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r I. !>OLICLIKICO
naria si chiude e la guar1g1one cormpleta si ottiene dopo trentasei gior11i di cura. Il calco lo estratto (ve di fig t lra 2a) ha il Yolume <!:i una no oc iola, di durezza lapi·dea, ico11 super-
Si sa, cl1e ln cal colosi ren ale, frequente negli adulti e nei bam·b ini, può essere provocata da. ,-arie ciause ctiologicl1c: traumi alla regione re1
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F1G.
ficie fin em ente ber11oco1uta (1morifor1ne,. 1PL'Sn gr. 3 1/2, di c0lorito n erastro, racchi u1de 1.ntt i i car·atteri del caJcoJo di o•s.salato' di calc io .
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11ale con emorragia del parencl1ima, distoma haern atobiu·m, r·allentato ri ca1abio: ossaluria eoc. Di solito il i1u1cleo formatore 1del ·ca:lco1o è costituito dagli epiteli renali, .d,ai corpuscoli rossi, dalle l1ova ,deJ 1parassita, attorno ai quaHi graidatamente si depositano i sali ,dell'orina. Questi ®coli da Gujon sono cl1iamati ca1coli renali prtmitivi. Nel caso in esame, escluden·do l' eventualità d·el trauma, l'esistenza di parassiti, si deve . ammettere ohe vi si·a stato in origine un disquiliibrio . crganilco ''erso la diatesi uro-ossalica. Secondo Ebstein le fo!'mazioni calcolose non ra;ppresentano semplici precipitati di saU, ma contengono nel loro interno uno stroma costitt1i to dia sostanze albuminoi,di, originato 1d,a una jrritazione infia1nmatoria degli epiteli delle vie urinarie. Il ca1colo estratto id i forma ovoidale, del vo1ume di una grossa nocciola, di dnrPzza latPidea, con superficie finemenie bernooooJuta (mori.forme), Ji colorito bruno oscuro. non attraversato diai raggi Rotgen , presenta tnf ti i caratteri del calcolo di ossalato di calcio. Tnoltrc. l'esame microsco pico praticato sulla poJYere di t1n piccolo frani n1ento del calcolo, trattata con acido cloridrico 1
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FIG.
2. I
Il caso clinico èsposto, pur essendo un chiaro esemplare di co1nune litiasi renale, si presta acl una breve discu: ione su ciò che riguarda l'evc·luzione e la natnPa del calcolo. la sintomatologia clinica, le modalità ctell'inter,·ento chirurgico.
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F.~sc.
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SEZIONE PRATICA
ed a1nr11oni•aica, ha confermato la natura chimica 4·el ·0111posto, avendo .f•atto notare i classici cristal·li ottaedrici dell'ossalato di calcio. Su ll · eYol uzione ·è da ritenere, che da lungo tempo iJ i·alcolo si sia .formato e che aililbia cominciato a s,·elar e la sna pres en~a . quan.do l'usura del 1paren chima renale rprorvocò silenziosamente la pri111a emiaturi~. a1la qu·ale seguì a dist•anz·a di te111po la coli1ca e l'emissione ·di orina sempre torbida. l11fattj, la presenza del c-alcolo in un prim o 1cn1po apporta di-Iatazione 1della parte blocciata 1p er l' ~m1peidimento parziale alla escrezione delrorina, con possibile emorragia da usura del p1a1·t>th.:l1i•n1a ed in seg11ito costituisce un buon te:rreno rli coltura, potendosi in1fettare per via ematogen•1, clonde pielite, perinefrite sclerolipomatosa è CC. ~ 011 è il caso di sofferntarmi s uilla sintomatologia classica della litiasi renale. Mi piace !Jerò far risaltar e come frequentemente , - an che con una a11amnrsi evidente come n el caso ;presente \'i sia chi ritengta per baniali piurie vescicali quelle persistenti di origine rena.~e . e le curi in$istent em·en fe ·come tali senz'alcun su'c cessol ,, Q11ando l'orina è torbida ·da e.poca lontana ancl1e . e n ei precedenti ai1amnesUci esista un'infezione blenorragica - non si ·p eMi solo alla cistite di vari a r1atUT1a, ma ,,,ada il pensiero a calcoli del rene. La raid i ogrrufia è il miglior mezzo per distingu ere; ma purtro1ppo n on tutti i calcoli ~ono 'Vistbilj. 1·a11ti yoluti ·c istitici sono ammalati di calic olosi renale! (Gardini). ..\ff"rrnata 1dalla raidiografia la presenza del calcolo o t· l rene d ~ ir o ed ·avuto il risultato dell1a b11ona f11nzione del rene aidelrfo, fu d ecisa l 'estrazio11e drl calcoJo per via lombare. Pi elotor11ia o nefrotomia? . ~ ~ I10n è esattamente sta.b ilita la sede 1 d el cal colo, rtc n si può dire in anti.cfpo la modatlità dell'intervento chiru!'giico da ese~uire , perch'è è n0to che l'atto operatorio cambia a •secondo del punto in cui si trova incuneato iil ca1col·o. La sola ,pielografia 1peNnette di localizzare un cal colo nel r ene. Bssa soltanto fa rilevare se un calcolo .e situaito nel bacinetto, in un cali.ce o ne l paren<'h im a e può a n che far discernere un calcolo renale ·da altre formazioni patologiche, che lo possano m1as.cl1 erare: ghiandole calcificate, flebolit~ ·dc·1le ve11e renali (Albers, Sc'homb·e rg, citati d-a Don!d·ero). Nel caso nostro 11a pielo1grafia mancava, ed il quadrilatero di' ·B azzi Mojr·a nd stabiliva approssimativamente che il calcolo non era. nella pelvi. Oggi no·n s1 <llscute più •sulla conveni.en:zia di usare. nella cura ,della calicolosi r enale la pielotomia yJosteriore, anzicchè la nefrotorrni a. La pri:11a .è operazione fa>cile, benigna, non lede 11 pa1
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renc.; hn11a rer1u:~ e non espone ad alcuna emor tagia (l\ilarion), mentre la seconda può dare en1orr.aigte gr~vi del rene per sclerosi delle a r teri i:l 1 en ali, per poca 1profondità della sutura e per coaguli, che, ostruendo lo uretere, determin a n o il Jivra ricamento dell·a ferita per accumolo di orina nel bacinetto. {Ni col i eh, Mal"Vedel ). Non si può negare però, che la 11efrotomia, quanJdo è impo sta da condizioni anatomo ...p·atologiche speciali (calcolo racemoso. oppure calcolo nel .p arenchima renale) co~e nel caso de~critto, p uò apportar e g'uarigione ·p erfetta senza compiicanze gr avi e rl 'Ì '.11 f~01 tanza.
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.\. C:. D ONDERO. P oliclini•Co. Sez. P rat., fase. 6, 19-23. PAPJ N. P aris :vtédical, n. 31, 1924. :\fARIO~. Journal ·d' nrologie, \'Ol. 13. • i\1ARYEDEL. Zentrabbl Chirurg., n. 34, 1920. Xrcor.ICH. Riforma medica, sett. 1919. GARDINI. Corso di urolog·iiFl. (R . Unirversità (]i Bol og·na), anno 1921. I
.\ .\iBULATORIO UROLOGTCO - LA SPEZIA.
La tu be1·colosi 1·e11ale a 111anifestazione esclusivamente vescicale p·er i·l ctott. TITO LUCRI. IJa tul)ercolosi renale - qu.aJ unq1te s ia la via, o linfatica, o sanguigna, e •ascendente clalla vescfc::l al rene, che il bacillo di Koch ha seguiito per in5t.allarsi n el rene - pltò m1.nifestarsi in d iver:--e forme di cui le iprincip3li. so n o secondo i gtudizi concordi degli nrologi del i1ostro tempo: 1) La forma v.escd!co.Jr·enale. Ia paziein te pre~e11ba iniziJalrrnente 1d1ei sj1 ntom.i vescri.oali co·n ·sistenti in bi1sogno più frequente di .UJrinare cl1e , 11orrnalmente, sttmoa.o che aJUrrnenta oo,J pro1g1rie;dire delùa lesi on e tuhercollare reno-vescicale, i[l tal pt1nto da ~rupipresem.taire n·ei 1P er.ri·o1dd ipiù ava:rizatl della lesione, ttn tenesmo .p enoso co11 inconti11r.a.1z:a Uirilil•ariJa e d·e] sintomi r enaùi assoCitélJti c onsi.s.ten ti in doJ.OlI'i spoiI11i:Ja,n1e'i. o provooaitli alla ipiailpazione da run J.<arto o dailll' altro nelila reig·ione costo-lombare; dolori .f issi op•pure discendenti lungro fil tTlai~itto d·eigùi ureteri ed aium.e.ntaJti SjpteSJSO dal 1a voI'o o ·dail.la strunethezz.a fi·si1ca. L'€iSJYloira• zio.n e renail·e in aru1esti casi mositT•e'l'à sovente un rene aumenrtJaito di voJJnme, d·e·fo,rrma:to e a su, perfi-Ci ir.r egoJ.aJii. T..a fieb·b:rie a.Wta nella tu1b.ercoaosi renaJle e·· a oul dal meidi co pmat·i.c.o si sente spesso attrilbudtre un valore dja1gnooti·co .c;Ji primo OI'ldine, è eciceziona[e e ra;ra all'IDf11101ri de·i periodi . di rt·tenzione puru·l enta in cavern e re1n aJi o nel braci.netto stesso. 1
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II.
F·OLICLJ~LCO
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11ossono notaire però ~1-ioc01le tlfleivazi-0n i sell'ali della temipe.raitura (37,5-38) 1n tPiarec~ hi casi dt i'l1bercol0i ·i r·c1n1rule. 2) La tube1r coJ01s.i renale p1uò ma11jrf,esta.r si sotito la forma p.ielo i1effini11tc.a c aratterizz1ata cJa i1na TliUria pdù o me110 1·m portamt e aic1compagu1a.t.a da clolori renali, feb1biI'e elevata ed .aru1nento di ' 'Olu11ne clel rene. La si,n'torolélitoilogia •yesc.i cale in qne:>to caso è iassolutamente negativa, ness1111 disor·d.ine e,siste nellie f'll·nzii.oni - vescica~i. :-1) J1a terzia Via1rietà della t.ub e~r.co·losi a:-eniale è cr·uell a a tiip10 pseudo litiasico c-0sì be.n e descrit;ta clall'a111i co Lanzillo.tta n el .Jou1·1ial d'urol o[J ie, Tom. X"'\TI, n. 5. L.'ammaJato h1a rlo1'ori a tipo coli1c·o a oarico di un r e!l1 e o di en.tr.amb1i così Yt vi co!m e n e1llla oa,1rolosi re11ale. Dolori l)r o, ·ocat,i 1P·er ei1i1ninazione di bloccl1i .caseosi del r ene tubercoloso e qualr.l11c ·voltia in·v1e.ce dovuti a dei y eri fatti di r1. tenzione pj elo-t1reterali. Qu esta forma si presta a de..gJii errori f aci.l i ·coO la calcoJosi r einale sopratuttfo e q11&St o e fre1q u·ente osserviai:risi, s e delle rncrostazioni Yisi1bi]j alla, raldi og.ra.fia esi..stono nel rene o n eJ.lle sue v.ircinanze. 4) Il ti po li.i t111tb1m..~ olosi r.e;na1le a foir1na ema tu.r ie.a per.·i&ten.te in r c·a.Jtà è piiJU11:os.to raJ'o, pcr cJ1·è inent r e aJl'i niz.io d·el1a lesione tUtbeJ"ci0lare re.naJ e l'ematuriia è ab!bond1antc e fTeq uente si am1netit.e o,g·gi come cJ.a.s.sico ch·e 1'ematuTia va dimin1uendo cli inte11sità n el1a fJubercoJosi r ena le d.u.1 rrtotn·e.nto dell' intizio col lJrogredilfe d eili1'e lesioni. "'\' i son o tJUittruvii:a 1a·et ·c asi l"aa-i di tuibercolo&i rooaJe ·decolf!f·ent.i r on del.l e ernorra.gie co.n- , tinue e pro·flui&e m·e.11tirce •n oi do\ri~ emmo in ques ti ca.si ·e SJis·tematic·a.n1en~ e p en.s aire 1p iù alla n·eo·p lasi.a renale ch e aù1a tu0)eftco1osi stessa. Il Saccl1i ne J1a de5critti v·ari casi nell'.4rch'i vto 1
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ltal inno di Urologin. 5) La forma pi o n ef.ro1·ica accennata come le
alt re nella classitfiica ·deil iNJ1ario·n aJJtro non è c:hr la forma banale di tubel'colo.si renalle d1erorsa p er lu.n go tem110 Sf"nz-a m1anifestia1Jioni rl11m orose e ch·e impf<()/\"V·i·s·a memte 1n segini1t·o ad l_1na in.fezione ban·a1 e sop:raglgi1unta. iass·u me l'as1)etto di pdo nerfrosL :\ota iicnrfatti il prof. \1a.rion c•lue essa è f.nciJ.e s~Tait1utto a constiaitia.risi n elle donne gtDaYide soggette a dei fatti pielo nefritici bru1ali ch e soviraip.p onPndosi alla lesione tubercolare \latente im1pni111·o no 11n d·ecOO"'s o aes ai gra.v·e a.Ila ilnani·f es1 ~zionc g·en elfaJie. 6~ ·Tnfii.ne la t11be-rcolosi remaùe p-lJÒ ma.niJestarsi. p.d è frequ e11te veder .qru·esito, att·r8J\ìerso ·d eii sinto111i e c1lu i'rament,e ,~esciicaili. In t u tti que. ti casi l'e.siplor.azione r enale iresita n egati 'lél 111 mollo asso liu.to. J1l maù1a.to i!l1st:e1'Togato m i1l·l1~ a·n11e nt P e n1 i ~1nz i nsa n1enitC' aff Prn1a di uon a Yt>l' lnai aYnto la h r111:h ~ ininin1n ::.rin s:-izion e <lo1
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[ ..\NND XXX\·, FASC. 13)
1oro1sa ÙU parte dei S\llO i I'Clli 'l'Ollle l'lll'l.:' l'\ ll l ln l)alpaz,i one e l ' e·s·pre·s.si o111 c delJa regjon·C' r enale n del tll'.a1g·itto d e.gli UII'etc•r i llOn Si i·i eSCL' a ll1l'1tl•1 p Jll ·evi·d enza ne.ssrun se1g n·o do~o:roso pai1,ti.001ar-e. ·pesso l 'i11fer1no, 1~pecie s,e la le·sione itlbercolu re e r ece111e, ha sofferto i1ul·l a o )_)OCo i1elle . ue conrl : zi. oin i ge1n e r.aJj. N-ess1m a1uJ.nento di v·olU1In1e dei re11i i11 qn·esto cai$o, nessu r1 seg·110 obbi etti,,o o suibbie1tiYo eh~ possa ri chi amafl'e l 'aitteinzione e de'l meldiieo e del IJ.rtzientr s.u un·a . lesione id i .taJ·e o:rg;ano. r: con grande sor1'res·a quindi cl1e i·infern10 si sen tirél, dopo runa ininuziosa csiplonazione renale, affern1ar 1111.a lesio11e a. cui difficilmente ·subito si ntla•tta data. la ma.t11ca11z,a cii se n1s a.zio11i di (JU•aJuncrue ge11erP a oarico della Tegtone costo-lo1nba1·e. ~Ia l :v11g'nr0t~me1111·e p 1 etr q111e.sto anc101ra og1~:i si ''e.cloa10 degli a111111alati per correre clei lung·lli a1111i , port atori ·di lesioni caiyer:n.ose 1•ena·li i1r1porn enti con C}Pll e vere d·i1SSerninaz:io.ni rt1111be:rc0tl•O.ri diell'•lll'Ol'iLStri se11za ch e il m edi·co 1g•eneri1co o lo pseiu1clo s1)ectiiali·"ta .p ossano o safP11 i1ano oniestan1ente consjgli<:1rei loro in1fe;r·m i i"n inokl·o da pot.e:rli lih eracre o sol1e1\"a;re d1alle l oro tort.u.re. Senza ,amc.una f>t1 errn1entare t'S1pùora zion e dell a funzio11'c r e11ale, senz1a ur1 cont•ro·l l·o iSlto1bru1rterioJogj co delle ·urrine 1d~vjise, si . sono ])af1t ezzate e e 11 rate in nn tempo non 1011tano e, sebht'llP l·ara1ne11te, a1lcor o,g·gi, com e trali, in eutre .a.ffni1 (J non lo erano, delle tuberco~osi vescicali cli or1 g1 11 ~ di •cendent e r enale .carn10 pr i·n1j•t1 ve solo 1ierc.:llè f,n le 1a,enominazi-0 ne più gius~1amente r i.ar1•va ris•po11dere alle mani,f est.azi oni clini cl1e locali. Nella ma1gg·àor }}lart·c dei casi si se11te J)a•r· la.Ile di ci5t.ite c.:ro11ica., cistj·te i·ibelle e i utti i t ra•ttam ent1 locali i11€tglio ·ro~1 osc 1i:u1i e in. . p1iu'a.ti non appo1'tano alc11n rjsnltato p ositivo. l\ia oggi qu.a;i1cto clOl) O u11 tr.atta1Jn ento clil igp111 te111 l'111tf isl it11i•t o .l'ammalato , -es-cica le senza lesioni ·n roµla stic1h e o li1t1iasich1e c1 el1a veiscica, n on ristrt>1to f' prostatico infet1o, senza infezione blenor11rugica lH'ecPclentc, n on lì1a tend~nza a iniglior-arP dei s11oi intorni, è obhligo dover o o di ott op orlo cos1cienzi101s a1111,en ~e1 a<l un1n c~.s ·plo rnzi on·" r<'naJe atit en ta r con1,pleta e co11 .g-ranclc' nos1rn :--nddis fazi-on e nella n11aig;gioranza <l ei cas i tr0Yt->r1·1no 11el r ene so1'.) 1·asta11t,e la sorgente d ella i1H111i1'11-tazione trt1 beir col:a1 rr cl.f'lla Y C ·e iL'll. \ 1lnrn intenne.n endo in lln t empo i.n cui le le io11i ,.B·scicali n on 11anno al\1uito inoflo cli diffood er. i il r l11iruif'"CTO 11fI'o1Joao 1pot·rà. p orta.r e un rPnJe e g11·a.n de i'> b , ·a11taggio a dei soffere111 i i11 1noclo atroce e con1inn 0 alta.~n1 p·nti e ·f·a ta in1 e,n t e <1 est i.n •at i a cl e.11 e 1.·nmp li cazio11i irri.m ecl i a1bili della lesione iniziale BreY em ente riporterò <JUi otto , facendoli sPg-1lirP <la notP 1peL·son ali, quatt:ro casi di tuber colo. i r enale :t maniff'>' tazio11'i rsclu i,-amente ' 'escirale.
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SEZIONE PRATICA
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I.)re\'t.•nendo cl1'e qruesto mio scritto è 1diiretto più in g1r. 3,25; ur·ea quantttà eliminata ir1 gT. 0,13; a·l Jnedi·co gienerico ohe al vero l tro101g o il quiale oloirurri ·a.il litro ir1 g·r. 6,25; c.l·OII'Uri qiu·amtit'à i!'erule eli1ninata .g r. 0,25; prova della Fsp 10 %. ~0110-sce esatf'8iffi·en1ie ~a qu·estione, me111tre il prirr1 0 Diagnosi. J'U1bencolo,s i ,1.,en1a1e sinistra coo ha la co111vinzd<>n·e .clhe la tuibe.Tcoil osi renale si·a buoil1a :fìun~1i:one deU r ene d1e.stro - ope100.zjone 22 affezio11c rara ed eccezionale: i11,·ece la praticn. ' gel11l1Jaio 19-25 - moir~fio oloro naroosi. L;ammalatl() _giornaliera climostra cl1e essa è oltremodo freè stato oiperoto dia rne stoo1So -coll' a:iJuto 1del doitto1' Angelo Lucri; di nefrectomia sinistra. quentè ed insidiosa specie nella forma a manifeAl rene per.esenta run 'P'O•co di par·ineifrri.te aJ listazio11i escl1usi ve vescicali. veJllo del poùo suip·erioTe. Al taglio d:el p-ezzo o1peroitotrjo si nota una oavern1a 1g.rossa come una t~ASO I. - B. Giusep!Pe, di anni 43, impiegato noccioìa. al polo inf1eriore del rene e diffuse per 11elle F.F. S.S., ammogiliato, padre 1d'i d'l.l.e bam- La sostanZia cortioole numero1se granulazioni 11 i:nL :'\l essu111a maliatti.a d·egna di nota n elia sua girigie. Segiuito o,p,e ratorio noir male. L 'iamrrralato ar1an111e i prossima e r emota, mai infezione ble- dopo 24 giorni esce •dahl' OfJIPiedJaùe comrpletamein·t e norragica e lue Wassermann negativa; da quasi g.001rito; le condizioni vescicali sono notevolu~1 a111~0 soff_re a suo dire nell''U!rina.re: qJUiesti mente migliorate, 1più tollerabile il dolore e il dJJStl:1rlJ 1 cons1&tono in poilliachi•uri·a nottrurna ·e brn.c~J:i. o·re, ptù II'aTe le minzioni; le < t.rr:ine si sono di11M1n ogni ora i[ giox.n o ed ogni d11e ore cirrca :tì3Jtte !Più C'hi:i.iar.e. Gli pr:aittoo p·er quiaJLc.h·e tempo la n o•t te Ctd em·et1e dellle orine legg·eirme.nte to·rdelle iJStil!1azi,oni ves·ci1cali di olio gom.eno.1ato al 11id p 1)er traspRrenza in vetro cl1i~re. L'infermo 25 % 10 eme. 11a not:a.ro n ei pi:Mmi tempi n el.l e urine 1ieJVi stracci Ma1g gio 1925. L'.amma:lato è notevolmente mi.catarrali striati di sangue, il bruciore alla :fine gùiooato ·dei d:VstJuribi vesci·oaili ! urin1a dru·e volte la della rninzione, secondo il suo dire, è aind,a·to n otte, o.g ni tire ore 1al giorno; 1è stato ;rjassunto au1ne11tando in qiuesti Uiltào.nri tempi. L'amma.laJto in scrvizi10 n.eJlle FF. SS e compi·e lruvotri cti um.a è stato viJsit·rut-0 a d'iven'se rip:rese al'l'Isip·ettoTiaito oerta fatica senza :rri1sen·hlrne i~ minimo distJurl:>o. san1rario FF. SS. di Piisa e gli venn€1l'o atoco.vd·a ti Una cistoscopia di controllo praticatagli in pa.r8('cl1i mesi di cuTa iperc·b1è affetto dia n·efri,t e q1Ues1•o temrpo mosiftra una netta reg.ressione td:elle -cron ic.a. B stato sottop·o&to ad 11n reg1irme }a,.tteo l·es joni tJUlbereoJa.ri dell'emitrigoiil:o sinistro ooJVe iprolul1!gato da oui l 'infermo a.sseri·sc'e di non perrr;ane 6olo qualche liev e soffusione emorragic·a él'V er trov.wto nessun va.rutrugigio anz.i , a sruo dire, eicl eid1ean1a del.l a pia1Ptlla. • i tiro,-a più Lnd•eibollito ·di forze e st anco. DiC'e mbre 1926. L'inf'ermo 1g·o de ottima .sa!lfUte e ~oY e rnbre 1924. Il ·ctottOT Ricci ' ' alerio, medi<:o compi1e nruovamente il suo seT, izi·o n elle FF. SS. cu·r ante, me lo invia per l'esiplorazione del caso. eome a vam.ti di arrnmaliarsi. Rsrone urologico. - U1r ine toTbide palli·d·e ct. Ritassuimen•do: Trub·ein001lorsi !I"enaa.e a m.antf.es. bar ea zi 0 11e a-c1dia, uPet!'a libera, n"t1]la alla p.r:oistata z.j,o·n.e esc1uGiJVarne.nte vesciie1a1'e, d·ove so~o un ined .ai li e1d iterve.n·t o I'laiptildo ha po•tuto guiatrire oompJetamente . testiico1 , . eptdd·dimi. La paJipléizione dei r.Pn..1 " 1 espress.1on·e d.el1a regione costo-lombare I 'infermo doeille lesiolili tJutber~o,lari ve·scicali. n nr1 1net:t1e in evi·denz·a nessUil1 ,prunto doilocoso. Il Con·dizlioni gem.errali d·erl'infeI'!IIlo bttim·e d.oipo l ' P n e 11orn si pallp,a , 1a pression·e del t1 r a1g it.to UII'el'] nter,rento ·c.hinurgri•co e buone dull'lante le ma1era1e bilctt·e.1.,ale ai punti classici non risveglia njf esitazioni v:esicic1ali tulbeflcolairi. ne·SS11l1la sens azione particiol1are. L'esame miic1 ro~c10 11Jii.co d-elle urine to.taJli ra:0Colie in v·escic.a m e. CASO I·I . Ri,gururd1a la si.gnarra C. E. , di anni rli ante sondléùggio a.settico e lrun·gamen.te c.e11tri~ 28, ch·e ·da olt.re tre anni ·è in cur·a d e.l p1·opritQ f11omate mostrano una piuria 1abbondante ecl ele- mad'.i·co rea- ci&tite IibeJ.il-e. 1n enti r enali. Mai infezione blenorragica nel marito. Da tre Ptro1pongo all'infermo una cistoscoipia con ciatean·n i a qru·esta 'P·arte 1'a inferma pl!'ooenta dei diterisn10 degili li.reteri e f·Urrlziona:lità :ren·ale ohe stlìrbi 1a oarioo d1eal'arr>tparato 'llTinario con,s istooti jn 1Yi1so~gni più f·r.e1 qru1e.nti di u!I"inaTe che normialvi Pne praiticata da m e il giorno 4 dicembre 1924. mente tafil~o il giiOTno qu·anto la notte. Essa 'U.rina. E•ccone i d·a·ti r elativi: ·\·esci ca oap·rucitÀ 130 eme. Orj,fi·cio uretocale si, così mi riiferiJsce, ogni d'U·e ore :Ll giorno e tre • ,r.olte '11a notte. Da qiua1Cb·e tempq a qiuiestJa parte. nistro edem·ato1sio con una vasta exulcerazion·e al di1so1pra clell'ori·ficio stesso; I)i.c.cole so·ffu1si·on1 11·n anno ctricia, il biso1gn·o rti u.r tnare, tanrto iCLi'Uamo emorragiche nell'emitri·gono sinistro, orificio ureche nottUlfilo , si è fatto ipdù frequente sipooie terale rteis1ro normale; null'altro cli notevole in dopo lo straipazzo fisiico. N·eJ feJlYbTaio 1926, essa y·pscicia; oait.eterismo facile bilaterale; sonde Eyurin.a oglili mezz'ora il gi orno ed ogni ora la nard n. 13, le sonde rimontano a d1estra 25 cm. a not,te eld ogni minzio·n e è a:oc·omip·%0"Uata ctia. un sinistra 18, capacità ciel bacinetto di de·str·a 12 ten·eJsmo ilnJS'.O!p!I}OTilabil-e e ~ualahie vo.J1t.a ·da ineme., a sinistra Si 1racco1Jgono 28 eme. di rite:i:tcontjn•enz.e dd. urine. Que•s ta po1'lia1Cthiurria noo è zion·c tdi urrin·e pallid·e e toirb~d·e . ~ensihilmente infl1Jenziata dal riposo. L'inferma mi Esam e funzionale : di ce ·di so:ffri1r-e -a1I11C'he nell'inter v1aillo dell-e mrinRenè destro: rari lel1cociti; nlllffie•r ose cel~u1e ziooij del~e .soifd'erenze consistenti in un senso di cpi't eliali; uirea ail litro in gr. 13,92; 11r.ea qu1amtità -peso ' <l oloiroso q·e.l brus1so , ..entl'e 1c:l1-e s1. propaga eliminata in gr. 0,94; clorrn.Ti nll litro in girernmi v•eriSo l~ ra•di1c.e ·den.ie cosoe sipe·ciialmente qiu1andD 13,78; cloinuri quantità reale 'eliminata gr. 11; la vesc ica è .p iena. Il medico cu·~ante le ha fatto praticare d·e!lle 1a,rand e v esci1c1a:li dri parmarugaprova della Fsp 43 %; urina quantità realmente nato di potassio a qiveTs.i tit1oli e l'inferma dioe f\liminata gr. 68. di a'·ere ruviuit o in seguito a qu este 1a1va.n d·e duR:ene sin isl:J'o : ce11JuJe eipiteliruli; 1ms a.bibonòante; bcaJcilli di J{ocl1 in ipicr.nla quam~iità; u11'ina rante Q1lte1sti tTe anni dei periodi di lieve remis· sione {le1 suoi 1diSlti1..1:r:bL Solo in qu.esti uil timt qnruntità r ealmente eliminata g1'. '~3; 'lllrea a.I [d tro 1
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tern.1) i ù•ette lav•ar1de i1on le 11an.110 apìportato llleiSsun giovamento. :i l aii eb1})e dolori sp1on•tainei o provocati ne.lla reg·ior1e costo-lonlbare, inai coliche lllefritiche, mai arnissione di sa;bbie o -oalcoJi v e~ci.cnili. H·a n otato la pazie11te, nei 1Primi templi del! 'inizio dei suoi disturbi, l 'emissione al termine d·e-1la mi:r:izri0U1.e id i qual·C'lle g 01cctiia cli ::;anguie e specie nei pifimi teo.n1pi le ·u ri.n ·e sor.p.o stìate :td interYalli legigienmen.Le col-Orate i11 rosa. Ell)'be a coosrutltare aùtri dtue uned:iici m.a co11 lo s~·esso esito gi1aicch-è i suo•i di.sturbli. fur•OIIlO ])attezzaitJ peT ci1s·ti:te ciron~c.a e le furono p•res.cr] tti trattaim·einti lo cail.i jn \'esie~.i1c1a senz,a cl1e e11a ne ab1bi1a trait to allc•un y;an1t.3Jgig.io. Drunando questo sta.t e di cose il 28 marzo 1926 essa viene a cons111ltarmi s.pon.tan ea1m•ent.e. Esa1n e ger,,erale. Paziente di b11one condizioni fisicl1e generali, nessuna lesione a carjco dell "awaxato clirco1.ato~io. resp.irait.o.r io e 1c1i1geren1te. A 15 anni ·ebbe a soffrire di adenite cervioale superata che lasciò un tragitto fistoloso chillJsosi -d·o1po circa sei m esi. Esame urologico. Palpazione ed ispezione dei r eni e tragitti ureterali bilaterali negativo in modo assolutJO, non dolori o sensaz.i oni speciali alJ a .p ressione de1l·e regioni re.naJi e ailt1a co1m'.f}.ressi·on e ·d ei vaTi putn.ti uireterali. R·eni 0lin itoan1ente impa.1p.ab1li. Pr•atitc.o a.ll'inf.eT1na u111a ci-stoscopia e u1n ca;teteris·mo degili urr·et eri. Uri.ne pail·li·de e torbid e con d·ep·osito abbond1a nte di ~us in fondo al btocihiere. Vescjoa capacità ridotta 70 eme. Alla cistoscopia si nota che l'urrocti.sti .p r-esenta nella reigione ·del trigo.n o ed in speci al mo·do nell'emitri:g.o no sinistr·o ruloerazio1n i legigerm1en1t•e soipraie·l evate c.iroo'l11d·a1t.e d·a un 1alom.e :rosso e con lll,n fondo ricoiperto di poltiiglia gi1allo grigiastra. L'orificio ureterale sjnistro è oltremodo diifficil1e a cateterizz,a·r si p erchè si confonde e scompaire q.uasi nell '·erle>m•a 111lcer·a to ed es·tn.·emarn ente maroaJto della reg·i· on·e ·eid è s.olo ' con p1azieinza rdoip·o un ceil"to 1p12rio1d.o ·d·i ·tem'Po che si ries.oe a 1caiteteTizza.re. .-\. destr.a. orificio uretmale leggermente edematoso. cateteris.mo più f.acile. Es a.me f1tn:i oria 7e ed i ~t o batteri o lo g'iCo de tie urine rìivise: Rene d ~stro: Qualcì1e emazia , cellule epiteliali, numerosi etristalli di 0afl1cio; urlri.a quanti1tà in gr. 41; urea al litro gr. 28.20; urea quantità realn1ent e eilim irn.aùa g·r. 1,15; ieloru·ri al litro in gr. 12,87; cJoruri qiua11ti~ù ['{~alr11c111te eli1ninaita gr. 0,52; .pro·,~a clell::l ft.alcina 38 °{,. Rene sini5tro: Pus. bacilli di Kocl1. cellule epiteliali rotonde, numerosi bacilli banali; ·u rina quantità in gr. 10; llrea .al litro gr. 11,12; urea qua.ntitù r·ealn1ento el1n1ina:tn gT. 0,011; cloruri aJ litro in gr. 7,0:3; clo1iu.l'i ·q11a11ii1tà reé\J1mente elim inatia gr. 0.07; pro\·1a della ftaleina 3 ~b . f Jiag110 ." i. Tubercolo i renale sini·sti-a con i11tegrità a._.sol11•ta del rene destro. T...'a'!runulata. Yiea1c 01perata dal l)rof. Francillli ~ hiru.rg'o i1rin1.ario 1c1 ell'ospC'daJe d·i Fivizz1ano il giorno 24 a1prile 19?.6; ,·ie11e tolto un rene sinistro tuberc olare che al taglio presenta ~·aYernc Ill!Ultiple; seguito operatorio norn1ale. l eggera tubercolizzazio11e drlla f Prita cl1ii·r urgica, l 'a111malata nota miglio1 a.n1 l'11to Idei d ist.w bi ''rscicali solo dopo qua.lcll·e n1csc ù i10110 t~11tc 11.ln tratta.men4o intenso fattole 1ocn.l111e11te co11 istillnzioni yescicali d i olio ~o n1c;nolato nl ~5 ~" ed appli·c azionc 1
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di l'\liggi ul tra.-.\'ioletti sull' lllI'·Oc.isti. ..\. tt uallne111.e, ottobre 1926, l'i0J1tlllna1ata è mtglionatia in i11odo 11otevole nelle ·con•clizioni ·v.,esc~oaJi, urina ogni ~re ore .al gio r110 e drue vo1te 1a notte con J)Ocl1issirno distt1nbo, qrua,si nu.llo il bI'u·ciore. U·ri11e perf•et-tam·ente limp·~de, J}&sis1ie solo legigero tl'agitto fistoloso alla reg·1io•n e looiSto-.lombaire in \'ia di c1ca trlzzazio.n e cormpleta. Riassumendo questa osserv.azio11e la credo olt-remado interessante .perohiè al contra.r io delJa pri.m a sta a dimo&trare che p.i ù télJrdi è ri·C'o,nosciut•a i.a lesione ren·aile tuberoolaa:e, 1n 1eno p1roo1 ·t.a)me.n te g.li aJIDJma'lati :r i1sento[lo nelle ·c ondizioni vesci!c•ali delJ'·aJblazion e d·e l fo co1aio t.ubercola'l'e sopDastamte .e ·di conseg.u·enza meno raJp·i·&a.111em..t e rP,gired:iisc.ono le lesioni tu•b.erco1aTi della yescicia in q.11anto più ampiamente e più p11"of onda111ente esse hann·o aV'Uto 111·01g·o ie tea:rupo di •ailit·erare il serJ)atoio v.e,s ckale stesso. Solo una ·di1a1gq1-01si 11Te·coce e 'di eon sag,uenza uin 1pr.ec oce inteTYe11•to ci metteraruno aJ riparo deglii strasciohi p enosi clel1' inf ez1i·on e tub e1,c.o.1ar:e. 1
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CASO III. - B. C. di Pontassieve, a. 32. Da olitt!'le 3 anni e mezzo soffre di disiturbi nel· l'nr.inare, brucioTe forte al terunine d1e1la n1in-
zione, stimolo rp·iù fr.equente di uTin·are ol1e i1ormialmente, ogni ora e mezz10 al gior110, og11i tre ore circa la notte. :M ai 11 marito ebbe infezio11e blenoriragica. Nei primi tempi ellia l1a en1esso qualche goccia di sangue sul finire dellla 111i11zione ed il briu.cio1re, a s.uo d.1ire, è andato rapid•a11'1ente arumeuiit.an1do n ei primi tempi, fi110 a rendersi staZJi·onario do.po Q1Ua}cih·e m ese, su1bendo dopo i trattamenti locali delle legigere ·vari a11·ti e migliorie; ma a1 so~pendere di ogni trilttamento esso si fa più vivo e 1più penoso che n11i. H a consultato in diverse riprese, a Firenze. un noto uxoilogo ·d.a oui è &taita l1U/Il.ga.m ente curata per tl1bercolosi vescicale primitivia co11 iniez ioni di tuJJierical:imta cli Koeh sotto1c.11.tianee, olio ~·ome no1ato in vescica, bleu di inetilene per os e cu re rico&titiuen1t1i gem.e11'0.li. Ha l)Tatica.to i11 qru€sti rul· timi tempi sempwe p·ar co.nsi1glio d el medi co oorante una eiura eliotera1p.ica in un·a spiaigìgia i11ar1na. ma contJra.riaim·ente a q.u ello 1cl1·e si a·ttenirl·eY.a do•p o il soigigiorno n100ino e dO})O 11 tratt>ame.nto e1io1tera1pico ella l1a \..-iisto ron1ipaa"ire delle f P.:bffl'i a brivido ·a.d .ailta curYa P nettament e retITl.i·ttenti. Vi·en e a consuù.t,armi spon1t·anearne11te il 18 a;giosto 1926. Esame generale'. Sog.getto di scade11ti co11dizj 011.i fisic11e con masse m.1 u-s•colari ipotonicl1e, n1cdiocre oligoamia, n'ulla di mo~bo so all'apparato r espiratol!"io e ci.ncolatorio, o.nediocre g1raido di a·t onia gastrica. Esarrie ilrologico. Urine .p allide, tol'bide, con forte dep osito purulento in fondo al biccl1ierP. CistoscOIJ))a e ca.t.etierismo ·degli l1reteri. \ ·es·cica capacità ridotta c1n1c . 70. ..\lla cistoscoria si i101ano t1lrerazioni m1ulti ple tubercolari in y·ia dt ripa.raz.ione' con aspetto ciicatriziale JeU'orifi•ci? 11•r etera.le sinist~o cl11c è p1ic.coliSsimo e p.u11t1 for1ne. Orifi cio tITeteflale destro leggern1ente ede 1n.atoso. Tri""Ono bianc.astro co11 striscie ciratrizi·ali. cateteTismo rtitfjicile per la ridotta cap<1cità Yesc:ic.ale e 1p er la difficoltà reail e clo,·uta nll'introcl uzionc del cat.ete.rc nel meato ureterale si11i$ìro. '""i riesce n f.1re il caitet€'risn10 ado1~8raniao e11a so11da oltrernodo piccola e 110110.-;tante questo
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SEZIONE PRATICA
si riesce a salil'e uer cilirca 10 ·cent:iJ.11-etri sola• mente. A destra cateterisrno più facile sonda Ey-
poi ·p er disturbi. vescicali attribui-ti ad elminti i11testinali fu consigliato ultjman1ente da un me.di1co suo rparente a fìrursi -esegiuilre 'l.1Tha ciisto.Jf,aid'iogru.fia peT accer.ta;rs.i 1d e:l'l ' eventu·ale pr·esenza di calcoli n ella ve.sci·c a. Eseguita la cisto-.1,adioigirafta n el mio g;aibrinetto raidiologi.Joo pre-ria i1mmissione di so l uzione al 20 % di bromuro di sodio ~- 85. E~sia fu .con11pù.et.ameinte 1 n egati·va dal punto di vista d e~l,a litiasi vescicale. L' es.rume d élle uirine to11aùi prclev.ate media11te sondaggio asettico e centri:t:u;g.ato 111i.ngamen te .a.irmoistra nel sediment.o centriif ugato la p.r·esenz a di nruan·erosi globruli di pus, assenza di mi:i.ciro1bi banali e di baici1li idi Ko10h. L'•e,sp1lo1r.azi·o.n e re11alle è rl!e,gati\Ta sotto ogni punto di vista, palpazione ed espressione delle regioni costo-lombari neg·ative, nessun più picool o òoJoTe si ri9\regli•a con la pressione sui punti ulfletera.li sUJperioire, medio, inrf·eT.iofI'e . N1ulla ai t·esticoli ed e,pididimi. Pratico il giorno 12 novembre 1926 sotto narcois i eterea una cistoscopia con ci s toscopio esiplo!'atore di LOe\\'<ms-tein a un solo C'1a.teteire u·r ete1rale e J a ciis tos•copia d.i!mostT1a nun1erosi t.uibe.rcoùi a1l' emit.ri1g ono sinistro diff.f:usi into,nno al m eato e n ella zona so·tto e sopira mea1ir a ·cir·condati ·d a una zona circolare di cistite intensa limiitatam·ente scm1p re })erò al1'emi·triigono i:::inistTo. La muicosa è .talmente co'Il!giesitionata ohe assume in situ un colore roseo vinoso. Si ,·ede hene l'o.r ifi.cio ureteir·ale sinis1iro circ.on/11aito da nna 1ona di edema finem1ente bolloso. c .a teterizzo prima. l'o!rifizjo urreter.aile stesso con una sonda F.ynard per bamtbini. ·e preileYO a.aJ lato siniJstro 8 ccm.timeitri c;uibici di rurina ciamip'ion·e. urina p·aJ.ltda l egi~errr1ente torribid·a su ou.i ve·r rann,o ese.Q'uite 1e prrove ,cli c1ui in sc1gm.ito. Osiserval!ldo dopo la metà dest·r ·a d eù·La "resci{'a essa nresenta una • mucosa rosea piuttosto p·allidia senza alterazioni rlj colore e di forma ,·isibi1li. Cateteri~mo uretera.le normale a d·est1J.·,a 'f'Olll pr·e'levamento 1dj 7 eme. di 11rina lirrupida per,f.ettamente.
nard n. 12.
Ritenzione ·di 20 eme. nel bac:iin.etito renale sinistro di 'Ullina pallida acquosa, e ~urulenta. on·d·a v:escicalB ·drurante l·a prova del fiun zJ.onan1en•to r.ooaJ.e. Rer1e destro: err1azie, cellule epiteliali, rari leucociti; UT·ea qu,an.tiltà totale in gr. 71,5; iurea al litì.·o in gr. 11 ,~ ; UT·ea quamtità r eaJrmente -elimjnata gr. 0,80; clol'uri al .Ji•tro in gr. 12,87; ieloru1rl quan1ità elimjJilata. 0,92; prova della lftaletna 43 %. Sonda v·escicaJ•e: 1pus; e1nazie; urr ea quantità totale in gr. 10; t1.r ea al litTo in gr. 5,25; UTea quam.ti-tà Tea1Inen·te eli1ninata gr. 0,05; cloiriu:ri al litro in gr. 7,80; 1clorriu·ri qiua11t.ità elJmimata 0,07; prova d ella .ftalema 5 %. Rene sinistro: qualche emazia; 1pus •abbondante, cellule epjteliaùi, sali di calcio; urea quantità totale in gr. 21; urea al litro in 1g.r. 4,18; 'llrea quant.ità rea,1m.ente eliminata gir . 0,08; cloruTi al li·VrO in gir. 6,70; cloru'li quantità elimina~·a 0,14; pro,·a d~lla ftale-ina 8 %. Diagnosi. - TUJbercolosi renale sinistra con inte.g·rità asso1u.t a d·el re11e d estro. · L 'ammaJaita è Q!Peraita nell'o&pedale ciYile di Spezia il ,g.iorno 10 setJtembTe 1926. ..\ll'csa.me anaitom~aitolo·gico del ren·e tolto si nota: ipio n efrosi tJubeTco'11are a cruv;ern.e muil tiple del rene sinistro. Seguito operatorio normale. L'a1mn1a1a.ta es1ce completamente guarita dop 0 17 giorni. Mtgilioramento note,role dei di&turbi ve~ricali , come rp1UJI'e ·si n-0.ta 1doipo un a cru air.antinia di giornj un sollevamem.to e\'ti.dente nelle cond1, 7ioni geneTa,}i dell'infer.m·a. L'ammalata mi 1l1a socitto in q11esti gi·o·r ni 28 no~~emfbrre 1926 essere aum·e.ntata cli 3 cl1ili di peso - ri.1,we1,re a11cCYra lieY:i distu·r bi nell·a minz!one ra.ppresenta1ti sop-l'.'atutto da nn ~iev e br:uriore n·el finire. dla:tto au.esto facile a comp'l~en dersi date le gravi alterazioni delle tl1niche mucose l:n'Ulscol1aTi della veSicic.a in speci·e, e d1ato i.l 1'u111g o p e:niodo in cui l'infezjone tiu ])ercolarc ha svolto l'oipera s·uia. lenta ·e clc.Je.t.eria. GnaTen·d o con1pleitamente del.l e lesion.i tubeir.colairi vescicali in q.n·esta paziente certame11te ipersisteiranno an· e ora <lei di·s·t urbi \resci ca lii dri llrrl a ceTita import.a nza 1e~ati non al f,atto infiarmmatorr'io banale e ~peic.tf1co ma ·allla a.i min 11zione Idi ca.p a cità del serbatoio !&tesso di nat11ra cjcatrizja le, assoc·iata arl wno s·tato nevxalgiiico più o m1eno importante secon·do lo stato ne.viro·11utico rte.1 sog-.0;·Pt to.
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Esam.e isto-batteriologico delle urine divise:
Rene destro: urina prelev1ata eme. 7: concentrazion e ir1 gt. cli ·d etta uri1J1a ,gr. 14 %o uTea; pro·va della ftéLleina gilo•b ale nei 70° (cioè iniezicme enido1venosa e iprelev.aJn1ento attJJ"al\'1C.Y-SO 'Una SOrnda vescicale) 47 %. 1
Rsanie isto-batteriologico:
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Rene destro: cellule epiteliali, emazie. rari leurociti e cr1<j.Sital1i di ca.licio. Re11e sj·n istTo: uTina prele\1ata eme. 8; concentrazione .i n g.r. di 1J etta u•r in.a g e. 14 %o; UiI'ea al litro gr. 2,28 %o; pro,-.u d ella f•t.aleina g·loba1le ·n ei 7Qo (e.io-è iniezione endoY enosa e iprel·evamen to attravers•o l1na sond:a vescicale) 47 ~~ . 1
IV. - L'•uù.tirrna osservazione intere·ssa.nte sotto div•er si p;unti di vjsta ri1g·n·aTda un basrr1tbin o di aimi 11 A. G. Che ld·a dill e anni e mezzo a Cfll•es-ta parte com e mi rjf eri se.e la maidre è JPrreso da incontJin,emz.a ·di urina spesso no.ttJUTna ma crua.l oht~ volta anc·h·e diu,r na. Il ba.mbtno è obbligiato di uifililare 01gn) O!fa. od anche ogni m ezz'ora specie se si af1fatic.a, 1d11rante il giorno e dJUe voHte la notte. Qn·esta po1llac-hiurria ipl!'e1celdruta d·a li0V'e em31t1u•r ia i:Jre anni or sono Sl]bisce dESJ.Je mo·dificaiiiorni noit,ervoli sem1JTe •a'l dire della majd.re d·el piccolo paziente, tanto da cess are alle vctltc corrupletamoote e <J1a dare l'illusione c•h e il bambino sia giuail'ito completamente ·dei suoi disturbi. Il so1gig.i omo marino speci·almente awebbe quei&t.a benefica infl'Uenza. OuTa.to con alterna vrceillda, pr1ma iper i.1n generico riscaldo vescicale banale, CASO
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Esrzrne. isto-batterinlog:co: Rene sinistro: pus, sangue abbondante, bacilli di l(och, non bacilli banali. Conclus1one diagnostica. - Le l esio11i Yescicali localizzate all'errnitrigono sinisrt,ro eon alt eriazio·n i d·eill1a 1paiphll1a ·lm·e.tera}e e ·d iffu,sion·e IJi nodu!li tu.b ercolari attorno ad essa, la presenza d~ p!U1S nelle .uifine divise a ca1rico d·el ren·e si11istro, 1'01)) baissamento e r1d·uzio11e not eYole dell'e.l1iminazione nretca so p1rat•u tto cle·l 1pene si·nis.f.ro comp•arativamente al rene ldte&tTo e la 1presenza dei baicilli di J{o·ch i1elle uri·ne 'Pi'0venie11ti 1dal ren.e s:i:Ilistro. p·arilano senz.a dubb·i o per una l esione tub~rcolare renale si1I1iistcr-1a con di1ff•u:sione a lla. ve sc11ca del proc•esso specifico. Per sopT.a più e nel!l'attesa d1 rjm.CYTltawe le forze fg·ene.riali del pi1ccolo infermo
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PfJLlCI.l~ICG
fo1•ì.e u1cn te scélldiu1e i}er uu1 r eg·irne ina,daitto a oui cla 11 11n~o tampo er.a soittopo.s·t o (regfune Jiatteo e v egetai~1·ru:i·o_) coo escl'U!Sl!one a:sso·l uta di sos.tànze a ~bu:i1:! no1d1 ed az~te, è staJt1a 1prat~cata la p,r ova b1olog1c.a nella oavua per cruanto non esLsta nes. sun d•UJbbio a r igJu1aDdo 1della lesi·one •l'ena1e tubercolare. .t\.ppetna rimesso f.ra non molto esso s1arà o·pe1raito di i11ecrrecto1m i·a sinist•r a. Co11cluclen1do s iamo :Ln presenz.a di una f.oTma 1 cl.i t uber colosi nena•le i'Illfaniile a mruntfesitaziane an c.ora esclusivamente vescioale per cui è stato f.aic1le nell' assenz.a di altri segni più p1ìecisi, d l commettere l'·er.r onea im1p·ostazione dia0'11ostica di cistite banaJ.~ r~ibe~le co1lega1t.a tn un :pr1mo tem1) 0 a·d una elaru111t1 ais1 i ntesti11a l·e ed i11 IUltimo alla 1presenz.a di caJJcoli n.01 seinb3.toio v esci:cale. In q•uPsto . r,.aso po.i nonosta'.Dte il llllThgo i:>enio•do di tempo Jn c ui 1a 1esio·ne 111a 'P·oturt:o evolvere senz.a essere clintc•a1me·n.t1e eld o.J),i·ettiva.mente rjlevata al mon1 cnto •della cli.a1g nosi urolo1gioa la lesiou1·e è ancora nettam·e11t e unilaterale pocc.h1è come g~u si1am·Pnt·e r1le1Ya il l\IIarion, n el suo Traité d 'ur o'logie a p·a1g. 276, · }.a bilateralttà d ella tu'be.tlcolo1s1 r e11a,le nei bambini è molto più faicil e e più frecru•eint-e a:d osserv.rure ohe n ell"adu:lto. P erson·a11ment·e p erò io non S'01no così aissolru-to n el po,:rire 1'i·n di·cazione 01p eratoiri.a di fron1·e ancile al punto di vista della bilateralità della l esione . ' c1o>è .t,ub enco.}0s i main·lifesta ·e conclacmata di un1 J.ato 1r,.on l esio,ni i-niz.iia11 ·diell'·a ltro, argom.ooto qu·~sto cihe mi pr.om·eitto di ,tJratt·a.r .e l'llng.aonente c-011 nin am'Pio laV10lfo ·di c.asisti•Ca s ul'La n·eflfect on1 i a n ella ·t uber.colo.si r enale bilateraJ.e, peTch è per esipe1ienza personale ho visto in qu.esti 0a1si <l i lPsioni t1uiberco1la.r i biil.aterali trovare gioJVa mento d'l1revole e g.uarig~one certa dalla. nefrec- · ~omia d·el rene più leso. 1
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2) La prr.esenza d.~ ·dolore siponta.neo o provoc,a;to nel r ene Lu~·ercolare è cagionato d·alla m i-
g·raz:ione n ell '1u.r·etere di f.r amrnen·ti caseosi proYenienti ld·aJll',aipoc.tura di g1ranulazi·oni g.rigie 0 da asoessi ·d·el r ene oprp1uire da una ritenzi-0:ne cli u·rirta ipu·r ulen t a n el bacirnetto re.n·aile o .tiungo il L;ondotto u•r eter.ale Secondo qrua.'1c.he a uto.re i dolori potrebbero anco,11a esse.r e l'esp1re.ssion e ,d j U!Il riflesso nervoso dov1 urt.o ad urn ·.ailterazione 1ct,el pl·esso nervoso d el baci11'e.tto e 1d·rill'é1Jrt.er.ia e Y·ena r enaile. ' P e;r s pieig'8.1r e la .fPeq·uenz1a con o ui la tubercolosi r enale si manif·esta solo attraver\S-0 i segni ,~escicali biso.giilp. in \'OCrurè l 'jrnfezion e ,da.il re·n e alla vescica per La vja sanguitgna, ragione questa ù1ell.a r egtes.s'ion e 1qiua.si costanite d1el1e manilf es t.az.ioni v.e.scicali d101po 1a sqpipr·èssione d ella loOélilizz.a zio1n e •t1t1beiI'teOÙa·r e dell r ene. :Vleno f\I'e:queinte p1er guanto P·O·ssriJ)i1'e p.a1re l'·i nf ez.ion,e cteWJ.a ve&cica pe;r tdj·sce.sa dal r e.ne ·di m ateTiali piuiru·~enti e. di b ·a ciJli di Kocih .iJnf.etta:nti. 1
Diag-r1osi: In ·lln pazie111te aff eitto da cistite r e ciiClirvanit.e e spo11tanea 1se nza 1c.aiusa ap,p are.nte cap1ace idi p ro cru1rarrla e sost1e n e·r:la dO'bbiarmo &001JP!I'e .p ens:ire a11la natura tube~coilare della lesionie e si re11de ne-cesSiari•a i.n. questo caso u •n a esplo•r azior1e comp•let.a ·d·ella f1unZlione renale con cistos.c0ipi.a, ·c.ait eiterismo d e•g Ji ur.ete!fi ,eld. e&am.e islc' b·aitte1rio·l o1g i 00 drel1e u1rine divise. 1
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Es ami complementari 1p ossono essere ancora l.'l r.arliogr.a f.ia ·che qu1a;lah e l\"Olta cii mostJPerà un re11~ .L\ltre osse.nvazio!Illi imie p e1'sonali •dii tu bercolosj ti.g1ré e co·sì pufI'e la ptelo,grafia, esami tutti qiuesti r enale a m.ani-fesiazlio·11i v esctcaJi, po.tir ei comtiperfetta:me,n•he com1pil1ementairi e non in·disp·msa· nuiaro a pu1b1bli·oa~e €fd aJlt1"e a.nicora ch·e cigni co.1bili p e.r cl1·è co·me ~i.u&tamente 1l1·a ·dimostr.ato e legia U!foloigo hia potu.t o n otarre e !Ilot.a spesso nelsosbenuto itI1 u.na br:Lllwnte pubblicazione il dottor l'esercj zio rd·eù1a prroipr.i.a pTofessione, m a Cl'eclo Mario Negro , la pielogra,fia del rene tubercolare, • ohe j casi sorp.raJcitaiti siano su•f ficieniti ;p,e;r riquando il rene stesso ha su·b ito delle profond e chiamare l' attenzioo·e del m ,edico ge·neT:i:co e praalterazioni, pe1·de .b u ona parte del suo valore ditico ed ancl1e forse 1quello, b enc•h è raro, di qualch e mostraitiv.o, ,gd:a;c-chè vi sono d·e11e co·s ì giram.d1 odlleg.a uro1logo, S'Uil.la jmp OO'.tamz,a e sulla fr eq'l.1enza sp e.sso misconosciu·t a ctrella 1Juibwc-0ilosi ·r e- . Da;d1ute cDn1p ar·atiViamente ·3Jl r.ene sa.no de1le ma.g-gioti •eilimin.azi·orui ren.alri. ('UJI'ea, 010,rl){I'i, e ft n.nale a sintomi ,esiclustvamente vescioali, e sulleinia) che la ·diagnosi s' illllfPooe net tamei:nte. l'im'P0trtanza d e.il oateiteirLsmo d eg.l i u.r eteri e d.efla fU!Ilz:ione renail e s·enza 1dJi. ·CIU1 non può esistere RI..<\.SSU1~ff-O E CONGLUSIOl\TE. oggi chir11irgi·a renale V1ero:mente cutile e fattiva. Passando a t rattar e adesso, brevemente, delle R~as·slll!IIlenJd.o queste brevi no te ed il S'UO cooo ruuse 1per c1u i 1a tUJb-ercoil osi ren.rule sfugige a lcetto devo diIDe ch·e 1a tube'I'OOlosi renane è molto 1' esame clinico ed obietti,·o, solo insidiosamente f~eqiUJente. manifP.standosi attraverso i segni vescicali. credo MaTi'On d:iJoe eh.e wn qrui'nto d·ei analatì ospedaidi oita.r:e f.ra le più Eiportan1tli , le segiuenti : lizzati in un servizio urinarho è • ailfe'tto d·a flu~ 1) La. 1manoanza o soairsezz.a: di peri nefiriite barcolosi dei ireni. La tmbel'colosi r·enaile può co\Ìntorno aJ r ~ne , inoti vo dell'ingrossamento del 1pire con 1a stessa fr equenza t'Utti gli indirvidt1i rene leso p eir oui si ren de facilmente p.a.lipaJbi1e •d,ei id1ue sessi e di ogni età: dal'l ':im.f·anzia c:ren ella. regione costto-JombaiI'e e 1contri.b11isoe )In scendo c o.n. una paraibola ascendei:1te fin verso i parte al1a dol Pnzi•a risve:giliata alla pir.ession e. 40 anni e di,m i n11endo 1~radrua1me.nte sino ~J!la I gr ossi reni sono abitu1almant1e dei rani l·esj ,·eoc·h iaia con cl C'lle i)eri n efriti abbondanti, e mani1'este. 1
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• EZJONE PR.\TICA
Esistono nella fJUlbercolosi renal·e al p eriodo cl i s11ato diverse forme 1già desc.ri.tte. La p·i ù 1nga11ne·voi.e e sUJbd-oùa è la fomma a mainjlfestazion i e~c1'u·si,·amente vesctc ruli, art:f·ez1one a11'cora m al conosciuta da ·una giran parte deii m 0dic.i g·en e· rici; essa è respoJ11Sabile d] soffere11ze i111finit•b agli inlermi e solo un intervento precoce su·l rene leso permetterà di fM' regTedire le lesto!Tl i vescjcali sottost,anti; p·i ù ra1pi1do &airà l'interiv1einto dal l'i1ni1..io de1r:tnifiltrazione tu1beirco1 af!'e ves·ci·Oflle tanto più brillanti e duraturi saJra·n n-0 i suiocessi . Come con1c1lusione to orelj,o cihe 'Si 1possa IPO•l'IJ''C' questa formala eh.e cio·è qiuando un pazi·ente cli qualunqu·e sesso ed età. q1ualluinqiue siia.n o le sue condizioni gen era li, n on affetto da restringim ento l1Tetra1e o da ipertrotfia prostatica infetta, sen za neop.l asie o 1l~tiasi vesci·calJ, senz;a p·rec.eden.ti infezioni blenorraigicl1e, presenta dei disturbi vescicali spontanei, non 1&comparenti radicalmente <'On una cl1ìa locale ben im.Jdirizzata e sciieintificamente clin'etta, ccm a!J.1Jern ati1Ve ·di mi1gt1'i·oria1mei:nti e peggiwamenti, l'inr.f1ermo avTà una grr<"l1n 1di·ss·irrnn 1prdbabilità idi essel'e aff.et.t o dj man i1fps.t,azj oin i t:nbeI'colari della vesci.ca e b en risa1p1en·do 1a rarità ad eooezionrulità 1d ella tuibeircolo·Si ve.sci1cal e primitiva, ci :LncOimlbe 'l' oibbl~go d i xicorre.re a1d una attenta e miniuviosa esplo·r azjone r·enalr ohe il ptù dell·e volte ci darà la ·di.agmosi prec isa e mate-ma1icaim ente carta. Stabilita la looa.J.izziazione renane e la funzione renale suf.fi·ci ente . del rene non resterà altiro com0 trattamem.to radtcaJle cih,e idi nefrecto·m jzzare ll'infermo il tpdù raipi.damente possibile. 1
zio11e della precedente nota, non solo ini ha co nfermato i con cetti allora esipressi intorno alìe ,c;plen omegalie luetiche, ma mi ha dato anche modo di raccogliere i casi che ora riferi~co, i qnal i, 0 11r a·v endo altre caratteristicl1e cliniche servon o come · conferma di quanto là afferma vo . Si tratta di tre malati con lue iniziale ipresentan ti l'ur10 una i1efropatia, gli altri ittero . .•...\.**..
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OSPEDALE MAGGIORE DELLA CARITÀ IN NOVARA
SEZIONE DER1YIOSIFILOPATICA.
Nefrosifilosi ed itte1·i sifilitici precoci per il dott. prof. M. 1
ARro~1 .
primarie,.
In una precedente nota (1) dedicata a lle splenom égalic Jiel periodo preroseolico d ella sifilide, accenna\'O a ll 'esistenza non infrequente di lesio11t ·vi.scerali luetiche durante tale stadio e ne deduce\'o conferma del ·concetto ohe già durante il r,o~1 a·etto iperiodo primario d ella lue avvenga la dissp,minaz1one della spirocheta nell'organis1n<1, l'anntdamento di essa n ei diversi ·v isceri in 1~e n ere,_ ne.lla n1ilza in parti.colar e, e affermavo do' 'ersi censi derare il periodo primario non con1t• lln periodo di stato durante il ·quale ln sifilid r e8ic;te come affezione locale, ma com e lln perioc10 di eYoluz1one r]cco cli manifestazioni morbose rli ogni genere. L,osservazione a ccurata di tutti i lueti ci in p crioJo preumorale presentatisi dopo la pubbljca-
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l' esistenza di un'azione deJ Ja lue acquisita sui reni. fu per molto tempo ign orata ed all'inizio fu considerata solo possibile la nefropatia 'ter ziar ia. Soltanto n el 1864 J accoud (2) per lJrimo descrisse due casi di sifilide renale del periodo secondario r. assai dopo P erroud (3), iYiauriac (4), Descouts (5) accenn arono a casi di albuminuria sii i~~tjca !Precoce. Si devono al Drysctale (6) i prirni chiari dati sull'argomen to e la d]stinzion e netta tra nefrit1 ~ifilitiche p r ecoci e n efriti tardive. S uccessivamente i casi osservati si moltiplicarono e, malgrado le critj cl1e d] Gu11tz (7) che ,~oll e attribuire a l mercurio la causa dell'insorgPr e · della malat.tia, di Frerjc.h s (8) che con sjderò la n efropatia indipendente da un'azion e diretta della lue, ma dovuta soltanto alla cach essia che a questa ~i accompagna, di R oberts (9) cl1e negò 1' esi-stenza cli una n efrite sifiljtica, numerosi autori (Dieulafoy, Jeanselme, ~ et1mann , Parkes-\\'ebeT, Tacl1, 'fheodoresco, Audry, Bauer, ecc.) dimo~tra110 la azione d ella lue sul rene fi.ssando le caratteristicl1e sia cliniche, s~a an.atomo-patologiche delle con seguen ze di tale azione. Quasi tutti questi a utori però riferirono .casi di n efr osifilo.e i del peri odo secondario; è a ssai recente l 'jnizio delle osservazioni di albuminurie ·p reroseoliche, di af- · • fezioni ren ali precedenti l'ap1parjzione di accidenti 6econdari. Erl inYPro la partecipazione precoce del r ene o lln. setticemia luetica in iziale non è molto frequente. e Ja nefrosifilosi è tanto pit'l rara qua11to pitì è preco.ce. l\Iauriac (4) la coneidera assai 1neno frequente che le en cefalopatie e le osteopatie pre<'.ocl. Dumet (10) su 500 malati con sifiloma osscr\'ati nell'ambulatorio clel St. Louis trovò solo 2 casi di all)11minuria cla lue. Sch~rem mer (11 ) e \:\Telander (12) misero con ricerc11e staListj che in luce la rarità cli tale ·COm plicanza della sifilide primaria. Quanto all 'epoca cli compar~a <lell e nefrosifilosi si p11ò affermare che questa compare nell'epoca stessa in cui so110 di solito descritte 1e alt:r-e affezioni ' 'i ecerali legate alla setticemia treponemica. Baudouin (13) l'osservò 21 giorni clopo il sifiloma, Bonnamour (14) 15 giorni, ~1uhli g (15) 14 giorni, \\Tagn er (16) 30 giorni, Talamon e Lecorch è (17) 15 giorni. .i\ udry (18}
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IL POLICLINICO
descr isse tre ca.si di ct1i due comparsi 3 settimane e uno ~5 giorni dopo il ~ifiloma . Ga u ch er (19) osser,·ò nefrosifilosi 15 giorni d·opo il sifiloma. Courn1ont e Cade (20) 15 giorni prima della roseola. Z)eler (21 ) e M·estschersl{i (22) osservaro110 n efrosifilo~i cornparse quasi con temporaneamente 1 llc mani.festazioni secondarie. I.a produzjone dell' albt1minuri-a è, secondo alcuni, dov11ta all'azione ·diretta dei treipon.e mi portati in fo c.olai disseminati nel r ene al momento clella geperalizzazione dell'infezione (ipotesi questa rorr0borata clalla constatazion e di Levaditl dirnostrante la presenza di Bpirochete nei glomeruli e n ei tubuli dei r eni d egli eredo-luetici), secon do altri è dovuta a veleni solubili elaborati d alle s pirochete producenti ~ citolisi protoplasma · tica e 1ec:;ioni endoteliali favorenti il costituirsi d'una nefrite glo1nerulare. La rarità delle nefrosifiloBi come complicanza di u11' affezione così estes·a quale la lue, dimostra la rPSi$tenza ind ubbia che offre il rene, maggiore di quella propria di altri organi, e giusti . fi,ca l'opinione. di alcuni autori ·p er i quali le nefr01patie nella sifilide primaria 1Sareb·b ero dovute nel una diminuita resi~tenza d el filtro re na le legata o ad ·altre circostanze patologiche che ante riormente hanno leso il rene o a fattori costituzionali determinanti una ·d ebol ezza renale congenita. Le foTme cli'Ildch·e cles critte sono: l'albumin1uria sPmplic8 o forma benigna precoce e la vera n efrite acuta o suba.ct1t·a preroseolica. La prima è la pjì1 leggera manifestazione renale della sifilide, e~sa non determina turbe funzionali o n e d etermina di cosi lievi da passare inosservate: si ha lieve ed ema palpebrale al matttno, qualch e volta un p o' di edema malleolare. Spesso solo l' esame delle urine, svelando la presen za di albumina ouò rivelarne l'esistpnza. L'eliminazione .. d el1'urea, i rapporti azoturj ci sono di solito normali , l 'esame microscopi co gen eralmente non dimostra presenza di cilindri granuloei. Essa dura di so1ito breve tem.p o, n on più di un m ese, cede rapiò amente alla terapia s1pecifica. La seconda forma h·a come caratteristica un compJe5so sin tomatologico cli Yera nefrite, anzi sono as~a i spesso i sintomi cli Qliesta cl1e inducono il paziente, il quale ignora l'esistenza della sifilictc, a ricorrere a cure mediche. I primi segni notati dai pazien ti sono edemi che appaion o senza dolori, insidio amente, alla faccia od ai malle~li; sucrec;~ iY~mente l 'Pdema p11ò generalizzarsi, costituire ]'anasarca. Compaiono segni di piccola ure· mia n1a ~ ssi non sono mai ti1pici o predominanti nel comp1 es o sintomatologico; possono comparire turbEl ~a~tro enteriche. dispnea, febbre. tachicardia , rrc. Il ta~o albun1inico delle urine è di so1
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lito alto, nel sedimento si trovano cilindri granulosi, CPllule d ell'epitelio renale, leucociti, globuli rossi. In alcuni casi fu anche notata l'esistenza di spiro.chete nel ~ edimento delle urine; tale reper to, Pi erre, Paul L eYy e Guill1é (23) , Hof! mann (24) ed altri ebbero in casi di nefropatia luetica e Fiessenger ed Huber (25) confermaron0 discutendo il valore d ella treponemuria nella sifilide specialmente n ei rapporti con i reipierti d1 spirilli comuni nelle urine studiati da Stoddart E. Jam es (26). Il c~so C·h e è ~tato da .me osservato sta come esempio del primo tipo di nefrosifilosi del p eriodo primari o. \
Si tratta di una ragazza di 18 anni che si presenta al nostro ambulatorio il 14 marzo 1927 per una lesione alla forchetta resistente alle cure pres.crittele dal suo ~anitario. L'inizio dell'ulcerazione risale a 14 giorni, e tare data di comparsa dell ulcera ·è in questo caso confermata dal fatto che 18 giorni 1p.rima d·ella visita ·a ttuale la 1p aziente è stata accuratamente già visitata senza che .fosse stata riscontrata alcuna :manifestazione. L'ultimo coito risalire·b be a 26 giorni. L'ulcerazione incturita alla base, indolente, delle dimensioni di una lenticchia, ha le caratteri$tiche cliniche d el sifiloma; un esame m icr o·scopico, dimostrando l'esistenza di numerose spirochete nella sierosità che geme da es~a conf eflma tale diagnosi. Si ha adenopatia in.g uinale bilaterale prevalente a sinistra ove si palpa un ganglio grossn com e una noce, indoloro, senza segni di infiammazione. , 1L 'esame d ell urina dimO$tra una notevole quant ità .dJ albumina. L'ammalata non sa se tale albuminuri a precedesse il suo contagiarsi di lue, non ha però mai avuto alcuna affezione degna di nota a cui possa i.mput ar:Si l'albuminuria, la siu.a .sta.tura ·e la 1co•sti.t uzione sono r egolari , non ha al.cuna deformazione scheletrica nè alcuna turba d ei Yari organi ed apparati. Le glandole cer vicali, occi1pitali, epitrocleari n on si palpano, la milza non pare ingrossata, I'area epatica è normale. Le pupille sono uguali, la reflettività pupillare è n ormale , con1e pure sono normali gli altri riflessi s ia sup erficiali che profondi. ~on e$istono edemi, solo la malata accusa notevole stanchezza deipire~sione fisica, un po' di cefalea e tristezza' profonda. La Wiassermann e la Meinicl<e (M. T . R. ) sono negative. La pres1.Sione ma~~ sima è 140, la minin1a 100. rP olso 80. ,t\ ll'Esbach SI climostra 1 gr. di albumina n ell e 11rine. Qu e~te son o torbide, scure; il volun1e di es~e nelle 24 ore è di 740 em e. Non vi è zucchero n è acetone. L'urea 11a un t&Sso del 29.9 %. .t\zoto totale 39.10. Rapp orto azoturico 80 %. I/esam e microscopi?o d~l sedim ento dimostra presenza cli rari glo•bul1 rossi, linfociti e ~ellt1le dell'e'Pitelio uretro-Ye~cicale, 11on elementi renali, non cilindri; numerosi strisci del sedimento ' 'en aono colorati col mC'todo di Fontana per la ri;erca del treponema, ma si 11a re· perto n egativo . L esarne funzionale dei r eni dà il seguente risultato: ProYa della dilnizione (Ko vcsi e Schult7:) e 1p ro,-n rtella concentrazione (' 'olhnr<l n ormnl1.
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~EZ IONE
f-'rora della fenolsulfonftaleina: norm·a le. L 'elirninazione del bleu di metilene iniettato i11izia clopo u11·ora e 30' ed € massima dopo 5 ore. Urea 11el ~angne 0.50 ~/oo. Dura11te 4 g.iorni di osservazione le condizioni della n1alata si mantengono stazion arie. Si in izia quindi cura ~alvarsanic·a. Dopo la prima iniezione cli 15 ctg·r. di neosalvar san si ha già un miglioramento i1oteYole delle .condizioni soggettive; le orine ~0110 pjù 0l1iare, l'eliminazione n elle 24 or e è di 1~00, il tas~o a lbuminico di 0.5 .gr. Si prosegue Ja Cl1r.a e dopo la ter~a in iezione di neosal,·arsa11 -on o scomparsi tutti i seg·ni dell'affezione r enale. L'ulcera ,·ulYare ·è penfettamente chiusa, la malata in completo benesser e. Essa Yiene ~e guìta e d osservata n ell'ulteriore corso della cura senza cl1e mai venga notata la ri.c omparsa di sintomi cli nefropatia. •
Sulri ttero sifilitico primario la letteratura è pressocl1è mnta. Mentre ·è frequent e l'osserv·azione d ell'ittero compa r ente precocemente durante il perio(lo seconùario o coincid.e ntc .con l'esploùere dell'e-a11tema luetico, rari sono gli e~empi delrapparizione di tale com·plicanza quando. ancora l't1nica inanifestazion e esterna di 111c è la lesione iniziale'. r,ascl1 (27) pubblicò la prima osservazione cl"ittero luetico ·c ontemporaneo al sifiloma. Bu.schke (28) e Joseph Max (29) riferendo casi analoghi co11f ermarono tal e 1po~sibilità. l\!Iichael (30ì rjferl B casi di itteri luetici contemporan ei al sifiloma e seguiti da roseola. Più r ecentemente Milia11 (31), in una nota, nella quale esprime l'opinio11e di essere il primo osservatore di itteri del periodo primario, ricl1iarna l'atten zione . s1 1 tale compli·oonz·a della lue iniz1ale, e, rifer enclo tre casi di ittero .con temporan eo al sifiloma, esprime il clubhio cl1e fonm e itteriche considerate catarrali o d'altra natura 1possano aver e rapiporti di dip e11denza con una lue iniziale. Dopo il la,roro cli l\1ilia11, Chatellier e Bonneterre (32) riportar ono un' osserY azione di ittero preroseolico dimostrando la n1ancanza di una sintomatologia clinica cl1e differen zi tali forme da altre di ittero, e Benecl1 e Créhange (33) confermarono l'o·p inione dei pred~tti a11tori riferendo un nuovo caso di ittero sifilitico del periodo primario. I due casi di mia osservazione mi danno moclo di trattare della ragione della comparsa cli tali itteri e rl i discuterne le caratteristi cl1e cljnicl1 e. Il 1pri.n10 caso riguarda un gio\'ane. operé1:io ~j 26 anrti che si presentò 1al Dispensar10 celtico il. 21 ge1111aio 1927 per un'ulcerazione ?el frenulo, romp:1r~a n11 mese circa dopo un coito sosp~tto, e dell'esistenza della quale si era aocorto c1rca du e .settimane prima. 3i trattaYa. di una Jesionf' erosi\-a con tipico incluriI?e!lto .cl1e ~_';i·c.compa gnava ad un certo grado d1 fimo~1 .e .a 1n~J.a~1-n~ zione nrcpt1ziale; si aYc,·ano g?-n.ql.1 ing-u1!1aJ.1 h1: laterali m11ltipli, rluri , ca.ratter1sticl. Pochi g1,orn1 dopG l<l romparsn dell'ulcera, a detta cl el ma1at0,
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PHATiCA
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era apparsa un 'itterizia che permanev.a an.cora al momento della mia osservazion e e che era già stata consid.erata .come forma di ittero catarrale semplice e curata con dieta, r egi1me latteo-vegetariano e preparati di bile senza .però otten ere alcun migliorame·n to. 1 11 paziente non a\·erva antecedenti p·atologici note\-cli, i1on era un forte ·b evitore, non a''eva nlai accusato distu rbi epatici, non ~apeva riferire ad alcun a causa l'Ul)fParire dell'ittero. .l\ll'esame nulla fu riscontrato a c·arico dell'ap, parato p·olmonare e del cuore, l e condizioni generali erano buon e, il tegumen to e le mucose presentavano un rnarcatissi.m o colorito itterico, non si aveva asrite, nè cir.c olo collaterale venoso ad·dominale. Il fegato era ingro~sato l eggermente, d eborda11te dall'ar co costale e cleterminante una ottusità alla per.c·u ssione per circa un 'altezza di 10 cm. sul.la linea mammillare. La m ilza era pure ingrossata, molle, palpabile facilmente n elle profonde inspirazioni. Le u rin e erano inten6ame11te colorate, non cont.en evano nè albumina, n è zu ccher o, nè ·acetone; le reazioni di H ay rper i sali biliari e di tlVIarescl1al per i pigm·en ti biliari diedero risultato fortemente po~iti'\·o, la den sità era di 1020. Le feci er ano decolorate, cr.etacee, color masti.ce, n on ,. i erano J)arassiti, e le re·a zion i d.i Meyer e di cl1midt-Tri boulet dimostrarono · assenza di sangue. L'esam e ematol ogico died e i seguenti risultati: Globuli r ossi 4.800.000. Globuli bian chi 6600. Emoglobina 90. ·L a formula leucocitaria era . co~ì costituita: 1P olinucleati n eutrofili 70. Li nfociti 20. Eosinofil i 2. Mononucleati grandi e medi 6. Baso, fili 0.5. Form e di passaggio 1.5. 1 7 \ ' assermann e Meinicke (1M. T . R .): n eg·ative. Esame della funzjon alità epatica : Biligenesi. Si esegui sul sangue la reazi on e di Ehrlicl1 -Porscl1er [man~ van den .B erg che sia alla prova diretta pronta e tardi,ra, sia all'indiretta diede rjsultato positi,ro . La determinazione quantitatiYf} della biJiru·b ina venne fatta con col orirn etro ·di · H ellige e col meta.d o di Hasel horst con cui si stabilì il tasso ·d i bilirubina in cir.ca 1/10.000. r.. a ricerca della urobilina n elle urine e nelle feci si fece col m etodo di Gilbert e Her scher e pure si eJ1be risultato nettamente po siti YO. Funzione glicogenetica. Fu eseguita la prova sommin i-strando a ·digiun o 100 gr. di glucosio in scjroippo e tenendo ·a. dieta idrjca (1 litro d'acqua) per 12 ore esaminanclo l 'urina ogni due ore co~ Fehling; si ebbe esito n egativo in quanto n on s1 ebb·e gli·c osuria; non fu però possibile la ricerca della .g l icemia. PotPre antito~si.co. Si usò il m etodo dell 'azzurro cli rr1etilene descritto cla Cbauffard iniettandone n ei g111tei 2 eme. d:i. sol11zione ~l 2 % e .raccocrliendo le urinr dell e 24 ore ogni 2 ore. S1 ebbe ~liminazione dcl .colorante solo dopo 8 or0, il che si p11ò con siderare coime in~ ice _di. disfunzione. Fl1r1zjone prot eopessica . S1 uso il mrtodo J?f~ posto da \Virlal ..\brami, Ja:i c~vesco somm1n:c:trnn<lo a rligiuno ~00 grammi di latte ed esam1~an(lO dopo 2o'-40'-un'_ora-un'o,~a e. 30'-2.ore il tass? leucocitnrio, la press1one e l 1nd1ce cl1 roa!5uJ~b1litù. Si Pbbe dOJìO 1~0· diminuzione .del tasso ~e11cocitnrio cli ctr.ca 2000, della 1p.r ess1one ma~s11m~ di ~5 mm. r diminuzione netta del tem-po cli coagulazione.
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Il risultato della 1p rova diretta della reazione di Iman s van d en Berg·, ,e delle altre pro·ve funzionali epatiche, inducen te a (Pen5are ad una vulnerazion e della cellula epatica ini indusse a non r1correre a cure arseni·cali. Iniziai perciò c·u ra bis.m utica inten$a, prescrissi per os cacl1ets di calom elano ·da g·r . O.OIJ. . . Dopo 15 giorni di c ura l'ittero era al.quanto attenuato, le condizioni gen erali assai migliorate; la W assermann 1Pe rò era dive11tata nettamente positiva; il sifiloma era in 'ia di gu3.rigion e. Dopo un m ese dall'iniz;io della cura il paziente era in completo stato di b enesser e, perman eva solo una lieve tinta $ubitteri.ca; il fegato era ancora liev.emente ingrossato. La prova . cli Iman6 van d en ·B erg era positiva solo alla r eazione indiretta. Nelle ·u rine la reazione di lVlaresohal era negatìcva, quella di Hay aincora posi ti Ya. Si iniziò cura arsen obenzolica la quale non peg·giorò le condizioni d el paziente, a11zi le mi.gliorò assai rapidamente.
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[ANNO XXX\~,
II. POI.I CLINICO
Il $8Condo caso riguarda u11a giovane signùra che fn da m e visitata il 26 giug no 1927, per una erosion e all'ostio vaginale, della grandezza d i una m on eta da 20 centesimi, avente tutte le car.atte ristichr di un sifiloma. .t\ll'esam e microsco1piico (Fontanaì trovai numerosi treponemi. Non ft1 possroile staibilire l 'epoca preCi$a d ell'inizio della forma m orbosa. 1Nulla di n otevole vi era n el. l'an amn estico famigliare, n essuna fo rma epati~a n ei precPdenti morhosi della paziente . .i\ll' esama non si trovò alcuncl1iè ·di patologjco a carico dei vari or.gani ed apparati . .i\ll'in guine piccoli .gangli cluri, mobili, nulla di n ote-vole n elle altre s tazioni linfatiche d ell'organismo. L'esame delle urine died e r eper ti normali, la Wa$serm::tnn e la Meinicke (.IV) risultato n egatiivo. Si iniziò ·su·b ito .cura atsenobenzolica, iniettando una fiala òi gr. 0.15 di n eos·alvarsan. La 1p1aziente ritornò i] 2 luglio 19??.7 as.sai &pa·ventata p er la comparsa di un ittero di cui a\reva n otato i 1prim1 segni il giorno preced en te. L'inferma presentava non un ittero intenso, ma uno stato di Blltlittero; il colorit o itt erico, visibile su tutto il tegumento, eria specialmente evid.en te n ella sclerotica e n ella mt1<C~os o ora] e. Lo stato gen erale n on era modificato; l'erosione vaginale in via di .g uarigione, le con1dizj oni d ell·e 1glando'Je imm ,u tate . ~11 lla si oSSP,rvava ~ulla parete addominale; il fegato era palpabile solo per qualche centimetro sotto l'ar co costale, il bordo di esso non ottuso nè duro; n ella region e dell'e1pligastrio il fegato appariva ·u n 1p o' più sp org~nte, la cistifellea n on si palpava. Co11 la perCU$Sion e l'ottusità epatica non appariva aumentata : lun.go la linea mammillare l'ottusità inizia·va alla 7a. costa ed arrivaYa all'arco costa.le, e d aJ.la r egion e ~ptgastri ca si aveva un'ottusitA. epati.c a 4-!5 cm. sotto l 'appendice :xifoide. L a milza er a ingran dita, la ·Si palp ava bene n elle nrofondr 1nspirazioni cd alla perc u ssion e l 'ottusità comin <'i:t·\'fl a liYello d ella 'linea ascellare anterioife. ~on \'i era a <'ite. ' Il polc;o era rar o: 50 p11lsazioni al minuto; ma nulla si riscontra~.ra all' esame del cuore; la pres, sinne arteriosa m assi1na er a 130; l a minima 100. · T~e orine erano intensa,m ente colorate, non Yi era n P. albumina, nè z11cchero; aBsente l'acido Pt i 1-ò i acetico , presente l'uroeritrina, positiYe le rt. . azioni cli :Niarescl1al, di Gmelin , di Hay. Le feci t•rano nrolicl1e. non conten eYano sangue. L' esan1e e1nntologiro di r de reperti qualitatiYi e ql1antitH-
FASC. 13 ]
tivi ·normali. La prova di Imans van d en Berg, diede esito ,positivo più intenso alla proYa indiretta. La 1paziente. si lamentaYa di lie,·e dolore alla regione epatica, di 1p rurito gener·ale e d i stancl1ezza intensa. Non fu pO$Sibile eseguire esan1i d ella funzionalità epatica. 1Nel dubhio di un'azione esercitata sul fegato dall'arsen obenzolo iniettato si sospesero le cure arsenicali e si inviò la paziente in osser,·azio11e ·da un interni$ta p er la d et erminazione pat ogen etica dell'ittero; questi consigliò di tenere l ·a.1nmalata escltùSivamente a dieta lattea. 1Il 9 lug·lio 1927 comparve una roseola inte!lsa, l'ittero s'a cce11tuò; la malata venne ancora tenuta a dieta as2-oluta, mentre si .cercava di vincere la stipsi con $Olfa to di sorta. La Wassermann eseguita-il 10 luglio 19~7 died~ esito positivo forte. La paziente n ei giorni succes sivi ebbe lievi rialzi febbrili , an ore~sia. doìori eipatici 1p iù intensi, prurito; la lingna era umida, pulita, l'ittero aumentava nonosta11t e l'assoluto dietetico e le cur e m edicl1e di stimolazione dellR cellula epatica. Il 17 luglio 1927, per consiglio an.ohe dell:internista, si iniziarono perciò cure antilueticl1e con preparati •m ercur ia.li e ))ism·utici e con que$te ·scomparvero i segni e. terni di lu e; l 'itter0 dopo una ven tina di giorni cl i e nre intense cominciò ad attenuarsi; la \Vassern1ann era ancora i11tensamen te 1positiva. Si iniziò un ciclo di in iezioni ,di neosalvarsan che subito migliorarono le co·n dizioni d ell'ammalata se11za deterrninare al cuna ricomparsa di $egni di ittero . 1
Non cr edo sia possibile, n ei due casi ora des ~ ritt.i, dubitare della natura luetiica ·d ell'ittero, in quanto nel !Primo dei pazien ti n on è i10$sibil0 invocare altra causa itterogena e nel seco11clo caso non pt1ò attribuirsi all'azione tossica dell'arsenobenzolo l 'insorgenza J,di ·u n'itterizia che appare inYece leg.ata a11·evoluzione della lu e precedendo di poco l'espJ.osio11E.- dei fenomèni secondari e a ccen tuandosi ,con 'l'apparire di qu.e$ti. F orse in tal e malata il salvarsan ha eser~itato u11·azio11e di prov.ocazione d ella comparsa di un ittero la.tente,. come è ammesso oggi da C_!'l1asi t11tti .gli aut.ori ·avvenga nell'ittero sifilitico secondario acoettando i conc•e1Jti .sosten'Uti dal'la sc·uola cli lVIilia·n (34-37) il quale 1con m olte argome11tazio11i nmmettendo senz'altro che nella r ealtà la 111aggio· ranza degli itteri consid erati post-arse11ob e11zolici non siano che degli itterj lu etici, determina\'a 1.1na lunga discussion e tra i sostenitori d ella natura to$·Sica di tali itteri e i sostenitori della 11att1ra t3pecifica, discussione le cui ''icencle so110 ria.::.sun.te e diiscusse clal .P alYarjITTi (38). I l'i.-nltati della ternip ia specif1c.a n ei due c a~i <l a ine raccolti confenmano l'ori.g in e luetica del1'ittero. •~essnn elemento d'altra p.irte s'op11one teorica1nente alla pos5ibilità di un ittero luetico primario , anzi talé eYentualità 5'inquadra i1ell~ concezio11i giù espresse sulle complicanze d el i1cFi o cl o prenn10ralc della lu e e per es$a parlano. le constatnzioni c:rmprc 1più frequenti di Yi cero.1)atie lt1etirhe il:_ talP periodo
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SEZIONE
PRATICA
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I/ittero luetico primar]o, per le sue caratteristi. che cliniche, mi pare possa come l'ittero secondario, considerarsi patogenetica.mente legato ad alterazioni funzionali del fegato; ne fanno fede, nel primo dei cast da me descritti~ i ri~ultati delle ricerche sulla. funzionalità .epatica, ne fan fede gli esami dimostranti nel sangue e nell'urina del malato segni della vulnerazione della cellula epatica. Non qui,n·di ad un'accentuata emolisi 1pro• vocata dall'infezione luetica mi pare si possa attribuire, come vuole qualche autore, l'ittero sid'.ilit~co del peTiado preum.orale ma aJd una vera e propria alterazione parenohimato~a. ad una epatite simile a quella che aocompagna altre forme setticoemiche e che trova la sua causa d'insor genza nella spirochetemia che .g ià è presente in tale periodo della lue e nella spiccata ip~edile zione che il treponema dimostra per il parenchima epatico, ·p redilezione di .cui fa fede la ricchezza di sp]rochete esistenti nel fegato dell'eredoluetico.
(18) AuonY. Trois cas de néphrite syphilitique dans ' les 3 ou 4 sémaines après le débout du ch·a ncre. An·n ales de D erm. et .s yphil. , 1912,
n. 5. (19) GAUCHER. Précis de Syphiligraphie, 1909, p. 406. (20) COURMONT iet CADE. Contribution à l' éttlde de l'albumin1trie syphilitique précoce. J3ull. de 1
la Soc. de Derm. et S:yph., 1913, n. 5, p. 186. (21) .ZTELER. Syphilitische Nephrosen. Munch. med. Wochenscbr., 1924, n. 47, 1p. 1670. t22) •MESTSCHERSKJ Zur L ehre von. der fruhzeitiqen Syphilis der Nieren. Russkij Wiestnik bermatologii, n. 1, 1924, p. 5. (23) PIERRE-PAUL LEVY. et ·GUILHÉ. Recherches du tréponèma pallidum dans l 'urin e des syp1hi· ' l.itiq11es . Soc. Médic. des Hòpitaux de Parie;, (24)
(25)
(U)
(1) M . ARTOM. Le splenomegalie nel periodo '/)1'eroseolico della sifilide. Il Pe!'mosifilogra.fo,
(27)
24 gennaio 1919, p. 48. HOFFMANN. Nephritis syphilitica acuta precox. Deut. Mediz. W och., 20 febbraio 1913, n. 8, p. 353. FIESSENGER et HUBER. Un cas de tréponémurie au cours de la syphilis sécondaire. Soc. Méd. de~ Hopitaux, anno 37, n. 5, 11 f.~}). bra.Jo 19-21, p. 146. SroooART E. JAMES. The occurrence of spiroche. tes an th.e urine. Brit. Medie. Journ. 29 settembr e 1917, p. 416. . LASCH. I cterus syphiliticus precox. Berl. Klin. w .ochensc·h r., 1894, n. 40. 03USCHKE. Zur Kenntnis der Ikterus syphiliticus precox. Ibid., 1910, rp. 238 . JOSBPH MAX. Ueber I kterus in Frilhstadium der Syphilis. 1Arcbtv fur Derm. und Syphili;,, .B(\. 29, H. 3. MtcHAEL. D er Ikterus syphiliticus precox unter
anno I , n. 1, 1926, p. 4. (28) (2) .TAccouo. Ler;on.; clin.iques de la Charité, 1864, p. 114. . (3) PERRotro. De l'albumine che::, les syphilitiques. (29) Thf.ise de Paris, 1883. (4) 11\iIAURTAC. Des néphros11philoses précoces. L eçons sur les maladies vénériennes, 1888. (30) be.sonderer BerOcksichtigung der dabei auf(5) DESGOUTS. Néphrite syphilitique. Clinilq·u e m'é tretenden ak1lten Leberatrophie. [.bi·d., Bd. ·dicale de l'Hotel Dieu , 1878. 120, H . 3. (6) DRYSDALE. The nephr'btis of syphiiis. Urology Rewiew, 1879, n. 4, rp. 811. (31) MILIAN. L'ictère syphilitique prrimaire. Paris Médi·cal, 21 ago·sto 1920, n. 34, p. 1·41. (7) GUNTZ. Syphilis und nephritis. Munch. med. , \Voch., 1900, n. 6, p. 114. (32) CHATELLIER et BONNETERRE. De l'ictère syphili· tique antéroseol.ique et des manifestations (8) iFRERICHS. Nierensyphilis . Mediz. WocJl., 1901, cliniques de la syp,h ilis avant la roséole . Il. 8, p. 416. .i:\nn. de Derm. et Syph., 1921, p. 165. (9) 'ROBERTS. R emarlcs on visceral syp h ili,s. .i:\'m . Journ. of syphili§, 1908, n. 4, p. 243. (33) BENECH ·et CRÉHANGE. Un no1Lvea.1L cas d'ictère au cours de la période primaire. Bull. Soc. (10) DUl\IET. Les néplirosyphiloses de la pér·i odc Frane. de ·D erm. et Sypb., anno 33, n. 6, primaira. Th!èse de Paris, 1919, n. 110. 1926, 1p . 443. (11) SCHWEll\111\IIER. Syphilis und nephritis. Berliner (34-) lVIILIAN. L 'ict ère- d1J, Salvarsan. Annales des Zeitschrift, 1913, n. 6, p. 410. maladies vénériennes, n. 10, 1911, p. 814. (12) V\'ELANDEH. Ueber syphllis der Nieren. l\iled iz. (35) Io. Trois cas d'ictèr e au cours du traitement Klinik, 1914, n . 4, p. 216. à l' aT$en.obenzol, l eur no ture syphilitique. (13) ~AUDOUIN. La syphilis rénale. R•ev. 1Gén. GaBull. et Mém. Soc. M,éd. des HL>1piitaux, 1919, z•ette •des Hòpitanlx, 1900, n . 55, p. 1.100. p. 821. (14) BONNA~10UR. Néphrite syphilit·i qile. Gazette Mé·· (36) ID. L'ictère qui survient ap?·ès ·l es cures de dica] e, 1899, n. 14, p. 410. ri,ovarsenobenzol est" d1l à la syphilis hepa(15) MUHLIG. Syph.ilis der Nieren. Klin. Woch., tiqu.e. Ibid., 1920, p. 228. 1901, n. 6, p. 86. ' (37) In. A propos des ictères para-arsenicau ..c. Paris (16) V/AGNER Syphiliti.sche Nephritis. .i:\rchiv. f. Médical, 8 gennaio 1921. Dcrm. und Sypb., 1906, n. 2, p. 139. (38) PALVARINI. Sugl·i itteri nel corso della lue. (17) TALAMON et LECORCHÉ. Néphrite aigtle préroseo· Giornal e Italia.no Mal attj e Veneree e della liqve. Journ. de Médicine moderne, 1889, Pelle, fase . I I, 1923, 1p . 212. gi'ugno n. 6, p. 310. 1
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., IL POLICLINICO
[ANNO XXXV, FASC. 13]
RIVISTE SINTETICHE.
Je irnp1Jrità cadono nel fcnclo ,·escicale in forma di goC<!·e e n .on iintP1etd.ilsco•n o la visiom.e del1a vesc·i•ca. Le indicazioni al cateterismo u1·eterale. Dato e concesso fìnalm·e11te di esser entrati col Il c•ateteri·s1no ureterale cl1e permise lo studio cj stoscopio in vescica ·e di aver ottenuto una dif11nzionale (lei due ~e!li presi separaitamente e stension.e sufrficie.rute e una trais•p arcnza utile, birappresentò una genta.le lélJssociazione del1a semsogna trovar g,li sboc:.ch i ureterali. La loro ricerplice c1sto1s1c01pi•a, entrò n el'1a ipiraitica •Corrente so1ca è qualch·e .v olta banale, tal'altra riesce 1difficile. lo dopo l'applicazione dell'unghietta di Albarran. In qualche caso la ri0.e rca degli osti ureterali è Difa tti rit1sciv1a oltremodo difficile dirigere dall' e- . fa«·1litat.él dalla iniezjorte ~ottocutanea o - prefcsterno la punta del catetere verso l 'o&tio urete1 ibitrr1ente - endovenosa ài 1-2 ctg. di ind1ago-carrale. Albavran :applicò i-n corrispondenza della 1n111io. Dop·o qu1alche m1nt1.to il ri~orn o del colore fenestra, attraveuso la qu.ale passava l'estr·emo si manifesta oon un 1getto bleu dell'ostio ureterale. distale del catetere, una piccola leva l egata ad ln·f lne esiston o dei casi nei quali gli sbocchi sono un minuis·col 0 tir:ante e reigo1ata 1da uua vitie nascosti o da l1no dei lobi della pr·o stata ipertroesterna. fica, o da un b.a5so fon do .accentuato o dallo -sbocIn questo modo fu possibile dirigere l'apjce del co di uno degli ureterali in lln diverticolo o è a.f . catetere ~econdo il bi8ogno. iond.ato in un ·e<iema Ci:Pcostamte. U!Il tutti qiu.esti I cateteri ureterali sono iormati da un .t essuto c wsi il C<llteterismo è i!ln1possllbil·e o acrc i•dentale. dii seta. ri·ve stiiti ·d i g.o m1m·a, 11Ungl1i circa 50 o 60 ·N on basta in dlvi-du.a1izzare lo sbocco ureteral1e, cm., di cali•b ro v.ario, ·d:i ·aui i IJ)iiu usati sono il bisogna poterlo do1ninare bene nel oomp-0 visivo. 10-12. N•egli ureteri co1n $<bocchi 1pruniiformi entirano Per questo si in11alz·a il padiglione del cisto.scopio sol o d ei numeTi più pi10c.o li, 1'8 aid ·es. IMa .oigigi si e 'lo sii avvicina all'ing··u 'ine de1la parte orpp101stu a tende però a servirsi di cistoscopi oon ottic.a picqt1ella da ca.tetArizzare . Così lo sbocco ure·t eral0 cola ma con cateteri grandi, n. 14 : così si riesce aip1'p are v.i1cino, grande e ben e evi1dente. Occorre ad evitare l'uso fastidioso di Qln cjstoiscopto a 1·ermars.i 1n questa posizione senzia perder'e di vigr0'5so calibro e a -racooglieire in poco tempo sta l 'o.sti o ureterale: ciò ché presup•p·one un certo grand·e quantità di urina. e.sercizio. 1.. ocaJizz·ato dunque lo sbocco ureteiraJe I )C'l 1nagigior ,p arte dei 1cateteri 1son .o unic1olor:i : 11el quadrant.e supero e<;;terno del carr1po vi5ivo, si altri sono divisi a strisce di differenti colori, e comincia a spingere il catetere dall'esterno fino rnarc.ati di 5 in 5 crn .. I11flne e.sistono dei cateteri ad .attraversare con esso tutto il camp o visivo coopachi ai raggi X, che servono egregiamente pe'l' prendo così lo &bocco ureterale. lVIanovrando la studiare i rapporti dell"uretere con alcune tumel eva e1sterna si abbassa l'apice del catetere ftno a fazi.oni patologiche endo- .o extraaddominali. farlo coincide:re con l o sbocco ureterale, per 5pinAnche per il cateteri·smo si presuppongono atgerlo p oi nell'uretere. Per abolire q·ualsiasi attrituate le condizioni sufficienti e necessarie per l a to, si II'i1mette allq stato di ripo1so l'un.g hietta di semplice cistoscopia e cioè: 1° !Per1neabilità d elAlbarran e si fa salire ancora il ca;tetere senza • 1' uretra allo strumento; 2° capacità ,-escicale di che si pieghi o si inarchi. 5e 11 c·atetere non pro 80-1(){) (alrrteno) cc.; 3° possibjlità tli av·eq:- d1stesa cede non bi-sog·na cer·to con cludeire per la presenla vt>scica con ur1 liquido li1npido e t-rasparen~e za cii un calcolo. Ptiò darsi che il lu1ne ureterale s ia l)i u piccolo del calibr·o deJ catetere: l>i5ogna • peT tutLa la durata dell'osservazione. c.atr1biurl o con u110 più piccolo. Talor.a si incontra Gron parte d ell e difficoltà di un tenipo sono stadOfJO 1-2 cm. un ostacolo insuperabile alla prote man mano super ate e si può dire che oggi è gressione del caitetere. raro che n on sia po.s sibile !Per lo meno un ten, .· ari s ono stati i rirnedi e i suggeri1ne11ti protati v'.J di cateter1s1no. Di_fatti si può dilatare l '·~ posti 1)er g irare tale difficoltà legate, di solito, retra fino al p aissaggio di grossi strume·n ti. Il laaid una g·on1itwtura delJ 'ruret.e.re: ritjTaire il cat et ev~gio conrti.nruo co11 il cistouretros1corpio 1di Mac re e sospingerlo con m ovim enti di va e vieni o Ga·r t hy o di cirs.toscopi a doppia coi rente perm etel icoidali; ba·g narne la pt1nta con ~licerina, m·uté un tentativo di cistoscopia con un ~ateterismo tar di iposizione a1l'amm.alato. Tal01ra r1 ~ar1chc• ancl'1c in ves:ciche, f·a1ciLm 1errrte SiaJngiuin.anti, e il così riesce il caJteteri1smo : onùe evitar e ri.,ultnti ct1i contenuto sia isceso a 50-40 ClfiltC. ' 1d1ub'bd (oc•chi-o del catetere non compreso totalNelle yesciche scarsam·e nte continenti e S 0 f) ram1enrt:e i1cll'ruJ'etcrc) è 1neglio ri·r1111n1c1ar~ alla ritutto in quelle facilrnente sanguinanti o in qt1elle ~porcl1e con pareti ricoperte da pu s o css·ud.at i c erca. Alcuni autori racco1nandano di ese>guire la rac11elle quali il rrttizzo liquido si intorbida rapidacolta separat.a delle urine mantenendo in vescica 111ente, è stato consigliato ed u sato da più autori i l cistosc:opio per tutto il ten1po dell 'osservazion e, l 't160 ùi olio di pairéllffi11a l~q.uiùo. I11 tal 111oùo 1
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altri di non far risalire il catetere che per pocl1i cm. Noi non cor1dividiamo nè l'una nè l 'altra delle i1cle e. E cguito il cateterismo mono o· bi1atcrrale fa' cencio risalire il catetere p er tutta 11. lunghezza dell'uretere (da 2·~-24 fin0 a 28-30 cm.) ci as·s ic·uria. · n10 del suo f•unzionarnento e .p oi -v1:otaita la ve · scica - ritiriarno il ci::>toscopio. Il rene, qt1arulo non esiste un.a pelvi dilatata eiacula l'urina con un .r itmo Len oonosciuto: 6ono 4·-6-3 gocce che def I utscono dal ca:tetere : .se.gue una pausa di qualcl1e sflcondo, poi le gocce ricompai-0no di nuovo .e così' via. 1~ 11aturale c.J1e jl perfetto funzionamento dell0 str11ruento e la permeabilntù d·"ll catetere deve essere b·ene stabilita prir11a del loro uso. Ma può dar-si che 11n catetere pervio ce~si dal fu·n zionare. D1.to e co ri ces50 elle non si tratti di un arre&to di fu11 zion e •Si può ini~ttare, rLel c.ateter,c, len1 an1 ente Jella so lu7ione ftsi,o lo·gic.a siterile •O delJ'.ac·· qua distillata, \"inde assicurarsi cl1e r ealmentP non sia st<lJto otturato cla sarugue, p·us, te&:;uti. La durata media dE'l cateterismo r&i aggir,a s•ulla rr1ezz'0Ta-'Un ora: A'lbarran esigeva una rac colta prolt1ngata fino a dt1e ore : a sco•p, 10 1tenapeu1tic.o il catetere può irimanere .f ino a 48 ore e poi venir rinnovato. Quali sono .adunque le ci:rcostanze che possono suggerire l 'esecl!zione di un cateterismo? · Inrtanzi tutto si può o si dev·e eseguire nella stes&a seduta una ci.stoscopia di orientarr1ento e lln caAeter1smo ureterale? Si può dire che n elle ve::;ciche be11 conti11ertti e pre.sumibilrne11te be11 tollera11ti tutte l ~ ind~,gini possono esser eseg·uite s uccessi vame11te in un sol tempo. N·elle vesciche invece ulcero.te, dolorose, è preferibile invece contentarsi di un.a visione 1Ji orientame·n ti pe·r ipiassare p·oi (riconosciuti e già individualizzati gli sbocchi ureter:lli) ad un catE'ter ismo. E preferibile dunque frazionare le ricerche. Una seconda questione che ·t enne divi.si a lungo gli urologi fu q11ella del cateteirismo del rene presupposto sano, in pres~r1za di una vescica infetta. Il timoTe di ledere un organo indenne da malattie e destinato eventu.almcnrte a rirnanere da solo per l 'econ omia di .t·utto l'organismo indusse molti a sconsigliare il &uo sondaggio. In r ealtà il timor~ si è dimostrato pift teorico cl1e pratico . Corpunque ~ono stati propo,s ti allo 1scop·o vari r j medi: istillazione nel me.a;to ru•r·eterale sano di una solu zione 0.5-1 % di nitraf,o di argento, l'uso di un cloppio catetere di cui il pTimo servisse da guain a al secondo. In genere 11 Jato sano si difende sufficientemente da solo con la sua attività centrifuga e con la contrazione del :suo ois tio ve•$1Ci1cale. E bisogna pt1 r ricon oscere cb e il cateteris1no abbi a i s·uoi immensi van,~aggi. Or.a1nai è praticato 1
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ovunque e ha completamente sostitui·to gli altri sisterni (divisore del Louis e di Dalla Vedova, l'applicazione cli un laccio unilaterale alla Mombuirg, le p i·n ze di Rochet, ecc.).
* ** Il cateter:Lsmo permette la raccolta se1p·arata in modo certo, co.:;ì com·e non si raggiunge con tuJtti gl1 altri rr1ezzi ·suggeriti e di , u11 '·applicazior1e anche meno f aicilie. In quei casi nei 1qiuali il 1c1ateterismo fallisce ·è preferibile ricorrere alla 101nboto1nia esploraitiva. Non vi è adunqu.e affezione r er~ale in cui il cateteiri.smo sia contro indicato dato e con1ce:sso - che sia ·pi0 ssi·b ile ·ese·g uirlo. In quali ccvsi .,è indicato? I tra1tmi del rene rappresentano - .5e 'r. iecenti forse l'·unica conit roindicazione. Genera1n1ente non e.siste la neioessità di so1tt01po1rr·e ·u n indivi•diuo che ha subito un trauma renai.e r ivelaif.e: <la un'ematur i.a, ad un cateterismo. O esistono i c:;cgni imputabili ad uno spap!polamento .o,ppuTe quelli di ·u na sernj:>lice contusio11e: nel primo ca&o occoirre inte:rve11ire di urgenza, nel secondo è bene attendere. Nella calcolosi reriale l 'esame dèlle urine se.p al'ate può dare ajP.111:! i11clicazi.Jri pr.eziose sopratl1tto nel caso della bilater.alità dell'affezi·one (evenienza tutt'altro ct1e rara: si aggira ad 1/5 cli tt1tti i casi) . f: indispe11sabile conosce:re il valore del J·ene che deve ri: aia.nere o di quello che deve eventualrnente so5tenere tutto il ricarnbio dell 'o~ga n i smo durante il blccco dell' a1tro ten1poraneo, ma 1ncv iW.bile dopo un i·n tervento. C'è da tener pref.e nte che il rene calcoloso è ~· ::trzialm ente inibito nel suo Javoro e 8he la. suppurazione di uno di e·ssi influisce sui1 'altro dirrti-nruendone La funzior1e. Nella calcolosi ureteTale l'applicaz.ionie di un caite1ere opaco perrr1ette la sua .ubicazione, ireperto importante J:Jer l 'irutervento. Grande valore ba il cateteris1110 nella tubercolosi per le ster-,se ragioni. Nessun cl1irurgo dovrà nlai accirngersi 1alla asportazione di un rene tubercoloso senza esser.si accertato della presenza e della perfetta f·unzìonalità dell'altro. L'importanza di una tale rfsposta i)er1nette di .supera re e di non so1;ravalutare i pericoli pii1 teorici che r eali offeTti dal cateteri.smo in vescica infetta. .n e ci1sivo è .il cateit&ismo n elle ·i dronefrosi: n el'l.e quali esso fornisce i dati ·l'elativi al ristagno .e al vu lorr. del pare11chin)a. Difat·ti: appena l'occhjo del cateitere riesce a superare l 'ostac·olo determinante la dilatazione .p·eliv ica si ass ii&te ad un o sgocciolìo continuo id i ur.i·n ·a senza rltnio: limpi da n elle i1dron·elfro1$i paTe, to'I'b1d·a nelle infet1t'e. Con una iniez ione di soluzion8 f15iologica si può mi· surare la dilatazione massima raggiunt·a. Una volta assicurato il direnaggio pelv·ico si p·u-ò - racco·
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gliendo le urine - determinare runche il valore del rene la c·ui secreziorLe in assenza di ostacoli è assai diversa da quella inibita dal ristagno (p!'lova del coloTe) . Nei turrlori, il cateterj::,n10 del lato n1aLato può ' dare dei v:ilori eg11ali a quelli del lato sano. Anzi il valore funzionaJe del rene neoplastico, almeno i1egli -stadi iniziali, può presenLarsi anche più elevato del sano: non è raro trovare nel sedimento delle cellule .neoplasticl1e, il cui riconoscirnen·t·o non è però sempre · ·a gevole. Secondo Behn 1a (p·fOvocazione di una emorragia piuttosto intensa con l'urto d el catertere n ella 1pelvi, esclusa 1a p1re1S·enza di calcoli, giu.ffi:ificherebbe un fondato sospetto di neoplasm .a renale. I
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, Ma il valoire del oateterismo è ancl1e maggiore i11 un 'al tra sua applicazione: la pielografia. Con qu esta· ricerca si rrtette in evidenza la forma, la posizione, la direzione, la mobilità, la · tolleranza, gli stadi atonici e iS1p1astici della pelvi e dei e.alici. L"esecuzione della pielograt.La è semplice, ma nello &tesso tempo delic.a ta. Ancl1e a que·Sito riguar.d o il campo è divjso tra coloro che vo:rrebber.o uru:t ri1cerca co.stantern·ente bilaterale ed a1tri •Che non la eseg.uono se non è ri'conos•ciruta in·di!Sp-ensalbil·e e c·a •&o mai ilil •d·u e separate se1dute. Convi.ene riconoscere oome non s ia •Se.m pre facile ·co·nvir1•ceT·e il rr1aJlato aid u·nia s•econ1da ricer•c a 1P·i e1oigrafi1ca, so·praJtu.t;to p.eirclh·è 1è dilfrficile 1dhe rieStca COIIDlpletamente in.dolore. Se se n ·e ricom.osce 1'1u tilità - e questo è còmpito dell'urologo - € preferibile, 1consi1deirando la questione dall punto di vista prati!co, di eseguirla sd.1mruJ.taJ1~ente e bilater allrnen te. La pielografl.a. s i .e.segue iniettando l entamente nelle p elvi - attraverso il catetel'e ureterale una solruzion e di contrasto radiopruca. La sceJ.ta del contrasto dipende da PJ''Jferenze intdivtild!uali: tra le sostanze ipiù usate si contano il ilYromruro· di so1dio al 20 %, lo j oduro di litJi.o al 10 % e l'olio j od·ato al 5 %. N·on esi.ste una sostanza universalmente acce.tLa, poichè le più fluide dànno ombre :p oco intense, 1e 1più dense riis.algono difficilmenifle il catmere e si di'fifondono difrfi1cilmeinte; quelle che .o1tfrono i .soli vantrugigi 1de1le preced·eTI.lti sostanze, riescono p,eir lo iPiù irritanti . •!.\. ![)arità di cor1dizioni la, pelvi malata oopporta la distensione Jneglio della sana, 1a c:ui capaci·tà 11ormale varr:ia da 2 a 7-9 eme. 1L a pelvi inal ata può contenere ftno a pareccl1ie centinaia di eme. di liqiuido. Prupin ·e 1L egiueu si son fartti palaid1ini della pie1oscop·i a i cui risult.ati sono utili. :m.u -rin1angono -
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&empre al di sotto dei documenti 'offertici nellP lastre. Jl v.alore td ei _pielo1grammi baJza evidente in tutte le malfvrrrt.a.z ioni corigen,it~ del rene: Rene a ferro di cavallo, rene fuso, di1stopi a, reni laterali, ero. ciata, pelvica, ren~ sop rann urr1enaTe, bifidità e dupli·cazione 1degli uir·e·t eri som.o trutte ruffezioni la cu•i do cumentazione è r.i-chiesita e .peTlfllessa solo co11 la pie"lografia. rN•ella tubercolo1si si l1anno d·ei risultati che n·egJi sta<li iniziali sono lnodesti - piccole irregolari tn dei oalici - e quir1di di djfficile vaJu•tazione e ne· gli stadi avanzati noni fornjscor10 dati di un valor~ maggiore di quelli eh.e già si possono ricavare con gli a ltri esami. E I11eglj·o astenersene. Nelle calcolosi la fJielo.g·ca:fia trova la s11a applicazione solo in oasi ·speciali. Ricordo un caso di un calcolo unico })elvico des~r.o in .p osizione tale da risvegli<ire il dubbio p otesse trattarsi di una colecistite calco1o~a. I,a f11sione dell'ombra calcolo.sa con quella pielografica permise di dirimere la questioné. Nelle• pielonefriti La irr1mia.g ine spa.istioa con calici r istr€tti e pelvi piccole, differisce da quella ato11ica, con svuotamento rita:rdato. Nel pr11no caso la \ ·r estitutio ad i1itegru1n p.uò esse.r perfetta, nel secondo esi·ste u·n a tendenza alla idro.pionefrosi. Nelle idronPfrosi la pielografia offre ùelle immagini stupende: e trascriv'e il grodo delle dilatazioni J aggiunte vu·Oi dalle pelvi, 1sia dal rene stesso quand·o se n'::! riesce a veder.e il conrtoTno. La mancanza sir,ura o la irrregolarità di uno dei calici .p errnette l1a diag·n osi certa di un neoplasn1a 1enale con invasione della pPlvi. Questo .sintomo è precoce e jn un tale dubbio, sia p·ur.e lontano, nor1 bisogna astenersi mai da quesla ricerca. Altrettanto caratteristic.a è l ' jrnrnagj·n e (ia 3 di ta cli v arie.ate) nel rerie p olir·tsllco 1
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*** Una terza appli '!azione del cateter i.sino .u rete:r ale è fornita LI.alla terapia di a1c~1ne affezioni renali. Le appli~azioni nella pel"i di uno dei sali di arge11to o di vaccini, il rlreuaggio di ristagni, il lavag'gio del bacinetto cor~ 8os11a11za medicamentosa 11·a n 1damo •riis.ultati talora bri1lantissimi. .N elle pielonefriti acute e croniche tale tera1p•i a n olll p•uò naturalmente venir eseguita se non con un cateterjsmo pireventiivo. Un'altra applicazione cur:itiva si riferisce ai calcoli; difatti per la disc e-sa di picco1 i c alcoli, &l)l'L:; r. url'.!terali. è c:;tato proposto da Buerger Cdi Ne\v York) di far risalire a fianco deJ calcolo 2-3 cateteri da lasciarsi. a pe~1n:inenza per qualche te'llpo e ipoi ritirarli insi.erne.
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Questa manovra va ripet~!·ta più di una volt.a a distanza di una settimana una volta dall'altra. Però senza ricorrere a que.&ta mra.novra, che deve esser ri·setvata a calcoli di dimensioni piuttosto cospicue, ~,i può far rjsali·r e il catetere al di sopra del calcolo o per lo u1enc fino iad esso, iniettaTvi ùell'olio o della glicerina e ritirarlo dopo 1-2 ore . In più di un caso si è vi·&to discendere spontanearnente jl 0alcolo.
* ** Questo breve sguardo .sulle .a.pplicazi-0ni del ca-
tetc:riro110 11ret.e.ra1e deve rjs-v eg'liare l ' inte re~e del t11cdico a tale ·S pecie cli ricerca ~ ad esegt1irlo o a f&.rla eseguire se1r1preche lo ~tudio ianamne&tico e clinico del malato ve lo invitino. ER:hilANNO MINGAZZINI .
SUNTI E ··RASSEGNE.
3) della quan tità di cationi eliminata all o stato di sale. iLa nç>zione isolata del pH è interessante sia peirch-è essa ci indica la possi'biJ.e causticità d ell'uri.n a sull·e vi1e Ulflinarie, 5ia p ercl1è dal ,p H di• pende lo •sviluppo di batteri nelle vie uri11a·ri.c ('Si è veduta una colilbaicill1UTl.a. senza i.eucociiti se• guire la inge·stione id i bi1caTibo.n ato di sodio), sia li.ntir1e •pezichè ·àal pH ·dipenid·e la soluiJgilità di ·a lC'lln1 •COlf'P'i ('aici1do u r.i•co po1co sol·UJbile in urina acild.a, f·o1sfati ite1rtosi ins10·1uibili in quella .a1calin.a) . La nozion·e isolata del pH è però insufficiente, quando si voglia misurare l'elirninazione acida . o la p erdit.a di basi, che si operano nel r ene in un tempo determinato. La determinazione del pH non rappresenta quindi nè ·un perfezionamento, nè una sostituzione di quella dell'acidità di titolazione; essa fornisce altri dati e ,p er·mette uno studio più completo dell 'urina, quando sia unita ad altre ricercl1e. La deter.minazione del •P H nell'urina si fa, come è noto, col metodo colorimetri co.
r app.
LI ACIDITÀ DI TITOLAZIONE.
digestvj
Lo studio d elle variazioni dell'acidità urinaria ayeva portato in passato a t eorie discordanti sul suo sig·nificato. Gli uni (Bouchard) credevano che l'acidità degli umori, rispettivamente dell'uri11a, indi·casse il rallentame11to delle combustioni; per altri·, al contrario, (Joulie) l 'artritismo si accomip.agna ad acidità insu:ffi:ciente delle urine. Secondo altri poi (Robin) l'acidità urinaria, che è dovuta in .g ran parte ai fosfati acidi, indica una i-erdita di fosforo e sarebbe una causa di demi .. n·eralizzazione. I n uovi dati della chimi·ca fisica permettono di ·Complet·a re le nostre idee in propO'Sito e di trovare nello studio dell'equilibrio acido-baise dell'urina degli elementi di alto jnteresse. IL PH URINARIO . .
Si determina aggiur1gendo una soluzione di alcali N/10, in a;>Tesenza di un i11diootore. La scel·t a di questo, p.e.Tò, 11a g·rande import~nza; n.on è adatta la fenolftaleina, perchè ha il punto di viraggio troppo alto (a pH 9) ed in causa .della • ,presenz.a di amm1on·t aica. E invece consig1ia.b ile il rosso fenolo (fenolsulfon-ftaleina), che vira a 7,35, cioè allo stesso pH del sangue. Il miglior modo di esprjmere i risultati è quello di indicarli in quantità di 1alcali N/10, riferita 1al li1tro od all.le 24 ore. In tal rrnodo si misura la ,quantità di mole,cole di H libero (dhsso·ciato o i1on) che si trovano n·ell'urina: Occorre tener ,presente cl1e una parte degli acidi e.messa ·dai reni è stata combinata con l'ammoniaca. L'or.g ani.smo può quin-di emettere una grande quantità di acidi, $enza che l'urina raggiunga ;un'acidità eccessiva, apa;>,u nto p e:nch rè 1g ran parte di ess a vien e neu,tralizzata daJl1' ammoniaca e combinata in forma di sali. .L a semplice aci·dità di titolazione non espri·m e quindi la totalità degli acidi sottratti dal rene .all'orga11ismo; occorre per conoscere .questo, dosare anche la .quantità di quelli co;m binati all'ammoniaca, la qual,e, biologicamente, nell'·urina va considerata •come· un acido. L'.A. chiama quindi ac·ifdi tà totale la somma degli acidi liberi (tito· lata .con l'alcali) e dell'ammoniaca (titolata al fo.r molo). Queste ricerche forniscono dati molto interes, santi dal punto di vista fisiopatologico. L'am· moniaca , di fatto , appare come il più importantP, 1
La misura della conicentrazione degli joni-idrogen0 (reazione attuale, acidità jonica, 1pH) indica, come è noto, la quantità di joni di idroO'eno ' · che si trovano dissociati e che, nell'url na o assommano soltanto ad un terzo ctella totalità. Il pH rappresent·a dunque il grado di causticità dell'urina; esso ·è un a qualità esposto in cifre (mentre l'acidità di titolazione espr:iim·e una nozione di quantità) . Il pH urinario è la risultante .co.ma;>lessa: 1) della mass~ di joni H, che l'urina icontiene per unità di volume; 2) .della natura dei radicali acidi (C02 , ac. ;fosforico, urico, lattico, ecc. );
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Ricerche sulla acidità urinaria. (R. GoIFFON. A re/i. des maladies de et de la nutrit·i on, ott. 1927).
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IL POLICLINICO •
fattore n ella regolazione renale dell'acidosi e può csser·e considerata la misura di questa; sonu inoltre noti i rapporti fra l'abbondanza dell'alin1entazione azotata e l'acidità urinaria, sia foefati~ a, sia organica. In considerazione di questo, si deduce che, facendo il rapporto fra l'éVCiùlLa totale e l'azoto (1può inv.e0e d o.srursi 1'1urea con il consueto meto•do ·dell'tpobiromito e cons'i·derare il rapporto acidità totale-urea) si potranno apprezzaJr·e àe v;ariaziolili dell 'aci·diit à, attri1bu1bitl1 a cautS e dirv·eTISe dalla .alim,entazi.one al1b uminoid1e. Così, nel1'iDJctivr.ildlUo normale, IPUre avendosi notevoli oo·cilD:azioni n·ell'aciid·u ria tot ale (Al') e nel ra{!)porto con l'urea (AT /Ù), esse si rr1autengono in una zona abbastanza stabile, ffi·entre nei diabetici a 1cidosici, p. ·es., l 'acidità totale ed il rapporto A,.f /U si ·elevano di molto. La ·determinazio· . n ·e di emurambe permetterà d•u n . que un più facile ap.prezzamento de'lla quantità di acidi di cui si deve liberare l'organismo, tenendo conto di quelli cl1e gli fon1isce normalmente l'alimentazione. 1
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I RADICALI ACIDI .
Se ne trovano· diversi n~ll'urin·a; il più abbondante è Cl; ven.g dno in segiuito P04 , ·Poi S0 4 e tutta .l a serie degli acidi organici. Fra i sali, ch·e ne sono for.m ati, i ·Cloruri ed i solfati sono m1olto s1t.abili e ven.gono eliminati dal rene, t.a1i qnali si trovano n el sangue. [nvece, i fosfati acidi e gli ·a cidi organi ci (salvo l'ossalico che è u11 acido forte) vengono utilizzati dall'organi5mo per eliminare gli H-joni; il r ene li distacca dalla loro base per lasciarli liberi o com.b inarli nuo• vamente con l'a:nrnoniaca. I .fosfati ingeriti con gli alimenti o derivanti dalle combust1oni cellulari sono eliminati dal rene ·e dall'intestino. Con un'alimentazione carnea, ne passano di più 1per le urine, con un reg1ntc ' Pgetarii:1no,' si elirn i nano maggiomnente per le feci. 'Con la sola analisi delle urine, è quindi im.p ossibile stabilire un bilancio del fo sforo, o l'indice di defosfatazione. In generale, più le urine sono acide, maggiore quantità di .f osfati contengono; tale rapporto però non è costante e si osserva talora una notevole c~ iminazione di fosfati anche con urine alcaline. Egli è che i fosfati, al pari degli altri sali (lattati, a.celati, urati) vengono eliminati dal r ene ancl1e senza nessun rapporto con l 'acidità. Se però mancano nell'organismo Je basi, ·c om e acca cl c quando gli ''engono sottratte in eccessiva quantità p er i l lavorio delle ghiandole digerenti, op.pure quando l'acido fosforico è messo in libertà per la combustion e delle nucleine, l'eliminazione di fo sfati acidi .costituisce la regolazione 1
-
renale fisiologica, più. o meno aiutata dall'emis· sione di ammoniaca. I fosfati sono !Particolarmente inditcati per tale funzione, tenuto conto della loro debole costante di ·dissociazione 'che rende difficile il raggiungere un'acidità jonica elevata. ,per meglio mettere in evi-denza le cause d·ell'aurrnento o della diminuzione della. fosfaturia, è poi opportuno lo stabilire il r~p1porto fra i fosfati (c·a l:colati per i soli fosfati acidi in crnc. di s·oluzione N/10 (1) e l'urea. ·Grande im.p ortanza hanno anche gli acidi organici ; un aumento relativo di essi indica un'inst1fficienza delle combustioni organiche, mentre una diminuzione ne indi c:herebbe la ip erfezione. Ad es·s i p·u ò essere .doV'llta l'elevata acidità delle urine, come -accade dopo un esercizio muscolare violento, irn oelI'ti ca1si id i aicetoin:uT~a e nelfle piressie. In questi casi, si ha anche abbondante eliminazione di amm·o nia.ca per impedire un esagerato aumento dell'acidità jonica. Il rapporto fra acidi organici ed urea può IPOi forni re u11 in·di'ce iPr·ezioso della maggiore o minore perfezione con cui si .degradano l e sostanze azotate. 1
RAPPORTI DEI DIVERSI ELEMENTI NELLA ACIDITÀ
URINARIA NORMALE.
. Gli elementi tipici dell'equilibrio acido-base hanno qu·esti valori, che si possono, provv)soriamente considerare come normali, tutti espressi (salvo il pH) in eme. di soluzione N/10 :pH 5,8-6,0. (A) Arci-dità libera (di titolazione) 300-450 (F) » dell'ammoniaca (·p rocesso 400-550 di do:Samento al formolo) 700-1000 (AT ) Acidità totale 250-400 (AP) A·ci-dità fo.s forica 4.00-650 (AO) A·cidità organica grammi 20-25 Urea •
RAPPORTI .
(AIT/U) Ac~dità tota'1e/1U1rea (AP/U) A•C.i1dità f0Slf0Ti•ca/UT e:a (.AO/U Aci1di~à onganica/Urea 1
30-40 15-20 25-35
Il pH diminuisce (aumento dell'acidità jonica) quando l'acj dità totale, e specialmente quella di titolazione, cresce; 1pier uno stesso valore di acidità totale, è tanto più basso quanto minore è la quantità ùi ammoni-aca. Le variazioni di questa (1) P er
ottenere, con la consueta titolazione: questo dato, si moltiplica il numero di eme. d1 soluzione d'uranio n ecessari per un litro o per 24 ore, per i grammi di P 2 0 6 co~rispon~en~i .ad un llitiro della sdluzi-0n1e di uran10 e s1 .d1v1<le per 7,1.
480-
[ANNO XXXV, FASC. 13)
SEZIONE PRATI CA
.sono soprattutto proporzionali al p1H €d all'acidità di titolazione. Come esiste un rapporto· fra quantità di !'sfati ed acidità di titolazio~e, ne esiste fra am· maniaca ed acidi organici. .11 parallelismo, non è costante perchè un ·e ccesso di fosfati può giustificare l'emissione di ammonia·ca e gli wctdi organi ci p ossono esser neturaliz~ati anche fJa altre basi. lVla quando l 'aumento di ,a cidi orga.nici è considerevole, .AO ed F vanno di parj passo e per questo F, IP'iù ch·e A è un federe indice urinar io di acidosi. L'A. tenta di dare alcuni tipi clinici di equilibrio acido-ba$e e rd i 1s uggertrne l'interpetrazione. 1
I
II
III
IV
V
5,4
5,8
6,4
6,4
5,4
eme. 520
570
160
154
561
320
620
210
406
726
840 579
1190
370
540
1287
248
237
379
592 28
1120 35
312
1064
387 726
15
26
37
pH
..\ F
))
AT AP
)) ))
AO
,
u
))
g.
623
rene può fseparare dalle relative basi per eliminarli. Gli uni , .g li acidi org.anici (AO) son o dei detriti insufficientemente dègradati, formati dall'organismo e ·destin.ati ad essere eliminati dal r ene se non 1sono bTuciati. I fosfati acidi hanno u n a parte del tutto ·differente. 1Sono emessi in maggior quantità nelle feci ch·e nelle urine. Per il rene passano quelli a·Cidi non salificati, formati dalla com.bustìone delle proteine, ·ql.lelli che sono spostati dai loro sali da u n acido più forte (minerale od o-rgani1co) ed una porzione che è stata m ·essa in libeTtà dall'escrezione attiva delle basi fatta dalle gih:iandol•e digerenti .a secrezione alcalin a. 1Lo 1s tudio ·dell'acidità urin aria può dun.que fornirci diverse indicazioni cliniche .e cioè : 1) quale sia la tendenza aoooluta dell'organiiSmo verso l 'acidosi o l 'alcalosi; 2) quale is ia la parte dell'alimentazione az-otata 'nell'aciduria rilevata o in q u ale pro1p1orzti.one caweb·b.e 1dovuto· normai~ m ente ele,rarsi; 3) con ·quale attività le ghi·andole digerenti a secrezione al,calina attiran o gli alcali verso 'la via intestinale. I
1
FILIP P I NI.
AT/U
29
36
25
21
AO/U
20
20
21 15
40
AP/U
33 7,5
14
33 19 10
Ricerche sull'azotemia. in chii·urgia. Journal de Chi1·urr
(CRAINICIANU, ARNAUD, FLORIAN.
gie, n. 3, 1927) . 1) Ipoacidità leggera dovuta soprattutto alla
diminuzione degli acidi organici, tanto più d egna di essere rilevata in quanto .che l'urea è ·elevata. .L\.1cidità j onic·a forte d ovuta. all'insufficienza di eliminazione di aanmoniaca. 2) ..\cidità generale elevata, ma attribuibile aJl'ecces·s o ·di alimentazione azotata e do vuta più agl'i acidi organici che ai fos fati. 3) Tendenza all'n.lcalinuria, pure icon qula ntità . basse di urea. Tutti gli elementi ed i rapporti sono abbassatj. 4) Tendenza all'alcalinuria, -con .aumento d ell'aciduria organica. 5) Forte aciduria, senza a:umento ·esagerato dei ·cationi, in quanto cl1e gli anioni superano i cationi. CONCL USI ON I .
Il .p H è la risultante glob·ale degli etlem·enti dell'equilibrio acido-base ed è quindi indispen,sabile dissociare tali elementi. L'àcidità totale rélJppresenta la massa dei radicali acidi iche il rene h·a dovuto separare dalJ e loro basi ed eliminar·e per evit.are all'organismo l'invasjo11e acida. Una frazione dj questi .acidi è libera (A), un'altra è combjnata con l'a:mmo· niaca. I radicali ·degli a cidi cleboli sono ·qlLelli ·Cl1e il I
•
1Gli AA. fanno ri1evare come in C·hi.rurg1a generaJ e, sia oppoirtuno .studiare il comrportamento d ell'azote.mia prima e ·doipo le op.erazioni. · L'azotemia prc--op era J or].a, infatti, 11a lln B. . i.m1portauza1 capitale per la pro.g nosi; è or mai prudenza classi·c.a di non 01p1erare in.f erm i i quali rpres·entano un'azotemia superiore al 0,45 %0. Mentre alcuni sostengono che si ,p ossa con si•curezza operare qiuan•do l'azote1nia è n ormale gli a utori cr·edono che il v,alore pro·g nostico dell"azotemia . pre-o·p·eratoria sia Sttato esagerato per due ragioni ipll'inciipalme.nte, cio·è : 1) vi •So·n o ide'lle i1p·er.,azoite.m·i e prrè-01pe1rato1ri e " .con decorso post-01Pera-torio normale~ Gli AA. hanno stùdiato il comp·o rtamento ··dell'uirea n el sangiue S·U 311 ma:rati. In 134 tr.ovar.ono az·ote·mia u.g uale o superiore al 0,45. E tra questi vi furono alcuni che ave:v·ano ,azotemie oscillanti ·dal 0,70 al 0,80 %o; 2) si ha azotemi a pre-oper atoria normale con fenomeni di. insufficienza renali gravi 1post-oi>eratorii. Gli AA. concl'll·dono affermando che il valore dell'azotemia rpre-01peratoria è . stato esaig·er ato e ch·e la ri·cerca dell'·azotemia deve essere comple.t ata 1c.oll1 al·tr.e p1rove, con la 1co1s tante ùj Ambar·d e e-On Jo studio ·della eliminazione della f enol-s1ulif• on-ftaleina. Qu·esta ultima ric.er.ca ba ·da1o in mano agli AA. risultati sempre esatti.
481 -
1
624
I
[ANNO XXX\/, F ASC. 13]
IL POLICLINICO
P·er ·quello che si riferisce al:l'azoiem:ia post01pieratoria ricoPdano come sia n oto a tutti che, dorpo o,gni intervento, si riscontri ritenzione di urea. L'azotemi.a, infatti, ragigiun.g e un ma&Simo verso il 3°, 40 giorno (1punto az.otemi1c.o) e discende per lisi verso 1'8°, 10° 1giorno, rimettendosi al normale. Gli AA. hanno situdiato in qiu.esto s·enso 66 inf elìffii. 9u esta iper-azotemia .postO'Peratoria si man);fcsta, ·in generale, senza .s·egni clinici e per spieiga:re la su:a gen esi sono state fatte numero5e r1 1c·e:r.cl1e e pre1conizz.ate alc1une t.eorie. L''ipe1r-az,ot1emia post-op1e ratorta pruò dipendere dall'anestesia anzitutto, ohe secondo R.athéry e Ch1eva:s·s.u ha una .graillde tmtp.oirtamza. Si potre· , bibe cioè pensar.e che l 'anestetico .de-termini efrf,etti no civi sul paren chi·m.a e1p:ato-renal e si · v.erlJfichi 1'a ritene ch·e, conseguentemente, .-zione di urea. Af>adie ha fatto stu·d i comparatirvi sul ~otere azo•tem~co 1d·ei difv·ersi anesteti1ci ed ha trovato ch·e 1a r~chiane:stesia con la storv.aina determina una i·P·eir-azotemia più accentJu,aia .di qu,el'la che si verifichi con l a novocai'na e con la sc11rocé.Lina. ·Gli AIA. hann.o ·esaminato 8 malati con ù.lffer enti aneste1tici ~ etere, -cloroformio, chélene, r.achiane~testa alla sincaina) sen za sottoporli ad interventi. In ogni anestesia hanno stu·diata l'azotemia pre e post-anesteti1ca , il vo~ume d ell'orina . e la concentrazione ·dell'rurea nell'rurina. Q.uest.i infermi furono sottoposti ·a lle identic:he conidizioni d egli o~erati (alimen•tazione, ripos.o com·p leto). · In n es1S1Un caiso fu rhscontraJta .iìp·er-az.otìem1i,a ·a nestetica. A11ouni di questi mal·aiti in seguito furono oipe. rati ·ed allora solamen te si riscontrò l'ip er-azot emia. L '·i per-azotemia, inoltre, si ri·sicontra nei traumatizzati ch·e non hia.nno suJbitJo intervento. Per quello che si riferisce all'azotemia 'llreo~ecr etoria s i sa che . essa è l' eS{Piressione di .u n disturbo ·dell'escr.ezione dell'rurea ia li•v ello del r en e d)·er alterazio·n e d el paren1chima. Per ren{l ersi conto dell' e:ffetto dell"op erazione su:J. parenchima gli AtA. hanno rice:ricato ~rim'a e dopo • l 'opeTlazion·e la p ermea!bilità renale con la 1prova cfella :fenol-su:l:fon--f taleina ed hanno vedu•to che la funzi-one ·ureo-secretoria cr-esta identi1ca. Rivolgono quintli la loro attenzione all'azotemia oli.g uri ca; inrfiatti d.op·o ogni intervento il • Yolumr dell'rurina diminuisce rrugigiiungendo verso 11 30, 40 giorno il mrini·m o di eliminazione ch·e torna al i1ormale 1Yerso 1'8°, 10<>. P er aipprezzare l'\sa-ltam ente i rapiporti da c.ruuis a ed '1ffetto è op1)orh1no ricercare la. con centrazione '<ii urea nel) 'urina e 'Vedere l e modificazioni ohe presenta dopo l'operazione. 1
1
1
1
1
-
1E fP'evciò nelle loro ricerche gli AA. hanno controllato le segu.e nti tre crurve: 'az-0temia, volume dell'urina, e con centrazione dell' urea nelle urine. P er quello, c\he !Si rilferisce all'azotemia i-stolo1gica l'intervento rde·teirmina 1una .d;isintegrazione idei tessuti, si 1prodruice cioiè secondo il !In:CYd o di es,prim ersi di A•m1eiuille una vera urogen etsi istoJitica. Vitto·r e, c:he ha stu1diato su 3-0 casi l e variazioni l euco·citarie 11»ost-'Op·era:torie, dimostra ch·e, •dorpo l'intervento, si rpro1c1uce una leuco1citosi co1stante 1che rag·giiun1giei il massimo dopo 4 or·e. Egli ipensa che l'intensità della leuco1citosi sia in rapporto con la ·dura·t a e l'entità dell'intefìVento. La leucocitosi pQlst-operatoria p-otrelYbe forse ·c ontri:buill'e così a d·eterminarc l 'iperazotemia. Con cludendo affermano che .ci troviamo an·coTa n el domj1nio ·d1e1ll e i'p.o'teisi e oh,e le rice;rca1+e fatte 1finora ,p ermettono tuttavia cli p ensare che l 'ureogenesi istolo1gi1ca sia la caiusa essenziale d·ella irperazotemia post-cpeiratoria. 1
T.
LAURENTI .
I
Sui disturbi nel vuotamento della vescica causati da ostacoli meccanici perieervicali, senza ipertrofia della prostata. (B. CHOLZOFF. . f. 3-4) .
Zeit. f.
Urol.
Chir., Vo'l.
XXIII,
di questi prostatici senza pros~ata si ri.n viene $err1pre un più rapido progi:redire dei sintomi, fino alla ritenzione oo·mplie·t a che no.n n et veri 1prostatici. Cosi p·u re, moJ.to 'IYiù precoc,ementc, corrtpaiono le complicanze pielo-renali dov·ute al difett oso. vuoliamento della vescica e più spesso i n1alati socco n1·b ono ad ·esBe. . La ;r0stata, Jom9 è ben noto, .&i rinviene n1olto spes·so diminuita di volume e non può costituire l'ostacolo al1a minzjone. L'A. crede che unll1 iniùizione ":8~cic al e <lel1 a prostata nel sen~o di Albar• ran si abtiia sol o in caso di flogosi cronica della p·r o5tata e so110 qu es•t i i c&si che miglior,ano colla prosuaitectomia. Alrtri AA. (Tl1oms.on, WalkeT, Braasch) ammettono una atonia vescicale primitiva. P erò i f·attori tratti in causa per spiegare questa atonia (arteriosclero·si, degenerazione del centro della m!1izione) non trovano sufficiente fond.a1nento nel oo.rr1po dei fatti . L 'A. crede che esi.sta sempre in qt1esti malati t1n o&tacol o 1r1eccanico nella regione dcl collo, e riferi ce un caso occo1r .. ogli <lo\·e rj.n,·c11nc 1un filJradcnorna del coll ~ probabilme11te congcr1ito. Questo però è u11 caso eccezio11ale, più spesso l' Otikl.colu è rappresentato: 1) da un',a1irofLU della rirostata;
482
~ell'ar1 a1nnesi
1
•
SEZIONE P!lATICA
2) da una i110<.li ca ipertrofia delle g11iandole cer-
vjcali · I
3) da u11a contrattura del collo vescical e.
P er atr ofia tl ella prostata l '.i\. in tende soltanto quLllla cl1e ,5i iri sco11tra i1ei vPccl1i, i11olto. più r·ara1nente però dell'ipertrofia. Una prostarla atrofica n on deve p esare più di gr. 12.5, e deve prese11tare all'es.a1r1e inicro:copico una sosUtuzione quasi completa del 1 es5llto ghin11c!olare con . conn ettivo fìbro:.o. L '.A.. 11 1 ~i casi da .ltJi operati dj ,atrofia della pro~~tata non ha m.ai ri con tran,o qttelle piegl1e o barre de5critte da Engliscl1 . n1.a in vece s ernpre una ~te nosi e una deformazione dell'orificio uretrale interno. I l secondo g1 up110 di ostacoli a lla rniuzione con1p r er1de p1ccoli~sirne ip ertrofie che pre11dono 1a for· ma di l obi mcdi, o Lii a.n(·lli , c11e possono pesare a11cl1e solo G gr., n1n l a cui enucleazjone ripri-sti 11a l a . funzione ·vescicale. ::\ell'atr o1ia d eJJ.a p·r o::;tata la l)arete \'esci1c.ale presenta 1Se1npre u11a sipi'ccat a d·egenerazione clella 1nuscolattn·a carne si .o sserva nel III stacli o dell'ip ertrofia; a '] uesta s i accon1:1)'1gnano, con1c è stato detto, gravi con1plit<1zior1ì in~ettiv e e dcg·e.i1eratiYe Llei r eni Lii 1rtodo che l 'atrofi.a deJl.a ptrostala è nna m:il a~tia molto più grave dell'ipertrofia. L ' A. crede che molt0 pru1".1bil n1e11te, i fatti rJE·generatiYi r enali E: vescicali più che l a conseg·t1e11za clell 'ostacol o allo 5vuota1nento de1lfl Ye . . cic 1 , ·ia11 J do,·titi alle stes. e cause {ater o1nasia) che i11·oclucono l 'atrofia della lJros tatia. L a con1? nttuna ciel collo Yescicale fu descritt a 1a prirna volla tl a Fulle-r nel 1897. L'.-\. d.:il 1907 ne ha osservr~ti 10 casi. Si deve d LsiJn1guere la contrattura d el collo dal crampo dello sfin tere. '111 ca.si studiati isto]o·g i· ca1nentc~ J".t\. ha ri sco n t rato 11n.a Lie6e11Prazicnc dt!Jle fibre m t1scol ari clello sfintf·re e la Joro sostituzio ne con t essu to di cicatrice T._,a d !:a.g11osi di questt· forn1e cliniche è sempr<:: dilfì t_;J le. . . peci aln1ent e diitìc1le è il d1st ingtterl e l 'una ùall 'ait1·a. iPer lo più nu11 si rin vie11e alcun ostacolo all'i11truduziont~ di t1r1a .so11cla i11 vescica. Kell ·atrofia della pr·ostata la 1J,alpazio11e rettale ha u na 'O()'rande in1portanza p ercl1è fa sent1 r e un • notevole assottigl i.amBrli o . cl f· ìJ a parete posteriore <lell' uretra prost~1 t ica, e l' 11reL1·a è .accorci.ata. Nell e altre forme la prostata ;:;j i1rf·se11ta di f'or1na e 1c-onsi·&t611z.a n orm1al i. ..\.l'l'e1s ame cLstosco·piico n·ell'atrofìn. dellta ·pr.ost.aita il ('nntorno dello sfi11Lere appare conca\ro .e cou1e un m argine tag·lie11te anche sulla s ua metà inf eriotrf: eh o no ttnaJ rnente j nvece è aTroto11d.a ta. :\elle p jccole ipertrofie i margùni sono convc ssi o c 11 d 1ulati. I.'.-\. 11a sempre eseguito l a prosra tecto111ia i)e•r • via tra n !->Yescieal c nelle piccole ipertrofie; 11ell1; atrofie e 11e)Je co11t!' a i:ture del coll o esegue per
tran svescica.Je una sezione col termocauterio· dell a l)Orzione posteriore del collo. I rist1ltatisqua11clo le condizion i del detrusor·e sono buone, son o rserr1pre stati favore\ oli. Yiia
MANFREDO .'\SCOLI.
L'anestesia pa1·a ve1·teb1·ale
1
1
1
1
-
627
in i·apporto alle applicazioni urologiche .. (n . BnnGr.ro. A·n.11.ali 't laliarli rf i Chir., 13.nno "\ì. f. 6) .
Sir1 dall 8 prirne applicazioni clell.' anestesj a l 'O.ra v0rtebra le 6e 1ne rilevò l a profondità e lia d urata sugi i O·r gani v1sc5r.ali, E! ~i ded11sse cla e ... sa la scgme11ta.rietù. ùe.lla conduzione della se115ibiìità n ei di\"e·I'lsi visrl:ri. Ne derivò l '.apr)Ji,; azion e in cli11ica s ia a sropo di:l g110s 1ico che ft,erapeutico. r... e vie di t ras1nissior1fl ù r l la s1)11s1Liliiii rei.la le corel~p01Hìo110 a ll n 12a. rad.i c('I d or sale e 1a lombare . T...'a. p. si è dimostrata rnol to utile ,per la d ia·g111osi djffGr(lnzi.'"! lf· tra ](' affezio:1i dolo r ose del r er1c C\ 1111 ell e della ci stif èllea, d ell 'appenclice, e d eg·li a11-· 11e.ssi; e, n el tcrnpo s.tes:.o, essa agisce terapetltica . . lr1en1 ~ an cl1c: in affezioni. 1·en ali di una certa e11ti1i:à .. S i 11a così l a p1ossibilità di pote·r dilaz l on1-re, quan.1do ciò fosse opportun o, un intervento oper aLoriocol ber1eficio di el1rnin are il f,attore dolorifico e co11 esso anche quello spastico che talora i::1.g,g raYa il. l)rocesso i11or1Jc,su fondamentiale. ~ el L ' anu r i n funzio11al e, special niente e.li origine r if les::>a . a11che se hilatel':l1e, J'a. p. offre t111 gr311-dissi nJu \·.:.i!ltag·g·i o ~u aJtri rr.etoùi p1ù infidi o più ùi1f i e ili. Kelle i1e fr jtì .uctLt e l 'A. l1a ottenruto bllOI1l risul-tati, :::>pocie nei rigul3J'd i del ristabilirsi cli u11a Lli ur8si ablJOiJ,tcJ::Lnte; i11a l ' a. p . cJ cve es12.ere praticaLa n el prirr1 0 st.ftclin c.o ngP1sti zio tiella in alati~i.a . I.'ap p.lic·azione dell'a. p. i1el1 e affezi o11i YescJcali. i1on può a ve re e.ste~e .a.p pJio::tzioni data J.a con1ples-s ità rlf·l 1P \-jp d'innerv~~zione di que3t'o1·ga110. Si e Llll,e n u ~a 1 nvr ~e u na ))LlOin a a 11f:stesia 1esti-· colare ($!Jèeial1r1er1t8 nri clolori da orchite act1ta ) inicttar1clo ..:i livello ùelJa ~t\ rad ice 101nbare. F. GHIFI.
L'azione degli antisettici u1·ina1·i (R OLPH Srocr~~IAN. Edin.b1lrgh . •~led. Jour.
1927,
lng·li o
n . 7).
!/ ·argomen to è tutt'altro cJ1e se1nplice , poicl1'è· gli espcrirr1en ti in \ritro .e sullo e ulhlrc non equival gono a' qu-elli sul corpo u111a110, e gli a11tiset-tici cl1e n oi cliamo attraversando il corpo ~i alterano e ·disintossica110 talmente clù gil1ngere i1elle· urin e co11 molto scarso poter e battericida. Di più è difficile ottenere la l oro 1pe11etrazio11e in profo11dità nei tessuti urinarj, e nella prostata e· nell e ,·esr i,.o Je o in altre parti persiston 0 g-2rn1i
483 -
[.t\N.NO X.~X\· , FASC.
TL POLICLINICO
cl1e rinnovano l 'infezio11 ~ ln molti ca~i la forn1azione di ammoniaca dall'urea, e gli scambi cl1e accadono sempre nei sali urinari , e che ci sono o-scuri, creano ·delle cause disturbanti. p.erciò il problema d el valore degli antisettici urinari in pratica può risolversi meglio in clinica che nel laboratorio chimico. 1 '.-\. considera fallace la p.rova del p.otere di un antisettico urinario ba~ata sul tempo durante il q11ale la 11rina resiste alla decomposizione ammo~ niacale. Qu esto criterio è del tutto incerto, poichiè cSi è visto cl1e l'urina racèolta asetticamente, in ,·etri sterili e protetti resta immodificata, e tutto 3embra .djpendere solo dalla facilità ·p iù o m eno grmde di contaminazione. Le urine di P. cl1e p~endono 1cop.ai1Ve, benzoato, sa:Iirci·l ato, •fosfato di sodi o o altre sostanze si decompongono con lu 5tessa irregolarità di tempo e di grado che le urine normali. Da ciò non si dev,e dedurre cl1e ·{rueste sostanze non abbiano potere antisettico, ma solo che la decompo~izione amrnoniac·ale non può e<>serr presa come prova di questo potere, poicl1è è legata a fatto ri di contaminazione esterna. Fosf11to acido di sodio. Raccomandato da H11lcl1ison fu poi notevolmente usato per accrescere l'acidità della urina, basanao~i Bul fatto cl1e esso è l'acidificatore normale di qu esta . E si l)e·n sò c.11e rp'iù se rn.e i.somm1in'i strava e più l'JUrina di·'i:eni,ra aci1da , ma ciò n.on è poiic1h.è solo una . parte è as~orbi ta nell'intestino e a contatto del succo d11oclenale prima, de.I sangue ipoi, ·è più o meno trasformato da fosfato aci-do, in fosfato n.lcalino di~odico (Na H 2 .PO4 ) (1Na2 H·P 04). Da numerose accl1rate ricerche dell' .I\. ·risulta che l'effetto pi1ì comune è quello di rialzare l'acidità iota1e dell'urina, ma ciò accad·e in un grado va· riabile ed irregolare. Così pi.ire ha riscontrato che n on è cap<Jce di modificare la concentrazione dei joni idrogeno, nell'urina normalmente acida delle 2.~ ore. Riguardo ai s uoi u~i clinici, il fosfat o acicl o di sodio può somministrarsi n ei casi con urina con persistente reazione semialcalin.a e conseguente precipitazione di fosfati e carbonati, al1o scoip o cli .fornire un ~ale acido che possa comhi11arsi con glri alcali i1el1tralizzanclone l' ecceS'so. B t1tile anche se vi è ·una debole decomposizione arnmoni::tc::ile ·dell'urina in vescica a causa di infezio ne hatterica. Nell' urina acida il micrococco clell'urra e altri germi formanti ammoniaca cre-co110 malamente; si sa che le 11rine acide si pu• trefanno nit1 difficilmente delle alcaline.. La ~ua azion e può essere utiJ.mente agevolata dal1'11rotropina o dall'acido borico. Nelle urine fortemente ammoniacali la sua azione è insufficiente. Se persiste l'infezione è bene fare la,·aggi drlla ,-- tl ~ cica con soluzioni di acido borico per aspor1
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tare il p11s, i batteri e allora poi il fosfato acido agisce meglio. :E: utile prima e dopo gli interventi ~ulle vie urinarie 1 per mantenere l'acidità totale 1d ell''Utrina e iprevenire l'attecchimento d ei gern1i. Si associa spesso a1l'11rotropina perchè in un'urina così re.sa acida, questa. libera meglio e maggior copia di formaldeide. Nel caso di cistite d·a B. Coli con urina acida e pus f:i impOS$ibile accrescere l'p,cidità totale del1'urina tol fosfato acido di sodio. A c'ido lJen::oico e benzoati. - Essi sono capaci dj a ci·difi care una urina neutra od alcalina e ciò grazie all'àcido benzoico che viene sintetizzato n·el rene come acido ippi.1rico il qual e prende .d,egli a.lrc,a li ed è esicreto n·ell'uTi·11a come jJPprurato. Come usi clinici essi entrano in campo come antisettici urinari $Olo quando l'urina è d ebolmente acida o alcalina, più specialmente q11ando è settica ed ammoniacale. In alcuni casi il risultato è completo , in altri solo parziale. Finchè l'urina rimane alcalina, il fosfato acido di sodio o l'aci·do borico possono essere dati pr aumenta.re l'azione del benzoato; quando l'urina è francamente acida ei può dare l'urotropina. In casi di urina clebo1· mente alcalina con f osfaturia il benzoato di ammonio di sOtlito r en d e J 'urina rapi·damente li1m•pida e può an C!l1'e rpirervenire la -fo1rmaz.ion·e di calcoli fosfati ci. Nell'infezione da coli l'urina -è sempre e invariabil·m ente acida e il benzoato di sodio è inc·apace di aumentare qu esta ac1c1ità a un graclo tale da inibire lo sviluppo del coli. I benzoati hanno scarso effetto sulle infezioni da coli. Essi non hanno neppure valore n elle infezioni, tifoi-di , tubercolari nè gonococcich e. .4 cido salicilico e saLicilati. - Sebbene consi1gl.i.ati c·orm1e antiscttiici rurinari sono poco usati a ·questo scopo. Hanno azione simile a quella dei benzoati; col trasportare alcali dal sangt1 e essi tendono ad accrescere la quantità dei sali acidi n ell'urina. Solo una piccola quantità è elimi11ata come salicilato di ~odio, ma in diluizione tale da avere scarso effetto . ed in ogni caso esso è un debole antisettico. Il b. coli cresce bene in llrina di p·a zienti che abbiano prese larghe d·osi di salicilato rli soda . .l\lcuni $ti1piti di streptococchi vi prosperano llgualmente bene , mentre altri sono fortemente inibiti. Il salalo. - compare n ell e urine come salicilurato cli sodio e sulfocarbonato cl i soclio, amberiue queste sosta11ze banno scareo potere ~ntisett1co, tanto cl1r n on si comprende comr il salolo possa godere tc'lnta rip11tazione di antisettico urinario . Finora r.on sono st ate fatte ricerche i;-olte a confrontare la azione' clel salicilato di amn1nnio r.on qnella del benzoato di ammonio ~11lla putrefazj one cl0llc urine. A ci rin voricn . - f: nn clc>hole aciclo ecl lta <>rar;;o
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SEZIONE PRATICA
potere antisettico, ma clinicamente è ·a ssai usato ed 11a grande valore pratico in alcune infezioni urjnarie. Vjene eliminato dai r eni com·e rnetab.orato o piroborato di sodio o di altri alcali. Come uso clinico, è assai utile nelle •p ieliti acute da b. Coli, e nelle cistiti as$ociato agli alcalini. Nelle infezioni da staffilococco, nelle forme cronich·e cl a co}j, e nelle cistiti amm-0niacali, ris1pon·de bene se P necessario ·associato ad · altri antisettici. Il bicarbonato ·di sodio che è il più rapido alcalinizzator e d·e ll'urina può e$ser e dato insiem e all'acido borico, con buoni effetti. Urotr0pina. - Essa agisce liberando form,aldeide, ma ciò accade solo in un ambi.ente acido. Non è tossica, è rapidamente a ssorbita, circoia n el $an g11e in·v ariata ed è eliminata per le urine in 'renti n1inuti. Ancl1e deboli soluzioni inibiscono la vitalità del coli, degli staffilococcbi e streptococc!1i, m entre il gonococco ed 'i b. tuberc.olar1 sembr1no resiGtere. B bene acidifica re l' urina con fosfato a cido di sodio, benzoato di ammonio, o • acido borico isolatamente associati. E sempre utile assicurarsi che la formaldeide si libera ed il metodo più sicuro per far ciò è di unire all'urin·a in ll na provetta una piccola quantità di una soluzione di floroglucina all'un IPBr cento con un po' di soluzion e ·di i·d rato di so·d io al 30 °~ : se vi è formaldeide si a,rrà un colore rosso YiYo. HexyL-re sor cinoi. - E un deriva;to· .dpl]a r esorcina, i1on tossico alle dosj terap ei.1tiche e di alto poter e battericida in vitro. B stato trovato 46 volte pil1 potente del fenolo, e 150 volte più della refiorcina. E uno dei più potenti germici-di organici finora conosciuti. ma sventuratamente esso viene eliminato nelle urine come un corpo coniugato, e qu esto composto è-> inerte. Una piccola p.arte efllgge alla moclificazione e r esta attiva, fl.a il grande ' rantaggio di agire sia sull'urina alcalina che acida, ma è ct1rioso ed insipiegato il fatto cl1e se si ag?·inng·e del bicarbonato di sodio l'urina per•dB il potere antisettico. L'.t\ . non trovò vantaggi particolari ~orpra gli ·al1ri .antisettiici . Si sommini·stra in capsule gelatinose, cli grammi 0,15 sciolte in olio cli oliva, due o quattro capsule tre ' rolte al giorno c1opo i pa<Sti. Bl e1l di rn,etilerie. Ut.ili•ss·i1no nel di.n1in·uire il pn s, ~i. germi ed i sjntomi subi ettivi, però •p ersi~tono i fatti infettivi. A criflavina. - Ha la strana pro1p rietà cli essere più ·attiva n alle solt1zioni in s'iero che in acqua. Colora le urin e i.n giallo e le rende altamente batterrici d·e in vitr.o. S·i clà a1la ·d o·s e idi 0,10 g1rRmmi , tre ,·olte al giorno in capsule di cheratina. La. re.sin.a d i copaive. - Si {18 a dose cli 6 .gT'lTI . tre ·volte al giorno. Non 11a grandi effetti: le urine esposte all'aria . ~i putrefanno in tempi Yarii 1
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come le urine normali. I germi (coli , stafilooocchi . streptococcl1i) n on son.o grancl1è attenuati nella loro vitalità. L 'o l·i o di copaive. - .Rispond e inolto bene nella gonorrea e nella cistite gonococcica, tanto da puter concluder e che l'azione di questi ·Olii essenziali è elettiva contro il g~ono_cocco. L.
TONELLI.
L'ipe1·tensione e il t1·attamento delle nefI·iti. (F. P..LLBN . . N. Y. State .1oitrn. of med. ).
Una reale importa nza nella gen esi d elle malattie cardiorenali .h anno i fattori tossici e infettivi ' ma, secondo l'A ., n on è abbastanza evidente il rraipporto .1con i patein1i ·e le pTeoccmipaz.iolili, nè con i d~sturb'i en·docr·irui, e parti.colar-mente con la menopausa; anche l'ip ertensione cla 1nenopausa cede alla dieta. ,, P er ]a prevenzione delle malattie cardi o renali importa di manten ere per molto tempo una d ieta adatt a dopo una lesione renale acuta, e spesso oonvi ene os·s'eTv.a~e ipe1r tJutta la Yit·a al1cune ]imitazioni. L'uso della carne nella misura abituale non par·e l1n p1re1di1s'p on ente all·e Inia lattie ca~diorenali; è bene invece .ridurre, non abolire, l'uso del sale ' dell'alcool, del tabacco. Riguardo alla terapia, primo canon e è di limitare il lavoro degli organi lesi. Le purghe e le cure di sudore sono utili n ei periodi acuti, ma · nel complesso hanno meno importanza della r iduzione ·di un grammo di sale o di azoto nella diet·a quotidiana. L a clas1sificazio11 e anatomica delle nefriti cl1e ' l'A.. fa secondo ' ' olhaf<d, ha la $Ua im1p·ortanza, ma jn prat~ca im1p.o r.t a p1ù sarp1e1Te 1ch e i.n un ca·s·o vi è ritenzione di azoto, in un altro eden1i cospicui, i.n un altro forte ipertens:ione, senza preoccuparsi troppo di cl assificare la condizione tra le glomeru1onefriti , le nefrosi, le sclerosi renali: quasi sempre si tratta di forme miste . Così pure le -pT0\"8 f11J11ziona~ i del re11e 111anno 11na im·p ortanza r elativa : la costante dì f\mbard ·e i metodi deriYati da essa , l'eliminazione d elle sostanze di p.rova , la ritenzione di cre.atinina e ind.acano e i metodi della con centrazion e e ,della diluizione, danno risposte parziali, su cui non può fon dare sicuramente una prognosi, e n on sempre una teTapia. E ptù sem'Pl'ic1e e 1pr.atiico veider·e corne il pa.zi,ente 1rj·spc ncle al.Ja 1di·eta. Se tollera una dieta ricca cli proteine, senza di$turbi e senza ritenzione ·di azoto, n on vi è motivo cli ridurla, salvo che per uno scopo {li. profila.s si purame11te teoretica. Se l'azoto clel san-
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POLICLI~ICO
guc 11011 djrr1inuisce dopo qual che giorno di dieta pove ra o priva di 1proteine, c'è da aspettarsi uno stato nre rnico a breve scad enza . Così pure se la dieta salata corne d' orùinario non 1Jr 0Yoca edemi o iip,eirtensione, una ri1d1uzione del sale i1on sembra n ecessaria. S e p erò, a dieta priva di sale, persistono ed emi 1cospi,cui o una prrs.sjonc arte1·iosa sop ra 20~ mm. H1g . in g·en erale la sopravYivenza sarà soltanto di mesi. r.. 'acid osi non sembra una base soli~a 1per spiegare gli edemi e le lesioni renali. Se vi è una ritenzione a cida, dimostrata da eccesso di fosfato e scarsezza di bicarbonato nel plasma, è meglio dare maignesia o saili ,di ca1'cio, cl1e 1si elim·inan·o per l'intestino, anzichè bicarbonato. Ma è ancor ime,glio s·e si può mo•d·i fiicare }a dieta in ·m odo d a aY erc un'urin a neutra. L' .A•. n on si sente di raccomandare le diete m olto r jcche di proteine, n è l' uso del cloruro <li calcio contro gli ed emL Dei diuretici, caffeina e teobromina talora riducono edemi r·esistenti alla dieta declorurata. Non 11::1. esperienza del Novasurol in questi cat>i, ma n on lo crede raccomandabile n ei n efropazien ti. Con ~igJia m olta prudenza n ell 'uso di qualunque diuretico. Allen l1a lPTOvato in mo1ti i1p e11··t esi la d1i,et.a priva d i salj, ottenendon e vantaggio in più del}a metà: egli non. selezionava i suoi casi. Davano migliori risultati i casi con più di 580• mmg. di cloruri per 100 c n1r . di sangue; i n efritici erano i più refrattari. Occorrendo a ssocia va la dieta priva di s-ali • a q·ueJiJ a scarsa di proiteine. Nei eaJsi trattati fu rara l 'apop 1 essia, e spesso migliorò lo stato di debolezza cardiaca. Talora fu arrestata una r etinite, e di1ninuiron o gli a ccessi di asma r·enale o cardiaco. Le crisi ip erten sive, e le vampe rtella n1e11opat1sa, diminuirono col diminuire d ella pressi on e. ~ on è ge11eralm ente nec essario un riposo assoluto ai 1p azienti, così come una vita molto attiva n on co11duce necessariamente all'ipertensione. Una dieta priYa di sale è utile ancl1e nej cardi ar i, com e n ecess ario complemento della dieta asci1111 ta, onicle ridurl"'e la sete. Sembra ut ile p1urrc nel di abete insipido e n ell'enuresi n otturna. .l\ttuare una dieta priva di sale non è fa cile. per chè bisogna eliminare a nch e gli alimenti che n e cont en gono, e in oltre bisogna cercare di ren, c:lt'rla n1eno sgradita al malato. Sono rari i pazienti cl1e non tollerano una dieta totalm ente priva di <;rt le: i 11 que ti casi se n e può concedere una n1ini1na qt1a11tità . .e ben e controllare cori esa1ni delle l1r i110 cle11<' 24 ore che l' escr ezion e è ritlott :1 a ,, i rea n1r1.zo grammo di sale al giorno. 1
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DORT \.
CENNI BIBLIOGRAFICI P. C:IFTJENTES e E. SÀINZ DE AJ.\. Practicas de Uro logia y .Sifilografia. Javier J.\ilorata, ed. :\ladrid.
I l bel YOlt1me cl1e ci viene presentato è i11 tutto
d egno della fama che da t empo si sono procurati g·l j autorL Cifuente$, jl valente chirurg·o dell'Ospedale della P rince~a di Madrid e solerte segretarjo della Soc ir.tà $pagnt1ola di Urologia , si è assunto il compito cli irattare la parte di urologia che l)ii1 interessa il pratico nell'esercizio quotidiano. Con questo non ha trascurato u11 arr11p·io capitolo dedicato all ;:i chirurgia d ella prostata, cl1e può esser e letto con profitto anche da cl1irurgi proYetti. Merita speciale m enzione com e largan1e11te Cifuentes citi autori e istrumen ti di chirurgi itab a ni, rarissima aves . Soltanto è d a o~St'l'Yar e come l'apparecchio aspiratore per il massaggio e l'iperemia d ella mucosa t1retrale, dal Cifuentes attr ibuito al Bronner di Berlino, sia inYece. da cl1iamarsi col nome del s uo legittimo in\-e11tore, i.l nostro ·Cariani. Con n on minore cornpetenza, Sàinz De .~j a, il sifilografo ,d ell' Ospedale cli S. Giovanni e del Policlinico di -ì\lladrirl, tratta della clinica e della L"e r aipia cl ella sifilide. L'anatomia patologie-a è S'VOlta con ampi ezza in tutto degna dell'argom ent o e cosi la parte sierologi ca che ri~ uarda la diag11osi. .i\lla cura so110 poi dedicati ir1tieri capitoli, a ~econcla ·delle fasi e 5tadi del morpo • in g11isa da essere u na sicura guida al 1nedico che consulta questo trattato . L'edizione, la rilegatur.a, le belle e numerose figt1re corrispondono intieramente al ''alore del libro, che contiene quanto di pi11 r ecente è acquisito alla scienza e alla terapia. AUGUSTO CASSl.7TO.
EavoPi dei 8ongPessi deffa Società <Jtaliana di <ze,,ofog ia: I Cong;esso tenutosi a Firenze il 24 Ottobr~ 1922. Un ~olume, di 1pagg. IV 14(',
con 6 tigure e tre diagramm i nel testo ed una ta;vola a colo1'i fuori testo. Prezzo L. 2 5. Per noetJri a,bbonati, frainoo di porto. per sole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 20
11 Cong resso tenutosi a Roma il 27 Ottobre 1923, Un. volume. di pagg. V 1-278, con 6 diagra.m.mi e 2 figure
nel tcGto e 12 tavole fuol'i testo. Prezzo L. 60. Per i n oetr.i n b banati, franco di porto. per sole L. 4 O 111 Co1ngresso t enutosi a Milano il 29-3_0 Ottobr~ 192'4. Un volume. di ·pagg. XVI-47n con 5 d1agr3:mm1 e 13.9 fignre nel testo. Prf'ZZ<' L- 7 5. Per i noe-tr1 abbonati. fran co di porto, per 1:>ole . . . . . . . . . . . L. 5 5 1v c ong resso tenutosi a Roma il _29-30 Ott«?bre 1925. Un volume. cli p.agg. XXIV ·243, oon do:agra,mm1 ~ numeroe.e fi.g11rP. nel testo. PrezzCl L. 60. Per i nostri abbonati. franoo di porto. 1•er sole . . . . . . . · · · L· 4 5 v c ong resso t en utosi a Pa dova Il 29-30 Ottobre 1_926. Un volume. di pagg. XX-380. crn numerose fig~re i ntere~· late n el testo. Prezzo L . 7 O. Per i nostri abhonat1, fran co di p<>rto. per eole . . . . . . . . . · . L. 5 O Inviare Vaglia Pos tale a ll'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - RO)f.A .
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PRATI CA
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APPUNTI PER IL MEDICO
PRATICO~
Vier1e così ad anestetizz.arsi l'uretra., il Clli .spasmo con tem poran eamente nel punto di arresto del calcolo vi ene ;a cess.a;re. Invito 1al1'0ra il pazien te aJla .m.inzione : e.gli deve servirsi delle f 01rze· au~dliarie per una rnaggiore co11Lrazione della vescica, ad otten·ere u n a più v1alida [)ressjoné nel getto dell'urina. Que•s ta pressio11e, i1on fiacca:ta :più dallo spasmo e dal · vivo dolore, dilata il c,an ale dell'uretra più del normaJe, .ed il calcolo, disimpegnando i suoi angoli dalle ipareti dell'uretra, spinto dalla pressione, .riene 1 !r11as~o con gr4111de f.aciJj'tà.
DALI.,A PRATICA CORRENTE. Metodo inc1·uento pe1~ i ~espuls ione dei . calcoli u1·etrali.
L'·espulsione spontanea di un calcolo ntignante i1ell ure tra dipende dalle din1en&loni del calcolo e ùai calibr o dell'ruretra. , U11 calcolo, che i1on :st1pecri lr, dir11ensioni cli cinque-sei rr1illin1etri e sia .sprovvisto di rugosità o pu11tt!, spinto dalla pressione dell' u1·ina, può att1'a"·~1 sare senza disturbi di sorta un'uretra sa.ne.; ma 1:,1;! supe1ra Je dimensioni suddette ed è provYisto Lli rugosi.tà, si .arresta lt1ng·o l'uretra, af-1 * ** f onda11ltO i suoi angoli 11elle ipareti di essa; e le La prese11te nota non .h a pret ~sa di 1&coperta, probabilità di arresto aumentano per le modifi- 1perchè, se r,ale voJ esse considerarsi, ricorderebbe cazio11i del calibro clell' uretrd, e cioè 1per i restrin· il risib-ile stupore della scoperta dell'uovo di Cogiruenti che essa ptesenta nella. sua porzione mem- 1lon1bo. Intende solo dtvulgare fra i medici u11 m ebnano::;a, nella s:Jc. potrzione p eni.ia.J1·a , e nel.l a sua todo incruen to, .semplice, innocuo pe1· l1a espulporzio11e del 1nea•to urinario. sione dei calcol i ·u retrali; metodo che il più delle .t\rre!5taitosi il calcolo, la sua es.puJ~io11e, la quale, volte risparmio. ~;.i pazienti l 'i11teirvento chi rur<.:01ne si è detto= Jovrebb·.e. avvenire per la. spi11ta 1gico, o p ~r l o meno, l e vive e 1t1ng·he sofferenze, jnnaiLZi, rleternliu;:rta dalla pressione dell'urina, è che ,s ogliono apportare i c1alcoli ure·"L~a.li. ciStac·Jlata clallo SIP·as1no dell' uretra nel punto di Vittoria (Str.acusa). arresto del calcolo, e dal dolore vivo, cl1e e·sso Dott. GIOVA:'-l'Nl MANGIONE. _provoca, A cl1e ir1ib1st; e al .p aziente gli sf0trzi ausil iClJri cli C(1ntrazione della vescica per l'urinazione. Può un calcol0 dell't1rt-tr.a dop·o pareechie ore DIAGNOSTICA. .di vive sofferenze - a vol te dopo .quailc.ì1e igiorGli errori diag nostici in urolo~ia. no r - essere ~rne.sso con le ct1re m eà icl1e, rivolte a vincere lo spasmo dell'uretra, come bagni J-I. Blanc (J ourn. I.\{ édic. de B ordeaux, ott. 1927) .caldi, i r1iezio ni di rr1orft na e atropj11a; ma il tratriferisce le cause cl1e possono far errare in u r ota:ine11to Ji elezione finora - t;he io sappta - è logia. .stato se1npre l'intervento o per l 'e&trazione e per Il <lolore, cl1e prima richiama l'attenzione in lo s1JezzetLan1ento attraverso le vie naturali o .p er tali lesioni, può trarre in errore. l'uratro tomi.a estern·a; e tale inter·v ento d eve es1Cos ì una. .tbc. 1ren·ale .ancl1e grarv·e, p1uò evo1lvere sere il più precoce possibtle per le eventuali comcon ematuria, ma senza dolori; inoltre in tale le· plica11ze cl1e il calcolo l1retrale s uole prod.urre. ~ione si .p uò avere u11 ottimo stato generale, che Qu aT1to 110 detto è oramai r.isaputo da tt1tti. lascia il dubbio sulla specificità delia les.i one. Anche l'ematuria può i11 seguito ·diminuire, e * l'urin a essere m eno torbida, ment~e invece il ** ' processo si, diff.onde; ciò è clovt1to all'ostacolo opUn rrteLo·d o ir1cruento, semplice, i11nocuo, cl1e ipo·sto al d·e1flTuSso deT1'1uTina cla:i canalicoli in11~a11so c1a qualche anno, e che in ogni caso ha rjrenali . ::;~01~t0 all o scopo, anche con calcoli clelle di111e11Lievi lesioni, al contrario, possono prov.o care sio11i di un ·grosso f8Jgiuolo in. uretre di piccolo jntensi clolori, come si 11.a per l 'eliminazione di ·-caU.bTo, è il segu·ente : . piccoli calcoli, di. renella, o per distensione <Cfèlla Accertata La .p resenza di calcol o nell'uretra, caps11la r enale in seguito a calcolosi. Talora il con una com.u ne sirjng·a di ·ve.tra, priva di ago. dolore è risentito al lato 01p1pof:to clel rene maattravrrso il n ieato llrina.rio, inietto nel canale 1.ato·, dirp endente o cl.a una ~O\Te 1 c·c itazion e del dell'uretra 4-5 cc. 'li 11na soluzione all'1 '7~ di nosimpatico, o da iperemia vicariante. vocai11a, indi, premen do col dito 1sull a fossetta un calcolo vescicale per riflesso può provocare 11a·vic0lare, cl1iudo l 't1r etra, perchè si eviti l a fuodolore renale, me11tre quello re11a le pt1ò clar do· Ti11sci L.a del liq11iclo iniettato·, cl1e lascio in sito lore in rorrispondenza della yescica. p8r dLeci 1n)nt1ti. 1
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Cosl u11 calcolo renale, premendo sul nervo gl11teo o su quello adùomino-genitale, sia direttamr11te, $ia per la perinefrite, 1può far localizzare il dolore alla region e glutea, allo scroto, alle grandi labbra. U11 cancro della 1P1rostata può m·a nif estarsi con una nevralgia sciatica; una ipertrofia pro6tatica può non aver influen za sulla m inzione, mentre un lieve restringimento urelrale può dare grave disuria, se la vescica n on si contrae validamente. Una poliuria per$isten te - escluso il diabete insipido - p uò essere l egata ad u n a sclerosi renale o ad una tbc. renale o ad un rene 1policistico, o ad una . ipertrofia prostatica, con ritenzione vescicale di urina. l Tn rene che alla pal.Jpazione appare ingrandito, pl1ò esser tale per ma1formazione, per sinfisi ren ale unilaterale, per rene unico congenito. I n una le$ione renale, l 'assenza della febbre non è un elemento per u n a buona prognosi; occorre osserYare lo stato gen erale, la funzione digerente, l'apparato cardio-vascolare. Le ricerche clinicl1e ·van no completate sempre con l'esame cistoscopico , con il cateter jsm o ureterale, con la radiografia e con lo ip·n eumoperiton00. CARUSI.
CASISTICA. L'ematui•ia essenziale . O. Ro111cl<e e T. Serck-Hanssen (A eta chirurgica scan,dinava, 25 ag·. 1927) riportano 17 osservazio11i di rn1at11ria essenziale, tutti operati ed in gran part e (15) studiati istologicamen te. :\c>Jla ruaggior parte dei casi non si avevano altri seg·ni clinic'i cl1e le emoirragie, che d·u ravano da qualche giorno a 20 anni. La inten~ità ne era variabile; in certi casi l'ematuria era tan to abbondante che i coaguli in vescica ostacolavan o il passaggio dell'urina. L'.csain1e i 1stolo·g i1co clei ren1i asportati dimo·strò 5 ·volte delle l esioni n efriti che, una pielonefrite , una emorragja sottocap.s,u lare: 8 ca~i er.a no indenni da alterazioni patologiche. Le alterazioni nefritiche consistevano i11 jnfil, trazione interstiziale di linfociti; una sola volta erano affetti i glomeruli. Le emorragie a vevan o sede nei tubuli r etti ; non si troYarono lesioni ,-ascolari. In un caso, si p oterono fare e$ami a due riprei$P; si trovò la seconda volta d ell'infiammazione corrispondente alla ripresa più intensa dell'ematuria dopo il primo intervento. La can. a pii1 freq11entc del1'e111atu1ria essenziale consi$te per gli ..\ .Ai. nelle alterazioni infiammatorie dei r eni; è 1però da osservare che vi sono dei casi in cui all' esan1e non si troYa nulla.
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Le 10 n ef1recto111ie diedero 7 g·uarigioni; i nefro, tond e e scapsulan1enti furono seguite da 5 guarigioni. In un caso si dovette ricorrere $ec-0ndar1 n.tlJ ente alla n efrectorr1ia. E: difficile stabilire d~lle. regole fisse per le indicazioni operatorie i11 una rnalattia tanto capricciosa. fil .
La calcolosi renale cronica. Iùe (R ev. 1néd. de Louvair1,, gcru1. 1928 1 o. serYa che molte forme di oalco.Josà. r enale cironica ri1na11gono ·sconO$Ci1ute fino ad ·u n'età avanzata. Il ·pdù sp esso Yengono confu1se co'.I r eum atismo e con la sciatica. Si m·a nifestano co11 un dolore sordo, unilaJt·eraile, es.acerbantesi , in corrispondenza ·della nati·ca e ohe si ·diffonde alla metà po$te"l'Jore e superi.orre d·ell.a co'8icia. Gene·railmente si tratta di donne che 11anno oltreipassato la quarantina. ·L·e 'UI'line, durantie una crisi, contengono pus, tracce di atlbrumina; n e sono assen ti i ·C·i lin1dri; talv·ollta in·vece sono l.Lmrpide, qua11<lo il calcolo bl·occa un·o id ei r eni. Le urine abitiuaJm ente toTb·i·d·e coinrc.iidono con le remissioni della malattia. .i\'.lla l)a1pazione, iSi J1a un doùore netto in cor1Ti1spon1denza d·ei Jon:ìbi; la lastra ra.clio1grafica è in tal caso riv.elatrice. N·ell'.anamne·si 6i ha di soljrto il ricordo .di u11a crisi di calcoàoisi acl1ta, 1confusa con ruprpe11iClicite, annessite o minaiccia di peritonite od a n c.h1e, talora, con la colite. tL'an.arrnnesi, l'assenza di do~ori alla ctc·f t. . i.;a zione, l' esacerbazione n1estrualc pe•rtl11etJtono la diagnosi, icon l'aiuto de11 ·esame s1stematico d el le• 1Jrrine. L'interve11to ic.hi'f'Utrgico Ya con$iderato caso per .caso, sipeci.a lm·e11te i1·~gUi in1diYiclui giO'vani, con molte 1sotff.erenze ed OJ)blj,g at.i al la•Yoro . La cura JlreVienti,1 a è sempilice e consiste n el bere abbon.cJ.a11~i bevancl e. fil. 1
La calcolosi vescicale nei bambini. T a1e af·f ez-ione no11 è 1Yu11to rarna 1nei baml)ini; essa s i riscontra dal ~O al 75 °b nei bambi11i al di sotto di 15 a1111i. ::\obecourt (Cliniq11e Jl éd.i c. des enfants, 192ì) rife:risce · i sintomi c hr p!l'e. e111a la litiasi ,·escica,l e: la pollachiuri·a notturna, la minzio11e dolorosa, a ·gocce de,,e fatr sospettare taìe affezione; un sjnlonno ·di certezza è c.ost1tuito dall'interruzione brusca clel ge•tto d'urirna. i hanno ino·l tre c.lo~ori ·a l basso vcntire, talora a forma di crampi; senr:lo di 1p•e$0 al perineo. L'ematurja è rara. ver Ja carsa ·vascolarizzaz.i on e cle11a Yescjca nei han1bini. Co11 la palpazione rettale si pl1ò ancl1e notare il cal colo, sotto forma di corpo duro, spostabile; la radiografia conferma la dia.gm.osj. 111 un secondo tempo si ,può .stabilire 11na piuria , e i111'ezion e del rene per Yia a~ cenrl e nte.
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~elle
bambi11e il ~alcolo di regola ·v iene e.n1esso spon·t aneaimente, J1ei brunbi11i tli rado. L'11a diagnosi ù ifferenziale ,.a fatta co11 la cistite tbc: quest'ultin1a però ·p resenta dolori più Yi ,.i e co11tin ui, sia durante, sia dopo la n1inzione; l'en1aturia è ipiù f·requente. La cuira è medica : acque e m edicinali antiur ici. e chirurgica. CAn usr. •
La pielite nella gravidanza. La pielite è nella gravjda11za a~tribuiia sopra lutto al fattore rneccani co della co1r1pressionfl e~ercitnta dall 'utero gra\-ido sopra l 'uret.ere. Ma Danforth e Eva11ston (A.mer. Jour. vf Où stetr'ics and Gyriecol., 11. 4, ot·t. 1927) hanno notato come spes5o la pielite pcrsist·a a11che dopo il parto, e riferi3r,0110 ir1teressanti studi ,·alti a dimostrare cl1t:· la l)i elite nella gravida11za non è do,·uta solo a <JUesto fattore, ina anche a condizioni uretero1 enali preesistenti. Essi 11anno studiato 13 ca5i di pielite gravidica con i11etodo rigoroso; il loro metodo cli cura ordir1arja era n1olto semplice: cioè vrirn a Lne1tere e mantenere la paziente in posizio11i atti' n evitare la cornp·r essione, poi uso d i gra11di q111ar1tità di acqua (1 biccl1iere pieno ogni ora P •• camsi a111 isettici uri11ari, &alo se que·s ti xnezzi fallivano ricorreYano al cateterismo degli uretrri. Essi affermano che il ritenere ch e il t·er mine <le11a gravidanza curi la plelii.e non è esatt0 poicl1è q•uesta è doYuta spesso a condizioni preesiste11ti cl.ate da o-;truzio11i con genite od acqruif:ite de11·ureterc, il cl1e è pro,·ato dal fatto che anche dopo 4 anni dal parto essi poterono riscon t.r.are di sten si one del rene o del! 'uretere, e ostruzione di questo ultin10. Gli ..\A. preparano i:.er qualcl1e giorno il P. alJa cis.tosco1)i.a con riposo ]n letto e .gra11di be,-ute di acqua; poi il giorno .a.ella .cistosco1)ia, un'oca 1prima d(lll'Ps.an1e npplicano un sup,positori o di oppi o e belladonna, e dopo inezz'ora fanno una iniezione di pantop on, do r:·O di che 1afferm·an0 di potere praticare le riCf'rche se11za che il malato risenta particolari noie nè fiol ori. Dopo un prolungato lavaggio della vescica, assicuratisi da quale :parte vie11e il pus, passano un catetere ureterale da queste lato; se è possibile IJassun o il :.: . 6 F. e praticano poi attraverso ad esso un lavaggio accurato della pelvi con soluzio11e 5alina normale. Bssi affermano che la n1ur.usa pelvica ed . ureterale sono sp esso conPeste ecl alterate si che l'applicazione di antiset;i ci n on fa che .aggiu n.g ere dei danni a quelli gi à .esistent i. Spesso 1asciano il c-ateitere in .si.to a p ermanenza iper 2-3 .g iorni per assic1;rare il drenniggio dell a pelvi. L. TONELLI. 1
Sulle steno s i ureteral i .
c. Cl1urcl1
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·gzJONE PRATICA
(N.-Y. State Jour. of M ed., 1° apri·
le 192?), pur tenendo .quaJcl1e co11to delle stenosi
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di origine estrinseca, dà molto peso, come tutti gli americani, alle consuete infezioni focali (den· ti, tonsi~le, sinusiti, (prostatiti, ecc.) ·donde parti-rebbero germi, c.he, in certe con dizioni, infette-r ebbero il tratto urogen itale, particolarmente le · pareti dell'uretere, e di qui verreb·bero come co11segnenza calcoli urinari, idrouretere," idronefrosi, . pi elitè, pionefrosi, ne1froptosi, ren e mobile, ema-t11rie essenziali, i1efrite interstiziale. Perciò, secondo 1'-.\. , ]n tutti questi casi occorre ricercare tn1a eventuale stenosi dell'l1retere, e curarla. Lia cura .della stenosi ureterale deve con sistere nella dilatazione con . cateteri e, se rion riesce o· r1011 è indicata, nella nefrectomia; inoltre (battuta d'obbligo degli autori americani tV. d. R .: nt:>llR rimozion e dei focolai infettivi locali. I sintomi Yesci·cali posson o dipendere da infe- · zione della parete vescicale, donde ulceri, o fibra- · si della muscolatura vescica le. Talora è in campo , anche u n a stenosi l1ret:riale. o ccorre indagare pure le cause e.srrinsecl1e d i ~tenosi, e particolarm ente compressioni o adere11ze dovute a pregresse operazioni. Dopo un intervento .è lltile un e.san1e delle vie-uri11ari e coi raggi X, eventualmente ripetu t o. ....,e ~i son o trovati calcoli occorre esamin arli, . e dare gli op1portuni co11sigli dietetici, a seconda del gen ere d el djsturbo del ricambio da ct1i di· penrlono DORIA.
Pielonefriti a sindrome azotemica. 1111a 'ra1ietà di pielonefriti, i11 . cui, esse11clo quasi nul·l o il Jatto supp,u ratiYo, 1e l e- · S1io11i clel p.a r.enchima renale .as·srun1ono tale grayjtù da con.durre ii1 q·t1a·Jiche meSie all'utren1ia. La si11to11natolo•g'ia clinr.i1ca, in q·u esti casi, è sem1Jr e ·<lo1ui nata d.al fatto l)ieliti1c 0 che, con la f eib·b r.e, piuria e dolorre, mcusch era i ~ e.gr1i pil.1 discreti tlella j11su·f1fici·e11z.a r enal e progres1siYa. ì\L Secrétan (Journal d'Urologie Jl édicale et · Clii1 urgicale, otto~J1re 1927 1 n e riferi1scc c.ll1e casi. ' "eramente din1ostirati1\i, ed insiste i1el richian1are l'attenzione dei i11e1dici .sulJ ' azotemia a1tissin1a, che in que's ti ca~i •c.leYe serYir-cd come 111ezzo l)lI'incipale di diag·n o'Si, cl1e Ya ospetta1.a quando l 'oliguria è rnanifesta, e l'albuminuria è ~ 1proporzionata aila ipiur.ia. taibili ta la di.ag11osi, ed escluso che la lesione 1possa essère mantenuta ·d a un ostacol-o qu,alunqiu e nell'·albeTo 'l.1ri11airio, resta limitat1ssimo e d in.a11e ogni 1Jenita ti v•o ierapeut~co . V. Lozzr . E - i~te
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Mi o~ i
ecl urem]a.
Segn alata ·dall' Addison, la miosi nel corso del1'urcmir è stata resa nota dal Boucà1a,rd (Vedel e P.uech : h ... ,l. Soc. Scienc. médicales d e J1ontpellier; agosto 1~i~7) . Il r~tringimento delle pupille è
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POLICLINICO
rdato con1e sintoma di uremia insorgente in1p.ro\·visa, fulmi11a11te, con coma , come pure n elle far.me croniche. Bouchard la attribuiva all'intossicazione uremica, I,emierre ne in crimina l'azotemia pur di.chi arando di non averla trovata che nei grandi a.zotemici. D'altra parte la mio~i è segn·alata l).eglì acci(lenti da. ipertenst one senza lesione organica cerebrale come anch·e nelle emorragie cerebrali o • -me11i11gee. ~·on son.o notatei r.elazi·oni fra a c:Lclo.s i e in io "i: il coma diabetico si accompagna piuttosto co11 inidriasi. Le ric.erche degli AA . . sinora sono state e~pl1~ cate in un grande numero di malati sia insufficie11ti renali, con acci·d enti uremici o senza, con ritenzione clorurata o non, sia in no11 renali. Risulta dai . loro dati cl1e la miosi esiste Stpe~so all'infuori di ogni Insufficienza renale, n ell'emor·ragia e nel rammollimento cer ebrale, nei sogg·etti in età avanzata e sclerosi. Su trenta casi di insufficienza renale le pupille erano ristrette 10 volte . e normali o dilatate 20 ·volte. L'in~uffi cietiza ren.ale si ::icc·ompagnava con accidenti uremici in €ette· casi nei quali esisteva la miosi ed in 11 .casi ove essa era assente. Questo 1p orta ad una proporzione del 34,5 % dri ·miosi, cli 65,5 % di pupi Ile i1ormali, percentuale che si modifica poco .se i1011 si considerenro che i crusi ·a c.compaignantisi con accidenti: 38,2 per il i:p rimo gn1ppo, 61,8 per il secondo. D'altra parte .è impossibile fissare ·aJ cl111. rapporto fra lo stato delle pupille e le manif e.~tazioni clinicl1e constatate, n è con le diverse modalità patogenetiche della ritenzione renale. In particolare nient e vi ha a che fare il tasso dell'urea sangi1~g11a, della creatinina. dell'a,zoto residuo. Si potrrbhe piuttosto pensare ad t1na reazione cort ·1a ritenzione clorurata a causa dell'edema cere• brale che essa 1provoc.a, poichè in tali caei si è prei.Sentato la miosi in 4 casi su 4. Sarebbe inte· ·rrssante YPdere se la, ritenzione secca dei cloruri. la ritcnzio11e cl orica, possa produrla. 1
l\!ONTELEO~E.
TERAPIA.
La cura, slntoniatica varia se vi è febbre o no : a.) nei febbrili: riposo a letto, regime idrolatteo, compresse acldo umide. .t\cque minerali . leggere, tisane diuretiche; b ) se manca la febbre: urotropina 0,50 a pranzo e cena, regime latteo \'eg·etaria110 con fr.u tta, un po' di carne arrostita a mezzodì. A digiuno ·due grandi bicchieri di aoque minerali Dopo qualcl1e giorno sostituire la urotropina cori la trementina. Pr. : trementina li Venezia e can fora ana ·ctgr. dj eci; codeina ctgr. due; IP- una pillola; s. una, m attina e sera. Si può dare anche il benz.oato di sodio a uno o ·due g·r. al giorno. (.Journ. des Prat ic., 18 g·iugno 1927, p. 409 . L . J'ONELL I .
La cura di a le une forme di restringimento · dell'uretra anteriore . P. Cifuentes (J ourrial d' T.: rologie 1\1 édicale et Chirurgica{ e, 110\'. 1927) si occu'Pa : dei restring,im enti •del meato comiplic.ati da f·i mosi a1derente, e del restringiment·o in·s up c1rafbi1e dell'uretira. peiil'iena. iNel I .ca1so, e·s sen·do impo•ssi'bile ipraticare l'op1eraz•tone ti~)i1ca della fimosi , i1on ri1us·cendo la d.i·l atazione gra1duale d el meato 1}8t la poc.a disten.siibil·i.tà ,di e1siso, .fall1en·dO nel mas·s.imo numero dei eia si la rrteatotomia, l' A. .pr.aJtica con succes.so l 'escissione 1dell'e1Stremità clel p«repuzio, del meato e della pUlilta d·e.l ·g1ande. '.E1$.tirpata 1ai 1pairte ristretta, sutura l'ur·etra alla pell·e con una coPona di rfili ·d i 1ca1.gut. Nel Il! ca.so ·pratiica, co,m.e te1npo preliminare all 'uretiroto1nia interna , un 'uretrotomia esterna perineale, apipena su·ffi ciente i}er perm.e ttere il cateteri smo retrogrado dell'iuretra. penien~ ristretta con una min111g·1a, l a qua1e servirà da guida all'introdt1zione della.i minug1a dell'uretrotomo. È noto i11fatt·i che m o·l tissime stenosi lITetrali le 1qruali sono i11;Supera:bili .a1d un •cateterjiSmo anterogrado, sono faicilme11te superabili acl un c.ateteirisn10 r etro·g rado. Queste d11;e jnnov1a:tioni tecnLc11e ,pois.sono gioYare moltissimo, ccl è bene $iano conosciute. 1
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V . LOZZI .
La cura delle pielonefriti. A.nzit1.itto la cura deve essere cailsale; p. e.s. -nella pielonefrite tubercolare si deve praticare la n efr ectomia precoce, $enzo. lasciarsi indurre a tergiYersare dalle r emittenze anche notevoli del male, chè questo può presentare poi dei bruschi e gir.a;vi risvegli. Nella pielon. calcolosa .è per lo più bastevole la cura rr1edi.ca. I lavaggi del bacinPtto sono utili nei casi gr aYi. La p. coli bacillare rich.ied c il vaccin o specifico. Nelle ·P· blenorragir hf' ugua1n1 ente eff~cace è il vaccino antigonococcico.
Consigli per il medico pratico nell'ineontine raza dell'orina nel l'uomo. L'.incontinenza cli t1rina os-serYa G. Pleiscllner ' \ lVierier ltlin. v11ochenschr., n. 41, 1927) può essere permanrn·(e o temporanea. È permanente se un ·calco1lo o un ' rillo paiptil·loma.toso s i sp·i nge i1ell'ane1lo sfinterico i11 modo da lascia.r defluire l'urina 1na da jn\~fldire la chi11sura dello sfintere. 111 altri casi lo sfintere è le&o nella su.a funzio11e in seguito a tm111ni; opip.ure esso è di ~ trt1tto ù:l processi infiamnw.tori o neoplas1ici.
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~E.l 1O~E
PH.-\T l CA
·~I 6 ., •
Di fro11te a que ·to g·t1111po di i11co11ti11e11za p er-
111an ente sta Ull grup110 più i1111)011a11te di i11c.:0111i11ellza r elat iYa. ·i può o servare i11co11tinenza i·el.u.ti \·a .a11che a \' ie u1·i1u1rie i101·111oli; u11 forte stin1olu ttld 11riuarc l)L' l la ripieuezza della vescica e uua di111i11uzio11e dell'i1111Jul o \'Olirt.ivo, 1posso110 dete1·111 i11a1'(' La nti11zio11e j11Yolontaria (abuso alcooli er 1 nal'<' 0 1: i 1. I 11 a ltri easi ra l t erazio11i del J' uretrn posterio1·p o del colli colo co, t tingo110 i p:azieuti a11·e111J s&jon e involo11taria ùi ul'i11ia. P.azie11ti afJet ti dia st P110 i uretrali sp esso .e1uettono jn volor1.rèl l'ia111P11tt-i t111a l)iccola c1l11 a11tità ùi t1·r jna dopo la 111i11zio11 e 11or111ale; l' 11rj11a cl1e s i era raccolta 11ella llarte dil<1tata dell ' uretra po ta a 111011te ùelJia . teuo:-.i. .\ Jtre ,-olte la \' e~c iea 11.a 11na ·: car a c apacitù cu ì da detPr1uinare i ·i11co11ti11e11za pe1· l1a stia fari lP ripi enezza (ve, c i l'<t raggrinzita tubercolare , \'e:cica co11 esiti <li pa11ci.-t i1e). P·i-.aticu111e11te il gl't1J>}IO pri11cipélle di in<.:c·11li11e11ze è quello fur1zionale: di~t11r})i f11nz1Lna1i ù e1lo sfinter e i1cll'ipertrofia della prostaLa e in .affeziou i del si~ te111u ne1·\· n ~ o CP ll t rn lP. ~Pll 'ipertrofta llel~a l)rost ala si os~Pl'\'1a incon1i11e11za nel pri1uo stadio (il pèlziPll;P si ùevc ubitua1·e all e nuov e co11dizj o11i lo c ~li t:rtin1<j dallo S\'il uppo dell' ade110111a ]Jeriurl'Plrnle • e JN>i <.li n110Yo 11 e l terzo st.adio (j curia J_)arado~c.,n ) . IJt' 111alattie dcl ·. 'i ·terna r1er\'O o ce ntrale d e lern1iua110 jnco111inenza cli sol ito i11 11110 :taclio a\·a 11zato.
ri111111ag·ine taùjog·l'afica ·arel>IJe bèlli:;.sirr11a. Que'>LO n1ezzo i·is11011del'ehht> 111ug·11ificu111e11le in caso di t:a lcoJosi. i11 c ui ~ar e blJe 1·0 di1nostrati calcoli altri111 e nti lfi\'isibili. ( ~I i \ ..\ . ri1,ortnn1J delle Jotog1«1fi e v era111ente din1n:trut i \· e, <.;lle inco1·uggin no j11 questa pratica
V. Lozzr.
I
Pielo-ureterogrammi. Studio critico. <: a~per 1'. l rchiv
f.
kli11. Cl1ir., vol. 14·4, lJag·. 289,
JQ27 1 1nette in ~uiardia :,ult'i11terpretazione troppo soi t.ile dt:lla pielog·riaiia . J\loJti aspetti della pelvi c.;!1e ,· e ng·ono inter'11ret.nti con1e pélJtologici 111 realtà
11011 Jo ·o no . Eg·Ji, p. è ., JH1 OSi5e rvato ripetutan1e11te in incU \' illui certa1r1e11te sa11i, aspetti pielograiici che sono 1)erfettan1e11te eguali a quelli descritti da ruolJ1i a l tri autori c..:or n e patoJogici; cosi la pel \'i a d 1;ag·u, a co r ulla, a topo, ecc. Piccole td latazioni p e l\·1.~ ll e po. sono trovarsi anclJe i11 rnalattie i1on c l1i·r u rgicl1e d ei r eni e 11on rappresent:lre per s0, 11 es::i una r agione d ' interv€nto. 111 co rnplei ·so do<1Jla s·ua va.sta. esperienza c rede cli tJ Oler i11feri re c he se ·1a pirlog·rafil\1 in rnoltissi111i casi è <li g·rartrle ntilitil, t;aJ ,·olt1a può portal'e in errore qua11do, su a sp etti i1011 tipici e no11 ne1ti si Yoglia ba5are una diagnosi i1on s·uffr~·ata ùa • altri sinton1i. \ TALDONI .
POLLITZEH.
Ricerca dei pigmenti biliari nell'urina. Contributo all'etiologia e alla cura delle nefrosi. I ,<1 t 111>erc:olosi acl aI1dan1 ento mitt', spe.~ so senza ,-;i11to111i l'i le\·.a hili in altri orga11i , può co ·tituire la ca.u ·a cli una nefrosi genuina. ~e rife1· i~ <.:c u11 caso .:\. La .' ilva-~1 e·110 (il/ ed. J(/i1i ., n. 35, setL. 1927) . I l tratto1ne11t 0 curati\·o consistette in a1p·p ljcaz]oni rii raggi ultravioletti. ·p er m ezzo della larnpada cl i quarzo. sn 1utto jl corpo, e Ja g·uarigio11e, dnrat111·11 dopo 111ng·o t empo, si ottenne rapi damPnte. ~I. FABEll r.
TECNICA. La pneumopielografia. <;01tli1-1IJ C' ·: ... 1rokoff (Journnl d·urologie, n. 4, 1':l:?7) aYcnido i)rfl.ti cate i1tolti~sin1 e pie1ogrnfi<' con i cu11111ni Ji,q.11irti , ed <lv e1l'do notato spesso jr1convt>1 1i en t i : dolori, ·f elrbre, un caso di 1norte jn u11 1pi o 11 ef ro1 i•co , i1n111n a1~·i:n i po·co <1i1 n o ~tra ti,. P, ('t'C., 1
credono nYvr snff'i cie11te esperienza p01· pnter co11sig·!i:1re di prati carr la p11eumopielografia con os.~ ig('no, od aria co1n1111P, 111,~ec e cl1e l e co1nu11i pielogra.fie nei ca i di idro-1pio11efrosi calcolo~i. I Yar1ta.ggi in c..:uso ù i j dro-.pione.frosi sarebbero : m~ n cv nza d'irritazione, di dolore, f ebbre ; mentre
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1{'Uh11 (llull. ,·l cad. de niéd. d e T>aris, 6 ùìc. 1927) J)ro p one la 6eguc11 te reazione. 1) ~ ·01 uzio11e ac.quosa cli solJato di rame c ri ~ l. a 5 ?o cu1c . 2; wmmoniaca p.ura a 22° cm e. 10. 2) _-\icj.cJo Josfo1rj1co ljquid·o a 60° .eme. 20; ac'll ua t li·siiJlata c:i.11-c . 20 . .1·11 un ttubo da s·a g·gio, si versano 20 eme. e.li uri11a e 2 eme. d elJa soluzi·on e 1) e po:i 2 della 2' . · i !l'im.esco1a e si ag.g iungo n o s ei gocce di to·l uol. ·i a,gita viva1n e1r1t e e si au e ia i11 riposo. -.i fan110 a1 lora coil ar e cautamente alla .s uprrfi cie 3-4 em e. cli nlrool; in presenza di biliruJ) ina, si forrna. alla zo ua li n1i te, nn a 11elJo Yc rclc e poi la colorazio11c si ·Ùiffonde in tutto l ' a,lcool. 111 mancanza di bjlirubina, si 11a procl·uzione di u11 ~e gge r o colore rosa, o glfi·g io-b1'ua;stro o b1"uno. il solfato cl i rame ammoni a cale trasforn1a la bilirubina in biJiverdirna , 1a qual e è resa j nso1lubile J)er la •p re se11za d i un acido ir1ine rale. Il tol u oJo, p oi, l a por1ta a lla su1perfi cie, ùo\·e . i può catatt e'I'izzar1Ja m e dian te l' a.g1gi1unta di alcoo 1. J,a reazion.e è specifi•ca. 1
fil.
La ricerca ed il signift.cato delle diastasi urinarie.
r ..
J~revberg (.Vor." k Jlagazin for •
lJ<'n ).
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1n~G.
Laege uiden ka-
n. II) J1a rj,cerca1o le diastasi urina-
li POLICLINICO
rie con jl m &todo di \V oh1g·eim·uttL In una serie
[.t\.l\NO XXX'' ·
FASC.
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n uisce fi110 a t111 certo 1pu11to l 'azio11e della pi· tuit1·1na. L·n l'ituitrina Ya consideratia controindicata n elle lesion i renali e nelle insufficenze d el miocardio.
dj provette si mette l 'u.rirr1a in qiuantità d ecr.esc~nte: 1/2 eme., 1/4, 1/8, ecc., m esco·1 an1do con so1uz:ione di clar U\TO d1 so.di-0 a!l 0,9 %, fino a ~ompJ.etaue il volume di 1 e.m c . .t\.·d ogni pTo,vetta, si aiggiungono po•i 2 am•c. di so1uzione d.i ami·d o .a 1 %0. Si }ascia in t ermosta1to (·a 38°) per un'o.ra, dop·o di cihe .si aggi~tung.e «J..ello jodJo._ L'i!IltClii.o e di·aistatJi•C-O corri51piQ11d·e alla qu,ant:ità di sol1uzione d i ami·dO 00.·e vi·en e trasfotmat·a dia 1 cm11c. 1del0
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l .. TONELLI .
Nuove ipotesi sulle nefriti .
l'1n1rÌ1Tha in ooaroe; q1uindi alla si?ri·e 1di p1ro,·ette coT.ris1po·n don-0 i r1um.eri : 4, 8, 16, 3'2, 64, 128. N1egil.i i([)Jdivid'U·i sani l'i nd ice è fra 4 e 64; 1'8 °-b ha l'i.ndice fra 8 e 32. Le malattie acuite deù panc r eas e.d, in qu:a1ohe caso , anch·e d_elle ghi·an·doùe sali,1airi son-0 acco1m pagnate 1da -eilevamen1o dell'indi·c.e, c·h·e, in uri1 caso dell' .l\. 11.a Dagg·ilmto la <!ilfra di 4096. L'i nnalz-él!m e11to è rapido e, sp osso, .· di br·eve durata. .i\lcrune 111alatti e acrute febbrili (aJ)pendli.citi, iperitoni~·i) aiddomi11(aJi so1I10 acco.mpaig1n.ate da un mO'd.eJ'ato innallzam.ento ·d ell'indi.ce, ·egi10 rproibabjJe dj 11evi leisio11i delle gl11andol P interessate. 1
fil.
J (:J a·s ~ icamente si Sl1ole 1distinguere u11 t1po idropjp;en.o ed iUno uren1ige110 di r1eifritc. co11 ritenzione ris1pettiYamente di cloruri. e di urea : si spiega n o le differenze con 1a i) arte d el rene affetta. Però tali distinzioni non sono del tutto sod·disface11ti perc h·è un tipo ·1)a~ ·sa ,faciln1entP u~l l 'altro, e la clorurem ia nelle n efriti iclropigene è gene ralmente se.arsa, mentre nell'a11ur ia calcolosa la clorl1remia ecced e molto la norma. .L\. Fisl1l)erg (.-1 rr li. in! . .\led., 19~6. XXX\'I. :?5fl pensa cl1e nei casi cli ipofunzione del rene si posson o distj ngu er e du e stadi: stadio di com1Jenso . e sta.dio di scompe11so. ~el primo stadio. vi è sòlo una di1ninl1zione del rp otere di concentr·azione, ch e è corr1pensata dalla poliuria, nel secondo stadi,o Ja poliuria diminuis·ce, e si 11a ritenzione di azoto nel sangue. J ,'olig·uri a p'ltò dipendere dal ù ann.o 1r-cnale. eo(l allora è a basso pe..so sp ecifico (1010.1015), può dip·ender c da una .c ausa extr·a renale, e allora è Rcl alto peso specifico: t ale causa extrarenale consi te i11 t1na insufficienza cardiaca, od è una così detta ritenzione osmotica di Epstein, cioè, come d] ce l' ...\. , t1na de\iazion e rp rerenale dell'acqua. la ' Clti causa va cercata n ello stato dei tessuti. Egli 1'1a m odificato la prova clelJ a co11centrazione e la esegue così: dopo il pasto ser ale non dà cibi solidi nè liquidi: fa vuotare la ·yescica al mattino, .e p·od s uic··cessivarmente og:11i ora rpcr tre ore. Questi ultimi campion i nei normali raggiungono 1030 di peso s pecifico, n egli uremici non su1)erano 1020, e spesso son o intorno a 1010. In sostanza Fishberg, i.n siem e con Epstein e De \Vesselov.:, rp ensa che la ritenzione di cloruri è la conseguenza e non la causa dell'idro[pe, la q11 ale si manifesta quando il con tenuto di proteine del sangue è così basso che una trasuda zione di cloruri e di acqua nei tessuti accade ron1e 11 n puro fenomeno osmotico. Altre cause, s·empre extrarenali, d ell'edema sono la d egenerazione d el miol·a1iclio e l'alterazione ùei c~pillari. Ol1ando un rene è molto alterato con.cen tra ... male tanto l ' urea che i cloruri, e n on vi sareb· ber_o sufficienti prove di una ritenzion e elettiYa di una d! queste sostanze da causa renale. (I."n ret, 1 sett. 1926,. 1
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L'influenza dell'estratto ipofisario nell'etilcrezione de11'11rina. Gli .t\.A. sono divisi in due campi sost en endo a lcun i un effetto favorente la secrezion e, asseren.do gli altri che l'ipofisi aYrebbe u na azione ostacolante. P er ,d ecidere lia questione Filiusl\:i e Fidler ha,nno istituito delle interessanti ricerche (J> olRlca Gazeta L ell.arska, n. 48', 28 nov., 1926) : (~ssi studiano per un g·iorno il funzionamento renale del P. d al punto di vista della eliminazior1e idrica , facendogli b ere 1,500 eme. di thè leggero, e raccogliendo l'urina ogni 1/2 ora. Il giorno successivo questa rp rova è preceduta dalla iniezione di 1 em e. di estratto ipofisario. La secre. zion e u·rinaria rist1lta notevolmen te diminuita. Qt1atto, cinque or e dopo, cessato l'effetto della pituitrina ìl rene elin1ina urina di debole intensità. L'ini ezion e di pituitrina non solo riduce I 'eliminazione idrica, ma a n·c he quella dei cloruri e dell'urea. La pitu1trina resterebbe senza effetto culla secrezione urinaria se l'org anismo n on l1a 11na sufficente riservia d 'acqua. L' estratto ipofisario agirebbe sull'epitelio renale. L'adrenalina non influenzerebbe nè la secrezion e idrica, nè la concentrazio11e dell'uri11a, e non modificl1er ebbe l' a zi on e della pituitrina. In ,·ere l 'insuli11a diffil· -
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DORI.\.
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6:19
SE.l lONE PHATI C.\
NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.
Cronaca del movimento professionale . •
Per la repressione dell'esercizio abusivo de lle professioni sanitarie.
Pos'II
VACANTI .
(Ou/1ieo). U.ff. s a11.; se.ad . 10 apr . ; L. 7000; titoli e d esa1ni ; è consentito l'eserc. della profess. ; rivolgersi R. Prefettura di Cu11eo. ALBANO LAZIALE (Roma). Scad. 30 apir . ; uff. san. oon Genzano e Ariccia; L. 12,000 e 5 qu.adrienni dee. L . 500 indenn. mission e og11i Comu' al Capo oonsor.zio; trasp.; divieto ne .aggregato eser c. p·r ofess. ; età lim. 40 .a. ; tassa L . 50 ,20. E,ivolgersi R. Prefettura di Ro1na. A:\1ELIA (Ter·n i) . Se.ad . 20 .apr. ; 2 cond. ; lire 8000, oltre L. 600 serv. att., c.-v ., 5 sessenni dee. ; età lim. 35 a. ; tassa L. 50,10. ANCONA . Ospedn.le (Jivile rrn1 berto I. Cerca. i assist ente ]au·reato di r ece11te; &tip . 4400 lorde, a lloggio, ·y itto •t11tti i giornj o equiv.alente in dnn.a1ro. P er in.formazio·n i r1 volger si alla Direzio11e S.ani taria. BAsom ( l'eruuia). - ..\ t utto 30 apr. ; ca.p-0luogo ; T.i. 9000 per 1000 po·v. e a ddizionale L. 2; sei sesoonni dee.; L. 600 ser v. att . ; c.-v.; L. 500 uff. san. ; età. lim . 40 .a. ; tassa J.J. 50,15; doc. a 3 mesi dal 10 mar. BAGN O DI ROMAGNA (li'orlì). Soad. 30 apr. · 2 oond. ; L. 11,000 e 10 bienni Yen tes., L. 4000 cav.alc., età lim . 40 a.. ; tassa L. 50,10. CARMIGNANO (F irenze) . - Al 15 apr. ; per Comeana ; L. 8500 oltre L. 3000 (rivedib. ) trasp. , 8 trienni d ee. ; tassa L. 50,10 ; ser v. entro 15 gg. CARINI (Palernio). - L . 7700_. senz.a indennità , tra11ne le .t rasferte; 5 quinquenni ; a{ldizion. L. 3 ogni povero oltre i 1000 ; titoli ed esa1ni ; se.ad. 15 ·a;p r. CAnPI (Mode11a). - A tutto 15 apr. ; 2a. co11d. rur. 2 frazioni ·p ianura; ab. 4032 ; pov. 487 ; L. 9000 più L. 2500 cava.Ilo o automob. , L. 600 ambu1at., L. 930 indenn. supplement., c.-,-., dieci bienni ventoo'.; ricostruz. cair·r iera; età lin1. 35 a.; tassa L. 50,15 ;. docnm. a 3 mesi dal 24 feb. COSENZA. R. Prefettura. Uff. sanitari per S. Giovanni in Fio·r e, consor. V erbioairo e consor. Grimaldi; t itoli ed esami ; tassa L. 50,20 · se.ad. 28 .apr. FoGGIA . A.m1ninistraz. P roviric. Al 30 apr. , ore 12, direttore delJa Sez. Medico-micrograf. nel Laborat. Provinc. ·d'igiene e profil.assi; sti.p . lir e 14,000 e indenn . serv. a.tt. L . 1500; due .assistenti, nel1la Sez. suddetta e nella Sez. chimica; stip. lir e 9000 e in·d enn. serv. 1a;tt. L. 1350 ; c.-v. p~r tutti. Titoli ed ooami. Sono' a11che disponibili 1 po&to di rupp·licato regis tratore, 2 di preparatori e 3 di vigili sanitari. Rivolgersi 81J.a Segreteria. FoLLINA (T-revis.o). cad. 23 a1pr. , or e 18; L. 8000 pei· pov. , L. 600 11ff. sa n .. c.-v., trasip. , nllo~gio. Ri,ol gersi Podestà. ALBA
R 8tatai distribt1ita a Mo n tecitorio J.a. i·elazinne (lell.a Commissione incaricata dell'esame del lJ.l'Ogetto di legge, già a1lprovato dal Sen.ato, p e1· lia repir~ione dell'esercizio .a.bt1sivo delle professioni sanitarie . 11 re1ator e, on. P erna, illu. tra .a lungo l'i1up0Iìtanza ed il contenuto del p•r ogetto di legge. Dopo a\er ricordato le precedenti leggi intese a repri1ner e la piaga inin.acciosa dell' esercizio abu_iYo ·delle profe ·sioni sa11itarie, la relazione nota cl1e l ' in~t1ccesso di tali leggi si deve essenziial1ne;1· te al fatto e- be la clelittuos.a attività dell' abu ivismo, ininacci-0 a per la salute pubblica, f u oonsidera t.a (Lalle leggi fatte pe.r r eprimerla oome .semplice c:ontr a v,·e11zione, e n on come rea;oo, come di fatto e to11corre11dovi il dolo ed il <la11no, e come taJe pa.ssibiJ e di sever e sanzioni p enali . . P er qu.anto s\ riferisce agli esercenti .abusivi della odo11toi.atri.a i1·ota J.a r elazione - è da n1ettersi in riliievo ch e essi 1provengo110 in mran parte cla,gli ·cxlontotecnici, i quali , come fu preci.Bato ne lla relazione .a lla r (lcente legge c11e disciplina le .aJ·Li allsili.a.rie delle profess ioni &'ùnita rie sono operai od artieri « costruttori, cioè, cli appareC'chi di prote ·i dentari.a i qu ali 11011 debbo110 avere, 1uentre oggi molti purtroppo h anno, a lcun r.aipporto <liretto, neJ compiere il loro l.aYoro, C'Oll i p.azi<=> nti ai quali gli .ap parecchi di 1protes.i v.a uuo a1Jp]icati. La loro capacità tecnica, qu.ando la po ·segQ;ono, deve esplicarsi solo in dete.r mina.ti li1niti , per no11 essere di nocumento .alla salute pubb1lj ca . Que ti lim}ti son.o 11 ettan1e11te segnati dral ]o.r o ta.\ ·olo 1']i lavoro n11an11ale, dalle 1imr.> ronte e dialle i11clitaziorti fornite , cas·o p er oaso, claJl sanitario». Tratt.anclo poi della questio,n e dei pratici fa.r n1ac-i. t i il r e],atoro afferma che i] p.r atico di fnrn1aoia , così come fu cr eato nel passato, ri:ma.J10 nn pericolo per la s.alute pubblioa che non vie11e, ll alla 11.a. opera, suff icicntemente garantita. La relazione conolude dicendo· che la Commissione ritiene ch e si debbano respin gere le richieste dei pratici esercenti abusivi e formula il voto ché il disegno di legge in esame diventi con sollecitudine legge 1dello Stato, e eh.e essa trovi la st1a più vasta e rigida applicazione. Infine fa voti che pe.r l'efficace e rigorosa .a pplie;a.?..;ione d.e ll' articolo 2 ohe mi1~a a rep1rimere J.a p.arte più ve-rgo-g n·osa dell' esercizio più ,abuisrivo quella del sanitario che presta il pro.p rio nomp a clii us u r pa i s uoi dii.r it ti, in sede di regola.1nento si st.abilisca i1etta.:n1ente c-he ·l od-011totec.nico o il 001111n€sso di farmacia no n abbia.no m.a.i e per alc11n 111otivo rHj)porti diretti o indiret ti col cli ente. 1
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POLlCLI.NICO ~
Fo1tLÌ . 1~. 1'1efettnra . -
"Cff. òa.11. di Cesenia ; C(}Jll}Illa , del p r ecitato R. D. fatta dichiarazi·oHe di trovar si in condi zion.e di iavv.alersi d ei benefici L·. 14,800 e 10 bien11i ve11tes. oltre L . 7500 se1"\r. c-onsentiti dall'art. 7 dello stesso decreto. Gli a~pi .:itt. , n on c.-,-.; .ab. 34,076; ha. 2-1-,.585; divieto ranti do,·r an110 far i)ervenire a l i\ili11iste1ro clell' lnlibero ese11·c.; ·cad . 5 iuia·g . ; età lin1 . 45 a .. ; tass·a L. 50 al T esorie r e provinc . Ch iedere an11. ter110 (Direzione Ge11erale de11a Sanità Pubblien) no11 più ta.r di di due i11esi cl.alla pubblicazione (del G1NES TRETO (I' esaro). Se.a.a. 17 .aipr . ; L. ~000 6 n1.arzo) c10111.a nda s11 carta d a bollo d a L. :3 co re 10 bienni ventes., oltre L. 200 (sic) uff. san. , r edata da.i ,d oou1n euti di rito ( (/a.zzPt tu· L"ffi c1ia/r> L. 3000 oav., .a.ddi~io,ri. L. 2 oltre 500 ·p ov., L . 3 del 6 .marzo 1928, n . 55). olt re 1000, c.-v.; tassa L. 50,15. S .\N1HIÀ ( T~ ercelli). ~.i.\. t Htto il 15 in a gg i·o NAPOLI . Jl uni cipio (IX Divisio ne) . Secondo ufficiale sanitario ; v. fase. 12. coadiutore e medico a.ssistente a l Labo1~atorio medico-micro~1·afi co e 3 chimici iassiste11ti al L abor. SORESINA (Creniona). Scad. 12 a1) r . ; L . 10,500 chimico; titoli e d esami; L. 8000 ·p el 1° posto, e aumenti fino al 50 % in .20 . .anni; addizion. liL. 6500 per g li .altri, c.-v. , 10 % prove11ti, due re 2000 primo migli1a.io, L. 2 ciasci1no oltre; c.-Y. ; decimi quinquenn.ali; tassa L. Ù0,10. Chied. avL . 1500 t .rasip. ; tassa L. 50 15. • viso. Scad. ore 17 d el 25 apr. Docl1111. alla Segre· VoLTA MANTOVANA (Marttovu). - S ca.d. 10 npr.; teria della Direzione d' Igiene, Pal.azzo S . Giacola. oond.; L . 8000 e 5 qu.a.drienni dee., ol tre limo, Piazza del Municipio. re 1200 osped., c ...v ., L. 2500 ca~. o .auto1n. ;. tassa N uoR.O. fi ni niinistraz . P11ovinc. Direttor e L. 50,10. • della Sez. n1ed ...microgr. ; stip. L . 15,000, indenn. 1Serv. iatt. L. 3000. ~i.\.ssistente 'd ett.a; L. 12,000 e NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE L. 2000. Coadiutore Sez. chim. ; L. 14,000 e lire 2000. Soad. ore 18 de l 30 apr. Il ·en . .prof. Pietro _\ Jberto11i è n on1i11ato 1ue1 11PRESRNZAN O C:\~apol:1). L. 000 e 5 quadrienni bro clel1a « Acia.d e111y -01f Politioa,1 Science1» cli N P\\. dee . ; scad. 15 apr.; e.tà lim . 40 .a.; .t assa L . .50.15. York i11 rico110 ci1nento d e•ll ' i1nsport a n7,a dei noi REGGIO CAL. ::lni mi'wistr. Provi1ic . Direttore st11dì di fisiologia ·o.eia.le. e due assiste nti p&.i· La Sezione med.-mic.rogr. ; detti per la Sez. chim.; sti1p . L. 13, 700 aun1entaIl p1·01f. A.11tonio P ensa è n 0i1n i nato rettore de.lbile a 16,000 e L . 11,600 ~un1e11trub . .a 13,700, o]l '1Jn iversità di Par111a. tr.e L. 3-500 e 2800 serv. att. Rivol·g e,r si .Segreteri a . cad. 4 i11<1g. Sono pro1110 si · stabili i .p roff.: Gug lielmo lliR E\-IGLIASCO (T ori1io) . Sc.:'ld. 15 apr . Rivolla11ei,on i di cli11ic.a. oto-rino~ laringoiatrica. a Pi a , ger si Se~ret. com . L11io-i Gu1oo·lj a11etti di cli11ioa oc11listioa. a nioden.a. o RoBELLA (:1lessandria). Consorzio; L. 10,000; · scad. 15 apr. li prof. Eri ol1 Lexer, di cli11ic.a c hirurgic·n, ~' Roc;cA~f AS SIMA (llont(J;). Scad. 15 .aipr. ; tassa ch iama~ d.a. F ·1·ibu1·go i. Br. a )Ionaco di B <t 'L. 50; doc . .a 3 mesi dall'll feb.; sti'l). L. 10,500 • oltre L. 600 cav ., L. 400 u ff. san., c.-v., 5 qt1 a (lrie11ni d ee., L. 100 1ne.n s. arm. f.ar1n. Il <lott. W \l lis De,.i;v Ga.ts eh è nomi11.ato p rofl l{o:M\. Pi o I stituto d'i S. Spi1~ito ed Ospedali sore di clinir.a chirurg iea, com·p r esa la gineoolol~iu riiti . D·ue aiuti radiologi ed 1111 .ai.1 rto p ,atogi.a e la ohiru.rgia ort opedica , .a 11,a S cuola l\[e dj ca Jogo ; sca.cl. ore 16 del 30 apr.; età lim. 35 a . ; d e ll'Università d ' Inclia11a, a Indianapolis. ta"'sa L. 50; es.a1ni e, titoli · L. /300 e c.-v. ; chie1
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dere a11nu11zio. Ro:MA. Jiinistero
Sono .abilitati alla L ibera d ocenza i11: :!natoni?a patologica : D'Al essandro Franoo co. llatteriologi,(t : Asciane Gu1gliel1no Z a n elli PiP-
della j}/ari1ia. -
Tredici tenenti inedici in servizio permanente nel Corpo sanitario militare marittimo; se.ad. 20 apr.; vedi fase. 8. Ro~rA. Jl in,1ste1·0 dell'Int ern o. T1·e posti di me di(;o provinciale aggiunto di seoon~a classe 0011 J'.a.nnuo tipendio di l ..i. 9500 ed il s upplemento di servizio attivo di L. 2100 fr.a. il ipersonale ex combattente, 11onchè quello che si trovi nelle 0011dizioni di oui all'rurt. 19 del R. D. 8 mal~io 1924, 11. · 43, a sunto, dopo 1'8 maggio 1924 presso le ..\mn1inistrazioni dello Stato, in qua.l ità di tr.aordinario .a ' --ve11tiz io, durnist.a, giorn.aliero od i11 altr e C'ategorie non di ruolo, oon1u11que den01ninate, eh e risulti in po · ·e so degli altri requisiti p1~ critti dal primo co1u1n.a dell'art. 18 del predetto deort~to , a.b bia al 19 g€1111aio 1926, prestato i ni11terrotto ·ervizio p e1· .almeno 11n .anno e d entro il l ~ ll1a1·zo 1926, abbia. ai sensi dell'ar t. 8, ultimo
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t r o.
Batteriologia, e Inirr11unolog1ia: P e p e11 Fr.ancesc·o. Chi m ica Bron1c1,fol1ogica : Cappelli Giuseppe.
Clinica Chir,urai ca e 111 ediJcina ope1-<11toria : •.\.110-eli Aurelio Bufali11i Mat1riz io, Oatterina At tilio,
o
Ceccarelli
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Galeno,
Grig11a,n i
R odolfo,
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1
tro1)e111
Luigi. Clinica Del'111osi filopa f ica: Orosti .~gostin{J. J)el ' Ti v·o Goffrecl o, .F' la ver ~"' ranee. co, Pa i. I~ni 11i. J-{ •tdae1·l i Alessandro . Cli'hica delle Jlalutt ie cl<>ll e vie uri11ar1 t•: Broglio Rt1gger<>, Combino il vio. O~in1 ca Jled'Ìca: Anto11elli GioYanni. Cli 11.ica Jled i ca e ."\e11leiof ira: •.\.lzon a F ecle ri ('o. Barin ett1· Ca rlo Condorelli Luiai Greppi I~11rÌC'O' .::> ' chi:. i Fra11c:eseo, , ignorini Erne to , \ 'illa Lnig i.
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SEZ I ONE PHATlCA
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~Te uropatotogica: D 'Antona L eo11ardo, Pilotti Gio,~.a11ni , 1Ias.sazza ~<\..dolfo . <'linico O c u~ isti ca : Accardi ' Ti11cenzo, C arini .t\.l-
('linica
b0rto, Castelli Bo r t·o1o, D e R -0 a Giu. eppe, Leon a rdi Epin1aco, )len estri na Gino, !>.astore Fr.an(·e-,co, :'tellari co Gregor io. l'l 1Jl'il'a. Ostetri cu-G i n eculuuicu : D ell e P iane Giu~e1)pe, Di li'ran ctlsco ..,eba tia110, Le11zi ' Ti11cenzo, Pa rodi Giova1111i, R io L11.igi, '\~-0zza Fr.an cesco. l'li11ica, OtrJ1 i11 olu·ringuiatr1cci : Car1·a.ri Giuse1Jpe, Do·n aclei GioYauni, T) ' On'°fr·io ] l'<1.11cP.,co, l!'"'erretti c iorr.ado, il1[affeo Luigi, P alle, tri ni Ern esto. é'l1i11ica, J> ecliatrica: B a rb eri Sal,·,at.ore, Gerbas i l\Iicl1ele, Gi11ffrè l\la1rian-0·, ::\Juggia Aldo, P aga11i Ce ....a Andrea, Raspi ::.\lar io. ( 'li11il'a J>~~ich1atl'ica: De og11s ' Tittorino . L11u r111acolouia: pagn ol Giro la1110. 1• c1 rnH1colouiC1 e T o.ssicrJlogici : R abbe110 Angelo, T e toùi Pietro . l f'i.-;irJlooia pe1 in1enf((le: Di Giorgio A1111a )I.aria, J>e ·erico En och, Sunzeri Gin~eppe. lyirne : Cr.a111arossa , aladi110. I stologia e B ioloaia ue11erale : OliYo Oliviero ~[a r io. L oca telli P iera . (J1l fJ 11foillf1 ia e ]>, otesi <len f ur1c1, : Br11. otti Arturo. Gottar cli Carlo. L-'afologia ('oloniule: P u llè F eli ce . J>otoloa?a Generale: B isceglie \ Ti11ce11zo. I'nffJlouiu s1Jecialie Chirurgica <l·iniostru f 1va: Angle. io .Be·r n.ardo, Bn11ch cttj Carlo F elice, Bo]o,gn.a ::\ [a r io, Calva.11ioo R affaele, e .ari. i Guido, Colle Gui'lo. D i Gioia Co 1110 Gi11lia11i Gio,·a11ni, J ura , -i11cenzo, L eon e P ietr o. Nigrisoli P ietro, P inardi Giuseppe, Turco •.\d.algi. o, \.-irgilio Fran cesco. Potoloyiu special" J[ Pc/ic,, cli111nstrufivu: \edi fase. 1°. pag . 31. lfodiolooia Jl edica: •.\rn1ani L ocl n.\ico., P irc·inino (juido. 1
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NOSTRE CORRISPONDENZE.
NOTIZIE DIVER5E. Una conferenza del sen. Maragliano. Alla ·p ·r esenza della R egina Elena, delle autor ità, dei direttori delle S.anità oivi1li, militari e n a.v.al.i, cl!elle per son alità del1a clinica, della difesa ocia le, dell' e.sercizio m edico, il prof. Edoar do l'\ [araglia110· pronu nziò, 1.a. sena del 20 marzo, n ·e lla v asta sa.la del CQllegio Rom.a.n o, p er in·vito .della Feder azione nnzio11ale italiana fascista p·é r la lotta oon t r o 1a t11beroolo. i, nn.a conferenza s u « La v a ccìn.a zione preve11tiv.a 1a clife~a dell'uoiJ.11·0 dalle ma1a.ttie 1Jt1ber cola.ri >>. L 'ora.tare rirevò ohe la. vaccina:;r,ione preventi va del la t l1be r oolo i, rivolta a difender e 1' 110'1.no dalle n1a.lattie tt1ber colari , è nelle ~ue fi11alità. ania..log:a a quella ch e si fa cont ro il vai LHJlo e d IUlltre malntliie infettiYe. E ssa è l .applioazio11e delle co11qu iste fatt e nel en1np-0 d ell e i111munità t ube r cola r i . l~ lln fatt-0 che t utti o quasi t.11tti gtli ll!01ni11i Yi ve11ti n ei centri civilizzati .alberga11'0 entro ad essi i bacilli t ubercola ri p rove11ien t i d1a ll an1biente i11 c11i , .i,'·ono, ni.a che Ja i11assima p.a rte i1011 n e am 1unla. Ciò c"Lin1o.sitra ln. ·p-Ossibilità di uno stiato imn1t111itario. Nell)l1lti1110 decenni<) cl el . ecol-01iSooir so u 11.a Scltola I taliaJla , quella d e.I 1\-Ia r.a glia.n-0·, p otè din1ostrar e uhe questo stato e i&t·e. All'iaggr ess•i on e dei bacilli l' o:rga.nis1no r e.agisce facendo acquistar e ai s u oi te&st1ti la. proprietà di pro d11rre s peciali fer1nenti che a ttacra no il b1a.cil10 n ell.a su.a 'vitalit à e i1e utrauzza110 i . noi veleni, el1e prod.u cono l.a malattia. Oggi t u tti riconoscono ta le tato im111l1nita.r io frnt.to di studi italiani . D.a. qu e to 0011cetto è sc.at11rito ql1ello della. vaccinazione p r t'YentiY a che co11si te i1ell' inoculare all' u-01110 1nateriali t11bercola ri inn ocui caip,a ci cli sv0glin re in es. o un 1ncwin1e nto clifension al e. Il Tacci11·0 è f,a tto di bacilli 111or ti che non po•ssono 11,u neere. Occorre dare opera. perchè q11est.a Yaccinazio,n e g ià t r orppo a. lungo ,Q.peri111e.n tata nei labo·r atori, s ia cliff11s a. n.e1lia, pratioa. Oon i met·odi fa cisti s i potr à attu a r e la v~('(·in1az,ìo11e oh e d eve s.al''.are 1'11 1nanità d.aJl a n1alai .t ia.. ~il quarantan1ila. ·w1111011ta11d-0 i e.asi nei qu.ali fu già a.dor>er ata in I talia . Oggi è accettata in qua.."i tutte le na 7'i on~ . .Si può a•pp]icare in tutte le età e si .attua e-0u1e la vacci na.zio11e antivaiolos.a. L a 1111atgnifioa eonfe.renza f n jllu trata con pro. . . iez10 111. 0
Da Milano. Nella stampa della specialità ostetrico-ginecologica.
Con l a c·hia11iata del prof. E11li1i0 ~i\ lfieri alla clir czion c d ella Clinica, (Jstetrico-Gjnecologica cli ì\[ilnno. so1J.o aV1-enuti i11uta111enti ne11a cli r ezione <li alcu11i p<:?riodici d ella peci.alità . Gli « ...-lnn ali di O. tetricia e Ginecologi a », la glorj osa r ivista , fo11data dnl se11. ~1a11giaga lli , cl1e con1pie i1e l 192 il einquante1111io di 'ita, esce d1al gen11a io sotto 1a duplice direzion e del sen. ::.\T.a1t<?;ia.g.alli e 1clel pr·of. ~~.\..1 fie•r i. L a Rivista, pre·11derà n u ovi svilup111 , p l1bblica11dQ) oltre ai l a vo,r i origin a li. 11n-t1 interesH ante e co1nplet1a, r a86€igna bibliogrp.fica. Il prof. 1\.lfieri llla a.ssu11to pure la 'Proprietà. e la dir ezione. d ell.a « Gazzetta I talia11a <lelle L eY.atrici » fo11data or so11 dici1.assett e a nn i d a l com' p ia11to prof. Guzzoni d egli .i\.ncar:ini. Anche la Gazzetta · ha .as8unta ·n uova. ·veste e nuo-va Yita, con 11n '"'asto p r og:ram111.a clid a.ttioo, ed11catiYo ed i 11f or111a t i v-0.
Società Italiana di studi scientifici sulla tubercolosi. l1a. Società. I rtal ian.ai Fascista di studi scientif ici s ulla t ub.e r0olosi terrà i1l su,o ,Rnnu1ale Co11mresso 111 To,r ino ,al1a. seconda 111etn del pross1in1cJr ven t11ro tnese ·di ~;ettPJ D bre. T 01n1 a scelto dal Comitato di Pre·si<le11za per la cl iscn sio11e è : « L a classificazio11e .anatomo-pa.t olog ica, clinica e Iic'ldiologiea d ella t uber colosi ». AYrà inolt.re luogo 11na << R iviista crit ica sulla c·he1niote.r.apia d ella t ube roolosi polmona r e n.
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6 1.. l:t
[.~NNO
IL P OLICLrNICO •
Come si cos tuuta in tutti i Congressi, taJe rivista o l'·a.pporto non darà luogo a discussione r apprec·e nta11do una cronaca dehle p·ubblicazio11i sull'argomento: però tutti caloro ohe hianno lavori , . e comunica.z.ioni ,a, fare &0pria loro studi personali in p·r opooito, so110 1J1regati a mandarne copiia alla e~reteria che si farà un dovere di trasmetterla al relatore acciò possa tenerne debitamente conto. Le comunicazioni sop·ra. argo1nenti relativi esclusiva.m ente a studi scientifici sul1a tu·b ercolosi, .all'infuori di t11tto ciò che rigua;rda la lotta soci.aJe, devono ~ssere trasme..c:;se .alla Segiret.eria non più t•aa:di del 30 luglio . In t1lterio1·i comunica2ioni sananno date altre notizie con1pleme11tari. L ' Ufficio di Sergreteria 11a sede in viia G. Ferrari , 18, 1\Iiln110 (115). 1
Congresso tedesco di medicina interna.
Congresso Medico Messicaino. Dal 5 aJ JO dicembre si tenne a Monterey (Nuev o Lé<>n) l ' 0 co11gr esso inedico messicano, sotto la presidenza del dortt. Ulises Valdés. I temi disoussi fu•r ono: ]e ·aortit-i, le siindromi iaiddomi111ali acute, le <listoci·e d'origine ce.xvioole, il .r ifoll:nimento, d.j acqUta potabile; vennero anche fatte moltissime C'()municazioni. Il congresso votò la creazione di un istituto p er il e.a.nero e l'organiz.Z1azione di un.a F e dera zione dei 111edici messicani.
Congresso francese del Nord-America.
Cou·gresso francese di Pediatria.
Congresso francese di OftaJmologia. ~
Dop·o accordi intere.orsi fra il prof. Baglioni e(l
il dott. Fioretti, è 1avvenuto l' inquadramento nel indaoato Me diioo Fascista. Sotto l'egida del Sindacato, ques ta Associazion e cuJ.tur.aJe ohe 1tanti benefici p·u ò reca~e w1a saJut~ del Paese e .del1a iiazm., potrà maggiorm~nte esp.a;11clene e sviluppa.re t1a &ua benefic.a .a.zio n,e , ed i :g ruppi eugenioi looali n e usciranno certo rin\-igorit i.
Al Sindacato Nazionale Medico Fascista. Il 24 ocmr. u. s., il Sindacato l\{edico Fascista ha offerit o nella 81ede <li via dei Lucchesri 31 ua1 rioevimen:to in ouo·r e del p:rof. Raschmann , ·d irettoTe dei servizi d'igiene alla Società .delle Nazioni. Accomp.agn1aivano l'illustre ospite l 'a.v v. Di Giacomo segretario nazionale dei Sindacati intellettuali, jl prof. Lutr.ario ex direttore gener.aJe della Sanità •pubblica e il prof. dott. PantJaleoni : erano a. rioeverlo il p·r of. Arnaldo Fioretti, segretario •gener.ale del Si11dacato N.a.zion.ale m~dico, il pro,f. Ermanno Fioret~ti , segretario del Sindacato Provi11ciale, tutti i membri del Direttorio e del Consigliu direttivo dell' Accademia Lancisiana . Il p1:of. }i'ioretti ha illustrato al prof. Rasch1na.J1 l'ordinamento sindacale italiano, sofferman dosi sopratutto sui particolari aspetti dell'org.a111iz.21a.zione dei sin da.e.a.t i int-elJ.ettu.a,]i e po nendo j n evidenza l.a nobiltà degli scopi cl1e essi si •p ropongono di raggiu11gere. Ila ialtresi accenn.ato al1' attività fin qui svQlta daJ Sindaoato medico ed aJ. •programm..a d'azione futura eh~ sa>rà sempre diretta .all'elevan1ent<> mo1~le del1a classe e alla reale partecipiazione di esso a t ut ti i problemi sanitari ohe jntere...<:\Sano la Nazione. Sono state .anch e most:nate. al prof. Raschman le p1·incirpali pubblioa.zioni cuTate da.I Sind·a cato m edioo Niazionale l e le rnC<'.-01te più importa11t i degli elementi , da t i statistici, monografie , ecc. che hanno attinen za ai vari prob1e1ni intera'3santi la classe m edica it aliana. Il prof. Rasohman si è dichiarato molto lieto di awer ·p otuto conoscere d.a vicino sia p ,w ·e nelle su.e più ampie linee j} nuovo ordinamento ~nda ca1e ed ha espresso la sua .ammirazione più viva.. 1 nfine è stato offerto un rinfresco. Notat i fra i presènti oltre .alle altre autorità, 1' on. Guacoero. il prof. Ascoli. , il prof. Sirleo in rruppresentanz~ del d1rettore della Sanità. i proff. Perori , diret tore dell' Ufficio d'Igiene, Lugli, Galli , Verdozzj , M icheli, Signor~lli , T.amelli, Ugolini , F €rrett i , Ga zzella , L a11ren t i. Cinffini Secr eti , Fraschett i . Bl1l1
0
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Il 6° Congr esso dci pedia.t ri di lingu.a fra11c~e si t errà .a. P a rigi tra la fine di settembre e il •p rincipio di. ottobre , sotto la. presidenza di Baa:bier. T emi: « I.e mor t i imp1'ovvise o impreviste dei lat tant i, in particola.re dopo interventi ohirurgici » (Ombré-da nne e Nobéoourt) ; cc Gl'itteri dei neonat i » (Roccaz); cc Gli 0demri dei neonati e dei Latt.ant i >> <Oatha.la). P er informazioni rivolgersi al tl'gr etario ge11erale Ribadeau-Dumas , rue ile Pont h i<>11 , 61, od a n che Ospice de la S.alpetrière, P.a.1;s.
n1ologi n
Società Italiana di Sessuologia Et1genica e Demografia.
1
Il 10° Co11gr esso d·e·l1' Associ..azio11e dei Medici di Lingua. fran cese dell' An1erioa d·e l Nord si riunirà a Qt1ebec (Oa:i11aid.à) dal 5 a,.l 7 settembre, sotto la prooidenza del dot t . C. D agneau. Temi: « L'infezione puerperale » ; t< La difteriia » . La riunione coin ciderà oon la C€lebra zione del 25° anniver&ario del·l ~t\ ssoci azione.
dell.a. Società fr.ance'5e di Oftalc·<>nYor ato dal 14 al 16 m a:ggio presso 10
la Facoltà medic a di Pa1'ligi. La relazione d ' uso sarà presentatia da Marvas ed avrà per argoment.o cc La biomicroscoipiia dell'iTide aJlo stato 11ormale e pa.t ologico ». Sairà organi.m1ata un'escursione al castello d eJ1a Mial:maj,son, nel pon1eriggio del 15 maggio. Per i11formazioni rivolgersi al segretario gener.ale Dr. Re11é Onfray, a""enue de la MottePicquet 6, · Paris C' TII6 ).
1
Si adun·e:i·à dal 16 .al 19 a;prile, a Wiesbaden, sotto la lJresiden za del prof. L. R. Muller, di Erla.n geJ . Temi in discussione: t< Influenza .del c a.11cro s ul 111et;a.b olismo », relatori: W arzbu.r g, Grafe e Siachs ; cc In~ros.samenti cronici della milza», r elatori : J-Iueck , Naegeli e Luba.rsch.
I l -15° Con gre
XXXV, FASC. 13}
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::5EZ LONE PRATICA
garini, Lieb1n.ann, dirett()re di Sanità della ~Iili zia, Esdr.a, D ' A'ak, Trt1lli, Biaootti e I1u1nerosi simi altri.
Centenario di un giornale medico. Che un pel'iodico di medicina r.aggi.ung.a un secolo di vita. è un arvvenimento pooo comune. Questa sorte è 01·.a. toccata al « (Bos ton ~fre,dic.al and , 'urgica.l JournaJ », il cui pr.imo nun1ero Ye•n ne pu bb.Jic.ato il 19 febb1ra.io 1828. Sotto un titolo modesto. che n e faoev.a il giornalle medico di u11a sola città, esso ha ~~)itato lavori di valore ~ s i è montenuto ·empre in un alto .r ango di dignjtà s<:ientifioa e professiona le. Nel celebrare il proprio centenario 11a o ra 'olnt<> e<>tendere l a portata del suo t itolo: è dive11uto il « N e,v England Journal of ~{ed icine » , qnal er.a già stato dal 1 12 al 1828. ~·\1 confratello a11guri di un ay1·enir e non m en o lungo e brill.ante.
ln un .articolo redatto1·iale del J1111nero c:eutenario del « Boston 1\iied. a. Surg. Jonrn. » sono sintetizzati i cambiamenti più oospic11i avvenuti clurànte un secolo nel campo medico: i b att eri hanno cambiato il corso della. medicina ; l'1antisepsi, J'asepsi e !'-anestesia hanno ap erto n uovi ca.in•p i .a.lln ragaciia. e all'audacia dei chirurgi;· i 1·aggi Roentgen hanno perme-.c;So di vedere profond.amente nell '01·ga111isn10 ; i diabetici sono stati conse1rvati a.I lavoro e le gialle vittime dell'anemia per11ioio. a sono state restituite alla s.alt1te; gli 0 rrori cli que:1ttro glt.erre hanno aggiunto esperienza alla chirurgia ed hanno dimostrato l ' utilità della lnedicina pre\entiva. 1
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Nuovo periodico. Ha inimato le pubblicazioni a Bu.c1a1pe&t il periodico « D er1natologia n, diretto dal dott. J.acques .J ustus ; è consacrato ai progressi e .alla diffusione dell.a. dermatologia. È p.u bblicato in lingu1a ungher~, ma è correda.t o di ri•assunti in fra noese inglese, italiano e tedesco . È in ricca veste ti·pQ-. grafica e oopiosa111ente illustrata da firg u.r e in nero. ed ~t colori. Il 11ost.r o ben ,·enuto e .at1g uri di lunga vita.
Per l'insegnamento della psichiatria in Spagna.. lJ Governo spagnolo ha stanzi.a to 1 milione di peset~ sul suo bilanoio sebbene questo siia in_ deficit - per fondare una Scuola di psichiatria, e il Ministero dell'interno ha trasfurito allo stesso. scopo nel propTio bil1a ncio un altro mezzo milione. di p esetas: complessiva.m ente sono circa 5 mi.Iion.i di li.r e it. destinate all'insegnamento della. psichiatria, in esito .aJl ' azione svolta da11a LegJa Spagnola d'Igiene :à:fentale, p1resieduta da S. Ramon J Caj.a.1, lia qu1a.le ha f.aitto val.e re la oonsiderazione . che, mentre il cervello oostituisee la paJ>te più l1obiFe dell'organismo, le l!lialattie di e$o sono oggi, le p i1't tr.ascurate.
Scuola di Farmacia di Filadelfìa. ono stati i11au gur.ati a. Filiadelfia i i1 uovi lo-OOA1i del Colleg;io di ·Farmacia e Scienza, vastissimi, tra la Kingsessing e l~ Woodl!and Avenues e 1a Forty-Third Str.eet, non lontano dal Olark l)a rk. Gli alunni dell' instituzione raggiungono il formida.b ile nu111e1·0 di 6000; i laureandi sono pa-reccl1ie centin.aia.
Indice alfabetico per materie.
. 1'(I,(/. Acidiità urina.ria: rioerche . . Anestesia pn.r.avertebrale i11 ra•1 )porto )) alle a1ppJ ic~1zio·ni ll'l'ologiche )) ~t\.ntisettici nrinari: azione )) Azotemia in t;hirnrgia • )) Bibliografia Ca.lcoli u•r etriali: un metodo i ncruento )) per l'espuls ione )) Calcolosi i11 r en e a ferro di caYa11o . Calcolosi Te11ale oronica . Calcolosi r ena.l e destra ; n efrolitoton1 ia . )) Calcolos i vesC'icale n ei ha1nbi ni )) Catete1-ismo l1rete1·ale.: indicazioni ))
Oorrisvondenz e rJronàca del 1no·vi.rnento JJrofe.ssio,,11tlP. 1
Nefriti: nuove ipotesi • EmatuTi.a essenziale Jnoonti11enza d'11rina: t ratt amento N efriti: trattan1ento delle - e ip er ten. s1one • Nefro. i : etiologia e cura .
J79
Nefrosifilosi ed itteri sifilitici precoci Pielite n ella graYidanz.a . J>ielonerriti a sindron1e .aZ()te1nioa l)ielo11efriti: cu ra . . Pielo... uretero grn 111n1i . Pneumopielogra.fia . '1'11ber colosi ren ale a inanif€staz.ion e esclusiv.an1e11te ve cicale Uremia e miosi . Ureteri : steuo.<)i . "Cretr.a a;n terio1·e: cur.a di alc11ue foru1e di r estr i11gin1ento . (Trina: inflt1enza dPll'estratto ipofisa.rio 1
-f.83 ..J. 3 -! 1
,3 6
492 459
+
+63
))
..i 8
I)
..J-76 ..J.95 493
))
492
))
488 -f.90
))
))
))
.J.85
))
491
•
1S.-u ll'etS'C1·ez.ion~
l ìrina: ricerca dei pi~enti biliari Urina: ricer ca. e sig nif icato delle diastasi . Urologi.a.: errorri diagnostici V escic.a.: dist11rbi nel vuo'1.an1ento da ostacoli m eccianici senza j pertrofia della. prosta t.a
471 ))
)) )) ))
))
)) ))
))
488 489 -±90 -±91 -±91 -±6.5 -±89 -i8U
))
490
))
-!92
))
J91
)) ))
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Non è consentita la ristampa di lavori oubbllcati nel Potfcliolco se non in seguito ad aatorizzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di santi di essi senza citarne la fonte . Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm.ani di M. Courrier. V. AsOOLI, Red. resp. Diritti di proprietà riservati. -
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LL POL TCl. I xrco
L.\:\NO XXX\·, FASC. 13]
Pubblicazioni della nostra Casa Editr.ice a disposizione dei signori abbonati al «Policlinico • P1~of.
Dott. GUSTAVO RAIMOLDI
Uocente di Patologia Medica nella R. Università . Cb irurgo niuto negli Ospedali Riuniti di Rorna
L'esame della funzione renale con i · moderni metodi di indagine Prefazione del P1·of. ROBERTO ALESSANDRI Direttore della R. Clinica Ch1r urg1ca Riportiamo qui di seguito l'Indice completo del volum~: •
r.~ell'Università
di Roma .
C.APITOLO I. RICORDI ANA1'0MICI. - CAPITOLO II. COSTITUZIONE CHIMICA DEL PLASMA SANCUICNO E DELL' UREMIA· - CAPITOT.10 III. FISIOLOCIA DEL RENE : secrezione esterna del rene. • secrezione interna del rene. - CAPITOLO IV. INSUFFICIENZA RENALE : Uremia •• Edemi. - Ipertrofia di cuore, - CAPITOLO V . ESPLORAZIONE DELLA FUNZIONE DEI DUE RENI PRESI INSIEME : 1° METODI CHE SI BASANO SUL SOLO ESAME DELLE URINE: a) Esame funzionale mediante l'analisi chimica, "fisica e microscopica· dell' urina globale: Quantità. dell'urina. Densimetr.i.a. Ureometria. Determinazit.me del cloruro di sodio. A1buminuria. Esame mi-0roscopico delle urine. - b ) Metodi tisico-chimici senza influenza artificiale sulla funzione del rene : La cri~ sco~»ia de1le UlÙne. Cloruria alimentare eipontanea. Prova della resistenza elettrica dell'urina. Coefficiente azoturico ·di M. R. Boulud. Diastasi. - e) Metodi che artificia•mente influenzano la funzione del rene con l' in· troduzi01ne di sostaole per via orale e p er via settoc utanea : .Albuminuria provocata Prova della cloruria a.Limenta.re sperimentale. Prova dell'aumento della eliminazione ur.in::tria col mezzo dei diuretici. Le prove pel mezzo delle s06ta.nze coloran1ti : prova della fu.csin.a; }Jrova del bleu di metii1ene; elim.inazione del bleu di metilene. para.g onaita a quella dell'urea; :prova della rosamilin.a; p.rova dell'indaco ca.rminio; prova della fenoleulfon-ftaleina.. Prova della eliminazione •dello ioduro dii potassio. Prova della elimin.azione del sali~i1lato di sodio. Prova della eli min azjone del lattosio. Prova della eliminazion·e dell'acido ·ivipurioo. Prova della florizina. Cap~,cità d.i diluizione e di condensazi one: la poliuria provocata lo Sit11dio della concentra~ione maesiJin.a . _. d) Lo studio della tossicità uri1n aria. - 2° T.JO STUDIO DELLA FUNZIONE RENALE CON I METODI BASATI 8ULL'ESAME DEL SANGUE: Studio morfologico del Elan.gue: emazie; globuli bianchi. Studlio fisioo del sang ue: viscosimetri a; il ceefficient e viscosimetrico d i Ma rti:net; r.rioscopia del ean.g ue; prova della pressione eangu.igna sistaliica (Mx) e della pr<*lsione di.a&tol'ica (Mn) ; mdsuoo. della prese.ione diastolica; metodo o&cillatorio; valore della pressione differenziale (PD). Studio chimico del sangue; prova della coagulazione del sangue; misura. dell"rulbumiina del s.i ero (refrattometria) ; ureom etria del saingue; 1azotemia normale e patologi.ca; azoto totale e .a zoto re&idno; lo stndio d e1l'a.cido urico; creatinemia e creatininemia ; studio degli idrat i di carbonio contenuti inel sangue: la glicemia; la 1'ipemia nelle Jesioni renalri., colesiter inemia; la lipiemia totale nei nefritici; dosa.ggio dei sal:i di potassio nel sangue; stndio dei gas del san~ue: il co2. - 3" LO STUDIO DEI.I.A FUNZIONE RENALE CON 1 METODI BASATI SULL'ESAME COMPARATIVO DEL SANGUE E DELLE URINE: La .c.rioscop.i a ·c omparata del sangue e delle uriJle (Metodo ùi Léon Berna.rd). Il coefficiente emorenale di Bromberg. Coefficiente sfigmorenale e coef.fìc:iente idrul"ico. La costante ureosecretoria o rii Ambard: tecnica per l·a ri cerca della ooélitante; valore del•l a costante nell'uomo normale : va·l ore della cootan te i·n pa;tologia; la costante nelle malattie ch·i Tnrgiohe dei reni; modifì cazioilli alla formula cli Ambard. Cloruremia e cootante -0lo:rurosecreto.ria : metodi per dooare il c1ort1ro di sodio n el sangue. - C.APITOLO VI. ESAME DEL VALORE FUNZIONA L E DI CIASCUN RENE PRESO SEPARATAMENTE : FISIOT 0GIA DEI RENI PRESI SEPARATAMENTE E COMPARATI FRA LORO. - I ME1'0DI DI ESPLORAZIONE RENALE APPLICATI AI~L'ESAME COMPARATO DEI DUE RF.NI: Prova delle sostanze coloranti. L'inrlaco-carmi.n io · croI:Iocisto&copia: la fenol-sulfon-ftalein.a: gl~coelllria florizinica; fa.coltà di con.centraz1one E1 di di lui1·io ne. CAPITOLO VII. VALORE DEI METODI DI DIACNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE MEDICHE DEI RENI, - CAPITOLO VIII. VALORE DEI METODI 1
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DI DIACNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE CHI AURGICHE DEI RENI E ttJ QUELLE DELLE VIE URI· NARIE. BIBLIOGRAFIA.
Un volume di pagg;. Vill-247 (N. 1'"! della <<Collana Manuali del «Policlinico») nitidamente stampato su ottima carta, con 21 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 3 O p1u le pese postali di spedizione. Pe~ i nostri abbonati sole L. 2 7. 5 O, franco di porto.
Dott. GIOVANNI MARIA GIULIANI
Assistente nella R . Clinica Ohi.r urgi-0a dell'Univereità di Parma .
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lC ad uso dei Medici Pratici Prefazione del Prof. Ambrogio f errari
Direttore della R. Clinica Chirurgica Generale dell'U niv<>rsità di Parma SOMMARIO . - Prefazione - Princìpi della cistoscopia · Cistoscopii - Parte illuminante - Porta del cistoscopio _ Onalet _ Cistoscopia - Cateterisn10 w1iJaterale e bilaterale - Cistoscopio ed irrigazione - Sorgenti lumi0 nose • Parte ottica . Sterilizzazione - Verificazioni - 'f ecnica d ella cistoscopia - Sonde - Preparazione del malato . Introduzione del cistoscopio nell'uomo - A petto della vescica - Trigono vescicale - Sbocchi ureterali - Cateterismo degli ureteri - Cistoscopia nella donna - Uretero-pielogra.fia - Casi difficili per un esame cistoscopico - Rachiane tesia - Anestesia locale - Puntura epidural~. ., Voluine in-8°. di pagg. v 111- 79, con 58 figure in nero e a colori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 5 p1u le spese po tali di spedizione. P er i nostri abbonati ole L . 1 3, 7 5 in porto fran co . È
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ANNO XXXV
Roma, 9 Aprile 1928
Fase. 14:
fondato dai professori : GUIDO
BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lezioni : D. TADDEI: Sull'associazione della sindrome cieco-colica, (da tiiflocolite e pevitiflocolit.e, membrame pericoliche, cieco mobile, ecc.) e della aJ>pendioite. Osservazioni cliniche : A. VALENTINI: Herpes e paralisi. Breve r ·i vista a proposito di un -0aso cliruioo. Note e contributi : A. I.AMA: Pratioa reaziO!D.e che si verifica positiva di frequente nei sieri dei sifili·t ici. (Reazione di Lama). .Sunti e rassegne: SEMEIOTICA: Pr. Merklen et J. Guillaume: L'azione dinamica spooi:fìca delle alJbumine nell'uomo ;norm ale e patologico. U·n a nuova prova di egplora2}ione della funzione proteica del fega,.to. Fiessinger e Walter : Il ri.conoscimento dell'insuiffi-cienza epatica inlizi.ale. - Iaro.t zky : I l riflesso di .chiusura del piloro come metodo d·i prova furn'ziona.le del pa.n.creas e del fegato. - ARTICOLAZIONI: F. v. Mueller: Pra:blemi riguarda nti le artropatie. - MioheLi e Gamna: Il morbo di Still. - H. Str.allBE!: Pato~ nesi, diagn <>&i e terapia de'lle affezioni artioola.ri croniche. - SISTEMA NERVOSO : Leriohe e Fonitaine: La -chirurgia del simpat:ioco ha una barse a.natomo.paitolog.ica? .Risultati istologici forniti 1dalle operazioni praticate c5Ul aimpati-co -cervicale . - Rerey: Nuorve indicazioni della resezione del nervo presa.era.le.
Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : A0031demia Medi co-Fi1s ica Fiorentina . Appunti per il medico pratico: NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA : Lo studia del C02 a lveolare ·n elle mala.ttie del polmone. - CASISTICA: Anomalie ed .aocidenti ·della 'Prima dentizione. - La febbre da la.tte secco. - Sui vomiti a ripetizione rn-ei pop.panti. - L'.a vvenire dei ba;mbin6. affetti doi peritonite tbc. - TERAPIA: La sieroteraJpi a antig.a-ngrenosa locale. - Sim.pati-cectomia periarterioea, -con lega.tur a della vena f emarale nella gangrena dia.betica. - I gravi ·damni •d elle jniezioni sottocutanee ·dii. siero .adrena.linizz.ato. - Oon-tro i l decubito. - Contro i geloni. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Amministrazione sam.i taria. - Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nostre corrispondenze : Da Milano. - Da Catania. Da Padova. - Da F·i renze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.
LEZIONI.
rilevò durante la colica che la parete addominale in corrispondenza della f 01ssa iliaca destra si presentava Come P'i ù rilevata s ulla r estante superficie addominale, e si percepivano rumori di gorgog·1io, che dalla suddetta regione si diffondevauo lungo la parte laterale destra ·e alta dell'ad,dome. Con l'em·i ssione di .g as dal retto .avvertiva senso di sol~ievo. tPare eststesse una <>erta fre.quenza d ella minzione, non bruciori, non ematuria. Non ci fu mai fìinghiozzo. Un sanitario con sultato fece diagnosi di rene mobile e prescrisse delle presine (?) La paziente fu costretta a letto per circa 11 giorni; dopo i 1P rim1 5 giorni i dolori er ano diminuiti di intensità e <tuando ab,b andonò il letto res~duò sen so di uggia in corri·s ponclenza della regione dolente, che però l e permetteva di attendere alle ~ue ordinarie occupazioni. Alvo prevalentemente stitti-co·. !La defecazione era .p re0eduta da lievi dolori ,dirffusi a·dd01minali prevalenti n ella fossa iliaca destra, e che si esacerbavano alquanto durante la funzione. Non constatò presenza di 1catarro nelle .feci, •che •aY·eVìano forma di piccole scibale dure : ,Non melena: Non emaiternesi. Non fu mai m·i surata la temperatura. •Dopo circa 14 mesi di relativo .benessere la paziente fu di nuovo 1colpita, in secondo mese di gra·vi·danza, ·da dolori con la stessa localizzazione topografica dei pirecedenti, ma meno intensi. Von1iio era comparso con l 'inizio de·l la 1g ravid·runza. Notò gli stessi rumori ·d i gorgo·g lio alla fossa ili aca de$tra ed alla parte laterale ·destra dell 'addome, la stessa rilevatezza in corrispondenza 1
1R.
CLINICA CHIRURGICA
,GEN.
DELLA •UNI V.
DI
PISA
DirettOII'e: pro.f. 1D. T ADDEI.
Sull'associazione della sindrome cieco-colica (da tiflocolite e peritiflocolite, memlb rane pericoliche, cieco mobile ecc.) e ·della appendicite. (1)
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Vi piresento 01g1gi t1n ca·&·o di l esione vi1scerale ,a ddominale di diagnosi interessante per quanto non raro. Riferisco la storia clinica. Gemrtla V. , di anni 39, donna .aa casa, da .s. ·M aria · a Monte (Pisa). Entrata in Clinic·a 1'8 ·dicembre 1927. La ,p aziente rif eri·s·ce che 18 anni fa, incinta di 5 mesi, fu colpita ,da dolori a tipo colico che, in.sorti in c.orrilSi>onden za della foss·a iliaca destra, si irradiavano all'ipocondrio corrispondente ed al fianco dello stesso lato. Nòn misurò la temperatura: Vomito: Alvo aperto ai gas. La 1pazi·e nte 1
(1) Lewione clinica tenwta dial Prof. D. TADDEI i·l 12 dicemb.r e 1927, r.accolta d8.l Doti:.. ANGELELLI, assi-
stente.
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IL POLICLINICO
deìla regione ileo-cecale; anche questa volta l'addome era lievemente meteori·co: aveva senso di sollievo do·p o l 'emissione di ari.a. Non fu misurata la temperatura. Si ebbe la solita frequenza della minzione durante la colica, non bru1ciori, non ematuria. IDO·PO pocl1i giorni si rimise, . residuò il solito senso di uggia alla foSisa iliaca destra con ftequenti :11mori di gorgoglio, e la stitichezza corJ. i sopradetti fenomeni precedenti la defecazione. no.p o circa due anni si ripeterono i rratti colici con la ste.ssa sindrome, .qu·esta volta più intensa, tanto che fu costretta al letto iper circa 20 giorni, ma i1on ebbe l:>isogno della .somministrazione di o·p piacei. .L\l\'O aperto ai gas. Non singhiozzo. Dopo non mo11to tempo &i ripetè la sindrome e la paziente si ricoverò in ospedale, ma do:p o pocl1i .g iorni dovt!tte uscirn e per .u rgenti 'éù:ffari di fami1gìi1a. In tutto cruesto periodo dalle varie cure medic·h e fatte non trasse alcun beneficio; nei periodi intermediari ·alle coliche sempre •continuò e più o rneno intensa l'uggia alla fossa iliaca ·destra, IP€fsistente la stitichezza, senso di debolezza generale, alito cattiYo mattutino, 1scarso appetito, dimagrimento. 1Ne.l 1917 essendosi fatte le coliche più frequenti e persistendo i s uddetti .fatti generali ricoverò di nuo·v 0 in ospedale. Le fu praticata una radiografia delle alte vie urinarie di d estra e .a qua11to dice la paziente in seguito a questa ricerca f~ fatta diagnosi di cal·c olosi renale destra. Non subi però alcun intervento chirurgico. JCirca 5 ann·i fa sempre per i soliti ·d isturbi si ri.coverò di nuovo in ospedale e sotto.posta ad un intervento ·Chirurgico. in ·questo i.e fu asportata una cisti ovarica, stando a qu.anto riferisce la. paziente. Do1po du·e mesi però si ripresentarono i soliti fenomeni. Circa 3 anni fa fu di nuovo in ospedale e l e fu praticata una nefropessia; ancora prima che fOS$e dirr1essa daJl.l 'ospeclale riipresero le coliche. Jr1 questi ultimi temp~ si può dire che il sen~o di uggia sopramenzionato s·i sia trasformato l~ vero .e proprio dolore subcontinu·o; inoltre dopo .1·1 primo interv·ento subìto la stipsi ·è diventata .1Pl~ 01stinata .sì cl1e La paziente non ha defecaz1on1 senza cli·steri o purg.antt; del resto permiane l a solita fe11omenolo o·i_.a dei primi •ClJttacchi. In q.u esti ultinti terrupi du~ante l.a ·maiggiore ·acuzie dei dolori ba rialzi ·termici intorno a 38°, che dUII'ano duf. o tre giurni e l)er calmare i dolor~ ha biso~no cli ripetute iniezio·n i di m or.fina. Mai alvo diarroico. Entria nel nostro iistituto clinico per le cure del caso . .Anamnesi fa.mig·liare. Nulla di notevole. Ana1n11csi personale remota. 1Soffrì di tifo ~ 9 anni: dtuò 5 mesi. Mestruò a 13 anni 'testruazioni sempre regolari per quantità e intercor1,enza: Non perdi.t e bianche. Tre gravidanze a termine con parto eutocico. I f·i gli godono buona salute. Esame delle orine. Albumina assente, glucosio assente. Urea 18,20 %o . Al sediimento niente di ~a tologico. Esa1ne del sang11e. Globulli r ossi 4.250.000. Glo1>uli bianchi 9.500. Formula leucocitaria: P olinucieati 65; Linfociti 30; I\loncnucle.ati 5. L'esan1e ginecologico dimostra l'utero antifl ess~ e leggerm e11te destroverso di poco aumentato d1 0
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volurne. Fornici liberi, non dole11ti. ~iente di pa. tologico agli annessi. La radiografia d el rene e uretere di destra permette di escludere la calcolosi. L'.esarne r.adioscopi·co dimostra .invece dolente .t utto i'l colon ascendente ed il ceco. Esame obbiettivo. L' esame generale rivel.a una donna in discrete condizioni di nutrizion·e pannicolo adiposo e masse mus colari sufficienti,' cute e mucose visibili un po ' scolorate. Al torace pJessimetri•camente solo una lieve ipofonesi in corri·&p·o ndenza della zona sottospinosa ·d i sinistra; all'asco·ltazio11e si sente in questa ed alla corrispon·dente di destra re·spiro un po' a~ro specie nella fase espiratoria e niente altro degno di nota. · Niente agli appareech.i nerYoso e circolatorio. 1ALl'isp.ezton·e ·dell'addome si, iis•contra una cicatrice, do;yuta al'l a pregressa operazione chirurg·i ca che. come avete sentito dai dati ana1nnestici, ha ·s.ubìto la paziente circa 5 1anni ifa; la cicatrice è ip1araretta.l e destr.a com·e se il cl1ir.urgo fosse intervenuto i)er pr·a ticare una asppendi1cectomiia. All'ispezion·e del f'ianco· ·di destra posteriormente si vede un'altra cicatrice guarita evidentemente per seconda intenzione nella sua parte centrale, in rapporto al secondo intervento chirur.g·ico che la paziente ha subìto circa tre anni fa -e ne·l quale (dice l'amma.J.ata) fu })rati1cata la ne.fropessia. · .!\Ila palpazione addominale si riscontra una z·ona di dolorabilità alJa metà destra del ventre di notevole estensione eh-e iniziatasi all'altezza di una linea pa6sante a due-tre cm. al disotto d-ell'·o m,b ellico si IPOrta verso la fossa iliaca corrispondente e posteriormente nel fian•co dello stesso lato . .La dolorabilità è uniformemente distribuita nell·e .p redette regioni. 111 rene destr·o si palp.a fisso 1quasi in sede normale. Il fegato presenta limiti nomnali. Si risYegli-a lieve d-0lorabilità alla pressione dell'aorta addominale è ·difficile dire se ailcl1e le iliach e ' pri1nitive siano 1anch'esse ur1 po' dolenti: ~o~ ·d olore sulle femorali. 1Non si palpano tumefaZ1on1 endoaddominali , non .esiste periistaltismo vi1sibile. . rA.lla palpazione in .corrisp.on.d enza de'lla r egione ileo-cecale si .r isvegJi a rumore di gorg.oglio; non s i apprezzano speciali resi-stenze, piastre~~ ecc .. Dall'esame obbiettivo locale dunque all 1nfuor1 della dolorabilità estesa ad un disicreto tratto dal1a m·età destra del ventre non abbiamo altri dati importanti. 1
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Date le notizie anamnestiche e dato il reperto dell'esame obbiettivo, la prima i(potesi che si affa·ccia nella mente è che qui si tratti di un processo di appendicite. ' ' oi sapete come nell'iaippendi1Cite 1siano stati descritti vari punti sul·l a superficie addominale particolarmente dolenti con la palpazione. Abbiamo così il p1Jnto di Mac .BurnP)' corrispondente al punto di m ezzo della Jinea spino-ombellicale; il punto di J.alaguier ·corrispondente al punto medio della linea che va dalla spina iliaca anteriore superiore alla sinfisi pubica; il punto di CJado corrispondente al punto di incontro fra la i:>ararettale e la bisiliaca; il punto di Munro cor-
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SEZIONE PRATICA
rispondente a lla i11ter,sezìone fra la parnrettale destra e la spino-ombellicale; il punto di La11z corrispondente al punto di union e fra terzo meclio e terzo esterno de.Ila bisilia<ea. Ma nella i1ostra ammalata, co111e abbia1110 notato, non esjste tino di questi pur1ti particolarmer1te dolente, esi·ste i11vece dolorabilità diffusa. Che in questo caso non si possa esclu,derc l'esistenza di una aippendicite sono di im·p ortanza decisi va l e notizi·e ana.imnestiche forniteci e princi1»almente i caratteri di inten sità: dei fenomeni dolorosi che hanno avuto negli ultimi tempi i caratteri tipici delle cdliche appendicolia1i. AYeie sentito dalla storira come 1a m·a ilata dur.ante le cri si dolorifiche era costretta a ricorrere in que5ti ultimi tempi a ripetute iniezioni di mor.flna. Questo è un daLo di una certa importanza per la diagnosi diff P;renziale t.ra iapp~ndicite e le altre lesioni del tratto intestinale ceco-colon ascendente che tl\a poco passeremo in rassegna. Nelle aPfpiendiciti non si trovano invece ·altri dati c he esistevano nella nostra ma·l ata ieom e il senso· ·di so~lie.vo i·m me1diatamente dQpo la somministrazione di clisteri o dopo l'em.issione. di gas dalJ \a:no, nè i lievi do lor i diffu•si addominali precedenti la d·efecazione, nè le ri'levatezze ap prezzate dalla nostra paziente sulla superficie addominale n ella sua porzione laterale destra e che sparivano con rumori di gorgoglio. La leucocjtosi ed i rialzi termici che in 1questi ultimi tiempi accompagnavano l e coliche e ch e sparivano co11 esse, si osservano invece 1costanti n elle appendiciti. Il reper to radioscop ico nella nostra paziente 11a m esso in evidenza tutto il .ceco dolente e l'app·endice non visibile; nessuna ·alterazione n ella sede, '. e nel caljbro del tratto intestinale ceco..icolico . La • spostabilità cieco-coli ca è invece limitata all'esame sotto ld schermo, probabtlmente da aderenze. Io ho voluto anche assumere direttamente le informazioni dal chirurgo, che 1praticò la laparotomia pararettale destra pochi an·n i fa, ed ho ·così saputo che l'intervento fu deciso ·p er •U na tumefazione c he si palpava in corrispondenza della fossa iliac.a de5tr a. Ma, ,a per:to il ventre, '.Iia tumeftazione non fu trovata e l'appendice fu constat.ata macroscopicarnente sana. Se così realmente stavano le cose, la lesione che causava la sindrome in quel tempo non doveva ·essere di origine aippendicolare e la p.seudotumefazione della. fosis a iliaca destra do veva quasi c-ertamente essere cau sata da altra condizione, che la discussione diagnostica, ch e sto facendo, ·Ci permetterà di sp·iegare. La causa d ella fenomenologia clinica di allora può ritener si in dipendenza di un.a lesione del1e 'rie urinarie? 1
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ì\e1le orine non s ·è trovato niente di patologico e la palpazione del fianco ha messo in evidenza un rene fisso i·n .sede quasi no•r male, del quale, secondo i dati anamnestici, è stn.ta praticata una pes&ia, che per nulla modificò 1a feno1nenologia clinica. La IJazi er1te ha riferito che in un esame radiografico del r ene destro furono riscontrati dei calculi; noi abbiarr10 praticato varie radiografie ·che son risultate n egative p·er la calcolosi. E più che probabile che i11 p-assato si ..no stati interpretati per calcoli rena.ili delle ornb1 ~ in rapporto a una. delle tante .c;ause che possono men.tire la calcolost (più elle ghiandole caJ.cificate, o zone di calcificazioni delle cartilagini costali corris1pondenti , ecc.J, materiali opachi del con tenuto intestii11ale. Questo errore, se nella gran maggioranza e.lei casi può essere evitato quando esi6te u na f eno1n en 0Jogia clinica non favorevole alla calcolosi' e quando la forma, la sede, e l'in tensità dell'ombra offro110 dati differenziali sufficenti, in alcuni invece l'interpretazione è estrernamente difficil e. Ma n elle radiografie ripetute ed accurate della nostra paziente no.n esistono neanche .queste ombre cht- p c~5s ano far p ensar e erroneam ente alla calcolosi. D'altra parte no·n mi pare che nel ,c·a so speciale si po . sa p ensare a quelle f orme ne:fi~al·g iche sffi:e 1nateria (n efriti d olorose, nefropieliti, ecc.) descritte da Yari autori, prima di tutto :perchè queste forme se esiston o, bisogna ritenerle molto rare e !percl1è La localizz.azion E=> ùel dclore alla pa lpa zione che noi provoch ~ u.mo n ella i1ostra pazient e non 11a i caratt8ri che sappi ::i mo frequentissi mi i1eJle lesioni r enali i11 gen ere. Il dolore in qu est e for-1r1e 5i irradia generalm·ente verso la r egione ingui.oale dello stesso lato del rene mal at·o, la racli ce della coscia corrispondente, nell'u omo verso il terStjcolo. Noi no11 provochia;mo nella n ostra paziente spiccata dolorabilità renale 1nediante piccole scosse ripetute determinate da lle IJ)unte delle dita fJesse jn aivanti , in .c &rispondenza dell'an·go1lo costo-lombare, segno quasi costan te in tutte Le pielonefritil e n cfropieliti e specialmente n elle forme .calco·l ose. 1Sono stati descritti nu1ner osi punti ·dolorosi detti piAlitici, di valore semeiologico più o meno· d is·cutlJ)ile , 1cl1e noi pO$Siamo 1qui, a 1sco po didattic.o, p1a.ssare jn rassegna e ric8rcare n ella nostra pazie11te 8 cont1ro11~1re che n on .esistono. Non abbia1no, jnfatti doìore in corrispondenza del punto paraombel1ioale di Bazy, non nel punto uretera.l'e su1p erior-e cli P asteau, che corri sponde · alla: intersezione fr:l. ·un.a linea ' 'erti ca le tirata in corrispondenza del punto di Mac Burney e la ornbelicaJe .tra5versa. Non dolore· nel punto
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POLICI.I~ICO
inguinale corrispondente all' orifici10 ingvinalb superficiale; non nel punto sopraintr.aspinoso di Past·:!a'll, che è subito ahl'indentro .e sopra l a sp ina iliaoo. •anteriore .superiore; non n el punto so,p uailiaco laterale situ·:1JtO 1 cm. sopra l a parte media deJla cresta iliaca; non nel punto di Schede situato fra terzo medio e terzo ·esterno della bisili,ac.a; r1on nel .p unto di 'fourneur che corrisponde alla intersezione della ver.tical·e passante nell'unione fra terzo medio e terzo esterno d·e:l- . l 'iarcata crurale colla blsiliacia , nè in 1quello di Hallé corrispondente alla intersezione della bisiliaca con la verticale tirata in -corr1s1Pondenza clella spina del pube. :E: noto come questi punti siano anatomicamente inesatti (com e ho dimostrato) e clinicamente ingannatori. Basta pensare che il punto di Tourneur è il punto di ·Clado per l'appendicite, che quello di Schede è quello di Lanz, ecc. Nè infine abbiamo nella nostra pa.:ziente dolente il p·unto ureterale m·edio allo ,. stretto superiore ri·cercato colla tecnica da m·e proposta all'incro.cio che i'uretere fa con la ar~ teria iliaca e p er la ri cerca del quaJe v'è .g ià nota la tecnica. Nella nostra ammalata comprtmen.do l 'ur eter·e allo 15tretto su1periore pro,·ochiamo urua certa. dolorabilità, che erroneamente potrebbe .es$ere attribuita all'uretere, ma .che invece è delle zone viciniori (ceco-collica) come l 'esame radioscopico ha confer.m ato. Mi 1pal'e dunqt1e che per tutti .questi dati l'eventualità che qui si tratti di una lesione r enale possa essere scartata sc.nz'altro. Quale dunqu·e il processo morboso primitiv·o? Voi sapete .cl1e sono stati ·descri.tti molteplici pu11ti circoscritti dell' adrtome; sui quali si JP!UÒ provocare rlolore alla pres~io11e. Qnesti punti o coif'rispon·denti ad organi ammalati o .e spr·essione di proiezione di sensibiJità profonde in certi casi indirizzano verso la giusta diagnosi. Ma nella nostra a 1nmalata ·a bbiamo visto che esiste una dolorabilità diffusa e n on circoscritta in uno di ([t1est1 punti: gastrico, cole ci~t ico, pancreaitico, ecc. Ora se pure la negatività di tutti questi vari punti dolorosi ha t1n ·v.alore molto relativo, oe.rto [}el caso speciale la concordanza del loro reperto con gli altri dati clinici, radiologi ci, anamnestici, e di laboratorio .costituisce t1n elemento deci1sivo per il nostro giudizio diagnostico. Nella n ostra ammalata inflé1tti la radiografi~ della ·cistifellea è stata negativa per la calcolosi, non c'è stata mai itterizia, l'esame radiosco·p ico dello stomaico, duodeno e tenue è risultato pure nega.tivo, nè d'altra parte c'erano .stati mai disturbi in diretto rapporto con l'ingestione clei (pasti. E stata notata nelle pleuriti tubercolari dolorahilità addominale provocabile con la pressione 1
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superficiale topograficarnente non molto diversa da quella che abbiamo nel nostro caso, i.n rap1porto alla diffusione tra i muscoli del ventre degli •u lti.rni sei nervi intercostali; ma nel caso speciale la forma pleurit~ca possiamo senz,a·l tro escluderla e per i dati clinici anamnestici (coli.che, manca11za di f.enomeni subi etti vi di origine toracica) e !P·er i dati dell'esame ·Obbiettivo (toracico e addominale) e per ~o stato generale della paziente. rD'aJtra parte i ·d ati anamnestici e dell'esa:me ob· biettivo ci fanno escludere con •certezza che qui ·Ci siano stati fatti di torsione o di tentativi di torsione di visceri endoperitoneali, dell'omento ad es. (evenienza molto rara, difficilmente dia.g nosticabile clinicamente e cl1e si è osservata in gran parte in individui portatori di ernie); nè mi p·a re che nel caso speciale si possa pensare a fatti di alterazion-e della canalizzazione intestinale a decorso cronico comunque di origine intrinseca (cicatrici stenosanti, neoplasmi e-0c.) o estrinseca (mesenteriti, mesocoliti, mesosigm.oiditi, neoplasie, briglie cicatJriztali ecc.) perchè, oltre tutti i dati clinici a&5enti di qt1eisti tp.r ocessi, l 'esame radiologi-00 non nè ha dimostrato l'esistenza. Cosi non credo si 1possa pensare in questo caso a tqrsione di appendici epiploiche ecc. data la durata del ;p rocesso e la localizzazione. L'esame obbiett1vo oltr.e a tuitti .g·li ailtri dati ci 1p erm-e tte di escludere che il processo sia in rapporto con i 1genitali interni dei qu.a li in un inter,-ento chirur.gico f.u potuta priatieiare la ispezione e palpazione diretta. Eliminati col nostro ragiona111ento clinico, gli organ.i toracici, ret;rope·r itoneali e degli .endOJperiton eali, il fegato, la cistifellea, lo stomaco, il duo•deno , il tenu.e, il 1colon traisv·er.so e diooen dente, r.i g·enitali inte1·11i, s1amo portati .a concluder.e che il .p rocesso morboso deve ·essere ·Stato a carico del ceco, appendice e colon ascendente. Ma la dia· .g1.1osi, oltre che pt~r esclusione, come ho cercato di fare a scope didat.tj co, si può fare direttamente sulla base dei dati anamnestici ed obbiettivi, sui quali rrli t5embra inutile insistere. Ma oltre la dolorabilità diffusa alla m-età destra del ventre noi abbiamo notato nel caso pr~Pnte dolorabile allà palpazion e l'aorta addominale e li ~ve dolorabilità sulle ili•acl1e primitive. J'.Ja dolorabillità aortico-iliaca è oo-;tante in quella sin· drome m orbosa sulla quale ho richiamat.o or non. è molto con u1n a nota sulla Riforrna medica l'attenzione dei cl1irurghi e dei m edici. :)uesta sindrorr1e, che ormai seg.uo c1a parecchi anni e che ho controllato su 1nigliaia di ammalati, è caratterizzata dal sintoma obbiettivo più importante e più costante; la dolorabilità provocabile alla palpazione dell'aorta addominale e delle iliache e
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non di Tado delle femorali alla base del triangolo di Scarpa. Su questo sintoma, dal quale 110 dato nome alla sindrome stessa, fu richiamata la mia attenzione da un mio ex assistente, attualmente primario chirurgo 1a Ponil'ernoli, il prof. Fan tozzi e .che p erciò credo giusto indicare colla deno·min.azione di <e se.g no di Fantozzi »; questo sintomo, dicevo, s'aiccom·p agna costantemente a lesioni polmonari iniziali e non gravi o con tendenza alla sclerosi, lesioni 5empre ben dirnostrabili clinicamente .aia più che tutto •raùieb1 aficamente; è dunque un segno importante per la diagnosi di tu])ercolosi polmonare. Il segno di Fantozzi sccc.nc! o me si deve interpretare come espressione di irritaiione tossica del sin1patico peri.aortico iliaco. Esso però è p oco preciso nel nostro caso p oicli-è, se abbiamo tlilla certa dnlora.t•ilità aortica, norL 50110 dolenti le iliache e tarLto m eno l e fen10Tali. E se nel nostro caso !p rovochiamo dolore cercantlo di palpare l 'iar,teria iliaca ùestra possiamo 1altresì constatare chE~ esso si fJrovc,ca a.n cl1e n elle zone viciniori all '1art.~ria s i.~ssa e d'altra paTte Psso non si p1rovoca alla palpazione dell'arteri•a iliiaoa di sinistra. Nel nostro caso dunque credo che le coliche siano da attribuirsi ad una lesione org,anica vera e propria di oTigine intestinale. Fino a non rnolti anni fa in tutti i fenomeni morbosi infiammatori orig·inatisi n el tratto intestino.le della fossa iliaca destra si vedeva un ,p.roces~o di tiflite o di p eritiflite ecc. Su~.cessiva mente i chirurghi videro in essi sempre e solo un processo di appendi•cite e p er questo tan te app endici .sa:ne sono state a&portate inv·ooondo lesioni microscopiche ecc. Ma naturaJm.en·te in it utti qu esti casi non scomparivano i disturbi che anzi ' g·eneraltnente doipo l'ir1tervento si a1gg.ravavru10. Per questo i chirul'1ghi ·5-0'Ilo stati stimolati, riscontrando agli interventi appendici macrosc()jp!ic.amente non malate, a cercare l,a v.er.a cau&a de'lla sindrome dolorosa; hanno p er questo scopo durante l'.atto operativo ingrandito 1a incisione '.Lap·airotomioa fatta per la prefissa appendicectomia ed esplorato cosi ipiù ampiamente il ventre. In qu·esto modo sono state m esse in evidenza altre lesioni ceco-colicl1e congeni.te ed aoquisite che sono state riconosciute ca1paci di generare sindromi clinich e somiglianti alle appendicolari e d a esse non ssm·p re Jacilmente differ enziabjli. E sono state così notate angolature anormali dell'angolo epat~co del colon, mem.b rane ,p ericoliche -0 malattie da m embrane di Jackson, ptosi ce.cali, ceco mobil e, tiflectasie ecc. T·u tte queste alterazioni n eila gl'an maggioranza dei casi causano un ristagno ceoale del materiale jntestinale, il qrua1e, ,determinando l'esaltazione dei germi normalmente esistenti, è cal1sa di 1Proces·si infiammatori, visce-
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rali e 1P eriviscerali di intensità varia da c.a&o a caso e con diff erentissimo asrp·etto clini.co. riri questi processi colitici di alcuni dei quali io im i sono particolarmente in teressato dal p11nto di vista clinico e da quello anatomo-istologico e sui .quali ho richiamato .spesso l 'attenzion e degli stu~ diosi (f.ongresso Società Itaaiana. di Chirurgta 1920. Riform a medica n. 2, 1914, Trattato di Conferenze lezioni e note di ·Chir·u rgia ipratica ~ag. 166), trov 1arr10 ,una sindrome del tutto anaJ.01g a a queJ la presentata dalla nostra amma1ata n ei primi periodi di sofferenze. Troviamo infatti in essi i dolori pìù o .m eno intensi a crisi ma con ca.Tatteri diveTsi da quelli delle coliche appendicolari (minore intensità del do·l ore, non vomito, non febbre, non leucocitoisi, miglioramento co.11'a purg.a o col clister e) o .continut, ·diffusi da.Ila fossa iliaca destra al fianco corrispondente e in alto fin sotto l'arco -costale che si alleviano do·p o abbondanti sç.a;riche alvine; la stip si , il m eteorismò cecale che si manifesta con formazione di bozza sporgente n ella f oss.a iliaca, il gorg·oglio cecale~ la stipsi abituale ecc. Per tutte questè con6iderazion i mi pare dun.que che noi .biamo autorizzati 1ad ,ammettere cl1e nel nostr o caso inizialmente si sia .trattato di una co~ lite ceco-ascendente probabilmente legata a membrane o aderenze p ericoliche. Le coliti del tratto .ceco-as.cend·ent e, quasi tSem· p're confuse con le cosidette, e forse inesistenti~ appendi·Citi croniche, se in alcuni casi presentano una sin tomatologia tipica sì che l '·esame radioscopico ha in essi il solo scopo di controllo della diagnosi clin ica , in altri inv·ece. assumono un quadro clinico .ch e svia un osservatore sup.erfi· ciale dalla giusta di-agnosi da.ll' esame radi osco~ rpi•co di.m ostrata. Esse infatti essendo in r.ap·p orto a germi e tossine assorbite da1l'intestino cl:ie esplican o la 'loro azion e dannosa a iq uesto o a .quell'organo, p osson·o assumere div.er si as1Pie tti clinici; .si possono così avere Jorme epato-biliarif f·orme gastriche, forme pseudo-nefritich e (Chir.ay e JJebolz), forme pi,eao-cistit.1cr1e (forma cisto-renale di Hei.tz-.Boyer) ecc., forme prevalentemente vescicali ecc. Ricordo di avervi ilJ·u strato lo scorso anno iad es. uno ·di questi casi a tipo vescioale :tenesmo, .ritenzioHA, pol1acuria)> nel quale non esistevano lesioni renali dimostrabili dovut.e a batteri e tos·si11e, che :ave5sero agito sul r ene e che ritenni Jogico .m etter e in rapporto a fatti riflessi o .all'eliminazione urinaria di to1S$i:ne di origine intestinale. ·Di fronte ad ·a mmalati ch·e l)resentano questè sindromi colitiche complesse con varia compromissione Jello &tato generale~ non di rado si fanno di·agno$i ·errate e quindi . ' trattam·enti terapeutici inutili quando n on sono dannosi. lVIi · è SIP€6So, ad es. in questi casi, cal
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pitato di sentir fare diagnosi di isterismo, neurosi, neurastenia ecc. ; Io vi ·Con siglio di essere molto cauti nel fare queste diagnosi che d·evono essere solamente riserbate ai c•asi con sinto.matologia classica e i1on invocate a pro·p rio comodo di fronte a quadri clini ci ·Che non si sa11no giustarriente interpretare. Ma nella nostra ammal·ata vi sono fatti i quali fann o ritenere che esista ancl1e appendicite. Probabilmente quando fu praticata la laparotomia pararettale destra la colite era ancora, diciamo così, pura e solo su-cc essi varrnente -si è complicata al processo appendicolar e. La a1pipendi cite come seguito o co.mplicanza delle coliti non è rara, e questo é faciJe a comprendere se si pensa alJa facilità di diffi.1sione di un processo infettivo all'ap.p endice specie q·u ando esistano condizioni cl1e determirPano ristaigno cec.aJe. Voi . sa[()ete come nell'a!Pipenòice sia.no normalmente contenuti tutti i germi della flora 1r1icro].)ica ir1testinale: il b . coli pri11cipalrnente, lo stafilococco , lo streptococco, ed altri germi. Ora se -questi g~rmi per il ristagno nel tratto ceco-co.lico assu.m ono una virulenza sufficiente a d eterminare proc0ssi infiamn1atori colici, sono , capaci dopo più o meno lt.ngo tempo e irt molti casi, per la comunicazione dell'appendice col cul di sac-co cecale, e -quindi 1P er la stasi del materiale intestinale a11che in essa esistente, a determin·are anche il processo infiammatorio apip·endicolare. Com·e voi ·\'edete, m entire anato·mo.!p.atologic amente, dalla colite all'appe11dicita c'è un passo molto bre ve, a;>ratica1nente invece c'è una noite· ~ole dis tanza specie per la di ver-sitò. d el tratt a· mento. Per questo ·è indis1p·ensabil·e specialn1ente al pratico sapersi in questi casi c onvenientemente orienta re perch è, come voi capite, se di fronte ad una colite cronìca sem·p-lice è n ecess ario il solo trattamento med1·CO, questo sarà non solo irrazionale, ma pericoloso quando coesista appendicite o quando la colite è sostenuta da lesioni anatomiche o m eccaniche. E d'altra parte l'eve~ nienza colite-appencli cite d eve esser e sempre te. nuta presente dai chirurghi, p ercb·è ..se si as1porta una appendice lesa secondariamente a colite -senza con veniente trattamento della causa d ella colite stessa gli ammalati non guariscono. Quando in un a>mmalato, che sapete coli.t]co ce~o....ascendente di ' ' ecchia data, voi OS::>ervate una acutizzazione inaspettata d ei fenomeni dolorosi , che lfichiedono gli 01ppiacei per essere calmati, con difesa ·addon1inale, iperestesia addominale con rialzo ter.mico superiore a quell o che in qualche caFo poteva precedentemente coesisterE> ma lie,-e, insistente, serotin o, con presenza di leucocitosi ecc ., qt1ando insomma si stabil]sce i1 1
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qwa.dro dell' aippendicite acuta bis::>gn·a pensare all'associazione rolite·appfndicite. T enuto con to di quanto sono venuto esponendo qual e è il tAr.attamento? Conviene in 1uest.o CélJSO .p raticare una laparotomia •p ararettale destra: escideremo così la ctoatrice dovuta al ipreceden.te intervento 1ed esam~nerem.o ampiamente il ventre per controllare de visu se effettivamente esistono le l esioni •che il nostro ragionamento .clinico ci ha portato ac.t ammettere. E 6e troveremo colite e pericolite noi po8Siamo praticare vari trattainenti. O non esistono condizioni meccaniche che spieg·hino la stasi intestinale e la co'l ite e sarà òa farsi un tl'attamento m.edico ~·ostope:ratorio: O . esistono queste e v.a nno remasse. Se troveremo, c0me abbia1no ammesso, membrar1c pericoliche, la -escisione e la plast~ca secondo la tecnica sem•p lice che io ho proposto ed ado p erato 1n, omnai, cenitiTha.i·a di ammalati (inci6ione lungo le linee di trazione d elle m embrane e sutura alla Lember,t con punti in senso perpendip0lare all'incisione) potrà essere indicato. Questo trattamento però potrebbe .essere i·n sufficente nE'i casi gravi di lunghissima durata. Gli altri trattamenti chirurgici p r oposti fPer la curia delle coliti co1ne l'ap;pendicostomja ed i lavaggj successi.vi modiftcatori della rmueosa intestinal·e ecc. g·en eralmente sono insufficienti e sconsigli.abili a'nche per la fist ola residua che bisogna. successivamente trattare. 1
Le e11teroentero'"'anaiStomos•i, sigmoiclo-ceco-trasversostomie ecc. 1proposte e prati·cate 'I}er escludere il tratto malato e che io stesso ho rpraticato in pas·s ato in n1olti casi, son o inutili perchè si è controllato radioscopir:;am·'nie che iE>i stabilisc<' in -questi casi 'lilla antiperistalsi colica che determina e .favorisce il TiS.télto<YDO n ~: tiratto escluso, aggra,r·ando così in secondo tempo la ·le.s.ione. Ur1ico trattarnento più indicato e più razionale i1ei ca~i gravi di colite sostenuta da cause meccaniche è la resezione del tratto intestin·al~ amma1-ruto, la emicolectomia, cl1e io ho praticato in vari cai:>i con risultati soddi~facenti ed identici a quelli recentemente co1nlinicati da Alessandri al Congresso di Chirurgia di Parigi. Alcuni chirurghi sp·ecia1mente americani nei casi gravi ed est e~ i praticano la ·colectomia totale !fino al .s igma; ma gPn.eralmente la emicolectomia ·è sufficente ancl1e in questi casi rp erchiè, eliminato il ser_batoio ceca.le ~ l'a~cendente , si modificano le condlzioni infiammatorie nel restante tratto colico. ·ì\!Ia in qu esto caso ·abbiamo anche l'appendice ammalata cd è comunque necessaria l'appendicectomia .
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Il giorno 13 dicembre 1927 sono in!ervenuto ialla presenza di molti di voi con una laparotomia pararettale destra nella paziente che 110 illustrato il 12 dicembre ed i.l reperto operatorio ha pienam.ente confermato le nostre conclnsioni clinicl1e. Ho trovato infatti non solo 1,1na Cl)Ji1e e pericolite adesiva, ma anche un'·appertdicit.e e peri·appendicite. L'intervento è durato cil'ca 40 m' in morfio-ete1·onarcosi. L'incisione iniziale ·d i 1pochi cm. è stata durante l'intervento prolungata in alto fino a 2 di~a sotto l'arco costale e in basso fino a un llito sotto la bisiliaca. Ho trovato nu,merose aderenze ceco-parietali in r~pporto ·a lla pregr-ess.a laparotomia cl1e 110 sezionato e peritoneizzato. Il colOIL ave,·a calibro nniforme ma con una lal'ga aderenza fibro acliposa ~n I suo lato a:, terno, che ho inciso obltquaim·ente ed i margini sutur.ati alla Lembert 'p arallelamente all'aS6e del ceco e lh~ll'ascendente. Son riruscito così a mo·b ilizzare il -c olon. Jue.sta lunga sutur,a a punti .staccati in I\'atgu.t sottile ha determinato anche una plicatio ceco-co li•ca. . L'appendice era grossa, completamente ad erente a decorso ·m ediale adagiata sulla faccia mediaJe <lel ceco, turgida e1l iperernica. Ho praticato l 'apper1dicecto1nia e succes~iva ac~ura.ta pel'itoneizzazione del lungo letto appendicolare. :\egati vo è riuscito l'esame del tenue, dei genitali interni, del re~to del colon, del fegato, dello stomaco. Ho palpato il r ene· destro 1p iccolo, di consistenza normale fisso alla parete posteriore d.el ,·entre. La cistifellea era di aspetto e .consistenza· • normale; negati \·a è stata la esplorazione per calcoli, negativa la .esplorazione delle vie bi,J iari. Indi h.o ~uturato a quattro istr a.t i secondo la solita tecnica la p arete addominale. -
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lu:::itna10 peran0 trnttami;nti cl1 irurgici· irrazionali o anche dannosi. ()uesto 0aso vi di1nostra anche l. associazione dei due processi morbosi colite primitiva ed aippenclicir.e seconctaria e ancora che l'appendicite J ~uò 8Si3tere senza ChL· nej p c.riodi tria le crisi sia partjcolar1nente dolente uno dei di.versi 1punti indicati in questa le'.>1one. n .el resto in ,g enerale bi· sogn a ritenere rl1e l 'assenza je.i vari i11di.cati pur1ti dolorosi provocabiili alla pressione sulla suipe·r ficie addominale in irapporto ad una eventuale Jesio11e 11on p11ò f·arci strnpre e::;cludere l'esistenza d~lla lesione stessa ~1.li3. c;tl ;:;sa maniera con1e la loro -pre5enza 11011 sen:prE> è ur1 rlato per far cela ammettere senz:altro. Questo caso dimostra ancora la frequ,enza colla quale le coliti iSOno determinate o aggravate da condizioni a11ato111iche che fav0ri scono ·i l ristagno, non removibili che chirurgicamente; così ad es. membrane pericoli.che congenite determinanti fles- , 5ioni, ,angola;ture ecc. ·Ciredo che non sia n~p1pUTe il caso, specie nella ina1c'tta, che aibbiamo ir1sieme co11sider.ato. di ritenere primitiva l'appendicite e .secondaria la col ite l3 che J'ablazione della so1a ap,p endice malaia fosse sufficiente a gu·arire le lesioni infiammatorie e rrteccaniche cieco-colo-ascendenti e peritiflc.·coliche. Questo è contradetto dai fatti clinici r: dagli esi•t i delle 1appendicectomie in colitici e i1ericolitioi. Nella nostra malata sarà conven1 e11te per La cura dP-i fenorr1eni colitici cronici far segui:re u. lunigo un regime adatto a pra;tioare t1na conver1iente cura medica .
_.. Importantissima MonoJfrafia : •
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Dott. Prof. PIETRO CILBERTI Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di Mi1ano Direttore della. Sezione Chirurgica dt>ll'Istituto Palazzolo-Bergam o.
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Io voglio sperare cl1e ,questi casi di coJite e 1Pericolite cronica abbastanza dimostrativi, sui quali 110 richiamato ila ·vostra attenzione, vi restino bene impressi n ella mente qu·ando eserciterete la ,p rati.ca ~medica. in 1modo iehe ·di f.ronte a sindromi .doloro5e della Jnetà destra del ventre vi abituiate a vi vere · nel sos.petto della .p ossibile esistenza ·di questa les'ione. Perchè se alcun e vo.lte la diagnosi <i 1 colite ct:co-asce11r1èn 1E~ ~ e~l.re1narnente difficile, il più delle volte invece basta ricordar5ene per cliagnosticarl.a inviando 11 'Paziente .a un buon ra-dialogo. Eviterete così per i vostri malati cure mediche inutili quando· non sono ·dannose e qualch.e volta come in qu.esti casi che vi ho il-
Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINICO RADIOLOCICO OPERATIVO
(Con ·4 radiogr.afìe e 6 dieegni semischematici originali .di Anatomia Chirurgica. nornohè la bibliografia sull'angomento dial 1881, epoca della prima gastroen terostomia, .ad o.g gi). Un volume nitidamente stampato s11 ottima. carta, di icirca 125 1paigine (N. 19 delle nootre Monografie Me1 dico-Chirurgich e d'attualità, Collezione del << Policli1J1ico n). Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 9 O in porto fra.noo. Inviare Vaglia Poeta.le .all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVICO DI
SANSEVERINO MARCHE
Herpes e paralisi. Breve rivista a proposito di un caso clinico peJ dott. AGENORE
medico primario.
VALENTINI,
L 'O!Pinion e .che la malattia ,e r,peti1ca, o zona, $ia l·egata ad una lesione del sistema nea-voso. è già molto ·a ntica. In tutti i trattati antichi e recenti di n·eruJ"olo.g ia e di dermato101gia vi si acoenna . , ma la r elazione cau.sale era rimasta fino agli u ltimi tempi oscura. Il freqru·ente apparire dell'eruzione e:rpetica insie·m e ad intense n·evralgie ed il formarsi delle v1es.cicoJ.e ·e.:npeti1c1h e so·p ra zone cuta11e.e -corriS'.POll· denti al territorio di determinati n ervi, indusse il ic·oncetto che eSi$tesse una otretta relazi·o;ne fra l 'eruzion e enpetica ·ed una malattia dei nervi ;perif e.r ici. Si consi derò così l '·eflp·ete .un sintomia per quanto incostante d ella n e vTal1gia de:gli ifflt1e·rcostali, essendo la zona .cutanea di ·qu·esti nerYi più fre.qruentem ente colpita. Anch-e i r eperti anatomo •p atologici sembrano conferrn·a re qu·elJa opinione jn quant.ochè nelle seziioni dei nervi del territorio erp·e tizzia to furono constatati fatti ·di ifl.o gosi con tu mefazione ed infiltrazione ·del neur·i lemma: la nevralgia q·uindi ·era in dipen·d enza della n·eurite. Un reperto di Baren$prun.g fino dal1'anno 1861, che trovò vari-e alterazioni flogisti1c·he nel ganglio interv·ertebrale, p·assò inosservato in mezzo alle riioche osseTvazioni anatomiche indirizzate tutte verso i 'n ervi periferici. Ma intanto gli 1st:u di sperimen'Lali di Sherrjngton mettevano in luce neJ 1893 ch e ogni radi•ce sensitiva e quindi ogni S8fo<>mento corriS{P,ondente del midollo, innerva un determinato territorio cutaneo; e più tardi Kocher dopo studi diligenti intorno alle ferite d el midollo confermava le ;ved·ute ·di Sherrington e disegnava la prima tavola .deJJ.a sens ibilità spinale. I territori ·di innervazione delle radi ci '.furono chiamati dermatomi o qer·ma:tomèri; essi s·egmenti non sono }uxtaposti ma sovrap·p osti a mo·do di embrice in modo che una $tes·sa zona ;us'Ufruisce ' del1a innervazione della radtce imm ediatamente superiore e inferiore. Ogni territori-o cutan eo vi·en_e icosi innervato alm.eno da tre segmenti spinali. Du e ricercatori inglesi Head e .Camp·belJ con ll.ln nuovo indirizzo anatomico portarono le loro r icer che non solo sui n ervi p eriferic i, ma aniche sui gangli 51pinali, sul mi·dollo e le raidiici PO· steri ori. In un ricchissimo lavoro com·parso nel Braln -del 1900 i due autori rac~ols ero l e loro osserva1
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zioni per la cui comprensione € n ecessar.i o riportar e alcuni concetti anatomici fondamentali. E noto che nei nervi periferi1ci decorrono commiste ifra loro fibre motrici e sensitive: in vtci11anza d·e l midollo ancora al di f·uo1ri •del saicco durale avvi·ene una netta separazione: le fibre motrici abbordano il midolJo sipinale co1m e radi1ce a:Ò.ter.iore; -le sen·sitive penetrano n·ei gangli Si)inali che sono collocati n ei fori intervertebrali d·ella c·o lonna. Le grosse cell·u l·e di questi gangli .d.a nno origine aloune a due prolungamenti, la massima parte ad uno solb: quest"ultim-0 si divide quasi imrnediatam·ente do·p o la sua uscita dalla cellula ·d ando origine a ooa volta a due prolungamenti ·dei q_iuali l'uno, il periferico corre come fibra sensitiva nei n ervi jperifeTi<Ci e il centrale penetra nella raidice po.s teriore. La c·ellula del ganglio spinale è dun,qrue il centro nutritivo -della fibra tanto del nervo sensiti,·o .quanto del1a Tadice '.Posteriore. Il prolungam·en to centrale entra co1ne r~dic e 1posteriore nel midollo, dove si divide in una branca ascen·dente lunga e una discen.dente corta che ·forni$1cono· delJe collaterali che terminano nella sostanza grigia d·el m idollo_ Ma non tutte le fibre ·delle radici p erò pTovengono dai .g .angli spinali, chè qru.esti sono antCh·e attraversati da alcune fibre che non sono in co nn es~ sione con le cellule ,gangliari e ch e prendono la loro o~igine nello spessore midollo. Le ri.icerche di H·ead e C,amipb·ell confermarono :ptenamente i pri.n ci1p1i ~taibiliti da Barensiprung, che già fin ·d al 1861 aveva riconos·ci1uto il ganglio spinale come se.de deJl'aiffezio~e 1che 1provoca ~'eruzione erpetiic a. In ventuno casi osservati anatoim icam.ente .e clinicamente la malattia· eripetjca av·e va invaso le z.one cutanee ·P er,fettam·énte corTisponde.nti a.i gangli spinali alter.ati. Le osservazioni anatomiiche poterono essere compiute da pochi .giorni fi.n o a m olti anni dopo la manife$tazione morbo·sa. Nei casi r ecenti si trattaVia di una flogosi acuta emorraO'ioa ne.Ila parte dorsale de~ ganglio con o . alterazioni di vario grado nelle cellule; nei casi antichi, -Oi una sclerosi d·ella medesima zona con 5comiparsa com!Pleta delle ce11ule gangliari. In pari tempo si trovò ispe$sita anche la membrana peribr.angldare. In alcuni .casi eh.e clinicam ente .erano risultati part.i colarmente gravi, '.l'alterazione flogistica P~ · teva essere seguita moJto avanti nei nervi misti. In t'Utti i casi venne osservata anche una d~· crenerazione secondaria delle fibre nervo$e per1~eri.ca e ce.n trale, essendo il ganglio il icentro n'Utritivo ·delJ-e fibre sensitive. ·Qui11di i fatti degenerativi poterono essere eseguiti tanto n~l ner\'O misto, quanto attraverso la radice posteriore n el -
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[ ..\N~O S~X\i', F'ASC .
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SEZ CONE PRATICA
le fibre ascendenti o discenden ti in $eno al mi-
.clollo. .:.'\el i1ervo mi·st.o la degenerazione delle fibre arriva ft110 alle pi'ù sottili rainìflcazioni della cute; nella porzionE: centrale, al nono 0 a.l dcr imo g·iorno dapo l 'er.uzione. erpetica flaigginnge dalle r.adici posteriori il rmdollo nelle zone ·corris1ponclcnti e progredisce n elle fibre as·cendenti e discendenti. 111 rapporto a1la brevità di .quesVultima porzio11e la degenerazione del midollo si propaga al iprossimo s.egmento inferiore, m entre la clegenerazio11e ascendente ri$ale iper tre ·e cinque ::;egmP11ti. I.1ror·n.o al 1.Jt1·1rante5imo giorno dall'eruz1011.~ {jUesta degenerazio.ne acuta raggi1t1nge il s uo più alto grado: in seguito incomincia il riassorbime11to dei prodotti d·egenerativi. :\ei casi più leggeri le radici posteriori colpite g1a aJla quaI"ta ed alla quinta settimana mostra110 una rest2tutio ad integrum mentTe nei casi 1 più gra'" i si notava già l'inizio ùi un ;proces·so scleII'Oti-c O.
Cosi il genuino HeI'lp es Zoster è caratterizzato da una malattia acuta dei gangli spina li. Esso !I'appTc:3enta nel campo sensitivo la stessa forma morbosa che nella sfera motri·ce noi chiamiamo poliomi·elite anteriore. Infatti le cellule d elle corna anteriori hanno per ·l e radici anteriori, i nervi m otori ed i mruscoli, lo stesso valore fi siologico che le -cellule gangliaTi iper le radi•ci posteriori e i.e \ie :;ensitive. E corr1e nell·a polio1nie}i1te ante· ri ore viene colpita una iporzione circoscritta del1a colonna grigia, così n ell'Herpes .zoster , designato anche come 1poliomielite posteriore, al massimo viene eol!pito un ganglio spinale o più raram ente due o tTe prossimiori.
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EZIOLOGIA.
L 'czi•ologia dell'H·erpes è stat a sempre la più ·d iscus~ a. Seconid o Rmner sarebbe lo stesso virus ·della poliomielite anteriore: la sua smniglianza con u11a malattia aouta e il non raro andame11to epi.demico rende verosjmile questa ipotesi. Le ricerche nel liqui·do cere·b r·o-spinale e n.el ganglio di Gasser hanf}o ·t alvolta rivelata la presenza di , genni (Alexander) ma il r·eperto i·n ieostante di grupip·i di differenti batteri, non h.a potuto dar-e ia.l1Cun valore a .queste ricerche. Rosenow con iniezioni endovenose ed intraperitoneali di em·uJsioni di tonsille e di liquor ha po1Ju1to ottener.e nei cani • una tipica eruzione enp:etioa. Marinesco 11a inooolato nei nervi periferici ~u.esti stes·s i iprodotti ed l1a con8t.atato lesioni celluLari molto accen tuate nei gan.g li .e n.e lle corna posteriori. Recentiss.i mame11te il l.evadit[ l1a P'U.b.b licato uno studio vasto
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e riccl1issimo di osservazioni &perimentali sopra la tr.asmtssibilità del virus &pt!cialmente per ope. .ra della saliva. Que&ta eziologia così discussa rilguarda le cosi dette forme idi·OIP•atich,e; m·a è noto che lo Zoster può ·SOpTaggi.un.gere nel ~ecorso di molte malattie irufettive com·e l 'influenza, J'an.g ina, la paralisi infantile, la polmonite , la sc.arla;ttina, iJ m·orbillo, 1a tuberc0lo'3i, l 'encef<llite e la malari·a . A questo ,p roposito Vittorio AscoJi cita 1Una osservazion e di Mac Farlane di h erpes zoster .circoscritto ed uno, di Colombin i ùi herpes runi'V·ersa1le in CéllSi di malaria: lo zoster seoondo Ascoli è legato solo indirettamente alla malaria attraverso una n eurite -0 ad alterazioni simpatiche. Si co.n osce in· fatti la gran·de frequenza delle n·euriti e nevréll1gie n ei malarici. Le n-e vriti son·o -di naitur·a toSisioa co.m e ir1 altre infezioni, e si tratta non di un vero rprocesso flogì·stiJco ma ·di runa nevrite ora degenerati\·a ora iparenchimatosa che si aiccomipagna con grande fr equenza a di•stJUrbi trofici e vasomotori (Ascoli). Secondo Re.m ak e Werthèim la zor1a si a ssocia talvolta c on una m·o non,eurite e solo eccezional·m ente con una polineurite. Tra le cause tossiche dobbiamo ricordare il diabete e J'intossi cazio,ne arseni•cale. Le malattie degli organi interni provocan o s•p es·s o a livello de1la zona cutan·ea corrispondente al segmento mi·d·ollare che ti m1e sotto la \Sua diipen·denza I 'innervazione del iViscere, una eruzion e er· petica. Rosemberg J'ha descritta n ella coli1ca r ena. le e Schlesinger nella colelittasi; Ortner n ella sclerosi delle coronarie. Le\vandnvv&cky inoltre ammette ancl1e un her'P·es zoster da trau·m a: l'azione traum·a tica in que·sto caso deve essere intesa ne.I sen·so ,p iù largo della parola, co·m e -cioè uno zoster riflesso del .qual e il m eccanjsmo intimo fisiopa1ologico è com~ pleta.mente scon.osciuto. P atogenesi. - E' a ncora ignoto il mecc·a.n i·sm-0 intirmo che dall'i'rritazione del gangllio porta al~a corrl'parsa delle vesci.cole. H·efiinger amm·ette una com1parteciipazion e del s1stema n ervoso vegetativo e que5ta i·p otesi sembTa ·confermata ·dai r e1perti di Déj érine e Thomas che avrebbero trovato una flogosi emo·rragiica estesa anche al ganglio simpatico ·ed ·ai rami com.uni·canti. Orra quello che interessa per il nostro .caso è 1S1piegare come rpO$Sono estìeTe in pari tempo co.Ipite le fur1zioni n1otrici. Le .opinioni clei ' 'ari autori sono molto discordi in pr oposito. Ebstejn e Cassirer cr edono che le tossine pecifiche o la causa infettiva accanto alle ' 'aso-motrici colvisca anche le fibTe $ensitive e motrici; Strubing ammette un •passéllggio diretto del 1proce1sso infiammatorio attra,rer so una fibr.a anastomotica (verbind·ungs-Aste) di 11n nervo so-
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IL POLICLIXTCO
pra il suo più Yiiei110 come può avY·e11ire (iJer es.) i1)ereste~ia tattil e e ù ororifica. Dop o due gior11i dall 'eruziome il deltoide -ed il tricipite sono paretra il faociale ed il trigen1i110. tici ed è inolto lin1itato il movimento di estensioScl1 lesinger amn1ette aid1dirittura che il virus colr1e d ella m an o s ul carpo: pochissimo colpito ~i p.isca in pari teimipo .o ltre alle cell•uJ-e ·del gangli.o Jn ostra il gruppo flessorio. sp111aJ e a 11çhe quelle delle corna a11teriorj e J oh. Il riflesso d.e l tricipite è abolito; deboli e difficilrri.ente pro·v ocabili i riflessi periostei di estenLa111pe, ripo-rtando un ca so di h erp es associato a sione del carpo: l'iperestesia. dolortfica si este11parailiisi dei .m uscoli d-e1l'addome e d ella c-0scia, deva su tutt.a I.a c ute del lato dorsale d el braccio ammette una partec.iipazione 1delle radi.ci artit er iori. fino al ·g oJnito, e Ja pressione dei tronchi nervosi Osservan1do ora queste varie intenpetrazioni ap.- n.on prov.o cava dolore. La n evralgia intanto persisteva sempre violenta e ribelle ai sedativi inenpare com e più verosimile l'ipotesi di Schlesi.n g·eT. tre le vescicole a nda,-ano subendo le modificaÈ ·accertato che il V'iflUS eripetico 11a molte ana·lozion i ordinarie. .1\1 ventesimo giorno dall'inizio gie ~on quello della: poliomiBJlite; è dun.que esso òella malattia, quando le vescicole erano del tutto u11 ,·irus a tropism o squ i•sitamente cellulal'e che conver.tite in t~ rosticine, il dol·or e andava attepuò rag'gi·u n ger·e, com e le ·Cellule dei ·g angli spi- . nuandosi, l a pares ì incominciò a. 1'8.oOTedire. Dopo alcuni 2·iorn1, a funzioni reintP.grate, solo il rinali, a n che quelle d elle corna anteriori e ·d are flesso d el tricipit.e restava imp:rovocabile. luogo a delle paI'ali·sd tran sitori e, com e è transitoria l'infezione dei g·angli ·spin«1Hi 1oon tutte le sue Il ca$o di interpretazi-0ne abbaiStanza tacile offre co11seguenze morbose nell 'àmbito della zon .~t · d' jnil car11ipo a:llo studio della coincidenza topografica n er vazion e sensiittva. B•a·sti r icordaTe i casi Tipordei due disturbi sensitivi e motori. _.\.ippare evitati n elùa Jetterat·u ra di l1ePpes 11ell e ip aralisi indentie com e le zo11e colpite con ser \·ino la topografantili e n ei caisi di en cefa'.lite, per ammettere cofia rad1c-0lare tan•to sensitiva qruanto ni-otrice. m•e questi diversi Yirus d·ella. sostanz.a .g·rigi-a iposLe ·cl1iazze eruttive so·n o apparse n ei territori tributari 1del III-J\i-V segm·ento cer\·icale .quasi fjsano colipi're facilmente ancl1e le ·Cellule ·d·eJle vie sensitive. no alla lin,e a di den1aDcazione assiale anteriore di Sono m o.l ti e vari i .e.asi di lesion i m-0trici nelle .Sl1erri11gton, men tre la sed e della iperestesia cut·anea subbi-e·ttiya e obbiettiva si este nde,-a fi110 affezioni eripetitch e : negli ·h·erpes ,d ella zona del itrigemino sono state \ 1 i ste paralisi del facciale, delalla zon·a cubitale, cioè fino alla zon a d e.i.r ot.ta \' O J'acustico , dei muscoli oculari; in qruelli d·ei primi segmento mìd~llare . La 1paresi ha col.pito in iµrcvaJenza un terrj lor io segmenti cervioa;li, le paTalisi d ei m'l.lscoli .d egli arti superioTi , e, 1p iù raram·ente, n egli herpes delle che corri1spon·de alla topografia r adicolare di. al cu11e branche del plesso brachiale. Ordinariame11zone dorso-lombari, la paralisi dei muscoli addolc u llc 11a1·ulisi iperiierjche di qu esto plesso si acminali .e d egJi arti inferioTi, (J oh. Lampe). T·alvolco1np·agnano f en oJn en i o<:ul :.>-p1upillari per la co1nta allie paradisi si so.n o associate alterazioni trofipartecip•a zione d el ran10 com·uni.can te. de.I f.jn11pach·e d ei mu~coli d ell'arto paTetico associate talti-co: n el noistro ca.60 n on esistevano fenomeni a volta anc h e a d a l t-erazion i non solo della cute n1a cariico dell'i·nner·vazione si'lnrpatica , fatto cl1e i·11 anch-e delle ossa. certo qual modo ribadisce l 'irp'Otesi •che l'agente Jù caso oc.co:r-so alla mia osservazion e coin ci de pato·g eno, n ei .casi di para lisi m otoria associata con quello di J acob&on riportato da Willy A..Icall'h-erpes, possa agir.e sulle colonne gr igie corrixander nel trattato d el KréVus: un heiìP€S del S'Ponrd en ti, in manier a certo p itì bland·a, m a 01nn V-\ 1 II-\ ' III segrrn-ento cer\·icale con p·a ralisi della m eno anatomica.mente precisa di quello che fa la spal.Ja e clel bTaccio. ipoJ.iom·i e'lite anter iore. B ·evi1dente che un(a :paralisi icosì .pasiseggera, sen za !Postumi, senza alleraSi tra1 t.a.,ra di una p azjente di anni 42, m oglie cli lln uorr10 san o, lJ1ad.r e di tr e figli sani con eredità zionri '<iel trofismo muscolare, deve egsere legata neg.ativa ed anamn esi p 8rsonale senza fatti imad una azione infettiYa di liev-e en tità, forse molportanti all'infuori delle due ultime graYidanze to meno intensa di qu-ella 1che colpisce i gan gli termjnate in aborto. Due anni fa mentre si tro· ,-a,ra a Rorrta, f11 colpita da inten.si dolori alla posteriori, che mostrano evident i alterazioni istofaccia ed al capo: pr~sentatasi all'ambu latorio logi.cl1e p er lungo tempo. della Clinica Medioo l e fu praticata la W. R . con Il pro];)Jemlét così , rario delJ'herpe.s e così. profoorisultato negativo. _t\n,~l1e in precedenza era and1arrnente stu·diato of fre ancora 1nolti punti o~cnri data soggetta a questi attacchi di .t ipo nevralgico quasj semrre nel t.enritorio del plesso brachiale e degni di .g rand e interesse. del trigPrr1ino ~ella pl'ima settimana di settembre fu colpita da un Yi olento dolore alla regione laterale cl es.tra del collo h11 n. ntn.ndibola e alla spalla: tre giorni OPPENHEI~L Trattalo dPlle 1Jt(l[(lff iP. del si.~ l er1111 dopo, precedute da chiazze di arrossan1ento, sono 7l erVO!oiO. comparsi grt1ppi di vescicolett.e rjpiene di un liDÉTÉRJNE. .Sé11iéjologie du syslènic nerveu:l'. quido chiaro, sul collo, a lla regione retroaurtcof{RAUS -e BRtr!JSCH. SpP.zieJlc. Pathnlo.!!ie 11. Theralare • .a.ila spa11<i. Tntto il t~rritorio colpito anche p1e i11n Krnnkl :PP ~n. Bd X. al òi fl1ori rlr11P 7nnP. erutti,·p Pfa -..PdP di una ' riva 1
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.:::-EZIO:\E PRATICA
P. H.
RO:\LER . Citato da ..\r.cx.ixnER 11el KR Al J · . ..\ LEXA~DER. ~·eura lgie u. l 'e1lri l i.', in KHAUS. 'I~RL'\J:....c:;co. C. R . oc. de Biolcgie, 1925. ASCOLI \ ·rr [ORIO. La rrt:i.larilJ. . lJ~\· '\o!TI . fl erpes et Zoria ~\'I ass'HL·1926 ROSE:\1P.FRG. 1 V ierens t. einkolik "Ll. Jiead ·che Z o11.c in
H erpes Zoster. Deutsel1e .!\Ied. \\1och., 1911 , X. 7. SCHLESJNGEU. II er}Jes Zoste1· Bei K olel it la~is. :\It1ncJ1 . Mecl. W och., 1911 , N. 45. •)RTNF.R. l\1uncl1. ::vlècl \\'och., 191J, X. }fi. LEVANOOWSCI<Y. Cit ato da .~LBXANDER, in l{ RAUS . DtJERTNF. P.t 'l'Ro i IAS. Les l ésion radiculo-gana l ion1
n.aires du ::.orta. Re,r111e >JeuroJ ogiqiue, 1907.
EB'3!EJN e
CASSIRER.
Deutsc he
~led.
\\'och., 1918,
N. 9.
37. 513. LA~IPE.
1 t!Cipiente
di \'t3tro, Yi si 1ascia })e1· 10-15 minuti finL· ·1ncl18 a m€zz· ora. Co$ì 11iassa r1ell' acqua una 5o~tanz·a dial..izzat.a, .;ostanz.a r.lle io cl1iarr10 cc So stanza Sigma », sosLanza che da inolti anni, dal 191 3, io studio e delle cui qualità tisiche e chimiche e dellle Cl~i altre reazioni dirò )n seg'uito altra Yolta diff.u sam•e11te. Ciò f·atto, prendo 1r1 una provetta comune da nnalisi ·u na certa qt1anUtà dell',aeiqua contenente d ia lizzat a la sostanza ~jgn1a., nd eserr1pio 5 em e.:· vi ag·g·i11ng10 alcune g·occe (4-8) di l iquido di Fe'.hJing (snluzj oni A e B ir1 e::;col ate dj rece11te) su data proporzio11c\ e la risoal d o poi a fiam1na pei- ciTca inPzzo n1inuto, sp ecialn1eI11te l a parte supe·r iore· del l iquido clella provetta, cioè f·accio una reazione· di rid1u zion e. Dopo circa Jnezzo rr1inuto di riposo, liOè quan do il ljcruido comincia a raffreddarsi,. ruppaiono a Yortici, a i1ubecol e, tutto il liquido si i ra~r0 r1ua in color gial lin o verdastro torbido, dt 11n verdino quasi op ~lesce nte p er il precipitato a lamelle ar:tn ci ato rar11ei co che si forma ·e che· poi , dopo d.ive·c'"'e ore . precipita in t1n pl1nto in fondo. 1
L ah11iung rnotorische Verven. Deutsch e .i\.re11it' f. Klin. :VIed., 1885,
STRUBING.
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Herpes Zos ter
11..
zo
Ueb er ll ' ari celleo H erpe: ·ter n1it Bauchm1tskellah1nuny und Zwerkfellaliniung. Deui sche Med. \\Toch., 1912. ~- 13. •
NOTE E CONTRIBUTI. Pratica i·eazione che si ve1·ifica posi ti va di frequente nei sieri dei sifilitici. (Reazione di Lama). (1) Dott. .t\. NGELO LA:,rA cornpri1nario 111ed. all 'Osped. M:ajggioi-e di Bologna In q:uesto rnio enunciato, che dil'è'· preventivo, espongo tutto ciò che è interessante scienti:ficarr1ent.e pur essendo breYe nei particolari. Credo che questo &ia l a reazione per diagnosticar-e la sifilide la più semplice, la più pratica e JJer1e eYide nte qu.a11ùo av·Yien e. Qualsiasi medico in un quarto d 'ora , m ezz'ora. pllò sap er dire se iUJl individuo è o no sifilj·t ico. Espongo senz'altro la tecnica d ella reazione più &e1npl ice e sbrigativa .senza entrare l-'er ora in merito alla interpretJazione. Si prende : 1) Del san,g ue fresco o coaigul a.to o anche e meglio del siero di s angue separato e decantato, &ia esso o no iruat.tivato: 1-5-10 em e.; 2) una m embra11a dializzante, l e comuni che sj tengon o i1ei l aboraJtori di analisi o sempilicem entP q.uelle di carta p ergamenata che costano pochi centtesimi (ad esempio ìa carta p er diializzatore Bono in Yendita dalla Ditta 1S chiavina di Bologna, carta ohe aippunto costa pochi centesimi); 3; run r ecipiente di v etro adatto che può esser e ;\nt.:he un comune bicchiere o un vetro per dializzat.ore Bono-S'chiiavina; 4) dell'a cqua comu11e, circa 10-20--30 cm. cubici. Messo il sangue o meglio il siero nel1a membrana dializzante, che sar à a contatto dell'acqua nel (1) Sunto estratto dalla Comunicazion e presen1ata il 21 ottobr e 19-27 a P arrµa al XXIilI Con1gre~so del1a Società Italiana di l\1edicina InternR.
Questo avv ienB se il s:ing11e è sjfiJitico, cioè se la; l'eazi one e positiva. ~ e non è sifi1it1 co, allot·a iJ l iquido resta del co-
ùore primiE:ro del F ehlin.g' diluito in ·a cqua, cioè turchi110 azzurro limpidis5imo ecl all o:ra la roozio11e puo es5er e negativa. La reazion e cornplc·ta con certi s1eri freschi ed; a ssai .p ositivi si può t'a1·e in 5 o 10 n1innti tutto compreso. Le r eazio.n i 1> os:Lti\ e r orrjspondono aìla positiyjtà della \\' a -ser1n·aT111 a n zi v~lvolta ono più sen · Sibili. _.\.n che con altri reage11ti si otrteng·on0 altre reiazi 011i che sono diverse e caratteristiche (potassa, bi smuto , solfato di rame, reattivo di H erlich, merc1 11·lo, nern1anganaito di potassio, iodio, ecc.) . L ·e ~ attezza della i·icer ca dipende .!:>pesso dalla
bontà della membrana dializzante e da ll'opportuno. l'a,p.porto fra il rame e l 'ail.cal i. .L\.nche col liqnid o cefalo-rachidian o e con l'urina di indi\·jdui a s ifilide r ecen te e acl jnfezi.ooe· inten sa, talora h o otter1uto simile r.eazion e, poicl1•è possono contenere 1a so,,.,tanza ig111a. 1'alora la r eazi one non arriva a for1niarsi così corn'è <lescritta so pra; ed allora , se1npre n ei ca&i p ositivi, si 11a un a reazione equivalente di lieve i n torbidam.e nto biancastro cl1e talvolta dà u n a floccul azion e ben visibile. Indico con questo mio com·11nicato t n1 prezioso 1neto.ao di studio p er 1a sierologia in generale ed in ispecie della sostanza Sigma che dà molte e caratteristi che I'eazior1i. P er or.a ::icce11110 a questa reazione cl1e è semplic issi1na e alla portata di tutti.
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IL POLICI.T.NlCO
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.L'azio11e di11amica specifica delle al bu1nine nell'uomo normale e patologico. U11a nuova prova di esplo1·azione della f·unzione ·p1·oteica del fegato. . ( PR. ~1lERKLEN
et J . ottobre 1927).
GU JLLA UNlE .
Presse 1\1 édicale,
Petter1koff er per il primo mise in evidenza che ' dopo ttn pa6to ·d i carne, un cane consuma nel corso della digestione una quantità di ossigeno più considerevole che nutri.to con idrati di carbonio in proporzioni isodinamiche. Vi è dunque con la carne una liberazione di energia che resta. int1tiliz~ata 1per la copertura dei bisogni corrisponclenti alla funzione degli organi. Riibner cli ed0 a q11esto fenomeno il r1ome di azione dinamica ~p 1~cifica (ADS ). Rl1bn er precisò ancora la quis tione. Eq·li vide che per far fronte a tutti i bisog11i ciell 'o rg·anisn10 di un can e a 330~ punto di n r1 1tralità termica dell'a11imale, non basta forr1irgli un:i quantità, di calorie corrispondente a quelle consumate. Occorre aggiungere una quantità cli calorie variabile con Ja natura deO'li alio rnenti , ciascuno di essi possedendo una s ua azione din·amica: 5 ~6 in più .per gl' idrati di carbon io; 12.7 ?/o in più per i grassi; 36. 7 ~6 in 1Più per le albumine. Qu esta energia supplementare, perduta per i bisogni non termici ·dell'econorr1ia, si manifesta per contro sotto forma di calore ed è suscettibile di provved ere ai bisogni della termogenesi. Essa assum e dunque un valore r·eale al 1punto della neutralità termica e' deve essere valutata riferendosi a qu esto punto. G}i esperirnenti fatti da diversi AA. hanno d1m o5trato che tale produzione s up1pl ementare d1 calore non può essere spiegata dal lavoro m eccanico e secretorio digesti \·o. D'altra parte Terroine ed i suoi collaboratori hanno dimostrato che nna uguale perdita di energia si osserva ill tutti gli es.seri viventi nei processi ·p iù diversi ngni qual volta si abbia una trasformazione di ·p roteidi in glucosidi. Si tratterebbe dunque di un processo puramente fisico-chimico consistente in una 1perdita di. energia calorifica in conseguenza. della trasformazione degli aminoacidi in un corpo • utilizzabile per il lavoro cellulare, meccanico e chimico. J'erroine et Bonnet hanno dato di queEta perdita di energia una legge quantitatiYa, affermando che l'azione dinamica degli aminoacidi - e per conseguenza dei lJroteidi - si 1na-
XXX\', F ASC l ·i]
nifesta cori una produzione di extracalore di calorie 8,4 per 1g·rammo di p.zoto 1netab0Jizzato. Gli A.A. si sono proposti di verificar e tale lecrcre oe • fonclata sullo studio dell'ADS dei poichiloterrni, negli animali superiori e nell' uomo in diverst stati 1patologici e specialmente- nei casi di insufficienza epatica. Poichè nella insufficienza -epatica nna certa quantità di aminoacidi passa nelle uri. ne, se Ja concezione di Terroi.n e è esatta, l' ADS globale dovrà esser e più debole, per una stessa quia.ntità <lj proteidi ingeriti, che n ell 'uomo norrnale. P•~r contro e,s $a dov~à r estare la stessa se si riferisce l 'extracalore alla quantità dell'azoto urinario completamente scomposto. Gli .t\.L\. hanno valutato l'ADS tenendo conto del punto di neutralità termica e calcolando da una parte l'ossigeno consumato e dall'altra la quantità dell'azoto metabolizzato. Essi hanno trovato che l' .A.n,s ha nell'uomo normale lo stesso valore che n ~gli animali inferiori. Ne~li epattci l'ADS è abbassata. 1S econdo gli AIA. la clinica 1può gioviairsi di tale fatto :p er esplorare la fnnzione proteica del fegia;to. Già la clini.e.a si ·serve, ·a tale scopo, ·del ·dosaggio degli aminoaci.di delle urine, m a il dosaggio degli aminoacidi sia nelle urine che n el sangue può clare risultati dubbi. in quanto non tiene conto d·ell'azione del rene e dei tessuti La rnisurazjone dell'.t\DS evita invece queste cau se di errore. 1
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TOSCANO.
Il riconoscimento dell'insufficie11za epatica i11iziale.
I
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[ .t\NNO
(FJESSINGER
·e
vVALTER.
Journ. méd. fra·nç. , n. 9 1927).
l ,a capacità funzional e di un organo oltrepassa di. gran lunga la richiesta dell'organismo; è Quindi necessario che l'organo sia profondamente leso percl11è si abbiano nette manifestazioni cliniche. La sindrome epatica ~i ha quando hanno agito delle cause patogene a « potenziale el~ vato »; ma le stesse cause, a dosi refratte. non lasciano il fegato indenne Sfpecialmente se agiscono 1peir lungo tempo ; si cr.ea così un·epatite la- tente. che ·è importante scovare nel tempo in cui il potere rigeneratore dell'organo non è ancora oltrepa$sato. Cnuse favorevoli allo sviluppo dell'epatite fa. lente. - 1) Predisposizion e ereditaria (antece-
denti tamiliari: ittero, litiasi, co1'orito gialita;stro' . freq11ente nella clas~e agiata (figli di obesi. di gottosi-. di litiasi.ci). 2 ~ Infe::;ioni od intossicazioni. Quelle acute ma passeggiere (polmonite. clor oformio). lasciano minori tracce che una causa leggera ma prolt111gata per anni (tubercolosi. sifilid e, infe-
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,.,,, '
' [ANNO .~XX \ ., FASC. 14]
SEZIONE PRATICA
zioni dentarie, tonsillari, autointo~sicazioni i11tec;tinali, tachifagia, mangiatori di carni in con$erYa, costipati cronici, alcoolismo banale od etilismo moderato, ina continuo , specialmente sotto forrna di apeiritivi, e ad un 1g r.ado rrlinore, tè, caffè, tabacco) .
663 .
tempo di sanguina1n ento al lobulo dell'orecchio, tnodo di coagulazione, segno del laccio. Per la diagnosi differenziale con la tubercolosi, sar ebbe importante la cuti r eazione, che si esagera all'inizio di questa e tende i11\·ece a diventare negativa nell'insuffi r;ienza epatica.
3) .-\ nell e i I sovraffaticamento fisico od intelJettuale sta.11ca il fe.g ato; g1li .t\.t\.. })Ortano a11cl1e
l'esempio della t ertsione nervosa dei conduttori di aut.o. I
Sintomatologirz. 1~ mo1 to discreta; sintoma frequente è il dimagrirn ento, p er la parte pre-
fil.
li 1·iftesso di chiusura del pilo1·0 come me· todo di prova funzionale del panc1·eas ~ del fegato. .,
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ponderante d el fegato n ell' aliu1entazione. Si hanno poi piccoli accidenti nervosi : astenia, carr1biarr1ento d ! carattere, pigrizia dell '1attenzione, di1ninuzione della memoria, cefalea, con o senza vo1niti (emi crania), dt&1urbi del sonn o, so11nolenza dopo i pasti, ir1sonr1ia dalle 2 alle 4 d el maittino. Sono inoltre da citarsi i disturbi della termore· golazione (nel senso di freddolooità) e della di· gestione (stato nauseoso al risveglio, diarrea prandiale o postprandiale , talora co~tipazionc, feci spesso pallide), la tendenza alle emorragie tdelle gen1g ive, del naso), le mamifestàzi·oni ' cutanee (macchi e pigmentarie, incostanti e da non confondersi con nei, efelidi, sifilide). Frequenti le · varicosità capillari (cintura che segue il contorno delle inserzioni diaframmatiche) ~u fondo subitterico, lo stato carminato d elle mu. cose (r ossore speciale del faringe e delle gengive, segno di gravità); secchezza della pelle, edemi fugaci dovuti a veleni prodotti dall'autolisi efl}atica; orticaria, 1p rur ito. Per quanto riguarda i disturbi circolatorii, si ha ipotensione, che orienta talora verso la tubercolosi, l'op~iuria; la minzione non si produce che parecchi~ ore dopo ìi ipa&ti ed è abbondante; emorroidi, varici, varicocele. Si può avere sensazjG:!e di p esantezza al fe.gato, cbe è s pesso dolente allla p·a lpazione. Diagnosi di lab oratorio. - $i ha ur(;~ilinuria, reazione di Hay, presenza di zucchero (•p iccola glicosuria di origine epatica ) di indossile o di ~catolo.
Importante è l'esplorazione funzionaJe. 1) Funzione biliare : bilirubinemia, dosata col metodo di van der Berg (diazo-reazione e calorimetria). 2) Fuhzione antitossica, studiata con le prove coloranti (rosa bengala). 3) Funzione proteica : rapporto azotato, coefficiente ammoniacale· ridotto in rap1porto al pH, od anèora, indice di disaminazione (polipeptidemia riconosciuta con la differenza fra l'azoto protei.Co del siero defecato con l'acido tricloroacetico e quello ottenuto con l' acido fosf.otungst;co). 4) Funzione glicoge1:ica: glicuronuria provocata di Roger. ;J) F•:t~zio~~ ~aY-~g~i~rla: '\
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(IAnorzr<Y. Zerilr. f. C.'hir., n. J, 1927) . L 'a.p ertur·a d e'1 piloro ed il pa.ss·aggio d·e l con ter1uto gastrico i1el ·diuod·en o dtpen·de dailil'azi-0ne chirni·ca del duoden o ed una nuo,ra p·orilione noo piuò andare nel duod1eno se la pll'im·a iPOrzione non ·I1a r:iJcevruto illlila S1UJf1ficiente el1aborazione dal secreto 1pamcireati.co-biliare. 'Lintware\V' deJl.Ja 6c.uoJa di Pa\vlow 11a dimostrato •)h•e mettendo d·err gir.a1s·so nel ·d ruodeno iJ piloro si C'h iru1die e •d,a;Jlo s·tO/IlllélJCO· non. pa.ssa n1u.ll a finchè il .gTaisso [l01n è srt;.a to e•lélibor·a to dal srec.reto p ancrre·a ti!co-bil i1ar.e. Se p1er es·ean.p io· aid UJil 1cane con 1una fistola gaistrjca. ·cd un'aJtiP a du·o1denal1e si pong0tno 100 cc. di acqiua nel duodeno ·e 200 n e11'Lo stomaco, dQIPO 10 minuti si trolV'ano nello stom·a ~o soùtanto 10 cc. cli af;qna, ma se ripebeirfdo l' esp.e rimento nel druodeno invece dell'arqu.a si m ette d elJ'QJ.io, neilil o stomac-0 si tro·v.a IJllTl resi·d,u'o, di 150 c1c. di acqua dopo 15 min1uti; ed introd:uic·endo neJtlo stomaco ailtri 200 cc. di ruc1qfl.la qu est.a rima[le a ca'U 1s~ della 1)h•iu1&u:ria d1el ipriloro . L 'esiperim ento si pru ò 1.,ipetere ottenien do seirrllpre valoir1i eù1e1vat.i di t1estd•uo di ac.qu.a nelJo sto1naoo·. P:rattcan do nei cai11 una IistoJa panica:-eati ca 10 lega.n d·o i ·d oit ti piam.oreatilci ed ag'gi'lln,g~ndo :un' ailjm1e1:ntazio111e con burro ch·e ha biSOlgTlO d •U>n a gll'ande qru1a ntità di secreto p.a ncro.atico isi iforn1·a 1uno spiru.smo 1p.iìlori1~0 eld· il ci·b o ramane ai l:u ngo neùlo storr..r..co cadendo in p1utre.fazion ·e . Qucst.i •dati Slperimen·tJalti 15ono serYiti a !:'~.tg'ge rire il ·m etodo di ~.ro1Va deiia. f~nzione 1pancreaLica e bi liq.re che .0011si s~c net11'11IJ.'t:-~·~·:.'!.~!' e ~~l d1uodeno d•e gli inif èrrr11 da sag'g.i are una sonda d1uodenalle e do po avf•r aspirato il contenuto iimrn et te'!"'".7l 100 e;c. lc:Li oJ. i o vieg€ tjaile r i t i1'·a11.1 do ip oi !a. soiT1da fino i1ello stou111a1~0; si tfanJJ.o b SJ.' e aJ1or:a 250 cc. di ac.qua di c1ui o.r1d1inari:aimente nei s·a-r::: cloy)o 40 IninutJi non sj ~irova itTeJccj a, mentre nei r>'lC:; n-:>t"' 1 ",..., i·1 p•->.csacro .. ~o d'Uodeno e' ri · 6.uv··1· oJOJ.U -- _._1 1
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ta!'dato. Partico1are i-nteresse offre U·n ca.50 di calcol@ de.il co1edoJo 1n0u111eat0 r..c:i pressi deil!la papiì~a in c:Ji d0•p'O l'immissionE: nel ·(!".::vd eno d€1J.' olio ~
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Il. POLICLINICO
la so11iniini1str.azJone di 250 cc. di aicqiu.a si trovò qt1estia j1nt·atta nello sto1naco ùo.p o 40 mim1Uti con i.o stesso risultato ri1)ete1ndo 1l'intro1d•uz1i-0ne di acqua per Ja 1durata di iei:rica 3 oife. Qu1ando l'i.nJf er.mo V•GJ1ne oiperato con l'aisportazione del ooJco,l o e il def1UJS.so ·d ella bile riiprese l e vie natrllinali, rip1eten/d10 lo stesso esperimento di prinld si aJVev·a run resi.diuo di •a .:,qua mini·mo. Neii maJ1arti di a.c:htli'a do1po l·a 1prova dell'olio il piloro. r:Lm·aJil·etVa <)hiu.s o f.ino ad oltre due ore e ciò forrs1e perchiè la ma.lattia è in rapporto con un' attività .ddJmi.nuita -del pancreas. mentre negJi ip·ersec:retivi si h.a un a;umento d·ell'·attiività pari~ cre.atica e l'·eistP€:riJn·ento dà u1n'aipertur.a 1precoce del ~1ilO•rO. Ciò fta anche p ensare che le uJ· ~ere ga;stro-1druo. 1diena1li pos<S.amo ese·r e in rappo•r to con l'attività pam cireati:ca n el .senso c.he p·er un.a dirrninuita funZii.on·e •u·anc.reaiica I "azione deill' aJcti.do croridirico si esier.cita ,p iù a 11ungo. Così Clhe niei mailati di ul•.!.era .giaistrica può essere j11teressanie oltre C'h·e . iù sagigio dell'acidità giaistrica qiu·e~lo ·d·e1la fu1n zri1Qn e •pancTeat:iJco-Oiliare. R. BRANCATI. 1
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ARTICOLAZIONI. Problemi riguaI·danti le artropatie. (F . v.
ìVIu.r~LLER.
t.obre
Archives of l 'n tP,rnal :Yledicine, ot-
19~7).
\\'ircho'\iv e Volk1n1a nn i'nsegnavano a di stin·g uere le artrO!patie a car~ttere infiaimmatorio 1d·a quelle in cn.ù pirev.alligiono i prooossi .degenerati,vi. Nell'accettare .questa distinzione tra processi infiarrnmatori e .quelli a ti po degene.raJtiv·o-prO'liiferatriivo, è b ene notare eùle soùo le form·e acute p.resentano un carattere pua-amente e1ssudativo, e c he, in Qillasi tutti i casi ·d i flogo1si, si natane· alcuni segni di rigeneirazio·n e ...\llla ·distruzi·one di tess uti airtic-0.Jarti. e,.egue un.a pri0l·i f e.razj on.e di te.sooto connetti•vo : ispeissilmento e retrazione d ella caipsula artireol1are e irp ertirofia della 1sinovi,ale; spess 0 r esi<dluano anchilosi e aide&i·oni e, a volte, S.i ha neoformazione di t essuto oeseo . N·el reiumatismo airticolarc acuto i seiooni d efila if.Jo,g osi interesM.Ilo speciallmcnte la sin-0v'ial·e, la qualle, al11a biOlPS·i a, si ipre.senta af1rossata ed ede~natosa: l 'inlfiamm.azione s.i este11 de al tessuto connetti,ro peri1articolar.e. La sino.v ite è cairatterizzata da una ifilil· trazi one periv;rusco1are e perinet1rale di le1~ociti e mononucleati. Swift ritiene cl1e fil dolore sia dovruto a!lla pressione esevc.i tata dall'ess.udaito s11i fulamenti nervosi; le oortilagini non 11anno iJmpor\.anza n ella p atogenesi 1del dolore. ·Le Tadiogralfie dimostrano che. presto o tarcli, si ha atrofia delùe epi'fi~i. ma sulla ori•gine di qi.1~sta at·rofta n'u1la 1
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ancora si sa. Può darsi sia dovUJta a1lla im1nob ilità aJrticolare e: in !)arte, anc11.e alla pressipne e.sercitata dal 11i1qui,do. 1L' ..!\.. ritiene ol1e i"l 1p rocesso i11fettivo . abbia origine n·el mi-dollo osseo della e,pi fisi , r.i1cieo di va.si, e di qui si estencta al periostio e ailla sinov.ia1e, come .aviv.tene di regola nelle osteomieliti e tubercolosi •articola·r i. Anche il dott. Kyes è di questa api:nione: dagli esperim·enti fatti su,gli aniirn·ali egli •conclude che nelle batteriemie i g.e.r m i si 1J.ocalizzano Slpec:ialmente n.ella millza e nelle eiptfiisi delle. ossa, perocchè quivi la 1corrente s·a nguigna &Ulbisioe un Ta:llenrva. mento. Fraenkel e li suoi alli-evi hanno iisoilato, spes'So, i .g·eil'mi dal midollo oss eo ·d~l.lle v:ertebre • e di altre os.sa in n'Ulffierosi 1oosi di sapsi. Qulan1do il •1pr·oc·esso flo·g.istiico ,gi·unge a1la sinovialle, nella maggiocanz·a dei casi isi priod:u~e un essudatoi che, p e.r lo più, è privo 4i •ger,m i; ma n0llle a.rrtrnti gonocoiccicihe ,!'.essudato è Sfpesso ricco di gonococichi . . . Artriti. - La parola « .r eumatism.o » è stata aippliicata a un g:rian numero di stati :patologici (mia11gie, n evral!gie e artralgie). L'1A. intende ocCUIJJ·aflsi, da un :punto di vista generale, d-ell'anatomia .pia tologica ·deIDle aritr·Qpatli.-e vere a tiip-0 inf.iammatolfio e degenerativ·o-prolif.erativo. Artriti s·econd·arie si osservano, spesso, durante iù decorso di molte malaiti.e inlfettive: $Car1aittina, dissenteria b·a cillare, .g-0norr.ea, rm·eningjte .cerebro-spinale, infezione puerperale e febbre melitense. Il 1Pneum-0ce:ooo, iU m.eningocooco e lo stafilocOICco s-0no s.pes.so la ca'U6a dli ifl 0.go·si 1gir.a'Vi delle arti,colazi.ioni, ma jil ,germe ch,e più f1Dequentemente si ris contra n'elJ.a poliartrite acuta ·è lo streptococco. Siinger riti·ene 10h·e gli streiptococobi oos tituiscano un giI'UIPfPO omog·eneo; ma i lavori d.i Slchottmulle.r e Brow·n hà.nno dimostraito clie v i· sono vari tipi di stre.prto·ci0ochi: 1) ·s. non €JII1 òhltico, 2) s . em olitico, 3) s. viridaris, 4) s. puùriftcans. Lo s. virid·run~ ·si rinvi,ene spesso nelle cripte tonsillari e aigli aipt·ci d·ei .d.e nti 1g1UJaSti. Desta merravigli.a il fatto. ohe questo microrganismo, frequent€ os·piite .del farin,ge. possa passare n ella corre·n te san· gui.gna e dar 1uogo .a un'.en•dO<)ardiite e a una se!psi quasi sern.pre inorta.li. L "orgianisrno sembra in.caip,a ce a produir.re anticorpi contro .q1uesto cocco a scarsa virulenzia. Un probl.e m·a irrl'lJJ)OII'tante, ma ancoif.a i nsoùuto, è se cyuesti diiversi ttpi dti streptococchi possano trasfonmansi l''llno ne.li 'altro. Può ad esempio lo s. emolitico in .determii.nate condizi<>ni di ambient.e ecc. trasfornl.arsi, in modo da assumea"e i caratteri dello s. viridanJ.5? Ulteriori ist'Udi sono necessari jper risolvere questi problerni. Le infeziorLi streptococciche spesso .sono la causa di artJriti transitorie o persistenti. che isomiglia no m o·1to da vicino alla ipoliartlrite rPumatica acl1~a. Germi latenti per anni nella cisti1
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66.)
SEZIONE PRATICA
f e.ile a,
i1elle \'ie urinal'lie, n elle vene tr-ombosate e.ree. .posso110, ad un dato m~mento, pen·etrare in ci ocolo e 1dar luogo a brivido o febbir e. Senza rdt1bbio, però, le toDJSiJll e e gli a·p ici dentari infetti costituriiscono i nidi pit1 impoTtanti dei coiocl1i. Poliartrite reumatica acuta. - Quan.do si lascia il eam1)0. dellle artropatie ad etiologia nota, ci si meraYiglia con1e sia diflfici1e stabili.re, a letto 1del malato. u11a dJ.31oanosi di.f!f erenziaile tna una éllrtrite doYuia a una infeztone sure1p1toco1oci'ca sicura e quella do·vuta al raum·atismo articolare vero. ~folti ca.si ritenuti prima come reumatismo airticolare a c uto erano in realtà caisi di sepsi, dovuti a sYaric.1ti germi. Riim1a n·e , truttavi•a , un gru·p po. di artriti ad etioilogia ignota. Fie'Ciler richiamò, per p-rimo, l'attenzi-0ne sulle tonsille, q1Uale focolaio ,primiti \·o d'infezione nelùa po1iartrite re-uimatica. L'asportazione di esise non h·a sempre modificato il d·e'Cocso ·d·e Jla ma·l attia. SchottmJUl,J.er ha dimo~tvato chiarrurnente che vi 1 poS1Son o essere iocolai secondari di infezioni nelle \··en e o neil.le valvo~e eardiaic11e, cool come nell·e tonsiHe. Quindi non è. da aspettarsi grandi riis ultati teTa;peu.t i1ci dalla sola tonsi~lectomi1a; anzli. l'tA. 1h a s p esso os·seTvato peg·g ioramento e comp~icazio11i in seguito alla tonsillectomia. Il reumatismo artiicolare acu1o tipico è 6tato ri[conoisciuto c·ome una erntità nosologi·c.a a Sè da M1aic CaJlU!ffi, H 1eigeler ed a1trL S\vift n e 11a dato la seguente definizione: « una malattia a etiologia ind.etern:nd.natia, caratterizzata cla f eibbre, flog01Si élJI'tiico:lairi migranti, miocéllrd i te e dall·a teTudenza alUa scOIIIllpars1a dei si1I1to11ni s.urudetti mediante Slllf'ficiienti d·osi di salicilato socli1co n. Più è gio·v ane il malato e più facilment e si ha l'endocardite e la co.rea. Questa maggiore su.scettibilità alle compI.iJoaz'ioni nei giovani foTse è dovuta al raipido a;ocooiscjim1ento nelle eipifisi. Payr pe11sa a un fattore costituzionale. Mo1ti in<li Yid·ui . offerenti di gotta hanno una stQII'ia di cloloni a·r ticolruri nella ·l oro adolescenza. Il reurnatisn10 11a 1en1denz·a .alle ricadute, f.otr:s.e dovute alla persistenza di un f.ocol1a io latente di infezione. Cornplileazioni firequenti sono: l'iillSUifficie11za i11itralica e iruortica. Le lesioni aniatomo'l>a1olo,giche del·l ' endo:cardite lenta e delJ '.en·d·ocar . dirte re1u.m atica sono Je $eg'uenti: n ella prima le lesioni s c110 a tiip o ulicerativo-dist.ruttivo e si osserYano , spe•siso, pi1ccorr·i anewismi vailvoJairi e ip.er.f orazioni; n·ella seconda, invece, si osser v.ano is~'.)es5irnenti ·dovruti a infiltrazi-0n·e cellula.ere dr.Ile valvole, -e.guita, a volte, .aa p1-..o'lilf erazion1e dt pitccoile ''enrucosiià luTug•o il marigrine di chiu~ura llell e ,·a1,·oll'. S\vi~ rittene elle i risul'bati terapeuttc.i buo11i diati 1dal1la ·somminiistTazione di S<lJJ.ic-ilato 1soclico ra,µ p·r esentino una carattei.r.istica d1e·l r e11mati s 111 o ::irti colare. f_,' .I\., in,-ece, è rtell' opi·n ione 1
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che jl saliciìato n•on abbia un'·a zione s,p~cif1ca, per.occl1è egli 11.a os~erviato cl1e ancl1e nella gottaJ a volte, il salicilaito sodico dà ottimi rii51Ultati. Schottmlille·r ed altri A...\. ritengono ·c:l1e l'etiologia clella ma·l attia •sia i.ignota e ol1e quan1do si riscontr.a no nel 1saa1g1ue ·di qru·ei.Sti ma>lati dei germi, essi deb·b ono cor1si·der.a~si com•e llna infezione secondia ria. Qt1ar1do si rin viene lo streptococco il quad.r o clinico è quello ·dell' en·doc•airdite lenita. Schottrrriiù.1leir ha :r.ecentemente dimois trato che in 1 casi di sep si . i rg emii in ·Ci1:r.colo o vengono !I'apd.dam1e nte d·i strutti •dal potere ba·t itericida d·el siero o fa•g o.citati .dalle cellule d ·ei tesisutJi. l.Ja battel"iemia 1per.sistente si ver:ilfi1ca solo quand·o i poie!I'i di dirf esa o,rgani1C1a s·ono ridotti al 1ni11irrno. J'·a le co1Thdizi·On·e, peraltro, non si1gni:fica che i ,g &mi si moltiplici1ino nel sa:ngnie, iperoochtè la loro m10J ti·p licazione può . Yerilficarsi -isuUle vegetazioni dell' endocaroio. Ricerc he batteriologic he. - Oeller, Di·etri1cl1 e Sig·mund hanno studiato quale si.a 1a sorte dei batteri giunti n el ci.reoù.o. Illliettando ne:ll·e vene d j animalli gen-mi viruJoenti, doipo un ìbreive rperjodo di tem·p o essi non Si 1rinV1enivano più nel sangue. 1L a loro ratp i1da scomiparsa 1dal 1cire-0lo era do\'nta in parte alla azione batteriicid·a <Iell siero e in parte al potere nagocitario del.l e c.ellule endote·U ali delle v1enu1e ·e doei vasi ca.1Piùlari. ~ può, qurindi, ·conicludelfe ·Ch·e l'aissenz·a di geirrrni n el ci•rcol 0 non sta ad in1di'CaTe ohe n on vi sia stata rprecedeintemente una invasione di germi. I 1piccoli noduli iperivasco1ari nel f·ag.ato, millza e pol111one descrititi da Dietrich e Sigmund somigliano istologicamente molto ai noduli di .l\scholff nel reuma11smo arti1colare. Questi noduli non 5i posis()n o ,perciò r iten eire come paJtognomonjci clel reum.atisimo alfti1co1lare. Per quanto rigu arida il mec.c·anismo di d if.esa d:e11' or.ganiism·o -c'entro le malattie, i:l lavoro di T . .Smitl1 sull'immunità naburale è di gran°de imiport.anza. Egli ha dtn1ostlrat o cl1e, se i viite]lini neonatri vengono privati -cl·el primo latte ·d·e1la mad.r·e, essi soccombono in pochi g'iorni pe1r settiic·emria da ·b. coli. S e inYece sU1Cchian o ap1pena nati il .colostro, Ja setticen1i.a cla b. c oli non s'i manilfesta, peroochè i ie·onpi immunitari aoqiuisiiti imipediscono il passag1giio clei bocteri attraiv.erso· la parete intestin ale. S e ' inYece , s•ucchian·o irl colostTo, ·qrualiche giorno do1po la nascita, essi woquiJsta:no soltanto 1Una immunità incomipleta e si svil'l1ppa una poliartrjte ipuruJ·enta. Quest'rultiima _e venienza è un altro e.s·e mpio della 1predilezione delle m etastasi b·atteiri1c11e 1peir i tessuti e le artiicoliazdoni. La paro1a « virullenza » va .intesa in senso relativo, poichè 1un individru10 1piuò so'C'COffilber.e per la ste&sa in.f ezione c1ontro la qt1ale i poter i di diJf·esa or~nica hanno ·da1ppmima r esistito. Nel r eum·a1
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t_isn10 articolare acut o si .p uò ave;i.·e la guaTigi,one, senza .che si ver ificl1ino •com·p li·cazioni; m entre in altri c.aJSi s.i lha iJ .quadro di un r eum·atismo i.subacuto o cronico. N·eg~lri uiltirrni &ta-di d el·l e rtcaidiute j sintomi articolari 1 pas.san·o in s·acon.da linea e il qua·d•ro clinico sollni.gJia a quello dii ·una se1psi Jie, 7 e. }3en pr.esto la rf ebbre <rimàn e p ers~stente m.ente aJta, iù rp . divi.ene pa~lli<io e si svilupip1ant. j iSergni ·cli una v•a1'volite. Le em 0 ooultur·e 1possono riuscil'e ·p ositi1ve p err lo· streipitorcocco. E veram ente n.eceSiSario __. 1si doman·da l'A. , - dover am1netteve in .q·u ·e·.sti casi una dn.fezione secondaria? L"A. ritiene, invece, che il p.ror<)es.so teil' minale non rruppresent·i .a:ltro c11e il 1faJµ.tmento ·dei · p oter i ·di dilf·esa d •e11J 'or.g ani&mo contro J-0 siessv g erm·e, .c·h e l11a a.Iber:g·ato in esso p eT lunghi annt. Si sarebbe, .pe.r tanto, indotti a ritenere ·c he piroibabilm.ente il ge.nm1e cl1e dà l 'endocardite terminale sia qu1eùlo st0'Sso, ·che h·a c·a us.ato t r :iJpeLuti attacchi di reumatismo. ,Tuttavia non ·sii ·p uò, allo stato att.ualc dolie nos·Lra conoscenze, negar·e la possjjbili tà ·di una inie zione se1con1d·aTiia. 11rtriti a r;u te. - Un altlro prob1'eima II'i·gual'd.ante la tP•a tologia del11'e articolazioni è que'llo d el.l'artrite acuta prorlotta da agenti tossici: Tanto nei casi ~ravi di a.irtrite g ottosa qu·anto nei casi di artrite infettiva g·tave han110 lùogo distruzioni è anchilos i dello stesso tiipo. .t\n•c.h€ nella gotta le il·esioni artiioollairi sono a ti'PO infiammatori-o; non raramen te si h.a :p,r esen.zia di essudato en id oarticolar e in ciui si è sp·ess·o ri.sco·n tirato glfan q.u•antità di urato di so dio. Non v':ha du·bbò.o c h·e '.l'ru:r.ato di sood.o &i·a 1a causa della r eazione flo.g i:sti;ca. I ·d ep ositi di urato di sodio prod!ucono una necrosi locale -e di&truzion e de.Ile cartilagini; n e.g li strati [pii ù ipr-O<fondi si nota una zona di d e.pos i ti cail·c arei, intorno alla rquaile 'Si producon o n eorform.a z.ioni vasali e ·cellule otSteoi1di. Alla distruzi0one d ell e 1cartiJagini epifisa!I'ie seg.ue la neoformazion e di t-ess ut0 osseo. Nei giov.ani, specialmente, ·è •spesso difficile 1.n diiagr1osi differenziale tra poliartrite ll'e'lltmatica e p oliartrite go.t tosa: in questo caso na grande :ian'Portanza la d etenminazione dcll'acddo u r ico illel san•g'ue. 1Nei m·alra ti d i una certa età ·v i può essere confusion e con l ' ar~ trite deifolI'm•anite: Ja determinazione deill'wcido 1Jrjco neJ sangue risch jara liq. diagnogi. P er « i nfiam1n.azione cr onica » - dice l ' .t\. de,-e intendersi n on giià .u n processo s.pento, ben sì una r eazi.one lieve ·di 1unrga d.urata. Le )nfiamrn1iaz·i oni ,croniche :articolari sono caratteirizzate, qua.Si sen11pr e, da feJJibTe n1odica; fr eq·uenti ~ono le J'iteadute, ma .glfi atta-0cl1i son o r a.irarn.1enite graYi. Le rurtropatie irufiamrnat{)(J'ie cronwl1e sono caratterizzate da una netta atrod'ia d el teSl9UW osseo delle epifisi e, a YO•l te, anche 'dellle diafisl Oli 5tu<J1 n1icrùs c o~1;,·· i faftti r1all' ..\.. no11 l1anno an0
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coru r isolto la questii one se .questa atrofia .sia dovuta soltanto ialla inunob1lità articolare o al proce~so infìamma,torio cro11ic0 del tessuto osseo. 51P,on gio1So. Tuttavia può dall\Si c·h e l'im1nobilità, 'Cau~a dell' a.tJrotfia m usco1are, possa a11iel1e dair 1uogo alJe l e1.3ioni ossee s·u descritte. E interessante notarè c·h e n elle vere artriti croni.c·l1e i11fetitive spesso si rii.scontrano d elle neo.forn1azioni ossee. Le artropati e croniche infettive ap11) a rtengono qua&i sempre al tipo atrofico, me11tre le for1r1 e <li gotta croniroo presentano, per lo 1'.)iù, ~esi-011i a caratJtere i{pertr·ofiico. Vi è un altro t.iipo di l1Tt.rite, ct1e si inizia com e una m .alattia cronica con mod.iieo gonlfiore· ·e dolore detll e afl'ticolrazti oni d elle dita, con liev e f·ebbre O· apir e'~s·ia, e s i estend e a n'llmerose arti c.olazion i de.forma11doJ.e e irri1giclendo·le. L'A. non è certo se qu esta farina di airtropatia sja n no di ori1gi11e i11fettiva;. nella mai~iO<r 1parte .dei 1cast !'·etiologia clelJa malattia rimane completamente oscura. L '-.\. dice c.he questa f.r.equente forma di artropatia costitrui sce. la parte più oscura delle malattie articoUari; ,egli ha .o.s<se.rvato dei casi in c ut ;1e 1·esioni si erano esteis e a .qua~i tutte le articolaz4.011i, d·urante il .coTso ·di div·Brsi anni, ma non era110 d·im ostrabili segni di gravi alterazioni delle icarti1.agini n iè all'esame radiografi1co n è al1l 'auto1psia. La mo1b ilità d elle articolazioni era leggenne111f:e d·i minuita, ma le ossa delle mani, d ei piedi, d el1le braccia e delle gam1b e eran-0 note,rolmrente atrof i'C·h e; non si notavano ·1esioni a tipo infiammatorio n +è osteo1nalacia . L' A. ha ossetrVato 2 casi di s imile artrorpatia in una fami1glria e riiti·e11e. qiuindi, possa en tra,re in cartJosa un lfattor e costituzionaJle. Fra i plI'oiees·sl .cìfonici arti·colal'i bisogna consi,cl erare q'Ueùli di OII'igine to1ssi1ca.. I pi'l1 noti sono: l' oCl'ono~&i e la .g otta. N·ell'ocronosi è staJto dimostrato .ch e una autointossi1cazion e co11 acido ùiossifeniliacetico dà luogo a una colorazio11e !bruna e a una ·degenerazion.e l enta di tutte le cartilaigini idel conpo, •comprese que•l le ·d elle o,r ecchie (\Vli.II'Ch·ow). N·ella gotta cr.onica urratica, a ,·olte, non si riscontrano i deipo.3it·i uratici. MlIIlL\ ritiene ch e g li •spazi vuoti che si Yedo110· n elle epifisi co1J'esame radio1g1,a.fi1co sia110 car atte.ristici del[a gotta cr onica , e i prepara ti anatomlici ·del·l' A. dimo&ttrano ohe qu·este ca,·ità ,~uote n elle &pilfisi sono rien1ipite di Ulfato di sodio e isono .cil'Condate da una massa di 1cellnle infiammat-0rie. J>eirò l' A. 11a riscontrato siJrl1ili -pazi vuoiti a n·c•he in artriti irufetti\·e c roniich e. e perciò ta1i spazi n on posson o consi·derarsi caratt eristici. Nella gotta aronica i depositi uratici iposson o esistere, n·alle arti-colazioni, senza provocare n è dolori n è segn i cli flogosi. Si ritene,·a una YOlta cl1e n ell a oaotta cronica i tessuti fossero dive11nt i co.::ì jnse11siiJiji alraci ,lo urico, che J'11rato di f.;O<lio
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non fosse più cwpace di !PfOdfUrre una reazione dovuta .a degenerazioni trofiche i1ervose. ~ume infiammatoll'ia. Ma questa ipotesi è stata a'b·b ban, rosi sono, peraltro, i pro·ces·si 1norbosi ohe possono tlocalizza1~si n elle ossa e nelle articolazioni, donata, poic.h·è l 'A. iha n-0tato ch·e , facendo iniezioni sotitocrutanee di uiraito di sodio, si 1produ ce,'a e in questo c-ampo della paJtologia vi sono an cora molti fatti oscuri e éon·t ro\··eirsi , a rischiaTare i lo stesso grado 1di fùogosi e d·o lore sia nei caisi quali sono n e,ce:ssarie ulteri.ori i11dagini batterioacl1ti che cronici di gotta, e infiammazione più o meno grave n egili in1di'Vi·dui sa11i, non •g ottosi. logiche, mi1c,rosico1P•ione e cl'iniiel1e. N. MARZO. Le forme lierv.i proli:f·etrativ·e di gotta croni·ca raippresentan o il ponrte ·di tranisizion·e alla seco·n da forma di airtrO(patia ·atonica descr1tta da Wircl1ow Il IDOl'bO ' di Stili. e Volkmann sotto la den.ominazione di << arthro(MICHELI e GA!\fNA. lit in.. .i1ll~ d., n. 1, 1928). pat.i a rtcj·ormans » . QuHsta mnlattia è a carattere Col nome di rrn. di Still è u11i\' ers•ailimente n·ota produtii \·o e non flogisttco, e le prime lesioni a llna forma d.i porl iartr'ite cronica colll manip0Jarisco.ntrarsi sono la d egenerazione delùe cruvtilaz1ioni articolairi multiiple e si1m metriche, con tugini, cui segme una i{penplasia di tes<S!Uto osseo. m ore di milza ed a:deno:patie 1ugualmente multiple Le radiog.rrufie dillno~trano che la n eoipro·duzione e s:ùmmetJ.rillcl1e. L'affez1ione è abb·a$tanza rara, ossea non si limita alla regione cartil aginea diIPOich·è dopo le l)rim·e ossell'Yazio11i di Stili, fatte stimtta, ma si estende nelle parti Yiciniori. Si osnel 1897, i casi descritti n el~a letteratura so,n1sein•ano, spesso. escrescenze tpoljjpoidi a carattere mano in tutto ad una quind·i cina. 'illo~o La degenerazione deiJ.le ca1'1;cil1agini non Gli AA. recentemente .n e ;riferiscono a1tri dt1e caspiega, p erciò, da sè 1sala l'intero processo ]pelfsi. Il pri1no rtr:attasi di un ba.mbirio cli 11 anni, ca· trofi1co. È r.egola, senza eccezioni, ch·e n ell'artl1ropitato all'osservaz~on.e doip 0 cir ca trt: anni da che pati a def orri1,ins non si verifica mai anchilosi. In assenza di ,pro1cessi irufiammatori non $~ ha ohe 1'1affezione· sii era iniziata., e dimesso dalla Clinica in condizioni li.evemente mi.g1lio r.a te. lievissimo dololI'e e g·onfior e. JYuranrte ii.1 riposo L 'a'ltro oaso si rirrer,isice invece ad un uomo non vi è dJllo~e affatto, nellla posizione eretta sì. La causa della •de.gienerazione delle· cartilagini è · di 29 anni, ricove['ato in C1inica gd.à in condizioni alqu anto gravi. L 'ruflfezione drurava da 11 anni, ignota; ipruò darsi s!i. tiraJtti di sema;>li'Ce atrorfia sela deambulazione non era tpiù possibile e la nil e, seguita da scansa ijp·ertro'.fia ossea. In altri morte so,p .ravvenne rper debolezza ca:rdiaoa ed casi la degeneTazion.e cartiJ.aiginea è dovuta a .. edema poùmonare. caus; m eccaniche (piedi piatti, coxa vara, genu Entrambi i casi isono di notevole contributo, va1gum). In mollti altri casi l'origin·e del:l'airtro1potchè stu1d iati n1olto b ene ontre chè diaJ. lato c1ipatia rimar1e oscura. Alcuni Ai.A. p·ensan-0 :a fatnioo, anche dal lato radio ~rafiico e isto1patolo1g ico. tori etiologici di natura endocrina. L 'A. h·a osn .opo la descriz.i o:n e dei dt1 e casi, gli AA. passerv.ato nelle donne la •CO·mparooa di alterazioni croniche delle airti•colazi.o·n i dieci anni ip:riima o s ano in rasse.gna gli e1lementi fondamentali della si·n d·r ome c'lintca ·ed anatomo-patoil ogic·a del m. d-0ipo la meno1paru1sa; in -tali ciasi si tratta !p er li.o di Still . più di donne obese, i tCUi aliti inrf.erioci de1bbon,o, L'affezione ha inizio nella grande maggioranza pereiò, sostenere un sorvréllp\Peso, e i migliori rid·ei casi, n ei pr:i/ffii anni di vita ed è riten'llto ecsultati teirrupeutiici Si •otJtengon-0 ridu1oendo il pes·o del corpo. L'A. non nega, ,p e.raltro, ohe i disturbi -cezionale, da Stil! in tpoi, dopo la seconda dellltizione. L'insorgenza può esseire subdoùa e lenta, en.domini poosano dar auQlgo ·a d alterazioni d elle altre volte in vece tum'UQtuosa, tanto a volt.e ·da oosa. .. poteir simular.e un attaoco di reumatismo artiUna delle if-Olfme 1più tilpi.che di « arthr.0tpatia decol·are acuto:tormans » è il « mru.um coxae senile ». Anche qui '.Nlalattia ordinariamente febbrile, il m. di Stil! la malattia ·Si inizia con la d~oienerazion.e delle cartilagini. Le ra:ruogir·a fie spess-0 danno a dimo- può 1presfntare due andamenti termici differenti· la forma cronica .con f eb.bre pirotratta, in cui dop9 stllare d·e<fo.rmità amic.h.e ne'l1e airtiicolaZ:ioni del 1gtiun esoir,dio pct.ù o meno acu.t o si ha una febbricoaa n01oohio, della sp·a lla e delle 1dita. .Aip!parr·e, quindi, inte.rm1ttente .che si troocina per mesi ed anni, verosirrn:ile che in queista mala·t t'ia vi1cino al fate la foirma periodiiea, ne~1la quale gli rucceisisi di tore meccani•co vi sia an1che u n d'atlto·r e costitmziofebbre piutto8to alta, remittente o intermittente, nal·e. L'artropatia tabidorrum arp;prurtiene anch"essa si ,aJte•r nano in maniera più o meno irregolare aJ.I·a categoria ·d·el1·e artr.op·ati.e a ttpo i•perrtrofi1co. con pe·riodi di apiressia completa o .quasi. iNaIn questa malattia, come pure nella s irinigomi.elia, tuTalmente esiston·o tutte le f orme di tr·a nsizione. si ha: distruzione dellle .c·aI'tilaJgini, abbondante S'Pesso nel1le form·e ricorrenti gli aécessi febneofor111a-ziorre o'&sea e assenza di dolore. Alcuni brili e Je nuov·e manifestazioni arti-coQari si ac11·eull'ologi etredono ohe la malattia di ChaTcoit sia 1
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COIIllJPagnano ad aumento di voiume de1la milza e talora anche del fegato , e ad aumento del volume e ·dell a dolenzia ,d·e.Ile adenopatie. L'accrescimento dei pi•ocoli p·a ziooti è ipiù o meno sensibilmente ritaird·ato e l e condiz. generali scadute fino a pr·esentarsi una vera cachessia. L'anemia è sempre costante, a tipo seconda['ÌO con valo r e glob1ulare inferio.r e all'unità. Sp·ecie d·ura.nte i periodi f ebb·r ili qua.si sempre esiste leucocitosi clte può arrivare anche a cifre eJevate (30 mila). Le alterazion i arti·colari localizziate da principio a quaJ,cru.na dell·e grandi ar.ticolazioni, !finiscono di r egola per assume.re col tem1p·o una J.arga diffu sione , estende1n dosi in maniera 6iilnmetrica, per attaicchi ricorrenti, a qru.asi tutte le grandi e le ptccole articolazioni , comprese quelle con.dro oosiali e sterno clavicoJ.ari , e que.11e verteb•r ali. Le arti1ool azioni coilpite aipipaiono 'bumide e dolenti, e spesso arrossate. co.n traria·m ente al r eu1r1atismo articoJa.r e a-cuto, le manifestazioni articolari' sono as.sai te11aici e tendono geneiralmar1te a fissa:tisi, a farsi permanenti. Fr·equ·entemente :perciò si arriva a:l peri·o·do di stat<;> in cu·i il qu·a dro è domina to dall'ingr o,~same;nto simmetr ico di molte artico[azioni, dall'atJro!fia spiccata d·ei m usco 1i, dahla limitazione 1de.i movimenti, 1ino alla oom1Pleta rigi·dità, con il'.issazio·ne delle 1arti1colazioni in rposizioni .p iù o m eno viziate e consegu.entem ente dall'inca:pacità f·u nzionale ,p iù o m·eno 1comp[eta dei pazienti, alcuni dei quali affatto immobilizzati e doloranti al minimo movimento. Anatomopatologicamente-€ stato messo in evidenza l 'is.pessimen to 1della ca;ps·uil.a e dei te.ssuti p·eriarticolari, ritenuto da alcuni com e un processo ·di iperp·lasia infiammatoria ·d ella cap.siula e di sinovite c•r on1ca con i1sipe:ssimento de.I connettivo e focoJai multipili d 'i11filtrazion e linfocita;ria, senza essudazione ~n cavità. .La radiolo·gia quasi tutta è d'ac·cordo n ell'esclud ere qualsiasi alterazi.one ossea, ·afferrnan.do invece il carattere p·r eva,lentea:n·e nte c apsulare e rp·eriartico1aire delle artropatie. Ciò avvaJorerebb,e l 'afferrrnazi-one di a1cru.ni AA. i quali sosten gon o essere caratteristic·a del m. di Still l 'a BSenza di lesioni osseo~cartilaginee, ma non sempre è così potch·è, accanto a feno meni di demineralizzazione delle ossa e in sp ecial modo dell'eipifhsi, non mancruno, in una parte dei ca~i, lesioni -0steo-cartilaginee abituaJimente limitate a qualcuna soltanto del.le articolazioni colpite. Cruratteristiche del m. di Stiìl, sono, come già d etto, l e adenopatie a .foco1ai m.u ltipli e d'ordinario sicinmetriici, come sono multiple e ordinariam ente simmetricl1e l e M"tiicolazioni coJ1pite. Tutte l e stazioni ganglionari posson0 presentare i loro gangli aumentati di volume .fino alla grandezza 1
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IL POLICLINICO
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di una no coiola, di co([l6jstenza più o meno dulfa, isol·ati, mobili, con 1cute sopl!'a;stante sana, .p oco o nulla dolenti. D1a l lato a.JlaJtomo-mfcroscopico esse sono di color~to gtrigio-biancastro, uniformi, senza traocia ·di focolai di necrosi o di rammollirrnento sulla sUJp.enfi,cie ·di tagli.o. Fondarnenta.lrrnente il tipo delle lesioni coll!SIBte in 1una i.p~asia di aJt o grado de·g li elementi prQpll'i dei ser11 1infaticie11doteli cioè e ceJlru.le del !I'etic1oilo e degli elementi rieti·co!liari ·del tessuto linfati1co pro1P1riamente detto. Degna di me.nzio·ne è la ,p resenza di un certo numero di p.1.asrnacelluJe e di · lieve essudazione cito.g·ena, di un numero insolito t0ioè di polinru.olea.ti neutrofili ed eosinofili. Il tipo istoilo1gico, ·d unque, . e la distribuzione diff.UlSa, ma non sistema~ica ·d elle alte·r azioni lin'foghian·do11ari, dimostJ:rano 1Chiaramente che l 'adenopatia del m. di Still è un' aden oipatia satellite, seco•n daria a1le localizzazioni art~co.lar i , la quale p·er altro riveste almeno nei casi degli M· una f:iJsionomia isto.rpatologica sui gen eris, in réllppo·rto ifonse oon la natull'a ·delJ'ignoto virus e colJ"andam1ento sqUisitam·ente croni1co dell'afifez'Ìone. L'altro ·e!lemen:to della triade sintomati~a de.l m. cli cStill è il tJuanore ·di milza. Esso è costante, a volte può raggiungere anche dimensioni :r-agguardevoli. Istologi·ca.mente è un tumore infettivo, con po~a ·a bb.or1dante e con·ge-sta, senza alterazioni carratter:hsti·che dei ;fo.llicoili, che possono essere jndifJerenti, iperplastici o atr·OJi1ci. ' Il 1decorso de1l'affezio·n e ·è squisitaimente ç ronico, con periodi di riiacutiz7azion e e iperiodi di calma. Raramente la malattia conduce a morte, che invece può · e&s·ere dete1rminata da malattie intercorrenti, d3Jlla tube:rico[osi o da aff.eliioni pn eumon·i che o bron·cop.n eumontche. L'arresto ten1p o.raneo o definito, deJ processo morbo60, può anche verificarsi, si ha allora 'il ristabilimento d ella cr·asi f:anguigna e delle condizioni gener&ld, cessazione dei if·enomeni in'fettivi, r e.g res·sione dei :tatti ghiandolari e di qru.elli articola!'l in misuTa quasi ,completa. Le numerose cure tentate (fisiche, termali, raggi ultraJVioletti, proteinoteraJpia, vaiccinoterapia, 6'3Jlicilici) n-0n hanno, sembra, a:lcuna inflru.enza. Stil! dice ché alcune infezioni inteTcorrenti sarebbero capaci di modificare favor evolmente il iprocesso, il che gi'U!Stificherebbe il tentativo fatto in alcuni casi della .maJ.ari.oterapi·a . Cir ca l"autonomia della forma morbosa, essa può di!'§i in gran parie ammessa dal.l a maggior anz.a • degli ~"1.A., ne.l senso di un complesso sintomatico ben definito. Più contestata invece è la. sua ru.n ità etiologica. ' i i sono AA. Watti cile ammet.Jt-Ono iche il m. di Still sia sostenuto s ulla base di uno speciale terr eno <Costituzionale, da vari fattori, la tubercolosi
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SEZIONE PRATICA
compresa, altri cl1e l'attJribuitscono a sost·anze tossiche di natiura digestiva o da alit erazioni del ricambio, aùtri infine che sostengooo non essere il m. odi Still altro che una forma sipeciale ch·e 1p uò asswnere il reumatismo arttcolare ne.l l'età infan.tile. Giamna e Micheli molto oprpo·r·t unamente controbattooo tali ipotesi, giungendo àlla con·cliusio·n e .che il m. di Still deve riguardarsi come una malattia ad etiologia sui generis, spectfica, ma tut.tora ignorata. Tutt.o il quadro infatti parla per
la natura infettiva dell'aJfezion.e, anzi ·p er una forma di sepsi cron~ca: le ricorr·enze febbrili e articolari, la partecipaz·ione al pro.cesso della pJeura e del pericardio, il uumore di milza, il progressivo decaclimento delle condizioni generali e della crasi sanguigna. Disgraziaitamente però si è ancora lontani dal poter definire sotto i ·aspetto batteriolagico l'agente di questa sepsi. A.
POZZI.
da traumi o da infezioni è n ecessaria una ipredisposizione costituzionale. Le artriti croniche segu·ono talvolta ad artriti acute, in altri cru:;i esse sono primitive. ·Colpiscono principalmente donne di media età, spesso all'epoca del climaterio. Determinano alterazioni dei contorni articolari, ledono J.a funzionalità articolare, spesso si accompagnano ad elevazioni termiche, talvolta anche a tumef.azioni glandolari. Le arrta'·osi croniche çolpi-scono individui jn età più avanzata, al oontr,ario delle artriti esse sono spesso oli.go-articolari, alcune forme 1Però, la malattia di P erthes e la malattia di Koler si osservano in individui .g iovani. Le artrosi interessano principalmen te l e articolazioni vertebrali e quelle· alle radici degli arti. Le deformazioni esterne delle articolazioni sono di solito minori che n elle artriti croniche; così pt1re le alterazioni f11nzionali ed i dolori. Man~ano s intomi infettivi (febbre, tumefazioni glandolari). POLLITZER.
Patogenesi, diagnosi e te1·apia delle affezioni articolari croniche.
SISTEMA NERVOSO.
(H. STRAUSS. nit ed. Klinik. n. 34, 1927).
Le affezioni articolari croniche si possono dividere jn artriti ed artrosi. Esse vengono determinate da fattori esogeni o da fattori endogeni; in molti casi però i fattori endogeni sono necessari affinchè un fattore esogeno determini l'affezione. Fattori esogeni sono le infezioni e i traumi. Fattori endogeni sono alterazioni umorali da cui deriva un danno alle articolazioni: gotta alcaiptonuria, ·disturbi endocrini. E dubbio se disturbi endocrini possano per se soli determinare affezioni 'tlrticolari croniche o se non ne 1&'.i'ano soltanto la .causa predisponente. Le affezioni a rticolari croniche sono molto più frequenti nel sesso femminile; spesso eS$e si iniziano o 1p eggiorano all'epoca del clirnaterio. Le affezioni articolari che accompagnano la gotta e l'alcaptonuria sono determinate da una avidità locale verso i prodotti patologici piu c11e cLa un'ecce·&siva conc€ntrazione di ' questi prodotti nei liquidi dell'organismo. La patogenesi è più chiara nelle ·a ffezio.ni articolari da cause puramente esogene. Non soltanto i traumi manifes'ti ma anche i traumi latenti (difetti nella statica articolare, distorsioni improvvise, necrosi locali da p·r ocessi vascolari, ecc.) 1p ossono determinare affezioni articolari croniiehe. Eguali affeztoni .si possono sviluppare nel corso di m·a lattie infettive (sepsi, gonorrea, tifo, ecc.). In alcuni .casi esse sono determinate da metastasi, in altri casi da cause tossiche (affezioni reumatoidi, malattia di Poncet, 1.ubercolotossica) o da processi allergici. Anche n ell'affezioni articolari croniche -
La 'chi1~urgia del simpatico ha una base anatomo-patologica 1 (Risultati Istologici forniti dalle operazioni praticate sul simpatico cervicale). (LERICHE e FONTAINE. Journal de Chirurgie, lu.g lio 1927). Gli AA. si do:mandano anzitutto .se quando si intervi-ene S•Ul sistema ·simipatico iper modirf icare ·O g uarir.e una sindro.m e cliniicamer1te ben definita si poss·a rint;racciélli'e La lesione che ha determin·ato la •malatt:La. Ed ap.p1unto studiando i gangli prele;vati durante alcuni intel'IV,e nii si possono rac•co.g liere dei dati 1utili. Essi 11anno rivolto J.a àoro atte11zi·one su 16 esami fatti in serie sui garugli cervicali .e più 1precisarnente .11 volte sul sup eriore, 2 volte sull'inif·eriore € 6 volte sullo stellato. Le loco ricerch·e si sono riv-0lte in ca~i- .di nevralgia del cfacciale, dell'arto .. superiore, nen·a· scler O!d·ermia, n el morbo di Basedow ·e nell '·angina di petto e nell' asm a broncJhi.aJ.e. Bd hanno riscontrato nel moflbo di Basedow alle volte esuberanza di tessuto connettivo nei gan·g li de.I si'llllpaiico, in altri casi iff>ervaooolarizzazione .·e sci.erosi, in altri degenerazione "' . o atrolfia delle cellule gan.glionari. Holst, in recente 1avor.o m·olto icomipù.eto sull'al'gomento; concl1ude ai.fermando l'incostanza e l'assenza ·di lesioni sipecific:he d el simpattc·o cervical e nel gozzo esolftalmico. Alle stesse conclusioni sono gi'Unti gli .AIA. do.p o averne esrurnin·a ti 5 casi. N·ell'angina di ,p etto lo studio istologico dei gan... 1
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II. POLICLTNICO
gli simpatici cewicali è stato fatto raramente e quando è stato praticato si sono riscontrate infiltrazioni linfoieitarie periv.ascolari senza fenon i erti infian1rn.a tor i i acuti. Il gan ~J i o cervical e inlf er iore era intatto mentre IP'fOlfondamente alterato si presenta'Va lo stellato. Come si vede dai risultati ottenuti le lesion i si presentano diff erenti da un caso all'altro. Alle volte si riscontrano alterazjoni g·ravi d elle ·C·ellule 1gan glionali di cui alc11ne sono in via di degenerazione, altri) volte :invece si 11anno leggere infiltrazj oni o sclerosi. Altr.e volte nul'l a. Dati questi risultati incerti non si può concluder.e per una .assen.z~• assoluta di lesioni ; si [possono soltanto formulare due iQ:>otesi e cioè: o 1che la tecnica isto1'0igica attuale è insufficiente a mettere in evid.enza tali lesioni o che le lesioni stesse non "1si riscontrino dove noi le andiamo a cericarre. In atte.sa di dati più precisi gli autori •concludono che la chirurgia 1del simipatic-0 è senza una base anatomo-patolo.g ica. Essa dovrà ifimanere una chir.urgia fis iolo.g ica, cioè u na chirurgia av·ente per iscopo solamente di pro1Vocarre delle reazioni nervose contrarie a quelle che dei.rrmina la malattia. J'. LAURENTJ. 1
Nnove i nJ.icazioni della i·esezione del nervo p1~esac1·ale.
•
s.
e L. SEITil\i[I. Gitida all'analisi chi1nica
BAGLIONI
applicata alla fisiologia norniale e patologica.
:Vlilano. Soc . ..!\.ii. Ist. Editor. Scient., 1928. L. 80. lì 1nanualP, eh& il pr of. Bagl io11i e il oollaboratore
d ott. Settimi h~1no cornp1iato per gli studiosi ita-
lianì, cnstitt1isccJ :u na lodevolissi1na i11iziativa, tan0Lo 1p1iù utile in qruianto, p eir ora al1neno, € una felice oasi n el deserto ie ti:·érario scientifico italiano in urgo1nento. Ogni giorn-0 noi ci troviamo nella umiliante condizione di non sapere consigliare uri libro italia no all o studente desideroso di imparare t ecn icl1e e mezzi di indagine. E il libto italiano viene a proposito a colm are u n a lacuna particolarrnente sentita- in questo i1101nento, i 11 cui, nel bagaglio del medico pratico, si può dire, entra a far parte la nozione degli es1 mi chimici fini, delle indagini sul sangu e coi IPi crorrLetodi. Non può concepirsi l o studio de1la medicina senza la conoscenza di quar1to la fis1ca moù err1a 11a ag~i~~nto d.i nuovo e di i1niportaJl.te n el ca1np 0 delle secrezioni, d elle escrezioni, dei l 'arnbient.e ·v itale di tutti i tessuti , del sangue. Cr::sce il n 11m ero dei l aboratori, la schiera d ei med ic ~ e dei chirr1ici cì16 si dechcano alla ricerca si infittisce, s'mgran1dts1ce con runa raipird ità, ch e 1preoccupa i ve0chi medici, il btso·gn o della ricerca di lalJonat0ri0 a dilucidazion e o a corrtplemento dello. di a-gnosi .Jlinica. La guida che gli A.i\. offrono segue un piano l o gico e didattico razio,na1e : ricl1iami di n ozioni e l eggi gen erali di fisica e di chimica, analisi chi mioa quarltitativa e qualitativa, e dei corpi organici e cl egli ·1norg.,a nici..T\ellà ,dizione .&emplice. f ::'..cilit.ata io direi, per lo studioso all'inizio della <:qa carriera, i metodi sono d.escritti con ovni detta · glio di .t ecnica neces:;aria al successo della ricerca, sorto scelti i rnetod.i 11iù a ccettati .e ptù mod~r· ni. Chiude il volume 'llllil .g uidi" pratica delle deterrninaziu11i da eseguire sulle sostanze da analizzar..e (acqua, prodotti alimentari come farin.e, pa sta, m armell:ite, scir0pp1, liquidi dell'organismo, s.ar1gue, liquidi s1ero.5i., succhi, ecc.) e la descrizione dei 111etodi p E:.-r la deter 111iMzione di alcun i processi biochirnici comf! élCidità jonica, gas liberi nel sangue, consumo di ossigeni(), ecc. .Noi dobbiamo e&sere ben grat.i al 1isiol-0g-0 di Roma e al dott . Settimi che hanno sopportato la aura fatica di una e5;posizione chiara e paziente oi argomento tan.1.0 difficile e tanto importante I1egli studi biologici e IIIP.dir,i: SÌ tratta di COIDin ciare .a liberarsi d.a una secolare schiavitù, specialmente in que?;tio1ti èi n1etodi tecnici in un 1
1
(REREY. La Pre sse "!i1éd. 19 f ebbr. 1927, n. 15, p. 227). L 'A. osserva che Ja resezione del nervo presa-
crale fu escogitata da Cott0 e Decbaume n el trattnm·ento di alc·une dismenorree rj belli, di n e·vralgie ,p elv~che, &cc. Ferey l 'ha pI'aticata in .... . a
CENNI BIBLIOORAFJçJ. (1)
ie a·~L
Il n ervo 1Presacrale, che ris ult a dall'·u nione di !iletti nervosi sim·p atici ad 1 c1n. cir·c a al disotto d ella biforcazione aortica, è situ·ato p oco ia. sin1, stra della linea mediana, in diretto rap.porto con la vena iliaca primitiva sinistra; il n en 0 presiacrale è frequentemente .accollato al peritoneo 1PO · • steriore, .ed a volte è aiccoIDtPagnato da filetti nervosi c he decorrono 1parallelamente al tronco principiale. P er tale motivo scoperto il peritoneo .posteriore su·l la faccia anteriore d ella 5a. lombare iI1 corrisponden za d ella biforcazion e dell'aorta e sul prom-0ntorio, dopo aver 1scoperto il tronco n er voso principale convien e rice!'care i :filetti ner vosi, cl1e a volte l 'aocompagnano, e cl1e se non s ono res~ati p ossono essere caus·a di insuccessi. Tale operazione è indicata nei dolori della sfera vescicale (.cistialgia e d olori d ella minzione) d ella sfera rettale (premiti, tenesmo, defecazioni dolo rosissimc) della zona sopra(f>ubica. L'A. riporta sei osservazioni di resezione del nervo .p resacrale in 5 casi p er nevralgie pelviche da cancro uterino ed in un sesto c aso da n evralgia per ia.ortite ateromatosa. JURA. 1
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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recensione.
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[ ..<\~~O XXX\·, l~ASC. 14]
SEZIONE PRATICA
caa1po ln Clli la let.ter3tura jtal1arra è stata sem1ire ostjnata1nente astiner11e. Il plat1so mig·liore lo Jaranno gli stu dic,si co1t l 'a11guric1 che il libro si J•<:s::ia rlnnovar8 freqt ente1ne11tE', aggiornato e te1~uto al corrente corri.e u11 utile m essaggero sul ta Yolo <li 1x1borritorjo degli stucliosi.
LIPSCHUTz A. L as secrecio1ie.s in.tern.as de las glaridulas sexuales. (Traduzione dall'inglese rlel Dr. ìVIARTINEZ ~E\-OT) , 1 ,·oJ. in-8° di c i•r c a 500 • pagg. con 1140 iftg. J . l\1o\I'ata, Ma drid , 1928.
1
T. PONTANO.
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Il l ibro s'injzia con un prologo d,el Dr. l\1aranon sulla J.n.tense.ssrualità in Clinica, n el quale sono esposti i sintomi m orfologi,ci o psichi ci d elle i11te11sessualità più frequenti ad osservar<Si 11ella epecie rurmana. ., 1
A.
Rl:.:\ULE SHOH'f
e c. J.
HA :\1 . .-1 Synops·i s O{ Phy-
U11 vol. iit-16° di 258 pag. con ftg. J. \\' right & Sons e d·d. Bristol, 1927. P1·ezzo 10/6.
siology.
Il li.bro fa 1p arte di 'Una serie di n Sinossi » fra cui abbiamo recensito n el n osttro gio1maJ.e quella v erarnentc pratica ed utile rigu ardante la medicina. Con gli stes·si criteri è stata compilata qu esta sulla fisiologia, con lo scopo cioè di dare una "\isione rapiiCJa e precisa ·dello stato d elle attuali nozioni sull'arg·om,ento, con uno stile con ciso e con una disposizione tipograifi·ca ch e rende facile la consultazi on e e m ett e i11 Yista l e parti più impOlftanti. Le odi·erne con oscenze sono sintetizzate • in definizioni o d e,scrizjoni ch e, pure essendo I . • brevi ' ·danno ·u n'j.dea cih iara s ulla ·q u e-st1one ch e interessa. Il medico .p ratj co, che n on ba tempo e IPOSSibilità di leggere i gro~si trattati di fisiologia (che, fra l'altro costano anche molto c ari!) e che d es i dera t en er s i aJ coirr ente degli attuali studi in materia si gjo,·erà m olto della consultazione di questo libro il qual e r iu scirà anche assai utile agli st11dent! i1ella preparazione alle l ezioni e la r icapitolazione agli esaini. P er i docenti es·s o può b ene servire ·come un utile schema ed un mem oran·dum per l e Jezioni.
•
c. e
~
fil.
R. Le 11iétaboli.sme basal. Un -ròl. in-80, ·cli pag. 180. G. Doin e C. Paris,
GAUTIER
\VOLFF
1928. F:ç, 15.
1
A lJarte infatti l eir·ma,f roditisn10 e l'omo sessualjs mo, esistono innru·rr1ere1voli fo·rm,e atteniuate, parziali o csporcvdicl1 e, dell 'in\rersion,e .ses.sua1,e, son1atica o psic11ica, non sempre bene stu·diate e .interpr etate dai vari aJUtori. Tali form e sono dal ~Iaranon des·critte, analizzate n ei loco più -fini partiieolrurt e .p er alcune di esse indi cati anche· alc uni tentativi d i tera1pja. 1
1
..~ questa mag.nifica e interessante prefazione,. eg'uono i d.o dici cwpitoli di cui si ,com 1p one il Yolume, tutti tra:dotti n1olto ben,e e con stile .se1nplice e cl1iaro . I risultati della castrazione, a·d es. è uno clei
n11glior i capitoli: oltr.e agli eif,fetti c·l1.e· 1a ,c asbraz.i one proie.t·uce r1ell'uomo, son9 .d escritti i ris•ultat1 ù i essa n ei mamTnifelfi, n egli u c·celli, nell e ralfle ,. n·cgli artropodi e in tutti gli altti intervertebrati. Uno studio quindi completo, ieonredato d ai scl1emi: P cl a i-struttive fot ografie. La secr ezione ir1terna delle g·hian,dole sessuali,. stud io anch 'esso eseguito in t utti i m·ammitf-eri. è ampiam1ente trattata e discussa. Segue poi lai d esc!I'izione di alcuni stati anormali o patologi,ci_ quali la intersess·u alità, l 'erunucoidis m o, la precocità sessu,ale, ed infine il volume si chiud,e ?0111 un capitolo sul P:roblema del R in,g i,O'Vanim'e111to,. n el quale so110 rljport ati tutti i risultati d elle ri. cer che di Steinach e ·di W.oronoff e l e i.orto teorie er11es ' e. 1
A. POZZI.
La detmrmjn·azione ,jeJ i11etabolismo basale, fra l e ri1cerche che si usano fare oggi in clinica , è
certamente 1qiu ella •Ch•e ha raggiunto uno d ~i primi :tJOSti. Molto utile riesce .quindi il completo aggiornam ento della ·questione fatto dagli AA. in questo 1pj.ccolo manuale : in una prirr1a varte essi studiano il metabolismo basale n ell 1inclividuo sa110, mostrando su quali basi fisiologi,cl1e riposi la sua determinaz.ione, mentr.e nella s econda parte è ·esposto tutto lo studio d elle variazioni p atologiche. Il l ettore perciò, oltre a saper·e quali s o110 le c ircostanze in cui la determinazio11e de·l m etabol) smo basal e trova la s ua indicazione, è n1eSso anch e in g rado di jnterpretare f.aci·l mente i ri sultati forniti da detta misurazjone. -~· P OZZI. ~
M. PoPOFF. D as Z ellsti1nulations probleni iri .4 it.wendung auf hleài::.in U1}d L andwirtschclfl. l . op. in-8°, rdi ,p . 31 (1dai F ortschs. d . .Naturvv. F oT-scl11ung). J3 er lin o e Vien11a, Urban e c'll\Yarzenberg, 1927. Prezzo lVL 2.40. 1
L '.~\.
ci presenta una revi5i on0 g·eneral e 11ell~· ricerche sue e dei suoi collaborato ri sulla st1n10l azione cell.u laire. Egli in et te qu esta i11 1·n1Jport1cr col m etabolis.~10, il qeal e SIM'ebbe condizionato . ·dai processi ossidati\ri e qui11di i11 rapporto coa l 'abbondanza o con la deficienza di ossigeno~ a11cl1e qiuando entrano in gioco agenti fi.sici co1ne i rag·gi ul travioletti, l 'elettricit à, ecc. T...'A. n e trae delle a pplicazioni alla m e dici~ ed aJl' agrico! tura e traccia la ·via a nuovi problemL. P._ 1
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.Scrll l l
biologici raccolt i
vol. in -8° di .... ien a, 1926.
~26
[.'\ NNO XXXV, FASC. 14]
PO LICLI~I CO
da L U IGI CASTALDI. Un
D opo l'~servazione i11 riYo uno di tali cristallini si è potuto esaminare i11 sezioni istologiche rilevando .t ra i due foglietti della detta piega due o più strati di oellule epiteliali e al di sotto di fibire, con disposizio11e tale da p<>t€re escludere s1 potesse trattare di 1111 artefatto.
pag-. S tab. 1'ip. S. Bernardin o,
Sono riuniti in 1questo v olume undici l a Yori <iello s tess o prof. Caistaldi e di a louni siuoi all i evi su argomenti di m oirfo1ogia (Pro.gr a·m ma di una n1o rfolo.g ia dell' uorno, Gran·dezza ·d ella sella .tur cic a i1orm·a le neJl'·uomo, Morfologia clin.i ca p er l'ip ofiisiectomia per ·via na:sale), di stori a della medic ina (R egolo Lippi ·e l e sue v ed.ute s ui ltnfatiici, Il segreto di ·G. Segato) e di altri a,r gomenti (~·mbolia grasis osa, Le .funziooi d ell a 1corteoci a .SUII'renale, ecc. ). Ques ti studi, oltre a t esttmo ni.are u na notevole at·ti vi tà d·el prof. Castaldi e della s ua scl1ola , sono a n ch e di utile consultazion e p er ch i si oc/~upa di taJi interesSia nt~ argorr18nti.
Influenza del tempo trascorso dalla mungitura sui risultati della pasteurizzazione.
D,o tt. G. TASSINARI . - L'O . consideran•do cl1e nel latte .abbandoa1at10 a sè stesso .avvengono, delle modificazioni che pos&ono influenz,a re, talune positiv.a mente, altre negativa1nep.te, l'effioacia <lella pa· steurizzazione (l ' aumento dell'acidità da una parte, dall' .altra il formair si di micro-coaguli i1Lgloha.nti i germ~ e l '.aun1'ento delLa densità <lell:i emulsion.e batterica fenomeno del Ficker) --, l1a pasteurizzato moilti campioni di latte eia.senno a via.ria rlistanza a.ali.a mtlngitura, detern),inandone }',acidità e cointandone i ge11mi prima, e dopo la -nasteuriz.zazione . Conc1usion:i: 1) Co ns ider.a ndo· i &'.el'mi -=>ll.pL'rstiti oome p ercentuale del numero totale dei germi pireesistenti semb;_i·,a .aversi una. Ill!aP~or-e effic.:icia del pil·ocesso di pasteurizzazione ool passar~ del tempo a partire dal momento della. 11t11ngituria., ·il ohe potrebbe anche essere le,g ato all'ilumentò dell'acidità; 2) Ma re la po,rzi0J1e supe1·stite s i oonside1·a eom,e ~ifra assoluta (e i1on si può disconoscere che la cifra assoluta dei germi superstiti abbia una grande im!porta11za nell' efficaoia della pasteurizzazione), vediamo che con l'aumentare del te?·lPO tT.as corso dopo la. mungitura, questa cifra si fa senza confronto più grande. 1
. fil. #4. rin.ales d a. Fa cultade de M edi cina d e Sao Paulo.
1
1 v ol u1ne in-8° cii 383 pag. con fig . . e tavole. Sao P a ulo, Bras il. •
L a Facoltà di Medicina di San Paulo inizia con qi\.1esto volutnc la raccolta .d ei Ja;vori originali comp i·u.t i dai prro f es€ori uffi1ciali do,ceinti ed ·a ssistenti di eSiSa . Troviaim.o in esso interessanti stJu di sugli ematozoi del Brasile (A. N·eiva e C. Pinto), s u ll' az ione degli antisettici nelle culture in vitr o (.t\ . Lam bert e R. May·er), sul sis tema r eticoloe11doteliale n el morbo di H odgkin (L. Cunha :VIotta ), s ulla oo1ireazione nella leisl1manioJSi (J. MontenegTo), s ull 'olio di Chaiulmoogra (J. De Agujar P up o) e molti altJri di notevole importanza sci,entifiica e prati-ca . Preced e una biografia di A. Vieira d e Cary a lho, fo11{lator e e primo dir P-tto r e d ella Facoltà ed un a ~roria cl·ell a Facolt à st ess a . 1
Ca I cificazioni tubolari del rene da iniezione intraparenchimale di sublimato.
~
f il.
ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Accademia Medico-Fisica Fio1·entina. Seduta del 26 gennaio 192 l) r esidenz.a : Prof. G. GARDE NGHI . \
Dott. G. 'P .-\TRASSI· - Dai 1risultati ottenuti iniettando sublimato i11 s oluzione, direttamente nel rene di conigli s ani, o J?reoede ntemente trattati in viario modo (mediia.nte intossica.zione con t ossina difterica, con ni'bra.to <l' uranio e ·con oa.ntaridi.n a ~ con legatu.ra dell' uretere, e con n efr ect-0mia co1i trol.aterale), 1' 0. conclude ohe i sali calcarei deposit3'ti negli epiteli e n el lun1e 1mbulare provengono dal plasma sanguigno e non dalla corrente urinosa; queste oalci fieiazioni inoltre sarebbero esip·r essio11e di una t urbat a secr ezione del Ca. attraverso gli epiteli canalicolari.
Pieghe della cTistalloide alla regione equatoriale esaminate in vivo e in sezioni istologiche.
~ene
P rof. Jl . B us.\CCA. - L ' O. riferisce cl1e in due easi d;i, sublussazione del cristallino e cat eratta p arzi.ale cli v·e cohia data ha constatato la presen~ di u n a sottile membrana fJOllevata alla superficie del cri tallino ste..~. Il suo ma.rgine che s i -..o}l ,. Yn a ci r ca 0,3 mm. dalla s uperficie della lent i . pre-entn breyi in ~erruzio11i che le da nn o 11 n ·t petto ondulato.
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grlnzo saturnino calcificante.
Dott . G. P .'\TRASSI. Alla sezione di un satlU·nino 1' 0. ha r it.rov.ato oltre .ad una form a di sclerosi. rena.le g ravissima , una calcificazione interna dell.a. oorte<X'li.a .a sede prevalentement€ t ubulare ; q•u.esta. sa 1·Pbb,~ da r iferirsi .all' influenza t os-· sica spieg ata dal ]Jb. sugli epiteli, sensibilizza.ti pr obabilme nte cl n t1na nefri te pre~ ressa .
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p.
)l . ~ .
'[.L\NNO XXX\', F .\SC. 14]
C.:f:ZTO~E
PRATJC.-\
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Lo s tudio del C0 2 alveolare nelle malattie del polmone. L'acido carbonico nato nei tessuti passa nel sangue o\·e si trova allo 8tato di di.6soluzi 011e e di combinazione. R.ecentemente si è data grande importanza allo studio comparativ o, n el sangu e del C0 2 libero e del CO., combi11ato _~ 03 H !! ; si a rr11
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Co3 Na R
mette cl1e l 'aum enio •d,el n1u111eratore indichi una acidosi, e la sua diminuzione una alcalosi gassosa. La concezione antica che il polmone agisse nella eliminazione dell'acido carbonico come una ,-era glandola secernendo un così detto acido pne11mico cl1e dissociava il C0 2 , è ora abbandonata. Vi è p erò un equilibrio tra la ten~ione del co:l nel sangue è nell'aria alveolare. L. Bernard, L. Binet, R. Olivier (J our..n. Jvl éd. Frariçais, i1. 7, luglio 1927) "richiamano l'attenzione sull'importanza dello studio del C0 2 sciolto 11el sangu e arterioso, e ~ui rapporti che esso 11a con la funzione respiratoria del po1mone. I fisio~ logi l1anno dimostrato cl1e la quantità del co2 in semplice soluzione n el sangue ·a rterioso dtpenide -dalla pressione del gas a cui è ~ottom esso il sangue negli alveoli p ol1nonairi. Lo 5tudio del C0 2 alYeolare corrisponde quindi allo studio del C0 2 libero nel sangue arterioso . Per questi studi gli AA. si sono t=erviti dell'appareccl1io di Haldane-Pricstley che secondo loro d à la tecnica più corretta. I risultati di queste ri cerche sono i seguen ti : Normal111ente, l'aria ·a lveolare contiene 5,6 % di acido carbonico, cio·è una ipll'ession e di acid-0 carbonico di 40 mm. cjrca .d i m·ercurio. ' ';\ ell'enfi sema polmona.re: Meakins e Dautrebau·de l1anno dimostrato esistere una notevole elevazione d.;l C0 2 al veol::t re. I.'aria alveolare a causa clella scarsa ventilazion·e degli alveoli dilatati e clell 'ispessim ento ,delle loro pareti è molto }!liù r icca che n.or1nalmente di C0 2 (si .trova 60 mrrl. di Hg). Kella bronchite cronica: la tensione del CO., oscilla attorno a 45 mm. di H1g . In un ca~o di cancro 11olmonare' si trO\'Ò a due rip:&se 44 m1n. di l-Ig. ~ella arterite polmonare la tensione è sen1pre assai elevata, fino a 48 mm. ~ell a tuhercolosi polmonare si hanno ·dei dati as,c:::t i interess anti. Nelle lesioni tubercolari di~cretE' la cifra del C0 2 resta normaJe. ·Nelle tbc. fibrose il co2 al\reolare ha una t ensione elti\'ata. ·1'-elle forme ulcero caseose è abbass·a ta. Di più I
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n ello ste~so malato vi è un parallelismo tra il decorrere del male e l a ·t ensione del co2 alveolare. Quc::;ta si eleva se il P. migljor:i, si abbassa. se peggjora, ed una d.iminuzio11e ùeJla tensio11e .Precede ed accompagna sempre le poussées evo• lutive. La tubercolosi polmonare con le~ioni s'Uf· ficentemer1te est ese, mo·difica la composizione chimica del gas dell'aria alveolare : nelle lesion i fibrose, .p er la diminuita circo1'azi-one d'aria negli . al'Vìeo~i il CO., alveo1are e parallelamente il CO., del sangue arterioso si· elevano, vi è ipercapnia, 'ri è acidosi gas~osa. Nelle l esioni ·distruttiYe caseose, a causa della iperventilazione polm-0nare, il co2 alv.eo.liare e arterioso si a:bbassano, vi è acapnia, vi è alcalosi gas&osa. Nel pneumotorace artif iciale la tensione alveolare si eleva progressivamente, quan.do questa terapia è seguita da miglioramento; si abb assa quando ella falli8ce. 1
L. TONELLI.
CASISTlCA. Anomalie ed accidenti della prima dentizif' ne. Circa le anomalie la prima dentizione può essere precoce· ed iniziarsi al 40 3° mese anzichè al 70 come di norma: raramente prima del 30 mese, in qualche caso eccezionale era già manif e~ta alla nascita. E dai più attribuita a malattie dei genitori, sopra tutto a lues. I denti 1precoci nei bimbi allattati a l seno 1possono esser e causa di ulcere del ·capezzolo. Più frequente è l'eruzion e ritardata al 10°-12° mese, e talora al 1'5°-18°. Un modico ritar·do è ·di scar~·a importan za, e viene attribuito ad allattamento artificiale o a disturbi' ,g astro-intestinali; un ritardo più notevole è importante e ·d eriva per lo più da disturbi generali come il rachitismo, le en cefalopatie cr011iche con altf·razioni ipsichiche. idiozia e nel mixedema. Più importanti e discussi tielle a11on1alié sono gli .accidenti della prima dentizione. 1Vf arfan li distingue in due categorie· 1) quelli in cui pare debba e~servi accordo; e 2) quelli che devono e merita110 di essere discussi. .~l la prima serie ~pp artien c la cosi detta derilir zione dif ficile: 11 ·dente sta per spuntare, la gengiva si ·gonfi ·., si tend~, si fa vjo1a o pallid a, dà molto pru1·ioto; il bimbo € irrequieto, ag·itato, feh])rj cit.a a 37°,8-38°, di.m·a gra. Spunta il dente e tutto Ce$Sa ·come p er incanto. T alr .·a la mucosa si ro111pe, il sacco follicolare si infetta, si l1a tin f\Ssudato sieroso, siero-ip tlrt1lento, una pericorona1
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IL POLlCLrXJCO
rite acuta, co11 sir1to1ni ger1erali inquiE:;tanti, febbre vette n1Uttire escilusivamente con farine e legun1i vi'\'<L a :3!3°-40°, ,-ornito, talora conv1u1&ioni. Colla rpreparati con J'acq·u a e con il bro1do di legiun1i; apr.rtt1r::i. svontanea o chirurg·ica d el sacco follisi svila11PPò 1benissimo in c·o·mpleta a piress)a. çol a re, coll'usc1ta deli'essud·ato cessa o,g ni fenoTiutti questi bam1b-in.i af.feitti da febbre da latte n1eno generale e cade Ja temp,e ratuFa. Talora la non h·a nno nessuna aip:parenza di malati QTavi· .:> ' mucos:-t i assottiglia, vi penetrano i gern1i e si spesso continuano ad aumentare di peso .e, sopha una sl oniatit e ulcerosa comune. pressa Ua causa, Q'it·rovano la piena salt11e. \-i son? poi gli acciden ti di dentizione discussi: fil. febbre, 'tosse, dia:rrea, 1pr.u rito, eiritemì, ·eczerni , sintomi meningei. Sui vomiti a ripetizione nei poppanti. P er quanto scettici non si può negare alla den\ ' ' tizione una certa importanza nella produzione qi I vomiti a ripetizione dei poppanti di1)endono alcuni di questi fenomeni. Henoch, Variot, Marsol tanto in . via del tutto eccezionale- da una ~te fan .aJ1lmettono la sua inf'.liuenza sull'arresto o sul n osi pilorica, che richied·e il trattamento chirurrallentamento della crescita e della statura. Il gico. Sono invece il più spesso dovuti all'intossiprofano. però dovrebbe ritenere ·Che i den ti non cazione e<i alla dispepsia g·astrica. Possono preprod·u cono alcun male. Dal Iato pratico nell'ir- · sentarsi subito dopo la nascita o qualcl1e settiritaz)one della mucosa .g engivale 1M arfan consimana !Piìl' tardi, improvvisamente 1/2 ora, 314 d'ora glia. Pr: Jodio metallico gr. 0,05; Joduro di sodopo la poppata. L'intossicazione non proviene clal bambino, ma dall'alimento e si ha pil.1 spessu dio gr. 0,10; Glicerina e acqu·a di menta aa eme. 30 per pennellatu;re. Nella pericoronarite si deve innel bambino al seno che in quello alim·e11tato art i fi rialmente. cidere la gengiva (Concetti, Marfan); n ella stoRousseau-.S aint-Philippe (Journ. de ntéd·. de Bormatite ulcerosa si applichi acqua ossigen ata pura dea1J,x, 1~27, n. J 1) <;onsig·lia di son1ministra r e della o violetto di metile all'l %; nei rari casi di perial· pepsina con acido .c loridrico, degli alcalini, della veoJite e carie degli incisivi della prima d entitintura di giusquiamo e ·di belladonna. Se lo stato zione da lues (Piccardi, Mensi, Wimberger) si generale deperisce, si faranno delle iniezioni di faccia cura antiluctica a base di arsenobenzolL siero fisiologico, di adrenalina, d1 caffe-f11a e delle (Clin.ica ed Tg·l fne infantile, n. 5, sett. 1927) . inalazioni di ossigeno. In qualche caso si rende· L. TONELLI. i ~ecess aria l.a soppressiione d·eJ.l '·aliment.a zio11e al: $eno. l"'a febbre da latte secco. fil.
Lelon·g ed altri (B·ull. de la Soc. de Ped. de Paris, giu1gno-~ugli-0 1927) hanno osservato degli accessd febb:rili in a]1ciuni bamib ini alimentati con laJtte se.eco, che si trovav.a d·a sette ' m·esi ne.i dispeps.ario. L'ruso ·di latte di altl'a ma·r ca e poi di l~:tr.e della ste~oo. inarca, ma proveniente d·a un atpprovv.igiosnamento pdù recente, non ha pro·,·ocato nessun fenomeno febbrile. Il latte incr1• minato non presentàva all'analis·i nessuna alterazione ed era perfettam.ente asettico. Si deve quindi I'litenere che fosse in causa i·l solo invee~ chiaaneinto, il quaù.e sarebbe capace di' apiportare nella costituzione del latte delle modifi·cazioni tuttora mal definite, ma tali da conferirgli delle proprietà pireto•g ene, almeno ·p er rulouni !Jambinò.. .~ncl1'e da un altro degli autori Y:ène riferita U·l l'anaJo.g a osservazione, di un bambino af~etto da 'Uno stato su·bfieb•b rile, che cessò soltanto il giorno in cui il latte se-0co fu sostituit0 e.on latte di ·y acca fresco. I.. ia sensibilizzc.zione al latte può anche essere più compOeta e coIIllprendea:e tutte le specie di latte: })uro, condensato, secco, di asina; nel caso di un barnbino, tutti i tentativi di desensibilizzazione s o110 statti vani, siochè il bam·b ino ·Si do-
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L'av venire dei bambini a.fletti di peritonite tbc.. ;N obécour·t e Dnag·oliub \ Revu~· de la Tuberculo se,. dicembre 1927, n. 6) su 25 malati af.fetti da fom1e di'vierse di p eritond.te tbc., c11e g.li AA. hanno potJùto seguilfe p·e.r un certo tenn1po, !f.a !l:ìo la seguente statistica: 7 m-0rti dt:rante la degenza i11 o~eidale o ipoco do:p c l'U1Scita, 7 perduti di Yista e di cui l'avvenire è ignorato, 1 morto. 5 no11· guariti, 5 guariti clinicam ente. La peritonite tubercolare dei barnbini è clu11que iJn'affezionegrave di cui la prognosi varia a seconcla delle foome cliniche: vi sono fo.r me rapidamente n1ortaJ.i e altre che 11anno inYecc tendenza pontanea ad evolvere verso la regressione. Questi ultimi hanno in gener·e una durata lun,ga. Bisogna diftfidare dalle guar.iigioni cld.lfliche, poichè non semvre ~e~: "\'e!'e guarigioni; alcuni m~ati guariscono realmente, qualuIH.jll~ s1a la sede ·1el processo t'tlber-col·a re. Fra gli agenti terrupeutici , gli A..\. jnsi ton•.> sipecialmente sull' U$O, dopo la fase acuta. del~ 'eli9fi?ra1pia e dei raggi ultraYiol etti.
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A. POZZI.
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... EZ IONE PRATJ CA
TERAPIA.
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diane col siero autiga11greno::.;u) ; cusi 1Ju1 e i1elle affezioni ga11gre11e,se l oca lizzate, nella gangrena diabetica di un arto, d ello scroto. di u11 an trace. L'ap1Jlicazione locale del sier o J1a dato sempre una seclazione ra;p ida dei segni locali ·d i infezione. 1
La sieroterapia antig angrenosa locale. S1\co11do J. Emer it e M . Lepaumier (Ga:=elt e d es huJJi 'a a.i:, 17 marzo 1927) la sieroterapia antigan, greno:3.a t11eriterebbe un'attenzione n1aggiore di quella cì1e l e fu fi11 qui accordata. Gli ostacoli alla sua diffusione ·Consistono nella molteplicità <lelle Yarietà µ1icrobiche e nel modo difetloso di appl icazione, in una certa diffidenza e preve11zi onè cl1e si ha con tro di essa. I~ ~ o prattutto Ja via locale cl1e dovrebbe avere serondo gli AA. la n1assima importanza, sia come co1111pJen1ento della sier oterapia endomuscolar e (nellt? gran di infezioni con m in accia òi setti cernia . .;.ja i solatamen te per iniezioni locali e spe('i a ln 1r> nte com e medicazioni mediante stuelli steri1izzati èd imbevuti d el siero. sia infine per mezzo di una Yera la,'att1ra, ver sando il si ero snlla !'c~r ita . T 3>) !netodo è stato applic.ato n ei modi seg·11enti. ! ) C:l1irurgia degli arti. ~elle gr a ndi lesioni <1e11P. fra tture aperte, .si ricorrerà ·alla lavatura prPYentiva p er mezzo del si'e ro antigangrenoso ed alla sieroterapia endomuscolar e. ~ ell e gangren t" g :l7ose cli c!1iarate, la l avatura d el fo colaio co11 ~ ! è> ro antigangrenoso unita con Ja iniezione di ~ 1 ero 1n corrispondenza del 'f ocolaio clopo il tratt~1 1p.:i nto ch jrurgic o affrettano note \·olm ente la di:::il1fezion e e la ci catri zzaz1on e. Sono 1p11re molto u tili gli s tuelli i·m beYuti di sier o e m es~;i nell'i11(·isio n e 1prin cipale r n elle controaper turci , rinn oY::incloli più volte al gjor110. ':? , t~lJ i rurgia intestinale. E stata applicata sp1"cia ln1~nt e n ell'appendicite? gangr en osa, con stue11i abl101!rln11temente imbevuti. di sier o e m es$i n el cavo clel Do ug1as; verso il ci ec o-col on ed una nel} a foiSsa iliaca destra: s i m ette poi un drenaggi o fra t ali stuelli iniettando in esso d r l s j ero; ~i assol'ierà ancl1e la sierot erapia antigangrcnosa. Gli !\ .~ . p ropongono di estendere tale m etodo all r ernie ::trozzate, in stato di sfacelo, alle esteriorizzaz1oni intestinali, nBllo sfac elo emorroidario del r t:itto. 3 ) c:hirurgia urinarja. SpeciaJ.mente clopo lo ~ brigl ia1nento classico. iniezioni locali n el fo colaio (l n1edic azioni con stu·elli imbeYuti -con si ero '~) Crinecologia. Come 1 p·r Pparazione per l'ir1terv en to, r. ei polipi &facelatj, n ell e 1.1lcerazion.i ·del prolasso, che .sembrano mantP11ute dagli . anaerobi vaginali. ' 5) Chirurgia polmonare. r ratta:Si di un'efficaeia rr1olto . discussa; ad ogni modo è sempre uti Je tentarla. 6) ~elle sempli ci medicazioni: m on coni d' a1nputazion e p er gan gr en a, nelle ferite atone, ulc eri d ell e gamhf'. r.t.ntiche us tio ui (rnedicatur e quoti-
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Gli .l\.A.. l1anno u sato il siero dell '1l stituto P a steur a uti vi bri one, antiJ-ierfringens, a r1t ied e1natoso. fil. •
Simpaticectomia periarteriosa, con legatura del· la vena femorale nella gangrena tliabetica. Fino a p-0co fa l 'amputazione fu il metodo chi. rurg·ico più usato nella cu.ra della cangrena d i.a.beticli: e in vari casi con succe5so, specie n elle amputazioni precoci ed alte, m entr e l e b asse furono :seguite sempre da disastri. L 'insulina, come miisura preo1Perativa ha in1dotto i ,cJhirurghi, 1di·c e Br-01ck e .(Th e P raclitloll er, n. 5, n ovem . 1927), a ritardare di p iù l'intervento creando un a fa l sa, e p erciò pericolosa, sicu rezza. I lavori S'lllla enervazione dei va5i san guigni , han no ap erto nuove sper anze n ella cur.a chirurgica di questi casi. L '.t\. l o ha sp er imen tato in cinque casi che gli permettono di con cl udere che in I11olti casi il decorso è così Ilaipido che non dà te1npo ad un utile intervento chirurgico. I casi in vece i11 cui ql1esto è possibile si avvantaggeranno del s.eg uente metodo complesso che comrpr ende: 1) una ~ breve c ur a p reliu1in are di insulin.a. ch e r ende il pazie11te più r esist ente; 2) 'l11: tratta1nen to locale · dL 00.·g.n i caldi; 3) una p recoce operazione : il m etodo di scelta è la sirr1paticecto111ia periarterio,s.a ùella a. femorale nel car1al e di Hunter's, con legatura della vena .f.e1norale; 4) dopo cinque o sei giorni a mputazion e ba5sa. L. 'foNELLI.
1 gravi danni delle iniezioni sottoc:otanee di siero adrenallnizzato. Leve uf t3 Pignot (Le Jour. Aléd. Franç., n. 12 ) rj c01rc.Lan0 come qua11tunque sia consigli abile s econdo alc11ni formula ri t erap f·11tici 1praticare i 11ie zion i di adrenalinia pura o diluita in siero artificial e pur non di meno è n ece&sario a11cla.11e rrLolt o cauti 11el praticare tali 1n 1ezioni 1perc l1è spesso q ualche giorno dopo si nota una ·en orme zona di s facelo di tessuti ch e occupa la inelù o i 2/3 d ella fac cia e~t e rna d ella coscia 1 sede i1or1nale l)er l 'iniezione). Dopo qualc:l1e se ttimana la pelle in sfacelo si elemi11a lasciando una vas ta perdita di sostanza che g·uarisce a stento e dopo lunghe cure. Gli .1\...\ . 11 e 11anno osseryato tre ca~i in cui riusciron o a : tento aù otten ere la guarigion e.
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IL POLICLI:"\ICO
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Silllili fur0110 fatte da altri (Guillaltffie e \ "igi1es) . • La patogenesi di tali acci·denti è in rapp orto anzitutto co11 il potere ·vaso-costrittore energico àell'aclren.alina, azjor1e che è inolto 1naroota anch e quando la soluzione rag.g iunge l'uno per diecimila. Dal punto di vista s1perimentale sembra cl1e l'i~chemia prO\'ocata sia breve jn quanto che i vasi capillari non riprendono il loro calibro primitivo che dopo tre quarti d'ora. ~ei casi esaminati in cui fu praticata l'iniezionf> di siero nella region e esterna de.Ila coscia bisogna pe11sare oltre all'·a zione vaso costrittrice dell'adrenalina alla compressione meccanica determinata dall'edema con~iderato che l'adren a~ lina ritarda l'assorbim ento ·del siero. P e~ spiegare poi p er cl1 è lo sifacelo non 5i verifichi sempxe occorre pensare cl1e nella genesi ·di esso abbiano importanza due fattori e cioè: 1) che gli aocidenti avyengono per io più quando si u~ano siero gluc osato e a.dre11alizzat() e 2) per I 'influenza certa di un elemen't o infettivo. Per ovviare a tali inconvenienti gli .L\.utor i consigliano di iniettare siero fisiologic·o o glu.c osato nella sede di elezione e di praticare l'iniezione di adrenalina ·a parte in pje110 muscolo. T. LAURENTI. 1
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1
Contro il decubi to. Iodofor1r1io pol \~erato LanoliI1a \·asellina pura Uso esterno.
vertti
Contro i geloni. Unguento di \ V1lson Gli!c·erolato d 'a1niclo P. appl. locale.
gr. ven.ti »
. d r1
~1.
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:
1) Non aibb)an10 pTUb·bli{!ato })er esteso i pro-
gran1mi di esame per gli Mp jiranti a'll'.autorizzazi-0ne o. ,·iaggiare 1come medico di 1bordo, Ella ne può pre11dere ·yisione ipr·es>&o gli uffici dei 111ed1ci provi11ciali o dei medjci di porto. 2) Il biennjo clecorre d-alla data del diploma di abjljtazione a.Il' eselI'cizio d el medicina -e chirurgia. 3) Nulla è dee i ~o se e quando av1ra·11no l'uogo gli e~ amli p er gli aspiranti all'autorizzazio11e n viag-gi·a re come medico cli bordo.
c. Al dott. C. L. Ja S. 1\ ... \ ". : Può
riv< 1 l~ e rsi
questo p r.rio1ti co,
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1~:?5.
Istitu to hibliog-rarir1_;; c1r. p. 106~ e 1V:!:3, u. 1311.
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I giornali tedeschi 11anno dato notizia di n11
co·l ossale Istituto radiologico sta.tale, fondato a Pietro.g-ra.do da d1ue anni. ~ulla e·si1Ste di paragonaibile in tiutti gli altr.rù. tpaesi. Esso comprende due Tteparti, tra loro coo!fldinatj : uno lfi-sico-te;cnico e l '.a.ltro m edico-biologico. Al pr-in10 sono addetti. circa ,qu·ara;ntia fi1si1ci -e tec·n tci e comprende, trn l'alt.r-o, una fabbrica propria di it ubi Rontge11,. una stazione per lav.orarvi le candele .d1 radium1 eoc. Il S·econdo Tiisul.t a idi t1na grail1de stazione oentrale .aui so·n o rco11egati un ambuJ atorio,. qu attro stazio·n i clin ic1h ·e, u11a 1sezion·e anaton10, patologica e .qiuia ttro grran di labo.ratoTi sipeciali: uno isto-.biolo1gri1co, uno biochimico, uno botanicomicrobi.ologico 1ed u·n o batteriO'l ogico . 1
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I ·pazienti vengono prima ' isitati nell'ambulatorio, 1p er una 1cernit;a grossolana; i casi giu-Oicati ada.tti passa.no a~la stazio ne -centrale, per i· e·same deifi·n itivo e lo smhstamem.to. 1
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Il Teparto dispone d'i 18 apiparati Rontgen .. tutti faiblmicati in GeITTmiania; il raclium per usi Jn edici è p er ora ·di 300 miJ1igra111rni.
Riferendo queste i1otizie la riYista Echi e Coni111e llli ot:serva con1e 1·,rstituto ra cliologi-co dì Piet.rogI'aido dimostTi , ancora una Yolta, a quali aberrazio11i 1c-0ncl•l1ca il tbolsceyjsn10: iJlllif~iè si riesoa a conquistaI'e la fi ducia ·clei corrnmissar1 ·g enerali. quasi t11tti sempre ignor,a nti, si 1otteng-0no i mezzi per attillare i progietti più megalomaini, fiuori di ognO. ptropOJ'zione con la po,·ertà genera.le del popolo e co'l de1i~i.e nte sviluippo di aJtlfe ·f orme di attività. ~egli altri p'él1esi non si è n11ai \'isto ·un'esorbitmza s-i m.i le idi .u n istituto scientifi100 su tutti gli altri. Questa man·c anza ·di co.r reliazione e <1 i 01I11og-eneità cooferis1ce una fisionomia decisam en t. ' mostruosa all'I-stituto radiologico di Pietrogra·dO. iEvidentemein te mainca in Russia un· au.too:ità siuperiore co1nip-e.t ente, che PegoiJ.i, disciplini e coor· ·d ini le Yarie forn1e ·di attività: è -questo un e1f etto d~l regime di ditteitura senm cont·r astir eser-citata da pool1~ irr-esponsabJli su tutta lu nazione. Xe deriva un pr-0.gu:esso falso, J)erchètrOtppo unilaterale: esso esercita un'azione n1'gativa su altre disciplin~. l!he rimangono trascurate e negl€tte, mentre sa eri,fi('(L intere si gen.:irali e palftic:ole.:ri. 1
dieci
POSTA DEGLI ABBONATI. • A1 <l ot t. E.
L'Istituto radiologico cli Pietrog1·ado.
L'Istituto p11°bbli_ca i suoi <e .4 ·1t1ial·i » i11 lingua r11ssa; la sezion e medico-b.iologica d·ella ri.vista llscirù tra JPO•co anehe i·n tede.·co, fI'a:J.1C-€6e ed
gr. tre » dl eci l>
VARIA.
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.. ~EZIONE
NELL ~\
PRATICA
C8I
VITA PROFESSI O N.ALE.
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Du ra11te i giorni 30-31 gennaio e 1° febbraio u. s. al ~Iinistero dell'Intern-o (Dir€zione Generale dc.I la anità l">ubblica) si sono svoJti, sotto la pret>idenza dell'illu t·r e sena:totl:e prof. Ettore Ma.rchiafaYa, i laYori del Consiglio Superiore di Sanità, recente1nen~ ricostitt1ito e a111pliato in· base alla nuova legge 23 giugno 1927 ( \~I ), n. 1070, recante disposizioni \ari e s ulla Sanità Pubblica. L' insec1i.ament·o del nuoyo C-0nsiglio è stato fatro dal Sott-0segretario di Stato per l'Interno , S. E. il Conte Ginco1110 . uardo, il quale ha pronunciato il discorso di .apertura dei lavori, riportato nel N. 6 d el no ·tro giornale. Dopo lllla risposta cli caldo ringrazia,111ento rivolta dal Presidente , a i1ome dell' intero Consiglio , a 1 • E. il ( 'apo del Go,erno per la vigil~ cura che il Go,·Prno Nazionale rivolge a fa,?ore dei p roblen1i s~tnitari € sociali, viene iapert.a la. disou~ione sttlla a1npia e detta.gliata R elazione redatta clalht Direzione Generale della Sanità Pubbliea e pr~sentata preventivamente, in bozze di Btampa, a tutti i componen ti del Consiglio. Tale l·elazione che , oomè quelle degli a,nni preced~11ti , sarà fr.a pochi gior11i pubblicata a cu1r a del Pro,-yerlitorato Generale dello Stat.-0 e della qu.a]e daremo ;presto un largo ria::;sul}to riguarda ~li atti oompi•u ti dall'Amministrazione della anità Pubblicd dal 1° · luglio 1926 al 30 giugno 19'27. E~sa c:o1nprende. in un primo volume , nn ' ampia e pa1·ticol.areggiata ~posizione della 111u]tiforme attività svolta dalila Direzio11e Generale della Sanità Pubblica ; e riunisce in una i.Seconda 1parte. i p•rorv\te dimenti emanialti, le tirool;.i.ri illustratiYe, i dati riguardanti i vari c-,apitoli della rcla.zionE , l 'elenco delle istituzioni .a11t:it ubvreolari ecc .
T e11uta llresente la necessità di assicura re all.a. applicazione pratica di de.tte leggi la maggiore effic:ien~a e la piu e.stesa portata, esprime il des1 d(·rio che neJ più breve tem'Po ogni Consorzio P l aYinciale Antitubereolare .abb~a alla 1diretta di1"endcnz.a almeno t1n dispensa.rio antituberool.a1·e provi11ciale e gli elen1enti ;tecnici necessari i)e1~· lo svolgi1nento regolare della propLfia azione; eche s i predisponga a11che la preparazione del personale specializzato necessario per i posti direttivi dei nuovi impianti sanatoriali e dispensaria}i , e c.iò sia mediante borse di studio e di ti-. rocinio presso le migliori op~re antitubercolar~ esist e nti in I talia e all'est-ero, sia mediante l.a. istitu.zio ne di cor si speciali pre-sso i Centr: uni-· versitari. Si augura, infine, cl1e da parte dei yari :Ministeri si dia opera concorde p erch~ ~-J finalità. essenzi.almente preventive, che la lotta anti-tub ercola.re .si prefigge, trovino una piena ed ar-· Jnonic.a riapondenza nella a,pplicazione delle re-· cen ti pi·ovvidenze legislative sulle c&se po1polari ed. t1ltrapopolari, doven,d osi riconoscere oon1e il pro-· blen1a <lelle .abitazioni delle classi disagiate sia.. g,r andemente legato alla diffu sione del flagello· tu berool.are. 11 Prof. Casagrandi, dopo essersi associato alle parole del Prof. Maggior.a, esprime il su o oompiacimento pe.r l'attività con cui la Direzione Generale della Sanità Pubblica invigila il servizio· della \aocinazione jenneria.na, .a .difesa della popolazione oontro l'infezione vaiuolOBa. I l Dott. Vacino si con1piace delle r eoenti disposizioni adottate daJ Governo Nazionale nei rig uardi della lotta contro la tubercolosi e di quell~· r elative alla protezione della maternità e dell'i11f.anzia e rileva 1'0ttimo contributo che può ottenersi dalla prop.aganda igienica presso il p apolo , per la qu,aJe i n1edici oondotti sono validi collabora t ori.
Apertasi la 1]iscu!'Sione. il Prof. Maggior.a vivamente si compiace della !Jregevole Relazione, la quale documenta il laYoro f.atti\o che la D ir ezi()IJle Generale della Sanità Pubblica SYolge in ogni-campo Ò€>ll'igiene pubblica. Il Prof . Manfredi, dopo €ssersi .assooi,a to al Prof. Maggiora, espr ime il suo plauso ai p1X>vvedimè11ti emanat; '<lal Gm·orno· N azionale per la lott.n. contr 0 la t t1be,r colosi, culminati , da un,a. ,p arte, ne·1l::i. legge 27 ottoibire 192'7 , 11. 2055, che determina s 11 l.a.rga base il fi11anziam ento della lotta stesisa mediante il sistem,a. dell'assicurazione obblig~tori a contro },a tuberc~Jlosi, e d all'altra, nel1.a legge 23 giugno 1927 , n. ] 27<3, oon la quale si oonferisce .ai Cons.o,r zi provinciali antitubercolari il potenziamento necessario perchè essi oostituiooano jJ « c0posaldi0 )) della organizz,azione antitubercolare .
Il Co1isiglio Superiore , proseguendo nei s uoi laYori, dopo aver e esaurito l 'esa1n e di partirolari questioni riguardanti: ricorsi \ari , istanze in materia di acqu0 miner.ali, stabilimenti termali , privative indu~triali , ecc. , passò alJ '€s ame dei ?ieci ool1emi di regolamento sottoposti a1 s uo parere,. e precisamente: 1) Schema di regolamento lJer l ' eseouzio11e delR. D. L egge 15 agosto 1925, 11. 1832 ooncernentele scuale convitto professiol.1a.li per infermiere e le sc110Je speci~lizzate di medicina, pubblica igien e ed assist€nza so,ciale, e per assistenti sanitari& visitatrici. Detto schema è inteso a dare norma esa.t ta e P'T€cisa alla organizzazione di dette scu ole . V t1~lsi d.alle norme pro poste che sul loro funzionain1ent·o possano in og ni oaoo g iungere la vigi1an~a. e l 'opera coordinat rice del :Minist ero d el-
Riunione del Consiglio
Sup~riore
di Sanità.
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LL POL ICLJNICO
l'Interno, in modo che i diplomi da esse rilasciati .ed el#=.!vati a dignità di diplomi di Stato oorri.::pond.a110 effettivamente ed unifo,r memente a quel ' 1i ,,.ello cui si vuole far pervenire l'assistenza im111ediata dell'infermo e la vigilanza sanitarja doaniciliare. La dismissione svoltasi diede luogo ad a.Icune ielichiairaz.ioni dei Consiglieri Pro•f essori Scl.avo e 011 . Gabbi in faYore del pers·onnle degli Ordini religiosi che presta servizio· nei n<JtStri ospedali, il iqu.ale porta nell'adempimento dei suoi. doveri uno pirito di carità di cui vi ò .assoluto bisogno per 11 bene dei malati . Il Prof. Sclavo ha espresso 1' a.ugu.rio cl1e ta.Ie personale sia tenuto nella doYuta considerazion e oer l' ordinamento razionale ·de.Jl.a assistenza infermiera dei nostri os.p edali . 2) lVIodificazioni al re•golamento 9 novembre 1923) n. 2534, per eseou.z.io11e della legge 18 dicembre 1993, 11. 396, per la rep.r essione dell'abusivo C·Om111ercio di sostanze velenose a venti azione stu·peface11te. Le- i)roposte modificazioni sono intese a perfezionare 1e .attuali disposizioni nelle p.arti che la •es1)erienza ha dimostrate insufficienti all'alto fine .s<:>ciale., e a stringere oon rigore sempre maggiore le ins idie che, .a ttraverso l'uso d.egli stupefacen-ti . Yengon·o tese .a,lla pubblioa salute. 3) Schema. di regolamento per la esecuzione -della legge 23 giu·g no 1927, n. 1264, sulle arti .au-siliarie de.lle professio·ni sanitarie. Qt1esto ~1ehen1a di regolamento r enderà possibile l'app1icazione della legge, cui si è precedentemenrte accenn ato, ed è rivolto a contenere le arti au.si11a rie delle pr-01fessioni sanitarie e segnatamen te dell' ottico, dell'odontotecnico, dell'ortopedico e dell infermiere, nei loro giusti confini. -!) Scl1en1a di regola.m ento s11lla vigilanza igienica del latte destinato al consumo diretto. Que.st-0· schema viene a colmare una lacuna del.le ,·ige11ti disposizioni col precisare le norme per :l<l i:>roduzione igienica del latte, per l'esercizio delle .Y arc]1erie e per l'igienico commercio di questo ali·111ent-0, importantissimo specialmente per l'infanzia. e cl1e merita la maggiore tutela da parte dei p ubblici poteri. 5) -Scl1em.a di regol.a.mento per !'.esecuzione del nuovo testo unico della legge sugli Ordini dei me•dici chirurghi, dei veterinari e dei farmacisti. Coordinate in detto testo unico le disposizioni riguardanti gli ordini dei sanitari con quelle re'lati\re . ai sindacati, eTa necessario .adeguare a11e 1111ove disposizioni anche le norme regolamentari u·g li Ordini dei sanitari, e .a ciò viene provveduto con lo schema predetto. 6) Scl1em.a di regolame11to per la esecuzione della legge 23 giugno 1927 n. 182 portante proYYedin1enti per gli odontotecnici conoess ionati delle llttove provincie. :-, i tratt.a di disposizioni intese a dare agli odo11totecnici ooncessionati delle Nuove Provincie quello t esso trattamento di favore che ebbero i loro colle-ghi delle antic-he provincie del Regno nell'anno 1912. Lo schema di regolamento detta Je nor1ne per gli es ami di abilitazione per .g li
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odontotecnici c:he a.spiran-0 .all'esercizio clella odont-oiatria . 7) Aprplicazione dell'articolo o del Iiegol:imento della igiene sul l.av-cTo. Elenco di sostanze tossiche ed infettanti. Con la compilazione di tale elen~o si assolve a<l un preciso dovere dello Stato, rendendo possibile !'.applicazione delle disposizioni di tutela dei lavoratori in quelle fabbriche ove si adoperano o si producono sostanze tossiche e infettanti. 8) Regol.aimento per l'applicazione della legge 2.3 ' giug110 1927 n. 1070 contenente disp-0sizioni Yarie sulla sanità pubblica (articoli 9, 11, 12 13). Il complesso delle no.rme contem·p late in questo regolamento tende a rendere .attuabili le recentissime di{'1posizioni di legge intese a tutelare la maternità, quante volte fosse delittuosamente insidiata .e contemp·oraneamente a vigilare sulla produzione e ~·ullo smer cio di quei presidi 1nedici e chirt1rgici, i quali potrebbero ra.ppresent.are u.n perioolo. 9) Regola1nento pe.r l 'eser cizip cGtetrico delle lev.atr!ci. . Questo Rego1a1ne11to ii1 c-c·O·r di11azione C•on quello · precedentemente indic.ato, i)erfeziona la y1g1lanza st1l servizio ostetrieo da oarte d€lle Je,·a' trici, rendenclo obbligatori.a la r egistr.azio11e degli aborti e dettando 1p-er esse piit dettagliate nor1ne professionali. 10) I stit11zione del diploma di «perito i-gi€nista .>> m'eitì·i co, cl1imico e veterinario. Siffatta istituzione corrisponde all' esaurin1ento di un voto emesso d.al Consiglio superioTe di sanità n ellia precedente sna sessi-0ne e s-cddit fa alla neces.sità di p•r eparare gli ingienisti indispensabili per le pubbli<>he amministrazioni. 1
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Ultimata la.. trattazione dei suoi la,·o.ri, il i1uovo Consiglio 11a approvato numerosi t< v-0ti » , ed ha espresso, i11 un ordine del giorn o, .appro,v ato all'unanimità, il suo vivo sentimento di plauso e di gratitudine per l'interess.a~1ne11to che il Governo N azio11ale, interprete della vol<lntà <lel Duce, riYolge alle questioni relatiYe .alla salute fisica e mor.aJe del r>opoJo itali<lno. •
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Vonsorzi a11ti1uoel'cvla1·i . Il Mi11istero dell' Inter110 (Direzione Generale della Sanità Pubblica, Di \'is. · •.\., Sez. 2a.) ha diramato ai sigg. Prefetti e all'Alto Commissario di N a·p oli una circolare, in data 13 gen. 192 -\ ·I, molto dettagliata e precisa, relativa alla costituzione e al funzionamento dei Consorzi proYinciali antitubercolari. Tratta anzitutto degli Enti che eutrano a far p.a1rte del Consorzio; la legge 23 q;iugno 1927, n 1976 YÌ chiama obbligatorian1ente. oltre alla. A~ninistrazione Provinciale ed a tutti i Comuni della Provincia , .ancl1e gli Enti pubbliei che nella Provincia ~tessa. eserci t.ano. in tutto o in partP. funzione antitubereola.re; pre,·ede inoltre La part~ipa~ioue volontaria delle C'ongregazioni di ( a •
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[ANNO
XXXV, FASC. 14]
SEZIONE PRATICA
. rità, delle assooi.a.zioni sindacali leg.almente r100nosciute, nonohè delle associazioni private, degli istituti di previdenza e di a&Sicu:razione e delle organizzazioni finanziarie e com1merciali. La circolare espone poi ampiamente gli scoipi dei Consorzi, ripartendoli in sei capitoli: 1) ooo·r din~zione, integrazione, impulso alle opere antituiberoo1ari esistenti nella provincia e creazione di nuove; 2) rice1·oa ed aooortamento del malato; 3) .assistenza sanitruria; 4) profilassi; 5) prop.a ganda; 6) istruzione. Tratta, infine, dcll'amiministrazione dei Consorzi ed ia :tale soopo riporta uno « Statuto m odello » ed indica la procedt11ra da seguiirsi per la revisione degli st.atuti vigenti. Lo statuto modello oonsta di 23 articoli, ripartiti in 10 titoli. Lo riporteremo prossimiamente.
Cronaca del movimenio professionale. Opera Orfani Medici Morti in Guerra. ]: stata diramata la seguente ciroolare ai presidenti degli Ordini dei Me dici e seg.reta.ri dei Sin.daoati medici: cc Richiamo l'attenzione di .t utti i me dici su di una I stituzione benefica e che ha un alto signific.ato mora.l e e patriottico, cioè l 'opera degli orfa.n i dei medici morti in guerra.. Quest'ope1'<a ha vissuto sino ad oggi sui contribut i volont.ari degli ordini e ·nessun ente è intervenuto con sussidi o quote ad integ rare il fabbisogno per il mantenimento e l' istruzione di questi orf.ani, che è impegno d'onore della Classe medica di oondu.r re all' aoquisto di un titolo professionale. Le incertezze derivanti agli Ordini d.all'el.a.borazione di una nuova legislazione nei loro riguardi , hia r eso perplessi i colleghi circa la possibilità o meno di alimentare con i p.r o·p ri contributi, tratti dal bilancio degli Orldini, quest'oiper.a cli .assisrtenz,a per i fjgli dei colleghi cadnti .p er l.a. Patria. Ora la s istemazione de.gli Ordini daJ punto di vista legislativo è avvenuta, e tra poco tempo le disposizioni in materi.a saranno pubblicate d.alla cc Gazzetta Uffici ale ». Le funzioni degli Ordini si limiteranno alla tenuta degli albi, q·u indi dal loro biLancio potranno trarre, senza danno~ La piooola quota per ogni inscritto a favore del·l a Istituzione 'di cui è oggetto la presente ciroolaire. I sindacati medici provinçiali sono invitati a<l esplioare tutta la loro opera p erchè gli Orrlini stabiliscano subito la quota d.a devolversi a favore degli orfani dei medici caduti in guerra, dando comunicazione a questo S . N. F. dei ris11ltati ottenuti . Le quote dovr.anno essere al minimo di L. 2 per iscritto e .d ovranno essere versa.te direttam(l.nte al Sindacato, Me.dico Nazioniale, via Lucchesi, n. 31, che curerà la tras missione . de i fondi all'Opera per gli orfani dei medici caduti in guerria, dando oomun~cazi one su cc Federazione 1\iedioa » delle somme ricevute e dei versamenti fatti all'Opera. Il Segretario del S. N . !f. F.: ARNALDO FIORETTI. -
CONCORSI. Poe11 VACANTI.
ALBANO LAZIALE (Roma) . - Scad. 30 ap·r .; uff_ &an. oon Genz.ano e Ariccia; L. 12,000 e 5 qu.adrienni dee., L. 500 indenn. missione ogni Comu-· ne .aggregato al Capo consorzio; trasp.; divieto eserc. profess. ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50,20. Rivolgersi R. Prefettura d~ Roma. AMELIA (Terni) . - Scad . 20 iapr.; 2 oond.; lire 8000, oltre L. 600 serv. att., c.-v., 5 sessenni deo. ; età lim. 35 a.; rtassa L. 50,10. ANCONA. Ospedrile Civile TJ.m.berto I. - · Cercasi assiste11t-e lam·eato di r ecente; stip. L. 4400 lorde,. alloggio, v itto t11tti i giorni o equiv.alente in darubl'o. P er informazioni rivolgers i aJla Direzione· S.ani tari.a. BAGNO DI RoMAGNA (Forlì) . - Soad. 30 .apr.; 2 oond. ; L. 11,000 e 10 bienni 'rentes., L. 4000 cav.alc., età lim. 40 a . ; t~a L. 50,10. BASCHI ( Perugia). - A tutto 30 aipr. ; capoluogo ; L. 9000 per 1000 pov. e addizionale L. 2; sei sessenni deo.; L. 600 serv. att .; c.-v. ; L. 500 uff. san.; età lim. 40 .a.; tassa I.J. 50,15; doc. a 3 mesi: dal 10 mar. BERTTNORO (Forlì) . Al 19 .apr., ore 18; 3a oo·n d.; L. 9000 e 10 bienni ventes. oltre L. 3ll00· cavale.; c.-v .; doc. a 3 mesi d.al 19 mar.; ta~sa L. 50.15. BRESCIA. Spedali Civili. - Primario anatomopatologo; iproroga 20 a,pr., ore 16. BRISIGHELLA (RavenT1a) . - .i\.l 25 a.p~.; due oondotte; L. 8500 oltre L. 2500 e L. 3000 tr.asp . ; c.-v. ; chied. annunzio. CALTANISSETTA . .4.mministraz . della Provincia. Direttore e assistente Sez. chimica e assistente Sez. micrografica 'del Laborat. d ' igiene e pro·f i-lassi ; rispett. stip. L. 11,600 elev.abile in 12 anni a L. 13, 700, e L. 7000 elevabile in 10 .anni a lire9500; supple1n. serv . .att. I~. 2800 e L. 1700. Sca.d . 10 mag. CARINI (Palernio). - L . 7700~ sen~ indennità, tra.n ne le itrasferte; 5 quinquenni; iaddizion. L. 3. ogni povero oltre i 1000; tit-0li ed esami; se.ad .. 15 •aipr. CARMIGNANO (Firenze). - Al 15 iapr.; per Comeana; L. 8500 oltre L. 3000 (rivedib.) trasp.,. 8 trienni dee.; tassa L. 50,10; serv. entro 15 gg. CARPI (Modena) . - A tutto 15 apr.; 211. cond. rur. 2 frazioni pianura; ab. 4032 ; pov. 487 ;· L. 9000 più L. 2500 cavallo o automob., L. 600· ambulat., L. 930 in·d enn. SUP.plement., c.~v., dieci bienni :ventes.; rioostruz. ca.iririera; età lim. 35 a.;. tassa L. 50,15; docl1m. a 3 mesi dal 24 feb. CERIGNALE (Piacenza) . _:_ Conso,r . con Corte Bru-· gnate1l1a; ·ab . 2152; L. 11,000 oltre L. 2100 int€grative .(salvo riduzionj), L. 4200 cavale., L. 500 l1ff. san. Scad. 26 rupr. C 'I TT·ADUCALE (Rieti). Se.ad. 30 aip.r .; 2a cond.; L. 9500 e 4 qu1t:drienni dee. oltre L. 3000 trasp. ;c. -v. ; età li1n. 40 a.. ; tassa L. 50.15. . . CosENZA. R. Prefettura. - Uff. san1ta.r1 pe1S. Giovanni in Fiore, consor. V arbioairo e oonsor. Grimaldi; titoli ed esami; ta$a L. 50,20; se.ad_ 28 .apr.
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II, POLICLINICO
FoGGIA. Amministraz. Provinc. - Al 30 apr., \ore 12, ~irettore de1la Sez. Medioo-micrograf. nel Labora t. Provino . .d'igiene e p·r ofi1assi; stip. li1re 14,000 e indenn. serv . .att. L. 1500; due assistenti, •nella Sez. suddetta. e nella Sez. chimica; stip. lire 9000 e :indenn. serv. iaJtt. L. 1350; c.-v. per tutti. Titoli ed esami. Sono anche disponibili 1 pO&to di aipplicato registratore, 2 di preparatori e 3 di vigili sanitari. Rivolgersi .alla: Segreteria. FoLLINA (Treviso). Scad. 23 aipr., ore 18; :L . 8000 pei pov., L. 600 uff. sari., o.-v ., rtrasp., alloggio. Rivolgersi P odestà. FONTANELLE (Treviso) . - A tutto 22 1a pr.; a,b . 6771; L. 8000 per i 1poveri · (isoritti 772) e 5 quinquenni deo. ; rtr:a.sp. L. 3500 vari.ab .; uff. san. ·L. 800; c.-v.; età lim. 40 .a.; docum. non anter. ~o gen. ; tassa L. 50. FORLÌ. R . Pref ettura. - Uff. san. -di Cesena; ,L. 14,800 e 10 bienni ventoo. oltre L. 7500 serv. att., non c.-v.; .ab. 54,076; ha. 24,585; divieto ~libero €sere.; se.ad . 5 maig.; età lim. 45 a . ; t.assa L. 50 al Tesoriere provinc. Chiedere ann. G1NESTRETO (Pesaro). - Soad. 17 iaJp1-.; L. 8000 ·e 10 bienni ventes., oltre L . 200 (sic) uff. san., L. 3000 cav., .addi2iion. L. 2 oltre 500 .p ov. L. 3 ' ' oltre 1000, c.-v.; tassa L. 50,15. IMPEIUA. _4.mministraz. Provinc. - Medico bactteriologo del La,b orat. microgrn,fico; L . . 11,600 .al1.P..1entabili .a L . 16,000 oltl'e L. 2800 serv . att. ,aumentabili a L. 3500; c.-v . ; età lim. 35 a . ; tassa L. 50. M1RAB"IDLLA IMBAOCARI (Catania) . - Scad. 30 apr. L. 9000 e 4 quinquenni 1d ecimo. Ta&sa L. 100. Mo~TOALIERI (Torino). Scad. 15 apr.; tas.sa L. 50. lVIoNTEFANO (Macerata). - Scaid . 30 apr . ; lire 8000 oiltre L. 800 uff. san., L. 2500 cavale., c.-,-., 3 qu.adrienni dee. MoNTORIO AL VoMANO (1.'eramio) . - A tutto 27 ~pr.; ha. 4490 di cui 3/4 in 00 llina; L. 6700 (sic) ..e 4 quiadrienni di L. 500, oltre L. 2400 cavaJc.; età lim. 40 .a.; .t assa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal ..28 ma.ir. NAPOLI. ll!lunicipio (IX Divisione). - Secondo coadiutore e medico russistente a..l Laboratorio me,dioo-microga·afico e 3 chimici assistenti al Labor. ~chimioo; titoli ed esami; L . 8000 1 pel 1° posto, L. 6500 per gli altri, c.-v., 10 % proventi, d u e decimi quinquennali; tassa L. 50,10. Chied. .avviso. Soad. ore 17 del 25 apr. Docum. alla Segreteria della Direzione d'Igiene, Palazzo S. Giacomo, Piazza del Murnicipio. Nuoao. A.mministraz. Provinc. Direttore .della Sez. m€d.-microgr.; stip. L. 15,000, indenn. serv. att. L . 3000. Assistente 'detta; L. 12,000 e L. 2000. Coadiutore Sez. chim. ; L. 14,000 e lire 2000. Soad. ore 18 del 30 apr. Nuoao. R . P re fettura . - Uff. san. e capo ufficio d'igiene capoluogo; a ore 18 del 20 mag . ; titoli ed èsami; I,. 12;000 oltre L. 2800 serv. .att. e c.-v. Domande all'Uffirio Sanit. Provinc. PADOVA. Amministraz. Provinc . - Due assiste11ti presso il Laborat. provinc. d'igiene e profila.~j: uno per la Sez. med.-micrograf., uno per là ~ez. chim.; L . 10,000 oltre L. 1500 serv. att. e 10 °~ pro,·e11ti di laborat. Scad. 14 apr. 1
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PRESENZANO (Napol(i) . - L . 8000 e 5 quadrienni dee. ; scaid. 15 ap.r . ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. P aA·ro IN VENOSTA (Tre1ifo). - Seiad. 20 apr.; conmr. 3 comuni; L. 8500 e 5 quadrienni dee. ·oltre L. 1400 indenn. iabitaz.; L. 850 uff. san., L. 1275 arm. f.arm . (finchè esiste); L. 1.50 a Kn1. · indennit~ di via; tassa L . 50.20. R EGGIO 0AL. .4.mmiwistr. Prov·i nc. - Direttore e due a~istenti per 1a Sezione med.-microgr.; detti per la Sez. chim. ; st~p. L . 13, 700 .aumentabile a 16,000 e L. 11,600 aumentaib . .a. 13, 700, olt r e L . 3500 e 2800 serv. att. Rivol'g ersi Segreteria. Scad. 4 mag .. . R EVIGLIAsco (Torino). - Scad. 15 apr . Rivolgersi Segret. com . RoBEJJ,A (A. lessandria ). - Consorzio; L. 10,000; scad . 15 apr. RocoAMASSIMA (Roma). - Scad. 15 .a.pr. ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dall'll feb.; stip. L. 10,500 oltre L. 600 oav ., L... 400 uff. san ., c.-v., 5 quadrienni dee., L. 100 i11ens. arni. f.arm . RoMA. Pio IstJituto di S . Spirito ed Ospedali Riuniti. - Due aiuti radiologi ed un .aiuto patologo; soa.d. ore 16 del 30 apr.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50; es.ami e 1titoli; L. 7300 e c.-v. ; chiedere annunzio. RoMA. ll:linistero della ~f a.riria. Tll:edici tenenti medici· in servizio permanente nel Corpo sanitario militare marittim-0; scad. 20 apr . ; vedi fase. 8. ROMA. Mini3tero del,l 'Interno. Conoorso per esami a 34 posti di 1nedico provinciale .aggiunto cli 2a. cl~sse dell' Amminisfu'azione della sanità ' pubb1ioa con l'annoo stipendio iniziale di L. 9500 e il supplemento di servizio attivo di L. 2100. Gli aspirant~. dovranno far pervenire ial Ministero (Dir~ione generale della sanità pubblica) non più tardi del giorno 8 ma~g;io 1928 1a domanda su oarta .d a bollo da L. 3 oon la intdica.zione del domicilio corredandola dei dooumenti di rito. Sono esclusi dal conoorso ooloro che hanno oltrepassato i.J 30° anno di ' età alla. data del 28 dicembre 1927 fer1ni restando il limite di anni 35 per gli ex inilitari cd il limite di 39 anni per gli invalidi di guerra dj cui all'art. 8 .d ella legge 21 agosto 1921, n. 1312. Anche per i .decorati al valore il limite massimo di età per l'.a.mmissione al concorso è protratto ,aJ oompimento del 39° anno di età, .a sensi dell'art. 17 del R. Deoretolegge 3 gennaio 1926, n. 48. Gli esami constano di prove scritte, di prove rpratiohe e di una prova orale, secondo il progr.amima particolareggi.iato annesso al decreto oontenente il bando di concorso. La tassa di concorso è fissata in L. 50. (V ed. cc G.awetta Ufficiale» N . 57 in data 8 marzo 1928, nella quale oltre l'intero bando di concorso è riportato il programma. pa.rtioolareggiato per le prove 'di esa-me).
* ** Detto come sopra, a tre posti di medioo proYinciale' aggiunto di 2a. classe. Stesse condizioni. Il concorso è indetto fra il personale ex combat-
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'[ Ar\NO
XXX\~,
FASC. 14)
SEZIONE PRATICA
-itente 11onchè quello che si trovi n elle condizioni di cui a ll'art. 19 del R. Dooreto 8 maggio 1924, •n . 843, .a s~unto, dopo 1'8 maggio 1924, presso le Amministr azioni dello Stato, in qu.a.lità di straordinario, avventizio, di urnista, giornaliero od in altre categorie non d~ ruolo, oomunque denominate, oho risulti in posses~-0 dei prescritti r equis iti . Gli aspiranti d·o vranno far p ervenire .al Mini·stero dell'Interno (Direzione generale dell.a sanità pubblic1) non più tardi del 6 m p.ggio 1928, dom and.a s u carta da bollo d.a L. 3, corredata dai .documenti di rito. (Ved. « G.azz.etta Ufficiale » N . 5.S del 6 man:zo 1928).
NOSTRE CORRISPONDENZE. '
Da Milano.
Notizie sulla produzione scientifica degli Istituti della R. Universi tà di Milano.
La R . Università di Milano oonta non più di tre a11ni di vita ma I.a produ zione scientifica dei su oi I stituti e delle sue C.l iniche è stata pari alL:1. prontezza e d a.ll'attività con le quali a distanza di ·p oC"hissimi m~si dalla s11a foncdazione essa è stata in grado di funzion.are egr egiamente attir ando la.rgo stuolo di studiosi e di studenti.
I stitut o d,i .4.n atomia Normane.
* **
Concor so, per esan1i e titoli oongiuntaimente, .ad ·un posto di assi-;ten~ medico nel 1 .abor atorio di micrografia e batteriologia della D irezion e generale della .sanità pubblica, con l'annuo stipendio iniziale di L. 11,600, e il su·pplemento di servizie attivo di L . 2800. Gli a.:ipiran ti 'd ovranno far pervenire .al Mini..stero (Direzione generale della sanità pubblica) non più t a.r di del l:J maggio 1928 I.a do.mian·d a su -car ta da b-0·110 da T.1 . .3 corre.data dei documenti di rito. Età e ta$Sa conoo~·so come sopra. (v~ ed . << Gazzetta Ufficiale » N . 61 del 13 m.arw 1928 b.ando di concorso al completo ool programma per 1e prove di es ame). S. BARTOLOMEO IN GALoo (Benevento) . - Ufficiale sanitar io; L. 5000; titoli ed e~e. Soad. 6 ma:ggio. Rivolgersi R . Prefettura di B enevento. SAN'IHI À (T. ercelli). A tutk> il 15 maggio ufficiale sanitario; v. f asc. 12. SANTu J,ussu RGiu (Cagliari). A t utto 30 .apr.; L. 9000 oltre L . 1000 uff. san. , tassa lire .-50.15; .ab. 4500; altit. 600 m . SONA (l' erona). - L . 8000 e 4 quinque·n11i 10 ~;~ ; L. 800 uff. san . ; c.-v.; L . 1000-2500-3000 tr.asp . .apr. .Scad. SORESINA (Cremona). Scad. 12 apr. ; L. 10,500 -e aumen t i fino al 50 % in 20 .anni; addiz.ion . lire 2000 primo migliaio, L. 2 ciascun i soritto oltre; c.-v. ; L. 1500 t rasp.; tassa L . 50,15. TREIA (]1acerata) . -- A t utto 30 rupr. ; condotta B; stip. L. 8800 e 3 quadrienni deo., c.-v., ricostruzione carriera, tra.s.p . L. 800-2500; età lim. ·24-40 a .; tassa L. 50.15; ab. 1000 agglon1. , 2300 ·s parsi . 550 pov. VITERBO (Roma) . Ospeclal Grande degli l nferrroi. - ·A tutto 30 apr.; 3 assistenti; L . 7000 oltre c.-v . di L. 840 se ooniug.ati o vedovi con iprole; -età lim. 30 a . ; d<Jc . .a 3 mesi dal 27 mar . ; se.r v. .€ntro 10 gg. ; guardie a turno (con camera e vitto). VoLT'ERH.A (lJisa). - Al 30 apr., ore 18; .ab. 8161; i scritti 300 o. ; L. 9500 per 700 pO'V. ; .addizion. L . 3; c.-v. se ammogliato o vedovo con prole inferiore a 18 .a.; t r asp.. L. 1750; qu.adrien11i dee. fino a L . 14,250; età lim. 40 a.; dichiara.z. politica del P odestà; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 30 rnia.r. 1
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Nell'Istituto di Anatomia Normale il p rof. Ferdinando Livini h a compito degli inte.ressanti studiì sulla distribuzione del glico·g en o negli embrioni, stu~ii che ha pubblicato rispetti vamente sotto i titoli di : ((Il r.a.p .p orto qua ntitativo tr.a gJicogeno epatioo e i.l glicogeno contenuto in altri organi, n ella vita extr auterina, n ell ' uomo » ; « Il glicogeno negli .a.n11essi embrionali nell'uomo»; cc Il glicogeno durante la vita embriona le · e fetale n el1'.u ·o mo ». Altri lavori p-ubblic.a.ti n ell' I stituto p·e r ct1ra degli assistenti sono stati: Defrise, « Di una modificazione .a l metodo di L esck·e per la dimostr.a..zione del cloruro di sodio n ei 1tessuti »; cc Su di t1n partic·ol.are ti.po di cellula del can alicolo r enale>>; « Ricerche istochimiche sull' eliminazione renale di cJ.o,r uro di sodio >>; Pattarin, cc S u di un angio1na cavern oso a s.ede r.ara »; Comolli, cc I ner,·i del muscolo s artorio; ricerche di anatomia clinica »; Annov.azzi, « Ricerche sulla epifisiolisi per ginocchio valgo » ; l\1ozzetti, cc Variazioni e .anomalie con genite dell'.aipparato urinario nel1'uomo » .
I stituto di Fisiologia . Nell'Istituto d~ Fisiologi.a il direttore pr?f. CaJ."~6 Foà ha eseguito e pubb1icato studiì su cc Come l' .aut-0.m atismo 1Deriodioo del cent ro vasom·otore bulbare dipB11d.a.- <la.I p H del sa11gue >>; cc Tra pianti e Opotera pi.a » ; cc La vivi.sezione », e;'Ì h.a pubblicato numerosi scritti su argomenti paramedici e didattici. Altri lavori p.u.b blicati dal personale dell'Istituto sono: P eserico, cc L 'azione dell'insulina sul rioa.m bio del cuore isolato di m.ammife1·0 » ; cc Variazioni di . r esisten za elettrica della ghiandola oottomasoellare in .attività »; « La conduttività elet trica della ghiandola sottomascellare in attività » · « Il glioogene muscolare del cane diabetico nel' riposo e nel la.varo »; cc M odifioazioni della conduttività della ghiando·l a sottomnscellare durante la funzio n e »; Ghir.ardi, cc Eccitabilità in·diretta delle varie porzioni del prepar ato frenico diaf:ra.mmatico »; cc E ccitabilità diretta e sopravvivenza delle diverse porzioni del diaframma»· cc La propagazione dell'eccitamento causato d'a alcune droghe n ei muscoli scheletrici di .anfibi » · cc Ricer che sull' azi·o ne reciproca ·e d antagonista' di alcuni ioni sovra I.a funz_ione . del ouore dell'intestino e d ell' utero sopravv1vent 1 ·»; C.ant~ 11 i: cc Die Freumung der Alcalien in der S i-
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II POLICLINICO
licatanalyse »; « Osservazioni sull'iana.lisi dei silioaiti » ; « Determinazione del potere calorifico delle benzine»; « Titolazione dell' acido arsenioso con perm.anganato »; « Sull'analisi del solfuro sodico » ; « 'ri tol.azioni con acido arsenioso ».
Jsbit1tto di Patologia generale. Nell' I stituto di Patologia Generale diretto dal prof. Pj er o Ro·n doni so·n o state eseguiite ricerob.e e studii nu,merosi attinenti soprattntto. al campo della Biochimica. Ecco le princiip.aJi : Rondoni, (( s .uJl' influenza della somministrazione di glucosio nell'accrescimento del carcinoma sperimentale »; « Ir1.,a diazione degli .alimenti oon raggi ultravioletti e la vitamina antirachitica »; « I rapport i tra immunizzazione contro i propri lipoidi e i processi pro1iferativi <lete.r minati d.al catrame » . Inoltre il pr·of. Rondoni ha d.ato alla luce con • le doti di sintetizzatore e didatta magnifico che tutti conoscono tutta una serie di pre.g evoli riviste e inonografÌe su .alcuni tra i più interessa.n ti .a,r gome-nti della fisio...1patologia moderna oltre al s uo notissimo e pregiato « Tr.attato di Biochimica ». Altri lavo.t i pubblicati dal p erso·n ale dell'Istituto sono stati : Borghi, << Influe nza della somministrazione p.arenteTale di carboidrati sopra la ripa.razione d elle ferite »; « L'influenza dei carboidrati sui processi rigenera ti vi » ; « Altera,zioni pre<::oci locali e generali negli .animali catramati con speciale riguardo .all'.a.pparato reticolo endoteliale » ; « I.l ricamb~o dei oarboidr.ati negli stati ca renzi.aJ.i » ; « Rioorch e sul glicogeno nell '.adenocarcinoma del topo »; Carminati, « Osservazioni sull'azione degli ormoni sessu.ali nei ratti oon . ' »; speciale .rigua.rdo ai fenom eni ciclici nella va.gina Vozz.a, « La riserva .alcalina del sangue nella. gravidanza norma]e e patologica»; e< Il processo di de idrogenazione nella placenta, studiato col metodo aJ 7t-dinitrobenz.olo » ; .Ascoli « Sullo stato de11' acido urico urinario » ; Pozzi; « S ull'iazione ematogena del nichelio» . Stanno p er essere pubblioate altTe interessanti .ricerche di Serra sugli effetti dell'anastomosi u1·etero-venosa nel oane ». RUGGERO ASCOLI.
Da Catania. Società Italiana di Eugenetica.
Il giorno 20 marzo nei locali dell'Istituto di Medicina legiaile dell.a R. Università è stato fondato il Gruppo oaitanese della -<< Società I talia.na di Eugeneti ca » . E stata affidata la presidenza al prof. Verrott i, titolare della Cattedra. idi Clinica Dermosifiloipatica. Egli in ·u na .rupplaudita conferenza ha illustrato gli scopi di detta Società. Il « proble ma sessuale » dopo il 1888 è stato oggetto di una disamina analitica in va.r ii Congressi e pubblicazjoni. Con esso sono oolle~te le questioni rig uardanti la demografia e l'eugenetica. Prime tra queste l' assistenza alla donna gestante ed al prodotto del concepimento. L ' O. ha accennato alle molteplici provvide nze attua.te e da attuarsi in proposito, illustrandone l' importanza. A. T.
Da Padova. •
Una relazione del prof. Sabbatanl.
Il prof. L . S.abbatani, direttore dell'Istituto di Farm.aoologia dell' Università di Padova recentemente h.a presentata all' Istituto Veneto' una rer el.azione s ui « Fatto·r i ohimici che determinano la fissazione .di colloidi ». E uno stuldio .che fa, parte d ' una serie .p rog.rammatica di lavori ohe si st~nno eseguendo n t>tlla Scuola. Pa.dovana di Far1nacologia, coi quali s~ mira a raggiungere lo scopo di trasfocmare l'iniezio·n e endovenosa dei colloidi in un'azione locale precisa con un .m assin10 di effett-0 tera1peutico ed un minimo di danno pe1~ l'organismo. Le prime espeTienze furono eseguite usand-0 il cloroformio per aprplicazione esterna sulla cute ed arrivando in tal n1odo .a determinare in quel punto la fiss.aiZione dei oo1loidi introdotti .p er iniezione endovenosa. Ora il S.abbatani presenta pezzi anatomici .a prova dei risultati dia lui ottenuti: sono tratti di cute di diversi soggetti (conigli) dove si ottenne la fissazione di piombo colloidale, di &olfnro di me rcurio, di rosso Oo·n go e di t.ripan~bleu. Nei preipa1'ati istologici si vede che il colloide si fiss.a in pa,r te allo stato granulare st1lle p.areti dei via.si sangt1i'gni, in parte fuori n el tess uto circostante. L ' .A. dà pure rela.zione di ricerche eseguite dal suo .aiuto proif. Spagnol il quale trovia ohe oltre il cloroformio .altre sostanze possono agire come fissa.t rici dei oolloidi, principalmente sostanze della serie 1degli anestetici ge11erali: si ottengono però buoni rist1ltatì anche con ialcuni ipnot.ici. Fra i colloidi si fissano 0010 gli elettronegativi e i1on gli elettropositi.vi. P. L . F. 1
Da Firenze.
. eont1nuano
Ciclo di conferenze.
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con pieno s uccesso le con11t'r enze a lla « Scuola di App·lic.azione di Sanità Militare ». Il giorno 17 u. s . il prof. J. Ca'Ppelli, direttore della Oli11ica Dermosifilopatica, ha 1pa.rlato s u: « La sifilide nella s ua evoluzione storica ». L ' emin€nte sifilografo in una chiara e efficace sintesi ha esposto tutta una serie di dat.i e di notizie interesoo.ntissime, dai tempi più lontani 1n oui l'empiriSJmo e la sl.1perstizione erano ritenuti sistemi curativi di questa forma morbosa, fino al momento attt1ale in cui Ja scoperta del1' agente eziologico, le reazioni biologiche e umoral1 , i molteplici rimedi .ad azione squisitamente sp ecifica., stanno ad attestare veramente il grande progresso compiuto dalla medicina in questo caimipo.
Tutto ciò è stato svolto oon grande oompet€nza , con suadente parola da.11'0. , che ha infine pros pettato. quanto ancora rimane da compiere e quali sono i problemi che pit1 urgentemente occorre risolvere.
**,. : Alla stessa Scuola di Sanità l\filitare il giorno 24 marzo ha tenuta un' altr.a conferenza il prof. Roberto Alessandri sul « Cancro deJlo stomaro ».
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L 'argomento qu.anto mai poderoso e vasto è stato eff ioaoe.m ente trattato dall'illustre Clinico tli Ro1na rhe ha voluto deliberata.mente soffermarsi su alcuni dati .etiogenetici, ana.tomo-patologici, semiologici di capita.le i'lll'portanza onde giungere ad una precoce diagnosi della forma morbosa e -O.i eonseguenz.a a 'Un utile e tempestivo intervento chirurgico. Così il nesso tra uloera callosa e oancro, la frequ.e11za d€lle localizzazioni del medesimo nelle varie regio11i dello stomaoo, la sua diffusione Jnetastaiioa., la sint-01natologia rilevabile oon una .anan1nesi molto accurata, sono stati ampian1ente lumeggiati dall'O. che ha rilevato, con l'.ap.po'g gio di 11u1nerosi dati rlatistici, frutto in gran parte della pratioa personale, come la localizz.azione del carcinoma nella regione .pilorica (a ntro .e piloro) non app.aia certo la più frequente e quindi come spesso facciano completa.mente difetto i segni di stenosi ipilorica, utili invece, quando esistono, per u11a dia.g nosi più preooce. Parlando .de-ll'importanza delle indagini sussidiarie ha rioord.ato come tra queste I.a colazione di prova ron eS'traz.ione frazionata \SIÌa q•ue lla ohe meglio sri. presta ad un'indagine accurata, ooprimendo fedelmente la curvia della secrezione; e oome .a volte ~sista una scon cordanza fra i segni clinici e quelli r'adiologici, sì ohe non ci si deve trolp1po lasciare fuorviare c1ai responsi di questi ultimi. Nel trattaire degl'interventi operativi ha detto ~ome l'oper.azione di scelta debba sel11lpre essere la iresezione generosa e come grande va11taggio nella chirurgia 'd el canoro dello stom.aco, in specie agli effetti del successo post-oper.aitorio, derivi <laill' impiego di u11' anestesia regionale (cuta.neaadd~inale in primo tempo; suC'CeSsivo bloccaggio dei mesi-gastrici), piuttosto che di quella ge11erale eterea, pericolosa quest'ultima per la facile insorgenza delll. bro11co-polmonite. Nel oonolu,d ere si è augurato oh1e ,dalle sue parole l'uditorio traesse il convincimento che il ça n<.:ro dellq stomaoo bene e prooocemente 1dia.gnosstiieato è malattia Tadioolmente operabile e guiaii·ibile . CANALE.
Oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE A. M .. Se. D-, M. D., C. M ., LL. D.
Commendalto.re della Corom.ia d'Italia. Membro corrispondente de1l'Aooa.demia Medica di Roma.
Il Problema del Cancro Traduzione iin riassunto da.Ile edizionii. inglese. fram . .ceee e spagnu_ola, a cura dei Dottori Ci ovanni Perilli e Arna ldo POZZI.
Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI DiTettorE- della R. Clin. Chi.rurg. della U1r11iv. dJi Roma. Il libr.> oontiene dn.oltre un .caJl)liitolo OT.iginale
.Sulla lotta e sogll studi contro il cancro in ltalla .del sud.detto prof. R. ALESSANDRI e del prof. R. B RA NCATI, 1° 1aiuto ~1e11a R. Clinica Ohirur.g.ica d:i Roma, nonchè tutta la bibliografia oncologica Italiana .più recente ·(1910-1926). Un vo1ume in-8°
NOTIZIE DIVERSE. Prima Conferenza internazionale della. luce. Il Co1nitato or~anizzatore h~ stabilito ohe questa riunione a.bbi.a luogo ia Losanna nei gioirni 4. 5, 6 settembre .e che il 7 essa si tra.&ferisoa a Leysin dove sarà festeg1giiato il 25° ianniv.e r.sario del1' a.t ti vità scientific.a del dott. Rollier. I lavoTi scie11tifici del1a c.onfere·n~a oonsister.anno in oonfer.enze·-relazioni su argomenti che sar.anno prossimament.e comt1nioa.t i, seguite .d a una discuSSJione e da bTevi 00111unicazioni rigu ardanti l'argomento stesso. Per informazioni ·r ivolgersi al Segretario generale per l'Italia. prof. Giulio Ceresole, Ospe~·aJe Civile, Venez.ia.
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Convegno di radiologi. Presso l ' Ospedale Ci vile ·di Piacenza è stato tenuto jl (Jonvegno emiliano~lombardo-ligure-.pie mo11tese dei radiologi, presenti oltre un centinaio di radiologi tra le maggiori illustra.zioni 'delle cliniche e delle Università delle ql1attro Regioni. Sono ~tati. trattat~ importanti aJ~gomenti di carattere scientifico; hanno Tivestito pa.r trool.a;re i11teresse le com11nicazioni e le d isoussio\l.1i sui tumori delle ossa e sulla colecistogra.fia. Ultimati i lavori del Congresso, i convent1ti, aooo1npag11ati daill'on . Barbiellini, dal Podestà ~ dal presidente- delle ope1·e ospitaliere, hanno visitato i padiglioni dell'Ospe!da.le Civile oon&tartandone gJi sviluppi, modern~ che sono stati vivamente .a,rumir.ati.
Convegno medico per lo studio della uricemia . I me:dici itali.ani che si interessano• al •p roblema della urice1nia sono invita,t i .a partecipare :a l Convegn·o che avrà luogo a S. P·elle~rino1 i giorni 15 e 16 luglio ia.. C. , in cui sara.n no lette e discusse relazioni &11 argomenti idi attu.aJ.ità. Il 1'ro.f. l)ietro Rond,o ni (dell'Università di Milano) tratterà della « fisiopiatologia. dell'u.rioemia ». Il pTof . .AJberto Pepere (d·e ll'Uniiversità .di Milano) tratteTà delle « ailterazioni 1nicro- e maorosoopiche 'dell'uricemia». Il prof. Dant-e P.acohioni (della R. Università .di Genova) illustrerà l'« urice1nia dell'infanzia». Il prof. Luigi Devoto (dell'Università di Milia110) t.ratterà della «clinica., tera1 p:i.a e profilassi dell't1riçemia ». · I i11edici ;ta.l i.a11i ohe desidera.no pa.rtecip,are aJ Convegno s ono invitati a d.are la loro iaidesione ialla Pre,s idenza dell'Associazion e idi ldrolo~a, Via S. Ba.rnaba 8, Milano. Nori vi sono tasse di iscrizione . La Società .d·e lle Terme di S. Pellegrino offrirà l'ospitalità per i giorni del Co1nvegno ai medici cl1e, jnteressa11dosi a.i problemi dell'urioemia, abbia110 anticip.a ta.m e11te data assicurra1Zione del loro inter-vento. Gli inscritti riceveranno le quattro rel.azioni in tempo opport11no. 1
1
Importante pubblicazione:
1
di circa 400 pagdne. rnttid.a.xnente .stampato, ed a.rtJi1stioa.memte rilegato dn pdena tela, oon i&eriziond sul piano e sul d()I'eo. P.rezzo L. 6 O, più le spese PoS·t ali di spedizione. Per 1i nostri abbonati, sole L. 5 4 d!n. porto f.ranco. Inviail'e Va.glia. Postale all'Edlitore LUIGI POZZI Vi& Sistina., n. 14 -
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SEZIONE PRATICA
R OMA.
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JL POLI CI INICO
Corsi d\ perfezionamento a Vienna. Un co·rS•O internazionale di perfezio,n amento, sulla 'l"era,pia 1noder11a, avrà luogo presso 1a F.a coltà medica di Vienna dal 18 -HJ 30 giug110; seguiranno esercitazioni di seminario, d1al 2 al 7 luglio. Avran110 .anche luogo nun1erosi altri oorsi specia1i, tra <~ui uno di neuro-psichiatrja 'dal 1° giugno al 31 luglio; dl1e di pediatria d::t.l 2 a·l 14 luglio e dal 26 11'0ve-m bre al 7 dicembre; uno per medici pr.a tici, dal 24 settembre al 6 -0t.tobre; ecc. Chied€~e i progra.mn1i .a l l(ursb'd.ro der Wiener ;medizinis:chen Fakultat, Scbìlosoolgasse 22, Wien VIII.
Per l'Opera Nazionale del Dopolavoro. Pel tramite de]la Direzione Generale di Sanità il 1\iliniswro dell'I11terno ha diretto l1na circolare ia tutti 'i Prefetti del Regno, .affi11~hè i m·e(lici comunali vogli.ano ·C<Jtoiper a re, insieme con gli in~egnanti , aJ·l 'inoreme11to o alla fondazione di nuove sezio11i de11'01-'era Nazionale Dopolavo,r o. Di tale benemerenza a.oq uistata oorà tangibile rioo11oscimento il fatto che i. sa.n itari, i quali più si siano distinti, saranno preferiti nella formazione delle graduatorie dei n110,rj conoorsi cui 1p1airtecipino, e, qu.and·o si tratti · di sanitari de~li uffici di igiene de~ Comuni, capoluoghi di Provincia, nelle promozioni di grado. L'opera. cl.a prestarsi d ai medici è princÌjpalmente di propaganda igienic.a e di oonsulenza assistenziale, e pe1· mostrare anche la sua rioonosoenza ai sanit:iari, l' Opera Nazio·n ale Dopolavoro, .con sede centr~.le in via Lucina, 17, Roma, ha decisG di istituire u11 diploma di ben€'lllerenza con medaglia d' arg€-nto. DipJ·omi e medaglie verra.nno distrjbuite ai benemeriti 'd elle Opere assi.stenziali del Dorpolavoro, annualmente, con solenne cerimonia, in un giorno da stabilirsi.
Il
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p~of.
Fiche1·a.
Il rprof. Gaetano Ficher.a, titolare di patologia chirur~ioa a P.avia e direttore dell'Istituto Onoologioo Vitt. Em. III di Mila.n o, ia n1ez.w dell' Ambasciata d'Inghilterra e del l\{inistero dell'Interno ha ricevuto invito dal Gr.an Consiglio dell'Impero Britannico peir la lotta contro il cia11oro a intea:' indetta venire .ad unia conferenza intern.azionale per luglio ipresso la Re.ate Società di Medicina in Londra.
VINCENZO PATELLA. La notizia, della morte di Vincenzo Piatella non è giunta in.a.spettata perchè, da tempo sofferente era stato oostretto ad abbaudonaa·e negli ultimi 1nesi l'insegna.mento. L'opera di Vincenzo Patella va ricordata, sopratl1tto, per le s ue ricerche stille cellule degli esst1dati e dei trasl1dati e per quelle sulla genesi e sul significato anatomico dei gr.andi mononucl~ari (monociti) e dei linfociti del sangue circolante. Bisogna riconoscere al Patella sotto questo rig11ardo una ferrea "t'Olontà ed una resistenza al
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laY-O·ro certo i1-011 oomuni. Oh~ scrive ha potuto 1)ersonal111ente vedere l'immenso materiale l'la.ccolto. nella C'li.nica di Siena, oootituito da un nu111ero· grandissimo d~ prepar,ati e 'di microifotografie rl1 san·gue norn1a.le e patologico e di organi emato .. poietici. È noto quale sia stata la dottrina del Patella e note sono le polemichè t.aJora viv.acissime cht'." es~ia ha destato. Riportando al sangue le sue concl11sioni dedotte dallo studio delle cellule deo-li essudati, il Patella, oontro le idee dominainti cla.ssiche, n egò qila.si la pa.rtecipazione 'd el tessuto linfatico alla formazione dei m·o11onuclea.ti de.I sang~ c.ircolante: secondo il Pa.tella nel sangue nore. . 1 mai e esistono rairi~imi linfociti veri, simili a quelli degl~ organi linf.adenoidei p.ar.agonabili a<>'li ele, ' e menti ciroolanti della leucemia linfatica·, la mag. g1or p1arte degli altri p·r etesi linfociti è l'espressio11e morfo·l ogica rd i uu fen-0meno regroosivo .d elJ' en·d otelio va.sale, che in seguito iall'usur.a fisi<,logioa si $bacca dalla parete e cade nella corrente sanguigna, ricorda11do, appena caduto la morfologia ·dell'endotelio va~le e venendo a' costituire .i grandi m-0•n onucl.eari. Questi in seguito a u11 processo di pieno.si, ,diventano falsi linfociti, 11ieni<.> a.l tro dunque che cellule endoteliiali picnotiohe. La documentazione deriva.v a secondo il Pate]]a. da rilievi morfologici e da risultati di ricerche sperimentali. Egli sosteneva, ed in questo sta la prurte che rimarrà della su a dottrina e torna a suo onore, che i grandi mono11ucleati avevano u111 caratt€re di cellule enl".lotelioidi e oioè lamellari a. pi<:!colissin10 sp.essore, .a protoplasma facilmente accartoooiab·i.le e polimorfo in seguito a.i trau1ni anche più semplici. Negava perciò il Patella ai grandi mononucleati il çarattere di Yeri leucociti, paragonabile ai gr.a.nuloci,ti di origine midolla1re. Co11tro quindi l'idea de1l'Ehrlioh che riteneva i m<i11o:eiti, ooone mielociti fisiologici privi di granuli i1el sangue ciroolante, capaci di trrusformarsi attraverso la fase dj cc formw di passaggio » in leuoociti p·olin1orfi; oontrarian1ente .a quanto pensava tra gli .altri il B.anti, che i ino11ociti fossero u11 elemento a sè, di origine però J)arenchimale, spetta al Patella p er il primo il 111erito di aver do<'umentato 1norfologicamente i caratteri endotelioi'di di tali elementi, che solo assai più taTdi. complesse Ì·n d.a gini emb·riologi-cJie, m,o rfologiche e sperimentaili dovevano ri oonoscere verrumente e p'e1~ con.c;enso unanime quali cellule endotelioidi di 0 rigine reticolo-endoteliale. L 'errore d~l Patella fu quindi interpretativo ,. que llo cioè di poter pensare e sostenere per tanoo te1npo che i·l sangt1e circolante, così ricoo di fer1nenti proteoli.t ici, potesse consentire una esistenza di cellule morte e I.asci arle come tali lenta.m ente ridursi di 1111m€tl·o e. diventare picnotiche, mentre invece come si dis.se nulla vi è da aggiungere .ai caratteri morfologici che il Patella scolpì, in seguito a pazienti e lunghe indagini, nei suoi lavori. P er i linfociti, esclusa s'intende la possibilità che essi si.ano cellule morte picnotiche, non è detto, che il Patella .anche qui nen .abbia intravisto alct1ne possibilità çhe ricerche recenti tendono · ~ inettere in Yalore: che in realtà non tutti i co.-
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SEZIONE PRATICA
sidetti linfociti del s a11gue circol.ante siano tali ma che .alcuni di e ·si, specie la 1~arietà leucoci-' toide, a.p,par~ng.nno ai p•r odotti del reticolo ei1dotelio. Senza. rioordare il re.sto della produzione scientifica di , ...incenzo Patella (bia..siterebbero i lavori sulla polmonite a tratteggia.re la figura su.a di studioso), devesi ll·icord..are la sua. attività didattica e ospitaliera. che non venne mai meno pe1r lunghi anni e che er.a legata alle nobilissime itradiz.io,n i della Sc11ola. da ~ui p roveniva. ' Il P.a.tella non si ritJenne, e .a ragione, gi·u stanwnte fortun.at<> ne1lla vita; sopra.tutto lo rattristò 1-a dim.19lltjcanza in cui venne lasciato dalle Facoltà. e la oonvinzione che il lavoro non fosse sufficientemente premiato e .che &'Pesso l 'ozio e il lungo sonno siaino q_uelli che assicurano la tranquillità e la fama . A monito ed esempio per tutti rimane della. sua memoria una attività degna di ogni encomio e una documentazione ematologica che doveva vent'anni dopo essere universaimente oonfermaita. 1
("<.".>) :1.;
Le malattie infettive in Itali a. Mese di Noveml1re 1927. 31 Ott. 6 Nov.
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Scarlattina
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218 518 252 651 20G 512 23S 593
Morbillo
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V e.ricclla
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91 190
91 228 112 275
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Vaiuolo e Vaiuoloide .
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Tifo addominale . .
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Disse11teria .
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Difterite e c1oup
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Poliomielite a . a. Encefo.lit ' letar gie-a
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Rabbia }
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Tf!O .. ~ieati .
dichiarata.
Pustola màligna .
De.I prof. VINCENZO DE GIAXA, spentosi in que.9ti giorni, direm-0 ~n un prossimo numero.
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465 997 461 1111 413
FERRATA.
Si ~' ~ento, i11 età di 50 a,11ni, i,l prof. NASOIMENT8) GURGEJ.1, oho dal 1911 era tito1are della cattedra 'di clinica pediatrica .a Rio de Janeiro . Uomo aperto alle idee i1uove e g€nerose, oratore brillante e simpiatioo, era stato chiamaito in molti uffici pubblici, prodigando una. benefic.a attività. Lascia oltre 200 pubblicazioni. Era a.ppen a di ritorno da un ,riaggio di medici brasiliani nell' Argentin.a, da ,l ui organizzato, che aveva segn a'.o per lui un \Tero trionfo.
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Tifo peteoohiale, Colera A&iatioo, Peste bubbonica: nessuna denunzia.
Indice alfabetico per materie • •
Appendicite associata a sindrome cieoooolica . . . . Pag . Artico,l aizioni: patogenesi, diagni01si e terapia delle affezio~i oroniche » _'1rtropatie: .pToblemi riguardanti le » Bibliografia . . · » Consiglio Superiore di Sanità » Consorzi antitubercolari n Corrisponde·n ze . . . » Cristallino : isto1logia . » 0 1ronaca~ del movimento prof essional:e . » Dentizione: ano1n.ali€ ed accid·e nti della . )) • prima - . . . . )) Feb·b re da la.tte secco . 510, Feg.ato: oop1orazion-e funzionaile )) For~ula.rio . . . )) Gangrena diabetica: trat.tam€nto )) Ga.ngrena: sieroteiraipia locale )) Herpes e p•ar.alisi . . . • )) Istituto iracliologico di P ietrogrado
499 517 512 518 525 526
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Latte: tempo trasoo1\so dall.a mun,g itura e risulta.ti .della pasteurizz.a.zione . MoTbo di Still . . . . . Nervo presa.era.le: nuove indicazioni della resezione • • • Peritonit-e tbc.: .avvenire dei bambini • affetti c1a - . • • Polmone: acido carbonico alveolare . Reazione firequente nei sieri di sifilitici (r. di L ama.) . . . . . . Rene grinzo sa.t urnino calieificante . Rene : iniezione intraparencl1in1.a.le di sublimato . . . Riflesso ,di chi usur.a del 1piloro per la ' prova funzionale del fegato e del pan.oreas . . . . . . • Siero adrenalirùzzato per iniezioni sotitocutanee: danni . . . . • Simpatico: l.a chirurgi.a del - ha una base . anatomica? . . . . . • Vomiti a ripetizione nei po ppanti . • 1
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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. B vietata la pabbltcaztone di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Sitab. Tipo-Lit. Armani di M. Oourrier . V. AsooLI, Red. resp. Dlrllti di proprietà riservati. -
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!I POLICLINICO
[.i\NNO
XXXV,
FASC. l t ,
.. - . Nuova interessante Monografia edita dalla nostra Casa :
Prof. GIUSEPPE SABATINI Direttore della R. Clinica Medica dell'Università di Sassari. I
LA CIRROSI EPATICA Studio critico e clinico. Perchè i lettori possano rendersi conto dell'importanza di questa Monografia, ripor- . -fiamo la PREMESSA dell'Autore nonchè i'INDICE del volume: PREMESSA. Pubblico oggi per esteso lo studio, che mi servì di base per la mia relazione orale al XXXI Congresso ·•lella Società Italiana di niedicin.a interna, e di cui le co1iclu.sioni, co1i la discussio1ie che ne seguì, sono riportate nel volunie degli Atti di detto Congresso, pubblicato nel 1926. Il lavoro, da quello che era originariamente, è stato riveduto, ampliato, aggiornato e fornito di dati bi. bliografici. Le conclusio1ii, ancor meglio po1iderate, si mantengo110 essenzialmente le niedesime, che esposi al Congresso. Questo stu.dio 11.011... tratta della parte ariatomica ed istologica altro che per quanto essa serva a dimostrare o giustificare Le affermazioni cliniche; l'anatomia patologica fu trattata nel Co1igresso dal mio correlatore professor Luigi d'Amato. ' Occorre appena accennare, per il resto, che 11011 essendo il preserite lavoro una esposizione monografica delle cirrosi ep__atiche, 1na uno studio (inevitabilmente personale nella concezio1ie, ma fondamentalmente obbiettivo e realistico nella argomentazione) diretto a dimostrare, ·valu.tare, discutere nuove o vecchie idee sulle cirrosi epatiche e a portare il contributo di personali osservazioni, n.on tratta che quelle parti dell'argomento , e non si occupa che di quegli aspetti di esso, che possano inquadrarsi in uno schema così tracciato. G. S.
INDICE. OssERVAZIONI PHELIMINARI, pra.g g. 1 e 2. - CAPITOLO I: Evoluzione storie.a del ooncetto di cirrosi ep.artica, ipagg. 3 a 10. - 0APITOLO II: Lo stato .attuale delle conoscenoo sulle cirrosi. Esame dei da.ti a.n atomici ed etiologici rigu.a.rdante la cirrosi eipatioa, .p agg. 11 a 43. CAPITOLO III: Studio clinico delle forme ~om-pr&se sotto il i1ome di ciil:rosi. La cirrosi epatica oome individu.alità nosografica unica ed entità clinioa distinta. Classificazione delle forme morbose indicate col nome di cirrosi, pagg. 44 a 58. - CAPITOLO IV: Forme oliniohe riavviciniate .alla cirrosi epatica. La ma.l atti.a di Bamti ; la ma.latti.a Jdi Wilson e le altre sindromi epato-striate; la1 cosiddetta oirrosi bronzina o pigmentaria, p.agg. 59 ia 64. - CAPITOLO V : Alcune oonsiderazioni cliniche speci.aJ.i sulla. cirrosi epatica p.ropriamente detta, ipag. 65. - 1°) RapJ:>'°irti f•r a cirrosi epatioa e malattie del sangue o malattie ,del panCTeas, ·p agg. 66 ia 68. - 2°) Edemi, ascite e versamenti sieros i nella cirrosi epatica, .p1aig.g. 69 e 70. - 3°) Rapporti fra la oirrosi ep.atica (epatite atro1fica cronica) e le atrofie gialle a cute del fegato (epa.titi .a trotfiohe a.cute) secondo .alcune moderne 1a cquisizioni, p.agg. 71 a 74. 4°) Qualohè osservaz:i()l]le sulla: srintomatologia della cirrosi epatica , sui critetr:i di prognooi e le pQs~b·ilità di c1rra, pagg. 75 a 81 . · APPENDICE: La civrQs i epatic.a nella desoriz.ione oTiginia.le Cii Mor·gag11i (Eìpist . An.~Olin. XXXVIII, N. 30), pamg. 82 a 88. - La. osservazione origin·a le nella quale Laenneo avrebbe individualizzato 1a cirrosi ep.atioa, pagg. 89 a 94. - BIBLIOGRAFIA, p.a.g. 95 . • Volume in-8° di oltre 100 pagine (N. 21 delle nostre Mono1g r.afie Medi(,()-Chirurgiohe d'attualità, Collezione del l'oli clinico), nitidaimente stamp.at.o in carta semipa.t inata. P .r ezzo L. 1 5 ·p iù le spese postali di spedizione . P er i nostri abbonati S'o le L. 1 3, 7 5 in ·pOTt-0 franco.
Altra importante Monografia:
'
Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma
:NUOVE VEDUTE SULLE INFEZIONI DELL'APPARATO DIGERENT • Riportiamo qui di seguito l'intero INDICE-SOMMARIO di questa interessantissima Monografia che l'illu· &tre Autore si è compiaciuto asseg1iare alla nostra Collezione: Prefazione. - I. Cosa s'intendeva in passato per infezione intestinale. • II. La patogenesi della febbre tifoide. • III. La patogenesi del colera .. IV. La patogenesi del carbonchio detto « interno » o « intestinale ». · V. Altre infezioni ritenute enterogene. - VI. Corollari pratici di queste nuove vedute patogenetiche. · VII. La crenoterapia nelle smicrobizzazioni e disintossicazioni intestinali. Un volume di ~irca 200 pagine (N. 15 delle nostre Monografie Medico-OhiTUf'giche d'wttualità) nitida· mente stampato su carta semipatinata, con 28 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 21> più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 2. 5 O in porto franco. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~·
P er ottener e guanto sopra i n v iare l' aglia Postale all'Edi l ore LUIGI POZZI. Vi a Sistina 14, ROMA
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ANNO XXXV
Roma, 16 A.p1'ile 1928
Fase. 15
fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURA NTE
SEZIONE PRATICA
VIT TORIO ASCOLI'
R ED ATTORE C APO : P ROF .
SOMMARIO. Lavori originali : M. Sabatucci: L'importanza del fenomeno .a gglutinaz.ione ·n el mecc~. .nism o ·della reaz.ione d·i Bordet-Gengon. Osservazioni· cliniche : G. Giacomelli: Pel'forazione del colon ascen.d ente da calcolo stercoraiceo guarita SJ)Ont.aneamen,t e. Note e contribu t i : A. D'Aroma: La sier-ote.raJ)ia antidifterica. Lezioni : Atkinson: L'asceeso cerebrale. Sunti e rassegne : VASI Si\NGUIGNI: F. Batta.glia: Sull·a peri arterite nodosa. - A. Co&ta : Sulla frequenza, distri·buzione e ~nesi idell '.aterosclercei nel tir-01n,oo dell'arteria polmonare. - FEGATO E VIE BILIARI : Mogena H. G. : Le funzioni della vescichetta bili·a re. - Desmaroot.: La col ecietectomia sotto-sierosa senza drena;ggio. · Cenni bibliografici. Accade mie, Società Medi<:he, Cong ressi : Società Lombarda di Scienze Mpdiche e Biologiche d·i MJlano.
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Società Medica-Chirurgica di Pavia. Società Medioo-Chirurg~ca della P..om agrnia . Appun·ti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Le zone reflessogene carotidee. - I r iflessi addomina•l i nelle affezioni acute dell'aiddome. - CASISTICA: L a fibrosi vertebr,ale o celluli te del collo. - La lom'boartria,.. (&eurmati&mo v-e r,t ebrale -cronico). - TERAPIA : Come evit.a>re .g li inconven.i enti dell a rpurntu.r a l-0JI1bare. Contrib.uto ai ùanini della trasfusione salllgUiigna. Nuovo metodo di ·drenaiggio chiuso nell'empiema. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : F. D'Aless·a nd ro: A p1~oposito d i nO'IIlen·c latura medica. Nella vita professionale: Qu·a lche rparola inutile se pure co:ria.g,giosa intO'l"llo a.ila stam pa m edica. - Amministrazione sanita.ria. Cronaca del movimento 1)rofessi cm1ale. - Oon<00rsi . - N om i'n 'e , promozioni ed on orifì cenze. · Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. ' 0
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LAVORI ORIGINALI. R.
I~TITliTO DI CLINICA :vIEOICA DI R0)1..\
diretto éhal pTof.
\ ' ITTORIO A SCOLI.
L'importanza del feno1neno agglutinazione nel meccanismo della i·eazione di BordetGengou. Dott. ~IARIO
.S ABATUCCI,
assis tente ''olontario.
F'll Boffdet per il primo cl1e, n el 1901 , aYendo 1
rnes o a contatto un anti,gene col rispettivo antiCOI'IJ) O, e .con si ero fvesco n·ormale, si aoc·o;rse c1 l1e da que:.ta unio·n e le 1p1ropr1età co mplementari del sie1ro fres•co venivano esarurite; e n on solo qruelle rife1·e11tisi all'ant~gene e all'anticonpo u·sa-t1, 1r1a anche qruelle riferentisi a qualunque altiro sistem a u11ti1gen e anti!corpo. Questa. esp,erie11za, iideata allo ~ corpo di r iE-o·lvere il p<ro1ble·m a tiu tto teorico della un icità del complemento, ap;riva u.n Yastissim-0 OJ'1zzonte ·cli inidaJgirn.i e di 1aipipltcazio-ni p1'\èJ · ti1che, in·dicando la possi1b ]lità cli dimof.trare, mediante la inattivazione d el com[)lem.ento, l'esistenza o i11eno cli lln 1complesso antig·ene r eJattvo anticoripo. Così so~s·e la r eazion e di deviazione clel comple1ne nto, lltiltÌzzabile .nelU.a prat11ca sia per cleJfi·niTe la na·t.wa idi 1un antigene, in presenzia di un nnticorno noto. sia. ad antiig.eil.1e noto, ner S\"P• 1'are la l)reser1za del risp et.ti-v·o a;i1ti1cotI'po. 1
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ul ·m eocarui·smo della 1reazione ·di Borclet--Gengou, 1e sp,e1cialmente della su·à più lbrillante e f&lioe aipp.J.wcaz.ioine, la reazione di W·assemnann, so110 iSbati s1 cri·tti vo·lumi; .nè 1è iilOstra intenzione di aif flfo'Iltare il piroit>l·ema va1S.ti!S1Simo. Scoip o cl ella p:resente n ota sono allC'une osservazioni, ·da noi :!atte 1durante una se.rti.·e' dt esp,erienze s ulle r,eaziorni idi ·deviaz1.on e deil comp'.J..em:ento. E noto com·e oggi qru·a si 1I1·e&S1uno ritiene 1più c he in iqueste r.e azio·n i il co1II11p·liem1ento si legtl1.i, nel .senso chimi1co della pa:rofla, iaJl comip'les1So anrtJigene anticolfipo, come riteneva 1Ehrli10h; la mag.gior parte c1eg'li ruut0tri tS orno 1d'ac:co•r do· nell'ammettere una i11atti1\~azione, un1 a v·era di1struzi·on e d·el icompleme.nto rso1pra nuove •s trutture fornniaJtesi 1per azione 1Clell'antic-0'!1po S1U'lll'am.ti1gene: st:riutture .la ciui [«)1r , ·m aziione ya però sempre con\Siid·erata come speci1fi1ca. in senso i1m mu·n·ol01gi•co; ,e tf.olflse, a ·questa asserzio·n e norn f.a e ccezdon·e n eaillche la r·eazio1ne di • \V·aissermann, che mod·erne correnti tendono a rip o.rit ur·e n e·l 1c rumip 0 .irrnrrruu111Jitari o. ,Ora se t ali &brutture 1so:no 1s tate molto studiate nel caso della reazione di \Vas&eimnann (cdtiamo fra i molti lo rstesso Wa:ssermann (1) ; Ja1cobGta1hQ (2) ; Trenti (3)), meno lo ·sono state certa1
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(1) WASSEki\IANN. Centr. 1f ur bakt. T]. Orig. Bd H92. 5/6 1994; I<lin. '''ocl1.. 1922, ·~. 12. (2) JACOB TAHL. Zeit. flìr 1Im1mu11it. Bd. \ 1III, 1911. (3) TnENTr. .~ cc a.demia ~Iedi•c a, ,f.e hbraio 1928.
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IL POLICLINICO
m ent e n el ca o d ella re azione di Sordet-Ge11gou, quarrudo 1·11 e-ssa entri i11 gti.ruoco u111 antig€ne microbico . P odcl1-è i·iipoteisi cl1e a })ase d ella scori111parsa clèl co~ 11pl e·n1·ento stia un proicesso atti,ro di ·a clsorbi1nento iper o!J.)era di precipita vi formatisi dal r eagir e d el siero i11u11.une co'l l' amti1g en e, .dJata la i1a1lu.ra dd ·e1nu lsio11·e batte<ri1ca c1i q1ue1st'rulti1no, ci seirnbra ;po·c o lJr o])abile, abbia1110 ce1·c ato di O$s er Yare .clii.rettamiente le e,\rentuali 1n1odilficazioni d el•l 'runtig·e·n e d1urante lo s'\·-0lgers i clella reazi on e. iE passia·n10 senz' altro a 1descriYere l e es1)ei-ienze fatte. EsPER IE~ZA
I.
.l \ntiig e111e usato : emrulsio11e ·(~·ep1al'lata al mon1 e11to 1de1l'•u s o) dli baicilli d·el !tifo in sol1uzio11e :frisioliQigica (u!l1a pati11ia di 24 or.e SJu aigar, stem1p erata i11 10 1n.c . .dd soluz'io111e fi·si-01logitca). Tale ant i1ge11e v ien e \sulbito titolato n ei ·r i1g uardi del s·uo 1pote1.,e am.ticon1pl·e1nentrure.: e si s cegli e 11a dose dii cn1 c. 0,1 eq1uivalente allla n1et à d•e111a m1assima dose non ini1b e·n te J' emoliisi. .-. j,er o imn1une: abbil3ll110 usato un siero antitifri.<'o c rumlPd.one ad ailtissin10 titolo . !Di ·€S$O a0)~ •b i amo pr€ipar.ato ·Ull•a ~1JUiZi•OU1e 1: 1000. Il SUO co11ten t1t o in anti1Go npi 1è tale. che esso da ai1cora ·d e·viazion.e t otalie 1d el CO'Il1Jplement-0, in pTese·n za di 0,1 1cm rc. di a11.trigen ·e, a lla <loise di 1 eme. de1la •s u1a 1diln1izione 1: 1000. Complemento: siero .fresco di c1a·vi a, diluito 1: 10, e uis ato alla ·dose fis.sa idi e.mc. 0.5. I11diica tor e : emrulsio!l1e al 5 ~o dii g.101buli rossi cli n::o11tone se11•s ibilizzati. L'esp eii·jcnza •è st ata ùii·spoista c os ì: 1
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Si pone per un 'ora a 370 - Tra.scorso. l'ol'a da, ciascun o dei primi 4 tubi s i tog lie una goccia di liquido. I
Emazie sensib.
1
1
1
1
1
1
1
-
-
-
. ,,
Ri sultato
++ + + ++ (+)
1
t
1
E SPERIENZA Il.
0,1
0,1
0,1
Poteva essere C'h ·e n €l ·s iero 'll&ato il .p ote re agg·lutJ.inante e il potere di .deYiare i'l 1complemento coi·n cÌldesser o nel loro titolo ma.ssà.n10; ma 1p oteYa a11c'he ·esseire c'h ·e i diu·e .f.enon1end (ag·glutifilazione e 1deviazionie d el 1compl emento) non fossero d el tu1to estranei. !Per' riso•lrvere il ,p;rOlblema, abbiamo pensato cli ag-.gl uti·n a.ire ·dei batteri pe;r una , ·ia iche n oo foss€ que'lla iimm'llLilibaria, e v·ed.ere s e qru esti batteri agglutinatd si c•omportass·er-0, ri.S[»etto al compleme11to, ii1 mo.do dirver so d·a quelli non .aig.glu tinati: i11 altri termin i ooservare se il potere antdJcomple111entare idi run ' en1ulsione batt erica a.um·eJ.1tàsse .qualora i11 8$Sa si prO'\' OClù, in modo a,specifiico , il 1"-enom-eno fisico del1'agglutin·azi-011e. 1Natiura ln1.ente 1alblbia•rr10 1do·v·.u to scarta.ire qu·ei m·ezzi cl1e ·COmiportalllo l·a.ggiunta di so·&tam.ze cl1imi\:l1e (fo1u11alina, SIU!ì)'limato, a cQll1a ossi·g en.at.a, al~ cool) ; n1·ent.re ci è .veruuita i n sorcicor'So l '·o.ssel\'aZi·one 1di Bur 11et (1) , ·c irca }'.esis tenza idi ~tipiti di B<rucellia M-e'literu;i·s, cl1e, em1ulsion.ati in 5-0l'llzione ifisiologtica, 1s i ,a,g glutinano col riscal1daroe-n to a 900. I·n fatti, tra moiJ.ti sti·p iti sra.gigiati in questo sens-0, n€ aJbbiamo trovato uno agiglu tinabil e in grossi fiocchi, col ris'calrdamento a 90° p er 20 n1,i n·uti.
l
I
Antigene
1
7
fj
5
Cioè 11011 ·abbia'l110 fatto c.l1e u11a titolazio11e del cSiero immun·e. :\1a conten111)01·a11ea111ente le ,-ariè gocce preJe'\·ate dai tubi ·y e1u\·ano O-Sser\1ate al, l ' u ltramic r-0.sico[)i o. Ora n1entre nel materjale pr·o1veniente 1dai tUlbi 3) e 4) i batteri ap1p.a io110 1no1bilii, e libeiri, in quello pro,·eniente dai tt1·b i 1 j e 2) i batiteri so110 quasi t u tti lf ern1i, e i11 grar1 parte si mostrano ag-.gJmtinat6. i11 piccoli am·ma ~i di 3-6 el-eroen.ti. Cioè l'·a gigl1u tin·azione era pre-se11te lù dov·e l)Oi si è av1uta ,r .eazio!l1e p-0<Sitliva co1nP'leta, lnen tre manc ava clo,v e la r eazione .fu i1eg·ati,ia o d11bbda. ·
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(1) Nelle t i tol a zioni ci s ervian10 i n .g en er e di s eiri e geo1r1etriC'he 1com,e quieste : 1; 0,46; o.z.2.; 0.1 - 1; 0,63; 0 ,40; 0,25; 0,16; 0,10, ecc. e no11 di ..,,..rii~ arit111etiche <0,1; 0,2; 0,3; 0,4; 0,5; -
C11 ian1er en10 p er breYl.ità stip'ite _.\ lo s ti1pite d i Br . .\1elite11.s·is a;gig1uti111abile al calor·e, e stipite. B un altro sttirpite n on ag··glrutina·b ile. Dei d1u e s tipiti abbiamo J)r eparato due em'Ul -ion i, stempera11clo i n 10 1cm c . idi soluzrioo.e lfis iologti.1c a patine .di 4S ore s t1 agia.r. Ciascuna d•ell-e due err1ulsi.oni vi en e titolata riigua~do al potere antti.complem entar e: e si scelg ono dosi Ja metà più piocole ·d i quelle che ieominoiano aid i.rni·b i.r e l ' emolisi (ernie. 0,2 p er l o stipite .i\ , e eme. 0,3 p er lo stipite B) . 0,6; O,'ì ; 0,8; 0,9: 1) n e1le qiua 11 il grado di approsgimazione è ·b en di,·e:rso secondo j] p unto d el1a scala in cui il tito'lo e.ade . (MICHAELIS. PhysicoCh i 1Q. ie, 192:~).
(1' Citato 1da BEQUET. Ann. Jnst . . Pas t r u r. 1927 n umer o 1.
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[ ..\:\~O
XXX\•., F_i\SC_ 15 ~
SEZIONE PRATICA I
TABELLA
zion.e 1del con11pl1emento, ~r.eùiamo cl1e non uìtimar si possa 1c9nsifd1erare l ' ag1g'lut:iinazione, sia di per ·Sè, sia pd.ù probalYilmen.te com e esipon·ente dii mi-nute rnodillfiooZAi.o·n i ·Cir ca la natura ohimiic·a o cl1i- · .n11ico-fisioa d·ell'ant:Lg.ene, m-0,ddJf·~oazion.i la c ui ifn- tin1a .coo·osc·erriza ci sfiu@g"e del tru·t to.
II.
. Tubi
l
Emulsione St. A Emulsione St. B
1
:2
0,2
.1();2
I
1
3
1
1
0,3
I
Imento Riscalda.a
l
Riscaldamento a 900 per 20'
900 per 20'
COl~C[JU:S'IlONll .
Solnz. fisiol.
0,8
.~,8
0,7
0,7
Compl. 1:10
0,5
0.,5
.0,6
~,6
1) Aig~lut.i!D:ando C·On ru11 mezzo as.p e.cifico, quale il calore, de-i batteri sosp ooi ir1 solruz:ione fisto1o- · .gica, jJ ipotere ant.iJcoJniplem·enta.re della emulsione · 1
Un' ora. a a70
Emazie sen sib.
1
.I
batter:iJca stessa élfllme nta. 2) N·el1a reazione di iBordet-Gengo·u ap.p licata a i "· batteri sd. OS&e!I'va un'élJg1g lutinazione mi·cro•s copica . là •dorve ila reazi,on e è p o&itiva; qui·n di con 0ooni probabiJ1.tà è col meccanismo d·ell'ag,g lutinazione e d·el coinse~uemte aumento del poterie a.nti1co.m plen1en tare 1dell'ernulsione batteri·c a c l1·e si ih.a la inat--· . tiivazione de'.!. comiplieme-nto, ci-Oè la r e.azione p·O- sitiva. :Marzo 1928. 1
l
1
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1
Risultato
Assenza Emolisi .EmQJisi d' emolisi
Emolisi
E eviiq.ente la d!ivea'si.tà di compor.tame111to del c~lemento di fronte :a batteri aigiglrutinati, in paragone di quelli non aiggllutimati; [)Jè si può elitre
che il riS"ca'Ldla.mento a1teri irn ano1do jpaJ'tircolare Jl ;p otere ainticomp1em·e ntare dei fbatteri mdip endenteiroonte dall '1aig1gluti!nazione, perc·hiè con lo stipite non .aigglutinalbile ~ calar.e non iè stata osservata d.i:.veirisità .di oolffijportamtmto s oc.on.do e h e fos..se r:iisca.1dato .o no. Questa .~eirienza più volte ripietruta (.per 1qll.all1to sempre coo .lo •&tesso sti'!)ite ·agglutinaJb!ile al ca:Jore, non .essendo riusciti a trm-arne 'Un altro) ci ha dato .II'is:ultati oostanti. .FNi·dentemente il compleme[Iilto trova im un'·e~ione id.i batteri ag.glfutinati con.ctizioni !Più !fra""V-Orevoli alla "61Ua inattivaz1ione che in un,en1ulsion-e 1di batterà .uorn aigiglrutinati., a pardtà di contemuta batte·riico; .e .ciò profba.bilm ente 1peir m-odiad.cazioni fhsi:co-ehtimiich e, 1ch·e 1p r-e oedono o accompaigna.Jil.o ilJ. .fenomen.-0 a.glgl'll·t in·azi-0ne e ohe hanno ieom.e sllltbstrato il e o1wo del battertio stesso, o l'ambiente 1che imme,diabatrniente lo circo111da. c.~ s001Jbria ch·e, nel caro d·e'lla r eazione di Bor. -Oet.iGengou apipli1cata ·ai batteri, il reperto di u11a agig]Jutinazione ·n ei tubi do.ve la reazione rii-sulta IJJOSitiva, e 1d'·al~ra iparte, :J.»o8serv·a zione deli' aumento d el ipoter·e anmccxmiplementa,re idi un'emul~sione batterioo d-01 po l'agig'lutinazi-one, possan o p er lo m en o far soispettare un n esso fra i d·u e f en omeni àggl'Utinazione, e d eviazion e del complemento. Come nella reaz~-0n.e d'i \\' ass.ern1ann il s iero agire·b be sulJ.l' antiigene 1pir-0vocaind-0 la forn1azion·e di precipitati più o meno vilsH>ili, &ui quali i1 complemento si p.erderebbe per a dsorbimento, così n el · la r·eazione di Bordet-G~n·gou applicata ai batteri, itra i f·enOlffi·a ni provoic ati dal r eagire del siero sull'antigene, f en-0meni r es.ponsaibili della inattiva1
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OSSERVAZIONI CLINICHE .. Pe1·forazione del colon ascendente da calcolo sterco1·aceo guarita spontaneamente. Prof. GIUSEPPE .GIAC0!\1ELLI (LiYOITIO).
11a indotto ·a lla pru!blbli1cazione d ella IPT"· sente n·ota il c aso ·d i 1peI'!f1o razione d ell'appen,dice 1da calcolo 1sterc0Taceo illustrato re'Centemente da )letirélJUx (Rev ue méd. , marzo 1927) . .Si trattava di .una giovane di anni 23 che ida cir:-ca du e anni so.ffriva ·d i colicl1e addominali, d elle quali l 'ulti· •mia vio·l·entissima c on vomito e febbre. La !Paziente presentava .alla ipalpazion.e del-la r·e.gione ileo-cecale un piastro11e duro arro,t on1clato assai <lolente. All'oper.a zione d'.u trovata un'appendilc}e perforata e, incun·ea~o· nella iper.f0trezii.on e, un voliumin.oso calc-010 s teroor a;ceo a for1na cli pera,. con il picciolo 1costituito da llll ago •corroso e ossidato. I l caso è in ter essante, oltre .c11e p er la camsa eh.e determinò la ;periforazione dell 'ap1P1endi1ce, p erla r·elativa innocuità della perforazio11e .stessa i n .grazia 1delle 1dirf ese peritoneali staibilitesi nel corso di dJue anni; ma. non si tratta ·di un caso nuav10, e la l etteratuna di casi rconsill.nili n e registra un num-er o consi·dere'Yole. Quell-0 di mia ossenrazi-0ne personale invece, per .le particolarlità c1l·e farò rilevare, se non è un .cas 0 assolutam·ente n•u ovo, è ·p er lo m eno uno ·di quei casi ic'he si presentano assai raramiente e meJrita quin di di essere segnalato. 1)Ii
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'698
IL POT.tCLINICO
g iovane 1d1 Z9 an11i , c.;erto C. F., da Riotorto (1Pio1h l)ino), ch e da circa tre .anni, in seguito ad una inf.czi.onc ti,f osa, s·o1ìfriva di ato~nia intestinale, un giiorn o (b.iennio 1S13-1914) ·f u portato d 'u:ng·enza all'10sp.e.dale ·di Ca·m-p:iiglia Marittim&r, del quaJ e ero allo1ra cl1irurgo direttore, 1prese11tando tSintomi gra,vissimi cli 1p eritonite da 1p enforazio11e ·insorti impro,·,·isamente il giorno precaden te. Le condizioni d el malato erano talmente gr a vi che non ritenni prudente tent are alcun inteirv ento ·O'P eratorio e mi limi tai ad un opportl1no trattarrnento medico. Il pazi·ente andò a poco a 1p oco mi1gliora·n 1do tant© ch·e in una ven tina di gìiorni potiè 'lasciare .il letto. Rimaise però una •doloraibilità ais·s ai viv a alla pressione in corris·p on.d1enza 1della re·g ione ileo...cecale e alquanto al cli so1pra di detta r egione, 0 v e si pa1pal\Ta una intu111eecenza fissa rotondeg g i·ante de:lla gran·de zza a1J1p1rossiana ti·Ya di un m1an darino. N·on a ocennandb q1u·esti fatti a migliorare, clecisi di intervenire n·ella convinzione di t!'ovarmi din anzi al qurudro clin,i co di u n as1cesso ·da peritiflite .p·er pr<Yba bile p erforazion·e ·d·ell' rupipendice. 1P ·r aticaia l a .] Japarotom·i a pairaretta1e tCLestria , rpotei çons ta ta r e l 'esistenza cli aderenze estese fra un 'ansa clel tenue ed il prirmo tratto ·d el colon a1scen·cl entr l'esist enza di u11 a:scesso re'tro'.cecale con ,presenza n ella ca:vità asroeSiSu:ale di .u n calicolo stercora:ceo di forma alll•ung·ata, c•on estr.emi ·a ssai a·c'Uminati , c.alicolo clh e ri1cordava. assai da vicin o il nocciolo d i un ·dat tero un p o' incurYa t<· ·L·a1ppendice era assai luniga .. contorta, congr •stionata, e im m er sa in lln amma$SO •di essudati i ssai r esistenti. , Rimossi il cal·colo, d et er si l a c.av ità asicessuale ·e pra tiicai l 'aJppendicectomi a: clliusura parziale d ,el \'entrr, lasci·an1do uno z.aiflfo 1di garza nella ca·Yit à as•oessuale sud1detta . ·L 'am1mala to guarì p erifettamente. U11
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una peritor1ite settica ditfotìusa rapidamente mortale. •L ' ansa del tenue dhe all'operazione fu trovata ad·erente al colon ars·cen·dente, ac.oo[latasi immediatament e al tratto del col-on perforato e salclatav1si suioc·essivamente, aveva soppresso miracolosam.ente la comunicazione fra il lume inte$f ina·J.e •e il cavo peritoneale sta1bilita$i a causa d ella iperf.orazione. ..
NOTE E CONTRIBUTI . La sieroterapia antidifterica (*)
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Dot t . ALESSANDRO D "AROMA .(Roma).
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I pall'ticoaa ri d ella s toria clini1ca e di quanto oeon statai alla bio'Psia op eratori.a non lasciano .a lcl1n d1ubbio, cr edo , cl1e il cal10o:io ster cora ceo ritJ'lo~. ato n el'laJ 1ca'Vi t à as1ces1S u.ale do·vev a eiss.ere passa t o clal lum·c inte..stin ailc n el cavo iperitonea1 e :attraverso ttna p erforazion e della parete del co~ lon ascend ente, n el p1unt o .coirrisipondente alle ad er en ze ileo.Jcoliche e d et enminat.asi improY"vjsam ent e il giorno pre,cedente a quello ·d ell 'ing resso d el malat o in Os1p edale. Questo caso cli11ico è interessante : 1) P er ch è il cal.colo st er coraceo ,p er i suoi caTatteri morfolO!gi•c i s-p eciali si era rcoIDJportato com e si comportano i corp i .acumd.nati, determina11do cioè una pe!lfora zione rap i da della par ete i ntestinale prima C'h e si fossero staibilite ] e solite ib,a r rie•r e ·d i cssl11dati e di a1der enza. Ammesso quest o poSiSiam o r end er ci ragione d el quadro sinton1at o logi~o gr a ve Ye ram en te impon ente, i11sor to i m.pro,~yi a m ente il giorno 1precede11te a qi.1el lo df•ll 'ingre so d el ln aJa to in o ~p ecl ale. 2) P er il m eccanesi1no nat u1ra le di O'cc1usio11e della perJ'or a z1on e c h r ... co11 gi urò il pericolo ti i 0
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Tutti sanno, m edi1ci e profani, cl1e il s olo ri.n1edio mir.abi.lrmente efifica.c e nella difcterite è il siero specifico. B noto quel.l 'assioma di Concetti ch e pa.rve ardito: « salvo casi i.perto·s sici o casi che $Ì svil'u'Ppano in soggetti con tare di speciali debolezze, p er ·d i;fterite non si deve ,p iù mori-re, pur<C}l11è .i l m edi co La cruri in temp.o ». Scrive Valagu1ssa: « fra le cu.re sieroteraptch•e IP·ffi' le varie m ia lattie infetti've è quella antidifterica Ja soJ.a s peci;[ircamente effi-cace, altri sieri agiiscono iper altre thfez.ion.i ma l 'azione di essi coane sieri antib-acteri ci è debole ·e la Joro -effica cia sta nella p éllras peci'ficità de.lle alburrnine di ogni siero ani1nale » (1L 1Ebibene, m entre nelle malatti·e inif ettive .acute •d egli adt1lti n on Si €Sita a ri•correre alle cure s ier otera1picl1 e unitam·e nt.e a •tutti gli altri su€»sirdi terwp eutic·i clel caso, quando trattasi' di bambi11i. il timore d ell'anafilassi e di tutte l e altre pro1babili ·r eazioni sierologiche, rende pavidi e ti1tlub.anti n ell 'u'So d·el siero no11 pochi ·collegl1j ove non is1corgano le claS'sicl1.e 1p1s eu d omembrane o no11 ass istano a minac.cios a sindrome cr o•upale o non abb.i ano avuto dal laborato·rio il responso probati\' O della e$istenza del bacillo di Lofller. N1è 1può di certo imputarsi a ignoranza poichè ta.1Yolta i ril•u ttanti, incredibile ma v ero, s ono colle·ghi vialorosi ·e colti c h e amanti di in·d1ugiare jn discuiSsioni e in dissertazioni scientifi ch e perdon o e fanno peI'der e il tempo semipre rpreziosissilmo com·p romettendo la salute e la Yita d el p 'lziente. ~ essuno di noi ignora che dal laboratorio , e eludendo n egligenze ed incompetenze purtroppo non rare, ci pervengono ~ e&pon.si ch e sono in -compl Pto contrasto con la sindrome clinica ch e deve sopratutto guidarci e illuminarci. E la sola s indro1n1 clinica d e\' e i.lluminare e guidare la maggior pa rtP. 1
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( · ) Consulta:;ioni di cliri ica , d ie tetica e terapiri infa n.fi ~e .
Casa Editr. Pozzi , Roma.
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[ •.\NNO
XXX\·, FASC. 15 J
SEZ JONE PRATIC:\
<lei nostri c-0lleghi i quali, o perchè privi di adatti mezzi •di ricerc·a , o ·p ercbè lontani 1dai centri ~rovvisti di ga•b inetti sctentiifici, 1sono nel-la jmpossi.bilità assoluta di ri.co·Nere al laboratorio di fro11te a casi nei quali il respon6o d ovr ebbe essere prontissi1no, q uasi immediato. Se le 1P5eudornem·b rane r~pres entano nella sintomatologia de1la dtfterite un reperto obbi:ettiv·o assai i.mport.5tnte e frequente, non d eve dimenticarsi che possono man.care in casi ·d i toss·i-i.nfezi()ni virulootissime con note obb-iettive aipparenteme111te banaJi q'llali rnanjfestazioni eritematose o eritemato-poltacee delJe fauci da p ote·r si annoverare .fra le tonsilliti, rino-faringo-tonsilliti o angi·11e delle più benigne. In questi casi un prezioso segno d'allarme ohe ,p uò ill'l11minare è il pronto e cos.p icuo risenti1nento glandolare sott'ang'°lo mandibolare. Ancor oggi, di fronte a sinùromi a·p iparentemente benigne e ingannatrici, dovr emo fare affi,damento nei soliti ri·m edi topici più dano~i che utili, ricorrendo tar·divamente al siero quando la tossi-infezione sia di venuta jnyadente e minacciosa? .sarebbe i.mpe.rdonabile e rrore. Se vogiliamo porci aJ. ri1paro da sonp.rese gravi e irrimed·i·abi1i do•bbiaimo usare il siero antidifte·r ic o ad alte dosi 5 mila o più U . I. q•ualunque sia l'età del paziente senza esitazione, se11za timorre di anrufilasisi o di qualsiasi reazio.n e da sier o con la cer tezza di non n•u.o cer€, con la sicu r ezza assoJtuta di giovare all'inJerm-0, con la più ser ena tranquillità, direi quasi con la gioia di possedere e di poter usare un prezioso m ezzo di salv ezza. 'U~ererno sem·p re ie iprontamente il ·Siero anch e in casi lontanam€nte sospetti senza attendere la icom ·p arsa di p-iù sicllJTi segni diagnostici. ,, 1V1egli.o runa iniezi·one i·nutile. sier i.ve Com by, che una :LnJezione tardiva »; 1na inutile n on 1PUò nè 'd·eve dir~.i mai poic hè anche ove trattisi di r~seu·dodifteriti, di infezioni da altri gern1 i (stafi1]ocoochi, st.r eiptococchi, pneumococ·cl1i, ecc. ) ch e furono dette f aJse difteri ti, streiptodifit eriti , pne1urnococcie a sindrome setticemic a , infezioni ad andarnen to assai IJ)iù grave della vera d ifter ite, già da tetnq)o descritte e sapi·entemente illustrate da Concetii, anc he in que~te infezioni se ]l sier o anJidifterico 11on ra:pip:riesenta la cura s·pecifica riesce parilm·e n ti eifd'i1cace e trova la s ua indicazion e ieom e llali·do sussidio ·di proteinotera1p ia aspecitfica. DOJ)O' pratiieata •I.a •sieroteraip,i a pronta e in·t en.siva unitam ente ai' preparati adrenalinici, fa!l'em-0 riico'l'So a.il lab·oratorio .quando sia po~sibile dl f3Jrlo e qu.a'f1•do Ja gr.av,i tà e le co·m p li canze d·el cas-o rendano utile a scopo cu.rativo e &oientifico la ind entifi.cazii.one di altri germi sja isola.ti ch e in s i.mmosi coil bac·iillo di Lof:fùe:r e consiglino, oltre ·a lla sieroterapia antidifterica , l ' uso contemPOiI'aneo di altri ~ ieri specifici senza t.r ascuraTe, 1
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70!
ben e inteso, tutite le a litre 1preziose risoir se della an-0derna teraipia. .NesS'll'n serio acci,de11te anat"ilatt)co da paventare. « L e reazio·n i da sj er o, scrive Com·b y, -sono. Pare, effimere, senza gravi tù n, Chi Je tem e nO'I1 deve rinunziare éùBa .sierotera.p ja; ~appia •Che non pochi es1pertissimi inietta110 dosi inizi ali di cen to ·e p·iù ,g·rarnmi di si·e·r o jn 1;utti i casi. :'via ad evitare o a r en·d:ere ancor più 1nit i ·Je m a11if.estazioni sieri1che si può ;far ricorso a prn.ticl1e co.n sigliate e ben ~ote e.o.m e l' uso cl el cl·oruro di .calc io, l'ini-ezio,n -e di una pi cccùa dose di s iero pri.1na ·d ella sierote·ra1pia .massiva, l'i mpi ego cl i si·eir o dealbrum inato, eoc. P ·er mio conto conf.eS$o di non aver !fatto mai ricorso a q.ueste pratich e ipr ofilattich-e p er evitare acci,d einti da .siero cl1e vidi .rairamente o ~bbi a not arli del t utto 1fuga1ci e trascur.abili. 0
Non 1dobbiam.o mai ri·n unziare ai risultati sicuri' dedla scienza e deJla esperienza n è ci ùascel'emo allarmare e sicoragg iare ·dai casi cli n1QlI'te a11trtb•uit·i a1 siero antidifteri co, ca si ·r if1eriti a.n ch·e · in questi ·giorni con lusso ·di parti colari inl!press ionantj ·dai quoti.di ani ·p olitici. P·r e11diamo11e- pur n ota, ma con ben.eficio d'i·n v.entario. ::--Joi ci a 1ssi1curere1no della pro,·.e11ien za del si·er o, e 1"Italia può vantare mstiunti ch e dàn·n o . ict1·r o a f'fida men·to , prati1cberremo le iniezjoni semp1r·e c on il·a 1p jù rigoTosa ase1ps i e in tal m ,o do ci porren10 al riparo da qualcl1e doloro~a con seguenza n o11 a ddebitabile al sier.o. 1
Chi non •con·oS:ce la ca111pagna soste·n uta da pochi irridu·c i bili antivrucci11atoristi cl1e, in b·uona e f orrse anche in mail a fe·d·e... sic·i entifica, per sostener e e avvalorare Ja a.or o tesi, attribui·va!Ilo alla va·eicinazion e j,enneria·n a inaniifestazj oni mor·bOS·e .seri e e leit al.·i e fl'a le m 0JtJjs·si:m1e la er esipeJa, la ipo1lmo,ni'te, la m en in1g·tt1e, 1'enceifalo-mieli1e, malattie 1)UT1am,en te oc1ca1si.onali e non ·detJer11~inat e da] vaiccino? Gli alla·r mi e le ,r e q·t1i sitorie <1 ebmli a~nti\~ a cicinatoiristi, traisc inaiti da ·derp1loreyotli • l)fiegiu,dizi, non valse-ro fortunatam ente ad acc rescere tl n·urnero ,dei seg·uaci dell1a mala cat1sa. e tutti li av;essero a;scol'tati la scienza sarebbe to rnaita in dietro di oltre un se.eol o e si sarebbe commeis so un delitto d i lesa u.m anità. 1
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So ·di scriv•ere cose n·otts.sin1 e; mia riteng·o non van o ripeterle p oi1cl11è seri.v a so1to la i.r11pres ·ion e p en.osa ·d i aver vi•sto non jnfre·qu.ente,m ent e i1erire l>a rnbir1i 1pie·rc11è tarr.,di'vwrnente o jn·s uf,fi·ct-eI11tamenté ciurati col siero o, qu·el cl1' è peg.g·io, J>orcl1.è n on curati a.ffatto ool s i·ero per timore de~l'anafil a;ssi o p,el 1r esponso n eg·a1i!\'O del 1aborator io . 1
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I·l m edi1co pavido ed esit·ant.e n ell'uso d el siero rinunzi-a ad 'l11n a p osse11te aiflIIla di difesa re11dendosi alleato d el male .e n em1co deJ p,azien te, mentre ben altro è il suo còmpito, il s u o doYere.
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IL POLICLINICO
LEZlONI. I
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L'ascesso cerebrale. (.i\TI{ INSON.
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Lane et, 10 marzo 1928).
Gli asce.5si d·el cervello possono essere d-01v,uti ad infezioni attravers~ !fratture 1e.sposte 1del cranio 0 . a germi provententi da fo·colai infettivi dei iprulmoni • .e delle céllvità i:pl.euriche, ma n.ella grande m·aggior·anza ·d·ei Ca6i son-0 1prod1otti .a.a in.f eztoni localizzate nel 1seno frontale e sopratutto nell'.o·l 'ecchio medio. Il m eocanism.o di dilflfusione del processo inf•ettivo dall'orr-ecchio al 'Cervello non è anco.ra ben d1etermdniato. A chiarirlo a1C]lllanto è :neo~sario ricord1a re a1cuni piunti di aniatomia e !fiisiologia del • e erv ello. La circolazione cerebrale che ·h a la sua ori1gin·e nel circolo di \\7illis si cornipte attrav.erso due ti1P·i ·di vasi: 1) rami ·centrali che attra1v.eris·ano ·direttamente la, base e si dtstri'buiscono ai nu-clei centrali ed alla maiggior 'Parte rd ella sostanz,a bianca; 2) rami corticali c11·e attrav.ersano la siupeI'lfici.ale e si ·di1Yirdono in due tipi idi rami ter- . min·a-li: a) gran nrumero di r.ami bflevi che si distrilbuiscono .$Olo alla sostanza griigia ·d ella cor .. tecci,a; b) piccolo numero di rami lun·ghi ohe si di1stri1buiscono aJla sottostante massa bianca. P oi cl1è n on v'.è alcuna anasto·m osi tra i rami -centra·l i e quelli corticali, ne risulta che nella ma:s$a ·bian1ca tanto ·del cervello qu·a nto 1d el cervelJ.etto ' ' 'è uno strato M'ascolarizzato, ed è a'Ppunto in questa zo11a non irrorata di san ·g u.e o11•e si ori-ginano gli ascessi. I va:$i corticali, p.r ima di penetrare n ella massa •en-cefalica, si trovano n ei così. detti s~azi pcrivascol.ari della pia-ar·él.!cnoide , n ei quali si trova liqui1do cef_a lo-rachidi1ano. Q1u esto in condizioni no·rmali circola ·dalla corteccia alla ;p·erif.er1a, e Yiene als'sonbito dai villi su·b aracn oidei e ·dai coripi del Pacchiani, ma in condizioni. patologiche; qu.an~ do aumenta la 1p res.sione ·d·el liquido negli spazi subaracnoi·dei, il 1lrusso si p'llò inv·ert:ùre. Conseguentemente l'inf.ezione p.u ò es•&er·e por.t ata déllgJi · s pazi subaracn oidei 11ella sostanza cer ebrale. Questi due fatti , pr.esenza di una zona avas-co1arizzata ed inv·ertim ento del flJUsso d ·el ltquido cefalo-rachidiano, spiegano la ·prod.uzione de-gli a cessi cerebrali. L,os teite si diffonde alla dura, la paohim·enin~ gite provoca una leptomeiningite sotto$tante. Da qu esta area di m enin·giie localizzata l'infezion-e passa nella sostanza cer e·br.ale attraverso tre vie: In peri,·ascolare, la Ycn osa, l'arteriosa. TJa Yia -pe1riv·a scolare è la p i1L c om•une: è stat.a riscontra( a nP11'82 °o ct ei casi. Il processo di dii1
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!fusione è più facile ai dimostrare nel cervelletto. Gli spazi peri vascolar.i. d·ella ipia sono distesi dall'irufiltra~one di oellul·e irufiammatorie, s1peci-e inono·n uclea-ri, .e sono aderenti alla corteccia e i11 pa~te incorporati a .m ezzo di tessuto granulante. L'infiltrazione segue i vasi Geguendo una via inveDSa ·a. quella ·d ella ~orrente ·d el li1qutdo ·cefalo. ra:cl1i!dtano a caiusa :de1l'aum.ento locale della pression.e . L'infezione rag:gi•unigie così Io strato ava~co1are .della ·s o·sta.nza bianca dov·e Bi localizza e si svilu:p1pa a caiu1sa della povertà dell'irrorazione· sanguigna.
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L 'infezione a m·ezz.o. èlella via ven-0sa fu riscontrata solo nel 12 % dei ca~i. Avviene di solito in seguito a trombo~i settica d·el seno laterale. Si v·e~ rifi•c·a una tromboflebite settica. An·Ch·e .qui c'·è una periviasculite, ma di girado mi·n ore a quello dèl caso preoed·e nte·. Ini qu este for:m·e l 'infiammazione d·el1a corteccia è meno mal'cata. L'a:soesso '$i pro·d:u ce sem·p re nella •S·Ostanza bianca n·o n vascolarizzata. E caratteriiStica la :presenza di chi•azze emorragi che nei1la zon•a circostante all'•ascesso, caiusate dalla ll'Q:ttura di ·capil1ari :iiper·distesi. La ' corteccia :P·Uò rimanere intatta e l'a&oe&So si estende in profonditàt ma se il 1processo si dilflfonde seguendo il COl'SO d•el'l a tT•OIDibOSi rSi possono avere distruzioni corti·o ali più o meno estese, l'ascesso rufrfi·ora ·a lla siUJp·erficie 1P1r0Yocan.do t1na meningite generalizz,a ta. 1
La via arteriosa è la più rara. P-er diffusion e dell'infezion·e o-ssea al'la p·aret~ arteriosa si 11a arterite e trombosi. Se il lume dell'arteria -è completamente .chiuso isi ha infarto iprofondo d·el cervello ch·e è segnato 1da un acces·s·o· a;pryplettiforme o epilettirform·e. SuccessiJvamente l'iillfezion e $i dirf.fon·d·e all'intfarto e si ha l'ascesso. 1
• La così detta caipsrula dell'asoesso nelle forme acute non ·è ra-p,p resentata da .altro ohe dal ~imifJe tra il fooolaio p,u rulento e la sostanza ceTebrale. N•elle if·orme croni·c he lo '$trato medio ·del11a pavete della ·ciavità è costituito da 11n teoouto !fibroso 1Più o m eno sv,esso a second-0 d·ella croni'Cità; Jo strato ililterno è costituito dal caratteri.stico tes$1Uto di granulazion·e ce·rebr~le (oellu1e endoteliali, leucociti , cellule di neruiro.g lia, fibrotblasti e molti ·caipillari), lo strato este.imo inv.ece è costituito da un processo enroe'1'aliti·c o più o meno intenso e dilf~uso. ~elle form·e &ubacute lo strato medio è meno definito , m entre il processo enceifaJitico ·esterno è più maJrcato e più esteso. Nelle forme acute, com1e si è detto manca una rvera capsula e la ca,-ità ' ' a;scessuale è limitata poco nettamente dal tessuto cerebrale infiammato. N·el cervello l'ascesso si estende nella sostar1za. bian ca i n uutti i sen si, ma più 6'pecialmentil , , guendo il corso dei \rasi e verso la pa·r ete del
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\·entri·colo laterale che tende a i)erforare. Quanto piu acuto è il proces·so tainto più facile è qu esta perforazione, m entre n.elle .forme croniche il plesso co·roideo assume ader enze con la parte i nYasa della parete del v en tri·colo e n e im'Pedisce la pel'f01razione. Nei casi non ciurati la corteccia è inYasa a poco a p oco fino ad esser e ridotta acl u 110 strato sottile, c he può essere .a11c l1e i{}erforata con la formia zion·e di una fistrula 1pe·r mo do cl1e l'ascesso si scarica libera.m ente alla superf~cie n eig·li spazi rnening·ei. Nel cer\·elleLto la massa central e della sostanza 1bian·ca di solito rnon è distrutta in ,g ran quantità. e per lo più l'ascesso non si a\·vi•cina ai nuclei ce11trali ed in ispecie al dentato, per n1odo ch·e mancano sintomi ·di l·esione a focolaio a m eno {:l1e i 11uclei stessi non siano com presi n ella circostante en ceifalite. L'ascesso 1per lo più ha !forma OYOide con paJreti li scie e regolari. Il rn ic1·org~r1 ismo ch e più frequentement e s'1ncontra negli asoessi cer ebrali è il b~cill us coli ~ommunis da isolo o in unione di altri batteri anaerobi. ·Gli ascessi ·del lobo temporale sono di origine oto.genica, s' iniziano n ella circonvoluzione t ern, pOO"ale i nferi ore, guadagnano successi·va:m ent.e la media e la suiperiore, e pOS·8ono diventa·r e tanto grandi da raggiun·g er e i lobi pari·etale ed occipitale, che di solito sono colpiti ipr imitivamente -0 per m etastasi o p er via ·dir.etta da ferite oc.anicl1e. Gl i ascessi d el l·obo frontal e sono secor1dari a sinusiti acce$SOrie nasali, d el !frontale o del1' etrn oicle, e 1p ro•vocano un'alta m ortalità, percl1iè a cau·s a della piccolezza d el l obo è più facile la p·er'.f orazione clel ventrico,lo e·d è più d1fficile il drena;ggio. Gli ascessi del lo.bo frontal e son o tal,-ol ta m etastatici di origin e bronchi.ectasica. Gli ascess i ce·r·ebellari s.ono $econ1dari ad infezio·n i a1uri1colari e possono esser e labirintogeni o non . :\cl p1rin10 caso l'in,f ezion e .g,u a1dagna il cer\·elletto attraverso Je ossa n ecrosate o m eno $pes.so attraYerso vie pred'crrnate: canale ud itivo interno. l ·aç q.u edotto d·e lla coclea ,, 11 dotto endolin.f atico e l' hiatus subarcu atJus. L'infezion e può aver e co1n e tap•pa 1ntermedia Ja d'Ura mad re: la labirinti te sup purati;va, l 'a$cesso extradurale e l 'ascesso ·cer ebella r e costituiscon o una triad.e comune . .... e il labirinto non è leso l'infezione :per la parete antrale posteriore o più .direttam.ente per i·l trian golo di Tréùt1tmann rag.giunge la d·u ra della fossa .post.eri ore o il fSen o laterale e qu in cli il cerYel lrtto ·con o senz.a la formaz.ton e c11 ascessi extracl'Urali. La dia.g nosi pr.ecoce deill'ascesso cer ebrale l1a g1rand e im'Portariza nei riguardi del trattarn e11to P11rtroppo i sin tomi generali n o11 costitiui cono i 1
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SEZIO='lF. PRATICA
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segni di un processo iniziale, ma rr1.ar1i!festaz:z~ n i t ardive d cll'affezio11e già in ' ;ia C11 svillllP!JO La -cefaJea gl'ave continua, il Yomito a tipo cerabra:le, l 'edema iparpillare·, l'ip otermia e la bradicardia n on sono segni s pecifici di t1n ascesso. ma- di au1nento della tensione endocraniic.a, P. quindi se 1di·p·ende.nti clall'.ascesso si manifestano solo q•uando questo 11a 1ragìgi1unto proporzioni c.ons1derevoli op1pure quando coesi.st e urna notevole area di encefalite. L'i·p ertensione e·11docranic·a ha un significato prognostico sfavo•r evoile non solo perchè è l'i1111dice d ello s tadio mal'cato del 1processo, ma p erch1è essa st essa det·ermina una . diminiuzio·n .e ·della r esist en za alla in1fezione da parte della sostanza ceirebrale. tAn~h e i sintomi a fo coù aio , la paresi contro~a teral·e e l'afasia n egli ascessi 1del lobo t emporale, il mist.argmo ecl i diis turbi del tono muscolare o della ooordinazi.on e in quel'li d el c ervelletto, co~ $t±tuiscono anch e elementi prognostici sfavorevoli 'Pel'Ch·è d·epong·ono p er la ·g rossezz a dell'·aS'cesso o ·p·a r la encelt'alite p.eri1ascessuale. II e.asi che off"f'ono m.a:g~giori p.ro.b abilità di guarigion e sono .q.ueJl~ .di recente .svilup1p o .ed an,c-0-ra p~c coli o .quelli prov·ociati da microrganismi di bas·sa viru1enza p er modo è he il tessuto di r ea- , zione è buon·o, l 'aiscesso ben d efinito e l'en 1cefalite minima. Pu·r troppo piroprio in qiu•esti casi la diagnosi è molto diflficile: son o questi gli ·ascessi sill enti la cu i pre&enz.a può essere soopett.ata s olo da un insieme di sca:rse e non cospicu e manifestazioni. Il quadro clin i-co clell '.a:scesso cer ebrale è com1unem·ente divi1so in quattro s tadi: f.ase iniziale, fase la~ente, ria.se· mainiJf esta ·di ipert ension ~ endocranica ·e di sintomi locali , fas.e tel'mi·n ale. Dal p1u nto di vista pratLco hanno m·a ggior e im1p()lrta nz·a le d1u·e prime fasi. La f.a,se iniziaJl e du·r a pochi .giorni ed è caratte•r izzata da run senso di malessere con o senza bri-vido, ceifalea, lieve ipèrtermia, ieeif alea e vo·m ito. QtJ.esti si·n tomi son o l 'espressione della d iffusi-0n e d el processo infiamm·a tor i·o dal fncolaio infetti·yo cranico aUa pia maidre p r ovocando una en ce'failite [corrticale cir co&cr itt.a, e possono far sospettare l'linizio 1de1U'ascesso ·s oltanto quando esistono manife.sti ,focolai d'infezione ·rudiacent1. sip ecie un' oti•t e. m eodia su.prpurativa. ,Jn qualche oaso, .specie n ei bambini, n egli .asceesi di origine vaocol1are, si 1p uò. aver e com·e primo sin tomo . un .accesso ico11vul!Sirvo in pien o .ben es·s ere. L acce1siso p·u ò ·e6sere dato .sia ·da un as·cesso extra·d1t.1r.ale com e d.a llno intrace•r ebrale. Le lesion i del lobo temp,oro..le dànno co11vulsioni ge·n erali seQ'utte spesso -da par.esi controla teral i. In q·uell e clel lobo frontale Oa con,-ul•sion e pruò essere gene· 0
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II. POI, TCLINICO
rale o :una semplice deviazion·e coniu•g ata del c~po d egli occhi, mentre in 1 quell~ d el lobo parietale s i ha epilessia a tipo ja cksoniano. Nelle lesi oni cer·ebellari gtli accessi non sono cara.t teristici e cois titJuis·cono un fen·o meno tar:d ivo. La fase latente ·s egue immediat am·ente a quella i n i ziale e ipuò du·:riar e ·qualche g·iorno o qualcl1·e settimana . Il p azi-en te ha Mriuto un bre.v·e, im[p{fov·vi-so periodo di màlattia, la fa;se inizi.aUe, d.eJ.la qual e [lOn è ·oomipl etamen.te guarito, ed ha intanto ·u n focolaio illJf1ettivo n el ic·r anio o nell 'orec cluo. iL'insi.eme di qu·esti tr.e eventi - f.oicolaio i11ifettivo, m .ale sser1e aicuto e breve, guarigione i!DCOID(pileta - deiv·e far sosp:e.t ta.re la dìff1usion e intrac1rianica d el 1P•r .010esso. tnfettivo. Le alteraziond m.entali sono le più costanti e f0trse le 1Più impo·r tanti di .questo 1p•e:ri-01do: i1 rag·azzo .d iventa .aipati·c·o e distratto , no1n giu·oca. ipiù, l'a·dulto div.en·ta di.s1atte111to, smemorato, to·1 rp·i do .e 1Sulbi.sc•e o.no1dilfjcazi,oni s1p·e sso 1p rotf ondr· d el .ca~atter·e. IL' aspietto gene.r·al e è spe ss.o n101.t.o canatteiristicn : ll'in•j!i viduo ap[p,a r.e sotìf eTente .~ st1ra.n-0 . ., con ùo sg·ua·nd·o sm orto. L a l~n1g1ua -è · patin·osa, }' éllpp et ] t O ~IC;aJI'S O. La ce1f.alea è co:stante, ma n·o·n è con.t inrua, .~·es(so lo·c alizz.ata :mia . no.n in ·corr1is,p pn.d enzia de1la s ede d ell' asc.es·so. La p,er•c.u ssiolil.e ffill prunto . nel quale s i $O'Spetta la J.esion·e pro1duce o aru, men ta il dolor e. ·L a temperatruir a l1 a n ote·vo1i o·&cillazioni. .Sp,esiso Je jpert ermj1e sono di ibr.eve durata, da .cjò la n ecessità di p r.enldere la temp·eratu·r a ifrr·eiqu ent em en te nei casi sos•p ·e.tti, ma prerv,aJ.e ù'ip·ot·ermi.a . Di ·.solito la . fr e.q.u e1nz~ d el p oltSo 1s.eg·u·e l e oscila azioni del1a t·emip·eratJu ra, i11a qruia .lcl1e Yolta Ja bra dicardia è s·p rroporzionat.a al gira.do ·d ella temrperatura sia pur.e subn·o rmale. .L a 1punt ura lom 1b are d ovrebb·e ess er e 1J1rati ca.ta s ubito i·n 01g n i caiso sospetto. Si ha aum·ento delJa pr.essione, d el cont enuto ·Ce.llutl wre e •diminuzione dei .cl oru.ri. L'asceis so cerebrale ,ol tre i .su a c:cenn·ati s inton1i gen er ali cl1'e s ono dati idall 'i1pertensione endooranica e dal p1roces50 i11fetti vo iP•Uò p ro1dur r e s in.11omi. a facolaio . c'l1·e !p oiss ono airutare n eiJ 1la diagnosi di sed·e. Cos ì un prr.o ces so s•u ppiuratt,ro aruri1cola r 8 ed urna cefal ea fro·n t.ale o o ccipital e ic1e, 1 e far pe111~ar.~ ,a,.d una l esj·one •Cer el)ellare, che 1p uò provo·oo.r·e an ch·e dolore e rigidità nucal e. L'associazione di isin t omi gen e·r ali di a _cc. "o, di l éltbirintite o di trombosi de1l s.e110 lateiral ~ d eve far .p e ns a~e ·a d u11a localizza zi o111e nt~ lla fossa ipost erior e. Gli ascessi d ella fossa n1eclia. s p ecie a •destra , sogli o110 rtec orrer e con n1en o s int o1ni . L 'espl or<-1zio n e l)er Jo rice r ca clell'a ~ c e. so e la 1
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sua evacuazi~n e dev·e eisser fatta ogni qual volta Ci sono segni ben d efiniti di localizzazion e, q:uian.d o ci son o segni di surppiurazione . endo .. cranica associata a ·evi d en t i .fo:c olai d 'infezion e primiii,ra., -qu•a·n-do i .si•ntomi en;doarani·ci persistono o r eci·divano ·m ·alg1rado i l drenag·g io del focolai-0 p-rimitivo. E preferibile agig·r·&dir·e i' aiscesso c-ereibrale per la vi.a d el focolaio 1primitJivo : l 'a•scesso fro nta.l e par la via ·d·el seno frio11ta1e, l'as:cesso rem ip orale -e queil1o 1ce·r ·ebeJla,r e ~er la via d ella mas.toi-de. iL'IUso d egli. antisettici .aeve esis er.e evitato doipo I '.apertura ·d ella 1dru:m : la sos tanza 1c.erebrale è poc-o ' res tstente rui traumi ed agli agenti cl1imici e infetti1v:i. 'Per l 'espJorazione d·e1ve € Ssere evitato l ' uso di st;riumeinti taigù.iienti per non iDJcotrirere- i1el p ericolo di f.er1r.e { vasi. Nel cefv.ello il' espl·o razione de•v.e eS5ere fatta S·empr.e v·erso il ,~.entri1col-0, ·e .nel sen:so po·stleriore tn. bas$o ·O ilil ailto nel cervelletto. Qu·a hdo l'.a.s1ci~t$IO è bene individuato 13i ·al[1arga l 'incilsti.on·e duirale con l1n taglio a crace ·e s'intr01d·u ·c on o. idru,e trufrJd. di dr·e11ag.g io di gorruna di div·elìso calibro. L'intro1d uzio!lle ·di g1arz-a, s .p erci e se impl!'le·g naita di antisettici, è dannosa. Si aa'S'cia :imm-0lbi.lizzando i titilli ·di <lre11ag gio •e si colloc a il pazi e.n·t e .in m o d o cl1e l e a1)ertJUrre • • idei tubi siano 1poste in bais $0. La c,avità a,sceissuatlje è lal\r·ata delicatam.ente att'ravemso uno 'dei id·u- e tubi 1co·n soluzione fisd olo gica. Il drena.ggio . è mran'tenut o lf.i n o a qu·ando la ·c av.i tà ascessuale no1n si ri1colm.a. DR. 1
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(ANNO XXX'", F ASC. 15}
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I• Si è pubbl icato : FRANCESCO
TORTI
Modenese
D·o tt ::>:re i-n Filosofi.a e Medioin~a. - Profei5sore Primario nel Patr.io Ate11e•o . •
:: :: ila tettapi& speeiale I
delle f ebbtti
. perrn1e1ose ...
'i'radu.1.1ione italiana a cu ra ·del Dott. GIULIO LEGA dall'ed.izione ·l atina .s taa:npata a '1"enezia nel XDCOLV
L' oJJera si co1npone dica tu, esclusivani ente viene fatta la sto1~ia faceva di essa a quei
di 5 parti: la pri111 a P deal;la chi nina, della q1iale e descritto l'uso eh e se n e tempi neile febbri ùenigne
i n te rm-ittenti. · n elle altre quaft1·0 parfi son o dcsc1-itte i,11i 11tddo veramente rnirapilc le f eùbri per11,,icio.'ie , lrr lo110 cura e la T.oro diagno si d1i ffer e11 ziale. Un volum e di pagg. XXXII-308, nitidamente s~am pa.to in ti.pi elzevir. con il ritratto del TORTI r1po1:tato s u un.a, splendida cal cografia, ed t1na tavola .." L•· gnum Febriu m u f t1ori testo. P_rezzo ~· 4 O p~u le e pese i:>o~ta•li d·i s pedizione. Per i n o.stri abbonati sole L. 3 6 in por to fra.n eo. Inviare Vaglia noetale a ll 'Edit ore LUIGI POZZI Via Sisti na. n. 14 - ROMA.
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SEZ IONE PRATI CA
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rigior1e clinica non depone 1per una guarigione i•s tologica. In tali casi la perduta elasticità e con trattilità va$ale, oltre l'occlusione del va~o, inducono delle alterazioni generali a carico del cuore o di altri orga11i, e lesioni dirette degli organi irrorat.1, espor1en,do l 'infermo a facili emorragie, talora mortali , dei vasi alterati. CARUSl.
SUNTI E RASSEGNE. VASI SANGUIGNI. Sulla periarteri te nodosa. (F. BATTAGLIA. Archivio S cien::e 'ftl ediche, n. 8,
agosto 1927) . La periarterite nodosa è conosciuta dal 1866;
da quell'epoca fin'ora si notano solo 110 ca~i riferiti in letteratura. Il Battaglia porta il contributo di due casi, con controlli istologici all'autopsia. r,a diagnosi clinica della periarterite nodosa non è 1punto facile; i tre sintomi ·p rincipali di tale affezione, secondo l\1eyer, sono: a ) marasma clorotico; b) polineurite e polimiosite; c1 ~inton1ato logia addominale, consis tente in dolore alla pressione, diarrea, vomito, melena, peritonite da perforazione; a questi sintomi il Brinkmann ha aggiunto una sintomatologia renale, che può arrivare fino all'uremia. Malgrado tale sintomatologia, la diagnosi in vita di periarterite nodosa non è sempre facile, ~ia perchè l'affezione è limitata a pochi vasi, sia perchè spesso non è n e1ppure sospettata. L'evoluzione delle ·a lterazioni vasali s'inizia con un'infiammazione a tipo essudativo, talora insiem~ a minute necrosi. Segue un tes~uto di granulazione , che invade tutte le tuniche vasali ed i tessuti periavventiziali; la distruzione deJle libre elastiche e delle fibrocellule mus.colari facilita la formazione dei caratteristici aneurismi, oppure porta all'occlusione del va·so. Taile evoluzion·e del 'Pro·cesso si rpuò di1·idere, con Christeller, in: 1) necrosi ·della media ed infiltrazione; 2) proliferazione del tessuto intim·a le; '3) tessuto di granulazione ed inizio dell'organizzazione della tro·m bosi; 4) rcicatrice con talora occlusione del va~o . Non v'è l'accordo tra gli AA. sulla parete va~ sale che per prima viene col1pita; secondo l' A. l'infezione sembrerebbe iniziarsi dagli strati più periferici dei . vasi, ove si nota del tessuto di granulazione più progredito di quello degli strati pi1ì profondi. Le cau$e etiologiche della periarterite nodosa sono ancora incerte : s'è invocata la lue; ma l'assenza di precedenti specifici ed i r eperti anatomo-1patologici escludono tale causa. Con tutta probabilità la periarterite nodosa dipende da una infezione tossinfettiva aspecifica, e Gruber crede che sia uno ~tato infiammatorio allergico, sopravvenuto durante ·una infezione tossica o settica. In rapporto all'esito·, è difficile che la p eriar' t~rite possa guarire; talora una apparente gua-
...
Sulla frequenza, distribuzione e genesi dell' ateroselerosi nel tronco dell'arteria polmona1·e. (_.\. CO$TA.
La Clinica Afedica Italiana, 1927, n. 32.5).
I.':iterosclerosi del tronco dell'arteria po.J..mon·ar.e ? stata. oggetto finora di poche ricerche istologiche sistematiche, eseg'uite su scarso materiale. &.lcune conid otte in un'epoca in cui non era ben noto il processo istologico dell'aterosclerosi: per questo e p.er le criti che cl1e p.ossono esser mos,se ~gli studi precedenti, l'Autore ha con,dotto una serie di ricercl1e sistematiche su 210 casi, in ciascl1no dei quali furono eseguiti pr~parati micro5CO·p ici aC(:uratamnte prelevati in varie zone e direzioni in modo d·a avere una visione generale mirrO$C'Opica di tutta l'arteria. Di questi 210 casi riuniti s:~nza scelta ·dai 20 ai 90 anni, l'Autore ri.port:i il reperto istologico con i dati micrometrici dell'intima, (alla quale dà un valo.re limite fra norma ·e ate.r osclerosi di m·m. 0,030) , le notizie anato1nicl1e che possono importare per l'etiologia dell'arteriosclerosi, senza trascurar e la principale affezione 1del .caso. Solo 1'8 % di tutte le arterie e il 1~ % di quelle istoJogicamente lese presenta lesioni macrosco1piche : queste di solito consistono in cl1ia.r.zette aterosclerotiche più frequenti vicino all~ biforcazione del b!onco raramente diffuse ai rami di bifor.c azione : più di rado si 11a invece un i·s pessim,ento dirflfU'SO rdel tronco, iiSpessjme11to cl1e auasi mai si' continua n elle divisioni dell'ar... teria. I casi con lesioni macroscopiche presentano reperti cronici cardio-polmonari, ec,cettuato u11 caso app~rtenente ·alla pura arterioscleroei senile. L'.Autore ricerca il rapporto ·dell'ateroscl erosi all'età e al sesso e, in seg·uito ad esame istologico sistematico afferma che e~j ste una aterosclerosi dell'arteria polmonare in indivtdui che non presentano' lesioni ca11sali cardio-po.lmonari, aterosclerosi che è solo in relazione con la senilità. Dal 6Qo anno in su tale affezione è quasi costante nella donna e .c oetante nell'uomo. Fi110 ·a l 60° anno manca n ella ·donna un'arteriosclerosi del piccolo circolo senza lesioni cardio-polmonari che la giustifichino. Qt1esta inizia in,·ece precocernente n ell't1omo, (verso i 30 anni) in m odo abbastanza notevole (40-45 %) e non aumenta 1sc11sibilm ente fjno ai 60 anni. Nell'aterosclerosi puramente ~enjle i1on si è trovata che raramente traccia
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macroscopica dell'affezione, in forma di cl1iazzette piccole, ·di solito senza n etto contorno, distinguibili solo per il colore pallido in confro11to a quello della rimanente 1p·arete arteriosa. Le alterazioni istologiche sono prevalentemente iperplastiche intimali : i fenomeni r egressivi (degenerazione gras~a) sono frequenti, ma relativamente 11evi. Dai 30 ai 49 anni l'ispessimento intimale non sorpassa i i~m. 0,060: .d ai 50 ai 69 anni, non sorpassa 0,070 rp.m. : dai 70 oscilla intorno a 0,090 mm. L'autore pas~a allo studio dell'aterosclerosi in rapporto a malattie cronicl1e carclio-polmonari, e subito nota la maggjore frequenza di aterosclerosi nell'età gioYanile (20, · 40 anni) nella donna, in rapporto alla mag.g iore frequenza n ella donna di que ste ·a ffezioni: secondo le i1potesi dell' ./\. o per essere l'arteria polmonare femminile più sensibile che quell.a mascl1ile ai turbamenti funzionali delle ~uddette affezioni, o ,perch-è le morti per tali affezioni sono più frequenti nella donna (stenosi mitralica). L' A. propende piuttosto per la I ipotesi, dato eh e in .g enerale le malattie cronicl1e pJ europolmona:ri non hanno 1p referenze sessuali. · Esaminando singolarmente le affezioni croniche cardiache e pleuro-polmonari si ha cl1e: la sten o ~i mitralica dà spesso intensa lesione arteriosa riferibile indiscutibilm·e nte alla sua diretta azione e apparten enti alla arteriosclerosi: l'azione della stenosi è tanto più costante quanto più il vizio valvolare è intenso. La miocardite cronica si ac· compagna costantemente a ispes~imenti intimali. Tra si nfisi peri cardica e ateros·clerosi dell'arteria polmonare non è dimostrabile un sicuro ra1p1porto di cau.sa. .:ue sinecihie iPleuriche sono ca11sa di un installarsi precoce ·dell'aterosclerosi st1ll'a.rteria polmonare: la loro azione è limitata a una ·p arte d ei casi, ma è indiscutibile ed è 1p iù cl1jara q11ando la sinechia è bilaterale. L' enfiserna i11 gen ere non altera molto il quadro d ell'atero~cle r osi $8n ile. La bron chite cronica e le bronchiectasie n on presentano nesso causale dimostrato con l'affezi one arterjosa. La tubercolosi polmo· nare cronica non dà in gen ere aterosclerosi note-v·ol2 del}' arteria polmonare. l$tologicamente l'aterosc!er osi da cause cardiache ha di caratteristico • ·una iperplasia in ti.male not.evole, con assoluta pre''alenzn del connettivo. mentre gli elementi ela~tic i sono sottilissimi e $Carsi, e modici i fatti rrgrcH~·:ivi. Nelle ti1picl1e p erica.rditi croniche aclec:;ivr e i1r lle stenosi mitraliche tipicb.e la scarsità degli elrmenti elastjci nella iperplasia fi•b rosa è cnr:ltf eristica. D'altra parte, mentre la iperplasia intimale? della pericardite cronica n on si allon1ana m"llto dagli ispessin1enti che si ha nno anche nt"lla pnrn aterosclerosi senile (0,060-0,100 mm.}, invecr !'iperpla sia intimale della steno$i mitralica 1
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.p uò rag.giungere i 0,200 inm., cioè un'altezza su1perata soltanto dagli eccezionali casi della cosinetta « arteriosclerosi diffusa prjmiti,ra del piccolo circolo » . Invece l 'aterosclerosi dei pleuropolmonari cronici non ha niente di caratteristic{} ietologicamente, anche in quei casi ove è nlolto verosimile attribuire alle affezioni respiratoriecroniche ~a ca.usa delle lesioni arteriose. L'A. non dà giudizio s u l'arteriosclerosi da cifoscoliosi acc·entuata, per i casi tro1p,po s•carsi ,p r·esentati si. t-1ell'arteriosclerosi primitiva diffusa del piccolo .cir~olo, cl1e colpisce di solito 1'età giovanile (20-40) e 9p·ecialm ente il sesso femminile, l' .i\. basando~j sui reperti istologici illustrati dai vari au· tori, poich1è nessun ca$O 1personale sicuro e indi•s cutibi·l e è venuto alla sua OS$>ePvazione trova ' aterosclerosi dell'arteria polmonare dello $tesso. tipo di quello della stenosi mitraìica, ma con una inten~ità di .gran lunga superiore in ogni carattere. I .o spessore intimale vince quello della stessa ~tenosi mitralica tipica, poichè oscilla tra ·0,200 e 0,800 mm. : gli elementi elastici sono di solito delicatissimi ·e scarsi ·e possono anche mia ncare totalmente: i fatti regressivi sono molto limitati: n e.ssun reperto patologico noteYole nella media e nell'avventizia: si l1a quasi costantemente lesione macrosco1Pica. L'n.rteria polmonare è assolutamente indipen· dente da11 "aorta nei riguardi dell'aterosclerosi~ poichè su 100 casi con aorta graYemente lesa anche macro~copicamente l'arteria polmonare è risultata integra al microscopio 45 volte: mentre n el 54 ?lo l'arter,ia polmonare è risultata lesa sebbene l'aorta fosse integra. Dai 15 casi ·di lu1e (con aortite) clelle presenti ricerche risulta che se la lue l1a un'azione indiretta nel favorire l'aterosclero~i dell'arteria pol· menare, quest'azione è molto incerta e non è affatto dimostrata. A. DE ORCHI.
FEOA TO E VIE B ILIARI. Le funzioni della vescichetta bilia1·e. (:\IOGENA I-I. G. A.rch.
ri e Jleà., Chirit rgia y E. p . .,
ott. 192.7) . La vescichetta biliarP con~ iderat a come un organo rudimentale, ha nccp1istato i11 questi ulti1ni ·anni t1n maggiore intere. se grazj e ai moderni· procedim enti adoperat i per la sua e$plorazione. .Ne è risultata ip.fatti una maggiore conoscenza dalle sue funzioni , e in special 1modo la su a importanza nei processi digestivi, ma alcune funzioni, ad es. quella secretoria, come l'importanza della sua relazione intima col fegato, n on son°' ancora st1fficientemente con osciute.
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L'unica e quasi pri.n ci pale fu11zione cl1e si attribuiva fin 'ora al!la cist1fellea, era quella di conservare la bile cl1e il fegato seg·regava duru11tc la fase interdigesti Ya, per eliminarla nuo\'a1ue11te quando gli altmen ti .g iungono al duodeno. :.\ questa funzione si attribuiva poca il11porta11za sopratutto 1p er la scar sa capacità vesci.cola1re in relazione ali.a gra11de quantità di bile eltminata i1elle ve11tiquattro ore. La ca1)acitù. della ves,cicl1etta biliare è approssirnativa1mcnt e di 50 cn1c., e la conce11trazione cl1e la bile può subire 1è Yariabile secondo gli autori, ed il procedi1r1ento adoperato 1per la detern1inazione. Co11 la pituitr1na, la bile emessa dalla cistifelleél. è 8-10 Yolte più concentrata di quella '.:he pro, Yiez1e diretta1r1ente dal fegato . La concentrazione della bUe è conseguenza della fac'oltà di ria'S6orbimento che ha luogo normann1ente attraverso la parete vescicolare : è stato veduto che in pochi minuti la bile si con.centra fino a 5 volte. Paragonan·do la bile epatica e quella ve~cicolare, si Yede che il principale assorbi1mento si fa per l'acqua e per i sali i11organici. Per l'assorbtmento dei grassi la questione è .p iù clibatluta, poi·ch1è aimmesso da a.'lcun] autori, secondo altri invece i grassi sarebbero seg-regati dalla mucosa vescicolare. ffl riassorbimento si \ erifica a traverso i \·asi linfatici, molto SYilupipati nella vescicl1etta, ed anche in gran parte, a tra verso i vasi sanguigni della mucosa. ~è ya clin1enticata l'importa11za del~a Yia sanguig·na, poichè la ye11a cistica sbocca nella porta, e seguendo questa, le sostn11ze aissor.b jte c.ln.lla pa·r ete vescicolare, passano al fegato. ~la oltre alla funzione di assorbimento, la vescichetta biliaTe, possiede anche quella cli secr e· zione: oggi 11are am1m·esso che attraverso Ja m.ucosa delJ.a ·colecisti si produce t1na se,c rezione ·di colesterina, originaia da.I m etabolismo dei grassi nelle cellule Yescicolari, ch·e deve ess,e re tenuta preserite p8r la forrr1azione dei e-alcoli biliari. S1 ò anche creduto che la \re.scicbetta biliare segr ega~se una sostanza essenziale per la digestio11e o che la n1ucina, ~egregata normaln1ente, aYesse Ja proprietà di altera•r e lo stato colloidale dellA bile, 1pireparanclolo. cosl a deter1ninate funzioni, ma l e conoscenze 6U.lla funzione secretoria sono ancora molto i·n s:1fficienti. Anche la i-unzione motrice d e1la vesci chetta e il m·e,ccan]smo •p er il q11ale es-sa si vuota, so,n o ancora oggetto di di•s1et;::isione.. Possi ede la vesci ch etta un potere contratti1'e? Le contrazion i !Sono sufficientemente intense per espellere il conte11uto? Sotto qu·ali tnfl11P nze si. pr'Jdu<:.Hl C' le contrazioni ed il y·, ~r1arrh::!.!.1·1. :.:: ~: 1
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I fisio0.0 gi J1anno registrato graficam en te le contrazioni vescicolari, ·ed 11ann·) oisservato come esse sono $pon tan·ee, lente ·ed irregolari (2 a 5 ogni minuto), ma aJ1cuni autori, pur ammettendo tali ·contrazioni, non le riteng·ono sufficientemente intentSe da produrre l'espulsione della bile, anche perchè le onde di contrazione non son o state viste n€ nell·e vescichette opache, nè dura:nte gùi inter,·enti operato,r i. ..\ ciò è stato obiettato che pur e$sendo vero cl1e la ,c,ap1pa muscolare della ve.sci•chetta sia d·e1icata, tutta,ria bisogna tener 1con to .delJa sua di· sposizione reti•colare, che origin a una r etrazione sin1ulta11ea su tutti i .suoi diaimetri. Tale contrattilità .muscolare può esagerar$i sperimental· u1e11 te usando gli eccitanti delle fibre muscolari liscie, come l'estratto ipofisario. E ~tato anche i·n yocato un fattore meocanico estri11seco, come il moYimento del diafr.amm·a e del fegato durante la respirazione, che comprimendo la YPS'-°i ~'.etta , produrrebbe il suo vuotain.1enro; ma e.;; .;endo stato o.sservato che vi è una innervazione : er.iprorca tra i'l ùiaframma e i muscoli addomi110Ji, .quando il diaframma si contrae, i iuuscoli -t .ì :ì.0111inali si rilasciano, ragion e per cui i1on ò possibile cl1e u.Libi·! luogo la compressio11e sua(' 'Ciln~itu.. J{ocla1na crede u.n fattore• i111portar1te d·el vuota•mento il princj,p·i o 1necea11ico della contrazione elMtica: se •l o sfintere dell.Oddi e l'estremità del coledoco sono chiusi, per l'arriYo della bile la vescicl1etta si distende; quando l'estremità del coledoco si a1pire rapidamente .~ i l)rocluiee runa dimi11uzione della pre. sjone i1ell 1i11terno della cistifell ea e peT consegue11za la bile viene espulsa fin.o al ri pristi110 della pcPS$i one tra. la ·vescichetta biliare ed i1l .coledoco. Lo sfin tere dell'i0 ddi n on :sem·b ra av·ere invece n el ,·uotamento della Yes·cichetta biliare l'importanza fin'ora attrib11itagli. Co·n rice:vche anatomicl1e e speri111entali è stato \ eduto che le contrazioni della parete duode11ale producor10 l'occlusio11e del coledoco ed il suo rilasciamento la ftlO·r iuscita della bile, inclj1p·enclent·emente dallo sfintere. :\lla stessa guisa perciò ag·i cono le sostanze •cl1e eccitano la peristalsi duodenale, quali · il sol. fato di rrnagne'Sio, la pituitrina. .l\ncl1e l'arrivo di al,cuni alimenti n el dl1odeno dà luogo al·l a contrazione vescicolare e al lJassaggio della bile nell'intestino, in special modo i grassi, le sostanze albuminoidee, i peptoni. La contrattilità d'ella vescichetta, dipende inoltre dai gangili automotori che si tro·vano n ello spessore della parete vescicolare, ma poichiè su essi agiscono tanto il vago che il simpatico, esiste discussione fra .g li amtori, quale sia dei due
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nervi quello che or1g1na l'eocitazione motrice, Orbene la tecnica iehe U.' A. espone O'VVia a questi .d·u e pericoli e di più .p .o ne al sicuro dalle sebbene mo·l ti f.atti in realtà parlino per il vago. .e morragie secondari·e dai vasi cist~ci e .garal}tiP er I skiama ill ·c·entro autonomo risiederebbe in alcune cellule gang·lionari della 1parete .d ella colesc·e ·diella non forrrnazione delle aderenze epatoduo•d1enali. cisti, le quali sarebbero influenzate da un ormone s:iJmile aJlla colina o ·da un altro, ::?11e ~i trova L '.A. è rimasto fe.dele all 'inci\Sione trasver&aJle 1d i Spr·engel c~h·e dà un'ottima visio1n e di tutte ll ·n ella 1prorpria pwreCè. Recentem ente, e.o n i moderni pro;cedimenti d'1nvie bilialfi, ,qu·an!d·o il fegato 151ia .semù-l'Ulssato dagiI}e radiologica, è stato :veduto che la vescifuori .d ella f 1eri fa. Se la rv·escichet·t a tbiliare .è chetta biiliare possiede altre funzio·n i. F·ra quead·er ente bisog·na cominciare a 1 dis~cc:arla, di rp oi 1S'in ci·d·e 0011 bisturi il peritoneo che ta;p,p ezza ste u·n a 1principale è quella del riassorbim·ento rapido del liquido dil!Uente ~e materJe b·iltari, le la ·sua faccia inr.f eriore e si ricerca il 1pi·ano di quali 1si ·CO·n c·entrano : 1qt1anto mag.g iore sarà queclirvag·gio. Ou·elSto è il momentio più deli cato sta C·oncentr·a zione, tanto più i·n ten sa $arà l'omdell'o1perazion.e: peir eseguir·e .bene lo sguiscia• m•en to. della cistitfellea Desmar.est ha fatto cobr.a vescicolar e . .se non vi è impermeabilità delle vte biliari e struir1e una piccola tS'Patola c•h e s·econdo l'A. corla tecnica è stata esatta, la densità dell'ombra rispon,de benissimo. La parete ·vescicolar.e non dipen·derà dall1a funzione di riassorbim1ento della .aderisce alla fois setta cistica e lo scollam en to n on pro·d uce la 'benclhiè m1n1ma emorraigia . 1pa·r ete vescicolare e dal tempo -che la bil·e vi • Ov·e la liber azion e della cistifel1lea .è dif.ficile è permane. Un "alJ.tra f'Un zion e meglio st'u.diata, m.eroè la in vicinanza dei dotti; 01cicorre molta pazi enza e coileci:stografia, è •quella del :potere co·n trattile. m o1ta p·r e1 c~ion1e per condurre be11e questo temipo. Second·O ,gli autori amer icani infatti, la vesciLi1berato il cistico si passa alla sua }egatura, ch etta no·r male s·embra po1ssedere un potere con - {?;he seco.n ·do l'A. d.eve .essere durplice, una in imtrattil1e sufd'.icientemente c.a pace di eospellere il . m·e1diata . vicinanza .deQl'irobo•cco del 1coledoco, s uo •contenuto: questa attività muscoaare è più 1ento ve·scicolare. l'altra nel segm . intensa per l'a·s·s orbimento intestina:le dei, grassi, La duplice legatura evita il pericolo di filtrameno ·p er le protein·e e nulla per gli i·dr.ati d1 zione di ·b ile e n,on permette la dilat-az.ione secarbonio. Senz·a a~cun stim1olo, il vuotrumento è oon·d.ària del moncone de·l ci:sti·co. 111 ta1e colepiù lento, dimo1strandolo l a pro.g r·essiva scomparci1St1ectomia non v'h.a biso,g no .di legare al·cun vaso, sa dell'ombra vescicolare, 1P1revia somminilStrapoic.h-è asportan1do la cistiifellea al disotto del zione ·deùla sostanza opaca; dopo un pranzo orS!UO rivestimento p·eriton•eale, i vasi 1cistici no11 1din.ario, l 'oprucità 1peI1&i ste aprprossimativao:nente vengono in alc·un m om.ento lesi, ma s0lo scocwca 2 o-re. stati . .se l'ombra p·e rman·e un tempo più l'Ungo, ~iò Non .resta poi che richiudere la breccia .periindicherà '.Lpo- o atonia vescicolar e, poic·h è la sua 1un soiprruggitto toneale, ciò i d he l'tA. .ese. g iu1 e con p1a rète, n on. -c·ontraendosi sufcf~Ci·ente,me·n te p el' lo in catgut: id i poi chiruide la par.ete a str ati. Btim1olo fisiologico degli alimenti, non esipel}erà L' A. confessa che in ![)r·at]ca l '·esec·uzione di la bile che aa sostanza .01p aca vi av.e va accumulata. tale tecnica non è così facile come potrebbe A. POZZI. sembrare. La cistif·ellea speritoneizzata è fragi• l~ssima, 6i romrp1 e con la massima facilità, laLa eolecistectomia sotto-sierosa sciando scolare la bile aJl di fuori. Tale in cisenza d1·enaggio. d0ente, se la 1cavità peri·t oneale è stata ben ,pro{DES1\1ARF.ST. Journal de Chirurgie, tome XXX, tetta e se la bile è subito craocolta non è tale da Il. 6, 1927). richiedere il tamponamento, occorre in.Yece tamL'A. doipo a v•er dichiarato che non intende di ponare, ,se, sbaigltando p-iano di cli\'aggio, si pro• dir nulla di original·e, ma di voler fare opera duoe .emorragia dal iettuocio 1della vescicl1etta. di pro1pa;ganda per un'operazione a torto aibVa da Biè che 01g ni volta cl1 e è i1ecessario aprire band.onata .da 1qua1'ch•e chiJ:m.r go, af·ferma C1he con il coledoco è d'uoipo tamponare. una te•cni ca propria dev' e·s•sere possibi::le porsi ariL'A. insi..ste sulla' utilità di questa operazione paro .da ogni s•ca cco. L,e ·diue princirpali ragioni che pone i malati a r iipruro di quelle crisi doloper le quali i icl1irurgi m ettono iJ.. · drenaiggio rose da aderenze che spesso se·g uono all'3 codopo le colecLstectomie .sono, l 'emorragia 1d.al n1uni colecistectomie e che talvolta costLl.t.i5CO:r: .' lettJUccio della cistifellea e la pr-0babiJità defl.la u na vera nuO'\'a infermità. caduta del laccio dal moncon·e del cistico, con 1
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( J) Si prega d'inviare due ropif' dei libri di cui
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di 1cucin a i'Il.fanrtile, dal quale si posso·no ap1prendere norme utilissime iper la preparaa;ione dei cibi. Il Jibro dt:>l Frontali, i pregi de.I quale sono soprattutto la chiarezza e 1a praticità, come an che la r icchezza d i nozioni scientifiche riguard·anti la n·u trizio•ne del bamfb ino, colma l\llla la.rcun a, ed è un'op.era veramente racco·m an•dabile a tu tti. i m edi1ci. P•r·Of. ·1\1ARIO FLAMINI. 1
Proif. GINO FRONTALI. L 'alimenta.: ione del barn.bino. Casa Editrice l.Jl11i.gi P ozzi, Rom·a , 1928. Prezzo L . 40. B un prezioso lihro di 248 paoaine, cl1e dall' ..\. è sta.to modestamente pr·esen tato al lettore sotto fonma di Lezioni, dettate per Cor·si di Puericultura ai medici, e ohe Tiunisc·e le Lezioni da lui dettate a Cagliari nel ·Col\50 di Pu·eri·c urrtu.ra istituito dall'Qpoca Nazionalie per la !PLrO.tezione della Mate1 nità e dell'iI1I1faJllzia. :e un ·vol'Um1e d·el qiu·a~e si sen tiva vera1ri en te il !bisogno, il quale, oltre che ai m edici cl1e frequ·entano i Corsi ·di Puertcu ltura, riuscirà utilissimo a tJutti i m~dici pratici, e·d anche aii P ediatri stessi. I p:roblemi dell'alimentazione infa11ti1e sono trattati dal Frontali con quella maestria che tanto distingue l'illustre P·ediatr.a italiano. Tanto più importéllnte è il ~o libro in qiu·anto i pro1blemi che tratta son o svolti, oltre 1Cihe dal lato p!ratico, anch·e dal 'lato scientifico, con Ullla semplicità ed una iehiar ezza cl1e sono il frutto del~a v·asta cultura .dell'_.\ ., della sua grande comip etenza s1u tale a!I'lgomen1o, sia teori·ca ohe prati1ca. Tale chiarezza e sern.plicità di asposiz1ione rendono la mate.ria trattata a•l la portata dii tutiti i madici pratici ed anche delle lervatric1 e delle persone •colte. Il Frontali ha avruto il pregio di e$1porre luciidissimamente le cognizioni scientificl1e acquisite, sulle qiua.li si basano le nor1ne ptratiche dell1a alimennazione, esponendo cbiaramente le nozi o11i di fit>iologia e di chimica biologica sulle quali sj fondano i mo-derni concetti clella digestione, clel•l ' assol'lb•imento int.esti111ale, del rican1bi·O i11terme•dio ecc., pe.r sip iegare , si a il normale sV1iluiprpo del bambino, sia quello anormale, con1e ancl1e le varie condizioni patologiche c'l1e da u11a alterata nutrizione posso.110 esse!I' di1pend enti. Xei va:ri GaiP~toli l ':.\.. tratta dcQl1a alimentazione infa.n tile come proiblerrna so·c iale, clel'le pcc'll liarità anatomo-:fisiol 01gicl1e dell '.aptparlétto di.g erente del lattante, deil latte, delle pec uliarità del riicambio nel lattanrte, clel l'allattamento 1naterno, cle'l merce11a:rio, dei distur-bi cla allattwm ento al seno, dell'allattamento artificiale € miisto, dei clisrturbd de'l la i11utrizione (·delle cli~pepsie, .d elle .djstrofie, d1 ella i11to·ssicazione, dell'atrofia), d.elle enteriti in fetti-re, ,d ei distur·b i ·di an afilass1i e ·di car enza, d·ell' alime·n tazion·e del · ' bamìbino doipo rl primo wnno. l ] vol1ume termina. .c on un prez.ioso ricettrurio
si dPAiner:i la r~n 5'ion~
PRATICA
ErNHORN. Le tube duodé-n al. T·r adotto 1dal dott. G. MONOO 1dalla II Ed. l\1asson, Pa.ri:s.
~lAx
\ 'i si trova esa>osta la teoria e la ·prarti•ca del classico .m etodo .di Einhorn col quale in meno di dieci anni sono stat.i con·segiuiti così interessanti risultati diagnostici e terapeutici. Estesamente trattata è anche la fisiolo•gi:a e la fine •a natomia {lel d.u odeno, n onchtè le d edn1~ioni ch·e dallo studio del .contenuto duod·enaile si posson o trarr.e sulla funzione dello s•tomaco, rpilor.o, vescica biliare, pancreas, ecc. Si ·c·omprende da ciò l'interesse ch·e questo1 lav.oro può preis·en tar e J)er tJUtti i mediJci speci.e p·eir colorro cl1e n o·n possono leg·g ere l'edizione ori.ginale in lin~a inglese. M . A. 1
GAULTIER R. Précis de coprologie clinique. 3a. ed. YOL' in-8°, 500 pag. Baillièr·e et Fils. , Paris, 1007. Fr. 54. L' .J\. comincia con un'esposizione didattica cha riassu.m e le cono~cenze speciali che il medico deve possedere per far entrare la coprologi·a nel n overo cl elle sue cognizioni. In un capito lo sulle materie grasse delle feci, l' i\.. indica come debbono essere fatte le ricerche, mentre n ella secon da parte si trova l'applicazione dei prin cìpi coprologici e~po sti nella •p rima parte per la ·d iagnosi del funzionamento dell'intestin o. Questa seconda parte m erita giustain1ente il titolo di Guida pratica. Dal suo m eto do ai1alitico delle sostanze costituenti le feci in lln dato caso patologico, l'.~. pl1ò dedurre indicazioni cliagnostj che, j1g ienicl1e, alirn·e ntari, :::tabilendo inoltre i .coefficien ti di utilizzazi-0ne digestiva ·degli alimenti nei diYersi stati morbosi. Il metodo 1per.sona·l e del Gaulticr per la deter1ninazi one di quello che si 1potrebbe chiamar e il bilancio nutritivo coprolo_gico per distinguerlo dal bilancio .nutritivo g·enerale fornisce in·dioazioni preziose per la diagno1Si di litiasi biliare, rd elle pancreatiti croniche e della permeabilità del canale coledoco, e stabili$Ce anche formule di sen1eiologia coprologica relative alle affezioni del fegato, del pancreas e dell'intestino grasso, che 5aranno certamer1te cli grande ausilio per il A. POZZI. n1edico.
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IL POLICLINICO
'712
d~ve
ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE. CON6HESSl ~ocietà
Lomba1·da di Scienze Mediche e Biologiche di Milano. Sedn ta .J,Bl 10 febbraio 1928.
f-0·r marsi t r.a tossi11a ed an titossi11a non sì co1npie sempre con la inedesima r1a pidità od a vidità. Il siero a d avi·dità maggiore) indipendente1nente dal Sllo contenuto i11 l T: I ., doYrehbe esplicare un m.aggioire effetto cur.at i vo. L 'avidità di fissazione del siero è stata studiata in vivo ed in viitro: lo studio in vivo, compiuto cla l\1adsen e Schmidt con prove sut coniglio, se ser,~e .a mettere in luce Ja questione non ha dato ri.:iultati t ali da risolvere i dubbi, poichè vi sono trop1}e irrego].ar ità nel çomportan1'e nto degli .anin1ali di fronte a.Ila t.ossin.a e tro1ppo scar si sono i risultati ottenuti . Lo stadi-o in, ·vitro, fatto da R a.1non con la su.a prova di floccu1.azion-e (che 1'0. descrive ed illustra), ha condotto all'elabora.zione di un inet.od·o 1per la t itolazi-0·n e dei sier i d i cui i risultati concorda.no abbia.stanza be11~ <:.-io•n quelli forniti .dal metodo di Ehmlich. Tuttavia 1'0. opi11a che il criterio della floccu1az.ione più o meno rapicla , per dedur ne l' avidit à, m.a11oa di un.a base r e ale se non vie11e 00 nvalid.ato dall.a pr.o va sul1' anim1a Je; n-cm è esclus10 nem...n1eno che l1ei c•on1plessi <!olloidali, sia del siero a11titossico si.a del brodo n utritivo, si trovino fattori che aceele-rino od int.ralcino la fl·oiecul.azione) indipendentemente dalJ' antigeno e dall'1anti·o orpo . T.aJuni volle ro attribuire .alla de.f icienz.a terapeutica del s.iero .anche le pa.ralis i p ostdifteriche ohe colDJP'aiono talvolta nonostante ltna sieroterapia intensiva. L' O. .ammette ch e se si h anno p.aralisi post• difteriche nel soggetto sieroter.a.p ·izZ;a t-0: è seg11-0 che il siero è stato intr odotto qua11<lo il vele110 s i era già fissato lungo i nervi. L•a ra,pidità di diffusio·ne <lel vele110 11e-l l '·o rgaJ1i.smo può esser e .alle vo,lt.e girandissin1.a e l'O. ebbe 1a constata.re nella cavia come già do1po due -0 re vi &i.a t.anta tossina in circolo da u ccidere l '.animaùe anche se viene .asportato il fooola.io 1norboso . I bu·oni risultati curativi da alcuni registrati c.ol siero nelle p ar a.l isi già dichi.ar.ate i1on sarebbero d.a attribuire seco11d-0 1'0., a.ll 'azione .antito3Sica specifica; i1'l siero ch e contiene oltre globuline specifiche a n che sieroalbumine, esplicherebbe in questo c~o l 'az ione stimolante .aspecifica di un a p.r otei11otera1p i.a. E l a. letteratura m edica cita anche a.ltri esempi <li proteinoterapi13. a m ezzo del siero n ormale, nella infezione difterioa, con un.a discreta percentuale di risuJtati favorevoli. Nessuno nega che la ùifterite, tanto più in e11dem.i e loca li benigne, p ossa gn·arire col ~i ero n-01r1nale di ca vallo ~ d anche con la teratpi.a in uso nell' èr.a :p.resicrote1·a.p ica ; ma n ~suno !)UÒ -0rppu·g nare quello che le sta'tistiche 0 la ilar ga esperienza di t utte le N.az.ioni affer1nan·o che cicè m·olti difterj ci g ravi D•OD ~i un ge r ebbero a gn.a rigione (enui il siero antitossico specifico. ' Con1pletan1ente er rata è infine, secondo 1'0 ., I' a ff<=>rn1.azione fatta da poohi che Il ragione dell'in su cces~o dei sieri stia i11 parte nei metodi 1noderni di in1111uniz.1'azione e soqJl'.:ttutto nelJ' irnpi ego rJell'anatos ina di Rnn1on !Jer il trattan1ento dei ca '·a lli s ic>l'O!)rodu ttor i. l,)er qu.a nto riguarda il 1
Pre.sidente : Prof . R.. GALEAzzr. 111 valore ter·a peutico del siero antidifterico è esso in
rapporto col suo valore in unità immunizzanti?
Dott. pr of. S . BELFANTI. - In vari paesi dell '€Stero ed .an<:!he in ~ualche regi-0ne d ' Itali a è stalta fatta. l a oonstatazione di una più lar ga diffus1 0·11e e maggiore gravità della di:tte1:ite, di un.a _p iù grandB facilità aJ.le par alrsri. postdi.fteriche e di u11 notevole aumento nelle .p ercentu.ali di mortalità per ques.ta malattia. A spiegare questo teùomeno, che si verifioa ad onta di u11a 1.arga sped1al1z.Li.aZÌ·O·n e ·.ad u n'abbon.daa1te sieroteraJp:La, taluni so&p~~tai·ono di inefficaoia il siero a11t1difter.1.co che da oltre un trentennio 006'tituisce il solo rimedio .atto a oombattere il mo rbo. L' O. r.acco·glie qu€Ste voci, sebbene esse m anchino .di p r ecise affermazioni, ed ·entra in difesa della sieroterapia della difterite, pr-oopett-ando le linee generali delle proprietà del siel'o e delimiitandon.e l'azione ter.a,peutica. . Anzitu·t to egli 1·1c.o·r cla 1ai inedici trop1po o·ggett ivi nei loro giudizi, che no n da1 siero solo dipende La gu1arigione o 1a mo rte, ma i11 egual misu ra dalla natura. piìt o n1eno maligna dell' infe2io11e e da.ila resistenza d€ll'1ndividuo co1pit.o. D i questi t re fatto·r i ol1e oost1tuisoono gli· elemen ti per la pr-0·g nosi del1a difterite) quello dato d.al siero è il meno incerto, p-01chè il valore di questo è misurato esattament~ in U . I . con u:n met-0do unico in :tutto il mondo, 11 classico metodo di Ehrl1cl1 . L 'U. discute le accuse fatte al siero in tempi diver si, in~ominci..and-0 dalla obbiezione .avanzata da li.oux e lvlarti11 fin d.al 190-!: che il valore del siero fosse legnito, oltre che alle a.ntitossin~ oontenntevi, a sosta11ze .antiinfettive a.ve11ti azione non s ulla tossina 111a direttamente sul hacillo, per cui essi r eclamava110 un siero antitossico ed. antimicrob~co .ad un tempo. Questi ooncetti furono di:::cussi al Congresso intern•az.ionale d' igiene di Bruxelles e st udiati sp erime11trulmen te da t1na c·o nun1ssione .aip•p ositamente no111iuaita e si giunse alla con clusione fondan1entale ch e lia vir ulenza del bacillo difterioo e in r a.pp·or to co11 la qu.a11t.ità di tossina seg regiata nell ' unità <li 1. eJ11po e <:he il siero agisce per ie sue proprietà antit·o~~l1e e non p er iJ pot m:e 1
antimicrob~c-0.
"C n secon do dubbio ri ,·olto all'azione <lel siero anticlifterico r iguarda la avidità di fissa7.ione tr.a t<>ssina ed a ntito~ inn. SP-co11Jo i lavori <l1 Kraus e quelli piìt 1eeent i di .i.\iadsen e Schn1idt non esist-e eioè p nralle1i · 1110 tra content1to del siero in l . I . ~ Yirti1 C'ur.atiYe, poich~ il le~~ 1n e che -
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SEZ IONE PRATICA
siero dell'Istituto Sieroter·apico Milanese nessun.a modificazione teonica è stata i11trodotta, per cui il siero usato a Roma nel primo semestre del 1927 e censurato oome poco efficace, ool'risponde perfettamente a quello antico. Questo- sieiro, se non ha fatto buo111a prova in quell'epooa a Roma, l' ha fatta eccellente in 111olti ~ime altre località, per ('UÌ non è rn.ai utile generalizza.re le co11seguenze terapeuticl1e notate in t1n piccolo gruppo di casi. Se però si fos.se usata l'a.natoosina di Ramon, l'O. esolude che aYrebbe potuto esser e la caus•a 'd ella poca efficacia del si ero, il qu ale .avrebbe certo avuto tutte le qualità di quello antioo, poichè il metodo nuovo come quel·l o vecchio condt1cono allo stesso risultato: la produzione di un anticorpo che serve esattamente, specificamente a neutr.aliz.z.a1·e l.a tossina difte.r ica . L 'anatossina di Ra.1no11, infatti non è se non ' . la tossina difterica resa innocua. col 'for1nolo; pur così svelenata essa possiede tutto il suo potere antigeno. Usata ormai largamente 11ella vaccinazione d~i b.a1nbini per premunirli contro il contagio difterico, l'anatossina non dà luogo .ad inconvenienti ed anzi se1nbra a molti medici ch'essa si .p resti me·g lio della. t ·ossin.a neutralizzata col sie10 antidift0rico u~ ata i1ei p rimi tempi della vaccinazione oontro la difter ite. 1
La clinica della difterite nel passato e nel presente.
Prof. G. POLVERINI. - L'O. si pone la domanda se l 'aggravamento nel decorso della difterite che dalla prim.aYera del 1926 all'estate del 1927 si è verificato in alcune località dell'Italia e dell'estero possa essere l'indizio di un prossimo ritorno epidemico graye di questa malattia e se }'.a umento della mortalità, pure lamentato da qualouno, debba asoriYersi alla d11ni11uita efficacia del siero antidifterico. Dop o avere riassunto tl1tto ciò che è stato pubblicato a questo pr<Yposito e fattane un.a breve crit ica p.ass.a .a p1a rlare dei risultati ottenuti nell 'ospedale dei oontagiosi soipJ:a 6480 difterici da lui curati dal 1805 ad oggi mostrando come la diminuzione della mort.alità sia andata di p.ari passo OQn le più alti dos i di siero v ia vi.a usate' dimodochè, p ur avendo anch'egili d'o-vuto lamenta.re un.a ma.ggiore gravità ed un aumentato numero di ri<>over.ati rper dif terite nel 1926-27, è riuscito non solo a contenere ma a far diminuire la mortalità generale che si è r idotta in questi due anni al 7: 9 % (senza esclusio ni) ed al 5,2 % se non si tiene conto dei morti nelle 24 ore. Come segno <leÌl.a .maggior gr.avità h.a dovuto anche r egistra.re in questi due .anni un m~ggior numero di paralisi ipost-difterich·e . EgJ].i è poi d'opinione ch e si potrann•o .avere le solite periodiche oscillazioni nel nu1nero e n ellra gr·a vità dei coJpiti dalla malattia, 1n1a che sia im probabile, wlmeno n.ei grossi: ·centri, uno di qu e·i J·itorni epidemici .a decorso ·g rave con pre1ponderanze delle forme maligne settiche cll-e si sono .avute nei secoli scorsi. E riguaa:do a queste ultime forme, in cui il b . difterico si trov·a associato allo streptococco, egli è convinto in seguito alla sua esperienza personale,
che se non s.i airriv.a t roppo ,t ardi e qualora si usino dosi molto alte di .siero per la via delle vene (ed indioa la cifir.a di ciroa 100,000 v. i.) molti casi &i possono saJvare. L 'O. ore.de che la malignità di queste forme si debba .attribuire solo ad aun1ento di virulenza del bacillo difterico intendendo. questa n el senso che il b. difterico .associato a 1Jo str eptooocoo può più facilmente e d in molto n1inor tem po vincere I.a prima resistenza locale opposta dalla mucosa faringea, e riversare quindi in ciroolo più abbond.ante1nente, e sop·r atu tto più ra.pid.H.mente la sua tossi11a. Oltre .alla sieroterapia ad alte dosi raccomanda la pro•p.agand.a per I.a vaccinazione antidifterica mediante la Qna tossina. 1
Seduta ordinaria del 17 feibbraio 1928. Pr&Sidente: P rof. R.
GALEAZZI.
Sulla predisposizione specifica alle infezioni.
Prof. ZIRONI . - Basandosi ·s ui risultati di pre·oodenti osservazioni oritiohe e di l'isuùtati speri1nentali, l' () . è indotto a rite11ere che I.a infe.zione latente r esa manifesta dal dive11ire ,)urtat.uri di germi, per determinia te infezioni può fare insorgere t111,a iperreattività specifica . In .altre 1pia.r<'~le l'assorbime11to di antigeni microbici, verifica,nte.si n ei portatori di germi può determinare in questi, in partioola.ri contingenze, anzichè uno stato di refrattarietà un ,p.articolare aumento di seusibilità per effetto del qu.ale oontraggono la rna latti a più agevolmente dei soggetti 11ormal~. 11 faito non è di1nostr.ato ohe da prove indirett~; <.~SO h a forse notevol€ importanza nella epide.m iologia. Produzione sperimentale di osso mediante iniezioni di sali di calcio.
Dott. ANNOVAZZI. L'O. comunica di avere ottenuto nel p.arliglione dell'orecchio .di ooniglio una ossificazione endooondiale neoplastica pll·ocedènd·o nel seguente modo: iniezione sottocutanea di una sospensione ·d i glicerofosfiati di oaloe in acqua, penneillat11ra con essenza di senape in sede di iniezione. La lamina ossea, osservata sostituisce per circa 1 cm. di lunghez.oo. il pericondrio e i fasci oonnettivi ooiacenti, ed invade tr.att-0 tratro la cartilagine interrompendone la oontinuità. Il reperto proverebbe che la pr~nza di sali di oalcio e lo stato circo1atorio sono oon.d izioni sufficienti tperehè in dete.rmina te forme di tessuto connettivo si poosa verifica re l'ossificazione. Rapporto su 157 casi di nevralgia studiati in riguardo alla cura.
Dott. ARRI GO TRUFFI. Dopo avere oonstat.ato che ,aJlo stato attuale d·eille nostre conosoenze scient;.jfiche, per comune oonseriso, s i COillSiderano le neVI"algie .all'infuori delle si11to:miatiQhe, come mal.attie di difficile cura, 1'0. si sforza di dimostrare l 'erroneità cli questo concetto. Nel qua-
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[ANNO XXXV, FASC. 15]
IL POLTCLI NTCO
driennio 1924 e 1927 esso ha osservato 157 nevralgie. A 28 di queste non ha presoritto cur.a : di altre 27 non oonosce l'esito fin.a.le. Rimangono 102 oasi curat i pit1 o meno a fondo, di O'Ui 94 sono gua1:iti perfettamente, 5 sono rimasti immutati e 3 h anno subito un miglioramento. Le 8 for me non g uarite hanno subito cure inoo~lete. Tutti i casi cur.ati a fondo sono guariti . I m e.zzi di cura sono principal1nen~ Radio-teraipia e Pro... teina-tera.pia. No n piretende di affermare la guarib.i lità di tutte le ne·vralgie : .s0opo dell'O., è di togliere iaJlia cura dà queste malattie il carattere assol 11tamente emp1r1 co ed antiscientifico che ancora oggi oonservano. Il ,') egretario: Dott. ENRICO ETTORRE. 1
d~l
Seduta del 27 g enna.io 1928. Nota s u alcuni tentativi di applicazione dell'immunità locale alla cura delle piodermiti.
S9cietà Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta
i11terpretarsi quali forme localizzate .di osteodistrofia. fibrosa. Gli 00. descrivono quindi un caso caratteristico di f·o-rm,a.ziion.e cistica giiovanile del oollo femoria.le a. diagnosi radiologica oonfermata dalla biopsia, dal quale il concetto unit.a.rio delle forma.zioni cisti ch e solitarie e quello di correlazione oon le for1ne osteodistrofiche diffuse eac.e avvalorato. Concludono a.mn1ettendo che, per lo studio di questi processi, i11 ni.ancanza di conoscenze nuove nel campo dell ezio1logia, più che il criterio clinioo sia d.a seguirsi quello ana.t omo-patologico, il quale offre il te1'lreno per una. loro più opportuna classific.azione. '
F.
L' O. 11a circoscritto i l oam.p o delle s ue ·r.sserv.azioni alle fo1·me. cuta11ee da piogeni e
13 gennaio 1928
Osservazioni cliniche e istopatologiche sopra un caso di s plenogranul oma siderotico operato felicemente di s plenectomi a.
A. 0MODEI ZoRINI. - L'O. illustra un interessantissimo caso di splenomegalia oronica simile a qt1elle forme desc1~itte da G.amna sotto i1l nome di cc isplenogranulomatosi siderotica », che ,~enne operato felicem~nte di splenectomia. Egli ria&ume i risu~tati recenti della scuola di Algeri e di altri AA. francesi che voTrebbero attr ibuire .a queste splenome galie Wla ez.i0Jo1g,i.a micotic.a. C·O'mb·at~ quest'ultimo concetto eziologico sotto la guida di n un1erosi dat i clinici, istopatologici e batteriologici. So pra u n caso di osteodis trofia cistica circoseritta de l collo f emorale.
G. BIGNAMI e A . SEGAGNI . Gli 00. , osservato . ohe le diverse denon1i11azi-0 11i oo.n cui V€ngon o cl~sign.ate le formazioni cistiche solita:r ie delle o3Sa, il susseguirsi di teorie avanzate per i11t€rpr etarne la patogenes i e le discussioni sui loro rapporti eve11tua.li co11 la osteodistrofia fibrosa generali zzata sono cert-0 indice delle sc.a.a:se co11oscen ze ch'e .si han no sulla loro natura, po-ngono i11 rilievo il pair ticola.re inter esse che presentan o, per lo studio di qu,e sta pa r te de•ll.a p.ar tologia dello scheletro, le ricerche sui r apporti fra farine di osteodisitre>fia. cistica cir ooscritta e qt1elle generalizzate, rap·p or t i ammessi subito dopo la descTizione da pa.r te d€l R ecklingh.ause,n del q11adro della cc ostitis fibrosa» e recentemente riconfer1nati, su base anatomo-patolo1g ica, da molti Autori. Fann o poscia i1ot.are come dalla rassegna delle caratteristiche istopatologiche e radiologiche che si attrib11isco110 rule cisti ossee vere solita1·ie ed alle for1ne di osteodistrofia fibrosa circoscritta no11 si desu1nano elemen ti sicuri per stabilire un.a. dif fere11ziazio11e netta tra le du e forme . P er le suesposte ragioni ritengo,n o che, almeno nella miaggioranz.a <lei casi, le cisti ossee solitarie siano da 1
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FLAREH
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p iù particolarn1ente alle forme stafilococciche ed ha cr eduto non solo u tile ma n ecess?-ri.a questa ciircoscrizio1n e -per a.v ere dati sicuri · e controllati in una stessa e11tità morbooo. a.V101lte oome agente SJOstenitore uno stesso miororganismo, esse·n do fuori disct1ssione la va1rie:t-à essenzia le di co·m,p ortamento specie nei ri ~uardi cli fenomeni immunitari tra le ' rarie sp ecie di ger1ui, don.de più che mai la necessità di sp ecificar e .a propo~i to di risultati terap eutici di questo ordine, la f.or1na morbosa e l 'agente ie tiologico che si è oom b1attuto. Qua11to alla tecnica delle a1pplicazioni oUl·ative, l'O. h1a esteso u111 pooo le sru.e pr.atiche ser vendosi oltre che dej filtr.a ti culturali .alla Besredka .applicato per ii11pacco, di i ntradermoiniezioni sia con gli stessi filtrati sia oon vacci ni conoentr.ati appositamente preparati, sia infine, come mezzo anche di COfl:trollo di .ap1p licazione per imp.acoo di sie11. ci1r ativi. P er ciò che rig11ardia. la prepa.r azione dei filtrati , 1'0. ha. iSeguilt.o la tec.nica, se1nplioe del rest·o, di Besredka Yaria.n do solo il ceppo di stafilococco e usando ci oè di germi presi da llo stesso i11dividno <> da altri, e I.a dtrr.ata del tempo di oultura, dimint1endolo o .aum,e ntandolo .di alcuni giorni p eT veder·e se si potevano avere diversità a.p"' p rezzabil.i i1ell'effetto oorativo. I risultat i otten11ti in questi tentativi, curiando una quarantina di casi tutti segt1iti rego1lar1nente e personalme11te daill'oratore, i1on fu.r on·o br•il}a.nti.s~i1ni o per lo meno tali da conferrnaire pie11amente col T"aglio del controllo clinico i r ep er t i delle ricerche speri1nentali eseguite a l riguardo. :E neoe. ario infatti tener e conto oltre .a.1 la ovvia diffcrenz.a di significato t r a l'infezio,n.e speirin1entale stafilocoocic~ negli ianin1ali ':l a esp e1~ime11to e i1ell'uomo .anche dell en tità clinica e del decor."'10, dicia.1no pontan eo, di que. te forn1e cutanee nell'uomo e tenere q11indi i11 ron. iderazione 00111e f.att<>ri essenzic:l]i non il solo esjto in guari~ione che può aYersi anche spontan L~'l111ente n1a. il te111po di decorso, le n1odalità <li decorso e speci.al1nente ]e poSSJbilità
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[_.\.NNO XXXV, FASC. 15)
di insorgenza di focolai nuovi locali e di recidive locali durante il tr.attamento stesso. Trattandosi di un proc~ cu.rativo che dovreboo avere fo11d.amento immunita.rùo sono questi d.ati di primo ordine. Come cif1·e i risultati .avuti si possouo così br.e,remente esporre: Venti casi di piodermiti oornuni, processi cutanei stafiloooooici acuti di gravità m~di.a a tipo di forunooli o .in11petigini vere, curati con a.p plicazioni bigiornaliere di birodi filtrati, gu.a.1 irono tutti in periodo medio di dieci gior11i; nella metà ciroa dei casi si potè oon&tatare coni.parsa di forme 11u.ove durante i] trattamento. Una. de<>in.a di ca.si sempre delle stesse forme c11r.ate con intrar dermoiniezione di 'r.aocinii. concen.t rati guari.r ono in un periodo medio di otto, giorrui. Anche in questi oasi in poro n1eno .della metà si ebbe la oon1parsa di forme nuove. Sei ca.si curat.i oon impacohi locali di sier o antistafiJocoocico ebbe un decorso del t11tto paragonabile se non migliore dei p1·ecedenti. Nell'.a.ssieme quindi possiamo dire che l'appliC'.azionf\ terapeutica del mezzo bio1lOlWOO proposto da Besredk.a neil. campo delle i11fezioni cutanee stafilooocoiohe, in qualche caso dà buoni '.r isultar ti, ma non è costante, •e 11on tale da oor1·ispondere pien.a .m ente .a.i il'isult.ati sperim€ntali. Necrosi del tessuto adiposo sottocutaneo.
E.
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SEZIONE PRATICA
Riferisce su tTe casi, da lui studiati dal punto di vista istopatologico e clinico, di neorosi del ~uto adip()SO sottocutaneo, i11 donne adulte~ e basant.:losi .anche sui ca.si co11Si1nili esistenti nella 1etter.atura, conclude per una predisposizione individuale a, questa m.aJattia, legata. p1robabilmente .a 'l1D. fattor e endooTino e ad alter.azioni del rieiambio org,anioo; l'emon·agi.a, il trauma, l'isohemia, Je iniezioni di sostaJl.Ze irrritantli, possono divenire la causa efficiente occasionale d~ questa sin·go1aire .alter.azione. (Con proiezioni dj_ microfortogra.fie 01riginalri). GIOJA . -
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Un caso di cospicua e tipica deformazione professionale del torace.
DOMENICO VIOLA. L'O. 1·iassunta l'an.amne. si del oaso, un 'calzolaio di 20 .anni, passa all'esatme clinico nel qu.a.le pone in 1rilievo e dimostra oon · diapositive una ooopicu.a deifor•m azione professionale del1a porzione .anteromedi.ana del Wrace, occupante la regione per UD.a supe1rficie massima di cm. 14 ed estendentesi in pr·ofondità per cm. 4. C.Om:inica i risrultatU della cirtometria, e dell'esame clinico pon€·ndo in evidenza la diminuzione del1a oo.ip acità 11'0Slpiratoria, la scairsa spostabilità <lei due polmo.n i, lo spostamento d el cuo... re in b.asso ed a sinristTa, oon un oerto gr.a do d.i 111.sufficien za aortica. lo soostamento del fegato in basso ed .a ·dest~. ESpone infine i dati statistici da lui raicoolti nell'esame di 4.53 oalro1a.i, n91i qua1i trovò preS€nte il torace imbutiforme n el 98.l % dei casi, e la percentuale di idoneità .al servizio militare -
su 201 calzol ai esa1ni11ati che gli d~ede il 51.2 % di non idonei . "\T.agli.a.Ildo questi dati 1'0. pensa che si possa ~onside1·a.re la prof ~ion€ di calzo1aio oome insalubre, inibendo per essa l 'assunzione in servizio dei minori di 15 anni sul1a scorta di quanto è dis.po3to <lal T. U. del1a legge sul 1avO'l'O dei f.a.n ciulli .e delle donne. Riohia1nia, infi11e, l',attenzio1~ .sul picoolo .a rt;imianato ohe fa:cilmente sfugge alle sanzioni .di legge, ed ,a,f ferma di ritenere che applican<lo .estensi vamente ·p er la p1rofessione di calzolia.io le sa.ne dis'Posizioni di legge si ridu.rT·e b·bero i danna fisic1 che a ta.le professi-o·ne sono legati . Dott. R1oc1, seg1·eta1·io . 0
Società Medico-Chiru1·gica della Romagna. Seduta del 27 novembre 1927. Presidenza: Prof. S. SoLIERI. Cisti dentaria del mascellare lnferio_re.
U. (Alfonsine). - Il tumore sviluppa.tosi senza dare al mal.ato s peciali soffe,r enze aveva raggiu.nto i11 10 m·e.si la. grosse.z.z,ai di 11n uovo di gallin.a) era a carico dell.a branca montante destra della mandibola ed .occupava il posto de.]l'ultimo molare. Duro in cer.t i punti, i11 altri e ra cedevole oome la p erg.amena. L'esame radiologico metteva in evidenza un t u1nore a fo!lìllla cistica della branca montante della mandibo]a co11 dente incluso ben formato. In ba~e a questo reperto e a 1nolteplici considerazio11i cliniche 1'0. escludeva una forma maligna degenerata cistioamente, nonohè il cistoma eF1 ammetteva una oisti di natura dentale. L 'atto op·e r.atorio praticato per via €Sterna confermav.a ],a dia.gnosi e il malato guariva senza P.\SINI
oqmpli~a.nze.
Voluminoso calcolo uretrale rimasto in sede quattro anni. I
F. (Forlì). L'O. riferisce di 1\111 caso interessante di oalcolo uretrale, si.a per il ' notevole volume (diametro cm. 2 X) che per l'unicità, la sede (angolo genieno scrotale) e 1a .scarsità dei disturbi, tanto che il paziente non ha s.entito il bisogno di liberarsene per ben quatt ro . anni. L'incomodo maggiore era dato dal dovere, in questi ulti·mi tempi, spostare colla mano un po di lato 1a massa onde poter urinare. La diagnosi e·ra d~ffiooltat.a specialmente da! f.atto ch·e ta ll'esplor.azione interna dell'u.retr.a non si prendeva contatto col caJcolo, essendosi questo inc.appucoiato in un opercolo di muoooa. MAltCHINI
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L'efficacia terapeutica del bismuto nelle forme di arteriosclerosi non luetica.
F. (Lugo). - L'O. partendo dalla osseryazio11e dei benefici i·isultati che ha il bismuto nelle .affe21ioni vasali 5i tratti o di forme atero-
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G1uGNI
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IL POLICLINICO
m atose dei grossi v~i o di sclerosi delle piccole ~ rterie parenchim.ali oonsecut ive a pregroosa infezione sifilitioa, ha pe ns.ato di estendere tale met odo di cura anche .a quegli .arteriosclerotici in cui d.o veva escluder si la lue ed ammettersi alt1·e cause di ordine tossico, come l'alcoolismo, i disordini .alimentari, ecc. Scelti alcuni soggetti iar te.riosclerotici, con pressione eleV'ata, oon manifestazioni a carioo dei vasi cerebrali, ecc., soggetti in cui ogni più rigorosa ric&ca faoerv1a escludere. la ·p regressa infe·z ione oeltica, li h.a sottop-0sti .ad una protratta cura bismutioa. I risultati ottenuti con un trattan1ento ohe in .alc·u ni sogge.t ti dur.a da 3-4 anni, sono \eramente so'd disfacenti ed l1anno uno speciale valore perchè in .alcuni di questi individuii. si è potuto .avere un confronto co11 la scarsa utilità degli altri tr.att.a1nenti . L'O. s i ripromette di espo·r re tj·a breve ed in esteso tali r esult.ati.
A. (.F.aenza). - Ricorda quanto ebbe a dire nella seduta del 26 febbraio 1927 di questa Società e cioè che per primo enunciò il fatto, nuovo p er la letteratirna medica, che i l bismuto h.a ptop·rietà ipotensive negli ar.teri<>sclerotici, nella scler·o&i vasale indi'Pendente o dipendente da infezione s ifilitica. LAMA
Presentazione di operati di notevole importanza.
SoL1ER1 S. ( F'orlì). - Presenta un.a donn.a operata per un ·enorme fibroma pararenale del peso di K g. 6 X, in ou.i l'intervento, praticato 0011 ampio taglio lomb·o-.addominale, fu diffioolta.t o da aderenze stabilite col peritoneo da un vano tentati vo fiatto due .anni prim.a ·per ~tirpare il tumoTe dalla via transperitoneaJe. F11 i1ecessario resecare in due punti il peritoneo e sutura.re il colon ascende.nt~ .ampiamente l.aceDat.o. Il rene era inoapucciato dal tun1ore e fu tolto insieme ad esso. L'os5erva.zione è completata dall'esame radiologico ed istologico del turno.re. Presenta pl1re ru.11 craniectomizzato p er fr.attura della base e dell.a volta cranica, in cui è residuata pa.r nJisi bilaterale totale del n. f.acci.ale. Il terzo operato è per due <liveTticoli vescicali e d ipertr·o fia prostatioa, in oui estirpati i diverticol i (dii ct1i uno, .assai .ampio, .aveva ,aJderenza coll't1retere e col f.ascio iliaco des tro) e tolta la prostata, chi.use la vesoioa in primo· tempo, <>tten en do g uarigio11e completa in poohi giorni. Considerazioni su un raro caso di febbre sifilitica a tipo quartano.
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Un caso di ·ascesso subfrenico di oscura origine. 1GIUGNI F.
e .Pozzr
G. (Lugo) . -
Glli 00. dopo
aver ricordato che il p.u nto di p•a rtenz-a più frequente a verificarsi negli .ascessi sottodiaframmiatici è dato dall'append.ice, riferisoono il caso di un giovane carabiniere che senza precedenti remoti o prossimi fu oolto improvvisamente da vi-ço dolore .all'epigastrio e febbre alta con brividi. Portato in <>spedale si potè constatare, dopo alcuni gio.rni di incertez.za dia,gnostic.a, la esistenza di 111'.J,.a r.accolta pllrulenta gaz os a oottodiaframinatic.a. Tale racoolta fu messa in ,evidenza dalla radioscopia che .a paziente in pi~di rivelava una bozza chiara a forma semilunare situata centraln1cnte sopra il lobo sinistro epatico . L'intervento operatorio oonfermò l'esistenza di un ascesso gaz-0so purulento situato a11teriormente e a sinistra, al di là del lega.mento falciforme del fegato. Da questa locaJjzz.azione 11on nlo]t-0 frequente gli 00. i nduc:ono l'origine del germe infettivo dallo stoJll.aco o da: duodeno. Il Segretario: Dott. PAOLO GALLI. 1
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Interessànte
pubblicazione~
Prof. ETTORE MARCHIAFAVA
Anemia emolitica con emosiderinuria completa (.con due figure a colori in tavola separata). Qu~esto
la.v oro che l 'Illustre Maestro ha voluto destinare a l cc Policlinioo » è stato pubblicato nella Sezione MEDICA del 1° mrurzo, fas.ci colo che, in seguito alle ·imprevi ste numerose richieste pervenute, si è esaurito nel corso di poche settimane. L 'Amministrazione del u Policlinico 11 non eeeendosi t rovata più in grado di dare corso alle domande che .sono continuate a giun·gere, ha rapidamente provvedu.t o ailla ris tampa del lavoro in separato Estratto, corredato della ri51Pettiva tavola a colori. 1
U. (Faenza). - L ' O. riferisce su di un paziente ch e da .alcurui mooi .aveva accessi febbrili improvvisi, fino a 39°, che si presentavano regola,r m ente oon due giorni di inte1\7allo, mentre le rondizioni gene rali si manten evano buone. liicoverat-0 in Ospedale, e tracciata un.a curv.a febbrile, essa 1·i ultò prima.m ente identica a quella di una febbre inalarica. quartana. L 'esame del sangl1e p er la ricer ca dei plasmodi, ripetuto ,~arie , ..olte, riuscì sempre negativo, come l\1ALTONI
pure un.a cura ohininica subito intrapresa non diede esito alcmno. All'esame o. non si riscontrava però t u,m or di ln~lza; fegato nei limiti n01fmali; nu11.a all' app . gangliare linfatico. Sierodia.gnosi per tifo, paratifo A-B e melitense negativa. La R. di W. nel sieiro di sangue inveoo riuscì intensamente positiva . In base a questo r eperto fu istituita senz' altro un a cu.r.a s pecifica dando 1a prefer enza, nel caso particolare, al Bioduro di Hg per via intramuscolare. Bastarono le prime iniezioni per far scomparire gli acce~'5i febbrili ohe non si sono più verificati.
Pertamt-0, gli abbonati che, per non essere inscritti a lla suddetta Sezione MEDICA, 11on hanno conoscenza del suannunziat-0 la voro e desi derano riceverlo, m a ndiu o vaglia p oetale di L. 3 all'editore Luigi Pozzi, Via Sietina, 14 , e lo riceveranno prontamente.
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_.\NNO
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL llEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.
potrebhe a vere azion e fa'Vorevole su.i le dispnee intense di aloone &cJerosi polmonari, in certi ca;si ùi as1ma e .sul1'ipertension e. Qu·esti interv·enti chi·rul'gici 1potrebbea-o a·g ir e su 1certe n·e v.r osi, in casli di eipile8sia, malattie in cui le variazioni del ' tono vegetati·v o h anno 1p arte preiponderante.
Le zone reftessogene carotidee. Esistono ne1la .carotide due z·one che, eocitate meocanicam·e nte, sono il !P'llnto di partenza di parecchi riflessi; il seno ca·r otideo (biforcazione deala carotide 1pr.ùmiti va) ed il 1p unto di omgine .de}l 'arte!l'ia facciale nella carotidè esterna. D. Danie0.opo1'u ed altri (Bull. Acad. de n1.éd. dr Paris, 25 ott. 1927) elencano i seguenti l'eflessi. 1ì R. Respiratorio. - L eccitazione della J;>a·r ete interna o la compressi·one di questi seiocrmooti della carotide producono aumento di !frequenza e di ampiezza del r espiro, oppl1I'e una rarefazione del ritmo con aurnento di ampiezza, oppure ·anche aumento di am.p iezza ·senza m•o dificazioni di riitrrno. Il riflesso è Btato tirovato i1ella :.cirnmia, i1el can·e e J1 ell 'uon10. 2) R . Pressore-depr essore. Un'eccitazione m eccanica, esterna od interna del .s·eno produc·e elevazion e d ~l a piress.ione san·g1U1g111a ed wccelera zi on c del rit1n o cardiaco (R. pT cssoTe) 01p'Pure abl>assa1n ento di pressio11e e rall enta1nento del ritmo (R. ·depres sore· . Il ri1las.sio può q uindi prend ere la via sim1patica, com e pure que11a para~iimpatirc.a. . 3 R. Viscerali . - .~ell ' uomo, la co·m pressione .cl cl paocl1etto vascolo-nervo.so al collo (biforcazi cr1e d ella carotide prim.ittiva) sotto l'angolo ù eJll.a mascella ini-b]&ce la motilità g.a stri.ca ed in · t'g'uito l ' aumenta; n el cane, si ~uò wver·e inihizione seguita da esa,g erazion e d ella motilità. 4) z~~en,omeni motori. - Il cane, ·d urante l'e:ccitaziorne delle zone caroti·dee presenita talvolta cl e'lO.e con.viu1sioni. 5) Sensazioni dolorose. - Malgrado la somministrazione di moirfina, queste eccitazioni sono talora d·oloro~e. I riflessi d·escritti , però, non sono do'Vuti al dolore, poich€ esistono anche in assenza delle s ensazioni dolorose. Queste due zone reflles·sogene d ebbono avere notevoJe importanza per il m.a nit enimento de·l tono v egetativ.o degli organi. [.,',ec citazione natura1e può ess eire~ meocanioa (aumento di pir·essione sangui1gna) -0 chimica (:pr esenza di so:stanz·e nel ·sangue). ' Qu1este zone carottdee possono :p·rernder parte .alla [>il'O·d·u zione d·ell'i.p ertensione permanente, i1l ' quan.t o ohe un rilflesso dèip!l'essore può diventare 1Pf·8SSOTe. Inoltre, [a denu·dazione del seno caroti.deo, con distruzdone dei n ervi che vi si distribuiscono,
fil.
I riflessi addominàli nelle affezioni acute dell'addome.
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L e rnodificazioni, indebolimento o scomparsa,
dPi riflessi addominali costitui$COno un sintomo d i notevole importanza nel corso delle peritoniti acute o di reazio111 peritoneali, specie quando manca ogni difesa muscolare. Olivecrome (Acta chirurgica Scandinava, 25 agosto 1927) in 12 casi ·di appendicite acuta senza peritonite 11a trovato i riflessi addominali quattro volte, e negli altri dodici casi modificazioni locali limitati in sei casi alla metà destra dell'·a ddome. ~or1 riscontrò mai mancanza o indebolimento di tutti i riflessi. In 36 casi di ap[>endicite acuta con peritonite libera i riflessi erano normali in sei casi, nei quali la difesa muscolare era molto marcata; in dieci casj i riflessi erano del tutto spenti. In 11 casi di ascesso appendicolare i riflessi erano normali solo in due casi. La stessa proporzione si riscontrò in 17 casi di ulcera gastrica o duodenale perforata. Adunque nei 4/5 dei casi di peritonite acuta si hanno al1:erazioni nette dei riflessi ad·d ominali. Il seg no· è ·p erciò ancora più costante della difesa mus<.;olar8 ed esiste sopr::t tutto quanclo quest'ultima n1anca. !..'estensione dell'·areflessia non è in rap[>·orto costante con l 'intensità e la diffusione del processo patologico. Come lR reazion~ muscolare, l'alite-razione dei riflessi p11ò verificarsi ancl1e in casi di affezioni extraperitoneali. Lo stato dei riflessi addominali può avere un valore progn ostico nel senso che nelle peritoniti a decorso favorevole essi ricompaiono generalmente dopo 24-48 ore, mentre che nelle complicazioni intercorrenti o i1elle forme progressive i riflessi scompaiono di nuovo. Non si con osce con quale meccanismo si p-roduce la modificazione dei riflessi; è probabile che siano dovute ad un fatto inibitorio provocato dalla reazio11.e peritonoo.le.
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DR.
I
lTJ POLICLINICO
L.\NNo
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F ASC. 15 •
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CASISTICA. La :fibrosi vertebrale o cellulite del collo. La fibrosi del tessuto conn ettivo sottocutaneo, èhiama ta p·armi1oolilte e la fibro·s i te dei muscoli , de11e fa scie e .delle guaine sono state riiunite da.i medici svedesi sotto il nome di cell1ulite. L·a fibrosite d·ei mruscoài e la p.a nnicolite, ch e pltre sono ab1bastanza facili da ricono·sieer·si, sono pélJSsate in-0ss·oo-vate p er lu'Dgo tempo; ancor 1111eno conosciurta è la fi.b rosi oervic·aJe, di c·ui H. Foirestier (The Lancet, 9 1uglio 19'27) ha osservato diver·si ca5i. Per riconoscer.e la ceJ.lulite cervtcale, il paziente deve istare a c·a va1ci·o ni sopra una segigioùa con spalliera piatta, posare ie braccia incrociate sulla S1Palliera e la f.I'onte s ulle braccia; opp uire esso .p uò stare 5emtpli-cemente seduto con la testa appog.g iata sua petto ·del medico. In entrambe le posizioni i mu:&coJi ·d el co~lo sono rilasciati in modo 1da p·enm·ettere u:na palpazione profonda. Con le p·u n te delle 1dita si eis plora simmetrica, mente I.a regione mastoidea ed i proicessi tra' sveirsi deùl'ahlante; poi, avvicinandosi alla .Jin ea n1ecliana si 1p enetra nel}.e d·occie ce-rvicali e si discende gradatamente alle :sipalle. Lo stato nadoso ·dell'atlante si a'Vverte corne un tumore globllllare, grosso quanto una noce, cl'le copre il proces·s o trasverso ed è più o meno doùoroso alla ipressione. Di solito il tumo['e è unilateir ale e dalla parte sintstra; talvolta si avverte n ettam ente, ta.l 'altra inY·ece è mal defin ito e può coinYo1gere il proc.esso trasv·erso. L'insp e&simenrto n elle doccie cervi0a1li può essere avverbito nome un co rdone rotondo COtffie un ipic·ooJ.o rigonfiam erntQ, di .grandezza varia, ,da •Un m·ezzo pisello ad una man•do·r la; si esten·de p er pareocl1ie viertebre, :Parallelamente ai processi arti,colari, duro, do1·ente alla 1,Pres·sion e, che prov·oca ·doaori irradiant.isi al broocio. Le condizioni anato1niche della regione s·uboccipitale sono a$saii favoirevoii iper lo sviluppo della celJuliite, in ca.usa delJa n otevole associazione di tendir1i, legarrn·enti, aiponeurosi immersi n el te ~ suto conn ettivo. Ai processi tras\' ersi •d ell' atlante, poi, si att.aocano numerosi legamenti, i tend i11i di sei muscoli e le loro borse sie.rose. l,a radiografia mostra ohe i noduli e gli inspessi1n.enti no·n 5·ono ·di origin e o·ssea, ma $Ovraipeir io tei. Queste aàterazioni si trovano a pr·eferenza i1egl i i11cli1vidui gottosi e n ei così eletti artritici. Ln. diagnosi con una ghiandola (che è più o n1 P110 mobile) è agevole. Fra i sintomd preclo111inano i •dolori. I i1oduli d cl 1processo tras,·erso danno delle neuratlgie cer Yico-occipitali od epicraniche e dell e cefalee. ::\e11 ·i n ~pe ~ si111e11 to del·le cl oc ci e c erYi ca li, si ha 1
o
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n·eunaJJ.giia o neuru te Cetl"vico-brachiale e talora sin t'On1i pseudocardialgici. I pazt·enti si lamentano di u:n dotlore SO•fldo alla regione ·della nuca e di do1ori ,p enmanenti od intermittenti diffusi aJlle braccia, talora •co·n parestesia, t-Orpor e. I sintomi pse'UdocaTdia1gici pos·sorn.o dar luogo a d errori di ·diaJgnosi; essi corris.pon·oono all'ir,rtitazio111e d elle rad1ci ·del 5° e 6° p·a io cervitcali . l'l 1dolore aumenta con lo s forzo e la tosse .e può r en.d.ere i mailati preoccruipiati iper i1l loro cu·or~. I s1intomi artiicolwri col11sistono in una certa rigidità d el (}Ollo e d ella te·sta. L'ampiezza dei movimenti è limitata da un certo gra'do di con tr attura d ei _m uscoli, risultando dal fatto cl1e 1e artic-O:laztonti sono d01leai~i. Il paziente stenta a trovalfe una buona posizione 'Per riposare nel letto e talora, si sveglia dii soprass·a lto per il dolore ·d erivante , dal cambiamento incosciente di posizione. L'A. 11a osservato la cellulite vertebrale nel 20 % dei casi di gotta e ·di reumrutismo ·CTO!Ili1CO. Il trattamento (aid Aix-Les-Bain1s) -con siste in ·apipli.cazioni ·d~ bagni a v.arpore naturali al corllo, seig"'lliti da un massaggio-doc•cj.a loca.li. Buoni risuil tati isd. ottengono con l e ap!Plicazioni di aria ca1da e di un abile m·assaggio. fil.
La 1om boartria.
(Reumatismo vertebrale cronico). ·Col n ome di lomboar tria si indica una forma del reumathsmo ver tebrale ·c ronico, ·della quaJ e sono stati precisati tanto il quadro clinico che quello radiologico. Conoscendo tale forma si spiega la cau·sa di molte lombaggini e di ·sciatiche come anche alc11ni dolori addominali, che son o trattati come appendi·c iti croniche. Questa localizzazione reumatismale n on ha un a ndamento progressivo ; evoluziona a cr isi con dolori d'intensità variabile e con caratteri im precisi. Anatomo-patologicamente l'affezione è data da lesioni ossee costituite da osteofiti delle ver' tebre, di forma e ·dimensioni vari·abili, ben visibili radiologicamente. La malattia sembra ·p iù frequ ente di quanto si creda, tanto -che Lelio O. Zeno (R ev. At ed. LatinoA mer., sett. 19-27) nello spazio dj pochi m esi ne ha riuniti 4 casi. Circa l'etiologia, l'A. pensa che il lavoro eccessivo e fatto in condizioni antiigieniche abbia la parte i:p rincipaJe, per cui tal e malattia può essere anche considerata com e llna malattia professionale. La cura consiste sopratutto n ella profilassi. ~on conoscendo il fattore ·specifico, il trattamento non può essere che sintomatico, salvo ad intervenire> chirurgicamente nei casi ribelli e dolorosissimi. L' .-\ . in tl!l caso ha eseg11ito l'operazione di .i\lbee,
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F l\SC.
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SEZ IONE PRAT I CA
c01ne se si irattias.. e di lln morbo di 1Pott, co11 buon risultato. La diater1nia non ha alcuna efficacia, l!01ne anche la cura antireumatjca. A. Pozzr.
TERAPIA. .
vennero rinven11ti rr1oclici versa1nenti sier oe1nor-· r agici n elle cavità ·p leuriche. Qu esti, secondo l'A., \·anno .'lscritti alla. tr·asfusio11e e non ialla 1nalatti::\ che pofltò a morte il paziente. Reperti anatom o-patologici e.saur1enti i1e dan.n o co11ferma. \ I ALDUN I .
Come evitare gli inconyenienti della puntura lombare .
Nuovo metodo di drenaggio chioso nell'e1npiem11 ..
J . Mouzon (l a Press~ niédir.ale, 13 a·g. 1927) osserva che iè a.i1zitutto necessarjlél una J)uona tec-
nica) con anestesia l ocale per evitare la se11sazjon P p enosa e 1&pecial1n1,nte 1g li incidenti ec.l i 1nalesseri che seguono le 11unt11re. i11•a l µraticaJte: cefalea, rachialgia, vertigini, nausee, 1•01niti. Questi incidenti sono dovuti all 'ipote11sio11e consecutiva del ljquido , ~er scolo 11e110 spazio ei)i durale doipo che si è estratto l 'ago, oppure acl ipPrtensione ~secrezione compen&atrice). . Si può 1 irned1a1~e all'ipotensione con l'iniezione E:ndovenosa di acq·u ta distill·ata (sic) o l 'injezione sottocu.tianea del lobo p osteriore dell'ipofisi, o la som m inistrazione. di teobromina. In caso di iper· tensione, si ricorrerà alle in1eziont gl11c01sate iµe rtonicl1e t,d anche all'inge&tione clj Zll ccllcto .. (J 00 gram1ni di sciropipo). S1 !ari la. puntura a digi1.1no~ in posizione curva e ci si asterrà dall'aspirare con la siringa. In caso di scolo lento del liquido, ritirare rapidamente J.'ago e coricare il malato sul letto, dopo avere levato 11 cuscino che si m etterà sotto il bacino. Do1po 20 minuti, mettere il malato i.n decubito dorsale per 24 ore. Dopo qualche ora rdalla puntura ~i potrà l)ermettere l'alimentazione. Q11esti consigli f.anno comprendere che la pt1ntura 1otnbare non ''a fatta ambulatoriamente. Krabhe e \VechseJmann consigliano l'uso di un doppio ago, di. cui l'uno, grosso, è destinato a traver$are i legam enti infraspinosi e gialli e l'altro "of-tile, collocato nell'interno e che può oltrepa$ · 1pirimo di un centimetro, è d estinato a perforare la dura madre. Con qtiesto ago i rischi sono ridotti al mini1no. ·
"are ]]
fil.
Contributo ai danni della trasfusione sanguig na. Burl<le-dc la Camp (A r chiv f. ltliri. chir., volume 146, pag. 363, 1927) crede di dover attribuire alla trasfusione san guigna alcuni versamenti ~ieroemorragici osservati in cinque pazienti.. La . trasfusione era stata praticata con tutte le regole e il sangue trasfuso era clello stesso gruppo sanguigno cui apparteneva l'incliYiduo. I cinque pazienti osservati -vennero a morte per la malattja pri1naria poco dopo Ja tra~fusione e all'autopsia ,
So resi (A mer. J01rr. of. .S urgery, a.g·osto J 926,. l'- 68) J1a ideato e fatta costruire u11a canr1ttla. Ci!pcciale per praticare un c.lrenag·gio chiuso nel r.aso di empien1a. Egli l1a già usato il metodo in. 2:)0 '.:ldnlti, e 18 bimbi, ed asserisce cl1e il meto,d o· pr f'Sf>nt~1 grandi ·v~11taggi, costituendo un perfetto. drenaggio chiuso evita la penetrazione di aria,. per1nette una rapida espansione del polmone, ab-})rrYia il tempo di cura a 10-12. giorni. La cannula è formata cli due rr1età cl1e ,-engono introdotte j1s0Jatarr1er1te .11el l~ feritia ple·urato111ica, e s'innestano fra loro. Alla parte l)Otgent e i assjcura 1.1 na valvola di gomma cl1e per1nette la. uscita del pus e non la 1per1etr.azio11~ dell ·aria; ad essa si in nesta l1n t11bo cli gom1l1a che vuota iI pt1s , jn u na bottiglia cl1e si può 1a~1sic11rare al fian.co per il trattame11to ambulatorio. Nei bimbi è n eces~ ario resecare u11a coiSta, n ei grandi ciò si può evitare. :\Iolti pazienti han potuto abJ)andonare il letto il giorno consecutivo alla operazione. Qua11do si toglie definiti,1 amente la cannula, resta solo una piccola cavità tra la pleura viscerale e la parietale. In questa cavità l'A. ha I 'abitudine di introdurre una [)asta stimolante fatta cli creosoto , jodina 'con. Janolinél e burro di 1
L.
COCCO.
TONELLI.
POSTA DEGLI ÀBBONATI. SiLlla terapia della si{'ilide . ..\l dott. F. P. da T.: •
~on
si posso110 dare scl1emi per tutti i casi , ancl1 e per·cl1iè i Yarii trattamenti e specialmente le cure arsenobenzoliol11e ·possono avere delle controi11clicazioni. In presenza dell'accidente iniziale e delle ma11i•f estazioni d el p erio.do secondario le cure e11d0Yenose ·Col neo-sa·l Yarsan (3-} gr . per ciclo ) sono le più indicate . .-\'d es's e si 1p-0ssono alternare o si 1cle1vono far seguire l·e iniezioni di preparati indisciolti di ibismuto. AJ1cl1e nei casi più fa\rorel\·oli lu. cn.;ira de.,r'esS·cre p1rotratta p,er ·alm1en,o tre ain.n i 1con perio di cl i riposo fra un ciclo e l'altro. I ri6·n ltati cl ella \\' assermann e lo ·stato g··cn erale del soggetto ci saranno di guida per una "''~· nt11aJ8 })!fosec uzion e della cura e per la scelta dei 1J)".'eP·a rati cla adoperare.
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V. :\[O'\TES\i\O,
TL POLICLINICO
Al clc11t. N. l\tJ., abb. n. 12560: P uò aJdoperare anche l e agraphes in luogo ,Jella seta n olle sut11re perineali; i vantaggi sono p erò <.liscutib1li. Sulla tecnica più precisa può .co11 sul~n.re c~n utilità i.1 Prontuario di Terapia Ostel1 lca di P. GAIFAi\tI I, edito dalla no&tra Casa ' P ozzi. C0~1 auche per la ginecologia troverù proprio q·u a11Lo lei ùesi·dera 11el Yolume pqre del prof. P. GA I FA:\i I: El ementi di G'inecologia, ·ed:Lto da L. Pozzi, Ro1r1a. R. Al ùoll. f'. C. da Cantano: 11 .l<rnrnal of the Americari l\1ei.li 1:a/ A ~sociation si 1p ubblioo. a Chicago, 111., S. U. d 'A.: Nort
Dearborn Street 535 ; l 'abbo11amento annuo
im-
porta Jol. 5.
[ ..\NNO
XXX\·, l..ASC. 15J
alla corretta non1enclatura medica che troppo fac i l.1n ente nli sem·b ra affe'fmata deftciiente di n orme fisse. Uu::i di q1tJe s1 e è stata semlp!fe amme.ssa esse r~ queìla di non denominare un quadro morboso da un suo solo sintomo, sia pur esso ,prepondcran·te. N•è mi pare cl11e gli esemrpi scelti a sostegn o siano dei \Più 1co11vi11centi. C.h iamare l'infezione da bacillo di Ebertl1-Gaffky, feb·b·r e tifosa o tifodea è un vezzo della pratica ma pari1nente scorretto. N1on starò •qui n rip etere turtte lie ottime ragioni apportate dall::t Ca· mera Medica Maltese per dimostrare gli inco11venienti di seguiTe J'andazzo della pratica. Io penso cl1e cl1iunque leg.gesse infezion e eberthiana o brucea11a, in qualrunque idioma, intendereibibe la 1forrr1a morbosa di cui si vuol p.a rlare. Ed io m.i permetto insistere 1Su tale denominazione da me pr-0 posta anni sono se si v uol cambiare e sarebbe orp.p or·tuno. fairlo. lVIa ·cambian1do, biso•gna ·cambiar~ in m e.glia, n o11 istituire o 1Perpet'Uar e lln.a nomie nclatura scorr etta. ·Niè a 1ne p a r e ·eh.e 1e recenti a oquisizioni circa le forme c1inicihe ·dovute al b. abortus di ;Bang rappreise11tino ·un inconrveni·ente per la d enotininazione da me prropos·t a di I nfezione Bruceana in q1Janto , qu·alora sarà asso·dato cl1e i due germi siano du·e .cose essenzialmente d ifferenti, <'Osa ol1e è ancor.a sub-iudtce, si p otreb be e d o,rr eibbe parlare di infezione bruceana n el primo caso e •d 'infezione banghian·a nel Sieoon do. l\tli associo di bt1on grado anch'io alla fiducia d ella Ca1nera l\1edica :Vlal te·se, n ella buona \'Olontà d.i chi scrive cii co,&e mediche che . fin almen te possano e•sser e abbandonate le denorni nazio11i scorrette ·d elle forme morboiSe cl1 e solo una • inerte tradizione passiva:mente con tinu a . E c rerl o cl1e un'iniziati v.a internazionale per una corr ei ta n o.so1g·rélJfJa non sareb1be in o1p·portuna non ip er pura ipedanterta .rna per evit are equivoci, sempre possj·b il] e per la co.m une intel1igPn za d i form e morbose già p8r altffi lati com-plesse e cl i ffici li. 1
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;.\11' :\ bb. n. 454-4-1 :
11 n1iglior trattato di P eodiatrj a italiano è il 1' rallato di P edlatr·i a clel prof. OLr ~rP ro CozZO LlNO. ~apoli , Casa Editri·ce Vittorio I clelson. Con1.e l\1ari uale otti1r10 è qu ello d el p.rof. FLAì.\•CIN l : Editore' Lu igi P ozzi. Qll1esti due li·b ri non -so n o cer to i11Jeriori a n essun altro strur1 iero. ~ I.
AJl ' abb. n . .116i5 :
P e r le no tizie c he ìe ir1terr.Rsan o oc.corre che si rivolga a 1 R. Is rituto C:entra le di statistica (R a1r1a, Via di S. ~U~ililila } . C:.
VARIA~ A proposito di nomenclatura 1nedica.
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:\el ~. 5 d ella. Sez. P r atica d.el I.>oliclini.co· vedo I'iportato per e·steso un co•m1uniicato della Camera l\ Cedica d1 l\rl alta e del r.amo di 1M alta della Associaz 1on c ìVIcdica Britan ni1ca cl1e era stato segnalato a11cll e da altr e fonti. Esso s u on a giusta pTotes ta contro l 'u so an cora invalso di ·denominare F ebbre dl 'i\lalta quella entità clinica ·Che fino a qual•cl1e ann o fa era attrirb uita solo al micrococcu s Bru cei .e che ora .si tende ·aid ammettere possa t'~ ;l'r e sos•tenuta a11ch·e dal b . di Ban·g . E l' emin ente con sesso 5Cien tifico enumera tutte le rag·io11i p·cr le quali ·è illogi·co ed in giu sto •con tinuare acl u are tale clenomi.n.azion e g eograifica. c:o11·di \·i·cl o 11erfet•tamente tal .mo1do di vedere ta111 0 pi ù ch e fin aal 1920 io h o soste11uta la n1 e-rl t;l 'i n1.a tesi, occupa n domi clell' argom en to j n una monog rafia (I nfe:=ione Bru ccana (Febbre di .\J al l a ) . Tip. S. Bernardin o, iena, 1920) . \ n n poss0 co n cli Yicler e i11Yec e Ja d enom i11azion e pro1 .ta p-11 · ·Ili".. n1 i :::e1r l·r a , sia cle l1 o co11 sopp o r t"1z1 one cle}j ' ..\lto Consesso, non cor ri po11da -
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Prof. FRANCO o' ALESSAJ.~DRO Direttore di'Jl ' I ~tituto di Anatorr1ia Patologica d ell'O!:pedale l\laggiore dj Bergar110.
. . . N U':JVA
INTERESSANT E: l'vf O N O GRAFI A ;
Prof,
CIUSEPPE $ABATINI
Dirett or e dell a R. Cli1nica Medi ca dell'Univ. di Saesa.ri.
LA CIRROSI EPATICA STUDIO <;:RITICO E CLINICO.
Volume in-8° cli pagg. VI!I-102 (N. 2~ delle n~tre i'lon ~·grafie 1'(e·!ico-Cbi rur!?.'iche d 'p_ttual1tà! Collezione del " P~rliclin i :o 11) , nitid a m ente tampato Jn carta_ ee;mioatinata. - Prezzo T,. 1 5 più le spese poetali d1 er,edi!io ne. Per i no ~tri abbonati 6-0le L. 1 3, 7 5 in porto fr~ n co. I nvia.re Vaglia Pootale ~ill'F. rlitore T1U1Gl POZZI Via Sistina. n . 14 - ROMA .
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SEZIONE P RATICA
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NELLA VITA PROFESSIONALE. Qualche pa1·ola inutile se pu1·e co1·aggiosa intorno alla stampa medica. L'asserinato e brillante Pensiero Sall1itario diretto da Pietro Capasso pubbl.ica:
stamip a m edica Italiana, ma cl1e si l)Urtropipo a rpagam ento?
~1Pediscono
·1Rilpetiamo: 11ungi da noi o·g ni idea di -critica o ·d i ·,cea1is.u ra. lVIa ·C01sì ec1eelsi collaiboratotri si accor gori10 o non si a·ccorgo110 cl1e es·si co·m piono, cosi, u·n lbanale atto di lcrurniraggio veIBo la vera stampa m edica, qu€lla c11e vogliamo va~o·rizzar·e, quella c·h e :per i.m1piantarsi, per vivere, p eir tjrare innanzi, 11a compiuto e compie gra:\·i e ·diutrurni s.acrilfizi 0tp1pressa 1com' è da 'lliDa ieosì pericolosa atmosfera? E ,quando la verità è c.ru1damente, du1ramente, fbrevemente, qiuesta: 1quan·do iproiprio co~o ro che do\·.re1bbero dare a1p1poggio , a1utorità, prestigio, incorag·g·iarrnento alla buona sta:mpa (quella .a papamento) ' ricever$a 1s i a ccomodano inse.n•sibilm e111 ~ . d olce1n ente, S·CiYolante1n ente, a far da !crumiri, m orali o materiali a i1oi poco importa, allor.a, caris6in10 amico e comp•a.g no di i11·utjli •battaglie, .Nicola Castellino, allora c ara « Riforma ~1 ecli c a >>, convinciamoci pure cl1'e p erdiaan o tempo, inchiostro, carta, en er gie, salute, a ifar cl1ia cchi.e r e :vaicue e s•u.p erflue su questo s1pjnoso male .Cll1e a1p1pare senza rimedii ed intorno al qua~e ieontinuiamo i diotamente a fare esercitazioni a .salve! <(
Il grave ed .assillante argome11to contifbu1a a·d occU1pare 'le colonne d elle nostr.e Rivi-ste, e le iragioni ne sono b en cl1iare ed ·evidenti ·se a nic•he non enu nciate. Ragione fra ie r éùgioni: la cri·st ir1 atto. « Frattanto m entre da una parte l'ami;co Nicola Caistellino ·grida eul (( Giornale d'Italia » e dall'altra la « Ri.rforma medi•ca » in t111 cosipi1cuo editori ale lamenta l'eccessivo i1umero di :per10diici (più idi 300!!) rnessi a $Ciorinare a 1P arrna in occasione di quella n1ostra d el giorn al e m·edico così neb·u losan1ente ·C011JCl'U•sa·s i, frattan to lo sbo1ccio di 1se111pre nuoYe effen1eridi conii11ua diuturno, insiste11te, ii1esam~10, implacato . Più le dit~ ficoltà ores con o, rpiù i g·ermog1li ipullu!lano in runa eterna, olezzante, prolifica pll'imavera cartaJcea. « 1E l'assedio ·a l m1eidi1co in genere, al milite ignoto ·d·ella med:ùc ina, conttruua. Do·l1ce asse·dio, de:l resto, f ra stamip a gl'aiuita, 1p enne s1ilogra.fiche e remontoir$ •d'oro ·e d altri intin.g oli, siano essi in gen eri, siano in essenza. E l'assedio continua te11ace Yuoi cla iparte delle Riviste siul serio (po\·erinc!) V'UOi da parte delle a ltre lfabbrica1:e oramai a ton11PFliate ·dalle 1case di prodotti c•l1imici e bio·lo:g·ici, e lan•c1ate .a .g·u i·s a di lievi arabeschi o di pe·s anti rnattoni sullo stomruoo d ell'oppresso med~co innocente ed incol!pevol·e. " Il p.r o1ble11na, ·dun·que, 1per raigio11i mo1ltepùic]ssi·m e - ne chie dinn10 scru.sa ai 1pre·opinanti - s t prooenta di più ch e ardJua •&oluzi on.e r.a·dical~ od in vero •d)frfiicile. IMoJ1i ·so110 i tro.m1bi c.11,e l'ostacola110: ed alcuni di carattere 'Pi•uttosto settico. « Corn.e andate voi ad imipedire a;d og.ni di recente arrivato cattedratico di agni Ateneo che egli staJmpi la s u·a brava Rii,·ista? Come andate ad inf.renare il lancio bo1li1desco .della stamipa gratuita e &ovente così ben camlllf:fata di •s ap ere, da parte dei fa:bbii•canti di ~)rodetti i11 uilli·one ~aera con i faibibri canti di scienza più o m eno ufficiale? <e Ccxrri.e an1 date a vi'et·are che il1'u.stri, tllu·s trissimi nQlmi ·della m1ediJcina Italiana, aJbbaglianti titolari idi 1catteidre collLaiborino .iill·def·essamente e con semp1re r.i nnovata l ena iI1 Rirv1ste cJ1e Case o Con'Siouzi ·di pro,dotti cl1imici ·O ·bi·ologi.ci mandano gra1R1itamente a tutti, diciamo tutti i m ed ici d'1Italia .cr canido in t·al modo una concor' r en za fa•ci.l mentr vittoriosa s u q1uelle altre Riviste che CCl5ti1JUiscon o poi sul serio il nu cleo d e·l la «
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Piscis a capi te foelet
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Riportiarrio dal P en siero Sanitario ... questo articolo che affr onta un nrgomento palpi tant e, già da noi toccato . L o riporti.amo, p erch è crediamo non inutile irisistere nella di fe sa del sa,no giornalismo medico italiano. Questo è insidiato da 1nolte p arli : dalle vessazioni fi scali, alla stampa reclamistica. E pur troppo non riesce ad 11,nire le proprie jorze per la di f esa! L 'a1nmin lstra::.ione p ostal e h a. impos t o alle riviste 1nerìirhe una n.u1nerazione di pagine, che conf erisce alla n.os tra st am,pa ?ln aspetto ttltt'altro che .deCO?'OSO. L a stampa re clamistic a, d 'altra p arte, t enta di sottrarre ai giornali scientifici i mezzi di m ·anten imento . · Ed t.n quest'impresa è aiittata proprio da color o che dovrebb ero ten,ere alt o il de coro della scienza. Non di1speriamo: è in, gioco il pres t igio nazionale, e la via di salvazione sarà trovata. L e amministrazioni statali, qtlella postale i 1i ispecie, i così d etti luminari ?l,,"'f i cia l i della scten-
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delle 0 1pere necessarie per la lotta. contro I.a tuberool•osi sia da S0lo, sia in unione con altri Consorzi pl'ovinci ali antitu bercola.r i ; b) di coordina,re e disciplinare, in armontico programma di azione e di propaganda, il funzionamento <li tutte le opere esistenti nelLa. provincia con tale scopo, segnalandone .al Prefetto le eventuali irre<?:olarità. e ma11chevolezze per i provvedimenti <li comp etenza; e) di vegliare alla prowzione e alla assistenz.a, sa nita r i.a e sociale dei tube·r oolosi, proponendo ~I Prefetto i p·rovvedime11t.i 11e-cess.a.ri aff-inchè 'si ano rivnlte a loro favore le r isorse delle istituzioni .loca.li, ehe 11a11no per fine la prevenzione e la cura della twbercolosi; 1l) <li integrare, con i pro,p ri mezzi l'.a~on o ' delle istituzioni antituberoolari, e, se del caso, <li sostitt1irsi ad esse i1el l.a iesecuzione dei provvedimenti urgenti. P e1· il migliore raggiungimento dello soopo J di cu'i a.Ila lettera a) 1rigila a che nella scelta del , personale tecnico delle istituzioni .antituberco1ari della P.r o,rincia sia110 preferiti i medici, che abbi.ano titoli dimostr·anti specifica oompetenza in tisiologia ed ha facoltà di stabilire, &al proprio l'unione sacra. bilancio, borse di .studio i:>er medici delle prop·r ie • istituzioni .antitnbe1r co.l ari e per pireip~.r are .assistenti sa.nitarie visitatrici, a termini del R. De'cr eto Legg~ 15 .a gosto 1925, n. 1832, conYertito nella ],e gge 1 111arzo, 1926, n. 562. Art. 5. Bappresc n tu nza consorziale. - 11 PreSta.t11to modello per i Consorzi antitubercolari. sidente della. Denu tazione ProYinciale è Preside11te del Consorzio. Il \Tice-presidente del Consorzio Ri portia.n10 integra.Jm en te il testo, di oui demè n ominato .a ter111ini dell' airt. 4 della legge 23 1no già notizia (vedi fase. 11). <?;iugno 1927, 11. 1276, dal Consiglio Provinci ale <l i Art. 1. (Jrig i ne del l1oriso,.zio Provin.ciale .-i n,Sanit·à. titu ùercola re . - .L. \ termini e rpe~· gli effetti delld L a celta può c.adere anche Sll peTson.a non falegge 23 gil1gn o 1927, n. 1276, è oostituito il cc Concen te parte n è del Cons igli·o st esso, n è della R .apsorzio an.tituber colare » t r a la proì\rincia di . . . . presentanza co nsorzi.ale. Art. 6. - La ra piprese11tanza consorziale è coi com l1ni tutti che la. com pongono ed i seguenti enti p11bblici che, n ella pa:orvincj.a stessa , eseroistituita da: , a) . . . . . delegati de lla p1·ovinci.a, n ominati tan·o in t utto o in p.a.r te azione a11titubercola.re: d.allfl. Am1ni11istrazio11e provinciale; • b) . . . . . raippresenta.n ti dei Comuni della • p·rovincia in rag ione di . . . . . per ogni 0001 Fa.11110, i11oltr.e, pa r te del Con orfilo per averne tin gente di . . . : . abitanti, nominati dal Prefatta. don1anda: fetto; • e) . . . delegat . . . del capoJuogo della • provincia n o1ni11at . . . dal Pade.s.tà; Art. 2. - Gli e nti pl1hblici ch e e ercitano nella. d) . . . . . rappresentanti degli enti pubblici pr ovincia, in tt1tto o in rparle, <1-Zione antituberche esercita.110, in tutto o in pa.r te, nella provinco l<lre conservano la loro .a,utonomia, 1na. sono1 t.ecia azio11e antitubercolar e, nominat i dal Prefetto nuti ad uniforn1ars i alle direttive del Consorzio e ne.} numero ohe sa.rà rla q u€st'ultimo d eter1niProvinciale .A.ntitt1beroolare per quanto attiene alla n a.to. rli cip1ina. delJ.a azione antituberoolare i1ella pro. . Gli enti pu.b blici ohe si obbligano a ver sal'e un Vl l1.Cl a. contributo annuo non inferior e a Lire . . . avran. .\.rt. . 3. Sede del C'onsorzio . - Il Consorzio Prono, in ogni caso, un p1roip rio cl elega to n ella ra.p· vi nciale antitnber coil are 11.a ]a sua sede p r esso la presenta11za consor zi ale . •i\..1n1nini trazione proYincia]e in suo ap posito ufe) un delegato dell.a C<>ngregazione di Carità ficio. del Capoluogo della Provincia, qualora a su.a doArt. 4. 1 copi del Consorzio . Il Co11sorzio manda, -v€nga a f.ar parte del Consorzio; pro,ri11ciale a 11tituberoola;r e ha, gi11sta il disposto /) dai r.a,ppre.se-ntanti delle istituzio11i pubdell'art. 1 della legge 23 giugno 1927, n. 1276, bliche ~ ocinzioni s indacali, associazioni pri,ate i 0gue11ti ropi: ' istituti ed o rganizzazioni ch e a seguito . ed altri u) di pr omuo,·ere e<l agevolare la istitu zione
za. italica, devono persuadersi che una starripa scientifi ca così vessata , così in,sidiata non può 1 eggersi. L e rivis te mediche italiane si trovano già in, co1idizior1i di gra1;e in fe1iorità in co1ifr onto di qu<'llt' straniere . Que ll e ing l esi, a:rneri.cane, fra ncesi, tedesche contann su d iecine ed an,r:he centinaia di migliaia, d'abbonati. . LR ,nostre, anche le più a ccreditate, sono "l!Jen lungi da tali cospicue r1.sorse . Dobbiamo qtleSt'inf eriorità al la scarsa di ffusi one del la no·stra l,inq11a, 1na anche az nu.rn ero eccessivn di periodici editi dà sc1tol e, dà accademie, d à as,cnr,iazi1Jni. esponenti sup erstiti di. qtle l particolaris11to e d i. a11el regionalismo non ancora stronca• t f) • la si 111a:::forie si aggraverà se si darà credito e di f /usi une alla st am .p a biottegai.a. Ciò non deve a.vvenire , non avverrà: di front e al pericolo, per il d ecoro della scienza, per il pres·t:lgio dell' I talia, si f arà anche u·n a vo lta
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AMMINISTRAZIONE SANITARIA.
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rAìlf~O XXXV,
SEZIONE PRAT,CA
FASC. 15]
<li don1anda entrino .a far parte del Co11sorzio obbll.'~ianid.osi ad un oontributo finanziario non interiore a 1ire . . . ~·ar.a.11110 , inoltre, .pa.rte della. rappresentanza -consorziale il medico provinci.ale ed un membro nominato nel suo seno dal Consiglio provinciale -di S.anità, ll•O•n chè il Di.r ettore della Sede Provinci.a.le della Oa.ssa Nazionale per le Assioura.zio11i Soci.ali, il •raprp1resentante locale dell'Op.e ra. l~·a zionale per 1a prot~ione ed .assistenza. agli Invalidi di Gu.e rr.a., il Presidente della Federazione Provinciale dell'Oper.a Nazionale per la prote2'ione della maternità, dell'infanzia, ed il Presidente del Comitato locale della Croce Rossa Italiana. Art. 7. - I componenti la rap.p res.entanz.a consorzi ale dura.no in carie.a tre anni e po . . ono essere riconferma t~. La perdita dell' uffici-o per i membri chiamati per la carica .a f.ar parte della ra,ppresentanza <lel consorzio provci.nciale antituberoola.re trae seco quello di rappresentante del oonsorzio stesso. In caso di dimissione o di perdita per qu.a1si.asi ·causa delLa carica di compou.ente della ra1'.>p resentanza consorziale, si provvederà alla. sostituzione non oltre un mese d.alla vaca.n za. .I l .11uorvo nominato dura in carie.a per il trienn10 in co·r so. Art. 8. Deil.a Giunta esecutiva del Conso1·zio. - La rappresentanza con&oir ziale nomina, nel suo &:no, a maggior.an~ di voit i ed .a scrutinio se.greto, una Giunt.a. esecutiva di oinque membir i, possibilmente tra i compone11ti residenti nel Capoluogo della Provincia. In ogni caso uno dei cinque membri dorrà €Ssere designato nella p.e r sona del Direttore 'della Sede provi11ciale della Cassa N azion.ale delle ass icurazioni sociali. I fr.atelli non possono essere co11ten11p0t1·ane.amente membri de11.a Giunta esecutiva. Le funzioni di oomp()llle11te la Giunta eseouti va sono gratuite. In caso di speciali cariche sono rin1boirs.a te le 'Slpese forwse. Della Giunta esecutiva, <>ltre al Presidente e Vice-Presidente del consorzio provinciale antitubercol.a:re, rispettivamente Presidente . e Vice-P.residente della Giunta fanno parte il medico pro' . vinciale ed iJ membro nominato dal Consiglio Provinciale di Sanità nel proprio seno, fac.ente par.t e della rap.p rosentanoo. oonsorzi.ale. Art. 9. ..~! ezzi finanziari. - Il Consorzio p1·ovvede ai suoi scopi con i seguenti mezzi finanziari: a) ·contributo .annuo da iparte di ciascun comune della provincia in ragione di alme·n o L. . . . pe.r ciascun ahitant.e d·el Comu11e stesso, {}alcolando dai 1regist·r i a.nagra.fici rego 1arme·n te tenuti I.a popolazione legale -al 31 dicem·b·r e dell 'anno precede11te; b) contributo .annuo da pa.rte della. provin'Oia in ragione almeno di &Omma uguale a quella corrisposta complessizamente da tutti i Comuni delLa provinci.a ; 1
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e) c,-on trib nto annuo da parte degli enti ·p ubbi ic1 ehe esercitano in tutto o in parte azione antituberoolare nella Provincia. Detto contributo per i primi è in ragione di alnteno . . . delle loro rendite rpatrimoni.ali risultanti dall'ultimo bilancio, e 1p er gli enti che e ·e1·cit.ano solo in parte azione a11titu.berco1are è deter1nin.ato dal1a rappresentanza oonrorziale a norma del successivo artioolo 11, tei1uto oonto delle riend ite piatrimon iali dell' Ente e dello scopo oh e esso p e.rse·g ue; d) contribut i an nui da p·a ·~te di altri enti o n.s.sociati aderent i volontariame11te al Consorzio, d·e ter·minati dalla rappTese ntanz.a oonoorz~ale a no-r1na del successivo M'ticolo 11; e) proventi diver:-:i sotto forma di lasciti, donazioni, oblazioni, esito di feste di beneficenza e simili. Art. 10. Attribuzioni e f1t1izionamento della rappresentanza consorz.iale. - Le adunanze della rappresentanza oonsorz.iale sono ordi11arie e straordinarie. Le prime l1anno luogo nei ines.i di marzo e di settembre di ogni a,nno, le stiiaiordin.a rie ogni qualvolta lo richieda un bisogno urgente, sia per invito del Presidente, sia per domanda scritta e motivata di .almeno.. ... co·m ponenti la T1ap1p.r esentanz.a con sorzia.le, sia per ordine dell'aut~tà Govern.ativa. Nella a.d unanza di marzo la ra.ppresentanza doYrà discutere ed .rupproivare il oonto consuntivo dell 'esercizio precedente; in quella di settembre, oltre a procede-re, ogni triennio, a lla nomina, dei componenti la Giunta ,esecutiv;a, deve discutere ed approvare il bilancio preventivo del.l a spesa per l'anno segu€nte. . Nell'una e n ell'altra sessione ordinaria delibera: a) le eventuali propost.e di modi,nohe aJl<;> st.a:tuto; b.) le unio ni ·dei cons1or.zi p er la istituzi·o ne di oipere antituberco1a.ri; e) il regolamento per la disciplina ed il funzionamento dei singoli s.ervizi tecnici ed amministra.tivi; d) il regolamento speci.aJe per il personale del Consorzio p.r evisto dall' a.r tioolo 6 della legge 23 giugno 1927, n. 1276) tenuto presente che l'a&sunzione eventuale di persona.l e t.ecnico ed a.mministrativo neve sem:p.r e avvenir e in seguito ·a d es1periment-O di :pu bblic:o concorso ; e) lo storno da un.a cat€goria .a.l l'altr.a delle s pese stanziate in bilancio; f) le tra,isf-0rma.zio ni e le diminuzioni del patrimonio; o) \ mutui per somme superiori · ,a L .. .. ; h) la areazione di istituti di ctLl·.a; i) la nomin.a deii revisori dei conti per l'.anno successivo e ·d ei co1np·o nenti della Giunta esecutiva per vacanze verificatesi s u ccessivamente alla rinnovazione- triPnn.ale di essa. Art. 11. Spetta a.Ila r.appa.'eSentanza consorziale di determinare il contribt1to finanziario degli Enti che devono fa.r p airt e del Cons<>rzio e
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l l. POL TCL ~ ~ rc.:n
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cl1e esercit1no nella provincia so·l o in pa1·te azione .a11titubercolar e. .Spetta, aJtresì, alla raipprese:ntan:Ga oor1sorziale di pronunziarsi s ulle domande per far parte del Co,n sorzio e che saranno prese11ta te dagli enti od associazioni previste dal 3° comn1a dell'articolo 3 della leigge 23 giugno 1927, 11. 1276, e di detern1inare conte•InJ]_Jo1raneamente la 1nis ur.a del rispettivo contribtito finan.zi.ario. 1\.rt. 12. - Per le validità delle riunioni della rappresentanz.a oo,n so,r.zi.ale oooorre l' int~rvento, in prin1a convocazio.ne, di alme110 u11 terzo dei <'Omiponenti l.a rap1p.r esentanza st essa., ed in seoond.a con voca7.ione, da aver luo1go clopo· . . . •o re, di al 1ne110 • • • • • co1nponer1ti. }>er la formazione del nt1mero le-gaie non sono c;o,m putati i co·m ponenti, oh.e a\·endo intere&e, non posço 110 !)rendere parte a.11.a rle l·iber.azio11e. La ra1ppresentanza consorziale è presieduta dal Presidente ed in mancanza o in caso di in1pedimento dal \ Tioe-,pr.esidente de] C-0nsorzio. Es~ è convocata. a mezw di i11viti scritti port .anti l 'ordine del g iorno della riunione, da 00·11segnarsi ai membri . . . . . gio·r11i 1prin1a de]Ja . con v-0ca.z1one. I11 f'aso di riunione str,a ordinaria de.t to termine è a·i doit to a giorni . . . . . La r.appresentanz.a delibera a n1a~gio·ra nza di \roti per nJzata e seduta. Le sole rleliberaZ;ioni riguardanti persone sono prese a scrutinio segreto . Art. 13. .-!ttribuzio1ii e fttlnzio,nauien•to della Giunta Psecu tiv·i del Consorzio. - La Giunta €!Secut.iv.a del Consorzio Provinoiale .A11tituberc-0lare si riunj ce ordinariamente almeno tre volte .al mese, e strao·r din.axiamente tutte Je volte ohe lo riterrà il Pr~idente ,fella Giunta o l' At1torità gove1rnativa. Alla Git1nta esect1tiva appartiene cli: a) fissal'e i gio·r ni per le convocazioni ordinarie e straordina.rie della r3ipiprese·1 1tanza c-011sor~ ia le ; b) €•r og.are le son1me stanziate in bilancio per le s p ese; e) forni.a r e iJ progetto del bilancio; d) esa.1ninare il conto consuntivo prep.arato dal ras ierA dell'ente ; e) nomina.re, sospend ere e licenz.iare gli in1pi~gati e salariati del Consorzio, ove questo abbi.a persona le proprio; in conformità .alle norme rlel regolamento &peciale app·r<>v.ato dalla r.aippresentanza. consorziale a termini <lel precedentP artiC'olo 10; /) deliberare intorno .alle azion,i da ostener e o pron1u0Yere in giudizio; f7) cl.are pareri richiesti dalle leggi o da alltoritìt govo1'11.a.tive; li) deliberare, in genere, i11torno a tutti gli n ff ari ~'iguardanti l'amministrazione del Con~or• ~io, C'he n o11 ia no di ronJpete11z.a. d~lla r.appre1
~e n t.n n zn ro n ~o rziale.
L e delibPrazioni sono prese .a, rnaggioranza di ,·nt i ,, I er ln v.alidità di esse occorre l 'intervc nt11 di l l tncno ,-: ., cl2i n n1en1bri cl1e la 001npongonl).
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P Pr la forn1azione Jel numero legale no11 Yengono co1n11utati colo1:0 cl1e, avendo i11tere&-;e, non posso 110 pr<-:11dere parte .al]a deliberazio,n e . 1\.rt. J.! . I inen1 bri dell.a Giunta ec~utiva e;ì1e. S<' ll:ta ginstificato 1not1 Yù, non intervengono per trù \-,111-€' consecuti \'è alle sedute deca.dono dalla carica. La decaAlenza è pro•nunciata dalla. Giunta esecutiva stessa ed il Prefetto la p·UÒ pro1nuovere. Art. 15 . .{ttribuzioni del J:>reside·nte. - I l Presid€11te, ed ii1 1n.a.noanza o in caso di imipedim·e nto, il 1\Tice-Presidente, quale C~po del C{)llloorz.io: a) sp,ed.isce gli avvisi per la oonvooazione sia della r.aip 1p resentanza oo~sorzi.ale che della Giunta esecuti\a; ' b) distribuisce g li a.ff.ari, sui quali la Giunta esecutiva deYe deliberare, tra i membri della st-e€sa; e) pr<>ipone· le nLate1,ie da trattarsi nelle aduIìa.nze della l'a,p1present.a.nza 00nso1rzi.ale e della Giunta esecut.iva; d) p•r ovvede alla esecuzione delle deliberazioni della. rap1p•resenta.n za consorziale e della Giunta esecutiva e firma gli atti re1ativi agili interessi del Consorzi o ; e) st,ipula i contratti nell'interesse del ConS<}rzio e.d .a ssiste ai relativi inoa11ti; f ) ra;ppresenta il Oo·n sorzio in giudizio sia come atto.r e che co(1ue couvenuto, facendosi autorizzare dalla Giunta esecutiva , e fa g]i atti oonserv.ativi d.e i diritti del Consorzio; u) sovraintende a tutti gli uffici del Consorzio e può sos1pe11<lere gli imp,i egati e salariati ·del Consorzio ove il Cons·o·r zio .abbia personale proprio, riferendone alla Giunta esecutiva n ella prima adunanza. Art. 16 . .1vverfenze e norrri,.e generali di anin1:in1istrazione. - I paocessi verbali delle deliberazio11i son<,. stesi dal Segret.ario ed in mancaa1z.a da.1 lJ.ÌÙ giovane per età dei componenti le a dunanz~ e so·110 firn1ati d.a tutti gli i11tea:ve11uti. Qua11do alcu110 de.g li intervenuti si .allontani 0 ricl1si o 11on possa fir111are ne Yien e fatta 1nenzi.001e nel ver b.ale. Art. 17. Il seryi.zio di cassa del Consorzjo 1 ~ di 1regola di impegnato dal t esoriere dell Am111inistr.azione pro,Tinciale. Pl1Ò la rap pres.e11tanza consorziale oon deliberazione i11otiv.ata, d.a approYarsi dalla Giunta l)TO. YinciaJe a1nministrativa, a.fficlare ad un caSSiere proprio jl .serYizio di cassa e di t.e~reria. . In nessun caso può essPr e conferito .al cassiere de.I Consorzio u 11 oompenso s uperiore a quello che saiTebbe spettato al tesoriere dell' ...t\.1nministrazione provi11ciale . Art . 18. L'jncaricato del servizio di cassa, prima di a.~sumere l'incarico, de:e pr~stare, . ove del caso, u11 st1·p·p lemento di cauzione r1canosc1uta idone.a dal P.refetto . ._.\rt. 19. _ Il ra si ere de,-e rendere il conto no~ oltre due mesi dalla chiusura d ell'esercizio, cui si riferisce . Qualo ra il conto non sia present.ato entro detto
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. C:EZIO~E
termine, il Preifetto J)UÒ fa rlo co,I npilare di l1ffioio a sipese del cassiere ste..~o . L 'anno fin.anziario de l Consorzio va dal 1° genn aio al 31 diceml>re. P er la gestione oontabile del Consorzio si seguiranno le norme della legge comunale e pro~inciale e del relativo r egol.a1nen to. A1rt. 20. I mauclati di pagament<> non oostit11iscono titolo legale di scarico pel ca~iere, se no'l1 sono n1uniti della firma del Pres.idente, <lel Vioe-P1·esiJdente e del Segretario. Art. 91. Il Presidente del Consorzio, d e;'\·e '·erificaue una volta .all' anno lo stato di cassa cl c· l Consorzi.o, nouchè la tenuta della r elativa coni.abilità e qua nte volte del caso. Della \erifica. saranno redatti appositi ve.r bali, da comu11ica.rsi .in copi.a alla P1·efettw:a. Art. 22. - I be11i niobili ed im1nobili di p erti11enza del Conso•r zio debbono e{;ser e descritti e valutati in ap posito inve11t,ario . Tale inventario deve e~ere ten uto sempre al corrente. Il Presidente del Consorzio curerà la tr.asmissione al Prefetto di copia dell'inventario e delle . . . . suCO€ssrve ,~.air1.az1on1. Art. 23. PPr la materia non contemplata. dal p1·es.-ente s tatuto s i osservera.nno le norme della legge co1nun.ale e provinciale e del relativo regolamento . 1
Gli Statuti dei Consorzi antitubercolari. Da parte del Ministero dell' Interno sono state dira.1 nat.e disposizioni a.i Prefetti perchè sia p rovve"l11to ali ' appJ.··ovazione degli Statuti dei Consorzi provinciali antitubercolari e p erchè di conseguenza si.a11-0 C<J%itnite le rappresentanze, cl1e secondo la legge 28 giug no 1927 att.ender a.n n<> alla organi zzaziorn0 e c-.ooa·din.a.zio11e dell a lott.a antitu.bercolarei cui p·arteTà altresì eff ic.ace .ausilio l.a legge s ull' assicurazion e obbligat-oria. 1
Il 1•egolaroento per l'asRistenza all'infanzia. pubblicato il R. D. oh e .ap•p ro·va. il Rego,l.an1en to per l'esecuzione del R. D. 798 sull'ordinaU1ento del servizio di assistenza. E sso stabilisce che l' Ope ra N.az.ionale per I.a P ·rotezione della l\ilater11ità e d ell'I11fa1wia nell'e.serci~io del p otere di contro·l lo .ad essa attribuito, cura che in ogni provincia il servizio di as.si$tenza dei fanci11lli ille-gittin1i .abb.a.ndonati o esposti all' abba.ndorno, sia organizzato e si svolga in 0011formità della deliber.azione .a dottata da] 1' an11ninistr azione inoa.ricata di tale servizio. L'Opera Nazionale, inoltre, acceTtate le 00ndizioni delle sing<>le p•r ovincie, determina, cl' àçoordo con l 'amministrazione provinciale, il numero delle sale di recezione da istituir e jn ciasoun.a, di esse per il temporaneo r icovero degli infanti da ooll-0care a ba.l iatioo esterno e di quelli restituiti dalle nutrici. In caso di dissenso, l'Opera Nazionale ne riferisce al ministro per l 'interno per i plrovvedin1enti sentito il Consiglio di Stato. Il :&0gola.m ento stabilisce poi la misrura dei s ussidi da corrispondere .alle madri che allattano o È
PRATICA
allevano i rispettivi figli i1ell'interno del brefotrofio o ,a .domicilio e la misur a dei compensi da 13.Ssegnare alle nutrici merce nMie e agli a llevatori, nonchè il costo medio oorn1plessi\o di assistenza e cura di ogni fa nciullo assistito mediante il Tioovero .al brefotrofio . .Alla. assistenza d ei fanciulli deve, di regola, prov,·edere ] 'Anuninistrazione dell a P rovincia o quella che, in sua sostituzione, sia incarioat.a. del servizio di .assistenz"1 dei fa11ciuJli illegittin1i .abban·donati 0,d esposti .all'abba11d 0 no, salvo jl r imborso ,deJla re1a.t iva spesa ~la p•ar te dell'Opera Nazio11ale per la. protezione della J\1aternità G dell'T11fanzia quando si .t ratti ,di fanoiud.li an11rnessi iall' as.s~ste.nza do-p o l' e11trata in v igore del decreto 8 maggio 19~7 n. 798 e sa.lv.a all'Opera Naz.ionale la faco lt il. di pro;'\•vtedere di.rettam1ente 11ei singoli casi per inezzo dei 1propri organi locali . Nel oapo sec<>nùo, relativo agli I stituti p u obìict e p ri Yati di assistenza, il Regolan1ento stabilisce,. fra l' a.Jtro che i Brefotrofi ed in genere tutti glr istituti 'l_}Ubblici e pl'iv.ati che sotto qu,alsi~i denomjnazio ne pr·ovvedano all'assistenza dei f.anciulli, sono sotto'Posti alla vi~ilanza. dell'Opera N azio. ua.le per la protezio11e dell.a M.ater11ità e 'l<:;ll'I nfanzia. Nel C'"a!JiO t erz,o, çoncern ente l '.am·m issione degli il1,'=gittin1i all'assistenza, i.l regolamento determina che la c-0nsegna <liretta dell'infan te .al] I stit 11to di .assiste11za o all'Ufficio .all'uopo incaricato, 'PUÒ essere fatta dalla 1n.adre o fl t1:l1 levatrice che .a.b bia prést.ato l' assistenz·a dur.a11te if parto o <la. qual ·i asi altra per son.a. • La d omanda di .assistenza può anche esser.' fatta ve rb aJm ente, all'atto della p re-sentaz]one dell ' inf.a.n te . Il ca:p o 4° 8 Ì a.·iferi sce .alle indagini per l 'aoceTtamento d e·lLa 111aternità. le qqali, ai sensi dell'a rt. 9 del R . D. L. 8 111aggio 1927 n. 798, d ebbono essere p ossibilmente 00·1npi11te per lnPzzo d'ispettori s anitari o di aip1)osite assistenti ,·is.itat.rici di oomprov.ata s~rietà e riservatezza. 1
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Fe~ta
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del fiore. Giornata di propnganda igi en ica ed an1 itubercolure.
11 Capo del Go,·€tr110 ha dir.an1.ato un.a cjr001are in da La 15 111,arzo, .ai Priefetti del Regno, in oui, richian1at 0 il crr escente· .s vilu·p p,o dell a festa del fio. Te, agg1u11ge: P. mi o fermo inte11dime11to che per il oor1·ente ai1no nessuna d eille Provincie del R;egno inanchi all' .ap•p ell o, e che le cerin1o·n ie d e1la giornat.a di prorp.ag.a.nl'.:la .a11titubfilcolare e di vendita del simboljco fi oire abbiano vita e diffusione maggi·ore, oooì ahe la filantropica e civile manifestazione dì solidarietà umaJ.1a e soci.a.le con tro la gr .ave m.a.la.tt ia ven~a. semip·r e più ad .affe r1narsi e a d estendersi, .a.n cl10 nei centri mi11ori. Alla r.acoolt.a delle oblazioni spontanee non dovrà disgiungersi una vasta ed a.p propriat.a azione di propia.ganda igienica, in-te.sa ad illustrare al popolo, e.on le forme ipiù va.rie di dimostrazione, la utilità 1e le alte fin alità a cui mira la lotta 00 ntro I.a t uh eroolosi . Le EE. LL. vorranno, p,e rta.nto, ' prendere oon
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IL POLICLINICO
sollecitu·dine gli op1p ortuni acoordi oon i rispettivi Consorzi P irovinciali Antitubercolari , .a ffinchè q uesti sia ·direttamente si.a a mezzo di speciali ' . Con1itati, pr.ocedan-0 fin da 0°r.a .a predisporre e a<l orO'a1 1izza.re la cc F esrta del Fiore» . .:> Le somme ohe saranno racoolte d.ai Consorzi P1ro vinciali Antitubercolari dovranno essere ii1scritte p&r inter·o ne i hil.a11ci de.i Oonrorzi inedesimi, e do1v rann-0 essere destinate, insie1ne con le entrate 01rdinarie, a sovvenzio nare le istituzio ni antitubercolia ri ed .a facilitare il ricovero dei tubercolos i pov.eri 11egli istituti di cur.a . Si racoo•m anda che p1eir diminttire p er quanto è pos:1ibile le spese di organizzaz.i·one, la pro1p agan·da e la raccolta delle oblazioni siano fa.t te me.dia11 te la vol.ontari.a pr estazione da parte di fiJantropiche persone o di Comitati o di Enti o di Org.anizzazioni varie, ohe di.ano allo scopo il migliore affidamento di .attività e di buona riuscita. 0
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Cronaca del movimento professionale. ,Sindacato medico fascista di Roma e provincìa. Si è .adunat.o il Di,r etto·r io del Sindac.ato irtedico fascista per la tr.atta.zione di molti ed irnportanti pro1b lemi int@ressa.nti · Ja c1asse 111edic.a. E stata., fr.a l'altro ·r iesaminata 1a gr.ave questio11e del]a ' senseria proif~siona.le, oon l'intendiment·o di addivenire' a 1pir ovvedimenti piratici i quali val~ano a.d infren.are oggi, e a debella.re definiti,r.anwnte doma.ni, l ' ino:rescioso fenomeno clre to r11a .a disdoro di tutti i sa.n itari e i cui effetti deleteri sulla salute del pubblico sono evidenti. Dalla lunga ed animata discussione è risultato che .al fine di perseguire 'il feno meno stesso oon ene.rgia. e senza treg"Ua, ocoorre individuare coloro che i1e sono gli espo1nenti, de.n unciM'li alla p ·u bbljca 01pinione, colpirli co0n ogni n'l.ezzo, speci1a.lme1nte cli ca.r attere inor.ale, di ct1i oggi disipong.a il .Sinda-0ato. Ma è oert·o oh.e non .potrà debellarsi il f e.110i1neno se non interver.ra11no disposizioni di legge ]e quali non si li111itino· a vietaire il sensa.lismo ma comminino sanzioni pen.ali vore e proprie, e-d anche gra\i. A tale ooono me ntre è stata 11ominat.a u11.a Coni' missione di- vigiJanza con l'incarico di soo·vegliaJ·e e denunci.air e al DiTett-Orio i colpevoli, è stato anche dato mandato .al membro del Dir~ttorio stesso, on Perna, di rendersi inizi.atm·e, ii1 ~eno .a~ gruppo parlamenta.re sanitario, di u11 disegno <li legge col qt1ale si stabiliscano serie sa11zioni penali Yerro coloro ohe comunque s i di.ano a~ sensa.lismo 111cdico che si gr.averue11te danneggia la pubblica salute e lOOe la dignità del titolo profes io11ale. nere ·sivan1entc il Direttorio 11 ~ ancl1e deliberato di proporre all.a Fe·ler3zio11e ProYinci:.ile, con1e alle direttiv-e d.at~ d.alle s1tperiori ge1·archie ~inda C'.:lli. la e pul io11e di tt1tti gli iS<'ritti al inclacato che -..i iauo re i 111oro _i del contributo per ·1 0").1 1.,:..,.
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Il Direttorio ha quindi portato il suo esame come da invito del Segretario del Sindacato Nazi();Jlale sull'altra grave questioI1e della « pletora medica » e discusse .le vadie possibili soluzioni ohe si presentano e che sono state già da tempo ventilate, q11-a.li 1a ohiusrura dell'Albo e la limitazione del numero delle iscrizioni universitarie. D.al'l'a.lta discussione seiguita è pair.sio che 11è l'uno nè l'altro pro1vve.dimento di per tSè, potrebbe dare fiavorevoli ri.sult13.ti senza ·ptro1v ooare seri inconvenienti. Il Direttorio ha ferm.ato invece La propria attenzione sul.la possibilità .d i ni<>n a.m mettere senz' a.l tro alla faoo~ltà medioa tutti i liceisti che abbiano sup,e ra.to l'.a11no di n1atu·r ità, nlia soltanto coloro o ohe riesca.n o ido01n ei ad un esainie speciale cui dovr.e bbero essere sottoposti o che abbiano riportato in quella ma.t urità voti non .inferiori ad un minimo da iprestabilirsi, i,n alclliI1e disciipJine; si tratterebbe perciò non di limitazione delle isorizioni ma di selezione degli iscrivendi: e a nessuno può sfuggire la jmpoo:tanza grandissima della pr()posta ai fini di •awere nell'Università elementi tutti ' . attivi i qua.li Sia.J'a.n no seri, oolti eletti medici del do1n.ani. La questi1011e n,.e ooinvo0lge .altre, quali il sussidio da dare .ai giovani p·r esc.elti oui manchino i mezzi pe1r 1a lunga oarriera degli studi universitari. lVIa il Direttorio ritiene che, con la ferma volontà con cui si attuano tutte le iniziative fascist-e, possa .anche qui rius.cirsi allo scopo; a tal fine h1a fatto 1presente ]a, pro posta al Sind.aoato N azion.ale dichiarando di tenersi a disposizione p er l'ulterio re studio, della stessa, e domlandando che fr.attanto· si. cerchi di ottenere che persona ' ' varie questi<),ni che quelle procomp.etente nelle spettate coinvolge entri a fa-r pairt-e della Con1mi~sione per la riforma degli studi universitari. _i\ nr.h e il p·r oblema della << Cas.a di ri1poso per il medico » è stato .am1pi·ame11te disousso. Emo non po•teiva l asciail'e insensibile il Sindacato, ohe è spe~ t·estimone del vero stato di indigenza cui sono ridotti norn pochi s1anitari inabili, per età, per n1ala tti.a, a proficuo lavoro. Occorre cl1e le viarie energie disperse in provridenze autononie o~ascunn de.Jle qn.ali non riesce allo scopo, siano i~a.g~rup pate e fuse: molte 00110 le istituzioni sparse in Italia a favore del medico, i cui mezzi o'ggi inefficaci lo sarebbero domani quando fossero riuniti in un''unica iniziativa. Il Direttorio asst1merà d.at1. di fatto e 11o0tizie con<:rete su 11.a efficienza di tn Ii istituzioni e quindi proporrà al Sindaoato Nazionale ili preparare 1.a riscossio11e dei mezzi e la fondazione i11 Rom.a della <e Casa di Riposo del 1\iiedico n la quale con i soli propri ine.zzi, potrà dai e un djgnjto1So .albe,r go e serena tranquillità a i co1lleghi non piit in gr.ado cli vivere con il loro la"·or<>.
Sottoscrizione per gli orfani dei medici morti in guerra. Croee Rossa lt.aliana, L. 5000: Com1n. A. Bernabei (Roma) , per onor. la lne111oria del Ge11. ì\f~<l. p rof. )femmo, L. 5000; C4v. Achilli (Rom.a), id.
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[ ..\~NO
XXX\.,
FASC.
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id., L. 3000; Dott. L or e n zo \Terney (Ro1na), id. itl·., L. 50; Dott. Giaci11to Folco (T o·r in·o•) , L . 50; Dott. Giusep1pe B.a.rc.o (S. Salvatoo:.e Mo11ferrato), T.1. 50; l)ott. G. 'Vassern1a1111 (:\1:ila110), L. 50; Dott. O. Bergonzi (L egna110), L. 40; D ott. L. Parodi (Milanino1), L. 50; Dott. P. Ribe ri (Sa.luzzo), L. 40; Dott. L . Vigliardi (Pinerolo) , L. 10; Do•t t. C. Tirozzo (Va r.al1o ·Sesia), L. 40; Col. 1ned. Ousani }f. ('forino), L. 40 ~ Do·t t. C. P ezzini (Sore sin.a) L1. 20; Dott. Ago t ini O. (Milano) , L. 50; Dott. B. Fnn1ag1a]li (L egnano), L. 50; Dott . Lanza G . (Cu11eo L. 10; D ott . M. L. R.. S. l\1Ie11ko (Amter<lam), L. 100; Prof . L . Si1va.g ni (Bologna.) , L . 10. Totale L. 13,660. 1 )
"""'3' I ù '
SEZIONE PRATICA
,
CERIGNAL.E (Piacenza) . - Co11so1r. oon Corte Br·1 gna.t ella; ab. 2152; L. , 11,000 oltre L. 2100 i11te gTative (salvo riduzioni ), L. 4-200 cavale. , L. 500 uff. san. Abit. 2000 o. Scad. 26 a'J)·r . C1TT'ADUCALE (Rie ti). - Scad. 30 apr .; 2a cond . ; L. 9500 e 4 qua:drienni dee. oltre L . 3000 trasp . ;. c.-v.; età lim. 40 a . ; t.assa L. 50.15. CosENZA. R. Pref ettura. Uff. sanitari perS. · Giovanni in Fiore, consor. V erbicaro e consor _ Gr imaldi; titoli e d esami; tassa L. 50,20 · sead 28 apr. ·
BAGNO DI ROMAGNA (For lì) . Soad. 30 apr . ; due oond.; L. 11,000 e 10 bie1111i ventes. , L. 4000 cavale., età lim. 40 .a.; tassa L . 50,10. BASCHI ( f' erugia). - A t utto 30 apr.; capoluogo; I.1. 9000 per 1000 pov. e addizionale L. 2; sei sesse!1ni dee.; L . 600 serv. att. ; c.-v.; L. 500 uff. san . ; età lim. 40 .a. ; tassa J.J. 50,15; doc. a 3 mesi dal 10 mar. ,
U fìfici ale sanita·rio d irettore l" ff iciod ' I gie n e; stip. L. 13,000 oltl'e L. 1000 i11dennità serv .attivo e indennità ca1ro1'iveri. Scad. 15 111 ~CYg io. J nformazio11i presso R. Prefettt1ra. F OGGIA. Amniinistraz . P rovinc . - Al 30 apr., ore 12, direttore d ella Sez. i\Iedico-micrograf. nel Laborat. Provinc. d'igiene e profilassi; stip. li1·e· 14,000 e indenn. serv. att. L . 1500 ; due assistenti, nella Sez. suddetta e nella Sez. ch imioa ; stip. lire 9000 e indenn . ser v . att. L . 1350; c.-r. per· tutti . Titoli ed esami. Sono· anche disponibili 1 posto di aipplicato registratore, 2 di preparatori e 3 di vigili sanitari. Rivolgers i al.J.a Segreteria. FoLLINA (Treviso). Scad. 23 aipr., ore 18 ;. L. ~000 p ei pov., L . 600 uff. san. , c.-v. , tra.sp. r alloggio. Rivolgersi Podestà. FONTANELLE (T rev iso). - . _.\_ tutto 22 apr.; ab. 6771; L . 8000 per i pove r i (iscritti 772) e 5 quinquenni dee.; trasp . L. 3500 variah.; u ff. s a11. L. 800; c.-v.; età lim . 40 a. ; <loc um. n on a11ter . 1° gen.; tassa L. 50. FoRLÌ. R. Pref ettura. - Uff. san . qi Cesena ;. L. 14,800 e 10 bienni ve11tes. oltre L. 7500 serv. att., non c.-v .; ab . 54,076; ha . 24,585; di,·ietc>libero .ese-rc.; scad . 5 maig.; età lini . 45 a . : tassa L . 50 al T esoriere provi~c . Cl1iedere a11n. ll\rPERIA . .4.mministraz. Provinc. - Me.dico ba cter iologo del La.b orat. m icrogr a fico; L. 11.600 a.um e ntabili .a L. 16,000 oltre L. 2800 serv. att . au-mentabi1i a L . 3500; c.-v.; età lin1. 35 a.: tassa. L . 50. Soa.d. 30 a 1)r.
BRESCIA. .Spedali Oiviii. - Primario .anatomouatologo; proroga 20 a.pr., ore 16. BRISIGHELLA (Raver11na). - _t\..l 25 a,p •r .; due condotte ; L. 8500 oltre L. 2500 e L . 3000 trasp. ; c.-v. ; chied . annunzio.
IMBACCARI (Catania). - Scad. 30 a11r . L. 9000 e 4 quinquen11i deci1no. T u.ssa L. 100. M ONTEFANO (jj1acerata). Scaid. 30 apr.: Jire-8000 oltre L. 800 uff. sa11., L . 2500 cavale. : c. -,-.,. 3 qu.adrie11ni dee.
:1rnministraz. della Provincia. Direttor e e assistente Sez. chimica e assistente Sez. miorogra.fic a ·del Labor.at. d'igiene e pro.filassi; rispett'. stip . L. 11,600 elevabile in 12 anni a L . 13,700, e L . 7000 elevabile -in 10 anni a lire 9500; supplem. ser;v . .att. I,. 2800 e L . 1700. Sca<l. 10 mag. CARPI. Ospedale Rantazzini. - M edico chiTurgo aiuto; L . 7500, c.·v ., 10 % dello stip. qu,ale quota inte.g rativa, 10 % .atti operativi .a pagam. Scad. 01·e 18 del 30 ,a.pr. Età mass. 35 .a . Doou1n . a 3 mesi dal 31 rruar. Noa:ni1la· e confenn~ biennali. Serv . entro 15 g.g. R iY0°lgersò. Congr egazion e di Carità .
MoNTOHIO AL VoMANO (7.'erarno). - A tutto 27 aipr. ; ha. 4490 di cui 3/4 i11 eollina; L. 6i00 (sic)· e 4 quadrie11ni di L. 500, oltre L. 2400 cnYalc. ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15; doc. a 3 n1 e~i d.al• 28 m a,,r.
CuNEO. -
~
CONCORSI. ' Po@11 VACANTI .
ALBANO LAZIALE (Ro1na) . - Scad. 30 apr . ; uff. s.an. con Genz.ano e Ariccia; L. 12,000 e 5 quadrienni dee., L . 500 indenn. missione ogni Comune aggregato al Capo consorzio; trasp.; divieoo eserc. profess.; età lim . 40 a. ; tassa L. 50,20. Rivolgersi R . Prefettu·r a di Roma. AMELIA (T erni) . - Se.ad. 20 apr.; 2 oond . ; lire 8000, oltre L. 600 serv. att,, c.-v., 5 sessenni dee . ; età lim. 35 a . ; tassa L. 50,10. ANCONA. Ospedn.le Civile TJ.m.berto I. - Cercasi assistente laureato di r ecen te; stip. L . 4400 lorde, alloggio, vitto t11tti i giorni o equivalente in danaro. Per informazioni rivolge r si alla Direzione Sanitaria. , 1
CALTANISSETTA.
MIRABELLA
NA~OLI .
Jlunicipio (IX Divisione) . - S econdo ooadiutore ·e medico assistente al Laboratorio ine-dioo-micrografico e 3 chimici .assistenti al L abor. chimico; t itoli ed esami; L. 8000 p el 1° post o, L. 6.500 pe1· gli .altri, c.-\. , 10 ~b proventi : due· decimi quinquennali; tassa L . 50,10. Chie d. aYviso. Soad. ore 17 d el 25 a -o r . Docum. alla S egre-· · teria della Direzione d ' Igiene, Palazzo S . Gi nco-n10, Piazza del -Municipio.
563 -
~
'
Il. POLICLINICO
73-t
(Oaaliari). Ab. 4•300; .altit. 600 m.; L. 9000 iniziali più L. 1000 uff. san. Se.ad. 30 apr.
N1BBIOL.-\ (Novara). - Al 30 apr.; L. 8000 e a.d.diziouale L. 4 oltre i 300 iscritti ; 5 quinq. dee.
SANTU
Amministraz. Provinc . Direttore ·della. Sez. med. -microgr. ; stip. L. 15,000, indenn. serv. att. L. 3000. Assistente 'detta; L. 12,000 e L. 2000. Coaidiut<>re Sez. chim. ; L. 14,000 e li>re 2000. Scad. ore 18 del 30 apr. N"t-:-ORO.
Uff. san. e capo uf'ficio d'igiene capoluogo; a ore 18 del 20 mag.; iitoli €(1 es.ami; I,. 12,000 oltre J,. 2800 serv . .att. ·e c.-\-. Do·m ande all'Uffjcio Sanit. Provinc.
(Roma) . - Al 10 n1ag. uf.f. sa.o . e di.rez. uJfioio d'igiene; titoli ed esami; L. 12,000 e 5 qua.drienni dee. LRiivolgersi R. Pref ettu.r .a di Roma . 'fIVOLI
PIO)IBIKO. Osp·edale • T'ittor'io Em. 111. - Medico prin1ario; L. 12,000 e 5 quadrienni dee., c.-v. , -con1pa.rtecipa.z. proventi, eserc. libeTo compatibilm. con le esigenze del servizio eco. ; età lim. 40 a . ; ·docu111. anter. al 30 gen. Chiedere bando. Rivol• gersi Co11gre.g az. di Carità. (Rieti). - Al 19 -0ltre L . 255 c.-v., L. 1500 ca;valc.
apa: . ;
Luss uRGI U
.S. ZENONE DEGLI EzzELJNI (Treviso). Scad. 10 mia.g., ore 19; L. 8000 ·p~r 1000 pov., addizion. L. 5, se uff. san. L. 600, c.-v., L. 3500 trasp.; età li·m . 40 a.; tas.'Ya L. 50.10; serv. entro un mese (2 mesi se il titolare presta serv. in altra • oon.d .). D()c . .anter. 5 apr.
N uORO. R . Prefettura. -
P OGGIO CATINO
•
TREIA (~lacerata) .
-- _t\. tutto 30 a.pr: ; condotta B; stip . L. 8800 e 3 quadrienni d€C., c.-v. , ricootruzione oarrier.a, tras.p . L. 800-2500; età lim . 24-40 a . ; tassa L. 50.15; ab. 1000 agglom. , 2300 spia-rsi. 550 pov.
L. 10 500
.4. uiniin i~traz. Provinciale. - DirettoPR.\TO IN VENOST.A (Trento) . - Soad. 20 apr. ; , re .d ella Sezione medioa-miorogra.fioa del Laboratorio Pr01Vinciale d'Igiene e di Profilassi; proro-0011~()1·. 3 eomuni; L. 8500 e 5 quad rien.ni dee. gato a tutto il 15 niaggio. oltre L . 1400 indenn . .abitaz. ; L. 850 uff. san., "L. 1275 arm. f.ar1n. (finchè esiste); L,. 1.50 a Km. VENEZIA. Os'pedale Civile . Assistente straor:i11denr1ità ·di via; tassa L. 50.20. dinario ; L. 3915 per i oelibi e L. 4275 per gli amR ,EGGIO CAL . .4.mmin~str. Provinc. Diréttore mogliati; titoli ed esami; tass~ L. 50; età lim. -e dtte assistenti per la Sezione med.-microgr.; 30 a.; no·m . annua; eventual. passa.g gio a ordidetti per la Sez. chim. ; stiip. L. 13,700 aumenta11.ar10. òile a 16,000 e L. 11,600 .aumentaib. a 13,700, olVITERBO (Roma) . Ospeclal Grande deali 1nfertre L. 3500 e 2800 ser\. att. Rivol'g ersi Segreteria. · wi. - A tutto 30 apr. ; 3 assistenti ; ·L. 7000 ol'Scad. 4 mag. t.re- c. -v. di L. 840 se coniug.ati o vedovi con prole; R ocCA:\IASSI):(A (Ronu1). Al 30 apr.; L. 10,500 età lim. 30 a.; doc. a 3 mesi dal 27 mar.; serv. -oltre L. 600 tras<p., L. 400 -0.-v. ' entro 10 gg.; guardie a turno (con ca.mera e vitto). TREVISO.
1
Ro~A.
Pio I sfJitut o di S. Spirito ed Ospedali Riu11 i fi . - Due aiuti radiologi ed un aiuto p.atologo; .·cad . ore 16 del 30 apr. ; età lim. 35 a.; tass..'l. L . .50; esami e titoli; L . 7300 e c.-v.; chiede11:e an11u11zio.
(J>isa). - Al 30 apr., ore 18; .ab. 8161 ; iscritti 300 o.; L. 9500 per 700 pov.; .addizion. L. 3; c.-v. se ammogliato o vedo-vo oon prole inferiore a, 18 .a. ; trasp. L. 1750; quadrienni dee. fino a L. 14,250; età lim. 40 a. ; dichia.ra.z. politica d.e l Podestà; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 30 mar. VoLTERR.A
31inistero della j]fari1ia, Tredici tenenti n1edici in servizio permanente· ne] Corpo sanitario militare marittimo; se.ad . 20 apr.; vedi fase. ROMA.
Ro~rA. ·
AvVERTENZA. Quando i1011 è altri-menti indicato i concorsi s.i riferiscono a condotte mediche.
JI ini.3tero dell'Interno . · -
Conoorso per e an1i a 34 posti di 1nooico proYinciaJe ,aggiunto di 2a cl.asse dell' Am.ministTazione della sanità pubblic·a. ;"" ca d. 8 n1ag. \ edi fase. 14:.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,
Detto . a t re posti di medico provi11ci.ale aggiu11"io di Qa classe. Scad. 6 mag. ' redi fase. lJ. C'oncor o a.d uu i1ooto di .a~istente n1iedi€.'o nel Laboratorio di micro,grafia e batteriologia della Direzione gener.ale dell·a sanità pt1bbli ca.. Scad. 13 n1~1g-. \~I.'' cli f asc. 14. S. B .\ RTOLOMEO IN GALDO (Beneve'nto) . - Ufficiale sa11itario; L. 5000; titoli ed esame . Soad. 6 n1n•ggio. Ri,•olgersi R. Prefettura di Benevento. .... :\~'IHil
(T- ercelli). -
~t\.
tutto il 15 maggio
utficia1e .sanitario; v. fase. 12.
-
Il prof. 'Vilbeln1 von Ga~a , di clinica chirurgica a Gotting.a, è chiamato all'U11i\ersità di R ostock. Il prof. Emil Abderhalòen, di fisiologi.a ud Balle è 11ominato n1e1nbro onorario della Società ~.,i' siologica Cinese di Pechino. Il dott . F. Pedotti, assistente del prof. De QuerVl&in alla Clinica chirurgica cli Berna. è non1inato chirt1rgo prin1ario nell' Ospedale Cantonale ·li Lugano.
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H.i\NNo xxx\·,
FAsc. 15]
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SEZ TO~E PRATICA
NOTIZIE Dlii ER5E. --Scuola Superiore di Malariologia.
una <l' indole biologica. e l'altra d'i11dole tecnica (art. 10 del Ilegolamento) . Gli allievi ido11ei saranno ~lassific.ati in e< buono » e cc ottimo » . Il giudizio figuirerà sul di·plom.a. La tassa d 'iscrizione ai corsi di og·n i sezione è di L . 300 per ogni allievo e darà diritto, oltre ahle eser cita.zioni pr.atiche, al vi.aggio gratuito nelle git~ di istTu zione, e a .t utte quelle facilitazioni ohe Ja Di.r ezione r iterrà lttile accordare - oomp1a tibil:mente 0011 la dis1ponibilità di bilancio per fa;vor~re i viaggi degli allievi (art. 14 del Regol.a.mento). La tassa del cer tificato di frequenza è di L. 50 e quella del diploma di esame è di L. 100 (art. 16 del Regol.amento). Sono istituite (carne previsto dall'art. 9 del R . D. 8 maggio 1927) N. 4 Borse di studio di dire 5,000 (cinquemila) ciascu11a: due per la Sezione medi.ca e due per la Sezione tecnico-eoonomica. Dette borse di studio saranno concesse dalla Scuola superior1e per u11 periodo di perfezion.amento; l1ltimati i corsi , a qu.attro .allievi italiani o stra11ieri che a.b biano frequentato la Scuola nell'anno 1927 o 1928 e che negli esa1ni. si.ano stati dichiarati ottimi. ' Gli .a.l lievi per 0011co.rrere dovranno ,presentare doman da al d irettor e della Scuola non più ..ta.r di del 15 agosto 1928, al-legando un program1na i}3,rtioola.retggiato di studi o di r icerche da oom.p iersi presso un Istituto scientifico o presso u na Stazione antimala.rioa o Azienda di bonifiche del l:tegno. La Djrez-ion€ della Scuola .assegnerà dette borse di studio in base ai programmi m·i gliori stabilendo La sede e t11tte le Jnodalità oon cui le ricerche dovranno essere compiute. L'importo delle Borse di studio sarà cor.risposto .a1l' allievo per metà anticipa.to, 1per metà dopo il giudiz;io favor evole della Direzione della Scuol.a sopra il lavor o presentato. 1
La scuola, che ebbe lusingl1iero
succe~o
nel suo _primo a.11110, m.ante11·rà la ripartizione in due sezioni . una medica,. . .l'altra . tecnico-econon1ica cioè per ingeg11eri ed agrari. La :::iezio11e inedica .ai''rà un cor..,o « preparatorio » e u11 corso « di asp p lioo.zione » . So110 amn1essi ·a freq uentar e la Scuola citt.adini it.aLiani e stran ie~ri. Alla sezio11ie 1nedica p·osso110 essere am1nessi : a) ~ lal1reati in Medicin,a e Ohiru·r gia; b) gli studenti dell'ulti1no corso :li Meclicina e Chiru·r gia. ~.\hla se.z.ione tecnico..-economica possono essere amm~ i: a) gli abilitati alla ·p.r ofessione di ingegnere; b) gli studenti dell 'ultimo corso di I 11gegneria, no11chè eolar-0 ohe hanno colillpiuto gli studi relatiYi ; e) i laureati in Agr.airia; d) gli studenti clell'ultimo corso delle Scuole Superiori di Agricoltura. Potra11no inoltre essere a1nmessi a.Ile singole due sezioni altri •a spiranti ohe, a giudizio del Direttore clella Scl10'.La., .~bbiano 1 lia prepai·.a.zione. neoessaria per seguire utilm1e nte i ooTsi . Per e ere .a.mmessi ai coo:si gli 1a spiranti devono presentare entro il 1° giugn-0: 1) r n.a domanda in oarta .b ollata 1d.a d~ lire diretta. al diirettore della. Scuola, specificando a quale sezione l'alli&vo desjdera essere isc.ritto e I.a sua residenza. 2) I titoli di studio (lal1rea o certificati ()he attestino gli .e;tudi compi11ti) e .altri documenti che l' a.llieYo rite11ga utile produrre per din1ostrare la sua cultura. Gli allie"·i esteri possono essere iscritti anche a mezzo di semplice lettera del R!appr-esentante ufficiiale dellu, loro N.azione presso il Go:verno Itali.ano) diretta al d.irPttore della Souo1a, dalla quale risulti il J1ome., i l cognome, la paternità, l 'anno di nascita, 1.a 1·eside:n za e j titoli dell'allievo, specificando i);er questi ultimi quando furono· consegwiti e <la ohi 'J0 quamdo furono ·r i1asciati. Qualo·r.a gili iaspiranti fossero in numero eccessivo, la Direzjo11e potrà accettare o resipinrg ere .Je domande degl i ammittei1di, tenendo conto oltre eh.e del giorno <li presentazione della domanda stessa, dei tito1i delJ' a1lievo'. II giudizio della Direzione è definibivo te insindacabile. _.\.li.a fine del periodo di insegnaimento gli .allievi pos sono ottenere un certificato di frieqnenza o il di1)]()1J11a di esame (art. 8 del R,egolamento). Gli allievi per ottenere il certificato .di frequrenz.a ·dèvo110 .aver f.requent.ato .almeno1 i due terzi delle lezioni di ·ogni singola n1ateria delle a-isp1ettive sez,i oni ·tutte le esercitazioni p·r atiche, e• in ' . quest.e .e ssere dio1iiarati i·do11ei ·e avere partecipato co11 a1SSiduità a l1le escursioni: (.art. 9 del Regolamento). Gli .allievi ohe ,aes'idera110 consegt1ire il Di.pioma devo110 aYere i r eqnnsiti ':li c11i al precedente a.r ·ticolo ·e .sostenere g1i esa.m i della risp ettiva. sezio ne. Per 0 gni sezione -vi saran110 clne pro,·.e Ol'.aTi; 1
'
L'Istituto · Nazionale Vittorio EinanueJe IJI per . il cancro in Milano. Questo Istituto, dovuto .all'operosa inizi.ativ.a del sen. Luigi l\ifangiagalli, entll·erà presto in funzione. I fondii raccolti per la fondazione dell' I stituto r.aiggiunsero, in p,o ohi mesi, ciroa 10 milioni di lire. DiaJla posa della prima pietra, f.atta dal Sovra110 nella iprim·avera .del 1925, sono tr.a.sc-01rsi poco più di tre anni. L'Istituto sor.ge pàeSSo la Città degli Studi, in un 1 are.a di 100. x l 20 111. ' su progetto dellring. F errini e d€ll'arch. Monticelli. Consta di sei edifizi, ooileg.ati da gallerie nei sotter1nan€ i e nel piano terrena. Un grande edificio ospita le sale ·del C'o ns iglio e della. Presidenza, i servizi amministrativi, la bibiiotec.a) la clirezio1ne ·genera.le, con •a11nesso Iab<r ratorio soientifioo, le sezioni di briochimica, di anatomo-pa.tologia e di statistica e prop.ag.anda, 1a reda.zicme di « Tttmori ». Al'tri due .edifizi principali sono riservati .ai ser-
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IL POLICLINICO
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vizi ospedalieri, rispettivamente per uom1n1 e per donne, capaci di 500 letti compJessivamente; ne fa parte u11a sezione ostetrico~gi11eoologioa.. Tre costruzioni minori formano i servizi ohirurgici, quelli per i raggi X e per ii.I .r adium. La. direzion.e generale è affidata al prof. Gaet.a110 Fichera, titolare della cattedra di patologi.a chirurgica a Pavia, ben no,t o per i suoi studi sui tt1rnori . La S· e.z~one .anatomo-.pia.t ologica ~ia.rà diTetta da.I prof. .Alberto Pepere,; que1lla ·h iochimic1a. dal prof. Piero Ro ndo11i ;' quiella radiolo.g ica d.al p·r of. ] elice P1erussia; quella ostetrico-ginecologica dal prof. En1ilio Alfieri. La Sezione radiologica oostituisce ancl1e ]' Istituto univet1:sital·io di ra.diologia. 1
1
Istituto per l'anatomia del cervello. Il prof. Alfons J.akob, libero docente di psiohiatria ad Ambm~o, è stato chi.a·mato dal Governo del Brasile, p-er i mesi di maggio, giugno e lu~io 1928 a organizzare in Rio de J 1an1e iro un Istituto per l'anatomia <lel cervello ed 13, tenere delle conferenze sulla patol.Qgi.a nervosa e mlentale. . ' ...... .
)
Congresso di dermosifilografia.
Per le Colonie marine. Il Segretairio del Partito Nazionale Fa~cista on. Tuarati ha. dira.mato ai S~gretari Federali di. .. . . ' spos1z1on1 mrca 1 organizzazione delle colonie monta~e ie ma,rine. Secondo taJi disiposizi011i le Seg1·eter1.e federali do vranno provvedere diretta1nente alla or~anizzazio11e del\e colonie, poiohè l'Opera Maternità e Infanzi·a. è stata,, incarioat..a q11est.'.a11no di 'l lUove funzio11.i . P·er aissi('urare il più gran.de &uocesso "13Jl.le coaonie, l 'organizzazione do;\·rà procedere .accur ata e sollecit1a e·d il P1ar'tito dov.rà avooare a sè tutte le iniziative del ge11ere. e~·i tando .d ispe.r sione di energie e di mezzi. I Gruipipi femminili cllll'eranno l'organizzazione delle co,l onie, sia marine che montane, ohe anche quest'a11no, .dovranno essere nume.rose. Il Segretario del P.artito ha d·i sposto ch e al più iprest<> si inizi il fu1izion.a·m ento delle Commissioni Sanitarie p ·r e se> ogni F edera.e;ione. Dette Commissioni de,ono flffianoare l'oper·a di .assistenza del popolo. <:l1e è perseguita da Grup-pi femminili. 1
•
La Colonia'.. per tuberc~lotici di gq~rra ceduta alla Cassa di Assicurazioni Sociali. L 1 0. N. Invalidi di gu err1a, ottenut.a la .a prp roviazio11e della P1·esidenza dreù. Consiglio dei ::Vlinistri, ha ceduto, con iatto 31 n1arzo 1928, la Colo1nia ·laivorativ1a p er tubercolosi, alla Cassa N azionale A~icura.z.ioni soci.a.l i che l' a1n1plierà ai fini .assegnatjgli dalla leo-~e 27 ottobre 1923 per l' assicm·aizione obblig.atori1a oontr.o la tub,eroolosi · l'Opera N.aziona]e Invalidi di guenra oonser\-.a. il diritto ai posti di ricoYero per gli invalidi di guer.r a . 1
Conie a:vevamo, annu nziato, s·i è tenuto• in quer sti giorni a Roma l'annuale Congresso del·l a Società I ta:] i.ana di D.ei~matologia e Sifilogra fia. N e d.aren10 prossiman1ente un resoconto. •
Corsi di perfezionamento. PJ·e_so gl'lstituti Ospedalieri di ~filano si ter1~nno corsi speciali di tecniche di.agnostiohe e te1·aJpeutiol~ dal 23 april~ al 23 maggio . Gl'insegnaJ11enti oomprendono: Elettr.oca-rdiogr.afia, S figmoflebocardi1og1..afia, 0sci 1lo.tnetri a Bd l)scillografia, Ortodiogra.fia del cuor.e e dei grossi vasi: Divisio,11e Sforza Bianca Maria , diretta dal primario prof. V. Ronchetti. Chin1ic.a cli11ica : Divisione Sforza Bianca Maria, <liretta dal primario prof. V. Ronchetti. Tecnica. ROBntgenologica, Roentgeindiagnostic.a, Roentgeuteraipica: Sezione Radiol~gioa, di.r igente clott. essia . Fotoradioterapi.a: Sezione Fotoradio·t erapica, V.ia Pace, 9 dirigente dott. E. Viganò. I stologia patologica: Istituto di Anatomia patologica; prof. C. Zenoni . Batteriologia e l\l[icroscopia: I stituto di Anatomia patologica; dott. A. Marchi e dott. Orlan.d i Noel. R i \'OlgC?rsi a.l di1rettore anitario degli I stituti O ·:>€dn lieri, prof. E . Ronzani:
Corsi complementari d'igf ene. ..\Yra11no luogo pres o 1'Tstituto d'Igiene deJla R. 1-niver:ità di Bari durante il trimestre mag_gio-luglio (ta .. e co111ple ive L. 550) e presso l ' Istituto d' Igiene della R .. D11iver ità di Palermo durante il bime tre 20 .aiprile-19 inagg10 (tas. a L. 300 e di r itti di egreteria).
Contro la tubercolosi. In questi gi01·11i sono stati intensificati gli studi per la forrnulia.zionie delle noo'lne reg0Jame11tari, intese .a dar~ arpp·l icazione. .al].a legg.e sulle assi0nrazioni òb1b1i.g atorje contro la tUJbeiroolosi . Della. nuova for1na .assistenzi.ale realiz~ata l{tal Governo fascista benef icieraJn110 1sensibilmente le cl.assi operaie . Dalla Confederazione dell'Industri.a è sta.ta i11via.ta ÌI1 pir oposito agli Oll:gani dipendenti u11a circolare in oui è detto che, i11 co11siderazione delle importanti funzioni de1nandate ai oonsol'zi, e dei fini nobilissi1ni che .ad essi ha assegnato la ollecitudine del Gover110 Nazionale, si sta esa1ni11ando la possibilità di rp.artecipazione nel1a. più larga forma delle organizzazioni confederate .ai c-0n_orzi stessi.
Per la cura del cancro. L'offerta di un pren1io di 100,000 dol., stanziata. da ' Villiam La'"'renoe S.a.u nders" .p er u11a cura del cancro, ha f.atto a.ffluire 3158 domande fino a.I 1° febbra.i o 1928, epoca .a c11i venne prorogata la. ·cadenza del concorso. Le proposte verranno e.sa.m inate con cura e spa ionat.amente da una comn1i · ione di cinque me1nbri, per .accertare se alcune di esse non co11tenga110 elen1enti 11tili o non tTacc:ino nnov~ ne .alla
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'EZIONE PRATICA
cura. deJ caincro . Il concorso è fatto rotto gli ausipicì cleJla Società Amerioan.a· per l·a Lot~a An ticanceros.a, direttoa dial do.tt. George A. Soper. •
-Oontro la tube1·colosi e contro il cancro. Il g1orn.alista Frederick: G. Bo11fils, del1a cc Post» di DenYer, ha elairgito 500,000 dol. , pari .a circa 8 n1ilio11i di ]ire it., da dividere in tp·arti ugu.aJi per premioare chi troverà una cura efficace della. tubercolosi e del c;:tncro. L'efficacia dev'essere accertata col ooncorso delle migliori scuolle mediche e dei n1igliori ospedali .
Munifiche donazioni . stato compiuto in questi gio1ì1i a f3Jv0ire dell 'OpeJ:a per la protezione dell.a l\llaternità e dell ' Inf.auz-ia u11 atto di vera ~d illuminata munific-enza che merita d'essere segnalato. I l dott . Luigi Pisa ha donato all'Opera. il grande « Istituto senato1re Ugo P.isa » in M.a.ri1113, di j)f a ...sa. d.a lui fatto oostTui re ·p er onorare la me1uoria {lel compianto suo padre, che fu in Senato relatore rlel1la. leo-~e sul lavoro delle donne e dei fanciulli e fondò in :Nlilano la prima Casa di M.ater11ità. L a proprietà, ohe ha un valo,re cli J?.air ecchi milioni, si estende s u un fronte di m~zo cl1ilometro -e su un.a profondità di oltre trece11to metri, a. pocl1i p.assi dal mare, e compT.ende due bellissime l)inete ed un forntanet·o oltre a la.rghi ap·p ezzan1enti tenuti a prato e coltivati. L'Istituto che sorge al cenro della tenuta è oostruito secondo I.a più perfetta e moderna tecnica .assistenziale ed è attrezzato in modo da poter .accogliere oltre duecento fanciu.lli minati dalla tubercolosi delle ossa, delle gla11dole e delle sierose, <:>hie sono· foTme così freque11ti nell'infanzia e n ell' .adolescenz.a. Ha co1lJJplet.at.a la munifica e] argiz.ione il prof. Canloillo H a jecl1, ~l quale, a sua volta, ha. donato il cc Pa{liglione OamiJllo e Lina H.ajech », oostruito nei pressi ·d ·e ll'lstituto Pisa. L '.Opera. Naz,ionale pe.r la ~1a.ternità e per l'Tnfanz.ia si trova così a pos edere uno stabilimento .t ra i ,più belli e complet.i <l' I talia, che le per1nette.r à di ademp.iere 0011 Ja;rghez.za e QO'n amOll'e .ai co.1nipiti di assistenza che le assegna la Je,gge. L 'atto di .don.azione, oompi11to con ·l 'a desione dell'Opera Pia p er gli scrofolosi poveri di Milano e della Cll'oce RO€sa I taliana, interessate ne1la donazione, venne solen11emente sti.p ulato i1ei gi 0rni scor.\)i a ministero de] notaio ·0011n1n . Frta.n·c.eas'c-o Stan1e. il q·ua1e Ò·a sua parte ha rinunziato .a faYore dell'Opera .a.d ogni suo onorario. È
Conferenza del prof. Dalla Vedova alla Ca s~a Nazionale Infortuni. Il prof. Riccardo D.alla \~ edova, della R. "G niversità di Roma, nel salone della Biblioteca. <lelJ.a. Cassa Nazion.a1e Info•r tuni, ai 1nedici ed agli studenti in medioina 1pa.rtecip.anti .al Corso. teoric.:opratico di perfezionamento in infortunistica. apll'-0mosso dall'Amministrazione della stessa Cassa, ha tenl1to un.a dotta e chi.ara co11ferenza, illustrando ~l siuo ,assunto ohe « ~I grado della jnvalidità del 1notuleso non trova semp,r e corrispond·enza n ella fisiol·o·g ia patolo·g ica delle lesioni ·p rimitive, determinate dal trauma ». L' or.atore ha trattato il teina con ricchez0a di 3Jrgo1n11entazioni scientifiche di gr.a nde ·va.l otr e e con il corredo di una interessante oasistica, aiVVi11cendo [' attenzione dell'uditorio cui 1a 'P.aro1a del n1aestro h.a pl'o~pettato tutti gli ele1nenti dei quali il mec1ico1 deve tener conto nel vagliare le lesio11i trau1natich€ <lell' .app.arecchio del movime11to. Ha insistito s ul concetto ,della indispen\Siabilità chJe il medico additi a ohi è responsabile della orga.nizz.azione a.ssistenzial.e la n eeesità che il cc motuleso » t rovi prepia,rate adeguate provvidenze 11on ooltainto agli effetti delle indicazioni ·vitali e di u1~genz1a , ma .anche 1 0 speci.alm1ente agli ,e ffetti deiJle indioa~ioni ortomorfiche e funzion.ali, perchè queste dal -n unto di viiSta sociale i1on hanno certa. me-nte minore Ìm•p ortanza di quelle. _Il prof. Da1lla Vedova ,alla fi11e della sua. oonferienz,a è stato, salutato, da una calcla ovazione :e,d h,a ricevuto v ivi complime11ti cl.a lle personrr1lit.à 1
pre~e11ti.
Il pr6f. Rejchman. Nei giorni >Se-Or si il dott. Rej chman, professore di igi-ene nell'Univer~tà di Varsavia e ·direttore della Sezione d 'igiene delda Società delle N azioni, ha visitato la. orgian.iZZiaZiione del servizio antim.a1.airioo e 1antituber00La1r e del Gov.er11at-01rato per preardina1"e llna più de.tt·a.gliata v isita. che tutti i rappresentanti .dell'igie11,e de1le v.arie Nazioni faranno neù p rossimo sette1nbre.
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Il se.n atore Teresio Dor sa.li110 11a tne so .a ·disposizio11€ del Conso.rz.io antitubercolare provinc1iale di _.\Jessiandria 1a cospicua s-01nrna di . tre milio11i a.Ilo scopo di integrare i mezzi oc.correnti p ,e r I.a sollecita istitu zione del progettato t11bercolosario ìn~rprovinci13,le.
Una importante v isita alla Clini ca de ll e Malattie professionali . Accompag11.ato dal Consiglio degli I stituti Clinici di P e.rfe.zioname11to il comm. ..t\.a·naEdo l\'.f ussolini h·a ripetuto alla Cli11ica del L avoro •di Miliano, I.a visita. ohe aveva. fatto oinque anni or s ono, ammira.n d·o anoor,a quest.a Istitl1zio11e, che è te11uta in alt,o co.nto t·an to dagli 01per.ai che vi accedon{). quanto dagli studiosi, sì n azionali che stranieri, anche pel fatto che non &0110 poche le famiglie operaie che si p1r esent.a110 p er visite di semplice oontrollo, dim~strando di. aip.p rezure il valore della salute, per la qu.alP vengono a .;;,,icur.ati e sempre gr atu it.amente.
Consegna del Premio Baccelli. Il Rettore della R. l Tniversità di PaYia, prof. Ottori110 Rossi; ha consegn.ato: per incarico del
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l L POLICLIXICO
Rettore <leJl Universita R-0mana, la medaglia d 'oro del premio .Ba.cooll[ peri· il 1927 al prof. Giov.a.nni G.aJ1i, che l1a te11uto u11 ooroo sipeciale di cardiologia 11ell' ~.\tenoo pa"\-·ese.
Nuovi periodici medici . Han110 iniziato ]e p ubblic.azio11i due periodic:i tedeschi: cc Der N erven.arzt », 1nensile, di retto dq, Beringer ; ~{.a.yer-Gros e Stra11ss e edito da .J . Sp.ringer di Berlino ; cc Endokrino·l ogie, Zei1tralblatt Lt.ir das Gebiert der inneren Sekretion und Konstitusions-for scl1ung », n1ensile, diretto da Ascher di Berna e Biedl .di Praga, redatto & Giinther di Lipsi a, edit<> da J. ..A... Barth di Lipsia.
Controllo dei medicinali antisifilitici in Francia. • Su do111aJJ9ia, del Mjnistero incaJ'icato <lel·l 'Igiene p11bblica , è stato creato, press() ] ' Aocatlemi1~. di Medicin.a d~ P a.r igi, u n .Ser,rizio di 0011trollo dei medica.111enti antisifilitici utilizzati nei dis pensari :intivenerei di pen<lenti <la.i Servizi pUJbblici. Il controllo 'Tiene esercitato da w1 Labooirutoirio di chimica e da u110 di fisiologia. l ·l funz.ionaa:nento dei La boTa.tori è sor,·egliato da un·a, C<>mm.issione pern1anente. I fòn1di necessari sono fo1rnitj aai1 Ministero. L ' Accademia, in Comitato segr eto, nella sedut9. del 6 m.a.r.z.o, ha 11omina,.to i proff. Bl:a.n chetière e Ohnrles llichet figlio, direttori rispettivaJJ1en,te del Lab-0ratorio ehimioo e di q11ello fisiologico.
In memoria di due benemeriti. Il ) {in.is tero degli Int·e rni ha a ssoegna.to l.a me- . <l.aglia d ' oro di benemere11z.."t della sanità pubblica alla ine.1110.ria dei proff. Alfonso )lontetfusco e Giaco11w Cor selli, ii1 1riconoscim01rto <le1l 'i0pera, s.volta clur.ante l'epide1nia di tifo esaJ.1ten1atico 111a.nife-statasi a N.aipoli d.a.l febbra·io a11' apir ile 1~26 .
Einstein violinista. Il ceilebre autor e del1a teorj.a della i~e1atività figurava recente1nente n.el 1program1na. di :u,na 1nat inée di be11eficenza. .a fa;v ore .d.i veoohi israeliti. Si &11pponeva, cl1e .avir ebbe . te·n uto una oonferne.za e il richiia1no di p ubblioo fu enorme. Con sorpresa. genera.lt-) e.gli aipparve. sulla scena con un violino ed eseguì 111.a;gnifici e diffioi·li pezzi di Beethorven e di Schube-rt. Il su ccesso del nU-O·v o a-'r tista fu Se.IlZa precedenti ; egli ,-enne festeggiato con c.alorosissj1ne ovazioni.
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Provvedimento sanitario chiesto in Inghilterra. .Si legge nel « Daily Telegraph » che il M·u:n iciipio ·di Edimb11rgo ha fatto tp resen tar e ia:lla C..a.mera dei Comuni dai rappiI·esenta.n~i della città un progetto di legge per ;r en·d·e re obbliga.t oria k-. cura delle 1naLa.ttie celtiche. I magistriati di poli!lia dovrebbero. essere a.utorizzaiti a;d em.an.are ordinal'1ze, in vintù delle q11 a]i i maJa.t i - la denunèiia 1da p.a.rte dei medici s:a.rebbe obbligatoria - potrebbero eSS€re 1egiaJmente detenuti jn un ospedale fino a1la guarigione. Il procedimento sa· r eb-be segret.o e le spese di cnra ia. carioo delle inunici·pa1 i tà. 1
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Ordine delle precedenze nelle f anzioni pubbliche. Con R. D ecreto 16 dic. 1919, n. 2210, è sta.bilito il nuovo ordine ·d elle pTeoode11ze .a. Oo1rte e nelle funzioni pubbliche. Tutti gli a;venti -cariche e <lig11ità n ello Stato sono e lencati in c ategorie e cl.assi ; le catego·r ie sono 13 e coa11'p1rendono 201 cl assi . I personaggi oompresi nelle prime qu.attro categorie rivest<>no la di·g nità d i ·Grandi UfficiaJi dello Sta:to e hanno il titolo di Eooellenza. N essu n .aooademico o iprofessor e universitair1io, come tale, fa parte di queste categorie; g li Accademici d 'Italia (non anc()(ra nominati) rientrano nellia 50. categoria; i r etto1ri, direttori e professori stabili delle Università e Istituti equiparati rientrano nella 6a. I inedici assistenti dei Manioomi giudi2iari c·hiudono l 'immenso oort-eo. prendendo po-' ~t-0 nella 13~ ~ategoria.
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Il 24 marw. si è spento .a \ renezja u no dei nostri piì1 eminenti igie11isti, il i!rof. ' 7 INCENZO DE · GIAXA, ETa n.ato. a z .a ra il 17 lu1~ljo 1848 .. Avey.a st11diato a Vienn1a, ove conseguì la la.u r ea nel 1870. Fw a lungo urffioiale sanitario (:protofisico) id i Trieste o;ve durante l'epidemia colerica del 1886 orga11izzò la lot~a con tanta efficacia e a1bnega.2Jione da m.erita.rsi un solenne elogio e una 1p iarticolare onorificenza.. Nel 1887 ott.enne I.a cattedra d 'igiene aJ.l'Universiità di Pisa; ye11ne così oonsac.1-a.t a la su.a italioa.nità. Nel 1891 fu i1ominato pTofe.sso1·e d ' ig;Ìene .a Napoli, ed ivi rima.se fino .aJ suo ir itiTo · dall'insegnamento, sa.l'\ro un breve periodo di circa otto mesi, <lurant.e il qu1a.l e ten.n e la dia:ezio11e ge11erale dell1a Sanità Puib blica,, ,posto . da cui s i .di1nis-e non arendo p otuto. orga.nizzare i servizi sa-nitairi seoo11do i suo~ inten,dimenti, p er motivi fi. . nanzi.ar1. Il De Giaxa h a ~onipiuto una serie di app.r ezzate a.·icerahe, tTa oui quelle relative aJ.lia nucleina dei .ba-cilli tubercolari , da. lui inc4viduata; quelle· relati ve all·a pa.t ogenes.i dellia P.€llagra, malattia c-he egli metteva ii1 ra.p porto ·oon l'esailtazione di v·irule nz.a dei ba.tte1·i intestinali, i11 piartioolare j] colibac.illo, s otto l i11fluenza dell'.a.]imenta~ione m·a.i·d ica.: questo a ssunto, nell' avvicendarsi delle ipotesi sulla patogenesi della pellagra., è anoora in gra do di s piegare le m.anifestazioni inte.stinali di 1tale inia1a.t tia.; le riC€rche s ul barbon.e bufalino, che egli Tiuscì a combattere nella plaga salenti1i.a., ove faceva str.age, mediante una sier o-raocinazione specifica. Di vastissima e 1nu1tifor1ne c-oltura scie11tifica, il D e Giaxia. h a scritto vari l ibri, tra cui il « ManUiale d' Igiene », che ha destato un senso di mer a ' '"iglì.a p er la copia, la chiarewa e l.a precisione delle oogi1izioni profusevi; in edizioni successive il ma11uale era .aumentato sempre più di mole; 1a. quinta edizione, che doveva. essere di 5 volu~i , rimase . ospesa dalla ~erra al 4° v-olume. ea_na-
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S~Z I ONE PKA'! lCA
lia1no .a.nche le n1onomi·afie « lgi,ene del vestiiad·io » e « Pellagra», nel MaJ.1u,a1le italia.no d'O..g iene. L 'Istituto d'igiene, creato da.I D e Gi.a.x a a. N apoli, è stato co11sidera.t o un modello del ge11ere. Di cair .attere ad.a.i1n.a.n tino, di una OOl'rettezza a.ssoluta, il De Giaxa era circonda to da un vero
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11ostre co·nm1osse condoglia11ze per la tragica fine · dell' amiatissimo En~:ico.
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Si è spento ad Heidelberg il prof. THEODOR:
CURTJUS, lo scopritoir e dell'idra.z i11.a,.
culto.
Sentiva fortemente gli .affetti do111estioi, tanto da lasciare l'insegn.an1ento tre anni pri1na di essere raiggiunt-0 d.ai limiti cl' età per rioo·n giungers i, ia Zara, con la sorella. Un a 11110 dopo egli doveva. aYElre lo· strazio di perderla! La scia•g ull'a gli fu a1le1vi1a.t a da.Ile ti·e figliole della soomparsia, che lo ci l'C0 ndarono di affetto filiale e di cuTe. Il De Gìax.a era attacca.t issimo a Napoli, che oonsi<le.rava come sooon.rla. tpatri.a. Nell'ultima ina1.attia volle essere assistito da.i medici n,rupoleta111i r~identi a Veneziia, i qual1 i si 'r iserv.a.r ono l'onorr·e di portarne la bara, .alla chiesa ed al porto, ove la. salma venne i.mbarcata per Zara. La. ·rita del De Giaxa fu t11tta nobil1nente spesa. 1
La cl~~ niedica h.a seguito con molta iansiia le dolorose T"icende del gnavissi1no infortunio occorso al figlio del gr. uff. Cotta, presidente dell' Amn1inistra.zione de.gli Ospedali Riuniti <li Roma,. Le assidue e saip·i enti oure del prof. Tito Ferretti e di altri v·alorosi sanitari i1on oono ,-.aJse a strappa re ,a lla inorte il ip.icoolo 1nartire. .AJ comm. Cot"ba. che è ciroond.a:to di larghissime ~O.mpatie, nonohè a lla sua fa.n 1iglia, e~primiamo le 1
A Conco (' Tioenza), s uo paieoo nativo, doYe
e1ia
n1edico oondotto èLa oltre 35 .a11ni, il 19 febbraio ,. decedeva i1n.p roinrisa1ne nte il dott. LUIGI POLI. Si è protligato insta11oabilmente, oon tutte le doti di mente e di OOQ r e, di cui 10r.a inirahi lmente for.11ito. Alla famiglia le i1ostre co11dogli.anze. M. _.\.. P :. 1 1
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ANNALI D'IGIENE. Pubblicazione .mensile .diretta dal pr<>f. C\ Redattore-caipo: Dott. L. Verney..
sana rell i ~
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Sommario del N. 3 (1928) : Men1orie originali : G. TIZZONI-G. DE ANGELIS : In- torno ?.d a lcune ei:iperienz.e idi vaccinazione crociata nei tumori mal~gui. - C. NINNI-G. MOLINARI: L'aspecificità del metodo vaocinale e cur.ativo 1ooi • tì.1-trati batterici. - Problemi d'lgiane sociale : A. CASTELLI : La. mortalità rper tuber.oolosi in Sardegna. . e partJ.colarmente nella città -di Caigliari. - Riviste sintetiohe: A. .ALESSANDRINI: La Tularaemiia.. Recensioni : Mi~robio logi·a. MiSoollanea. - Rivi'Sta bi- bliografica. - Servizi igienico-sanitari. Note di giurisprudenza sanitaria. - Notizie.
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Abbonamento ainm.u<>: Italia. L. 6 O - Estero L. 1 00 ~- ' Per i nostri abbonati L. 5 5 e 9 5 ~iàpettivamente. Un nU!ID.ero separato: Italia, L. 8, Estero L. 1 2. Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI, via Sisti·na, 14, Roma.
Indice alfàbetico per materie.
' ~i\gglutinazione:
importanza nel Jneccanismo dell.a reaz1011e cl i Bol'det e Gengou • . J>aa . )) .4.1n m1inisfrazio11.e sanita-ria . ..\rteria polmon aire: freq·uenza , dist ribu)) zione e genesi dell' .atero.c;clerosi . .i\rteri°"sclero$i non luetica: tel--ia.pia bi)) :::,mutica )) Ascesso cereb,1·ale . )) •.\scesw subfrenico di osc:ura or1g111~ )) Bibliografia. Calcolo uTetra.Je volùmi11oso rima.sto in ~edc quattro anni . .. )) Cisti dentaTia del m.a.scellare inferiore )) ColeciE>tectomia sotto~ierosa senza dre)) 11a.gg10 Colon : p erfoira.zione da calcolo stercora)) ceo guarita spontanean1ente . Uronaca ~del 1noviniento pro.fess zonale . ) ) )) Difterite: cli11ica . Empiema: nuovo metodo di drenaggio chiuso . . . . )) )) Febbre s ifilitica a. tipo quartano )) Fibroma pararen.ale • )) Fibrosi. verteb1rale o ceTluliie del collo
Infezio ni: prredisposizion e SP.ecifica . . 1-'au. Lombo-artri.a (reumatismo vertebrale 1
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cronico)
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Nevralgie : cura . . Nome11ola.t ura inedioa . Osso: produ zionH sperirnentale mediiant.e iniezion-e di sa.li di calcio . . Osteodistrofia cistica del oollo fen1orale P eriarteri.te i1odosa Piodermiti: cur.a alla Besredka . Puntura lo1nba.r e: con1e evitaxne gl'inoonvenientj . Riflessi addon1in.ali nelle a.ffez.io11i .aeute dell' addome . . Siieroter.a1pi.a a utidifte'.rica • Sifilide : terapia .. . • Splenogra.nulo1n.a sider.otioo: spl€11ecto. mia. . . .~tanipa niedica : qua lche par ola 'l1iuti ie se pu.re coragg1osa sulla - . Tessuto adiposo sottocutaneo : n earosi Torace: ·d eforn1a.zione profession.a]e • Trasfusione sang11ig11a : d.anni Vescichetta. biliare: funzioni • Zorie reflessogene oarotidee . . . . . .
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Non è consentita la rtstantnt1 di l 1v•lr t oub1Jlica1 rz PI I' •l•clfnico se non in seguito ad antorlzzazfonP ~crltta dalla rpdazfon~ F. 1•tPta'o la ouhhffr a?lone di santi di essi senza citarne la fonte. Roma - Stab. Tipo-Lit. A·r mani rli M. Oourrier. V. AsCOLI ; Red. resp. 1
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Saggio di Vitaminologia. P.r efazione di CHARLES RICHET. Ediziori.e it.alia:n.a aggiorriata e completa. Si è pubblicata l'edizione italiana del libro THEORIES DES VITAMINES ET SES APPLICATIONS .del Dott. o. Lorenzfni, edito in france~e tre anni fa coi tipi della Casa Masson . di Parigi. L'edizione francese ha avuto un grandioso successo ed ha fatto conoscere all'estero i diversi contributi che la Scuola Italiana ha portato alla vitaminologia. Riportian10 talune delle recensioni che essa ha ottenuto da parte èei più autorevoli giornali medici di .ogni Paese, salvo pubblicarne prossimamente altre: MEDICAL JOURNAL AND RECORD, 2 sett. 1925. GAZETTE DES HOPITAUX, N. 70, 1925. « ..... N 01l si r1uò disconoscere l'interesse che pre-
senta la teoria d~llo scicn.ziato Italiano. Essa tende a ri ·chiarare il mistero eh~ finora circondava la fun::ione biologica delle vitamine ed a farle entrare nel .qu<ldrn delle sostanze terapeutiche che ora comincia111 0 ad adoperare con sicurezza. Certo, astrazion fatta rlella, parte chim.ica, che rest!l ancora quasi comple,t an1 ente a descrivere, 1nolte lacune si scorgono nella parte fi siologica per quanto riflette specialmente il n1 etabolìsnio delle 11roteiné, dei grassi ed anche degli idrati di carbonio. La ~ coricezione del Dott. Lore11zin.i 1iondimeno co.~titu,isce una buona ipotesi di lat:oro ca11ace di orientare le nostre ricerche verso una ,/irezione fruttuosa ..... ». J. LAUMONIER.
RASSEGNA INTERNAZl()NALE, pag. 606. " ..... Lo stitdio critico dei fatti e delle attuali 1io=io11i sulle ·vitamine forrna il contenuto di questo libro del Dott. Lorenzini prese1itato dal Prof. Richet c on 11arole di elogio ..... ». JOURNAL OF' 'rHE AMERICAN MEDICAL ASSOCI:\ TION, 7 noverr1bre 1925 . ...< ••• •• È 11u..e~:to un eccellente sommario critico del• lo tnto presente del problenia delle vitamine. Il libro ·del Dott. Loren.zini tratta pure questo proble1110, per di più riassume le cog11.izioni presenti sull"uj fi cio delle v itaniine in tutte le fasi della nutri:;io11 e e del m et1ibolismo. Il libro è u1i contributo utile e pregevole alla 1nedicina... >>.
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JOlJRNAL DE MEDICINE DE LYON. cc ••••• Questo seud io raggrzippa i fatti e le conce: io11 i attuali sulle vìt<nnine considerandole da un punto di 1Jista sintetico e critico ..... ».
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ARCHIVES DES MALADIES DE L'A PP_t\REIL DI GESTIF, vol. 16, N . 3, 1926. 't • •• •• Il Loreuzini che è molto al corrente dellf1 queçtione tlelle v itamine, clie Egli stess:.> lia studiato i 11 via sperimentale, in <1uesta sua pubblicazione ha t?~ posto le conos<.;e1ize acquisite ed ha apportato dellf' diretti ve comple1nentari ..... ». LE SCALPEL, pag. 624. (( ..... Quest<> studio raggritppa i fatti e le conce:;.ioni attuali sulle vitamitie considerandoli da un puuto di vista critico e sintetico. Esso co11tie11e l' eçposizione di tutta una 5erie di dati sperin1entali e cliuici nuovi in base ai quali di ve11ta possibile deterr11i11are la posizione biologi<·a delle vitaniine ..... 1J . \ ".o lu111e in- o, d i 128 paig;i11 ~ . con 23 f i.gure nel P1 zzo I... 1 O pi ti le _pese postaili di -pediz.ione. PPr i 110str i abbonati sole L. 8, i n ·p orto franco.
Contien e uno studio ammirabile delle vitan1ine e delle loro f1.1,nz io1ii nella nutrizio1ie e nello sviluppo ..... ». <( •••••
LA PRESSE MEDICALE, N. 50, 1925. · « ..... Libro di lettura facile ed istruttiva e molto suggestivo ..... ». IL POLICLINICO, Sezione pratica, anno 33°; fasci· colo 23, pag. 807. <\ ••••• È u1io studio sintetico, critico, che riassunie lo stato attuale delle nostre conoscenze sulle vitamine mettendo in rili~vo la contribuzione scientifica ldelle -varie ~cuole italia11.e e straniere ..... ». RIVISTA Dl CLINICA MEDICA, N. 13, Firenze, 15 ·luglio 1925, pag. 511. « ..... Elaborazione critica e concisa di tutta la dottriria delle v itanii1ie, completata da accurate esperienze personali. Libro consigliabile a chiunque voglia farsi zin concetto esatto e completo della dottrina delle vitamine ..... ». D ' ARBF;RLA. L'ITAI.JA S.i\NITARIA, 1° agosto 1925. « ..... Nessun libro dà in modo _viù completo l' ini· pressione della vastità dei problemi clie si connetto1io alla dottrina delle vitamine e della loro importanza pratica. Diremo col Richet che là è l'avvenire della fisiologia e lo scienziato italiano ci addita la v ia ricca di promesse se pure non priva di oscurità e di i1icertezze ..... ». L'AV-VENIRE SANI1'ARIO, 4 giugno 1925. « .....Cogli eleganti tipi degli editori Masson et C. di Parigi il Dotl. Lnre11,zini, ·direttore dell'I stituto Biochiniico ltalia1io ha pubblicato un cornpleto saggio di vita1ninologia, .':tudiando questo problenia tieraniente nioder110 che presenta ancora qualche punto QScuro: e il Prof. Richet v i lia dettato una prefazio· ne nella quale, da pro/on.do conoscitore della 1nateria, giudica il libro del Dott. Lore1izini utile e 11<'cessario poicliè <là u1i'idea esatta e riassuntiva di quanro ancora in argo m e1ito rimane da /arsi; ed è questo il miglior elogio all, opera dello studioso che porta 1in notevolissimo contributo al progresso della scienza ed 011 ora la patria. L'opera scritta iii corretto fran cese è divisa in qui1idici capitoli, nel prinio dei quali è tracciata sinteticamen.te la storia critica delle concezioni secondo le qu.ali i vari autori di scuole diverse posero ln questio1ie delle v itamine ..... >> . testo, nitida111e11te tan1pato ::>u carta ~en1tpati nu t.a.
Per ottenere quanto sopra inviare Vagli a postale all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA. -
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Fase. 16
Roma,. 23 Aprile 1928
ANNO XXXV
fondato dai professori: .
FRANCESCO DURAN'"fE
GUIDO BACCELLI SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF .
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. turali in Cag1i?.r.i. - .A.ssociaz,ione Medico-C hiru rgie~ di A.lessain·d ri-a. Appunti per il medico pratico: SEMEIOTICA: Su•l così detto dolore mesenteriale cli pressione. (Dolore di ·pressione eeoondo Roeenstein). -· Nevralgia frenica. sintoma d'allarme nel COil"SO del cancro del rene. CASISTICA: Le ustioni da. aci1di e da .ailcali. - L 'er itema att.ini·)(). - L 'AcaJDtosis nigrioans e la sua importanza nella diagnosi dei tumori ma.l.i gni. - TERAPI.\ : Il Glukhorment nel tratta.m.en1to del di-abete. - Il conta. dia.betiieo ed il trattamento insulinico. POSTA DEGT,J ABBONATI. - VARIA : L'ara.rio invernale e l'ol'a.r.io ~tivo del ~avoro. Politi~a sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Sta zioni di cura. - Oontrovereie giuridiche. Nella vita professionale : MediciJn,a .somale. - Con-corsi. - No·m ine, promo~ionii ed oTl.ori:ficenze. Nostre corrispondenze : Da Milano. Da Bari. Da Siena.. Notizie diverse. I ndic~ alfabetico per materie.
Lavcr• originali : M . Ascoli: Di 1111 nuovo segno per la. diagnos: di epitelioma della mammella. Commenti : R. Rava.si: Sul m eccanis mo <li produzione dell hippus re'3piratoria nelle a ffezioni del •mediastino. Sunti e ras3egne: ~ISTEMA NERVOSO: Neubel'ger: Le compre::.~ionj cerebr?.li. A. Sie-grist: Sulla J>atogenesi e terapi a della paipilla da stasi. - ORGANI DIGERENTI: H. Oli veGroma: Studio clinico e sperimen·t -aJe stù cosi.detto ileo pO<Stoperativo paralit.i co. - Eichenwald: Contrib uto a lla conoecenza dell'obliterazione completa dell'in.te~t.ino craeeo e sua cnra. c. Vaooatri: ContTi iJuto alla ca.si ~tica dei tira.umi aiddominaUi in ernio-:: i. - P. ~t:-011longuet : L a Bcelta dell'incisione nell 'a piJentliicite iac11ta. M1 rnos ro1.uGIA : B. Lipschittz: La ::nal~..ttia mu:omat-0sa, e 1' 11ltr ?.-virus di Sanarelli 11. Ce.nni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico-Ch·) rurgica di Pavia. - R. Accaidemia Medica di Genova. R A·c cademia dei Fisiocritioi di Siena. - ~iet3.· fra · i Cultori delle Scie11ze Mediche e N·at11
LAVORI ORIGINALI. R.
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l.STITUTO DI CLINICA CHIRCRGICA UELL ' UNIVERSITÀ DI ROI'v!A
cliretto dal pro.f. R.
ALESSA..'\jORI.
Di un nuovo segno pe1· la diagnosi di epitelioma della mammella. Dott.
~IANFREDO .;\SCOLI,
aiuto.
h'l diagno,si di e1pitelioma 1della rnaimmella i1on
.si può sempre porre ùirettamenie, n è ·con facilità E 11111a diagnosi che risulta da un giuclizio .p·ura-
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me11t€ clinjco. Non · vi sono esami ·Collaterali, ec-
cett o i1aturalment1e la .bi-O!psia, 10he posrSano av.ere ·u n a i1111portanza prattca ·e m olte volte il chiruDgo iprirr1a cli pr,oicefl,ere aid interventi demolitivi s.i tro·v a nella n ecessità t(]i eseguire inci.sioni esp'lorat.iYe c.lel tum10Pe, . o di 1prele:vare dei ifran1m1enti ~he ·y engono seduta stant·e sottoposti a esami micr·oscop-ic,i. Pure i segni O'bietti•vi dell',eipitelioma mammario son-0 molteplici, ma di dj·v erso valore sem,ciologi~o e, negli ·sta:di iniziali, ne·SS1Uno .p ro·piria.me11te ·caratteristiic-0 d1e~la arffezion•e in par ola. lLa non netta dielimitaz1iOn·e è leg.a ta a l modo d i accrescimento ·dell'epitelioma c.h•e è emin erite. m-ente ecoentri~o. La masisa del tumore l1a .p erò :anehe ·u n accresclm ent0 conoontril.1co. Il sintoma 1
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p·uò esser e più o m·eno netto ·e car atteri stico per l' epitelioma a s·e conda d·el1a ten·denz·a ohe ha il tumore a svilu•prparst •p reva}entiemente in un m odo o n·ell'altr.o. Molte v·o lte però è di intellPretazione. diffli:ciliiSisima ·e in base .aJd .e,s so non si può sempre ·di6tingu•ere il cancr-0 a.ai nodruli di mastit·e iehe .sono mo1btli, ma non ben delimitati. Se poi icom.e talora a ocade il tumore è iniSorto so·pra un n odulo idi mastite croni-ca si compr ende ,come le dif·fi1coltà di·agnostichie vengono ad essere • aumentate . • Gli s coli del .caipezzolo 1Son-0 un sintoma piuttoisto Tar 0 . Del r e·s to tutte le s·ecr·ezti.oni si·er ose o siero-p'lirulente e ta.lora an0h1e sier·o ematiohe non ' l11anno .g rande val'ore 1diagn ostico. S'i ri6contrano anic·h e nelle mast.iti semplici. Soltanto gli scoli forte1nente ematici sono molto ·sos.petti per un tumoPe e, s·e <1Jb1b-0ndanti e di sangue puro, pato.g·no[nonici .dell' eJP it elioma den·driti·co intracanal!~ colaire. Ma com e abbiamo detto si tratta d·i un .sintoma molto· raro , non sem1pre :pTiesente neppure negli epiteli·omi ·d!end1itirci. rA rproip osito de'l1a ip·e lle a « S'corza di aran1c io » così ·s i esprime il ·Del!bet in un Yolume sul e.a.nero ·d ella mrani.mel·l a r ec-entemente edito: « Ce ·sym,. ptome n 'a }}a s d·e valeur diaignostique » . Questo aspetto rcaratte.Tizzato dalla retrazione in una zona localizzata di ·p·u nti C'Utanei eh.e corrispondono a:gli orifici ghianidolari, sarebbe dovuta $eco11do
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POLICi..l~ICO
il Dell>et a una ritenzi o111e lirlfatica a c·c01J11p.a·g·11ata
cori u11 certo graodo di eden1a. Essa si ùoY1~bb e ùi ~ting·uere dall' aspetto della cute do,·uto ad aderenze del tu·m ore éhl tegu1nenti e p er il -suo inoid o <li ( 1riginarsi .si caipi.sce com1e p ossa esistere ·a'ncl1.e: all'infuori di rU11 epiteliOJ.na. D'altronde è llOto, come non solo nelle flogosi 6U'D acute, ma a11che 11elle mastiti ad all'd1ame11to c roni1co s·i ip·u ò riSt.:ontrare questo sintoma . I l qua:l·e ù ' altra p a rt·e, può 1essere a •ssente in casi ·di epiteliorni ai1cih·e ab, ba'bta11za pro:gTediti. La di"tfusione di tralci i1eop1astici i1ell'i11t•er110 ·d ei do tti g alia tto·f ori o intorno aid essi 1pro voca ·J11a retrazi on e del c aa>ezzolo ch e è rperò ben lungi dall' e5Sere un sintoma f1requente. Le statistiche n elle quali esso è segnalat o 1con la m 8Jggiore frequen za lo ùar1no presente nel 25 % d ei casi. Di u11a .s-erie ùi 40 malate di can1c ro clella mamme lla Tìcoverate nella nostra clinica, nelle qu ali la les jone venne controllata con i11terventv chiflurgico, 7 ci oè il 17,5 % .p~esenta-va la !'letrazione d·el 1cap ezzolo. D'altro can t-0 esso si .p uò ris1contrare ancl1e nelle infian1111azioni subacute e c roniche p er fatti di sclerosi intorno ai dotti g alattof.ori. Quan1do un tumore 1è talme11te ava11zato da es . ere largan1en te ader ente ai teg·un1enti e pross in10 ad ulcerarsi la 1diagn os i è cl1iara. Ma c ertam en t e è d esid·erabriJ e C·h e essa sia i) recoce agli efi 1etti di una cura raid:i·cale. Ora ian-cl1e n eg;.l i tadi n1olto ,p recoc i cl el loro svil'Ulp·p-o g li epite1io111i nia·1111na r i tendo110 a diff 011.cler si , -erso l a llelJ e e ad invaderla e tale invasione si co1n1)ie per n1·ezzo di tralci r] g·icli cl1e attac.ca110 i l tu1nor e .a lla 1p·el l e con u11 aspetto c11e g·li autor i fran cesj co11 n11a espre$sione .felice 11a11110 cl1iamato <1 caJJit0n1tage » . Si deve pe1·ò ric0rdare che, oltre al fatto 0he a n cl1e l e 1111as titi ,p·os sono aderitI'e alla p elle i11 un éer t·O n1on1ento d·el loro ·d1et;orso , l 'ader en za alla pelle dipende a i1ch e dalla topografia cl el t w11or e. Tumo ri s ituati })l"Ofo11dame11te avranno t e11d en za ad a cl erirc l)iut to"'t o a i })i ani profond1 cJ1e ai tie.gume nti. ~ o n1in eren10 s oltanto l e lllcerazion.i , l e qiu aJj 1pr e -entano ca.ratteri tali da poter essere ricono·c j11ti con certezza . E S$e raippresen t ano un i11toma troppo t a rdi\1 0, i)ench è no11 sempre tù cera zione .si gn i1ichi « i11op era:bilità » . I n oduli cutanei pri1miti,ri cioè prese11ti n on cc:m1e espr e s1one di una r ecidi,·a, ma. p r ima ili q ual i a si ii11te rYen to e i tono in stadi avanz.at j ci f'Jla ·n a lait tin. p 8rò lT!Olto r.aTamente. Esistono élTIChl for1J1 e con n od uli cutanei precoci più o 1neno l:011fJ1Jent i fin o a dare il tipo di cancr o a enrazza. n1a ,;::.on o certamente molt.o r.airi e ~P.nl.lpr~ 1nan 1ft>.~tazioni <li t m11or i d otati d i est rem a anaJignit:1. Ri~ardo al ·,·alore sem eiologi'Co cl1e ha l'ade! 1
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re11za ai l)iai1i tP1·,o f u11di re s.1Jecial111e11w al g1 u11 ,p etiotale si potrebbe ripeteu·e qua11to è stato detto rig1uarclo ali' aderen za a lla p elle. , .enia1n o aid uno dei sintomi .sul quale 111olto si f onllan,o .alc1uni 11el porre la ·diagnosi d i epitelio111a, all'a·den0ipatia asce1l·ar.e. Si sa qt1anto freq·ue11ten1ente (p ersin o nel 30 % dei casi 6eco11do Delbet) l 'esame lnicr O$COlpico e l'esame clinico 11011 ~011 0 concordi. Cioè con1e in caso dì e1Jitelìo111a della ll:La111rr1ella, l'aù eno,çatia ascellare prebentè' i1on sia cia11cer osa, ma probabilmenta du\·uta alla Jllu~tjte che a cco1npag·11a il .t u rr1ore . .così le 111astiti .. <1ualsia:>i .a11darr1er1to abbiano,. p osso.110 dar lt1ogo. acl un risentimento gl1iandolare cl1e ner i suoi ca· r.atteri s.err1eiologi ci simnl a il1 itutio una ade11opatia can cer o$a. :F'inia.11co · le lnas.titi acuLe i11.. allatta:11en Lo. ?\ oi al.Jbi a rr10 a vnto 0cca.sio11e cli c sserYar11~ u11 caso n el qttale ver 1 cat avteri delle Jinfoglliru.1dole a::iGell11ri si l)CUSù a 1Ln epìtelioJ1i.a con1pJicato da u11a flog·o::::i acuta; se11oncl1è tu1 Lo rjso1'se co11 l 'a1pertura di u11 élJ&c·esso. Lo stu dio d el si11to111a dolore ha certo . pratican1e11te ·i 1nportanza. Si l)UÒ dire c·h e generalme11te le 1esio11i n -0n n e0Jp1lasticl1e siano l)iù doJ.e11ti tanto spontan.e an1·e11te cJ1e alla 1Jalpazio11e. :.\011 ' è iraro però 0l1e u11 epitelio111a ùoJ1g a ìa spo11ta11ean1en t e sia alla (palpazione speci e s e prol'U11gaita o rirp etutia . ..\11cl1e l a d·u r,e zza d ella n1uss a n-e0iplastica no1i pres e11ta, 11ella u1a 11unella se1ni)1·e {lati carattreris tici. cl1e la ~ossano far di-sting~uere da u11 nod•11lu •d i o.nastite c roni'Ca. I si11ton1i cll e noi abbia.1110 passato i11 r.aisseg11a su110 c1u ell i più importanti nella diagnosi cl el en11c1·0 i11a rnmario e i1atuir almente i1ella n1aigigior parve cl ei caisi si p uò solo in base ad c~si porre un di aigi.10 -ti co con sict1rezza . .~bbiam o bOltant o \ 1 0luto far i1otare co111e n essu110 d i essi po ·a <l i r i J)f O'Prian1en t e caratteristico. Qua11do lo ~. qu elSto a;ecade o t ard:ivan1 ente o in tu111ori ·dotati . cli estren1a malig11i tù cioè n r a1>i <li ~~ i111 rJ S\'ilu.p1po e a srranc.le tendenza alla diff11sio11e . Esiste in \'e~ e a n o ' t1·0 l)u1·er e u11 SL·g·11 u p1·01prio d ell' epitclion1a , prese11te an l'll e n eg l i :stati p h·l precoct clella 1naiattia, c1uando il llOd·n1o n eoplas tico p iccolo. e n on aderente può lascj are d eidubhi sul la sua Yera natura, specialn1 ente in nn o. ser\Tator e p oco srp erin1en tato. ~ ui i1 0 11 J' al>biamo troYato a e~critto ·e J)OtrebJ)e cl1ian1ar i il segno d ella d eforma zione della m a mmella . F•.sso consj t e in qu esto: ogni , -olta cl1e una 1n a.mn1.el1J è sedP d i un epitelioma. il t111nor e si ·ede. Esso è Yi-ibile o sott-0 fo r1na di un a t11n1 c>fazion 1, ch e $porg-P sotto la pelle <• d eforma il co11tnrno clelln !regione o sotto form~ di u11a retr azion e, di nn info&:>amen to d ella pell e ch e altera n o l'a!-ipettc norn>nl~ llt::lla Jnau 1111·'lJa. ' ; puù <l1f·1 r 111 ar1· 1· 11t.'
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SEZIONE PRATICA
.altre lesioni d ella maim111ella t u111efanno 1'01"g·ano in cc toto », n1a r1on n e deform•a 110 ll)ai il co111torr10 n è sono capaci ·di determina1ìe info·ssamenti cbella pelle . Così un ascesso, un galattoceJe, un no dulo di mastit~ cronica, un adenoma possono raggiu11g ere aniel1e un volume relativamente .grande sen za essere indi1vid'Ualizzalbili all'ispczàon e della l'iegione. P er q·uello cl1e riiguar.,da i tu1111ori inaligni cun11ettivali que1Sto vale fino a ohe e-ssi non abbiano sorpélls.sato un certo volume. Certa111•ente ttn11ori connettivali mali1g ni che ra,ggiungono dim e11sioni molto considerevoli con1e talvolta è dato di ,·ederre, alterano i1otevolmente la linea della. mammella. Ho avuto occasionre di esa111inare 'P'Ocl1i n1esi or sono una donna ch·e ipresentaYa n ella ma'IIlJil1ella sinjstra una tumefazione cbJe per i suoii. c aratteri s mueiologici si prese11 ta Ya come un epitelioma. P erò benclvè 1a tiumefazi.one foss·e d1el vo~·ume ù i w1 uoyo pure non ,d elforu1a,·a la mammella. \ . e1m e esegiuita una sem1Pl1oe asportazione del n odrulo e l'esame istolog,ico dimostrò trattrursi di una gomma probaJbilmen t·e originatasi 1dall'apon e·yrosi d el gran pettorale. Rjaissumenùo 1si può dire cl1e ~oni qual voìta runa mamm ella presenta una t'Uffiefazione dura , n on ben limitata C'l1e n e d eiforana il contorno s1 1ratta di ·e;pite1ion1a. Da parecch i o irrn p'J andian10 i·icercando que5to inton11 n elle i11alate di ma1n111ella cl1e vengono esaminate nella Cl1uica, e sernpre l.al)bia1no trovato vriesen te n egli .eipite.Iiomi. mai l'abbia11J.o riscontrato i1elle altre l esioni. Io cr edo che l a cau sa d ello srJeciale compor tam ento dell'epiteJioma n ei confron ti delle altre tumefazion i 1CJh,e poissono in•sorgere nella man1m-e1la si tJrovi n ella natura stessa d el male . E'Sso si SYilruppa come 1una massa dt1ro-li•g n ea cl1e cresoo rapidan1·en te oltr'e che concentrican1ente s opratu tt o penetrando con digitaz.i oni n ei tessuti circostanti, non r e:s·p1inge:ndoli ·di nanzi a sè. Qu esti fatti: ·d11.1rezza, infiltraz)on.e dei tessuti, forma irregol rure, contr ilb11i.scono a r ender e sp0r gente erl e'\·lidente l a massa neoipla.stica che ·va aJumenta11'Clo iprog-reisstYam.entie di volume. 1
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Pubblicazione interessante : Prof.
ANTONIO DE CASTRO Docente di Clinrl.ica e di Medioi.ona 0J)eratori,a
Chirurgia del Carcìnoma della Mammella Un groeeo volume in-8°, di 366 pagine, in nitidissima veste tdpogira,fioa. 0001 XVIII Tavole fuori testo. 1.n oommeroio L. 5 O pii ù le spese poetali cli s.pedizi<>ne. Per i n~ abbon1ati, sole L. 4 6 fra.n.oo di porto. Inviare Vaglia all'Ediwre LUIGI POZZI - Via S·istina, 14 - ROMA.
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COMMENTI. Sul 1neccanis1no di procluzione dell'hippas respi1·ato1·io nelle affezioni del 1nediastino. _.\ p1ro1Pi0sito d ell'a1rticolo ].Yubblicato sul Policlinico (Sezione Prati·c·a , fase. 9, 5 marzo 1928) dal dott. France"SCO rf onietti sul meccanism•o g enetico dell 'l1i·ppru·s r es·pinarto1io nelle élJffèZion i m ediastinicli.e avrei qualch·e osservaz1ione da fare. ·Il ~roni etti , in confoJ"mità di quanto opina110 altri Autori, come il Coccius, 1\tl osso, Vtgoreux, ~iamaj 1a, s·ostiene i·n ammissibi1e il con c·etto che il f.e,n omeno 'POISSa coilJsiiderélJI's~ come. un atto rifless o detenn1i·n ato da sitimolazi0ni d el sim,p ati co tper effetto degli atti in...c::ipiratori. E·gli cTede cihe la carusia dei m.o vim·enti 1ritmi·ci delle vup111e sia la variazione di vol111ne dei calJillari iridEi prodotta dalla deiplezione e dall 'ingorgc- del circolo venoso provocati rispettiva1nente-1 dall'inspirazione e dall 'es1pirazio11e. P er s piegatr•e i:l mio, alm·en o parziale, dissenso·· dall'opinione sostenut·a dal T o·n i etti sarà opportun o che io riferisoa p,e-r so1n1n i ca1pi il repert9 dell'esame 011Ybiettivo rile,1ato in una an1ffialata di tumore medi a stini1co, che eb1bi occasione di curar-e lo SCO[['SO anno. Te'fesa B ., di anni 64, mi fece lln gioTno chiamare tl ·urgen za per ·g ravissimi clisturbri r e.sipira-· tori I.a pazie11 te era ortorpnoi·ca, il v1iso congesto, gli ucchi sbarra ti con con,giuntive iniettate ' le labbra . e gli zigomi cia11otici, le giug·ulari tt1rgide. La trarli ea el'a spo~tiata a sin istir a della linea median a ..i\.lla pa:lip·a zione del giu,g ulo si notava la pr·esen za ·r1i una massa dura., fi·slSa, pro1ru.den te dalla fos5etta, non puis:1.n t3. I famigliari ·vaic1contano che d a q:ual011.e m ese, a periodi priù o m en o lunghi, va soggetta ad attacchi disrpnoici .sip1e•cie i1ottJurni, rn·a n essun a ccesso 6i pres·en tò m·a i con un com1plesso sin tomatico ' tanto impr.cssionante. ..\ll'ispezione d el to'l'ac·e 1reticolo venoso cu tutta la prurte antera-superiore d'wmbo i la tL La percus~ion e •d à s111ono ottJuso siullo sterno e, per qualche .centimetro, all'infuori d·ello stesso ·Sia a destra ~11e a sinistra. Fr en1ito Yoc al e tattile rinforzato sulla zona d 'ottusità. &ul nw.nub·r io ·dello stt')rno sii 0 1d e dist1intamrn1·('1 traism·esiSo il so.ffio lo.ringo-teacl1e al•~ . Resp jro sc.'.lrsis~imo. tosse abbaiantP. P·osteriormente ott'l1sità nelle parti alte del to!I'ace fino a tre dita tirasve.rse a destra fino a du e -d ita a sinis1tra so.t to la spina ·della scapola. 111 questa zona fre mito Yocale ta11 jJ e e re~ p1ro com e anteriorment!fl.
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l L PO J.lCLJN !CO
~ulla
deg110 di nota a11 ·e-sa m e dell'a•p·p arato circolatori o. 1
Esa11ie dell 'occhio. - P 1lpille di fornia e di ampiez:a n,ormali, bene reagenti alla luce e all'accomoda::.iorLe. L e pu.pille p resentano oscillazioni ritm i clie dell'ampie::.za, sincrone coi movimenti respirali.I ri.
Dopo una qruindicina di giorni Je condiz:io.n i miglioraron o e la dis~nea sco.rnparve : p erò l' hiprpus respira.t6rio rimase im,m o•difi·caJto. AllQII'a , ricordando che la mag·giorra1n za degli àuto:ri consid'era il fe·n omen o com e dovuto a mo·difJcazioni della i)resis io11e circolatoria in dipendenz,a d·egli atti respir·atori, p ensai se non .saTebbe stato possi•biJ e con qualche •ar.tjficio cl:iJ!lico avere la .conferma d el fatto , esclu ·dendo un eventuale ctntervento d el sim.p atico torac:iico da irritazion e per compressione da parte ·d el tumol'e. ~l i .paTve cl1e il m ezzo 1ntgliore fosse il s.egt1ente : dopo una profonda i11spirazione che, allarga n.do 1a cae.sa toracioa e di•m inu·en·d o la '.[)ressioo.e cir colatorria e quindd il volt1me degli organi e ndotQlracici, dovev·a m etter e il simrpatico nell e migJ.ioru C0[1dizio111i, fecli. eseg.uire una forz,a ta e~pi·razione a glotti·d e c·hiusa rfino a flrur div•enta re il \·iso conges to e le giug1ulari turgtide. J~ evide nte eh.e in qruel momento s i doveva avere un a umento d ella 1pression e n ei vasi del collo e ·del capo e quiiildi u111a dirninuzione n ell'amipiezza p1u pillare. 1
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I n v ece La pupilla rimase midriatica, pur con.servando la possibilità di reagire alla lilce, e l'hippus sco111parve.
Tutto ciò i nfiTma fo.rtem·en te - alm·eno nel caso in esarne - l'iipotes'i cil'c·olatoria d ella gen esi c1 eIl' hii1p1p us. E allona q uale potreib·be esser e la s.pie.giazione d el fenomeino? B difficil e: però un'ipotesi - secon·do me a.btbastar1za logiica si pruò prrospettare. R i cordjan10 qualcl1e n ozione di anatomia e cli f i ;;;io logii a. 1
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Vo i sappiamo che il ganglio cervicale interiore <lt=il simpatico è pro.fondamen te sitruato innanzi alla prima aTticolazione costo-vertebr ale ed è d i
forma assai varia, spe~so fog.giiato a semiluna. cl1e colla concavità ·abibra c·cira la 1prima cosla. T es t.ut. Nevrologj a peiriferic a ). L'e&perimooto fisiologico ha inoltre peT111esso di s tabilire' -ch e gli elem enti irido-dilatatori del s.i mpatico 11a nr10 origine nella porzione s uper iore d€l midollo toraci·co e in seguito raggiiungon o la caten a simipatica in cortrisponden za ·d·ei gangli, ri,~ algono n el coirdone cervicale fino al ganglio snJjeriore e attravel'so il ganglio di Gasser s i porra.no a destinazione. I nfin e dobbiamo ricol'diare che durante l ' in ~pi1
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[ANNO XXX\· , t"'ASC. 1G]
razione il m air.g in e su1perio.r e dello sterno si solleva portandosi in alto e un fPO ' all'indietro: ::ii fa cioè più v•i cino alla porzione cervicale d ella ' trachea. P er convincer si di questo basta m-ettere un dito nella fossa del gi•ugulo tenendol o ap;poggi-ato alla fia.ccia anterior8 della tirachea e d ella laTinge : durainte l 'i-nsi::itrazion e si sente il dito schi&ciJato fra il canale tracheale e la faccia posteriore dello sterno. .Per aiprpli·0are qu e·s te n ozioni al caso in esame dobbiarno tenere pr·esen te che la massa tumoral e prot:rudeva ·dalla fossa d el. giugulo tanto dia rpotar.la pal1pare al davanti della trach.ea. ·Negli atti i1nspiratori la porzione oervic·a le ·d el turno.re veniva a r.i1cevere, per il meccanismo sopra r icordato, unia spinta dall'avanti all'indietro . s pinta che ve·n iva tras'lnessa alla massa medi-astintca, la quale, portandosi contlro le regioni c ostoverteibrali , eiS·er citai\·a una p!I'e&sione sui gangl i (:ervicali inferio'fi e quindi una irritazione delle fibre · irtdo ...di1atat.r ic.i i·n essi cont~nrute. (E detta .p r essio11e è tartto più facile a vertfioo.r,&i · per il fatto che i gangili cervicali inferiori non hanno possibilirtà di ·s1p ostail\Si data i.a laro posizione a ri·dosiso di runa costa). L'opposto naturalmente si veri.fica clu.rante l 'esp irazion-e. Il region amento vale an.c he per l'esperi.m e·n to che io ho voluto pll'aticare siulla paziente. Ar1zi si ideve n otare ohe, durante l'·espirazi001e forzata a glo ttide chti.iu'l?a, per l 'i,n go:ngo dei vasi cervicali la tracl1ea viene spostata in modo da eser· citare s ul tumore una .p res·sione ·dall 'ìi.ndi-etro in .avant i, cl1e serve ad allontanaJrie 'Più o meno senstbilmente il tumoTe stesso dalle 1pare.ti posteriori del tor ace. Non m à nascondo che l'ip ot·esi da me fo.rm.u lata non ha lo stes·so valore qu8Jndo ·si tratta di tum ori n ettamente m ediastini.ci, intendo dire che non su.pelfino il limite anatomico euiperior€ cl el mediastà.no. :\Ia a.niehe pe!f questi è proprio sempre ed esclusi·\·an1ente la variazione <di p r e~sion e .ci r colator ia la causa d·ell' hirpipus? E se è così, per quale m ot.ivo nel mio caso, tolta di m ezzo l'azione clel 6imrpatico, n on ha cont]nuato a funzionare il coefifice.n te circolatorio? O non si tratter elbbe piuttosto di vari fattori intel'di1p·endenti in modo cl1€ la soppressione di uno agiGca in 8en so ini·bìtorrio s ugli altri? La .q;uestiion e è complessa, e il discuterla n1i porter ebbe troppo lontano dal co·m pito che mi s on prefisso; tanto più che non a,·endo av111to occa: sione in sPguito di vedere altri casi di tumore m ediastinico non potirei che avanzare ipotesi teoriche &enza· il sostegno di dati di fatto.
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SEZ I ONE PRATlCA
1o ho voluto .c;eniplice1nente di1noslrare che, 11ur animesso che nella graride 1naggiorari:;a dei cas'i il fattore deterniiriarite l ' h'ippus ' respiratorio sia la modifica:;ione della presslorie circolatoria provocata dalla respira:ione, vi sono altr'i casi nel quali detto coefficerite non si può in.v acare, 1na entrano in, gi.oco altre callse vro1)a1Jil1nente d 'origine s i11ipatica. Socesin a, 15 marzo 1928. D ott. RAFFAELE RA \ ' ASL
3) La radiograf la. -
Il semplice esame radiologico (anodificazioni d elle ·OS•sa crani.che) p uò giù dare indicazio·n1 irn,p ort·a nli, rna mon si d eve cli1n·enticare che Yi ! on o m olte caus e di euroir e. Si erano t.C'i1poste mail.te spera11ze s·u l liipio·dol, ma vi si è d o1vuto rinl1n ciar e p e·nchiè espone·va .ad ac.. cidenti di sovraicarnrpressione. La 1po:leumo-encefaJografia, molto usata a,gùi Stati rU·n jti, non è esente da pe ricoli. Essa c ons~ste n ell' estr.axre ciroa 100 eme. di liquor, cl1.e s i sostituisce man man o con una quantità di aria run po' inlf e ri0Te (80 1cm·c. ), dopo di cl1e si pratica la raid i og·rafia, prendendo per l e q11attJro pos·i zioni della t e~ ta una lastra orizzontale ecl una peiipendi1cola'I'e. Le prove così ottenute per1nettono, .p er la .traspaTen z.a vent·r icolare, di precisare : a ) la libertà di co111unicazion e degli . pazi ~· ottoaracnoidei con i ventricoli cerebrali e dei ventrtcoli fra di loro (manca quanclo vi è obliterazione dei foran1i di Luschka e di ~Iag endie ) ; b) la foirmia e la din1ension e di questi ventricoli (deformazione in rapporto con lo svilupipo di un t.l1more) ; e) l 'cv e·n t ual e esistenza di 11n idrocefa.lo interno i1ell 'adulto; d ) la p['esenza e la prob·abiile localizzazio·n e di 'll 11 turn orrc . Co11n e causa di erro.r e è d a cita.r si la possibilità • di ins.'UtfflaTe d elù '·arua in una cis·ti. cl1 e passerebbe cos i inavv erl ita. Cos titui.sce nna cont·r oindicazion r J.a presunta pTesenza di p11s, che n e Yer:rebbe p er tail mo·d o diff·U5n . l possjlJj]i acci·denti sono: a ) l'aument o di pressi one endocraJilica, transitorio, ma sem1pre grave in caso rli marcata s·ta. i paipillare ; b) l'jr·r itazlone bulbare e delle !paralisi: e) l'elevaz ione ter1nica. cl1e dura qua1ch e giorno. TaJi in.con venienti possono ovvi arsi con ù' uso dii. soluzioni iperto·11icl1e, cc·n l'estrazion13 dt~ll'aria i nii-!.ttata o rrie{rlio ancor·a col m etter e i11 p.aziente in p osizione ·di Trendelenb :1rg, Sl1bi to ·d oip o fatta la racliog'rafia. 4) L'esanie otvlog·lco corriplelo eis eguito a tito•lo ausiliaTi o può Tendere qua.lehe seT\·igio ·mostraindo Je r eazioni aittenuate dei can aùicoli seanicircolari verticalii. e ipoTtando qiuindl t1n angon1ento di più in favore cle1Ja con1pression e. Il tralla1nento cl e·ll"i1p ertension e co11siste anzi, ' tutto 11 el rimuoYere la cainsa (a sie.esso, tumore, 1necning·i te sie(fosa ). ~ ell' aspett.ati ,·n , si p·u ò cli~c11t er e su·l l ' opportunità cl i pTocecler e aJaa puntura lombare, inter\·ento t alvo1J ta peflicoloso, cl1 e d ovr à rssere eseguito .con p'l'cc:a nzione, ten e11clo i'J malat o in cl ec11bito laterale e so rYeg1Ji nnrlo. prìn1a e ·dopo , il fo11do d ell' occhio . :)ualcll e "·01lla, pe:r i rrupidi progressi cl ella jpertensiorn e, 1possono esser e incli cate la 1rap nnaz.i o·n e clecom'}ìre:::si,·a , 1
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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le compressioni ce1·ebrali. ( ~EUBERGER.
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J01Lrnal des P ratlciens, 24 dic. 1927) .
Lo studio terapeutico d egli ascessi e tiumori CeTebT'8.lli non può andare disgi·unto dwlla sindr0i111e ·generica de.ll'i.p ertensio·n e che deve esse.re anzitutto c·ODSiderata. Ne sono i sintorrti es;:;enz1ali: La cefalea, pei-sistente, a parossi$1mi, ribelle ai m edicamenti; i vomiti deJ tipo cerebrale (bruschi, senza causa ap.parente); uno stato verl ig inoso con ronzii d'orecchio ed irpoaicusia; talora d elle cTisi epilettiche con accessi di sonnolenza; dei disturbi p sichic·i . inesp.lioobili (·contf·usion·e, del1rio); din1ag rin1eri to inquietante e p•r01ornressi ,.o; b radicardla. Ir1 !Presenza di qu esti s1 ntomi di presunzion e, iJ Jll C·d ico ·deve a;c,qu,isLare ia certezza, p er no11 far correre al inailato il p e.ri cc1lo di l)C•rdere la vista o la vita. Si studierà quin,di l a tensione endo!fac11i·dea, il fondo ·de~l'occhi·o; si faranno la radiografia ed, eventualmente, l e pTOIVe Yestibo[·ari. 1) Pun,tura lomb{1re . -- ì\ifentre scola il liquor, se ne rnioorerà la pressione col manOIIYlet ro . di Clau.d e (si troverà oltre 40 eme. di rucqua). L 'e·s.a?le' biocl1timi~o rivelerà genera!lm1ente una iperalbumi11os i rachidea (g. 0,20 e più) ; si ri cercherà l·a linfocitosi, sJ farà la r eazjon.e di \~Tas SE>rmann. 2) Esame oftaamoscopico. - A rigor di 1-0.g ica dovrà. essere pira;tic·ato p·r im1a de.l ·p recede·n te; jl rilieYo di una stasi paip.i]1J.are jnd~cl1.e.rà l '·intervento ài ul"'genza; bisogna fa.r presto aid 0tp,c rare prim·a elle si sia installata i•rrirm ecli u.b )lmente l'atrolfia ottic a. In alcruni casi, l' esra.rn e è indi c ato da una inquietante diminuzione del vis·u s . Bccezionalm·ente la .stasi può 1rnanca.r e, in ta1l ' caso è raccomandabile la rj ce.r•C·a della ·p reis s ionr nell 'arteria cc11trale della retina. ruediante l 'oGt1io-tensiometro di BaillaTt ; p·r ocedi1mento raramente usato, .che m eriterebbe di ent:rnTe fra gli csa.m i correnti. 1
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l
prim10 tempo cli un'operazione più r·aid·ioaùe e la punt.u ra ventricollrure. Più semplicemente, t1a somm!i.nistrazione, per os o per via Tettale, di una soQuziorne concentrata di oloruro 1di sodio o di so·ltfato d j magn•e5io, 0 meglio, l'iniezione en·dovenosa cLl una 1s oluzion·e ipertonica (si.ero g111c01$ato , sol. di . ,Rj11ger) perirnettono ù.a rjdIUzione temp·oirrunea de:l1a tensione attilf•a[)JdO al cli 1f·l1oli. .d egli sipazi sotto-ar.aicnotctei i·l liquor fino nei crupilJari del oerv·elllo. Talle metodo è riaccoa:na11dabhle anche n el trattamento · ide~la m·eni-n·g1.1te cerebro-apirnale. ,GLI ASCESSI CEREBRALI.
[...\xxo X.\.X\".
L POLICLTN l CD
FA~.
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Sulla }Jatogenesi e terapia della papilla da sta.si. SIEGfiIST. 'Jff.inch.ener schrift, 19Z7, n. 42).
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J.ledizirii~c he
1'l' ocfleri-
I.a papjlla da stasi è in g·enerale una diretta conseguenza dell'aumentata pressione intracranica. L'A. po-rta jn dis·cussione le differenti teorie sull'orig·ine della 1papilla da st&Si. Dopo aver trattato le varie teorie egli si dimostra favorevole ad accettare quella Schieck . . Secondo quest~ teoria nel punto dove i vasi centrali della retina escono d·a l n er,,o ottico veng·ono a rincontrarsi due correnti linfati·che., l'una cl1e viene dalla parte post~riore del corpo vitreo e l'altra che yjene dallo spazio subaracnoideo e che entra tra il foramen optioum nello spazio intravaginale d el nervo stesso. Queste due correnti scaricano la linfa lunO'o o la tunica dei vasi centrali, nelle condizioni normali esse correnti sono ad eguale pressio11 e. Disturbato questo equilibrio in c&So di pressione intracranica aumentata, la. linfa ·p roveniente dal corpo vitreo subiooe una stasi nelle lacune 1periv asalì 1~ vie·n e così a corrtp1rimere la fila de.l 11ervo ottico producen·d o in tal m·o do edema, sta·si anche 'per diretta imbibizione.
1'1 loro sviluppo è in T·apporto coin una lesiooe d~lle vicinanze : flfattura e traJUimi ~ettici e, prima d1 tutto .le otiti e le tm.a stoidilti. Più ra·ramente sono il ri!-5ultat.o di una n1etastasi (aff ezione cronica, s.poci·a[mente bron•co-ipollmooaxe) ed ecceziorualime•n te 1derivano da11a .con1taminazione v·as culo-os1soea !egata ad inf e zio.n e g·enerale (tube·rcolo5i). · Il . quadro clini,.co con6iste anzitutto in serrni o funzionali <ii!fft1si indicanti l'i1,erte.n8ione cranica. Il 1sintomo 08.lpitaùe è però dato d.a11l"a.spe1tto della papilla: da ,p!I'inci.Jpio, sempilioe ipe'I'emia, a ooi segue, se inon asi ;intervteine in tempo, l'atrorfia Fatti esperimenti assai interessanti sulle sci1npe.r newit~ ottica (r-0ssore e diff'Usione dei m armie Scl1iecl< 11.a dimostrato in modo persuasivo gi·n i). che per produrr ti lln~1 s·tasi pia.pillare occorre non !L sintomi di focolaio permetteranno talora la solo un aumento di pressione intracranica ma anQoca1Jizzazione. Essi sono: conv:uài:iooi e pMalisi che un aumento quant1tativo di liquor. In gene(zona motrice), ~ccitazi.one eulf-0Tica (1regione fronrale alla stasi si agginnge poi i.nfiammazione, taILe) , 1f einome•n i af.aisiici (tempoirale sinistra), emiain altri casi i fattori infiammatori possono essere n-01PSi1a, ·disturbi V!i5ivi (lobo occi1p itale), precocità. portati già con il liquor stesso. In fine ne risulta d i paralisi ooulari, parteci1pazione d·ei nervi craatrofi·a del nervo ·ottico e cecità. Riguardo alla te. ni·c·i e r.rupi1diità d·e·l'l' edema ipa:piatlare (base 0rarapia l' ...\.. in1Shste che hisogna inter,·enire oppornica). L'aisces~o ·deil oe•r\·e111etto è riconos•cibile tunamente sin dalJ 'inizo della stasi . papillare e alla magigtio·r e diffu6ione dei sintomi, co,n titllcioè sin da quando com1nciano a dimostrarsi i bazione, itnco·orclinazione, rigi•d'ità della n•u ca. primi sintomi di diminuzione visiYa, onde 1poter Quando l'asces~o ha sede extradurale, .si ha abcosì per tempo possjbilmente sconginrare la comb ond·anza e fetidità del pus diurante ed anche pleta ce e.i tà. prima d.e1ll'opeirazio11e (scolo dal condotto uditivo). 1.'i deale è il poter subito ricorrere alla terapia L 'ei,·olnzione dà certezza alla diagnosi. Si può . etiologica (intervenire in casi di tumore, evaave1re un andamento rap-ido a ti.po pseudo-me· cuare con ascesso, terapia antiluetica, ecc., ecc.). ni11 gitico, con K-eTniig , ineg.t1agli~nza pupi•l lare. S i Allorchè questo non è possihile, si :ricorra a mezzi l1an110 1dal_)tpMma febb<re a bri,rido; poi, dO!pO una palliativi. Dato che la papilla da stasi è dovuta ren1i~sione, re:crude scen za con agg.ravame·nto delJ.o a faittore n1eccanico e cioè at11nento di pressinne stato geneirale, pM'alisi, disturbi sen·sitivi, brad1intracranica e di quantitativo di liquor bi$ogna c.amdi•a, resp i•ro r&r·o, i-ntenlS-a ceif ale·a, d.elirio; si combattere contro questi due fattori. i11stallano 'f>Oi i segni di focolaio ed, a questo La terapi·a m edicamentosa (iodl1ro di potassio stadi.o, 1a minaccia di atrofia ottica. mercuriale. ecc. ) e la raidioterapia agiscono tropP er quanto riiguarda il trattamento, si ten.ga . po lentamente, perciò l'A. propende per la punpresente che .Ja punzjone lombare è semipre assai tura lombare precoce ed eventualmente ripetuta, deli cata; qu ella ''entritColarr esporTebbe aigli inonde 1potPr riclnrre presto la pressione intracranis"mrnzn 1ncn ti del pus. Il tr<tt tament-0 di scelta r ca. .i\ ltri n1ezzi da •"On$id erarsi sono i . eg-11 en I i : <incllo rh 1r11rgico. il òrena ~gio rl clla cis1crna magna. la puntura del FILlPPT~T . 1
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751 co1po cuJloso, la trapanazion e cranica clecornpressi,·a. .\n1111·~~:,o ,p oi c.:hfl la p11ntura lomb·a 1e i11 casi d1 1un1ori occipitali possa essere m olto pericolosa r•er la vita d el malato, PA. consiglia d't1sar e opp ortune cautele (eseguire la 1puntura lombare ten c11do il malato sdraiato s u di un fianco, n on (li1ninuire bruscamente ed eocessi ram ente la press iotte intr:icrani ca) ed in tal modo secon do l ' A. il J)ericolo è molto ridotto. Sono riportati ·d all1 A. cinque ca 5i clini e i che dimostrano la favorevole i11flnenza cl ella puntura lombare n ella stasi pa, pillare. D U BINS KI.
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ORGANI DIGERENTI. Studio clinico e s1le1·i1nentale ul co i<letto ileo postoperativo paralitico. \H. ·OLI\ ECRON \. A.eta Chir. Scan d ., vol. LXI , \ ' -\' I ). iL.e f u11zioni mo·torie .d ello stomaco e ù cl pi•ccolu intesti110 iso n o influenzate da.il tra'U:ma e dal1a i)eritonite n el mo•do s·egiu ente: 1N1è il traiuma, n•è la p crito11ite 11anno alcuna, in·fluenza .s ulle co·n trazion i 1rit'lnicl1e, in a ltre ·p arole, non ,sono causa di 1p arP 'i del•la mus,cola tu:ra intestinaJ.e. I tra unii sono ca·1 )aci 1di p1'odcurr e runa n etta e relati ,·a111e11te ·l unga cessazione d ell' azi-0ne p eristalti1c a.. Questo arresto, non può essere dO\"'Uto a una lesiu11e diretta oelo ella muscolatura perch è l e cont1~azio11i rit n 1iche ri'maTl!g·ono i1rnmu tatc. ~è co11 ogni p robaibilit à e' en tn1ali d b:;t.unbi d ella Ci'l'colaziou e l'U'P'Pl~cse ntarno aig·enti i111portanti 11e.J f e11or11eno. L 'arr esto d ella J)erirS t alsi norL è cau1
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MANFREDO A SCOLI.
Contributo alla conoscenza dell'obliterazione completa dell'intesti110 c1·asso e sua Clll"a. (E lCHE:\ \YALD.
salo •da r iflessi i n'ilb1i•t ori, ·attTaYerso il 1ni d ollo 1
spinai.e. Una l esione diretta, ci oè lln a }Jaresi ·d e.gli ele111entj i11oto·ri 1cl1e iniziano ·l a ·p eristal si non r 1)robabil1ne11t·e •la ca>u1s·a d ell' arre,s to d1e1la 1prristalsL poicl1è g1li ·etff etti id ei trarumi sulla peri s ta1s i , sono quasi .elimd.n ati idO!p o l ' estirpazior1e radicale clel ple so o lare ·e la degenerazio11e clell e f i1brc efferen ti p o:-;:t ..gangliari. I traumi agis•con o probabiln1en t e per qua·1c'h e riflesso inib itori o at traYerso il plesso solare, c11.e può esser e sia un ,·ero irifles-so ~ia un. rif1 f:sso axo n ico . Come i tNlJUmi anç l1€ la pe-ritonjt-e è causa di arresto della p eristalsi ibenclrè con minor costanz·à, e frequenteni.cnt e con nn .grado mirnore. l\on è cl1riar•am•ente spi egato il modo col quale a gis1eoe 1..1.n 1p r.ocesso i'nf iammatorio d.el peritoneo. Si tratta probabi·l ment e an che qui di :fenomeni inibitori. J..a loro base anatomj1ca è solo in compl·etamente nota . .L\rai ha dimo.s1rato c1l1·e n ell e form e 1nit1 di peritoniti che risolvono, si tratta di rjflessi a ttraver o 11 mi,òollo spina·1e. Questia srp•ie·g azion e t~ erò non Yale n elle f0trme gravi. ·p rog·ress i r e
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f.
ArChiv .
J\.l in .
Ch ir.,
Yol.
147,
pag. 373) .
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co1ne le lJeri toni ti eta p e rforazi 011e . In queste l 'in :iibizio11e cleJla i)err talsi nu11 è influenzata dalla sezion e degl i spl a n cnici i1è daJl'est.i rpazione d el solar pJ.exus e ·dalla d eg.e n eT1azione delle fi1bre eff er e11ti post-1ganglionari. B isog,na 1perciò ipensare che l'iniibizi•one ha luogo at·t1~avef'so rfi1b!re intramurali o 1attraJVerso fi.br e cl1e passano n ell·e imme1diate v~cl.nanze ·d elle 1p areti intestinali. 1L a 1p eritom.ite rda perf orazion ·e 111a c ostantemente prordotto n egli anima:li (1gat.t i ) u:Sati n ei s u oi esperim en ti •dall' .i\. una in1co·m .p leta ostruzione m ·e c·C ani c a s ott o f-0rm1a di ·aid·at"e.nze !f i1 brinose ·e d i tn' gi n oochd.amenti. Siccom e n o11 6i. rirnv·eniva m e1eor ism o al d isotto 'Clell '•ostruziorne, la. •disten s ione clell'int esti n o sarebb e d O·\·t1tn ·a ll'ostru zione stessu., e l 'a zion e tossi c a clell'esSou clato p eriton·eale sarebbe così di importarnza suborcl inata. T a li punti ostruiti ono , se1r1pre numerosi, ben1ch1è, u n o o du e s ian o più pro.n unc iati •degli altri. In alcuni es1p erimenti l 'A. ha n otato una cootrflzion·e s.pasti.ica d·ello s finter e ìleo-rPca·l e . che p otr ebbe ap:ire a.n elle come tiina ostr uzio n e rn eec an1 ca.
L 'A. l1a osservato con 1S1Uocesso un individU() che n el 1914, in consegm·enza ·d i una ·CO'l ite ulcero5a grave, aveva s:ubìto una colesto1nia della p.arte in·i zia'le d ell'asoen.dente. La 1colite 1g uarì ra'P i cl·amente con lavag'gi prati·cati attrav·einso il colo11, .p .erò d·apo qiua1c.11e a11n o, 1per il prO•g I'e·S$ivo i estrjngersi del crass0 non f n p iù possibile di • praticarli. Do·di·c i a.inni d o·p o l 'inteI'lvento il p az it-' u te cl1ie d e la chi u S1ura d el·l' a110 prretern atJl1'ra1 e. JJ' jnt erYe.nto v ien e esegui to in due tem~i. Con u11a i11cision e mediana , ·ieine pre.p arato i'l retto dOJ)O .apertur.a del Do uglas r sezionato a 5 c1n. dall'an o ; la paa:te terminale del'l'ileo , dopo ave)."tl·a sezionata nlla YalYola iJ.eo•cecale, v i ene in.t irodotta nel moncon e clel r etto e fissata alla pelle c1e'lla reg·io11e perianale . Qt1esta trasp osizion e si rese . pos5ibile clCYpo a1·1.ungamento ·d el m eisenterio ·corriisponden té. Il rr1oncone di:;ta.J.e del s igmaretto è fis:sato alla par,ete ad·dominale. Nei gjo1m i segu enti a ll'intervento si n ecrosa la parte d ell ' ileo che sta n el retto: p er ade renze s1 11a lia formazi o.ne di u1113 anas tomosi s•p ,ontan·e.a. In ru1n secondo tempo v enne 1p·r aticata l ' asporta1
zion e ·de'l colo.n. I l ris11·l t,ato è stato b uono , le cl efecazioni prima m olto freq•u ent1, sono rid ott.e a 8-10 al g iorRo e
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POLICI. l ~ICO
1-..\. preYede cl1e 1p er la cosidetta colonizzazione dell 'i!leo, con·seguenza .aJtl' adatta1ne11to funzional e, c1ueste dimin1uirranno ancor più ~li fr equenza. Il icolon ,asportato si € dimos.t rato, pelf tutta l.a sua e.sten siooe impervio: sezioni trasversali ,dirnostrarcmo la 1scoIDJpaJrsa d el·l a mru,c osa e l'obliterazione cicatriziale del lume. Un intervento si·m ·i le è stato pir o·p osto cla l\1oskowicz cbe 1por ta la p orzione termi.n1ale cteJl'i'l eo fr.a lo sfintere an ale ,e le p a·r ·eti ,a11teriori dell'ampolla e ottiene CQISì un amo continen te. L'.t.\ . crede cl1e sia d·a pre.f eri1rsi l'intervento da lui esegiuito per mi.n ori diif·f:iicoltà t.ecn1 che m entTre i risultati lontani sono ottimi. 1
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[ ..\NNO XXX\ ' , F\.:--C. lG:
anse in testinali, sospinte, l1anno risentito la maggior _pressione fin ale che ne l1a determinato l a rottura in un .p unto, ver osimtlmente per azion e di scoppio. Anche qu esti casi ammaestrano cir ca la oppor· tu nità di un sollecito interYento quando 0 la modestia del trauma o la leggerezza dei sintomi non lascino supporre la grayità della Jesione. F. GRIFI.
La scelta dell'incisione nell'appendi c it e acuta.
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le 1927) .
VALDONT.
· Cont1 ibuto alla casistica dei traumi addominali in erniosi. 11
(C. \ rACCARI. Arch . ital. di Chir., vol . X\ ' III , fa5c. 3°, febbr a i o 1927).
I.' ..\. riporta due casi OJperati d'ur.g en za con diagno~i di ernia inguinale intasata a destra n el1'tino, di !alsa riduzione di er n ia ingu inale sin i stra str ozzata n el l'·altro. Prim o caso. Uomo di 50 anni che presentava tumefazione inguinale ·destra e· f enomeni da ileo datanti da due giorni. All'op erazione fu trovato l'omento a·derente, 1p er antichi fatti cicatriziali, al sottocutaneo, agli strati subfa.JSciali, al cordone. J.a par~te del ~ac co ernia rio era evidente solo in alto, verso il colletto, attraverso il .quale si era p rodotto in carceramento di alcune anse intest]nali. Cura radicale, guarigion e. L'anamnesi fe~e conoscer e cl1e alcuni. anni prima il paziente aveva sofferto contusi on.e gra·ve per calcio di bu e alla region e ingu inale ·destra ov,e già era esi8ten te una er11ià., e che i fatti contntSivi erano lentamente scomparsi in seguito a riposo e apiplicazioni un1i de. rJ·.~ . esclude cl1e l'azione t raumatica antica po"?sa a,rer determinato lacerazione del sacco, e r itiene ch e la forte con tu8ione dei tessuti abbi·a po rtato con un processo flogistico l en to all a dis~r~ çrazj . ' . one df>lla parete d t31 c;acco e all'ad Eirenza dPll'omen to al sottocutaneo. Secondo caso. Uomo di 58 anni, il quale, ca · lèndo dalla bicicletta .c;ul ginocchio sinistro, r iportò piccola rottu ra lin ear e ~u di un'ansa intesti nale Bitt1ata in corrisponden za di un lapa.r ocele inqui11ale sinistro, con con segu ente peritonite circoscritta. Operato, in d t1e m esi guarì per seconda. I.e rotture intestinali , in cavità addominal e come in ~ a cchi erniari , non ~ono rare; l'A. n e cita le Y:i rie teorie di spiegazion e. Il caso riferito trO\'a J'in 11'.lresse i1ella presenza di rottura intestinale in cnrrisp ondcnza di un laparocele. :)uesto l1a rap(lr1•,Pntato 11 luogo di minore resi~tenza d oYe le
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(P. i\I OL•LONGUET. R evue rn,édicrzle universelle. ap ri-
In presenza di un'appendicite acutia, l 'A. consig·l ia di ricercare accura.ta t ~1en t.e la 1ocalizzazj one esatta e precisa del focolaio periton eale. Tale ricerca ,p uò farsi mettendo in evidènza una zona di con t rattu ra parietale limitata o massima, che corrisponde rigorosamente al focolaio periton ea le; Ojppure riconoscendo il focolaio stesso quando è .p er cepibile. Lia ri cer ca ·è spesso l)iù facile sotto an estesia O'enerale ' a l m omento stesso di prendere i l bisturi o Trovato cosi il focolaio peritoneale, l 'in cisior1e dovrà cadere di esso, in qualsiasi punto del.la parete add om in ale si trovi. In tal m odo, l'opera zione di,1e11ta 1p·iù agevole e pi'ù rapida e l' esito n on può che guaclagn arne. S e 1'incisione è fatta in un buon p unto poco importa la causa cl1e ha determinato la sindrome e quindi nessu11a influ en za può avere un errore diagnostico. E indifferente che l'operatore tr ovi ammalata 1·appendice op;pure il piloro, o la cistifellea, essendo sicuri di cader~ st1l punto malato. Ii I.
su
MICROBIOLOGIA.
La 111alattia 1nixo1natosa e l''' ult1·a-virus di Sana1·elli ""· ~el
1898. G. Sanarelii (1) , allora Direttore clell 'I-
stitu to di Ig ien e cli l\tI011tevideo, llescrisse .1)er prim o t1n.a malattia elle attacca i co11igli e cl1e si Jnanifest a anzitutto con 11l efaro-congitmti,·ire e poi con lo s'riluppo, su tut.to il corpo, e.li tu1nore1ti d'aspetto gelatinoso (donde il nome cli malattia inixomatosa) e di consiste.nza el astica ; l 'ani1nale .a::i~11 1ne un aspett<> ripu,g·nante e n1u ore jn 4-5 giorn i. (1) G. SANARELLI. Das 11iy.1·0 11lUfouene l" irus. Be ilrag ::.u1n Studiu1.,, rte r Krankheit erregP_r a1~ ·serhalb des Sichtbareri. C. B latt f. B 'lkle1·1r.1log1e, Pa.rasitenkunde u. Infectionc;krankh ei1e1i. I prirte, YOI. XXIII , n. 20 (1898) . . . Io. El virus 1ni.roniatvgeno. ro11l1 lÙll CIOJI fil es tudio de l os virus no or,qani -:.u rtn.· . .i\n:t1t•:-- dt-> 1.1
l lr:i\'ell's idacl , :\ l onteY idPC'. 1 91.
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{.i.\NNO X.XX\-, .F'ASC. 16]
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oEZlONE PRATlCA
Tale malattia potrà forse acquistrure anche interesse pratico, poichè vie~e ora proposta (2) per La
distruzione dei conigli che infestano l'Australia, qve essi raJ>1Pre5entano un grave danno per l'agricoltura. Ma la malattia mixomatof>a ha soprattutto un crrande intere5se teorico, poichè fu la prima che t> venne attribuita a virus invisibili ed il nuovo con· cetto che, con essa, si venne stabilendo, potè aprire la ::itrada allo studio di tali vi.r us. Nella batteriologia regnava allora sovrano il microsc::>pio, che negli anni pr_ecedenti ~ra stato fe· condo di scoperte. ed ogni malattia infetti va veniva investiO'ata con la speranza di scoprire un nuo: 0 • vo cocco od un batterio. Ed an'c he ii" Sanarelli compì tali ricerche per la n1alattia mixomatosa, ma inutilmente. Eppure, egli osser\·a, la malattia è trasmi~ibile in serie, può essere riprodotta con una quantità rninima di materiale patologico, p~r esempio: dalia semplice secrezione congiuntivale che è sempre abbondante, mentre il germ·e non solo non si vede, ma nemmeno si sviluppa nei terreni di coltura. Ne concl11dtva che l'agente etiologico di questa malattia i1on apparteneva a nessuna delle classi' degli e&Seri organiz:ziati che siamo abituati a considerare come causa delle malattie spe~!fìche ed introduceva così il concetto di virus invisibile (o ultra-Yirus), di cui stabilivai i camtteli eissenzi~li. E., a>l•rP. o~servando cbe non era forse a:icor giunto il momento di ammettere che in natura esi5tano virus diff~renti da quelli costituiti da esseri 111icroscopici organizzati e ,-isibili con gli ordinari mezzi di colorazione, prospettava l 'iID.{POrtani.a delLa sua scoperta, affermando che tale questione meritava ·di essere discussa. Ed il iempo gli ha dato pienamente ragione. Il ooncetto di virus invisibili e filtrabili 1è stato poi ammesso; essi sono stati riconosciuti causa di num.erose malatti·e infettive ed il loro stuQ.io, sebbene ancorra tutt'altro chè completo, è stato tecbndo di risultati. Anche la malattia mixomatosa dei conigli è stata studiata ·da altri xicercatori, rra cui Splendore (3), M oses (4) , de Beaurepaire (2) e recentemente è stata oggetto di ·Un importan~e lavoro del Lip~chutz, di Vi.enna (5) , che ne ha fatto una comunicazione preventiv·a di cui crediamo •I
., •
''
(2) J-1. DE BEAUREPAIRE AR.\GAO. Mixoma dos Coe. lhos. Memorias do Ir1sti~11to Osvaldo Cr.u z, vol. XX, n. 2 (1927). \3) SPLENDORE. Ueber das Virus myxomatosum der Kaninrhe.n. Centnalblatt f. Bakt., I parte, 1909, TO}. 48, p. 300. (4) A. MosEs. virus d o 1n,ixoma dos coelhos. Meni. Inst. O. Cruz, vol. III (1911).
o
(5) B. LIPSCHtlTZ. Untersuchungen il_ber die A. et~o logie der Mi:vr.rr.,krankheit des Kani1ichens. W1e-
ner klin. \Vochens, 1927, n. 30. .
utile daire notizia anche perch·è essa rappresenta run giusto omaggio reso all' Autor.e italiano. Osserva L~pschutz che • dal punto di vista istologico, il nodo n1ixomatoso, come ha Tilevato co~ chiaramente Sanarelli, è dovuto alla proliferazio · ne ed all'ipertrofia delle cellule connettivali, che for1r1ano le così dette cellule mixomatose e portano ad una degenerazione mucosa del collageno •~ Ed il Lipscl1iitz ha tatto accur-ate ricerche istologiche che delineano bene il processo .ed ha soprattu·t t.o rivolta l'attenzione allo studio citologico della cellula m.i xomatosa, ritenendo che esso sia assai importante tPer chiarire bene l' ezioO.ogia. Sono an.Zfi11tro ·le· alterazio11i del ~11cleo che attr-aggorlo l'attenzione dell'os5e~cvatore e sono esse che sono state interpetra1e da altri (de Beaurepa1re-Aragào) co1ne clamiùozoi. Ma il Lipschutz, mediante la fissazione con liquido di Regaucl e la colorazione con Heider1hain, ha messo in rilievo altJ'e f ormaz.ioni a cui attribuisce grande importanza etiolo.gica. Egli ha osservato dej corpicciuoli cl1e sono scarsi negli istiociti poco rigo11fiati, ma che in quelli molto rigonfi sono a.::isai nurl1erosi e possono raggiungere parecchie c entinaia. Hanno :forma rotondeggiante o bacillare, talora a pietra CQte; la igrandez?-a v.aria dà. .qdélla· di -uno stro11giloplasma a quella di un grcsso cocco. Sono localizzati att()(l'llo al nucleo, nel protoplas1na cellularè che talora riempiono quasi completamente, ma non si trovano mai nel nucleo. Essi si osservano, non solo nelle cellule 1nixomato&e, ma a nche in quelle connettivali d.el tessuto la&so della cute .e la m'U.6colatura di questa n·e appare come impregnata. Per quanto riguarda il significato di queste formazioni, è anzitutto da escludersi che si tratti di (parti cel.lular1 noru1ali o patologiche; es&e sono da consiclerairsi come parassiti sirubiocellulari, che n0n è agevol~ inserire negli attua1i .sisterr1i di classificaziontt Per il comporta.n1ento tintoriale, è da escluderai che tii tratti di batteri o di protozoi; per la localizzazione e la manca11za di un involucro non sono da rit~ner5i 11è clamidozoi, nè strongiloJ>lasmi. Essi hanno piuttosto una certa somiglianza morfologica c·on le rickettsie, ma se ne distinguono per il comportamento colorante e IJ.ticrochimico, corr1e per Ja localizzazione. Lipschutz ammette quindi che si tratti di un nuov o gruppo cii agenti di malattia, a cui egli dà il n orr1e ·di Sanarellia (an.alogaimente alle Pasteur ellia), in cm.a ggio a Sanarelli che per il primo ha descritto accuratamente la malattia, che l'A. designa appunto, come « malattia di Sanarelli 11 • La definizjone di San.arellia sarebbe la seguente. !Microbi difficilmente dimostrabiùi, · di forma coccobacillare, di grossezza varia da quella di uno
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s lrongilopl asma a qu·ella cli un giross-0 cucco , c.l1e parassitano certe detcrmi11ate cellule (istiociti) in mu cchi più o meno grossi situati nel protoplasma che nr. viene più o n1eno riempito e che circondano il nucleo. Il vir:1s è filtrabile ed è conservabile in glicerina. Per il virus della malattia mixomatosa, vienP proposto il norne di SanaretZ.ia cunicuLi. Il rnetoJ.o di studio, che Ltpscli-iitz ha usato jper la malattia mixomatosa, dovrebbe applicarsi anch~ per ultre rr1alattie specialmente da virus · ftl>trabili e particolarm en te p·er il sarcoon.a di R ous, che con la rnalatti a 111ixorrtatosa !Presenta m olti punti di A. FILIPPINI. contatto. 1
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CENNI B!BLIOORAFICJ. (1) •
comple.3.so costit-ù iscono· un rr1ateriale prezioso 1per il clin ico, per il r·adiologo e iper l'operatore. Nel capi.tolo riguaroante il duodeno, <l-0po un accenno agJi aspetti ra-Oio·Iogici d el diuod·e no not"male, \50no d escritti e raffigurati: i segni radiologici diretti e indiretti dell'·u lcera duodenale, la stenosi del buJibo duodetnale, i.e .p eri·diuodeniti sopra e sottomesocoli·C·h·e, il duodeno nella c olecistite, i di v·e rtiooli del d1uoden o, il diuodeno dopo interventi Chirurgici oo·a.stro-duodeno-di1oQ:"ÌUnali . Il ohirungo e il radioJo,g o trovano in questo libro il ris11Jt3.to di una lunga esperienza, alla quale possono fare appello, e nella pratica ordinaria, e nelle situazioni difficili. R. ALESSANDRI . Grenzen des 1Vormalen und A. nftinge des Pathologischen i m Roentgenbi lde. sa edi. zi-0n e aumentata, pag. 582. Geor g.e T hicme. edit ore I.Ji'Ps ia, 1928. MaI'chi 36.
.t\LBAN KoHLER.
P. DU VAL, I. CH. Roux, H . BÉCLÈRE. Radiologie cll nique du tub e. di gesti{. I. Estomac et Duodénum.
:Ylasson et C.ie, Edit eurs . Paris 1927. Un volume di 340 pagin ~ contenPn te 400 radiografi e e 432 schemi. Frs. 250. ~ Rileg·ato in 2 volu1ni: Frs. 265). 1
Quest ') testo-atliante .ji l'::l diologia clinic·a fa grélJ11de on or e, e agli A A . e all'Editore. Brevità e • chiarezza ùl . espooizJone, tavole nitide,• c0rrr·e date • sen1pre da sc•h em.i espli·cativi ; edizione ve.ramente signorile. . · . & il frutto di una collaborazione r ad io-·n1edico. chirurgica i.n tin1a e costante, che dura da 15 anni . Questa prin1.a ·parte apre la seirie di 01PeT€ ana.. loghe, che costituiramno gli Archivi ·di RadiolO\:,oia clin ica. ;· Difficile è r iassumere il contenu to di questi diue primi capitoli, ch e se si raocomandano per il testo, fa nno p.rincilpalm·ente app-ello all'immag ine visiva. Do.po un rapi do ceilfilO della tecnica ra.diologjt.:a seguita. con aocenno ·alla pne·umor.a!diogirrufia dello ~to1na.c.:o , e agli a-s(petti dello stoma;co normale, gli . ..\c.~ . tra.tt<:i no in distinti par agrafi : l 'i'Persecr ezion e, la pto6i ga·str ica, lo -stomaco a casca ta (a copp a d i champagn e' , le deiformità dello s tomaco do,·uLe a comp reS1Siorne da organ i vicini , l 'ulcern <'roni-ca de1Jo stom <.t.CO nelle sue varie sedi , il yalOIT'e della d iagnosi ratdiologica dell'u'l cer a gastrica. il contro11o radiologico dei risuJ tati terap~11tici , le sten osi del piloro , lo ·stom aco bilo·c ularr. n cancro d ello stomoco, le imagini pseudolacnn ari, i 1umori p·edurncol a ti-sottomucosi, i diverrti('Oli. Yl'r i dell o stom aco, lo stom aco n e!lle erni-e cliafrUtI11n1<tti<:h e, lo s tom aieo dopo v ar i in terve•n ti f' llirurg:ci.
In ciascu11 ca1pitolo son o esem pi tipici ctell'a'ff·ezione, tratti dall'esperien za clinica degli AA .. e in Si prega d'i nvia re cl ue copi e dei libri di cui si <1 P"i<l r r'1 l a recension e. (1)
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lL POI.lCLl.i'\ICO
I radioI ogi ben conoscono il libro di Kohler la cui prilna edizione risale al 1910: dop-0 tre anniJ da1.1a IV edizion.e ecco questa quinta accr·e sci uta notevolmente e qua;si irrilconoecibile .dalla I edizi·one del 191Q. Con questa quinta edizione esce ·Uin-a edizj one jn inglese . L e linee rfondrumentali de l li•bro n on alP'paiono modi.rficate . ·La fortuna d el libro aviuta tra i radio:I.ogi consiste specialmente n el fatto •c he Kohler è stato il primo a richiamaire l 'atten zione su quei segni radio·lo1gici eh.e r ruppresentano il limite tfra il norm.ale e i!l 1p ato1ogico. La parte r.Locnu·a rdante lo scheletro costit ui&c-e la m.età cinc.a del libro ed è naturale cl1e l e 0 ssa si p r estino più di ogni altJra: parte jn 1questa 1di·s tinzion e: nei ri1guardi del cuor e .e dell'aorta ad eiS. n on è p ossibile una n etta distin_zione fra fl norm-ctle e il 'Patolo·g ico. Bas ti o.d ·es. ri-cor dare (per le ossa eom e a seconda 1della proiezione può CoffilPairir e iSul bocr:do di un os·so u n a ilrruinrug;n e a p'Parentemen te an omala dovuta ad es. alla pr oiezione della cr esta ossea ipunto di iniipiant o di un muscol o~ come tal'Volta s:iJa di1fi·cile s enza ten er presen te i punti di os sificazione " la prt~5enza di OS&'l sesam oidi giudicare della :1 lterazi 0n r o di un a frattura di un osso, eoc. Qua11to sia im portiante giuidionr e del limit e fra il nc1r 111:.1lf' e il patologico pirr 1'élJp1Parato diger ente lo dimostra 11 f atto che ta.1c argomento h a ·c osti1 t1ito argom en to di r eJa7.iO!lle i n uno dei passati (:ongres.-si italian i di R adiolo1g ia. :M~LAN I E. 1
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Radioterapia. Volume di 509 pago. con 91 figur e intercalate n el t esto. -· Union e tiJp ografir a .ed itriice torinese . 1927.
P ONZ IO tNl .
La contin ua, quas1 vulcan ica. evoluzion e della giovane scienza che dalla scop€r ta di Rnentg€Th
580 •
[.~J\'NO
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X;\X\i , f ' .\SC. 16]
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SEZIONE PRATlCi\
ebbe origine, la vastità dei 1PrOb·l€1mi biologici che ne dischiuse le difficoltà di ordine fisico, non facilmente comprell.6ibili alla menta~ità del m ediico, tutto ciò ha ostacolato fino a pochi anni or sono la comparsa di trattati di radioterapia degni di tale n ome. Di questa verità il nostro A. si è mostrato più d'ogni altro consci·O. ·Egli ha evitato di additare al medico, cui si rivolge, J.e tecniche di applicazio11e oggi in uso, tecniche che ben presto saranno superate da altre più rispondenti, frutto della diuturna osservazione e delle nuove conquiste di ricercatoli. Ha voluto invece formare sullo scr~tto i più importanti fatti veramente acquisiti, le basi che gradua1mente, faticosamente sono state raggiunte, ma che rap1Presentano l'uni·c-0 n ostro tesoro per.chè non saranno demolite negli anni av, venire, perchè, ampliate e rafforzate serviranno sempre alle ·su'ccessi've èostruzioni. Sicchè il libro del Ponzio avrebbe potuto più rispondentemente intitolarsi: « basi fi siiche e biologicl1e della radioterapia • corue del resto J 'A . ha messo per sottotitolo. E all'estrema importanza di questi argom enti ha corrisposto una scrupolosa accurata precisio, ne nella ricerca 'bibliografica e una obbi ettiva, chiara esposizione, veramente mirabili. Tutto ciò riuscendo a ris1pettare fino allo scrupolo la verità dei fatti. Ma un altro .p regio ha il libro di Ponzio: un monito. Addita e svela ql1ante difftcoltà oocorra surperare per addentrarsi seriamen te a prati-car e la radioterapia. Branca della medicina eminentemente .clinica, dove ci si deve, fors e .p iù che in qualsiasi altra, r egolare caso ·p er caso, ma per la quale cognizioni anche minute di fisica sono assolutamente indispen$abili, come è i:idispensabile la posologia al m edico pratico, la bilancia al farmacista. Mà la fisica non deve essere la sola stella a guidare Ja rotta della nostra cura. L'uom o ~ troppo compl·esso organismo •p erchè pO$Siamo calcolarne Je reazioni a i diversi stimoli con semp1lici e.quazioni matematiche. Ed è p·er ciò che nulila delle pur ~empre sc·a rse osservazioni cliniche e sperim entali deve es~ere trascu.r ato anche dal prat.i.co cultore ·di questa bran-0a. Tutto potrà concorrex.:e a perfezion·arla, a sospin gerla rapidamente nella vittoriosa ascesa verso il suo immancaG. M. hile avvenire.
tavole ·tutta la complessa mate~ia della .radiodia· .gnostica, tavole confortate da schemi, dichiara ch,e 1dal libTo non si dev.e richiedere ·p iù di quanto es.so offre. Infatti se la c-0mrpi'.la zione d iciamo così t abellifoqne di una ·scienza ha il v-antaggio della .chiarezza e dell·a s emplicità, ta:le co·rna>ila zione può essere utilie come un ripetitorr io de11e proprie conoscen ze ill1 modo c'.he in breve spazio ci sono ricord·a te le notizie ·più importanti che riguardano una determinata ma:lattia n onchè le malattie più imqJortanti che d·evon-0 essere p oste in dis·cmssio·n e. 11 1ibro ha il pregio di avere r3J~giill1lto questo scopo: aiccan to ai vari sintomi a lieuni simboli ci ricordano se il segno ricordato è siouro o m en o, se essv ha 'V·a lore o n.on patognom·o nico, ecc. Le tabelle rigiuardano tutte l e vairie malattie dei vari orgmi al l'infuori delle m a:lattie ossee e articola ri .
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MILANI
\ V. BRONKHORST. Kontrast und Scharfe im Rdntgen-
bilde. Edit. G. Tb i eme, Lip,sia , 1927.
Il libr-0 fa parte della raccolta edita a cura der ·gi.0111ale tedoooo ·di radiologia « F·o~tsch.ritte alllf dem Gebiete der Rontgen straìllen » e si occupa della fine tecniica radiolo·gioa e spiec) almente di quei p erfezionamenti che vaLgano a mi.gliorare l'esecuzione della r adiografia e in ultima analisi ad affinare la diagnosi. ~ umerose ii1lustrazioni e tavole dimostrative. VALDONI.
Dusosr. Les bases physiques de la radiothérapi e. Gauithier-Villa.rs, Pari·g i, 1928. Un vdlume in-8, di 99 pagine, con 50 figure. Franchi 10.
J EAN
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1
Roentgendiagnostik d er Erkran lrtlngen inner er Orqane in Tabellenform. Pagin.P 198, figure 590. Georg Thi·em e editoTe, 1928, Ljpsia. ìv1. 13,50.
R\ifMERlCH MA RKOVITS.
IJ libro in pi•ocola mol e vuole iportare al medico !Pratico la ipossibilità di r end81I"si ragione in mo'do lY.reve e succinto di tutta la complessa materia deO.la radi ote.r~ia specialmente dal prm.to di vista fisico. Il libro ifa p·arte di tutta 'llna serie di attualità fisioterapiohe ed è il terzo del grup.p o di memorie suJla .radioterapia : in questo gruprpo :fa ;parte ill libro del Ledoux-Lebard alit ra volta r ecensito. Il libro è divi1so in 6 ca>pitoli : nel IPlfimo in modo· • sucoeinto sono espO'ste le idee attuali surrla costituzion e . della materia: il capitolo DI è dedic.ato alla produzione dei raggi X; il III all'.assorbimento· dei ra·g gi; i 1 I\' è dedicato ai fi[itri; il VI agli aipparecchi e ai mezzj di mis ura dei rag1gi X; Il VII alla tecnica d ella radioterapia. Il libro è raccom·a n·dabile anche al inedico prati~o.
H olzì\nt')cl1t c:J1c ha voluto scriv·ere la prefazione
per questo libro che si pr-0ipone di ord.i nare in . -
E.
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MlLANl _
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IL POJ.JCLlNlCO
Die Diatftermie . Sesta edjzione accrescittta, con 125 figure, pag 246. .J uli u s Springer, 1928. Marchi 16.
.JosE1··
J{O\.VA1{SCHif{.
La strutt11ra fon<famenié.ùe del libro notissimo d el J{ . .aI>J)are in ql.1esta r111ova 5cst.a edizione in
complesso rispettata: la parte fisica della diatermia, lo stru1nentari0; la tecniGa, le azioni fisiologiche dP.Jla diat~r·rr.:~ia: ie applicaziu11i rr1edicl1e e cl1irurgiche della ùiatermia costitui&cono i capitoli fnnda1nentu.li. l\1a i du~ ultirr1i capitoli en1inentemente: pratici s ;)fJO stati profondarnenl P ri~1 aneggiati: n1oltis::;in1e F0no le ag:giunte e il tratta1nento delle varie 1nalattie è stat0 iaggior11ato. Il libro è destjnato - - come le altre edizioni a una largia diffU5ione : ·sarebb~ desiderabile che anche l'eùizione italiana orarr1ai esaurita E. M!LANI. ~egùis5e questa tedesca. I
PLOTNIKO\V. Kurzer Leitfaden der Pliotochemie im Ulen ~t ;-
der Mediztn, in5besondere der L iChttherapie unà Photophysiologie. Edit. G. Thieme,
be in cUJra pa.reoohie migliaia. di mia.larici , tra i
quali non pOC"hi sifilitici in .atto. Non esiste quindi un antagonismo tra malaJ:ia e sifilide, oome quello che 1'0. ha osservato tra pneumonite e ma.La.ria (in tal caso è 1a polmonite che estingùe la. malaria); giudica perciò inefficaci i tentativi che oggi si fanno per curaTe la sifilide comune con l'i.nfezione m.alarica. L'azione benefica. della ma.La.ria nei par.aliti.ci progressivi, ormai accertata, .appare p€rciò ~i difficil1nente spiegabile. Non è certo dovuta .a lle temperature iperpiretiche pirovocate dalla terzaJla benigna, perchè le stesse temperature determinate con mezzi chimici sono inefficaci. Il meccanismo d'azione deve essere un àltro. lnfatti' nei morti . . di paralisi p·rQgressiv.a (non ou.rati con malaria) si trovano costantemente abbondanti spirochete nel cervello, spesso aggruppate in vortici od ÌA grovigli di numerosi individui. quali li videro nei preparati presentati .alla Società medica dal prof. Br.avetta e dal dott. Per.aochia, antichi all~evi dell'O. Per contrario nei paralitici progressivi stati sottoposti alla, terapia malarie.a mediante innesito di terzana primaverile, q•u ando vengono a socoombere non si trovano pVù spirochete nel cervello. Invece si trovano assai numerose le spirochete nella milza · e nel midollo ,d elle ossa. Molte spirochete .appaiono immobili, raggomitolate su se stesse a guisa di cavaturaccioli ialini, e SleIIlbr.ano: perciò più oorte e più grosse delle spiroohete vive normali. Non si può per ora escludere che queste forme in estinzione sieno ;Iovute .ad un fenomeno post-mortale, e8Sendo state osservate in cadaveri sezionati ventiquattro ore dopo 1a morte. ì\tf.a ciò che più colpisce è il reperto di spirochete ~cora Yive e vivaci abbondantissime nella milza e nel midollo osseo, mentre non si trovano in altri organi. La quantità delle spirochete vive in detti organi risultò in qualche oaso così grande, che la dimostrazione potè farsi facilmente ool semplice esame a f resoo, che permise di vedere spirochete mobili ed agilissime. Questo è il fatto nuovo più in1portante che getta un rag~io di ]uoe sulla terapia mal.arie.a della pairalisi progressl.va. L'infezione terzanaria maligna, oon le lesioni e oon le reazioni ohe d etermina essenzialmente nella milza e nel midollo osseo, esercita un chemiotattis positivo sulle spirochete, che vengono Tichiamate in massa dal cervello verso gli organi ematopoietici. L'effetto utile della m.alaria sul paralitico progressivo è dunque dovuto ad un fenomeno di rivulsinne (quale era inteso nella vecchia J)atologia e nella vecchia terapia) che vale ad attirare le spirochete l<>ntano d.al sistema nervoso centrale e permette oosì la. regres.5ione e la sosta <lei processi patologici ivi in corso. Per qu€Sta azione, che l'an~ t ico Ra.sori direbbe di oontrostimolo, viene distolta la spirocheta dalla localizzazione cerebrale, ma l' infezione sifilitica roota. ooi suoi caratteri generali speoifici, ma deve diventare perciò più ac006is:ibile a.Ile cure generali aspecifiche. 1
Lipsia , 1928. i:: un co1npendio di foltochim1ca destinato a m edici; dop0 u1Ja esposizioJ1·e accurata della te0tria l'.-'.. descri\·c la tecnica di molte indagini fotochi1111c:he co11 speciale rigu ardo aUe . applica:zioni 1n
farnia.col og1a. ll testo, -di 200 .pag. cirea, è corredato da belle
v'ALOONT.
figuf ('.
ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Società Medico-Chirurgica di Pavia.. Seduta del 10 febbraio 1928.
Presidente : Prof. A.
[:\N;\0 X.\.\\ . FA!"'t .. 16 }
FERRATA.
Sopra alcuae dermatosi dei lavoratori.
Dott. R oBEHT O CAsAzz.\. - Dopo aver riassunto le attu.ali oonoscenze sulla questione degli stati di allergia della pelle in generale, l'O. ne cerca l'applicazione nel campo delle dermatosi dei lavoratori, accentu.ando l'importanza dell'esame sistemar tioo in questi .ammalati della reattività generica e specifica della pelle. Riferisce poi di alcuni oasi personali (forme <lei fototipisti, forme da olii, da trementina, da cemento, da fabbricazione della seta artificiale, fra cui alcune con alter.azioni ungueali) in maggior parte studiati sotto questo punto di vista. Qualche fatto nuovo per interpretare la terapia malRrica detta paralisi progressiva.
L'infezione malarica. non &stingue la sifilide. 'l'ale fatto venne dall'O. accertato ripetutamente durante la. guerra, quando ehAcHILLE MONTI. -
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s.E.ZIONE PRATICA '
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Sullo sviluppo della muscolatur·a det grosso intestino nell'uomo con speciale rlguar<So alle tenie e ai vasi. N100L1 L. L'O. ha studiato il modo oon cui si farmaJlo 'i pri1ni ispessimenti n.e Jla musco1atura longitudina.le, prinw a.bbo.wo delle tenie, nel grosso intestino di una. se1rie di feti umani di -vari periodi di sviluppo. Egli ha Yisto che, s i.a m.aoro- che nllicrlQSCOpÌoamente, essi ç.ompaiono rl.a,pprima in numero di due e po.i di tre su q1U.ei t1·atti del grOISr&o intestino che per i pri111i sono soggetti .a una distensione della parete per l' .accumularsi del meconio e precisa111eu tc. in quest'ordine st1ccess-ivo; sigma. ~lico - tratto sinistro del colon trasverso - ceco. Ha studiato poi i vasi del grosso intestino e li divide in due gruppi, come già feoo Lineback per il solo oolon dell'adulto: Yas i a breve decorso e ,·as i a lungo decorso tr.a..~ersale1. Ma egJi ha p1U.Te osservato che i "-asi lunghi del ceco si approfondiscono al lim.i te mesocecale delle tenie libere e che i vasi lunghi del tratto terminale d el s igma, dove La tenia. libera è una sol.a, ltanno un comporta.m ento particolare in rapporto con le tenie. Prima della oomparsa delle tenie i ' "asi hanno già 1a loro definitiva disposizione. Disposizione vasale e distensione della pa1·ete intestinale data da.ll'aooumul.arsi del meconio, con successi ,.e ritmiche oontrazioni della tonaca circo1are, sano per l'O. f.attori di grande importanza per la formazione delle <e t.eniae coli ». ~icerche
sperimentali sul virus vaccinico. Dott. LUIGI CATTANEO . - L ' O. es.1)one una serie di esperienze sul coniglio a rrivando alle seguenti ronclu.sio~:
1) Tutti i v.a ccini di -viI'lllle11z.a normale per l' uomo e per i bovini attecchiscono di reg<>la anche S'tLl rivestimento outaneo del coniglio, producendo la ~arat.t0ri stica cherato-oongiuntivite, se inoculati, con inod.alità op.p o1rtune, sulla pelle. 2) Inoculati n el parenohima del testicolo l.a maggior parte dei vaccini l)Tod11cono t1n processo infiammatorio loca.le; l 'infezione è trasmis.sibile ool materiale raccolto d.al · quinto .al settimo giorno nei s uocessivi pas.saggi ; di r egol a il processo aumenta d'intensità. 3) Solo alcuni tipi di vaccino si adattano ad attecchire nel coniglio, nel oottoout.aneo o nel cervello, quando vengono direttamente introdotti in questi organi. 4) L'inoculazione di questi speciali tipi di vaccino ? el cervello per vi.a transparietale od orbitale produc.e un processo infiammatorio acuto delle m~ ningi oon diffusione dell'essudati<> ialle guaine e qualche volta oltre l 'avventizia vasale nel tessiuto nervoso stesso senza .a.Iterazioni degli elementi n.er... vooi dimosnra.b ili con 1n~todi comruni. T.a le processo infiammatorio pir esent.a oaratte.ri e decor~ sostanzialmente identici a quelli che nelle stesse condizioni il virus produce in .altre sedi per es. nel tessuto connettivo sottocutaneo e nel testicolo. 5) La ricerca dei 001'pi di Guar11eri nei processi looaLi d·a Yirus. 'T·a.cci11ico oon se.de vis.cerale o comn.nqt1e .a.lJ'infnori <lellia. carne.a è sempre riuS C'i t.n nega.ti Y a.. 1
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6) n vinus vacc1n100 inocu1ato sulla 00 rnea e sulla cute non dà 1nai localizzazioni secondarie nei visceri in generale, nè iin particolare negli organi del sistema nei-voso centrale .e loro dipendenze. 7) I virus vaccinici dotati della .attitudine ad attecchire nel coniglio .al di fuori del rivestimento cutaneo, introdotti per via so.t tocutanea e nel sangue cjrool.ante, si djffondono n~ll'orga"nismo, ma non danno mai looalizza,zioni nei visceri, nè nel sistema nervoso centrale. Il Segretario : Dott. RICCI. 1
R. Accademia Medica di Genova. Seduta del 27 gennaio 1928. Controllo radiologico dell'azione dell'istamina sullo stomaco.
Dott. P. BER.al e dott. M. MAINO. - Gli 00.., partendo dall'ipotesi che l ' istamina - eccitatrice della secrezione g.astrica e della motilità dei musooli lisci - iporesse ooperire un',azione sulle fibre muscolari dello stomaco, h a.n no cercato di studi.are r.adiologicamente se l'Ista.minia iappoirtasse modificazioni nel tono, nella peristalsi e nel t.empo di s cuotimento dello stomaoot esaminato col metodo del comune p.asto opaco e nella secrezion~, controllato ool metodo combinato. Le indagini sinora esperite non permettono di concludere su di una netta e oostante azion.e dell'Ista.m ina ·sul1a 111uscolatur~ gastrica. Tu.ttavi.a èinnegabile e~ .l'amina di cui si può controllare . agevoJmente la pressoohè costant.e azione ipei'Se-" cretori.a, esercita una oerta influenzia. ora sul tono ora sulla peristalsi, influenza variabile da soggetto a saggettò. Alcuni stomaci non reagiscono iaffatto all'inie~ione di Istamina,, .altri reagiscono g.c;>lo in una delle loro p·r op.r ietà muscolari, altri anoora offrono tutto il quadro - pe·r quanto ridotto - di una inercinesi . . Osteite deformante del Paget con sarcoma dell'omero.
Prof. SEGALE G. CARLO. - L'esame clinico, radiografico ed istologioo dimostra trattarsi di una osteite deformi3.nte del Pa.get insorta in un uomo di 50 ianni, e con localizzazioni p rev.alenti al crianio, a lla cl.avicola, e .all'omero destro, iaJ. femore sinistro; s ull'alterazione primitiva, e in corrispon~ denza del t.essuto di 508tituzione del midollo diafisario dell'omero destro, ha preso origine un sa:rooma .a elementi fusocellul.a.ri e Polimorfi, dotato di ,alto grado di malignità, ohe ha condotto alla frattura della diafisi omerale. La Wa...qgermann è negativa. La di&aLrticola.zione della sp1al1a è seguita da ~arigione senza recidiva locale. Dopo sei mesi 1'.a. muore per metastasi sarcomatosa cerebrale, oon localizzazione nel centro oviale e invasione delle meningi. L'O. riferisce un altro caso, un osteosarcoma della &oapol.a in un individuo di 66 anni affetto da osteop.a tia del P.aget, e vengono per gentile ooncessione del collega Porro presentait-e le radiogra.fie illt1strative.
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( ANNO XXX\, l:ASC . 16J
JI . POl.lCL! Nl CO
La ooncomit anza di <:.&Si di sarcomi delle ~ dotati di alto grado di malignità:, e in.sorti in pagetici non è affatto rara. Data la relativa scarsezza di sarcomi di fronte ad altri tumori e la relat iva frequenza di sarcomi in pagetici ed in età adult a , vien fatto di pensare che non si tratti di una pur.a concomitanza, e non è da escludersi che questa osteopatia crei oondizioni locali predispQnienti. ~···I" 1.!
Alcune considerazioni sui cosi detti "falsi débits ,,.
Dott. V. RAFFO e dott. G. MAZZAO U VA. Gli 00. dopo aver rapidamente riassunta la letteratura sull' argomento, riferiscono di .aver Tilevato, nei casi di tubercolosi renale oooorsi .alla loro osservazione, l'esistenza di falsi débits ureici oon una peroentua le del 15.75. Hanno alt r-esì dimostrato l' esistenza di falsi débits ftaleinici n el 5 % .dei p.a.zienti. La formula. correttiva di Chaba.n ier, Gaume e Papin, per l'urea, ha loro fornito ;risultati soddisface nti. In uno dei casi il quoziente di Tia.rdo non ha corric.>posto. La cromocistoscopia all'indaco carminio si è dimostrata nei casi in questione •U n prezioso metodo p er la valuta.zio.ne funzion alp re-• nale. Sulla tubercolosi delle cartilagini costali.
Prof . T. BrANCHERI. - L ' O. in base alle sue -osservazioni, ammette che nella maggioranza dei c&si s~ t r a tti di pericondrite tuberoolare € che solo eccezionalmen te l'inizio della malat tia sia intracartila:gineo : in quest'ultimo oruso la cartilagine cont iene zone di ossificazione ch e &ono la sede primitiva del m a.le. L ' O. segnala l'importanza. del t rauma oome fat tore predisponente. E gli ha contrap·p osto alla cura medie.a. solita la cu~a chirurgica, .asportando ampiam ente tutto il focolaio mo.r boso, 1a qua l oosa f.u sempre possibile senza .apertura della p1eura e sen za in ciden t i di .alc11n' altr.a specie; e conclude in f.a vor e di qt1est'ult ima, .t anto più che spesso si tratt a di una manifestazione tubercolare clinicamen te unica. Riferisce 8 casj guar iti con tale metodo.
da Askan.asy, Prym, Beckmann, Demole, .Lu.nghett,i, l'osservazione di Chiuroo appare partioola.rmente interessante oltre a diverse particolarità struttur.ali per I.a grande estensione presentata dall' alter.azione morbosa, che non pare sia stata mai riscontrata. L'O., a.vendo avuto l' occasione di esaminare la numerooa collezione d~ preparati mioroscopici di surrenali p<Jsseduta dal prof. Lunghetti, conclude ritenendo che l'alterazione in parola si risco·ntra non molto di r.a;do in rapporto a.i più diversi sta.ti morbosi. Contributo alla conoscenza dell'anatomia patologica delle ghiandole salivari.
Prof. B. L UNGHETTI. - Con l'esame microscooico delle ghiandole salivari (parotide e sottoma~cell.are) di una s~santina di individui, di varie età e morti per malattie della più va.ria natura, 1' 0. ha potuto rileva re con relativa frequenza delle alterazioni morbose ia, oarioo del parenchima, dei cond·o tti esoretori, d ello stroma. Le .alterazioni p.arenchim·a li, che più di frequente sono a pparse sono consistite in fenomeni regr essivi varì fino alla distruzione di un certo numero di ~ellule p.arenchi1nia.li . N ei condot ti escretori, oltre a modificazioni del lume, e d el suo oontenuto, 1'0. ha pot uto risco·n trar e delle .alter.azioni di v.aTio a ener e a oarico t anto dell'epitelio nel suo com. plesso quanto delle singole cellt1le che lo costit uiscono. Nello stroma 1' 0. ha n otato passi di semplice .a ddensamento di prolifer azione più o meno acoentuata r.ar~.mente di fenomeni regressivi . Cons tatazioni' di un certo inte r esse l'O. ha potuto f a re anche sul çom portamento del tessuto adiposo -in seguito alle ghiandole stesse, nonch è sulla strut tura e sulle modificazioni che po~no P re.senta.re le diverse for1nazioni linfoidi rep eribili· n ella oom p.agine 'delle ghian dole salivar i. ~
])ott . C. L &rNA'f I . -
ani1na·lt~
G. M ARIANI (Studente). - Sulle ali eraziO·ni dèl.l'ipofi si nei capponi castrati da lungo t empo. Ricerche sull'emogramma di Schilling nel campo ginecologico.
R. Accademia. dei Fisiocritici di Siena. Seduta del 27 genn aio 1928. Sopra una particolare a lterazione delle capsule surrenali.
Dott. G. A. 0 Hrunco. - Descr izion e di un caso n el qua.le le surrenali di l1na donna di 50 .anni, mor ta per broncopolmonite, eh-e ap p arivano da ambo i l.ati in pr etla a p aTte conge~tione p assiva, present.avai10 la maggior parte dei cordon i e dei glo1neruli cor ticali, occupati da cavità più o meno ,oluminose, manifestamente prodot tesi p€r la distruzione di 11n certo numero di cellule parenchi1nn.J.i. l)er qu.anto una simile alterazione delle snirennli sia ~tata già notata da ,·ari autor i, specie -
Jlicosi 1-are 1in
Dott . M AR.IO 'l'RETTE::NEtto. - - L 'O. ha stu diato prima il ~mpo~-tame nto deTI 'emogr.amma n el campo fisiologico; sulla b ase della conoscen za di esso l1a stu diat o le .alterazio ni che le ,~arie oause n1orbo<.:e ginecologich e det0rmina110 sull'emogr a11una.. Dei più i nter essanti tipi di esse l' O. presenta .delle tabelle e delle curYe. Egli conclude che l'en1og1·.am ma è u n buon segn o obb iettiT"o i] quale. inquadrato t r a gli altri sintomi clin ici e bene interpretato, può rl.are ele n1en ti u t ili e quale?~ volta decisivi p er .alcune indicazion i op~rator1e. per il deoo~o delle oper ate , e, in genere, per. la. diagnosi, la p r ognosi e Ja cnr.a di molte ::tffpz1on1 ginecoloe:iche.
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:::,EZ 1ON E f'HA TIC,>\
Sulla liponecrosi multipla sottocutanea.
Prof. G. AiloRONE. - Dopo aver illustrato 5 casi clinici di liponecr~i sottooutanea spontanea, .a fooola.i n1ultipli diffusi e .a fooolai bilaterali simmetrici, l'O. definisce n.elle sue varietà anatomo-cliniche detta .a.ffezione, se non rarissima, certamente .assai poco nota. Ne discute i11 modo p.artioolare la patogenesi , inettendo in rilievo le oondizioni etiologiche ed il oomplesso meccanismo formativo delle lesioni, e conclude, a questo riguardo, che la liponecrosi sottocutanea, se trova la sua causa. determinante più frequente in un trauma quando l'affezion e sia oostituita da un focolaio unioo, ripete la sua o.r ig ine da più condizioni nelle forme multiple, un gruppo delle quali si deve ritenere di natura di~ndoc rino-simpatic.a. In queste, l'alterato metabolismo del grasso dipende nte d.a disfunzioni ghiandolari c<>mp1esse - oon predominio di quelle ovaro- o testicolo-tiroidee - costituisce il fattore disponenLe; mentre il fa.t tore efficiente è da rioe1·carsi di regola nell' ischemia o comunque n ell'ins ieme dei disturbi del circolo sanguig110 periferico - od .anche in vere alterazioni v.as.ali tanto com uni n egli stati disendocrino-simpatici, atti a provocare jn determinate con dizioni quel processo a utolitioo della cellula adiposa che sta a fondamento deJJa oosidetta citosteatonecr osi del tessuto cellulare sottocu t.aneo_ Lo studio d elle ·proprie osservazioni, e di quella di Bignami, in J>artioolar 1nodo fra le oss. delLa letteratura., suffraga in modo verosimiJ1nente probativo un tale concetto patogenetico. Linfangtoendotelioma del grande epiploon.
Dott. C. LEINATI. - L ' O. illustra un ca.so di linf.a.ngioendotelioma del grande epiploon, asportato operativamente dal p-rof. ~Iorone, molto intere.ssan te, dal punto di vi.sta clinico, perchè si potè intervenire quan1do il .tumore era a!loora suscettibile di cura r a dicale; ed ranoor più dal lato anatomo-patologico, perch è si trattava di un tumore solido - a differenza degli altri sette casi de11a letteratura - malgrado avessa raggiunto il vo1ume di un.a testa di b·ambino e d avesse invaso m~iv.amente tutto l 'epiploon. I stologicamente il tumore presentava una .spiccata e diffusa tendenz.a rJelle cellule en dotelial i di neoformazione alla degenerazio ne mucosa ; alla periferia era però chiaramente dimostrabile la proliferazione dell'entlotelio dei vasi linfatici. Sopra Ùn caso di obliterazione dell'appendice vermiforme.
Dott. P . Cocc1fERI. - In un uomo di 65 a n11i, mo.r to per carcinoma gastrico, l 'ap·p·e ndice, che apparve libera da quaJsiasi .ade.r enza patologica, presentò dimensioni abnormemente rilevanti, avendo una "Iunghez.z.a di 14 cm., ed u11 diametro di ciroa 10 mm. ~l Nelle sezioni t r asverse, praticate .a di ver sa altezza, l'appendice si mostrò completamente occupat a n el suo interno da un tessuto bianco-gi allastro piuttosto molle.
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L 'esa.me microsoopico dimostrò come nei due terzi distali dell'organo mancasse oompletamente il lume .appendioola.re, che si risoontrò solo . nel terw prossimale in forma di stretto infundibulo. Ne1la parte .distale dell'a.ppendice t 11tto l o spazio delimitat o d.all.a robusta tunica muscolare apparve occu:p ato da un tessuto connettivo 1aBso piuttosto ricco di vasi e di oellule adipose. Solo lungo l'asse dell 'appendice ~i notò un ricco intreccio di fibrille conn ettivali, sen.sibile sopratutto nel terzo medio dell'appendice. Nel terzo prossim,ale si notò i nspessimento notevole della sottomuoosa e del chorion , nel quale si vide qualche follicolo linfoide in via di sclerosi. L ' O., prese in r.aipida considerazione le opinioni espresse dagli autori per spiegare la obliterazione dell'appendice, concluSe ritenendo probabile che la oblite1'azione .appendioolar e da lui risoont rata fosse la oonseguenz.a di lievi f.atti flogistici svoltisi in un' a.p pendice insolita.mente ricca di tessuto linfoide, pas.sato oosì a stato di sclerosi: obliterazione, che invece di essere .:eguita da una retr.azione di tessuto, lJ.Ja an1to come postumo 1a formazione di tessuto cellulo-adiposo Telativ.amen~ a.bbondante . Il ,'jearetario: A. 0AROLI .
Società fra i Cultori delle Scienze ìllediche e Naturali in Cagliari. . eduta ordinaria del 20 gennaio 1928. Presidente: Prof. C. CE"NI. Il Jiquido mordente Petragnani nella colorazione Istologi ca.
P rof. G~ P ETRAGNANI. - Ricorda il suo metodo di coloramone d~lle ciglia dei batteri comparso su Il Policlinico, Sez. prat., .anno 1922. Per ottenere vantaggevoli risultati nella oolo1-.azi:one istologica egli h a do;vuto rinunciare ad ' una parte della energia mordenziante .d el liquido, dilu€ndolo prima di farlo .agire sul preparato, e I.a.vando questo n ell'alcool p1rima di colorarlo. Il tessuto nervo.so centrale è ben colorato e differenziato. Le cellule nervose son bene oolor.aite ed .an che la struttura dei protoplasmi è messa note\'ol1nente in evidenza. Svar iati toosuti ed organi colorati con questo inetodo dimostrano di ~ere dotati di cellu le nervose più abbondantemente di quanto sin'oggi risulti. Gangli nervosi ha infatti trovato oostante1nente sotto l'epitelio della linguia, nel p ancreas, nel suTrene; ma particolarmente notevole gli è sembr.ata La ricchezza di cellule n ervose dello striato muscolare del tubo digerente 1p er ct1i gli sembrerebbe più giusto che nell'anatomia istologica .d ell'intestino più che di un cc plesso me.senterico » si parl.asse di uno cc strato o tu nioa di cellwle nervose » o, come meglio, si de...c:;se alla « tunica muscolare» il nome di « tunica muscolo-nervosa» . La colorazione di un p1reparato riesce facilmente, per lo meno quanto i comuni p r eparati .alla ematoosilina ed eosina, e no,n richiedono più di 5-10 min11ti di tempo. Nei preparati si notano
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·. tre diversi oolori (eosìna, ema~lina -e bleu) di cui ognuno assume · diversi gradi e tonalità a seoond.a delle cellule e degli elementi, sicc'hè ne risultano utili differenzi.azioni. IJO. ~pone quindi i particolari del metodo e la formuJ.a del liquido mordente.
nuta castrazione appunto perchè è noto .che in segui t.o all'asportazione di qualsiasi ·ghiandola. endoarina., dopo un · certo tempo, si ha lia formazione di un nuovo equilibrio ormonico e 1pereiò per studiare nell',a nimaJe adulto l'effetto tlell'asiportazione di un.a ghiandola endocrina è necessario f a.rlo · 11ei primi..periodi dall'esportazione della ghiando1a stessa.
Influenza delle pennellature cutanee di catrame sugli innesti di tessuti fissati. (Nota prelimJnare).
Prof. B. PoLEITINI. -
Sulla frequenza di alcune malattie ginecologlcbe netta provincia dÌ Cagliari.
L 'O. oom11nica i primi
1i.sulta.ti di esperienze istitwite allo soopo di vedere quale influenza. può esercitare il catrame ~plicato ripetutamente sugli integumenti di orooohi di coniglio, ne.i' quali precedentemente erano stati praticati innesti sottocutanei di bacinetto renale di coniglio fi~ti in a.loool. L'O. ha constatato che, dopo 139 giorni d.all'innesto, dopo 97 giorni dall' inizio del trattamento con catrame e dopo 39 rpenne.Ilature, n~una differenza è possibile rilevare tra le neoformazioni cartilaginee degli orecchi pennel1ati e le neoformazioni cartfi1aigi 11ee deg)j <J>Teoohi non pennellati co11 catr.a.1ne . ,. Castrazione e anafilassi. (Nota preliminare)
Dott. E. SEOHI. L'O. ha pre parato cavi.e (masohi e fem.m ine) c.astrate (dorpo 12 giorni d alla ca.strazio.n e) oon .albume d'ovo oontell'.lQ)oraneamente a cavie di controllo norma.li. Al1a i11iezione di prova ha constatato ohe le cavie oastuate sono molto più resistenti allo shoc .an.a.filattico cl1e le normali, nel senso che soprav,rivono 1anche a due, tre dosi di .antigene mortali per i controlli. Prof. C. ÙENI. - Chiede al R. oo nelle s ue esperienze h.a tenuto conto degJ].i stata di squilibrio endocrino ohe susseguono alla oast1ìa.Zione, squilibri che · oambiano 1à.i Tuatura nei diversi periodi che decorrono dopo la oastra.ziOllle. Prof. G. PErrRAGNANI . - Condividendo col 8ecl1i la necessità troppo legittima, .di essere riservato in un reperto ottenu to solo su 6 cavie, particol13.ì'mente in un oaanpo sperimentale come qt1ello dell'an.afil~i, crede utile rendere noto quMlto gli è incorso di osservare sopi~ ben 150 cavie. Volendo ricercare l'influenza esercitata da questo o quell'.a.Iltisettioo aggi1llllto iaJ. sieri iaintigeni, ebbe a oonstatare, oon notevole costanza, l'azione filattica del formolo s ullo choc, qu.a.lora il formolo fosse addizioniato .al siero qualche tempo prima di iniettarlo iall'animaJe sensibile. Un'azione opposta gli risultò possedere l'etere. Tutto ciò sarà oontrollato. 111 ogni caso, se le espeTienze de l Soohi troveranno oonferm.iai, come si 1augux.a, nelle ricerche suooessive .e se da. p~ sua riuscirà a oonfermaire l'azione filattica del formolo, questa azione protettiva del fo rmolo ·potrebbe .anche, i n certa misuM, riporta.rsi al concetto espresso dal Sechi, in diiwndenza dello ohoc dalle seorezioni interne, perchè è noto ohe il formolo in veioolo albnminoideo ha. .azione neutralizzante sulla. adrenalina. Prof. B. PoLFlrTINI. - Fa osservare che ha f.atto praticar e n.1 dott. Sechi la sensibilizzazione degli .animali castrati dopo poohi giorni clalla .avve-
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Prof. M. BoLAFFIO. - Ria istituito un confronto fra l.a frequenza di alcune affu~ioni ginecologiche nelle Cliniche di Cagliari e di R-0ma. I f i bromi dell'utero danno cifre percentuali ulle ricoverate molto ialte tanto ia Roma che a C31gliaJ:i. Di fronte .a circa 5 per oento del1a media. delle statistiche tedesche il 10 % a Roma, 1'11 % .a. Cagliari. .A Cagliari si ritrovi.a. però la 1nedi.a generale, cioè e.sa.t taJnente :ill. 4. 75 %, fra le sole .a.in.m alate di atilllbulat<>ir io cioè del oeto più povero. Conferma d u11que della 1niaggiar f1· eque11za dei fibrom•i nelle c:L:i.ss i agiate. Il cOJn,cro del1'1rtero è rn8no frequente a Oa.gli·a.ri che a Ro ma, rispettiva.mente 4.45 % e 15.2 %, consideranclo tutti i casi presentatisi. ~-,:na i cir-00ndari facenti oaipo a Oagliatri il meno colpito è L anusei , il più co1pito I~lesia~'5, per l'.affluenza di cancri da OarlofoTte che ha popolazione ligure. L a t-ubercolosi genita.Ie femminile è i)iù frequente a Oagliari che in qualsiasi altra stat ist.ioa secondo il recente studio del :M~a. Il ciroondairio i1iù oo]pito è Lanusei. I1 P'rolasso geni tal P, come t11tte le ptosi. è pit1 frequente a Ca~lia ri che .a Ilon1a: rap presenta a. Cagliarj il 6.15 % delle ricoverate, di fronte a] 4.7 ~'o di Ro1na. P er la frequ e nza clel prolasso come della tub€rco•lo.<>i, cr ode e- c:.enziale la frequenza della costituz.ion.e. as t eni0<,i.. in ,S.artlegn.a, con cui va bene d'iacoordo ·1anohe la. ra-rità, relativa del canoro secondo quanto è 11oto da i te111pi di R<)kitanski. Ma 1.a stessa cootituzione crede debha con11ettersi oon C'ondizioni di ra.zza. Prof. A. B u sINOO. - P €<noo che la maggior frequenza di queste due inialattie (tubercolosi genitaJe e oanoro) tenga, in gran parte .al fatto ohe qui affluiscono in maggior numeTo, se non in totalità i casi molto gravi, n1entre le cif:re di iaJ.tri iainbienti si ricavano da llbateriale più vairio. Non e.siste un preteso· anta:gonismo, co1ne qualcuno vorr ebbe, fra mal.aria e tuberoolooi ; chè, anzi gli sembra. ehe sul terre.no di minorazione generica det.a1·min.ato dalla malaria possa me glio vivere e pros perare, la tuberoolosi. 1
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Redut.a. ordinaYiia dell'8 febbraio 1928. Presidente : Prof. C. CENI. Un caso non comune di asfissia localizzata parossistica (Morbo di Raynaud ?).
Prof. L "C" I GI FERR.\ NN"IKI. Riferi~..e di Ull<t donna la quale da circa 4 anni prese11t.a. «risi par~istiche di s incope e poi cianosi delle parti del oorpo che ~ubiscono l 'a?)ione di un t'affTedtlame n-
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SEZIONE PRATICA
to anche lieve : si tTatta di lU1 oaoo i.nteress.ainte p er due oi-dini di oonsi derazion•i, risp,ettiv:a.mente fisio-pat-0logioo e n osoigna.fioo. L a donna, che hGt solo 30 anni ed è ~mm.une d.a alltre ma.1attie, n Q111 prese11ta .a.ltera.z.i oni 1Qll'g.aniol11e . 1del suo s is tema vasa.le; mentre ]'esame fu11zion1ale -d el .s:istema ner,·oso de11.a viita vegetativa . e di quellb e.n.doic.rin-0 , dimostra. una soarsa sensibilità dsl v.ag.o ed un a relativamente f.acile ma p.a;rziale sensibilità del si1DJpiatico che si esaurisce presto. Tutto· ciò dà ragione di una at.assi.a vasomotrioo c11e, mentre })UÒ aJroeno in pa.rte spiegare l e crisi di asfissidi, non oltrepassa di moltù q·u ello che s i risoontra in tanti individui ohe p•a ssano per normali e che non presentano m.ai le crisi p.airossisticilie osserva.te n el1t malata. i11 p·a.rola. L 'O, descr.ive le caratteristiche 1Sturuate sl1l S1a11gue del malato e pensa che la coincidenza delle varia2ii-0ni deJ.la a. u toa.ggltl ti11iazio11e i11 ra,pp 0irto oon la temperatur1a oon i fenomeni accessicmali in r~,p porto pure alla. teinpera.tura, gli f.a111J.o sospettare che le m odificate condizioni fisjohe del sangu~ determina.t e dal a.,a,f freddamento inte1-ve11ga.110 i1<-! ll a produzione ,degli aiooessi pa.r ossistici di iaisfi.S$ia . Nessun raipp·o•r to ha.i mo gli aaoessi 0011 1a cr1s1 emoc.lasioa. Daa lato nooografico · il easo è importante perchè gli accessi di asifisaia spònean.ei o provoie.ati si 1IJOSSOno . avere in paxt~ diverse del coTp·o, ciò che non fu mai descrit.to n el m orbo di Rayni.çuud. Sorge perciò il so~petto che il caso rientri 00011te un.a var ietà nuovia nella desorizioITTe del moirbo di Raynaul".l, o riguardi un fatto nuovo fìno;ra no11 desori tto 1
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Proprietà biologiche specifiche delle ovaia di verte· brati inferiorJ. ~eazioni genetiche e reazioni antimaterne.
Le IJ>•r oprietà specifiche delle ghiandole .g &mina.tive, da Brown-Sequard in poi, furono studiate q'UalSIÌ esclusivamente con org.an•i di ma>mmiferi, ma le applicazioni pratiche in OJ>Oterap,i.a hanno dato risultati oosì diversi ed opposti da f.a.r nascere il gi u\Stificato seettiois1no sulla loro efficaoia. Ad aumentare ta.l e scetticismo s i aggiu.nga la deficienza o la mancan~a di da,ti speri1nentali -sull'animale c:he p.ermett-0no i l 00•11tro•l lo delle pl'O!P·r ieità sp•e cifiohe Id.i qu.e ste ghi andole . Si può ·dire i11fa1tti che lia coisì · detta reazione estrale in animali castra.t i, sia l"unica. prova sip.erimeintaile che p ossediamo p€r valutaJ.·e l'azione della &ost.anza ov,a.r ica. N essuna prr·ova esiste piçiii suJl' arzione sp.e cifica della so.stanza testicolare . La reazione estrale che serve a mett~re in rilievo le proprietà specifiche delle ovai.a, cioè i presup.p osti ormo11i sessu ali femminili mediante ini e2'ion i in femmine si otti~ne :però .anche CO'll i11iezioni del liquido follicolaTe, del san gue e perfino delle t01rin e di donne pub eri . Davanti :a tante ,incertezze e 00 ntrac1dizioni 1'0. ha <ese'guito llna lunma seTie .d i esperieinze sulle ghiandole germinati,. .e non di marruniferi, ma di ,~·ertebr.ati i11ferio1·i \uccelli e peS'ci). Tali ricerohe h anno condotto al la clin1ostr.azione che le propri€-
P rof. C. Cimr. -
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tà sp·ecifi>0he di questi or,ga,ni viari.ano di. grado e notev olmente, .anzitutto ,da s p eéie a speoie, e in secondo luogo· .da fase a fiase dell!atti vità sessuale de~l'animale·. Le ghiandi01 1e p·i ù attive 1aJppartengono agli animali ·p iù ·p-roliferi e 1a manifestazioni erotiohe p1iù accentt1.ate. In generale :pierò in tutti i veTtebr ati inferiori .e.sci.stono delle fasi in cui le ghiiand·ole germina.t ive soiD:o ~oIDQ)Jetamein te p-rive di prop rietà .specifica e ~ano ·del ituttio inattive ·; inentre in 1a;l tre fasi le s~e ghi.ai11dole &on.o iperattive, cioè .possegmo.n o p ·r o'Prietà ,sip-ecifiohe di altissimo v::tlore, sup eriori certo ia quelle fino·r a risoontTate nei mammiiferi. L<3> p rorprietà spec;ifiche di qu~te ·gl1iandole f urono s p -erimentate con · so_.tn.n.zia oirganiaa in toto, essioatia e polveri.zz.ata, eomministrandoia per v ia 01·aile 1aù p1ollo ·e rptiù sp ecialmenlfie aH.a ga,llinia che si piresta .allo sc01p 0 meglio di qu.al8iiasi .animale. L'O . si limita in questa 1pTima oomu.n ioazione .ad oopor1~e i riiSlultati sp erimentali più , importanti a.v11ti c101n la sostan21a ov.arica iperattiv.a dei vertebrati infeTi 00.i j qua.li furono diversi ed oipposti a seco11da .d ell1a quantità wmminiistr.ata. So•pr~tut to i1e~La ohioooia i risultat i aoquista.110 un·o sipeciale valor e dimostrativo . Per in~estione di dosi mini1n e somministra.te a lla chiocci a 1'1a,nimale in poohi ·miocr:-ni riacquista ~ ca1~atteri 'sessuia>li esterni, en1ir1a i11 ovttla.z.ione ·e .c ontemporaneamente p erde l'imp·u l&o1 n1aterno, dis interessan,dosi del tutto della pirole: rea.zi.oni gen,etiche e reazioni an-
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t inia.t erne.
Co.n l'in me&tione di
dos i niassi.me l' animaJe perde bensì i c.aratt~ri d ella n11a.t ernità psichic~, ma non ~cquista qu elli sess'l1ali. L 'animale divein ta presto unia n1·aidre· srnatu.r a.t a, ma non er otioa.
Ne1 iprimo oaiSo, cioè nell'ingesti,one idi dosi minime td~ &0star1za 0 v..a.riJQa ip·oo-attivia, si ha un'.azion e stimola.trice r ai9ci.da s:uJl.a. ·gla11d o.La ov.airica e su.1la pineal e e contem1IJ·Or.aneacrnente un'1a.zio,n e inii.bitrice &ul g ruppo ghiantitetico, oioè, sulla tiroi·d e, p.a1~atir·oide, siui-re11i ed ip·ofisi. · N el .secondo caso, cioè nell' ing~tione di dosi massime idi sostanza .orv.a rioa iper,a:ttiva, si ha invece un'azione previa.le11tem.eu.1te inibitrice st1 tutte le ghiandole endoc1'ti11e, co1nprese quelle ·del ' · gTuppo s'88Stuiale. Ri-cerohe 'd i controllo eseguite 0011 pr·o dottj ova:i~ici messi in ·oom1nei:rcio ed ottenuti da -0va ia ·cli mamrni feri con o se1wa 001•po l uteo, ;anche a do&i eleviat.e, 11a111n'o dato risultati neigiativi, cioè ful'<>no incapaoi di proiVocar -e- l a Teaz.ione menetica e I.a rea.zio11e iantim;aterna. 001ora enru.n-0iate. L'O. si pTopone di esporrie in segllito i risultati d ell' applioa.zione pratica delle sue Ticerohe1 sulle propirietà biologiche dell·e ghiandole germinative dei vertebJ:ati inferi 0 ri, le quali vengono· indubbiamente ,a.d iaiprire nuoiVÌ orizzonti iall' apoteTaipi.a sessu•ale nei vari OWllllp·i de lla meklicina) e più precisa:mente in tutti qu ei cam in cui ~er una r.a.g io•n e q'l1aJsiatSli al1a rlimin11ita funzione delle ghiando·l e sessuali si associ.a un' esaigea.'ata funzionie dBlJe, ghia11d·ole a.ntitetiohe e più sp·eoialmente 1
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d,eJI.a. tiir oi'de.
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I l S ea1·etcurio: P.
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ATzENI
TooEsco.
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II POLICLINICO
Associazione Medico-Chiru1·gica di Alessandria.
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Seduta del 18 novembre 1927. Presidente: FINZI. Tremore essenziale ereditarlo , a tipo " Parkinsonsimile ,,.
CAitEZZANO . - Pr~senta il caso di un vecchio settantenne affetto da demenz.a senile, oon un tremQTe a tipo nettamente parkinso niano. Non essendovi però nessun ~ltro sintoma che possa far pensare ad un oaso di paralisi .agitante, esclude in modo .assoluto tale diagnosi e dice doversi ritenere il tremore, da cui il soggetto è colpito, come essen~iale ereditario. Rio0trdando casi consimili descritti da Dromard e da Ricca, ne deduce la impossibilità di stabilire una esatta classificazione d~i tremori e l'opportunità di non .attribuire v~ lore patognomonico a nessun tipo di tremore.
(ANNO XXXV, FASC. 16J
l'angolo di pochi millimetri la linea mediana va ' considerata una forma intermedia fra la mesoceli.aca e la :tppendice sin. ; nel III caso invooe nou si tratta che di una sindrome appendioolare sin. da .app€ndicite d. F ABANO. - Concordia con Finzi nello stabilire il criterio anatomico come base per la diagnosi di appendicite sinistra e, dopo aver accennato a due casi clinici personali, sostiene però che anche il criterjo clinico non deve essere del tutto trascurato.
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La
sifilide nell'eziologia del morbo di Parkinson.
(Alessandria). L'O. si soffe rm.a specialmente sulla p•o ssibÌlità di una origine luetica oostenuta già da Werteim-Sialomonso111, l\1assary, Souquoo, C\>ppola ed altri. P.resent.a quindi :un caso di malattia di Parkinson :in un ooggetto quarantenne in cui la lue .p regressa, lo stesso andamento della infermità, l' assenza di qu.a.lsiasi ·a ltro p·ossibile fattore eziolfrgico fanno pensare ad un a pr·obabile origine sifilitica delLa sindrome. CAREZZANO
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Alcune considerazioni intorno alla cosidetta "appendicite sinistra,,.
(Alessandria). - Qu,attro osservazioni cliniche, che rapid.amentè riassume, spingono l'O. .ad alcune considerazioni sulla così detta appendici te sinistra. Sostie·n e la necessità di distinguere 1.a vera a,ppendicite si11. dalla sindro1ne appendicolare sin. e dice che s i d·ovrà parla.re di appendicite isin. solo quando l'appendice si trovi in itoto o quasi in torto .a sin. della line.a mediana. Seguendo questo criterio il numero già di per sè modesto d elle ::vppe11diciti sin. risulta ancora di molto rid·otto, ·v enendosi a togliere dal quadro quei casi n ei quali l ' appe11dice sorpassa la linea mediana ool solo apice. Questi Ccl.Si co&tituirebbero, secondo FO. una for1na jntermedi.a fra la n1.-esoceliaoa e la ver.a .appe11dicite sin. Relativamente ai su.ai cns i, segaendo i concetti Sll esposti, uno solo, il IV (11el quale l'appendice gang r enata aderiva in toto .al p erit.oneo parie.tale p ost., a sin. dell.a line·a mediana e subito sopra • la pelvi) appa rtiene ali.a categoria. delle vere appendiciti sin. ; inentre n el pri1no caso non si trair ta. ~ho di lJna n1anifestazio11e sin . d'una .appentlic·ito d. e più ~pecifica ta n1 ente d'un'appen<licite cl. che ha d.nio luogo alla forn1azione d 'l1n ascesso ilinr.o :sin. C'O U'-C?Cl1tiYo, in quei;:to caro, .a una pe1·it-0nit<C diftusa. Il secondo caso, 1101 quale vi era uno ~post. a111ento 'erso la linea rncdi.ana del cjcco f ' nel 11u alc l'appc11'lice: angolata. sorp.as ava, con FINZI
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Il nistagmo vestibolare nell'iperpressione cranica.
(Tarino). - ·L'O. ha eSamin.ato dieci aimmalati, affetti da neoplasie o neoformazioni intracraniohe, allo scopo di studiare s.e le reazioni vestibol.ari in queste affezioni presentassero quelle caratteristiche variazioni, già da J ones comunicate e suC'cessivamente confermate da Eagleton, in base a risultanze €sclusivamente cliniche. Gli autori americani ritengono che in oaso di .aurnent.ata pressione intracranica della fossa cerebrale posteriore il nistagmo da eccitamento rotat·orio resta bilateralmente diminuito di .durata, ed il nistagmo orizzontale da eocitame·n to ,d el canale semiciroola,i:e esterno, ottenl1to con l'otooalorimetro, persiste, mentre è .abolito il nistagiru> rotatorio, _d a stimolazJ.o·n e limitata al gruppo dei canali semicircolari verticali (verticale anteriore e verticale posteriore). Questi disturbi si .accentuano progressivamente nella sucoessiv.a. evoluzione delle• lesioni e non regredisc<0no se la causa dell'ipertensione non viene r11nossa. Dei cas~ studiati due interessavano principalmente od esclusi,·amente le fos.se anteriori e medie; ora è notevole che le reazioni di Jones sono state positive nell'ammalato del pneumoencefalo nel periodo p1'€oper.atorio, quando il volume della raccolta gazwsa era di ·tali dime11sioni da esercitare un.a oompressione indiretta anche sulla fossa cerebell.are omoliaterale; dopo l'intervento, aperta la ;·accolta, e cessati i fenomeni compress1vi anche la sindrome vestibolare si è del tutoo rim·essa. l.1a sco,mp.ars.a del potere di eccitazione dei oa· 11ali verticali è stata positiva in tre cru;i soltanto degli altri -0tto studiati, e precisamente in tre casi o·v e all'esame necroscopioo è stato possibile rilevare un'a.zi-On e compressj.va diretta, od indiretta) perchè esercitata n E>lle immediate vicinanze del tronco del nervo a.cu.stico o dei suoi nuclei ' bulbari o delle vie vestibolo-n1esencefaliche. Ciò din1ostra che la {l~c ritta sindrome non dipende da uno stato di ipertensione diffuso della foiSSa cerebrale posteriore m.a esclusivamente dalla ' ' topografia della lesio11e causale, e dalla sua azione sulle vie e centri vestibolari. Praticamente i i·is ultati ottenuti hanno in,1ubbio v.a1ore sia. per la p ercentuale di risultati positivi (3-7), s ia perchò in due di essi è stata pos. ìbil e po.r i soli e.5ami ' estibolari la localizzazione precisa della neoplasia, là do\'e l'esame ucnrologi~.o e radiologico aYeYa.no i>cr1nc ~o il rilievo cli d.nti c·ot)tradclitori ecl in ufficicnti. PAIJ.ESTRINI
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SEZIONE PRATICA
Riferisce di un caso di tumore clell'.acustico da lui stu'.diato ove esisteva inecoitabilità vestibolare alla prova termica, e mancava il nistagmo sipontanoo. Il prof. P -iLLESTIUNI risponde che in base .alla • .:;carsa sintomatologia. riferita non è possibile un.a. rompleta di.9amin.a del caso a.·iportato; che la differen~iazione fra nista-gmo spontan eo di origine l'entrale e nistagmo &pontane.o di 01rigine vestibolare riesce q11asi costantemente poosibile .d.al mintito rilievo dei c.ar.atteri del nistagmo stesso e dai ri::,ultati ottenuti n1ediante l'eccitamento termioo; k' ch e infine p er queste ricerche è opportuno valersi di quei n1etodi di stimolazion e ch e con~n tono di rilev-are la soglia del riflesso termico in quanto è talvolta già p~ibile ottenere il nistag1n10 orizz.ontale e non ancora il nistagmo rortatorio.
Alcune indicazioni della terapia tiroidea.
D.F.BENEDETTI. -
(.Asti). - L ' O. ritiene che, ool1ascoperta di prinoipij chimioa.rnente definiti e perciò di a0ione costante e dosaibile, si si.a entrati in una fase d~ realizzazione. Rioorda .alcuni dait1 sulla costit uzione della ;tiras&ina, n e enumera le .ahioni farmaool·ogich e, €Spone i procedim,enti i11 uso per ·i l controllo dei p.r ep.arati tiroidei, indi passa in 1·evisione la fisiologia della tiroide e !'.azion e dei p reparati tiroidei sulle p1rincip-ali malattie da ip ot iroidismo . L'O. ha avuto qual.ohe buo·n risultato in forme fr.a.i1ohe di ipotiroidismo etl in altre fr uste (obesità, stitichezza, edemi trofici della menopausa, gozzi della pubertà). Infine riferisce su di un oaoo di gozzo retrosternale con gr aivissi1ni segni di comrpcr:essione (edemi agli a.rti superiori) ciroolo collatera le, id1·oto:race, aocessi di soffoc.azio1ne) che ha ceduto oon estrema rapidità e completamente alla terapia tiroidinioa. Fo1tNARA. Ricorda ohe in pediatria la terapia t iroi'd inica ha dato buoni 1risultati in forme cut.anee (ittiosi) e d in certe forme di nefrosi nelle quali edemi im'Po nentissim.i hanno1ceduto .alla s<Jmminist r azione di ·p i'eparati tiroidei per via ipodermica. ARTOM. Dice ch e i11 dermatolo.gi.a si è alquanto esagmato. 11ell''llso del1a. tiroidina. ]; indubitato ohe i prepa.i~ati tiroidei 1a.g iscono sulla nutrizione della cute e degli a.nnessi cutanei, ma assai. fugace è j1 loro e ffetto e d ai:ssa.i oocuro il mec-0anismo 'd'azione. CAREZZANO. Aooenn.a ai U'ecenti te11tativi di impie,~o dei prep rur.ati di tiroide niella, cura del mor.b o di B asedow e d .aigli ince r1ti e disp·ar.ati risultati ottenu ti. DI.\N.\. I n. una basedowiana h.a. otte11•u to buoni risultati con applicazioni galvaniche e di raggi Roentgen sulla t i·roide e con iapplicazio11i eccita.u ti sulle o·v aie. SA~tPÒ . Dice ·di .aver usato l·a tiroidina ~n oompr~e ·aell' I . S. l\tI. 11ella. cu.ra. di un.a donna polisarcica. prese11tante f·atti dispnoici g1r.avi . I risultati fuJ.·ono eocell~nti ;- su1bito dopo consum.ata la prjma scatola del p r ep.airato, il peso diminuì di circa 5 kg. e tutta lia sintomatologia regTedì fortemente. CAREZZANO, segretario. DEBENEDET'II
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Contributo alla cura del morbo d! Pott col metodo di Albee.
(Asti). - L 'O. illustra il oaso di un malato di morbo di Pott ·pir esentatosi .a lui in oondizioni assai gravi dopo aver ricorso ripetutamente ed inutilmente .ad appa.recchi gessati e a corsetti . Intervenne cru entemente con l'intervento di .Albee. Il deoo11·so pos.t-oper.ato.rio fu n·ormale; il malato n1antenne 1'.a.pp,arecchio gessato ·p er sei mesi, e quindi, oompletamente guarito, si impiegò in uno ç;tabil imento metallurgico dove lavora ancora .attu·almente ed in ottime condizioni di salute. In b.aSe .a qu esti risultat i l'O. ritiene che il metodo .(li Albee possa in oasi eccezion.ali .applicarsi, per qua11to contro di es-90 si siano sohierat i valenti cu lt o.r i dell'ortopedia quali il Putt i ed il Galeazzi, B ciò i1on perchè si possa sperare con l' innesto di dare appoggio statico ,all.a colonna vertebrale, ma perchè l'i11nest·o stesso, apporta ndo elementi osteoblastici v itali su lln tessuto incapace di rigenerazione, esercita u110 stimolo all a neoformazione O" !'>~é"l. prC?vocand·o oo.sì la salda.tura tra. ve1'tebJ:e sa ne e vertebJ.·e malate. FA SANO
Radlodermiti e raggi ultravioletti. DI .\~A
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(Alessandria). L' O. illustra quattro casi cli pazienti affetti da l upus con roentgen'dermiti d.atanti da molti a J1ni e già inutilme11te curate c·oi mezzi più svariati, casi nei quali egli otie11ne la guia rigione della ra,diodermite e l'atte11uazion e dei sintomi del lu·p us mediante l'·ap plicnzione di raggi ultr.aviolat lii. La durata d ella cura fu di circa tre mesi oon applicazioni a. giorni alterni, limitazione della parte, tempo da 5 a 20 111inuti gradatan1ente, distanza da 70 .a 40 cm. pure ~gradatan1ente, la1npada a qua,r zo Ba.cli. A!~ 'l'O l\I . ~.., a i10 t.are oome ln olte radioderm.iti <lipe11da11.o dalla. diffic oltà di dosa ggio dei raggi ll.oentgen, accresciute i::lnche d a fenome11i di sensibilità mo:p.lentanea. DI.\ X .\. Irl t11tti i casi di r.adioder1niti da lui ' ist i, 21ei 'l u ali ~ t-e1t-on1e11i .. datavano sempre da lungo tempo, ado1p er.ando a n che ra.ggi Roentg-e11 <lu rissimi h a sem.p1re ' isto ridesta.r si la radiodern1ite, e.osa cl1 0 11on gli avYen11e in.a.i coi raggi u lt r a-vi.aletti.
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Interessante pubblicazione: Dott, LUIGI CAPPELLI
Aiuto alla. Cattedra di Elettroterapia e Ra.dioloii& della R. Università d i Roma
RADIUMTERAPIA
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MllNUALE pEn I MEDIC I PRATICI
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Prefazione del prof. Francesco Ghi larducci, Direttore del R. Istituto di Radiologia eù E lettroterapl& della R. Universittl di Roma. Un volume in-So, di pag . 1''·150 (~. 15 della. Colhtna l\la-
nui'.li
del
P oliclin1 co ») . nitid ament e stampato su cart a con 5 ta\'oJe e 5 fig ure nel t esto. - P: ezzo L ·J 8 µiù '1e :;pese postali di sped izione. - l'er i no:>tr1 à b• b1 •t1ati sole L. . 1 6.50 · < s~ m1 pati nata
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Inv iare V.aglia Post ale all'Edit~e LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - R011A.
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TL POI.ICLINICO
[ANNO
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F'ASC.
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APPUNTI PER IL l\IEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Sul così detto dolore mesenteriale di pressione. (Dolore di pressione secondo Rosenstein). R ·d ato da Rosenstein come segno sicuro di pro-
cesso ·inf}ammatorio dell'appendice e del cieco T ale dolore si provoca mettenido il malato sul fianco sinistro ed affondando con la n1ano l'addome tre dita trasverse ·a ll'interno ed alquanto in ba$50 delia spina. iliaca ant.-sup. Speciale im .. portanza ha questo segIÌo per aa differenziazione dcl ci eco mobile. Il segno è stato ricercato da Cohn (Brun' s B eitr. z. Klin. Chir., 140, 2-1924) in 65 casi di appendj ci te ac11ta, 35 di appendi!cite cl'onica. Nell' ap. pendicite ·acuta il segno di Ro~ enstein fu presente nel 95 %, quello ,d i Mac Burney nel 98 %, mentrrJ il ,d olore nel punto di Kummell e i:n .q uello d1 Lanz fu rispettivamente di 64 1h % e 60 %, Nei 35 casi di appendicite cronica il segno fu IJresente nel 74 ~lo m·entre il dolore nel II)!Unto di Mac liurne.y, di l{umrnell e ·di Lanz .fu presente nel 65 %. 37 %. 34 %. [n circa 100 casi di diagnosi differenziale mancò sempre tale ·dolore di pressi·one, e mancò anche in casi in cui gli altri punti doloro~i erano positivi m entre all'e5ame anatomopatologi,co macro- e microscopico non furono trovate lesioni dell'appendice. Esso era presente, insieme con la dolorabilità. del piUnto di Mac Burney, in un caso di colelitiasi e di pi-elite destra n el ,qual~ all'o1Perazione fu tro,1 ata una ~ppenclice infiammata. Facendo ·d elle ricerche istolo·g ich·e in mesenterioli di a.ppen·dici aspo.r tate ha troyato alterazioni va$·a li, infiltrazioni linf atiche, proc essi tromboflebitici solo nei casi gravi. Il dolore ·viene spie.g ato mediante l1na partecipazione chimica o meccanica -Oel mesenterioilo attraverso il sisten1a nervoso corrispondente al · 4-o segmento dor$ale. Il segno è st.ato positi,ro ancl1e in tutti i casi di posizione r etrocecale dell'aipipendicc. S'intende r.l1e a q11est o segno si deve dare il valore cli un , sintoma a ct1i devono essere uniti tutt1 gli altri ~eg11i obbiettivi p er la diagnosi differcnzia•le. 1
liari a destra e n elle lesioni della milza a ~ini stra. Questa n evralgia si osserva raramente ne1 corso delle ulcere gastriche. È classico afferma re che es$~ manca nel corso delle lesioni renali e l 'assenza di irra,d iazione ascendente è un segno diagnostico impor~ante per differenziare 1a c<Dlica epatica dalla colica renale destra. Perciò F. Dumont (Paris l kl édical, 6 agosto 1927) crede interec;sante riferire un caso di . nevralgia frenica i11 apparenza essenziale, temporanea, primo sintoma di una lesione renale per il resto muta. Si trattava di un ·u omo di 55 anni che andò a farsi visitare dall' A. perchrè sofferente di feno . • meni ·dolorosi alla regione precordiale cominciati quattro o cin.que giorni /PTima. L'esame obietti,-o non dimostrava alcunch·è di notevole: solo il n erYo frenico era dolente 6U tutto il suo percorso. Dopo circa un mese e mezzo il dolore si era spostato ed occupava il fianco sinistro e fu attribuito ad uno spasmo colico non solo dal malato, ma anche da un radialo.go. L'esame però rivelò una tumefazione dell'ipocondrjo sinistro, debordante due dita trasver~e dall'ar.cata costalé, mobile con la respirazione, lisci a, che fu interpretata come . d'origine splenica. L'e"v oluzion e ulteriore della malattia e specialmente la comparsa di una ematuria 1p1rovò che si trattava di un cancro del rene ad evoluzi0ne rapida. Nonostante l'intervento, si ebbe una riproduzione locale dopo •u na quindi,cina di giorni. La morte soprag,gi.unse in stato di cachessia entro alcune settimane sen za cl1e i fenomeni di ne-vralgia. frenica fossero più comparsi. I,' A,. crede che la nevralgia fre·nica temporanea riscontrata n el p. si debba, in assenza di ogni maJ nifestazion e 1Pleuro-polmonare, considerare come sintom1tica della irritazione rtei plessi periaortic"l e dei gangli semilunari da parte delle adenopatie can cerose. Tale fatto è facilmente comprensibile ~ol che si pensi alle connessioni esistenti tra detti gangli e il n ervo frenico. VICENTINI.
CASISTICA.
R. J3RANCAT1 .
Le ustioni da acidi e da alcali. Nevralgia frenica, sintoma 'l'allar1ne nel corso del cancro del rene. l ,a n evralgia freni~a. si11ton1a 1poco frequ ente nP lle 11")c:i on i $Ottodiafran1n1aticl1c. Yiene o ~seryo ta $Oprn tutto n el corso degli asccs::,i s ubfrenici i1ei qunli pt1ò raggit1ngere tina ac11zie estren1a. :\Ieno interi-a .;,i troya nelle lesioni del fegato e Yie bi... •
Le ustioni da acidi e da alcali si verificano c:;pes~o ed hanno consegurnzc cl1e iposso110 esser~ grayi dal punto di Yista della invalidità. E. Da,·idson (R evue médicale, 18 agosto 192i ha studiat o spcrirnentalmente sui ratti razionl~ corrosi ,.a a con centrazioni crt> centi e le Yarie terapie. In Lln pri1110 g111ppo l1a le''ato il can-
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stico in ·eccesso mediante· del cotone idrofilo; 1n L'attività delle ghiandole .en·d<>crin·e ne vien€ un secondo, ha praticato d elle lavature con bieccitata ; .a tale scopo, l 'eritema dovrà prodursi carbonato di sodio al 5 % o a-cido acetico a 1 %; per tutta la durata •della cuTa; nelle ·o besità p.e r in un terzo ha u sato soltanto dèll'acqua abinsurfficienza ghiand·o lare, s i faranno delle s€bondante per la lavatura. dute di 11Unga •durata. Contrariamente ali' o·p inione corrente, le peg~elle neuralgie, la retrocessione dei fenomeni giori conseguenze si ebbero nel grup1po sottodolorosi esige la ,p rovocaztone .di. un forte eriposto aJla neutralizzazione -c·himica. tema locale. Nelle affezioni cutan·e e, l'eritema Gli acidi organici e minerali reagiséono rapisarà usato sis~ematicamente, sottoponendo ai damente sui tessuti cutanei. La diluizione delragigi Ja parte lesa e la ,c ute vicina. 1Nel trattal'acido prolunga il perio·do di latenz·a . L~acido mento 1del :cuoio capelluto, si 1deve provocare . cloridrico concentrato è molto meno caustico che un'irritazione intensa e ·dur evole. . • gli acidi nitrico e solforico a concentrazione equir rd isturbi trolfici ne sono as·&ai miJgliorati e valente. L'acido tri-cloroaceti.co è assorbito come cosi po.re le piaghe at~ne. un fenolo ed agisce come un v eleno protoplaLe 1dosi irritanti non ·d evono ess,er.e applicate smatico. su tutto il ·corpo, ma al ma:s:simo siu un quarto La potassa e la soda non attaccano la cute che di esso . Nel caiso di trattamenti locali (infezioni dopo un periodo considerevole di late.nzia (sic). c·utanee, neuraJ:gìe) le applicaztoni saranno rtpeRisulta, in .complesso, che il trattamento delle tute ogni 3--4 .g iorni, secondo il g·rado di inter1ustioni chimiche fatto con la semplice lavatura s ità d ell' eritema p.recedente, i·n modo ·da otteè nettamente SUJPeriore a quello classico, neutra, n er.e il gl'aido v oluto di iTritazione. lizzante. .~d ogni modo, se a questo si ricor~,e ll e afifezioni generali (gotta, 1 diabete, insufresse, tanto per seguire !'·a ndazzo, è neces$ario ficienza en docrina) si dividerà il corpo in 5 -(ì lavare dapprima abbondantemente; agire altrisettor:i, ognuno dei quali r ice·verà una ·dose erimenti sarebbe ag.g ravare le lesioni. ·L a pelle non tematosa ogni 5-S gio.r ni. è da considerarsi come una provetta indi1fferente . ....\11'.eriterrna atti11ico segu·e la 1pi.g.mentazione, d i alle reazioni di cui essa è il supporto. colore e di inten•s ità varialb·i le a s•e con,da dello fil. stato della Cllte 1dell'iTIJdilviduo e 1de1le dosi applic.a te. \
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L'eritema attinico.
L'eritema consecutivo all'azione del 5ole e dei . raggi ultravi·oletti oomp.a re 2-24 or.e dopo l'applicazionie. Va.ria dal colore leiggel."mente roseo fino a <}'Uello scarl atto, a ccompagnato talora da scollamento d:ell' epi dermide e da formazione di flittene. Le parti più sensibili sono le pieghe inguinali ed as,cel1arj, il cavo popliteo, il crai1io e la parte inferiore del viso. L'individuo a-0ouisa una sensaz'ione di calore e di l ieve prurito; .r aramente la sen5azion e è molto sgradita; essa pl1ò • però provocare anche l 'insonnia. Dé·p o 24-36 ore il rossore è generalmente scomparso; p,O,$Son o però persistere altri ,f enomeni (flitte11e) c-l1e inducano una più. profonda. l esione della cute. Durfestel (Ultrav·i olets et chaleilr radiante, in Joornail des prraticiens, 28 ge11n. 1928) osserva che tale eritema è utile in pareecl1i stati morbosi. Anzitutto, quan,do ,si tra.tta di agire sulla nutriztone e siul metaiboli·sn10 (gotta, 1dia;bete, i1pooaloeemia, ]pofoslfatemia); ·è i~o~o clhe la. g·li·abbrussa s otto l'azione d ei .raJg.g i ultracemìa· violetti. ·Nel raol1iti5mo , iba:sta . un legg-.ero erite.ma; non si ·deve 1però proteg1~Te 1a cute con d el ,linimento 01e·o-calcare ·ohe annullerebbe l'eilfetto d ci ' raggi; negli in•diividui molto sensi1bili , si llS e ra.n no ·dosi minime. 1
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L'A.cantosis nigrìcans e la sua importanza n~lla diagnosi dei tumori maligni. Kuttner (~\IJ. ltt. a. d. Grerizgebieten d. 1\11 ed. u. Chir. , vol. XXXI;\ , J)ag. 276, 1926) ha osserv.ato tre casi di questa aiffezione caratteriz.zata dalla pigm entazione della pelle che assume un colore gri-· gio scuro-nero e da una formazione papillare del1a s'lllperfice cutanea. L'affezione predilige le ascel• le, l 'addome e la schien.a, ne sono i1nmuni quasi ser1~pre le m 1uc,o se; le .st1·p erfici palmari e J;>lantari: L'affezione è per lo ,Pri ù simm.etrica. La diagnosi differenziale con l' Addison, il diabete bronzino, eec., è facile. E opinione cornune che questa affezione si accompagni ,alla presenza di tumori maligni dello stomaco, dell'intestir10 e dell'utero tanto cl1e l 'A. 1tel primo caso capjtato alla su,a osservazione si è creduto in obbligo di praticare .u na laparotomia esplorativa con esito negativo. In un seco:Qdo caso capitato alla st1a osser~·.a,z ic,n e coesisteva invece un cançro dello·· stot11aco ~ il te.r·zo caso infine, per la l'Unga durata d.eua affezione e per la mancanza di ogni segno clinico, faceva escluc.!ere facilmente l'esistenza di u~ neo·p lasrrlia. In ,u na revisionP dei oasi pubblicati l'A. trova ch e il 60% dei n1alati con acantosis nigricans era-
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no affetti da tumori maligni endoaddominali. C.rede così autorizzata nna classificazione in una forma essenzi,a.JR. ·cd in una sintomatica. La diagnosi differenziale si farà sulla durata dell'affezione, sull'età del malato, su11'.a5senza di sinton1i che parlino per un turr1ore maligno endoaddomiVALDO~ J. . . nale.
TERAPIA. Il Glukhorment nel trattamento del diabete. Questa nuova sostanza è stata preparata da R. Meissuer con un 1processo di macerazione del pa.ncreas, arrestato n el momento in cui comir1cia a comparire la glicociamjna (acido guanidinacetico). r.. a sua natura ed il suo meccanismo di azione ancora non sono ben conosciute: però dicono che n0n conten ga guanidina e perciò la sua azione non 5i può riferire alla presenza di sintalina. I preparatori non credono neanche che si tratti di ltn altro d erivato più attivo della guanidina che si prod11ca per autofermentazion~ d el pancreas. Certo è che il g1ukhorrnent ha una azione reale sul metabolismo degli idrati di carbonio e qnindi merita di essere studiato. c. ~·. Noorden nella Klinische Wochenschrift del 28 m aggio 1927 riferisce i risultati di esrperimenti fatti su 60 malati: di questi soltanto due n on lo hanno tollerato. Negli altri l'azione benefica fu regolarmente costante. Il suo uso è consigliabile solamente in quei casi di diabete leggero, nei quali non basta il • semplice trattamento dietetico per t ogliere la glicosuria e l'iperglicemia, ma c'è bisogno al massi mo di 20 unità giornaliere di insulina per rag giunger e questo scopo. M. L-.1.11bé e F . Nepveux . il 2 n ovembre scorso comunicarono all'Accademia di Medicina di Parigi i risultati d ei loro esperimenti sul glukhorment (B1tlletin de l'Académie de Médecin e, n . 35). Qu esti .A.A. hanno fatto due serie di ricerche. provocando n ei diabetici l'iperglicemia con glucosio e p oi dando o no il glul{horment; ed introducendolo nel trattamento d el diabete umano. La iperglicemia con glucosio fu provocata in 7 malati Clli si somministravano da 3 a 5 com1presse d cl nuovo preparato. In 5 di essi l'azjone fu molto n etta: curva, durata e tono della reazione furono diminuiti in notevole 1p roporzione. In due diabetici gravi i risultati furono nulli. Un piccolo gruppo di diabetici benigni, eh e non presentavano segni di denutrizione o di acidosi ha risposto egualmente bene all'uso giornaliero di 3-5 compresse di glukhorment. Dal complesso di queste poche osservazioni cliniche traggon o anehe essi la conclusione che il
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[.\.NNO XXX\·, f 'ASC. 16]
glukhorment è un preparato che 11a una netta azione benefica solo nel diabete lieve: la dose abituale giornaliera di 5 COilliPresse può rimpiazzare quella di 20 unità di insulina: la sua azione è paragonabile a quella della sintalina, con il vantaggi<;> su questa che il glukhorment è ben tollerato dallo stomaco e non si è dimostrato mai tossico. La sua potenza in ogni modo è di molto in# feriore a quella della i.nsulina. che resta ~emprt' il solo medican1ento da . impiegare nelle forr11e gravi di diabete, senza che il glukl1orment abbia la pretesa di rimpiazzarla. Il suo U$O può essere riservato alle forme benigne per elevare un poeo la capacità di uii]izzaa:ione degli idrocarbonati e per sollecitare ia scom1parsa di una glicosuria combattuta con il regime dietetico. PKHSLI\ .
Il coma diabetico ed il trattamento insulinico. L'insqlina il più delle volte non ha alcuna intl11 enza sul coma diabetico. Langeron (J01trnal des Sciences Médicales de Lille, 28 agosto 1927) rtf erisce che su 39 casi di coma diabetico trattati con la insulina la morte non ha potuto essere evitata 15 volte. Se l'insulina non agisce sempfe, è p erchè ancl1e nei diabetici con glicosuria e acetonuria, il coma non è necessariamente legato all'iperglicemia ed all'acidosi. A parte il fatto che anche nel corso del diabete 5i possono verificare forme d~ coma di altra origine (traumatica, apoplettica, tossica, meningea) è ia rilevare che nel determinismo ·del coma diabetico hanno un'~mportanza notevole le lesioni renali, nonchè .quelle epatiche e circola. torie. Ora su questi f.attori l'insuli.n a non ha alcuna influenza, e cjò dà ragione dei numerosi insuccessi. Comunque sembra che la quantità e la aualità dell'insulina come la tempestività del trattamento, abbiano una certa importanza. La terapia insulinica è tanto più efficace quanto ì· pi11 precoce. '
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DR .
POSTA DEGLI ABBONATI. .L\lJ'albb. n . 9731: La combinazione di cotone serve appunto J)t>r impedire che i raggi solari battano sulla cute. Quanldo si , -ogliono fare a.g ire\ si abbassa la r.·om•b inazione per il tempo che la tabella. ann es..:a alle istruzioni sulla cura solare pr~~riYe. ~on mj consta aiffatto ch e i raggi attinici . . 1ano utilizzabili con efficacia attraverso gli indum1•nli. P er effettuare l'elioterrupia attraverso i vetri ocRliotera.pir... -
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[ANNO XXXV, F.\~. 16 J
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coz·ru110 vetri speciali gia00l~ quelli oon1u 11i ti1Jgono molto d~ll 'e.f1ficacia di questo potente mezzo terapeutico, clie può essere anooe pericoloso .quando sia male impiegato. l·'. VALAG USSA.
.(:li1n1itoterap,ia del-la tbc. .p olmoriare. n. 0477:
Una esauriente
All' abb.
dis~'Ussione
s ulle varie indica.... ion.J clin1aticl1e per la cura della tubercolosi polmonare ha avuto luogo durante il Cong re~so e Ile la Federazione :\f azio11ale f'ascista per la lotta cuntro Ja tubercolosi ha tenuto a ~ap oli n el 1naggio .1925. Gli Atti di questo Congresso cl1e si .p ossono avere dalla Segreteria della I•'ederazione suddetta \'ia Toscana, 12 Ron1a) rap'Presentano w1 completo trattato sulla climatologia montana, mar1na e di pianura, nella cura d ella tubercolosi. Vi è poi un trattato del dott. F. PARODI dal titolo La cli1natoterapia e l 'elioter apia della tuberr·olosi polmonare, edito da Lattes & C. jn 'fo rino nel 19-Zl. Co.me ri~ulta dagli studii citaLi non fli !PU Ò in fatto òi cure climatiche generalizz ·tre. La stessa poomanenza in montagna (sopra ai 1000 in.) $8 giova n ei mrulati leggeri, n egli anemici, n ei denutriti, in quelli a tendenza ifibrosa, 1na a lesioni poco estese e non febbrili, nuoce n elle 'forme più avanzate, nelle quali la fe·blbre non ha tendenza alle remissioni mattutin·e, n elle torrne emoftoiche e congestizie, nelle forme con eomplicazion] Laringee, intestinali, renali, ecc. tanto 1p iù se il cuor e possa facilmente scompensarsi. G. MENDES.
L' ultimo c..;om1m·a delil'art. 8 del R. D. leg'ge 3 gennaio 1926, n. 48 riguarda la dichiarazion·e di trovarsi i11 condizione di avvalersi d·ei ·benefici. consentiti dall'art. ? al 11>ersonale ex com·b attente nonch-è a quello ohe si tr01Vi nelle condizioni di cui all'art. 19 sopra riferito e assunto dopo 1'8 maggio 1924 presso le Arnrrn.ni dello Stato in qualità di straor.dinario, avventizio, ooc., pu:rchiè abbia iprestato ininterrotto servizio 'Per almeno un anno alla data di attuazione del ridetto R. D . H.
..\.ll'abb. L. S. di B . · Riviste 'PUJre di quffilto chiede non ne esiste che una per cui .p uò rivolgersi al prof. Piccinìno, O&pedali Riuniti, Istituto di EJettroterapia deg'l.i Ospedali, Na'Poli. f.: l ''l.1n ica rivista di elettrioterrupia in italiano e che se in IP'a ssato ha avuto d llff·usione ogigi vive. una vita più ri~tretta mentre ha a:v•u to un periodo di sos'Pen·sione. La II'ivisita L a Radiologia Medica , non trascura la parte di fisioter·a pia la rivista Actinologia (Como) tende a trasformarsi in una rivista .più completa. In francese invece la rivista Electrologi~ et Radi ologie, ed. da Mas~o.n . ,p uò ri1sp,orrl'd~e a quanto d es] dera. M. E. .1\1 dot t. G. B . da T :
ConS1Ulti : MONIN: Hygiène et maladie. v ieillards . lMaloine ed. Paris, 1922.
VARIA.
da C. :
J_,'art. 19 ·del R. D. 8 maggio 1924, n. 843 conterrljpla le vedove di gu·erra cl1e non a;bbiano con, 1ratto n uov-0 matrimonio, e gli orfani di guerra, nonchè le madri .e le sorelle n ubili d ei caduti in gurrra c·h e n on aibbiano alcun con giunto tenuto a 1fornire loro gli alimenti e in grado di provvedervi, ovrvie ro che siano unico .sostegn o di 1
rami.g lia~
Gli ·a ltri r.equisiti rprescritti ·dal 1° comma dell'ari. 18 d el predetto decreto sono. l' essere stato combattente cferito o decorato al valore militare, o l'ruver·e 'Pre~tato servizio 'Per . terra, per mare d 'Per aria in zona di operazione presso reparti operantj, e quanto ai militari addetti ai co·m andi l'avere pr&$tato servizio press-0 i comandi m o,bilitati i nferiori fino a quello di brigata compreso.
-
des f il.
Al dott. G. L.
Co11,corso a m,edici provinciali. -
M. C.
L'orario invernale e l'ora1·io estivo del lavo1·0. L'ora legale ,dura11te la stagione estiva non 11a av·u to lfoirtu na in Italia. Durante l'jnlfelioe p eriodo post-bellico le folle turbolente si accanirono molto contro il provvedimento governativo [orse in odio ·a1 suo nome: allora tutto ciò ch ·f' aveva a:p'Parenza di legale irritava e d·o·v·e,ra ~s serie soppre~so. I goverr1i debol] cedettero !alle ingiunzioni delle foll e e da allora non se ne è più parlato. Il ,rof. Pieraccini (La lYl edicina del Lavoro 1927, n . 12) ria;>rende la quistione sootenendo ·con argomenti economici ed i·g ienici la n ecessità di ria.d ottare l'orario estivo legale che in altri paesi vige tuttora.
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l L POLICLlNlCO
(ANNO XXX\· , FASC. 161
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Sono inoontestalbili i vantaggi economici dell'·anti-cipo di un'Òra dell'orario estivo su quell-0 invernale. Si ha innanzi tutto un sensibile risiparmio di carbone, petrolio, olio, candele, energia elettrica e dei relativi apparecclhi ed impianti, sia nell'eser·cizio dell'in,du.strie che nella !Vita domestica. I 'Vantcvg.g i stessi sarebbero più .sensibili iper quei paesi, come 11 11ostr0, c'.11e $Ono alla d]J)endenza dell'estero per molte materie prime e prOjpl'io per quelle c he si rispiaJrmcrebbero antici1pando di .un'·ora l'orario di 1avor o durante l'estate. IL' ing. iLui.g gi ne l 1916 cal colò .che in un anno in I•talia si risparmiarono con l'ora legal e dai 100 ai 150 milioni di Jire di carbone fossile, oss.ia circa 400 milioni di lire al ' ralore a tt•u ale d·ella m o11eta italian a . In Francia in s·e' guito ad in c l1ie13ta governativa st calcolò che n el 1922 ·Co11 l' orario antiic i1 1Jat o s1 ris·p armiarono circa 250 mila tonnellate di carbone. Oltre a ciò l'a11ticipazion e d eJl 'orario con senti:> a tutti ·di .guadag'nare n ella .g·iornata 60 minuti di attività in piena luce e di 60 minruti di Tilpooo a letto durante la notte. E sotto questo riguardo c·h e i fattori cco110. miei s'ingranano oon .quelli igienici. Noi n on possian10 se;g·uire il r>icraccini nelle sue considerazioni s ui vantaggi. i11 rapporto alla produzion.e ed alla salute, d el lavoro eseguito alla lt.l~e natural e. In ef·fetti i1eJ p·eriodo nel qruale dovrebbe 1pirattcarsi l 'anticiipo dell'ora ~ os:Sia in estate ) jl s·ole sta t an to a lur1go s uJ l'orizzonte che qualsiasi l a voro pnò effettt11arsi alll·a 111cf:' natnrale. I benefici igienici sono di t utt'alt.ra 11atura. Giustam.ente il Pieraccini nota ~·0 1nc 1' anticivo d ell'ora rio c o11tinuatiYO con sent e il r itorn o ai lavorator i alla piro·p ria abitazione in pien o gior11n e di 1g odersi più a lrungo l a , ·it.a familiare. Con.;en te inoltre d i att e11der e a lle nccupazi·oni d ~ I cc dopoln Yoro )) t• cli prat iea re gli ~J)Ort s . l~: n l'heure du g1·and air ,, , con1e la chia1nano i francesi . o , se si Y1.1olc. 1111 p o· cl i cc abnto inglese » quotidi·a no. Dn un' incl1i esta f atta in I11g·hil terrn. n e l 19 1~ i lavoratori d eclica1Ya110 l 'qra g uadagnata agli ·eser cizi fisi ci all' a perto . al 1giardinaigigio, alla lfrequ en z.a delle sct1ole professi•onali. In Francia dqpo tre ai1ni d·aipplicazione della l eggo sull'a11tici1pazio11e rlell'ora l egale si rile,·ò notevoln1ente accresciuto il numeTo d>ei fr~ cyuent atori òei giardin i pubbl ici. T11 Inghilterra ed in Fran cia sono state proprio le associazioni s port i\·e a premere s ulla pubblica npin ionr P s ul Governo per favorire 1'anticipa1
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zione •del m .ezzogiorno, ed in tutti i documenti che isi riferiscono a questo ;problema si legge dhe i (pareri degli i.g ienisti sono concordi nell'affermare i vanta.gigi fisici e morali dell'anticipo d1e.ll'ora di lavoro. ·Gontrari si sono dimostrati gli agrari ed alou~e società industriali, specialmente quelle pro·d uttrirc i di gas illuminante e .di lampadine illuminanti. Si comrprende l'opposizione di questi ultimi quando . si rilev~ che i.n Francia l'ora anticipata fa ri·sparm.i ar.e ogni anno circa 800 m. c. di gas. I -eo11tadi11i sono contrari u11 po· p er il tradizionalismo, cl1e ir1 es si ·è più tenace, ed un po· ~erch-è e-ffettivamente sono costretti a qualche mutan1ento d'al)itudine : quelli che hanno raa>J) Orti con l e città sono costretti a le·vaJrsi prima della levata del sole in maggio e settembre, 1}1e1' trasporitare in tempo i prodotti a;gricoli. •Gli a·s seriti inconrv.enienti deriv.çtnti dalle 1110dirficazioni c·h ·e ·subiscono gli orari rf evr01Viari nel giorno del traipa:sso da run'ora all'altra sono insi.g nificanti. Che re·alm·ente gli inconvenienti della riforma o·r aria nella vita sociale siano minimi è !provato rtal fatto che l 'oraJrio estivo adottato in al-0uni pa-e si (Canadà, Vittoria, Nuova Z·elanda, .\ 'll· strali a ) già prima della guerra ha fatto ottima • pro,ra , e che molte nazioni euroip ee, oome la. Spagna, la Francia, l'Inghilterra, il Belgio. I 'Olanda ·e la Gern1ania. l e quali n.e fecero esperimento ·d·ulf'a nte la gu erra n on l'hanno 1più :111bar1do.n ato. L'ing. ILui·g:gi g i•us•t amente rileva ch e qu~tf 11azioni avrebb·ero forse m eno .b isogno rti ricorrere a que~ti esp e·di·enti per c.h è hann.o minore n ecessità d j economizzare t.;OD1bustibili. di cui il loro sottosuolo è rioco, ma an~ h e p.g rchè trovandosi ad una latitudin·e più nordica h am10 1J).11 lungo il periodo di lu<!e di11rna durant 1i l' estate . GJi è cl1e qu esti pa esi 1più ch e p er i ,-antaggi econon1ici diretti , cl1e pur non sono trascurabjli. ricorrono .all'orario estivo ·a nti.cipato per cons1rle razioni igienic he e sociali. • l~ da augurarsi oh e n ell'i11teresse della ;:, u.l ut., dei laYoratori P d·ella produzione na ziana.l i> I 'Italia riadotti un 1p1'0vve-dimento !POCO felic<·1nente rubbandona1 o sotto la spinta di fattori it • 1t'èsponsa.bili ed inc-011sapevoli d ei ve t i i ntere~-l cl l \ 11 n 11a zi nn P .
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arg o.
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\NNO
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~EZIONE
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PRATICA ,
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POLITICA SANITARIA E.. GIURISPRUDENZA.
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r rano ragioni di urgenza e si poteva atterlidere la Ticostiituzione dell'amininistrazione norrnale. Com.e .si ·v ede, il prin-cilpio general e, giù -?P.iegato nella precedente nota, è posto n ettaimente: la gi:u;risprud.enza è peirò oiSCillante quanto all'appli1caziione nei casi concreti.
Stazioni di cura.
in
· E stato approvato, con decreto 12 agosto 1927 n. 1615, (Gazz. Uff. n. 219) il regolamento per l'e~ecuzione della legge 1 luglio 1926 n. 1380 sulle stazioni di cura, soggiorno, ecc. Fra altro è diSJ •osto che a far 1parte del comitato org·anico per l'ammintstrazione della stazione di cura i Con.; i gli Prov.li sanitari dovranno designare preferibilmente medici che siano particolarmente ver:,ati nelle discipline igieniche.
XI,. - Equipollenti del diploma di laurea nel . ' • concorsa.
CONTROVERSIE GIURIDICHE. L - Licenziamento per fine di prova delibe· rate con eccessiva anticipazione. ·NeJ. caso qui CO!Il.Siderato il li'cenziamento tu deliberato sei mesi prima (del compimento del biennio di 1prova, ci-Oè con anticipazione di tre m€6i. Il çon.siglio di Stato annullò la d·eliberazione. E da notare che il Comune era rappresanrtato da un rommissario prefettizio. u Considerato è d etto nel.l a 1decisione 2 luglio 1927 n. 378 - che avendo la legge sta:bilito la ~1;11rata del p ariodo 4i. 1p:r<W.a, ..ciò.. iJ:nplica c'he ai sensi di legge, la continuazione della prova per lo intero periodo dalla legge stessa fissato, -;ia normalmente n ecessaria perchè l'esperimento abbia esito; onde è contrario alla lettera ed allo s.pirito della legge che •gli ·enm looaJi si servano <lel potere di diffidaJI'e l'impiegato in ip rova p er ridume notcvolm·ente la d urata della prova stessa... Che, se la giurisprudenz·a di 1questo C·ollegio ha ritenuto che il vizio dell '~ccesso di ,p otere non può riscontirarsi nel! 'anticipata diffida dell'impiegato in 1prorva, quando l'anticipazione rnon sia considerevole, ciò non votrebbe ce.flto applicarsi nella specie in c:ui la di·f fida fu anticiipata di oltre tr·e màsi dal termine .sta;bilito .tlalla legge e quindi la durata del p.eriodo di prova a cui l'impiegato ha diritto venne notevo1menite ridotta ,, . In altri caisi, oome si è detto, è stata ritenuta non .eccessiva l 'anticipazione di due mesi oltre il termine minimo. ci Quest'ol'dine di considerazione, soggiunge Ja decisione, viene avvalorato dalla ci.rcostanza che n provvedimento venne emanato non dal Consiglio ieomunale n ormalmente .competente per i licenziamenti degli impiegati, bensì dal Commisaar1o .p refettizio :n. Spiéga poi la decisione che, ~econdo la legge del temipo, ii.I ·Commissario pire'fettizio non [pOteva esercitare i poteri d el Consiglio se non in casi di urgenza e rche n el caso 1
. (*) La presente rubrica è affidata all'avv. Jeg.i. del nostro periodico.
e , all Il' 11011 \ ' i
P er l'ammissione ai ieon corsi ai ·p osti di medico ohi.ruTgo, il diploma di laurea deve . essere richiesto in originale od in copia notarile (a.irt. 27 regolamento sani1tari-0 19 luglio 1906 n. 466). Questa dtsposizi-0ne è staJtia intenp·e trata c oo. JMghezza .e 1la giurisprudenza ha dichiarato cl1e l·a .11nancata tpire.sentazione del dipU·oona in originale o in copia notaTi'le non è tSempre motivo legittimo di eSiCl1Usione dal icon<!orso. Può e..c:.sere sufficiente run sempli·ce certi'f icato, qualora :iJ. .,diploma m.on 1POSsa iE}Ssere esibiito (ipcr es., per cauisa. di smarrimento) o si verificano speciali s~tuazioni giuricli1che, coone nel caso in cui il medico eoncorO" C?n te sia già medico suppa.ente o interino presso il Ccnnun·e ohe brun dioc-e il concorso. In· qruesto senso •è la ·,decisione 5 ·novembre 1927 i1. 544 clella V Sezioo.e del Consiglio di Stéllto, con,forme a ;precedenti .r isoluzioni della IV Sezione 10 lugli0 .1908 rie. Marocco contr-0 Comune di Civitavoochia; 28 marzo 1913, rie. Trabuoco c. Comune di Certgnolla; 15 génnaio 1915 rie. Orsini contiro Comune di Genova. 1
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Un caso quasi singolare di esercizio abusivo.
Xli. -
U11 medico chirurgo f'U denunziato all'autorità .giudiziaria per esercizio abu'Sivo dell,a .professione di veteTinario. f"'u con.dannato e la Co·r te di Cassazi-0ne, con sentenza 27 magigio 1927, n. 192, confermò la· sentenz.a. di c-0ndanna considerando che la laure:}. in medi-cina · e chirurgia non abilitava a sperimentare un rimedio contro l'afta epizootica, senza l'assistenza di un dottore in veterinaria. n on ·p otendosi ammettere che il titolo di medicocihirurgo autorizzi a compiere atti di 1prorfessione veterinaria. Forse il caso si sareb·b e potuto consi de1rare dal punto di vista ·d ello scopo : se non si trattava dl un vetro e 1proprio atto di esercizio !PfOfessionale, ma si voleva fare esperim·ento di un rimedio, .sia pure per oura ài animali, non si può ritenere che sia stato rviolato il divieto stabilito dall'art .. 5S d cl T. U. ·d elle legigi sanitari.e, il quale rigu.a:nda l'esercizio della professione. 1
GIOVANNI SELVAGGI.
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esercente in Oassa.zione, consulente
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POLlCifN ICO •
NELLA VITA PROFESSIONALE. "
MEDICINA SOCIALE. Per l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi.
La Con1missione nomin,ata dal Ministro dell' Economia Nazionale, on. Belluzzo, oon l'incarico di stabilire le norme di attuazione del deorétolegge, 27 ottol::>tre 1927, circa l'iassicurazio·n e obbligatoria oontro La tubercolosi, ha in linea di m·~ima. esaurito i suoi lavori compilando uno schema di regolame~to che è stato presentato al Ministro competente e forma oggetto di esame da pa.r te degli organi interessati. Si rritiene che gli studi abbiano avuto piartioolarmente per oggetto il coordinamento delle ini~ ziative esistenti oon le nuove previste dalla legge; che la Commissione si sia dichiarata favore,. vole all'idea di unificare nelle provincie ogni forma. di assistenza ai tubercolotici .a~icurati e non assicurati tenuto conto della speci.a.liZ2AZione delle attrib~zioni affidate .ai Consorzi Provinciali u.n titubercolari. . . Sono previste due forme di assistenza: quella del rioovero e la cura domiciliare. Questa ultima assistenza è prevista come cura sussidiaria a quella ospedaliera quando non è possibile il ricovero. La legge stabilisce la oreazione di ap positi istituti e luoghi .di cura entro ,d ieci a..nni dalla sua entrata in vigore. Si pensa che fra non molti m.esi potrà sorgere alle porte di 1R oma uno speciale villaggio destinato .a servire di convalescenziario per i dimessi dai sanatori. Ciroa il p agamento del contributo, il nuovo regola.mento stabilisce ohe €SSO debba effettuarsi insieme .a quiello che periodicamente si effettua per l'assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e l'invalidità e la vecchiaia. Sarebbe escogitata un.a prooedur.a .abbastanza snella ma nello stesso tempo munita di tutte le garanzie per p€rmettere agli assicurati di fa.r v.alere i loro diritti in caso di malattie. L'importanza delle nuove disposizioni è sottolineata dal fati;o che 1'11;.alia, prima fr.a tutte le Nazioni, ha emanato a favo.re delle classi operaie questa forma di assicu~azione che riguarda oltre 20 milioni di persone e cioè la metà della pop~ lazione del Regno. 1
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L'Opera Maternità e Infanzia nella lotta contro la tubercolosi. Il R . C-Oilnmissario per l ' Opera N.azionale M.ar t.ernità ed Infall2ia, in i·el.azione alle disposizioni date dal Partit-0 N.azionale Fascista per l'organizw.zione in quest'anno delle colonie estive, ha diretto agli organi provinciali dipendenti, una circolare in cui, tra l'altro, è detto: Nell'estate decorsa, per disposizioni .avute, l'0}).0ra Na7.iona.le Maternità e.d Infa.nzi..a promosse -
e la.rgamente sovvenzionò l'assistenza di fanciulli bisognosi in 'Colonie temporanee, marine, montane e fluviali. E l'iniziativa ebbe largo segliioo. Il rendimento p erò i1on fu pari .alle aspettative; e ad ogni modo la prova non fu tale da consigliare all'Opera di persistere in questa forma di assistenza. P .e r conseguire l'effettivo e duraturo ricupero dei fanciulli deperiti e deboli già .affetti da tubercolosi latente o chiusa, a. fo1·:ma non evolutiva, nè contagiosa si è .addimostrato che oooorre assicurar loro un congrùo periodo di ricovero (in media da ooi ad otto mesi) in istituti profilattici permanenti, e cioè. in quegli istituti preventoriali pubblici o. priv.a ti, ordina.ti e iattrez~ti in modo c1a poter prorvvedexe, in qualunqu~ tempo e per tutto il periodo prescritto, .all'assistenza continuativa di questa spooiale categoria di fanciulli. L'Opera ha perciò <letermin.ato di impiegare quest'anno nella r~on.ale assistenza di questi fanciulli le risorse ancora limitate che essa può destinare 1alla profil.russi ,,antituberoolare dell'infanzia. L'~istenz.a verrà presta.t a per il tramite delle Federazioni Pirovinoiali, mediante il ricoviero, per il periodo n~ario alla cura, in idonei istituti profilattici permanenti, specialmente in quelle provincie dove maggiore se ne addimostri il bisogno e conviene perciò che la difesa. del fanciullo sia condotta con 1a maggiore energia. A questo scopo, tra gli istituti esistenti, saranno scelti quelli ohe offrano sicure garanzie di regolare ed efficace funzionamento, e di essi sarà, a tempo, data notizia alle singole Federazioni, oon la determinazione del numero dei posti riservati ai fanciulli bisognosi di ciascun.a pro-;inci.a. Delimita.to oosì l'indirizzo che l'Opera pref&risce nel campo, ·d ella profilassj · antitubercolare infantile, resta tuttavia piena libertà d'azione ad enti e comitati di org.anizz.a.re .an~he colo-nie temporan-ee estive, e procedere, all'uopo, alla ra.c-colta dei neoessari fondi, in conformità di quanto fu praticato negli scorsi anni. Le Federazioni .associandosi a q'lleste iniziative, potranno dare impulso in ogni guisa .all'org.anizza2ione di oolonie permanenti, elioter.apiche diurne, e colonie temporanee marine e montane. Esse però si asterranno da qualsiasi iniziativa che possa oomunque importare l'impegno di altri contributi a carico dell'Opera , oltre quello delle rette di ricovero. Rimano salvo, nei rapporti di tutti indistintamente gli istituti profilattici, comprese le colonie temporanee, l'esercizio dei poteri di coordi11a.mento e di vigilanza, conferiti all'Opera Nazionale dalla legge. Queste due impOitantissime funzioni competono esclusivamente .agli organi dell'Opera, .ai 'quali in f-0rza della l egge 10 dicembre 1925, spett~ piena ed intera la responsabilità giuridic:a e morale della regolare organi7..za.zione e òeJ1'eff1-
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SEZIONE PRATICA
oace funzionamento dei servizi di assistenza della Maternità e dell'Infanzia in tutto il Regno. Ma nel pratic.o ~ercizio di queste loro fu112.ioni, gli organi federali devono mantenersi in stretto rapporto specialmente coi Fasci femminili e sollecitarne l'eff;caz.-· e fervida ooll.aborazione, pe1·chè essi r.a.ppret:ientano l'espressione più viva della conoezior.e che portò all'istituzione dell'Opera Nazionale e debbono perciò essere ohirumà.ti a partecip<1.re e-un preferenza, a tutte le attività ass.iRtenziali che l' l.stituto ~ercita.
cu:menti occorrenti, durata dei corsi, obbligo di frequenza, ecc.) . Per gli esami sono stabilite: prove id i ammissione, p1·ove scritte ed orali alla fine di ogni anno, prova di abilitazione. Seguono le disposizioni disciplinari e le norme per il pagamento delle tasse, nonchè le disposizioni transitorie per l'applicazione del nuovo ordinamento, riguardanti le allieve già inscritte .all'atto della pubblicazione del regolamento in parola.
·co N
L'assicurazione obbligatoria contro le malattie. Sarà nominat.a un.a Commissione ministeriale incaricata di studiare attentamente il problema dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie. Della Conunis8ione saranno chi.amati a far parte i rappresentanti dei Ministeri interessati e gli esponenti delle Federazioni. Sembra ohe la nuova Commissione terrà conto si.a dell'ordinamento esist.ente nelle terre redente aia dei voti formulati a suo tempo dal Consiglio wperiore dell'Economia Nazionale. Essa dovrà altresì esaminare l 'opportunità o meno d'includere almeno per ~ primi tempi gli impiegati aventi retribuzioni superiori ad un.a determinata cifra. P~re inoltre che il Ministro dell'Economia Na.zionale on . BeJluzzo abbia già dato istruzioni per La revisione delle norme vigenti sugli infortuni sul lavoro, sull'invalidità e ].a veoohiaia, sulLa maternità, ecc., così da coordinare in modo organico le varie disposizioni legislative in materia.
11 nuovo regolamento per le Scuole di Ostetricia. Nel n. 56 della Gazzetta Uffic1ale, 17 m.a.rzo 1928, è pubblicato il nuovo regolamento per le Scuole di Ostetricia, approvato con R. Decreto 19 gennaio 1928, n. 40. Esso consta,, di 8 paragrafi divi.si in 39 .artic.-oli. Inn.3.1l2itutto sono esposte le disposizioni generali oon le quali si stabilisce ohe ogni scuola, non .annessa a Clinica Ostetrica, è posta sotto la vigilanza della Università più vicina. Seguono le norme per il personale insegnante e l'ordinamento degli studi che durano 'UD triennio. Le materie ~o così distribuite: al 1° anno: nozioni fondamentali di anatomia, . fisiologi.a, patologia generalo e igiene, nonchè an.atomia e fisiologi.a del1•.a ppareochio di riproduzione e fisiologia della gravida11~, del p.arto, del puerperio e dell'allattament-0; al 2° anno: p1atQl01gia della g ravidanza, del parto, ecc., profilassi della blenorragia e della sifilide, ~insegnamento clinico al letto delle gestanti, doveri della leviatrice verso le autorità civili, giudiziarie ed ecclesiastiche; al 3° anno: insegnamento clinico, studio di tutte le m.anovre operatorie consentite .alla levatrice e di tutti i preparativi oocor1·enti per .altri interventi chirurgici (ambiente, strumentario, medicature, naxco&i, ecc.), nozioni di euge netica e di puericultura, ecc. engono poi le disposizioni per le alunne (do-
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I.
Poe11 vAOANTI. CALTANISSETTA. ~4.mministraz. della Provinci~. Direttore e assistente Sez. chimica e assistente. Sez. miorografica 'del Laboriat. d'igiene e profilassi; soad. 10 ma;g. ; vedi fase. i5. CAMPOBASSO. R. Prefettwra. - Ufficiali sanitari di: 1) Campobasso, L. 12,000 oltre L. 2000 serv. att. e 5 qu.adrienni dee., divieto eserc. profoos.; 2) .Agnone, 3) Guglionesi, 4) Larino, 5) Ricera, per ciascuno L. 4000 e 3 quinquenni dee., autorizzazione all'e.serc. profess. Chiedere a.nn. Tassa L. 50.20. Età l~m. 45 a. Scad. 45 gg. dal 12 apr. CARPI. Ospedale Ramazzini. - Medico chirurg.o aiuto; scad. 30 ·apr.; vedi fa.so. 15. · C1TTADUCALE (Riet'Ì). Se.ad. 30 apr.; 2a. con<l.; J,. 9500 e 4 qua;drienni dee. oltre L. 3000 trasp . ; c.-v.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15. CosENZA. R. Prefettwra. Uff. sanitari per S. Giovanni in Fiore, consor. V erbiooro e consor. Grimaldi; titoli ed esa~i; tassa L. 50,20; soad 28 .apr. CuNEO. R . Prefettwra. - Ufficiali sanita;i·io direttore Ufficio d'Igiene; stip . L. 13,000 oltre L. 1000 indennità serv. attivo e indennità oarovive.ri. Scad. 15 maggio. FOGGIA. A.mministraz. Prov"Lnc. .Al 30 apr . , direttore d ella Sez. . Medioo-microgr. e due assistenti nel Laborat. Provino. d'igiene e profilassi ; vedi f.asc. 15. FoaLi. R. Prefettwra. - Uff. s an. di Cesena; scad. 5 mag . ; vedi fase. 15. IMPERIA. .4.mministraz. Provinc. Medioo bacteriologo d el Laborat. micrografioo; se.ad. 30 aptr. ; vedi f.asc. 15. LASTRA A S1GNA (Firenze). - A ore 18 del 16 1na.g.; due condotte; L. 8500 e 8 trienni decimo,; ricono.scim. 4 trienni a L. 600; c.-v.; L. 750 indennità trasp. (variabile); ita.ssa L. 50; chiedere . annunzio. MIRABELLA IMBACOARI (Catania). - Scad: 30 apr.; L. 9000 e 4 quinquenni decimo. Tassa L. 100. Mo~TEFANO (Macerata). Scad. 30 apr.; ]ire 8000 oltre L. 800 uff. san., L. 2500 oavalc., e; .,· . , 3 qu.adrienni dee. MoNTORIO AL VoMANO (1.'e·ranio). - A tutto 27 aipr.; hia. 4490 di cui 3/4 in collina; L. 6700 (sic) e 4 q11.a.drienni di L. 500, oltre L. 2400 ca" ~dc. ;
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J i.
POLICLJ~
ICO
età lim. 40 a. ; tassa L . 50.15; doc. a 3 mesi dal 28 ma;r. ·,. . ·
24-40 a . .: tassa L. 50.15; ab. 1000 agglom .. 2,100 sparsi ; 550 pov. · ·
NIBBIOLA (Novara). - Al 30 a pr. ; ·L : 8000 e addizionale L. 4 oltre i ,300 isorittì; 5 qùittq. dee:
TREVISO. Animi1iistraz. Provin ciale. - Direttore della Sezione medica-microgra.fioa del Labora1torio Provinciale d'Igiene e di Profilassi; proroga a tutto il 15 maggio. VAJJ,F.DOLMO (Palermo) . - · Uff. san. ; titoli ed esami; L. 5000. Scad. 5 mag. Rivolgersi Segreteria com. ·
N uoRO. Awministraz. PTovinc. Direttore della Sez. me d.-microgr.; stip. L. 15,000, indenn . a;erv. att. L. 3000. Assistente ~etta; L . 12,opo e L. 2000. Coadiutore Sez. chim.; L. 14,000 e Jire 2000. Soad. o.re 18 del 30 a pr . Nuoao. R. Prefettura. - Uff. san. e caipo ufficio ,d 'igiene capoluogo·; . a ore 18 del 20 mag. ; titoli ed esami; J,. 12,000 oltre L. 2800 serv. att. e c.-v. Domande all'Ufficio Sanit. Provinc. PIOMBINO. Ospedale Vittorio Em. lii. - Me-dioo prima.rio. Docum. anter. al 30 gen. ; vedi fase. 15. REGGIO 0AL• .4.mmintistr. Provin c. - Direttore e tre assistenti nel Labor.at. Prov. d'Igiene è Profilassi; scad. 4 .m,a g.; vedi fase .. 15.
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Ospeda-le Civile . - Assistente straordinario ;- L . 3915 per ~ oolibi e L. 4275 per gli ammogli.a.ti ; titoli ed esami ; tassa L . 50; età lim. 30 a.; nom. annua.; eventual. passaggio a ordinario. Scad. 30 gg. dal ~ aJ>r., ore 17. · V1TERBO (Roma). · Ospedal '( hande degli Inferni.i . - A tutto•30 iapr.; 3 ~stenti; vedi fase. 15. VENEZI.\.
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VOLTERRA
(Pisa).
~
Al 3·0 apr.; vedi fase. 15.
AVVERTENZA . - Quando non è .altrimenti indicato i oonoorsj Sii riferiscono ·a · condotte mediche.
(Roma). - Al 30 apr.; L. 10,~00 -0ltre L. 600 trasp., L. 400 c.-v. Ro~1A . Pio lsbituto di S. Spirito ed Ospedali 0oNOORSI A PREMI. Riuniti. - Due aiuti radiologi ed un aiuto patoR. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere - Milano. logo; scad. ore 16 del 30 apr. ; età lim. 35 a. ; tassa L. 50; esami e titoli ; L . 7300 e c.-v. ; ohiedere a nnunzio. Ro~1:A . Jl inistero deU' Interno. Concorso per Ricerche ori gin.ali sull' ~natomia, . fiBiologia o esami a 34 posti di 1nedico provinciale aggiunto 1patoiòg'ia del sìstem·a n értoso. · Premi,o L . > 2500. di 2a cl.asse dell'Amministrazione della sanità pub- Sca.denza. 8] marzo 1929, ore ·15. · • blica. Scad. 8 ma g. Vedi fase. 14. Detto, a tre posti di medico provincia.le aggiun* -to di 2a classe. Se.ad. 6 mag. Vedi fase. 14. ** Concorso ad un posto di assistente medico nel Illustra re con ricerche origin.ali un argomento Laboratoriò di micro,g rafia e b·atteriologia della di fisi ologi.a del sistema nervoso. Prèmio L . 2500. Direzione gener~le del1a sanità pubblica. Sc'a d. 13 8cHdenza 31 marzo 1930, ore 15. m.a.g. Vedi fase. 14. ROMANO DI Lo:MBARDIA (Berg<11mo) . Ospedale OiFondazi.one Secco-Comneno. vile SS. Trinità. - MediCQ chirurgo direttore ; doc. a 3 mesi dal 1° a pr . ; età 30-40 a. salvo ecoez. La sifilide dello stomaco. Premio L. 864. 8ca.r egol.; titoli; nom. biennale, conferma per 5 .an- denoo. 31 dicembre 1929, ore 15. ni, rioonferma a vita; acoettaz. entro 15 gg., assunz. serv. entro 30; L. 12,000 oltre L. 2000 Fondazione Zanetti. serv. .att.; diritto .a due camere nell'Ospedale. Premio di L. 1000 a quello fra i farmacisti itaAb. 8000; osped. d~ 70 letti. liani che r aggiungerà un intento qualunque che S . BARTOLOMEO IN GALDO (B enevent o). - Uffivenga giudicato u t ile al prngresso della farmacia ciale sanitario; L. 5000; titoli ed esame. So.ad. e del la ohimica medica. Scadenza 31 dicem hre 6 maggio. Rivolgersi R. Prefettura di Benevento. .1929, ore 15. • SAN'.IRIÀ (l/ ercelli). A tutto il 15 maggio ufficiale sanitario; v. fase. 12. Fondazione Erri,esto · De Angeli. BANTU LussuRGru (Cagliari). Ab. 4500; . per J.SCOInvenzioni, studi e disposizioni .a.venti altit. 600 m . ; L. 9000 iniziali più L. 1000 uff. po la sicu1ezm e l'igiene degli operai nelle insan. Se.ad. 30 apr. dustrie. Premio L. 5000. Soadenza 31 dicembre S. ZENONE DEGLI EzzELINI (Treviso). - Soad. 1929, ore 15. 10 mag.; vedi fase. 15. 'fxvol.ù (Roma). - Al 10 mag. uff . ea.n. e direz. Fondazione liuigi D evoto. ufficio d'igiene; titoli ed esami; L. 12,000 e 5 Premio di L. 10,000 all'autore di un lavoro pnbquadrienni dee. Rivolgersi R. Prefettura di Roma. blicato dopo il 1° gennaio 1928, che porti un « oo~ TLtEIA (Macerata). -- A tutto 30 apr.; condottributo risolutivo su di un punto della patologia ta B; stip . L. 8800 e 3 quadrienni deo., c.-v., ridel lavoro» . Sca'1enza 31 dicembre 1929, ore l!i . .costruzione carriera, traap. L. 800-2500; età lim. RoccAMASSIMA
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SEZlONE PRATICA
Quin'..l i il prof. Va] enti ha fatto la stori.a di alcqni d ei principali rin1edi specifici e che1niote.rapici. Ha parlato - .a proposito dei prin1i - clel mercurio i1111piegato nella cura della lue p er il pri-mo da Bere11g.ario, da. Oa1-i)i ne·l 1500. B~i e;itato· quindi la cl1inina, ricord.ando come le proprietà. ter.a.peutiche della corteccia di chi11ra ven11'ero SC'(>perte in seguito alla co11statazione cl1e le a.eque del lago di Lox1a (Perù) di,renute ia1naro in seguito alla caduta nel lago di aicu11e piante e:he· • vegetavano s ul1a s u a riva avevano ,acquistato evi...: • d ente azione a11tin1ala.ri<!a. Ha ricor<la.to poi l' acido sia,licilico e l'en1eti11ia, priuci·pi0; nttivo delln: radice d' ipeoaoua na. ~1a. 1'·0 rigine della. ohe111Ìot.cra1 pia vera rj sale a i Paolo Ehrlioh c11e per il prin10 si diede a studiare l'iazio11e cl1emiotera,p ic.a dei singoli gruppi molecolari e dei loro varii raggru1ppa 1nent i .':'tu:-diati sepa.ratame11te esperi1pentando n1an 111.ttno in "i 'ro 1.a loro effioooi.a.. Ft1 così che l).a .r tito •.lal:1' a t·oxil, rp€r n11a serie di deduzioni logiche egli giunse .alla. coperta degli ar-..enobenzoli. 111 pari ten1po egli for111ulaYa i principi della sua fonda-n1entaile teoria ohe .armin1ette l'esisten.z...'l. i1ella ll~o1eoola del fa r1naco chemioterapico di aln1c110 tin grup·p o aiptoforo e di aln1e n<} un grupipo toxoforo. Fra i ri1ne-::l ii cl1emioter.apioi più di rece11te entrati nell' uso co•n1u ne l'oratore cita a11cor.a il bisn1uto nella cura della. lue e ]' antimonio e t€rm:ina .a.ugu.r andooi oh e il ca111n1ino sul pron1€ttent.e se11tiero delle TiceTcl1e chen1iotera.p iche nossa e-.. sere ra1)ido e fecondo di risulta.ti.
HOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,
In esit-0 al 0011corso per ti ioli ed es.an1i svoltosi a Ger1ova per l.a no1nina d Pll' ufficiale ~anitario, capo dell'Ufficio municip.ale d'Igiene, fra 17 conoorrenti è risultato il prof. ~'.La.rio Ragazzi, che da anni e oon profitto dirige il servizio ùi assisteri.za igienioa sanitari.a. delle Scuole della città. Rallegramenti .all'insigne studioso. Quale successore del •p rof. v. Monak:o"' alla di1·ezione dell' Tstituto neurologico e di a11atomia. del cervello in Z urigo, è sta,to designato <e primo et unico loco» il p,r of. v. Economo, ora a Vienna. 1
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Quale successore del prof . Lex.er .al I.a Cattedra di clinica chirurgica di Friburgo i. B. è sta.to nominato il prof. Relu1 di Bon11. A questa cattedr.a è stat<J <;h:La.1nato il i) rof. F. v. Red"·itz di ì\[ona<!o. Il prof. H er111an11 Bejt~k(• di patologia ge11er~le e anatomia patologica d1. Graz., è stato chiamato alla cattedra omonima di Halle a. 8 ., in sostituzione d <:>l prof. Beneke, uomin.ato em~rito.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano. Conferenza d el prof. Val e n ti.
La sera del 31 n1arzo il chiarissimo profèssore Adriano Valenti, ordina.r io di Farmacologia nella no tr.a R. Università ha t enuto i1ell'aula magna della Casa del Fascio di ' Tia Nir,o ne unia oonfereuoo. stil tema: « Faa·ma-ci sp ecifici e Cl1emioterrupia ». Tale confere11z.a indetta da] Sindacato fascista dei faa.'macisti è stata Ja seoond.a (la pri111a è stata tenuta dail prof. on. B el1011i) d·el ciclo di conferenze di coltura p er fa rn1acìsti da quello iniziato. Dopo. un.a breve premes a nella qu,ale h.a fatto rileva.re i progressi <xHnp.iuti negli 'U1timi decenni dalla scie nza inedica l'oratore si è po.sito il quesito: cc Far1naci specifici » è lo stesso che « faa:maci cl1e1nioterapici ,,p Malgr,ado l' apparenz.a oontr.aria 1a risposta no11 •p uò essere che n egati,-:a. Per defi11izione i farmaci chemioteraipici dovrebbero essere ·d ei f.a rn1aci ca·p·aci di combattere d egli agenti mo1rbosi seuz.a 1alterare o .a]ter.a11do solo in 1uinim<> grado l'orga11ismo che li alberga. Ciò al contrario d.e i f.a.rmaci specifici che - qn.aI più qual meno tutti esercitano a n che una certa quale •aiione s ull'org.a11is1110 azio·n e ol1e i1uò essere diversissin1a (.purg.atiYa, diuretica, espettorante, antipiretica, ecc.) oltre all'azione .antagonistica, esiziale ahe- SYolgono ,erso 1'.a.ge11te paras•sitario i11orboso . In ,a.ltr e 1).a.r ·ole il i11odo d'agire dei rimedi chen1ioterapici do~rebbt> esser e uniJnterale, unico, parassiticida, que llo dei f.a.r1111aci specifici più co1u•plesso, il prin10 unic.a111c11te parassitotropo, il sec'o,n do o]tre che ·par.assitotropo a11rhe o.rg a11ot ro 1){). 1
S eduta della Sezione di Milano della Società di Biologia Sperimentale .
Lu11edì 2, ll. s., .alle ore 17, ha aYuto luogo nel1' aula cli Ana tGmi.a Pat-Ologica d ella R . Uni Yer5ii;.à i111a ed uta dell.a Società cli Biologi.a Sperin1e11taleIl presicle11te p1rof. Carlo Foà ha apert·n ].a . e<luta dando st1bito la rp.arola al dott. D efrise. Questi con1w1ica il risultato d 'alc1111i su oi studii intesi a" conservare ai pl'epa·r ati anatomici secchi la consistenza €cl il: co,l ore na.t urali e di avere <Jtte11ut& r e nltati u1 e raYigliosi 111odia11te un trattnu1e11to s11ccesis.ivo r,o n for1na.l ina 10-15 %, alco·ol, .ge].atina R eiclenhain e colofo11ìa disciolt.a in ol io cli \.a e-· linn . Ila qni11cli la paroJa il clott . Borghi che 11a 1:itudin.to sui topolini ca n cerosi l'effetto di una ini ez.io11e contei111pora11ea di in<Sulina. e glnoo~· io per qu.ant-o si rifeTisce .al c-011tenuto in g licogene del. fegato e del tu1no.i·e del1 'ani111ale ste ·so . Egli ha1 trovato che n1entre nell'indiYidu<l uorn1n le 1 ha. in segt1ito a t..ale i11iezione un au1nento 11el conte11t1to i11 gli cogen e. de1 fegato, i1ei toip olini cancerosi S•i h.a una cli111inuzione di tale con tenuto si.a nel fegato che 11el tessuto tt1n1r0rale . E gli .~ piegia tale fenon1ello attribuendolo alla cc fa111e » di gluC'osio d elle cel1 nle tu.1110.r ali. 1-l.anno interloqttito a questo prop o it·o i dottori U nelli e Ca11toni ed i · profe.~sori l~ o.ndoni e Foà. l 1 dott . e.r ra h.a comunicato gli esit i di sue e. perienze <li a11a st~n1o~i u•re.tero-Ye,11·0 a nei cani . .Annston1izzando 1'11ret.ere di questi cani con la ven.a iliaca d ello ....ite.·-..o lato-nei e.asi cli ottenuta. pern1eabilità di lnle innc>';l C·
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.<li111 0~1.rato poi alla sezi<Jue egli h.a i1·o ta.t o u11 au111 ~r1 t o del dop,p io e del triplo del ta.ss.o ure111ioo .d el sangue ed alterazioni del parenohima epatico .e r~nale. Il prof. Foà Iva fatto parola di i1uove su e i11teressanti ricerch€ sulla funzione della' ghi.a n.dol a pi11eale nei galli. Operando con la propria ;tce11ieai di asportazio,n e oruenta oomp1eta. egli ha 1>otuto eonferm1are i uoi .antichi risultati e cioè cl1e I '.asportazione della pineale p'l·od.uce un pre•coce ,-olu~11e ses&11ale del g.allo, 0011 ri•goglioso svilup p-0 dei testicoli, della cresta e dei b·a rgigli. Ha potuto poi d·eter111i11are che in tali aninlla.li il rapJ)Orto tra t.ess11to inte.r stizia]e ghi13,ndolare e tes·s uto ~en1inifero rimane in,ra.riato. Hanno interloql1ito il prof. Bruni e la dott. Pastore. Infine il dott.. Gl1irardi co111unioa di iaJVere osse;rvato ohe la 1infa del òotto to·r acioo, tirata a secoo e poi iniet-t.ata ii1 circolo nei 0011igli non produce una dimi11 uzio11e ·d el tas..~ glioe1nioo. Non .crede perciò che il p roclotto della secrezione interna del pa11cre.as si Yersi nella corrente linfatica olt~e che in quella . -saHg111g11a. R UGGE1to .t\.sco1Ar.
Da Bari. I
Conferenza del prof. Corrado Oini. l:'~
confe.renza su « I p .roble111i
della
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11 16 i11arzo u. s . il nrof. Corrado Gini ) nresi.c1e11te -c1 ell' I stituto Centrale di Sta.t istica., ha te11uto- 11ell' Aula Magna della R. Università di Baa·i i1n a .
le cause e le manifestazio11i delJe e.a.use stes ·e noncl1è la qualità e ìa entità dei mezzi che si voglt{Jno inetter in ·a zione. L'I stituto centrale di ta tistica 11a a tal uopo organizzato due inchieste . l'una diretta a ricercare il nu.m ero, la distribuzione e le caratteTjstiche demografiche e<} a111.ro pologiohe delle famiglie numerose) ]'altra diretta a stabilire le oause per le quali 111,o lti oon1uni italiani l1ann~ p .r esenta:to 11na diminu.zio11e della p o· pol azione, a metterne in luce 1a porix.'1.ta e ·a chiar ire se eventual1ne11t€ 11uovi f.attori sono inter,·e11uti ~. 0Dnfern1are o a inodificare la p r ecedente ·t enden za. Le r isposte finora giunte son-o in nu111ero ancor.a esiguo, possono però di già ~er rilevati dei valori ch·e stanno a confermare la sostanziale robustezza de~l'organis.mo demo1g r.afico italia110, salvo per ta.June zone in cui la s.po•p olazione è senza dubbio in ra;ppo rto diretto con u11a effettiva di1nin uzione {1elle nascite spesso insufficienti a f.ar front~ alle morti. Tali zone so110 costituite da ~r.an parte del Piemonte e della Lomb·a.r dia occidentale dove ne] ciroondario di Mortara si raggiun•g e il più hasso coefficie·11te di natalità di tutto il Regno. Nè pare trattarsi, come pot.r e·b be ere· dersi di un.a infezione imp-0 rtata dalla Francia, perchè proprio quei oomuni che so110 territorial1nente più pJ:ossimi alla Francia e ohe alla emig1·azio11e in tale Nazione danno un largo contributo i1on sono affatto nel novero di quelli a bassa n..atalità. · Pnssando in rivista le vaTie proposte f.a.t te <lai diversi uffici <li. statistica. -ner rimediare .a tale preoccupante fenorueno, l'O . mette in rihevo 00111e in &egl1it-0 all'arresto dell.a ernigrazione per l'estero esso si sia notevolmen~ attenuato. L 'importanza di t·ale limitia.zione va a.ssai oltre i limiti dell' imn1edi.ato effetto nu111erico i11 quanto che l ' e1nig.r azione interessando ~·opratutto le famiglie più pr·oli fich€, fi11irebbe C'l()l ini11are, in una epoca più o 1111eno 1011tan~ , la potenziia.lità riproduttiv,a della Nazione. L 'inchiesta si propone inoltre di riuscire utile alla scie·n za cl.a. un a.lt1·0 punto di vista, in quanto accerterà il fondamento della t Poria oos tituzionalistica., secondo la quale l'i ti11to genetico s a.r ebbe partirolarm.ente forte tra gli indi\-idui . in.aorosiplan cnici e brevili.n ei il cui tipo risulterebbe per · tanto f.avorito nella selezione riproduttiva. mentre ne resterebbero particolar1nente ostacolati i tipi microsplancnici Q lungilinei. e risultasse Yera, questa teoria sarebbe atta .a spie·g are I.a per . itenza del tipo micro pla11c11ico co ì frequente nella 1nassa della popolazione, di fronte .al tipo longilin,e o, che la selezione ln.atrin1onial e sen1brer cbbe inv ece favori re RE\"OT/ fFlLT. \.
popola-
z1 one » . I l 11roblen1a del1a natalità è all'ordine del gior110, ~pecie te11uto conto della sua spiccata ten.(le11za ad una genera.le regressione. La dirminuzio11e delle i1ascite sti era. infatti i11iziata già prima <lel periodo bellico in quasi tutti gli stati europei , ina essendosi a11cl1e di pa.ri passo intensificate le •Opere di igiene, n e risultò che :il i1l1me'l'o delle n1orti d ecrebbe t anto da sopraoompensa.r e le millo ri n ascite. Dopo la, guerra pei:ò t.a.l e fenon1eno .<li eon1pen sazio1n e non potè più t ener dietro a qu ello delle nascite p er inooo che si è reso ma·11ife-.to in ·grado 111.aggiore o mi11ore n1a 00 n caratt erist.ich e pressochè ger1erali la di111i11u2ione eft e tt iYa d ella popolazione. \ -i cle, re necessariamente intervenire una concau._ n bi·ologica in q11anto 11o·n solo diminuisce la n1e rl ia dci figli per ciascun n1atrimo11io , n1a bensì ~11c:he la percentl1ale dei inatrirnO'l1i fecondi ed in p~1 rt i e:olare quella d e-i 1n.a.tri11toni oosì dettj puri (cl1e d à 11no cio~ luogo .a conoopimenti nei primi 111e .... i do po le 11ozze), co11 llna frequ e11za che è im:po, i bil e attribnire 11nica n1ente alle pratiche maltn'- ia ne . 'f a l i c-onstat.a.z io11i di probabile ordin€ biologico l lllll deY0l10, . .,ecOJldO 1'0, Ìlldtll'l'e lo 1 tato a fl j • ~interessa rsi della questione, al oontraJ·io è 11 eces<1rio e:h0 esso interYenga t~mpesti,:- a.n~1 ente , poi cl1~ c-on1ti la ·toria roman.a. e più recente1nente 1.a 11azion~ fra ncese ci stanno a documentare, un interYe n t.o clel g~ ne-re , per quanto energico riesC'e i nef-fic·.ace 'e ~ . o i '1 erifica troppo tardi . :\ ft inc· h0 l' i11ter Yento goT"e rnativo pos a e ser ·tr 11t t 11oso })er e> è nece-c:sario ch e si oonosc.an o bene 1
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Da Siena. Ini ziati ve uni ve rsitarie senesi. Per dispo izione del Rettore prof. AC'hille 'c:lnvo ' bali tudenti di ~Iedicina e Chjrurgi.a della . . R . UniYersità di • ie na p o ono ora <'omp1ere e' e-rritazioni pratiehe d i F i•.ic·a e C'hin1ica. dir ette ~\
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SEZIONE ">RATlC.\
f an1iglia1·izzarli con le mani pol.azioni, cl1e trovano maggior i111pieg-0 nella scien.z,a e nella ,p ;ratica medica. "C n primo corso di esercitazioni ha a\·uto per oggetto le misure elettriche fondamentali e precisame11te le misure di corrente di volt~ggio di ' . ' potenza, di resisten:6a e d~ forza elettromotrice. Gli studenti degli .anni superiore al terzo i11 gruppi . di oinqu.e o sei, h,anno f.req u e11tat-0 ' per -una settin1.a11a l' I stituite> di Fisica do,v e hanno aY.u to larga possibill.ità di jin1)ieg.ar e an1pero,m etri , Yolt1netri, ponti di ' Vheatsiton e potenziometri. , ubito dopo 1e Y.aoanze {li Pasqua queste esE>rritazio11i · arann-0 oontint1ate oon lo scopo di a,d-<.l~ trare i gioY:tni nella mis 1ra deJla ronducibilità d elle soll1zioni e della concentrazione in io11i idroY'e110., ·,:; ui qu.ali argomenti ~aran110 anch1~ fat.te dcll~ lez1011i i11troduttil.ve:o dai profesooei co1npetenti. ~eguir.a1n:na> p>oi eseil·citazioni di ottica , quelle specialntente cl1e ·concernono l'uso del iuicroscopio. dci ri rrati>0metri, degli spett rosco1)1 e deO'li . f o 111ter ero111etri. E su p.erfluo r ileva.re l'importanza di qu€s te eser<:itazioni per far acquistare ai giov,ani l'abito ·della precisione e dell'.aecuratezza e per dar ]oro il for1da.rn e11to scientifico di · 1nolte delle opera.zioni, cl1e citi solito si e.seguisoo110 in m.aniera soltanto e1npirica. I inigliorri ~tu1 d.enti di medicina <lelia Università di . 'iena sapranno d'ora )n poi come si utilizza lln ai)parecchio elettrico, i1on per averne sentito parlare, e n emmeno per aYerlo visto iml)ieg.are da .altri, n1.a. per averl-0 usato ripetutam.ente 00n le loro mani, e averne i111piegato le indica.zi0o.1i i.n v'ista di deter minati soopi. E con lo stesso inetodo . .e cioè provando e riprovando . . ' .essi aoquJ:steranno la pratica n.eoe.ssaria .p er l ' uso intelligente degli stru1nenti che dovranno a.doperare sia. i1el le ricerch e si.a 11ella pratica pro.fes" sionale. S. 0
NOTIZIE DIVERSE. La
b~1nba
di Xilano.
Esprimiamo la noslra profonda indignazione per l'esecrando delitto che ha fatto tante innocenti vittime e rivolgiamo al Sovrano l'omaggio della nostra devozione, partecipando alla gioia del Suo popolo per lo scampato pericolo.
L' Jstitnto per il cancro inaugurato. :\I~
il Re ha. in·a11gl1rato il 12 oorr. a Mila.n o l'Istitt1to per il oancro . A ricevelJ:' lo si tJ:ova v.ano il Cardi11.ale Tosi , il senatore Mnngiagalli ed il direttore prof. Gaet.a no Ficl1era . Dopo le presenta.zioni, il Re p.assò nella sala del consiglio, do ve era radu n ato tutto il Cons~ glio, cl1e gli rese omaggio. Il Sovrano firmò il grande album dei visitatoTi. Qt1indi il sen. M.angiagalli rivolgeva. un saluto .al Re , ricorclando co111e. per la illuminat.a gf'nf'rosità di enti eitt.adini. 1 ' .
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l'istituto abbi.a potuto orgere. Il Re iniziava quindi la visita dell ' I stituto. Il C.ardinale Tosi consacra.v a il Te1nrpietto.
V. Congresso Internazionale di Talassoterapia. Come .abbi.a.m o già .a.nnu11zia.t o, sotto l ' alto pa-
tronato di S. M. la Regi11.a ~1[aria, .avrà luogo in :ij,umania il V Congresso internazionale di T·a lassote1raip1iia. Si 1nizie:c à .a Bucarest, do·v e a.v ranno 111ogo la sed uta. inaugur ale ·e alcune sedute scientifiche il 21 maggio, e si continuerà a Costantza, sulLa spiaggia del Mar Nero, dal 26 1al 29 m·a.g gio . Tema unico messo ali' ordine del giorno è cc La Tal.asooter.apia del Morbo di Pott » . Al Congresso sarà annessa un.a Esposizione di balneologia, idrologia e affini . Saranno orga.11izzate per i oon·gressisti e.scui·sioni alle principali stazioni haln.eari rumene .e una gita facoltativa ,a Costantinopoli. Il Oomita.to N a.zion.ale itali.a110 è costituito cl.a: M"1ragliano sen . prof. Edoardo, pJ·esidente; Ceresole prof. Giulio, presidente del Comita.t o Talasooterapico italia,n o, segretario generale, e dai membri: Ascoli prof. Vittorio, direttore dell.a Clinica 1nedica di Ro,m.a; pr·of. com111. Bogne:t ti, presi~ dente del 1'. C . I .; gen . med. G. Calegari dirett-0r,e del1a Sanità inilitare; prof. comm. Oddo Oasagr.andi, dir ettore dell'Istituto di I giene, R. Università di Pia.dova; prof. oomm. Cesare Cattaneo. direttore R. Clinica Pe<li.atriica Università di ~fi' , presidente ge11. lano; prof. gr . uff. Luigi D ev.oto della Associazione m.ed. it. di idrologia., ecc.; prof. co1nn1. R . Della .\'.. edov.a, direttore R. Cl inie.a ortopedica d i Roma ; proif. co1n1n. Galeazzo, direttore R . Clinica ortopedica di Miln110 ; gr. uff. comm. A . Messea diretto,r e dell.a Sanità Roma· ' prof. oomm. V. Putti, direttore della R.' Clinica' ortopedica, Bologna; comm. Rebt1cci, conm1. R.u ata, gr . uff. prof. · Fabio Vit,ali, primario Ospedale Civile, Venezia. Relatori i>er l'Italia sono i proff. C.alandra di Palermo E;} Delital.a di Venezia. La tassa d'iscrizione è di franchi 50 per i membri effettivi e di franchi 25 per i membri aggregati (persone di famiglia dei cong.ressisti) . Inviare le iscrizi()ID.i e le comunicazioni oon $01lecit u dine al segretario del C<>ngresso, Str.ada Istvor, 14, Bucarest. Le ferrovie r umene e gli alberghi concedono i·ibassi a i congressisti . .Sa.rebbe opportt1no ohe j medici italiani che si iscrivono al Congresso ne dessero oomunioazione a tempo al segretario generale per !'Itali.a, prof. Ceries1ole, Ospedale Oivile, Venezia, per l'eventualità di costituire una carorvan.a in pa,r tenz,a da Venezia, il che riappresenterebbe un.a m~ggiore comodità e faciljtà di viaggio. Il prof. ~resole è a disp osizione dei colleghi p Pr t utte le inf.•1·n1azioni del caso. 1
Congresso Italiano di :Radiologia Medica. l~icordi.amo
che nei g iorni l-l-16 n1aggio. . otto la pre"ide1iz.a del prof. L11igi icil ia n-0, <lirettore
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IL POJ.J CLINCC0
dell' I stituto di Radiologia dell'Università di Fire11ze, •aYrà luogo in questa città l'VIII Congresso N.azion.ale di Radiologia medica, cui S. E. Mussolini lia voluto concedere l'Alto PatroTua~. Vi sarà annessa un'esp-0sizione di materiale elettroradiol0gico. L ' inaugurazione ve1~rà fatta nel Palazzo Vecchio jJ 14 maggio da S. E . il Ministro della P. I., on . Fedele. I l segretario del Congresso e oommis~rio p·er 1' Esposizione Mci teriale è il dott. Manlio Gembilla (via degli Alfani 33, Firenze). .
cettu.ata) e dagli ,a lberghi di Ilath. Le signore cheaccomp.agn.ano i QOngressisti godranno degli stessi va11taggi, purchè la loro i}res.enza siai prea1-yisnta. Il 10 maggio verrà offerto un ricev.imento ufficiale dal sig. A. Cedrie Cl1ivers e dalla . . ig.a Sarah Grand, al Pump Roo1n e ai Bagni R on1ani.
Corso pratico di medicina e chirurgia a Bologna.
La Sezione Bologne...'°le dell' A . N .. F. .ì\1. C'. i è fatta promotrice di un oorso pratioo di )fedicina e Ohirurgi.a presso l'Ospedale Maggiore di Bologna. Le lezioni acoompa.gnate da esercitai.ioni pratiche sara.nno tenute dal 9 maggio al 23 Il Congresso internazionale delle dotto1·esse in giugno nelle sale e nei ga.bi11etti dell'Osped.ale dai medicina e chirurgia. sigg. primari proff. Angeletti, B-u sacchi, OalabreSotto l'a1to patron.ato ·d ella Regina Elena si è se, Cogolli, Fra11ohini, G.amberini, La;nze.xini. inaugurato .a Bolo.g,na, il 12 .aprile, nella sede . }>otra nno partecipa.r e al · oc;rso i inedici condotti dell' Architginnasio, il v Congresso intern.azion.ale ed i laureati in Medici11.a e Chirurgia che 11e· fadelle dottoresse in medicina e chirurgia. ranno richie.sta; alla fine del corso verrà rila..:~i.aA..lla cerimonia .assistevano i senatori Malvezzi to il relativo diploma di frequenza dietro il p.ae Albe.rtoni, mons. Lo<li in rappresentanza del gamento della tass.a di L. 25. Richiedere il programma .alla .siede C!lell' As ~ ocia c.a.rdinale N.asalli R,occa e tutte le principali autorità cittadine. zione (piazza Galv.ani 1). Hanno pronunciato .applauditi discorsi il ·viceUn corso di dietetica per medici. podestà avv. Carranti per il podestà on . Arpinati, il prof. Viola, per l'U.n iversità, la dott.ssa Si terrà a. Berlino dal 22 al 26 · maggio; gl'i11Giorgi preside11te del comitato locale, la presidensegn.a.m enti verranno impartiti da: Trendelente _del comitato nazionale prof .ss.a Carcupino-Fer- burg, Bickel, Sraub, Boas, v. Bergmann, Strauss, rari, la presidente del comitato i11ternazionale Brauer, His, Sauerbruch, Mu'nk, Riooter, LangLevi-Barres. stein, E. l\!Itiller, Schl-0ss111ann. Il corso verrà in· " Il Prefetto ha portato }'.a desione del Gover~o· itègtato d.a vis~te alla Mostra dell'alimentazione na.zio1wle aJ Congresso e lo ha. dichiarato aperto e da 10.Sercita.z ioni pratiche. P er info.rmazio11i riin n·o me del Re e del Governo nazionale. volgersi alla « Ka.i serin Friedrich-H.aus », LuisenDei la.v ori daren10 notizia prossimamente. p1atz 2-4, Ber1in N W 6.
Conferenza intera.azionale sulle affezioni reumatiche. Come abbi.amo già an11u11z.iato, si terrà a Bath (Ingl1jlterr a) il 10 e l'll maJ6gio. So·g getti tna.t tati: 1) Febbre reumatica: a) .acuta., b) subac11ta; 2) Diverse forme croniche d'artritismo; 3) Cellulite; 4) Artrite deformante. I lavori oomprenderanno tre sezioni: I: Sociale; II: Eziolog ia e Patologia; III: Trattamento. P er prencle1Ti parte, rivolgersi al dott. Vincent Contes, Hon. l\1edical Secreta.ry, 10, Circus, Bath (Inghilterra).
Congresso internazionale del freddo. Si è adunato n egli scorsi giorni .a Roma; ha d i cu~ o tra l'altro i proble1ni reLativi alla co11seryazio11e degli alimenti mediante il freddo .
Co ngresso inglese di balneologia. Il 21 1naggio si terrà a Batl1 l'adunanza annua della . ezione b.alneologica della Società R eale di ~Iedicina di Londra. La t e ·scr.a di congressista si può ottenere richiedendo1n a i r John Hatton, Hon. Organiznig Se-xe tai·y, The Pun1p Room, Ba.tl1 (Inghilterra); es.sa p e-rtnetterà di beneficiare delle riduzioni offerte d.n t utte ]e ferroyie dell'T11ghilterra (l'Irla11da ec-
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Una giornata medica a Milano. Sotto gli .auspici dell'« Ente Autonomo della ~..,ie r a Camp.i onaria » e de lla. « Reale Sooi.e tà I talia11a d' Igiene» avrà luogo·, durante la Fier.a-Es1)osiz~one con 1a quale si festeggia quest'anno il decennale della Vittoria (12 aprile-19 giugno), una « Giornata Medioa » durante la quale i 1nedici avranno libero accesso alla Fiera e saranno da apposito p ersonale guidati a visitaTe specialn1ente q·u.ell~ Sezioni che hanno atti11enza con la. ::.\ledicin.a (chimioo-fa1·n1aceutica, idroclimatologioa, librari.a, .apparecchi scientifici, ecc.). . Com'è noto la Reale Società Italiana -cl 'lg1ene che compie in quest'anno il proprio cinquantenario ha d'accordo con la Fiera Cam1)io11.a ria di ' ' organizzato lln C.,-0ncorso di I giene a i·1~:filano, mentare fra i pa i-tecip.anti alla. Fier.a, per il quale saranno assegnate .speciali pre1niazioni. Il pr-0gramma definitivo del I.a « Gior11.a tn )~e dica » (La quale avrà luogo il giorno 15 maggio) sarà reperibile alla sede centrale della Reale ~o cietà Italiana d'Igiene e potrà essere inviato per posta a chi ne faccia rich1t>~ta, dopo il 15 aprilP. Molto prob.abiln1ente una seoonda giornata. ( l.& 1naggio) sarà <ledicata .a visitare le Cliniche un1versit.a-rie gli Istituti ospedalieri , ecc., se i n1edici che ~ffluiranno a l\:filano in occasion(• <lelfu.
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SEZ IONE PRATICA
« (;.i 1n·nata :Niedica » ne avranno espr esso il desi-
derio scrivendo .alla presidenza della R eale Società Italiana cl' lgie11e, via Ospedale 3, -M ilano. I cliretto,r i e redattori di periodici medici potranno ri,•olgersi .all'Ufficio Stampa Medie.a Italiana. (via Vallazze 39, Milano) il quale i·.esterà .a loro disposizione duTante la cc Giornatc't Medica » e 1~i giorni suocessivi.
L'educazione fisica dtJlla gioventù scolastira. 11 presidc-nté dell'Opera Nazionale Balilla, 011. Rt~ nat-0 Ricci, ha concretato le istruzioni per l' in-cre1ne nto de11 'edu cazione fisica nelle sçuole eleme11t.c1 ri e inedie pubbliche e private. Esse r.ono state .approvate dal Ministero della Pubblica I struzione e dira.m ate .ai Comitati proYinciali. Le disposizioni pri11cipali sono le seguent 1 :
f./()pern
N azi-0nale Ba.lilla, in esecuzione delle <li~p<.1..,izion i contenute nel R. Decreto-Leg.ge 20 nOYL n1bre 1927 -VI , n. 2341, provvede ai servizi .di t?'l ncaziOlle fisica ucllC' scuole ·p rimarie e secondarie del Regno .a inezzo dei Comitati provinciali e <-01n1111ali dipendenti. Il presidente di ci.ascun eoruitato a~sume l.a direzione e la responsabilità <1€1 buon ·andan1ento d ei servizi di educazi()ll1e fisic..'\ nella propria ci rroscrizione no11chè della e' .r elative allia s.&t,ua osse1·v.anza delle disposizioni educazione fisica. Presso oiascu11 Co1nitato pro,·inciale o comunale -è i:--tit11ito un ufficio gi1111 ico-sportivo a cui sono affidate l'org.anizz.azione e J!l. clirezione didattic-a. .e li.~ciplin.are delle esercitazioni fisiche nelle scuole e- nelle organizzazioni giovanili dipendenti dall'Opera Nazionale BaliJJa.
La festa del Fiore. " · E. il Primo )linistro con recente Circolare, da. 11oi già p11bblic.ata, invitava i Prefetti del R egn(J a disporre perehè in ogni Comune si celebri 1a 11 ll'~sta del fiore », p eT la lotta contro Ja tt1bere;olosi. Egli ha disp osto che le somme raccolte · ian-0 d ·a i Consorzi provincia]] .antitubercolar i iroritte peT intero n ei propri bila11ci e desti11.ate . . ' in~1e1ne co11 le entrate ordi11.arie a s·ovvenzionare le istituzioni antitubercol ari ed 'a facilita r e il ricovero dei tubercolosi p overi n egli Istituti di oura. P C:> r .a gevolare la oeleb,r azione delLa « Festa del fiore» i11 tutti i C-0111nni, la Fe'.:l erazione It.ali an.a Fa~cista per la l·o tta contro la Tubercolosi (via Tosòa.na 12, Roma) ha · preparato un vasto e mult.if.orm e 1nateriale di propag.anda ch e aeve servire a stimolare il contributo finanz~ario dei cittadint e èontrib·u·ire al1a pro1paganda igienica, ohe e tra i fini princip.ali d ella giornata del fiore. L'elenco del materiale medes imo· viene inviato a chi nnque . ne f.aooia richiesta. 0
Per la sistemazione del riforni1nento idrico di Palermo. . 11 lVIinistro delle ~""i11 an.ze 11,a. •a ppront.ato un disecsno di legge che .autoriz.za un mutuo di 10 milioni al Comun~ di Pa1ern10, iJér op ere di sistema2'lione idrica della città.
Aviazione sanitaria e ''Croce Rossa ,.. Il prof. Cesare Baiducl , direttore generale d ella Croce Rossa Italia11a, h..a pubblicato una intere sante mono'grafi.a, ricca di illustrazioni gr.afi che e fot0gra.fich e importanti, st1 l ' efficacia dell'a:v ia zione sanitari.a-militare per il tr.asporto d i malati e fe rit·i in oaso di grandi e p·i ccole calamità. L'opuscolo fa la storia dell' avia.zione sanitaria il cui primo aeropl.ano per trasporto feriti risal~ al 1917: d escrive le org,anizzazioni aviatori·ie sanitarie svedese, siamese, a1nericana, spag11uola , france.-e, che h.a.11no r·eso grandi ·s ervigi u1n.a11itarii, trasport:ando ma.l ati dalle regioni isolat€ e lontane ai centri sanitarii p iù vioini. Ramn1é11ta il noto episodio di N o1ne nel1 '~4.I.ask.a e nu1nerosi epjsodii che confermano i pro,v vide11ziali be11efici d-ell'aeroplano sa.n ita.r io, ormai. innumerevoli nelle regioni desertiohe e d ei ghiacci in Africa i11 . ' ) Giappone, 11elle Colonie francesi: ci infor111a che in Italia siamo già .avanti nella trasfor111.azione di tipi comuni nell'.aviazione it3liana e dim·ootra la necessità di risolvere il problema dei e.amp i di atterragg io, ad integrazione indispensab ile della ltmanitaria istituzione; infine .annunzia ch e il servizio siainita.r io -aereo è, oggi, ass·ic11rato con buoni risultati nelle colonie libiche • La bel1a e u tile pubbli<!'azio11e è u11 estratto della R ivista cc Croce R ossa.» (.-\1111·0 III - N 2). 1
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Borsa di perfezionatnento
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A. BertarelJi "·
Su propost,a del 'M inistro per la P. I. la R. Un iversità di Milano fu aiutori7..zata a d accettare la donia.zione del comm. dott. A1nbrogio· Bertarelli, fu Gi11sep 1p e, per l'istituzione di una Borsa di . perfe.~io1nam e11to per la clinica der11i.o.sifi l-0patica nell'Univer sità medesima.
Posti di_perfezionamento a Davos. All'Istituto Scientificoi di D a vos diretto d·al ' per i' an110 prof. Loe,vy, SO Ilo aJ1cor.a disponibili 1928 alcuni posti, di J.avoro gnatuiti, J1i()1n ch è un certo 11umero di suss1idi per lavoTi cl.a co1111p iere nell' I stituto stesso. Per gli uni e per gli altri sono prefel'iti coloro che de.siderano dedicarsi .a ricer che co11cernenti la fisiologia di .alta. n1ontag n.a, o I.a tube roolosi sperim-entale. L e ricerche possono essere esegt1ite tun to .alla ~ede centrale d ell'I stitut-0, a DaYos, qua11to al l.ab·o1~atorio succursale~ di Muotta s Niur.a igl (Engaclina) o .all' Hotel l{ul111 sul, GoJ:nergrat. Le ferrovie locali co11ç.e':l ono g r.atuitarnent e il viaggio di a nd·ata e ritoTno, per una sola volta. Ulteriori schiari1J1ent:l si potranno ricever e scrivendo direttamente al prof. _.\. L oewy, S ch"'eizer Farschungsinstitut, Davos .
Bi blioJ?rafis-
~nll'amebiasi .
Il prof. Guido I zar, direttore dell ' I stituto di Pa.tologia s Clinioo. n'bedica della R. t• niversiità di Messina, ha in oorso di pt1bblicazio11e un V'Olun1e sull!« Ame biasi » . Poichè il contributo italianG su
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di un argon1ento di, tanta i111·port.an.za deve figuTa1·e a.I completo, egli prega cl'invia.rgli estese, det ta.gliate e precise notizie bibliogra.fiche degli studi e ricerche compiuti sttll' argo1nento·; possibilmente .a.I le notizie biblio·g raficl1e aggi11ngere un estratto dei l.a,ori . 1
Una Università limita il numero degli studenti. L ' Università di '\iVisoo11sin negli Stati "Gniti , ... u 2900 st11denti matricolini ne h a din1esso 1700, perc·hè trov.ati insufficienteII1ente prep.a.1,ati e incapaci di profittare degli insegn.a menti. •
Onoranze al prof. Lo Monaco. :Viaggio di medici americani in Eoropa. Un grup1)0 di medici americani farà un viaggio di studi in Europa, in coincidenza col Congresso sugli infortuni industriali e sull.a patol.o gia indetto a Bu.d apest. La parte11z.a avrà luogo d.a New York il 16 a.g esto sulla i1ave e< l\tluenchen »; il ritor110 avrà lt1o·g o partendo da Gibilterra sulla na.ve « Conte Grande» . In Jt.a.lia verrà visitata l\tlilano.
I medici della Germania. I l prof. J. Sch'"·albe nella « Deut. ì\Ied. Woch. » calcola che alla fine del 1927' .si avevano in Germania (esoluSia I.a region.e della Saair) 47 ,388 · medici, cl1e, per una i10pola.zione calcolata a metà d'anno di 63 ~500, 000 ab., oor risponr.lono a 7.45 medici ogni 10,000 ab., il che segna un iaum~nto sensibile s ugli anni precedenti (1901: 4.91; 1913: 5.11 ; 19'21: 5.99; 1925 : 6.67 ; 1926 : 7.10). Nelle grandi città la propo.r zione s a.1e a 12.5; nelle campagne si riduce a .5.6. Le medichesse sono in aumento oonsidereYole: 2078 contro 1627 del 1926 ; nel 1913 ve n'erano a;ppe11.a 195; esse sono concent1'3.te in prevalen za i1elle gT.andi città.
Nel 1928 sj ·con1pio110 25 an11i da che il prof. J)omenico L<> Monaco è stato chiam~to all'in egnamento della Chimica fisiologica presso la R. UniTersità di Roma. Onde onor are il Maestro si so110 .r it1niti crli ' o allievi cl1e alla di Lui scuola sono sta.t i iniziati, c1:ie da Lui iaippresiero il metodo sperimentale della ricerca biologi<'...a. Essi 11an110 deliberiate di J'iu11ire in un volume giubila.re (da inserirsi n ella collezione .dell'Archivio di Fa:r111acologia sper im€ntale e Scienze a ffini dal Lo Monaco diretto) i lazori ohe colleghi, .alli evi ed estimatori volessero n. lt1i dedi<>a·r e. I lavori s i accettano n on oltre il 15 settembre~ 11on debbono supe r ai·e 8 ·p agine di etamp.a circa. P er le adesioni e l'invio di la \ori rivolgersi al segret.ario del Comit.ato, prof. .Attilio B11sacca, via D epretis 92, Roma.
Il prof. Minkowski.
Ha celebrato il 13 g-enna.i o il suo 70° con1•plean:.. no. Il valente s cienziato non si concede riposi: dopo aver lasciato, per li111iti di età, la Clinica )Iedica di Breslari.a egli. fa ora il m edioo con~u lerite di "'riesbaden. II no1ne di ::VIinko"·ski è associato ad alcuni ·dei I medici del Giappone. più i1otevoli progressi della n1edicin.a : il compito Seco11do un ' inchiesta fatta dal n1i11istero dell'i11del pancreas nel tlia.bete, la derivazione dei corpi ierno del Giappone, i medici alla fine del 1926 , .aoeton:ici dall'acido ossibutirrioo 11el coma diaber aggiu11gev.a110 il i1umero di 45,900, il ol1e segna tico, la patogenesi degli itteri, la fisiologi.a e ]n un a u111e11to di 57 4 ris~tto al 1925; quella oifra patologia dell' acido t1rico. oorrisp011de ad un meqico og11i 1319 a bitanti ed .a 7.5 medici ogni 10,000 abita11ti. In onore di Finla~r. "'
Morti dei medici negli Stati Uniti durante il 1927. I 111edici esercenti n egli Stat i Uniti sono iscritti nell' « American :\fedica.l ~i\.ssociation », di cui è p1•gan o il « Jomrna l 'A. M . A. » . Questo ha pubblicato, nel corso del 1927, le i1ecrologie di 2790 medici degli , tati Uniti, co1npresi 10 te1nporanean1ente fuori del Paese. D etraendo il numero dei 111orti da quello dei neo-I.aurea.t i, s i ha un incr<>mento di 1245 inedici . L )età n1edia clei II1edici morti i1el 1927 fu di 62 a11ni; 164 a,-e,~ano r aggiu11to l 'età di 80-84 anni . 91 aveva110 . uper.ato 5 .a11ni e uno toccava. l 02 :-i 1111i. Le cau . e pi ll frequent i di n1orte furono J;e cardi opatie (851. di cui 12:.5 per angina pectoris sp ecificata); seguono ]e emorragie cerebrali (326); le poln1oniti (259) ; ecc. Le morti da infortuni son o st.ate 1.J.O, il <'l1e ~na un ~lto del -19 °b sul 1926 ; in prevalenza. sono statR prodotte da anto1nobili, oon un au1nento alla.rm ~nte. dell '83 °~. su l 1920. Si sono avuti 49 su icidi. in J)re'\·alenza oon .armi Ù!l fuocQ {17). e 14 ornieidi. di cui -1- da pazienti O
](lN
,nffj ni.
Il 17 f ebbraio si tenne ad A ,~ana una ceri1non1a com1nemo riativa di Ca.rJos Finlay, che fo\l.·mulò per primo l 'ipotesi del oompito spetta.nte a s peciali zanza:·e nella tr.asmi.c: ion e della. febbre gialla. Or!.ltore ufficiaJ~ fu R . L. W ilbt1r, degli Stati Uniti. Il Finlay era nato a Cuha J1el 1833 e Ti morì n el 1915; condusse sempre vita n1odesta . 1
E niorto a 55 anni il dott. A., J. STERNBERG. direttor e dell'Istituto per lo studio della 1' n h(:iroolooi a Leningrado. Nomina.to, yari anni OT _ono, C'.a.po della 1..;, zione peT tubercolotici nell'Ospedale Obuchll\\ , della st essa città, egli .aT"eva. saputo portarla ad un 'altez~ tale . da richia1na.rvi molti medici , ·he 'i si addestra.v ano nella diagno i e nPll:1 cn r n rlell.a tu1Jercolo.5i; \j organizzò un ot t im'J inseg11ll1IIe-noo, s~bbene questo non av~~E' car.atter<' u ffici.al<=>. Fu lui a introdurre <> a cliffon<'<'r • iu R11 .. sia l'i1npiego si~t€matico della t nber eoli not.er.tpia e del p11eumotorace artificiale. D 'Jpo ]e "fÌoer·de della. ri,·olu z.i,-,n~. da (·11i f•!!li fu molto nroYato riu~<"Ì. ne-1 192~. a creore J'J.;;ti'
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tuto che in ci11que soli a n11i di atti,ità do'e'n rendere .Gotissimo il suo i10111e i11 Russia ed a 1J'Ester o. In 11na serie di }ayori suoi e del personale S('Ì("ntifico :iddet-tc, :tll'Istituto, fu st11diata la teoria cle1Ue costitu zioni i11 J:ap porto .allo sYiluppo delJ.a tubercolosi: f urono co1npiute interessa nti ricerch.e di endocri11ologi.a, tra cui quelle sull' esa1ue fu11zio11ale élella tiroide; v-e1111ero elabora.t i 11u1nero i n1etodi per la diagnosi deJla tubercolooi glandolar(', n1esenterica e pol111011are; erano ii1 corso prometre11t~ r icerche sperin1entali sulla chemotera1Jia clella tt1bercolosi , Jirett€ .a scoprire un ri111edio battericida, innocuo per l '<>rganisnio; veniYa anche 1studiata s p eri111entaln1ente, s u 1argl10 b.a ')i, r alimentazione n ella tt1bercolosi. Lo. ~ternberg ha pubb l icato t111 ottimo :\lanual e d~1 ì tit.(jlo cc Fondamenti diagnostici » (in rusoo) l"d ebbe parte- -atti' a nell a redazione del periodie:o u X<>"·oje " . ) 1edizynje » . A,·eva qualità didattiche; nltin1an1Pnte il s u o I s tituto va ntava da 40 a CO in"diri i11. e:ritti ogni . einestre.
SEZIONE MEDICA
Diretta dal prof. VITTORIO ASCO~ ll
Il fascicolo 4 ( 1 ~ aprile 1928) contiene :LAVORI ORICINALI :
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POLICLINICO ,~
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I. - L. CONDORELLI: I nfluenza del sistema n ervo-.;-,, centrale sull'equ·ilibrio elettrolitico ·del sa11g ue. II. - D. MASELLI: L'ipersensibilità adren•a linica nella · m alia.tstia di Basedow. · III. - R. LOY'AGLIO : L 'in dice di2.stasico del sangt\ò:~ e· delle urine in un gruppo di epatopazie nt:.
SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
Il fasc i colo 4 (15 aprile 1928) contiene: LAVORI
ORICINALI :
I. - , , . BONOMO: La meccanica r e:piratori a n ei tu-' bercolosi polmonari tTatt?.ti ·cc.n la c.clla..;·-. o terapia. II. - G. PEDROLI : Contri buto alla cono.scenza Llelle· fis t ole entero-vescicali. (Ricerche sperimentali ).· III. - G. PISANO': , u ·di 1111 metodo di nefropes · i. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELLA SEZIONE: MEDICA O DELLA SEZIONE CHIRURCICA L. 6 .
I non abbonati alle suddette Sezioni potranno rice-çerl·i inviando il relati vo impo1·to, media n·t e va.glia postale, all 'editore LUIGI P OZZI - Via Sistina l~ Roma.
Indice alfabetico per µiaterie. Aca11t<k i...,
i1igricans e
nell n diagnosi dei tumori 1u.aligni . Paa. .t\ppendice v·ermifor1ne: obliterazio11e . » -~ p pen dici te acuta: scelta dell' incisione » 11 _.\.ppenclicite sinistra. » » A~fis.- ia localizzata parossistica (n1orbo <li R.aynau<l?) . » f:ibliogr.afia . » ( ap~ule s urrenali: p art ic<>l are alter.azione · » l .1strazio11e e .a11afil a i » Catran1e: .azione s ugli i1111e5ti di ti?s ·uti » CerYello: compressioni » e Jiniatoterapi.a della tbc . poilu1ona !'(' )) Colorazio11e istologica: liquido 111o·r d e ute di Petragna11i » Conia diabetico e t ratt a1ne 11to in ulini co '> (:u11col'si:
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G11iandolè salivari: .a11ato111ia patologie.a Ileo J)Ostoperativo i)aralitico lntesti110 crasso: obli terazione con11)leta e sua cura • Intestino c r asso: sviltll}PO della 11111scolatura . . . l tanùna: c<>n trollo radiologico clell '.azione .·ullo stomaco Lice·nZ1ianiento per f i11 e di prora delilJPrato co n eccessiva anticipa.-:.ione . Lip-0n1.:c·rosi 1nultipla sottocutanea .
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Nistagmo -..·estibolare n ell' iperte11sion e . cr.ao1ca . Or.ario in,·ernale e oraTio -est~vo rlel l.avoro Osteite deformante di Paget ' c-011 sar coma dell'o1nero . . Ovaie di vertebrati infe riori· re.azio. n1 gen etiohe e anti1nater11e . P apilla da, stasi: patogenesi e ter.api.a. R.adiodermiti e raggi ultravioletti . Sa11gu e : emogra111ma di r hjllinq; in gin ee;ologià . . 1~e1·pizi
))
.5 3
))
•
::\ila lattie ginecologicl1e: fre,qt1e11za n ella provinc1 a di Cagliari ::\Ia1nmella: nuovo seg110 per la cliagno. i di eoit-clio.ma . • "\l ediastino mecca111sn10 di p rod nzi-011 e dell'11ippus r esri)ira torio llelle affezion i del J[edici provinc'ial•i : eonco rsu }lorbo di Pott : cura col metodo Albee N eYralgia freni ca, sinto1na d'allarn1e nel cor.:io del ca11cTo del rene .
kinson
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»
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.~tazioni
di curu » Tera.pia. tiroid ea » Tren1ore e.c;secr1ziale ereditario a tipo . « p.arkinsonsimile » » Tubercolosi delle cartilagi ni oostali » Tuberoolooi r enale: « fa.ls i d ébits » » Ustioni da .acidi e da alca.li . » Vacojno: ' rioerobe s perjn1entali »
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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non tn seguito ad • antnrtzzazlnnp scritta dalla redazione. R vietata la pabbllcazfone df sunti di PSSI st>nza citarne la fontP.
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V . .AsooLJ, Red. resp. nO.&:\
•
POLICLINICO
IL
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Xl.'\\ . F \:--C. 16}
tRi.o orcl.i.a.m<> 1'i•::a:iport:a.xite Opera.. de1
Dott. VINCENZO MONTESANO
~ai:iua1e
d i 101:.al.a-ttle 01-.-tanee.
a d u.so dei medici p:ra.t:ici e
cleg1i st:uden..ti
VOLU:M:E I4t
.Ne riportiamo qu l di seguito l'INDICE SISTEMATICO afflnchè i lettori possa'1o rendersi conto dell'importanza dell'opera:
De!f•ca.
Prefazi_one. Indice sistema· t1co. I ntroduz1one. ·Aspet to ed _a natomia della peJle normaìe e de• suoi annessi. ~ i siotog.ia della pe lle. · - Bibliografia. Pa t~togaa generale della cute. - Bi-
. bl1~grafiF'-.
6e ~e ~o •o g 1a
delle mal a ttie cutanee. •
Bib11ografia.
.Cenni_ sulla terapia generale delle ma. latt.•e c~tanee. - Bibliografia. .Ctass1ficaz1one delle 1nalattie cutanee e.on Bibliografia. O i sturbi di circolazione e malattie dei
vasi · 1°) A ne niie. 2°) I pe remia conaestiva (arte riosa) .
Pellagra. Eritromelalgia. Bibliografia. 3') Iperemia da stasi, venosa o pas siva. Yarici.
Rosacea.
Geloni o pernioni (eritema pernio) . E1'itromelia. Bibliografia. 4°) Edemi. 5•) Porpore. a.) Morbo maculoso o por.,J>ora vera. b) Por.pora fulmi.nante d i HDNOCH· e) Porpora o pel iosi reum atica (ScaoNLEIN). Purpura annularis teleangiectodes MA1occa1. Bibliografia.
O er.m atiti.
co mtini da cause che aoiscono dali'esterno. Soottn t ure . Dermatiti da freddo. 2' ) Dermatiti associate a f enomeni anoionevrotici. Esa.n temi da medicinali. Eritema &sudativo polimorfo. Eritema n odoso. Biblio.grafia. Erdtemi cronici. Bibliografia. ·3•) Dei:1natiti caratterizzate da aite· razioni specifi che degli epitelii. Bczemi. Decorso e varietà olinidhe degli eczemi. E-cze1ni parassitari o dermatiti mL co tiche (Eczema seborroico). Neu rodermite cronica circos-0ritta Bibliografia. · -4') Dermatiti esfooliative. Er itrodeT1nie. Forme primitive: Der matite desquamativa di E. WIL· SON o dermatite esfoliativa generali zzata primitiva (T. DE AM1-
Acne Acne Acne .Acn e
·necrotica o viarioliforme. .iodica. lromica. clorica. BibliogI'lafi.a. 2°) A . Si cosi volgar e . B. Fol1icolite o aicooi sclere.sante della nruca. c. Dermatite papillare clel capillizio. Bl,bli ografja . Foruncol o. Vespaio Idrosadénite. Ascessi .cutanei. Ulcerazioni della cu te. U lcer a cr onica della vulva 0 estiom en e o ulcera cr onica del1e p roetitu te. Necrosi e can crene cutanee Cancrena da ·decubito · Cancrena spontanea. · ()an.crena senile. Ca.ncr ena srpontan ea propriamente detta. Cancrena simmetrica (Ma.lattia o sindrom e del RAYNAUD). Ribliog1~afia.
6°) Derm atiti con esito in atrofia .
Uleritemi. Lupu s eritematoso. Follicoliti con e6ito in atrofia. Psei1do-aroa. Acne clecalvante. Si cosi lupo.ide. Bibliografia. l~le fantiasi.
1°) De rniatiti
c1s).
Pi tyriasie rubra (HEBRA). Forme secondarie: Dermatiti c&fogliate univ er sali tos6iche e tosaico-infettive. Eritrodermie prcmicosiche. Dermatite desquamat iva maligna. Para.psoriasi. Bibliografia. 5•) Dermatiti circoscritte. A . 1°) Impetigo contagiçsa (TILBURY· Fox, UNNA). 2 Ectima. 3•) Ectima canoren060 o terebrante dei bambini. B. Follicoliti e perifollicoldti. 1 •) Acne volgare 0 giovanile.
A. Elefantia si nostrana. B. E lefa;ntiasi dei tropi ci. C. Elefantiasi o fi.bromatosi con-
genita. Bibliografia.
Dermatosi che sogliono presentar si nel corso di malattie del sangue e degli organi emoli'nfopoietici.
Micosi fungoide. . Bì Leucem ia e p~e111doleucemi a della •Jute. C> Li nf odermia per niciosa (KAPOSI ). A)
Pemfigo
e dermatosi pemfigoidi.
Pemfiaoidi. A) Pemfigo acuto febbrile. B ) Pemfigo a.cuto contagioso dei batmbini. C ) Pemfigo traumatico semplice o epidermolisi (o .aoantolisi o cheratolisi) congenita. Pemfìgo congenito, pemfigo succeesi vo ~ cisti epidermiche, forma bollosa e distrofica o00n manifestazioni b<>oca1i dell'epidermolis i congenita (HALLOPEAU). D ) Hydroa vaociniforme, hydr ca aestivalis (BAZIN). P emfiao. Pemfìgo cronico volgare. Pemfigo vegeta nte. Piodermite vegetante (HALLQPEAU) . Pemfigo ·fogliaceo. Dermatite esfogliativ.a dei neonati (Malattia di RITTER von R1TTER· SHE~M )
Bibliografia. Solerodermìa e st ati sclerodermici .
Sclerema adiposo. Scleredema e scl erema edemat0!3<>. B ibl~ografia.
Atrofie .
Atrofia congenita idiopatica della pelle o xerodermia . Cute senile. Xeroderma pig-m entoso. Xeroderma pJ.gmentoso tardiTo . Stria-e . cutAe distensae. Krauroois vulvae . Cutis laxa. Dermatolisi . Atrofia cutanea acqni:;ita idiopatica d iffusa. Blefarochalasis. Bibliografa.
Nevrodermie.
I. - Nevrosi. Outi s anserina. Pr ur.ito e66enziale. lJ. - Nevrosi co1nùinate. 1°) Orticaria e '3Ue varietà.. Orticaria factizi a. Strofulo. A cne orticata. U r ticar ia persta.ns Orti cari a p igmentosa. Bi blio.grafia. 2°) Prurigine (Prurigo vera.
di
HEBRA).
Bibliografia. 3°) Dermatite erpetiforme. Herpes gestationis o dermatite recidivante polimorfa della gravidanza. Prurigo gestationis. Impetigo erpetiforme delle donne incinte. Bibliogra fia. III. - Ectodermost neu.rotrove. tTrofo1ieurosi). Herpes zoster. . Herpea volgare. simplex o rec11li· vante. Herpes progenjtalis (herpes preputialis). Zoster cancrenoso i st eri co re<'i1li· vante. Bibiiografia. Chera tosi. 1 tt1"osi.
Ittioai volga.re. Itt iosi se rpenti na (o ea uria.6i). Ittioai is trice. Corno cutaneo . Oberatoma palmare e plan tnre Ittioai f etale, congenita o cbern~ truna maligno diffuso 'congenito Cheratodermie. Chern.t oderm.ia simmet rica clell estremità. Oberatosi arsenicali. Ch eratosi blenorragiche. Cheratosi f oliicolari. Oberatesi folli colare, o pilare, o itt iooi pilare o cheratosi soprnfol· licolare. Cher atoei follicol a re delle regioni peloae. Pityriaeis rnbra pilaris (DEvmrGJE). Porochoratosi (MJBELLI , •. ). Ca llo. Dischera tosi. Dischnra tosi clel DAKIER u 11.,000spermosi follicolare vegetante L euco chcratosi. Leu copl asia psori~~i hoccole Bibliografia.
Sclerodermia diffusa o oeneralizzata. Solerodactilia.. Forme Zocalizeat e della sclerodermia.. Morphaea o sclerodermia in placche. Sclerodermia a. s triscie. 1"1 d ioe delle figure. Sclerl3ma dei n eonati . Indice al fabetico . . \-ol ume di pagg. XVI-348, con 32 figure np] te3to, nitida1uente stampato in ca rta a1neric.ana . 6)
.Prezzo L . 5 O più le spese p~ta.li di .spedizione. Per i nostri abbon ati sole L . 4 5, 7 5 in port.-0 fr~1nco . PI CMENTAZIONE -
-..
PATO M.IMI .. E CUTANEE. ··- .. ..
Roma, 30 Aprile 1928
ANNO XXXV
Fase. 17
fondato dai professori:
GU ID O BACCE LLI
FRANCESCO D URA Nrf E
SEZIO N E
P RATIC A
REDAT TORE C 1\PO: PROF .
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. La vori orig inali : M. ~fazzet.ti: Variazioni delle preesicni endopleuriche in rapporto alla posizione del soggetto e loro importanza nella pratica del pneumotorace. osservazioni clin iche : R . Oarnelli: Sopra due · tumori postrtr aumati oi. Contributo a1l'oncogenesi d a t rauma. Note e contributi : G. Zucohi : A proposito di ringiovanimento. Stor ia de lla medicina : S. Diez: Medici a Roma e in Egitto nell'antich ità. Sunti e r a ssegne: SISTEMA NERVOSO: F. Plaut : Patologia del liq·uor cerebro-spina.le - Milhit e R. Liège: Le meningiti uremiche. - Penecke: Carcinosi .menin.rgea della •b ase con reperto positivo nel liquor. ORGANI GENITALI MASCHILI : G. Luys: Il cruteteri,smo d ei cana.li eiaculatori. - R. F alC'One : Su di un nuovo processo per l a cura dell'ipospadia. - Meyer : I•l testà.colo ectopica e il s u o trattamento ool m etodo di Torek.
Conferen ze: R. Hutchison: I principii della diagnosi. Cenni bi bliografie•. Accademie, Società Mediche, cong ressi : R . Aooaidemia Medica di Roma. - Società Medii co-Oh irur.g ioa di P aviia. R. Accaidemia dei Fisioc.ritici di Siena. Società Medica di Pa:rana. Appu1nti per il medico pratico : CASISTICA: La sa.ponificazione localizzata del ,grasso. Lipoma massivo del rene. - L'esoa,ra da decro.bito. - TERAPIA: I·l trattamento delle braidi caDdie. - Ll deoorso e· la .cura del flrutter auricolare. - Il marrubio nelle aritmie extra.si-stoliohe - NOTE DI MEDICJNA SCIENTIFICA: Muscol atura $ moiVjmenti del1l'esofago. Sulla contratti,lità dell'·aprpendice. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vi ta professi·ona le. - Cronaica del movJ.men.t o prof essiona.le. Concc(I'si. N-0imine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna deH a st a mpa medica . Ind ice a lfabeti co per materie.
LAVORI ORIGIN A L I.
p ressioni e11dopl euricl1e debbono esser.e fatte _esS·end o jl malato in posizio11e co.r icata sul dorso ed il 1p iù 'PO'SSibile orizz.o nta1le, essend o que$ta la posizione di equilib!lio statico e di•n ami•co degli organi endotoracici ed endoa·d·dominali » . E in un altr·o su o lavbro (1) , il ·Pia.rodi accenna agli spostamenti degli organi endotoraicici in rapp orto alJa pos izione del so.ggetto, spo$tamenti che portano a;d una :variazione ·delle pressioni endopl euriche con alterazione d ei valori manometrici che le ersprimono. Essendo l 'argom ento di notevo1le interesse per la prati·ca del pn eumotora;ce ed essendo caduti sotto la n oE=tra osservazione m olti casi in <ml gli errori della p1ression'e rilevata nella po1sizione di fianco avevan.o provo caJto ·dann·O·Si effetti nella cura del collasso polmonare, io ho v,oluto controllare SJ.Perimentalrnen te quale rapporto in realtà esista tra i cambiarmenti di rposizione ·del so gigetto e le pres$ioni en d01pleu·r ic•l1e nel pneumotorace, ·allo scopo d i stabilire quale sia la posizio11e più razionale e più lo.gic·a per l e rein· suifflazioni. 1C ontrariamen te alla comune abit'lldine, n el Sanatorio « C. Battisti >> da molto tempo , sia n ella
0
SANATORIO DELLA
« .CESAR~ BATTISTI
C. R. I.
0
>>
PRESSO RO::VIA.
Direttoce Prof.
GUIDO
MENDES.
Variazioni delle pressioni endopleu1·iche in rapporto alla posizione del soggetto e loro importanza nella pratica del pneumotorace. Dott.
·:\1ARIO l\IIAZZETTI ,
medtco aiuto.
L'argomento ha non lieve valore· a i fini del buon andame11to di un pnerumotorace terapeuti·co. Ciò malgra·do, n on ·eststono, a rnia conoscenza, particolareggiate osservazion i ,d i autori cl1e se ne si•ano e~pressamente ooc~pati. Ne[le com1uni e più d iff·use mono.graifie sul ipneumotorace e nei trattati di patoJ0 gia, sl a•cicenna a una <e classica » posizione S'Ul fian co per la p rjma <puntura e per i su·c cessivi rif.ornimenti, ma nes~una spie.g azione si dà 1 per oui questa debba essere considerata la. posizion e di scelta. Un primo accenn o alla posizione 1sul dorso è fatto da l Parodi (1) ; egli djce: « T uiie Je misurazioni delle 1
1
L 'ergomanometro, apparecc.hio p er l a misura::iorie analitica delle pressioni nel cavo pleu,rico. Con1unicazio11e all'Accad emia di ~1Ie,di (1) PARODI :
1
cina di Roma, febbrai o 1926.
-
1
1
1
(1) Sur le phénorriène de Kie1nboek et sur l es
déplac em ent s du m·édiastin . .t\rcl1iYcs n1edico-cl1i-
ru.r.gi1cales de l'aiprp a1reil r esipir·a toir e. Tome I,· ~ . 4, 1926.
607 •
...9-;>
'
-
IL
POI.JCLI~ICO
1prima introduzio11e gassosa cl1e nei sruccessiw rifornime11ti, aJbbiamo adottata la posizione su11 dovso; di questa p.r ati·oa non ab1biamo avurto ohe a lodarci, 'non essendo mai inco.r si n ella istitmzione delle alte ,p ressioni, con relative dannose conseguenze, eh e abbiamo spesso riscontrato in individui insufflati nella po·sizi·o ne sul fianco. Col presente !la'\~oro si vuole dimostrar.e come la posizione s11l dorso sia appunto quella ·p iù razionale per le insufflazioni e per il riJievo d elle pre.ssio11i endopleuriche. Per le osservazioni qui contenute, ho fatto le misurazioni delle rpressioni nella posizione prima s.ul dorso e imn1ediatamente dopo in quella sul f ia11co, peireiò ne·l le iidentiche condizioni di pressione ·del gas ,racico1tò n el cavo ple;uri·co. I va'lorj ottenuti 'ho tParagonato fra loro, i)er metter11e in ·cl1iaro· rilievo le differenze essenziali e poter quindi sta·b ilire 1su dati o:nbiettivi le cau6e pato1geneticl1'e dri tali ·diif e;tenze. Ho u-satn il manometro comune ad U. annesso a.gli 1a1Ppare1c.chj da insufflazione, ma soprat·utto mii sono v·also dei dati forniti dal1'ergomanome.tro Paroidi, i soli utilizzabili p ·er l_e deduzioni di indole d'isiomeccani•ca, e i 60li capaci di rischiarare il 1problema dal lato patog-enetico. Sia nel'la posizione .sul dor~o che in quella sul fianco, il m1alato aveva il capo e il torace leggermente sollevati da un 1cuscino sopra un piano rigido, orizzontale. Mi sono di rpropo•sito limitato all"esame dettagliato di .queste due posizioni e di quella di quarto o $Ul mezzo fi·an.co, essendo le più usate n ei rifornimenti; però hu eseguito a ·n·che de1'le JDAsiu razioni a malato ii.. 1posizione seduta, in ·p iedi e cori oata isul lato deJ pneumotorace, ri·servandomi pei!' queste ipo, sizioni umo stu1clio più 1completo· in se.g uito. Oltre a1la ·posizion e, 110 tenuto conto del ritmo respiratorie del paziente, cercando di {rilevare l e pressioni a ritmo costante per lo ·stesso in di1Vi·d,u o, cioè qu ello abituale, calmo, non forzato. 1
1
FASC.
17]
A ) Dati comparativi sui dorso e sui tianco. Es. I - M . 1N. pneumotorace destro parziale, iniziato da due mesi; bolJa ga·s sosa ipr·evalentemente alta; diaframma tonico, aderente n ella metà int&na; insulf;flazioni m edie di eme. 250 ogni 8 giorni 1
·P osizione sul fianco
Posizione s·u l d orso ;!\lanom etro ad U: -1 .- 6
-
6 -
11
Ergoman on1etro (1) : 2
10.60
2
50.110
3
4.16
3
16. 32
4
3
4
4
1
o g.
1
og.
•
In ·questo eBempi o, tra la pO'sizione sul dorso e quelil a suJ fian co vi 1è una di'ff&enza in meno, cio,è verso una ma~gi ore neg.artiività dei :valo1ri, JPer la rpo.sizione sul fianco, di cir·ca 5 cm·C. 'al manometro ad U. I valori ergo·m 1anom·etrici ci 1di•cono che sul fianco ·aUJIDenta il grado di retrazione polmonare ·(ellev•azione dei valori della stati·oo. da 10 a 50); aum·enta a1irr.si la n1obilità inspiratoria (a11mento ·della ·dinamica da 50 a 60); il mediastino si s:posta ·di più verso il lato omologo (aumento da 3 a 4); l'attività ·del di.aframma n on m•u ta a:pp.r ezzabiln1ente (·da Og. a Og.) . 1
Es. if,r - C. C. pneun1otora0e si nistro iniziato da 5 me.si, parziale pioco lo con !bolla prevalente in alto, diaf rarrnma toni·co con aderenze nella metà interna; in&Ufflazioni me·die di 100 eme. ogni 8 giO!fl1i. 1
1
Posizione sul fianco
Posizione s ul do.rso 1
-
i\Ianon1etro il!d U: O - 6 Er.gomano1netro :
1
-
xxx\·,
stranti i11 diverso grado l e ,·ariazioni delle pressioni in ra.p porto alla posizione del paziente.
1
Ben s i intende che i valori .delle :variazioni • delle pres sioni sono r.eJati vi oltre C·h e alla 'P05izion e, alla tonicità dei mus coli respir.atori, alla capacità d el cavo 1pleuri1co, aJle .condizioni 1del l)arenchi1r1a polmonare, allo siposta.mento degli or-gani endotoracici, alla pressione endoaddominale; ma aicruni ·di questi ·elementi, com·e lo 51POstaID1ento degli organi endortoractci e la pressione ·add omin<tle, non hanno ' 'alore se non in 'Con iseguer1za ·della pos izion e, 1a qual e p ertanto r imane la causa principa~e delle ' rariazioni delle 11ression1 -endopleuriicbe. Le 1111e o~~Pr ,-azion i riguardano quindici casi di 1pne11n1otorace con cil'ca sessanta misu1razioni, tlel ìc c1ua:i r1porto qui solo a1cruni esen1pi , dimo-
[_.\NNO
6 - 15
2
65
2
40.110
o
18
3
10. 30
4
4
4
4
1
15 g.
1
o g.
Anch e in questo caso, it ra la rpo.sizione suJ dorso e quella sul fianco vi è 1a differenza cl1 6 c·m c. in meno, iper ila iposizione sul fianico. n I (1) P er la ,spiegazione dettagliata dei valori ergomanometrici, ·vedere mio lavoro: " i ·azore rlell ' ergo1n0.nometro p0Ln1.onare « Parodi ,, pet l o studio clinico e manom.etri co del pneumotorace ».
Tubercolosi, ottobre 1927.
608 -
[ :\NNO .'\X X V, FA::,C. 17]
SEZIONE PRATICA
n1anometro ad U. All'e.rgomanometro abbiamo l a c()[!){Parsa di uria cospicrua pressione statica (40) , leggero aumento della dinami·ca 1(da 65 a 70 più notevol e spostamento d el mediastino verso il laito omologo (da 3 a 4), e n .otevole modificazione ·dell'attiività ·dia.frammatica, dorv-uta alla n1agigio1re n egatività della ipres~i·one nel cavo pleurico (da 15 .g . a O g. i , ppr cui ii! diaframma è n~eno ostacolato nella .siua azione e-spiratoria.
Questo ese1nipio .ci m·o s tra come ancili.e tra la iposizione LSuJ d otrso e quella di quarto, e$istono djfferenze notevoli, nello stesso ·senso che tra ùa posizione S'Ul do.rso e quella $llll fianco; si ha una difd'erenza ·di 3 eme. di ac,qua in m eno per la posizione di qu·arto al manometro ad U. al1' e~gOIIll•anometro si .h a comip élln5a di valori statici, .le.ggero a'Un1ento idi quelli dinam.i ci, maggiore spostamento mediastinico verso il lato omologo e sicom1pa;rsa d ei Yalori diaframmatici. 1
E·s. III - G. F. pneumotorace sinistro iniziato ùn. sei 1nesi, parziale piccolo con bolla iprevalente in alto e aderenza cliaframmatica verso da inC'tà esterna; insufflaz]one media di 200 eme. cgr11 8 giorni. Posizione ~lanorne.tr.)
~ul
ad U:
+
C) Dati coniparati'vi tra la posizione dorso e quella sul fiarico ·i nsufflato. 1
1
-2- 7
3- 2
sul
rrn qu esto esperirn ento, il paziente, ne11la ·p osizi'one di ftan co, aveva l'elrnitor.ace 1sano in alto e quello con pneumotorace a contatto col piano oirizzontale, jn basso.
Posizione s ul fianco
doirso
793
Bs. V - S. G. pneiUmotorac e stni s:tro parziale iniziato da 3 mesi, con ins·uiflazioni medie di 200 C'f fiC. ogni 8 1giorni; diaf.ramma tontco oon aderenze nella xnetà interna. Posizione sul PO$izione sul doirso fian1co ir100fflat-o Manometro ad U . o - ,. +~+5 1
Ergo1nanometro :
2
40 g.
2
5.65
1
3
10
3
2.16
4
2
4
3
1
6 g.
22 g.
1 I
Er.gomancm1etro :
In qu esto ese!nipio, nella posizione sul dorso l'er.gon1ano1n1etro ci ·dtce che si è fatta rnel cavo plcrurico una ipef1Pressione, segnala.Jta dal gorg-ogli o alla manovra 2; la pressione quindi è superiore a qiuelila utile e 1comincia ad ei)tSerb <lannosa. lVla ;passan•do n ella posizione 1sul fian_J co, l'iperpiI'esstone scompaire e wpipar·e inrvece una .p res$ione statica, la quale .ci di ce che la lesione non è im·m obilizzata e sarebbe quindi i1rcessario prose.ocruire nell'insuf~lazione ; s1 andrebbe così in·c ontro, nella posizione sul fianco, allo 1Staillilirsi di una i1Perpr essione di notevole grado entro il cavo ple'Ulfico. 1
0
Dati comparativi tra la 1Josizione sui dorso e quella di quarto. Essendo la posizione idi Q.TUarto, cioè srul mezzo fianco, anch 'essa molrto usata nei rifo.r ntmenti, ho fatto deù1e mrisuraz~oni compar.ative anch·e tra questa posizione e quella sul d orso. B)
2
35
2
3
4
3
2
4
2
4
1
1
8 g'.
1
25 g .
15 g.
.In questo es·em·p io, ip1a ssando il malato ·dalla posizione sul ·dorso a quella sul fi-anco insrulfilato, la ,p.r·es Bio·n e end-0ipl e1urjca si 6.f)OiSta in • 1senso positivo di 5 eme. di aoqua. I valori ergomanometrici ·Ci ditcono che s i ·è costirbuita nel cavo pil.e111rjco 1una iip·e rpressione; C'he la ventosazione è ridotta, ·come pure i movimenti mediastinici; il tono del 1diarframma ,è conservato rn·a la sua attività ostacolaJta dalla aocresciuta piressione del cavo pleuri•co. Abbiamo- così variazioni •di 1Pr·e:ssione .in 5ens 0 O'.P1posto· a quello ch·e si ha quanào dal1a posizione sul dorso $i passa a quelJa sul fianco sano non insufflato. 1
1
0
Es. VI - !Medesimo pneumotorace ·dell'es . 1°: Posizione di quarto - 2 - 10
PÒ.sizion e &ul dO{l'SO ~Ian-0metro
a:d U:
Ergomanom•etro :
+1-
7
2
20. 70
3
5. 22
4
4
6
6 g.
1
O.g.
2
50
3
12
4
1
-- - - - -
-
Dall'analisi d elle cifre esposte, aippare evidente una dififerenza sen'sibile fra i valo1ri del1e ,p ressioni in posizione su1l fianco e quelle in po~ sizione suJ •doPso. Q·uesta ·dififer enza consiste in un aumento, iper la posizione di fianco, dei valori delle pre&sioni statiche e rtalora di 1quelle din&.. -r"l}~che, 1quan·do ·Cioè esistano aderenze che favoriscono i movimenti di espansione del IPOlmone. Le variazioni ·dal manometro segnalate, possono essere esp1resse in poche parole: cioè
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IL POI.TCIJ:NICO
le pressi oni n ella .pos1z1011e s u l fian co sono se!ID(pre interiori a quelle i1ella l)OiSizione 1sul dorso. Ma ·questa negatività ,delle pr,essio11i i•n pos izione sul fianco non è che ten1pora~1ea, relativa al breve spazi.o di tempo occorrente per la tnsu.f:fù.o.zione; quando il paziente riassume la sua naturale posizione verticale o supina ca1n1biano i valori della pressione endopleurica n el sen·so e in qruel1la entità ,che 1gli aiddotti esen1pi ci hann·o mostrato. Ed è faiciJe p ertanto i·1nmag inare <:orme, ma:Jig·r:aido la aipparente depres~ione ' endopleuri.ca segnalata dal manometro, si possano talora avere valoiri fortemente IPOSitivi, p er il solo ifatto del cambiamento di posizione. :L 'interipr1e1tazi·on e 1isio-meccanica ·del:le Yariazioni delle pressioni en'dOfPle·u:ri1che in rapp orto al-La posizione, è molto semplice. Già Paillard aveva descritto le modiiìc azioni radiologicl1e della situazione 1del diaframma i n raip:porto al1e . ' ' ariazioni d ella p osizione; l'osservazione manom.etriica le conferma n ei printci:pd.i fondamentali. Ogni ' 'ariazione della pressione endo:ploorica è determinata ,da una variazione del lfa'P·POrto tra volume del !Polmone e capacità del caYò p leuri1co; quando il · carvo tor·acico è libero e li1beri ·sono n ei lozro m orvim enti g·li .organi endotoracici, la ,p osizione s1ul d'ianco l1a come ·conseguenza un rimpi•ccio1l'imento ·d el volume d el po1n1one, dovuto a un mag;gior grado di retrazione d el polmone m edesimo. In qruesta 1posizione, la funzion e idi r et.r azione elastica rpolmonare è facjlitata dalla trazi.one deg li organi e11dotora cici e dal peso stesso 1d el ip·oln1one, il quale, durante la e8'pirazion e, Bottostà c ome a 1Una •S1)inrta di n.ssecon1dame11to dall'alto ~n iJ'J as60, cìovuta ~alla forza di jn erzia ·del proprio p eso. In queste ·co11dizio11i, il rapiporto tra inaor~sa polmonare e ca:Yo toraci·CO è alterato, e, per il rimcpiccio'1iml 1l ' o (lell'organo, si ha u n aume11io della depression e en1doipleur1ca. Ma un altro fattor e. 11 a im~)ortanza n ella d e1erminazione ·complessi,1 a dei ' ' a lori d·elle 1Pres~ioni end opleuric:he, yale a d ire l'aziç>ne che la pressione endo-ad1dominale esercita sul diaJframma, e, .attra·verso a questo, sul ca,ro toraicico. Di queste infl•uenze sono l e pressioni es;piratorie che in primo luogo ne iri6en tono, gia·ccl1è è particola:rn1ent e al diaframma ch e è d e·volit1ta l'azione espiratoria. Io n on 11 0 ruccennato che di &fu.gigita ai la,'ori (li Pa ilard, non intendend o di addentrarmi qui s'l.1lle 1dettaigliate , ,ariazioni di posizjone del diafr amma. Pertanto ricl1iamo .so1o l '.attenz)one s uQla r e ultante :fiisica di qt1este m odificazioni, q11ale essa ~i ' 'ien e dimostirata dai ,·alori man om etri·c i. ì\ell' ergomanometro. i ,-alori diaframmatici espiratori sono indicati dalla manoyra 1 quando e'lsi sono accompagnati dal gorgoglio 1
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[:\.~~o
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<li11aJmico ~
il loro aumento sullo zero ci dice che il diaframma è toni·co ma c·h e nella s ua azio11e· esipiratoria inconttra una resisitenza nella prt•"sione en1dopleu-rica; la mancanza o la &earsezza. di tali ' ralori ci dice ch,e il'azione espiratoria ·d~l diaframma non trorv·a note•voàe resistenza n ella pressione d el cavo pleurico. Negli esempi ,citati (II, 1III, IIV) e in tutte le a'ltrtl misurazioni ·Osservarte n1a 1qui non riporta:te, i valori ·diaframmat~ci d,ell'e!'lgomanometro. dirr1inuiscono -0 sc0011paiono quando il pazien:te dalla posizione sul ·dorso paiSsa a quella sul fianco. In 1q uesta p osizione, l'emi1clia1framma del lato alto ha un'azion.e più facile, meno Q5tacolata d.alla 1pre·sione endopleiurica, per la cliJminuzion c che questa S1U1bisce in tale posizione, relatiYa~ mente a quella sul dorso. 1M a la diminuzione della pressiG>ine endopleu['iica clhe in 1poiSizione sul fian·co aivviene ne11 ·emirtoraice alto non è solo la causa della 'pi11 facile azio,n e 1diaframmatica, m ·a è an,c'h e ef1fetto delle variazioni ohe 1col cambia·m ento 'di posizione a'V'Viengono nella pressione endo-ad:dlomin·a le. ~ella posizione sul dorso, nella quale si ha equilj1b.r io statico d e•gli origani adido·m inali, l~t forza di inerzia ·di questi è aipplicata pressoch e t111ilforme·m .ente -srui due emid.iaf·ramm1i; ma nel la posizione -sul fi.a nco ,questo equiliJbrio è r otto. L' emidiaframrna ch e vrie111si a trovar.e ìn ba,ss •. sul piano di · sosrtegno, s ottostà a una maggior~ p r essione dovuta all'aun1ento ·della forza di in erzia ·con tr o di esso a'P1P licata ·dalla massa dei Yisceri splar1c11j ci , gravanti ·s ul S'UO lato ; es~o perciò è ma.gigiolfmente spinto contro la ba.se d ella cavità tora cica di cui tende a diminuire ln capacità, aumentanid o quindi la pressione di ·es·sa. r riS1U:l tati ai tali mo,dilfi1cazioni meccani•c he ,ci 'Sono ·m ostrati chiaramente daJll'esempio ,. delle nostre es~ eri enz e, n el quale il paziente. ~''· Gendo coricato siul fian co portatore di (pneumo· torace • i , ·alori diaf~ammaiti1ci espi:tatori della manovra 1 ,d ell'.ergomanometro hanno subito un note,·ole a umento, mentre s i è avuta una <jlminuzion e dei valori inspiratori, fatti questi elle attestano un avvenuto aJUmento di .pressione n 'l caivo pleu:ri.co, in seguito al cambiament o cl i r1nsizione. F enomeni perfettamente contrari avYeo.~01 1 0 nell'emitorac.e cl1e n ella posizion e sul fianco 'i<>· ne a tro,rarsi i n alto : l' em i diaframma corri.spuri· dente è liberato d alla spinta ch e ·in J) OSi7.1011 sul dorso riceve,•a dai \1sceri .addominali, c.'n ll esso tende a spostarsi Yerso la 'C'ai\·ità ai! lo:ni· nale, inducenid o così una òirriinuzion ·"' t!i prr.-.sione n el caYo p!e11rico corri-.,ponclentl>. Questa spiegazione mec<:anica ri diu~ o.'.5tt:.1 crin sufficiente chiarezza le ripercussioni l nP. la 1rP·· ~ione add ominale 11a s u que1lil endnpl ~11 rit;l n ·1 1
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SEZI ONE P .RATI.Cl
cambiamenti dalla p0sizione -t=:ua .<J,0°r so a quella sul fianco e vitceversa. ·ì \Ia una sempì L0issiD1n. esperienza ci dimostra pure quale nGtévo la azjon e abbia la pressio11e addoro.in.o le su quf·lla eu. doipl~ u•rica , anc he n.ella p.o~l?.i.eti'~ ·cli e-qujJjbrio, sul dorso, e come., in lln jn.1ivid~J.c p ~,.L't'11ore cl i pneu1notorace n10Jti si1ano i fattori •Che possono far ·varriar·e le pressioni stabi])te n el cavo ple11rico a l mo 1ment@ dell"insiul.fflazi10me.
di:ficare in 6enso iposi ti vo le 1p ressioni sta.bi.l ite a·l m ome11to ·dell'ins ufflazione, e, prima di tu tto, l 'errore ·di posizione; qtUesto, ·unito alle ineivitabili n1odificazioni connes$e ai più comuni atti della vita or.dinaria (tosse, steirnuti, sforzi, ooc.) può elevare la pressione en1dople uri·ca oltre i l limite consentito dalla elasticità d ei tessuti, e riuscire estremamente IP•eri col oso (fi'sto1l·e p leuro· polmonari) e, in ogni .caso, no•civo. Nell'esen1ipio .a n teceden te aib biarno notato com e il .d iafra:mma, avenido conservato il s.uo tono, ha rrea1g ito al brusco aumento, •d ella IPfession e addo1ni11ale prorvocato dalla fascia. Il tono del dia, framn1a , in quanto poss] bilità di reazione · allo sti1nolo rappresentato ·dai bruschi cambiamenti di pre.ssio11e sia nel caYo pleurico che addom inale, è di grande importanza p er le variazioni cl1e la pre.ssion e subisce n el cavo toracico, in r apporto al cambia·m ento d1 posizion·e dell'indi1
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1
VI . - V. l. ·pneumotoirace ·p arzia1e grande, iniziato, da 6 m esi ; inslllfflazioni medie di 250 eme. ogni 8 .gi.orni. Paziente in posizione sul .dorso, im condizioni n ormali, non di esperimem.rto: ESE:.\IPI O
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(
:.\Ianometro ad U: - 4 -14 Engomanometro ~
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10. 100
3
8. 40
5.
4 -
I
1
·yi-duo.
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og.
Paziente in posizione sul , ·dGrs.o, co11 ap(pli·cazione di una fascia passata .attorno all'ad1domie e stirata dai <lue capi: \
.:\lano1netro ad U: - 3 -· } Engoma11ornetro: •
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60 g.
25 4
10
1
25 g .
Diill •confronto dei valori delle due misU1razioni .a1p par.e evidente come l'ammento •d €lla pressione encloa:d1alominale 1provocato dalla fascia, si rilpercuote n otevolm ente sulla pressione endopleurica, facendo -scomparire la statica, ricruce11clo i ·valori 1della ,dinamica, proYocando n el ·cruvo ple·uo:ico una i~Jer1J1·essione se.gnalata da l .g or·g o glio alla manovra 2 dell'ergomanometro, ed elevando i ·valori espiratori. In questo icaso il ·d iaframma, che ha conservato il suo tono, re.agisce alla contropressione ad.dominale artificialmente prod·otta, cercando di opipo1rsi ad essa .con i.1n'azion e di com.Penso. Que s1o esem1pio ·ci •dimostra ancora come, in con•dizioni parti•colari (ip asti a;bbon.danti, cinghie s trette intorno all'a:d,dome, ecc.) la pression e en·do1pleurica possa aumentare anche nella .p osizione di eqiuilirio, vale a dtre ptUò sulbire altri aume11t i oltre quello indotto dal camlbiamenrto di posizione, qu·a ndo le ins•ufif.lazioni siano state fatt e nella posizione •Sul fianco . Di qui la necessità di eliminare, n ella t ecnica del 'J)ne111not0race, ogni elemento capa-ce di m o1
La p osizior1e sul fia11co, avendo· come conseg·ue11za un rilas·ciamento tlel:l 'emi.diaframma alto, faYori.sc·e una diminuzio11e di tono di ·esso, ohe reélJgisce "fiac1cam1e nte all'aumento ·della ;pre6sion e .endo1p,1et1ri·ca 1prodotto dall 'insuiflazio~e , mantenendo i v alori m anome·t l'ici a un livello basso <:l1e trae facilmente i11 errore cilfca la quantità {li g,as da i11suififlare . L 'esen1.ipio cihe se·gue cli1nostra com e i riforni1ne1nt], in posizione stil fianco, di grandi quan tità di gas, a:bO)iano prodotto una paralisi m eccani·ca .del diaframma, con ab,b assamento n orteYole d i esso e:d au.rnento enorr me della pression.e end orpleuU""ic·a . 1
VII. - S j ,g-. X. .Portatore 'd i pne'llffiotorace destro totale ; insuftflazioni m edie di 7,800 eme. 01gn i 8 giorni, in posizion·e sul fian·c o; p r esenta impre~sionante dispnea, asfissia periferi·ca, tacih icarclia: è anorressico, di51p·e1pti·co . iL'indiviclt10, anda·t o a consulto presso u n collega per il 1rtf ornimen to abituale, presenta i seguenti valori mano11netrici, rilevati in posjzi onP sul d orso : E SEMP IO
L\lanometrr o ad U: +7+12 Erigo111an ometro:
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30. 80
3
1
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o g. o g. o
Questie cifre ci dicono e$istere n el cavo pleurico una abnorme iperpressione che ha provocato un g·orgo.glio alla manorvra 3 dell'e;rgoman ometro, fatto a-Ssolutamente eccezionale per c:hi conosce tale appareccl1 io. Esiste uno spostamento m ecliastin i·co n oteYolissin10, rile:vato ancl1e a lla radiosco1p1ja; le cifre della inanoYra 1 ci mostra611 -
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IL POLCCLINI CO
co111e il ,dia1'ramn1a è co·mpil.etam ente 1lt" n aretico notevolm ente abQ>assato .e incaip a·ce di ,01gn i attiva reazi o11e di ·dilf esa, pot1cl1è esi•ste una pression e s tatica ,espiratoria e si n ota la $COn~·a r:-xi del gorig·oglio 1dinamico . Si può ruffermare perta11to, cl1e quand-0 si pa1·la di vartaz;ioni di pressione n el cavo pleurico in ra,pporto alla pos•i zione ·dell 'indivi,duo, biso,g11a tener con to anc1l1e d ell'e1lem ento tono d el diaframma, i1l 1quale tende· ad opporsi alle bru·scl1e ·variazioni di ipressio•n e che 11ianno luogo n ellP due cavità, la pleuri·ca e la addominale. Come co11seg'uen za n ecessaria e incidentalm e11t e ,p ossiamo agig iun.g·er e c·h e condizioni patolo.gic.he ·caipruci di determinare tali bruscihe variazioni e cl1e n on possono es$ere dominate da mod'iJficazioni com rpensatorie ,di pùsizione d el ·d iafrau1111a, d ebbono es.ser e p er tanto rurtificeialmen te co.r rette, si a col ·dare al pazien te una o1piportuna posizio11e 1di ·co·m pe11.so, stia col d eter minare d elle pressioni extra addominali ed extr.a toracich·e suffjcienti a correggere la m·ancata funzione d el ·diafra1nma (1) . La co11c11usione prati.ca cl1e si .p'Uò trarre da c;rue~ te e perienze è che n ella n1aggior parte idei casi, acl esclusione ·di quelli n ei quali la elasticità pol111ona re di re•t razion e iè dimdnuita, la posizio11e dj scelta p er le ins.uf!f.l azioni nel pn·eu, . motoracc non è cruella così ·d etta classica ·su l fianco, e n emmeno '(fl1ella di 1quairto, anch'essa m ol1 o usat•a, bensì 1qrqella s·ul do·r6o. Questa è la 1posizione di si.curezza capace di gar a ntirci dalle çon se.guenze d ella t}JenpTession e che suole su ccec1ere allol\quancl o il pazien1 e, da;lla. sua posizione 111omentanea chirurigtca .p assa alla sit azione · YerticaJ c o semplicernente .a .quella donsale. 1:\ei casi sopracitati, nei quali p er •com odità cli interYento risultasse indisipensabi:l e fare a ssun1er e al paziente la posizion.e ool fianco, biso1g n.a te11er con to che in tale pO$iZione il va~o r e clclla pre·ssion e stati.ca 1 è sempre ~u1peri or e a quello cl1e in realtà è ; e su quesito fatto in p art icolar modo a.J}b iamo voluto ricl1iama1re l'attenzio11e di 1quan t i trattan o n el la pratic.a il rpneumotorace terap eutico . i10
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stnnrpa).
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE DI MODIGLIANA.
Sopra due tnmo1·i post-t1·~11matici. Contributo all'oncogenesi da tr~uma p·er tl dott.
RICCARDO CARNELLI.
1Non ir1ten,do, fiacen·do n.ote qrueste mie due osserrvazio:ni, di riIDare la is toria d,ell'onco•gen-esi da trauma, nè itanto più ·vol etre e·n trar.e in m erito aìle ragioni portate 1p1ro ·e ·Contro la teoria di Hansemann nell'ettoJ-0gta rd ei b1'astomi. J'ale « a[J(prezzamento d e1l'inflru·enza traumati,c1a « (ha deitto Banba·etci ) è ,fil una tale delirootezza « ·Che non .p uò meravig·liare, s,e gli a•utori siano « venruti, in passato, ·alle ipi ù di\·erse concl•ucc sioni ». Certiamente, volendo affrontare qiuest'ardua 1qu estion e, t anto stu·diata e tanto dilbat1mta biso·gi1crabbe ianziitut1o, fare a tto di 1sincerità, c·orrfc'Ss ando c on BorreJ (L e pro blème du cancer, 1907J « c·h e 1 fin 'ora, n el1'aJSsillante iproble1111a del cancro « non si rtrorano ·che ip·o tesi sopra ipotesi, po-$Si~ « ib1lità e p o1cJ1i fatti dimostrati » pfmcui n on è in ba's e a du,e ·s ole osservazioni, eh-e io 1potr.ei se11tirmi ruutorizz.ato a,d aunnneiJtere, con lassolu~ri •certezza, il traiuma, come si.curo, fattore etiologico ·c1ei tumori maligni. ·P erò, almen o cli:i.ntcamente. iper une, 1è imi0J.to ~iu1g~gestivo il fatto ·della pr·ece1denza •d 'un tJraurnia ch e colrpisce in anodo rapido. una r egion e del corip-0 fisiologi1camen te e·d anatomiiCJam ente normale e n ella @J1ale, su1bito, o poco d·opo il ·trauma, s,i svil1u•p pa un n eop1asnna, spc> ci1almen te un s arc01IDa . D' altra parte un fattor e ch·e si è n1ostrato d 'ianportanza indisoussa ·n ell'in'Songenza d ' un n eoplasma maligno ·è il tra'Uma rj1pe1Juto , rapprese11tat.o dia irritazioni cron,icl1e meccanicl1e chimiche o flo.gistiloh e, p er le quali L·u·s ti1g :non esita ad affe:mruar e c h e .fra esse e l 'insorgenza -d i t1·n oaricinoma estste un rrupp orto cl1·e può .ri.tenersi ormai sufficientemente dimostrat o. È iruppun to per qiu1este r agioni, c11e mi sor10 d<'ci&o ia pubblicare qu esl e mie du e osser,·az.io11 i nell 'intenzione di portare un m o-desto contriJ)1\to all 'eyentiuale !)apporto fra tra·urrna e tumore. 1
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R i11grazio il n1io direttore prod'. . l\'Iendes ·che in aueste ri1cer che mi 11a in corCLggiato e s o:rrrelt·J, ringrazio altresì il mio caipo r eparto dott. P arodi che ha ricl1ian1ato sull'ar.gom·ento la m ia attenzione , e nello svolgimento di esso mi 11a diretto e consigliato. (1) \ 'ecli PARODr : 1'ecnica d el pneu,motorace fìsinn1ef'ranira d c lln re spira:;ione. (In c orso
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. O SSERVAZ rONE
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Su r conia cere brale.
(tDi qiuesto caso ne fece già 01gigetto ,d 'una .!:> U:1 piubblicazion e l'ex mio assiistentc do1t . Fadda n ~ l 19-24, sul Gio1 nal e del Jf edito P ratico, anno ' I, n. 4, ap1ile 1924. Qui. lo riporto succintamente 1per m etterlo a confronto col 2° caso che mi è r ecenterne11te capitato, n ello ste$SO Ospedale) . 1Certa Mer. Assunta d 'anni 20. nubile, colo11:1. da ~I oclig1 1ana , mentrt> scen cle,·a una scala cli casa, sc i,·oiò e caidde h:1ttenclo con Yiolen7.a ln
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[ •.\.\NO
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nu1c·a sullo Sipigolo ct··un graidino. RipOII'tò contusion e della regione teID1poro-occipital1e ·destra, ma nessuna $Oluzione di continuo, anche minima, dei tegiumenL1 esterni. Bbbe, Slfl mòm·ento, tutta la sindrome da skoc, \rerificabile in sim.i1 i casi ma, doipo 2 giorni, tutto paissò. Poi, ·p er una settima.na a:c·c·usò cefaJ.ea intensa, gravativa, a sede occipitaD.e, qualcl1e vomito, vertigiini e ·disturibi di deambl1laz.ione ma dopo, tutto rientrò n ella n·o.r.m.a. A due mesi d·a l tranima, la ieefalea ri1comin.ciò e vi si aiggiunse tutto il quaiclro d'una 1'esiorn.e graJVe e. carico del cerv1e110, tantoieruè 15 1g1ior·n i prima del deice&so che avvenne a circa 7 mesi <.loipo 1. traJUma, 6i ·ebbe anche per·dita totale della vista. I di\rer·si esami clinici e di labrnra·t orio .escliusero in mo1do assoluto, la forma tiubercolar.e, la Jiuetiica, la .ciste d' echino·cocco ed altr·e lesioni inf etti1·e. La radiografia dimostrò un"orrnbra un 1po' albungata a contorni ben deifini1bili, a carico della base del cranio, in cor.risipon1denza dell'apo'.fiiSi basilare occipita1le. 1Data la sintomatologia clinica daip,prima si ipenisò ad un processo di enceìfalite purulenta (·ascesso) ·di ori•g ine trau·m atica. In seguito 1però, a ci11que mesi di distanza ·dal trauma, lo special·e decorso tenruto dalla malatiti'a, ci fecl• oriientare la 1diagnosi verso il tiumoce cerebrale e ciò trovò conferma al tavo1lo an.iatomi co. Colla necroscopia, la ba;se ianatomop.a tolo1gjcu della t)in·drome c1linica 'P·r esentata dalla nostra pazi'ente, risultò inf.atti ·essere 'costituita da 1111 grande noido sa1,comatoso n ella com1paigine .d'1U11 esteso focolaio m1ening·o-en cefalitico e l' esame micro6copi1co sta.b ili trattarsi d 'run sa:vcoma costituito {ìa noduli e zaffi di piccole cellule f1u1siforrrr1i, 1 aggrtrpipate a manicotto in·torno a piccoli vasi neofnr111ati e conflt1enti n ella zona centrale 1del tumore. Si cancluse, allora, che data J,a p erfetta saliute p1recedente al tramma, pI'esentata d1a lla paziente e aiccertata colla più minuziosa indagin.e anamnestica p·e rsona1e, collaterale ed ereditari.a, che bencb:è n.o.n 1p1oteisse ·essere allontanato, in modo asis oluto, jl dub1bio cl1e il trau.m a crani,co avesse accelerato il d.ccor1so 1d'un imm·ore preeSi$ten te, rimasto fin'allora si1 en1te e nonostante t utte l e po·ssibilità di ·decctrso di tali lesi.oni nei giovani soggetti ed escluso ch·e il traiuma rappresentasse una ptira coin1ci denz·a, fosse iillVece prQprio la causa del trumore cerebrale, almeno come ·COndjzione utile 1per la 'Prolri.ferazione eid evoll1zione siuc·c·essir\·a di 'g ermi embrionali, che .si vuole rappresentino l•a prima or:iJgine 1deTi neoipll8Jsrni. 1
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OSSER\'AZIONE
II . -
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SEZIONE PRATICA
Turn.ore misto della loggia
·i rii stra. Certo 1P iaz. Gi1u1io, •d'1anni 52, benestante, commerciante, fino dalla più tenera età dice di essere alffetto da 1cal1colo·s i i~e11a1e 1sinistlI'a. Acicusò infatti, ·semipre ·da 1que1 ù.ato, ·qualche n.efralgta che 1p er altro n·on s'a;oco1ffi1Paignò mai a fatti imponenti del:la funziione renale . 1N·on e1b1be, fi.no a1l'eipoca 1p re1sente, 1a ltra .m alattia degna idi nota. C.retb.b·e r·o.lYusto ecl apparente·m ·e nte sano, f1acen•do .S'emrp·r e vita attiva in caim·paigna. Non ·contrasse l•ue, n1è blenom-a1gia n è aft:>1usò mai ·di vino o li1quori. Da circa un'anno, ·comin1ciò a notare, ad intervalli pit1 o meno lunghi id i tem•p o, presenza di sangt1·e nelle urine, accompagnata da ipit1 forte a1gi·dismo nella reg·ione r enale sini·s tra; algidis.mo c11e scom1pari·via, scomp.areooo i1l sangue nelle urine. renale
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1Consigllato a fansi 1p.raticare 1un esan1e cistosco1p ico e raidi·01ooraifi100, la cistos co1pia non ri'\·elò ni·ente a carico rd ella vescica e d·egli " ureteri, mentre la ra:dio·g Tafia mrise in evidenza anzitutto llln ingrossamento 1del rene sinistro e la presenza. tn esso, di tre grossi .ca1coli, diisposti uno al l obo s•uperiore; 'l1IlO presso la p·elvi renale ed ru·n o pres1so il lolbo inrferiore. Nonostante questi rerp erti eid il conistglio di farsi operare il iPiaziente non si id ecise ·e.d in1dugiò facen do .0u1re palli·a tive .ed ·anti1uricl1e, fin1chiè Je rfre·quenti ed 8Jbbon•danti 1ematuri·e no·n lo ri·dJl1s1sero in uno stato di V•era anemia iacuta. All'atto ·oiperatori·o, ,pnatiicato il :-; gennaio 1927, in narco.s i morfio-atroipo-c·l oroformica, con ta•g.l io rrettilineo, oibli'quo 1secon1do iVIorris--Le Dentu e .r ·esezion·e, in alto, del legairnento costo-lombare, p er aNer ,p iù rfacile aocesso al rene, ci rende111mo conto d·e·l la situazione. Il r.cne era effetti1·amente ill!grossato e rp.resentaYa al polo inferiore una saicca idroneJflI'ot:iJca d ella ,gro·s sezza d ' un arancio. Svuotata q1uesta eacca e constatato ohe e~ isteviano forti aderenze soJi1d e cl1e univano l1a 1capsula non solo agli ortga11i ··ricini ma a:n.cl1·e al par·encl1ima renale, si fu costr etti a fare .una nefrectomia totale sotto:capsulare, per 1spezzettamento, alla Tiu,ffier, avanzando ·p asso, pa:sso, ·dal ·b as·s o i'n 1alto. 1Durante qu·este mai1o·vre, es1traiem1n o i tre gros;si cal1c 0 li constatati alla ra1dio gnarfila e molti altri pit1 piccoli ed 1una •g ran1d.e qua:nt·ità di saibbia. 1Il tessuto renale, che 1di1~·graziatail11ente , non fu conse1n·ato ;per run es1ame i'stolotg i1co, si most1r._ maic.ros1coipi.c1arrnente in .p re·da ·ad un estes·o processo degenerati,'O. Di ·colore uni1'ormem1ente giallo ros'$a;stro, co.n fatti di atrotfia e ·di :sclerosi. senza 1più aJrc una ·di·stinzion e tfra sostanza corticale e mi1d·ollélll'e, seanibrava formaJto 1d'run tessuto spUJgnoso, pi·eno ·di vacuoli e piccole cavità cistiche contenenti 1uriilla. [Ja pel'\'i a(_pipena riicono, scibile per la comipreission.ie ed atrolfia determi11ata dalla presenza cli un grosso •Calcolo mo;riionme. Lia 1consistenza de1 r ene diminuita perch1è ipiù .facilmente d'riaJbile; la sup eirficie .quasi mamn1·ello,nata e nella parte peri.f1eri1ca qua1ch•e 1piccolo fo·C·Olra io emorragj1co sotto.caps·u1are, .forse · clovuto al traumatlsim o opera.t orio. 1L'i11sieme dej pezzetti 0stratti e lì per lì riunitt cl1iroostrò lll1 r~ne effettiYamente aum·entato di ,·olume e cl'1un l)eso assai m•a1g1giore ·del normale • As·sic·urata l'emo&taisi, 1'interYento fu com1)letato collo za:flfamiento ·dell'ampia loggia renale. J·l c1eciorso post-orp·eratorio fru normale. In se. eone.la giornata. l'urina fu em essa. in 1quantità ·dl mezzo litro ed, in 3a. ·g iornia ta, r.ag.g·i'l.1nige1Va già la quantità no!fmale e l 'esame cl1imico ripet'Uto più volte n·o n svelò mai traccie d' elementi vatologici. 1La lo:g•g ia renale 1presto si .corperse di granru:laztoni idi bu.on asp·etto e, dopo 30 ·gi·or·n i, l'·amma:i.ato lascia·va .l 'O'Sp·eidale aipp1arientemen1:·e igllarito eid assai mi·g 1iorato nel suo st·a1to di nutrizi on e e di 1san,guilfi·c azione. .A. 7 mesi ·di di•&tanza 1dall'atto 011)er·atori·o il paziente si riiprooenta con tina rp iccola fistola in c01rris1p on·denza dell'estremo inrferj.o re della cvcatrice operatoria. ed accusando lln dolore alla natiic a sinistra, in corrispon denza del ·decorso ·del nerYo s.ciati·co . EsJI}lorato i1 tramite 1fi•s toloso con una pic·cola son•da se111irigida e ac·certato che esso non ra1p1
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prese.r1t.a:va alcuna. com11ni cazione col moncone uret erale resiiduato dalla n ffirectomia, n e tentammo la ichi·usura, pravio ra.sC!hiaimento col cucchiaio, a m ezzo delJa p1asta di Beck prima e dopo col m etodo di Macrion al nitr ato 1d'arigento ma, n è coll'1uno, nè coll'alitro metoido, se ne ottenne la guariig·ione. InrtantJo companve, c-oll'and·ar de'l tempo, una tumefazione lrungo la creista ilia;ca 1S'Ul.Periore sinistra, a1lungaita, fusiforme, di 100.nrSi·stenza assai dura, al disorpra 1della quale la pe11e p:riesientava un 1caratterist:ùco retico1lo venoso, .a caput Medusae, m entre la nev.l)aJ1gia sciatica si era aiccentuata e si esacerbaiva, speci~m ente •alla n otte. Suip~o, n emmo che qualco·sa di nuolVo, proba\b.ilment e una neoplasia, s'and·a sse forma11'd·o nel n ostro pazien~.e e p·u rtrop,po, una n1 uova radiogratfia, un nuovo ra1 scl1~rumento de.11a .fistola col c•u i contenuto faicemmo 1degli stirisci . e degli esami istologi.ci, n oncl11è una puntura esploratri·ce con grosso ago-cannula n e1la massa .della tumetf azion1e, ci r esero certi ·della natura n eoplastic1a mali1gnia del tumor e che s'aiccreb1be con iniv·erosi.cnile prestezza, d1ando lu o;go ad esauri€nte .caiches1sia iper oui, il n ostrro ,p aziente a 9 m·esi, dalla nefrectomia StUbita, m1oriva. La raidio1gr a:fia fe•c1e ·v edere un'ombra ovoi.diaJ·e occupante tutta lia l oggia renale e che · si a llun.gava in basso occiu1pan·c:Lo .gTan iparte 1della fossa • iliaca 1~inistra. L'esame tstologico dei nostri p:r:eparati, allestiti co1J.1 m etoido May~Giemsa, ci illuminò ·sulla d·i ff.er en z1 azione ·di al cun·e cellule girosse, SjpeciJfich e, polig·onruli 'Pjen e di grasso o glicogen-é ohe ci portò alla diagnosi di turmore misto della 101g;gia r enale e ipelyi.ca '$ ini stra. La n ecroscopia n o·n f.u praticata. 1
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ì\el1'a .stor~a ·dei drue casi esposti mi sembra assai eviidente l'inizio del tumore 1do1po un traun1a. Nel ~-rim.1 0 ciaso è u11 tr a;um·a unic·o, ac·cide'l1talc, a'l . quale segu e un tJuirnor.e 1cerebrale e già c.li1cen1mo le :riagioni che ,c'indussero a staJbj1lire il n esso logico fra questi ed il t ra1uma. ~ el secondo 1cas.o, fac endo astrazione daJ.le lesioni anatomo patolo·giclxe indotte n el rene de1la calcolosi esiste11te fino .dalla n ascita del pazien te, il titH nore insoTige dopo tl tra'llma chin1rg ico. Qucstia evenienza è tutt'altro oh e n u o,ria percl1!è, n ella lettcra t•u ra non mancano esemipi di t umori n1ali1gni insorti dop o un inteiivento chirul'lgi,co eseguito su tessuti ed in reigioni aprparentem e11te normali. IJ f.oley acl .es : (A.nn. of. Surgery, 1911) espon e11clo ·nna vasta statistica su1 sar comi, .cita il ca:so rli uno di questi tumori sviluip'Po.tosi $U di u11a cicatrice d'eirnia eseguita 4 settiman e prima e cl1e, 1durant e l'atto operatorio, non aYeYa dillnostrato reperti anormali. ~la un caso cl1e .sembra avere 1 pii1 str etta a11alo~ia col no.;:;tro, per il n1odo d'insorgere e le consc~uenti $UCCC sioni a natomopatologicl1e è stato pnhhli cato dal olie1i (L o . p erimentale. I
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[.A.NNO XXX\·. F ASC. 17]
Arch. di B ioi. norm. e p atol., anno 5ì , fase. 1\·, F irenze, 190B) in un indiYiduo affetto da osteoma
della coscia (tumore d·ei c avalieri) n el quale, ·dopo la enucleazion e di questo tumore, insorse rapidamente un sarcoma dalla loggia resi1dual e e che p·ortò a m orte ili. p aziente. Il 1Solieri arom-ise come cani.sa i1 trauma ohir urgi1co il qu·ale, aven1d.o proieuraUa. la decomp,r.et-sione ·di g;ermi ruberranti esistenti n·ella .oapsula dell'oeteom·a,. 1di1è lu·ogo al .raipi1do 1s1vi1'uip1p·o del sarcoma. Questa ~potesi isto.g enetic a -ci sembra perfettamente ad·attarsi al nostro ca;so e non siamo contnari ad ammettere ch e ancl1e il tu•m ore renale ·da n oi 01p erato ablbia aviuto ori.g ine da germi aber!'anti, ·contenuti n ella capsula 1fibrosa d el r ene asportato. E 1certo che la lo1g gia r enale, in seguito alla n eur ectomia era stata oom'PletJamente LSV'llotata ·e quindi n on 1è da suipip·oTsi che in essa, fossero resiiduate cellu11e .di varen1c11ima r enale, ,d alle quali aibbia potuto tr.a nre origin·e i'l t·umo.r.e. E vero cl1e, non a:venid o potuto ·f ar e l'esame isto1ogioo del p arenchiima r·enale, non IPOSsiamo, a tutto rigore .ese:l'UJd8Te cihe esso i 0sse in pred·a, insiem e colla •Calcolosi , acl un 1pr.o cesso neop1astilco che già ·a ,1 esse preso rru1)iporti .co·l1a 1caipsula e quindi non pos~c:;iamo n e.p1 prure a.mm.ette!I'e qiu·esta origine. ·) Ia d '.altra p arte, è ri·saiputo 'che, al.c1uni tumori par arenali deri;vano da ,germi aberranti contenuti nella c·éllpisula r enale e ch e, q•u1ando a ssumono il carattere .di m c:Jli'gnità, '.h anno tendenza a diflfondea'si per iniezion e n eQlPlasti cia .deii linfatici ch e dalla capsula fibrosa passano all' adi'Posa .e cla quersta aigli oflg·ani vicini, 1percui, ammettend·o q1uest'ult ir.rna i1s to·g·en:esi, ci r endiamo faicilmente conto anche .della inva1denza, d·a iparte del tumore da noi os6erv1ato, prima n ella 101gigia r enale vruota, e, quando questia si r ese in siurffi ciente ·a ll1a sua esipansione, dell'u1$ ur a e della p1erforazione della reaps'Ula, verso il rpolo inf eiriore e della IJ)enetrazione, a:l di dietro del colon, n ella caività del bacin o. P er 1qruesta loro espansione i tumori 1p·a rarenal i sono tumori di ' ' o1 ume gen era1m ente con siderevole (5-10-20 k1g. ); di consistenza variaibile, circondati ·da caipsul·a connettivale nascenti dalla loggia ren ale ·e 1ohe pea' la loro s trutt·u ra non po&Son o .che nascer da questa. Sono t umort ab bastanza rari (n ella Iretteratrura se n e..... contano 113 osserYaZlioni) e n on hianno nulla .a ,che fare colle infiammazioni cronicl1e prees ist enti del rene, peroui, nel n ostro caso, la calcolosi ptreesistente non ci o!f:i'r e alcuna ragione di appiglio per la patogen eGi del tumore osservato. Chè, se anche, nella letteratura si ,citan o casi di calcolosi coesisten ti ' con un n eoplasma , q11esta patogene ~i non pnò esser e accolta da n oi, p erchè n ei casi riferiti. -..i 1
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con.siùèrano le relazi·oni esistenti f1r.a i due processi patolo1gici ne'l r ene in sito, ma n el 11ostro , caso, il tumore si .sviluppò do1p o l'estirpazione rd•i quello e ·quindi la nostra in·daigin·e etio.Jo1g ica doYeYa i1ecessariaimente r iv.olgersi a c iò cihe del re11e restava, •cioiè alla ·cap·sru1a fibrosa, come ru11ita capace d:l con ten·ere in sè quei germi aberranti cl1e possono dare ori.g ine a.d un tumore. :\Io1 ljgli1a na, 26 dicembre 1927.
NOTE E CONTRIBUTI ~l
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SEZ IONE P RATICA
p1·oposito di ringiovanimento.
:\otizie ai giornali da Vienna 11anno in questi gior11 i fa tto conoscere un metodo d el dott. p opl)ler di ringioYanimento con l 'a cido !fen:iico. Il <lott. Doppler parte dal presupposto che aumentai1do I 'irrorazione sangTUigna in un organo, que~to ,·ie11e messo tn :iistato di mi1 g lior·e n·utrizio11e quin1di di migl1ore funziona1ità. Gli or.gani trattati dal Do1p1pler sono .gli stessi, per i ·quali ..... ergio Voro11off 11a da anni 1propo$tO i suoi inne..sti. Il 111etoclo consjste ne.1 metteire. a nru do le arteri e nutritizie degli or giani in dis.corso e n el d ete1 n1inare co•n pennellature di so luzion·e rf·eni ca la l)aralisi del l)les.so simp atico p eriarterioso e la co11seguente dilatazione delle aTterie, sulle quali i! .~in1 patic o esercita, come é ·n oto, un'azion·e co6tfrittrice. Il n1etodo d el Doppler è •certo ingegnoso, tut~ taYiu. è assai rneno semplice e ·meno prati·co di u11 i11etodo italiano da me 'Proposto, 1quando ancora i1on eran o noti gli e.sperimenti 1del Do'P1pler, in u11 mio manuale di diatermia (di cui il manoscritto è nelle m·a ni d ell'editore Hoepli di Milano . sin cta:1 dioembr·e ·dello scorso anno e •cl1e sarà pubblicato tira br eve). Questo metodo er a da me co11.stgli·a to in sostituzione ·dell'·orperazion e ·di innesto alla Voronof.f, operazione poco pratica per la difficoltà idi raver a dirs posizione l'organ o vicariante. Il n1io metodo consiste nel determinare ne.Ile gl1ian.dole .gen itali sia maschili che femminili no11cl1è i n qruegli altri oTgan i endocrini c·h e l'esan1c clinico particolrure possa cons1gliare, un'inte11s1a i1pere.mia a ttiva co.n il calor e penetrante d ella corrente ad alta fr·equenza. S!perimentando co n qure sto metodo, ·c he ha ian~he il vanta.ggio ·ài essere a ssolutamente indolore e (sempre che sia applicato con te1cnica coTretta) di essere prrivo di qualsiasi ;pericolo, io ho ott enuto crisrultati positi vi consimili ·a qruelli {)tten'Uti dal dott. Doppler di Vtenna. Di quie5ti ri.sultati mi riser1v.o di ,p ubblicar e i dati clin ici in~ieme ai .dettagli ·d·ellà tecni1ca. 1
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Qu esta mi·a nota · è provocata da:lle n otizie ùate dai giornali del metoido DoppleT e non ha ohe lo scopo di ·richiamare l'a ttenzione dei colleghi su ·Un rnetod·o che ha su .q uello austriaco i va;i1~· tag,gi di ess.eire più semplice; di essere del tutto in cru ento ·(privo ·dei peri.coli che uri interve.n to 0chi1'urgico anche lieve può presentare); di poter essere meglio gra;duato e ripetuto ·s.enza in convenienti. E da notare inoltre che il calore penetrante d ella corren te ad alta frequenza agisce ancl~ e sipostando il sistema biochimico v erso le reazio11i di natura e-n dotermica, le quali sono ,caratteristiiche deìla fase anabolica , fase di ricostruzione più p:ropria de~l'età giovanil e. 8 marzo 1928. Dott. GAETANO Z UCCHI. 1
STORIA DELLA MEDICINA •
Medici a Roma e in Egitto nell'antichità. Da notizie contentUte i n p~piri recentemente venu0ti alla luce e stu1diati da u n giurista italiano, il ì\Iodica, siamo venuti ad apprender·e importanti notizie cir ca l'ese:ncizio d ell' arte sanitaria in Egitto , nell'epoca ro0m ana, e· i privileig i di cui godevano i m eidici. Essi er a no mantenuti dalle varie comunità, le quali alla loro voll.ta avevano iJ diritto di rivaleirs1, a m ezzo rd i ta$Se, ::>ut loro COffi'IJ·On en ti (.DiodOlI'o lL. 1° §82). rL a tassa, detta ta-rptx6v v eniva pagata qua$i semrpire in natura e n ella mt su ra di due artabe di grano per ipersona; essa era ·d oruta da tutti in·distintamente e se.rviva ·a pagare i m e dici cl1e non perceipivano arlcun onorario. iN ell' ~o·ca imp er jale di Tito e di Ves.paisiano prure acicer tato che i m ed:iici fossero esenti dalle ,pre~tazioni d'opera ·Obbùigatorie dorute allo Stato (litilr{Jie ) allia 1Pari ·degli av1vocati ·e di altr i professionhsti . Abbiamo in pT·Òposito due interessanti d ocumenti p'll.bl}lici. Il 1° (•p ariro Oxy. I. 40) con tien e . una decisione del i 1 o I It secolo ·d. C. ero.essa dal pretore Val erio Eudemone in seguito all'istanz·a rivoltagli da un m edico (per essere eson erato dai « munera p ubblica » : « Pari1S è comparso e ha detto: in qualità di m e,di·co io ho pre·s tato le mie .cure a queg1i stessi che mi hanno designato .p er la litur.gia. Eudem.one r~spose : .può darsi ch e tu asserisci cose falise; poi.c bè affermi di esser e meidi•co e di praticare la mummificazione, da mmi la formula e avrai concessa il.'immunità » . Il II Docum ento (1paipir o Fayu1n 106) è del 140 d. c. e contien e un'istanza di M . Valerio Gemello diretta al prefetto }\"\'idio Eliodoro p er i)regar lo 1
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IL POLJC..:LIN reo
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di rendc1~10 esc11te dall'()bhli·go ùel1lu lilurgiu, te1n c11d o co nto cJ1c egJi Pl'U :-;t at o 1)e1· 4 a11n i i u Ba cchias a e'Sercitar·e la 1pro1f·eti~ ione- di me.di·CO pubblico, e 0110, ·anz.i, in tale occasi on e aveva co11s uu1ato ilutte .quante le siuc sois lanze! g sorto il dubbio se d egli s tessi pril\·ileg i accordati <ti m edici godesse1ro a11che i murpani<!ic a, tori; ma il.'analogia può es$erc indotta solo clal fatto elle C·S.Si, c om·e i m edi ci, venivano adibitj <la.gli straleg hi per a,ccertarc le ferite rjportn.te <lagli a.bita.11ti e pi r conis tatare i d e cessi. II farmacisti è certo che paigaYano le tasse comu11i a tl\ltti i m er canti per ottenere la licenzét d'esercizio. Nei documenti si trova questa catego1ria asso1ciata. a qu elle d egl i ese!I'centi i m estieri piµ bassi; esisa faceva parLe della comunit ù «IL· i ir·i1g a tli cr i-t i,n torti- u n1g111 rn tinr i. (\Vj·l k t'n, Ci r. O. tlJ. 1-JV § 135). ...\ lcun i r cgolam en ti d ').g jc11e publ)~i·ca vieta va110 aig1li irnbalsa matori, ai sottenratori , agli imiprrsari di pon11p c f·t1n eh1ri di aver casa n el l'inLerno d ell'abit..-:i.to (dl'Stra ùel ~jlo ) ; e·ssi dovevano ta ~sa1 ivn111ie•ntc risiedere alla riva sinistra. NcQ celebro pir·o·crs o d 'JTPr111ias (pa1piro J 'ol!'ino n. 1) un ln~ cli vic l110 rivcnrlica una casa posta ·alla clestrn d·cl tiu111P. !Jt' r c hl.1 abi tata da 1si111jr1 i persone l< tanto J>iù i n ( f1IL l llHIJllPlltO cllP .,i l)l'a 11clla :tup;iOJl(' e ~ ti1Ya ». In11por tu n1 i so n o l e i11con1bcnze m edico-1cgo1i <lrfe rit c n.i Jncdi1cl. q_,·al'.t'('l'lnn1t'n to d el lr l csio11i ri pur tate rial qucr1•la11tc C'l'll fatt o •cl.a UJ1 11l e dico govern.niti 1VO in 1
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cl'un funzio11arjo d ello st ratego. ~i sono t ro ,·nti docu 1nenti in cui i n eli viclu i ri vo•Jgon o i~ t H ll za ~il ln sltal l'!JO ]lt'l' 1'a 110111i11a cli 11111 1.SllO .fiu11z.io11airio e 11 i un n1c·di·co governativo p e r co ntrolh11·c l e stu' conti lzj~n1i fisi clic , in segiu)to a lesioni ri11>or1nt1' 1p·e·r ferj1l1l' •1 1o, e riferirne 11cr i , Cl'i l t o (qH1l)iro Fiorc11tino II , 59) . L'inter,·c nto <1l'l1ti i>nlizin 1nediL' <l (\·i·i tn i10rroscorpi.ca) fu in uso a l'Otni11ciar c tlel 11 se2. clopo Cristo per co11statnrc ) c.l ccrssi cd ordi nare il sepipellimento. on 111n11cuvnn o i11 E1gitto le~gj che :rr.golnvano il hn1 in tiico. Gli ohhOi·glti ma·g,giori, nei contratti rt•lntiYÌ, incn1111.l)C' \'ano sulla balia a i1rotczio11L' c1 L\ll'i n,fn.11t 0 affi ctutol c. r:ra Yietato cli nlla:lt-(\1'1' {'Ollll' llllH 1r <'lll 1 n•n1<'nt0 altri ban11b ini; era fatto nbh'ligo di rn11tP1nrr la qualità e <1uantità dl'l latte\ 1' di a.:;l c 11 1'l'fi in m odo assoJuto do.i c0 n1~Jng:nia
rn "1J)n1r!i Sl'S~ 11nli.
ln lll' lc' r 111i n a ti })Criodi ln nuiri1·c do\ L'\ n prrsP ntnrr' l' infn111P alila pl'rsona 1'111• g·Ji ln tt\ 1 \' il nfficln1n J) <:' r constntarc> il c:no 0.::\'1 upp11 fi . . . iro. Q·1 1111 Hl o Il lin1nhino fossr innrt0 (ft11rantP il hn1 ìilt 11:0 (rl11., dura,·a fino a :'! anni ) hi n11trit·1 t">l'll tti nuta ad nrcrt tar ., in oo~t it uzi1H1t'' un altro i11fnnte percl11• 0;:;~·1 • n.\·<'vn rirevut11 iln n 111 ri1'l'' nn:i r'1J::- n \, h1., non n1uor1'.\ n1A1 1> . 1
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1Di1co110 gli storici ch e a R oma il primo 1n.a<lico scientifico, in contrrupposto o,gili c.mrpirici sempre ·c&istit i, 1·u ,,...\ l'cha·g athos, pe lopo11esia co. \' issu t o Yer so li! 200 a\'. e:.. Catone il \'et<..;hio ·cura\·a nucora la sua fami glia con gli stessi 1neto·di aùolJerati per il be$tiame, c onsiu1ta.11do t1n 11biro ni
ricette ca6alinghe. La. n1a.g1g i oranza e.l e i m edi·Ci era.rio scl1ia vi 1) lilJ·erti, llHl, se cl i gra11 farna era no on or1.li e goùevu110 ·<li an ol ti pri·vil e.gi, oltre che cli ernolu•
che l)l'OrC'l1traYano .ioro la. ric·cJ1ezza. Ce sare co1tcessr il cliri1to dj cittaclina11za ai Jn~cli ci })r<1ticanti a Ro1na; più tar1di essi eb1bero l est?nz i o11e 1clalle ta!Sse (011 tcmpora! ì , d al ISEll'\·izio nliiitare, ec·c. Ancll e quando i ron1ani $i cl ettero allo s tuclio d ella m edi cina, in gen er e era110 i)rf•fe riti g1li stra11i eri: a qu c&to 1)ro·p osito Plinio osservava arguta111ente c•h e il fatt o era cl oYnto a ciò, c11e iJ in alato ha tanta pjù f t•ùp i11 uua ricetta qu·anto meno ne ca(Pd·scc la lingua. I eh iru1rghi, per i ri.srulitati più tangibili cl rlle lnro cure, er a110 più aprprezzati dei rr1.crlici i quali, aJ1c.11c quando la · chirurgia C?ra perveu uta ad alto svia u.p·p o, c onti11uavano a Ya1crsi (no.1 cliversarncnte .d a 1nolU ch e pur n e·lla Roma cro~gi fanno molta rortur1an d·i ri·m edi cli coimrposizione se1greta, cli s nggesti oni e e.li albrc ciarlat~11erie . P ensare cl1 e an•"ora essi n on conosceva110 l 1niracol i (li certe n1oclernc cure opoterap i.» 1r ! • Lo , tn.to i1on esercitava <11c un controllo nì• su.g·li e,c;ercc11ti l'arte rnedi ca n è sul le scuole eia essi i1stitL1itr; si Jin1itava solta nto a p1rocC's~t1r~ quel c.hirur go clie con la s nn trascuratezzn lnS·ciava rnorirC' un .p azi ent e in seguit o ad un 'opcrazio11c. No 11 esi.steYano frucoltù. di stt1cli: cl1i unque YOlC'\'a llp~)render c la n1edici na assi~tp\·n, m edia111 e pa.gam cnto, oJl e Yisitr. r.cl all0 CIJH'razjoni d i celPJJri specialistL Esis teYn no fi 11 cl'al.lora a 11rofusion e g1 i "P•' cial1sti. \ ' i erano qu elli per le inalaLtie i11trr11.-' (1Cli11it..: i' , )11 1' 111 nff('ZÌO llÌ d i Ol'l' t'L'lLio, 1>1 H'l ' H,. irH~11ti
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c.l c11ti, p er le cr11ie, per i cal coli renali, prr li' in·alattic tl 'ociclli; 11011 mancaYa110 ancll<' le in•'·
tlicl1esse. La ciarlataneria non nndn,·a 1ii ~ gi11111\1 dnlJu in essn in srPno. lussiuoisa più t'ht'' n1ai. pPr i1 11tp r ecs ~ i on t11r e e g a·b bar r i e l i t 'n t i : · g a J1 i n l' t t i <I i con s nlt azioni riccaJin ente ~1 l'l't1dn t i, •'On co p p1't Il <l'argento. bi stinri co n 1nan1t'1 1 d'nr•L r :i""'''.l ff (' d ' n v!) 1·i o }) l' r g 1i .-: t r u111 en t i e1•1" 1n 11n YOl11n1P :o-,cri1to 1Jal1 ' 11l:11l.'·l1'"·C l.1· 1pnld I ifa p11'1 '''" rlr•i fn11u1111 t1 ,,·i:1'l1n nof i .. 1 L di COSJ)icui g 11ada gn1 ra'Z,.{i1111ti d a nlcuni n1Pd 11·i. t1n ,.. ,') rt11 StPrli1ii 1..1 guridn.!!11'1\.1 <>00.000 (•stf•1·z1 nlJ'nunn; il 1 · 1 ii 1ur...::o .\ lkon :1\1'\U ~un da!!n i1ln IO
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SEZ!ONE PRATICA
milioni di sesterzi (Il) C·l1e gli ' 'enner o co11fiocati dalll'imperatore Claudio~ ma cl1e si rifece in diue anni; per la guarigione ·d ' un eczema al viso due specialisti pretesero ben 200.000 se•5'te.rzi. Unici m e-dici a stipendio fisso erano quelli dell'imperatore, retribuiti .a nnualmente .con stipe11di fra 2.50.000 e 600.000 sesterzi. D ei me·dici gratuiti per i poveri non si tro,ra traccia p.r 1ma d e.il 368 d. C., .i\ntonino Pio n e aveva istituiti in antctcedenz.a num·ero.si in iPlI'O•Yincia; ·ne1l'A\Sia Mùn ore ogni città ne possed.e va ·da 5 a 10 secondo glJ abitanti. I primi uf1ficiéllli m•edi·ci per le ·a rnnate ·co1npaiono sul finir e del1·a Re.ipubbli-ca : ogni le.gione ne aYe\'a 24, la G·uardia imJI)eriale 4 per coorte . L e scuole dei .gùadiatori~ i teatri, i ginnasi, le conporazioni operaie a'reyano i lofl'o medici partic-01.ari. I f•arn1aieis1i J1on costi buii\·ano a Rom a una ci.asse mag.giormente r eputata cl1e in Egitto. Essi era110 prof un1ieri e ùrogl1ieri (aro11iataril, unguentarii) e veniva110 accusati idi 1fornir.e sostanze ·di cattirv:a qrualità per Uucrar·e 111aggiorn}ente. In mezzo o tan ti cacciatori di fortuna, p erò, è giusto r iconoscere che non mancavano m e1dici serii ch e •esercitavano con a1bne1gazjone e ·coscienziosità l'arte in tutti i tempi ritenuta divina e la facevan o pro.giredire con !,acc urata ostServazion e del malato, e con s~iienti esperam enti sul ·p oter.e terapeutico dei farmaci al1Iora jn uso n elle di1verse malattie. T"ulgtlS vul t de cipi!, e perciò la ciarlata11eria fu , e sarà di tutti i ten1ipi. Roma, f ei})braio 1928. Prof. AL\"ATORE DT EZ. 1
•• Si è pubblic a t o: FRANCESCO
TORTI
Modenese DottOTe in Filosofia· e Medioina - Profe<5eore Primario nel Patrio Atene<>.
:: :: ù:a terrapia speeiale --
delle febbtti
. perrn1e1ose ~
Tradu.7rione italiana a cura del Dott. GIULIO LEGA dall'edizione latin a etaim.p ata a Venezia n el XDCGLV.
L 'opera si compone di 5 parti : la prima è dedicatf), esciusivanient e aila chinina , della quale viene fatta la st o1'ia e descritto l'uso che se ne faceva di essa a quei tempi neLle febbri benigne intermittenti.; nelle altre quattro parti sono desc'ri.tte in modo veramente ·1nirabile le feb bri perniciose, la lorio cura e la lioro diag1iosi d1iff e'renziale. Un volume di pagg. XXXII-308, nit ida mente stampa.to in t:iipi elzevir. con iJ ritratto del TORTI riP<>r· t.ato su una SJ>lendida .c al cografia, ed nna tavola « Li· gnum Febriu m ,, fuori testo. Prez~o L . 40 più le spese I>OStaùi di spedizione. Per i nost.ri abbona.t-i sole L 3 6 in ponto f!'anco. Invia.re ·vagl ia Poetale all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina, n. 14 - ROMA.
SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO.
Patologia del liquor (F. ·PLAUT.
\l'le1ie1' J(l ill.
ce1~eb1~0-spinale.
\V oCh ., n. 58-52, 1927J ~
Il l:iq:uor cerebro-spinale normale 11a una composizione ben d·eterminata, notevol1nente dtflf erente d·a .quejl la del p·la:sma séUl1Jgruign9, ·sri :deve per ciò .ammettere che n·ei luogihi •di produzione d el lLquor esi.sta 1una s pecie di ba.irriel'a che con~ e11t e il ipassag·gio dal sangue ~olo id i d eterminate· sostanze. I l principale Juo·go di f ormazione d el l~quor è; costituito ·d ai plessii .coroidei; tperò oltr.e ad essi an 0l1e i capillari di tutto il sistem·a nervoso centrale e della pia contribuiscono alla fol'mazione del liquor. Il ltquor i1ormale ha ,un conten·uto di albumina minimo i11 confronto a quello del sangue; •es~o contienG pocl1issimi linifociti, forte: 1quantità inve~e di 1s ali ; contie11e inoltre zuccl1ero ,. ur ea, aJci·do lattico . Nelle malatti·e d elle m eningii la barriera ,che secerne· dl liiqiuor non funziona~ 1pii1 n onnalmen te; .essa lascia .perciò paissar·e al-tre sostanze dal sangue, sp·ecialmente alibu,m ina .. ..\11che senza ·che esista u n a m cning·ite piuò essere · aumentata la p ermeabi~ità delle m·e.nin.g.i ; s i os-serYa ciò specialmen te ' nel1e psiicosi sint01maticl1e (n ei delirìi febbrili inJetti, i e n ella d emenza arteriosclerotica). P a.ssn.110 alloi-a facilmente n el liquor sostanze sommini-strate aD 'individuo: iodio, arsenico, sosta11ze coloranti, lbTomo. Si saggi a la per1neaibilità d elle m endngi so11uni11istrand·QI del 1bro11nuro di s o.d io l}eri· 5 1g iorni cli s·eguito; aI ·esto gion10 si paraigona il contenuto in bromo 11el siero e quello i1el liiq.uor. Nor111alm ente il iero contiene tre ,-olte puù ,J)ro11no del li1quor il ql1ozien te di i}ern1 ea'bilità e cio'è tre. Se il .qÙo . ziente . è ininore <l i 2,9 la pe1·mca1bilità è a un1eo · 1 ata, se esso è 'llprriore ai 3,5 la permeabilità è cl i111i11 uj ta. ,D ill1.1i11t1zi011e d ella pel'1n eabj li tà me11i11igea .si ossey\·a i11 111olti ca· i cli schizo.fr.enja . Il liq,uoi- 1p a1olog·ico contiene pitt cellule dP 1 liquor i1orn1ale. e le ·cellt1le .-on o 1nolto au1nentate si pasla. di meningitr pt~ 1·ul enta, ~<~ L' ~S e sono au1nentate in misura scarsa, in inoclo <la n o11 d·et ermi11ar·e intorbida111ento, di me11ir1g·ite si·ernsa. 111 tutte le ineni11giti .acute son o aun1entate le cellule rpolin11•cl·ea(fi, soltan to nella n1eningite tubercolare e in quella siJilitica sono au1nentati i lirufociti. .~iument o ·dei ilinfociti n el liq,uor accompagna numerosi rprocelSSi di yaria natt1ra: srfilide, scl erosi m ultipla, -encefalite, mielite, poliomielite, herpes zoster, colpo (la calo1·e, esantemi acuti , ecc . ll liquor può cont-€nere anche eritro-
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IL POLICLINI CO
(.;ilL 111 casi ùi emorxagia rece11te il li quor è ema. tico; ::;e l'emorrwg·ia è antica ooso iè colorato in giallo (xantoc.;ro11r1ia). Presenza di poClhi eritrot;iti i1el 1iq uor fanno so..,pettare un tumore se si IJUò cscluclere cl1e essi pro1Yengano da lesioni prodotl e .dalla puntura. Il liquor vatologico contiene molta allbu·mina, .:su1J1'a u11 tei-zo per cento. Di solito l'a-umento ·di albu111ina si iac1compagna aid un ·a umento degli .elén1e11ti oellulari. Un alto contenuto in allYumina c.li u11 liquor cl1e non conten·ga più cellule ,d·el nor111ale de,·u far sospettar e processi ·l.itmitanti lo .spazio. .. . Oltre alla quanti là è i111potta11te la qualità d·elle sosta11ze a1'bu111inoidì. _..\.nohe in casi a contenuto .albu111i11o ]c1eo normale possono essere aumentate le g·101b ulinc. T~'anmento .delle glob•uline è costante 11clla 1paralisi iprog·r.essi"Ya . .In tutti i processi .sif·ilitici del sistema i1ervoso centrale prevalgono nel liquor le glO'buline mentre nelle meningiti llatterj c110 prc\·aJgono le al1bl11nine. ·S·ervono a din1ostrarc J 'ann1ento delle globuline la reazione .cli :N on11c co11 so'1fato di a·m rnonio, la reazione idi Pa11cly coi1 l 'acido fe11i·co, l,a r eazione di WeichJ)rol col sulblimato . In ceTto inodo analo gl1e alle xeazi oni alibumin oidee so110 le reazioni colloì~ {lali: la r eazione di 1LaDJge -con l'oro colloidale, la Teazione col mastJce, la reazione con la paraJfi11a, la r eazione •col benzoino. Il li,quor normale i1on altera il ,colore rosso 1dell'oro colloidaile, ment1·e il 11quor patolo.g ico fa flocculare l'oro; i1l colore si trasfonma così in bleu, rosso, violetto, J)ia11castro. ~elle di verse malattie il · ma-ssimo della lfJoocn1azione si osserva a ·diversi grélldi di dill1izi o11e del J1i1quor. 1Si distin1giuono in generale due tipi cli flocculazione: n.e1l primo tipo il ma-s.sin10 si 'osserva a sini:stra (s·econc1a, terza o quarta i)rovetta) i1ella zona così ·detta luetirca ; n eil 5econclo tirpo la massima flo cculazton e si osserva a de tra, se.sta provetta ocl oltre, nella cosidetta zo11a 1neni11g·itica. Nei casi di paralisi progres-iYa la inassima flocculazione si osserva già 1i.ella pri111a l)rovetta. Questa specie di flocculazion P è caratterh5tica della paralisi pro·g.r essiva, €- a. i c.ssel'Ya solo eccezionalmente in ·altri 1proce si (scl(>rosi ·m ultipla). La flocculazione nella zona l u et i ea si osserva inYece ancihe in molti p:roce.ssi i1on luetici. La dia.gi1osi di pro1cessi sifilitic.;i dcl sistema nervoso centra1e si fa con la reazi one cli \\Tassermann sul liquor. 1Se un sifilitico presenta una \Vasseflmann positiva n el liquor eiò ·din1ostra che l'infezione l1a invaso il sist en1a n ervos·o. ~on iè rperò lecito 1porrei p er <1t1e to fatto una 1prognosi i11faiusta perchè in 'Una alta 1)er centuale di casi, la reazione di WasserTflan11 è po itiYa nel liquor durante il periodo ..seco11dario mentre diventa poi negativa ed i
1pazienti guariscono del tutto. Più gravi rSono i c_asi in cui la reazione di \Vassermann .p ersiste positiva nel liquor nonostante la terapia specifica. Sono ca-si da -sorvegliarsi ·aiccuratame11te contTollan·do spesso il liquor, casi, da trattarsi forse 1con la malaria. E ,p ru.d ente esaminare i1 li·quor di ogni sifilitico prima di interrompere il trattame11to. :Péllssati alcuni anni dall'inizio dell'infezione sifiliti1ca, una Wassermann posiLiva nel ltqu or è m1 reperto grave, specialmente se . Je reazi·oni ·C olloidali di·m ostrano una cu rva di flocculazione paralitica. L'.esame ·del li1quor è .dunque imrporta11te p er la diagnosi di!fiferenziale ·del1e ·diverse affezioni lueticl1e nervo·se. Pa• r"a.lisi p.rogressiva: W:ass.evmann fortemente positiva, lieve aum·ento delle cellule e dell' albumip.a, curYa paralitica delle reazioni colloidali. :Meningite sifilitica: reazione di \\Tasserman11 debol•m ente positirva, forte aume11to delle ce·l lule e d ell'allbumina. Lue~ cerebrale cronica a tabe: reazion·e di w .a ssermann d ebo1lmente positiva, lieive aumento delle cellule ·e d ell'a1b·u mina, flocCltlazione nella zona luetiica. L 'esitò della reazione di WélASserimann sul liquor d~stingue poi le reazjoni sirf iliti·che da quelle non sifilitiche del sist ema nervoso. Nella sifilide congenita una Wa ssermann positiva J.?.81 liquor non è un reperto 1così 1grave come nella sifilide .d ell'adltlto. Il .contenuto in z.u·cchero del liiquor è ·diminuito in tutte le meningiti acute (importante, per la diagnosi di meningite tubercolare), è normale c1pipure aumentato n ell'ence,falite epidemica. Esiste poi un rap·porto costante fra lo zuochero nel sangue e lo zuccher·o nel li·quor: il sangue ne contiene l a rq uantità doppia. In molte malattie ·delle meningi si. 1p1..iò dimostrare l 'agente pato- . geno n·el 11quor. E faJcile ·dimostrare nel liquor i rpneumococohi, gli sta.ffilococchi, gli streptococchi· iè invece talvolta molto difrfi.cile scoprire il ' meningocO'cco o il •b acill·o tubercolare. Dopo ore di ricerca spesso non si trorvano questi germi, è • allora necess·aria la coltura del liquor o l'inoculazione ,d i e~si ad animali per dimostrare cl1e esso contiene i germi pato·g eni.
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POLLITZER.
Le meningiti u1·emiche.
• (I . MILHIT ·e R. 1L IÈGE. Ga:;ette des Hopitaux, 4 gennaio 199..,8) .
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[ANNO XXXV, FASC. 17]
Fra le diverse inft:tnJmazioni delle sierose che sor10 state osservate i1egli nre1nici, la rner10 fr&lque11te e l~. pi il dubbia è r.Artér.Jnente la 1meningite. Gli A...\. 11e clescri"n110 un cac;o da loro osservato, che 'i presta 1d aJrnnP con.si.derazioni. · Si tratta di nn uo.'no di 60 anni, in co111a urerni co, 618 '
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SEZIONE PRATICA
con modica rigidità nucale, e lieve 1I{er11ig. Non esistono &egni di localizzazio,n e cerebrale. Una puntrura lombar~ dà ;un liqu1or l eggermente torbido, con 350 eler<ier.1.ti per inmJ, elementi cl1e all'esame ·Je1 se.dirnento colorato appaiono co.stitruiti, salvo qualche raro linfocito, da polinucleaiti ne·utro~.Ji, perfettamente i11tatti. Il metodo di Gram non mette in evidenza nessun .g erme, e J.e culture in agar-e.scite restano ster1li. Il giorno seguente viene pra.ticata l 'azotemi,a, cl1e risulta del 0,72%0; nei giorni seg11enti e5sa sale progressivarner1te fino al 1,27 %. Dodici giorn.i dopo I 'ingresso in Ospedale il ltqu.o r si mostra p:nofondamente modificato, in quantoch€ alla volinucleosi, fino ad a1lora quasi pura, si è sostituita una linfocitosi; mentre l 'urea del sangue è scesa a 0,51 %0 . Il malato esce dal suo coma, e ,può an·ohe alzarsi un poco c1al letto. L'azoten1ia 1diminuisce ulteriormente a 0,36 %0. Gli AA. escludono, per la mancanza della febbre, la possibilità di uno stato meningeo con polinucleosi, dovuto a q11alche focolaio lontano dalle meningi; n è pensan-0 che possa trattarsi di una polinucleosi del liq.uo ... da 6ifilide del nevrasse, mancando ogni segno, cli1ùco e sierologico, di infezione lruetica; e concludono q.uindi per una m eningite lJremica. 111 loro caso dtfferirebbe un po' dagli altri, .estremamente rari, osservaiti nelLa letteratura (casi in cui più .che di m eniillgiti si tratta di stati meningei) per la 1durata, per la polinucleosi persistente, e peT il passaggio di rq u·esta in mononucleosi. Quale ·s ia la causa della congestione vasale e dell'abbondante diapede.s i non è ben chiaro : i più pensano che entrino in gtuoco due fattori: la ritenzione azotata e l'ipertensione. ·Nel caso os&ervato p erò l'ipertensione mancava. Riguardo alla prognosi la men.m gite u:r emica non aggrava l a prognosi :rnrn·e diata dell'uremta; i1aturalrnente facendo una riserva per i casi in c.u i alla n1eniuf(ite asettica si aggiu11ge un processo infettivo. ni. sabatuccl.
Ca1·cinosi meningea della base oon 1·eperto positivo nel liquor. (PENECKE.
Med.
-x zinlk, 28 ott. 1927) .
Si tratta di una pazi811t8 di 30 anni, che fu colpita da cefalea intensa ed ostinata, ie .p oscia da fenomeni di compressione cerebrale; la P. morì per edema cerebrale. La di~nosi d i un processo carcinomatoso della. base d·el cervello potè esser faitta p er il reperto di ·~e llnle tu1norali n el liquor. Il liquor era torbido, con 186 .cellule per mmc., accanto ad una insignificante positività nella reazione delle globuline e
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di qtiell:.i dell'oro co lloiclale. L'autopsia e gli esami\ jst.ologici fecero ric0noscere un piccolo adenocar · t~i norna gastrico con nt<~tastasi alle .g·hian dole dei clintorno dell 'lrlcera, all')lo polmonare e all'ovai0 d1 destra . ..<\.JJ a base del cervello, una diffusa carcinos) meningea con co11secutivo edema cerebrale 1ia ostacolo al deflusso del liquor. GARRONE.
ORGANI GENITALI MASCHILI.
Il catete1·ismo dei canali eiacnlato1·i. (G. r.. urs. B·u ll. 1\tlén>.. Soc. Chir. de Paris, n. 16. 2 dic. 1927).
Il cateterismo dei cariali eiaculatori ·è indicato J)er il r estringimento di questi carj ali, e p er iniettare n elle vescichette semi11ali un liqt1ido modificatore. L'A . si limita a considerare la dilatazione dei canali eiacu1atori ristretti, le sue indicazioni e controindicazioni e la tecnica di tale trattame11to. I restringimenti dei dotti eiaculatori sono fre·-lUen ti, e possono essere causa di emosper111ia. dt sp·ermatismo, di .assenza idi proiezione del pJTodotto ùell 'eiaculazione, di eiacu1azio11i dolorose. e di azoospermia se essi sono cornpletamente cl1iusi. Inoltre n elle $permatocistiti si ha ritenzione di prodot.t i patolo.gici, che 1si apprezza dal mancato deflusso col ma&saggi o per via !rettale. Perciò si jmpone jl cate1terism0i dei dotti eiaculatori, e con esso si ottiene il vuotamento delle vescjc.h ette sejninali. Perciò il c.ateteri~n10 dei dotti etaculatori è indicato: 1) nei re::;tringimenti dei canali ejaculatori; ~ ) nelle riJtenzioni vescicolari allorcl1è il n1aissaiggio non produce l'effetto desiderato; 3) .n elle eia · culazio,n i doloro~e; 4) n ell'emosp errnj a; 5) nelle e1aculazio11i se!1za proiezione; 6) nei ~estring·i1nenti congeniti; 7) neille ep)didi1r1iti a ripet.izionie (l 'atresia dei ca11ali eiaculatori. da \'esciculite, fa.Yoiisce la congestione .e l'infia·m n1azione di tutto 111 tratto g·enitalP e Ja croni cità. con ri·ca-clt1te dell' epididimite : intfa1ti in tali c·asi jl cateterism o ,degli eiacu1latort fa migJtorar·e le epj·didi nritJ. ) ; 8) nell'azoospermia consecuti'va ad obliteraz ione dei canali .ejaculatori. J~ controindicato il cateteTismo dei canali eiaculatori: ne11e ure.t·r iti acute posteriori e nelle iperernie del v.erurr1onta.11um, sanguinante. Gli sbocchi dei canali eiaculatori nel 64 ~6 dei casi sono situati 6Ui 1abbri dell'otricolo medio prostatico; nel 27 '}6 lateralmente sui punti più rilevati del verumorntanum; più raramente nel fondo dell'otricolo prostatico mediano, e d e&sendo })erciò i11visjbili bisog11a scoprirli incidendo l 'otricolo prostatico in ialto e in basso; ancora più raramente 6ulle pareti laterali del verumontanun1,
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TI. POLlCLINlCU
dandug·li l'·a~p etto a scafandro , e g'li sboccl1i stessi in tale v;arietà possono essere a diversa altezza. La tec11ic.a operatoria del cateteri1smo dei canali ~iaqulatori consiste ne ll'u50 dell' uretroscopio di ·Luy1s 11tn1g·o 13 erri. e confaciente al diJametro dell 'uretru; previo lavaggio uretro-vescicale, per deter~ere l:t mucosa t1retrale lo ·Si introduce fino talla fosseLta prostatica, ed in conrispor1denza del veI'umont:.l.num si ri nvengor10 gli orificii. Per catetè.rizzare i canali eiaculatori l ' .J\. impiega sti-· letti m etallici piegati a go mjto ve·~&o l' @stremo che ·&i sorregge in mano, s ul .q uale esistono anche delle g~· aduazioni in centigradi; l'estremo che de· ve penetr.are nei dotti eiacul·atori è Qlivare, Si penetra cori l ' uretroscopi10 disponendo la Lampada in alto e il tubo d'aspirazione in basso; si per1etra così nell't1ret·m fino a veflere il ,·erumontanum e gli orifiz.ii dei canal i eiaculatori; per raggiungerli si scorre lung·o la parPte inferiore dell' uiretroscopio, penetrand 0 in essi co·n la estremità bottonat·a e 1diri.g endosi obliquam·ente in fuori per 1-3 cm., fino a raggittngere una resistenza, dovurta allo sperone che 1Separa l 'a111polla del canale defer r3nte dalla vescl1ichetta seminale. M·a le ··:tlterazioni flog·ii:;ticl1e delle vescic·hette sen1inali dlffon1den:do$i al ver,u montanum ·crean o ,delle difficoltà di osservazione. Le dilatazioni lent.e e grad·uali del verumontanum, i m edicamenti diretti cori tintura di iodio, resorcina, nitrato d'arg.e nto possono dimir1t1ire l'infiammazione di esso. Se tutta\·iia i can.ali -eiaculatoci restano invisibili ugrualrnente, s i può praticare la distruzione parziale del verumontanum. sotto visione diretta uretroscopica ed a mezzo dell'elet.troco.agulaz.ione. J\ila 1a distruzione del. vert11no11tanum può e.s·sere ca:u~a di reflt1sso tlello sperrna 11el1a vescica al momento del coito. L' .L\.. p~rò in alcuni casi con la. di5truzione parzi.ale del verumontanum ha potuto in seguito praticare il cateteris1110 dei dotti eiacula tori, •r idanclo ai l)aZi<"nti delle funzioni geniltiali perfette. JUHA. 1
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Su di un nuovo p1·ocesso pe1· la cu1·a dell'ipospadia. (R. FA!.CO~E. A rcliivio Italiarto d'l Chir. vol. X\' 111) .
L'.-\.. dopo aver descritto i Yari n1etodi operatori per la cura dell'ipospadia e rilevati i pregi e difetti, i1e propone uno veramente ottimo , e destinato ad esser e seguìto. Esso si basa sùl concetto inodern,., delle aurt oplastichc a di•s tanza con lembi tubulari: e s1 esegue in due tempi. Nel I tempo si forma un lentbo tt1bolare a superficie cutanea esterna sulla faccia anteri or e dello scroto, cl1e è t~nuto tisso per rnez7.o di due pedt1ncoli , uno an· teriore all'altezza dell'orifìcio ipospadico, l'altro posteriore ad una di:>t.anzn proporzionata alla lunghezza dell 't1retra cla ricostituire. Intanto la perdita di ~05 ta11za vi e 11e col111ata in l)rimo te1npo.
Dopo aln1c110 ur1 n1ese, assi·c.;urata la nutrizio11e del lern.bo, s~ procede al II tempo, reci·den-do l'attacco po teriore del lembo tubt1lare spaccando questo longitudinaln1ente, d.isipiegan.dolo, e formando t1n canale a sup,er.fici.e 1cutanea interna. Praticato quin·di per via ~mussa un tunnel sotto 1la cute 1della faocia inf·eriore del pene, vi si tr.a e il caniale neorf ormato, che si farà ruscire .all'apice ·del 1glande; mentr·e ,,posterii0rmente sal'à abboccato con una sutura all'orificio ipospadico. Qu·esta la 1clescrizione molto so mrnaria clelil' atto .o:peratori-o, veramente ingegn-0so e d·estinato a si•ct1ro successo. L'autore , in tre casi di ipos'{)aclia 1p eno-scrotale, con tale metodo ha ottenuto comp1leto suc.cess·o. V. Lozzr. 1
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Il testicolo ectopico . e il suo t1·atta1nento col metodo di To1·ek. (·MEYER.
Surg.
Gyn. arid Obst., .g~enn. 1927) .
L'.L\. riiporta 64 casi o·p erati isecon 1do il metodo di
'foreil< al Len ox Hill H·os1pital. Seconido tale metodo, do1po aver li'berato il testicolo dal1le ad·erenze nella ·sede an-0mala, 1o si stira n ello scroto ·a ttraverso il tragitto inguinai.e e, aiperto lo scroto si f issa il testicolo alla fa·s cia !lata, nella sua porzione mediale, rnentre si suturano gli involucri ,s crotali alla ferita fatta in quel punto sulla co\Scia. Dopo 5 o 6 mesi si di.sfà la sutura dello scroto alla cute della coscia e del testicolo alla fasci-a lata e si chiu·de ila borsa scrotale. In quel 1p eriodo ·di tempo il testi.colo si rè fisoo.to con nuove aderenze nella sede normale ·e il pericolo che abbi a a ri·salire è escluso. Tutti i malati t rattati in tal modo sono guariti senza inconvenienti. V. GHIRON.
CONFERENZE. I principi della diagnosi. (R. HurcHrSON. Brilsh Jl edical Journal, 3 màrzo 1928).
Le t•r e ·v irtù cardinali, la fede, la 5peranza e la ·carità, .11anno la loro corrispvn1denza in medicina: la diag·nosi è un atto di fe.de, 1a prognosi un atto di speranza, la terapia un atto di carità. Come da 1 punto d.i vista pratico la carita eccelùe sulle altre virtù, così la terapia 'è ' la principale, la preYalente finalità clel1la lr1edici•n a. :\la la terapia non è possibile senza un 'e$atta dia, gn osi, per modo che questa tdi venta Io strum ento iRdhs1pensabi le di tutta l'opera del medico. La diagnosi è basata su~la ponderata i11tl'rpretazione dei sintomi e dei segni. In qut>-.ti llltimi len1pi si rè accentuata la tendrnza n non far più distinzion e tra. questi e quelli e a chiamare sir1tomi tutte le n1anifestazioni clella 1nalattia. In effetti però è utile mant ener.e la di-
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XXX\i , F.\SC. 17 )
SEZIONE
stinzio11e e conside rare « si11to m.i n tutti gli effetti subib iettiYi della maù.attia e « segni » tutti i fenon1 e11i obbietti vi che possono rilevars.i al1·ie.san1e fisico. E Yero cl1e vi sono manifestazioni c·l1e tengono dei sintomi e dei segni, come acl es. i disturbi <iella sensibilità , ma ciò non i11 \'aliiela il 1princjpio di tener · e.p·arati i fatti subbiettiYi e.cl obbiettivi. 1l si11t o1ni ·Si rilevano .raccog·Jie11clo la storia con l 'i11tt'rrogatorio del 1paziente. ·Da ciò il valore-- clel contr ibuto ch e il paziente s tesso porta al1 a diag11os i. ..... L 'in1portanza d ei sintomi vairia n otevolmente nei Ya ri casL n1a forse è maggiore n·elle affezio11i allclon1inali e minore nelle m a lattie cutan ee ed i11 que1le organicl1e del si-sterna n·ervoso. :\on tutti i sintomi hanno eguale valore diag11ostico. e ù'ialtro -lato di n o·n tt1tti i sin t omi i p a zienti Eono egualmente consap evoli, alcuni passano inosser,·ati, altri sono trascurati o dimenticati. D·i r egola i 1pazienti sogliono insistere nel de11u11zi<:ire llll si11to1na, quello in atto o . que~lo pteYale11te, quello 1cl1e d à magg.,iori soffer·enze o che più l'ha colpito, trascura quelli trascorsr o di mi11orr in1porta11za. .\ el raccogliere l'anamne$i è buona r ego.l a lasciar cl ir e al pazien te, non interrogarlo su punti SfJetial i 1"' determinati. Solo succef.sivamente in caso di om1 ~ione ·da parte del paziente s i farà quélllch e clo·1nar1da senza p erò ·s u ggestionarlo s u ggerendog·li si11tom i che IPOSsono esse·r e jnesistenti. I seg11i si rn evano con l~osservaz·ione e con i m etodi clinici d 'indagine generale e speciale. Gli errori di diagn o•si fatta a mezzo d ei segni, posson o esser e n e1gativi e positivi. Gli err·orj r1e·g ati \'i ~on o forse i più comuni : di p.en1clono dal tTDScurare se.gni r eal·m ente esis tenti, ·e Y'incorr ono i)er lo pi"L1 coloro ch e n on . son o abbastanza aclde·s trati n ei m etodi clinic i. Gli errori posi ti,. i con~i s tono nello svelar e ·segni inesic;ten ti: y·in~orror10 per lo pii1 colo·ro ch e son o cliligenci n el! 'osservazione ma con 1Scarsa cultt1ra e l)OCa e·sp er ienza. L'apice pulmon.are dPstro, l'area cardj.aca e la fossa iliaca d est ra c;ono. le r egioni n el le q uali 1p·i ù frequentemente $Ì p r·e11èle lu cci ola p er lant erna. ..\ccertali i s] ntomi ed i segni oc·c orre ·inter-i)retarli , e v er .ques to oc·c orre la conoscenza, senz.a. d ella quale s i è ciec11i 1cli mente. ·.i.\l riguardo nuJla è più pe1~suasi~ o ·d·i quanto si verificò i11 occasione dei pri1ni casi ct.i en c-efa•l ite let.argicn. I sintomi . di qu est'affezione erano • chiari. €\' id ent-i, ma i 1nedici non fecero sn.b jfo 1 la d i"ag·11os i, rt1naser o di so·rientat i. p er chiè non aYevano con oscenza ed es11eri en za della malattia. Do1)0 l 'os·servazione e la con o~scenza vien e i1l giudi~io , ch e è il fattore piit ~m.p o rtante della 1
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PRATlC ~
diag11osi. Ogni m edico è un giudice, che deYe p e~are ::;in~omi ·e segn i e dare a ciascuno il suo valo·r e. La medicina è l' arte di venire a d una conclusione con in1dizi in.suffici enti. Arte ben . diffi cile, che ricl1i ede un talento particolare. . Si 1può af.f inare la capacità di osservazio11e con ùa pratica, si ptlò au·m entar·e il patrimonio delle con oscen·ze con lo •stu.clio e l \esperienza, ma la ifacoltà d·i ben giudi·car e è innata, ~ si tratta di una facoltà comples·sa lfis ultante di vari elementi. Qu el che •co1nt1nem.ente si cl1iama istinto o senso clinico non ·è che la facoltà di un rapido giudizio , ch e può mancare i n in1dividui d i alto intelletto ed esser e presente in individt1i p er altri ri~p e tti m e11talmente inferiori. E qualche cosa che r assomigli·a al senso comune, senza però che si p os·sa conrfonder e ·con e$SO. In eff etti il s.en sc clin ico è i l senso delle proporzioni. Questo 1poteTe naturale di giu·dizio può allen ar si con la cu1ltura g eneJ:'al.e e non con la cul· tura scien titfica s•p ecia1e. Il m edico d eve avere una cultura um,anistica. Da que l cl1·e si iè detto segu e che gl~ errori di •diagnosi di.p en.don·o da cattiv·a .osservazione, ignora nza o scarso raziocinio . SoJo n ei casi p·iù difficili si ha una cl1iara consap e \· ole~za '.d i questi tre elementi della diagnosi : osservazion e, •Cul tura , g iu·dizio. Nella g rande maggioranza dei casi, almeno quando si tratt i di medici sperim.entati, tutto ciò si svolge n ella subcosci·enza: si giung.e alla ·cQnclusione senza ch e si sap1)ia come e perch è vi si sia pervenuto. ~ o i i1on possiam o appren clere da.i li·b ri la fa.colta ·di ·una diagnosi jmmecliat a ed intu\tiva, possiamo p erv.e11i.r vi .solo d·opo un1a lunga esperienza. ·L a çlescirizion e di una mallattia nei trattati è com e la des.crizion e di .una p ersona fatta td alla polizia p er la ricerca di un criminale, come la 1descrizion e 1di uno scen a rio . in un rom a-nzo o in una nov.ella: le parole m olto ·dif.ficiln1ente p osson o dare una immagine reaìle ed esatta ·della c os~ des critta. ·Gli efif etti degli e•rror i di diagnosi sulla ~en talità del m e-dico 11ann o un certo interesse. Se l' errore ,è ~aovt1to ·a cat tiva osservazione o a • • src ar sa cultura esso può ess·er.e salutar e per quanto s·p iac.evole, jnvogùian·do. a.d lJna ID?J.ggtore di li·genza, ad un pi1ì inten so studio. Se invece ' .' è dovuto ad un erro'I'e di raziocinio ha effet ti ' n egativi, in quanto fa ·diminuire n el m edico .quella confi1denza i'n 1Sè s t-esso tanto necessaria n el1 a pratica. Fortunatam·en te però i medici h·ànno la fe-iic e ten!d.enza a dim en ticare i p r o,p ri errori e.a a ricoirdar e quelli degli altri. Fattla ' la di agno·si 1si cleYe ·deci·der e se convenga o non c omunicarla al paziente. S e la pro1
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[ANNO XXX\·, F.\SC.
IL POLICLlNICO
gnosi è buona n on -c·1è rag·ione di nascondere la Yerità, in caso contrario è ,p referibile ·espirimersi in termini vaghi, evitando di prOl.f·feri.re il no·m e rdella , malattia, poi·chè il pa~iente consultando i libri o domandan·do ad ·arnie.i od altri m edici potrehibe venire a conosoenza d·ellla sua socte. Un buon diagnosticatore ·d eve tener presenti i seguenti rpreoetti ne.gati·vi: 1) Non essere troppo abile, ossia non p er:. dersi nelle minuzie, nella ric e~ca .d i fatt.i -causali che hanno un IP'Uro interesse ~cientifico, e che non hanno alcuna im1portanza n ella pratica. ·c osì è un veTo dilettantismo andare alla ricerca del germ.e intestin.alJ..e che prorvoca una tossie·m ia: si per1d e del tempo e non si giova al malato. 2) Non te'ndere alla diagriosi di malattie rare.
Ricordarsi che le .cose comuni sono quelle che $i v erific·a no più comunemente. Un medico eh.e pen6a i11 ogni ·caso a.d una malattia rara rischia di p erdere il contatto con la irealtà. 3) Non essere affrettato. ·Questo p.r·e cetto deYe essere tenuto presente in ogni c~so, ma sopra tutto in quellli noti. chiari: il riman dare il giudizio all'esito idi ricerch e di Laboratorio, o alla comparsa di nuovi $intorni e .s egni spesso ' . può fare .evitare errori grossolani. 4) Non essere unilaterale. Questo (precetto riguaTda specialmente gli specialisti: il car.dioaogo vede sempre disturbi .di cuore, il tisiologo sente sempre rantoli n el pulmone , il venereologo vede la sifili-de .cau$a di ogni mail.e, io psicanali-sta il sesso alla ibase ·di tutto. Bisogna invece ,s forzarsi ·di considerar.e il caso n e l suo complesso, senza esclusivismi, e senza fermarsi soverchia• mente su i !atti che più hanno attinenza co11 1~ cult ura e la prrati ca speciale d eJ['osser·vator·e. 5 ) Non far e diagnosi ba11ali. 1 L a dia~ osi di g astlI'itc, influenza, neurastenia, n'euriti spesso non sono altro che d elle etichette che CO'Prono l'ignoranza o l'incapacità del medico. Possono €$Sere diagnosi ·di comodo in primo temipo, di cui però non si 1deve abusare. 6)
Non
fare
coritemporarieamente
due dia-
gnosi per Lo stesso paziente. 7) Non ave r e eccessiva sicu ·r e:.za e non essere troppo p erplessi. La sicurezza a6soluta del
proprio giudjzio può essere causa ·d ei. ~oprì err ori: essa è il difetto degli inesperti. iLa pel'plessità abituale è d'altra parte ·causa di non p ochi incon,·enienti sopra tutto p er quel che riiguarda ]'indirizzo t erapeutico: eS$a è il difetto d ei medici di lunga pratica. ~·on essere prevenuti. Occo1,re cl1e il medico .si appresti a visitare l'ammalato sen za t en er 1·011to delle opinio!1i precedentem ente espres1
li!
se da altri, e s enza preconcetti di scuola e di tendenze scientific·h e. 9) "!\'On esitare a modificare la diagn o 'i ~'J!e
cie nei casi croriici. La CQllll{Parsa di nuo,-i sin-
tomi, il ll'ilievo di se.gni precedenteme11te s fuggiti e non giustamente apprezzati può indurre a modificare , la ·diagnosi, ed il medico deYe farlo onestamente. E presso che impossibile c·h e il medico faccia sempre giuste diagnooi per la sem[>ilice ragio11e cl1e le malattie non seguono sempre un .d ecorso tipico e non sempre si presentano con lo stesso complesso di sintomi e di segni in tutti i ca.si. P erò è sempre meglio per il medico aYer t orto segu endo i sani principi d ella sua scie11za e della sua logi1ca , anzich1è av·ere ragione p er i11era combinazione. Si deve evitare a tutti i costi l'arte d ell 'indovino, chi assume quest'a·bito i1on sarà mai un buon dia.gnosticatore. DR. •
CENNI BIBLIOGRAFICI. ROGER, \ VIDAL, TEISS JER. Nouve a·l l Traité de 31ede-
cine . (Vol. XXJ: Pathologie du sistème ner1:e ux, nerfs symrpatiques, név(roses ). \ ì ol. ·di 900 pag.,
con 415 figure. M.asson e C. Paris, 1927. Fr. 85. Il XXI volume del Nouve1J.U Tra'ilé de 1\J ed ec lr1,e è consacratr, .aJl(· affezioni dei nervi e del simpatico e alle nevrosi. Tinel, .a.l qt1ale è clo,1 uta quasi l a 1ne.tà d~l YOlurrte, stu dia da1)prima le affezioni tra.un1at1 cl1e <lei nervi , affezioni cl1e, per le nu1n e 1~ose os~er\' a zioni di guerra, O!!!{i possono essere certa lne11te meglio indivj dualizz.ate e curate. Co·mplet13. i11i·atti è la lOO'o trattazione: oltre le l8sioni istolog·iche, ~roprie di ogni forma, vi sono descrj tte le Yarie sindromi cliniche d 'introduzione, d i compressione, d 'irritaz.i one dei nervi, ed i1mne i di Yersi inetodi cli cul'la, con i ristùtatJ che possono ottenet·si. La sen1eiologia dei nervi p eriferici e dei plessi è a11cl1e dovuta al 'finP-1, il quale tiratta }) Ure le ra·dicoliti, •l e ·p olineuriti e le n eYra}gie. 1Ciray e Pavel ipassano in rasseg11a le si11clro1ut neuro-\regetativ?., rnentre ripartito fra vari a11tori è lo studio 1lelle tu rbe '''aso-motrici e trofiche. Nel complnssn il ,·olurue con1pleta !fclicen1ente l'altro sulle aff ~ zioni del cervelìo e d el cerYelletto di cui è noto il successo ottenut o.
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.A... POZ ZI.
1\1. LÉYY. L es raniollisse1nents Sylvien .. l ·11 Yol. in-So di 216 pa.g. G. Doin, "Paris, 1928. Fr. :? · La .con oscenza esatta dei teDritori Ya ·colari ~
la base p er lo 15t udio d ei ramn101 li111enti ct•rebrali. ... olo infatti, in base a dati anato111 it•i ri-
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J.l\N~O
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XXÀ\· , f '.\SC. 17)
BEZ IONJ:: PRATJCA
gorosi, ~ono state ipot.'llte isolare ·delle s ll1,clromi, uggi classicl1•e, q'ltali quelle della ~ere brale IPO.steriolfe e idella cer ebrale anteriore. Un tale m eto d-0 s 'irnpon eva .anche ipil'L r11aggior111ente '};>er la d escrizione dei ram,n1olli111enti sil vi ani, che interessa110 una ·delle r egjo11i più J1111J0Ttanti del cervello. L '.<\. si ·è p ereiò p·r eo·c cupato, in una lJrirna }Jél/Tte, di precisa.re con l 'aiuto di numerose dissez.ior1i e d 'iniez.ion e d·ei V·a'Si, l 'anatomia. normale d ell'arteria siliviana: il tronco, il s uo n1odo cli divisione, le ·b ranche corticali e profonde sonu stl.1ifliate completan1ente. ln base alle con oscenze anat0i1l1i1tl1e, l'.\. abborda poi la classificazione e la 1descrizio11e cle111· lesioni n el focolaio ·di qu esto vaJSto ter\ritorio, ,-aie a ·dire, tutta una serie di sil1dromi anatomo clinicl1e. La to1POgrafia del ran1mollimento e quasi sen1ipre esattam ente calcata ~u quella del 1erritorio art~i oso, coTri.spond ente alla 1bran ca lesa; i ·sin tomi che l e traducono sono esattam ente so·vrap1p onibili da un caso all'altro. Le sin dr·o m i a 11atomo ·clinich e, 'costituiscono ,p,e rtanto delle sind.ron1i ·di localizzaztone, \nter·erssan ti a considerarsi dal prunto di visla d elle funzioni motrici, sensitive e da ,quelle così imrportanti del lingua·g gio .
pro-v\·ise e acute d el sisten1a nervoso trattando per esteso Ja diagno6i e la terapia. L'edizion e è molto aic·ciurat.o e corredata da belle illus·trazionj. \ fALDONI.
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S IF::\I ERr.1NG . Repr:t ftorl'll 111 dc r p rakt i:iChen Nell l olog ie. G. Tl1ien1e. 1,if•sia. 1!127.
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L'.'-\. hn. riunito
Yol1u11ntto di 170 pagine la patologi.a del si ste1nn. n er voso ce o t1~al e e periferico. divisa in 10 capitoli. E l111 libro de~tinato a chi, ll OD 1piratlcan clo e,.i; }JfO{ su la speL;ialitù, \-ogJiH rapidam en te, ina ir1 1nodo con1pl eto, oriental'sì su una detern1inata maJ.attia. La parte clir1ica è perciò i1re·vale11te1 nentP s\·olta in ogni ca, IJitolo, Gon acèenni ranchP alla piatog·en esi, anato~nia p ntolog1oa e fisiopatolog1a d el sistema ner,-oso. oYe queste pos.so110 serv.ire a spi egare i sin tomi. ..\nc·h e la 1Jarte terapeutica l1.i\. 11a S\iluppato larf'·amen te, e que:::t" r Pnde il libretto moiLo utile por il J)r ntico. . jn
es
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Jil. ASCOLI.
ft~GRDEMIE, SOGIETA MEDICHE, GON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma .
•<\. POZZI.
. ·eduta ordin.a.ria del 2,) febbra.i o 192c. J ..-\. C H:\\AI\Y.
Les turneurs de
la 1noelle. Pag. 80
Presidente : pr·of. R. ALRSSANDRI.
G. Do in et .C. ie, P.o ris. Fr. 12 .
E la raccolba. di tanti articoli pubblicati nel corso d el 1927 n ella Ga;;,ette des h6pttaux. Raccolta di nozionj sjntomat.ologiche, if>tol ogiche e cur atiVP corredata di schen1i, che può agevolare r1ella
esatta interpretazjone di una sindrome midol1anella precisa l ocalizzazione di urn eventu.alc turn.ore; n on mar1ca nell' esposizione clinica })fOr>riamente detta e che rappresenta - non v .' l1a dnbbio - l.a chiave di volta del1a giustificazio11e di interYenti opera Livi dell'importanzia della l a n1 inectorr1ia, il cornplemento rappresen tat o da Jle prove ist.rurrtentali quali la pu n t'Ura lombare, la radiografta, la lipoidoloscopia, cbn una succini n. Jna eh iara rapprese11tazj on e dell'applicazione pratica e signi1icazio11e d ei risultati otten'Uti. rr.
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ì\10NTELEO:NE.
Sulla trasfusione di sangue puro. Osservaiaioni cliniche ed ematologiche.
bretve i-.1 ...~segna storica s ull'.arg0ime11to, 1' 0 . pwTla degli inoonvenienti della trasfusione de1 sangue, per o·v via.r e i qu1ali ocoor,r e s.a.g gi are il sangu.e del da~tore sott.o il l)U11to di vista dei gru.ppi s anguigni, o c-011 la pr·ova diretta cli aggl11tinazione o con I.a prova biologica.: rconsisten te n ella !iniocula-zione di 10 c111c. di sa.n gue del datore·, n el ma.1 a.to, p.r ima della trasfu&ione. stessa. Se tale ino·oulazio11e non dà inconvenienti la traSifusione p uò essere l)na' ticata senza timori. Quest' ultima pr·o va è, ~econd·o ] 1 0. la più sic11ra. p er ovviare accide11ti. Egli 11.a esperimentato la tras.fusione s opr attutto in nia.lati anemizzati d a Y.ar ie cause, p rima di sottoporli .ad atti oper.ativi, ch e i1011 ~a.rebbero stati possibili sen~a ]a tr.asfusi-0 11€ ntessa . Ha .avuto buoni ris11ltati a p•a.t to di in<>ou lare gra11tli quantità di sangue, fi110 a 1000-1500 eme. D·o·po la tras fusi.o,n e 1' 0. ha OOS€:rv ato u11a pro- · gressiva di1ninuzione del t asso raggit111to dei globuli rossi, i quali dopo dieci giorni rit.ornano al t asso p.r imitivo, donde I.a , neoessità di eseguire l'atto oper.a.t ivo subito ,d o1)0 la trasfu sione. L3. tras fusione determina altresì leucop emia, e n el la form ula leucocitaria si rileva soarsità di linfociti ed aumento di p olinu cleati neutrofili. V .\LDONI
<l·o·t t. P. -
Dopo
u11a.
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un'd a/cute Erlcranliil1igen des Nervensysterris-ihr Erkennen und ihre B ehandlung. Edit. S. Kanger, Berlino 1927, pag_ 301, Mk. 12. '
FLEJ SCH :WIANN. Plotz liche
In q1U esto voliume son o raccolte le lezioni ch e l'autor e, noto ooltore di studi n eurologici , ha tenuto in un Cor.so di 1perfezionamento a K ie\Y . . i occupa in m odo particolare delle malattie im1
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IL P OL ICLINICO
• 11 !>rof. Ar#ESSANDRI 1nette in r ilievo l 'imp·o rtanza della oomunioazione del , - aldoni i1ei riguardi della prep.arazione ad .a.t ti operativi che altrimenti non potrebbero essere 0S€guiti. I due casi , nei quali l'a.n emia pro fonda (1 inilione e mezzo di globuli rassi pe.r mine.) i1on a.v r ebbe perntesso l 'atto oper.atoo:io•1 dopo .aibbondante tras fusio ne, s i potè nell'11no escidere un ' ulcera. gastriea e praticare una gastroenterooto,m ia posteriore, e nell'altro, affetto cl.a cancr-O eSteB() dBllo st 01maieo, fu p ossibile p1~a.tioare, soit to u.nestèsia Jocale, u11a lunga O·p era.zione che ebbe per ogg.etto un'ampia. l·esezione mastrica, sub-totale, con chiusura del moncone- duodenale e riu11io11e del <ligi uno a Ila parte oardia.le d.ello stomaco ; il deoorso dell'o'.perazio11e fu del tutto normale. Il pirof. P ONTANO dom.and.a ohiarimenti te-Onici s11lJ.n inocuLazion(' de1 sangue e .sulla sua m is ura.zio11e; rileva .alt1csì che i 10 eme. di ~iangue adoperati per la p:i·ova, biologica 'dal v .aldoni; se1nbr.ano scarsi in oonfronto d~lle eleva.t e quantità per La tr.asfusione. Egli c-onsiglia di elevare la dooe del sangue . nella prov.a biologica a. 20 omc. Il .dott. V ALDONI mostra la siringa a .d operata per 1ai tras.fusio·11e, siringa che p erm ette 1a esatta misurazione del sar1gue; asserisce p·oi di essersi sen1rpre trovato ben~ eseguendo lar p.rova biologica. con 10 eme. ; tuttavia esperime·n terà anohe le dooi di 20 ·cmo. oonsi~iate dal prof . Pontano. 1
giorno (O, 11° %o) e riman~re alqua11to più eleva tc:t del normale (0,097° %o) dopo 6 giorni di rialin1entazione. Qua11to alla curva .alooolemica essa f u assai i rr.e,gol are sul principio, per riacquistare, ool progredire del digiuno, il carattere del periodo di a limenta.zione .
Il Segretario: PuNTOXI.
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Contributo alla sieroterapia dol tumori sperimentali del topi.
GHIRON dott. V1TT0RIO. - L'O. basandosi sul f.a.tto che l o stato di gra:vid.anz.a oon.fer isce al sier ·o un maggior potere ·oncolitico, si è servito -per le su e tr icer che di coniglie e d i una peoora gravide. Inocula11do nel peritoneo di qu€8ti .aniniali dense emulsioni di tumori u1nani della iniammella o di ade!10-carcinomi o sa.rco111i dei i:oditori, misti .a piccole qu.antità di tintura di iodi-0, l1a potuto ottenere abbonda nti essudati peritone.a.li, che liberati dagli elem enti morfologici, e con serva.ti al freddo han110 ser vito per gli esp erimenti. P oich è quest·o liquido p uro dà feno·m eni a.n.afilattici, ia11ohe mortali, è pre.feribile diluirlo per l' uso . Il t1·attamento 'Cli topolini affetti da adeno-carci11011ni ·e di rat.t i sarcomatosi, 11a. determinato ]n i·egressio11e dei tumo·r i e la conseguente im1nunità degli animali verso nu•ovi innesti. DI alcune va r iazioni chim ich e del sangue •
nel digiun o spe r imenta le.
GAL\1\IINI dott . A. - I.te ri ce r che 11anno a\rut·o .p er scopo cli studiare nel <·nne le 111oclifica.zioni delle w .;ta11ze riducenti ''olatili nel s an crue durante il dig i11no <.>. nelle . t es. e <'ondiaioni. il decorso dell.a (·11r,·a alroolen1i ca , dopo son1111i11istrazione di 1 rin e . cli alcool a 95° ~1<'r o}!ni kgr. cli p eso. J,a '\.'Urva <lclh? ostanz".! riduce11ti .au111 entò fino al :2° gio rno cli di giuno (da 0,06 J>Unto cli parte nza ·a o.aC>0 % o p er po i 'lcc·re. cere fino al :22° -
Società Medico·Ch.irorgica di Pavia. Seduta del 24 febbraio 1928. P residente; .>\...
F mRATA.
Un metodo semplice per impedire la putrefazione e conservare i reperti anatomici per applicazioni medico· legali.
RoBERTO M\\GNANIMI. - Il metodo co11siste nel sospendere un ba.t wffolo di ov.atta imbevuto di claroformio nel v~so ohe contiene gli organi ; le larve, o altri insetti, sono i mmediataimente ucc.isi; la p u t.refazi9nre si a.r1·esta. Gli organi non solo non put r ei1anno, ma, .a distanza. or.amai di oltre due mesi di . osser vazione, si dimostr ano inalterati nella loro --st.r-u ttur.a ancli-e istologic~m-ente, con il colorito ben p oco o per nulla mutato. I l metodo qui n di merita, di esser e studiato, a ncl1e per il notevole vantaggio eoonorriico, ohe 11e ris ult.ereb1b e 1a.gli I stituti. '
In tema di responsabilità di ricetta. ,
I . SI MON. -- Espone un oaso nel quale interviene co1ne peri to gi11diziario di par te. Un far macista spedì una ricetta prescrivente u11a solzione di olio fosf.0irato a cucchiai (due al giorno) . Siccome nella ricotta n o·n. era indioato ohe il f aTm.aco dovesse servire per bambini, i l f.arn1acista i:_itenne che fosse prescritto per a.dulti e nella signiatura della. ricetta ri:petè <( a cuoohia.i ». Una bambi11a che prese la medicina. a cucchjai morì. Il farma.cista , portato a giudizio c-0me unioo resp·o nsabile, fu assolto per non .avere oomme....qgo reato in quanto I.a r'ioetta r~on contenevia indicazi.one a.Im111a eh.e dov€Sse servi.Te .a b.ambini . La respons:ibilità, per eonseg11enz.a, è tutta dell'estensor e della ricetta. È il tessuto s ottocutaneo
una via di applicazione passiva de i farmaci ? 1. S1:uoN . - R iferisce u11a prima serie di esp erienze voli.e a 11.a ricerca del comportamc11to dei g1obuli bia.nchi del circolo periferico a seconda degli sti1noli •nortati sul teSsuto s·ottocutaneo. Ha iniettato sotto la cute solu zio11i ipotoniche (acqu a di~tillata) , isoto11iche (1 ~o di N a Cl ed isosmotica di ~acc~rosi-0), iper t oniche (nornule e d ue volte norn1ai e di ~.ac·carosio e di N a Cl). Si lin1it.a a com un i care ora quanto rigu arda il n u1ne ro elc i g lobn li bianchi. Dalle sue e perie117.e ri. ulta ehc qualunque sia la tonicità delle soluz ioni i ni etta te: i Il rlipe n dente1nente d:tlJa natura
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SEZIONE P RATIC\
<'himica delJa sosta11za: si ottie11e sempre un.a.· leu00penia seguita da le11oocitosi. Senz.a git1ngere i~r ora a oonclusioni d'indole generale, che ricerche più estCl e i11 corso potranno forse permettere, 1'0. si li1nita .a comunicare il f.atto constatato, il quale dà s icura din1os tr.a~ione che il tessuto s.otitocntan eo reagisoc a.gli s ti1noli portati dalle ini~zioni locali. Dott. R1cc1 , segr.eta.rio.
R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Sed·u t·n. del 2-1 febbr.ajo 1928. Su di un caso di anemia da latte di capra.
Dott. PIERO BARBACCI. - L 'O. ili.porta un caso di ane111ia da I.atte di ca1pra. osser\•ato ambulatoria1nente. Lo stat.o anemico eil·.a, spiccatissimo: noteYole era J'ipcrcro1nia (v~aJ. Glob. l, 20) . P~ssate rapidam~nte i11 rivi'" ta ]e va1·ie teorie sulla patogenesi, si iaccordia. alle vedute d€ol B aar sull'iargomento. Em.atologicamente clas.sifica la forma. morbosa fra le a11e1nie secondia:rie da alimenta.zio·n e e giunge iall.a di.ag11osi cli a·netmia a tip<> p ernioioso, d.a tener i ·be n distinta da.I la genuina a.n e. . rma pern1c1osa progre....~1va. .Contributo clinico alta conoscenza dette complicanze midollari net corso della infezione malarica.
cipio, si fa sempre più .accentuata oo'n il progredire delLa malattia. Anche l'Hb . .diminuisce, nella • inaggio ranz.a dei ca~i , in pr-0iporzio11-e relativ-amente superiore .ai Gl. r. tanto ohe il v . gl. risulta, inferiore .ad 11110. Nei casi ad .anemia più s picca. ta il v. gl. tende a fru:si s11pe1riore all'unità. 2) I Gl. r . dimost rano una sensibile tenden~a arl aumentare il loro dian1etro. Ta.le .alimento si è di111ostrato ccsta.n te e pr·o·g ressi vo tanto oh e r11ent.r e in principio delil a mia.L attia provooa una. semplice « deviazione » v-eroo destra della foil·mula eir itroci t.ometrica (v. Ga.m na, lllin . "J1ed. , 1925), ne determin,a nei casi di cirT<>si epatica atrofica ccmcl.a111ata, dei veri cc spostamenti ». 3) Analogo i3atto, qu.ant11nque, nel.La maggior.anza dei casi, più moderato, ha risoontr.a.t o ancl1e nel ::;angue di amm.alati con cronico scomp enso circolatorio e fegato da stasi. L:e 1·agioni di questa macrocitosi pot rebbe1ro, secondo 1'0., i•icercarsi od in una variazione nella eritrogen€Si, o nelle con-dizioni in cui i Gl. r . dei cirrotici v-erTebbero ia tro\.ra.rsi in circolo per eventiual·i alterazioni fisioo-chimicl1e -del plasma.. D·a lle .r icer ol1e .e seguite da.Il' O. ri&u.lterebbe n,on essere la maorocitosi dei cirTotici in diretto Tlapp ort,o con l'an emia. Tali vairi.azio·n i n-el di.a.m etro dei gl. r. non sar ebbero prive di un certo v.alore diagnostico in quanto che si manifestano p1reoocemen.t e nel OOTSO delLa cirrosi epatica, hanno carattere progressivo, e possiiedono qua.lche nota caJ.·atteristica. che le differenzia da altre macrocitosi 1più note alle quali pure si)etta significato dia:gnostico. I l ,~earetario: A. CAROLI . 1
· P1rof. L . D ' ANTONa . L 'O. ricorda oomè nel corso dehl'infezione malarica le QOOI11plioazioni midollari s.iiano m01lto più rare di quelle cer ebrali. Speoialmente r.are iarp.paiono le comp1ioan2)e S-O·t to forma di par.arplegi.a a tipo spastico. Qualohe osservazione del genere è staita. resa nota durante l'ultima guer1~a e nell'imnnediato Società Medica di Par1na. dopo g11erra. A queste poche osse1·va.zioni l'O. ne aggiunge una p ersonale r igu.arda11te u11.a giovàne Seduta 01rclinari.a del giorno 27 gennaio 1928 <;lonna, sofferente di terzana be11igna d.a quasi Presidenza: Pr-0.f. ANTONIO PENSL.\, Presidente. quattro anni, la quale nel corso di un aoces.so viene o()}ipita da pa.r,aplegia flaccida che ~volve ~adiologia e manifestazioni cliniche ra pidanwnte verso una forma cli paraplegia .sp.anella diagnosi dei tumori metastatici dette ossa. stica. Dott. Prof. A . Rossi. - Illustràndo il suo di.re All'O. , data l'~ e11za di altri fattori morbosi con J1 umerose ·diapositive di radiogramrni 1'0. espoE> la stretta. relazione tra l'ia.CCeciso malarico e la ne p.a recchi oasi clinici d i .p.a rticolare interesse, i -0cmp.arsa della p rura.plegia, l' origine malarica d~lla lesi·one n1idc,l1.:tre ~t.µpar-e ind Jbbia. P Pr il inodo ' quali, olt re confermare l' affer.m azione ormai da. 1rtanza ca.p itia.le del1a tutti accettata, della impo 0011 cu1i la p.anaplegiia è ,c omp1a rsa, p1€•r i sno i caradjol<>gi.a n ei riguardi dei tumori delle ossa, por1)3.tteri, pel' la s wa evolu~ione egli ritiene che si _sia itr,attato di fatti di tro•m bosi nei via.si che ir- tano u11a. · nuiC>v.a 1uce s ulle i111a11ife.sta.zioni cliniche dei t u1110I.L·i n1aligniÌ. rorano i cordoni a.n tero-lateraili d·e l mid·oll·o. Si tratta di pazje.nti nei quali l'esame radiol·oR1icorcla qui11di bTevemente le QS&ervazioni .aniagico ]1a ri vel.ato gravi e t alor.a diffusissi1ne ine.taloghe e conolu<le aJf.ermando ohe 1a sind1-.o me p1ar.a.plegic.a ha il diritto di ,essere iannover.ata tra le stasi ossee .a manifestazio.n i cliniche lieYi od anche 11ulle; e oiò quando anoo ra no·11 e·r a rileva.bile -0omp•Licainze mi1doll.~ri d·e lla malaria .a l pari d.e.Lla chi.ara1ment.e il t umore primitivo, o qua.n ido quest-0 sindrome .solerooi a. pl.acche. er.a st.ato giu.dicato sicu.r ament.e be nigno, o alSul reperto ematologico nel corso della cirrosi epatica. . 1neno in co11dizioni t.ali d a non ].a.scia.r e sospetDott. C. PERELLI. L'O. .a·ye11;<:10 esaminato ta re dj ffn se m etastasi. t1na nlurwr.c>3n casiistj ca f.orma ta cli cirrosi epaContributo all a diagnosi rad iologica delle cisti dermoidi. tiche in \':.l.ri .·tadi d i sviluipp·o ha tr.att-e le se. ' guenti conclus i·o,ni: · Dott. EKRICO B ENASSI. - Riferisce alc;une os1) Ne[ corso delJe cirros~ epat~che si constata 0er\·azio11i che di1nòstr.a.no co1ne l'esame radiol·oun.a ipoglobulia che, lievissima od assente in pringioo p os~a. n on solt anto es ere d.ecisivo per diffe-
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r enziare la diagnosi delle oisti dermoidi da quelle degli .altri cistomi o''arici: ma ancl1e individuare l'e&istenzn. <l~ c1€rmoidi precisa ndo ne la sede e alc uni caratteri, pur qu.a.n do n-0n er.a. stata n cn11neno affacciata l'ipotesi di neop1asia ov.a.rica. I
Contributo alla cura della paratisi infantit e con il metodo Bord_ier.
D,-0tt. L. I>ETTENATI. - L 'O. r ilev a .aiizitutto ohe egJi in tende solo portare un contributo statisrtico a con ferma de11a bontà del nwtodo B<l•r dier (trip lice trattaJnento R .oentgen diatermo elettroter.apico) 11ella cura della par.alisi infantile. E sp ostio brevemen te il metodo, oon le lievi m odificazi oni p:r:aticate nel suo I stitt1to, e lenca i casi sottoposti .al trattamento. Su 12 casi si è avuto 1 so.Jo ·r isultato sfavoreyole. P ,resen ta anche 3 bambini anoora in cura . Co11clude a ugrur.andosi che il m e1iod·o si.a più larg.a1ne11te fatto con o...~re anche in mezzo a lla c l.asse medica. 1
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eduta ordi11ai·ia del g iorno 3 febbraio 192 Preside11za: Prof. M.
CAMIS,
vice-presid ente .
Su di un caso di mesenteriuw comune con mancata rotazione dell'ansa di To1d 1.
Pr-0.f .•.\. R ossi. - L'O. ill11stra ·d ettagliat.am:e11te 11n ca.so di mesenteri'u m comune c.011 m.a noata - r otazio·n e dell'ansa di T o1'.:l t ch e egli 11a scoperto in u11 ban1bino di <:i n que a1111i e seguit-0 poi per un bien11io fino .alla nvortei, il caro è con S.iclerato oltTen1odo raro sia percl1è ril~v.ato in vit~ in t1n ba111bi110, mentre la miaggior p a.rte dei casi illustrati nella lettt9rat ura app.aJ·tengo.n-0· .ad .adulti, sia perchè clinicame11te s.i è ma.nifesta.to preooce1nente ed è decorso con una siudr.ome di stiticl1ezza con cr isi di p seu do-occlusione ohe poi si dilegnava~o, 1.asci.ando il p.azieute in co1npleto benessere, la n1orte è avvenuta durante un a di queste crisi e l' O. ritiene sia stata causata d.a. vol, -olo. R i leva la g r ande importa11za dell' indagine radiolog ica non solo per .avere p er messo di dia-• g11osticare i11 \Ìta u 11 caso di malf.ormazione congenita così raro, n1a per aYere potu to additc'lrc i11 tempo utile la 11ece.s.sità di 1111 i11te.r ve11to O·per.atiYo, intervento, che non ft1 voluto accettare d alla f ai1uiglì.a del paziente. L'O. docun1ent.a questa . S lla. ooservazione con i1111nerosi e 11itidi dinpositivi e r i c·orda come questo steso oaso fu presentato dal1'0. fino dal 1923, € cio~ qt1a11do il p.aziente era n11cora i11 Yita , alla Ri unione di ) foclen.a dei TI a<liologi Emiliani.
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Tentativi ~i terapia antlgonococcica con vaccino proprio.
Dott. CES.\ RE CDR t..~ zzr. - L ' O. h a preparato u11 Y.accino oo·n l ' an.ti viru s gonocoocioo da usare pei Yi.a ~ndouretr:ile. Allo scopo di atume11ta.r e la resistenz.a <lei tessuti, ohe secondo Vci ri A.A. è il fattore })rinci pale d el1't guarigion e de l l.a, ble11-01rragia; ha aggju11to un.a percentuale di saccar osio . Il v.a.cci no è una sosp e nsione di gonoooccl1i in brodo ster ile al t itolo di 1 1n.iJia.r do di ger1ni per c:n1c. uc<'isi al ealore e filt rati per candela. Nessun a ltro germe oltre il gonococco è prE:>se11te nel vaccino. • L ' O . ri feri~ce i rist1lta.t i ·brillanti otte11uti con questo ,-.accino, usato nella u.a pratica privata. Ematoma subdurale da
traum~
sul lavoro.
Dott. E. R1zzATTI, - Un f.acch i110 venne urtato nella r egion e tempor ale S. a livello dello p terio.n co11 una scatola di couser,-.a.. Vi f u lesione della c u~e , m.a. irrtegrità ossea. Dopo 11 g ior11i. sindrome afasie.a. motoria accon1pagna.ta da dis.a.rtria , clisgrafia , feno1neni pupillari. L a sindrome dop o cir<'a 1 mese s i è ve11t1ta foirtemente attenuando. Scarta.t e le ipotes·i di una fo·r m.a sponta.nea, oppure di fatti commotivi e contusivi della sostaJ:lza <'erebra ~e, l'O . prospetta come p.iù probabile l'eve11ie11z.n. cli un ematoma subdur.ale trau1natico . Divaricatore mastoideo trivalve.
Dott. P. VrTAIJI }fAZZA. L 'O. presenta un l1uovo tipo di divaJ'icatore mastoideo completa1nente smontabile, sul qt1ale è possibile fissare u111a ter za 'alv:i, ch e per1nette di c-oinpieiro l' intervento operati,-o senza c he l' .assistente tenga spostati i11 b.a.sso i tesst1ti 111olli d el oollo. Questa valva. inferiore si p·u Ò fissar e 11ella posizione richiesta cl.all e tsigenze chirurgich1e, ed e~~endo pr<}YYista .alle estremità di due uncini di differenti dimensioni ~i ·adatta f aoil me11te n.lìe~ <li v.e.1.r se ro nfo.i'lma2i-0111i a n atomich' e deJJ.a i11.astoi<le. l'on ta le divaricatore è quindi possibile compiere <"\.gevol1nen te oltr~ che l'esplorazione d i tutte le cellul e; l'as9ortazìone co1npleta d ella p unta m,astoidea. e lo scopritnento del seno sig1no ide in f e1·iore fino .al cz:olfo della giugnlare. /)eorrtario: A . Cn1sTONI. 1
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Importantissima Monografia : Dott. Prof. PIETRO CILBERTI Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di )f jl::i no Direttore della, Sezione Chirurgica dPl~
l'Istituto PalazzolcrBergamo.
Gastropatie e Gastroenterostomia. STUDIO CLINico
RADIOLOCICO OPERATIVO
4 rr.rliografie e 6 di~gni semi scbematici originali di Anatomia Chirurgica, nonchè la bihliografia s u l l'argomento dal 1881, epoca della prima gaetroenterostomia, ad oggi}. Un volume nitidamente etamvato su ottima carta , di .circa 125 pa.gine (N. 19 delle inootre Monografie .Medico-Chirurgiche d'attuali tà, C-0llezione del 11 Pollcll11 ico 11) P1·ei zo L. 1 5, più le spese p<'stali di spedi7. ion e. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 9 O in porto (Con
' Sopra due cas t di chorea minor in età senile.
l)ott. I. r-1c1 T;r~IASI e D ott. Er.c1;,E "C Go1.:1TTI. - Gli 00. pre..,entnno 2 ra i 1 di ch orca diffu. a, l di en1Ì( <,r e:1 111 soggetti ris15ettivn1nente di 62 e 77 nnni r he hanno N."d nto rapi 'Ja1ne11t~ .ad una <:ura antirenn1.aticn. ~f C'tt-0110 in evicle11za la r.arità del la f orni ·\ nell'etù eni]e espo11en do bre,·i con id crazion i d i~gnost i che e tt•ra pet1ti~he. •
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SEZIONE PRATICA
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. La saponificazione localizzata del g ras so. Esistono fatti di saponificazione l ocalizzata del grasso, conooci·u ti ·col nome di « necrosi graissa traumatica ». E&si 5ono, naturalmente, più frequenti nella mammella 1della donna, per l'abbondante tessuto 1aidipo$0 ivi esistente. La 1denominazion·e di (( t raumatica » n on è troppo np1propriata, perchl non sem!pre l'orjgine è tale. I primi rasi fur on o 1p ubblicati nel 1896 a proposito di lipom i asportati chirurgicamente, nel r.ui interno si ritroYò una specie di p&eudo-cistj conten ent0 dcl grasso sa:ponifiieato. 1 tentativi d1 riprodurre il fat Lo 51per imentalmente introducendo del tessuto adiposo· nel sottocutaneo ·di cavie non ebbero p erò alcun r esultato positjyo. In 'Uno dei casi &i trattò id i una mastite cronica in donna di 46 ·anni, ~resentante nella massa m ammaria. asportata delle ·concrezioni grassose circondate da capsula fibrJ-Sa densa. 1.. e comunie:azio11i Idi casi si m oltiplliiearon o in &eguito, e si descrissero le formazioni sapon ificate nel s ottocutaneo delle anche, n el grasso ileo-cecale retroperitoneale, e tn altre località. Dl I.eoène e .Moulongu et fu proposta la d enomin azione: « Citosteatonecrosi o sa1po11ificazione intracellulare »; da Ma55on e Roffo .quella di « granulo·m a n, giustificabile a'Ppena dall' apparelilza granulom atosa. im1partita d all'in~filtrazione cellular e secondaria; oggi però prevale 1quella di: t< necrosi grassa tramm.ati1 ca » . Non tutti i casi pubbljc·ati sòtto t ale i1ome rientrano però n ella 1s erie. S'Pesso infatti i chirurgi • hanno oc·c asi ')n e idi &Sportare :a.elle ma5t5e .a i sottocutaneo, l ese ·da tTal1mi •di varia 1natura, nel c11i sen o si è pr odotta una trasformazione del grasso, senza 1Però •ch e si gjunga alla steatosi. :'\lla mamm ella della ·clo~·a la tumefazione p1Uò mentire u11 neoplasma malign o con la Bua du~ rezza, e con l'aderenza .alla ·ente, cui impartisce l'asrpPtto della buccia !d'arancio. E infatti sipesso acca1duto cl1e l'operazio11e h·a mess .') in evidenza l'errore 1dia.g nostico. Ad occhio nudo , l'aspetto· ·della tumefazione è quello della cer a bi anica , co1n eventuali zone liquefatte com e l'olio, ·color at e spess) dal pigmento sanguigno. Into:rno alla le&iOn·e si ritrova una c~rpsula spessa, ·c he nelle forme molto :anticl1e si p11ò infiltrare di sali calcarei o assumere una costituzione ldel tutto cioatriziale. Nella s~ponifi cazione recente l e sezioni micro • scop1cbe rn o&tran ~i le zolle di grasso n eutro su d·
di,rise in tante goccioline, aderenti alla parete del ri,'estimento della ce11'ula di grasso. ~elle lesioni .. -più vecchi·e il grasso neutro è sostituito da a cidi gras~i e d a i.Saiponi, con i11filtrazioni leucocir<irte· e formazio•n e !di cellul e gig·anti rpolinucleate. All'atiportazione d el gr asso altérato r esidua ·spesso la formazione id i .n oduli fibrosi cicatriziali nel sottocutan eo, a giuisa id i c·b eloidì, la cui ori gine non è ben determi11ata. Gli individui •cl1e vanno soggetti a tale ~nfer m1tà son o in g~ener.e dei tipi grassi. Il tumore si sviluppa Ientamente, e t alora mostra nel 5UO sen o idei punti fluttuanti. ì\"el 70 °6, dei casi si r itrova nell'etiologia un· trauma; la emorra.gia interstiziale p·llò raippresen tare i11fatti un fattore eccitante. In alc•uni casi invece s o110 stat1 invocati pr oc.e&Si di ischemia e cli tro111bosi. La qu estione patogenetica è jpit1 c )ffiple5sa. La sterilità del grasso, assodata i.n molti casi, fa e~clud ere che si tratti di azione lipol1tica cli f3pe cia1i germi . B più logico am1nett.er e cl1e si tratti di una lipasi trasportata dal &angue, pit1tto -to c.he dj una lL'Pasi ·Contenuta n elle stesse cel111le grasse, e meosa in libertà dal}a rottura del loro involucro. Sulla base id i tale i1pote.si si J)Otrebbe ammetter e una certa relaz.i one patogen etica co11 la necro&i grassa della pancreatite acuta. (Ed. M ed. Journ., ottobre 1926). 1
1\11. F ABERir
Lipoma massivo del rene . illiam E. ·L o,ver e Geo. \V. Belcher (S'u rg. Gvn. a. Obst ., luglio 1927) r'icor·dano come i lipo111i dì grandi dimensioni del r ene siano molto rari. all'ounosto dei lipomi r etrop eriton eali, dei li1)omi renali di p1ccole dimensioni (non superiori a 11na nocciola) e degli accumuli rli grasso nella lLpomatosi p erirenale ·di origine flogistica; fatti cl1e· ~ i riscontrano con maggiore o rn inor frequ enza. Il loro raso è il 6° della letteratura ed era llll fibro1ipoma come altri 2 casi, mentre per i 3 rimanenti si trattava di un a11gioliporna. cli un· adeno-liporna, e di un mio-lipon1a. Sono tumori a lento a.ccrescime11to, cl1e danno· rarame11te disturbi gravi a carico delle Yi e 11rinarie (solo in un c·a so em<t tl1ria), piuttosto rtisturb1 della ca11alizzazione intestina le a motiyo della comp res~i on e. P erciò spesso si d 1agnosticò: tumore intestinale. L'interY·ento e.seguito in 4 di essi ebbe nn h1lo111 esito ancl1e p er la guarigione perma11ente. ~e è gen eralmente affetto il sesso fen1mi11i le .. \"\7
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\ ' . GHrRON-
1 L POLICL lN ICG
L'escara da decubito. :\nyrac e :.\lo'rel (R evue de Jl éd., vol. XLIII, n. 10. 1926) han fatto d elle interessanti ricerche -sulrarg·on1ento, da cui risulta: all'inizio l'escara 11011 è cl1e 1Jna abrasione della epidermide se11za i11f ez i 011c nè infiltrazione. In seguito la infèzione ' i uau tt'Jl ut~ dalra incontinenza degli sf interi appare co111e uno ·d ei lJrincipali fattori della esten-sio11e cl elle lesioni. ·Qu·ando l'escara è prof onda, es..,a ap1pare come una ulcerazione a bordi spessi co11 j11~iltrazion e infiammatoria e spesso r eazione emorra ._Q·ica . ~el1'a produzione dell'escara i fattori esterni aYrebJ)ero un ufficio secondario, non vi è infatti proporzione alcuna tra la gravità dell'escara o la sua frequenza e la pressione subita dai tessuti. I /attori iriterni molto più i mportanti sono: un fat tor e nervoso capi.t1ale, che non mancherebbè 111a i, e tln fattore llmorale. La p1..,esenza di un'escar~ indi·c l1erebbe qu indi per il primo fattore con pocl1i-ssin1e possibilità di errore, cl1e esisto.n o les i o11i rl el midollo lombare, delle ra·d ici posteriori o rl ei i1ervi periferici. I l fattore umorale, meno l'o:ta11t c' 1cli qneiJ.!lo ner'\·oso, consister ebbe in u•n a 3 lter0zion e del sjstema reticolo-endoteliale trofico rl:•lla cute 1
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L.
TONELL1.
TERAPIA.
l -remia : r egj n1e i1)oazotato. emissioni cli sa11gue, purganti, diureti ci (teobromina). l\Ialattie infE. ttiYe (febbre tifoide, difterite, reumatismo, ecc. ì nel peric·do della con\·ales-cenza·, pll'o1gnosi benigna. Bsaurrimento ner\·oso, n eu11as.tenia, 1m·elHJ1conia: stri•cDJina, .aidrenwlina (u meno che non vi sia iip·ertenis ione), fo1sforo; rJp,oso, psiooterrupia. Insuf fi cien za tiroi·dea: e1Str.a tto tJi.:Poi.d.eo, insieane ad estratto ovarilco (8cp·e1cie nelle giovanette). 1Lesioni cea-ebrali, 1compTes1srione ·deJl mediastino • \I'i'flessi dil\·ersi (elmintiaisi,· colich-e eipattch e, ecc.) , CaJrdiopati·e valvol ari o miocarclic l1e. Per il tr.attamento dell' iipcr\·aig·oitonia, .A... ·Lruther (La Presse médicale, 26 ottobre 1927) consigQia: 1) il ripoBo in letto qu,an•do il e 1crisi sono frequenti; 2) gli anfiin.ervini, valeriana e ·sirrnilri; 3) n el pe:riod.o di esa1cerbazione della ·sin•dro.mie (accentuaz'ione della bra·dicar dia, scintiilll!i.i, vemiigini, sin•Goipi, ecc. ), ·prese.rivier e atropina o be:Lladonna. Si dà la pre.ferenz.a al &olJf,ato ·d '1atrcvdna (1-2 mg. al giorno a dosi di 1/4-1/2 Ing.; so1sipen1d e.re 1d·o po 5-6 gtorni; orppu1re iplI'esicrivere: sol1f. neutlro d'atropina og. uno ; 1gl icerina ·a 28° B. ernie. 3; aoqua distillata eme . 1,5; alcool q. b. per cm.e. 10; 50 gocce corrispondono a un mg. ). La ibella1d-0nna si prescri'\'e ]n fonmu cli paJ,·ere e di estr atto (ana cg. iuno; per una pillola, 2-5 al giorno). Se 1a bella.d·onna è mal toilller·alta si clrurà l' ad·renalina ip·er bc1cc1a (10-20 g-occe, 3 ,-olt e al ·gioirne) o p er in1iezioni en•doimuscolari da 1/2 mg., 2-4 volt.e al giorno. Com e . prescirizio·n e ·di urgenza, il nitrito d '1aunille 1p eir inalazioni. 1
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I
Il trattamento delle bradicardie. 1) B . )J e r dissociaziorie auricolv-ventr icolare. Il
Trnlt<lllte11to si rt\·olgerà anzitutto alla causa , cl1e nbi tu a.lil11c11te è l a sht'i lide (oura spe·ci'f1·ca); po·s so110 a11c ll r essere in causa l 'art·e rioscleros) (1iratta111P11to lutteo-veg·etairi ano o declorurato, iodruri, teobr ou11i11a), il reum·ati•sano a.rticol are a icuto (sali:cilato lll so dio ), le malattie in•f etti ve {1pQ'o1gno.si
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grM·e). ~ cl
tratta m ento dell'Jnsufficienza funzionaile del fa~cio cli Hiis, è anzitiutto essenzi ale astenersi dalla il ig·ital e. partei11a. strofanto; dal'e a·drenalina 15 ~·ior n i al m ese, 10-20 g·ooce della soluzione a 1 1000. :3 Yolte rul g1iorno); ne.gli arrterios-cderoti1ci, cnfll"ill<l e ·tric11ina . ~ el blocco c·om ·p1eto, si può l)l't"~ 1'1ri ,·erP la di·gitale a P·i•ccoJe dosi (4 ·gocce cli di~·italilla o 10-20 cg. d ella ;pol,·<:1tre di fogilia, t e1111!;1 in n1G ccruzione p er 2-3 .g ion1i). i eYitcr à n ~n i l'l'l'L' ·so ali1 111entare, fisi co, 1p aissionéllle. :\el l ~ cr i i, i darà rprevent·iYam.ente la bella·dnnnn ; n 1cr isi dicl1iaJ:a t.a, iniezione ipodermica di L'n1'f<" ina (cg. 10) ed a cu1cichiai la se-gnentP po-• 1in n 1 <ll' l. . tato d 'am111 oni o g. !•; cognac ' ·ecrl1io ~. ~O: ~ciroppo cr etPre g. 40. ~ R tota l e u . inu ·u l e. Tratta1I11ento cl "}ll::l causa: J tli' l n. colc1n ia: alicailjni solfato e.li sodio . calo' n1cln n11 . opnt era1)ia epatica. ~
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fil.
Il decorso e la cura del flutter auricolare. J. Parkinson e D. E. Beclford (Quart . .Tourn. of A-led., vo1. 21, n. 81, 1927) ne r~portano 52 ca ~1. • des•cri'vendoli dal punto cli vista clini.Co e terapeuti co. Le co,n clusioni del loro lavoro son o le seguenti: Il flt1tter è un disturbo del ritn10 ben stabilito, cl1e appare reomunemente nell'età anedia o più tardi (in genere dai 40 ai 70 anni). I maschi s o110 colpiti 10 Yolte più di fr equente che le don11e . • P er lo più è associato a lesioni reum:i.tiche ca rcliacl1e crani.che o a clilatazione oardiaca, n egli individui più anziani; meno Stp esso complica u11a ip·e rtensione, l 'i1p ertiroidismo, le malattie febbrili aict1t~. la trombbsi delle coronarie. la sifilide. Le asso:ciazio11i cl inic11 e sono perciò s i1nil i a quelle della fibrillazione. E cceziona,lmente. a1la stessa guis a d ella tachiicardia parossisti<!a e d elle extras istoli, il flutt er è l ' uni r.a n1anifestaz io11e <li una abnorme attiYità cardiaca. a tipo fnnz ion ale. Il flutt er n on è affatto Ji n1it uto a.gli sr~cli fi::1uli delle cardiopa t ie. e n ei ca -..i non gtaYi. co 1~1e in
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I;'ASC. 17]
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SEZ IONE PRATICA
suìl 'a ritmi.a cxtrasistolica; sia cl1e si tratti di extrasL.;1o'i digestiY e, .di tacl1isistolia auricolare, di fibrillazione; si può ravvicinare tale azion e a qu,ella della cl1i11i1dina. 11 m e·d icamento viene .p rescritto in forma di estratto idroalc oolico a dose di 1/2-1 gran11no. In ragione del 5a'Pore molto amaro, sarà preferibile la foI'ma di pillole con 10 cg. di t ale ,e$tratto, mescolati con rpolv er e di liquirizia; se n e ·danno 5-10 n elle 24 ore. L'estratto tdro-alcoolico (cg. 25) 1p·t1ò anch e IDijscolarsi con magne.sia i·drata (cg. 20) somministrando in cartine ; se :ne danno 1-2 .p rima dei d·u e pasti principali. ,L'estratto rflui,do (a dosi di 2-4 g·rammi) si ·darà n ei ca~1 in cui il malato non sa ingihiottire né le pillole, nè le cartine; esso 11a un sapore perfido. ùl mar1'obbio o marrubio , detto anch-e t ob,bio od erba a'Piola è una pianta ruppartenente alle }abiate (.M arrubium vu~gare ) a fi ori biandhi (don·d-e il nom.e .di -~1arrub e blaric d·ei fran1cesi), con1'Une in Italia . ii1 Fran1cia , n ell 'Euto:p-a central e. ( ~. ·del .Red.). f i.l. prep ara·~ i.
quelli cl1e rLspondono alla cura, la prog11osi « quoaù vitam » è buona. Un polso r egolar e è presente sO!lo n ella m età circa dei casi. La pressione sistolica non si abbassa in maniera notevole, aumentando solo un poco al ritorno del ritmo i1orroale; la pressione diastolica può inv8ce essere abbastanza a :ta J ·:runtc ii <~ ~c;turbo, ·di1ninuen.do al rituri:O 311~ norma. 1Dura11te ii.I 11lutter ·sta•b ilito si può giunger e acl llna accelerazione ven~r ir:olar e di 200-300 al m', e <;iò spo11taneame11te, e dopo affaticamento, o per azio.n e della chinidina. Sono stati descrit1i anche casi di blocco cardiaco completo. Il m erodo cliagnostico di scelta è rappr·escntato dall' elettrocardiograrnma. Una tacl1icardia regolare . a 120-160 al m ', p er sistente oltre 2 setti.m an e, è certa111ente un flutt·er . ~ella cura rientrano: la digitale, l a strofantina e la cl1inidina. La digitale, in più di 1/3 dei casi ri·stabilisce il · ritrno i1onmalle, e in un altro terzo provoca la fibrillazione. La chinidina riichiama il ritmo normal·e in circa · 1 ca so su 5, e spesso arresta di ne~to i periodi di pélJros-sismo. Inolt re, allor~uando la digitale l1a indotto la fibrillazione, la chinidina p·uò far tornarP il ritmo normal e. P er cui ognuno d0i d11e medica111enti ha l e : ue indi-cazioni. L a prognosi dipende da1la malattia cardiaca fo11damentale, e dalla reazio11·e al trattamento. Allorquan·do al flutt er fa ra.piclament e seguito ln comparsa di fatti ·congestizi c·ar.diaci la prognosi € meno bil1ona. Così pure cli e.attiva prognos) è il pa ssaggio dal flutter alla fibrillazion e.
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NOTE DI ·MEDICINA SCIENTIFICA. Muscolatura e movimenti dell'esofago. Esperimenti in animali ai qt1ali furono sezio .. r1ati bilateralmente i rami d el . vago che vanno all 'e ~ofago, mostrano che, in queste condizioni, Ja part2 superiore dell 'esofa.go, prq·v vista di musco.li striati è 1paralizzata, mentre la 1parte inifer ior.e, a muscolatura liscia, manifesta un'·attività p eristaltica spon tanea in ,pr esen za del bolo. Questo $i 'ferma a'l limite del:le du e porzioni, ed è p-0i preso ·dai movimenti ·p eristalti.c;i e spinto inn-0nzi. La sezione dei due s plan·c nici non d à parali.si 'c ompleta dell'esofag·o. (Jo1trnal A . -~1 . A., 18 sctt. 1926) . DORIA.
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M.
FAnERI.
Il mat•rubio nelle aritmie extrasistoli che . Un n t10Yo r.iJ.rnedio ·contro le extrasistoli vien e propo to da P agiès e Co·m te (riif. in Presse nié<Licale, 10 dic. 19-27) nel marrooio, di icui tali 8utori 11anno studiato l 'azione. I p-reparat i f.arn1acologici di 1q11esta p iant!(l., oltr e a propri.età a11tito siche e· co1a.gogl1e, a'rrebbero notevol e in, flu en za s'Ulla fibra ,cardiaca, analoga a .quella già cla altri segnal-ata s·ulle fibne li~ie ·dei bronchi; tale in·f1t1enza si .eserciterebbe direttamente su'l mi oc.arrlio, o ·co11 l'interm e1diario d·el .sistem.a ner' rioso o.r gano-·veig·etatiJvo. tDiv·ersi parti1Colari rendere1bìbero ipiù probabile la s·econda ip otesi .e 'Cioè : scomipansa ·dell a sensazione di- an g·oscia, pt1r con la p ersistenza dell'aritmia, tenden z·a all a nora.11alità ·del .ref1esso oculo-cardiaico , diminu zione dell'in1cltc•e .os~illo·metrico, senza modificazioni dei Ya1ori della tensione arteriosa. Qualunque sia la spiegazion e sul modo cli agir e sembr a jnoont e.stabile l' azione ben.efica di t ali -
Sulla contrattilità dell'appendice. •L...\scl1off e P okarny (D eill. Zei t. f. Chir., 1927) ri cordano lln r ecente la,ror o di Rossle il quale aYrebbe trovato che l'appendice, $ia 8lppen a aspor· tata con l'operazione, s ia n el cadave're immediatnmente c!opo la morte, quando venga conservata sul liqt1i do di Reuger è dotata di contrattilità, fatto ch e avrebbe importanza per la patogenesi dell'appendicite. Qt1esta 1proprietà a eseguir.e mo · vimenti p eristaltici eosì facilmente contrasta con l·j,dea che ~ulle ripiegature dell a mu cosa 1possano farj lmente ristagnare materiale inf,ettivo e germi. giacchè appunto qu1esta contrattilità li espellerebbe continuamente e l' appendicite sarebbe di n atura esclusivamente ·ematogena.
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lL POtlCLlNlCU •
\ fa questo r ep erto di Rossle è in gran parte in
cont raddizione con quanto a Ye\·ano visto altri AA. con1 e Rut ch e 1Saggiò la contrattilità dell'awpencli ce sia clurante l e laparotomie ~otto l'eccitamento d ell a corrente elettrica, sia staccata dall'-0rganism o in sol. fisi ologica, e con quanto si 1p uò consta tare durante le operazioni p er app,e ndicite. Gli .i\A.. ll anno ripetuto allo scopo di controllo l e esperienze di Rossle Bu 42 appen.dici: 23 asportate con inter,rento e 19 tolte dal cadavere e sotto1p oste a \rari eccitam·enti meccanici, termici, chimi ci, elettrici. Solo in tre casi con l ' ipofisina vid ero movimenti nelrappendice immobile. rn complesso l 'appendice non si dimostra dotata di un potere d i contrattilità co~ì alto come si ritiene dal Rossle : spesso i1on reagisce agli stimoli o molto l e11tam entè. Gli A.i\. non negano peraltro, in modo completo, i r ep erti di Rossle e riconoscon.o che la questione 2olle vata da lui è ·di notevole importanza p.er .quanto concerne la patogenesi dell'appendicite. 1
V. GHIRON.
acc·u s ato d! ·essere padre di due raigazzi, 11ati in un mat·rirmpnio l egittimo ; la femmina appélJI'ten e ,·a al gr1upipo B, il mas·chio a quello .\, la ina•dre, corrie l'i1n1p•u tato a qu1ello O, m entre il pélJdre legittimo avrebbe dov'UtO apipartener e a qu·e llo A·B, .qru•i1ndi l'·aic-cusa J'isiultò inesiste11te. ·Un 'applicazione ourioisa è stata fatta i11 una 1\IIaterni.tà .fran·c.ese, dove Si erano p erclut e le 1nairch-e ·di contrasseg!Ilo di due neonati. La ri·c er ca dei g.rup·p i sanguigni dimostrò c.h e nella fa.m iglia :\1 i g·enitori aveYano i gru1p.p i .-\.-\ , in .quella P i gru1p1pi BA; i d~u e ba1nbini apvarten·evano 1'1un·o al grurpipo A, ] 'altro al B, s i.ccll è il pri1mo potè senz' altro essere ri·conos·ciut o clella ·f amctglia M . Anc·o·r più striano è il oaso ·o ccorso in llna :\Iaternità de'l ,Cl·ev e'Jand, ·dove tre don.n e, tutte tte di cognome Smith, l)arto.rirono quasi cont e m~) O raneam,ente tr·e lbam bin i (due maschi ecl u11a femmina). Un·a ·di esse preteind·eva d i aYere avuto urn m~c.hio, anziçhè una femm.ina, ·Come le era stata ·d.ata. Alla ri~ceroa dei giru1p1pi S an·g uigni $Ì tirovò: Fami:gJia I , gruippi OB ; fam. 11!, A..i\; ifam. III, .i\B. Entrambi i mas·cl1i era110 ..\ e la femmina B, quindi la famiglia I non potev·a pT·e ten1d e.r-e u·n figlio d·el gruippo .~. i1on :p.reesistente in essa. Per ulteriori notizie l\'eda l e segiuen ti pu!bb1iicazioni. 1
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POST:·A DEGLI ABBONATI, La prova del sangue nella ricerca della pater-
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nità. -
Ail'Abib. n. 9301-1:
Ha i suoi f andamenti n,elle legigi m endeliane d ella trasmissibilità dei caratteri ed è basata
$Ul1a determinazione dei g1fiti1ppi sang·uigni e sulJe osseryazi,oni di V. Dung·ern e Hirzscl1felcl s ulla trasmii.Ssion·e ered·itaria d elle iproiprietà i so agg1~utinanti ed isoagglutinabili d el saingu e u1ma110. Ad ess·a ha ·p ortato notevoli contributi L. Lattes, prof esso r e di m edicina legale a:ll'Uni, . ver s ità di Modena, cl1e 11a insistito specialmente sulla indiv id·uali tà del san.g ue, mostr~ndo tutta J.." i rup o r·ta n z,:i pira ti•ca e he 111 cleterminazio·n ·e puo a ,·r rc j ,n n1ed.i cina lega~e. :\el·la 1pro\·a , ch e è us ata s pecialmente in Ger1na11ia erl in . n1 crj ca , ha \'alore il r eperto ne~at i Y o . I'-: 11oto e ll e i gr·upipi sa111guigni sono des ig n nt i risp r tt iYa1ne11te c on l e lettere O, A, B, .l\B, ch e corris p o11don o rispet tiYaJ11ente ai grupp i 1. ~ . 3, 4, di Janl~is. Un agglutinogeno (A -0 B) chP 1 trovi in lln bam.bino, deve n ecessariam ente tro rarsi aln1eno in uno d ei rg enitori. Qui ndi , ·da genitori con i gruip.pi 00, O.i.\ , A..t\, n o n ·vi può esser e un figli o c on B. Da g enitori con i ·gruppi 00, OB , BB, n on discenderà t1n figl io con .i.\ ; da guel1li con 00, o~i\ , O·B , :\.~.\, BB no'n 'J)['OY·crrà un figlio con AB. Il r eip erto <li un a cruo.l·siasi c ombinazion e i mpossibil e erve a<l e el ude re il rapp orto <ii gen itor€ a fi glio. n caso d i ricer ca di paternità risolto con q t\•~ --1u 11r0Ya è il seguen te. Un indi,·i r1uo Yi en e 1
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L. LATTES. L a dimostrazione biologica d ella paternità. Ri1fcxrrma m edica, 1923, n. 8. ID. A spetti bi ologici della paternità. P t1bblica-
zioni d'e lla Faeoltà di Giurisprudenza dell'Uni''· di l\1odena, 1927. ID. L ' individuali tà d el sangile. ·Prin•c ipato eid. • l\1es sin·a, 1925. Io. A1ethoàen zur B estirr-i murig der I ndi v idualitat d es Biutes. In A bderhalden ' s Handbu c l1 der bioiogisch-en A rbeitsmethode·n . Urban e ch\var-
zenber.g edd., ·B erlin, 1927. (Vi è un'espos izione g enerale d e1la qu estione e ,.i è dato gra11cle s Yi1uppo alla t ecnj ca ). P. ,l\JII NO. L'eredità dei gruppi sanguigni. Il Policlinico, S. 1\1. 1~24. nn. 6 e 7 . F. ScHIFF. Die Blut1t11tersuchung bei st reili{Jer l ' aterschaft in Theorie und Prax is. Dent. Zeit. f. gerioht. Me.d. , ,,,ol. ' ' II. (Dà ampie nozioni di tecnica ). R. DUJARRJC DE LA RI\' fÈllE
e N.
KòSSO\ ITH. La
quéstion de s grotlp s sangui n s. ..\nn. de m éd. l égal e, Yol. 7, !Pag. 390. i/3loa<L gro11pfi ng o'{ parents and c lttldren.
Journ. am er. m ed. a ssoc. (edi to riale), 29 ott. 1927. ,.eda ancl1e: . l 1chiv i o di ant ro}Jo l og ia rr in1i11 nl e, p. ic h.iatria e met11 r inn le.q ale, passi n1.
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FILlPPI'\ l .
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X.\ X\i, FASC. 17]
Cullru1si da :\f.:
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ni edici JJro vln ciali. -
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SEZIONE PRATIC \
Al 1dott. G. 1P.
p er la 1Sanità l)Ubblica , il \ìogt ha redatto una relazione preliminare, ove si }e:gge ohe n el cervello 1di Lenin. l o strato del·le cellule pirarnidali è particolarmente sviluppato, il ch e spiega la genialità di Lenin ; inoltre esse s ono ricch,issime di d endriti e di fini ramificazioni che stabiliscono .rapporti tra regioni r em ote d el cer\'ello : onde la ca;pacità di Lenin ad aibbracciare i più vasti 1prob'lemi. (.l\il a come si. p1uò affermarlo se non sono stati tf atti altri stu·di })aragonabili a .q uesto, s u altri cervelli?). Troviamo ·queste n otizie nel Journal A. J)J. A., 3 n1arzo 1928.
Gli a::>pira11t~ .a;l .c.:011corso 1per m edi.co pro·v inciale ag1giunto d eY0110 corredare la istanza dai segue11ti documenti: 11 atto di nascita leg·alizzato, ·dal quale risulti cl1e non sia stato oltrepassato il 300 an110 di Yita <1lla data 1deJ. 28 dicem1bre u. s. fermi restan.do il limite di anni 35 per gli ex-militari e di anni 39 per gli in,·alidi ieli guerra e p er i cle.corati al valore; 21 certificato di cittadinaniia; 3) idem di buona condotta; • ~) idem del casellario giudizJ.ale; 5 id em di esito definitivo di leva; 6 ) i dem medico com p ro·vant·e di avere ·sana .e rolrusta costituzione eù essere esente da difetti <1 in1pcrfezioni che influiscan.o sul r endimen to del .Sel'\'iZiO; 7 cli11loma in Ol'iginale o copia notarile di abilitazione all'esercizio d ella n1edicina, o di lau1·ea i1ei ca-si consentiti dalla legige; 8) cruietanza rrilasciata da 11n u1fficio del registro attestan te jl pagamento della tassa di conC01'$0 cli L. 50. I certifi cati di .cui ai nn. 2, 3 e 6 debbono esser e regolarn1ente legaljzzati; qu elli 1di c·ui ai nn. 3, 4 .e 6 tlOYranno essere in data 11on anteriare di tre mesi alla clata d el 28 dicembre scorso. L'aspi1., ante o uf,ficiale 1nedico che a•b bia preso •parte al;l,a gu erra è da consid erarsi ex-combattente.
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Ristoranti tll cura per i malati di ulcera gastrica.
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VARIAw Il cervello di Lenin. Qua11do in Rrussia ci si mettono, fanno le CO$e in grande. _.\ffi11cl1"è fosse compiuto ·uno studio completo 1del .cerYello cli 1L·enin, il Governo della Repu·b·b lica dei Sov ieti ·h a creato, a l\i]osca, ·u n · apposito La·b oraiorio e vi ha fatto venire 1dalla Germania il ' })rof. o. Vogt, direttore dell' « rrstituto Imperator,e Guglielmo per lo studio d el cervello », il quale 11a .sede a .Dahlem, .p resso Berlino ; sotto la .guida del \ ·ogt, num·erosi medi1ci sono stati educati n ella tecnica d ell'esame del cervello; p oi, clurante il 'Periodo di due anni, il cerve1lo di L enin è stato •Oggetto di uno stu.dio molto minuziolSo ed esaurie111P : ·esso è .stato ,d i viso in 31.000 sezioni, le {}11 ali son o state colorate, mtcrofotogr·afate ed in1i11P arcl1iviate, 1affinch1è 1possano servire per -stu1rli ulteriori. Naturalmente Si sono ottenuti r eperti straordinari. A richi esta del commissariato 1
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Il C1inico viennese Prof. Porges prendendo in consi.d erazion e.'l'importanza d el r eg·ime dietetic o nella cura delle ulcere gastriche e duo·denali, e la diffusion e n otevole di questa infermità n elle masse di~agiate, propose l'istituzione di speciali ristoranti dcv.e sotto l a sorvegltanza di m ed·i ci, i malati çl 'ul cera gastrica potessero trovare un'alim entazione adàtta. Ora apprendiamo che il Commi ssariato sanitario dell'U. R. S . .s. ha iniziato fin dal 1924 la j~tituzi one di questi ristoranti di cura, dove l'operaio continuando l a sua vita normale • di lavoro, può trovare un' assistenza medica . senza bisogno di farsi ricoverare in un ospedale. Come m etodo dietetico s i segue •quello" id i Leu be. :\ei due, tre ed anche t alvolta qua,ttro m e.si di cura, l'infermo ~egue un cor so di conferenze cl1e lo istruiscono sul regime di vita da seguire d·u rante la cura e a cura finita, per evitare comrp licazioni ed inci denti gravi. Il malati poi son o con sigliati di farsi rivedere p eriodicamen te p er un certo te;mpo a cura finita; però si è notato che non più .d.el 10 % .di essi si sottopongono a questa sorveglianza. Tutto somm ato .qt1esta forma di assistenza che rap presenta anche una cura profilattica , avrebbe dato buoni: ris 111tati. (Gazz. d. Osp. e d. Cl., 7 a g. 1927).
Un orologio per ostetrici.
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A titolo di curiosità ri·p ortiamo : la difficoltà di
potere con trollare con l'orologio alla mano le condizion i del battito cardiaco fetal e in determinati momenti ·d.ella pratica ostetric~ (mani sterilizzate, manca11za ·di assistenza ecc.), 11a s ug·gerito \\'lachenfeldt (Z entr . .f. Gyn., 1926, . n. 37) la costruzione di un orologio sveglia con sistema · di ca~ panelli c.apace di. ·suonare ogni 15. secondi. Esso faciliter ebbe la conta d el battito cardiaco fetale. eliminando la n ecessità di dove.re. infettar~i le mani per tenere a portata di ma110 un orologio. (Da « La Ciin. Ost. )) ) .
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J L PO LI CL!N I CO
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NELL_l\ VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale.
ica i)r esso l'Uffi cio di )lilano. Docum. e11tro le or e 17 del 15 maggio all' l Jffi cio di Protocollo (Yia C. Corren t i 13, 1\ilil.ano). Inquadramenti sindacali. ~1on1cA (S irac·tt sa). .t\. tutto 19 in.aig. ; L. 1 00. Hanno chiesto l'inqua.dramento nel Sindacato pe r 1500 pov. Nazionale 1\ife dico Fascista: la Società I talia.11a NuoRo. R. Prefettura. - Uff. san. e capo ufdi R.adiologia Med·i ca, la So.cl.età Italiana di Peficio d'igiene c.apol uogo ; a ore 18 del 20 mag. ~ diatria, la Società..di Medici11.a. Leigale di Roma, t itoli ed es.ami; I,. 12,000 oltre L. 2800 serv. att. ]'.Associazione Medioa Tr~estina, la Società Medica Nova res e, l a Socie,t à l\{e,dica Ohiru.r gioa Bre- e G.-v. Domande all'Ufficio Sa.nit. Provinc. . PIANA DEI GRECI (Pa.iernio). - Con S . Cristina sc1ana, ecc. Gela; soad. 15 mag.; 10 . anni ii1 ialtre condotte ;. t assa L . 10.15; stiip . L. 11,000 e 5 quinq. decimo,. oltr,e L. 1500 tr.asp . e L. 1000 se t1ff. san.; docun1. a 3 m esi dal 10 aipr. POS'll VAOANTI. PoFI (R oma) . - Al 30 ma.g. ; L. 9500 e 5 quadrien.n i dee.; c .-v. L. 840 se coniugato . BERGAMO. Consiglio de g~i I st ituti Ospitalieri. gr.afie di crimin.a li, elaborazio11e di dati st.at.istici Medico astante per l'Osipedale ::\1.agg.i ore; L . 10,000 e simili. e c .-v. , TI.tto e alloggio· 11eii giorni di servimo; a ore 17 del 10 ma.g. ; età mass. 35 a. REGGIO CAL. .4.mmiwistr. Prov·i nc. - Direttore BIBBIENA (A rezzo). - .1\..1 15 mag ., ore 18; 3a e tre assistenti nel Laborat. Prov. d'Igiene e Procondotta; L. 9000 e 4 quadrie·n11i dee., per cavale. filassi ; scad. 4 mag. ; vedi fase. 15. L. 3000 ; c .-\r. ; età lin1. 35 a. ; doc . .a . 3 m esi .d al Ro)fA. lllinistero del.l' l ·n terno. - Conoorso per 7 apr . ; :tassa L. 50.15. esami a 34 posti di 1ne'dico provinciale ,a ggiunro di 2a cliasse dell'Amministrazione della sanità pubCALTANISSETTA . .4.mm-inistraz . della Provincia. blica. Scad. 8 mag. Vedi fase. 14. Dirett-Ore e assistente Sez. chimioa e assistente Detto, a tre posti di medico provinci,a,le .aggiunSez. miorografica ·d el Labor.at. d 'igiene e profito di 2a classe. Scad. 6 mag. Ve di fase. 14. lassi; se.ad. 10 marg .; vedi fase. 15. Concor so a.d un posto di assis.tente medico nel CA1\IPOBAsso. R. P·refett ·ur a. - Ufficiali sanitar i Laboratorio di m~orogirafia e b atteriologia della di: 1) Camp<>basso, L. 12,000 oltre L. 2000 serv. DiTezione generale della sanità pubblica. Scad. 13 a t t . e 5 quadrienni dee., diviet o eserc. profess . ; m a.g . \.' edi fase. 14. 2) A gnone, 3) , Guglionesi, 4) Larino, 5) Ricera, R OMANO DI Lol\!BARDIA (Bergatmo). Ospedale Ciper ci ascuno L. 4000 e 3 quinquenni dee. , a utorizzazion e all'eserc. profess. Chiedere 001.n. Tassa , vile SS. Trinità. - Medico chirurgo direttore ; L. 50.20. Età li.m. 45 a . Scad. 45 gg. dal 12 ia.pr. doc . a 3 mesi dal 1° apr. ; età 30-40 a. salvo eccez. Cu XEO . R. P ref ett w·(}J. - Ufficiale sanitar i·o d i- r eg-01 . ; titoli ; nom. biennale, conferma per 5 .anni, rioonferm.a a vita ; accettaz. entro 15 gg. , r ettor e U fficio d'Igiene ; stip. L. 13,000 oltre assunz. serv. entro 30 ; L. 12,000 oltre L. 2000 L . 1000 indennit à serv . ·a t tivo e indennit à caroser v . a tt. ; diritto ta due camer e nell'Ospedale. vi,·eri. Scad . 15 maggio. Ab. 8000 ; os ped. di 70 letti. F1 RI<~NZE. R ..4. rci,spedaLe di Jl. },-,uova e 't aS . BARTOLOMOO IN G.!LDO (Benev ento). - Uffibill111en ti Riuniti . - ~Iedico aitrto speci alista p er ciale sanitario ; L. 5000 ; titoli ed esame. Soad. i r eparti dei Tuberoolotici a Ca.r eggi ; età lim. 6 m a:ggio. Rivolgersi R. Prefett ura di Bene·v ento. 35 a.; i1on1. e con fer ma bie11n ali; L . 5250 oltr e eYen t. c.-v.; .a or e 17 del 1 mag. ; t.assa L . 50; 8.rn'IHIÀ ( Ti ercelli). A tutto il 15 maggio ser,·. e11tro 15 gg. ; çh ied. annunzio alla Segret. u fficiale sanitario ; v. fase. 12 . • F ORLÌ. R . P ref ett ur a . - U ff . san . di Cesena ; S . Z&~ONE DEGLI EzzELINI (T reviso). - Scad. sca d . .5 inag. ; Yedi fa.se. 15. 10 n1a.g . ; vedi fase. 15. L A. T IC\ .i S 1GXA (F ire11ze).' - A or e 18 del 16 SE6"IO S . GIOYAN~~ (Jl ilano) . A ore 16 del m.ag.; du e condotte; L. 8500 e 8 trienni decimo; 31 mag . ; uff. san . .a capo ufficio d ' igien e; lire riconoscin1. 4 trienni a L. 600 ; c.-v. ; L . 750 in10.500 oltr e L . 4000 ser Y'. att. e L. 1500 tr.asp , , den nità t r asp . (vari abile); t assa L. 50; chieder e c .-v . ; età lim. 45 a . ; tassa L. 50 al cas.sier e del . a11nunz10 . Co111l111e; do1nande, clocu111ent i e r iohieste del ban:\[ rL .\XO. Pio I stifu.,fo di S. Corona . M edico do di c,'()11oorso, presso jl C-0n1une. (]irett-0re pres o i clipendenti Eliotera.p ico_, Chi'f 1YOLI (Roma). - Al 10 1nag. u ff. sa.n . e direz. rurgico ~ Profil attico co11 an11essa Coloni.a ~1a.rit ufficio d'igiene; t itoli ed esami; L . 12,000 e 5 tiuia in PietraJigure ~ L . 35,000 olt r e L . 7000 quadr ienni dee. Rivolgersi R. Prefettura di R-01na . ind~un. resid .. nonch è alloggio d'obbligo in luoTuEIA (!Jf ace1'(),ta). - Con dotta B : residenz:t iJ); f!.O. -01nina pron-isoria i:>er un an no; oon ferme c:i1Jtà; L . 8800 e quadr ienni decimo: c. - T'. : inden n. trienn.ali. I,auren da .almeno .5 .anni. T itoli e ourrie.a'" Scad. 15 mag . culu111 in 5 copie. ,~i-ita n1eclic.a per idoneità ti-
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CONCORSI.
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SEZIONE PRATIC.\
.4.1nniinistra z. Pro-vincial e. -
DirettoNOTIZIE DIJIER5E. re della 8€zione medica-micrografic.a d el L aboratorio Pro,~nciale d'Igiene e di Profilassi; proro- . V lll Congresso Italiano di Radiologia l\ledica , ga a tutto il 15 ma.g gio. Come è stato già an11unziato, n ei gio r11i 1-!, 15 ,~AT.Ll:DOLl!O (Palermo).. Uff. san.; titoli ed e 16 i11.a.ggio avirà luogo i11 ~""'irenze l' , -III Conesami; L. 5000. Scad. 5 mag. R ivolger&i Segr egresso N azio11ale cli R adiologia ì\iledica eoli anteria COITI. nessa E sp osizio11e IndustriJa.Je cui ,g_ E. il Capo del R. Gover110 B enito ~Iussoli11i h a ,·olt1to conLa ocietà SolT'ay & C.ie in R osignauo (Pis a) ced·e re l' Alto' Pat r o11a.t·o. L ' inaugurazio11e a,-verrà c.-er ca un seco11do n1e.dico per i suoi Stabilimenti. n €ill.a 111attinata del 14 n1aggi,o i11 P alazzo ,~ecIn,ìare doniand~ e i1ota docume11ti allia Direzione. chio a.llia presenza. di t1n n1.e111bro del R. GoYerno ~ Al Con·g resso fara11no seguit·o d elle i11ter essanti . .-! vv erten za.. - Qua11do non è alt..ri1ne11ti indig it-e a Fiesole, Sa11 G~n1ig11ano, Siena e B . di cato i concoi·si s i riferiscono .a.. condotte 111ediohe ::\1ontecatini. La tesser a occorrente p er e er e soci e le cifre .agli sti1)end i base. del Congre.. so, oosta L . 50 (per quei mediici che non fa11no · parte de lla Soci età I talia 11a di RadioCoxcoRsI A PREMI. logia Medica), e L. 30 p er le f.amiglie dei i11edici. E s a dà diritto alle ridu zioni del 30 ~o u le taCo ncorso L o:nbroso . riffe fe:i:roviarie (dal 20 .aprile ial 31 maggio) . .alL ' _i\mn1inistrazione dell' « .Archj,1io d i .A11tropo- l 'ingreS$0 gratuito i11 tutti i Musei, Palazzi stologia Oriminale e ~Iedicina Legale », fondato da. rici e Gallerie di Firenze e di11torni, a ·~·p eciali r iel u ~io.ni di tariffa n e.i principali ,alber gl1i di FiCesare Lombroso, 13pre un C-0ncorso per un lavo1ro renze, e a prender p arte alle git€. su 13rgomenti di _.\ntropologia crimi11a:le. Il pr€mio L ' E SJposizione .a11ne.~a ha se·de n ei locali attigui è di L. 1000. I l Con corso si cl1iuderà il 31 dicem.a quelli del Congresso, nil pianterreno della R. bJ'e 192 . Scuo1a di Sa11ità ~filitar.e, in via Ve11e,zia: i1 . 3. I con coù·re11ti p otr.a11no trattare qualsias i .airgoSarà. rip artita in 8 Sezioni. mento di Antropologia ori1ni11ale e in qu.alsiasi P er iscriversi al Co11'gr esso• €d .alle gite e pei~ forma: studi .anatomici, fisiologici e psicologici , q11al i•asi informazione ·OCoorre rivolgersi al più espooizione ed illustrazione di casi cri1ni11iali, biopre3to a.J segreta.r io del Oongresso e Oo~umissario I la;vo ri non do,-rainno SUiperare 3-J fo.g li di staa11p~·r l ' Esp osizione, /dott. l\i!anlio Gembillo (I sti pa formato « ...\rchivio ». Il lavoro o i lavori premiati . aranno pubblicati nell' cc •.\.rchiT"io » e r este- tuto di Ra.diologia della R. Università , Yi.a degli Alfani , 33 - Firenze), tf\n endo present e che dato ranno di proprietà della Casa. Bocca . I manoscritti il foTte m·o nmento di turisti .a,nnu.n ~iato .a F i saraeno indirizzati a ll.a. Direzione dell'cc Archiirenze per la metà di maggio, il Comitato potrà vio »; e , ove no11 siano firmatj, debbono essere gara11tire l' alloggiio e la p·artecipa:z,ion e alle gite c'()ntraddistinti da un n1otto riportato s u u11a busolta11t-0 a eh \ si è iscritto te1nrpestiYamente . sta e:l1iu.sia in cui sar à il i10111e dell'autore. Il p r emio del c:onoor o p el 1926 ft1 asseg11.at·o al Pel VI Congresso internazionale contro la t11ber·· dott . Giulio Tului diretto,r e d elle Carceri Giudicolosi. ziarie di • '.a..ssa.ri pel su·o la.v aro s11i « Segre'~ati »; Il C.a;po del GQve1·11.o ha ricevuto· 1a p residenza quello pel 1927 al 11<1·of. Ruiz Funes, di Diritto del C·o 1nitato esecutivo· delLa sesta Confrerenza inP e11ale all' Univers ità di Mttrcia, pel suo lavoro sui ternazionale 0ont1"0 la t ub'e rcolosi, com]_)O to della ra1)porti tra Endoorinologia e Cr:imiThallità. i11edaglia d'oro P aolucoi , presidente della F €derazione fasaista contro la tubercolo i, del prof. , .,. ittori·o .Asooli, diretto1·e della Olinica medica cli NOMINE, ' PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Roma, del gr . u f f . Pio111arta, Regio Con11nissario La Com111issio11e i1ominata dal )fi11istro della cl€lla Croce Rossa, d eil prof. G11ido )feudes: direttore del San atorio Cesar e Battisti, del prof. P. I. per giudicare i concorrenti .alle borse di perfezionamento pre so un I stituto estero e u11 Arcan gelo I lvento, 'd el dott. Federico B-0ccl1etti, direttore del Sanatorio militare di Anzio, e del I stituto n.azio11ale d~ istru zio11e supe rio1re, costisig. lp polito B astiani dell'ufficio stam.p a del Cotuita dai p.roff . •.\.11tonio Dio11isi, Nicola Leottc:t 111itato. e S.abato Visoo do.p o acc11ra.to esame dei t itoJi L'on. Paolucc i ha offerto .al C.ap•o del Qoye.r110 presentati dai concorre11ti e do1po .aver p.roceduto alla \'Ot,<lzio11 e, 11a proposto a S. E. il ~f.J.nistro ] a presidenza, -011-orar i&. del1a siesta confere11z.a, offerta che 1'011. l\1ussolini ha accettato dopo aver della P. I . che I.a. borsa di perfezio11a111ento ala scolt.ato ed .ap pr 01'\"1ato il pro1g:r.am1na di .attività l'estero sia p er quest'anno cQnferita ial do tt. Mario \ Tol terra e quella di perfez.io11!ame nto i}resso oon ct11 l ' Italia. i presen t.erà alla co11ferenza 111edesin1n . un I stit uto Nazionale .al dott . Vittorio Zagami. TREVISO .
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Il prof. M anilo,vski , poLacoo, è &tato chiamato alla cattedra d ·antropologia. dell'U11i,-ersità d i Londra.
Congresso tedesco di Medicina Interna . La Società Tedesca di J!Iedicina inter11a ._i è adunata .a ' 'Tiesbaden
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16 al 19 .a1)rile. "'otto
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La prt''::iide11za del prof. L. R. lVI i.iller. T ema unico t o, Ducceschi \~irgilio, Foà Carlo, Gi11i Corrado, in di~cu~5iu 11e: « L 'in fluenza del cancro s ul meta- · Gorini Costantino, col. ine<l. Grixoni, i\Iaroz2i An·g elo, Siilvestri Silvestro, Quaglia-riello Gaetaboli ·1110 » . Il 19 aprile si è svolta un1a seduta in co111une c-011 la Società 'f edesoa di P1atologia; te·- no, Val.agussa Francesc·o, Visco S.abiato, Zingali Gaetan-0, jl Direttore ge11erale della Sanità Pub1na i11 cli~cussio ne: le splenomegalie (la milza norblioa, un delegato d€l Mi11istero della lYiarina. 111a le quale tei·rit-0rio sanguigno ; aspetti clinici ed Il Direttorio del rinnovato Consiglio delle Ri-an.a toni ia patologie.a delle ipertrofie croniche della cerche, superata in bre"Ve te1npo la f.a(e della pron1ilza). pria organizzazione, affro11ta così, ed in pieno, l' esa.nJ:e dei problemi più. in1portan ti p er · la vita Congl'esso tedesco di Urolog ia. della N.azione, e con questo su·o primo provvediL '., :i l~ i1u1i.011e della ·S ocietà Tedesca di Urolo1nent o te11ta la, .soluzio11e di uno ·d ei più vasti e gia si terrà. dal 27 al 29 sette.mb r e a Berlino, nella oon11pl-essi tra ~si . 1< C'a::ia. cli L,a ngenbeck e Vircho'v », sotto la preLa Co1n1nissione fu ç,o11Y·oc.ata in R oma il 19 siden za r.li _..\.. von L ichte11berg. Temi principali 1111arzo per la distribuzione del lavoro• fr a i suoi in Ll i~::u~sione: « P atologia· e clinioa dei teratomi oomponenti ~eoon•d-0 1a specifica comipetenza di del re11e .e délle v·ie urinarie » (relat<l'ri: Gru·b er ognuno. e Gr.a uha11); « Stenosi delle vie urinarie >> (relatori : Cl1risteller e J anssen). I11oltre avranno luogo delle c onfe1·e.11z.e sui temi : « L' UJ·ologia come Comitato Superiore dell'Aviazione sanitaria. speci.a lità elinica » (Lichtenber g); cc Ipertr-0fia pl'oVenne oo·n vocato. ~l 16 aprile ii1 seduta plenastati<:a e cli,·erticoli vescic.ali » (Blum); « Ulcera.- ria, presso il l\ilinistero dell' ..!\..ero11a utica, wtto la zioue i1011 pecifica della vescica» (Paschki); p r esidenza di S. E. Balbo. Ne. fruino p·aTte i proff. Basti.anelli, Bil.ancio11i, « Ra PlJorti tra ur-0logia e legislazione sociale» 1 -·e11~el e). ~.\..11 i11.au gurazion e verr à celebrato il cin011 . Gabbi, Herlitzka e Sclavo. crn.ante11ario cl,e lla, invenzione del cistoscopia, f.att.a d-:.i ~ [ ax Nitzes . Son.o pTevisti viari tratte.n imenti. Per la propaganda igienica. {T11 comitato di da1ne riceverà e intr.atterrà le Ha .avuto luogo l' insedia111ent.o del Dii1·ettorio i:;ig11ore dei congressisti. Al C'ongress{) sarà unita della Sezion e Liaziale dell' Associazi-0·n e Itali.a.11a un.' E - po~ izio11e. Fascista p e.r l'Igie11e, del qu.ale il presiden te prof. P~r le nde i·o n i e per comunicazioni al C.Ongre Pecari ha chiamat.o a f.a-r par te i pr-0•ff. Erman110 so ri,·olger i al presidente dell.a Società, San.Fioretti, Nota rnicola, Ilvento, Del Bue, Escalar, R.at Dr . .A.rt l1t1r L e.,vin , Ta" e11tzienstr. 13, Berli11 D 'Ormea, Sera.finti. k3sisteva anche il segretario "\V. 60; i1er la l':»artecip,a zionG alla most1·a rivol- gen·e rale 'dell' AssociaziOJ:1e d,ott . Palomba. gersi all'Oberi11ge11ieur Mylius, L angenbeck-VirPriina di proce dere ai la.v·nri, con elevate pa.0]10,v-Hau Ltuisenstr. 58/59, B erlin. role jl Presidente stigmatizzò il i1ef.ando attentato dj, :à1:il.ano, inviando con il Direttorio ferPe1· lo studi o delle malattie r eumati che. Yide espr,& sioni di giubilo per lo scampato pericolo ·.all' .Augusto Sovrano e vive parole di comL '.atte11zio11e del mondo medioo viene ooncenpianto alle innocenti vittime. trnta ulle 111alattie oosì d -ette r et1matiche, in parComunicate le norme per l'organizzazio,n e e per ~i c·ola r i1ioc1 0 sul r eumatismo .ar:ticol.are acuto, cui il furu.iona 111ento della Sezione .s'iniziò la discusTit>né i1npt1t ato l' iJlcremento delle· cardiopatie, e sione del progre1nma d~ az~one per il 1928 . ..'3ulle artriti cro11iche .a ca.u.sa d-elle wfferenze e VaT.ie oed 11tili iniziative, oltre quelle c-0n si3.elle i n Yalidità che esse cagion ano. gliate da l Direttorio Naziona le f urono ,p rospetta.t\.bbian10 già d.ato n otizia di conv-egni indetti ~1 ~1· lo ·tt1clio delle inalattie i·eumatiche. Ap1 p ren- te, i:Q rap•p orto specialmente a lle condizioni locali di R om.a e Pr<>vincia . .Jia mo or.a cl1e un altro• con vegn-0 del genere si è Per il premio P .:ligli.ani (I giene domestica) la t-enuto a Fi]a.d elfia il 17 marzo, sotto la presiSezione, dopo p r esi acoo·r di CO·n i più importanti ;{lt>nza. del d·ott. L·ot1is B. W iloo11, direttore della Jstituti edili, con il Governatorato e oon il DopoFondazion e :Yfayo .a Roch ester. lavoro per la istit uzion e di .p remi in danaro da La CrQce Rossa Inglese h.a or ganizz.ato a Lon:lra. n11a di n1ostra zio11e sul v.alo1re dei mezzi fi- .assegnarsi a gli abitanti di oase p opolari che dimostrino di t-enere i loro alloggi in oondizione ~iC'i nella cura delle artriti cronich e. di buon.a igiene, giunger à alla r ealizzazione di qu esto n obilissimo oom:pito valen dosi dell'Op era ~Commissione per l o st udio dei problemi dell'alidei meldici .c on,d otti, delle insegnanti vigilatrici mentazione. scollélstiche, delle .assistenti sanitarie rionali, e dei Il Direttorio del Consiglio Nazionale delle RiDopolavori rio11ali e provinciali, ecc. P er la gior11ata I gien ica Nazionale che a...-rà e "'rcl1e ha deliberato la i1omina di una Commis1u<>go nella second~ quindicina di n1aggio, in .ac.. i 1ne per lo tu dio d ei problemi dell' .alimentacordo con la Federazione Nazionale per la lotta· 2io11e. Tale Co1u1uissione è costituita come segue: contro la tubercolooi sara11110 svolte conferenze di }lre -idente i I prof. Fili!)PO Bottazzi; membri i propag.anda illustrate anche d.a filn1 s in tutte le 1l rQff. A c-0li ,~ ittorio, Ba.glioni il,-estr o, De B l~si scuole) nei Dopolavori rio11a]i e provinciali, negli Dante. Dc Cillis Ema nu€le, De Dominicis Alber0
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SEZ IONE PRATICA
01Jifici, 11elle piazze, ecc. Queste ~oufere11ze saranno · ace-0mpa.gnate d.a un.a larga propaga11da stampata, in modo che non solo in tt1tti gl~ ambienti di Roma, ma n~i più remoti .angoJi d ella P r0Yi11cia nella stBssa giornata sarà fatta opera preziosa di propaganda igienica per la lotta contro la tubere-01osi, seguendo così le diTettive del Governo Nazionale . • Per la g,u-erra .alle mosche siarà iniziata u11a \ÌY.ace· cam'lJagna contro il nocivo insetto ,emanando e diffo11dendo le istruzioni s ul modo per difendersene nella casa, i1ella scu ola, negli opifici. ecc. L ' azione sarà svolta non &<Jtlo i1ella città di Roma a mezw delle scu-0le e dei D opolavori , ma .altresì nelle località delle pro,'incie più oo.1pite ed in quelle in special modo oh e son o luogl1i di Yilleggiatura. Questo il ' Tasto pr-0gr a111111a di azione che si prepara a s,-olgere la Sezione Laziale dell'Associazione Italiana Fascista dell' Igiene ed il Presidente prof. Pecori giovandosi della collaborazione degli Enti di cui f an110 p,arte i compone11ti il Direttorio ha già iniziato con i suoi coll.ab·oratori il lavoro di organizzazione. E così il Sindacato Medico Fascista oon la sua Università F .asoista e d i s uoi feder.ati sp.arsi jn ogni Co·1nune della provincia, la Sez.iione di Ro1na <lell '.A. ssoci azione Nazionale Insegna11t i F ascisti con i s11oi fiduciari, l ' Opera N.azion.aJe di l\1aternità ed Infa11zia con la st1a c-01nplessa organjzzazione, l ' Opera Nazionale del Dopolav·oro con i Dopolavori rior1.ali e pro,rinciali , il Governatorato con i )ledici, le '\Tigilatric1i scolastiche, le Assistenti rionali ed il centro di p r ofilassi antitubercolare, porter anno certament€ i l loro oontributo di opera alla, r ealizzazione degli elev.ati scopi ch e }.a Sezione Laziale dell' Associazi·one Italiana F ascist.a dell' I g iene si è prorp osta.
Le giornate del pane. N ei giorni 14 e 15 aprile ebbe lungo in tutt.a Italia I.a celebrazione del più comune i1t1triment·o : celebrazione che si svolse oon n1anifestazio11i diYerse. intese .a ricavare anohe qualche fondo p er l ' Opera Italiana « Pro (lriente >> p er istituire Cattedre d' ag riooltura in L evante, intensifican!l:lo l'opera di penetrazione e di diffusione della i1ostra coltura in quei paesi. Il Ca.p o del Governo ha dettat o p er l 'occ.asio11e un breYe, efficace, se-ntenzi-0so proclama. • Per l'ass istenza medico-specialistira dei r1cove· rati de ll'Opera di Don Guanella.
La beneifioa munificenza dei rnmani ha perm·cs.oo uno &viluppo jnsper at,o di qt1est'Opera, in cui tro,-ano .assistenza u.ace e conforto i vecchi ,sen.z8 ' - glj, invalidi ma so•pr atutto i famiglia, i cror1ici, fanci·n lli: gli abbandonati, gli storpi, i deficientj, i paralizzati. Attualmente l'Istituz.ione acco'g lie un oentinaio di vecchi e. invalidi, 50 fanciulli orfani, 50 fanciulli 'deficienti gr.a,ri, di ct1i privi anche di un ai rudime nt.ale intelligenza , i1umobilizzati in tutte e qu·attro le estremità, i11c.apaci a
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deglut ire cibi .solidi , ad artic-0lar e un.a paxoil.a; poi alt ri i11felici afflit.ti contemporaneamente da più s0i ufS11re e cl1e non tro;va.n o it itituzioni ohe li a.coolgano . }f edico ordin.aTio delila Casa. è il dott. Ach.ille Ruggieri, il quale da .anni pr esta con zelo e !disi11teresse le su e cur e . Si deve a lui se l:e condizio11i generali sanit.arie si so110 se1n·p re mantenute più che soddisifacenti. Acl .agevolaJ:lo nell.a suà con1i)les~1a e sem·p re più vasta opera si ~ 0o:;ti~ · tuito 01·a un Coa:n itato ohe presterà gratuitamente l'opera su1a: prof. F erruccio B anissoni per la n-euro1)sicl1·i atri.a infantile, g-r. uff. dott. Giuseppe B orinni per la pediatri.a, dott. Al essandro Dubi11.·ky p er la chirt1rgia e 1' ortopedia, pr-01f. Tonia ·o I.111cl1erini per la radi·o logia., prof . Ro·m eo Roselli per l 'oculistica, prof. R odolfo ' Tolpe per J.a pedagagia en1endati\a. L 'opera concorde del dott. Ruggieri e dei! nuovo C·on1i t a to (che sarà ampli.ate a seconda dei bis-0g11 i) (' diretta .a far fo.r nir e i rioo;verati nell',Ospizi o di tutte le 1nd a~ini e le cure speoi.a.listiche.
P er la sistemazione. del le Terme d'Acqni. 11 Co11siglio di a1111ni11istrazione dell.a Cassa di llispar111jo dj, Torino lLa a,ppr·oiviato, giorni so.n o, ~t , ·oti unanirr1.i, la co11cessione di un mutuo fino a ) 2 n1ilio11i per 1' esectizione delle o,p ere indisp€n: :; abili a sisten1are degnamente le Terme ·a:l Acqui. La concessione è dovuta, in mo1do principale, .alla 'r-0lontà del Caipo dBl G·overno, •il quale .aveva fatto conoscere alla Amn1inistr azione della Cassa, co111e e~1i vedesse con SoD11110 fa '""or e ch e f-0~se incorag;giata ed ag€vol.ata I.a s istemazione delle Te.r1ne ste~ e.
L'Jstituto antitube1·colare Vittorio Emanuele 111 in Lecco. Il 13 c. m. è stato ina•ugurato a L ecco l'Isti~uto Vittoirio Enian11ele III p,e·r 1a curia e pr oifi1.assi della tubeTcolo.sii. La cerimonia inaugurale 11a avuto luogo alla presenza di S. IVI. il R e e eon l'i11ter\ento di S. E . il l\iiinistro F edel e, di S. E . il Prefetto della Provincia Conte M.aggi<Jni, delle r.ap·p resentan ze idel Senato e della Camera. L'Istituto ohe sorg~ .a p oca distanz.a dal quartiere industriale di Lecco, è costituito di un f.a bbrica to in m assiccio nel q·u ale trovano p·o.sto il Dis'!)ens.ario Antìt uberoolare, una sezion e d 'urgenza p er malati dei due sessi, e una stazion.e fiss.a. d~ disinfez.ione n1unita dei più mod€rni .i1np ian ti. Il Disp ensario) che h a gi11risdizion e s u Lecco e sit1 t11tto il territoir io ·de ll' antico Ciroou1dario , è fornito d~ g.abi11etto r adiologico, J.aiboratorio chi111ico O'abinetto laring·o logic·o. La sezione di de' t:::> gcuza f1·11isce ipeT or.a di 22 letti, eh€ potr.anno essere facilment e portati n. 44. L ' I stitt1to eretto i11 Ente morale c-0n R. D ecreto 5 luglio 1923, n. 1777, è presieduto dall' i11g. Giuse,p pe Ric<:ardo Badoni e la direzione n1edica J1e è .affidata al dott. Gianni P irani.
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1 L POLICLINICO
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50 posti ognun.a, possono fondersi in una sol.a da 100 posti.
L ' Istituto è stato costruito s u progetto dell' ing . An1igoni e'Ì è s.orto p er il contribt1to volonteroso <li cittadi11i leoohes i, di enti pubblici e con l' a.p poggio del GoveTno. È il primo Dispensario Antitube'.l:oolare i11 Itali.a cl1e riunisoa, oon concetto l1nitario, tutti i servizi 1nedici di lotta .a11titubercolare in un insie1ne armonie.o essendo fornito d i sezione di degenza e di reip.arto disinfezione per i bisog ni i11tern i e de,] la cittadi1i:anza. L ' I stituto inizierà la ;;ua opera il 1° mag·g10.
Per la creazione di una cattedra di Patologia a New York. Gli ex .allievi della ,Scuola medica del-La « Colu1nhia Univers.ity » di New York hanno raccolto la somma di 128,000 dolla:ri e l'hanno depositata in un.a ba11c.a, in attesa che vei1ga pootata a 200 mila dol1ari} per fondare una ca.t tedr.a di patologia, .d a essie1·e intitolata al prof. F r ancis De1.afield, in 011ore di quest9 studiioso, fondatore tlel Laboratoa:io di patol·ogia nella Scuola pJ·edetta.
Chiusura temporanea d 'un ospedale spag11olo. L'o~p ed al e et
El Ni110 J €sus » di Miadrid , fondato dalla, ducl1essa cli S anton a n el 1877, è una delle pitL note istitt1zioni di beneficenza spagnole. Era stata sostenuta da .alcl1n1. lega.t i; ma il crescente costo della vita aveva cr eato serie difficoltà an1mi11istrative. Di r e·cente l'Ufficio pr-0.v inciale di b e11efice1iza, ha ~·o·ppresso il dispen siario ohe tene;va n ell' ospedale, col ris u~t.ato che le risorse si ridtlSseTo considerevolme11te e perciò si d-0vetter·o {lin1e·t tere 166 bamhini dei 250 riooverati. Infine .si fu indotti alla. ol1ius11r.a. Dopo alcuni mesi, q11a.11clo &i acc.t1mular·o110 fondi b1astanti, l 'çspeclale è stato di nuovo .ap·erto , co11 g r,an,de solliev·o delle cJ.~.si p oYeTe . L e disct1ssioni sollevate da questo ::v;rve11i1n€nto hanno p r·oiettato qu·alche luce s ulle oondizio,n i precarie dell'osped1ale . È ris11ltato che l e i11fermiere riceYono poco più di una lira i t . aJ giorno ; che lo stipen.dio dei medici .assistenti di 11uova i10,. mina è in circa di 1500 lire it . l 'anno ; quell·o dei mec1ici ordi11ari rion gil1nge .a 2000 ; n1entre il direttore 11e riceYe 9500 (3000 p esetas) .
Una cattedra di Chimica ormonica a Tochio. stata creata pre5So la Facoltà medica dell ' Univf>r sità im•p eriale di 'fokio, al Giappone, dopo lunghi sfor~i e dopo vivaci discussioni. I fondi &ono stati fo1r1'Liti dia.Ila Sooietà per il p.r ogresso della f.armacologia . I l preventivo osoilLa tra 200 mila e 300,000 yen (alla p.a r i 1 yen = L . 2,60). Titolare d ella cattedra sarà il rprof. Akir.a Agata. È
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Per il miglioramento dell'igiene pubblica In Francia. In t.eno .all' Acca.demi.a di M edicina di Parigi il sen. Strauss, già ministro dell'igiene in Francia, ha ·p,r•esentato una interpellanza con un.a serie di pr-0tposte oh€/ conver gono verso il miglioramento dell'igiene pubblica . Incaricato il socio M·archoux di concretare un.a proposta in conformità alle conclusioni di Strauss, l'Accademia iapprovò a·d unanimità i seguenti voti : 1) L 'organizzazione dei pubblici servizi d' lgien-e deve essere tecnica e non burooratica; 2) La direzione d.i tali servizi va sottratta alle influ·e.11ze dei oam1biiamenti politioi. F u poi aip1pll'ov.ata l'opportunità ohe l ' Acl!adcmi.a votasse una mozione, 1a 11spicante 1a ricostit11zione di un Ministero d'igiene p1uhblica, quale già trovasi in funzione in altri Stati e quale già esisteva in Francia. prima ohe venisse aggregato al Ministero del lavoro, perdendo così la su.a autonomia.
L'ospeda le Isra elita di New York.
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Ha celebrato il suo 25° .an11iversario il 1° genn aio. Sorto con 111ezzi i11odestissimi, è o·r a allogato in un intero bl·occ.o di fabbricati, il cui valore è sti111ato 6 1nilioni di dol. ossia 100 nulioni di lire ' itnli anc.
I ncend io di nn ospedale. J.,o cc E111~rgency Hospital >> di Ann.apolis (~1a ryl.ancl, tati Uniti) è sta.to distrutto dal fuoco.
P rolungamento degli studi med ici in Germa11ia .
Nuovo Istituto d i Biochimica a Oxford. È . tnto
ufficialmente in.augurato, .a Oxfo rd (I11gl1ilter ra) , il i1uovo I stituto di Bioohimica, la ct1i costr uzione è stata r esa possibile da una donazione corri pondente a oiroa. 6 milioni cli lire it. fatta <1.alla cc Rockefe11er Fou11dation » . L'edifizio rist1lta cli dl:le piani e lln 1nezza.nino; n e f,a.nno parte n1l acqu.a.rit1n1, uno stabularium, un ha.gno per n11imali , un anfiteatro operatorio, ecc.; è proYYi to cli d11e ascensori. Può accoglier e 20 sp erin1entatori e 100 studenti. r~na cara.tteristica clell'I ti t uto è data dalle pareti 1nobili, i)er 1nodo che n1olti ambienti si prn:.sono 1nodifioare a nor111n <lei bi,ogni; ('() ì le due aule per lezioni. da -
Un decreto del Conciglio F ederale della Ger1nania stabilisce oh e .a ;partire dal 1° giugno 1928, il corso preme.dico debba durare 5 semest ri invece di 4, com'è stato fìin'ora, e l ' intero corso di studi medici 11 semestri invece di 10.
Commemoraz ione di l\Ialpig hi. N el terzo centen.arjo della nascita dell'insigne a n atomioo bolognese Marcello ~1al~ighi , si è svolta recentemente a Bologna una solenne oerimoni.a con1n1emorativa n ella ch iesa dei Santi Gregorio e Siro. Ad essa b.anno partecipato autorità e rappresc11tanze citt.adine nonchè la rappresentanza del Comune di CreY.alcuore, patria del grande scie11ziato.
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XXXV, FASC. 17ì
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SEZIONE PRATI CA
Centenario di Harvey . Il 14 m.aggio il « R oyal College of P hysicians » d i Lon dra inizier à la celebri:.azione ·d el tricenten,ario della ,pubblicazion e del « De motu ooa.·tlis n d i William H a.r vey . Alla cerimonia sono stati invitati i()Spiti eminenti da tutti i P .aesi . Figlir.ano nel pro,g r amma la r iproduzione delle esperienze originarie di Har vey, proiettata ineid.i.ante 1a oinematogra.fia, e l'es1)osizione di .alouni p rogr essi recenti nel dominio della circolazion.e. Verranno oonfenit~ lau ree a.il honorem al conte di B·alfour a ~ir Ernest D . Rutl1erford e.d ai proff. I Y.an Pe-' trovitcl1 Pavlov e ICarl Frieclrich We11ok ebacl1.
Centenario di Hnnter. Il « Royal College of Surgeons » di
Lo11dr~
ha celebrato il bicootenario della n1ascita di J oh11 H unter, « il fond.a.t ore detlJ.a chirl1rgia scientifica », c,ori:1 una mostra di ritr atti e d i cimeli e 0011 u11'orazi·one di sir Holburt Wiari ng .
ver.si fià di A vian.a do.v ut i alla soler 21ia ·ed aJ,l a in·' . stancabile 1attività del decano, p·r of. Solan o R an1os, i l qu.a le n e sar à il dir etoo·1·e, ooadiuvato dal redattor e-cap·o p roif. Man uel Oostales Latatu . Si t ratta dj u n vero oapolavoro dell'industr ia editoriale, in carta di l11sso·J oo·n p·r ofusione di · fig ure e di tavole in nero ed a colo:ri . I lavor i originali oono corr edati di ri.aasu'IlJti in fr.a .n oese· e i11gl,ooe. Il primo f.ascicolo oontiene d ieci lavor i e v.ar ì artiooli r edatto-riali; n ei n umeri succeasi vi ·si f.arà largo posto a11çhe alle recensioni. Il nu ovo p eriodico attesta. il gra do di i11.aturità T.aggiunto dalla inedjcin a n ell' isola di Cub·a. I nostri rallegra111enti e i nootri aug·uri. 1
Medici tedeschi in America. I.1a
De-utsch'e Gesel.IB-chaJt fi.lir arztliohe Studienzeisen » ha in p rogramma p er il prossimo autunno un vi-a,g gio in :Amer~ca : partenza da J3rema il 4 ort,tobr e, r itorn o d.a N ew York il 6 noV·ffiDJbre; spes.a comp1lessiva 2350-3300 inar chi oro. cc
Omaggio al prof. Cun éo . Gli alliE»vi ed .amici del prof. Ber11ard Cunéo . desiderosi di fest-e~giare i s11·oi 25 .a1111i d'i11segnamento 11egli () ')peda li, hanno deciso di offrirgli una 111edaglia artistica . . Il C..-0rnitato è pr esiedt1tG dal prof. Ch~rles -R.ichet. Le sottoscrizio·n i sono ricevute dal sig . Pierre M.as.~n, bo uJevard Sai11tGern1ain 120, P ar is (6°) . Ogni sottoscr izione fli ] 00 fr~11chi clar à •·d iritto a. t1na riprod11zi()n e d€lla meda.g lia. 1
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Onoranze al prof. Slatogoroff. Nel dice1nbre 1927, ~l pr of. Slatogoa:oiff, ,d irettore clel 1° Istituto Ba.t teri.ologico <lell'Uçrain1U, ha oomrpito 30 a nni di ininterrotto lavoro nel camrp•o scientifioo e i1e1l'insegn.am~nto medico. I ooll.aboratori e gli a.m iei h anno festeggiato la r ioor renz.a co11 una riunione scientifica a l{.hark.otff il 24 .aprile, e con la pubbbcazinne di u n volume di scritti.
Una conferenza di Wagner-Janregg a Palermo. I l iproif. J. W131gn·e r-J .auTemg, ospite di P alermo, h a itenut 0 ' il 1° aprile, su invito del p ro·f . Amato, u n.a conferenza n ei loca,l i di quella Biblioteca F il·osoifica, sull;a malar ioterarpia dell;a de1nenza p aralitica. Ha pa;rtioolar men te illustrato le aìp·p licc:lzioni profilattiche del Il}etodo, dur ante il p eri01do pre-paralitico, sulla guida .d elle .alter azio·n i ~el liquor, che .p-0.sson o esser e colte un deo.emni·o i.ncirca dopo l'i11f.ezi one luetica. H a consider ato .a11ol1e i p·e r fezio·n.amenti d iretti a ren dea:e sem·p re p iù inn ocuo il meto1do·, in par ticolar e la mitigazion e e la limitazione nu.m er ioa 1deigli accessi febbrili . H a accen11ato anch e a.d .altre aip1p lica.z ioni della mt., in specie alla cura della tabe. 1
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Nella stampa medica. H an n,o in iziato la pubblicazione gli « An ales de lia Fa-cultad de l\!Iedicina y Far maci.a» d·e ll'Uni-
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Le studentes se cli medicina di Londra. L e cinque più grandi cli11ich.e ·di L o11d.ra 11anno esclus o le stude11tesse di Illedicina dalle lorr o aule. Nell'avvenire le donne a I.Jo11dr a no11 sa.r anno .ammesse che j11 due sole cUnich~ i11tieTamente rette da d·Qllne. L e 1..,a.gi-0 n i ch e 11.a.n n o sug,g e1.,ito qu esto pJ.'OV\redim·e nto sono d11e: la .p rima è oh,e le do11ne di[1tl1rbano ed imbarazzan o i loro oompiagni studenti e la ~_:;e.con1 c1a è ohe le d·Ofil.lle non diventa110 n1ai dei bl1oni d·ottori, sp esso piantano la professione qu.a11do si sp osano e quindi 1~imane sprecato il tempo speso nell'istruu:le . I l p.ro.vvedimento h.a destato vivaci discussioni. I l dott. Graham Little, n1e111bro del Par1a.m ent(), li.a fatto u11a ,e.fficace difesa delle don11e dottoTesse. Oosì eigli co11clude: « Piaccia o 11011 p•iiacoi.a iall 'uom-0i, io él:edo ohe l a dottoressa ia.bbi.a u11a ragione di essere e le prPs-ento il mio più caldo. b.e 11venu to ». 1
Per la cura della tubercolosi e (lei cancro. Annunziammo siotto questo ttitolo, nel fase. 15, che F. G. Bonfils, direttore del cc Denver P ost » - il pi ù g.rande quotidian o del West - ha .do ... n.at·o 500, 000 .doll·a~·i , p,ar i a circa 9 milioni di liTe it., des.ti1i.a.11doli in premi o a oc.lor o che itrovreran n o una our.a efficace della t ubercolosi e del cancTo. Nel volume: cc Il C'ol() rado e gl 'Italiiani nel Color.a.do», del 111.agg. med. GioVia.nni Perri.11.i, a pagina 51, leggia.n10 0011 piace;r e ohe 1il sig. Bon fils è di oTigine i ta1iana. Suo nonno, il sig. Fra11cai;;co Buonfiglio, nacq11e i11 _A_j.a ccio e studiò a.11' Uni ve1rsità di Pisa. Passato ,a1 se1g uito idi N.apoleon e i11 Francia di\enn,e fTa,ncBse e oa.mbiò il oo.gn·ome in B·o nfils. Par teci•pò poi .al tentativo .di liberare Napoleone da S. Elena e, f.allito il co.Ip-0, riparò in Amerioa..
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Mortalità e natività in Germania. Durante il 1927 jl n umero delle morti h a superato quell·o delle nascite. Inf.atti contro 48.742 morti si sono .avute 42 .696 nascite. Nella gr a duatoria delle mal.attie mortali è in testa il cancro, con 9443 vittime) n1entre 4570 pel'sone son o m orte di tuber colosi. Grazie al gran dissimo svilup·p o p1reso in Germania dall'igien·e nelle oouole e nelle f.am.iglie o per.a ie, l.a mort.alità infa nt ile è sensibilmente diminuita. Essa è soesa all'8,5 per cento d el n umero delle nascite, inveoe del 14,3 per cento del 1913.
lnvio di vaccini medi>&nte l'aeroplano. Durante una grave epidèmi a di colera prodottasi in Persia, l ' cc A11glo-P ersian Oil Oompany » si rivolse al « St. Ma,ry's Hospital » di L ondra, il qu ale produce dei vaccini .a.n tioolerici. L ' ospedale provvide •a mandarne 14 m i1a dosi p er .aerop·l.ano, il m ezw più r apido di rifornimen to. Non appena si procedette alle vacci11azion i a nt ioolerose, l'ep idemia. nel pers()nale della Società cominciò ,a desistere e nel ooreo di due settiman e fu inter amente domata; sri sono avuti poi dei oasi spora.dic.i, ma. tutti miti. Furono inoculate cir ca 20,000 pers·one .addette ali.a Compagnia . I
Contro una propaganda igienico-sanita1·ia per radiotelefonia . Una società inedie.a del Mismsou.r i (S . U. A .) ha votato un ordino del giorno oontro le co11ferenze d'igiene .e dietetioa trasmesse d.al1a stazione \ VH13, fatte dal dottor Samuel E . Ba.Il, i1 qu ale era stato revocato dall' esercizjo della professione nled.ica d,all'lJfficio Sanitar io dello Stato e nelle sue oonferenze fa o•p er.a di propaganda commerciale .
Uno s peciale caso di violazione del segreto professionale. ~l
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JL POI, ICLlN I CO
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ore .di anatom.ia ,,Pa.tol·ogica di u n.a un1ve·rSJ1ta prussiana, nel fare una lezione, manzionò il 11ome del soggetto oui aip·p iartenevano gli organi dimostrati, e rilevò ohe si trattav.a di un criminale, jl cwi no•rn·e era spe8SO comparso sul1a cronaca citt.adina . Attraveri.So i giorn.ali quotidiani il fatto fu richi.amato all'attenzione del 1\1inistero prussiano della P. I ., il quale ha censurato ]a oondotta dell'insegnante, quale infrazione all'obbligo del segreto professionale e come manca nz.rt cli r ett·o giudizio .
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F.~c.
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g.ato, ma continua11do a tenere aperta la far1nacia nelle do·meniohe : ~nvece di med·i oinali, vendeva frutta e verdure, idi cui aveva fatto lar ga provvista. lDgli no11 veniva Jneno, così, alla legge, poichè durante t u tta la giorna.t a di d<l·m en ioa è consen tita in F r a n cia la v.endita ,d ei gen er i alimentia.r i. Se no1n che i colleghi. organ izzar ono, in mass.a, una r u1110Tosa protesta i11nanzi all.a farmacia , addt1cendo che il t itolare ge·t tava il ridicolo sulla professi·onie. La po·Lizia è in terve11uta e 11a disp·e rso la foll.a degli indignati f.armacisti . I l com111issario di polizia ha d-0vuto r iconoscere ohe i l C'3.stille era in reigola, p <Yich è sj era dato cura di fornirsi di u11a r egolare lioenza. L o strano· è che il pub.b lico, p er dimostr are la su.a simp.atia vers·o il farmacista fruttivendolo, .accorr e i11 massa a fare acqu isti di fru tta e verdu r a , per mid':lo che la n uova •p r ofessione fini~)Ce col ren dere p iù dell'a11tica. I l Castille a.veva t e•n ta.t o anche la ' rendita dei giornali, Jlù't con n1inore successo. 1
Process() giudiziario per ragioni editoriali. Il dott. tToh11 A. Detle.fse11, già pr-0·fessore di genetica all' I stituto W istar, h a in tentato causa co11t1ro u1ut d·ozzina. èLi stu·diosi che c·on1p-0·n 'go no· i·l 001nitato direttivo 'dei « B iologioal A..bstract.s », a.dd ucendo .d i e..~ere stato escluso dal con1itato stes1~0 n el n1aggio 1927, senza giusitifioazio11i, 1nentre egli er.a stato im pe.gnato fino· ad ottobre. Chiede 4-0.500 dolla.ri (tre qu.arti di inilio11e di .lire it.) .per violazione di oontr.a tto e risarcinl:ento di da1mi! 1
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I
Proc~s~ o
giudiziario intentato da un medico invalidato.
U11 medico della Cal ifornia ha. intentato process·o contro u11a Compagnia. 'd ' as.sjcu1:.azi-0ne, cl1~ rifiu t.av.a di contintta,re a C<lrrisponder gli gl'indennizzi oonYen uti con contratto stipulato 11el 1916 per i oasì d'infortunio e d'invalidità. Egli adduceva di essere stato colpito da nefrite cronica, la qu1aJe lo a,veYa. costretto acl abbandonare ~a professio·n e. La Compagnia di assicurazioni oontrappo11eY.a ohe egli si era però oocuipato .attivamente. negli ultimi tempi, Id.ella compraven dita di terr eni e deJl a gestione amministr.ativa dei suoi i1nmobi li. La Corte d'App ello distrettuale della California ha. pronunziiato sentenza a favore del me diC·o, rioon.osce11do ch e l'attività sp iegata si concili.a,·a co11 1 invalidità pirofe~sionale.
Un chirurgo condannato alla pena capi1ale.
La st rana pr otesta di nn farmacista.
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I gi-0rnali qu otjdiani ha un o dato n otizia della prote t.a 001111piuta dal sig. Castille, il quale gesti cc a Parigi llna farmacia nel quartiere delle Te.rne , rue •ai11t :H'erdi11and. Rifiuta.11do di ottemp era re .a lla l~gge ull a. chius nr.a d-0111enical e, egli era a11da.to incontro .a 130 n111ltt?, per l'i1nporto con1ple i' o di 40.000 franch i. D a ultimo . i è pie1
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• Il Tribunale di Chicago ha condannato a 1norte sull 3- .c:e tJia elettrica il d-0tt. ~l\..mante Bon getti. proprietario e direttore di un.a casa di salute sul boulevard .A.shlan,.d, per avere cau sato, mediaute u11'op~r.azione illegale, 1a 1norte di una giovane do1111a a nome Florette Enders. L'esec11zione er.'l fissata per il 13 aprile; 111a -renne int~rposto nppello.
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(AN:\O S~X\', FA.·c.
17.
L'nccisore del prof. i•endola condannato. Il 111anov:ale Francesco C.aruso cl1e oome i lettori ricorder.a nno, averv.a u cciso il d~tt. P endola, ritenendolo colpevole ·della mo~·te del figlio, è stato con:tiainnato, d01po un duplice processo svoltosi nel Tribunale di Ne"' York, alla p e11.a del carcer e per un periodo di 10 a 20 a11ni.
Un concorso per rivendicazioni scientifiche i ta· lian e. La cc Rivist.a, di Tera.pia Moderna » ha ba11dito tre 0011oorsi a premii, iper complessive L. 30,000, dei quali uno,, con 10,000 lire di premii, ha p er italian e nel camp·o della n1edicina interna e delle singole discipline inec1ico-chirur'giche ». Esso può interessare in ge11er.ale gli stufliosi di storia del:l:e scienze. Sulla opportunità di questo tema di concorso Yenne richiesto il parere dei più atrtorevoli Maestri Italiani della 1nedicina. Lo l11nno concorden1en te approvato, fra i pTimi, i se1111. proff. ~1.ar chiaf.ara , :::vfaragliano, Baldo Rossi, Albe.rtoni. Qt1eirolo; Lustig, Ciiord.ano, l'on. Gabbi, i I'Toff. Barduzzi, Rilancio11i, Cattaneo; altri auto.revol 1 consensi sono pure già stati pubblicati. Gli ·altri due concorsi riguarda110 due faTmaci italiani ia. formula chimica defi11it.a, interessanti anohe dal punto idi vista scientifioo. In r.a.pp·orto ai tre ooncorsi, che saranno giudic·ati dai Commissioni formate da professori uniT"€ rsitarii, con rappresentanza anche della Stampa Medie.a e soie1itifica, è già stato .pubblicato un dettagliato cc Regolamento »> che può richiedersi ailla « Rivist3. di Tera1pia n1oderna », via Vallazze, n. 39, }fil.ano (132). tema:
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SEZI ONE PRATlt..A
« Rivendicazioni scientifiche
Premi o letterario a un 1ned ico. Il pr~mio GoncouTt è stat·o oonfeTito al dott. M.aurice Bedeil peT il ~uo primo romanzo cc J érome, 600 latitudine N·oa·d » ol1e l' A. coni0eipì dur,ante 1a guera:a, nei Vosgi, oonversando OO•n vo lontart ohe partecipavano a una partita di sciaggio. Il dott. Bedel è .anche poeta e pittoTe; è turista i11 gran<le stile e studios·o di valore. Durante la guerra fu aiddetto- come .aigigunto · all'isp-ettoil'e medico L apasset, caipo ·del servizio sa.n itario della 7a. .aru1ata, e fu ferito due volte gr.a vemen te. 1
In memoria di Albe1·t Pit1·es. La ]facoltà l\1:edico-Ol1irurgicn. dell'Università <li Bordeaux è stata colpita da grave lutto, con il recente dee.esso dell'illustre Clinico git1bilato pr·o.f. A lbert Pitres (1848-1928) . Da giovine ,a P.arigi Egli er a· stato i11iziato all'anatomia patologica e alla Clinica, e dopo .alla Neurologia , frequenta11do ass~du-0 la Salpetrière. Della sua giovinezoo. stuiliosa disoorreva spesso e volentieri, e si iSe11tiva o·n orato di aver fatte le s ue prime inda.g ini con J ean Martin ·charoot sopra le localiz,z.azi,o ni cerebrali le lesio11i a focolaio , e la e-ccitabilità della co~·teccia .
Quelle (lottr ine a veva110 incuriosito il mondo n1edico, e non medico, e specialmente fisiologi, p.at-Ologi, clinici ~ psicologi desiderooi di con clusion~ .affrettate, più o meno .veros~milil Costoro, in.fatti, ri·valisèren,t, à l' envi dans leur désir de
. de ces notions tou.tes les' conséquences possitirer bles et mé·me impossibles! I come Pierre Marie disse all' Acaclémi.~ 11 26 maggio 1925. ' Da Parigi, poi, il Pit r es venne a 13ordeaux, e v'insegnò dal 1878 1.a Patologia gen erale e dal ' 1881 la Clinica medica, fino alla giubilazione . Durante la guerra dal 1914 al '918, nella direzione del Centro Neurologico del sud-ovest della ll'r.anei.a, si profuse generosamente en bonnes et belles oeuvres, come ~ i legge in n ecrologie di giornali parigini. Alle lèzci.011i precisie, incis.ive1 al caipetZZale de·i urands blessés 1ierveux, trassero iallievi e udito,r i d'ogn:i pia.r te co11venuti s.po ntan e.a.mente per sent ire ric.aipito1are in 1ucida sinte.sli. qu.anto di me-gl]o recano Clinica, e Pa tol·ogia d'oiggi . Non poche sono le impronte da Lui lasciate per il cammino della sua vita didascalica, e professionale. Pur spaziando con .an1pia v1s1one di sintesi per il camp 0 c1i.11ic·o, sp ess.o però fissò l' a.tte11zione al S·olco J1eurologico, e tra le sue maggiori orme si notano: « I metodi di sezione del cervello » in tagli p aralleli .alla scissura del Rol ando riferiti te, . ' ste d.a B1ndo De Vecchi nella Diagnostica a n .pat-Ologica; cc la schematizz.azione dei nervi » fatta c·on il T-e.stut; cc le nevriti p er iferiche » e cc la J\1Ia11ovra del Pitroo » n ella semeiologia delle lesioni <lel mediano e d·el radiale nella flessio.n e e d estensione delle dita; cc l'afasia an1nesica », dal Dejerine ritenuta form!l esordiente di a.femìa; cc l'e1niplegia cer ebrale» e e< il segno di PitresDignat », da ipocinesi degli arti del lato opposto a,l colp1it.o; l' « erpiless~a e suoi equival~11ti », ecc. Nell'cc ! steri.a» rilevò, con il Régis, quella sensazione più o meno rn ol esta da se.mplice contatto oon n1:etalli, o sosrtanze eterogenee, alla qt1ale pose nome di cc Afa]ges ia ». Accennando poi alla subcoscienza o inooscienza IJe.l 1nen.dacio n ell'Isterìa, quasi precorse odierni concet.ti pitiatici, e patomimici. Ma però scorse q.u el t,arlo morbo.so che vuln€r.a ]a solidità del1' architettura inaestra della ragione e della volizi one, acce1111at.a da Lor enzo Botri in tema di lib,e rtà e ooacienza di atti. Perciò senz.a cercar <li chiarire cose osc11re cou altre oscure si avvicinò .a J anet, il quale a chi i ~1entifica I sterìa e Suggestione osserv.a: e' est ex:pliquer 'ltn ter1ne 1
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obscur par 'ttn autre q'tli ne l'est pas ·nioins! L' espriit cli'l'iiq1te va così di c·onserva con. il cri-
terio i11edico-legale p er le malattie simulate, e per le Pretestazj oni di Lesività, oTa trattate dal Leoncini, Perrando ed altri . E fa ripetere con il Lasègue che: on ne sitmule biem que ce que l'on a.1 All'acut-0 spirito di L eonardo Bianchi non sfuggir.o n·o le belle osservaz].oni del Pitres so pra: le ill11sio ni di senso degli am p11tati; la fisiop~t.o logia della Pe1rcezione, Ideazione E111ozion€; le O~sess ioni e Imp111si ; la Psicastenia e l'ansi.a dei
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IL POLICLINlCO
« pan-0fobici, mo11ofobi0i e ino11oidei<::i »; la Ereu-
tosi e l'Ereutofobia , o paur.a d'arr-0ssire legata a fenomeni simpatici, parasimpatici, angionevrot ici, e ùisendocrinici. P ert-anto cooperava ad lln' intensa coltura di psiconeurologo C-On Charcot, · Raymond, Deje.rin e, Vaillard, R égis, Dign.at, e con Weir-J\'1itcl1el, Dew.ay, Baldwin, Irons, Kul'Pe, M ercier, Saur y, ecc. 111 morfologia clinica il Pitres si indugiò ad es·p lorare s pecialmente : torace, e o·rg.an i endotor.acici; tipo respiratorio, e sue alter.azioni; pleurite essudativ.a, e ver samento. Perciò con il « Segno della cordicelLa » nella toracometria, con il « S~gno del soldo » nell'.ascoltazione e p er cu ssione combinate a ricercare il livello del ver samento, ere., egli oontr:tbuì all'incr em e11to della semeiotica fisica e funzionale, alla qu.ale si appiassionaro·no pur i nostri clinici di ieri dal Baccelli al Grocco, De Giovanni, Bozzolo, Forlanini, Cardarelli e altri alla cui schiera è oggi passato il rimpianto clinico bordolese! I suoi occhi sorride·n ti e lieti di vegeto ottuagenario si sono chiusi per sempre in un roo.oo tramonto, mentre la viola del pensiero fioirisce presso l'e s po1nde del1a Ga.r o·11na neill' a.11tioa Burcligala . La morte, che bussa aequo pede .ad ogni porta, l'ha colto d·oloen1ente, e la buona fine ha fatto venir in mente, e ripetere ool poeta a un collega . .. parigino: I l est beau d e 1nourir, . quand 01i laisse 'l.lne vie . Plein.e d'-il.lustres jours et rie rearets si11ivie. Con gli estimat.ori, i colleghi , gli .am1c1 p1·enclia1no parte all'inti1no cordo·g lio di M.adame A. Pitres, del figliolo Mo11sieur Marce!, e della fami'glia tutta. G0nova , 16 aiprile 1928. Prof. LuIGI CARLO MASSINI. •
Un 1ne e appena dopo .aver .} asciato il posto di r eclatto1·e-capo (editor ) diel « Brit ish :Yiedical Jour11.al », è morto, a 74 a nni , sir D.AW SON WILLIAl\I[ , di ct1i rilevammo di r ece11te le benemerenze. Egli ha la,'orato molto e co11 successo p€l' eleva re la posizioDR morale e i11ateriale dei medici ingles i. Si è adoperato efficacemente per la lotta contro il ciarlatanismo medic~faJ·maceutico. P er virtù sua, il cc British » era. di ventato uno <lei periodici medici · più .a,p1prezzati diel mondo . Vogli.an10 notare che g li autori gli erano ·g rati per la s ua. grande aib ilità nel ritoccare e rimaneggiare gli .articoli, cl1e egli riusciva se1npre a migl iorare. Il dott. Williams fu no n solo giornalista, 111.:1. .anche scienziato e clinico di valore. Un Comitato di personalità eminenti di tutti i Paes i . i preparava a re11dergli OOl'diali onoranze.
P.
(ANNO XXX'', FASC. 17)
RASSEGNA. DEL L.A. ST.A.MP'A MEDICA.. R ev . Argentiina de ~Teuro l., ecc., no,·.- dic. S. DE SANCTIS. Delirio lucido. R ev1ie N eurol., goo. - A. SoQuEs e al. Degenei:a~one lenticolare. G. RonERBERGH. L ' inversione dei riflessi iaddomi11ali. P aris j)Jéd., 11 feb. - HEHVÉ e RoussLE. Elioterapia e tbc. B rasil-]fed., 21 gen. - P. MANGAR.EIRA .A.LDJ~R NAZ. _t\nestesi.a chirurgica del 1 t impiano. ]foraagni, 5 feb . - A. MAZZA. Tumol'i com1)rimenti i lobi frontaJi. Scalpel, 28 gen. - J . D~ HARVEN. L e periduodeniti. R iforma llJed., i3 feb. - O. FRAGNITO. Le funzioni d€i lobi frontali. - M. SORRENTINO. Di.atermotarap~a delle sperma.t ooisti gon<>cocoicl1e. Larieet, 11 feb . - G. E. FRIEND. I·n fezioni scarlatt:i,niform:i,. Brit. Jled. J owrn., 11 f.eb. - E. R. F LISCH. Le affezio·n i addominali iaowte. l~ev . ]il éd . de Barcelona, gen. E. n1IRA. 0rientazio,n e professionale e p sico.Jogia. 1'ohoku .J ou1·n. exper. jJ;J ed., dio. - T. YAMAGUCHI. Il l·ica.n1bio intermedio dei liquidi. Bol. I nst . llleci. E~cperi.m ., ecc. , Bue.1100. Aires, dic. -- .A. H. RoFFO. Studi sul ca.nero. J ournal clos Clinicos, 30 dio. - M. R osENBEY. Concett.i modarni nel tratta.m . delle nef.ropatie. Spitalul, feb. - G. MARJNEsco e M. NrcoLEsoo. Atrofia siringomelica con cheiromemalia. D. GRIGOREsco e C. T. IoRDANEsco. Sindro1ne tala1nica i1el oorSIO di sclerosi a p.Jacche. - M. GRuMBERG SACRE fig. Fo1rma nevT-0sioa della ,t qc. polm. .Journ,al A . JI. A., 28 gen. - A. 8TOKES e ..al. Tras missioine della febbr e giallia aJ Macacus rhesus. - A. L ocKFJ. Tito1a.z. 001loa·imetrica dell'antitossina difterica. - B. H . HAGEit e T. B. MAGATH. La foirm.ia.z. d ei calcoli vesciooli. .:1. 1-iinch . "Af.ed. T1'och., 10 fe1b . - MAuRER e DuCRUE. J.nfluienza dello iodio sul1a sec1•ez. lattea. BRU T~ANN e HosKE. Lo str.ap1 a zzo sportivo. Deut. ]l ed. TVo ch., 10 feb. - MEYER e al. Azione combinata di sieroterapia antidifterioa e .antistreptoco:ecioa nella difteria . maligna. - ARCHOFF. L'an.atomop.atologia guida il pensiero meqioo? Inchiesta sul trattamento delle t-Ossiooma.n ie. .-!eta J!ed. Scand1nava, I. - T. M. VoGELSIANG. Pi ernia a.a. b.acillo di P feiffer . ~i\. B.IBK:llAN. \~alore dei sintomi extl'a-pira1nidaJi in certi infortuni sul lavo.ro. - PAROULEX. Compito del fe~ato nel metabolismo purinico. J~iv . di Ol. P edia tr ., gen. L. SPOLVERINI. Azione eutrofioa degli .alimei1ti i.r radiati. G. B. 8AVELLI. 1Eredita:rietà diell'oxice:f..aliia. J our,n . d. Prat., 11 ge11. N . F1ss1ENGER . Le sindromi gastriche durant~ ]e splenomegalie 1>ri1nit ive. Riforniri Jled., 13 feb. - C. Lo~t:BARDO. Reazione degli stannati alcalini per l:i cli1no_ tr:iz. del bismuto. - G. MELLI. Ipcr en ibilità, con partic. rigu.ardo all'asma. b ronch.
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[ANNO XX..XV, FASC. 17]
SEZIONE
J uurn. N erv. a. lll ent. Dis., feb . -
''r.
J ASON.
Sindr-0me td:i, Frohlich .p ost-encef.a.l itica. P·resse Méd., 11 feb. - P. NoBÉCOURT e .a l. Streipitoooochi iso1ati in oerte oomplic.a..z,ioni .dell a sicarlattin•a. Rinasc. ltl eli., 15 fub. - P. PozzILLI. Le 1éLeviazioni del bi()chimismo oellula.re. M. ZAPPACOSTA. La creati.nin.a nel .saJl·g;ule e nell'urina degli ipertesi. R ev. Es1Jafi. cl'!- }[ed. y Oir., feb . M. GrL. CAsAREs. ,SinDope, shook e collasso . . F. BASCOMPTE. L a deoadenza <l.ell'iarte di fo,r m.ula.r e. Giorn. di Olin . Jt.led., 10 feb . - G. DoNINJ. Anisoooria n€lle sindromi addominali . . - L. A.RMANI. Calcificazioni endotoraciohe. 1Varseille J!éd., 15 gen. - J. SÉDAN. Glandole a seorez. int. e disturbi visivi. Rev . de Méd., 9. - C. TRUNECEK. L ' ipertensione nell·a picco1a ciroo1azione. Ospeclale ~Iagg . , 31 gen. - E. DE 0ASTIGLIONI. CollassoteTwp.} a polm. biJ.ate.r. ..4.rch. de ]!ed., O"Vr., ,e cc., 11 feb. - S. SANCHIS BANÙs. Il temper.aJmento come modificatore della responsa;bi1ità penale . 18 feb . - S . BRA us. Strat!eg:i,a niedioa modernia. · Amer. Jo1Lr-n . "JJ[ed. 1Sc., feb. - R. N. NYE e al. Fumghi b1astomiootosimili nel siistema digerenw degli anemici p!rogressivi . - W. H. GoccKERMAN. Il mecoanismo della ma1arioteu.-iap.ia del1a p1aria. lisi p. - B uNNER ir. Azione della trip·airsamide L ANG.
PRAilt:.~
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sul liquido c. -S!pi. n:eJl.a pn.ralisi p. - E. VENON H ARN . L ' anemiia da cellule fusiformi n el negro. Zbl. 1i1in. Med., 17 feb. G . LIEBERMEIS1 E R. Pneumotorace do·p p-io'. P ediatria, 15 feb. -- A. BoccRINI. Il v.aooi110 B. C. G. nei coni·g li p.e,r vita endovenosa . - F. DE ÙAPU A. '1'1'aSl'Dlissibil,i tà 1d1eg~li 3J11tic(-}1ripi per vi·a placentare
Rivista di ltlalariologia Periodtico bimestrale diretto dal prof. sen.. c. Sanarelli, <lOIIl la coop1eirazione d '.ineigind stu<ltioai. Redattore-capo : dO!tt. L. Verney. Somm-ario del N. 1 (1928). :
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Contributi originali·: A. MISSIROLI: .Alcuni protoz<>i parassiti dell'(( Anapheles m a..culipennis >> (1 tavola). - N. H. SWELLENGREBEL e H. DE ROOK: Densité de la pop11la,ti-O'Il et anophélisme. - N. H. SWELLENGREBEL e H. DE ROOK: Si.g nifi-cation du nombre rcla,tif dee m ales d'(( Anopheles maculipennis » (1 grafica ). - G. RAFFAELE: Un·a nuovra specie d'« Anoph eles >> (6 figure) . - . L. LA F.ACE: Sultl a r esistenza dell e l a rve degli anofelini ~.lla sa,linità. - D . LONGO : Oontrib11to atllo strndi o della pi1asmochim.otera.pia della m a •l aria (4 gr.adì.che). Recensioni : G. BOMPI.A.NI: Anatomia patol<)lgica ·della malaria.. - Mi~ misoeLla.nea. ~ Rivista bibliografica. Notizie. Sommario. , Supplemento : G. SOLIANI: La mal a,ria nel Mantovano (1 truvola e 3 .g r,aftche). Abbonamento annuo a lla « .&ivista di Ma,lariiologia » : Italia L. 4 O, Estero L. 7 5 i per i nostri abbonati L . 3 5 e 6 5 ri.S!pettiiva.mente; un numero se;parato : Italia L. 1 O, Estero L. 1 5, - Inviare Vaglliia all'edi. tore LUIGI POZZI via Sistina 14 - Roana.
.. Indice alfabetico per materie. Anemia d.a l atte tli caipra . Pag . .Aippendice : contrattilità )) • Aritm!ie €!Xltrasistoliohe: in1p1ego del ma.rrubio . . )) • Bibliog~·afi.a . )) )) Bra dicardie : trattamento Gana.li eiaculatori: cateteris1no )) Carcinosi Jn.e·n ingea della ba.se )) • Chorea 1ni11or i11 età senile . )) )) Cirrosi epiatica: r eperto• en1Jatologioo )) Cisti derma.i di : dia.gn()Si radiol·ogica Concorsi a medie.i provinciali . )) )) Cronaca del movimento p<rofessionale )) Diagnosi: i princjpi della . Digiun.o sperimentale: variazioni chi)) miohe del s1angue )) Divaricatore masto•i deo trivalve • • Ematoma subdlrr.ale da trauma sul lavoro )) • )) Escara da decubito • • )) Esofago: mu sculatura e movimenti F.armaci per v-ia ooit tocutanea: rioereihe )) )) Fl'l.ltter au.rioo1lare : dfa.oo,r so e cura . Lpospadi.a: nuov.o p:r ocesso per la cura )) )) Lipoma massivo del rene . )) Liqnor cerrebro'-spinal.e : patoJogia •
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. Mala.r ia: co1lllplioa.nze 111idoll.ari . Me ningiti u re111iohe • • Mesenterium comune oon n1ancata rotaZJÌ()·n e dell'iansa di To ldt . P ar.aJi.ffi infantile: cura con il inetodo Bordier P aternità: •prov.a del ~aan·g ue nella r icerca della . PITRES A. . P11eu1n1otoraoe: variazio;i1i delle p;ressioni endopleuTiohe in rapporto .alla poisizione del S·ogg.e tto e lor() imp-0rt.anza pratica . Prep.ariati ~n a ton1ici: conser vaz.1one Rioet ta: r esp•o·n sabilità Ri11gi•()vani1ne11to : a prop.osito d~ Saiponifioazione l·oca.lizz,ata del grasso Storia :della m e,dicina : n1e dici .a Romaa ed in Egitto nell'.anticl1ità . . Testicolo· ectO'nic-0·: tra..t ta1nen to . Trasfusi·one di sangu.e puro T·u mo,r i inetastatioi delle osaa : radiol<Jg1.a e manif~;tazio·ni cli11iol1e . .. Tumoci posit ...t ra,umatici Tt1111ori sperime11ta,.li: sier·o·ter.aipia .aooin-0rte.rapia. a.ntigo1100occica 1
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Non è consentita la ristampa d i lavor i pubblica ti nel Poi I c linico se non i n seguito ad antortzzaztone scritta dalla reda zione. B vtftata la pubblicazione d i sunti di essi senza citarne la fonte.
Roma - Sta b. Tipo-Lit. Arma.ni di M. Oourrier. -
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V. AsooI.J, Red. resp.
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IL POLICLINICO
_.... Pubblicazione del più grande interesse per tutti i medici : Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma
Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI biedico-primario e v. di :ettor e sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma
l1i iportiaYJno qualC111Jio dei tanti gitui.izi espressi dalla Stampa medica ltal. sul libro del prof. ~{Asci. 1
Mancava. in Italia un manuale di tecnica che raçchiudess\~ in poche p:a gine quainto oggi è nota cc nel campo della medicina e 1 d ella chiru·r gi a e tale manc.anza oostituiva un ver o bisogno da parte del « gioviane professionista e del medico già provetto. . · « Or.a ia colm.aire, oome suol dirsi, la lacu na, l' A. pubblica il suo volume di « Tecnica » destinato 3 « guidare sop,r attutto nei primi pa.ssi chi è all'inizio della sua carriera profesS'ionale e nel contempo a « poirgere .a i provetti ~..sercenti l'oocasio11e di venire a conoscenza dei più recenti ·metodi ,d i cura e dei « più ·m oderni p r ocedimenti di tecnica, in uso n,elle grandi Cl1inicl;te e nelle saJe Ospedalier e. cc Non occorre, certo, dire che non poche volte, dopo di aver fatto una giusta diagnooi massime cc quando si combattono le pI'ime armi professionali, si rimane indeci&i ~ul1a scelta del metod~ di cura «o sul strggerire un a.p1propriato iregime dietetico. Il vasto corredo di nozioni e di teorie, ohe si hanne cc in.t orno alla genesi di un processo morboso o sulle cause che determinano un particolaire sintom.a, a « nulla valgono qu..ando, al letto delol'.ammal,a to, non si sa adattare un apparecchio di contenzione o quando cc non · si sa giustaimente praticare un a iniezione di un siero o di un vaccino. Si aggiunga .a tutto quest-0 « ohe non raramente alle tante domande rivolte al medico o dall' infermo o dalla su1a famiglia, si rimane «indecisi nella risposta, non potendo sicuramente dire s~, ia es., giova oppur non portarai in questa « op pur quelì'1a ltr.a stazione climatica, sé è opportuno oppUie no rioorrere a questo o a quell'altro cc metodo di cura. « Lo scopo che si è pir efisso l' A . a me sembra interamente r .a ggiunto . Leggendo il lib1-o del Ma.sci « io vi ho trov.ato riportate le antiche ap,p licazioni terapeutiche e quelle piu recenti, suggerite dalla « terapia fisica, e questo, naturalmente, è di non poca utilità non solo per i l medico giova.ne, ma ancora .<< per quello che ha già una certa. pratica professionale. cc La vasta e complessa materi.a tr.a ttata dall' A. è di"{Ìsa in beP- <)·7 capitoli, d 1~1 yt1.a1i ognuno tratta I(< di un argomento speciale. I singoli ar gomenti sono trattati non solo con f){;rnpolosa esattezoo, ma ven« gono completati d.a nozioni che invano si cercher ebbero in trattati similari, poiohè rappresentano il « frutto della personale esperienza, acquistata dall' A. durante il suo lungo periodo di esercizio medico « prestato negli ospedali. cc Il \olume, che è edito dalla Casa Pozzi di Roma, e che fa p.arte della Collana « Manu•ali del Po'< liolinico », nulla lascia a desiderare anche dal punto di vista tipografico. Le numero.c;ie incisioni, che « vi &i trovano intercalate, completano i pregi della p·u bblicazio.ne ». cc
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RIPPA.
' (Dalla Rassegna l nternozionale di Clinica e Terapia di Napoli, Anno VI, N. 4) . 1
Questo bel volume, che per eleganz.a di stile e semplicjtà tipografica snper.a le edizioni di cui le << gr.andi case pa.rigine invadono il mo11do, è dav-vero degno di stare n ella raccolta di ogn~ ·m edico oolt-0: cc E una specie di .p iccola enciclopedia di terapia medico-chirurgica in cui ognuno può riscontrarn « 1a notizia che gli occorre ·apida.mente e chiiaraimente.. . .. cc L'.assistenza , l'igi<'ne e l'.alime ntazione del malato riempion0 i primi capitoli, cui seguono i -varu H medicamenti galenici le c11re flsiche (crenoterapia, climatoterapia, eoo.) l'elettro- e la psico-terapia. cc In una s.erie di 'capitoli successivi che potrebbero formare una p·a rte speciale, le· varie ter.apeu« tiche descritte dal pun to di 1rista gene rale, vengono applicaw per ogni singolo apparato, sistema, ·«organo, non esclu.sa la t ecnioa terapeuti oa pediatrica. . . « Seguono tre capitoli sulle cure pre- e post-operatorie, e sulla tecnica delle med1oature e fasci~ « ture che completa.n o il libro, nel quale un accurato indice alfabetico permette di riscontrarvi rapi « damente l 'argomento che occorre ». (Da Rinascenza ltledica di N.apoli, Anno II, N. 12). cc
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Riteniamo cl1e questo libro risponda .ad un.a vera e sent ita necessità di quanti si iniziano all'arte « pratica del g uarire: in vano si ricel'ca\·a fin oggi una sobria ma completa esposiz.ione della manna<< lità ehe la professi one del meJioo richiedono ad ogni passo. In questo libro si può dire. che n~lla « v 'è di trasct1rato o di omesso : dalla tecnica delle iniezioni ipodermjche a qnel1a del lavaggio gastr1c?, «dalle norme p er le faaciature a quella per gli apparecchi ortopedici, e via dicendo. E i;i~n sol~ . in << forma chiara e aiutata d a espressive illust1·azioni, ma anohe con la gui da di un ~usto spir~to. critico «che sa discernere e vaCYliare fra i 1nolteplici espedient i . Crediamo d1 essere facili profeti d1ch1arando cc che questo ma11uale in~ntrerà pienamente il favore d'una vasta cerchia del personale sanitario»· cc
PoNTICACCIA .
(Da.I Giornale di Clinica M edica di P a rma, Fase. V , Anno VI) . Un ,-olume di pagg . VIII-845 (N. 18 della Collana :Nianuali del cc P oliclinico ») nitidamente starup.ato su cart.a semip atinata ed artisticamente rilegato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. In comtnercio I,. 7 8 più le sp ese di sp edizione postale. Per i n ostri abbonati sole L . 7 2 in porto franco. ---··-····················
··----Per··attenere .. q.uant.ò ··sap.ra-· ·fnv.iaré···vàgiia··-F>asia.·1 e-··é;··c·he.que···0·ancaria··aiiieciftoré···cu i6i .. iloz·z·1··~·-·vfa···sis.tina, -
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ANNO XXXV
Roma, 7 Maggio 1928
Fase. 18
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fondato dai professori: l~ RA NCESC O
GUIDO BACCELLI SEZIONE R EDr\TTORE
CAPO:
DURAN,_fE
P .RA TICA
\TJTTQRIQ ASCOLI
PROF .
SOMMARIO. Accademie, S~cietà Mediche, Congressi : Reale Accademi a di }fedi-cina di Torino. - Ospedale Ma.ggiore di Bologna. - A cca<Ciemia Medico-Fi6i ca Fj orentina. Appunti 9er il medie<> pratico : N01'E DI MEDIC INA SCIENTIFICA: Sulla ~tn.s i nei tumori come cau sa del loro nlteriore t3vil uppu. - L'imvortanza delle lesioni e clei proce85ii :riiparativi s ullo s viluppo d el -0an•CTO. (/er edit à nel c::i,ncro aperimentale. - SEM:EIOTICA: I l fega1.o gro.sso. - I l fegato nella malaria. - Disfunzione del fegato nell'emicrania. - CAS ISTICA: L 'asm a. - Pleuriti e t n bercolosi cou secutive. - TERAPIA: Il val ore dietetico del l atte e suoi d e1,ivat i. - Il latte nella di e tetic~. delle i persecrezioni ga€trtche. - Il latt06io in terapia., digestiva. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : La ripercuss·i one delle emoziioni sul cuore. Nella vita professionale : Cronaca. del inovimento professionale . - Con corsi. - Nomine, promozioni e d -O'D.Orific-enze. Notizie diver ~.e . Indice c.lfabctico per materie.
'Osservazioni cliniche : T. Lttcherini : Oleotorace e p.neumotorace nel tratt amento della gangrena polmonare. Note e contri buti : F. P ancra.zio : Osservaz.ioni sui punti dolorosi addominali. - u. Buttini: Sopra u n segno ohe facilita la diagnosi di ernia crurale strozzata. Prolusioni : G. Bagg.io : Il coml)ito, i limiti e il metodo della Patologia S'peciale nel fo1·m a r e la cultura chirurgica del fut,uro profeesionista . Sunti e rassegne · INFEZIONI: ' 'einch enbla u: Infezione da Bacillu..:> abortus Bang. - Le suppurazion•i da bac. di 1'feiffer. - SISTEMA ~ EP.vo s o: G. I chok: La .cura delle sindromi c1o lor~ e la ramicotomia cervi-0a.Je. - - Simeoni: La s impat icect-0mia periarterioea nei congelamenti. ·- Mandl: Contributo alla cura chirurgì ca delle crisi gastriche dei tabetioi. - MEDICINA soc1Ar..E: Schindler : Qu ando può oonceders i l'autorizzazione matrimoniale a l \enerf>o e al eifili,tico? Cen ni bibliografici. 1
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OSSERVAZIONI CLINICHE.
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O SPEDALE SANTO SPIRITO IN 6ASSIA - RO~l A
S ala
FATA:.'{1 :
Prima r io pro.f. L.
F I CACCI
Oleoto1·ac~
e pneumoto1·ace nel trattamento della gang1·ena polmonare per il prof. TOì\111\iIASO lilbero .docente.
L UCH ERINI,
(spessissimo secondaria ~d un f ocolaio gangreno1so rp11'i miitvo, ·Caratterizzata dalla pr esen za cl i lln versamento torbido, rossastro, putrid o. ecc.); forrne s ul,acute e cronic.lle, la cui ·e'\' O·luzione !)Uò essc•re, ·C'Oll frequenti o·s cillazion i, pil.1 o ;m en o 1ung a e torpida. Di g.rande uti~ità è nel~a gang.r ena polmonare l'in1dagine Taicliosco1pica .e 1ra:diografica, su.ssicliata ma1g·ari dalla r.adioesploruzio11e col lipiodol, in daginc ·Che l)enrr1ette di localizzare co11 precisione la tSe•d e e !'es.tensione d i un proces50 gang-renoso, di a1pprezzarne l a ·p.rofo11dità, il ' 'Olu;me e la form·a . Ancù1·e J'esa:m e batteriologi >eo P'qò esserie 1utile, per quanto l 'etiolo·g·ia .della gang-reina pol1n°011are sia u11 problema tuttora a·p erto e ,dibattuto.
aiiuto medico e
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La g angrena 1p ol:mon aire è ind•Uibbiamente una malattia gra,re, e la 1Cura idi essa ha tenuta se1111pre dcst•a J' attenzj on e. )degli stu·di osi. O·ggi di questa malattia è stata descritta tutta una g.amma di f,o rn1e clinicl1 e ,più o m en o .gravi., -separatie n atmralln1.1e11te cla cruei casi di ganig renizzazione secor11daria di cavità ,p arenchim.atose o br on cl1iali pref olflIIla.te, n elle qua~i si è illifi,estata unia eventu.ale i11fezione ·anaero•b ia. N·ell.a gangren a ,polmonare i)ropriamente detta sono -O.alla mag1gior parte ·d eg.li a.uteri ·descr itte : forr11e 1c1li.n ich1e acrutiss1·rn1e, ca.ratterizzate da uno stato settiico prre·dominante; forme .a crute, che in gen er e a ·s econda della sintomato~ogia e dei caratteri clinici che prese11tano o cl1e prevalgono, si distinguono in una f orma pneumonica (es'Pettorato abbondante, ifet:iido, emottisi .frequ·enti, sin.drome cavitaria eoc.), ed in una f orma pleurica 1
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Xat'Qralm enie l'esatta 1c·onosc-enza d ei ,.,art aspetti ·Clin ici e .ra·dio.logici ch e qu esta malattia presc11!.:t ~.ono incli&pen sabili per la scelta di un 01piportiun o e razionale tr attam ento terapeutico. Non sto 01ra a parla r e .di tutti i vari mezzi cl1e sono stati pro1p.osti p er la .cura di questa inalattia; ac c,enn erò soltanto alla cura sintounatica; aJlla 1cura m edicam·entosa a b a1Se ·di 1sostanze balsamiche e d a ntipiutride; al m eto do della fluiùific~z ion e cl11e faicilita l'esp ettoTazion e, e c·he si f·on·da in particolar modo sull'1Uso ·dell'iiposolfito di sodio, ·che n el y1entrico1o poi svil1t1ppa .a ni1
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dr i de so'lf o rosa, la quale a sua volta si elimina per il polmone. ..\cieennerò ancora ai cosiddetti metodi specifici, ossia alla -vaccinoterapia anaero.b ia •cl1e p e.r ò non è ancora entrata nella pratica; al1la .sieroterajp1ia mediante il siero antigangr.enoso, il quale p 1erò p·are che sia utile n el1e sol e <.forme aC1Ute; ed infine alla Chemioteir1apia me1d.ia:n1·e l '·uso ·de1gli arsenobenzoli, spe.cie in quelle forme idi g·angrena n al.le 1quali si ritrovano ,gli spiro c1heti. llVIa ,questo metodo n on pare cl1e albtbia un fon·darrne.nto stcuro, in quanto l'im1portanza d1egli &pirocheti n ella gangrena pol1110nare resta ancoTa molto •con troversa. I.:a,·venire ci dirà se gli s,p iroic.h eti, in ispecial mo•do ìo « spirochaeta bronchialis » (B esan çon e Dc J ong), inte·nvengo110 in tJutte le forme od in alcune so ·tanto ,di gangrena. Besançon af:f erma cl1e non bisogna r~correre ag·li air:senobenzoli .p rima della fon1n•azio11e ca·vitarja o .forse .anche pri-ma del'la invasione ·da 1parte de1g li a11aerobi. Si ipot.rà lltilizzarlo 1quando la ·C avern.a è ben.e ·dete r-sa e quando, in seg,uito ad altre 1cure, il inalato si è liberato •dagli anaer obi e la g·angrena i1011 è più putrida. Dal tratta1nento un·edico poi n on cr edo che si p uò sp·erare ·di ave:re grandi benefiici; e tutto al più ·si potrà v·edere 1nodificarsi i'esp·e tiorazione sino a rren·derla m en.o abbond·ante, m eno fetida ; e forse si potranno 'Prevenire le complicazioni ed infezioni secon•darie. B vero ohe anch·e nella gangrena 1polmonare la guarigione può a\~renire an·c·he 'S'Pontanearnente, ·con1e fenomeno ·de•l la s'Ua evoluzion e naturale (Besançon) ; rna tale ·eiventu·alità è cer.tamente assai rara, cù ogni m ezzo viene tentato 1per la cura <1 i questa malattia. P ersino il trattamento cl1i-rurgico .è '5tato escogitato m e diante varii meto1di : 1) l•a c-0n1prest:ione extraip,Je u.r ica do•po lo scollamento pleuro-parietale (toraco1plasti ca extrapleurica .p arzial e e totale); 2) •la pne•umotomia; 3) la 101bectomia; 4) la ca'Uterizzazione ignea o con l'elet1rocoa.gU'lazione del fo colaio gangren oso; 5) la fr enicecto·m ia, ·e la frenico- exeresi. Ma taili i.nteryenti, a.cl eccezione ·di quest''llltim·o, la cui efficacia i1on iè però •costante ed iè limitata alle le ioni gangrenose dell'a base, tali jnterYenti sono gravi e p·e ricolosi per l'él!lta mortalità cl1e cla11no (40 ...50 %). ·e non present<ino che scarsi vanta·ggi. .t\nche .la ter3ipia m eòia11te introduzi1one rper ' 'i.a enclotracheale e-cl intr,atracheale di oli i balsaanic1 è stata praticata, ma i ri s•ultati non sono stati in gen erale molto brillanti. . . .~el 1la ga11grena 1polmonare, indipendentemente ·<lall e ca11 e C'tiologi che, e solo cl1e vi siano l e con<liz1 oni ne-cessarie n ella mai1canza di aclerenzc J1le11ri che, il trattamento migliore che ha 11(\rmesso di ottenere con rapidità delle guarigio11i definiti,·e, è il pneumotorace artificiale. 1
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Primo fra tutti lo stesso Forlan1ni per1sò ·d i utilizzare 1que.sto mezzo di cura in un caso di gangrena ·po1rnonarie, ed ebbe pieno suocesso. La compressione polmonare nella garugren·a è infatti un trattamento razionale che si ba$a in iparte su·g li stessi pr:Lnicitpi idella co llassoter·rupia p er Ja 1JUJbe:vcolosi. Il 1polJrr1'one gan.grenoso è coIDJpressibile quan.do non vi siano ampie aderenze pJ.eu.r icih e, n·è vi sia una dirf.tìusa ·ed anti-ca s clero·si p olm.onare secon·d'aria al pYro:c esso gangJ'en oso. I•l pneumotoraioe deve •essere fatto a ·d iGtanza dal focolaio gangren os0, 'e v.a eseguito con la massima prudenza, poichè sono stati osserYati accidenti :g·ra vi in seguito a rottura di wderenze e ad in o·cu1azione pleuriic a. f: necessario seguire lo scollamento del .polmone ai rag,gi X, e completare i1 pneumotorace in 1pareochie sed!l1te suceessive. Quando l 'intervento .pneumotoraiei·co è TillJtScito, s i vede raip~dann·ente dj·m inuire l'eSlpettorazione, migliorare lo st·at.o gener.a~e ed a.rrestarsi le emorra.igi·e, mentre il vrocess.o gangren oso si atvv ia verso lla .ci•catrizzazione. Recenterrnente poi A11driè Bernou l1a av•uto mo1do ·di ap pìicare il suo metodo di '<)Uua 1che ha chiamato « oléothorax » i 11 ·u n caso di .g angrena ;polmonare, in considerazi.o.n e de1lla sua azione .collas1s.oterapica; ed ha rirferito di ayer avuto im1ne.djati ben efi ci in seguito all'introd'Uzione nel CM'O pJ.eruri co di olio gomenolato al 15 %. L'~dea di introdurre u11 olio antisetti-co nelle sie11'0fe non è nuova: infatti \\.iigner, Reklingl1ausen e ·Gfiimm fin dal 1906 l'introdussero nelle sierose allo scopo di oYviare alla possibilità di aderenze. .An che Peise.r, Léri1che, ,i\rman'd &doperarop.o l'olio antisettico nelle p eritoniti acute ·Con esito favorevole; così prure P. E. \X/ei1l et Loiselour, (1917) ; Co·r dier ·et Hinaut, Bu!Tnand (19,1'5), Rosentl1al (1918), Fo11rnj cr, ecc.~ l'ado.p erarono in v:arie oc1casioni, 1D1a seim1pr·e a tpioccle do si. M·a sono stati so1pratt11tto i laYori cli Bernoru (1921) ·cl1e hanno •condotto alla prati ca del m eto,do che l'autore ste~so, .con1e ho detto~ ha chiamato oleotorace. Secondo Bernou questo metodo terapeutico consiste essenzj·aJ.mente 11 ell'iniettare nel ·cavo pleurico, una quantità note·vole di olio antisettico, destinato a sostituire un \\·ensamento ibacillare, o a mantenere il col lasso del polm.on.e sottostante, q11a11clo per una ragione quaJsia•s i, un pneumotorace artifiiciale si mostra ineifficace, o non JP'UÒ 1pj11 es~ere mantenuto a cwusa di un ip.foccsso sinfisarjo 01b lit1erante prog'ressi·varmente la ·cavità pl eurale . Dopo la comunicazione dei prin1i casi fatta <.1a Bernou, nu1nerosi tentatiYi sono stati fatti cla altri autori francesi con risultati più o meno 1al\'Ore,·oli. A tale proposito ricorderò fra gli <lltri i laYori di P. E. \Veil, llsch-\\.ahl, ..\chard, Pis1
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::>EZ lUNE .PitA.f !CA
savy, Olaude e 1R ochard, Cour coux et Mcig11a11t, Bezançon, .l\tiorain, T1l1in, I zard, L e Lorrai11, Pellé et Cl1·ate•l lier, e &p ec ial1nente i lavori <li Kuss. L'oleotorace è sLato ·utilizzato nei scgue.i1ti casi: 1) Versamenti pleurici baicillari con o senza
i11fezioni . secondarie. (P leuriti siero fibrinose; pleuriti 1purulente senza i uf ezione secon•daria; pleJUriti !bacillari inf cttate i seco11·dari.am,ente). 2) Pro.cessi sinfisarii ad e,·ol uzion e progressiva. (Btoccaggio elco:;u della pleura secondo Bernolt). 3) Collasso d ei focolai resi.stenti all'azio11e delle pressioni gassose. 4) P erforazioni •p leuro-po1monari. ~tediant e l'oleotorac·e si può sostituire u11 a n1assa oleosa, inert e, antisettica, lentamente assorbibile, all'essudato infiammatorio, esercitando così una azio11e ·d jsi n fettar1te, e facendo evitare la a:>Jeur-0tor11ia. Corr1e n1eccanismo ·d 'azione i11 cosi di pro·c essi sinficarii ad evoluzion e progres5i·v a, l'oleotora t:c dovrebib e agire meccani0c'1J11ente r ealizza ndo una azione c:o m1pressi,,a sul pol111one e manten en1do la persiste11za del divari camento dei foglietti pleuri·.;i. J.°11 j 11 ed Izard i.n sistJor10 an eùl ~ eull'elffetto nutri tivo clcll 'oJ io j11tr odotto 11 e·lla cavità pleurale. Bern ou è arriYato persino a:d aff1ermare che .qua n·do il pneum·otoraice d eve essere manten:uto in forti pressioni riipetute frequentemente, è sp esso t1tile ·so·s tituire a questo m ezzo un oleotorace totale, eh e assiour i un 'azione permanente con poche ini·ezioni a cl i11ter Yalli distanziati. ~ ri n1alati la cui i '.l eura ·è molt·o sen$iil1il e tSi consi1gl ia dura.11te un t::ert 1J t empo di sostitu ire ·delle quantjtà poco con si der evoli ·di J11quid·O con do·si eqruivalenti ·di olio. T ecnica d ell 'oleotoroce. - I o non starò a ùescriver·e in dettaglio la tecnica delle varie in o, dalità dell'•oleoto.r.aice. Dirò sol tanto che 1Sonu gr,n eralmente usati clalla 1na1g1gior parte d egli nut.ori gli olii vegetali. I<ru. s prefe.risce l'olio d] paraffin•a, puro, ri·gorosru111.ento n eutro, pra1ic.amente anl·dro a:d alta ,-1scosit1ì. 11 go·m enolo è l'antisettico che è ·stato .com•u nern·e11te scelto, .:l'Pp·nnt,o per la sua d ebole tossdcità, e per il .suo notevole p otere 1battericida. Ese.o s i aùo1per:a jn soluzione oleos1a debole (2 a 4 p . 100) 1P·er i hloccag,g i; 1n soluzjon0 più forte p er i pjotorRci ('• a 10 p. 100). M. Vi1'laret, Justin-Besanço11 ·et Faur\'ert l1anno ottenuto dei buoni risultati srrvendosi p er i lor o oleotorwci, di un oljo irradiato rcon i raggi ~ ltravioletti (sino a 500 ·C'ln c.) . Kruss .p er p·r aticare l'oleotoraice ha i•dcato un S'Uo arp1parenchio sipeciale, assai in·d·ag inoso e comipli·cato, di ·cui non è il ca.so di farne ora la 1
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d escrizion e. Lo .5tesso Kruss si serve anche per l 'in tro·duzion e dell 'olio , di una siringa speciale d·a lui id eata, a iptistonc m eta.lliico, della cap.acità <Jj 55 cm,c. Sarann o scelti ·d egli aig.h i di una lunghezza ,e di un diametro euffirc ien ti a caus·a delJa Yi co•sità dell'olio; e si avrà i'accortezza pri111a di introdur lo, di risicaldare l'olio a 38°:~90 IJer render.l o più ifiui1do e per evitare di raffrecldare la 1p leura. L a creazione dell'oleotorace si farà in una o più ,v olte, in ognruna d elle ·qu·ali sar.anno introdotte 1nas,si\·amente determinate qu.antità di olio, • a seico11d.a della tolleranza, e 1del1a 1capacità toracica; a seco.n·da d ei valori 1della ipres&ione, ed a seconda delle in·dicazioni ~·er cui si pratic·a l'oleotorace. ~on consigliano inai di iniettare più dì 600-650 cim e. di oli o nella prima seduta. Prim·a di praticare l' 0Jéotl1orax, spe<!ie in 1quei casi in cui n on vi è versamento ip·l euri.co, è opportuno :;,aggiare ·la suscettibilità pleuri ca con una iniezione di 10-20 eme. di oli·o gom enola to. Bisogna poi eYitare la f eri ta del p o'Jm.one ·che potrebpe <1 are origi n·e a d un·a fistola pleurica. Realizzato l'oleotorace, in s.eguito, è n ecessario rinnovare og·ni t.ant1 le quantità di olio riassorbite·si lenta111ente. Dcxpo l'iniezione s i racco·m a.nderà al malato di rima nere co.r icato, p,os·sibiJm ente sul lato op1,osto . sino al giorno se.giuente, 1p er evitare che l '0olio po56a refl uire nel tess uto sottocutaneo. 1
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10 part cu·do dal ·p rincipio della !Utilità della ro11n1p,r essione po}m onare (qu·ando questa è po·ssibi'1c) n el trattan1ento deUa gan grena polmo11.arc, .110 voluto i\J>Sare l'.oleotorace in due casi 'di gangrrena, per os•s erYare gli effetti che questo 1netoclo di our.a p oi eva avere siul ct.ecor.so della 1nalattia. Sono stato lu ~ ingato a tentare l'oleotorace icon olio goo11e11.ol.ato n e1 la gangr€n·a polmonare . n o11 solo per I 'azione compressiva dell'oli-o, ma jn ·con siclerazicn e d el valore anti1setti co 'lle1 gomer1olo stesso, e soprattutto per aipprof i tta1re anclie della . forte azione b·als•amica di questo meidicamen to in trodotto in notevole qua ntità n el Ca'v·o Fpleiuri,co, azion e certam ente non inutile in casi di proceffii p1utrieli e gangrenosi d el polmone. ...I\ ve:ndo avuto occasion e di os-ser1·ar e in Yarj e rjiprese d i tempo a ìcu11i ·rasi di .gan·g rena p ol1nonare II'i coverati nella sala F ai a n i d e11·ospedale di S. Spirito, h·O c-re·duto 01pportruno <ii trattare. oltre i due casi n1edi.an te il m etodo d eH'oleotor.a ce, altri dur casi col pnoormotoraie·e .artifjciale. <:iò allo sccxpo di stJUd.iare m e2:~io il valore d ei •clue n1et.01di di c'Ura, e di m ett(lr.mi direi quasi 11elle condizioni idi paraigonarJi sia. dal punto di vista dell aip pJ:ilcazj10ne pratica, sia da qu·elJo degli 1
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lL POLlC!.CNJCO
ef.f etti sui sintomi in particolafè genere della malattia.
e Stil dedutso
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guito questo si fece fetido, ed insorse dolor-e continuo all'aartce dell'mnitorace destro. Status: condizioni 1g enerali discrete; dispnea; polso frequente; temperatura fe•bbrile. . Torace: riduzione di su.on.o alla metà swper1ore destra, ove si ascolta posteriormente soffio brom.chi·a le aCCOlffilP'agnato ·da sicrosci di rantoli CODJSOnia n ti. .Espettorato: (.quantità giornaliera: 80-100 eme. ), gialla·stro, ,f etido. N·on . vi sono '.filbre elastiche· s i rilevano m.olti oO'e.rmt co~ . .micros ooipica1nente . mun1; non v1 sono 1srp1fo1chete, nè baicilli di Koch. Esann.e radiologico: g·rosso lfoc0laio d'ombra intensa e non omogenea, diffusa a tiutta la metà superiore ,de~tra. Esame urine: ne.gati\'0. W. R. :· negativa. Dopo .qual·che g·iorno di d egenza si inizia l'oleotorace (1previa introdruzione di 50 eme . ·di aria) con 75 om c. ·di o 1 io go1ncnolato al 3 %. [1 giorno succe's sivo se ne iniettano 90 eme.; ed il terzo giorno ancora 75 cn1c. La paziente ha un senso ·di 1Peso e dolenzia vaga all'emitorace destro; Ja tosse per~iste ed 1è frequentemente seguita da esp etto.r azione sanguign·a . DOip·o 3 giorni dalJ'<Ultimo riforlilimento si iniettano 70 eme. di O'lio goonenolato; ·e'd il ,g·iormo successi,ro 100 cm 1c. ancoira. La pression·e termina1e è + 1 - 4. Radiosco.pi1ca;mente si r ilev.a a 11a b·a:se di destra una :g rossa ombra ad npacità orno·g enea, che si confon de in gran parte con l'om·b ra del focolai o g·angrenoso . All'esterno in una zona si vede un picco.lo livello ltqui1do, mobile, 1con soipl'a una bolla gassosa, 1dovuta alla pri·m a introduzione di 50 c1nc. di aria . I11 seg.u ito l'e&'pettotrazione di.n1inuisce, e ne dimi11uisce pu1re il fetore; ·ma la tosse e la febb,re persistono 6empr e. Do1po 7 gior11i ·si introduieono 50 .eme. di olio gomenolato (pressione tern1inale + 2 - 4); e da qnJe1StO rifor11im·e nto ogni 4 giorni 1per tre VO'lt~ ancora si iniettano 50 eme. di olio. 11\il a i.a ·p azie·n te rnom. ·m igliora, 11a semrpre tOS$e, fe•b bre; qualche ' 'olta espettorato e.morra·g ico; fSpesso 1Vomito; senso df peso e di stira;mento a de-stra; le condizioni .g enerali vanno sempre pe.ggio.r andio sino ·al d·ec.es•so c·h e si ha il 9 ·ago6to 1927
TaJe compi.to mi è stato anche facilitato dall 'occasione ·di aver troYato 4 ·m alate idi gangrena polmonare, l'età delle qua1i non era molto differente, e la cui malattia 1presenta\ra 1pressocil1è l J. stesisia /fiisionomia s intomattiica e clinica, senza com'Plicazi.oni p·l euricl1e e generali d el processo. Per i miei oleCYtoraci ho u sato 11'olio di oliva purissimo ·sterilizzat o, 1con .g omenolo in soluzione al 3 %; e per l'introduzione, non a'Vendo l'apparecchio idi Kruss, mi sono servito di una grofSa siringa glraidruata da 100 omc. (una specie tl1 siring''1 a tre ar1elli), a 0ui ·si innesta ,.a dir-ettailr1ente illn •comune ago da pneun1otora ce. La puntura veniva da me praticata nel 40 s·p azio intercostale srulla 1inea ascellare anteriore. Per co11trollare i valoiri d ella 1pressione en dopleuric.:.a. d1urante l 'introduzione ,de·l l'olio, fac evo co ntei.111POranean1.ente con l1'll a1tro ag.o una seconda p1u117tura 11 ello spazio intercostale scu1p eriore, a1d <una ~-terta. 1distanza clalla se1de della prima puntura ' (011de evitJare c,11e J 'a·g o si riempi.ssc dt olj o J; ed ~inn esta,·o questo secon•do rugo ad un apparecchio lfo:rlani11i, il cui rulbi'Iletlo era ·disposto in ma. nlera Ja stabiilir e la comunicazione fra il manometro ed il cavo pleurico. Dalla let1n1ra d elle oscillazioni inanoonetriche a\revo così l 'in·diice della l)ressione . SuQ)ito .p rima di int•rodurre l'oQio 11el torace, ho ritenuto opipor tJUno nei 111iei d'l1e casi cli iniettare nella cavità pleurale 50 em e. di aria, allo scopo di s~gg-iare (confortato ancl1e dal controllo delle pressioni negative) la permeabili tù pleuri•ca, ep1p oi allo scopo di c1reiarn1i ·anche una !bolla 1d'ar ia tale che mi permettesse 1di intrord urr.e libera.n1ente l' olio g o,m ·eno1ato, O'\'itando il pericolo dell'EYventJuale 'P'llntura d el po1'mon e, ·e r elativa penetrazi.on·e !di 1olio m.el parenchima. Nei miei casi n on ho praticato l' oileotoTace co11 introduzio11i uniche e m assive di olio; n1a 110 preferito introdurre, jn sedute ~iuttosto ravvi·cinate, non mai più di 100 eme. di olio gome11olu.to opport1Unamente riscaldato a 38°, .controllando Yolta a volta .con esami radio'l ogici l'andam ento della •crura. ~egli alri due malati cli gangrena p olmon.are 110 fatto il pneumotolI'ace arti,ficiaJ.e ·con le classicl1 e moda~ità di tecnica. E5pon go brevemente i casi cla m e .stu1diati: 1
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CA o I. - t\I. ,.' \ur.elia, di anni 30, cla Cento. Eutra all'Ospedale il 20 giugno 1927. In passato er11pre bene. Un n1ese prima d ell 'i ngresso in fecYui to a pario distocico f•u cloroformizzata. Qualche gior110 dopo l 'inter,·ento C<bbe t esse stizzoc;n, febl.>re, ed espettorato abbondante. In se-
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II. - P. Alllg·usta, di ·anni 31, da Roma. E ricoverata all'Ospedale il 13 gennaio 1927. Alla fine di settembre 1926 ebbe una affezion e polmonare aJcuta, p er cui fu ricoverata al Poli clinico. D.opo circa un mese e mezzo ebbe con la tosse emissione di sangue : l 'emottisi si è ripetuta a gennaio, 1p•eT ciò c hiede .di esisere ricoverata. al1' ospedale. Status: condizioa1i gen•era·l i buone; tosse stizzosa; non febbre. Tora ce : ottusità alla base destra, con sc arsi rantoli fini inspiratori che n on si modifiieano co11 la tosse. Esam e dell'esipettorato •che è fetido, è ripetutaJinente n egativo per i b. b. di Kocl1. ·D urante la degenza 11a sipe o emottisi: si praticano ·v arie c111re medicamentose, ma senza alcun vantaggio. E pettorato: (qiuantità o-iornaliera 50-70 eme.) feti do. Non ''i sono fibre elastiche; non si riscontrano miieroscopicamcnte ~pirochete. n e bacilli di I\och. CASO
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(ANNO XXXV, FASC. 18)
SEZ lONE PRATICA
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Esame radiologico: focolaio d'ombra non omo-
genea, poco nettamente d elimitabile alla
destra.
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L e splo~·a::ione 1
radiolog·i ca col lipiodol con{erma la dtagnosi clinica d i garigrena JJOlmonare destra. .Esame urin.e: negativo. ll' . R.: neg. Cutireazione: n cgat1Y a . ·P 1Untura e·s plorativa base de-
stra: negatiJva. !l 1° luglio Si inizia l 'oleotorace con 20 cn1c. di olio gome.'nola to aJ 3 %, per sag~giare la toll eraJilza p·leu1r~c·a; il •gior110 oocce6sivo ·&e n.e iniettano· ~ eme.; ed il terzo giorno an·cora 75 ernie. (press~one terminale + 1 - 4) . La rp aziente a-eC'USa senso di pe&o e di stiramento a d estra · la tosse persiste, ·ed ll'a elevazion i tenniche (380380,5) . Dopo 2 giorni dall'ult:iJn10 rif ornimcrtto si iniettano 100 eme. di olio; ed ~l gio·r no dopo altri 90 eme. L 'esam p rac1iosc0tpi1co 11nostra alla base ùi destra un'on1 bra intensa omoge11ea che i1asco11de H focolaio gangrcn oso, e che si estende verso l'alto diminuendo di intensità. L om1bra del cuore ~o~ p~re s~o~tata. L'espettorato d ella pazic11tr è d1~1nu1to eu e assai meno fetido; però la tosse, il dolo re a destra, la f.ebbre persistono i1nmutati. Dopo 4 giorni si introducono 100 omc. ·di olio· doipo 6 giorni •da .questo ri fornimento se :n e iniet~ ta110 altri 100 eme. (pressjone terminale + 1 + 5). Ma 1a pazie11te i1on ini·g ljora; continua la tosse stizzo~a. la febnr c; spesso u:espetto·raz1one e emonragica; e ~ i ha il ·decesso il 6 a.gos to 1927.
t?<rato gi?rno pruma tenue
è ·cessato ; e viene dimessa guarita il 11 decembre 1927. L '•esame radio·scopico •dell us·cita mostrél!Va la presenza di una -O•m bra discontinua n el lobo sru1p eriore d~stro. Ho avuto occ8.6ione di rivedetre la paz1e~te nel m ese di febbraio, e !l'ho trovata in ott1m·e condizio1n i di s·al1ute. 1
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•CASO JT1l. - Z. Augiusta, di anni 22, da L eprignano. Entra all'ospedale il 23 settembre 19-27. E stata sempre bene i11 passato. ·N·el mese d i agosto scorso in seguito ard run intervento cllirmgico (pare istero1p essi ) lfru clorof orimizza 1a. Dop.o quail.che giomo in com] nciò él!d avere tosse con espettorato abbondante, che a poco a p o·co si fece 1di cattivo o•doI"e,· e ,dolore all 'e•m itorac e destro. Status : ,condizioni generali scadute; dispr1ea ; feibrb re alta; poLso f•requente (120). Torace: n ella metà Sll.lrp•eriore d•estra sia ar1teriormente che posteriomnente si nota rid;uzione di ·s uono, soffio broncl1ia]e aocompagn·ato da rantoli tfini crevitanti. Espettorato: (quantità gio1rna liera 50-70 eme .) gia1Jlo--verdastro; fetido . .Negativo ,p er i ·b acilli ·di KocJ1 e per le spirochete. 1Pre-sen z·a cli fibr e elastiche. R . W.: n eg.ativa. U1ine: negati\'e. Cutireazione: n egati v·a. E$ame radiologico: grosso focolaio d'ombra roton·deggiante alla m ·e tà •supeirior·e destra, poco nettarrnent0 del imitaJbile, e con ri-sc11iara·r nento oentrale. Il 30 settenllbre s i inizia iJ pne·umotoraice artid'.icialle a d·PStra con 450 CIDC. •di ar1a filtrata, e s i ·continu ano re1golarm ente i J'ilforni1m ·enti ~ e CO'Il•do il bisogno sino :alla fin e ·di nov.e m:b1re. l .P intro·druzioni sono facili. Ebben e la pazic:nte s ubito dopo le prime introd•11zioni di .ari.a è migljorata n ettamente: è d hminuito l'espettorato e' cadiuta la rf·eb1bre; iè cess·ata la to.sse; è aurmen-' tata di peso . L \esame radiologico mostra a destra 1a presenza di uno pneumotorace colll collasso qua.6i totale ·del polmone. La pazient e n on ha d1sturbi di sorta; l 'esip et-
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CASO Iv'. - Sp. E:rmi11ia, di anni 24 ·da Paliano contadina. Entra aJl'o1&pe·d ale il 18 'ago·sto 1927~ 1.r:i pais·~ato. 11a softferto sp esso di 'b ronchite. J1Uind1·c1 g·1orn1 or sono ru ipresa da feibbre alta a ti~o oo·n tinuo, 1remittente, da tosse co:n esp.etto-' rato e da dolore alJ 'emitora·ce ,d estro. Status : 1ccmdizioni gen erali scadute· dis1pnea i11te11s a; polso frequente; febbre alta ' (37,5-38,5). 1Il giorno dell'ingresso ha intensa emottisi Torace: riduzione di su ono in tutto l 'emitorace destr o, $pecia1Jmente verso la base, ove si ascolta sofifio bronchirule accompagnato da rantoli di ' ' aria ,g randezza. Espettoralo: (quantità giornaliera 40-60 ·eme. ), purulentu, 1etido, ributtante. .N·egativo iper i baci Ili ·di Ko c-11 e ~Jer le G1pirochete. Assenza <.I i fibr e elastiche. l'itnl 'L l'a es7Jlorativa base destra: lllon pifesenzu di versam·ento pleru1·ico. Arpprofonden.d o l'ago si entra n ella cavità gangrenosa, e si estrag.g ono 1pocl1i cmc. ·di ,p us g·ia1'la.stro, fetido, che ha gJi 1e.ssi caratteri dell'esipettorato. n. if' . : n egativa. Uririe: n·egative. J,'a diografia : focolaio d'om1bra intensa t ondeggi ante, non omogenea, ·che occupa quasi tLtLa la metà inferioTe dell'emitorace d estro a l'Ontorni sfru mati e con1fusi, e con una zona èent1 ale lJiù chiara, i·n dice ·della colliquazione del focolaio . (T' edi radiograrn.ma n . 1). l 1 29 aigosto si inizia il pneumotorace a destra con ~50 eme. di aria filtrata, e si continuano regolarn1e11te i rifornimenti, che non .sto ad elenc nrc, sino a·l giorno 5 ottobre 1927. Le jntrodlUzioni si co·m piono tu tte fa1cilmente, e sono bene tollerate 1dalla paziente. Q1uesta 1dOp·o i primi rifo1r.ni1men ti si •se11te su1bito meglio: dimin·uisce J'e·sp·ettorato e·d il s·uo ·f etore car·a tteristic·o , cade la febbre; cessano le emottisi che · atVe•v a; aum enta ·di peso. I ripet·uti esami rad:iiosco1p~ci mostrano la presenza dei segni ·di umo pneumotorace a destra con ico1•lasso di tutto il polmone, s p ecie della ·su a iporzione inferi ore. La .p azien te mi·g liora se•m pre rp iù : cessa del I utto l 'e51pettorato, no:i1 ha più febbre, n1è tosse; e viene dimessa complet·amente guarita il 1giorno 5 noyen11bre 1927. La radio·g rafia eseguita il 10 novembre 1927,. a 25 gior11i di distan za dal1l':ultimo pneumotorace, mof:tra Clhe l'aria intr.0 dotta si ·è .ri-as·sorbita, e che il polmon e destro si ·è riespanso co·m·p letamente. Nella iorn·a ov·e era il foco1aio gangre11oso r esidua110 delle piocole rnaechi e irrego~ari a 1c ontorn i ·srfrumati ·e da cui parton·o dei tra-ilei· c11 c 1n cru·a lohe rpru11to tC.Onfl uiscono. Juesti segni <leb·b ono essere attri1bl1iti ad un processo cicaf1riziale del pol1mone. 1L a forma d ella gail:)bia toraci·ca si è ipoi mantenuta normale. (Vedi radio1
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gra1nnia n. 2) .
Ho r i·visto la paziente n el meoe di :marzo, e l'l10 troYata in ott1me condizi.oni 1ge.nerali e locali
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J L POLTCLlNlCO
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** L~'USo
d el1l'oleotorace nella gangrena ipol1no11are non è n'llovo: ip.rimo è stato l'amtore stesso d el metodo, Bernou che, come ho già ,detto, l'ha adoperato con ~uoecesso in un caso di gangrena. In s·~cruito M. M. C·a ussade, Tardieu et Rose:nthal hanno descritto Goltanto un caso ,di bro:nchite gangreno·s·a c!h.e non ha risentito alcun benefi,cio dall'uso dell'o léot-0race. Per qu,el c.he mi r~sulta nesStUn altro caso di ga:ngrrena 1de1l ipolmone trat.. tato con l'oleotorac·e trova;si citato nella lette1
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FASC.
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torace :\on soltanto questo l1a d'allito nell'azione meccanica comipressiva dell'olio, come ci ripro111etteYamo da1l siuo uso; ma ·a111che nell'aziòne a11tisettica, antiput1rida e balsain1ica idel gomenolo introdotto in noteYole quantità. L'olio che è un .m ezzo 'l iquido pesante noJ.\ si aidatta corne l'aria e non si insintUa facilmente fra i foglietti più o m eno .p ermeabili del cavo p1le·urico, m.a tende a racc.ogliersi in basso graYando sul diafra4m ma che si aibbassa, ed .. esercita 'Una azione collassante s·ul 1pO'lmone limitata soltanto alle porzioni inferiori di questo. Ap-
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Radiogramma n. l, eseguito il 19 VJ,J I 1927, prin1a del pneumotorace artificiale.
ratura. Io ho volruto per le rrugioni già esposte praticar.e l'-0leotoraice in d1ue casi di gangrena; ma i risultati di questo metodo di ctJ:ra, come risulta dalle storie clintc'11e ('Vedi caso I e II ), sono stati assolutamente sfavorevoli. Eppure 110 cercato di l1sare la maggiore prudenza, preocCtllpandomi di rpn1ctere i1 metodo il ·m eno brutale possibile; ossi.a ir1troducenclo prima dell'olio, 50 eme. di gas, iper icrearn1i runa camera d'arin di sicurezza; eppoi iniettando, invece di uno uni.ca <lose nlassi va, dosi rai\°l\'icinate e n on alte di olio goonenolato (no11 più di 100 eme. alla volta). ~1a le malate sono d eced'Ute $enza che l'evoluzion e ùella malattia sia stata in alcun modo inflnenzn.ta o almeno arrestata dall'ol eo1
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pu11to perciò l'oleotorace detenmina spesso nei ipazie11ti sen·so di peso, di stiramento, e qualche volta dif\ficoltà. del1Ja res·p irazione. L' uso 1dell'oleotorace, contrariamente al pneu111otorace, r ende -certan1entl~ poco utilizzellbile il controllo radiO'logico, tanto jmportante nelle maJattie del .p olmone, poichè l'olio non ~~endo traSJp~irente .coim e J'ari a, Yi en e a nascondere. oontP 11ei casi ·m iei, le m o·dificazioni e gli eventuali spootamenti che subisce jl focolaio morboso, specialm·e11te quando questo è localizzato nelle porzioni inferiori del polTnone. Non si può neanc!lL~ sorYegliare e seguirr radi o1ogicamemte. çon1e nel pn ewnotorace, il grado di <:olla.sso del l)Olmo11r•, 1)oicl1è co11 J'oleotoraiee non si Yede,
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XXX\', FASC. J8J
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SEZIONE PRATICA
com e quando si i11s1uffla aria, la linea n etta di d en1arcazion e 1ìra margine del polmon e co,mipresso e spazio pl eurico. I valori del-le pres-sioni eDJdotpleuricihc p,oi con l 'oleotorace non credo siano molto atten1di1bili e sicuri. Inol tre l'o1eotorruce ici impedisce l 'aipprezzam ento semeiotico e ra:di~logico di u n eventu ale versamento pleurico che può insorg·er e nel .corso del·l a cura, e che nat uraìm.ente viene a1d e.ssere 1ma·sc herato ai.meno 'Per un periodo di tem 1po ·d·al mezzo liquido oleoso preesistente. Non voglio di scutere le varie indicazioni di questo metodo di oura ra-c1
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terminate ·daJ.tl'irritazione dei bronchi dO'Vuta aù1' eliminazion·e rd el go me.nolo. Lo s'fav.orevole risultato ch e io ho ottenuto nei •dlue casi di gan1gr ena polmonaJre, è certamente tale c11e n on invoglia a ripetere 1a prova; tanto l>iù che .per questa stessa malattia siamo in p osse~so di un a'ltro m etodo di c·u ra, il pneumotorace artificiale, ch e qua'Il!do è atturubile, è in,d iscutibilmente ben eftco . Num·er osi autori infatti h.anno eoo.ltato questo m·ezzo· di 1o or·a n ella gan· grena del polmone. I mi ei due casi (n . rmr e IV) trattati e gururiti 1
R.a diogramma n 2, eseguito il 1 XI 1927, a 25 g. di distanza daJll'ultimo pneum·o tora ce. •
coman dato da ·a lc uni AA.: 1p otrà costituire per certi, per Besançon aid ese.mipto, ·u n a indicazione form~le d e.ll'o·leotorace il ver·sam en to 1 prurulento tu>bercola;re seconda rio al pneumotorace, ed i ' 'ersaimenti secondari ~m·ente infetti; .cer to è c1he per molti •altri autori (Léon-Kind1b erg, P issavy ecc.) tale meto1<lo di oura si è ·mostrato negli svariati 1casi nei qu ali è stato raccoman·dato, assolutam ente inattivo e molesto. Ed ·a parte la ·d tscu t1bil·e u ti.Iità 1 d 1 ~ll'oleo,toraice, questo meto,do non è .e sente dai seguenti accidenti che .p osso110 $0.prav.veni·r e: la ·formazione di un .paraffinoma perstste.nte e doloroso quando del liqu ~do si iVeirsa nel tessuto .sotto·cut,aneo; r eazioni pO.euri•ch·e .febbrili e dolo·r ose, stiram enti di rudere11ze, .crisi di tosise e ·di sofif·o.c•azion e de1
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col pneumotorace, contribuiscon o, di fro·n te all'inisuccesoo avuto con l'O!le.otorace, a ·d·are m·a gg ior e rili-ev-0· 1al valore teorico ed ai risultati pratici dell'in.suif,f lazion e giassosa n ella gan grena polmo'n are. I due rraidioigrammi presentati, uno (11 . 1 ) fatto pri'm·a deoll'inte!'lven to rpneumotoracico, e l'altro (n. 2) dopo, ,docum·entano chiara1nente la eJfic•aicia terapeiuti·ca ·del ,p neumotorace. 1
1Non r itengo giusto che per ev·i tare la servitù dei ripet'u ti riforriiment·i di ar'i,a , s·i debba pref erire, in casi di gangrena, di tuberco losi pol· ?non are, e specialmente in casi d i processi sintisa1~li ad evol1lziorie progressiva, co1ne consigliano pochi autori francesi, il metodo dell'oleotora.ce brwtale e mal controllabile, al metodo del pneumiotorace arti ficiale con tutti i suoi va.n-
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11. POLtCLIN !CO
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taggi e con la garan:=ia che ci è dcila da una lunga esper1en.:a.
NOTE E CONTRIBUTI.
BIBLIO.G R·A FI A.
Osse1·vazioni sui punti dolorosi addominali. (1)
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Prof. FRANCESCO PANCRAZIO (1Pado\·a).
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1. - Da qu·ai1cl1e a11no nell' esa1me degli ammalati ·c l1·e accusan·o disturbi ad1do.r ndnali , r icer co dili1g ·entem·ente la esiistenz1a o no di p un ti clolorosi alla 1p1a'llpazi,one. ·Con tale rioerca, tenendo i)resente l o svolg~rsi di vari e affezioni addominali, mi sono f armato al1cuni 1concetti cl1e ritengo di una rc erta 'Utilità pr.a tica. 1
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2. - Alo u11i 1d ei punti d olorosi addominali di più COlffiune constatazione sono spesso avvertiti dai pazienti anche spontaneamente, Ml.che all'in fuori di q.t1alsia.si manovria operatoria. Va iatta su bito l'•oss erv·azio11e che quand 0 il dolore è av-' viertito an:chie sponta11eaunente non sempre vien e riferito 1oo·n e saittezza al l);un to clO·Ye co11a ipa.11p azion·e &i 1prov.o ca il .d olo.re. 1
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3. - Sono 1d 'ac·cordo col Tadélei, 1cl1e ha scritto un ·belliiSsimo lavoro sui p1unti dolorosi addominali provocabili :alla pression e (vedi G'lOrnal e del "P.fedico pratico, 1926, n. 6) , che ai pt1nti dol orosi bisogna dare un Yalo1 e 111.olto r elatiYo se non esist,ono importanti sinto mi concomitain ti. Ed io aggiungo •Che tale Yalore r elativo è n1aggiormente spie~a·bil e nelJ '-esam·e d elle •donne, dove an1cl1 e piccole affezio.n i deJl'.ap pare.0chi·o sessuale poiSsono dare luogo ai ·p iù di versi p.u nti d oloro si, anch·e a distanza. Certo il valore d ei pn11ti a distan za (come 1pun.ti fr enic,i cervi1cali a1el le a'ff•ezioni •epatiche .e 1s pJ eni·oll'e, p unti pielitici nelle aJfrezioni r·enali) 1è molto s carso. / 1
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4. - La ri·cerica di un puntlo doloroso può esse.re aid 1un p 1rimo e·sa1I1e negativa, v-iceversa ·p os itiva ad t1n secon do esame e tanto più p o itiYa in quanto dopo il J)rimo esan1e il dolore può essere avvertit o aniche spontaneamente. 1
5. i rpuò dire cl1e n on , .i è punto d elradd om e che, diventato doloroso , non sia stato eleYato a dignità si 1,~omatologica per l 'affezione di tin dato organo .p rofondo. Così che siamo da\·anti a ù tinia tale varietà ch e , e flUò riuscire di elegante esercizio sem·eiol ogico, -ci lascia p er ò spesso intCerti Bulle d·ecisioni 11ecetzsari e, a n 1ch e coi lil10d erni su ssidi di esan1e. 1
Pubblicazione Indispensabile:
Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI Dooente dli P atologia, Ch irurgia, Cl·i nioa. Ch irurgica. e Medicina. Opel'a.tordia. nella R. Università. di Roma.
PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del p r of. Roberto Alessandri . Un volume (n. 16 della nostra. Collana Ma.nuadd del • Poldclinioo ») di pa.gg, IV-452, oon 225 figure .intercala.te nel testo, nitida.mente stampato su OS1rta eemipat.J.nata ed a.rtistica·mente rilegato in piena. tela inglese, oon in· iiCTizioni sul piano e sul dOll'Bo. Il libro è elaborato oon orite:ri di aeeoluta pra.t:ncità., e oorrisp<>nde in tutto e.Jle esigenze odierne dei medici chirurgi condotti, dei giovani la.urea.ti e dei laurea.ndi. - Prezzo L. 5 6 - Per i noett'i abbona.ti sole L. 5 2. Inviare Vaglia. all'Editore LUIGI POZZI - Via Si&tion, 14 - ROM.A.
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J.'i1n portn n za to pog ra Aen ùei vari pu11Ci d~ · cantati r1spPtt0 all 'orga110 ritenuto a.mm.alato,.. \'iPne di111in uito. per d t1e ragio11i: a ) cl1e, date le n1oltepJici ,·a1 i età anaton1i che e patologi(·h ~ il G. -
(1) Com11ni1·azione al XXXIII Co11g1esso d i \J t dicina Interna (P a r1na , 1 -10· '~7. , ..
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SEZIONE PRATICA
pur1to doloroso non 1seu1pre 1co.rriSfponde all'or. garro realmoote a.m1maliato; b) che ad uno stesso organo ammalato sono stati assegnati 1punti di· Yersi a ·seoon·da dell'opinion·e di vari ricereato:ri. Ad esem1pio rl p'llnto diaframmatico (·Gueau de :l\ilu..ssy), ii (punto della ;region e m edia della parte inferiore 1del corpo 1dello sterino ed il p•u nto frenico oe.rvicale sono s tati tutti e tre 1de.can-t.ati per la diagnosi di ascesso slllbfr enico. Così pt1re si son·o iportati in ·c ampo molteipliie.i punti p er la diagnosi di :apjpen clic1 te (pur1to di .l\tl ac Burney, di 1Vl orris, cli Lanz, di Jalaguier, di CJ:wdo, id i Munr·o). 7. - Constatato ·u n rpunto 1doloroso alla pr·essione, io tro·vo m olto utile procedere nel modo seguente. Sol.levo con una mano la ma~sa muscolare e ricerco se tè dolent.e. Sia <> no dolente la maissa, sp~ngo 1un dito al disotto id i essa p rofondamente verso l'organo incriminato e tengo conto se cprovoco o no 1dolore. Tale artificio di tecn ica l1a p·er me ·alto ' 'alo.re. La dolen z1a dell·a 1nassa nnus·colrure non 1coin.cid ente 1con do1lenzia ·dell'organo mi l)'ermette il sospetto di u n r~um.atismo m11sc0Lare (tutt'altro che r aro) o di una nevDalgia indipendente. ~on escludo lJerò 1ch·e Ja massa 1pos·sa essere <lolente pench1è i n ervi dliYengaino sensibili in seg1.1ito a lla lesione dell'ongano pirofondo o 1percl1 è esista u na r eferenza 1ùa punti di sensibilità profoncla. A.d ogni m odo io tro\'O subito opportuno l'·u·so di rimedi samp1ic.i e spec.ia.Jmente di :preparati sa.li cilici tanto .local.m ente •che per os od al caso l '~pplicazione di un rv·escilcatorio. 1Più idi qualche volta ho ottienuto •esito i.nsiperato ed il chjariJIDento di tma situ·azionie ipTeoicou.p ante, aincl1e perchè era in ·dis0U&sion1e u11 intiervento. An1che r ecentiem ente (lOYe\·a e·sscr~e GpPrata per arpp endicite ·u n·a sig11ora. I IJtl'eparati sali1c11lici hanno fatto scomparire i.l c'la:ssi·co pui11to di 1:VIac ·B·u rney insieme 1a quello di Lanz. 8. - ·La iptosi ·dei viisceri in ,gien·er e, quella ·del1o stomaco e del r ei1e in specie può giustificare. la presenw. di un pur1to dolor0:-;o. Ho notato cl1e un punto rd olor oso aJla parte 1nedia dell'epigastrio che per la sua insistenza aveva fatto diagnosticare un'rulcera gasttiica (an cl1e per un reperto ra<liologi1co p1r essoc11.è prob·at.iYo) scom•p arve co.ll'a'Ppltcazione dii una adatta f.ascia el:aJstica di sostegno. Collo stess.o rrn•ezzo 11'0 ve1duto s·com1parire un rpunto do.lor oso ureter·ico so.pra51pinoso cl-ve aveva fatto 1pensa.r.e ·ad una grave les.i.·one r en:ale. 9. - Ancel1e la s tiip•si cronica ,p uò mantener~ qualc·h e rpunto idoloroso , perfino ia di:stan za. Gli abituali J·assativi pooo influiscono e 1quindi fa nno de·vi-a!I'e l'attenzione dalla vera caru sa e sospettare lesioni di qua.~che altro organo; bisogna che la 1
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sti1psi isia vinta ,con m·etodi razionali, sui quali è irrnrpossibile per m e dilungarmi quì ed allora si n ota la s·comiparsa del dolore. 10. - :Un 'alterata ;funzione del sistema neuro· Yegetativo 1pruò p ro,v ocare la forrnazio11e di pun·t i d<>Joro si viari così da far credere all'interessa.. m ento 1di qua.lch·e organ o 1p r·ofondo e ,p or tare ad tnterventi inutiJi se n on dannosi. Si tratta spess·o di simpatiicotonici; p·erò an.che vagotonici ipoissono 'esser~ n elle stesse con1dizioni. '!,a li amm·alati traig.gono van taggio 1d a cure sp·e· c:iali, st111 e qual i lili sono intrattenuto nel 1926 al C·ong re~:;o dj l\i1edicin,a Interna in Padova ' in 1u na .c<>muni.c·azione « ulteriori osservazioni sulla d'iag·n osi t~ terar1ia rl el le sindromi neuro-ve1
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getative
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S . ..<\NTONTO ABATE - PONTREMOLI Dirett. e Ch'i.r. Prirrn.: D·ott. Prof. ·G. FANTOZZI. OSP EDALE DI
Sop1·a un segno che facilita la diagnosi di ernia crurale strozzata pel ·do:tt. UMBERTO BUTTINI, as1sistente onorario. L'ernia crurale non è sempre fé!Jci.J.e a diaignosticare, ffi81ssime nelle donne obese, nelle quali rappresenta un incomodo fre·qiuente ed ·è spesso irredu1cibi'le o quasi. La difficoltà diagnoE.tica 11a relatiYa i:mportanza e 1p uò essere in un .mo·do o in un altro superata quando la tumefazione ifemor1ale è affatto indo·l ente. L'·as1sen za del do1'ore di1nostra che l 'ec11i.a, se pure esiste, è libera; ovvero (come :ar,caùe il più rdelle vo'lte) è co:Stituita da una. massa lipomatosa com[)r endente un pjccolo ..s·élJcico di~sabitato . Ma .qruando il tu11nore è dolente l'iJm,b,a razzo è tnJ.vo·l ta gr an,di1s1si.mo. Di fronte a:lla so'la 1p·os stb1ilità di uno strozzaT'..10nto erniario non c'è infatti ternipo da perdere, giacchè è notiss.imo come n on ostante La fallace benigni1tà della r i.m anente sintomatolog·ia il piccolo t L"1more dolorabile porta co11 sè n ell 'ansa , parziial1nente o totalrric~nta incan1erata, precocissime l esioni distrutti ve. È inutile rch·e io r~peta qu.a nto è sicritto nei trattati C'i~ca l e olbibi-etiv:ità ohe rp·osson o essere uti·l i per 1a di~gn osi 1diff erenziale; dirò eh.e qu1ando è m1uta la ianamnesi (tmn·err·az.i·on e antic·a, di volume modificabile: = ernia) e quoodo ·l 'inizio (b1rwsico nelJ' rudenite ma n on già J.mprovviso colme nel1'ern·ja 1&trozzatia) 1è incert·o fr.a l '•una e l"altra affezione, n on aibbiiamo n es.S1Una baise ·pos si1bile di gi•udizio. !La ricer ca del :peduncol·o che si lélJPp:vof·onda sotto 'l'a11cata f·emorale, indizio ccmsi1d erato fra i più tmiportanti che J'.e same ·Obiett>ivo 1può ·Of·frirre, non
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IL POLICLINICO
può bast.are: anzi pe1· la dolor.a.bilità e fissiità della turrnefazione molte volte non è n eantc he iileva.b ile. . on•o queste le circostanze in ieui i :trattatisti sono d ' aocordo nel dire 1c he la gi.u sta di•stinzione fra ern1i·a cnurale strozz·ata e tuu:nafazione' a0utJa del gan•g lio •di Clorqiuet 1è d1Jflf'ici'li·s sima (TacLdei, Trattato di Di1aignosti1ca 1Cl1il"urgi1ca), e, siocome sar.eibbe trop1po 1girave atten°dere la co·m1p arsa d•ei . sintomi ri'flesi..c:i, si cons·iglua 1senz'.a.}tro (Forgue) <li intervenire esip1orattviamente anche n el ·d·u,b bio. Ora ii.o h·o osservato al1cuni casi di 1questo genere n·ei qua'l i .dal mio· -p rimarto (Fantozzi) ho vi:Sto fare sempire la diagnosi .eisatta. ·E gli si valev·a d ·j un segno preciso e costa11te che 5arà forse noto 1na non trovo riferito da i1essun trattato per quanto i11i .sernbri assolut.a1nente prezi<lso. Questo segno è b<tsato sulla attenta rir.r.rca della t5ede di dolorabilità in rapportc alla tumefazione. Colla ip·r ess1one digitale quando si t.racta di adenite si provoca un dolore che è più o m eno sipiccato ma uniforme su tutta la tumefazion e e strettamE:nte li1ni · t.ato a·l l'àmbito della tumefazione. Qu·a ndo si tratta inve·ce di ·erni•a la dol0Ta1bilttà sul turnore (spec i~ lrr1ente se assai ·vol u1r1i11 o·so) l1a un inassirrn.o cli ac1uziie s1ul 1po1o .super~ore, te inoltre si trova sem'Pre .co·l dito un p1Unto s·quisita.1II1entle doloroso 18.Il'Ol1e fu·ori della t·um·ef1azi-one, a monte, al disopra 1de11' air,cata, n·e1la regione che ~11'in•gr·o·sso corri'spondeTeblbe dall'ad.d·omc alla porta erniaria. EJd è io·g ico e an.a tomicamentr esatto ·che qu·esto dolor e esista c-ois tantemente e precocemen .t e. IJnfatti J1e turbe indotte dallo strozzamento erni1ario, .anche se soltanto 1ci1rc·olatorie , 5j r1fleitterai1no pri1na di tutto .e s·opra tutto suìl 'iruf o•ssamento pertbon·eiaJ.e .e 1sui rvi:sceri (intesti• no pizzicottato p arieta.'lrrnente, .bni·gilie d 'oment•o, ecc.) intE:·ressati nell'ernia. 11 controllo delle condi zioni cli 60ifferen za sarrà più ìfacilie e più evidente dalla iparte 1iell'.addome, il qu·a Je ra.ppre-senta la sede di irradiazione d el dolore e ·dei. disturbi, cl1e n0n dalla parte della coscia ove il clito C'sp'lorante cl1e .co1r1pri1111e il 11um ore cl'ura·le è per idi più ten·u to lontano d al sa'cco erniario (e l l O conteniuto) da quelle ri·c ch·e 1I11asse 1~poma tosc che e~istono ·quasi coim e un·a reg·ola. Credo a11zi che questa sia la vera raigio11e della abitiuale J> OC~ cl1iarezza dei sin.t omi obiettivi presentali clal1'crni a crt1ra1e. I l segno ohe io inetto in evidenz.a è utile non solo nei r jguardi dell'ernia crurale, pt1ò servire ancl1e in certi casi di diagnosi differenziali non comuni n è sem•p lici fra ·ernie ingiuinali strozzate r~d affezio11i Yarie della sf efla jnguino ...scrota'le. (Orchiti i11 te ti<:olo ectopico, tor ione d el testicolo, flogosi di ,-eccl1io acco p er comipression e da ra tti,·o cinto. :flebite in .g ozzi di Yaricocell'), 1
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PROLUSIONI. Il compito, i limiti e il metodo della Pa· tologia speciale uel formare la cultu1·a chirurgica del futuro professionista. Prelezione all'stnno accademico 1927· 28. Prof. G I NO BAGG JO, titolare di ·P a1bologia chirurgica ;1ella R. Università di Cagliari.
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XXXV, FASC. 18]
flo1g osi SYi1'u:pipate in cisti del cordone o <lel canale di Nuck ecc. ). In un rnJ,o precedente lavoro (Butti·n i, « Sulla Torsione intrav1aigina•l e del testicolo ». Spezia, 1'i.p . Argir.o;ff•o, 19-26) ho in·sistito irufatti s'Ull 'in1p0Ttanza ohe questa dolora1b ilità con i caratteri {}.e,s1critti (piiù s1pri•oc1ata a l ipolo suiperi·oire e dimostrabi1l:e anicl1·e ·i n un 'P'unto verso l'addome, n et1.arrnente a1 di fuori .dell"aimbito della e.s p1orata tu:m·efazione) .p1uò a·v ere se rpresente o mancante •p.er- -la ·diagno:si dirf'fe.r enzi,a le n·ei casi in·c erti di torsione intraJVaginale del testicolo.
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Un gj ovane Professore di Patologia generale al qun le accennavo, tempo addietro, il mio recente 1propo5ito di compendiare la materia di Patologia c:l1ir11rgj ca secondo una distribuzione alquanto di, ·ersa dalla usuale, rispondeva, con parole c·l1e traducevano - a. loro volta - un maturato giudizio: r~rto c he una buona distribuzione della infl.teria è di grande aiuto p er l 'insegnamento. Riprendendo quella con\rersazione, io aggiungo .ora· e .per dividerla lra materia , d':i:n~.egi1amento, bisogna stabilire prima dove cominci e d·ove finisca. Sem·b ra un bisti.c cio ma è una ' 'erità palmare. ~iente di più difficile che troYare in due corsi universitarii paralleli, non dico lo stesso indirizzo scientifico, ma la ste~sa concezione di programmg. E vero cl1P all'jnseg11amento uni"versitario non si Pllò rl1iedere di più .che la 1preparazione allo studio per la vita. Ma .quando trattisi di una it.a professionale, dovrà ben comprendere le nozioni fondamentali che n.e.gli svariati casi dPlla pratira hanno applicazione co~tante! E se un medjco non l'avrà appreso a Scuola cbe la d eter• n:Jnata malattia è sostenuta da quel dato micror· ganismo e cl1e, per aYere questo le note pro· 1prietà ambientali diffusive e patogenetiche, è efficacemente combattibile in una data maniera e non in un'altra, quanta fatica non gli costerà J'apprenderselo poi da sè, tra le difficoltù delJa pratica? E quanto danno potranno subirnP i suoi affidati per ta1P ritardo di apprendimento~ , 1
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ShZIONE PRATICA
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a que$tO proposito, non isca11dalizzatevi, cortf!si uditori, di tanto mio p.essi111ismo; perchè è 1proprio così, In un corso che anche ufficialmente si può ridurre a 50 lezioni e ch·e spesse volte - per cause e~tran ee alla buona volontà dt chi insegna o di chi Ya a Scuola - ne conta molte meno, una parte del programma - sia pure rongegnato organicamente - deve essere sacrificata. Tanto pii1 facilmente la si sacrifica in quei corsi che sono cli pr-e parazione diretta ad altri succe$Sivi. Ciò che non 110 potuto fare io lo farò. il mio Collega, dj ce l'inse.gnante: quel Colle~a {'.he alla materia del mio corso deve in ogni cnso riferirsi per sYolgere il suo. ~'1a non è la stessa cosa, Voi com·p rendete, ri cordare, ad e~effilPiÌO, nella illustrazione del flen1mone, che esso è soLStenuto, il più delle volte, d& stafilococchi, che altre ·volte, misti agli stafilo- vi si trovano degli strepto-cocchi e che i suoi abit nali caratteri clinici si mutano fino a tanto da ri$ponclere alla presenza di gas quando, oltre ai piogeni si trovino fra i suoi germi causali degli anaerobii o degli altri aerobii gassogcni. Non è la stessa cosa - dico - ricordare semplicemente questo e premettere invece c.h e co~a sia uno stafilococco, che cosa una streptococco, perchè siano ger1ni piogeni, quali altri germi agiscano come questi da piogeni, che differenza passi tra ae- ed anaerobi.i, quali varietà di questi si conoscano, dond~ la loro ,p rovenienza, quale la loro azione. Se nelle mie lezioni jo mi liimito ad a·ccenn are a qu e~ti nomi ed a questi particolari e voi non li avete già appresi, ecco stabilite le condizioni che ho richiamato prima, di chi deve poi far da sè e a spese degli altri ,cl1e .g li chjedono invece soccorso. E se io, per colmare la deficienza, mi soffermo a farvi della batterioiogia e trascuro le alterazioni anatomiche e la sintomatologia che ~ono guida alla diagnosi per la cura, vi mando a ch1 vi chiederà ·di riconoscere un flemmone, senza che voi sappiate che cos·a esso sia. E se, per .cornpletarvi a questò modo il caipiitolo ~ulle infezioni, trascuro di dirvi che cosa .sia un 'ernia, q·uale la sua costituzione anatomica, qµali i suoi sintomi e le ,p ossibilità delle sue complicazioni a seconda della sua sede e della sua varietà (perchè il tem,p o è quello e non di più) obbligherò a in~egnar1vj Patolo1gia il Clinico che deve insegnarvi invece a diagnosticare e a curare. EguaJm.entP. sare·bbe incompleto il mio insegnamento sui flemmoni - pure comprendendo etiol101gia, anato,m ia patologica e sintomatologia - se, dopo avervi detto che cosa è clinica,mente il f1P1r1mone, non vi dicessi: oltre ai .caratteri generali che ora conoscete, il flemmone de11a mano 1
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ha questi caratteri particolari e il flerrumo·n e del collo l1a questi altri, cl1e sono diversi dai primi, anzi: al collo .stesso vi 1sono varietà rn·u ltiple d:i I localizzazio11i flemmonose, ciascuna delle quali ha qi.1esta diversa origine e que~ti sintomi propri. Alggi ungete, Signori, che si ·drunn.o dei casi di programmi incompleti e ripetuti. Insegna batteriologia il Patologo gener,ale o l',J,gi,enista e la ripete .per la sua parte il 1P atologo chirurgo. In 1al caso il sacrificio di rp1rogramma è tanto più do· oroso in quan to aggravato da peraitemp·o·! Ho accennato a rapporti fra Patologia generale e Patologia chirurgica. I .a prin1a difficoltà di precisarli è data dalla va~tità dei confini della Patologia generale. Ma una lSeconda - e non meno :iimportante - con si~te n el fatto cl1e le Patologie speciali sono per se stesse intese in modo molto indeterminato: con grand e confusion e (e danno, mi permetto di aggiungere) ·della comple~siYa preparazione m edico-chirurgica. Cl1e bisogno c',è de·~Je Patologie speciali (mi. chiedeva un altro C,ollega, Clinico, durante un'altra di quelle conversazioni a1michevoli che tanto giov·ano ad approfondire spregiudicatam.ente delle qnestioni le quali cattedraticamente sono soffocate invece dagli interessi di persone e di principio o di cosidetta tattica accademica) che bj~ogno c'1 è ,a.elle Patologie speciali quando la lezione di ,clinica è tutta una lezione di Patologia? D'altra parte mi sovviene la lettura di una « lezione di Patologia medica » la quale cominciava con le iniziali del malato e terminava con ' l'epicrisi. No - Collegl1i miei cari: amici o non ami·ci, noto o ignoto che io vi sia. So1piprimete pure, se vi. pare, i corsi delle P atologie speciali, intendendo che il Clinico possa e debba insegnare Clinica e Patologia: ma mettetevi bene in mente che la Patologia è Patologia e la Clinica è Clinica. Ed è proprio Patologia speciale medica quella che dovrà ins,egnare il Clinico m edico, Patologia ~pP.ciale chir11r.gd.ca .quella che dovrà insegnare il Clinico cl1irt1rgo se vogliono sopprimerne i rispettivi insegnamenti separati dalle cliniche. Non è dalla Patologia generale nè dall' Anatomia patoJ ogica che essi 1potranno salire direttan1ente alla illustrazio11e del malato di cui si servono allo 8Copo di insegnare per quali ·vie si gi l1nga alla diagnosi e come si .cu ri. È vero che il mio cordiale nernico delle patologie era :un rClinico di specialità e 1che nelle specialità, per la limitazione dellà materia è pi11 facile assolvere al duplice compito della patologia e ·della clinica, ma non s'accorgeva egli che, mentre illustra nella sua l ezione la malattia di
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IL POLlCLINICO
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cui il suo malato è affetto fa soltanto della patologia e che la 1parte di clinica ~Yolge soltanto quando dica perchè il suo malato ha .quella malattia clj cui p·arl.a. E se ·voi Patologo speciale mi raccontate ohe il tal dei tali ha questo passato patologico e presenta questi sintomi i quali depongono per quella determinata malattia che si cura a questo modo e ·di c11i voi avete controllato la diagno~i dal1'.esito della cura stessa, io \li domando: di grazia, che ci sta a fare il Clinico della Vostra Facoltà? Djte che questa conta una duplice clinica non una Patologia speciale ed una Clinica. In un progr.winma bene aggiustato, di studi con.cat.enati ed integrantisj, un Corfo comincia dove l'altro finisce: .senza lacune, senza ripetizioni, con le n ecessarie critiche riassuntive, con gli opportuni richiami e le nuove trattazioni. In un .con.gruo programma per Medicina e Chirurgia, il Patologo chirurgo circoscrive dapprima l'opera sua al genere dell e malattie che deve trattare. Que.sta cernita degli argomenti di trattazioni~ implica già un criterio d i~crimi11ativo n on trascurabile, perchè i ·campi d'azione riS/pettivi del chir1rrgo e del n1edico si confondono e si sovrappongon o. Ieri il medico teneva esclusi'Vamentt:1 per sè il malato di ~lcera gastrica, e il calcolosu a.elle vje biliari che ave.s~e sonpassato l'accesso colico si limitava a man.darlo alle stazioni idroterapi che. Oggi, quan·do veda ·Che le sofferenze del primo non cessano dopo un certo tempo di opport11no trattamento dietetico e medicamentoso o cbe gli si ripetono le ematemesi e le melene, e quando si sia. per~uaiso cl1e, nonostante le periodicl1e di scj.p linate sommini strazioni delle aoque min e:rali P le prPscrizjoni del vitto, le coliche del se.conclo persistono e si aggravano con ten1(per.at11re febbri]i e con ri6entimenti ~ocali dell'addome, ~P egli è aYveduto ed J1a una istruzione moderna, in questi casi almeno li manda tutti e ctue i suoi m·a lati al chirurgo. Vj sono ancora dei rinomati mGclici che 6i covano (per cosi dire) il loro appcndicitico fino a quando non abbia i ~egni dell'inci p] ente peritonite; ma è vero che ciò non è 11it1 comune tra medici gio·Yani i quali fin dai banchi della Scuola abbiano appreso le funeste -conseguen ze di tal e procrastinare e $ann o le rP-sponsabilità che si assuim ono o per lo meno il òanno (professionale che pOS$Ono ·a vere dal co11dl1rre da soli la cura di tali malati anzicl1'è cl1 ieò ere ~ul1ito il git1dizio ed eventualmente l'opera 1el C:ol1 eg:t chirurgo. Il Pat olo~o cl1 irurgo ha dunque da sYolgere t1n progr1n1n1a che effettiYarnente \'a sempre più a.e · crescc11closi, ma ~e lo dovesse stabilire in base a1]'elenco puro e s0n1n1icc cl<'l1e malatti e che il -
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chirurgo cura, ingloberebbe ancl1e ciò che altrettanto effettiva1mP,nte esorbita invece dal suo campo di insegn·amento e per cui basteranno allo stesso chirurgo le nozioni ·d i Patologia apprese dal Pa tologo medico. Poichè - disgraziatamente - un certo numero di interventi è seguito da complicazioni broncopolmonari o 1p·erchè nella tubercolosi 1polmonare si ottengono dei buoni risultati dalla toraco-plastica, si potrà chiedere che il Patologo chirurgo illustri allo studente la bronchite, la polmonite, la tisi del polmone? E, supposto che i tentativi già eseguiti di modificare operatoriamente una stenosi della mitrale trovino fo11·d amento e praticità di applicazione come l'ha tro·vati l'em·b olectomia, ,p otrà (p-ensare il ch irurgo a trattare nelle sue lezioni i vizi di ct1ore e l 'nrterio ·~clerosi? Sulle stesse malattie del sangue egli dovrebbe allora diffondersi, })Osto cl1e il medico gli chiede di prflt] care delle trasfusioni sanguigne per anemie croniche e che un ittero emolitico, una porpor·a emorragica., possono, in determinate condizj oni. cau~ali, essere rnigliorate e guarite da una tempesti va splenectomi.a, come lo è un Banti! La cultura del futuro cl1irurgo si fa, non tanto assicurandogli ·l a conoscenza ·delle malattie chirurgich,e, quanto facendo.g li vedere la Patologi a con. l'occhio del chirurgo: quell'occJ1io che il Patologo ·d e,re sa.p ere aprire ancl1e nel futuro medico, anzi 1p iù in questo che nel futuro chirurgo: perchè questo, che vi ha attitudine ed amore, vedrà poi da sè, quello: o si e~ercita a Yedere finchè ha la mente agile e nu0va o non YI vedrà più. Il pro gramma di Patologia chirurgica si formerà s11lla base delle m.alatti e per le quali la cura chirurgica è l'unica cura: quelle malattie . gran parte delle quali costi•tuisce la -cosidetta Patologia esterna, ma che in parte formano pure la Patologia viscerale: ne so110 e~empio l e occlusioni, le suppurazioni viscerali, i tumori cav1tari. CoffilP·r enderà inoltre le affezioni per le qu.ali l'opera del ol1iru rgo offre l'unica possibilità di cura radicale, ma non l'unico mezzo di giovamento; e in questa parte del programma sembra mi ovvio da.re la preferenza a malattie che possano a~suim~re improv\isamente i caratter: dell'urgenza (come è n el caso dell'appendicite) per subordinare il resto alla disponibilità del tempo. Di questo r esto dovrebbe occurparsi senz'altro il P atologo medico: in ogni caso non mun· c11erà la po~sibilità di supplire coi richiami che ne far:inno i <:linici. Nonostante le assennate restrizioni. hiso!!nn convenire che il la roro da compiere è abbouda nte e difficile. :\la sarebbe ancora piana in1-
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SEZIONE PRAflCA
rrc~a
se, una volta titabilito il programn1a nei gt?ncrc delle malattie da insegnare, non rimar! es~e Ja possibilità delle discrepanze cui acce11. na \·o prima riguardo all'interpretazione che il Patologo 51Peciale deve dare al .p roprio in&egna!!1en tJ: qnPlla interpretazio11e per la quale il suo sia un co·r so di pura Patologia e di Patologia speciale : diversa dunque dalla Patologia generale e dall'Anatomia patologica. Il mio concetto a tale proposito risulta già abhac;tanza chiaro da quanto ho detto e volendo aggi ungere dell'altro dovrei pre$SO a po,co rtpetere quello che ho esipresso in passate ocçasioni. \l a 1r1i ripE-to vole11tieri, perch è ·qu:esto è fo r se il punto pif1 oscuro dell' argomento che ho preso a svolcrere. Quando $ia detto (con le parole che ho usato poco prima) « insegnare a conoscere la rnalatt1 a n può essere detto tutto: perchè la malattia non ~ il malato, perchè non è la malattia la causa cl1e la detcr111ina, come non lo è il pezzo 'lnaton1ico che 1porta le traccie organiche delle a\-Yenute alterazioni, e p erchè è facile comprendere che ciò che manca ancora oltre la causa, oltre lr alterazioni anato1nicl1e, è l'illustrazione <lei c;intomi ohe si J)resentano in vita, ricercati nel loro inizio, seguiti nella loro evoluzione, ria$· sunti nel1'esito cl ella malattia stessa. 1
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>;on era giusti.ti cata allora l'ironia con cui il giovane Patologo generale diJceva n ella nostEa conYfrsazione che spesso le Patologie speciali s1 forn1a110 aggiun!!enclo all' .~natomia patologica i sinto111i ·:lìnici! ).la egli ben faceva risaltare con riò r11e di,·erso è l'aggiungere dal fondere ed im· m erl .:is i mo. re. Oggi l" ..\n::i.tomo-patologo non si limita alla sezione e i1emmeno alla pura illustrazione anato1nica deJle alterazioni che riscontra. Ne ricerca le cau~r. dicr del m ·eccanismo col quale 11anno agito e - a seconda del s no abito di studioso aggi11nge più o meno ancl1e dei sintomi che devono essersi presentati o commenta, sul controllo clel reperto, quelli che il Clinico gli 11a letto 1dalla sua storia. )fn f:'l ,.,on ciò della Patologia speciale? P 0r n1en1e affatto. A 1p arte la considerazione che in certe malattie non si rhscontra, sul cadaYere, c11e ben poco o nulla delle alterazioni con statabili in viYo (che ci può dire di un'·ernia - se pur giunga al tavolo anatomico - l'estrofles~ ione del peritoneo dimo~trabile dall'interno del1a ca \·ità. ·ad dominale? Ci dirà della disposizione dei tessuti: che lo stesso patologo ohirurgo pone a h.ase fondamentale delle sue trattazioni e cl1c ancbe nel significato anatomico si può stucliare all'operazione meglio che all'autopsia. Ma può dirci d ella t11mefazione che ne consegue,
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d ella facilità o me110 con la quale la tumefaz1011e · a11rpare e scompare, dei fenomeni eh-e accompagnano queste modiftcazioni della tumefazione er11iaria, •della e·Y entuale im.p 10ssibilità di .contener1a, ecc.? E cl1e .cosa possiamo c·a pire del grado di una ptois i gastrica per vedere lo stomaco a ventre aperto in un cadave·r e .quasi c·onge1'ato, o di un piede paralitico, <ii una safena varicos·a .e di altre affezioni $imili studiate sul ca-da vere?); a parte - cl ic0 - la differenza con la quale l e stesse alterazio11i organiche ~i pres·entano nel cadavere e nel yjvo, le alterazioni funzionali si potranno arguire all' autopsia, ma no1n illustrare : a quel moido· nel .quale il Patol ogo sp.e cia1 e richiama alla mente le alterazioni studiate dall' Anatomopatologo senza per ciò fare dell'.l\.natomia pato. logira. Anzi: egli ha un vantaggio a questo rigu·ardo (e non intendo con ctò di istituire raffronti 5l111' jmrportanza dei relati vi insegnamenti) egli ha 1111 Yantaggio in questo: che molti~sirnA \'olt e può presen1 :tre ai suoi Studenti, per esen1p lifir.1zic11i o a controllo d elle ricordate altera· zioni anatomic·hE:, pezzi o tessuti da lui asportati con ~ 'jnt2r\·ento c urati'Vo. · J.,e alterazioni funzionali - ch·e integrano, con le alterazior1i org aniche e coi sintomi subiettivi, il qn~dro morboso - sono al pari di questi ultimi - soltanto del inalato e 1corrne questi e come qu elle devono essere fatte argomento di lezione con malato, anzi: con malati, da chi sui malati studia. 1Ciò eqn i vale a .d ire cl1e l' insegname11to della P atologia c:1peciale è· un insegnamen to eminentemern.e clinj co. Non ins-egnam·ento di,· clinica, ma di 11a tiLra eliniere. Impossessatosi delle nozioni s11,g li &genti che il Patologo generale ha insegnato essere causa del lP rn::\lattie infettive, vedendo in vivo anche attraverso l'integrità della .superficie '1e alterazioni orofonclc che 1' ..\natomo patologo dimo$tra all 'autopsia di un carboncl1ioso, il Patologo chirurgo fa Yedere allo Studente la pustola emorrri.gi ca snll'avambraccio di un m acellaio: pustola r.lrconclata da un alone rosso eccentricamente al quale. la cute si. .m antiene edematosa ancora per grancle estensione; e poi $i possono Yed ere delle strie Ji.nf angitiche o, anche senza queste, si trova ohe i gan gli li11fatici della stazione prossimiore sono in preda a linf oadenite. :No11 è t1na coincidenza che il malato faccia il macellaio. Tre, quattro, ci-nque, otto giorni ~rima egli ha macellato u11a bovina che egli ste~so h·a p oi riconosciuta affetta cla carbonchio o l'ha dimostrato il veterinarj o in base alla grossa milza, moll e spap,p o labiJe nera _com·e un mastodontico grumo di sangue piceo, in base al colore n ero d el sangue che flnivu anche dag-li altri organi, alle ulcera-
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lL POLICLINICO
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zioni cl1e ~i troYarono sull'intestino e infine per ScuoJa assicurando il futuro insegnante, contiil riconoscimento dei bacilli specifici. Eguali banuare il progresso delle Scienze. Ma, per quanto cilli sono quelli .che, se si va a ricer,care, si poscia1Sct1no di essi SCOfPi sia diYer$amente comsono riconoscere nel liquido o nel fondo della plesso, uni.co è l 'indirizzo della singola disciplina • pustola del malato. Ma bacilli carbonchiosi ~i che li coltiva. trovnno anche n el .sangue e non soltanto n ei Nella s11a individualità e nell'ar1nonia con gli 1pressi della pustola, ma .a diBtanza. Ep1pure il altri in segnamenti, la J>atologia cl1irurgica ~i ori • malato non d à segni di risentimento generale e gina e si nutre nel laboratorio e nelle sale d1 . di l ocalizzazioni vi<Sc,~rali. La sua è una battedissezione, c re5ce e prospera n elle corsie dei mariemia: cUfferente dalla setticemia. Ma può dilati. I nsegna come e p ercl1è le Yarie caiuse morl}ose (di cui accerta la natura) agi~cano sul' 'entare setticemia in seguito. Dunque: il carbon0l1io ha una for.ma cutan ea di manifestazion e l'uomo; nelle alterazioni · anatomich·e (·che coe può aYerne una vi6cerale, che sarà gastro-ennosce) posa il fondam ento del quadro sintomatoterica o polmonare, a seconda della via per la logico che raccoglie: d:1 esso risale alla rice1 c~t quale il bacillo sia entrato nell'organismo, e cl1e di nuoYe cause, a1la constatazione di nuove ledi ~olito finisce con setticemia e morte m entre la sioni quando il quadro mt1ti o tale si pre~e11ti che ad esso non corri ~pondano le aoquisite coforma ·ct1tanea lirnitata a tale ha lln dec or so pin noscenze. In altre parole : 6tudia l·etiologia 'delle benigno. malattie t1mane approfondendo n e in particolar Tutto ciò il Patologo chirur go può dire allo modo la 1parte applicata, segue e controlla lo Studente e dimostrare sul malato: il ·m alato eh~ sviluppo anatomico clelle lesioni ohe ne derivano , raramPnte si dimentica, specie da chi n e 11a visti cerca e ria~sum·e le manifestazioni cliniche. ancora pocl1i. Si arresta alla entità malattia. Di essa traccia Gli stessi particolari 1può ·a ver detto allo Stule grandi linee e fa vedere fin che può le sfumadent·e il Patologo generale o l ' .t\.natomo patologo: ture; ma pre.s entandol e come particolari dell'uniti\ p er compl etar e il capitolo sul bacillo d el carbonseparata e distinta. Non scende a ricercare doYe chio il primo, a seguito dell ' illu~trazion e della i contorni di un ql1adro tocchino quelli d i lln setticemia carbonchiosa il secondo. :M.a l'uno e altro e a cl1e punto e perchè i due si differenzino. l'al1ro i11 forma s ubordinata e ... a parole. I partiP erciò si serve del malato a dimo~traré praticolari sull 'inizio. sul meccanismo di contagio, ca,mente quello .che ormai è dottrina acquisita. sul d ecorso, sullo ~tato presente dell 'infezione Il malato è semi)re campo di indagine nuoY a. non potr,·ano e ser e appresi direttamente cl1e dal ma se il P atologo se ne 6ervisse invece a Scuola e sul malato. per assurgere dalla ~into1natologia alla diagnosi. ·Cos: gli 1nsegnamenti si comp enetrano a viinYaderebbe il campo del clin ico. rene! a, ·1e 11ozioni si integrano e ~i rafforzano. E se il malato deve servire come esem1prio \"LDomn.ni il Clinico cl1irurgo, accanto alla pustola vente ·di ciò che si vuolC1 di.m ostrare, tSpesse volte mali g na farà ,·ederé, garantito dalle debite misure precat1zionali, un forun.colo, un favo, uno scro- , u110 non basta, ma .ce ne ,·orrebbero pj ù di uno: a riaesumere e specificarr l e singole Yarietà. fulo-d crma , t1n'iulcera gommosa, raffrontandone ·"' m ett r ndone in rilievo i relativi caratteri fonclam P11ta 1i, differenziali , dicendone la diversa entità pat~)] ogica, prognosticandone l'esito e facendone /'-. cruesto proposito le cose deYono essere intest> o co11sigJiandone le singole cure. E il n eo-ùottore con l'equilibrio di chi mira al principio e si inaffronterà le incognite della pratica isolata, con teressa soltanto del prestigio della Scuola, non 11nn cPrta fidu{:ia in ~è: che ·è m età del requisito cli qn ello d e 11' in~egnan te. nere s~~r io per riuscire. Come non si può pretendere, per questa utilitit tTo po rtf\to un eserr1pio elem entare: vorrei dire cl i n1olto mat eriale d i1n ostrati YO, cl1e la Patologia ban~1l C', l 'esempi o di uno cli quegli in~egnamenti si accresca a spese di altri insegnamenti, e ùOYf' ch e pl1r troppo SJp esso si trascurano t:ebbene i malati difettano si 1p 'J lrebbP anche sopperire n siano gran partr della Yita professionale quoticerte neces8ità con l 'utilizzazione comune dei 1r1a· cliPnn. ~on vi sar J. clifficil e - o Signori - aslati stessi, così non prn ~o nrn1meno che ci sia . s urp·crc da PfSO .alJa generalizzazione. La quale chi ' 'oglia dimPn ticare chr il 1nalato fa parte inYi di!'ù l ' inti.r na armonia che è necessario stabitegrante - :-tnzi essenzial e - della d otazione clilirr e n a'.)l lo stesso tempo l'indiYidnalitù cl1e è n eni ca da asse~nar~i al Patologo. Jlalato affida tc1 C<'sc;nrio con serYare ai ,·ari inse{jnamenti delle al Patologo pt>r la cura a qt1el rnod o stes o 11 l n n~ tr~ (l iC\cipline pcrchè rispo ndano allo s copo. q11alr P. affidato al clinico: malato che gli 11e rQ11 rsto ~ cli Ya rio gen er e : formare i l nuO\'O me n1Ptta di s\·olgrrc. di C'O mpl r. tarr Ja na culturn e <lico chi rurgo. mant r n erc ln continuitù della
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SEZIONE PRATICA
di 5egnire l'e·v oluzione clel suo indirizzo didattico. IP..terposta così al1e Scienze biologiche ed anatomiche da una parte, alle appli.cazioni clinicl1e dall'altra, Ja P atologia ~peciale è la Scuola alla Clinica : 1per la Clinica prepar.a gli .s tudenti, per la Clinica prepara gli Insegnanti. Che vale - <li contro a queste riflessioni, tanto sempli ci da essere giudicate ovvie (ma pochi ci si soff cr!11ano o se lo fanno le m ettono in di~parte perP.hè incomode) - cl1e vale l 'obiezione che ci sono istituti i ql1ali da anni dispongono di sei l et~i }Jer la Scuola di P atologia chirurgica e che - no11 è n1olto tempo - le Patologie erano tutte in qru este condizion i se pur e non mancavano anche deJ1'8'pparenza della dotazione clinica? Io parlo per chi vuol sen tire ~ mi riferisco a1lt: finalità della Scuola, non alle p o~sibilità dei bilanci. ..\d altri s petta far questo e il suo giusto Pqnilibrio, la r eale vision e che egli deve aver e dei bisogni e delle aspirazioni della Società gli pPrmetteranno dj contemperare ·al massimo gr ado risor5e e 111irag.g i. Un concetto - p erò - egli ab·b ia J)re~ent e ogni qu.a l volta si agitano i proh1em! <le11a Scuola. Ecl è cl1e dalla Scuola tutto deriYa.
* ** Onoratissimo già di essere gi•u nto alla Cattedra, rna sempre animato - per quanto m odestam e11te - dall'astpirazione che, se l'opera mia può essere utile, si svolga un giorno nella Clinica Chirurgica, sono p ersuaso e, comun·que, mi auguro di ronserYare sempre la per-su.astone e di continuare a far compren.der e ad altri che, intesa nel modo che a me sembra razionale e chiaro, la Patologia speciale è materia di capitale importanza n ell'inse.g namento mediico-chirurgico e che il suo Titolare n on dovrebbe mancare in n essuna Università . Interessante pubblicazione: Prof. C.
BRUNI
Docente di Urologia nella R. Università di Napoli Direttore dell' Ambul atorio delle malattie urinarie all'Ospedale Incura.bìli
Compendio di Clinica Terapeutica DELLE
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SUNTI E RASSEGNE. INFEZIONI. Infezione da '' Bacillus abo1·tus '' Bang. (\ ' EILCH EN BLAlT. J\tl ti1ich1t. wled . .~lt·oc h.,
n. 40, 1927J.
L 'i11f ezio11e cla batterio cli Bang· si osserva, per quanto r.ara1uente, anche n ell' uom.o. Di solito si tr atta di ma;lattia p.r of essiolllale presia da veteriTtairii che hanno svu otato l'.utero di va·c che dopo ·un aborto. 111 bacjllo di Ban.g trova ottin1e •Con. dizioni di vita n ell'ut&o dehla vacca gravida. P oco dopo l'aborto esso sp·ari.ISlce dall'utero; p·exò gli ani1nali i1r1fettati délJl baciJlo di Bang collltinuano in molti iea.Si (40 %) ad emettere bactl•l i per n1olto temrp o, fino a sette anni (pe.r quanto in, tern1itte.nte1u1 ente) . 11 baicilJo vi ve bene anche r1elle gJando1le Inam·m &ie; lo si trovò nel latte nel 32 % ·dei cam.p ioni del latte del commercio di Dresda. La n1al·attia è raira n ell'uomo se si pen.s·a alla grande frequenza dei casi in c·ui i veterina:ri svu otano l 'utero di vacche che h·a nno abortito. l~ p.r obabi1 le che 1perch·è l'iniezione d etermini la m alattia sia necess ario che le foirz e di r,esiste·n za dell'o1rgan tsmo Yen.g ana depir esse. La curva ter1r1ica nei casi non trattati decorre in form.a di una re1nitiente di parecchie settima ne: acce15osi febb.r iJj della d·u rata cl i gioflni o sctti1m ane si alte.roano spesso con periodi a.f ebbrili che 1possor10 far suppor.re una g·uarigione. Dura ntc i periodi accessuali la febbre ha spesso carattere settico, essa p·uò tal•volta per un certo tempo deco.rre·re alta co·11Linua. In co:nt.ra.s to con Ja terr11p·eratura il polso non è inolto accelerato, esso 1può no11 supeirare le .cento p ulsazioni mentre la febbre raggiunge i 40°. Nel sa111.g ue si osis erva una linfocitos i re.lati va, me·ntre iJ numer o dei leu•co.citi non è a u.m entato. La diagn osi IP·Uò e.s.sere diff ici.Je di front e rul para ti.fo A e alla f·ebbre di' Malta. E iIDJportant.e l 'anamn.esi (·cura «li un a·borto vaccinoì . Il siero de1g li aro.i nalati agigl'lltina il bacillo al t]tolo di almeno 1 su 100. Ancl1e la deviazione del co·m:p1ìennento r tesce positiva (inibizione dell'emolisi COIIl. m·eno di 0,1). La febbire di Malta determina m·a~if estazJoni morbose diverse: par estesie, dolori arr-tioolar1, dolori agli arti. L'agente d ella febbre di M·alta è mo.Jto affine al bacillo di Ban g. Si tratta però di due 1g ermi diver.si. L'af · finità dei germi è dimostrata dal fatto .che ai1r11m alati dell'infezione di B·a ng ag'glutina;no l 'uno e :l'altro ceppo allo steo·so ti to.10; p erò gli ammalati di febbre m·e litense a g'glutinano a titolo più alto il c•eppo cor.rispo1nde11te. .son o riferiti 4 casi d'infeziorr1e da bacillo di Bang ne!.l'•uomo. Erano quattro veterinari che avevan o cu:rato de.gli aborti vaccini. ~ua.si sempre
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IL POLICLINICO
una causa de1primente le fo1rze di resistenza dell 'orgélJil1srno él vuva ipreced uto la rnalattia: bron, chite, lussazione dell'omero, inalattia intestinale. L'inizio del.la malattia era subdolo, i sin tonni soggettivi vaghi: brividi, stq.,nchezza, p esantezza degli arti. .Guarigione dopo rem.tssioni e riiprese f ebbrr·L li.
Bu ol1i r1sultati ter..ap.euti•ci si ottenine;ro da iniezioni ·d i preparati di argento e iniezioni endoveno·se di tripafl.avina. I·n a lcuni casi si illliettò d P · vaocino mi.sto (ba;cillo Bang e meli tens e) . ~ei casi lievi iniezioni di -omriadina danno buoni rì, sultati. Nelle recidive ljevi l'A. usò iniezioni endomtl'5COlari di t1n miscuglio di jodi10, mentolo, ca,nfo.r a, oil.io di erucali·p to -ed olio di riicino. (Ricordi.an)o ch3 il problema è sta;to oggetto di moltj stncu in I talia, .auspici G. Ficai e .~. Alessandrini). POLLITZER.
Le suppurazioni da bac. di Pfeiffer. (Presse !11 édicale, 3 1narzo 1928) .
Il numero d ei casi ·di suppur·azione ·da bac. di P.fetffer sar eb·be certame11te mag·giore, se 1nolti di e.ssi non .passassero i11avvertiti per !'impossibilità di colti1vare questo bacillo nei co1nuni terreni di cultura. È noto difatti come eBso no11 si sviluppi altro che su terreni contenenti deO'li o ormoni d 'origine sanguigna. (Legroux e Ag.ulkon hanno dimostrato la scarsa importanza che ha l'en1oglobina). Anzi Si può dire che questo carattere cul turale sia l'unico criterio diagnostico sicuro: p oi·chè poco ci si può 1basare sulla morfologia •del bacillo stesso, ·estremam·e11te variabile. Sono state infatti descritte forme corte .e fini , ifor.me a bastoncino con spazio chiaro cen~ trale e colorazion e .b ipol are, form-e lunghissirr1e, forme a pera, ecc. Il terreno di cultura elettivo è facilissimo a preparare: basta aggiung·ere V o X gocce di estratto globulare ad un tubo di ·a gar fuso , e far .solidiiicare. L'estratto globulare si può a\·ere dall'Istituto Pasteur cl i Parig·i. In questo terreno le colonie di bac. cli Pfei·ftfer appaiono, dopo 24 ore, come test<? ·cli .spill o, rotondeggianti, larghe circa 1 mm ., bluastre, e iridescenti. Nel caso di runa colonia so.spett,a, basta un con temporaneo insernensanJcnto di essa in un altro agar-estratto globulare, e in ngar se1nplice: l'assenza di sviluppo i11 quest'ultimo dirà che si tratta del bac. di Pfeiffcr. Questo 1n icrorganismo è un ospite n ormale delle vie aeree superiori: ed è 1Particolarm entc abbondant e nei bambini, in corrispondenza •delle tonsille. r>feiJfer gìi ave,·a attribuito un Yalore spccitico n ell 'etiologja dell'influenza: avendolo trovat o abbondanti sin10 nell'espettorato, duran1
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te le pri.me ore di malattia. Poi l'espettorato vien e invaso rapid.a1r1eni.e ùa altri gern1i (Streptococco, Pneurr1ococco, Stafilococco, ba.e. di Friedlan1der, ecc.). :Nella bronco-polmonite il bac. di Pfeiffer esercita una parte molto im portante: la broncl1ite capillare, che precede ogni broncopoilmonite, è do vuta alla ·molti1plicazione di ·eBso: anzi gli _.\ ..\. non esitano ad affermare che ésso sta alla bro11co-polmonite co1ne il [)neu1nococco all a p olmonite. Sol tanto qtliélJndo il fo eiolaio di bronco-polmonite è costit-uito, aJlora quelli che si trovano più facilmente sono i comuni germi della suppurazione, e Golo di rado si osserva qualche ammasso di ba c. idi Pfeiffer. -Così anche nell·e pleuriti purulente consecuti\·e a bronco-polmonite, si può con le culture metterlo in evidenza nell'essudato. 1...~el corso di queste irufezioni il bac. di Pfeiffer si 1può anche ritrovare n el sangue, in g·enere asso-ciato ad allri batteri, 1Solo di rado puro. A lato dell 'ap1parato respiratorio, primeggiano per fre•quen za le loçp,lizzazioni sulle meningi e nel liquido cefalo-rachidiano, che il bac. •di Pf eif1'-e r predilige in modo parti col are. S·p ecie ifra i lattanti, la meningite da bac. di Pfeiffer è più frequente che n on si creda: Cohen ne fa un 'entità morbosa cl1iamandola: « m eningite cerebroS!pinal e setticemica » e de,scrive un suo !bacillo, che però non si discosta che aissai di poco d.aiJ. classico bac. di Pfeiff er. ·Gli .t\.t\. si augurano che vengano sistematicam.ente esegu-i te semine d el li.guido cefalo-rachi-d iano in terreni al sangue nei crusi ·ai meningite: e affermano che così f:arà possibile m ettere in chiaro l'etiologia di alcune m .enin·giti, spesso a torto de.finite o m eningiti purulente asettiche, o meningiti tubercolari, o m eningiti sierose. S1p esso il bac. di Pfeiff er n on si localizza, bensì produce una vera batteri·e1nia; o, f aYorito dallo stato setticemico, invaide altri apparati (artriti, sinusiti , otiti, endocarditi, ecc.) . .D urant e le inft1zioni .aa bac. ~i Pfeiffer, il sangu·e mostra -una leucocitosi intensa {20.0001
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Le n1e11ingiti si ,·crifirano quasi esclusiYan1ente nel lattante o nel ba1nbino: ed hanno prognosi infausta, sopratutto nei soggetti al disotto di 2 anni. Casi di localizzazione meninge.a n Pgli aduJ ci o nei ''ecchi $Ono estrernamente rari: le rn eningi deg]i ad111.iti sopporterebbero bene la i1resenzia del bac. di Pfeiffer. La terapia di queste f orm e meningee è q un~i nega ti va, per il fallimento com1pleto della ~i erot erapia e della batt erio-terapia. Quest'ultirna tt1tta\-ia può essPr tentata nellr. form e a dcco1''0 piuttosto lento. ~I. SABATUCCI.
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SEZIONE PRATICA I
SISTEMA NERVOSO. La cura delle sindromi dolorose e la ramicotomia cervicale. (G. ICHOI\:; ArChives de me1d. cir. y espec., 1927,
n11m. 14) .
terrr1ocauterio al bisturi per evitare la formazion e di neuromi di ·cicatrizzazione. Quali sono stati i risultati nelle infermità dolorose? . · ì\ell'angina id i 1Petto, quan·do la causa che provoca la eccitazion·e riflessa dolorosa non è un disordine anatomi co permanente od esteso, Le· riche ha ottenu·to i seguenti risultati su 4 operati: "un o guarì completamente, in un secondo si ebbe sconi.p.a rsa delle crisi per 6 mesi, d i poi op.erato nuovamente to·gliendo il .g anglio c.e.rvicale SUJPerlore, 1g.uar1 completamente. Un terzo operato di ramicotomia bassa con sezione del nervo vertebrale e della catena sQtPrastellata, da 8 m·esi non ha ipiù crisi anginose. 1Un quarte:> 01perato .p resenta tuttor.a di qu·ando in quando orisi con dolore. La utilità della ramicotomia è netta nelle algie irradianti traumatiche o no: in tre casi idi ·dolori c.11e avevano resistiio ancl1e al:l a simp,ateictomia p eriarteriosa, ad amrp.utazioni, si ebbe la scornparsa .d.ei dolori e della j1pertoni1a. La ramicotomia è eig ualmente util·e nei dol-0ri dei m•oncorli d'amip1utazione; 4 vol~e es·e guita a carico dell'arto superiore, si ebbero 4 guari.gioni. In t utti .questi infermi ·come in genere in tutti i simpatic a.lgici è im.p ortante l 'intervento precooe o l'esecuzione in un sol tem-po. 1
Leriche 11a cercato di ·dimostrare il v.alore della sezione dei .rami co·m unicanti ceivvicali nel1la 'Chirurgia •del dolore. I rami comunicanti son-0 ra:.mii. .griigi ad eccezione del ramo del 1primo ·dorsale cl1e forse contiene fibre bianch·e; n'Uillerosi fatti fanno pensare che si ilratta di connessioni centripeté, iperò allo Btato atttuale delle nostre conoscenze soipra il simpati·co nervo motore, dobbiamo diTe che sono special1nente miste. Leriche e F on taine hanno studiiato tale rqiuestione riell1uo•m o con l'isolamento, la elettrizzazi.one, la sezione· dei rami : in gener.ale si è visto che la r-amisezione non si ripericuote sop.ra il $istema muscola.sre, non vi è diminuzione di forza, non cvi è atrofia. Più imponenti sono i fenomeni vasom'o tori post-operatori: fase di ipertensione, fase ·di vaso·di~atazio n e da c-0nsiderarsi non ;fenomeni paralitici, ma fenomeni attivi e ipoich1è sono bilatenali e fugaici impongono l 1idea di una azi-0ne sopra gli elen1enti sensitivi l)er sezion.e delle fibre centrilfuMONTELF.ONE. gl1e. Si modifica la crasi sangrutgna -con aumento clelle emazie e leruc ocirto.si neutrofi.la; la sezione La simpatice~tomia periart~riosa del 1° com:unicante dorsale dà costantemente fenei congelamenti. nomeni -0-culOfPupillari, la ramisezione cervicale abitualmènte fenomeni faringo-laring.ei, •secchezza (Sil\IIEONJ. An:nali I tal. rli Chlrtirgia, Anno \' I, fadell & .gola, alterazioni del timb:vo della voce , scicolo II). iperernie e·d edema ·d ella naJri-ce, faringe, laringe Dopo avere l' A. esposte , ~0111n1ariarne11te delle dal lato operato , rprob;:i,bilmente fenomeni di virci- lesioni carusate dal fred·d·o sui tessuti, riprodl.llne nanza a carico del •gan.g lio ·s tellato e del1a c·a · la l etteratura di coloro cl1e !sperimentalmente tena cervj cail e bassa. N·e viene cl1e i rami comuprodussero tali lesioni. Ne discute i :vari meio·di nicanti cervicali ·soltanto contengono fibre cen- ·e si so.f ferma in princiipal modo sull'angomento tripete : 8'Emza ·dUlb'bio• fibre di associazione 1ohe del suo lavoro. ~oordinano le azioni vasomotorie pericferiche ·a lle Oltre gli e;ffetti del congelamento. era al1l'A. necessità Qlfganicihe .generali ed all'azione della intento ùi acclarare : 1° se la 5impaticec-tomia Yita di relazione ed in caso .a.ncl1e alle fibre conera in grado di modi!ftcare le lesioni derivate duttrici delle anestesie prof«:>nde: per tal ifiatto è dal raffredd:am.ento e comunque stalbilitesi in giustificata la l'amisezione nel1e sindromi doloT01&e. mo•do deifinitivo; 26 S·e la simpaticectomia ·eseCome te1c ntca oiperaioria si ha per oggetto p1rin- guita 24 ore doipo il conge[amento era in gràdo cipale la S·CO[}erta del ganglio 1stel:l ato al quale di arrestarne gli e!f etti; 3° se la simpati1cectomria si .giunge con la gui da· non id el coDdone ·del sim- • ·lfaita prima sull' arto .sano e poi s·u qu·e llo omo• patico ma ·dell 'arteri.a vertebrale. N·ella condotta lo·go ia:ve;y·a in fluenza più o meno decisi1v a sulle ' ùperatoria bisogna tener pr esentì i particOllarl lesioni in p·arola. Riunisce pelftanto 11A. i suoi anatomiici appartenenti al gangli-0 steJJ.a to, al esperimenti in 3 grup1pi che rispondono ai queganglio intermedio, alla vena 'Vlerte·b rale, ai lesiti ·dianzi :proposti. Come animale da es'{>erigamenti .sospensori della <pleur.a, a;l e.anale tomento si serve del cane. Dalle sue esp erienze racico. Giunti al ganglio stellato si sezionano l'_L\. ne trae i seguenti risultati: 1) La simpaticectomia 'Perjarteriosa nelle lesioni gravi da uno p er i..1no i rami com·u ni cantti e si mobilizza frr eddo n-0n ha alc11n effetto. Talvolta però i il ganglio. Leri·cl1e ammette dorv'ersi preferire il 1
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IL POLlf.L r~1co
processi :ulcerati, 1i si modif1cano· favorevolmente; iÌ b ene1icio risulta teID1poraneo perch-è la lesione distruttiva· riiprende ~I sopravivento determinando alterazioni seanpre più gravi. N·elle lesioni meno igtravi, sp·ecie 1quando ia:vdano a c-0mparire, .e si mani,f estano sotto f.orma di perdite di .sostanza non molto prof onda, la simpaticectomia ne agevolerebbe J.a riparazione. 2) 1L a simrpati1oectomia, ·nel medesimo mo do ch·e . n on è .crupace di modificare, isì stmilmenit e non ritarda la evo1uzione dei processi grarvi da 1congielamento. 3) La simpa:tic·ectomia f.atta sul lato san·o non a rresta n è m igliora n è iritarda i processi distruttivi ch e si vertf icano n el lato OIPIP'osto; 1quefsto 11e risertte il ben'3ficio solo quando la simpaticectomia è ,p raticata sul lato -iruficiato e quando non sono. gravi. 4) Non è tpos·s ibile infin.e trarr.e a1ouna (!Oncilu.sione circa la ·eliminazione più o n1eno r apida delle zone necrotiche. I
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iA.. CIOFFI. '
Contributo alla cura chirurgica delle crisi gast1·iche dei t~beti ci. (MANDL.
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Deut. Z eitschr. f . Chir., vol. 205, p. 92, 1927)
La patogenesi deli·a -crisi .g astrica n.ei trubet~ci è Miico;ra disoo.sisa; la stessa sintomaiolo1g ia è vruriabile: si 1sip~ega ieosl i.a dirf-fi1C·Oltà di un piano ourativo chirurgico. In aD.ooni cru3i predomina. il do' l or e, in altri il vorr1ito ; i;n altl'i esiste rSolo l 'ano• ressia; spesso .questi .sin·ticmi s! associano per dare il ,quadll'o d1el•l a .grande , CII'i·si g~tri1oa. Un i·ntcTvento diretto solo sulle vie sensitive sarà , in cavipleto ;perchè n on intel'lessa 1a via moitor!i.·a; come un interv.ento 'SlUi si·m patiico non inteir esseirà il v1a.g·o cthe spesso è in causa. ìForSlter e Ki.ittn·e1' af.:feirmano che tutti i casi si iniziano con manifest·a.zioni irritative sensitive e che le alteirazioni secretoir ie e motor.i.e so!Ilo s·e·condari0e, concetto finora n on dimostrato. S0no num,eroLSi gli interventi 1p1r.oipositi : 1) Enervazi.one gastrica sec. LataJrj et-Wert'heimer; 2) Esti:t1pazione o s tixamento d·el gaIDJglio solare (Letriche); 3) R·esezion·e 1dello spla10.-0n iJco . (transpleiurale o extra'Pleiura1 e, 1paJraveirtebrale) (J·ean, Fiirster); 4) Resezione dei r ami comunicanti (v. Gaza); 5) Sezione delle iradi•ci tolI'aJci1c:he {POSteriod (Forster1\:iittner). [Rico rdiamo 'che quest'intervento ·è sitato 'Pr oposto per i·l primo •dal lVIIDgiazzini e, p er quanto l ' ...\. non lo dica, ,~a anche in Geirm·ania ieon il nome ~Iingazzini~Forster. N. del R. ]; 6) Sezione <ielle radici toraciche 1ai1t. e po&t. (For ster-I{uttner, Thorburne, Sha"·); 7) Exeiresi dei n. intercostali (Franl<e) ; 8) Sezione dei fascicoli anterolaterali {Scl1ulJ.er, Soutar, Forster, Sioard); 9) Vagotomia ,bilaterale sottodia.f rammatica (Éxner); 10) Sezione ldella rod1 ce del Yago (Fofflter-Kuttner) . • -
Bi·&ogna ag·giungere ancor.a l'iniezione paravertebral~ e l 'anestr.sia degli splancnici con novo. caiina 1e a1coo'.I.. L'intervento eseguito con magigior frequenz·a è stata la sezion e d elle r n.ù1ci toraciche posteriori. tL'A. raccoglie i casi osservati nel'l'a Clinioa di Vienna di Hocl1en.egg; vennero praticati quasi tutti 1g ìi i·n teirventi pro.p osti e n·etgli rultimi anni co!Il maggior fr.eqiuenza, la res•ezione dei rami comuniicanti. Quest'intervento vi,ene esegmito in anestesia loca1e e bilateralmente quando, '.l.·e concLiz.io• nd. del maJiato lo permettono, altiri:ni.ei.n.ii vien doata la preferf;nzia alla se.li(Jn~ dei rr. comunicanti di ctei.stra. E opp.o rtuno di staJ.bilire con l'ini·ezi.one paJrav,èrie·brall.e, . d'Unante l'acc·esso, quali segmenti siooo interessati. ' Pifuttosto che 1a semplice sezione è da preferirsi l '·exere$i, ciò n.atu1ralmente aumenta le dilffiicoltà ieicntche ma ,dà ~ilSultati migliori. P ·er evita.ire 1Una leisti.one d•ella pl-erura oic corre ten ersi addossati alla parte ·verteb-ral e del ca.rt1po oiper.ativo .e allarga-re, con la. pir1za ossivoTa, la • 1parte m ediale ·del fo·r ame intervertebrale. Per qu;:i11to ri.gin alI'da i ris11ltati lontani cr11~s.ti s ono stati rrtigliori dopo l~ sezione delle raqici toraciche posteriori, e Q!Uindi è questo l'inrerve t1to da preferirsi. \ .-ALDONI. 1
MEDICINA SOCIALE. Quando può concedersi l'autorizzazione ma· t1·imoniale al venereo e al sifilitico 1 (SCHINDT..ER.
Acta Dermuto-Ve'l'1,ereologioa,
dicerr1-
tbre 1927) . •
Lo Schindl·er propone un ,p rogetto ·di norme internazionali, all'unisono tra loro, riguardanti . la con clusion e e il prosciog1limento d el matrimonio di in·di'Vidui affetti 1da ·det,erroinate malatti,e, specialmen te veneree. Lo \Studio ;delle più recenti provvidenze e delle varie leg.gi r elative emanate in ·Germania, Danimarca, Svezia ·e Norvegia riV•ela fra l'aJl.tro come :esse deviino in più 1P·u nti le un·e dalle altre e rp'l'esentino ognuna di per sè più o meno rilevanti m anchevolezze. Scopo quindi tdell'A. la compilazione di un testo unitario, compendio di quanto di m eglio esiste n elù.e leggi dei varii 1paesi. 11 testo progetta anzitutto che pre$SO l' uffirio di stato civile ad ogni coppia di futuri sposi venga sottoposto un questionario, da riempire sulla parola d'onore o previo giuramento, nel quale i candidati abbiano a «rispon1d ere alle segu enti d•J· mande: 1) se siano affetti da sifilide di data più o
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SEZIONE PRATIC.\
meno recente e presumibillmente ancora co ntaoaiosa e trasmis6ibi1e alla di-soen.denza; 2) da altre malattie v en,eree: 3) ,5e
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atti al coito
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se siano atfetti da malattie o ·d a dcf icier1ze psicl1iche, da .epilessia o da · l ebbra. Qualora uno dei candi dati sia stato affetto ùa. sifilide e il l)ericolo del coJ1l.agio e delJ a tras1r1issione alla discen1denza sia da pres umersi probabile il matrimonio non potrà contrarsi a nle110 ' I cl1e 11011 venga prodotta un'autorizzazione del Re, del Caipo d ello Stato o di chi ~e fa l e veci. Qualora la sLfiùide sia ·di ·data meno recente, il matr11110nio potrit contrarsi •S oltanto dopochè l'u11a -parte sia staia edotta dall' u.11tra della n1alattia ed ambedue siano state illuminate verbalmente da un m edico cirea i possibilli rpericoli. Xel caso jn cui jJ ~andidato sia affetito da altra n1alattia Yen erea, sopratutto da blenorragia floirida. il matrimonio non potrà venir permesso : l 'auto1izzazii0no statale non v0r1'à conces5a cl18 in caso di gravidanza 1della donna già infettata . Qualora 1poi il candidato sia o sja st~to affetto da bl~n0rragia cronica, potrà &posiare soltia11to m ediante produzione di un cer tificato rr1edico scritto e rilasciato in seguito a ripetuti esami e11tJ.' O gli ultimi otto g ion1i, dal quale rjsulti che il ·p ericol o di contwg io sia quanto mai improbabile,'° dopocl1 è abbia edotta l 'altra parte della ptopr1at lnalattia ed a1nbedue Biano state illuminate da un m edico circa gli eve11tuali p ericoli. P er quanto riguarda l'attitudine al .c oito e alla procireazione, l 'uomo affetto ,.d.a « impotentia g·en erand1 )) o « coeundi » potrà sposare solo doipo aYer dato conoscenza idi ·ciò al[' altra parte. Agli inetti al coito ·di ambedue i S·OO·si i n seg11ito a perversio11i sessuali non ipotrà in 1genere es$er e permesso il matrimonio. Pe·r quanto si ri ferisce 3.lle malattie mentali e a lla leb.b ra, qualoTa si trfl,tti ·di casi leggieri in cui O.'intfermo di m en te · s ia ancora in graclo Idi compren·d·ere l'im1p,o rtanza del matrimonio, o i11 cui il pericolo di mna rd is·cen denz.a tarata $ia -esigi.10, solo il Re, il ·Ca;po dello Stato o - cl1i ne fa le rveci potirà e .dovrà conceder.e 1' autorizza. zione al matrimonio. Nei casi di psi copa~ie, di epilessia o di lebbra; l'i. rpotrà -sp osar e solo ldopo aYer edotto l 'al tra parte della pro·p ria malattia e ambe1due da iparte di un medico siano state mesPe al giorno dei 1Pericoli con11essi con tali malattie. . • Con qu este ·disposizioni di legge l '.t\.. intende soddisfare allle esiaenze della rs·cienz.a e della prae tica . Ii testo di le~~·e le m alatti.e veoo rrirnardante b ne.ree potrà esser preso a 1esempio in tutti gli altri $f.ati del m onido. Degno di nota ~om e nella 1
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sua applicazion e pratica il m edico non operi più in s·~()"feto e et privatim )) ma, pur uniformandosi allle norme di legg e, alla piena ùu·ce di t utti. ...i\ lui ·essenzialm ente vengono ·sottoposte due q-0estioni: esiste cioè la 1Probaibilità di 1un ·contagio, o, al contrairio, questo appare tPiù o m eno inverosimil.e? S e i.J rn edico,. in ])a,ise allo ·stato attt1.a le della scienza, l'lion si sente di assumersi la :(espon5albilità di una risiposta affermativa al secondo qu:esito, egli avrà a llora l'ufficio di con$igliere istruttore; sempre, beninteso, dopoch~ u11a delle , pairti abbia socLdisfatto all'obbligo di pallesar e all'altra da propria malattia. La prescrizione di qttest'obbligo nel1a l·egge degli StaFi nordici europei è d egna senza dubbio di :esser.e presa a1d esem[)·io, giaccl1è essa espli·ca un' azione in ogni senso n1crale , educattv~a 1per la gio·v entù e, d'altro lat o, p re·ventiva n ella l otta ·contro le malattie veneree e la loro ci-eca rdiffusione. Tali le norme ch e l' A. 'Prorpon e. Nell'augurarse11e l 'ac.cettazio11e da 1p_arte 1Do11 solo dei p aesi n ol'deuropei ma di quelli di tutto il mondo , egli po11e in rilievo l 'i11ter0 bene che ers se sarebbero alloira capaci di ·apportare n ell'eugen etica dei popoli in gener e, 11ella ù.otta :i11 speci·e ·contro l'incoscienza e il.a leggerezza clei candidaJti al matrimo11io, bas·e e fondamento :morale -Oi og·ni nazione. • M. AGOSTINI . 1
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_.. Interessante pubblicazione: , Dctt. VINCENZO MONTESANO
Manuale di malattie cutanee ad uso dei medici pratici e degli studen ti. 1
(con
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VOLUME I . figure interealate nel
~sto)
Parte generale: Anaton1ia e Fisiolog·i~ della cute - Pa_
tologia generale, Semei~logia Terapia generale - Ol~ • sifì-cami-0ne ·delle malatt10 0UJtanee. 1 Parte speciale : Disturbi idi circolazione e malattie dei~ vasi - Dermatiti _ Dermatosi i0he soglio~o pres~ntarsi n.el c orso di malattie del s-a.ngue e degli orgaru ~mo1irufopo:ietici - Pemfì.go e Pemfigoidi .. S~leroderm1a ~ ~tati sc.l erodermici - At rofie - Nevroderrme - Chera~l· Volume di circa 350 ·pagine, nitidamente stampato in carta acrnerica,na, oon 32 figure interca~te nel, tes~o . abbonatil', per 1 Itali.a, P rez20 L · 5 O • Per i nostri · sole L. 4 5, 7 5 dn porto franico. P~r . estero aum~tare il 10 % per le oocorr.enti maggi-On spese postali. Imriare ·V1Stglia Poetale a ll'Editore LUIGI POZZI V1ia. S istina, n . 14 - ROMA.
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alla procreazionè;
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iin corso di stampa il volume 11, con numerose
figure, e tratta : AFFEZIONI DECLI ANNESSI E DELLE APPENDICI TANEE _ ANOMALIE DELLA PICMENTAZIONE CU TUMORI _ MALATTIE INFETTIVE SPECIFICHE E PARASSITARIE. APPEN.DICE · DERMATOSI DEI LAVORATORI .:.._ MALATTIE DELLA PELLE SIMULATE E PATOMIMIE CUTANEE.
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lL POLlCLlNlCO
CENNI BIBLIOGRAFICI:
E.
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[ ...\.N:\O X-.\.X\., FA8C.:. 18]
.SEHRT. Hlstoloyie u1id Cheniie der Lipoide der
weì.->~eri Blut;;ellen 'll?'ld ihre Bezlehurig zur
G. LOGENz1r"r. Teoria delle ll ita1nl1ie e Slle appl'ica;;ion,i. S.ag·gio di v1tar11i11ologia. U11 vol. i11-8 di 124 pag. con 24 fig. L. Pozzi ed. Ro1na, 1927. Prezzo L. 10.
dasereaktion, 1i e ri
sowie
O.xy-
iiber de1i Stand der rnoder-
Hlstolugie der Zellipoide. Vol. d·i 1Pag. 53.
6 taYole a colori. Bdit. 'fhieme, Lipsia, 1927.
J.n poche pagine l'A. è riu&ciito a compendial'e le conosce11ze più recenti sull'impol'tania di quella. parte dell 'e.matoilogia che r1guarda ·i glob.u li bia11chi e in. particol.are quelli 1Suelanoftli. "Lo stile è piia!lO e facile, i particolari di tecnica sono esposti con Jno1ta cl1iarezza. Notevole è il contribl1to per· sor1i'alr dell'A. all'argomento cl1e viene a&s.umendo i1npor tanza clinica nello studio del deco1:so e dellu. prog11osi delle jnfezioni cl1irurgich&.
Problerna essenzial1nente ·111oder110, questo delle . vitarnine, e del più alto interesse, non solo ·t eoretico pe1· l e q·u estioni no11 del Lutto chiarite sull a costituzione e l'azione di queste sostanze, ma an· che di grande irrtportanza individuale e sociale. Si comprende quindi cl1e esso abbia dato origine a moltissime ricerche, corrte è dimostrato clalla enorme 1nassa di I-avori (circa 10 inila fino ad og;gi) cl1é si è venuta accumt1lando e che rende \lALDONl. assai difficile l'orientarsi in questo campo di studi. . ~1. T . DE GERIN. Anérriie perriicietlse. Un vol. Ottima guida ci si offre, a tale scopo, in questo m -160 di 42 paig. Le Fra11çois, Paris, 192.6. libro, cl1e è una nuoYa edizione ampliata di quella L ' ...\. ha .trattato diversi casi di ·a nemia pernifrancese apparsa alcun tempo fa. In esso l'A. ciosa .con la colesterina estr atta dal cervello e riespone in una sinte1s i chiara ed .efficace lo stato tiene che tale sostanza agi·s ca ·d a protettrice con· attuale · della questio.n e, studiando le vitamine .tro l 'emolisi. Riporta in qiu·esto 1iblI'etto i multati nella fisiolo gia, nella loro specificità ed essenza, della st1a esiperienza e le sue vedute. fil. nella patologia e nella terapia. Precede , un,esposizione storica (storia breve di anni, ma densa di fatti), con l'esposizio11e delle \'ectute delle varie scuole s'Ul compJesso !problema. • Della rnas.sima utilità per il medico pratico sono · Reale A.ccade1nia di Medicina di To1·ino. poi i capitoli sulle avitaminosi fruste e sulla ipoYitamtnosi relativa. È [>iutto.s to raro, di fatto, osSedl1ta del 16 marzo 1928. seryare la carenza assoluta di vita.m ine, me.ntre è Presidenza: Prof. DIONISIO, presidente. frequente quell.a relativa, che porta a qistuxbi di cui spesso 5fugge la 11atura e l'origine e di cui si Ricer.che batteriologiche e osservazioni cliniche su 27 può i11vece avere ragio11e con un'adatta sommicasi di gravi infezioni chirurgiche trattate con la tranistrazione di vitaip.ine. E questo portia ;alla co11sfusione di sangue puro. venienza di iso1are queste sostanze ottenendole in Prof. A. M . DoGLIOTTI. - Riferisce la p ropria forma purificata e concentrata, in modo da 1POtere statistica di trasfusioni di sangue .eseguite in acrire con esse come con dei ,·eri medic8,l"Ilenti, o forme infettive graivi. Per giudica1·e dell'efficacia cl1e si sono dimostrati utili, p . e5., in forme gravi di siffatto trattamento, oltTe .a rilevare i . dati . di atrofie infantili avanzate, nelle ·quali le modiclinici inerenti .alla gravità ed al deoorso dei s11~ficazioni della diete. no.n avevano aippor.tat~ alcun ocroli oasi ' ha eseguito ricerche sul potere batteri. . ci da (n1etodo dj P.hilipp), sul potere. fag~tar10 vantaglgio. del sangue e sul petere -0psonioo del siero d1 san...\ltro campo di studì cl1e promette di essere f eo-ue, in t1n certo numero di casi, .p rima ed alcune e. condo di risultati ~ che viene investigato dall' A. oTe dopo la trasfusione. . . . . . . è quello dei rapporti fra vitami11a antirachitica e Complessivamente su 24 oasi d1 111fez.ion~ chil'aggi ultraYioletti, per cui J 'eziologia del racl1i·tirurgiche ed ostetricbe (6 peritoniti generali~te smo Yien e chiiarita e rispo11dente alle .reali co11didi c11~ 4 per .appendicite oangrenata, 3 sett1cozi oni di sviluppo di tale m.alattia. pioffillie, 3 gravi flemmoni del C?ll~ e del dorso di cui t1no in diabetioo, una inen1ng1te purule1.1t,i, Come gius tlél.111ente osserva il noto fisiologo Carlo 6 settice111ie postpuerperali ed una post~oo~-t1,rn, Ricl1et n ella prefazione, « il la,·oro del Lorenzi11i 2 casi di oolecistite ed angiocolite, 2 oasi ~t . pe~ dà u11 'idea esatt a e riasst1nti,'a di ciò cl1e è stato viperitonite da sa.lpirrgite) ottenne 15 guarigioni. fa tto e l)eru1ette di pre,·eder e tutto ciò cl1e vi è Nei 9 casi seguiti da morte osservò tem1>0ra neo a ncora d a fare. L'a,·\enire della fisiologia è in migliorame11to in 4 casi . . . _ questa clirezi o11e, e non solta11to qt1ello della ftsi o· St1 3 caE.i di tuberoolosi cJ11rurg1che a1>c~·to os logia dollu. i1utr1zio11e, ma a11cl1e quello del siste- ser\Ò n-0te,~0Ie beneficio locale e gene1-.ale in due 111.a 11er voso, 1)cr cl1è 11011 sj può sepal'are l 'u11a ca i e n11 glior.amento temp-OTaneo nell'ultiu10. . Per quant-0 si 1·iferis.ce alle ricerche e~egn 1 te clall .al tr a ». fil. 1
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ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI
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SEZI ONE PRATICA
sui noti poter i di difesa antibatteriea del s.angue notò: . l! su 26 casi che fu determinato il potere battericida del sangue, secondo Philipp, risultò che es.sio er a aumentato in 17 oasi invariato o . . ' qu.a si in otto, e leggermente diminuito in uno,. 2) il potere f.a,go~itario del sangue su 10 volte ri~ sult~ 7 volte sensibilmente aumentato do.p o• la trasfusione, 2 volte non modifioato, 1 volta leggermente d:i.minuito; 3) l'indice ops.onioo ·del ~iero su 17 v_olte che fu determin.ato i"isultò dopo la trasfusione 6 volte forteme.nte .aumentato 5 volte leggermente aum·e ntato, 4 volte praticamente invariato, 2 volte l~ggermente diminuito. Da qu.esti dati 1' 0 . conclude ohe la trasfusione di sa.ngue puro fatta in quantità sufficiente ' esercita un'.a.zione benefica ancl1e n.e ]le infezioni ch irurgiche più gr-avi, poichè o.Jt.re a procu~'.are senso di solli-evo, diminuzio·n e dell-a .temp~ratura nelle pr.im~ ore, diminuzione. della freq:uenza del polso, miglioramento del qu.aidr·o ematologico, aumento della pre~sione sanguigna., miglior.a .altresì i pot€ri batt€rico, opsonico, fag-0citario del sangue, per cui ritiene che 1.a trasft1sione sia un mezzo sussidiario di grandis.sim.a efficaci.a n elle infezioni stesse. )
Ricerche sulla s opravviven za dei g lobuli ros si del donatore nel le trasfusioni di s ang ue uma no.
Dott. F. PLACEO. - Le riceTche furono oondotte .allo scopo di studiare la persistenza di globuli iniettati in aro.i n.a lati in preda ad .anemie seoond.arie, a processi patologici di diversa natu r.a, per accerta.r e q.Uiale valore abbia la m alattia in ooirso sulla. ~opravvivenza globulare ed infine quale si.a la resistenza d ei globuli trasfusi a seoo·n da ohe sii è seguita La tr.asfusi-0ne con sa.n 'g ue pul'o 0 sangue citr.atato (.aJ. 4 per cento). Egli ha, applioato il inetod-0 di Asby e cioè il ricevitore apparteneva ai grup·p i II o III, i·l donatore al gruppo I; per ogni caso· us.av.a sempre lo stesso siero-testo. Ha po1tuto così confermare la lunga persistenza dei globuli trasfusi, che nei primi giorni ll•on presenta:no traccia di alterazione morfologioa e s oilo dopo alct1ni giorni o settimane oominciano a presentare un.a prrogressiva diminuzione. La persistenza fu dimostr,atia ma~ima nelle anemie 1p ostemorragiche, molto notev.ole nelle anemie second~rie a cachessia oance1'igna o a tbc. chirurgica, minore i1el oaso di fatti settioQlpioemici gravi, e questo proba,bilmein te per }',a zione anemizzante esercitata dalle to•s-sine in oir.oo.Jo. È r.i su.Jtata i.n fine brevissima in u n ca.so di ittero emiQ1litico, è sta.t.a as~.a i notevole in un caso di ,anemia pernic~osa 111al'gr,a.do lo stiato di grave. .anemia del paziente. La resistenz.a dei glo·buli ·all'emolisi è stata notevolmente ·dimint1ita dall'.aggiu11ta di citr.ato di sodio. L'.l reazione benefioa da parte degli o.r gani en1atop0oietici del ricevente si notò in form·a .apprezzabile, solo dopo 10-15 gio,r ni da.Ila tr.asifusion.e1 per cui, {lurante i p rimi gi-0·r ni, si deve prevale11tement.e contare s11lla presenza d-ei glo1buli trasfusi . D<»tt. V ILLATA. 0
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Ospedale Maggiore di Bologna. Co:ruferenza clinica del 1° a prile 1928. Vicende post-mortali di Mareello Malplghi.
Proif. F, FRANCHI NI . - Marcello Ma1pio-hi inorì il 29 novembre 1694 in Roma nel Quirin:Je. ·r funerali gli ~urQn-O fatti nella C'h iooa di S. Vincenzo e S. Anastasio che era. la P.arr·occhia del QuirinaJe, e non in S . Pietro in V .atic.ano, come l' Atti scrisse ed .altri da lu i copiarono. Vo.Jle essere ~epolto in Bologna nella chiesa di S. Gregorio (oome risulta dal fluo testamento che l 'O. 11a scoperto e pubblioato nel 1920) in u11.a tomba ch ' Egli .avev.a oo·mprato nel 1691 dai Padri di S. Gregorio (rogito del notaio Monti, inedito) . L a Sua s alina arrivò a B·o1ogna da Roma ai primi del dicembre 1695; e, il 10 dicembre fu riconosciuta ufficialmente, fra gli .altri, d.all'illustr e ai1ato1nico Silvestro Bonfiglioli, intimo .amico del ~v1al:pighi, oorrne .rj&uJta da rogjto del nota,io Girola.m·o Medici (i11edit·o). Gli ft1rono fatti solennissimi funerali in S . Gregorio, il gio·rno 20 dicembre 1695 e non) come dice l' Atti, il 10 febbraio 1696 (documento inedito). La tomba che il lVI.alpighi sj er.a c.omp.r a.ta nel 1691 era stata fr.attn.11t-o contestat-.a da oerti Danioli che se ne procla.n1.a r-0110 proprietari, sicchè il Malpighi non vi fu sepolto subito do·p o il fu11erale, bens~ soltanto il 10 febbr.aio 1696, e per ragioni igienich-e ed a titolo p rovvisorio, pendendo la lite coi Danioli, come d.a rogito del notaio B.artoJ.omeo Serafino B etti (inedito). La tomba contestata era a destr.a dell'altaT in.aggiore; e sopra vi ft1 lJosta una epigr.afe. La lite coi Danioli era anoor.a indecisa i1·e l 1710, quando i frati di S. Grego1·io, per troncar e ogni controversia] vendettero un'.altr.a tomba di loro sicuro ed incontrastato possesso ai fratelli Giovanni-Paolo, Giuseppe ed Aless1andro l\1alpighi, figli di B.artol01D1eo, fr.a tello di l\tiarce.llo e perciò nipoti di questo (ro1gito del notaio Tomm.aso Lodi, inedito) ; e in questa tomba fecero trasportare la salma del Grande. La nuo•va tomba era a si11istr.a de11 '.altar maggiore e oopr.a di essa fu trasportata ar1che la epigrafe che trovavasi sulla tomba di prima. In qt1esta ultim.a sepoJtur.a furono p·oi &epolti p.a.r ecchi altri lV[.alpighi: 15 di cui si abbia me.moria sicura {documenti inediti). Colà rima.s·ero i resti mortali di Maroello M.alpighi fino al 1838; 11el qu.ale anno il Co.nte Luigi Salin.a, n.obile bolog nes·e, li fece traspoTtare in una tomba ' antistante alla Cappella di S. Camillo J.a qua1e er.a ed è di patro11at·o della sua famiglia.; e quivi anoor.a riposano. Pol lici bifidi e poll ici soprannumerari.
Dott . G. Z A1\'1:PA (.Ai11to Sezione Cal.a.b rese). Dopo a.v er acoenn.ato alle gener.a.lità circa l'iperP..attilia ~ all'i1n1ì·O ssibilità di classificarne lB varie formie, data I.a n1ancanz.a della conoscenza della p.atogenesi, 1'0. espone cinque casi di pollici bi fidi e s·opra11numeTari, due dei quali molto interessanti p er il f.atto che uno era costituito da
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lL POLICLTNICu
un.a pinza di gambero con I.a possibilità di movimenti di prensione e dotato di notevole forza, l 'altro era formato da due dita, una a tre e l'altr.a a · due f.alangi, osservazione che dimo~tra l'associazion e di due tipi di malformazione congenita. delle dita; l ' iperfalangia e l'iperdattilia . Illustra poi brevem€nte le varietà più comuni di pollici doppi e si ferma .a disouteTne la genesi ricorcl.ando le ipotesi più conosciute (atavismi0, eredità, iperrigenerazio11e, compressione amniotioa, distrofia ossea, raddoppiamento secondo il pia.no di sim.m etria di Br.aus Kaufmann e così via). Pe,r ciò che ri·g uarda il trattamento chirurgico distingue: pollice bifido .a dita uguali, staccate, <::iascun.a pitL piccola del pollice normale, no11 opera.bile ; pollice bifido a dita uguali .accolla te, operabili col metodo di Cloquet (plastica); pollice bifido a d\ta disuguali, oper.abile con disarticolazioni del dito deforme; pollice soprannumerario e .a.p ·p endice digitifor1ne, sen1pre operabili con asportazi-0110 totale. Il /3earetario: DOTTI.
.Accademia lledico-Fisica Fiorentina.
XXX.\", FASC. 18]
cutanee .a tipo ecze matoso, e perciò crede dover mettere in gu.a,: rdia di fronte .al potere p.atogeno che gratuitamente si attribuisce a t.ali microrga. . n1sm1. 1
Prime ricerche istologiche sulla cute umana trattata col metodo della colorazione vitale (oon dimostra.21io-
ne d.i
prep~rati).
Dott. G. - L'O. ha inteso di app,lioaire le ro1orazioni vitalj al trip.anb1an ed al pirrolblau per via intradermica nell'uomo allo sco' impre-. po d\ rilev.are quali elementi si mostrino gnati, se vi siano differen~e di reperti in varie .affezioni ct1tanee o nei tessuti normali. Gli elementi della ente uman.a che si impregnano &ano istiociti, cellule del riticoilo, c. adipose e c . simili .ai fibroblasti; non si può distinguere un.a impregnazione granu1lare da una bacillare che è .assai rara; invece si può notare una intensa fagocitosi del oolor.a.11te per opera di leucociti e di maarof,a;gi. La. quantità del liquido iniettato influisce sop1ra tutto s.u lla intensità di reazione. Con tal 111.e todo si po~sono i·endere molto evidenti le oel1u1e di l1angherans, invece le cellule bl.a?stom.atooe ·del lup·t1s co1ue degli endoteli vasali non mostrano r eazioni di sorta. MANGANOTTI
Seduta del 1° marzo 1928, \ ... I.
Presentazione ed illustrazione di una nuova prova tubercolinica personale.
Presiede il Pr-0f . B -c-RcI, presidente. Sulle relazioni tra Spirocheti e Bacterioidi (con pToiezio·n i di i111iorofotog,·a.fie e cl.in1ostrazi-0ni di
p r eparati). PERuzzr Pro·f. ì\iI. - Nell'esa1ne bacteriologico di le ioni ulcerose, osservate dall'O. sia in Itali.a ch e in zone tropicali, sia in s-0ggetti bianchi che di co·l o~:e, ha. ispe:sso incontra.to un g r·ooso inicrorg anis1no a for111a cli vibrione, cJ1e ritiene corrit1ponda. al ·1?1 0 c1·ov 1Jbri o di Castellani e Oh a·lU1.Prs . della bronco13i)irocheto•~1i ittero-e1norragica. Nei prep a1mti ottenuti da prodotti patologici , o dalle cl1lture su terre110 all'a1nido-asp.aragina., era i1otevole la grande quantità di for1ne spirocl1etichP insie1ne coi precedenti ' Tibrioni, inentre ogni ailtra forma bact-erica era estre11wme11te rara; 111a di alto significato so110 i rapporti di contintt.ità rile,·ati fr.a .elementi ·vibrioidi e spirocheti, di cui de.·cTive m-0lti stadi di pa&Siaggio. L 'O. ritiene ch e il vibrioide sia 11na manifestazione morfol<Jgiea di 1111 bucterioide ft1siforme più o memo atipico, .·ec-011d o le co11dizioni .a111bientali, e che i r.a.ppo rt i cl i continuità fra essi e gli spirooheti possa no forse interpyetarsi con1e fenomeni lega.ti .all a l 'Ì -nr-0cl11zion e. G .\SPF.rt1N1. 1n 111erito alila interessante comunicazione e relati, 1 e clin1ostrazi oni , pur convenendo che i r e·p €rt i presentati son-0 u1olto . u,<rge tivi, n o n cr Pde poter. i pro 11t111ziare i11 n1erito. Egli fa tnttaYia notare, <:he jn n1olti ..'lmbi ent i t roYansi s pir0<·heti n1 isti a Yibrioni di ogni gener e, compre o nel pl.ankton cli alcune acqt1e ter1nominerali inolt.o utili per la cu r n di le ioni p 0cinln1ente 0
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TRAMBUSTI Prof. B. Dopo avere aiecennato alle prove tuberooliniche più in us o, alcune complicate per la tecnica, altre non suffioentemente sensibili, propone di .ap.p lioare per la tubercolina il metodo ideato dail Koplik per la tossina difterica, pratic.ando co11 esso u11a infiss.i,o ne i11tr.adermic.a. La soluzione ottima di tubercolina. co1·risponde ,al tasso di 1: 9,5 in soluzione fenoiica sterile allo 0,5 %. L'ago, t1n-0 comune di Pravaz tipo siero 1,10/50 nlm. cono V , pervio e sterilizzato alla fiamma, si i111merge per cirea 1 cm . nella soluzio11e: dopo pochi seoondi per oapilla1ità il liquido è salito sufficientemente nell'ago~ cannula. Allora, tesa fra due dita I.a cute del braccio l avata con .alcool-etere, si infigge l'.ago nel derma per 5 nm1. circa, qu.asi parallelamente alla sup erficie, in inodo che trasp.arisc.a tutto a traverso la c11te medesi1na, indi senz'altro si retrae l'ago: la lettura vien fatta 36-48 ore dopo. Nel caso di reazione negativa i1on s~ nota che i·l punto di ingresso dell' ago, senza arrossamento di sorta; in caso po$itivo arr-ossa1nent-0 e infiltrazione per poco più di 1 c1n. di di.an1etro, che persiste per 5e più giorni. La reazione è pur.a.mente intTadern1ica, non si ha.u no reazioni generali, 11è di fooolaio ; per la sensibilità somiglia molto alla Mantoux, ridotta a. lin1iti minori e senza reazioni traumatiche nè iniezione di volume cli liquido. ' I risultati co1npa.rativi con le prove di Pirqu.et e di ~1antoux la, rlin10 ·trano se1nplice c·on1e la Pirquet, ed esatta quasi quanto la ::\1.antoux di cui è tutta vi a <:onsidereYol111ente 9iit pr.atica. Il T·ice-, 1 er1re.far10: P . ~f . N1cco1,I);J. •
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::-f.ZI ONE P RATICA
APPUNTI PER IL !IEDICO PRATICO. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Snlla. stasi nei tumori come causa del loro ulteriore sviluppo. R. :\laJ·c;hesi 11i ((, a::.::.. Osp. e Clill., n. 4·8,
l ~l~ì 1 ,
in segu 1 t<J a fenorlllHli osser\'ati neig'l i org~a n i a11i1 nal i, co'l p,r odurrc ar1Lifiici1a lmente su di essi 1111a stai:::i alla Bi er, Yiene a porre in vis~a ra ·s0111igli a11ze i1ote,·oli col p.rocedere n el loro svil1u1vpo cl el le ,·ari e forrne blastorr1atose; rit enendo eo:, i eh e il progredire d ei tumori sia do·,··uto a~la ~ta:,i L'Ìll' ,.i si produ'l.:e . E1gl i n )tn che 1>ri1na c:ondizio11e l)er l o SYilupipo <H u11 t 11111ore, è cl1e lo stii molo, di qualunqrue i1·a tura -ia, debba esser e lento e continuo. le11to p 11 r i1on eccita.r e l 'aiccorrere delle cel1l1u'.lc bi a11che co111 c si osser\'a n elle c om uni infi a·m 1nazio11i, contin'Uo percl1·è possa rich jamare altTo · Ol'dine idi oelliul·e, ·cel'l'Ulle interstiziali del siste1na !I'·eticolo en doteliaJ.e, che voogon,o così manu ma110 a ·ci:ricoscrivere il tumo:re ed isolarlo dal resto tlel•rorgani smo . Con ta'le ohiusw·a, costituendosi un ltqui·do 1da stasi, i bacilli non Yi 11}e11etra110, e se Yi \Penetrano, rimango1110 di5trutti; 111olti vasi si trorn•b izz·ano , Ja .circolazio11e . i fa ,·enosa, P viene così a manca.ire c1e1l'o .. sigen o. J 11 tal inodo si costi·tlu•i sce i·1 tumore che venendo a mancare r oss.ige110 rimane a ,, i,·.er e isolato i11 nno stato di anaerobiosi ove il gliu cosio •eh e \'i si riscontra s u·b isce una glj coli·si che è idi •b uona n.utrizii.one per esso, e di sti1m olo alJa moltiplicazione cl elle sue .ciellule. A.Oia nutrizjone gl.i c:olitill.:a s'nni·see il di&gu-egam·einto d ell e CP l11'ule elle \ 1anno a circo scriverlo e son o un b·u on 11asto per esso. r.Ja clisg·regazioJ1e poi dell e cellule che lo cirrosl'1·iyo110 ,p erm ette al tumore, clhe st è re·so 11ara ~ ~ 11a. cli ~p·ingersi con i s uoi tentacoli attraY er~o tal e ba.r ri er a che oiffre più poca lfesistenz·a. e si r e-r1.d e p<Lclrone 1dell'ospit1e che invade P.cl intossica. .·e q11e. t0 cled·uzi oni, b asate s u osservlf ziont speri1111entali, verranno co·n fermate, un nuo·,·o can1po idi situdii si a.p re pell' .p oter giungere alqa cono1scc:11za di queste produzioni maligne e trovar n1o do p.eir di·strug1giocle al suo nasoere. .A... p. 1
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tumore è localizzato , nonostante che numeros~ cellule epiteliali r estino lungo te1npo a contatto cli agenti can ceri.g ni (per es. il catrame). Dopo aver prodotto in alcuni ratti dei papil1omi da catrame, h1a praticato d ell e incision i in zone della cute lib ere dal tumor e. Avvenuta la guarigione cicatriziale· ·delle ferite, sono insorti .clopo qualche tempo altri tumori analoghi in corrisipon·denza ·delle ctcatrici stesse, n ei punti in c ui qu Pste era·n o più vicine alle zone occupate dal n eoplasma. Secondo l ' A., quindi, non sareb1be illogi.co pensare ch e, producendosi sulla cute sana continua1nente d elle piccole l esioni invisibili a:d occhio 11udo, rper piccoli t raumi inavvertiti, i proce~ ;i riparativi di q'Ucs.t e p-0ss::tno ra.ppresentare il pun~o cl i rartenza d ella neoformazione, qualora venis~l:' ro a troYarsi fortuitamente a con tatto di materiali e agenti cancerigni. Rigua!'do poi alla v eccl1.ia questione della man iena d 'accrescimen to del tumore, l'A. 11a notat0 n ei suoi esperimenti che si asi.Siste dapprima ad nna ipertrorfia locale d elle cellule, la cruale poi si diffonde alle cellule circonvicine, fino alla for1nazio11e dei papillomi. In seguito, n ella stessa guisa co11 la quale le cellule i1pertrofiche hanno i11fluito sulle cellule i1or111ali ci r costanti, jl tras formar8i in cellule cancerign e della parte centrale della neoform.azione influisce s11ll e celll1le i'pertrorfjcl1e vicine, trasformando an che queste in cancerig ne. 1\l. FABERI.
L'eredità nAl cancro sperimentale.
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L'importanza delle lesioni e dei processi riparativi sullo sviluppo del cancro. H. T. Deelman (Brit. Med. Jourri., 14-5-1927) 11::\
cercato 10 dirno6trazione speriment•ale rtella ra~ione p1)1· Ja quale il punto di ·p artenza cli un
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rs~ a si ·comporta in 1nani pr,a diversa elle nel
c:inCr·o spontaneo. Il trapianto segue le leg.gi bio1 logiche d ell'•or.g anis1n1 do nde prov] en e, non quel e .1 r11'ospite . t t;t8Jo osservato che n t11trcndo d ei ratti co11 larve di tenia del gatto ::>i siviilurp1pano .con r elatil\' a f arilità sarcon1 i d el uegato. ·N ella seco11da gen erazione. SP Lnpre continuando la somministrazione cl i 1arve, si hia una più alit a p ,e rcentuale cli sarrom i. Tra i ra1ti Cìl "te si infettano s·pontaneamente Ja pcrc entu.al c di s arco·m i è alquanto 1Jit1 ba6sa, r i ò c·h e fa pensaTe •che i poteri ·dt 1di·fesa. d·el1l ' or ganism ·1 11a11ri.o rag~ione d ello stimolo p a to.g e110, ~e qn esto non è eccessivo: infatti i t opi infettati srontaneaa.m ente m·an.giano meno Yrrmi <li quelli i1 utri ti ad arte con essi. fJourn. A. 'i\l . .4. , 13 giug110 1925' . DOR1A.
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TL POLICLIN eco
SEMEIOTICA. Il fegato g rosso. C. iFiessi11ger (Jourri . des pratirie ris, anno 41, n. 36) mette anzitutto jn guardia contro l'erroTe ·di iprendere un fegato rptosato per un feg·ato g-rosso. Si traitta di donne, spesso anzian e, in cui viene talora diagnosticato com.e cancro un fegato abbruss:ato. Più spes.so poi si fa confusione col rene mobile, sipecialmente negli indtYidrui o·b esi.
Un altro errore consiste nel prend ere un 1egato 1cardia1co 1p e·r una cisti idati,de o per una peritonite tube~colare; ciò avviene 1quando i . segni cardiaci sono poco accentuati, come accade in .alcune mi-oc.a rdi ti che danno sempli.ce·m en te un tpo' di tac·h iicardia .e ·di cianosi, ma in cui il :fegato IPUò essere voluminoso. Eliminate queste ca·u·s e ·di errore, rimangono quattro \·arietà di fe·g ato grosso. 1
Senza ittero nè ascite . -
Posson o essere in caiusa la sifilide ed il diabete bronzino. N·ella gotta, nei dispe'Ptici, come n ei di.a.ib·etici, il regato rpuò essere grosso, ma non molto voluminoso. U11 f egat·o .grosiso, duro, liig11eo, a1cc.ompagnato da e$tr ema stanchezza e .d a rapi·do deperimento fa •pensare ad un cancro ·m assi•ccio. Il cancro nodulare, che si. sviluppa alla faccia con vess,a, può dar luogo a tutti .g li errori diagnostici. Rientra, in quesita catiegoria la cilsti idatide, rper la 1quale l' .L\.. osserva ohe si tratta di m alattia r.ara, eh e Yier1e troppo spesso erroneamente invocata; l'osservazione IP'UÒ essere giusta iper certe regioni, m·entre. p er altre 1biso1g na ten.er semipre 1presente tale possi1bilità. Del resto, le • reazioni umorali e la presenza di eosino.filia airuterann o la diagno$i. Ri1co:r.dare come regola fonnal e ·di n on punger e mai una cisti i·datide. Il fegato grosso (cirr osi i'Pertrofi1ca .grassa) si può avere i1ei tubercolosi alcoolisti ad un ·periodo ·a ,ranzato; si ac·comrp,a gna a sutbittero, ad ingrossam ento della ·milza e talora ad a$cite. ùl regime Yegetariano e le iniezioni di estratto epatico possono essere utili. Non bisogna poi dimenticare la possibilità d ell 'ascesso eipatico di$senterico. 1)
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grosso con ittero. -
i può pensaTe ucl u11 ca 11c:ro del fegato 1quan do i Yedano raJ)itlnri11pnl t• declinare le forze; la 1)al1>azio11e fa ~t-'lltire llll r~gato duro e bernoccolt1to. Quando • si ::.c11t ( sotto il f1\guto In cistifellea m olto dilatata, si potrà ppn gare ad rnn cancro della testa cl el pa11creas: è i1ecessario però u are grande clol ct'zza nPlla T'aìpnzioue per e\·itni-P la perforazione cil'lla cistifellea. 2) Fe!Jofo
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[ ..\1'NO ÀXXv", F ASC. 18 j
Se il inale si J)fOlun1g·a, la diagnosi di ca11cro è da scartarsi. Si ipuò allora trattare di epatite sifilitica (che può accompagnarsi o non ad ascite e ohe al minimo dubbio va trattata con la cura speciftea.), al rac:l11tismo, alla malaria. alla leu1cemia (feg·ato poco s·vilurp•pato e milza molto grossa). La cirro.::;i hilj.are ipert.rofica di Ra11ot è n11'epatite cronica itterigena, co11 fegato carnoso, liscio~ ittero persistente, feci no11 sc·olorate, milza grossa. Se le feci sono scolorate, può trattarsi di m1 ittero da ritenzione, talv9lta complicante 'Una cirrosi. Non si ·d eve poi ·dimenti1care che esiston t.• delle if orme di cirrosi cardiache con ittero. 3) Fegato grosso con ascite. - :Nella magg·1or parte dei casi- LSi tratta .d i .fe.g ato cardiaco; anche la silfilide terziaria ·e 18 cirrosi ipertrofi1che 1possono rientrare in questo gruppo . In qualche caso si sarà invece in presenza cli un cancro d el fe1gato o d elle vie biliari; la diaignosi di cancro rperò n on sarà 1portata che quaRdo non siano C'V]1denti altre cause. 4) Fegato grosso co1i rni.L~a grossa. - La leuce'lr1ia, più frequente cli quanto si creda, ùà l1n fega to che sporge appena dall'arcata costale ecl 11na milza molto grossa. :\lei malarici, il fegato può essere grosso e la milza è molto ingrandita. Per .quanto riguar.da la condotta d el pratico davanti ad un fe.gato grosso, si deve anzitutto stabilire un ·r e•gime alirr1entare severo; per la dirugnosi Si iprm'edano soprattutto le p ossi bilità di s:iifili.de od il risentimento di un'affezione ca.rdi-aca a sintomi oscuri. fit.
Il feg ato nella malaria. R. G. Willia1n.; (Thc Lan cet, 19 nov. 1927) 11a studiato 1a f11nzj oi:alità del fegato in paraljtici genenali trattati con 1a malarioterapia. Ha usato a tale scopo la itolleran za al leYulosio (fa~endo le ri cerche in .serie), la Teazione di van der Berg·11, noncl1è :La ricerca dell" urobilina e dell'urulJilinogeno nell'urin1a. Le c11r'\'(? della tolleranz;.i al levulo.sio d i1no~tra rono l'insufficienza ~pat!cn, che in alcuni casi si in iziò anche dopo la cc.!ssazione dell:t malaria; qL1esti t1lti1ni pazienti rirnasero in gravi condizioni per ·alcuni g·ior11i; uno ùi e:>si tn o1·1 e :,i troYò all'autopsia, l'atrofia gi.alla acuta del fegato. Uguale re.perto anatorno-patologiro si eb be in altri due c,asi precedenti lo sstudio cle li '.A. .-\nc'.· e le .altre ricercl1e dimostrarono che il fe.~ato '"iene n1ollu cla11neggia1u dall'infezion e rnalarica. ~linirna e(l inrostante è in\·ecc la reazione del f1-·gn10 \tl,ller1!111u al leYl· lo::-io, con l'infe ?. ìo11 e di febbre r1correr1te, con la quale la 1 eazion e cli van der Bergl1 e neg.ativa e non si ha eccesso di urol •1li11a ~ di urob ilinogen o nt>ll'u1in~1. fil.
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f A.N~O X '\X\.,
f 'A:SC. J 8 j
SEZIONE I-'RATJCA
Disfo.nzione del fegato nell'emicranià. J. S. Diamond (A n?er. Journ. Al ed. Se., nov. 1927) 11a esaminato la fu11 zione epatica in 35 casi di eroicr-3.nia e di equi\' a·lGnti addo1ninali deJl'emicra11ia. I.: esa1ne corr1prencleva La ricerca della bilir.ubi1tn 11el sa11gue e dell'ttr0bilin_-0ge110 i1ell'urina. :\rl 91 °o y'era ittero latente; in tutti i casi fu accertata 11ro·b ilino1g.enuria, che era più marcata i1ei casi cli ritenzione di bilirubina. L'A.. m ette in ra1pporto l'e·m i1crania con l'insufficie11za funzionale ùe1 fegato e spe.cialmente con l 'incap«cità ad arrestare i prodotti de1la putrefazione forrnantisi nell'intestino; ne deriYerebbe una l eazione allrrgica. P er il tratta.mento gio verebbe I lirnita1e il co n surmo di sostanze proteiniche, le quali a lin1·entano la putrefazione, e corre.gigere la stitichezza. V.
CASISTICA. L'asma. .t\s~ai
interessant e seb-bene non dica cose fonda1nentaJmen1 e nuoYe è una lezione di Bezanço11 riporta sul Jour1iu.l des rraticiens, 31 dicen1bre 1927. Dopo avere ricordato che la i1ozione cli asma è YeccJ1ia quanto il mondo, ne parla p erfino .\ reteo, l'A. discute se sia git1sta la tendenza odierna di considerare l'asma come l1na sindrome e n on corne una malattia, e conc1ud e col rit P11ere cl1e ·ciò sia erroneo; vi sono certo d elle sindromi asmati·clle, m·a non è men vero cl1e e~ i te una pura malattia asmatica. Il carattere fon1damenta1e rintracciato nelle autopsie fu una n et ta infiltrazione eosinofiJa n elle pareti d c i bronchi (Fraenl<.e'l e Lemierre). Itl quadro clinico non l1a grande valore p er diag11 osticare che si tratti ·di un asma genuino, maggiore iffi· portanza 1nve·c·e conservano i dati caratteristici -dell'espettorat o. Secondo ·a lcuni a·utori vi sar ebbero cJue forme di asma : l'A. anafilattica (an1ica asma n ervosa, o essenziale) e Ja asma respiratoria. Bezançon crede questo un errore, -percl1 è in am·b edue si ha la stessa formula d egli espettorati e n el sangu e, e la stessa azione rapida rcl imm ediata dell'adrenalina i11 am·b educ . i casi. Int.eressante è il problema degli equjya1Pnti a::maUci P. da alcuni indicata com e fusma nasal e la coriza 6pasmo1dica, e come asn1a laTin geo la laringo-tracl1eite sipasmodica. E mcg]jo n on clarc lo stesso nome a dei fenom eni leggerj e a'l la vera crisi di a~ma, bisogna invece .consi1d·erare queste malattie come d egli equivalentL Veng·ono rpoi le qnestioni etio-pa-to.genetjche, e anzitutto quellai del ~erreno asrria,tico .a. cut fin dall'antichità si d ette grande ·v alore. S1pesso s i trova un terreno n·evropatico, ma non sempre . Vi sono stati dei P. che perfettamente sani "' -esenti ·da tare, d opo eS'ser e stati esposti ai gB ~ 1
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ven·efici durante ùa guerra, diYenn ero bronchitici pot so·r se una s clerosi polmonare da gas e poi •a sma ohe sorse sen za esistesse i~ terreno ~.sn1aiico. P er lo p iù però il terr eno è necessario. [n sostanza co11siste in un terreno che 1permette una r eflettività esagerata. T al-ora si ha una vera eredità similar·e, gli ascendenti .essendo asmat ici ; talaltra voJ •a si ha eredità di1S·similaire: Trousseau chiamaiva l"asma u na nevrosi di.atesica; 1R a pin di Gin·evra · le.ga J'asma a'lle angion evrosi farn igliari. I gottosi posson o avere sp.e'Sso d·egli a ccestii di asma . V i sono dei rfatti in·discutibili ·eh e dimostran·o la imporia11za della spina respiratoria, per es. di un polipo na;sal·e. Così pure non d ub'bi sono i rapporti tra la asma e la tubercolosi. Lanclouzy ha ùetto cl1e l'asrr!Jét era la moneta d eilla tu·b ercolosi. È certo che si può t.3ssere asmatici senza ess er·e tu·bercolosi, ma non è m en Yero che molti tubercolosi con forme f ibrose 'hanno a8ma. Le inalazio11i di ·gas bel lici predis1pon1g ono all'asma. I bronchitici div·engono enfisematosi e poi a;smati·ci. Non è sempr·e v·e ro, come 'ri te·n gono i. classici, che l'enfisema sia sempre con secutivo all'asma. Si può i11vece riten e.re cihe chi è enfis·ematoso diverrù più facilm ente asmatico: ciò deri \'a dal fatto che ·egli ha un torace in posizione di dispnea pern1anente . La proYa di ciò è cl1e i ~oggetti a torace rig-ido, deformato, i rachitici, i g obbi, i p ottici, diYerranno più facilm ente asmatici cl1e gli altrL Ancl1e la sifili de pnò entrare in C'ausa nella etiolo.g ia dell'asma. Rec·entemen1 e Widal 11a dimostrato l'importanza rlei disturbi e1p·a tici come Droduttori cli asrfla. Jr.ti ne n ella suia 1patogenesi non si d evono diment)care i cl isturbi d elle funzto1li endocri11e: solo con qucsl i Sii possono spiegare certi fatti, p er es. cl1e vi sono delle clon11e in cui J.e crisi ·di asma corr1paiono con la m·estruazion,e e cessano con la m anop·ansa, aJtre donne hanno una sospen sione clegli attaccl1i durante la gravidanza. r,. ToNELLT. 1
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Pleuriti e tubercolosi consecutive. O. S'c heel e Th. Foien (. l tfr1 medica Scanlllnarica , 1928, fase. I) nnbblic.ano l tn impo.rta11te lavoro st.a~is ti20 su 957 casi cli pleurite, per lou ruag1gior parte essudativa, da l or~ osservatii alJ 'Ospedale idi Ulleva·a l. L'età più colpita è dai 16 ai 25 anni: anzi questo periodo decennale com·p rende cla solo circa la m età dr i casi osservati. Su 812 malati, ·di cui f1u possibiJ e segud.re l' ulteriore d·estino per un p eriodo vari·abiJ e da 1 a 10 anni, i1 24 % ammalarono di tubercolosi (polmo11are neil Ja gran m·a ggioranza d ei casi), e il 9,9 % morirono 1p er t11bercolosi. La moPbiJità ·p er la tu•b ercolosi è ele,..ata soprattutto nei primi tre a11ni ch e segni r ono la
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IL POLTCLIN1CU
lJleurite (10,2 %; 4,4 %; 4,2 %) , mentre la mortalità per tu•b ercolosi lo è specia1mente nei primi quattro anni (dal ~.8 % all 'l,i %). La morbhlità e la mortalità sono inoltre maggiori negli u omini ,p iuttosto fche nelle donne (per quanto di poco ) e neglri. adtUlti piuttosto che n ei b·a m.b ini. Gli Al\. si sono posti il problerr1a se era possi·bile stabiJire un raipporto tra i caratteri della febbre e del versamei;ito, e la mag,g iore o minore pro·b abilji,à di contrarre la tubercolosi. Secondo le loro statisti·ch·e TI. grandi iversamenti sono seguiti da tubercolosi in un numero di cast n ettamente piì1 elevato (30,1 %) .che i piccoli versa1nenti e le pleuriti secc·h e (20 %) . Riguardo alla febbre essa tè id i ·durata maggiore n ei grandi ,·.ersamenti che· nei piccoli; e d'altra parte, a parii tà di versamento, essa durerebbe ·di più nei casi ulteriormente seguiti· da tubercolosi, a confronto di 1qiu.e1'li in cui il soggetto rimane i11 buona sal·ùte. Tl1ttavia gli A.I:\. avvertono che le eccezioni sono molte: e che s·a reb-b e ·p·ertanto azzardato d•al~a entità d·el versamento o dalla dLlrata della febbre voler trarr.e prognosttci circa l'u·lterior e destino ciei malati. La fr·e1quenza d~lle infezioni domiciliari e famigliari è la stessa tanto n e.gli indivi·dui rimasti in buona sal ute, che d.n quelli •divenuti tubercol osi. Infine ri·g uardo al mese di inizio dalla pJeurite gli .AA. osserYano 'Un ·addensarsi d·ei casi in m.a rzo-aprile-maigg.io; e vorrebbero m ettere in ra·p1porto .questo fatto .con .u n'assenza reJati1va di vitamin·e in quei mesi. I
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l\11. SABATUCCT.
TERAPIA. Il valore dietetico del latte e suoi derivati. Il valore dietetico .gra11dis5irr10 del latte n.e lla alimentazione umana è stato recenterr1ente ancor pjù 1nesso :n evidenz<t clalle ricerche di CorrJr ~Iann e Cramer e da una dettagliiaft.Kl relazione co1n1p 1lata da .J. B. Orr, per conto della Direzione di SarLità Pubblica , in base ai risulta li ottenuti tra gli scolari ai 7 città della Scozia. Il latte è, se.nz.a dubbio, un alimento utilif>.Simo per l 'accr escirnento dcl bambino. Il contenuto in Yitamine non è certarrfente il sol o fattore cl1e conferisce al latte e ai suoi derivati il loro valore dietetico, il quale ena noto, per altro, prima ancor.a della scoperta delle vitamin e; le nostre nuove con oscenze sulla esi.5tenza di questi f-attori alimentari accessori giustifica ·q uanto era empiricamenle e cornu11e,n e11t e noto Lia te1npo. l pri1I1i ..\..A.., che si occuparono cti ctietetic.a , con ~id eraYa.Il O il problema "1limentarP dal solo punto di , ·ista della quan-
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tit<~t.
FA!::IC.
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e per essi ·u11a dieta adeguata era quella, che f ornjsse una quantità sufficiente di sostanze proteiche e di calorie totali. Lo studio della costituzione chimica delle proteine, che 11a rivelato che queste sostanze derivano dagli aminoacidi, ha anche dimostrato chiaramente che non tutte le proteine hanno lo stesso valore dietetico. In gener ale jl corpo ur11ano per il s·u o benessere ha :bisogno di introd urre, con gli alimer1ti, tutti gli aminoacidi, di cui sono costituite le sue cellule; uria prot.ejna che contiene tutti questi arnin,oacidi è, perciò, di ur1 valore detetico pit't elevato di un 'altra , nella quale alcuni alninoacidi essenziali mane-ano. La. g·elatina è un esernpio di proteina a sc,arsissirno valore dietetico, per· il fatto che rnolti aminoacidi irnportanti mancano e per ciò è impossibile vivere cori una dieta, in cui la proteina è fornita esclusivamente sotto forma di gelatina. A una simile dieta occorrerebbe, peraltro, aggiungere · delle protei·r1e a d alti&sirno valore dietetico. Le proteine del 1atte (caseina e lattalbumina) o ' della carne sono esempi di sostanze proteiche di alto valore dietetico, dato che esse contengono gli an1inoacidi indispensabili . In una posizione i•n termedia si trovano le proteine del pane, le quali difettano cornpletiarriente di un solo aminoacido esfenziale (lisina ) e parzialn1ente di un altro (tri'ptofano). Gli elernenti minerali rapp resentano un altro fattore i1nportante della alirne.ntazione, special111E:r11 e quando si tratta di 'UD organisn10 i·n via di accresciLnento. Il baJnbino in via di S\~iluppo ha uno speciale fabbisogno di calcio e di fosfati per l 'a ccresci rr1ent.o delle ossa. Studi irecenti sul ;r achitisrno li;tn110 di.rnostrato che que&te sostanze 1nor gia:niche dHvono trovarsi negli a lirr1enti non solo in quantità sufrtciente, ma anche in determinate proporzioni. La r11 aggior part.e delle .sostanze ali· inentari sono povere di calcio; il latte è in particolar modo ricco di calcio e contiene questo e i fosfati in adatte proporzior1i. Mezzo litro di latte di vacca co·nti'3ne 1 gr. di oalcio, e cioè una quantità Sllperiore a quella che r1e contiene mezzo litro di acciua di oalce. Voit ha calcolato cl1e il f81bbisog.r10 di calci:) per un ban~bino in ' 1 ia di svilup· po è in ragione di 1/3 di gra1nn10 per g:o r110~ per fornitè tale quantità basta il cons·umo di poco più di 200 gr. di latte di vacca, montre, invece, se si do\·esse snpplire a 1ale ricl1ie.:-ta co·n pane o con uova sarebbero nP.cessa!l'i mille g~·ammi di pan~ o 15 uova. Una simile dieta è inadatta per l'accresciu1ento dE-lle ossa, peroccl1è, a parte ogni altra considerazione , essa fornisce il calcio necessario insieme lél. un n otevole eccesso di fosfati, i qual i sarebbero nocivi. Il latte è anche relati,·a1nente ricco di vitan1:lna A, la qua1 e è contenuta nel gr.;J so ed è, perciò, assente o n oteYolment e di n1i11u it a, t1el latte ' Cr em ato. Il JnttP contiene an clle nna no-
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~EZ I ONE
tC\'OI':! quant1tù di vita111ina B; ina i1011 co11tien e \'ita1nina C. e noi pru:agonian10 il vialoare dietetjco ùPl latte con quP11<1 cli u11 altro alime11to principal e. il pane, t ro' ian10 che, co1ne s i è detto p oc'anzi, le pro tei ne del pan~ n o11 11anno lo ·~tesso grande 'alore ùieteti co di quellD del latte. I11oltre il pane è pov,'ru di <"al eio u co11t ie11e que5to elen1e11to co·n u11 ~·rar1cl 1~ eccesso di. fosfat.i, m entre, per qu1anto riguard a le \'ita1nine, il pane bia11co 110 11 contiene le \' ita1nine A e e Jl!è la Yit <lJlliua B . 11 \',alore c.lietetico del pane eonsi ·1e nel fa.tto, che e.sgo presenta l a 1naggior r)arLf' dell 'ener,gia chimica 1r icl1iesta in 11n.a lor1na, c11e l' Pco1101nica e gustosa. Ciò che si d <letto per il latte Yale anche per i suoj prodotti secondari, bu1 r0 e for1naggio. Il forll1a.gg·io eo11tiene la ca ... ei11a, sost·a11za ùi alto valor e dietetico, in una forma inolto conce11 trata, in sie1ne a una cert•a quantità di vitiarnina B. Tl burro è rj cco ùi vita1n1ru1 .-\ . Ta11to il burro che jl formaggio contengono n1eno calcio del laLte, 1na ~ono, tuttavia, più rj ccl1j cli cale.i o d ella maggior parte delle aJ Ire so ~ tanz e ial1me11ta1i. A rnano a inano che il fabbtsog11 di calci·o per l 'accrescij.rJenLo div tene niinore , dal l atte si può p1assar e al burr o ed ai for·uiiìggi. Appare , qui11di, e,·iùente, pe:r quali ragio 11i il 1atte e i suoi pll'oc1otii abbiano uri co::;ì alto vaJore dietetico. La lor o :-iggi11 rita n ella dieta corr~g-gc m olte deficie11ze dell'ali nH~11t1zione, e"C"etto l a deftcier1z.a cti \itJami·n a e, la q11ale può essere foJ.nita con la frutta fresca e i ,·egetali. f.> t:·r co11&eguenza una a lin1f'n t.azi011c .:!Onsi 1eurt fondamental1r1en te in pan e o cereali e l atte o suoi lleriv~1ti è atti.ma, sia dal punto •li vi$ta eco11omicc1 cl1e dieteii eo . J'S espetienza degli ltOmi11i cbe j cert>ali e il latte 'o i suoi deri vat i rappresentano l a basi'-:! dell'alin1entaz ione, e se ·O·ggi giorr10 J,a cyuest ione di una san a dietetica è divenutv u11 problernn rlt~g llo ùi .:-.;eri a co.n~idera zi one lo s i dt·ve ;1] f:iUo r,11e il c0nsu1no d el latte e s uoi derivati è cnd111o in .jis11so, jr1 pa rte per rag ior1i eco nc11nicl1e, in parte per iign.oranza e in parte, infine, per glt jnsegnanì.enti di coloro che ronsiderano i proble1ni dietetjci da un sol o punto <li vista. I JlOtevoli 1njglior.a m en ti ottenuti da Corr)r :vta1111 e da Or1· n ei ha111Li11j, Tr:ediante l 'aggiunta. cli lalte nE'lla di eta, sta ad attestare non solo il grande v<.tlorc d ietetico 1tel .Latte, ma.altr esì l 'insufficienza de}la di e ~a alla quale erano tenuti prin1a. Il J.q,tte screm ato ha arlcl1'P-sso un notevole valore di et etico, rn.a sempre 1ni11ore del latte p uro. ('J'he T.. r:lllCet, 28gen11aio 1928). N. MARZO . 1
1)
li· latte nella dietetica delle i pe1·secrezioni gastriche . · ~ella
dietetica delle i!persecrezioni g·astr iche, osser,·a no Rasou1noY e Levina di Mosca (A rch. mal. appa ;·. d igest .. dicembre 1927) , alc11ni favoriscono
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.,._
PRATIC~
~I
~
I
il latt e, altri Io ripudia110: la di\·crgenza di 01Ji~ 11io11i è determinata {]aJl 'ignorare le differenze
cl1e esistono fra i dati fiBiologici ed i patolo~ gici. Lo stomaco patologico reagisce ai diversi sti1noli b i:;n altri1nenti cl1e uno .sitomaco normale. .-'\ L!iò aggiungasi cl1e ·va 1tenuto conto della fun~ zi one motoria clello sto1r1aoo e del piloro nel1'apprezzamen to d el 'alore di un 1dato stimo1lo , ,.a tenuto conto della dimostrata i11di1pèndenzia della secrezion e del su cco gastrico d al,l a secr e~ zione di m·uco; i1on an1mrttiam o co.me definita la questione •dell'esistenia di un apparato secretore 5pecial(I per 1' H C1., o pel!' l'ac·qua, o p er i fer, menti. Completiamo tali fatti col ricordare i~ po, tere ~l1 e possiede una })arte d ell'apparato glandola1·e gastrico di co1np ensare l 'insufficienza del~ l'altra: dj qnj i diversi tipi cli j1pe!f'Becrezione ch·e ne possono \'enire. Si può di r e cl1e i1elle jpersectezioni sperimentali ab~Jj a1no casi nei qu a!li (ipersecr ezion e prodotta cln un'azion e i1ociYa locale (fr ed do , caldo, ece.) con maniof esti sinton1j cli iperestesia spc=icifìca d ell'.a ppara.t o ri·ceitor e ~ecre·tore, si 1p uò notare u11a c~ager.ata refl et tiv i tà verso il latte r ipe 1~0 ngli altri sti111oli a 1lim·entari: in altri casi (ipersecrezio11e 1p·er i11 toss icazion0 bi·:iarP dell'Olfgan isrno con eccitabilità esagerai a i1e 11 'appar ecchio steBso secretore e nei cen tri cl ei riflrssi secretori) lo stomaco risponde esageratam ente a tutti gli sti1nola11ti. :\el p rimo caso il latte stirnolu la f'Unzione secretoria, n el secondo agisce anche sulil' evacu azione. Dun que: differenti tipi di reazioni gastr iche ai di\•er5i stimoli aJimen ta1ri, djfferen ti tipi di ipersecrezione. Gli A.I\. l1anrto cerc.a.t o di verificare clinicamente l'effetto del latte sui ·diYersi tipi ·di secrezione: i1J latte per l o più era m e·s colato ai ,differenti alimenti ten.endo conto delia l.eg·ig e della temperatura e della massa costante del pasto di p:rova. Jn total e i 1pasti ·di prova erano di 22 specie (colla d'amido più latte, riso più latte, brodo più lattA, ecc.). La serie di anali. i e.seg"'\Jiite dopo i differenti pasti di i::>rova . Ila fatto 5tabilire che i 1nini1rii cari, chi fun zionali dello sto1r1aco sono pr0dotti dai 1p.asti di ar11ido. Lo studio delle n ume.rose tabelle cor ... r eclanti il lavoro degli AA. pol'ta a concludere che non è sufficiente sta.bi-lire che lo stomaco si trovi in stato di ipPrsecrezione ma è incli6p·ensabil e di 1defin i.re se 11a co11JServato la capa·cità di I nclnttam ento a differe n ti alim·enti ciò che si ottiene oomparando la secrezione dopo un paisto di E\vald e dopo un pasto liquido all'amido. Il rappo:rto normale dell'aci·dità gen erale del 2° a•l 1° deve sempre essere al disotto di 1.3. ~ei ca~i di ipersecrezione nei quali la ca'Pacità
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il.
POLLCLf.N!CO
di aùattarnento è perduta non vi è sensibilità
particolare al latte: questa esiste allorcl1è quella è conservata. La controindicazione del latte n e1la dieta 1degli ipersecreti vi con .conservazione della capacità cli adattamento è fondata non solo sul1la combinazione sfavorevole del grasso ma ancl1'e $U altre qualità del latte. Iù latte sembra contener.e sostanze vagotro!p e eh.e ori.gi.nano una sensibilità parti col are ver.~o il Laltte 11ei vagotonici con ipersecrezione. Essendo necessaria pertanto t1na diagnosi differenzial ~ d ei diff.erenti tipi di i'persecrezione la fisiologia ci di~e ch·e l'esagerazione della pr:iim a fase della digestione e la secr.ezione esagerata del succo psichico escludono ipersecretivi ·clel pri:mo tipo cioè fonda ti su iu na ·esagerata cccita·bi lità .dell'apparato ricetto:re gastrico. La parteci1pazione nelle sindromi di ipersecrezior1e, di si11tomi ''agotonici cardi·a·c j, d·ermici, intestinali, ecc., fanno esclu d ere le ipersecrezio11i. fonda te ~u una esa·g erazione 1dell' eccitaibi1li tà dell' ap1p·arecchio secretore stesso •d etlo sto maco: questa pa.rtec.ipazione iSi ritrova in quasi tutti i casi esarr1ir1ati ·d agli AA. S·u questi risu l tia Li. trova nuovo f o.n.dan1.ento l 'esc1lusione del latte dalla dieta clegJi i.perse:NIONTELEONE.
caiso, il lattosio e un inedicarnento prezioso; 'a però ut>a ro ad alte dosi, 3-4 cucchiai da zuppa . nelle 24 ort. La somn11r1istrazione del lattosio va fattà con la minima quantità di li·q uido, allo stato di sciroppo con centrato, meglio se lo si dà ;puro. Il richiam.o alla s·ecrezione mucosa ga:strica va fat, to dal lattosio s.L·esso; l 'in~roduzione di liquido si farà dopò che è avvenuta la diluizione gastri·ca, in forma di infuso caldo. fil.
POST A DEGLI ABBONATI. Epidemiologia della scarlattina. da .s. M.:
Al dott. O. L
1) La manifestazione 1contemporanea od a bre-
ve distanza di tempo di di,rer5i ca.si autorizza a parlaTe ·d i epidemia, la .quale può essere più o . meno rgrave e diffusa; tre casi . in una ste~sa fami.glia costitu iscono un'epi·demia familiare. •Nel suo c·aso, •del reiSto, 8-10 •Ca6i su 1000 .abitanti ·r ap.presenta11 o una p roporzione e1evata; per una !Piccola città ·di 50,000 abitanti, si arrivere b1be a 400 casj. 0
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Esiste la tScarJ attina senza esantema, ma n on è mo:l to d'requente. La tonsillite semplice non autorizza a diagnosti·care senz'altro la scarl attina. anche i11 ambienti dove esista un caso di questa. Occorrono altri sintomi clinici, come la lingua a lampone , i J decorso della temperatura, le e''e11tu.~li complicazioni renali. Si ricerchino anche alcuni de1 .segni 1p roposti: $egno del laccio, segno ·d i Pastia (Pritema alla pieg·a del gomito), fenomeno di estinzione; secondo Val.agussa, la presenza di a cetone e .di acido diacetico nelle urine sarebb·e un segno di scarlattina in ·casi dubbi, eYentualmente anche le inc~lusioni di Doble possono dare buone indicazioni. Del resto, secondo alcune ve·dute moderne, l.a scarlattina è data cla streptococchi (Str . emolitico di Dicl<) ed è noto che le tonsilliti, anche semplici, sono spesso date da streptococchi. Barchalia (Hospitalstidende , dicernbre 1917> ha ·ri'ferito su un'epidemia di scarlattina in una colonia d ella Groenlandia, in cui soltanto i bamb1ni furono a,f fetti da scarlattina. inentre negli adulti si ebbe contem·p oraneamente un'epidemia di tonsilliti infettive (40 casi su 377 abitanti). La &car.lattina non era mai compa-r sa in quella coJ on i.a, saJ vo 2 casi nel 1877. Secondo tale autore, si sarelYhe trattato di una stessa epidemia, m anifestatasi con eruzion e soltanto nei bambini. . La scarlattina, del resto, occupa un posto n parte J'ra le malatti e infettiYe, tanto che qualch e autore la c0nsidera. più che altro, come un insieme cl i sin torni, tenuto ~onto dell'affinità con 2)
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Il lattosio in terapia digestiva. ~.
Fiessinger (Jour1i - des praticiens, anno 41°, n. 31 ) consiglia il lattosio. 1) Come neutralizzatore nell'iper.cloridria, in cui l'aziouc sedativa è ·dovuta ad un fenom·eno di gastron1l1correa, che diluisce il liq•u tdo e ne diminuisce cruin·di l'acidità. L '.i\. lo preferis·ce alle p olveri al ca li ne e lo dà, o puro (·due cucchiaini dop o i past1) solo od a•ssociato ad alt.ri medicamen1i: Latt osio cg. 50; ì\il.a'gnesiia idrata cg·. 30; Ni!tr.ato di bism1Jto cg. 20. Per una cart. da pre.n dere in t1n po' di acqua allia tfìne dei pasti. Vi 50no clelle specialità. annunziaite co11 reclarrie vis1 o. a, che non sc;>no costituite che da lattosio con una traccia di oarhonato di calcio. :\Iolti 'Preparati Jnoderni, a forma granl1l.are o vermicellat.a non sono che dello zt1ccl1ero con t1n po' di inedicament i. 2) Co11nc> .an ti Yomiti vo e·d anti.diarroico, ·specialmente 11ei vomiti d·clremicrania 0 11clle diarree tossi cl1e. 3) Co1nc sedatiYo n elle col eci'5iiti dolorose, subac11te, clandone un cuccl1iaino cln caffè dopo i rpasti. 4) ~ell'insuffici.enz.a. epatica. ~elle epatili degenera tivc, ne.gli itteri acuti, nelle epatiti cirrose e sclerose, si de\'e an1nentare la carica cli calorie e glicogenira, aiutando anche la diuresi. In tal -
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[ANNO
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le angine da streptococco, 1della diversa co11tagiosità in confront-0 con quella del morbillo e del yaiuolo, delle grandi variazioni n el p eriodo d incu1bazione. che varia da 12 ore a 20 giorni. Nonostante l e affermazioni di di Yers i autori sulla specilficitn o meno di alcuni g ermi, il 1p·r oblen1a dell'eziologia va considerato a ncora aperto. Dal punto ,d i vi~ta 1pratico, la manifestazione contemporaneà di di versi casi .ai tonsillite in ambienti dove vi $iano casi di scarlattina ecl in te11.1po di epid emia, ,.a consid erata com e sospetta e va quindi prescritto l 'is olamento. 3) Il Decr eto del 1921 prescri"·e la chius1u ra d el le scuole soltanto quando si abbiano in breye periodo di tempo parecchi casi nella ste$Sa scuola. 1
A.
FlLIPPINI.
.i\ l dott. G. D ' ..\. da /\. S. :
P er la i-~reparazion e a gli esami di ufficiale . anitario, le posson o essere utili i seguenti l jbri: FILIPPL r. P rnntuario dell' Tgienista. L . P ozzi, e d. Ro1na; C r ~t flIINO. Com·pln.d·i o cl ' I gierie . Idelson ccl. ~apoli; "J;J an uale p er gli Utfìciali san.ilari e GtLidu per i medici nell'a.ssisteri:.a dl alcune nialallie in{ ettive. L. Bat ustelli ed. Firenze. Bit. Eredol11e e dentiz·i orie. -
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SEZIONE PRATICA
.i\l d ott. C. A. da P.:
La lu es ereditaria ba influito ey jdentemente sul ritardo d ella ·dentizion e. Rit engo ch e le frizioni 1ner curiali, utiliss ime, n on si ano del tutto sufficienti. Cor1sig li.erei cura di treiparsol o per os, alla dose ·di 11/2 ctgr. pro chilo di peso , somministrato una ' 'olta al giorno, per · 3 giorni conGecutivi, seguiti da 3 giorni di ri·p oso, e quindi da 3 giorni idi ·Cura € cosi vja, per un periodo di 60 giorni. La nutrizione esclusivam.ente l attea a 14 m esi è dannosa : è n ecessario somministrar e minestrine con brodo ·vegetale, con olio, o con brodo di vitella. 1
iNI. F.
Il tono delle c1n ozioni può essere diverso; esse so110 talora eocitanti, ila ·g ioia, l'amor·e, il ricup ero d ella salute, tal' altra d epri1nenti, la g·elosia, la paura, un'im~1roY·vi:S'a ·del1usio11:e; con6egu e11-ten1ente, esse agiscon o in modo diverso sul c·uore. Ir1 Jou r n ai des praticiens, 18 n ov. 1927, è citato il è':lSO di un cardiaco obè.SO,. quasi settiantenne cl1e, dopo avere 1p1assato gr avi cri·si di asistolia fu riveduto an.cora arz1 llo e 1g aio, tutto anin1.a to })er la gioia di un prossi1no matrimonio con un a giova11etta. Si cita altresì il caso ·di un missio11ario cl1e, affetto da graYe dilatazione cal'diaca, si rimise .completamente lJer la gioia di ·aYer conYerti t o un infedele. :\1a p•u ò accadere l 'inver$O. In ,·ece di battere opra un ritmo trionfale, il cuore si la.scia affl osciare i1el disordine di contrazioni aritmicl1·e . f: l' emozione d epressiva che interrv'1iene; ecco i l caso •di un inarito .con un vizio mitralico, che ha delle .graYi crisi di asistolia ad o,gnd. scenata di gelosia con la m og·lie ch e lo tra cliva. I di$lur·b i cardiacd. di orjgine en1ozionale {l eprr.ssi·v a p osson o essere ·div er si: la r esi!stenza può r>iegare, si possono avere crisi anginose, a s1na c:ardi1aco morte subitanea. Le crisi angi' i1 0 ·e si 11anno in seguito a·d eccitazioni emoti,· e n1oderate: ,c·a ttive n otiziei, .ecc i~.azioni sessuali in in di,rctui idi una c·erta età. IL'a$ma cardiaco . i è osservato com e consegu enza ·d ei bo1nbarda1nenti bellj ci, in individui affetti da vizio n1itralico. 1Come cons·eguenza di un'emozio11e Yio1lent'a e brusca, pt1ò aversi la n1orte. Un obeso, con dila-· tazion c cardiacà, ma in stato ·di comp en so muore i1nprO\"Visamen te per la per1dita di una forte somma al ,giuo.co; analogament e accade ad un altro, che soffriva dii cri~i anginose. .i\ P arigi, come .altrove, si sono visti morire d ei .cardiaci per ]'.emozione provata durante i bombardament i : una ·donna ip·ertésa ch·e, improvvisamente sv ecrliata nella notte dall'esplosione ·di una bom•b a, o getta un grido e muore; du·e mitra·l ici che muoiono sulle scale, mentre, all'aYYiso della sirena si r ecav ano a1 rifugio in cantina. \ltri num er osi esempi p otrebbero portar - i per dimos trare che i car·diaci, se ·anche possor10 trovarsi bene con le emozioni che n e solievano il ton o, 6opportan o assai male l e scosse deprimenti. N·è ·vale il dire che ·essi potrebbero farsi una ragione e n on ·esager·a re la 1portata delle emozion~ elle provano; le reazioni del cuore sono assai . più rapide che qualsiasi processo mentale di scr~ minativo, specialmente in .condizioni di emotività, ·e .p ortano le loro danno.5e consegu enze ben più presto ·ed a malgrado di ogni ragionamen to . 1 1
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La ripe1·cussione delle emozioni sul c11ore. Il ooore è stato immaginosamente paragonato ad un .campanello delle em ozioni che, ·alla min1ima scossa . morale, vibra in ra'Pidi tintinnamenti, si arresta in silenzi impreooio11anti e r iprende poi la S'Ua cors·a r egolata sul ritmo norm•ale. Quando esso è malato, ila ri1percussione si 1nanif esta in urti più violenti, variabili di timbro, ineguali nella successione e talora esprim enti grav_i disturbi, ·che possono portare, più o meno rapidamente, alla morte. 1
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IL POLTCLIN!CO
[.\~ N O
xxx,·, FASC.
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NELLA VITA PROFESSIONALE: Cronaca del movimento profe5sionale. l\ledici ospitalieri e Sindacato fascista. La Sezio11e N azion.ale dei Dipen.de nti d egli Enti I oc.ali de11' Associamone Nazionale Pubblico Impiego oon1unica che l ' on. Ministe~ro de1le Co1..po.ra:r.ioni con sua recente decisione h~ pre-cisc1t-O in n1a nier.a definitiva ed ine.q uivocabile oh,e : « i medici ospitalieri oo·m e quelli cond·otti e manioo·m iali , sono dal Sindacato f.a&)ista rap.p resentati giu1r idic-a1ue11te e tutelati nei loro interessi mor,a] i e materi.ali solo per la ·p arte di loro attività che si riferisee .alla libera. ~rofessione, e pertanto il Sin-:1.a cato st esso deve rimanere estraneo a qu.alsiasi r.a.p port-0 oh e i detti medici abbiano nella lo1ro qua1i tà di di·p endenti da un Pubblico Ente» . 0
CONCORSI. Pos11
VACANTI.
ARNARA (Frosinone). - Sca,d. 10 ma.g . ; L . 10.500 e qt1nidr. decim0; L. 400 uff. san. ; a1d d.izio11 . L. 4 fra 1000 e 2000 isoritti, L. 5 oltre; età lin1. 35 a; tassa L . 50,05. 1
BERGA~ro. Consiglio degLi I stituti Ospitalieri. ~fedico astante per l'Ospedale Maggiore ; L . 10,000
e c .-v., vitto e alloggio neti giorni di serv1z10; a ore 17 del 10 mag. ; età mass. 35 a. B ERGAMO . M'l1nicipio . - A tutto 30 mag. ; VII condotta; L. 7000 oltre L. 1440 serv. att. (L. 1940 cl01po bie11nio d~ prova) ; aume11ti di gra:':lo fin o ~. L. 13.700 oltre L. 2240 ser v. att. ; tassa L. 50.10. BETTONA (P erugia). - Soad. 10 mag. ; L. 7000 e 5 s~., eJ1ni dee.; L. 600 serv. att. ; c.-v. ; tassa L. 50.15. BIBBIENA (Arezzo). - Al 15 mag., ore 18; 3a. . condotta ; L. 9000 e 4 quadrienni dee., per cavale. L. 3000; c .-v. ; età lim. 35 a.; doc. a 3 mesi dal 7 .apr. ; tassa L . 50.15. B ozzoLo (111antova). - la cond.; L. 9000 e 5 qt1adrienni dee.; c.-v.; L . 800 bicicl.; L . 1500 serv. ospetdal. e 80 % oomrpehsi atti operativi solventi .agiati ; tas'Sa L. 50; età lim. 40 .a.. ; dichia1r.az. di 11011 .a1ppairtenere a società segrete ; (servizio in clinich e oh~rurgiche od ospedali); titoli di pratioc:L cl1irurgica. S cad. 15 mag. BRF.N'IONICO (Treviso). - Scad. 10 m.ag. ; la. con<l. ; L. 8500 oltre L . 3600, alloggio gratuito o corripettivo in denaro ; tassa L. 50. CAGLIARI. Se.ad. 15 m.ag. ; due 111.ed. cond. supple11ti ; L . 6000 e. o.~v. ; 4 quinque11ni dee .
Amministraz . della Provincia. Direttore e assistente Sez. chimica e assistente Sez. miorografica 'd el Laborat. d'igiene e profilassi· soad. 10 ma·g .; vedi fase. 15. C.\'?iIPODAsso. R. Pref ettu·ra. - Cinqu e t1 fficiali :-.a uitari; 1redi fase. 17 ; se.ad. 4.5 giorni dal 12 apr. CARRÙ (Cuneo). Al 15 mag.; L . 000 oltre L . 3000 t.rasp. e 4 quinq. dee. C'EoF.OOLO (Brescia) . e.ad. 15 Jnag.; con or.; I ,. 12.000 oltre L . 500 uff . san .; ta., a L . 30. CALTANISSETTA.
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CUNEO. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario direttore Ufficio <l'Igiene; stip . L. 13,000 oltre L. 1000 indennità serv. attivo e indennità caroviveri. Scad. 15 maggio. DoMonossOLA (~7 0vO!ra). Ospedale d·i S. Biagio. Primario idi cl1ir11Pgia; L. 2280 (s·i c) e 50 o/o tas\Se opea...az. e proventi atnbulat-0rio; _per il 1° biennio l'.a.mministraz. si obblig;a a OOlillpletare la oon'1ma di L . 18,000 a.nrLue, se non ve1 rà ragigiu11ta; divieto d ' i11ca1ichi re tribuiti; libera dooenza i11 patol . o clin. chirurg.'; tassa L. 50; rivolg-er&i alla. Co11greg. di Carità . .Soad. ore 17 del 15 mag. Il concorso p·o trà essere annullato da.Ila Com,m issione, con giudizio inappellabile. FIRENZE. R. Arcispedale di S . 111. Nuova e StabilV.menti Riuniti . - Medico aiuto specialista per i r eparti dei Tuberoolotici a Careggi; età lim. 35 a.; nom. e Gonferma biennali; L. 5250 oltre event. c.-v.; a ore 17 del 18 mag.; .t assa L. 50; serv. e11tro 15 gg.; chied. annunzio alLa Segret. Fo1ANO DEDL A CHIANA (Arezzo) . - 3a cond.; prorog.a al 15 mag. GENONI (Cagliari) . - Scad . 15 mag.; oonsorzio 3 com.; L. 12.000 oltre L. 2000 cav. , L. 100@ uff. san., o. -v. ; t a..ssa L. 60. GaossE'IO. R . /~pedale della 1lliseric.ordia. Aiuto chirurgo-radiologo; L . 7680, inden11. oom.p lementare L. 1459.20, 5 quadrienni dee., o.-v. , 15 % tasse .di cura _; età 27-35 a.; doc. a 3 m esi ; tassa L. 50. Rivolger si Congregaz. di Carità. LA SPEZIA. D eputaz . Provi·nciale . - Direttore Sez. Med. Microgra,f. e direttore Sez. Chim. del Labonat. Prov. d'Igien e e P.rofil.assi. Proroga ore 18 .aJ 15 m.a.g. LAsTRA A ScGNA (Firenze). - A ore 18 del 31 mag. (proroga); due con,d otte; L. 8500 e 8 trienni decimo; .rioonoocim. 4 trienni a L. 600 ; c.-v. ; L. 750 in.dennità t rasp. (v.ariabile); tassa L. 50; chiedere annunzio. MASSA. D epu.taz. Prov·i nciale. :.-- Scad. 31 mag. Direttore della Sez. medioarmicrogrruf. e direttore della. Sez. ohimica del Laborat. d'Igiene e Profilassi, oon sede attuale in Carrara; L. 15.000 e 10 bienni ventes., c.-v. ; eventualm. 25 % utili netti . MrLANO. Pio I stituto di S. Corona. - Medico direttore di Sezione ; v. fase. 17; soad. 15 mag. Mon1c~ (Siracusa). .i\. tutto 19 mag.; chiedere annunzio. MONTALCINO (S·iena) . - Soad. 25 mag.; per Torrenicri ; L. 8000 e 2220 indenn. supplementa,re, L. 3500 cav., 6 quadrienni dee.; t~a L. 50.15. MoNTEGIBERTO (Ascoli Picen o). A tutto 31 mag.; L. 9000 p el 25 % della popol.; L. 500 ind. laurea. ; L. 2500 caY. ; L. 1000 indenn. forese; L. 500 uff. san.; 5 qu.adrienni deo. ; tassa L . 50; doc. a 3 mesi dal 15 aiprile; età lim. 45 a. Nuoao. R. Prefettura. - Uff. san. e capo ufficio d' igiene capoluogo; a. ore 18 del 20 ma.g.; titoli ed esami; I,. 12,000 oltre L . 2800 serv. att. e ~ .-v . Domande all' Uffirio Sanit. Provinc.
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{ANNO XXX\:, FASC. 18)
$EZiONE PHATICA
OccnrOBELLO (Treviso). - Scad. 10 rnag.; 2o rep.arto: L. 000 e 5 quadrie11ni dee.; L. 800 serv. att.; c .-v. ; età lim. 40 a.; tassa. L. 50.15. OR.\NI (Nu!Qro). Scad. 30 mag.; uff. san.; L. ;1000 (sic); età lim . 45 a . Rivolgersi segretario r·om. PIANA DF.I GRECI (Palernio). - Oon S. Cristina Gela; soad. 15 mag.; 10 anni in .altre condotte; -tassa L. 10.15; stip. L. 11,000 e 5 quinq. decin10. ·oltre L. 1500 trasp. e L. 1000 se uff. san.; docun1 . .a 3 mesi dal 10 apr. PoFI (Rorna) . - Al 30 mag. ; L. 9500 e 5 quadrien11i dee.; c.-v. L. 840 se coniugato . R.o.liA. lll·ini.~tero dcll'Interrio . - Assi te11te nle-dioo nel Laboratorio di micro@.·afia e batteriologict della D irezione generale :della sanità pubblica. Scaù. 13 rn.ag. ,~ecti f.asc. tJ. R OMANO 01 LoMnARDIA (Bergamo) . Ospedale Ci'1.:ile ._S. Trin1tà. - ~Iedioo chirurgo direttore; doc. a 3 mesi dal 1° apr.; età 30-40 a. salvo eccez . regol. ; titoli; nom. bienn.ale, conferma per 5 anni, riconferma a vita; accettaz. entro 15 gg., a~unz. serv. entro 30; L. 12,000 oltre L. 2000 serv. .att.; diritto a due camere nell'Ospedale . .-\b . ':::000; <Jspecl. cli 70 letti. Scad. 31 lnag. SAJ_,S O~IAGGIORE (Pa r11ia). ~L\ tt1tt.o 20 111a·g ., 3a oorid. ; L. ·9500 e 5 qu ac1rien11i dee. ; L. 4000 t r claferu : L. 500-1 00-4000 n1ezzo tra.sp. ; tassa L. 50; doe. 4l 3 mesi dal 5 .apr. ; età lim. 40 a . SAN'IHIÀ (Ti ercelli). A tutto il 15 maggio ufficiale sanitario; v. fase. 12. '. .L\NGEL-O IN ADO (Pe.'iaro e Urbiino). - A tutto 10 mag., condotta di città; L. 8000 oltre L. 1000 per le operaz. chirurg ., 3 sessen11i dee. <lirez . -OSpedale; età li1n. 40 a. ; chied . ann.; tas a lire 50.10 ; doc. a 6 mes i clal 10 apr. .. VINCENZO VAL ROVETO (AquiUi) . - Scad . 20 inag. : p e0r 2 f razi-0ni ; L. 9500 oltre L. 2700 ca.,·. ; iassa L. 50,10. S. ZENONE DEGLI EzzF.LINI (Tr eviso) . Scad. 10 1nag.; vedi fase . 15. TBMPIO (l3assa1i) . - .Scad. 15 inag. , p er Teldi ; L. 10.500 oltr-e L. 1000 pro11to soccorso, L1. 800 illl.f f. s an., L , 2500 e.av. TR.&IA (A-l acerata). - Proroga 15 mag. TRENTO (A11imin. P rovinc.). - Scad. 30 mag.; -assiste-11t-e alla Sez. med. micrQlgraf. e antirabbica idei Laborat. prov. d 'igiene e profilassi; L. 11.600 ·e .aumenti periodici, oltre L. 2800 se:r\ . att.; età .lim. 35 a.; dom. 'fRIPOLI. 11:Iwn1cipio. - Direttore del Dispensa-.rio Antitubercolare; L. 14.000 e 5 qua.drienni dee., oltre indenn. r esid. di met à stip. e c .-v. ;. L . 1000 ·se si •p arla oorrentem. la lingua a.ra1ba. Scad. 15 JYLc'l.g. Età lim . 35 (50) a. Docu1n. a 3 mooi dal 16 apr. T.as-s.a L. 50.15 . Dei)•Osit·o L. 1000 .a garanzia .assltnz. servizio. Diritto di esercizio liber.o., Congedo di giorni 90 ogni bien11io. Obied. an11unzio. , ...&.~EZIA. (J.'ìpedale Civile. - Aiuto nella Divisione Ohirurgioa Ila.; L. 4560 per i con·iugati, L. 4200 per i celibi ; no1n. e conferma biennali ; -tassa L. 50; età li111. 35 a. ; titoli ed esa1ni; cl1iedere annunzio • \ ...IBO v·ALENSIO (Catanzaro) . - Direttore del Di-
'r
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sp en.~ario
pr·ofilattico com1unale e contro la tbc., la malaria e le mal. ven.; assegno annuo L. 2000; tassa L. 50; scad. 15 mag. P ORTO SANTO STEFANO (Stazione b.alneare) . P er Ospizio iliarino occorre Thfedioo direzione sanitaria , stagio11e estiva dalla seconda m età di gil1gn00. Vitto e ialloggio gratuito od equivalente i n danaro. 0-ompenso m e11sile da ~onvenirsi. Rivolgersi ·presidente Ù$pizio Marin·o Porto Santo Stefano (Grosseto).
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. A. Ohiasserini, aiuto della R. Clinica Chirurgica di Roma, è stato n-0minat-0 Chirurgo Primario d ell'Ospedale di Ven ezia in seguito et concorso per titoli e 'Per esa1ni, 11el quale fu class ificato 1° su 10 oandidati. La Co1nmission e e.sa.m inatrice er a composta -dai ::ienatori proff. Giorda.n·o, Bal do Ro si e d·ott. Ligorio, direttore dell'Osp ecl.ale. . Al n·ostro amico e solerte collabor.atore i nllgliori a ug11ri. ln e8ito .al concor so sv·olto~1i a Ron1a per la non1ina a diretto r e del San.at·orio della C . R. I. di Ouasso al ~fonte (Milano), fra i1ove conoo,r renti è ris ultato il dott. F ederico Bacchetti, oa,p itano medico cl1e dirrge da nove an11i il San.atorio Militare di Anzio. Jtal legr.an1en ti e.o rd ial issimi al valoroso sanitario, n ostr.o bu-011 a111ico . ..;1
Alla cattedra di Clinica p er le n1alattie mentali e nervose dell'Università di Bologna, r esa vacante pel oollocamento a ripo. o del pr·of. Tonini, è stato chi.amato da.Ila Facoltà Medica il -i;>rof. Carlo Ceni, insegn.ante della stessa discipljna a Cagliari.
NOTIZIE DIVERSE. XXXl V Congresso italiano di l\I edicina interna. L'Ufficio .di Segreteria della Società Italiana di Medicina interna ci oom1111ica: Il XXXIV Congresso della Società Itali·ana di Medicina interna avrà luogo in R-01m a i1ella ·p rima n1età del prossimo ottobre. I te1ni all'O'Tdine del gior110 sono: 1) Tumori del midollo spinale (tema in comu11e oon 1a Società Italiana di Ohirurgi,a ). Relatore di. ·p arte m~dica: pr·o.f. F erruccio Sch·u.p fer ; relatore di p arte ohiTurgica.: pr·o f. 1 1eonardo DollJ,111 lCI.
2) Fabbri da micrococco melite11se e da ba-
cillo di Bang. Relatore: on. pr·of . Umberto Gabbi. 3) Diu·r esi e dilll'etici . Relatori: l)l'O•f . Luigi F erra.n11ini e .p rof. M.ari·o Ghiron . P er inform~ioni e sçhi arimenti .r ivolgersi a l Segretario della Società prof. Giuseppe Sabatini, presso la R. Clinica l\iiedic.a (Policli11ico) , R.oma. Con aJtro avYiso verrann,o comunicate la data precisa della inaugurazione del Oongresso, e le modalità per la .a.e cettazione ed i cri:oione delle co. . . inun1caz1on1.
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IL POLICLINICO
[ANNO
xxx';)
F ASC. 18]
V II Congresso italiano di Radiologia medl('a.
La settimana coloniaJe della Crote Rossa Belga.
Come abbi.amo annu nziato, si svolgerà a Firenze dal 14 al li) maggio. L 'inaugura.zione iavrà luogo la rn.attina del 14 ma.ggio, nella Sala dei Duecento, al Pala.zoo Vecchio nel pomerri.ggjo verrà in.augurata l' Esposizione jndustriale, a11nessa .al Congresso . Sono in programma un ricevimento offe1·to dal Com,une di Fi1renze, u na serata di gala al Teatro Politeama Fio rentino, un pranzo so·c iale al Ristorante-Giardino Alhambr.a, una gita a Fiesole e ricevimento offer.t o d.a l Oomitato or1dinatore, visite .all' Istituto Ortopedico Tosoa110 e all' Istituto Fototerapico Celso Pelizza.r i. Nei due giorni consecutivi al Cong1·ess.o avranno a11cl1e luogo un.a gita a S . Gimign.ano e Siena ed una visita agli Stabilimenti Termali de\ Bagni di Montecati11i . l prezz.i degli albergh i che offrono riduzioni, variano da L. ~O a L . 90 il giorno (alloggio, pensione e tass·e). Rivolgersi a l ,S egretario del Cougresso e del Comitato per l'Esposizion e, dott. :i\tlanlio Gembillo, Istituto di lladjologia de·l la l~.. Università, via degli Alf ani 33, F ire n ze.
L '.a.mministrazione centrale della Crooe R-0ssa B elga ha organizzato, dal 24 a.I 31 maroo u. s., col concorso dei comitati locali, una oossantina di conferenze sull'igiene nel Congo e sull'azione che svolge la Croce Rossa in quella colonia.
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Congresso francese di medicina
legai~ .
E convocato .a Pa·r igi per il 9 ottobre. e seguenti, sotto la presiclenza · del prof . Georges .Bro•ltwrdel. Temi a.ll'orclin.e del gior no: « Le perizie nelle leggi ~ociali » (relat-O!l:e Balth.aZiard); <<Risultati comparati dei metodi estern~ e dell'osteosintesi nelle fratture della gamba» (relatori Charbonnel e Massé); « Le intossicazioni professionali d.a idrooaa:bu ri » (rel.at-<)tre Duvoir); <<Le reazioni ·a nvisociali nei postumi dell'encefalite letargica » (relato!l:e F ·r ibourg-Blanc). L a corrispondenza va indirizzata ai dottori Miohel, r ue de Rigny 5, Nancy, e Piédelièvre, rue Gay-Luss.ao, 24, P.aris (Ve).
Giornate termali di Clermont-Fel'rand. L a 3a. session e delle Gior 11ate ter n1ali di Clermorìt-Ferr and si terrà n€~ giorni 27 e 28 maggio, &otto I.a ip r esidenza del pro1f . Castaigne. Sono in programma. nl1merose conferenze, gite, visite a stabilimenti, ecc. Rivolgersi al « Centre Médical )),. pl.ace Bréohiml:>a1dt 23, A{oulins (Allier), Francia. 1
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Gli « Stati generali del termalismo e del climatismo > in Francia. P er il 9 e 10 maggio sono convocati a Parigi gli cc Etats généria.ux du th€rn1alisme et du climatisme », or1g anizzati dal] a « }~édération thermale et climatique fr.ançaise », so tto la presidenza onorar ia del presidente della Repubblica e di vari ministri . Essi coim portano tre Assemblee, ooinsacrate : I.a prima alla s.ituazio·n e de1le Staz1ioni terma.li e cli111Jatich e; la seconda a l credito; la iteTza .alla propagan da . Per qualsiasi infor111azione rivolgersi alla Federazione, rue Vezelay, 14, Paris (VIIIe). 1
Giornate termali , climatiche e turistiche dei Vosgi. \)rganizzate dalla cc Fédér.atjon thermale et climatiq11e des Vooges », sotto l' a.lto · patronato del ministro ·· ·d el Lavoro e dell' Igiene e del ministro de.i Lavori pubblici, si terranno il 2 e 3 giugno. a L u xeuil-les-Bains, sotto la presidenza del pTof. Perrin. Sono all'ordine del giorno &ei temi, relat iYi alta ' ginecologia, alla gastr-0-enterologia e alle mal.attie delle arter ie. Per informazioni r ivolgarsi .nil dott. L.-M . P ierrai, r u e des Tl1er1nes 14, L uxeiuilles-Bains, H.aute-Saone, Fra11cia. 1
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Congresso ispano-portoghese di Urolog ia. Si terrà dal 10 al 16 .n1aggio in ~{adrid, sotto la presidenza dei do.t to·r i Rev.ara di Lisbona e Pena di Madrid. Temi 11fficiali: cc Tecnica e risultati della pro~tatectom·ia » (relatore R.aj.a) e « Stato attu.a.l e della chir11rgia degli ureteri » (relatore Bas tos).
Giornate mediche di Rio de Janeiro. Il Comitat-0 1) ro.m otore, .accogliendo le richieste <li molti medici europei, 11.a :deciso di prorogare alqua11to questo convegno, che doveva teneTsi dal 1 o al 5 luglio ; invece avrà luogo da.I 15 al 19 dello st esso mese. Vi sairanno ~11nesse un' Esposizione di prodotti farmaceutici e di presidi medici ed un Sa lone dei medici artisti. Il vi.aggio dai porti eu ropei a l Brasile si roillJpie in 12-16 giorni e i prezzi i1nporta no da 5000 a 000 franchi ; le compagnie di na,·igazione accordano sconti dal 15 al 20 °o, u J)resenta zione d ella t essera di congressista . P er i11for1n.azioni rivo] gersi al segreta.rio gene ra]e del Con1itat-0, Dr. Beln1iro '\TaI,~erde, rua Sao J osé 8-l, ! 0 andar , Rio de Janeir o, Brasile. 1
Per lo sviluppo della nostra industria idro-termale. Presso il )!(inistero delle Fina11ze è allo studio un me.moriale p r e.sentato da i raippresenta.nti dei Oomuni considerati come luoghi di 0ura. Il Capo del Governo ha ricevuto l'industriale milanese comm. Ezio Grai1elli e il gr. uff. Rebucci. Il oomm. Granelli, che è uno tlegli espouenti maggiori della industria iclro-terma.le, h.a prospettat-0 interessanti i)unti di '\rista per lo S\~~ luppo particolarmente della industria acq.ue m111era] i in b<>ttiglia, in rapporto a] co11sumo interno e alla esportazione sopratutt.-0 nei i)aesi dell'America del Sud da lui recente1ne11ti visit ati. Il gr · uff. Rebuooi ha sottoposto al Capo del Governo aloune questioni di ordine generale i1cll'interess delle stazioni di cura e soggiorno. '.l
Corsi di tisiologia. Nell' i1111minenza dell'applicazione della legge di assicurazione contro la tu be reo lo i . e p er contri-
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SEZ IONE PRATICA
buire .a lla for111azio11e dei qu.adri dei medici spe·cia.J.izzati in questo ra,mo assicurativo, la Confederazione ge11erale fascista dell' Industria italiana .e la Confederazione nazionale dei Sindacati fa.scisti h.an110 !)reso d '.aocordo l' iniziativa di crear e un corso accelerato te<>rioo..,pratico delle malattie .dell'apparato respiratorio, con speoiale rigua.r do .alla giurisprudenza 111edic.a e:d .alle norn1e assicu.rative. L i11iziatiY<t ha trovato subit·o l 'appoggio -e la collaborazio11e della Cassa Nazionale Assiourazioni Sociali, d e·lLa Croce Rossa Italiana, della Feder.azione .Nazionale Fascista per la lotta antitubercolare, clclla .au1mi11istra~io11e degli Ospedali Riuniti di Ronia e di altri E11ti inter essati. La direzio11e tecnica di tale oorso è stata affidata al chi.arissi1no i1rofessore di p atologia m edica on. Eugenio :\lorclli, ch e si riserva di comunicare qua nto printa la lista dei suoi collabor atori ed il progra1111na particola,reggiato delle lezio11i. Il corso .a-vrà la durata di sei me i, e comi11oerà lunedì 4 giug110 alle ore 10. E sso sarà diYiso in due parti: una prima, esclusiv.an1ente teorica, sarà svolta 11e l sa lo ne delle Conferenze della. Cassa N azionaJ.e p er le ~icu razioni Sociali, che inette pure .a clisp·osizione tutto 11 Jnateriale didattico in suo possesso (Biblioteca,, proiezio11i, docu111e11ti statistici, ecc.). La seco1'lda parte, teorico-pratica, sarà svolta medi.ante inter11a,to ed esternato, nel San atorio Cesare Battisti, n ei dispe11sn.ri de lla Croce R ossa ltaliana, e nei rep arti degli 0~1peda.li Riu11iti di Roma, no11chè in labor atori, con norme e r egolamenti ohe ,·erra11no precisati a l lllOinento o•p1)ortuno. Alla fine dei oor si sar an no distribuite bor se di studio in denaro, a parziale rin1borso delle sp ese ssotenute per quelli che, a\e11do seguìto <>011 .a ssiduità i corsi, si sar anno maggior111ente distint i nell'esame final e. A quelli ch e, .a corso l1lti111ato, avJ·anno superata la prova dell'esa111e .auzidett·o, verr à ·r ilasoiato un certificato comprovante Ja loro cai1)acità a svolgere la loro attiv ità professionale i11 rappo1rt-0 alle esigenze, ere.ate dalla legge dell'assicurazione eontro la tuberclosi. Le iscrizioni a t ale co.rso son o riservate ai soli medici laureati già .abilita ti all'esercizio proifessionale de lla 1nedicina, che debbono far do1nanda per iscritto, inviando oon tempor a11ean1e11te una oopia autenticata del diplon1a di laurea, e di abilita.2;ione all'esercizio della professione. La tassa d 'iscrizio·n e al corso teorico~p.i·atico è di lire ~iOO che dovrà esser e in\iata, u11itamente alla d·oman:d.a , alla F eclera.zio11e Nazionale Fascista degli Istituti p1ri,rati di Cur.a, piazza Venezia , 11: Rom a .
Da giovedì 26 aJprile .al 31 maggio nella Scuola. Libera M edico-Ohil'11rgica N.ap·oletan.a si svolge il III Corso didattico di tisiologia e lotta .antituberoolare con lezioni, esercitazioni dimostrative e visite ai dispensa.i~ a.11tituberool ari ed alle varie
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istituzioni d·i medicina sociale di Napoli e dintOrni, per lo soopo di diffonder e tr.a i medici e gli student i dell'ultimo biennio universita rio i prog r essi pratici nello scaprire precocemente negl'infern1i la tuibercolosi, n el prevenire le manifestazioni e nel curarle .a tem p o. Il Corso viene svolto <lai professori universitari pareggiati o dott()ri : Illasi, Calendoli, D ' Arrigo, De A111icis, De Angelis, De Vincentiis, F .a lcone Roberto, Ferrannini A11drea, Landolf i, L anzillotta , Lenzi, Ma.gliulo, Marotta Radegon:do, M astelli, l\iio.soarillo, P aip·ale, Pirera, Rosati, Seniti, .S•p inetti. Gli a r gomenti principali ono : i rapporti tra tubercolosi e matrimonio, e gravidanza; le vie di,~erse di penetrazione d el bacillo t ubercolare e le varie r eazioni intraorganicl1e; la diagn()si precoce n elle localizzazioni broncop-0lmon.ari, ghi.andolairi, urinarie, intestinali, ginecQlogiche, ecc. ; i criteri della prognOSIÌ; la tecnica per Je ricerche microscopiche, b atteriologiche e sierol()lgiche; i vari presidì profilattici; il funzion.a111ento d ei dispensari, sanatorii, padiglioni os p edalieri; lo norme per la statizz,azione della lotta a11titl1ber colar e e la legislazione rispettiva. La prima lezione è stata te11ut.a dal presidente :-:.l ella Scuola Libera, ·p rof. Andrea F eTrannini, sul tema: « Ere1dità e 0011tagi·o 11ella tube,r col·osi ».
La Croce Rossa Italiana 1>er il terremoto in Bui• gar1a. In obbedie-nza alle di r ettive i1npartite dal Capo de l Governo1 la. (; . R. I. , appe11a aYuta i1·o tizia del gr.ave teTren1oto abbattuto')i . n una , ...a.sta regione della B11lgari a lll(loridi<Jna le, i è messa .a. disp osizi-0ne <lell.a consorella. bulgara. Fu inviato subito sul posto• un 11ffici.ale per rendersi oonto delle necessità e de ll e p·oss1ibilità di ~'occorso e per consegnare u11 prirno ai11to i11 de-
11 a1ro.
In segu ito .alle i11for1n.azi-0ni a 'trute ed .alle il:ioh]este p ervenute dalla Croce Rossa Bulgara sono p a1'tit.i per .Sofia 3 uffici.ali c·on 11 u omi11i, che p-0r ta no n elle regioni devasta te 34 ten de e-.:l un padiglione, c.apaci di o3pitar e ~00 rperso11e, 500 lenzuol.a , 800 c·operte, materj ale lettereccio, n1ateriale di medicazione e di cucina, ecc . Seguirà. l'invio di .altri soccorsi secoroclo le segnala7.ioni el1e per,-erranno da Sofi~ e da Filippopoli. La Cr-0ce Rossa Italiana è finora I.a sol.a intervenuta oon materiale di oocoor o a, faYor-e dei bulgari <:olpit.i dalla gravissima calan1ità.
Disegni di legge in materia sanitaria. In uno degli l1lt i111i C·onsigli dei J.\tlinistri, vennero deliberati : Un o· sohema di disegno di legge riguaJ·dan te anticipazioni .a. favore dell' I stit11to .a uto1101no per la lotta antimalarica n elle Venezie. ( f no ~chema di disegno di legge r eca11te .a.umento di assegnazioni per contributi ·p er la spesa di costruzione di edifici sool.a~tici e di opere 1g1e11iche nell' I t alia. meridionale e insulare.
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(.\ N~O
lI. POI.IC.LINICO
Guerra alle mosche. L'o rgano lJ.fficiale dell'Associazione N.azion.ale F ascist a per l ' Igiene, l'cc Italia Sanita.ria ))' pubblica .alcuni comuniciati riguarda nti un.a iniziati,,a del preside11te pr-0f. Sclavo, consacrata al noto disegno di legge in c-0Tso d i san·z ione per la lotta. c'<>ntro le mosche. E sso dice : « Il Direttorio N.azionale ha pToc l.amuto la « guerr~ alle mosche » e prossimanlente pubblich erà un f.oglio1 .d ' istruzio·n i popola1.r i d·a diff-0ndersi lrurg.amente ·p er prosp€ ttare la n-eoossità di liber.arsi c1a questi insetti. Tutte le Sezioni, p ertanto, dovrann°0 intra.prenrlere tale lotta nei m·odi ch e riterranno mjgliori, sollecitand·o 1a collaborazio11e degli enti pubblici e privati. Le ,Sezioni stesse oomunicheranno al Direttorio Nazionale il piano d '.azione preo·r dinato ed a suo t empo i risultati ottenuti. P e r .attuare pratiean1ente il pi·ogramma d'azione relativo a lla cc g·uerr.a. co·n tro le mosche » I.a. p1residenza gen erale si rivolse al Podestà di Tori.no prosp etta11do l'opportunità di voler dedicare .a questo impoi-tante problema u110 speciale p~digl.io ne dell'Esposizione che verrà colà pro~Bi1namente in.au1gurata » . Segue la cor.r isp·ondenza scambiata col POldestà di 'forino, conte Di Sa111buy, i11 esito a lla quiale un p a diglione della E sposizione sarà dedicato alla « gt1erra alle lnosche ». • 1
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Il salnto fascista e l'igiene. Il Presid.e11te d ell' Opera Nazionale B alill.a ha diretto a i Oon1itati lJrovinciali la seguente circolare: , « Il sa luto roma110 è entrato orani.ai n ella con.s uetudine gener.a.le, sebbene molti 1us ino ancora ·integrarlo con l'a11tica str etta ~ mia.110, ohe deve esser e assolt1tan1ente elin1inat.a nei r.apporti quoticlian i del citta dino italiano. Inna n zi tutto il sa.Iute fascista è in se stesso perfetto e quindi non ha b isogno Idi inte1gT.azio11i, le quali denuncia110 sempl'e uno stato (li coscienza incert a e m alsictrra , estran ea e oont raria al pe1·fetto e.ara t t ere f.ascista. Per qu.anto si rifetrisce partioolar1nente alla stretta <li mano, son o i1ote t utte le gra.vi ragio11i igie11iche che consigliano e ·impongono la rinuncia ad un.a abitudine t ra dizio11ale, la quale costituisce un faci le e pericoloso veicolo p er 11-011 poche i.nfezio11i . Pertanto qu.esta P residenza ritiene di poter far e icuro affidan1e11t-O sugli educatori fascisti, perchè i bai illa. e gli avanguardisti vengano rigo1rosamente educati all'osservanza esclusiva. dell a nuova r egola. di saluto adottata dal popolo italiano ».
La popolazione d'Italia. Notizie di fonte ufficiale <1.ann o - epoca dell' ulti1no censi111ento l 927, la popolazione' dell'Italia è 2.177.221 abitanti , p.as!)ando d~
che dal 1921 .alla fine del aum€ntata <li 38.755.576 a
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XXX\·, FASC. lSJ
41.532.797. Di questi i Tesi<lenti nel territorio. nazionale sono 40.799.000.
Conferenza del prof. Gini. N ella sala della Biblioteca d e11' I stituto Naziona-· le delle .Assicuir azioni, il prof. Gini, presidente dell' I stituto Centr.ale di Stati&tica, h.a. tenuto il 20 001rTente u11.a, confer enza sulle «Tavole di Mnrtalità d ella popolazio 11e itali.a.Ila )), Premesso un .acre11n.o sull' in1portanz.a delle ta,.. v·ol.e di mo rtalità dal punto di vista itecnico, sociale e politico, ed un riohiamo .alle tavole di mort.alità italiane 001npilate in base .ai censimenti 1881, 1901 e 1911, il conferenziere pone in rilievo le d ifficoltà e le condizioni ·p aTticolari che per la costn:uzione del1a tavola 1921 sono derivate cl.alla guerra e dalle consegu enze di essa. L 'oratore osserva c·o•m e le perturbatllioni prodotte dalla contrazione del n:u •m ero delle nascite l1el iperiodo 1916-18 e l' ince.rtezz.a e la deficienza delle rivelazioni nelle r egioni invase dura11to il periodo di occupazione nemica., .a.b biano Tesa neeiessari.a. p er il calcolo dei. ooefficienti di mortalità di alcune età infantili, l'ado.ziione di metodi alquanto differenti da quelli seguiti nella costruzione delle ·precedenti tavole . .Accenna quindi ud alcune anoma.Iie ed a fenomeni paTticolari m essi i11 l"nce dalle osservazioni rece11ti e che aiprono il campo .ad interessanti studi .. Rilevato poi come i problemi più 1gi·avi p-er l.a 0ostruzione ·delle tavole di l11ortalità si prese ntinoper le età <.->~treme del La vita, conclude questa prima lezione accenna11d·o alle ril e-vazioni ese1guite per le età pil.1 avanz.a.t e, al fenomeno generale per t utte le epoche e per tutti i pa esi, della dichiarazio1n e di u11 numero di centenari enormemente i11 eccesso in 0011fronto della realtà ed infine ai s isteD?-i .a.dottati per la costruzione del tratto di curva di lnortalità re lativo alle età senili. 1
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Il prof. Alfaro. Il p•r of . Gregorio Ara<>z ~t\lfa ro h.a rinunziato alla presidenza 1d el Diparti1ne11to N aziona.le d ' Igiene della Repuhbli<.:a A.r ge11tina, da lui ten'llta pe r q11attro .ann~ oon plauso gen erale, non aven do pot uto ottenere i cr~di ti ric;hiesti per lo sYolgimento dei s uoi •p rogetti p er la riorganizz.azione dei serv1z1. Gli suben t ra nell'alta ea.ric.a. il dott .. T. P adilla-
Il prof. R. Bastfanelli . .Al p•r of. R. B asti.a11elli, sc.an1pato, insieme all'on Locatelli ad 11n disastro aviatorio 11ell'a.e. ' rodromo di Staylane, presso L ondra, esprimiamo il nostro più vivo oomipiaci1ne11to. 1
Lindberg porta a volo il siero per un suo collega. I giorna li recano da New York, 24 .aprile: Il colonnello Lindbergh è partito a mezzogiorno dall'aerodromo di Ourtiis a bordo ·del suo fan1oso n1onoplano « pirito di an Luigi » onde portaro d el siero contro la polmonite per il .pilota a111c-
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SEZIO~E
ricano, e s uo amico perso11ale , Floyd .Be1111ett, degente in un osp€dale di Quebec per p·oln1-011ite doppia, e ver sa i11 gr.a .v i condizioni. Il Bennett partì ve:i1·e i·dì ~·cor ·o da D e·t roit i11sien1e a Bernt Ball~en a bo rdo di un trim·otore « ~~01·d » allo scopo di portare p ezzi cli ricambio ed altro m.ateriale ai piloti del <e B r en1a » 11ell' isola di Greenly. A Ql1ebec il B ennett s i .an11nalò, ed il suo posto \•enne preso da] pil-ot a ca11adese Schiller. Ulteriori 11otizie r ee.a 110 che il generoso' interessa111ento di Lin<lberg:h n o11 è val o a, . .a l,•are la Yita del suo amico. ~
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PRATlCA
rit à militaTi . - La d.ata dei certificati :di iscrizi·o11e n ell'albo e di cittadin.a nza .agli effeit ti della val idità per l'a1n:missio·n e .ai co1n corsi. Efficaoia delle 11orme sopravvenute e potere di annull.arnento durante il p•r ocedimento ·del concoroo. - Annullamento d el concorso per insufficie11te pubblicità de l b.a11do. - Efficacia della gradu.atoria circa i posti disponibili. - Il limite di età per l'am1ni ssione degli ex C()lll}Jbattenti ari, concorsi. - Forma ~pr essiva del 0011t ·r oJJ o di in erito del Prefetto oiroa la deliber.azion e del Podestà. - Un caso di dimissioni volon !>ari.e presunte: due titola~·i per la stessa oontl.otta. - La ri~oossione della indennità per licenziamento importa rinuncia al diritto Idi ricorrere? - Illegalità di nomina stabile delibera ta nel 0oir so del giudizio promosso dell' imipiegato licenziato. - Dispensa cl.a.I servi~io p.er li1nite cli età. - Stato giuridioo delle levatrici oond·o tte. - Infer1n1tà preesistenti a ll' i.n fortuni o; nesso di causalit·à e accertam.e11to <lelle 0011seguenze Yal11tabili. Onere della spesa per il ricovero dei men.tee.atti. Leggi e Atti del Governo: Lotta antimalarica. Istru~ioni ci re.a il caro-viveri per il personale in fermiere delle istituzioni di bene[icenza. Rifor1n.a dell' Amn1inistrazione dell:e Cong;rega~i·o ni di Carità. 1
Richiamiamo l'attenzione dei lettori su questa interessante Rivista, indispensabile a tutti i medici:
Il Diritto Pubblico Sanitario Per)oclioo mensile di legislazione e giurisprudenza. Direttori : On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. ..\.vv. Giovanni Selvaggi, Esercente in CassaIDone. ll nu111ero 4 (aprile 1928) contiene : L'esercizio abusivo della professione sanitaria con speciale riferimento al nuovo ordinamento giuridico: Il conce.t to di esercizio abusrivo e 1a
i1uova legge . - Il danno del reato <li eseroi21io abusivo. - Il titolo professionale . - Altri requisiti richiesti per il r e·g olare esercizio delle professioni sanitarie. - Atti professiionali. L'elemento subiettivo del r eato. - Il prestanome p>J:ofessio11.ale . - La natura d el reato. Penalità. Rassegna di giurisprudenza: Efficaci.a, nei ooa.1co1rsi sa11itari, dei cert·i ficati rilasciati da .auto-
.Abbonamento anilluo: per l'Ita-lia e Coloni e L. 3 5, per l'E stero L. 50. Un numero separato L. 5. Per gli abbonati al << Policlinico 11 : per l 'Italia Li· re 2 5, per l'Estero L. 4 O.
:!l ricevini ento d ell'i rn,zJor t.o di abbona1nen t o p el 1928, vengon,o speditiJ subito i Numeri 1, 2 , J e 4 f i'T}rO'rci pubblicati. Indirizzare Vaglia postali, Ohèqu es e Va.glia Ban- · cari ai F ..lli POZZI, editori, Vda Sistina 14, R-0ma.
Indice alfabetico per materie. Pag, 667 .\.sma: l' )) 662 Bibliografia Cancro: importa i1z.a <l elle lesioni e dei )) 663 processi ri·parativi SiuJlo svilupp·o del )) 665 Cancro sperimentale : eir edit.à Cronaca d el n'l.ovirnento prrof e..:s1onale )) 672 )) 664 Cute umana: color.azione vitale . )) 671 Emozioni: riperoussione sul cl1or e )) 671 m.rec1olue e dentizione )) 651 Ernia oruraJe s trozzat.a : diagnosi )) 667 Fegato: di sfunzione nell'e1nicra11ia )) 666 Fegato grosoo . • )) 666 li'ega to n ella malaria Gangrena pol1nonare · tra ttan1ento con )) 643 oleoto race e pneumotorace 657 Infezio11e da •e Bacillus abortu » Ba ng )) )) 663 lVIal1p1ighi l\t{ . : vicende post-m·o.rtali . P.atolo.g ia speciale chirt1rgica: comvito, )) 652 limiti e met·odo . )) 663 Pollici bifi<li e pollici sopr.a-.n11mera r1 )) 650 Pt1nti :doloTosi addominali . )) 664 Reazione tuberoolinica 1'raimb usti )) 668 Latte e suoi derivati : valore dietetico
L atte i1ell.a dietet ica delle ipersecr ezioni g astriche . Paa. 669 L attosio i11 ter.ap.ia djgestiva » 670 Matr imo11io: qu ando può co11ceder sene l ' a11t o rizzazione al ' 'enereo e al sifili660 tico . . . )) 667 Pleu1 iti e tube roolosi consecutive 1{.amieotoinia cer\.-icale n elle sindr omi 659 . , )) dolorose 670 Soarlattina: ·e pidemiologi.a, . . )) Si111paticect-0•1ni.a p·eir iarteri·osa nei con)) 659 gela1nent i • )) 664 Spiroche.t i e bacteroidi: rapporti . )) 658 Sup~Jurazioni ·da bacill·o di Pfeiffer Tabetic1i: cura 0hjrl1r gic.a d elle crisi ga660 stricl1e . )) Tras.f nsio11e di sa11gue puro ue1le infe)) 662 ~ioni chirurgiche Trasf usioni di s angu e : ·sopr.arnven.z.a. )) 663 dci globuli rossi del donator e . . Tumori: stasi come causa del loro ul)) 665 t eriore svìlup·p o 1
Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla redazione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte . .Roma - Stab. Tipo-Lit. A·n rumi di M. Courrier. V. AsooI.J, l{ed. resp. Diritti di proprietà riservati. -
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IL POI.I CI.! N J CO
[ANNO XXXV, l<"ASC. 18
Nuova interessantissima pubblicazione della Casa Editrice L. Pozzi: Prof. VINCENZO GIUDICEANDREA •
DOCENTE DI PATOLOGIA SPECIALE MED ICA NELJ,A
R.
UNIVERSITÀ DI ROMA
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lC •
e mezzi sussidiari di Laboratori ~i •
Manuale per Medici pratici e Studenti ..
(con 122 figure in nero e a colori intercalate nel testo).
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questo libro vengono coordinate e inquadrate nel campo della cornpleta osser'Lazione clinica le varie ricerrlte di lab oratorio; e l' A., giovandosi anche della s tta lu n gu esperi:~nza professionale e didattica, lia trnt· tato la complessa materia seguendo un i1idirizzo eminentement<~ 11ratico. In rapporto allè prevenlive nozioni sui vari organ,i, alle varie /orine n1orbose ed alle loro possibili co,,,. plicazioni, verigono ,~onsiderate le /Jarticolari indica~ioni fJCr le indagini sussidiarie . Di queste sono espo· sti i concetti fonda1nentali e le norme di prelevamento, con le più precise inclicazioni di ìecnica per quelle cltP. og11l medico potrebbe eseguire, e insisterido sovratutto sztlla reale i11tporta1iza diagn,ostica e prognostica di eia· scz11ia, senza trascurare le corioscenze che per tutti rappresentano necessari elem e1iti culturali. Le 1iu1nerose figure, in gran parte originali e spesso eseguite in. f ornt-a. cli riprodu,zioni schematiche, concorrono all'efficacia dell' esposiziorie, estesa an,che alle cono.;cenze ed ai 1netodì più rec·~nti, al contributo scien· tifico ital,ia1io in questo campo ed alle indicazio1ii bibliografiche . ll libro quindi può dirsi per gli studiosi iii ge1iere u .1i ,:ndispe1isabile co11i1>letamento dei trattati di Pato· logia; e potrà essere sonimaniente ittile ai Medici pratici per regolarsi quando il solo esame dell'infermo non !là sicuri elementi di giudizio. T1t
SINTESI DELL' I NDICE SISTEMATICO. -- E same d ella funzionalità pancreatica. Glicosuria e Glicemia. Acidosi. Diagnostica speciale delle malattie del pancreall.
PARTE PRIMA. MALATTIE DA BATTERI O DA PARASSITI.
::\lezzi ge11erali di diagnosi. Mezzi particolari pel' le differenti malattie: da batteri, da spirocheti, da protozoi emati ci, da parassiti animali di varia localizzazione, da ele1nenti micotici.
PARTE QUINTA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO UROPOIETICO. • Le urine in condizioni patologiche: esame e in· terpretazion e clinica. E santP- della funzionalità renale. Diagnosi speciale delle Nefropatie.
PARTE SECONDA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO CIRCOLATORIO.
PARTE
l\1ezzi su ssidiari per la diagnosi. Modificazioni en1atiche e urinarie. Edemi e versamenti liquidi intracavitari. l\iletabolismo basale. E a1ne radiologico.
CONDIZIONI PATOLOGICHE DEGLI ORGANI EMOPOIETICI E DEL SANGUE.
Preliminari di Morfologia en1atica e di Anatomia e Fisiologia del Midollo osseo, delle Linfo· glandole e della Milza. Apprezza1nento clinico delle alterazioni 111i· doJlari. Diagnosi delle ,·aJ:ie Adenopatie. Concetto anaton1ico e diagnosi diiferenziale delle SpJenomegalie. r\ff ezioni emorragic11e. Particolari sindromi en1atiche. Sinte ..i clin ica delle Anemie .
PARTE TERZA. MALATTIE DELL' APPARECCHIO RESPIRATORIO.
Particolari n1ezzi di diagnosi. E spettorato · Versamenti intratoraci ci. E ame radiologico. Diagnosi delle varie malattie pleuriche e broncopul111onari.
PARTE QUARTA.
PARTE SETTIMA.
MA l ATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE E DEGLI ORGANI ANNESSI.
- ~tali •
SE~TA.
MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO
- E sarne della funzionalità gastrica. E SINDROMI ENDOCRINO - SIMPATICHE. Diagnostica speciale delle gastropatie. - E ame d ella funzionalità inle~tinale. Il Liquido c. r. in condizioni patologiche. Diagno~ i delle varie affezioni dell'inte tino. Diagnosi delle Meningiti e di altre n1alattie cc· - E"'an1e della funzjonalità epatica . rebro-spinali. L' in ufficienza epatica. " Mezzi di studio delle affezioni endocrino-sin1po· Oia g no~ti ca speciale delle n1alattie del fegato. t ichl'. Volume in-8<', di pagg. XVI-488, nitidamente stampato in carta patinata. Prezzo JJ. 6 8, più le spec::e P di 5p edizione. Per i nostri abbonati, ~ole L. 6 O in porto franco
Per ottenere quanto sopra invia re Vaglia postale all•editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA. •
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ANNO XXXV
Roma, 14 Maggio 1928
Fase. 19
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fon dato d ai professori :
GUIDO BACCEJ..LI ·-
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FRANCES CO DURAN'"fE
SEZI O N E
PRATI CA •
REDATTORE CAPO:
PROF .
\TITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. I.avori orig ina li : A. Caucci: Operazione per megacolon totale. Note e contri b uti : F. Schiassi e G. Merighi: La plar smochina nella cura, della malaria dei bambini. Med icina socia le: Q. F . Capuani: Meno sanatori e più tubercolosari. Ste ri a della medi c ina: A. Castiglioni: Guglielmo Har· vey. (Nel terzo centenario della pubblicazione del suo 1ibro sulla circolazione). S unti e r a sseg ne : CuoRE: F . Ca.stellotti: Le modificazioni del calibro dei capillari durante l'az<ione di a l· .cuni farmaci: adrenalina, atropiil1a, pilocarpina.,. M. Labbé e R . Boulin: Sull'im·portanza del oollaeeo cardio-vascolare nella patogenesi dd. certi comi diabetici acidosJci r efrattari all'instùina. CAPSULE SURRENALI : Schmieden e P.eiper : Contributo .alla diagnosi dei tumori autoctoni delle glandole surrenali. - T. E. Gibson: Sulla diagnosi dei tumori dei surreni - VITAl\lINF.: F . Hauro·witz: Ricerche recenti sull~ vitamine. - VQgt : Rapporti tra orm oni e vd· tamine.
Cenni bi bliografici. Accademie, Società Med iche, Congressi : Società Napoletar1a di Chirurgia. - Accademia Medico-Fisica. Fiorentina. - Società Medica Bellunese. Ap punti per il medico pratico : SEr.1EIOTICA: Su di u na nuova emodiagnosi delle infezioni tifoidi e della infezione melit eruse mediante la reazione emoclasica. - Il v.alore diagnostico delle prove cu t anee nel l'asma. - L'importaJnza clinica della reazione per il cancro di Davis. - CASISTICA: Le diverticoliti. - Le aJPpen• diciti fulm inanti. - TERAPIA: La vulvite gonococcica . - La -cura de11a blenorrag·i a ne1le bambine. - Nella dismenorrea... - Nell'ipertricosi . - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: Da Villa: Sulla grafologia. Nella vita professi ona le: Oonoorsi. - Nomine, p.romozioni ed onoriificenze. Nostre corris poinden?e : Da Torino. - Da Firenze. <la Catania. Not izie diverse. In dice a lfabetico per mate rie.
LAVORI ORIGINALI.
Sop1Jrimere la totalità dell'organo malformato, mediante .colectomia totale, è considerata soluzione radicale 1de1 quesito. l\1a, a parte la consid·erevole g.ravità ·operatoria (cl1e l'a ccurata preparazione del fragile so·g g·etto e l'add estra1ne11to tecnico del chirurgo IP'O Ssono ridurr.e) , tale estes·a demolizione porta .serie e definitiv.e conse.guenze, per moltepli·ci ragi oni: la soppressione della f'unzione deJ. crasso. ben chè meglio compensata nell'uomo ·ch·e n egli animali 1da esperimento (Alglave); la 1perturbazione della statica addominale, per la scomparsa di tanto yoJ.uminoso ·viscere, 1che inquadra il tenue e contribuisce a sostenere gli org·ani ·deJ. piano superiore; le ad·erenze ·d el tenue con le superfici di distacco ·d·el colon , che teoricamente dovr8'bbero esser·e evitate con accurata JJeritoneizzazion e; e, infine, la cc colonizzazione d el tenue >> ( dilatazion·e delle ultime anse dell'ileo, assumenti forrna e funzion.e del ·cra s~o ) , rpe r cui 'i proce·~si di putrefazione e la « stasi f.ecale >> si trasferiscono, senza barriera. . di separazione, n·ella sede ·dei proc essi digestivi e del più intenso assorbimento. Nella mancanza di un metodo operatorio completamente soddisfacente, si potrel)be trar profitto da una Goluzio:ne -eclettica, cioè associando
OSPEDALE DEI BAMBINI DI ANCONA. /"
1
Ope1·azione pe1· 1negacolon totale.
Dott . .l\LBIDRTO
1CAuccr,
chirl1rgo .primario, lib. doc.
Quale operazio11e si debba praticare in caso di megacolon non ·compli1cato (esa:urite le cure incruente, sempre ~ecessari e per la preparazione .all'interv·ento) non è ancora stabilito in modo univoco. Tentare una restitufJio ad iritegrum ·della malformazione colica mediante una plicatio, è illusorio. Ovviare aJla stasi fecale, sia con le semplici anastomosi, sia con le e·s·clu sioni unLl·aterali, non è realizza;bile, 1P1eirchè non si riesce ad ottenere che tanta parte <lel canale escr etorio r esti vuoto di materjale fecale e di gas. A 1qualol1·e buon ris ultato, ottenuto specie con 1a ceco-sigmoj dosto ~ mia (di recente lodata an.c he dal Lec,ène), vanno -Opposti i numerosi negativi, e specialmente quelli in cui si verificarono c omplicazioni per la a:·epl ezione del tratto escluso. 1
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( ..\~~o XXX\., FAbC. 191
IL POLICLINICO
ad una coJecto1nia parziale, cl1e sopprima [acilmente gran parte ·d·el crasso dilatato, l'anastornosi tra gli ·estremi della parte r estante, che r jsulta così fornita ·della po~sibilità d'una deriyazione interna. Il tratto da demolir e è J.'S iliaca, che nella m.età , alrneno, ·dei casi da sola <forma tutta la malformazione, e ne costituisce, ne,gli altri casi, la parte maggiore e so.gg·etta ai di• stu·rbi rp·i ù gravi (volvolo) : r e.sezion·e, che è facLle, rapida e sicura (anche in so·g getti poco r esi$tenti : ster cor emici, bamibini), quando ven ga Elseguita in ·due tempi. L'·amastomosi di derivazion e va eseguita tra il fondo del ceco e il tratto dis tale idel colon pelvico. 1
stacco e sutura extrruperi toneale degli € tren1i colici, sutura della parete addominale). Il metodo così ideato è stato applicato in una bambina di 9 anni, soifferente dalla nascita cli grave stipsi (16 giorni d'interYal.lo) c on crisi ad•dominali intermittenti e dimostrante un volumin oso add ome, con ottuis ità d·eclivi (diagnosi di invio all'Ospedal.e : « peritonite tubercolare ») , ma co11 ondulazioni peristaltiche visibili di grosse an$e, e notevole deperimento generale. A11'-esame radiologico (Montanari), quadro ti.pico •del m ega.colon totale. All'intervento (Caucci) ~1 estrasse una gigru1tesca ansa sigmoide, che occu.p ava .g.r an p·arte dell'addome; l'ectasia ~i
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FIG.
1.
FIG.
In breve, l'operazione preconizzata è la sigmOld ectomla associata con la ceco-colostomia pelvica. Eccon e scl1ematizzati i diversi atti: 10 tempo: laparotomia ombeJlico-.pubica - esteriorizzazione del sigrr1a - appendicectomia e amputazl,pne del fondo cecale - anastomosi termino-laterale del cec o con la iporzione più bassa del ·colon pelvico (rposizion e idi Trendelenbur.g) - s.ezione clel mesosigma e s u bura d'addOS$amento d·ei pi.cdi ·dell'ansa esteriorizzata - s utura a strati della parete addominale - amputazion e •dell'ansa s ign1oide .esteriorizzata e l egatura dei monconi - diYulsione anal e (ricer ca di eYentuali crampi sfinterici o pliche ·val velari), $Onda r ettale a pcrrnanen za - trascorsi 4-5 giorni , rupplicazione di due tubi di Paul n ei monconi colici. :? 0 tempo (~ settimane) : preYia applicazione <lel kentrotomo, chiusura della colostomia (di-
2.
estendeva a tutto il crasso, specie il trasverso t· il ceco-ascendente. Si eseguì l 'operazione su drscritta, che fu ben sopportata. ~ ell'intervall o tr<1 ·i d'l.le tempi l ' ano terminale dava feci (liquide. feci oecali) soltanto dal moncone •distale, dimostrandosi .che, in .qu·elle condizioni, tutto il contenuto passava p er l 'ana$tomosi ·e nulla segui'\1a il tr agitto lungo del colon. [,a bam1bina, riveduta più volte n ell-0 spazio •' 3 anni, ha una defecazione quotidiana spontan ea, mai più dolori, e J.ie sue condizioni genera I i sono completamente rifiorite; l'ad•dome, d apprin111 ancora allargato, ·è .andato riducendosi sin q ua~i alla n or1na. Ripetuti esami radiologici (~1onta nari) h.anno dimostrato che il pasto opaco giunto ne.I ceco si $Carica in massima jparte per la bocca anastomotica n el colon pel,ico, o\.·e subi~ce una sosta, prima della defecazione, potendo risalire nel discendente senza raggi ungere la !les-
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(ANt-.;O XX.\V , F ASC . 19 J
sura splenica; una scarsa parte dal ceco segu.e la via iisiologica e resta scaigJionata lungo 1 colon trasverso, oYe piccole tracce persistono dopo il secondo giorno. Col clism.a opaco, dupo l 'ampolla, si riempi e subito (attraverso l 'anastomosi) il ceco-ascend·ente e parte del trasverso. Di anormale rile\·asi una discreta raccolta <I gas n ell'angolo splenico e n ella m età .sinistrd del tra~verso, •Cl1e rin1a.ne s·e1111p·r e lJiuttosto dilatato.
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In .conclusione, riten endo che la de1nolizioue totale del crasso sia op·erazione troppo grave per gli effetti immediati e tardivi, e che l e sole anastomosi non ottengano sod1di&facen1ti risultati terrupeutici, crediamo di presentare nel pro-· cesso operatorio des,critto (anastomosi del ceco 1
coi colon pelvico ed amputazione in due tempi dell'ansa sigmoide soprastante) un metodo be-
nigno , con cui si sopprime (megasigma), ovv ero si riduce n otevolmente, sopprimen1clo11e la partf. più importante (megacoJon totale), la malformazione colica, e si stabilisce una via cli derivazione interna tra gli estremi del crasso, che drena il .colon, per lo m eno quando anigolazioni od a ltri ostu coli organici e fu n zionali tend ess,er0 a mantenere la stasi fe cale n eJ tratto rr·estante. 1
Ancona, 23 dicembre 1927.
NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE DI RAVENNA
d:Lretta dal Prof . F. SCHIASSI.
La plasmochina nella cura della malaria dei bambini. Pro.f. F. SCHIASSI e Dott. G. MERIGHI.
La plasmo,china è un derivato della chinolina, preparato in via ~intetica dai Dr. Schulemann, Schonhofer e Wingler e messa in commercio aalla ditta Bayer. Fi1i dial lugli0 1925 il Dr. Schulemann pregò uri10 di noi (Schi.las•si) di sperimentare l a pliasmochina nei ma.larici del Ra\'ennate, offrendo anche la collaborazione del Dr. Roe.h l. TABELI.A
1.
Numero dei malarici curati con la mesi 1 - me si 6
Terz. . pr1m. 1
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Ma cbi ricevette i campioni era stato fino al·lorn. un fervido credente nella efficacia terapeuti·ca della cl1inina e uno .scettico irreiducibile riguardo all'efficacia di tutti i suocedanei della cl1ini11a n ella cura della ma1arioa, 1p er ·Cui, siccome la pla&mo1cl1i11a, nonostante il suo i1ome, non contien e dhinina, accolse oorteseme11te le scatole di compre.~ se e le n1ise fra i molti campioni cli me dican1cnti, cl1e .ogni mie·dico quoti•diana·m e11te 1riceve. Do1po ~ver letto i risultati delle osservazioni dI Hòrlei11, Roebl, Sioli, Huhlens (B eihef te zum Arch_ , f. Scht,1fs- u . Tropen-Hyg., Bd. 30, n. 3, 192.6) ; ·clii 1Vlijhlens, Fi~cl1er, Ro ehl, Radojicic, Dj ol{ic, Po1.vchro,rniades, Sli\\-er1sky (Beihefte zum Arch. f~ ..... chiffs- u. Tropen-Hyg ., Bel., 31, n. 1 , 1927) ; di ~'l emmi e Schu lernann (Rivista di malariologiay anno V , fa.se. 1, 1927); di G . .Antonelli (Ibid., fase. 2, 19~7), allora fu da n oi sperimentata la plas mochina. Le pri.J.nt- prove neg·Ji adulti confermMono pienan1e11te i rjsultat.j ottenuti d.iagli altri. In se~uito abbi.o,i110 cr~clnto opportuno estenàere l'uso del medie.amento :1lla c•u ra della malaria dei f.anciulli, nei quali, ))rescindendo dai fenon1eni di i.ntolleranzia \'eri e propri, la ternpia chininica 1Per effetto de:h sapore del m edicamento non viene quasi mar compiuta secondo le nor.m e oggi in uso, basateprin"ipalmente sul riconoscimento della n ecessit:\ di i1na prolungata som m ini~trazione. Chi ha pratica di zone :nalariche sa che in ge nerale l'uso del chinino, seguito da tutti/ 1per combattere l'accesso febbrile, non viene poi contjnuato a lungo per combattere le recidive. Si trat. ta di un (Pericolo n on imim inente, per cui il mala,rico non .si rassegna a sopport8Jre il ronzio alle orecchie, lo stordimento, le molestie ga~tr ich e che spesso dànno le dosi terapeutiche di ohinino. Se qt1es·to vale p8r gli adulti, per i bambini e $pecial1nentr:: per i lattan.ti v'è 1a difficoltà della somminis°t'riazi-on e. che if1a abbandon.are il medicamento 0ppena cessati gli .accessi. I malarici da noi curati co11 la plasmochina fu· rono 41: in parte ricoverati nell'ospedale di Ra venna, in 1parte cu rati a domicilio nella zona dt s. Alberto, l\1an,driole e Primaro (Tab. I ). L"accertamento con l'esame del sangue in grossa goccia dimostrò in 35 il plasmodio della terzana pr11naverile, i n 6 quello della estivo-aBtunnale.
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SEZIONE ~IEDI CA
•
SEZ IONE PRATICA
mesi 6 - mesi 12
estivo terz . aut. pr1m. 3
anni 1 - anni 2
estivo terz. . prrm. aut. 6 1
anni 2 - anni
estivo terz . . aut. pr1m.
-
1Pla~mocl1ina
4
-
a
a nni 3 - tJnni 6
estivo te1. z. aut. pr1m.
681 -
divisi secondo l'età
6
estivo aut. 1
anni 6 - anni 12
anni 12 - anni 60-
terz. . pr1m. 6
terz. . prlill. 9
estivo aut.
-
est. aut ~
4.
894
IL POLICLINICO
[ANNO
xxxvl
FASC. 19]
P er gli adulti abbiamo seguito, in generale, lo . no di pla~mochina in due volte , senza recare 8chema di Mtihlens: dànno e raggiungendo pienamente lo scopo terar Per 7 giorni 3 volte al gic•rno gil'. 0,02 di 1Plaisirnochina peutico. )) 4 )) paltsa Nei pri.m i due, tre giorni di cura si potrà anche 3 volte .a l giorno gr. 0,02 di Plasmochirlla " 3 elevare la dose a ·ctgr. 1,5. 4 Ilausa Di età fra i sei e i dodici mesi furono curati 3 3 volte .al giorno gr. 0,02 di Plasmochinia 4 .soggetti : in tre di mesi undici la dose di ctgr. 1 .t pausa due vo1te al giorno si dimostrò efficace a. com3 3 volte .al gior110 gr. 0,02 di 1P lasmochina. battere gli accessi, $enza dare un grado notevole .-t ••. pau~ di cianosi; soltanto nel quarto bambino di · mesi 3 3 volte ,al giorno gr. 0,02 di 1P lasmochina otto, al terzo giorno di cura ieon due ctgr., si do4 l)ausa vette ridurre la dose a. ,etgr. 1 perchè sopravve3 3 volte ,al giorno .gr. 0,02 di Plasmochina nuta la cianosi. Si ottenne dopo due, tre giorni ·di cura la scomparsa della f e·b bre. I Noi riteniamo (p·e rciò che n~i lattanti dai sei at dodici me$i si possa impunemente usare la dose Per i bambini, mancando finora criteri precIS1 di 6tgr. 2 al giorno, divisa in due volte : se hianno di altri osservatori, siamo partiti dalle seguenti p·erò su·p erato di poco i sei mesi s·a rà opportuno, do~i: dopo i primi due giorni, diminuire· la dose a .ctgr. 1-1,5. da 6 a 12 anni ctgr . 3-4 al dì; -da 1 a 6 anni ctgr. 1,5-3 al di. Di età f·ra 1-2 anni furono curati sei bambii.ni: Le quali furono modific·ate via via a seconda del in 4 di questi la 1cura fu iniziata con ctgr. 1 tre volte al giorno; ma al 4° 1giorno di cura in due comportamento ·dei fenomeni clinici dell'infezione ~ dei fenomeni di intolleranza osservati. ·di essi (l'un~ di mesi 16, l'altro di mesi 17) la dose fu dirr1inuita a 1 ctgr. due volte al giarno, Jn tutti i casi fu seguito :lo schema di Mtihleno, per la compars?- di intensa cianosi. ·Gli altri due · della s omministrazione discontinua, se,b bene noi (l'uno di mesi 20, l'altro d·i mesi 24) sopl()Ortasiamo convinti che ~arebbe opportuno provare rono bene la dose di ctgr. 1, tre volte ·a l giorno. anche nella cura 1c on la plasmochina, il metodo Due bambini, l'uno ·di mesi 19, l'altro di me$i della som.m inistrazione continua che siamo soliti • 17, furono curati con 1 ctgr: due volte al giorno seguire nr!lla cura con la chinin·a (cfr. F. Scl1iass1: .e non presentarono alcun sintoma di intolleranza. La J\11 rt ?aria, Cappelli, 1923). Esporrerno le storie cliniche di tutti i malarici In tutti si ottenne dopo ·due gi-0rni di cura la curati con plasmo.china in un lavoro di pro$sima 1scomparsa degli accessi. In ·g enerale si può dire pubblicazione: qui ci limitiamo a riassumere i ·Che nei soggetti di età da uno a due anni la dose risultati ottenuti. terapeutica necessaria e sufficiente è di ctgr. 1, due volte ,al ,g iorno. Tale dose può essere elevata Le nostre osservazioni sono state protratte p er a ctgr. 1, tre voltP al q-iorno, per i primi d-ùe giort1n ,p eriodo vario da tre a otto settimane e riguarni <ii cura nei barwini Jiai 12 ai 18 mesi. Nei bamdano soltanto l'azione t erapeutica della plasmo bini dai 18 ai 24 me·si si p·uò prolung;are per tutto chjna nella cura dell'acce&So malarico ·durante la il periodo della cuva la dose di ctgr. 1 tre volte stagione endemi·c a. Non •è po.ssibile per ora sta al giorno. bilire quale sia l'efficacia del nuovo medicamento in rapporto alle recidive, perch·è l'osservazione è Di -età fT.a i ùue-tre anni furono curati 4 bamstata !atta ;per un periodo troppo breve. bini: due con ctgr. 1 tre volte al giorno; uno con otgr. 1 due volte al giorno, umo con ctgr. 1 quattro volte al giorno. In tutti si ottenne la * ** scoma>arsa degli accessi dopo due giorni di cura. Trn 6olo bambino di età inferiore ai sei mesi è Quello curato con ctgr. 1 quattro volte al giorno, caduto sotto la no$tra osservazione e precisaal terzo giorno ebbe i rrequtetezza e cianosi, per mente di mesi tre. Fu iniziata la cura con ctgr. cui la dose fu ridotta a ctgr. 1 due volte al gior0,5 tre volte al giorno: dopo il primo giorno di no. Anche uno <ii quelli curati con· ctgr. 1 tre cura non si ripeterono più gli accessi. Al sesto volte al giorno ebbe lievi~sima cianosi, la quale giorno comparve cianosi e allora fu diminuita la però era di cosl lieve grado che fu proseguita. la d cxse a ctgr. 0,5 due volte al giorno e continuata cura con la stessa dose. cosi. Per quanto l'esper ienza di un solo Ca$O non Nei bambini dai due ai tre anni la dose terapeutica iniziale, è di ctgr. 3, la quale potrà esconsenta di stabilire una norma, 1Pure riteniamo che n ei lattanti di età inferiore ai sei mesi si sere mantenuta immutata per tutta la durata delp ossa impunemente somministrare ctgr. 1 ~l giorla cura oppure diminuita a ctgr. 1 due volte a1 )I
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r..\.!\'No xxxv·,
F ASc. 19 J
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SEZIONE PRATICA ,
giorno, se vi sarà comparsa di ciano$i. Anche in questo gruppo di ammalati si ottenne la scomparsa dell"aocesso dO!Po due giorni di cura. Di eti fra i tre e i sei anni furono curati 7 bambini · due fu~ono curati con ctgr. 1 tre volte al giorno e dopo d u,e giorni di cura non ebbero più accessi nè manife$tarono cianosi. Due furono curati con ctgr. 1 quattro volte al giorno, ma i11 uno si dovette diminuire la dose al terzo giorno, portandola a due ctgr. perchè intens,amente cianotico, nonostante aYesse un anno 1più di quell'altro. Un ba.m bino di anni tre e mezzo fu curato con ctgr. 1 due volte al giorno: dopo otto giorni, durante il periodo della r egolare sospensione della ' cur a, ebbe ·due lievi recidive per cui Ja cura !u ripresa con ctgr. 1 tre volte al giorno e $i ottenne la scomparsa definitiva della febbre. Un bimbo di ann i 4 e mezzo con infezione estivo autunnale iniziò la cura con ctgr. 1 cinque volte al giorno: nonostante la cianosi si somministrò la stessa do~e 1per una settimana, perch€ l'accesso era scomparso al terzo giorno, ma si verificava an~ cora un lieve movimen'to termico ,subfebbrile. Dopo Ja prima settimana f11 proseguita la somministrazione senza alcun giorno di interruzion e abbassando la dose a ctgr. 1 tre volte al giorno: al 120 giorno di cura ininterrotta $i ebbe un lieve accesso 38°,8); allora si proseguì la cura ~empre ininterrottamente con plasmochina composta (tre com·p resse al giorno) e non si verificarono più accessi. Ripetuto l'e$ame del sangue a 20 giorni ·d all'inizio della. cura n on furono riscontrati parassiti. Nella bambina Manetti Vittorina (terzana ~ri maverile) .con ctgr. 1 quattro volte al giorno si ottenne una modifi·c azione della curva termica, nel senso che questa n on presentava più il carattere della febbre intermittente; al 7° giorno comparve cianosi e la dose fu diminuita a ctg:r. 1 tre volte ·al giorno; in seguito persistendo la febbre .5i tornò al chinino, ianche per iniezione,
cr.
T ABELLA
senza alcun risultato. Dopo 45 giorni di osservazione la feb·bTe persisteva ancora, per lo più col carattere di accessi quotidiani di breve durata (2-3 -0re). E~ami del sangue ripetuti non d:Lmostrarono più il par.asstta. Perr questo reperto negativo e per il quadro clinico ·si è pensato alLa p1ossibilità che lu febbre dipendesse da alttra causa e non dalla malaria. Questo è l'unico caso in cui non si otte11ne lo sf eibbram:ento . In bas,e ai dati sovraesposti si ritiene ch·e la dose d.a usarsi nei bambini dai tre ·ai sei anni sia di ctgr. 1 tre volte al giorno. Anc·h e la dose di ctgr. 4-5 può essere tollerata per qualche ,giorno (2-3) , trascorsi i quali è sempre oprportuno scendere alla dose di ctgr. 1, due, tre volte al giorno. Di età fra i $ei e i dodici anni furo110 curati 6 bambini, dei ·quali uno con ctgr. uno .tre volte al giorno, 4 con ctgr. 1 quattro volte al giorno e uno con ctgr. 1 cinque volte al giorno. Uno solo di quelli CUirlati con ctgr. 4 al giorno ebbe lieve cianosj; per 011i fu so:; pesa 1a cura al quinto giorno; al non o giorno recidiva. Allora fu ripresa la cura con tre ctgr. Con questa dose si ebbero a giorni alterni per una settimana lievi elevazioni termlcl1e poi sf ebbramento ·definitivo. [l soggetto curato con ctgr. 1 cinque volte al giorno ebbe al 40 giorno di cura inten~·a cianosi, per ct1i si dovette diminuire la dose a ctgr. 1 tre volte al giorno. Si può ritenere cl1e la ·dose terapeuti.ca dai sei ai dodici anni sia di ctgr. 1 ·quattro volte al giorno da climjnuire poi a ctgr . 1 tre volte al giorno qualora compaia Ja cianosi. Gli altri tredici soggetti da noi curati erano di età oscill-ante ,dai J 5 ai 50 anni. Undici furono curati con la sola plasmochina, .gli altri con pla5mochina composta, 1Per mancanza di pla~mocl1IBa pura . .Sei di quelli curati con sola plasmochina ricevetter o ctgr. 2, tre volte al g·iorno e in tutti la febbre scomparve al 2° giorno di cura; tre fu· rono curati con ctgr. 2 quattro volte al giorno. Di
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II.
Dosi di plasmoc·h in a in ·rapporto con l'età mesi 1 - mes; 6
mesi 6 - mesi 12
anni 1 - anni 2
anni 2 - anni 3
anni 3 - anni 6
anni 6 - an....i 12
ctgr. 0,5 ctgr. 1 ctgr . 1 ctgr. 1 ctgr. 1 ctgr. 1 2 v ol te al giorno 2 volte al gi.orno . 2 vol te al gjorn o. 3 volte al giorno. 3 volte al gj orno. 4 volte al giorno. Nei primi du e Talvolta, doctgr. 1 tre volg iorni si po trà po i prjmi du e te al g iorno n ei elevare la dose gior ni ctgr. 0,5 primi due giorn i fino a ctgr. 0,5 Svolte al giorno. di cura . 3 volt e al giorno.
Diminuire a 1 Nei primi tre ctgr. 1 due vol · te al giorno a giorni 1 ctgr. ctgr. tre volte a] partire dalla quattro o cinque giorno se compacomparsa della volte al giorno. re la cianosi. . . c1anos1.
683
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898
IL
POLICLI~ICO
questi UllO di annj 18 ·d opo sei giorni manifes to una cianosi intensa, .p er cui la dose fu ridotta a ctgr . 2 tre volte al giorno. I risultati dal ·p lin to di v i~ta terapeutico furono buoni in tutti, in rqruanto che di solito dopo 2-3 giorni di c ur.a :l'accesso fu troncato e, quando fu possib ile il controllo, si constat6 5empre la s com!Parsa d ei p·a rassiti al 3o-4° giorno.
[.i\.NNO
XXX\t , FASC. 19]
MEDICINA SOCIALE. Meno sanatori e più tubercolosari per il dott. G. F.
CAPUAN I.
La vicina at tuazione del gran1dioso jprogramma di lotta antitubercolare, voluto dalla legge sulla assicurazione ob·.b ligatoria contro Ja tu bercolosi, ·e che si estr in secl1età con l 'immediata costru. zione di 12 rnila pois ti-letto per ricoverar.e malati d i t ubercolosi, richied·e che si p.rep ari, alì ) La plasmochina n ella cura d ella malaria del m eno in lin ee g enerali, il piano ,p relimina r e se· bambini ha dim o~trato una effi.ca cia terapeutica condo il qiuale questa costruzione d ovrà avcome n egli adulti, cioè la scomparsa d egli accessi ven1r·e. febbrili al 20-30 giorno di cura. La le·g ge parla idi s anatori e di ripa rti ospita2) Essendo la p1asmochina insapore e solubile lieir o-sanatori.a li, senza fiss·ar e n atu r.a lm en te in presenta il grande vantaggio di poter esser·e ~am quali proporiti.oni d ov ranno e6sere costituiti i ministrata ancl1e ai lattanti, disciolta nel latfe o primi ri5petto a i secondi, giacchè si tr atta di in a ualsiasi altro veicolo. una distinzi one di iearattcr e tecnico sanitario. 3) Il fenomeno di intolleranza. costante, quando ì\"1è 'Probabilmente tale disti nzione si ,potrà trosi eccede nella dose, è la .cian osi, la quale di sovar e n el riegolamento, p encbè si compren.de che li to n on ~'accompagn a n è ·a sintomi gen e{'ali nè a sin tom i locali C·h·e abbiano il significato di un'a- ·p er i div ersi /bisogni dell e provincie d·el regn o, sa;reb be i.llo1g ico mon tener conto r egione ,p er zion e tossica di notevole importanza. Qu esto conregion e, d eg li istituti già esistenti p er d.ar-e mag-corda con l e r ecenti ricer.che di Fischer e Weise gior sviluppo a lla parte più manch evole. ( neut. J1 ed. W och., 1927, n. 34) i quali non solo Senoncl1è intorno a que$tO ·a rgomento ooiste d im ostrarono che la cian osi è dovu ta alla form azione di m etaemo·g lobina, ma dimostrarono an ci1P . un discreto disaccordo r1·el cam po d ei cultori che q11a ndo la metaemogl obinemia raggiunge la <lella med i·cina social e. E n oto co me .ci siano con·ce11trazione d el 20 % di m etaemoglobin·a non s i rnolti tisioJ og i i qiua li appassion ati sostenitori o~se.rvano nè fenomeni generali, n è fenomeni lo. della cura sanatoriale della tuber,colosi vo.rreibcali dannosi. ber o ' 'ederla !Piazzata al primo posto nell'ar4) Le dosi di sicura azione terapeutica n ella mamento antitubercolare, m entre è pure noto • cura degli accessi malarici n ei bambini in ra1)che la tendenza •dei m edici-sociologhi puri, è porto con la varia età sono esposte n ella Taqu·ella di un a lotta a baBe profilattica che essi vor.rebbero .er.e tta a sistema, ,come se la scienza bella II. me·d ica avesse dichiarato il fallimento completo ** della cura della t uber·colosi. La grande maggio~ da :augurarsi v ivamente che anche in It alia si ranza dei m edici, giudica egualme.nte errate le riesca pre~to a produrre questo medicamento sincon clusio ni estrerr1e ed assolute 1d elle due tentetico, che n ella cu·r a dell' accesso malarjco dei d enze. m entre cred·e che il gi'Usto vero stia in bambini si dimostra efficac e come la chi nin a, t1n punto intermedio, la cui determinazione è della qua le però non ha il sa.pore sgradevole. E a&sai importante ·agli scopi prattci della applida augurarsi a nche ch e p er la prat]ca p ediatrica cazione d el sudd·e tto grandioso progr amma di il prodotto venga messo in comm er cio o in sclotta antituberc olare, pur essendo ·d ifficiliS5imo luzione o in compr es~ e contenenti un cen tigr2'.mda Yalutare per i motiYi che vedremo. mo, giacch è suddi'videre le attuali compr esse t eLa discussione di questo problema, in queste desche di 2 ctgr. in quattro parti non è compito periodo ·di pireparazione. appare anche più opageYole. portu na per chè da alcuni segni sembra già d i intraveder e che la sua soluzione avrà un in di Interessante pubblicazione: rizzo u n po' unilaterale che potrebbe essere ql1indi m eno proficuo p er la lotta che tanto sta Dott. AUCUSTO FIORENTINI degli Oepedali Riunit:Ji e già interno a cuore a medici e a sociologhi. 1
*
1
nella R. Clinica Pediatrica dell'Ullliversità di Roma .
La malaria nei bambini
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Un volume in-8° di pa.gg. 129, nitidamente stampato, 1n bu ona ~arta. Prezro L . 1 2. Per i no&tri aibbonati sole L. 1 0,90. Inviar e Va.f?lia all 'Editore LUIGI POZZI - Via Si&tina, 14 • ROMA.
In fatto di ricover o di tubercolotici distinguiamo il Sanatorio p er le forme c urabil i, dal tuhercolosario (r,he il Mini~tero d egli Interni fPer
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[.-\.NNO XXX,-, FASC. 19]
SEZIONE PRATl CA
intuiti ve rag·ioni di opportunità e di umanità vorrebbe si cl1iamasse ospedale-sanatorio) 1per ricoverare malati incurabili bacilliferi a scopo di isolrunento e cioè di protf.ilassi. Lo studioso puro di sociologia, ohe guarda a lla $alute di un popolo, che esamina Je statis ticl1e, e che vede come la tubercolosi che si renùa clinicamente maniif·e·sta difficilmente è suscettibile di stabile co1npleta guarigione, ha la tendenza di abba11 donare i m eto di cUII'·a tivl 11er dare il m assim o sviJ.u•p po ai metodi pro·filattici. Poicl1è la scienza m edica non riesce a far diminuire la frequenza della tuber.colosi cu1 ando i rr1alati, la $OCietà abbandona la cura del inalato rp er de·dicarsi alJa profilassi. Agisce come contiro il colera: essendo assai aleatoria la riu..scita della c·u ra con tro la malattia, la società indirizza i suoi sforzi alla prevenzione e -aJla J>rofilas$i isolando i malati infettanti. l\Ia se questa è la tendenza del sociologo, ben altr.a è quella dcl nledico e .qiu.ella del malato con i suoi famigliari. Il medico per educazione prolfessionale, il malato e i fan11 gliari per ragioni di $enlim·ento, tutti insieme p er l 'istinto umano cl1e tende a :;al \·are e a salvarsi, tutti dico, di fronte al m alato si sen tono iportati a dargli aiuto, a cUll'arlo, a tentare di tutto per cercare ·di sottrarre la vittima al suo rr1ale. E .così noi Yedia1no un attaccamento del n1edico, del malato, ·dei faruigliar1 a ogni sforzo curativo, n on ostante che il sociologo ci aillbia a vYertiti cl1e tale indirizzo r1on è il 1P iù logico peir la lotta. V·e diamo (appunto per questo istinto cru rativo) che anche i medici, ·ch e vengan o pr·eposti a i·stituzioni a11t itubercolari profilatttcbe, si lasciano quasi sempre tra&cinaT e dalJ'hstinto che li 1p orta aid assist ere ·ed a curare .con tanta maggiore pll'emura i malati curabili, an che quando qu esta loro predilezione fa si che •essi tra:scurino in proporzion e i malati più bacilli! eri e quindi più peri,colosi alla società, e ai quali dovrebberr-o dedicare ma>ggior attenzione per :far o.p era ·di 'Propaganda, :di persuasione e di sorveg1ianza. ~eJ. dispensario il malato grave viene rivisto con senso di pietà e alla fine .qiuasi di stan cb.ezza, mentre ·dovreibbe e·s sere i l b·eniamino d·ella nostra oper a ; invece visitiam.o, rivisitiamo e ci prodighiamo intorno al malato iniziale eh.e è a ss ai m eno pericoloso fPer la soctetà, p·erchè pa ucjbacillare o non baciJ.lare d el tutto, salvo 1p oi trascurarlo quando diventa incurabile o mru.ltibacillare quan.d o cioè richieder.e·bbe rnaggiorrm·ente Ja n o~tra opera almeno di sorveglianza. Lo stesso avvi ene n el tubercolosario: l'osped.ale rtceve ogni gen ere di tubercolotici ·m a quando .arriva un malato meno grav.e e suscettibile di 1
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cwra il m·edico è più con tento e lo è meno quando il ma1'ato è grave; m entre invece agli scopi sociali noi dovremmo lar voti che i riicoYeri fossero tan to più facili quanto più bacillifero è il malato. Tale istintiva tendenza curativa n·ell'uomom edico è co~ ì forte cl1e parecchi tu·b ercolosari, finis cono, p er la con corr·de azione ·dei medici e degJi amminisf~·atori 'tutti animati. dall'uguale tendenz·a umanit aria, a tr.asformarsi in sanatori t'5ige11do così la costruzione in altre località del r eparto del tu.b ercolosario. Questa tendenza currati va pare, 110 detto, sia 1pcr prevalere nel prossimo svolgimento di lotta anti tubercolare in r egime di a$Si·curazione contro la tubercolosi. Sui dati d ella m ortalità nostr.a, e clai confr on ti <:on quan to avv1·en e in Germania, è stato fissato un peiriodo m edio •di 4 rn·esi di degenza sanat oriale per malato. Si comprende subito come tale periodo di tempo sia buono p er fare una !pTO'ficua cur·a :della t'uberrcolo.si ia.11.0 stadio inizjale, m entre non serv·e a nulla agli effetti di isolamen to, giac chè · un malato bacillifc1ro richiede sempre una m edia assai più lunga di giornate di deg·enza. 11 dato statistico ha un valore enorm e perchè è stato .p reso a base del finanziamento; costcchè noi -01g gi tenendo pr·esente la durata di 4 mesi rper ogni ricovero, vifto l'esempio ·di ciò che avviene in Germania per l'assicurazjone contro la tbc., e I.a tendenza gene rale di m e cli ci e prof ani, possiamo dedurre che n el n ostro piano di lotta ill regime di assicurazione il ricovero sanatoriale tipo curativo avrà senza dubbio la pr·ecedenza . Senza voler senz'altro proclama1re erron ea tale lin ea di condotta, è però possi1b·i le 'farn e un esa1ne critico. ·U na m edia di 4 m·e~i di sanatorio potrà dare senza ,dubbio, dei buoni sensibili risultati, ma rlon dobbi·amo dimenticare ch e su tale argomen1 o sono assai ·disparati i pareri dei .compe·· tenti. Dalle cifre iperbolicamente lusinghiere di un meclico sanato1ista, il quale a sco1po di pro'Paganda, scrci.ve,·a recentement e, che 1per m ezzo ·della cura sanato-riale guarisce definitivamente 1'80 % dei m alati di tubercolosi , a quella più 'IllO•deste e fatte su un enorme n1ateriale a Leysin che .abbas6ano tale cifra al 33 %, ad .altre dei sanatori italiani \Scientificamente più ·esatte che rriducono tale 'Pr oiporzione al 25 % cwca .ctefinitivi d·ei casi, ·s i ha una oscii.l azion.e cospicua 'POCO atta •inv.ero a togli·er·ci dal .p etto il triste incubo ·della malattia .che non •p erdona. 1Resta in ogni modo una ·s oluzione parziale e tale che non potrebbe per sè sola efficacemente oppor.si al dilagare della malatti.a anche quan•do $i imaiginasse di ipoter 1
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ri·coverare, iper il tempo prescritto, tutti i malati di tubercolosi curabili, perchè di fronte ad una quarta parte di ricuperati avremo pur ~emplI'e tre quarti ·di incurabili. Un esempio 1pratico ·d ell'erroneità di tale un1later1ale programm·a è visibile a Bergamo, ove per ciflcostanze speciali dal 1919 prese buon svilufPpo il ti.po di cu ra sanatoriale, senza un ade·g uato sviluppo della .p.r o1filassi. Il Comune disponeva di 125 posti letto sanatoriali e di soli 30 1posti letto -<)'Spitalieri di .i solamento. Il Comune h·a ri.coverato 1sistematicarnente con prontezza e facilità tutti i malati potendo ·disporre del .sanatorio su·ddetto. Se non che i malati vi venjvano tratten11ti fin tanto che erano curabili e scarsan1ente bacillari, salvo naturalmente venir rimessj in ciTcolazione in società e in fami1gli;i quando diventavano incuraJbili e più bacillif·eri per im.p ossibilità ·di venire isolati data la scarsità di ipos1i a tipo os•p italiero. iNe è v·enuto questo risultato: dhe Bergamo, munita di un servizio sanatoriale ·qua1e non hanno in proporrzion.e altre città, ma sprovvista di istituzioni di isolan1ento, ha visto aumentare la su.a m ortalità per tru(bercolosi, mentre invece n el rimanente del regno accenna a 1diminuir·e, cosicchè ·dal 1921 al 1926 l'indice %o dei suoi morti rper tubercolosi è stata progressivamente: 27.0, 28,5, 28.6, 28.8, 28. 7, 33.0. Non è c81I'to il caso di attribuire t utta la responsabilità di tal·e andamento al tipo di lotta antitubercolar.e seguito, p erchè è notorio che la diffusione della tuibercolosi trae ori gine ·da cause svariatissime intim am ente collegate a tutti i fenomeni sociali; è ,p erò p ossibile dedurne cl-ie t.ale tipo unilaterale ·di ospedalizzazione non è sufficiente pe1r 01pporre sufficiente barriera alla ·diffusione 1della malattia.
nello spirito della forma di p1revi1d-enza, un p1inc1p10 dal qua le non si può prescindere e cioe .che J.'opera10 p aga per sè .stesso: se la ri1nanente società vuol opporre delle misure di difesa contro il malato, disponga per sostenere l e spese ma non pretenda ·di ad1dossrurle al malato stesso. Per porre le basi d el n ostro ragionamento siamo COSÌ ill pO·SSSSSO di tre elementi a favore del conc·etto ·curativo e di un solo a favor.e di quello profilattico. 1) L'1etica della legge d·ell' assicurazione vuole un pre1dominante sviluppo ·d ell'assistenza curativ.a al tu1b ercoloiico che ha p.agato i premi di una assi-curazion·e a tal·e scopo. 2) Il tipo di finanziamento studiato e già legif·erato tien co.n to di u n con cetto essenzialmente curativo. 3) Il naturale istinto del ·medico ·e del (prof.ano ha una tendenza alla c ura ·e meno alla profilassi. Contro •queste ·argom·entazi·Oni sta solamente: 1 unico: la logie.a , $Cientifi1ca necessità sociale di una lotta a ib·ase profilattica •Che favoris<;a i rico'Veri dei malati incurabili perchè più infett.anti. 1
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* ** D' aJtra parte l'indirizzo curativo-sanatoriale che s1 ,-uol dar.e a lla futura lotta antituber.colare trova appoggio sopra un focte argomento di indole nettamente giuridioa. L'operaio che paga un premio quindicinale per assicurarsi contro la tubcrcolo$i 1p aga per difender.e sè stesso: quan1do diventa malato può esigere di essere cuirato e sarebbe una en orme immoralità se ·a llora gli si rispondesse: « tu ·sarai ricoverato quando sarai !Pericoloso alla società ,, , qua~i a f argli logioamente riten·eTe che i premi che egli pagava non .erano per assicurare 6è stesso contro la tubercolosi ma per assicurare la società contro di lni eyentualmente pericoloso. Come si vede c'è giil n ella stessa etica della legge e n ell'essenza stessa, 0
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[ANNO XXXV, FASC. 191..
Il tentativo id i riso! ver·e il proble1na in favore de1l' ultima unica argomentazione pro.filattica appare s·u bito assai arduo. Potrebbe .essere più facile Be il finanziam ento venisse fatto -dalla società senza di stinzione ·di provenienza, ma di fronte agli .alfgomenti citati coi num·eri uno e du·e non si può a m eno di r estare p·erplessi. Da qu esta im1postazione 1parrebb·e ·doves.se scaturire una soluzione chiara ed evidente e precisamente : l ' assi·c urazione ·Obbligatoria proYveid·erà alla cu1ra e alJa assistenza degli assicurati, mentre alla profi1assi provvederanno i Consorzi con il loro finanziam.ento in corso. Se non c h·c una t ale distinzione ripugna al-1 'anim o di chi·unqiue, appassionato e f20noscitore d ei prob1erni di m edicina sociale, sappia quali rapporti, quali inscindibili legami di cau'::>a od effetto, corrano fra i di ver.si aspetti delle m.alattie sociali, ·Si 1da fare aborrire da ogni schematica .facile divisione 1per fare desiderare invec·c un'uni one, un ~uperam ento delle ·b arriere divi'Sorie per arrivare con maggior slancio a l1na completa Yisione unitaria del problema. Infatti se si volesse accettare tale distinzi0ne come s1 provvederebbe alla cura dei non as~icurati? E perchè n on doYrebbe l'assirurato
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tiEZIONE PRAifC\
contriJJuire a) pagamento 1delle diarie di ricoYero a scopo di isolarlo dalla famiglia cl1e diyer.sa111ente velfrebibe ·distrutta dopo di lui? Basta110 .questi drue ·esempi di obbiezione per far con1prendere come la risoluzione deJ. problema I1on stia in una 1distinzione di mans ioni fra le diverse istituzioni, ma .$i debba invece cercare di risolverlo senza intaccare 1qu.ella che <leYe es.seTe armonia e unità di (progr.amma di lot1 a. ùa .svolgersi 1dalle ·Assicurazioni So·ciali ir1 stretta unione ai Consorzi antitubercolari. _.\mn1 e.s~o qu esto principio di coJlaiboraZ:ione ed eliminata la tentazione del •divisionismo, lJrocecliamo con spirito non medi.co curativo, ma con quello cuperiore del sociologo che mira a salvagt1airdare la salrute della nazion e. :\el i)retendere .c he l'operaio assicur.ato prov,·eda a11che sia pure parzialmente ai ricoveri per isolamento, noi gioviamo anzitutto alla sua fan1iglia. ..\11cl1e con cedendo che tale contributo 1decurti leggermente la p ossibilità di ricovero curati ,-o, si deve consid erare che salvagu ardando la sua famiglia dall'infezione noi realizziamo il 1programma antitubercolare se non 1proprio n ella persona de.1 malato, nell'ambito della sua . stessa famiglia. 1Sarà difficilmente posf::i-bile far comprenid ere questo princ1p10 all'operaio poco colto, e anche 1p1it1 ·diffj cile sarà ·di poterlo fare qua ri•clo sii troYi malato, ma il sociologo e il legislatore si.curi di far bene de,·ono agire secondo la n1igliore diretti va. E allora se riteniamo sup€'I'ate queste 1pregiudizial_i do,b biamo bene considerare q·u ello -ch e si .fa .quando si •dispone per le c1Jre sanatoriali, senz·a disporre per un congruo nt1mero di posti letto ospitalieri. Non ci .accecl1i l'entusiasmo che ci induce .a curar.e, ma ci sia di sfreno il quad•ro tr·o ppo frequente di rr1alati baciLlif.eri che vivono in famiglia per manca11za di posti di isolamento. Ed è ieloloroso ·vedere questi casi, sorgenti gravi di contagio ai quali n,essruno p one rimedio, mentre tutti dai CoTuSorzi ai 1Comuni, dalle Congregazioni .alle Casse cli Risparmio, alle 1D irezi oni degli Sta,bilimenti, -sono pronti a IP'fe$tarsi e a interv.enire ·di fronte aJ. sapore romantico 1del caso della giovinetta appena colpita dal male. Tutti vo. glio110 tenta·r e la problematica opera di salv·ezza salvo poi neg,arle il ricovero quando sia incurabile o quando diventa ;certa la infezione ai suoi famigliari giovani coabitanti, che inv.ece sare·bbe·ro profilatticamente .salvati ·con una certezza ben maggiore di quella che ..si poteva avere di salYare la malata stesf:a. L'0p eraio maJ.ato e incur·a bile cl1e rimane in famiglia prod11ce danni economici morali e sa-
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nitari tali cl1e sono senza d·utbbio maggiori 1ù1 quelli cl1e se ne avr,ebbero qualora no11 fosse ricove·rato ne.I periodo curativo. E superfluo insistere sulla gravità e frequ enza di ca$i di tu~ bercoloti·Ci incuraJbili costretti a divid·ere la loro camera e Stpesso il loro letto con altri famigliari, causando qn.a si sempre quelle epidemie famig1liruri che un tempo venivan o sptegate con la legg·e dell'ereditarietà della malattia. Il q1u.aidro è così grave e lfrequente che io credo che la clasFe medica facendo forza all'hstinto ·Curativo e ai .sentimenti umani ai quali ho a ccennato, dovrebl>e proclamare iJ dogma che nella lotta antitubercolare la preced·e nza debba spettaire alla profilassi, e ·Ch·e in tema di ricoveri si abbia a 1
provvedere prima a tutti quei malati che ·n on possono disporre di un minimun di isolamento famigliare. Assolto a qt1esto primo urgente bi-
sogno tutta la 1restante disponibilità vada 1per la cura sanatoriale . >:'
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i presenta così alla rliscus;)ione jl problema
dell'allestimento dei tubercololsari, raccomandati da Morelli e i\ilendes al Congresso contro Ja 'fubercolosi, tenutosi nell'ottobre 1927 a ~ii lano. Nello · Btesso congresso ci fu chi raccoman·dò ,p,eir uso di tu·b ercolosario la costruzione di lncali sempli·ci a tipo di baraccamento e con funzionamento ir1 economia, riputando inutile alle timenti ospedalieri veri e propri per clei malati inguaribili. La questione del tipo ·economico o meno del tubercolosario non può essere discussa separata1m ente dalla ·q uestione del suo f•u nzionamento sanitario in quantocl1è i due termini hanno uguale im1pio1rtanza ·e spesso la deficienza ·di uno clei termini può esser e tale da distruggere i vantaggi dell'altro, e viceversa i vantaggi di uno dei due possono eBsere tali da far sopportare le clefici·enze dell'altro. In generale la costr-qzione economica a tipo b,ara·ccamento uirta contro i sentimenti del malato e della popolazione, .e il concetto di ripristinare per la tu·b ercolosi 1delle specie di lazzaretti, non è certo il migliore mezzo per vincere le difficoltà che la lotta antitubercolare suol trovrure nei preconcetti e nelle ostilita delle popolazio11L I m,alati incurabili di tubercolosi si lasciano ricoverare 1priù difficilmente dei curabili i .quali traggano la forza di BUperare l'av,·ersità al ricovero, ap1)unto pe1rchè animati dalla speranza di guarire. Tolgasi questa speranza, e si vedrà quali dirfficoJtà se ne .avranno, clifficolt;, tanto l)iù grandi. qruanto più accentuato sarà il carattere di lazzt1rc1to cl ell'istituto. In definitiva 1
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però ciò che detern1ina la mag.g ior e o i11inor8 avversione Yerso t ali luoghi è l'inùirizzo sanitario cl1'e $i segue. :\egli ospedali OYe i servizi son o disposti b en e, oYe la scelta del ,p ersonale e l 'assistenza cUTatiYa e morale sono perfetti, dopo J)Oco t en1po presso la popolazione (qu·ella dei malati e delJe loro fa1m iglie) si diffonde la conO$Cenza di ciò ohe si fa nell'istituto e allora i car att eri edilizi dell',ospedale passano in seconda li11ea per esser.e soprafatti da qu elli s anitari curativi. Cosicchè neJ. primo tempo della costruzione i m alati opporranno ·diffiicoltà a f ursi ri coverar e i11 un ospedale di baracche e ne opporranno m eno di fronte a un lindo e ridente ospedaletto ; ma dopo p ochi anni la pr·eferenza sa:rà per .q u ello o\re è n1.i1g liore l'assistenza m or ale e san itaria. Il fenomen·o deJ. resto è logico : ognuno di noi per qualsiasi n1al.attia pref erireJ:>be di essere curato anche in <un locale cli saiclorno i11a serYito da valenti oanitari e da arn or ose inf e1r n1iere, piuttosto che essere in un ip.aJazzo di cristallo m·a con assistenza n egletta o tc·cnicam en te in capace. Di questo elemento di funzionam ento non si suole comun.emente tener conto percI'l.è 6i parte dal presuppo·sto ch'essn sia eguale in tutti gli sta,b ilimen ti. Se l·e cose stesser o realn1en te così il problema dei r ico,reri p er tsolame11to potre1Jbe ,·enir r isolto egr.egiam ent e senza bisogn o di nuove costruzioni • usufru en do degli innu1meTeYoli osp edaletti d eù. cont ado che di spongono quasi sempre di locali vuoti O\' C potrebbero benissimo essere ri.coverati tali malati. Es·p erin1enti in tale sen so sono stati fatti ma riescono solan1en te là dove una sp·e· cjalc passio11e o con11petenza ·del m edico ~a dare al r eparto una importanza, u11 inte ressam ento çhe riesca. cli gradimento ai m rulati. Nella maggior parte i11Yece degli ospedaJ.etti di paese, il 1ued1co l1a poco en tusiasn10 e comp etenza per tali n1alati, le suor e spesso n e 11anno un ~acro t error e, si c11e l'an1malato !finisce per essere abb an1donato. ... otto il pretesto di doY er a·ver e stoviglie distinguibili d agli altri si dà ùor o un serv] zio da 1a\ 0la cl1e è un campionario di forme e di colol'i; c10Y c11clo i farle bollire con il pericolo di facili r ottu re, -si danno prefer ibilm en te stovig11ie giù siboccon cellate o con inizii di rotture. e a c]ò si aggiunge ch·e anche nell' arr eclam e11to della camera Yiene istintiYa la t enùenza ad approfittare di cose usate o di poco valore che possano poi €Ssere bruciate, si ha un quadro un po' troppo pietoso n1a pur troppo ren listico di quello che sono certi r epartini, certe can1 erett e di isolan1ento p er tt1bercolotici. attrezzat e n egli o p edali <lei paesi di proYin cia. l1l crnadro apparrù .sPnza •tl11bbio eccessiYament e 1
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fosco a ciii i1011 \'Ì abbia \'issuto' vici110 per ru~ gioni prof es.sio11ali i11a la <lura realtà di tale stato di cose Si in1porrà, per far fall:iire la ma ongior parte di tali repartini, .qualora si -rolessei-o .allestire senza t en er conto ùeltLa n ecessità di a~ sicuru·r loro un funziona1nen to perfetto clal iat o assistenzi-ale s anitario . ·:)uanto ai tubercolosarii ùi con centramento o' provinciali ·s i costruiscano ·p ure econo1n1icame11te ma tutto vi dev e essere disposto in mo1do da fare una buona 1mpressione. al malato, e .a.a i11v·ogliarlo a rimanervi. Non devono mancare le verande · di cura e gli orari di r1.pos 0 de'v ono essere ,p rescritti, tutto il personale dal direttivo al ,p iù un1 ile dev e essere scelto co11 c:u,ra fra el·ementi che almen o 11on a•b biano avyersio11 e per tale tipo •di m.alati, tutti i ser\'iZi ·dai diag·nostici ai terapeutici devono essere curati Pù apprestati, anche se cr eduti inuti1li, percl1,è ancl1t3 se superflui allo scopo ·di guarigi·one, sono pre~ zio·si pe·r valorizzare l'ospedal e e per indurre i [nalati a rimanervi. I malati di tub·e rcolosi,. rquan·do si voglia e si sappia, s] :possono ill1J.der etino al1l'iultimo , e if1no all'ultimo si possono tratten ere_, per qu.ella particolare in coniScia speranza. cl1e i medici antichi a vcvano r11esso in eYi-de11za cl1iama11 dol a spes 1Jthisica. I ser,·izi agonicj, 1nortuari e f unelbri ·devono essere sapie11tem e11tc occultati, 1 malati gra vissin1i deYono essert., spostati con accorgi.m ento in m odo da i1asco11dere quasi i più gràvi e da r e11dere per quanto è p ossibile m en o sen sibile la lor o scompa·r~a; tutti accorgim·enti con ~ quali si 1può r en·der1) tolle·r abile il soggiorno a11che al i 11ber colosa ri o. 1
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Cosicchè per r iassum ere i con cetti esposti, potremo ·dire .c11e a onta ùel naturale istinto curativo di n1edici e profani e ad onta del signiiicato della a ssicurazio11e contro la tubercolosi il rico,rero p er proflas i deYe aYcre il prin10 posto n ella lotta contro la tubercolosi. Prima bisogna disrorre per ricoYerare ogni tuber colotico infettante c11e n on abbia una can1era p er sè od abbia un indi ce di pericolositù grave secondo jl geniale m etodo del dispensario così detto amlbulante della A. :\. i) l. C. I locali p er isolamento ,posson o essere cotruiti ancl1e con criteri economici o attrezzati comun.que e ovunque: devono p erò aYere un funzionamento 1p erfetto se non Yoglian10 che r imanrgano vuoti e chE> i n1alati preferiscano circolar e in mezzo alla -:,ocietà fru stando tutt i i risultati ch e avremo potuto ottenere nel campo• 1
curativo.
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SEZ IO~E
STORIA DELLA MEDICINA
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e 11 e1 1nese di 111ag·g·io ricorr,e jl terzo cente11ario clt'llo. ') )ll b·blicazio11e ,<Jel libro i1el •qt.1al·e :a pparisce cl efi11itiv.an1ente s u g·g·ellata la 6Coperta ·d ella circo Iazione d·el sa11gue . 1
Guglielmo Ha1·vey (Nel terzo centenario della pubblicazione del suo libro sulla circolazione). Prof . ..\RTURO CASTI GLI ONI Prof e.sso1\· cli stol'ia della inedici11u nella R. U11j versjtù. di Pavia.
L.llllg·I1ilte1ra, sotto g·li auspici del R egio Collegio 1clei ~l edi c i ai 1quali Harvey a1Jpartenne e cle1ru11 iYcrsit~L dj c am•J)tidg·e della quale .fu allievo, prepara all1a m e1noria di 1q•u elli cli-e fu C<1l'tnnH 11i e il 1più 1in sig·11e ed u più oe.lebre dei Jll P<lici j11g·Je.si, onoranze solei .ii : onoranze alle <.111<1 li a JJt1011 diritto l 'Italia 1P \~rtecip a. l=>oicl1è se i·1r1g-hiltc 1"l'a gli fu patria, in Ita1ia egli crebbe aJl 1 .stuclio: ùai n1aestri 1clello tudi o paùoYano, in queJJ'epoca all'ra pi ce cl ella 1su a gloria. egli trns:t' rinscgna1n.e11to: da Fa.})rizio D'AC·quéllp en d e11t1• cllP fu il pjit i11si.g 110 d egli anato1ni,ci itali~ni di quell'e]Joca, al qua.i.e si devono scoperte i111portant issime a11che n el cam'Po della circolazi onll, eg·li aJJ'lJrese i con cetti fondamentali cl1e fo1·1nu1·0110 la b<t -e <!ella 1rlott1·ina della circolazione. 1
I.;ira gli stem111i <J13gJj ulJi e,·i stra11icri cl1e or-
nano ]'atrio dell'.-\tf'neo pado,·a110 e ne for111ano un clncl1mcnto insigne• ùi i1obiltà, ,.e i1e l1a uno al q11nle i ti' tolgc_), pn.rticolanuente ii1 {1uesti
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Tl pro])le111a. tll'lla c i1-.colazione ,d el sa11gue, · · t 11 di ~1 to i1 r~l IC1i11,q u ec e111 o Jd argli anatemi e.i /i·ta-
lin 11L intraY\·isto fors e nella sua soluzio11e dalla n1enlc acuti si1na lli Leonardo da \ ·i11ci fatto ' og·getto <li apipa -sionate ricercl1e da l\Iichele e1·,·et o e da R eal cl o Colo111bo, fu avviato alla ae, finitiva scoperta cl rl circolo da ..\ndrea Cesalpir10 11alo acl :\ rezzo n el 1519, m.edico e filosofo i11S igne il quale tol~e definitiYan1 ente al fegato la parte che gli era stata .attri hudta di .c eRtro di circola-zione. \ ·ari e no11 t11tli j11esplicabili Iurono i motiYi per j quali i suoi m eriti \'ennero i11 princip io taciu1i. l)Oi cli·sc1 1ssi Pd infin e intrrainente n.cgati o '\'olutan1e11tu ig·11orati : il fatto inne.g abile n ella ~11n. i111porta117,a stor i1ca 1è cJ1e f-\J1'clrea Cesalpino attaccò 1Je1· il ptin10 11.elle sue -fo111damenta l'errore basilare d ella con cezjonc g·alenica, e cioè l'inC'lu io11e del frg·ato 11Plln .g·randr circolazione. ~-c alznndolo con e ·prl'i1nr11ti a11aton1ici, e <lffrr111òn e1i<11n cnte il concetto d el la circolazione ;p')lmo11nr1'. ,"'•es. aJ11'a11ni 1>rinH1 1clell'opeta '< l i 1Guglj·elmo HarYl'J' fu stan1patn 1quclla ·di CesaJpi110; all'·e11oc·a n11lla qun1<' 1qucp:li si rPcò a 1P aclo,·a per i ~u11i :-.tucli 11 e era110 state fatte tre;) ecli zio11i. ciò ch1 bns1< 1"1 bhe· ~ cljn10. trar t' 11011 e. ·ere Yera 1' n ff L'l"Jll azione così f1·cqt1e111ernente riJ)P1 ut a che l l) s l' o p 1 r t e' el i e P. a 111i11o e r a:n o i g·n o te i n I tal i a . 1
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giotni, l'attenzio1liL' m~111o:re e (le\'Ot.u cli qua11ti colli,·nn o i Ticorcli dcl passato. Lo stc111111a raffi gura un •b raccjo teso che tiene n el pngno una fiaccola accesa a1 torno alla quale si a11 or cigliano i ·due serpenti d 'iEsculapio, sin1bolu cloque11te <1e11'urnore per lo tu1dio e per la ricerca, e acl un tempo «leJ la prussj oue p er 1. arte. otto .lo stcn1ma il n ome di uuo 6tu d er1tc inglese jscritto alla n azio11e a1en1anna cl,ello . tuclio pata·vjno che n rll'nnno 1602 ·co11sPguì la laurea cli dottore jn m e<licina: non1e fra i })it1 illustri nrlla storia d el J1ensiero m edico e ben degno di figurare in q11 rl ri·corido n1arn1oreo : Guglielrno Harvcy . .R icorrr in q:u est'a11no un du1plicP .c.e n te11n1·io. I l pr1m o giorno d'a:Pri.lc $i son o compiut~ trecentocinquant'anni cl a l p:iorno drlla ~ ua 11a.scita
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çll111qur 011port11110 e do\'eroso ti cor cl<i1~r quale
n1eri1.o abbiano, ia,·nt o 11 clla 11re1)arazion·e d ell'opera cli Haryey g·li anaton1ici itaJia11i: <ln Brrc111gurio da Canpi, cl1f' UYr,·a stud]ato • cle. eri1to mi11utn.n1e11tc le fu11zioni clelll' ,·a1,·01~. a R enldo Colon1bo, ch P 11el 1538 pnbblica,·a la . ua 01p era ,. n cilla quale si aiferma la non .esiste11za clrl · upp osto passng·gio fra il cnoI"e c1e$tro fl il cu ore LSi11 i tro r il fatto c11e la DJ·teria y.e110 a 11orta san gu r e i1on aria; dn .~ndt e a Cesalpino ri cer-
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caLore acuto e i)rofondu che pronu1l!cia per il prin10 nel 1559 la parola circolazione e per il ;primo osserva e descrive ciò ch·e avviene n ·elle vene do1po la Jegatura del braccio, a Fabrizio d'.-\.cquapendente che n·el 1574 scop erse 1e v.alvol e ·delle vene e nel 1603, anno nel qua·le Harvey pal'tì dal! '.Itali-a, pubbli·cò il suo t·r ·attato « De venarum ostiolis » dal quale 1H a;rv·ey toJse le figur e ,p er il s u o libro. Posta così n ei s u oi gi•u sti termini la crue1sti·one 1della pat·ernità ·della grande sco p erta e riafferrmati i 1neriti di coloro ·Che ne ebbe·r o 1a pr.ima Viisio11e, si deve i mp.arzialmente riconoscere come Gt1glielmo H aryey aJb·bia portato alla soluzione del problema .la parola d ecisiva e ·diefinitiva. ~a1o il 2 aprile 1578 a ,F ol.kestone, studente a Pa•clOYa clo\·e compì r egolarmente i suoi studi. di\re11ne, a L suo ritorno a Londra, 111eclico ·dell'Os1p edale di S . Bartol omeo, quindi professore' di anatomja e dj chi·r urgia e med~co di Giacomo I .e 1Car1o I , re ,d'Inghilterra. ·E gli seguì il r e nel su o esilio d'·Oxford, tornç> poi a. Lon·dra per <J.ecli·carsi esc1usiva1nent·e a llo stu.dio e vjsse quas] i-solato rinunciando alla pratica p er occu1parsi -esclusiY.amente delle s u.e ricerche sci.entifiche. Giù, 1n e1 1616 espose ai suoi allieY·i la d imostrazione della circolazione d el san gue : per f.ezionò po1 le ricercl1e, perseguì Ja via degli esperim enti e nel 1628 pubbli·cò il libro immortale 1
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cl1e distrugg.e definit.i vam en te tutta la costruzione anatomica cli Galeno , Ja quale sino allora fo·r mav.a ancora la saJ1da base d ell'ins.egnamento universi tario e il fondam c11t.o della ·s ci·enza anatomica ·della stragrande mag.g ioranza dei m e1dici. In ·di.ci·assette .capitoli, nei .quali sono raccoltct. .con st·µ pefacente chiarezza i ris·ultati idi una seri e infinita ·d i esperimenti, s ulla base di vivisezioni esegu ite in una qnan.tità idi animali, di osservazioni sul cu or e .ipulsante, sull'apparecchio valvolaTe, con chiara ''isione dei fatti meccanici, H arvey stabilì in :un n esso cau sale perfettamente logico e chiaro, tutti i ratti e senzial·i della .cir.col azione. Affermò cl1e jl cuore s i contTa·e durante la sistol·e, cl1c il sangne yjene lanciato dall'atrio destro attraverso il polm on e nell'arteria ·v.enosa e daJl"atrio sinistro nel s istema aortico, che •durante la diastole il sangu.c contenuto n elle .gran di vene si raccoglie 11eg·l·i atri e passa da qu esti ne i ventricoli. E g·li \'iclc il fatto importantissin10 che la parte atti\'a cl c l n10Yimento cardiaco è la shstole e ne oc:;servò i f en om eni e in prima linea l'espansionl' ùelle a rt erie: clin10 - trò la r el a zione cau ale fra 1a ~ isto l e d el en ore e la dias toll' clC'lle art erie : vide la ' 'erità clella circolazio11e di tutto il c;nnm1::. clal cuor e cl l'Stro al . i ni.~ tr o nttra,·erso i lll
llHimalibus
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·p olmoni; infine, partendo probabilmente dalla concez,i one di Realdo Colombo, descrisse la grande circolazione : « ·Cosa nuova ed inaudita » eO'li o afferma, << tal.e 1da 1procurarmi inimicizie di tutto il mondo » : eppure egli deve alf ermarla per l'o, n està ·dei s u oi ·Convincimenti e ip1er la lealtà del suo pensiero. Harv·ey è il p riimo, e 1questo è .c.erta·m1ente u110 dei più grandi fìra i s uoi m eriti, il 1quale provi ct.elle asserzioni n el ·c ampo me•dico con dimostrazioni maternaticl1e. E.gli aiffermò che il cu ore è una p om.p a che funziona ·per forza ·m u·scolare ed è ·q·u esto suo modo •di considerare la c.i·r colazio11e da un. punto di vista •dinamico e meccanico, che ·costituisce la paTte veramente geniale della .sua opera. Jn qu esto suo piccolo libro, nel quale si raccolgono i frutti di uno studio tenace e dil1i1gentissimo, corrgiunto ad uno spirito d 'osservaz1io11e acuto ·e profondo, si rivela illltera la 1p ers.ona}ità. intelJ.ett·u ale 1del girande s·cienziato, veTarmente ·degno .com e p ochissimi a ltri di qu·e sto nome. L'ultimo anello cl1e a n cora manca va alla dirnostrazjone p erfetta della circolazion e, cioè Ja pro\ra ·dell'esistenza dei vasi capillari, viene p esto as~·ai più ~rdi da un italiano, il nostro imrr1ortale '.\ fa lpigl1i, il quale, scoprendo nel 1661 l'esi5tenza dei YaSi capillari e sostituendo la {;ircolazione capilla·r e a quella delle anastomosi .c11.e Har\'ey a\rev a imaginato, cl1iude definiti,·amente e magistralmente suggella il ,ciclo della scoperta della circolazion e d el 8ang·ue. 1
E:cercitatio ariatomiica rle rnotil cordi s et sa'n-
9uinis
[ANNO XXX\", Fase. lDI
* ** La 1scop erta idi Harvey incontrò, come egli stesso prevedteva, una f.eroc,~ campagna di OlP posizione e la cronaca d egli attacchi V·i olenti lanciati con tro di lui d.a uoro.i ni eh.e go1devano altissin1a fama n elle magigiori università ·d'Europa, costituii sce una pagina interessante, per quanto dolorosa, nella storia dell'evoluzione del p ensiero m edico . 1Centinaia di scrittori si affannarono a dimo.strare l'insussistenza delle sue affermazioni, primo f.ra questi 1Primcrose che pubblicò un libro nel quale si affermava la falsità degli esperin1er,iti •Cli Harvey e si difendevano le teorie <li Galeno. Gasparo Hofmann fulminò retoricamente il colp evole; il mila11ese Giovanni Della T nrrc parlò •di uno scandalo vergognoso; ·Guy Patin illustre medico parigino o decano della Facoltà n on esitò a dichiarare la dottri n a cli Har\'P.Y <' paradossale, inutil e, falsa, impossibile. a;:surcl'" e nociYa » . 111 più violento fra gli oppo8itori cli H ar\·e~- f11 l'anaton1ico e professore autorc,·011..... "i rno Gi0Yan11i Riola110, medico di Lui gi XI;\" di :\Ta1 ia dei :\f ecticL il quale . . . o.... tenne che --e il
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[ •.\NNO
XXXV,
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SEZIONE PH.\TJCA
risultato d elle vivisezioni anato111icl1e i1011 era d el tutto corrispondente alla d escrizion e di Galeno , ciò si doveYa attnibuire al fa tto ·Cl1c la natura da alJora av.eva ca111biato, i11a n ulla dav.a -Oiritto aad ammettere cl1e Galen o aYesse con1messo degli errori. Lenta1n·ente attraver so a q·u e ie I erocj contese la Yerità, aecettata da alcuni uom jni insigni cl1e ricu11obbero la gin:t.ez<.a <!elle o eryazioni di HarYcy, lJrimi fra i quali il danese ter1sen .e J'jn~lt 1 St> r ,ocl cr, i Yenne face11ùo tracla. :Nel 1651 HarYey l)Ubblicò la sna second a opera n1011un1e11tale « lixercl tatlo·nes de generalione ani· 111aliu111 » . ~ el fro11Uspizio ·della l)ri1na edizione.. di q nP. t'op era è raffigurato 1Giove, il quale tiene in n1ano un uoYo c.:lle port.a la St;ritta << E.1; ovo un111ia »; da quest'uoYo i vedono sort)re, in <1ue. ta figuraz ion e sin1bolica, anin1ali di tutte l e' ci.,ecie e tra questi anche l'uo1110. Tale raffjgurazion e allegorica sin1l1oleggia 1'affern~az1on1"' fo11da1nentale conte11 uta i1 1 questo li'bro: e.ssere cioè l'uoYo la for1na originaria co1nun e a tut1 i gli anjmali. I l libro coniiPne una ser-.i e di espe· riment) interessantissimi e jl ris nltato d'importanti osservazioni cmbrioJogiche e di ·conclusioni filosofiche i1otevoli: es6o t;i dimostra con1.e Har· Ye)' ia stato ,·era1nente il medi to filosofo nel senso ippocratico: ragionatore 1nstancaibile, ricercatoTe 1a cu to ·e !PfOfondo. Il ~ griugn o 1dell 'ann o 1657 Guglielr110 H arYc>J.' morì a Lon·dra circond,ai o dall'affrtto e clall'ammira7.ione dei suoj idi&oepoli, giustam;cnte apprezzato dai mruggiori scienziati del suo ten1po. L'Inghilterra, tributando altissime ·Onora;nze alla sua n1emoria con cerimo11 ie sol enni - celebrate sotto gli auspioi ·del R eale Collegjo dei Me clici di L ondra cl1e Harvey costituì s 110 ererJ.e - allr quali non Inancheranno l'intervento e la parola <lel rappresentante •del glorioso 1.1\ ieneo pado,rano, comp)e nobilmen te un clovere di ric·on oscenza profonda. E certo •a tale manifestazione si associano tut1i coloro i quali hanno stuidjuto l'opera cli questo gran·d·i ssimo medico e hanno 6eguito attra,·erso le pagiine non ·p eriture dei suo] lib1ri la via difftcile e .S!pesso assai dolorosa cl1e, contro a tanti errorj e t·anti pregil1dizi, lo gui·r1ò alla \'isione della v·erità. 1
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Importa nte Monogra f i a :
Prof. dott. PAOLO
STANGANE~LI
della R. Oniversità di Napoll
L'asma bronchiale
nei moderni concetti
Un ~olume in·S. di pagg. VIIl-100 e~. 9 delle < M.<>D.<>~rafte lledico·Chirurgicbe d'attualità). Col.lez1?ne del < Pohchn1co >, nitida.mente stampato su carta sem1pat1nata. Prezzo L. 1 2. Per gll abbonati al e Poli clinico », sole L. 1 O. 7 5. Inviare-- VaC?lia Po.«tale all'F.ditore LUIGI POZZI Via. Sisti na. n. 14 - ROMA .
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SUNTI E RASSEGNE. CUORE. Le modificazioni del calib1·0 dei capillari du1·ante l'azione di alcuni t·armaci: adrenalina, atropina, pilocarpina. (FRANCO CASTELLOTTI . Biochirtiica e Terapia ,..,jJeri111 entale,
30 n0Ye n1bre J 927) .
Se è b e11 nota l 'azion e che l 'adrenal jna, l'atro' pi11a, e la pilocar1)ina esercitano su.1 cuore e sui vasi, non altrettu.ntc be11e si cono.sce l 'i11fl.uenza che questi fa1~maci esercitano s ui capillari. L ' A. l'ha studiata sisteu1aticarr1en te su u11 \gruppo di soggettj, ::,erv e11dosi del capill.aroscopio. Jniettar1<10 °u n cc. di adl'enalina. al %o egli 11.a vito un au ruento della freq u.e nza ùel pol6o,. seguìto dia u11a dimint1zione ancol'a ·1naggiore, tanto da arri ,.a.re a 4-10 battute n1en ùell.a. frequenza osserv.at.a p1'i111a cle11 · es1>erimE-'11to; e un aume11to cl ell a pres ' ione a1'teriosa, seguìto p1oi da !Una diminttzionc: fatti tutti quesLi g·ià ben n oti. ::\ei i·jgiuardi dei caipillari, questi. 11anno r eagito con runa riduzione e\·i dente del l oro calibro; rid11z.ione che comi11cia i1t genere dopo lOì-15 · e raggi.u11ge il i11as&imo dopo 20'-25' ; essa è fp.jccata specje 1)er i capillari 1ar.tl'riosi. Dopo 35·-15· 1si assiste al graduale r itorno al calibro j11iz.jale, e tal\'olta ad 'Un calibro i11agg·1 or e. L ' i11iezio11e di un .in111g·l'. di .atro1)ina proYoc.a un au1ner1to della fr eque11za del v olso di 4-52 p uls'.1-zioni dopo 30' <!all'iniezione; e jl ritorr10 alla norn1a avvien e le11 La111ente, dopo 40'-100' secondo i soggfJLti. La p1»e5sio11r. arteriosa subisce llna netta din1inuzionc, .cl1e varia da 10 a 45 n1m. lVIg. I capi Ilari reagiscono all' atropina con un .au1ne11to notevole del loro calibro, e del l oro n·un1eTo, nel senso cl1e se ne rendono v1sibili a.lcn11i che i1u11 lo etano 1Jri11na dell'iniezione. Ciò è specie ben visilbile i1el ca.1npo capill aroscopico di ipertesi, arteriosclerotici. ecc., che apipare assai pallido. La dilatazione rigt1arda solo i caJp.ilJ ari arteri·osi, .arreS1ta11dosi in corri spondenza clell 'ansa d i Jugersen. Il ritorno alla no1·ma aYviene ler1tame11te (2 ore) . Quantita Livame11ie l e modific.azioni del pol!sot della IJressione sang1.1) p;11a e dei capillari si sono r:oirJpo·r tate nello .stesso n1odo nelJ o stesso sog·getto. In seg·uito all'iniezione di un i11mgr. di lJilocarpina, l ' A. 11a ' 'isto un aumento della freque11za del poltso di 12-20 battl1te dopo 15'-20'; mentre la pressione arteriosa, speci.aln1e11te la ,massima. l1a subìto una di1ni11uzione n etta. I capillari 11an110 reao·ito con una dilatazione notevole, cl1e ha raggiuno to il ma5sin10 dopo 30'. I">er spieg·are l e modificazioni cl1e i vari fa r1naci pro,·ocano Slti c.:apillari, son 0 state emesse_ u11a 1teori.a, 11 ervo;,a, e t1n a teoria fisico-chimica (\ olterra) : seco 1ido q1Lest'11ltin1a vj sarebbe t1n 1 autoregolazio1
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IL POLICLINlCù
i1e del flusso capill aJ·e ciovuLa alla ma11ca11za d'O e c1ui11di a l perturba1ne.nto clell'eqLdlibrjc.. I l-() fl nel 1erl'i tul'i o circostante al ' "a.sellino. L '..\ ., vu1· sen za i1eg.a re og11i valore a questa teoria, i·itiene, ir1 seguito alle sue espel'ienze, cl1e la contrazion e e la dilatazione dei capi-Ilari non sia c11e jl logico adattamento ad una minore o rnaggio1·e qua11tità <li sangue che ad essi giunge attraverso le arteriole p recapillari; quir1<li i vari farm aci a~·irebJ)cro diretta1r1e11te sul cuore e sui vasi, ir1a indil'etta111ente ,~ui capi1la:rj, attraverso Je rr1odifìcazio11i che essi esercitano sull,a pressione sanguigna e sui vasi arterios). n1,, sabatucci.
11a la g'licO::>ttria e la ùiaceturia ùhl11inuiseono o sc:or11paiono, la ri~ erYa alcalina aun1enta, il 111a· lato semlbra SYegliar~i e r iprende la coscie11za; ma n o11 si tratta cl1e di UJla tregua eflfim era. 'fachi1cardia ed ipote11sione si aiccennuano, le e tremità si ra1f1fred <la110 talora si 11a anuria e r11al' ' graido la som111injstrazione di cardiocinetici, la morte soprav ,·i.en c i11 pocl11e ore. ·Questo 1quacJro 1corrispor1de a quello già de~crìt to nel 1911 «la Bl urn; '.lna allora l' e·vo1luzio11e del1'él!ci•closi, non .conosce11dosi. ancora l'in·sulina, era così rapi·da, cl1e n on lascja1va tempo al1a ins·uffi-ci·enza car,diaca cli manifestarsi, cosic.chè la forma cardiaca del coma aicidosico $i osservaYa ra· rtssilr1amente. Attualrr1 ente l'insulina ha op erato la di1Ssociazione : il diabctiico .guarisce de11 ·aciclosi ma soccorn1be alla insufficienza cardiaca. Ug·uale feno1m eno si osserva d'altronde nelle al· tre form e mi$te del coma diaibeti•co in c·u i all'aci1dosi ct1rabile ieon l 'insulirl·a si asso1cia l'insuf.ficie11za ·epatica, I 'azotemia o .uno stato setti·c emico r.e,frattario alla t era1pia in·sulinica. .r fattori che presie·dono allo. ·sta'bilirsi di 1questo -prooesso di inst1!f·f1cienza 1cardiéllca restano misteriosi. 1Non sono 1certamente incriminabili l'ip erg'lic.errnia e l'acetonemia perchè il proce so di insufficienza cardj aca si ag1g rava proprio quando, sotto l' azion1e dell'insulina, l'iperglicem ia e l'a.cidosi si attenuano o scom1Jaiono. :i potrelYbe pe11$are .all'esistenza d i t1na sostanza ancora non definita sulla quale l 'ins·u lina 11on a vreiblbe alct1na azio11e e di cui Ja proporzione -più o m en o grande I1ell'o!'ganismo determinPriebib·e in certi casi lo sq·u ilibrio circolatorio. •0 1scuro è an·cil1e il m ecican~smo intimo. di questa 1sindro.rr1e. ·~ ·oor cl en invoicava l' asten.ia d cl mioic ardio, 1p·a ragonabile aJl'ast~nia muscolare banale clel cli.abeti,co. In ·g-en,er e tutti ·g li Al.I\. incrimrinano il cuor·e, ·ma in r ealtà nulla fa p en sare a lesioni ·d·el miocardio. L e a'l1topsir. per quanto in complet e IJer l'assenza di esami istologici rigorosi. non l1nnno mai m esso in e\·icle11za lesioni del miocardio. D'altra parte, cli11icament e, l'eyoluzione rapida. l'assenza cli arit.mia, la manca11za di proporzionP fra la ra'Piclità del polso e la estrema jpolt->n-:io· ne, l 'asse11za di ogni segno di stasi 11eriferilia P di dilatazion e cairdiaca n on con fermano l'ipott· i clri iuna dimint1ita attivj1fl cl el rr1iocardio. rco111 lo gli ../\A... iì fattor (' tP1ri11cipale è l 'jpotens ione. ~ o no noti quei proces i cli jpoten~5 ione ipPracuta thl t O$Ser;ano n ella gr ippe , nel tifo , nello choc :111af1il attico o ira11matico com(' ancl1e i1elle iuto-..~i cazioni banali. n ei quali si o ('r\'a lo 5te:-. . . o e 11tra,s to fra l'in1portn11za cl ella ipot en ~i on e ,~ l'a ·senza di segni clini ci cli 1nio ·ardite. ~ elle vengono attribuiti acl ini l izio n ~ cl ei centri \'a~o-1110tori h11lbari . :'\el c-01nn c· arclia<·o. ::.reP11 do ~li \ ·•
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~ull'i1npo1·tanza
del collasso ca1~dio-vasco la1·e nella pa.togenesi di ce1~ti coini diabetici acidosiei re1·1·atta1·i all'insulina.
{~1.
I... AHBÉ et R . J)l'ai o 1928 1•
BouL~.
J>resse J\l éd iccile,
fe1b-
t;Orsu d.ell 'e,roliuzione d,el dia:bete, senz,a a;cidO$i l l!è derltltrizione, in ·soggetti s ulla 1cin1quanti11a , })iù spesso obesi, iip ertesi o ·etili1cj, si o:SserY.a110 talora de.g'li acc~denti di insuffi cienza card ine.a ,g·r ave a tipo cli colla.isso, caratterizzati da ti i 1p1n ea co11 ta:cl1ipnea e ,ciano·s i leg~ge l'a, tachlca1·ùia, a.bbassar11ento clella -pressione arteriosa, <I i111i11t1zio11P o a11cl1e scompariSa .a.ella co.scj c1 1za, pr•r cui })esso i parla cli coma carcliac.:o . r: facjle in ogni caso di ti11g·uere questo con1a cardiaco dal , -ero coma diiabetico, p.oicl1è, a d i·ff ere11za di quest'lUltimo, esso i1on si aiccom1)a1g u a <.1 • ecrezion e abbonclante dj corpi a ceto. nicL li:Ji ucc..:identi ::>u m enzionati n on l1anno co11 il di a1hLtc ·a ltro ra piporto c1h1e una coin1cidenza di t errP110. P·C'r contro. i1el •corso della ·evol'tlZion e del d i~'l·h e t e e.on aicidosi e d,ent1trizjon•e, e pjù particolar111e11te nel .corso clel coma é'l!Cl dosico, è possibile osserrare degli accidenti di ins·nfrfi1cien · za cnr<li aca H ti po cli 1c0Jla$SO di origine e di natura 1' ·clu ~ i1Yan1ente dia betica. Di r egola , n ell e forni e gr<1 \'i di cli abete, Gi OS$erva un certo grado <li tal·lli1,;ar.tlia co11 leggera i-p ote11s)on e. 'f neltira1·clia ·ed ipotension e si acc:entu a110 qua11do il con1a i a'' Ylc1na e si fa11n o ancorH ptù ~ p1 cc:atc1 durante il con1a. :.\la 111 certi ca.si, n el corso del coma. a cido$i·co, i fen om eni cli in suf· fici en za ca.rcliaca oiccupano n el quaclro c linico un posto prl•poncl era11ie. i l1a di sp11t"\a l) i1L o ineno inte11:;a i11a n on a ti·p o di I\:nssmaul, ur1a ta ch icarclin l stren1a, nn(1 co116i·dere\'ole ipotensione ed 11n cl,•1·or-..n fatal e 1n algraclo l ' uso cli carcli ocineti ci e <lPll' i11 ~ n lina. La st1ccessionc dei fcno111cni <'> gl ll1)raln1 ente l<l segn ent c. Un ctiabe1 ico. aJfetto <la Hna for111a grn\-l"I cori acidosi e clent1trizionP. r:tcle in con1a . In 1prin cipio si tratta cli t1n con1 a ha11nlì' Jll"l1 qt1alP 11erò r n ot r YolP ln rapidità clt•l ~ el
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è p ree i -u111e11te ad una paralisi dej 1cEn1tri Yaso11r1oto1·i J)lilbari cl1e biso1g11a attr ~b uire la ma:ssi1na i1uporta11za. Ciò spiega l 'inefficaliia assoluta cli og·11i tel'a})ia cardiotonica. Questo no11 v·uol dire cl1L' il ruolo clel 'cuore , ia nullo. e il collas5o .aciclosico fosse pt1ran1e11te peri1ferico, si clo·vrelJ1lJc o~ ... erYal'1' u11 jnnalzan1ento del l'indice oscillome· trico. in tJt1a11to le pareti atoniche ·i lai ccrehbero ~ollerar~· l)it1 an1pian1e11te; si osserYa i11Yece u11 n llba.ssa111e11to estTem.10 dell'indic o .o cillometri1co. i 1 cl1e din1ostra cl1e al 1)ro1cesso di collasso ''a.scolate .-i .::t::: -o eia u11 pro e es o di colla so cardiaco. al Cfl 1alt' però gli ..\1.. \. uttribuisco110 u11 rt1olo seco11cLariu. Dal l't111to cli ·vista pratico i futti ·S'Ll e "post i cli111o~tran0 la n ecessità cli prer1dere i11 ogni coma c11abctico la l)ressione al'terio a. :\el corr1a {lialietico 1J:111ale la rpre~sio11e 11011 c:e11dc al di sotto cJ1 10 al \·aqtrez. ~e11~io11i i11fcriori devono far ela ~ ificarc il caso fra le forme co11 collasso carclio-\·asL·olnre. Dal 1)u11to cli Y1i ta prognostico tale i1r1zione l1a un'importanza ca1pital c in quanto il c·c1llassu 1·arcl10-,·ascolare eqtliYal c acl llila cor1cln1111a i1te luttabilC'. Dn I. p·u nto cli v.ist<1 teTapc11ti <:o ir1fin1• il cam'Po è aperto ad ogn1i i niziati\·a. E . P11za <luh1b]o inclica1o di J)rolungare la somn1i11i 11 azione clell'in:uli11a fino alla eompar a c1r·ll"n1c iclo.'-'i, di mantenere buona la diruresi, cli presrl'i ,·ere in iezionii enclo,·enosc di digitalina e cl i ounlJni ua per lottare co11tro l'astenia cardiaca. 111 realtù og11i terapja è inefficace. La. sola tPra1ita effi1·ai"'P ar~bbe pro1babjJmente quella in·d Lrizzn ta Yerso l'ipotonia vas colare. sopra tutto con l·aclrennlina p er via enclovenosa a closi enorrni (10 111g·r. . TO~CA:'\O.
CAPSULE SURRENALI.
I
Cont1·ib.uto t-tlla diagnosi dei tu1uo1·i a11toctoni delle gla11dole s111·1·enaJj. (:'CH.\Ill:.DEN e 1P EIPER. , t rCll.
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SEZIONE PRATICA
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kli1i. Cl1ir., 143, f. ;)) .
Il tempo in cui la esistenza di un tumore della llrre11al e i1on era cl1e ttna sonpresa di autopsia, e b c:11 lont.ano . Oggi le affezioni cl1iruTgicl1e di tali organi sono su scettibili di una cura radicale, dopo 11no diagnosi, e non sempre di certezza asc:;oluta, r11 grande prol)abilità. Gli autori hanno {t\·uto "nmpo di osservare, studj are ed operare co11 successo alct1ni casi ·del gen ere. In uno di <p1 r sii ·i trattava ·di un r1eoplasn1a di u11a. :ul're11al e 1li ltn bambino cli 5 1/Z m e i (eYC'lll('llza 11011 de:3Critta mai prima. nella letteratt1ra). In questo ca -·o si riscontrò . lln'en orme emorragia 1teoplastica. ·Queste emorragie dell e s1.1rren1ali m e· rita110 11na speciale attenzione. Per la com1pr en io11e e-=ntta cli simili casi vale la pena di rias 1
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Sl1mere le notizie ·Cl1e si tale argornento si possiedono. Emorrag·ie in molte affeiio11i delle C. S. di ll~tura ·i11fettiva sia per lesion e tossica delle pareti v1asali cl1e per l)rocessi embolici, sono reperti frequen ti. In g·enere si localizzano n el' a zona reticolare : t11tta,·ia le indicazioni all'intervento son o oltremodo rare, non !Venendo esse diag·no ticate. I sintomi son o costituiti da un improvviso ed intenso dolore addominale, collasso, diarree ,p rofuse, difesa addominale. La diagnosi c11e si pone in tali casi -è di peritonite. All'intervento si trova un enorme ematoma retroperitoneale di cui no11 Si riconosce la cau a. La autop$ia n e chiarisce la g"enes]. INia ancl1e nei casi cl1e Si potrebbero cl1iamare più fortunati e Ilei quali il sangue s i ·versa nel peritoneo, la di·f ficoltà persiste grave nella d~isione della terapia. La lesione è sipesso bilaterale. Le man ifestazioni sono dovute 1alla irritazion e del simpatiico. I fenome111 vascolari (caduta della pressione, ·debolezza del polso) si possono imputare alla mancata ft111zio11e delle surrenali , specialme11te della loro sostanza n1i{lo1lare. I .e emorrag·ie ,d elle sur;renali debbono necessariamente raggiungere una certa estensione prima di determinare sintomi clinici. P er questo la n1etù alme110 di e e decorrono liatenti. ~Iicrosco p i1carnente a n zi n ei neonati e nei feti esse costituiscon o un reperto abitua1 e di autopsia. ì\Ia del resto anche macroscopicamente so110 assai freqt1enti. Riconoscono t111a causa traumatica: il parto ·stesso (compressione del fegato sulla surrenale: 1a ·destra ·è pil.1 f:r equentemen te colpita della sinistra). l\Ia ·questa non è la sola la pato genesi nni·Y ersalmente accettata. Dal punto ·dl \'ista clinico se ne possono clistingt1ere con Arna11d tre ti1p1i: 1) « Tipo veritoneale ,, in cui prer dominano i sintomi a carico di qu esta sierosa· col .quaclro di una peritonite; 2) « Tip o ipof un. ziona le »; consiste in anemia, debolezza muscolare, facile esiauribilità, dimagramento, diarrea e rierfino mela n odermia : 3) « Tip o apopletliforrrie ,, con ·deliri ·COnYulsioni, coma ed esito rapido in j stato sincopale o irp otermico. I tipi son o forse esag·eratamente scl1en1atici e sembra cbe il terzo di essi sia il più facile a r~contrarsi : per lo meno esso è il predominante. 'Nel secondo non \Sempre i sintomi si manif~ stano n el loro com11leto ,~u uppo. Dal 1pil111to di ' ' jsta anatomo-patologico, Ltrndsgard J1n cer cato ·di ragg·ru1p pe.re le emorragi r delle surrenali nei neonati in due g·randi classi, a seconda cl1e si effettnassero in una st1rrenale con Ja zo11a mi· clollnre con g·enitame11te dilatata o pur no. Qt1esti ematomi possono diYenire assai g·randi determinando compressione sugli org·a11i ' 'icini e ragg-i11ngendo la arcatia costale e l'ingresso del bacino. 111 questi ca.si la diagnosi è ipossibile, la
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J L POLICLINICO
guarigione è - come dimostra un caso di Corcoran e Straus.s - possibile e definitiva. Questi citati AA. operarono una ·b arobin·a di 5 1/2 mesi in cui si stabilirono in brevi·ssimo tempo i segni di un occlusione intes~inale bassa e nella quale si palpava una tumefazione cl1e clinicamente sembrava appartenere ·al rene sinistro, ma che col pneumoperitoneo ·si dimostrò aJPpartenere alla surrenale sinistra. L'interv·ento decise la fonda, tezza di tale diagnosi ·e la as·p ortazione ·di un ematoma incaps·u lato con resti evidenti della surrenale, permise la guarigione completa della piccol-a :p aziente. Nel 1922 La:sc·h riferì di 17 casi conqsciuti: 13 furono operati con 8 guarigioni. Prevalentemente col1Pito ne ·è il sesso femminile, con la proporzione di 10 a 3. Il trauma n ella patogenesi di queste cisti non rappresenta mai un fattore di grande importanzia. Nei riguardi ·della terapia, la marsu.pializzazione ha ceduto il posto all-a a sportazione riservandosi essa a 1quei cc.tsi nei quali il secondo -procedimento riuscisse im(l)ossibile. I risultati mi· gliori si hanno con la estirpazione eseguita per via lombare tenendosi possibilmente al di fuori del peritoneo. Qualche volta è conveniente 1aprire questa sierosa, per un miglior dominio ·dei rapporti vascolari. Riguardo ai tumo ri propriamente detti è molto difficile definirrne la 1gien esi, decidere, cioè, se essi provengono ·da germi .alberrati oppure $·e Si S10nO impiantati .su una surrenale normale. In molti casi sebben.e il giu·dizio sia semp1re insicuro .si può ammettere come più ,r.erosimile la prima delle due ipotesi. Tl1ttavia esiste un altro elemen to a datto alla loro identtficazione ed è rap1Presentato dai reciproci rapporti vascolari. Q.uesti hanno veramente grand e jmportanza, siccl~è Yale la pena di d escr.i~ verli un po' minutamente. La irrorazione sanguigna delle capsule surrenali è assai ricca. Vene ..!\ destra si getta nella cava un vaso venoso ip rincipa le formato da tre rami di cui il superiore proviene dal di1aframma, il ·m edio dall'ilo del~a surrenale, l'inferiore dalla parte superiore della sostanza renale. A sinistra il ramo principale si getta nel margine superiore della Yena r enale sini tra. Del resto si comporta quasi nell'identico modo che a destra. :Esistono 6 varianti descritte iela B. Eustacchio cl1e nel 1563 n e dettò per 11rimo l'esatto comportamento. Arterie. Queste furono esattamente studiate dal Gerord . . nche per le arterie si descriYono tre rami prin cipali. Esiste un ramo superiore dell' arteria surrenale superiore, deriYante dalla diafrnmm atica, con 22 rametti che irrorano le pa Tflti "' ' 11' r riori e<l st0rnc cl elln glnndolu. t Jn rci1no 1
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medio, l 'arteria .surre11·ale 111edia, arteria del!' ilo derivante direttamente dall'aorta o dalla celiaca (più raramente). .Un ramo inferiore (iprincipale) della arteria renale. Anche a .questo riguardo porterebbe fuor di ·discussione ·descr1vere ogni anomalia: tuttavia una di esse va conosciuta. E l'insorgenza dell'arteria surrenale inferior~ da un ramo accessorio perforante dell'arteria renale, il qu1ale si getta nella surrenale dopo aver attra· versato la sostanza renale stessa. Questa ai10mali·a pt1ò spiegare la esistenza di metastasi di tumori inaligni renali ·del t~po di Grawitz. Queste disposizioni arteriose furono riscontrate in lln altro tumore clel tip·o d,i 1G rawitz ·di.aig nosticato intra ·vi;tam \mediante il pn.eumoper1itoneo, ed operato con successo già da tre anni, malgrado Ja pers·i stenza in situ di un t·ratto ·de1 tl1more. La pertinenza ·del turo.o re a carico ·della surrenale sinistra ben distinto da essa fu potuta stabilire 1g razie alla tipi ca di51posizione dell'arteria. C'è da domandarsi se ·es1stono segni clinici caratteristici ·da permettere una diagnosi di localizzazione. In alcuni casi ciò 1è ,p ossibile, non cert': fondandosi sui . sintomi generali come ·dispe1Psia, rd olori' 1anemia, facile esauribilità, segni di com· pressione endotoracica ne l'ipotermia (Lubarscl1) che qualiche volta può scendere fino a 31,4, ma piuttosto ·s ui sintomi ·dell'inversione sessu ale. ·Questa si manifesta con i sintomi dell'irsiltismo, che non manca mai nella donna, ma è rara i11vece nei maschi n ei quali si accentuano i caratteri sessua.li secondari. E una pubertas praecox falsa. Sono sintomi -che scompaiono dopo l'asip-0rtazione del neoplasma. Qualche ,-olta si nota il passaggio ·di qnesti ·s intomi n el complesso del pse11doermafroditismo mascolino. Infine molti disturbi ~i manifestano a carico ·d ell'ovaio, per cui la sindrome è stata descritta da molti come un complesso surreno-genitale. Da \Ver eschinski la sindrome è stata clin1 can1ente così distinta: 1) Ermafroditismo: 2) ·M ascolinizzazione secondaria: 3) F. Mestruale: 4) Anomalie del parto. Però conviene 1aggiungere subito che a questi differenti quadri clinici non corri51Pondono affatto altrettanti reperti anatomo-patologici differenti: la ragione ·di queste irregolarità ci sfugge tuttora. ..\nzi Yi sono dei casi nei quali la sindrome surr eno-genitale si manifesta nell'ipertrofia accentuata della surrenale. Per questa 1'agione e pel fatto che solo il 38 % ·dei tumori della Sl1rrenale si rendono palpabili e poichè anche tumori d ella pineale possono determinare una sinrlrome a11~ Ioga, è indicata sempre la ea1pplicazione di un pneumoperitoneo. I reperti palpatorii non sempre p ermettono delle conclusioni decisiYe. Più caratteristi.che sono le crisi dolorose lega te alla con11pres5ione del tumore sulle raaici dorc;nli o Jon1bari o n1eglio sul simpatico. Tali cric;i sono 1.. -
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SEZIONE PRATICA •
gate di solito ad emorr·agi~. Altro sintoma impord ell'età infantile e son o caratterizzati da meta~~asl tante - 1quando esiste - è la pigmentazione orbitali che iprod.ucono· u11 e·sorftalmo runilaterale. bronzina dell1a cute (insufftcienza surrenale). TI t;umore iprimitivo geneiralmen te è mo'lto !Piccolo Neanche l'esame dell'urine, può fornirci dati di ·e le metastasi rarpipres·entano il primo segno d elql1al-che importanza, m en tre con la pielografia si l'·afrrezio:ne ; 3) tumori n1idollari a tiipo di P·ep'.Per osser,,a l'om.b ra d ella pelvi normale ma r.espinta ancl1 '·es·si prorpri deJ.l' età infantile e .caratterizzati in basso. Risulta chiaro d·a quanto si è detto e dlal rapid·o t ume.fwrsi d e1J.l'ac1dome 1P·er· m etastasi dall'esp erienza p erson ale l'importanza del pneuepat:iJcl1e. 11 tumore rprimitivo è sem1pne mo.ito pie- • moperitoneo che p ermise l'esattia locazzizione del colo e l•e riproduzioni nel feig"ato isono un segno n eoplasma. l\1ediante il pneumoperitoeno adunprecoce 1del male. que si riesce generalmente a m ett ere in evidenza La diagnQSi p er lo più è ifaciJ.e ·se iSi ha.runa in un'om·bra più o meno rotondeggiante distin ta, mente g.uesti tre ~adri clinici; e se si rico.rda cocompresa tra milza e rene. me 'Per lo i:»iù 1girossi tum ori àddo:rr1iina:li che inNon -è ancor detto ,che il pneumo;p eritoneo debba sorgono n·elle prime epoche del1a vita sono o di venir completamen te sostituito dal pneumorene. origine Penale o siurPenal e. I tumori del r ene nelQuesto m etodo non sempr e riesce a mettere in J'8Jdrulto raptPresenta.no [l 0.50 % m entre n e'.ll'inevid.enza i contorni n orma.li della surrenale e non fanzia Tapjprresentiano il 20 %. L' A. !Crede 1ch·e prooffre alcun dato per lo studio ·dei rapporti con ba1bi1men te qrD;elli di origiine surrenale sono in gli organi 1addominali. Tuttavia e lo pro~vano alproporzione anc.h e maggiore. Nella 'diaignosi tè cune ricerche d egli AA. esso 1p ermette, quand'o utile la ipie1ografia e l'A. l'ha ·pratiJcata i'Ll un ibam, ri e5ce ben e, di aver risultati sufficentem en te esatbino di 3 m 1ooil ti, ma n on esattissimi in' quanto che la presenza La rprognosi è serrnipre molto grave, m a un interd i aderenze os tacola spesso la circoscr izione esat- vcnt·o cl1 iirurgi.co è gius1Jrfic·ato p1er cl1è talv·o1ta è ta col gas d ella tumefazione e ne ingrandisce seguito da successo. È i1ecessario run a·ccurato st'l11'ombra sulla radiografiia . dio 'Preoperatorio clella funzione re.naJie percll'è ..\. tali im.p ortanti conclusion i son o giunti gli s1pesso •è n ·ecessario di asportare il rene i11sien1e /\.~. sulla scorta di ben 5 casi d i cui tre p erso- • col tumore. Durante l'inte1ryen to s arà ben•e ·d i cernali cli tumori autoctoni delle capsule surrenali. care di pa1pare fl surrene dell'a·1'tTo lato 1per asE. MINGAZZINI. sic.urarsi ·del1a 1sua esistenza ·o d el .suo eY etntuale cointeressamento nella lesione . L\..I\.. ri'Porta 9 .casi inediti 1ctel C·a1ifo1rniia HospiSulla diagnosi dei tumo1·i clei sur1·eni. tal. 1Di questi 4 er<J.nO t umori primitivi del'.le ·sur· (T. E. GIBSON. The Jour. of Uro ., vol. XVIN, N. 1). iienal'i. D1ue tJl)m·ori COTticali in adulti .è d·u·e tuI tumori dielle g1andole .surrenali iSono r elativamori mi1dollari 'Urno 1p•er ciascu!Ilo d·ei t i·pi riierriti, . m ente rari, -e spesso n on Yengono Ticon ois.ciuti in bambini. p er chè sono poco .con osci u li i sintomi ai qua:li 1D e·g li altri cinque due erano n1eta:sta:si in alllllb·e danno 1uogo. L e nostre con o·s cenze ·d ella fisiolo·g ia d1ue le surrenali - senza p er ,altro n ess:una si)ntonormale e patologica d ell·e surrenali, ben ch!è inmatoio·g ia •clini·ca- di un epiteliom,a del bron co complete, ·s ono 1pur tuttavia di grande va'lore n ella d estro e di un linfo51ar com a cerrvicale. In un alirointerpretazi·one d1elle iSindromi, alm en o per rquello caiso si tr.attava di una riJproduzione i'n amlbe.d1ue f che l'Ìlf.'U1a rda i tumori della soistan za corticale. surr.eni ·di un .epite1io•m a d el'l a pelvi renale. Jl maDal piunto ·di Yista 1di•a.gnosti·co i t umori in quelato 1pir·esentava i segmi ·di un morbo di ~i\d<li,son. stione si possono ·d rstin·gu·er e i111 3 gl'uippi : 1) tuN.ei ,due rimanenti ca:si fu fatta .ctiagno si di ip•r om·ori della cortiicale ch·e iprod·u1cono lia cogi.dettia ba.b ile rt.umor e del1e surrren.ali, ma non f u possisin·drome genito~urr.enal e. Questi ·si possono rinbile di confermarla. venire in iin1divid1ui di ·qiua1stasi età, più spesso Si tratta in 01g ni mo1d o di 1e.sioni molto rare n elle •donn·e . La loro sintomatologia es·emplifiica perc'h è .q uesti 'C·a si c.aipitaro1n 10 su 46,26'5 malati enl 'attività endocrina della cortica1e . .Si hann.o n elle trati n ell'osp edale. rlVIANFREDO .!\SCOLI. dO'Thile alteirazioni dei caratteri s oosua·l i primitivi l e ·secon·d·ari che ·p ortan·o fi.n o al « virilismo » o VITAMINE. allo « pseu·doermafroditisrno » e n·ei m·aschi giovani si h·a i.a « pUJbertà precoce » . L'ipertension.e Rice1·che recenti sulle vitamine. è run sintoma frequ·ente di grande valor e diélJgno(J'. HA U ROWITZ. M ed. klinick, n . 16, 1927). sti100 in qu esti -casi. È rara inviece ,una pi1gmen taS,i distinguono oggi Je seguenti vitamine: .A. o zione con1e n·e'l mOII"bo di Ad1diison; 2) tu.m ori della vitamina dell'accrescirn.ento, B o ivitamina antimi·dollare anatomo ,p atologi.c·arnemte neuro ci tomi o b·eribelfiica, e o vitam.i na antiscoll'butica, D o visarcomi: a tip·o di HutchiMon . Questi s ono prop·r i 1
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[.\~NO
IL POLICL1NICO
tamina aintj,racllitica, E o vitamina controI la ste· rilità. Le Yita1nine _.\, D e E .sono iprive di azoto, non è quindi per esse aippropriiato il noirne di vita:miJile. Vennero chia1nate da Fu.n k vitasteriine, 1.PeTò la vitamina non a;p1partiene nemmeno alle sterine. Le vitàmine sono tanto più n ecessaTie quanto • più rp·eirf ezionato è , J 'organism.o. Co.sì i mall1!rnit~ri 11.anno bisogno · ·d·i tutte 1cinque le vitamine, gli U•CCelli ·di 1ql1elle .-.\., B, C, i ,p esci ·di 1quelle A, B, gli ins·etti di B. Le vitamine plI'ove~·ono in ultima ooalisi .sampre da vegetali; si è potuto constatare qu•est.o specialmente pe·r la vitamina D. Questa vitamina è contenuta in grande abbondanza nell'olio id i ,f egato di merluzzo. Il merluzzo la ri.ceY·e dai p·esci più piccoli iehe gli servono ·da pasto, questi la ricevono da minuti anima li a.c•quatici cl1e a loro ·volta la prenidono dalle algh e. Le algh-e Go no in grado ·di foirmaTe le vitarrr1ine; pirobabilrrn·entie ha i1n.portanza per la loro fo·m nazJone la luce ,solare. È probabile che le vitamin·e· agiiscano n e1ll 0.ngan jsmo com,e .catalizzatori a,g evol•a:ndo· o ren dendo 1po.ssib·i li alcuni • pr.ooes.s i de1 rtciamibio; 'cosl il fabbisogno in vitamina D cTesce con la .quantità id i id.Tati di carbonio ingeriti. È possibile m•antenere in vita e sani per m1esi dei p1oci.oni alimentati senza vitaJIDina D se si eliminano ·dalla loiro alimentazione gtJi idrati di -carbonio. La vitamina B serve in oltre anche ad intem.sificare la res.pirazione dei tessut]. La vitamina .~ si trova nella frazione insrupo nific•ab·i~ e dei grassi. B priva di azoto e al contra.rio -della vitannina · D essa non viene formata 1n seguito ad irrradiazione. La !Vitamina A è rreJ:.ativarm·ente r.esistente al calo::re, non si distrugge nel latte se qu·e:sto viene bo llito rp er b·r eve tem1po. La bQll.it:ura pirolu.n.gata la di.stf\ugge in• ·vece, ·l'uso ·di t.ale latte può plfovocarie n·el bambino dist u.rbi dell'a.ccirescimento. La vit8Jmina B è contenuta in suffic'Ìente quruntità n ei nostri alliII11.enti 1p:rin·cipaili. Il breve Ti·s caldamento della p asta, 1del pane n el forn o, o dellia patata non basta a distrugger e la ·yitamina. Spesso si osser,·ano le conseguenze 1della deficienza di Y'itamina e peT1ch·è essa tresiste poco al calore. Riccl1issin1i in V1itamÌII1a e sono gli aranci, i limoni, l e 111ei1e , i pomodoiri, 1'erba. Bssa man•ca n el fieno, 11c.1le uova, ne~le banane. Frutta e verdura cotta n on la contengono più. l\1ancanza di vita.mia e dct.ermina n el bambino la m·alattia di Bairlow. La Yitn.mina D è abbondante nell'olio di !fegato cl·i m erluzzo, più scarsa n el buTro . lJa luce soJnre con'llpen sa la defi cienza di questa Yi. taminn. l'irradJiazione utra,Tioletta di alimenti IP1i vi di ,-it arnina D .ne d etermina la formazion e. La s06tnnza d-a ct1i si forma la vitamina è la colesterina .ri&petti,·an1ente la fitosterina. Quest e so1
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XXX\., F ASC. lU J
s tanze contengono come imp·u rità un·a provitamina .che si -è dimostrata essere ident.i ca all' er~o.sterina. L'ir1 r.aidiazlione trasf()fl'ma 1a 1provitamina in vitamina. La vitam•i na E è contenuta in quasi tutti gli a'limenti, specia.1Jmente in quelli po, veri in altre vitamine : mais, riso brillato, semi di canape. Ani.m ali aJimentati con cibi contenenti solo le vitamine A B .C D si svilUJP1pano moùto ben·e e &i ripr odrucono. La seconda o la :terza generaz,i one è p·erò · steri1e. N·ed .m.a&chi si osserva •una •degenerazione 1delle cellule germinali e delfl "epiteùio ·dei 1oanaltooli semina,li. Nelle f.emmine nonostante l 'integri~à moif ologiiea 1d·ell'o:viaio gli embrioni muoiono dUJrante la .graviid:anz.a. l'utte le ayttamino&i sono malattie da civilizzaz.i one. Bsse ip•r ov·engono ·dall'.assenza •di luce solare; ·dall.l'alteré!-Te con la cottura l'a.limento naturale, dall'·elicminazione deille 1Pa:rti più ricch·e in vitalnine co•m e gli tnvo1'uori dei semi . .L'aJlilmentazione .c on cibi COffilP•l etam·ente privati di cellulosa e molto cotti è .certamente più digerribile, es.sa p1u ò però ·deteITTIWinar·e num.erosi distlUTbi che si potTe·b bero .cons.i•der are if o·r m·e lairva1ie idi aJVd:tamin-0si . 1
POLLITZER.
Rapporti t1·a ormoni e vitamine. (VOGT.
MilnCh. Med. Woch., 1927, n. 50). .
La teoria che ormoni e vitamine siano sostanze molto vicine tra loro dal punto di vista fisicochìmico e biologico, trova il \SUO appoggio su vari fatti. Anzitutto sostanze simili all'insulina, come pure agli ormoni femminili follicolina ·e ovoinsulina, sono dimostraibili anche · in 1Prod,otti vegetali e animali •Che sono n el tempo stesso molto ricchi di vitamine (uova di gallina e di :pesci, varie frutta) . Inoltre l'azione degli ormoni si manifesta non solo su un org·a no, ma su diversi organi: p. es. la folli-colina è ipoglicelll!i.zzante, l 'in5ulina ha una azione sulle femmine castrate di animali che si avvicina a quella degli estratti ovarici. La vitamina E (antisterilizzante) e l'ormone oYarico hanno azioni biologicl1e molto simili. L'irradiazione Rontgen ha un'azione di rinforzo sull'attività delle vitamine e la stessa proprietà si manifesta verso l'insulina. Tanto onrnoni ch e vitamine godono della proprietà di esplicare una chiara attività biologica anche a dosi straordinariamente piccole. Il dia· bete, cl1e ha molti punti di contatto con le avita· minasi, si lascia, come queste, fnvore,·olmente influenzare dall'insulina; è positi,~amente dimostrato che l'insulinoterapia avrebb'e anche, n ella cura delle malattie da car enza, t1n'azione di sostituzion e. Lo spettro dell'insulina e quello della
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SEZ IONE PRATICA
ergosterir\a irradiata so110 d'altra IP·arte molto soJDiglianti tra loro. Si aggiunga che la vitamina E e l 'or.mone O\'arico 11anno quasi l'identico punto .di ebollizione• e so110 i)er costituzione chimica Yicinissimi. Da tutto •ciò si può anche trarre il fonda'lnento per l1na ipotesi, ùa molti formulata: che cioè tanto le Yitam.jne crua11to gli ormoni abbiano il significato di so tanze catalizzatrici. GARRONE.
CENNI BIBLIOQRAFIC/ <1> .\.
SCALA.
..1ppl:ica:ioni
di
Fisica e Chimica al-
l'l[]iene. Un YOL i11 -8° •di 798 1pa1g'. con 230 fig.
Unione L. 80.
tipografico-oditricc
T ori11ese.
Prezzo
1In questo vol u1ue, c:he fa parte <lel « ·rrattato italiano e.ti I gie11t' ,, diretto dal prof. Casagrandi, l ' ..\. d·e-scri \ 'C nella prin1a parte (applicazioni di fisica } gli stru111e11ti 1neteorologici e f)sici, e le ricercl1e sulle proprietù. U$i che dei terreni e dei n1ateriali di costruzione. In qu·esta parte tratta inoltre la foto1netJria, la in1s!llra •d ella radioattiYità e della co11cen1razionc degli idrogenioni. ~elln \asta trattazione di cl1jmica applicata all'igiene, so110 L'Ollsiderate tutte le sostanz·e cl1e posso110 interes~are l'jgieniBta a cominciare dalle ,acque (c,orn1)resi i l)rocessi di sterrilizzazione), i Yari .al i1nC1nti. fra cui è dedicata larga ,p airte al latte, Je b eYunde, i condimenti, ,g li oggetti d'uso .(stoYiglie, tap1)ezzerie, cosmeti,ci, giocattoli, ecc.). Seguo110 da ultimo l 'esame dell'aria, del gas illuminante, dei -vari mezzi di illluninazione, dei diBinfettanti ed antisettici. E 11na trattazjone completa ·d ella materi.a; i metodi analri tici sono $Celti fra i migliori e più pra1ici e sono cl1iaramenie descritti. ì\llolto utjli ed interessanti cono le nozioni sulla tecnologia degli alimenti (fairine, latticini) e sulle ·alterazioni che questi s11biscono. Il volrume è una guida sicura ed indi~ 1pe11sabile per cl1iunque si occupi di . tali questioni. 1
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fil.
C. W. HUTT. I nternationai Hygi erie. Un vol. in-8° di 261 1pag. d\Ietue11 & Co. ed., 36, 1Essex Street, London. W. ,c. I rapporti, sen1pre ·più rapidi e fr·eq!lJe.nti fra le diverFe nazioni, 1qual i si sono venuti svil uppando neg·l i ·u11in1i. 'd ecenni, hanno reso necessa-
(1) Si prega d' inviare due oopie dei libri di cui ei desidera la recensione.
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ria l'adozione di accordi fra g li Stati, allo scopo di stabilire comuni difese e reciplI'oche garanzie. Un prin10 passo è stato .quello della protezione contro l 'im1portazione di malattie esoticl1e che ormai, con l ' attuale organizzazione sanitaria, non è più da terr1ersi nei 1paesi civili. 1ì\1Ia an·ch·e molte altre que$tioni si so110 Yenute affacciando, come il con1rnercio delle carni congelate, delle conserve .alin1entarj, il traffico degli stupefacenti, l'im1Jortazion·e di la11e ed altri prodotti anim·ali (pericolo d el carbon chio) e ·si è \'enuta così organizza11•do l' jgiene i·n ternazionale. 1
L 'argome11to, a cui i consueti trattati d'igiene (salYO il JJ anuale à ' igZerie generale ~ coloniale di Sanarelli) dedicano 1p oco s,p azio, è qui larga1ne11te 1rat1 ato. L ' A. esamina dappirima le po ssibilità di diffusion·e delle malattie infettive 1p er le vie di inare ed i confini di terra, fa la storia delle convenzioni .sanitarie internazionaJ.i arri-. Yanclo fino a quella 1del 1926, tratta poi la questione dell' importazione di ~ostanze alimentar\, ,degli stu1p efacenti, d()ll'emigrazione, ·delil'igi·ene mwri11ara ed in1dustriale, ecc., con•s i,d,erando da t1ltimo l'opera della lega delle nazioni .e l'orga11izzazione per Ja pubblica salute. J'rattazione esauriente, che dà una c11iara idea ,dei problemi prospettati. Parecchie volte è nominata l'Italia, a propo sito ·c1ella quale l'A. riconosce che «vi è molto cla imparare nella sua organizzazione antimalairica ». 1
1
f i l.
'
,
L vaccirvi antitablcU fenicati e ioro odier1ie applicazion·t . Un vol. in-8° idi 116 1p ag.
\ ' . 1PUNTO:\I.
. . Bucciarelli e{l_ iRoma. Prezzo L. 10.
:L 'uso dell'acido fe11ico. nella . preparazione del \·acci110 a11tirab'ico è stato ideato dal Fermi e 1poi s~udiato a fo11do e largamente applicato n,ella -pratica clal 1Puntoni. L\t.\. si ·v ale ,d i va:ccini if enicati , ..i venti a ' rirulenza graduale e li 11a a1dòttati all' Istituto antirabico ·di Roma fin dal 1920, contando un -solo insuccesso su 5036 vaccinati. JYia ·s ono anche efficaci i ·vacci,n i fenicati mo.rti, tanto che co11 essi Si sono l)Otuti istituir·e dei ,Dispensari antirabici in ·Città lontaRe ,dall'Istituto , ottenen·do ottimi risultati. Tali vaccini sono stati usa ti co11 s11cces.so a11cl1e negli ~imali morsicati. iL'•A., in ,questo suo scritto fa la storia d ella .quesU o·n e ed indica i metodi di ·p reparazione, dan·do l e statistiche d ei risultati, che hanno ormai portato ad aJpplicazioni pratiche su larga scala, sicchè tutto fa preveclere 1che sarà qu esto il .m·etodo deli'avvenire, sia per la. gr.a11de semplicità. sin per la maggiore efficacia.
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1
fil.
·316
JL POLICL INICO
O. CASAGRANDI . Nozioni' di I giene sulla °A'Jalaria. V~cenza.
L'igi·ene potrà raggi\lngere in rp ieno la sua efficienza soltanto quando .sarà largam·ente ·diffusa fra l e masse, ed ·è un 1g ran bene se a quest'o1p e1ra volgarizzatrice intendono i l\.1aestri ·d eJl'tgiene. Questi incontrano, è vero, in tale bisogna la ·difficoltà di raffrenare il tumulto delle proprie idee e d·elle .p roprie conoscenze in m odo da esporre i Boli conc·etti essenziali e più importanti, ma hanno anche una visione più ampia e sicura e possono quindi m eglio ottener e lo scopo. Ed esso è pienam ente iragg·iiu nto con questo Ji·b r·o di propaganda antimalarica in cui • il 1Prof. Casagrandi espone con chiarezza e vivacità le no.stre conosc·enze $Ulla malaria, sulle sue cause e sulle difese sociali ed individuali contro qu.esto flagello. E da augurarsi che esso sia langamente 1diflfuso n elle nostre regioni tuttora ·m alaricl1e, anche .fra 1 medici, ·p er m.oJti d·ei quali sarà anche utile .sia iper chiarire pareocl1i concetti, sia per fornire buoni materiali p eT confmenze di proJ)aiganda. 1
FASC. 19j
PIERO CAPONE BREGA.
D. MAzzOLANI. La pesca delle spugne ~ i l lavoro dei palombari in Tripoli ta11ia. - Ed·i tore Ten-
tori, Milano. Prezzo L. 7. · E un accu.r ato studio medico-sociale d elle condizioni dei palombari. Sono dettagliat.am·ente descritti gli accidenti, le aff.ezi·oni lievi, gravi e mortali cui vanno soggetti ·i palombari a .causa •delle condizioni del loro lavoro'. Particol-armente interessante è l'esposizione dei mezzi atti a prev·enire tali aiccidenti e dei presidi di pronto soocorso atti a curarli. a. a.
ACCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6BESSI. Società Napoletana di Chi1·urgia. Seduta del 27 febbr.a.io 1928.
fii.
Lesioni traumatiche da matite copiative.
G. BIZZARRINI. Elem eriti d '~ierie e soccorsi d'urgenza. Pag. 150. R. 1G!i.us ti, iLiYorno. L. 12.
Non è facile compjto poter es·porre· ben·e in v e~te s u ccinta dei capitoli •d'igiene ch·e 1Per loro complessjtà richiederebbero molto maggior spazio. Il libro del Bizzarrini ha ·veramente il pregio di esse;re Dhiaro e ~i trattare con perfetta proprietà di lingiuagigio tutto ciò che è strettamente indispensabile per un profano, sfrondandone il supel'fl1uo. Bene sviluppati son·o: il capitolo sull'Igiene alimentare i11 cui l' A. s'intrattiene in s1pecial modo s ui danni che .dall'alimentaz.ione ·derivano p.er .c attive qu.alità ·dei ciib i, p er contenuto in soBtanz·e veleno_se ecc. e relativi m ezzi di difesa. contro gli !i.ncon'\renienti ·ch e essi producono. In una 2a. ,p arte l' .i \. si occuipa ·delle n1alattie contagiose, .esplicando, c·on nitide if1gure, i princip.a li e !Più contagiosi morbi, di origine sia batterica cl1e parassitaria ·con no,rme d.gienicJ1.e per la difesa individuale e c·ollettiva. Segue infine la parte eh e riguarda I 'igiene della scuola, ·dei sensi, ·del lavor o e la chin·e$iterapia. \I principali .soccor si d'urgenza, con etiologia, sintomi e cura, .sono riuniti in due gruppi : il 10 essenzialmente medico: d'indol e chirurgica, l 'altro. E un libro d egno di figurare specialmente nelle rpiccole bibli.otecbe ;delle !famiglie. Come prima guida varrebbe certo a diminuire molti 1
xxx\·,
danni di cui la medicina empirica, praticata dai famigliari st.essi è causa e come a noi ospita-· lieri, succe·de freque ntemente di vedere.
Un vol. in -8° •di' 54 -pag..t\rti Graficl1e G. Rossi,
.
[Al\.NO
G. MARSIGLIA. - L 'O. riferisce due osservazio.n i p er s·on.ali di lesi·a,n i trau1natiche da matite copiative. Una aveva sede al pollice si11istro, in corrisp·onde11za dell' articola2ione f.a1arrgo-f.alangettea 'e-persisteva da oltre dt1e mesi. Era caratte·r izzata da u na chi.azza ne<!J.'Otica, della, grandezza di . una gross"a lenticchia, circo11dait·a da un .alone inf!ammatorio, aderente .allo scheletro e seoo.r nente un liquido 1denso, fortemente 00]()1rato i n 'Vi()letto. Opf?rato di asportazi()n'e completa di tutti i tessuti imp reg11ati dalla sostanza colorante., l'infermo gu.arì rapidamente. Lia seconda osservazione riguàrda un gjovana.tto che p resentava alla regione masseterina ~inistra una tumefazione della grandezza d.i u n.a noce, indolente, fluttuante. Falita diagn'°si di cisti di un lobo sop 1~annumerario della parotide fu operato. All'intervento oon grande sorpir esa si riscontrav.a una formazione cistica, con ... tenente up. liquido violento e in esso un pe7.zo d1 matita oopi.ativa. La escissi<>ne della cisti e dei ~ssuti pericistici p<>rtò a rapida gua.rigi<>ne. L'infermo dopo l'interver1to ricordò che circa tlue mesi innanzi in un alterco con un suo compagno era stato colpito da una inatita .al viso. L'O. rioorda in breve la storia delle lesioni da matiti copiative, d~ recente osservazione per ()p~ r.a di Erdheim (1914), e i laYori sperimentali dello stes~o Erdheim, di Torr.a.ca, <li Glass e Kriger. Le OSS€rvazioni cliniche sono finora. scarsissime e in totale superano di poco la trentina di casi quasi tutti di chirurgi austriaci e te-:leschi. I~ I tali.a nessun caso è stato finora pubblicato per quanto certamente lesioni di tal genere siano dovute ca.pitare .all'osservazione. 1
)
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919
·SEZIONE PRATICA
L'impiego del vivocolt nel ;trattamento degli angiomi non suscettibili di exeresi.
Accaclemia llledico-Fisica Fio1·e11ti11a ..
N. C.\PRioLi. Espone i risultati delle sue esperienze circa l ' uso di questo preparato i1egli :tngiomi nei quali non fu poss.ibile tenta-re .altro tratta.111ento. Egli ha tentato in diversi casi l'infiltrazione della inassa angiomatosa con inie;zioni di vivoooll fatte in diverse direzioni in senso raggiato ed in diverse sedute. Poichè il risultato fu ottimo egli ricorda brevemente la tecnica. Il Yivocoll è plasma di vitello prelevato co11 le cautele .asettiche più scrupolose. D etto plasma viene preso da a11imali perfettamente sani. Ad esso si a.ggiung..e una, dose stabilita di soluzione di citrato di sodio ed una sostanza bacterici•da. (Vucina). Al mome11to dell'uso tal plasma viene attivato oon l 'aggiunta di cloruro di calcio e scaldato .a. 38° c. Ordinariamente al 3° minuto si inizia la coagulazione ]a quale è completa .al sesto minuto. La infiltrazione vien fatta praticando nel parenchin1a deJl 'angioma con la stess.a maniera con cui si fa l' infilt.r azione dei tessuti nell' anestesia. locale. Introdurre l 'ago e poi me11tre questo 'riene spostato nelle diverse direzioni far fuoriuscire jl liquido nella dose da 2 a 10 cc. L'iniezione si ripete ogni 10-15 giorni) o magari .ar.l inter\alli più lunghi a secondo del giudizio del medico. In alcuni casi in cui 1'0. ha avuto agio di .adopera.re in questo modo il vivoooll h a avuto ott,imo risultato. L 'angioma ha subito in un primo tempo u11 ap·p iattimento acoo·m pa.gnato .ad un n otevole cambiamento di colore: dal blu.astro fino al colore quasi normale della pelle si son notati lentamente numerooi punti più duri dovuti .a i coaguli organizzati) e la lesione è andata lentamente scomparendo.
Sednt.a rlolF8 marzo 1928, VI. Presiede il prof. ScHE t NER
ALBSS .\NDRI, co11sigliere
Dott . E. -
L a bili'rubine,1nia
71 elle
nialattie nientali. Sensazioni dolorose ed effetti della anestesia cutanea nelle affezioni ginecologiche e nel travaglio di parto.
L uNEoEi Dott. _.t\... e .P AROLi Prof. G. - Gli 00. hanno studiato gli ~ffetti delle iniezioni sottocuta11ee di n<:VV<Jcaina n ella zo.n a in cui è riferito il dolere nelle .affezjo11i gineoologiche e nel· tra,·aglio di parto. Gli 00. sono pa.r titi dalla premessa) ohe tale metodo di a11estesia 11a dat-0 ott.imi risultati contro i dolori delle affezioni in ·ge11er e dei visreri e delle sierose, risultati che Sfa1ne11i e Lunedei hanno spiegato recenteme11te, a1un1ettendo che la trasmissione dell'impulso dolorifie:o dal s1ste1na ner\'oso vegetativo al sistema di rel'azione avvenga ne1Ja cute, nel oorpuscolo sen. itivo. Gli 00. hanno ottenuto qu.a.sri. completa scomparsa del dolore da ooncro dell'.utero e del dolore nel tra.va.glio di parto, qu.ando qt1est't1lti1110 é riferito alla regione sacro-lo1nbare. Hanno ottenuto lieve diminuzione del dolore d el parto qu.ando esoo è riferito alla regione soprapubica clur.ante il periodo d ilatante, notevolissima. din1inuzione di e so,, invece, quando è riferito alla regione sopr.apubioa durante il periodo espulsivo . J, '.anestesia dura dalle 5 alle ore. Questa anestesia non ostacola minin1.a.me11te il parto, anzi lo può facilita.re i1ei oa-Si 'di inerzia da dolore. Sulla diagnosi e cura della tubercolosi oculare .
Un caso di torcicollo congenito in un feto estratto con tagllo cesareo. D. ·R ossi. - Si tratt'a d ' una. primipara i1ella qu.ale fu praticato il parto cesareo ooprasinfisario per sten·osi pelvica. Nel momento .i n cui la donna fu osservata, si potette formulare la seguente diagnosi ostetrica: p•r imipara. in travaglio di parto a termine, feto vivo in presentazione podalica (varietà natiche) S . .s. A. Acque oolate a domicilio. Bacino pi.atto rachitico. L'intervento cesareo, deoorso senza incidenti, così da poter escludere in modo cat egorico qualunque violenza sul corpo del feto. Questi, di sesso maschile) i<lel peso di kg. 3.100, presentava il ca·po reclinato dal lato destro, il collo si presentava raccorciato da questo stesso lato e, alla palpazione, lo sterno-oleido-mastoideo si percepiva come . un cordo11e sottile, teso, duro. Tutta la metà oranio-facciale de&tra s~ mostrava ipotrofica rispett-0 a quella dell'altro lato. La dia;g11osi ge11eric.a di caiput obstip·u m non era clisct1tibile. Non esistevano, in tutto il resto del co'l:po fetale, a.Jtre an·on1a1ie , clinicamente rilevabili.
Rossi Do.t t. D. - L'O. ha .applic.ato per l 'ic1e11tificazion€> della natura tubercolare di alcu11e inalattie oculari la reazione di deviazione del c-0111plemento, secondo Besredka., oltre ad altri su sidi diagnostìci. P er la cu ra si è servito del siero 1·accino .antitubercolare S. B. E. , limitandosi a dosi che non dessero al principio manifest.azio11 i termiche; ha pu.re usato la tuberooli11.a di I\:och 1: 1025 . Su 21 c·a si di iriti tubercolari ha ottenl1t-0 10 guarigioni, 7 migliora1nenti.J 4 neg.ati,i. 1
Premio Oatligo.
Esaurite le comunic~zioni , il Presidente fa dare lett1rra della relazione della Commissione gi11dica.trice del C-O·n oorso al Pre1nio Galligo, appro,-at.a nella a.dun.anza ·privata del 1° m.a1·zo. La relazione conclude con l a non idoneità dell'11nico la,·oro .al e10nseguimento del premio stesso; onde alla presenza del pubblioo la relativa busta, 011 ' è contr·asseo-n.ata ool motto « Salviamo la stirpe in1periale », viene bruciata. l::>
P. 1\1:. N1ccor,1NI, ll'ice-1 eareta1 ir
F. BuoN811ro JJ.\ RossA, 1\)earetrrrio.
699 -
IL
POLICLINICO
.Società Medica Belli1nese.
'edut.a ctel I sette1nbre 1927.
'eduta del 3 agosto 1927.
Dott. G. FERR.\HI. Le lesioni oculo:en. LJI ic1U nella patologia e riella. clinica. (Confere11za).
Presidenza: Pro·f.
PrERI,
preside11 te
Frattura dell'osso sesamoide esterno del piede.
La diagnosi radiografica della mola vescicola re.
l>rof. G. P1ERI. - U11.a ra.gazz..a di 21 .anni nel febbraio corso cominciò improvvisamente (senza cal1s.a. appa.re11te) .a soffrire al piede ,destro : nel ca1nllliuare 11·o n poteva più .appi01g gi1a ,r e l' a:v.ampiede pei do1loiri vivissimi che insorgevano a li,·ello dell.a articol.azione metatarsofal.angea dell' alluce; questa .app.ari,r.a un poco tumefatta, e la testa del metatarso era dolentissima alla pression e s11l lato plantare. L a malat.a per ca.m minare s i se·rriYa di un p,alo cui avev.a inserito. in b·a sso u11 pi11olo traversale: ad ogi1i passo spingev.a .a l1 innaJ1zi il palo con le braccia, poggiava sul piuolo il c.t1.,·o pla11tare del piede destro, e spingeva all'i11n.a112i il corpo C·ol pi ede sinistro . I.,a. radiografia din1ostrò llna frattura traversale dell'os~·O· sesamoide esterno 0011 lieve di.a.stasi . I l gio rno 95 inaggio l' O. attraverso incisione longit11din.ale plant~re asportò l'osso fratturato. Seguì l1l11'1nale guarigi·one. Dopo 15 giorni dalla operazione I.a malat.a rico111i11ciò a camminare e la d eambulaziO'Ile si potè 00111pie:re e.nz.a dolore. L 'O. pre e11ta. la malata .all assemblea e discute il iuecca11i mo patogen€tico di questa singolare e rara fratt11r.a, la cui sint.omatologi.a è cooi S'.p roporzionata .alla entità dei disordini anaton1ici.
Dott. l\'I . LAPENNA. - Un.a donna. di 25 anni, nullipara, è da due mesi an1enorroica e da circa u.n mese ha vomiti sen1pre più frequ enti. L 'unico fatto che colpisca è la sproporzi011e dell' u tero, che è come aJ 4° ID€ e cti g ravid.anza, e il denu nciato periodo di amenorrea. L' esiam.e ostetrico non fa percepire p.arti fetali i1è battito cardiaco. i .a Tadiografia non u1e+!e in evidenza alcun.a pa1·te di scheletro fetale. Il vomito in pochi giorni cede alle solite cure, ma ciò maJgrado il deperimento. pro·g re,d isce; co1npa.i ono edemi agli arti inferiori, albun1ina e cili11dr i nell'orina. . Si p ensa .a. una ln·ol.a vescicolare, e prima di lJrocedere alla interruzione della gr.avidanza i decide di rioell·oaTe la conferma della diag n·osi ool mez~o della r.adiografi.a dopo istilla.z ione di Jodipina nella. c.avità del viscere. Si ottengono C'o~ì clelle radi·o grafie (presentate .all' Assie.m blea) eoll'immagi11e chiarissima <:l ella m·oLa v€scicolare. foìi vuotò l'utero e lia paziente guarì rapidamente. I l do,t t. LAPE'Nl"lA cl opo r icordato che questo è forse il primo caso in cui, col processo attuale, s i sia m€ssa in e;videnZ<'i la mola vescicolare, . i diffo11de sulla tecnica, che oorrisp.onde a quella che si usa per la 11teros.alpingografia; però in caso di mola vescicolare è pref€ribile di a uruent~.re la qii.antità. di J odipi11.a che si inistilla fino a 15-20 cc. ; si a.v rà così una i111magine più .n1npi.a. e particolareggiata.
Eritrodermia e sfoliativa postoperatoria.
Dott. P.
~1ILANI. -
Infermo offerente di u11a leggera, derma.t osi di ·a mbedue i g·omiti ,a tipo pa1.,ap.·orja ico. 0 perato di e.rr1ia inguin.ale sotto etero11;1rco. i, il quale pres~ntò st1bito dopo l'ope-r.azione. u11 eritema a tipo scar1attiniforme che d.alla faeC'ia 1 estese a tutta la ·l1p erficie cnt.a11e-a, ln. qna]e i pl'e entaYa 11otev.olmente .arrossata. e ne] tempo ste so de ·qti.a111ante .a larghi tratti. T. . a der111atosi er.a acco111pag11ata d.a fe,bbre, da briYid i alle reni e da crampi .alle m.ani . L ' inf.er111ità durò circa lln n1ese e 111ezzo, e g.u.arì comp1leta 1u nte la. cia.ndo però le solite alterazioni della. c·nt<' ad a1nbed11 e i gon1iti. L ' (). cr ede di potere ideutific.a1·e questa forn1a oon 11nn erit ro·dermia q:e11ernli zzata tipic.a subaeutn . e c·.on iderando c·h e la der111ato ·i s i iniziò d alla f H<'C'Ì.a. ritie11e cl1e I.a ca ti a. determinante po 'a riC'er cnr i 11ell'a.· orbin1ento dell'et ere sia att r n' er-..o la pelle della facci.a s ia .a.ttr.averso la supt>rfi c·iP poln1onare . No11 e elude lJerò che a11che altrP o tanze co111e 1 aciclo picrico (usa.to p er 1!1 cli--inlPzione cutanPa). la copolnn1ina. I.a n1orfina e l'atrofina (co11te11nte i1ella iniezio11e di :\fa-,.;;, l'h{' precede la 11aroosi) po a110 essere consirleratt:. r e:-.p on a bili della reazione cutanea. J/(l. ha ottent1to b11oni ri. nlta ti dalla ~o n111li ni.str:1z1 o nl' della adrennlinn eo1ne calmante del <·<l lori clel llrnrito.
Prof.
A.
PoNZIAN e
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Pleurite ematica da pneumobacillo di
Frfedland~ r.
Dott. I. G1Aconn1. - L ' O. illustra. il caso di un giorv.ane a.d anamnesi prossima e r e·m ota silenziosa, in cui , preceduto da lieve bronchite guarita. in pochi gior11i, i11s orse acutamente n11a i)leurite ess11d.ati va il cui liquido, ematico, rie1upiva l ' int€ro c.a.vo J)leurico destro, tanto che olo nella. prim.a seduta se Jle potè estrarr e cirf'a 6 litri. Data la atipicità della sinto111atologia (febbre .alt.a., s uboontinu.a, polso piccolo frequenti . i11H>, stato di estrema prostrazione e di tossiemia) co111e pt1re la atipicità dPl Yersamento pleurico (abb·o11danti sin10 costituito ner un terzo di sangue, ' ripetute sottrazioni e ch e malgrado si veniva r.apid.a1ue11te riproducendo) i praticarono cu]tnro clello . tesso liquido in Yari terreni ; e se di eclPro luogo a nu111erosis ime ·colonie <li pncn1nobaC'iJli cli Friedland€r. Detta for111a 111orbosa potè C' ~ ere Yinta dopo circa tre J11e. i e m ezzo <li .abhondanti Iavnggi i>lel1rici con . olnzioni cli li. ofor1nio e di liquido di Dnk:in.
700 -
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G. I ..nc \TET.J,J, :, r•u1·<ta1iv.
.(ANNO XXXV-, F ASC. 19]
SEZIONE PRATJ CA
921
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.
ricerche sru.g li ammai1aii, dimo strando l'ass.o luta ·specj,ficità deJla rreaz·ione ,per il tifo ,e per J'infezion·e melitense. Qu·esta spectficità ~010· :non si osselfva tra paratif 0 A e paratifo B. 1
.Sn di una nuova emodiagnosi delle infezioni tifoidi e della infezione melitense mediante la reazione emoclasica. L. D'Amato (R iforma 111.edica, n . 1928) estende alle infezioni tifoidi ed alla infezione melitense il 'SUO rnetodo di diaig n.o si di alc:une ma1attie in.tetti Ye mediante la. provocazione dello sl1o·cl\ emoclasic.o. Egli in preceden ti iri•cer.che ·aveva già dimostrato come l~iniezion·e di piccole dosi di t ubercoli,n a provoca nei tubercolotici uno sl1oick emoclastco sp·ecifico e che analogamente le iniezioni di piccole dosi di preparati antilrueti•ci (Hg J 2 ) proYoieanc nei sifilitici uno s hocli emore1asico specifico, onde egli già pro,poiSe l 'utilizzazione ·di quE!'sto fenomeno che cl1iama reazione emoclasica p er i.a diagnosi del1a t u.b ercolosi e ·d·ella lue. E stende11do ora le sue ricerche a.id altre infezior1i, l' _-i. 11a pot1Uto vedere che uno sl1ock emoclasteo specifico si può provocare negli infermi di tifo, di })aratifo, o ·di infezion e melitense m ediante l'iniezione ·d i pi·cieo1e dosi di vaccin o corri·sponde11ti. La tecnica da l'Ui oonsigliata per que1Sta R. E. è la seguente : Conta dei glo buli birun1chi a cligiltno; iniezi one ·dii p~ccola dose di vac·Cino antitifico o antimeli1ens·e (20-30 milioni di germi) e ripetizione .dopo mezi' ora dalla i111iezi0-ne 1del1a ~onta dei leucoc iti. Considera n ettamente 1 po·sitiv·e le ir.eazio11i in cui la leu·c-orpenia rag1giun.ge i 1000 leucociti ; forteme11te positive le reazioni ieon leu~ copenia .superiore; lllegative \I.e reazioni in cui ·O non sii 11a le.uco·p enia o si hanno variazioni 1di ·.qualc11e centin aio solo di leuc.o ci·t i. L '.A. cioè rutilizz.a per la s u.a R. E. come averva già fatto per la R. E. nella lue o nella tubercolosi, la lert.1 cop·e.nia cl1e è il fenomeno più c9·stante n ello shock emo clasico. Il pr.otoco,l lo riJp10Tta to dwll' A. di vari c asi cl1 tifo, ·di P.airàtifo e cli f.e,bbre melitense t utti casi dei quali la diagnosi era staia sicuramente accert ata e n ei quali e.gli 11:a s·p.erimen_tato la sJUa R. E. , climostra lia sip·ecirfii.'cità della reazione e quin·di giust]!fic.a rr'arpp.lirc azi.one del1o shock ·e·m 0Cla6i1CO c osì provocato per la diagnosi clelle infezioni in esame. ·L ' A. 11a a vruto poi cura ·di far e studiare sotto la sua clirezione dal Bossa sperimrentalmente negl!i animali di laboratorrio la sua reazio·n e em.oclasi·ca. Le esrperienze fatte con l'iniezione di pi'ccoùe .do1si ·d ei cor.ri•spoindenti va.ccini in coni.gli Sie n·siibilizzati verso il bacillo ti·f ico, di J:>.acilli paratilfici o il m tcrocoicco melitense, hanno c onfer• ma to i dati già ·otte11uti dal D'Amato nelle s11e 1
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A. P.
Il valore diagnostico de lle prov e cutanee nell'asma. R. l{erne (Uruted States •N aval Bull., ott. 1927) muove molite 1critiche a crue•s to meto·do, cl1e non fornisce se1condo tale A . ·d•ei risultati a;ccetta.bili. Anzitutto la .r .eattività s.pecifiica della oute i1on olf!fre n essun paralletlismo con le condizioni cli.ni-cJ1e realizzate dal 1)1aztenrte. L'iipersen sd.bdl ità ,della .p·elle è una forma d·ella ip·ersensibilità ·g··ene1'ale, ma iil. $:UO grado non di·p ende strretta·m ente ·dalla S'uscettibilità sip,ecilftca g·en erale d el 1e .muc.ose na1saJe e broncl1iiale e può a;ccadere c.h e · t&le ip ersensibilità m·an·chi oipipure non sia cl1e un fenomeno unico. Alc'Uni danno reazion.e p ositiva, altri ne dann·o invece una 1clel tutto banal·e, t1na p.a pula 1poco marcata del!la ·p elle, che sco·mipafle p resto. E ceezio11ali sono le i:eaz,i oni nitM'·date, di 1crui l' A. ·cita un caiso rd i &811iSrbiùità alle cipolle, in crui la reazione si aveva clopo 2-3 ore e si prolungava intensa i)er tutta una giorn ata. Inv·ece, in quattro ca:Si 'clell' A. ieti febbre da fieno non si av·eva n ess·u na reazione. In qu.ailoche caso si ha una r eazione eccessiv·a, ·come avviene n egli in.divd.diui con dermog r.afism 0 ed allora es·sa perde ogni signifrcaJto. Altre volte, pure mancanclo la .reazione pePcettibile, la })elle è ug'ualmente ·senisi·bile, in quanto che la iSost.anz·a s-ensibi1lizzatri·ce la ra1gigirun,g e in .m.aniere cliveri.Se. G.li in·divi1dJui giovani r ea,gts cono più fortem·ente c.he gli anziani; .si hanno rpoi delle v·airiazionri a seconda •dei gio·r ni e 1deJle sta,g ioni; è quindi con, sig1iabile di ri1petere la ffeazlione nei casi dubhL E ·dunque wvrventato il voler.e traTlfle delle conclusioni cla un.a pro\ra ·sog.g etta a tanU errori ; eS1sa non è per questo men·o utilizzabil e, ma v.a ruisiata con avv.edutezza e senza la p-retesa fli ded uzion i t.roippo 1p1recise. 1
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f i l.
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L'importanza clinica della reazione di Davis per il cancro . J olk,-ver e .J\IIatscJ:1an (A re li iv f. lf.lin. Chir., ~ol. 146, pag. 593, :1. 1927) ha.i1110 pr.a ticato la reazione di Davis; fn 43 canceros·i 1è stata 41 volte
positiva; in tre casi di sarcoma è stata. tutte e tre le \rolte ne~tiva. La st.essa reazione JPraticata in indiviàlli sa11i o aff6tti da altre mala1tie 11a dato su 56 casi quatf ro r e.azioni positive, due incerte, 50 neg·ativo.
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lL POLICLTNJCO
La re:izione di Da,·j,s non ha dato risultati altretta11to brillanti nelle mani di .a.litri autori e ancora .s i discute s11l suo valore. E di facile esecuzione. 50 eme. di orina vengono addiziooati con 5 eme. di acido cloridrico e riscaldati al primo bollore. Dopo raffreddamento, si aggiungono 15 eme. di etere solforico, 5i agita e si lascia sedim entare per 24 ore. 11ecantato l'etere lo si versa in una cap·suJ a di porcellana dove vaporizza. La r eazi o11e è posi ti va qua11do sulla capsuJ a rimane un deposiito di 1;olorito rosso. . ' Davis 11a attribl1ito la reazione a pigme11ti ematj ci, però ricerche praticate dagli stessi autori 5embrano escludere q11flst:a ,g ·enesi. VALDONI.
CASISTICA. Le diverticoliti. altro cl1e 1una dell·e formi! di infiam, n1 az1 on e. cronica del gro$SO i.n tes tino. Il divertico lo è u11'•err1ia .d eila mucosa cl1e fa riljev·o tra le f j·b re muscolari ·del1'a tunic.a me.dia ·del col on . ,.f ·a lora il diverticolo si forn1a n eàlo spessore di un 'appendice epiploi-ca. L e diverti-coliti seco11clo V. Pau chet (Jour. de 111 éd. de Paris, n. 51, c1ic. 1927) non sono una rarità pato'lo.gica, ma uno s tato moI'bo·so fr equente e speS$o sconosciuto. Occupano sopratutto il colon sinistro. Le materie ipenetranido nei ·diverticoli vi ristag·nano , e si induriscono in calcoli fecali. S e l ' orifizio id i comunicazione co!l.l'intestino si chi1ude ~i crea una cavità chiusa c on conseguente sviluppo .ai infezion e. Si possono avere ascessi, perforazioni con tutte le varie loro pO.$Sibili con.segu·en~e . Qu esti diYcrti.co1li del colon non sono congeniti ma acquisiti, e no11 11anno nrulla a cl1e , .,edere col diYerticolo di lVIeckel, n·è con quelili duo1d·en odig i11n alL Nella loro patogen·e si è necessaria, da una parte una alterazione atrofica della tunica 1n uscolare dell'intestino per infiammazione croni ca; d ' altra parte è n ecessario ch e la pression-e intr<i-int estinale ~ia al1mentata p er chè la mucosa fa-ccia ernia sotto la si erosa passand o tra le fibr e 1nuscolari. Con111Zica.=i.oni: sono facili e numerose: asces~o clell(I lJaret.e del colon, perforazione intestinale, l)eritonite generrul.izz·a ta, ascesso aJddomino p el\'h~ o , fistole stercora cee vaginali , vesci cali. Talora si forma n o delle sp ecie di tumori pseudoneo p l asti ci. Oppure il r estringim ento cana1ico1ato tl ~ll"int es tino, la retrazio11e delle pareti coli ch e ]1\lÒ far e pensare alla tubercol o$i o al cancro . i l qual e del resto può inn estar si sii questo proc1'-.."0 flog is tico. com e n ello stomaco si può inn e.-..t a re c;u una ulcera ga$trica. IJ i11 g11 o~ i : 11 0 11 esi st e u11 {fl1adro i)r oprio. clinicaJ11 1·11 t p p a rl n11iln. !~' ...\ . r.0115ig-lia rti p ensare N :,11 ' 0 11 0
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alla pos$i bilità ùi u11a di \·erticolite nei P. oltre la quarantina, sopratutto i1egli obesi, in cui si sia posta Ja diagnosi di enterite, tumore intestinale od appendicite cronica. Assai importante è l' esarn.e radioscopico completo di tutto il tratto intestinale, che $Ì d ovrebbe sempre .p raticare in 1 tutti gli enterici. Due sono le immagini carat1eristi che: a ) l'intestino in accordeon (De ·~uer vain). tLa silhou ette deJl»0m.b ra colica ·ap,p are tutta dentellata, con un a:spetto del t·l1tto caratteristi·co; b) le macchie rotonde aggiunte ai lati del colon. .E sse so110 ·Come sospese a:ocanto àll 'inte$tino e corrisponidon o ai diverticoli ripi·eni di miscuglio opaco, € poi ·quando l 'intestino si ~ vuotato spontaneamente o con purgante, le ... maccl1ie restano sosp ese e visi·b ili da ogni lato del colo n. Una diagnosi differenziale difficile è quella tra tumori v eri del ·Colon e p.seil(io-tu1nori da diverticoliti. In questi la evoluzione più len1'a, l'esistenza di dolore a•l la 1pression.e, lo stato .gen,erale ch e si mantiene .buono, l ' assenza ·di sangue nelle feci, llna lieve alterazione clella temperatura, l 'e si·stenza di una leucocitosi i)arlano a favore cl i. un falso tumo r e. Anche aa rettoscopia può dare qualche indicazion e utile, ma ·è molto più utile la radioscopia. Cura: la pr·esenza di ·diverticoli senza accid enti a·C'Uti non de,·e esser e trattata. Basta l'uso regolare rdi olio di paraffina, il regime latteo vegetariano; clisteri di bismuto, o'l io e amjdo. Anche la ·diatermia rende servigi uti~i. ~ei casi ·complicati la cura deve ·essere chirur.gj ca . L. T O~ELLI. 1
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Le appendiciti fulminanti. H:hlge'fmann e Pol1l {1VJiLrich . "Nl cdi z. lT' ochen. n. 40, 1927) a.vev a110 O'SServato ieome alcuni indi·vi d!uj d ell a stes•sa f aJmiglia, o che 8t!'runo stati tra loiro a oontaitto, p;resentavano delle ·aJptpendiciti fulminanti. P er tale coin cidenza iniziarono delle lfilcerch e, ;pensando cl1e si tratta...<:\Se di appendiciti inf ettiv€ m etastastiche; ed infatti trovarono che tutti gli infeirmi presenta·\'ano contemiporaneamente d elle af1fezioni 1'airicr1go-to1isil1ari. ,L e ricerche in 156 app,end.icectomizzati mise in evidenza, in 93 ca si, dci 1pneuanoco ccl1i n el fairin ge e ne1J'apa;>endi ce ; icrl ordine di frequenza fuir ono poi troJVati st.reiptoico.ocl1i , B. difterici e di P laut-\'incen t e infi11e sparo cl1ete. Allora g li AA. p!l'el}Jaxrurono d ei sieri antitossici jpQlli valenti; acce'I"tata la diagnosi batteriologica. si iniziava la c·u ra col •Siero specifico; -con tale mezzo si ottenner o risultati note, 1 ol i: su 10 casi, in condizioni di iperate, già dichiarati perd 11ti, sette guarir ono con tale cura. e tre morirono. Questi risul tati -..ono intere ~ . . nnti, e conc;i.~diano tal e n1etorln. chr. cl r ' ·e-,sPrP . . 1re1t<imente ~peci!ico
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( ..\~NO X~.\.\ ·, 1·'.-\~C. l~ J
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:::;EZIONE PRATIC \
per il gern1e, in qruel.il·e apipendiciti acute in cui si pois·sa stabi l•i re la natura ·b atteriolo,g·ica dell'infez·ione. La diffusione avviene ip er \·ia ematica. 1
CARUST.
TERAPIA.
plica u11 catetere rr1olle di gran·dez.z.a varia a seconda d~éll'età e dell'ortficio imeniale della paziente. Us·are bassa ipressione (un metro e m ezzo di altèzza ). Si 1possono anche utilizzare ,delle pere di gomma di 1/2 litro ·d i •c.a>pacità. 3) Appli·cazione di runa candelette Delegon al protargol0 (10 %) di prima o seconda grand ezza a seconda deli'età e dell'ampiezza del foro imeniale. 4) FasciatJUra compressiva con coton e idrofilo e benda a T, che lo tenga bene in sito, per 1protezione della parte malata. In casi di bam1bine ribelli, sostituire ·a lle lavande vaginali, dei semtcu·p i p·er mezz 'or a con permanganato a 1/2000. Durante le manovre curative, le bambine ven gono tenute in 1posizio11e gin ecologica, col bacino r ialzato e le co1sce r tpiegate sull'addome. La djminuzione della secrezione si a'Vverte fina dalla prima settimana, la scomparsa, si h a alla quarta settimana nei cea'S i più recenti ed alla · settima-ot1 ava in quelli più antichi. N·on si son o mai verificati ·c asi ·di p er itonismo (che si hanno talora ·con l'uso d el nitrato d'argento}. .~e lla maggior parte dei casi osservati dagli AA., il contagio era avvenuto cla. parte d ei famigliari (1madre, sorelle} infetti e che dormi vano n ello ste~so letto. 1
La vulvite gonococcica. B la forma più frr- equene di vulvite; n ella dom.-
na, .si associa all' uretrite ed alla m etrite cìel collo, n ella bambina è inv.ece isolata. Come trattamento profilattico, tenere pulita la regione e sottrarre la bambina aid ogni cat1sa di contagio. Kel p eriodo acuto, raccoman·dare alla piccola malata di non portare le mani sulla parte. Per rnezzo di una ~élaton, lavature con aoquà bori ca al 3 %• .con argirol o protargol a 1 %, con permang anato ·di potassio 1a 1/1000. Le sol uzioni de,·ono e$Sete tjepide ed iniettate tre volte al giorno. ~ell 'intervaillo fra le . lavature, inter.po1rre. fra le labibra un tam1pone di .cotone asettico s polverato con acido borico, oppure unD stu.e llo di gaTza imbeYuto con collargolo (g. 1) in sugna (g. 15) . Spot,·erare Ja regione con 1dermatolo, carbonato di bismuto od aris tol. Dura11te la notte, a:ppli•ca.r e (n ella bambina) run sottile t>rurpipositorio dj col1argol (·c·g. 5) in burro di .ca·c uo (.g. 1,5), opp·u re di tiannino (cg. 10) in burro di cacao (g. 1,5) . La do11n a si intT0 d.u:rrà un oYul o all 'a,rrgirol. ~ i può an·eh e usare un vaocino an:tigonococcico : nella clon11a 1/3, 1/2, 1 eme. continuando con eme. 1 e 112, 2 . Si f.arann o l e iniezioni ogni 4 giorni, basandosi sn1lJe reazionj p er au111entare la dose. ' ~ ella ba.un.b ina, TuSare 1/10, 2/10 , 4/10, 7/10 1di em e. 1~10110 stato CTonico , tooea.m en ti con nitrato d'argento a 1/50, rprotargol a 1/20, argirol a 1/10. Contro i punti 1persilstenti di follicolite, cauteTizzazioni <.'on nitrato d'a r gento a 1/10 o 1col termocauterio. :\eilJa rperiton.i te gon ococci.ea deQle ibambine riposo in letto , clieta ed appli·cazioni di gh iaoeio. (.Jn 11r1t. des prati~'::ien,s, 26 n 0Ye1nbre 1927) .
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F orn1llla ri o.
Nella
dismenorr~a.
$iredey consi.glia: Estr. ·di belladon11a a11a cg. 5 Estr. tebaico Antipirina cg. 50 Burro di cacao g. 3 S. p er un suppositorio, 1-3 i1 e1 l le 24 ore. Op•pure : Estr. di canape indiana ana cg. 1 Estr. di belladonn a Burro di cacao g. 3 S. per un suppositorio. Incominciare l'uso a partire •dal V gior110 prima d ei m estrui.
Nell'ipertricosi.
La cura della blenorragia nelle bambine. S. Calderoni e C. Aigostin1Ucci-Calderoni (A.:ione sanitaria, anno V , n. 2) , 11anno avuto buoni
eff.etti in un ·centinaio di casi nel mo do $eguente. 1) Detersion e accurata d ei genitali esterni 1con soluzioni di permang anato di potassio (0,5/1000), ·d·i aci·clO borico (30/1000), a.rgirina (1/1000) , o tripafla vina (1/1000) . . 2) Lavancla vaginale fatta per mezzo di un enteroclisma col tubo di gomma al qua le si ap1
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J. Gaté con siglia:
cg. 30 .t\cetato di tallj o • <) O" ..., Ossido di zinco o · ~o \ 'aselina Lanolina Acqua di ro$e ana g. 5 s. a pplicarn e, la sera, una porzione g'rossa quanto un chii.cco di grano. .t\l mattino, fare frizione con polver e di talco.
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IJ. POL lCLINICO
.L\ l do t t. 1·.
POSTA DEGLI ABBONATI. L ' i"sta111 i ria è la beta-imicloazolil-e tila111i11a e viene u ata ·p er la esiplorazione ù ell e fu11zioni s ecr etori e d ello stomaco . D opo assic urata .l a vacuità c.l ello stomaco, f'e ne inietta 1 em e. della soluzione all'l /1000 e soi aSJJira .ogni 10 mjnuti con una siringa il con tenuto gaistri co j11 cui si deterJu in :1 1'a cldo .cJoridrieo li•b ero. La .se.erezione si iniz ia d opo 10 minuti e ragg·iunge il mass imo d opo 30-40, prolunga11dosi per un'ora e inezza. Negli jndivjclui ipercloridri·ci o . con llloera, la secrezion e si inizia anche do-no 4 min·uti I i1errli J:' O ip o1Jeptic.:i , soltanto dopo :?.0-30; n egli indi,·iclui con n eo pl a~mi d ello stomaco, la secrezione è dimin uita, ritardata o nulla. Veda ancl1·e R. BRAN-
f ll. '
_.\Q dott. T . V.
CIA
P oliclinirco, Sez. lchirurgica,
gennaio 1928. La n eve ca rboriica è prodotta clal rapido cong eJ.amento, alla temperatura ordinaria, d ell'acido carbonico liquido c·o11tenuto nelle bo1nbo'l e; si usa in svaria te aftfezioni d ermatologi-che. F ILIPPINI.
Al clott. . . D. ; 1) La soluzione d i ciariuro d i JJ otassio può essere pericolosa per assorbin1ento 1d el tossico . da parte <li eYe11tuali piccole ferite cuta11ee i1e1 caso che vi (·i tengano in1m erse le n1ani o p er una ·event u a•! e reazio n e {;011 un acido pea- cui si sviluppa .acid o cianidrico g assoso. Son o quindi ' l e conclizio11i in cui essa si 111aneggia ell e posso110 dctern1inare l'eYentuale 1p er icol o, n on esclusa l u · qua n t.i t à to tale della soluzion e, poicl1è se se n e usa110 quantità inini111e, <1uali si adoper a n o ver e, ·en tuali ricer cl1e cl1in1icl1e, i:l p ericolo è trascurabile. ~.\d ogn i n1od o, n·ei laboratori di chin1ica, le m a n ipolazioni del cianuro di potassio si esegu o110 g·e11eralmente sotto una cappa di aspirazione ed il pericolo è qui11di ridotto al n1in imo. In e si le intossicazioni so110 generaln1en te rare e dovute a distrazione, in quanto cl1e il chim ico rte zie conoscer e i n qua.li co11dizio11i pt1ò svilupparsi l'acido cianidrico ; qualch e caso di m o r te si è avuto, n1a s1p 1ecialn1ente ottent1to delibera tam ent e a scopo suicida. 2) I vapori di .so lfu ro d i. car bon,io p o.sson o essere pericolosi i)er l 'i11cendio (essendo n1olto infi ar1u11a bili ' e •cleter111inano. se respirati a lt1ngo, a:l tcrazioni diver se, specialmente s ul sistema n ervo o e s ul sangu e : cefal ea, Yertigini, ' romito, s t ati di eccitazione, poi d epressione, n1alinconia, inclebolin1 rnto dt:lla memoria, impoten za, rispettivan1ent e nelle donn e irregolarità mestruali ed al>o1 ti • congit1ntiviti. treu1ore. fi l.
«
La
cura
d ella
tub erco•lOSi
polmonare
n
(Unior1e tipogra,fiica editrice, Torino). D U:'.l.IAREST et ,~IU RAnD. L a praliqile dil prieunwthorax thérapeutique. iìviasson, ed. P aris. L e inonografi e ùi CARPI e di SORGO in H andbucli der gesamten Tuberktllo.se Th erapie. Urban e Sc.l1\Yarze11be rg ed . B erlin. Il fase. 41 del P oliclt 1i;co del 1927, è stato tuttod edic.ato al pneumotorace a·r tificiale. f'll.
All' abb. n. 2549 : Dopo la d eprecata $Comparsa d el vaccinogeno con1unale ·di R·oma, cl1e ·era i11 g.rado cli provvedere linfa suffici en te 1p er og11i esigenza ancl1e stra ordinaria - s·co1npars a ·cl1e n o11 si 1cle,-e incolpare a11 ·Amministrazionc d i R on1a - ·e d op o la chiu·s ura ·dell' antico e glorioso \ ·a ccin oge110 di Yia Parini , cl1i 11a bisogno di va:ccino, e non Yt1ole in' 1iare i bam1b ini n el pandemonio d elle s ale governatoriali di vaccinazi~ne .gratuita, d ev e forzatan1en te ricorPere ·a lle farm 1acie o farsi in\riare la po lpa ,·accinica dagli I stituti pro1duttori anco;ra 1
superstiti in I talia. L e _.\.utorità comp etenti dovrebbero però inviare alle farmacie apposite istruzioni s ul modo di conservazione del va.ccino, la .cui attività si mantJ.ene p er lunghissin10 t emp o in opport1me co ndizioni di te mp eratura.
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(J . .') .
Al d ott. c. F. ·da C.: L ai Taccolta 1d el1la bi.bùiografia su argome11t.i sipf)cia li esula dai compiti d~ \questa. '.rub'rica. Ella d ovrebb e .rivolgersi ad u11 Istituto bibliografico; .cifr . questo p eriodi1c o, 1926, p. 1069; 19"2:3t p . 1371. P. Importantissima monografia : Prof. ETTORE MARCHIAFAVA
La perniciosità nella malaria. \ olume in·S· di pag. 66. nitj damente 6tampato sn C'arta ~emipatinata. con 3 grafiche nel te.s_to e una taTola a colori fu ori te:.to. Pr~zzo L ~ 2 p1u le. sp~e postali di s pedizione. Per 1 nocStr1 abhonat1 -.o e L 1 O ç9 O franco di porto. Inviare \a.glia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA. •
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da P. A. (.l\.bb. 13765) :
Sul pnet1rrtotorace consulti il trattato di BREC-
CATI. L a prova dell'is tamiria nello studio della se-
ga stricm.
da F. \ ·. :
La soluzione di Lugo:l per l 'esame d elle feci è la stessa che si u sa in batteriologia per il n1etodo ·di Gram. Il liquido Si pre1p1ara sciogliendo 1 g ra m mo di Iodio e 2 di iocluro di potassio in 5 em e. di a cqn.a d istill.a ta ed aggiungendo altri 295 eme. ùi acqua •distillata.
Al 1ùott. C. \ '. :
cre::.ione
~-
[ANNO XXX\', F ASC. 19 j
~EZIO.NE
VARIA_
P HATlC.,
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Yi so110 cl1e ·delle for1r1e ·e l e forme so110 a11alizza-
Sulla grat·ologia. I
Cfa t1·oyato l 'oracolo ùi Delfo la sua tisposLa?
Si potrà d'ora i11na11zi no11 i11gan11arci ;più co 11 noi ~tessi e ·con ·&li altri, JilJeri da ogni n1asc11era quali realn1ente siamo, all'i11fuori ·di ogni co·n~ venienza e ·di ciò cl1e te11iamo gelo,samente 0 scru!l)olosamente nasco.sto dentiro il no.stra io? Di1nmi c;orn e seri vi e ti dirò , c;hi ~ei: i1essu11 a n1e11zogna; 11011 più accadrà ùi ùi co11oscere il lupo dall'agneJlo i1è si scambierà jJ pa,·o11c per la. cor11accl1ia. •: \011 yi è peg·gior sordo ·di chi non vuol udire rna Yi è quaJchc . Ton1maso cl1e J1on vuol lJiù credere. :\oi i1u11 Yoglinmo cl1e Yagliare i fatti 6enza abba11do11arci in folli e11tusias1n·i 0 i11 eccessivi })essin1js111i e ~cettici mi. Che cosa c'è <li ,-ero, cl1e cosa la scìe11za ,p uò clire 01ggi, quali i fatti, quali le ipotesi, quale l'a,·,Tenire di questa .scienza. La psicografologia meglic, che grafologia (discorso della scrittura) n on è un·arte, come la ùefiniYa il Binet, ma un fenomeno ·espressiyo di figura grafica la quale rilev·a le tende11ze di cl1i scriYc e, pairadossale, ancl1e quando, secon.do P reyer. si scriYe coi piedi e con la bocca fissa11cto la penna nelle ris1p ettiYr parti. ..\bbia1110 dato gra11 ,·alo re all'antropon1etria, all' antropolo~ia, alla fr·enologia, alla crani oscopia, alla endocri11olog·ia, ai ti1pi costituzjo11ali, ai pJet]s1110gramn1i, impercettibili semafor i della occulta seu~ibilitù umana, rjcono scendo i10lJa anaton1ta e nella fi iologia clellR fronte, d cl l'occl1io, clel naso, della hocca. del mento, delle i11ani, clei caratteri, l{}egli attributi speciali rivelatori infallibili del nostro io interiore, e n el comportan1ento di essi nei rapporti armonici e disa rrnonici del] a fisionomia iJ. testo materiato dell' uon10. iLa figura, il gef::to, il porta1nento, la voce, il lin.guag·gio ci parlano di ·u n d ato tipo di verso cla iJn altro quasi segnassero barriere insor111oniabili. Il ca1p1pello sulle ventitirè, le ·d·u e ·dita tese p er sa·luto dal superu,omo, il volto inespressivo dello sfaccenrlato , il laJJibro grosso dcl sen$uale, il 11aso aquilino della intellig·enza ·e molti altri esen1pi con 11na p ennellaia .schizza110 il tipo morale dell'indi,riduo: dal s uo stile 1abbi a.mo cledotto J'u omo. Come il segno dattiloscopico idel pollice segna llna impronta i·n dele·b ile e precisa di t1n soggetto parimenti noi ammettian10 da esperienze p·er$onali .e altr·u i cl1e i segni grafici di ·ognun o ·di noi coNis1pon.dono al nostro io. iNon è una chiromanzia, ancor m e110 ·Una irr ealtà .q u esua di voler .giudi.care .c on magg·jor ponderazio·n e e con meno j1g11oranza l o studio d ei segni grafi.ci. Crepieux diceva cl1e n on vi è ne11a ·s crittura niente di inespirimibile perchè non 1
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1Jilj . Con1c in pittura si rl•conoiSce dal tocco d el vennello l'autore così da un tratto ·di .scrittura si ri\'ela fra le mille altre quella s.crivente. Diir ei quasi cl1e è più inter.essa11te il contenuto i11 sè dell e for111e g.r af·ic.l1e cl1e quello ·del pensiero <.;On esse espresso. La stol'ia della psi.cog·ra.f ologia i1on è inolto lontana : il . Baldo di 1B0Jo bcr11a nel 166·2 P·l lbblicò un Jjbro i11 proposito; nel 180 se~olo il 1La,·ater, n el 1812 Hocquart con la sua « .-\.rte 1di gi'lldicare del carattere ùegli ltOnt1n1 l)L'r i11czzo della loro scrittura >>. !Nel 1869 l'abate 1\l icbon cl1 e si 1p·uò cl1iamare il vero fondature. I11 .F rancia vi 1è una SO·Ci·età grafologica c-011 pre~ !!'iodico suo; i11 Italia se ne occupò il 1n·ra11de r. Lombroso e qualc11e altro. Oggi esiste a ~Iila110 un •I tituto gr.afologico diretto dall' Astillero. Il Sabbati11i dice che in rn.gl1ilterra la g·rafologia ·è sfruttata dalle b.a nchc, daJle g·randi Ca$e cli Commercio e •dà risultati oltremodo sodi , face11ti . . :.\aturalr11rnte con1e ogni altira scienza 11a i ..:uoi tel'n1ini .P i st1oi n1etocli .di indagir~e . .~011 c'è clubbio cl1e ogni estrinsecazio11 e d el no~tr c1 io n on va p·erd1uta attraverso la }Jenua. Bi sog11a conYincersene. B un'anali$i minuta su ogni riga . ogni pnr·ola, ogn i lrttera; og11i segno che llOrta alla si11tesi della p ersonalitù. 0:on è lln seg110, sono t11tti i segni così come una mnsi ca è clata da note ur1 ite é\JS.sie1ne. E clii fa screditare tale ca1npo son o appunto i mestieranti e i i1u\·izi. I o tpiù volte 1ne ile sono servito 1per co11oscere il soggetto cl1~ ·dovevo curare. L' e$amj11ato n1olto contento nel sentirsi capito e ciò ag·e,·ola ogni ulterior·e' in·daigine. 1
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.Dove cercl1iamo noi le ·b asi scie11tif i che ·lli u11 ~in1ile ramo ·di scienza? l n ·quella mo~folo gia fi.sioJogica di tutto l'essere che agisce e reagi$Ce continuamente agli stimoli interiori ed ·esteriori ·di natuira .fi.sica chimic·a 1psicl1ica. iLa bocca lo ' sguardo, la mano, la parola, un atto posso110 tradire, Yelare, nasco11dere, la .calligrafia mai. ,Callig·ra.f ia, intendiamo.ci, non neJ. senso corre11te ma i11 quello .grafologico cioè intima costitt1zione grafica. Vi ·è un ~,arall clo evidentissimo di yocaholi tra la scrritt11ra e i tipi costituzionali l' u11a certa quale corrispond·enza. Il senti.m ento, l 'intellig·e11za , la ,-olontà. la fisionomia fisi·ca e morale affiorano nell'e_arn e. Che un avaro, per es. usufruisca ·anzitutto idi of!ni spazio per riempirlo, scriva strettan1ente a cliffeirenza di un prodigo ·è n atur al e, m.a cl1e u110 per es. ara i lettori d-ai capelli biondi o clnlle gambe storte trovi n·ei segni ·là una scrittura pi11ttosto fr.liform·e, ·con sfumatµre nei cl1iaroscuri ·e qua le aste delle parole· in diverse direzioni e con letteTe .com e contorte c'è da stupirsi. ~1Ja è un fatto assodato. V::i. è idunque un parallelo
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IL
POLICLINICO
! i;:,il.'. o grafico ·che n on si --può n egare. 1Sul 1pre;i t! ll tarsi di un segno grafico noi vi troviamo una ra~ione scientifica che per lo meno è logica ·e J10 11 cozza con astrazioni e raggiri. Il Koc11 p er .ès. 118 dà ·di magnifici. Come indice di profondità Ji i11tellig·enza è la lairghezza ,di lettere. R. S. La i11tellig·enza è la radice di tutte le azioni uman·e : sotto tal e aspetto I'i;ntelligenza è I.a ·dominatrice del sistema n ·e rv·oso, ·Cioiè i nervi obbediscono ad ,essa l)er trasmettere le azioni umane, azioni in1ell ettive. Ora la intellig·enza rprof onda cer.ca p er .sè ~ re ssa di allanga.re l'abisso ·dove è n.ascosta la Yerità, ceirca di toglierne tutti gli ingornbri per farvi p enetrare la luce e ,poter così scrutare l a \·erità .s.e nza impacci. I muscoli perciò, co111a11dati incon.sciamente, tracciano le lettere largl1e p eTchè dentro e attorno ad esse pO$Sa g iocare la luce. Si suole generalmente obbiettare ·Ch·e la scritt11ra cam·b ia secondo i momenti psicologi-ci, secon1clo la moda, secondo la posizione del corpo ,e clella mano sicuro, ma ùa o·e rsonalità 1non cam~ .bia ·e quin·d i ne:Q.n·Ch·e i segni .gréllfici n·el loro con testo .m:utaiiil·O. Si ofserva che solamente ai .suddetti ' 'd •Si aggvungono degli altri .che poi .scon1p.aiono .quando l 'individuo ritorna nocmale. Jo 110 potuto osservare che nei '.mutamenti di u11 111alato di mente dallo stato ·di .eccitame11to rna1tiaco a queJlo di d epressione malinconica le stig1nate proprie grafiche non cambiavano ma :Sola111ente vi erano sovrapposti segni esteriori .P r ovri a questi due stati moirbosi, quindi si comp r e11derà com e il dolore ·dia il suo marchio alla .scrittura cliYerso da quelÌo 1del1'a gioia, così co·m e l'o.cc l1io i1ormale si offus.ca nell'angoscia ·e si il·}u111 i11a ·di speranza in :una notizia lieta. TalYolta n elle perizie psichiatriche appare anch·e 1. esa111c g"rafo logico oltre a ·quelilo calliigr·afico. 111 1.1u esto n oi m ettiamo in evidenza solo l'au. re11ticit:l. di due scritti con quello inoltre tutto il sog.g etto. Da .quanto dioemmo si p uò dedurre ~0111 e g eneralmente la calligrafia del sesso e del1' età , vi appaia n ei suoi aspetti propri. Esitante, in1per sonale nel 1p·r imo caso, tremolante n el seco11clo : quella di donna più inclin ata, più lieve a ù i ff Prenza di quella dell'uomo. ,purtroppo sian10 molto indietiro ancora prima di poter dire <li q unlc utilità coadiuvatri.ce la psicografologia ri }) UÒ essere sp ecie n el campo sociale, psicologic~o. J)Sichiatrico. f: doveroso ap1profondire tali stu•li i quali porteranno 1cli c·erto nuovi quesiti. ..\llora p otremmo pre,·edere e pirovved ere in tempo: .'.'\llora un atto in ano, di d ebolezza , di vilt à , <.l i ])f' l'\·ers!tit apparsi d 'improv·yiso - ul terso d eC•J 1-..o cli n11 a 'ita t ro~·ernnno la loro ragione di ~ ' ''"' 1· C' in l ltl precedent e esame psicografologico. 1~ q n e~ t io n e $Op rat u rto di !'Coprire le tr ndenze 1
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naturali in ognu110 di i1oi, perc11è si p ossano corr e.g ge1r·e, attutire, yincer e . ..\ggiungerò anche elle in un certo senso Yi sono d ei punti di co11tatto fra psicoanalisi e psicogralfologia: in entrambi segni esteriori ·di tutt'altra .specie e di tutt'altro valore insospettato dal so~getto stesso. Jmp ortante p·u re sarebbe l 'esplorazione sui !Tap1p orti ,f ra, stato somatico e .segno graftco: .c 'è qualeh.e grafologo .che afferma che nelle malattie di C·u ore si avrebbero delle interruzioni nell·e lettere ·s pecialmente nei gonfi e 1quasi ·s em1p·r e l e linee sarebbero discendenti, i punti degli · i f111ori posto, ecc., n·ei tubercoloti,c i la calligrafia 6i presentere·b be discendente; gli epatici oltre cl1e averla disoendente avrebbero delle lettere ammassate senza fioriture e poco inclinate; n el fr eddo la scrittu ra sarebbe più piccola e un po ' malfe·rma. Io :cr edo tutto ciò dovuto ad azioni r eciproche fra lo stato di salute e di malattia e il mod o di. reazione ·d el gingolo cervello alle sue condizioni pur r e.stando fermo n elle s u e lin·ee :fondamentali il .caratter.e indistJruttibile. 1p recedente. •Concludenido : se Balzac poteva dir.e .che cc l'oeil peut 1pein.dre l'état ·d e notre am·e ,, noi a.ff·ermiamo che .un'anima occulta ma d·ecifraibile Yi è nella grafi.a nostra; c h e ·è n ecessario scuote.r e un ipo' lo scetticìs.m o verso questa nuova branca dl in·dagini cl1e ·Ci offre un nasce t e irp.sum i11eno enigmatico e m eno incerto. Ven ezia. settem·b·r·e 1927.
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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.
1
Nuove veclute sulla profilassi e cura della tiLbercolosi polmonare. - Milano,
GAETA RroCARDO.
F. Vallardi, 1927.
Un centro sanatoriale in forrnazione a Cuasso al ~Ionte . - Roma, Berlutti,
LoLLINI
1926. Lo PRESTI-SEMINE.RIO
FRANCESCO.
S1ndrome leu-
cemico cronica con ematoma. -
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dello « Studiu.m », 1926.
R endiconto statistico-cbznicochirurgico delL'()spedale Lodigiani di liuzza ra.
L ucARELLI VINCENZO.
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Viadana, P . Cavalca, 1926.
MAGNI LucIANO e P11tA1\.fI En~1EA .
In torno ad ttna osservazior1 e di malattia celiaca di ori ai ne pan.creaf>ica. - Firenze Luigi Niccolai, 1926. MAGNI LucIANO. ]11,torno ad una rara farnia lii contrattura deali arti osservata in un malato affetto da parkinsonismo post-encefalitico. Siena, rrip . S . B ern a rdino, 1926.
C. ()onsiderazion,i e conimen ti al R endicont o clin•ico-statistico del tr1ennto 1924-25-26 dell'Ospeclale dei Celestini di Bergarno. - B ergamo, .i\. . ~I.ariani . 1926.
MAZZOLENI
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CLELIA.
:.\Io~I>IO
706
L U IGI
ExR1co. P sicosi da sifil1d r . Inferi ore , T ip. del ~I ani eomio , 1926.
occra
[ANNC
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SEZIONE PRATICA
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VITA P R OFESSIONALE. CONC ORSI. Poe'!I VAOANTI. BARREA (Aauila). - Al 31 mag.; L. 9500 e 8 trienni ventes. ; rioonoocim. 12 .anni ; addizion. L. 2 . ,o ltre i 2000 po.v . ; :t assa L . 50. BERGAMO. ]f'llntcipio . - A tutto 30 mag.; VII convlotta; L. 7000, oltre L . 1440 serv. att. (L. 1940 dopo biennio di prova); aumenti. di gratdo fino a L. 13.000, oltre L . 2240 serv. att. ; ta.ssa L . 50.10. BIF...LLA. l)am,tuario di N. S . cl'Oro'[)(L. - Medico chir11rgo Tesidente; età lim. 60 a.; .altitud. 1100 m.; popolaz. stab. 160; nell.a stagione estiva circa 2000 pers . .al giorno; L. 10.500 e 10 bienni ventes ., alloggio di 5 camer e, illuminaz., riscaldam.; cura gratuita al iperso11.ale ecclesiastico e a.m ministriaz. e ai poveri eventuali. Scad. 3 giu.; assunz. 3 giu. Posto adatto a. medico anziano che volesse riposare piuttosto che ad un giovane. Rivolgersi .a.Il ' Amministrazione, via Duomo 5, Biella. BITTI . , (Sassari) . - Uff. sa11.; L. 3000; rivolgers1 Segret. com. 0ARRO (La ,gpezia). - ~I\. tutto 31 ma.g .; L. 8200 p er circa ·! 3 JJOIV., L. 300 bici cl. , L. 200 (sic) uff. san. ; età 25-35 a .; riconoscim. metà servizi anter.; tassa L . 50.10; chied. annunzio. D oMooossoLA (-:Novara) . Spedale di S. B iaoio. - Scad. 25 m.ag.; primario di ohirurgia; L. 2280 oltre 50 % proventi; per il 1o biennio l 'iamministr.azione s i obbliga cli c-0mrpletare tale somma, se non venisse raggiunta; tassa L. 50. F1vIZZANO Cllfassa Qa;rrara) . - Scacl. 31 m.ag.; 3a zon.a; L. 9000 oltre L . 1500 cav.; ab . 4107 i11 9 frazioni. GRBVH t(F'irenze). - Soa.d. 31 mag.; per Lucolen1a ; L. 8500 e 8 trienni .d ee., c.-v.; L. 3000 (variab .) per trasporto; età lim. 35 a.; tassa L . 50. GaossE'.IO. 'R . ,<:;pedale della 11IiseriOordia. Aiuto chirur go-radiologo; L . 7680, indenn. complementare L . 1459.20, 5 qua<lrienni dee., c. -v., 15 % tasse di cur,a ; età 27-35 a.; doc. a 3 m esi; tassa L. 50. Rivolger si COrngregaz. di Carità. Se.ad. 40 g iorni dal 26 rupr. LASTRA A SIGNA (Firenze). A ore 18 del 31 m ag. (proroga); due condotte; L. 8500 e 8 trienni decimo; rioonoscim. 4 trienni a L . 600; e.-v.; L. 750 indennità trasp. (variabile); tassa L. 50; chiedere annunzio . L ozzo ATBS1'INO (Padova). - A t t1tto 30 nlag.; L. 10.000 .o ltr e TJ. 600 uiff . san. ; c .-v., L. 3000 cav. ; ia,b itaz. d~etro fitto di L . 1200 ; età lim. \ 40 a.; tass•a L. 50. MAS SA. Depu.taz. Provincia.le. Scad. 31 mag. Direttor e della S ez . medic.a-miQrograf. e direttore dell.a Sez. ohimica del Laborat. d'Igiene e Profil aS&i, con sede attuale in Carrara; L. 15.000 e 10 bienni ventes., c.-v.; eventualm. 25 % t1tili netti.
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MONTALCINO (Siena). - Se.ad. 25 mag. ; per Torrenicri; L. 8000 e 2220 indenn . sup plementare, L. 3500 cav., 6 qua<lrienni dee.; tassa L. 50.15.· 1\1oNTEGIBERTO (Ascoli Piceno). A tutto 31. mag .; L . 9000 pel 25 % della popol.; L . 500 ind. laurea; L . 2$00 cav. ; L. 1000 indenn. forese; L . 50(} uff. s.an. ; 5 qu.adrienni deo. ; tassa L. 50; doc. a . 3 mesii dal 15 aprile; età lim. 45 a . NuoRo. R . Pref ettv/ra . - Uff. san . e capo ufficio d'igiene capoluogo; a ore 18 del 20 m ag.;. titoli ed esami; I,. 12,000 oltre L. 2800 serv. att. e e.-v. Domande all' Ufficio Sanit. Provinc. 0RANI . (Nul()ro). Scad. 30 mag.; uff. san.; L. 3000 (sic); età lim. 45 a. Rivolger&i segreta. rio com. P At.}ANI (..~alern0). - Scad. 30 inag. ; L. 6000 (sic) e 4 quadrienni deo.; età lim. 50 .a. ; tassa L. 50. PERGO.LA (P esaro Urbino). - 3a cond ., per 9 fraz. ; a or e 12 del 20 giu.; età lim . 40 .a.; doc. a 6 mèsi d·al 1° m ag. ; L. 8000 0 ltre L. 3500 (riYedibili), cavale., c .-v. , a.ddizion. L . 2 oltre i 500 p ov. e L. 3 oltre i 1000, 5 qu~tlrienni dee.; tassa L. .50.10 ; chied. annunzio. 1
PIOMBINO. Ospedale vitt. Em. III. - Assistente med.-chir. ; L. 4000 e 5 quadrienni dee., vitto, camera con obbligo di pernottaz., co1m partecip.az. 5-15 % vari proventi ; doc . .alla C<:>ngregaz. di Carità entro il 31 ma:g.; età lim. 32 a . ; tassa L. 50.10; titoli; I' Amministr.az. si riserva i l diritto insindac.a.b ile di non fare ].a nomina. Chi ed . annunzio. PoFI (Roma) . - Al 30 mag. ; L . 9500 e 5 q~a drienni dee.; c.-v. L . 840 se coniugato. RoIATE (Roma). - A tutto 31 1na:g. ; L. 10.500 oltre L. 400 ~ uff. sian. ; chied . .annunzio. ROMANO DI LoMRARDIA (Bergamo) . Ospedale O-i-vile SS. Trinità. - 1\ifedico chirurgo diretto,r e;. doc . a 3 mesi dal 1° a pr. ; età 30-40 a. salvo eccez. reg-01. ; titoli; nom. biennale, conferma per 5 .an-· ni, riconferma a vita; accettaz. entro 15 gg. , assunz. serv. entro 30; L. 12,000 oltre L. 2000 serv. .att. ; diritto a due camere nell'Ospèd ale. .t\.b. 8000; osped. di 70 letti. Scad. 31 mag. RovATO (Bresci01) . - _i\. tutto 31 mag., 3a. cond.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50 .15 ; doc. .a, 3 inesi dai 28 .avr. ; L . 9000 e 6 quinque11ni dee., c. -\ ., lire 3000 cav. SALSOMAGGÌORE (Par·ma). - _I\. tutto 20 ma·g., 3a. oond. ; L. 9500 e 5 quadrien11i dee.; L. 4000 trasferta, L. 500-1800-4000 m ezzo .t r.a&p.; tassa L. 50; doc. a 3 m esi c1al 5 .a1pr. ; età lim. 40 a. S. VINCENZO VAL RovETo (Aquila). - Scad. 20· mag.; iper 2 frazioni ; L . 9500 oltre L. 2700 cav. ;. tassa L. 50,10. SESTO S . GIOVANNI (.1 i Iilan,o). - Scad. 31 mag. ;; u ff . san. oap o Servizio Igiene; L. 10.500 oltre L. 4000 ind-enn. serv. e L. 1500 tr.asp.; titoli ed esami ; ehied. annu nzio Segret. oom.
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]l.f alariologia.
~iunioni
- Roma'.
ono istituiti N. 2 premi di L. 5000 ciascu110 offerti ci.all'lstit.u to Farmaoote.rapioo I taliano di J1 OJna ·da. confeTirsi ai due migliori lavori . clinioosperime11tali sull'azione del solfato davpio Idi chi11i110 e be rberina nella terapia dei m.alarici con speciale riguardo alle forme croniche. P osson·o c•oncorrere: a) gli allievi o diplom.a ti della Scuo1la Su·p eriore di Malariologia; b) gli ass iste11ti <>d aiuti degli I stituti Soientifici delle R.R. Univer sità .o degli Osp·e dali del Regno. L'.a.s1pir ante do1v·r à far pervenire, 11<>·n oltre il 31 dicembre 1928, a.Ila Dire·zj<>•n e deJla Scuo1a Superiore Idi M.alariolo·gia, un'istanza pex a.1n,imissione al Conoors·o (in car.t a bol1ata d.a L. 2), i documenti i1e·c essari p·er dimostr.a.r e la sua qu1alifica, €, i1on oltre il 1° giugno 1929, non i)iù di un lavo:ro, in cop;i.a dattilografata, .sull'argomento &opraesposto. La Direzi-one della Scuola si riserva di nominare la Commissione che sarà pa:esieduta cl.al Direttore e composta d a altri due membri, scelti tra i docenti della Scuola ste&sa . Entro due mesi dalla chiusura del Concorso saranno assegnati i premi. Q.u,alo-ra nessu11 lavoro , a ·giu:tliili<> della Comcrnissio·n e, f-0sse meritevole, i] Direttore della 1Scu ola .p otrà annullare i·l p·r esente ConooJ.·so e bandirne altro. P er ogni informazione rivolgersi ali.a Segreteria della Scuo·l a, Olinica lVIe·dicia ~ Policlinico U1nberto I - Roma . 1
0
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
I pToff. A . Binet e L. CoTnil, aarégés .a.Ila Facoltà 1\iledica di Nancy, sono stati incaricati rispettiv.amente dei corsi di clinica ginecologica e di clinica neurologica. W
_l.~ASC .
19]
Da Torino.
. CONCORSI A PRBMIO.
, 'citola Su.periore di
XX.\.v-,
NOSTRE CORRISPONDENZE. .
Arnniin. Provi·1ic. - Scad. 30 mag. ; assistente alla Sez. med. micrograf. e antirabbica del Laborat. prov. d'igiene e profilassi; L. 11.600 e aun1enti periodici, oltre L. 2800 serv. att.; età lim . 35 a . ; dom . \"" ENEiIA. (Jspedale Civile. Aiuto nella Divis ione Chirurgioa Ila; L. 4560 per i coniugati, L. 4200 per i celibi; nom. e conferma bi~nnali; tassa L. 50; età lim. 35 .a. ; t itoli ed esan1i; chiede r e .annunzio. S0a1d. ore 17 del 30 mag. TRENro .
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LANNO
IL POL ICLI N ICO
Interessa nte monografia
Prof. CIUSEPPE SABATINI Direttore della R . Clirnica Medica dell' Univ. di Sassa.ri.
LA CIRROSI EPATICA STJOIO CRITICO E CLINICO. Volume in-8° di pagg. VIII-102 (N. 21 delle noetre
Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, Collezione del « Policlinico n), nitidam ente stampato .in carta semipa.tina.ta. - Prezzo L. 1 5 più le spese p-OStali di "l>edizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia Poeta.le a.ll'EdJtore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA.
chirurgiche radiologiche del Piemonte.
Nel pom·erigJgio di domenica, 15 aprile, nell' A·µ la della Clinica Chirurgica si sono iniziate queste riunioni indette dal ~< Centro per lo studio e cura dei t umori » . La Olasse Medica della città e provincia l1a risp osto oon entusiasimo al gentile invito del pr€sidente del Centro, prof . . sen. Pesca.rolo. Sono intervenuti anche radiologi di .altre Università. Il prof. Donati ha presentato casi clinici di neoplasie del tubo gastro-~nterico çhe dimostrano come agli soopi ·d iagnostici si deva auspicare ad un.a sem1>re più unita collaborazione fra Radi<>logia e Clinica. In un oas-o si trattava di neoplasma della grande curvatura e ulcera della piccola curvatura dello stomaco in cui giovarono e fur<>no anzi necessarie a.g li scopi diagnostici ripetute radiografie in varie posizioni dell<> stomaco, metodo di esame sulla oui u tilità il prof . D<>nati h a insistito per proprjia, esperienza. L '.am . fu operato di ampia r es,ezio·ne gastrica ed è or.a in bu.one condizion i. Ha presentato poi ialt.r e radio.grafie di ammalati con localizzazioni nooplastiche del colon di scendente che risultaron·o in-0iperab.ili alla lapiaratomi.a, in oui invece vari esami r a diologici non avevano dato reperti conclusivi o con1unque rispondenti a.Jla gr.aività della situazione. Il prof . Micheli ha quindi parlato, pTesentàndo amm.alati e radiog1·afie, «Sulla dia.gnosi olinioor.adiologica dei tumori del mediastino ». Ha insistito anche in questo ca1npo sulla collaborazi<>ne fra clinico e radiologo che sola può .p ermettere una sicura dia,gnosi di natura del tu.more mediastinico. A volte ' men tre i renerti radiosoonici e radi~ 'J::' griafici accurati, possono lasoiare in-c ertezze anohe ad esperti r.a.diolo-gi sulla natura del tumore, altri mezzi di cui id.ispane oggi la Clinioa possono· venire valid.amente in aiuto a ehiarire la situazione. Prese quindi in esame parti.colare i t umori mediastinici dovuti a localizzazioni n elle ghiandole mediastiniche del linfogr.a.nuloma maligno ed espose i eriteri clinici principali che servono a indirizzare la diagnosi verso queste forme : la presenza di ghiandole sopraclavicolari e più Taramente cervicali e .ascellari per lo più bilaterali, la scarsezza della sintomatologia di compressione in confronto ali.a gran·dezz.a del tumore (ciò che ritiene dipendere dalla lentezza con cui si svilwppa il tumore), la scar sezza, aln1eno ir1 un primo tempo della compartecipazione dello stato gener.ale, il prurito, l'anergi.a tubercolinica dirnpstrata ooll'intradermor~zione, la mononucleosi all'esame ematologico e, qu.ando esiste, l'eosinofilia; in qua.1che caso il t ipo febbrile (ondulante, ricorrente) e infine oome reperto di certezza la biopsia di UThc't ghiandola sopr.aclaT"icolare o cervicale. Anche il reperto radiografico può essere utilizzato, cum grano sali, per la natura del tun1ore mediastinico, per i su<>i contorni abitualmente policiclici che esprimono l'origine plurig].andolare. La diagnosi della natura linfogranulomatosa del tt1more è mol-
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SEZIONE PRATlCA
to importante anche per la pr.atica, considerando che la roentgenter apiia n el linfogranuloma riporta brillanti i·isultati, con notevoli remissioni e sopravvivenze ohe in .alcune osser vazioni anohe di . ' da oltre sua esperienza pers onale possono datare ei anni. ~t\.ttirò i11fine l'attenzione sui t umori mediastinici dovuti a linfogranuloma, sifilitico in cui, anche in condizioni gravi, con spiccati fenou1eni di compres;sione, la cuTa. specif,ioa è seguita, secondo la 8Ua esperienza personl3.l.e, da rist1ltati brillanti e duraturi. Il p r of. U ffreduzzi ha comunicato « Sulla particolare malignità di alcuni t umori di origine va~col.are », presentando casi personali di endotelioma che rich~esero nt1n1erosissimi inter,.·enti ope·ratori per recidive in sito. Insiste .anche sulla constatazion e del contrasto che spesso esiste fra la inalignità clinica del tumore ie \ i OO•m uni cl'iteri istologici di malignità dei n eoip lasmj. li.anno comunicato quindi il prof. Lussana (Ivrea) « Su alcuni interventi per tun1ori dell'intc ti110 » presenta11do alcuni casi con storie cli11iche particolarmente interessanti ed 'oiperati con esito .a ai buono. Il prof. Cia.JJ. Garlo Segale (Genova): « Sull1a radioterapia e l'intervento chirurgico nelle m etastasi linfatiche dei carr cinomi della cavità. oral-e » esponendo osservazio,n i su 47 casi cli gra11de interesse scientifiço e pratico per il trattan1ento di queste tanto gravi localizzazioni dei neoplasmi. Il dott. A.lessandr·o V .allebona (Genova) sulla guida di numerose osservazioni p ersonli i1ell'Istituto del J)rof. D . lVI.a.ragliano ha intrattenuto l'assemblea sull'infiltrazione neo·p lastica Idei mascellari e l'osteoraidio,n ecrosi. Prop end-e fondamentalmente ia. ricondurre la radionecro~i alla foTte quantità di ;rag.g i seoonda1·i che si producono dall' o&so stesso ohe assorbe gra11de quantità di raggi e che è tanto ricco di calcio. Considera le contro1indioazioni che possono venire alla raclioter.apia da processj osteo1nielitici so vrap·p osti o in gen er.a.1e da pro·oessi infiiaimma tori. Il prof. A . J.\.1a.ria Dogliotti comunicaooo sulla cc Particolare labilità i.:l i fronte all'invasione neoplasti<'.a dei lembi cutanei pJ'elevati a distanza a scopo di p lastica » ~ attirato l'attenzione s ulla questione delle difese locali ~i tessuti che circonda.n o il neoplasma e sui fenomeni di immunità relativa lo"Cale dei tessuti viciniori , questioni ohe mettono in discussione speciali indirizzi 1pratici idi jntervento chirurgico. Il p,r of. Boidj-Trotti ha parlato « Sull'opportun~tà di soro.m inistrar e dosi rnasaive nella Roentgenterapia d egli epiteliomi cutanei ». Il tlott. Bianoalana «Sugli e.siti a distanza dell' emioolectomia destr a per carcinoim a ». Dopo le varie comunicazioni hanno parlato più voltè vari d egli intervenuti e gli .argomenti, oo'ln' era desiderio della presi,denza ' sono stati OD'' o getto di disoussione. Tra gli altri il protf. D . Maragliano ha insistito sul suo co ncetto che non si d eva parlare mai di diagnosi radiologica in contra.pposto ad •u na diagnosi clinica ; la diagn ooi deve essere una e l'interpretazione ,d el r eperto radiologico è quella ohe .meglio si ooatta al quadro olinic.o. 0
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Il prof. Battistini a praposito di radiumterapia ha constatato oome valga. per essa la legge fa1'1na.cologica f,onda.mentale ,della ohemiotera·p ia ohe la dose lieve può p1rovocare ipersensibilità e resistenza. Il prof. P escarolo considerato il grande . ' interesse pratico dell'argomento, Qhe già risalta da .alcune oomunicazioni di questa seduta, propose che fosse messo iall' ordine del gior110 :di una prossima seduta il tema : « Indicazioni e controindicazioni ,d ella r adiumter;aipia nelle varie localizza.z.io11i dei nooplasmi ». CIPRIANI.
Da Firenze. Alla Scuola di Sanità Militare.
Nel oorrente mese di .aprile si sono avute altre due conferenze alla Scuola di ,Sanità Militare. La prima di q11este è stata tenuta dal sen. Antonio Garbasso su : cc Il contributo di Firenze alla fond.azione delle scuole sp,erimentali ». L/O. 11a ricordato i progressi rup1portati nel campo della fisica, della biologja, della medicina dai preclari ingegni tosc· ani <lell' antichissimo studio fiorentino. che sulle orme di Leonardo e Galilei gr.anden1e11te oontribuirono all' istituzione di quel n1etoc10 sperime.ntale che è vanto e gloria della scienza italiana. L'altra co nferenza ha avuto per tema: « L e. malattie proifessio11ali nelle loro f.asi iniziali » . Oratore il prof. Luigi DeYoto che oon g1ra11de competenza 11a rileva.to come nelle più impo rtanti forn1e di malattie del lavoro quali l'intossicazio11e saturnina, il mercurialis1no, le m.alattie da inalaziollli di p·olveri, qu.elle da sforzo, da i1per.siensibilità, nell'anchil osto111iasi, sia consentito, con i mezzi di cui disp·onia1no, Idi rilevare tutta un.a serie di sintomi pre1nonitoo:i che rendono più f.acilmente depistabili e qt1indi meglio prevenibili tali forme morbose; e, oome spesso, all'attecchimento di esse, cooperano fattorri intrinseci costituzionali o .anche ·.ambientali • Nel trattar.e di tutto ciò 1'0. ha citato fatti e osservazioni di grande inteTesse clinico, frutto in buona parte del lia.v oro che va svolgendo, la sua Clinica. Nel concludere La dotta e~posiz.ione ha fatto presente quanto mai vasto a.p p.aia dunqu~ il cam.tpo {lella medicin.a del lavoro, oosì vasto {la non pave11tare neppure la tant·o deiprecata pletor.a medica per il lav·oro ch'ooso p·o trà dare ai sanitari, una volta che se n.e sii.a compresa tutta l'importanza soci.a.le, co1ne del resto dimostra di fare oon le sue razionali provvidenze il Governo Nazionale. .l\.pri le 26. P . C. 1
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Da Catania. Universitaria .
Il prof. M. Ascoli, cli Clinica Medica a Catania, ha rioevuto invito .ad inter venire ad una oonferen~ internazio11ale contro il cancro, indetta per luglio presso la R eale Società di Medicina in Lo11dra. Nell'ultima decade di aprile è morto improvvisan1ente il prof. Paro.di, titola.r e d e1lla cattedra di ~~11atomia . patologica. A. T
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IL POLICLINlCO
NOTIZIE DIVERSE. All'Ospedale Mauriziano di Torino. Il 2 oorr. , oon solenne cerimonia, S . M. il Re ha posato l.a rprima pietra dell'erigendo nuovo braccio dell' Ospedale dell' Ordine M.auriziano, che fu fondato da E manuele Filiberto. Alla cerimonia .assistevano a.,11ohe la R egina, il Principe Ereditario, il Duca e la Duch es.s.a. di Aosta, la Duchessa d elle Puglie, il Duca di Gen·ova, il D·uc.a degli Abruzzi, il Principe di Udine, il DuQa di Ancona, la Princip€Ssa ~la.ria A<lel,aide, la Princirpess.a Bon a col consorte Principe Conraid di B.avier.a, e altissime autorità. L 'on . Boselli ipronunziò il discor&O ufficiale. Dopo .aver rievocata la figura di Condottiero e di Princip e di Emanuele Filiberto che fu il fondat<)re d ell' Ordine ì\-fatu·iziano, accenna .alla fortuna ed .alle vicende dell'istituzione così intimam ente legata alla tr.adizion e di bon tà e di pietà della 0::1;sa Savoia . E salta il concetto um.anit.ario che 1deci1Se l'Ordine M.au1·izia no iad e,r igere questo nuovo braccio dell'osped.ale, ringrazia il Podestà, ch e ha, concesoo gratuitame nte il tei·reno; infine l'on. Boselli invit.a il oardi11ale G.amba a benedire qt1esta nuova pietosa edificazione e prega il Re di co mpiere il rito 13,111gw:ale. 11 gT. ll ff . L a.n za legge il Decreto Reale che ordina la esecuzione dell'opera e quin<li il Re e la Regina, il Principe di Piemonte, i R eali Principi e le m aggiori .autorità presen ti firmano la pergamena che, chil1&a nella pietr a su cui il Re con u11a eazzuola di .ar gento s p.arge la calce, vien e, dopo la rit uale benedizione, disoes.a tra vivi applausi. 1
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compreso il pranzo .all' Hotel Lavarone. La gita in auto è di Km. 70 attraverso wne interessantissime dj guerra. ed eccezionalmente panoramiche. I congressisti in r egola con le tasse seciali che volessero intervenire oono p·r egati di iscriversi al più presto, inviando l.a tassa di iscrizione per$Onale in L. 10 e per i familiari in L. 20 e la quota di spesa per le fiacilit.azioni alle quali aspirano (per i prjmi tre giorni L. 150, e per tutti e quattro i giorni L. 220) ial segretario ,d el Comitato (dott. Sberna, via Ro·ma, 2, F~renze) . I posrti messj a disposizi.o ne al Grand Hotel dalle Termeper il Con·gresso sono esauriti e saranno .destin.ati seoondo l'ordine d 'iscrizione .definitivo, che s~ ohi ude p erentoriamente il giorno 8 giugno: i ritardatari potr.anno trovare ·p osto n egli altri alberghi di ltoncegno. I oongressisti che andranno con mezzi propri (automobile) godranno la riduzione del 50 % SIUll.a quota e il 30 % p er una sol.a p e~sona ospite della ma-0chin.a (.anche se non di famiglia) e nessun.a ri,d u1z ione p~r altri ospiti. $ono prega.ti anche di comunicare al .dort.t . Sberna ne lla scheda di ade-sione s e. possono me·t tere a disipo:sizione del Coroit.ato posti nell~ loro vetture. P e r açcedere .a Roncegno sj potrà usufruire della linea di Trento (e in qu.e sto ca.so si godrà .anohe I.a facilitazione della estate tridentina col 50 % di riduzion e), dove si pren•d e·rà il biglietto p er Roncegno, ·o ppure della linea di B assano-Roncegno (oon bi·g lietti us u.ali d ei Congressi che saranno r ecaipitati a temipo debito col numerQ della stanza dest.i nata).
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I Congressi di Roncegno. Dal 17 al 20 giugno si terr.àn110
Roncegno (Valsugan.a) il V Con gresso della SQcietà di Sessuol·ogi.a, Demografia ed Eugenicia, la XIV Riunione dell' As.sociazi one Professionale dei dermosif1lografi Italiani ed il II Cong.reS$0 dell' A.ssociazione Ultravioletta I ta.liana, ootto la presidenza onorar ia del p rof . G. \ ,..iola, dil:ettore della Clinica l\fedic.a dell.a R. U niYer sità di Bologna, Co11S1Ulente delle Terme di Ronceg110. L 'inaugurazione dei tre oonvegni avrà luogo oontemiporanea mente il 17 giugn o. 80110 in progr.amma varie gite e festeggiamenti. Alle riunioni sarà a11nessa una piccola esp osizione campionaria di medicinali e libri. La &pesa per i pri1ni t r e giorni è di L. 150, con diritto .alla gita in auto a Levico e .a Vetriolo, alla. gita a Oomano, R i \'a di Garda , 'rre11t<>, Roncegno, alla col.azione ed al pranzo del 1° gio,r no, e del 2° g iorno. L 'alloggio dei congr es.siisti a l Pal a.ce Hotel o al Grand Il otel nonchè la p rima colazione oono offerti gratnita1uente dalla D irezione di detti .alberghi. Qttindi nella qt1ota di L. 150 è co111presa ogni e qualsiasi pesa {lttrante i 3 giorni di soggiorno a Iloncegno. L a sp esa pel 4° giorno facoltati,·o è di L. 70, .ci
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giornate mediche > di Bruxelles.
Nel 1928 le « giornate m edich e », rposte sotto l'alto .p atronato dei Sovrani del Belgio, hanno assunto a Bruxelles uno sviluppo e un' importan.z.a a n oora superiori a quelle degli scorsi .anni. Vi hanno partecirpato 1200 aderenti e i delegati di 16 naizio~i, tra oui l' Italia. Alla seduta in.augu:raJe, n ell.a grande aula del Palaz2-0 delle Accademie, il 21 aprile, il discorso inaurg ur.ale fu tenuto dal ministro dell'Interno e· dell' Igjen~.
Alla solenne seduta plenaria il presidente del Consiglio e ministro delle Colonie trattò con eloquenza e competenoo. il 'Problem'3. dell' Ordine dei Medici . I lavori si sYolsero n el P alazzo del Cinquantenario. Vennero tenute numer ose conferenze che noi a,-evamo annunziato, e fatte 142 comunic.ar 2ioni, ohe si dovettero ripa r tir e in 3 Sezioni. Ne· è deriv.ata un.a messa a foco di tutti i problen1i di maggiore attualità n ei diversi campi dellc'l medicina e della ohirur gia. I professori Donati di 'rorino, Fourrnestranc di Oha.rtres e B astos di Madrid eseguiro110 degli interventi operativi al1a presenza dei congressisti _ L a chiusura ebbe luogo all'Università di Gan'1 il 25 aprile. I lavori furono intramezzati da feste, banchetti e rice,'imenti. Riuscitis imi furono, a. Gand, t1na
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SEZIONE PRATICA
ool.a.zione a.l Pal~o dell'Azalea e un.a féerie alle Floralies Gantoises. Riportarono mo.Jto success·o la Mostra delle arti e delle scienze a1pplicate a.ila medicina, alla chiru·rgi.a, alla farmacia e all' igiene soçiale a il « Salon » dei medici a:rtisti . Le signore dei oongre~sisti - più numerose che negli altri anni - furono guidate da comitati di signore alle v~site dei ·p,rincip.ali istituti artistici, dei grandi negozi, ecc. 1
V Congresso russo di radiologia. Avrà luogo .a Kieff dal 19 al 23 rniaggio 1928 . Vi si tratteranno questioni di r.adiodi.agnostica, radioterapia, r.adiobiologia, radidi.sric.a, ecc. Temi di reLazione sono: 1) Sulle oonseguenze ,dei cambiamenti degli elementi oollulari sotto l'influenza .dell'energi.a .attinica. 2) Classiificazione e radioldiagnostic.a delle malattie articolari . 3) Cambiamenti funzionali e .anato1nici del canale gastro-intestinale dopo gli interventi oper.atoil'i. 4) R..adiotera.piia -delle malattie dell' apparecçhio emopoietico. Inoltre si discuterà sui seguenti temi: I.a castrazione -temporanea 8' mezzo dei raggi, X e 1a ìI'adiodiagnostioa delle malattie dell'inte.stino crat)So. · Inviare le adesioni. a, M. B. M. Berenstein, I stituto Radiologico, viia Tolstoi, 7 - Kieff (U. R. S. S.).
.Corso complementare d'igiene.
vinciali Antituberool.ari di Sicil~a, riun~ti .a Palermo il 5 marzo nella sede dell' Ordine dei medici, hanno fatto voto al R . Governo che un r.aippresentante dei m-edici ~ondotti, <lesignato dall' A. N.F.M.C., sia com1pre&o tra i cinq11e membri eletti dall'Assemblea dei Oonsnrzi a f.ar ipa.Tte della Giunta Esecutiva, cogliendo occasione 1del momento attuale in oui essi stanno. per e.ssere ricostituiti; che l' As&ociazione Nazionale Fascista M . C . .a mezzo ,delle Sezioni Provinciali 1prenda iniziativa per l'organizz.az.ione in Sicilia di Di&pensari ambulanti nei diversi Comuni in ,armonia coi Cbnoorzi; che da •p arte idei Consorzi e delle Se2iÌoni Provinciali de.Il' A. N. F. M. o·. si svolga azione e·ffic.ace ·p resso il Goiverno .P·e rchè sia.no promossi ad. iatgevo1ati oorsi specializz.ati di tisiologia destinati ai medici condotti; che ogni sin·golo Consorzio provved.a u11a iauto-ambulanza fornita di arp.p .arato r.adiolo·gico, pneum•otoracioo e .di ·p,r<;>iezione, da ,d islocare secondo il bisogno ad eventuale integrazione dell'opera e della propia.ganda dei Medici oondotti; ohe questi svolgano attiva :1zione di propaganda. 1
Donazioni e lasciti. La sign or,a Luigi Zacchi, vedova del dott. Gio·r gio· Fornoni, m.anoata ,a i vivi in Milano il 10 marzo, ha 1d isposto in favore .dell'Ospedale Maggiore di 1\1:11.ano di u,n legato di L. 200.000. 1
Si terrà nell'Istituto d'Igiene di Padova per ..aspiranti ufficiali sanitari a partire dal 15 Il13iggio, per La ·d urata di due mesi; tasse complessive L. 3~5 . 70; modalità consuete.
·Corso di perfezionamento sul ca.acro. Dal 16 .al 31 ottobre si svolgerà .a Strasburgo il 2° Corso di peTfezionamento sul can01·0, organizzato dal prof. Gunsett, sotto l'ialto piatron.ato ·del sen. Paul Strauss. Avrà carattere teoJ.·icO..,.p-ra.tico oon speciale riguardo alla terapia fisica. Le lezioni &arann~ impartite da Borrel (Istituto Pasteur), Ganuyt (Clinica .otorinolari.ngologica-i), Gunsett (Cènt:r o .a.nticanceroso), L eriche (I Clini-ca ohi.rurgica), Mais.son coaidiuvato dal dott. Oberling (Istituta 1d' anatomia p •a tolo gica), Pamier (Olinioa. 1dermatologica), Reeb (Maternità), Stolz (II Clinioa chirurgica), Vlès (Tstituto di fisicia ·hiolo1g ica), Weil (Clinica .o ftalmologica) . Tassa di iscrizione franchi 300. Ai partecipanti, il cui numero è limitato., si rilascerà un attestato . Alla -0hiusur.a del ooirso si terrà un.a giornata .di oon.ferenze e comunicazioni, p resieduta dal senatore .Strauss, -rper la quale soin o all'orrdine del giorno il oancro del cavo orale e 1dell' .apparato resipir.ato:rio e delliGt tiroide; chi 1desidera.sse di fa.re 1d elle .oom'Unicazioni è pregato d'inviarne il titolo non oltre il 1° giu•g no .. Riivolgersi al p-ro1f. Gunsett, incaricato .alla Facoltà di l\1~d.icina, direttore del -Oentr.o a·n tica:acer0so, Str.asburgo. 1
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Lotta antitubercolare in Sicilia. Ad iniziativa d~l prof . Luigi Manfredi, i rappresentanti 1della, F.ederazione dei Consorzi P.ro•
Il Primario emerito dell'Ospedale Mia.ggiore di Milano dott. eomm. Al\.mbrogio Bertarelli, che anche recentemerlte altre vistose obl.azioni ha fatte p,er il medesimo scapo benefico, ha testè elargito in favore de1la Sezione Fotor·a dioter.aipica. del1' 0 spedale, ohe reca il suo illustre nome ed è attu.al1nente <liretta .dal dott. prof. En1ilio Viganò, L. 10.000 in meillQri.a della compianta sore11a .donn,a Vincenza Bertarelli ved . Casati e L. 200.000 i~1 memoria del oompia.nto f1«ate11o comm. Luigi. La si·g nora Clotilde Benzoili fu Pietro, già do1nicilia,ta in Cinisello, pens,i on.ata quale ex insegnante elementare, mancata ai vivi, nell'Ospedale Umberto I .d i Monza il 24 marzo, ha istitu.ito l'Ospedale l\f.aggiore idi Milano ·e rede Idei suoi modiesti ria.pa.r mi, che .ammontano a ·c irca trentalnila lire. Il signor Michele Moltrasio del fu Giovanni, i11orto in Milano il 23 marzo, h.a nominato l'Ospedale M.aggiore di Milano erede 1della s·u a azienda commerc~ale ,d i ventagli .
Una cattedra di Medicina del Lavoro all'Univer8ità di Napoli . La Facoltà .d j Medicina e ChiTurgiia dell'Università di N.aipoli h.a, oon voto unanime, deliberato l'istituzione di un·a Cattedra d i Medicina del Lavoro, la quale co·m prende l'insegnamento d·elle malattie professionali ed estenderà il suo campo di azione alla tut10la d.e ll'inter.a vita dell'operaio, .anohe oltre le ore ,d el lavoro.
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IL POLICLTNICO
A coprire la cattedra è stato chiamato il prof. Nioolò Castellino, che già era incaricato dell'insegnamento delle malattie professionali nella stessa U nive.:rsità. Al iprof. Nicolò Castellino i nostri cordiali rallegra1nenti . '
Medici belgi in Svizzera. La Casa Ho.ffmann-La R.oohe <li Basilea ha invitato 68 professori, medici e studenti .d elle qu.attro Facoltà mediche del Belgio ad una b.r eve gita in automobile ·attraverso la Svizzera; la gita è d.urata due giorni, con S0\<5te a B asilea ed .a Zurigo.
Le assicurazioni-vita in America. Nella. bibliotooa dell'Istituto Nazionale delle Assiour.azioni, il consigliere di amministrazione dell'Istit;uto stesso, comm. Giuseppe M.astromattei, ha tenuta una conferenza sulle .assicurazioni~vita negli Stati Uniti d'America. · Sulla ~id.a di accur.a ti e .abbonda11ti dati statistici, il Mastrom.att·e i ha t r acciato un qu.a dro completo e inter essan te dello svilu•pipo dell' assicuraz,ione v~ta negli Stati Uniti, t1.,attando piaTti. colarmente delle oondizioni di mercato delle oo·n ·d izio·n i di poliz.za, dell'organizzazione 'e delle assioura.z ioni ordina:n.ie, collettive popolari, le qu ali ultime hanno assunto propoTzioni fantastiche. H.a accennato alla propaganda igienica delle Compagnie vita in America, augur.ando prossima l'organizzazione anche in Italia di un istituto per il prolunga.mento d€lla vita; e dell'accentrame11to presso il massimo ente assicurativo italiano, oh e è J>Istituto di S.t ato di tutte le assicurazioni-vita dei dipe11denti degli eJ1ti statali. Il l\1astromattei ha chiuso inneg,gian<lo alla sapiente legislazion€ s·oci.ale voluta in Italia dal Duce .
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Gli uffici ha11no sede a N.aJpoli, vi a Egizi.aca a Piz.zo1faloone 11 • Auguri al nuovo confratello.
Per una clinica di malati di reu1natismo a Londra. L a Croce R·oosa I nglese ha rivolto un .aippello a i me.dici ed alle ca.se commerciali, allo sc<>ipo di r.a.ccoig liere i fondi necessari per istituire a Londra una Clinica iper adulti ' malati di reumatismo. La spesa è ·p reventiv.a.t a in 40 mila sterline os' sia 7 mili·oini di lire it., di cui metà ·g ià versate dalla Croce Rossa in nome p·r oprio o di .don.atori.
Nuova clinica oto·rino-laringologica a Strasburgo In.au·g urata a l principio dell .anno, è cap ace di 100-120 letti ; alla 008tru zione dell'edifizio, che oonsta di un pianterreno e due piani sopraelevati, h.a concorso oon un milione di franchi la Fondazione R-0ckefeller. ,.,,
In onore di Maranon . Il 25 ~ebb.r.aio u. s. venne festeggi.aito alla Facoltà medica di M adrjd i.I prof. G. Maù.afion, oon una serie ·di r el.azio11i scientifich e sull'endocrinologia, -cam'Po nel quale il M.a.rafion si è partioolarmente afferm.ato . All.a manifestazione, organizzat.a dal periodico « Los progresos de la Clinica n,. parteciiparono alcuni ·me dici stranieri, tra i quali Labbé di Parigi e Blum di Strasburgo. 1
Vittima del dovert>. I l dott. D. A1u1g ustin Pri6, crupo del Servizio radiologico dell'Osvedale della S. ta Oroce e di S. Pa.olo a Barcellona, fu uno dei primi a impiegare in . Spag11a i r'3Jggi X; orr.a è stato muti1'ato di un dito della mano destra, .a causa di lesioni ca.gio·11ate .d.a quest~ il.'a;ggi . Il sind.aoato dei medici della C'at.alogna gli ha re&> un sentito
Vittima della scienza.
Nuovo periodico. I-I.a i11iziato le pubblicazioni la « Nuova Medicina Italica», rivista di medici11.a, scienze affini e problemi profession.ali, diretta dal 'Prof. Michele Landolfi; ne è redattore capo il dott. Radegondo Marotia, segretario di redazione il dott. A. La.uri. E spone il seguente 'Programma: « sem·p lifioare il complesso, rendere accessibile ciò ohe vi è di astruso nelle mediche discipline ai giovani medici ed a.gli studenti, facilitare il compito ai medici curanti, eliminare tutto il bagaglio ingomb~rante delle cose inutili, dannose o non ,d egne di essere usat(.', brcYe volgarizzare la scienza ai fini <lel1a pratic.a, 1può esser e benissimo il fine precipuo ohe può giustificare la comparsa di un nuovo giornale di 1nedicina ». Il quale intende di giovare ancl1e ai medici 111aturi e si propone per met.a la grandezm d'Italia. Il primo fascicolo contiene una conferenza del Landolfi, un.a nota preventi\a del Marotta, vari altri pregeroli 0011tributi notizie di cronaca lo' cale, ecc.
E morto a Mosca il dott. Alessand·r ·o Bogdanov,. direttore di quell'Istituto scientifico idello Stato. per la trasfusione del sangue, in seguito a intossioazione prodotta d.a un auto-esperimento di trasfus~one.
I medici dell'Australia. Seoondo il cc Medica.I J ournal of Australia n sono aumentati da 4773 n el 1925 a 5231 nel 1927, ossia del 4.37 % l'anno, mentire I.a popolazione nel frattempo è aumentata di circa il 2 % l'anno. La distriibuzione per r egioni risulta come segue: Nuova Galles del Sud 2134; ' Tittori.a 1692; Queens1and 551; Australi.a Meridionale 449; Australia Occidentale 254; Tasmania 151 . . «
Records Italia.
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di bassa mortalità e alta natalità in
Nel comune di Zoppola (Friuli) la mortalità. . durante il 1927 è stata del 7 .5 %o .appena; pr1ma il record era tenuto d.a Chieti , con 17 %0.
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PRATICA
Il comu11e di S. Bellino (Roivigo) h.a battt1to nel 1927 il record dell'alta natalità, con 41.7 4 %o, n1entre la inortalità è sta.t.a di 11.5 %o.
Le malattie infettive in ltal ia. Mese di Dicembre 1927. 28 nov.
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4 dic.
Gli automobili dei medici in Spagna. Gli automobili dei medici in Spagna pagano la inetà delle imposte corl'ispondenti alla loro categoria, .a. condizione ch e il peso n e sia inferiore a 750 l(g.
Guida Medica della Cina. L ' Associazio11e Medica N.azi-on.ale della Cina ha pubblicato una « Guida Medica », in oocasione della sua 7a. Conferenza biennale, ailun.a tasi .a Pechino da l 27 gennaio al 2 febbraio 1928. E redatta in lingua inglese e cinese; risulta di circa 150 pagine ; contiene 1a descrizione delle istituzioni mediche: uffici di sanità, scuole metdiòhe, ospedali; segue un elenco dei medici cinesi ed una lista di fornitori di presidi m.edici. E corredata di una e< pianta medie.a » d ella città di Pechino: a q·u esta città è riservata buon.a parte d·el volume. Si può otten erlo riYolgendosi .a « The N ation.al ~1~dical Association of China », Thibet Road 545, Shanghai. ...
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ANNALI D'IGIENE.
Pubblicazione mensile diretta da.I prof. C. Sanarelli. Redattore-ica;po: Dott. L. Verney. Sommario del N. 4 (1928): Memorie originati : G. SOLLAZZO : Ri-0er-0he sulla assuef aziO'Jle dell'in-testino al pane bigio. - .O. G. GASPERINI: Aller·g ia baln ecrtermatle e stimo1i fisi-00' ohimici in condizioni idi preesistente .a.1lergia, s. MANCINI: Isolame nto diretto e cul tura di arricchimento del bacillo tubercolare a scopo di .aiccertamento diaignoetioo. - Questioni del giorno: G. TEGON!: B. C. G. Recensioni : Epide miologia e profilassi generale. Miscellaaiea. - Rivista bibliografica. - Servizi igienico-sanitari. - Note di giurisprudenza. - Notizie. Abbonamento 31runuo: Italia L. 60 - Estero L. 1 00, Per i n06tri abbonati L. 5 5 e 9 5 J:ispettivamente. Un n11iffiero separato: I talia L. 8..,., EeterQ L. 1 2. Inviare Vaglia all'Editore LUIG1 POZZI, via Si.etina, 14, Roma.
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Tifo petecchiale, Oolera. Asiatico, P este bubbonica: nessuna denunzia.
Indice alfabetico per materie. Anestesia locale in ginecologia e ostetricia . . . . • • Angiomi non suscettibili d~ exer esi : impiego del vivocoll Appendiciti fulminanti • • Asma: v.alore di.agnostico delle pro;ve cutanee . . • • Bibliografi.a . Bler1orragi.a nelle bambine : oura . Capilla.ri: n1odificazione del .calibro per azione di alcu~i n1edicinali . . . . Capsule su·r renali: diagnosi dei tumo~i Comi di-a,betici acidosici refrattari .al-. l'insulina: oollasso cardio-vascolare nell.a patogen-esi . . . Our1ispondenze • • Dismeno1Tea: prescrizioni • Divertiool~ti , . .· Eritrodermia e-sfoJiat.ivia postoper.atoria Frattura dell'osso sesa.m oide esterno del piede . , . . ,. Gra.fologia: sulla. -•
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Iper t ricosi: p-re.5cr1ZJ1one . )\![.al.aria dei b.am_bini : cura co•n la ·p lasmochina . . . . . . Matite copiat ive: l€sioni traumatiche da . . . . . . . Megacolon to·t ale : operazion e per . M()la vescicolar e: di.a1g n osi radiografica Pleurite ematjoa da pneumobacillo di Friedlander . . . . . . Reazione di Davis n ellà diagnosi di cancro . . . . · · · · . R eazione eJU.Q.c lasica p er l»emo·diaignosi ,delle infezioni t~foidi e della i11fezione melitense • • • • • • Sanatori: meno -- e più t ubercolosari. Torcicollo oongenito in f e.to . . . Tuberoo1osi oculare: ·dia.gnosi e cura . Vitaimine: raipporti con gli ormoni Vitamine: recenti ricerche . . . . V ulvite gonococcica . . . • •
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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad aatortzzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Roma - Sitab. Tipo-Lit. Arma.ni di M. Oourrier. V. AsooLI, Red. resp. Diritti di proprietà riservati. -
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POLICLI~ICO
[ANNO XXX\ ', F ASC. 19]
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Per i . nostri abbona.ti oole L . 63 in ·p o•r 1to franco. PRONTUARIO DI TERAPIA OSTETRICA. Vade1ne cum del medico pratico. (Prof. P. GAIFAMI) . Prefazione del Prof. Sen. E . PESTALOZZA. Volume di pagg. XII -314, con 105 figure nel te.%o, rilegato in tela flessibile. Prezzo L . 28, più le spese tpostali Idi spediz~Qne. Per i nostri abbonati sole L. 25,50 in porrto franco. IL F ORCIPE. (Prof. F. LA TORRE). Seconda edizion e riveduta e aggiornata dal Prof. P . GAIFA:MI. Volume di p.agg. IV-132, con 62 figure nel testo. Prezz.o L. 24, più ]e spese postali di spedizione. PeT i nostri .abbon ati sole L. 21,90 in porto f1·anco. MANUALE DI PEDIATRIA PRATICA. (Prof . M . FLAMINI). Terza edi~ione. Volume di p.agg. XII-452, oorredato di una estiesa Posologia infantile e oon 118 figure nel te.5to. P1rezw L. 55, p iù le spese postali di spedizio11e. Per i nostri .abbonati sole L . 50 in ipoirto franco. CONSU LTAZIONI DI CLINICA, DIETETICA E TERAPIA INFANTILE. (Prof. F. ' TALAGussA). Terza. edizione. Pr,ef.azione Id~ A. Munar. Volume d·i pagg. \;...J I-488, co·n 42 figure nel testo e finissima quatricro1nia sulla copertina. P rezzo L. 36, p ,i ù le spese postali d.~ spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 32,75 in ·p orto franco. L'ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO. (P.r of. G. FRONTALI). Lezioni dettate per i Corsi di Puericultura ai medici, sotto gli auSpici dell'Opera Nazionale per la prote~ione della Maternità e In fanzia. V<>lume di ;p.agg. XVI-248, con 38 figure in nero e a ooloni nel te.sto e una tavola a color i fuori testo. Prezw L . 40, pitt le spesie postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L . 36 in porto franco. C OME SI ALLEVA IL BAMBINO SANO E COME S I ASSISTE IL MALATO. (Prof. R. PoLLITZER). Prefazione del Prof. F . VAJ.1AGusst!. Volume di rpagine VIII-118, oon 66 figure nel te.sto. Prezzo L. 15, più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L . 13,50 in porto franco. COME SI ASSISTE UN MALATO? COME SI S OCCOR R E UN F ERITO? (.J.v.ida pratica per infer1nieri ed infermiere . (Prof. G. · QuARTA). Terza edizione. , ,.olume di pagg. IV-328, oon 104 figure nel testo. Prezzo L. 18, più le &pese •postali di spedizione. P er i nostri .abbo11ati sole L. 16,50 in porto fr anco. M O RF OLO G IA C LINICA E F ISIOPATOLOGIA DEL CUORE. (Prof. A. Rossi). Prefazione del Professore L. L ·ucA'l'ELLO . ' Tolume di pagg. VIII-122, oon 14 figure nel testo. Prezz.o L. 15, più le spQ<ie postali di. spedizione. · Per i nostri abbonati sole L. 13, 75 in J>Orto franco. CARDI OGRA F IA ED E L ETT ROC AR DIOGRAFIA. ANGIOGRAFIA. (Prof. D. MAESTRINI). Prefazione del Prof. . B .\GLIO~I . Volume di pagg. VIII-168, oon 64 figure n e] testo. Prezzo L. 20, più le speso postali di spedizione. Per i 11ostri .abbonati sole L. 17,50 in porto franco. I DISTURB I DE L SON NO E L O R O CURA. (Prof. A. R OMAGNA 1\-f_\NOI.\). Prefazione del Prof. G. MINO \ZZI '\C. , ,.olu1ne cli pagg. \ "'III-196, con 12 figure nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla ooperti11a. Prezzo L. 1 , più le spese postali di spedizione. Per i i1ostri .abbon.ati sole L . 16,50 in porto franco. 1 nvia1·e Vaglia Postale alZ Editore LUIGI POZZI - T1ia Sistina, n. 14 - ROMA D IAGNOSTI CA M EDICA E MEZZI SUSS I DIARI
DI
LABORATORIO.
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ANNO XXXV
Roma, 21
M~io
1928
Fase. 20
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fondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMAQIO. Note di tecnica :· B. Quarella: Semplificamnni alla tecnica della trasfusione .di sangue puro -001 u metodo della siringa. ,,. Commenti : A. Cai56uto : A proposito della aimpatecto mia chimica perivasale. Igiene : A . ::F\i1ippini: La lotta eontro le mosohe. Lezioni : J . A. Ryle: Il valore clinico del dolore. Sunti e rassegne : RICAMBIO : Wiec.b.mann : La cura iingrassante oon l 'insul in1a . G. H. Tuttle : Vedu,t e moderne sul meta,.bolis m o normale degli idrati di -Oarboruio. - ORGANI DIGERENTI: H . MacLean, J . Jones, G. Fildes: Il trattamento iinte~ivo con alca.lini delle ud.ceri gastriche e duodenali. - E. Forgue: Il tratr ta,.mento della perforazione •acuta delle ulcere gastro~duod enatli.
cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. A ccaodemia Medica di Roma. Società Lomb.a.rda di Scienze Mediche e Biologich e. Società Medico-Chirurgica di Pa,via.
NOTE DI TECNICA. OSPEDALE MAGGIORE DI
S.
GIOVANNI BATTISTA
E DELLA CITTÀ DI SEZIONE
CHIRURGICA,
'.TORINO .
·di·r etta ·dal proif. L.
B OBBIO.
Semplificazioni alla tecnica della trasfu· sioqe di sangue puro col '' metodo della siringa'' (1) I
per il dott. prof. B.
QUARELLA ,
vice-primario on.
La di·ffu:::ione s·emptre maggiore 1della prati.ca della trasfusio·n e sang uigna, '.le su·e apvli1cazioni di anno in anno più larghe, n on tanto nel campo medico qu·a nto, s0<pratJutto, in qruel~o chirurgico, e non s-olo per il trattamento delle eirnorragie e degli stati di shock ma anc1he per la 1PTeparazione pireoperatoria di ta1'un1 pazienti, 11anno ·acuito, in qu esti Ultimi tem~i, il desi•derio -O.i perfezionarne la relativa t,ecnica così da renderla n·o n solo sicura, oSrsia al rip·aro da cause di totale o parziale in successo, ma anche rawida, semipli•ce, facile e, per così ·dire, a'lla portiata di tutti. Non è .qiui il 1caso di 1p arlare degli esami biologici preventivi, assolutamente in.dispen,sabili 1
Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Il cuore inell 'i'Pertensione. - Le malattie v·a lvolari del cuore oon ipertensione arteriosa. - Apertura. del mediastino an·t eriore per aocessi stenocardici da aneurisma aortico. - TERAPIA: Il trattamento della foru.n .c olosi. Il t rattamento delle ustioni con l'acido tanntioo. Nelle Pia€he ulcerose. - Cura .del morso dei serpenti. -. No'!'E. DI. MEDICINA. SCIENTIFICA: G!'luppi sanguigni e d1spos1z1on1 patolog1clle. Sulla equiparaziom.e degLi elementi pia.strci.nici nei vari animali. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Controversie giuridiche. Nella vita protessio1nale : Oron :wa d,e l movimento profeesionale. Oon.corsi. - Ne.mine ipromozioni ed onorifì.cen~. , Nostre corrispondenze: Da Firenze. - Da P aidov.a .
Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.
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prima d'ogni trasfusione, per evita.re gli acci denti gravi dipendenti ·da inco•m.p atibilità sanguigna. Più iinte11essante, invece, per l'ar.g omento nos1Jro, c,i s.embr.a il rnevare che, 8!cicanto ·a talli accidenti gravi consegTUenti a fenomeni di emolisi e fors'ancJ1e di emoagglrutinazione, so.no stati sip,esso osservati, dopo [a t.rastfrusione, fenomeni di signicfd,cato e di entità tutt'af.f atto ·CLiv1ersa, fenom eni ch,e è i·nvailso l'uso di chiamare, al1quanto ilmJpropri-amente, « accirtenti benigni » secon,do alcuni auto.r i o « incidenti >> .secoilldO altri. P.iù adatta ci aJPrpare p er i medesimi, in rappo•r to alla Jo.ro eziologia, la denominazione proposta da Mino e ·Garlasco (Ricerche sperimentali sulla trasfusione di
sangue umano nell'uomo. AI'eùlivio ,p er le scienze mediche, 1925) d·i << reazioni da alterazioni artiJficiali » poich·è, infattli.,
come chiar·a m.e nte risu~ta anc•h·e dalle ia:ocuvate r i1c.erehe d€i citati aJUtori, tali f enomeni altro n on sono se non l'esvresisione di una crisi em.oclas]ca ·dipendente ·da qiuel'l'in sieme di m odid'.i1cazio·n i che il san1gue sulbisc·e all'i,nifilo d el.la co.aguh~ion,e. Ta1.i reaZ1ioni ('che, il più sipesso, :eonsi.stono in brivi·di e accentuate elevazioni term.tche, cianois i del volto, oefa'lea, nausea, v·omito, pollso molle ·e rfre.qu ente) 5.ono per noi veramente interessanti in qruanto costitJuiscono un criterio-in.: di1ce della bontà o m eno del pro,cedimento tecnico impiegato. 1
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Corrnrun:iJcazione fatta alla 1R. A.c;cademia di Medilcina di Torino neJla $eJd!uta ·del 27 gennaio 1928. (1)
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[ANNO XXX\i, F ASC. 20]
B noto che l'-0staJcolo p~incipai.e che dobbi1amo S'Urperare in ogni trasfusio·n e è costituito clal perlicolo della coag'lllazione sanguigna e che per evitare o ritardare s·uf.fici-enternente la m edesi·m a, noi ab!biamo a diispo&izione due metodi, ossia: 1) Quello che ·consiste n ell'aggiungere ai sangue u:r: antjieo1a,gulante chimico (citrato di sodio, sulfarsenol, ec•c) . 2) Qru·ello oll,e consiste n e:l raoco·g liell'e il sangue in un r ecip1·e nte 1Para,ffinato o vaseiinato e .a reiniet tarlo tal qual·e. Di questi drue meto·di noi do•bbiamo, già a priori, J'itenere migliore quello 1che p,i ù sicsuram entP. mette al ri1paro · dall 'iniz.i o della coagulazione . .sotto ta1 :rigua!'ldo il meto·do che utilizza l' aggiunta di sostanze runticocvgu1anti e eh.e gode, in realtà, il più largo favore dei prati·ci, si rpresenta come m·olto lontano dalla perfezione po1ich:è tali s-0stanze, pur m anten en·dO fluido il sangiue, n on imp,e discono affatto l'inizio· della coag ulazione. Con se1guentem.ente il .rél!ativo · m etodo · di traslfu.s•i o·n e ·dà lruogo, in una fo.r te percentuale ·di casi (fin o al 90 % seco·n·d·o tal1U11e statisti.c he) a reaz.ioni più o m eno gravi •m a sempir·e S1Piaicevoli e perciò il m eidesimo ·C•i sembr a assolutamen te da scartare come iprocedimento di elezione, cons·ervando es~o tutt'al più qualche eccezionale indi:cazione in . casi d'ur.genza .e quand-0, . .in ma:noanza d'un adatto strumentario, no~ sia possilbile far meglio. I~ievi reazioni ·ruron o per verjtà osservate qua e l à (bench·è i n proiporzioni infinitamente minori) an·che colla trasfusione di sangue puro : ma l'e51pertenza !non ha tardato .a ·dimostrare che esse eran o, nei singoli casi, do·Vll.lte o 'a imperf ezioni dell'apparecchio usçito (sipecialmente 1p er la p·r esenza · di nubi di gomma ·e di rubinetti) o
~
di quest''Ultirno, in special modo, ·che ,-ogliamo ·qui brevemente oocurparci. ·Oltre run anno fa, in un articolo comparso ~1lla
1\tiiiterùJ. medica (L a trasfusione sanguigna in chir~rgia, I ndicazioni e tecnt.ca, 10 maggio 1926) albbiamo dettagliatarnen.te riferita la tecnica
fino allora seguita, tecnica che, nelle 1sue linee generali, corrispondeva a quella descri·ttia da Pauc·h et e Béoo.rt nella l oro monografia sulla trasfusione s'a ngt1igna, s.alvo, tuttavia, talune modificazioni che, a pMer nostro, ave·v ano .un notevole interes5e pratico. Tira queste modifi·c azioni che l'esiperi·enza ci aveva s•u;g.g erite nell'intento •di reind·er e la tJrasfusione rv·eramente semrplice e alla portata di tutti, essenzial·e ci apipare ancora oggidì quella che si riferisce a.ila manovra ·della siringa del Bécart. ·Non avevamo, in r ealtà, tardato ad accorgerei ch·e l'uni•co tempo ipiuttosto ·d~lioato, i·n altri termini il punto debole, nella tec11ica della traslfuslion e c·o'll ' aprpareioc·hio ·di Bélcart è il prilIIlo ·t empo, quello, cioè, r elativo alla replezione della sirin.g a. Se, infatti, tale Teplezione si verifica, nella maggioranzp .dei 100.si, spontane~mente p er l~ pir essione stessa del sangu·e ven oso, il fatto d1sg.I'aZliatamente n on è 1del tutto costante. Avviene, in altre 1parole, ta.Jvolta, che lo stantuffo, drurante 1a su a corsa, a un dato prunto si arresti e, in tal caso, l'operatore non sfu.g ge a un l egittimo imbar azzo. Da che dipende, infatti, tale arrosto? ... Può 1darsi che la p r ession.e voo·o sa s ila e~f et t·iva,m·ente insufficAente (in talune ci.rco~tanze magari 1p e.r . ecoess~ · e, in a1tre, invece iper di!f etto d·el~a costrizione del ~aic1cio) a .spostare lo stantuffo: ma può anc·h e da11si che il fatto dipenda 1da altre caJUse, come, a.id es., uno spoall'eccessiva quantità di sa.n.gue iniettato in un stamento dell '1ago o l'laioco~lam ento del-Ja parete sol tempo o all'insufficiente lentezza della travenosa al .suo orifizio ·oppure i.1 soverchio atrito sfusione stessa. dello stantu'ffo contro le pareti d·ella siringa per Concor,demente ·estese statistiche son v,enute a eccessiva consistenza della miscela di paraflfina c-0nfermare il fatto che tali r eazioni risultano, e vase!lina. per fr eqiuenza, in rapporto inve·r so coll'-a.lbilità Dinanzi a tali dubbii 1l'averatore. è, di r egola, d e'li'orperatore, il perfezionamento della sua te- · indotto a esercitare dol.ci trazioni sul manico cnica e Ja lentezzia de~l'i·ni·ezJone e in rapporto, dello stanturffo e rper V·eI"ità, in taluni casi, tutt o inv·ece, diretto colla , quantità di sangue traSif'UISo aJ1ora rientra ne11 'orc1in.e. in una volta. Ma se il risultato non è (positivo, non resta. Jl non averle personalmente mai riscontrate al1'operatore ch·e imprimeTe lievi movimenti <l i in una n1urrnerosissima serie di trasfusioni che innalzamento e di rotazione della siringa per dal 1925 fino ad o.g gi aJbbiamo avuto occa.sion·e modificare la iPOSiz.ione rispetti'Va dell'ago n el di esegu ir e n ella sezione chirurgica diretta da1 ~urne vasaJ.e o infine, come ultima ratio. stacchiarissimo prof. L . Bobbio, ci s embra, d 'altro care il becco ,della siringa ·dal!' ago stesso per lato, una proYa indiretta ma non 1Per questo accertarsi de visu sulle modalità del d e rlu s~o meno sicura della bontà d el procedimento tesanguigno: inanovre queste, come ageYolmente on ico da noi adottato. 1
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[A~NO
XXXV, lìASC. 20]
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SEZlONE PRATICA '
si compren·de, tutt'altro ch e in1diife:renti sotto il rigiuardo della semplicità te•cn~ca. Partendo, frattanto, da tali constatazioni e consi1deran·d o, d'altronde, che n ei procedimenti con a1n4)olle, il ~rimo tempo, o5sia la r accolta del sangue, si preser1ta d'una estrema sempli cità (mentr e non può 1di.rsi altrettanto d el secondo tem1po per l'indispensa:bile irrnipìego ·d·e1•l a doppia pallia del Riieha..I'dscm) , noi ·a bbiamo p.ensato d i uti'l izzare l'rupparee.chio di Bécart in primo tem.p o come semplice am·p olla riempiendone il manicotto 1per CélJduta dir.etta del sangue da·l 1'alto. Tale semplicissima e staremmo per dire, banale modifi•cazione n ella m a novra d e1lla siringa del Bécart ci ha d·a to, da l purnto ·di vista pJ'a-
p er itl. no ~tro scopo e eh.e Jacilmente aibbiamo potuto far eseguir e ·da11a ditta costnuttric e, .g razie alla cortesia del suo ra p1presentante in 1' orino si.g. ·lYI. .;J uario, ·è qu élla r·elativa a1'1a f1abbrjcazione di u111 seicondo ·disco ·di chiusura d1el • r,orpo di pompa, a becco, anzichè centrale, eccentrico e di oppoTtuno .cal'i1b ro interno ed esterno: così ch e, · per chi abbia solo occasione di eseguire estemp oraneamente una . t ras f'llsion.e san.gui.gnn., è po·;;.sibile, col senlJplice cambio del ldisico, otten er e ·da una co1mrunt1 sirin ga vesici,cale, un appareccl1io pe·r fettan:nente ·a datto al nruorvo scopo. L'istrumentario completo (1) compll'en·de, oltre la siring a (f ig. 1 e 2) un semiplice ago 1d.a sa-
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tico, risultati anche su1Periori alla nostra a.sp·ettativa. P o'i1oh è, in vàlrtù id i que1l processo id i semp·lificazione che natu.r almente avviene in ogni qiuesito tocnico un po' a lungo studiato, essa ci ha permesso, alia fin·e, di sostitJUitI"e :La costo.s a e piuttosto cO'ffiJpliicata sirirnga d·el Bécart con una comune siringa vescicale a tr.e anelli, opportunarnente modificata, di ben più facile e se1npìice ma11eggio. 1
Tra i molti esem1p lari esisten ti in con1mercio la no.stra ~celta è caiduta s11lha .siringa da 200 eme. (tipo Janet) •costiruita dalla ditta Kiirchn er e Will1elm di Stoccarda, in virtù della sua precisa .e aocura.ta 1costruzione, del suo m odico prezzo e .del fatto di esser e CO/ID1p1etamente san ontabile. . L'cunica mo.d ifioazrio.n e c·h ·e si è r esa n ecessaria 1
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l1asso (d ) ·d·el caliblfo di 25-30 d·e ci1mi di minimetro p e.r la vena .d el ·d·o natore noncihrè un ago speciale (b) e un trequarti (e) , p 1er la venia ·d·e·l rtc.evitore, ago e trequarti la qui cann1u la, una volta applicata al beoco d ella siiringa, si prolunga nell'interno del m ed·esimo fino ad afd'iorare 1a:l fon do del1a siringa stessa. . La [penf etta sterilizzazion e dello s truan·entario p·uò otteneirsi ·con ruguaile fcflicilità e semplicità tanto .perr mezzo d·ell'arutoclave ch e delia semplice eib·ollizi o•n e .i n acqua. Gli ag;hi ·e i·l tr1equa;rti posson o utilmente conservélJI',si ·i n una m is•cela ·di etere (1g r. SO) e paraffina, fusibiil·e a 55° (gr. 1), dalla quale d evono essere estratti qualche teIDipo prima •de·l lia trasfrusione p eir peirmettere l'evaporazione dell' eteire. 1
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(1) In vendita 1presso ila ditta M. Quario, Via PJ'incipe Ame·deo n. 22, Torin o. 717 -
l I. POLICLCNICO
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2) Raccolta del sang1te .
La prepa.r azion e .p er l 'uso della siringa, ste- · rilizzata e, naturalmente, s m ontata nei s·uoi via.rii pezzi (v. <fig. 2) n on ·ri·OOiiede più di un minruto. Con ua.1 batuffolo dj gairza mornta;to su di una p·i nza si &palma d'un sottile s11rato ·d i v.a selina par.affinata (1) o, in rrianic·a nza 1d·e·l1a D)iedes1rrna, eventualmente anche con semp1ice vaselina pura st.erilizzata, la s111perfit'j.e interna del manicotto della siringa, dello stantuffo e del disco di chi1Usura. S e gli ·aghi no·n erano prece dent·em1ernte conserv.ati in etere [paraffinat-o, essi saranno, in tal
3) I niezione intravenosa.
·lVlentre i dt1e u ltiani tem:p i, per la loro semplicità, non hanno quasi bilsog110 di descrizione, noi oi soffermer.emo so[tanto sul primo chie è, in r ~ altf1, il più irnporturite e l 'unico u.n ipo' deltcato, basandoci soip.r atutto s1l'i dati emersi dalla nostra rpersoin:ale es·p erienza. E noto che tale temp·o ,p,uò esser.e eseguito sia a cielo scoperto (o.ssia p revia denudazione della v·ena) s ia a cielo coperto (oss·i a ;p er semplice puntura venosa. 1
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FIG.
momelilto, abbondantemente l'u.brirficati co•n olio di vaselina sterile. 1Pe.r ciò che riguarda la tecnica vera e propria della trasfusione, riman·dando, a scanso di inu1ili ripetizioni, al precedente nostro lavoro (Minerva medica, 10 maggio 1926) per ciò che riguarda le minute questioni di ind·oO.e genera.le, ricorderemo cl1e eissa comprende i segmenti tre succ essivi tempi: 1) I ntroduzione dell'ago (o, meglio, can.nula) nella vena del ricevente.
della
T·ubi di vaselina paraiffinata sterile, per trasfusione saJlioCTUigna, molto comodi tPer la rpratica s ono stati messi in comm.ercio sia dai Laborat ori Bruneau di Parigi iche dalla Farmacia dell'Ospedale l\1aggiore di Torino. (1)
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2.
Ora a qual e delle d1u•e modalità Ya data, in pratica, la preferenza? Cominciamo intanto col far rilevare ohe, qiu·a ntunqrue fin dial ~916 il Beth-V·iil!oont, adattmdo special·i a~hi al tUibo di Kirmpton...Brown, sia .riiu scito a 1reailizz•a.re la tJras.fusione di sanguie ipuro per semip.li1ce puntura venosa, non poch-i ..sono gli aiutori 1che, ianco~a oggidl, si mantengono fedeli al prO'cedim·e nto a ci elo scoperto. Pereonalmente n oi pure, dopo aver per qualcl1e temrpo usato, come metodo di elezione, quello della &emip'lice puntura venosa, riservando la denrudaz.ione del vaso ai soli casi di vene non ,·isibili nè pa~paibili, si.armo ,-enruti gradualmente adottai1do, come procedimento corrente {salYO 71 8
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[.l\~~O
XXXV, FASC. 20]
945
SEZIONE PRATICA
e.asi tJutt'affatto parti1colari) que•llo .a ctelo scoP o1ret1è, a ogni modo, in alc'l.mi casi alrrr1eno perto. E ne diciamo sUlbito le ragioni. perman·e assoluta la !11 eces·s iià di ri cotrrere al 1N-iiUn dub1bio, per Yerità, ·cl1e, con un po' di prO<}e1diin1ento a 1cie1lo S·C·Op1e.r to, noi II'ite.niamo prat1rca, la traefU1Sione di sangme ip.u ro siia posnon privo di interesse m'ir1utarnente d·e scriverne sibile, nella grande peilicentuale dei casi, per i relativi dettagli tecnici, q.u ali noi da tempo semp•l ice ip'Untura venosa: e tuttavia tale iperablbia.n10 adottati con perfetta nostra sod·disfacentuale si il'i.duce ra1pidame·n te qu ando ci limizione. tiarno a cornsLderare proprio i casii nei quali la Previa iniezione anestetica sottoot1tanea di 2-3 c•rn1:::., di soll1zione di novocairua al 1 % (senza trasfusione pre~enta ·l e in·diicazioni più urgenti adrerial iria p er e\·itaire l' ev.entua:le cOllltrazione e più asso1u·te (ad es. casi di emorragie profuse e stati di sl1ok ) per l 'in11r1ancabile grave collasso della pa.rete Yasale) n oi fa.cciamo .u n'in cisione di ciI'colatorio che ·ren·de ·diiffiicilmente reiperibili cioca ·Un centim·etro e m,ezzo lungo il decorso d e~la vena scelta e, isolata ~e.st'ultima per !Un le vene. tratto corrtsipondente, vi passiamo trasversalv'i sono ,p oi, per così dire, i cast-limite, nei quali il tenuativo di p·enetrare m.ella vena, poco m e·n te sotto una son da scanialata. vi•E>ib ile, a ClltP. i11tegrà, riserva, di tanto in tanto, In s.eguito pas\S1amo, con un .ago, un fi1o nel la noia di dover secondariarnente isolare il vaso m odo segiuente (v. schemia, fig. 3) : l'ago attra, v ersa dwpip;rima, verf'o la metà dell'incisione, il sanguigno in co·n dizioni meno favorevoli. Se poi si tien conto del fatto (non trascuìI'ab·i le rnargine cutaneo che sta a destra dell'o1Peratore, dal punto di vista 11>ratico) ~l1e, co•l l '.incvitabi1le •deteriorame;nto della ·pu11ta degli aighi, la capa•cità di penetraziorne dei medesimi va, di volta in volta, dimin'Uen·do, a maggior II'ischio di in- · successi (a m·eno ohe non si abbia la foirfJuna, come ho visto essere i'l caso per il servizio di E. \V.e-il a Parigi, di avere un infermiere speci'8Jliizato ·c he arrat·a gli aigihi -ciascsuilla vo1ita dopo l'uso!) si comprend erà ·come, di fronte al- , l'insignificante opera~ion.e di ·d enudazione d''Una vena, noi non esitiamo attualmente a ·dichiairar~ tebe, im tesi generale, il procedimenlo a cielo FIG. 3. scoperto è asso1utannente pref.eri1bile come qiue'llo ve!'lam1ente chirurgico e come l'unico c•h e, in dall'.esterno all'interno, passa poi (co l'.la cruna qual.stasi caso, può mette.r e si-c'Uramente al riin avanti per n on fe.rire il vaiso), nel solco ·d ella paro d.a insuccessi anche parzjaJi. tSoncla scanalata, al di sotto ·d·ella vena, indi Il vantaggio di qu est'ul.t imo sta sopiratutto n el corn1pie un .g iro cormp leto ·attorno alla medes-ima fatto dj poter sempre introrduirre una cannula n el se11so deJle lancette •dcll'o.rologio e ripassa (e non :i1n ago ) nella vena del ricevente, ciò n uorvamente, senza trazi one a!lcuna, sotto la che e1imina il peri1colo, nell'IU.lteriore corso vena stessa, per attra·v·ensare ·da ultÌmo iJ mardelle manorvre te.cn.i.che, 1di ferire seco,n ,dariagine cutaneo silili·stro dall'interno all'estern o. mente, per inv.o lontélJrii movimenti delJl 'aipparecuna pinza emostati ca a moi'·Si molto elastici chio, 1a «parete del . v·aso. (o me1glio an cora una pinza da vasi) vi en e ora · Al contrario, ne1 pirocedimento a cielo 1C0 perto, applica1a su1la vena, all'.an gorr,o distale rd ella feil tentativ.o di tntro du~re diirettamente uria ican~ rita, .p er sbarrare la ·c i.rcolazione venosa reflua nula n·ella vena (m·ediante l''USO d 'un treqruart'i (v. fig. 4). o d'1Jn a;go.Jcanrn.tUla tilpo Bécart) non dà in praSerY endo1Si di tale ipinza, af.f errata colla mano 1ica, secondo La i1ostra espcrienz.a, risultati . cosinis tra, iper i·m mobil1zzar e il vaso, s'introdu oe, stantemente . so·d·disfaicenti, tanio eh e, p e1r il detto ·co1Ja 1nano destra, il tr«?q uarti nelia v ena, 1P1unpro1ce1dimento, noi pre.feuiamo an1cora l'uso ·di gen1do la ste.ssa tna il prunto ·di ap:p1iciazion.e aglhi speciali muniti d 'iu!Il mand.r ino che, introd ella pinza e il .g iro <l el filo di seta che è staio dotto a fCJndo, ne .sorpassa di poco la tp•unta. las·ci·ato mo•l to lento. ag.h i •che .f igurano tra .g li aocessorii del1a no.stra ·Naturalm ente appena Ja punta del trequarti è siringa e che ipos1sono utilmente &ervi1re a quei penetrata nel liume 'l'iélsale è la sola c1annul.a che medici i q.u •a li, ma1grado tmtt·o, piI'eferiscono è sipi11ta all'1mnanzi: dolpO di ch·e si annodano i m·a nten.ersi ·fede1i alla tra&'fusior..e eseguita per due caipi del fi·lo, ottenenrdosi il riisu!ltato di acs.empli·oe pu!Iltura ve11osa. 1
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IL POLICLINICO
·collare sulla cannrula le ,p areti della vena e su .quest'ultim·a i maTigini del•l a ferina crutanea. Si vier1e così a rend.ere irrupossibile ogni d eflusso an·c he minimo di sangiue, ai lati d ella cannula, attraJV•erso l'orirftcio ·della p·u·n tura Yenosa, ·e il 1P·:Locolo intel'v·ento (aia cui esecruzione naturalm ente ric.h.i·ede a.issai meno tempo che la sua d·esicrizi one) risulta tecmic1rumente co.r retto ed ·elegante ·e ipemn·ette di esegu1ire tutta la trasf·usìone a ca,mpo oomplet·am·ente esangue. Non r esta ora ch·e· a 'Pa.6Sare a.il secondo e terzo tem·p o 1della trasfusione, ·C'h e si pr·esentano d'un'estrema semip1i·cità (rv. fi1g. 5 e 6). Mentre la ~iriniga (natufla1rrnente senz.a il d:Lsco di ·chius·ura) è tenuta verticalmente collo sta:ntJUf.fo COinJP1etam-ente wb bassato, previa rupplicazion.e d'un lwocio al•l a radirce ·de~'arto, si punge, con un aigo da 'S alasso .(fi·g. 1, d ) La vena del
[ANNO
xxxv·,
FASC. 20j
uilt:irrno 11a pinza sbarrante il circolo venoso refluo: 1coll'é1Jp!piJ.i.cazione iffim.ediata d 'run bendaggio leggermente COillllpre~c;;ivo si evita 0ooni ,p erdita a·n •ch·e rni·11ima di sangue.
* ** Il meto do de-scritto, dhe r.appresenta il risruiJ.tato ·d'una gradtual•e sem1plilfioazione tecnica ver~ficatasi attraverso la n o6tra oI'mai runga esiperienza in materia di trçi,Stf·usioni sang.ui.g ne, ci sembra indisout:Lbilmente il più sempiice e il più pratico fra quelli attua1mente in uso. A parte le speciali siringh·e a due o tre vie (Unger, Lee, Jubé, Oehlecker) le quali, per note ragioni, non sono as-solutamente ra•c.com·a ndabili in pratica, si può d·i re che, J'i·n o a pochi anni or sono, la trai&fusione di sangue puro è stata 1
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FIG. 4.
donatore alla ipiega del gomito ·e si rac•co.g lie il saingiue fiil·o a reip0lezione completa del .cor:po ' di pom'Pa. Ritirato ora, d'un coi1po s·ecco , l' a..go e messo, ' a gomito ipel'flesso, un tampone di garza siu:l piccolo orifizio (tampone che può 1beni6simo esser e mantenuto in situ dal donatore stesso, fincl1è un bendaggio l eggermente compressiYo noo v e lo fissi in seguito · d·efinitivarrn:ente, &i 01P'Plica ora il dis•co •di chi'Usura alla siringa (·ciò che non ricl1iede un tempo superiore a un paio d i secon1di) e si 1Pa.5Sa al terzo tempo (fiig. 6) ossia all'iniezione jntravenosa d e1l sa11gu e, dopo a''er tolto nat1ural·m oote il rnandrino ·dalla .cannu1la del ri1ce,ritore e di ave.r innestata qiuest'ulti1110a al becco d el1a siringa stessa. Finita la trasrfusione ed estratta ·l a cann'llla dalla Yena d el paziente, dopo aiYer tagliato al di sotto d el 11odo e tolto il fi lo di seta che ~ir condaYa il ,~a~. si sutura CO'Il due o tre punti staccati la piccola incisione ·cutanea, levando da 1
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e&C'1 'usivamente es·eg.uita mediante .a mpolle pre,·entiva1nente ipara.ffinate (t11bo di Kin1pton-Brown, a1nip-01la di Béc:art ecc.) seconido procedimenti teontci 1ch-e non variano fra loro che per lievi moda·l ità .di ,dettaiglio. E solo nel 1924, in segiuito alla !Presentazione da parte del Pauchet allla R. Accrudemia di M·edicina di P.arigi della siringa del Bécart, ebe noi a$Sistiamo rveramente a una appr.ezzaibile semplificazione ·della tecni·c a della trasfusione di sangue puro mediante .felici innovazioni tra le qua!li •è notev·o le sorpratJutto I' rudozione della mise.e·] a ·di v aselina para,ffi·n ·ata che . permette la preip.a.1razione estemiporanea ·d ello strumentario per l'u•so in modo s·em1plice, p~atico e rapi;diss irno. Benchè, tuttavia, il metodo della siringa abbia, per tali vantag;gi, completamente soppiantato in par~ cc hi ospedali e sopratutto in Francia, quello ad ampolle rparaffinate precedent emente in uso, noi crediamo che alla sua genera-
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[.t\NNO X XX\i , FASC.
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aib biano sensi:bi1mente nociruto taluni inconv·enienti relativi alla ma:nov:ra della siringa <durante il temipo dell1a racco lta del sangue, secon·do quanto abb-iMno precedentemente esipoisto. I l metodo da noi prop1oisto e .ctes.critto, il quale ovvia sicura1nente a tali inconvenienti, presenta, in realtà, ·a ~arer nostro, in conifronto ai metodi ad ampo11e i segiuenti note1voli vantag.gi : ~izzazione
1) Facilità
dellri sterilizzaziorle mentario al completo.
d ello
947
SEZIONE PRATICA •
strit-
eventualmente oocorrente iper la tr.aisftUSionre &ang.ui.g na. D'altro la.to la 1semplice ebollizione, mentre r aipp:resenta, in ipaTiecchi-e cir.cois trun.z e e .p er i~ ch1rurgo i•s olato, una p r eziosa risor.sa, si presta ottimam·ente per la nostra siringa, la qiuale, e$sendo completa.1m ente 1SmontJaJbile, può venire in s e.g uito 1PI01s1ciugata (com'è n eicessario) con estrema rapi.di·t à me diante u·n batuff.ol-0 di garza montato su di una 'Pinza. 1
• --- ~
l4' &G. !>.
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' FIG. 6.
J'ale ster:iilizzazioille p'llò esser e .aigerv.olmente e oipp·or~unaa:nente otten'Uta si·a all 'auto1cJave dll·e co l1a sem'Pli·c.e eboUJ..izione in aioqua. Per la sterilizzazione all 'autocllave (che ci sembra il iprorcedimento più raccom·andabi1e n ella pratica os1peJdali·era) n oi abtbiamo fatto costruire una adatta scato1la meta:lli1c.a r ettango•liare di ·opportu·n e dimensioni (.d eil. t~p10~ dei 'Comuni cestelli d·a sterilizzazione) n·ella quale la siringa è posta assieme agli strumenti e al materi&le 1
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,
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.J\.l contrario la sterilizzazione delle comuni ampo1lle, a meno ·che non venga fatta iall'auto1CJ1ave o m·eglio arncova ·a:lla stluf.a di P asteur- (la q:ualle ·dì~ 1graziatamente n on &i ha c·h e .di rado alla mano) urta contro 1di!f,f i1coltà non trascurabili in 1p ratica. La 1semp1i,c e sterilizzaz1one 1diiretta a1la fiaimma, COn$ig1iata rda qiua1che autor.e, sru di un becco a gas Q ·a d alcootl, a iparte il reale iperi1colo (3e e,seguita a fon do) di rottura delle ampolle,
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d
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[-1-\1'~0
IL POLICLINICO
è un 'Procedimento tlfoppo grossolano e imper-
fetto per soddi·sfìare rq iualsiasi -Ohiru.rgo coscienzioso : nè vale oerto a tranquillizzarci l'asserita innocuità dell'introduzione di !POChi germi, vivi e vitruli, nel torr·ente 1CircolatOO'io (,p er il noto potere batterici da del sangme) quando iper di 'Più si t enga ·p resente l'eventualità, n on m ·a,.i siourame111te 'esc1u dilbdle, ·di 1dorv1ere, ne'l 1c.orso deJla trasfusion.e, proc·edere alla denu·dazione cruenta deJJJla vena. 1
1
L'ebollizione delle a>JlllPollc n ella ~aJra:f!irna (usata da ·ailtri autori) è bensì un pro cedimento sicUìfo ma ·aliquanto compl1cato e tutt'aJltro c·h e comodo, in quai1to che, perdenrdo ~a iparaffina, in seguito• all'ebollizione, le rSU•e pro[pri.età antiCOa>gulam.ti, es$a 1de1ve in seguito venir sostituita con altra paraiffina f.u sa e sterilizzata a temiperatJrura minore. rrufine anche la seIDlpilirce ebollizion·e in acqua af!fre qua1.ch·e incon\nen i·ente in iprati.ca iper l'rulteiI'iore n ece&sario prosciugaim•en to del vetro nella sua faociia interna, iproisciugiamento che, iper la forma stes·sa 'Cl·elle ampolle, è taJlvoilta ilmJpossibile ·e, a ogni modo, non mai c-0mipletamen te agevO'le. N1è va da ultimo twciruta l'imrpossi1b ilità di sterilizzare ~a •doppia ipaJlla di gomma, ciò che costitruisce un inconveniente -0, iper lo meno, una noi o.sa comiplicazione sotto il riguardo dell'asepsi. 1
2) SempLici.tà di preparaziorie dello strumen-
X."'\:."\:\-, F ASC. 20]
polle), può essere e'rentiualmente e-s~oiuita da un individuo isolato e senza bisogno di alcun aiuto. Che la stringa a tre anelli (mano·v,rabile con un.a sola mano) sia, in realtù, lo strumento più pratico per una iniezione en·dO\ìenosa ci pare cosa ·dimostrata .e fuori 1discuisione : e basterebbe del II'eBto a confenmarla il fatto .che, ancl1e ;per la tirasfrusione di sangue citratato, fra l'inn.um-ere·v ole &erie di tecni cl1e rpiù o meno compliicate, quella che ha giuadagnato il mag·g ior fa,·ore è stata ~a :più semplice, ossia quella di P. E. Weil, ba-sata appunto sul1l'uso di due sirin ghe a tre anelli di 100 iemc. oadauna, alternati·va:mente manQIVrate D'altr-0n•d•e, a dimostrazione .anche maggiore della praticità del no~tro semplicissimo strumentario, non mancheremo di rile·vare che, andhe ne'll'eventuale mancanza degli speciali aghi o cannuJ.e per il ricevente, la tflasf'Usion,e sangtUitg na è a·n cora, di solito, aigevolmente eseg;ui'bile fI}er intro duziorie ·diretta ·del becco del'la siriillga nella vena ·del ;paziente denu·data e prurzialment.e aperta ieon un co1po di piccola foobi-ce curva, come pel'SO·n almentie, a titol-0 di esperimento, .a;bbiam o avuto oocasione di verifroare in taluni casi. E ci sia, da ultimo, permesso di far rilevare che, in ra'Pporto appunto a!lla sua sem·p licità. il nostro s1Irumentario è, ,·dal punto idi ,-ista ·economico, il 1Più Yantaggioso. 1
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tario per l'ttso.
iCiò è possiibil e, peir O.a nostra siringa, grazie aJl'ruso della miscela di vaselina e paraffma {o, in mancanza della m edesima, an•c he d ella semplice vaselina iprura s terilizzata) la qua.'le, mediante un tampone di igrurza m-ontato su di una 1pinza, ;pruò 8$S&e, in meno id i un minuto, spalmata s•u[Lla lfaocia interna del coripo di pomva. dello stant'llff o e 1del 1disco di chiusura. _A.ll'1ncontro pPr paraffina rc co1npletamente le an1polle è necessario dapprima scaldarle l egger m ente a1ll·a ,f jamma, qiuindi far fondere (prerfeJ:'ibilm·ente a bagno maria) la paraif!fina o meglio ancora una miscela di paraffina, stea.rina e v·aseljna e ' rersaI'vela 1dentro, ruotando in seguito contin•uan1ente I'amipoll·a, sorvegliando an·c ora che la ipairaffina liquida ne bagni ogni 1Parte (n1.anovra questa che, spacia'l mente per il lungo tubo ·di Kirnpton-J3ro,,·n richiede un certo tirocini o per e5Se.te correttamente eseguita) per attendere infine, col raffreddamento, che la paraf · fina Si solidifichi. 1
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3) Jtassin1a praticità nella manovra della si-
rin!Ja, rnanoYra 'Che. per ciò appt1nto {contraria-
111ent e a quanto a,,·ie11e per il n1etodo ad an1-
Di f.r onte aigli ·accennati vantaggi d-el metodo ide'l1a siringa, in virtù sO'VratJutto ·dell·a semplifi·Cazi on,e tecnica da noi attuata, cpotrebbe forse oonsiderare qiua}cb.e arutor e (-err on eamente a parer nostJro) <I!lla.l e pregio del metodo ad ampolla, la possilbilità di iniettare, in una sol volta, run m aggior qu1antitativo ·di san1g ue. Corninci amo, intanto, col far rilevare che la raccolta in un 'Uilico reciipiente, si.a pure parafiinato, di 500-600 eme. •di sangue e ·1a sua consec1uti,,a iniezione nel paziente, a meno che non \renga eseguita con r elati,-a rapidità (ciò che tuttavia rappresenta un inconveniente non trasourabi1le!) p er via c:rruenta m ediante introduzione diretta del J)ecco dell'am1polla, d.aipprima. niella vena del donatore e ipoi in ·que1la d~l ricevitore (com'•è anco;ra oggi·dì in uso presso talune cliniche americane), può esporre, con relati va fa.cilità, a fenom eni di coagulazione, se non aYanzati e tali da compron1rttere l'esecuzione stessa àelln. 1rasfu 5io11e, almf·n0 iniziali ma sufficienti a produrre n el paziente reazioni più o n1eno spiace\'Oli (corne risult~1. , fra l'altro, dalle lunghe e pazienti ricercl1e cli Paucl1et e Béca·rt).
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l A_~NO XXX\' , F A3C. 20]
SEZIONE PRATICA
951
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per tale consid erazione che, da illOi, i1l ·P og1liotti, volendo normalmente iprrocedere, sia .n el dronator~ dh·e nel ri'cevente, per semplice pruntuira venosa, ha, molto -Olp;portiunamente, rilevata la necessità (ma1gra·do l 'inievitabfle 1consegmente maggiore comtp'licazione tecillca) idi raccogli-ere il •san.g ue in 1qruantiiativi [razionati me·diante il suo strumentario cosi•detto « a tubi para{finati È
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multip li 1
»
(]}Iinevra medica, 11
otto~bT·e
1927) .
T.uttavia, a parte il f.atto che una tecnica 10onsimi1e sar~b·be p~rf ettam ente apiplioalbile al nostrro 15trumentario, non solo mediante l'uso di due .sirin gl1e (an.alogarnente a qtianto f.a il Weil par il sang,u e citratato) ma anche (come aibbiamo av1uto o-cicasione di contro'llare p ersonalmente) 1con una siringa sola, rilpetutamente ri·empitia (data l'estrema rapi•dità colla quale 1a m eidesima ~1uò essei e nuovamente '5'Pa!lmata di vaselina), noi scon5jgliamo, in linea generale, un tale 1procedim cnto in q1uanto riteniamo, col'la ~aiggiorr parte ·dei moderni ·autori, che sta .assolutam·ente pref.eriibile in pratiica la co·s idetta tecnica delle • dosi frazionate (ossi.a dell e trasf usio11i m ed ic~ d1 150-200 cm1c., ·da ri1petersi, in 1caJSo di necessità, a intenv•alli più 0 m·ooo ravivicinati) all'iniezione 1nassiva di 500-600 c1nc. di sangue. Tale iniezione m.assi'Va di forrti CJ!U·a ntitativi di sangiue, in un tempo di necessità r eilativam ente breve, pruò, infatti e, ciò ohe 1è più grave, soip;ratutto n·ei casi in cui sembrerebbe maggiormente indi·cata, •come in quelli ·di gravi emorragie e di sho·ck , 1condurre al so·vraccarico del ouorre ·d·estro .8 1aJla teon seguente S'U·a d ilatazione acuta. I ·p oc·h i ca;si, pll'esenti nella letteratura, di m·orte su1bitanea per tale caiusa (W idal, Pam cl11et) sono ' sufficienti a ·dimostra.r e cl1iarameiilte 1'a r·ea1ltà d'un rt;ale pericolo; pericolo, d'altronde, già da ternp·o ben n oto per 1e fl ebocG.is i ablbon·danti (v. Bier, Br.a:urn, Kummel, Chirurgis che Operationslehre, IIII A'Ulfl., B. I. S. 111). · Notian10 qui inci dentalmen te ohe i sintomi della dilatazione ac1Uta ·del cuore possono indurre 1n er.rore. La de.bolezza prrogresrsiva 1d el ipo1so ·e la diffi·col tà sempre maggior e .d el r espiro pos·s ono di•sgraziatam ente e~eire interpretate come ise1gni di una circo1lazione idi mano in maiilO più dilfettosa e se tale errar.e è commesso il di·sastr.o· è presso'Ch·è fatale ... E verro ·che :pr·e·cisa;mente a iprotPosito ·d ell1e trasfusioni sangu1gne tropipn aibbondanti o troipip,o raipi·damente csegiuite, è stato consigliato .aa qualche autore, qu1ale mezzo diagnostico differenzi.a:le tra la dilatazi.one acruta del 1cuor e e il co[1a&>o ane1nicc, di praticare, sia prli11a che durante tutto il t10Il1lpo d ell'iniezi-0ne, la pePcussion e 1
dell'area ..cal'diaca delimitante i1 cuoir ·destro: ma non ,p uò .sfruggir.e ad ·al:oono che tutto ciò non è preoei~amente nè semiplice n1 è 1Pratico ... Viceve;rsa, a·dottan•do la tecnica, che noi vivam.ente 1consigliam.o, deile dosi frazionate ·di 150200 eme. ·di sangue, da iniettarsi molto l en trurn ente e da ripetersi erventualm.e nte C}!Uant-e v(Jlte è nece•ssario, .tecnica c•h e ha anic•he hl vantaggio non trascurabile ·di non aNeicare alcun noic u•m ento a un donatore normale (ciò che coscienziosamente non p·uò dinsi per .i copio$i sala;l?Si di 500 e più eme. di sangue!) noi ci metti-amo si·C'UI'a:mente al riparo ·da silmili pericolo6i iilJCi'd·enti. Seguendo 3!ppunto tali norme ·e ap.p lioando il ,procedimento iecnico da noi 1proposto, procedimento che mai, neppure parzialmente, ci ha fal1lito, che non rtchi-ede tirocinio allcmno e che è v eramente seIDJplice, stcuro e, in ogni •dettaìglio, cbir11rgicame11te cor.retto, noi, che ritenitél.mo con legittima .soddislfazione di esser·e stati 'PeJI' 10 m·e·n o tra i primi a intro•dJu;rre S1U larga scala ~n Italia l1a pratica 1deRa tra•s.fusion e di sangue puro n·el • 1ca.rrupo medico-1chil"urg~co (1), .nrutriamo· ora spe7 1ranza .di ·p oter m.oidestamente e sia p•u re in pi1ccola 1parte ·contribuire rulla dirf:fu·s ion e sempr.e maggiore ·di tale 'PTezios-0 e talvolta veramente eroi•co sussi dio d ella terapia mode.rna. 1
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(1) V·edi lia no$tra com1Unicazione alla R. Ac-
caidemia di tM:edtcina di Torino in data 5 marzo 1926.
Interessante
pubblicazione~
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Prof. ETTORE MARCHIAFAVA
Anemia emolitica '
con, emosiderinuria completa (.con due figure a colori in tavola separata). I
Questo laivoro che l'Illustre Maestro ha voluto de-stinare .a l 11 Policlinioo » è stato pubblicato nella Sezi-one MEDICA del 1° marzo, f a&eicolo -0he, in seguito a1le .impreviste numerose richieste pervenute, si è esaurito nel corso di poche sett.i mane. L' Arnministrazione del 11 Policl inico » non essendosi trovat.a più in g.rado di dare oorso alle domande ehe sono ·con t inuate a giun.gere, ha rapidamente provvedu·t o a.Ila ristampa c;lel lavoro in separato Estratto, oor.rOO.ato della risipettiva tavola a colori. 0
Pertainto, gli .abbonati che, iper non esee:re inscritti alla suddetta Sezione MEDICA, non hanno conoscenza del suannunziato lavoro e desiderano riceverlo, mandino vaglia poetale di L. 3 all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina, 14, e lo riceveranno prontamente.
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IL POl l CL.INlCO
COMMENTI.
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La lotta cont1 0 le mosche. 9
A proposito della simpatectomia chimica perivasale. Il d ott. ·G. .zuccbi ha ricordato nel n. 17 ·de\ Policl'ini co, rS ez. prat., jl m ietodo di ·Dopipler, c l1.::i ha proposto e eiseguito la ,distrr uzione ·d ell·e fibre sim1patich.e perivasali ·Con mezzi chimici. Le esp·eri.enze di iDopJ)l€if non sono recenti, risalg·ono .ormai al 1925 e furono :praticate appunto LSui vasa d cf.er emti a Nel 1926, essendo ancora a i11to v. d ella R . Clinica Chif'urgica diretta dal prof. Alessandri in Roma, feci eseguire al d o·'é·t. 11.enato Ci eri, quale tesi di laure.a , degli op1portuni esp erimen ti su anima li di laboratorio e su cani con tr ollati 1dai r elativi r.eperti istologici a.n cr1e a lunga scadenza. Di poi 110, ·p ·u bblicato un u lte.rio.re contri1b u to p ersonale s1pjerimentale e .clinico sullo s tesso argomen to. ..t.\ncora Pa\rone Junior e io stess.o, ab·biamo, credo ·p er i :primi, i1vdip end entem ente I '·uno dal1' altro, adop·erato sperimentalmente la simpatecto . • m ia chimica sul peduncolo renale, e in 1queste con.dizi.oni, studiata la fu.n zione. Orben e, io mi permetto di far rilevare all'egreg io collega Zu cchi, come l 'azion e d elle varie soluzioni ·di acido1 fenico proposte 1per agire s ul simpatico, sia veramente distruttiv a, .p er certo di 1clurata non breve e .effimera, se pur si ipossa .p ensare a ·u na possibile ri.g en erazion e. Gli effetti ancl1e lontani sono al tutto para gonabili all'isolamento .e strappamento d el simpatico chirurgicamente p.ro1posto da .L ericl1e. La s i1l1patecto... m ia chimica è a mio modo ·d i ' 'ede;re, n on certo p aragonabile i1ei suoi ris ultati anatomici e· fors,e 11ei suoi effetti, all'·azione transitoria se pure intensa, 1anche ui prolungate rupplicazio11i cli alta frequenza . Questo mi pare di essere autorizzato a conclude.re, fi11cl1è da una parte Yi sia stato il con trollo sperimentale .e istoil ogico, m entre 1ùall'altra n on Yi son o ~e no11 ,d elle s p eri.enze cli11iche, che p er q uanto ben attentan1 e::nte. vagliate, n on se1nbra i1ossan o permetter·e di inferirne dell·e co11clusioni u co11fronto di a ltri metodi ch e l1a nno avuto il co11forto ormai d i 01pportuni cin1enti e della osseryazio11e clinica in m an o a m olti a utori. n o1na, 2 maggio 1928. P rof ..\
UGUSTO CAS UTO.
IGIENE.
RileYia1no con piacere che la lotta contro questo insetto quanto mo.i noioso e 1pericoloso, è entrata, anche dai n oi, in u11a fase di .attività, .conson a al risveglio delle abit1u dini igieni·cl1e ed alle magigi..otri esigenze di pulizia, ·c11e vanno ·diffon·d en:dosi fra le masse. Ancl1'e i p·u bblici poteri ·si interessano 1cli questa lotta e la Direzione Gen erale di ,sanità, in -qna circolare ai •P refetti d el 19 luglio 1927, l1a fatto presente la n ecessità di procedere n el ·m odo più effica c.e a tale lotta, s ia ·dirett a (contro l'i11setto p erfetto e le s ue la:rve), sia indiretta, n el senso di elimi11are il sudiciume che attira ,e fornisce il pabuluni vitae alla mosco.. !La ste1ssa Direzione di .sanità ha recen temente em.anato delJ·e « I struzioni popolari >> idi . difesa con tro 1q·u ·esto ins etto, n elle ·quali forrusc e notizie s,u lla mo:rfolo.g ia e biologia e !sulle ab itudini ·delle mo$Cl1e, mo:stranclo co·m e ·esse ~os·sano diffon1dere le infezioni ed indi:cando i c riteri ge· n erali e d i m ezzi speciali di l otta. Anche l'iAssociazion·e italia na fais·cista ,p er l ' Igien e .(com e 1già f ece p er le m alattie vener ee, la tuber.colosi, ecc.) 11a 1p1ubblicato 1delle (( Is tTuzioni popolari » , da ndo r1ozioni sen1plici sulJ a biologia e s ulle abitudini clella inosca, sul modo di com11atterla, di ·catturarla ·e di u c.ciderla. S egnaliamo inoltre la pregevole '.Pubblicazione del 1Ministero d ell'E con omia n·a zionale (Stazion e 1cli Entomologia ag,raria di F i-renze) e ricordiam o che le F·errovie di Stato, già da l 1924, in una circolare, d etta:vano le n orme di difesa contro l e m osche, sp ecial1nente n ei ii.staranti della r ete. ,Jl 1Gov·erno nazionale .h a in proposito emanato una Jegge, autorizzando il 11\tlinisteiro ·d ell 'llnterno a ·dare norme obbligatorie per la lotta contro le m osch e n ei Yari s tadi di ·sYilQlppo, si.cc11è vedre1no fra bre\re attuata tale lotta con i consigli e l e prescrizioni della stessa Direzion e Gen erale di Sanità, in base aigli studi sistematici, che ora vi s i stanno compiendo. Dimostrare la n ecessità cli difenderci d a questi insetti ci $em·b ra sup erfluo. Basta 1p ensare che e5si .si posano su ogni ..sorta di materie immonide (deiezioni, 1sputi, sost anze in d ecomposizion e) e 'POi imbrattano i nostri alimenti, le ibeYande ed il n o$tr o stesso corpo (chi non ha presen te il ·v iso cli piccoli bambini, i n -campagna, letteralmen te coperto da n10 cl1c?), sia per contatto diretto, sia. con le d eiezioni od il rigurgito. Si comprende qn in<l i cl1e esse possano co ì trasportare i gern1i di i11alattil', fra ct1i ·p rincipalmente la tifoide (non a torto iè stato proposto di cambi are il 'J orrie di n1osca do1nestica - housc fly
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[ ..\NNO
xxxv·, FASC.
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SEZ IONE PRATICA
- in quello di mosca del1a tifoide - typhoid f ly - ) , delle dissenterie. <lel ca.rbonchio, di ofi;almie, forse della poliomielite, e.cc. La maggiore ·difficoltà della lotta contro le mosche (si parla in linea 'g enerale della mtlSca do11iestica, ch e rappresenta il 97-98 % delle mosche delle case) sta n ella •su.a is traordinaria prolificità . ono stati fa tti dei calcoli iper dimostrare come ùa una sola mosca, ch e in 1quattro mesi 1d·eposita quattro mucchietti di 120 uova l 'uno, si arriva a numeri sbalorditivi di oltre 20 cifr e; bisognerebbe p erò prima di·m ostr are cl1e una mosca può vive.re 1Per quattro m esi. 1F ortun atam ente, ad ogni 1nodo, la mosca ha molte cause di morte naturale (all'età ·di 11 giorni, la m ortalità normale è ùel 20-25 %) , nonch•è molti n emici, fra ci..1i il Del Guercio, della Stazione idi Enton1olo1gia agraria di Firenze, segnala particolarmente uno Streptocoocu s ed un Entomococcus e 1ritiene che su questi si potrà forse contare n ell'1avvenire per la stermin azione delle moscl1e. Attualm ente, p erò, do·b biamo 'fare assegnamento su mez.zi ·diretti di dtstru zion e. Sono da cit arsi, fra questi, le ·carte m oschicide, prepa:ra1e spalmando su fogli •di carta una miscela fatta a caldo con 100 parti dj colofonia e 50-60 di olio (di olivo o ·di semi); v·e n e sono an c11c in commercio di quelle 1preparate a base di arsenico, che, in linea gen er al e, n on sono da c onsigliarsi. Vi sono inoltr e 1delle macchin ette, costituite ·da un mo·vi·m ento .di orologeria, che mette in moto un nastro di tela senza fine che vien e ·ba:gnato co11 aiciqua zucch·erat a; su di esso si posano le m osch e, .che vengono così tr a1sportate in una gaibbi.etta, dove si tien e della polvere insetticida, che l e u cci.de. Si è anche consi1gliato di addestrare i ragazzi .a.11a -cattura delle moscl1e, usan·do s1p eciali r acchette; in 1qualch e località si eran o anche stabiliti .dei pre·mi 1p er .gli scola-ri ch·e n e riportavano un maggior numero, ma si è veduto che ·alcuni, più furbi ed industriosi , si erano dedicati all'allevam ento ·d·elle mosch.e stesse e potevano .c o sì, con ·m inor fatica ·ottenere il premio. Questi m ezzi, i)erò, hanno un'efficacia molto limitata ·ed .alcuni, ancl1e, come le Carte m·oschicide possono esser e un po' r ip u.g nanti. Meglio è quindi .r icorrere all'uso id i sostanze tOS$icl1e, fra cui son o ·da m en zionarsi l e seguenti : 1) le polveri insettici·de, costituite ·dai capolini del Chrysanthemum ainerariaefolium, ·crisantemo ·di IJ)al:mazia, o piretro. Vi sono p erò in commercio delle qualità inatti"ve o 1quasi, iper cl11è mescolate .oon .altre 1parti della 1p ianta steissa o con altr e s ostanze ineTti. Da ricerche comparati,re fatte ·da chi scrive, risulta che una buona polvere insetti·Ci1da deve ·determinare in 20-30 secondi il tramorti1n ento o fen·om eni convulBivi 1
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della m osca che deve ri·m aner e u ccisa in circa 60 secon·di. Le buone polveri ins·ettici:de devono contenere non più del 9 % di cen eri e non meno d el 7 % idi .gira.isso. L·a p olvere in$etticida si sparge ·con adatti .soffietti ·(di .g·omrrna o di cartone) e1d fi.a però 1g li inconv.eni·enti .di .determinare starnuti in chi la u sa e ·di sparg.ere dOVilIDque della p olver e. Essa ipuò an·che esser e u sata .abbruciandola (5 ,g rammi p er m.c . idi ambiente), ·m ·a lascia nell'aim biente stesso un odo;re acre ·e ·disg·ustoso ; 2) il petTolio. E utile n el trattamento. d ei 1pozzi n eri o di ·depositi di immon dizie da cui sciamano le mosche. Essenzialmen te a ·b ase di p etr oli è. composto il « Flit », ch e si spiarige ·n egli ambienti con adatto spruzzator e; 3J il cr esolo, che si br·u ci·a n ell 'iambiente, in ·quantità di 5 graimmi p er mc.; anche questo lascia· ;un odor e S·g radevole e non pruò usarsi in arnbienti rp erennemente .abitati; 4) pTeparati a base ·di aldei·di. Molto u sata è una miscela di 15 em e. di formalina del commercio con 65 di aoqua zuccl1erata ·e 25 di latte. Se ne m ette un po.co su ptatti o ·S U 1pezzi ·di carta esposti n ell'ambiente. Vi i&ono anche prodotti co1n~ merci.ali ch e rientrano ).n qu esta categori.a. In generale questi 1p reparati hanno una certa efficacia. Phelps e Stev.eTuSon 1(1) hanno anzi trov ato che la miscela ·di f oirmalina con acqua e latte è superiore a molti ·altri m ezz j moschi·cidi. •M a !'efficaci.a varia e .si perde rapt.daimente trattandosi di prodotti volatili, sicchè il Ronz.a n i os. serva (2) che .p1!r averiào ottenuto qualche r jsul· tato, 11on ha potuto con n essuno dei mezzi sopra elencati, sopprimere le m osch.e o diminuirn e fortemente il num ero ; 5) preparati a base ·di arsenico. Fra .questi si è imposta la mistura ·B erlese (che viene spac·ctata in commercio 1sotto vari nomi), 1a quale riunisce le piropri.età n ecessarie di sta·b ilità, di igrosco:pJcità, ·di n on ' ' olatilità e di veJ.enosità e d è anche molto appetita dal1e moscl1e. Essa ·è stata ideata dal prof. 'Antonto B erlese, un grande nostro e11tomo log·o Tnorto lo scorso a11no e cl1e 11a anche altre i1otevolt ben e1nerenze nella lotta contro gli insetti n ocivi. iLa m iscela è composta <:on 5 ]).artj idi arsen ito ·di .so di o o di potassio, di 10 parti di latte e 100 di n1ela i:;sa de,g li zucc.:heri fti:; j . E importante n on iUSrure il miele cl1e, ·ven endo n1olto appetito dalle api, }e intos•si·Chereb•b e. T.ale miscela si ·diluis·ce al 20 % irror.andol-a poi su fastelli di ramaglie o s u felci ·da campo (che &i ap1)endono poi nell'ambi ent~ od in ;p rossimità di esso) o sui d epo siti di imm·On·dizie. La si usa 1
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(1) Experimentai Studies with l\!l itscicides and other Fly-D estroy ing Agc11cies . U . S. Public
Health 1Servi'ce, 1)3ull. N. 108.
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(2) L a distru;.;one delle mosche negli ospedali.
L'Ospeda l e Maggiore, 1924, 31 ottobre.
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IL POLICLINICO
ancl1e al 10 ~~ ) irror.a-ndola su piante vive a foglia resis tente (Evonimo, leccio, 1bosso, magnolia, edera), che sono usate per la consueta .decorazione d eigli a'P~artamei:iti. Peir i preparati del co•m m ercio, le proporzioni poss0no essere 1diverse ·ed indicate volta a volta. I.' irrorazione si r irpete ogni 5-10 giorni. La morte della mos·c a avviene ·dop,o. 1-3 ore ·e per lo più, tenuto1 .c.onto .di q u esto tempo inteircedente, si verifica lontano dall'.amb·i ente dove la mosca ha su·cch:Lato il v·eleno. ·c on 1que~to metodo si sono. ottenuti ·dei brillariti risultati, fra cui cit1arno quelli di Santagostino e Ronz.ani (loco citato) per gli ·ospedali di l\llilano, 1quelli di (i. Parenti, che ha bonificato in tal modo· l 'abitato idi Bagni di Montecatini su una !Sup erficie di 4 kmq., con 1600 alberghi, pensioni, case privaite, macellerie, ecc., ed oltre un centinaio ·di s talle. Una ·d elle obbiezioni ,ch·e si Lf anno a questo m etodo è q uella della tos·sici tà. Anzitutto .è da escl ua er e che le ·m osche così u·ccise JSiano velenose 1p er gli .animali da cortile; delle ,g alline alimenta te ·con diecine ·di tali mosche non ne .hanno 1r i1sen tito il .m inimo d·anno. E ·evi.dente che la mis cela non va lasciata abbandonata a 1dis.posizione di animali o magari di bambini che, bevendola se n e intossicherebbero. Ma, .ormai , ·da t empo sia. mo a:bituati al mane.ggio dei tos·sici;· basti ra:mmen ta r e, fra ,g li altri, l 'ar$eniato di 1piombo , che si trova n elle stesse case dei contadini in regioni frutticole. /Può ancl1e 1darsi ch e, col 1diffondersi d ell'iUso ·d ella mistuifa Ber lese, si abbiano a ve~ rifi·car e ·dei .caisi di intos$i:C azione, come si sono a vl1ti Ca;Si di morte in bambini ch e hanno in.g·erito .delle p w.stiglie d·el cl1inino d ello .Stato, casi cl1e non ltanno affatto ostacolato la 1al'ga djffus ion e 1del benefico farmaco. Beninteso, la lotta ~contro le m oscl1e non dev e r iassumersi .n ell'uccisione ·di e$s.a all.o •stato adult o, ma deYe s opr attutt o mirar e a d impedirne la moltiplica zione. E 1questo s j potr à ott en e·r e soltanto .con la scrupolosa pulizia, con l'accurato allon tanan1en to d ei m a ter iali -Oi rifiuto, con l "ass etto ig ienico delle s talle, d elle concimaie, latrin e e sim ili. ~ elle case, a lber gl1i, ecc., si dovr.anno sempre ten er e le s ostanz e alimen t ari al ~iparo <la qu e ti iTuSetti e cl1iuder e er1neticam ente i r ecipienti con l e immondizie domestjcl1e. Co1ne gi ustarnente ossè r ·•a110 l e Istru zioni pubblica te dall'Associa zione p er l ' II-,rien e, l e m osch e, rp ure e$ endo t an to .da n n ose, 11an no per ò u na br1lcm erc11zn davan ti all' igien e, quella cioè d i de11 uneiare le con1 dizioni p er c11i l'igien e d e've i n1J)f'n~ic ri rsi, di ay\·ertir e u n pericolo e\'itabile, elle noi J)OSsian10 sfuggire, dando ascolto a i consigli clel la C:.cien za. .\ . F ILIPP INJ. 0
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[ .i\.NNo
xx.xv,
FA.se.
~o J
LEZIONI. Il valore clinico del dolore. (J. A. R YLE. British Meàical Journal, 31 marzo 1928).
I l ·dolore .è il ·sin toma rr1orboso più frequente e spesso più 1pressante. ·~·uan do sia giustamente apprezzato ra'Ppr.esen ta il 1enom.eno sensitivo più importan te come gu ida 1a lla ·diagnosi. Do'bbi.amo ·confessare 1che poco conosciamo sulla s u a natura e sul cuo meccanismo •e quindi s ul · suo significato pratico. ,s i tratta di un f enomeno che sfug,g e alla nostra percezione diretta, di un fenomeno impond.erabile ed è perciò •Che il suo valore semeiologico non ·è sempre convenientemente aipprezzato, e Ja mediicina mo·derr,a tende ad introdurr·e in p.r3tica metortt obibi.ettivi per lo studio .c!eile malatti-:;. Oggi hatl110 g·r an voga gli esami raidio1grafi·ci, l' ~} l c: t1rocur<l:o g ramma, gli .es·ami ·ematologici, le v ar.:.9 prov~ ·d·ella fu n zionalità gastrica, epatic.a, pa:icreat.ica. ren ale, la broncoscopia, la puntura lombare, le operazioni esplorative, ma bisogna convenire ·c he tutti que6ti m.ezzi d'indagine hanno valore p.rin•cipalmente 1p er confermare o ·e$cludere l'esistenza ·d'un'aff.ezione oirganica precedentemente stabilita, p er m eglio 1precisare il giudizio clinico, per ·differenzi.are una lesione organica dall'altra, per d ecidere pro o cont\I'o un intervento chirurgico. Ma il loro aprporto alla 1dia gnosi pre·coce ed allo .studio dei ·di·s ordini f.u nzionali è scarso, ed è evidente 1ch·e possono trovare impiego solo dopo 1che ·Certi .sintomt n e panno indicata l 'utilità. Il d·olo.r.e è nella .grande maggio\I'anza dei ca$i il iprimo 1fenomeno 1d·ella malattia, il campan ello d'allarme ch e squilla quando si sviluppa il processo morboso. 11 dolore viscer a le è quello che più interessa il me.dico pratico. La insen si·b ilità ai •Comuni stimoli tattili, termici e ·chimici del rivestim.ento sieroso e mucoso .d egli o.r gani icavi è s tata s tabilita in vari modi. Mackenzie fu il primo s os tenitore di un vero dolor e viscerale, e che il dolor e n elle affezioni ·degli or,g ani interni è r iferito ai tess uti inn.ervati ,d all o st es.so segmen to midollare ch e è in r elazion e con 1'o,rgano le$O. Successivam ente egli mod jficò questa sua opinion e aff er mando ch e il dolore viscer al e non è prodo tto d a s tin1oli diretti, ma dall' abnorme aumen to d i tensione degli elem enti muscolari della p a r ete dei ' risceri. Que5t.a con c«:>zion e si a datta a spiegare t utte le f orme di dolor e viscerale d i var io caratter e
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SEZIONE PRATICA
ed in diverse c:Lrco.sta11ze, com.e il ·dolore d el parto, dell''Ulcera gastrica, 1della calcolosi r enale, dell'angina poctoris. Le leggi del dolore vis cerale possono così riassumersi: 1
1) :I.I dolor·e viscerale ·h a la sua origine ed è dov1.ito ad un abnorrne au1nento della tensione dell'elemento muscolare della parete 1dell'orga:;io, ris11ltante: a) d.alla contrazione del inu scolo o h) dalla manca11za cli rjlat'ciam en to di fronte all'aumer1to della 1pr.essione en·doviscerale. (Esempi: a) spasmo tonico ·del ·Colon; b ) dolo.r e vescicale n ella 1Prima fase 1della ritenzione prima che Je fi'bre muscolari siano divenute i perdi.stese). 2 I fattori .cb e attutiscono il dolore vis.cerale sono .quelli che rid ucor10 la pre.ssio11e intravisceraJ.e o che favoris cono il rilasciam-e nto muscolare (Esempi: l'alleYiamento del dolore in seguito all'improvvisa iperf otI'azione dell'appendice malata; l'emissione di un ·Calcolo; l 'ingestione di alimento n ell'ulcer a duoiden ale; la somminislrazio11e di 11itrito d'amile nell'angina pectoris). 3) L'intensità del dolore è inversamente proporzionale alla n ormale dhstensibilità d-el viscere (Così j} ·dolore è 1più intenso 11elle affezioni :lei condotti di piccolo c.<Jljbro e di scar:>a distensibilità, come l'uretere, il dotto biliare, le arterie; ed è più sop1portabile n elle affezioni di organi con più ·ampia cavità, cli magigiore distensibilitù.. com e lo ~tornaco e la vesci ca) . 1
4) Il dolore viscerale quando è isola.te o facilmente ·dilssociabile 1Cla altri dolori concomitanti dei tessuti 1!->0rr1aitiri ci <li a ltri vj sceri , può essere facilmente localizzato dal paziente, e la localizzazione n on corrjsponde alla distribuzion-e segmentaria d·ei n ervi, m a alla suiperfi.cie dell'organo. (Bsem·p-i: localizzazione lom1bare 1del dolore renale, sternale, di quello cardio-.aortico; e l'·esatta localizzazione .d el punto di occlusione dell'esofago o del colon). 5) Il dolor.e visc.erale, avendo la Bua or1g1ne r1ei muscoli, 1è in rapporto con l'attività funzionale de11· org·ano J.eso. (Cosi il past o agigrav.a e il di1g iuno .allevia il dolore dell '•u lcera gastrica , .gli sforzi e il riposo ·ag,gravano o allevi1ano rjspetti vamente i 1 dolore endo-vascolare, co . s1 come i dolori dei TI\nscoli scheletrici sono destati o allevi.ali rispettivamente dalla loro contrazione o dal loro Tjlasciamento). 6) Si 1può avere dolore, o anche la sempli ce iperestesia, n elle gravi cirisi viscerali di origin·e meccanica e nelle l esioni in fiammatorie o · ul1c erative ·delle pareti viscerali e più particolarmente 1della p·arte ch·e 1circonda lo strato muscol.ar,e. (Esempi: il dolore al braiccio n ell'angina p.ectoris ed il dolore testicolar e n ella co.lica urete1
rica; l ' ip e rest.e~ia cutanea n ell'ulcera gastrica e n el! 'app endicite). 7) Il ùol•Jre. o l 'ipere5tesia, somatico p ersjstente all'infuori delle crisi di dolore viscerale è l'indice ·di lesioni infiammatorie 1del viscere. (Esempio: il dolore e l 'ip·ereste,sia ~·c a1polare o interscapolare nella 1colecistite cronica) . 8) Viceversa l 'assenza di iperestesie e dolori somatici si ha ·di regola nei ·d olori vhscerali dip enden ti 1da ·di~ ordini f•u nzionali o lesioni occlusive n egli organi più distensibili. (Esempi: spasmo •cronico del colon: tumore del piloro e del colon). I fenomeni sensitivi riferiti richied OBO per la loro .p roduzione speciali circo-stanze (ad e$. l'i11tensit·1 e l1a persi&tenza di processi infiammatori) ·sono 1perciò m eno fr.equenti, ·e·d hanno minore valore ·diagnostico. Conviene p er ciò portare inaggiore attenzione sui 1dolori viscerali diretti. Jl dolore ha qualità ,differenti nelle v.arie malattie dei vari organi, e l'accertamento di tali q.u·al ità costituis,c-e ·un valido ausilio p er la ·diagnosi. Purtroppo quest.e .qualità non s ono facilm ente determinabili , e quel cl1e ipiù conta si deve far e al rigu1a.r.do asse,g namento \Sulle dicl1iarazioni 1del paziente, cl1e non sempre sa o è in grado di analizzare J.e proprie sensazioni ed ancor meno sa esprimersi con esattezza e 1p roprietà. ·Nell'analisi d-el dolo.re si deve accertare : 1) il carattere; 2) la intensità; 3) la situazione; t~) la diff us•ione; 5) i riferimenti; 6) la durata; 7) la f requen::.a; 8) il tempo della sua comparsa; 9) ì fatt ori di aggravamerito e di alleviamento . P er qu el che ri1guarda il carattere del dolore è
a notare che 11on sempre si può oggettivare ,p ropriamente in rnan1canza ,di sicuri termini cli analogia: si p uò dire ·ch e le varie lesioni dei vart c.r gani dànno sensazioni ·peculj ari indefinibili e inesprimibili. Il dolore d ell ' ul~era gastrica è rovente, :mordente, è presso cl1e continuo n el senso che n on è ac·cesiSionale nè intermittente. Nella gastriiE: irritativa acut a è invece p-eristaltico ·ed intermitte11te. Nella dispepsia da colelitiasi è lacerante. Il ·dolore dell 'angina p ectori s è angoscjante, viene sp esso indicato come la stretta di un. a 1nor sa, nn' oppression e .squaissante, e simili. I dol ori. de:J.e colicl1e ·epati·oa e renale n ella loro massim a jnten sità s ono devastanti , sono quasi sempre continui ·e pro.g ressivi: s'iniziano con una dolenzia so.rda e diventano a mano a mano i11tollerabili. Il dolorP- doll'en.terite o delle piccole occlusioni intestinali sono veramente colici, ritmicj, intermittenti, acuti. I dolo·r i urenti raramente sono l' indi ce di .g ravi affezioni vi5cerali. L'esempio più comun e è ,costituito dal cosi eletto bruciore di stomaco, un senso di scottatt1ra retrosternale quasi « chimica » . L e sensazioni diffuse. 1
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JL POLICLINICO
di bru·ciore addominale si riscontrano sopra tutto n elle p ersone depresse ed emotiv·e. L 'apprezzamento dell' intensità del ·dolore è inollo difficile. Innanzi tutto è bene precisare s e s i tratta solo ·di malessere, ·di sensazione rnolesta o rdi vero ·dolor.e, che ·è quasi sem1pre indice di affezione organica. Si è conv·enuti di consiù.erare gravi -qu.ei dolori che sono e•g uaJi o 1Più intensi di quel li del parto o .che abbiano precedentem·ente rtcl1iesta un'inieztone sedati va. Altri criteri di valutazione sono: l'i'nfluenza s ulle abitu·dini e ·Bul lavoro OI'ldinario, sul sonno, sul carattere, il bisogno di ri·correr.e al 1riposo al l etto, ai m edicamenti sedativi. Tuttavia n ell 'api)rezzamerito di .questi elementi !bisogna fare l e opportune tare dovute al temperamento indiYiduale o altri fattori capaci di abbassare la soglia del dol ore. La s itua zione ·e la loc alizzazione d el ·dolore si può detern1inare d.all'attitudine del paziente sp1ec1 e durante le crisi. Il dolore dell'ulcera è ordinari-a:m·ente indicato ·dal paziente •con un gesto ti.p ico: l'ap1p.Jicazione della punta di un rdito nel m ezzo clella regione epigastrica; qu ello ·d eJla d]- · 5pepsia funzioriale con il 1passag.g·io del palm o della mano sull'epi,g astrio. Il punto di arresto di un calcolo urcterico è spesso indicarto con un dito. Nello spasmo cronico del colon talvolta 1 soggetti, pur essendo ignoranti di anatomia, indicano 1a zona dol orosa •t racciando con la mano il percorso del colon. Tra i dolori riferiti vanno ricordati quello dell'angina rpectoris al br.accio s1nil5tro e talvolta anche al destro, o limitato a lJ 'avambraccio, al .p olso, ·a ll'anulare e mignolo, alla nuca o ·al 1g·iugulo; quello rd·e lla calcolo5i biliare alla r egione scapolare o inter~cap o lar e ; ·qu ello ·del ·calcoJo .ur·eterico al testicolo; quello alle coscie della salpingite e clella gr a ' ' i danza tubarica. L'iperestesia superficjale o iprofonda del:la cute è un 5egno molto utile per l a diagnosi d ell'u lc era ga s trica e duodenale, •di alcune form e d'app endicite, d·ella colecistite e d·ella diYerti·culite. \La clurata del dolore ha un si gnificato speci a le e talvolta m ette in evidenza parti.colari ' p erturbazi oni funzionali . Così il dol ore intermittente ·della •Colica inte~tinale , dov•u to ad i1p eratt ività peristaltica , dura s olo 1p ochi ·m inuti. Il dolore dell'anig ina pectoris raTamente dura più di qt1alche minuto e denota " erisimilmente un inadeguato rilas ciamento delle coronari e in risposta all'aumentaito lavoro cardiaco o a ll'au m en to del la ipress ion e vasale. Il 1dolore dell'ulcera gasl r ie a e ct uocle n<l le dura qual·c l1e ora, fin o a che lo s tom aco è r i p ettiYamen te riempito o s,·untato. Le c ri ~ i ep at icl1e e renali p ossono. durare ore e or e. In ciascun caso s i può m etter e> 1
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in relazione l'elemento durata -con l'evento mec-
canico. La frequenza ·ed il tempo nel quale si v erifica il dolor·e non .sono meno istruttivi. Il dolore epigastrico cl1e ricorre quotidianamente ed in rel azione ai pasti è ·quasi sicuramente ·•di o.r igine .g astrica. Il dolore ·e1p igastriieo a rari intervalli e indi.pendente dai pasti e dagli sforzi dev e far so-sp-ettare la -colelitiasi o la tatbe. Il dolore ep)gastrico p.r odotto a.a sforzi ·è quasi sicu;ramente legato ad af'fezioni ca1',dio-va1&colari. Ul ldolore ·dell'angina pectoris si ha per lo più nelle ore del mattino, ·quello dell'ulcera gastrica nelle ore ' serali o della p rima notte. ·In ;relazione ai fattori ·agig.ravanti del dolore va ricordato clic gli sforzi, il freddo, le emozioni. i movimenti dopo i p asti posso110 provocare cri. i anginale . .Le s cosse, i trabalzamenti possono dr star1~ ]E! coliche da calcolosi bjliare, renale e ' 'e, &cicale, e ,da s1pasmo cronico d el colon, nel quale il dolo!f.e può essere 1p~ovocato dal freddo, dalla stanchezza, da,1 fumo, dai purganti. Una lievr percUSSÌOlle 6U i lombi rd·e.sta il dolore nella •Calcolosi renal e m ,eglio eh.e la palpazione profonda. Tra i fattori allevianti vanno ricordati il riposo fisico e m en tal e ed il caldo oltre i rime dì specifici come il nitrito d 'amile nell"anrg ina pectoris, gli alcalini e .}a belladonna n el clolorP gastrico, .ecc. p .e r lo studio clinico d el dolore ·Conviene tener presente le seguenti raccoman·dazioni: rP rimo: nei -casi oscuri ·e nei 1quali è necessaria un.a decisione tentare di esaminare il paziente quando è in ·p reda a l ·dolo.r e, allolfa l'osservazione potrà .essere 1più .aocurata e più degn·a di fede e potranno ·e~ser.e eventualmente presenti i segni fisici indotti dal dolore stesso o dalla esacerbazione della J.esione c t\t! provoca la crisi dolorosa. Secondo: ·p restare particolare attenzione alla posizione ed agli att egigiamenti del paziente. Terzo: ricordare le stret•te relazioni che esistono tra dolori viscer.ali e a ttività f•unzionale d el viscere J·eso :- il 1dolore gastrico s i a:ccentua con la ingestione dei cibi o .con la digestione, il d olore cairdiaco sarà destato in conseguenza d ei fatti che aumentano il'attività del cuore, gli sforzi, l e ·emozioni, ecc. rin o.g ni iea s o t en er pre$ente che il dolore è il segno , ·con il ,quale la natura avverte delle , 1110dificazioni n ocive cl1e ·Si avverano n ell'organismo, esso è il linguagg io della n1al attia, un linguaggio che il rr.edico deve s aperlo intender e !..! quindi 6tudiare in t•v tte le s ue rnodalità , in tutte l e su e espre ~ioni.
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DR.
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~EZ l ONE
SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. La cu1·a ing1·assante con l'insulina. (\.V lECHl\IANN,
n. 52).
"J\liinch. ì\J ed. vVo ch., 1927,
La linea sn ell a è oggi di Jrloda, tanto 1per l 'uomo cl1e per la dornna. Si sipiega così la di1nin uzione del nru1nero · di colo·r o cl1e desi·derano aumentare il ~e'so d el proprio oonpo. Ciò non to·g lie che qualc1'1e malato si rivolga, al m edico, pe1r ing.rassare, e ciò ra.ppresenta•Y.a un tempo una <::roce p er entra1mbi! 1
Falta, \ 'ogt e altri i)reconizzarono l ' uso dell'insulina per la tiera.p ia in·g ra•ssante, beninteso negli individui a ricamb io di carboidrati intatto. L"...\.. ha da te1npo adoperato il 1netodo, constatando, oltre l 'au1n1cnto di peso dei !Pazienti, ancl1e un mtglio.r amento ùella crasi sangui1gna, una ·sc omjpa.r~a d ella d eJ ressione psichica, un aumento 1dell'attività generale. L'aippetito è , taloTa fc1I1-01nEIDale e v1 sono inalati che man1giano quasi in int01·rottarr1ente durante la cuDa. Il dosaggi o d ella in•s1ulina non può essere schematizzato. tÌ\Ja in genere si può <;OID·inciél/I'e •Con due iniezioni di cin que unità il primo giorno (2 x 5), seguitando con 2x 10 il 2° gioirno e con 5x10 per altri 5 giorni. Di settirr1ana in settimana si può così raggiungere la d o::;e di 5 x 20 o 5 x 30. L'aumento di peso continn.ia anche per quaJcl1e settimana do•po cessata la cura. M·a aicciden·t i i1po, gltcemici p·OS•sono a11cl1e sorpragogi1ungere prima di ['aggiiungexe le ,do·si rn&ssime descritte, per cru i ·suir à p.rud·ente sa1g·gi~re con cu.ra la tolleranz·a del so1g;getto; le iniezioni si possono faTe m·ezz'ora iprirrna dei pasti, e l'ultima non più tardi delQe or e 19, per ·evitare ,c·he acci1denti i.pog.licemi,ci si avverino nella notte. Qnesti 6compairi1ranno però ben pres•t.o beven do u na soll1zione zuccherin a o una li·1 nonata ~uc1 c llerata. Una pa.r te d ell' au·m ento di peso immediato va senza dubbio attribJUita alla r itenzione di aioqiua. 111t cuore ·a u1menta i $'UOi diame:t ri durante la cura, p er l'aumento della m.a•ssa del sang.u13 0 per l 'accresciment0 proprio· del miocardio . Il meccanitSmo di azione dell'insulina ve: ricercato nelQ'auimento di perm1eabilità delle c1e1lrule allo zrucichero; esse ne os sidano di •p iù e n e tr rus.form.ano ùi più in glicog·en o. Inoltre l'insu~1na f av•orireb1be la trasformazione dello iu 0cber·o in gr~q,".Jso, c01n ': Jo dirr1ostrai110 le ricerche sul quoziente r.esipti.T·aitorio. Indicazioni alla oura: la magrezza costitJUzion aJle, le varie !forme di p·t osi vi$cerali, l e ti~eo tossicosi, 1e forme cr oniche di tubercolosi polmonare, a·l cuni ca·si di tumo.r i maligni, anche per 1
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g·li effetti 1p•sichi·ci favorevoli che s1 producono, ecc. l\ila gli eftfetii ragigiun.g ibili non sono illimit&ti: a un certo punto, anch·e l' aiumento delle dosi non fa più cr esce•r e il peso. Durante la c·ura insulini ca $Ì ha u.n a iperpro·duzione e secrezione di adrenaJlina, del che fanno fecle rie.eliche sperj111en1tali. Ora è assoidato che l'adrenalina imipedisce alle pro,p rietà ·de.hl 'in srulin a di ·espliCaJI''.Si, essen do sua antaigonista. Si sipiega così r,l1e l'azione insulinica àbbia dei lin1iti. 1Lo svuotamento de·l lo sto·m aco è as sai più rapido dopo l'iniezione di inisulina; l'aci,dità della se~ erezione gastrica talora è aumentata, talora cli1min1u ita. Ma for6e non solo è accoDciato durante l'azione insulinica il ten11po di svu1otamento dello -stomaico, bensì anche aumenta il potere di as'soirbim en tn d el conten·uto gastrico da parte delil e pareti. AJl,c uni hanno negato ogni azione ingrassan·t e e stinnolatri·ce de1J 'ap petito all'in.sulina. Ma tali ricer·catori sperimentarono sui bambini: st •P'Otrebbe pensare che l'azjone insulinica in•g:raJssante sia in rreilazione con la maturità delJ e ghian dole ses·su·a li. 1Nor1 è ancora stalto del tutto ais&odato se l'insulina .p er via orale e la sintalina abbiano netta azione ingr?Ssan te, paragonabile a quella dei1l'i11. ·srulina pe1r via .iJpodermica. 1
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GARRONE.
Vedute mode1·ne sul metabolismo normale degli idrati di ca1·bonio. H . TUTTLE. Boston medlcal and Surg. Jour n.al, 29 d1cer11bre 1927).
(GEOHGE
·D urante ·qt1esti ultimi 5 anni nu·m erosissim·e rioercl1e, fatte n ei laboratori di f1siologia, di biochimic.a .e i·n clinicl1e p er diabetici, hanno messo • j n evidenza una quanttà tale di fatti, riguardanti il metabolismo dei .carboidrati, che si è re~a necessaria una revisione delle iprimitive .concezioni. La scoperta ·e l'uso 1dell'insulina hanno illuminato i 1punti oscuri ·della question·e. La perfusione ·di vari organi con o senz.a insu11na hanno reso po.sitive molte ipotesi ri.gua.!I'danti la formazione d el glicogeno, ipotesi che prima erano oscure e indefinite. Recenti ·e$perienze ·di Be.st e dei ·s uoi collaboratori, in contin uazione di ricer·cl1e fatte da altri A...A,.., l1anno fi11almente dato la spi egazi.on·e dello « zucchero ec.ceid·ente », che sempre mitSteriosamente .scompariv·a ·dalla corrente 1S an~ui1gna. Lo studio dell'azione della glicogen asi nell'effettu-a re la tiia · sformazione del glicogeno a glucosio è 'P iù chiaramente compr e~o; e in iparti·C olar modo 1è chiaro jl fatte.• che non esiste glicogenasi nei muscoli e quindi, con1e iè stato climostrato da oskind, ~he 1
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il glicoig eno dei muscoli non è riconvertito in glucosio per aumentare lo zucchero •del sangue (glicemia). Oggidì 6i ritiene che la sorgente tanto dPll'insulina che de11a .g licogenasi sia 11el pancr·eas, dato che ·qu esta glandola contiene la più grande provvista di queste due sostanze. L'insulina agiscL~ co1ne fattore anabolico pol1meriz zando il glucosio i~ rglicogeno, e la glicogenasi, cl1e si .r is.contra in tutti i Ji,quidi dell'01rgani$mO e n ei tess uti a1d eccezione dei muscoli, agis·ce ·CO·m e fattore catabolico trasforman.do il glicog·eno in glucosio. Dal momento che tanto l'insulina ch e l·a glicogenasi si trovano in grande quantità nel sangue e n ei li·quidi dell' organismo, in .que$ti non Yi può esser.e presenza di glicogeno. 1Esiste un equilibrio tra queste d·ue forze opposte del metabolismo e il glucosio rimane inalteirato n·el sangue. Altri esperimenti hanno dimostrato, inoltre, che l 'insulina sola in contatto col gluco.sio non può formare glico,gen o, ma, se si ag.g iunge . ·alla soluzione un ·p ezz.etto di muscoJo o di estratto di muscolo, si forma g·licogeno. Questo fatto, insieme con le e&perienz.e ·di perfusione, ·dimostra che .l'insulina e il glucosio, sempre presen ti insi·eme nel sangue, n on .formano glicogP.n o fint.antoch1è non .gtungono a un tessuto del corpo s ul .quaJ.e il •glicog.en o si deposita. E ora n oto , altJresì, che il glicogeno dei muscoli fornisce la f orza e il cal ore dell'azione muscolare trasform.andosi in ,acido :lattico ed altri prodotti metabolici ma non riconv·ertendosi mai in ,g lucosio per opera della glicogenasi, dal mom ento che ·quest'ultima non ·esiste aff.atto n ei muscoli. Nei 1primi espeirimenti sugli stati ·di ipoglicemia ac·centuata, nei quali vi erano convulsioni ed esauriment o muscolare, veniva riscontrato glicogeno, il .che faceva sembrar.e come se il glicogeno foss e stato .ri·convertito in glucosio per aumentare la glicemia; m·a questa .era una illusione ·p oichè ciò non si verifica nei muscoli pll'ecedentemente paralizzati col curaro. Si ritiene oggi che il glucosio può essere all6ntanato dal sangue soltanto in due modi: 1) m ediante .conversione in glicogeno J)er m ezzo dell'insulina; 2) mediante la normale ossidazione in H.,O e C0 2 ; ·e che non esiste alcuna sostanza misteriosa, sconosciuta n ella quai.e esso glu·cosio si trasforma. IJ,a ·conversione del glucosio in glicogeno d ei tessuti raJ)presenta uno .dei duo m <..'<li n ei .quali il gll1oosio viene rimosso dal sang.ue, .e il mistero della scomparsa dello << zucchero .extLra ,, è esistito per tanto tempo, per il fatto che si dava poco valore a questo allontanamento del glucosio. Il secondo modo nel quale lo zucchero è rimosso dal sangue consi$te n ella sua no.rmale ossidazion e in H ..-O e CO.,-. Dopo ciascun 1-'asto nuovo il glucosio entra nel &'1.ngue e la os1
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si dazione, come 1è -di·m ostrato dall'aumento del quoziente respiratorio, aumenta per circa 3 ore, indi diminuisce fino al pasto susseguente. Questo è .quanto Si verifi-ca &e il tasso dello zuccheru del sangue è entro i limiti normali, ma negli stati di<lJl.etici quan1do la .quantità di zucchero riel sangue eccede i limiti norm.a li, il quoziente re1Spi.ratorio aumenta sempre dopo la somministrazione di iRsulina. .S i credeva .dapprima che l'insulin·a aumentasse l"ossidazione direttam.ente , ma ·dato che le ·esperienze . di la:bOII'atorio non hanno confermato qu esto fatto, si ritien·e oggidì che l'ossi1dazione sia ostac'Olata dalla eccessiva ·Con centrazione del glu cosio e che quando l'insulina allontana il glucosio ·dal sangue convertendolo in glicogeno dei tess.u ti, la normale concentrazione viene ristabilita e la ossidazion·e procede nel modo :usuale. Un nuovo fatto è ora acrert.a.to per qt1an.to rignarda I 'ossidazione. Quando ~o nsi.d eri-amo che l 'ossidazione del glucosio del sangue e del glucosio .derivato dal glicog·eno, riconvertito dall"azione della glioeogenasi dei terSsuti, continua per 5-6 ·o.re 1dopo •Un pasto, -do·bbiamo arguire che ciò crea lln enorme vuoto J)er il glucosio n ei tessuti, deficit che è molto ·p iù .grande di qu.anto si ctr.edesse possibile. Gli è p er questa ragion·e che molto glucosio passa direttam.ente attraverao il fegato senza es. sere ivi coJ.9\Tertito in glico.g eno, in modo da passare dal sangue ai tessuti, per sod1disfare que6ta fame di zll.lcch ero, e ivi essere convertito in .glicogeno pe;r oper.a dell'insulina, la quale è stata già fornita a tutti i tessuti dal pancreas ip er m·ezzo della corrente sanguigna. Sembra che il glicogeno del fegato rappresenti un rifornimento temporaneo e variabile, che ha J)er iscopo ·di regolmre la con centrazion e costantemen te varia· bile ·dello zucch·ero del san gue ·e di evitare le ipogli.c.emie pericolose. rL a quantità ·di cp1esto glicogeno del fegato .è relativamente piccola. Una 1naggior e richiesta di glucosio dev'esser P. fornita dagli acidi ch·etonici delle sostanz.e protejche o dal m etabolismo ·delle sostanze proteiche dei tessuti e fors 'an che dai grassi. .B asandosi su QiUeSte nuove concezioni sul metabolismo •dei .carboidlrati, alla questione sul come a1g isca l'insulina si deve rispondere come segu·e: e< [,'insulina l1a una sola fùnzione ben provata e cio1è il ,p otere di convertire il glucosio in glicogeno ·quando è in co11tatto coi tessuti ·viventi. Alla luce di queste nuove teorie una breve descrizion e del meta•b olismo dei carboidrati potrebbe, prr-esso a po.co, tessere la seguente. Il pancreas immette liberamente nel sangue le due sostanze attive del metabolismo, l'inf'ulina, derivante dalle isole di Langerhans e la glicogenast, enzima di 1gnota origine; queste due sostanze
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vengono trasportate ai vari tessuti dell'organismo. Una corrente di •gluCO$iO, assorbita dall'intestino affluisce attraveirso le vene e i linfatici nella grande circolaiione, ia ttirata dalla enorme defi0ienz.a di Z'llcchero verificatasi nelle ore prec·ed·enti -e- d-Ovuta.. ...a,JJa n-0.T-maJe ossiàaz.i-one ehe ha luogo n ei · tessuti nell'.esplicazione delle loro funzioni. A mano a mano che 1questa corrente di gluco5io scorire attraverBo i vari organi (cuore, fegato, muscoli ·ecc. ), incontran·do ovunque l'insulina, .ciascuno di questi organi, 1p er mezzo •dell'insulina contenuta in 1essi, trasforma in glicogeno la propria riserva di glucosio per le ore seguenti, prima del 1pasto successivo. Il fegato ne trattien e una quantità sufficiente per regolare il tasso d·ello zucchero nel sangue duranta .qgeste ore, il cuore anche una .q uantità sufficiente per mantenere i •b attiti e i muscoli una 1g ran de .quantità in modo da essere sempre pronti all'oc·ca5ion·e •a qualsiasi sfor.00. È per ciò che nei muscoli non vi è glicogenasi, per modo che la loro riserva può rimanere sempre abbondante ·e non esser e mai .ri·d otta dalla glicogenolisi. Nel ·dia'bete in cui la .m1antità ·di insulina è • , "'1. ... scarsa, meno ·g licogeno viene depositato n ei t essuti; un eccesso di glucosio si aooumula nel sangue e, varcando I.a soglia, pass·a n elle :urin·e. Il deficiente deposito di gli.cogeno nei mus.coli spiega iJ1dubbiamente la 1debolez.za mu&eolare d ei diaJJetici, ed è t>.p portuno iI'iCoDdarsi n el consi~ gliare l'esercizio muscolare a questi m·alati, che il cuore è un muscolo importan tissimo. Infatti tutti gli organi e i tessuti diminuiscono nella loro funzione quando vi .è in essi un deficiente depo.sito di glioogen-0, il ·quale 'fatto, forse, può eostituire un fattore importante nel collasso g~ nerale di tutte le ~nzioni, 1quando la malattia ha progiredito fino aàl0 sta·dio- comatoso. ·
acidità anche 1ninori della r1orma. In tali casl, però, accade r ealrr1ente che 1 ia.cido si produce dopo che la digestio11e si f: completata, e dopo che il cibo ha lasciato lo stomaco. Non è p•r ovato s e, in simili condizioni, l'a cido s-i·a capace di a;>rodruTre ·di 'P ffi' sè un' uloera; èperù in dubbio cl1e la sua ·p r·esenza deJblba a.g gravare lo stato di un'rulcera ipreesisten te. Se ora poniamo m·ente al fatto Ch·e, dopo una gastr:>en terostomi.a, l'acidità del contenuto gastr icD tende a dimin'llire fin quasi a n eutra·l izzarsi del tutto, e s·e pensiamo che ciò è -dovuto al re:fluire nello stomaco di succo p.amcreatico alcalino, attrav er~o al m on cone di am.p utazion.e, è ovvio pensare come sia logi•co trattare i malati di u·1 cera gastrica in maniera da riprodlllfre simili condizioni. Si eviterà però !'·errore di usare sostai:nze medicamentose alcaline in dosi troppo piccole, poich·è a:lloxa Si otrtiene lo scop·o opposto, cio€ si provoca una f:ecrezione ancOII' più aiccentuata di aiei·do . Un metodo curativo basato su tali postulati è quello d-i Sippy; ma la siua ·esecuzione è !Piuttosto laboriosa e dif.ficile. Secondo gli AA. la somministrazione degli alcali-ni va segui.t ata anche nella notte, ond·e non permetter.e mai che l'acid-0 cloridrico po5s.a venire a cont~tto dell' ulcera. L·a qualità d ell'al.calino da uoore ha scarsa importanza; 1per quel che xiguaDda tJutta'Via il bi~nbonato di so·dio, biso)g na rammentar.e _come. trM>t;OI'So i•l suo effetto nootralizz•ante, esso tenda a eccitare una nuoYa i·p ersecr·ezione acida; e come, data la sua .~rande diffusibilità, l 'effetto neutralizz·a nte sia tre>vpo rrupido e pas&egg·ero. Si preferisce perciò ricorrere all'unioo.e di [più alcalini. La formruia proip01sta ed usat•a dagli AA. è la , seguiente: Bicarbonato di so dio 1 parte; ·Caxbonato di IN. MARZO. magnesio (polv. ) 2 prurti; OsiSicarbo·n ato di bis.muto 2 parti. ' ORGANI DIGER ENTI. Vuol dire cha si crescerà la dose di bis1n11to <> ' III trattamento intensivo con alcalini delle di magnesia a seconda che ·vi sarà diarrea o stipsi. ulce1·e gastriche e duodenali. Un 'altra formula, consi·gliabile per uso o·sipita(H . MAC LEAN - J . JONFS - G. FILDES. Lancet, 7-1-28). liero, ~erchè meno costosa, è la s·e~uente : Ossiicarìbonato di bilSmuto 1 parte; Bioairbonato La cl1irurgia vanta molti successi n ella cura dj di sodio 3 1p·arti; Ca·rbonato di rm·agnesio (polv.} tali affezioni, ma, IP'U troppo, mnovera anche pa3 parti; Creta pre:parata 3 parti. reoohi ins·u ic°Ce$!Si. P er facilitare l'azion·e delle 1p olveri il paziente Nelle tforme 'semiplici ·di ·ulice<ri, allorquando isi sarà ternu.to a dieta li.quida o semili.quida per riesce a rimuovere lia caJUsa irritante, r·a ppresentata dalla secrezione acida d·ello stomaco, la , lun·go tc,n1po. 1n tal modo., doipo 2-3 gio1rni, i dolori scompaiono. Se ciò non avviene, bisogna rrnedicina pillò essere d·a sola sulfficiente a dar la 1g uarigione. riten ere ch·e non $i tratti di u·lcena, o che esiLa questione dell'ip eracidità dell'ulcera dello sto- stano a;derenze 1con ,g·1i organi vicini. Il metoid o ha quin1di anch·e gr·an valore diagnostico. maco è ancora controversa, in quanto, dopo un pasto di prova, possono venir trovati reperti di La dose sarà ·r addoppiata all'ru.ltima so·m mini1
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strazio111e della Gera, per IPfOliu.ngare l ' azione durante la nt)tt~, e il 1pazientc terrà a p ort·ata di rnani, • vicino ·al rproip-rio letto, il med:iJc1MD.Jento, onde prenderne non a:ppe~a .fosse risvegliaito da nuovi dolori. L e dosi · da •sommiinistr aire variano .a seconda del perioido di ciura; se infatti nella iprim·a settimana, dJu·~<i:nte la ·qu.ale si 01ss·er verà diet a p·r eval eintem·ente lattea , sarà dato ·u n cucchiaio ·da th~ ·di pol!ver e o·g ni 2 ore ~6-7 dos i a.'l giorno) , d:unante la seconda si 51cen1d erà a 4-5 do si, ip;eirm.ettE:~rlo l'aggiun~ al pasto di 2-3 1uova e di biscotti al burro, .e durante l~ 3a_4a..5a.6a. settimar1a si d iroilnuirà anco·r a a 3-4 dosi, ammentando gr aidatam ento il vitto . Si' •&eguiterà 1p oi con · 2-3 do1s i p or aluneno altre sei 1Setti'man e, e con rti'I?-9- sin·g oJa do·s e serale . per lungo temrpo ·anoora, pon.end o sempre attenzione alla d:i:eta, ne1lla· quaile si li-· miteranino ·Se.IIl'PJ'·e l e carni, evitando le insal1ate, 1sirusi altro l e ver.dur·e e . le frutta crude, e qiual . . ciibo di di:fificile di1gestione. 1L 'aJ.cool e i•l fumo sa·r anno 9C·ons'.iigliati. P er combatier·e in pari temipo !l'ipenseo:vezione gas.t1rica di acido, ~i u·serà l 'i·n gestione a dtgti.u no · rdi .olio 0 di grassi, o·ppure ·si :ri1corr erà .u tilmen te
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alla bell aidonrna. iL'obi·ezion e ~'he il trattamento alca~ino .in ten-si:·o poiSsa 1riru.stq'.ii:fe · 1dannoso .impedenid.o l'attività der.l:a ip e,ipisina n ello stonllaco, norn. è _ ·so1steintbi!l. e, 1n. qu.a:nto sor+o suffic~enti .. alla 1di:gestione' d e1le stanze p:r·otei9h·e gli a ltri f ermenti intestinali e 1
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ipancreatici. · Egiu1al.m ente n·on ha valore l'altra obiez'ion·~ eh.e il trattan1ento possa ind:ur r·e uno starto d1 alcalo.si, coi relativi disturbi, in .quanto le soi&tar1ze al!c.alin e ·aigi1Scono loca'Jm e·n te nerutrailizzando 1' acido, 1poi piassano nel3.'int~tino e si inc·orpor~o con l e feci, ven einJdo aisso·:rIDi1Je solo· in mi'n1ma
parte.
11 suCLdetto trattaimento m ed11co è in<l~cato solo
n elle uJ.iccri iseroip'lici .g aistrich·e ·e duod enali, an·ch·e se pr•:lfonde·, r esta ndo inefficace n elle ulceri c~1r1 iplicate da adesi1oni 1periv:iscerali e da quell·e con ostrt1zioni m eccani1cl1e de'l ·l)iloiro. S1. coma>renlde come in qrueste si debbano ap!J.)~icare i meto·di chil'u·rg:i!ci. elle (prime , in,rece i resultati sono ottimi a ·dicl1iarazio·n e degli AA., come comproverebibero anche l e rad-iogrrufie dei cru:>i studiati, ritpTOdotJte nitilde e n!l1merose nel loro l avoro. ~1
FABERI.
Il tratta1nentQ. della pe1·fo1·azione acuta delle ulcere ga t1·0-duodenali. (E. FORGUE. B evile rnédicale françai se. no\r. 1927).
Nel 1rattan1ento d elle iperf orazioni gastriche o duodenali, il t.e111po 11u i.mrportanza capita.1-e 11el -
( AN.:-.O
XXXV,
FASC.
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succe5so: og·ni o.r a che passa aggrava il rischio e fa salire raipiidarrnente la peiicentualle d·el1a mortaìità. L·e st·ati1stiche m-0·stT.ano che dalla ld.odicesima alla venti-quiattr·eshna oOO.'la,' ilJ. malato p-eroe J>iù a e1la m età dJell·e p1robabilliità di 1SopraNViv·eTe e che al di là di urentasei o:re, non ha ipiù 10he una o d1t1e prolbaibilità StU dieci di 1S1Camparsela. 1N·on a ppena fatta 1a d.ia.gnoiSi, isi preruderan110 t utte le .diS1p1osizioni per l 'i-nterv·ento imrrne·diato. ·Data l 'urigenz.a, sarà talo!I'a n ecesisario 01PeTaJre al domicilio del malato; mra in .g enerale, trattandosi sipa.~o di ilntervienti gravi e che nooe&.sitano speciali 1pTep arativi e cmre, si trasporterà ill paziente in os.p·eidal e. Si pTatiich·eranno iniezioni di si&o e di olto' 1canforo..to al malato, lo si assoggetterà a na.r cqsi eterea molto cal1tia e si comincerà l'operazione . Si far à l'inreisione me'diana sopraombelli<:aJe: la pTles.enza n e1 iperttoneo di l:irquti.1do grhgiast:Jro fluido, mesicolato 1a gas, di materie alimentaTi, eo~1ferr11erà la diagnosi; si asporterà jl liquido, si Jo.verauno le pareti c0n etere. L'ope.ratoir e d eve po.r tare l a prim·a eisplotraz.ione . verso J.o stomaJco ed ill 1druo d en·o ed eoominare la ì·o ro faccia an.teTiore ied in primo luogo la zona pj1ocica od iuxta...pilor~ca ove tire volte eu cinq;ue s i !l'iscontra l '1uJc.era p·e.Tlfo1rata. Doi:>o la regione 'rd'llO·deno-1pilorica, è la ~11eic·ola cutl'vatura che O:>iso,g na ·espQor.aT·e, ·dove si ri1sicontra l'ulc·era, una volta su cin 1q ue . Sie J'.es.am·e delle faicc e anteiriort d ell o .stomaco e del d·u odeno è negativ.o si cercherà lJlI1 'rulcma -pusteri·uu·e -sia a livello d ello sto· maco, sia a J.ivello d·el duodeno. L'esip'lorazione d el·l a faocia tpo1&teiriol'e si fa , sia con lo scollam ento colo-epi1Ploico, ,sia con lo sfondamento di uno sip1azio aiv.aooolal'e del legamento gastro-colic·o , in mo,do da rivoltate io stomaco e raigigiu ng·ere così la r etro cavjtà, dove la perfol'azione i)Osteriore ha lasciato sfug.gire il cotnten1Uto 0
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gastri1co. Una volta scoip·eirta l'ultoeTa è n ecessario esaminarne 1con cuT·a le condizioni anatomi1che : non è tanto la dimentSione dell''UlLoera ohe bisogna considerrure, ·qll1anto l'ispessimento infiammatorio che ne costituisce la 1base, per.chè 1da esso derivano tutte le difficoltà del1la sutura ed i ri$Chi di instabilità di essa. 1L 'ind1cazione ul'gen te, vitale è la chiusura della .p erforazione che deve essere comipi1Uta .con la tecnic:t più semplict> e più rapida e che deve essere S'U.ffi1centen1ente solida. Il processo di sct:>lta, ' quand'è possibile ùsarlo è la sutura; ad es~a si rtcorrerà n ei casi di ulcere IJ)iiecole, molli o po{!o ind·urite, i icui boroi obbediscono be11e aUa trazione del filo e la cui chi u~urn perfett.a può essere ottenuta senza restring)mento girave della
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8hZ10NE PRATICA
porzio11e piloro-d,uo<lenale. Per i1npecl]re la disu11io·n e dei margini non 1basta limitarsi al'la .siu1>ura lineare dei bo r'di 111a occorre Paf'fon.dam ento a 1Pair.ecic;.h i 1piani, l 'inYa·gin azioa1e dell'oriificio, .sotto t1na ù·)ppiu. plica sier•)Sie rosa. Questo affondam·ento p'uò esse.re impedito dalla 1durezza d-el1a zona ,peri-u~ice rosa che sr rIBcont.r a nelle vecrehie u1cer·e cal1lp se a Qarga ba.se indurita; esso è poco indicato n·elle ulcere ·alte 1della ·p iccola cur\'atura ed in queale ctel e.anale 1ùiuodeno-pilolI'ico. Ir1 tali ca ~ i sarù. bene Ti cor.r er e alla semplice s·utura. I!l ~aso di ulcera callosa ·Che non p ermett e altr·o cl1e una sut•ura m edio·cre si ricorrerà, pe!l' po•rre i p1U,nti in tessuto sano, ' alla escissione o Alistruzione col t eirmoca1Uterio ·d ei, bo:ridi dell'unoera. Si .adoipelfi la t-ermo-caiut·erizzazione n elle ulceri della piccola curvatu·r a e sovratJutto nelle ulçeri poste in aJto. iuxta .caT<.liache, penosam.ente · .ac cessi bili; Ja e. cission e sarà in1veoe riservata -alle ulceri bene accessi/bili, ·di 1pi·ccole dimensioni, con infiltrazione ·dura poco estesa. Fino .aid 0 ra il m etodo d el la esci·ssione non ·è s ta.to favo,r evolrne·n te app1~ezz.ato: esso ·e 1stato prati.cato di rado ed è difficile •SU .dì una così piccola serie di casi fondar e delle con1c1'usioni de.cisiYe. iL'1nd1 cuzio11e domi nante d ella gast-ro-enterostom ia complementare 1della su.t·ura si t·r·o\·a n el lfe:Stringim ento del ca11ul e d 11ode110-gastrico, che deriva dal ra,rvicinamento cl ~i lYu.nti, n elle ·t tlce ri i uxta-pilo!I'ich·e. L '·aYYenire di UJn ipe·rforato è m·eglio a<Ssicurato dalla gastro-enterr'ostomia comp1e1nentare che prodlUce un · miglior .f unzio·n amento gastrico e la .sicurez~a aontro il pertcolo di una erporJ:agia o la eventualità di u.n a nfli·OYa u1cera. Ma il pratical'c la gastro enterosto:mia 1P1rol.u n•g a l'opeirazione e !PeTciò se si ·è ~.otuto ottener·e 1un.a ·s utura so111da a tre p.i ani, senza ·S.tenoisi pilorod uodenale e se li.o stato gene·r·ale ·d el ip.aziente è cattivo, è supeflfliuo pro~1ung;are 1a a..n estesia e l'oJ>erazione. Infine +l'autore po11,e il ipro1b lema se l'esci-s\Sion.e laJl'ga, con gastro1.)iloreicto1mia 1Pii1 ·O meno estesa, d·eibiba 1div.entare il tJrattamento di S!Celta dellla penf orazi.o:ne acuta 1gaistro.,duoden.ale. Dopo Ulil aoouTato iesame d•e'hla qui1stione iC·onclucle Ch·e nel caso di culcera d·ella zona pilori.ca, lar.ga, molto oaJlo·s a, se l'op eirazjone è fatta precocemente ·e se lo stato gener·a1e lo permette, è 1e.g ittimo proC€d·e-re a.d .una .gastro-pilorectomia. B]sogna ·r>er.ò rico·n oscere cih e .attualme.nte ancora, nelle condtzioni di minorata resistenza in cui gli ammala,t 1 giungono a l cl1irurgo, assai ~pe sso Jo stato del soO'cretto impone !l'intervento più semrp~ice e pitl ' C>O breve. 1
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CENNI BIBLIOORAFICI. (1) ·P . A., GAUTIER C., MAY E. 1Vouveau traité de l'aholOgie I n t erne. Voi. ~11, parte ,] I : M.aladi es des Reins; du Peritoine; Pcithologie d es Glarides Endocr~nes; L es Ectosy1n.p athoses; RhumatiSmes Ch:roniques. v -01. in-80 idi pag. 872. 1G. Do in & C. , 1928: tFr. 1'50.
LAFFITTE
.-'\.,
·CARRit
·L a seconda prurtc del 2° volu·m e del Nouveau Traité de Pathoio1gie I nterne s'inizia con le malattie dei r·eni. rI p.rimi tr.e capitoli tson o· riser-
..
Yati all'a.n atomia, all'istofisiologia ·ed ai p·r oce1dimenti d ell'e$plorazione renale, mentre su·ocessivam ente gli .U . d escrivono le ·diverse ·affezioni renali. ILa difficil e 1qu.estione d elle nefriti ·è ipresent.ata secondo i mod·e1rni studi ·della fiJSiologia e ·d ella clinica, la tUJbercolo:Si e 1a sifilid·e del rene ' la. litiasi re11ale, le suppurazioni 1del r en e e ciel ])acinett<J, sono oggetto di capitoli assai con1pleti. • Nelle malatti·e del 1peritoneo , interessan ti appaiono irL spE:cjal modo l t: pagine r]guardanti la question e· delle perivisceriti cronicpe. ·Le alfezioni endocrin e, con i relativi metodi di esploir.a zione, sono ·esposte in modo eh.e, p·u r rimanendo nel fermo terreno 1della clinica, non viene chiusa la porta alle ifeconde i·p otesi che l'.argon1e11to continu a mente pt1ò sqllevare. Il r1ome n ·UO\'O di ecto$impatosi, comprende tutt.e le .aff.ezioni iner-enti ·a turbe ·del si·m 1patico peirif erica : m. di Rayna ud, sclerodermia, urticairia, edemi angio-11eur·oti ci, ecc. Il raipporti esistenti fra tutte queste affezi~ni r: t.ali da g·i-qstiftcare la ere.azione di. questo n uoYO gruppo n osologico, sono .esattamente in1dicati e discussi. 11 volu1n e trrmina con .alcune p.a.gine de$tinu1e alla ,q;i.Jestione dei reum~tismi croni·c i : in essr gli AA.. )nsistono in sp·ecial mqdo sui punti di cor1tatLo esisten.ti rtr.a quest~ rnalattie e 111tta la paL)logia endocrina' e simpatica. 1
A. POZZI.
Kli·n ische Symptomatologie inne· rer I<ra·n kheiten, 1JII Vol. , I.I Ediz. Urban e Scl1\varzenberg, B·erlin, 1927. Mk. 21 .
ORTNEn
i\ORBERT.
In qu·esto volume una prima parte è dedicata alla si11tomatol ogia idei turo.ori addominali. Essi sono trattati a seconda d ella regione addominale n el'l a quale si sono sviluppati ·ed accanto ailla varia sintomato'1 ogia che essi presentano n ell·e varie sedi , è trattata ampiamente la diagnosi diff er enzialc. La secon<.la .p arte comprende la trattazione anzitutto deJla febbre, poi di alcune malattie in-
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Si prega d'inviare due copie dei libr i di cui si d esidera la recensi on e. (1)
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IL POLICLINICO
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-retti ve (tifo e seipsi), e delle principali ma1att1e dell'apparato roopiratorio, del cuo.Te, .de'l fegato, della lnilza, delle ghiandole. Particolare cura è stata data a .quanto concerne la diagnosi differenziale 11elle 1&uddette malattie, uendendola qruanto più !possibile campleta.
ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ,d el 31 mar.zo 1928. Presidente : P1·of. R. A r.EssANDRI.
TR.
und
SEYFALTH
Sui dlstarbi nervosi e mentali da intossicazione da solfuro di carbonio.
c.
Lehrbuch de,r spcziellen Pathologit! und 1'lierapie der inriereri J(rankheiten, 26 ediz., 1927, 2° vol. Vogel, 1L ipsia. lMIK. 50.
STRUMPELL A.
La z5a. ·edizione del noto trattato dello Strump ell, fu esaurit·a •dopo pochi mesi 1d·e:l1a &ua -comparsa. !Da ciò la n ecessità di una suooessiva edizione che però ·r ispondesse aJl 1desi·derio dell'A. CO$tituire cioè un più cgmpùeto aggiornaimento d ella precedente alle iPiù r ecenti a-0quisizioni. E alcuni capitoli sono stati n u ovamente com .. pi:l ati; es.si sono 1quelli del 1Paratif o, ·della &car~attina, 1 della :lebbra, della IPOliomielite acuta, dell' en·c ef alite epidemica, 1del .singhiozzo. epide111ico, delle arit1ui8, della iperte11sione, dell'ulcera duodenale, de·l!l\3 m·alattie -del1e ghiandole a secrezione interna, delle avitam,i nosi. Il Seyfairth che ·f·u già il COtla:bOTato:r e 1dello Strumpell n e11a • compiù.azione della 22a. edizione, iÌl:a -con la n• UOYa trattazione di sud.detti capitoli, .apportato l·e modi!ficazioni r ese necessarie -dalle più mo1dern-e Yedute n.ei vari aDgomenti. Di questa 26& edizion e è in c orso la traduzione in italiano. , 1
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prof. G. - L ' O. r ileva che qu~te intossicazioni sj p·r esentano a Rom.a oon un.a certa f re1quenza, jn seguito all'incremento 1d ell'industria della seta 1a r.t ificiale. P er le scarse cognizioni esistenti in .p roposito, 1'0. crede opportuno richia-· mare l'attenzione sopratutto s ui fenomeni <l'indole nervosa e mentale . L ' O. h.a rilev.ato ohe doipo un iperiodo dj eccitazione, ohe può assu.m ere .and~. mento .analogo a quello dell'wbbriachezza. acuta , s u.b entra uno stato di confusio1n e menta.le talora accompagnato da fenomeni di agitazione, ' tali d.a.. .r ichiedere l'uso della oa.mi,ci.a di forza e capaci di prolungarsi per 1nolti mesi. Le forme beni?gne gu a riscoi:no prresto, ed .assu-· mono una elev.a.ta importanza medi~leg.a.le .p erchè gli interessatj ;r eol.amano indennizzo di danni, seguitando iad accusar e disturbj clie nulla hann<>' · a che vedere con l'intossi,cazione e ohe possono rigu.ard· a rsi QOme doVillti ad t1na « nevrosi da inden. AY_\L.A
0
nIZW
».
Gli individuj che "ranno inoontro alla intossica-· zione sono tdei rpr edisposti per alcoolismo o iper· stato neuro-psiootioo preesi.stente; unica forma di p.rofil.assi ·è l' a llontanan1ento dalle inalazioni <li soJfuro dj carbon io . Il prof. G1un1CEANDREA dom.anda al prof . .Ayala TRENTI. ' . se 1abbia esegujto ricerche s ulla crasi sanguigna .. Il prof. AYALA risponde di i1on aver trovato imL. SCHEI~TER. Commcnt consultcr? 2a. ediz. 1 vol. 1 i u-8•> qi 1pag. 176. Parigi , O. Doin editore, 1928. , portanti oam bia~enti della formula Jeuoooitaria,. n è nel numero dei globuli ros.5i. Prezzo Fr. 15 .
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E un libro destinato ai pazienti, cu t insegna come ))resentare :al 1nedico un quadro corr1pleto,
chiaro, metod ir.o, dei propri disturbi. Esso facilita ancht' il còmpito del medico. Sebbene destinato iai profani, 1POtrà essere l etto con vantaggio dagli ~tudertti e dai giovani collegl1i. A. P. M. MU3CILi\ . Frarrt.? ncnti di scit-1zz.a. Un vol. in-16° di 224 p. V. Idelson ed. Narpoli. Prezzo L . 10.
•Divagazioni su ·divetr.Bi argomenti di \natura n etl\a m ente sci ent ifica (·lVlalattie che risanano, Il b·atteri ofago) o varia (La donna, Il fanciull o); al cuni s ono dedi cati alla psi-coana.lisi, che l':-\ . con1batte, ai f enomeni mooiani ci, -a considerazioni filos ofich e. Tutti se.ritti con .b rio vivace e di piacevole le>ttura. Il v olume è presentato da u na lusin ghi era. prefazione del 1)rof. P. Cas tellino. fil. •
Le alterazioni delle attitudini del corpo nei convalescenti di malattie Infettive con alcerazioni mus~olarl a tipo miosi ti co.
pr<)f. G. - Riohia1na suoi precedenti studi sulle .alterazioni muscola.ri specialmente degli estensori e .a tipo f.ascicolare; che sii osservanodopo molte malattie infettive. Presentemente . 1~0. ha i·i]evat-0 tali alterazioni nei muscoli estensori del dorso, il che sta in relazione oo.n .alterazioni delle attitudini del corpo in molti convalescenti di malattie infettive. Anche i ~ovimenti .atassici rilevabili specialmente nei bambini coµv.ale.scenti di malattie infettive all'atto dell.a deamb11lazio11e, sono riferibili a lesioni degli estensori degli arti. Questi dist~rbi sono duraturi. Il prof ...i\YALA domanda a] prof. Meldolesi se -possa escludere l'influenza di lesioni cerebellari in tali disturbi. Il prof. }fELDOLESI risponde che crede di poter]i escludere non .avendo rilevato alcun altro segno di lesione cerebellare durante le sue osservazioni.
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MELDOLESI
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SEZIONE PRATICA
Il valore dell'anestesia locale nei ris ultati delle operazioni di resezione dello stomaco, s pecialmente per cancro .
Egli si limita ad infiltrare il piccolo 01nento con 10-20 cmo. id i •Il01v-0cain.a 1/2 %. Dirige l'iniez.io ne ·p r ima verso 1'13-. QOronaria stomacjca e poi ~101pra .al piloro . In questo modo si ha u n'anestesia soddisfa.cente per ogni operazione sullo stomaco e sul du odeno. Infiltrando più estesamente la piaI'it e destr.a del legamento, si può bloccare la conduzione n ervosa. del ·plesso ohe st.a intorno all'arteria epatica e cosiì re11dere insensibili tutti i plessi che seguono i rami di questa .arteria. I n tal modo· sono possibili le operazi·oni s ulle vie biliari e, ciò che· sembra più impo rtante, le eS']_Jlorazioni degli organi della parte surperiore del ventre. L ' O. oonsider.a il ligia.mento epatogastrico il più importa.n te tra j ip·u nti critici per l'interruzione della sensibilità dei visceri. Altri punti critici sono la p iega duodeno. . Ciigiunale (p er il pleS&o m e.qoenterico superiore), la p·o rzione distaJe del m esosigma ed il mooo d el colon p elvico (per una parte considerevole del plesso mesenterico infer iore e p er · i nervi pelvioi), l'angolo ileo-p elvico (per l' aip·pe:rudiooctomia). L 'ia.neste.si.a che si ottiene agendo su :d etti punti è un',anestesi.a da conduzjone r ergio·n ale. Il prof. ALIB8SANDnI, p11r · ooncor.dando oail 1proif. Marga1mooi sit1ll' a'Pipre·niSione rd i alcuni malati svegli, durante lunghe operazioni, stima ohe questo inconveniente 1des~a minori prooccu'Pazio ni ohe n o11 le complicazioni .della n.arcosi eterea generale. R isponde poi .al prof. E g:idi rilevando come vi sia accord·o fond.amentale fra le reciproche vedutee le reciproche iaipplicazioni. Il Segretario: V. PuNTONI. 1
Prof. R . ALESSANDH.I. - L ' O. rilerv.a che la broncopolmonite e lo cl1oc che spesso seguono all'anestesia generale eterea dopo lunghe oper.azioni addouninali, ha spinto i chirur:ghi a studiare !',a ttuazione di un' anestesia locale. L'O. ha attuat-0 tale anestesii.a in molti interventi gastrici specialmente • per ca.nero. L'.anestesia 'della sola ·p.a rete iaddominale non -è sufficiente occorre·n do anche l'anestesia viscerale. Per attuare quest'ultima egli non rioorre all'anestesia dei n ervi splancnici, sia per via esterna ohe per via addominale, dopo l'rupertura della parete; ma ha trovato molto preferibile l'infiltrazione dell'anestetico locale nel meso e ·n ell'epiploon. Come anestetioo ia.dopera la tutocaina al 0,25 %. M.algra.d·o tutto questo, .si rpossono riséontrare difficoltà nelle lunghe operazioni, .all'atto della sutura addominale, perchè l'effetto anestetico locale è cessato; allora oonvie11e rioorrere ad una breve anestesia generale, per la ql1ale egli si propone di ricorrere all'etilene. Termina la comunioazione portando un.a statistica di 12 casi operati in Clinica, n e i quali si verificò un solo ooso di bronoopolmonite in soggetto nel quale fu ~doperato anche l'eter e per insufficienza dell'anestesia locale. Il prof. MA\.RGAR UCCI è favorevole .all'anestesia loca.le per brevi operazioni , senza r esezioni viscerali; 11elle operazioni indaginose 01'ede che corr isponda meno bene e ohe no,n garanti1S1Ca contr o le oo•m p.l icazioni bron co-pneumonich e. In·oltre si preoccupa della .t ranquillità di spirito e dello staSocietà. Lombarda di Scienze ltlediche to ·p sichioo degli .ammalati svegli durante i ip'rolungati interventi. e Biologiche. Il prof. EGIDI dichiara che il prof. Alessandri Seduta or·din1aria del 17 febbraio 1928. ha p•oil'ta.t o la sanzione della su.a a11torità aid una Presidente: P1·of. R . GALEAZZI. pratica che sembra mo,Jto va11taggiosa e che egli segue d.a a.nni variando ne.Il.a tecnica a mano a . Sulla predisposizione specifica alle infezioni. mano che si svilurp•p.ano le ro11oooenze s ulla sensi' bilità dei visceri. Prof. Z IRONI . - Ba.san dosi suri. risultati dì preDa quando si è ap1preso che gli sipl.ancnici .p rovcedenti osservazioni critiche e di risultati sperivedono alla sensibilità dello stomaco, di quasi 1nentali, 1' 0 . è indotto .a ritenere ohe la infezione 1.aten te r eisa ma.n ifesta dal di venire portatori di tutt·o l'intestino del fegato e della milza, ha fatto ~ ' u \90 n elle operazioni su detti org.ani, 1 dell' anestesia germi, per deteTI11in.at.e jnfezioni 'PUÒ fare insordegli splancnici eseguita, dopo apertura del :ven gere una i•p erTeattività specifica. In altre parole tre, secon 'Ì•O j } rprocesso di Braun. l' ass<Yr bimento di .antigeni micro·b ioi, ve rifica.n tesi Ma 1!'.}oi ha ,t rovato cl1e si può .p rocedere molto n ei por.t ato1i di germi può detern1inare in questi, più seID1p licemente. Infatti gli splancnici, attrain particolari contingenze, .anz:iohè uno stato di refrattarietà un p.ai·tioolare alim ento di sen sibilità verso il pless.o sol.are, mand.ano ai visceri rami per effetto rdel quale contraggono la malattia più nervosi che s'=gu·o no la via dei vasi. Tra i vasi che va11no allo s tomaco. l'aorta c-0ro•n aria e la pilo·r ica agevolmente dei soggetti noTmali . I l f.atto non è pas·s ano i1el ]ega~ento epato-g.a stro-duoden·a le e di,m ostrato che da p.rove indirette; esso ha forse l' aio·rta g,astroepiploica destr a, .p.r ove11endo1 .d all' a. noteIVole i1np·o rtanza nell.a eip.ide1niologia. ep.atioa, può a.n ch'essa. essere r.aggiunta da .anesteProduzione sperimentale di osso tici che infiltrino la parte ·d~tra di detto ligamedia nte iniezioni di sali di calcio. mento. Cosiochè, se ess·o venga infiltrato, si bloccano tutti i plessi perivasool.a.J:i .dello stomaco a d Dott. ANNOVAZZI. - L'O. comunica di avere oteccezione di quelli che seguono l 'a. g.astroepirploica tenut·o nel padiglione dell'orecchio di coniglio una sinistra; m.a questi <lebb ono ~ere ·p oco imporossificazione end ocondiale neaplastioa procedendo tanti, se si oonsider.a che tra.scurand-0.Ji, come egli nel se~uente modo: iniezione sottocutanea .di una fa, l'aneste.sia è egualmente buon.a. sospensione di ·g licerofosfati di caJce i n acqua, pen1
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n .ella.tu ra con essenza di senape in sede di iniez1one. La la1ni11a. ossea ooservata sostituisce p er circa. un centi1netro cli lunghezza il perioondrio e i fasci con11ettivi .adiacenti, ed in,·ade tratto tra·t to l a Cc'trtilagin e i11terromipe11done la continuità. Il r ep erto 1proverebbe cl1e la presenza di sali di calcio e ]o stato ci r c;olatori·o so·n o· oondizioni sufficienti p erch è in dete r n1inate forme ;di tessu:to co11nettivo si possa verificare l'o.ssificazio11e . R apporti s u 157 casi di nevralgia studiati in ri g uardo atta cura.
[ANNO XXXV, FASC. 20j
E giunge aille seguenti conclusioni : 1) i va.lori medi del tempo di emorragia negli individui J?.Ormali v.ariano da 30'' a 6' ; 2) non esistono gra11di variazioni del tempo idi em1c>1r1·.agi.a deter1ni11a1t.o ciontemp10Taneamente in diverse regioni di orga.nismi in condizioni normali; esisto•n o invece i11a. non. sono molto 11otevoli in casi patologici ; 3) nè raggi X nè cailc~·o inodifica.n·o il tempo di emo r r agi.a; la retrazione i11 vece per tali f attori si f.a più rapida ed estesa.; 4) ment1~e •l a splenectomia e 'f·guita su animali normali non 1n10idifica il te111po0 di emorr.agia inodifi<!.a in.vece, la retrazione ch1e ..si f.a infatti più ra.pida; 5) i1011 esiste ~~emp re c.0 rri pondenz.a, fra intensità di piastrinoipe11ia e prol11ngamento <l-el tempo di €IDorragi.a. 1
Prof. At{RIGO TRUFFI. - Dopo avere oonstat.ato che allo stato .attuale delle nostre cicH1oscenze scientifiche, per comune- consenso, si oonsi<lerano le nevralgie all'infuori delle sintomatiche, co•m e malattie di difficile cura, 1'0. si sforza di dim·ostrar e l'erroneità di questo concetto. Nel q'U.adrienni·o Sulla ripartizione e localizzazione dell' arsenico 1924 e 1927 e-uso 11a osse.rvato 157 11evr.algie. A 28 nell'organismo. di queste non 11.a prescritto cura : di alt,r e 27 non · A. MANTEGAZ.ZA. - L ' O. l1a. fatto eSiperienw sui conosce l' esito fin.ale. Rima.ng·ono 102 casi curati oonigli jniettand·o ir1t ravene dosi rapidame11te lepitL .::> i11e110 a, f.0•11do, di c11i 94 sono guariti perfetta111.e11te, 5 &on.o rimasti immutati e 3 h1anno tali di anidride arseniosa, d etermin1ando in seguito La quantità di .arse.nieio contenuta n ei vari o·r subìt·o un miglior>am·e nt·o. L e 8 forme non guariw ~ani . Ha tr·ol\rat.o che in tali condimoni il veleno hanno subìto cure incomplew. t•i •i:liff onde in inaggiore <~ minm gr.adoJ in tutti i Tutti i_ ca.si cur.ati .a fondo sono guariti . I mez.zi tesst1ti dell organismo : la maggi·O•r parte dell'ardi cura &0 n•o princiip·al1nente r.a1dio-.t erarpia e pr·osenico si ritrova nel feg.at·o, nei reni e nei muteino-te.r.a•p~a. Non prete111de di affermare la gu.aribilità di sooli, quantità inferiori nel tubo gastro-enterico e t utte le n e•vr a lgie : scoipo dell'O. è di togliere alla. solamente tracce nel cervello. cur.a di queste lnalattie di carattere assolutan1ente Il >'jegretario: Dott. FRANCEs·oo Rrcor. €mp irico ed antiscientifico che .ancor.a o·g gi conservn n o. INJ• Ai m~dic i incaricati di preparare degli ottim i infermieri, Il > egrctario : Dott. E. E1TOHRE. 1
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rammentiamo il M an uale, adottato per taii
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moltissime città d'Italia:
Pr·Df. CIACINTO QUARTA
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Soci età Medico-Chirurgica di Pavia.
già Mediico aiuto negli Os·pedal i di. Roma Docente di Pato·l-01gia Medie.a nella R. Un1v. di Roma.
Seduta del 16 maJ·zo 1928. Presidente: Prof. A.
Co isi di i stru1ione in
FEnRATA.
Sul comportamento del tempo di emorragia e della retra zione del coagulo in condizioni normali, patologiche e s perimentali (splenectomia , raggi X, somminis traz ioni di calcio).
G1u EPPF. SALVATOR~ DoNATI . - IiO. riferisce le ue ricercl1e atte a sta1bilire qu1ali sia110 i valori dcl te1npo di en1.orragia negli individui nor111ali e q11.ali le va;ri.azioni di esso quando lo si m~~ 11ri ·conjtempoa.·.aDJe-a.memte iin ,regionli. div-erse tlell'-01rg nni .1no, sia in oasi nor1nali che in ca.si patologici. I11oltre egli ha esaminato nu1nerosi e svariati C'ic'lsi di porp-0re e di altre for1ne morbose .l.\~e11cl·o c11ra <li determi11are in e se il oo:mporta1nento del tempo di emoo:ragi.a, d.e1la retrazione <le1 rongulo e delle piastri11e; ha cercato di vedere se tanto }P .applicazioni di raggi X qn.anto le : on1111ini ·trazi oni di calcio qua11to la plPnecto1nia c . . cgnitn ~11 anin1ali nor1nali abbiano influen7..:.l -..ulla clurata di tempo di emorragia nlla retrn.z ionp clPl c•oa~ulo.
Come si assiste nn malato ? Come si soccorre un fer1to ? (Cuida pratica per infermieri ed infermiere) .
3" ediz. a c. cura.tamente D~veduta e notevolmente amphata
Riportiamo qualcnno dei giudizii emessi intorno a questa nostra pubblicazio11e: . La Rivi\$ta Minerva Medica di Torino, nel fascicolo 1 (gennaio 1923), dopo una laega relazione del contenut~ del volume, conclude: '' 11 Mant1ale del prof. Qua ~ta ~ otato giustamente atpprezzato nelle sue precedenti edizioni sicohè è giunto in pochi anni alla terza; ess~. oltre' che per l'datruZ'ione deg~i ~nfe1"Ill~eri e delle ian;i1· .glie nell'aissit)tenza ai ma.lati, e pa rt1c~ l ~rmente utile
a i medici che debbono tene r e corsi d1 inseg na men to a d infermieri, ~- mi liti della. Cr oce Ro~fa! oonf~renze di v-0 lgarizzazione s ull a a ssistenza agh 1nferm1, su l pronto soccorso e simili ,,,
La Delegata della Presidenza Generale per le 11~fer: miere della Croce Rossa. Italiana (Sign ora di Targ~an1 Giunti ma.rcb . Irene) dn data 27 ap~ile 1923,. ecr!ve:
" La r ing razio dell 'inter essante ed utile pu bblioaz1one Ch' Ella ha vol uto corteseme nte inv iar mi e . della _qu31e sto facendo a m p ia propaga nda fr a le nostre 1nte rm 1ere Volume in-8°, di pag. Iv·-327, nitidamente st1mpato su ottima carta, con 104 figure in~erc:alate. ~el te~t-0 - Prezzo L. 1 8 più le ~pese p-0etal1. d1 ped1z1 cne. Per i nostri abbonati, sole L. 1 6, 5 O in porto fra neo Inviare Vaglia Poetale all'Editore LUIU l POZZJ Via Sistina. n. 14 - ROMA .
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL MEDICO CASISTICA, Il cuore nell'ipertensione . Non è raro n egli ipertesi il dolore precordiale, ~pecie alla punta, ma talora alla bace , anche all'infuori di ogn i aiccesso di a .n gir1a pectoris. D"alira parte quasi tutti gli angin osi sono ipertes1. Negli ipertesi non son o rari edemi agii arti i11fer ior i: più di rado può presentarsi edema polm onare. La quasi totalità d egli ipertesi presenta una ipertr ofia di .cuore, s pecie a carico del ventricolo sinistro. Anche n ell'elettro1cardiogl'.'arnma vi è prevalenza d el c uo.r e sjnistro n1a talora ciò non si osser va, a n che in casi .con YGntricolo sinistro CYidentem en te .allffi P rtf ato di volurne: in tali casi vi € ipertrofia a n ch e del cuor e destro, o l' assr, d el cuor e è s1postato . In m olti ip ertesi l'aorta è all ungata e 1ortuosa, ciò che si m a nifesta con run aumento d ell 'ottusità sopracardiaca, sp ecie n el seconclo spazio di s inistr a. Ai .r aggi Si nota frequentemente un'iperpulsabilità, più di rado una dilatazinn e dell'aorta. ,t\lla base d el cuore non è raro uù ire rumori sistoli·Ci, dolci o rudi , che p ossono t· cl ir~i an ch·e s ui vasi d el collo. T alora alla base si ode un lieve rumore .ctiastoli·co : all'anto n ~ia i1on si è trovata la causa di qu esto rt1mor e, che è probabilmen te do·v uto a jn st1fficien za r elativa dell'aorta o della polmonare. ·r alora alla punta si odo110 rumori $iStolici, da insufficien za r elativa c'. ·•.il a m itrale. Il secondo ton o aortico ;è .quasi sempr e a ccen tuato e spesso sonor o. Il 1primo tono alla p unta talora è d ebole, e ciò }Juò indicare uno stato dI d ebol ezza del miocardio. Sp esso si ved e pulsare l'aorta al giug11Jo, ma anche pi il speS$O si vede pulsare la suc1clavia destra, cl1e rè sollevata. Aritmie non sono rare: frequenti sono le extrasistoli, m eno frequ·ente la f ibrillazione a u ricolare , pitì rari gli a ccessi di ta cl1icardia parossi$ti.c a. Non tanto di r ado si notano variP. form e di blocco. Nell'elettrocardiogramma l'in versione d el T in prima derivazion e agi rava 1a progn osi, se n or1 è dov11ta alla ·digitale. 1 Vi son o i pertesi ch e vivon o oltre venti anni, ed a ltri ch e s o·ccombono .dopo du e an·n i. P er la progn osi occorre ten er conto della iP·r essione $ìstolica (em orragia cer ebrale!) ma a n ch e m olto della diastolica: più q u esta ·è alta, 1p eggiore è la prognosi. Le condizio11i delle coron arie e del m iocardio dev o110 . pnre esser tenu Le presenti n ella prognosi. ·P er la cura è essenziale il riposo, specie quello I
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PRA~f ICO.
n otturno, e d opo i p.a$U . Durante i l g·iorno è utile un certo eser cizio fi sico, per mantener e il tono cl ei ·1ncuscoli e del cuore. La digitale, i diuretici, i vasodilatatori, i sedativi, si useranno volLa a volta seicondo i casi. Contro l 'ede1na polmonare è utile la sLrofantina enrtov en 8sa, p u rch è il IJaziente i1on s ia g ià digitalizzato. Il salaS$O 1può giovare in vari casi. P er la prognosi e la terapia del sin golo paziente è necess ario tener presente Lutto il complesso delle s n e a 11erazioni e n 0n la sola ip er1eusione. Così con verrà esan1i n u 1:'8 r eni, a rterie, $tato clel i:-11ore, d ic;tu rbi d el riel' '11bio; spesso si tratta di c:ind ron1i lr iste. (J. O' Hare e \V. vValker. B oston, med. arià S1J.rg . .Jo11r11 . . D ORI i\.
Le malattie vnlvolari del cuore con ipertensione a1·teriosa. :\0 11
iè raro ùi tro\rarsi dinnanzi a d un indi-
\·iclno 1co11 una lesion e valYolar e e con segn i di iperten sione ; il fatto si comprende e l 'indiY1duo 11a a\11to sifili d e. ma non è sempre ben cl1iaro in assenz a di tale cat1sa. 1Bi sogna 1quin1di p ens are alla possi1b ilità di una J esione renale cl1e si innesta s·ulla n1alattia valYOlare anterio'fe ed istituire in con segu enza il trattan1ento, badanclo soprattutto all'elemento rt~n ale . Si far.anno quindi emissioni sang·uign e e s i ·p rescriveranno i lassativi e la t eobromin a . .i\ l ·1r1inimo seg·n o cli ·d jispn ea o d i ifr equenz·a del rj tmo .cardiaco, si ,f arà in oltre la cura digitali, 11tca (\ T gocce al mattino per 3-4 g io1·ni la setti n1ana). (.Jnurn. de .s prati ciens, anno 41, n. 36). I il. I
Apertura del mediastino anteriore per accessi ·stenocardici da aneurisma aortico. D. Giordano (R if. ~l e dica, n. 3, genn. 19'28) riferisce d'un i nfermo invi.ato e:ù r eparto cl1irur·gico p er acceBsi sten ocarclici sube11t.ran ti. I n 1due m esi di trattamento m edico 11or1 essen dosi 0Lt.811uto alcùn .risultato, .si tp·ensò di i n terve· nire chirurgieianl en te con \1na simpati cecto1nia. ·Nell'anamnesi del P. si trova una ul cera dura. ·co11 s uccessi \'a R. \\'. positiva ; fu rico,·erato p er dolori r e.trostern.ali, sen so di costrizione a lla r egione cardiaca, sen so di ·soffocazione. Obbiettivamente ipresen~aYa ci anos i cltil Yiso; ipofone$i n elle r eg. sopraspinose ; ottu s i1 il retro-
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i.L POLlCLlNICO
sternale, con ingrandimento del .f ascio vascolare sopracardia:co. Poichè la ra di-ogr.afia mostrava l'ombra ·d'un turr1orc, di densità diversa dall'·ectasia aorti>Ca, ed a ·questa sovrapposta, .anzichè II'e.5ec·ar.e. jl 1sim1P1atico ·Cervicale, 1' A. pen$ò di scop·riìl'e il media1Stino e a ndare s ulla tumefazione. Infatti con resezione trasversale del cor.p o stern.al e, delle seconde coste e ·del le clavicole, ~1 ribattè in alto il lt n1bo osteop1 a5tico, ir1ettendo in evidenza un ·aneurisrna aortico, .senza alcun tu1nore. L ·a11e11risn1a fu denuucto, s i praticò la simpaticectomia periaortica, o più precisamente prean eurismatica, con asportazione del lemibo osteoplastico, e sutura dei tegumenti. Dopo tale operazione il P. non avvertì p: • alcun disturbo o sofferenza, eccetto quelli l egati a.ll'Rneuri•sm a aortico. 1
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CARUSI.
TERAPIA. Il trattamento della foruncolosi. . 1Non bisogna dimenti c·are che la f.oruncolo·si è ;;pesso sostenuta da <!On1dizioni generali dell'organismo, dal diabiete, da distruI'lbi gastro-intestinali; la .forun1colosi d ei P·0ppanti si trova semp.re in bambini atrolfi.ci, ·deniutriti; in parec·chi ca·si, s i tratta di scarsezza di anti·corpi, la quale spieg.a la .g eneralizz·azione dei forrmcoli. La teraipj a del singoJ o foruncolo è puramente loc,ale mentre nella !f o.runcolosi gieneralizzata, 1PUre ricor.ren•do alla terapia generale si dovrà tratta.re a parte ogni f.orun·co1o. A. Brandweiner (Wiene r med. Wochens., 12 genn. 1928) ra:ccomanda anzitutto i· U.30 dei pflaster e d el caldo umido. Viene molto · rac.coman•dato da alcuni l'antivirus di iBesredl<a in applicazioni locali, che avrebbe s01prattiutto il vantagigio ·di fare •S comparire il dolore; in qualcl1e caso, l'A. ha in ve•ce osservato il contrario· ed i n1·alati hanno do,~uto sospendere l ' applircazione di tale rimedio; ad ogni rnodo, la sua azione non va ritenuta specifica, n1a sempli·cemente come una forma di proteinoterapia. L',I\. raccomanda ·quindi l'uso di cerotto diachilun od :il sapone-acido salicilico (al 10 %), 1per i11ezzo del quale si ottien e la macer.azione della pelle e la rapida fuoriuscita del tpus e del cencio n ecr otico. B inutile fare, come viene con•sigliato da qualcuno, un 'foro n el cerotto, 11el punto dove si ritiene ch1e avverrà la perforazione <lel for.un-colo e non si deve 1emere un'infezion e della cute circostante da parte del pus c11e .fuoriusci~se dal foruncolo e si raccogliesse sotto il cerotto; i nuovi forunicoli si formano 1
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sulla cute .sana, non già s·u quella arro ssata circostante al f ornncolo. .~tto rno al foruncolo, si applicano degli im,p aochi con acetato di allumini.0 li qiuido di Bu• r ow e simili, ricoprendo voi il tutto con guttaper·c.a laminata, in modo da formar e un arr1bier1te c·a1do-11mido; sotto tale (Punto di vista; va bene .anooe il cataa>1aBma di linseme, da applicarsi il più caldo ·c he è possi:Dile e ·da cambiarsi spesso. Invece gli impa·ochi all'acetato di allumina si ricambiano soltanto quan·do è scomp.arsa l "um1·dita. Quando il .foruncolo è r otto, si allontana il cerotto mediante ·b enzin a evitando poi la .dolorosa ·compressione 'Clel foruncolo in .q·u anto che il ,p us ha tendenza ad uscire sir»ontan·eamente; è raro eh e ·si delb1ba incidere il foruncolo e lo si farà soltanto in •caso di f eb·b re, ingorgo linfatico, o grande dolorabilità, specialmente se il foruncolo ha sede alle J.abbra; si tenga presente che la guartgion·e del foruncolo in·ciso è più ltlnga. llmport'ante è impedire la di6$eminazione d1ei foruncoli sulla cute sana, ·a tale scopo, non 5i usino i . bagr1i al sa1pone o quelli al subli1mato, ma la pulizia con ·b enzina, seguita ·d a ingrassamenLo della pelle con un ungu.ento indifferente (lanolina od altro) . Il paziente ·dovrà cu.r.a.r e m olto la pulizia delle proprie mani, specialmente •delle unghie, per evitare l'·autoinfezion.e. Qu.a ndo il foruncolo si sviluppa in regioni fornite ·di p eli, si eviterà la ra·satura, c·h e iprovoca sempre (Pi<>cole ferite e si tagliera n 110 j11vP.CP i peli assai. corti Jnediar1t.e una foI'bi•c e; in tali localizzazioni è anche raccomandaibile l'applicazione di strisce ·di garza imbevute con ittiolo. Nella foruniCoJosi dei po.p panti si curerà molto la pulizia: cairn.b i·a mento frequente della biancheria, ba,gni giornalieri con aggiunta di 50 grammi ·di soìuzione di Vlemingcl< (al sollfuro di calcio). As6ai utile è Ja terapia 1 col peridrol; si spennellano con questo i foruncoli pri·m a di -aprirli, ·Si SIP•P-nnella poi la cavità con un po' d1 cotone imbevuto di peridrol e si introduce poi in essa della garza allo iodoformio, al dermat olo oppure imbev·u ta con peridrol al 6 %. Si possono anche fare impacchi generali con perldrol al 6 %. Com e trattamento ulteriore sono raccomandati i bagni solfo rati o l 1'tlnguento aJ 5 % di solfo. J1nport.anti~simu è poi la terapia generale. i citano buoni ris·ultati d ell'autoemoterapia, da prati-carsi con le consu ete cautele di asepsi, introducendo il sangue sotto Ja pelle i1or1nale cir costante il foruncolo. 'oltanto quanao i foruncoli durano a lungo, r e{'icli\'an u e si cliffondono. si ricorrerà alla tera-
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~EZIONE
pia generale, sia in forma di proteinoterapia, sia preferibilmente corr1e v.a:cc1noterapia, che dà guarigioni nel 20-30 % d ei ca6i. Nessuna e fficacia hanno i preparati a base di lievito di bir :a. 1
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Il tratta1nento delle ustioni con l'acido tan11ico. [ l metodo, p r oposto ·da E. C. Davidson si pr·~ tica -come segu·e. Si fa al ,m alato un'iniezione di morfina iche permette di calmare i dolori. Si proced e in $eguito alla puJizia accurata di tutta la superficie uistionata, -che s i ricop·r.e con una medicazione a seoco, sterile e fissata da fascie sterili. La m edi cazion e è poi innaffiata con una soluzione ·di aicido tannico, di co ncentraz~one variab1le da 0,75 a 5 9~ . La soluzione va pre1parata al m om ento dell'uso poicl1è è soggetta ad alterarsi. A1lo scopo di sorvegliare l'azione e per impedire una coagulazion e t·roppo iprofonda, dopo 20-24 ore, ·si fanno 1delle pic·co1e aperture n ella m ed i·cazione ·e non appena si os·serva il primo ca11~bi arn ent0 di colore cbe diventa di un bruno caratteristico, si lova la medicazione. ·L a ferita viene in segu ito esrp•osta all'aria, sotto un telaio protettore sterile. Nei casi più gravi , si continuerà la coaigulazion.e ed i l disseccamento delle ferite m edi·ante baign i di aria ·calda. an certi ca-si, la ~oluzione p uò es sere sostituita id.a un a pomata (con parti uguali ·di vaselina e Jano1ina), che ha però minor valore terapeutico. Il trattamento l ocale va completato con .quello ,gen erale, allo scopo di rista·b ilire l'equilibrio s anguigno: ingestioni di gran·di .quant.i tà di li,qui-do, iniezioni di siero fisioJogico. Jn g.enerale, co m e osserva A. Florésco (Ga'Zette des h67)·i la'll,T, 2_8 sett. 1927) la tannificazione completa di un'ustione, ,caratterizzata dalla comparsa di una crosta dura, uguale, che ricopre tutta la ·sup erficie 1della fe-rita si ottiene in 12-24 ore. In casi ecicezionali di ustioni {Profonde, che inter essano il celJulare ~ottocutaneo, sor10 n ecessari a1cuni giorni. L'esposizione ·consecut]\·a all'aria facilita la tannificazion e. ·Nelle u·s tioni prof onde, l e croste vanno levate chirurgicamente, facen·do p oi al 1più presto gli inne~ti sulla ipiaga; la iprecocità dell'innesto è il .m etodo m j1gli ore per prevenir.e la produzione di r etrazioni e di ad.eren ze cicatriziali. Nel ·C·a so ·Ch e comp aiano segni di infezion e n el trattarner1to ·di um.'us tione pro.fo11da, si l evano subito l e cr oste e si i stitui..sce un trattamento antiinf ettivo. L'acido tan nico merita quindi d i es·se-re definitivamente accettato nel n ostro arsenale terap,eutico co·m e il migliore rimedio contro le ustioni. 1
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.PRATICA
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.S ullo stesso argomento riferisce R. 1\.1. Gordon (The Lancet, 18 febbr. 1928) a6serendo che tale· ap(p·l i·cazione ha il vantaggio di -ess.ere molto calmante pe·r il dolore. Il coagulo ch e si forma costituisce un'effi1cace protezione p er i tessuti sottostanti, la 1piagia rimane asciutta e Si imp edisce la formazione di cicatrici. L' A. con siglia l 'uso •di una soluzio11e a 2 ,5 %. fil.
Nelle piaghe ulcel'ose. ·rrasf ormare la piaga ulcero's a in una .p iag a semp li·ce, applicandovi la S·eguente pornata: Cloruro di zinco 1 parte Ossi·do di zinco 9 » Acqua q. b. p er otten er e la consistenza pastosa. Lasciar e la p omata 24 ore, e se vi è biso-g no rip eterla. BALZER. 1
Cura del morso dei serpenti. H. \Vada (Japa.n medicai world, 15 febbr. 1927) ha fatto, una serie di ricer che sperimentali sul1'.uso d el p ermangan ato di potassio e dell 'ac qua ossigen·ata n ella cura .del monso d ei serpenti. Ambedue ql1este sostanze sono caipaci di neutralizzare in vitro la tossicità d el veleno dell'Aglistrodon. Il {;Oniglio (su cui l' A. ha !Praticato le sue ricerche) .p uò sopravvivere se gli inietta nella ferita una soluzion e di permanganato da 0,5 a 1 %, non più tardi di sette ore dopo il morso. L'azio11e di questo veleno è soprattutto locale. Le iniezio11i di aoqua ossigenata sono state riconosci11te efficaci anche se iniettate più tardi, cioi? dopo le nove ore; localm·ente tali iniezioni hanno prodotto ~oltanto lievi emorragie. l .e iniezioni sottocutanee di lob·elina e quelle di canfora po.s sono prolung are la sopravvivenza, ma non salvare l 'animale. Però, se asso.ciate all e iniezioni d egli altri 1preparati (,p ermanganato, acqua · ossigenata) ne coadiuvano l'·a zione. Le ini~zioni locali ed' endovenose di cloruro di calcio, preconizzate da altri, non hanno dato alcun ri&ultato .aJl'A., nemmen o in vitro. 1
fil.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIF ICA. Gruppi sang ui g ni e disposizioni pato1ogiche. Le r icerche eseg·uite sulla riipartizione dei g-ru'Ppi sanguigni hanno m esso in e1videnza Ja costanza ·del gr1J1Ppo n ello stesso individuo ed il s110 significato etnografìco. 1Jer1naun e J . I\ ronberg (J11ilnchener med. 1vo chens. 10 gi•u gno 1927' i1anno tentato di stabilire la fr equ enza di questo 0 qu•el gruppo in individ·u i con aif,f ezioni cronicbe eù 11anno ricer cato i possibili rapiporti fra
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1!. POLICLINICO
gli stati patolog·ici costituzionali ed i g·ruppi sanguigni. Il più .spesso, non si trova alcuna predominanza di u no o ùi un altro grup po. Soltanto le sindron1i tireotos.s iche semtbrano verificarsi in modo quasi costante negli indi1Yidui di grup1p o O (classifi cazione di Landsteiner), [atto tanto pi11 strano in quanto 1che i caratteri sangui1g ni sono di est~ema ·variaJbilit à rfra i se·m pli·ci gozz·u ti. Qu este osseryazioni non possono consid·erarsi rl1e come :provvisorie, sopratt·u tto .p er il nor1 grande numero osservato (400 indi:vi.dui. con 18 afrf ezioni diverse). 1
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Sulla equiparazione degli elementi piastrinici nei vari animali. ~farchesini (Ricerche di "fl;Jorfol.,
fa se. 3, vol. \ ' II, 19~8) in bac:;e a un lavoro eseguito sul sangue dej p oll1, re.si. rI>B.Lologici con ca-tramazioni r i.pett1te. vici~Le a ribadire i va.ri.1 lavori sta1n'Pati in d·~v e rsi gioirna~ i s ci-er1tHici, con i quali ha sempre combatt11rto l 'idea dei più, i'n riguardo allra csrse11za delle piastrine del sangue, che esse possia no e sst~re r,ioè elen1enti morf.ol og1ci propri . L' :\. i.nf atti 11a sem1pre s ois tenuto c he s1ano ele~ m enti ·doviuti a1la ·diistruzione di \·ari e forme i11onfolo.g·icl1e ed in s1pecie d1e·g1i elem enti rossi ·d el sai 11g1u e. Nel la,roro attuale mostra come le piastrine degli u ccelli non siano altro che nwclei di emazie -c·h e l1e·n tamente hanno perduto il '.loro 1prro1o·p laisma .e dell' emazie non ne è rimaiSto c1h e il nucl eo contratto e ri11nrpiociolito. Non sono perc1i ò R.
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n1uc1eli cl1e fuo ri escono ·dalle emazie, ma nuclei ch e r estano liJJeri ~olo !J7erc11iè il protopllasma clell e cellul e 6i disfà. Com para questo procedim·ento a qruello delle cellul e anucleate d ei i11arrnmife1ri, c e111Ule an1t1eleate n el s enl&o cromia ti·c o p·er r;-c·om;parsa di cro1Tnatina. ma in oui lo stroma rimasto entra in J)ar tr e costituisce l e piastrine, p er il risulta to clel 1disfaci1ncnto ulteriore di dette cel1u1e u· o se. DPg li elen1enti IPjastrinici s i sono oc·Cllll'.>ati e::,s e11 zial n1cnt e i pat ologi e ciò g1u stam ent e p·er ch è la loro a $en za cd il ya riare d ella loro quantità, ~ scn11 prc ~ 11 1'8PJ10rto aù una alterazione Mi\·e11n ta a ca rico degli elen1enoi m orfologici de1 :\. P.
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F\~C. ~OJ
Pro e contro il b&f'io. C'è una nuova offensiva contro il bacio ed è iniziata. dalla Facoltà di ~Iedicina del \Vester11 State College di Gunnison, nel Colorado. E, anzi, lo ·ste$SO Presjde della Facoltà che scrive ai giornali, dichiarando .cl1e, se si Yuol salvagu·a rdare seriamente la pubblica incolumità, bisogna proibire il bacio con una legge speciale. « Le labbra - egli sentenzia - sono un covo di microbi. lVIilioni addirittt1ra. E tutti portatori di malattie contagiose. Baciate la bocca della vostra bella? I microbi ·d·a lle sue labbra si tra;Sferiscono sulle vostre e voi siete fritto. .l\spettatevi, jper esempio, la febbre tifoidea. Ma non è tutto. Il bacio abbrevia di molto la vita. La ragione è semplice. Ogni bacio causa una palpitazj_one di cuore. E le palpitazioni di cuore accorciano la vita per lo meno di tre secondi ciascun a. Così ohe, se voi deste alla vç>stra innamorata 20 baci al giorno, ecco cl1e accorcereste la vostr·a ·esistenza d'un minuto al giorno. Un minuto al giorno, 30 minuti al mese, 365 all'anno. Con,clusione: in 40 anni, Yerreste a perdere tre mesi della vostra preziosa e$i.sten za >1. Sin quii il Preside a.ella Facoltà di Gnr1ni\Son. ~la due altri eminenti scienziati, il dottor I,11igi Ber1nan e il batteriologo Paolo de I<ruif sono di tutt'altro parere. Il dott. Berman, anzi, qualifi.c·a come ri·dicola la :teor1a del Preside di Gunnison. Il bacio aiccorcia l'esistenza? ::\la il bacio - dice il dott. Berman - è un d ~ si derio legittimo e, spesso, una necessità. Di "Onsegt1enza, 1p ;r ivarsene, v·orrebbe dire soffocarE:l delle nostre normali funzioni fisiche. Ora tutte le funzioni fisiche - ne converrà l'.eminente Presi de - d ebbono essere esplicate p er vivere bene, a lungo. Qua11to a quel terribile vei.colo d 'infezione che ~ arebb e il bacio, il batteriologo Paolo de Kruif, int er~"i stato da un giornalista, ha detto: cc iNon so p ercl1è alcuni ·scienziati facciano tanto la voco grossa contro i microbi. La verità è che, se i n1 Pdesimi I.Si moltiplicano rapidamente, ancor più rapidamente muoiono. I bacilli d elle labbra, per esempio, non possono vivere a lungo. Inoltre, a una t emperatura al disotto di qu ella normale del nostro .corpo, così presto si indeboliscono che, se anch e arri \'assero ad altre labbra, non potrebbero inocularYi il loro male. Il pericolo nel bacio, sì. c'è, ma è t anto remoto cl1 e la g ente di sana costituzi on e può infischj arsene allegram ente >l. E n oi infiscl1iamocen e, e._. baci amo qua11do pro11izia si ]Jre~e r1ta l'occas ione. (Da • L'11vv entre anit. " ·' ·
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SEZIONE PRATICA
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. •· CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XlJI. -
Abuso del titolo di « professore ».
F t1 :niziat o procedi111ento pe11ule contro Dal Ca~ 1ell o
per abuso dei titoli di profes.sore e di ture. Jl Pretore di Ve rona rirtenne , non r<ita l 'as~u1 1zione ù8l titolo di dottoir e, •p 1·oyata qu ell a dei titolo di pl'ofessore e
dotpromn condan11ò 1'i111puta to a lla IT'lJl c.a di I_,. 350 in apJii icaz ìon e dell'articolo 186 cocl. p en. I).al Castello appellò deducendo che "allo stato della nostra legislazione, n on poteva nella specie con.figurar si i 1 real:.) cl i c1Ji all"1r~. 186 ». Il 'f rib unale assolse J"i mp uta.to ritener1do ch e jl fa1to con costitui.sse reato. L a Corte di Cassazione, con sentenza 5 di cen1bre 1927, ha .a11nullato il giudizio del 1'ri l>unale . Ne r ifer1.a 1110 l e argo111011Lazi oni, trattandosi di un caso interes5an te, tia11to più che la risoluzior1e Jel ColJegio S11~r01 u0 ::;,P ulb.r a 11011 conf or1ne alla d ottrirta pre,raJent8. L.a inassin1a può ri.ass urr1ersi C05i: Con1mette il reato previsto ùall 'art. 186 chi, se11za essere abilitato all' inseg·nian1en to, s i attributscn. l a generiC'a qualifica di professor e. Ecco ura la rr10Livaziun c-! d ella se1ìtenza. :< 11 'J'r1b unale ilicl1j.arò non costituire r eato i l fatto addeb itato a l Dal Castello, ritenendo elle, p e r l >C'Lersi invocare la tutela sanci1a n ell'art. 186 C. P. , occorre che il t i1 o1o nttrib uitosi <1fbi·1.rariamPnte sia tr a quelli conf erj ti diretta rnente dalla pubb li ca potestà e che si rifel'iscn.110 .a professio11i vigilate d a ll o Stato, 0omf quell e di ingegnere, geor11etra, ecc., il cl1e no11 si verifica p el titolo i11clet er:uinato di professore, cl1F: può rappre,sentare solta11to v.ar1il a. e mezzo }ìer com!TteU ere alcu ni reati. 11 Diversaroente, invece, d a ·(ruanto ritiene il 'l'ribunale, è da rilHvare che in a!gorr1ento 11on si deve fe rm·a r s1 uni ca.i110nte s uJ si.gn ificato gr.a 1nmatiL'ale ed etirnologico della parola professore (su1 qunl ,:!, del re::,to, 11eppure sono tutti e<.l interarnen tr con corcli i le.ssici ...niù autrH·evoli), rr1a inv ece stabjlire se. attualn1er1te e soprat utto in relazione agli ord inan1e nti d~lla istruzione pubblica, prof esso re lJOssa cl11arnarsi chiunc111 e abl)ia \'a.g·hezza ocl int8resse l ec ito od illeci1,o di dirsi tale, ovvero soltarno chi a.p·µ artenga a det.or1ninata cat 8goria di professionisti, esercitando, où ,a vendo l egale fnco lta di esercitare, llete r1ujn ata p r o,fe,s.sio11e. e< 01':.L, quando l ' inseg11antento ·è r egolato nel pubblico interP-2:--iP. ,in inoclo c he non p ossa essere itnpartito se non d a chi, jn segujto a titolo accad e· rnico o a d e.s.arne o ad a ltra f orn1a cli leg<1le rico n osci1r1e nto, sia ufficial1nente d1cl1iarato in 1pos1
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(*) Lia prese·n te rubrica è affidata all 'avv. legale clel nostro per iodico.
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GIOVANNI SF..LVAGGI ,
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sesso d e i r e quisiti r1ecessnri ; q n:lJ1<.lo (e qui è proprio i ncorr1prensibile 1· arg1.1 n1 entazio11 e in con tr,ario dell a sentenza impu1gna ta) l'irJ segn arn er1to e g li inseg·nanti, non escluso l 'insegnarr1ento privato. son o sottoposti ~1. con tinna vigila nza da 1parte dello ._tato; qnanrto lnoltepli ci norn1e stabiliscon o. q uali tra gli i·n segn·a nti p ossono. Chiamrar ~ i rn::.i t'· stri e quali professori, r1oncl1è l e sp ecia l i qualifiche che agli uni e a.gli .altri spettan o, secondo l :i materia di in segnamen to e d iJ ·gr-.ado llell 'inseg·nante - n e cor1segue che iprofessore, ir1 r elazion e al la l egislazione vigente, è colui elle dalla stt~t- a ha f.acolià cl1 insegnare e ch e, n ell e norm e regolanti l 'i11seg·nu111e11to cui è abilitato e 1a sua prof essio11e, è qualificato com e professore. Quindi, cl11 t>cienten1e11te .si .ar"'oga i l titolo cli 1p rofes,sore incorre nella sanzio·ne di c u1 -a ll 'ar t. 186 ·C. P. Nè vale l 'opporre , in c ontrario, sia usar1ze gen er a li o lr>cali, 1-'Cr cui si chian11a 110 p rofessori alcuni p.rofessiouisLi che profe.ssori, p er quanto1 innanzi si è r:letto, non p osso·110 .r itenersi r1ei sensi di l eg·ge, sia che la g~urisprudenza (rp er quanto n o11 copiosa e, quella della ·Cas&azione, n ep pur recente) e, soprat uito, la doitrj n a, l1.a nr10 prev.ale11te1neutè l•arg·heggiato i1ell'indulge r e in rnateria. << P oteva r10 e p os.sono, coloro cui è affidata l 'altissirrr a missione dell 'inseg11arr1en to, n 011 e urars1 clei van esji e d.egli imbroglior1i che si arro.gano il titolo di professore; 1ua il giudice de' e aver 5en1 pre pre~ente la dignità di tal e titol o ed il f n tto vo lui.o d ~ J l'usln·pvtora, tlttelando ancl1e in rig·uar cl.o alla d en o111i11azion e professi011ale co1oro · che, ver inr.ar1co detl 'a11torità, si dedicano ia.11a istruzione ed alla e ducazjono dei g i'Ov1aini. « Difatti, ques to S. C. ebbe già occasione, 1 p iutil)Sto rece11te, di afferm nre. cl1e JJe n e è condann ato pel r eato di cu i a ll 'art. 186 C. P. colui che ir1 u n avviso di pubblicità in un g i ornale si •assurn·a il titolo di pr0iE·ssore ed ostenti di avere co1np iuto studi a n che di chirurgia e di possed ere i relati vi titoli (28 mag1gio 1924, Bartolozzi, Giust. peri., 192~., col. 76~. in. 435), il detto articol o tutelando appunto il uiritto profession ale di cl1i tali titoli possiede e l a btLO·. na fede dei privati contro chi p·uò sor,p rende rla con il far credere di posseclere l egitti L11au ten te i titoli stessi. « Ecl or a che lo Stato, smes.:::.a, fortunat<;tmente, ogni de1nagogica n on cu:E-.. nza, s tabilisce net ta1uent e i 1.l iritti e i doveri delle Yarie cate.gorie ùei p r ofessionisti, è bene esplicita1nente afferrnare che. anche per ciò che Tigu;1rdu il titolo cli professor e, 11c'n rr1anca ad una cl asse, che ha t.ante benerne-
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esercente in Cass.az.ione, ,
consulen~ .
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lL POLCCLl NICC
~.\);NO
xxxv·,
F Asc.
~u J
renze ed in cui tanta fidu cia si rip on e p er l 'avve11ire, Ja tutela della legge contro chi, senza avervi <liritto . tal e titolo si arroghi, per fini sempre ille. .citi, ~pesso jndeg·ni e che, m olte volte, costituiscono persi n0 1nezzi p er volgarissimi reati.
nesso di causalitù. tra l 'in fortur1io e le con.seguerL· ze che ne derivano, è oggetto di un giudizio tecnico sanitario, richi edendo speciali cognizioni per la indargi11e e l 'accertam ento.
Da tutto qua n to si è d etto. consegue che, sen.za cl1e occorra .vass.-1.re al] 'r.sam e d el secondo m ez.7. u, si d ev f~ accoglier <~ il r.icors:o , a nnull.ando, con rj n vio, l a. ser1tenza i.1r~pugnata >i .
XV. - Effetti dell'annullamento della· dimissione per fine del periodo di prova·.
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X IV. - Accertamenti tecnici degli effetti dell'infortunio. Si è svolto un giudizto interessante circa il ness o di causalitn tra l'infortunio e gli effetti di esso. La tesi che il magistrato ha esaminato è questa : se, ·p er precedente malattia, l a fu11ziona lità di un or glar10 sia ,stata già ridotta e poi sopravven ga un infort·nnio, l'infortuDato non .p uò esser e inde·1111izzato per quella parte di inabilità che dipende ·dalla precedente malattia; si deve in tal caso accertar e s~ e in quale 1ni sura la minorata f unz]onalità dcll'org&J.o dipencta dalla mala ttia o dall'inrurtunLo; questa jp0tesi è distinta da quella dell'ag·gravaJnen to d8lle r0nseguenze deter1nina1 o -da uno stato patologico e l atente che non aveva lJer ò prodotto i nab ilità valutal>ile di un organo ·O d i u·n arto e solo ii1 occa.:;ione di un trau1r1a ne ag~grava le con seguenze \CO·n causa) .
tesi 110rt c. stata. ac(;Olta. Si è os~ervato che, se la condizione rnorbosa pr eesistente diminuiva la capacjtci lavorativa del l'operaio, era ridott o in proporzione il salario; e .poicl1è l 'indennità è comn1isurata a questo, essa corrisponde. alrr1e·no teoricamente, a quell a forza di iavoro che l'infortunio ha vulnerato; se, i11vece, la condizion e morbosa non preg·iudica va l'aititu. -dine al lavoro, la inde11hità deve ·essere raggu.ag liat.a alJ a. pt:·rclita realn1en·r8 sofferta, che si riferisce alla capacttà di lavoro e al .salario n ella sua integrità. Dunqu e, si devono tener 1p resenti duP elementi: la entità dell'e f fetto dell'infortunio (1nor te, i11abilità pe rrnanente o parziale); la entità della capa<' i t iL la,·orati,ya destlnta dai salari corrisposti all '01)era]o nel tempo anteriore all'infortunio. Il certificiato deve indicar8 la sp ecie e il gra· <lo d~lla jnabjlità, i moti vi per i quali q11ella e que~ta f ttr ono iU.Ccertate. Le c.:onseguer1ze dell'infortu·n io sono rtcon osciute e ctir.l1iaratc in base a giudizio t ecn]co. Anche re· rentem1~nte, 1a <.:orte cli Cassazion e, con sen ten za 2 clice1nbre 1927, n . 3788, ha distinto la prova del fatto dalla deterrrd11,a zione d egli effetti lesiv i. L ' intP.rroJatorio, le presunzioni , le proYe testi1noniali pos5o uo essere utili per stabilire il fatto, 11elle suP .circostanze di tempo, di modo e di lu ogo, n1a il Qu~sta
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Un 1Sanitario con.d otto fu lic·en zi ato per fine del periodo di prova ; ma ·questa deliberazione fu anr1ullata in sede gi•u risdizionale. Successivamente il Consorzio « conf e.r mò » la ·p reoe.dente d·eliberazione in forma legale, n on ripetendo cio·è quei. vizi che erano stati causa dell'annullamento della .P rima deliberazior1e. Ma anche . la seconda fu annullata, con decisione del Coru:;iglio di Stato (·Sez. V) 6 maggio 1927 n. 274, essendosi consi·derato che, annullata la prima d eliberazion e, si perfezionò il diritto di stabilità e l 'impiegato non poteva essere 1piu licenziato 1Per fine di prova. N!è giov·a opporre che la deliberazione fu annul' lata per semplice vizio di forma, (licenziamento deli•b erato in seduta segreta) e riman e sempre l'avvenuta manifestazione di volontà diretta al licen ziament o, essendo indifferente che l'anniullamento di un atto derivi da vizio formale o da m oti vi C·he n e vulnerino il contenuto sostanziale. Dichiar ato nullo un rprovvedimento dal competente organo giurisdizionale, lo si deve considerare com e se non '.fosse mai esistito. Il ·Consiglio di Stato (o la G. P . A. ), annulrando una ·deliberazione di licenziamento, può accoglier e la d omanda relativa al pagamento d egli stipendi arr etr ati e delle altre coffi1Petenze derivanti dal rapporto d'impiego, essendo .ciò diretta e n ecessaria conseguenza d ell'aiccoglimen to d el ricor5o. Rientra invece nella competenza d ell'ruutorità giudiziaria la d oman da di r isar cimen to dl danni .e in quella dell'autorità ·amministrativa e ·di tutela il 'Provvedimento id i epura esecu zione, c ioè l 'i·scrizione delJe $Omme in bilanci-0, la emissione d ei m an dati d 'ulrf icio, ecc. I~a V Sezione del Consiglio di Stato, con la decision e sopra indicata, riafferma la sua giurisp ruden za, la q11ale tende ormai a stabilizzarsi nel sen-so già riferito. ·I n sostanza, si distingue la catlsa d r.1 diritto agli stipendi arretrati, i quali ~ono do-vuti co1ne conseguenza necessaria dell'annulla1ner1t.o. da quella dei danni p er fatto illecito. ~io è da lle alt1·e con seguen ze del provvedi1nento am1nin1strativo annullato. P oicbè, però, l a decisionP òel Con siglio di Stato non c;osti tt1isce titolo esecu ti vo se n on per la cond.anna alle spese, con pssa i di.chial'a una c0nsegue11 za dell'annul la1ne.nlo, p er la quiale la esecuzione avviene in sede am111inistrati \·a: o per adempimento del Con1une steSSL• o per ii1tervento dell'autorita tJUtoria . 1
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[ANNO XXXV, FASC. 20)
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SEZIONE PilATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. La riunion e d el Direttor io nazionale dei medici condotti. Il 6 oorr. si è .riunito a Roma, nei locali della 4.\.s.soci.azione generale, il Direttorio nazion.ale del1' Associaizione medici condotti, sotto la presidenza del oa\. B ellet, segretario della .Sezione enti locali. Erano 1presenti: il co1nm. A. 1f acino, segr etario J1azionale, il con1m. Ar11.aldo Lusignoli, vice-segretario nazio11.ale, il segretario amministrativo dott. Alwna Cesare, i dottori Car·obbio Daniele, A1111ibaldi Giovanni, Biechi Olinto, comm. Brignoli Angelo, Oruccu Virgilio, Feraco E1nidio, Fr.anoesconi .illberto, GEnta Giulio, Petti Alfonso, Ronooni Euclide, Urso Cosimo. Il Direttorio ha discusso, anzitutto, la relaz.ione del dott. V .acino sulla situazione organizzativa. del1' .Associazione che è r~5Ultata ottima sotto Cigni riguardo per il notevole aun1ento rel'inscritti in confronto al 1927, tanto che ormai si ·p uò considerare inquadrata la quasi 1totalità della. categoria. Per le provincie di Bolzano, Pistoia, Nuoro, Reggio Calabria sono stati approvati i provvedi1nenti già presi dal segretario nazionale. Sono rp.assati quindi .all'esame gli altri argomenti posti all'ordine del giorno e di ·p articolare interesse per la. categoria: l 'assicurazione contro la tu:beroolosi e contro le m.a.l attie, le mutue sanitarie, le pensioni, la. riçluzione delle condotte, i nuovi Consorzi, i ra.p·p orti con 1'0. N. D. L., l'Opera n1aternità ed infanzia, la Federazione contro la tubercolosi, ecc. All'ultima riunione del Direttorio, accolto con viva simpatia, ha preso parte il segretario gener.ale d.ell'A. G. F.' P . I., coonm. Aldo Lusig11oli recentemente chiamato ia far parte della commissione reale ·p er lo studio del progetto di legge sull'assicurazione obbli·~toria contro le malattie, Egli ha fatto importanti dichiarazioni circa tale progetto e riguardo l.a particolal'e po.siizione che verranno .ad assumere i medici condotti. Il Direttorio infi ne ha discusiìo amp iamente sulle 1proposte per lo schema dj, legge iper lo stato giuridico dei dipendenti Enti locali ed ha discusso la data definitiva del Congresso nazionale .
L'albo dei giorn.alisti ò OOID1,>0'sto .di .t re eilenchi: i1no di proif.essi·o,n isti, l'altro di p•r aticanti, il terzo <li pubblicisti . N ell'elen oo dei professionisti possono essere iscritti soltanto coloro ohe d.a almeno diciotto mesi esercitano esclu sivamente la professione ·di giornalista. Niell 'elen·c o dei praticanti possono essere iscritti coloro che esercitano esclusivamente la ·professione di giornalista, ma non abbiano raggiunta l'anzianità di 18 mesi o i 21 anni di età. N Pll' elenco dei pubblicisti tp ossono essere iscritti coloro che esercitano oltre l 'attività retribuita di giornalista, •anche altre iattività o a ltre professioni. .i\..11' albo dei giornalisti è annesso un elenco speciale nel quale so110 iscritti coloro ohe, •pure no n esercitando l'attività retribuita di gior11alista, attend.ano alla pubblicazione ed assumano I.a i·esponsaibilità oome direttori o redattori di 1•iviste scientifich e o tecniclie, escluse quelle sportive e cinematogra,fiche Q di 1pubblicazioni peri<Xdiche prive di carattere ooncettuale o iaventi sem· . .o lici finalità 001nmeroiali. Quando si controverta sulla natura della pubblicazione decide irrevoca,b ilmente su ricorso dell'1inte1'esisato (o del Direttorio re'gionale dei giorn.aJ~sti, una Commissione suiperiore, che 11a sede presso il Ministero della giustizi.a. Coloro ohe esercitan.o attività retr~buite rientrano nelle ·p recedenti categorie. La isorizione nell' .albo è deliberata dal Comitato su domanda dell'inter€SSato. Le decisioni dell.a Giu nta del Sindacato relative all'iscrizione posis.ono essere oppugnate ap•pe1landosi in prima istanza' rula Com.m jssione SUJperiore e in seconda istanza .alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. In n essun ca.so poSisono esisere isicritti e, qu.alora vi si trovino iscritti, dev-0no essere cancellati coloro che .abbiian.o svolto una pubblica attività in oontraiddizione con gl'interessi della Nazione. La. cancellazione ha luO'go ~n seguito a pTocedimento disciplinare .d~ uf.ficio o su richioota del Prefetto della provincia dove l' iscritto risiede. 1
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La s tampa sa nitaria n ell'or g anizzazione del la stampa.
P OB'l'l VAOAN TI .
ANCONA . .-111i1ni11 istrazione P1·o'V~i.11.ciale .
Con R. Decreto 26 febbraio 1928, n. 384, l'esercizio dèlla •proifession.e di giornalisrti nei periodici del 1R egno e delle Ooilonie è c<Jonsentito, solamente .a.gli iscritti nell'albo proìfessionale . L,a tenuta del1' albo e la disciiplin.a degli iscritti sono affidate ai Sìndacati regionali fascisti, che l'esercitano a mezzo di un Comit.ato d-i cinque membri, nominati dal l\'Iinistro per la giustizia, d'intesa con i Ministri per l'interno e per lè co'l'porazioni. Il Comitato elegge nel SIUo seno il presidente e il segretario. Esso decide a maggioranza e, in oaso di parità di voti, prevale quello del presidente. 1
CONCO R S I . -
:E nuo-
vamente aiperto il concorso ai iposti medico coadiutore, .assist. sez. 111edico-micrograf. nel Laborat. pr-0°v inc. d'igiene e profilassi. Coadiut., stip. lire 12,000, serv . att. L1. 2040, 12 % pTove11ti Sezione; assist. L. 10,000, L. 1700 e 10 %. Se.ad. oa:e 17 del 30 gi11'gno. Chied. J\lanifestio Segreteria provinciale . AvELLlNO . R. Pre,fett1L1·a . Uff. san. per 2 consorzi; L·. 6500 e L. 5000 rispettivam., 'Più li1·e 3000 ca.vale. BARREA (Aquila). Al 31 mag.; L. 9500 e 8 trienni ventes. ; rioonoocim . 12 anni; addizion. L. 2 -01tre i 2000 po·v .; tassa L. 50.
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IL POLICL IN eco
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BASSANO VENETO. Ospedale Civile . - Assistente med. chir. Chiusura 9 giugno. BENEVEN'.IO. R. Pref ettura. - Uff. san. consorzio .S . Giorgio la Montagna e altri 3 Com., ab . 11300, superf. 21500 ha. circa; L. 5000 iniziali oltre L. 2000 trasp. ; doc. a 3 me.si dal 1° mag. ; titoli ed esami; chied . .annunzio; scad. · 45 gg. dal 1° ma~gio ; tas~ a L. 50.20. BERGAJ\fO. 1l1'lintcipio . - A tutto 30 mag.; VII conirJott~; L. 7000, oltre L. 1440 serv. att. (L. 1940 dopo biennio di prova); aumenti di gra"1o fino a L. J 3.000, oltre L. 2240 serv. att. ; tassa L. 50.10. BIELLA. /~antuario di N. S . d'Oropa. - Medico chirurgo residente; età lim. 60 a.; altitud. 1100 m.; popolaz . stab. 160; nella stagione estiva circa 2000 pers. al giorno; L. 10.500 e 10 bienni ventes., alloggio di 5 camere, illuminaz., riscaldam . ; cura gratuita al 1personale ecclesiastico e am.m inistraz. e ai poveri eventuali. Scad. 3 giu.; assunz. 3 giu. Posto adatto a medico anziano che volesse riposare piuttosto ohe a.d un giovane. Rivolgersi al1' Amministrazione, via Duomo 5, Biella. BITTI (Sass<11ri). - Uff. san.; L . 3000 (sic); rivolgersi Segret. com. BoLZANO (Trento). - Previa ·r evoca precedente concorso, è stato bandito nuovo ooncorSIO a direttore Dispensario celtico ·p resso l'Ospeitlale. Ferme rimanendo altre oondizioni, è stato tolto l'obbli·go• di produrre ~l diploma di specialità in clinica dermosifilopatica ed è f~ssata in 5 anni 1a durata della prima nomina e delle oonferme. Rivolgersi al Podestà. CAPIZZONE (Bergamo) . ·- Scad. 31 mag.; oonsorzio; L. 8000 e 5 quinquenni dee.; c.-v.; tassa I
L. 50.15. CARRO (La Spezia) . - A tutto 31 m3;ig.; L. 8200 per circa ~13 pov., L . 300 bicicl.; L. 200 (sic) uff. san. ; età 25-35 a. ; rioonoscim. metà servizi anter.; tassa L. 50.10; chied. annunzio. CASTEL. or LAMA (Ascoli Piceno) . - Se.ad. 15 giu.; L. 8500; addizion. L. 3 oltre il 25 % della popolaz. e L. 4 oltre i 1000 ; indenn. laurea L. 500; .tra.sp. I-'. 2'i00; 5 quadrienni dee.; tassa L . 50.20.
COMACCHIO (Ferrara). ~ Per S. Giuseppe ; lire 10.000 oltr e L. 3000 assegno complement., lire 2500 cav. (in corso aume11t. a L. 3500); soad. ore 18 del 15 giu.; età liro. 35 (40) a.; tassa lire 50. 05 ; docum. a 3 mesi da.l 7 mag. COPPARO · (Ferrara). - A tutto 7 giu. , 2a. condotta capoluogo; età lim. 35 a.; docum. a 4 mesi dal 1° mag.; L. 9500 e 5 qt1adrienni dee. , oltre assegno complement. L . 2520 e L. 2500 cav., ad<lizion. L. 3 oltre i 1000 pov.; tassa L. 50. DoMooossoLA (Novara). Spedale di S. Biagio . - Scad. 25 m.ag. ; primario di ohirurgia; L. 2280 oltre 50 % pro,renti; per il 1° biennio l' amminitrazione si obbliga di completare la somma di L. 18.000 .annue se non venisse raggiunta; tassa L. 5U. FrYIZZ \NO
(Jla ssa Oar'r ara). - Scad. 31 mag.; 30. zon.a; L . 9000 oltre L . 1500 cav.; ab. 4107 in 9 frazio11i. Fonr11. - . e.ad. 15 giu.; per . l\lartino ; lir e 9000 e 10 bien11i 't'entes .. oltre L. 3000 tr.asp. ;
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[ANNO XXXV, FM:iC. 2ù]
età lim. 39 a. ; tassa L. 50; rioonosc. serv. SUiperiore ai 15 a . GREVE (f'irenze). - Se.ad. 31 mag.; per Luoolena; L. 8500 e 8 trienni dee., c ....v. ; L. 3000 (variab.) per trasporto; età lim. 35 a.; tassa L. 50. G&ossE'IO. R. /~pedale della MiseriC.Ordia. Aiuto chirurgo...radiologo; L. 7680, indenn . complementare L . 1459.20, 5 quadrienni dee., c.-v., 15 % tasse di cur,a; età 27 -35 a. ; doc. a 3 m esi ; tassa L. 50. Rivolgersi Oongregaz. di Carftà. Scad. 40 giorni dal 26 aipr. LASTRA A SIGNA (Firenze) . - A ore 18 del 31 mag. (proroga); due con.d otte; L. 8500 e 8 trienni decimo; rioonoscim. 4 trienni a L. 600; c.-v. ; L. 750 indennità trasip. (variabile); tassa L . 50; chiedere annunzio. Lozzo ATESTINO (Padova) . - A tutto 30 mag.; L. 10.000 oltre L. 600 uff. san.; c ...v.; L . 3000 c.av.; .abitaz. dietro fitto di L . 1200; età lim. 40 a.; tassa L. 50. MA.ssA . Deputaz. Provinciale. - Scad. 31 mag. Direttor e della. Sez. medico-micrograf. e direttore dell.a Sez. ohimica del Laborat. d'Igiene e Profilassi, con sie de attuale in Carrara; L. 15.000 e 10 bienni ventes., c.-v.; eventualm. 25 % utili netti. MILANO. I stituti Ospitalie·ri. - Assist~nte del1' Ambulatorio Comunale Oftalmoiatrico per i bambini delle scuole e i poveri del Comune, .gestito dal Consiglio Ospitaliero; nom. ann11.ale, confer,. me biennali; sca.d. ore. 16 ,d el 9 giu.; docum. all'Ufficio di Protooollo (via Ospedale 5); tassa lire 50; serv. entro 15 gg.; età lim. 39 a . ; chied. . • annunz~o. . MONTALCINO (Siena). - Soad. 25 mag.; per Torrenicri; L. 8000 e 2220 indenn. supi>lementare, L. 3500 cav., 6 quadrienni dee.; tassa L. 50.15. ],\fONTEGIBERTO (Ascoli Piceno). A tutto 31 1nag.; L . 9000 pel 25 % della popol.; L. 500 ind. laurea; L. 2500 cav.; L. 1000 indenn. forese; L. 500 uff. san. ; 5 quadrienni deo.; tassa L. 50; doc. a 3 mestl, dal 15 ap rile; età lim. 45 a . M ussoLENTE (Tticenz.lt). Scad . 15 giu., lire 8000 oltre L. 1200 serv. att., indenn. uff. san., mezzo trasp., conveniente alloggio. 0RANI (Nworo). Scad. 30 mag. ; uff. san.; L. 3000 (sic); età lim. 45 a . Rivolgersi segreta. rio com. ORzrvEOOHI (Brescia). - Scad. 31 mag. ; con Ludriano; L. 9000 oltre L. 600 uff. san., L . 3000 trasp. , c.-v.; tassa L. 50. P ADOVA. 111anicomio Provinciale. Direttore, titoli scient ifici e pratici; L. 18,600 e 6 aumenti periodici decimo; alloggio per famiglia, luce, riscaldamento assicuraz. infortuni; c.-v. ; età lim. 40 a.; quaid;·iennio in manicomi o cliniche psic11iatrichc; tassa L . 50; scad. ore 17 del 31 mag. PAUANI ( ..')alernf)). Scad. 30 mag.; L . 6000 (sic ) e 4 quadrienni dee. ; età lim. 50 a.; tassa 1
L. 50.
PERGOLA (Pesaro Urbino). - 3& oond.. per 9 f raz. ; a ore 12 del 20 giu. ; età lim. 40 .a.; doc.
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{ANNO XXXV, FACSC. 20)
SEZIONE PRATICA
a 6 mesi dal 1° mag. ; L. 8000 oltre L . 3500 (rivedibili) cavale., c.-v., addi.zion. L. 2 oltre i 500 pov. e L~ 3 oltre i 1000, 5 quOOJ'ienni dee. ; tassa L. 50.10; chied. ·annunzio. PIOMBINO. Ospedale Vitt. Em. III. - Assistente med.-chir. ; L. 4000 e 5 quadrienni dee., vitto, ~ame.ra con obbligo di pernottaz., oompartecipaz. 5-15 % vari proventi; doc . .alla Oongregaz. di Carità entro il 31 ma;g. ; età lim. 32 .a.; tassa L. 50.10; titoli; l' Amministraz. si riserva il diritto insindacabile di non fare I.a nomina. Chied. annunzio. PoFI (Roma). - Al 30 mag.; L. 9500 e 5 quadrien.n i dee.; c.-v. L. 840 se coniugato. REGGIO CALABRIA. Ammi11.1istrazi0'7! e P rov'l/Miale . - Concorso per esame e titoli a direttore, coadiutore e assistente •n er la sezione medico-micrograJica; direttore, coadiutore e a~istente ·p er la sezione ohimica; prepar.astore per entrambe le sezioni rJel Laboratorio p,r ovinciale d'igiene e profilassi. L. 16.000 per i direttori, oltre L. 4200 indennità d]. serv. att.; L . 13. 700 per i coadiutori, oltre L. 3500 indennità serv. att.; L. 11.600 per gli assistenti, oltre L . 2800 indennità serv. att.; L . 7000 per il prep.ar.atore, oltre L. 1700 indennità serv. att.; c.-v . Scad. 22 giu. RoIATE (Roma). A tutto 31 ma:g.; L. 10.500 oltre L. 400 se uff. san.; chied . .annunzio. RoMA. Medico assistente per l'Osped.ale Oftalmico dei poveri della Provincia (via Gianicolo 1); L. 2280 annue oltre L. 200 indenn. :r esid., eventuale premio di cointeressenza. Scaid. 30 mag. RoMANo DI LoMBARDIA (Bergamio) . Ospedale Civile SS. Trinità. - Medico chirurgo direttore; doc. a 3 mesi dal 1° apr. ; età 30-40 a . salvo eccez. regol. ; titoli; nom. bienn.ale, conferma per 5 .anni, riconferma a vita; accettaz. entro 15 gg., assunz. serv. entro 30; L . 12,000 oltre L. 2000 serv. att. ; diritto a due camere nell'Ospedale. Ab . 8000; osped . .di 70 letti. Scad. 31 mag. R.ovATO (Bre·scia). - A tutto 31. mag.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; stjip . L. 9000 e 6 quinq. d ecimo, oltre c.-v. e L. 3000 cavale. o automob. SESTO S. GIOVANNI (1'1ila;no). - Scad. 31 mag.; uff . .san. oapo Servizio Igiene; L. 10.500 oltre L. 4000 indenn. se·r v. e L. 1500 trasp . ; titoli ed esami; ehied. annunzio Segret. oom. TRENTO . Ammin. Provinc . Scad. 30 mag.; assistente alla Sez. med. micrOlgraf. e antirabbica :del Laborat. prov. d'igiene e profilassi; L. 11.600 e aumenti periodici, oltre L. 2800 serv. att.; età lim. 35 a . ; dom. 'rtiIPOLI· Direttore Di~pensario Antitubercolare; L. 14,000 e 5 quadrienni dee:, oltre inden11. resi.a. eguale a metà stipendio; se conoscenza lingua .araba L. 1000; scad. 15 lug . ; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15; deposito reperibile di L. 1000; chied : annunzio; rivolgersi al Municipio. VENEZIA . (Jspedale Civile. Aiuto nella Divisione Chirurgioa IIa.; L. 4560 per i coniugati, L. 4200 per i celibi; nom. e confe1rm.a biennali; tassa L. 50; età liìn. 35 a.; titoli ed esami; chiedere .annunzio. SoaA. o•r e 17 del 30 mag. -
CONCORSI
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PREn1Io.
Fondazione Mazzoni . E ruperto il concorso, presso la R . Università di Roma, ad un premio della Fondazione cc Gaetano M.azzoni », consistente neiia rendita del oapitale di L. 50.000. Il premio sarà oonferito .a quello studente dell.a F .a.o oltà di medicina e chirurgia di Roma che avrà ottenuto il maggiotr num·e ro d]. plllnti e di lodi com pleooivamente negli esami di profitto e in quello di laurea. L'l3iggiudicazione del premio avverrà entro il dicembre 1928; il termine di presentazione delle doma nde a l RettOre scade il 31 luglio 1928. 1
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI FICENZE,
La Facoltà Medica dell.a R . Università rli Palermo, ha chiamato alla Cattedra di Clinica Pediatrica, già occupata dal prof. Giovanni Di Cristina, il prof. Sebastiano Cannata, ordinario di Clinica Pediatrica n ella R. Università di Messina ove ha insegnato otto .anni. A far parte del.l a Commissione internazio·n ale che <leve procedere iall' assegn.a zione del premio Kr.aepelin stabilito dalla Hirnforschungs Anstalt di Mona<:o, è stato cl1iamato il prof. G. Mingazz1n1 . La cerimonia dell'assegnazione del premio sarà fatta a J\1:onaoo il 13 giugno p. venturo.
TI premio della fondazi<Jne Clementi, dell'Università di Catania, per l'anno 1928, è stato assegn.ato ai dottori Reitano e Barletta. •
In seguito a concorso nel quale è risultato primo su dodici concorrenti, il dott. Cesare B.artolotti, docente di patologia merlic.a nell'Università di Roma e direttore incaricato del Sanatorio di Cu.as.so al Monte, è stato nomin ato direttore 1del Consorzio Provinci.ale Antitl1berco·l are di Macerata ed ha .accettato la. nomina . ·
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Firenze. I p r off. V. P utti e V. Asco ti aila Scuota di S a n ità Mi litare.
Nel trattare il tema « Lomboartriti e sciatalgie n il prof. Putti si è particolarmente preoccupato di metteTe in rilievo l' importanz.a che, in sif f.at te a.ffezioni, ven gono ad assumere i r eperti delle ~a·diogra.fie, qu.ando queste siano eseguite oon tecnica impeooaibile e Qp'POrtunamente interpretate. Inf·a.t ti esse dimostran·o quasi sem·pre un-0 stato di alterazione ch e spesso ins.arge sopra anomalie con genite di tròipismo frequentemente risoontrabili. A sostegno di questa tesi 1'0. ha fatto proiettare numerose radiograf ie nelle quali emergev·a l' evidenza. di tali anomalie ed .alt erazioni. In base a itali reperti deve esser e condotta la cura che si f.onda essenzi.a.lmente sulla t ermoterapi.a e immobilizzazione progressi va e ra zionale oon
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JL POLICLINICO
f ANNO
XXX\", r'.\bc. ~o j
ap plicazioni temporanee di corsetto; ove questi metodi non sortano r e&ultato si può avere la guarigione rioorrendo .ad un atto o.p eratorio.
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avuto parole di viv.a sim·p atia per la rioo.stituzione della Asso(!iazione Oftalmologie.a Italiana. Il P o destà 11a rivolto il saluto di Palermo e<l il Rettore quello dell'Università, indi il prof . lodato, presidente :del Comitato ordinatore, ha par*• lat.o sul sigi1ifioato della riunione, che significa ** r iconsacr.azione dell'antica Ass-0ciazione oftalmologica itali.ana, ch e fo11<l..ata n el 1869 da medici N aSulla « TerZJan.a malig11.a » lia parlato il p1rof . rpolitani, Alessandro Quadri e Giuse·p·pe 11ayne, V. Ascoli. Dopo un breve esordio 1'0. rende ra- · visse d~ vita gloriosa fino .al 1911 e dt1r.ante tal ()'ione dell'uso dei due termini terzana e rnaligna periodo furono t enuti p eriodica1n.ente C-0·n gressi b onde egli definisce le sj_)ecie di malaria di cui nelle varie città d' Italia ne i qu.a.li furono semrpre tratta. Essa è dovuta al plasn1odium priaeoox, del seguiti· naturali progressi dell'oftalmologia italiaquale ricorda smnma'.riamente i caratteri. na . V.arie vicende, fra le quali il periodo bellico, Si sofferma quindi sull'im·p ortanza dei carat- so&pesero l'attività d ell'Associazione, pur non est eri che son,o ~enziali della febbre malaJ·ica: la sendo mancati in questi ultimi .anni degli imporintermittenza e la periodicità. t.anti Congressi oftalmologici; ma l'anno scorso, Il tirpo di febbre più comune n ella terzan.a main occasione del Congresso d 'Igiene ocuJare teligna descritta da Marohiaf ava viene dall'O. con- nuto ia Napoli, ne fu pro1niClss.a la ricostit uzione siderato non come primitivo, elementare, ma come e la s ua alta funzi-0ne. secondario dovuto .alla sub1intranza (aoooippiamenDop,o, il prof. Arnaldo Angelucci ha tenuto un.a ' . to) di due accessi. Dimootra ciò ooh molti tracconferenza sui canoni della visio·n e nelle S1Ublimaciati, e sp,i e1ga come dia esso si giunga alle su,b - zio11i dell'arte . continue. .In forma eletta egli tratteg.giia nel loro insieAnalizza quindi le ra.g ioni della maggiore gra- me i oano·n i visivi e la rispettiva imp·ortanza, fervità della terzana maligna prendendo in conside- mandosi a considera:re l'esogesi psicolo·gica di Mira2.ione la distruzione 'dei globuli rossi, i dis-turbi chelangelo e il suo caipolavoro .del1a Cappella Sicircolatori, i r espiratori, i disturbi del simpatico, stina quando il Sommo Artista, in un ricorso di ' . . i disturbi meningei, le trombosi parassitarie. potenza e. di attività, d'esaltamento e di paSS11one Dimostra i fatti essenzi.ali m ediante numerose ritornaw.a, vin cendo gelos ie ed invidie, in quell.a e lucide diapositive. Da tutte q•u este alterazioni stessa Caipipella dove 27 anni avanti aveva freorganiohe e funtZionali l'O . deriva l'interipl'etascate le volte. Il suo genio che non seppe sco,r azione di tre grU1p1p i principiali di sintomi degli . menti non si perdette, ma non potendo creare accessi malarici: gastro-intestinali, nerveo-simpa- nuove forme, esager ò spingendo oltre il segno autici, cardiaci. Questi tre grup·p i di alterazioni d.acia ed ardimento dipi11se figure gigantesche, stanno a fondament-0 de lle perniciose. più simbolo del tem~o in cui visse che idonei a~ L'O. conclude con l'osservazione che le profonde l11ogo dove lavorava. L ' ir.a divina, l'amore degl~ p erturbazioni concomitanti ·alla mal.aria grave e .anQ"eli l'odio degli uo·m ini, le passioni terrene, i perniciosa impongono ohe nella cura bisogna ben.sì ~·ti;ii dei S.anti, i rpeccati •u mani, vincitbri e preooc111parsi dèl iimedio specifico, ma tenere in vinti e()'li volle r endere in un oolo movimento ingran conto i disturbi singo.l i e soprattutto la de- composto di m.asse e di val.u mi . Diipinse ogni fi1)ressione del circolo san·g uigno. P. O. crura tenendo rpresenti le leggi dell'ottica e della pTospettiva: un oo:ripo u1nano quale appare ~~ p~eDa Palermo. na aria ed in piena luce, le teste fatte p1u piccole i col'pi più .asciutti, riceve p.arvenza di magL'inaugurazione del XXI Congresso della Associazione gio;e altezza. I beati giacienti intorno al Sal~ Oftalmologica Italiana in Palermo. vatore in gr:azi.a .a questo canone sembrano assai più s~blimi e quasi incorporei, dotati_ di movi11 g iorno 3 oorr. mese, nell' Aula 1'1Iagna di quementi e leggerezza. Questo ca,11one spinse anch~ sta R. U niveTsità è stato inau gurato il XXI Conil genio di Lisip~o su lle forme plastiche "1a lu~ gresso dell'Associazione Oftalmologica Italian.a riattuate in un esatto verismo di movimento e d1 sorta dopo un lungo p eriodo di sosta n ella sua . atti·vità essendosi tenuta l' ultima sua riunio11e grazia. . . . L ' O. si diffonde a illustrare altri canoni pe1. nel 1915' qui in PaleT1no. cui ()'li oggetti d.alle ·p assioni sono resi incorporei Tutte le ·.autorità civili e n1ilitari della città, e si ~iritualizz..a.11,0 nella sublimaz~on~ i11 un'opera il Rettore l 'intera Facoltà medica, liberi -docen t i ' e 11umerosissimi inedici fur·ono present•i e nume- d'arte e nelle bellezze iminortal1 d1 u n sommo Genio della nostra stirpe. rosissi1ni furono .anche gli intervenuti provenienti Dopo la seduta inaltgl1rale si sono iniziati! ~el da .altre città sì da dire che · non mancasse .aJcuna p omeriggio, i I.avori del Congr esso nel~a C_I1n1ca ra1ppresentanza di univer sità, di scuola o di liOculistica i quali sono oonti11uati nei giorni ucberi e'"' ercenti. H.anno .aderito anche il prof. Fuchs cessivi 4-5. di ' '" ie11na e i proff. Ascher di Pr.a.g a, Dinule cu Le comu11icazioni scientifiche sa r a nno riportate di Buk.ar~t Gonin di Losanna , Griffith di Lonpros i1na1nente. dra , 1'feisn~r di Greifs"·.ald, eefelder di InnA.. C. bruck, J ...agrange di Pa1·ig i, i quali tutti hanno l::>
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NOTIZIE DJJIER5E. VI Conferenza internazionale contro la tubercolosi.
In oocasione della Con:ferenza si terrà una 1\1ostra internazionale della .t ubercolosi e si .a<lunerà il Convegno inter11azion.ale delle infermiere.
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Come ahbirurno annunzia.t o, l'Unione internazio-
n.ale contro la tubercolosi terrà la sua 6a. conferenza a Roma, dal 25 al 27 settembr e, sotto l'alto patronato di S . M. il Re d'Italia, con la presidenza onorari2. di S . E. Benito Mussolini, oaipo del Governo, e I.a vice-presiden21a onoraria di S. E . Augusto Tura.ti, segretario del P. N. F. Il Comitato esecutivo è presieduto da S. E. il prof. Ra.ffa.e le Paolucci ; vice-presidente ne è il prof. Vittorio Ascoli; segretari gener1a.li il prof. Arcangelo Ilvento e il dott. F ederigo Booohetti; tesoriere il dott. Eschilo Della Seta; membri i proff. Guido Mendes, Pj etro Zannelli, Carlo Benedetti, il dott. Felice Par.odi, la contessa Itt-a Frascara. P arteci-p eranno rul.a Co11f erenza 35 N.azioni iscri tte all'Unione. Precederanno, il 24 sette1n.b re, la riu nione del Comitato ooeoutivo dell'Unio,n e internazionale e quella del Co,n siglio direttivo d~ll'Unione .stessa. Temi u1fficiali di relazione saranno: « Elementi filtr.aibili del virus tubercolare », relatore .A.. Calmette (Pa.r igi); « La diagnosi della tubercolosi infantile))' relatore R . Jemma (N.apoli); cc Orgra nizzazione della p rofilassi a.n titubercolare nei distretti rurali», relatore W. Bran1d (Londra). Inoltre si ierranuo le seguenti co11ferenze: E. Morelli (Pavia): « Oarlo Fo;rlanini e il pneumotorace nella cura dèlla tuberoolo&i polmonare »; «La legge sulla assicurazione obblig.at.oria contro la tubercolosi in Italia »; L . Brauer (Amburgo): « La oura chirurgica della tubercolosi polmonare ». • Sono in programma v.arie visite ad istituzio11i a11titubercolari. Il 19 settembre i con gressisti si recheranno a ~filano, ove saranno acoolti a cur.a di un Comit.ato presiedlrto dal podestà on. Belloni e russisteran110 ad una . conferenza dell'on. Stefano Antonio Benni sul tema: « L'org.ani~zione .antitu.b ercolare nelle industrie mil.anesi-»,. alla dimostr.azione pratica dei metodi seguiti ~er la profilassi della tubercolosi nelle indust!ie da parte dell'in g. Quintav.alle; visiter.anno le istituzioni .a11titubercolari della città e alcuni stabilime nti. Ogni persona di nazionalità italiana che desidera. iscriversi come membro della conferenza deve farne domanda ial1a Segreteria della Federiazione nazionale italiana per la lotta oontro I.a tubercol·osi, via 'foscana. 12, Roma, rimettendo la quota d'iscrizione fissata in L. 100. T.ale quota dà diritto .ai ribassi ferroviari, che verranno concessi sulle ferrovie italiane ai congressisti, e .agli .atti della co11feren.za. Le signore dei congressisti potran110 godere · degli stessi ribassi ferroviari concessi a.i con:gi·essisti . 1
Il Cornitato esecutivo della VI Conferenza i11ternazion.ale della tubercolosi, per mezzo della Fe·derazione nazionale fascista degli Istituti priva ti di cura .aderente alla Confederazione generale fascist a <lell'industria italiana, ha org.anizzato u11a. visit.a ai centri sanatoriali delLa Va.ltellina, del1' Alto Adige e del Trentino, ·da eseguirsi subito dopo 1a fine dei lavori de1la VI Conferenza. T assa di isorizione lire 350, comprese le sp ese di trasporto in ferrovia, automobile, piroscafo sul Lago di Garda fino al ritorno a Milano, le spese di alloggio e vitto, ecc. Le dom.ande di iscrizione d a par1te di quelli che intendono partecipare alla visita debbono essere inviate al Comitato esecutivo della VI Conferenza cont em1poraneamente all'iscrizione .alla Conferenza ·stessa. Il numero dei p osti è limitato a 300; le iscrizioni sono fatte secondo l'ordine di .arrivo d€lle adesioni.
Mostra internaz ionale dell a tubercolosi.
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La Federazione nazionale fascista italiana per la lotta contro l.a tubercolosi ha indetto - in ocoasione della VI Oonferenza dell' c< Union internati,onale contre La tuberculose », che si terrà in Roma n ei giorni 25-27 settembre 1928 - una Mostra internazionale della tubercolosi, che dovrà raccogliere in maniera figurativa la documentazione degli sforzi fatti in tutto il mondo civile per difendersi dalla n1alattia . 11 Comitato della Mootra è presieduto da F. A. Piomarta, R. Commissario della Croce Rossa Italiana. L a Mostra s.arà inaugurata il 25 settembre e rimarrà .aperta fino .al 10 ottobre. L e noti.zie particolareggiate intoTno al materiale ·d a esporr e debbono essere inviate .al Comitato della Mostra in R om.a, via Toscana 12, entro il 30 giugno 1928, oon l'indicazione del numero di metri quadrati di superficie orizzontale e verticale che sono domandati. Il Comitato risponderà entro dieci giorni se ipuò consentire l'intera quantità richiesta, o se deve fare una riduzione in r.apporto oon le varie domande pervent1te. Comunicherà i11 oltre le riduzioni ferroviarie e dogan:ali, ohe il Governo italiano accorderà al materiale <la esporre. Il materiale cl.a esporre deve arrivare a Roma il 20 agosto e.d €ssere preavvisato oon itelegriamma al Comitato della Mostra. Esso rima:r:i.e circoscritto .ai seguent~ argomenti: .4.) Org.ani.zzazione .antitubercolare: distribuzione della malattia nelle varie parti di ciascuno 1
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IL POLICLINICO
·S tato e ra.p.porti con altre mialattie oociali ; distribuzione terr itoria le delle istituzioni p·er la prevenzione la cura della tubercolosi; Dispensari fissi e mobili ' Preventori, Colonie temporanee e Scuole all'caiperto p er. rpredisposti alla tubercolosi, San.atorii, Ospedali-Sanatorio, Ospizi marjni, I stituti post-sanatoriali, sistemi di costruzione, distribuzione interna, disinfezione, tr.atta.mento dei materiali di rifiuto ed escrementizi, strumenti, apparecchi, arredamenti, mezzi meccanici !per il servizio d~ detti. B) Propaiganda ed insegnamento .d elle nozioni r elative alla p·r ofilassi ed alla cura della tubercolos i ; Org.anizzazione delLa propaganda negli ambienti industriali, negli ambienti rm-ali, per le inadri. di f.amiglia. Organizzazione e materiale adope rato. Pro·p aganda fissa e mobile. Insegnamenti nelle scuole primarie e seoondarie. Scuole per .assistenti ·s anitarie visitatrici. Insegnament~ per specialiZ7.;a.zi·one dei mediQi. Organizzazione, durata, metodi . O) Profilassi antitubercolare, a domicilio. Organizzazione della profilassi nelle industrie. Organizzazioni lavorative per malati di tubercolosi. Alloggi speci.a li p e r le famiglie .d i tubercolotici. Villaggi e centri sanatoriali. · D) Ca.!.e op eraie o rurali e rispettive installa- ' zioni igieniche. Il materiale da esporre potrà e&Sere raip·presentato da brevi r e1azioni .a stam pa, diagrammi, cartogrammi, carte mu.r ali, fotografie, proiezioni fisse ed .anima't e, rilievi e plastici, rupp.a i'ecchi e materiali <li arrec1amen,t o. Funzionerà ne i looali della l\1ostra una sala per proiezioni cinen;i.atogr.afiche. Tutto il materiale deve essere presentato in modo su ggestivo e rpittorico p er poter attrarre l 'a~ ten zione del pUibblioo e mostrare chiaramente gli intenti che si ;propone di illu&tr.are. So·n o escluse le specia lità medicinali sotto qualsiasi forma. L~ S€•greteria ha sed e in R o1na, v i.a Toscana 12.
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informazioni, può rivolgersi ·al pro[. G. Ceresole, Ospedale Civ ile, Venezia, Segretario della Sezione, od al rprof. L. Silvestrini; Ospedale Civile, Rimini, Segretario del Coonitato ordinatore.
All'Accademia Lancisiana di Roma. Il 10 maggio ebbe luogo la qu.art.a se.dut.a ordin a ria d ell'Accademia Lancisian a. Come per le precedenti sedute notevole fu il numero degli intervenuti e animata la discussione sulle interessanti comunicazioni esposte. Il presidente ;prof. Fioretti, .ruper ta la seduta, lesse il telegramma di au·g urio inviato dall' Acc~ demi.a a S. M. il Re in occasione del doloroso episodio di ~Iilano. Rivolse poi un invito a tutti gli intervenuti e in ispeci.al modo a ooloro che si OO·n o .dedioati allo studio delle malattie tubercolari di concorrere oon confer enze di p·r orpaganda alla lotta .antitubercolare intrapresa d alla Sezione Laziale dell'Associazione Nazionale di Igiene. Quindi iniziò l'esposizione delle comunicazioni : Prof. G. Matronola: Su di un caso di torsione del testioolo. Dott. C. Costa.nzi: Sulla sopravvivenz.a d ei leucociti nei tifosi con particolare riguardo al titolo d ' aggl u·t inazione del sangu·e . Dott . G. Mi'ggia no : L'opoter apia epatica nella . . . an.em1a perniciosa. Dott. E. Frontioelli : La ter rupia epatica in un caso di gravissima anemia gravitlica. Prof. A. Signorelli: Fibro torace later.a.J.e · 0001 p·r esentazione ·di malati e proiezioni. XfX Congresso Nazionale d'Idrologia, Cl1mato-
Convegno internazionale di infermiere. Si terrà a Roma dal 25 al 28 settembre, sotto l'alto patronato di S. M . la Regina d'Italia; il Coa:nitato d 'onore è presieduto ·da S. A. R. la duch essa d ' Aosta; vice-presidente ne è 8 . A. R. la duch essa d elle Puglie. . . ' . Il Comitato centr ale d'o1·ganizzazione e pres1eduto dalla mar chesa Irene di Targiani Giunti. P er accordi intervenuti oon il Comitato centrale di organizzazione della VI Conferenza internazionale della tuberoolosi le infermiere iscritte al con\egno godono di tutti i v.anta:ggi e possono prendere p a rte alle visite indie.ate nel programma della Conferenza.
logia, Terapia fisica e Dietetica. Come abbiamo annunziato, si svolgerà nei Campi Flegrei dal 10 al 15 giugno. E' posto sotto l'alto ,pat ronato .d i S. E. Mussolini, capo del Go:e~no; pr€Sidente onorario ne è S. E. Fedele, ministro della P. I.; •presidente effettivo l'on. prof. Francesco Paolo Sgobbo; la segreteria è .affidata al dott. Alberto Botti. E' stato ora fissato il program ma del convegno . L'inaugurazione e alcune sedute avranno luogo nel P alazzo Municipale di Pozzuoli ; altre sedute nel salone d elle T erme di Agnano e n el Circolo dellia L eonessa a Bagnoli. Sono .annu'Ilziate oonferenze del sen. prof. E. OOOchia, del sen. p.pe Ginori Contri e dei proff. A. Sogliano e G. D 'Erasmo; relazioni di F. Z.amborini, P . Marfori, ~ Platania, G. B oeri, R. Placido, A. M. Re~ucci, P . Sgobbo, G. Castronovo, O. Caro, A. Botti; oltre a numerose comunicazioni. In progr amma sono molte gite e visite a stabilimenti.
Convegno nazionale di Talassoterapia. Il 24 ed il 25 del prossimo giugno .avrà luogo in ·Rimini il Convegno Nazionale di Talassoterapia. a cui è assicurato il concorso dei più noti culto;i di questa branca della teraipia fisica. . Chi volesse inviare comunicazioni, essendo il Conveg110 libero .a tutti i medici, o desiderasse
Associazione nazionale per la diffusione della cultura e le scuole all'aperto. .. . N ei locali di palazzo Scia1Ta in R:°m.a si e riu• nito il Consiglio superiore dell'Associazione nazionale per la diffusione della cult~ra. . Sono stati discussi importanti argomenti di caratter e igienico e scolastico.
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Molto interesse ha destato l'iniziativ.a dell' Asrociazi6ne di trasformare tutte le sue scuole Il 18 .aprile è mo-rto quasi improvvisamente a sparse in ogni regione d'Italia - in scuole all'aRoma il ,prof. UMBERTO PARODI, ordinario di perto. anatom~a p.atologic~ nella R. Università di CaIl relatore, m.agg. medico Giovanni Perilli, h a tan,i.a. insistito sul valore di qu€sta trasfor.m azione, anEgli, laureatos~ a Torino nel 1903, fu tosto noche oome esempio di ·propag~nda igienica. Ha afminato assistente nell'Lstituto di .Anatomia patofermato il oon-0etto ohe delle scuole all',3Aperto non · logica di Torino e poi di Genova. Fu ·docente nel debbono beneficare soltanto gli alunni gracili o 1909. Insegnò anatomia patologica a Cagliari ed predisposti alla tubercolosi, ma tutti gli .alunni a Catania. delle scuole elementari e medie. Lasci.a numerose pubblicazioni, delle qu.ali le Alla discussione hanno p.arteci p,ato il presidente più interessanti riguardarono : « La · trasmissione della sezione d'igiene ed educazione fisioa prof. della sifilide .al testicolo del ooniglio » ; « L ' iperM. Sclavo, il ·d ir. gen. prof. A. Merlini, il prof. trofia delrutero per ~niezioni di estr.a tti p1acenPecari del GoYernatorato di Roma, il prof. Jem- tari » ; « Il cancro sperimentale da catrame » ; ma, dir. della Cl. Pediatrica di Naipoli, il prof. cc .Sul follicolo linfatico », ecc. Tauro, pr~ide della Facoltà di lettere di Cagl1ari, Ce>llaborò ial Trattato del Foà oon un crupitolo su.Jil prof. Neri, dell'Università di Bari, e il prof . l'iipertrofìa ed iperplasia e.d un altro sull'anatoMillosevich, rettore m,a.g nifico de1l' Ateneo Romano. mia patologica dell'apparato genitale f em minile Fu. all'unanimità approvata lia proposta del prof. ancora inedito. Ferlini, oon La qu.ale si affidava al prof: MilloseInsegnò con molto zelo da.ndo largo svilupipo vich ed aJ magg. med. Perilli l'incarico di €Sporre alla pratica delle autopsie in Clinica. Egli ha la al ministro della P . I. i voti dell'.A. N . D. C. per sciato un vuoto nell'Ateneo catanese, un vivo Tim· l'estensione a tutte le scuole d'Italia dei benefici pianti tria Colleghi ed allievi. A . T. delle scuole .a.ll'~perto.
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un.a casa .di cura in Bologna decedeva il 3 maggio u. s. il dott. BRANCO LINI EDOARDO ERMANNO, medico valoroso, str.aipipato all'.affetto dei oolleghi e della popolaz.ione ida morbo contratto nell'esercizio faticoso della condo.t ta di Castelbelforte, che egli tenne per oltre un trenten11io . Dott. .A. BARBANT'.r BliòoANo . 1 11
La C. R. I. in soccorso dei terremotati greci. .Avenlt.io la nostra Croce Rossa staibilito di portare aiuti materiali nelle regioni della Grecia, funesta-te dal terrem-0to, il Capo ,d el Governo ha di'Slposto perohè all'uopo si prestino il R . Esploratore « Venezia » e <lue cacciatorpediniere, che sa1parono subito per Corinto.
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Indice alfabetico per materie.
Aneurisma aortico causa di accessi ste. Pag. nocardici: intervento Anestesia looale nella resezione dello· )) stomaoo, s.pecialmente per cancro . .Arsenioo: ripartizione e localizzazione )) nell'organismo . . . .. Att1t.udini .del corpo: alterazioni nei )) convalescenti d lattie infettive )) Bacio: pro e ntro il )) Bibliografia )) 01orrispondenze . . )) Cronaca del mov~mento professiona.le Cuore: malattie valvolari con iperten. )) ~none . · )) Cuore nell'ipertensione . )) Dolore: v.alore clin ico . . Emorragia: tempo di- in co11dizio·n i )) normali, patologiche e sperimentali )) Foruncol{)si: trattamento Gruppi sang.u igni e dis'Posizioni patologiche · · · · )) )) Infezioni : preidisp'°sizione specific-a . I nfortwnio : accertO/menti tecnici degli )) effetti dell' - .
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736 734
741 733 745
743 737
7,37 726 736 738 739
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Insulina iper la cura in·g i·assante . . . Pag. Intossic~zione da solfuro d~ carbonio: .d isturbi nervosi e mentali , . » Licenziamento per fine del P'eriodo dì prova: eff etti dell'annwllamento . . » Metabolismo normale degli idrati di . . )) carbonio . )} Morso dei serp.enti : cura . )) Mosche : la.i lotta contro le Nevralgia: cura » Osso: produzione sperimentale » Pi.a;ghe ulcerose : preso:rizione . » . Piastrine : equiparazione nei vari an1» 1nali « Professore » : abuso del titoio . » Simp,a tectomia chimica perivusale n Trasfusio,n e ,di sangue puro: sem:p lificazi·oni 1dell.a tecnica . » Ulcere gastrich·e e duode n.ali: tr.attamento della perforazione . . » Ulcere gastriohe e du{)·denali: :t rattamento alcalino in't ensivo . . . >> Ustioni: trattamento con l'acido tannico >>
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IL P OLICLINICO
[ .1-\NNO XXX \ ', FASC. 19 J
CASA EDITRICE LUIGI POZZI - ROM.A Manuali della Co_llana del ''POLICLINICO,,. COMPENDIO DI
SEMEIOTICA CHIRURGICA. {Prof. L. DOMINIO!).· P Tefa.2iione del P rof. R .
ALES-
SANDRI. Volume di pagg. VIII-425, con 73 figure nel testo e 4 tavole oolo~ate fuori testo. P rezzo L . 42 più le spese p ostali di spedizione. ' Per i nostri abbonati .sole L. 37.,75 in porto franoo. PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA. (Prof. L . DoMIN101). Prefaz~one del P rof. R. ALEsSANDRI. Volume elaborato con criteri di assoluta praticità, di p agg. I V-452, con 225 figure nel testo, rileg.ato in tel.a. Prezzo L . 56, più I.e spese postali di spediiJione. Per i nostri aibbona.t i sole L . 52 in parto franco. LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORMALE E PATOLOGICA. Guida allo studio della fonetica biologica. (Prof. G. BILANCIONI). Prefiazione .del Prof . S. DE SANCTIS. VoJume di pa;gg. XII-512 con 194 figure originali nel testo ed una riuscitissima illustr.azione sulla copertina . P rezzo L. 35, p iù le spese postali d~ spedizione. · Per i nostri .abbon ati sole L. 32,90 in iporto fra~co . MANUALE DI OTO-RINO-LARINGOIATRIA. (Prof. G. BILANCIONI) . Volume I. P arte Generale. Naso e cavitò, annesse . Volume di p.agg. XVI-524, con 224 figu re nel itesto. P rezzo L. 58, p iù le spese postali di sp edizione. Per i nostri .a.bbona.ti sole L. 53,25 in p·orto fran<::o. Volume II (Parte I ). Bocca - Faringe - .Timo - Tiroide . Volume d i pagg~ VITI-339, oon 234 fi~re intercal.ate nel testo. Prezzo L . 45, ;più le spese postali di spedizione. Per i nostr1i aibbonati sole L . 41,90 in porto franco . E di imminente pubblioae.ione la Pa.r,t e II di detto Volume ohe tratta: Laringe - Trachea. - Esofago . E in preparazione il Volume I II ohe tratta L' orer;cho . MANUALE DI OCULISTICA ad uso dei medici pratici e degli studenti. (Prof . G. DE V1NCENTTis). Prefazione del P a·-0if. A. ANGEL1:CCI. Volume di pa,gg. XVI-624, oon 259 figure in nero ed a oolori nel testo e oon una Tabella e sette T.av-0le .a colotri fuori :t esto . P rezzo L. 68, più le spese posta.Ii di spedizione. Per i nostr~ abbonati sole L . 64 in por to fr.anoo. MANUALE DI MALATTIE CUTANEE ad uso dei medici pratici e degli. studenti. Volume I (Dott. V. MoNTJi; SANO) . Volume di pa;gg. XVI-348, oon .32 figure nel testo. Prezzo L . 50, più le spese postali tli spedizione. · Per i nostri .abbonati so le L . 45, 75 in ,p orto fr.anoo. E in corso di stampa il Volume II, oon numer-ose figuTe, e tratta: Affezioni degli annessi e delle appendici cutanee - An,onialie della ~igmentazion e - 1.'umori llf alattie infettive specifiche e parassit01rie. Appendice : D ermatosi dei lavoratori - lltalattie della pelle simUilate e patomimiè cutanee . L'ESAME DELLA FUNZIONE RENALE CON I MODERNI METODI DI INDA~INE. (Prof. G. RAIMOLDI) . Pref.azione del PTof. R . ALESSANDRI. Volume di pagg. VIII-247. con varie figure nel testo. Prezzo L. 30,. rp~ù le sp,e se postali Idi spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 27 ,50 in poo·to fr.anOQ. MANUALITA CISTOSCOP ICHE, ad uso dei kledici Pratici. (Dott. G. M. G1ULIANI). Prefazione del Prof. A. FERRARI. '\Tolume di pagg. VIII-79, co,n 58 figure in nero e ~ colori nel testo. Prezzo L . 15, più le spese postali di spedizion e. Per i nostri .abb-0n.ati sole L . 13, 75 in porto fr.anoo. PRONTUAR IO DELL'IGIENISTA. (Dott. A. FILIPPINI). Prefazione del Prof. G. SANA&Ef.J.I. Volwme compilato oon criteri eminentemente pratici, di p a gg. XVI-564, rilegato in tela. Prezzo L. 52, più le spese ·p ostali di spedizioi11e . Per i nostri abbon.ati sole L . 48,50 in porto franoo. DIACNos·r1cA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (P rof. C. BASILE) . Prefazione del Professore V. AscoLI. Volume di p.a.g g. XII-262, oon 18 tavole nel testo e 91 figure intercalate, più 2 tavole a oolori fuori testo. Prezzo L. 33, p~ù le spese. postali di sp~dizione. P er i nostri abbon.ati sole L . 29 ,50 in porto franco. MEDICINA TROPICALE E IGIENE MARINARA. (Dott. R. RmoLLA). ~lanuale teorico-pratico .secondo i nuovi '[Yrogrammi per gli esami di abilitazione a niedico di marina mercantile, con lettera di A. l\1uRRI e di A. CASTEIJ.ANI. Volume di p.agg. XVI-491, con 39 figure n el testo. Prez.ro L. 52, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 48, 75 in porto fr.a.noo. LA T RAU MATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE, ad uso dei medici pratici. (Prof. A. 0rAMPOLINI) . Seoonda edizione com·p letamente rifatta, e notevolmente amrpliata. Volume di pagg. XXI\T-1004, rilegato in tela. Prezro L . 80, più le spese postali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 75 in porto franco. A 1
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Inviare Vaglia Postale all} Editore LUIGI POZZI - T ia Sistina; 11 .14 - llOJJ.A -
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Roma, 28 Maggio 1928
ANNO XXXV
Fase. 21
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE
PRATICA ·
R EDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Riviste : T. Manciali·: Adenoidismo. SintomatolClgia e diagnosi. Osservazioni cliniche: P. Cootantini: La fissazione deliberata degli organi addomi·nalj in casi di incarceramenti ed octlueioni per peritonite adesiva. - G. Zanetti: Un caso di peritonite acuta diffusa primiti\a ùa pneum<"cocco. Conferenze : Nonnerbruch: Le basi fisiologiche della proteinoterapia. Sunti e rass~g ne : CHIRURGIA: E. ~. 1Iitchell: La preparazione del paziente per l'operazione. NEUROLOGIA: Benon : L'aetenia. - A. Barkmann: Degener azione epa..tolenticolare di Hall. - J. Schim v. der Loeff e J. Barnhoorn: Psicl si diabetiche. - DERMATOLOGI\: ~1 F~.vre e A. Oh aix: La dermite pigmen tata e purpurica degli a r t i inferiori. - A. M. Green"·ooù : , 'tndio sulla pelle in 500 caei di diabete. Cenni b ibliogra fici. Accademie, Società Mediche, congressi : Associazione ~feJica Italiana di Idrologia, CU matolo·g ia e Terapia fi~ic:a. ( ez,ione Tala, sotera.pic:a: Venezia). Società
Lombarda di Scienze !vT ed i che e Biologiche. - Società Medico-Cbirur.gica della Rom agna. - Società di ColtL1ra Medira della Spezia. Appunti per il medico pratico : ~OTE DI MEDI CINA SCIBNTIFICA : Leptos pira icteroidee, Leptospira icterohaemorragiae e febbre gialla. - Importanza dei germi intestinah nella. etiologia delle flebiti ootetrjche e g inecologiche. Ricerche sulla filtrabilità del viru::; tubercolar e. - CASISTICA : L'infezione ~uta dei germi rlentari nel poppante. - Le varjazioni di temperatura del poppante nel periodo digestivo. - TERAPIA: Il trattan1ento della polmonite lobar e acuta. - Pleurite e cloruro d i calcio - Per l'aJn tieepai polmonare. - POSTA DEGL I ABBONATI. - V ARl' : !\f. Faberi : L'ossessione del timo. Nella vita professionale: Cron aca del movimento pro!essionale. Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Firenze. - Da P avia. Da Pa.dova. - Da Leoce. Noti zie diverse. Indice altabetioo per materie.
RIVISTE.
1011$ille isolate (palatine, faringea), con stati IPI'Oliferativi delle congiuntiv·e che coinci1don0i con alterazioni .consimili della mucosa nasale e fari11gea, mentre non sono :rare le looalizzazioni più 1011tane (appendice). DaJla predominante localizzazione nella lI'egionc delle fauci, so·rgono per l'adenoidiS'mo dei c.:ont1·assegni morfologici propri in rapporto con disturbi me·ccanj ci, 1diffu~ioni flogistiche e alterazioni funz1or1ali idi ·or.gani vicini, vairietà no.tevole di manifestazioni dovute a lla po$izionc tu1pografica della tonsilla faring.ea ·Che, .quando appu11to è ipertrofizzata, prende il nome di vegetazione ·a denoid e. J_,'adenoidismo è assai diffuso , con m.anifestazioni ora gravi ora lievi, ·dai primissimi anni di Yita fin'oltre i 20 anni; ''er5o tale età per lo più le yegetazioni adenoidi 5i atrofizzano, ma si $0110 gen·e ralmente già iniziate, e p ermarran• n o, alterazioni di maggiore o minore entitù. in altri organi vicini o lontani. Le "\'egetazioni adenoidi son o dannos·e: 1) P erchè ost.acolano la libe;ra respirazio.n e nasale, e qUindi l'aria inspirata irregolarmente attraverso la bocca, ·carica di polveri e di germi, troppo cald·a o tiro1ppo fr.e1dda, troppo s ecca o troppo umida, 'Penetra clirettamente negli organi respiratori irritandoli. (.~ormalmente l'aria
Adenoidismo. Sintomatologia e diagnosi. P1rof. T. :\IANCIOLI Dirt·1tore dcll'I sUtuto del Governatorato di Roma per la cura dell'aclenoidismo. 1
L'adc11oidisrno è u11a ~i11 clrome con caratteri cli11ici biologi.ci e anatomo-patologici comuni a1cl altre i11anif estaz ·oni linfaticl1e, quali lo « stato tin10-li11fatico ,, di Paltauf. la diatesi essucLativa di Czerny, ras nia uniYersale di Stiller. L · ade11oiclis1no si cJ eve dunque rite11ere una malattia squi itamente ·co~tituzionale (Gradenigo), la quale si trasmette ereditartamentè co11 i caratteri ·r lelle malattie recessive o discontinue seco11do le note leggi di lVIendel; si riviela .m ediante disturbi locali e generali caratteristici i11 sog~ getti a labilità lj nfatica, ad impronta endocri11n e co11 predominante i·p erplasìa adenoidea. ~,eJl'adenoi1clismo lo stato infiammatorio a cn rattere ipertrofjco· 1d·el tessuto adenoide e.li tuLto l'organismo si manifesta •co11 maggiol'e intensità ove questo tessuto in maggiore quantità si raggruppa, e ciaè nelle fau ci, pro,·ocando una ipertrofia ora di tutto l'anello di \.taldeyer, ora di •
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IL POLICLINI CO
de\'e atti~·aversare l e ca\·i tà na..s:ili e passare in qu.antità proporzionata alla richi esta poln1011are, in tal rnodo si purifica e assume quel grado di calore e di umidità indispensabili per l'intJe, grità 1d egli organi lJ}rofondi del respi:ro). 2) P·erch€ alterano gli organi d ei sensi con la ostruzion e della tr om1ba di Eustachi o (or ecchio), con la stenosi ,d,ei canali naso-lacrimali (occhio), con la dev]azione della -corrente i nspirratoria ch e trasporta 1e molecole olfattive (od orato e gu·s to.' . 3) P ercl1iè p•erturban o la funzione di glandole a secr ezion e interna (tiroide, timo, pan,cr eas, glanielole .suiI'renali, sistema ipofisario, ecc.J. 4) P erch·è - unitamente alle tonsille 1palat]n e ipertrofiche-, rappresentano le prin cipali vie d 'in gresso 11ell'org·anismo p er g·li agent] patogen j e i 1più co1nuni ricettacoli di germi allo 6tato l:itente. 5) ·P erch·è, con tutte le ·a lte.razioni sop radette, influiscono sullo svilup p o fisico , d eterminano ostacoli e ritardi allo sviluppo· p sichico e iJn o speci ale stato di gra-cilità che d]minui1scc la r c~istcnza 01·ga11ica .
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11 caratteri ·diagnostici delle ,·egetazion i aden o],di sono gen erali e speciali ; quelli speciali richiedono la osservazi on e della regione nasale e della Yolta faringea con apposita tecnica; i ~a r atteri gen erali in v.ece risultano dalla osserYazione esteriore del paziente e dalla anamnesi : " essi sono tanto facili a rileYarsi cl1e posso110 essere ben e a1ppresi dalle famiglie e clagli i nsegnanti, ]n mo,do cl1e con .questa diag·n osi di pro, brlbililà i ragazzi \reng·ano inviati al m e·d1'co p er ulterior) a ccertam,enti. Infatti, come per qualunque quadro clini-co, 11on è per Ja presen za o la n1an canza di un gruppo di sintom.i .com•e qu elli qui sotto riportati che si potrà acce.rtare o escludere la diagn osi. a) Ananinesi.
1 \ si domanrlerà d elle e\·entuali malattie. pregresse (adenoidismo tossico o in fetti \'O ) ; se i genitori o i fratelli o sorelle del bambino furono o sono a1de11oidei (adenoidi$mO famigliare, costitnzio11ale, er editario) ; 2) i clom.a n derà se il bam·b in o r esp)ra ben e di notte 01)Jp urc a bocca aperta e se va soggetto a 1nalattie o disturbi qui sotto el en cati, SJ)ecie nei nu111eri 3, 5, 9, 10, 11, 12, 13, 14, Ll.5; 3) si don1and eranno dettagliate informazioni sul rencl ime11 to scolasti co e "'Ul comportam ento del ragaz10 1n rapporto con i sintomi n. 5. 13, 14. 1
h .~i1tlon1.atologia . 1) aspetto del ,-o1to - mandibola cadente; boc"'a ~Pmiap1...,rta che lasci a ~r-01Jerti i denti incisi,·i;
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angolo facciale a cuto; asimmetri e facciali; ,·iso a llungato; naso a ppi at tito di lato; sguardo apate~ 2) cavo orale - palato ad arco gotico; incisiYi ·su1p erioiI'i in crociati; ·car ie 1d entari e diffusa; tonsille palatine ipertrofiche; catarro che scende dal· la volta f arin·g ea; n otevol e distanza tra ugola e faringe; scarsa 60llevabilità d el palato inolle; 3) cavità nasali - respirazion e attraYerso il • naso ostacolata specie di n otte ; facilità a :riniti,. a ep i·stasis) ; 4) YO·ce - a tjm.b ro nasale; l e con sonan ti ~ J e N vengono pronunc] ate oome B e D , disfonìe~ balbuzia e altri disturbi di linguaggio ; 5) udito - din1inuzion e tal ora variabile d ell' u1dito ('è co11sigliabi.le sa,g giare l'udito c0n ripetuti esami p er m ezzo d ella \1 oce afona clic de,-e essere ip er cepita aln1eno a Ih. 8 di dista11za per ciascun orecchio) ; otalgìe-; suppurazioni cr o11icl1e e r ecidi\·anti biauricolari; veTtig1ni ; 6) vista - congiuntiviti; ·b lefariti; u lce:ra corneale; strabismo~ esoftalmo; lesioni del foncJ .J dell'occl1io; J)apilla da sta si; 7) olfatto e gusto - indeboliti; 8) toraoe - devia zj on e ·della colon1la vert ebrale; irregolarità. di sviluppo totale o parziale ; tora ce paralitl co o a bott e; una spalla 1pit1 alta dell 'altra; 9) sistema r espiiI'a to r io - dispos izione a catarri nasali faringei e laringei, a laringiti stridule, a br-0nchiti, all'asma; tOS$e n otturna fino al YOmito; dispnea n ei lattanti; 10) sistema cardiovascolare - cardiopalmo : a lterata 1pression e ·va sale; 11) sistema dig·er ente - sali\razione abbon,dante ; inappet·en za; vomit]; ·aerofagìa; d iarree; al)pendicite; 1~) ststema n ervoso - tosse rifle$Sa; s1)asm i ; tic ; cor ea ; epilessja; cefalee; sonnol·en za; sonno agitato e i nterro tto ; sogni terrificanti; « pavor i~octurnu s »; enuresi ; s u·dori prof usi; 13) sist.em a en,docrino - glicosuria; aceto11uria; gozzo ; ipoten1Sione yasale ; r itardo di accresci111e11to; turbe Yasomotrici; disturbi p~icbici qui . otto riferiti: 14) disturbi psic11ici - i11telligenza lir11itata; disattenzion tl; svogliatezza; stanchezza al Jayoro fisico e int ellettuale; n1emoria labile; aste11ì a; irritabilità : em otiYità esagerata o tonp jcla; 15) al terazioni generali - anemia; gracilitA; SYiluppo fhsico ritardat o; facilità a febbri p eriodicl1'e o a febricole persistenti; ricettività a tuttr le infezi on i; adeni ti diffuse al -collo e peritrac11eobTonchiali. 1
Il m edico sa rJi.;;tinguer e le forn1e gra,·i e le forn1e leggere.
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[ANNO XXXV, FASC. 21]
SEZlONE PRATICA
..\.pparten.gono alle prin~e .q.u elle n elle quali predominano la stenosi nasale, e le lesioni a·uricolaJI'i, o i disturbi psicl1ici; ma si considereranno gravi anche quelle forme in .cui si pre&enti sia pure un sintoma solo ma intenso, prolungato o tenace alle cure n1ediche comuni (f eb·b ri periodiche, adenopatìe, enuresi, laringite stridula, ecc.). Le forme gravi Tic.hiedono un intervento c111, rurgico .che .si può p raticare ambulatoriamente poich·è attu.a lm1ente è ridotto ·all essere molto bene tollerato dai bambini, data sopratutto la rapidità con la quale 'PUÒ essere eseguito (in pochi secondi). Le forme leggere p os5on o guarire con cure mediche o climaticl1e, talora con modificazioni 1dietetiche, con esercizi respiratori, con cure iodiche o calciche che vengono assai effi.cacemente !Praticate ;per mezzo di inalazioni seccl1 e.
OSSERVAZIONI CLINICHE. O SPEDA LE Cl VICO DI
GALLARATE
La fissazione delibe1·ata degli 01·gani addominali in casi di inca1·ce1·amenti ed occlusioni per peritonite adesi,ra. Dott.
PAOLO COSTANTINI ,
cl1irurgo priimario.
regola, nel corso ·di laparatomie per affezioni croniche tuhcrcolari del peritoneo e in gen ere dell'addon1e, rispettare le ·aderenze perchiè distaccandole si correrebbe il rjscl1 io di intaccare l'integrità dei visceri. Talvolta ad ogni modo non si riuscirebbe a nessun b·u on risultato poichè a inalgrado delle molte ricerche e proposte per evitare le aderenze, ben difficilmente adottando i suggerimenti di questi studii si potrebbe ottenere che le ste~e non $i rip etessero anzi si aggravassero a;:ier este11sion e tenacia quan·do con le n1anovre insistenti si venissero a cruentare forse più largamente delle superficie sierose ,che poi fatalmente verrebbero a saldarsi. In questi casi però . qu~si sempre si ha la 1fortuna che le aderenze si for1mino in condizioni tali , sia tra i varii organi viscerali , sia tra questi e le pareti, da permettere la :canalizzazione del tubo gastrointestinale ed è certo che la re 5 titutio ad integrum che avver.rebbe o per sostituzjone con connettivo neoformato proporzionale ·alla lesione rappresentata dal tubercolo, o per completo riassorbimento provocato da produzione di essudato battericida o da aumento della fago citosi ed in genere dei m ezzi di ·difesa naturale del p·eritoneo, si ha molto di rado. i::
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Il più delle volte le ad·e renze che r esiduano e cl1e si possono riscontrare ad un reintervento obbligato sono veramente molto abbond·a nti così cl1e qualcl1e autore pensa cl1e nelle ma11uali·t à operatorie i1 peritonoo ·Sia stato sottoposto a forti ed estese irritazioni 1meccanich·e e chimiche o ad 'Una ·l eggera inf·ezione. ::\Ia con tutto ciò, cessata la fe])bre, il deperin1ento, ecc. la guarigione ·Clinica !PUÒ essere ritenuta raggiunta. In confro11to coi numerosi casi .in cui questi f.atti si avverano, ben rare volte accade cl1e per le ad erenze costituite si abbiano a lamentare degli attaccl1i di occlusion e acuta cJ1e mettano in ,p ericolo di vita il paz.iente. Questo significa cl1e le aderenze , ·formatesi in buona posizione, permettono una canalizzazione sufficiente e tale 5tato di cose appare certo anche quando ad un lJrimo intervento già si constatano queste foltissime aderenze che riducon o ad una massa unica, si può dire, tutto il tt1bo intestin.aile. :\ ineIJ o che il ·Carattere retrattile dei teS6uti aderenziali inducano co·m pressione, e influiscano troppo . gravemente sulla nutrizione dei visceri, si e abbastanza so·dstalJili sce u n equilibrio funzional , disfacente. 'futto questo può succedere ancl1e in casi di forme peritoneali non specificl1e qualora il focolai o cli e vroYoca la flogosi della si erosa, .guare11do lentame nte, consenta un adattamento funzionale buono ai \' i~ceri cl1e diverranr10 ader€11ti. .:\leno facilmente ·questo adattamento può a,-. verarsi allor,quando la flo gosi succede in modo piuttos to gen eralizzato ed acuto. I ' 'isceri allora posson o fissarsi in posizioni cattive di primo acchito, rna suscettibile di canalizzazione, oppure, avvenendo la fissazione prima in un .dato modo :par zia1m ente, 1può accadere ch e un segmento .a11-cora libero di intestino tenue 1p er esempio, abbi·a ad insinuarsi in qual che anello di ansa già formatasi e quivi impegnatosi Si fi ssi poi piì1 tenacemen te o ad ogni modo provochi subito lln attacco ·occlusivo. Questa evenienza l)Uò suoc·edere a eguito di interventi operativi addominali e questo o percl1È" il periton eo a;:iiuò venir e sottoposto a forti ed estese irritazioni ni-e.ccaniche e :chim·iche, od a leggern infezione, oppure percl1è questo 5 tato flogistic o essendo in atto, può venire accentuato dal t rauma 0 peratorio. Tre .casi clinici veramente diimostrativi mi diedero occasione di ·a pplicare un metoclo di fissazione deliberata dei visceri addominali , allo scop r, di eYitar e succes$ivi gravi fatti occlusivi. Si tratta di tre ·donne operate d'·u rgenza per ci5 tomi ova~ici in acuta torsione del peduncolo. Uno di questi casi rigt1arda una donn·a: 1
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'
fJ.
~.
POLICLI~ICO
.\1. di Bes11ate, di .anni 33, cl1e l1a presentato
si11tu111i di torsione di una ·Cisti OYarica durant e una grn \'idanza tre anni prirna dell 'interYento cl1e IPOi la lib erò del tumore. P erò la diagnosi non era stata fatta forse per il lJi ccolo volume della cisti. Colta cla colicl1e addomi11ali ed il m edico clel paese diagnosticando lesio11i .degli annessi, la inviò in un Ospedale i11ater11ità, donde, vista aml)uJatoriatnenle, fu r in1a11data a casa, con una cura ir1edicam entosa e.sSL'11dos1 attenua1i i sintomi dolorosi a. cari co dell'addome. Dop.o ·circa quattro giorni viene ir1v iata a i1oi durante un nt1ovo violento quadro di colicl1c acldon1.inali. Si troYa un tumore cistico, gra11de quasi come una t esta di feto a term·i11t>. co11 ire giri deJ peduncolo d'i1npianto, cli colorit o n erastro p er il .g rave stato di i1mpedita ,·a. s colarizzazion e.. Si ottien e llna guarigione . per . pri111a con decorso abbastanza buono e apiressia a con1i nci are dal 30 giorno, mentre il giorno prirna dell'i11tcr\·ento si era arri·vati a 3 ,6 . .L'ru11m ala1.a al zatasi guarita in decima giornata, desjcl cl'n cli Llssere dimessa i11 15a giol'nata. J~ sernpre ~ ta ta ot1 imamente ben e. ~ella n otte i m1 provvisa1nL'll1 l:' l1n cl oJori \'ioleniissimi con yorr1i1i {lljm e11ta1·J. I <lolori Yc11gono solo mitigati dalla .morfi11a. .~Jla i11atti.i1a l'·esa1r1e rileva contratture intesti11alj , violento meteorismo, e alla fossa iliaGa si· i1ist1·a u11a tun1efazione dolorosa. ~~d u11a r1u0Ya laparatomia si trovano Jider.enz e clelle a11se clel tenue fra di loro e alla cicatrice u,y eratoria. Un'an6a è aideren te al punto cli esc:i:;io11e del tu•m ore e al 'corno sinistro dell'utero. Si t.:011stata cì1e un'ansa di tenue è passata sotto 11 pu11te forniato dalle aderenze suddette al corno t1terir10 e, strozzatasi, produce il quadro occlusiYo tu111ultuoso. SYolte le ader enze dopo a''er IPl'O\'\'ecluto alla riduzione d ell'an sa strozzata, si co11 ·tata co111e s ia :iì!Ilpossibile evitare cl1e i mol· ti'tisi111i 1Ju11ti cr uenta ti del p erito11eo visc81'ale 110~1 aJJbin.11 0 a provot.:are nuove nderc11zr. con per1~ ol i <li altre ·c omplicazio11i g·ra vi. ~icco111e l 'aùere11za tPiì't i1nportanLe e cl1L! 11a co11tloLLo ullo str ozzan1en to è stata a livello del cor110 si11istro dell'utero e del :;110 n1c-1r ~ inl3 ~i11istro, si !Je11sa di abolir e con u11a fi~ saz Lon e (ielibe1·ata di u11 organo q ues1 a parte. CondottJ I.·<:1t..iò il sign1a iliaco a c:o11ta~tu con la part e cruc1ttata lo ::;i fissa co11 punti ir1 catgut per un t:at to uo·uale a llUello del ,·iscere cruentato. 11 s1g-rr1a s~::i ~ o Yie11c i1111nobilizzato e Ii sato secondo Lutller alla 1parete anterolaterale dcll.' adùo1111e co11 dei pu11ti tra,·ersanti cl'tu1a parte. il inesn~ ::,ig111a, d' alt1·a lJart e iJ p eritoneo pa1'!e1lt!c ~ l 1
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Un altro rig·uarda una tlo1111a: Paolina C. t27 giugno 1925) cl1e è stata operata di annessiectomia tre a nni prima ed ora a·ccusa graye stipsi ostinata, frequenti attaccl1i di coliche •da e\'iclPnte ostacolata canalizzazion0 intestinale. All'atto operativo Si constata cl1e il colon tra,$Verso è stirato in basso ed è fissato nella sua parte median1a, nel piccolo bacino co11tro l 'utero, stiranclo in ·b asso ancl1e lo stomaco. Risulta una piega a cuta ·all'angolo s1paenico òltre che a liYello dell'aderenza jn basso. Liberata da questa adere11z1a si nota cl1e il sigma iliaco forn1a esso p111re un angolo acuto con conY essità a destra c d è 1mantenuto i11 ql1Plla ripiegatura da una te11ace ::id·esione fra ùue appendi ci epiploich e cl1e accollano stretta111e111e a canna cli fucile l 'ansa (lel sigma. .S volte e sezionate le ad er enze si ripo11e jn giusta .p osizione, distendendoli, i di"Yersi seg-111e11ti così spostati e fissati del colon. P er 1nanten erli in giusta posizione si procede per il colon trasverso alla « Hammock operatil 11 » di •Coffey, suturando largamente in tutta Ju !-'lla estensione, 1'1 nserzjone del grande omento alla p arete addominale an teriore, lungo una li11ea trasv ersal e. Così Si sospende 11 segmento di erasso incrin1in ato e lo si separa clal resto della mussa intestin1ale con cui p otr ebbe ancora contrarre adrr cnze nello stesso tc1npo cl1e si tiene sos ten nto an·cl1e lo stornaco cl1e in simili contingenze Yi rn e stirato in basso dal colon trasverso. .r1 sign1a iliaco a s ua ,·olta viene dis t eso e fissato in n1otlo sict1ro accollandolo al p eritoneo iliaco con sutura, secondo il Delatour, del m esosigma alla par1•te sierosa ed ancl1e con qt1alch e punto che fis n la paret e esterna del ' riscer e anche al peritoneo parietale del fian co sinistro. 1
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lllU ' l,;O} i.
si eYita co11 cura òi J.iscjaY·l' 1lLlle sn.~c:occi.e o Llenli orific.;i cloYe si potrelJ.lJc 111c tnu<.-\.l'e l 111~e:'ti11s . La 1ualata guar1sce e i1011 si 11.t piCt a } a11H.:111u1 e cli:5turbo cli sot ta. 0
. ·l'gli altri du i: casi tro\·atosi g·ra,ve cl ege.11era~ zio11e del ciston1a torto s ul petlu11colu da dt\·ers1 giorni r ù esse11do logico t eniere gli stessi fatti, 1 procede ~t1b ito, prin1a di cllit1dere l'addome, a i j,..,~az1011 0 cleliberara llel sign1a co11tro il punto .1 l'111 11pia11to d el tun1ore e~ciso e ~i 11anno ottin1i l'i~ 11 lt:l ti.
..\nch e in qu·esto caso non si hanno piì1 a lamentare ,distl1Tbi di canalizzazione e anzi $Co111pare la costi.p azione ostinata. In altri du e c asi cli operazioni per cisti o\·ari ca • in grave torsione acuta con inci1)iente clege11erazione del tu1nore e segni di reazi one peritonrale cl1e faceva t eme~e c onsect1ti,'i disturbi per post11mi fatti aclerenziali ,·isccrali, (Giuditta B'., operata il 2 maggio 1927, Lu cia G. operata il giorno 8 1uar zo 1925) si procede delibera1a111ente alla fi $azione del colon trasYerso e dcl colon discendente e <.lel sigrna (il primo secondo Tt1ffier. I.<l111hrotte, Du catt e, il seco11do fissandolo al periton eo della fcs. a j1iaca e clel1'adclon1e). :\011 si l1a11110 a lamentare rli st urhi e si ha invece 11n deco rso ypra1ne11te ideale. .\d e\·itare che qualche ansa cli te11ue, fa cendo ipresa sul punto cli esciss1011e <.lel tumore cistico o con111nqu e aderisse alJil rPo-io11e clecrli an11es i cloYe era . tato tro,·al o. c;i ha ~empre ~att0nzio11l' cli addossare, fis auclnlo. il sign1a iliaco cl1e coc.t protegge co11 la sua J>l' l':;en za . cril n1 an rlola , la r egion e più infian1111a~a .e huo 11 punto pPr il \·erificar...,i cli fatti aderenz1alt. 754 -
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. 'EZIONE PHA'flCA x•
** l\Ie11tre per i c u:si in cui p er le adetc11ze gia costituite, può esser e discutibile l't1tilità cle1·ivante ùalla liberazio11e di essa e dalla loro resezio11e, a 11oi pare che Ja fissazione in buo11a posizion e dei seg1ucnti vhscerali sia tutt'altro ell e eta trascurare. I l Lefebvrc trattando l'è1rg·o11l!e11to ùeJle aclere11ze intestinia li co111 e ·caus a ù ella s tas i intesti11ule cror1jca, 11ota co1ue la r esezione e la liberazio11e delle aderer1ze sia .il 1ratta1nento cl1e v ie11c pel' primo al gi u dizio di og11i operatore cl1e constati l'i1n1pec.1i111 e11to 111a11ifesto dato da quesLe i1co for111azio11i , alla c.: ircolazio11p <J.el tuho inte:;ti11ale. Ed è il 1m et oclo op eratorio che è stato u sato pitl so\' ente aJ pri11c ipio. Difatti in se stesso il ffil'\to<lo può concl nl're a t ogli erP interan1ente qu·este atleren7,e ocl a pffettnarr degli sbl'ig·liau1e11ti elle IH:lr1n etta 110 cli renùl-:ire .al 1nbo intesti11al e 11na clirtlzio11e P unn mol)il]tù n or1nale cosicc111è $i rposs~J1 0 libe rare P corregger e le go'm itatt1r e fi sse . l\f a fatto ciò, resta il problema d·el prrvcnire il ripetersi di quest P Jesion i. . I l t .efeb,·re noto com e r a ramente cruesta .v reoce upazione -risulti almeno espressa dai chirurgl1i operatori. ~ I a c l1P essa esista si ca1pisc,e ancl1e p er cl1iè n o11 ,.i ~ cl1irurgo ch e non abbia a\'uto a ch e fare co n tali coonbil1azi oni preocc upanti. Tanto Yero che qualcuno insiste in te111vj sp l'.lciali c..t i tecni ca che te11derebbero a pre,·en jre n1cccanican1entP il rifaci n1ento d elJ.e aderenze stesse . Così Bainhridge incidendo trasversaln1ente la piega. aclerenzialr che n1ant iene la gomit at nra, e qni11di suturanflola 1011g·i1 udinalm e11t l~ ; Bland, Pjlcl1Pr, Gray, .i.\r1ù erso11, P ennjngt0n, Bloodgoocl, Don.a ti, racco in andando 1a esatta p·eir iton l' i z21azion e delle superfici denudiate, tu1ti si pl'( occu1Pano di qu esto fn t 1o. l\lla ognu no cl1 e abbi a espPrienz·a pratiica di queste cose, sa come talvolta queste inanovre sian o o i1m1p.ossibili nel eseguirsi
o 1n11t11L I I~a s1Jtura 1011g itudinale può essere fa1 ta talvolta , ma a scap]to d el la ampiezza d el lume jntestinale in modo preoccupante p er la canalizz.a zione, e la peri ton eizzazione esatta Jnolte volte è un pio d esider] o. I ntPress ::tntP è il con sjglio d el :\rf artin che al f ine di evitarP l a. r ecidiva di posizioni viz1.ose d el t ub o in t.estinale m ette i sog·getti in posizion e di ileggera 1'ren d elrmbu rg duran t e 1q11alcl1e t empo 1dopo l'i n tPrvento. [.1Pfebvr e tiran do le cons iderazioni d·a una s tatistica di 184 casi trattati con questi accorgirnPnti iconcl11de ·c he le citre dimostrano corrne le guarigioni sono lontanP rtal rispond·ere n el maggior n umer o d ei ·casi. Questo viPnf' a confermare l 'opinion e rtella
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n1agg·ior ~arte dei cl1irurgl1i atluali cl1e ritiene cl1e la lib erazione e la re~ezio n e d ell e adere11ze 11011 è un in terven to così radical e co111e può app a rire a prima Yista. ·:,)ueste aderenze si rif a11no ·ovP11t e con ritor110 deg·li accidenti n ecessi tando u11 IlUO\'O interye11to cl1·e a \·r à luogo di co11c.lurre SO\'e11te a cl un n1eto do cliffe r ent e. DuYal e R oux 11011 esjtano a 1dicl1iarare c11c la semp.li ce lùberazi u11e ·delle ·a der·e11ze è cosa illogic.a. La p eriton l3i zzazio11E:! delle e.sties·e .sttperfci ·clcn uclate cli p er it o11co è irnpossibile. ~~Ia co1ne si spiega , ùi ce il 1 L cfeb vr e, la serie. d ei b11 011i rj·snltati ottenuti? f: question e <li qualità ed ·esten sione di aderenz·e. Solo le aclerenze lirmi1ate m olto e l e brig·J ie in isp·ecie, potrai1no essere trattate con il semplice sbrigliamento; le formazio11i più estese, d o1pio l'esa1ne tlPi lor o caratteri • ana tomici e dei disturbi ch(-l po ono portare ai visceri sui quali si troYan o, subiran110 quei trat1ainenti parziali, d esti11ati a dimi11uire o a far sparir.e la possibilità cl ei d is1.ur))i c h e arrecano a g li org·ani cbe jnterP ssano. J,a rego 1 a generale è cli no11 0sag·erare , anzi dl l'\' i1.are con tutta ct1ra i dc11ucln1n<' nti s ierosi cl1e poi i1on si •p ote·ssero r i1c oprire i 11 1noùo ùu potere, con afrfondamenti adatti, con. sut ure lineari , p r ecedute ,da a vvicinamenti perp·en·dicolari all'asse clegli 1Sbrigliamenti, con s utura a borsa di tabacco, con plasti,ch e infine aiutatP cla ~scol la1u e11ti s ufficien ti e dall'uso, fprucl ente, d cll' epipl oon cl1ian1ato a coprire le perdite di $OSt a nza; riu·srire a p eri toneizz.are. :!'vi a con tutto ciò molte volte bisogna girare la diffi coltà ricorrendo a delle p ess i·e e r afie, a ,d elle 1-'11t r roan asto1nosi ch1e saltano, ,s i può clire, l'ostacolo e assicurano la canalizz·azio11e fra du e. seg111enti di tubo .g'astroenterico· 1ct1i si j11teri1011e un ttaito •Cl1e, legato tenace•m1ente d a aderenze, da gornitature, da gTovigli in estri·ca·b iJi, risulta a prin1a Yista impossibile ·a d esser e r icondott o a d nna canalizzazion e sufficiente. A questo stato di cose s i <leve r i1)ortorc clifatti 1
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il ea so
~Pgu ent e :
EclYige Zaz. , annt 20, da \ ' ice11za. 1111h ile. \ 1 iene una prirna volta ri coverata i11 o p edale prr disturbi da aderenze adclomir1al i eo11secutive ad 1111 a tto operatorio 1St1bìto in u11 altro ospedal e clt1e ·anni 1prim.a , ·p are per fati i cli per1 toni te. \ rien e operata di lap,a rotomia r si constatu n o ad erPn ze multipl e, tra :lJeritoneo pari et al e e v·i scer aJ e e td ell 'ep iploon agli ·organi clel b ac ino P cl el1' intestin o •t enue. Svolt·e, sta ccate le a d er enz e e pro·YYeduto alla ro ig·liore p pri tone~ zzazior1r e Fi l la ri,costruzione d ell a parete addom1nale s,·entrata. la malata ·sta bene p er 1quasi t1n anno . Ritornano p erò a p oco a poco i clolori e j istituisce un 1quadro di occ1.usione !Parziale abbastanza caratteristico. I.a malata, oltrecl1è aYere digesti oni difficili e {lolorose ha vomiti alimentari cl1e i11sorg·on o ogni
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IL POLICLINICO
3-!• giorni a i11tee,Talli abba..stanza prec1s1,
vomiti alin1eutari, 1nis t1 1di sostanze in pal·te recentemente ingerite, in parte avYiate ad 11na discr et a diges tione e naturalmente alqt1anto l)Uirefatte. l\adiologicamente ristagno gastro-duodenale . .<\Ila Japaroton1ia si constata ostruzione rlu odenale ·e della prima an sa del dig·iuno per l lll groyjglio cli aderenze, stom·aco ectasico-ptosico; in corr1spondenza del · primo tratto del duodeno, un infiJtrato duro , cl1e 1cementa l'ansa icol pancreaiS. E ' a solutamente ilmp10$Sibile pensare a separare i tratti intestinali per ·a ssicuriare llna buona canalizzazione e inoltr·e la :1 )resenza di t1na u1'cera callosa ·d el duodeno, ader·ente, infiltrata, quasi occlu·d ente il lume, provoca una infiltrazione retraente del mesocolon che impedisce una buona visione ed esteriorizzazione della faocia posteriore dello $lomaco. Le mano,-re per ottenere ciò sarebb ero troppo ledenti. L e aderenze i1eriduodenali spec;ialr11er1te, co·m e afferma iT_jefebvre, non sono cl1e ben difficilmente trattabili con :la liberazione semplice. Sj tratta di una l'egion·e particolarmente pericolosa e il più ~o·v·ente, com e n el nostro caso, si trovano delle mass e troi:pip o inveterate, resistenti.ssime .c11e rendono ogni tentattvo di dissezione impo·s sibile. >:on resta cne gj:r·a re l'ostacolo facen-do comu~ nicare i·l t.ratto al di60·p ra dell'ostacolo con il tratto cltstale al disotto. Es.sendo i·n 1possibile per la retrazione del 111·: ~0colon praticare una gastroenterotomia posteriore si ricorre alla gastroenterostomia anteriore, rna trattandosi di un soggetto a peritoneo già troppo provato e te.mendosi giustamente qt1alche postumo aderenziale stenosante od occludente Gi ha cura di fissare per una bu ona estensione il tratto di i11testi110 tenue portato alla parete anteriore <:lell o ton1aco 1p cr l'anastomosi sia alla parete an1eriorP ~tt~ssa cl i questo Yiscere, sia ai bordi d el g ra11clr 0111ento sollevato ·COSÌ da garantire l'imposs ihili t à di gomitature ·e stenosi. L'intesti no r esta così a1)pP so ·a grande arco aJlo stomac·o cd al grnncl e omento. L'ammalata, a più di un anno di distanza, stn -0tti.m a1m ente ed iè 1persuasa di non più aver cla so1frirr come per i quattro anni passati. 1
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[ANNO
XXXV, FASC. 21]
mine che n ei mascl1i. Il pratico che si trovi di fronte ad una sindrome ad1dominale acuta, specie in un fanciullo, deve tene.r presente. la peritonite acuta pneumococcica, la quale con l 'insorgenza subitanea e con una sintomatologia • cl1e nulla lha di speciale, if ac.ilmente si confonde con ·U na forma di 1peritoni te acuta comune da c·a use ·va-rie. Fu descritta per la prima volta dal Bozzolo n el 1885 ed operata n el 1890 da Sevestre e .N,elaton: per parec·chio tempo era confusa con le peritoniti idio1p ati·Ch·e o da causa ignota, l'indagine batteriologica l'h~ indivicluata e ne ha fatto un tipo distinto.. Senza indugiarmi nell'esame di tutta l'estesa bibJiografia, ricordo che ·questa è stata di recente .diligentemente raccolta dal Puccinelli nel suo bel lavoro Le peritoniti acute. E ormai .classi·co ·distinguere una forma primaria ed una secondaria della peritonite pneumoq_occica (Stone) : r:iiguardo alla forma primaria essa, SJp1eciaJmente nelle baro.b ine, è assai 1probabilrpente dovuta al passaggio d el pneumococco dai genitali al p.er1.. toneo: è noto che 1esso si trova come o·s pite. frequen te dei gen1tali femrninili esterni, spesso •Come .saiprofita, senza dare segni della sua pre·s enza, e non è improbamile possa lo pneumococco, senza pro durre lesioni api:prezzabili della ·v agina e -dell'utero , pervenire alle tube e di Jù inf.ettare il peritoneo (Donati). La fo·r ma secondaria è dipendente da broncopolmoniti , polmoniti, od empiemi e l'infez1one peritoneale può av-venire o per la via sanguigna o per la via linfatica o per la via transdiaframmatic·a, in altre parole ·è 1a localizzazione 1peritoneale di una setticemia pneumococcica; però è .d a riicordare che è sempre un a evenienza rara: p,er la stessa via emati·c a o lii:niatica la 1p eritonite pneumncoccica può essere isecon daria ad un'otite media. I~ infine da tenere presente che la peritonite pneumococcica può esserP ca11sata dal passaggio dei germi specifici attraverso un'aip:pendice inf1ammata, dato che lo pneumococco s i può tro,•are come ospite del lume intestinale (J ensen ). Rigt1ardo alla sintomatologia generalmentr la peritonite pr1eumococcica esplo de in modo acutissimo e, se primitiva come n el caso nostro. 1può comparire nel più completo benesseTe e per il quaiclro st10 non specifico •è di un diagnostico asgai diffic1le. Espongo brevemente jl caso da me osservato ed operato: 1
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BIBLIOGRAFIA. Surgery . Gynec. anc.l Obstetr ., 1912, n . 4. DELATOUR ..i.\.nnales Of S11rgery, 1905, pag. 678. D l:\ \L-Rou x. Bullet. et .Jlém. d e la Soc. de Chir. , 191 -'t-. marzo 10. L.EFEB\ RE. La Chi ru ruie de la co nstlpalion. Paris, Baill iere, 1919.
-CoFFEY.
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<)SPl-:OAT.E
CIYfLE
DI
BRESCELLO
( E~CILlA)
U n caso di pei·itonite acuta diffusa p1·i111itiva da pneumococco. Prof. dott. GIO\'ANNl ZANETTf ch irurgo diT·ettore e docente.
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D. R.
r>l.ir qnn n to n e ~iano stati riuniti ci re.a. un centi nn i o cli casi la peritonit e p11eun1ococcica. $p er.in 1n1rn te qt1e1la primitiva, è una evenienza asc;ai rnrn \ otc>Yolment e pii1 fr eq11ente è però n ~i ran "i nlli chP n on n P~Ji adulti e p iù nellfl fem-
~erina, di a. 9, residente a Brescell o:
nulla di notevole presenta nel gentilizio P ne1l 'anamnesi remota Il giorno 11 marzo 19'27 mentre trovavasi a scuola, Yiene impro,·visamente colpita da Yiolenti dolori aJl'adctomr- con vomito, portata nel locale Ospedale \'i è acco~ta d'11rgenza. .:\!l'esame obbiettivo presenta fac1es
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(1..\NNU XXX\., J."'ASC. ;ll]
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SEZIONE PRATICA
peritu11itica, lingua .p atinosa, temperatura di 39°, g.enerali si n ota che l'essudato si sta riformando yol~o 110, pieno e ritmico 1 adidome iè a1l'ispeziolentamente tanto da raggiungere il primiti:vo li!11e u11iformemente tumefatto con ~onves$ità che vello, decido allora l'intervento laparotomico 11a per punto più elevato l'ombelico, alla pa~pa che 1Pratico il giorno 3 aprile, con ane$tesia .g ezio11e è teso, con resiste11za ·diffusa senza 1no~ nerale eterea ed incisione pararettale destra; strare zona /di maggiore dif.esa muscolare, iSi l 'apertura. della cavità peritonea1e ha 'dato esito lJresta particolare attenzione alla regione iJeoad una grande .qu.antità di essudato dei consueti cecale, ma non si apprezzano in que$ta seTuSiibili caratteri, con abbon.dantct. !false memib.r ane e differenze dalle altre zone. La palpazione sveglia fiocchi fibrinosi nuotanti in esso. Ho praticata dolore l1guale in tutte le r.egioni, la percussione l'incisione pararettale destra temendo tale .forma dà u11 sl10110 timpanico uniforme, i1on si apprezza foss e di origine app endicolare, ma non ho rileprese111za di li·quido nella cavità, nu1la si rileva vate lesioni apprezzabili a carico dell'a•p pen·dice a .carico dell1aip·parecchio respiratorio e cir·colae dei genitali interni. Chiusa in parte l.a ferita torio e degli altri apparec;chi e sistemi: Si fa operatoria, ho lasciato un pi·ccolo drenaggio ·Olle ·diag11osi di peritonite acuta da causa ignota: r.inno:v·a to 110 tolto ·doipio pochi giorni, non 110 si attende, armata manu, con la speranza che fatto alcun lavaggio .en.doperitoneale. il processo venga a localizzarsi, appJican do fratDall'incisione ha continuato per una trentina ta11to i soccorsi jiledici consueti, nella notte e di giorni ad uscire in quantità irregolarmente 11 el gior110 seguente il vomito viene a cessare ·decrescente iJ solito essu.d ato, sino a che si è però i1011 si 11a emissione di gas e feci, la completa.mente chiusa, ed il giorno 4 giugno l'inn1inzio11e € normale: si i1ota però -ch·e pur rimaferma t11a la&ciato l'Ospedale completamente gu·anendo stazionarie le co11dizioni dell'addome, i rita e senza po·s tumi ·di sorta: oggi dopo undici ,::,inton1i ge11erali vanno migJ.iorando, il polso din1esi dall'inizio della malattia è sempre in pern1i11uist;e alquanto ·ùi frequenza, il vomito cessa fetta salute. e c;o11 l'applicazio11e di una sonda rettale si 11a ltscita di gas: ciò arreca sollievo, senza però ·cnza iJ sussidio d ell 'esperienza passata e delclin1inuire note\·oJmente la tensione dell'addo1ne, l'esan1.e batterioJogi.co, questo caso sareb·b e stato Si i1ota .11erpes ·al labbro su'Periore. Così lentaco1npreso n ella gr.ande categoria delle peritoniti me11t c 11ei giorni successivi ·v anno migliorando le conclizioni 1dell' inferma, che è molestata solo idiopatiche d ei fanciulli. La malattia è sco1ppiata ad i11ter\·alli n ella gior11ata dai doJori addomiin forma .a cuta, com e in generale è notato dagli nali. Il meteorismo si mantien e e la tem.p eratura altri .L\. utori (Provinciali, Puccin~li ) ed era netsi stabilizza intorno ai 38° .con lievi oscillazioni. ta1nente primitiva, almeno dal lato clinico, non .i\ll"e ~a n1e dell'addome si nota che va formandosi del liquido con i 1ùuti 01b·b iettivi del versa~ presentando l'inferma lesioni .apprezzéùbili d~ me11l o libero endoaddominale, si pratica una sorta. Poichè poi trattavasi di una .bambina , (:I pu11turn. e$plorati\'a e si estrae con facilità un probabile eh.e l'ingresso sia stato dai genitali. essudato vcrrtastro dall'aspetto identico a quello Riguar·do a1Ja ·sint1omato1ogia a:n·ancava in dei co111uni empierni pleurici 1netapneumo11ici; questo ca$O la diarrea che assieme alla feb1bre, fatto re an1e mtcroscopico idi uno striscio ·colorato cor. i comuni sistemi, si osservano i soliti al , romito, ai dolori addominali ed al1'·h erpes lacor11uscoli purulenti e numerose co1ppie di ·d iplobialis costituirebbe il qua1dro clinico caratteri<:occ:hi lanceolati ·eh.e si 111ostrano circondati da stico della forma di peritonite pneumococcica u11 nlo11e assai chiaro (capsula). (P l'ovinciali, Puiccin elli). . Dat o tale reperto si sospetta fortemente essere di fronte acl una rara forma di peritonite diplo:'\el caso nostro la chiusu·ra iniziale dell'alvo e coccica: sorvegliando J.'evolv.ersi dell'essudato si la 1nancanza della diarrea, faceva p ensare ad nota che nei giorni seguenti va aumentando una forma di peritonite acuta comune, est>endo tanto da rendersi necessaria una paracentesi, gli aJtri sintomi caratteri$ttci di questa, la diacl1e i pratica. il giorno 18 marzo e ·Che dà esito a ci rcn. un li1 ro di essudato coi caratteri già osgnosi vera quindi era pressocl1·è impossibile servati avendo cur·~ di raccoglierne una certa senza il su.s1Si1clio batteriolo·gico. La diarrea cl1e a quantità in una prdvetta sterile p.er l'esame batyoJte IP'erò manca o si presenta tardivamente, terio logico. non 1p uò considerarsi da sola come segino difEcco il reperto di tale esame (prrof. Vercellana, Parma) Esame f'isico organolettico essudato puferenziale, io senza diminuirne il valore, gli asrulento coJore bianco-verdognolo di consistenza socierei un altro sintoma, il quale non manca cremosa, esame microscopìco, corpuscoli purumai e si presenta dop·o Ja fase d'iQlvasionc de1la lentj (piociti). Esame batteriologico. Pneumococm alattia e cioè il versamento libero endoperitochi, n esst1n a.Jtro germe pr·esente. Esame biolo[Ji co : un topQlino di varietà grigia iniettato nel n eale. peritoneo con piccola quantità muore in 24 ore Qt1indj, quando in un caso 1cli sindrome peridi u11a tipica setticemia pneumococcica. toneale acuta, passato l'esordio, si vede campaLe condizioni dell'inferma era.n o andate fratrire lln essu dato libero endoperitoneale associatanto migliorando, ancora la tem·peratura era diminuita, i do.lori ad dominali pure quasi scom, to spesso ad alvo diarroico, si è fortemente au, parsi e con l'aiuto di qualche cli'stere si eb1be torizzati a pensare ad una forma di peritonite l' evacuazione dell'alvo, che si vuota successiva·d iplococcica, specie trattan1do si di un fanciullo. mente o·g ni 1due o tre giorni o spo.ntaneam ente o Le altre forme di peritonite con e$sudato J.icon clisteri. Pur mantenendosi tali le condizioni 1
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bero cl1e 1posso110 capitare al pratico sono o la 'forma purule11ta acuta ·c omune 1da pertorazio11·e iaJ.testinale, o la f o·r ma tuiber·colare con ascite. Riguardo alla prima generalmente alla formazion e -dell'essudato corrisponde lo s tato preagonico del paziente (polso piccolo e frequentissirno, ip oter•m ia, ecc. j , m enttre nella f orm·a .p neumococcica alla formazione dell'e$sudato, corrisponid·e, com e n el caso i1ostro, un l iev·e iniglio:r iamen to ; circa alla rforma tubercoJare e6sa assai rar.amente ·S j inizia in modo a cuto, anzi ·viene classific.ata tra le peritoniti croniche, poi manca il vomito, i ·dolori sono ,p iù moderati e l 'anamnesi inette nella r etta vi.a. Riguardo a lla 1Ptr·ogm.osi d ella forma pneumocoocica, p·e-r quanto grave essa è relativam,ente as6·a i più benigna di ·quella d elle altre form e dJ peritonite acuta diffusa, salvo ·Che il 1diplococco non sia .associato (Krafft). R.i ferendomi soJ.o ai casi più J'ecénti OS$errati, ricor·d o che il Pu·oc.i nelli su sei casi di 1p eritonite diplococcica iprim iti1va iop,erati, !ebbe quattro mo·r ti e du.e :g u ariti, però è da notare .cl1e sono casi giunti al chiru11go troppo tardivamente. Il Provinciali n·e osservò 1due casi operati di cni un morto ed un gu.a:rito. Rig uardo a1la terapia essa n on può €Sser e cl1e ctlirurg·ica e, come il Puccin elli) sono ancl1'io d'a,rviso ài soprasse·dere all'intervento nel pri1no stadio e .cura·r·e lo stato general e : il mom ento dell'interven to è quando la formazione dell' essudato ·l1a raiggiunto i l coJmo , cio1è quan·do esso si è stabilizzato, anche perehiè ciò 1corris ponde generalmente com·e ho detto più sopra, ed io stes6o ih o osservato una remi'Sisione ·degli .a ltr i sin.tomi: ciò si intende in linea .g en·er·ale. Nel .ca~o nostro , seguito sin d·all ' inizio clelln !lllalattia, tale trattamPnto 11a dato un e. ito fausto. J3r.pscello , 2 ·f ebbraio 1928. .i\nno \ il E. F . 1
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Pucc1NELLT. L e p eri toriitl acute. Cappelli, Bologna, 1924. BOZZOLO. Citato dal iPUCCINELLl. EYESTRE.. Observation de péritoriit e purulente à prieumocoques. Bull . Soc. 1des Hòtp. de Paris. iN. 17, 1890. DONArr. La chir1lrgia dell'addome. u. rr. E. T., 1914, pag. 92. TONE. P11 eun1ncoccus périlon·i tis. BulJ. of. tl1e :Tohns Hopkins H ospital, Jt1ly 1911, XX1TI , 1p. 219. JE..~3EN. Ueber Pn:eumokokkenperitonitis. .<\rch . f. Klin. Chir... 1903. PRo\·1 1 ClAL1 . Int orno a due casi di pe1~itnnite JJn eu1nococf".i ca idiopatica ·i n ba 1n bini. T.a P ediatria, 1921.
f>éri tonitc> à pneu111or·nques. XXXI Congr. fran e. <l~ chirnr., 1922.
l{RAFFT.
CONFERENZE. Le basi fisiologiche della proteinote1·apia. (tXONNERBRUCH. JliiJiche1ier Jl edl::.inl.sche \roche 1ischri.ft, 1928, n. 4). La prolei11oterapia 11a avuto in que ·ti ulti111i anni una larga diffusione in pl'atica, .se11za che p er ·altro man·cl1i110 ris,0rve e ùiffj d enze ca usate essenzialmente 1dal fatto cl1e 11011 è ùa tutti conoF·ciuto il suo me.ccanis1110 •d'azione. S1 tratta 1di una terapi~ sen1plice ed -efficace in molte condizioni e non 1è 1dul:>bio che tro,·erà se111pre più credito, ·e se ne estend erà se111pre più l 'uso, a mi·sura che saran110 meglio prec i ate la s u a azio11e e l e s u e i11dicazio11i Quan.<lo si as6iste alle i11odificazioni .i11dotte i1elJ'organis1110 1cla questa terapia 11011 si l)UÒ fnJ·e a u1e110 ·di essere ineravi1g"liati ù ella sua ~ traor dinaria efficacia, an-cl1e se p er jl i110111ento do·l)biamo lin1itarci. a registrare empiricamen te i fatti senza approfondire il suo n1ecca11is1110 cl'azio11e. •Qu.ando s' introduce nell' orga11is1uo 1111a so· ta11za pir.ot eica, .come latte o al tl'e sostanze lìrotei che, o u11 altro eccita11te 11on SPl'Cifi co, corr1c lu zolfo , si ù eter1nin a uno 6tato elle s i può b1:111iS$in10 lìara:go11are ad un'infezione limitata ad u11 J)rrvissj1no p er iodo cli ten1po . f: questo 1o .stn elio iniziale o, co1n e ·la cl1ja111a 1Sch1niclt, fase i1 eg·atiYa . caratteri 7.zato da infiau1n1az ione, febJ)l'E' ecl altri f en omeni gen e,ralL 1Segue la fa se lìositi ,-a tlt;)11a quale J.'infia,m mazione clin1ir1ui sCl' e la ft;n1p1'ratura si abbassa. 1Fù'eund 1riti e11tl ,c11e quest '11lti1no i)erioclo ~0111i gli all'anafilassi per l'aJ.bun1i11a, che 11a a11che u11 .certo .Periodo cl'in·cubaz1one prj1na cli raggiungere il iSuo con1pleto svjl.u ppo. In questa fase si riscontrano aJtPrazioni i1el angue e i1el fegato, che son o ~tati con sid erati i fattori dei fenomP-ni generali. Questo periodo, detto a11cl1e << cli can1bian1e11to » •(Uro ti n1111ung), i può 1rag·giun.g ere ancl1'e senza passare }Jer il i)erioclo 1d elJa febbre YiOlenta, ed è rq uello cl1e l1a la Yera azio11e tera penti ca sulla 11utrizj one g·enerale l) st1llo ~ \'iluppo. La protein oterapia produce feno1n eni analoghi a quelli che si Yerificano cTopo 11na i11nlattia infettiva sponta11ea, d opo un sala so, in $egnito all 'eli o-, raclio-, clino- e balneoterapia ecl ancht' in seguit·o all e oran1ai poco appr1~z7...at.e enlrf' rJi ferro. r./alb,1n1ina introdotta per la Yin <lello • tomnLo pel'cle 111 egu ito alla cligef;tio111' il "-llO s11to colloidale ed è tra for1nata fino a dì\'l'IttarP "'')stanze amino-acidP. che ono ntilizzatt· per la nutri zionr . . e in,·pce i 1p ortano dirPtta111Pnt.- n1' l $angue e n co11tatto clrJJe CP1ln1r Jp :--o<>tC111z,. proteicl1P, pnr .'nhrn<lo in ,y,•finit Ì\'A 1:-i ~tr~::-. 1
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SEZIONE PRATICA
sorte di q;uelle ingerite per J.o stomaco, esercitano sulle cellule con le 1qua:li v.engono a contatto un'azione di natura frsico-cl1imica e d in parte anche so.la1nente cl1imica. 1Si tratta di .alterazioni rasso1~iglianti a quélle indotte an che ·da altr e influ enze non specificl1e, come ,quelle che $i verificano nel cors0 delle i11fezioni, e c he perciò r appresentano feno111eni .g enerali e non esclusivi della proteinoterapia. ·Nu·l la ·Si sa di po:sitiYo s·u l m eccanismo per il quale si produce l'au•mento ·dell'attività proto1Plasmatica e cellulare, e 1d'altra paTte trattandosi di un complesso di azioni e r eazioni molteplici e complicate non si può attendere .cl1e la rproteino: terapia diYenli una pratica ·esatta e squisitamente specifica. Sachs ha trovato nel sa11gue alterazioni d·e'1lo stato colloidale ·dell'albumina consisten ti in una m aggiore labilità: così n·el plasma citratato si ha una più facile riduzione d eJ. fibrinogeno. Che vi siano mutamenti nell'albumina del san gue è provato dall'aumento 1della viscosità e della ·diminuzione della tensione deJ. .p lasma, d:all'aumento d·eJ.le pr.ecipitine e della fibrina. Il fatto 'Più importante dal 1punto di vista pr·atico è l'aumen to degli anticorpi. Qui deYe essere a ccennato agli studi sull'aum ento della resistenza alle infezioni in seguito al'l'jniezione ,di sostanze ,p roteiche non specifiche. La ·questione è ancora dhsoussa ed è tutt'·altro che risoluta in ·senso faYorevole. L'effetto 1più n otevole della proteinoterapia n elle infezioni è la r eazione infiammatoria 1della parte ma:lata. Si tr·atta della così ·detta reazion e locale, che può aversi nelle varie affezioni lo·calizzate, acute e cronicl1e. E una m01bilizzazione anticorpo-fagocitaria. l\/Ia 1questa reazione può avere un do1ppio e'ff etto .e non si p ossegg·ono anco1ra i m ezzi iper dirigerla sicuramente verso il su.ccesso anzi che verso l 'insu·ccesso. In effetti l'effetto della proteinoterapia, a.n ·ch e a·doperando il m edesimo e.ccita te, sarà diver so ·a seconda 1del terren o sul ·q ual agiiSce. Alcuni effetti ·d·e.lla 1p r otein oterapia sono anal·oig hi a quelli degli shock anafilattici. Nell'anafi.Lassi pie.col.e quantità di albumi.na son o capaci di scatenar e gravi disturbi in onganis·m i sensibilizzati. [ sintomct. pirin·cipali ·dell'anafilassi sono l'ipotensione, la leuco'Penia, l'incoagulabilità del sangue e deJla linia, ipersecr ezion e pancreatica, f·atti .q uesti che so·g liono verificar si in seguito all'iniezione di .qualsiasi sostanza 1proteica. Come nella tera1pia eccitante non sp·ecifi.ca anieh e nell' an·afi·Jassi ~i tratta di alterazioni eguali dipen·denti da cause di,,erse. In entrambi i casi si determina un'oscillazione colloidale ·Che porta ad un mrutamanto nello .stato fisico-chimico, ad . 1
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una distruzione di .cellule con i conseguenti fenomeni generali. Tal volta si ha .un o sl100k co11 collasso ·co.n co1nitante ad un camibiamento impro·vviso n el qua·dro della malattia infettiva nel senso ,della guarigio11e. OS'servazioni del gen er.e sono state fatte in seguito a cur e Yacci11iche $·pecificl1e nel tifo eù in altre infezioni, o in seguito ad iniezioni •di albumine. Ma in ·altri casi lo shocl( da corpi proteici .p uò determinare un 'P:e.g gioramento dell a malattia , per modo cl1e non si han110 criteri per una terapia razionale al riguardo. Le basi sperimentali 1per tutti •questi stati çonsiston o nellè accennate alterazioni del·l e albumine del sa,n gue ~ ·dei l eucociti e n ell'au·m en to di anticorpi specifici in segl1ito a .stimolazione i1on specifi-ca. Si può ammettere come sicuro ·che alterazioni analogl1e avvengon o nei tessuti e che i mutamenti umorali sono ·l 'esp.r e.s.sione delle alterazioni .cellulari cl1e sono iP1ri·m itive ed essenziali. La proteinoterapia ·è una terapi·a cellulare e non umorale. 1P·urtroppo •è difficile mettere in evidenza con metoid i frsico-chimici alterazioni n.ei tes·suti , e ne·ll e cellule, così come 'è stato fatto nel J'1.::tsma sanguigno. !T uttavia è stato pµssibiìe rile'Yaire fatti edematosi, se1parazioni di goccioJ L~l e, e 1r eazioni dell' endotelio e a ell'avventizia d ei vasi. E il sistema .reti colo-endoteliale 1qu ello .che sembra reagisca di più. .s~arkenstein ha dimostrato una maggioife permeabilità dei vasi. :L'esarne ·del san.g ue rileva altri ·effetti della proteinoterapia. 1Freun·d trovò che il san gue noir male 1dopo che 1è ~tato ·cavato da:lle vene 1di Yenta fairmaco101gicamente attiYo per.chè in seguito alla lisi degli .elementi labili, ·delle ipiastrine, si pro1ducono ·sost.anz·e ch·e hanno aceentuate azioni tossiche ad eff.etto •cliver so a s·econda ·d el tempo in cui 1Si saggia la tos·sicità del sangue s alass.ato. Freund parla idi veleni 'Precoci e tardivi. I primi son o lnb1li e scompaiono rapidamente, m entre i ·secondi persi·$fono a lungo. I velen i ·ematici tardiYi rappresentano l e tSost.anze vasocostrittrici con azione sinergica con l'a.d·r enalina, sostan ze :cl1e alterano l'azion e della ·digitale stil cuore, .e i11fin e sostanze sine•r1giche con l'atropina. Ora f'reuncl .avrebbe dimostrato ·Che t utte ,q ueste sostanze ch·e si produco110 tar·divamente in yitro , si produrrebbero nel sangue circolan te in seguito all'iniezione di proteine o ad una terapia eccita11t.e con lu·ce solare, raggi X, salasso, ecc. Questi fatti co.nfermer e~.}bero l'ipotesi 1già avanzata secondo la quale la proteinoteré\lp ia sareibbe efficace in quanto si versano nel san gue pTod-0tti della 1distruzion·e cellulare, i quali 11anno azione sul si'stema n ervoso vegetativo e termoregolatore. 1L a feb,b·r e p.rodotta 1dalla proteinoterapia sa1
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IL POLI CL IN 1CO
['ebbe appunto prodotta dall'ec·citazione del centro termico n el cervello m edio da parte di questi prodotti della •distruzione cellulare, la cui capacità termogena era già nota. trettan1ente legato con quest'eff etto iperpiretico, ma non dìpend·ente da ·esso, son o le alterazioni indo~te dalla protein oterapja sul ricambio delle albumine e 1Sul ri·c ambio .g en erale. :E stato ·dimostrato ·c h·e in seguito all'iniezione di sostanze ~irotei·ch e si ha un au1n ento consider evol e 1deJ lo !Sdoppiamento dell'al.b umina, fatto -ch·e ·s perimentalmente si è potuto dimostrare ·dovu to sia ·a d un'azione diretta ·dell·e so.stanze iniettate sull'albumina, Bia all 'eccitazione di centri n ervosi da parte ·dei prodotti ·della distruzione oellulare. A1d ogni modo q:uest'alteraz.ione del ricam·bio ·d ~ll' azoto Si verifica indipe11dent emente dallo stato febbrile. Qu e:st'indipend enza dell o stato calorico si è potuta dimo strare .anche per il ri·cambio ·d i tutte J.e altre sostanze organ iche, peir il .r ie.ambio ige, n erale, il ·ch e conferm·a l'ipotesi di due centri 1di$tinti, 1'1uno r ego1'atore dello stato termi,co, l 'altro r·egolator e ·del rie.ambio. Meyer osse.rvò che n elle 'PITime . or·e .dopo un 'ini ezion e di 1P•r otein e si ha un rallenta:mento e 5-7 ore doipo un eocitamento del ricam·b io organ ico e ·che contem·p oraneamen te si hanno modifi cazioni d·elle funzioni del vago ·e del simpatico, dei quali, come è noto, il primo è inibitore ed il secon1do 1è eccitatore ·del r icambio. La iproteinoterapia non ha alcuna influenza sulla quantità d'acqu a n el'l 'QII'ganism o, la quale r iman e invariata, a m·en o che n o11 agiiScano altri fattori, così ·com e succe de n elle inf ezioni. I<roetz trovò che in seguito alla proteinoterapia si verifica n el san.g ue u na breve acido~i con rapi de alterazioni n·el ·con tenuto de'll'ion e Na, 1c1 e bicarbonat o, cui segue un'alcalosi con intensi .cambiamenti del contenuto di I(, Ca e • Pl1, oss ia dell'ione conten uto n elle cellule. Que1Sti spostan1cnti delle sostanze miner ali 11ann·o sft etta rela~;ion e ,con lo stato col'loida1e delle albumine, con l'eccitabilità 1del sistem a n ervoso vegetativo, e con l'attività delle glandule endocrine. E stato affermato chie l 'effetto della proteinot erapia rl eYe attribuirsi essen zialmente alla sua ·a zion e s11l si·stema n ervoso vegetativo. Certo cru esLo sistema è mo·l to influenzato, ma è ecces~ivo attribuire escli:isivamente ad €550 l 'azione della proteinot era'Pia. Questa n on può spiegarsi con un m eccanism o semplice ed esclusivo. Si t1rntta di azi oni ed in terazion i n ell e quali 11anno parte Jr lnoclifi cazioni del ricambio materiale, lo stnto colloidal e dell'albu mina , lo stato di minerali zzazion e dei liquidi organici, le modifica1
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zioni dell'eccita•b ilità nervosa. Forse sono in giu oco ·anche altri ;fattori n on ancora svelati. Allo ~tato dei fatti la proteinoterapia rimane ancora una pratica empirica per la .quale la patologia •s perimentale non l1a dato ancora suffici·enti spi1egazioni. DR. •
SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.
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La preparazione del paziente per l 'operazione. (.E. ì\il . MITCHELL. Tlie Lancet, 1927, Il. 5423).
'Col passar del tempo e con l 'accumularsi dell 'esperienz.a i m etodi d i 1preparazione deJ. paziente p er aff·r ontar e l' operazion e hanno subìto un mutam ento radical.e. Pro.g.resso nella tecnica chirurgica e maggior acc.ur a tezza di diagno~i hanno proceduto idi p·a ri passo con la ricerca della più soddjsfacente preparazion e dell'ammalato. O BI EZION I ALL 'USO •DELL ' OLIO DI RICI NO.
Una volta la dieta e·d il pucr"gante, ambedue più compl eti che fosse possibile, eran o la parola d'ordine. Il 1purgante usato era l'olio di ricino ad alta ·dose e l 'irritazione dell'intestino era tale da provocar e frequ enti ed irresistibili sca.ricl1e. L'olio s i dava la 1Sera precedente l'operazione, disturbando così il riposo ed il sonno d ell'ammalato. Lo scopo cui si mira - Ja completa evacuazione del tratto digerente - si otti.en e molto pi1: sicuramente c on l' olio di ricin o, che con qualuqqu e altro •p urgante ; ma i vantai~gi .e gli svantaggi di que~to trattam ento richiedono a ccurata considerazione. I vantaggi sono soltanto limitati ai casi n ei quali s i .desidera di vuotare il colon compJetamente e id i evitare in s eguito la 1per istal6i più a lungo possibile. Questi ~asi ~o n o quelli n ei quali si opera sull'ano e sull'amp olla e 51pecialmente per emorroidi. Il primo svantaggio dell'olio n ella preparazion e del paziente per l'operazione è la sua for te azion e irritante: la m ucosa dell'intestino e la muscolar e son o attaccate profondamente tanto ch e l'intestino è iperemico e gonfio, quasi esausto n elle s u e forze difensive, di modo cl1e non è nellt:: condizioni migliori per affrontare l'azione chirur.gica. IJ secondo svantaggi0 è il più serio e consiste n ella inerzia della mu scolare, che succede alJ~ irritazione e sovraeccitazion e prodotta dal 011r · gan te : essa è, s econ·do l'.i\., la causa ptù ef!1-
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SEZIONE PRA'.PICA
c1ente ùell'lleo 1POSt-ope1·ativo. Ancl1e la più sernplice laparolomia disturba la peristalsi ii1test111ale ed a ciò cor1lribuiscon o du e fattori : .u no di essi è costituito dall'i11sieme delle manovre m eccanich e che ir1 tal caso si fanno sull'intes tino; l'altro dalla immobilità della parete ad·dominal'e, dopo la s utura. Questa i1nmobilità è il risultato ù el riflesso protettivo n aturale, per il quale ogni ntuscolo entra in autoùifesa contro il più piccolo i11ovi1nento, e della fa sciatura applicat_a all'addome. Se a queste due .precedenti cause $i aggiunge l" in erziu i11testin ale, consegue11te all'amministrazione dell'olio di ricino, allora il .r ischio di determinare l ' insorge11za dell'ileo è i11ateri almen te aumentato. Il meteoris n10 è certam en te la C<"tusa più frequente di fas tidio dopo ogni lajparotomia e può anche n1eltere i11 pericolo la guarigion e. Qual un que mezzo aito ad eliminare questa co mune e fasti1dio6a conseguenza, post-operatoria è desiderabile ed il pri1r10 passo a .questo fine è rappre·entato dalla sopprcssio11e dell'irr itazion e provocata ,d all'olio di ricino. L"ulti1uo 1svantaggio di questo ·p urgante, specialn1er1tc se so1r101i11ii.strato la ~era preceden te al1'01perazione, è dato dalla soppressione de.I riposo •d·ell 'in fermo. Sonno • ristoratore re rri,p oso quanto più completo e possibile, costituiscono la n1iglior profilassi .contro lo shock. [l p,a zientc tranqu1llo e flernmatico, ·Che affronta l 'operazione con minor preoccupazione dello stesso chirurgo, dà i mi gliori risultati: egli subisce un abbassame11to minimo della pression e sanguigna ed è per altro noto che la riserv.a ·di t< f orza vitale » è baaata più $Opra ll n buon sonn o r istorator e che sù qualunq.u e altro fattore. iMo.lti chiruf1gi, non -contenti dell'effetto ottenuto col purgante energico, sottopongon o il pazient.e aid un clistere anuninistr ato Ja mattina stessa dell 'opera zion e. Anéhe questa pratica è d<i evitar si perchè è n oto che per .qu alche infermo il clistere da 50lo è causa di preoccupazione e d'in, debolimento. Qual che infermiera non e~ita a Gvegliare il paziente, n elle primissime ore del gio·rno d'operazione per somministrargli un cli st ere, n el m entre quegli avrebbe ricavato il maggiore beneficio da u n sonno tranq.u illo. A ~hi dicesse, _in sostegno d ell' oli o di .ricino, che il vuotamente del.l'intestin o è necessario per le enteroanastomosi , si cLe..ve rispondere : a ) la vacuità 1dell'intestino non è una condjzione n ecessaria per l'anastomosi: le risorse della cl1irurgia ip ermettono oggi di IP'r oteggere bene il campo operatorio contr o il pericolo dell'u1Scita del contenuto intestinale; b ) l'anastomosi, quando l'intestino è afflo1
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s ciato, è tecnicamente più diffjcile e ciò specialrne11te per le suture capo a capo; e) l'anastomosi di anse intestinali irritate e contratte oltre alla difficoltà tecnica dell'esecuzione, dà luogo ·alla steno6i della stomia più frequentemente rdell'intestin o normale ; d ) l'in·erzia dell'intesti no, ChE} segu e .alla iperattività cau~ata dall'olio è una minaccia per il bu on funzi onarnento dello stoma. OBIEZIONI AL DI GIUNO r•HEOPJ~ll ATOR IO.
Jl 1netodo dei d1g1uno pri1na degli interventi sull'addome è oramai una .reliquia del passato, quan do per 12 e anche 18 ore n on si dava all'ape. randa altro cl1e acqua, con l'intenzion e non solo di determi11are le migliori condizioni dei visceri per lo intervento, ma anche per evi tare la dilatazione post-op·eratoria. NaturalJn en te i du e Gù detti scopi falJjvano clamorosarn ente, sia p er l 'effetto costipar1te con~ecutivo dell 'olio, sia p er l'assenza dello Gtimolo normale alla deterrninazione ' 1dellu peris talsi e cioè del contenuto intestinale. 11 digiuno predispone ajl'acidosi o a lla dirninuzionc della ri·serva alcalina del - sangue. Questo avviene molto freq11e11temente n ei bambini, specialmente con processi .settici e ·quando si ado1pera cloroformio o eter-e 1p er la narcosi. .S i ritiene o.g gi cl1e m olti dei •casi di vomito, che succedono alle laparotomie sono dovuti a stadi leggieri di acidosi. E logico pensare che il digiuno preve11ti\'O non può che accentup,re qu esto vomito. 1
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ì\IETODI ~IODERN I DI PREPARAZIONE.
·Gli es a1ni de·l sistema cardio-vascolar e, dei pol1noni, del si·stema nervoso, delle urine e dell"efficienza della f'unzione renale n on p osson o ritenersi atti p.r eparatori per l 'operazione, ma piut tosto ausili •diagnostici. Gli avvedimen ti p.r eoperatori 1p ossono variare .a lquanto ;per speciali indicazioni, ·quando s'intervien e &ul fegato o s ul rene o quando è necessario di alleviar.e certi disturbi dovuti a ostacolo nel circolo intestinale. Ma per la m·aggioranza delle operazioni addo-· mirra·li e per quelle su qu·alunque parte ·del coI'lpo, quando s i u sa l'an estesia gen eral e si rpossono consigliare l e seguenti norme: Rimuover.e ogni focolaio d'infezione in atto, ad e·s. : sepsi dentaria, del:le ton sille, ecc.; Regolare la funzione intestinale otten endo una s~arica •al giorno, ·con una dose adatta di olio di vasellina; · 1Un periodo di trattamento ricostitu ente ~on ari a fresca , eser cizio fi sico e vitto conveni ente: generalmen te basta per que$t-O una settimana;
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IL POLICLINICO
Il gior11 0 prece·d cntc: l>agno caldo e r11Poso a Jetto; •Pasto l egg ero: zup·pa, p esce o .p ollo le·s so, spinaci a l bu1·ro, quaJ c11e .cr ostin o, rr1ar1n ellata. Bervand c a \·olontà; nie11te alcool, salvo sp ectali indicazio n i; Nella n otte s1 .Può dare del JatLe tiepido l irnonato o aranciata ; 11 .campo operatorio sarA rJ.$0, lavato con etere e coperto da un Jenzuol1no sterile; Si 1P·rocu ri di o tten ere co n u11 la;ssati vo bl ando (quello a.l quale l'infermo è p i ù abit uato) un a scarica n ormale; Si pulis·cano ·a ccuratam ente i 1denti .con ·s pazzolino e pasta antisettica. 1L asciar dorm.ir e l'operar1do, più t.ranquill a rn er1t e cl1e si può , fino alle 7; Al mattino: r1u ova p u lizia dei 1ùenti e se il las~ativo non ha avu to effetto, amrr1ir1istr are un clisterino; 1Mezz' ora prin1a clcl1'o peraz ione, j11i ezion e di mezzo rnilligr. di atropina e nn cen tigr. cli morfina; Vuotare la vescica o n otar e l' ora cl ell' u.l ti1rio mitto. A q.uesto n1 udo il paziente va in caro.era operatoria b en riposato, c;on i n ervi a iposto, p er la soppl'essione di o.g ni eccitazi or1e. I suoi tessuti n on Bono prosciugati ·Ù a ·ere essi ve escrezioni, s u, d ore e .q ualcl1e volta nnche d iarrea. cl1e s u ol a ccom pag11arr. gli stati otn olivi; il suo 1netabolismo è n e.11e n1 tglio.r i condi zioni possib ili, in mod o che egli ri sente p oco o nulJa dello shock oper ator io. 1R ISCHI or SEP Sf LOCALE.
Bisogna av ere la cura p i\.1 m eticolosa di· eventuali fo colai setti.ci della •hocca e del naso; è un reato c hir11rgico operare ·con anestesia general e quando esistono di tal i sorgenti d ' infezion e, ch e sor10 la causa dell e pulmon iti ch e sopravvengono fr cque11tem entr i1e.gl i operati. I l riscl1 :o i11 ere n te all'anestetico è accresciu to qua11do esso è a nim in istrato attraverso una cavità n el la q u ale pullulano germi patogeni yj, .rulenti. PnECAUZ IONT SPEC TALI .
Quando si sospetta di dover aprir e lo stomaco o il tenue. qualch e chirur.g o s uol e d a r e a l paziente soltanto latte sterilizzalo ed acqua, p er tino o due giorni a\'anti l'operazione. E un fastidio inutile, p e rch è il ch i1no n el d u oden o e n el cligiuno s up eriore. è or·di nariameJlte sterile In c a~o ùi sten osi piloriche, lo stoma co s i ,·u ota così. n1alc che Yi si trova sem1)r e un residuo alin1rntar0 cl ~con1po . to. nnrl1e quanclo il .paziPnt P
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prende cibo liqu1·clo sol ta.11to. 111 tali {:U.Si si la ccia una la van da dello stor11aco l a sera precedente all' o1Perazione e poi non si a1r1ministri elle liquidi in poca quantità. Nell e operazioni sull'apparato biliare la preparazione richiede particolare attenzione e Yar1a a ~econda che vi è. oppur i10, itterizia. È pirudente di-sinf.ettar e previamente per un~ settimana l e v 1e biliari, somministrando aù e$. 50 cg.r. o 1 gr. al giorno di urosalene (esa·m etilen tetrami11a solfosalicilato). Se .esiste i tterizia, bhsogna prever1ire due p eric-0li: uno rappresen tato 1daJl"emorragi.a, dovuta alla dirninuita coagulabilità d el sangue; l'altro ·dalla r elativa insufficier1za epatica. Contro il primo ·s i p.r atichi .u n.a iniezione i11t r avenosa di cloruro di calcio (5 crnc. di una soluzione al 10 %) 1p er tr.e giorni. p .er l'insufficienza eipatica si amministri per via rettale glu cosio gr. 20, con 2 di bi~arbonato di soda ir1 500 g.r. d 'acqua. Qua n·do s i è in presen za di ostruzione d el ci rcolo colico, prima cli fare una qualunque operazi-0ne, sarà n ecessari o provve1dere al r egolar e IV uotamento di questo tratto d'intes l ino. .f\ei ca~i urger1·ti n on è possibile osservar e le r1orme sù indicate : vi sono p erò degli a vv Lcl i· menti che au.m.entano l e probabilità d el su.cceaso. Ad e$.: il 1na.11ifestarsi d e lla perforazione d ' un vl$Cere, o l 'insor.g ere 1d'Ln.a ) u11 . rcat'.tc' acuta dà luogo a;d tlrla prostrazior1e i1u111eùiata, ad lino sl1ocl<, cl1e r end e il pazie11te per la prima ora o poco più un. lJrutto ris chio. Non si operi in qu esto breve peri odo: si a 1r1ministri inorf ina, si tenga il paziente in ·Un Jetto ben caldo e s ' interven ga n on appena egli sarà in grado di poter affrontare lo shock operatorio . N·ell'ap1p endicite acuta, specialmente dei ban~·lJi ni, quell'or a o due cl1e passan o prirna dell'intervento , siano utilizzate a fare clisteri glucosat i. Questi comb,attono gli av\·ele11amenli tardivi da anestetici, g·iaccll.è bisogna ric.ord·are che molti di qu esti ammala.ti sono già i n preda all'acid o ,i · e ad un prnceS$O settico. Ottimo provved irnento p.reopcratorio, nei cu . di occlusione inte. tinal c acuta, è iJ lava ggio cle1lo s toma:co, sebbene questo .si riempia q\1n:;1 s11· bito col Jiquiclo cl1e rifluisce dalle intestina. Jn casi di von~ito f ecaloi d e il lavaggio <livicnr inutile. Si U$erù la rn.cl1ianestesia, giacc;hè Ja narcosi generale è p crico tosa, a ca usa del ,·orni to. I ·b en efi ci effetti dci procrdi1nenti qui innanzi consigliati sono manif P ti n elle operazioni sulln cavità addoroi11alc; tntta\·ia non son o trascurabili anche quanclo si opera s u altre 1parti d t..,1 1
corpo.
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xxxv,
F l\SC. 21 J
SEZIONE PRATICA
NEUROLOGIA. L'astenia. tBE:-\ON.
Le B ullelin, 111 éd~Cal, 1928, n. 2) .
1011
[ traumi cefali·ci con commozion.e ceirebrale sogliono lascia1"'e un caratteristico stato di astenia cronica. L ' astenia -croniica co11secutiva a intossicazioni acute ~0110 rare: se ne registrano caisi in se. guito a intossi,c azioni da carni avariate da ' f ungl1i, -ecc.
I.a sindro1n e a6tenica è costituita da sinto·m i principali (aste11ia muscolare e psicl1ica) e sintomi accessori (cefal ea, rachialgia, insonnia, ir Il sovraffaticame11to fisico ·e intellettuale .lascia ri taibili tà). spesso l'astenia cTonica, e così ancl1e l'in,sola. L e astenie acute d.ùpenidenti da afifezioni inzio ne. fetti ve E; tossi·Che ac.u te e s ubacute non 11anno Le varietà. d ' astenia .da cau se rnorali si IPOSsono grande importanza clinica a m eno cl1e non pasverificare in seguito a fat ti emotiYi e passionali sino allo stato cli cro11icità. o ad accessi di 1d·elirio (ipertermie .acute deliranti). L e astenie crontcl1e possono così classificarsi: 3. 'fra le astenie croni cl1e con affezio11e orO'a1) astenie c·r oniche con affezioni or•gani·che cont:> r1ica con·c omitante, ma senza relazioni con essa com~ bar1ti; 2) aste11ie croniche senzia af·f ezioni ' va11no citati i casi di 6id'ilide n eTvosa 'c ronica. organi•ch-e conco1nitanti; 3; astenie cronic he con In q1Ue·ste forme l 'astenia se.m•b ra dovuta ad affezioni ~roni·che conco1ni t.anti, ma s enza r elaaltri fattori (emozioni, stati passionali traumi zioni con le a·ffezioni stes~ e ; 4J astenia p erio.d ica; sovraffati-c amento, ecc.) per i quali la '5ifili-de 5) asten ia costituzionale. rappres enta un elemento rafforzante o prep.a1. Le n1alattie ohe decorrono costantemente o rante. ecieezional1nente con sintomi astenici caratte4. L 'astenia peri.o·c tica as15um.e form.e Yarie. ristici sono ·q·u eJle dipendenti da infezioni, inGli accessi pos.sono avere durata varia, ,cla tossicazioni o tossinfezioni croni·cl1e, tra cui le qualc he ora a mesi e anni, P osson.o essere seimpiù con1uni sono, quelle che colipis cor10 il sipli1ci o accom:pagnati 1da istati malinconi.ci .e1d sterna ne.rvoso. La paralisi progressi·va nel suo ipocon·driaci, da irritabilità ed anche da vao-he 1periodo iniziale è spesBo caratterizzata da sint:> idee deliranti. I .soggetti l1anno una chiara con-· tomi a·s tenici. Nella taibe, nella sitfilide cerebrale sapevo lezza della loro con·dizione ohe espongon.o co11 lo•..: aJizzazioni ·circoscritte l'astenia è rara. con linguaggio molto preciso. Altri elementt ~ e1l' e morragia e nei rammolli·m enti cerebTali caratterjstici sono la rapidità ·dello sviluprpo do1po l ' i ct·us si \··erifi cano condizioni asteniche ùell 'a c•cesso, l ' uniformità 1del 1Perio1do di stato, prolungate. N·el 1gozzo esollftal.mi•co l'astenia è la rapj clitil. della scomparsa. Gli accessi g·uari.più periodica che crouic a, rnentre nel mor·b o di scono srpontaneaJn.ente e non 1risentono l'azione ..\d·dison è costante e dura rper tutta Ja malattia. di alct1na t erapia. Taì vulta si alternan o con ac~el <:orso delle mal~t..t ie del f.eg,ato (epatiti C·essi d1 miar1ia o d'iperi:;tenia, dando lu·o go a cror1icl1e) e ·dei reni, iSopratutto nell' uremia, forrne circolari o 'altern e. l'astenia ·è com une·. [l diabete, il (Can cro, Je 5. L'astenia costit·uzionale si · manifesta fin dai dispepsie ed ente r1ti croniiche, più o meno dolo' J>ri1ni anni della vita, è congenit.:i e n ·on acquiros,e, [l:)'OSsono ac·compagnar.si ·a d astenia crosita. E im~ortant e l a ·dia1g nosi diiflferenziale con nica. Lo stesso si verifica nell'infezi o11i croni·cl1e la debolezza mentale costituzionale. L'astenico de1l'·utero e cle.g li anne~si. La tu1berc olosi e la congenito è ca1pace di ap·p rend1er e, può avere in~ malaria raran~ente s ' a>ccompagnano ad astenia telligenza vi va, si·cuiro il giu·d izio, logico il racironica, ·C'he s1 l1a •solo eccezionalme11t e nel saziocinio; il .debole mentale invece apprende con t urnismo, nell 'idrargirismo e n ell' al coolismo. di fficoltà o n on ap1Prende aJf.fatt 0, i'mpara ·a 2. ~ei casi di a s tenia .cronica s enza affezione stent·o a leg.g ere .e a scriv·e re, non saprà mai organica concomitante la c~ufià d et erminante è scrivere una l e ttera o fare un calcolo, non apqua~i sempre un fatto fisi co, raramente un prenderà rnai un mestierre. Convi en e inoltre ·difattore morale. ~uesta causa fisica (infezioni, stinguerlo dall'apatico costi tuzi on aJe: in questo intossi caz1 oni , traumj, sovraffatica.mento, insolal 'a Lti·vità motrice e l'i·d·eazi on e ·s ono ri-dotti , ralzione) cessa d'agire s ul paziente, la m .alattia terlentati come nell'astenico, ma mentre q•u esto si mina, ma la:scia come conseg enza l 'astenia stanca rapi·damente qu ando· lavora, il pri1no p·uò croni ca. compi ere lungl1i sforzi ,com e· l'individ1uo nor, Tra le infezi oni acl1te, cl1e d ete inano .qu·esta condizione sono la meningite cerebro-spinale, ·male. l'iillf1'uenza, i1 tifo, la febbre puerperale, la poL·e considerazioni s opra e.s iposte conduc on o alla liartrite aioota, il -tiifo esentemati·co,• la pleurite, ·Conclu~ione che le astenie croniche possono efla malaria , ecc. fettiYame.nte d1s1 inguer s i in cinql1et g ruppi: 1
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ast.enie organi-eh-e, astenie funzionali, astenie indipendenti, astenie 1per1odi.che, astenie costitttzionai1 o conge11ite. Da.
Degenerazione
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I L POLICLTNICO
1012
epatolenticola1~e
di Hall.
(A. ·BARKMA:\~ . .4 eta j)led. Scand., 1927, n. 3).
Sulla scorta di alcuni casi della letteratura e di un caso di oss·ervazione propria, l 'A. fa una critica serrata alle attuali concezior1i sul sistema extrapiramidale e sulla Gua fisiolog~a e patologia. . La pseudoscl erosi sembra ·essere molto vicina, e fors e una s tessa cosa con la malattia cli Wilson. Invece ~iò che fu d esc ritto com e s pasmo di torsione di Mendel , e che ria avuto altri no1ni da altri autori , n on sembra una entità nosologica b en definita ma una fase di altre 1nalatti e, particolarrr1ente della malattia di \Vilson. Parecchie sindromi motorie che si possono incontrare anch e nei funzionali si trovano a volte in alcune fasi delle malattie del si·stema extrapiraimidale (ticG , movimenti coreici, ateto·sici, tremori, rigidità) sono complessi motori involontari, riproducibili però volontariamen te, p erch è so no auto1r1atis.mi. stabilitisi gradualmen te, e funzi on anti sotto il controllo della corticalità. Il c a so d ell 'A. è 'particolar·m ente inter essante, 1Per chè si tratra di una fanciulla dodicenne, ipopJ asica, la quale presèntò dapprima tutti i segni della m a lattia di. Wilson, compr eso l'arco corn ea le dì Fl eischer e la cirrosi epati ca, p oi, dopo qu alc h e m ese, uno spasmo di torsione, e n egli ultimi p eriodi pri1na d ella morte, dei movim enti bru scl1i simili a ti cs. il.a morte fu dovuta a bronchite purulenta. All' autopsia si trovò cirrosi epatica,· e iip·opJasia clei genitali; sulle alterazioni cer ebra li l '.anato1no-patologò pubbli ch er à p oi estesa r ela zion e. Rig uardo a lla localizzazion e esatta d elle lesioni n ell e malatti·e del sistema extrapiramidale, l'A . .fa notare che vi è grande discordanza tra i varj osscr\·atori e sp erimentatori. Così è riuscito a ''' ilso n stesso di distruggere nella scim1nia, con l' elettrolis i, i corpi. s triati senza che si presentasser o p oi movimenti inYolontari , ipertonia, disturbi sen sitivi o riflessi: e c linicam ente si trovano tal orn lesioni estese d ei due striati, senza che abbia rp receduto la sin drome clinica speciale. Inoltre in molti casi di malattia di V. il son l e lesioni n on si limita no allo striato, ma si estendon o alla corteccia, e al cervelletto. D' altronde Ja rigidità e gli altri disturbi m otori . attribuiti al $ìste1na extrapiram idale s i presenta n o spe so n ella epcefalite epidemica, Je cui lesioni non sono generalmente limitate ai nuclei d ella base_
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L' A. conclude che è troppo presto ancora p er tracciare una esatta anatomia, fisiologia, patologia del sistema extrapirarnidale. Inoltre cl1e ~e ha solido fondamento anatomo-patologico la d enominazione di d egen erazione epatolenticolare progressiva, essa però è una denominazione in.cornpleta, perchè oltre alle lesioni epatolentico1ari vi sono in molti ca si altre alterazioni e anomalie di svilu1Ppo, che rendono più complesso il problema della p.a togenesi. DORIA.
Psicosi diabetiche. (J. ,SCHiì\11 VAN DER LOEFF e J. BARNHOORX. Nederlans ch Tijds chrift v oo r Geneeskunde, 24 marzi)
19-2.8) .
Fra le varie psicosi s jntomatiche, quelle diabetiche sono state scarsamente considerate ifi110 ad ora, sebben e esse abbiano u·n a certa importan za diagnostica e terapeutica. Gli AA. si occu pano di qu.esto ar.gomento riportando an,che alcune osservazioni clini-ch,e ed os· servando Ch·e esse han110 il C1arattere idi forme reattive esogene, n el senso dato da Van ìBonhoef · f er e si manif.estano come fotme amenziali, allucinatorie e deliranti. Si ,deve parlare cl i p slcos1 diaibetiche qruando in un diabetico, ,di pari p asso con ·u n 'Peggioram ento d el la m 'alati.i a, si o·&S·erva l o svilupp·o ,d elle !forme a coen11a te l e quali &beccano direttamen te n r l •coma dia1b etico, o·p pure 111igliora110 col mi gliorare della 1nalattia. ~acme .fen cmeni acc,essori, 1possonto ev(mtualm ente osservarsi d ei fatti paranoi•ci, maniaci o d epressiYi 0l1e trovano la loro origine nella costituzione psichica preformata del1 'in1dividu,o. rNo:n.·o·stanie l a r elati va scarsità dell e psicosi 1diaib·eti·c·h e, è O'Pportuno tener p.r esente 1a p ossibi lj~à della l oro m ani f.estazi.one quando si osservano d egli stati con1fu$ionali , p oi ch è il riconoscerle precocem ente e l 'istituire un razionale t rattamento ·antidia'beti co è di •grande imrportanza terapeutica. 1
fil.
DERMATOLOGIA.
La
de1~mite
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pigmentata e pu1·pur1ca degli arti in~·e1·iori.
(lrvI. FAVRE .e A. 1CHAIX. A11 nales d e médecine, giu-
gno 1927). B un'affezione molto frequente ch e si osserva sui tegumenti d egli arti inf criori, al disopra dei malleoli. Si manifesta con delle macchie brune più o m eno scure, ch e coesiston o $pesso con ,-ar ici 0 con ulceri. Le l esioni vanno generalmente
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SEZIONE PRATICA
sotto il nome di eczen1a varicoso, ulceri varicose, viscerali multiple, sclerosi renale, ipertrofie epapigmentazioni varicose. to51PJeniche, sclerosi polmonari senza bacilli di Iniziano generalmente come macchie blu vioKoch. Spesso presentano gravi alterazion i d.ei lette, che tradiscono un'origine emorragica. Asriflessi; spesso la R. di WiUSsermann è positiva. sumono p oi varia forma ed estensione, e possono Se non è in causa la sifilide sono in causa al tre coesistere macchie emorragiche recenti e macchie infezioni: così fu notata dermite emorragica dopo brune anticl1e, e qua e là isolotti di oote deflebiti tifiche, puerp erali, ·ulceri tubercolari o pigmentata. Sulle lesioni l 'epidermide è sottile, sporotricotiche. S1Pesso coperta da squam·e e lamelle di paracherarLa diagnosi diretta è facile. Basta sol levar e gli tosi, che non cè esatto chiamare col nome di ·arti per veder scomparire la cianosi sopramaleczema. leolare ortostatica, l 'edema asfittico simmetrico Sotto le placche di dermite si ha di solito una delle gambe delle ragazze linfatiche, l'infiltrazion e eritematocianotica dei neuroendocrini. La pacellulite dolorosa, che può essere ·causa d 'insonfJ.ie ribelli. E molto marcata quando sono interpula di lichen ha aspetto caratteristico e si di stingue dalla forma lenticolare della dermite " enute infezioni secondarie. Le l esioni venose che si osservano nella zona 1pigmentata. F orse potrebbe farsi confusiòne . con la malattia di Scharnberg, flogosi pigmentata ubidella dermite non sono puramente meccaniche, mn prevalgono i fatti di flebite . quiµtria, a evoluzio11e p1fogressiva, che si osserverebbe solo nell'uorno: ma è una for.m a ra-ra, Nelle sezioni microscopicl1e, il massimo delle lesioni si ha nella zona superficiale del derma, e ancora discussa. Quanto al trattamiento, occorre prevenire le ulche assume spesso l'aspetto di un granuloma , cerazioni. Ciò è agevole se è in causa la sifilide, emorragico. Nei vasi neoformati si notano talora ch·e va sempre attentamente ricercata, e cur ata tratti obliterati per infiammazion e parietale, tatenendo conto di tutte le alterazioni 'organiche. lora tratti che presentan o una particolare forma Talora guariscono definitivamente an.che ulceri di degenerazione, detta dagli AA. acidofila, perchè si pone in evidenza fissando, e tPassando poi costituì te. Se la sifilide non è in causa si hanno meno in alco ol nitrico, co.m e per la ,colorazione del tessuto muscolare, e poi colorando con ematossi- speranze di successo. Conviene però tentare la cu.r a chirurgica delle varici, m edicature non irrilina-eosina. Sono tratti omogenei, •che non pretanti, certi topici come l'insulina, trattamenti sentano però le. colorazioni caratteristiche delf1sioterapici, che d·el resto son o buoni coadiuvanti 1' am ilo i de. Molti vasi neoformati si trovano in un connetanche della c ura antiluetica. D ORI A. tivo lasso speciale che rassomiglia alla gelatina di Warton. .t\1terazioni si notano pure n·elle ve• nule, fino ad avere talora un aspetto angioma- Studio sulla pelle in 500 casi di diabete. toso, nelle arteriol e pro·fonde, e n ei vasi linfatici, che p·resentano talora ectasie. Per le alterazioni · (..\. lVl. GREENwoon. The Journa1i of the Amer. Med. A.ssociation, 3 settembre 1927). dei vasi e del tessuto di sostegn o si compr.ende la facilità delle emorragie da minime cause. I trattati sul diabete ricordano diverse compliIn un caso furono trovate nel tessuto neofor.. cazion i cutanee del diabete e le mettono in rapmato cellrule .giganti, ma il pazjente era certa- 1porto con ta iperglicemia. Invece gli esperim enti mente luetico: n el tessuto i1on si trovarono g·ermi. in Yitro hanno dim·08trato che il sangue al quale In ·uno studio ulteriore si ha una pigmentazion e era 6tato aggiunto 0.5 ad 1 % ·di destrosio non era costituita da granuli che dan~o la ·r eazion e del un mi~·Jior mezzo di cultura per lo stafilococco ferro intracellulari e una sclerosi r etrattile del di quello che non fosse il sangue normale e che ' ' 1'aggiunta di des.trosio non diminuiv·a il poter e derma \:On alterazione della s·u a struttura, e d·ella struttura del l'epide.rmide so1p·rastante che presenta battericida del sangue. Tuttavia parecchi autori hanno trovato che in · abnoflme proliferazione dello strato mucoso ·d el pazi.en ti ,aff.etti da malattie della pelle il t-a..sso Malpighi, e una p·aracheratosi. Nelle vene si n ota dello zt1cc!1ero nel ~angue era superiore al noruna m esoflebite, analoga alla m esoarterite dissomale e ct1e con -la diminuzione di esso, migliociante: qua è 1à si notano t racce di vasi obliteravano i sjntomi a c·a rico della pelle. rati ricon oscibili per la persistente disposizione I .' .l\.. h~ preso in esame 500 ·diabetici: di essi anulare delle fibre elastiche. ·Jueste alterazioni 1S4 eran o. ma·s'Chi e 306 femmin·e; 124 presentasono sotto .Ja dipendenza di alterazioni vascolari vano una storia di malattie della pelle e 368 non 1nfiammatorie. Si tratta ]n genere di malati comavevano avuto alcun disturbo a carico della cute. plessi, eh e hanno spesso aortiti o cardioaortit] , Insomma ~u 500 diabetici tino ogni quattro aveva ipertensione, un gr osso cuore aritmi·co, sclerosi 1
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IL POLICLINl\.U
avuto dj-sturbi cutanei d egn i di memoria. Vi erano 33 casi rti prurito di cui 17 locale e 16 general e. Tn 115 inalati la cute era secca, in 327 era umida. 'Il 43 % dei 1pazienti con cute secca avevano disturbi cutanei, e così pure il 29 % di quelli co11 ente 11mida. Si riscontrarono 198 casi di epiclerrn.ofitosi d ei piedi: cioè ne erano affetti circa il lt-0 % dei pazienti. Dal confronto delle p·ercentuali d ell e dermatosi risco·n trate dall'A. nei Buoi diabetici, con q u elle <lell'.0 spedale ·Generale ·di •ìVlassachu.setts e con quelle to1 te dalla pratica ge11erale da, Lane , egli deduce che i diabetici vann.o soggetti alle malattie della pelle più di frequente cl1e non l e altre persone. I.e malattie della pelle riscontrate nei diabetici dall' .I.\ . furono: la foruncol osi, il carbonchio, la rrisipela, la psoriasi, l'eczema, l'epidermofitosi, la seborrea, lo xantoma delle palpebre e il morbo cli Dupuyt r en. Quest'ultimo sembra che sia assai frequente nei diabetici, cosa riscontrata anche da Xoorde11, ma che l' :\. non sa Bpiegare. Ep-li crede inf)ne opportuno avvertjre ogni diabetfco che ·1a sua pelle ·è es.posta più di quella d eg-lf altri alle malattie·, particolar1nente se è secca. e che ·i suoi piedi, così comunemente infettati dai fungl1i, debbon.o essere guard.a:ti con n •tenzione m.agg1ore dell'ordinaria. 1
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FASC.
z~so
pagine; contengon o 1083 figure e alcun e taYole e sono ·corredati da un buo11 indice alfa· bet1co . r.,or1nano insierne una bella opera; vorren1r110 dire un'otJ5ra buona a ùer1efjcio dei n1e<.Jici e cle211 studer1ti. R. ALESSANDRI. ...\.. 1{. HENRY. Exposure of long bones and other
.siLrgiJr;ai
rrietho·d.s .
J ol1n \ Vright & Sons Lt d., 1
Bristol, 1927. .L 'A. ha ri1unito in un elegantissimo volu·m etto
una serie ·di la,· ori s u di versi wrg·omenti, da l1ui plll.b1b li cati fra il 1920 e il 1926, p1er lo più su~ Ilritish Journal of Surgery. ,~ella prima parte sono esposti i m eto di per scoprire s·u tutta la lunghezza il femore, la ti.bi a, il pe1rone e il rad1o secondo linee di inci.sione, un ipo' diverse da quelle aibitualmente usate e cl1e sono ce.rtame11te semplici e r~pid e, ben.chè ri•chied·ano l\.lna grande e.sattezza, e non siano 1nolto facili. ~ella seconda parte viene es1pos~a una tiecnica [per l egar la verte·brale n ella sua se con·da po.rzione e la SflJcciavta n ella p·rima, e v•en1gono 1p1resentati alcuni nuovi striumenti. I l libro è m1olto originale e 1aib·b onda di notizi e di grande i1n portanza pratica . 1
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l\l. ..\.
VICENTINI.
CENNI BIBLIOGRAFICI . E. FORGUE. J>récis de Pathologie extern.e. 8& edizione 1928. Gaston Doin et C., Paris. 2 volumi r1 legati. Firs. 150.
LEYEUF e GIRODE. Le traitemerit d es fra ctures du col du f émur p1ar la méthode du Pr. D el bet. Ed. Masson, Parigi. \ iol. di 148 pag. con 16-t fig. Fr. 30 . Gli "i\._!\, J1anno raecolto in questa monografia t utti i .casi di frattura ·del collo del femor e o·per.ruti dal DeLbet stesif:~ dal 1909 ad 01ggi con il suo metodo di incavigl iam·ento transcervicale e r.iportano i risult ati ·a dis·tanza di 90 pazienti. :rutti i casi sono riccam·ente illustrati. Ir1 un capitolo a parte Yengono trattate l e indi-· cazioni d ell 'inte!'v·ento e le ultime modifi.cazioni alla tecniica originale fatte dallo stasso Delbet.
L '8:,t. edizi on e della PatoLogi'(l Chirurgica di E. FOR GUE torna a noi come una vecchia conos cenza, che il tempo ringio,1 ani sce. Questo libro è cosi 1diffuso fra i m edici e gli studenti italiani che una presentazione non è necessar1 a. I pregi della chiarezza e della brevità sono V ALDO:'l I. Cl' rtamente quelli, che hanno reso così popola·re q ut?sta opera, e per cui in cir.ca 10 anni (non P. :\lÉNÉTRTEn. Cancer, F or1nes et varielés des canten enclo conto del .periodo della guerra) si è cers et leur traitement. za ediz. 1 vol. in-8:> gr., arri \'a ti dalla quinta (1912) alla ottava ediz1one. di p . 768 con 322 figure (XIII-bis del lvonveatt In {JUesta è ·c onservata la d1visione dell'opera Traité d e J.Iéd. et Tl1érap., diretto da Brouardel 1n oClu e ,·olumi; 1na il formato e i cara! te·ri $ODO Gi.lbert e 1'hoinot) . Partgi , J.-B. B ailli ère et più grandi, gli -spazi , che di\"id ono le righe 1più . Fils (rue H.a11tefeuille, 19) . Prezzo Fr. 120. ampi, co ì da sta11car meno l'occhio. r. 'A. espon e i dati n uovi che forniisce la patoloE tenuto conto delle acqu1sizioni più recenti, gi.a. sperimentale e che portano a rin·n cvare ed a sia p er ciò che riguarcla le infezio11i, sia per ciò p1·ecisare n1olte delle nostre conoscenze: cancro he rigl.1arda l'etiologia dei tumori. da parassiti, da &ostanze chimiche, innesti del ~Iolti capit oli sono an1pliati, altri udcli\'iSi · alcancro, metabolisrno dei cancerosi, ecc. ecc. ,...,tucu11i nuoYi sono stati aggiunti. dia e precisa minutamente i tipi a11aton1ici ed I d ur. Yol umi constano con1plessi \'amen te "li 1
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SEZIONE. PRATICA
istologici i11 quaJri che van r10 completan dosi , in specie per quanto cor1cerne i tun1ori delle glandole endocrine, i del'ivati neoplasici, gli errlbrioni, Pec. Descri Vf' J metodi diagnostici che utilizzan o le tecr.dche più perfezionate tra cui quelle rél!diologiche e 5,erologicl1e e cl1e consentono u na diagnosi anticipata più si·cura e più com1Pleta e cou tribuiscono certo a determinare un a·u 111en to appar e11te ciei casi di can cro, rivelatoci dalle statist iche e di cui t.anto si preoccupano, il pubblico cd i inedici. Ne11·e~1:1llle dei metodi terapeutici l' A. fornisce l e indioazioni géner.ali, atte a g.uidar e i inedici n on specializzati, a inforrr1,a.irli nella scelt.J. del trattan1ento cla istituill'e. Per quar1to concer ne l 'applicazion~ fJratica dei diversi tratta111enti chirurgia, curieterapia, ro en tgenterapia, diater1110-coagulazior1e, ecc. - l' A. jnsiste 5ulla nozione cl1e l 'a!Jparente facilità di essi dissimula difficoltà reali; ad esempio, non basta a;sportare il· seno car1ceroso e rjcucire, ma occorr<:. liberare la paziertte anchE. di tutti i tessuti sospetti. I .. e tecnicl1e chirurgicl1e progrediscono di c((ntinuo fi i nieto cli actinoterapici pa;ssano oggi dia.Jle promessP alla realizzazione. Per 1 esposizione d1 questi metodi l',.\. . si è valso del1a cooperazio11e co1npt"ten te di Rubens-Duval, eia.po del LaJboratorio ajnt-:\1i cl1e1 pér lo studio ·d el cancro. . E. 1
LEwIN
CARL.
Die
~-letiologie
der
bosartigen Ge-
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gJiono dimostrare com e il me1todo 'S ia facile , soevro ·di perico1li quando sia usato i-n casi ap·p ropriati e con tecnica ben regolata. Questa è molto sem)}li·ce e alla portata di tutti. Cert~e111te si trat.ta ·di un processo cJ1e applicato con u11a g·i.usta indi·cazione rp uò dare buoni risiultat.i. 1
~·1.
BRUNN. K urze Geschichte çl er Chirurgie .
;\,
Berli110.
Juli1us Springer, 1928. R M. 24. E un 1compendio di storia ·della chiru r.g ia 1._;l1e
iniziando le c·on oscenze sui po1poli eg1z1anì, ·della Cina e ·del Giappone di cui ritporta fi~ure di concezioni pirimitive d i a n atornia, di cl1irurgia, tratta poi 1della cl1irurgia d ella Persia, 1dell"India ·con le plastiche all'in diana, della Grecia antica .con gli studi di alterazioni cl1irurgiche rileYate da pezzi votivi e quin di della chirurgia dell'epoca romana ricordando Gal eno, Celso. 1·ratteggiia con numerose fiigulfe la chiI'lurgia degli arabi, ricor·da la s•ouo·la di Salerno e ri1porta al·cune fi,gure dell' anatorr1ia ,di LeonaI'do da Vinci e di An,drea v ,esalio. Accenna alle rpùastiche alla Tagliwcozz o e poi \riene man o man o al 17° s·ecolo con Harvey, Sydenhain, Sculteto riportanido ,dell e ]:nteressanti fi.giuire S1UJla triasfusione 1tlel san.g ue tentata intorno al 1667 e ricordan do i iprincipali cultori della medicina con l\Iorga.gni, Desault, Scarpa. · Fi·nalrrnente giung·e al tempo inoùerno .con la fila degli scienziati da Pasteu r a Lister ricordando poi i chirUtrgi più famosi di og11i nazion e e dei , nostri IRizzoli, Vanzetti, Gritti, Bottini e Bassini. B u n libro pieno d'interesse c he in poco più di 300 1paigin e ci dà per sommi ca pi tutta ùa storia d ella c11irur.gia. 1
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scliwulste. Be·rlir10, Julius Sipringer, 1928.
E un libro di cilflca 200 pagine in cui l 'A. condensa 1e cono6cenze che si hann o sulla etio-
logia dei tun1ori. Riporta la teoria di Cohnl1eim m ancan,do 1al solito qualò11qiue él!Ocenn o a quella di Dur ante, la teoria di Ribbert e la teoria d i Virchow degli sLimoli di cmi eQen ca tutte le sorgenti fi$iche, attinj che, chimiche con gran parte della 1etteratura sui tumori eta catratne. PaTla dei tumori da innesto omo ed etero-.gen ei, del1'im1po.rtan~a ·dei 1parassiti come -causa di tn mori maligni, accenna ai ttrmori ·delle pian te, ai tumori speciali dei cpol li di Peyton Rous con • le esperien ze di Gye e Barnard. T ratta poi dei fattori en dogeni (costituzione, disposizion e, immrunità conger1ita ed acquisita) e fin almen te della biologia d1elle cellule neo·p lastiche tu.edjante le cultuire artificiali.
1
R. BRANCATI. •
_.. Importante: A Color o ch e dell'o-pera:
Diagnostica delle malattie del Sistema Nervoso
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del p rof. GIOACCHINO FUMAROLA, della R . Università di Roma. acquistarono : il volum e della Parte GENERALE L. 37,~5 anzi oh è L . 42; la P u ntata I ,della Par te SPECIALE (Sistema Nervoso Periferico) L . 25,75 anzidhè I1. 28; la Pulllta,ta I I della P arte SPECIALE (Sistema Nervoso centrale) L. 30,75 anzichè L, 33;
R. Ba.\ ~C..\T 1. oh e
di detta
AVVERTIAMO P a rte SPECIALE, ed .a
COMPIMENTO
DElL'OPERA 1 s.i è p u bblicata l a P un.t ata III
S ICARD
et
GAUGIEH. Tra1Jtement des v arices par La
IL CERVELLO.
méthode sclérosarnte. iMaS'son , P aris.
Gli AA. riferiscono l a loro esp erienza su n·umeffos~s.si mi casi c;urati in !I)iù di 10 anni· col trattamento loca le preconizzato dal Sicard. Essi vo-
Volume di 350 prugine con 66 fìg·u re intercaJate nel testo. - Prezzo L. 4 2, Per i nostri abbonati , sole L. 3 7, 7 5 in porto franco. Per r i cevere qt1ainto sopra inviare ·v aglia P ootale a ll'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
RCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Associazione Medica Italiana di Id1·ologia, Climatolog·ia e Terapia fisica.
Prof. DE FttANCRsoo . -· lndicazioni e controin dicazioni delle cu1·e solari marine . Riferisce che non tutte le forme mo1·bose mandate .al mare vi si avvantaggi ano e che ]e cure solari devono esser condotte con metodo severo, studiando la reattività dei soggetti e d infine che le diverse stagioni hanno azione var i.a.mente benefica sl1i vari mor bi e sui V~tri sog<~etti.
Sezion_e Talassoterapica. (Venezia, settembre 1927) . Presiede : F. \ r ITALI.
ll!lodo di 1nctggiorme1ite valorizzare le spiagge italiane . - 13: oostituito dallo studio accurato delle proprietà climatich e e cliniche delle differenti spi.agge. VITALI FABIO.
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Do tt. GRAN»Esso. - Il coeffici ente climatico nella cura eli Jtera pica. - Co'n trariamente a quanto fu ,a sse rito d,a qu.alche .auto~·e non è indiffer ente ch e la cura . sol.a re sia fatta i11 un a località piuttosto che in un'altra, l' zione benefica del sole m anifestandosi in qual unque luogo .anche in pianura ma ch e il 1nassimo effetto si ottien e qu ando sia i~tegr.ata dell'azione del clima (nei casi illustrati dal dott. Gr.ande..ss-0, d.al soggiorno al mare) . 1
. C.r.RESOLE GruLio . ]!,'r1·ori d.ella cliniatoterapia e cli1natoterapia coreogra fica. - Mette in luce l'errato indirizzo che non di rado guida le a.pplicazioni ~lim atoter.a;p iche, dimostra quali sono le ra gioni per cui la · clim.atoter31pia dà risultati spesso inferior i a quelli ch e a buon diritto· s i attendono e come s ia n ecessaria maggiore severità nella seelta degli individui da mandare alle st.azioni climatoteraipiche siano esse alpi11e o marine e quali si.ano gli errori principa li della tecnica c1imatoterapica. CERESOLE GI U LIO. .4.riu rnarina e paramarina. ,- Illustra le su e osservazioni e ricerche s:pe;rimentali s ui 1car.atteri dell'aria di mare vera e p,ro•pria, e fa conos cere come a breve distan.z.a dalla spiag<sia essa •p er<la il carattere marin-0, diventando capace di ,d are benefici effetti in for1ne morboso che no n tollerano l 'aria di mare . Dott. PuLLÈ. Sopa alcu1ie 'Pratiche poco note e poco usat e di T alassoterapia . - Riferisce sull'uso in terno dell'acqua di mar e per bibita e . . . . p er irr1gaz1on1. Dott. GRANDEsso. - Le curve di aurnento di peso negli i·t idividu1i man,dati in cura sulla spiaggia di Pellestrina. Fa oonoscer e che mentre tutti i soggetti al l oro arrivo a umentano di pes<.1, qualunque s ia la stagione, tale aumento però è m olto p iù m arcato nei mesi freddi e fr eschi, che non nei mesj caldi. N ei soggetti ch e fanno prolunO"ato soO"rriorno l' a umento è m.assimo nell'ino bb ' verno e p rimavera, 1nentre nell'estate s i riduce assai, e qu.alcl1e v~olta nei mesi caldi, luglio e agosto, diminuisce. Prof. GALLO . Conferma questo fatto a nche pei sogç;etti san i ch e \ivono .al Lido. Dott. MAGNI. - Osservazio·n i di Climatologia. -Fa ronoscere i ris11ltati delle s ue osser vazioni , di notevole interesse ch e mettono in lu ce caratteristiche poco note del clima della spi.aggia di Lido . CEHESO.LE G1uwo. -
Ob111e dovrebbero esser fatte le os.~ crrc1zioni rne f ereoloaiche che servono per la ('l1r11atoterapia. - E gli dimostra. che i:noito ~o' ente i dati rilevati d.ai comuni Osservatori me-
ter eolo·g ici s i riferiscono a co·ndizione di ambiente che non corrisp ondono affatto a quelle nell e q u ali s i vi ve .
Dott. BroH. - T' a'1''lazione della riserva alcalina r11Lrante la cu1·a solare . - R iferisce come la cu ra sol.are aumenta le riserve alcalin.e, donde il beneficio per la r achitide, nota però che durante i gior ni di inten so calore l'azion e be11efica è ridotta e ·può .anch e mancare. D·ott. MrNUT'ILLA. Questionii fiscali. - Richiama l 'attenzione dell '.assemblea su di una clausola per l a quale ogni edif1cio costruito in mu1~a tu ra sulle spiagge, .alla scadenza dell a concess1~ ne div-enta proprietà dello Stato. L 'orator e fa r 1le~are qu.ant.o dannosa sia. questa disposizione per lo sviluppo -degli istituti balnea.ri . Dott. B ARDISAN. - T ecnica elioterapica 1iei me. . si caldi . Dimostra che è grav1ss1mo er1·ore esporre a l so1e i pazienti ne1le ore l)ÌÙ calde del la giornata.
'
D ott. P ELOSO . - Il rlima di Sacca 1Sessola. Dotta r elazione che illustra il carattere lagunare del clim a dell' isola, tani.o utile ai malati di petto, 111 entre n on lo è q nello dPlla spiaggia che riesce fortemente nocivo.
DE
Risulta.t.i della cura marina di circa GO an ni 11ell'Ospizio },Jar1no r·eneto . . Studio statistico che di1nostra i brilla nti successi ottenuti. S. P AOLI SERENA. 1
Società Lomba1•cla di Scienze Mediche e Biologiche. Sedut:1 del 2a marzo 1928. Presidente: Prof. R. G.\LEAZZI. Sulla sterilizzazione dei p ortatori df bacilli tifici colla ent rov a cc1 nazl one .
Prof . G. T noN. - L 'Q. ha tentato la sterilizzazione di 10 portatori convalescenti di baci lii ti-
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SEZIONE PRATICA
fici per mezzo dell' enterov.accino misto tifo e par.a.tifi A e B dell'Istituto Sie.roterapioo Milanese. I bacilliferi t rattati erano convale5cen ti di febbre tifoide entro i tre mesi dalla guar igione clinica ed avevano dimostrato in ripetuti esami batteriologici i b.acilli n e.Ile feci. La cura. vaccinica è stata condotta pe r 8 giorni consecutivi durante i quali i sogget ti in esame ingerirono ogni mattina .a digiuno 4 compresse dj. vaccino. Complessiva.men te i bacilliferi ricevettero per via gastrioa 800 miliardi di germi ed estratto di bile secca rorrispo11dente a 80 çn1c. di bile fresca . In 8 casi su 10 si €bbe la scomparsa dei germi dalle feci dopo la cur.a. Gli esami di accertamento batteriologico furono fatti ripetutamente subito <lop o il trattan1ento e alcu11i mesi dopo. In un caso no n si ottenne la scomparsa dei germi dopo la çura ed il trattamento venne proseguito· per un'altra settimana : il soggetto si stel'ilizzò dopo questa seconda cura. Nell'ultimo oaso i bacilli scomparvero definitivamente dopQ due periodi di cura della durata di 8 giorni cadauno.
altre fu n egativo il reperto necrosoopioo e l 'esame in preparati a striscio delle linf·oghiandole oolorati col metodo di Ziehl-Gabet. I l /:Jegretario: Dott. E. ETTORRE.
Società Medico-Chirurgica della Romagna. Seduta del 26 febbraio 1928. Presidenza: P rof. F. G1uGNI. Note di clinica a proposito dei rapporti fra erpes zooster e varicella.
G. GHETTI (Faenza). - L'O. illustra due casi di varicella e .u no di er pes woster occorsi in un.a stessa f.amiglia. D,all'esame clinico e sopratutto dal criterio epidemiologioo itrae la convinzione che l'erpes zoo&ter insorto dopo il primo caso di Vd.r icella sia stato l'anello di oongiunzione fra ~uello ed il seoondo caso di varicella; e, pur manc.ando il criterio microbiologico, i fatti esposti lo conducono a pe11sare all'unicità delle due malattie in questione.
Sulla chemioterapia d ella streptotricosi.
Prof. G. DESSY. - L 'O . e.sipone le proprie ricerche su1la cl1emioter.a•p ia della streptotricosi. Lo studio riguaroa l'azione di 59 sostanze co]oranti e 20 sali metallici, su una stre ptotricea acido resistente. (Nocordi.a Sa11felicei, n. Sip .). Le prove in vitro vertenti sullo studio del potere inibente lQ sviluppo cult•ur.ale e battericid.a <liedero modo all'O. di venire alla conclusione che esistono sostanze colora11ti, appartenenti specialmente .ai gruppi del trife11il1netano, tiazine, ossiazine, .acridine dotate di spiccata attività in v itro e ol1e fra i. ine.tailli quelli dotati di maggior azione sono il ca;dmio, l'oro, l'ura11io, l'alluminio, il rame, lo zinco, i,l nickelio, il cerio e il torio. Le prove in vivo eseguite su 66 conigli e con quelle &astanze <;h e avevano dimostrata m1aggior attività in vitro, confermarono in ge11erale i .risultati avuti in vi,tro. La maggior parte di queste sostu112Je non impediscono la forra.azione del gTanulom.a streptotricosioo, ma r iescono ad arrestare alla fase iniziale il pr ocesso morboso e .a volgeTlo a guarigione ; alcune altre (almeno se inoculate conte.m poraneamente ai germi) come il. vio,l etto di metile, 1a pioktanina, il nickelio e l'alluminio pare impediscano la formazione del granulo1na . L' O. si riserva di continuar e le ricerche 001n più minut.a a nalisi . 1
Sulla filtrabilità del b a cillo tubercolare.
SoHIAVO EDMONDO (Studente del 5° .anno). Ricerche su 18 espettorati e 4 pus tubercolari, e su organi di animali tubercolotici fatte per mettere in evidenza la. e·v entuale forma filtrabile del baci llo di Koch, h.anho dato risultati n egativi. Complessi,r.amente sono state inoculate 152 cavie <:on filtrato per ca11dela Berk:e feldt W. Di qu.eSt'8 t1na sola h.a presentato lesi·oni tubercolari ; nelle -
Estrazione di un corpo estraneo difficilmente accessibile.
A. Rossi (LugQ). - L ' O. p:resenta un soggetto il quale per ben sette a nni ha r itenuto un lungo fram1nento di wltello, per ferita vibratagli alle spalle: i1elle foose sopraspinQsa e sopraclaveare di destra sitl1ato profondamente, non avvertibile coll'esplorazione manu.a le, ma S·olo 0011.a radioscoipia e ledente il p lesso br.acl1iale con monopa r esi dell'arto superiore destro. Ripetuti tentativi di estrazione compiuti precedentemente in ·altra clinica, seguendo vie .anteriori di .access.o (par aclaveare e acromiostern.ale) 11on permisero neppure di i-.aggiunger e il frammento. Questo, lungo 8 cm., ed incuneato posteriormente sotto il bordo su.p eriore della soapola e colla pt1nta infissa fra gli scaleni, potè dall'O . essere l'aggiunto e disimpe•g"D.at·o aggredendol<» per via •retrogTad.a, mediant-e incisione interessante le due fosse surrioordate, 0011 parziale de1uolizione del bordo scapolare. Dopo, l'estrazione, le condizioni di innervaziozione dell'arto supe·r iore destro·, alter.ate per tenaci aderenze e costrizione dei tronchi del p lesso bTacl1iale alla spess.a caipsula fibrosa, che avvolgeva il fram1nento met.allic·o, sono venut.e progressivamente e i1ote·volmente migliorando . L' estrazio-ne dalla vi.a anteriore .avrebbe quasi certamente detern1inato la lesione di troncl1i nervosi e lesione dei grossi v.asi succlavi . Sarcoma primitivo dello stomaco a svnuppo esQgastrico.
G. O: YINA (Cesena). - I/O. presenta u11a. donn a di anni 53, operata 'da circa 8 mesi per un grosso tumore svil11p,p a.tosi nella retrocavità deg]i epiploon su lln punt·o assai circoscritto di inserzione sulla f.a.ccia posteriore dello stomaoo in prossin1ità della grande curva.
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L 'esa1ne microscopioo din1ostr.a trattar si di un sarcoinn. .a grandi cellule fusate originatosi probabilmente dal connettivo di sostegno della tonaca sottomucosa.
Sull'ernia perineale.
P. FrAscm (I.-ugo). Presenta due casi non anoor.a operati <li ernia perineale e fa coneiderazioni s ulla patogen esi. P.
Cura della p eritonite tubercolare, s pecie nei riflessi dell'azione specifica dell' A - T . B.
F. l">Ascuccr (Santareangelo). - L'O. attraverso l 'esame della terapia della p eritonite tu.b ercolarc, nota come vi siano casi, specialmente' nelle forme ad essud.ati p lastici diffusi ed in quelle cosi dette ulcero c.aseose, in cui la cura chirurgica non è p ossibile e 1a cura medie.a è insufficiente. Ritie11e di giovamento rioorre re allora al triattamento specifico ed. esp·one 16 casi nei quali l'uso dell' A. T. B. che è una tuberoolina comune umana di l(och preparata dalla F .abbr. Lomb. Prodotti Chimici, si sono avute 14 guarigioni in breve te1npo, una recidiva ed un decesso in seguito con ooncomitanti lesioni polmonari. I11·v ita perciò j colleghi a voler con fede praticare anche la cur.a sp·eoific.a n ella p. t . c. che è sen1pre utile quando uel paziente non vi siano n·otecvoli lesioni polmonari in atto. 1
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Trattamento di fistol a vescico-vaginale per via transvescicale .
Società di Coltura Medica della Spezia. Seduta. del 23 ma.rzo 1928. Presidente: Prof. Do·t t. RINALDO CAssiANELLO. ~n
un.' au!a dell'Ospedale Civile, ebbe luogo la prima r1u111o·n e della Societ.à . Prof. RINALDO 0ASSANELLO. - Riferisce su u11 caso assai grave di t-uniore del colJo nel qu.ale dovette praticare la re.sezione di circa 6 cm. di A. carotide primitiva, di V. giugulare interna e del pneu.m.01g astriç.o, senra disturbi circol.atorii cerebrali o respiratori nell'operato, e trae .argomento. da questo felice risultato. per conferm.are la bo11tà, della teoria di Ceci nella sistematica allacciatura si1nulta11ea della c.ar·otide e della giugulai-e inter-· na, .anzichè della sola carotide primitiva. Il prof. dott . METELLO FRANOINI, Diretto·r e Chirurgo dell'Osped.a le Civile di Fivizzano, riferisce un caso, assai raro, di tubercolos1i iperplastica stenosa11,te dello stomaco, guarito in mo,do durevole co1la gastro enterosto mia ed illustra ampiamente, dal p·u nto di v~sta dell'eziologi·a, dell'.ana~onomia patologica, della clinica e della terSJpia> il tuberooloma gastrico. Il prof. FRANOINI oo•munica inoltre un difficilec.aso di estrazione di corpo estraneo (ip ezzo di dent ie.ra) dalla porzione oardiaca dcll'esof.ago, da lui p r.aticata per via gastrotomioa. Il dott. GiNo BARBACOI pmta un notevole co11~ributo a.I la tera,p ia dei processi infiammatori purulenti ooi ramgi X che egli ha .avuto ocoasrione di praticare 00•11 buon esito in parecohi casi. Il pr()rf. dott. V INOENZO PIETROFORTE illustra estesamente un oaso di megacolon conge·n ito in un bambino e mette in r,i lievo i buoni risultati ohe si possono attendere in questi oasi estTem.amente gr.avi da una teraipia medica, specialmente .a base endocrina. Il prof. dott. L ucro Dr BERNARDO riferendo su ' un caso da lui tpraticato di auf-o trapianto ovari co entro la oavità uterina, tratta della importante questione dei trapianti o·vai-ici, mettendo in rilievo i vantaggi che da e~i si possono avere e gli inoon\enienti. Il dott. DOMENICO RoL1LAND comunica un caso di enibolia dell'arteria tibiale ante11iore in una giov.ane s ignora di 28 anni nella quale, per la sopra'vven uta gangren.a d ella gamba., con g1·a\e infezione gassosa, fu necessario praticare l 'amputamone dell'arto. }'Iettendo i11 rilievo la rarità del caso tratta ' estesamente 'dell.a eziologia, dell'anatomia patologica e della clinica di questa embolia di originecardiaca ne~li arti inferiori e della terapia opportuna . C. 1
P. ' LELLI-MAMl (Cesena). L'O. riferisce un cas·o di fistola v€Scico-v1agin.ale .alta (iuxta cervicale) d'orogirie puerperale, operata oon esito felice per via transvescicale dopo che era stata tentata con insuccesso la via vagin.ale. Spiega11do le ragioni che hanno indotto alla cura con tale metodo, elenca le indicazioni di questo, che pur essendo stato ancora a.dottato in pochi casi, ha n otevoli pregi. Tubercolosi primitiva del muscolo pettorale.
A. Rossr e P. Fr_-\SCHI (Lugo) . - Gl~ 00. illustrano u11 casu) operat-0 nell'Ospedale di Lugo, di t uber colosi pri.mi.tiva del M . .petto-raie sinist1·0, senz..'1 lesione della gl1iandola mammaria, in lln giovane che- avev,a preoodentemente patito lesioni traumatiche (contusioni) .alla p arete tor.acioa e nel q11ale non furono mai risoontrate ,altre loc.c'tlizzazioni di infezione tt1bercolare. La t11beroolosi muscolare er.a del tipo nodulare con te11denza alla caseificazione; però, in una parte del muscolo si notava tenden.z.a. .alla forma cirrotica evolvente verso la sclerosi. Il caso .aggi.unge inteToose al rapporto fra trauma e tubercolosi nel campo della medicina legale.
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Una testone professionale nei barrocciai.
P. LEJLLI-1\{ _\l-II (Cesena). - L'O. de.scrive una lesione professionale da posizione che si risoont1·.a nei barrocciai del Cesenate. Essa si presenta. oome una b ozza alla regione frontale e consiste 111 1111~1 borsa. 111ncosa sottocutanea. ella letteratura non esiste descritta una si111 ile le ion e professionale inoltre non è ricordata ' mucosa . unn. sede simile per bors a.
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SEZIONE PRATICA
APPUNl,l PEll ·11 llEDICO i>RATICO. NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Leptospira icteroides, Lep1ospira ictorohaemorragiae e febbre gialla. E noto c·he la controversa eziologia della febbre gialla parve final!rnente risolta nel 1919, dopo le ricerche del 1Nogu•cl1i, ritenute da inolti • carne esauirien ti. Il 1No,g uchi aff·ermò, infatti, di aYere i1dentificato il vero agente specifico della febbre gialla, in 1U'lla speciale spirocheta da lui cl1iamata L eptusyiru icteroides, rassornigliante alla Spirocheta o L eptospira icterohaemorragiae, agente specifi-co dell'ittoco infettivo o morbo di \\l eil. La scoperta di No1g•u1chi parve ancl1e armonizzare con i dati epiden1j alogici riguaridanti la fe·lYbre gialla, 1Perch1è , :secondo esperienze eseguite dal Noiguchi stesso, ·una particolare zanzara: Ja Stegoffi.ya fasciata o Aedes aegipl·i, già ritenute·. ospite intermedio del v"iru·s della f eblbr·f gialla, sar·eb1b e stata cap·a ce di ;inaturare ·e svilupparP nel pr0tprio ·COl'PO la Leptosp i ra i cteroides e di inocularla e trasmetlerla, m ediante rpu11tuTa, agli animali e all'uo·m o. Ma, da q1ual1che tempo a questa parLe, controlli e ricerche di vari ·a'lltori aYe\'ano posto seriam ente in dubbio l'attendibilità e la esattezza degli studi e dei resultati clell' aut9re gia1pponese. Sone: ormai parecchi, .g li autori i quali n o11 cr·e·dono più all'assqrita i1npo1rtanz1a eziologi·c a della leptospira di Noguclli, nella febbre g1alla. Acl 01gni modo l 'accordo è ormai u nanime, nel • ritenere che la leptospira icteroides non sia altro che la leptosp ·i ra icterohaemorragiae della malattia di W eil. R ecentissime nuove esiperi enze di TheiJ er, Gay e Sellards (Buiietin de la So -;ieté de Patholog le Exotique, 1928, n. 1, pag. 70), hanno apportato ulteriori contributi a questa ·nozione d ella identità fra L. icterohaemorragiae e L. icteroides. ..\nzitutt o è ris·ultato po&si1bile il ld·eterminare, nelle .e.a rie, una immunità incrociata con questi due ger1n1. IJ siero dei convales·C·enti di f ebbr e gialla, non 1p·roteg.ge affatto Je cavi.e contro la L. icteroides e n eppure contrro l a L . it;t.erohaem/> rragiae, me ntre il siero di a m1mal ati guariti da malattia di W eil proteg.ge le cavie con tro l ' uno e l'altro di qu.esti micro·b i. F.acencto p'l1ngere •da zan zare (A edes aegypti) infettate ap·posita1nente con L. icleroides, cavie e soggetti umani, gli ruuto1ri non son o mai riiuis·citi a pro,durre alcuna irufe zione. L o studio sper imentale snl destino delle L eptospire ic t eroid es sucrehiate dalJP
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zanzar t! che si s up1pongono trasmettitrici del vi, ru5 della febbre g ialla, ha dimostrato che le Leptospire stesse, anzichè m1oltiplicarsi e sopravvi verc nel corpo d ell' Aedes egyp li , vi si vanno 1raref.acendo pro·g r essi vruner1te e 5cornp<1iono c.lopo qualcl1e selti 1nana: Le c·onclu.sioni ·d egli autori s uindicati sono l e S8g ueni.i: 1) L. icteroides e L . icterohal'niorragiue sono gerr1li idt.-n ti 2i. 2) Es~i u on sono affatto trasn1essi dalla zan-
zara (A. edes
aegoipti~.
3J iEssi non 11anno -alcun ra1Jp orto ·di causa a effetto con la febbre gialla. Le rC'azioni in1m unitarie otte11ute, non penn ettono di disting-uoce un siero d 'inrli vi cl uo irnmun izzn.t,J ioontr o la f·e·bbre gialla, da un siero norm.al~. Una reazione positiva otte11uta con L. icte roides o .con L. , clerohae1norragiae , indica un'infezio11e d a l e.ptospi re e non la febbre gialla. Gli o<Spiti abituaJi e · i serbat oi d elle le1p tospirc sono i rodito1ri e n on le zanzare. 1
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L. \ i .
Importanza dei germi intestinali nella etiologia delle :tlebiii ostetriche e ginecologiche. 1p esso dopo un parto asettico od una operia· zio11e addominale sopraggiunge una phlegmasia (f/11a dnlen,s o una emboli a mortale che no11 è facil e potere atiribuire ad una infezione streptococ,cica. Hugel e Delater (Le 'J\tlonde 1riéd., ,·ol. 37°, i1. 705, 1° aprile 1927) p ensano invece che la caus·a di ciò d Pbba ricercarsi j11 una infezio11e dia gern1i intestinali ; e pe11sano a una sindron1e enterogeno-genital e fru sta. Essi basano questa opinione su vari fatti: 'sui sin tomi, abituali nrlle donn~ , cli 11na. ritenzione fecale, e d el suo rise ntimento sui re11i e sull'u rina, dove s1p esso si troyano germ1 intesti11uli; sulla constatazion e d el coli bacillo e enterococco nelle mucosità cervicali di un utero funzional rnente normale; infinr sul rilieYo istologico, fatto in utP.ri apparentemente sani, di lesioni minjme di endometrite, e di tro1nbosi ùi alcune vene parieta1L J.a dottrina dpg·li AA. sarebb e confern1ata dai h en efir.i ottenuti con auto-vacci110 preparato coi ge.rmi dell'urina e delle feci.
L.
'f ONELLI.
Ricerche sulla filtrabJlità det virus tubercolare. J .:i q11estione della ;filtrabilità attrav·erso can·d ele
p oroc:;e d el viru s tu.b ercolare continua a richiamari:> J'attP.nzione degl i studiosL
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IL POLICLINICO
G. P elO$O (Tubercolosi, n. 7, luglio 1927) 11a ese·· guito esperienze di filtrazione attraverso la candela BerJ<fE>ld W di materiali tuberco 1 ari (espettorati; liquido purl1lento ·di una pleurite pneurnotoracica) ottenenid o costantemente risultati ne oO"a . tivi, sia inoculan·d o il filtrato alle cavie, e.h l! SPmin ::tn·dOlO nei vari terreni rd i cult.ura. Inoltre esegue11do col liquido filtrato l a c utireazione Sll malati che r eagivano positivamente ~lJa: tubercolina, ebbe . sempre ris ult ati r1egati\'Ì. lVl .
CASISTlCA.
SABATUCCI. •
JVlalgrado si abbiano talora sintomi gravi di forma settico-pierr1ica, la prognosi è generalmente faYorevole. L 'in cision e s u ccessiYa all'apertura spontan ea d ell 'ascesso deve essere limitata il più che sia possibile. Non si dovrà mai intervenire presto, tanto più c h·e spesso è impossi•bile local izzare il ,p unto i!)reciso dovP $i tr ovan o i germi infetti. Non bisogna poi •dimenticare cl1e l a p erd i ~a .d ei germ•i de1ntari provoca l 'as.senza d ei denti in tale punto e probabilmente l'atrofia del m.as·cellare. S ·e mbra cbc l'Jnf ez1one dei germi den tari sia con secu tiva alla sinusi te · rnasce.llare di origine nasale.
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L'infezione acuta dei germi dentari nel poppante.
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fil.
Le variazioni di temperatura del poppante R. Caussé (Journ. d e médecirie d e Paris, 2 febnel periodo digestivo. braio 1928) riporta Il caso seguente: Dall·e osservazioni di Fourcaide (Journ. de méUn P·Oppante di poche settimane, fino ad ald ecine de Paris, 1928, n . 5) ris ulta .che n ei bamlora i.Sano, presenta bruscamente ·CSof talmo unibini clinicamente sani la poppata .d ella quantità lateral e a ccen tuato e ri,gon·fiam·ento della g uannormai.e ·di ·circa 120 eme . . rè seguita d·a elevacia; stato gen erale g.rave, tem1p eratura oltr e 400. zione di temp eratura che rag·giunge il massimo Segnl di m en ingite, 1~0 lin fociti nel liquor. d·opo una mezz'.o ra ci.r ea, fino a d un grado .o,d 1All 'esarr1 e si nota ch·e i l margine gengivale 'dal un grado .e mezzo oltre la no.r mal e. Soltanto in lato dell'e15oftalmo ·è di u11 rosso ,p iù vivo che casi eccezionali l 'A. ha osservato un abbassadall'altra parte, ma non ·vi è edema n è infiltra• mento . zi on e nè 1del m.argine gengivale, n è .dcl velo pa!Le .curve ottenute nei diversi modi di allattalatino; la fo&sa nasale è in.gom·b ra di muco-pus . m1ento sono sensibilm ente paragonabili fra [oro. In presenza di questi sintomi, si pensò ad L e popipate insufficien ti (40 em e.), i v omiti , la un'osteorni elite del m ascellare s uperiore con prodiarrea fanno abbassare la curva della temperapagazione delle lesioni ,·erso il fondo de.ll'orbita; tura p ost-alimentare. quanto a~ fenorneni meningei, si sa che tale r eaI prematuri, i sifilitici, i d eboli hanno curve zion e è quasi costante n egli stati morbosi gravi di temperatura discendente fino a quando 1si del poppante. manten gono di peso stazion a rio, mentre si avviSi 1stitui un trattam·ent.o m edi co con applicazione di calore in ip ermanenza, fa cendo una pro- , cinano a quelle normali quando incomincian o a c r esoere b.e11e. gnosi gr.ave. Ma all'in dom.ani, sul margjne ge11• ço:p l~ spstituzione del latticello al latte (nelgi vaJ e, si apri .un piccolo ascesso ed uno $ti1' a llattam ento artificiale) si hanno curve ascenletto i ntrodotto n el tragitto fistol.oso a1'fivò fino d·en ti, ma con u11 massimo di un mezzo grado. sop·r a un punto osseo d enudato. .A.llangata con Jl .b rodo di legumi e l'acqua zuccl1erata lasciano bisturi la porta 1d'entrata, si Tilevò ch e il punto la temperatura stazionaria. osseo era in realtà un germe dentario e si estrasDel tutto irregolari sono le curve nell'alimensero ò ue germi dentari elle erano immPrsi nel tazione con latte secco, in cui si arriva anche pu s. Im mediatamen te, la temperatura si a·bbasa 380,5 e fino H 39°; la curva ridiventa normale sò ect i I bambino in breYe guarì. :\on si trattava .quando si ri torna all'alimentazione con latticello dunqu e idi osteomi e lite, ma cl i infezione dei gero con :latte di vacca. 1ni dentari. Nessun rapporto si è osservato fra la leucociFatti di questo gen ere, senza e·S$ere n1olto rari, tosi ·dLgestiva e le curve della temperatura. n on sono comuni. La diagnosi si fonda su tre f il. pu11ti principali: 1) rigonfiam ento molto marTERAPIA. cato della guancia che. arriva fin o alla palpebra inferio r e e che può dare l'esoftaJmo; 2) fossa naIl trattamento della polmonite lobare acuta. sale d cl lato affetto in1gombra di 1pu s; 3' margine J. Hay (950 Congresso della British med . .4salveolare che si tumefà rapidamente, con forn1asoc. ) osserva cl1e la polmonit-e tende a guarire zione rapida di piccoli ascessi e formazion p cl i S'J)ontan eamente nel 75 % d ei casi. Il fatto più tragitti fi c;tolosi. attra\'el'so i quali si eliminano -comune per cui ~i ha la morte è dato da11 'ini gcrrni dentari. 1
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suff icienz.a circolatori.a, provocata a sua volta • da: 1) tossi emia; 2) anossi"emia; 3) affaticamento del cuore destro. 11 trattam ento razionale consiste quindi nel tenere il malato più che sia possi·bile all'aria pura ·e n eJ lasciargli il 1PJù corr1pleto riposo fisico e mentalP.. Molto con troversa è la questione sull'utilità o m eno d ei vaccini, i quali, a.id ogni modo, devono essere somministrati entro i tre prirr\i giorni. In ri1g uardo ai sieri, sembra che soltanto il tipo I si sia dimostrato di qualche utilj tà. ::\el tratta1ne11to sintomatico si deve anzitutto dare so llievo al dolore ed al.l 'inson11ia, e gli optPiaicei vi sono parti còlarm·ente indicati. P er prevenire l 'insuf ficie'l1za cafldiaca s i a.e ve mettere in uso tutti i m ezzi per mantenere l 'efficienza dcl miocardio; si somrninil='trerà l'os·sigeno ai pri111i segni di cianosi, si eYiterà l ' u so ù ell'al·c ool che, a ·d etta delJ ' O. può esser e da11noso; si sorn11ninistreranno digitalina e caff eina, la quale Si è dimostrata: un buon stimolante cardiaco; inYece la str1r.nina n on agirebbe in que~to senso. H. V\'ynn (ibidem) ammette la gran de uti li'· dei Yac.cini, per il quale usa ·delle cu-lture primari e in co1r1inciando da una dose minima (n e1l 'adulto' di 100 milioni. I gratfici di1nostrano il rapido abbassam ento della temp eratura se jJ vac-· cino è 1dato nei p·rimi 2-3 giorni; se è dato p1iù tardi, i risultati so110 meno evidenti e sono necessari e parecchie iniezion.i . .~on è da tem ersi, .egli aggiunge, l a r eazione delJa fase negativa, che s i os. erva soltanto dopo u·n certo tempo dall'inizio H. :\I. Fletcher (Ibidem) concorda nella prescrizione del riposo 1più assoluto; ma, per quanto ·riguarda l 'alcooJ, ritiene che sia danno·sa la proscrizione assoluta, .poichlè in -q u.a lche caso esso può essere ut il e. Degna di con$ideraz.i·one è la diatermiv. Egli usa .siste1naticam en te 1' ossigeno, che ritiene il migliore agente terapeutico; nessun eff.etto ha ottenuto .con il r1ucleinato di sodio, cl1e invece ad .altri (Gardrner-1Vledwin'J ha dato in ~g ore .la caduta critica della ten1peratu·ra. :::,. ~VJ.cDov.r aJ1 (Ibidemì racco·m anda il salasso come il inezzo m.i g1ior c per r.ornbattere 1'in$ufficienza caI'ldiaca. An·ch e l'al1c ool 1p 1uò essere utile in qt1anto che ri·duce la pressione venosa; esso è poi Yivament.e raccomandato da •H evvatt. Le respirazione frequernte ed inefficace può e6sere dovuta al.l'esagerazione del •rifle·sso di H errigBr euer, il quale p u ò venire aibolito m ediante J'.aidrenalina, .c·h e sareblbe quindi utile rper combattere tale d·eficjenza 1de1la respirazione la quale pr0voc.a, a sua volta, un a deiiciente aetreazicme del sa n g11e. fil. 1
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Pleurite e cloruro di calcio . .B noto l'uso del cloruro di calcio nelle pleu· riti, in cui si somministra nella quantità minima di 15 grammi al giorno, pre$crivendo un regime alim entare povero in cloruro di sodio. Secondo Blum, i tre elementi in·dispensabili per la formazione di un essudato sono l 'acqua, l'al· bumina ed il sodio. Se si ammette che quest' ultimo si trova n ell'ambiente urnorale come antago ni~t·a del calcio, basterà somministrare forti dosi di calcio p er provocare un'abbondante eliminazione di calcio e fare sparire rapidamente l'essudato, tPrivando1o di 1.JilO d ei s uoi elementi. Barraud (Journal méd. du Nord-Est, sett. 1927) ha usato dosi inferiori a quelle ' di Blum, cioè di 10 grammi al massimo al giorno ed ha ottenuto diuresi abbondaute, ca.duta della temperatura entro 2-5 giorni, ~coroparsa dell'essudato entro 3-12 giorni, senzia nessun distu rbo. Insiste però sulla. precocità del trattamento. · !,'inter esse di questo metodo consi$te nella possibilità di agire sopra un elemento m icrobico pri\'andolo del ,, supporto minerale » necessario per il suo sviluppo. Quest~ ter~piÌa è for$e suscettibile per l ' avvenire di numerose applicazioni e non è improbabile ohe si possa provocare la formazione di un'antitossina nell'organismo mediante una sempl ice riminera1izz.azione giudiziosamente con dotta. fil.
Per I'antisepsi polmonare. Rodet oon~i glia: Eucalipto!, Timo.i, ana g. 1; Gomenol, Canfora, ana g. 10; Iodio meta·l loi.de o- 3· Al·cool a 95° em e. 85. t>. ' .S i versano alcune go1cce d ella miscela in un inalatore pi·eno ·di acqua bollente, rinnovan do sp•esso la dose. Se invece la miscela si vuole ru1sar e a freddo, si respira l'aria che passa attraverso di essa· in un flacon e ·con doppia tulmla.tiura.. Si rprescrivono ·d ue ina·l azioni al giorno, p er 10-15 minuti, durante due settimane, facen·do poi una settin1ana di riposo. 1
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fil .
POSTA DEGLI ABBONATI, Al dott. G. P. S. 1da V. : L'esarr1e radiologico n egativo non basta per escluder e la possi1bilità di una calcol0isi Ten·al.e, o 1p er n egare una diagnosi im.posta dalla evidénza clinica. NatuTalmente meno ·v alore hanno i criteri curativi ex aditlvantibus. Circa la diagnosi di una splenomegalia non malarica n on è problema nè per la posta degli
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ern ia ·diafra1n111ati ca, ipertrofia eongenita cli • cuor e, ecc. ~.\nche gJi attacchi di cia11osi lie\'·e, intern1itte11te, dei fan ciulli e dei piccoli bambini, sono attribuiti vole11tieri all'i1pertrofia timica; ora. non si comprende come tale ip ertrofia potrebbe eser·r . PONTANO. citare aziorie m eccanica s ulle Yene, senza eserAl dott. L. D' O. da O. d. ~\il . .J\bb. 11. 2512: citarne una analoga sulla trachea. ~iè $i ·p uò s-o1) Sono state prop oste delle reazioni 1 p er di1no- sten.efe che il disturbo si a d.ovu to alla secrezione strar e l'esistenza di un supposto ca11cro. La pit1 interna della g11iandola, trat ta ndosi di argonota iè quell a di Botel.110, che Barebbe positiva 111ento ancora pressocl11è ciel tutto sconosciuto. 11e1 77 % dei casi di cancro. E inoltre da menLa respirazione rumorosa è pure un' evenienza zionare la reazione di Sivori (Enzin1oreazione) spe$SO ingiu.stan1ente attrihuita al timo, mentr-e che sarebbe positiva n ell'83 %. P er que$t'ultima, in vece Si potranno con fa cilità trovare 1delle veYeda il « Bollettin o della Lega italiana contro il g·etazioni adenoidi. Così anche lo ·stridore inspican cro >> (Ro1na. Via .-\Iberico :II , n. 4-B) , al n. 3 ratorio è p er lo 1più do\·ut() a malformazione iC1Pl 1D~7. congenita del laringe. 21 Terap1u dello spasmo del diafram1na: a ) toUn errore dia.g11ostico cl1e pt1ò apportare danni nico : mortina, riecci tazione della respirazione, terapeutic.:i notevoli, è quello del Iaringis mo striginnastica, eventualm ente faradizzazion e del fr e- dulo cJ ei spasmofili, scambiato p er disturbo ni co cura deil'affez1onè fon damentale; u; spasmo timico. ' cJ.011i·co: sé .è u11a man it estazione. dell' isteriBmo, .>Jon bisogna n e1111nen o cli111enticare la po.ssi·b icura di questo , ta~ volt.a i1p11o.si. Se è d o,·uto a lità ·cl1e tali suppos1i di stur·bi sian·o in relazione 1nalatt1a organica, morfina, oppio e simili. Th. arL u n ascesso r etrofaring-eo, ad una ader1opatia Becl\er, n ello spasmo cìonico ·del sano consiglia tracheoJbron·chial e, ad una broncl1ite o all' aisma. di trattener r il r e~ pi ro e di bere un bicchiere di \ :i è finalmente la questione clel cosi detto stato acq·u a, battr.;ndo inol1tre con piccoli ·colpi sulla timico-linfatico, in ct1i. a ce.au to all'i1perplasia di sch i enn . fil. · tutti .gli organi linfa ti ci dell 'organi&no, si trova an che ·quella del timo; 111a n on esiste prova sicura che nell'ingran·din1.ento del timo d·ebba ricercarsi l~'i. cu usa prima d ella eostit11zion e di tale specj aì ~ sindrorne, nè si può provare che l'atroL'ossessio~e del timo. fizzazione .delJa g11ian·dola, p er mezzo dei ragl 1pe1diatri e i m edici pratici 11anno og·gidì ~en gi x, porti con sè la scompa:rsa ·delJa s i_ndrome denza a diagnosticare con ·eccessiva facilità l'istes~n. . pertrofja del timo, e, il pi l.1 delle volte, tale Quell.:> che ir1,·rcc s·r.·111bra i1i"l1 Yerosirnile, s i è diagnosi ò ba·sata sul r eperto radiologico. che Je morti i11·pro\rvise co nstatate talora durante Etppure m ol tif'sime s.o no le cause ch e possono la narc:;osi o durante l'esecuzione di atti operafalsare tale r eperto_: cattiva posizione del bam-. tor i sono imputabili a errori ·cl i tecnica piuttosto bi110 , errori d i tecnica, s tato di maggiore o m j- c1 e a ·ipertr-01 ia t1miça e a con comit a nte sta to 1 nor0 rien1pi111-ento d'aria dei polm o·n i , ecc. ecc. timico-1inf at ico. ~on si l) UÒ quin,di, in ultima analisj, stabili re !V[. F ABERJ . quale è hl ,·era forma del timo normale. 0condo J . L. ~1I orse (B oston, 1Jl. . J07.lr., 16 f ebPUBBLICAZIONI PERVENU"TECI. braio 192 , ur1 tin10 ipertrofico sarebbe qt1asi e111µrL pal1pabile a lla fossetta giu gul.are e da) IARIO'ITI ETT ORE. La . pe11izia n1edica. Città di rebbe u11 au1nento n etto delJ'ottusità percussoria Cast€llo, l ' nione Arti Grafiche, 1926. . alla base d0llo stern o'. I disturbi respiratori, l))!ODEI Z .)RINI ~l\..'fT I LJO . « ('irrosi r;ras.sP- » e « Cirrosi tubercolari» del f ega t o. - Pa,ia, Succ. ino11rP, dov uti alla co1npres~ion e tra-cheale, doF .lli Fusi, 1926. \· 1·c !Jhl~ 1-.l pssertl accentt1ati deflette11do fortement e 0 RT ..\L.C CESARE. l nlJKJ f en;:,cc cln « indurat10 peil capo.
abbonati e il più ·àelle Yolte i1ernme110 per una co11sultazione a11che di illustri clini-ci , rna e problen1a da r1sol versi dopo matura o.sservazio11 e in ospedale o in clinica avendo a propria ùispo.sizion~ tutti i rnezzi ·d i indagine, 11essuno escluso.
VARIA.
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d t~ i
fatti, a1d ese111pio, cl1e vie11 e tanto spt~ ~so i rn pu tu to ad una ipotetj ca ipertrofia del ti1110 è la cia11osi del neonato, la qual e inYece clo,·rù cli s0Y e11te P ser messa in rapporto ad altri stati i>nt olog-i ci. ch e il n1edico de,·e conoscere: ,p pr-..i~tf?n ·l a <lt>l f ora111e OYale, a tel etta ia poln1011a 1 t•, 1• m u 11 ag-ia t•e r ehral t', clebol1•zza congenita. L'n n
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111 s
». -
Milano , F. \ Tallardi , 192'i.
In . La si f ilide traurnatica.. -
~filano, A. Ron-
cnti, 1926. z· RE'PETTI G. \ .,.rrTORIO. ~-of,, sf o1iche su l le conr ~-
-io11i della assistenza i!r1en1co-sflnitarw aali e1rt.1~rc1 uf1, pri111a e rlopo il 1do1 . epoca. del:ti .istifuz~one dPl l'o11L1111ssCtri"tu della Emigrazione. Ron1a. )li ni tero )Jarina, 192~ .
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SEZIONE PRATICA
VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. .Le tariffe per le prestazioni degli Ufficiali sanitarii. Il Yini&tero degli I11terni l1a e111anato precise norme secondo le qu.a li la detern1ina..zione delle tariffe per le preSitazioni degli Ufficiali sanitclJ.'i fatte nell'interesse pri,..ato· e I.a . fissazio ne per provincia delle voci della tariffa, cioè dei casi nei quali il c'Ompenso sia dovuto, tocca ai Prefetti. Dalle- tariffe delle prestazioni di interesse privat-0 debbono essere escluse tutte le prestazioni che p e:r disposizione di leggi speciali sono gratuite ancorchè eseguite i1ell'esclusivo interesse privato. Il Ministero lia dato tassa ti ve disiposizioni perchè sia evitato i11 1nodo assoluto, oome in qualche provi11cia si è verifiG.a.t o, che i Co1nuni si investano essi di r ettamente di tali attribuzioni, sal,·o a inviare poi le t ariffe .alle Prefetture per l 'approvazione. I Prefetti, nello stabilire le tariffe, detern1iner.anno a11che le mocta lità co11 le qua.Ii 11e debba essere effettuato il pa•giamento da parte d P.i privati interessati e la liquidazione in favore dell'Ufficiale sanitario e dei funzio11.ari che lo abbi.ano coadiuvato da parte d€l Co1uune. 1
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CONCORSI. Poe'.11 vAOANTI. ANCONA . .-1mministrazione Proi~z'fl,cia le. - E nuo~amente ruperto il concorso ai posti medico coadiutore, assist. sez . 1nedico-micrograf. n el Laborat. provinc. d ' igiene e profilassi . Coadiut., stip. lire 12,000, serv. att. I.1. 2040, 12 % proventi Sezione; assist. L. 10,000, J.1. 1700 e 10 %. Se.ad. ore 17 ·del 30 giugno. Chied. man ifesto ,Segreteria provinci.ale. · Avl'lLLtNO. R. Prefettura. Uff. san. per 2 con~or2i; L. 6500 e L. 5000 rispettiv.am., più lir e 3000 oav.alc. Scad. 7 giu. BASSANO VENETO. Ospedale Civile. - Assistente med. chir. Ohiusur.a 9 giugno. B ENEVEN'IO. R . Pref ettINra. - Uff. san. consorzio .8 . Giorgio i.a Montagna e altri 3 Com. , ab . 11300, superf. 21500 ha. ciroa; L. 5000 iniziali oltre L. 2000 trasp . ; doc. a 3 mesi dal 1° mag. ; titoli ed esa1ni; chied . .annunzio; scad. 45 gg. dal 1° maggio; tas-sa L. 50.20. BOLZANO (T rento). -· Previa revoca precedente con(;or s·o, è stato bandito nuovo concorso ,a direttore Dispensario celtioo presso 1'0$peitl.ale. Ferme rimanendo altre condizioni, è stato tolto l 'obbli:go di produrre il cliploma di specialità in clinica dermosifilop.a tica ed è fissata in 5 .anni I.a durata della prima. nomina e dellè conferme. Rivolgersi al P<Jd.està. Scad. 20 giu. CASTEL DI L AMA (Ascoli P iceno) . - Se.ad. 15 giu.; L. 8500; addizion. L. 3 oltre il 25 % della
popolaz. e L. 4 oltre i 1000 iscritti; in.denn. laurea L. 500; tras.p . L. 2100; 5 quadrienni dee.; tassa L. 50.20. Co~1Accmo (Ferrara). Per S. Giuseppe; lire 10.000 oltre L. 3000 assegno complement., lire 2500 ca.v. (in corso au1nento a L . 3500); soad. ore 18 del 15 giu.; età lim. 35 • (40) a. ; ta.ssa lire 50.05; docum. .a 3 mesi da.I 7 mag. COPPARO (Ferrara) . - .L\ tutto 7 giu., 2a. condotta capoluogo; età lim. 35 a.; do-cum. a 4 mesi dal 1° mag.; L. 9500 ~ 5 ql1adrienni dee., -0ltre assegno complement. L. 252.0 e L . 2500 cav ., ad<lizion. L. 3 oltre i 1000 pov. ; tassa L. 50. ELSANF (I stria) . - Scad. 15 lug. ; L. 8500 e 4. quadrien11i dee.; rioonoscim . servizi. preced.enti; L. 2000 ·Olbbligo mezzo tr.as;p.; c.-v.; L. 1000 .au. n1enta.b ili se u.ff. san.; tassa L. 50.15. FORLÌ. - Scaid. 15 giu. ; per S. Martino in Strada; L. 9000 ~ 10 bienni ventes., oltre L. 3000 tr~rp.; età lim. 39 a.; tassa L. 50. GnossE10. R. l~pedale della Misericordia . Aiuto chirur go-r.adiologo; L. 7680, indenn. complementare L . 1459.20, & quiatlrienni dee., c.-v., 15 % tasse di cura; età 27-35 a.; doc. a 3 m~1; tassa L. 50. Rivolgersi <Jongreg~z. di Carità. Scad. 40 giorni dal 26 wpr. . GuGLION.ESI (Canipobasso). Sca.d. 25 giu. ; L. 7000; ~uinquenni dee.; età lim. 39 a. Iso.LA DEJiliE FEI\-IINE (Palermo). -- Sc.aid.. 16 giu . ; L. 9200 oon eventuali minorazion i previste dal R. D. 29 dic. 1927 11. 2672 ,: a:ddizion. L. 5 o.I tre i 1000 pov. ; 5 qui11quenni dee. ; L. 500 se wff. san. LIYORNO. Direttore Dispens ario profilattico centrale cc G. Bandi »; L. 14.000 e 4 .quinque11ni dee. ; età lim. t!!) .a. ; tassa L. 50.05. Dom. e ,d·oc. .alla Segreteria del Consorzio (p.a1azzo Pr·o vinciale), Yia Goldo·n i 5. MATERA. Ospedale Ci vile l/it.t . Em. III. - Primario ohir.u.rgo direttore; L. 20.000 e 40 % proventi. Primario ine<l.; L. 12.000. Assistenta m edico radiologo gabinettista; L. 8000 e 40 %. Due assiste11ti chirur~hi; L. 6000 e 10 %. Soad. 30 giu . Età lim. 45 .a. per i primari, 40 per · gli assist. Tassa L. 50.10. D·oo. a. 3 m esi d.al 16 mag. Seri;·. ei1tro 15 ~· Rivolger si alla Congregaz. di CIDrità. MILANO. I stituti Ospitalieri. Assistente del1' Ambu,l atorio Comunale Oftal1noi.atrico per i bambini delle s.cuole e i poveri <lel Comune, gestito <l.a.l Consiglio Ospitaliero; noÌn. ann11ale, conferme biennali; scaid. ore 16 del 9 giu.; docum. all'Ufficio di Protooollo (via Os.p eda.le 5); tassa lire· 50; ser\r. entro 15 gg.; età lim. 39 a.; chied. . annunzio. MoNGONGIORI (Caaliari). - Scad . 5 git1 . ; L. 9500 e 4 q11inq. decimo; I.1. 500 uff. san.; c.-,-. se coniu~at·o, in L. 840. l\1uslsoLENTE (llirenza). - Scad. 15 giu. ; L. 8000 oltre L. 1200 serv . .att., c.-v. , indenu. trasp., indennità l1ff. san.
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1L POLICLINICO
PERGOLA (Pesaro Urbino). - 3a. cond., per "9 fraz.; a ore 12 del 20 giu.; età lim. 40 a.; doc. a 6 mesi dal 1° mag. ; L . 8000 oltre L . 3500 (rivedibili) cavale., c.-v., addizion. L . 2 oltre i 500 pov. e L . 3 oltre i 1000, 5 quadrienni dee. ; tassa L. 50.10; chied. annunzio. REGGIO CALABRIA. Ammin>istrazione P rovinciale. - Concorso per esame e titoli a direttore, coadiutore e assistente ner la sezione medico-micrografica; direttore~ coadiutore e assistente ·p er la sezione chimica; preparatore p er entrambe le sezioni del Laboratorio provinciale d ' igiene e profilassi. L. 16.000 per i direttori, oltre L . 4200 indennità di serv. att.; L. '.13.700 per i coadiutori, oltre L. 3500 indennità serv. att.; L. 11.600 per gli assistenti, oltre L. 2800 indennità serv. att.; L. 7000 per il preparatore, oltre L . 1700 indennità • serv. att.; c.-v. Se.ad. 22 giu. TRAPANI. R. Prefetttt'T'a. - Uff. san. di Castelvetrano; L. 9000; 3 quadrienni e 3 quinqiu.enni di L. 800; .aib. 30.492; ha . 23.778; età lim. 45 .a. ; tassa L. 50.10; titoli ed esami . Scad. 30 giu. TRIPOLI. - Direttore Dispensario· Antitubercolare; L. 14,000 e 5 quadrienni dee., oltre indenn. resid. eguale .a metà stipendio; se oonoooenza lingua araba L. 1000; scad. 15 lug.; età lim. 35 a. ; tassa L. 50.15; d eposito reperibile di L.· 1000; chied. .annunzio; rivolgersi .aJ Municipio. VENEZIA. Ospedale Civile . - Il concorso per il posto di aiuto della Divisione Chirurgioa II è sospeso e rinviato ad eipoc.a da destinarsi p er coordinarl·o ad · altro ooncorso an.alogo.
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L ' e< Aide Médicale aux l\fissions du Co,n go )) ricerca .alcuni Medici per le Missioni C'at.-t-Oliche d ella Colonia. Stipendio .annuo franchi 50.000, più vitto e alloggi.o ; franchi 5000 di indennità .di trasferimento, viaggio di andata e ritorno gratuito. Per informazioni ed eventuali oJiferte r ivolgersi al Sin.r.lacato l\tiedioo Fascista, via dei Lucchesi 31, Roma, dalle 9 alle 12 e dalle 17 .alle 20. BOR SE
DI
S'IUDIO.
Ministero della P. I. Sono banditi i oonco·r si a due borse di studio per la Facoltà medica, presso un Istituto superiore del Regno e uno dell'Estero, per l'anno accademioo 1928-29 ; la p::r:im.a i1ruporta L . 6000; la seconda L. 6000 ed un sup1plemento non minOTe a L. 3000 nè surperiore a L. 8000. Soad. 30 giugno. MOM I N E, P ROMOZ IONI ED ONORI F ICENZE.
Il prof. Oreste ::\Largarucci, Primario Chirurgo degli ospedali di Ro1na, è stato nominato membro onorario della Società di Chir11rgia della Gran Brettc'lgna, ~ Irlanda. Il nrof. 1\-Iariano R. Castex è stato eletto presidente dell' AcC<'l>den1ia N.aziona1e di Medicina di Buen os Aires.
[ANNO XXX\', FASC. 21)
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Firenze. Dello sviluppo dell e correlazioni inter g l a ndol ari ed endocrine.
Co n,f erenza del 'JJ'T'Of. P . CASTET,T.INO alla Scuola di l3anttà lliilitare. L'O., portato anzi .t utto alla Scuola e .al suo Direttore il cordiale saluto della Scuola N apoletana, a tra vert.io l'esposizione dei concetti filosofici che del feno meno vitale ebbero i gr.andi Maestri ·d ell'antichità, i quali già intuirono che vita è trasformazione e continuo e ordinato ad.attam€nto, è giunto a sintetizzar·e quello che oggi deve inten·d ersi 1per vita secondo i più moderni concetti. E, come la vita di tutti gli esseri si svo.Jge rotto il controllo e ~l dominio di continue e interdipendenti correlazioni, così la vita umana è tutta dominata da quelle correlazioni umorali che ne seg11ano con la }o.r o impronta i varii periodi e tutte le manifestazioni . Correlazioni che presupp·o11gon-0 un ordine e un equilibrio perfetto oome que1llo ohe pr esiede allo svolgimento dei fenomeni naturali e ohe, ove esoo veng.a a mane.a.re~ determi11a l'insorgenz.a di quelle sindromi morbose ormai ben note nella patologia e nella clinica. P. C. 1
Da Pavi a. Pr oblemi attuali di epid e mi ologia, con s pe cia le rigu a rdo a l tifo ad d omina le .
Cori,ferenza clel prof. E. FRIEDBERGER. P er invito della nostra Società M edico-Chirurgica, il prof. Ernst Frieiberger, direttore del « F 0ir sohung&-Institut fiir Hygiene und Immunitatslehre l> di Berlino, ha tenuto il 10 maggio 1928 una c:onferenza sui l< Pro1ble·m i at.tuali di epidemiolo·gia, c:on sipeci.ale riguardo al tifo .addominale », dinnanzi .ad un folto pubblico di professori, medici e . studenti. I l 1p.r of. FTÌ€·dbeTger viene p resentato dal presidente della Società l\{edic~-Cl1i'l'Urgica rprof. Adolfo Ferrata, il quale ne tratteggia. brevenrente la figura di scienzi.ato e di amatore dell'Italia e degli studiosi itali.ani, che ntrmerosi egli ha oopitato n el suo Istituto di Berlino. Il prof. Friedberger esordisce, rioordando oon elevate commosse parole i s uoi coll.ab9ratori Carlo Moreschi e Guido Goretti, immaturamente rapiti alla scienza, e aocenna .agli studiosi italiani che lavorarono sotto la sua guida. Ent rando nella discussione del tem.a, dice che la sua osposiz.ione si diferisce di necessità .a ciò che si osserva in Germania, ma ohe in Italia si ripete ciò che avvjene in quel1a nazione. Dopo le scoperte di PasteuT e di Koch sull'eziologia dei morbi, pareva che si potesse con facilità sempre riconoscere le modalità con le quali le grandi epidemie insorgono, si diffondono e ce&5ano, sicchè scarsa importanza si diede allo studio dell'epidemiologia. Con la conoscenui della vera natura delle gravi malattie infettiYe, si pensava di trovare sempre il modo di arrestarle nel loro sor-
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SEZIONE PRATICA
gere. !-la questo concetto si è dimostr ato errato, in quanto anche n egli ultimi .anni si sono avute gravi epidemie di malattie acute oome avvenne in Germania rper il tifo, specie n ell'autunno: oosì a PfoTzheim si ebbero 3700 oasi su 74.000 abitanti, ad Ahlfeld 1000 casi su 13.000 a.b itanti, ad Anklam 273 casi su 14.000 abitanti, .ad Annover 2650 casi s u 420.000 abitanti. U11a certa diversità si osserva fra le grandi erpidemie del passato e quelle a ttu.ali, ~'i ciò più che ai m etodi specifici di lotta è dovuto alla migliore mo<ler11a organizzazione di lotta, intesa n elle sue linee generali: gli studi epiden1i-0logici in genere, e quelli del tifo in ispecie, negli ultimi an11i non h anno fatto .alcun progresso. M entre molto sappjamo d ella eziologia e dell.a clinica del caso isolato, ed .anche come si svolgano alcun e endemie, nulla invece di positivo con osciamo sulle modalità di insorgenza, di sviluppo e di arre.sto delle erpidemie: secondo il Friedberger ciò è dovuto .allo scar so interesse ch e si pone n ello studio della epidemiologia. Il Friedberger osser va che si dà soverchi.a i1nportanza alla b.atteriol·O!gia n ello studio <lel diffondersi dei morbi, sicchè troppo u11ilater.ale è quello ohe egli definisce il n ostro sistema di lotta cc medico-poliziesoo ». Il Friedberger l ame11ta ch e l'attuale gen-erazione m e dica non conosca la storia delle epi demie, e non sapipia. che nessun.a differenza passa fra le epidemie del passato e, le .attuali ; sar ebbe molto utile che la statistjca medie.a fosse coltivata ufficialmente. I presenti sistemi di lotta contro le malattie infettive sono basati, secondo il Friedberger, su tre errori fondamentali: 1) Si crede di poter dominare le epidemie, riconoscendone e soffocanf'Ìone i primi focolai, con l 'ausilio della batteriologia. Ora avviene ch e le denunzie si fanno tardi, e non sempr e è possibile fare I.a diagnosi b.atteriolngica, e ciò non solo all' inizio·, ma ailche ne1l'epooa d ella massima diffusio n e della e;p·i demi a. Avviein e invece ohe le infezio·n i, e seco1n,do C'o nr adi le più gravi, si trasmetto,n o per contatto nel periodo de ll' incubazione, qua ndo quindi n on s i è fatta ancor.a la diagnosi, appure p er trasmissione <liretta n ei casi dì tifo lieve dei bambini. Il Friedberger afferma che I.a gen esi delle epidemie è antecedente a qualsiasi p ossibilità di accertamento batteriologico. ..\.nche l'estendere l'obbligo di denunzia ai casi sospetti, come si fa in Prussia (e come si fa del resto anche in Itali.a), non ha alcun v.alore pratico. Il oontagio dirett o ha la massima importanza nella gen€Si delle ep·i demie, in ispecie di quelle del tifo, sicohè, seoondo il Friedberger , noi dobbiamo chi.arire il 'Perchè .alcuni dei p()lrtato·r i si a.m m.alano e il per chè sono numero3i i casi di n1alati in t emipo di èlpidemia. 2) Il seooin do errore oonsist.e n el concetto che, quando il tifo si manifesta a gr11tppi, si tratti di uno cc soo1p1pio esplosivo » della malattia. Questo avviene solo in apip.arenza, perchè in realtà l' infezione va diffondendosi lentamente, sicchè si ha un gran numero di· portatori, che, ad un cer1to punto, p er un com'Plesso di condizioni , si t r asfor1
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n1ano ~n .a.n1n1.ialati; da un.a infezione potenziale si passa ai'1 lma i11,f ezio11e virtuale, e la malattia sola1nente .allora viene riconosciuta e si entra nel cam1po delle d enunzie . 3) Il .t er .zO errore consiste n el considerare specia1n1en te il latte e l'acqua quali veicoli dell'infezione tifosa. In PTussia, be11chè l' aipprovvigionamento dell' ano e dell'.alt ra sia · r egol.ato da sever e i1orn1e igieniche, le eipi demie di tifo non sono p er null.a diminuite ii1 ·questi ultimi anni . Nel latte e :riell'a.cqua i11oltre, se fossero r esponsabili della diffusio•n e dei germi, q11esti vi sì doiVrebbero risoontrare in quantità grande . Il Friedberg-esr n ega .alcuna imipo•r tanza al latte e .all'acqua come veicoli di tr~missio•ne del tifo, e riconduce sempre al contatto anche i focolai di infezion·e che eembra.no str ettamen te legati .al latte o all' .acqua : cita .ad esempio l' cc epidemi a del latte » di Ankla1n e per analo·g ia l'epidemia di oolera di Amburgo; sono per il Friedbergex argomenti contro l'ipotesi ~he l'.acqua pota.b ile e d il latte debbano consi<le~·arsi la causa delle ,epideniie esplosive cli t ifo il fatto che tali epidemie erano più frequenti in rp.assato, quando non e ra o rganizzato il servizi·o •di .a1ppr ovvigi<}11.ame11to del latte e del1' acq11.a, ed avev.a no lo stesso decorso; che la fr~ querL,Z.a del tif.o è bassa, proprio qua11do le acque sono più soggette all inquina~1ne11to (in primaver~ rper lo scioglier si delle nevi, nell'.autunn·o avanzato per la c·o·n cim.azione dei ca1npi); che non c'è proporzione in una famiglia fra il numero dei colpiti e il nu1nero dei consumatori di latte e di acqua; che mentre il latte e l'acqua sono in egu.al 1nisura consumati dai vari ceti sociali, nei più b.assi il tifo è p iù fr eque11te; se le epidemie fossero causate dal latte, dovrebbero essere .più frequenti, essendo n umerosi i portatori i quali possono come tali già da anni :trov.arsi n ella Latteria, prima dello tic-Otp'.l_:»io dell' epideini.a; i porta.t ori cl.a ultjmo emetto110 a p·oussées i bacilli durante il decorso di tutto l' a11n·o, inentre le epidemie 'oosidette cc d el latte o d ell'a-0qua. » si manifestano sempre in autUI1no. Sono altri .argomenti per il Friedber ger cont ro il · v.alore dell' acqua e del. latte p er la diffusio ne del t ifo la mancanza di coincidenza fra i focola i dell' in f€ZÌO·ne e le zone di ap·p rovvigiona.me.n.t o del latte e dell'iacqua, e che i bacilli del tifo no n son o m ai stati t r ovati in caso di epidemia nel latte o n ell' acqu.a, meritre vi si sono riscontrati bacilli del par.a tifo e vibrioni del colera, senz..a ohe provocassero danni. Il Frieiberger dà ma.ggior e impor tanza al fen omeno cl1.e il tifo e il colera si manifestano più frequentemente in persone che occupa n o i gr.u.di più bassi nel.la scala sociale, co1ne del r esto ~i osser va iper t11tte le altre ma.l attie infettive, e si -au·g ura che le statistiche delle ma1attie infett i,,-re -.sia.no fonda.t,e sru un cri ter io cc fiscale ». A sosteg110 delle su·e .ar gomenta21io·n i, il Friedberger p1·esenta una T avola, da cui risulta uno str etto rapporto fra le condizioni soci ali e la frequen za, de1le m·alattie infettive. Ciò che .avviene per il tifo e per il colera, si verifica, seco11do· il Friedberger, anche per la dissenteria. Egli afferma che la lotta oontro le epidemie dev'essere profil.attica più che
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parecchi necessar1 a determinazioni, o..'ìSer\azic ni e prelevamento di materiale nella regione polare. Il Rettore gli ha .anche consegnata un.a perg.arnena chìUi&a in .aipposito asmi.~cìo e munita dello storico si:gìllo dell'l::niversità Padovana. Il nostro ardimentoso studente ne faJ:à l.a.ncio sui ghiacci del Poto. La pergamena porta la scritta seguente: cc Il Senato Aooademico dell'Ateneo di Pado ,-a a ffidò questo ~1gno storico allo studente di Jùedicina ·· vincenzo N·obile perchè, quale simbolo della scienza. italiana, fosse da lui p·or.tato fr.a i bhia.cci eterni, con la schiera degli animosi figli rl Italia, decisi, con rinnovata au~aci.a romana, di scrutare i profondi misteri de.1 Polo. In occasione della spedizione polare N·obile, Ap1:ile MCMXXVIII - Anno VI E. F. ». Seguono le firme dei componenti il Senato Accaidemioo.
a.t tuale, e diretta a scoprire i portatori dei germi prima che diventin·o degli anunalati, tenendo conto de lla cosidetta ra-rìaù1ilità dei batteri, su cui è imnerniata tutta la resisit enz..a dell'individuo contro di essi. Il Friedberger infine si dichiara formalmente contrario alla vaccinazio11e preventiva durantè le epidemie, peroh~ ha il risultato ·ii trasformare i portatori in nial.ati. Le statistiche compiute in Germa11ia dall'Autorità militare inoltre 1avrebbero dimostr.ata la completa inutilità di tale pratica preventiva. Al,l a fin.e della dott.a conferenz.a, let·t a in italia.n o, che venn.e seguita con molto interesse dall'uditorio, il prof. Friedberger è stato vivamente aipplau,d ito. Dott. ALESSANDRO EsPosITo. 1
Da Padova.
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Fra gli studiosi italiani ohe hanno partecipato .al XXIII Oo·n gresso della A ssociat1ion de s Anatomistes vi · fuTono numerosi padovani, e fra questi il prof. Tullio Terni, ordinarjo ·di I sto1ogi.a ed EmbriologiGL dell'Università di Pado va. E,g li lesse dne . . . C'·omun1caz10,n1. La prin1a riguarda ~l val·ore biologico del corpo ultin1obra11chiale; in b.ase a riceJ·che morfol0igi<:he sperimentali l' A. afferma che il co1»po ultimobra11chiale del pollo (oon1plesso derivato ghianclolare dell.a quinta tasca endodermica branchiale) lungi dal possed.ere un significato simile .a quello della tiroide, ~lla quale istologicament.e assomiglia , l1a relaizione .con l ' insorgenza ed il mantenimento dell'attività del cor po genitale. La seconc1a tratta delle oellule mioidi del ti1110 dei sauropsidi e loro n.u merazione. L' A. ha messo in evidenza una ricca distribuzione di fibre nerv-ose nel p.a.renchima timico (leg.a.ta ~opr.atutto alla p;reSienz.a di .e lementi musoc)lia,rì trasve r sa.lmente striatj \, che sono riocacrnente innervate e che . dì~ ven·g ono partioo,l arme nte abbonldanti -ed ·ipertroficl1e nell'animale oost1·ato. A tali cellule mio·i di, presenti in tutti i vertebr,ati eccetto che, sembra, 11ei rniairrumj,feri, sono spesso ·aggregate 1a.n che cellule sìmp.atiohe; p er cui all'innervazione del timo, alLa quale così J)()Ca .attenzione hanno fino .aid oggi prestata i ricercatori, è forse da ammettere un profondo significato. Il prof. rrerni quindi, al banchetto offerto ai congi·essisti dai ministri dell'Istruzione e dell'Igiene, h a parlato rendendosi intePprete del sentimento dea-li ìnte1Tenuti it.aliani e ringrazia11do le o Autorità C~osJovacche ed in modo speciale il i11inistro :tJell' [giene S. E. Srdinko per le accoglienze ricevute. P. L. F.
La. Società !\iedico-Chir111·giça l 711iYersitaria di Padova h.a eletto fad unanimità -d.i voti com~ proprio JJr~s,cle11te ~ l proff. Virgilio Ducc~sc 1hi, (.l irettore <lell' I sti.tu to di. "F'i s.iologia, 1·~,d a voti puTe unanin1i h.a couferm,ato :iilla carica di sP.gretari·o della Società 1Stessa il pro·f. Pancr.'.lzio , docente di Clinjca j\1edica . •
[ ...\N~O XXX\'", FASC. 21)
IL POLICLINICO
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Ha avuto inizio il Corso di perfe.z ion.a lJlento in puericoltrLJ:.a con nun1erosi , 1nedici inscritti. Es~ so si sYolge nella Clinica PediatriGa dell'Università dirett<.t dal pro.f . G1tido Eerghi11z, eli:l a ll'insegn.ame11to prendono pa.r te j_ proff. Casagrandi, Bertino, PC'lle.grini ; (j.aetano Salvioli, Halfer, Delitala, Pa2:ani-Ces.a e Fior.ani. I>i rettore del Corso è il dott. Girolami.
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- 11 pr.qif . Casag randi ha comunicat·o all.a Società, Medie:o-Cl1ir11rgica uno studio dal titolo: « P.untì <Jscuri nell' eipide1niologia del tifo addomin.ale ». Q11e~to studio ooist1tuisce la &econltla parte di un lavoro 8Ull'epide.miologi.a del 1tifo che fra breve s arà 13ei.~ uito da una· terza comu11icazione. In quDsta seco11da p·a rte l' A. tr.a.t ta dei rwpiporti tra .acqua ammalata e. t.ifo addominale, tra insetti e tifo, tra po,r tatori di bacillo di Eberth e oasi di infezione eberthiana, tra. complessi meteorologici ed epidt;?miologici ed epidemie stagionali. Mette t t1tto ciò in rapporto oon l' an·damento delle epidemie, e termina dicendo che finor.a la profil.assi del tifo ~ statia c-ondotta s<>lan1ente nei riguardi della in.alattia, verso la quale si sono prese fin qui le b0n note misure di difesa . Occorre d'o ra innanzi consider.are i fatto ri dell'epidemiologia dell'infezione tjfosa, della quale fino ad oggi si ignorano i mezzi ·-li accertamento. Rvidentemente molti son o g li individui ì11fetti ma non .a.mmalati.
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Da Lecce.
- L' l ' niv~rsità di P.a.dova h a contribuito .alla parte scie-nt1fica d€-lla spedizione polare del generale N·obile per n1ezzo del pToprio studente di med icina , ... incenzo N obile, nipote del grande italian o. ' "incenzo Nobile è partit-0 r ecando con è per conto degli I stituti d ' Igiene e d i Fis iologi.a gli .ap-
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La lotta contro 11 tracoma in provincia di Lecce.
Fra i problemi più importanti di cui S. E . il Prefetto dottor Selvi si è proposta la soluzion e. nella sa ggi.a e forte sua opera di riordina1nento e di ri ana111P11to della ProTinci.a di Lecce, è stata
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~EZION.E
1a l0tt1 contro il traco1na. La sua 001TIJpetenza gli ha fatto vede:re subito esattam~nte la po1·tata del male e la i111periosa i1eéessità di combatterlo, determinare un pro,gra111n1a org.anico e scegliere i mezzi e i coaidiutori della lotta. Ed 11a intr.apres<:t l'opera con fermezza fascista. Prees iste van.o 6 am bu la to 1 ·i .ii1n itatamente sussidiati dal Ministero de1l'Interno, trop·p o scarso provvedinwnto , di efficacia qua,si nulla contro la malattia diffusissima ovunque, e ohe doveva essere attaccata st1 un fronte senz.a la.cune, sì cl1e dovunque i oo1piti fossero cu1·ati e gli imml1ni protetti . .A. qt1esti 6 a1nbnlatori: di Lecce, Acqu.a rica del Capo, Casarano, Galatina, Maglie, Nardò , 3 ve 11e .aiggiu11se i1el 111aggio scorso la Cassa N azio11ale per le Assicurazioni Soci.ali : ancora a Lecce, a Gallipoli, a Tricase e li fornì convenient.emente. Per r.a;gigiungere l ' inte11to i l Prefetto, nel ma1·zo del passato a.nno, procedè .alla costituzione di un Ente Provinci.a1e Antitraoo•m atoso, il quale. presiei~uto dallo stesso Prefetto, si diede a svolgere la sna. .azione con 1nassima .al.ac.r ità. Inquadrat i e rifor11it1 di n u-0vo m a teria]e i 6 primi am- bulatori, in pochi mesi ne sono sta.ti a.perti altri 21, conve11ientei11e11te dotati cli .t utti i me.z.zi occorrenti, dag li strumenti chirt1rgici alle vestaglie per m edici ed infermieri, in altrettanti comuni doye il male e ra pit1 1diffuso. Alla fine del ma.rzo scorso sono stati ina.ugurati 15 nuovi ambulatori p.er conto dell' E. P. A. e 5 per oonto della Cassa N.az. Ass . Soc.; n ello stesso teinpo l'Ente in.augurò 4 ambulatori nei l a boratori di tabacco in c ui le operaie offrono una maggiore percentuale di tracomatosi. Ci.ascun ambulatorio è diretto d.a un meidico o specialista o di già acquisita pratica o erudito in corsi impa.r titi allo scoipo da due docenti in o·culi:stica, i professori Cl1ia.t.a11te e P.a11sini, i qual,i hanno ufficio di ispettori, ci.asc11no in una delle due zone in cui è divisa. la Provincia. Nelle sedi ordinarie di questi ispettori , Lecce e Maglie, oltre al comune a.m bula.torio è nn reparto Oft.almioo nei rispettivi ospedali per interventi chirurgici di una ce.r ta imiportanz.a . Ambulatori e re.p arti oftalmici forniscono gTatuita l 'assistenza. Gratuita è inoltre la somministrazione di ricostituenti .a quei malati per i quali occorre i11tegr.are la cura migliorando le condizi.o ni organiche gene.rali de-peri.te. Si è proceduto frattanto .ad una intensa o·p era di p1·opa1gand.a: larghissirna diffusio11e nei locali pubblici, nelle scuole, nei laboratori, nelle stazioni ferroviarie dovunque di tre decaloghi <<Per i traco ni,at osi n,' « Per i 'non tracornatosi n « P er gli scolari »; vivo interessan1ento presso gli ufficiali sanitari i medici , i p,arro-0i, ·gli insegnanti per attrarli nel ca1rupo di una azione intensa contro u 11 m.ale che arreca tanto danno alla salute e ,a lla econon1ia pubbliche e p rivate. Si sono iniziate conferenze illustrative sulla n1al.attia e su·IIa su~ portata, s ulla profilassi e su i ri1n,eéli. Notevole per il grancle concoir so -!.l i .autorità .di sanitari, di n1aes:tri 13 di pri'" ati raC'col tisi da 1nolt i co1riuni, olt r e cl1e-
PRATJCA
per l'inter vento di S. E. il l">refetto e p er il ' '.alare d ell'or.atore, una conferenza tenuta lo · scorso febbraio a ~{aglie, nella sede del Fascio, . dal professor Nicol.a Ohiiatante. In forma chiara. e i)re- cisa questi espoBe la storia, i caratte-i i. la importa<nz:a della malattia; disse dei criteri sem'P]ici, fouda1nentali per r~oonoscer-la, g u.arda rsene, combatterla; i).arlò ·0011t1·0 il cieco em1)iris1110, la coJpevole i11dif.fere11za, I.a ignoranza osti11ata cl1e avev.a110 f.ac\litato un. tanto ·pxogredire nei paesi civili di u;n n emico che i)roduce grande infelicità all uomo e sottrae molte forz.e .al lavoro; sip iegò . gl 'intendimenti e ~l pro•gramma dell'Ente Prov. Antitr. I,e statistiche, che l' Ente per inezz·o dei suoi organi ha scrupolo::;amente co1npilate e tiene c-011tinuamente aggjor11ate, di111ostra110 in quali gra,~i condizioni, riguardo .al t.1·aco111a, si trovasse la Provincia di L ecce e quanto 11el b r eve corso di 'p ocl1i mesi sian.o riu.s1cite .a fare a l)l'O deJla l)Opolazio11e colpita e insidiata, la volontà illun1inata e inflessibile del Ptefetto e !'.attività di ooloro cl1e egli ha chiama ti cooperatori nella difficile i1npres a.. Ecco, più eloquenti di og11i comn1ento, .alcl1ne cifre notan1do che esse si riferisoono solan1ente a ' . una parte minore della popo·la.zio11e, cioè alle operaie dei la.b oTatori di tabacco e agli alu1111i delle scuole element.ari, nelle quali peil· alcuni c:omnni fu trovato fin quasi il 40 % di inalati: .S cuole: inscritti 40.047; visitati_ 37 .152: traco1natosi 3.661; percentuale 9,27 %. Laboratori di tabacco: inscritti 32 .898; visitati 31.477; traco.m atosi 3.876; perce11tuale 10,98 ~~ . Complessivam.e nte: inscritti 72.945; visitati 68.629; tracomatosi 7 .537; p erc~ntuale 10,98 ~f> . Per l' assistenza pJ·estat.a .al resto della. popolazione forniamo questi d.ati limitatamente .a l 1nese di fe·b braio: Inscritti a·l .31 ge1~11a io 4.106; al 29 febbrai.o 5.066; numero co1nplessivo dellB vjsite e medicature eseguite dura11te il mese di febbrai,o 40.773; inteTventi chir.u11·.gici 10; gu.a r1g1oni con. tatnte 152 ; eventuali ·provv~din1enti di urgenz.a 2. P. DF. LonENTrrs. 1
Interessante pubblicazione: Dott. GIOVANNI MARIA CIULIANI A.Assistente n ella R. Clin., Chir. dell'U.nivereità ,di Parma.
lVJ:Af{lJAJJ:ITÀ CISTOSCOPIC~E ad uso dei M edjci Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogi·o Ferrari Direttore della R. 01i·n ica Ohiru.r.gria Gene1~a.le dell'Un+iv.e rsità di Parma. SOli1:J:\1:ARIO. PrefaziOlTle. Princi,p i della ci~to\Sc:o yia. Cisto.scopii. Parte illturuin a nte. Porta dei. cistcs copio. Onglet. CiiGtosCQpia. 0?.teterie mo unilate1·ale e bilaterale. Cistosoopio ed irrig azione. Sorgenti l uminooe_ Parte ottica. Ste1iilizzazion-e. Verific·amoni. 'J.1ecnioa della cistc1Soopia. Sonde Pre'Parazione del rua.lato. Introduzione del oistoscapio 11ell'u0+m·o. Aspetto della v·e3cica. 'rrigono vescicale. Sbocchi ureterl-l.li. Cateteri>Sllllo de.gli ureteri. Oist-OBicapia nella donna. Uretero-pli·e lografia. Casi difficili -per un esa:m.e cistcscopico. R·achia.n estesia. Anestesia locale. Puntura. epidurale. Vo1ume in-8° odi pag.g . VIII-79, con 58 figure in nero i no.stri abbonati sole ' L. 1 3, 7 5 in port·o franco. Inviare Vaglia Poetale .all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA.
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LL P OLICLINICO
NOTIZIE DIVERSE. Comitato d'igiene della Società delle Nazioni. _.\Ila riu11ione di primaYer.a gli argome11ti trattati ::,ono stati il Yaiuolo, la ,·acci11azio11e, I.a inalattia {le] so11n o, la lebbra, la t ubercolosi e gli tu pef.ace11ti. L a Dc leg.azion e itali.a11a con1posta dei proff. Lutrnrio e Ottole n ghi è intervenuta so,ve11te nella discussion e .in 0011siderazione dell' interesse d ir et to ~l1e a lc1tn e questio11i 11an110 p er il nostro paese . I u par ticolar e sono state esan1i11ate l'opportu11ità ·e le 111o<l.alità dell'i11terve11to del Co n1itato d ' Igiene i11 .alcuni centri di stt1dio che si stanno progetta11clo ne1l Argentin.a e 11el Brasile co1ne inizio di una f<.' conda collaborazione con l 'America Latina yer o In quale l ' I tali.a l1a tante ragioni di profo11·.la ·in1pati.a.. i è poi stabilito di aiutare la Grecia 11ella lotta che ess.a sta SYolgendo contro I.a t11be rcolosi, divenuta i111 l)ericolo nazionale . l-n n r gon1en to cl1e 11a fermato molto l ' attenzio11e clel Con1itato è s tato quello del prossimo Yinggio in I talia di .alti funzionari sa11itari rap}Jr€. ent.a11ti 16 N.azio11i. Il dott . Raj chma.n , direttore dell a S ezione {l ' I giene, ha informato il Co111i ta to dcl prùgra11lllla di questo viaggio e ha 111€. ·.,o in eYidenz.a lo sp eciale interesse che ha per -€•so, co111e p er t utti i p r·oblemi dell'igiene, il Capo del GoYcrno italiano da cui· egli è stato receri.te111ente riceYt1to a Roma . Della 1nalaria 11011 . i è a ncor.a parlato perchè YI .nrà in proposito i111a riunione s peciale in . g1 ugno. Per .altro è tato fatto rilevare fin da. ora il <l11plice co11cor so che l' I talia presta alla lotta 0011tro la malari.a ·e alla preparazione dei nialarioJogi, ingegneri e medici, a 1nezzo della Scuola superior e di ina l.a.riologi.a e della st azione sperimentale per l a lotta anti1n.alarica , entran1be a Roma. .i:)
Congr esso di radiologia medica. 11 1-1 inaggio è stato iuaug urato .a Firenze, nel ~nlo11e dei ( ' inqueceuto, i11 P .alazz.o Vecchio , 1'8° Congrc ..,o italiano (li radiologia medica, presenti le pri11cip.ali autor ità cittadine fra cui il vrefetto 011. R egar<l, inter\e1111to in rappresentanza del apo del Go,~e rno , il P odestà, il co1n.andaute il C'orpo cl' Arnia ta, i p rofe-:5ori della R . Università con il l~ ettore n1agnific-0 e 11un1erosissi1ni congr es, -isti. Hanno parlato appl.auclitissi1ni il se n. Garbasso che ha portato il ._ nl nto del Coniune e del popolo di :r"'irenze e il i1rof . i ciii.a no presi dente del (~o1nitato ord i11atore del C-0ng resso. _.\rC'o]to da · c nlor1J~ L appla usi si alz.a quiudi .a p:lrlare 1' 011. 11egard il q ua le clichi.nr!l che il C~ o Yl'rno ric:onosce il graudc valore di questo ( ; 011 ~rt.1--"'<> e n<.~ . ., eguirà col 111aggior e interesse i :,ì.,·ori. l{ i('orcla poi i proy\·edi1nenti che il l{ egi:n~ .. n1pr<.' Yig:i}P e solerte n~lle s u_e inulliforini 1llli' i t:l ha a<.lottnto nel c.au1po radiologi co, e dic ~ <'<>Uh• nPll'inten.t-0 di cl.are pitL efficuC'e in1pul:-:.dln : -.t11tli,> l' alle ri ol11zioni <li un problen1a di 1
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FASC. 21)
tanta mole è stata promossa i n Firenze la costit uzione di un Comitato inteso a stimolare e incoraggiare tutte le iniziative sv<>lte per la lotta contro j, tumori inaligni. Quindi in nome del Re dichiara aperto 1'8° Congresso di radiologia. Il discorso dell'on. Regard è st ato salutato alla fine d.a rup•p lausi. H.a pa.rlato da ultimo il gener.ale Riva portando al Congr€sso il saluto del Corpo sanitario militaire. I lavori del Congrest·o sono· cominci.a.ti n el pomeriggio e si sono p r oseguiti nei due gior11i .su ccessivi. I l prossi1no convegno avrà. luogo a Torino nel 1930.
*** I l 15 oorr. si so110 riuniti a Fir€nze i soci della Associ.azione italiana di radiolo'g ia medica, per discute.re su argon1e11ti riguarda11ti l ' attività del1' Associ.a..zione. Il presidente, prof. T.andola, ha illust rato in una elaborata relazione le molteplici attività soci.ali risc uote11do gli aip1plausi unanimi dell' a:ssembJ~a . Dopo I' esa.m e di Y.arie qt1estioni di carattere int e.rn{> si è proceduto, a nor1na dello Statuto, alla rinnova,z ione delle cariche. Sono stati eletti, .alla unanimità, a. ,pr05i.de11te il prof . Balli di Pavia e a vice-preside11te il p rof. l\1ilani di Roma. A sede del prossimo Congresso è stata designata Tori110.
Congresso internazionale di anatomia. L ' .Associazione degli anato·m ici ha tenu to il suo XXIII congresso .a Prag a. Rare volte i parteci11anti a un congres o son o stati accolti oon tanta generos a sim·pati.a. L 'Associazione i1011 aveva mai riunito un numero e<>sì imiponente d~ partecipanti. Furo110 trattate q11estioni d' istologia, istofisiologia, e1nbriologia sperimentale, ,a11tropologi.a, oltre che di tutti i ra1ni dell' anat.01nia. Relazioni e co1nu11ic.nzio11i fur·o110 acco1111p ag11.a,te o ~eguite d.a i1umerose di111ostrazioni. L ' I .stitl1to cl' istologia e d'en1briologia di Praga, unico al In·o n do p er il lusso, la vastità, l 'ordinamento, l'attrezza tur.a., fu , p er i congressisti, un &oggetto di ~orpres.a e cl' an1111irazione. E sso è dir etto da, S. E. il 111i11istro prof. Sr.dinko il quale ha tenuto la presi·lenza 011oraria del con·g resso. Anch e l ' I stituto di a11.atomia e quello di antropolog ia. sono riccamente instal lati e a rredati; essi sono diretti dai proff. \'\1 cigner e )fatiegk.a. Presto Yerrà i)ubbli rato il resoconto dei l.aYori. 1
_Il Cong resso internazionale per 1'01·gauizzazione scientifica del lavoro. Si è tenuto a , ... n r ... avia il Co11gresso p er la org.anizza.zione scientifica del lavoro. AlLa. seduta inaugurale i11terYennero i ministri clell' agricoJtura e delle riforme agrarie . , le autorità, il corpo cliplomatioo e molti delegati esteri. ano stati pro nu nC'i.ati ,·.ar i discorsi. Ha parlato fr a gli altri il delegato italiano on. )lauro. il quale ha pronu11ciato caloro e parole accennando .alle orip.ini. ~lla ,-ita e nl h1,oro cle 11' on. )fu. olini_
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SEZlONE PRAT1CA
eguì una ~olenne seduta nell' I stituto polacco di orga11izzazione scientifica alla presenza del Presidente delLa R epubblica.
cialmente il problema dell'eziologia; furono prospettati anohe i contributi recenti sulla terapi a speri1n·entale del cancro .
.Pel V Congresso internazionale per gli infortn· ni sul lavoro.
Congresso internazionale antimurino.
·otto gli auspici della Cassa Nazionale Infort n n i, all'uopo .autorizzata, e dei Ministri degli E teri e dell'Eoonomia Nazionale e oon l'intervento del Delegato Italiano nel Comitato perm.a11en te interna.zionale e del Preside della Facoltà dì Medicina all'Università di Roma., si sono adunati, presso la Sede ce11trale della Cassa stessa, i rarppresentanti delle nlaggiori organizzazioni sanitarie statali e parastatali, civili e militari, dell' Ente 1nutuo di assicurazione infortuni dei Sindacati medici e del P atronato nazionn.le,' allo scopo di costituire il Comitato nazionale italiano, che dovrà occuparsi di promuovere ed a.ssicurare 1a partecipa.ziòne al , - Congresso inter11azionale per gli infortuni sul laYoro, che è fissato per la prima settimana del i)rossiu10 settembre .a Budapest. Si tratta' (;(';llle e noto, di un Congresso n1edico, che do·vrà i11t<.:ressarsi lJure delle malattie professionali: e d è opportuno cl1e vi partecipino nl1merosi gli italiani, cultori di tali rr1.aterie.
Congresso dei Consorzi provinciali antitubercolari. ~ei
giorni 20 e 21 del t:<>rrente mese ebbe luogo a li"'il'enze, presso l' Amrnini~trazione provinciale, un Con g resso dei. Consorzi provi11cia]j antitubercolari. , 'copo <le] Co11gres~-0, indetto per iniziati va. d ella J.i 'e<lerazioue Nazionale delle Provi11cie d' Italia, è . ·tato 1 esa1ne <lell.a situazione dei Consorzi, recente1ne11te creati per YOl·o11tà del Capo del Governo, e; oopratutto, di quella che dovrà essere l 'attività fntl1r:.t dei Consorzi stessi. Il Co11gresso 11a di8cusso llna relazione p1·esenta ta. dal gr . uff. Sileno Fabbri, presidente della Feder.azioue delle Provincie; i congressisti visitarono poi le opere antitubercolari della Pro.v incia di Fi renz-e.
li Congresso Medico Peruviano.
.E con v·u-rat·o ad
4A.. requipa
dall'll al 16 novembre. Con decreto go.vern ativo del 17 febbraio l'organizza.zio11e ne è stat.a affidata alla Direzione Generale della San.i tà Pubblica ool concorso del Cir-colo )ledico P eruYiano; a presiedere il Comitato esecutiYo è stato chiamato il dott. E. Escome1; segretario generale è nominato il dott. Alber .t o Sanchez Moren-0 .
Per le stazioni <li cura, soggiorno e turismo. Il Co1tsiglio Centrale per le stazioni di cura ha espresso p·arere favorevole i;er ~l r ico11oscime11to della q.u alifica di stazione di cura, soggiorno o tu1·ismo a i seguenti Comuni: Courmayetlr, I vrea, S. Benedetto del Tronto, Bagni della Porretta, Dobbiaco, S. Candido, Con10 (Zona Lago), Ronco ScriYia, S. Cesarea, Ca an1icciola, I schia, Sorrento con S. Aiello, Preme110, ì\ionsun1mano, Anzio, Civitavecol1ia (Laidispoli), Rocca di P.apa, Amalfi, O.ava dei Tirreni, C,elle Ligure, S. Gimignano, L eYanto, Clavieres, F-0lgari~t, Luino, Graglia, Bosco Chiesa11uova., Iloveig110, Col1ioJ Cingoli) Urbino, .3. Andrea di ~[edesa110, V.altournance, ' Tic-0 di Fassa, Ila veno, Venezia (.anti ca circoscrizione oon L ido). Al Consiglio s~esso è stato; a cura del Consorzi-0 N.azionale del1e Stazioni di cura, soggior110 e turismo, presentato il olun1e degli atti ufficiali del VI Congresso delle Stazioni stesse co11tenente i voti intesi .al conseguimento dell'e.f fettivo loro 111iglioramento e sviluppo.
'T
Visite a stazioni idroterapiche in Fra11ci1t. Il 21° viaggio della serie « \Toy age d' Etud es i\' é..licales .aux Stations de Cur e » (110.tissi111i con la desig11.azione ~. M.) .avrà ]uogo in sette1nbre, àlJe stazioni del Centro (B orbonese e Alvernia). Il prof. P. Carnot, che è stato ]'or ganizzatore di questi viaggi, si è 01·a as....~ciato il prof. Vil1.aret. P er informazioni ri Yolgersi a: l\i(.lle l\1achu ré, secrétà.ire des. , 7 . E. 1\:1., Clinique rnédica lo de l'~otel-Di eu, Pari~ .
,r.
Esposizione medica a Messico.
Congresso tedesco sul cancro. Nei g iorni 14 e 15 aprile si è adunato a Wiesbadeu il Comitato ge1·manico centrale per lo studio del cancro, sotto .la presidenza del prof. Kraus di B erlino. Dall' Italia v'intervennero i proff. Morpurgo, che fu chian1ato .alla presidenza onorari.a, P entin1alli , Tinozzi, Rondoni. Fu trattato spe-
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Dal 17 al 28 maggio si svolg~ a Parigi, nei locali <:lella SoTbona, il 1° Congresso internazionale contro i topi, sotto la presidenza del prof. Calmette, il quale nel discorso inauguirale ha prospettato i danni gravissi111i recati dai to·pi, veicoli d'i11fezione e divora.t ori instancabili di ricchezze che si pos&ono calcolare, ogni anno, a i11olti miliardi di lire.
DurantA il mese di ottobre si terrà a Messico una. Esposizione di medicina, elettrologia e farmacia unit:1mente ad lll1 Convegno medico. L'inizi.ativa' ò posta sotto il patronato del presidente d e]J.a R.epubblica, gen. don Plutarco Elias Calles, nonch è del Ministero della P. I. , del Dipartin1ento di Sa11ità, dell'Università Nazionale, dell'Associazione Medica Messicana, .d ella Società Messioana di Elettro-Radiologia) ecc. L 'organizzazione è promo sa dai dottori Tgnazio Campo e Federico Storm. P er jnformazioni rirolgersi al: Director Gerente (le l.a Exposicion ìVIedica, Apartndo n. 982, Méxioo, D. F. (l\1:e.ssi00).
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lL POLICLIN I CO
Pro opere assistenziali. ll (~omitato amministrati\o de·l f<>ndo speciale delle Corporazioni in st1a. rece1rte seduta ha approv.ato lo st.ato <li previsione per il corrente a11no fin a nziario: detto stato sarà tra breve r eso esecutivo <:o~ appo&ito D ecreto <lel J\llinistro d~Hle Co1'p·o razioni, di co11cert<> col Ministro delle Finanze. T enuto presente che i11 qt1ooto s oorcio di esercizio fi11a11ziario le spese che fanno oarico .al fondo specia•l€ non s.ar,anno di grande en·t ità, il Comi t.ato ha dis-posto che una gì·an parte degli utili di gestione ve11ga versata, sotto forma di assegna~ioni str aordinarie, alle Op-ere i1.azio·n ali: Balilla, Dopolavoro, M.aternità ed Inf anzi.a, Patro nato, I stituzioni per la lotta contro I.a tu,b ercol·osi, -ed ..alle I stituzioni assistenziali del Fascismo (C olo11ie marine e montane), apere di iprorpagand.a ed assistenza sanitaria ai poveri, affidate ai Fasci f~m1ninili. L'.a111111011ta.re Go1niplessivo di tali asseg11azioni straordinarie è <li L. 15.000.000. Altra assegnazione straordi11aria di L. 1.500.000 è stata stanziata in bila11ci<> pe1· prenù .a f.a.vore dei genito,r i con i1umeros a prole rap1presentati d.alle as~'o ciazioni s i11dacali : e ciò per a.s.secon1 d .are la 1politica demografica del Ca·p o d el GoveTno.
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Per le opere antitubercolari in Sardegna.
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Il Co11s iglio di .amministrazione dell'Istituto di Credito p er il laY·Ol'·O italiano all'Estero ha. in,esso .a dispos izio,n e di S. E. il Ca po· d~l Governo la son11na di lire oento1uila. ~..., . E. ha destinato ]a somn1a stessa .alle o•pere a ntitt1bercolar i d ella Sardegn.a e precis a mente lir e 25. 000 a11.a provi11cia <li Cagliari, L. 25. 000 a11.a. p ro vincia. di .S assa.ri e L. 50.000 a lla rp ro·v incia <li Nuoro·.
gratuito per gli abbienti, 'P sorto oon la coopel'azione dell' Ammi11istr.azio n e P T<>vi11ciale e della Co11greg.a.zione di Carità, sotto l'illuminata direzione <lel D iretto r e del1'{).spedale P sichiatrico, prof. Mar co Levi Bianchini.
Propaganda antimalarica nelle scuole di Fiumicino. Interessante è riuscita la distribuzione dei pren1i con feriti dall.a fa.miglia del se11at.or e G. B. GraSS.i e dal direttore delle Sct1ole rurali del Governatorato pr·of. E. Leoni, .agli .alun11i delle scuole di F iumici110 ch e n1eig~io si distinsero per la lotta a11timalarica. Nun1er-osissi1no e disti n to l 'elegante pubblico che aff.ollava la, grazioo.a sala del tootrino dei com1
battent~.
I ba1nbini di Porto e di Tsola Sacra rec:itarono oon p·e·r iz.ia ed .ar guzi a .Ju,e br evi c·o111111ediale, e · decl.an1arono graziosi i11onologhi e poes ie intran1ezzati id.a scelti bra11i di inrisica. Si passò q.11in,di al la distrib,uzio11e dei .p remi, il numero dei qu ali sorpassò di m-oiJtu, ql1ello degli a11ni p r ecedenti il <!he din1ostr.a qua nto inaggior p rofitto abbia110 sa1p uto J·itrarr e quest ' :.t n110 i 1'.agazzi da.gli insegn·a menti della sct1ola . D ~e brevi e senti te parole di spro11e a semp1·e meglio fa,r.e e d.i ine;it.an1ento al1a lotta a11tim.alarica il dott. Ova.zza ; q·ui:ndi il direttore i)rof. Leoni, r ievocò le gesta di R-0111,fl. Ed ebbe p arole di oa.ldo elogio e di incitnn1ento i)er i bna-vi n1aestri di Fiun1iciu_.o.
Corso Infermiere C. R. I. a Tripoli. C-0n grande solennità è stato, quest ' anno, inaugt1rato a Tri1poli il p r imo corso per infermiere della Croce Rossa I taliana. _.\Ila cerimonia sono intervenuti: S . ....\. R. l a Duchessa ·d elle Puglie, S. E. De Bono, S. E. inons. Tinozza e molte altre i1otabilità de,Ila colonia.. Ha [Jl'on11110iato il disoo,1-so inaugurale il colonnello Castigliola. Il Corso è dir-etto dalla signorina Abrate, infermiera. 't"Olon tari•a di Torino, che a proprie spese ha voluto aiprire l'arnbulatorio dove le 11uove alliev0 preste1·.a nno serVlz10. 1
Per gli Ospedali di Livorno.
La Cassa
cl~ Risparmio e la
Camera di Co1nme rc·io di Livorno hann<> elargito rispettivamente L. 25.000 e L. 10.000 agli Osped.ali della città per l' acquisto di radio. Agli stessi ospetlaJi so,n o state don.ate L . .30.000 dal conte Marco Toni Otto11ieri.
Dispensario di igiene mentàle.
Comitàto per lo studio delJa popolazion f>.
Da.J 1° febbraio funziona a 'l'eramo, nei locali ·d ell ' Os pedale I1 ichJiatricio, lln « D~sJpensario 1d~ I ~ e ne i11e ntale », cioè un ambulatorio di consult~ z i o ni p oipol.ari per le n1al.attie nervose e m entali e cl i eonsigl i .ai padri ed alJ e n1adri di fa.miglia a i 111a.estri , agli educatori, nei riguardi .della salut e dello spirito, della educazione dei figli, della c11rn dei bambini deficienti e nervosi. I l dispen·ari o funzio nerà a11cora co111e consultorio di fiduc·i.a p e r tut ti coloro i quali s i trovano in q11alche di ffi coltà p .·icologica o sociale della ,·ita , del 1natri1non io, della carriera o della professione . E c- o è dep utato a diffondere le norme dell 'j•g iene sociale, del la 111ora le eugenetic.a , dell.a sana condotta di y j t :1.
JJ d i ·p en, nrio , t otaln1eu te g ratuito per i pov e~ i 11111 n it i cli r egolare certifie.ato di poYertà, semi-
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•
Ad inizi..ativa del Capo rlel Governo è tato provveduto al fin.anziamento del Comitato Nazionale per lo studjo delle popo]az.ioui, costituito in seg uito al Congresso n1ondiale tent1tosi a Ginevra 11e.l sette1nbre sco rso . Il finanziamento sarà fatto 1:>er offerte da parte d' importanti Enti e I stituti del Regno.
Protezione della maternità e dell'Infanzia in Torchia. In 'l'urchi a l ' ...\s oC'iazione per la pr-0tezioue della n1a ternità e clell' infanzia 11a costituito 311.: cc Cent ri sociali di .assi 'tenza » . Nel 1926 I' Asw ciazione ha a is tito 4~2 puerper e ed ha ::,.0c{'orso '9./ ;... () ban1bini (allattan1ent-0, indun1enti , elioterapia , ecc.). L' Associ~ zione P i11 continu o ,· iJupp-0.
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( •.\ ~NO
XXXV,
FASC.
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1()43
SEZIONE PRATIC,\
Nella stampa medica. L a Romania vanta t1na breve ma gloriosa trad izione nel campo della patologia generale e della lnicrobiologia: tutti i inedici oonoscono i nomi di Ba.bès, ) Ia.r inesco l J€v.acliti.. Oo11tacuzène, ecc. I l prof. Cantacuzè11e 11a raggrup1pato intorno a sè una pleiade di gio,·ani studiosi pie11i di ardore, che onorano la Romania e il loro l\'Iaestro. Le loro 111emorie Teniva.110 oonsegnate in periodici di Yarii P.ae.5i ; ora si è provveduto a crea.re t1n orga110 peciale, sotto jl 11ome di « Archives Roumaine~ de P atl1ol·o gie ~xp érime11tale et cle Miarobiologie n, diretto d.al Canta.cuz~ne, édito dalla Ca_.a. )lasso~ <li Parigi, .a periodicità trimestrale. Il prin10 fascicolo, i11 111ag nifica veste tipografica, di cir ca 200 i)agi11e, adorno di 24 tavole a colori e ricco Lli figure i11t€rcalate nel testo, contiene 7 n1en1orie originali pregevo·l i. L"abbon.amento .an11uo ilnpòrta 60 franchi. P er qt1anto concerne la redazione 1·ivolgersi al segretario, dott. C. Jonesoo-l\.fihaiesti, Isitituto di ~ e rol o~ia, Splainl C<l.-Ol Da-vila, Bucarest (Ro1nania) . Ci è- gr.ato di augurare al nuovo periodico la prosperità che merita.
logo ft1 colpito ipure al rene sinistr·o, del quale ebbe a s ubire l'ablazione. Dura11te la guerra il Bourdon dette le maggiori prove di devozione.
1
)
Commemo1·azione di Harvey in Italia. ~\
1"'rieste, nella sal:.i della Bib1i·o teca dell'Ospedale Regin.a Ele11a affollata di medici e alla pre;:,en zn di molti inYitati , i te-nne la solenne celebrazi o11e ~lel terzo cente11ar io della sooperta della circolazione del sangue . Il ·preside11te dott. Attilio c•.offer, apre11do la seduta disse dell'importa11za della storica e.lata che ricorda uno degli avveni n1enti più significativi nella ~tori a, della scienza e accen11ò alla particolare importanz..a della celebrazione di L ondra, sotto gli auspici del Re d'Inghilterra. Quindi il clott. Castigliani tenne un magi.~trale disoor so çommemorativo.
-Onoranze ad un medico condotto. Lia. popola.z,ione di S. V enanzio e di S. Vincenz·c} di Gallier a (Bologna) ha offerto una medagl ia d'or o .al medico c·ondotto dott. Pietro Tarufti in occasione del suo collocan1e11to a riposo.
'
Un medico assolto. Il "Jott. Giovanni Micl1eli cla Gal.atima (Lecce) è i-:,tato a.ssolto-, in istruttoria , dalla imputazione di on1icidio· colpos·o, che gli er.a st.ata fatta per la 111orte dello sportivo Pir.andello , avvenuta poC'}1i i ta11ti dopo un 'iniezione endove11osa praticata dal inedico. La perizia dimostrò che il paziente aveva jngerito t.1n.a forte quantità di birra e di vino il che f.avorì il decesso. 1
'
Vittime del dovere. LI <l·ott. E nrico Bot.1r don, radiografo al serv1z10
del i eparto radiologico dell'ospedale di Saint L ouis a P aTigi, ha subìto negli scor sj giorni la sua decima amputaz~one. Gli è st.ato asportato l'ulti1no dito Klella inan·o sinistra. C-0 ì a poco a p-0co) le s ue maini sparisco·n o. Questo sacrificio è imposto dalla p er i col·o sa r.adio·der mite, per la qi1.ale J10n si è tro.v.at·o ancor a nessu n rimedio . I l radio-
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1S u proposta <lel
* ** Jninistro
fr.ancese del Lavoro e dell ' Igie11e, è stata iscritta la segu ente citazione all'ordine del gior1iio della Nazione : « Il Governo portc:'t a. co11oscenza d el Paese la bella co11dott.a della sjg11o r.a Catheri11e Kloster, in r eligione suor Glansin·de, in fe·r miera reli'g iosa nell'Osp·e dale Sainte -Bl andine a, M etz : incaricata d.a 25 anni dei servizi radiologici di detto Ospedale, i1on ha mai cessato di dar pro va della più gra11de abnegazione. E n1orta vittima del dovere, do1)0 .aver subìto l 'an1putazione del br.acci·o destro ». 1
Incendio in un Ospedale inglese. Un incendio, provocato dallo scop1p io di t.111 bidone di benz~n a e alime11tato da un vasto deposito di o,·.atta e da un o <li inateriale di medie.azione, ha quas i 1distrutto l'Ospedale Edoardo VII di Londra, unb dei più belli dell'Inghilterra. ' 7 ' erano ricoverati oltre 250 1nalat;i, f ra ~ quali si prodt1sse un pa11ico i11descrivibile . Soltanto d11e di essi rip ortaro110 lievi ferite; i11vece qt1attri0 pon1pieri rimasero graven1ente colp iti da as1fissi.a e alcuni c·oldati riportarono ustioni i1on lievi.
Abbandono di un progetto di os pedale per can cerosi a New York . L'~n110
scorso un Comitato di Ne~~ York a veYa I.anciato un ap pe.]lo per t rasformare u11 edifizi 0 inco1n1p.Ieto 'di 27 pi~ni, t ra la Seve11ty-Seve1tth Street e la ""\Vest End Avenue, in un grande osp~ d.ale per cancerosi, sostene11do l a spesa di 5 i1u1ioni di dollari, p.ari a circa 80 milioni di lire. icco1ne l' appello non h a avuto successo, il proO'etto è stato abba11donato e le s·o mme r accolte o verr an no restituite ai donatori. 1
Casi di peste a bordo di una nave . S t1l v.aipore u Pri111po11 », diretto a Buenos Aires s i è sviluppata un'epide1nia di pc te bubbo' che ha cagionato 7 n1orti. Si è proced11to a nica ricrorose inisure d'isola111e11to e di deratizzazione. o -
Il piìL antico libro di medicina tradotto. Il prof. J.ao:nes Henry Broostecl, dell'U 11ivers ità di Chicago, dop·o sei ianni di lavoro l1a. u]ti1nato la traduzione del cosidetto p apiro di Ed '"i11 Smitl1, un tratt.ato medic·o egizi.ano del 16° secolo .a. C. E sa yerrrà pU!bblicata dalla. << "GniYer ity of Chicago Press n. Il ipia.piro .espo11e in tabelle i tratta.1nenti usati in 48 lesioni di,erse, con1inci.ando dial oapo e pir,o grede nd·o verso ci1 oollo , le ...1palle e la, pa.rte su.p erio,re del toTace ; a qt1est.o punto la tra.t tazion e risulta inte.r rotta. E un.a dlelle quattro opere n1edicl1e l)itL importa nti !rimasteci di quell'antico period-0; ]e .altre sono: il « p.apir-0 liibers » cli Lipsia, il « pa1)iro 1nedico » di Ber lino e u110 lJresso l'L'niversità di Calif.ornia. Il .p iù co1111pleto è que·l lo di Sn1ith, cosi nomi11.ato dall'1archeologo a1ne.rioo.no cl1e lo scoprì a Tebe nel 1862.
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[ A.NNO XXXV, F ASC. 21)
lL POLICLINICO
Alcune settima.ne dopo aver celebrato il suo 700 001npleanno si è spento C.t\..llL GARRE, ohe fu uno dei piì1 reputati chirurgi della Germania. Insegnò success1,·an1ente a Tubinga, Rostock, Kouigsuerg, Breslavia, Balle. Sono rimasti classici 1 suoi studì sull'eziologia unica dell'osteomielite, del foruncolo e del patereccio, oonchiusi con un.a a uto-esperienza ohe stette pei· essergli f.atale. Fece progr ed ire molto le nostre oonoscenze sulla 11eurof ibron1atosi. Stabilì la distinzione tr.a cisti epiteli a] i traumatiche e cisti dermoidi. I-Ia contribuito 1n modo effic.acissimo ad elaborare l.a chirui'gia del torace. Dettò le norn1e della ohiruTg1a co'nserv.ati va della t nberoolosi articolare e ossea. Sostenne i vantaggi d ella narcosi eterea, quando quella cloroformica er.a d ' im·p iego generale. I) i u11' attività instanca.bile, h.a portato altri notevoli oontributi al sapere. Oltre che u110 scienziato di valore e uno dei più sicuri diagnosti e brillanti operatori, fu un didatta impareggiabile: ha ·educato molti allievi ùi valore. Di nobile carattere e di una generosità a tutta prova, era idolatrato dagli innumerevoli malati da lui guariti e dagli studenti. Da poco aveva licenziato la 6a edizione del suo noto 1' r attato, redatto oon Borchard . A. P.
Le malattie infettive in Italia. Mese di Gennaio 1928.
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16 22 I 28·29
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MALATTIA
I
C)
I
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Morbillo . . . .
. .
277 213 6 297 2606 310 2380 1 ~4:11~896
Scarl.tt.t.ina
. .
146 3691 174 396 168 351 164 353
•
•
-Vari cella
. . .
.
-
--
I
108 :307 125 3651 122 813 l21 41o
Va iuolo e Vaiuoloide .
-
.
I
1
1
2
2
-
-
-
-
294 54 8 276 477 230 368 229 448
Tifù addominalo .
I
Disseuteria .
I
. .
31 51
2
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a
2
Difterite e croup
•
•
2641 47 9 272 480 287 4981 264 458
I
Meningite c. s . e.
. .
Poliomielite a. a .
I
7
7
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3
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9
9
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o
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6
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•
Rabbia
•
j ~01~ioati
. dichiarata .
•
.
•
Pustòla maligna .
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4
I
I
Encefalit..! letargica
:E morto .a Tori110 il chirurgo proif. comm. VALEN'f INO OLIVA che, per un ventennio, eroa &t.at-0 primario dell'Ospedale di S. Giovanni e attualn1ente era p·rimario dell'Istituto dei rachit ioi. ..\,.e va anche coperto la oarica di oonsigliere co1n1111ale . N. l.
I
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201
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10.
Tifo petecchiale, Colera A&iatioo, Peste bubb0. nessun.a denunzia. n.~ca: .
'
Indice aJlabetico per macerie. A de11oic.lis1uo: sinto1u.atologia e diag11osi
Antisepsi polmonare Asteni a: l, Bac'i llo t11bercolare : filtrabilità Bibliografia Corpi e tr.anei: estrazione
ùorri.>pondenze
.
Dege11erazione ep.ato-lenticolar e di Hall Der111.atite pig111entata e purpurica degli arti inferiori En1 boli a dell'arteria tibiale anteriore . .Fistola vescico-,·,aginale : traittan1e11to . l?lebiti ostetriche e ginecologiche: eziologia H erpes zoster e varicella: rapporti . Lepto~pir.a icteroides, Leptospira icteroh a en1orr l1agiae e febbre gialla Oper.azioni ch irurgicl1e: prepair azione <lel i)aziente P:i.tologia. profession ale dei b.arocciai . Polle: i1el diab te . Peritoni le .acuta <liffusa prin1iti ,.a da p Il C U lll OCOC.'<.:.Q • •
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Peritonite adesiva: fi.:;sazione deliber.at.a degli organi .addo111ina1i i11 casi di inoarce1·amento ed occlusioni per Pag. 753 770 Peritonite tubercolare: cura " 713 Pleurite e cloruro di calcio . n 712 Polmonite lobare .acuta: t rattan1ento n Poppa11ta. : infezione a culia dei germ1 )) 772 • dentari Poppant e variazio11i di ten1peratura )) nel periodo digestiYo . Portato1·i di bacilli tifici: sterilizzazio76 n e e.on l'eoterovoocin.azione . 15~ Protei11oteraµia: basi fisiologiche . )) 764 Psicosi diauet1e;he Sarcoma primitivo dello stomaco a svi)l 769 • 1up po esogastrico )) 769 Streptotricosi: chen1ioter.a,pia )) 768 rf alassotera.pi.a : <;OlUUllÌcazioni Yarie )) I 7.J Timo: l'ossessione <lel - . Tuberoolosi primi ti\ a del i11uscolo pet)) 770 torale . · )) 770 Tumore del collo: as portazione . ))
))
Ufficiali sa1iitu,)·i. : tariffe JJe1 le p1f>:;ta))
756
ztoni
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nlr~!tl dl proprietà :-tservetl. - Non ~consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pot' clinico se non i.1 stguit "J cé catorlzzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pabbllcaztone di sunti di essi senza citarne la fonte . Roma - Sta b. Tipo-Lit ..A.rmani di M. OourriM. V. AS('OT.,J, R.ed reEtp. -1~
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~EZ IONE
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PRATICA
PERIODICI EDITI DALLA NOSTRA CASA Sommari dei Numeri
pubblica~i
''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Il fascicolo 5 (1° Maggio 1928) contiene: LAVORI
ORICINALI :
I. - E. GREPP I e A. RATTI: Gli effetti timmediati della trasfusione sulht compooiZtione del sangue circolante nelle anemie gravi. II. FANANO: Con.t ributo allo studio delle diatesi emorra.giichc. m . - A. POZZI: Studii sul .midollo 00&00 nei malarici (oon 1 tav. a oolori). IV. - G. GOGLIA: Sulla presenza di cellule istioidi (em oistioblasti) aiel sangue circol ante della leucemia linfatica. ·
,r.
SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
11 fascicolo 5 (15 Maggio 1928) contiene: LAVORI
ORICINALI :
I. - V. BONOMO: La meccanica roopiratoria nei tubercolooi polmonari trattati con la collassoterapia. II. - V. COEN : Su nn caso di torsione aicuta del grande omento. III. - V . FERRERO: A proposito dell•a operazione di meniiacectomia nelle lesioni dei menischi artioo lari del ginocchio. IV. - V. LO CASCIO: A propoeito di un caso di frattura spontanea del femcre in soggetto .accmdroplasico e ra-chitico. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELLA SEZIONE MEDICA O DELLA SEZIONE CHIRURCICA L. 6.
I non abbonati a lle suddette Sezioni potranno riceverli inviando il relativo importo, mediante vaglia poetale, .all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14
Roma.
CUORE E CIRCOLAZIONE l Periodico mensile diretto dal pref. VITTORIO ASCOLI Redattore-cap o: I>rof. CESARE PEZZI I l fascicolo 5 (Maggio 1928) contiene: Lavori originali : R. MARZIANI: Su la patogenesi delle
rotture -O<>.Siddette spontanee dell'aorta (con specàale rigua:vdo alle lesioni dell'apparato elastico). (Con 1 tavola a colori). - F. RICCI: Sul Morbo ·di Roger. La ci•a ncei parooeistica nei vizi congeniti dti cuore. - L. MORETTI: Endocardite verrucosa del cuor e destro. Rassegne, Rivi ste, Congressi : Clinica : Blocco cLi branca incompleto intermittente. - Sulla esi stenza e sul eignifìcat'> di elettrocardiogrammi · di piccolo voltagg.io. - Sulla guarigione o meglio sulle remissioni delle en docarditi. - Fisiopa tologia: Rapporti tra la cirool azione coronaria e il ciclo cardiaco. - Capacità fu.n zionale del cuore e (),Uoziente di :riicupero durante l'al lenamen.t o. -- Osservazioni s u una sostanza istamino-simile -contenuta negli eetratti di pelle. - Reazioni vascolari delJ a pelle aigli sti moli. - Intorno all'influenza degli stimoli meccani ci sull a ~ontrazione d~l tron·co art erioso. Sull'importanza del m ovimento con·t inuo e pulsante .per il cir-0010 periferico .della corrent e sang uigna. • Cenni bibliografi ci : VEIL P. e CODINA-ALTÈS J . : Traité d'électr~card i ograpbie .clinique . Abbonamento annuo : Italia I,. 3 6; lJ1stero L. 5 5. Un numero separato L. 5 ; Per gl i ase oo~a.ti a l u Poli· clinico ,, : I talia L. 3 O; Estero L. 4 5. N. B. - Ai nuovi abbonati del 1928 .a «Cuore e Oir· c..olazion e" si c-0ncedono le i nt.ere annate 1920-1921-1922 1923, del peniodico 11 Le M al~ttie del cuore n , no n c b ~ 1924. 1925 (qu eeta sen z.a il fascicolo 5, esaurito). 1926 e 1927 d i 11 Cuor e e Circolazione ,, per sole L. 1 5 O se in I t alia, e per sole L. 2 O O se all'Estero, in porto franco. A
RICHIESTA SI
aNV IA NUMERO DI
SACCIO
nel mese di Maggio :
LA. Cl.INICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il fascicolo 5 (Maggio 1928) contiene: Lavori originali : V. OHINI e A . GUSSO : Osservazioni su l cosi detto 11 Cuore da fibroma » Fatti e documenti : A. DUCA: Un caso di morte dopo rachiameeteeia -con tutocaina. - O. RAGO: Ferita lacero-contusa dei corpi cavernosi in gravidanza. Trombo della vulva. Gravicsima emo1·ragia. - A. SALAROI,J: Contributo all'i sterectomia pre-cesarea in un ca so di placenta previa .centrale. La rubrica degli errori : A. lVI:Il{ENGHI : A proposito di errori 1d•i agnostici in tema di gravidanza a termine. Lezioni : c. DECJ O: Placenta previa centrale in donna. ecl amptica. Commenti : G. REVOLTELLA: Nuovi orizzonti cli t~ rapia ostetrica? Terapia : R. BOMPIANI: Contribnto .a lla radioterapia.. nella sterilità aesociata ad anomalie del-la me<Str11azione. Resoconti : Società Pugliese di Os tetricia e Ginecologi.a. Dalle rivi ste : Ostetricia : Strie gravidiche e costituzione. - La vaccinazione se1ni-preventiva in ostetrieia - La sifilide come causa di morte fetale . - Il pericolo delle erosion·i cervicali. - Modificazioni gravidiche in raippo1·to alle n1oderne comcezioni delletooeicosi gravidiche. - L'opoterapia dei -vo1m iti grav·i dici. - Il battito cardiaco fetale ,durante il parto. - Esperienze sulla procteurisi. - I van·t aggi del forcipe di JGellan·d. - Il ;raschiamento post-abo.rt11m. - La cura delle in•f ezioni puerperali . - Aumento· delle complicazrioni a stetl'ich e neg·li u l timi amni. Cinecolog ia : I teratom i dell 'ovaio. - Tr omba interst iziaile ed affezioni uterai-anneeeiali. - Roentgenterapia del oar·cinoma ed iniezioni intravenooe di destrosio. - Trattamento della t11beToolooi genitale mediante i raggi X. - L'uso del cloruro ·d i zinco i.n ginecologia. - Risultati s1ùl'uso della lobelina nella narcosi. - Le infezioni epidemiche e la peritonite post-operatoria. Variet à: Mi ti e leggen de n ella vita sess11ale f emminile. - Azione dello sperm a sul m 1100 della cervi.ce u terina. L'assorbimento attraverso la yagina uman a . Notizie. Abbonamento annuo : Italia L.
3 6; Estero L. 5 5.
Un num er o eep:i.rato L. 5 . P er gli associi.ati al (! Poli·· clinico 11 : I talia L. 3 O; Estero L. 4 5. N. B. - I nuovi abbolllati del 1928, possono ottener e· l'annata del 1925 senza il f ascicolo 1° (ooaurito) e le intere annate 1926 e 1927 per sole L. 7 5 se in Italia e per sole L . 1 1 O se all'Estero, in porto franco. A. i·lchiesta s i invia n11m e ro di saggio
IL VALSALVA Rl V! STA MENSILE DI OTO-RINO-LARJNGOJATRIA d iTetta da CUCLIELMO BILANCIONI Il fas cicolo 5 (Ma,ggio 1928) contiene: Idee e metodi nuovi : M. LAPF~ NNA: L'inspirazione in due t em.pi. Una mauovra per lo studio radiologi co dei movimenti diaframmatici. Raccolta di f atti : I - C. BORRI: Contributo a lla · conoscenza delle condriti tiifose n ella laringe. - II. - G. C. ANTOGNOLI: Contributo n.lla sieroterapia delle p a.r alis i poot-difteri..cbe .del velo pendtùo. Osserv azion i di clinica : M. F_<\RRONI : Frattura d ell'et moide seguita da. ruen·ingite pnrulenta mort n,le (con 1 tavola). Ricerche di labora tori o : F. LASAGNA: Intorno all'influsso del l abirinto s ulla in ru~rvazion e runtagonistica <.lei musr oli. I mu scoli della. la ringe. Capitoli : V. MONTESANO: La leucocheratoSci. Recen zioni : (Il fas cicolo ne contiene 34. Per difet t o dii .spazio se ne omette l'-elenco). L a n o ta storica: G. BILANCIONI: Di 11n m etodo italiano per la ·cura del labbro leporino Noti zi e e questioni. Ab bon am ento annuo : Italia L. 3 6; Estero L. Un numero separato L. 5 . Per gli assocriati .al
5 5. <t
Poli·
clinico » : Italia L. 3 O i Estero L. 4 5. N. B. - Ai nuovi a.bbonat.i del 1928 a 11 Il Valsalva » si coll!cedono le .intere annate 1925, 1926 e 1927 (questa senza il fascicolo 3, e6anrito) del periodico stess o, per sole L. 7 5 se in Italia e per csole L. 1 1 O se al.l'Est ero, in porto franco. A. 1•lehiesta s i i n v ia n umero di 8&2'gi o
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Cheque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA - 785 -
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I L POLICLINl Cu
IL. DIRITTO PUBBLICO SANITARIO Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione B diretto dall'On. Dr. ARISTIDE CARAPELLE, Consigliere di Stato, e dall'Avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercei1te in Cassarbione. Si pul>blica ogni rnese ir1 lfascicoli di 40-48 pagine di testo in modo da fo1.,m ar e a fine d'anno un voll11ne cli o1 tre 500 pagt.ne con jndj ci sistematici.
Riportiamo il Sommarlo del 4 fascicoli finora pubblicati: 11 1 ' numero (Gennaio 1928) cO'Iltiene : I n ostri propositi.
Cli a tti del Podestà ed i co.ntrolli con riferimento all'attività sa nitaria. Note s intetiche : Accertamenti e certificati s anitari. Comp ens i all' ufficiale s anitario. - La determinazione degli iSt ipe11di dei medici condotti e degli ufficiali ~ anita r i Osserva zioni cir ca la o b bligatorietà delle t<i riff e per lR v endita d ei medicina li. Istituzi-0•n i di pt1hhlica benefice11z~t e f a r m acie in soprannumero. R as~eg na di giu ri sprudenza: Conoor s i : limiti di et à . Con corsi : condiz]o.ni s peciali di ammissione. C'on cor i : operazioni e giudizio della com1m issione. Co n cors i: jl com"t1ne non può limitare l a facoltà d.i scelta per l ?. n o mina del mea i<:o condotto - Li·c enzian1en to: per mct ivi di inabilità. - Li cenziamento : p er t i n e di pr.eva; t erm]ne. - L i cenzia mento annullato : o bb lig o di p?.gare gli stipen·di arretrati. D.i spen 1Se p er manife~t a ziQl}i politiche. - Uffici a.l e sanitari o : comnnicazio11e delle denunzie cli malattie infe tt ive. - P olizia s anitaria: distruzione di carn.i 111 011 co m m e·3 t i hih. - E·s er cizio abusivo . - Les i one volonta r ia1 comn1 essa da l lll dentista a bus ivo. - F a rma cie: <l ec a.rlenze. - Fél.r ma cie non commer ciabili: nullità. del contrat t o. - F a rmacie p1·ee.siet en t i : qtu."l,n 1do .:i pc-:s on o con s idera re illegit tin1e. 'pedalità cronici. - Spedalità roma ne. Le ggi e At t i de! Governo : Provvedimenti legislativi rla l 1908 al 1927. - Assicurazione obbligatoria contro la t u ber colo.si. - \ Ta rizio11i all'or dina m en to d ella amm i ni ~ ir azi one della sanità p11hblica .
Rassegna di giurispruden1za : Cons·o rzi: norme relative a lle a.d11nanze. - Concor·s.o : 1 1 ~.vviso di cc'D.coreo .agli effetti dell'interesse giuridico ·di agire. - Concorsi : · motivaziio11e ins ufficienite del giudizio defila co·m m is..sione. - Il Ca1pitoJato sanitario p11.ò stabilire limiti di' età aigli t.ffetti .della eatinzione del rappc.rto di ia.npiego? - Competenza a conos cere di controversie circa la .pen.sione o la indennità quando non sia. in contestazione l~- d i&pens a dal s ervizi·o . - P uò il Comune attribuirs i , con ·n c.rma del capitolato, la facoltà di anntùlare il concorso cSe i concorrenti siano inferior i a un dato n11mero? - Licenziamento illegittimo per .soppressione di posto simulata. - DimissiO!Ili volontar·i e pr&Sunte. - Liceinziamento per fine d i prova : lln cRS-O di antici>pazio11e il1legittima . Annullata una delibera zione di licenzia.m ento, per fine del periodo d-i prova, può es..sere rinpovato il 'Provvedimento se il termine sia scMI n to? Ql13.ill do si perfeziona J.p_ sta•b ilità? - Dispense per sappreissione di posti : p.referenze. - Il ·diritto a pens ione già conseguito è invulnerabile. Consi:dera zioni circa il diritto éJ..!l. n ome commerciale per differenzi are attività o ·cose. -- Polizia s a n itaria: di-srtruzio n e di c.arni uocive. . Leggi e decreti : Ordinamento del servizio di aG&istenza dei fa,nci11lJi illegittimi '1.bbanidonati o esip osti a..ll'abbandono. Di.sposi zioni coocernenti i s erv•i zi s allitari in ~a>S·o di dis a stri tellurici e di 1pubblie1he caJa.IDJità. - Ca,roviveri: appli cazione del·l 'art. 2 R. D. L. 23 giugno 1927, n. 1159. - l 6trnzioni circa la pubblicità di mezzi di cura, s peci~.lità medicinali, is titt1ti di cnra medica ed ass jstenza os tetrica. - E sercizio della mediazione p er l e professioni liberali. 1
* ** (F ehbr a io 1928)
* ** 1928) <·::>n t iene :
I l f : ~ cicalo 2 contiene: L a cauacità della donna agli Uffici di vigila1nza e di pa lifica sanitaria. Note s intetiche : I ricor s i in materia sanitaria , seccndo l 'art. 17 della legge 23 g·iu:gno 1927, n. 1070. - _t\.mhula t ori, Cv.se, I stituti di ·cnr a medico-0hirurg ica o d i a "·SiiSt•')en za -ostetrica; Case o Pen sionj per
Il numer o 4 (Aprile L'esercizio abusiv-0 della professione sainitaria con specia·le riferimento al nuovo ordinamento giuridico : Il -concetto dii esercizio a l)usivo e la n"t1ova legge. Il .danTuo del reato di esercJzio abu sivo. - Il titolo professi'()•n al·e . - Altri reqni.si t.i richiesti per il regog~ta nit.i . lare eseroizio ·delle .profeis-sioni s.a·n itarie. - Atti pr oRassegna di giurisp r ude1nza: Leg itt i·n1ità del1"11so del •f oosionali. - L ' elemento ' u.hiettivo del .r eato. - 11 titolo di chirurgo-dentis t a : con sideraz.ioni ge11erali piresta.-nome prCJ.fes.sion.a le. - LR natura ·del reatc . c irc:a i t1t·oli professionali. - Proc urato a.borto: re- Peua1ità. ferto e denunzia . Con co.r ei : eq uipollenti del diRassegna di giurisprudenza : Effica cia, nei c~Tucorei eaplom a d.i la.11rea . ·- Nel ca.sa di licenziamento diohia nitari, dei certificati ri1aiSciati da autorità militari. rato illegit,timo gli .s tipendi arretrati s on 0 dovuti a - La dGt.ta ·dei •C ertificati d i iscrizione nell' albo e cli titolo di cla ·nni? E' ·Compete11t e l'autorità g inrie di ziocittadi!n,anza agli effetti della validità per l'ammisun le a mmin i strativa? -- L e féJ,rmaci e legittime a n orsione ai ·con corsi. - Effi.caci~4 delle norm e \Sopravvem a d ell'art . 26 d ella legge 22 ma g gio 1913 csono comnute e pote.re ·d i anuullamento durante il procedim er cia h ili ? - ·v en dita di f armaci a a condizin·o e s omento del con~oTso . - Annulla mento del concorso per ·~ 1)en ""i ,·a e co11 patto di riservato do·m inio : validità. i1n sllffic.iente 'PUbb1icità di bando. - Efficacia della Sat ura d el ·d irit t o pat r imoniale commer ciabile, per gradu·a toria cir-0a i p osti d·isponibili. - Il limite di le f a r m ac ie di diritta t r a ns itorio. - Effica·cia delle età per l ' a mmissione degli ex combattenti ai concircola r i . corsi. l!, orma eepres..siva del controllo di merito .Leggi e Atti del Governo : Dis p w izioni per l 'i struzion e del Prefetto circa la delibera zione del P odestà. uperi ore. - R ec1ntamento d i ufficiali in s ervizio perUn caso di dimissi oni v olonta rie ipres11nt-e: due tim a n ente nei corpi s ani t ario e veterinario militare. tolari .per la st esisa. couòotta. - La ris coGsione della - ~ ocli ficazione al regolamento per gli esrumi di Stato inden'Ilità per licenziamento importa rinun.cia .al diù i a h ili tazior•.e a ll' e<:;ercizia della profes sione di veritto d i ricorrere ? Illegalità .di nomina stabile t er i Ha.rio. - E s t en.s ione delle norme del R. decret odeliberata nel consc clel ,giu·d izio promosso dell'i~ le!?ge 23 o t tobre 1927. n. 1966, a l pers·onale d egli enti Dis pensa dal .servizio per 11local i. per il caro vi"'eri. - J>Strnzio ni circa il de- _ p i egatio licenziato. mite ·di età. - Stato giuridico delle •l evatrici conc.:rP t o-lcgge co n cernen t.-e il cal'o viveri. .dotte. - I nfermità rpreesi1Stenti all'inifortun io; nes·s·o d i ca.rusalità e 2.·ccertamento delle conseguenze valntrubili. On·e re della 5p esa per il r icovero dei mentecatti. Il n umero 3 ()\i! arzo 1928) contien e : Leggi e Atti del Governo : Lott a anttmalarica. - Istru~ioni cir·ca il car·o -viveri per fl personale infermiere Note si nteti che : Le s pecialità f a rmaceutiche. - I lidelle is tituzioni di beneficenza. - Riforma dell'Amm it i di età per l' ammissione ai C"oncors i sanitari ministrazione dell e Congregazioni di Carità. co m u n a li. 1
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Al ricevimento dèll'importo di abbonamento pel 1928, vengono spediti subito tutti i Numeri pubblicati dal Gennaio in poi. Indirizzare i Vaglia Postali, Chèques e Vaglia Bancari ai F.lli POZZI, Editori - Via Sistina, 14 - Roma. -
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Roma, 4: Giugno 1928
ANNO XXXV
Fase. 22
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCE SCO DURAN'"fE
SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. rurgia. - R . Aiccademia ~1edica di Roma. - Società Medico-Chirurgica di Padova. - Ospedale Maggùore di Bologna. Appun·ti per il medico pratico . NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Ll meccanisa:no della gliooraohia. La porifirina nella bocca. - L:;i. reazione del meconio. CASI STICA : L~. sacralrizzazione della V v-ertebra lombare. Sindrome ;simpati ca ·cel"Vico-brachi1ale pe1· apina bifìd~. occulta. - TERAPIA: Il trattamento del singhiozzo persi stente. La malarioterapia delle sindromi parkirneorùane postencefa,liitioh e. - Il luminal 111ell'epilessia infantile. - Nel singhiozzo ep.idemioo. - POSTA DEGLI ABB.ONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selv,ag.gi: Controvc~rsie giu.r:i!diche. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria.. - Coltura. s~peri ore . - Cronaca del movimento prof ession,a le. Concorsi. :No m ira.e, promozioni ed onorifi,c enze.
Lavori originali : B. Di Leonardo: La chemioterapia oon i sali di Salvarsan nella cura della parotite epi-
demica.
· Osservazioni cliniche : G. Kurz: Sopra un -caso di mola veeciieolare. Note e contributi : M. Sbrozzi: Si deve o no drenare l'addome negli i nterventi per peritonite ,a ,cuta d'origine appendicolare? Medicina sociale : T. Man<:ioli: La !lotta antiadenoidea in Italia. Sunti e rasse8ne : VASI SANGUI GNI : M·. L-etulle, M. Labbé, J. Heitz, Nepveux: Le a,rteriti d~a,bet~-che. - E. Perman : Embolie arteriose dell'arto 1rufer1ore. - TISIOLOG IA: , 'e.1)gent e Turpin: L'influenza delle nuove conta,minazioni morboee sopra la evoJ.umone di una tuber:x>losi acquisita anteriormeinte. - A. Seca: Sul te&S11to connettivo nella tubercolosi polmona.re. Kennon Dunham e V. V. NoTton: Tllberoolosi basale. Cenni bibliografici . Accademie, Società
Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
Congresso Internazionale delle Dottoresse in Medioina e ChiMediche, Congressi : V
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LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA DEH NIOS I FILOPATICA
R. UNIVERSITÀ DI PALERMO diretta •dal •p rof. L . .PHIL IPPSON. DELLA
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La chemioterapia con i sali di Salvarsan nella cura della pa1·otite epidemica }>t3r
i'l
1clott.
BIAGIO DI LEONARDO,
assistente.
Si è creduto per m olto tempo .che un virus filtr abile che .si tr ova n ella saliva id ei parotitici f 06se la causa di tale forma morbosa. In 5eguito ~ono stati .ciescritti .quali agenti etiologici sipecifi ci dei mtcrococchi, ·ed Herb inocula11d o n egli animali da esperim.ento uno &pe~iale diploc occo Gram-positiv,o ·r iuscì a rLprodurre tale mal a ttia. Ker1nongant dell'Ist. Pasteur (rif. in The Journ. of the A.m. med . Ass. , 5 settembre 192.5), ritornanclo sull'argom·e nto ha potuto isolar e dalla saliva d i tali infermi una $pirocheta molto simile a quella della sifili1de a spirali r eg-0lari's'sime e:d a coltivarla an aerobicamente in un terren o che conteneva siero id i sangue di coniglio ed eritro.citi d.i rea vallo. Diff e rise e tale agiente .d a qu•ello dBlla sifiltde per il st10 compor.tamento siier-0logico. T·a li 1
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spirocl1eti iniettati negli animali da eS!perjm ento riproducono la forma caratteristica della parotite anche con localizzaztoni al te$ticolo dn 48 o 96 ore. Siccome è ·a nche iprovato che il si•er-0 dei convalescenti ha la proprietà di agglutina~e tali spiroéhieti si è tentato di preparare un si·ero curativo effi·cace. l\la la natura etiologica della malattia 11ia gi.ust.ificato il tentativo fatto da Pedro Farrera~ (Revista espafi de médic. y cir., 1926, n. 96) che ha usato la chemioterapia con gli arseno-benzoli e lo stovar.so1o con rit:ultati lbrilJ.anti. L'A. si è servito di piccole e medie dosi dai 10 ai 45 cgr . I risultati ch e ha conseguiti sono stati oltremodo so•ddisfacenti e nei casi iniziali si è vista abortire la malattia. Essendomi occorsi 1due casi di parotite .ep jci.emica ho anch'io voluto s1Perim entar·e tale tratta• mento ottenend-0 dei risultati insperat~. CASO I. D. F. di anni 13, da S. ·N infa, studente. ,Genitori viv·enti e sani, la madre ha avuto quattro gravjdanze tutte ~ond.otte ·a term.i ne. ·Dei tre friatelli due wno ipiù ,p iccoli e gO'dono ottima salute il terzo è morto a ll'età id i sei mesi iper bronchite' ~apillare aoota. ·A. p. r. ,Nato a termine, da gravidanza e parto
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IL POLICLINICO
fisiologi co è stato allattato al -se110 m aterno. Rosalia all' età ùi ci11que anni della quale guarì in seguito a .cura sintomatica, ma residuò una ot1te 111ecl1 a purulenta bilat:era:i.e che sipesso riappare durante la stagion e invernale . ..\. p. p. L'attuale nlalattia si è iniziata, senza cause éllpprezzabili, il 7 agosto 19~7. L'infermo cominciò ad avverti1~e ·dolore alle due r egioni p.arotidee, 1disf agi a, trisma, febbr·e (temper. 38,4). E. o. Individuo di s ' rilu.p po scheletrico e muscolare b·en e sviluppato, 1pann icolo adiposo ab· bo11dante, la pelle si sol1eva poèo in plicb,e molto elasticl1e, colorito .della faocia e delle mucos·e visi:hili ro$eO. .i.\pparato glandolare linfatico 1palpabile. ~egati v.o l '.esaJme dell'apparato r espiratorio, circolato.rio, digerente. E. o. locale. Le 1due regioni par.otidee si presentano arrossate ed uniformemente tumefat1 e. L'infermo ha do1lore s ia sipontan•eo che alla 1palpazione, difficoltà nelJa masticazione e n ell'aprir e la ·b occa. Esame delle urine, negativo. Cura. Il 9 agosto 1927 somministrazione p·er via endovenosa di cgr. 30 di neos·al\'arsan lVIeist·er J,uc ius, riposo assoluto a letto, d'ieta liJqui1da. 10 agosto 1927, regres~ione r.epentina 1della tu1nefazione del'le 1due parotJ di, sco1nparsa della f ebbr·e, d·el doil ore, senso d] euforia. L'infermo Ja'Scia il letto comrpletam·ent.e gu1ari1o. .
111 5 gennaio 1928 la tumefazione della parotide di sinistra è compJeta1nente scom·parsa, temperatura normale, s·en so di benc$Sere, appetito.
Quantunque sia molto esiguo il nurnero dei casi da me trattati, tuttavia i risultati .così ra'Pidarr1·ente consegujti rnj fanno pen~are che i sali di salvarsan agiscono specificamente nel trattaa1ento di tale form.a n1orbosa. .i.\ qu·anto ipare la sterilis·atio m1agna cl1e Ehrlich a \·eva so.g nato r1Pl tratta mer1to della sifilide e che non potè .eff ettuarsi con una sola iniezione ' forse perchè l'aggressività e la resistenza della spirocl1eta ·di Scl1audinn è molto più intensa verso l'organismo qmano, è stato possibile realiz, zarla nel trattamento della parotite epitClemica {'on.qui6tando un 'arma formidabile alla terapia della parotite, con la raipida. guarigione di una forma morbosa cl1e spes~e volte apporta dei graYi disturbi ne i giovar1ett.i, poichè la. localizzazione di tali .ger1ni n ei testicoli può rendere sterile gli uor11ini per atrofia consecut.iva •degli org··ani alla guarigio.n e. Palermo, aprile 1928 .
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CA.SO II . - .i.\. \ i ., dj -anni 16, ca alinga, cla PaJern;.o. A. f. r . Pa·dre rnorto di tubercolosi p olm onar e all' età di 45 anni, Ja madre è vivente e sana. Tre fratelli e clue sorelle 1della nostra inferma godono ottima salute. A. P. r. Nata a termine da .g radivanza e parto fisiologico è stata allattata al seno n1aterno. Neg·a di av·ere avuto i comuni esantemi dell'infanzia nè altra malattia degna di nota si110 all'età di 13 anni, epoca in cui ha sofferto di nefrite della quale guarì in seguito a .cure ·dieteticl1e e me cli cam en tos·e. A. p. p. L'attuale malattia si è iniziata verso la fin e del ·d i·C<'fi1 bre u. s. 1927 s·enza cause apprezzabili. L'inferma co1ninciò aid av\'•ertire senso ·di dolore alla regione iparotid·ea sinistra .e ben presto tale Tegione era in toto uniformemente aumentata di ·yolume, arrO$Sata , di consistenza dura elastica. ·L'inf·erma aveva 1dolore sia spontan eo che alla ipressione, difficoltà n ell'aprire la bocca e nella mastdcazione. B stata fatta diagnosi di parotite epid·emica sinistra. E. o. Ragazza di sviluppo scheletrico ·e muscolare defi·Ci·ente, pannicolo adiposo scarso, la pelle si solleva facilmente in pliche elastiche, colorito della faccia e delle mucose visibili pallido. Apparato glandolare linfatico ·b·en ipalpabile. 1Negativo l'esame 1dell'ap1p·arato respd.ratorio, circolatorio, ·digerente. E. o. local e. La regione parotidea sinictra è a rrossata , tum0fatta, dolente (temperatura 38,2). Esam e cl ellP urine, n egativo. Cura. Il 3 gennaio 1928, pratico a digiuno u11a iniezione per via endovenosa di 919 da cgr. 15 dato l o $tato dell'inferma;· il giorno seguente le c ond~zi oni ·dell 'inferma sono molto migliorate. la tumefazion e è alquanto ridotta, l'inferma apre meglio la bocca e può masticare senza avvertire dolore, il rossore è scomparso. -
BIIBLIOGtR1AFI.t\. La Pe'diatria, vol. 34, Il. 2. ReYista espafi. de médic. y cir .. 19-26, n. 96; •dal P olicliThico, Sez. pratica, fase. 37.
..\.. BOCCHINI. 1P. FARRERAS.
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI VOLOSCA - .t\BBAZIA (CARNARO).
Sopra un caso di mola veseieola1·e per il ipmmario
1GJACO~IO
d·ott.
KURZ .
S·e rni permetto di dare il mio mo·d esto contri· buto allo studio d ella $Unnominata anomali-a non ho la presunzione ·cli voler arricchire la semeiologia niè accennare a nuove conquiste di terapia, nla mi lim-ito a ricordare al medico pratico la possibilità di fissare una diagnosi esatta già al primo esame e di prO\'Yedere a tempo a chè la donna venga sorvegliata in modo di farle superare felicemente .que$ta affezione, comunem ente non scevra di 1pericoli. Il 6 gennaio 1928, viene ricoverata alJ 'ospe1dale, cla m e diretto , la pazi ente M. •U. di ·anni 32. Il medico curante l'aveva indirizzata al nocosomio p erchè gli era 6orto il ·dubbio che si trattasse di gravidanza estrauterina, essendo sopravvenuta una legg·era emorragia d•egli or.g ani genitaii ed a\··en·do egli riscontrato all'e$plorazione yaginale una certa r·esistenza al cavo di Douglas. ll namnesi. - La donna è di 1amiglia sana, non ricorda d'aYer sofferto altre malattie, all'infuori d'una febbre tifoidea che avTebbe superato a 10 anni. ~I estruò a 17 anni, irregolar-
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SEZIONE PRATT CA
nu•nte p er fr eque11za , con ;:, giorni di c1 urata. l\Jaritata :> a11ni fà . Parto rì 3 Yolte , la prima 4 anni fà, la seconda 3 anni fà, e la terza 11 m esi f ù. Parti i1ormali. Tutti e t r e i bam·b ini vivi e sani. [,'ultima m estruazione · il 21 s ettembre, meno abbondante. Il 21 n o,·embr e cominciò a sa11guinare lieve1nente. Creid ette d '.esser g r aYida e non aYvcrtiva alcuna sen sazjon e o disturbo p eculiare n on comune alle gravidanze prec·e·denti. Lo stillicidio dii. sangu e cessò d opo un per1 o d o <.li riposo, p~1 ricomparire il 13 dicembre Un ·a1t ra em orragia a vvenn e il 24 dicem .b re e Ja donna ricor$e al c onsiglio idi un m e di co che l e prL•scrisse co1npresse di s tipticina; successivan1e11te il 6 1gennaio 1928, 10 s te·sso m edico , dopo 11n 'psplora~1 one Yag1inale, le con sigliò ~l r icorf'ro al1 'OspPdale. h'. O. - Tratt asi di u11a d onna di f or1nazion e scheletrica normale, stato tli nutrizio n e m e diocrP, cost ituzio11e sana. Colore della cute e d ell e n111cose ''isibili roseo. ~ essun segn o di anem1a. 1: e!'ame deg1 i orga11i inter ni n on rileva alc ur1rlll> cli ai1ormale. ~ I is ur e del bacino: distanza d elIP spin e il1ia cl1e su1p. 29; dis tanza del le crisle 32; cl istanza dei trocan 1eri 34; 1ù istan za Baudelocq ue ~O; con i u1gata Yera 10 1/2. 'f empe r atu ra 37.4. J>ol·SO: 88. TI fondo d ell'u tero raggiung·e la li 1t ra che p.assa dtH' dita tr asvense sott-0 l 'on1J)elico . La form a 1d é'lJ' 11t cro è leggermente oval e col dia111r tro trasver~alt• au1 n entat o. cosicchè il \'Ol ume dell'utero i1on • r<1 rr1spond e ai dati a namnrstici c1rca il tem po ~l1•1la .g ra,,i clanza, ma ben sl J i sup era. TI riscon tro vaginal e c1 r jJeva la v u lva e la vagina corris1,ondenti ad una 111ultip ara, n essun s11~no d 'inf r zion e ; il rnuso di tinca soll evato sot111 la s infisi con 1utti .i segni tipi ci p ,e r una mn lt ipara. L a <::on sistenza d ell 'organo gra,rido è p er sè JJiu t esa d el i1ormale e facilmen te d ù adito alln n1odificazione d ello s tato ·d i contrazj on e. l'arti fetali no11 si di1sti11g uono come pure a:gli Psami ripetuti e d a cc urati n on si riesce a rintra .cl' iarc al cun battito cardiaco del feto . L' orificio r~terno è pervio p er un d ito, il canale cer vjcale rwrò c hi u so . ..\. lla p·arte sinistra d el fornic·e post e" riorr s i ri scon tra u11a tumefazi on e d ella forma e del Yolu1nc di t1n rene iCli rag azzo - cisti lu1r.1nica d e)] 'oYaia? - che rimane immutata a lJ'csplorazione p ure dopo abhondanti evacuazioni ecl in ripetuti eiSàmi. Juesta tum efazi 011e pare di s u11erfici e liscia. elastica, n on à oJ ente alla Jcg~P. 1 a palpazion e ed alquanto ~ pos tabil e . L ' ovaia drstrn non s i riesce a distinguere sicu ramen1 e. I no·l tre si cos.tata un mio d ico stiBi·ci'cl·io san g uigno da 1parte d ell '11t.Pro. Qn est o scolo non con tirnp <lei corp11$C01 i fissL T>ecorso. - Dai dati clinici r i assun1 i amo i fatti più essenziali. L o stato generale cleJJ a d onna si n1n nt i en e immutato, ci o.è favorevole. Il colori to <lrlla faccia P dell e mucose visibili , la qualità del polso si mantengono costantemente buonj, 11on ostante una liev e ernorr a gja prPssochè ip erm a11cn t.r. 1La tem .p eratura mostra ·d elle elevazioni termiche lievi f ino a 37.4 c. L a don11a n on acc u sa dolori o disturbi soggetti"Yi cli $Orta. J_,'psame og~ .get tivo però rivela un fatto important.is$imo cio·è ]' ingrandim ento rap ido d ell'utero , il cu i fonrlo si solleva di giorno in giorno a Yista d'occl1io in modo <:he dopo quattro giorni lo trovia m o dne dita trasv·erse al di soip•r a fl rll'om belico, anzichè '<lu c dita trasverse sotto, ,c o 1n'era rH:)l n101ncnto d ell'entrata all 'osped.al e. 1
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L a con siste n za de ila parete dell'utero varia, la fo r~na. ftessa 1p.resent.a delle volte una s porgenza u~11l~teraJe. Dura nt e t u tto il s og.giorno battiti card11ac1 e p a r ti 1del cor po feta le n on son o osser,·abili. Tu tto quanto su·esp osto ci indusse a supporre 1'esi$tenza d 'una 1nola ves 1"i co lare, che m eglio cf ~pie.gava l'arcrescin1 ent o r ep e ntin o dell'utero, d op o aYer scartato per cliagnosi differenziale la po&sihil ità d ell'esistenza di g ravidanza gem ell are, di emorragia interna per 1clistacco precoce d ella place11ta, di idra mnio·s, l'C:C . L a id i agnosi n on poteva ritcnprsi C·er ta finchè il canale e ra chiuso r rnanca,·a Ja fu o rusci ta delle caratteris1i cl1e tras formazion i dei vi 1li in forma di ·v escicl)ette. Vis to ·Ch e la d onna sor})I)Or ta b en e le lirYi e• continu e percl ite di s angu e n on ci pareva per i I 1110111-ento data l'indicazione, per un procedimento attivo. Ci Ji11li tian10 ad os.ser,·are attrntameu t~ l' ulteriore decor so . 1.t.\·lle 24 1cl e1 12 gen n aio, la clon11a fu colta d a dolori ch e essa ri con obb e sub ito, per l'esperienza clei p arti su p erati, co me d oglie. Queste si suss0guon o sem p r e p il.1 accentu~1 e e p iù ,sp·esse, ti< ' compagnate da e n1orra.g ia ora semip r e pi-C1 spi·ccata . Il riscontro Yagi naJe prat.icato dall 'assistp nte dott. Fin dcrle a lle or e 2 r iYela l 'orifi1cio estern o p ervi o per un dito com e pure jl canaJ.e . .i\Jl" or r 4 orific io ·e8tern o beante p er du e dita, mentre la p orz1 on e Yag inal e d ell' ut ero s ta per scom parire e si tasta u n a massa della fo rma e g r anclezza d'un grappolo d ' uva con acini. In questo mro1nento l'P1n orra.g ia ·divi en C' preorc c:u·pante. f procede sen za esitaz1on e al clistacco cauto r rl en er gico d ella m ora ormai chiaramente Yerifi cata. Sii eva cuano di masse solide (mola e $angu e coaJg.ulato j circa 2 chilogrammi. Con ciò l 'em o rragia im1p on e11te e ra vinta. P e r maggio r si-curezza alle ore 6 fù ese.guito con tutte le n ecessarie c autele un raschiamento d el cavo u te rin o . ... i inietta d·ell' ergotina intraglutealmente ,e si pratica un' infusione di solt1zione fisiologica. I giorni seguenti la pazien te $L sen te bene, si 11otano i pri mi du e giorni piccole el evazion i termich e che n on sorpas.sano i 88°. L o scolo uteri110 111c1clico, i .p ritni giorni san g ui g-n o, p·oi si tran1uta in si eroso. Al c uore per a lcuni gio rni 1111 le.gge1·0 s offio sistolico alla 1ni.tral e (a n en1'ico; . L.a donna si rimette presto , 1dorme b e ne e1d ha una .co11 valescenza n o rm.ale. Prima d ell' u scita viene orcli11°ato alla <lo11na di })l'esentarsi ripetute vo·l te ad . u n co11trollo accu~ rato all'ospedale ond·e osservare l'ulteriore decor, so d ella conval escenza cl1e potrà esser e com rprom essa ·dalla insorgen za 1di u n a manifestazionP maligna cioè ·dallo svilu ippo di u n corioepit elioma. S'~nt end e proced ere ad un esam e microscopi ro della mucosa uterina. 1
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Il caso suaccennato m erita alcune co n sidcrazjo 11i, In primo luogo trattnsi d i una rtonnn. pi uttosto gioYane, .ciò che mi acca:did e pure in a·l tri cas i (li n101 a yescicolnre di c ui una si trova,·a a 27 anni, n1 entre n ei testi leggiamo di solito di donne affette di mola in età più a vanzata. In ql1anto alla dia.g n osi essa n on riesce tanto diffi cil·e quando non si dim entichi I 'esistenza ·di ques ta aff czion e n on estremam ente rara. I l sintoma principale che deve in durre il m e-
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dico a pensare a questa anomalia è proprio la discordanza fra la durata della gravidanza e il volum e ·dell'utero. Nel _caso d'id·r amnios l'ut ero assume la foirma piuttosto sf·erica e la fliuttuazion e è molto spiocata. N·ei ca$i di gravi'danza gem·ellare si riesce di solito a distinguere i sin tomi con osciuti che depongono 1P·er l'esistenza cli due feti ed .inoltre il volurne dell'.utero non suol e comparire tar1to aumentato già nei priirni mesi. InoJtr e il reperto d'e ll'ovaia e.b e trovi·amo tanto carattl:1ristico in questo .caso è 1degno di somma atte11zion e e Ci può arricchire dei sintomi per la d i agno ~i differenziai.e. :>:on possiamo che caldamente raccomandare, fatt a· la diagnosi, il ricov·ero ·della donna affetta d i quest'anomalia per·cl1è, corne dimostra chiaramente anche il nostro caso, il medico pratico può tr o, ·arsi idi fronte a situazioni molto gravi , difficilment e superabili in casa privata, ov·e non può di siporre del'l'as·s i1s tenza ·e dei presi dii che offre un luogo di cura. 1
NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE DI
S. CROCE IN FANO.
Si deve o no drenare l'addome negli interventi per peritonite acuta d'origine appendicolare 1 (*) Dott. Prof. i\ lARCELLO 1
SBROZZJ,
chirurgo pr1Jmario.
L'argorr1e11to ha fatto scorrere fiumi d inchiostro, ma su di esso non si è ancora raggiunto l'accordo si·a !Presso di noi che all'estero; si scorrano in propo15ito Je vivaci discussioni di quest'ann o alla S:icietà d1 Chirurgia di Parigi e si leg·gano i resoconti del Congre55o Francese di .Chirurgia dei 1p rimi del mese corrente, in cui « il dren_aggio in chin1rgia addominale » costituì il te-ma di una relazion°e. :\on è mia intenzione con questa comunicazio11e id i discutere le Tagioni di coloro cl1e so6tengono il drenaggio della cavità addomi tié! 1e og11i qualvolta una reazione peritoneale accOlffipagni una appendiicite acuta, e di coloro che viceversa propendono per il trattamento cl1iu$O ar1chc r1ei r.asi di perito~ite diff :1sa di origine appendicolare. Riferirò sema;>licemente i risultati della mi·a esperienza in proip osito, intendendo porta;~ 11n contributo casistico alla r.Lsoluz]one rlel problerria. ·~aturalmente non prendo in esam•e i casi di appendicite acuta in cui l'appendice è ancora
e·) Comu11icazione
fatta al 34° Congresso. della Società Italiana di Cl1irurgia; P3:rma, ottobre 1~7.
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>:!]
.cl1iusa, qua1 ur,q_l1.e fia il :-:iù ·.· stato anatomo-patu· logico, e ~ ! r.·er 1i oneo <'irc-ost!l.11te sano o semplicemente arrossato od esiste magari qualche iP<>' di essudato sieroso tol'lbi.do libero. In simili ca;si si è orn1ai tutti d'accordo che quando si sia asportato correttamente e completamente l'organo malato e si sia accuratamente spugnate l'e~ .'.:)Udato, Si può tranquillamente {)l1iuder e il periton eo e la parete addominal·e $enza drenaggio. Nè mi attardo a ripetere che ogni qualvolta un'appendicite a.cuta abbia dato luogo ad un a,sce 5 so circoscritto nella fossa iliac·a destra o nella pelvi (ascesso periappendicolare, peritonite incistata) il metodo di trattamento c01munemente accettato è jl seguente: incisione ·prudente, strato per strato, della !Parete - attenti ane anse intestinali! -, vuo1 '.lmento della o delle sacche a5cr~ suali , drenaggio delin. cavità, ·1asciando 1a ferua parietale con1pletamente aperta; l'appendice, se vien.e a portata di mano e sotto il controllo della vista, la si esporta; altri1nenti è bene non anclnre a cercarla per evitare iJ pericolo che durante le manov1 e di ricerca si rompa la barriera cli dife:)a n.atu1ralc e si inquini il peritoneo co•n le consegu enze gra'" issim e cl10 ogn.uno sa . • La questio!le diventa controversa quando ::: i tratta della cura della p eritonite diffusa d'origine <llp1penùicolare. Tutti sono di accordo . sul prin111 t ei1111Jo del trattan1ento: la soppressione ad ogni costo clella causa della peritonite, cioè della appendice. sia es.sa o no perforata; ed il prosciugamento piu accurato fJOssibile dell'essudato siero-purulento o purulento libero nell'addome o raccolto nelle cavità declivi o fra Je anse dl)l tenue agglutinate. Il disaccordo sorge sulla seconda parte ·del trattamento: alcuni, fatt~ la toilette della cavità ,p eritoneale, drenano l'addome in una maniera o nell'altr·a ; altri suturano co~le tarnente la parete co nfiqando nei poteri naturali _di difesa d ella siero:.,a. TantG gli uni che g1i altri portano in appoggio del loro metodo argomenti teorici e statisticl1e operatorie. ·Ecco i risultati della mia esperienza nell'ultimo triennio 1925-27. .~ppendi·citi acute senza compartecipazione de peritoneo: n. 14. Trattamento cl1iu1so n. 14; guari gioni per prima n. 14. A1ppendiciti ·acute con peritonite circoscritta n. 8 Trattam·e nto chiuso n. 7; guarigioni peT 'Prima n. 7 Dr enaggio n. 1: guarigione n. 1. Peiritonite a·cuta diffusa da rottura di asce&sc app endtcolare n. J.. Trattam•e nto· con .direna.ggic n 1 - morto. 1P·eritoniti acute diffruse da perforazione ap,.. . pendicolare n. 12. Trattamento con drenaggio n. guariti n. 2, morti n. 5. Trattamento chiuso n. 5 guariti n 5.
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.i\ppendiciti acrute con ascesso circoscritto nella ossa iliaca o nella pelvi n. 18. Incisione del'ascesso, senza appendicectomia, e drenaggio 1. 18; guariti n. 17, morti n. 1. IL casi che ci interessano sono 21 e cioè: 8 con ;>eritonite circoscritta e 13 con peritonite diffusa. =>rtma di trarre delle conclusioni dai risultati ;tatisti.ci, che hanno seilljpa'e un valore r elatiYo ;e presj così come sono, premetto qualche dato .olio stato anatomo-cli11ico d&lle lesioo.i e sul i1etl)<!O di trat1tar11ento. Gli 8 ·Casi di appendicite acuta con p eritonite ·ircoscritta furono operati tutti entro le 48 ore Jall'attacco, la maggior parte fra le 24 e le 36 ore. Le alterazioni d e ll 'appendi·c e erano le solite che !:>i riscontrano in d etto periodo , alcune molto gravi, senza però raggiungere la perforazione. Kella fossa iliaca e nello sa>azio latero-colico di destra si trovò costantemente liquido libero ora sieroso torbido, ora sieroso purulento; nel cieco e nel tenue circostante p eritonitis rubra; talora essudati fibrinosi a rjdosso d eUe anse agglutinate fra loro. Nei 13 casi di peritonite generalizz·ata si trovò costantemente perforazione dell'appendice, ora Yerso la punta, ora v erso la base, talora in più p11nt.i ~ in un caco sj ebbe distacco spontaneo alla l>ase })er gangrena; in un altro la perforazione fu deter1nin a ta da una ulcera. tifosa. In 7 casi si .:iYiluppò una ,p eritonite diffusa d 'emblée ; si troYò liquido torbido fetido libero nella c avità addou1i11ale in mezzo al quale nuotavano le anse dcl tenue ricoperte di false membrane e di placche di fibrina: il versamento n el Douglas era di solito più denso del rimanente. In 5 casi si rif'contrò la forma di peritonite a grandi focolai multipli con raccolte di essudato purulento nella tossa iliaca destra e sinistra, n el Douglas , nell o ~pazio latero-colico destro , fra le anse del 1cn u <' tra loro la.1s sa1m ente aderenti e li'mitanti ascessi più o meno voluminosi. [n un caso si trovò l'ad<f ,,me jnonctato rl i pus fetid o ·cremoso proveniente <In un asc.esso appendicolare rottosi in ottava t-.iornata. L'intervento $i. 1plfaticò in 2& giornata in 4 casi; in 3& in 6 casi; in 4a. i11 lln caso; in 5a in un caso; poche ore dopo la r ottura dell'as cesso nel caso su ricordato. Quale è stato il metodo di trattam ento? Le 8 app·endiciti acute con peri toni te circoscritta f11rono trattate tutte, men o una, come le appen. di citi acute senza risentimen to peritoneale: incisione pararettale; a$portazione dell'appendice ed infossamento, quando era possibile, ·del moncone; spugnatura dell'e.ssu·dato libero nella fossa iliaca e nello 51Pazio latero colico destro, più accurata possibile, con pezze di garza; detersione con pezze jmbevute di etere; chiusura totale del -
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con sutura continua di catgut; idem tlell' aponeurosi; sutura totale della pelle con seta e punti 1netal!ici. In un solo caso si drenò la fossa iliaca perchè non si ebbe la sicurezza d1 avete asportato completamente il liquido sieropurulento in essa rac·colto. Costantemente si ebbe guarigione per prima e dimissione degli inferr11i i 11 11a o 12a g·iornata; il malato drenato guarì in ->3 giorni. La peritonite diffusa di origine a1ppe.ndicolare fi110 al principio dell'a nno corrente fu da me ti·atta.ta nel modo seguen te : incisione pararettale; appcndicect0tmia senza infossamento del monco11e; spugnatura a ocurata del pus libero in cavità; ricerca e 1p rosciuga;mento dell'essuidato p t1rulento nello spazio latero ieolico di destra, nel JJouglas, fra le anse .cJel tenue e nelle fosse iliache; detersione della cavità co11 pezze imbe, Yute di etere; drenab·g i di gomma contornati di garze 1)1nti, a seconda del bisogno, n el Douglas, i1ella logg ia ottoepatica, nelle fosse iliache; su1ura ,p arziale della parete. Ca;si trattati n. 7: rnort i 5, gualf'iti 2. N.on 110 co111p1·eso in questo gruppo il ·c aso di p eritonite diffusa da rottura cli .ascesso appen·dicolare, percl1·è queste peritoniti sono eccezio-n almente gravi e di prognostico general'mente infausto, dato che in sorgon o in individui i cui poteri di resistenza sono molto dirninuiti dalla intossicazione e dal digiu110 di parecchi giorni. Quest'anno ho provato il trattament o cl1il1so : incisione pararettale (in un ·caso laparatomia sottombelical e m ediana 1perchè incerta la cau sa della peritonite) ; app endic ecto·m ia senza infossan1 ento del moncone; spugnatura dell'essuclato liber o nella cavità addominale; detersione di essa con pezze ·di .g arza imbevute di etier e; chiusura totale del perjtoneo con s·u tura co11tinu.a di catgut; id em dell'aponeurosi; punti di seta a tutto spessore della parete; pi·ccoli -stl1elli di garza n el so ttoc11taneo tra un punto di seta e l 'altro. c,asi trattati n. 5: guariti 5. In due inalati si ebbe s uppurazione del 5 ottocutaneo, in uno del sottocntaneo e 1p·arziale delJ e fas·ce, che fu dominata con una settiimana circa di m edicature al Da.kin; negli altri due, guarigione p er prima. .i.\ le uni sostenitori del clrenaggi o potrebbero osf\ervare. seguen·do l'opinione di Faure, che i 5 casi di morte su i 7 trattati col metodo aperto sono imputabili non al drPnaggio, ma a1 dr·enagg1o incompl et.o. e$eguito male; perch·è, secondo l'eminente ginecologo fran·c ese, l'nnico dren.a ggio util e in ·questi ·casi è il Miln1licz da apJ)licare senza rinchiu deire aflfatto il ' rentre; i rtrenaggi con tubi rti gomma, con pezze di g·arza, che importano qualche punto di sutura della iparetP, son o i.nsuff icienti. « Bisogna rinun ciare a
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qualsiasi .sutura della parete: bisogna lasciare il ver1tre aperto co·me si lascia aperto il focolaio di gangre11a ga5s9sa; occorre ancora, se ·di bisogno, aprj re dai cl ue lati ed ancl1e sulla linea rnediana ». (Faure, Presse Jiéd. 1925, n. 80). iì\Ia non tutti .:;ono clel n1eclesin10 parere: alcuni si acco11te11ta110 di piazzare u11 grosso drenaggi o o un drenagg·io sigaretta o una lungJ1etta di garza n ella cavità del Douglas attaverso un · occhiello s.oprapubico; altri jnfila110 drenaggi in tutte le regioni ·do11d,e proviene il pus; altri soste11gono, n elle donne, il clren.ag'gjo addomino vaginale sistematico per i11ezzo di colpotomia; altri infine a·cco1ppiano al drenaggio l'irrigazione subconti nua con liquido di Dakin o con altro liquido modificatore. :\on si è d'accordo neppure sul mo1ner1to in cui occorre togliere i drenaggi: cl1i li lascia 2, . cl1i 5, chi 8 giorni; e ciò in rapporto con le diverse con cezioni teoriche c11 e si l1anno sulla funzionalità e sulle proprietà fisiche del drenag·gio, che qui sarebbe fuori Juogo ricord.are. Per esaltare i poteri naturali di clifesa del periton eo sono stati escog·itati vari mezzi: anzitutto il lavaggio della cavit;t peritoneale infetta; sono usati e vantati i la·v aggi con s iero fisiologico caldo, con sièro glucosato 20 %. con· eter e, con la solt1zione iodica isotonica di Pregl, con liquido di Dal<in, con soluzione acida di p epsina idroclorica ecc.; .alcuni in\ ece di li1qui<lo adoperano insuffla~ic.ni di ossigeno a corrente continua; altri consigliano di lasciare in cavitù olio eanfor·ato .all ..'l q~ o arg·ento colloi dale, cl a una a 1sei fial e da 5 ·cm c. di elettrargolo (Soli eri, P oi icl. Sez. pratica 1927, n. 7); Hustinx (1Congr. Frane. Cl1ir. ottobre. 192'7) usa u11a mi.scela di olio. jodofor1nio e. cera che manterr·ebbe in cavità llna atm·O!Sfera antisettica e si ri as.sorbi:rieb1b·e ·dopo circa du e inesi. A.ttua1'111ente la inaggioranza dei rel1irurgl1i è contro il lavaggio al quale non attribu1scono alcun Yantaggio rna seri i.11co11venientt !diffus ione clell;infezio1ìe e riflessi depressori); ancl1e l'os igeno e l'olio canforato non 11anno clato i rlstiltati che se ne aspettavano; Salieri ,·anta il ~l i O 1netodo. Dalla .m ia E'· pcrien za risulta cl1e la ierosa p eritone.ale si difencle bene cla sè senza stirr1 oli di soifta. La proposta della cl1iusura totale clell'adclo1ne nell8 peritoniti acute diffuse cl;origine appendi·colare è partita in Francia d.a Ombreclanne n el 1920. VogJio qui ricordar e ,ohe durante la guerra nella 3a A111bulanza Chirurgica adotta-ramo il trattamento •chiuso nelle ferite p enetranti dell'ad-0 01nE> con risultati sod1dhsf,acenti. ~on è qui il caso di ill11s1rare le vedute teori cl1e donde partono i sostenitori del trattamento chit1so; ·essi affermano cl1e tranne in casi eccp. 2ionali, il drenaggio è inutile e dannoso : inutile 1
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perc11.è il drenagg·io 11011 drena; ùa11noso percht! diminuisce o sop1piri111e i poteri naturali di dife~a 1 de·l peritoneo, favorvsce la rJtenzione ·e l'infez1uue secondaria, deter1r1ina aderenze cl1e possono pl'u· Yocar•e, al Jnon1ento dell 'estrazione eventrame11 ti ' vasali ' fistole sterc;oracee ed urinarie, ulcerazioni embolie, occlusioni ecc. Le statisti,c he opera Lui ic ,diran110 l '·ulti111a l)arola ,sulla dibattJuta questiu11e che nel recente Corigresso Francese 11a lasciato i ·co11tendenti og,11uno ~ulle proprie posizioni. \ Tediamo int,a nto qualche dettélJglio di tec11it;a, sul inetoclo di cl1iusura totale, non privo di 1111portanza. Durante la .g·uerra n elle ferite penetranti dL ll 'addo111e, dopo aver 5 utur.ato le e-ventuali lesio11i dell'intestino e dello sto1maco e detersa la ca\' ità, se non esistevano ernorragie da lesioni dei \isceri solidi, si 1Passa\'ano punti di seta a t 111to spessore corn11Jren·cten ti ·il peritorieo, le apo11euru~i e la pelle; e dopo aYer suturato· con un sopruggitto di catgut il peritoneo e le aponeurosi sepnrata111ente, s1ri11gevarr10 i fili di seta sopra u11 rotolo di garza. Lecène (T herap. Chir. 1926), p:utigiano del trattan1ento chiuso, pone come conùizione a ssol uta l·a sutt1ru. in un solo piano ,d ella parete ad·do111·i11a'1e, ritenendo la sutur~ a strd I i un errore ·Chirurgico in ambiente infetto, e consigl1 a drenare la parete muscolare per evitare i11f ezionj secondarie. ,.J.\1tr i (Durnairest, Presse .\I<'d. 1927, n. 64). ritiene deleterio detto metodo cU .. 11tura percl1è maltratta i tessuti, aggra,·a J'infe· zione parieta1e, se esiste, fayorendo l:i diffu~10111• dell'infezione peritoneale, attraverso il filo, nei . muscoli e nel sottocutaneo. Ho potuto conslatar1• · p er inia €1S1perie11za la verità idi ·detto agsp1·lo; tanto cl1e n·egl i ult·i1ni casi, doipo aver sutura1o con catgut in due piani separati il peritoneo e le aponet1rosi, 110 1p·assato i punti di seta attra· verso la p·arete escludendo il peritoneo; cosl facendo ho evitato l'infezione della parete stes~a. I pioceli drenaggi di garza n·el sottocutaneo son1J utilissimi e suffi'cien ti per evitare o per con1hil ttere la fa cile frequente e\·entualità di una 111· fezione parjetale; per111ettono la S11Jtura della pelle cl1e alcuni non praticano affatto; e non prea:n1dicano la solidità della cicatrice. Dicevo J)OCO sopra che le statistiche non hanno mai un valore assoluto; !Per.tanto non no la pretesa di afferrnaro che 'il metodo del trattaimento chiuso nelle peritoniti diffuse d'origine appendicolare sia in ogni caso da segujre, solo perchè ho avuto il 100 "', di guarigioni nei miei ultimi 5 casi; certo è elle sono incoraggiato a proseguire nel metod o. Dehhn per obiettività dire che si tratta\'a di jndi,·i<lni giovani (il peritoneo dei giovani si difende 1nr.glio di .quello degli adulti), e che la peritonit~ era in alcuni in 2a ed in altri in 3a giornat.a. '\f'1 5 decessi dei 7 trattati col drenaggi o i malati.
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tra1111e u110~ erano anche essi giovani; rna la periLu11iLe era i11 3a, 4a e 5a giornata. Anche i sostc11itori c..lel tratta1nento c.;hiuso sor10 d ' accordo che La lotta antiadenoidea in Italia. dalla tl uarta giornata in poi è preferibile il JreI> r of. T. ~lANCIOLI, 11agg10. Direttore <lell' lstitut o del Go,·ernatorato di R o1ua .He ~La ora da ripeLere ancora u11a volta fino - per la cul'a dell' ade11oidis1no. alla i1oia, ma purtropll)o per alcuni i11edici e a11cora necessario - ;che L'interYent.o rapido in I....a lotta co11t1·0 l'a<.ler1oidjs1no co 111e azio11e illdi queste fonn1e e la prin1a condizi one del successo; L iduu le cominciò da q ua11do ~r eyet l)Ubbl ic.;ò li:l e che la 1migliore cura è sem·p re la profilattica, Sù a 11101nog rafia sulle vege1t azio11i a d e11oidi (1868) . la quale cous1 5 te i1el ·p roporre l'intervento imDa al1or.a si andb lentar11e11te e~te111lle11clo col 1sormeùiato r1el1e avpe11diciti acute prin1a che l'i11ger e uei p.ri111i arr1bul a tori e dell e pri111e clinicl1e fezio11e si diffonda al peritoneo; e ciò ar1che . otoiatri Ch·e che furono le ba11·clitrici clelie 11oz1011i r1elle forr11e che se111brano all'inizio lievi, i)erchè ::,ui g·ravi ua11ni prodottL dall'1aden oi<lis1110 cl1e fui nes·s u110 l)UÒ presagire la e voluzio11e e.li qu esti d Ftllr! prirr1e ric8rche si tJl'esenta va diffusissi1110 processi. Il co11siglio di operare a freddo quando ir1ella popolazion e i11fantile di og11i paese. si 11a la ventura di cogliere l ' attacco nelle prirne La lotta co1uincjò ad .a\'ere it1agglore inc1·er11e1110 24, 36 e magari, secondo alcu ni , 48 ore, è un 111 Jta.lia una venti11a di a1111i fa con il sorgere errore grave, purtroppo perpetrato ancora <la padel1a rueclicina scolas·tic:a e parve cl1e lél; scu ola recchi medic i. .i\lcuni chirurghi, anzi, propon.joves->~ essere protetta cLa11 ' aden o id1 s1r10. \!Iolti di gono di operare le ap1Pendiciti acute in qua11oi c i occupa1n1no di que•:;to iargo111ento specie a lu11que per11)do, 5 enza tener conto del ternpo tra.:\1Jlano, Ge1rLova, Boluci·na, Lucca e Rorr1a: i11 qne~·:te città e poche altre si fo11daro110 ambulatori scorso dall'attacco, anche nel .periodo di for.m atlo1la specialità p Pr g li atu1111j : degli ·a denoidei zionc o presenza del piastrone infiltrati vo senza veniva data 1nforrr1azio11e alle fa1niglie: q1telli ~uppurazipne. ~l a questo m etodo non .è acceLfor11iti di certiliGato di ·pover,·Là veniviano ù1viati tato ùalla g ran maggior parte dei chirurghi nostri ai l'eparti ospitalieri 1perc1l1iè si operaissero. e stranieri; e pertanto è da consi.d erarsi pre1naLa l ottia si estende,·a ùa ii1di vidu.ale in nLunicitu ro e ùa sconsigliar. i sopratutto ai giovani poco 1JC1le: ina procede,·a lt'11ia e p1g·ra e co11 azione Lidrenati i11 chjrurgia addominale, al fine cli evi1nitata; in poch·e cittù d' Italia si era a questo ta r e disastri 01p e ratori. punto, in tutte le a ltre, i1on si era fatto ueppurc La rr1ia statistica cli quest'JJ ltin1 0 triennio comql1e ~ 10 quanclo il 30 gen11.aio 19Z'ì si inat11 gurava a 1>rc ndc 202 appendiciti con 18 ascessi appe11dico1~0111a l 'Istituto (1'o,·ernaLoral·e pet la c'u ra d ellari, 13 peri ton i ti diffuse operate e 2 non operate 1' ade n oidi::,1no. µerchè i malati giunsero all'ospedale in i 5 tato E .~ òln11ito dell' Istituto: preagonico e rnorirono dopo quaJcl1e ora dall'in1) diff usion1~ speci P fl'a gli j1tse1g111anti, delle gresso. In soli 22 casi si potè operare in primo çogniz ion i elernentari per lu di.a.gnosi di J)robaternpo; uclunqu c il raffredclaimento sui 180 rimal.J1li tà d·ell'.adenoidiSU \O e opera di p ersuasjo11e nenti è ma11cato in 33 casi, ossia in circa il 20 %. pr1~ss o Je fau1igl ie co11 confer enze, o.puSt;Ol i, cinepoic l1è neJ n u ruero globale son o compresi alcuni 1natografie, ecc., percl1è i rag·,azzi sie:no curati; casi di appendicite cronica fin dall'inizio. Ora, ZJ acc.:ertamen.t·o e selezio11e degli adenoiclei quar1clo si consideri c l1e in tutti i 2Z casi di apnelle scu.o le e nelle c.:olletlivjtù g·iovanili, assependicite acuta operati a caldo si ebbe costangnancloli · al·l e \·arie cure ( chirurg·ica o r11edica) temente guari gio n e per prima con llna degenza con l':-lluio dei n1ecUci scolastici, ,·jg·ilatrici sa11itamedia di 12 giorni - nè più nè meno cli quanto rie, jr1se·gnanti, ecc ; si otten1te in tutti gli op era tL a freddo - e che 3) cura chirurg·ica; per attendere il raffreddamento si ebbero 33 casi 4) cure ruediclLe ~ .. on11ui'f1istrazione di 111edicidi cornplicazion i perjtoneali .con 9 morti, senza 11ali, gin11astica respiratoria, terapj•a i11al1atoria , ; tener .conto ·d elle J unghe d egenze e degli inter5) os·servazioni sanitarie (misure di p·e so, alventi secondari per eventrMD.enti e per .ablazione tezza, JJe.ri metro toracico, analisi clli1nicl1e, esar11i dell'appendice negli operati .di ascesso appendiisto l ogicì, .statisticl1e, ecc.). colare; quando si ramm·enti cl1e da par ecch i anni, L'azione di i1ropaganda è Jaciljt.ata dalla se risulta ti presso a poco identici ai miei s ono stati zio11e rotograftca e Jalla Cinetec.a <.lel G0Yerr1atootten utj e p11bbli1c ati rirpetutamente da mio lti eh irato. rurghi . n on si compr ende ·c om e non s)a ancora Per l e analisi s i dispo11e. oltre cl1e di un g·abientrata nella mentalità ,di tutti i m edi·ci e del pubnetto ·p roprio per ·quelle 1più usuali, dell'ampio lablico la .conve11i enza e la necessità )n ogni caso boratorio cl1in1ico e istologico dell'Ufficio d'jgiene . rtell'intervcr1to a caldo nelle prime 24-36 ore.
MEDICINA SOCIALE.
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J L POLICLINICO
.L\ccordi pl'esi col Dirèttore dell a R. Clinica otorjno-1'aringojatrica di -R orria ap.rono 1a possibilità a tutti i suoi assi5tenti di este11dere sull'enor111e materiale di cui l 'I stituto dispo11e ricerche e osse1·yaz ioni seientitlobe J)Oi cl1è se lo scopo essen.ziiale dell'Istituto è qt1elJo dell'•assi•&te111za de,,e favo1rirc con ogni mezzo ii pro.g rasso scientifi·co. L 'I stituto di Roma ba cominciato ad occ·uparsi degli alunni d ell.f3 scuole Gover11atorali, eta qt1est· anno ha esteso il servizio anche a ragazzi di Istituti di benefice11za, asili, balilla, ban1bini del• l'età !lJTe·s~olastica. Qt1esto è i l tipo della lotta co11tpleta dì cui Ro1ria ha dato ;p er prima l 'esernpio p1er cui l'Istituto ba avuto l 'onore di essere citat.o a n1odello d1al Capo del Go,rerno 111on solo 1per il &uo foobricato e per i suoi servizi bene accentrati ma per tutti i rami di cui si occupa e iper il fatto cl1e di1ffonde la sua efficenza fra tutti coloro che richiedono il suo aiuto, dalla primissima infanzia ai 20 anni senz'altro requi1&ito cl1e il bisogrio di esse re curati. Ct1iariso0 alcùne pa•rti in cui si d:Lsti-ibuisce il serviz10: 1) Ce11sime:nto d e.g li adenoidei ne-Ile scuole. 12 medici scolastici e 24 vìg.ilairici sanitarie ap• posita1nente istruite fin d1::tl 1principio d ell'a11110 scolaistico inizian·o il ceinsimer1to deg·li adernoidei djmoclochè in ciascuna classe abbiamo classe pe1· classe una prima selezione. ZJ Scelta degli adenoidei da proip or·&i alle cul'e deJl ,Istituto. Il sottoscrittò visita 5 scuole p~r settima11a e distingue gli alunni c1he hanno bisogno della cul"a c11irttrgica da .q uelli che dovranno essere sottoposti alle sole cure sus 5-idiarie. Poicl1è è bene cl1e il beneficio dell·a cura sia esteso il più rapidamente p·Oi&sibj le a tutti i rio11t dellia ciit tà si p1·eferisce sceglier grup[pi di alunni pe1· eiascruna scuola. In . turni succe 5sivi la cuiia sarà estesa aig'li altri. Nella scelta degli alu·n ni da jnviarsi all' Istituto che ,·iene concordata fna il medico scolastico, !a v ig·ilatrie;e sanitaria e la direzione della scuola la precedenza è agli orfani di guerra e ai nteno abbienti . I. 'op~ra dell e vig·ilatrici sanitarie, delle Dir ezio11i delle scuole e degli in·segnanti rifulge in questa fase della lotta clte <;onsiste nel co nvincere le f·a· miglie a concedere l'autorizzazione 1per l' intervento chirurg·ico. Bisog11a ra.ccogl iere · t ali far.r1igli e e $piP.gar e 1Jreverne11'te e cl1i a ramente di che cosa si 1raLii. In rioni popolari si fa projettare i.a Cinematogra.fta s11l1a « Cura dell 'Adenoidismo », che di1nostra t:na l'1al tro 1a semplicità a cui è ridotto il u rascl1ia111e11to » delle Vegetazioni adenoidi. Dopo tale 1.avoro di p ersuasione è eccezionale che le famio·lie rifiutino il loro con senso cl1e vie11e fa1tto 0:p er i Lt·itlo dietro ap1)osito bigljetto. 1
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[ANNO XXX\t, FASC. 22]
Do.p o le p1·ime o_perazioni in al cuni quartieri popolal'i (TesfJaecio, S. Lorenzo), le mam111e dei l•a1l1bi11i operati hanno fatt0 per loro conto attiva 1propaganda presso le 111ad.ri di alun11i cli altre sc:uol 3 percl1è si decida110 a fare operare i Joro ragazzi. 1
T eravia ol1irurg'ic·a . 11 g·iorno stabilito tutti gli alu11ni di l111n. scuola cl1e sor10 stiati scelti. per l 'inte1·vento cl1irt1rgico si presentan o .a ccom1p1agrtati dalle l or') falltig'lie nell'Istituto di cura; sono sottoposti successi\ramente al « raBicl1iam ento », e quin1di ri.mangono 1per due ore in sdraj e ne'lla Sala di riJposo. _ Alle famiglie ve11g·o110 dati i · consig"li del oaso· (tenere i rag·.a zzi in casa e riposati per 3 giorni; alirnentaz·ione frecJda e liql1ida rper la prima glor11.ata; t-ventualmente, se sopravverrà t1n po' di febbre, u ria leggera pur·g a in seconùa gio1·nata, ecc.) . Do1po 5 giorni dal u i·aschia1uento » questi alunni insieme agli altri co111pagni della stessa scl1ola • cl1e sono staU giuc.Uca•ti <=1ffeti1 (i.a nùer1ojcUs11Lo l)iù lieve, iniziano il tuiino di Te1"lap11a inaliatoria. 4) La T erapia in1ala.toria è praticata collettivarnente o individu·al1nente. La sala di polverizzazioni collettive accoglie gruppi <.Li ol tre 50 ra~zzi i quali .dur ante La cuna IJ)ratica110 esercizi cli ginnastica e cantano allo .scoipo di ten·ere bene in esercizio i n1l1scoli i·espiratorii e ain1)liare l a ca• .p.acità dell'assorbime11to pol1nonare. La sala, di circa 450 metri-cubi, riscaldata •a terrnosifo11e nell'inverno, viene caricata da due potenti p olve1·izzatori a·zj on a ti dia u11 inotore di 5 H1P co11 i1ebbia •Secca di acqua nat.u:rale di alsomag1g·io.r e . La sala dopo 10' è ricoo. di nebbia salina ]11 rlloclu che il carattere N. 10 di una tavola di l\!Ionoyer 11on ,·iene percepit o da ·v ista normale .a rn. 5; allo,ria s' i11izia nna lieve ventilaztone de1l'ambiente, contro bilanciata da continua imn1i•ssione di n'llova nebbia, di modo che l'ia.ria rr1edic.a1nentosa respirata è « corre11te ». n on ri$t?-gnante. La durata delle .sedute è di mezz'ora; subito dopo usciti i ragazzi sia aprendo vorte e fin~stre, sia azionando due potenti aspiratori . . i11 5 minuti tl1tto l 'ambiente viene spazzato del·lia nebbira e l'aria cornpleta1nente rinnovata; do.p o un q~arto d 'ora la sala è nuo,~amente pronta per accoglie.re ur1 altro turno di 50 alunni. In que15to modo si po- . tr ebbero cur·a re :fino a 500 1alun11i al gior110. Le ]nalazioni individuali • si praticia.110 con 12 polverizzatori .azionati da un serbatojo di aria compressa, il qualfl viene rier;r111ito dallo steSiso 1notore dei polverizzatori collettivi neg·li i11.tervalli in cui non è necessario che que5ti sieno tenuti in azione. Dispositivi speciali per1nettono ell e la l)res5ione den ·iariia sia quasi costante. Per 1nez~o di tali apparecclli. ideati dal orto-
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SEZIONE PRATICA
scri.tto, avviene un vero e diretto travasamento del 1nat.eriale polv·erizzato nelle 1pri1ne vie respiratorie del pazi e11te: infatti <lal polYeriziiatore .parte un tubo di gonu>1a, sul quale si innesta un twetto di vetro fatto a forcina, le cui 2 branche più vicine vengono introdotte nell·e n•arici del paziente. L'esa111e rrticroscopico dell'arLa che esce dai polverizzatori contenenti so~uzioni saline mo1stra .che questa è satura di crista1li della gr,and.ezza da 1 a 6 u, an1piezza voluta appunto per rendere pos~ sib'ile il passaggio dei sud detti cristalli ne'lle priID•e vi€ r·e$piratorie, ove ve:nranno fa:eilmente a:ssorbiti. Generalmènte le inaLazioni individuali, che '.hanno la clura.ta di 10·, - apposite clepsidre segnano faciltnente il tempo -, si })ref·er1scono nei ragazzi sottoposti alla cura chirurgica o i11 quelli a tem• perament0 eretistico. Le soluzioni adoperate con questo r&isterr.ua. sono di Calcio e meno in casi Srpeciali o soggetti a speciali indagini pref e.riamo l'acqua madre di Salsornaggiore, 1a quale è ricc•hissi1na di tale prezioso elemento. In a lcuni casi speciaili riteniamo necessario praticare ad alcuni :pazi·enti delle cure con acque solfuree, emato1gene, c-0n 5oluzioni balsamiche, t3 per queste ci serviamo dei polverizzatori individuali. In altri casi è necessario ohe tali polverizzazioni sieno riscaldate: con appo.sito dispositivo elettrico abbiamo reso possibile tale modificazione .senza che le soluzioni vengano a·l terate dal calore. Osserv.azioni sar11tarie svariatissime vengono offerte da questo enorme numero di ragazzi e quindi si tiene conto del 1peso, dell'altezza, della capacità polmonare, si fan 110 osservazioni sul sangue, 5ulle orine. sulla termoge11esi, sulla attenzione, int1elliigenza, rendimento scolastico, ecc. 'f.ali osserv,azioni ·daranno un largo contributo ·a m olti 'PJ'Oblerr1i della terrupja dell inf anziia., ma sopratutto noi abbiamo ferma fede che potranno dimostrare quanto il no.stro lav·oro fu fecondo per lo scop o che ci guida a contribuire a rendere più forte e più sar1a di niente e di corpo l'inf1anzia di oggi, la popolazione di domani. Eravamo abituati da tem1po a sentire dire - è ripetevamo - che la lotta dell'adenoidismo si fa nel Belgio, in FJ'ancia, in Inghilter~a, in America, ecc. Ho .attin·to ovunque notizi·e dirette, e mi ris'U.ltia. che si fa soltanto l'accertamento dell'aden oid:ù&mo, e si avvertono le famiglie della necessità della cura. In alcuni Stati della Federazione Nord-Amerioana, n·o n .si arnmettono a scuol a i b1ambini che n on .p resentino certificati di essere esen°ti o di essere stati o.penati di vegetazioni adenoidi; ma nul1a si fa ver faictlitare la cura,· almeno nei tie.rmini di cui Roma ha dato per prima l 'esempio. 1
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L'esempio di Roma hia dato rapic1amente i migliori frutti non solamente sulla enorme massa dei ragazzi cura.ti, ootne sarà dimostrato in apposita relazione di prossima [pubblicazion e, ma &o1)ratutto nell'e.ssere st>ato lo stimo1o c·h e ha acceso la lotta contro l'ade11oid:Lsmo ir1 tutta Italia. Il Cavo del Governo lanci.a va 'llUa circolare ai Prefetti del Regno 1perchè sulle norme di quan.to a·v eva fatto il Governatorato di Rom.a si .prov:vedesse a organizzare ov1mque la lotta contr o l'adenoidism10 (24 rn:arzo 1927) . Il Ministero dell 'Interr10 delegava il 6ottoscritto a compiere studi e eseguire accertamenti diretti ad indirtzzare e controllare l'attività delle v.arie isti1uzioni sanitarie assistenziali e ·scolastiche che 1debbono ·a ttu.are i,a lotta contro l'ad·enoidi.smo nel Regno (13 igi.ug110 1927) . Si fondava un Comitato Nazionale volontario p·er la lotta contro l'ad·en oi·dismo (otto1br·e 1927) a. cui partecjparono quasi tutti gli oto~0igi d'Italia e tale centro di azione trovava l a.riga ospitali.tà nella sede dell'I&tituto I taliano d'Igiene Previdenza e Assistenza sociale in Ro,m a (dicembre 1927). Conferenze sull'.adenoidismo si tenevano da .Citelli a Catania, Garbjni a Messina, Rugianì a Siena, Della Ciopip·a a Napoli, Man.cioli a Reggio Ca1abria, Paler1no, Aquila, l esi, R oma, Fornari a Bari, Marini a Catanzaro, Ton1masi a .L ucca, ecc. ecc. Organizzazioni per l a lotta contro l'adenoidjsmo si vanno istituendo, e in qualche centro sono in piena ef:ficenza, a Re·g gio Calabria, Cl(Vtania, Ba.ri, Brindisi, Taranto, Naipoli, Firenze, Genova, Aquila, Grosseto, Torino, Milano, Bresciia., Venezia, ecc. Il Ministero degli Esteri si è rivolto alle autorità Co:o..so1ari rperchè anche nelle scuole italiane all 'Estero la lotta contro l'adenoidismo venga sollecitan1ente iniziata.
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Interessante pubblicazione: Dott. Cl USEPPE CIORDANO Mecti·c o negJJi. Ospedali Riuniti di Rom.a.
ba sifilide del midollo spinale. SOMMARIO IN RIAS·S UNTO. PARTE CENE RA LE : Oap. I. Introduzione, pag. 1 a 6. - Cap. II. Etiologia, pa,g, 7 a 22. - Ofup. ID. Cenni ainatomo-fisiologici, pag. 23 a 32. - Oap. IV. Pato· genesi, pag. 33 a 44. - Oa-p. V~ Anatomia Patologica, pa-g. 45 a 82. - Crup. VI. Cenni Semei·o logici e Fisiologici, pag. 83 a 92. - Oap. VII. Sintomatologia, pag. 93 a 120. C~. VIII. Diagnosi, pag. 121 a 148. Oaip. IX. Evoluzione, decorso e prognosi, pa-g. 149 a 150. - Cap. X. Terapia, pa-g. 151 a 158. - Oap XI. Sifilide ereditaria del midollo spinale, pa-g. 159 a. 171. PARTE SPECIALE : Caso primo (per60nale). pag. 172 a 192. A Itri casi cl i nici, pag. 19.3 a 218. ·- conclus ioni, .p,a,g. 219 a 220. Bibliografia, pag. 221 a 225. Un volume in-8° di pa.gine 229. Prezoo L. 2 5 .più le e]...ese poetali di epedimone. Per i !Iloetiri abbonata sole L. 2 2, 7 5 J.n porto franco Inviare Va.glia Postale adl'Editore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
SUNTI E RASSEGNE. VASI SANGUIGNI. · Le arteriti diabetiche. M., LABBÉ M., HEITZ J., NEPVEUX. Bull. Acad. d. Méd., n. 13, ip. 394, a. 1927, 29 marz-0).
(ILETULLE
L'e rgangre·n ·e diél>b·etiche .p o•ssono essere arteri.ose, nervose o inff ettive. Le airteriti .d iabetiche sono anaJlo:g -h e a quelle atero m1ato1se; si disrt inguono da qu·es·te pe~ J"evoluz'ion,e, .p ·ffi sintomi, pe1r le lesion.i hsto[ogiche e per 1e altell"aziorni chimicihe. ·Gli AA. ne stu1diarono la precoicità e fr equenza e il valo·r e d ei r rl'etodi cur.ati'Vi, caratteristica è la ri1duzi.one anormale dell '.am·p iezza del 1le oscillazioni a cari co 1d e'lil'..a.rto, stabilita coll'o1scilJom e1:Jro di Pachon , con inveirsione d·ei valori tra a.Tti SIUIIH~rr-iori eld i'Illferiori; tali manife$taziorni si hanno in 1/3 deri. diabeiti.ci; non si modi.fioano col bagno a 42° de!l l'arto, p ercfhiè rSOnO· dorvute ad altefI'aZiOiili deJla par.ete arteri.o:s.a . .L\ diff·erenz1a delle ailtre .affezioni arteriose o·b literanti (•cla'U1dicazione i11tern1itten.te, gangirena senile, mal attia LeoBu·eirger) n ei diabetici Ja ri1duzione d 'aimrpiezza deJle osc111i.azi.oni è l''Um.i1co seigno, a·n ch·e i.n iassooz•a di dolori o di altri disturbd élJgJi arti. Col pll'0igredri.r•e delle aliocazioni deJla ip.aTete airt eriosa scomrpaT·e la prull...~zionre ùe1la ped:i4dia, 1m entre non scomip•atrie qu.ella d ella femotrale, poi.chè n egli indivi•dui diabetici le l esioni 1Si iniziano ·dalla pieriferi a. Tali lesioni si veriJficano S'Pecie n·egili infeirm.i n ei quali il .dtaJbeite è latente, o a d·eico•r so lento. R·él>dio·g raftcamente ·neJ1e arteriti 1di.abeti.ch·e i vasi so.no visibili; negiativa è la rraidio·g rafia delle arterie nella malattia di Leo-Buerger, nella claudic,azione intermitte.nte mono1sìrn;tomati:ca; ecc.ezio11almer1te positiva nei nefritici ed ipe.:rtesi; è po-, ~itiva anc·h·e nelLa .g angrena senile. La 1sifil i1de non ha al.cun·a influenzia sp·eciale n el determinare la lesione arte-rioisa n ei diabeti1ci. Altrettanto .p uò diPsi della :razza., del sesso e del taibagiismo·. I <Sintomi e l 'evoJ.iuzi·on·e delle .rurtei:riti diiaJbetiche sono 1nolto variabili. Raramente si ha gangrena massiva fin d;al princtipio; d oroin·a:rio eivolve in 2 staidii. Si h.anno d o11ori vivi1ssimi; c·omparsa dli fenorr1eni infE:ttivi; tra·sforrr1azione della gangrena seicca in rumi·da. Si hanno modtlficazio•n i del .componenti ohirmriici d·e1 1s•angue : la calicemi·a non è consrt;aiiltemente variata; la coi·esterin·emia dà va!lori aumentati di 2-3 mmg. al d~sopra ·del normale. Gosì p1ure si ha arum1ento (7-8 rmmgr.) del1la colesterina neJla 1p arete vasale is'Pess~ta ; in questa prorp.orzionatament e arum ento anche del ca1~io (!ino a 64 mmgtr.). 1
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[ .L\NNO
XXXV, F ASC. 22]
Nelle arteriti diabetiche l 'aorta è intatta o !POCO altexata; lesioni :a tenid·enza oblirterante a carico del.Le arteri·e 1del segmento distaJl·e degli ,airti; assenza ·di trombosi; il lume arterioso si obli.tera ·pefI' p•rogressiivo iprorc esso endoarteTitico; lesioni 1p iredominanti a cariico dell'initi.ma Vlasale, lispes&ita , con d·eipos·i.t i di lilp.oidi, sp·ect.e ·èLef1a ooilesterina. Nella media qua e là zo·nie di sclerosi, ,p icooili forc.olai infia:mmatorii, 1d·eposit·i di s'ali di c.alcio. 1L 'avventizia vaisale è normale, senza aJlteraz.ion e dei vasa Vlas·orrum. Norn looioru ·delle pareiti v·eno.~ ·e. In rap1port0 alla te·r.aipia •g li AA. dann-0 sommo valoire al iregime altmenta·r è, ed ailila somministrazion e di i·nsulina, la quale ·hla grand·e impoDtanza per c ombattere l'ipercolesterirnemia; a questa attr:Lbuiooono .grr"ande importanza per la p;ato.g enesi deJl e allterazioni v asaJli axteiriose; aid essa lega.n o .in giran parte .an'Clhe il 1deposito idi sali di c:a11cio nella m edia vrusale. 1
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J URA.
Embolie arteriose dell'arto inferiore. (.E.
PERMAN. Acta Chir. Scand.,
vol. LXI, 1fas.c. V-V.J).
A una certa determinata estension'e idei ·d isturbi ci rcolatori rnon corriispon de sempre una invarìa, b·i le lo•c alizz,azione d 'un embolo. Nei differenti 0asi, un·a stooSia lo·o a'lizzazione può es$ere causa di sintomi estremamente ·diver.si Questa diversità d1ella sintom·ato~ogia d1pende molto spesso dall 'in·e.guale svilrup,po d ei vasi p er i .quali si stabilisce mna circolazione collaterale. Questo è particolarmente vero in .quei tCl3!Si nei qual-i non si ha La f.orm azion·e di una trombosi seoon:dairia. Così p·er I '·embolia della b·i,f o reazione aoirtica nei 42 casi di Hes·se citati 1da1·1'.I\.. ·si eb1b e in 1-0 casi una gan·griena negli arti iruf.eriori ·f ino al.l a !Coscia e in 7 cas.i n e&s1U·n dis'tlu:nbo nel1la circ.olazione d egli ar;ti inf.eriori. Le 1steS1Se ·diversità di comportamento sono istate ·oss ervate petr e'IIl!boli fissatisì alle bifo:rcazioni dell'iliél>ca cO!IDJUne, della femorale OOJllJUrne e dellia pop litea. N·el segmento. prOS$imale rdeJ.l.a co·s cia esistono importanit i comuni·cazi-oni fr·a i rami 1d·ell'arteria ipogrustrica ie della f·emor.ale 'Protfonda. Sp·ecialm1ent·e irrnportanti sono le anastomosi che •esistono n ello spessore del Ill/lliScolo· girarnde gluteo fra la gl utea inrf eri·ore e la cwconfless.a .esterna. L' A. ha potuto 1dimostrare tali anrustomo•s i an1che con riicere'he raidi·o logiich·e. :Niella parte distale della ·co•scia ·esi:stono 1com1uni!C'aziom fra :iJ sis tema della !femorale rpròfond·a e quel·Jo della f·em·o rale propria. Anch·e irn questo CélJSO la rete anastomoti·ca. è ·d·aila 1da rami mus·colari. In caso di ooclusione della poiplitea le possi!bilità di una cir ooliazione col'1aterale sono daite 1
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tanto 1dal iSi.stema .arterioso iperiarti'Colare del ginocchio, quanto da .qruello della m1Uscolatmra del po']jpacc1o, girazi·e all1e anastonosi che esistono • nella mruse-01batJura di questa 'P'a rte d ella 1gianìba fra le arterie surali e i rami delJ.la tibiale p.osteriore. L'A. 1p erciò attribuisce 1gra'Illd-e importanza per la <:;ireolazione -coilaterale alla ·c onservazione di questi rami muscolari, qiuando si interviene per •SCo:p rire ·l 'arteriia IP'()'Plitea D·el suo prunio •di bi.for·c.azione. E oonstglia perciò di ,d:LstaC'care il capo iinterno id• ·el gastrocl1emio anzi1ch1è diviidere questo muscolo sulla sua linea m ediana. L'A. dà anche una dimostJrazione I'laidiolo gi1ca di queste anastomosi, C'be in al'OU1li casi possono essere 1nolto s-v1l1U1Ppate. L'A. rifertsce inoltre due casi da lrui ·o perati. In uno, una donna all'8o me·se ·di giravi1dan~a con un embolo al1a biforcazione derl'aorta, non fu possibi~e ristabi·l ire la circolazi.one. Nell'a'ltro nel quia'le l'embolo si era fermato a'lla bif.oircazione dell'a. .f emorale comrune il cor.so normale 1d el sangue fu ripristinat-0. MANFREDO ASCOLI. •
TISIOLOGIA. L'influenza delle nuove contaminazioni nior .. bose sopra la evoluzione di una tubercolosi acquisita anteriormente. e
TURPIN. Archivos de med., cir. y espec.,
n. 25, 1927).
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Le -domande che si pongono i due AA. sono: fino a qrual punto ,p ossono influire qu este nuove contaminazioni morbose sOjpra la evoluzione di una tt1bercolosi preesistente? Quale è la loro partGcipa~ione nello sviluppo e n el polimorfismo delle sue mo1da;lità clini.che? • Non parliamo ·dell,importanza d ell'alimentazione e salubrità del domiciJio. Interessanti sono i dati relati vi ·alle carenze alim1entari : non sembra ben dimostrato il ruo'lo delle malattie da carenza pToipri.amente detta: beriberi, .scorbuto, pellagra, xeroftalmi1a. Le m.a:latti.e a.a carenza non h·anno maggi·ore importanza dei disturbi sociali nel corso dei quali si incontrano realizzate le carenze globali e le carenze colle~ tive : le . curve di morbilità e mortalità iper tubercolosi nel periodo bellico nella Germania e comparativamente quello delle regioni francesi occupate, sono dim·ostrative. Nelle cavie Mouriqu·and ha studiato la carenza del fattore C, non sembra che di fronte alla tuberco1inizzazione una cavia in carenza sia più sensibile della testimone. P er quel che riguaflda le professioni: la inalazione di silice favorisce la tubercolosi nei mina-
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tori; Gye e Kettle suppongono per l'azione necrosante esercitata sopra le celliule e i disturbi linf·atici polmonari d·eterminati. A1'coolismo e trubereolosi marcian·o insieme connessi con gr.a nde frequ enza. I.ungo sarebbe con siderare ·dettagliatamente le infermità intercorrenti: Landouzy richiama l'attenzione sulla frequenza della tubercolosi in inf eTmi portatori di cicatrici vaio•lo,se. Non rei fermi1a mo sull'im'P·Ort anza del mo!'lbil1lo, grippe, pertossse, difterite . .Abben1chè non possa amm•etterr'.si l 'a ntagon ismo infezione ebertiana-tubercolosi l'influenza del tifo è poco dimostrata. Su 181 autopsie -Oi poJmonitici Menetrier ba osservato 31 volte la coesistenza di lesioni tubercolari in evoluzione. Al contrario molte so,n o lie m.alattie infettive anergizzanti per le quali l'organismo indebolito non resiste al rifiorire di un focolaio late11te. Note sono le relazioni fra sifilide e tubercolosi: • la sifilide ~econdaria in un tubercoloso esercita sopra questa l'influsso favorevol e di una malattia an ergizzante: però quando la sifilide si è impiantata <ia molto tempo n ell'organi srno bacillifero, sembra imprimere al pr·ocesso un andamento tor- . rpido, sclerosante. Interessanti son-0 i ra'f}porti leuoeemia-tubercolosi. I leucemici invasi dal bacillo sembrano paralizzati nelle ioTo dif·ese organicl1e e la tubercolosi prende una estensione rapida. Sembra che i tessuti modifi-c·ati . dalla leucemi.a siano pel bacillo un mezzo di cultura elettivo. Lo stesso sembra avvenire pel cancro in opposizione all'antagonismo ammesso dal Rokitansky: un topo bacillifero n on subisce m odificazioni da un processo n eoip1astico, le cellule tumorali non ·p resentano affinità per i bacilli, però i bacilli • iniettati in un topo .canceroso si sviluppano come in un mezzo di cultu ra. Dun.que esistono terreni fisiologici eJettivi non solo ma ancbe terreni patologici elettivi. 11 caratteri anatomici o clinici .d i t1na tubercolosi preesistente possono esser modificati d·a tosis infezioni sorpraggiunte an·che senz.a una reinfezione etero.g ena cl1e portar10 alla rottura .dell'equilibrio instabile esistente fra gli effetti della infezione bacillare e le resistenze organichr.. In esso hanno im1portanza anche partj colari visceri: l'ovaio, la tiroide (è nota la resistenza alla tt1bercolosi dei gozz·u ti, ipotiroidei, mixedematosi), il f egato (epatiti alcoo1iche) . Il loro intervento si esplica a mezzo de 1 metabolismo delle varie sostanze; per la colesterina si è cereato di dimostrare il suo reo'ffilPito antitoooico e Ja sua azione favorizzante i processi di immunizzazione: l'ipocol esterinemi·a delle donne dopo il .p~rto . coinci1
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TL POLI CLI NICO
d erebbe quasi $empre con un processo molto evolutivo. La cosa sarebbe confermata dai rap1porti esistenti fra ·Colesterina del sangue e c utir eaz1~ n e (Salomòn-De Potter ). Secondo Calmette, Massol e Guérin non è la colesterina da $tudiare, ma la l ecitina : infatti il siero cli cav·allo, .can e, capra poco sensibile al hacillo tubericoloso è sempre molto lecitinifero al contrario del sier o dell'uomo e cavia . ·Conclu1sioni più affermative non permette lo studio d Pl m etabolism.o del calcio : csi$tono di-scordanze fra i fatti clinici e sperim entali: dalle ricerche di Robin s ulla demineralizzazione organi1ca globale dei tubercolosi si è giunti a risultati quasi .sempr e n·e g.ativi con le tecniche più recen, • ti : sembra che la decalcifi cazione non esista, non si ha ip ocalc emia n ei tu·b eircolo!Si ·e ch e la pro·por:zione del calcio san.g utgno non ipuò esser modificata daJJ.e in.gestioni di calci.o prescritte, cois ì come n on sembra ·cl1e esistan o r elazioni fra proporzione di calcio dei tessuti tubercolari ed evoluzione della malattia : la · presenza di calcio nei tessuti cicatriziali è un fatto troppo b1anale, come a tutti i tessuti ne.c rosati. D'altra parte bisogna riconoscere eh e aumentando la .proporzione· del calcio nell'organismo si ha una inibizione freql1ente dell'e·voluzion e tuber colare. Per qu ello che riguarda l'equilibrio aci.do-base, ricordiamo ch e iDelore studiando tale co stante fis iolo1gtca s·egna1a· che il bacillo di Koch sem·b ra n on .poter e6ser fagocitato che in un mezzo n eutro o leggermente alcalino e che oig ni causa cl1e porta ad act,difi1caz.ione del m ezzo fa vori•sce l·a ev.oluzione bacillar e. Non interviene forse questo elemento n ei diabetici per im1p rimere alla tuber.colosi la ben nota parti colare e·voluzio·ne? 1
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MONTE.LEONE
Sul tessuto connettivo nella tubercolosi polmona1~ e. (·A . $ECA. Riv. Pat . e Clln. d_. T ubercoio,si, f. V ,
sett. 1927). Sui processi ·di conn.ettivizzazione polmonare n ella tl1bercolosi, vi son o due indirizzi, rap[>resentati dalle due scu ole : tede;s ca e fra11cese. La prjma fa capo ad A~choff, secondo cui la cicatrizzazione polmonare può essere duplice : specific·a e non specifica, a seconda che il pro. cesso conserva le car atteri.stiche del tessuto tubercolare su cui ,~·jmpi anta, oppure in un ulteriore sviluppo ·del processo cicatriziale, assume i caratteri del tessuto non -specifi.co. Il p_rimo si presenta con una m et.amorfosi jalin o-fibrosa del tuber colo, ed è costitt1ita da un sistema di fasci e di fibre, originatesi dalle cellule epitelioidi; a q11esto seg-ae o si accompagna il te~suto non spe-
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cifico, costitujto da un tesi.suto connetti·vale a str11ttura fibrillare. Questo tessuto presto piglia la prevalenza sull'altro, in m odo da ~ostituirlo. Ruscher afferma che i 1processi di connettivizzazione non si arrestano in Yicinanza del tubercolo, ina lo invadono m·o dificandolo in u n nodulo fibroso. La divisione del te:ssuto cicatriziaile in due specje, secondo la ~cuola tedesca, n on è accettata dalJa scuoJa. francese. TJetu1le divide l e sclerosi polmonari in sclerosi insulari e labari, ed in rappo,r to all'istogenesi, in sclero~i atrofiche o mutilanti, ed in sclerosi iper. • plastiche o sistematizzate. L·e prime son o costituite da una intelai.atura di aspetto j alino poco vascolarizzata; le seconde da un te~suto • .connettivo vascolare neof ormat o. A loro ' 'olta que~ti due sottogruppi compren,dono: la 1a le ])ron chiectasie e l'e11fìse1na polmon are; la 2a. le sclerosi intralobulari ed extr alobulari. Tali classifich·e n on sono accettate da tutti gli autori; il Sega porta t1n contributo personale aJ prohlema. _ In rapporto alle lesioni polmonari fa due osservazioni importanti : 1a a ccanto ad alterazioni a tipo produttivo, macroscop.i carnente ~ e ne notano altre a tipo ·essud.ati \·o; za la preva1en za del t~po sclero.ti co (25 %) su 1qt1ello fibro-caseoso od essudativo (8 %) . :I tipi di connettivizzazione fonclame11tali, secondo il Sega, son o : 1) sclero.ei densa serrata con abbondante va6colarizzazion e; 2) fibrosi. nodular e; · 3) fibrosi anulare. I T ipo : è caratterizzato da un tessuto :Connettiv·ale ·om ogen eo quasi, ·costituito da fasci di gro5 se filbr e intrecciate, fra cui si nota una importante neoformazione v.asale, con alterazioni delle pareti ·dei vasi preesistenti, tali da costituire il ·quadro dell a peri-me.so-arterite. Anche le fibre elastich e partecipano al processo di natura infiarnm'a toria e proliferativa. Questo ti1po è stato sopratutto OS$ervato intorno ·alle piccole diramazioni peribronchtali; però an che la pleura può esser e -presa da questo processo· di cicatr izzazione. Questo tipo l1a caratteri· stiche analogl1e a quello non $pecifico d ei te·deschi e alla sclero1si atro·f ica mrutilant·e •dei francesi. II Ti po: le fibre connettivali sono avvolte a guisa dj gomitolo o nodo, a spire più o m en o ra·v·vi·cin ate. J nodi sono isolati o riuniti, e taluni conten gono tra le s1pire dei fasci d ei r e$idui di tessuto caseoso. I·II Tip o: Il tessuto connettiYo a struttura fi -
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brjllare, a forma a11ulare, ci·r con <.la i focolai essnclatiYi di zone tll pneu111011ite caseo~a . Talune fibre inviano tramezzi nell'interno del 1e$Sl1to caseoso, in n1odo da incistarlo e strozzarlo. I tre tipi descritti spesso si al terna110 o si as.:;oci :tno nelle Yarie zone polmon·ari, specie i ùue ultinli tipi, in modo da stabil]re dei rapporti fra essi. P er rico.struire il processo di cicatrizzazione, n ella pTle111nonite ca~eosa con tendenza alla Cl· catrizzazione , questa si inizierebbe coJ tipo (]J fibrosi anulare; i fasci di fibre inYaclendo gradatamPnte l e zone di caseosi, lo trasformerebbero nel t] 1po nodulare; si giu11gerebbe in seguito alla 5Clerosi .sPrrata, 1nol to 'ra~ c olarizzata del I tipo. 1
CARUSI .
Tubercolosi basale. (KENNON DUNHA~[
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:\ORTON. Journ.
simulante la pol1non ite; l'altra a decorso insidioso, 1p•i ù so1niglia11te alla consueta forma apicale, ·m a con decorso più rapido. ·L a diagnosi etiologica è difficile a farsi se ci si basa sulla storia, sull'esame fisico e radiologico: quello che ·è di somma importanza è l'espettorato positi vo, la inoculazione positiva ed i .sussidi ch e vengono dalle altre prove di laboratorio. E 01pinione degli A.I\. cl1e il tip o ba'Sale · sia una parte di una tubercolosi generalizzata. L'an aton1ia patologica e la patogenesi di •queste lesioni richiedono ulteriori ricer che, onde d etermjnare se esse sono sempre associate con lesioni in altre parti del corpo . S·e ciò fo sse se n e 1p1otr ebbe senz'altro con cludere p er una tuberco·l osi gene· ralizzata. Questo fatto aYrebbe g rande importanza pratica: di fron te a pie.cole lesioni cli questo tipo pro.teggere il malato con adatto e prolungato trattan1ento P se stessi con u na prognosi assai riservata!
A. Jl. A., VICENTINI.
5 nov. 1927).
Col nome di tubercolosi basale v1er1e indicata una lesione polrnonare Luber.co1are cl1e si insedja in una delle basi, priJna cl1e l'uno o l'alt.ro apice sia attaccato. :ìuesta forma differisce dalla apicale non solo per la sua localizzazion e ma anche per il decorso cl inico e per l ' an.ato1nia patologica. La tubercolosi rup1icale fibrosa può, evolvendo, dare or igine per aspirazione a bronco-polmonite caseosa della base; m a •questa iè assai differente dalla tubercolosi cl1e 1Jrin1itivamente aggredisce le bas.i . Qui le lesioni hanno la loro origine in baci·l li :gortati dal sangue o sono il Ti$ultato di qualche infezione rrnassiYa a traverso le vie respiratorie. ~el sangue i bacilli sono versati da a ltre lesioni tubercoJ ari preesistenti (ghiandolari, o·ssee, ar ttco lari, urinarie, ecc.) non se1npre clinicam ente apprezzab·i li, ma che il clinico dovrebbe in o.gni caso con cura ricercare. Anatomicamente parlando, l'escavazione è la lesione tipica nella tubercolosi d ella base; cJj nicarnente il decorso è rapido e per lo ipiù fatale. E stato frequentemente ripetuto che la tubercolosi basale iè così rara n eg.ì i adulti , .che ag·li effetti pratici, ·essa qu·aiSi i1on esiste. Gli A•.!\.. riprovano ambo le asserzioni fatte prima d ell'era radiologica. Essi n el ·San~torio di Cincinnati hanno aYuto campo di osserYare ben sessanta casi di questa forma n ello spazio di due anni. L.a tubercolosi basale è loro apparsa com e un tipo molto virulento di infezione .p iù frequente nei negri; nella quale razza è pressoch.è uniformemen te mortale, ma non ra.ra n ei bianchi. Nei malati ·da loro curati riscontrar ono due forme cliniche: una acuta con febbre eleYata , 1
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CENNI BIBLIOQRAFICI <1> f .. ìVl \ltCl-IIAFAVA. l ,a
gi Pozz i
edito r~.
P err1 i.cio~ifà
Rorr1a,
J92~.
uella n1aluria. J,11j-
P.rezzo l •. 12.
11 ;.:a1JiLolo d ella JJ'erniciosità n eìì.a n1alo ria è frutto della feconda opera di studiosi italian i: f11ro110 elettate in Italia, in tempi remoti,- la c:linion. e Ja ·r erapia; a Ro1na, e specialmente p er opera di E. fVJ.ar ci1iafd.va e de113. sua ·sc11ola, è stata. rivelat~ Ja; l~ tiopatogencsi e fissata l'nnato1niu p ntologica. La 111aliaria pe1·11 iciosa, ridotta orarnai a casi ~poDnclici anche nelle zone di 1n.ala ria grave in Itali·a, se ha, per fortuna, penduto gran [piarte 1del'la sua i rnportanza sociale, 1na11 Li e11e però ancona il suo gr<l.11de i nt f~ res::,e biologico e il suo (l l to valore pratic·J. Ogni anr10 cl1i conosce la malaria può sal\'.are clelle \·11e u1nane, e non la vjta di soggetti clebol i e defeùati, 1n a giovani vite di sogget ti viD'Orosi ' 1nir1accinti dalla f•ul1n in ea aggressione del...., }'jnfezjonr.: ~h i scr-ivf' s.ulla perniciosità •n on fa opera storica, 111a fatto di alto Yalo·r e pratico ·ed umanitario. E. Nlarchjafavn., est::a1pio cli attività in esauribile. espo nt~ i11 questo prez io.so volun1etto, che viene ad arriccl1ire la collana 111onografìc.n del i~ozzi, le cono5ce11ze antiche e moderne in te1rLa di perniciosità Jl' ·lla 1nalia.ria. Non scriv(=. il con1pilatore, che ra~c0g·l ie f)er i .g iGvani llOZ i on i nccuml1latc e arrr1011izzati3, m.a l'Autore, cl1e 'Un non piccolo contrib u 10 ha dato a lla cono5cenza ~iel proble1na special1
(J) Si prega d'inviare liue copie dei libri di cui
si d esicl era la recension€.
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IL POLICLINICO
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mente etiopatogenetico e anatomopatologico: nel altri, ai quali può riconr·ere lo stesso medi1co pravolurn8 è il pr.ofurno de11·qriginalità, per quanto la tico, quanido vo1glia fare a meno 1d.ello sp·eicialista. 1natcria :::ie111bri invecchi.ata e consu1nata dal te1r11CO!mpletano i1l volume un aiocurato indtce anal)O. E l'.t\utore c:he 1nirahilmente riassiun1e le cono litirco, numero se figu:rie in nero nel testo ed .urna ~cenze antiche a discute i contributi moderni con · tavola a colori singli .elemen·t i morfologici del qu·ella co!ntpetenza cr.e lo autorizza a rifiutare o sangue. A. P. correggere i contributi moderni non semprP- esauri e11ti. Opera qnjndi originale, rinnovata da nn.tt M. 1·. SCHNIRER. 1·aschenbuch der Tlierapie. Un critica agile di gio·v ani1le vivacità. vol. in-16° di 532 pag. A. Barth eçl. Leipzi.g L' ..\., •fiO$ienitore. del1a. pluraJità delle sipecie dei 1928. Prezzo M. 4,40. parassiti 1nalarici, ri3.:ffern1a il cor1cetto che il s0Il volumetto, dal forrnato tascabile, contiene le 10 pl. prae·~ox è l 'aigente ·della p erni1ciosità; sostenii1ovità terapeutich·e dell'anno, un vademecum tetore della vita intraglobulare. del parassita, rie conrapeutico, dove, accanto ai c·enni diagnostici di &idera Ja rnorfologia, lo sviluppo, il ciclo evoluogni sindirome morbo~ si hanno le indicazioni tivo; so&te11itore delle proip1rietà tossiche e non flo· terapeutiche, un ·elenco ·dei più importanti rimedi gogen :~ del parassi tJa. nella tosE-icità e nel blocco (ivi com'Prese le specialità), le tecniche teréllp1euvasale, compendia il determinis1no della 1pern ici0tiche, i soccorsi d'urgenza e moltissirni altri dati • sità. Le forme cliniche scm.o richiarnate alla rneirnportanti di uso giorn·aliero ,p er il medico a moria del lettore con parca e precisa incisione , cui questo volumetto riuscirà a.6·sai comodo ed corne con rapidi tocchi sor10 scolpite le alterazioni utile. f il. anatomop.atologiche e le. linee diretti ve della pro· flla3si ~ della cura. P. TORELLI. L e dosi dei medicamenti nella tera,,. Il v0Jumetto ha. origine jn una conferenza che il pia dei bambini e dei fanciulli. Un vol. in -16< prof. I\1archiafava 11a ten-11to n1~lla Scuola Supe · · di 109 ,pag. rileg.a~o. U. Hoep li ed. Milano, riore di J\ofalft.riologia iper invito del direttore pro1928. Prezzo L. 10. . ' f es;;or Ascoli. I 1nedici pratjr.i, i~Ji st11de11ti, gli an· L'A. ha raccolto, in forma di tabelle le norme ticl1i <11lie-;1i saranno grati all' A. che si è ·sobbarposologiche per la somministrazione ·dei m edicatP nl1a fat,jca del cunciso 'Critto; gli uni irr11p a · cinali nej bambini, distinte pe.r cinque gruppi rerannu, gli al lri ris··~ ntira.nno l:t parola ciel 1naP.di ·età, fin o ai 15 anni. Vi aggiunge un formula~· lru i rLdi1nentjc:.tlJ ile; sarar.1no grati all'editore, che rio di una s·e·ssantina ·di ricette ed alcune notizie in Ye3ti:: 1ipograftca 0 t.tim a, cori nitide flgllre, ha rnolto ~omrnarie sull'alimentazione del bambino, off e r ;~o uu vero g 111iC"1lo ai leLtori it.aì1a11i. .q·uattro ricette di alJmenti liquidi .e due twbelle '[. PONTANO. sulla dentizi one e sul peso dei bambini, incor.rendo nell 'errore ·di dar·e, p er .questo, valori FERRANNINI L. J.llariual e di Se11ieio logia ni edic a t itrnp1p 0 a lti ('1: 1,g·. all:a nascita, 12 al primo a11no); sica e funzi omale. Vol. di pag. X1JI-77 4, co·n 371 da ultimo qualche nozione su1la i·dTotetrapia. e ftg. JnteTca1ate n el testo ed 1 tavola a colori. .sugli avvelenamenti. Cir.ca un terz·o· :d.e l vo[ume 5a ed.iz. Idelso11, Napoli, 1928. L. 65. consta ,di fogli bianchi per le ev·entuali aggiunte. 1Un libro giunto alla 5a e'dizione non . ha .c erto Il formulario è comodo per il m edico p r.ati•co, bi·sogno di ess er e presentato e tanto meno .elotl' el enco ·delle d osi d ei medic amenti può essere gtato. Il voilrum•e tratta da'P·p rìm:a il m01do di raicutile, seb·b en e il f.r azionamento risulti eccessivo coglieTe la $toria clinica, pasisan1do IPOi alla seiper la pratica corrente. meioJogia ·d ei singo•l i arppa:r.ec1chi, del ricam•b io fil,. m·ateriale, delle g·h iand.ole en·do1crine, dei sangue, A. ZrMM'.ER. Orale Reiztherapie. Un vol. in -8° di d el si·st ema n ar,•aso della vit a v egetativa (tSim107 pag. w. Vogel ed. Leipzig. Prezzo M. 5. pati1co, auton om o) e di quello di relazione. M olto opportunamente 1' A. è v enuto e liminan1do S otto il titolo un po' misteriO$O di terapia eccita t rice orale si nasconde l 'omeopatia, a cui il n e•l le e dizioni ch e Si s ono ·suC'cedute tutto quanto Bier si' .è da q11alche tem1p o COJ1:vertito. p·oitev·a riuscire di non facil e utilizzazio·n e nella L'A., che appartiene all'Istituto chirurgico di1prati1ca corrent·e, la.sci·an'd.o in-vece ed aggio:rnando s em-pTe più tutto quanto .è n eces·s ario per il retto dal Bier, espone tl·e idee del maestro, confortandole con i risultati .d elle osservazioni clir iliev o d ei sintomi, atti a condiume a1d un·a buona 1diagn ooi. 11iche e delle ricerche sperim·en taJi, riconoscendo ch e siamo ancora wgli inizi e che soltanto gli E p oichiè il rilie\·o fi6rco 1deve e,ssere corredato uJ t t' riori risultati potranno portare a confermare d all 'esam e f.u nziona le, anc h e p er i metq1di :d'inin più larga misura le osservazioni degli omeod agin e l ' A. è completo non s olo, Chtè anzi dorpo a v er d·escrttto 1qu e1li cla.sstci e d u·s uali , n e in dica •p ati. fil. 1
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SEZIONE PRATICA
50no 5volti i principali argornenti da toccare, in 1r..odo che il oonferenziere possa, a second.a dell'arnbiente e dell'urtitt}rio, diffo1ndersi maggiormente su l'uno o l'altr0 dei caipitoli tr~ttati. L'opuscolo sarà rr1olto ar•prezzato da chi conosce a prova la difficoltà di fare delle bu one conferenze di propaganda. In appendice è riportato un elenco di libri da consultare per un più arupio svolgi1nento della conferenz.a ed è indicato jl n1ateri·ale di 1propagan· -da d·el1a stessa F ede.r azione, con·si$tente in i~tru zioni, foglietti, targhe, carto1line, pellicole cinematogra.fìche, ecc . Segnali.a.mc, 411e.ste due buone. pubblicazioni ai ~1ostrJ lett-0ri. ai qua.li sara11no m olto utili, sia per diffonderle fra i profani, sia per le conferenze da tener:;i rper J.a F esta del Fiore ed, in generale per la propag1anda, tanto più necessaria ora, in qu esto fervor e di lotta antitubercoliare che anima l'Italia. fll.
Glì Istituti Ospitalieri di M ·l lano negli anni 1922-1926. Un vol. in-4o di 354 pag. RONZANI .
Arti grafiche. Monzia, 1928. Il prof. Ronzani, medico Direttor·e degli Istituti 05pitalieri di •M ilano, fa in questo volume la relazione sanitaria d egli an.n i 19'22-19-2.6, accennando alla costruzione del nuovo ·Ospedale, all'apertura di nuovi ospedali e rilP'arti, agli in~egnamenti di m edicina pratica svolti da qu esto irrrportainte no.socomio ed ai diversi servizi di esso, fra c ui n otevole quello d el pronto soccoiìS·o, dove n el 1925 sono state fra l'altro, praticate 256 laparato·m ie e curate 1259 fratture. Segiuono .p oi le statistiche, di giran•de intel'esse per 1-0 studioso, avendosi anche la classificazione degli infermi per profession·e e le statistiche sp eciali sulla febbre tifoide e sui tumori. Paziente opera che, per la co51picua mole dei dati raccolti e per Ja sicura !fonte td i essi, fornisce preziosi materiali di studio. fi l.
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L ' Asil o Giuseppe T ropeano, I stituto d i M edicina Sociale, nell'o ttavo anno di f onda.z ione. Un vol. in-So di 1pag. 310 con 70 fotografie. ~a.poli, Arti
E . I..AHri1ANN. La medicina naturale contro la p iaga ~ociale delle aulointossicazioni.
Un vol. in-8° di 186 .p ag. c on 4 tav. Sperling e Kupfer ·ed., Mila no. Prezzo L. 12.50. ' ' engono p·u bblicate in questo volum·e due monografie del tlott. Lahrniann cl1e ·l ) anno, a de tta dei tra·duttori, in com.u ne il carattere innovatorio nei vairi m etodi della medicina. Nella pri1na si considera l'ié!Jciào carbonico n·el corpo umano come causa principale e più d~ff·usa ·di m1alattia e si consigliano i modi di opiporsi a tale carbonacidosi, sp·e·cialmente per inezzo de•l bagn.o d 'éllfia. La seco n{la rr1ono,grafia riguarda la pressione at1nosferica come concélJusa di rnalatti.a, stu·diandone il meoc.a nismo di az.i one e riporrtan.do un'abbon·da11te casistica di disturbi in ra,p.porto ad alcuni periodi barometrici criti·ci e dettando adatte norm e profilattiche. Da ultimo un caldo app·ello contro la m edicina uJ'ficiale e·d una invo·cazion e alla libertà di cur·a, in o·m aggio alla quale. dov1re.b bero tenersi in ·Considerazion e anch-e metodi di c ura popolari, fra <}Ui la ·così detta Bioic himica, l'Omeopatia, la cura naturale e.a altre del genere. ,C'è posto 1per tutti a que.sto mondo ed ogni fed e 11a i suoi seguaci!
Grclfiche G. Bor.r elli e figlio, 1928. Un u·omo di fede e d'azione, Gi·uiseppe Tropea110, ha dotato Napoli del magnifico Asilo che tutti con osciarr10, al111eno di farna; esso sorge presso Posillipo, &u di un'area di 50,000 mq.) consta di una V·entina di edifizi .ed ospita ormai più di 500 ragazzi abbandonati, che vengono educati e istruiti in una ventina di scu olle elementari e una dozzina di scuole professionali; il bilaincio suipera un milione di lire l'anno. Bastano ql1esti ele1ne11ti a dare un'idea concreta dell'istituzione. Il fondator·e ha v~luto 01ra rwccogli·eTe i1n volum e la documentazione con cernente la s u·a benefica iniziativa, p·er la quale gli va un ~lauso pj.e no e incon1dizionato. O . F.
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J)ott. E8cr:TL•) DELLA SETA. Che; cosa è la 1'ubercnlosi? Un qpuscolo di 32 pag. con 16 illu'strazioni. Editrice « S·a lute ed Igiene ». Ro1na. Prezzo
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L. 1,50. f lì
<ii con f er~nzu. c!i propngarid i 11e r ! .i co1;,1'.ru ia tubercolosi . Ibi(lerri. P.rezzo I.,. 3.
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Il 1>rj1110 è 11n btion op.11scolo di 'Propagar1da an · titube rcol:1re; atrivato a.Ila su::t 1erza. edizione. Esso, in forrna chiara e convj11ce:1te espone i p·u nti più .~lienti dell'ir<sportante arE~·omento, in entre le figure mollo dimostrative illustrano in 111odo evi dente a lcuni dei pur1ti niù sig11ifìcdtivi del t.e~to, atto a co1nba ttere vieti prP.gi11di zi ecl a d.are i rni · gliori e:on'-'igli sull'iigie111e, la iprevenzione, i pricni sint.01ni CJ.'al"!ar111P., la curabilità, ecc. Nel ser.ondo, il dott. Della Seta 0firo ai rnedici uno schema di conferenze sulla tubercolosi, in cui 1
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fil.
_.. Rammentiamo l'Interessante monografia. Prof,
CIUSEPP E SABATINI
Direttore della R. Olirnica Medica de ll'Univ. di SaeeMi.
LA CIRROSI EPATICA STUDIO CRITICO E CLINICO. Volume in-8° cli pagg. VIII-102 (N. 21 delle nostre
Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità, Collezione del cc Policlinico 11). nitida mente stampato .in carta semipatinata. - Prezzo L. 1 5 più le spese poetali dd spedizione. Per i · nostri abbonati sole L. 1 3, 7 5 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina, n. 14 - ROMA .
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ACCADEMIE. SOCIETA MlDICHE, CONGRESSI V Congresso Internazionale delle Dottoresse in Medicina e Chir111·gia.
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Come .annu11ciammo·, nei giorni 11-15 ruprile fu tenuto a Bologna il Congresso dell' Associazione internazionale dottdresse jn Medicina e Chirurgia, org.anizzato dalla presidente dell' A&S<>ciazio·n e Naz.io·n ale e ·da un Co1nitato o·r dinatore locale, sotto l'alto P.atron.ato di S . M. l.a Regina e la Presidenza onoraria di Benito Mussolini e di -Turati e che aveva a presidente la dott. Giorgi e V . Presidenti le dott. Cantalamessa e B.arb.asetti, a.ssistita dalla deleg.ata dei Fasci femminili bol·o•g nesi. Facevano parte del Comitato d'onore tutte le personialità ipiù spiccate di Bo·lo.g na, della ~ienza, della P·O·l itica, delle istituzioni civili ed ecclesiastiche. Sede di congresso l'Archiginnasio, locale per le s-edute la s,torica sala anatomica: alla inaugura zione solenne il saluto alle congressiste fu portato dal prefetto Gu.ad.a.gnini, rapp.r esentante il Governo Nazionale, ·d al vice-po..jootà avv. Carranti, dal prof. Viola per jl Rettore magnifico, dalla dott. Giorgi, per il Comitato ordinatore, dalla prof. Carcu·p ino Ferra.ri, per le dottoresse italia11e. Risp·o se la<ly Barrett, presidente dell' Ass. Internazio·n ale, assistita da una interprete. Erano r.arp1presentate 24 Nazioni e dottoresse erano giunte in verità da ogni parte del mondo, dall'America, ·daJl.a N U<»va Zelanda, d alla Germc:tni.a , Austria, Francia, Inghilterra, Turchia, Srpagna, J ugoolavia, Svezia, Norvegia., Polo11ia, Svizzera, D.animarca, India inglese, ecc. Lingue ufficiali, l'italiano, il fr.ancese, l'inglese, il te·desoo: qualche inter'Prete, non m·o lti, perchè le colleghe si dimostrarono per la maggior parte èonoscitrici di diversi idiomi, e le str,a.n iere vollero dare prova di ben conosoere la nostra lingua. I temi all'o·r dine del giorno erano: Assistenza all.a infanzia e maternità n ei diversi Paesi: le malattie oculari nella medici11a generale. Diamo .alcuni nomi : Selma l\1ayer di Dusseldorf per la Germania, Dora Teleky per l'Austria, ~, pure a ustri.aohe la Beker e Precksrch, mad. Eyraud. . De.sihau d per la Fr.ancia, oon mad. N<Jel, Miss Ivens, Wils.o·n, l\{artindal, Roibertson etl altre dieci colleghe per l'Inghilterra, dott. Benson per l'India britannioa, dott. Ban·g , per la Norvegia, Feller, per la Svizzera, Salen .p er la Svezia, Zan:d per la Po•lonia, Elsie Schnabel (Svizzera tedesca.), Erda Uddgren (Svezia), W.anda Szcza,vinska, dott. Lipinska (una dott. polacca cieca, che si occupa di gio,r nalismo medico ed è .autrice di una storia delle dottoresse), maAl. V oegels di Lipsia, dott. Wut·o hetsoh, ·P·e r la J ugos1avia, Safiez Ali, 'Per la Turcl1ia, Elisa Soriano per la Spagna, Robbins, per gli Stati Uniti, ecc. Delle italiane erano presenti: Carcu,pino Fer-
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rari (Salsomaggiore), Giuidici (Taranto), B,o.rrino (Sassari), Gardella (Piacenza) Daddi, P ecchioli (Firenze), Levi, Coda (Torino), Boccadoro (Lodi), Marinuoci (N.apoli), De Pa-0]i (Venezia) (che rupprofittò •p er esiporre belle foto.g rafie dell'Ospizio marino di Venezia), Lollini (S. Margherita Ligure), Predari, Aletti, Lurà <li Mantova, Corbi, Pisani, Vecchi, Corvini (Rom.a), l{obilinsky (Genova), Marc:oni (Padova), Del ' Tigo (Lu cca), Zambra (Trento), C'asa.gra.ndi (Padova) e tutto l'eletto stuo1o deille bolo·g nesi, Giorgi, Zambianchi, Cantalamessa, Fini, Rosso, Giaoomini, Minghini, Verdelli, Viola, ecc. ~folte, iIDJpossibilitate ad intervenire, man-d.arono adesioni per lettera e t-elegra.fiche. Relatrici per l'Italia erano la Borrino e la Fini per il primo tema, la dott. Oandi.an di Parma., per il II : presentarono lavori attinenti .ai temi la Centanni di Modena., Barbasetti, C.antalame.ssa, Montanari, Levi, Z ambra, Casagrandi, CoTbini, Pecohioli, Caciagli, Orioli. In complesso molti furo•n o i lavori, e accurati: saiprpiamo che 'gli Atti del 0011,gresso usciranno al più ipresto, e ci riservi.amo di f.arne cenno- a suo tempo. Le conclusioni, do•po le diverse relazioni in cui le chiare relatrici italiane (FINI : Assistenza prÌ'n1a della legge del 1925; BORRINO: La leaoe del 1925) non risp.a.riniarono le manifesta.zioni di consenso con l'opera innovatrice del Governo fascist3:, p·oTtarono ad un O·r dine del giorn·o BonRINOFINI:
« Il c :(}ngresso Intern.a.zion.ale Dottoresse in Me-
dicina e Chirurgia, riu11ito a Bologna, udite }e relazioni delle delegate d elle diverse Nazio·n i, ronsiderati i provvedimenti presi e in via di attuazi·one da ogni N.azio,n e nei ri·guardi :della donna e del bambi110 pe il migliora.mento delle razze, rallegrandosi come medici e come donne delle tante leggi benefiche, fanno voti, perchè le donne sieno · chi.amate a queste ope·r e di m.a ter11ità sociale e sovratutto si augurano ohe le donne vi partecipino in grande numero con cuore ed intelligenz..t e prime le dottoresse diano la loro .attività quali 1n~dici specialisti nelle maternità, negli ospedali dei ba.m bini, nelle oo·nsultazioni ostetriche e pediatriche, negli istituti di edu cazione, poichè ovunque ·dove le ·d onne soffrono e i fanciulli abbiano bisogno di aiuto, materiale e mor.ale, là è il posto della donna n1edioo ». Pe.r quanto riguar.da la nuov.a legislazione itali.a11a, la .pr-0.f. Bon.nrNO ha no·t ato una sola deficienza, la persistente mancanza di un articol·o che assegni la sua parte di responsabilità all'altro coniuge e dopo l'asse.nsio di altr e che interloquirono, venne proposto ed ap1pr()IVato il seguente ordine del giorn·o Pecchioli: cc Le Dottores$e I taliane, riunite ,a B-0logn.a per il V Congresso de1l' Associ.az.ione Internazionale d·otto·re.sse in medicina e chirurgia, plaudendo alla nuova legislazione (dicembre 1925), auspicandone I.a co1nipleta attuazione pratica , f.ann-0 voti cl1e anche• in Italia si veng.a alla ricerca giuridica di entrambi i genitori, p erchè entr.ambi egualmente responsabili verso il figlio, entra.robi
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egualn1ente obbligati .al suo mantenimento ed alla su.a. educazione ». Un ialtro ordine del giorno venne proiposto d.al1.a dott.ssa EYRAND DECHA un, e fu ap·p rov.ato: « Il Congresso internazionale dottoresse in medicina e chirurgia, riunito .a Bologna, fa voto perchè. in tutte le Nazioni sorga una leO'ae unica bb c11e rigorosamente vieti l'accattonaggio dei bambini e punisca severamente l'adulto che se ne rende r~pon sabile, .anche se genitoré ». Per tutto ciò ch e ·di solito 001npleta e fa festosi questi a1nichevo1i incontri fu vivo, lo scambio di cortesie: le italiane offrirono un ricevimento .alle straniere nei sont11osi locali del Ciroolo della stampa: le straniere restituirono la sera dopo, ricevendo le italiane negli artistici saloni dell'Hotel Brunn. Il Municipio invitò tutte le congressiste con larghissimi inviti ad Autorità ed a cittatlini illustri, a Palazzo d'Accursio, nella se"\""era sal.a che rioorda il martirio di Giordani. Alla Casa. del Fascio poi ebbe luogo un sontuoso banchetto, <'On l'intervento anche della sig. l\iloretti, suprema gerarca dei Fasci femminili espressaimente invi.a.ta. a portare il saluto deJ Governo di Roma, .alla chiusu.ra dei I.avori del Congresso. Profondo si•gnificato ebbero ·due suiperbe corone di fiori, deposte nella. Oaippella dei Martiri Fascisti 'dalle due Associazioni Dottoresse. Visite di istruzione furono fatte .ai principali Istituti di cur.a della Città: 1' 0 Dpedale Gozz.adini, il Rizzali , l' Ospedale Mu8Solini Villa Bianca Casaglia, l'Ospedale Oftalmico, l'Istituto pr.ofilat~ tioo Cassali Guasta.villani e l'Osnizio Murri di Rimini, dove le congressi~te oonv~nnero dopo la. visita a R.avenn.a .alla tomba del Poeta. Altissimo serrupre il tono di .amore per la bella patria nost!.a. e di deferenza al regime, tanto da parte delle stranie·r e che delle italiane, nei discorsi pronunciati dall'inizio .alla chiusura dei lavori, e n elle sedute inte rmedie çhe ebbero la dolorosa ooin cidenza del nefando delitto d~ Milano. E così i te.legr.a.mmi inviati a S. M. la Regina, alta Patrona dei Congressi, al Duce, ad Augusto Turati. L' Asoociazione Nazionale tenne .anche due se.rJute speciali per la propria amministrazione interna e per l'assegnazione della IV Borsa di studio W assermann, ohe quest' .a.nno doveva essere .assegnata ad una specializzata in ostetricia e gineoologia: la ooelta cadde sulla. dott.ssa Corbi de~ ]a Clinica di Rom.a. Alfonso Wassermann, il C'):-:.pianto industriale niil.a n c::;e, fu è.og!}.amente commemorato dalla presidente, e.d un telegramma fu inviato .a l figlio dott. Antonio, a Milano. Le e lezioni per il nuovo C-0nsiglio dell'Associazione d ete·r minarono una a.ipip.assionata tliscussione per la ,gr.an<le importanza che essa .a,S8umerà per la organizzazione interna e per i r appor ti che dovrà tenere con l'estero : sì che si è addivenuto . .a dare alla presidente 1d ott.ssa prof.ssa Carcupino Ferr a.ri , eletta ancor.a. all'unanimità, la carica di Commissaria in attesa della costituzione definiti-
va del Consiglio, che avverrà d opo la formazione di gruppi regionali, che fu molte volte richiesta. Non possiamo che viv.a.mente oongratul.arci per la bella prova di vitalità data dalle colleghe italiane e per la indisc11tibile affermazione italiana. e internazionale della moderna intellettualità. fe1nminile, austera e gentile. A . P. 1
R. Accademia Medica di Roma.
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Seduta del 28 ruprile 1928. Presidente: P rof. R . ALESSANDRI. Presenza eccezionale di etero-agglutinine e di eteroemolisine ad alto titolo nei sieri umani. Origine e significato.
PONTANO Prof. T . - Dopo aver richiamato la nozione corrente ohe nei sieri di diverse specie animali esistono anticorpi naturali ag·glutinanti ed emolizzanti verso globuli rossi di diverse provenien~e, l'O. comunica di aver osservato, durante l'esecuz.ione della R. di Wassermann, dei sieri um.a.ni i quali .aveva.no il .p otere idi aggluti11are fortem~nte i globuli r·ossi di montone aggiunti con il sistema emolitico, così da non permettere la lettura della r eazione stessa. Questi sieri, jn numero di sei, a.p partenevano a S{)lggetti gonococcici. L'O. aggiunge che tale re.azione n on er.a permanente, ma transitoria e che no·n oostituisce un fatto generale perchè ' molti sieri di go11ococcici non la danno. Basandosi su argomenti dj vari.a indole e sopra osserv.azioni sperim€ntali, l'O. inclina a credere che la presenza di emoa-gglutinine antimont·one ad 1alto titolo, in q11esti sieri umani, sia da attribuire ad una elevazione di agglutinine nor1n.ali preesistente, sotto l' azj one di uno stimolo causato eccezion.a lmente dall'infezione gon ococcica, e richiama ·a questo proposito il feno·m eno dell' a.gglutin a.z ione anamnestica. ~apporti
tra anticorpi emolitici artificiali ed anticorpi naturali preesistenti. Criteri di scelta degli animali per la produzione di sieri emolitici ad alto titolo. •
PONTANO Prof. T . -- Fa rilevare come nel1a :p~-opii.-i·.a zione òelle emolisine del coniglio, si osservi un c::::Yrpor tamento molto diverso fra i singo"li .anin1.ali, alcuni dei quali danno emolisine fino .al titolo 1: 5000, mentre altri le danno .a titoli b.a....c:.sissimi, <perfino i11utilizzabili. Per trovare una spiegazione del fenomeno 1'0. ha studia.to il comportamento del siero ·di coni·gli prima del t.ratt ~mento e d ha trovato che questi animali p·osson o sru.ddividersi in 1tr€ categorie: 1) conigli che tpresentano emolisine natur.ali spiccate solo nei riguardi dei glo.b uli rossi ,d i montone; 2) conigli che hanno emolisine per globuli rossi di più specie animali ; 3) conigli che non possiedono emolisine normali. 1
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Trattando queste diverse categorie di conigli oon emazie di montone, l'O . ha osse·rv.a to che il massimo di produzione di en1olisine .artificiali si ha nella prima categoria, la minima nella .t erza, il che è utile a conoscere per la scelta dei conigli destinati .alla 1produzione di tali anticorpi. Infine 1'0. trae argomento da questi . fatti per lumeggiare l'analogia fra anticorpi naturali ed antiooripi artifici.ali. .. L'uso dell'antigeno Fenol-alcool per la prova di Wassermann.
s0tpratutto per la profonda lesione epatica esistente. Infatti l'ammalato, dopo pochi giorni dal1' operazione, si aggravò con sintomi di insufficienz.a epatica. Quanto alla etiologia di queste forme, che fur ono descritte come s:plenon1eg.alie siderotiohe, dal Gamna, oggi si è orientati verso I.a natura micotica in seguito alle osserv·azioni di N.anta ed alle colture di aspergilli ottenute da Pinoy. Poichè a lungo .andare queste lesioni spleniche coi11volgono il fegato egli insiste sulla necessità ' di interventi preooci, prima. cioè che le lesioni e pat ich e siano d~venute irrimediabili, osservazion e che aveva ·già ben precisato il Banti per La malattia da lui descritta., mà che può a llarg.ar si a molte altre forme di s1)lenomegalia. Il Segreta1,io : PuNTONI.
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GIUDICEANDrtEA prof V. L 'O. comunica il risultato ottenuto C·OID·p .arativamente in 145 casi con la R . W . e 1.a reazione eseguita adoper ando come antigene I.a miscel.a feb.ol-alcool (fenolo 2 % in aloool) proposta da Ninni e Molinari. Con I.a R. W. e&eguita con 3 antigeni diversi ottenne 90 reazioni negative, 18 positive, 16 parziali e 21 reazioni ad emolisi lenta. Con I.a prova eseguita con fenol-alcool ottenne 84 r eazioni negative,' 16 positive, 12 parziali e 33 .a;d emolisi lenta. Rileva l'analogia <lei r isultati, e contr.a riamente all'opinione degli AA. s ud.detti ritiene che l'ant igeno fenol-.alcoo.J non sja stabile, ma possa alter.arsi per idratazione. Richia1nando pr~e.denti studi di Sci.arra e proprii, l'O. stima che la parte attiva di tale antigeno sia d.a .attribuire all'alcool. Sopra un caso di splenomegalia siderotica.
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[ Ai."fNO XXXV, F ASC. 22)
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Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta del 27 gennaio 1928 VI Presidenza: prof. D. DucoEscm. Note di tecnica relative al metodo di Besta per la colorazione delle guaine mielinilhe e delle cellule nervose.
G. B. BELLONI. - Il mettodo o·r iginale consiste €ssenzialmente in : fissazi-0ni in formalina, lavaggio del bl·ocoo, mordenzamento in m-0lib<liato d'ammonio, inclusione in celloidina. Le .sezioni d~tinate iallo studio della guaina mielinica si color.ano a, oaldo in ematossilina fosfotmngstica di Mallory e •p oi si diffeirooziano .a.Ila P al; quelle destinate alla oolarazi-0ne cellulare si lavano fino a 00mpleta eliminazione del molibdat-0, s'immergono per dodici ore in alcool i1itrico al 5 %, indi si colorano oon tionin.a o bleu di toluiidina, e si differenziano in alcool. Nelle nlodificazioni di B. il mo rdenzamento in molibdato si .e seguisoo sulle sezio·n i .a.nzichè sul bl10000.
GHIRON prof. M. - L'O. ha studiato un caso di splenomegalia datante da cinque anni, in ragazzo diciottenne. L 'ammalato si trovava in buone con·dizi-0ni generali e non aveva soffer.t o che di epistassi e d i ematuria. All'esame obbiettivo si rilevava una milza ' g1·oss.a, ia focacèia, che .arrivava fino all'o,m belicale t r asversa. Crasi s.angu ign.a poco .alterata. In ·seguito a diagnoo'i di splenomegalia side• rotic.a, fatta dal pro.f. Ascoli, il paziente fu ope- ~icerche neuroendocrine nei bambini trattati con ace· tato di tallio a scopo terapeutico. rato di splenect.omia dal prof. Alessandri . L 'esito fu inf a.u sto a e.ausa delle gravissime alterazioni E. BALBI. Il meccan ismo patogenetico delepatiche coesistenti, ed all'autopsia fu rilevato 1' al·oipecia da tallio ri.miane tuttora inoeTto invouno stato cirr-0tioo del lo.bo epatico sinistro ed candosi p er esso tre opposte teorie: 1) azione degenerativa svolta localmente dal metallo sugli eleun'atrofia del destro. La m~lza. asportata, d el pementi della paipilla e .d el pelo; 2) azi-0ne del TL. so di due chilogrammi, aveva effettivamente i caratteri della splenomegalia. siderotica e prooen- sul sistema nervoso centrale; 3) azione sul sistema endocrino simp.atico cl1e si esplioherebbe con tava al taglio delle piccole granulazioni ocracee una ipoifìunzione ,delle piar.a.,tiroidi, surrenali, a scaglietta. Es.aminat.a istol-0gicamente si risconghiarudole genitali e i pe1·toni.ai del simp.atiioo. (Butrarono, i11 relazi-0ne .a i granuli, delle formazioni schke e l1anger). a canna di bambù, che 1'0., richiamando le osL ' O. parwndo da quiesti fatti ha ricercato sui servazioni di AA. francesi, tende .ad interprebambini tr.attati con tallio .a soopo ·e pilatorio il tare come miceli micotici. oomjpo.r tamento ,d el S1istema neurovegetativo. L' O. si sofferma sulla te·oria micotica .di queSu 14 oasi ooaminati riscontra che in 5 di ess] ste splenomegalie, e discute le varie opinioni. , • non . si notano variazioni impoirtanti della formula Accenna infine ai r aipiporti fra lesione splenica neuToen,d-00rina investi~ata prima e dòpo la soro, e lesi-0ne epatica, e termina facendo rilevar.e l 'opmiinistr.azione del medicamento. In altri 5 casi si portu11ità della diagnosi precoce .affinchè l'inter.., ha un.a lievissima ulteri-0re prev.alenza in secondo v e11to chirurgioo sia utile. tempo della vagotonia, dei bambini <lata da una Il prof. ALEssANDRI, che operò l'ammalato, riesagerazione deJla reazio11e pil·oca.r pinica e in qualleva egli pl1re che l'esito sfavorevole dell'operache caoo da un rallentamento di polso. zione deve essere attribuito ial tardivo intervento, 1
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Tre casi si hanno di eccitabilità del simrpatico {reazione .adrenalin.ica positi va per iprooenZ1a di .glicosuria sorpassante di pooo la norma). Si tratta p erò di oscillazioni di p oca impo~tanz.a non rifeJ·ibili ad un.a d eviazione del tono vero e proprio, ma dello stato d~ eccitabilità di uno dei due rami del s. n . v., entro i limiti f is iologici. Le prove dirette ad investigare lo stato della tiroide e dell'ipofis i non h anno mostrato deviazioni dallo stato preceden te. Esami radiolingici comparativi della regione tinic.a sii mostrano n eg-ativi. Mancano per una lesione paratiroidea segni di jpereccitabilità n euro111usoolare 1necoanica ed elettrica, ed il ricambio del Ca nel s.an·g ue si mantiene entro i limiti n orm ali. Prove fatte con somministrazione 'd i estratti opotera;pici a ll<>' scopo· di <>ss:ervaJ·e eventuali modifieazion i sull·o svolgersi dell'alopecia da tallio diedero risultati ne~tivi . Sulla base di q.u esti fatti e sui dati de.riv.anti d.alla d iscussione cr itica dei segni di intossicazione da t.allio 1'0. conolu<le ch e una genesi endocrino s impatioa dell' alopecia da tallio n on 11a raggiun to l a necessaria dimostrazione. 1
Il meccanismo dell'alopecia da tallio nel ba m bino.
G. TnuFFI. - L 'acetato di T.allio a dooi terapeutiche, fissate ormai deci~ffil.te da Cicero, da Fiocco, ecc ., fra i 7-9 milligra1runi p er ohilo oorporeo deterruina un' a}.o pecia completa e temporanea del cuoio capelluto del b.ambino ohe a questo t ra.ttamento viene sottop-osro. La somministrazione viene fatta per via or,a le in mezzo sciropposo. Si compre11de come il tallio sia un m ezzo pratico per la ter.aipi.a delle tigne , e come possa essere a portata di ogni me:':lioo pratico . Però bisogna iten ere present e che il m-etallo è fo 1rtemente tossico e che· i l limite fr a dose tera·p eutica e tossica è molto ristr ett<>'. No·11 bisognerà mai cioè oltrepassare le dosi accennate se non si vogliono vedere compa rire dolori articolari, vomito, do.l ori c0lici, diaifr ea, p ar,e stesie, iperalgesi,e e p er n on ottenere <l'altro l ato una alopecia definitiva. Un altro inconveniente del T.allio ch e deve esser e tenuto pr,esente è quello che 1a r inascita dei p eli è molto precoce cosicchè il tempo pe.r l.a terapi,a della a ffezione Jnicotica del cuoio capelluto è breve. Ecco 1a ragio·ne p er cui 1'0 . ha oreduto di eliminare i capelli appena la depilazione si mostrava facile -ed ind·olor.e. ln gener:ile la oaduta spontanea si verifica it ra il d ecimo e diciottesimo. :giorno. La p·ossibilità di avulsione comp.are invece più precocemente tanto che all'8°-10° giorno· si p·ossono ottene re depilazioni co11llplete. All·o soorpo di studia.r e il mecoanismo d'azione -dell'acetato Idi talljo l'O. pr.atica ricerche istologiche sistematiche s ui b1a mbini tTicofitici trattati con le m<J1dalità soipr a accennate. Doipo aver e constatato sui fr.ammenti di cuoio ·capelluto presi oon biopsia n ei vari giorni decorrenti fra la somministrazione del f.armaco1, e la -caiduta dei p eli, lia presenza di lesioni di tipo de.generativo degli ele1nenti della matrice e del bulbo -come &on o già state osservate e dooo:ritte da 0
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SEZIONE PRATICA
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Mamoli (negli a nimali) e d.a Fi·occo, P .asini , Di V ella, ecc. L 'O. ha pututo rilev.are n ella seconda f~ cioè n.el ·p eriodo, d~ r icrescita, acc.anto ai fatti di rigenerazio•n e presentati dalla m aggior 1parte dej, peli, fen omeni d'atreps ia di alcuni follicoli con esito in scler o·s i follicolopilare. Quste ultime sono l ' indice certo che llna precedente lesione e distruzione degli elementi eipiteli.ali de l p elo e del follicolo, è esistita. L'O. sco,s ta,n dosi id.alla teoria og,g i ,accett.a ta quasi univ,:er salmente che l'.azione del 'falljo sul pelo debba e&plicarsi 0001 l 'intermezzo del s. endocrino simipatico, crede di poter ·pen.s.are a d una azione 1ocale del tallio svilu1ppatasi sulla matrice di quei peli che nell'organismo si din1ostrano più sensibili .a tutti i fatti itonici infetti vi e n ervosi. Ecco la ragione della oadt1ta dei ca1pelli allorquando vengono somministrate dosi terap eutiche, mentre l' alo1pecia si 1g eneralizza 00n ·d. osi ipiù elevate; ·si tratta cioè non di una azione elettiva del Tallio sui peli d·el c~pillizio, m a di una questi.a.n e di dose. A conforto del suo modo di inter ·p retare il fenomen·o ialopecia d a Tallio 1'0. accenna al fiatto che sono state ottenute depilazioni cirooscritte oon .a,pplicazione locale d~l farmaco (egli h.a pututo confermare sull'animale questi fatti). I noltre ricorda l'analoga azione ohe si ottie11e oo·n tr.at.tamento abbinato di r aggi X-Tallio in dose p.ari a metà di quelle terapeutiche, v en endo alla conclusione che se anche n egli 1avvelenamenti or<Jnici da Tallio s i verifica un.a lesione (anato.inic.a o funzio n ale) delle gh.jandole e11docrin e, come del resto anche del rene, dello stomaoo, dell'intestino, ecc., ciò non implica che l'azione del tallio debba essersi esplicava in un primo tempo s ul s. endocrino simpatico CAGNETTO . Si e.ompiace .p er chè i ris ultati corrispondono a quanto era sta.t o dirru:istr.ato nel suo I stitl1to due anni or sono. N.o.n desta meravigli.a ohe Buschke abbia inSJis,t ito sull' insu fficienza nervosa dal momento cl1e n egli .animali da esperimento si creano alopecie a carattere simn1etrioo. Vi sono anche alter a2ion i dol follicolo nia ceil·to non g ra vi. ' l' n.UFFI. In1dubbiame.nte esist ono lesioni del pelo specie nella ma trice. Il tallio oltre che azione distruttiva e.se·r cita anche az,ione stim,o1ante. Già dopo dieci giorni si notano peli i1uovi. I fatti nervosi sono' eccezion ali. Il tallio eerve meglio dei raggi 'Roentgen. D UCCESCHI. s.arebbe intea:essante saiperc se vi è eliminazione del :tallio per la C1.1te e specialn1ente p ea- le ghiandole sebacee. 1 •
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~icercbe
sperimentali sull'edema polmonare.
A. LursADA. - L '(). ese.g u,i sce 11na serie di ricerche s·perimentali su c·onigli in cu i deter1nina a mezzo di iniezi•oni endovenose di iaid.rei1alin a un ede1na polmonare acuto . Tro~at.a sperimentalm-ente la dose di a dren alina tale Ida dare la morte per 0dema p. ac. in più del 90 % degli .animali, l'O. studia s u di un.a seTie di c·onigli l'.e,f fetto di un tratta.m ento preventivo a mezzo di sostanze varie, sulla resistenza dell'anim.ale e sulla sopravvivenza di esso. Il tr.att.amento con ergota.mina che aboliva
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[.ANNO XXX\', FASC. ~2J
IL POLICLTNICO
l' ip,e.rte11sione arteriosa 11011 sa.lv.ava gli .ani1nali. Effetti diversi, in genere bu.oni, 1'0. ottenne con narcotici iniettati per via endovenosa . Esperimentato oloralio, cloreto11e) lumin.a l, veronal, bromuri) cloralose, p.aip,averinia, m•o rfin.a, soo~·ola:nµ na, ecc., 1'0 . vi''Ìe che i risultati mi·gliori erano da ti da clor alio, clorretone, p'34)averina e morfina in or·din,e decrescente. D,ato che questi n.arootici agiscono con massimo effetto su centr i diversi del l!'iistema nervoso era. 1difficile farsi un' idea 1del mec.canis·mo di azi·o11e cli q,u este sostanze. L 'O. ha studi.ato allo·r a l'effetto "1i stimolazione. o -depr.essione d·e l centr()• respiratorio, ottenuta .a mezzo di farmaci o mo·difica.n do la J'eazione del sangue a mezzo di alcali forti introdotti p er via endoperitoneale. In meaiere ogni .oooitazione del centro rescpiratori..o f.avori,ra l'edema, ogni reipreSL~one lo r endeva ·p iù difficile. .L ' O. h.a studiato i n seguito l'effetto· sia di sostanze agenti perifericamente sulla per meabilità come il cloruro di calcio, sia "1i soluzioni :Lpertoniche di gluoosio che tendono ad attra1Te .acq1u.a nel sangue dai tessut i; l'uno e l'altro dettero bu-0n effetto. La lenta respirazione, il taglio bilaterale del vago, la decorticazione cerebrale no.n :ri uscirono ad impedire l' e.dema p·olmonare .aicuto da iadrenalin a. Un'orp.erazione completa consistente nella v.agQtonia, legatura delle carotidi, taglio del mid<Jlìo cervicale dimootrò che l' a11imiale mant.enuto in perfetta oondizion.e a me2zo di respirazione .artificiale n·on presentava più edema polmonare. Interessante il f.atto dell'arresto in sistole del ventrjcolo' S., del ventre D. sfiancato ca-me ne i casi in cui un edema si verificava. L 'O. eseguite .altre ricerche colliatet.rali e di e-0ntrollo è ve111uto al1a conclusione che l'accesso di ed . polm. adren alinico· deriva d.a azinne. centrale dell'adrenalina sui centri bulbari ohe nelle vicinanze del centro Tespir.atorio esistono nuclei che regolano la perme.abilità ·d ei ca;pillar i polmonari; che :gli stimoli ·p iartenti da qu esti n u clei seguono le vie del simpatico, ohe l'adren alina stimola questi nuclei e determina in via centrale un a.u mento di p.e r meabilità dei vasi polmon·a ri, quindi un ede1na; che oentri su~erioTi possono inibi:r;e il tono, s n1orzare l'eccitazione dei n•u olei bulbari. L ' O. emette l'ipotesi che in ogni forma di edema pol1no1n are aicuto un1ano entri in gioco qu ale ulti1no anello di un.a 0.a.tena . di co·n ca 11se la stimolazione di questi nucl~i bulbari. Egli tenta poi di associare farmaci ad azione centrale con cloru;ro di calcio e glucosio in soluzi one ~p entonic.a e riesoe a sa.Iv.are il 95 <}'~ degli 1animali trattati per via endoven<Jsa precedente1nente all'i11iezione di adrenalina. DucoESOHI. È inter€ssante il f.atto eh.e sezio11ando il midollo oervioale non si ha più edema. Ciò determina 11n s.ala&.~ interno (quin di viasodil a tazione). TI tdott. Luisada h:a provato il salasso esterno? Luis'ADA. Non ha p.rovato il salasso esterno.
Ospedale Maggio1·e di ·Bologna. Sedl1ta del 12 febbraio 1928.
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Il Searetario: Prof. F . PANCRAzro .
EMILIANI D·o tt. O. -- P rese11ta <l·i 11uovo i preparati del càso di disse1rteria amebioa P-ià comu~ic.ato nella contere11za del 4 dioembr~ l927, per rllustr a.rne estesamente le a lterazioni ,an atomiche n1icr osoo1p iche. Seduta del 18 n1arzo 1928.
1 presenti lr'ioord.ando il 3° .anniversari-0 della morte del pro.f. Giusep pe Ruggì che è oaduto il 14 marzo mand·ano un salt1t.o alla 1nemoria dell' illustre rnaootro • L'ernia crurale dt !l'appendice vermiforme ed il suo metodo di cura.
d·ott. G. - L 'O . traendo motivo d.a un caso personale, -espo11e .a.le une consi<l erazioni sopra gli appendicoceli della regione crurale sofferman,d~si in m~do p~rticolare su di alcune oar.atterist1ohe dell .a.ffez1on€). N.ota come qu€Sta sia p iù un reperto operatorio accidentale che una malc1,t ti.a diagnosticabile prima dell'intervento diretto a curare l'ernia e, dopo .a,ver11e .accennato la p atogen-esii, lo stato anatomico e 1a scarsa sintomat.ologia, discute la sua ter.api.a chirurgie.a. E co,nvinto ohe, da:te le facili e gravi complicazioni alle qu.a.li è espoota. l'appendice nella sede che essa iassume, come in fi.ammazioni perforazio. ' n1, raooolte, cisti, tumori, tr.a11mi, strozzamenti, eoc ., e dati i segni di alterazi·oni pregresse ohe qul3.Si sempre presenta, quali aderen.ze a l saoc.o eh.e rendono p-er lo p iù l'ernia ir riducibile, si debb.a, in tutti e.asi eseigu ire l'appendicectomia. A 'qu esto soopo non seTvono i co•m'Uni metodi di cura dell'er n ia per via crur.al~ per l' impossibilità di raggiu11gere il ceco e di t r attare convenienten1ent-e l'appendice, per la qual cosa 1' 0 . propone c•ome metodo di scelta il processo per viia ingui~ nale , del Ruggi oon le modificazioni d i D.uTOante e Pa.r laveoohio, e a questo proposito si sente in d~ ,~ere di :rivendicare al · Ruggì di Bologna il me.rito di aver per prìmo indicata la vi.a inguin.ale per l .a cttr.a. r a dicale. ·dell'er nia crurale, ohe va all'estero sotto )nolt i alt r i 11on1i, e ohe pre-senta notevo~imi ,ra,ntaggi sopra tutti gli altri metodi. Il SegretQ,1(1,o: D oTTI . ZAl\fPA
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SEZIONE PRAT!CA
Ap p uNTI p EIl IL li ED I eo i> l{ A1, I eo. NOTE DI MEòICINA SCIENTIFICA. li meccanismo della glicorachia. In un prec edente Javoro Ris·er e i\!Iériel (Lu Press e médhCale 1927, n. 96; , avevano mostralo co1n e J.a glicoraichia è condi zionata •dalla glice111ia: !Lalou Bierry, Dubot e Morel ed altri a Yevano di111ostrato ciò con l'adrenalina, Riser e • :\lériel, inYece, con Je ini·ezioni intrava&colari di glucosio <lopo aYer introd otto l'a go nello speco e con.$er,·ato in situ una o d1ue ore. Una brusca e passeggera ·ascen s ion e ù ella glicemia non . 11a quasi effetto sulla glico1achia; se la glicemia eleYata (circa 2 •gl'. J persist e Jo zu·cch er o ùel liquor au1nenta progressivament.e. Ma ove si fa il pas$aggio d ello znccl1ero sanguigno n el J. c. r.? Come per gli altri materiali ~ estrezat n1ette in gil1oco i p lessi e così Kafl<a e Goldemanr1, , t ern e Gautier parlano 'dell'azione com·b inata. della neYroglia, dei p lessi e dell'en dote1io dei capilJari c·er ebro meningei. Recentemente Mestr ezat affer1nò ch e il 1. c. r. è jl l)r odotto norrnale dei capill a ri , op era di dialisi equilibrata. Le\vando\:vsl<i, Gou:ctsmiet , Ces tan e d ·altri con la tecnica dell'isolamento· di sezioni meningee 1ìled.iante legature r icercando sosta11ze iniettat·e (stricnina, bleu tri;pan , urea, salicilato) tentarono anche di elucidare il problema della perm ea:bilità dei plessi o d elle m eningi. Gli A·A. ha11110 esperimentato su grossi cani: su 20 ·esperienze 4 s ono ~tate portate a termine: n ei cani dopo laminectomia venivano cr eati d ei cul di .sacco rachidei ed tsolati -dai plessL P revia iniezione di glucosio si prelev avano campioni ·di 1. c. r. so1Jra e sotto le legature e n el sangue. E stato constatato che in tali condizioni si nota un passaggio in1Jportante di zucchero dal sangue a1l IJ . .c . r. sopra e sotto ·l a legatura, 1duniqu·e 1d·ai p~esisi e dai vasi m eningej . perimentalmente n ell'uomo, è chiaro, tali con,dizion i non p ossono ripetersi : pur tuttavta in du e ca si di tumore midoJJ are con perfetta chiusura del canale, gli A.A... hanno ini ettato n elle ·vene 150 g'r. ·di si·ero glucosato al 25 % 1ed in am·b edu e i ca si il glucosio era aumentato sia sopra ch e sotto la compression·e. Con io studio inoltre della glicorachia a ·d1fferenti Jivelli eseguita in SO!g getti con meningi norma1i in qiualch e caso è ·stato possibile constatare una glicorachia ventricolare n ettamente inferiore alla g.licorachia lombo sacral e. E assai poco pro1babile quindi che in tali con.. 1dizio·n i il 1passagigio d el glucosio si faccia unica111ente a livello d ei p1es·s i co1roi d·ei: sperimen 1
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taln1ente in un n1a~ ato 11e1 .quale un tumor·e a veya Tealizzato l' isolamento clei li·qui.di ·v cntricoio-racl1idei, il glucosio iniettato aveva a:rriccJ1ito direttamente il 1. spinale per1rù cl ollare senza passare attraverso i plessi. Esper irnentando in un ·altro inalato 11on n e sono diss in1il i le con clu sioni talcl1iè gli A.A... possor10 co11c;J u<l·ere che i11 definitiva sia nell'uorno cl1e n el ca11e in co11 dizioni rigorose di esperirnento si vuò affer1nare ch e il pas&ag.gio d el glucosio s aug uigno nel l. c. r . ha lu ogo lungo tutto il nevra·sise per fen omeni di p ern1·eazion e vascolare: il glu.cosio inoltre se inj.ettato può rag.g iunger.e lo stesso tes~ $Uto n eryoso così com1e 1' urea, il salicilato di soùio, i ·b romuri grazie alla 1p.ermeubiU tà de.i YasL Il l. c. r. non n e .è affat'110 l'intern1eùiario indi1s1p e n ~ abil e ; a la m embrana sei.etti va più o m en o p erme<l!b1le è l'endotelio dei vasi caµilJari: da rj fiu tar si tale ruolo agli istiociti cou1e am1nette lo Zand. Gli istiociti sono ba11ali celluJe fagocjta11ti di az.ione dubbia sulle sost.n.11ze ch·e non siano il tripan hJeu o il citraito di ferro.
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Mo~TELEONE.
La porfirina n e lla bo<'ca . La co11osee11za 1del1le porf il'i11e non '3 a11cora ben compJ eta. . 1:\ elle urine e n elle f eci dei •sog1gett~ n or1nal i si trovano traccie di coproporfirina. l\lla ·s e tl' individuo mangia 'carni sanguinolente o soffre di en1orragie gastro-intestinali, si ritrova n elle sue feci un altro tipo di porfirina, cl1iamato: P orfil' i11.a cli Kamme:rer. i\f·j rari casi, finalmente, di porfìrinuria con . ge11it.a, 6 i ritrova n elle urine: l' uroporfirina. l .o studio di tali sostanze è 'facilitato, oltre che .c.Ia vari·e prove chimiche, da1la loro 1prop rie tà di emanare lina flu or·escenza rossa nella cam.era oscura, dopo essere state irradin te con 1uce ·u1l tra violetta, 1Jurcl1è la soluzione non contenga i mpurità . Garrod i111se in evidenza per ·p rimo il fatto cn1e r1e i n).n mbini con emoporfirinuria c0n genit.a i denti ernana110 una b·ella fluo.r escenza rossa, dopo irradiazione con luce ultra-·v ioletta filtrata. .A... .A.. Hyman s van den Ber gh (Lancet, 11 feb~ braio 1928) ri-petè tale o·sservazione e ri·scontrò il fen om eno anch e in soggetti sani e in malati di form e rn or•b ose varie, ponendolo p erò com e se.de n e'l tartaro dentario. Egli inoltre notò cl1e la fluorescenza appariva 1più o m eno n etta su1 dorso della lin gu a di inclivjdui affetti ùa emoporfi rin uria ,con1g eni ta. 1P er i11ezzo cli m.a·n tpolazioni chimi-ch e Yarie,
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IL POLICLINICO
ottenne da.J. tartaro ·d ei denti una sostanza identificata come coproporfirina. Come pure l'ottenn e estraen do la da quella patina moll e biancastra eh.e s i d eposita sui den ti dopo i1l •p asto, an·che se di sernplice latte e pane, ·qualora n on sf p-roceda ad accurata jpllllizia ·d ella booca (materia alba di Leeuwen h oek). I sali di calcio del tartaro r iterre1bbero in s·econid ? tempo tale p orrforina. Una d elle origini .del1le porfirine della bocca potre·b be essere dall·e ghian·d ole salivari, le quali la secernerebbe-ro ·direttam.en te. . Una gran·d e irnpor tan za ha a tal prop·o sito l a flora ibatte.ri·ca esisten te norma2mente ne\l'l a bocca, per.chè con 1' esperi~nza si è potuto ·dimostrare che i germi possono provocare la comparsa di porfirina fluor escente jn u n miscuglio di latte e di pane, tenuto in termostato per qualche tempo. P ochissim o è invece con o&ciuto cir.ca la sorte ulter iore subita da ta.ile p·orfirina, presente, come si è visto , nella b-0cca d el'l'·uomo.
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nera~e
·dell'a. era 1nolto migliorato. La p . indicava come sede .dei d olori n on i ID'UScoli lombari lunghi (come fanno l e donn·e che sofiTon-0 id i d olori lombari di natura funzional.e). ma un punto situato a ·d estra della V vf'rtebra lombare ·e diceva che il ·dolor e s i irradiava alla gamba destTa. Alla radioscopia fu trovata una s a-cralizza\ zio·n e 1della V lombar·e, bilaterale .m a asimmetri.ca (accen nata a destra, sptccata a sinistra). L'assimilazi one fra colonna lomba;re e osso sacro non è m@lto .r ara; 1p uò essere di vario grado: essa è t otale quando il sacTo viene ad ·essere formato di 6 vertebre e l a .èolonna lombar·e di 4; m·a può anch e aveirsi l 'assimilazio·n e della I sa.crale còlla co·ì onna lomba r e. Fra questi d'.lle stati di gra,do ·estr·e.mo (e che son 1d·etti r ispettivamen te ·b ac ino ad a~similazione alta e ibacino ad assimilazione bassa) esistono tutte le forme di passag.gio. Le alterazioni pofs sono anche essere asimmetrriche: da un lato assimilazi-0ne lom bo-sacrale M. FABERI. e dall'altr o sacro-lo·mbaTe (1quin1d'i da un lato 3 . f ori sacral i e dall'.altro 5) . La reazione del meconio. La genesi .di queste malformazi·oni va cercata Il latte del sen o pr.oduiee n ei bambini feci alcain u11'anomali.a originaria d ei ·n uclei d i sviluppo ' line, m e11tre il latte ·di vaicca dà feci acide. Si e delle ossa. Inve·c·e è controversa la questione se discus~o se la reazione· ·è ·determinata dalla flora l' assi.m i1lazione e specialm·ente la sacralizzazione in testin ale, o se e!='sa stessa determina la flora. dei.l a V lombare con.corrr a e quanto alla produIl m econ io, che è abatterico, è leggermen te actdo zion·e ·di d olori. , P er ·a lcuni non vi concorre af(ph = 6.1) . Con la nutrizione al seno le feci rag. fatto. l gr adi 1P·i ù alti di sacralizzazione 'Uni e • g-iungono un'acidità d i ph = 4.9. Il meconio h::i. bilaterale possono ess.er e reperto fortuito di racirca la stès~a reazione attuale delle feci d el didioscopia, sen za che ·esistano sintomi ·che vi !I'ichiamino l 'attenzione e ciò secondo i~ Martius e-iuno, e fo rse Ja sua reazion.e ~ dovu ta allo stato di digiuno del neonato. (Journ. A. 1\l. A., 18 setsi co·m pren de .p en san.do ·Che i.a V lombare ha assun to pi·ename-nte la forma e la funzi·one di un·a tem·b re 1926). ver tebra sa.cral e. Invece i gradi minori ·d i assiD ORI A . t111azion e p os·son·o ·dar l uogo. a dolori. Nel .e.a.so iU·u strato difatti i d o-lori e•rano più spiccati a CASISTICA, destrra ·dove l'assi.milaz1one era minore, m·eno La sacralizzazlone della V verteb ra lombare. spiccati a sintstra dove essa era più ava·n zàta. Il ·d olore ·p uò spiegarsi così: l'rupofisi trasversa delIl prof. M·artiu·s ha il'l·u strato alla Soc. M·edica la V lombare è a destra ipeirplasttca e anormale, di Gottinga (Gazzetta degli Ospe dali e delle Clima priva di conn·essi oni col sacro, con cui 1p erò niche, 1° aprile 1928) u n caso assai j ntercssante. può en trare in con tatto in cer te ·p osizioni e in Si trattava di una donna di 36 anni, che aveva certi m ovim enti, opp11re per diminuzione ·di sp esavt1to ·due 1parti e un aborto, a veva m estruazioni s ore ·d ei dischi interve·rtebrali (che si ba . colr egolari e da par·ecchi anni accusava forti dolori l '·a vanzar e d ell'età) o per rilasciame11to rnus·coai lombi, aveva perdite bianche e mo.dica stitilare e legamen toso da lunga m alattia : è questo ch·ezza. A·ll 'e~.a.me gine.c·olo.gi·co-: pro·l asso . della contatto che 1provoca il dolore. InoltJre il -dolore vagina e retrofl essione mo.b ile 1dell 'utero con anpuò esser e provocato da una borsite 1della bo·r sa nessi normali. Urine normali. Un co~lega gli che può formarsi a1 p unto di contatto fra v·erteav·eva invi.a to la ·P· chie.dendo iSe la retroflessione bra lombare e sacro. u terina poteva sp1~g are i dolori •della p. e se era ·P eT la terapia non c'è n1olto da fare di ve·r aindicato un atto operati·vo. Il lVIarti llS applicò i'l mente utile : ~i posso.n o fare aipplicazioni diatercosì ·detto pessario di prova, ma dopo una settimi·che, idroterapiche, di r aggi X a d osi basse per mana, pur a'rcndo l'utero ·Con servato la nu ova pocom•batterre l'eventuale partecipazione infia:mmasizione ·datagli prima dell'applicazione del pestoria secondaria del.l'osso. A volte è lltile un busario, i dolori per.siste, an0 e p ersistettero ancora sto rigido. Fu anche p·ro1posto l'intervento chirur1per un certo tempo, durante U quale lo stato ge1
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8EZ10NE PRATICA
gico e Garrè n e ha avuto b uoni ris ultati: ma è 1
un interven to g rave e ·deve co·n si·derarsi com e u·ltimo rifugio. Il Mar tius conclude, a proposito d·el suo caso, che prima si attri buiva eccessiva imp o•rtanza alle anomalie di ·p osizione d ell' utero n ella genesi d ei dolori lom bari, m entre oggi si tende a ricer·carne la causa in una debo~ezza costituzionale concreo nita o acquisita (enteroptosi, addome pen·dulo ); ma a queste in terpretazioni ~i 1dovrà iricorrere solo dopo che !'·esame radiologico avrà escluso una malformazione orga11ica a carico della colonna vertebrale p er non sottoporre le pazienti a inten·enti inutili. RENATO
LUSENA.
Sindrome simpatica cervico-brachiale per spina bifida occulta. Nel determini~mo di alcune sindromi funzionali o 1doloro.se di etiologia sconosciuta si possono ormai ben d ecifrar~ con la radiologia delle malformazion i congenite dello scheletro. Co·sì {Per numerose nevra1gie sciatiche in rapporto a ;reumatismo cronico vertebra] e, a sacralizzazione del'la quinta lombare, a lomba'lizzazione d ella prima sacrale, a spina bifida occulta, a .costole cervicali. ecc. La spina bifida d ella regione cerv icale non è tanto frequente : Pierre Marie, Lé.ri, e nell'articolo jn esame Tapie, Vill em eur , Lyon , ne Of·frono un interessante esempio con tardiva sin•drome sensitiva. Si trattava qu·e sta volta (Gaze tte à es H 6pitaux, 1926, n. 96) di una giov.a·n e donna che a 25 ann i accusava violenti dolori n ella regione soNTa clavicolare e n·ella quale l'esame clinico permette di constatare una pleurite · apicale e dallo stesso Jato una sindrom e simpatica cervicobrachiale con dissociazione s iringornielica d el!l.a .sensibilità a topografia r.adicolare: la ra diografia rivela esistenza di .una spi11a bifida d ella 7a ·cervicale. 1La pleurite apicale (poteva spiegare l'esistenza .della ineguagli.anza pupillare, ma Ja dissociazion e .siringomielica deJla sen sibilità impli.cav.a la esistenza di un·a lesione intramidollwre che .senza l'aiuto del]a .r adiogr.afi-a non avreb·b e ·p otuto essere dimostrata. Essa mise in evidenza una ·deiscenza vertebrale localizzata ·al~ 'arco po~teriore ·d ella settima ·cervicaJe. Difficile è spiegarne i'l m·eocanismo : per alcuni i disturbi sensitivi risulterebbe r.o da una compressione a livello ·della deiscenza, per altri si tr·atterebbe di una malformazione congenita del midollo. Data l' in:certezz~ nella .spiegazione ·della pato gen esi, più incerta è la cura. Caratt'eristica di •qu este lesioni sensitive è la loro com1p arsa tardiv.a, n el m entre ·b isogna notare l'as•senza abituale dei .p iccoli segni esterni della spina bifida con1e i 1
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disturbi della pigm entazione cu tanea, l'ipertri-cosi localizzata, i nevi, e·cc. ·Nel Ga$O degli AA. si ottenne un miglioramento con la radioter apia. MONTELEONE.
TERAPIA.
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Il trattamento del singhiozzo persistente. Il sin1g l11ozzo p ersi1stente ·può e&s.er.e doVlllto a diverse cause : 1) condizioni sottodi:ruf1DrurrunaJticl1e • Distensione o sovracari·co dell.lo stomaJoo, alcool, aJSce:ssi d.el fegato, talvoùta anche cirrooi eipatiica OfPtpure tcumoni sotto il diafoomana, jperitonite '51Uip·eliore ed asc·essi sottodiiaiframm.atiici ; 2) condizioni pleuriche. Iriritazione d·ella iSU1p&!ficie pleurica del diaJfriamma (1Ple·u rite diaframmatica, empi.ema) infiltraz1i.one da pairte di un tumOII'e 1che arriva in qu esto punto e ·c he può anche pPoveniire dall' 8'SOf•a1g o ; 3) irritazione freni•ca, specialmente indiretta da parte di tumori d·ell m·ediastino o da 1ghian·dOl1e 1d ell'ilo; 4) cause centralri.. Uremia uper .questa ragione può taloTa tJrOl\f.aJrSi n ella tifoi·d·e), irritazion.e c·er ebr.ale (emorragia, tumore). Una 'fo:rmia ootinata di singhiozzo si ·ebbe al tempo dell'in1'1Juenza -epidermica; T. East (The Lancet, vo11. 10CX:I, n. 5368) 1o ritiene una forma li ev-e di encefalite e.pi•demiica; fil sintom 0 non .era raro in oasi ben .delfiniti di eneef.ali te. Fina1mente, il sin gl1·o zzo può essere un fenomeno puTarrnente tfun zion ale. IN·ei ·oaisi lie·vi, possono brustare .d•elle misure assai sem1plici : ten.er·e p er qiuarlche m.i nuto le braiecia so.lllevate sulla te1sta, oipiprtJore le c.osci·e flesse sull'aJC'.Ldoime, in mo do cLa far ·p r.essione sull'epigiastrio, p.res<Sione ch·e pruò e.S1Secre faJtta an·c he con la mano. B serruprre ben e dist!'laTtre l'attenzion e d·81l 1p aziente. Controirritazione. p .r .e sis i·one sui blul•b i oculari (1utile n·ei casi isterici) a'Pip licazione di UJ1 ve·scicante alll'area sensiti'Va 1del 3°-4° nervo ·CeJrvioale, ·a Jla base d e1 coalo,. .;p~orpri·o. sopra la clavi1cola, applicazione di un caoarplasma senap.a to all'eptgasit rio, pr.essione dilr·etta .sua frenico (5 cm. al d isorpra della clavi1cola, aJl m.angTine anterio·r e dello sterno-cleido. .Nei casi gasuriici, sono utili anzitutto i carminativi. L'A . .consi.glia lo spirito di clo1rof.orimio (sol. alcooli·ca di clcrroformio al 5 %) , 4 .eme., da ripe~ . tersi q1g ni 4 ore, ·01P1p:ure un cu1ochi.ain o da tè di carbonato ·d 'amrrnio nio in un rpo' di aioqua ca1dia. Ef1ficaici sarebbero aniche: la iinitu ra di ca.psirco (cm•c. 0,3-0,6) , lo spirito can'.foirato (cmc . 0,3, i n latte o st1 un ipezz·ett·o di zuciciher·o). l' 3s·senza di 1
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IL POJ_,ICLIN I CO
trementina (eme. 0,3 in C·éi1})Sule). Nel cas o cl1e vi 5ia noteYole gastrectasia, si passe:rà la sonda ·e si farà 1a lavan·d·a c on bi1carbonato d d. sodio al 2 %. In inidivi:drui che van no soggetti al singhiozzo -Ooipo i pasti, si con si@lierà di mangiare adagio e non abbonda n temente. Cau15e centrali. Oltr e àl trattaimento deJla to1ssiem ia (·uremi·a), s·a rà t1ti1'e lia sommini st1raztone de1 seguenti I'!ime<ti. ' ..\.tr op ina (1/2 rp.g. ipo·d errmicamente, Tirp etend·o ev.encu,almente o.g ni 4 ore) ; tintruira di bellaidonn.a (23 gocce ogni 4 ore), benzoato di b enzile (·45 gocic.e d·ella solu zion e al1c·o0Jica aJl 20 % ogni 4 ore, in latte) . Fra i sedativi, po·ssono tentarsi: ti1osici na (1/2 m g. ), cloralio, tinture idi canape in•diana, brorr1uri, anti.p irina, il li.qruorre anodino di Hoflfmann jn a cqua cliaocia, iniezione di cocaina (2-3 ,m g.), m o1rfl.i.na; talora bastan o 1poche irespirazU.oni di clor oformio p.er far c-eissa.re lo spa&m·o. Nei 1casi ostinati, di ori1g in·e ·o s cura 1può esser e utile un emettco, qiua1le l"aipomomfina (3-6 mg. per ini·ezion e). Si t enti an,ch e l 'asipi.r :a.zione di nitrito d 'amile, J.a somministrez<iorie .d i trinitTo·g1ice rina (1/2 m g. ogn i 4 ore) e da ultilm 0· l '.iniezi·one di n ovocaina n eri n·ervo f.r enico, alla ba:se d e:l co llo. T utti q.uesti rimedi possono esser e tentati S'Ul!cessivann.ent.e, daJl ;più sem plice al più com,p l esso. In qualc1he ca so si son o avuti surc cessi con l'ipnotismo. f il. 1
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\ ~NO r [ -~
·~· xx\· _\.. ~ ,
F ..\.. C.
C:1·aig (Lancet, 22 ottobre 1927) ha trattato par r eccl1i casi di sindromi parkin $oniane postencefaliti che con l ino·c ulazi orne de1!la malaria .con lo stesso n tetodo in u&o per la cura ·della par.alisi 1progressiva ed ·l1a ottenuto i seguen ti ri·sultati : 1) Qua'lcl1e lieve mjglioramento tran sitorio in tutt i i casi, miglioram·en to con sistente n ella dim in uzion e ·d ella s alivazion e e della sudorazion e, vivacità mentale e della mimica facciale ; 2) lieve miglioramento delle condizioni intellettive; 3) scarf:o o nullo miglior.amento ·de'lla rigidità deJ . tronco, dello stato ·d ei riflessi e d el trem ore ; 4) il risu 1tato fu il medesimo in tutti 1g li stadii . della ma lattia; 5) in parecchi c·a si l'inoculazione d e1 sangue malarico n on è seguito da accessi f eb1
brili.
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Cool< nello stesso numero del Lancet ripor ta i risultati dei suoi esperimenti di m a1ariaterapia su otto casi di si n.dro.m i parkinsoniane posten cefalitich e. Gli eff etti furono n ettamente negativi, anzi fu n otato c·h e all 'ino1culazione d el'l a mal aria seguì uno stato di debilitazion e gen erale ch e durò parecchio t empo. -
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Lo stesso autore ricorda di avere trattato altri ca:si di en oefalite epild emica .con v·arie forme di infezioni febbrili, ma mai constatò miglioramenti ~ia pure trar1.s1t u1 i. DR. 1
Il luminal nell'epilessia infantile. A. Van Doniic k (Rev. méd. d e L ouv ain, 1927~ n. 21) m.ette in ri1i·evo i gir.andi v·anrta~gi de-I lumirtal, che è d.i ventato ormai un, rimedio ·clas-
si oo ne1l'epil.essia inifantile. Esso , ancl1e se usato a lungo, n on nruo1ce a1ll'01T ganiisimo, non dà a1bitu·dine ed è 1gen.era1m.en te ben tolle,rato, in quanto che le dost pericolose sorio tCiri m·o lto $Ulpe<I'1 ori a .qu.elle che si ·da nno aibitualmenite . ·Ne\l trattam ento d e1l·a epiùessia infantile, 1,A. consiglia: dose iniziale 15 cg., per 15 giorni; poi 30 cg. in due volte al giorno, per un m ese. Disoende·r e d·a 30 a 20 cg. per 3-4 setti·m ane e, ·doipo 1-2 settiman e c1i rirpoiso, ri.prresa d e.Ile 1do·si d.a 30 ·C,g. al gioJ'n o come sopra. Dopo tre m esi, ri1disc-endere a 20 ·e poi a 15 ed infin e dose di mantenim·enito di cg. 7,5. ·Con que.sto m eto•do, l ' A. non ha m·ai a\·uto inconvenienti; n è intolle.ran za , n1è or ti1c.a ria, soilta nto n ei 1primi 5-6 giorni una certa sonn olenza. A·l ~rattam·~nto ipnotrco \ranno u niti, 'b en inteiso, .quello clieteti·co e quello igienico. In genera'le, il trattamento jn fa 111iglia 'f>i ·userà soltanto quando. i piccoli ma. la.ti non hann o più crisi. 1
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La malarioterapia delle sindromi parkinsoniane postencefalitiche.
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F nr mul a rio.
Nel singhiozzo epidemico. Nei casi co1mplicati con bro11ct1ite : Sol. alcoolica di b en zoato di b enzile al · 20 % J..i.quore ani'sato d ammonio S. XX go·cce, 5 volte al giorno. 1
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N·ei casi ·co.rr1pli1cati con dolori gastrici: Sol. ·alcoolica di ·b en zoato di benz1le al 20 % O' ana o· 5 .T intura di badiana g. 15 Elisir paregor1co s. xx gocce, 10 volte al giorn o.
POSTA DEGLI ABBONATI. l l tall'io rielle lign e -
..\1. dott. .I\. D. da R.:
L' acetato di tallio è ora largamente us.ato, con successo, n elle tigne d e i ba mbini e ce n e $ìamo già occupati in questa stessa rubr ica. 1Si consulti in prO'PO•Sito l\11. TRUFFI: L a CllTa delle tigne con l'acetato d i tallio « Rasseg11a Clinico-scientifica dell 'J$tituto biochimicq Italian o», 1927, n . 9. V.
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MONTESA~O.
SEZIONE PRATICA
Al dott. Q. F., abb. 12725: Per ia tecnica d el d osam en to della glicemia, veda « I pro·b lemi della nutrizio11e », anno I, n. 1; oppure: BAGLIONC e SETTil\II: Guida all'an.a lisi chimica applicata alla fi.si.o log·'ia 11ormale e patologica. Ist. editorial e scientifico, ~Iilano. fi l.
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vate a dign iià dj virtù l a .p overtà; unico scopo d ella .i-st1 tuzj one era l 'i n.segnamento. Animata da spirito di indipen·d enza, nel 1666 rifiutò l 'ac•cesso al Rettore d Plla Università idi Parigi. Oggi , la S orbon a è sede della facoltà •di scienz·e e i.et· te r e e d efila << E cole de ·Cl1·a rtes », che !è .u na scu ola di storia. (Dalla Rif. M ed., 12 rnar. 1928).
Al dott. P. G. L.:
Le farmacie in Cina.
Il :a\"Ol'O 1ùi BAGLlON C e ' ETlllVl I : Guida all'analisi rhiniica applicata alla f isologia normale e patologica è eccellente ed adatto anch e e sop ra!tutto ,p er cl1i si occupa di ricerche scientifi.c,h e. P iù semplice e comprendente anche altri mete.di di ricerca è la: Guida alle analisi cl iniche r/ i chin iica, rn.icroscopia, ecc. di c. M. BELLI (Ist)tuto editoriale scj cntifico, :\Iilano). Ottimo , 1p er i rapporti fra la clinica ed il la·b oratorio è il recente volume di , .. G r uo1CEANDREA: Diagnostica medica e rrie:;:,i sus. i diarii d i laboratorio. L. Pozzi, eid. fil. R oma.
Al dott. P . E.:
Non : i ri·sr:or1d e ncl anonimi ; le sig·l e si I>Osso110 usaire. a rj chiesta, sul gior11a l e, ma i quesiti de"ono essere firmati.
VARIA . S ervizio medi co oltblig atorio in Turchia. · Si JJn1e nta i11 1'urcl1 ia una oecisa deficienza di 1r1edil! 1, sovraJtut1.o senti ta ·n el le r egioni del! ' Oriente. Pe~· ri.inediarvi in rp arte, nel 1923 ven11e prorrtulg.a.ta t1na l egge, secondo cui tutti i medici i1eolaurea: i devono pres1 are servizio p er due ann i in local itit, de11·oriente designate per sorteg.gio; in <1uesto period o lo s tjJ;j e11clio viene raddo:p piato. Sol o p er i 11eo-medici poco robusti è concessa l'asE:iegnazione in reg·ioni n1eno rerr1ote ed a cljma meno insalubre. Per i medici che hann o compit1to ' g1i s tudi a .;;pe~.;P. dello Stato i.l 1period0 è di tre anni. Gra%ie a queste rrlisttre alcuni paesi che i1on avevano mai vi~:to un ruedico ne so110 stati forniti. I ris111t.ati paiono buonj; Je cr1alalt.tie trasmissibili si sono molto .abbassate e la n1 ortn.lità ger1erale si è rid otta ..i.\nche l a m ortalità 1nal.ern.a e quella infantile ~ ono ::il qu.a nto di111irtu ite . (Dal Journ . A. 1VJ. • ..1., 14 apr. 1928) .
Le origini dell11 Sorbona. I
La Sorbona, ·di Parigi, è stata fondata n el 1257
da Ro·b ert.o di Sorbona, cappellan o di Luigi IX, e ·so r se ,p er servir.e com e caisa per stu.denti e insegnanti; in seguito nel 16Z-2 fu ampliata dal car<.iinale Richelie11 che ne fu lélnche Rettore. Grande frate•rn ità esi$teva t ra i .Sorbonisti: ·essi prendevano i loro pasti in co mune ed a vevan o ele-
Naturaln1ente, come tutte le .cose cinesi, la fa r · rr1a copea nel Celeste Imp ero, ha tradizion i ultr a millenari e. E interessante, però, osservare, che rol à il farmacista si forma mediante la pratica acqui~it a come rupprendhsta pre~so chi è già esperto n ell a professione. L'apprendista d eve incomi11ciare la sua carriera con lo spazzare l a bottega e r en dendo i più piccoli ed umili s ervigi: come, da noi, per i ra.gazzi dei bar.bieri. Il farIHacista cinese è innanzi tutto u n erbor ista , p erchè la professione con siste esse11zialmente nel raccoglier e le piante e n ell 'estrarre da q ueste i « ·p rinci:p i ,, per prepara re le medicin e. La farmacopr.a cinese è tutta racchiu $a n ell'opera intitolata « P en s--Tsao » la .quale si c om pone di oltre ci nquanta Yolumi. In essa si trovano le ·descri.,,ioni e lo 5tudio di quattrocen toventidue sostanze medicin.a li, delle quali tre·centoquattordici $Ono d1 ordi ne vegetale, settantotto di origine animale e tren ta di origine minerale. A titolo di informazione, diremo che tra i r imedi r egistrati nella " P en-Tsao » ' re n e sono degli originalissimi: per esemp io: l'amianto, la pelle di lucertola, la ·carr1e di cane, le corna di r inoceronte, ecc. ecc. (Da!la « Riv. Sanit. Sici l. )» 1 lug. 1927).
Personalità eminenti della medicina nella Czecoslovacchia. Se n ·e parla n el Journal .4. '!vl. A . (31 dic. 19~~7{ . Si fa rilevare cl1e, quando esisteva l'impero austro-un1g ari,co, i medici di più alto valore d ella Czecoslo vacchia ven ivano assorbiti n el gr·u ppo teu tonico : così Skocla, R okitans ky, Purkinjie. Altri invece sono rimasti n ell'om·b ra, ,percl1è fedE·li alla lingua czeca , poch issimo conosci.uta. Eppure a volte si tratta di personalità di raro valore, come Thomayer, cl1·e p.er primo segnalò la frequenza d e.ll 'aoTtite luetica n ell'età m edia, e Hla\va, ·che ha compiuto opera idi pioniere sulla pancr·eatite emorragi ca sp erimentale, l'uno e i ·o&ltro quasi jgnoti f·uori della loro patria . Oggi queste 1nconveniente è venuto ancora aggTavandosi. Fanno eccez ione soltan to cc.l oro cl1e pubblicano i loro con trjbuti in tedesco, come Alb ert e i\1aydl, o in altre l in gue diffuse. Lo stesso sYantaggio ~i r~pete 1p er altre di.scipJi·ne : basti · ricordare il cJ1imico Kekulé, il glottologo Hroz11y, il pedagogista Comenius.
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:I POLICLINICO
[ .L\.NNO
XXXV, F A::5C. 22)
POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. • CONTROVERSIE GIURIDICHE.
1pei\sone, è giunto sul mercato o, comun1que, è già posto ·i n vendita. << Non è chi non comprenda XVI. - Deliberazioni consorziali : forme. come si 'Potrebbe mancare impunemente al diLti norrr.i.e concernenti la segretezza delle sedute vieto di ve·n dere latte adulterato s~ p·e.r ogni acI e delle votazioni, qua.lora si tratti di q11i&tior1j certamento si dov·esse ricorrere .alla prova e. d. concer-r1enti personè, de\rono essere osservate dai di stalla: questa infatti a norma 1del regolamento Consorzi costitujti tra Con1u11i per servizi di as · dev·e esseTe eseguita rip·etute volte .sui liquido sistenza sanitari.a.. 11 Consiglio di Stato, V Sez., ottenuto dalla mescolanza del latte munto -co·ncon <lecisione 13 gennaio 1928, IL 5, ha confer1uato temporaneamente da tutti i capezzoli delle vacquesta r eg<Jla ed ha ripetuto che, dovendosi ap·Che dalle quali iè ·deriva~o il latte di composiplica re, per le combinate disposizioni degli art. 14 z.jone sos1petta. Allorcb1è il latte è sequ·e·strato nel del regolament0 sanitario 19 luglio 1906, n. 466, luogo di vendita, gli elementi necessari a proce44 del R. D. :JO dicembre 1923, n. 2889 e 16 deI R. D. dere alla prova di stalla non .p ossono. es&ere co30 diceu1bre 1923, n. ~~3Sl, 1e n orrnEl che regolano le 1nu·n·que raccolti con la necessaria prec.isione. E deliberazioni dei Consorzi in genere, deve risul· non·dim·eno non ·si vuol negare in massima che, tare dal verbale d2lle deliberazioni del Consorzio se jl peirito analizzatore trovasse soltanto nel che si jJrocetlette in seduta segreta. latte posto in vendita una d·efi·cienza di sier~, potesse i11 co•n corso di spe.ciali con.dizioni di f atXVII. - Reati contro l'alimentazione pubblica. to, prospettarsi la possibilità cl1·e anzichè di ·1 'aliani fu conàan11ato per ver11dita ùi latte •delitto si trattasse di contravvenzione; rna quanadulterato. Egli s.i difese deducendo cl1e av~va do, icom·e nel caso in ·e same, il perito rileva ven·duto il latte DOSì come lo aveva ricevuto. Ricontemporaneam·ente e la defic1ienza del siero El sultò, in linea di fatto, che il perito av·eva ril'aggiunta dell'acqua, ·è assur.do 1pretender·e che le·vato la per.ce11t11ale della densità d·el latte, idi la aggiunta 1dell'aoqua ·sia tutta una cosa con quella ·d el siero, della sostanza grassa e d·ella la ·defici·enza del ·sied'·O: quella costitufsc·e un deso·stanzu. $e·cca e magra (1.028, 1.0253, 3.60, 11.58, litto, il quale a:ssorbe la contravvenzione deri0.90), e aveva con cluso così : «annacquato al 12 % vante ·da qu·e sto ». cir ca, intende11do, :SU 100 parti 88 di latte puro· e I reati contro 1a sanità ed alimentazione pub·dodici ·di acq•ua aggiun ta». L' uffi ciale sanitablica sono ·di ·comp etenza d·el giudice del luogo rio denunziò il fatto in relazione agli art. 216 e Jn cui la m erce vten e in ··p ossesso del destina217 del r·egolamento d'igiene co1nu11ale. Il Pretario, p,e rf·ezion.a·rtdosi appunto in tal ~uogo i tore emise decreto di citazione per il reato 1prereati mede~imi. (Corte ·di Ca~sazione penale, senvisto ·dagli art. 3~, 325 .cod. 1p enale. Si discusse tenza 4 lugli.o 1927 rie. F·er.rruri) . se t?·i trattaese di 1delitto o di ·cor1travv.enz.ione. Il Legalmente è 'Punito per i1 r·eato previsto negli Tribunale affe.r mò la ipotesi :p iù grave, 1Jrattanart. 320 .e 325 .co·d. p·enale il salumì·ere che nel do1s i di latte annacquato al 12 ·%. Il condannato suo negozio· abbia posto dn ven·dita salacche in ricorse in Cassazione e dedusse che « non fu ristato di incip.iente iputr~fazion·e, potendosi escluscontrata immissione di acqua ma ·solo una dere il dolo soltanto se il venditore abbia reso deficienza r1ella den$ità del siero (attribuibile ad ' e·dotto il ·comprato!I'e de1la .condizione vera delle al~re cause) che agli effetti '1del regolamento ·so.stanze alimentari 1p ericolose alla salute, in d'igien e, fa ritenere c0me annacquato il latte ". guisa che il compratore abbia la consapevolezza La Colfte di ·C assazione, con sentenza 16 novemdi acquistare cose .guaste (Corte di Cassazione 7 bre 1927 ha .conside·r ato •che il r eg0Ja1nento d'igiene del ·Comune di Roma, prevede il .caso in marzo 1927 rie. Bocchi ). crui jl · latte, ·n el luogo di ·produzione, 'Pr-e·senti N. B. - Ai quesiti, degli abbonati si risponde una ·defi cienza di so·stanze idi assoluta importandirettamente per lettera. I quesiti debbono essere za: ma s i tratta di casi eccezionali che devono inviati in lettera, accompag111ati dal francobollo essere ·accertati con rigbro·&e 1prove, dette <t di per la' risposta e sempre indirizzati imper~onal stalla », le quali banno p err iscop o di impedire mente alla Redazione del « Policlinico », via Siche una asse·r ita deficienza ·di ·siero na~~;.co nda un stina, 14 - Roma (6). vero ·e pro1prio •delitto. Queste nor1ne non pos·sono Le rispvste ai quesiti che nvn richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuite. quindi riferirsi al latte che, ·p er m ezzo di altr·e 1
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(*) La presente rubrica è affidata all'avv. legale del nostro periodico.
GIOVANNI SELVAGGI,
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esercente in Oass.a.z.ioné, consulente
XXX'\i,
[ANNO
FASC.
22]
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SEZIONE PRATICA
VITA PROFESSIONALE.. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. La lotta contro le mos<'he. La
Gazzetta Ufficiale» pubblica un decreto del Ca,ipo del Gov-erno in data 20 maggio 1928, conoernente le norme obbligatorie per l'attuazione della legge 25 marzo 1928, contenente disposizioni per la lotta contro le mosche. «
rl ettezza
\
'urbana e raccolta immondizie.
Art. 1. - Nei centri di po'PoLazione agglomerata, la raccolta e la asporta.zione 1delle immondizie, e delle materie putrescibili, n onohè la costituzione di depositi di detti materiali sono disc~plinat.e dalle norme contenute negli art\ooli che seguono. Art. 2. - Le immondizie e le materie putrescibili provenienti dalle case, dagli esercizi 1pubblici e, in genere, dagli spacci di vendita al pubblico devono essere tenute, fino al momento della loro asportazione, in recipienti coperti. Sono vietati il gettito delle immondizie e tli materie putrescibili od il loro deposito, anche temporan~, nelle pubbliche vie e nei terreni pubblici o privati. Le .aree scoperte entro i fa.b bricati o inte.1'1;)0ste ad essi, com.e pure le straide :praticabili, sia private sia consorziali, ed i tratti di S(piaiggia annessi a stabilimenti di bagni, devono essere tenuti sgombri .a cura dei proprietari, amministratori o oonduttori, da immondizie e da materie putrescibili. Sal.v o qu.anto è disposto nell'art. 12, nei riguar-. di degli stabilimenti di sostanze alimentari, il Poiestà, sentito l'Ufficiale sanitario, determina le norme ohblig.atorie da attuarsi entro due mesi dalla pubblicazione della presente ordinanza, per 1a tenuta fino al momento della lOO'o asportazione delle immondizie e delle materie putrescibili provenienti da staibilimenti industriali. Art. 3. - L'aspor.tazione delle materie di cui a l precedente articolo <leve essere fatta con recipienti che non per1nettano disperdi:inenti. L '.allontania.mento delle immondizie e delle materie •putrescibili dai centri di popol.a.zione agglomerata deve esser~ fatto giornalmente. I carri destinati al tr~porto· di detti materiali devono avere \ requisiti <leterminati dall'autorità locale, od essere oostruit,i secondo un modello approvato dal Podestà, sentito l'Uffici.ale sanitario. ::e v ietata, n ell'aibitato, la sosta dei carri carichi di detti maU3riali oltre. il tempo necessario per la loro raccolta. Nel caso in cui il trasporto dei suindicati materiali avvenga iper ferrovia o tra.mvia, o per via d'acqua, è 01b bligatorio ~l loro trattamento contro le mo.sche, da effettuarsi con mezzi atti ad ostacolarne 1a invasioin e e la moltiplica.zione. Art. 4. - Le aree destinate .a deposito dei materiali di cui ai ·p rocedenti articoli, sono desi-
gnate dal Podestà, se11tito I' Ufficiale sanitario, e devono distare dal centro di popolazione ,agglomerata i1on meno di cinquecento metri. I dep01Siti, compresi quelli annessi a soali ferroviari, tramv.i ari e 1partu ali, devono esser e OO&tituiti per modo che si.a possibile ìl trattamento oontro le 111osche, da effettuarsi obbligatoriamente, .a regola ·d 'arte, oon mezzi dir etti ad ostacolarne la invasione e la moltiplicazione. Nei d0positi esistenti attualmente, il trattamento obbligatorio oontr o le mosche deve essere attuato entro un mese dalla puhblica.z ione della prese.11te ordinahz.a. La cernita e la utilizz.azione industria.le o agrioola delle i1nmondizie e delle n1.aterie putrescibili di cu' ai p.reoedenti artico.li, devono essere eseguite nelle aree e con le norme ohe saranno sta,.. bilite .d al Podestà, sentito l'Ufficiale sania.rio, entro tre mesi dalla rpubblicazi·one della pr€\Sente ordinanza.
<J.iardini e terreni prosS'imi all'abitato . Art. i5. - ll Podestà., sentito l'Ufficiale .sanitario, poit rà permettere 1a costituzio.n e di depositi dei materi.ali di cui agli articoli precedenti, per la Joro utilizzazione come fertilizzan ti, nella misura strettamente i1ecessaria alle ooltivazioni, nei giardini urbani ed i n terreni oo·l tivati siti a distanza minore di cinquecento metri da.I centro rd i p Qlpolazione agglomerat~. Per detti d epositi devono osservarsi le prescrizioni di cui all'articolo precedente e quelle ialtre maggiori ohe il Po1destà, ~ie,ntito l'Ufficiale sani- ' t.ari·o, ritenga d~ dover prescrivere ai fini di un più e.fficace trattamento contro le mosahe.
/3cuderie, stalle e pollai. Art. 6. - L e scu.derie e le st,a.lle in genere, nei casi in cui il R egolamento locale d'igiene ne consenta la tenuta nel centro di popolazione .agglomerata, devono ess~re mantenute pulite ed .avere le .a:perture esterne munite d~ dispositivi atti alla pT·o·t ezione oontro le mosche, conformi alle presDrizioni emanate dal Podestà, sentito l'Ufficiale san.itario. E vietato di ammassare nelle scuderie e nelle stalle il !eta.me: q11esto deve essere asportato giorn.almente, nelle ore sta bili~ .d al Podestà, sentito l~Ufficiale sanita.rio. Per il trasporto del letame si osservano le disposizioni contenute n ell'art. 3. Entro il tei·mine di un mese d.alla pubblicazione della p·resente ordina.n7.-a, le scud~rie e le .stalle attua]mente esistenti nei centri ·di. popolazione ia1gglomerata devono uniformarsi alle prescrizioni di cui .al precedente comma 1. ATt. 7. - Il Podestà, sentito l'Ufficiale sanitario, ooncede la licenza <li te11ere depositi .d i polla,.. me vivo o di .altri piccoli aniniali, a sco~o d'industria o di commercio, nel centro di 1po1p olazione .agglomerata; sempre previo aocertamento ohe det-
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ti deipooiti siiano in condizioni da p0itervisi attu.are co.stantemente le- norme che) caso p.er caso, sar,aJJno ritenute necessarie a.i fini del trattamento contro le mosohe. N ei confronti di detti depositi si attu.ano le di~ sposizioni di cui .ai precedenti .articoli 2 e 3. I deip·ositi es-istenti attualmente nel centro di p0!p 0l azione agglon1er.ata devo~o ottenere la lioenz.a di cui al precedente comma 1, entro due mesi dalla pubblica.z ione della p-i·e8enie ordin.a nza. 1
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Fiere, f este e rriercati . Art. 8. - Ohiunque, in oocasione .di fiere, di feste o <li n1ercati, intende aprire o. condurre scuderie Q stallaiggi, Q tener.e stalle o depositi di &osta. per animali eqt1i11i, bovjni, ovini o suini, deve drurne p.a r.tecÌlp•azione .sette ·g iorni prim.a, al Pod està, 1per i provvedimenti che q11estj e tenuto ad emanare, ~entito l'Ufficiale sanitiario, _ai fini dell'opportuno tr.attament-0 contro le m-0sche. Èvietato, di reg·ol.a, di tenere, fiere, f~te o mercati n elle imm-e.d iate vicinanze di istituti pubblici di ricovero e di cur.a.
<-1-li esercizi pubbli.ci. Art. 9 . - Negli esercizi pubblici di cui a.ll'a:rt. 84 .. del testo unico del.le leggi di pubblica sicurezza, approvia.to oon R . d.e cretò 6 n·ovembre 1926 n. 1848, comp·r ese ]e latterie, oltre alle prescrizioni contenute nel Teg.olamento locale :d 'igiene, d·evo,n o ooservars.i I.e seguenti norme: 1) i locali nei quali si ten·gon·o, cons€.rvano o preparano j cibi e le bevande devono a·v ere le aperture estern e ml1nit.e di mezzi di protezione oontro le mosche, confoirmi alle .p rescri.zio·n i date dal Podestà, sentito l'Uffioia.le sanitari-0·. Ugualmente protetti oointro· le mosc he e oon mezzi confo1rmi alle p·r~scriz.io·ni stesse, devo·n o essere i cibi in genere e le vivande prepara.te che si espongan·o in m'°stra; . 2) · le stoviglie, e, i11 genere, gli aiocessori d.a tavo·l.a, de.v.ono essere tenuti .àl rip.ar-01daille ·m osch.e ; 3) i locali tutti, co1Illpresi i retr·oib ottega., devono esisere mant-enuti pt1litj; i rifiuti e le spazzature devono .essere racoolti .a i1orm·a tlell'.a.r ticolo 2; J.e bi1ancherie sudioie devo·n ·o· essere teµute 111 recipi~nti çhiusi. Gli esercizi vubb.licj attualmente esistenti ide-" vono unif-01rmarsi 1alle iprescriz.ioni che prece.d·orno .. entro tre11ta giorni dalla pubblicazione 1d ella presente ·ordinanza: ,gp~1 cci
di generi e vendi.lori ambultin.ti.
Art. 10. - Negli sp.a cci di 1vendita al ipu.bblioo di generi .alimentari al'i11grosso1 o ial minuto, oltre alle presoriz,io ni Qontenute n·el reg·olamento 1-01c.ale ·d ' igiene, devo1no otiservarsi le seguenti 'norme: l ) i prepara.t i idi carne, il p.ane, le p.a ste, i dolciumi, le frt1tta., le co•n serve, le verdu1·e e, in gerier.e, qualsiasi &osta.nza .alimentare che si consumi senza tpreivia ooittura, o lav.aggio, o dipellamento, o simile, devo110. essere p1·otetti contro l'inquinaim ento ad opera delle i;nosche, <>On l'illllpiego di uno dei mezzi, con1e retine metal1liohe, campane di vetro, veli, carte moschicide, ventilatori o al1
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tTi oongegni adatti allo scopo, . stabiliti, caso per caso, dal Podestà, sentito l'Ufficiale sanitario; 2) è vietata l~ esposizione .all' ruperto, fuori dello sp acci·o,, delle sostanze · di cuj .al tprecedente IlU.Ir\. 1 j 3) i locali tutti aidi1biti .~lla ve11dit<1 ed i rispettivi retrobottega, devono essere mantenuti ·p·uliti ed i rifiuti e le spazzature r.acoolte a n-0rma dell'iart. 2'. Gli sp.acci di V'8ndita attualmente esistenti devono uni.forma.rsi alle tpJ·escrizioni di cui al precedente . numero l entro . 30 giorni dalla pubblioa~ zione della rpresente ordinanza. Le p1·escrizio ni del pTesente articolo si a.pplioano a.nohe nei 001nfrornti 'd elle mae'6llerie e degli ~aoci cl1e vendano oomunque ca.rni fresohe . Art. 11. - I venditori idei generi aliment.ari, indicati n·e ll'artioolo precedente, siano essi ambulanti o .a post.o fi~so, o in ohiooohi, o in hanohette, o stmil.i, devonò uniformarsi, entro 30 giorni dalla puhblic.azio.n e della presente ordinanza, a.Ile norme cont.enute nel numero 1 dell'art. 10, per quanto ' conoorne la :protezione .dei genel'i alime11tari, ivi conte11UJp.Jiati, oont:i:o inqui:n.amenti ad 1opera di mosche. I locali nei quali detti venrlitort r~p·on:gono o oonfe.zion.ano ].a loro merce devono risp·o ndere a.i requisiti di cui a.I nu·me1vo 3 ·dello stesso art. 10. 1
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Gli E{ tabilimenti di sostanze alinientari . Art. 12. Negli st~bilimenti per la p1·oduzione, 1a,vor.a.zi·one o p.rerp.aTazione di sa&tanze ctlimentari, in tutti i locali adibiti alla raccolta ed alla lavoraz.io ne ·delle materie pTime ed in quelli di .deposito delle materie in oorSIO di lavorazione o già liavor.ate, oltre alle ip·r escrizioni oontenu~ _n el regolamento }.a.cale di igiene od in regolamenti speci.ali, devono osservarsi le seguenti norme: 1) le a.perture ·esterne devoino essere protette contl'o la penetrazione ·delle mosche ; 2) i d epositi dei rifiuti delle lavoraz io!11 e . dei residui suscettibili d_i ulteriore la.v0orazion~, che n·on sia possibile di .asporta.re gio·r nalmen.t e, devono essere p.r otetti dalla invasione del1e inosche. I mezzi da, impiegarsi caso per ca.so, per il trattame11to co11tro le mosohe, come idonee cop·e rture delle 1naterie stesse, carta o ialtre S-Osta.nze 111oschicifle s cmrra o presoo le materie in dep•osi to, o a.Itri ('()1nge1g ni .adatti allo scopo, sono indica.ti a.al Podestà, sentito l'Uffioia·l e sanitario . La ·d isposizione ohe precede si iaipipl~oa anohe n ei confr.ontj dei mattatoi, delle saTdigne e dei <lep·ositi di p~Jli fresche e di r esid·u.i animali. Entr·o trenta giorni dalla pubblicazione della preoonte or1dinanz.a, gli stabilimenti .attualmente (;lsjstent.j · ·devo110 uniformarsi alle norme più sopra ~ ndicate. 1
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Negli I stituti di ricovero e di cura. ATt. 13. - Entro t r enta giorni dalla pubbli cazione della pres€nte QrdinanZia, ·g li istituti di rioovero e di cura pubblici e ipr.:ivati, n'°nchè la colJettività in genere devono : 1) proteggere contro ogni inquinaim ento nel opera. delle n1osche :
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SEZIO~Tf:
le di.,,pense, le cucine, ed i locali cqmunque destinati alla prsparazio11e ed al]a rdistribu7.ione degli .aljmenti, delle bevande e dei 1nedic.au1enti ; i n1ezz.i di trasporto interno delle bevande e degli al1111e11t1 . 2) clifenù€re contro ogni 111quina;i11ento ad ope~a delle n1oscl1e Je beva11de, gli aliu1enti ed i n1edicnmenti, i1ei ·1ocali destina.ti .a rioo1·ero e <:ura <li i11f~ rn1i dj 1nalattie comuni; 3) proteggere mec:ca,nican1ente oontro le 1110rhe le l.atri11e e le ca11Lere n1ort11arie, uonchè i locali destinati a. ricoYero e cura di malati di iun latti e infettive; 4) attuare il trattan1ento contro le 111osche nei confronti dei depositi delle immondizie, delle 1naterie putr~cibili , e dei r ifiuti di qualsiasi genere. Il Prefetto se11tito il :.Yiedico p:rowinci.ale stabilisce: u) i mezzi da im'Piegarsi per l'attuazione di qu.anto sopra; b) le nor1ne obbligatorie, da attu_arsi entro <lue mesi dalla pubblicRzio11e della presente or<liuanz.a, per la raccolta, la rimozione, e la distru2..ione, o l 'eventuale recupero, dei maite.riali di medicatura usati. Tutte le scuole, pri1narie, pubbliche e private, debbono essere fornite) in oigni aula, di un ese1nplare del cartello di propaganda p er 1a lotta contro le mosche , e'.lito .a cur.a del Ministero delle l•~inanze (Provv·editorato Ge 11e rale dello 1 tato).
A cura della Sanità Pubblica è Sltata di ramata alle RR. Prefetture del Reg110 lei ciroolarc N. 20173 chP riteniamo opportuno riportare integralm~nte: «L'art. 16 della legge 23 g iugno 1927, n. 1070, c•ontenente disposizioni varie s ulla sa11ità pubbli,..a, prescrive che gli interessati debbano ottenere la. preve11tiva licen za del J>ref etto per 1p oter procPdere alla <livul'gazione, con la stampa. ed in qual8i.asi altro 1nodo, dei mezzi per la prevenzione e la cura dell e in.alattie, o di sp ecialità medici11ali, o di l)l'esidi medici ohirt1rgici, ovvero di ambulatori o istituti di cura medioo-chirurgica o ·di assistenz,a ostetrica., ovvero di case o pensioni p er gestanti, ovvero di st a bilimenti tern1ali, idroteTap icj di · oure fisiche ed affj ni ovvero di .acque ' minerali naturali od artificiali.' « Ora. è · stato n1osso cl.a qualche Preifettura il 'lU€sito se la disp<>sizione, di cui all'articolo su ddetto, lasci impregìudioat,a l'aipplicazione delle norme contenute nell'art. 114 del T . U. delle leggi di pubblica s icurezza d<.=>l 6 no·v em.bre 1926, nutneri 1648-2132. cc Al ri·guardo, l·eputa.si oppo,r tuno di far presente ch e, non potendosi ammettere che, per quanto possa tr.arr e alla di vu]gazione prevista d.al suaccen11ato art. 16, sussista l'obbJ.igo ·p er il privato di premunirsi, contemipOTaneamente, di due speciali licenze l'un.a. da rilasciarsi dal Prefetto , ' e l' altr.a ~n11' Autorità locale <lj pubblica sicurez-
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.z.a, de-ve ritenersi che l'artioolo anzidetto, per la nwteria in e&S<> specialme11te contem•p lata, h.a. sostitui to l'articolo 114 del T. U. delle leggi cli pubblica s icurezza e che nella specie, pert.a.11to, sia 11ecessaria e st1fficiente la sola licenz.a del Prefetto. cc P er quanto riguarda i criteri di n1assima, che devono presiedere al rilascio delLa licenza, fermi in ogni oaso restando .a.11cl1e in rela.z ione alla espreSSla riserv.a fatta dal ripetuto art. 16 della legge 23 giugno 1927; .i tassativi di,rieti posti dagli articoli 112, 113, e 115 del T. U. delle leggi di Pt1bblioa Sicurezza, riflettenti La difesa della inorale e del buo11 costurne e la protezi-O·n e co11tro le ii1sidie alla inaternità, le EE. LL. vorr.an110 e;ura,r e ohe sia impedita quella « p,u,b blicità » che, c'ridenteme:ite, tenda a sorprendere, co11 co11 eguente danno, l'altrui credulità. « In proposito 1si richia.n1a piit si)ee;ialme11te la attenzione delle EE. L1L . sulla pubblicità sin qui in uoo per le «ca.se e pe11sioni per 1gestanti », pubb1icità che contiene talora diciture 1pernicio amente allettatrici ed istitutrici, per far C0ll1l]_)l'andere, si.a pure larvata.mente, l'i11teressata condisce111d.e11za della casu. a facilitare pratich e i n1m orali ed illegali di gestanti poco scr u1polose. P erta11to è i1ecessario qui chiarir e ohe tali fo rme di i)nbblicità, inquin.ate da delittt10 a offerta, deY0110 essere senz'altro rigorooan1e11te impedite. « N ei riguardi delle specialità medic.i11.ali, poi, occorre apip·e n.a rilevare, che sino a tanto che dette pe{!ialità J\On sar.a.11no « registrate » conforme· 111Pnto alle disposizioni del R. D. 7 .a.g-0 to 1925, 11. 1732, convertito nella legge 9 gennaio 19·2 i, n. 58, l(' licenze per la pn b'blicità po sono e ere rilasciate, in<lipen°denteme11te dalle regi tra,zio11i stesse n1a. nel rila cio di tali licenze le EE. LL. si atterr.an110, sin da ora, .ai criteri 11ormati,·i. i11dicati dall'.art. 17 del Re.g·o1amcnto 3 •niar7,o 1927, n. 478, e sp ecialn1ente a quelli indicati 11ei nnui.eri 3 e 4 dell'a1ticolo stesso, pooti a clife a contro le insidie d ella mate rnità. e della mo,r ale. <»1tre che volti a impedire scon1re11ie11ti e 11Lendaci pl1bblicità a f.a.vor e d i insussistenti risor e terapeutiche. « Con l'.a.p1plicazione delle nor111e su espre:se i1on è che si in tenda n1enomame11te p orre 1111 i11tralcio generico alla pubblicità, l.a qualo a11zi . . e con s.ani criteri e con ..sana finalità conoepit.a, è ulia delle caratteristiche e delle necessità d ell'epoca 'Presente. cc L e norme stesse quindi no11 de vono r appr€se11tare che u11 severo, razionale e legale i1npedi1nento a quella. pubblicità, che esca cl.ai <:>-011fini della 1noralità e della onesta divulgazione . « E qui, .anzi, torna op portt1no a.ggi11I1gere che le EE. LL. vorranno adoperarsi acciò, c·cl.nte-nu"k't nei suoi giusti lin1iti , la ]>ubblicità inserziv11 1istica nei g iornali sia in ogni e.a.so autorizzata con la procedura la più semplice e l.a più sollecita, e· meglio ada.tt.abile all'accelerato ritmo del lavoro quotidiano d ei ·diversi gi-0rnali, te11uta, a eh_e- p re~ sen ti peculiari necessità di ognuno, sper1e nei .rigu.a.r di dell' or.a d ella pubblicazione. « Si gradirà un cenno cli rirElY11ta della pre.~ente· . . e di ass1ruraz1one ». 1
Per la p11bblicltà delle Specialità Medicinali.
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PRATICA
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IL POLICLINICO
[.\ NNO ~~XX\", FA~C .
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COLTURA SUPERIORE.
annata, da u na coperti11a p·r ovvisoria 1n carta co• lorata, portante, dava11ti, la dicitu ra che figurerà poi nel frontespizio del fascicolo .ann u.ale e , nell'intern·o, la priII}.a grande classific:izi()ne 1d.el gruppo, o dei grup1p i, ai qu ali il B ollettino si r iferisce. P .o trà inoltre .anche avere pagi11e destinaw .all.a pubblicità. • 'rutti j Bolletti11i sarann{) del formato l 'i x 24 ~ cn1. ; il numero delle pagine bibliograficl1e del Bollettin·o inensile, co1npre11de11te le p ubblicazioui del grl1p1po 7° (seooin do la cla~sifioazi-0ne internazior!._ale 1de1gli argo111enti: bio.Jog ia, .a ntropolo,g ia, bot.anica, wolog:ia g:iene ' ine..... , n11at{)mia , fisioloe:ia ...... , i ....... dici11a, f arma eia, p.atologi.a, veterinaTia) e quello delle pubbli~azioni e]e11cate da fondati ca·lcoli ri' s1tlterann·o i seguenti.: nu1nero di i)agine 32; numero delle pubblicazioni 700. I .divers i 1n0idi di utilizzazion e della pt1bblicazi·o11e so no i segl1e11ti: 1) Abbon.a1nento an11uale ad u110 o più Bolletti11i in UIJ.O o pii1 eisem·p lari. 2) Abbo na1ne11to aJ111uale ad u no o più BollettiJ1i in uno o pit1 esen1plari, co n <liritto ad .aYere i fr.o nte.spizi e !?;li i11dici relatiYi ,a lle racc·olte a nnuali. 3) Abboname111to an11u.ale ad uno o l)ÌÙ Bol-• lettini in fogJi stacc~ ti e stampati s u una sola faccia. 4) Pren·otazi-011e di una o più (J:.aC<!olte o fa. scie.oli annl1ali, già co.n11pleti di frontespizi ed Jndici , legati in brochure. 5) R~produzio11e s11 P eriodici, di parte o di tutto il testo bibliogra,f ioo di uno o più Bollettin i , a condizioni id.a convenire, co11 i111peg110 annl1ale e oon ·o bbligo· di citazione della provenienza. I..a Casa Editrice n·o n h.a anoo·r a fissato i prezii d egli a1bb.ona1nenti dovendo qt1esti essere in r elazione con il i1umero degli .abbona.i11enti e l 'entitii delle co11cessi0in i ed anzi , per un pri1no so11da.g gio ,dell:i diffusione che potr à avere l,a pubblicazione. la Casa pr·e ga gli interessati di far sapeire al pii1 presto, senza che per essi l'in.d icazione costitui ca alcun impegno, i l n umero a.p•prQ·s sim.ativo di abboname11ti che penserebbero ,d i assumere e quali concessioni di riuroduzioni deside rerebber-0 a.yer<'. T~a 1pubblicazione decorr e d.al 1° gennai·o 1928.
Per la Bibliografia Scientifica !\azionale.
:Sarà iniziata qu.a11t.o pri111a la i)ubblicazione cl ella Bibliogra.f i.a 8cientifico-tecnica 1talian.a, s-ott-0 gli au8pici del C·on::;iglio Nazionale dellB Ricer che. Tale lJubblica~ione è voluta .1Jert1on.a lmcnte <la. S. E. On . Benito )1.ussolini, che i1e decretò la <:om1)iJ.azio11e fin da,! 31 nla,rz.o 1927 (R. D. L egge N. 63 ) €d è affidata al lct Casa E ditrice Nicola .Zailicl1elli, di Bologna. J~ fa.t to obbligo a tutti i tipografi i quali abb.ia110 stampato, per pr·oprio conto o per conto di editori, di enti pubblici o pri,·.at1, pub·b licazi-011i i11 li11gua italian.a o straniera , ::;~a peri-01diche c_l1e i1on i) eri odi che e co1nunq_ u e intere santi la sc ien~«l e la tecnica, di fa rne p e r,·e11i.re, entro l111 i11ese dal la ultimazion e d ella ta1n1pu, u11a, copi.a completa .al Consiglio Nazionale delle ricerche. Nel ca ·O di 111a11cHta conseg11a .di u11a pubblicazione, entro il te1anjne fissato, il tipogra.fo è p.as1ibile di ll n.a a111111en.da che i1011 può esseJ'e n1inore dcl t riplo d el !)rezzo di cope rti11a della ptt,bblicazione e inai i11ferio1·e a Lire 50, ferino resta11do l'obbli<?;·O di co nsegi~.are la p11bblicazi.one ·tessa. In <: a o di recidiva l ' a111111encla sarà r.add'°ppiata. La d e111111cia sarà fatta dal Presi1'len te del Direttorio ·d el C-0nsiglio N azio11.ale d elle ricerche e s arà co1Tupete11te a gi u<lic.are il pretore d e11a cirC·O ~ cri zi on e ove 11a ·ede la tipografi.a (R . D. Legge 23 ottobre 1927, u. 2105). Il se11. Gu·gliel1no ~Iarc<>11i, presidente del Coni gli·o Nazi onale delle Ricer che ha inviato lln n1es' sn~gio .agli editori italiani invitandoli a collaborare attiYainente a questa ,-asta opera 11ell'inte. re8Se lJroprio e 11ell'interesse nazio11al e. Le 111dicazi·o11i biblio.g r.afiche di ciascuna p~b blic.azione (Jibro o articolo di periodico) potranno es::;ere çorred.ate da un brevissimo &11nto J'edatto d allo stesso ~lutore · dell'argo1ne,n t·o trattato. Gli 1\. utori pertanto S•0110 pre,g ati, evide11tel1.11ente anc:l1e I1e l loro stesso i11teresse, di for11ire tale loro contributo bibliogr.afico, n1a di e-sso potrà ess~re ten11to co11to soil<) alla co11dizione che perveng.a in. ieu1e co11 ln. copia d ella ·pubb1ic.azione che deve €Ssere ri111essa al Co11siglio N a,zionale ,d elle Ricerci1e nei inodi e nei termini fissati dall'art. 5 del R. D. L egge 23 ottobre 1927, n. 2105. Le p11bblicazioni , i.ano libri , si.ano fa . cic-0li di riYiste, devQno e&Ser e inviate .a l più p resto, appe11a sta1npate, all 'indirizzo: Co11siglio Nazionale Ordine del Medici della provincia di R ou1a. clelle l~icerche - l\1irlis-tero ·della Pubblica Ist•·uLia. Commissione a1nn1inistratrice dell'Ordiue. ZÌ<)ne ~ ' ' iale del R-e, Rama. esan1in ato l'elenco dei medici iscritti .all'Albo i L 0 ricl1ieste e le pre11otazioni rel.ati\Te alla Biquali i1-011 hanno a11cora corrisposto il contributo bliog rafia Scie11tifioo-T ecnica. Ital ia11a. debbo110 ~s ere indirizzate alla. Casa Editrice NiooJa Zani- 1 cli L. 20 per l'an110 1927, ha deciso di c·o11ce<lere lor o un'ulterior e proroga fino .a. t u tto il 30 giuchelli, Bolo,g na. gno pro simo., con riserva <li procedere -dopo ~ale L a Biblio~r.a.fia sa rà redatta ed uscirà in Bold.ata all.a cancellazion.e dei sanitari aI1eor a 1nnlettini p·~riodici , i quali costitui r.an no 11 raccolte d en]pienti. o fasbicoli , che saran110 poi c-01nplctati alla fine I versamenti possono esser e fatti nel CQnto c.or-<li o~ll i a ltna ta c-0,l fr·ontespizi.o e ~on gli in·diai. rente dell'Ordine, n. 1/2609, presso qual ·iasi 1·fOgni "Bollettino arà formato a.alle p.aginf' bificio Pos tale del R eg110. bliografich e i1l1111er.ate progressivamente per o.gni 1
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Cronaca del movimento professionale.
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816 -
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[ANNO XXX\ ', l~ASC. 22) •
GuGLIONESI (Canipobasso) . Scad . 25 giu.; L . 7000 ; quinquenni dee . ; età lim. 39 a .
CONCORSI. P OS'll VACANTI .
..t m1nin istrazione Provinciale. - E nuovamente aiperto il concorso ai p osti medico ooadintore e .assist. sez. med.-micrograf . n el L,a.b orat. provinc. d 'igi en e e profilassi. Coadiut. , stip. lire 12,000, ser Y. att. L . 2010, 12 % proventi Sez ione; assist . L. 10,000, I~. 1700 e 10 %. Se.ad. ore 17 de l 30 giu gno. Ohied. ma11ifesto Segr eteria pro,i11ci.ale. A~cONA .
BASSANO VENETO. UspedaÌe Civile. nied . cl1jr. Cl1ius ur.a 9 giu gno. B Exl!~\.EN'.lO.
1087
SEZIONE PRATICA
Assistente
R. Pre fetti1,ra. -
Uff. san. consorzio , . Giorgio la l\iiontagna e altri 3 Com. , ab. 11300, s11perf. 21500 ha. circa; L. 5000 iniziali oltre L . 2000 trasp. ; doc. a 3 me8i dal 1° mag.; tit oli ed esami ; chied . .annunzio; scad. 45 gg. d al 1 o maggio; tas~a L. 50.20 . B oLZ.-\NO (T rento). -- Pre,ia revoca preceden te co11corso è stato bandito i1uovo concorso a diret' tore Dispensario celtico presso l'Ospedale. F erme r imanendo a ltre condizioni, è stato tolto l'obbligo <li produrre il rliploma d i specialità in clinica dermosif il·np.atica ed è fissata in 5 an11i la durata d ella prima. n on1ina e. de.Ile conferine . Rivolgersi al P o1r.1: està. Scad. 20 giu. CARPI (Ji!l odena). ()spedale Oonareaazioriale B. Ra r11a zzini. - M edico chirurgo radiologo; L. 5000, c.-Y ., 10 % in<lenn. supple1nent., 40 <}o intro iti. CASTEL DI LAl\fA (Asco li Piceno). Se.ad . 15 giu . ; L. 8500; addizion. L . 3 oltre il 25 % della pop-0laz. e L. J olt r e i 1000 iscritti; inden n. laurea L. 500; tra&p. L. 2700; 5 quadrienni dee.; tassa L. 50.20. C.\ STIGLIONE o ' ORCIA (Hiena) . Prima condotta,; capoltll)go; L. 9500 oltre L . 1520 se co,n iug. , L. 680 se celibe, L. 3500 tr.as p., L .. 500 uff. sa11. s'=?i quad rie n ni dee.; rico11osc. d u e qu.adr ie1111i ser v. a nt. Soad. 25 giu. COMACCHIO (Fer1·ara). P er S. Giusep1pe; lir e 10.000 oltre L. 3000 assegno complement., lire 2500 ca.v . (in oorso aun1ento a L . 3500) ; soad. ore 18 del 15 g iu .; età lim. 35 (40) a.; tassa l ire 50.05; docum. a 3 mesi dal 7 mag. 1
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ELSANF (I stria) . - Scad. 15 lug . ; L . 8500 e 4 quadr ienni dee.; rioonoscim. ser vizi precedenti; L . 2000 obbligo mezzo tr.as·p .; c. -,r.; L. 1000 .aun1en tabili se u,ff. san.; tassa L. 50.15. FICAROLO (R ovigo). - Scad . 16 giu.; età lim. 45 a. ; tassa L . 50.15; L. 000 oltre L. 800 indenn . serv. , L ·. 100-1500-3000 tra&p., L . 400 ambulat. , L. 500 uff. san. FIRENZE. lf . .4. rcispeda le di 1 1 • fil. °2'1~ u.o va e i':;taùilfirn. enti Rii Lnit·i . Ait1to in e d.ico; L. 7050 e c.-v. ; età lin1. 35 a. ; tassa L. 50; doc . .p oster. al 25 roag. (sic). Ol1iede1·e a nnt111z io. Scad. o r e 17 del 2.5 gi1i. FonLì. - Scad. 15 giu. ·; per S. Martino in Strada; L . 9000 e 10 bienni ven tes., oltre L. 3000 tra ..1p.; età lim. 39 a.; tassa L .. 50. 1
I soLA DEiiliE FE1t1INE (Paler1no). - Sc.a1d. 16 giu . ; L . 9200 con eventuali minor azioni previste dal R. D. 29 dic. 1927 n. 2672; add izion. L . 5 oltre i 1000 p ov. ; 5 quinque1111i d ee. ; L. 500 se uff. san. LA SPEZIA . Ani,n1ir118fruz. l 'rovinc. - Assist ente d ella Sez. ine dico-1nicr ogra f. e assistente de1la Sez. chimica ·del L·abor at . P r0Yi11e. d' I giene e Prof ilassi · titoli· e.d esami · a ore 12 del 15 lu,g . ; lire > ' 10.000 ·a.1 tre L . 2000 serv . .att., c .-v. ricostruz. p,ar~iale carrie ra, riconosciJn. ben e·111ere11.ze d~ guerra, eventu ali premi di aper-0s ità. Richied ere bando. LIVORNO. Direttor e Dis pens ario profilattico centrale cc G. Bandi »; L. 14.000 e 4 quinquenni d ee.; età lim. 4fj a.; tassa L . 50 .05. D om. e doc. .alla Segi·eteria del Consorzio (palazzo P rovinci ale), 1·ia Goldoni' 5. ~lATERA.
Ospedale l irile T'ift. Em. III. 1
P riJllario chirurgo direttore; L. 20.000 e 40 % prove11ti. P rin1ario ined.; L. 12.000. ' Assist~nte medico radiologo gabinettista; L. 8000 e 40 %. Dt1e assist~11ti chirurghi ; L. 6000 e 10 %. Scad. 30 giu. Età lim. 4:5 a . p er i pri1nari, 40 p er ,g li .assist. T.as.sa L . 50.10. D oc. a. 3 mesi dal 16 mag. S erv. e11tro 15 gg . Ri vol ger si alla Congregaz . di Cairità. MILANO. I stituti Ospital,ieri. Assistente dell'Ambu.l atorio Comunale Oftal1noi.atrico per i bambini delle scuole e i poveri del Comun e, gestito <l.a.1 Consiglio Ospit.:'tliero · no1u . a nn llale, conferme bien nali; sc.a<l. qre 16 del 9 giu. ; docum. all'Ufficio di P rotooollo (via Ospedale 5); tassa lire 50; ser v. ent1·0 15 · gg. ; età. lim. 39 a. ; ch ied. . a nnunzio. ~\:[ u SISOJ..E~TE ( T"i f'en.za). cad. 15 giu.; L. 8000 oltre L. 1200 ser\ . .att., c.-v., i11denn. trasip. , inde11n ità t1ff. sa n. PAESANA (Cttneo) . - · 'cad. 19 giu.; p er S.anta ì\ifaria; L . 8000 con le ridu zio11i di legge. P .\LERl'l-10. ()o·nso»zlo _!11f-itube,l'cvlare dello. J>1'ovinciu . - Direttor e sa nitarjo ; L. 18 .000 e 5 quadrienni . .dee. ; se1·v. c"ttt. L. 6000; c.-,r.; scad. ore 1 cle1l 10 lug.; età lirn. 4.) n. al 18 mag . ; titoli e d esa·n1i (4 p r ove); chieder(:' .a11nu 11zio. P AMPARATO (Cu.neo). - A t utto 15 lug.; età lim. 35 a .· tassa L. 50.15; doc . .a 3 n1esi d.al 1° g iu.; L . 10.000 e 4 quinqu enni dee ., oltre L . 500 uff. sa n. Ser\. entro 10 ott. PER.GOLA (Pesaro U·rbi11 o). 3a. oond. , per 9 fraz.; a or e 12 del 20 giu.; età lim . -!O a.; doc. a 6 mesi d al 1 o ma.g. ; L. 8000 oltre L. 3500 (rivedibili) cavale., c.-v., addizion. L . 2 oltre i 500 pov. e L . 3 olt r e i 1000, 5 guwrienni d ee. ; tassa L. 50.10 ; chied . annunzio. PilOGNO (r·ero na) . - Scad. 20 gi n .; L. 9000 oltre c. -v. di L. 1200, 4 quinquenni dee., L . 3000 ca'"·, L. 600 uff. san. R EGGIO CAL..\BltIA. :! n1 111 inJ1strazione Provznciale. - Concorsi i1el L abo r at. I>ro,·in c. d ' I giene e Profilassi · ,edi f.asc. 21; cad. 22 gin. Dir:ttore Sanitario (.1el Brefotrofio; L . 5000 ( sic) e qu aclrienni dPcim<> fino a L . 7000. c.-Y. 1
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IL POLICLINICO
S.\LSO~fAGGIORE
(Parnia). ga. a] 31 lu1g ., ore 18.
3a. condotta; proro-
(Reggio Oal.) . Scad. 40 giorni dal 1 mag.; L. 6000 (sic) e 4 quadrie11nì dee., oltre L. 2500 cav. Doc. a 3 nlesi. E tà lin1. 45 a. Tassa L. 50. Le condotte sono due . TRAPANI. R. Pref ettwra. - U ff. san. di CastelYetra no ; L. 9000; 3 quadTienni e 3 quinq.u .enni di L . 800; .ab. 30.492; ha. 23.778; età lim. 45 a.; tassa L. 50.10; titoli ed esami . Scad. 30 giu. TREVI SO. D eputaiione Provi1iciale. Il OO·n oorso a direttore della Sezione medioo-micrograf. del Laboratorio Provinc. d'I giene e Profilassi è nùova1n. p r or ogato a tutto il 15 lug. ; lo stip . iniziale, di L . 15.800 verrà elevato, s alvo le apiprovazio"ni di legge, .a ._L. 18 .960, ferme restando le altre condizioni. TRIPOLI. - Direttore Disp ensario Antitl1bercolare; L. 14,000 e 5 quadrienni dee., oltr e inde111·i. resid. egu ale .a m età stipendio ; se conoscenza· Iin.g ua araba L. 1000; scad. 15 lug. ; età lin1. 35 a .; t.ass.a L. 50.15; d eposito reperib·i le id i L. 1000 ; C'hie-d . an11unzio; rivolgersi al Municipio. VENEZIA. Ospedale Civile . Il concorso per il posto di aiuto della Divisione Chirurgica II è sos·p eso e ri11viato ad ep~ da destinarsi p er coo,r din.arlo .ad altro ooncorso an.a1ogo. \"""ERONA . - Scaid. 30 giu., ore 16; 3 condotte; L. 8000 e 9000; 4 qu adrienni; se-rv. att. L1. 1400 e 1700; c .~v.; trasp. L. 1000-3000 iper due nelle con dotte ; età lim. 35 a . ; doc. a 3 mesi dal 20 mag. ; tassa L. 50.10; chied. .annunzi·o; serv . e11t ro 1:5 gg. VIAHIGI (.4.lessaridria). Se.a.a . 30 giu .; L. 7000 (sic), oltre L. 500 (sic) t r asp., event ualm. I.·. 500 uff. san. \ ToLPEDO (Alessandr1a). Sca-0. 10 giu. ; consor zio; L. 7000 (sic) e 4 quinquenni dee., oltre L. 2200 tr.asp., L. 700 u.ff. s.an . ; età lim. 45 a. ; tassa. L . 50.15. SEM INARA
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NOMINE~
PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
Con cl ecreto~legge del 7 a•gosto 1925 il J\tlinisterro della. P. I struzìone istituiva presso le Università e le R . Scuole d.'IngegneTia dei cor si di perfe,z ion a1nento rigua rdanti materie dj cult ura 111ilita1·e . Tr.a questi era compresa la Traumat-0logia di guerra. Con successivo deor eto del 1° 1narzo 1926 lo stesso Ministero ba11<liva un concorso a premi di lire diecimila ci ascuno p er lavori <:l a ser vire di utile guida iai docenti incaricati di detti corsi. Tl p ren1io per I.a Traumatologia di g uerra è stato as eg11ato al gen . m edico prof. SalvatoTe Salinari, libero ...locente di Clinica ohirurgica, il cui lavor o, n pa r~re della Oon111uissione giudicatrice, presie<luta da.l prof. R irc.a.rdo Dalla Vedo'Va titolare della cattedra .alla Uni,·ersità di Roma fu ritenuto rorrispon·d er e pienamente alle finalità del concorso. (Boll. Uff. del Min . della P . I strl1zio ne de] 22 marzo 1928, p. R23) . 1
Il dott.. Fabrizio P eccerillo di N aipoli ha consegl1ito la. libera docenza in patologia speciale chirurgica.
XXX\·, FASC. 22}
NOTIZIE DIYER5E. Congresso internazionale di Talassoterapia. Si è i11.augurato il 23 n1aggio a Bl1carest, il , ... Congresso internazio11ale di tal.a, soternpin , alla presenza dei ministri A11gelescu ed I nclllet di ' scienziati e di altre personalità. Il mi11istro delJ a san i tà , I nc11le·t , ha pòrto ai con gressisti il saluto del Go·Y erno romeno. Il capo della delegazione italiana sen. ) laragliauo ha rin.g raziato e·d ha s alutato .a nome clel Governo italiano i~endendo 0111.agcsio .alle alte qualità dei medici e del J)0 polo romeno. 1
Conv egno italiano dì Talassoterapia. ·N ei gior11i 24-25 gi ug110 .a,y l'à luogo a l{imi11i la seconda riunio ne 4i T.alassot~rapia dell'Associazione medica italian,a di IdTologia, Oli.n1atologia e l'eraipia fisica. I l tema all'ordine del giorno, è : « Norme p e.r lo st!ll·dio delle car.atteristicl1.e c]im.ati,..11 ") delle nostre upia.gge )) ; r el ator e l)l'Of. Ceresole cli Ven ezia. Ohi des~dera fiare Qomu nicazio11i deYe i11vi.are il t ema e un breve r iassunto pri1n,a del 18 giugno al prof. Silvestrini, Oorso di ~ Au.g usto , 69 Rimini . La tassa d'iscrizione è di L . 25 per i non iscritti all'Associazion e, da versare allo stesso prof. Silvestrini. 1
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Corso comple1nentare d 'igiene pratica. S i terrà i:>resso il R. I stitut o cl ' I gi ene cli Padov.a. per aspii:anti uffici.ali s anit a1·1 , a p.artire dal 15 maggio, per l a dl1rata di due mesi; tasse complessive · L. 395, 70; modalità. co11suete.
Corso di perfezionamento in Otorinolaringolog ia. Il pr<J1f. Portmann, coadi1rvato da .altri collegl1i della :F'acoltà di medici11a di Bordeì3-ux, dal 2 al 14 lu.g lio dir igerà un Oorso di perfezionan1e11to in Ot·or i n·ol aringologia. P er le m odalità ed il programma chiedere informazioni .alla segreteri.a della Facoltà l\t[edi c.a di Bo1"1eaux.
L'Opera invalidi di guerra . Il sen. Lustig, presidente dell'Opera Na z.io11ale Invalidi di Guerra, il vice presidente oomn1. Nicolo<li , cieco cli ~g:uerr.a ' ed il direttore gen€rale comm. Cara.v aggio hanno prese11tato all'·on. ~f ussolini l111 eleg.ante vol11me. co11tene11te la dettagliata relazione della ,, benefica attività svolta in dieci anni d.aill ' Opera, attiYità spieg.ata a favore di oltre duecen:tosessantaquattromila inYali<l.j. di cu i undici1nila ·ap·p artenenti all' ex I mpe·r o a ustro-ungarico, quindici a l R.isorgimento e trece11to fa.scisti invalidi per la Causa nazionale. Tale r elazione .j}lustra am·p iamente le \arie for me di assistenza sanitaria , prote tioa e sociale ch e l'istituzione svolge .a favore degli invalidi e dei mutilati; e le altre forme di attività c<>n1e: mutui agrari oollooamento <:legli invalidi, ecc . Par' . tioola rmente notevole è la parte riguardante la 818 -
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[ANNO
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::;EZIONE PRATICA
us::,i tenz.c.,, .;anitaria, ·p el'cl1è - per iniziativa dell 'Opera - ve11nero da ten1po istituiti i sauatori ant1tubercol.a.ri .di Arco e di Ançarano d' Istria, mentre ::.arà quanto prima aperto ad Aspro1nonte il primo s.a11atorio antitubercolare del :J\llezwgiorn<>, c:ootr uito e~clusiv-<imeute c:o11 iuezzi d ell Opera. •\ )lu::.wlini è stata anche offerta una medaglia <l'oro, in ricordo del deci1uo annuale della .fondazione dell'Opera. Una ugt1.ale medaglia ed u11a copia delJ.a relazio11e sono state offerte anche al Sottosegretari·o alla Preside11z.c:'t O·n . Giunt.a e saranno ancl1e orfferte al egretario del P a rtito on. Tnrati. Il ('.apo del Go,·r ruo ha n1olto gradito l'omaggio, e si è vivan1ente oom'Piaciuto dell'opera assistenziale él1e la nobile istituzione svolge con illt11ni!1~ ta efficacia.
Atto munifico di un medico. li dott.
al v.atore ::\ifa rin o, chirurgo prim.ario all ' O~pedale italiano di Buenos Aires , ha elarai o to c:inqua11ta1nila lire .a beneficio della R. Università di Bari ohe viene oonsider.ata quale .una te.sta di ponte della 001ltur.a italia11a su la via. dell'Oriente . La note,ole somma doiVrebbe servire alla costituzione di un pre111io annuo p er jl -miglior lavoro in c11ir.urgia presentato dai giovani laureati di quella Ui1iversità. Il Consiglio Amministrativo Universit.ario, accetta.n '10 il n1u11ifioo do110, ha votato in un.a ree-ente seduta . un pln.11. o e un ringTaziame.nto all'egregio d-0na tor e.
l\Iovimento demografico in Francia. Dai dati riassuntivi del movimento di po1)olaiio11e in .lfrancia per l'anno 1927 .r isulta conti11uati\o il fenomeno della decrescenza delle na~cite. Infatti nel 1927 ~ nati vivi furono 741.108 eontr0 766.266 del 1926. Si ha · tuttavia iniglior.a111ento dell;.1 bilancia 001nplessiva della popo1'1zione, d-0,uto a diirtinuzione delle 111orti, che nel 1926 furono 713.458 e 676.666 nel 1927; c-0 icchè l' eccedenz.a delle nasc~te su.l le m-01r ti, ·da 52.808 nel 1926, è ~lit o a. 85.042 11el 1927. 'i ha da registrare diminuzione dei matrimoni: cla 3-±6.126 n~l 1P26, sono stati 337.863 nel 1927.
L'Opera della Croce Rossa Italiana in Alba.aia. 11 Pr~idente della Repubblica Albanese ha rice\'UU} i11 visita di congedo gli uffici.ali della missione de-Ila Croce Rossa I taliana che si è prodigata pt'r ci11q11e inesi in fraterna assistenz.a alle popo].azio11i del nord Albani.a colpite <lalla dura ·c are tia. Il Presidente 11a ten uto ad es.altare l 'opera della Croco Rossa I ta liana. La 1uissione 11.a distribuito 235.000 chili di faTina. 1-15.000 ·catole di carne, 5.500 paia di scarl>e , H4.000 metri di tela, 23.000 coperte, mille m antelle oltre a centinaia di q11intali di generi '' a r1.' L a popolazione ha molto apprezzato l ' atto gen ero o che jl Qoyerno Itàliano 11.a co1npinto attraver o la benefica opera della Croce Rossa .
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Campionamento dei termometri clinici.
L'Ospedale Italiano di New York. •
L'attuale Ospedale Italia110 di Ne"'· York, oollocato tra la Eighty-Third . •·treet e la East River. è stato venduto p er 1.200.000 dol., pari a 20 milioni di lire i t. t Jn nuovo osped~Je, per 225 letti, verrà. edificato in altr.a località j esso dovrà essere pronto per il 1° ottobre 1929.
Ingombro degli ospedali a Parigi. In v ista del grave ingombro prodotwsi negli oSipedali di P arigi e che è i11 larga mis ura deteirminato da malati delle provincie e stranieri, il presidente della 5a. Commissio11e del Consiglio 1VI11ni0ip.a le d i P arigi, A. Rende11, avev.a proposto al m inistr·o 1d el lavoro e dell'~giene, A. Fallières, .ai oostituire un.a Commissione internazionale che -prendesse in esame la ~011venienza di tassare i malati str anieri; ma il ministro si è opposto per.cl1è i trattati sti.pulati con molte Nazioni non lo .oon.sientono. Un .altr.a prop-0sta del R enclc11 invece è st&ta accolta e troverà esecuzione immedi ata : l' accert.amrento dei pooti dispon ibili negli ospedali d elle provincie e l ' i11vio, in questi ospedali, dei cronici e dei m alati traspor tabili ~he non sono nati a P arigi o che non vi 1dimorano d a almeno di eci a 11ni: essi costituiscono i11circa un terzo dei ricoverati.
I pro.d11ttor1 e i eommercianti di termo1netri eli11ici e gl istituti 1)Spedalieri eh~ ne fanno inn·g g iore in"tpiego negli Stati ( T11iti; ha11no tenut-0. il 30 marzo, .u, W ashi11gto11, una conferenza per stabilire jl minimo di r equisiti cui i tern101netri sudd etti devono soddisfare. Le nuove nor1ne a ndra11no in 'igorc i_l 1° ottobre 1928; ma ai produttori ~i lascia tempo fino al 30 marzo 1929 per smerciare le .attu.a li riserve. Tra l'alt ro, è sta1bili to cl1e la g1·aduazio11e va. fatta almeno quattr·o 1nesi dopo 'aver chiuso il t er1no1netro , cioè dopo il periodo di oontrazione al Yetro; che la scala deve a11clare alme110 da 35 .a 41° O., ov,rero da 96 a. 106° F. ; che la divis ione d€v' esser e fatta in decimi p er ]a scala Celsius e i11 do1ppi decimi per quella Fahrenheit; che l'escursione dev'essere di aln1eno lln pollice (centimetri 2,5) per ogn\ 5,5 gradi C. () per· ogni 10 gra·d i F.; ch e t11ttii i termometri clinici de,ono esser e .aoco1npagnati d,a un certifioato; ecc. 1
Aumenti di stipendio ai professori universitari. La Colru11bia University di Ne\v York ha elevato gli stiipendi dei prof~ori n ell a seguente misura: per professori assiste nti lo stiipen<lio b.a e è .portato d.a 2400 a 3600 dol1ari; per i professori associati da 4500 a 5000 ed è stabilito uno stipen- / dio base di 6000 in casi speciali; per i professori tit-Ol a.r i lo stipendio hase è portato da 6000 a 7500 e sono stabiliti a nche stiipendi base di 9000 e 12.000 per professori di eccezionali meriti: l'ultimo stipendio corrisponde a 200.000 lire it.
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. 1092.
IL POLICLINICO
Giornale medieo ebraico. Ra iniziato. le pn bblicazioni a Ne\v York il giornale « H0bre."' Physicians » , il solo che si p·tiibblichi in ebraico fuori della PaJestina. E diretto d.a i dotto,r i Moses Einhor11 e Asher GoldHnstein. Una se~io11e è consacrata .alla nuova ter1ninologia medicn ebraica._ Qualunque.' 11l!edico Yi ia bbia inter&SOO può co1nunica~:e con l' ufficiò redattori.a.le: W est Eighty-Sixth Street 286, New York.
li prof. McCallnm. Il riti1·0 <lei prof. A. B. }JcCallum dalla cattedra di bioohimica nella. ~IcGill University, segna la fine di una brillante carriera scientifioa e didattica, durata più di Jnezz.o sec'>Olo. .t\..lla lezio11e. di chiusura, cl1e ebbe 1t10,go alla fine di iuar7A>, il valoroso speri1ne11tatore e inse gniante rice·v ette molte a ttest.a.zi0o11i di rispetto e di stima. Il ){0Callun1 si era occupato di fisiologia, vo1ge11.do il magigiore interesse al lato rhi1nico dei problemi studiati. N e] 1906 venne istituita per lui la cattedra cli biochi111ica all'lTniver sità di Toronto (O.a.11adà) e 1.a. tenne fino .al 1917. Nel 1920 fu nomina.to nlla cattedra 01nonima della M cGill. Gli s u ccede o,ra j] prof. ,Ja1ues D. Collip. 1
Un volontario
de~la febbr~
Si è spento a 71 anni il prof. FELIX LAGR.d.NGE; che fino .allo· scorso anno, qu,an do fu raggiunto dai li1niti tl~età, tenne la oattedra di cli11ica oftalmol·o gica all' lT11iversità di Bordeaux. Proveniva d.all' E sercjt-0 e prima di consacrar&i .all.a oftalmologi.a era stato un vale nte chirurgo generale. Ha recato n otevoli contributi alla specialità, ina va sovratutto seg11alata la sua operazio11e dell'irido. . sclerecton1ia per l.a cura del glauco1na. oronioo : essa ne ha fatto un benemerito dell'umaniità. L ascia anche .alcune 0 1)er e apprezzate: il « Précis d ' Ophta.lmologie », il (< Traité des tume11rs de l'oeil et de !'orbite», l'« Atl.as d'Op•h talmoscopie de g.u.e1~re >l; diresse con '\Talude l' « Encyclopéd.i e franç.aise d'Ophta.Imolog:ie n, jn nove volumi. 1
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Le malattie infettive in Italia. Mese di F ebbraio 1928. 30 genn. 6 febb.
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MALATTIA
Scarlattina
gialla.
FASC. 'Jfl.] ~~
Mi i)reme <li comunicare cl1e il mio Comune, di Borgo S. Siro (Pavj.a), ha avuto una, mortalità 111olto i11feriore, essendosi verifie:ati 5 (cinqu e) soli decessi su u11.a rpopolazione di 1160 abitanti. Dott. Or&o J EzzoN1.
In onore del prof. Rossier. Con1piouo ora 25 .anni da che il prof. Guillau1ne Rossier :LSsunse la dire'zione della C!Jinioa ostetricogineoologica dell'Univer sità di Losa11na. In qt1esta occas ione la (( Revue Médic.ale de la Suisse Romande » ha consacrato un denso fascicolo gi11bilare a ll' i11sig11e J\1aestro. II fasoicolo, di 224 p.agi11e, co11tiene 26 memorie vri g jnali e t1n.a biografia, co rredata di u11 ritratto dell' illustTe Clin ico, il quale. h.a. sa·p uto organizzare s11 larghe basi e con r.a·r a efficienza l'inseg11amepto clella specialità.
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ANNO [ -~
139 329 138 :S42 170 397 157 327
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L' A socia.z.io·n e Americana per il P1·ogresso Medico ha donato t1n aJloggio ad u11 vecchio il quale si era prestato agli esperimenti esemuiti a C'u b,a nel 1901 dalla Oo1m 1nissione diretta dal ·Re.ed. Egli vive ~d Atla11ta (Georgia) con llDa sor ella; ha nome Jan1es Hildebrand e co11ta 7.3 anni. L 'Hildebr.and si era offerto per essere sottoposto alle pu11ture di z.a11zare infette; i11a venne rifiutat o · a causa della sua età già. ava11zata . Se non che, egli Yolle esegt1ire altr e e perienze : dormì in un letto ov.e da poco era morto un inalato di f0bbre gi alla e si espose a svariati altri oonta.t ti do fornì una ·p r·ov.a che la 1nalatt ia non si oomuni c-a dirett.a1nente. . pensione U na legge av eva g ià asse•gnato una a qu esti volontari, n on ch è al10 .p ersone che sono lor<> a carico.
V a.ri cella
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121 312 126 426 126 336 110 370 •
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Vaiuolo e Vaiuoloide • Tifo addominale.
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189 35S 203 360 211 395 178 3J1
Dissenteria .
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Record di· bassa mortalità. Rice, rian10 : Leggo sul (( P olicli11i co » (N. 19) del 14 n1aggio 192 cl1e i l r ecord cli bassa mo1·talità è stato raggit111t o nel 1927 dal Comune di Zoppola , col 7,5 % o. -
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Dif te ri te e ero up
2661 439 283 469 271 496 255
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Pustola màligna .
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Tifo petecohiale, Colera A&iatioo, Peste bubbo-nica: nes.suna denunzia .
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f.-\ NNO .\ •".' '\..'' \ ' , F A~... C.
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SEZIONE PRATI CA
RASSEGNA DELLA STAJ\IP A MEDICA
lU !J:~ .
Richiamiamo l'attenzione dei lettori s u questa i n - · teressante Rivista, indispensabile a tutti i medici: .
Zt,it. .f. TulJe rl,.,, feb. -
H. 0EFFNE H. I1nporta11za della. pleurite n,e llo sYiluppo d ella t bc . polm. - N. C1RIAHJ e al. Ricercl1e sul B. C. G. J-'111,·ftf e Brit. ]led. J ourn., 18 feb. - H. vVAHJNG. I progre..."'Bi della. chiru1 rgiia. li.iv. cli I'atol. e Cl. de~la T ub ., 31 gen. P. 1 .. PAMPTRIO. R ela0ioni fra re1Siste11za indiYidua 1e e for1nola e n1.a.t ica nella t bc. pol1n. 1-4. Ji'1.on1s. L'anatuberoolina i1ella diagnosi e nella terapia . .1rch . e.li An.t1·011. ('rin11i1i . ccc., nov. -<lic. - G. G. Pl-~RRANDO. I1n potenza psichica o psic<>p.atica , motivo di iannuJl.a1n.e11to di rnat r in1on io. lr1 e11. l\:lin . TT'och., 16 feb. - DATTNER. Con~iderazio1ri n euro101g iche n el tra ttam. della . 1filide . JJPut. Jled . TT'och . 17 feb. P oLAK . La febbre nella polmon ite. v-. MALLINKRODT. ~Ianifesta zioni n1eningoencefalitiche post-\'accinu.l i. Jl iinch. ]Jed. 1T'och., 17 feb. - D orJJrEN. Terapia e patoldgia dell'en1icrania. PIE1.'HOFF . DeYiazione a ~jnj stra clei ne11trofili nella ma.1ar ic.t d'iuocul.az. IJ<'van t r 1lléd ico , gert. B. DR M E DINA e N. C.\ r,\IN . .A.trofie eutanee i1on sintomatiche o se('()Jl dar ie. l'"ris Jléd., 1. feb. - Numero su lle n1aliattie respir.atorie. :Jf erlic. I bera, 1 feb. - ){. J. :\IA . nE VILJJA\Eltu,.·. ~"'e nomeni neuritici . da chinina . l'oth olouica, 15 feb. A. L -rso . Geminazioni nor1notipich e dal n1eristena di un t u1no1re sp€rin1cntal e. V. N100LETTI. Infiamma.zione iperergioa. - G. 01,E!\f ENTI • •.\utoemoter.apia nel ptoces.so di guia.1·igjone delle fratture.
Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico men sile di legislazione e g iuris prudenza ..
Di rettori: On. Dott. Aristide Carapelle, Con si·g liere d i Sta.t o. Avv. Giovanni Selvaggi, Eser cente in Cassazione .. Il numero S (Maggio 1928) contiene:
11 giudizio delle Commissioni per i concorsi a pubblici impieghi. Note sintetiche : Di ch iar azione di dimissione dell'impiega to che lascia il suo ufficio. Rassegna di giurisprudenza : Norme igien i che per gli a lberghi: eetensi one dell'obbligo di provTedere ad una. casset ta di pronto s ot•ceirso. - L 'ueo indebito di titolo . di « professore » costituisce reato. Doman da di indennità per dia pensa dal :::;ervizio : competenza. Pos izione g iuridica dei. medici di riparto, aiuti, oon1Snlenti delle Ferrovie dello Stato, con speci ale rig u ardo a lla indennità di licenziamento. Ricu\3azione di componenti com miasio ni g iudicatrici di concorsi. -· P ensione privilegiata per invalidità o ..morte dipend entt> da caus a di servizio. - Al<>u sivo commercio di atuJJefarenti : rooponsahilità penale del medico che rilas cia ricette illecita m ente. - Revision e della pianta organica delle farmacie. Rap·porto di proporzione 11nmer1ca. - Vendita a.busiva di m edicinali Leggi e Atti del Coverino : Diaposizioni per là le:tta contro le m01Sche. - R egol a·rne11to per l 'eser cizio della professione del chi mico. - Pres tazioni degli ufficiali sanit.ari n ell'esclusivo intere6Se privato. - Vis.ite ai. locali ed impi a nti desti nat i alla vendita. ed alla lav orazione delle carni. - Nomine c!elle Commi.ssioni gi.ttdicatrici dei con ùorsi alle condott e sanita.J.'ie. Abbonamento a'n•nuo: per l 'Ita-lia e Colonie L. 3 5 • per l'Estero L. 50. Un numero separato L. 5. Per gl i abbonati a l 11 Policlinico » : per l'Ita lia Lire 2 5, per l'Estero L . 4 O.
.4.l 1'Ìcevirnento dell'impo rto di abbonanien t v 11eC 1928, verranno spediti ~ubito i cinqu e ·~{un1eri finora pubblicati . 1
Indirizzare Vaglia pestali, Chèqu es e Vag lia Ban, cari ai F .lli POZZI, editori, Vti.a Sistin a 14, R.oma.
Indice alfabetico per materie. Adenoidismo : lotta contro l' - i11 Italia. Al11nenfazio'ne pu. bblica: 1·eat i coJitro l'Arteriti dia.b etiche Bibliografi a . . RilJli ografir..i scie ntific(i nazio11,ale: 1Jer la -
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forni e delle delribe ra..~io ni . . . . . . . ('r<n1<1ca rlel nioviniento professiona·le . E·tlen1 :t p·olmon.are: rice11·oh e sp erimen-
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tali En1bolie a r teriose d ell 'arto i11feriore . Epilessia infantil e: in1.p iego del Jun1inal Erni a cr •1rale de JL' a ppendj ce: cur ~ GJicorachi a : ineccanisrno lnfanzia: assistenz.a Ist<>log] a del sist. ner\'oSO: ricerche Ma la1rioter.aipia d elle si nd1·ou1i par lrinsonia11e nost-e11cefalitic:h e Meconio·:- r eazione . ~ifola vescicolare: ca ·istic.a
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Parotite epidemica : che111ioter.api.a co11 i sali di salvarsa11 . Peritonite acuta d ' origi11e ap p endi<:ol.are : si 1d eve o no drenare l'ad clo1ne negli in te r venti? J->orfi rin.a nel la. bocca . Sacralizza.zione ·d ell a V Yert ebra lon1 b.a r e Sierologia : r icer cn e S inghiozzo epidemico : prescrizione Singl1i-0zzo ]Jersristente : tr.ntta111 en to
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lotta contro
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Spina bifida occulta causa d i si ndro111e si1111p.a.ticn. cervico-brach iale . Splenomegalia siderotica Talli o: ,azioni e i1nip.i ego . 0.J., Tube rcolosi basale . T·ub rrcolosi: influe11z.a delle n11ove contan1inaz.ioni 11 ubercol-0si pol1nonare: il tessuto conn eLt i\o
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Non è consentita la ristampa di l flvorf oubblicatt nel Pol Jcli oico se non in seguito tiatortzzazlone scritta dalla reda zione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. 'Roma - Stab. Tipo-Lit . Arma.ni <li M. OourriAT. V. AsooLJ, Red . resp. Diritti di proprietà riservati. _
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Roma, 11 Giugno 1928
ANNO XXXV
Fase. 23
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRAN CESCO DURANrfE ·
SEZIONE .PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF. VIT TORIO ASCOLI SOMMARIO. 1.avori originali : E. Giani e G. Tor elli: La fun.zio n a l!tà respirat.oria. mis nrata con la masch era di P ech n ei convalescenti di malattie dell'apparato respiratorio. Osserva ... ioni cliniche : F.-M. Donini: Su un caso d i tum ore endo-rachideo. Commenti : G. Zuoohi: La diatermia delle ghiandole gen.itali in soetituzic ne degli innesti di Voronoff e dell'operazione del Doppler. Sunti e rassegne : ENDOCk l NOLOGI A: R. B. Weiler: Le funzi::> ni delle gl a n.ctole endocrine. - Ch. Hajos: AnafilaMi e secrezioni inte rne. -- ORGAN I DI GERENTI: Biittner: St u di e11lta lues chirurgi-ca del tubo gastroenteri:x>. - . . R. Chabrut : Sui ri sultati delle resezi-01Di n&lla tuberooloei ileo-ciec:ale. - Kramer: Sulla casis t ica del fibrc·ma puro dello stomaco.
· Cenni bibliografici.
LAVORI ORIGINALI. CAS.5A NAZI ONALE PER LE ASSICURAZIONI SOCIALI .
CONVALESCENZIARIO
DI
Asso.
La funzi••nalità r espiratoria misurata con la 1naschera di Peeh nei convalescenti di malattie dell'apparato respiratorio per il p rof.
E MILIO G l ANI
e dott.
GASTONE TORELLI .
La c u ra convalesce11ziaria introdotta in I talia ad iniziativa della Ca$Sa Nazionale per J.e Assicur azioni Sociali, ha lo l5Copo di .p rovved ere all'assistenza degli assicu:ratti. i1npiegati ed ·Op·e r ai nel !Periodo idi transizione fra l o stato di malattia ed il ripristino d ella piena salute. I criteri che si seguono rpBr l'ammissione e la dimissione dei conv·al~enti nel Conv.alesc-en· zia rio di Asso, consistono quanto all'ammissione nel ·dare la pre1'erenza ai con valoocenti che ha nno jp iù bisogn o di cure per la gr.avità della malattia $Offerta e ohe presentano fenomieni tali da 1permettere una fondata presunzionie di giova·mento; .quanto .alle dimission i, attuarle n ei limiti . d elle possi·bLlità solamente per i pazienti che s1 ·t r ovino in condjziO'Ili tali di es6ere a1 ripar o di rica,dute ne! n1omento critico ·del })assaggio dalla 0
-
Aocademie, Società Medi che, Congressi : VIII (Jongr eeeo Italiano d i Radiole>gia Medi ca. - <e Are Medi-ca» (San Paolo, Brasi!• ). R. Accad€mia di Medicina di Torino. Appunti per il medico pratico: SEMEI OTICA: La fisiopatolc"g ia d egli edem i. L'etiologia del l'a terosclerosi. - CASI STI CA : Le emorragie meningee di origine luetica. - Un -caso di piemia con m eningite e artriti .multiple da bac. di Pfeiffer. - TERAPIA: Nella gotta cronica. - Le varie forme di obesità ed il loro t.r attam ent<>. - Eviden.zia ..sta.tistica del valore dell'i neu lin a. - VAIUA: Variazion1 nella mod.a fem minile. Nella vita professionale : Cronaca del movimento professionale. Concorsi. Nomine, promozioni ed onori ficen.ze. Nostre corrispondenze : Da L0i1dra.
Notizie diverse. Indi ce alfabetico per materie.
vita trail!quilla e sorveg,l iata della Casa ailla vita libera e di Ja-voro. B per questo che i ricover.ati sono a;ssi·stiti con ri,g ore di metodo scientifico che pcrrnette di esercitare giorno per giorno mediante e·sami clini~i ·e prO\'e di laboratorio, il pdù efficac·e controllo sul decor$O della convalescenza. Fra i ricove1·ati nel 1926, un terzo circa eran o convalescen ti .d i 1nalattie dell'apparato r espira. torio; l'accertamento 1diagnostico .e l "esame del processo evolutivo è stato sempre eseguito secondo un ordine sistematico di ricer.che comprendenti l'e~ame a n amn estico e clinico, l'esplorazi one della temperatura, il saggio &ettimap.ale 1d·e l pe.so cor p.o.r eo, l' esame del.lo sputo . . ..\ ven·do i moderni stutdi di P ech e dei suoi allievi sulla f·u11zio·n alità polmonare determinata con la maschera manometri.oa, mes·so in rilievo oorne la mascl1era di P ech mi'suran do Ja portat1a (debit) resipti.ratoria massima cost1tuisca un su,• ssi1dio òia:gn'Ostico e pro.gnosti-co di grarude valorP e permetta di seg·uire nello stesso in dividuo l "PV<oluzione di un dato pracesso moflboso e controllare gli eJf-etti degli interventi te·rapeutici, abbia1no voluto studiare la funzion·e respiratoria co·n la maoohera di P ech nei convalescenti d · ma1lattie dell'apparato respiratorio e controllarr così gli eff . .etti d·elle cure che !:'i 1p raticano n el Convalesc-enzi ari o
823 -
1
1
1090
;I
POLICLINICO
*** iLa mascb E.ra n1ano1nelrica è un apparecchio
misuratore .della portata respiratoria ed l1a per pxincipio « la misura delle •dif!erenze di pr·essione che si stabiliscono fra le due facce di una sottilis~.i1na parete in ·cui è aperto un orificio sede del passaggio del gas ». L'apparecchio 1nolto semplice ·e facilrnerite traS{POrtabile iSi compone di u11a u1aschera in cornunicazio11e, n1edi·a nte un tubo di caucciù, con un manometro inolto sensi·b·ile; Ja maschera è 1L metallo niicllelato sterilizzabile, munita di una guarnitura di caucciù (ch·e si può gonfia-re d'aria a volontà) che permette d'imprigionare la bocca ed il naso del soggetto aderendo esattamente contro ·i tegumenti del viso. Un nastro elastico ct1e gira attorno alla nuca n1antiene perf.etta: l'a.derenza. Un condotto cilindri-Co fa c·omuni care l'interno della maschera con l'aria ambiente: questo condotto è chiuso, verso la sua parte anteriore, ·da u11a sottile par·ete, il ·Ce11tro della quale è forato d.a un ·orificio circolare di un diametro inferi ore a quello intern o .del condotto. Al di ~otto de l boTdo inferiore dell'orificio, è adattato un pic·colo tubo che comunica da , una parte con la faccia interna ·della · lamina perforata dell'orifi1Ci·O, m·entre d8!lla ·altra .p arte comunica con l'esterno: a qu esto .capo si fi ssa un tubo di gomma in comunicazion e col manometro . Il m·anometro ha una scala dove una lancetta segna i litri d'aria passanti .p er l'o!fificio spostandosi a si11i $tra dell'osservatore n ell ' i ns1pi razio11e ed a destra n ella espi razion·e. Il princip-io su cui si basa il funzionamento della m<,J.schera è il rapporto che esiste tra il volume d'airia che attraversa J'orificio •dell'ap.pareccl1io e le variazion·i ·di pressione ch·e si verificano n el manometro. Tecnica. - Il paziente che si presenta per la prova con la mascheira manometrica, dev'essere lib·ero da ogni impedimento che, costringendo i 1 torace o l 'addom e, non gli consenta ampi atti resipiratori: l ibero.to così il paziente dagli imp edimenti ad una regolare r espjrazio11e si deve tranqui llizzarlo se è la pirima volta ·Che $i sottopone ·a ll'esarne, asc;icurandolo che n essun disturbo arre.ca la masch era e che questa ha un orificio tale da per1nett.ere ·un'ottirr1a r espi razione; al caso, se il paziente 1Si mo$tra ancora intimo·rito davanti all'apparecchio, l'osservatore può, applicandosela egli stesso, dare la di1nostrazione della innocuità della ·n1aschéra e del modo con cui si ·deve r·esipirare. T-ranquillizzato il pazienté che sarà seduto o coricato secondo le intenzioni d·ell'osservatore, S i applica la maschera al viso frapponendo fra questo e la guarnizion e 1
-
XXXV,
[A!'iNO
FASC. 2..3).
un quadrato di garza che verrà cambiato per ogni paziente; si ferma la rnaschera per mezzo del nastro elastico che v.errà allacciato C·on la fibia. PO$to il manometro sopra un ptano solido e messa sullo zero la lan oetta~ Gi può con1inciar·e a misurare la ,p ortata respiratoria. Per otten ere la P . R. ~1assima , si fa.uno eseguire al paziente delle in$pirazioni •.e delJ.e espirazioni profonde, .comp·l ete e rapiide in m·odo che il pazie11te respiri con tutta la forza che gli è pos.$ibile; seguenòo attcnta1nente lo spostarsi della lanc·etta s i arri va alla Jet.tura d·ei valori ottenuti. Se dopo qu·attro o cinque atti resipiratori cosi fatti si ha 1r1otivo di credere c he il paziente non ha raggiunto il massimo a cui potrebbe arrivare,. prima di farlo r e~pirar e nuovamente con forza bisogna lasciarlo alquanto in r iposo, perchè dopo qualche respirazion·e energica 11 valorC" del la P . R. M. decr esce . '" 4
Aver1•clo voluto st.abilire un IPUnto di partenza e un termine di confronto rper li. nostri esperi n1enti su individui malati, abbiamo creduto foss·e necessaJrio da una parte raccogliere quant o ~·era fatto prima ·di noi sui sani e ·d'altra partr esperimentare su individui in p.erfetta salute. Abbiamo scelto 16 indivi·dui: 8 da.nne e 8 uomini sani e abbiamo fatto varie osservazlioni in diversi momenti fisiologici . Riputiamo inutile riferire qui singolarmente tutti i valo ri ottenuti ta~to 1più che essi -concordano perfettamente con quelli già pubbli·c·a ti da ·P.ech e ci 10.mitiamo perciò a riprodurre per conto n ostro Je conclu~ioni e ci'Olè, che: La P . .R. è influenzata n ello stsso indivi.duo da • vari 1nomenti fisiologici, quale il ri1Poso, .il lavoro, I 'alimentazione, il ical·do, il 'freddo, ma questa portata ha un valore m·assimo che è costante in ogni indi v·i duo p eh e ·C-O$tituisce la « portata respiratoria massima » e .si ottiene fac en do respirare il soggetto ii p iù profondamente che può .. La P. R . J\1. in un uorr10 adulto sano, oscilla intorno ai lt. 3.500 tanto n ell'i nspirazione cehe nell' espirazi one sia che il :paziente sia sottoposto all'e$an1e seduto come co ri cato. Non bisogna però attenersi scru1p-0losamente a questa cifra e considerar•\ una defìcenza respiratoria se la •P . R . M. è di poco inferiore a lt. 3.500: deficienza re~pi ratoria si ha quando la P. R. M. è inferiore a lt. 2.500; q;uand-0 poi la P. R . M. in uno dei due tempi è i11feTi o~e a it. 1.500 bisogna con sidera.re il soggetto iu .esam·e come portatore di una lesi ont poJmonart>, 1
1
1
1
1
1
824-
[ANNO
XXXV,
FASC. 2.3)
SEZIONE PRATICA
1007 •
I Età
G)
~ ......
"O
..
J..c
o
"O
•
z
Nome
•
P.
R.
M.
P.
R.
M.
'
Differenza
•
e
sesso
DIAGNOSI Data Insp. Espir. Data Insp. Espir.
1°
1
•
Espir.
GRUPPO
O. E. 46 m.
13-7
1. 250
750 26- 7
3. 200 3. 100
2 F. O. 24 m.
19-7
2. 250 2. 500 12-8
2. 400 2. 000
3 B. L. 47 m.
19-7
1. 250 1. 000
1. 500 1. 500
4 A. A 25 m.
19-7
2. 750 2. 250
26-7
Insp.
3-8 3. 800 3 200
5
P . E. 22 m . 26-7
2. 000 1. 500
3-8 1. 800 1. 500
6
B. E. 37 m.
26-7
2. 200 1. 500
7-8 2. 500 2. 000
7
F. M. 24 m.
3-8
1. 000 2. 000
8
<J. G. 25 m.
3-8
9
C. M. ~2 f.
+ + + +
I
1. 950
+
150 · 250 1. 050
+ +
1. 800 1. 500 25-8 3. 300 2. 500
1. 500
19-7
1. 2b0 1. 500
5-8
2. 200 2. 000
+
950
+
10 B . R. 19 f.
19-7
1. 250
750
5-8 2. 500 2. 000
1. 250
11 Z. I. 28 f.
19-7
1. 000
750
29-7
2. 000 1. 500
+ +
12 B. V. 31 f.
21-7
1. 200 1. 200
9-8
1. 2f>0 1. 000
300 500
13
C. E. 27 f.
10-8 1.100 1. 500 13-9 1. 750 1. 700
+ + + +
14
C. M. 34 m.
12-8
1. 250 1. 750
+
150 600
1.100 1. 800 24-9
1. 000 50 650
+
2-9
4. 000 3. 500
+
16
G. I. 20 m.
15-7
900 11. 000
26-7
3. 500 I 3. 000
17
G. L. 19 f.
+ ·2. 400 I + + 250 +
18 V. M. 39 f. 19 U. N. 29 f.
6-9
1. 300 1. 500 19-9
21-8 2. 200 l. 900
1. 300
+
900
2. 600 2. 300
+
400
+
400
P. M. 18 f.
20-7
1. 800 1. 500
29-7
2. 200 1. 800
21
S. I. 19 f.
25-8
2.100 1. 700
8-9
2. 000 1. 500
Apicite
500 Bronch~olite l. 000 Adenapatia trach. bronc. 500 Sclerosi polm. ciro,
l. 2t,o Sclerosi polm. 750 Sclerosi .apice d.
200
Infil. lobo sup. sin.
700 Adenopati.a itrach. bronc. 2. 000 Bronch~olite 500 Sclerosi aipice sin.
+ +
100
.
400 Insuff. resp. apice d .. 300 Sclerosi cirooso. 200
BrQnCQalve.olite
2° GRUPPO 22
P. F. 21 m.
3-8
23
B. P. 39 m.
19-7
l. 750 1. 250 26-7 2. 100 1. 500
24
O. T. 29 m.
~O-7
1. 250 1. 000
25
G. E. 21 f.
21-7
800
26
F. G. 24 f.
12-8
1. 100
27
B. P . 35 m.
2-9
28
D .L. 18 f.
29
A. V. 18 f.
6-9
SO R. A. 25 m. 31
O. E. 41 m.
1. 250 1. 000
12-8
1. 500 1. 000
G. M. 31 f.
250
BronQhite cronica
350
250 Bron-ch~te acuta
350
400 Bron-ch~te acuta
600 29-7
2. 000 2. 000
1. 200
975
8-9
1. 800 1. 500 +
700
2. 200 2. 000
13-9
2. 500 2. 000
+
300
Bronoopolmonite
25-8
1. 100
750
+
100
Asma bronchiale
2~ 000 2: 000 20-9 2. 300 2. 100
+
300
26-7
~. 500 2. 700
5-8 3. 000 3. 000
500
26-7
2. 000 2. 000
3- 8
+ + +
12-8 1. 000
750
1 600 1. 400
2. nOO 1. 750 I
32
+ + + +
9-8
3-8
1. 000
750
16-8
1.100
80G
+ +
·+ +
500 100
1. 400 BrQnchite 525 B:ronoopolmonite
100 Polmonit.e 300 Polm.onite 250
+
50
BrQnchite Asma
brQnchiale ,
-
825 -
lobo
600 Broncoalveolite d .
6-9
20
bOO
.
50 Bronoo.alve.olite
21-8 3. 400 2. 800
20-9 2. 500 2. 000
950 Bronchiolite
200 BrQnCQalve.olite
15 B. A. 29 m.
6-9 2. 250 1. 900
500 Bronch~olite
Tub. fibro-easeosa inf. sin.
+ + +
1. 500 2 500
500 Sclerosi polm. circ.
200
+ + +
10-8
2. 350 Sclerosi a·p icale
1098
IL POL ICLINI CO
(ANNO
XXXV, FASC. 23]
•
Segue 2° gruppo : .
<D
.....
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"'t:I M
o
Nome
~
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z
R.
P.
Età
M.
R.
P.
•
M.
.
e
' 4
5 Z. G. 37 m. S. G. I 38 m·
6 I
•~
..
I •
,
11-7 1.250 •
800
19-7
2-9 1 ~.000 ,, 2.000
I
11-9
1.300 ~
800
200 j 2. 200 .• .
:37 I G. S. 17 m.
19-7
2. 000 2. 000 12-8 I 3. 300 3. 000
.38
C. M . 26 m.
26-7
1. 750 1. 500
39
P·. M.
13-9 1.750 2 ..100 24-9 . 2. 500 2. 600
3- 8
1.750 1. 750
40 C. G. 28 f.
15--7
600
750 24-7 I 1. 100 1.400
G. P. 28 f.
15-r(
750
600 24-7
42 P. C.. 80 f.
19-7
43
R. ·P. 28 f.
19-7 1.750 1.750 29-7
4t
A. E
41
28 f.
+
650
+ + +
150
1. 000 1. 000
9-8 2.000 2.000
'
29-7
1. 000
1. 500 1. f:>OO
750
.
2.\500 2.2b0
9 8 1. 100
800
46
F. A. 21 f. 15-8 1.100 1. 500 25-8 · I. 600 1. 750
47
G. f • .28 f.
48
s .. o.
6·9 J. 250 l. 500 19-9 1. 800 2. 2j0 13-9
1. 100
(f,
13-9
1.100 1.350 20-9 ·l. 2f:>O 1. 650
50 G. A. 33 · f.
5-7
49 ,-. C.
· 1. ~ ~5
50
100 Enfisema
-
•
.. .
+
•
.
I
200
•
Asma bronohiale
200 1 Polinon~te
+
+ + + 1r,o + + 500 + + 750 + + 1. 000 + + 750 ! + + roo +
+ +
1. 300
100
500
550
800 20-9 1. 100 1. 200
700
500 29-7 . 1. 300 1. 000
+
150
+
600
I+ + + + + +
1. 000
,
•
I
1
-
• ess. sin .
500 Pleurite ess. destra 650
Pleuri~
secca bil.
900 Pleurite sin. 1. 000 Pleurite ess. destra
f:> OO Pleurite ess. destra 50 Pleurite apioale .- .
500 Pleurite ess. sin. 250
Pleur~te
•
seec.a
750 Pleurite ess. destra 400
Pleur~te
soooa
350
Pleur~te
seooa
500 Pleurite apicale •
Dovendo studiare quali modificazioni potevano Yenire .apportate dalle lesioni dell'ap1parato polmonare .s.ulla funzione respiratoria e quali esiti s i avevano d elle cur-e pratic-ate nel Convalescenziario, abbia mo $CaTtato gli indivi1dui ché ci davano l'impre"Ssion e ·d i n on respirare con tutte le loro forze, ch·e . p resentavano lesioni, rino-faringee e qu.elli cl1e per aver folta barba o baJffi n on .p ermetteva no una assoluta adeTenza della maschera. I n o-strl ·iarnmalati erano individui convalescent1 I di malatti e de11:app·arato respiratorio, nut~iti con la razione pròipria a tale stato e·d a temperatura co•stantemente : normale. L'.esam e veniva fatto al mattino , il p·a~iente a riposo da almeno me,zz:ora, libero di ogni .os tacolo, era sottoposto alla determinaziòrie della P: ·R. •M. ·'· I risultati complessivi sono e..c::..po$ti nell.a
Pleur~te
250 Pleurite secca ·sin.
••
J
Polmoni~·
600
•
45 S. T. 37 f. 12-8 · 1. ~00 1. 750 2G- 8 2. 500 2. ~00 +
17 f.
+ +
S 0 GRUPPO
••
46 m.
Espir.
.
I
13-9 2.250 1.500 20-9 . 2.900 2.100 . 13-9' 800 500 24-9 950 600·
P. 69 m.
Insp.
-
I
I
F. E. 27 m.
•
>
;)
I
83
I
DIAGNOSI
I
.
I
•
Differenza
e . sesso Data Insp. Espir. Data Insp. Espir. .
I
•
talbella, n ella quale il -primo gruppo riguarda i convalescenti aff·etti da tubercolosi polmona r e a tipo scleroti-co nessuno con rialzi febbrili n è .con l'esam·e dello sputo positivo per il bacillo di Koch; il secondo oom1prende. convalescen tj di malattie polmon a r i esclusa la . tubercolosi (broncl1ite, 'polmoniti, a sm·a ); il terzo rac, ' coglie i convale$c-enti di pleurite sooca ed essudati:va. Dal'] 'osserva~ione ·d elle tabelle risu~ta cb·e so.p ra 21 ·pazienti e.be coriipbngono il 1· Gruppo, solo 3 (n. 5.:18-21) presenta.cono cost·antemente una diminuzione della P. R. M., 'i n altri 3 (n . 2-12-14) si • ·ebbe una diminuzione solo in una fas e dell'atto respiratorio e precisam ente nell'e$pirazione. Neg1i altri 15, $i ebbe un aumento della P. R. M. in ambedue gli atti r espiratori, di questi: nove T11. 1-3-7-10-11-13-16-20) avevano la P. R. M. inferior e a lt 1,500 all'ingresso nel Convalescenzia1
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~EZlONE
rio, ossia erano portatori di una lesione polrr10nare manifest<lntiooi oltre ·c11e dai segni cliniici, anch.e con la maischera di Pech: doipo un sog·giorno di circa un mese aumentarono la P. R. :\I. in modo di passare a·l1a classe su,p eriore (.P . R. M.flt. 1,500) ; negli altri 6 (n. 4-6-8-15-17-19) che al loro ingres·so i11 Convalescenziario pre&en tavano solo a:sperità di respiro· a:gli apici, s i aveva diminruzione eviden.te della P. R. M. all'esa>irazione : in · questi, La sem·p·l~ce cura d'1aria, la per.m ·anenza per lun·gl1e ore del1a giornata in veranda, valsero di per sè $Ole a portare benef:ifci n ote\'oli dimostrati dall'aumento d ella P. R. ~11. n ella in·spirazion e e n e11·espira zione e dallo r;tato della nutrizion e ,g en eral e ch e 11a portato in ttLtti un buon aumento ·di p eso. Dei 6 che n on ebbl'r o a umento della P. R. ::VI. : 3 (n. 2-5-21) avevano inizialmente la P. R. M. < a lt. 2.500 e tali rim·a sero; gli altri 3 (n. 12-14-18 avevano inizialm ente Ja P. R. l\I. di lt. 1.500, du e di questi (12-14) C'bbero una. lieve diminuzion.e all'espirazione e obbiettivamente non s i n otò miglioramento n elJ e condizioni ,p olmonari; nell'al tro, il n. 18,, J.a diminuzion e all '·espirazione flt abbastanza notevolr (•da lt. 1.500 a l t. 0.900) da i1nputarsi ad una poussée di un foco1aio tl1bercolarc duirante l·a permanen za n el ConvalescenziaricJ . Passando al JiI Gru1p·p o che riguarda pazi.er1ti con !orme polmo11ari cr oniche (bronchite cr·oni~a , asma bronchiale, enftserna polmonare) e convalescenti da malatti e polmonari acute (bronchite acuta, bron~opolmonite , polmonite) si irileva: n egli esiti ·delle form e p olmonari acute, n otevol e' aumento della P . R. M. sia n ell'inspirazione ch e nell'espirazion e. Inter essante è not·are com.e questi convalescenti , cl1 c al lor o ingresso in Convalescen.z iario presentarvano i1wuf·f i1ci·enza r espirato-ria a ccompagnai.a. d a as tenia delle funzioni Yegetative circolatorie e dàgestive, in seguito .aid u11 trattamento metodtco e progressivo di •g innastica r.espiratoria, ebber o in 15-20 gi orni migli.oramen to della funzionalit à r espirato'l'ia con ristabil imento lP€rfetto cle11 e condizioni d·i salute. Nel terzo gruprpo che compren.cJ e. i convalescenti di pleurite abbiamo avuto in t utti. un aumento della P. R. M. , aumento cl1e è stato veram ente notevole nei conval.escentj di pleurite essuid ativa sottopo$ti alla ginnastica r·espiratoria. Generalmente si consid.~a guarito un pleuritic·o quando il versamento è ri a ssorbito e non si ripro·d uce, il • processo è spento, ritornano l 'appetito e l·e forze e l'ammalato è in grado ·di lascìaTe J'o~pedale. « Ma gu·arire, com·e osserva il Forlanini, è reintegrare nello stato normale organo ·e funzione ed il !Pleuritico lascia l'ospedale con il torace defor· me, con deformità anche rpiù .g ravi degli organi circostanti al focolaio pleurri~o. con una inibizio1
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PRATICA
11e alla f u11z.io11e ùel pol111011e ch·e è p1u o meno raggrinzato e aderente, di rado ricupera Ja stessa buona 1Salut~ di prima: s e ha bisogno ·del lavor0 ùel ~orp o n on vi può contar.e sopra COJ'.De una ,·olta; 1p iù t ardi diventa con facilità tosgicoloso ed enfisematico : se in epoca anche r emotissima è colpito •da una malattia di petto si trova in p essi me condizioni di resistenza , · ·ed infine e sojpra. tutto, è un candi·dato alla tis i polmonar·e » . Allo scopo di prevenire inter·amente -0 almeno di ridurre al minimum possi·biJe i postumi della pleurite, quecti convalescenti vengono sottoposti a metodici esercizi di ginnastica respi1ratoria (me-! to do <iel Pescher, ascensioni in montagna) che. forzano la cassa toracica a dilatarsi, il polmo11e ad e$pan.dersi, che ·distur.bano il lavoro di or:-!anizzazione e saldamento d,e lle J;JSeudo-m emb~::i.nc L'esito di queste manovre aerotera1)icl1e è stato ottimo; i pleurittci ·Così curati hanno acquistato jn po,co tempo forma di tora;ce, inabilità di ma•r gi nl p olmonari, rportata r espiratoria mass irna c:h e non hanno avuto altri non sottoposti al la a ero terapia. 1
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pos siamo affermare "lte. in ' }J:_t~ e allo studio d ella portata re spiratoria mass im,a 11• ·i con valescenti di malattie dell'apparato respiratori o da n oi osservati, ci è sembrato notare: Rias ~urn e nido,
1) ol1e la P. R. M. è .i ndi'Pendente dalle di-. . 1nensioni delJa cassa toracica, .della capacità jpOl1nonare, -0.el $e9So. Nel sog.getto adulto i1orm?-l e. la P. R. rM. oscilla sui lt. 3.500 tanto n ell'inspi• razion·e che nell'espirazion.e : cifte inferJori a.1 lt . 2.500 indicano una insufficienza r es'Piratoria. e ·3otto lt. 1.500 una lesione p,olmonaTe; 2) la maschera manometrica di P ecl1 nel -ct e-. corso della conv·alescenza di malattie dell ' app~ rato p olmon~re p erm-ette di apprezzare lo st:ito. fur1zionale del 1polmon,e. 1Nei casi di tubercolosi polmonare a t endenza sclerotica, negli esiti cl i polm·o nite e bron-coipolmonite, id i pleurite ven·ute a g·ua•r ig ione, l 'aumento della P. R. ~1 . è stata sempre la regola. Para llelam ente all'aum.ento della P. R. M. si è avuto l lll perfetto . rJst abiU1n.en to 1de1l e condizioni. genera.li di salute (rpeso, tonic.ità , forza. rjpresa <d·ella c3.1Pacità lavorat)va); 3) la -Oeterminazio·n e ·della 1 P . R. i\I. dà prezj ose indic·azioni ,dal ,p unto id i vista prognostino delle rnalattie .dell'appaTato respiratorio. e p ermette di s.eguire l'effetto ·degli intervenii ter~peu ti ci che si !Praticano per r e$tituire gradualmente} all'a pparato respiratorio .-Oefedato la primitiva c.apacità.
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IL POLICLINICO
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1d.el resto eloquenti), come si addice aille finalità. pratiche di quèsta rivista.
OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE PSICHIATRICO PROVINCIALE DI TRENTO IN PERGINE Di·rettorr,e : prof. ALBERTI.
Sn nn caso di t11more endo-rachideo. Dott. FRANCF.SCO-MARIA DONINI .
Si tratta di trul Lorenzo A., oontaJdino, id i anni 20, di Cles (V·al di Non). Niul.la nell',anamneE-i fami·g liare all '.inlfuori di un sogpetto di 1iubercorots i n el paidre. Fu sempre sano. Ai primi di marzo .c. a. influenza: guarito tornò al lavoro. Il .g iorno 25 d ello stesso mese si svegliò •con forti dolori alla schtena, v erso l '0 sso srucro1: fatto qual1che :passo, i dolori c81ssarono permettell!dorg li qualunque movimento. Poi essi aumentarono, tantochè i:l 29 .prussò la n·otte su una seidia, p e~chlè il de·c·ubito dorsale e·saicerbava i 1dolori, che si iTraidiavano al !fianchi, a cintura. Bssi •$COm'P'arirono con una c ura diaforeti1ca, per ri·p resentarsi p01co temrp.o do1po a crisi reon insoip1p10Ttabile intensità e con 1dirffp.sione anich e alle gambe, mentre si presentavano d i'sturibi della motilità agli .arti inferiori, tan t01chè verso la m età del maigigio l' a. d eci~e •di ritcoverarsi nel riparto chi·ru:rigico (ip1rimario 1dott . Gilli) d e11'01s pedale di S. Chiara in T:rento. Il 20 d ello stesso mese, si constatò: -0ostituzione gracile, abito longilineo, pannicoJo adi.poso. scar·sissimo, aididome a barca. All'aipparato r esp1irato1rio1 banale bron1chite diff.u sa: n·essun segno di lesione specifica: esame 1dell'1e1spettorato negativo 1per il b,acillo, di Ko1ch. Null'ailtro a ,cari•co dei vi·srceri toraco ...rud•dominali. Notevolm1ente sporgente l 'apofisi spinosa d ella p.ri·ma vertebTa lombare, c he è anche un lpoco dolente .a.11a percussi·one ma non alla prressio,n e. Una ceirta ri.gi·dit.à di tutta la 1c0Jonna v·erteb·r ale: premend.o lu·n go il suo asse 1Si jp•r ovooa alla r egione sacrale vivo dallo.re che st O.irradia aJlle ali del bacino. Nerivi crani1ci integri. L'a. limita i movi.. m en ti ·del ca•p o ·e d el tronco tPeI'lcihiè ~ssi risvegliano i dolori al sacir o. Nulla agli arti surp·eriori. Tutta la muscoJatuira Jè leggerm.ente e sirmm etricarnente ipoton].c a. •N elle ipirime settimame di mallattia sembra abbia avuto 1Un ril~samento d ello isfintere anale, in seguito aiccusa, a il biso.g no ·di d e'fecare e d~rante l'atto era vigile e attivo: I.a mtnzione però è om un ipoco 1diffi,corrtata. 1L'a. non può stare im .p 1i·edi: 8.iP~pena ci sta 6e sorretto alle ascelle ·da un infermiere. 1111 questa posizione può solleva.ire a comando gli iaJrti inoferio.ri, ma i piedi ieion·do1la.no. Alllche quan,do fl'a. giace in l etto gili arti inf. sono abbandonati. I {Pi-edi ciondoolanti con maflcata concavità iplantare .p iù 1a;ccen tuata a destra. Pied,e destro a:-uotato all 'interno. La ·m otilità attivia è a.s-sai ridotta ma più a destra. L'a. r:riesce con stento e strisc·i ando il ooJ1cagno sul pia.no deU letto a fl ettere parzialmente l 'a;rto : non J:iesoe assoluta-. m-e nte a cSOllevare gli ,arti estesi. P-0.ssibile, ma limitata la flessio·n e dorsale e la .rotazione interna del pieclr., e la roessione domale dell'alluce. Tutta la m•USC'llllatJll!ra degli arti inf. è ipotonica per quanto con minuta anali'$i st lfies-ca a mettere irn evtd·enza, nella pO.$iz1on,e S'Ulpina e di riposo del corpo, che i rmuscol'.i es~e:r:iso~ de·lil'a~to. d~str? sono leg.gernlente ipiù tornei dei medes1m1 d1 s1n·i stra. La motilità 'Passiva non. -0staco1atia: soO.o una lieve rnaggjor resdstenza a destra. Nrulla di prurticolare Slli rifilassi del capo e degli a~ti sutp. Agli airti inf. -contrazione tdiomuscruar·e più m~1c ata a ·d estra. Patell1ari, aidduttori, achil1lei e P1etrowski assenti da ambo i lati. Cloni non provocabili. 1
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In questi ultitrn1i anni si è rundata aiooumulando, nella lettocatura n·eu!I'ologica italiaJila e straniera, e specie ;francese una no tevo'1i1Ssi-ma messe di esperienze e di dati sulla patologia d·a com·ptl'es,sjone e relati va chiiru·r gia del mido llo B[pinale. Ciò devooi all'e·n o.r m·e ausilio che la toonica mod·erna ha apportato al1a cl.inica e·d in particolare ..all'a:rdita introduzione n·ello stu·d io radiologico del siste,m a nervoso centrale dei mezzi di contlI'asto per ope!fa di Dandy (mezzo tJrais.parente: aria) e di Sicard (mezzo opaco: o'1io io1dato). Quest'ultimo autore, .p ur non ·ifiltéWClando l'intxinsooo oo asisoJ.uto valore d el preciso esame neulfologico, non cessa di insi&tere s·u lla irmrport.e:nza che è v·enuto ad a&sium,ere per La diagnosi di sede e di natura e per le p·r atiche indicazioni chirurgiche dei fatti ~ormprers.sivi mi·do·lla:ri, quello che egli chiama « J'll"ipode biolo·giieo d·e lla dia~nosi ». In esso raggrupp1a.: 1) la sindroim e raichidea da co,m pressione (xianto.cro·miia, diGsociazione albumino-citologica); 2) l'esplorazione radiolipio·dolica d egli spazi endodiurale e epidurale a 1Seconda delle nece$Sità; 3) l'esatto studio Tadi0Uo,g i1co della colonna v,ertebral·e in va;rie noirme e sotto p:r ecisi angoli di inci·d enza. L'importanza di questo insiem·e di reperti balza evidente dalla riochissima lette•r atura: nè eiS.sa viene infirm.ata dal veri'f.i carsi di 1qualche caso negativo, in cui iei·Olè l'a:r resto d.eJ liipiodol può essePe prodotlto anche da d elioeate aiderenze . meningee. A d·etta di mo[ti e specie del Si·cal'd queste circostanze IPOSso,n o essere bene vagli-ate con una severa e s.i nteti·ca valrutazione dei tre reipeTti biologici sop.r aricocdati, e con una esiatta e lunga ossea-vazio11e radiosco.p ica del lipio·do~ nello speco vertebira[e: alla sterS1Sa stre.gu,a che nell'.esiame del tubo digerente con .p asti opachi si hanno rilievi spasso più linpoTtamti daJ1a scop i1a cl1e /dalla grafia. D'altro canto poi è attuale o:pinione di alcuni chirur.g hi che anche in qlJesti oasi di sintomato·log.ia compTessiva, sostenuta da adesion i meningee, non sta controindi•cato (i 'intervento, ~Jouirchè beninteso si possa esclrudere ·u n pa-ocesso specifico (tubercolosi, sifilide). 1Considerata la .g ravità e l'tn.ceTtezza di qruaJc.urno dei reperti irilevati nel caso venuto alla mia osservazione, 111on mi sembra inop.poxtuno riferirne , limitandomi alla esposizione dei fatti (di 1per sè 1
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SEZIONE PRATICA
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Glli a·ddomi11al1 s·up. vivaci a sinistra, meno aie.centJU.at1 a destra. Non si riesce a provocare gli addominali inf. ed il crernasterico. A·cicenno di nessione plantare delle dita ·m -e no l'.all'Uce a sinistra, assente iQ rifJesso a 1destra. Tutte le manovre .per vrovooo.re il Babinski ll'ie.&cono negati ve. Coocdinazione dei movimenti non esrurninabO.le .agli· arti inf. dato il difetto, del]ia motilità. Pallestesia diminuita al[e spin.e ilia-che ant. su.p ., an.cor più diminuitia ai c0tI1dili interni f·emorali, sco1mipar"-a ai ·condili esterni ed ai malJeoli. Stereognosia e sensi1bilità specilf ica perfette. La sen· sibili.t à generale è normrule a un dipr·es.so fino alla linea circolare che paJSsa .a l irv·ell.o .deille spine iliache ant. sup. Sotto di ·questa invece nel territorio delle riaJdi ci loro.bari I , III, II.J , .Iv ipoestesia tattile bilaterale, più aocentuata a d~stra, .i poalgesia ed ijpoterrr1ia (•oaldo e J,reddo) bilaterali. Nel teI'lfitorio d elle radici V 101mbare e sa-er a.li I , II. III, anestesia bilatera.le, tattile, termica, dololfifioa ed in quello delle IV P v sacrali, sensibilità n ormrul·e, se si eccettua una legiger.a ipoestesia tattile nPl territorio delila IV •N essun dilSLurbo nel trofismo C'Utaneo. In concl.us1one iparalisi flaiCJcida nel t€1I'rito·r io d el plesso sacraJe (es.eluso ill m. tib . .a.nt. ) e ipo- .e .anesterSia e areflexia n el territorio d ei ipJessi lombare e sac rale. L'esMnt rad1ograf1co (27 rmaggio) de1lla colonna · vertelYrale fon1ì qualche rrilievo ·ffia in.certo: la decima dorsale sembrava un ·p oco ri·dotta di spesso.r e e n elle no·r[ne Iatel'ali presentava ·qua1che sboocon ce1lamento 11el suo contorno e nel ·Corpo una zona di ra;refazione malrdef·inibile n ei suoi limiti. Nulla di 1pa.rticolaTe ai dischi. Lo stesso giorno si eseguirono la puntura lombare € l' esplorazione radio-11ip1odo.l ica. La p!I'ia;na in deoobito lateria.le dette esito iad al•cuni cc. ·di li·qiuo.r fortemente xantoCll'omi•co, con marcatiissima sin•dToane di Froin ~ albume quagi gI'larrnmi 40 %o (aci·do nitrico), coagulazione spontanea e Pa.pid•a, fortissima positività d elJl·e ·r eazioni bti.olo,giche (Pandy, Nonne, Weichb,r odt), 0.3 elem·ooti .biiancl1i picicoli rpe'I· mmc. ·Si ini'etttò subito n eJlo· sp·azrio endo1durale un cic. Idi 1itpiold·o l a~cen•dente (oli·o iord ato ia.l 40 iper cento: a se·co·nda de!Lla [q uantità :dell'alo1g.eno . tpossiede 'Un peso specifico maglgiore o minore d.i quello del Liqu0r, e quindi è 1dis,cen 1d·ente o ascen<lente ) : estSo si rurrestò al limite 1inf.eriore d ella XIII dorsale verso ·S iJlistra, co·me 'Una massa pirifonne co: polo largo in basso: :u·n a rpiù piccola macchia di lipio·dol con la ·s tes•sa J'orrm a è vi-ciniss.i rna alla p.r ima un po' più in basso. Da una .seconda p1mtura all,altezza dei1l'ottavo &pazio dorfmle si raccol sero 15 cc. di li·quor limipido chiaro con · il segu ente r eip.erto: sp-0ntaneo, retiico•lo fibTin oso, alb'L!n11e 2 1/2 per miùle, fortemente 1p ositive le r ea zion'i lblio11'olgi1che, 1sei:lf-ette e;lemen tt per mm'C'. reazion e di Wassermann n -e gativa. rU n oc. di Jipio•dol disc e.nd ente iniettato a 1quooto livello, si arr-estò, poco sotto al mar gine sup. de(Lla XI d orsale un 1po·co verso sinilstJra. La anaissa :oipaca piriforme -coJ. polo la-rgo in <alto rpre1S·e nta al suo li mite inf. un contorno pa1rzialm1ente -co·ncarv·o verso il basso: qua:lche piccoJa go•oc·:iia dt lipiod.ol, ri'esc·e a ipassàre l'ungo · il margine sanjstro ·del cavo rachjdeo fino quaist al lìvello d ella massa de'l J..ilPiodol iasicendente. T.a,le reperto restò i·m imutato tanto alla :raidioscopia c'he a via;rie rrudiogr.rufi e 1~eguite in piedi od in decubito (fi·guTa 1: n orma anter·O1
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.post~rior e
inclinazione •dal capo ver.so i ipiedi : li·piodol a~cen·dente e di•scen·dente) . P er l'esan1e clinico riusci va assai fac.i\le por.re diagnosi di lesione t·ra.sve·r sale in1completa a lento svil'llppo dello epicono {V lombare, I e l ·I .sacraJe), con ~om1pro1m-issione d el III segrrn•ento sacrale e delle radi.ci d ei soip1ra.stanti ~egrnenti lombari. éo11
Quale la causa? Si potevia \Senz'altro escl·u d·oce l'ilPOtesJ di una mielite infettiv·a e iP1ei:r i caratteri ·d ella febbre (1durante la de1g·enza QlS1)·ed·alier·a qual che rialzo se·raJ.e fino a 37.5) ·e pel'chè ·d ella m·a latti·a avuta prrecedenternente (influenza) era 1
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guarito lbene: per la forma luetica a vevamo poi la r eazion e di Wasse:r.rnann negati va n el liquor, ch·e es·clu1deva anche la 1Paol1i.m eningite adesiva di egual causa. P o·icl1è trauijn.i no·n figu•r ano nel1'anamnesi n è si erano ve·r ificati e poli.eh.è ipiù che un·a infiammazion e priJmaria del .m .i dollo era evidente €.ssere in gioco, pe;r Ja .g rave sindrome biol.ogi_tca, .u na c o·m pressione mi·dollare, si pensò si trattasse di un tu.rr1or e extrarni d·o 1lare allogato nel cavo .durale in corri:Sponden za dei conpi delle verte·b re dot!'Sali XI e xm ed a·ccormip.a.gnato da reazione meningea che ne au.mentasse la zon·a di blocco. I n realtà erano i n favore di questa na, tura e sede i seguenti fattori: i dolori, ilildice d i coonipromission e radicolare ed il loro rCOmporta-
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lL POLlCLTNJCO
~indron1 e
m1ento e dtfrfusion e,. l a marcata
di Froin ' segno <li co·rr1pleto bloie-eo 1nidollarre, Ja diSBociazione albu11nino citolo,g i·c.a, e l ' arresto d el lipiod ol discen d ente co n linea con cava ·v erso il basso, caratt1eristica d egli -osta coli e ndocl·urali, extra111i clollari. 11 ra.cco,g l ie rsi poi delle :J.n asse opache pj ù c h e altro venso s inistra faoe,ra pensar e che jl tumorre fosse a llog ato più verso d estra e più s·u questa parte 1d el mi1Cl(!)Jlo a ·gisse, il o h e d eJ resto a.I11dava d 'a ccordo col reperto clini1co. Cosi c i si rendeva an·ch e .r ag ione d el come verso sinisbr a. fra il mid ollo e 1a ipçi,rete rachidea f.oss e scesa quella fila di go0cie di liipiodol, cosbi1JUe!Ilclo l illa irn.magin(! che pu-r aven 1done qu:a~che punto di con·t.atto, s i differe11 zja,·a dalle tipich e simmctriich e linee festonate che d ' ambo i lati contornano il fuso mi·d ollare n ei casi di tumore intran1i·doJ.lare. Pocò n on si potev a d el tutJto ò'l'MtaJre ch e non fosse in gioco ltna compressione di na t'Ura tuIJer cola re ( él$"~esso, ,pacbimeningite), sospetto c h e poteva .e sser e a y•valorato da q·u este circos tanze : il rilievo raidiolo.g·~co, b enichlè i n certo, s·ulla X dorsal e : la r1otevol·e e 1dilftfu1sa ri,gildità della colonna • ve1rtebnal e, e l 'esagerar.si d ei dolori ·C·Ol prern·e r e lun go il suo asse, la particolare s p ongen za d ell a apofisi '$pinosa d1ella I lombaTe e la ~ua dolora~ bilità alla ·P t\r cussione, la febbriociattola &erale .e infine le considerazioni sull' a bìto long1lineo del s oggetto e s1.illa er~di tà p.atern·a p er quanto ino erta. ~ è bisognava dimentiiGare c he spesso verte·b re tubercol a ri n-0n si manifestamo tali all'esame Rontgen e qu•al!cl1e Yolta 'il Pott può completam ente sj•1r1ulare lln turrno11e enidodurale, tanto che è stiata d eis1critJta anJcl1e una u fo·r ma ps·et1.do neo·p1'a•$tica d el ma1le dì Pott » . P•ur tutta via militanJdo la maggior parte· dell-e con s iderazioni a favore d eJ t u•m ore si d ecise peir l 'in tervento , ·eseguito 1111agistralmente daJ .p.ri[nario d ott or Gilli il 30 maggio. :Qopo aneste$ia locale novocain~ca lélilrlìnectomi'a d elile Xil, XII , I . Mo1di•c a em orragia cùelle partì n1olli e delle ossa: Sacco durale teso e congesto: inci§ione Jongitu1dinale di es·so: i-a.p id.a fuo ruscita di liquor e di masse ~rassoiSe (lipiodol) dalla porzion e craniale . Di v·a ricatl · le labbra d eJ1' i nc'isiura durale si m ette in e vid en za, a1ppo.g1g1atu posteirìonmente ed a des tra del midollo, sping·endo .quest ' ultim.o contro I.a pa·r et e d el iea'\·o rac hideo, una rptcJcola massa tumorale, ·g iaillo g rigiastra, · ~lobo~a, pro.l·ungan· te.si in piccole mastSe.r elJ e lun.g o le ra·dioi. La neoforn1azione non aideoo al la d ura, si lascia staccar-e con faicil ità, Testan{l o intat ta nella sua pairte globosa e framme11tand-0si nelle poa-zioni a d e1'enti .alle radici. Chius11ra cl PI sacoeo cl 11ra l l~ a tenuta perfetta,
s uturra a tuttu spe,-,sor è dei inuscoli, sutu.ra della c ute. Guarj~io11e i)er p·r ima. L 'assai pr-OJJizio ir1ter\•e11to aveva qui11di da un lato escluso ogni ilesio11e speciiica vertebrale e dall 'altro 1pie11a.m.e11t e 1confenma.to la n atura e la se.de extru·n 1idolla.re cle.l•J a ca'Usa .comp.rìin1 ente. La Inoll ezza d elt] a Ill'Uplasia e l '€Ssere 0Jdesa in ma.11ieina ·q ua.sì ·esclusi ,.a ma lassamente alle radici ci rend€"va raigione d·ei11a (J;.la,rtic olare virvezza del siiJ.lt \)'m :.:t d olore : difa.tti i11 ogni più pi.c·colo movi!IThènto d elùa ieol o11r1a le ;ixi.dici noo si s p oiStavano in un tuitto con il tUimore ma , -eni \·&no da esso. confrtcate e stir:ltc. • J
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Fio. 2. Il turno.retto alt.o pot;o p iù di 2 cn1. 11e.lla va.rt-e globcr-:a (fi·g . 2), .d el p e .. o d i 1p oco più ·d i Z grammi con aùCIUlllti. pi ccoli fo-colai emorragi<::i presentò il seguen te r·ep erto mi1croscopi.co: s troma scarstssimo, poclle fibre colla ·g en e in vicinanza d ei vasi capillari. [ l paren cl1i·m a 1è costituito ·d a un intreccio fin e e ir.r ego1'are di fibre lurngo le quali o ne1le c·u t maglie trrO'vansi numer ose celil'uùe roton·d e p ol'i.go11ali o a tiJ)O fibroiblastico. IJ ~onto.rno ·p rotoplasmatico d i esse è pelf lo · più mal definibile in qua n t o e p r otO{Plas1n1a e prolul)J,g~-enti ch·e da esso si parton o, si fondono col r eti.c-010 sop:ooid·escritto. ·Qu,a e là qualiche piccola emorra,gta 'e 1Piccol a rac~olta di sostan za a morfa. Qu esta ed il r eti1c olo non aSiSun1ono col V. Gieson il colore della s06tanza colla·gena. Pa rte d el tum ore è !degen erata e n ecroti ca: in quest e porzion'i non si
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[ANNO XXX\i~ FASC.
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travia. che qualche r-esiduo nucleare. &:so si palesò .quindi per un neuro.g lioma moole. L 'aarunalato risen·tì im.m edtato ·b eneficio: i dolori ecoo1.p arvcro subi to e per il resto an·dò notevolm·e nte e ra.pidam,oote migliorando. Ora (20-9-1927) cammina anche senza bastone e . stà riprendendo i lavori me.n o faticosi. Persistono solo: anrd atura Uil1 p o' ata$Sica, riduzione de\lla •m otili1.à a carico dei peronei e dell'estensore lungo deil'allu1ce a destra, modi1ca diiffu1sa atrod'ia e dimin1Uzione della f.orza a siniistra, assenza dallo stesi.So lato del patella r e ie d·e11' achilleo. La sindrrome sensitiva, pur essem.do nella sua intemsità n otevolmente •m igliorata, specie per quanto riguarda la sensibhlità tattile, ha la stessa distribuzione. La puntura lombare rieseguita in ,questi giorni , tlan do esito a liquor limrptdo e chiaro a forte pressione, 1con.f errna che il •ca·n ale rachiùeo è comrpletamente p ervio. Si riesaminerà 1' ammalato per constatarll-.:: le eventuali future modificazioni.
WARTENBERG.
La diatermia delle ghiandole g·e nitali in sostituzione deg1i innfsti di Voronotf e dell'operazione del Doppler. e
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ContrJbuto allo studio radfio diag1iostico delle compressioni midollari. Rivista patologia nervosa m entale. PINÒS.
Anno 1g.24. et
Sur la .forme pseudnneoplasique du mal de P ott. D e l'absence du Signe rud·iologique daris le mal de Pott de l 'adulte . Rev·ue N1e111rol0tgique 1925. Tome I ipagina 100 G. GUILLAIN , 'fH. ALAJOUAINNE, PÉR1SSONET PETIT D UTA JLLJS. Considérations sur la simptomatolog·ie et l e d iagnosti.e d 'une tumeur intrarachidienn.~ de l a règi10n dorsale inferieure, opération et guérison complète . Revue Neurolo.gi.que 1925. Tome I pag. I·I . I . A. SICARO e t L. LAPLANE. Diagno stic de s tumeurs rachidiennes: forme pseudo-pottique, radiol·l pio dol. Presse M·edi·o ale 1925 n. 3. SIGARO ·et HA GENAU . L 'image lipiodolé sous-arach.noidienne , en ligne festonné longitu dinale, des tumeurs intramidul laires. .R eVlU·e Neurolo-
CLov1s
V1NCE!'4ì
JEAN
D ARQUJER.
gique 19"25. Tome I p ag. 676.
!La mia nota dell'8 marzo pub·b licata nel n. 17 d el Pol ic linico (.s .ez. prati.ca) ha dato mo1do al chiaro prof. A. Oassuto di ricordare (n. 20 del Pobic lin ~to) inte•ressanti esp·erienze s ue e di altri autori i taliani sulla simpatectomia chi·mi.ca periva.sale e di fare aloune consi·derazioni, alle qua'li r i•srpon•do in breve. Io non ho difficoltà a concP.idere al prof. Cassuto che ' il f·enolo possa esercitare una vera azione 1distrutti'va sul simoa ti1co, non d.iver$am ente da.Ila simpatectomia del Leri•che. Ma s·e questo è vero e se è ·v ero ·c he gli er.. fetti d e'll'op·e.r azione d el Do ppler in taJtuni casi si sono esau riti nel corso di cin·q'Ue me8i (tolgo le notizie da una rel·azione sinteti.ca del dott. A. Clerici, 5 rn1arzo u. s.) dev·esi i·nferire che, dopo un certo tempo •dal'l'avvenuta distruzione del simpatico, la m usco'1atu ra li.scia delle tonache arteriose possa rip.rendere il suo tono -11or'm·a le (e magari e~gerarlo ) con un meccan~~mo ic;lie, se è da chiarire nella sua essenza, · n on può essere nel fatto negato . Il m eto1d o di.atermico n on p•rovoca certo la distf'uzion e anatomica del simpatico, determina iperen1ia (forse con un rifl esso1 ch·e è essenz.ialme·n te un fenom en o di termol'eg,o~azi one) ed agisce insiem•e ~·er l '·a zione d·el calore penetrante come tal e e delle os·cillazioni pro1prie d ell'alta f•requenza. Iperemizzandosi in corrispon·d·en za al luogo oYe Bia sott-0rpo•sto aid ·Un au!fiento idi -calore, l'organism-0 non fa c.he aumentare la sup·erficie irra<Jiante, ·attingere maggior copia d i sang1Ue a temperatura narm·a·l e ed a.s portare maggior copia di s-an gue I'liscal dato ver.so i punti meno caldi. 1
1~18.
A.
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und
COMMENTI.
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ARTAS e
Encephalografi e
sur la sur-;iace antérieure de la .m oelle lombaire opérée avec succès. R·evu.e N·eurologi·qru·e 1927. T·oin:1e I l paig. 189. . OTTONELLE> PAOLO. Su alcuni moderni metodi di indagine delle affezioni del sistema nervoso centrale. Rivista ori.tiJoa. I l CerveLlo. 1926, n. 5.
Gu1zzETTT. Trattato An. Patologica. Sistema nervoso. U T. E. T. o. FONTECILLA , M. A. SELPUVEDA. Le liquide cép"lùalo-rachidien. A. Maloine. ARTON G. Sopra un caso di glioma emorragico del midol l o spinale. Rivista patologù.a nervois a m.enRODRTGUEZ
zur
1rologjque 1927. Tome I ,p ag. 236. BAU-PRUSSAK et M. LUBELSI<I. Un oas d e tum.eur
Colgo ì'occ asione per porge~e •v'ive g.razie e.Q gentile 8tgnor Primario Dott. Gilli per avermi coo.c.esso lo studio e la 1p!Ubblicazion·e del caso ec. al 6UO aiuto dott. Frizzera, c•ui devo gli esaurienti rerperti radi olo·g ici. ·Pergine, no·vembre 1927.
~.
Bei trag
A1.ielografi.e. Archi'V fl1·r .P \sichiiatrie B. 77 H. 4. SICARD, HAGENAU , ·e t WALLICH . Compressions midullaires. Le trèpied biologique du diagnast'bc . ReV'l.le 'NOOJ'Ologi1que 1927. TO!IIle LI ipag. 122. 0. CROUZON, PETIT D UTAILLIS, M.LLE BRAUN et GILBERT-DREIFUS..<:; Sur un noruveau cas de tumeur des .m éninges opéré après réperage radioscopique et radiographique par iniections de lipiodol en position verticale déclive . R·evue N.eu-
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tal e. Ann0
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I L POLICLI NICO
L'intensità e i.a durata di qiuesto f·enomeno è, sino ad una certa soglia, funzione della temiperatura, del moido, del'la durat·a, e id.e gli i·n tervalli delle aptP1icazioni. 1Com·e av·V.eng.a nel:l 'intimo ques'to fe:q.omen-0 di term.oregolazione non è, credo, compiutamente esplicato. Quel!lo che è certo si è che l 'ip·e remia diatermica, provocata con talu·n i fattori .d i esp·erim.ento e di tec·n ica, n on è un fenomeno fugace e può determinare modificazioni immanenti. P·er i'l princiipio chimico di Van't H-0ff il calore penetrante, come tale, agisce $pOiStan1do il sistema biochi·mi co ver$O 1e reazioni endoterm1ilche, che avvengono ciorè con ·a ssoirbimento di calore e che sono per loro natura le reazioni più energetiche. Per quanto ci è noto dalla ·chimica il calore agi.sce anch·e accelerando in tPro.gres.sione geo·m·etrica le re.azioni chd.mtche . .P·t!r le esperienze de'l d' Arso1nvail sul veleno d-e-1 cobr·a e sulla to~si'Ila difterica è nota l"aZione antitossica, che le oiscillazioni del I 'alta fr equenz·a esercitan o, p er loro stesse, indipendenteni-ente dal'l '.azione del calore. Gli autori franc esi (.d'Arsonval, Bor.dier) atU:ribuis·cono un'importanza prevailente alle o&cillazfoni dell 'alta fr·equenz·a. Com e agi6cano nell'intimo d ei teS'suti le oscillazioni del.l'a. f. non rè noto. 1Noi cr e1diam-0 che rpossan r. d eterminar e in taluni tessuti un particolJ.are stato cJastico, di c-u t l'imrportanza è evtdente in rapporto al tesisuto proiprio delle arteri·e. Che la diatermia agiisic.a tn u n modo complesso è p ertanto €'Vd.·dente. E noto anche cbe le gl1ian dole €nrdo·crin·e sono ;partico·l armente sensiJbili al tratta.mento diatermlco. Solo i fatti ed i raffronti clinici potranno permettere di stabilire le differe·n ze tra gli effetti d·ell'operazione del Doppler e quelli del metoido di•a.termico, da me proposto. Per le esiperi·enze cliniche, da m e sinora ratte e che saranno pubbl),c ate in un volume de1'l'editore Hoe;pli , p-OS$O afferm,are che il m1etodo diatermi·co d à costantemente risu.Jtati positivi. Qua.. lun.que co.Jlega p otrà .senza pericolo oss·ervare .su sè stesso l'azione eufo,r i•ca e dinamo:g ena della diatermia testi·CO'll3JI'·e, azion.e che si avvera in qualsiasi età. ·d-e lla vita umana e con la massima evi·denza n ei giovani nevrasten ici, come io ho av·uto m o·do ·di co·n statare. Int-0rno alla 1durata degli effetti del metodo diatermjco n on poS'$O dire sinora nulla se non eh.e essi permangono· ancora n·ella lo•r o pienezz·a in un òiabeti co settantenne, ch·e fu ilJ.. primo da me trattato nel gennajo scoTso. Comu'Ilque la semp1ioeità e· l'innocuità stessa del m etodo permettono di ripetere senza incon. . venientti le alf)plicazion1 sempre ch·e 0ccorra.
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XXXV, F ASC. ~:1 J
fio penso che il m€torlo 1diatermico meriti di essere sperim•entato app·u nto perchiè è semplice ed innocuo e d a fortiori perch1è rugis ce senza paralizzare e senza distruggere, giovandosi di tutte le f-0rze del·1a n atura umana. 1Possiamo dire di -conoscere cof.ì a ·dentro la fi·s iologia del simpatico e Je di-f.ese ad esso devolute e !'·i ntimo meccanismo degl·i scam1bi circolato-ri da poter senz'·altro aff.ermare l'in·utiJ1t.".. del simpatico? Dorvranno in ·ogni caso rispon1dere i fatti e la serena disamina dei fattt. 1
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23 maggi-0 1928. Dott.
GAETANO
ZUCCHI.
SUNTI E RASSEGNE. ENDO CRINOLOOIA. Le funzioni delle glandole endocrine. ('R . B.
WEILER.
American Medicine, gennaio 1928).
Lo studio d·e1le secrezioni intern·e ha as.sunt·o in qu.esti ultimi temipi vaste prop·o rzioni, e dalle pure affeirmazip.n i t eoriche è ipas&ato itri-onfal1nente n el cam(p'o della pratica. L'armamentario terapeutico 1del m·edico si è con l'opoterapit a arri.cchito di validi strumenti. Certo il complesso mec·canismo endo.crino n on è an cora sveJa1o in- tutti i suoi elementi, la funzione ,delle singole glan,d ule è ancora lungi dal1' e1&Sere .cono1sici:uta in tutta la sua essenza, -m en0 ancora sicure. sono le deduzioni terapeutiche che purtrorp1po al con·t rollo della pratica non hanno trovato ·COnf erma, ma non è dubbio che quel che 6i sa è sufficiente a dimostrare la straoridinaria importanza di que$t'apparato nell'·economia or, gani.ca e a legittimare tutte le speranze ri[poste n~l l ' eflficaJcia delùia 01poterwpia. . La !Scienza endocrina appare gigante consi derando i progressi fatti ne.gli llltimi anni, ma sembra bambina quando si constata quel che ancora resta ignot.o o oscuro. ·Non tutti i principi attivi d·elle varie glandule sono noti, n1è 60110 ben chiare le interdipendenze funzjonali tra glan1du.la e glandula. Ili primo elernento endocrino ·attivo a. scoprirsi fu quello delle glandule surrenali, e l'adrenalina rimane an-cora I 'u nico prodotto endocrino ch imicame nte defin ito. E ben noto come le .surrenali siano masse di tessuti ·differenziati situate superi-0rmente ed anteriormente a i reni. Esse sono divise in due strati anatomican1ente e funzionalmente ben · distinti: la corteccia ed il midollo.
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SEZIONE PRATICA
[ANNO XXXV, F ASC. 23]
Le .surrenali sono sotto il controllo del cerYello. Le fibre di comu11icazione passano attra,·erso l' infundibulum d·e ll' ilPofisi nel tuber cinercum e nella parete e nel pavimento del terzo ,·en tricolo e di qui al po11te, al bu·l bo ed al midollo spinale. Dal midollo attraverso il secondo, il terzo ed il quarto n ervo toracico le fibre passa.n o nel grande fJP·l ancniieo .e di qui direttamente nel plesso .surrenale. Le surrenali hanno la proprietà di neutralizzare e distruggere alcuni veleni ·endogeni, sopra tutto ·quelli prodotti 1dal lavoro muscolare. Questa funzione di$intossicante si estrinseca con la scissione di sostanze albuminoidee, come la tirosina, e d ella sostanza colorante della 1Pelle, appartenente al gruppo delle melanine, in corpi più semplici. Nell''iposurrenaJis mo il sangue si carica di prodotti ter1ninali dell'escrezione renale. La relazione tra attività surrenale ed eliminazione rer1ale può fjssarsi così: 1) aum.e nto dell'attività surrenale quando c'è aumento n el sangue di prodotti terminali di ricambio (ipertensione n ell'u. remia); 2) aumento d ei rprodotti terminali dcl rica1nbio quando diminuisce l'attivilà surrenale (uremia nel morrbo di AddiGon). Si 1può quindi d edurre che le surrenali ha.n no funzioni disintossicanti, e che l'iperaidrenalinemia nell'uremia deve intendersi come lo sforzo della natura a neutralizza.re l'azione d ei prodotti tossici. Il prodotto della secrezione surrenale ha una marcata affinità per l' ossi•geno., nei pu1moni a con tatto di questo gas forma un compo•$tO chimicamente ·d efinito, l'rudrenoiS·siJdasi. Questa so1stanza diventa un costituente 1de.ll'emoglobina nelle emazie e CO'S ti tuisce i.Il vei1colo dell' ossi·geno che d~sitri buisce a tutti i testi. Con il giuoco delle ,diffe· renze della pTessione osmotica l'ossigeno si separa dall' aJdrenoSGidasi, si versa nel plasma e di qui paissa nei t ess.u ti. Così la secrezione surrenale assume la funzion e ·di con vogliatrice ·e distributrice dell'ossjgeno, ·che porta dall'ambiente esterno a tutti i tes·suti, alle ceJlule. Da questa premessa di fatto si rpuò dedurre l'j1potesi -che .]'.attività ,surrenal e sia una potente r egolatrice clel ricambio generaJ e. 1L 'ipersurrenali1smo prO'Voic a auim ento dell'.rudrenossi·dasi del sangu e, ·donde un aumento ·d ell'ossidazione, aumento dei ·p r·o cessi anabolici e d elle r eazioni chimiche e quindi a:umento de.Jla te·m peratura. Si può ·quindi ammettere .che Ja febbre sia legata a1d un fenom eno .di ipersurrenali.sm.o, in quanto le tossine determinano un aumento delrattivitù delle surrenali e quindi un m·a ggiore veTsamento di .a:drenossild1Wsi n el ~an1gue con l'accentuazione 1
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1dei processi di ossi1dazio11e e a11aibolici .e quiilld1 con l'ipertermia. L 'iposurrena·lismo provoca ri1duzione dei processi ossidati vi e metél>bolici, ab ba ssarne11to della temperatura. In .conseguenza della riduzione d el inetabolisn10 dei mu-s.coli scheletrici si ha astenia 1Progressiva, e degli elementi muscolari d el cuore e idei vas.i 6Ì ha vaso·dilatazio11e generale ed àpotensione, ·e quindi riist.a.gno de.il sangu.e nell'area splanicnica ed anemia .cereibrale co·n vertigini e torpore m.entale. Un'altra funzione rdelle surrenali è quella della mobilizzazione dello· zucichero dai vari tessuti nei quaili es~o si trova allo stato di gl1cogeno ; si spiega così l'aumento dell'attività muscolare i1ell 'ipersurrenalismo. La parte corticale delle surrenali costitui·sce la .g Jand·u la epir·enale rche ha relazi oni mol.to, strette ·c on gli org.ani sessu·ali. L'i1pertrofja .delle ~ire nali è accomipagnata da mar,cato svilup·p o· delle gonaidi. La .p reisenza. di tumori epirenruli è sp esso a1ccomipa1gnata da pset11doermafrolditi smo, ·e la donna presenta gli organi sessuali a tiipo mas1chil e, spesso anche con prostata, e caratteri secondari con tendenza masch.ile. Durante la gravidanza e ,dopo l'ovariectomia si produce ip·ertrofia delle cpirena li. Sembra che que·ste esercitino una funzione protetti va sugli organi sessuali, ·specie femminili. Il veleno del cobra mescolato con estratto -di epirenali diventa inoffe.n sivo. D'altra parte nelle infezioni t·ubercolari sperimentali e do1po le iniezioni di tossine batteriche .si ha un'ipertrofia unifo rme delle epirenali, il che dimostra cl1e que·s te l1anno parte spiocata n el meccanismo dì ·d]JSintcssiicazi.one de1l'or gani·s mo. La funzione della tiroi•de è m·olto marcata e cornplessa, e fors e la meglio conosciuta. La deficienza tiroide.a si estrinseca con ·deficienza d:ell'o·s·sidazione dei tessuti e rallentamento dei p rocessi metabolici e ·della nutrizione di tutti i tessuti che contengono fosforo. Oltre a ciò pro, du ce una ·diminuzione della r esistenza organica éllle infezioni in rapporto all'insufficiente prod·uzione di opsonine e di altri costituenti antitossici e batterj ci di n el s·a ngue. La fagocito·s i diventa def icerite . .Ne·l l' ipotiroidismo si rH1: secchezza ·della 1Pelle e i.p oidrosi; accum.u1o di grasso specie al d.isopra della clavicola; diminuzione ·della .tonicità mu~ scolare, visceroptosi; ·sintomi dipen.denti da diminuzione dei co·stituenti antitossici (.cefalea, emicr.a ni·a , n euralg.ia, inappetenza, indolenza, allucinazioni); 1deficier1te sviluppo ·d egli organi sessuali con amenorrea, dismenorrea, impotenza; d.eficienza di -calcio con -0ssa fragili e denti male -sviluppati; acidosi.
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IL POLICLINICO
Nell'ia»ertiroidismo si 11a: i1otev ole attivazione del rr1etabolismo con iperterrr1ia, taichicardia, • aumento di tutte le secrezioni ed escrezioni, perdita di peso; cresciWi rapida delle ·unghie ,e de·i peli; marcata intolleranza per lo zucchero; .aumento ·del1'attività somati·ca ·e psichica. tLa secrezi·one tiroidea funziona ·com·e un agente catalitirco che •atti,ra il ;mietaboli'Smo particolar. mente del fosforo e delle so·s tanz.e albuminoidee. iLa funzione ·delle paPat~roii1di è strettamente le.g ata a quella delle tiroidi, p er cui giustamente si parla di un apparato tiro1p·arotiroideo. ([/ e·s tirpazione delle .p·aratiroidi produce spasmi muscolari ed aum·ento dell ' eccita bilità dei nervi motori , fatti che si accentuano 1P ro1g r essiv amen.t e fino a culnii.n are nella tetania; si ha mobilizzazione de1lo zuicchero; to:rrpore generale Ir_l'algrado lo spasmo muscolare; aumento della fr equenza r espiratoria; caiduta della dentina. :rutti questi ·Sintomi Eono rimossi con la somministrazione ·di cal·cio ed accentuati dal cloruro di sodio. Il m etaboli:Srn·o .del calcio è sotto il contro·l lo immediato delJe 1p1ara tiroidi. Oltre ·a ciò l e iparatiroidi hanno una f unz.ior1e <lisinto.ssicante ·Specie per i veleni az.otati: in effetti i sintomi della tetania semlbrano pro1dotti da intossicazione purinica. La funzione dell'ipofisi è ancora controversa. L' A. · riti ene che non si tratti di una .g landula endocrina ma di un centro n ervoso associativo che presiede all'attività delle surrenali e dell'appaxato tiroparatiroi·deo . La filo genesi d ell 'ipofisi di.mostra che ·essa ·è parte integrante del si·sterna nervo.so, del quale ha anche la struttura ~stolo gi.ca. L'eccitazione elettric.a dell'i1pofisi es1posta ed isolata provoca immediatamente aumento della pressione sanguigna, m entre la cua rimozione dete·r mina ipotensione. Qu·ando Je vie n e r~ vose ,p artenti dal·l'ipofisi sono sezionate gli antipiretici non agiscono più. Il Jo,bo anteriore dell'ipofisi ·è un organo di complessa costituzione e squi·sitarnente sensibi le. Data la sua forte vascolarizmzione tutto il sangue del corpo <presto o tardi l'attraversa .e p erciò sente tutte le varin.zi·oni del sangue stes-so, Yariazi oni che si trasformano in imipulsi trasmessi a1 lobo 1posteriore, che a sua voJta scarica un a serie d'im.pul si ·eccitanti la funz.i on e delle surrenali e dell' app·arato tiroparatiroideo, organi disintossicanti e •p erciò l'ipofisi p·resied e al meccanismo di 1disintossi·cazione dell '·oTgan ismo. L'eccitazione ·dell'ipofisi provocando un aumento dell'attività delle glanduJe che sono sotto il suo controllo, attiva il m etabolismo e provoca il giganti'smo, V'irceve1'sa la sua atrofia provoc a u11'i'Pofunzione delle gJandule stesse, quindi una defi cien.t e mobi lizzazione ·del callcio, l'osteoma0
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[ANNO XXXV, FASc. 23]
lrucia e la condrordi strofi1a, mentre i segni d ell'~pofunzion e delle gonadi dipendono dall'inat. ti vità della tiroide. :r;,e brillanti ri1c·erch·e di Banting hanno dimostrato in modo non dubbio che le isole del Langerhans sono intirnamente legate al metabolismo dello zucchero. .L a secrezjone interna del ,p ancreas inibisce l'eccessiva m·O•bilizzazione dello zucchero. Questo è fornito ·dal fegato come g·liC·ogeno, ma può essere utilizzato .sotto· foirrrna di de.stTosio. Il pancrea·s reg·ola la produzione di questa · sostanza. Sembra. che la sua secrezione intern·a ·agisca come un agente tri'Ptic-0 , in quanto l'ipo.f unzi one pancreati.ca provo·ca l 'acc umulo di sostanze albuminoi·dee nel san·g ue, le quafli .a loro volta ~CJcitano l'iipofi'Si e queste a sua volta le surrenali, ch·e hanno an~he la funzione di mobilizzare lo zucchero. In conclusione la gli.cemi.a sare·bbe doYuta, ·a d eccesso di funzionalità su·r renale. L'in sulina .quindi avr ebbe la f·unzione di distru.g gere le sostanze to.ssicl1e albuminoidee eccitratrici dell'ipofisi ed indirettarr1ente 1delle surrenali. Le conoscenze sulla $ecrezione interna della milza sono molto scarse. Sembra che es~a vensi n el sangue un enzima capace di .ccnvertire la pro tripsina delle isole di LangerJ1 a11s in tri1p$ina. La funzione del timo sembra influi·sca sullo .sviluppo, in ispecie su queJlo scheletrico, ed abbia azione inibitoria sulle glandule sessuali. I,a pubertà coincide con la scomparsa ·del timo. Quando questa n on avviene ·a suo ternpo i soggetti p r esentano: p·eJle sottile, liscia, vellutata, coperta da una fine lanuggine; comrplei&sione rd e· li.cata; peli fcarsi al mento, alle labbra, al 1pube e e-on distribuzione femminea; denti azz·urrognoli ed irregolari; arti co I azioni snodate; ipotensione e rpolso Jento; iperacidità; facile esauri·bilità; temperatura subnoTmaJe; apparato genitale piccolo e con differenziazione sessuale poco accentuata. Oltre a ciò .sembra che il timo .controlli anche il metabolismo del calcio. 1La glan1dula ·p ineale s'ipertrofizza nella gravidanza e si atrofizza clo·po la ca$lrazione. Sembra eh e eser·c iti una funzio11e protettiva sulle gland ule sessuali e -eh e r egoli i caratteri sessuali . s-~co ndari , sipecie quelli psi.chici. ·L a sec;ezione intern.a dei testicoli ·Si estrinseca attraverso le cellule di Leydig, costitu.en ti la .così detta glandu1a inter·stiziale, la cui secrezi on e ha attività molto s imi li a queJ.la delle su·r renali. iLa secrezione intern·a ·dei testicoli ·governa lo sviluppo ·dei .caratteri sessuali principali e secondari, ed ha un'azione spiccata sulla 1r1entalità. Gli individui castrati ,p resentano note so· 1
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[ANNO XXXV, FASC. 23~
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SEZIONE PRATICA
rnatiche e psicl1iche ·che li avvicinano a quelle L ' A. basandosi su tali ris ultati sperimen tali formula alcune consi-derazioni di indole clinica. del sesso fem.m inile. Egli propon e che gli estratti di lobo poster ior e Analogamente l 'ovaio provvede alla .determi11a zione ed alla co11servazione dei caratteri pr in cidella ipofisi, come pure la adrenalina, vengano pali e secondari fernminili. Le donne alle quali adoperati in dosi adatte e nel momento opporfurono asportate Je ovaia, presentano caratteri tuno, allo scopo di impedire gli sgradevoli sin tomi di anafilassi che ap1paiono d opo ripetuta sorriatici e psicl1ici ten·denti alla rnascoliniziniezioni di siero. zazione. ·rr..a i vari orga11i P,11docrini esiste una cornRicorda infine che, poichè l'insulina accr esce 1ples.su correlaz,i on e ·ed interdipendenza, eh e la sensibilizzazione anafilattica, si dovrann o pren, rende più dit'fici le l'a ccer tamento delle sin gole dere molte precauzio11i, dovendo ripetere iniezioni • di siero dopo un lungo trattamento con insulina. funzioni. VICENTINI. U11a sicura dirpen•d enza funzionale diretta esiste tra la tiroide e 1e surrenali, nel senso .che l'ipero ipuattività ·dell 'una produce iper- o ip oattività ORGANI DIGERENTI. dell 'altra e viceversa. Studi sulla l ues chirurgica D'altra parte l'ipofisi costituisce il ce n tro di del tubo gastro-enterico. controlio della tiroiùe e delle surrenali , che risult.ano eccitate dall'eccitazione de.Il ' ipofisi e v1(Bi.iTTNER. B runs B eitr. .:. Klin. Chir., Bd. 140, ceYersa. 1927). D'altra parte esiste un i11tenso antagonismo tra · 1\Ientre al te1npo di \ ·irchow la luos del tubo tiToicle e surrenuli cla una parte e 1p·un creas dalga·stro enterico era rara in questi ultimi temipi l'altra. è dive11tata urta rr1alattia frequente che 1differi&c·e Tra tiroide e gona·cii c'è apparer1tc reciprocn. però a seconda i vari autori. Così m entre Caeccitazione. stex cre de che il 100 % di tutte le ulcere gastrich·e Una f·unzion e convergen te hanno tiroidi e pasiano di natura lu etica, altri e specialmente chiratiroidi e fol\S e anche e1pdrenali e ~urrenali. rurgi e anatomici ritengono taje affezione co·r oe ·ruttavia l' esatto funzionamento r eciproco d elle molto T'ara. La rarità 1p•er ,gli an·atomi·ci li)ruò varie g.landul e endocrine è ancora jncerto, senza ·essere ·dovuta al fatto ·Ch"es·si vedono solo le d1re che for·S·e mancano n·l1a conoscenza dell'inlesioni gravi, ma n on quelle lievi iehe sono g uatero complesso end ocrin o altri elementi finora rite con e ure specifiche. sfug-gj ti alJ.a n ostra conoscenza. P er ia di.agnosi serY ono alle volte i segni geDR. n erali di una sifilide pregressa con l'anamnesi, _ una reaz. ·di \V. positiva, localizzazioni varie di Anafilassi e secrezioni inte1·ne. sifilide rnanif esta (differenza pupillare, intorbi{1a1nenti corneali, cicatri ci di ulice~e , leuoo1der(CH. H AJ 6S. Eri do crinoio gy, vol. X, n . 6). mie ecc.) . M a questi segni di sifilide gen.erale La somiglianza tra i sintomi clinici della a n apossono· spesso mancare. filassi e delle variazioni n ella attività di certe I reperti istologjci dovuti 111 gran parte ,'t secrezioni intern e, hanno indotto l' A. ad intraFraenl<el e Riedel dan110 u11a infiltrazion·e linprendere lo studio sperimentale c;lei rapporti tra foi1de della .sottomucosa co11 pla·fml:acel lule ed an afilassi e secrezioni interne, onde trarne posnlterazioni Yasali sotto forma di endoflebite ·e d sibilmente conclusioni di indole pratica. cndoarterite. Qualche volta ta:li icsio11i so11 0 acSenisibilizzate le cavie con iniezioni di siero di co1npagnate <la altre in altri organi. cavallo, si in iettava loro gli est.ratti ·d elle ghianL e localizza.: .ioni lueticlie n.ell'esofago sono molto rare; le f o:r m·e gommose possono prendere dole a secrezione interna: si studiava quindl la 1p·arte alta o la bassa di esso. Le l1lcerazion1 quale influenza avevano tali incr eti sulla in sor, del la parte alta 11anno sede primitiYa nel fa,g·enza e s.ugrli effetti d ello sl101c anafil atti1co che ringe e n el rnaggior numero d ei casi p ortano .'.l•cl ~i tentava di provocar e m e.diante n l1ove iniezion i una ste11osi corr1e in quelli d escritti da Neumann, òi sj ero di cav·allo. Sclllesinger, Kahler. Le ulce:razioni sifilitiche Si vide così che gli estr atti di tiroide e di d ella parte bassa dell'esofago colpiscono il carinsulina aumentavano la sensibilizzazione; gli dias con stenosi. estratti di paratiroide, di lobo posteriore dell'i.poFra le alterazioni lu etich e d ell'esofago si defisi e la ·a drenalina, la diminuivan o; gli estratti vono aggiungere le relati,·arnente frequenti fidelle ghiandole sessuali maschili e femmin ili , sto,le esofago tracheali che sono dovute ad uldel conpo luteo e del lobo anteriore della ipofisi cere perforate. n on avevano effetto a lcuno. 1
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IL POLICLINICO
Le notizie raidiologiche sono molto scarse e d el
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Sono stati ·OSSeTvati da Haus~ann, Neumann, re$to i pochi casi di stenosi non possono essere Leone ed altri dolori esacerbantisi la notte, ma dtff·erenziati dalle steno•si carci11om1a tose per ciò non rappresenta la regola. Gli altri sintomi qu·anto un aspetto di ombre a zaffi parlerebbe come vomito, ematemesi, che qualch·e volta sono secondo Schlesinger .p er un carcinoma. idescritti indicano piuttosto .quanto sia difficile Le lesioni dell'esofago quindi possono essere: di$tinguere la lues dalle altre malattie dello steno•$i jper infiltrazioni gommose, ulcere, o ci - stoma>CO. I migl'iori dati che formano la triade catrici; perforazioni da ulceTa che portano a fi- d ei sinto·m i clinici sono: anacidità, mancanza di stole esofago, trach·eali; speciali cicatrici ragemoTragie occuìte, stato generale r elativ-ament-e giate caratteristiche secondo V. Hacl{er. buono, s p€cialm·ente se ad essi si ,possono agIn un caso riportato dall'_t\. in cui all'esamo gi1ungere i segni di una sifi li de 1e i ·dolori esalaringosco·p jco si notava una ulcerazione eid a cerbantisi di notte: quello radiografico una stenosi esofoge1a un fram1L a diagnosi intra-op·eratoria .è raramente fiatt a mento tolto· dall'ulcerazione indicò trattarsi di e i .chirurgi sono ca;duti \S!pesso in errore. Lo una flogosi e l 'uso dello iodio fece guarire l'ulscambio più facile è col .cancro. Hor.strnann su cera e m·i gliora·r e i disturlJi di s. enosi. 340 otperazioni per .u lcera trovò 3 casi di sifi'lide antanto in tutti i ·casi di stenosi eso·fogea nei g1astrtca; in due pose la ,diagnosi di gastrite quali la djagnosi non e chiara, lina -cliagno"i ex fleffiOlllonosa, in 1 ·di ulcera cal101sa. Secondo Gmeju,1 antibus si 1deve tentare. 1lin si .p1uò tf are un·a 1diJStinzion e in base .ad una La lues gastri r a è secondo a'lcuni autori varia infiltrazione a contorni non netti nella parete di frequenza nelle varie regioni. Così è frequente . gastTica legata con un'impressione di un processo in China, Giappone, Argentina, Rumania, Russia infiammatorio, corne ha visto anche l'A. D'altro ed anch e in Francia, me11tre in rGermani-a è rara. ·canto riporta ·un c·aso con perigastrite, $enza m ePer far notare la difficoltà di diagnosi diffetasta5i gl1ian:dolari in cui l'·esam.e istologtco direnziale col carcinoma gastrico riporta un caso 1nostrò trattarsi di carcinoma. I dati radiologici in cui oltre il sangue nelle feci, il ·d1magramento, son o ancora ~o,co ,p recisi. esisteva raidiologicamente un dif.etto di riernipi.P os·sono aversi alterazioni an1atomich·e ·di m·ento ·del fonido; alJ 'op·erazione si trovò una form·a: ulcerazioni $Otto forma 1di n•icchie, tu1 m.assa che inva deva i'l picicolo omento eid il lemori, in·curvamenti, 1sipasm1i, con .anomalie di 1g amen t·o gastro .colico: fu prati1cata una g. e.; riernrpimento o di vuota1ne11to. Una ni·ccl1ia è 1'1nferm 0 'renne a morte 1Per bronco p1u lmonite ·d escritta da Hausmann nellta quale la diagnosi ed alla sezion e s i trovò una m arsa che in volgeva ifu non anatomica ma ex juvantilbus. L .t\.nche Giota tutto jl piloro ed ·i n cui al'.l'esame istologico s1 d·escrive una niicchta del~a 1poiccol.a curvatura cl1e notò infiltrazion·e ·di linfociti e pla;smaceJlule sp·aTì dotp o un ime.se di .cura s·p•e'ciftca. Sono sp·eciaJm.ente ne·l la sottom·u cosa, forte sviluppo di ·descritti •difetti ·di riempimento in varie sezioni connettivo ed i.spessim enti vasali si1n ili a quelli id ello stomaco con infiltr·azione piatta o a ca1descri1ti da Franl<el. P e-r quanto niel caso si rota, con $tenosi pilorica. aves·se }a W. positiva i segni clinici e anatomici Anatomicamente si distinguono due form1e de11:-t parlavano tutti per un catcinoma; soltanto l'e.iues gastri1ca : l'infiltrato $ilfil'it1co e la gomma same istologico sve1ò la natur.a della lesione. ,Ch·e sono ·due stati 1div.ersi 1dello stess·o processo. Secon1do 1H<:llusmann l 'anaci1dità o i·poruc·i·dità è Tutt'·e due ·h.anno tenrd enza alla formazione ccnun segn o cara1teristico della ~ifili·de gastrica; ma n ettivale 1ciui iSi aiccomipagna la infiltrazione celluvi sono .ca·si accertati anatomicamente con esilaTe sottomucosa e po.rtano a d un ispessim1ento stenza di iperactdità (Aoyama). Mia tale segno 1diffuso della parete. Così cJ11e si po·s sono verifinon fa distin·guere la lues dal carcinom.a; infatti car e dei rwg.g rinzam-enti cl1e vengor10 1designati molti casi de.scritti da chiru·r gi son o stati operati -col nome .di micro.g astria 1come i casi descritti con diagno$i di carcinoma. 1d·a Eppinger e 1Schwarz I{.}f"lse ecc. o delle stenosi. 1L a mancanza del sang·ue occulto nelle feci 1Nei casi delJ',A. si osservava raJdiologicamente parla contro il carcin om·a, 1però esiston o ca·si, un grosso stoonaco senza i)eristal1si con una ·come uno ·dell'Lt\.., con sangu e po,s itivo n elle feci. stenosi pilo-rica. Le form·e ra·diologiche si po·sAnche la presenza di bacilli del'1'a. lattico può sono raprpresentare : con piloro aperto uno stodeporre per il carcin oma. maco piccolo (mi·crogastria) .con una stenosi ,piUna relativa lunga du·rata del male con uno lori•ca un grosso stomaco (macroga·stria). stato generale buono p·a-rlano cu .1tro il carc1noma. Nella microga-stria lo stomaco ap.paTe come una Ma d'altro canto sono rdescritti gravi dimagracanna rigi·da che si libera rapi1damente del menti come in un caso de11'.-\. n el quale in ~ ~,a.sto : anche il piloro è ri.gi·do ed a1perto. mesi si era v·erjficato un din1agramento di 32 La sifilide intestinale nella forma terziaria se lib1bre ed ancora di 6 sotto l'osservazione sua dusi ·es-clu1de il r etto predili,ge il tenue; il ·digiuno rante 8 giorni. 1
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è più fTequentem ente colpito del'le altre parti
d ell'in testino. s ·chlesinger riunisce una seri.e di localizzazioni ulcero'$e n el canaile intestinale, in uno schema: ulcere peptiiehe n el •duodeno, uloere lu etiche n el 1digiuno e 1 ett0, ulcere tifose è tubercolari nell'ileo, ulcere dissenteriche nel sigma e r etto, la colite u'l ce·ro-sa in tutto il colon e retto. P·erò questo schema viene complicato da casi di ulcere luetiche osservate :nell'ileo. Il grosso inte$tino, 1'appen'dice, e il duodeno sono raramente col1piti. Sparmann ha d escritto un caiso ·d i lues gastrica con u·l cer.e multiple nel duo•deno e nel digiuno alto. Ordin aTiamente si rinviene la forma con 11n·a infiltrazione anulare o circolare della parete intestinale e regolarmente multipla. Nella letteratura esi&tono 10 ca si di per'forazione e W eiss .crede c-h e un quinto d ei casi di iues intestinale porta alla perforazione. Clfnicamente si manif estano sotto forma di ileo .cronico o di perforazione intestinale. La djagno8i può esseT posta su 5 punti d•ati da Schlesin.ger: n ozione di una lues, sede n·el ·digiuno, multiplicità ·di .stenosi, ,p artc'cipazione d·ello stomaco., . jnutilità di altr.a terrupia e utilità d el trattamento antilu etico. In un caso riportato •dall'A.. si trattava di un'ulcera .cir colaTe che stenosava tutto il lume; fu fatta un1a r esezione intestinale. Con l 'esame istologi•co si esclu se il tumore e furono messe in evidenza le spir och ete. 1
R. BRANCATI.
Sui risnltHti delle 1·esezioni nelle tuber-
colosi ileociecale. (CHABRUT
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.R. Jourrial de Chir., v. XXX, n . 6, dee.
m eno lungo dall'operazion e, opp·u re Bubito dopo l'operazione. Dodici ammalati g.uarirono -dalla tubercolosi intestinale dopo l'oIJ>erazione e idi 1e,ssi 7 sono vivi e sani da 19 anni a 6 mesi -dall'operazione; 2 m orir-0no per altre cause 20 a. o 12 a. dopo l'operazione ; 3 ammalati presentarono recidi va intestinale e morirono per t u·b ercolosi pulmonar e 10 anni, 20-7 m esi dopo l'operazione. Quindi su 22 ammalati 12 guarirono (54,5 %) . Dai risultati riferiti risulta in effetti ·Cll·e la r e, .sezione ba un valore curati•vo certo nella tubercolosi ileoiciec·ale essendosi dimostrata in al'cuni casi una guari·gione doipo 20-15-12-10 anni. IVIa in al tri casi la cura fallisce o p er tubercolosi pulm onare, o 1per tubercolosi intestinale o per manifestazioni en ter o-peritoneale. L' A. n el 69,5 % dei casi ha potuto rinv enire n ella storta clinica •dati che facevano p ensare a tubercolosi pulmortar-e, precedente quella intestinale; perciò l' A. conclude che questa è abitualmente secondaria. In merlto alla recidiva di tubercolosi i ntestin ale si corr1prende che, se essa i n sorge molto tempo dopo l'operazione, posBa essere dovuta, a reinfezione ·da parte dei polmoni Jesi. Ma S·e Jc mar1ife-st·azLoni di reci·diva sono imme•diate alla operazione è probabile che preesistessero altre localizzazioni in testinali, n on scoperte al~ I 'operazione .e distanti dalla sede principale delle lesioni ileo-iciecali. Perciò è indis p eTIJSaibile fare un 'accurata esplorazione a distanza, per au m entare, se oocorre, l'estensi·one 1dell'exersi. Ug·ualmente dopo s111p erata l'operazione bisogna tener conto che l 'infermo è un tubercoloso, e come tale dev·e essere sorvegliato. JuRA.
1927) .
L'A. riferisce su 40 osservazioni di operati nella Cliniica Chirurgiic}a de1;l'1H òtel Dieu, in P arigi, e prende in considerazione i risultati lontani delle resezioni, escludendo perciò le anastomo·si, le esclusioni, Je esteriorizzaziQni. Si ebbero in merito ai risultati immediati 10 morti (25 %) . La r esezione fu pra tilcata in quasi tutti i casi (86,9 %) rd in al.cuni fu estesissima per lesioni tuber colari interessanti un I ungo tratto di ileo e di gros~o in testino. Così dei ·dieci malati morti do1po l'ciperazion·e, 6 :prooentavano lesioni BStremarr1ente estese. iLa 1norte si ebbe per peritonite, per accildenti 1P1Ulmonari, p.er diarrea sanguinolenta, o p er altre lesioni intestinali, o subito dopo l'operazione. • Studiando gli e~iti lontani di 6 1naJ.ati non fu possibiJ e a ver e notizi e; 2 morirono dopo 6 mesi iper cause chP, sfuggo110 all'apprezzamento. Dieci ammalati presentarono dopo l'operazione segni di tubercolosi intesti nale o peritoneale; ·di questi 8 sono già morti. Tali manifestazioni addominali Si ebbero dopo un peri·odo di latenza più o
Sulla casistica del fibroma puro dello stomaco.
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(KRAMER. Zentralbl.
f. Chir., n. 31, 1927).
In questi ultimi temrpi i fi·brOlffii puri dello stomaco sono più numerosi n ella letteratura. Libbin ne ha raccolti 14 nel 1922. Altri c·asi sono descritt1 in seguito •da Klose e Go etze, Blaxland, Scl1arapo, Milonov raggiur1gendo la somma di 18. 11 c.aso 0 ccorso all'A. col•piva un u omo di 52 anni che da 5 mesi soffriv a di dolori dopo i p<llsti pesanti e .aur ante il lavoro. Tali dolori fi.egli ultimi tempi si erano molto accentuati e si verificav.ano anche dopo l'ingootione del latte. It peso del corpo da 75 kgr. era ~c·eso a 50. No11 ebbe mai vom·i to color caffè, n€ feci .p i.cee . L"esame radiologico dtede ptosi e gastrectasia con difetto di riempimento nell'antro a limiti irre.golari. La pi'ccola curvatura dell'antro non • retr.a tta, il resto ·dello stomaco normale. Dopo 2 ore e mezzo ristagno di 2/3 •d·el 1Prusto. Diagi1osi di carcinoma della paTete pooteriore dell'antro. 1
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IL POLICLINJC'.)
Clinicamente nella regione antrale si p·er.cepiva una tumefazione in definita. Coll'esam·e clinico : anacidità, sangue n elle f·eci. All 'operazion·e si trovò a&5enza di :p1erigastrite, di $egni di ulcera o carcinoma; solo al tatto si s entiv,a com e un corpo estraneo piatto. Fatta una gastrotomi·a sulla parete anteriore rinvenne n ell'interno un tumore impiantato sulla faccia posteriore <iell'antro fra granrde e pi CCOla cui-, vatura. Non risc ontflando segni di malignità f·ece l' escissione d·ella parete into rno· al tumore e la chiu sura. All'esam ,e il tumore era u'1cerat0 nella iparte centrale, di consi!stienza dura, ben delimitato dalla mucosa e·d iiStolog. si mostrò un fibroma d ella soitomucosa. IJ paziente guarì e dopo 2 anni continua a s tar b ene. R. BnANCATI. 1
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ed all~a terapia delle malattie oculari· per il medico pratjco. L"A., prenccupato appunto dal fatto che non si rivo1ge ia SjJeciali~ti, ha cercato di essere piano e d1 ine~Lere alla portata di tutti ta specialità, ed ha raggiunto pi'e.nan1ente il sue• obiettivo. Questa tCJ'za edizione si diff~renzia dal• la precedente, perchè è più esteso il capitol o cc Introduzior1e », c1'1t si rjfèrisce all'Anato1nia ed al· la Fisiologi-a dell'occhio. MEZZATESTA.
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CENNI BIBLIOGRAFICI BUSSY. Ophtalmoiogie. Vol. in-160, · di 308 1pa·g ine. Doi•.n et C., éd., Ptaris. Fr. 15. :e un libro &critto per lo studente ed il medico p-ratico, e non h·a a.l tora pretesa che q·uellla di 1< compiere l'ufficio di un oculista chiamato a consulto», .come si esprime l a stesso A. Non vi sono problemi di ottica geometrica, n è d escrizioni di mal,attie rare e di casi eccezionali : vi sono s ol amente i sintomi principali dia cui &i ll'iccmosce la malattia, lia prognosi, l 'il1d irizzo t erapeutico ed il consiglio di l asciare allo special iista q.u.ei casi che esulano dalla competenza ordinaria del n1edico pratico. S ono anche descritte minuziosa1r1ente quelle operazioni facili, che non richiedoD C uno strt11nentario -speciale e ·n on comportJano rischi di sorta. MEZZATEST A. CANTONNET. L'O/Jhlalrrio logie d·u pralicien.. 5e éd. l\i!aloine ·e t F ils éd., Paris. Fr. 10. E un TI!ann.nle di 180 pa.g'ine che fa lJ'ltI'te della
B ublioteca « L e·s p etits préci·s », pubblicata sotto la dtrezion(: d t;llo --.tesso C a~... tonnet. 11 prin cipi0 a cui si i spira tale biblioteca è « poche parole, n~olte idee e_ molte figure », perché ha Ja ~ula f un zi one di guia,a e vade-rnecurn per il rn edico pratico; an·ohe .qui l 'A. e51Pli1citamente ~cri Ye che n or1 è n ece5s.ario aggiungere nozioni non indic;p ensahili e che è opportt1no eonseri;.are al li·b ro i·l •carattere di « oftalmolo gia minima del medico pratico » . Seguendo tale obiettivo ha compilato un 1na.nuale che ricapitola in modo succinto e molto chiaro tutta l'o.f'talmalogiia, non trascurando 11r1 c01npendi0 della piccola chirurgia 00-ulare P. della fasciatt1ra degli -0cchi. MEZZAl'ESTA. 1
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BIRKHAUSEH. A ugeripraxj,s f ur J'v'1chtspezialisten.. 3a Aufl. Ju. Springer, ed., Berli·n . Marchi 6.60. Questo manuale rd i 210 pagine, con 36 figure nel t esto, vuole essere un a.vviamento all·a di1agnosi
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Cu11,suitalirnis de thérapeutique oculaire l'usage de s pratic iens . Volume di 184 pagjne. 11i?. ç;sor1 et C. éd., Paris. Fr. 10.
ViLLAHD.
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Q·uesto piccolo libro è sl<t.to concepito e redatto per potere essere consultato rapidamente dal medico in tutte le malattie degli occ,hi che non sono doi;1ir1io esclusivo d ella specialità : l 'A. perciò si è l irnitato au.a cl.escrizione delle maJ,attie del segn1e1i to antP.riore e ùegli annessi dell'occhio, riserbane.lo anche un capitolo speci1ale al glaucoma. I·n tutti questi casi il medico pr.ati co trova nel manual e la d efinizione, l a descrizi·one e la diagnosi della malattia, con runia indicazione del tratta1nento terep:au,t ico, ridotto esclrusivamente a qu-ei medicinali che l'A . .r eputa più efficaci e di più sict1ro effetto. MEZZATESTA.
At&ADEMIE. SOCIETA MEDICHE. tON6RESSI. VIII Congresso Italiano di Radiologia Medica. A Firenw sotto l'alto Patro·nat-0 di S. E. Mus' . solini è stato tenuto nei giorni 14-15-16 maggio l'VIII Congresso itali.ano di Ratlio,l ogia Medica sotto la presiidenza .del prof. ·S iciliano. Il Congresso si è svolto sia per la parte riguardante le sedute, sia per l'Esposizio11e degli .aipparecchi nei locali <lella Scuola di Sanità Militare e il direttore della scuola, oolonne.llo Bucciante, ha oon larga oop.italità provved11to .a che il Congresso p1otesse riusoire veramente grantlioso in ogni sua parte. Numerosissimi sono stati j radiologi intervenuti: si può dire quasi tutti i radiologi d'Italia. Il Oon,g resso è stato inaugurato la mattina del 14 mag'gio a Palazzo Vecchio dinnanzi alle princi.p ali a utorità cittadine e. a numerosi invitati tra cu i tutti i professori della R . U11iversità di Firenze col Rettore Magnifico. Nella grande saLa dei Cinqueoento a P.alazzo Vecchio han p-reso posto ~l banco <l.e1la Presidenza S. E. il prefetto Regard, il Podestà senatore Garbasso, il P esidente del Comitato ordinatore prO!f . .Siciliano, il Presidente della Società italiana di Radiografia prof. Tandoja di Napoli, il generale Riva, ispettore di Sanità di Firenze. Il sen. GARBASSO ha recato il saluto del Comu.n e e del Popolo di Firenze e rioord.a che proprio a
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Firenze è . nata la fisica moderna, e che, dei 10 accademici discepoli di Galileo, che nella seconda n1età idel 600 diedero al mondo i l prime> libro di fisica Sperimentale, t1·e di essi erano m edici e due medici di larg.a fama: Alfonso B ar elli e Fra ncesco Redi. Car}Q 1\if.atteucci cr eando l'elettrofisiologia stri11s0 nuovi r.ap porti tra. medici e fisici e all'oratore è gradito ricorda.re i contatti continui e fecondi tra l e Facoltà di l\{edicina e di Scien ze e i r.aipporti oordiali tra i L aboratori di Fisica e ql1elli dei m edici e dei biologi. Il prof. SroILIANO, a cui si deve la preparazione \eramente grandiosa del Congresso, ringrazia le autorità. e i congressisti per il loro interven to: i i-.adiologi che han tanta p.arte nella costrt1zion o dell'edificio di.agnostico debbono assumere parte della responsabilità e debbono anche nell'applicazione della Cl1ra non essere oonsiderati solamente come esecutori e come tecnici ma ad essi deve venire rioonosciuta I.a esclusiva competenza si.a nella interpretazione delle immagini r adiologiche si a i1ell.a indicazione e applicazione d ei sussidi terapeutici. D opo brevi parole di saluto da parte del Presidente della Società Tandoja) S. E. il prefetto R egard dichiara che il Governo del Re gli l1a d ato esipr e.sso incarico di intervenire in su.a raiprpresentanza a l Oongresso e con questo è conferito il più .alto 1·ic<>noscimento della importanza dell.a radiologia. S. E. il Prefetto ha ricordato t utti i pro'VVediment i del R e'gime: il fondo . di 2 milioni d a erogarsi per l'impianto e il funzionamento di cent ri di accertamento diagnostico 1per il ca11cro; il decr eto-legge s uccessivo che stabili va ch e i mezzi finanziari potessero servire anche .all'acquisto di radium, ecc. ; e l'oratore infine ricorda quanto per sua iniziativa è stato fatto nella provin cia di Fire11ze, dichi.ar.ando infine aperto il Congresso in nome di S. ~. il Re. Il generale RrYA porta infin e il saluto del corpo sanitario e .si dichiara or goglioso di essere presente in n ome del Minist ero· della Guerra : l a direzione di sanità ha. voll1to che numerosi al Congresso intervenissero i medici militari mentre ].a direzione de lla Scuola di Sanità h a allestito una wfostra r etrospettiva sull'attività radiologica svolta in g uerra. L ' inaugur.azio11e s i chiude co11 un s-ontuoso rinfresco offerto dnil Clon1une 'di Firenze. 1
*** Nel p om eriggio prima di iniziare i lavori del Congresso tutti i r.adio,Jogi si riuniscono per . un n1int1to di racooglimento .attorno al monumento • del medico caduto in ~11crra : quindi viene inaugurata la mostr.a di a.p parecchi medici che oooupa tl1tte le stanze- del grande 'Portico .a. pian ter1 eno. Le Case italiane hanno esposto largamente; la ditta B.a lzarini , la ditta. Gorla, I.a ditta Rango11i, Meschia , Sian1a, ecc., le fabbriche di amp olle )f uller Itala, Radiotecnica di Torino, ecc. La tendenz.a di costrnzio11e degli app ar ecchi si a1)pa]csa 01g gi verso l'aboli zione di quall1nq11e par1
te rotante e l 'introduzio11e <lelle ,·alvole t ermoioniche e dei co11densatori: l 'apparecchio -è perfettamente costante nel suo r endimento e silenzi()SO nella funzio11e. Un tipo di questo ge11ere ne costruisce già il B.alzarini, altri tipi sono stati esposti dal Gorla e ~alla Siama. Int ressante }'.apparecchio di radiografia stereoscopica esposto d.al Pinket : si è riusciti finalmente oon opportuna disp osizione di due .ampolle .a d avere una visione stereoscopica sullo sch ermo senza processi radiografici e senza r i duzione di diapositivi. L e .ampolle tendono ad essere costruite n el tipo .autoprotetto e i fa bbricanti di appareccl1i comi11ciano ,a modificare in ql1esto senso gli acces.5oTi. Durante J.a prima giornata si sono svolte le due p arti della I r elazione sulla r.adioter aipia delle nw.lattie inf ettive acute}. l a p.arte biologica er a stata affidata al Ca·r dinale di Genova e la parte C'1inic.a ali' Attilj di R oma. Le conclusio11i del CARDINALE sono state le se<Yuenti ·• ::> Anzitutto è fuori dubbio essere impossibile tra~ sportare nella clinica u1nan.a le esperienze fatte in vitro e parecchi dei risultati sperimentali ottenuti sugli animali} e cioè: 1) È impossi~ile colle dosi teraipeutich e otte11ere una diretta azione distruttrice dei batteri sull'or ganismo. · 2) È impossibile colle dosi ter.ap euticl1e avere un {liretto effetto modificatore sulle tossine da 11n lato, e dall'altro lato sugli .anticorpi, sia cl1e essi sieno contenuti nel s.angt1e cir colante come nei tessuti. 3) J;e ~perienze fatte sulle modificazio·n i dei processi immunitari n egli animali irradiati non pos ono trasportar&i nell'organismo uro.ano per chè le irr.adiazìoni tera.p eutiche sono di una dose in·olto inferio·~e. 4) Fino ad or a nor1 è a n cor.a giustificata la speranza di potere, irradiando animali immunizzati od in corso di immunizzazion e ottenere dei ' sieri più ricchi di materiale difensivo. Non è escluso però che la situazion e possa migliorare modificanldo la tecnica, il dosaggio e sopratutto scegliendo o.p •p ortunamente i tessuti d.a irradiare. 5) U n 'osserY.azion e della massi111a importanza è questa: Che esiste per quanto riguarda l 'attecchimento ed il decorso dell'infezio11e, una grande . rlifferenza fra i risultati clinici e le esperienze fatte su gli animali. Difatti mentre I.a clinica dice che per diverse f.o·r me inorbos e i risultati sono .p ositivi, le esperienze sugli .animali sono in proposito p oco chiare e per la massima parte negative. L'unico punto di contatto sarebbe l'influenza che si h a nella irr.adiazione diretta dei focolai purulenti n el senso che tanto nell'uomo come nel1'.aniruale si assiste ad una più rapida colliql1az1011e . .Si d€''e dir e però che le ricerche sperimentali sugli animali sono finora S<Carse ed ha nno bisogno di u11a severa revisione per p oter es~ere avvalorate n ella clinica.
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Messi oosì .in chiaro i postulati pri11cip.ali che stati buoni; n1alattie da batteri (polmonite postosi possono dedurre da quanto fin·ora fu fatto nel peratoria, pertosse, tifo e paratifo), da protozoi campo sperimentale s ulle infezioni, il Relatore di(malaria, risultati nulli nelle forme .acute)· ma. ' scute il proble.ma importante del mecca.n1simo lattie a etiologia ignote (linfoadeniti post-scarlat) . d .a.z~one. t in-0se, ecc.) . È necessario distinguere fra le teorie avanzate Relativamente alla prece.dente relazione varie quelle che cercano di spieg.are l'azione locale delle sono state le comunicazioni (MILANI: lxi. radioteraradiazioni da quelle che ammetto110 piuttosto pia nel tifo, ulteriore co·ntributo alle mie ptrinie un'azi one generale da cui dipenderebbero gli ef- 1•icerche sulla radioterapia nella infezione tifosa; fetti locali. Il r elatore illustra queste te·orie, e LAPENNA: esperienze di ·rontgenterapia dell'orchieconclude che anche nel ca111po della r.aidi·oter.apia pididimite blienorraaica · l'irradiazione della tiroidelle infezioni lai clinica h a proc-eduto l'indagine de nelle infezioni sperimentabi; TURANO: la rontsperimentale. g e11,terapia clelle otiti acute; ABBATI: Contributo Ulteriori ricerche fatte con un metodo più rialla roe'ntgen,terapia dei processi flogistici, ecc.) e g.o.r.os.o potranno i11 avvenire ap·p ianare i oontr.a.sti molti r.adiol-0gj che han preso parte alla discussioche ora ~i ()SSoervano tra risultat~ clinici e inda... ne, tra cui il R-OssI ohe ha compiuto le ricerche gini s·p erime11tali. definitive &ul1a r.adioterapia della mal.aria e che Le conclusioni dell' ATTILJ sono state le seguenti separa nettamente le tecniche volute dal Paìs e in baSB .all'osservazione dei risultati clinici otricordate dall' Attilj, e le tecniche usate da.g li 00. te11ut.i: successivi (Milani-Rossi) completamente differenti 1) La ra,dioter.aipia diretta mostra in numee nettamente efficaci apip licate nei vari processi rose malattie un'azione efficace, talora as.sai rainfettivi all'infuo:ri della malari.a acuta. pida e completa e tale da sorpassare nei risl1ltati alt·ri mezzi <li cura. **~ 2) La radio terrupia diretta là dove non porta ad esito f.avorBvole non pregiudica l 'impiego di La seconda giornata del Congresso è st.atni oc.altri mezzi curativi. cupata nello svolgimento della II Rel.azioLe: O3) La r.adiotera.p ia deve esser e impiegata oon steosi e distrofie ossee, affidata a l BIANCHINI pe1· rigore di tecnica, in dipend€nza della quale stan- la parte riguardante gli adulti, e all' ALBERTI no i risultati favorevoli. Le dooi adoperate ·oscildi Bresci.a per le osteodistrofie della crescenza. lano int 0 rno al 20 per cento della DE ottenuta con Le oonclusioni dell' ALBERTI ~no le ssguenti: scarsa. filtrazione e medio voltaggio. L'intervento Trattando in particolare delle varie forme osteoradiologioo deve essere quanto più è possibile distrofiche seoondo un approssimativo ordine crolJreoqce. nologico di comparsa, 1'0. oonsidera .~l1ccessiva 4) La Tadiotera1pia d~retta agisce, dato il .d emente: le forme congenite, q·u elle della i>r1ma incorso clelle malattie e i dati constatati n·e l sanfanzia e quelle del rimanente periodo <li s,,;Juppo. gue, per un 1neccanismo non ancora -del tutto Fra le osteodistrofia congenite prende particochiaro, i11a che con gran-d e probabilità deve rife- 1.armente in esame l'acondroplasia (tanto nel suo Tirsi ad un'azione generale esaltante i poteri im- aspetto classico e completo come •1elle altre formunitari, in relazione alla leucocitosi e all' aume : frusta pa;rziale attenuata, ext.rafetn.le) e la ' (tanto_ congenita ' mento .del poteTe fagocit.ario, opsonico, batterioosteogenesi' i1nperfetta C'he tarlitico; deve pl1re .ammetter si una certa azione locliva) ," di esse considerando special.rnente l'aspe.tt-0 cale (non necessaria ma utile), con probabilità ler adiologi oo. gata alla distruzione ·d elle albumine (da consideDelle osteodistrofia della .prima infanzia consirarsi forse alla stregua della proteinoter~pia der.a S1pecialmente rachitisrno e morbo di Barlow. .aspecifica). Oltre che occu'Parsi del quatlTo radiologico del 5) Può ottenersi la ni-odificazione dei focolai rachitism·o, l'O. es.pi<Jine le moderne 'concezioni sulinfettivi oon il metodo indiretto, -irradiando cioè l '~enza della malattia, mettendo specialmente in territori lontani dell'org~nismo. I !tentativi di evidenza: a) che il rachitismo non è p~ù .da consiero e v.a.ccinotera!pia con materiali irrooiati non siderare oom~ fQ;rm.a morbosa .a sè, tutta sipeciale hanno mostrato risultati chiari . e ben distinta Jna ·p iuttosto come e.srpressione di un.a oondizi-0n~ morbosa generale, determinabile 6) La r.a dioterapia indi_!"'etta tendente ad esaltare con l'irradiazione con piccolissime dosi su al- da cause molteplici e svariate; b) che rachitismo florido (della prima infanzi.a), rachitismo tardivo ~uni org.ani alcune funzioni dell' organi&mo, può (specie della pu.b ertà) e osteomalacia stanno a rapriuscire utile. presentare tre forme. !diverse di un identico pro7) Il metodo diretto e indiretto, pur fermi cesso morboso; e) che tale concetto unitario tende restando i concetti fondamentali di tecnica, deve €SSere a,pplicato ca.so per oaso e i risultati deb- oggi .ad estendersi ancor più, volendo~ comprendere col nome di « osteopatia oo.lcipriva » non bono essere comparati con quelli ottenuti con le 6oltanto rachitismo florido tardivo e osteomalacia, altre forme di terapia. . ' 8) La rooioterapia in COllllplesso è stata prati- ma anche tutte qu€lle forme ove per qualsiasi rao·ione si .abbia formazione di tessuto osteoide non cata su 507 malati divisi in 4 pruppi: malattie da I::> cocchi (foruncoli, favi, ~drosadeniti, s11ppurazioni calcificato. Del morbo di B.arlow 1'0. mette in evidenza il <lei genitali femminili) nelle q11ali i risultati sono )
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SEZIONE PRATICA
quadro radiologico (specie in ra1lpocto ai due principali segni: d~ Fraenkel e di 'Vimberger) e ne espone la diagnosi ,d ifferenziale, specie dal rachitismo e dalla l ue ereditaria. Sul complesso e QScuro ·g ruppo delle distrofie epifisarie di crescenza l'O. si intrattiene in modo particolare, rilevando essenzialmente i seguenti punti: 1) la denominazione f~n qu~ usata di « epifisiti » o di cc meta-epifisiti » è impropria, non essendo queste com11nemente bas.ate su f.a.tti infiamn1atori: meglio è chi.amarle semplicemente cc distrofie meta-epifisarie giovanili », o cc di crescenza »; 2) gli svariati quadri clinico-radiologici deYono essere considerati i11 base .ad un concetto unitario: non cioè come costituenti altrettante 1n.alattie .a sè e ben distinte, ma come localizzazioni diverse di uno stesso ed unico complesso morb-Oso. E ciò per molteplici analogie di ordine clinico, radiologico, nnatomo-patologico; 3) il reperto a11atomo-patologico fondamentale, è pressochè costante nelle varie localizzazioni, è dato dalla presenza di tessuto osseo i1ecrotico, e dalla su.a sostituzione con tessuto fibiroso. Il che .accredita sempre più l'i.potes.i di una turba circolatoria quale fattore patogenetico ; 4) è da presu1nere anche I influenza di un fattore meccanico sulla genesi delle lesioni, per il fatto che sedi di elettiva localizzazione sono proprio le ossa maggiormente esposte alle azioni meccaniche-traumatiche (carioo, ecc.). La questione etiopatogenetica delle distrofie epifisari:3 di crescenza è })erò ancora 1011tan.a dall'essere com·pletan1e11te chiarita. L 'O. pensa che essa debba p·orsi i11 relazione non con una causa morbosa unica, n1a con tutto un complesso di fattori, che egli . così riassume: a) speciali condizio11i anatomo-fisiolo·g iche locali, sia per qua11to ,r iguarda le condizioni statico-Oinamiohe in rela.zione al carico e alle .altre influenze mecca11iche funzionali, sia per quanto ha raipporto colle condizioni ciroolatorie locali; b) speciale sensibilità fisiol·ogica del tessutb osseo in vi.a di prolifer.azione, con vulner.abilità più particolarmente spiccata in corrispondenza delle zone di accrescimento durante il periodo di massimo sviluppo ; e) possibilità che tale vulnerabilità sia accresciuta patologicamente d.a condizioni generali (disturbi endocrini, tossici, discrasici, ecc.). L'O. prende da ultimo in con siderazione le cc Osteodistrofie .di origine endocrina » facendo rilevare la grandissima influenZ:a· esercitata d.all.a secrezione inter11a su tu.tti i processi biologici riguardanti sia il trofismo che 10 .svilup po dell'osso. Pur tenendo conto della stretta correlazione interghiandol.aire, 1'0. ricord.a le princ~pali alterazioni distrofiche ·d erivanti allo sch eletro dalla ipoo iperfunzione di ogni singola. ghiandola endocrina, richiamando il quadro ra.diologioo delle forme cliniche note (n1ixedema, cretinismo, acromegalia, distrofi.a adiposogenitale, gigantismo, nanismo, ecc.) e sofferinand·osi particolarmente, con personale oontribt1t-0, s ulJo studio della cosidetta « di1
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sostosi i:pofisari.a », recentemente descritta dallo Sohiiller e d oggi in piena discussione. Per quel ohe riguarda le osteodistrofie degli adulti . . il BIANCHINI arriva .alle seguenti conclu-
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Le osteodistrofia comprendono un vasto gruppo di malattie sQheletriche, rare a riscontrarsi, di difficile ~nterpretazione r.aidiologioa e clinica, caratterizza~ da uno « st.ato malacioo » 1delle ossa. Queste condizioni malaciche oono il risultato o di stati essenziali, direi quasi primitivi, dipendenti da manoo.ta apposizione di sali di calcio (o&teopatie calcipr{ve: i·achitide tarda, osteomalacia), o di trasformazioni metaplastiche del mi.rlollo delle ossa in tessuto fibroso o lipomatoso (osteite fibrosa semplice o generalizzata, osteite deformante del Paget, osteoporosi vera, osteopsatirosi). La base su cui si vogliono oosì r.a.ggruppare queste malattie .rupparentemente disparate, è un.a intesa ,d el tutto anatomo-patologica ed istologica. Poco .aiuto app-0rta .a questo voluto raggrup.p am~nto la nota clinica e ra,diologica. Per contro lo studio clinico e radiologie-O riesce spesso, sebbene non sempre, a poter diffierenziare fra di loro queste forme morbose e .a distinguerle da altre da.Ile quali sarebbe .alle volte id i suprema importanza un.a pTonta separazione. Non ·p otremo sperare in ogni caso da.11a Radiologia . un decisivo ap1porto .alla diagnosi. Sovente ur.t eremo oontro grandi, insormontabili difficoltà, specialmente in forme di passaggio che, anche .allo studio .accurato e prudente della film, risultano spesso di imp~ibi]e assegnazione .a questo o a quello stato morboso. E che ciò avvengft in Radiologia, che ha pure la possibilità di .approfo11dire oggi più di ieri molte conoscenze, non deve recar .m araviglia, quando si pensi che il dubbio p e rmane alle volte gra.v e ed insolubile perfino dopo un accurato e competente studio istologico. Ricerche istologiche ad ogni modo e risultanze radiologiche debbono invocarsi di conserva per sperar di entrare nella git1st.a conoscenza di q:u est.e osteodistrofie. Il rachitismo . tardo e l'osteomalacia hanno oggi un.a stretta parentela anatomo-clinioo-r.adiologica e colpiscono rispettivamente soggetti giovani il rachitismo, &Oggetti adulti l'osteomalacia, nella stessa guisa che la ormai clai ·piì1 ammessa p.arente1a tra osteite fibr-0sa ed osteite deformante del Paget presce'g lie i giovani la prima, è appanna.ggio dei vecchi la seconda. L'osteo,p.orosi non sceglie età.; pt1ò essere di tutl>e le età itpp·unt-0 perchè il suo primum movens è i11 di·p·ende.nz.a di. f.att;ori co11tingcnti a qualsj asi n1omento della vita . L'os1.1eo1ps.a.tirosi, invece, eon l::i st1a J1ota di fragilità, è un raro retaggio d ella ~i·ove11tù. Quasi tutte le forme ostcodistrofiche hanno una <'.a.ratte·r istic.a di croni~ità specie quelle metaplasticl1e ; cronicità che .spesso acco1npagna il paziente !Jer t11tta la vita ed è rat1sa, sia pur in· diretta della· sua fine. • ' L a. cronicità. si rif Prisce per lo meno .alle de1
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formità ch e molto spesso ,divengo11·0 permanenti se 11on si a.ggrav.ano per via, ed in relitti indelebili c:he più o meno si lasciano soorgeTe a11che a ci istan za di tempo. Poche forme ostoo~istrofiche poss0no sperare ir1 un ripristino ad integrum; se ne esclt1dono senz',altro quelle la cui nota predo111in.ante è la metaplasia fibrosa del midollo. Q11este sono le çosì dette « osteo·distrofie de·g li adulti ».
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N u1nerose s-0no state le comunicazioni sulle osteodistrofie e numerosi radiologi hanno partecipato .alla 1discussione. Rioordiamo: BERTOLOTTI: Craniologia Rontgen ; Rossr: Osteosi diffuse e generalizzate dello scheletro; S.ARAOENI: Form.aziorvi cistiche nella osteoartrite def armante; N uvoLI: Oaloificazione del-la falce,· BELLucor: Coesistenza di lesioni vert ebrali in soggetti affetti d<b splancnopatj,e. Questo reperto si riall.a ocia ~on un.a in.t eressante comunicazione del prof. DONATI, clinico , chirurgo di Torino, che ha voluto con la sua presenza rendere ipiù stretti i rap1porti tra clinico e radiologo. Al prof. PUTTI del resto <pTesente .al Co11gresso si deve non solo ' una interessante conferenza ma interessanti osservazioni sulle alterazioni dei dischi a çui ian<lrebbero riferite molte in1magini raidjo}o:giche di presl1nta alterazione primitiva dei oorpi. . Con I.a anestesia paravertebrale il prof. D?n.a.ti ha potuto studiare segmento per s-e·g mento i r.apporti ch e passano tra innervazione e organi addominali risr.ont.rando, a secondo ·d ell'altezz.a della anest esia, modificazioni dello stomaco (insorgenm di s'Pasmi), del ciew (mo.dificazioni di tono, ecc.). Impossibile ricordare tutte le altre comunicazioni (oltre 200) : tr.a queste quelle di P1coININo, CrGNOLlNI, VALLEBONA, GENTILI, VrETTI, SALVATORE, PAzzr, CASA'II, MELDOLEsr, Gu ARINI, ecc.
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Nell'ultima giorn.ata dj Congresso l' ing. PuGNOV .AGNONI ha svolto la 3a e interessante relazion e sulla dosimetria racliologica e con lingua:ggio chiaro e preciso ha portato a.i r.adiologi ttI:tto il contributo della Sl1a esperienza e delle sue ricerche. L'assemblea dei soci ha infine proceduto al rin11ovo delle carioh e e per acclamazione h.a eletto Balli a p!residente della Società e Milani ia. vicepresidente designando Tori110 come sede ,del futurro Congresso (1930). MILAN! E.
'' A1·s Medica '' (San Paolo • Brasile). Seduta scientifica del 27 aprile 1928. Presidenza: Prof. A r.FONSO BovERO· Contributo clinico alto studio dell'idrocefalo cronico primitivo.
Prof. ERNESTO TRAMONTI. - L'O. presenta 1111 b:i111bino di 11 anni senza .altri precedenti morb-osi person ali r emoti, n el quale <lopo 20 giorni dalla 1"Y acci11.azione si ma11ifestaro110 .a.ttacchi di cefalea, cl1e sopr.a\Tenivano ogni 7 od 8 gior11i, duravano -
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24 ore, .acoom pa,gna11dosi ~d elevazioni termiche. Dopo 8 settimane i f enon1e11i n101·bosi si prese11tarono in inodo irre.golare e saltuario, le crisi di cefalea divennero violentissime, talora si ebbero in concomitanza convulsioni ed altri fenomeni nervosi senza alterazioni però dell'intelligenz.a, compar vero vomiti a nappo o più frequenten1ente semplici con.ati di vomito. I11 seguito si manìfesta.r ono tremori ed indebolimento prima del braccio, indi della ganiba sinistra con gr.ave diminuzione della funzione m·o trice per cui risultò impossibile la stazione eretta e la deambulazione senza l'aiuto di altre pe.r oone. Quattro mesi dopo fece1.a sua comparsa .ambliopia ·progreSSiìva, che al momento dell'ingresso del paziente in clinica era di·v entata amau1·oai comipleta. L'infermo venne inviato all'ospedale oon l.a diagnosi di « tumor cere.b ri ». L'esame del liq11ido cefalo-rachidiano praticatonei p:r.imi giorni di degenza. fece rilevare leggero aumento della 1p!ressione eridorachidea. Tutte le reazioni nel liquor furono negative, mentre un esame praticato 20 giorni prima in altTo l.aboratorio .aveva, dato 0.85 di albumina per litro, reazioni di Pandy e di N onne-Apelt leggermente positive, Wasser:mann negativa, linfociti 6, 4 per mmc. di liquore ed alla prova d el Lange leggera flocculazione del colloide diretta a siniSttr.a verso la zon.a sifilitica. · L'esame ra<liologico d~l c.r.anio dimostrò dilatazione di tutte le suture ossee ed aumento del suo diametro trasverso. ...i\.ltri sintomi che l'inda.gi11e diagnostica fe-ce rilevare durante la degenza del piccolo pazidnte in cli11ica furono lieve paresi del facciale inferio.r e .a sinistra, aumento di tutti i rifle&-~ 1 profondi da questo lato con accenno al fenomeno di Babi.nski, cranio voluminoso, occhi sporgenti . Tralasciando ogni djscussio11e sulla ezjologia e patogenesi del caso in p.a rola, cl1e 1nenerebbe molto lontano, e soffermandosi breven1e11te sul punto di ·yi.sta diagnostico differ enzia le} deve.sii far notare ohe le diag11osi che aveva11'0 inaggiore probabilità erano due: quella di « tumor cerebri » e quella di cc idr·ocefalo oronico prin1itivo » o « meningite sierosa ve1i:tricolare n. Tanto l' uno che l'altro processo possono rivelarsi soltanto con i fenomeni dipeudenti dall'.accrescil1ta tensione intracra11ica, ma il tumore determina più sipesso, bençhè non escl11sivamente, anche altri dis·ordini che dipen,d ono da una offesa parziale del cervello e che spesso precedono i fatti di comp.r essione ·generale, mentre nell'idrocefalo a questi piiL spesso suss.egno110 e frequentemente . spariscono. - . I./ingrossame11to del capo e degli -0ccl1i se sono dell' infanzia parla110 più pen· ]'idrocefalo. A tutt·o ci.ò qua.li cTiteri a f.avore di una dia- · ' . g11osl_... di idrocefalo primitivo cronico, 1 O. .aggiungerebbe lo stabile miglioramento e i·etrocessione dei sii11tomi moJ.'bosi in seguito alla pu11tura. lombare (od anche ,~entric-0lare quando ciò sia possibile) specie se precocerne11te esegl1ita, i~ reperto dell'es.an1e Ta<liografico e .nel caso di idrocefalo leg ato a l ues le risultanze delle cure specifiche,
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~EZIONE
risultanze che non si rifletto110 solo sulle modific:azionj f,a vor evo]i d~ sintomi, ma anche sulle modificazioni u morali del liqt1or . Partendo d.a tali premesse la diagnos i del caso in parola doveva essere di idrocefalo oronico primitivo. E difatti le ri·petute pt1nture lombari .associate ad un a cura specifica hanno fatto scomparire in modo stabile e definitivo la cefalea, i vomiti; hanno notevolmente migliorato lo stato generale e dim inuito la pare&i al punto che il so·g getto è capace di reggersi ~n piedi e di dea.m bulare solo appoggiandosi; inolt~e può servirsi della mano sinistra per gli usi abituali della. vita. La .amaurosi non è più completa ed il paziente ha la percezione netta di luce e <li tenebre. Nuovo contributo clinico e t e rapeu tico allo studio della blastomicosi umana .
Prof. ERNESTO TrtAMONTI. L'O. presenta un caso caratterizzato dalla totale assenza di lesioni m uoose e cutanee ed in cui le manifestaz.ioni morbo.se sono costituite esclusivamente da tumefazioni glan-tlolari multiiple delle regioni &ottomascellari, ascellaTi ed endoaddominali cospicue quoote ultime al punto da simulare delle vere masse neoplastiche, e da sintomi generali quali .anemizzazione profonda, marcato decadimento delle forze; elevazioni termiche vespertine. La malattia data da 7 mesi circa e l'jndagine anamnestica non ooncede di rilevare alcun ele1nent-O etiologico degno di nota. La diagnosi clinica fu di Blastomicosi (o Zinoenem.atooi) a forma glandulare, le indagini di laboratorio, fecero riconoscere la pre&enza nel liquido purif-0rme, estratto da due ingo rghi glandulari rammo]]iti , di numerosissime forme blastomicetiche. L: esame ematoJo,gioo dimostrò: diminuzione dei globuli rossi (3.312.900), diminuzione del tasso emoglobinico (65 per cento), anisocitosi del1e emazie e rarità delle forr.ne con sostanza granulo-filamentosa, Iperleucocitosi, Eosinofilia, N eutroifilia, Linfocitopenia, sp0Sltan1ento dell'emo·gramma di Schilling. Fu dall'O. precocemente applicato il vaccino del prof. Donati quale llnica tera.pia in congiunto con u n.a dietetica generosa e c·o rrobo,rante. Le inie,z ioni finora praticate sono state in n umero di 36, ma i risultati sono dei più incoll'aggi.anti. Le tumefazioni glandulari .antiche si sono considerevolmente ridotte, senza che se ne siano manifestate delle i1uove. Gli ingorghi glandulari fusi sono stati convenientemente vuotati e l 'essudato no11 tende a rif0°r marsi . Le for.z.e sono in not ev0le aumento, le 'piressie vespertine sono scompar se, si h a altresì un notevole aumento della sanguificazione. ' 1
Sa ggi di applicazione del metodo Minot-Murphy.
Prof . ERNESTO TRAMONTI. - L'O. ha speriment ato il metodo di Minot-Murphy in· due casi di leucemia inieloide m.a senza i·isultato apprezzabile, abbenchè I.a sperimenta.zio.n e e.patoterapic.a fos's e stata prolungata per due mesi .
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PRATI CA
Viceversa risultati .p iù incora.ggianti sebbene anoora iniziali, l'O. ha ottenuto in un giovane di 22 anni proba1b ilmente t arato da eredo-lues con note evidenti di insufficienza poliendo·crin.a e di cui le note patologiche più salienti sono una. cospicua splenomegalia manifestata.si un anno e n1ezzo fa in seguito ad infezione palustre, duTata 5 n1esi, spiccata .astenia, oligoemia, tendenza alle e1norr agie, carie dentaria diffusa. L'esame emato logico dava : Globuli rossi 3 milioni 300.000; Emo1globina 67,3 % ; Jn,d ice globulari 1,01 . Leucopenia, Eosin<>filia, M·o1i-ocitopeni.a, Linfocit-0penia , lieve anisocitosi dei g1obuli rossi, non sii incontrano forme nucle.ate, lieve i percro1nia ; rare pia.strine. Falliti tutti i va.rii sussidi terapeutici compresi i raggi ultravioletti, 1'0. pensò di esperimentare il 1netodo di Min-0t-:J\1:urphy. Dopo soli 10 gio~ni l'O. h.a osservato nel malato un i1otevole mi•g lior a1ne11to non solo nello stato generale come aumento delle forze e d ell' .appetit-0, migli<>rata · ,d igestione, 1na ancl1e d.al punto di vista obbiettivo poiche il tum{)re di milza si è considerevolmente ri~lotto, ed il numero delle emazie è di 4.500.000. 1
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La gu a rigione di una infezione tetanica grave.
Prof. F. T .~ANI. - L'O. presenta un gio vane di 2-1 a11ni, fior.aio, il qual e n el gennaio u. s., con brevi prodromi, fu colto da infezione tetanica grave. Ad uno sc.rurpolosissimo esame somatico non si potero110 osservare lesioni di continuo nè cutanee nè mucose. Anamnesticamente piccola esooriazion() al piede destro. Esclt1so il tetano traumatico e q11ello splancnico per l' assenza. di sindromi viscer.ali .antecedenti, il caso in parola deve rip·o rtarsi a quella forma peculi.are (5 % d ei casi) chia1nata tetano medico, spontaneo, reumatico. L'O. ricorda la patogenesi di quest.a fo1rma nella quale non potendo agire sul focolaio di formazione del le i.etanotossine, s i è dorvuto limitare all.a neutralizza.zione di quelle circo1a11ti ed eventualmente di quelle già legatf' agli elernenti nervosi. Oltre le cure oo·a diuvanti genera]i 1'0. istituì subito una vera i11011dazione di siero antitetanico per via intrarachi<le.a, intravenosa e sott.o{!utane.a. Dopo 350.000 U. I. le condizioni al 5° giorno perman.e vano gravissime oon crisi spasmodiche subentranti. Basandosi sulla perfetta permeabilità re11ale 1'0 . iniziò oonte1n·p oraneamente la tera1pia fenolica alla· Baccc>lli co11 dosi massime di gr. 0,80 giornalier e. DOJ)O una crisi miracolosamente superata al 7° giorno si stabilì un miglior.amento i·aipid·o e gra.r] uale) ma così evidente che l'ammalato al 14° giorno potè considerarsi fuori pericolo e.d al 21° lasciare la casa di salute in piena oonvalescenza. I n co1m plesso i11 qn esto caso furo110 iniettate in 19 giorni 927 .000 U. I . paJ·i a eme. 1140, p iù g rammi 12,20 di fenolo cristallizzato. L'O. ronchiude che in questo caso gli è sembrato 1Jiù che n egli altri evidente come il fenolo debba direttamente .agire sulle tet..anotoosine già legate .ai r icettari delle cellule nervose. Xl caso dimostra anco~·a una volta l.q scarso valore t eraipeutioo della sieroterapia alla quale invece comrpete un grande potere p1·ofilattico.
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POLICLlNlCO
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Sifiloma ipertrofico del mento.
Prof. GIAOOMO DE'.FINE. - L'O. d()po aver rilevato come questa forma iniziale di sifilide si.a r.ara oome varietà m()irf()logica e COJne Stetle fa brevemente 1a storia ç] inica. I oaratteri della lesione sono così caratteristici del sifiloma che una dia,gnosi differenziale oon una sic()si semplice o tricofitica, ulcera Ducrey, epiteli()m.a, sifiloderma terziario riesce f .acile. L' adenopatia &atellite caratteristica, una r<>Seola soprag•giunta com·p letano il quadro clinico. L'esame batterioscnpico mise in evidenza la spirocheta pallida e la re.azione di W.assermann dette risultato positivo. Contemp·oraneamente al sifiloma del mento l' ammalato presentava un sifilo·m.a dell'in·dice (lato d·orsale) della ma110 destra, comp.arso nello stesso temp·o e conseguenza dello stesso co11tagio. 1
Remissioni nell'anemia perniciosa e cura con fegato .
Pro f. A. D ONATI. - L'O, si sofferma sulla variatissima sintomatologia dei casi sp·eci.almente inizi.ali, i1ei quali il sintoma anemia è forse il meno appariscente . Pone poi a confronto il quadro ematologico che si o~erv.a n elle cooidette «remissi·oni » colle modificazioni che avvengono nel sangue non molti giorni dopo che fu iniziata la cura epatica, e conclude che, mentre nelle prime il Jnig li.ora.n1 ent·o è dovuto ad' una maggior e attività çlel midollo osseo che .accanto a normoblasti genera .an che me~.aloblasii, con il trattamento epatioo invece si osserva una scomparsa di ogni forma nucleata di eritrociti, din1inuzi()ne e sco1npa.rs.a di megalociti, abba.ssamento dell'in dice globl1l.are, ciò che dimostra un arresto della deviazione dell'attività emopoietica e un ritorno a1la norma. Circa il modo di azio11e del fegato 1'0. es.prime l'opinione che esso agisca sull'apparato reticoloendoteliale, il quale, sebbene in modo diverso, è f.a. tt.o· responsabile del processo morb.oso si a dalla &cuola viennese che da quella italiana . La curia. epatica ristabilisce l'equilibrio fra tessuto emoistioblastico diffus·o, jl quale appartiene .al tessuto reticolo-endoteliale, e gli organi en1atopoietici. A. P.
R. Accademia di Medicina di Torino. •
Seduta del 24 fe1b braio 1928. 0
Contributo clinico operatorio sul carcinoma della mucosa della guancia.
Dott. G. M. ANTONIOLI. - L'O. riferisce su dieci casi di carcinoma primitivo della guancia, oper.ati dal prof. Serafini e se).! i.iti per un lun.g o peri~do di tempo. Un primo grwppo di 5 casi riguardava malati affetti da tumore ancora limitato ali.a. ooLa mucosa o che aveva .asppena inizialmente invas() lo strato muscolare. N el secondo gruJp1po si tratta di estesi carcinomi terebranti con uloorazione ed invasione della cute sovrastante. 1
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[ANNO XXXV, F ASC. 2-3)
L'intervento operatorio consistette: per i malati del primo ~uip1po, in una incisione trasversa della guancia., che dalla commiseura boc<!ale an.tlav.a al margine .a.nteriore del massetere e nella r esezi() lle ampia, mucosa · Q .mucoso-muscolare del tumore, seguita da sutura dei margini della mucosa e surperficialmente della cute . Nei mal.a.ti del secondo grupvo si .p raticò un'ampia escisione di guancia (in due casi oon emiresezione della mandibola) seguita da plastica laterocervicale seoo11do Isr.ael e da successivi ritoool1i. Come tempo preparatorio si procedette in tutti questi casi, alla legatur..a dell'arteria carotide esterna e allo svuotamen to delle linfoghiandole sottomascellari sottomentoniere e carotidee. L'O. suggerisce infine alcune modificazioni nella tecnica della f oTmazione del lembo alla Isirael. Dei 10 oper.ati, 5 sono viventi e sani dopo un periodo che varia da un massimo di oltre 10 anni, ad u.n minimo di un anno e mezzo; ·di questi 5 sopravvissuti 4 appartengono .al primo gruppo di ma.lati affetti da lesioni limitate alla sola mucosa, per clii il trattamento chirurgico molto esteso e sopratutto iprecoce può dunque dare una certa percentuale <li guarigi()ni alcune delle qu.ali si possono oo·n siderare oome durature. 1
Tumore baso cellulare a tipo di botriomicoma .
FERRAR.I. - Il tumo:re asportato, perfettamente simile ali' esterno ad un botriomiooma, pres~ntava i11vece .a.Il.a s,ezione macroscopica due distinti strati di cui l'estern·o aveva il predetto a.spetto, quello sottocutaneo era invece indurito. L'esame istologico dimostrò tr.attarsi di un epitelioma baso cellulare. Influenza del joduro di sodio sulla reazione Wassermann.
Bizzozzero già 18 anni fa aveva trovato che I.a reazione di Wasser1nann era, favor evolmente influenzata. dall'.azione del ioduro di potassio somministrato per as. Recentemente aveva fatto eseguire ricerche. per saggiare il comportamento della reazione in seguito a somministrazione del sale per via endovenosa, ma dovette arrestarsi in queste ricerche, perchè la somministrazione era dolorosissima. Al sale di potassio fece sostituire quel]() di sodio e lo fece somm ini~tr.are per iniezioni endovenose. Le ricerche vennero condotte su 17 casi e cioè su ammalati con .sifilide latente, con tabe dorsale, oo-n paralisi progressiva. La dooe usata era di 10 gr. di ioduro di sodio sciolti in 100 eme. ripetute per 5-6 volte. La reazione di W assermann divenne negativa: essa si mantiene tale ancora dopo un mese dalla prima re.azione. Sono in corso altri studi per saggiare l' azione di questo medicamento anche nella sifilide secondaria e soprattutto in casi di tabe dors.a1e. Gli esiti terapeutici ottenuti in questi ultimi e.asi oono oltremodo incoraggianti e lusinghieri. VERCELLINO . -
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Tl .'\eyretario: Dott. \T I LI.. ATA .
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI J> Ell IL !IEDICO PRATICO. SEMEIOTICA.
2) in un •disturbo dell 'equiilibrio aci1do-ibase (Fischer) ; 3; n elle mo·dificazioni d el coeffi•ci.e nte lipocitico; 4) nell'abbassam.ento della piression e osmotica; 5) in alterazion i vascolari. Ora, il fattore vascol are appare ipote ~ ico come ,quello l i1pocitico, n e1nmeno si può sottoscrivere alla teoria ·d i Fis·cher, tenuto conto che non si possono produrre edemi p•rovocando uno squilibrio acid0base e che n on vi è n ess'lln parallelismo fr.a gli edemi e l'aci dosi dei bri1ghtici. Più probabile appare la dottrina delU"abbassam.ento della pressone osmotica . 1L' idratation e dei tessuti è da ritenersi un fenomeno complesso; m olte teo·rie hanno il torto di considerare un solo lato del problema. La ritenzione clorurata esiste, i t·essuti hanno probabilmente la parte p·r eponderante ed invece la llesi-0ne renal e ha quella accessoria e non si ìPUò dire anco·ra !'·ultima parola. Dal punto di vista pratico è interessnn te la nozione dell'i.m portanza de{l sodio, ,perchè l1a portato .alla sostituzione del cloruro ·di ·calcio a .quello di sodio cl1e, qruando è possibiJ e, irisultereib be utile.
La fisiopatologia degli edemi. •
La fo rmazione d egli edemi si riferiva un te1nfPO soltanto alla ritenzione c1oru·rata. Le ricerche moderne n1ostrano c.he ill problem.a ·è assai più co·mplesso. Dai rapporti di Blu111, Aubel e Paiu~rlac al XIX Congresso francese ·di .m.e.dicina. risulta l'in1portanza specialrnente dello jone sodio per la produzione 1degli edemi; tutti i sali ·di sodio ne producono ed il saJle comu 11e agisce per il sodio e n on già per il cloro. 1\ella nefrite idropigena, ·è t utto l'equilibrio 1nineral e che ''iene turbato. Un •disturbo p•rofondo dell'equilibrio minerale dei tessuti a ume11ta la faico1ltà •d'imbi1bizion e di q·uesti; <per tale ragione, sj ha la comparsa degli edemi. Il rigonfi.a.mento del muscolo è dovuto alla rottura de· 1' cquiliDrio cellu lare, caiusata ·d alll'appo·rto di un catione, quale è il sodio, in eccesso, che porta all'aumento d el potere di imbibjzione. A sua volta, jl l i qui do di edema provoca ·delle perturbazioni negli equilibri minerali del muscolo f i l. che .bagna e tutto il •decor so nonmale .a egili scambi ne ·viene tuirbato. Paral lelarnente allo L'eti_o l ogla dell'ate1·osftlerosi. squilH)rio minerale ~i hanno le lesioni renali, cardio-Yascolari e r1ervosc, tle quali, clini caUndici anni fa Anitschl<ow provocò l 'aterosclemente, comandano gli edemi. ro~i sperimentale mercè un'alimentazione colesteMolto importante è anche il fattore dato dalla rinica. Queste ricerche riportate nell'uomo far ebprcs·s ion e osmotica delle proteine. All'origine bero consider,a re l'aterosclerosi come un'alteradelle diverse varietà di edemi , (ca·rdiaco, renazione ·dovuta all'infiltrazione n ella sostanza in· 1e. ecc.) si trovano sempre ·g li stessi fattori termedia e nella superficie delle fibre elastiche m eccani ci, che si riassiurnono in uno s quilibrio d ci vasi della colesterina. Però lo stes~o A. ha fra la pressio11 e osmotica 1delle proteine e quella asserito che l'etiologia dell'aterosclerosi umana d ei capillari ; in questi edemi, a l contr.ario degli non di1pende da una ipercolesterinemia, 1perchè edemi infiammato·r1 tossici, o vaso-motori, si non v'è identità di produzione tra l'aterosclerosi trova una scarsa quantità di iproteine. umana e quella sperim entale: in que~ta è neces· -Altri r elatori hanno d imost{rata U'importanza tc;aria una somministrazione abbondante e prolund el fattore ren al e n ella patogenesi degli edemi gata di colesterina, ciò che non avviene nelbrightici. Interessante è in questo lo studio dell'uomo. l' eliminazione •del ·cloru•r o di sodio, che si f.a successivi esperimenti han dimostrato che se a scag11ioni; stabilita un'eliminazione r egolare cli sulla parete vasale agi~cono fattori meccanici, si tale s ale, se n e ag1giungono n ell'alimentazione ha una ·deposizione di lipoidi, senza bisogno di 10 gram·mi e si vede che l'asoensione ur~naria ipercolesterinemia; tali depositi sono più marnati di •questo, si ve·r ifica a s-caglioni di 3-4 giorni. se s i inietta contemporaneamente adrenalina en . Se , invece, Ja permea1bilità r enal e è diminuita, do venosa. In siffatta m ar1iera ~i possono 1produrre le9ionl gli scaglioni sono prolungati, r itardati od appen a abbozzati. isolate di aterosclerosi. Dalle ri cerche emerge cl1e l'ipercolesterinemia I.. a rritenzione r enrule di cloruro di sodio m ette agisce sulle p.a reti delle arterie infiltrandole; in poi capo alla. . idratazione •dei tesSIUti, in consegu.enza ·d el la neceissità1 dell'Eicruillibrio umorale un secondo periodo segue la fase fibrosa. Basta però un periodo anche breve d'ipercoled ei cristalloidi n egli umori. sterinemia per provOlcare le le'Sioni, così una Altre teorte hanno tentato d i spiegar e gli edemi br ightici: 1) ]n un disturbo d ei tessuti; · lieve coleste rinemia, ai~sociata a fattori mec1
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IL POLICLINICO
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ca11ici, o a processi ipenpJastici della parete vasale, o a speciale pre•disipo·sizione, danno· luo1g-0 al1la ste ssa lesione. Senz.a n egare l'importanza ·d ei fattori tossici , i quali possono agire direttamente sui vasi o sul ricamb1o cole$terinico, resta come principale causa dell'ateroscle·rosi la cola$terinemia, da sola 01d associata ad altri lipoidi. (G. Scala. Folia medica, settemb:r:e 1927, n. 17).
1dimento. Vi è in genere risoluzione mu·s.co·I are totale, ma. in qual·cl1e caso furono notate convulsioni. Lo stato ·d ell·e p·u pille è va.r iabile , dal'le> stato norn1al-e a1la midriasi. Talora appaiono dei segni di localizzazjoni anche in P. in cui al1' autopsia si notò trattarsi di .p ure emorragie 1r1ening·ee senza interessamento detlla sostanza cerebrale. La f eb•br e, l 'aJtbuminuria, la glicosurìa possono esistere ma non LSono costanti. Circa i CARUSI. sintomi classi·ci ·di menip:gite (Kernig, rigidità. nucaùe ecc.) essi talora esistono nettissimi, taCASISTICA. Jor a mancano del t utto, e si hanno tutti i casi Le emorragie meningee di origine luetlca. interrp.edii. Anche i rifles$i hanno idei comporta1nen ti vari. Il Baibinsky è inie ostante. Il liiqui-Oo Basai1dosi sopra una osservazione perBona•l e il cefa1o racl1idiano_ fuori·esce sotto .p ressione ed è Creyx (Journ. de Méd . de B ordeaux, n. 20, otem·orragico. to·b re 1927) tratta abbastanza estesamente j .t Diagrio si: si d·eve anzi.tutto d ecidere che si quadro di ·questa forma rnorbosa che se non è tratta di una emorragia: ci Si baserà sull'inizio fr.a.quente, non è •certo rari6sim.a ed ha in ogni brus.c-o, sulla scarsa elevazione febbrile che fa modo grande im·p ortanza clinica. escludere la flogosi m·eningea, e sulla puntura Etiolor:;ia: l e emorragie luetiche p.u ramente lombare. ·Constatata la emorragia si ·deve decimening·ee si possono ri.scontrare n.ella 1lues condere •Se è una. form.a meningea sottoaracnoidea g.eni ta, ma più di frequente n ella a cquisita. Col, pura, 1p.r imitiva, ·o se si tratta •di una forma piscono ambedue i sessi con la •stessa f~eiqu.enza cerebro-in eningea. P.arlano ir1 favore di una e non hanno predilezione per nessuna età. Posemorragia sotto aracnoidea 1pu.r a: l 'esistenza sono manif·estarsi a breve o a luniga distanza di un c·erto intervallo tra la comparsa dell'itto da·l Ja infezione primitiva. e quella del coma; la presenza di un semicoma Patogenesi: l'i1pertensione arterio·sa 11.a certo o di un se1np1lice torpore piuttosto cl1e di 'Lln una azione predisponente. Le lesiohi arteriose sono la causa essenziale del1l'erno-rragia; si sa ·coma completo, profon.do. L'assenza di S·egni 1d1 lesioni a fo·c olajo; la bi'l ateralità dei ·segni osche esse sono frequentissime nella 'l ues. Spesso servati a carico de·g li artj ir1feriori, come la esasi tratta ùi veri aneurismi. Le leoioni possono gerazi one dei rjfl·e·ssi, il fenomeno del pollice e ·essere unilaterali o bilaterali, a lcuni .~A. danno il cJono del piede. valore all e lesioni simm.etriche per a1nmettern.e .R i•conosciuto che si tratta di una emo•r ragia la natura luetic..:a. La r otture arteriose ta1ora meningea si deve ·deci.dere la causa. P·er 1J'orisono minime, di uno o d•u e millimetri. Colp !. sco~o per lo più l'arteria basilar·e, ma possono ' girìe lu·eti-ca si terrà conto della a namnesi, ·dei S·egni ,di lues r ecenti o antichi, d·e1la R. W. n e1l colpire . a n che qualunqu e altro vaiso; vi è un·a sangu·e e nel li•quor. P er la R. W. se ri.esce n epredilezione netta per le gross.e arterie. gativa si pratichi la riattiivazione. Quadro clinico: i sintomi f on·damenta·J ment·e Prognosi: Talora la morte è fulminante. La sono quelli così .detti di reazione meningea, ma intensità, la persistenz a ·dei f enom·eni convulsivi il ratto fondamentale è il carattere ap·oplettifore, sopratutto d el coma, l'elevazione !Pifogre1Ssiva me dei disturbi. Una sindro.m e meningea cb e d ella ternperatura, ~'ipertensione 1d·el li·quido cesor.ga bruscamente, brutalmente d eve risvegliare falo-rachidiano obbligano ad una prognosi assai nel me1dico il so1spetto di una emorra·g ia, che grave. la puntura lombare confermerà o meno. TuttaCura: è cl'ob•bligo la cura specjfica che fa ta~ via un -carattere 1Pen<:;onale .dell·a eimOTragia meL. TONELLI. lora miracoli. nin1g ea di natura luetica sar·e·b·b e dato dall'·esistenza ·di un perio•do prodromi·co. In questo la Un caso di piemia con meningite cefale.a oc·cnp er ebbe il primo posto; da a:ltri .AA. e artriti multiple da bac. di Pfeiffer. sarebbe segnalato uno stato speciale di stordi111 questi ultimi anni sono stati descritti pamento, di irn·p rovvisi mancamenti; però nei1 pil) r ecchi casi di meningite 1da bac. di Pfeiffer. dei casi la regola · dell'inizio brusco ha t utto il T h. M. Vogelsang (Acta medica sca·n dinav ica, suo valor-e. vol. LXVIII, fase . I ) ne ifa conoscere un caso da Sintomatologia: è deJ1Ie più disparate e di tutlui osservato in un r.agazzo di 16 anni, che, t'a~tro che 'facile schematizzaztione. Clas·sica è .o ltre alla m enin gite, presentava artrite dei polsi, la cefal ea, vi .p uò essere vomito o no, fPtUÒ aversi delle ginocchia, e delle artico.Jazioni del piede. coma vero e proprio o soùo u n o stato di stor1
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SEZIONE PRATICA
Tanto nel li1quo1r cl1e nel pus del1le articolazioni .si trova un microbo assai polimorfo, -che seminato in agar-5angue si svilup1pa in colonie piccolis$i1ne, trasparenti, le non confl.uenti. Tale microbo non cresce in brodo e agar comuni, ma solo in terreni contenenti emoglobina. lVIorf ologicamente esso si presenta come un piccolo bacillo, immobile, sen za capsula e senza spore, gram-negati vo, colorantesi bene con U:a fuxina d iluita, ma talvolta irregolarmente, per cui le -estremità .appaiono più colorate del centro. Produicc indolo; non 1è ·e molitico. Il malato muore in tredicesima ·giornata d> malattia; dal sangue d el cu o.re, prelevato immediatamente dopo la morte, si sviluppa lo stestiO germe; cl1e si ritroYa anche, insieme ad uno stafilococco nelle culture allestite con materiale 1J)reso 1dalla gola. Iniettato in piccola dose n el coniglio per via .endovenosa, q.u esto bacillo ha dato setticemia, e m orte dell 'an imale in 14 ore. Nel topo l'iniezione endoperitoneale 11a dato la m orte, ma le culture del sangue son o ri1naste st erili. Nella cavia .si è aYuta una malattia lieve .e passeggera. Questo bacillo, per la virulenza sugli animali, e per iJ suo reperto nel sangue, si avvicinerebb~ più al bac. menirigitide.s cerebro-spinalis setticaemica descritto da Cohen che al classico bac. di Pfeiffer; tuttavia, seconido la ma·ggior parte degli auto·r i, questa differenza di virulenza, e lievi differenze sierologiche che sono state ri~contrate non autorizzano a separare i due mi' crorganismi, !facendon e due specie micro1b iche separate. Nl. SABATUCCI.
visoeri, carni giotVani , selva:gig1na) o p·eSICt magri, opprure uo·v a (m-01daratamente). Niente spezie, poco sale. Due giorni ùa settimana, regime ve.g.etaniano stretto (senza · legtuminose) oon a;c1qu·a, verdure, f.r utta a volontà; 5) aJla matitina (allo svegtliarsi) ed alla sera (al cori1carsi) prend•eire .eme. 200-25Q di a.equa. lI)lU'a o di inrfusione di'Uretica (dii foglie di fra-ssino, gamlbi di ciltegio, ·di parietaria) o ·di ·a10qua min eré1le; 6) per 10-15 gioTni al mese ptI'en·der·e 4 volte al giorno (allo sve·g liarsi, un'ora prima d el pa$to di mezzodì e de.Jla sera e prima di cori carsi) 250 em e. di acqua min·e.rale .con: a). runa OOIIDJPTessa di solurol; b ) oppure un 1cu1cohiaio d·ella se·guente soluzione: te01brominato ·di litina g. 1,5; ì-d.rolato di menta e.mc. 20; aoqua · di ti1glio q. b. per 150 eme.; e) OIPfPUTe un.a ·delJle seguenti polverine: lycetol (tartrato di di·meti11piperazina), urotrotpin a, ana cg. 25; benzoato di sodio .cg. 50; d ) appure un cuochiaino del!la seguente .p olv·eTe effervesicente: car·b onato di litin·a g. 10; b1carbonato di &o·dio .g. 50; acido ~itrico g. ti,0; 7) una o due v·o lte la settimana, pren.clere la sera al co.riicarsi una pilloùa di og. 10 di aloe, con ·po1J1yere di li.quirizda q. b.; 8) se la gotta si aJCoorrn1p(%ona ad artrite ed a toti , pirendere ogni giorno (rper 15 gio.r ni aJ mese) dell 'atofan (1-2 co r~p.resse da 50 cg. ) o prepairati analoghi; 9) cure i·drominerali aJdatte. 1
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fil.
Le varie forme di obesità ed il loro trattamento.
TERAPIA. Nella gotta cronlClfl. A. Luotier (La Pre sse médicale, 1° fe:b·b rai·o 1928) ' censi.glia : 1) rimanere in letto al massimo 8 ore, lavorare per 8-10 ore, ·esercizi 'fisirc i peT 4 ore (ma.flcia, canottagigio, tenni6, ecc.), abit11M"si a lla pratica della f jnestra aperta; 2) ogni m·attina prendere un · « tub », tieipido, seguito da una frizi on e alcoolica; due volte la settirr1ana, bagno aJl·calino :caldo, s.e.g u ito 1da frizdone generale o .a·a una :Seduta 1di m.a ssag.gio-imipastamento pro,f ondo general~; 3) nè taba·cco, n·è alioool; . 4) mangiare rpoico e lentamente, m astica:ido a iungo . Minestre ma•g re di verid•ura, di. farine, cli .jpasita. Tutte le veo:-:du.fle in abb·on·d anz.a (salvo le Jeguminose, i ca'Voli, ·b·a rbabietole, acetoiselJla, fungibi, tartufi). Latte, latticini, f ormwggù freschi: F.r utta cTuda o cotta, cr eme, paS1ti.oci di riso. A un solo pas to· e m oderatam.ente: carni (salvo
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1) O. esogena (.da iperalimentazione o ~·a vita se,dentaria) . Tratta;mento uni!camente dietetico e fisico, e·drucazi.on'e igien ica, maissruggi e.d esercizi ginnastici. . 2) o. endogena. Rara ·è l' or i-gin e enidocrina (salvo per l'O. climaterica); rp.u ò essere dovuta alla tiroi1de, all'ip ofisi, all'ovaia ed in tal caso si riicorre alle r elatt,·e ipre'parazioni o•p oterapi·che, con una ·d ieta moderatam ente ri$tretta evitando ogni eccesso della tavola. Nell'O. climaterica, si seguirà il trattamento indicato in appresso ed, in .p resenza di disturbi climatertci si daTanno, invece della tiroi.d e o i'nsieme 3Jd essa i preparati .ai ghiandole s·e $suali. ·L a forma più 1frequente di a'diposità è quella teissulare. Nei cfuSi più lievi, basterà ~ il tratta~ mento dietetico-fisico a ·cui si aggiun·ge in cru elli ·diecreta:mente 1graNi, la cura idroteratpica e, se qu esta n on ·b asta, la tiroide-t erapia; n ei casi eccessivi, si r icorrerà anche alla proteinoterapia. Nelle forme mixeidematose tal"di.v e, che p er lo più
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II. POLICLIN1CO
sono ·p oco 1spiccate, si u.serà un adatto trattamento tiroidinico. Spesso si ha a che fare con fonm·e miste (O. es0tgena con O. dei tessuti) . 1In ~l caso, si ricorre dap:p1rima alla ter.a pia 1dietetico-tisi1ca fino .a;d eli·m inazi on.e d·el f·a ttore· esogeno e poi, se l '.A. 1Persiste, si faranno i trattamenti indicati per l'O. endo•g ena. 3) O. cerebrale. È molto rar a; se è 1 POl$5ibile si farà il tr attamento eziologi1co, che è il più spesso, antiluetico. (The Endo cririe Survey, vol. IV, n. 4). 1
fil.
I
Evidenza statistica del valore dell'insulina. K. A. Petrén (British J11edical Joumal, dicem-
br·e 1927) presenta una statistica di. 57 casi di ·diabete c.u r·ati ieo ll 'in'Sulina d urante un perio·d o <li 5 anni (1923-1927) . Tutti i casi al lor o ingresso in dlini ca erano in stato comatoso. Di c uesti 57 ·casi: 42 sono in vita, 8 son·o morti in coma, 7 sono mo1rti di malattie intercorr enti. Paragona •POi la sua statistica ·con quella di Ioslin di 57 casi, n·el periodo aprile 1923 al febbraio 1927: 45 in vita, 4 morti in coma, 8 morti fli malattie intercorrenti. ·Queste .statistiche d tmostrano il v.a lore ·della cura insullini.ca, poich·è secondo le ultime statistiche di l\1almnos, prima dell'epoca dell'insulina, 5i ave·v a il 70 % di mo rtalità. 1
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L. MooR.
VA R 1·Aw . · Variazioni sulla moda femminile. Nel·l a Deutsche Med. Woch. (9 marzo 199...8) il noto igienhsta Rubn·er tra10èia le vicende della mo·d a, 1a quale, in genere, viene imiposta <lai popoli ege.m onici. Così un tempo· Venezia mise in voga i pantaloni, che presto si generalizzarono. La mo1da femmjnile attuale presenta alc·uni vanta.ggj in·djscutibili dal lato ]gienico: ma sotto molti altri ri·g uaridi segna un regresso. Il Ru bn.er c·a l.cola che in medi.a il 50 % della superifice del corpo femminile resta, oggi, allo scoiperto o quasi e teme che que~to esibizjonis mo 1p ossa esser causa di eccitazion j mal~ane, soVTatutto tra i giovani . Egli ha pesato gli indumenti in1dossati da-Ile d onne a Berlir10; in estate risultano di 915-955 gramn1i apipena; in inverno di 2165-2465 grrurnm1, ossia non raggiungono il peso che alciuni a'lln1 aid1dietro comiportavano gli abiti .e~tivi (2500-3000 grammi ). 1
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L a 1protezione contro il fred•do risulta insuffi-
ciente duTante l'inverno, anche per la natura delle stoffe, poic.hè si ·dà la tpreferenz·a al tiipo « batista », .e .p erchrè si ri1ducono al rn·inimo •gl i strati, atti .a d intercettare l'aria, e tutto ciò allo s·c opo di m·antenere sottile la linea. In specie gli arti inferiori sono dif.esi mal~$Simo dalle calze di seta e da scarpe sottili, aJderenti, a tomaie .basse. Il risultato è che l e don·n e vanno in·contro a molestie e ·danni cagionati dal freddo ; questi giungono fino alle congelazioni; il Rubner è stato informato, ·da alcuni rc hirurgi ·di paesi settentrionali, che si sono dovuti amputare non po·o hi al1urçi e p·ensin o i pj·e•di ad alcune er oine della moda, a rau:s a di congelazioni. 1
Il frE7d do contribui·sce ad impe1dire l'in1grassarr1ento; ma le donne ricorron o anche a mezzi diretti per raggiun~ere 1questo s1copo, come l 'ipoalimentazione, le pur.g he, ce'i'ti rimedi, ecic. Non tutte to·l lera·n o siffatte azion.i; così il Rubner si spiega co·me la mortalità femminile sia oggi a·umentata tra 20 e 26 anni, Qs~ia nell'età in .cui si fa sentir e di più la tirannia della moda. Si dimentica che una certa quantità di tessuto adip·oso è utile com·e riserva nelle m.alattie infettive e an·cl1e peT la protezione contro il fred1do. Presso il Ru1bner non trovano grazia neppure i rlessous femminili, pe~cb è 01gg~ co·p rono molto jmperfettamente la superfi•cie cutanea, la quale iene quin,di a tr ovarsi ·a contatto diretto con gli abiti esterni, che s'imipregnano ·di suidore e di rifiuti ·cutan ei in quanto, a ·differenza della bianch·eria, non sono lavabili. rL a n·ettezza viene dunqu e a scapitarne. N·aturalmepte, il R ubne~ con•danna ser1z'altro i -001Smet:Lci ·e le tru'Ccature, che co·stitui·scono un nonsenso i.g ieni1co. Oo• O'i si proclama di voler « razionalizzare >> la :::>;::, vita·• m,a molte innovazioni della moda femminile s·o n o ,decisamente con trar ie al raziO'cin io. Le donne lo ri·c ono·scono, ma Si 1p iegano. Il veochio igienista confida, ,p erò, nell'instabilità perenne della moda. 1
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POSTA AMMINISTRATIVA:
Modificazioni sulla fascètta di spedizione : Dovendosi quanto prima approntare il rfforoimPnto delle fascette per la spedizione dei fascicoli del "Policlinico,, agli abbonati, l'amministrazione prega coloro che desiderano apportarvi correzioni, aggiunte, ecc. di volerne dare sollecita comunicazione, mediante cartolina postale affr a'ncata con 30 centesimi, applicandovi possfbilmtnte copia della fascetta con le varianti desiderate. L'editore
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SEZIONE PRATICA
Vl 'f A PR OF ESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. L'assicurazione malattie e la pletora medi ca al Convegno del Sindacato Medi co Fascista. Il giorno 5 maggio c. a. si è tenuto un oonvegno del Direttorio nazionale e dei Segretari provinciali del Sin{lacat-0 medico fascista. Diversi medici e:ondotti jnte1\'" ennero quali Segretari provinciali o delegati di Sindacati. Il Segretario Nazionale Fioretti fece una dettagliata rel.azione sull'opera svolta a favore della classe medica ed ebbe l 'approvazione ed il plauso degli intervenuti. Per l'assicurazione sulla tubercolosi espose quale membro della commissione - le disposizioni principali per cui la legge beneficierà circa la metà della popolazione, ossia tutte l e persone oon un reddito inferiore a L. 800 al mese. Si inizierà col 1° luglio la sua a.p plicazione: i contributi che verseranno i datori di lavoro ed i lavoratori una lira ogn~ quindici giorni formeranno somme ingenti çhe daranno la possibilità di sviluppare integralmente il programma: cure a domicilio, cure sanatoriali, dispensarii, centri diagnostici, sussidi, ecc. La classe medica deve dare tutta l'opera sua per la buona soluzione pratica di questo problema sociale. L'assicurazione sulle malattie - che non è che l'applicazione totale del concetto, che ha ispirato la formazione in primo tempo dell'.assicurazione sulla tubercolosi e che è ben chiarita nella carta del laivoro - ha formato il tema •p rincipale del convegno. Il dott. Fioretti ha sviscerato il problema in tutti i suoi .aspetti : l' .assistenza potrà essere fatta o da un istituto statale o da un sistema ridotto servendosi delle 1nutue già in funzione e ·d elle mutue da costituirsi in ogni paese. Si dovi·à dare all'assicurato l'assistenza sanitaria, le medicine, la cura ospitaliera, il sussidio. Egli è favorevole al sistema delle mutue, con libera scelta, pagamento a notula , limitazione del numero: ma praticamente vede le difficoltà di tale sistema. Più facile sarebbe il sistema .a forfait con limitazioni cd esclusioni . Nulla però vi è ancora di precisato e di fatto: perciò è utile la discussione. Il dott . Vacino, quale rappresentante del Sindacato di Vercelli sostiene ohe in tale ·a rgomento . ' deve avere l'ap1plicazione esatta la legge sindacale, trattandosi di un contratto. di l.avor.o tra due collettività : ed è p·e rciò che il sindacato medico potrà nell'estensione di tale contratto por tare il forte contributo dell'esperienza dei medici. La classe medica è sempre stata favorevole all'assicurazione delle malattie ed .ancora oggi riafferma la sua piena adesione a tale legge voluta dal governo fascista: solo intende far pervenire alla commissione che elabora il progetto i dati della propria esperienza, perchè senza una collabora-
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zione sinoer.a della classe medica tale legge non potrà avere applicazione pratica efficace. Esamina le varie forme di possibilità di svolgimento: l ' istituto assicuratore statale trasformer ebbe i medici in impiegatj statali, o parastatali e quindi per disposizioni precise della legge sindacale non .p otrebbero più entrare nella .discussione dei patti .-:li lavoro. Invece l'istituzione delle mutue portereb,b e di diritto a trattare delle condizioni di contratto. Pas.9a in rassegna le varie forme di mutue; sono dannose moralmente più che materialmente le mutue a stipendio fisso, od a forfait capitario, senza limitazioni: sono buone le mutue oon libera scelta, pagamento a notula, limitazione di nu·m ero: vaglia le ragioni portate pro e contro ogni sistema e conclud·e affermando qu€Sti tre princi•p i: 1) rispetto dei diritti .acquisiti dai medici .' . . . . . gia J.n servizio presso comuni, opere pie, ospedali, ecc. ; 2) definizione di uno stato giuridico precis o per le n·omine, concorsi, carriera, pensione, ecc. ; 3) retribuzione con stiipendi·o fisso residenziale e vo·m})enso delle singoJe prestazioni secondo una tariff.a da 00°11cordarsi tra Sindacato medico ·e d istituti assicur.ativi . La sua tesi fu fa,·orevolmente accolta. La rliscussione si è protratta a lun·go tutti di1nostrando di essere favorevoli al principio fondamentale dell'ass~curazione malattie e. oontrarii invece al compenso fisso, senza limitazioni, favorevoli alla libera scelta, al paga1nento a visite, .alla limitazi·one del numeTo degli .assicurati: ed in tal senso fu presentato un ordine del giorno, approvato .all'unanimità specie per la ia. parte. ' Il dott. Pesce di Trento ed il dott. Cipollini di Novara narlano nell 'interesse dei medici ospitalieri. Il rappresenta11te :tli Tre11to spiegò il funziona.:. 111.ento ·d~1le casse malattie, esistenti già sotto il gover110 au&triaco, poTtò molti d.ati interessanti, e concluse dimostrandosi poco soddisfatto di tali cas.se: s·p ecie se non vi ha la liber.a scelt.:'t ed il pagamento a visite. Il ra•pipresentante di Torino dott. Amati e quello di Mila110 prof. Baslini ricordano di aver stabilito mutue con compensi fissii e dichiarano che i n1edici sono sod1".lisf.atti: l'assemblea si dimostra po{;.o persuasa. Il r.aippresentante .di Cremona dott. R.o·n coni spiega· come funzionano le mutue nella sua città} con soddisfazione generale, col sistema della liber.a scelta e del .p agamento a visite. Parlano .ancora molti altri: il dott. Buonsanti si dichiar.a favoTevole alla libera scelta e pa,g.a~ n1ento .a visite : il dott·. Filippini di Trieste illu .. stra una r ela.z ione preparata sull'ar gomento per incarico del .Direttorio nazjonale dei Si11dacati mei!ici fascisti. T11 conclusione l'assemblea si augura che sia nomi.n.a.to nella commissio11e che deve preparare il regolamento un rappresentant.e del Sindacato me-
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• IL POLICLINICO
dico - e si fa il nome dell'on. Guacooro - perchè siano sostenuti i concetti es·pressii. .dall',assemblea. Esaurito l'argo.m ento p1·eoccu·pa11te p er tutta la classe il Seg. N.az. insiste sulla necessità di stu: di.are qualohe rime di·o contro la pletora medica: chi propone l'albo chiuso come per i notai e gli avvocati; chi propone l'esame di stato r igor oso; chi la limitazione d elle iscrizioni .all'università; chi la pro paganda nei licei p er evitare le iscrizioni. Egli si dimostra poco p ers uaso di tu.t ti i rimeidi pro·p osti: vede solo nell'albo chiuso la possibilità pratica di un.a soluzione : e l'assemblea dopo varie considerazioni di alcuni oratori vota in tal senso . Il Segr. N az. F ior etti 1per u ltimo richiama l'attenzione dei colleghi su alcuni casi i)ietosi di medici vecchi, incapaci di gu.adagnarsi da vivere, senz.a ·p en sion e, che versano nella vera m iseri.a. Si im·p one un provvedimento che egli avrebbe concretato n ella Casa o Gassa del 11{ edico . L' asS€mblea I.ascia al Segr. N az. di provvedere n el miglior m01d.o p ossibile. 1
CONCORSI. POE!'II
VACANTI .
ANcON.\. .4.1nrnJinist razione Provinciale. Due posti nel L ab . Prov . d'I gi~ne e Profil. ; scad . 30 giu. V. fase 22. BENEVEN'.IO. R . Prefettura. - Uff . san. consorzio; scad. 4.5 gg . dal 12 m ag. fase. 22. BERNAltESX)O (M1lano) . - Consor.; al 20 giu.; e tà lim. 35 .a. ; t assa L. 50.15 ; aoc. a 3 -m esi dal 20 mag . ; L. 9000 e 5 quadr. dee.; .ad di~ion. I.J. 3 oltre i 3000 pov.; se uff. s an. L. 1000 in sopra ; mezzo t r asp. L. 1000. B ~r,oGNA. Se.ad. 30 giu . ; titoli ed eventualm. esame; 3 condotte; L. 8800 e L . 9000, 5 quadrie11ni dee. , a ddizion. L . 3 oltre i .1000-1300 pov., L. 500-3000 trasp. , L. 1000 ambulat.; età limite 45 a. ; tassa L . 50.15. B ~LZ..\NO (Tren,t o). Direttore Dispensario celtico. Se.ad. 20 giu. V . fase. 22. · CAPOVALLE (Brescia). - Se.ad. 20 giu. ; consor. ; L . 10. 000 e 6 quinq. dee. , L . 1200 indenn . alloggio; L. 500 l1ff. san.; L . 2500 cav., c.-v.; età limite 40 a.; tassa L. 50.10. CARPI (jJJ odena) . Ospeda le Congregazionale B. Ra mazzini. - Me dico chirurgo radiologo; L. 5000, c.-v. , l Q% indenn . .sup plement., 40 % introiti. Scad. 25 lug. CASTEL DI L AMA (Ascoli Piceno). - Se.ad. 15 giu.; L . 8500 ~ addizion . L . 3 oltre il 25 % della popolaz. e L . 4 oltre i 1000 iscritti; indenn. laur ea L. 500; t r asp. L. 2700; 5 quadrienni dee. ; tassa L. 50.20. CAS'IELFIDARDO (Ancona). - la condotta prevalentemente chirurgica; a tutto 24 giu. ; L. 8000 e 5 q11adrienni dee ., rioonoscim. 6 anni; L . 3000 per
'r.
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XXXV, FASC. 23]
direz. Ospedale Civico Umberto I; L. 1000-20003000 tr.a.sp . ; tassa L . 50.10; età lim. 25-45 .a.; ,doc. a 3 mesi dal 25 mag. ,S erv. entro 20 ~g. Chiedere . a,nnunz10. CASTIGLIONE o'OaoIA (Siena) . - Prima condotta; capoluogo; L. 9500 oltre L. 1520 se coniug. , L. 680 se celibe, L. 3500 trasp., L. 500 uff. san. , ooi quadrienni dee. ; riconooc. due quadrienni serv, ant. Soad. 25 giu. CrRIÈ (Torino). - Se.ad. 30 giu., 2 condotte; L. 8000 e 5 quadrienni dee., c.-v., età lim. 45 .a. ; tassa L. 25. 05. ColiACCHIO (Ferrara). - Per S. Giuseppe; lire 10.000 oltre L. 3000 assegno complement., lire 2500 cav. (in corso aumento a L. 3500); sc.W. ore 18 del 15 giu.; età lim. 35 (40) a . ; tassa lire 50.05; docum. a 3 mesi dal 7 mag. ELsANF (I stria). - Soad. 15 lug.; L. 8500 e 4 quadrienni dee.; rioonoscim. servizi precedenti ; L. 2000 obbligo m ezzo tr.as·p .; c.-v.; L. 1000 .aun1entabili se nff. san.; tassa L. 50.15. FICAROLO (Rovigo) . - Scad. 16 giu.; età lim. 45 a . ; tassa L. 50.15; L. 8000 oltre L . 800 indenn . serv., L . 1000-1500-3000 trasp., L. 400 ambulat., L. 500 uff. san. FIRENZE. R. Arcispedale di S . M . Nu.o va e Stabilimenti Riuniti. Aiuto medico; L. 7050 e c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50; doc. poster. al 25 mag. (sic). Chiedere annunzio. Scad. ore 17 del 25 giu. FoRLÌ. - Scad. 15 giu.; per S. Martino in Strada; L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 3000 tr,as'Jp.; et à 1im. 39 a.; tassa I ... 50. G1r.oONE (Avellino). - Scad. 30 giu . ; L. 5500 (sic) comprese funzioni uff. san.; età ]im. 40 a. GORIZIA. A mminist raz. Provinc. - Direttore della Sez. Med. Micrograf. del Labor. Prov . d'Igiene e Profil. ; L. 13.000, oltre L. 4200 serv. att., c.-v ., età lim. 45 a. Assjstente per detto; L. 10.000 e L. 2000, c.-v., età lim. 35 a. P er i due posti 5 quadrienni dee.; tassa L. 50,10. Scad. 3 lug. GUGLIONESI (Cam pobasso). Scad. 25 gi-n.; L . 7000; quinquenni dee. ; età lim. 39 a. IsoLA DEr.r.E FEMINE (Palermo). - Soarl. 16 giu.; L. 9200 oon eventuali mi,n orazioni previste dal R. D. 29 dic. 1927 n. 2672 ,: addizion. L. 5 oltre i 1000 pov.; 5 quinquenni dee.; L. 500 se uff . san. LA S~EZIA. Amministraz. Provinc. - Due posti nel Laiborat. Provinc. d'Igiene e Profilassi; se.ad. 15 lug. V . fase . 22. LECOE. A mministr . Provi ne. - Coadiutore medico del Laibor. Prov. d'Igiene e Profilassi ; L. 9000 e 3 quadrienni di L. 700, serv. att. L. 1700, c.-v. LIVORNO. Direttore Dispensario profilattioo centrale « G. Bandi »; L. 14.000 e 4 qu~nquenni dee.; età lim. 4!> a. ; tassa L. 50.05. Dom. e doc. alla S egreteria del Consorzio (pal.azzo Provinciale), ·Via Goldo·n i 5. Scad. 20 giu . ~ATERA . Ospedale Civile Tlitt. Erri. 111. Due posti; scaid. 30 giu. V. fase . 22.
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SEZIONE PRATrCA
MooENA. R. Pref ettura. Uff. san. ~ capo dell'Ufficio d'igiene del Comune di Carpi; al 31 lug. ore 18; titoli .ed esami; età lim. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 25 1nag.; tassa L. 50.20: Musso.LENTE (Vicenza). - Scad. 15 giu . ; L. 8000 oltre L. 1200 serv . .att., c.-v., indenn. trasp., indennità uff. san. PADOVA. Ospedale d'Isolamento. M edico residente; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 serv. attivo e c.-':., alloggio pel titolare e famiglia, oon obbligo di abitarvi; rioonoscim. servizi anter.; scad. 30 giu.; dom.antle al Comune; età lim. 30 a . ; certificato politioe>; divieto compensi da privati; tassa I.1. 50.10 al Tesoriere comu11. Chiedere annunzio. PAESANA (Cuneo). Scad. 19 giu.; per Santa Maria; L. 8000 con le riduzioni di legge. PAI.ERMO. Consorzio .4ntit'Ubercolare della Provincia. - Direttore sanitario; L. 18.000 e 5 quadrienni dee.; S(!l"V. att. L. 6000; c.-v.; scad. ore 18 del 10 lug.; età lim. 45 a.. al 18 mag. ; titoli ed ffiami (4 prove); chiedere .annunzio. PAMPARATO (Cuneo). - A tutto 15 lug.; età lim. 35 a.; tassa L . 50.15; doc. a 3 mesi dal 1° giu . ; L. 10.000 e 4 quinquenni dee., oltre L . 500 uff. san. Serv. entro 10 ott. PERGOLA (Pesaro Urbino). - 3a. ooru:l., per 9 fraz. ; a ore 12 del 20 giu . ; età lim. 40 .a. ; doe. a 6 mesi dal 1° mag. ; L . 8000 oltre L. 3500 (rivedibili) cavale., c. -v., addizion. L. 2 oltre i ~00 pov. e L. 3 oltre i 1000, 5 qThadrienni dee. ; tassa L. 50.10; chied. annunzio. Po.Ml?ONEsoo (~lantova). Sca<l. 15 giu."}' lire 9000 e 4 quadr. dee., c.-v., se uff. san. L. 500, mezzo trasp. L. 2500, eventualm. direz. Osped.; pigione dietro corrispett. L. 500; età lim. 40 a.; tassa L. 50.10. PaoGNO (Verona). - Scad. 20 giu. ; L. 9000 oltre c.-v. di · L. 1200, 4 quinquenni dee., L. 3000 cav., L . 600 uft. san . REGGIO CALABRIA. Ammiwistrazione Provinciale. - Concorsi nel Laborat. Provino. d'Igiene e Profilassi ; vedi f asc. 21 ; scad. 22 gi u. Direttore SanitMio del Brefotrofio; L. 5000 (sic) e quadrienni decimo fino a L . 7000, c.-v. ROMA. Ministero dell' lnter,no. - Sono prorogati a.I 30 giugno j. concorsi per esami a. 34 'Posti di medico provinciale aggiunto di 2a. classe, per esami e titoli .e a 4 posti di .assiste:r;ite medico nel Laboratorio di Micrografi.a e Batteriol. della Sanità Pubbl. ecc. SALSOMAGGIORE (Parma). - 3a. co,n dotta ; proro~ al 31 lu•g ., ore 18. ,· S. MA URO Cxr..,J!1NTO (S·a lerno). ~ Scad. 20 giu.; L. 7000 e 4 quadr. dee., L. 500 uff. san.; tassa L. 50.10. SAVONA. Amministr. Prov·i nc. - Direttore Sez. Me".ijoo-Micrograf. Laborat. Provino. d'Igiene e Profil.; L. 15.000 oltre .L. 2800 serv. att.; età lim. 45 a.; . tassa L. 50. Aiutante preparatore; L. 7000 e L. 1000 ; età lim. 35 a. ; tassa L. 25.05. P er i due p<>sti 5 trienni dee. , c.-v.
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SEMINARA (Reggio Gal.). - Scad. 40 gior11i dal 18 mag.; L . 6000 (sic) e 4 quadrienni dee. , oltreL. 2509 cav. Doc. a 3 me8i. Età lim. 45 a . Tassa L. 50. Le oondotte &Gno due. TRAPANI. R. Prefettwra. - Uff. san. di Castelvetrano; scad . .30 giu. V . fase. 22. TR.ECENTA (Rovigo). Scad. 30 giu.; 1° repa.i·to; età lim. 45 .a.; L . 8000 e 5 quadr. dee., c.-v. ; L. 800 serv. att., L. 600 se uff. san. ; ta..ss.a lire 50.10. TREVISO. De'[>'Utazione 1' !'0 1vi11. cia~e. Proroga. al 15 lug. V. fase. 22. TRIESTE. .4 mministrazione dellia Pro·vi11/Jia. Direttore dell'Ospedale P s ich'iatrioo Provinciale « A. di S. Galetti » e dell'Ospedale dei Cronici di Trieste; L. 24.000 oltre supplem. serv. attivo; alloggio; obbligo di residenza nello Stabilim. ; scaden~ ore 16 del 25 giu.; età lim. •45 a. ; doc. a 2 mesi dal 23 mag.; tassa L. 50 alla Ricevitoria Provinciale. TRIPOLI. - Direttore Dispensarjo Antitubercolare; L. 14,000 e 5 quadrienni dee., oltre inden_n . resid. eguale .a metà stiipendio; se conosoenza lingua araba L. 1000; se.ad. 15 lug. ; età lim. 35 a. ; ~Sc:'l. L. 50.15; deposito reperibile di L. 1000 ;. chied. .annunzi<?; 1·ivolgersi .al Municipio. VENEZIA. - Al 25 giu., medico igienista per la. vigilanza del suolo e dell'abitato; medico scolastico Al 10 lug. assistente del Laborat. micrograf.; me.d ico per la profilassi. Rivolgersi alla , egreteria dell'Ufficio d'Igiene. VERON.\. - Scad. 30 giu., ore 16; 3 condotte; L . 8000 e 9000;. 4 quadrienni ; serv. att. L. 1400 e 1700; c. -v. ; trasp. L. 1000-3000 ;per due delle condotte; età lim. 35 a. ; doc. a 3 mesi dal 20 in.ag. ; tassa L . 50.10; ohietl. annunzio; serv. entro 15 gg. VIARIGI (.4.lessll!ndria). Scacl. 30 giu.; L. 7000 (si<l), oltre L. 500 (sic) trasp., eventu.alrn. L.. 500 nff. san. \.~ICENZA . Scad. 25 gin . ; medico condotto supplente; L. 9000 e 6 q11a<lr. dee.; serv. att ., c.-v.; età Jim. -f.5 a.; tassa L. 50.10. VILLA nm, NEvoso (Oarnaro). - Scad. 30 giu., consor. ; L. 8500, c.-v., L. 2000 trasp., per uff . san. da L. 1000 in sopra; età lim. 35 a.
NOM INE, PROMOZION I ED ONORIFICENZE
TI prof. Cari<> Vercesi è no1ninato, i11 seguito a C'oncorso titolare di clinica ostetrica nella R. Uni' Sassari. Yersità di '•
Alla Faooltà. Medica di Buen·os· Aires sono stati 1101ninati: J. Iribarne, profe8sore di ginecologia · clinica; O. Robertson Lavalle, professore di patologia chirurgica. 11 prof . O. Vi.a le . di fisiologia a Sassari, è stato nuova1nente assunto dalla Facoltà Medica di 06.rcloba, per un ·p eriodo <li cinq11e anni, quale direttore dell'Istituto fisiologico.
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IL POLICLINICO
NOSTRE CORRISPONDENZE. •
Da Londra. La celebrazione del terzo centenario Harveyano.
L 'Inghilterra, organizzando in modo veramente ..aromi r.abile la celebTazi,one d el terzo centenario ·dalla p·ubblicazione del libro di Guglielmo H .arvey .sulla ciroolazione del san gue (1628), ha di1nostr.ato ,di saper 0 norare le glo1rie nazionali n·e l campo .scientifico con un consenso che si può veramente chiamare eccezionale <li t utta 1a 1p.arte migliore .del paese. Alle cerim·onie, preparate dal Reale Collegio dei Medici che è la più antica e autorevole corporazione medica inglese, che si onor.a .di aver avuto Rarvey tra i s.uoi membri, pa.r tecip.arono, i n manifestazioni solenni per fasto e per dignità, il R e ed i Principi cli Casa Reale, i ministri ~ le alte autorità po·l itiche, · i me mbri dell' .Assemblea Legislativa, ,g li alti dignitari ecclesiastici, i presidenti delle .grandi corP.orazioni, i professo·r i delle università, ed esse sii svolsero secondo 11n program.m a esat tamente stabilito nel quale era fatta larghissima parte .anche all'esame e allo stupio dell'opera di Harvey e dei suoi •p re. . ~ursor1 .e s uccessori . A questa celebrazi·one assistettero più cli cento .era.no rruppresent.ate. No,t o fr.a i presenti, per non • nominare che alcuni fra. i più illustri, il vene.delegati dall'estero e tutte le n.az.ioni civili vi rand o Pav lorv di Leningrado, rappresentante <lel1'Accademia delle Scienze, acc-0lto da quelle vi ve e sincere dimostr.azioni di sim·p atia ch e competono .al decano della moderna fisiologia ; W enckeha+eh, il olinioo d~ Vienna., Chauffard dl Parigi, W elch, l'insign,e •p atologo di Baltimora, Gley .di P arigi, O. Loe·w y; fra gl' inglesi Barcroft, Sher;r ington, Rolleston, Mackenzie, l'illustre etnologo F .razer, l'antropologo Arthur K eith. L'Italia era rap1presentata dal pr()f. Arturo Castiglioni deleg~to dell' Università di Padov,a e dal prof. Mar riano Patrizi dell' Università di Bologna ; il prof. Cast ellani, il nostro insigne clinico che dirige l'Istituto delle malattie ·tropicali di L'On~ra ed €ra stato incaricato di rappresentare l' Acoademi.a d ·elle Scienze di Roma, no·n potè intervenire alla riunione, essendo ritornato dall'America appena .dopo .finita I.a celebrazione; .a questa assisteva quale invitato il sen . pr-0.f. Giulio Fano dell'Università di Roma, socio onorario della Società Inglese di Fisiologia. È ·Opiportuno noi.are, non senza legittima wddisfazione, ohe in tutte le cerimonie e da part.e di tutti gli oratori si ebbero vive e cordiali manifestazioni di simpatia all'indirizzo dell'Italia: manifestazioni che in certi momenti assunsero il carattere di dimostrazioni veramente entusiastiche. Al solenne ricevimento i:ìei delegati a Buckingam Palace che ebbe luogo la mattina del 14, S. M. i] Re d'Inghilterra nel s uo discorso acoennando al fa tto che la de i e rL7-'=l TlO:'l conosce confini di ra~z.a nè di n.a.2ione soggi11nsc che la vita di Harvey nè è lina 'Prova e...c::s~ nd'J oegli stato .allievo di quella antica e illustre uni1
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versità di Padova della quale egli si diceva pa.rtioolarmente lieto d~ salutare il rappresentante. Nel colloquio col r,appresentante dell'Università di Padova Sua Maestà espresse nella forma più oortese la sµa soddisrfazione di questa parteci.p a. z1one. Nel pomeriggio del gio.rno stesso ebbe luogo il solenne ricevimento nella Biblioteca del R egio Collegio dei Medici (R<>yal College of Physicians) che ha la .sua sede in un magnifico palazzo storico, ornato delle statue de~ più illustri scienziati inglesi. N ella grande sala si trovavano raccolti in attesa degli , os·p iti, i membri del Collegio con a cap·o il loro illustre presidente, Sir J ohn Bradford, tutti nell'abito rosso tradizionale; il presidente :port.av.a la storica zimarra di velluto ' nero a bordi d'oro e innanzi a lui sul tavolo er.a poggiata sul cuscino di velluto r osso, la magnifica in.azza d ' argento che costituisce una delle insegne del Coll egio: un'altra insegna è I.a collana d'oro cesellato, gioiello di squisita fattura italiana del Rinasciment·o. Sfilarono quindi, .accolti dal deferente cordiale saluto dell'Assemblea, i rappresentanti di sessanta uni,rersità di ogni parte del mondo, tutti vestiti dell' abito accademico e cia.sicuno di essi presentò al presidente del Collegio un indirizzo d'omaggio. Le nostre università inviarono indirizzi latini nei quali conoorden1ente si affermav.a I.a par.t e avuta dagli italiani prec11rsori dell'o·p era di Harvey ; l'Univer sità di Atene inviò un magnifico indirizzo miniato e.steso in greoo antico. Ta luni di questi i11dirizzi erano vere opere d 'arte; particolarmente a111mirato fu quello di Bologna, scritto e miniato s u peTgamena, coi ritratti di Cesalpino, di Realdo Colombo, di Gabriele Fallapipio e di Marcello Malpighi. AlJ.a presentazi()ne degli indiriz~i seguirono i discorsi d'elogio t enuti ·dai proff. Sherrington, Ohauffard di Parigi e K eibel di Berlino. Una delle cerimonie più caratteristiche, fu il ricevimento offerto dalla C.Ompagnia dei Droghieri, una ".ifllle p~ù ricche e possenti oorporazioni inglesi, il lunedì ser.a, nella m.agnifica residenza de.Ila Oom.p agnia alla quale H arvey .appartenne. L'Istituto Fisiologico dell'Università di Londra p reuarò una grande riunione scientifica nella qu.a:ie anzitutto fi1 girata un.a bellissima pellioola c.inematogra.fica per mostrare ai convenuti gli esperimenti fatti da H.arvey e ricostruiti fedelmente sulla base delle indicazioni contenute nel &uo libro Io credo che difficilmente si possa immaginare uno spettaoolo più .attraente e più sugg;esti1ro di quello .al quale assistettero coloro che furono invit.ati a questa riunione. La ricostruzione ·degli esperimenti fin nei .p iù minuti partioolari co11 la contem.p oranea presentazione del testo originale -delle p.agine di Harvey e di altri autori, nelle q11ali si accenna. .alle singole prove! . oostituì una dimostrazione eloquente e in certi punti drammatica della storia della scoperta della c~colazione del s.a-ngue. Certo alcuni degli esperime~ti furono . praticati da altri prima che da H.arvey: senza alcun dubbio lo soopritore della
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SEZIONE PRATICA
<!iroolazione fu il nostro Cesalpino al quale spetta il me.rito <lella prima ~dea e delle prime prove, ma per quanto in linea. storica la esposizione non possa cons1der.arsi tale da dare una giusta idea della cronologia della scoperta, l'idea di ricostruire esperimenti di antichi maestri fedelmente e attenendosi .alle loro indicazioni deve essere considerata, a parer mio, come oltremodo felioe, ed è da augurare che questa ed altre p ellicole simili veng.ano mostrate agli studenti nelle università per dar loro la visione chi.ara e .p recisa della difficile e pen·osa via che il pensiero umano dovette percorrere per giungere alla scoperta della verità. Seguirono quindi interessanti comunicazioni sulle più recenti ricerche .ael c.am•p o della fisiologia del sangue e della circolazione; quindi gli invitati visitarono l'e.spooizione preparata nelle sale del College . Libri preziosi e fra questi moltissimi incunaboli italiani di so'ggetto medico, una stupenda collezione di ritratti di medici insigni, .alcuni fra i quali dovuti ai pittori inglesi più iflustri, documenti e diplomi fra i quali quello ott43nut-O da Harve3r a Padova nel 1602, la ricchissima collezione di oggetti d'arte appartenenti .al Collegio, infine tutti i documenti che ne garantiscono i privilegi, erano esposti all'ammirazi-0ne degli ospiti. Certa sarebbe difficile immaginare una più degna e p~ù preziosa r.aooolta e non è senza un senso d'invidia che noi abbandoniamo quelle sale, n elle quali vi sono tanti teoori di provenienza italiana, pensando con rimpianto ai doc umenti, ai libri, alle raccolte che furono possesso delle antiche i1ostre corporazi<>ni delle Arti, Ticche e gloriosissime, e che .and.arono disperse nelle avverse fortune delle oontese e delle guerre che straziarono l' Itali.a. Questa preziosa docu1nentazione, che forma il maggior tewro del grande Collegio Inglese e che ne oostituisce un titolo di antica nobiltà, è nello stesso t empo parte importantissima della storia della vita scientifica intellettuale e politica del pa.ese. Tutti i gr,andi. •avvenimenti della storia inglese hann·o lasciato qualche traccia nella storia della Corporazione, considerata da inglesi e da str.anieri come un 'istituzione possente e rispettata, degna e valida · protettrice della dignità scientifica. e della libertà professionale dei suoi affigliati. A d.are un quadro completo della vita scientific.a e professionale inglese e della venerazione con la qu.ale le opere dei grandi medici del passato sono considerate come prezioso possesso della nazione tutta , valsero le cerimonie organizzate in altre sedi come q11ella nella st<>rioa sala della Corporazione dei Mercati Sarti, all.a quale intervenne in forma ufficiale il Principe di Galles . ~ noto come queste Corporazioni londinesi non abbiano più in realtà 11ulla da f.are col mestiere del quale .p ortano il nome ma siano soltanto gr.a.ndi org.a.nizzazioni che d.ispongono di fon!Ìi in,genti e che si occupano soprattutto di beneficenza. Alla ·Cor;por.a.zione dei Sarti fu iscritto a SIUo teimrpo Harvey non altrimenti che il nostro divino Alighieri fu iscritto a quella degli speziali e ciò spie·g a il motivo della bellissima festa. Non meno interes1
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sante dal punto di vi,sta storico fu il grande ban· cnetto orterto . nella merav1gl1o.sa sala cinquecentesca nell' Ospitale di 8 . .HaTtolomeo, uno uei più antichi della metropoli, del quale liuglielmo Harvey tu per lunghi anni mea1co pr1.m..a1·io, fino .a che in seguito alle vicende politiche che portarono .alla caduta di Carlo I, del quale egli fu medico e amico fedelissimo, dovette abbandonare il suo posto. Ma il culmine delle onoranze si ehbe nell.a gran.d e riunione tenutasi al Guildhall, lo storico palazzo ch e è sede del Municipio .della. City, la sera del 17 maggio. Erano riuniti intorno alle tavole, nell'immensa s.al.a deoorata di trofei, di ara~i, di ma.gnifici quadri, più di cinquecento oonvitati, fra i quali le più eminenti personalità fra gli scienziati di tutto il mondo. Assistevano .all~ solenne celebrazione i ministri di Stato, tutti gli .an1b.asciatori delle Grandi Potenze, gli .a.rcivesoovi di York e d~ Canterbury, i rettori di tutte le 11niversità inglesi, i presid enti di tutte le grandi associazioni e moltissimi membri dell'alta aristocrazia e della Camera dei Comuni. Dopo i rituali on1a.g gi .al Re, .alla Regina ed ai Principi di Casa Reale prese la parola il ministro Chambetlain il quale in un in,agnifico discorso· di saluto ai delegati e accennando particolarmente alla' presenza ' . di un r.a ppresentante dell'Università di Padova, tessè un eloquente elogio della scienza medica e del oont.ributo da essa portat·o al benessere dell'umanità e a.Ila floridezza dello Stato. Affermò con nobili parole che la medicina è il f andamento di ogni moderna cultura e che il medioo è il più degno e prezioso collaboratore dell' intelligente uomo di Stato; e dalla concordia di scienziati di tutte le Nazioni convenuti a celebrare un grande avvenimento scientifico tr.a.sse i migliori .auspici per le sorti dell'l1manità .avviata a sempre maggiori destini. Al disco·r so del Ministro rispose, in nome di tutti i deleg.ati stranieri, il prof. Oastiglioni .da.pprima in ling.u a inglese dicendoo~ ' lieto .d i por.t are il saluto dei rap·p resent.anti di tutte le nazioni straniere ,e in primo luogo quello della Università nella quale Harvey, allievo di Fabricio, id ' Acqu.a pendente, avendo appreso l'opera dei grandi precursori e particolarmente i geniali esperimenti di Oesa1pino, ebbe I.a prepar.azione al suo la.v aro scientifico. Il .p rof. Castiglioni accennò quindi alle r elazioni c.ulturali strettissime che particolarmente nell'epoca. ·del Rinascimento furono fra le univers ità inglesi e quelle italiane e affermò che alla corona di gloria che il mondo intesse .alla memoria di Guglielmo H arvey non pl1Ò mancare la fronda di I.auro o·f fert.a dall'Italia. Dopo a .v er accennato a quel periodo glorioso della storià dell'Università p.a<lovana p.el quale Galileo gettò le fondamenta della scienza sperimentale e da ogni parte del mondo accorrevano gli allievi .ad asooltare gl 'insegn.amenti dei più illustri scienziati del tempo, così che Padova parve veramente maestra, oome affermò il Haller, al mondo intero, l'oratore dimostrò la stretta relazione esistente fra gli esperimenti di Harvey e q11elli dei grandi maestri ita-
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liani. ltico1·<lò infine altri due medici illu.st1·i: Giorgio ~nt .al quale il libro di Harvey è dedicato e · Giovanni Caius fondatore .del celebre Col- I servizi igienico-sanitari al S6nato. legio di C~bridge, .che en:tr.àmbi, dopo esser~ st·a.t i Discutendosi il bilancio dell 'Interno al Senato, allievi dell' Univ:ersità padovana, furono presidenti del Reale. Co~legio .d~i Me<:lici di Londra. Quindi il sottosegretario on. Michele Bia.n chi ha pronunzi.a.to un lucido discorso, denso di dati. prendendo la p.aro1a in lin~u.a italiana, in mezzo Ha rileva.t o che i problemi relativi all'assistenalla più intensa attenzione <lei convenuti, egli za e beneficen~ pubbliche· hanno continuato a .disse di sentirsi pi~nàmente in diritto di re11richiamare la vigile, premurosa attenzione del Goder&i interprete dell'oma.g gio degli scienziati di verno Fascista. 'fra le più recenti provvidenZie, tutto · i l mo11do ser:vendosi della ling ua di Dante va segnalata la riforma istituzio11.ale delle Congreche all'epoca di HarYey, parlata alla oorte di Carlo I ammiratore dell'Italia come a quella di · gazioni di Carità, alle quali è stato attribuito un ordinamento an.aJo,go a ql~ello podestarile. L 'oraMaria dei Medici, era considerata lin~u.a. dei dotti tore ha poi illustrato la poderooa azione svolta e degli uomini colti di tutta Europa e dopo .aver dall 'Opera Nazionale per la Maternità e l'Infandetto quale sia stata l'azione esercitata dagli zia. Ha aocennato all'impulso impresso alla coscienziati italiani (lel Ri11ascimento sul rinnovastruzione d~ nuovi nosocomi. mento degli studi anatomici e fisiolo gici, chiude Per quanto riguarda la Soe:tnità Pubblica, il Capo ricordando l.a secolare amicizia del popolo itali ano del Governo prende interesse -person.ale a tutte e di quello inglese, affermata in tutti i campi le misure dirette a salvaguardare l'integrità fidella vita scientifica, artistica e politica delle d ue sica e la salute della Nazione. ::e stata intensifinazioni e suggellata dal fervido p ensiero dei più cata la lotta oontro tutte le malattie sociali. In nobili figli dei due paesi . Il discorso <lel prof. Caparticolare i bilanci dei consorzi antitub€rco1ari stiglioni, che fu poi riportato dal « Times » e dai per il 1927 segnano t1n incremento delle entrate, maggiori giornali in·g lesi, fu salutato d.a una ensalite ad oltre 40 milioni di lire, di oui 18 erogati tusi.a.stic.a dimost razione di simpatia all'Italia, che per l'assistenza ai tuberc-0lotici. Sono in oorso ebbe un carattere veramente oommovente. molti lavori per appro,v,·igioname.nto idrico, no11Seguirono quindi .altri discorsi fra i qu,a li quello chè .altre opere igieniche .a ' r.asta portat.a. <li saluto e dj ringrazian1ento del pres.ide11te del Collegio, Sir J ohn Br.adfor<l, un altro molto brillante dell'arcivescovo di York che p arlò dell'unio- Provvedi men ti sanitarì. ne della scienza e della religio11e ed una notevole Il Consiglio dei ministri ha approYat-0 un provorazione de) pro·f. 'Venckebach della Clinica di ,·edimento legislativo, recante modifica a.l R. D. Vienna. L. 7 agosto 1925, n. 1732, sulla protea:ione e con1Nei giorni seguenti ebbero luogo le visire ai mercio delle specialità medicinali, allo scopo ,li due grandj centri universitari di Oxford e di rendere più efficaci le disposizioni tutel.atrici della Oa111bridge oon una serie Ji altre interessanti cepubblica salute e della moralità; e di coordinare rimonie e con la Yi.sita degli Istituti scientifici, lo disposizion.i della legge interna oo·n .alcune opdelle biblioteche e di quei grandi labo1·atori di portunità di ordine internazionale. fisiologia che sono a . buon diritto considerati fra Ha anche approvato llno schema di Regolai .pii.1 celebri d'E~ropa . . l.1a cordialità .d ei oolleighi mento per l'esecuzione della legge 23 giugno 1927. inglesi nel dimostrare I.a loro simpatia agli ospiti n. 1264, sulle a.rti atISiliari delle professioni sa.nie il compiacimento per I.a loro vjsita fu veramente t.a.rie, redatto in seguito al parere di una speciaJe superio.re ad ogni attesa. In ·tt1tti i oonvenuti riCommissione, composta di esimii cultori delle vamase il ricord.o graditissimo d'aver veduto ed aprie branche dell'arte sanitaria. preso molte cose belle ed interessap.ti: negli ita11 regolamento contiene anche norme dirette alliani il oon-v incimento che gli uo~ini colti in In1'.accertamento della idoneità prof&.~ionale e moghilterra, e più particolarmente i medici, sanno rale di coloro che .aspirano .ad esercitare le diverse apprezzare .al giusto valore il contributo portato arti sanitarie; e detta particolari disposizioni sudall'Italia al progres...~ della cienza e ne seguono gli esami <li abilitazione, cuj, vanno soggetti gli il duro travaglio con la pii1 grande . si1np.ati a e attuali esercenti a norma ·d ella legge ·o rganica . ' . con. la più viva. ammirazione. 4 stampa inglese pubbl iç~ndo una serie di ar- I Cone"resso internazionale per la protezione ticoli dedicati all' avvenime·n to scientifioo e alla dell' Infanzia . • partecipazione dell'Italia , 1a nostra coloni.a seOome abbia.m o annunziato si adunerà a Parigi guendo lo svolgersi di questo inter essante episodio ùall'8 al 12 luglio, sotto la presidenza del sen. P. anglo-itaJiano oon fervido interes.se, . il n~ro il:.. Strauss · segretario generale ne è il dott. Les.age. lustre Min.istro a Londra, S. E. Ob.iar.amon~e Bor' . Sa.rà diviso in cinque Sezioni: Maternità, Prima donaro, intervenendo alle ceri·m onie e .accogliendo Infanzia Seconda Infanzia, Servizio Sociale, In. la. rappresentanza ita]in n.a. con la più squisita oorfanzia, derelitta. o 1nom]mente .abbandonata. Tra rtialità , contribuirono a dare a questa solenne ce· i rela.t ori son-0: E. Cac3re , :!\f. Ragazzi e T" . Conti. lebrazione un altissimo Aignificat-0. T~a. quota imtporta 60 fr3nchi . francesi per i membri tjtolari. :lO pPr ~li .associ.ati. AllTURO 0ASTIGLIONI . .
NOTIZIE DJJ!ER5E.
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$F:Z I O~E PRATl C.\
Per qualsiasi informazione rivolgersi alla sede del Congresso : Avenne Vict-0r-Emanuel III, 37, Pa.ris (VIIIe) .
Vili
Congresso internazionale di Dermatologia e Sllllologia. La 8-0Cietà Dermatologica Danese ha indetto questo Congresso . a Copen.agben, dal 5 all'8 agosto 1930. Invita gli specialisti d~ tutti i Paesi a con-
venirvi e .ad a vanzare s uggerimenti. Segr etario generale del Comitato -0rga11izzatore è il Dr. S. J.,ambolt, R.aadbusplads 45, Capenaghen (Danim.arca).
<Jonvegne internazionale serologlco. Si è adunat<> ~ Copenaghen un convegno internazionale dei sieriologhi, promosso dalla Società delle Nazio11i. L ' Italia \·i è rappresentata dal prof . Dante De Blasi, direttore dell'Istituto d 'Igiene dell'Università di Napoli. Il De Blasi, invitato espr~amente .ad esir)orre i suoi metodi personali di indagine e di determinazione pel complesso emolitico, ha tenuto una conferenza all'Istituto Statale, riportando un brillantiSSiimo successo ed otten endo !'al.lesione unanime dei colleghi di ogni nazione, fra cui il celebre Meinicke . il J.aoobsthaJ, il Kabu , il Vitebsk.
IX Riunione internazionale di Nf'urologia. ~
indetta a Parigj , u ei locali della Sa1petrière <boulevard de l'Hopital, 47) per il 3 e il 4 luglio ; tema di relazione: «Tumori cerebrali, Diagnosi (\ terapia »; relatori Clavis Vinoent per l a neurologia, A. Béclère per la. radiologia, Bollack e Hartmann per l'oculistica) De Martel per la chirurgia. Inoltre il 28 giugno si terrà una riunione consacrata all'anatomia·· patologica e il 5 luglio una seduta normale; queste adunanze aYranno luogo presso la .Société de chirurgie (rue de la Seine, 12).
Conferenza internazionale per lo Studio del Cancro. Si terrà . a ·Londra, i1el rJrossirr10 luglio, col patronato del duca di York e sotto la presiden za <li sir John Bland-Sutton, ne ilocali de.Ila Società Reale di Medicina. Vi sono invitati gli studiosi s pecializzati di t utti i Paesi. Sarà divisa in più Sezioni: P atologia, Terapia medica, Terapia chirurgica, R.adiotera.p ia, Igiene sociale, Statistica. Sir R. C. Garton ha fatto una generosa donazione per sostenere tutte le spese della <Jonferenza. Congr~sso fran~ese
di medicina Interna.
La 2oa sessi-0ne del Congresso rlell' Associazione dei medici di lingua fr.ancese si terrà nell'ottobr e 1929. Temi : « Eziologia, patogenesi e fisiologia patolo~ica della scarlatpina », rela~ori CB:ntacuzè:p.e (Bucarest), P. Tessier e Costes' (P_a rigi), 5acquépée e Liégeois (Parigi) : « L'ipotensione », . rel!ltori Lian ~ Blondel (P arigi) , Dum~s (Lione), G. Giraud (Mont.pelli ~r); « Trattamento delle sin-
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dromi .anemiche», relatori l~. Hedon e J eanbr.au (Montpellier), Lambin (Lovanio), J. Carles (Bor<leaux). L 'ufficio c.;omprende: prof. Vedel, presidente; proff. \Tires e Leenhardt, vice-presidenti; prof. Rimbaud, segretario generale; .agrégé Carrieu, tesoriere; .d ott. :&ulet, segretario.
Congresso francese di medicina legale.
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Il 13° Congresso di medicina lega le di lingua fra11cese è convocato a Parigi da l 9 all'll ottobre, sotto la presidenza di· Georges Brouardel. Saranno p resentate relazioni da Baltha.zard (Parigi) per la medicina sociale; François (Bruxelles), Charbonnel e Masoe (Bordeaux) per l'infortunistica; Duvois (Parigi), De. Laet (Bruxelles) per la patologi.a professionale; Fribourg-Blanc (Parigi) per la criminologia. Indizzarsi al Dr. Michel, rue de Riguy 5, N.ancy; o al Dr. Pièdelièvre, rue Gay L ussac 2-! Paris.
Congresso di gastro-en1 ero logia. Si t errà ad Amsterdam dal 12 al 14 settembre. Te1ni: << Fisiologia e p atologia della fame », relaoori J . Hudig, van L eersum, Morgulis, Determann ; « Rappo·r ti tra a,ffezioni sanguigne e disturbi digerenti », relatori l\1orawitz, Nordmann , Schottmiiìler, Schiiffner; « Errori .d iagnostici e terapeutici nelle affezioni delle vie digerenti e mezzi per evitarli », relatori vo11 Bergmann, Kuttner, von Haberer. Ber g.
Scuola di perfezionamento in Storia delle Scienze. Col gennaio 1928 11.a iniziato i s uoi corsi presso la R . Università di Ro1na la Scl1ola di perfezionamento in Storia delle Scie11z-e, che b a per fine: a) promuovere lo studio delJa Storia delle Scienze matematiche, fisiche, naturali, geografiche, mediche e delle loro applicazioni; b) completare la coltura dei futuri inseg11a11ti delle Scuole m~ie fornen.r]o loro una veduta dello svilu.p po storico . delle discipline che sono chiamati a professare, c,osì da rendere più proficuo il loro insegnamento , e in tal g uisa coordinare e integr.are studi pertinenti a Facoltà diver se e specialmente alle Faooltà di Scienze, Lettere, Filosofia e Medicin.a. E diretta dal prof. F . Enriques. Il programma per l'-anno scolastico in corso comprendo: Storia della ~1 ed'ic'l·na : « I classici antichi e il Rinascirnent.o »: prof. S. Baglioni; Storia di sci·enze antiche: prof. F. Enriques; Storia delle Scienze biologiche : cc So1•gere e decadere delle dottrine dell'evoluzione »: prof. F. Raffaele . . La durata dei corsi è di un anno, alla fine del quale si oonferi~o diplomi di perfezioname11to secondo le norme statutarie. Vi sono ammessi i laureati; la Scuola funziona inoltre come seminario per gli studenti di Facoltà .
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Corso di perfezionamento a Berf'k. . Dal 16 al 28 lu glio .si terrà, presso l'ospedale ' Mnrittimo di Berrk-Plage, un rorso sulle tuber-
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IL POLICLINICO
colosi osteo-.articolari e g~nglion.ari, oon alcuni elementi . di orto,Pedia pratica, sotto la direzione del -d.ott. E. $9rrel, oon lµ, collaborazione di .altri sanitari .. Tassa d'iscrizione 250 franchi . Per informazioni rivolgersi al :O.r . De~ahaye, HQpital Maritime, Berck-Plage (P. d .. C., Fr.ancia) ..
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XXXV,
FASC.
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relazione, ha pregiato S. E . di voler incoraggi.are · .questa crociata per l'igiene della scuola con un ordine preciso e categorico, dato che le circolar.i e le sollecitazioni .d ei precedenti Mìnis.tri per la estensi~ne. delle scuole all' ~perto non hanno dato finora alct1n risultato. · S. E. Fèdele sj è congr.a tulato ·per l'iniziativa dell' A.N.D.C. che "dal prossimo settembre tra-sformerà tutte le sue scuole in scuole all' ruperto, ed ha e~presso il desiderio di vedere il b.anco.:zaino che · in dette scuole ·siarà adottato. Ha promooso infine di d.are soluzione .al problema delle scuole all'ap~rto
·Nella stampa medica. Ha iniziato le pubblicazioni il « Giornale Italiano di Malattie esotiche. e colo~iali ed igiene ooloni.ale » diretto .d al prof. Giov:anni Castronuovo, dell'Università ·d i Na.poli, oo.n la direzione onoraria dei proff. Aldo Castellani, Umberto Gabbi e Filippo Rb,o. Il p~·imo fas~ioolo contiene una conferenza., lavori originali, rassegna della stampa. :E: in dignioosa , ..e.site e corredato d'illustr.az.ioni . .i.\.·uguri. ..
Gli ambulatori di New York. Secondo una Guida delle Opere Sociali pubblicata a New York nello sooroo marw, id.a un gruppo ·di Associazioni di beneficenza e <li .assistenza sociale, nella grande metrapoli funzionano 1161 ambulatori ·p~hblici, e 426 aitre istituzioni la cui attività è in rapporto con la ealute pubblica.
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C.'Os pedale del Littorio in Roma. Il sottosegretario all'interno on. Miohele Bianchi, accompaignato dal presidente dell'Amministrazione dagli Ospedali di Roma, prefetto comm. Cotta, e da altre autorità .politioh~ e sanitarie, ha visitato i lavori in oorso per la costruzione del grandioso ospedale del Littorio, sulla oollin.a idi Monteverde. Essi sono già molto a.v anzati. L'ospedale potrà accogliere 920 infermi, elev.abili .a. 1064. Sarà in tutto all'altezza dei tempi; ba~ti dire che i vari edifizi saranno collegati da gallerie sotterranee percorse da binari per gli a p·p rovvigionamenti e che sul sopr.asruolo funzionerà campo di atterraggio ·per aeroplani destinati al trasporto di feriti grav i.
Ambulatori odontoiatrici scolastici di San Paolo del B.tasile. II 9 febbraio, giorno d~ Sant' Apollonia, che è la patrona ·dei dentisti, vennero inau·g urati .a San Pàu1ò del Brasile i nuQvi .ambulatori .odonooi.at rici delle scuole pubbliche. Questi ~mbulatori, in numero di 23, provvedo·n o a lla .profilassi e .alla cura delle malattie dentarie, limitatamente, p er lo più, .agli scolari poveri. Sono diretti dal dott. Antonio Campos <le Oliveira, ispettore odontoiatra superiore delle scuole. Essi sono v alsi ·d~ modello per altre istituziolli congeneri n el Brasìle.
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Pel Tubercolosario di Alessandria. Il Presidente della Deputazione Provinciale di Alessandria h~ rioevuto dal sen. T er esio Borsalino la offerta di tre milionì, i quali, unit i .alla somma già racoolta d a pubbl.i ca sottoscrizione, pongono in grado il Oonsorzio di dare corso all' opera eminentemente umanitaria. Occorre or.a pensare a integra r e jl funzio·n amento de l Tuber-· oolos.ario, al quale scopo il Oammissario Prefettizio d el Consorzio Ant itu·b eroòlare si .è rivolto al Oapo d el Governo p erchè voglia provvedere, quando a ndrà in esecuzione la provvida legge sulla Assicu razione obbligatori.a con'tro la tu·b eroolosi.
Per le scuole all'aperto. La Commissione - nÒminata d.a l Consiglio Sup.eriore della A.ssociazion~ . N.a1Zionale per la diffusione d ella cultura allo soopo di esprimere a S. E. il Ministro della Pubblica Istruzione i voti del1' Associa.zio ne stessa perchè tutti gli alunni delle scuole elementari e me die usufruiscano della souola a ll'aperto - è ~tata ricevuta da S. E . l'on. prof. :Pie.tro F&:lele. Il prof. Millosevich ha illustrato il programma minimo dell'azione, senza spese su1perflue, rdove e quando è possibile, specialmente per le scuole medie, delle scuole all'aiperto. Il maggioré medico P.erilli, nel presentare la
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Onoranze al prof. Maranon. Si sono svolte nella Fa.ooltà Medica di Madrid, ad iniziativa del ·periodico « Los progresos de l.a Clinica », oon l'intervento d'illustri studiosi, tra cui Labbé e Blum. 1
Commemorazione dt Harvey in Francia. All' Accademia di Medicina di P.arigi è ~tato .s<>lennem~nte commemorato il terzo centenario di Harvey. Erano presenti l'ambasciatore d'Inghilterra, il p·r esidente del Reale Collegio dei Medici di Londra sir J. Rose Bradforrd il prof. Bancroft, ' . di fisiologia all'Università <li Cambridge, ecc. Parlarono il prof. B éclère pr€sidente dell'Accademia, ' il prof. Ohauff.ard é il prof. G1ey; poi il segretario gen~r.ale, prof .•c\..ohard, salutò gli scienziati stranieri intervenuti.
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In memoria di De Vin"entfis. Il ·10 m~gio venne · inaugurato a N.a.poli, nel recinto degli uomill'i illlustri del cimitero di Poggioreale, un busto di · Oa.rlo de Vincentiis, il quale tenne con onore ·1a cattedra <li clinica oculistica successiva.menta .a Palermo (1877-1888) ed a. Napoli (fino alla morte, avvenuta nel 190'2) . .Alla ce-
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~EZIONE
rimoni.a intervennero molte · autorità e notabilità scientifiche. Parlarono il prof. Angelucci e il prof. A. Bernardinis; rispose il figlio dell' illustre estinto, prof. Giuseppe De ' Tincentiis.
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PRATICA
un insolito numero di per~tC>-nalità spiccatissime, rag~iunte da~ limiti d'età. Oltre il Minkowski, di cui già demmo notizia; sono tra esse gl'internisti von Noorden di Franc-oforte sul Meno, Kr.aus <li Berlino e Friedrich Miiller di Monaoo, gli igienisti Pfeiffer di Breslavia e Lehmann di W:iirzburg, il gastro-enterologo Boas di Berlino, il neurologo e psichiatra Anton di Halle, l'otologo Korner di Rostock.
nella sala della Biblioteca dell' Istituto Nazionale delle Assicurazioni in Roma una conferenza sul tema « Tendenze attuali nella oomposizione per età della popolazione italiana». L'andamento che già si delineava durante il 1924-25 nella composizione p er età della p,c>'Polazione italiana, presenta alcune tra le caratteristiche della senescenra demogTafica e giustifica. appieno I.a politica perseguita dal Regime per l~ incremento delle nascite, politica che potrebbe dirsi vittoriosa se i mezzi fisçali, ,a ssistenziali, psicologici sempre più largamente .a;pplicati, riusciss€ro semplicemente ad -infrenare la decrescenza delle nascite e le perturbazioni che già si rivelano nella composizione p er età della nostra popolazione, delle quali però la guerra vicinissima • c.-onsente di sperare un carattere transitorio.
Per 1~abilitazione alle professioni sanitarie an· slliarle.
Rivista di Dalariologia
Professori tedeschi raggiunti dai limiti d'età. Le façoltà mediche tedesche perdono quest'anno
In esecuzione dell'art. 6 della legge 23 giugno 1927, n . 1264 che subordina l 'esercizio d elle .ar.t i ausiliarie delle professioni sanitarie, da parte di coloro che attualmente le professano, .al conse'guimento di uno speciale attestato di idoneità, il Ministero dell'Interno, d'acCQrdo ooi Ministeri della Pubblica IstruzioRe e dell' Economia Nazionale, ha stabilito che gli esami di idoneità per l'abilitazione alla continuazione delle arti suddette abbiano inizio il 20 luglio prossimo venturo, e ne ha fissato le sedi. Le domande di .ammissione agli esami dovranno essere prodotte entro il 20 giugno ai Prefetti.
La politica del Regime per l'incremento della nascite. ll prof. Felice Vinci, dell~ R. Scuola di Scienze Economiche e commerciali di Vene2i.a, ha tenuto
P eriodJi.co bimestrale diretto daJ prof. sen. c. Sanarelli, oon la c<>0pera.zioo.e d 'ine1gmii etud iosi. Redattore-capo : dott. L. Verney.
Sommario del N. 2 (1928) :
Contributi originali: G. LEGA: Sul proceeso emolitico nell'emoglobinuria dei malarici. - F. BIGINELLI ~ Perchè i prodctti ehinacei del tipo euohinina sono antimalarici leggeri. - Relaiioni: V. VALLE: Rela... zione della camp~.gna antimalarica 1926-1927 dell'Istituto Autonomn per lR Lotta antimalarica nelle Venezie (3 eart.e e 4 fig. ). . Recensioni : G. RAFFAELE: Larvicidi amtianofelici (2 fiigure e 1 gr3Jfica). - L. LA F ACE : Faune a.nofeliche. - C. ENRICO : Emato.. .logia della malaria.. - Miscellanea. - Rivista biblio ... gratca. - Notizie. - Sommari. S11pplemento : G. TEGONI, T. FRIGIUELE e L. ~ r.rA MS : Indioo bibliografioo della malaria. 1
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Abbonamento annuo alla .ltivie'ta di Mala,r.iologia » : · 1talia L. 40, Estero ·L. 7 5; per ii nostri abbo.natj. L . 3 5 e 6 5 rispettiva.mente; un nll!lilero separato:: Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. - Inviare Vaglia all'edi._ tore LUIGI POZZI vi•a Sistina 14 - Roma. I(
=======================;=:============================:========================~
Indice alfabetico per materie. · Alinlentazio·n e epatica:
aipplioozioni
. Pag. 843, 844
Anafilassi e secrezj on i intern€ Arteriosclerosi : etiologia . . • Bibliografia . . . · · Blastomicosi uma11a . . . Carcinomi della mucosa -della guancia: interventi oiperativi . . · Corrispondenze . . . . · · · Diatermia delle 'ghiandole genitali in sostituzione degli innesti oro·noiff e d ell'operazio ne Doppler . . . · Edemi: fjsiopatologia . . . · Emorragie meningee di origine lu.etica . Glandole en.docrine: funzioni . . . Gotta cronica: trattam€nt-0 . . . Idrocefalo cronico primitivo . . Insulina: evidenza statistica del valore terapeutico . . · · · · · Lues chirurgica Jel tubo gastro-enterico
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Obesità : varie forme e lor.o tra.tt.a.m ento Pag. 347· Piemia oon meningite e artriti multi846 . ple da bac. di Pfeiffer . . . . » 838 . Radiologia medica : congresso . . . . » Reazione di W assermann : influenza del 844 . joduro di .sodio . . . . . . . » Respirazione: esa.me funzionale oon la maschera di Pech nei convalescenti 823 · di inalattie dell1 apparato re&pir. . . » 844 Sifiloma ipertrofico del mento . . » 849 ,'Jindacato m.edi co fascista: convegno » 837 Sto1naoo : fibroma puro . . . . . . » 1 ~ .reta.n.c> g rave: guar1g1one . . . . . )) Tu,b ercolosi ileo-eecali : rist1ltati delle . . 837 r esez1on1 . . . · · · · · · · » 'fu1nore baso-celluJar~ a tino di botrio. 844 m1coma . . · · · · • • • • )) 828 Tu.mo1·e elido-rachideo . • • • • )) )) 849· • • V esti ario f emminil€ : · igiene •
Non è consentita la rtstampa di lavori pabfllicatt nel Policllaico se nott tn iegu.tto ad aritorlzza'!fn.,o ~crlttn dalla retlazione. H vinata la DUbblkaztont di sunti di essi senza cita~ la fonte. Roma - Stah. Tipo-Lit. Armani di M. Oo11nier. V. Asoou, Red. resp. Olrlrti di proprteta riservati. -
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IL POLICLINICO
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Pubblicazioni della Casa Editrice L: POZZI - Roma
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Igiene
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Dott. AZEGLIO FILIPPINt
u1rigente il Reparto di igiene applicat~ nell'lstituto :>Sperimentale d~lte P.I'. 8.8. lD ~. .
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Fase~
Roma, 18 Giugno 1928
ANNO XXXV
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fondato dai professori :
GU IDO BACC.ELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Chirurg.i·c a di PadoYa. - 11. Accademia Medica d~ Genova. - Società fra i Cl1ltori ·delle Scienz-e ì\Iediche e Naturali iin Cagli ari. Appunti per il medico pratico : SE!\1EIOTI CA: Dolori addominali d'origine neurologica. - La nevralgia del n. glooso-faringeo. - CASI STI CA : La linfogranulomatosi gaetro-intesti<nale. Leucemia consecutiva a oura di dimagramento. - L'agranulciciitoai. - TERAPIA : Uso ed abutSo dell'enteroclisma. Contro ia costipazione spasti ca. - Il trattamento med.ico del canie1~0 dello stomaco. Il t~attamento medico delle stenosi •Pil<>riche d'origine ul-ceros~,. - Nell'enteroco· lite. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARlA Politica sanitaria e giurisprudenza : Selv.agg,i : Controver si e giuridi ch-e. Nella vita professionale : Cronaca del movimento professional e. - Oomcorsi. - Nomine, 1promoz.i-0ni ed ono· rificenz·e. Nostre corrisoondenze : Da Milano. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.
Lavori originali : R. Lusena: Coutribui;-0 allo etudio della sopravvivenza dei leucociti nella leucemia mieloide cronica. Osservazioni cliniche : A. Kraus: Fra.tture comminutive espo~te dell'arto superiore. Cura conserivativa. Note e contributi : G. Dal Pozzo: La nostra e&perienza clinica sulla tutocaina come aneetetico locale. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: Beriel e Devic: La sindrome da iperteneione intracranica. - ORGANI DI GERENTI : J. Guisez : Alcun e forme anormali di tumore dell'esofago. - Gohrbandt : La resezione addominale e colloaddominale del cancro dell'esofago :ilntratoracico. - PATOLOGIA GENEltALC: Kurr.vok e Milles: Ricerche biochimiche sullo sperma e 1S"tù .muco del collo uterino. Cenni bibliografici. , Medicina sociale : A. Filippini: La denuncia obl>li.g atoria della tubercolosi. Accademie, Società Mediche, Co~gressi : XXIV Riunione clella So.!ietà Jtalian~. di Der1uatol-0gia e Sifilografia. - .Associazione Medica Triestiina. -- Società Medico-
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LAVORI ORIGINALI. Q ..:PED..\LE DI
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·p lRlTO IN RO:.\IA - SALA FLA lAN l.
Primario: Prof. L. FICACCI. I sr11 ·ùro 01 F1 ·roLoGTA Un1ANA DELLA R. UN 1\·Enscr .\ DI ROMA. Diretto:re: 1prof. s. BAGLIONl.
<Jont1·ibuto allo studio della sopravvivenza dei leucociti nella leucemia mieloide c1·0nica. (l) rNOTA PREVENTIVA
1del 1dott. RENATO 1LUSENA assi!'tente d egli Osp·edali .R iuniti di Roma.
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R ece11temente il 'Prof. S. Baglioni 11a fatto ese:gui:re nell'I stituto di Fisiolo.g ia Umana dell'Università di R oma da lui .dir.etto, una serrie di ri' • -0ercl1e s ulla ,s opravvivenza d ei leucociti. La ricerca non e·r a nu ova perch·è Se ne erano già •OCCUpati numerosi autori: Haye.m e H enooqu e (1866), GolubO\\r (1868), Ranvier (1878), Engelmann (1879), Dineur (1892), .R auschen.bac11· (1892), Gaglio (1897), Tarchan off, R olJet, Cardile (1989). J olly (1897 e anni succe~sivi), D e Haan (1922). P ·erò nella scuola 1de1 Bag1ioni l e ricerche furono condotte con Questa nota fu comu11ica ta alr ..\cca clemin Lar1ci.si ana .... cclu ta del 9-2-1923. (1)
una tecnica diversa dalle precedenti e cl1e fu desc.:ri tta dalla .dott. Forti. La Forti studiò la sopravvivenza dei leucociti in animali .etero ed omoterm.i .(compreso l'uomo noir male), in rapporto . alla temp.eratura ambi·ente, al li1qui·do ambiente e all'inquinani.ento 1batterico; ·a ltri allievi del Baglioni stanno 1proseguendo questo stu·dio nel campo fisi ologico e ,p atologico. tL0i ·studio della sopr.avviv·ei:iza d ei l eul!ociti l1C\ certamente una grande ]mrportanza nelle malattie .del sangu e, specialmente in quelle che, come la leucemia, provoc·ano alterazioni n ot.evoli numerriche e morfologrj_ch·e degli elementi dell~ serie bianca. Nella leucemia furon o st11 cliati i movimenti dei globuli 1bianchi da Neumann, ~I a}·et, Riesaidecki, ·L owit, Roux , ll\'liiller, Ri ed er, :.\faurel, secondo i quali i leucociti dei leucemici hanno motilità minore di qu·ella .d ei leucociti cli individui normali, ·contrariamente all'opinione ieli J. w .eiss e di Hayem. ·Juesti autori, come pure il Gil•b eitt. il tLeube e il J olly si occuparono dei movim.enti dei leucoiciti interessan,dosi della inaggiore o minore vi,racità d ei movim·enti stessi e del vario tipo di leucociti (mononucleati, polinucleati, eosinofili) eh e presenta Yal' o questi mo,·imenti. ·ì\·e ssuno però ha sturtiato Ja ~opraYY iYen za dei leucociti nel 1decorso della leucen1ia. Io 110 intrapreso que$tO studi o in un·ammalata di leucemia mie1oide cronica ricOY(•rata a11·ospedale
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IL POLICLINICO
di S. Spirito (Sala F laiani). Il risultato delle in1 ricerche .è interessante ·e cred o ineriti che cu q1uesto argome11to si.a fer1nata l'air.enz10I1e dei medici .e che ulteriori ir icerche siano fatte in proposito. Ecco la storia cli11ica dell'amimalata sulla quale feci questo stu·di·o:
rL.-i.N~O \
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L · esan1e d elle uri11e 1dà: albu1nina tracce, zu-ccl1ero assente, acido urico 0,41 %0. L'esame mi·croscopico ·del .sedimento non m.ostr,a nulla di anor• rnal.e. Reazione Wassermann sul san.gu.e : n ega tiva. Esarne del 5angu1e: 'leucociti 85.200, eritrociti 2. 640.000, emoglobina 35, valore .globulare 0,64. Un o striscio di sangue colorato ·con Ylay-Grunwald-Giemsa dà: non alterazoioni di forma e· cl i volume a carico d egJi elementi d·ella serie rossa, discreta ·c romatofUia e ·qualche .ciellula nucleata. A cairico ·d·ella serie bianca si rilevano in ogni campo gruprpi idi ·elemen ti i1nmaturi (mielo,citi, .p remielociti, m·etamielociti), prevalenteme11te con protoplasma neutrofilo, molti granulociti maturi con le granulazioni sipecifich·e e qualcl1e rara forma indifferenziata avente i cairatteri del mi elo1blasta. I/esam e radioscopi·co d el torace è stato negativo. La p . ha avuto fe·bbr·e 1qu o.ti diana, irregoJar·e, rag.g jungendo il massimo di 39,3. Le sue ·condizioni si son o an1date agg.ravando ra'Pidamente, la milza ha subito un rapil.1do aumento di volume ed ·è divenuta dolentissima alla palpazione. P er una diecina di gi-Olfni circa la p. 11a avuto vomito quasi c ontinuo, dapprima giallastro, poi nera$tro, fecaloide (il li·quido vomitato aveva re.azione actda e non coin teneva sangu·e) . Diversè volt1e la p. ha avuto crisi idi dispnea e tachicarclj a .acco111pagnate da senso di soffocazion e. IJ 9-2-1928 è morta. 1
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V. Ada1gisa, di anni 37, ·da Ro1na, .r icoverata in corsia il 19-1-1928. 1L a madre ·d·ella paziente è morta per m·alattia del 5i.stema nervoso non precisabile. Il .p adre € vivente e sano. .! \ 14 anni la p . ·ebbe 1pleurrite essud.ativa .destra, •qualche anno doipo ebbe pl.eurite a sini$tra che pare rubbia r eci·divato varie \Tolte. Bb·b e la 'Prima mestruazione a 14 annj, le successi.ve sono state sempre regolari. .!\ 27 e 28 anni ha sofferto di urticaria. A 30 anni sposò un uomo allo:ra sano, attualmente malato ·di nefrite. ~on l1a .avuto nesBuna gravi·danza. La malattia attual·e è cominciata n1el 1923, quando la p. ·Cominiciò ad .avere quasi tutte J:e mattine vomito, semipre a digiuno, e cominciò a ielcperi-r-e. Contemporaneamente con1parve febbretta quotidiana che non l'ha quasi mai abbandonata. Nel 1925 l,e fu diagnosticata una ·1.eucemia mieloide .e 1e furonoi fatte alcune a'Pplicazjonj cl i raggi X. lLa p. mi1glio.rò notevolmente e stette abbastanza bene per cir.ca sei m 1esi, dorpo i •q uali, es8'endo peggiorata, 1e furono ripetute con buon risultato l e applicazioni di raggi. ·Nell'anno succeosiv.o (1926) ebbe una colica localJizzata a:ll'tpocon•drio destro e le furono fatte ,du·e applicazioni di '!'aggi alla :vegione ·epati·ca. Però da a:11or·a non è mai 1p1iù stata -b ene ed ha avuto· alternative di mig~ioramento e di peg.g ioramento. Da'Pprima i miglioramenti se·guivano immediatamente le arpplicazioni di rag·gi, poi 1queste non solo rim·a sero senza effetto, ma peggiorarono lo stato dell'ammalata. ·Che iprog.re$sivamente è andata sempre agg.ravandosi. Da una quin·d icina idi giorni prii.ma di entrarp in corsja ha ronzio alle orecchie, cefalea ·p revalentem·ente notturna, sudori notturni e il dep1erim·e11to s'1è f·a tto più marcato. Un m ese iprima ·di venire in 01speda1e ha avuto emmragie sottocutan ee al 1braccio sinistro e alle due gam1be. Al,-o stitico. Non disturbi della minzione. Esame obbiettivo. - •Condizioni gen·erali gravi. Stato •di nutrizion·e pes&imo. Cute e mu·cose inteTuSamente pallide. Lingua umi.da, patinoo·a. Faringe no·r malie. ,S i 1pal.p1ano rpi1c•colissime linfoglandole nell e stazioni sottomascellari ·e cervicali posteriorri. Polso frequen te (120), molle, ritmico, uguale. Torace allungato, scarno. ~ulla ·di anormale alla 1p ercussione, palpazione e a$COltazi.on€. Cuore nei limiti normali. I tono ooculfo su tutti i focolai. Non rinforzo del El tono alla ibas1e. ..\.ddom.e tr.attaib ile, li·evemente dolente al 1quadrante s up erioire sinistr.o, ch e ·è .occupato da una tumefazione .duro-elastica, che si perde in alto sotto l'arcata .costale, si est ende medialment.e fino alla linea mediana, e in basso fino all'ombellicale trasversa, Stpostabile coi movimenti r·eS'Piratori, dolente alla ipalpazione, col margin e n etto, lungo il quale si seguonQ le caratterilstiche i ncisuire d-ello. milza. 1ll fegato si palpa a due òita trasverse sott.o l'arco costale, aumentato di consistenza. L'es ame d el sistema n er,·oso è negativo. 1
l!n questa ·a rrunalata feci lo studio della sopraYvivenza idei 11eu cociti secondo la tecnica descritta dalla dott . .Forti e ·che qui riassumo: in una pi1petta sterilizzata, composta ·di un tubo verticale A (v. figu·ra), a ·Cui è saJ.dato un tubo B 1piegato due vol te su s·è 1Stesso e con estre1nità li..bera sottili$Sima e chiusa alla fiamma, si raccolgono 4 rnm3 di sang~'\e raccolto sterilm·ente da una vena e eme. 3,6 di ltquido di Ringieir ,sterilizzato o so1'uzìone fisiologica st.erile. iSi las·cia sedimentare: i g·lobuli rossi si raccolg·ono nel f.on do cieco (1e l della pipetta, mentre più su si raccolgono i leucociti, che vengono a trovarsi press'a poco a 11vello dell'unione .dei due tubi A e B. p.er esaminare i leuco.citi si apre 1a pipetta, rompendone il beccuc·oio com un a pinza prim,a arroventata e d·o po ·a v.er 1p1a;s6ato jl beccuecio stesso sulla fiamm.a,· si lascia cader.e una .g occia del liquido sul vetrino per l'esame e si richiude $Ubito la pipetta alla fiamma. Si conserYa la ipipetta j11 ghiacciaia a temperatura fra 9 e 11° per i successivi prelevamenti, ·che si fanno sempre collo ste5so proc·edimento. 1L'ossierrvazi.one 1dei leucociti si fa in gocc ia pendente, .e, meg'lio, sul portaoggetti del contaglobuli ,di rfhoma-Zeiss e su taYolino riscaldante 1portando 1a temperatura a 350.330_ L'o55ervazi-0n e si fa una diecina di minuti dopo che il ,-.etrino è tenuto a questa temperatura e si .osservano i movimenti di almeno 50 leucooitj. Con .q uesto metodo si ha il vant~g gjo di raccogliere iJ. sangue in un mezzo isoto-
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SEZIONE PRATICA
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e di evitail'c l'inquinamento .colle ,·arie manovre di prelevamento per i successivi esan1i. Seguendo questo metodo ho studiato la soprav• viYenza dei leucociti jn questo caso di leucemia. U11 primo prelevamento di sangue fu fatto il 22 gennaio 1928, cioè pochi giorni dopo che l' amn1alata era in corsia e ·quando una conta dei globuli ayeva dato 85.200 leucociti; la diluizione clel sangu e fu fatta in soluzione fi$iologica al 0.7 °o. U11'osservazione fatta 24 ore dopo jJ prelevan1ento daYa mobilità nel 71 % dei lel1cociti ooser\·ati, dopo 48 oire mobilità 11el 53 % d ei leucociti osserva ti. Dopo 54 ore nessun leucocito 1presen, tava moYimenti, e il campo non appariva inquini~o
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Scl1ematicamente rappresenta a m età gra11dezza la pipetta usata ,p er raccogliere e conserv are il s angu e. (Da FORTI, .loco citato).
L"i1nportanza dell'osservazione da m.c riferita è, secondo. me, nel fatto ·c he la .sopra vvi \·enza dei leucociti è stata studiata nel periodo terminale delJa malattia e che mentre un p.rirno esam>e a\' eva dato sopravvivenza ~carsa dei leu cociti (poco pit1 di 48 ore, m entre nell'uomo normale -colla tecnica suindicata i leu co.citi sopravvivon o. circa 8 gio.Tni), un seconido esam e fatto •quandu clinicamente la p. era tanto peggiorata da farrit·ene·re ,p ossibile la m·o rte ·d a u n ino.rne11to all 'altro, la sopravvivenza ·dei leu cociti era stata a11cora più scarsa. ~on mi risulta, dalle rricerche più accurate chei j o abbia potuto fare nella letteratura, cl1e sia stata studiata altfle volte Ja sopravvivenza d ei leucociti nella leucemia. ·L a mia osservazione rin1an·e quindi unica per ora in qu esto campo. D a una sola osservazione non è possibile trarre conclusioni di nessun genere, ma essa basta ·a d i mpostare dei problemi interessantissimi nella l)atologi.a del sangue; e 1pvecisamente qu·esti: 1) ~ella leucemia mi eloi,de cronica e nellealtrc forn"e di leu cemia la sopravvivenza ·d·ei leucoc1ti è sen1pre ,diversa, come nel caso mio, dalla so1)ravviYenza n ormale? 2) Se è diversa, è diversa in tutti gli stadi de1la malattia o ::;oltanto nel s uo periodo termin all)? Può Pssn avere iJn significato prognostico. nel clecorso della leucernia? 3 ~egli stati ·agonici e preagonici, qualunque· 5ia la causa flP11 a m orte, c'è llna modifi cazion e llel in sopravvivenza dei leucociti e quale? I o mi p.r·opongo di stu.djare questi probl emi. Essi richj edono, per esser e risolti, un numero abbondante e accurato di osservazi.oni. Se questa nota preventiva stpin.g erà altri ad occuparsi di qu esto argomento, ·avrò 1raggi1,lnto lo s·c opo ch•e: 111i ero ,p refisso pubblicandola.
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BIBTJIOGRAFJ /\. nato da germi. I movimen ti da rne osservati non furono mai veri e propri mo\·imenti ameboidi, ma movimenti con5istenti in caml)iamenti di forma dei leucociti e in movimenti protoplasmatici rriconoscibili ·dai m ovim en ti dei gra11l1li. Un secondo prelevamento fu fatto il 6 feb.})raio 1928, coè tre giorni prima .della morte della p., quando que5ta si era n oteYoln1ent•e aggravata, e una conta .dava 90.200 lel1cociti. La diluizione fu fatta in liquido di R inger. Un'o:sserv·a zion e fatta ·dopo 15 ore non permetteva di trova:re n essun leucocito s(){Pa'avviv ente. Il giorno successivo fn fatta un'altra 05servazione sullo stesso san gue IPPelevato 11 6 febbraio 1928, n1a anche questa volta nessuno dei leucociti .esaminati presentaYa movimenti e non appariva inquinamento da germ;i. -
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Io. an,g. Propriét é.· générales et morphologie . Traité de Physiologie n o.rmale et pathologi que (Collectien ROGER) , tome VI, 1927. RAUSCHENBACH. Citato 1 da RIEDER nel (( Beitra:g·e zur Kentniss d. Leul<ocytose », Leipzig. ROLLET. s lr'i Cker' s H arvdbuch, p. 302. TARCHANOvv. A1rb·eiten St. P etersburger Gesellsch. ·cl. ~aturfw . , VII, S. 122. 0
Nostra nuova pubblicazioRe: Prof. MARIO CHI RON
Aiuto nella Olinioa Medica e docente nella R. Università di Roma.
Le malattie del sangue. M orfologia del sanguç - Organi emopoietici e siste· ma reticolo-&ndoteliale R•1cambio emoglobinico e fisiopatologia dei leucociti Anemie Leucemie - Cranulomi - T'Jmori degli organi emopoietici Oiatesi- emorragiche Tecnica ematologica 11 ·q uadro ematologico nelle varie malattie.
MANUALR PRATICO P~ R :h'IEDTCI E STUDENTI Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI '
Volume di pagg. XII-416 nel form ato della Collana dei Manuali del u Policlinioo » , con 49 figure nel tes~? ~ con 5 tavole a ·c olori fuori testo. Prezzo 1:'· 6 8 p1t~ le speee .poeta,li di spedizione. Per i nostT1 abbonati sole L. 6 O, in porto fran co. Inviare Vaglia P-OGtale o Chèque B a.ncario a ll'e-ditore LUIGI POZZI - "V ia Sis t ina . 14 - RO)fA.
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chirurgo .p rimario.
Riporto breve1ncnte due casi di frattura comminutiva esposta delle ossa dell'arto superiore nei qualj , non ostante le breccie e lo spappolan1ento ·d elle ip arti molli èd ossee, la cura conservati va verso la quale, specialmente nel periodo bellico e lJOSt-bellic o, lia chirurgia si è orientata, 11a dato ottiJni risu Ltati.
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s Il r
1898. lD. Sur
A~1 EDEO KRAUS,
U·
S. Ugo, di a11ni 24, da S. Giacomo delle Segnate; entra jn Ospedale jl 13 ottobre 1922. ;1namnPsi . - 1N] ente di notevole si rileva J1ei
1898. In.
F1·atture comminutive esposte dell'arto pe1·io1"e. Cura conservativa.
J)recedenti ereditar1. Uomo di robust·a costituzione fisi ca non ha ' sofferto di speciali malattie. i\on risulta la sifilid e, mo·dico bevitore ·forte mangiatore. Il 13 .ottobre passeggiando in campagna col fucile da caccia carico a pallini e coi cani montati , in un momento di sosta, adagiò il fucile s11 di un tralcio di vite sospeso ad una altezza di circa metri 1,70. Volendo ·di li a poco continu·a re il cammino, afferrò colla mano destra il fucile per l'estremità delle canne .attirando ia sè l'arma. Il grilletto s'impigliò in un tralcio della vite e scattò determin1ando lo sparo. I pallini della ca~ rica investirono l'avambraccio de.stro del giovane il qu·a le prontamente soccorso venne trasportato in questo osipedale per le cure del caso. Esame obiettivo. - I vari organi ed apparati. normali. L'avambraccio d&Stro 1presenta una vasta ferita da 1arma da fuoco cbe comincia a cm. 1, <l'all'ar ticolazione del p·olso e interessa tutto il lato ulnare dell':aviambraccio per una l unghezza di cni. 20. La pelle ed estesi .t ratti muscolari sono stati asportati; i residui sono estrofles:si, sanguinanti l1ac erat.i. L'u lna è asportata per un esteso tratto diaifisario e qualche frammento di essa è 1penPtrato n elle masse muscolari 1ese. In tutto l'avambraccio destro si hanno numerosiosimi pallini di fu cile rimasti inglobati. Il diam-etro massimo d'ell'avambra·c cio è di cm. 12,50, in confronto a cm. 10 dell'avam·braccio sinistro. Al momento del· l'ec:;ame le dita conservano limitati-ssimo movimento di flessione e di estensione, sensibilità tatti.le e dolorifica normale nelle prime tre dita, n1olto indebolita. nell'anulare, ·a bolita nel mignolo· J_,e con·dizioni generali del ferito sono gravi 1P P: l o cl1oc traumatico e 1per l'aibbon·diante 1p erdita d1 sangue. Esame radiografi,co. - Il ~adio -è inttegro; del1'uln.a aibbiam.o la epifisi distale i-ntatta e a cm. 5 d:all'arti<:olazione ·d el polso 11a mancanza di un seo-mento diafisario ·di cm. 9. Si osservano anche pi~cole scbeggie ossee infossate n elle par~i molli. Numerosissimi pallini si osservano specialmente nella metà prossimale dell'avambraccio: . C1tra. - Si eseguisce l'iniezione ant1tetan1ca f' si disinfetta e si deterge accuratamente la ,-asta ferita asportando i corpi estranei (pe.zz~ di stoffa. foglje schegge di legno ecc. ~ che Yl s1 tro\·ano
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l·~.\~C.
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:::>EZIONE PHATIC:\
conficcate. Dopo di chè si 'mantie11e immerso l'avambraccio in soluzione Dal<:in-Carrel. Per il consiglio di vari medici che, per la gra- . vità e l'esten sione della ferita ritenevano l'aviambrarcio ormai perduto e pericoloso il conservarlo, il ferito stesso e la famiglia erano rassegnati alla disarticolazion·e al gomjto. Ciò no1I101Stante ritenni oprportuno tentare J1a cura conservativ·a . In cloronarcosi procedetti ad una più accurata remozione dei corpi estranei, brandelli di tessuto, scl1e.~ge ossee, alla regolarizzazione ·d ei due mon conj dell'ulna successivamente affondati fra lP partj molli ed all'avvicinamento dei bordi delJa ferita nel tratto distale con punti di sutura, zaffando abbondantemente. Si procedè poi giornalmente ·alla remozion·e ·della medicatura ·o he era mantenuta bagnata nella soluzione Dakin-Carrel. La secrezione che si ebbe dallia ferita non fu mai abbondante e l'aspetto della ferita andò gra dutamente migliorando con rapido processo di riparazione tantochè il 19 novembre il ferito Jasciò l'ospedale in via di guarigione desiderando terminare la cura a casa propria non potendolo io pii1 mediC•are essendomi assentato per una infezione chirurgica alla mano destra. Tornato i o in servizio all'ospedale il 5 dicembre, due giorni dopo si ripresentò a me il paziente a cui nel frattempo er·a sopraggiunta una artrite acuta a ; polso destro e per la quale, in mia assenza era entrato altrove in un1a Casa di salute che aveva a~bban·donato ·dopo il mi.o ritorno desideran·do che io terminassi la cura intrapresa. · Le condizioni generali erano note,·01mente de· perite. La ferita dell'avambraccio si era qu1asi to taJ mente cicatrizzata, ma il polso era tumefatto con .forte do1ore anche spoin tan·eo. Presentava fluttuazione profonda; movimenti impossibilitati. Ormai il malato •anche perchè sta.neo delle lunghe sofferer1ze, come .p ure i suoi famigliari, avevano perso ogni speranza di guarigione con" la conservazione -dell'arto; mi riferivano anche la prognosi infausta che altri chirurgi avevano fatto Li consigliai di pazientare osservan·do che un intervento demolitore ena sempre rpossibile anche in segi1ito. Praticai due incisioni longitudina1i di circa cm. 4, l'un1a sul Jato flessorio, l'altra sul lato estensorio del poJso; si ebbe esito di 5carso Pll5 denso. La secrezione rapidamente si atten11ò, jJ dolore al polso diminuì progressivamente e le condizioni generali rifiorirono. Il paziente ]asciò l'.ospe-dale guarito il 13 genn·a io i923. Consigliai la cura funzionale delle dita con lo strumento Orlandjni per dattilocin esi da me illustrato in 11na mia iprecedente pubblicazione. Dopo ciroa nn anno e mezzo (giugno 1924) ho rivisto il maJato. I movimenti del gomito e deJ polso sono normali. JJe dita stanno 11s11alm.ente in semi flessione, ma pur non potendo raggiungere 1a estensione completa, h·anno riacquistato una ·b uona funzione prensile ad eccezione dp~ mignolo e un poco dPll'annlarP.
* ** .Ai. Giuseppe, di anni 30, òi Pi eve di Cori ano:
in Ospe1d a lP il 6 n0Yem1bre 192._'3. 4.na.m.n.Psi. - ~Pi precrdPnti ereditari e pPrc:;o. n•Hli non si risr ontr:.:in8 malatti0 rlrgne di sp~cialP
~ntra
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riJi evo. :\ega di aver contratto la sifilide. E 1r10· dico mangiatore, abusa talvolta nel bere. I l 6 novembre mentre attra,rersava col .b jrroccj no un passaggio a livello fu investito da una locomotiva e gettato violentemente a terra. Fu e nrato cl i pronto soccorso e trasportato idi urge11za a q nesto ospedale. I~sa1ne OlJieltivo. Costituzione generale forte P Yigo co&Lt. Psicl1e obnubilata iper il itrauma s,ofCerto. Alla regione del cranio si mostrnno ,·arie• tl'IJras.io11i e ferite .Ja:cero-contuse interessanti il CllOio capelluto ed alla regione 1parietale sinistva una ferita della grandezza circa cli una moneta rta due soldi antebellum interes.sante il cuoio capell11to a tutto spessore e la teca cranica ,cl1e presenta una frattnra lineare ·d·ella lun·gl1ezza ·cii c· n1. 2 con uno dei bordi di frattura lieYemente info.ssato. i notano abrasioni varie: alla fronte, aJ n~s u ed alla rogi one zigomatica destra. Alla regione cervicale sinistra si osserva una ferita lacero-con tu sa della lnngh ezza di circa due centimetri 1nteressante la cu te. ~i ente clj i1otcYole si hn al torace ed aJJ'ad· dome. ;\]l 'arto supl-'riore destro si ha quanto segue: Al t erzo inferiore dell'omero ed alla regione del ,gomito, lato posteriore, si osserva u11' ampj a ferita da stritolamento interessante le parti mol1i P le ossa. L'epifisi ed il terzo inferiore dell'omero 1Per un tratto di circa 10 cm. son o asportati o s minuz.zati. L'olecrano è pure frantumato. È allo scoperto il fascio nerveo-vascolare. La ferita interessa la regione posteriore e le Laterali di modo che l'avambraccio resta attaccato al braccio soltanto per le parti molli anteriori ' della plica del gomiLo. Le dita anulare e mignolo della mano destra hanno perso la sensibilità, · le altre · dita. mantengono Ja loro funzionalità norm1ale. C?.tra. - In iezione antitetanica ecl accurata disjnfezione e m eòicazione cl'elle fer ite al raipo erl al collo. Jn cloro11arcosi si d]sin·f etta accuratamente detergendo la ferita dell'arto superiore destro clai corpi estr a n ei che vi erano pen etr.ati. Si irriga ampiamente con solnzjone Dakin-Carrel, si asportano con Je forbici i brrindelli dell e 11arti moJli e lr scheggie os5ee, si reg·olarizza con la sega il rn oncone d~ll'ornero e dell'ulna, si affonda nelle masse muscolari i] fascio nerveo-vascolare, ed • infine si òanno dei punti alle parti molli per ravvicinare i bordi della ferita dall'a1to al ba ~so_ ottenenn o così un accorci amento d elJ '1arto; sj <lrPna la ferì ta. mantenenò'ola irrorata .,con .soa·uzionP cli Dakin.Carrel. . GiornalmPnt·e .si medica Ja ferita. Il decorso postopera.torrjo fu no·r male . .Jn 2a giornata il paziente riaoql1istò comp1leta Iuci-diià di mente pur a ccu .. sando per altri due giorni dolore forte alla testa. Le ferite 1del caipo e del collo si sono ra:pi1damente cicatrizzate. Non pensai di intervenire sulla frattl1ra cranica, peI'chiè l'infermo non present·ava nessun ·disturbo centrale, o perirferico. In decima gjornata si manifestò un piccolo ascesso aJla reO'ione frontale sinistra che fn inciso e dette ·esito ""'n scarso p·us 1denso. La ferita dell'arto andò progressjvam.entp cicatrizzando ed il 13 dicembre il ferito lasciò l' aspe daJe in avanzatissima guarigione, 1as.sunto in cnra ·dal proprio medi co condotto che contin11ò 1a cura prescrittagli.
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POLICLI~ICO
Esito._ - . , (12 novembre 1926) L'arto superiore destro •e p1u corto del sinistro di cm. 5. .AJ gom]to si 1'1a uno strozzamento dovuto alla assenza delle .ossa. L'avar:ibraccio è ciondohante però pu ò com·p1ere la fle ss1on:e sul braccio fino all'ancrolo acuito, tanto che ]l p. può togliensi di itesta il ~ap pello sen za alcun o sfor zo. Nella itlessione il ·ra:dio fa Jeva contro le parti molli del ·g omito. La funzione prensile delle dita è normale 83.lvo il mig n olo il quale ha movimento li-mit ato.
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NO~E CLINICA
,H o voluto descrivere questi •due ,casi per il bu on risultato ottenuto seguendo i criteri della c hirurgi-a conservatrice. Nell'uno e nell'altro caso vari colleghi si erano pronunziati per l'amputazione e di ciò ta11to erano convinti che avevano persuaso gli stessi malati al sacrific]o dell'arto. Nel concetto dal quale fui mosso per desistere ·diall'intervento demolitivo malgrado la gravità delle Jesioni, fui confortato an che dagli ottimi risultati da me e da altri ottenuti durante l 'ultima guerra dalla irrigazione continua col liquido Dal\in-Carre1 nelle ferite più estese da proiettili lacer anti quali le scheggie di granata ecc. Nel nostro s econdo caso, certo più grél/ve d'el primo, I.a cura con servativa fu possibile, 1Perch·è, per fortuita comb]nazione, non si ebbe lesione dell' importantissjmo fascio n er veo-vascolare, il quale nor1 ostante che fos se rimasto scoperto, nell'ampia ferita , non dette s u ccessive m·a nifestazioni nevritiche. Eseguita la regolarizzazione dei monconi os ei cercai di ottener e che l'avambraccio sj potesse flettere sul braccio e per questo ravvicinai i b·ordi ·della ferita dJall'alto al basso con sut1urra trasversale cosicchè pur · ottenendo lln raccorciamento dell' arto di cm. 5 si ebbe la !POSSibilità che le parti molli, non stroz mte da una cir.atrice longitudinale, (perm·e tteJser o u na flessione fino ad angolo a-cuto dell'avamb:roccio sul br·accio per ottenere con un appareccl1 io articolato la massima utilizzazione dell'arto , non osando sperare una funzionalità cosi iestesa anche senza apparec.chio ortopedico. Con questa nota pratica ho voluto mettere in rilie·vo come si ·debba resistere alle su·ggestioni di -colleghi ed· alle insisten ze di infermi , 1poich1è quando le condizioni generali e quelle dei tess uti circostanti alla lC$ione lo perrnettano, si deve ~onservar e l 'arto col programma di conseguire una ft1nz·ionalità totale o parziale ,d ell'arto stesso. Tanto più che per domare l'infezione che tende a sviluppar si in ferite con spapiPOJ,a·m ento ed asportazione di parti così estese si può contare s ulla ]rrigazione continuata di liquido Dal<inCarrel.
E CONTRIBUTI
CHiRURGICA GENERALE DELLA
R.
UNIVERSITÀ
DI TORINO
diretta dal prof. sen.
.A,..
CARLE.
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La nost1·a esperienza clinica sulla tutocaina come anestetico locale. Dott.
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GABRIELE DAL
Pozzo, assistente v.
Il problen1a dell'anestesia continru·a ad essere del massimo interesse 1prati.co; in.fatti , se da ·un lato vi è tendenza a limitare sempre più 1'11.:so deill an estesia generale in conseguen~a delle orrravi complicazi oni ca>I'ldiaoo-epati1co-11»olmonari, ieausa n'o n dublbia <li molti insuccessi, d altro canto Si continu·a ad allarigare il 1campo dell'anestesia locale (cper con duzione -e ·per inlfiltrazione) si a perfezi,on andone la t ecI1irca., sia proseguendo n0lla ri1cerca ~i sempr·e nuovi pro1dotti che associno ad un grande potere anestetico una bassa tossicità. Abbandonat·a oos1 quasi totalmente . la cocaina (:solo u sata in pi.ecole dosi .i n casi pairtitcolari) e ridottosi ig randemente l 'ruso di altre sostanze quali la stovaina, euc.aina, ali.p.ina, olocaina, an e.stesina, ortolf.omnii0, bromuro di potassio, perchiè di scarsa ·e1lftcwcia, viene ·dai ,p iù consider(\tO come l'ideale 1degli aneistetilci la novocaina ol1e da vari anni è l)t1re usata con ott j1no risul~ato in questa cliniic a. 1Poichè in ~um erosi lavori, italiani ed €steri, ap1J)larsi ~pra ru!Il nu0vo iane&teitico locale, la t>utocaina, gli arutori ad unanimità ne ricono$COno gli incomp·araJbi'l i !pregi , ancl1e su~ eriori a quelli della n ovocain.a, a:bbiam-0 -credut-0 op1por1mno sperim.enta-re il nu-0·vo prrydotto. La tutocaina (·cloridrato del .p. ammino a dimetil-::ir1Lrr1ino B rr1etil y bu·t anolo) si presenta sotto forma di ,p•olv er e cri siallina inod oira bianca; h a punto di fusione a 213°-215°, è solubile facilmente in aoqua , difficilm,ente in alcool. Le soluzioni acquose sono neiutre e in co·J:ore. Viene pure m es. s:a in oomm1e:ricio s otto forma di compresse, a·s· so~iata o non ailla s()({)rarenina, oppure in soluzioni (lfiale 1 di varia concentrazione con sap1ra!'enin·a . .La ebollizione breve n.on provoca alcuna alterazion e. La s tabilità alla eibollizione 1prolungata , corr1·s ponde all'in ci:rica a quella della n ovoe ain.a cosiiochiè an,cl1e la tutocaina s i può conservare in fiale ster ili. Le osservazioni di Schul·emiann mettono in rilievo •o'he le soluzioni di tutocaina sull'occl1io tlel coniglio e d ell'uomo com e 1p•u re n ell'an estesia eia in filtrazi·one tSono scevre da azione irritante. Le soll\.1zioni al 2 % sull'occhio umano proYocan o l1 na 1
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SEZJ ONt:: PRATICA
n1ocliic.a dilatazion e ,J ei vasi sapigu i1g ni corrisponde11te -<i. quella provooo.ta dalle soluzioni di novocainà 1d i u·g uale concentrazi,one; talle azion e può essere eliminata con l'éllt:,~unta di soprarenina. ~ell'occl1i o del coniglio non fu constata.ta un'influenza eyi1dente sulla dilatazione pupillair·e, n ell '·occl1io umano aY\iene una minima dilatazione della pu1pilla molto tempo do:po l'instillazione. 1
Da esip erienze co1m 1parative icirica il poter-e ane-
s tetizzan.te sulla cor11ea del coniglio risulta che le c ifre limiti sono: noìVocaina 2 %. tutoicaina 1/8 %. 1co caina 1/20 %, inoltre ·a ·p arità di concen1Jrazion·e la ·dUTaita d'·azione della tutocaina è molto superiore (ci·rca il doppio) a .quella della 110,·ocaji1a. In autoesp erienze con l 'infiltrazione sottoc utanea di tutocaina al 0,50 % l 'Autore non avvertì ~' in oltrarsi della punta d ell 'ag·o, mentre l'av\'ertì con una 50luzione di 11ovoc.aina al 2 ~6. 1
R i·g uardo alla tossi·ci tà la dose 1etale per il conig·lio con una solu zione al 2 % iniettata n elle Yene ·d ell'orec.chio in 15 '' è di 15-20 mmg. m entre con le soluzioni più diJ1uite e a .dosi r ef1ratte, la dose letale è molto superiore. Iniettati sotto -cute furono soppor tati anche 200 mrng. L'A. con esperje11 ze varie provò ch 1e il rfegato eser cita una larg·a azion e cL:iisintos1sioante, .e con esperi·en ze con1parati ,-e dim-0str ò 1c h·e la tutocaina avr ebbe una tossicità clo1ppia ·della n ovocaina e sa1rebbe cli m età ineno tossiica d·ella ·cocaina. P erò ·bis.og·na tener .conto d ella disintossjc azjone più rapida per la tutocaina in rapporto alla cocajna ch e d à in,'e.ce effetti cun111lati.vi essendo la disintos:icazione più lenta. 1
Abbiamo u sato la tutocajn a unicam ente per anestesia d'inrfiltrazione; in q ualcl1e caso tro11c11lare. La soluzion e !fu drup.p rima prep ar~ata al 0,20 %, poi si preferì aumen tare leg.gePm en te la conrentrazi•on e atten end.o ci · cos1a ntemente alla segnen te formu la : r 11toc::una gr. 0,25; Sol. fisiologica g·r. 100; Ac1renn.1jna 1 :1000 goocje XX. Con t al8 s olnz ione sterilizzata, pre1parata clalla farmacia d ell 'ospedale, ven ivano ri·einpiti. vasetti a collo largo e tappo sm cir1gl ia Lo della iea1)a1citù cli 100-200 eme. T ecnica . -
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Si fa !>receder e mezz 'ora pri1na ùell'i11tervento un a i11iezjone di mor.f.ina o di l\11. .I\. . S. se si tratta d' i11terventi l ruparotomici o ·di s p eciale imporlai1z:a. I v a:setti oon'fien enti l a so~uzion e • st erile di tutoca ina si ap1ron o solo al m o•m ento ·dell'uso :p er evitare inquinamenti e ·s i aspira a.a essi il co11te11uto con una siringa da 10-20 crnc. , f ornita di ag.o sottile e lungo circa 10 cm.. Si eseg'l1on0 Je iniezioni coll a solita tec11ica , e cioè, i111rodotto l 'ag·o sotto cu te, lo si sipin gìc lenta, nient e lnn•go lR linea ç.he sarà l)Pr corsa dal ta-
•g lien te. Così n el proced13re dell'ago come n el riti rarlo s i avr à cura di far ,pen etrare ab'bon·danten1ente la soluzi-0ne nel sotto cu taneo. Se l 'intervento -è 1di una certa en tità e una sola siringa non basta si prati·can.o n·uove iniezioni •cl1e n on ri·es·cono più dolorose, o meglio, si lascia l 'ago -infisso nella 1cute e riempita nuovamente la siringa si con tinua ad inrfiltra:re il tessiulo circo1stante. Incisa 1'a ciute e il sottocutaneo occorre 1provvedere all'an estesia degli strati prof1ondi, cosa p erò chae con un .p o' di e51perienza si può far e ottimam ente a ,cute integra col vantaggio oosì d i non interrom1pere l'atto 01P1erativo ·per prat:Ucar.e iniezioni. E op1portuno praticare una bu·ona emostasi per evitare la formazione di ematomi per emorraigia 1dai 'P·i ccoli va:si dopo scomparsa l' a zj1onie va so-costrittrice dell' aidr enalina. . Con tale rrl!eto1do si pr.aticaJroniQ circa du ecento int erventi di cu i f aoeci amo un breve riepilogo : 8!*' ernie inguinali li bere (oblique estierne) delle quali 2 ·r·eci·di ve, 6 bilaterali: in queste ultim·e l'anestesia fu pratiicata da ambo i Jati 1prima dell'inteTvento e si mant-enne ottima a nc he n el lato operato per 'Ult.imo. 4 casi & ano oomplicati da varicor.ele e si praticò l 'escisione di p·arte dei YaJSi dilatati e la sos1pensi.on e d el testicolo. 111 due casi si trovò :contentUto nel saicco il cieco con l'appendi.ce ingrossata e1d infiammata: si p raticò l'appendicectomia. In un 1ca:so l'ernia era associata a d 1una cis ti del canale di ::\uck cih e vennP a$portata. In du·e .c asi il saicco conteneva il l egamento r otondo che si fissò alla p arete a:ddominale coi ipju nti di rricostruzion e della par ete stes15Ja. Ilfi tJutti i ca;si si eseguì la cura radica1e Bassin i, e·ccettiuato un ' solo ·caso in 1oui si pratiéò Ja cu·r a F erraris. 1
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4 ern ie ing:u.in·ali dirette , delle ·quali una compli1c ata da idrocele in cui si praticò l' ever10
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sion e de11a vaginale. eirni e 1cTurali lib•er.e : in run caiso in cui il 1contenurto ·d el lsaoc·b era costitui~o da om·en to se n e prati•cò la r esezione. La rico·struzione della parete fiu fatta mediante iprunto ad U in cat•gut o seta tra il legamento ingiuinale e il rperi-ostio del pube ernie om·b el1ica1i lib·er~. · ernia epigastrica. ernie inguinali strozzate ·delle quali una b ilat era1'e. ·ernie crurali t>trozzate. ernia ombeliicaJ:e strozzata .
In a11cuni ·casi cli quest.e ernj e strozzate f11 n•ec·es·sario pTaticare l' aif'f·ondaim en to di pi·ccole zone in testinali necrotiche . In n ess un caso fu necessaria una vera e prop ria r esezion e intestinale, data la buona ri1piresa clella circolazione ne~l' ansn strozzata.
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IL POLICLINICO
10 idroceli curati con la eversione della yag·inale secon do \"\Tinl«eln1ann. 6 ·vari coceli, asportazi·one dei ·n odi varicosi e sospenf'ion e ·del t estioolo. 2 oip.erazioni p·er fimosi . 1 aspoir tazione di i1odi linfang·itici ·dalla fac·cia ·v entrale del pene. 1 aJmp1utazione d·el 1pene ;p er carcinoma. 1 asportazione della g11iandola del Bartolini per infia·n 1mazion e croniica. 3 resezioni costali ip er empiema toracico. 1 f·ren~co-eX)eresi per tuber.co!osi 1polmonar e. 8 operazioni per ·go~zo. 1 asp·ortazion e del simpatico cervicale e legatura della a. tiroidea su~1. e inf. p eir m oriho di Baseidow. 1 asportazione di tut>er.coloma . della regione cer. ,·icale. 3 a·sp ortaz1oni di ,linfogl1iandole ingrossaLé della regione cervic·a le, 1per biopsia. 1 es cisione ·di fistola 1bran0hia1e. 1 ·e·scisione di can·cro della ·guancia con asportazion e di pacc·o ghian clolarre sotto-mentoni·ero. 2 carcinomi 1della lingua. 3 ca:rcinomi del laibbro SUJPeriore. 1 carci11oma d:ella r·egiohe iparietale sinistra con svuotamento della logigia sotto mascellare dello stesso lato. 2 ctsti sebacee rispetti v.a m en Le pre-<.lt1rj colar\? e della nuca. 2 epit eliomi del naso. 1 escisione di fi stola sacro ..coocigea. 2 casi cli fibro-8Jd·enoma della mammella d ci quali uno bilaterale. 1 adeno-car<!inom1a 1d·ella mammella. 1 operazione i!)er dente ritenuto in.f etto n ~ · corpo mandj bolar·e, (dem·olizione della lan1ina ·esterna d·ella branca orizzontale della mandiibola e asportazione del .2° premolaire . contenruto in cavità él!sces1sua1e Che 1com1unicava 1oolla bocca ·m ediante traigjtto fistoloso. 1 ci'sti dentaria della bran-c a orizzontale della man dibola (anestesia loc. e 1p·er conduzion·e). 1 OlJElrazione per geng·ivite cro11j ca ipertrofica; escisione ·delle zone g·engi vali proliferate, cauteirizz.azio·n e della ba.s-e d'impianto delle maS6e escise. 1 ranula sottolingual~. 1 epulide saf1com1atosa. 1 borsa tnuc·osa sottoaicromiale. 1 disarticolazione della terza ffalange per paler eccio osseo. 1 ganglio articolare del pug·netto. 1 cisti parotidea.. 2 tumori d-ella parotid·e. 1 :cisti sottod·eltoiidea. 1 ·a sportazione ·di scl1eg1gia inetallica dal palmo della mano. 1 aspQII'tazione delle giuaine tendinee dei 1n scoli esten"ori della wa110 destra per tubercolosi delle g~uaine stesse. 3 asportazioni di lipomi rispettivamente del , doi"s<:>, ·d ella re~ione (;ervical<f.• e del gc,rn.ito. 1 a Siportazione di dl1iodo m etallico che tiene inlfhsso il grande trocantere frattuirato. 1 cisti dermoid e dell'om.b elico. 1
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1 fibronla della parete addominale. ~ .ta1 parotom1ie 1e~p1or.atirvie, risip1ettivam1e11te percarcinoma rd ello stoIDaJCo inojperélibile e ca1cinoma ·del peirito·n eo. 1 lapar otomia 1p·er liisi di aderenze periduodenali, 1Ptrevia ini.ezi•one di ·M. A. S. S. 1 oiperazion.e \Per ci.sti idati1d·ea ·del fegato, marsupia1izzazione 1d ella 1cisti che si incide ·dO'PO una settimana. 1 operazion·e p·er cal10olosi biliaire: aspor1 azio11e della cisti·f ell ea, coledoco ostruito in corri1sipondenza Jella testa del p,a ncreas, cole·docotomia ·e S'ondiagigi-o. 1 •g aistrostomia 1per carcin.oma dell'esofago. 1 ano artificiale per carcinoma del colon discendente. 1
1'utti
qu·estj interventi, ira i qual.i a.lict1ni lunghi e ~aJboriosi, essendosi proceduto diligentemente alla distri'b uzione del li1quido anestetizzante nel campo operativo, vennero •p raticati senza sofferenze per il paziente cl1e, interrogiato,. asseri1va di non avvertire che il contatto degli strllID:enti. Terminata l'.oiperazi.one ancl1e dopo un'ora o un'o,ra e mezz.a gli ultimi ip.unti fur·ono da ti senza iel1e il malato si lamtentasse. Se per nec·e.c;sità operati1Ve si oltrep1aJssa·v a la z·ona o gli strati infiltrati (come durante l'escisione del sacco erniario) il 1paziente av\·ertiva dolore molto attenuato. La quantità di li·qui1do, varia1bile d.a caso a caso, non fiu m·a i neceS6ario S1J!P·erasse i 70-8(} eme. an-cil1·e per i m<aJggtori int.er•venti. iL'•operazione a:vvenn·e seillJP're senza alcun f enomeno di intossicazione, non avvertendosi malessere n1è verti,g ini nè turtbe oculari. N·el dec·orso ulterio~e non 6i v·erifi·carono in notevo1e Ini5'Ura d.o.Jori post-o'Perati1vi, n1è iipertermie, ntè vomiti. Localmente ·n on fu notata alcuna i11fluenza ·dell'anestetìco 1 aJVendosi ·semp re la gt1arigio11e 'P·er cprima nel1·e oiperazioni asetti1cl1e, il cl1e del resto rientra n ell'abi•t u·ale coffitPortam.ento dei r,asi sottopo·sti a:d anestesia locale con sostanze poco tossiche e sterilizzabili. Gli ottim1i ri·s ultati av.u ti nell'uso della tut-0caina n ell'anestesip. d 'illifiltrazione 1ci fanno preferire tale anestetico a tutti gli altri a•t tualmente conosci1uti e ci in ducono albresì a !preferire l'an est,esia p·e r in!filtrazi·o n·e a qu.a lsiasi altra forma d'anestesia comipresa la r.ruchi1dea, la quale pure rendendo in speciali casi iIIllparegigiabili servigii non è ancora colla tecnica attuale e con le sostanze fi'hoTa in .uso del tutto· scevra d'inconvenienti .e ,p ri1m1i ifrra tutti: il collasso .che insorgendo durante l'interv.ento costituisce un noiev-01-e disturbo oltreicl1-è per il }Jaziente anche iper il chiruflgo obbligato sovente a interrom'Pere temQ)oraneame-nte l'atto operatt,·o ;
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XX'\FASC. .'\.
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la cefalea
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SEZIONE PRATICA
postoperativa che d·ura insistente
4) 1'on disturba la guari•g ione 1delle ferite . 5) Ha azione rapida rp,ermettendo d'iniziare subito l'intervento dopo le iniezioni. 6) Ha azione duratura permettendo I '.esecuzione dei più lung.h i atti operati vi. 7) Esercita una notevole azione in 1Pro.f ori · dità e nei territori 1tmitroti a quelli tnfjltrati.
talvolta in·tere settimane, ribelle ai più vari medicamenti; la ritenzione d'orina che obbliga al quoti·diano cateterismo frequentemente seguito dalle noiose complicazioni di infezioni delle vie urinarie. Nella anestesia d 'infiltrazione nulla di tutto questo abbiam-0 potuto rile·v ar.e. I poichi inconvenienti 1che vengono imputati all'anestesia d·a infiltrazior1e sembrano idi ben poco conto di fronte ai notevoli vantaggi. Infatti : la perdita di tempo per l '·esecuzione delle iniezioni 6i riduce a pochi minuti, ben poco 1Più di qua11to occorra per ottenere ad es. una buona narcosi eterea. L'attesa poi, dop·o le iniezioni, si può ridurre al minimo , il tempo cio1è necessario per dispo1rre i teli sterili intorno al campo operativo; anzi l'anestesia fu bDona anche quando si iniziò l'operazi·one immediatamente dopo le iniezioni; l'edema dai t essuti infiltrati si limita generalmente al solo sottoc,utaneo e non riscontrammo mai o11e alterasse notev-0lmente l'aspetto anatomico e la r esistenza dei tessuti .s tessi;
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BIBLIOGRAFIA.
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V .-GLINGAH
A.
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venti laiparotomici d ecorsero con la massima facilità fino alla 1'.ine, trovan dosi soltanto in alcuni qualche lieve difficoltà n ella riposizione dei visceri. la durata dell' anes tesia f·u SE}mpre tale da permettere le più lt1nghe opei:razioni di un'ora -0 un'ora e mezza. le emorragie secondarie dei piccoli vasi, -che possono manifestarsi ·dorpo sicomparsa l'azione • vaso-costrit1rice dell'a-drenalina si evitano con •1na .b uona em·o stasi. Nei casi sQ1pra riportati, avendo rpratiicato una accuirata emostasi mediante lP-gatura in catgut non abbiamo mai rilevato f.ormazioni di emat-0mi. Per tutto quanto si è detto 1POS$iamo formulare le seguenti oon-c1'usioni: 1) La tutocaifila ha un forte potere anestetizzante superiore a quello di tutti gli anes~eti1ci locali attualmente ·conosciuti (esclusa la co. caina). 2) Si può usare in dose e concentrazione miinore che la noivocaina, ·con il vantagigio della minoce introd•u zione idi farmaco per il malato e anche 1c on vantagigio ec-0nomico per la minore S!pe$a. 3) Non dà f enomeni d'intoosi.cazione nè immediati nè postoperativi.
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A riwendung des tutocains in der urologiscnen Praxis. Wien. Klin. W•OCh., 1924, n . 33. 2) BRAUN. Tutocain ein neues mittel zur ortlichen Betiiubung . Klin. W'Och., 1924, n . 17. 3) BuONOiYIO-LA Ros.:;A F. Esperimenti su un nuovo anestetico lo cale. Rassegna internazionale di clini·ca ·e teraa>ia, n1arzo 1925. 4) FINSTERER H. Sull'anestesia locale co lla Tutocaina nei grandi interveriti addominali. Wien. Med. Wo·c h., 19-24, n. 18. 5) ·FRESE H. Tutocain ·ein neues Lo kalanaestheticum in der ophtaimologie. Klin. \.Voch., 1924, n. 28. . 6) ·GENTZSCH K. Tutu·Cain als Oberi,"ltichenanaestheticum. Klin. Wo·ch., 1924, n. 34. 7) GRIMSEHL H. Sulla tutocaina nuovo anestet·ico locale. Deut. Zah11arzt. Woch., 1924, numero 10. 8) KREBS H. Tutocain, ein neues antisthetikum, und de ssen Anwendung in der augenheilkunde. Miun-ch. Med. Wioch., 19-24, n. 20. 9) LOTHEISSEN G. Sull'anestesia locale colla tutocaina. Wiener. Med. Woch., 19'"24, n. 18. 10) iMONTANELLI G. La Tuto,caina nuovo anestetico locale in oculistica. Lettura oftalmologi.ca, 1) BLU:NI
il maricato rilasciamento d elle pareti musco lari non è tale da aumentare le difficoltà degli interventi sull'aiddom'e quando si 'fa;ocia ;precedere un'i niezion e di M. A. S. S. Del r esto gli inter1
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anno I lll, marzo 1926. 11) POZZATO P. Contributo allo studio dell'a·neste~ sia locale da infiltrazione . Gazzetta de.gli osp·e.dali e delle ·cliniche, anno 34, n. 22. 12) ,SCHNEIDER O. Tutocain
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ein neues Lokalantisthetikum und seine Anwendung in der Zahnheilkunde. Munch . 1M·ed. WQc h., 1924, n 1umero 18. SCHULE~IANN W. Tutocain als oberfliichen unà I nfiltrationsanaestheticum. Klin. W,och. , 1924, n. 16, anno III. SEIFFERT A.-ANTHON 'vV. Tulu cair,, ain neues L olcalanaestheticu1n. Deut. l\tledical Woch., 19-24, n. 17. SICILIJL~I G. Contrib?tto spe r'irrientale clinico sull'anestesia locale. L'Az.i.one sanitaJrla, aipril~ 1927, n. 4. ISTEICHELE H. Erfahrungern mit Tw.tokain. Mun·ch. M·ed. W1och., 1924, n. 43. TEICHERT K. Tutokain ein neues AnaesthetiCUrJ'?-. Mrunch. M·ed. W oc:h ., 19-24, n. 32. VALDONI P . 500 Rachianestesie con la l'utocaina. PolicJinieo, Sez. .p rati·ca, fase. 42, 18
ottobre. 1916. Torino, agosto 1927, V.
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IL POLICLINICO
SUNTI E RASSEGNE.
pore mentale. Ogni sfoTzo intellettivo è · molesto , ali'infermo, l 'interrogatorio è penoso, oocorr.e ripetere le ·domande e non semrpre le risposte sono SISTEMA NERVOSO. su.f fi1cie11ti. Più raram1ente si ha un veTo stato La sin«Jrome da ipertensione intracranica. confusionale con disorientamento. nel tempo e nello spazio e 1deficienza di memo.ria. In 01g ni (.BÉllIEI. e DEv1c. Journai de Médecine de Lyon, ·caso non si ha mai un vero stato demenziale : 5 a.p rile 1928). · è raro che non si riesca a sv·egliare l 'infermo I 6intomi •cardinali' .della sin•drome da iperten·dal suo torpore con doman·de pre-cise e impeTasion·e intracranic·a sono 1a cefa.lea, il vomito e tive. Si vede allo.ra ch·e il CéUrnpo intellettivo. non la vertigine. è ·devastato, ma solo velato. · La cefalea può -a,$iSu1m1ere f orm·e ·d i•verse. Nella Tal vo·lta si hanno critSi epilettiic he generali. fase inizial e si limita a1d un senso di IPteSO . a cIl polso è p·er lo iPiù frequente. ieom.p agnata da lieve pi.grizia intellettuale. In Talvolta, 1specie nell'irpertensione mal'cata, s1 seguito la ce.f alea si fa sempTe più inten6a e-d ha scom.p arsa totale dei riflessi tendinei , che s1 è destata o m eglio aocentuata da ogni sforzo attribuisce alla p·ress•i one esercitata sulle radici fi1sico: il semplice .mo·v imento d·ella t esta spesso nei fori •di coniugazione •da parte del li1quor. provoca u11 · dolore gravissimo . Contem.p oraneaI sinto•mi su accennati possono presentarsi isom1ente si aocentua l'oibnub•ilazione ps~chica. La latamente o più ·O meno rag.gru.p pati senza che J.Qlcalizzazione è varia e vaga e senza alcun siesista un'effettiva i1pertensione intracra11i•ca. Ocgnificato· diagnosti!co. corre p·eT·ciò in ogni caiso procedere alla puntura Il vornito è _a getto e .p uò .es·sere o n on ac10 mlbare ed alla misurazione manometri·ca della comrpa·g nato da n ausea. tensione La v·erti.g in e si ri•du•ce talvolta a•d una semvlice ·Qu esta ricì1ied e una t ecni1ca rigorosa per ·eviseooazione di squili1brio senza aipparenti m anifetare fa·ci]i ssi1ni errori. Il soggetto deve ~S'S·eTe distazioni obbiettive. T·a lora si ha la gran·de ver- steso a letto sen za c·uiscini; l éll&cerà Ia .p osizione tigine rotatoria. In conseguenza l'andatura 1dia;d arco di cerchio ·a ssunta p·er facili tare la peventa esitante e prn1d-ente, r aramen te titu1bante. n etrazione 1dell'a.go; gli artii in.feriori saTanno teCi'ascuno di questi sintomi deve far p enf.are nu ti ben •distesi, il .capo allo ste&s-0 livello del all'tp·ertensione intracranica. ma la loro. contemcorpo senza alcuna in clinazione lat.erale, n è in poraneità non ·dev·e lasci·are aJ!cun ·dubbio al riavanti, nè indietro. La flessione del collo appagual'do. Il loro valor.e di·agnostiieo è ancora più r.entemente insignificante può inrvec·e 1pro·d urre consi·derevo·le quando assumono un decorso ipaun aumento ·d ella press] one di 5-10 cm. a caus·a dell'ostacolo della circolazione Yenosa. Si terrà r.ossistico· r ealizzan•do· vere cri6i d'iip1e rtensione conto 1della ·ciifra in1dicata dal manometro quan1d6 aicuta, che spesso si manifestano in o•ccaJSione di sforzi lievissimi, di t'emplirci cambiamenti di il malato sarà in pi·ena calma e l'ago sarà fis50 o po·sizione. Nei casi tipici, su un fon.do costante n on farà che piocole oscillazioni sin•crone con i di p·e•so aìla testa, di tor1pore .psi1cJ1ico e idi sen·so m o·v•irrienti respiratori. .N ella situazio·n e su indicata la tensi-0ne n o·r ·d i squili·b~io, Bi sviluppa ì'acces.so: la cefalea diviene intollerabile ed è aiggrav·ata dai vomiti, 1naJ.e oscilla fra 15 e 20 cm. di aoqua, ma s1 m entre l 'in•fermo è preso· 1da 'Una grande vertideve aocoflda'fe un valore semeiolo.gico solo a gine rotatoTia. Tai.v.olta durante l 'a;ccesso la cifre .s·up eriori a 30 c.n1 . .rn ·efrf etti n ella sin1d ro.m e da ipertension e la pressione è di solito supevista è come velata, l'-i11fermo si sente spinto riore a 50 cm . .e può raggiungere anche 100 ic.m. nell' oscu rità (v·erti·gine tenebrosa degli antichi). •L 'ipertensione non è l'espressione •di un fatto Questi ruc·cessi .h anno durata varia, possono dj m eocanico, ma di una reazi-0ne en·c efal]ca gevenire subentranti e trasf armarsi in veri stati n erale eid è legata ad una varietà di ·a ffezioni comatosi. I distu·l'bi vhsivi, dipendenti ·dall'ed·ema papil- ·endo,cranicbe, tra le quali le . iPii ù frequenti e le pili imiponenti sono i tumori. lare, 1sono presso che immancabili. Il malato ba 11 glio·ma è il neo1p las ma più caratteri·stico del l'impression e ·di veder·e attraverso la nebbia sistema nenvoso e.entrale. Esso è macros-copicafitta: gli o·gig·ettii 1diventano sempre iPiù in1di:stinti mente caratterizzato ·da un processo diffuso in a mi·sura che il campo visivo si restringe, e ciò modo che la sua enucleazione iè impossibile: e fino alla cecità 1completa. SQlPra una sezione non si può •delimitare il A parte i d isturbi p'5ichici in rap:poTto ·a lla l o•p unto dove ·co.m inci·a il cervello sano e dove ficalizzazione della lesi-0ne che .p rovoca l 'ipertenni•sce il tumoce. Del resto l'intero emisfero nel sione, questa per sè Btessa nella grande mag. quale si s:viluppa il glioma è sem.p re a>iù volugioranza dei casi provoca un carattel'istico tor1
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SEZIONE PRATlC;\
ininoso di quello 1del lato OtPPosto. E' per lo 1p iù un tumore benigno, progredisce lentamente e non si generalizza; e d'altra parte s'infiltTa rispettando ·g li elementi vitali id·el cervello, 1che sono distrutti solo tal'ldil\Tamente. Gli altri neopla.ismi intracer.e brali sono 1p iù rari. I soli di cui si debba 1praticam.ente tener conto sono quel1i d·ei plessi .coroidei svilu1P{Pati nell'interno dei ventricoai o in piena sostanza cerebrale, nel quale caso sono attaacati al pìesso a rnezzo di un sottile peiduncolo, ed i tumori secondari spesso 1con nl1clei IDJUltipli disseminati nell'encefalo. •L a sindrome d'iperten5ione può essere data anche da tumoTi sviluppati tra l'enceifalo· e la scatola crani·c a, come quelli iponto-1cerebellari. I tumori sviluppati a spese delle meningi non producono di solito l'ipertensione anche se moJto volrumjnosi. Le gomme s ifiliti.c he ~ono sempre acicompagnate da ipertensione. I ..e form·e tubercolari invece danno l ' iperten~ sione solo n el perio1do infiammato•rio, n el primo stadio ·del loro sviluppo quan.do l'enc·efalo reagisce a ·distanza su una zona estesa. Quando jn,·ece il tu·bercolo è inçistato .e la massa caseosa è isolata da uno strato fiibroso, l'ipertensione può mancare. L'a·scesso cerebrale può essere causa d'ipertensione, ma, specie quando si sviluppa nel tra.. gitto d' un'anti.ca feTl.ta, e rimane i11cistato nella sua caipsula fibr osa, può anche n on provocare alcuna reazione a ·distanza. Si è creduto che le m eningiti sierose lorcalizzate determinanti picicole . raccolte di liqui·do sOltto·a racnoideo ,p ossono essere per sè causa d'ipertensione. . 1In effetti esse costituiscono fatti reattiivi di altri pTocessi, in isp,ecie tumori, ·ai quali, e non alla meningite, ·deve attribuirsi l 'ipertensi on e. Le meningiti sierose generalizzate, ch·e talvolta proivocano una enorme dilatazione ventricolare <!on parete epentimale rugosa, cprovocano sempre iipertensione. Si tratta d ':un' affezione ad etiologia sconosciuta (sono state incriminate la sifili de e la tubercolosi) ·che decorrono con crisi succe'ssive. Rie centemente è stata r~chiamata l'attenzione su una f orm·a di m eningite detta sierosa o ipertensiva, ,c he costituisce una 1complicazione intrac:rianica ·di iproces$i auricolari, · ·e nella 1quale i fatti pr.e·do•m .i nanti o esclu·sivi sono quelli deter. minati dall'ip·ertension·e . Resta infine a ricol'dare la così detta malattia di Nonne che clinicamente ha il quadro 1del tumore cerebrale mentre anatomicam1ente è carat' terizzata ·dall'·a ssenza di qualsiasi lesione che poss·a spiegare l'ipertensione. 1
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I pro·b lemi ,diagnostici cl1e riguardano l'argo-
mento in ·discussione sono di due ordini: riconoscimento dell'esistenza dell'ipertensione intracTaniica e 1della le~ione che la prodoce. La diagnosi d'iipertensione si ba5a sui sintomi ·Clinici e S·ulla p·untura lOinbare. I sintomi €lement·ari della sindrome presi iso1ata'lne11te sono banali e ~enza valore diagnosti-co, solo la loro aissociazione deve far pensare all'i1perter1sione. Così una c·efalea violenta · c.he 1p ersiste senza v·e-rtigini e s enza vomito e con p·erfetta luci.dità mentale ha 1neno valore d'una cefalea mer10 inten·sà. aacon1pagnata da obnubilazione intellettuale. La vertigine ten·ebrosa ha più valore •delloi squilibrio senza fatti visivi. Un signifi1cato di pri•rn'o fldine hanno i gran·di accessi su accennati. L'esame oftalmoscopico conferma la diagnoiSi sospettn ta in ba.se ai fatti clinici, m a devesi ten ere pre~enie ch·e il reperto della papilla da s tasi non è caratterhstico dell'ipert·ensione e ooe essa suole trovarsi n·elle f·a.si r elat'i vamente tardi·ve. La puntura lombare, alla q·uale si deve ricorrere solo nei casi seriamente sospetti, dà pii) sicuri risultati. Tuttarvia, a parte le cause di errori doYuti a difetti di tecnica che sono possibilissimi malgrado le più rigorose precauzioni, devono tcne.r!'i presenti due ordini di consiiderazioni : 1) cl1e i fenomeni biologLci mal si prestano ai rj1gori delle cifre e che la soglia normale dell 'ipertensione fissata a 30 cm. di aoqua è un po' arbitraria; 2) che vi sono for•me •d'ip·ertensione intracranica, nelle quali il manometro lom1b·a.r e non indica al1cun a·umento di presiSione: ciò si veri.fi1ca nei casi nei quali è interrotta la comuni cazione tra gli s·p azi sottoaracnoi·dei midollari ed i ventricoli cerebràli. Quindi anche il reperto manom·e1 rico ·deve essere interpretato in funzione degli altri sintomi. P er quel che riguaPcla la diagnosi di•ff erenziale dei vari disturpi che co:m pongono il complesso sintomati·co dell~ipertensione Ya ricol'dato che la cefalea dei nevra'$tenici non è un veTo dolore ma un senso di peso e 1i vuoto e la pefldita ·della meimoria, l' incapa:cità al lavoro di cui si lamentano i n evrasteni·ci non ha nulla a che far e con l'o•b nu1bilazio ne dell'intelligenza. T·utta~ via vi sono eef.alee n eu rct~che impressjonanti p·er la ]oro insistenza a ocom.pagnate anche da. disturbi dell'·equilibrio e della visione, da vomiti. In questi casi la diagno.si differenziale è più dirfficil e e d in malllcanza di altri elementi il dubbio sarà risoluto dalla puntura lomlbare. L'encefalite epi•demica può ra5somigliare clini-
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IL POLICLINICO
came11te all'iperten sione, ma nella pri1m a la punttura lombare dà un reperto di leu cocitosi e no11 ipe-rtensione. L 'encefalite a focolai di·&Seminati, caratterizzata da f oic o·l ai multipli di r ammolli:n1enti o emor. ragici, di1sseminati in tutto l'enic efalo , può dare • torp·ore intellettuale, verti,g ini, vomito. Tutta via la cefalea manca o è mo derata. D'altra parte la molte·p lictià o 1di.ffusio·n e di sintomi d i d efi,cit f unzionali in 'rapcpovto a:lla molteplicità dei focolai non si &ccorda con una lesion e uniica com·e il tumore. La tensione d·el liquor, con o senza reazione leucocitaria, non è aumentata. Le meningite sifilitiche s ubaicute posso.n o simulare la sindrome d'iperten sione in t·u tti i suoi elen1enti, com·p res·a la papillite edematosa. Le reazioni umoTali e d il criterio terapeutico r isolvono n ettamente il du1l::>bio•. tFra tutte le n eoformazionj intracrani•cl1e il glioma è il solo tum·ore ·n el quaJe i sintomi ·generali occuipano i·l primo piano. I f eno<meni di d-0-fi-cit o di irritazicne loicale sono ap pena abbozzati In cor1fronto d ella grayità dei disturbi .pTovoc·ati dalla j'p ertensione intra1cr0Jniica. ·I tumori dell'angolo ponto-cercib eJlare .sono clinicamente caratterizzati 1più che dall'insieme dei sintom 1 dalla progressività . della loTo comparsa. S'inizia con fen omeni auricolari, seguono i disturbi dei nervi vicini all '·aic·u stico : anestesia e più raramente 1dolore n el campo d el trig·emino, iparalisi f a cciale, strabismo. I segni cerebellari sono taPdivi e nPlla fase ultima com;p:aiono l'emli·ple.gia e 1' en1i a nestesia incrociata. I ·f.intomi d·ell'iperten$ione sono tandivi e non sempre sono confermati da·l l'·esame manom,etric·o del liquor. 1La diagnosi di tu.b ercolosi ,p uò pT·esen tare talvolta difticoltà in·s ormo·n tabili. La base più si1cura si troverà nel fatto c.h e l 'i1pertensione non è ca.stante ma evo,l ve. con crisi ~ucces..sive. 'l/.élJscesso cerebrale può rimaner e latente per l 1i:ngo temtpo, ma quando compaiono i SSocrni d 'iperten'$ione l' evol•uzione p r.eci1pi ta. Sono &J.em•enti probati,vi: l'esistenza di un procer.sso infettivo prossimo o lontano· (ferite infette ·d el cranio, otiti, sinusiti f rontali, suppurazioni pulrnonari 'Croniche, bron•chiectaisie, en1d.ocarditi infet. tive), la ra~1·dità d el d ecoTso, la bradicar·dia, la r·eazione le u•cocitaria nel liquor. La diagn osi di ep.en1dimite è m olto delic.ata. Si baser à sulla con·statazio'ne mo.Jto netta .d'ipertensi-one con sintomi meningei (rigidità nucale, Kern~g) , sulla sua evoluzione a tappe, in seguito alle quali l'obnubilazione me\ntale si fa semipre ipiù intensa. Nelle fasi acute J.a puntura iombare d'ip-erten$ione e reazione leU1cocita:ri·a, fatti che mancano nei perio1di inte:ncalari. La diagnosi della oo.si d etta meningite sierosa 1
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si basa esiclusi·vamente sulla esi'Btenza dei sinto·m,i d' ipertenf.ione in forma a·l ternata e sull'ip·ert-en·sione del li quor. Su qruesta condizion.e si sa ancora ben poco. B pro•b abile ch·e la lesione causale sia un tube!'colo, che poi vol1g e a gu·arigione con la conseguente scomparsa d ella sindrome . La c·u ra d·ella sin.drome d 'ip er ten&ione intracranica va diretta a lla rimozione della causa, -che ·del resto può Tiuscir e solo in ca:so di forme sifiliticl1e o di n·eo;plasmi aocessi•bili chirur.gi·camente. Altrimenti bisognerà contentami della craniectorr1ia decompressìva che calma i •dolori, im·pedi~c e, quan d-0 sia tempestiva, l'atrof.ia dei ner\'i ottici e dà un manifesto soll ievo al mal:ito. 1
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ORGANI DIGERENTI. .
.A.Ienne forme anormali di tumore dell 'eso.tHgo.
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Soc. Chir. Paris, 18
nov. 1927).
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GUISEZ. Bull.
L' A. dal 19()3 ha potuto diagnost1c·él/fe con ft',esof8Jgoi&co•pia 1600 casi di tumori dell'esofago. Fra qu·esti circa il 2 % presentano dei ..fatti anormali. 1Nel cancro dell'esofago si hanno .quasi semp1r e le stesse m anifestazio·n i: disfagia intermittentt:. al p·rinicipio, c.11e ,p uò fare p ens·a re a se·mip.Jice spasrr10, m entre è (puramente meccanica; man, canza di dolore. Questo esi6te quan•do i·l can c!I'O si è diff1uso ag!lt organi vi-cini: m·ediasti.no, plesso interco~ta1e, colonna veirteibrale; al fari.ruge, al laringe od allo stomaco se è di s.ed·e aJta o \bassa. Rigiur·gi1o alirrrentar.re; appetito spesso normailc; condizioni .generali del p·azie·n te bru·on e. La gastrostomia o l'intubazione f.anno migliorare n otevolmente ] e con·dizioni sioadenti generali se sr , creano mal'cati f.enom.e.r1i di stenosi esofaigee. P erciò iSi p ,u ò giudi·c3Jre .che si traJtti .di un cancro poco ;maligno e con evoluzione lenta. La sintom.a tolo.gja è quella di una ste•n osf prOigres,s iva ·n on f.aicilrnente dist1n.g ui·b ile .cJinioa:mente d·alla stenosi cicwtrriziale, infiammatoria o da compressi-0ne. Soltanto la radioscopia e 1' eisofago19copia 1&pecial'menlf:e, a>Ossono fare stabilill'e il a 1diel.oonosi ,djr.etta. S-0no stati pub·bliieati· d·ei oosi di forme latenti. di can'Cro d·ell'esofago, ·c ausa di errori •diagnostici quali iù canicro d el larin·ge, la sifili·de Jrari·n,g-ea, il'anoo<risma .dell'aorta; in qiualio he caso es·sendovi il cancro latente fistolizzato cogli ongani rrespiratOII'i aveva 'fatto pens·élJl'e a tu bercolosi piulmonare. Gli errori so.n o più diffilcili con 1a rr"adioscopia e 1'~,cyfagoscopia. Irn 8 casi •O.S'S·erv·ati dall' A. avendosi lievi disturbi inte•rmittenti ritenruti da spasmo e U'icercando i 1C·orpi estranei, in coN:iJspon1d·enZla
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SEZIONE PRATICA
di essi si rinvenne un' ulcerazione carcinomato5a. In un cruso di o&s ervazione r·eoente t 'esoiagosicopia dimost rò un volumi·n oso cancro d el 30 inferiore ·dell'esofago in un intfermo in otJtime condizioni g·enerali, e eh.e n on ,p resentava che degli spasn1i ·e60fagei intermittenti, a ccen tuatisi recen1e1nente. Il can cro inoltre impiantatosi in una gran1de dilatazione esof'algea può r estare insidioso, sviluiPpandosi sulla sacica esofagea in un punto più o inen o distante cl.a:lila stenosi; tracoe ·di s angu1e present i n el rnateTi.a le di rigumgito o di vomito p ossono far e indUirre n el sosp etto . Così p·ure bisog.na fare attenzion.e n ei veochi spas1no,d ici a criisi disf1agic.h e prolungate. lln un u omo d:Ls1agico da 25 an.n i l'A. rinv·enne con l 'esOlfaigo1scotPia un canoro s ull•a parite ar1teriore d ella sacca eso· fagea, la qual e a ve va un~t. capacità di 2 litri. Si può riten ere che <t tmtti gli ammalati con sta.1Si n elle loro r etiro diJatazioni sono candidati al cancro d ell'esofago, essendo l'esoJ'iaJgi'te cronic·a la più girande owu·sa rp redjrS ponente alla degenera· zione icaniee.rosa >> . Sono ill•usrtrati ·c asi di cancro ·de111•.eso fa;go insorti su cicatrici: l'·A. ne riferisce 2 casi, uno operato dall 'A. di e.strazio ne di coll"p·o estran eo; ed un s.econ,d o in un militare, che 10 mesi pirima aveva ;riportato scot1 a ture ùell·a mu cosa esorfagie a da gas tossici. Il can cro dell'esofago di s olito ha un'evo lu.: lone lenta , $i h a n.egili i111Jdividui vecchi, e q1u ando il paziente è clima.grato in coru;egru'8n za dei ·distn.1·r bi di canalizzazj onr <:ilimentare, la gastr ostomia l o f a 1nigilrjorare, cJnnclo un p eirio do di 1soipravviven za da far e qruasi d•ub]tare d elle dii.agno,si. I~a f orma rapida s i 11a p·er lo più n ei giovani, al di sotto d ei 30 a.n ni : così il decotrso fu di ~ mesi in una .giov•a n·e di 2.~ anni, ·di 3-4 settiman e in urna ragazza dj 14 a. con sipasmo e 1di1lataz1ion e d eJl'CiSofago fin da1ln na:~icit a, d i un mese in u n uomo di 29 a. , di 3 1settjmane in un giovane idi 15 1ann1 ecc. L '.i\. ha osservato un cMo -di sarcoma esofageo, aiff.ezion e estremamente r aTa. Sii trattava di un u on10 cli 54 anni, a ff·etto ·da disfagia a c•centsuatissima da 8 m esi . Dima.gflimie nto ed astenia. All 'esof agoscop]a stenosi serratissima a 36 cm . dalJ'arrcat.a d en taTia , co·&tit1uita da tum o!I'li di as.p etto di bot.toni san.gru·inanrti. L' asporrtazione di un framm·ento r~ velò la ,n.atul"a salfcomatosa f·uso•cellu1'are. c ,on 8 wpp11~cazi oni di radiu·m a 2 giorni ·di intervall·o la sten osi divenne p ermeéllbil·e perim.ettendo·si l'al im entazion.e p er 6 m esi; ma dopo 8 mesi l'i.n fermo venin e a mo1r te ip·e·r complicanze bronco,p ulmonari, da disseminazion e del tumore. Il d ecorso clinico ·del sarcoma ·esofageo di1f eri~ce da quello del cancro p er chè è dolor oso e la disfagia è precoce. \ : i sono f orme secondar ie di crunc:ro dell'esofaigo 1
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da car cinoma prirr1itivo della tiraJchea (ne riiferisce 2 casi), dei bronchi (1 caso1), o d el laringe (2 casi). 1L ' A . rifeirisice i.noltre u·n a osserva zione di ca:rci1no.m a primitivo d elle .giuanci·e con .canctro Sècondario al telfzo sUJp ertiore d·e1l'esofago ; e tr·e casi di cancro dell' èSOf ago s econ,dario a can cro .d ell·a mammella asportato 14, 5, e 3 anni prima. N·el 2° c·a so dop·O u11a serie dà. ap.ptli1c.azioni di n··ru:ii·U3n la d e,g·lu tizio.n.e ri•div·enn.e nor1na1e, ~l p eso aumenitò, si .eibbe regr,e ss.i one d el tumoTe esofaigeo . Do1po un anno la ,p . è rr1orta ·di recidiva 'Ciel car cin oma della marnrn.ella. !::ii possono aveTe localizzazioni m1lltiple del cancro dell'esoifago; idi eSISe ·cita 2 oasi. Negli ammia.1ati tirattati col radium le reoi·div~ si presentano a di~tanza dalla sede del tumore primitivo ch·e Testa reicaJtrizzato. Così in un célJSo m entre il tumo'l'e p!I'ima:M-o , distrutto con il rad iTUm, si presentava a 17 ·cm. datl l'air cata d e.n tairia, do1po poco a 34 cm. sà. .pTese.n.tò altr·a sten osi neoplil'Sltica, c11e no:n si giovò del trattarrnento col ra,duum. In un altLro ca:s.o, ·d~$t1'utto (1c'linic·amente) co11 radium u1n tumore e,sof.ageo a 30 cm. d·ail l"air<::ata dentJairia, d orpo 3 m·esi si pre·sen tò alt1ra sten osi n eo1p lastica a 30 cm. 1
JURA.
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La resezione addominale e colloaddominale del cancro dell'eso~ago intratoracico. (·GOHRBANDT. Archiv .
f. J(lin. Chir., vol. 148, pa-
gina 528) . L ' .L\. -h a cer·cato di p er1f.ezionare il m eto.do p'I'O· 1p osio .da Denlc Pratica una i.nci-sio11e pal'all·ela all'arc.a ta co~ taJ.e rSinirStra, ai.ferra io stomaco con 1a mano sinisrtira e lo istira v e1r so il b•asso. Sulla . faocia amt. d e'll'·eso,f aigo si vede ·u na co ~da c he t ende il p·eiritoneo : è il vaig.o sini•s1t1r o che vien•e rSezio.nato e tc he p·erm.ette l'adito al ·dito Rel v-e ro 1p1ian o ·di scollamento d ell"esorfago. Si ripete la ·m1a11ovra .p·er il vago deBtro e si inizia lo scollamen to .de11 ',eisofa go dalla pl eura an,d.a.n do con il .di·to verso l'esofaJgo p er evitare 1a ro t'tu1ra del1Ia 1pleura. Se 6i è r iu·s.citi a m oibilizzarr"e il tumo~ e e questo risiede n ella ·p arte •b assa dell'esofago, s i r i1uscirà a p ortarlo nell'adidom.e. Rapdda·m ente plr atjca la frenicoto mi.a sin istra per m etter e a •co·mplet.o . ri'Pos o il dialf1ramma e fisis a a cC1Ur ata•m en.te l'e.sotfago al 11iatus diaframmati co . Aisportazione ·del tumor·e, chi'Usura e afrfon·d·am.ento del cardias. Anastom osi del m on•con e esofageo con il fon.do dello sto.m aco , .sutura d·ella sie•r nsa dia,fran1matilca alla gastrica rper assicur.a,~si della te.n u ta d ella .storrui.a. Quanrd o il tumore rirSie de più in a1to si pratica la mobilizzazio•n e dall'alto con una incisione cervicale sin. evitan·do la lesion·e della tiroidea inf. e, m o.b ilizzato tutto l 'esofago clopo aY erlo sezio1
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nato al cardi1ais e fiooato il mon•cone in una sonda esofagea .questo :viene ·estr.atto e rim.esso, dopo a;blazione del tumore in un tunnel sotto,c utaneo della p·a rete toracic·a anteriore. Lo stesso viene eseguito con il fon.do dello sto·miaco dal ba-sso all'al:to. A'.ll·a fine dell'in te rvento si appli1ca una fistola gaisillica per 'PrO\"'Ve.d·er.e alla nutrizione. ·In un sec·on·do tem·p o &i provve·de alla union,e dell'.esofago con lo stomaco. Di 1sette p.azienti così operati h.a avuto .al massimo una sopravvivenza di nove giornj, uno operato solo p.er la l\·ia addominale è morto s.ei m1esi do·p o l'intervento per alt•r e ra:gioni. Cr.ede i•l meta.do indicato n ei cancri dell'esofag.o , • alQ'inizio. 1
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[ANNO x~xv,
1L POLICLINICO
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VALDONI.
PATOLOGIA GENERALE.
Rice1·che biochimiche sullo sperma e sul muco del collo uterino. e
American Jorurnal Obstetrics and Gynecology. 1928, n. 1).
(KURZVOK
MrLLER.
Gli amtOO'li es1pongono i risultati di loro studi
su alcune proprietà biochimich e 1d.ello .sperma ie de-1 m •u1 0 0 de1 1collo uterino; ch·e mettono in luice nuovi elementi nel . m eooainismo del-la fecondità e ·della is terilità. lll ·collo ·d el'l 'utero è ieo.m p1letamente riempito ·da un muco ge'1attnoso, visco5o• che aiderisce rtenacemente a tiutti .glii 01g.getti, cOIIl!pletamente tras1pa:rente n·elle ve.rigini, torbido', •p urulento in tutti i casi nei quali esistono lesioni ,p atologiche p·elv:Lche. ·D ati d ·carat.teri fisici di questo muc o riesce i'nconcepibile come es so possà .essere attraver, sato dagli speTmatozoi a meno che n on si am·m ette 1a pDesenz1a nel-lo sperma di U•n a so-stanz~ ·ca.pace ·d i diiSsolvere il ni1u•CO stesso. rr·n ·effetti mettendo a contatto in vitro ' 'ari campio ni dli epe<rma ·e di muico si potè c-0nstatare dopo 24 ore un·a compi.eta di5soluzione mentre nei tu·b i di controllo non si constatò alcuna modificazione fisica del muco. Altri esperimenti dimo-stravano ol1e la sostanza contenuta nello sperma: 1) non ha a11cuna azione sulle proit eine ma so~o sulla mucina, 2) .ch e ha un'.azion·e ·s p·ecifi1ca solo sulla mucina del collo •u terino, e non su qu ella salivare e brorn chiale, 3) che è distrutta 1dal calore e non è alt&ata dal fr ed·do almeno per u•n periodo di 5 giorni, 4) che è non è preci pitata d~ll'acido fosfomolibdico, 5) cl1e non tè ·dializzabile, 6) che l"azione litica non ·dipende dagli siperrnatozoi rrua da una sostanza disciolta n ello sperma, 7) che 1
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F ASC. 24]
l'azione litiica si verifica in V·lVO come in ,·itro, 8) c1he la sostanza litica non si trova net testico·l i, 9) ~h1e [',att:ifvi.tà l·itiiea è ritiotta dalla iprresenza di 1prus. ·Q uesti .dati di !fitto .poiSsono dar cragione d ella sterilità ma1grad-0 l·e J)erif ette c on·dizioni anatomiche ,e funzion·a li degl.i o.rgruii genitali della 1 d·o1I1na e .la normale cost1tuzion e rmorfolo·g ica. Ve.risimilmente la 1steirilità in questi casi è dovuta all'assenza nel seme della sostanza capaice d·i sci.ogli·ere il muico iehe . l:>lo•cic.a I' orilizio uteri•no. 1P e.rchè si abbi.a 1a fecon.d azione è necessarrio che gli spanm·a tozot depositati n el c·uld'hsacco posterior·e del~a vagina raiggiungiano l'ttlovo entro 48 ·ore dalla eiaculazione, ·p1erch1è &embra accextato 1che la loro ca.pac.ità 1f.econ·datrice non dura oltre ·questo p·e.riodo ma}ioO'ffa•do la ipersisternza ·d ell a loro mofbilità. La mob·i lità non è un criterio ·di fertilità. Qua11do n ello Siperm.a .m anca la sostanza capace ·di scio·g li·ere il muco, gli spermatozoi no1t po&5ono attraverso il •Canale oe.rvicale penetra.ire n ell'utero .e di 1qui raggiun·ger·e a.e trombe. L·a rfeco·n·dazi cine nofll avviene ed il soggetto rimane s terile. Nel caiso n el quale la &o·s tanz.a litica è ·diJninuita oc coirre ma.g.gior tem•p o perc.h<è lo $permatozoo possa attraversare la colonna di in·uco .e d intanto fP·uò 1peI'der.e il s•u o potere sterilizzante. Lo ste6SO ef;f.etto si 11a quan.do lo sp.e rma è normale ed iJ miu•co è alterato dalla pre$enza di pu.s. ·Questo, ieorn,e si è d'etto, .a1rl:n1ulla o di. minruis·ce l' attiv i1.à liti.ca ·d·ello sperma, per mo>a.o che in ·queisto calso la ·ste1ri1lità rnon è dovuta a1l'ia:ssenza o diminuzion1e della sostanza liti-ca ·d·ello stperma, ma all'inca1pa·cità del muco ·di subirne l 'azione. La sipecificità della sosta.nza liti·ca è un femorrneno molto interessante: essa n on dtger.hsce la ·fibrina. la caseina, l'allb'Ume d'ruovo, ed anche la miuc,i na del'le ,g1an'dole eo.tto!m as·cellaTi ·e del secreto bronc·h iale. Ma è a:nieora più importante •che lo ste$1SO mi1·co del collo n.iterino si comrporta variamente a s·econda d·ello stato di g.ravtdanza o non della donna, ·ed in casi di arrnen·oorea da disfunzione en1do1crina. 1 [l f,atto che la sostanza litica è precipitata 1dall'acido tfosfomo1ib:diico e che non attraversa le membrane, indi 0a cl1e essa è legata ad flem·enti proteici dello sp•erma. M·entre la $·Ua termolabilità e la sua sipecificità fa ritenere trattarsi ·di un enzima. Questo .enzima deYe avere la stessa azione litica non solo sul mruco del .collo uterino, ma 'S'Ul113. zona pel1 ttcida che Tassomigllia alla mu-
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SEZIONE PRATICA
cina per i suoi caratteri fisici e ohimici. Si dov·retbbe 1quin·di .ammetter,e c•he lo siperma·t ozoo dopo a ve.r SIUl.Perata lta barriera ,del m·uco d1el collo uterin() e raggiunto l'uovo, deve trascinare con sè qualche traccia de.ll'e.nzima litico che gli con6ern.te di dissolve.re in un p unto '1a zona pellu,ci·da ed aprirsi cosi una brecci.a per penetrare nell'interno dell'1uovo. Quest' a zion e è tianto più proba.bile in quanto l 'enzima lit~co, come è stato sperim1entalmente dirnostrato in vitTo, è capace ·di agire m ambiente sia a ci do che a1calino. Il rapporto tra enzima litico e spermatozoi si prasta a sipi egare alcuni casi di iSterilità, che non trov.erebbero 6piegazione con altri fatti. In una co1ppia unita da molti anni non si eib·b e mai prole, quantun1que gli organi genitali della donna fooser-0 perlf etti, lo sperma dell'ruomo contenesse un numero normal·e di sipermatozo·i mobili, ed il coito si c,ompisse n òrmaLm1ente. L' esame d ello siperma dimostrò 1'incapacità di digerire il m1U1co del collo uterino. In ·q uesto caso q u:in1di la sterilità ,era dovuta all'·aJS6enza di sostanza litica n e1lo sperma. Un individuo con sindrome di FrOOicl1 avevta scaJrsi spermatozoi n ello sperma, che ·d'altra parte aveva una ·debole ,attiiVità liti1ca. Poi cl1è tutti gli i!lldividut !Con silll!drom,e di Frolich sono sterili s i die ve pens·ar e cl)e il fenomeno si deibba riferiire allfa insuffi·cienza di attività litica dello sperma. I dati finora craccolti non consentono di affermare il fenom.eno r eciipro·co, se cioè la sterilità possa attriib1ui•r si a·d incapacità ·da iparte ·d el muco del collo uterino di. subire l'azione liti1ca delll-0 sperma. L '1en zima litieo n on è stato trovato nei testicoli di bue. Ciò piuò attribruirsi a ·difetto •di metodo di estrazione, tuttavia •è verOlsimile ohe l 'enzirna sia proidotto nelle vesci'che seminali o n ella prostata. T·utte queste considerazioni dimostrano che il iprobl ema d·e'lla ste.rilità è moit,o corrupl esso, perchè ·es.sa è in .r elazion.e a fatto;ri non solo anatomici e ! isiolo1gi1ci ma anche bio1c·h imi,ci, ohe posso.n o esselI'e meesi in evidenza caso iper caiso. 1
CENNI BIBLIOORAFICI <1> V. ,GIUDICEANDREA. Diagnostica 1nedica e mezzi sussidiari di laboratorio, L. Pozzi, editore. Roma, 1928. L. 68.
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DR. Per tutti I medici pratici : Dett. EDMONDO VENEZIAN A. n egli Ospedali RiiUi11iti d1 Roma
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PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico. Prefazione del Prof. UBERTO ARCANGELI.
Wn volume d i pagg. VIII-324, in fo rmato t~~abile, nitidamente sta m pato e d elegantemente rileg.&to ln pi~a tela fles&ibile, oon inscrizioni in oro sul pi&no e eul dor so. - Prezzo L . 2 6. Per i nostri a bbo na.ti sole L . 22.50. . . Inviare Vagl ia Postale o Chèque Ban cario all'editore LUIGI POZZI - V.ia Sistina, 14 - ROMA. 1
Ho sempre lamentato che n ell·a letteratura rne•dica italia·n a faicciano difetto i manuali per m edici pirati1oi e per stuid enti, nei quali, in modo semplic,e e chiaro, siano indicati tutti quei mezzi di labor atorio utili a comip letare e a suggellare la diagno5i clinica, e che offrano le indicazioni, il se non a com'P.iere, a prelevare e a utilizzare • n1ateriale di esame. L'A. roo~to oip,p ortunamente viene incontro a qu esto sentito bisogno, co n un manuale, in cui lo scopo ipr e.Ci·p,uo iè quello di valorizzare i mezzi sus.si·diari m o·derni cli laboratorio a compleme,n to della diagnosi clinica. Dalla lettura del li·bTo traggo la convinzione che la spinta a·ll'A. è ·d ata dalla lu.n ga esp€rienza e che la pratica dell'insegn·amento e il contatto cogli stu1denti e coi giovani m edici ba suggerito l'indirizzo e Begnato gli ·eBatti lirniti nella trattazione della materi.a. N•ulla infatti che ricoPdi u,n . trattato di patologia o un libro di si'stematica di laboratorio : l' A. in ogni grurp'PO di ma'latti·a ed in ogni singola rnalattia si preoccupa d·el modo con cui il medico può sfruttare Ja sana ric.er.ca di laboratorio per la diagno si o 1Per il controllo della diagnosi cliniica. Qualcu·n o trascu.r a questi mezzi perchè non ne conosce l'estensione e la po1rtata, l'A.. li -enumer·a, li descrive, n e dà il valore clìnico, offre i m ezzi p er il pr·e1evamento del materiale da esaminare. P er chi fi·da esageratamente nell' esame di laibo•r atorio, l'A. volta per volta raffre dda qualche entusi.asmo eccessivo e fa bene. Se J.a medi·cina m odern·a non può più esser e confinat a ai resultati del veicchio -esam e o·bbiettivo e del ragionamento clinico n on può trovare nel 1'aboratorio che un ausili o i1nportan.lc, ma nulla più: guai a coloTo che sper.ano dai molt eplici ·esami di laboratorio id i ottenere il nome 1deJla malattia che colpisce il suo paziente! Nelle malattie infettive e parasoSitarie, ad u11 capitolo di r1ozioni gen erali utilissimo, segu·e l'analisi n elle varie malatti·e d ei m ezzi di esami e dei resultati; n elle m alattie d·egli organi respiratori i.e ricerche sull'espettor.ato, sui versamenti (transudati ed essudati), l'esame radiologico precede una breve trattazion e analitica d elle varie rnalattie sempre per quello che rigua1rd·a i mezzi di laboratorjo; sulla stessa linea l'A. consid era (1) Si prega d'inviare due copie de1 libri di cu 1 si desidera la recensione.
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IL POLiCLlNICO
l'apparato circolatorio, le malattie gastrointestinali, le malattie id·el fe·g ato, .d el pancreas, del rene, d·egli organi emopoieti•ci, d el sistema nervoso, e le malattie endo.crino-simpatiche. Il lettore, troverà condensate nel votume le ricerch·e .che si pos·$ono far·e a letto del malato dall'esame bacteriol-ogico, all' esame ra.dio&co.pico, d·a ll' esaniie f.armaicolo·g ico del simpatico, all'esame ·del li1quor, della funzionalità renale, e1p1a tica, 1pancreatica, dal meta:bo'1i$mo basale, alle ricerche morfo.Jogicl1e e S·erologiiehe sul sangue. E / cla·vV·ero uno sforzo lodevoile qu ello di aver voluto con·den sare p er lo stude·n te e p·er il pratico tanta mole di m.a teria utili$Sima e in gran parte indiSp·ens abil,e al pratico eser cizio 1dell a m edicina. Lode va data all'A. che non ha v o•l uto diluire Qa m·a teria come sareb1be stato facilissimo, ma ha preferito la diffi'cile arte d el oonc·entrare e d el sintetizzare. Va data lod·e per aver t enuto nel dovuto •conto il contributo •degli AA. italiani. La lunga p1ratica nell'insegnamento ha f.acilitato la chiara esposizione. [1 v olu·m e che l'Editoir e, co·m e sempre, presenta r.itido, el eg.ante, ricco di figur e dimostrative, è un libro utile; raggiunge 10 sco.p o che si propone; è degno di entrare n el novero dei manuali che restano s ul tavolo, pronto alla richiesta •di ogni mom ento e in ogni ,difficile occasio~e cli· nica: auguro, -ch e gli arri•da quella fortuna che esso m erita. 1
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T. PONTANO. ,
H. A llgemeine und experimentelle Pathologie, Il Edizione, 1927. Urban & Schwarzen-
P.FEIFFER
berg. Be.rlin, Mk. 22,50. Questa seconda erd izi·one che compare a 3 anni di ·distanza dalla prima conti.ene un aggiornamento compù.eto di ogni pro blerna di patologia generale, e sp·ecialmen te nei riigual'di d elle ghi·a11dole a secrezione interna è stata n otevolmP.nte migliorata ed ar:ricch ita . di o·g ni n uova acquisizion e. Do1p·o avere trattato brevem•ente del con·c etto di ma:lattia, l'A. ipassa ad e$aminare partitamente tutte le varie cause di malattia. Ai tr e capitoli dehl'infia mmazi{)n e, della f eb·b re, d elle immunità, seguon o i vari capitoli che trattano d elle alterazioni ·d el san,g ue d ella ci r colazione, della respirazione, .d el ricambio, deJle ghiandole a secr,ezion e interna. ·D a ultimo egli tratta d·ei tum0ri, esponendo diffusamente q.uanto è stato osserv·a to nello studio $per iment aJ,e di tumori. Questo volume rappresenta la racco·l ta di ·lezioni fatte pjer medici e per studenti. A·d entram.b i esso si presenta come partico1larrnente utile ed interessante. 1
F. e
XXXV, F ASC. 24)
iA. 1R. Coeur, vaiss eaux, organ es H ématopoietiques. Un vol. in-16° di 440 pag. ·G. iDoin e C., Paris 1927. Frs. 28.
BORDET
TURPIN
La casistica della pratica cardiologica è talmer1te ' ariata che schematizzarla ·è cosa veram ente difficiJe. L' A. perciò ha preferito di racco~liere in queste pagine una serie di nozioni indi~pP.nsabili per ricercare ed eseguire tre grandi indicazioni che dominano la terapia cardiaca: l'insufficienz·a del miocardio, le turbe dell'apparato carrtio-regolatore, l'esistenza di lesioni infiammatorie evolutive. Ugualmente per la patologia ·vascolare. l' A. ha 1pref erito raggrupparla. su tre o quattro . grandi fattori che debbono gutdare il medico nella diagnosi e n ella cura: l"origine funzionale o·d organica delle turbe circolatorie constatate, la loro localizzazione e la n·atura delle loro cause. In t al modo, in questo piccolo libro sono riuniti t1Ltti gli elementi capaci di orientare rapidamente il pratico n ella diagnosi delle malattie ·d el cuore, del eangue e dei vasi, m ettendolo inoltrr. in grado di poter tener conto di ogni particolarità n ell'eseguire le varie terapie. A. POZZI. 1
A ctas y T rabajos del III Congreso Nacional de M edicina Su.d Americano. IV vol. (Der1nalologia y SLfiliologia) . Tipogr. Las Ciencias, Buenos .L\.yres, 1927.
Questo I\r volume dei Lavori del III Congresso Sud .L\.m eri1cano di lYI·edicina è dedicato esclusiYamente alla Dermatologia e alla Sifilologta. In esso sono raccolte numerose O$Ser vazioni perso, nali, corred.ate da magnifich·e illustrazi oni, di m olte dermatosi tropicali, frequ enti in alcune regioni d el Sud Am·erica. Inoltre molto in t.er essanti ap1paiono diverse comuni·e a zioI).i sulla Lebbra, perchè oltre ad un n otevole esame clinico, riportano i primi risultati di nuovi inclirizzi terapeutici e profilattici. :\. P.
Interessante
pubblicazione~
Dott. LUIGI CAPPELLI
Al11to alla Cattedra di Elettroterapia e Badioloiia della R. Università di ltoma
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TR.
[ANNO
RADIUMTERAPIA MP.NUALE PER I MEDICI
PRATICI
Prefa~ione del prof. Francesco Ghilarduccl, DI.rettore del R. Istituto di Radiologia ed Elettroterapia della R. Università di Roma. Un volume in-So di pag. IV-150 (N. 15 della Coll1tna Manuali del e Policllnico •) , nitidamente stampato su Peana 1em1patinata, con 5 tavole e 5 ftg.ure nel testo.. ~6!: L. 1 8 più le spese postali di spedizione. - Per 1 noètri bouati sole L. 1 6. 5 O·
Inviare Vagli.a Poetale o Chèque Ba..-n-0ario all'editore LUIGI POZZI - Via Sis tina, 14 - ROMA.
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SEZI ONE PRATICA
MEDICINA SOCIALE. La denuncia obbligatoria della tubercolosi.
per il medico che fa la denuncia di mal,attie infettive. . iDel resto, il segreto professionale in casi' di morte è (o dovrebbe essere) ,-iolato •dal medico il quale onestamente deve denunciare la vera cau$ a della morte. Quanto ali.a possibilità del ri·conoscimento uf.ficiale del dec·esso da parte di non nledici, ·osserviamo che esso è in vi gore, o'ltre eh.e in Francia in altri paesi (Austria) , e non .si comprende come, in tali con1dizioni, si p ossano avere delle ·fondate $tatisti.che sulle cause di morte. Tutto ·ciò m.eravigliera non poco :i medici italiani. No·i ci lam·entiamo s pesso che il nostro Paese 'è in ritardo, in confronto di altri, n el1'aiprplicazione di molte leggi; ma forsé, se conoscessimo meglio l'organamento di parecchie al1Jre nazioni, ci ·convinceremmo del .contrario. Per rimanere nel' campo che ci interessa, si pensi che, mentre il n ostro Regolamento· •di Polizia mortu·a ria •data dal 1892 e d è tuttora nel suo complesso rispondente ai criteri moderni, in Francia m~ca invece una .qu.al.siasi leg1ge . sulla ·dichi.ar·a zione dei decessi! An·che 1a Germania, rp.e r ciò che riguarda 1'a denunci·a della tuber.colosi non è certo ptù avanti ·di noi. Vi sono ·S tati dove non esistono aff.atto l eggi sulla tu·b ercolosi,. in altri è obbligatoria '.la denuncia jn ca.so idi morte e di cambiamento di don1icilio eppur.e dei casi di tuber·colosi contagiosa. rP ossiamo dunql1e iritenere che, in complesso, le nostre disposizioni su'lla denuncia della tubercolosi siano p er ora !bastevoli e ledano al minimo il ·d iritto privato r.a;pipresent.ando esse i casi eh.e possono avere m aiggiore importanza sociale. Forse la sempli·ce dizione di tubercoJosi p·olmonaire è ..ilroprpo estesa e sairebbe da ·desiderarsi l'aggiunta di « contagiosa od aperta », sebben·e anche questa potrebbe prestare il fianco a critiche od incertezz·e. 1Purtroppo però, ·in pratica, la denuncia non sem1p re viene fatta nei casi pre\'1sti dalla legge. Poco aigevole è spesso conoscere il cambiam ento di .alloggio; il tu·be!l'coloso è un cliente molto instabil·e e çambia medico ·con grande facilità, soprattutto se cambia quartiere. T·u ttavia le denuncie p.er tale condizione non sono del tutto scari.Se, avendo anche raggiunto il massimo di 3 732 (19-16) . Ab•b astanza numerose e se ne comprende la. ragione sono le 1denun cie di. osrpedali e case di cura (fino a 7 670 n el 1917), mentre invrcR scarsissime e certamente di molto inferiori al v.ero sono quelle d·ei casi di tubercolosi negli albe1'ghi, ·agg·irandosi dal 1921 attorno ad una tren• tina all'anno. • rè il male oè limitato all'Italia~ anche per la. Germania , p. es., A. Sega (La lotta antittlberco1
La dibattuta questione è stata recentemente ripresa in Francia, a proposito d-ell'~pprovazione di un Decreto il quale stabilisce che i caisi di tubercolosi con tagiosa in occasione del 1decesso o del cambiamento d'·alloggio devono essere denunciati .dal medico ·cu.rante e l'appa:rtamento deve essere disinfettato. i.Delle ob·b iezioni da 1Parte dei medici, si 1è fatt o eco il Bulletin de la F édération nationale d es Syndicats médicaux de Fran,ce il .quale vede, nel le citate di$posizioni, soprattutto la violazione del segreto profess~onale. Le miBure 1della disinfezjone obbligatoria, si osserv.a , saran110 per i vicini di casa la più patente rivelazione della malattia, che la .famiglia deside-rava tener segreta ~ cilb viene spe$SO dissimulata allo .stesso infermo. I~ quindi prrobabile .che la denuncia si faccia in misura minima, mentre, si aggiung.e, la legge non sarà .a ffatto applicabile nei luoghi dove il riconoscimento dei decessi non è f·a tto da ~eidici. Anche la disinfezione non è sempre effi·c ace ec.1 in ogni caso dev·e essere continuativa ed ·estesa a tutti i lruoghi dove il tubercoloso cir.co}a e lavora, cioè n ella collettività. In tali contingenze, l e citate disposizioni hanno la pro•b abilità di rimanere una bella facciata , dietro alla quale non si trova nulla. La Fù'an.c ia arri va un buon quarto idi secolo dopo di noi a 1Prescrivere la sola denuncia de) casi di decesso ·e di cambiamento di alloggio . Il no$tro !Regolamento .g enerale s·anit;:i,rio del 3 feb~ braio 1901 , di fatto, ia o·bbJ·igo della denunc]a ·dei casi di tubercolosi polmonare nelle comunità, negli ospedali, nell e v1accherie e latterie ·e nei •Casi di .cambiamento di alJog·gio e di ·decesso. Disposizioni ben più comrplete ed i·rn·p ortanti dal punto di vista 1della difesa sociale. L'obbiezione cl1e la denunci·a viene a vioiare il segreto profeS$ionale è certam ente d·a tenersi presente. Ma s i piuò osservare che esso viene già ' 'iolato pe<r molte altre malattie infettive e che l'inter esse indiv]duale deve cedere di fronte alle n ecessità ·della difesa sociale : salus ptlblica supremçi iex. 1Gi usta inv.ece è l'osservazione cl1e il medico viene in tal moido a trov·arsi in una [posizione antipatica ·di front e al client·e a cui, con la denuncia, jmpon e la visita da p.airte dell'Uff1cio . 'd'tgien e, l e disinfezioni, ·ecc. Ma , , anche questa è 11na veochia question.e ed un antico desi.derio d·Ci medici, che l'obbl]gat9rietà della denuncia ·venga tra$f erita dal ·m edi·co al malato (od alla srua famiglia), come esiste in altri paesi (Inghilterra) dove trovasi pure la retribuzione 1
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IL POLICLINICO
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' lcl1:e in Germ,a riia) osserva cl1e praticamente •
le
denuncie non 6ono 1s empre eseguite o non sono fatte in ternip o, per C·Ui l'effi.cacia co·strittiva delle legge non risponde in tutti i ,casi allo scopo della p.rot,ezione 1d.ell'indiYiduo sano e de·l la ricerca del tuber co1oso. Ancl1e fatta la denuncia, poi, non è a dire che i provvedimenti siano sempr'e agevoli ed efficaci. Indubbiamente utile è la di.sinfezion.e i11 caso di cambiamento di don1i·cilio . ' eYitando così che hl nuovo iDJquilino trovi i !bacilli lasciati 1da quello 1pirecedente. ilVIa l a disinf ezion.e 'f atta in caso di miorte arriv.a 1quando ormai il malato ne ha disseminati continuamente per anni, il solito . difetto della disinfezione finale; è quindj indispeTh5abile provvedere alla disinfezione continuativa .a 1cui ;devono pensare il medico, i dis1)ensari ed altre istituzioni. 1Pit1 pro·b lematici tSono poi gli effetti della denu11ci,a 1quando si tratti ·d i comunità, m·entre n el caso delle vaocherie ·e lratterie non è difificil e l'esclusione dell'individuo af'fetto. È 1quinidi desider.abile cl1e le di·s1posizioni sulla denuncia 1della tl1bercolosi vengano integrate da altre mi&ure e da precise prescrizioni sui pr.ovvedimenti da aidottarsi nei singoli cMi; eolo in tal modo ~i 1potranno tendere effi·caici tali disposizioni e ,si potrà fa1re la difesa sociale della colletti ,·jtft. A. 1FILIPPINI. · 1
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· ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI •
XXIV Riunione della Società Italiana di .De1·matologia e Sit'ilografia. (2-4 a.prile 1928).
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I>rese11te un nun1cr 0 di soci nazio11,a li anche maggiore ·del .solito, fr.a cui quasi 1tutti i clinici, e con. l'intervento di alc11ni dermatologi stranieri, fra gli ialtri il Pro.f. SHAMB"EHQ, direttore della Clinica dermosifilopatica di Praga, ha av·uto luogo recentemente in Roma la XXIV riunione di questa fi<>rente Società, la cui attività scientifica è testimo11iata anoo•r a una v-0lta dall'importanza e dall.a quantità delle comunicazioni 1preannunziate e quasi tutte · svolte con u11 seguito di elev.ate e p roficue discussioni. Il CongrBSso fu inauguràto 0011. un .d isco rso del Prof. BoslElLLINT il q11ale prop-0se l'invio di telegramn1i di omaggio :a S'. E. il Capo del Governo, a S. E. il Ministro della Pubblica I struzione ed a S. E. ~l Sott·osegretario p e,r gl 'lnterni : proposte tutte a'Pprovate per .acclamazione dell' Assembl€a. St1 proposta dél socio TRUFFI furono nominati fr.a gli >Rpplaasi dei prese11ti soci onor.ari nazionali i soci ordina.rii MAJOCCHI, BARDUZZI, BERTARELLI e BREDA. 1
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E così pure senz.a discussione e col plauso unnnime dell' .A..ssemble.a venne deli·b erato 1'inquadra.mento della Società nei Sindacaiti fascisti intellettuali. · Fu infine stabilito di .affidare alla P reside11,za le pratiohe p eroh è nel Congresso internazionale di D ermatologi.a, che .avrà luogo a Oopenh.agen nel 1930, la lingua Italian.a figuri fra le lingue u•f ficiali (1). A'p provati poi ia. Telazione finanzi.aria dei Sind.a.ci CARRuccro e V1RGALJ.. ITA, · ed il bilancio sociale presentato / dal cassiere econom·o DmrJ.A SETA G., si passò senz'altro iallo svolgimento dell'ordiue del giorno non la discussione del primo tema ufficiale : «La superinfezione sifilitica sperime11tale » relatori uffici.ali i ooci Ta UFFI , BALBI, AR111uzzr di P.adova; correlatori liberi i soci ARTOM (Nov.ar:a), B1zzoz"ERO e EERN·ucc1 {Torino) FARINA (BaJ'i), P1ccARDI o BRUNETTI (Torino), VERROT'II (Ca.t ani3i). Il secondo terna: cc Il nieta ùolismo basale in ' De1·matologia >> ebbe a relatore il socio FALCHI (P avi.a); e correlatori liberi i soci O!ANBELLOT'.CI (Siena), CRos:rI (Milano), 8PARACIO (Roma). Le relazioni ufficiali erano state già stampate ed in prece·d enza distribuite a i soci , così che la discussione che ne seguì, p otè procedere con ordine e con ampia. oonoscenz.a cla partè dei vaTi or.a tori dei due importanti problemi di patol-0gia c1ìta.n ea e sifilogr.a.fica messi all' or,d ine del gi-0rn<> . Ai relatori l ' A~semblea tributò calde e meritate .apiprov.azioni .per il ]avoro magistr.al1uente compiuto. L'i'm p·o rta11.za ed il i1umero delle altre comunicazioni (che in t utto ammonta.-vap.-0 a 116) non ci consentono di ent~·are in detta.gli : d'altra parte è imminente la pubblicazio11e degli Atti del Congresso dai quali i lettori .p otr.anno farsi un'idea della. attività scientific.a non mai interrotta, sempre anzi in oontinu-0 inc·r emento, delle n<CJ.stre scu·ole dermatologiche. Fra le <X>n1unicazioni che dette1·0 lu,ogo .a p iù viva ed inte11sa discussione ricorderemo di volo solta11-to .alcune riflettenti arg.on1enti d'indole generale come quelle sulla tripafla1Jina 1l ella blen.orra.gia (GAVIATI, l\II uccI, PERANTONI), sull'equilibrio acido-base nel sangue e q11estioni affini (ARTOlf, B ERTACCINI, 0IAl1BEILLOTTI FLARER, MIDINERI, SANNICANDRO), sui rapporti fra fttbercolosi rutcinea e tubercalosi viscerale (C \PPELLI), sulle derma tosi e gruppi sanguigni (ì\'.ft;INERI, NARDWULI), sulle alopecie da taltltio (LEIGHEB) , s"!li meccanismi fli difesa cutanea (MARIANI) , ecc. Su proposta. della Presidenza furono stabiliti i segu enti temi ufficiali per il venturo Congresso : 1) Terapia rnalarica ·n ella sifilide: relatore PASINI (Mlano); . . 2) Valore e mecca·n ismo dei processi immivnito.ri i c11tanei: relatore MARIANI (Bari).
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(1) Il che è stato già ottenuto in seguito .alle pratiche della Presidenza. (N. d. R.).
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SEZIONE PRATICA
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11 premio DE A:à-11crs per il 1927 ve11ne assein1n1ma; per ottenere 'u11a \·alutazione esatta in gn·1 to al dottor MoNACElLLI (Roma) il quale aveva proposito bisogna mettere in rapporto la pressione presentato un lavoro sulle dermatosi i1on tuber- differeriziale con il nu1nero delle .p ulsazioni del batcolari nei soggetti tubercolosi ed a cui l' _l\.ssemblea tito cardiaco. Ammettendo che la ~aduta della .pres. sione arteriosa dur.a11te la diastole cardiaca av~spresse un unanime voto di plauso. v·enga secondo una li:Qea retta, inclinata rispetto Dopo l'elezione dei nuovi soci nazionali ed este.all'orizzorrtale, oo·m prende che I.a rapidità di svuori si addivenne alla rinnovazione, per scaduto biennio, del Consiglio direttivo. Risultarono elet- tamento delle arterie sarà in 1diretto rapporto oon l'~ngolo q' j11clinazione della ·r e.tta che segna la ti a Presidente il socio Pr.of. TnuFFI "(Padova), a caiduta ·d ella pressio·n e. ~icepres~dente j ~ooi ~roif LOMBARDO (Pisa) e L'(). si è proposto j) pro,blem.a di tro.v are un.a MARIANI (Bari), .a segreta,rio il socio MoN1ESANO espressione matematica che stia in un certo r.ap(Ron1a.), ad eco11omo-cassieTe il socio Dott. DELLA porto oon questo angolo. (Juesta esp1.'essione, che SETA (Roma). A sindaci furono confermati i soci potrebbe chiama.r si costa11,te di svuotamento delle Pr·of. CARR crocro (R-01n<"\) e generale medico Dott. (lrf Prie, si può calcolare dalla seguente formol.a: VrRGALLITA (Ro1na). Per la sede del futuro convegno fu data facoltà .alla Preside11za di fiss.arla , Pdx x Plx tenendo conto del desiderio espresso da molti soci K = di ritrovarsi a Roma. Pdn x Pl11 Esaurito così completamente l'ordine del gior\ ii1 cui Pdx significa la pressione differenzi.a.le rino, il presidente Prof. BosELIJNI, a cui i presenti !:>r·ontrata nel soggetto, Plx è il nurnero <ielle pulrivolsero un caldo saluto ed unanimi applausi per ~azioni per minuto trovato nel soggetto, Pdn è il modo encomi.abile con il quale era stata prepalc:l pressione differe11ziale normale pe1· il soggetto rata e si era svolta la riunione, dichiarò èhiuso in esa1ne) te.n endo oo·n to che in condizioni noril XXJ'T Congresso annuale. 1nali la pr-essione minima espr.e ssa in mm Hg è V. MoNTESANO. 11guale .alla metà della pressione massima più 10 in soggetti non ipertesi, più 20 in indivi1d ui iperAssociazione Medica Ti·iestina. tesi. Pln è il numero di pulsazioni normali: cioè 72. Dalla determinazione di questo v.alor.e in XIII Aduna11za scientifica del 30 marzo 192$-VI. vari soggetti e particolarmente dal confronto del Pre j dt"uza: Dott. .A.. CoFLER, pres. valore in riposo col valore dopo sforzi, l'O. viene alle seguenti conclusioni: Il Preside11te elev1 una fi.; ra protesta per l'in1) jn condizioni nor1nali il coefficiente è ·U fan1e attentato al nostro amato Sovrano e rivolge guale a.id 1 ; un c-01nn1os o pensiero alle innoce11ti vittime del1' attentato. L' Assen1bleu sorge al grido: Viva il 2) in condizioni <li svuotamento molto raRe! \ Tj,-p l' Italia! pido il coefficiente è superiore ia<l 1 ; Viene spedito il segu e11te telegramn1a: « Ge3) ·in casi di svuotamento rallentato il coe.fnerale Cittadini, Roma. - Associazione 1rL<. dica ficie11te è .inferiore ad 1 ; triosti11a eleva .alla Ma.està ·del Re esprc.ss1011e su.a. ~~) in individui 0011 buo11a fu11zionalità delle . esultanza scanipato .p ericolo amato s .ovrano e d afnrterie, lo sforz 0 deter1nina ltn sensibile innalzaferro.a Silla lJrofond.a fede i1el cam1nino trionfale wento del coefJiciente, Tnentre ciò non avviene della Patria verso la potenza in ogni campo » . i11 individ~i in cui le .arterie .abbiano perduto la Viene ricordato il defunto podestà cav. l1ff. loro €1.asticità. Carlo Arcl1i . Il Presidente comunica l.a lettera. con l.a quale 1-t.\ VASI N I e D' AGNOLO. · - Riferiscono su alcuni il dott. Nic-0lich .acoon'Lpagna l'-0pera, del defunto rl'11ert i pielourafi ci cli ,Zif.fitile i11,ferp1·etazione. Ripadre suo prof. Nioolich, « l 'rologia », offerta Yendica110 a11zitutto .a \~es1Jig!1ani <li Padova la quale omaggio all'Associazione Medica Triestina priorità sull'inter1)retazio11e <li imn1agini a form.ar e ringr.azia vivan1ente il dott. Nicolich per il ge11di pen11.accl1io e di ca11dela che si riscontrano antile dono. che in rerti sani e che sono dovute seco11do Ve\Tiene letto il telegramma di ringraziamento ,del spi<?;nani a spasmo del hacinetto. Ricordano i laprof. E conomo per le felicitazioni dell' A. M. 1". V()ri di Salinger, Fuchs ed altri, che osservia.r ono in occasione della Slla non1ina a profess·o re di neuqu&ste i1nn1a·g ini in reni pa:tologici e riferisrcono Tologi.a all'Università dj_ Zurigo. su di 1111 ca.so personale, i1el qt1ale .aipparisoe l'imIl .dott. 0LIANT ha rj11unziato alla s ua. co1nu11in1agi11e a forru.a di biscia in un calice ed ·il r eC\'lZione ·ulla sutura clel <;11ore. flu sso pieloven·oso in un altro, caso che feoe penStudi sulla pressione arteriosa. " n re\ ~1er il complesso della sintomatol·ogi.a clinica, .:td 1111 eve11tuale tu111ore del rene inentre all'atto WrNTERNI'J z. - L'O. parte <lal concetto, che .p er avere lln r$\ggl1nglio esatto sulle condizioni della operativo si risoontrò un r ene 1nobile macroscopi<'iln1ente sano e istologican1ente soltanto con tra.circolazione sanguigna e part icolarmente sullo svuosudato sieroso nelle capsule del Bo,vm-0n. tamento diastolico. delle .arterie., non b.asta la de-terminazione dell a pressione arteriosa massima e Il Segretario: Dott. E. RoNCALLI.
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IL POLICLINICO
Società Medico-Chirurgica di ·Padova. Seduta d'el 24 febbraio 1928 - VI. Presidenza: Prof. DuooESCHI. Sul tubercoloma perlaceo della meninge encefalica.
ZANETTI. Nella tubercolosi delle meningi, .accanto alle forme di meningite tuberoolare, meningocefalite specifica, tubercolo meningoenc0falico, meningite gr.anulare circoscritta è degna .d i trov.are posto anche la forma p er1acea. Mentre nelle lesioni citate è indubbia, sia pure in minimo grado talora la partecipazione della sostanza nervosa, nel tubercolo perlac~o qu€8ta partecipazione viene esclusa almeno nei suoi primi stadi, ed in ogrii mod•o non è mai diretta . La tubercolosi perlacea della meninge oonv.alid.a i concetti .d all'O. esposti a proposito del tubercolo della sostanza bianca .del cer vello che cioè lo svillllppo del nodo può considerarsi oome autonomo ed in intimo nesso con la produzione di vasi e reticoloendotelio. · CAGNETTO. - Rileva l'iihporta11za della comunicazione. È strano che il tubercoloma perlaceo sia raro nella meninge. Non pare che dipenda .d.a condizioni topografiche. B.i sogna studiare i rarppor,t i tra pia e aracnoide. Il virus arriva alla 'meninge per .attecchimento dall'esterno o per v~a ematica? Probabilmente sono in giooo molti fattori. Sarà il caso di vedere se abbia valore la di:\rer.sità del virus bovino da quello umano. • Tentativi di ter,a pia dell'alopecia areata con sali di tallio. \
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BALBI. - L ' O. espone .alcuni casi interessanti mettendo in rilievo l'azione esercitata ,dal tallio nella ricrescita dei capelli. TRUFFI M. - Può .' parere strano che un mezzo che serve a f.are cadere i cape1li, serv.a anche a farli ' ricrescere. Ciò però si acoorda col fatto che non appena è avvenuta l.a caduta dei capelli, questi rioo1mpaiono. Certo le indie.azioni .del tallio nei casi jndicati dal Balbi sono limitate. . TRUFFI G. - L e esiperienze del Balbi conferma-· mano che l'azione del ta]]io si ·verifica direttamente sul pelo. Sull'azione di innesti ovaric; di cagne neonate in cagne vecchie.
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TRUFFI G. - L'O. in cagne molto vecchie in periodo di riposo sessuale già da parecchio te1npo, ha innestato nel sottocutaneo aiddomin.ale delle ovaie di cagne neonàte. L'innesto si è costantemente distrutto ed è divenuto un amni.asso connettivale. L ' ovaio d ell'ospite mostra, parallelam ente alla distruzione dell'innesto, evidenti fenomeni rigenerativi che raggiungono già il lo·r o ma1ssimo fra il 15° e il 20° giorno. L 'epitelio germinale , cl1e i1e11.a cagna vecchia è monostratificato, aippiattito, .atrofico, ridiventa. i·igoglioso e pro]iferante, dà origine di nuovo alla formazione di numeros i tubi di Pfluger che fanno riprendere all'ovaio un aspetto embrionale, anche in dipende11za
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del fatto che nu.ovi follicoli d.a questi tubi si sono-· · generati . No11 esistono però cellule ove sono eleme11ti della serie ovogoniale in evoluzione . Oome eiontrol~o ai fenomeni istolo·g ici di rinnovamento dell'ovaio delle vecchie cagne sono servite le ovaie ·p relevate, in .alcu~i oasi, prima dell'inneeto, con .atto la;piarotomioo. Anche l 'uteto dapprima atrofico ed in preda ad involuzione sclerotica ha ripreso le dimensioni, il colorito e la consistenza normali, dell'epoca in cui l'animale è sessualmente .atti.vo. E interessante quindi poter stabilire che tanto i fenomeni di rinnovamenw del tessiuto epiteliale ovarico, quanto i fenomeni di riattivazione uterina si siano detei.rmin.ati in seguito all'innesto· embrionale di un ~nimale omologo. E ·poich~ l'innesto va ra,pidamente verso la sclerosi, il disfacimento degli elementi cbe componevano l'ovaio embrion.ale al momento dell'innesto, ed il passaggio in circolo dei loro prodotti devono essere stati sufficienti a ravvivare le sopite funzioni genitali di un animale sessu.almentè esaurjto. Co me ho avuto cioè occasione di dimostrare in altre circostanze, l' influenza or1nonica dell'ovaio viene esercitata dall'elemento e~iteliale che lo compone. Dopo qu&ste mie esperienze e dopo le risultanze già conosciute in seguito ai lavori di Steinach,. Kalb, Pettinari, ecc. si deve arriv.are .a nuovi o-rientamenti nell.a ipratica teraipeutica degli innesti. F.AsIANI. - · Il Truffi ha, c1imostr.ato chiaramente che l'azione sicur.am~nte efficace degli innesti sia ' da attribuirsi i1on all'attecchimento, ma al riassorbimento di sostanze ad azione specifica. Il dottor Chi.avedano .anni or so110 nella Clinica di Torino, innestò topi vecchi oon elsmenti se&s11.ali di topi giovani. Il Tru.ffi ha detto giusto che l'innesto Oilnoplastico può alle volte attecchire, quando ' si osservino certe cautele. Non è d'accordo con lui sulla possibilità di desensibilizz.are un animale ospite in modo d.a permettere l'attecehimento di un elomento prima non toller.ato. ENRIQUEZ. - Vorono.ff in alcuni casi i1on ha ottenuto ringiovanimento; bisogna pen&ar~ che lo individuo ospite aveva un.a glanduI.a sessuale insufficiente, tale d.a non poter re.agire. Non è di accord·o· ool Truffi che la breve durata dell'innesto debba ritenersi sicuramente fa,ToreYole. FRD GONI. Riferisce ]'osse.rvazio11e di un sogge·t to di 20 anni, ere<Joluetioo, con sclerosi probabile dell'.aipp.arato paratiroideo. Ool traJPianto di due paratiroidi umane si notò il ris·u ltato i111n1ediato, cioè scon1parsa ·~ell a tetani.a e di u11'enterite emorragica. Ri111.ase il Chvost.ek .a denotare una latente jnsufficje11za. Dopo cinque inesi, avv-elìuto il riassorbimento si ebbe ficaduta. Nuovo trapianto di paratiroidi umane, m.a senza risultato. Invece il tra.p ianto cli t u tto l'apparato tiro-par.atiroid>0o di una sci1u111ia gi ovò. Il paziente da un anno e mezzo è in huone condizioni. E' vero cl1e è stata innestata anche la tiroide. d'altra parte si ò fatto. così per la cert-ezz.a di tr.apiantare le paratiroidi. BEtlTINO. - Le esperienze del Truffi 00110 importanti teorica1nente, però praticamente è ben
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St:ZiUNE PRATICA
difficile usare ovaie di neonate. Bisognerebbe ricorrere ad ovaie di scimmie e allora è da domandarsi se il risveglio non durerà pooo tempo oo1ne avviene ool trrupianto d el testicolo. '
G. - Risponde ai vari 00. sostenendo quanto ha creduto di dedurre <l.alle su e esperienze. TRUFFI
L'azione dei gas respiratori e della pressione arteriosa sui centri regolatori del ritmo cardiaco.
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SCJpraggiunta la paralisi del centro vago. Spin.. gendo .anoora l 'anossemia il ritmo del cuore ad un certo punt-0 diminuisce proba.b iJmente per la para lisi del simp.a.tioo, ed il cu·o·re assume definiti ran1e nte il ritmo · autonomo del cuore denervato. Se prima di spingere l'anossemia al punto d ' uccidere i centri si ridà ossigeno al prep.ar.ato, il rit mo del ·cuore riipassa in s€nso inverso attra' verso le stesse f.asi. Però p er fare rivivere il vago non biso.g na attendere la paralisi d el (;impatico. Se1nbr.a dunque che i centri simpatici resistano di più all' anossemia di quelli del vago. L ' a nidride carb·onica, a conce11trazioni normali favorisce il tono del vago. Biso,g na tene.r presente .a questo proposito la sua azione sulla curva di dissoci.azione del!' ossiemoglobina, e. le necessità d ell' equilibrio acido-base dei tessuti. A d·o1Si m.aiggio,r i · invece l'anidride carbonica d eter1ni11a la scomparsa d-ella rispoota del cuore agli .aumenti di .p ressione nei centri, ad un modico .aumento del ritmo del cuore innervato. Agisce dunque come se inibisse il tono del vago. Se si aumenta contempora11ea.mente la concentrazione di 00 2 nel sangue che circola nella testa e in que]l.o che circola nel cuore innervato l'effetto periferico ma..schera quello centrale: i l ritmo del cuore diminuisce, ma oontemporaneame11te din1inuisce o addirittura scompare ogni r isposta agli .aumenti di pressione. Ciò dimostra cl1e il rallentamento è dovuto ad un effetto periferico, perchè il centro del vago non è più in grado <li re.a.gira allo stimolo solito.
Gli 00. riferisoono su esperienze nel cane rivolte a risolvere le diffiooltà tecniche per lo studio sperimentale <lell'.azione dei centri nervosi s ul ritmo cardi.ac-0. Quindi osservano che su campioni di sangue prelevati da ambedue i circuiti alla fine di ogni periodo sono state fatte le determinazioni di O2 002 e P. La testa conserva i riflessi finchè dura il cuo-re, polmoni che la perfonde; anzi avviene spe.560 che alla fine dell'esp€rienza e&:;a reagisca più vivacemente che .all'ini:c,io. Ad ogni aumento della pressione nervosa della testa il cuore risponde come è noto con una diminuzione del ritmo, e può giungere all'arresto diastolico. ~Ia questo effetto dell'aumento di pressione in certe condizjoni può mancare e in certe .altr.e in~ertirsi. l\1anca q uan<lo il cuore innervato è sotto l'azion e <li l1na rnrt~ ipercapnia, che determina di p er sè diminuzione del ritmo e notevole aumento del volun1e diastolico; scompare durante l'ipercapnia p.ro1ungata dei centri; infine sii riduce, fino anche a scomparire, quando la pressione che do mina n el cuore Sull'influenza esercitata dal corpo luteo innervato è molto bassa. Per avere un.a buona nella gravi danza. risposta allo stimolo della pressione s ui centri bisogna che n ell'organo effetto re regni una presMA URizro . - L'O. discute dap•p ri1na la legge sione 1_Piuttooto alta. Quando il centro del vago ge11erale emessa da Fraenkel sulla necessaria funè forten tente eccitato dall'anossemi.a l 'aumento zione del OO J'PO lu teo nell'annidarnento e sviluppo della pr~sione di perfu sione della testa determina d ell'l1o·v o, c:ontr<11p·p one a quest·o .autore le espeinvece di una diminuzione un au:m€nto del ritmo rienze di altri ch e n eg.a.110 al corpo luteo qualsiasi d el cuore innervato; l'effett-0 cioè s'inverte. Queimportanza. L'O. ha p·otut-0 ·p raticare l'ovariectosto perchè viene .ad aumentare oon la velocità mia bilaterale nei diversi periodi della g ravidand ella oorrente sangui'gna l 'apporto di ossige110 ai za, nelle gatte ed ha potuto osservare che l'incentri, oosicch è l 'eccitamento del vago diminuisce t ervento (castrazione) p r aticato nella prima metà ed il ritmo del cuore s'accelera. d 0ll.a gestazione in quest.o a ni1n.ale non distu·r ba L a risposta del cuore agli .aumenti della presil decorso naturale dell.a ste&Sa . T u tte e sei le sione arteriosa nella testa è una buon.a prova gatte oip.erate nella prima 1netà della gestazione delle oondizioni dei centri 1perchè a parità d'ogni partoriron·o regolarn1e11te .a termine. Come per la altra condizione, .a e,g uali a.u menti d ella pressione donna così anche per quest'altro .animale la legge corrispondono diminuzioni ~guaii del ritmo. Per di Fraenkel non trova applicazione. questo ci siam.o sempre serviti dello stimolo d ell.a L'O. dalle su.e e&perienze è indotto a dubitare pressione come di un mezzo per esplorare lo stato se esista in realtà un qualsiasi rapporto tra dudei centri. rata di attecchimento deì]'uomo e durata della L'anossemia agisce in modo diverso a seconda gestazio11e e pensa se invece non sia lecito pred el grado in cui viene spinta. Un.a leggera anossumere che, indipendentemente dall.a durata della semia può determinare una diminuzione <lella rigestazione, 1'11ovo i1npieghi un tem·p o molto breve sposta allo stimolo della pressione e un acceleraper attecchire e ohe esista fnrse isocronismo nell'ap.p licazione di qu&sto singolar e esordio della mento del ritmo. Ad un grado più avanz.ato l'anossemia non complicata da ipercapnia fa sempre engravidanza. trare il centro del vago in una fase di intenso La funzione del corpo h1teo, come del resto anche quella dell'ovaio, non deve ritenersi necessaeccitamento. Durante questo periodo si ha abitualmente l'inversione dell'effett.o pressorio. Poi ria, ne.anche per la prima fase della gravidanza ma sostituibile: annidatosi l'uovo perchè trovò il Ìllllprovvisamente il ritmo del cuore con un paSt erreno favorevole ha poi in ~ le energie suffisaggio assai netto diventa rapidissimo, p erchè è
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PEsERICO
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i'ùLICLINICO
cienti per l'ulteriore suo sviluppo e rioeve da.gli ormoni placeutari l'imipulso ' ' icariante alla sua crescita. TRUFFI G. -- Not~ c·h e si è molto esageralio sull'imp·ortanza del corpo lutéo. È interessante sapere se ~ feti ha11no potuvo essere al1attati regolarmente . . BERTINO. - Ricorda che un'operata al 3° 1nese di gravidanza perchè affetta da fibroma ha partorito a termine ed h a .allattato . È d'accord.o che si è ~,agerato sul valore funzionale del c-iè> rpo luteo. Prof. F. PANORAZIO.
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di specifici, tutti non diabetici, in cui ha praticato la cur.a insulinica. Egli si dichiara convinto dell'utilità di questa cura ohe dovrebbe essere sempre tentata quando tutti gli altri t rattamenti non riescono a ridare l'.a1ppetito al paziente ed accrescerne il peso oorp oreo. S.
Società fra i Cultori Naturali in Cagliari. delle Scienze Mediche e '
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Seduta del 28 marzo 1928. Presidente: P rof. C. CENr. Prof. .G. PE·rrtAGN.A~lI e Prof. A. CASTELLI.
R. Accademia lledica di Genova.
Lo sver·na,mento della Ga1nbitsi.a Holbrooki e deti culicidi in 1Jr0 vincia di Cagliari.
Sed. uta del 20 gennaio 1928.
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Cento prostatectomie. Considerazioni cliniche ed operative.
~iflessi
Prof. SILVIO IloLANDO. - Lo studio dell'infermo dev'essere completo. Gli operandi ipertesi sopportano l'atto oper.ativo meglio degli ipotesi . Per la valutazione della funzione re11.ale 1'0. si vale oggi solamente della ricerca dell'lJ. 11el sangue che egli ritiene sufficiente nella pratica. La preparazione del paziente viene compiuta : 1) coll'us·o della son<la a perma11enza; 2) collo svelenamento metodico dell'organismo. L 'U . del sangue si riduce da cif1:e a11che altis• sime a cifre compatibili coll'intervento. L'O. per l 'anestesia si vale di q1;1ella .spinale tropocainica (6 cgr.). L 'O. pratica, l'operazione in due tempi e fa p1~e cedere l.a <leferentectomia bilaterale. Illustr.a un suo nuovo processo di deferentectomia. Per l'emostasi preventiva ha adoperato il · coaguleno, il citrato di soda (a.} 30 rp er cento) ed il cloruro di f'...alcio per iniezione e11dovenosa, &enza beneficio apprezza.b ile; egli è p.artigia110 del tampona1nento. Su 100 prostatecton1ie ha av uto 91 guarigioni e. 9 decessi: 2 per lesioni settiche e 7 per broncopolmonite. Appendicite fibroblastica.
Prof. TEOFILO BrANOHERI. - U i1a , donna di 29 anni, dopo un parto fisiologico, comincia a ooffr ire ·~1i disturbi nelìa fossa ileo-cec.ale per i quali è operata 4 anni dopo di .appendicectomia. L 'esame istologico dell'appendice, che è tozza e presenta tre protuberanze sottosierose, dimostra una cos pi'cua J1eo•formazione c-0nnettivale prev.alentem~nte della ~·ottomucosa, ricca di fibre elastiche e di vasi, con infiltrazione linfocitaria nodulare, che ha in parte ridotto ed obliterato il lume dell'ap1pendice e che 1'0~ ~ondivide11·do l'opinione di J...a.ewen, ritie11e dovuta a reazione pa.r ticolare del tessuto connettivo, per diatesi fibroblastica, verso uno stimolo infiammatorio cronioo. 0
La cura insulinica degli stati di denutrizione dei non diabetici e dell'anoressia di origine tubercolare.
Dott. PIBT·RO BERRT. - L 'O., passate brevemente in rassegna le indicazioni dell'insulino-terapia a scopo ingrassante, illustra una casistica composta
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pratici degli Oleoscleromf.
Prof. A. BusINOO. - Ritiene interessante per la pratica m€dica richia1nare l'attenzione su le su,o cessioni morbose conseguenti a iniezioni sottocutanee di sostanze medicamentose o vacciniche (lipovacciniJ sospese in olio di vaselin.a. I nodi o le piastre dure che n e derivano e che possono , inopinatamente o per l 'azione tli irrit'3,zioni meccaniche, assumere, ad un tratto, un accrescimento inv.adente e infiltrativo, s-0110 designati da.11'0. ool nome di o1coscleromi, che forse meglio rispecchia il fattore etiolo·gico e il carattere morfologico e patogenetico della. manifestazione morb·osa ch e può conseguire all 'i11troduzione di un qualunque olio minerale. Gli oleoscleromi non sono .altro che gli e laiomi del Biondi, gl i oleooonnettivomi; i fibro.c;.arcoidi di altri studiosi, i vaselinoroi e i paraffinomi, secondo l'indicazio11e richiamante, nei e.asi &pf>ciali, la sostanza im1p iegata. Dato il carattere pratico della comunicazione, poichè i dettagli d'ordine ipatogenetioo, ecc., ha già trattat,o insieme col colon:r:iello medico Bayon sul Giornale d.i medicina militare, si ferma sulla frequP-nza, sulln. etiologia, sulla morfologia, sugli elerùènti utili per la diagnosi pratica, su cui particolarmente insiste, poichè gli risulta che, nonostante in questo u lti1no decennio si sia, sull'arg-0n1ento, raccolta, specie per ope1·.a di studios~ italiani, una ricca e bella letteratura, a illustrazione di serie e profonde ricerche (Biondi, Ascarelli, Mariani, Benassj, Tommasi, ecc.), gli oleoscleromi, specie sulle co1nplicanze tardive ed evolutive che possono simu lare .ànche un neo,p lasma malig116, con oui furon·o talvolta, persino da v.alorosi professionisti ' scambiati , non sono abbastan za conosciuti. Tratta cos1, dei caratteri clinici, morfoloP-ici dell'aspetto vario macro e microscopico, che correda con di1nostr.azione di preparati. e <lel trattamento della forma morbosa. Prof. BAGOro. - Chiede all'O. se abbia c-onsta · tato mai nel campo clinico raccolte liquide derivanti dalle forme indurativo-sclerose alle quali ha accennato o se nel oampo anato.1nico, gli sia or' . corso di constatare focola i di rammollimento o dL necrosi che pot~ssero .alludere a 1tale passaggio. La sua do1nanda prende ar gomento da un caso nel quale ebbe ad aspirare, come fosse un ascesso
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freddo, 11na raccolta liquida della regione mammaria in un individuo il quale assicura.va. di av~r prima portato in quella regione per circa un anno, un piastrone indurativo insorto .a seguito di una iniezione antitifica. Prof. G. PETRAGNANI. - Prende la parola per dire che anche ragioni immunologiche co.n sigliano l'adozjone, come veicoli, d'olii vegetali, o meglio anzi cli olii animali. · Prof . .L\. B u slINco. - C.as~ di osservazione personale .avevano assunto un a.sp€tto gr.anulomatoide, per vivace proliferazione fibroblastica; la fistolizza.zione fu osservata, come il prof. E.aggio sa, da parecchi studiosi dell' argomento senza che i medes imi ne .abbiano dato una inteirpretazione plausibile. Quanto afferma il prof. Petragnani, costituisce un altro elemento per proscrivere gli olii minerali. anrhe se purissimi, delle preparazioni delle sostanze n1edicamentose e dei 1ipovaccini in particolare.
nesi del cuore in bas€ alla rilevante anomala quantità di tessuto muscolare a carioo dei pizzi valvolari l'O. conclude che se è vero che in altri caimpi della patologia, certe modificazioni o oerte .alterazioni hanno permesso delJe induzioni adatte .ad illuminare stadi dello sviluppo, o funzio11i di organi, che p er altro era difficile se non impossibile fare, questo caso ap.p unto si presta ad appog~iare l'opinione di coloro çhe ritengono l'app.ar.ato atrio-ventricolare costituito in un certo periodo della vita fetale .d a lamine mio-e11di0cardiche, giacchè non si potrebbe logicamente in mo<lo diverso spiegare e inte.rpretare la presen.z.a del teSSiuto muscolare nella disposizio11e constatata nell'esemplaire in esame all'infuori di quesito meccd.nis1no formativo . . Il cuore in esame dimostra ancora come u11 arresto di sviluppo poosa determinare la stenosi mitralica con·genita indipendentemente da qualunque processo infian1maw•r io e che tale arresto di sviluppo costit;nisce l.a base pat·ogenetica di quella alterazione nota sotto il 11ome d~ morbo di Duroziez di cui il caso esa1ni11.ato rappresenta uno dei più cl:lssici esemplari.
Contributo morfologico e patogenetico sulla stenosi mitralica congenita .
Dott. G. SoAOI,IA. - Prese11ta ed illustra un cuore ·n mano a.f fetto dalla lesione che S<>stiene il morbo di Duroziez. Detto cu-0re apparteneva ad u11.a gio,v.ane d·onna di 24 anni mort.a in 19a giornata di puerperio in preda a gra.v i fatti di scom.p enso cardiaco che .aveva presentato il quadro <lei così detti accidenti gravido-cardiaci e che si era iu.anifestato a termu1e di gravidan za, decorsa precedentemente i11 modo abbastanza regolare. L 'O . descrive .alcune forn1.azioni a pl.a~.i <li aspetto tendineo a carico dell'eipicardio; inette in evidenza un certo grado di .dilatazione deìlo s1 ngole cavità .accon1pagn.ata da n1-0dic.a ipertrofia delle pareti; I.a pervietà del foro di Bot.allo; l'e.siistenza di una formazione no·d11lare d'aspetto e di -0onsiste11za ossea tenacemente inclusa nello s1•€ssore del setto interatriale verso destra; una c:~rta gracilità dell'apparato valvolare de.Il.a tricus1pi le; e si ferma in partioolar n1-0do a descrivere l'ostio e l 'ap•parato valvotarc mitralico cl1e .assume una oonfiguirazione ad imbuto. E sso si present;t r.o~e vo]mente ristretto quanto all'ampiezza e 1)ro.fo11damente modificato quanto .a costituzione essendo i lembi valvolari rnitralici quasi totaln1ente custituiti da una robusta lamina carnosa. La comunicazione fra atrio e ventricolo si11istro erai mantenuta da tre fori dei qu.ali il 111aggiore non permette l 'introduzio·n e della punt.a del dit·o 1nignolo sproiV-risto di gua11to; cd è deli1nita.to (lalle cuspidi valvola.ri .aderenti lu11g;o i loro margini. Degli a.ltri due, l'uno è piccolissi1110 e l 'altro alquanto inaggiore a sinistra ilell'a.pertura principale: è circondato dalla cuspide !;:• toru le i11 alto, e in basso d.all'apice del muscolo 1 · a1·ill~re posteri-0re e da alcun·e digitazioni carnose c:he da esso si dipartono. ' La -diagnosi .anatomica che si impone è di stenosi mitralica oongenita , per arresto di sviluppo della Yalvol.a. Dopo brevi accenni en1briologici sulla n1orfoge10
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11 · metodo di colorazione Petragnani nella Istologia patologica.
Prof. G. PE'r1u\GNANI. ·- Presenta 1pre•p ar.ati di corpi del N egr~ in corni d ' Am1none di animali idrofobi; feg.ato di cavia carboncl1i-0sa, in cui, oltre .ai bacil11 visibili tra le travate cellulari e nei vasi s i nota.no particolari inclusioni bastonoiniforn1i e granulari n elle cellule epatiche stesse; un preparato di polmone oon bronoopolmo11ite in cui si nota in modo elettivo il reticolo di fibrina. Il polmone è oo1or.ato in ogni sua parte costitutiva; alcuni preparati di tumori. Il metodo è lo stesso .per tutti questi preparati speciali, çhe fu comunicato in qu·est.a Società nella seduta del 20 gennaio 1928, e già pubblicato su (( n .jcer che di in-0rf0Jo·~ ia », faSJc. III, vol. VII, .a11no 1927. Pr·of. A. B us1Noo. - Quando il pr·o.f. Petr.ag11ani portò dinanzi .a questa stessa asse111blea il l·isultat·O dei suoi studi s11 un suo p er sonale metodo di 1tecnica istologic3.. applicato .alla 1n-0·r fol9gia normale, 1'0. fece alcune riserve, i1on ave11do potuto prima osservare i pre1pn rati, Sll la pro{!lamata superiorità del met-0do in confro11to ~i altre ordinarie· tecniche colorauti, superiorità che non gli a.ppar~v.a s11fficiente1ncntc dimostrata, da una ben numerosa e ponderosa 1nesse di micr-0,f otogr.afie dello stesso relatore. Poichè il chi.aro Collega esibì preparati e materiale, 1' 0. approfittò della sua cortesia e ottenne in visione parecchi fra i migliori .preparati, crede, allestiti 001 1netodo P etra.g n.ani, e un po' di mordente. Inoltre, cono- · se.iute le modalità di pre~.arnzione di questo liqui·".Ìo, si è personalmente occupato e ne ha incaricato anche l'Aiuto di saggiare il metodo P et1·agnani in co11fronto delle ordinarie color.azioni. Or.a, da oiò che deriva dalla sua, per ora, limitata esiperienz.a, cl1e continuerà però .ancora a cimentare, gli è aipparso che il mewdo P etra·g nani non assicura vantaggi superiori .ai metodi ordinari di tecnica di color.azione per sen1plicità di manualità, per rapidità di esecuzione, per ohia-
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rezza d'immagini e definizione di <letta.gli. "Cna l'iserv.a gli sembrerebbe dover avanzare per il sistema n ervoso: dove forse con op.p ortuni ritocchi, potrebbe trovar qualche utile applicazione. Ma questo non vuole essere un giudizio definitivo . Per quanto, poi, concerne .ad alcuni prep.a rati esibiti in questa seduta, a dim-0strazione dell'utilità del meto.do nell.a tecnica istopatologica, gli sembra di dover riconfern1a.re il giudizio già espresso. E più particolarmente riferendosi a.d un prep.a rato che n1ette in evidenza la fibri11a in un essudato endoalvoolare polmonare, proclamato superiore al r.omune metodo di vVeigert, sembra di dover a.fferm.a re che appu11to col metodo di Weigert e con la colorazione preventiva con litiocarminio, sci, hanno rilievi molto espressivi e molto dimostrativi, i1on soltanto dell' essudato· fibrinoso, ma anche del tessuto, .che nel preparato Petr.agnani non gli sembrano assicurati. Così gli sembra poter affer1nare .anche per i preparati dei tumori: specie il M.allory-connettivo for11isce immagini più brillanti e maggiore risoluzione di particolari e di dettagli. È dolente che la brevità del ten1po non gli oonsenta di poter meglio doc.umentare quanto .afferma, che scaturisca da un unico sentimento di rispetto della propri.a convinzione e di stin1a per il Collega. Prof. B. PoLETTINI· Dichiara che egli ha avuto l'opportunità di vedere e di stt1dia.r e dei preparati di fegato di cavia n1ort.a di carbonchio ematico color.a.ti ool nleto·d o Petragnani dal Petragnani stesso . Orbene, in questi preparati si rileva I.a presenza, entro il proto,p lasn1a de.Ile cellule epatiche, di bacilli del carbonchio e cli corpi eosina.f ili, di cui alcuni riconduçibili a derivati batte rioi, .altri, non ben definibili, probabiln1ente rioonducibili a ir.am111enti di glo·buli rosisi . Questo· ultimo reperto, per or.a molto oscuro e che va accur.atamente studiato, non è possibile n1ettere in evidenza con nessun altro inetodo istologico CQnosciuto. Infatti in prepar.at.i praticati dal Polettini stesso su .altre sezioni dello stesso fegato di cavia carbonchiosa coi vari metodi dell.a comune tecnica istologica, non fu possibile fare le medesime çonstatazioni. Perciò ritiene ohe in molti e.a.si il rr1etodo Petragnani possa riuscire di reale vantaggio e costituire un progresso della tecnica. Pof. ì\1:. Bor~AFFIO . - Avendo av11to i11odo di osservare preparati di ovaia di coniglio colorati d.al Petragnani col suo meta.d o ha anzitutto notato che, a differenza degli altri metodi di colorazione con es&o la teca pell11cida del follicolo di Graaf assume una caratteristica color.azione rossobrillanto (il connettivo col mewdo Petr.agnani vie11e in bleu). Un fatto gli è poi sembrato degno di nota ed è che tale colorazione rossa della tee.a pellucida s i manifesta solo nei follicoli di Graaf che abbiano un.a granulosa con più di due strati di cellule. Un tal fatto meritereb·b e ulteriori indagini ed è inn€gabile che l'ori•gine del1a teca folliooli è ancora contro,rersa e potrebbe trovare in questo metodo ragioni di chiarimento. Prof. L. DE Lrs1. - Riferisce di aver esaminato dei preparati di cc-r,·ello (reg1one dei gangli ba0
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sali), bulbo e mi'dollo ool-0rati col metodo Petr.agnani dallo stesso Petragna.t•i. Queste sezioni (una per ognuna delle regio11i indie.ate) apparte11gono ad 11n caso <li malattia di \Vilso11 che sta st11·d iando. Certe particolari formazi<>ni gliali (specie di z.olle di nuclei gliali voluminosi e pallidi ciroondati d.a so,s tanza proto,plasmatica) le quali costitui.s-1oono un reperto assai notevole nel processo istopatologico che colpisce i gangli basali di questo caso, dal metodo Petra.gna11i sono n1es:;e in evidenza, sì da spiccare in1mediat.amente a vari ingrandimenti, sul rimanente ;tessuto m-0 dificato dalla malattia. .i\.. questo riguardo il n1etodo Petragnani riesce utile .alla rapid.a indagine delle parti .alterate dallo speciale processo. Prof. L. CASTALDI. - 111 preparati dì sistema nervoso centrale umano m-c1cstratigli dal Petragn.a.ni stesso ha no·t ato bene coloriti i corp·uscoli para11ucle.ari de.scritti .anni or so110 dal l\1:arinesco. In preparati persona.li di pancreas di Seipi.a ha avuto distinzione tra i due epiteli descritti da Castaldi e 1\1usio• in questo organo più nett.a che oon altri meto•di. Per altri organi parenchi1natosi di vertebrati non ha troYato sempre particolari v a.,n taggi . Prof. PETRAGNANJ. - Ringr.azia tutti quanti si sono interessat i aJla sua co·n1unicazione. Fa notare che è sempre lo stesso metodo a mettere in evidenza elettiv.amente i Corpi del Negri ed altre inclusioni cellulari meritevoli di ulteriori indagi11i; i corpi paranucle.ari del l\1:ari11esco, I.a teca pellucida (c-011 speciale tinta differenziale) la fibrina, i corpi bacillari, i protozoi, e che pare, al Busi11co, poss.a a nche portare utile .ap·p licazione allo studio del sistema nervoso. Nel n1entre ringrazia vivamente tutti i oolleghi dichiara che si sente veramente lunsi11gato dalle prove CO·l npar.ative jnizi.ate da.l colleg.a Bnsinco, p erchè è questa una di1nostrazione fattiva -di stiro.a. Non era informato ài tale lavoro -uerchè sarebbe stato lieto di potergli dare tutti i chiarimenti utili a fargli rendere dal suo nietod·o, ql1ei migliori risultati che evidentemente n-0n ha avuti jn tutte le sue cei·to ancora non nun1erose ricerche. Il ' ) metodo, per quanto semplice e sollecito, richiede una certa pratica inizia.le. No11 bisogna din1entic.are che si basa, su un.a colorazio11e previo mordente e differenziazione, che non è ·p ossibile definire in limite di tempo utile .ad ogni pre1)arato. Necessita quindi farne pratic..:'t, anim.ati da buona volontà di ' 'oler bene r iuscire. J>er quanto a11a dimostr.azione della fibrina, ha ripetuto il parere che gli fu . espr~io da .altri colleghi, certo molto competenti e di cui uno fra essi 1\1.aestro a noi P.er età e per lustro, che videro proprio gli stessi pre1parati oggi presentati. Sarà forse che il colleo·.a Businoo ha una particolare virtuosità nel t; Weigert ma è ovvio a tutti che, qn.ando in un preparato di pol1none, con processo di broncopolmonite si ve.de il reticolo <li fibrina nettamente risiolto ' e colorato con tinta. elettiva in S€TIO agli alveoli co·l orati brillantemente in O'gni pa.rte cellulare, e con tutti i tessuti oootituenti il polmone, non si poss.a pretendere di più. I l Segretario: Dott. P. A'IzENI-TEDEsco.
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL lIEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Dolori addominali d'origine neurolog ica.
a dolori
addom·i na1i n on devono e$sere messi in rapporto soltanto con lesio11i degli organi viscerali, ina considerarli anche come fattori di lesioni nervose, del midollo Stpin ale, delle sue meningi e ·delle radici svinali posteriori. E ' necessario quindi, secondo Finley ( Virginia medi,Ca l l\lonthly, nov. 1927) praticare un sommario esamP n eurologico in ogni ùolore addominale di non c.l1iara origine. Bisogna ricercare: a ) lo stato delle pupi ile e la loro reazione alla 1uce; ò) il .r iflesso rotuleo, il riflesso acl1ill eo , ii Babinski; e) il Romberg; d ) l'esam·e ·dell'andatura e d ei m ovimenti coordinati . L' esarr1e sistematico di tali s intomi gioverebbe a .sv elare molte malattie n e urologi che, al loro inizio, con gr.an·de utilità ,p er la prognosi. P er nna diagnosj differ enziale giova ricordare che i turr1ori d el ln idollo spinale, eccetto quelli dei segm ent·i ante riori, si• presentano con dolori ,p recoci. localizzati al segm ento preso; talora tali d olori si irradiano all'a ddome, si mulando affezioni degli organi ·v iscerali. Le crisi gastrich e cl el la tabe dorsale ·~ono inolto note : dolori imp•rovv is i, tereibran ti, acco1npagnati a diarrea, a ;dolori fol goranti agli arti inferiori, a cintura intorn o al conp o, a co nati di vomito, a senso di tenesmo. Qu esla sintorn atologia si può confond ere con i dolori della calcolosi epatica o •r enale; tuttavia la calcolosi 1può coesistere con l e crisi tabetiche. In casi sospet1i ·b isogna ricercare ·i riflessi rotulei, assenti o torpidi, 1' Arg1ll-Robertson, l 'atassia; eseguire la R. V\T. n el liquor più .che nel sang u e, e laS·Cìa:re il p·aziente a ·d igjuno per 24 ore, per evitare una nu ova crisi. Coliche addominali si hanno n el saturnismo: i n questi casi il dolore è paraombelica1e; v'è stipsi , nausea , e talora vomiti. I dolori in que' sti cas i sono dipend enti dallo stato d'intossicazione dei nervi viscerali, op1pure d alla distensione d·egli intestini p.er il eo paralittco. La spondilite ipertrofi ca, per la compression e che esercita sulle r.a·diicì sp·i nali, produce clei dolori che si irradiano anteriormente; la lesion·e del tratto dor•so lombare, fa riferiTe i dolori irradiati all'add om e come ·dipend enti aagli organi v isceral i e facendoli talora confondere co' dolori d a appendicite. Un a ·d iagnosi differenziale è fa tta mercè i rraggi X, i quali possono in ettere in • evidenza l e lesioni ossee ·della colonna vertebrale; clintcam·ente la rigidità e la doJ arabili tà del I
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segmento leso, e la diminuzione del d olore col r~poso devono far so.3pettare l'alterazio11e vertebrale. Ur1a m ·l elite spinale p·uò presenta·r e corne si11tomi iniziali dolori addominali 1disturb i se11sitivi cutanei; allcrclliè si ag.giungonn disturbi rnotori e dei riflessi, la di·agno·si si rende palese. L' erpes zoster, iper l 'into·ssicCl zione d~lle radici spinali, prima della comparsa delle vescicole, può dar d olori a cintura; ed identici dolori possono dare tutte le afifezioni d el midollo spinaJ e, a ti.po infiammatorio, traumatico o ·d egen erativo. Vanno ri·cordati infine i dolori addominali dovuti alla sottrazione bru·sca de1Ja ·m o·rfina n·ei 1norfinorr1ani, ed i nfine i dolori 1psi.cogeni, i quali hanno la caratteristica di essere vaghi, indetermin.a ti, talora si a ccompagnano a nausea, vo1nito; tali disturbi cessano facendo distrarre il paziente. Inoltre e:SSi ·si accompagnano a tutti quei sintomi oh e caratterizzano l'if:teria. I
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CARUSI.
La nevralgia del n . glos so faring4>o. Fonio (DeutsCh. Zeit f. Chir., 1928) osserva che la n evratlgia del IX paio rassomiglia complek1.mente a quella del V per i vari caratteri: ·Julori lancin·anti Clbe compaiono ad ac.cessi dapprima rari ,e .p oi più frequ enti fino a contin1uare p : r lungo tempo trann·e brevi intervalli turbe vaso.m·otorie, spasmi motori. I ,dolori corn1p·aiono sopratutto nei movimenti di deglutizion e, fonazione, n el mangiare e n el bere. Spesso presentano irradi aziioni verso !l'oc·chio o verso l'ore·cchio a motivo ·delle ana·s tomosi numerose del IX n ervo con gli altri. La cura, più che nelle iniezioni ·di a·J.cool che in 1questo. n·ervo non sono di ri$ul.t ato b11ono com.e per il V, consiste nelJ.a r esezione della radi;~e in 1prossimità ·dell'•apofis i stiloide sulla vena giugulare interna, o nell'exeresi dei gangli otico- o sfeno-palatino (operazion·e indagino·s a e poco us•ata) o la r esezione della radice n ella fossa crani-ca posteriore (operazione d-i Adson). Quest'ultima deve essere riser vata ·ai casi ribelli all l r e&ezione del n ervo al collo data Ja sua gravità , ma all'auto.r e avrebbe clato buoni risultati. 1
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V. GHJRON .
CASISTICA, La liofog ranulomatos i gastr o-intesti nale. I moderni m ezzi .a'indagine banno perm e·sso di ricon oscere .questa forma morbosa, la quale fino a qualch e tempo fa era di non facile diagnosi. Tuttavia la linfogranulomatosi gru;tro-intestinale
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IL POLICLINICO
f acilm·ente si può confondere con il canc'I'o, con la tu•b ercolo·s i, con il Jinf osar coma e con la pseudoleu.cemia. · Hay•den e Aff.elbac (Arch. of pathol. and Labor. 31ea1ic ., vol 4, n. 5, 1927) han :potuto raccogliere 26 casi di linf ogranulomatosi .ga·stro-intestinale riferiti in letteratura, a cui hanno a;ggiunto tr e casi personali. Due di questi ca&i presentaron·o una netta sir1tomatologia ga~trica, tale da simulare uno un cancro, .g astri.c-0; il seco·n do1 ebb·e segni di compressione .della parte inf erri ore del1' esofago, (per ingrossamento dei gangli m·ediastinici. -~ 1questi sintomi in seguito si aggiunse perf oraz_ione gastrica, con formazione di asces·so subfrenico. Tali lesioni guairirono perfettamente; ma es$·endosi p erforata u n 'ulcera gastrica, il paziente mori ,p er ematemesi. ..\ll'autop·s ia furono troYati nei gangli delJa paret,e g·astrica alterazioni a tipo linfogranulornatoso. I l terzo ca$O ·dapprima presentò una infiltrazi one sottocutanea .d.e lla guancia D, tale ·da ricoroCk.1re la malattia di ·Mikulicz, .c1Jrata con 1'a radioterapia. Dopo 1p oco comparve una linfogranulomatosi cl iffusa a tutto l'addome. .;\ll"autopsi a le lesioni fe cero sospettare l1na. p.seudoleucem ia ; l'esame istoloig ico mise in evidenza l e alterazioni tipicl1e del m oTbo di Hod.g kin. ..\natom1o~patolo•gicam ente le infiltrazioni del tubo ga stro-enterico presentano un tessuto grigi.astro , translucido, d'aspetto aclenoid eo. Esse son o ·d i du.e specie: a piccole m a numerose infiltrazioni , con u lcerazioni 1d.ello stumaco e del] 'intestin o; in filtrazioni ch·e ispe·s siscono la parete più o m eno diffusamente. Il lume del canale dige1rente n on 'Viene o8truito da queste formazioni; raram·ente il fegato· e la milza sono ingr1..nditi. I gangli addominali sono s1p1esso colpiti; qu·elli superficìali invece di norma r1on sono presi dal processo patologico. . I sintomi di tale alterazione non hanno nulla di caratteristico: si ha talora 1diarrea p·r ofusa, con dolori addominali, con anemia secondaria, e rapida cach.essia. La diagno•si in vita è molto diffi cile , anche perch·è spesso man·c·a la splenomegal ia e l'adenopatia s·up€rfic iale. CARUSI. 1
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Leucemia consecutiva a cure dl dimagramento. H. OUrschmann (VI Tagung <Ler 1N. W. deurschen Gesells. f . inn. Medizin ) n·el fare rilevare ch e l 'eziologia della leucemia n on è ancora stata cchiarita, riiporta quattro casi in cui essa è seguita ad intense cuTe di dimagrim·ento. 1
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·Nel pri·m o si trattava di u11a donna di .w anni con adiposità endogena curata a lungo con tiroi,dina e lipolisina e con la dieta rigar.osa (idi Karell); perdita di pe·s o di 20 li1b1bre, malessere e sintomi non du·b bi generali e gastrici di leucemia. Leucociti J.'6.000, col 48 % di mieloblasti, scarsi mielociti e gra:vi alteraziòni delle emazi-e. In seguito, feblbre, menofl'ragia, morte. Il se0on1do caso riguar·d a una ,d onna di 55 anni di cui l'ad~p.osità era cre"sciuta dopo la castrazion e ai ra;ggi X per mioma. Dieta rigorosa, cura di &ete e1d opoteraipia. D:i.minuzione ·di p,eso di 30 liibibre, sviluppo di leiu1cemia cronica, trattata con ansenioo e raggi X, a decorso lung-0 e be11igno, ma talora con crisi di leucocitosi fino a 56.000 leucociti con 1'85 % di lirufociti. Un terzo inrd ividuo, un tUOmo di 37 anni, con una dieta rigorosissima e l 'opoterapia, pel'dette 35 libbre di p eso. Si eb.be. però in seguito: debolezza, su.dori, f eb bre, gig·a ntesco . tumore ·di m ilza, 232.000 leuicoieiti (id i cui 74-78 % di m i.e]ociti), c•on alterazioni delle em azie. Morte d opo 2 anni di malattia. Un •t1ltimo caso ri·giuar·da un uomo di 40 anni che seguì un'esag.,e rata cura di dimagrimento, senza O'Potrr a.pia. Si staJbilì una mielosi cronica l eucemica e si ebbe la moTte dol{>io 3 anni. E indubitato ch e le cure di d1magrimento e la tiroidina aiblbassano la r esis tenza dell'organismo; ma. si deve anche ammettere al1e la tiroidina egerciti • u n ',azion e sui meccanismi di formazione e di matu·r azione 1degli elementi san· mui ocrni . B p erò n ecessaria una S peciale costitu,., zione ,perohè si a;bbian o tali etfct'etti. .Praba:bilmente le cons·eJgu enze .aanno·&e sono ·dovute a tu.nbam·enti n el ricamibio del ferro ed a cure dieteti•che mal dirette. Col trattamento tiroi.dinico, la quantità ·di alimenti non deve discendere al •disotto dei 4/5 ·de1 fa!bbisogn o. 1
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L'agranulocitosi. L' agranulo·citosi è una se1psi, di solito determin2t.a dallo streptococco. In alcuni ooisi questc; ' germe deteru1in.a una gravissima intossicazione 1-.Jel rnirtollo osseo cosi da p:aralizzarne l 'attività leucop·o ietica. c. Zikovtsky ( Wiener lili'11,. Wo chenschr., n. 44, 1927) riferisce d.ne casi di a·g·ranuloci.tosi; dal secondo caiso si isola r ono per mezzo di emocoltura degli streptococchi parti.c o 1l~rne11te virulenti come lo din1ostrarono ricerche st1 anjmali. E probabile che p erch è la sepsi streJ:itococcica determini l'agraIlulocito:;;i. sia. n11ee5saria urLa 11rediisposiz1one costit11zionale. .
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SEZIONE PRATICA
Contro la costipazione spasti ca.
TERAPIA. Uso ed abnsQ dell'enteroclisma.
L'atropina è molto utile nell'er etismo d ell'in· testino crasso, iniben do le fibre motrici •del vago e n1odificando quindi la facoltà di assorbimen to. Si usano le pil:lole di Trof\lsseau, con polv. ed estratto di belladonna, ana cg. 1; si som1nin istrano progres·sivamente fino a cin·que al giorno . Vi si IPOssono. associare 50-00 go.oce di tintu~a a l giorno per ca(lmare 1 .dolori. Di n otevole giova1n·ento sare1bbe anche l'unione .di sci·r oppo idi belladonna con olà.o di ricino e $Ciroppo di m·a ndorle amare, a parti uguali, se ne !fanno prender e 2-3 cucchiaini al mattino. L. P er in, sulle indi1cazioni di Moutier (J ournal de méd. de Paris , 24 novembre 1927) consiglia l'a.6sociazione •deJ1'at ropina con l'eserina nella costipazione con spasmo, associata all'aerofagia e d alla tachicardia, n ei colitici con spa$mo r ettale. Si prescri•ve: ~ol1ato d'atropina mg. 4; Solfato di eserina mg. 6; Glicerina ,eme . 3,5; Ac qua dist.illata cm·c. 1,5·; .t\.lco<Xl. ·q. b. p er eme. 10. L' A. 11on dà la quantità da 1ptrender.~i. 1
L. J. Hirschman (Journ. amer. Med. assoc., 24 sett. 1927) rileva che $i deve riconoscere che l'enteroclisma ha varie _applicazioni che lo rendono molto utile: la somministrazione di medicamenti, l '·a limentazione rettale, l'evacuazione intes.tinale, l'applicazione di antisettici ed astrin genti n elle in fezioni batteriche della mucosa intestinal e. P u ò anche essere usato per ·a bba$sare od innalzare lJ. temperatura del conpo e con l'introduzione di ~ostanze. opache, è di . grande utilità per la radioscopia dell ' ultimo tratto dell'intestino. Si esagera però talvolta n ella sua applic·azione. ..\nzitutto, l'introduzione di grandi quantità d1 acqua, come si pratica da qualche anno, provoca clistensione dell ' inte~tino , cagiona iperemia ed asporta il muco, che è il lubrificante norrr1ale dell 'intestino. L'uso frequente delle irrigazioni r ettali irrita la mucosa e toglie all'intestino i matPriali solidi, ch e sono necessari per mantenere il tono. Sotto tale ipunto di vista , la co~tipazion~ 11on può mai essere guarita con il solo entero cli$ma, m entre n ei casi in cui l'esam e ai raggi X dimostri 1a presenza di aderenze, esso non dovrà rnai es~ere usato. A.n cl1e l'uso del sapone d e\·e essere evitato poirhè esso irrita la mucosa, la ql1ale prende un aspetto rossastr o, che può e~sere scambiato per pro~tite. E m eglio in ,·ece usare una soluzione di bicarbonato di sodio all'l %. .Assai importante è il tipo di c·annula che si usa .p er l'introduzione, che non deve rnai es~ere in gomma indurita, nè in vetro, 1p·oichè può dare delle lesioni. F. meglio usare invece un catetere n1olle (n . 20-24 <lella \scala franc ese) che si connette co n il consueto tu bo. F. bene che il lubrificante sia solubile in acqua, 11sando a tale scopo la gomma adragante od il li1chene islandico. Non si userà mai invece la glicerina, se vi è ragione di sospettare che la superfi cje sia rugosa . L'ol io di oliva r ende difficiJi le susseguenti pulì zj e. La rnigliore posizi one è quella laterale, in cu i si po~sono vedere m eglio le parti, rr1entre il peso degli intestini non gravita sul retto e no11 impe. discc l'entrata del ltquido. Quando le feci sono costipate, si 1:-JSerà l'acqua ossigen,at·a (una 1parte su due ·di aciqua calda); per es1pellere delle vento$ità è utile u n a soluzio11e di a llume al 6 %. che è più efficace che la trementina. • P er quanto riguarda poi i clisteri nutritivi, l'A . osserva che è inutile mettervi dell'amido o del il glucosio. latte, essendo sufficiente . t
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Il t rattamento medico del cancro dello stomaco. , \ ·a riservato solta11to ai casi ino.p erabili ed è d1retto sop·r·attutto all'insuii'fi1cienza secreto.ria. E indicato l' acido cloridrico: si fa pre·parare in bicchiere di aoqua albuminosa, s batten·do un bian co d'uo,·o in un gran bi·c chiere di acqua. Vi si ·\'ensa110 3-5 c·u ochiaini di una miscela di a cido cloridrico officinale (g. 30) in aio qua (·q. b. per 300 eme. ), che contiene g. 0,50 d1 H Cl per c ucchiaino. Se ne prende m età a m ezzogiorno e m età la sera, a piccoli sorsi, durante i pasti. Si può anc.h e ri·correre alla lhm.onea tc[ori d.rica,: A·cido clortdrico 01fficina.J e .g. 6-8; Sciroippo di limone g. 200; Acqua g. 800. ,s e n e fa 1pren,d,.e re un bicchiere ai pasti. Si prescrivono contem·p oraneamente delle cartine di 50 cg. di p epsina, d a prendersene 1·2 all'inizio dei pasti, secon do il consiglio di Paroy (Progrès médical, nov. 1927). Invece de·ll'acido .cloridrico, si pu? dare quello lattico (g. 10-20) in 200 di rsciroppo di limone -ed acqua (q. b. per fare un litro). In caf o di spasmo d èl 1cardias o de.J piloro, sì darà l~ bella·donna :· Estr. di belladonna, Polv. di belladonna, an a cg. l; per una 1P·illola; tre al giorno all'inizio .d ei pasti. Se Yi è st·enosi pilorica o stasi ab1bondante, è ntile rrare og·ni giorno 1-2 iav·ature di stomaco con a-equa contenente 4 .g rammi di .salicilato ·di 1Sodio per litro, .fino a che l'aiequa esca limpi·da; in seguito, si intro·d1Ucie n ello stomélJCO 112 litro dl lattie od 1/4 di litro di kefir. 1
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~ _.\ NNO
IL POLICLINICO
Il re.g ime $arà so·p rattutto latteo: 1 litro e 1/2 a 2 litri al giorno, m eglio se vi si associa il kefi.r, o vi si scioglie il citrato di sodio (4 grammi per litro) . .Si ·daranno anche purée di feculenti, paste, Tilso al latte, po chissima carne e d uo.va e delle creme alle uova od al latte.
XXXV, F ASC. 24]
·dO'P'O la -cura, rpooson restare i ;pazienti, i m•agnifici effetti delle cure oculatamente ripet.ute. Un manual etto p er il pratico utile ·è quello del Rietti (ed. 'Capelli). T.
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P ONTANO.
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VARIA.
Il trattamento 1nedico delle stenosi piloriche d'origine ulcerosa. •
An·Che in presenza di una sten osi, cl1e si riveli con contrazioni peristalti•ch·e visibili dello stoma:co, con presenza di liquido da stasi e constatazio.n e radios copica di un lungo rjtardo nel vuotamento, ·ques~ n on deve r itenersi sempr e con1e definitiva, si può e si deve anzi istituire il trattamento rmedtco che darà qu~ si spesso r jsultati eccellenti e rapidi. Il trattamento può riassumersi in qu esti termini: riposo in letto, regime latteo aS$Oluto, bismuto a d alta dose (sotto forma di carbonato: 10 gr. il mattino a digiuno, 5 gr. prima di coricarsi) ·e belladonna (XV goccie di tintura 2-3 volte al giorno). 1
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Nt> ll'enterocolite. Citrato di sodio gr. lJ. llV F•;s l'ato di sodio 0tg. ci1l.r1ua rita So lfato di sodio " -ve1ilic'iriquc P. 1 carta e tali n. 12 2 al gioifno.
POSTA DEGLI ABBONATI.
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Al dott. G. C. da M. U.: \E. FRANCO. Man1lale aliante di t ecn:ica delle au t op:s ie. :principato, ed., Messina; ed an che B. DE VECCHr: Manuale tecrii co di diagnostica dell e autfJp.-;ie . :F'. Valla rdi, l'vlilano; C. M. BELLI. G·u ida alle an.alisi clinic'ie di chlrnica, microscopia, ba tterio~1J.7ia e siProlog ia . Soc. Istituto editoriale
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Al dott. A. Serafini, Cosenza: I: Le terap·i e aspecifiche n on hanno, almeno allo stato attuale delle co\Se, valore p reventivo contro l'infezio11e puerperaJe. Potrebbero essere usati i vacoini antistreptococcici, ma anche il valore di qu esto metodo 1p rofilattico specifico è dubbio. II : La cura ins ulinica non è cura radicale d el d) a>bete. M·a i \ antaggi ·di essa non possono sfuggir e se si <!Onsiderino gli effetti immediati .che si possono ottenere, lo stato di compenso in cui, 1
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In una conf erenza tenuta al ~otary Club e sunte,g giata da « L'Avven. Sianit. »., di Milano, il prof. ·L iborio Gi uffrè , ben Jloto direttore della , R. Clinica M·edi·ca di Pa'lermo, ha tessuto l'elogi.o de'l limone, mettendo ne in evi1denza le moltepl)ci ·b enefiche proprietà n ei ri guardi dei malati e dei sani. · Il limon,e infatti - egli disse - facilita la di1gestione e l 'assimilazione degli alimenti ingeriti ; è un dissetante ed un disinf·ettante quanqo sia ·agigiunto ad a cqua ·da ber si, di cui si sospetti un certo in1qrulinamento. ·L'egregio professore ha ag.g iunto che il limone ser ve p,ur·e a pulire i denti (con cautela però, aggiungiamo noi: lo smra lto è ini a ccato dagli acidi anche deboli), a puliire e disinfettare le mant e il viso ; perciò il su·o s uoco fa iparte di alcuni sapolni da toietta. An·che la bucci·a del limon·e, n on soltanto il srucco, conti·ene eFSenze e,d a11t.re sostan ze aromatjche, donde l'antico uso di aggiungere le fettoline di corteccia di limone n el preparare il thè, i punchs, a'J.cune tisane. •Entrando in •una parte ·diremo cosi, p1il) te· r aipeutica accennò ai colluttori e ai garga.rismi con suoco di limon e che sono molto efficaci nel curare e prevenir·e le stomatiti, le ,g engiviti, le angine, l 'jnfezione influenzale, la meningite cer ebro-spinale epidèmica, 1per la .quaile un·a delle porte odi ·entrata è la mucosa faringea. Il su.eco, variamente diluito, è usato come detersivo della mucosa nasale ed anche di quella congiuritivale. Il ooo gr·a.devol e gusto permette che ag.g iungendosi a l1l'Clloqua potabile, questa sia bevuta in grande ·quantità -e svolga la sua azione diuretica e di gen erale laivacro intraorgani.co. N·ellio scof'buto, in .questa classica avitaminosi, l'uso d·el limon e è rime·dio sovrano. Qualunque si·a la ragione intima del•l 'azione benefi.c•a, ~i va assodan·do Io spiccato vaJore terapeutico del limone negli stati ·detti uricemici, com.e n ella gotta, nelle form e diverse di calcol osi; negJi stati emo· filiaci; n ella cal.colosi epatica, nelle n.e friti. 0
F orrn.ulario·.
scientifico, Milano. ·
Un panegirico del limone.
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SEZIONI:. l >RATlC \
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POLITICA. SANITARIA E GIURISPRUDENZA..• CONTROVERSIE GIURIDICHE.
deter1ninazione ·di criteri di v·alutazione. Se mai. si può amn1etter e che, in casi eccezionali•ssimi, • XVIII. - Il giudizio delle Commissioni per 1 iton sia necessa.r io ch·e i cri teri stabiliti ·d alla . concorsi ad impieghi pubblici. c:on11nissio·n e risu•ltino esp lioitamente ·da;l :ver - : Le Col11n1issio11i esa1ninatrici dci con corsi il)O ~r haJc, se ed in quanto iSi· pos·su desuni erli ·ùal sono deferire ai singoli .qomponenti l 'esame 1p re\'crbale stesso . Nia, com e in un sillo,g isma non liminare dei titoli d ei vari con correnti, purcl1t' si può prescindere dalla premessa maggioir.e, così però ci ascuno n ·e riferisca alla Commis·s ion e, i.n Pt'r jl giudizio dell a Commi·ssione, che si riso'l·ve modo che il ·Co'llegio abbia sicuro e fucile n1odo i u un si1'logi$ma, n on si IPUÒ omettere la deter.di ren dersi con to d el· valore dei ·Co11correnti e 1I 111i11 u zion e idei criteri ·di valutazione, la quale, giudizio che ne risulta sia prettan1ente e con sa- . in t111 certo ser1so. corrispon·de alla premessa : pe,·0In1e11te collegiale. 111aggiore. Dal pu11to dj vista sostanziale e praii ·u, poi , 11011 può dare afficla1nento u11 '-'g-it1dizio I l Jin1itato numero cl ei concorren ti e altre circl11• ~ia statu for1nato se11za una ba. e di oriencostanze possono 110 11 rene.I ere neressaria la pre1 a11H•nto. J. . a giurispru d euza ha rjconosciuto questa \'ia cleterrni nazione dei criteri ·di valutazione d c·i nPrcs ità forn1ale e sosta11ziale. La , . ezio11e ·del Utoli. < · nn·~jgJio ùi Stato, con decisione .2 aprrl~ 19;?,7 L.e t~c.111n1i sio1li giu1licatrjci d~\·ono ten er ii. 17~ , ricon obbe e dichiarò che (( i verbali conto anchr ·dci sel'vizi })•r estati in oc.casion e d eliclella Con1n1i1s sion e giudicatrtce cli uri ·co11corso, l:l gu11rra , v.a1utnr1cloli, quan do 11c ~ia j } ca so, <l ai quali i1on 5ia d·ato assumere gli elelIIlen ti agì1 cffct1 i ·cl ella grncl11atorju, nor1 come benemeoJ)bietti ,.i 1della q.ua lifi•ca dei var1 ca11'diclati;. re n ze 1nilitari, n1a eo111e espl icazione di attivit<i l ra c ui jl rapporto tra i criteri idi n1assima , professio11ale, se: r d in qna11to si tratti di a1i Utoli presentati e la votazion e attri·bujta, n-0n ti\'ità va·lutabilc ·eia tal e ,p.unto cli Yista. da11no alc una g·wran zi·a dei Jeg·jtti1ni interessi clei Quest·"' risoluzioni si des un1o·n o rl alla deci.·io·n c con·correnti e vanno perciò annullati ». delJa \ ' Sezione •d(•J Consiglio di Stato 16 marzo Questo criterio è esatti ssimo. Bisogna c-on~ide 1!)~8 n. 145. I:>pr intl'\ 11derle con e. attezza, en tr o rare, a 11zitutto, il ,·.erba1e dal 1p·unto cli Yi ~ ta forgiusti Jimit1, è ntlcessaria qualclle osservazione. 1nate. Generalmente è n ece . ari o cl1 e i criteri Il giudizio è collegia1le. Ciò imp or ta che cianon soltanto siano stélJbiliti n1a risultino es11liciscuno d ei Corn missari deYe 11a rtecipare, cog ntta tam e11te dal ' 'er bale, jn mocl o che pos:PllO escausa, alla \'alutazion e ·e al la formazione 1del cre C·ontrollati. giu·dizio. Sono stati annullati atti del'la CommisIl criterio di·retti vo ·deve esser e stabilito seLnpr e,. sione soltanto perchè non r isultava che ad a l~e nza pos sib1lità ·di eccezioni: i1 on si pnò omcune sedute a ·vesserro partecipato tu tti i ·Commis111et1 cr e un giudizio in li l)erlà, senza t111a base sari. Si comprend e ch e in certi cast, qn a n·d o .s i ·<li ori entarnento uni form.e. l n casi ecc·ezio11al i .-:-ì tratti di mol ti con.correnti e •si debbano esamip11ò rit en ere non n ecessari o e 11 e i 1 Yerbnle ne nare numerosi titoli, possa esser e n ecessaria l 1na fac cia cenno esplicito; se, 11l 1· es. d11e sia110 i certa division e d el laYoro. Q,c conre, p·erò, che ~ · conC"o-rren ti e sian o 'Stati prcsen tati titoli prof esproceda in m odo •da assdcurare un giu dizio con s ionali soltanto, n on si p uò riten er e ner e ~.sario sapevole d i tutti i Commis·sar i, in rapporto a r he 1a Commissione prern c tt~ n el \· erbulr i critutti i t itoli: non soltanto i singo1i Commissari, teri ai quali si uniforrm.ertl . In tal caso. è f~ c il e inca ricati ·d ell 'esam e ·d·ei vari titoli, d evono far e clcsurnere cla·l co·nten uto ·del ver.bale i criteri (lai una 1relazione completa deil contenuto d ei titoli <J uali l a Commission e è s tata guidata. stessi, ma deve risultare espli·ci tamente dal verJ) ecisioni recenti , fra le quali è cl n con1prenbale che è stato fatt o un esam e co1legial e, sin clerr quella 16 marz o 1928 so1prn indi c<it<1. te npure sulla ba:s'e della r'elazione . 'clono a.id aprir·e 'Una l'.11reccia trop po 1nnrrata: ·Qual cbe riser va ri1chiede la sccon1da mass in 1:1 . sen1I H'a cl1e si voglia con siderarr. in qn.alcl1e "e1 ativa al'l a determinazion e "dei cr.iteri di valu • caso. non n ecessaria Ja cl eterrni·n azionc ctei critazione d·ei titoli. Ammèttere epcezion e a ques1 4 1 teri cli ,ralntaz}one. 1Ql1esl.a ten·denza i1on può e esigenza loigica di 01gni giu1dizio, è p erLcoflo&o. ::.rrP incoraggiata ·sia perch è, com e si ti eletto. S em•b ra a nzi da r es.pinger e la tesi ch·e, sia pure ln <leterminazi one ·dei c.riteri è sempre 11t>r e~in casi rc-cez'ionali, con!==i1dera non n ecessaria Ja 1
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(*) La p r esente rubrica è affidata all'avv. leg ale d el nostro. per iodico. -
G10VA 1'XT SELVAGGI,
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esercente in Cassazione, con. ulen*
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IL POLICLINICO
saria, ed è una gara·n zia, sia perchè, amrnettenido c l1e i11 certi .casi .Si po~sa pres-cinderne, si rend·e possibile l'arbitrio e si crea una situazione in~erta. Quando potrà La e .ammissione non stabil:iire criteri di massima? Quali sono i limiti ··di questa ·eccezione? 1N on potendosi dare una iri.sposta con criteri fissi ne deriva una situazione d i i11certezza l{>ler le Commissioni e p.er le parti, . . c011 lo eff.etto idi controversie. An·cl1e da .q uesto pu11to di vista, è pref-eri1bi1e mantenere fermo il principio già stabilito dalla giuri5pru·denza e co11f.ern1J.to ·dalla V Sezione ·con la decisione 2 apr ile 1927 n. 172. L 'eg·regio ·Cons.i gli.er·e estensore di questa deci~ i o11e i1e ha r ecentemente redatta un'altra, della ste~a , - Sezione (16 marzo 1928 n. 147), nella qu·ale ·è d etto che i criteri di. valutazione ·devono es.sere -stabiliti all'inizio dielle operazi-oni della Co111n1i-ssi on e non dopo elle si con oscano i ri;:;•ulta ti d ell e prov·e sost enute dai ·candidati. In quel ca o, è stato. annullato il giu dizio perchè il Co11siglio ·di Stato 11a ritenuto ch·e la Commissione, trattan·dosi di un con·corso per titoli ed e. a111i, aveva <lato ec-cessiiva i!Illlportanza alJJe prO\'e di esan1e. in confh·onto dei titoli. E cco una ri1pro\·a ù ella n ec·essità della ·determinazione dei criteri. Pong asi cl1 e siano du e soli i ,concorrenti, eo 1ne è el etto nella ·d·ecisione 16 marzo 1928 n. 145 E.' 1:ia~c t1110 o uno di essi a1 bbia presentato titoli- di ~t u·d io (pubbli:ca zioni, eec.) e titoli profession.ali, {li .carrjera e-cc. Pur essendo limitatissimo il n.u n1ero dei concorrenti . ' è ovvio .che anc'h e in tal L·aso deivr ri·s ultare dal ver.bale il criterio di mas.$il1l<i al quale la Co·rrumnssi.on e si è uniformata, n ell'attr]bt1zione d el voto com1ple1S'SiYo, ten en 1do co11to 1clel valore di cias1ct1n gruppo· idi titoli. P ossian10 agigiung·er.e un altro esempio cl i o.~ citanza. Con d·e.ci·sione 23 marz.o 1928 n. 15'• la , . S ezione ha r itenuto cl1e << la m.ancanza di s11eci ficnzio 11 e d ei cr iteri di valutazion e d ei t]toli CO$ t] tni. ca un vizio, la cui gravità va giu·dicata in rapporto alla possi bilità o meno cli eser cita re il coìl1trollo di legiittimità in r elazione alla quantità e v·arietà ·dei titoli stes:s j, al numeiro dei con correnti , ecc. ». A.·b biamo già spiegato percl1è questo crit·erio è inaccettabiJ e e iperi·coloso: oltre tutto , è co·sì in·determinato cl1·e sarà s inpre incerto se un giudizio sia o n on v a lido. ~ el caso della d ecisione n. 154 iè d etto che nqn era necessairia ·l a sp·ecificazione d ei ·cr.iteri ·di Ya lntazione perch-è «tre soli erano i concorrenti, dei quali uno non presentò alcun t]tolo part]colaTe e gli altri due n e prod·ussero pochissimi e que$ti risultavano indicati sommélJfjam·ente ma con r elati.va sufficiente co mpletezza in guisa ·da <t,ssi-c u r are che nessuno di quelli importanti sfuggì alla con sicl erazdone della Commi·ssio·n e esami1
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i1atrice ». Anzitutto .q ui è da rilevar·e che la determinazione dei criteri no11 deve essere confusa con la valutazione <lei titoli, come la p1remessa minore presupipone ma non sostituisce la premessa maggiore. Il caso _c oncr·eto, ip oi, dimo·stra ancor più la serie.tà delle nostre ragioni contro la tendenza ad amrr1ettere eooezioni al rigo,r-e dei principi concernenti le condizioni di validità dei giudizi della Commi·s sione.
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Casi dubbi di competenza.
Si iè presentato questo caso: un impiegato fu di~pensato .dal s-ervizio; il Comune, con lo stesso atto, provvide a1 trattamento di pensione. L 'impiegato accettò ·l a dispensa rna dedusse una Je.s ione del suo diritto al trattamento di pensione, in forza del capitolato. Chi 1do·veva giudicare della .controverisia? Poichè non era in contestazione il 1provv·edimento ·Che ri>Solv.ev·a il rapporto d'i-m·p iego e l'jm.piegato agiva p er un <liritto nascente dal -capitolato, poteva egli ·esercita.re azione innanzi all'a11torjtà giu diziaria ordir1aria? Identica è la risoluzione se, invece di pensione, si tratti di in1dennità o di ·qualsiasi altro diritto ch·e dal capitolato sia attribuito ·a ll'impiegato, nel caso di .c essazione del rapporto ·d 'impiego. La, Corte di Cassazione, S. U., con s-ent.enza 14 dicembTe 1927 n . 3883 ha ritenuto che, pur essendo fuori di controversia il provvedimento di ·di~1pensa dal servizio e pur essendo fondata la domanda di 1pensione (o di inden11ità) sul capitolato e si tenda a far valere un preteso diritto, la com1petenza ap·p·artiene aJlla: G. P . A. in sede giurisdizionale e non a•l l'autorità giudiziaTia or·dinaria, perchè anche in tal caso si tratta di g·iudj•care di llil provveclimiento am·ministrati vo, sia pure lesivo di un diritto soggettivo clell'impiegato. I~ nec es ~ar10 tener presente questa Ti·soluzjone. La· te nd enza attual e cl ella gi11rispr11denza è ·q uesta: tutte le volre ch e .c'è un provvedirr1ento ·ammi-11i.strativo , cioè una a1anifest.azion e oeli volontà di un organ o a mministratìYO ·Che s i riten ga l esiva di un interesse o di un diritto nn.s cente da·l rapporto d'impiego , Gi d eve giudicar e d el la legittimità d el pro'Vveidimento stesso e, quin·di, è comp·etente la G. P. .i\. o il Consiglio di Stato e non l 'autorità. giudiziaria. Non è il caso di discutere ora, dal punto di vista astratto e . gi.uridi-co, questa ten1denza: qui :vogliam o segnalare criteri e norme di condotta per fini p:ratici. E: inoltl"e da avverti.re .che n·ei casi obbiettiva' mente incerti, è sempre preferibile determinarei per il rimedjo in sede di giurhsd~zione amministrativa, e$sendo stabiliti, per •questo. termini perentori (30 giorni per il ricorso alla G. P. ..\ .; 60 -per quelli al Consiglio di Stato).
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SEZ IO~E PRATICA
NELLA VITA PROFESSI.ON ALE. Cronaca del movimento professionale. Sindaeato Medico Fascista di Roma e Provincia. Si è riu11ito il Direttorio del Sindacato Medico Fascista cli Roma e Provincia . Esso ha prima di tufto portato il s110 esame sull'elenco dei soci morosi per i l 1927, decidendo di domanda\·e .alle superiori gerarchie l'autorizzazione per procedere alla loro radiazione. · Di poi il .Segretario prof. Fioretti, coinunicando di aver a~uto la no1nina .a Presidente della Comn1is.sione anitaria Federale riferi~e dettagliata, mente sui compiti cl1e alla detta Commissione sono stati demandati specialmente nei riguardi . delle Colonie E stive, campi solari, ecc. Come capo poi dell'Ufficio Centrale ~fedico del Patronato Na.zionale Infortuni dichiara che, d 'ora innanzi, i Medici del P atro11ato dovranno tutti essere iscritti al Sindacato. Sono stati quindi disoussi i provvedimenti presi dal Sindacato pe1~ attenuare il si.stenia reclamistioo di cui a louni sanitari si valgono a m ezzo della stan1pa quotidiana, deplorando sp~ialme_nte quello che consiste n el farsi pubblicamente ringraziare dai propri clienti. Quindi si è discusso ampiamente sui centri sanitari in Provincia, stabilendosi le direttive da seguire i11 tale importante materia. Infine si è proc€duto alla ammissione di diver si nuovi soci.
CONCORSI. Po@11 VACANTI.
ANOON:,. .!1nouinistrazione Provinciale. Due p<>sti nel Lab. Prov. d'Igiene e Profil .; se.ad . 30 giu. V . fase 22. BERNAREGGIO (JI'ilci no). - Sca.d . 20 g iu. ; consor. ; L. 9000 e 5 qt1adr. rlec., addizi on. L. 3 oltre 1000 p ov ., età lin1 . 35 .a.; tassa L·. 50. Bor,OGNA. - Se.ad. 30 giu.; titoli ed eventualm. esame; 3 condotte; L : 8800 e L. 9000, 5 qua<lrienni dee., addizion. L. 3 oltre i 1000-1300 pov., L . 500-3000 trasp., L. 1000 ambulat.; età limite 45 a .; tassa L . 50.15. CANNETO PAYESE (J>a·via) . - Se.ad. 30 giu.; lir e 12.3.+0 e 5 qt1adr. dee., età li1n. 40 a.; tc.lSsa .L. 50 .10. . ~<\. t utto 24 g1u.; CASTELFIDAHDO (.t neo na ). v. fase. 23. CASTIGLIONE o'ÙROIA (Siena). - Prima condotta ; capoluogo; L. 9500 oltre L. 1520 se co11iug., L. 680 se celibe, L. 3500 tr.asp., L. 500 uff. san., sei quadrienni dee. ; riconosc. due quadrien11i serv. ant. Se.ad. 25 giu. · Ufficiali sanitari C.\TANIA. R. Pre fettura. p€r ~<\..eic ns tello , San Cono, a L. 5000 ci.asc.; B el-
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passo, l\iisterbianco, Ran1.ana, a L . 7000 ciasc.; Paternò, .a L. 10.000 ;4 quinq. dee.; scad. 15 lug.; titoli ed esami. C1RIÈ (Tort·no) . - Se.ad. 30 giu., 2 condotte; L . 8000 e 5 qu adrienni dee ., c.-v., età lim. 45 a.; tassa L. 25. 05. ELsANF (Istria). Scad. 15 lug.; L . 8500 e 4. quadrienni dee. ; rioonoscim. servizi precedenti; L. 2000 obbligo mezzo tras'P.; c.-v.; L. 1000 .aun1entabili se u.ff. sian. ; tassa L. 50.15. FIRENZE. R . .4.rcispedale di ,S. M. Nuova e Staèibimenti Riuniti . - Aiuto medico; L. 7050 e c.-v. ; età lim. 35 a. ; tassa L . 50 ; doc. poster. al 25 mag. (sic). Chiedere annunzio. Scad. ore 17 del 25 giu. GILDONE (Avellino). Scad. 30 giu.; L. 5500 (sic) comprese funzioni uff. san . ; età Jim. 40 a. GoRIZIA. Amministraz. Provin c. - Diretto1·e della Sez. Med . l\iiicrogr.af. del Labo1·. Prov·. ' d'Igiene e Profil.; L. 13.000, oltre L. 4200 serv. att., c.-v., €tà lim. 45 a. Assistente per detto ; L . 10.000 e L. 2000, c.-v., età lim. 35 a. Pe1· i due posti ~ qu.a drienni dee.; tassa L. 50,10. Scaà. 3 ]ug. GuGLIONESI (Cam pobasso). Scad. 25 gia.; L. 7000; quinquenni dee. ; età li1n. 39 a. L .\ SPEZIA. A mrninistraz. Provin c. - Due po.sti nel L aoor.at. Provinc. d'Igiene e Profilassi; se.ad. 15 lug. '\T. fase. 22. LECCE. Ani1ninistr. Provinc. Coadiutore medico del Labor. Prov. d'Igiene e Profilassi; L. 9000 e 3 quadrienni di L. 700 serv. att. L . 1700, c.-v. Sca.d . 30 giu. ~1ATERA. Ospedale ·Ci v1le T' itt. Em. III. ·_ Due posti ; sca,d. 30 giti. V. fase. 22. MooENA. ll. Prefettu ra. - Uff. san . ~ caP.0: dell'Ufficio d ' igiene del Con1u11e di CaTpi ; al 31 lng. ore 18; t itoli ed esa.m i; età lim. 45 a. ; doe_ \ a 3 mesi dal 25 mag. ; tassa L. 50.2Q. lVIoTTALCIATA (V e·rcell i). e.ad. 30 g itl.; oons. 4 Co1nuni; ab. 2500 ; tip . L . ._ ooo oltre L. 500 uff . s.an . ; L. 3500 cav., L. 150 ambuiat. }l_\ DOVA. Ospedale d' J.5ola11iento. M edioo. reside11te; scad. 30 giu. ; v. fase. 23. • p ALER?\IO. c ·o nsorzio .1ntitube'rcola re della P rovi 11 cici. - Direttore sanita1·io; v . fase. 23 ;. s cad . ore 18 del 10 lug. P .\MPARATO (Oi111ieo). A 1t utto 15 lug.; v . fascicolo 23. P ARODI LIGURE (Alessandria). - Scad. 15. 111Lg. ; 1a co nd. ; L. 7000 e 4 qt1inq. ; t r asp.; nff . san.; età. lin1. 40 a. ; tassa L. 50.80. ' PRATO · IN ToscANA (Firenze). Spedale della Jiisericordia e Dolce . Chirurgo primarw ; lire 12.000 e c.-v.; 'iO '?h tasse d 'a1nmissione e 50 % tasse d' oper.az . .Sca d . ore 18 d el 10 lug. L anrea d a. alm. 5 anni ; lib . doc. in patol. o in clin . ch ìr. ; età lim. -t5 .a . ; tassa L . 50; ehiecl. annunzio
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I J. .POLJ CLlN lCO
REG CIO UALABRIA. .1 m rn,itvis trazio1ie Provinciale. - Concorsi nel Laborat. Provinc. d'Igiene e Pr0fil.assi ; vedi fase. 21; scad. 22 giu. . Direttore Sanitario del Brefotrofio; L. 5000 (si.e) e quadrienni deci1110 fi110 a L. 7000, c.-v. Scad. 30 g iu. · Rol\IA. 1'1in?.stero dell' In.ter-n.o. - Sono prorogati ul 30 giugno j, conoorsi per esan1i a 34 'posti di medico provinciale aggiunto di 2a classe, per esami e t itoli e a 4 posti di assist~nte medioo nel Laboratorio di Micrografia e Batteriol. della Sanità Pubbl. ecc. · . Ro~1:ANO DI LOMBARDIA (Bergamo). Ospedal1 e Oi,,, ;7 <> 1' '. Trinità. - Medico chirurgo direttore; proroga 30 giu. RoNCIGT..;IONE· cr:iterbo). Al 10 lug. ore 19 condotta chirurgica ed ostetric.a; età lim. 45 a. ; certif. condotta politica; tassa. L. 50.10; doc. a 3 mesi dal 1° giu.; sti1p. L . lé.500 e 5 quadr. dee.,
stico .tll 10 lug. assistente del Laborat. micrograf. ; n1edico per la profilassi. Rivolgersi alla Segreteria dell'Ufficio d'Igiene. VENEZIA. Ospedale Civile. - . -liuto . nella Div~ sione Ohirurgica 1 a ortopedia e infa11z.ia; sca-d.. 14 1ug. Ohied. annunzio. VERONA. - Sca,d. 30 giu., ore 16; 3 lilondotte; v. fase. 23. VIARIGI (.4.lessand1·'ia). - Se.ad: 30 giu.; L. 7000 · (sic), oltre L . 5-00 (sic) trasp., eventualn1. L1. 500 uff. san. VICENZA. - Se.ad. 25 gi~ . ; medico condotto suppl€nte; L. 9000 e 6 qt1a<lr. dee. ; serv. att., c.-v . ; età lim. 45 a.; tassa L. 50.10. VILLA nEr. NEvoso (Oarnaro) . - Sca<l. 30 giu.,. oonsor.; L. 8500, c.-v., L . .. 2000 trasp., per uff. san. da L. 1000 in sopra; età lim. 35 a.
c.-v. RovIGO. - 3a co11d. rurale; al 7 lug., ore 18; L. 8000 per . 1000 pov., aiddizio11 . L. 5 fino .a lir e 1000; c.-·v . ; L. 1000-1500-3000 ,t rasp.; età lim. 45 a. ; .p unti 1n.aterie d'esa1ne; tassa L. 50.15. S .\J,SOMAGCIOR.E (Parma) . - 3a condotta; pro1·0g.a al 31 lu·g., ore 18. SELYA DI PROGNO (Verona). Scad . 20 giu. ; L. 9000 oltre L. 1200 c.-v., 4 quinq. dee., L. 3000 caY. L. 600 uff. san . , c.-v. ' . S.\ \'ONA . Amministr. Provinc . - Direttore Sez. 1'-IerJico-l\1:icrograf. Laborat. Provinc. d'Igiene e P1·ofil. · L. 15.000 oltre L. 2800 serv. att. ; età lin1 . .J..5 a. ; ~sa L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. - ..A.iutante preparatore; L. 7000 e L. 1000; età li1n. 35 a.; tassa L. 25.05. Per i d ue posti 5 trienni dee., c.-v. SEMINAR.A (Reggio Oal.). - Scaid. 40 giorni da] 18 mag. ; L. 6000 (sic) e 4 quadrienni dee ., oltre L. 2500 cav. Doc. a 3 mesi. Età lim. 45 a. Tassa L. 50. L:e oondotte sono due. SERR.\STR.E'ITA (Oa·tanz<J/ro). - 1° Reparto; L . 7500 e 5 quadr. dee. ; scad. ore 16 del 6 lug.; età lim. 45 a.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg. TRAPANI. R. Prefettura. - Uff. san. di Castelvetrano; scad. 30 giu. V. fase. 22. TRECENTA (Roviao) . - Scad . 30 giu.; 1° repa.rto ; età lim. 45 .a. ; L. 8000 e 5 quadr. dee., c.-v. ; TJ. 800 serv. att., L. 600 se uff. san. ; tassa lire 50.10. TRRNTO. - Scad. 14 lug. ; oondotta per Meano; L. .500 oltre L. 8.50 uff. san., L. 2200 .alloggio,
ConcorSIO al posto . di p erfezio11an1ento cc Antonio Ceci » presso la Oli11ica chirurgica {1€lla R. U11iversità di Pisa.. I l vincitore del ~onoorso do vrà freqi.1ent.are detta Clinica per 2 intieri anni a partire dal 1° nove111bre 1928 .allo soopo di perfezio11arsi . i1egli stt1di di clinic.a chirurgica e•'Ì avrà i n1edesi1ni ob·b lighi cli u11 iassistente effettivo. Egli godrà un assegno annuo di L. 2000. P-0ssono oonoorrere al posto i cittadini italia11i laureati in medicina e ohirurgia i11 u11a delle Uni\rersità del R-egno, i quali non abbiano più di cinque anni di I.aurea al 1° nlaggio 1928. I oonoorrenti do·v ranno presentare entro il 30 settembre 1928, domanda in ca.r ta bollata da L. 2, al Rettore dell'Università, corredata dai docun1enti di rito.
c.-"\'.
'fnEVIso. Deputazione Provincia~e. Proroga al 15 lug. V. fase. 22. TRIESTE. .4:niministrazion.e della Provinoia. Direttore dell'Ospedale Psich'iatrioo Provinciale « A. di S. Galetti » e dell'Ospedale dei Cronici di T!·ieste ; sca.d. 25 giu.; v. fase. 23. TRIPOLI. Direttore Dispensario Antitt1bercolare; se.ad. 15 lug. ; v. fase. 23. l'.EXF.ZIA. - Al 25 giu., medico igienista per la vigilanza del suolo e d ell'abitato; medico scola-
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POS'I<I
DI PERFEZIONAMENTO.
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· NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
L' Accaden1ia di l\1etlicina di P.a.r igi ha nomin.ato inembro della Sezione di A11a.tomi.a il prof. Jolly, d'istofisiologia al Oollège de Fran{}e: in sostjtuzio11e del defunto prof .• Préna11t . Sono abilitati .alla libera docenza i dottori: Capocaccia ~1:ario, in patologi.a generale; Carravetta Mario, Rom.ani Antonio, Violato Andre.a; in patologia chirurgica; Castorina Giuseppe, Trambusti Arnaldo, i11 clini~a. pediatrica; De Gironooli Francesco, Melanotte Maurizio, Ne.g ro Mario, in clinica urologica; Dessy Gio1•gio, i11 batteriologia e i1nmunologia.; F.avaloro Giuseppe, i11 .c linica oculistica; F err.acciu Domenico, Lore11zetti Filiberto, Revoltella. Giovanni, in clinica ositetrico-ginecologica; Melli Guido, Scala Gu1g lieln1.o, S1panio Angelo, in patologia inedioo; Occhipi11ti Giuseppe, Rindone Alfredo, in .anatomia un1ana; Puccinelli Vittorio, in clinica chirurgica; Sco1nazzoni Tullio, in clinica dermosifilopatica; Testa Ulisse. in clinica i1':?uro]ogica. Il prof. Angelo Ohiavaro, stabile di odontoiatri.a e lJrotesi dentaria a R-0ma, è stato trasferito a Genova. Il prof. _i\.mcdeo Perna, stabile clella stessa 111ateria a Bari, è stato trasferito a Roma
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La Fo11<lazio11e Rockefeller 11a .assegnato dtL€ l>orso {li studio d€ll.a durata di 12 mesi per la Scuola Harviard d'Igiene Pubblica in Bost<>n alla dott.a Gemma Ba,rziLai di Trieste e al d·ott. Giuseppe Pcrgher di R on1a. I l dott. Ferruccio Grego, .aiuto nell' Ospedale Regina Eleua di Trieste, è stat·o n<»mi11ato vicepode.stà di 'l'rie te.
NOTlZIE DIVERSE.= Ali'Accademia dei Lincei. Con l 'abituale . olennità, il 3 {,'<>rr., giorno dello bt.atnto, s i ~ sv·olta la sed11ta r eale -dell' ~.\ccad~ mia dei Lincei. Il ]'rof. Filippo Bottazzi, clell'llniversità di N.apoli, tenne un elevato discors·o, tratta11do il t eina: cc I progr essi della biolo gia ». Egli rilevò che in Italia, oggi> gli studi di biologia son·o poco promossi, a differe11za id i quanto avvie11·e in .altri Paesi e particolarmente n egli Stati Uniti cl' America; 111a espresse la fiducia che il Consiglio N azionale deUe Ricerche, voluto dal Capo del Gover110, segnerà l' inizio di una rinascita scientifica.. 1
(Juale succe:::;sor e d el p1·of. K . F1·.anz alla cattedra di ginecologia dell'll niversità di Be·r lino è stato chia1nato na Pr.aga il prof. G. .A. ' Vag11er .
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano.
Per l'U nione Medica Latina.
Cose nuove nella profilassi e cura della difterite. L 'Associazione Sanitaria :àtlilanese, che, seguendo le direttive del suo Presidente Prof. Boveri, va esplicando un progra1nma di intensa attività culturale e pratic-<i, ha riu11ito lunedì sera, i1el salo11e di \ -i.a S. Paolo 10, una numerosa accolta di medici accorsi p er udire t1n.a interessante conferenza del Prof. Belfanti , Direttore dell'Istituto Sieroterapico l\ilila11ese. Nell'uditorio n<>tavansi ~ Proff. Pepere, preside della Facoltà :i\;ledica dell 1Università, }>ampana, Jneclico-capo provinciale col primo medico provin<:iale aggil1nto dott. 1 arri, Ziro11i, Carpi, 8c.arpellini, 1nedico-capo del Con1une, Polverini, direttore dell'Ospedale Contagiosi di D ergano, Piccinini, \ "'"iganò, Nep1pi, Spal1icci, Tron, Villa , Ermolli e molti altri. TI Prof. Br<:1:,J<'ANTI fece una esposizio11e rapida e concisa Sll q11anto .rli nuovo , nel campo .:.cientifioo e prati co è stato introd·otto in medicina nella profil.assj e cura specifica della difterite. L 'O. dimostrò co1ne il semphcismo, pri1nitivo, per cui si cre1deva di pÒter debellate oompletamente la difterite neutr.alizzand·o il veleno difte1rico con .il rispettivo siero antidifterico, si è andato r-0111plicando per aver€ constatato che il siero antidifterico .agisce bensì neutralizzando esattamente il veleno <lella ·difterite, ma può a sua "\-olta far sorgere delle for1ne morbose nuove, do"'rute alle proteine eterogenee (anafilassi, Jnalattie da siero, ecc.). Questo stato di cose ha ind-0tto gli studiosi ad -€soogitare nuovi mezzi di prevenzione inediantc l a vaccinazione onde fo~se il più possibile esclusa l' a.lbumi11a dal ' siero. L'O . .accennò quindi ai Y a ri tipi di vaccino ora adoperati e del mo·do con cui si può const.atare se nn bambino sia pr edis·p .osto alla difterite e quan·d o esso, per la,. vaccin azione , diventa immune. Parlò i11fine degli sf-0rzi eh€ i prepar.atori f.anno onde ottenere sieri .ad .altissima con centrazione -antitossjca e nello stesso tempo con uno srarso contenuto di albumina. L a brillante conferenza de] Prof. B elfanti . .asroltata con la massima attenzione dal numeroso uditorio, '\""eniva alla fine caloros.amente .appl audita. Prof. BoYERI.
L "L"nione mediça franco-iberica-an1ericana (U.JI:F'l) 11.a tenuto un' assen1blea straordinaria. L ' U11io11e, che oonta oltre 4000 inentbrj, Mi approvato per .accla1nazione all' unan~mità l'ammissione dell'Italia in seno all' Associazione . Dopo .alcu11i oratori ha preso la parola il dott. Guattaro il quale 11.a i11neggiat<> all'Unione medica. 0011 vibr.ante discorso che ò stato accolto alla fine cl.a applat1si calorosi e gri.-::la « \Tiva l 'Italia» e «Viva i l D·u ce ». L'nsse111blea, per dare nl.aggiore s·olennità al voto da essa unani1nemente approvato, 11a stabilito che un.a propria delegazione si rechi presso il R. A111b.as c:i nt.o re d ' Italia conte Manzoni per prese11t.argli personalmente onde siano tras 1ne · i al Capo '~lel Go' Yer110 f.ascista il voto unanime clell ' Associazione, I 'on1.ag gio e l'ammirazione dell' Unione Medie.a.
Congresso internazionale <li oto-rino-laringolo• g rA.
Con1e abbia1no annu11.zi.ato, è ii1tletto a Copenacrhen dal 20 luglio al 1° agosto. R elatori: N eu·ma1111 (Vienn1a), Tapia (l\iI.adrid), ~'e rreri (Roma), Uffeno·~de (Miarbnrgo), Hol1ngre11 (Stoccolma), D.an Mackenzie (Lo11dra), l\{ouret (Montpellier), Port111,ann (Burdeosi), :\iVittnack (A1nburgo). Dura11te il co11grcsso si t errà u11a Esposizio11e. Per inf<Jr1nazio11i rivolgersi al Dr. l\{ieae-ville place e11ti1nille 15, P.aris (IX6 ) ; tesoo ' . riere: Dr. J orgen lV[o]ler, Lycke.sholm-Alie ,.1, Co.p e1-ù1ag ue (5°) ; quota: 80 corone danesi. DiYersameute da · qu.a11to era stato an11unzi.ato, la cio nferenza internazion.ale della Lt1ce avrà luoa 0 i nYece che il -!-':'" settembre il 10-13 dello steso ' s·o inese .a L osanna e Leysin. La t~ssa d'iscrizione per me111bro ordin.ario r esta fissata in franchi svizzeri 20 e dà diritto alla partecipazione alle sed11te, ai rj ce·vin1enti ufficiali , al volu1ne degli atti e al vin ggio· gratuito da Aigle n TJeysin e rit-0rno. L·e . ferrovie svjzzcre non: f anno ri.duzioni sp eC'ia li p er i congressisti, i q.u.aJi però potranno frl1ir e delle facilitazioni concesse in o rcasione della esposizione annuale delle industrie alimentari a Lo ann.a. CJ1i d€Sidera il program1na co111pleto del ('ong resso lo richieda al pr of. Giulio Ce resole: O.spedale Oinle, ,-enezia.
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IL POLI CLINICO •
Congresso Nazionale di Talassoterapia. Questo co11yegno indetto a R.jn1i11i pel 24 e 25 giugno, è ri1na11dato alla fine di agosto, per l ' i1npossibilità a viari professo-ri universitari di .p arteciiparvi.
Dispensario antitubercolare. E stato inaugura:ù a Civitavecchia il primo Dispe11sario A11tituhe~·colare della Provi11cia, s orto a ct1ra clel Oonsorz:i0 Provinciale Antitubercolare i11 via .A.pollodoro; oonsta di un gabinetto di r adiologi a e 1aringologia, di un labor.a.torio me1icon1icrograifioo e di altri looali per il medico consultore, per la visitatrice, ecc. ; vi è annesso un giardino; sarà 1diretto dal dott. Ca1·lo Gamberini. Parlarono il preside11te del Consorzio sen. P . Baccelli, il i)Qdestà oom1n. Cincj ari, il vice-direttor e della S.anità Pubblica oomm. Basile e i l dott. Benedettj.
Per un istituto di medicina preventiva. L'.Associazione Nazionale per la diffusione della cultura, su relazio11e del suo oonsulente dott. Giovanni Perilli, ha propQSto la fondazione di u n cc I s.tituto di medicin.a preventiva» s ul t~po del cc Life Extensio11 Institute » di New York, cioè a hase <li visite mediche periodiche: ed ha espr esso l'augurio che possa presto funzionare, sotto il patrocinio dell'Istituto Nazionale delle A s.c;j cur.azioni. La proposta suddetta è stat.a presa in ben~evolo es.a.ine da questo Istituto, jl Clll 0011sigliere d'a1nn1inistrazio11e comm. 2.\fastroianni ha f,atte intravedere proosima l' attuaiZione del progetto, in l1na conferenza sulle assicurazioni-vita in Ainerica, . della qu.;;-ile demmo già notizia.
Per lo studio della paralisi Infantile. Si è costituito a New Yorl{ l111 Oomitato i11ternaziò11ale per lo 8tudio della p.ar.alisi inf.a11tile, &otto la presidenza del '<Ìott. H. Park. •Esso dispone qi una som1na preli1nj11are di 250.000 dollari (oltre -± milioni di lire it. ) donata dal bancl1iC're .J ere1ni.al1 Jililbenk di N€". York. Gli istituti scie11tifici scelti ron1e centrali per dett-0 studio sono: jn .-\.merica le Unive1·sità di Chicago, Ne'" Yo.r]{ e Ca1nbrjdge (nfass.); i11 Ellropa l'Istit u to Lister di I.1011dra e l'Istituto Pasteur crli Bruxelles.
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Corso pratico di lotta antimalarica. ·oal 5 al 10 giug110 nei locali 'd ell'Asilo antimalarico cc Ettore :\1arcl1iafava » i11 R-0ma, Pi.azza S. E gidio N. 1, pre~o· S. NI.aria i11 Tr.aste,rere si è sv·olto un breve corso di esercitazioni pratiche (li lotta antimalarica, te11ttto per cur a dell'Uftficio d'Igiene del Governatorato. Il corso libero per tt1tti, e obbligatorio per ooloro che .aspi1·.a1.110 a pre11clere p.art~ alla campagna antimalarica ingaggiata dal Governatorato di Roma: sanitari e a.usiljari. I proprietari e affittuari dell'Agro R.()n1ano erano sta.t i pregati di inviarvi qualcuno dei l oro nge11ti. Alla fiue del corso ebbero luogo le
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• prove di esa1r1e. Le lezioni furo no in11}ar t ite dai proff . S irleo, Pecari, De R ossi, Petacci e d E scalar.
Corso di Eugenica a Madrid. Con grande concorso di pubblioo si è ina u gura to nell'Anfiteatro della F aooltà n1edica di )[adrid il I Corso s pagnolo di eugenica. Il dott. Noguera (D. J uan), direttore della « Gaoeta Médica. Espafiol.a », OJ:ganizzator e del Corso, h.a esposto il significato e le finalità di esso. Il dott. Reca sens 11a parlato• sul tem.a « Eugenetica e procreazione '' oon speciale riguardo .a.I certificato pre1natrimoni.a.le e nJla sterilizz~zione dei mi11or.ati. con 111ezzi fisico-chimici o chirurgici.
Ricorreaze di laurea. I laureati in m~dicina dell'U11iversità di R-0111u. nel 1898 si .aduneranno n ella seconda. 1uetà di settembre, in occasione del Congre~so internazio11ale ~ulla tubercolosi . Inviare le .adesioni .al dott. Edgardo Cardinali, lesi (Anoon.a). I laureati in medicina dell'UniYersità di Ron1a i1el 1903 sono pregati di i11Yiare le adesioni per t111 ba11chetto che si terrà il 20 ottobre p. v., .al dott. Er111.anno Pazzi, v~a . M.arcanto11io Colonn a .5.J, Ro111a.
Ordinanza di Sanità Marittima. O-On O. S. l\f. le p1-.0 venienze dal porto di Buenos Aire.si sono state sottoposte alle misure co11tro 1a peste prescritte dall'or dina ll7.1a n. 10 del 1907 lno<lificata con D. 1\1. 30 agosto 1911. 1
Richiesta di donatori di sangne. Il direttore dell'Ospedale dell' Cni\i'ersità di ( 'al ifornia a a11 Francisco, L. 8. Schmitt, rende i1oto che, in media, si eseg1,.1ono i1el detto nosoc-0n1io più di dieci t rasfusioni di sangue al mese; ma che spesso s'inoontran0 diffi ooltà ;per operare la t rasfusioi1e n ei soggetti poveri, qu.ando questi i1011 han110 familiari O·d amici disposti a cedere il proprio sa11gu e e dat.o cl1e I.a tariffa per i donatori i)rofe.ssionali è di 50 dollari (circa 1000 lire jt.). Spesso si riesce a far corrisi)ondere la quota da istituti di benefice11.ro; 111a ciò importa. perdita cli tempo €, data l'urgenza di m·olti c.a.sj, • a. volt.e i n1edici an ticipa110 essi la somma e non se 111pre riesc-0110 a riprenderla. L o Schmitt sollecita ora i filantropi ed i Y Ole11terosi a creare un'organizzazio11e efficiente.
In onore di Kraus. A111ici , ia.m mir.a.tori e.d allievi idel Ge11. Med . Rat p1of. Friedrich J(rausi, si sono adunati i11 gran n11mero, il 9 giugno, nei looali del « Rheingold n di Berlino, per festeggiare il 7()o compleanno del grande clinico.
Un monumento a Vulpian. Il Oons~g]io municipale di Parigi ha stabilito che il inon1nnento a Vulpian - òel quale si è solennizzato il centenario nello scorso anno - deb-
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XXX\; , FASC. 24)
SEZIO~E
ba sorgere sulla rue Antoine-Dubois. Il monumento è opera di u11 111edico artista, il dott. Paul Richer, inembro lclell' Accade1nia di Medicina e <lell' ~.\ccademia di Belle Arti . Si i)revede che la inaugurazione a'\'r à lu{lgo durante il mese di giugno. •
In memoria di Francesco Todaro. stato commemorato a l\ife.ssin a il sen. Francesoo Toda.r o. La cerimonia si svolse nell'Università; vi assistev.ano il ministro Rocco , il prefetto Vitetti, una 1arga ra.p presentanza di notaibilità cittadine, la famiglia dello sco1nparso; numerose le iadesioni, tr.a cui quella del ministro Fedele. Parlarono il rettore Rizzo, l 'on. Crisa.fulli-Mondio e il prof. M.azzarelli, riev ocando le benemerenze del Todaro come scienziato, come patriota e nella resurrezione 'd ell'Università di Messina. Seguì la inaugurazione <ii un.a lapide a pposta sulla facc·i.ata dell' I stituto di J;oologia. È
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Attentato ad un sanitario. Il dott. Calamid.a, direttore dell' Ospedale Italiano di Tunisi , è stato aggr edito da 11n n1al.ato, che gli l1a esploso contro un colpo. di rivoltella;
PRATlCA
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per fortuna jl proiettile non hai r.a.ggi unto oTgani importan,t i.
Sulla breccia. A Napoli è mo1rto impro·v visamente, idi .angina pectoris, mentre visitaiva una cliente, il dott . Edoardo Conte, apprezzato sanit,a.rio.
Il prof. Garré. Riceviamo: Nel fascicolo 21 della Sez. pratica ·del « p ,oli· clinioo », A. P. ha pubblicato un cenn-01 necrolo.g ioo su Karl v. Garré, il rinomato Clinioo chirurgo di Boon, da pooo deceduto. ' Ti. fa difet.to un partioo1are interessante. Karl v . Garré era figlio di un italiano n.ato . .a Sa.vigno11e (Geno•v a), ove t uttora vivono i parenti. Il defunto chirurgo na.eque a Ragaz, in Svizzera, ove il padre s'era stabilito per ragioni dj lavoro . Il pro.f ..... G.arré parlava corre ttamente l'italiano e si mant-e11ne in rapporti epistolari coi parenti Savignonesi. D a giovane st11de11te era stato .a visitare il ridente piaese del1' .A,p1pennino Lig.u re ed aveva di recente deciso di ritor111ar vi . Un ougino del chirurgo , l'ir1g .. G.arr é, è l'attuale Podestà di Savignon·e. Genova. Prof. G. L usEX:l.
Indice alfabetico per materie. A. gra11ulDcitosi . . .t\Jopeci.a areata: Cl1ra co11 t.a llio Anestesia locale c:o11 tutocaina • Appendicite fibro blastic:a . Bibliografia . . Capitolato e competenza, giudi.ziu ria, Concorsi ad 'Ìmpieuhi publ,lic·i : uiurlizi delie Oorn,missioni . . . Costipazione spastioa: trattan1e11to • Cronaca del movim ento professionale Cuore : ricerohe sul ritmo . . . Dermosifilografia : c-011gr esso Dolori addominali d'·origine neurQ!ogic.a Enteroolisma: uso e d .a buso . Enterocolite : prescr1z1011e . • Esofago: for1r1e ano rmali di tu1nori Esof.ago intratoracjoo: resezJone per cancro . . · · · Fratture comminutive esposte .tlell'.arto superiore: çura co·11servativa . Gravidanza: i11fluenza esercitata d.al corpo 1uteo . . . · · · · Innesti ova.r içi: r icerche sp er imentali Insulina i1egli stati di denutrizione e n·e ll'.anoressia . . . . · 1
J>a.y. 88.J )) 878 )) 864
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880 873 888
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890 879 876 883 885 886
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Ipertensio11e intr.acr anica: sindro111e d' - l!ClfJ. 6c I st•ologia patolo,g ica : 111et .odo di colora» 881 zione P etra.guani . ! Je-t1cemia cònsecutiva a c11re di. di111a)) gTaJne11to . . . • . ljencemia mieloidB cronica : soprayv1)) vPnza dBi leucociti . 859 • • . . )) Lin1on e : un p1a negir1co ·deJ ·- . 886 ' Linfogra11ulornatosi gastro-i11te.stin.ale >> 883 Meninge e ncefali e.a: tubercolo1na perlaceo . . . . . » 818 8 :-i3 )) Nevralgia del Il. glosso-fari11geo . )} Oleoso1eron1i 880 • Pielografia.: reperti di difficile intet~ )) pretazione 877 • • )) Pressione arteriosa ~ sttèdi 877 • • )j s ·o Prostatecto1nie : casistica • )) Stenosi mitralica congenita 8 1 Stenosi pilori ohe cl 'origine ulcerosa : 8 f} trattame11to medico . . Stomaco: trattamento m edico del ca.nero )) 885 )) Tubercolo.si: denunzia ohblig.atoria . 875 Utero : azione del m·uoo cervica.le sullo )) 872 sper1n.a • • • • • • ))
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879 878
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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad tlt11tortzzaztone scritta dalla redazione. E vietata la pabbllcazlone di sunti di essi senza citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -
R-0ma - S1tab. Tipo-Lit. A.rm.an i di 1\-f. Oourrip,r.
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AsooLJ, Red. resp .
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IL POLICLINICO
Imminente pubblicaziooe della vostra Casa Editrice : Prof. DOMENICO T AD DEI DIRETTORE DELLA R . CLI NI CA CHIRURGI OA DELL 1 UNIVEttSITA 1 DI P1SA •'
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NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURfilA P.RATICA I
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Percl1è i Signori Medici possano meglio comprendere la importanza di questo libro, riportiamo la Prefazio11 e con la qua l e esso viene presentato dall'Illustre Auto1·e: . « IL u ccesso ch e ha avuto la raccolta di « Co11ferenze lezioni e note di Ch.irurgia pratica>) pubblicata «< n el 1925, nii ha spinto a pubblicare questo secondo ·uolu1n.e . Aneli' esso più ch e al chirurgo di professione <<è indirizzato al medico pratico, perchè la maggior purte degli argo menti trattati si riferiscon o o a questio11i «< dì <1uotidia1ia discussio1ie sulla conve1iie1iza aricora co1itroversa di u n trattanieu.to medito o chirurgico o :i . « nio<lificazio1ii ed a particolari di tecnica dettati dall'esperienza perso1iale per interventi, ch e anclie al nze« dico pratico capita di dover talora eseguire, oppure perchè son o diretti a difforidere nozioni nuove o tut<< tora nzale corisiderate o a correggere errori di diagnosi o di cura di alcune af/ezioni morbose . « Gli argomenti sono tutti frutto della mia osservazione pratica ripetuta. Si cercherebbero invano nei << Trattati anche moderni. cc Ho procurato che l' esposizio1ie sia pian,a semplice, senza erudizione inutile , senza trascendentalisnzi cli « ipate i e di teorie. « Ho voluto ch e in, queste pagi1ie JJarlasse sol o la logica dei fatti anch e ed anzi tanto più se questa urta « contro abitudi1ii sorpassate ed atteggiame1iti mentali tradizionali, ma errati. « '/J·( olti di questi capitoli sono già stati pubblicati in giornali scieritifici, clie per quanto autorevoli e di/<< fusi, non, permetto110, come avvierie del libro, se non una ,v ita effimera alle idee espresse ed una considera· « zio1ie affrettata i-,.i ra,pporto colla sopraffazione del nu1nero di giornali o di articoli, che si susseguono e si « so ura JJ pongo1io . e< Se anche cori questo volunie sarò riuscito allo scopo, a cui tende la mia niaturità scie1itifica e pratica, « di diff 011dere an,che iri piccola parte ciò clie l'esperienza mi ha in,segnato di utile, di conibattere ciò che la « ste sa esperie1iza mi h a fatto rite11ere con.dan,nabile, sarà questa la più arnbita soddisfaziorie della mia opera « didatl i ca. cc _4i miei carissimi assistenti, che mi lianno aiutato raccogliendo di mano iii mano alcune lezioni, che ho « tenuto 1ie lla Scuola e che · se1nbraro1io degn e per la qualità delle cose dette di avere uria sopravvivenza, al· « l'Editore Co 1nm. Luigi Pozzi, che lia voluto cori degna veste tipografica presentare queste pag i1ie e fa1:0· « rirne la di/fusio11,e al pubblico medico Italiano rendo vive grazie . DOMENICO
TADDEI )).
Vo lun1e di circa 300 pagine, con figure n.el testo, nitidamente stan1pato su carta se111ipatin::ita. Prezzo L. 3 6 più l e .. pese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in porto franco:
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ROMA.
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Prof. NICOLA PENDE DIR.ETTORE DELLA CLINICA
MEDICA GENERALE
DELL'UNIVERSITÀ
DI
GENOV.\
LE DEBOLEZZE .DI COSTITUZIONE' Seoonda edizione con agigiunta, 19 figure e 4 tavo1e '
Sommario dell'Opera:
PAl{TE PRIMA. - CONCETTI GENERALI. Prefazione dell' A'Utore .al.la pri~a ~dizione. - Id . al~a econd.a Edizione. _ C&p. I . Definizio,n e dell.a oostituzione, dell'anoma:l1.a c<:>st1~uz1onale della malattia cn tituzionale. _ Ca.p. II. Co,n cetto della. robustezza e della debolez~a ~1. c~st1~u~1one: - Cap. III. Anali ~1 sea11eiolo1g ica della costituzione e oriteri di classifioazio·n e dei t 1p1 ind1v1du.al1 . - Oaip. IV· Le priJtc:ipali ectipie dell.a costituzione generale . . PAR'rF. EOONDA. - ANOMALIE E DEBOLEZZE COSTITUZIONALI LOC~~IZZATE. - Introduzione. - c~.p. I. Anomalie e debolezze costituziona1i della cute e delle iaipipen<l1c1 ?utane~. -. Cap. Il. Del1olezza costituzionale del sistema sch eletro-muscolare. - Caip. III. Anomali~ co~t1tuz1onal1 , del san!:! lll' e -:l egli organi omolinfop·oietici. Caip. IV. Anomalie e deb<:>lezza. cost1tuz1onale dell a:PP:Xato .~irc-olatorio. - Cap. V. D ebolezza oostituzion.a..le dell'appa,rato re.sip1r.ator10 . - Cap. VI. Id. d.1ge1ente -? glandole ann~se. _ Oaip. VII . Anomalie e debolezze ~stituzionali ?-ell'appar.ato ~roge~ 1 t~l~._ 1 Cap. VIII. Id. del sistema nervo&o . - Oa.p . IX. Id ..del sis~em..a e:iidocr1no. - Cap. X. P1 incip11 "tt>rapia aelle debolezze di costituzione. - Indice de.g;l1 a1:1:0r1 c1tat1. . l. n \"Olume in-.80 grande di pagine 224. - Prezzo L. 30 p1u le sp ese postali di spedizione. Per i nost ri a.b bonat i sole L. 27,75 in porto fTanco. I11viare ' Taglia. Postale all'editore LUIGI POZZI - Vi.a Sistina, 14 - R011 ..\..
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lNNO XXXV
Roma, 2o Git1gno 1928
Fase. 25 \
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRA NCES CO DURAN ,.fE •
SEZIONE REDATTORE CAPO : PROF.
PRATICA
VITTORIQ
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.t~SCOLI
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SOMMARIO. Lavori originali : .A.. .A.lessandl;ini e V. Matarese: Il valore della intradermoreazione nella inlfezione gonococc1ca . . Osservazioni cliniche : F. MagnanJ: C.Ontributo alla conoscenza della torsione -dell'omento. Igiene : G. G.arberini: Il problema igienico del latte. i Sunti e rassegne : CARDIOLOGIA: White: I progressi della cardiqlogia - Moechow.itz: Angina pectoris da tabacco.. - ORGANI DIGERENTI: Silberman.n: Produzione ::iperimentale di ulcera gastro-duodenale ool paeto fittizio alla PawJ.o:v. - W.einberg: Flora mi.orobica delle appendiciti acute. - DERMATOLOGIA: Gougerot: Il trattamento esterna delle malattie prurig.itnose. I Cenni bibliografici. I Accademie, $()cjetà Mediche, Congressi : R. Aooaidemia Medica cli Roma. - Aeca.demia Medico-Chirurg.i-ca, di Napoli. - Rea.le .Accademia di Medicina di Torino. - _A,ccademia Medica Pistoiese. Appunti per il medio.o pratico : SEMEIOTICA: Metodi pra· tici 1er ottenere un reperto poeitiva precoce di bacilli di K-0eh nell'esipettorato. Stl.tdi enl bacillo
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LAVORI ORIGINALI. R. UNIVERSITÀ DI diretto dal prof. G. SANARELLI.
I::::l lI-CTO D'lGIE:'iE DELLA
ROMA
della tubercolosi. - Il v.alore quantitativo dell'espettorazione nella tubercolosi polmonare. - CASISTICA: Evoluzi001e clini-ca dell'angina ditfterica maligna. La malaria congenita. - TERAPIA: Cuxa delranemia perniciosa con il fegato. - Critica della eur.a di fegato nelranemia perniciosa. - Bu•l la eura dell'-a nemia pernicio&a. - Effett.i ematopoietici di estratti nu-cleari nell'anemia sperimentale e nelle anemie umane. - Una prep.araziane ·Cu·l inaria rper la. ·somministrazione del fegat.o nell'a.nemia ipernicioo.a. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Represeione all'eeer·cizio abusivo delle professioni sanitarie. - Controversie giu1·idiche. Nella vita professionale : Per la stampa medica itar 1ia.na. - Con corsi. - Nomine, promozioni ed onori· tìcenze. Nostre corrispondenze : Da Pavia. Notizie diverse. · Indice alfabetico per materie.
011'lle permettere una .p iù sicura e pronta diagnosi, quali l'ag.g lutinazione e la preciiJpitazi-0ne specificl1c, ma senza alc un resultato. Con Ja tecnic1a i·d entica a quella appli•cata per . . la reazione di Was&el'lffiann nella sifili•de, Bru ck per il ~rimo e su·cce•s sivamente Wat·abiki, Finkel siein, Don agh e I-\:léin,, Niaderna, Priestley e parecch!i. altri hanno ri'cercato gli anticorpi gonococcici con resultati assai probativi, alm·eno secondo quanto affermano qu.esti autori. P erò dato che la tecni•c a •d·ella deVliazione del con1'P1emento è al1quanto indaginosa e non .può qui11 di es·sere usata n ella prati-ca corrente, $Ì è pensato di ricoflrere alla vaccino-1diagnosi e più precisamente alla intraderm·oreazione, riponendo in essa molte speranze perchrè ·p arrebbe dover p o&Sedere sulle altre reazioni sierologiche il vantagg1o n on solo della praticità, ma que'l c-he pdù conta della spècifi·cità e della p·r ecoci tà. Già Bru·ck, 6in dal 1909, aveva osservato che in·01cru1 an•do una goccia ·di estratto gliceri•co di cu~tura di gonococ-co sottoc·ute si pro·v ocava nei pazienti affetti ·da gonococcia t1na reazione ~he gi·u dicò s1p ecifica. La reazione, ·a naloga a quella della tubercolina. dava luogo, $pecialmente nelle. forme CII'Oniche. alla formazione ·di una pa·p ula che durava due o tre giorni. sicchè questo autore ritenne che nei blenorragici si vada costitJuendo uno stato ·di ipersensibi'lità cutanea che può e6 1
Il valore della intradern1oreazione nella infezione gonococcica. P ott. A.
.i\LESSANDRfNI,
Dott. V.
aiuto e l. 1d.,
MATARFSE.
:Yl entre nella blenoriragia acuta il p·us 1ur.etl'ale eh-e facilmente 1si affacia .al meato urinario, tanto nelJ 'uomo che ne1la donna, è ricco 1di gonococchi che ,p ossono €Ssere fa;ci1mente e c hiaramente m~si in evi·denz.a ne.gli $trisci ·con la colorazione semplice coi bleu di metilene -0 col • m.etodo di Gra m , non altrettanto può dirS:i. nella blenorragia cronica nella quale a·ssai di soiv·ente nulla si riscontra all'esame mi1croscopico della goiccetta ·cronica o d·ei filamenti che si rinvengono nell'urin a .e che si raccolgono con la cent rifugazione; o QJUan·do· l'esame è 1p rattcato dO!p·O un•a instillazione uretral·e di nitrato ·d'.aJr~ento ch·e risveglia un eventuale processo cronico latente. Maggiori difficoltà diagnosti-elle esistono ancora per ie com·p licaziorui g·enitali, specie n€lla dorma, ed extragenitali della infezione go·n ococci·oo, siochè c;ono stati suggeriti diversi mezzi '
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IL POLICLINICO
s8r messa in evi.de11za con la cutireazione. Alle stesse conclusioni è pervenuto Reiter. Jrons •e così puTe Eising affermano di aver notato in generale •1na ben definita reazio·n e cutanea. Finl\elstein ·e Gerschen, Neisser, Bor·n e Sch€rischorina, Cattaneo, F errairio, sono favorevoli ialI:a Ya 10c~no-diagnosi considerandola come s·p ecifica. • Al contràrio f(errol·d , Gherry e di P ·a lma controllanido l'rup1pli1cabilità. d·ella cutireazione c-01n proteine del g.onococco mediante la deviazione del .c omplemento nell·e affezioni · del1'aip~arato ge~ nitale fe1nmi·n ile conclruidono in sen·so negativ-0. Ri1cord€remo infine che dalle ricerche d€1 Mucci, eseguite molto di recente sulla controversa questione, appaTe evildente come l'intr.adermoreazio· ne non può costituire un oo·ssi1dio diagnostico in quanto manca in essa il c~· rattere di perfetta stabilità e di sicurezza.
Ave~1·do
avuta la possibilità di applicare la intra.id ermoreazione su ·di U!Il .r ilevante numero di pazienti, in parte ricov·e.I'ati nel Policlinico Umberto I ed in parte nell'ospedale 1Per le malattie c eltiche di S . Gal'licano, riteniamo interessante di riporta.ore i resultati tratti dall,e nostre osservazioni sul v.alore della reazione intraidermica nella infezion-e gonoicoccica praticata con vari vaccini gonococcici. .J\.ccenneremo un1 volta. per tutte che i vaccini da noi usati sono stati allJ.estiti emuJisionan1do ls patine batteriche in soluz. cloruro-sodica al 0,9 %, fenicata al 0,5 %. SolJ.o per un gruppo di intraderm·oreazi-0ni ab biamo· ado;p·erato un vaccino d~l commercio e precisam·ente il cc Go·n oli1nia1s >>. LJa. ·dose vaccinante è stata di 25 milioni di germi 'P er eme.; eccezion fatta per una serie • ·di r eazioni intraiderm'iche nelle quali questa do.se è stata el·evata a 50 milioni di germi per eme. La quantità di emulsione vaccinante introdotta n el derma non ha mai superato il centimetro cu.b ico ne11,adulto ed il mezzo centimetro e.u bico nel bambino. All'intr·adermoreazione con vacci·n o ne abbiamo fatta semipre seguire una di controllo· usando soluz. cloruro-sodica al 0,9 %, fenicata al 0,5 %, inoculamdo il liiquido nel1a stessa regione prescelta, ma a discreta distanza dalla prim·a . L'tntra;dermoreazione è stata praticata, con rig orosa tecnioa, sulla regi-0ne interna d el braccio, dove cioè la cute è 1p iù sottile e delicata, ado .. ·p er-ando agh.i m-0'lto sottili, avendo cura di provocare la caratteristica jpe11e a buccia di arancio, a liquido inoculato, evitan.do qualsiasi traumatismo. Abbiamo c onsiderate come positive le reazioni <li almeno 2 centimetri d i diametro o più', con 1
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netto persistente arrossamento e turgore; negatiye quelle non seguite da alcun sintoma locale. oprpur~ che hanno pr.esentato un lieve f·u gace rossore ohe scom·p aTiva doipo brev.e tempo. L'osse1vazione delle xeazioni è stata protra·t ta fino alle 48 ore. Direrno subito che· le intra·deTmoreazioni sono state ben.e so·w >ortate dai pazienti eh-e non hanno accusato moles·tia alcuna: solo in qualche raro caso all'arrossamento ·ed alla tumefazione della cute nel (PfUnto 1della iniezione 11a seguito una leggera dolo~abilità CYd un po ' ·di pn1~ ·r ito: mai in nessun caso si è constatata una reazione generale od u·n a reaz.i one di focolaio. Pt·r quel che si riferisce aille reazioni di controllo .esse son o resultate semipre negative, no11 avendo mai data la . più pi cc!ola reazione infiammatoria.
Uua prima Berie di intrélJdermoreazioni è stata esegiui ta inoaulando 1 eme. idi v·a ocino g·onocOt' ci co, da noi allestito con tre stipiti di gonocoocc isolati di recente, calc o~ato a 25 milioni di germi poc .eme., in 29 pazienti di cui 8 con blenorragia in atto e con reperto (positivo del purs uretra1e; 12 cronici con accertata affezione gonococcica; 9 pazienti af·f etti da altre malattie nei qu·ali • si po·t eva .s icuramente escludere una affezioniJ b'lenorragi1ca acuta o cronica. Degli 8 blenorragici in atto (5 uomini e 3 don ne) hanno ,p resentato intraJdermoreazione positiv.<J. 1 uomo ed 1 donna; dei 12 cronici (5 uom.i ni e 7 d'onn-e) 11anno risposto positiv·a m.enti: 1 U·omo e 2 donn·e. Nei 9 pazienti (6 uomini e '.~ donne) non bl·enorraig]ci la intrad·ermorea.zione è stata nettam.ente positiva in u1n tuber.colo·so, in una tifosa ed in un convalescente di polmonite. • Questi primi .r esultati 1mtttaltro che JJrobatiYi per una speci·f icità intr.adermi.ca del v a>ecino gonacoccico nella infezione blenorragica acuta e oronic·a, Ci hanno in1dotto a ,p ensare che forse la causa dello scairso numero di positività riscontrate nei blenorragici potes·se dipendere dalla ·esi.gua dose di vaccino inoculato, sicch1è coglt stessi tre stipiti di gonococco abbi·a~o allestit1J un secondo vareino calcolato a 50 milioni <1 i g.el'mi per eroe., ferm.a restando la quantità <l i vaccino iniettato e cj oè di 1 eme. ·c on questo sec0il11do vaicci·n o abbiamo praticato ~'intradermoreazione in 30 -casi di cui 16 (14 uomini .e 2 donne) blenorragici e 14 (9 uomini e 5 donne) non blenorraigici. Nei blenorragici l'intradermoreazione è staia positiva in 3 uomini e<l 1 donna tutti affetti da gonococcia cronica; n ei 14 ipazienti non blenorragici h.anno risposto po1
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sitivamente 4 uomini e 2 donne. Com-e se ne deduce. l'aumento della dose <11 v·aiccmo non aipporta notevoli yariazioni nella
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SEZIONE PRATICA
percentuale delle reazioni positive nei blenorragiici acuti o cronici, inoltre resta confermato il fatto, già osservato nella .p rim1a serie di casi trattati, che anche nei non blenorragici il vaccino gonococcico provoca delle intradermoreazioni po<Sitive, sicchè non si può c·erto parlare di specificità, ma sol,t anto di feinomeni reazionali aspecifici di natura eteroproteinica. Si potrebbe obiettare che l'incostanza di questi resultati sia dovuta agli stipiti idi gono,co1cco da noi usati per l•a preparazione del vaocino. L'Her ~ mans infatti ritiene che esistono fra i vari ceppi · di gonococco notevoli differenze nelle loro proprietà antigene e qualche autore ha notato ai.: tresi che non tutti gli stipiti di gonococco provocano ~eazioni egualm ente positive quando vengono inoculati per via intradermtca, anzi se ne incontrano di quelJi che non determinano la coIIl{Parsa di alcun fenomeno reattivo, per cui la scelta degli F-tipiti ha grande importanza etl è consigliabile ·di usare semrpre vaccini i qu1ali contenendo un notevole num.ero di cep.p i, come si sono dimostrati assai attivi terapeut~camente, così sono da con si derarsi i n1igliori anche per l'impiego diagno stico. Abbiamo dunque allestito un terzo vaccino con 9 stipiti di gonococco, .calcolato ·a 25 milioni per eme. e con esso si è sperimentato in 27 casi d1 affezione gor1ococci ca accertata e precisamente in 13 uomini, 10 -Oonne e 4 bambini: 1per controllo si è €seguita I 'intradermoreazione i·n 31 soggetti dei quali 20 malati di varie f-0rme morbose ed 11 clinicamente sani. La quantità di. vaccino iniettata è $tata di 1 eme. negli adulti e 0,5 eme. nei bambini. Dei 13 uomini (5 con blenorragia in atto -ed 8 cronici) hanno risposto con intradermoreazione ipositiva 1 blenorrrugico acuto e 2 oronici; delle 10 donne, tutte affette da blenorr agia cro,ni~a. solo 2 :fra esse hanno pr E}sentato· una netta intradermoreazione positiva; dei 4 bambini, di cui 1 con Olftalmo-blenorrea e 3 bambin e con vulvo vaginite gonococcica, hanno reagito po8iiivamente due delle piccole pazienti. Nei 31 soggetti trattati per controllo, l'intl'aidermoreazione è stata positiva in 4 uo·m ini e 3 ìdonne. Chiaro !'e~ulta da qrues-ti dati che anche aumentando il numero degli stipiti non solo n.on si aoquiista in .speci.fi·ci:tà, ma l'andamento delle !intradermoreazioni rimane pressochè invariato. E a que~to IPfOposito vogliamo qiui riicord3Jr·e che iidentico comrportamento abbiamo avuto usando un vaccino del commercio, i1 Gonolimas, calcol•ato a 25 milioni di germi per eme., che è stato iniettato 1per vja intradermica, nella quantità di 1 eme., in 30 casi. Infatti su 9 uO(Jillini blenorragici hanno risposto 1
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positivamente due pazienti affetti da .cvrtrite g-0no·coccica; su 7 donne, esse pure blenorragiche~ una solanto, affett·a da salpi·n gite, ha avuto reazione intradermica positiva. In 14 soggetti n on blenorragici l'intr.ader,m orea-· zione è stata pO$itiva in un uon10 e due donne.
C'ome se ne deduc.e dalla nostr,a casi·sti<;:a, malgrado l'opinione favo!'ev·ole che alcuni sperimentatori h·a nno della intradermoreazione a SCOIPO diagnostico nella blenorragia, €Ssa non ri5pon· de allo scopo e non .è quindi app'licabile prattcam ente. Ciò che to~glie a questo reperto ogni carattere •di specilfiicità n on è solo la troppo bassa rpercentuale di casi in cui la reazi-one è positiva, ma sopratutto 1Peroh'è, come si è visto, e..~,a si riscontra positiva oltre ch1e nei b l enorragici aC1Uti e cr.oni·ci anche in un oerto numero di pazienti affetti da altre malattie e persino in soggetti sani. • Qu·esta 1p ositività n on è dunque, quasi p·er certo, 1'espon·e !lte di 111•n fatto genera1e o di foco1aio, ma semplicemente di un fat to irritativo locale che non trova la sua corrisi>·Ondenza nel 11>iotere difensivo d ell'organismo. Ciò a n ostro modo di ve- . 1dere non dev·e rec·ar meraviglj a per.eh è è ben risa·p u to che non eisiste una sicura immunità. acquisita contro il gonoco·cco. Forse ciò diipende in gran parte dal fatto che 11 gonococ-co p.resenta nell'uomo una resistenza estrema alla digestione intrafago1citaria, p·er cui le reazioni che interv engono fra ~ntigene ed anticorpo in questo pro c·esso morbo~o sono molto diverse da quel. l Je che si riscontrano in altre ro alattie infetti•v e. Si sa infatti c·h e una gonoTrea g uarita non prote1g ge affatto contro un nuovo contagi'o e lo stesso d i1casi a n che per gli ac,ci1denti dovuti alla migrazione del germe in div.er$1Ì organi (artrite, epidi, di mite, salpingite, ecc.), ch·e non danno luogo . ad una immunità e tanto meno a'llo stato di refr attarietà. 1 0
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OSSERVAZIONI CLINICHE. 0SPEOA LE CI\ I LE OI
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desura, p erò all 'OIP·Crazi.o·n e 1'01ne11to non era aderente al sacco , ma al peritoneo pari·etal e. Riferisco il caso da me osservato:
REPARTO CH IRURGJCO GENÉRALE.
R. Severina, anni 17, 1da Mantova. Il padre è molfto per tubercolosi del ginocchio. la madr·e vivente e sana. .A 5 anni ammalò di Contributo febbri tJifoidi, a 12 ar1ni di corea, 4 anni fa di .alla conoscenza della to1·sione dell'omento. malaria; da 1due anni sta bene. Vtene ricoverata in ospe1dale il 18 gennaio 1927. Do lL. F. i\tfAGNAN I. ?'urg;enz.a. Il giorno 16, riferisce, nel pomeriggio. in pieno benessere accusò a destra •dell 'addo1ne >Jella vatologia delle affezioni adidomi1iali e un dolore a tiipo trafittivo su.b ito scomparso; lu ,precisa1nente tira le forme ad inizio acuto, la torsera a letto a.c.cusò dolori ·a ddominali che in breve si fecero intensi ed erano localizzati al· sion e 1dell'omento vi·ene occupando un posto importante e come entità morbosa dev·e essere con- ·quadrante inf-eriore •destro. I doloci durarono tutta la n otte e il ig·ior,no seguente; l'app1li.cazione siderata a l l' altezza delle forme ,più frequenti e di cataplasmi calid i non diede sollievo, non vi f'u più con1u11ernente note. In clinica il criterio di elevazione termica. Il giorno 18 le sofferenze accennarono ad essere leggermente meno intense f.reque11zu è un forte ar.g ornento per la diag11osi ma coffijparve la nausea ·e il vomito. Viene ricoma può an che indu•rre in error·e. Il numero ·dei veirata alle ore 14 n·el nostr.o Reparto. casi finora studiati e de$critti n on IPOrta a ·consiA1 suo ingresso l'ammalata è soff~rente, il respiro un po' ansioso. Polso poco più frequente derare que·s ta affezione com.e rarissima, tultavia che di norma. (90), ritmico, valido. ·Lieve rialzo credo cl11"? 11ella sua pratica un chirurgo la possa termico (37,5). osservare assai poC'he volte. La 1diagnosi di to·rL'ammalata tiene decubito dorsa.i-e, l'arto infesione dell 'on1ento presenta difficoltà insormontari-ore destro ruotato all'esterno, la coscia flessa . sul bacino . bili essend o facile lo scarnbio or con l 'una or L'addome è leggermente glo·boso, meteorico , con l'altra delle forme a;ddominali acute più note; dolente alla pressione in modo spiccato a1 quaeccetto ca.si rari la diagnosi di questa affezione drante inferior e ·destro, dove $i risveglia v1vISnon è mai stata posta prim~ d ell' i11tervento, e i I sima con trazione di ·difesa d'ei musco1i. Il punto di maggiore dolorabil·i tà si !ritrova un po' sopra rile,·a1re all'atto operatorio la torsione dell'omento il punto di Mac-Burnej; sul resto 1dell'addom-e si è spesso inotivo di vera sorpre~a. Davanti al .quarisveglia scarso ·dolore . .Non esistono cicatrici da ..ctro di lina sindrome addominal e · acuta difficil1pregressi interventi sull'addome, l'esplorajione delle vie 1più comu11i ·d'uscita dell'ernia è neme11te 1a mente si orte.nta subito .ad un'.ev·engativa. tuale affezione dell'omento , e consid erando ap1Di f1ronie al caso piut·t osto grave, aid inizio pu11to il nurnero sempre crescente ·dei casi di toracuto , a manif e.stazione dolorosa, dopo bre ve • .sione omentale, mi 1Pare che tale malattia pi l1 rifle$Sione viene 1dechso l'~nterve·nto pensando trattarsi ·di probabile appendicite acuta. f 1reqt1ent emente debba essere tenuta presente e 0fperazione ore 17, o·p.e.r atore primario Mampiù spessu rientrare nelle discussioni di diagnobrini. stica. differenziale. Pure non ·costituenido 11n qua :Naircosi m·orfio-eter ea, regol·a re. dro sintomatologico .e clinico a sè, tuttavia si riIncisione pararettaJ e destra. Aperto il periton eo Si 1presentano le ultim·e anse del'l 'ileo e il le\'a dagli studi fatti che tale affezione presenta dei segni che possono, se n on pro·p rio caratteriz- oie co ·disteso co11 la sierosa di asp·etto rossastro~ vellutato; l'appendice è rivolta in alto e all'esterzarla, se1rvire fin dove è ·p ossinile per una ·diano ·e presenta 1due angolature con •scrurse adegnosi ·differenzi-ale dalle form e con le quali più renz·e verso ~a base d'i.m ·p ianto; ·è un po' indurita 'lungfl 6·7 ero. con Ja siero·$.a iperemica; no n -spesso viene scambiata. presenta in comp1esso i c·aratteri •del processo 11 Polidori riporta una statistica di 114 casi infiammatorio acuto. Viene asportata. Non p-er·compreso il suo idei quali solo quattro furono suasi che si .p otesse attri•b uire all.e scar$e alterazioni rilevate a carico ·dell'apjpendice la causa diagnosticati 1Pfima dell'interv·ento (Rudolf. Cerdel quadro morboso, si fa la revisione del campo nezzi, Lej ars, :rad dei ). operatorio e divrurican<io la ferita si riscontra Sco rtrendo la letteratura più r ecente se ne tronella sua parte $Uperior·e che alla sierosa parieva uno descritto dall'Urbani, e un altro di Trojàn. tale aderisce un lembo di omento, in forma <'1 1 lingua allungata, appiattito in sens-o antero-po'Q1J est'autor·e riporta ·anche una statistica di Brown s'teriore, di .colorito rosso scuro. Tale lembo si del 1926 nella quale sono considerati 140 casi; lascia facilmente staccare 1dal peritoneo e si pu ò questo numero raippres·enterebbe la totalità dei allora osservare che esso a·derisce alla si-erosa casi .fino allora d·escritti. ~ el caso dell'Urbani la parietaJ e in 1.lfi punto situato due dita trasverse sotto il bo·r do costale 1per mezzo di un sottile -Oiagnosi oscillava fra quelle delle affezioni P!ù peduncol0 attorcigliato 5U se stesso. Per un note a tip-0 acuto; fn qu·ello del TrojàD: si er a altro sottile Jembett o pure torto la detta iporzion e 1pensato an-che all'appendic·e; 1dalla descrizion e di omento si :unisce al rimanente grande epiploon; staccata l'aderenza parietale facilmente, ~embra cl1e esistesse una piccola ernia inguinale Direttore: Primario
ìV1Arvil>RINI.
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SEZIONE PRATJGA
\'ie11e rese Lata fra legature al di sop ra 1della tor.sione su tessuto sano. Sutura a strati della parete addo1minale; decorso post-operatorio normale. I l 30 gennaio 1'am1naJata esce dall'ospedale. L'appendice a~ortata prese11ta scarse no te infiammatorie; l'esame istologico su v·arie sezioni non presenta alterazioni ril eva·b ili. Il lembo omentale asportato conserva in gran parte 1~ struttura 10 bulata .ca·r atteristica ,dell 'on1ento san o , ha colorito rosso-scuro, ed in alcuni punti nera$tro, ha odore ·di necrosi; su sezioni trasverse si i1ota un«·t forte infiltrazio·n e emo1rragica e al cuni punti sembrano corrispondere a piccol 1 tro1nb1 venosi; l'esame istologico dimostra cli t • è ·gangrenato e forten1ente cong·esto i11a i1on pr1•senta tracci e di processo in fiammatoirio. Questn reperto istologico concorda in gcneraie coi reperti fin qui de~critti di tutti i casi di torsione omentale. 1
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\ ·arie classificazioni si sono proposte. di questa affezione basandosi ~ia sul quadro a natomo-vatologico che su quello clinico. Sono state anche consider ate i1~ rarporto al grado di torsione e divise in complete e in incornpl ete a seconda che l ' om-ento 11a compiuto uno, o più giri a spirale, appure se la torsione è inferiorl! ai 360°. Sono state n otate to r sioni da inezzo giro fino a :ei giri; le 1piì1 fr equenti sono quelle di due o t r e giri. La classificazione piì1 accettata è quella d1 Lejàrs, che tiene conto specialrnente dei clati clinici. C-Olmprende tre .g r uppi: 1) Torsione associata ad ernia irri1ducib ile. 2) Torsion e combinata ad un sacc·o ern iario vuoto 3) Torsione senza coesistenza di un'ernia. I ca$i che appartengono ai pri1ni 1due gruppi sono i p.iù numerosi e quelli che .permettono le in1duzion1 eziolo.giche 'Più convi11c ent] . Co1ne rnom ·ento 1patogen eti1co si invocano le ern ie sotto i loro sv·ari ati e molteplici aspetti; il sacco, la p.resenza dell'omento col riscere nel sacco, i processi in fia;mmatori del sacco, d el testicolo, e poi da ern ie recidi ve, quel] e post-laparatomi che, il Ta xis , l'uso del cinto ern iario ecc., sarebbero cause tutte qu estr d ell'aòerenza dell'omento; in secondo tempo la torsione si verifich erebbe per fatti occasionali. r,'importanza poi ,ai magg·i ore frequenza a •destra della torsione, viene attribuita al fatto anatomi co che iJ margine destro d ell'omento si porta più in ·b asso con i1n s u o 1prolungamento che non a sinistra ·e ptù facilmente ... . . . . pu o mlgrare in un sacco ern1ar10. L 'obbiezione cl1e 6i pres·enta spontanra a q11cs.t.a teoria ·è, eh-e dato il g rande numero e varietà cl i ernie che Yengono all'operazione, jl chirurgo d ovrebbe ~con ma-ggiore frequenza osse1rva r e casi di torsione d·ell'om ento mentre invece ciò non si ·veri!i.ca. :Nelle ernie di antica 1data, nelle r eci cl iYe o in in·àiYidui che hanno fatto uso dl ~into spesso si osser,Ta all'intervento Ja p r esenza 1
nel 6acc0 tlel solo 01nento sja libero che ad·eren te e ispessito, senza che Si possa prurlare di pericolo di torsione. Il terzo gruppo comprende i casi più rari. L · eziolo.gia in que$ti ca.si viene ricercata i1ellealte razioni pat O·l ogichc d·el l 'ome11to per processi infiammatori specie per le ornentiti cironicbe, per vre ·enza 1d i tu m ori omentali cli varia i1atura. Sono p u r,e consi1derati i casi in ·c ui la prese.n za di un tnn1ore, per lo più pelvico, favorisce il forrnéllrsi del] 'aderenza fra l 'ome11to e la m .a ss·a tumural c ; Jn torsione allora 'PUÒ int er es$are il solo 01n r.nfo 01p·pure questa essPre associata a quelln d cl ru1nore o esserne prrcecluta. \'a qui 1·h~or1clata la teoria t•mo·dinumica di Payi:; questo autore amrn etLe cl1e la torsione dell'omento poi rebbe tro\·are Ja s ua $piegazio11c i1el fatto che le Yen e o men tali, più distensi bili 1clelle arterie, possono divenire tn r giclc. serpiginose sotto la pressione sangi1igna e<l in taJ modo favorire ed essrrr' ca11~<1 rii tor.;;io11e dell'organ o. Tale inge~nosn lroria L' ormai rigetta ta 1dalla maggjoranza dcg-U autori perchè la sovrndistensione .rlelle vrne d ell'om ento ritorto non è causa ma conseguenza della torsione. Il rne·ccanismo di produzion0 della. torsio n e )n q11est i casi in cui l'omento l1a come suhs1rato anatornico 1'1spessimento. o è la secle di un tumo re , è perfetta.m .ente analogo a quello IJer il qt1nle si J)roduce ln torsione idi 1 n organo o di un tu n1ore aippcso ad un pecl unco1o (milza ectopica, cisti ovarica); J'on1en to ispessito, g·iohoso, si al Jnn ga, si assottiglia a livc:>llo d ella ba$e d'impianto e ~i ha cosi un Yero r, proprio pedt1ncolo. 1
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I c&Si. de<>c·ritti del terzo grup110 f in ora sareb-
IJ0ro 18 per quanto risulta da.lle pi1ì recC?nti sta:-
1i stiche, cioè circa 1'8,7 % di tntti j casi resj noti e classificati come torsioni .d·éll'omc11lo nella cavità libera dell'a,ddome. J,e
torsioni poi 1ntra·d cl on1 iuuli cl elJ 'omento senza la pre~enza di ernia, di 1u1n or~, di adelfenze sono ancora più rnr 0 e 1e 1più oscu r e pe~ l'i 11tcr pretaz1 one patogenetica. .A. qu rs1 a Yari etù appartiene il caso da n1e ossrryat o. l ,n rpaggior diffico}tà diagnostica cbn1s1ste nella man canza <li qualunqt1e segno patognomonico; simu la110 per l 'insorgenza, per la $intomatologia e per il decorso in primo iempo le affezioni a·cute piì1 frequenti ed in questo stadin frcouenteme11te vengo110 a1l'osseryazione cl el cl1irurgo. In q11esti casi, data Ja i1ecessità 1cli un rapido esame peF tl111'1 ra1pida d ecisione, tale s1ntom atologia pur cosfi t 11enrlo dati di qual che probabilità non può rc:·rto s·er\ire per po-rre la 1diagnosi con certezza. \'irne co11siderata di gra11de importanza la presenza di aderenz€1 dell'omento rud un punto della ca,·ità actdotnin ale o come causa occasionale di torsi one l'attiva peristalsi intestinaJ.e. le brusche 0
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.I L P OL lCLINTCO
var1azio11i ·di prressione endoa<luo111inali 1p er colpo -d i tosse, vomito, .eoc. Baj er •paragona questo meccanismo alla t orsion ·e di un fazzoletto a t re ·C·api; due sono fissi ed il terzo è liber o di ruotare attorno all 'asse costitui to dai due primi. Per l'omen to i ,p un ti fiS$i sarebberro da un lato l'inser zjonc al colo11 e dall'altro l'aderenza al p eritoneo pari etaJ e. L e affezioni sia acute ·Che croni·che sono di ,g·ra11 l unga pi ù fr equenti nella metà •destra del1'a;d do1ne; l·e torsioni dell'omento nel maggior nurr1 ero ·dei casi d·esCll'dtti sono state osservate a destra; la d·eduzione logica che $C ne tra·e è che ·' l' omento presente sempre ·a questi processi in1iamrnatori può andare incontro a mo dificazioni patologi che ch·e favoris.cono IPOi il prodursi ·del1a torsion e, quindi sind!I'omi pseuido-appendicitiche, colechstitiche ecc. !\la anche per queste ipote$i subito l'"isalta il contrasto fra la frequenza ·d·el processo infiammatorio, frequ·e nza e per numero ·e per varietà di OII'.g ani che s ono pr·e da del processo, e la rari tà ·d ella torsione. ~el mio caso fra le notizie anamnestiche $1 trova uria ·aflezione tif osa p.atita a 5 a nni; v11ò qt1e6ta infezione aver dato Juo.g o allora all'a<d.·erenza omental·e e verif·i carsi la torsione solo a 19 anni? Cause occ asio n ali ipeir fav or i rla i n tanti -anni non ne sara11no man1cate .. L·a.ppendice pure presenta due angolature e -scarse ad('renze alla ba$e d'impianto; 1pur non risultando nulla nell'anamnesi bisogna tuttavia amrnettere u n !Jrocesso infiammatorio sia p ure liev·e e passato inosservato e v.eirificatosi in pre·Cede11za.. L'aderenza parietale dell'om.enlo che $i è prod.o tla lla a\'uto da ciò la sua ·causa e quanto "tempo sarà. occorso perchè si produc,es.se la torsio·n e? ~ ·ono 1dorm.ande ql1este alle quali è molto -difficile i)oter rispondere; in .questo mio .caso non si hanno altre n otizie niè $Ì possono 1riJevare altri fatti cu i poter attribuire, anche nel ca mpo ·della probabil ilù, delle rleduzioni causali di tale :forma mor.b osa. :\el campo dell'eziologia della torsione dell' oment.o . si deve attribuire gran·de importanza all e· -cause finora considerate; ritengo altresì ch·e-per <lef inire e circoscriverne il quadro eziologico e ipatog-enetico 1qualche ragion e sfugga ancora allo :studi o. ~el la letteratura il numero. d·ei casi resi noti è lir11itato; lo $1.Udio e la descrizi one di tutti qu·ell l -che ca;pj f.eranno all' osseir vazion.e potrà oltre che .a din1ostrare forse una magg.i ore frequenza dell'affezione, tPres·entare certo nuovo contributo alla cn11oscenza eziologi ca e clinica. La diagnosi differenziale cGn le più fr.equ enti affezioni addominali a sinto1natologia ·a cuta è sempre difficil e. Sotto la g uida del caso osservato si può affermare cl1e il quadro generale è un po' n1eno 1
grave éli quello d elle affezioni p iù ireque11ii e note: a ccr1ferrr1a di ciò i n m olti ca8i, com e nel nostro, il .1 )aziente è stato p ortato a1 tavolo operatorio con una diagnosi •cli probabilità. Secondo al cuni autori .questa malattia sairebbe più fr equen te negli individui corpulenti la cui età si ag.g ir a sui 35-45 anni; questa osservazione cr edo cl1e ·n on possa av er e sinora una conferma. L'indicazion e all'interv·ento e$i&te in ogni caso di torsio11e di omento, più 01Pportuna se pre coce. ti La. tecnica operratoria non esige gravi difficoltà; vien e ·consigli-a to gi ust.amente che la sezione del pedur1colo ca·cla su tessuto sano al fine di evitare il propagarsi d ella trombosi ai ''asi dello $tomaco e del colon. 1
BIB·L IOGRAF1 ..\..
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IGIENE. Il problema igienico del latte. Sull 'im1p ortanza igienica del latte, dal punto d i vista 1Sociale, tutti sono cqncor di; perciò non mii. sofferino con, questa -m ia breve i1ota. a enumerare o consiiderare le vìarie moidalità cono·sciute con le (11Uali il latte .p•u ò an1dar soggetto aid inquinamenti , c l1e sia·n o poi Ja causa diretta d ella "di1ffusione di ,·arie m a lattie, oppure aid aid·u 1terazioni, ohe ne alterano il potere nutriti,fo ·s tesso. , -o·g lio so·l o cons~clerare, in questo momento in cui si attenide il nuovo testo uni co delle Leg·gi sanitarie e il relati,·o Rego1amento, com e le Yigenti. cti1sp osilioni 1p·er la Vigilanza igienica sugli ali1n·enti e s·ulle bevand e del 3 agosto 1890, nonchè qiuelle s11lla sanità ipubbli·c·a del 3 feb·b raio 1901 .stabiliscano le con dizioni tutte in ~ui il latte può essere somministr.ato al pt1bblicoi diment:iJcando invece a qu esto .propo~ito un element-0, a parer m io, d.i molta importanza, che ho rilevato dal la mia personale esperien za e. al quale app1unto ora accennerò. L' articolo 114 dcl Regolamento 3 !ehbr. 1901 n. 45 stabilisce: cc E yietato ,,endere, ritenere per v-endere e sommini$trare iper com·penso ai diipend-eati : 1
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a) il colostro;
b) il latte di animali a;ffetti da malattie alle
!nammelle; e) il latte de.gli animali col1piti da febbre wtosa, tubercolosi, vaiuolo, carboncl1io, ple·urol)lleum.onite e6$UJdativ·a, infezione setti·cemi!ca, idrofobia, itterizia, dissenteria o da altra malattia capace di alterare la natura del l.a.tte; • ~ d1 il latte degli animali alimentati con fo1 a ~gi veleno'Si, alterati o capaci di dare al latte cattivo 01dore e saipore o comun·que trattati con ~· ,~tanze tossiche di azione generale; e) il latte azzurro, rosso, amaro, vis·cl1io·so, p11trido o con colore, 01dore o sapore anormale; il latte che conten1ga traicce eviden ti ·di sterco -0 comun.que sudicio; f ) il latte inaciid ito o ct1e coag.t1li coll'acido carbonico o con l'ebollizione; [J J il latte al quale si sirno rug1giunte sostanze +-'-..tranee i)er conserval'lo o correg·gerne i dif·ett1. 1-:: fatt& eccezione per il latte co111den$ato cui è 1>ermesso aggiungere dello zuccl1ero; h il latte annaoqruato o comu11que sofisticato. . _i con si1dererà com e ·a nnacquato il latte che conter1ga una quantità di grasso e di resi·duo magro inf er1ore ai limiti stabiliti dai regolamenti lo{· ali d'igiene in base a molte prove di stalla. Come si V·ede da quanto prece1d e e 1d a altre <li::.posizioni, ·c he si riferiscono al latte, 1prove• niente sempr e da animali colpiti da malattie infetti ve, non si fa affatto parola invece del latte lJI o veni-ente da animali gravi1di, e specie dalla ,-acca gra,rida, in mo1do ohe di tal fatto se ne ~ ioYano i i1on $C1>;urpolosi produttori di latte per spac l'iarlo sino al giorno, eh.e precede il parto ~ti:-s
o.
1-:: vel'o che ·dinanzi al problema dell 18.1pprO\'· 1
Yig·ionamento Jatti1co d.i una gran1d e città, purchè . ia salvaig uar:data l'igiene generale, 1'imitandosi acl esclu•dcre in mo1do· 1particolare ed as soluto quel latte. che possa esser caiusa diretta di malattie inf·etti1ve o co1m1unqu.e alterato per altre contingenze, si debbono purtroppo tras·curare alcuni ' elementi , che soci·a'1mente hanno non minore imr1ortanza igienica. Così ad .es. l' .4\.zien·da Goverr1atoriale di Roma sia p er la con1correnza del i)rezzo. sia per il rifornimento stesso in al!cuni n1esi d-ell'anno incetta da lontane Provincie e sp1ecial1m1ente •dalla Lo mbal'idia ·u na certa quantità di latte condensato. che ip oi oon diver.si procedimenti subisce un processo di reintegrazione. Questo latte commercialmente sarà sterile come flo·r·a batter.i1ca, sarà puro come adulterazioni rei inquinamenti, m,a sarà esso normale, come g·cnuità e originalità di prodotto, doven•do servire ' })er l'alimentazione non oir1dinaria della popolazione, come quel·la aid €S. a ba$e di fartna-cei, 1
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1-'RATlL.\
legumi o vel'dure, ma bensì per quel1a a.ìi111e11tazione f ina e delicata, quale si a:ddice aid organismi .graicili o più o meno tarati rispetto al siistema digerente ga;str-0-intestinale? .L\. que·sto rigual'do gi-0va ricoooare come jl latte subi$Ce facil~si1n.e a:lterazioni mo d irfi1cazi,oni non solo organolettiche, ma an'Che fiSilCO-'Chimi'che , secon,do i varii .regimi dietet~ci e le con·diz.i oni stesse di vita , in C\li sono tenuti gli animali. :B vero che la gravi•danza è un f en001eno -:iisiologico, ma è da tutti conosciruto quali prorfonde m·oid ificazioni lo $tato gravi1dico apporta all organismo materno, alteran1do la crasi sangu~gna e lo stato oolloi·dale di tutti gli umori e soorezioni organiol1e, tra cui primeggia la secrezion.e lattea. Quindi il latte di vacca gra'Vi1da si ip1uò mai con·si·d erare· normale? I baJmbini anche c·h e si nutrono di p.u ro latte n1aterno: se per caso li sorprende .u n improvviso stato gravi1dico .a.ella maidre, .r isentono immie·diatamente del nuovo alimento, alterato 1da tossine 1d'ori.gine plaicentare, cl1'e entrate nel 1circo1o sanguigno, si eliminano oltre che attraiverso i -vari emruntori dell'organi?mo, anch·e in moido serrsibilissimo attraverso la Becrezione lattea. Dinanzi a qt1e$ta irruente immissione di tos'Sine materne i bambini r·eagis•oono inf·a tti con stl'anezza ed rrr.equietezza del carattere, dappriima invece calmo e sereno, con 1disturb,i disip1eiptici più o m eno a:ccentuati: ''omito quasi giallaistro, feci non più fortnate e giallo-oro, ma ver·dastre, diarroiche e dolorose. Se a questo stato di cose non $Ì ri·para con la ma:ssima $Ollecitudine o oon la so1ppressione immediata dell allattamento materno o co11 il ri'Pristino della normalità materna, interrompenrdo il processo gravi·dico, come qualche v-0lta mi è o:ccorso· per caso di veidere, . bene spesso que'8ti bamlbi'ni sono diretti verso il marasma ed anche la morte per g·astr o-enterite acuta. Questi ste.s·s i fen•omeni, non sempre p,e rò ugualmente aip·parisicenti, si ' 'erificano anche pre·$SO i bamft:>ini svezzati o piì1 o meno grandicelli, i quali s1 alimentino con latte prov.eniente 1da va1cche gravr1de, com.e .si può fa,c ilm1ente constatare anche nella .quoti di'ana prat:iica pro'f essionale. ·P ericiò, col1JB:i!derato l'u•so esteso del latte come alimentazione a:ssolut.a dei baim1b ini, dei Yeccl11, 1d.ei malati, 1d'ei convalef.lcenti e d elle ·donne stesse nel periodo di ·allattamento, risalta senz'altro la imlpellente necessità di promuovere dalle competenti autorità il provvedimento ·aideguato, acoh.è sia proibito aila ven1dita pubblica il latte di muc1ca gravi·da, sipe.ci.e nella secon1da metà ·della gestazione.
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Dott. GARBERTl'{I GIUSEPPE. ~1Tarce11ina.
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IL POLitLlNTCO
SUNTI. E RASSEGNE.
La tron1bosi cororiaria, complicazione frequente dell'angina 1Pecroris, s·pes~o letale in breve tempo e .g uaribile nei oasi molto g·ravi solo ùopo CARDIOLOGIA. molto te1npo, €ra. ritenuta un fenom·erio d'i11tossicazione. 0ra questa forma è meglio conosciuta I prog1·essi della ca1·diologia. clinicamente e nella ' sua 'Patogenesi, e adeguata(WHITE. i' iew Englanà Journal of 1\1.edicine, 1928. n1ente curata. 1Un attacco prolungato ·di graye 5 aprile). oppressione sternale in in1di.v idui di inedia età <> iLe conoscenze sulla etioloigia, sulla fisio-patopiù anzi.ani, ·c11e cede solo all-a morfina , e spesso logia, sulla clinica e sulla terapia delle ·affezioni seguìta da febbre e leucocitosi, .p arla i:>er un incardio-vascolari hanno' isubìto negli ultimi dieci ·f arto calìdiaco da troroibosi di un'arteria scleroanni sensibili pro·gTessi. sata, di solito della 1b ranca ·discendente 1della coL'accertamento della etio:l ogia 1delle angiocar- ronaria sinistra. Se l'in'farto è grande può seguidiopatie ha notevole importanz.a n on solo n ei ri- re trombois i intra cardiaca, insuflficienza congestiguardi ter~peutici ma anche e sopratutto per la zia, ,fiJbrillazione auricolare parossistica, dilataprofilassi. zione acuta del cuoll'e e mo.rte i1Djpiro,·yjsa. l.'inf ezione reumatica già riconosciuta come tra l ì cuore i pertensi·vo non è più cl1iarn·ato morbo. I le l)iù fr.equenti ,ed im'Portanti cause idi malattia di Bright, affezione ca~diorenale, o miocardite. del cuore, ha visto. 1certamente aum·entare ancor ·Oggi si sa che l'i.pertensione essenz.iale, da causa 1più la sua importanza. B stata ·accertata come ignot~, p·u ò provocare ·diBor1dini cardiaci da sf oreJ.emento ·etiologico anche in casi in cui l' an·a mne- zo, 1con jpeTtrofia ·ed insufficienza. si sembrava negativa al riguardo, in quanto è sta· Le affezioni cardiache congenite rima11gono anto riconosciuto ,c he 1p uò assumere form.e parti'co- cora un mistero, ma si son fatti prD·g ressi nel riconoscimento ·delle loro varietà. , lari nella prima iillfanzia ·eld esistef;e in forma rI meto1di sen1eiologici 11anno fatto a11cora più su!bacuta. Osservazioni :cliniche e dati statistici . hanno c·onf ermato che il reumatismo tè essenzial- notevoli pro1gressi. .Il sof1io mitr·alico diastolj co chiaTamente rilemente icteterminato dal freddo-umi1do, e che quindi questa condizione 1è la causa più frequente di vato da •poco •p iù di dieci anni , è ora ·g eneralmente apprezzato nel Buo \'alore ·cli11ico. _.\11cl1e ~la ·c ardiopatie. ckenzie [pensava che il -soffio 1del1a sten(}Si mitraIl cuore da sforzo, la n evro1si car1diaca, l'astenia neurocircolatoria o cuore da soldato, sono con- lica era presistolico con un ulteriore soffio cliadizioni cl1e gli stu1di cfatti durante la guerra han- . stolico in casi .gravL Oggi si ritie11 e l'jnverso: no meglio \Precisato nella loro sintomatologia e il soofio diastolico appare prima e qt1ello presj stonella ioro etiopatogen.esi. Molti gio\rani con tali lico successivam·ente quando la stenosi si q.crendisordini eran-o prima ·della 1guerra ritenuti affet- tu·a o l'azione icardiaca ·diventa concitata in seguito a sforzi. ti 1da miocardite o da rStenosi mitralica. D'a1tra 1I1 terzo tono ,del cuore, u11 repett o 11orn1ale parte si 1è constatato che le cardioipatie organic·h e pòssono coesistere in soggetti nervosi con ·disor- molto frequente sulla punta, non era conveniendini analogl1i a quelli dati rdalle condizioni su temente apprezzato. B notevolmente marcato nella stenosi md.tralica, nella quale è seg·uìto dal sofdette. 1P erciò in tali casi l'astenia, le ver tigini, -fio diastolico o 1da r11m0Ti esterni ·del graYe ritmo ~a facile esauri:b ilità, il nervolsismo, l'i'Per·t dro,s i dànno ragioni 1d'altri sintomi come le palpitazio- di .g aloppo protodiastolico dell 'insufficie11za car•diaca. Oggi si ·d istingue n ettamente il terzo tono ni, la dispnea, il ,dolo·r e cardiaco. Il cuore tiroideo, il cuore irritabile da iperti- -d allo sdopipiamento .del secondo tono. Il soffio sistolico, sul·l·a cui effettiva im1)or1anza roildismo con le sue aritmrie e nei •casi gravi con le su·e insuffti.cienze, è ora facilmente riconosci- patologica molto si era dis·cusso , ogigi è considebile e ad·eguatamente curato. Questa forma dà rato al suo ·giusto va1'011e. Se forte e co1nunque localizato suUa ·p unta o sull'ao·r ta non è un fattoragione idei tfrequ.e nti scacchi ·d ella ·digitale. L'endocardite 1batterica subacuta, una forma normale e specso costituisce un -segno im.portante d'endocaridite mali1g na, e forse meglio chiamata di alterazione cardiaca sia pure temporanea. Esen:docardite da streptococcus viri1dans, è ora ge- so è l'indice 1del rigurgito mitralico. P erò il softfio sistolico polmonare è sempre considerato. neralmente ritenuta una gra,re, quasi sempre fatale complicazione •delle affezioni carçliache reu- S'pecie se è non marcato, un reperto norm·ale. Anche la percussione 1è rimasta un metodo d'inmaticl1e. B car.a tterizzata da febbre leg,g·era durandiscutibile Ya1ore 1per la determin·azione del vote per mesi, anemja secondaria, fenomeni emboJi ci. Eplenomegalia. ingrossamento delle estremità lume e della forma del cuore. In mani sperimentate è un metodo ancora migliorP di ql1ell0 rad~Jl e <lita, emo C'ultt1re po. iti Ye. ~ito letale. 1
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fANNO XXXV, FASC. 25J
SEZIONE PRATICA
.diografico. Due punti in particolare hanno avuto un rilievo in questi ultimi anni. 11 primo l'li.guaroa l 'uso della lin·ea me:diof-clavi co\lare per la d·etermin·a zione della sede della ·p unta del cuor.e. Questa linea si trQIVa verticalmente parten·do1dal punto medio della linea che unisce la mediosternale e l'estremità aicromiale della clavicola. E.6sa dà elementi più costanti ·di quelli dati dalla miamillare. Se la punta ed :hl li mite di ottusità ver&o sinistra oltrepassasse 1questa linea si può .essere sicuri dell'ingrandimento o dello 51POsta· mento del cuore, anch.e quando qu.e sto ·r eperto non è confermato dall'ottusità determinata prendendo .come termine di riferimento la mamillare. L'a.I.tro punto riguarda la ,p resenza o l'assenza del1' aumento di ottusità nel terzoi spazio intevcostale a sinistra d·ello sterno. IL'aumento dell'ottusità, in assenza d'ingr.andimento genera.le dell'aia cardiaca, indica quasi sempre un'af·fezione mitralica croniica o persistenza congenit·a del dotto arterioso con i.nJgran·dimento dell'infund.i·b ulum del ventricolo ·destro o dell'arteria polmonar.e. Questo ingran1dimento può trovarsi anche quan·do la punta è in •p osizione normale. L'intro·duzione delilo sfigmomanometro h·a reso notevoili ,s ervigi alla clinica, ma solo in questi ul· timi anni, mercè i dati forniti dalla medicina assicurativa, si è potuto stabili.re che negli in1dividui ·di m edia età la 'Pressione sistolica ipuò consi1derarsi norD18Jle 1quando non sorpassa i 110-120 mm. ·di mercurio. 1Gli studi sul polso alternante hanno dimostr·ato ooe questo disturbo costituisce un grave sintoma di debolezza cardiaca. Notevoli progr8\ssi 11anno fatto le applicazioni degli esami radiologiici nella diagnostic·a delle mailattie cardiache ed aorti'che. iLa fluoroscopia, la teleradio,g rafi·a, l'ortodiagraJfia si sono molto perfezionate dando utili n otizie non ·solo sulla form·a e sul volum·e 1del cuore, ma anche sulla forza e ila r egolarità del ritmo. IL'elettrocar:diogramrrna si rivela sem·p re più un mezzo squisito per aipprezzare lo stata. del cuore. Altri meto1di di stu·di dell·a circolazion-e sono stati introdotti o perfezionati, come quelli sui capillari, sui •g as del sangue, sulla pressione venosa, sulla 1caipacità vitale dei pulmoni. .Sono stati descritti speciali testi di sforzo ·ed ·altri meto di p er s3iggiare la cé@,acità d·el cuore. rutti questi studi hanno notevole interesse fi-siologico ma non si sono 1dimostrati pratici agli efrf·etti diagnostici e teraipeutici. 1Come ·progressi ter~peutici si possono ricordare l'introduzione del solfato d~ chini.dina nell'armam•entario dei r egolatori del ritmo car:diaco e l'uso 'Più intelligente ·della \digitale. Oggi si usa sorrimini$tTare .questo farmaco in piccole dosi ma 1
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quotidita namente in modo da mantenere il cuore sempre .sotto la sua azione senza, d'altra parte, provocare fenomeni d'intolleranza. La cura si prati.ca nel modo seguente: nella prima settimana si ·dànno tre volte al ·g iorno 10 centi1g rammi di foglie di digitale in polv.er.e e con ciò gio.rnai1m·ente Si provoca la saturazione; e su1ccessiv·am1ente si manterrà .questa f?aturazione somministrando una sola volta al giorno 10 centigra1nmi ·di 1polvere /foglie di ·dtgitale e ciò per mesi e anni fino a che non se ne Ta'VVisa 1Più la necessità, o fino a che il .cuore si stanca. Questa razione giornaliera fa sì che la 1ql1antità escr·eta o distrutta è bilanciata 1da quella nuCYVament.e intr.odotta, .e nell'organismo rimane sem1pre una quantità di digitale suf:ficiente. E ovvio ·Che a seconda ·d elle variazioni indivi1duali, di ·età e tolleranza, ·devo·no variarsi le •d osi iniziali e quelle successi•ve . .Nei casi nei .quali occorre più rapida d i1gitalizzazione ric0trrere inizialmente alle iniezioni endovenose o sottocutanee. E preferibi·le a·doperare le foglie di ·di·g itale in polv.ere anzi che le tinture e le infusioni, peroh1è queste sono mer10 sicuramente ·dosabili. 1Deve infine essere ri·cordata l'introdu zione di procedimienti rC hirurgici nella terapia 1delle malattie ·cal'diovascolari, come la simpatectomia periarteriosa, la valvulot omia nella stenosi mitralica, la simipatectomia cervi1caJ.e e le iniezioni l()ar·avertebrali nell'angina 'P'ectori-s ostinata. ·Di tutti questi procedimenti solo .gli ultimi du.e meritano ·di essere discussi, perchiè e1'fettivamente in un certo numero di casi sono riu·sciti a mitigare le sOfferenz e, ad arrestare il processo, morboso a carico delle .coronarte e dell'aorta. Comunque si tratta d'interventi ai 1quali bisogna ri'correre sol~ nei casi 1gpa:vi e .che si mostrano resistenti al trattamento m e:dico. 1
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Angina pectoris da . tabacco. (MOSCHCOWITZ .
Journal American Meà.
Associa-
tion, 1928, 10 m·arzo).
L'avv.elenam,ento tab1aigico può provo·care a-0cessi di angina pectoris cl1e si distinguono da quelli essenziali non solo ·p er il fatto che scom· 1paiono con l'astinenza dal fumo, ma anche per .alcuni loro peculiari carat.t·eri. 1Che il fumo abbia azione nociva sul cuore- ·è ben noto. Allbutt nel SllO ·classico trattato sulle • malattie .delle arterie ·afferma che il fumo produce irr·egolarità cardiache, delirium cor dis, caridiorpalmo, ipiertensione, e accessi di angina parttcolarmente lunghi e violenti. Willson ha desCII'itto due casi di dolori 9Jlginoidi straordinariamente gravi che n on si ripetettero •dopo la
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JL POLICLINICO
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cassazion.e .dell'abitudine di fum·a re. Kulbs nota che il fumo provoca nei giovani aritmte, extrasistoli e tachicardi.a e negl'individui di più di 5-0 anni sintomi di an.g ina ed aortalgia con bra·dicar·dia tra un attacco e l 'altro, menta-e la pres· sian.e è ·dii solito normale, non esiste ipertrofia caridiaca e solo l'aoll'ta è dilatata. John travò d:urante il fumo aumento della 1p ression·e sistolica . e di~toli.ca, la quale cade al normale con l'astinenza. Favager notò aritmia, bTadicardia o tachicardia. Neuhof osservò parecchi casi idi extrasistoli, uno di fibrillazione auricolare ed uno di blocco seno-auricola re. P ezzi e Clerc notarono due fasi dell'avvelenam·ento tabagico: una prima bradicardica ed una seconda tac hicardi.c a. Nella prima osservarono occasionali arresti auri·colari con aritmia ventricolare e meno frequentemente fibrillazione auricolare ,Niella fase ta:chi1ca:vdiica osservarono riduzione del tempo di conduzione auricolo-ventricolare, con·duzione retro,g rada, ·extrashstoli auricolaJri o dissociazione auxi.colo-ventricolare incompleta. . Gushny dimostrò sperimentalmente che la nicotina provoca disturbi del ritmo cardiaco attraverso azione neurotropi-ca sulle terminazioni ganglionari del vago e del simpatico. Si hanno p er ciò du e effetti opposti, rallentatoci ed acceleratori. Roll$ton descriv·e ·due casi di ,gravi dolori an ginoidi in medici e osserva che casi 1p iù lievi con oppressione e costrizione substernale sono tutt'altro che rari. ·L ' A. rr'iporta un caso di angina pectoris tabagica verificatosi in un individuo di 61 anni forte fum·a tore .di si1garette. I fatti salienti di .questo caso erano i seguenti: inizio capriccioso dell'attacco 1per lo ipiù nel completo riposo e senza alcuna delle cause che di solito so·g liono scatenare l 'accesso classi-co di angina pectoris; la estrem a violenza e durata 1del dolore; la sorp:rendente ritmicità ·degli accessi; l'assenza di ogni modificazione dei colorito del volto; l'assenza <:li segni fisici e di alterazioni del polso durante l'a·ccesso; la sc omparsa ·degli accessi dopo tre m esi dalla cessazione dell'abitudine di fumare; la presenza di un certo grado di sensibilizzazione in .quanto il sog:g·etto avev.a anco!fa un lieve dolore anginoi.de ogni qual volta si trova va in un ambi.ente dove si era fumato. Tutti .questi fatti costituiscono ·e lementi per la d1iagno-si differenziale dall'angina comun.e dipend ente da lesioni aortiche o coronarie. Nel caso in quist~ one, data anche l'età del soggetto ·e dato il fatto che gli accessi cessarono solo dopo tre mesi dall'inizio dell'astinenza e
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che .essi si verificarono ancora quando il soggetto si tTov·ava in ambiente dove si fumava .. può far pensare che il ta·bacco a,bbia agito su un cuore già predisposto. Ma vi sono casii nej quali effettivam·ente l'angina si 1Produce all'infuori di o,g ni sospettaibile vaso- o ca·I'ldiapatia. Al riguardo l'A. riferisce il caso di un indivi ~ duo ·di 51 anni in cui l'esame più scrupoloso del cuo.re non mise in evidenza alcuna .alterazione OII'ganica o frunzionale. Egli era un forte fumatore di avana. Gli ·a ttacchi an.ginoi1di si presentarono improvvisamente, si ripeterono con estre1na intensità anche nel più completo riposo, e cessarono dopo sole sette settimane dall'inizio dell'astinenza senza mai verificarsi più in qualsiasi situazione. ([n una donna di 35 ·anni strenua fumatrice di sigarette si presentarono dolori ·an.g inoidi dr estrema violenza, senza che mai .fossero accom· 1pagnati da modificazioni del colorito e <.della funzionalità cardiaca. rlJ. cuore e i vasi ·eran0i 1perfettamente sani. Gli accessi scomparv·ero dopootto ·settim·ane dalla cessazione ·dell',rubitudrne ·d el fumo. ·Queste osseirvazioni in relazion·e a quelle già registrate ·dalla letteratura p-0rtano alle seguenti conclrusioni: 1J Il tabacco può ·p rovocare sintomi molto simili alla comune angina pectoris. 2) ·L a varietà del tabacco usato ha poca importanza. 3) Il dolore dell'an,g ina tabagica è più intenso e più duraturo e non è accompagnato da nessuno o solo da lievi ·distur·b i d·ella funzione CaJI'dia.ca. 4) E probabile che in pazienti che hanno avuto angina tabagica rimane una specie ·di sensibilizzazione. 5) Vi sono due specie ·di angine tabagiche= a ) quelle nelle ,quali non vi è aloun segno di alterazione cardiaca; b ) e quelle nelle quali si ri$contrano s egni di disturbi della conduzione intraventricolare associata con lesioni coronarie è proba:bil-e che 11 0 aortiche; in qu.este ultime 1 fumo iraippresenti solo la causa occasional,e dell'angina. 6) Per eliminare i distul'bi cardiaci da ta:bagismo ·o ccorre l'astinenza .assoluta. 7) I dolori anginoidi tabagici non cessano subito dopo l'inizio d ell'·astinenza ma qualche tempo dopo. 8) Non è noto il meccanismo dell'angina tabagica; forse è dovuta all'azione vasocostrittrice della nicotina. DR.
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[ANNO XXXV, F ASC. 25 J
SEZION~
ORGANI DIGERENTI. Produzione sperimentale di ulcera gastroduodenale col pasto fittizio alla Pawlow. (SILBER?-.IANN·.
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PRATICA
della 2a settimar1a dell'espeirimeinto; che J'abbocca1nento d•ei due monconi di esofaigo al collo è da preferirsi pe:reh è non m odiftca '.le oon·dizioni anatomiche dello stoim oco oome la ·c omune fistola; cll·e l 'imrportanza del succo acido gastrico è •da a:Inmettersi chiaramenrte nella patogenesi ·d ell 'uliceira ·giastro~dluodenal·e. 1
Zentralb. f. Chir. , 1927, 11. 38, pa-
gina 2385) . • Per . ~a prod uzione sa>erimerntale dell' ulc.cra dello stormaoo so.n o stati usati vari mezzi : inie2. endov. di vari·e ~o·stanze vele.uose (iGhettin), legatura di vasi (1Payr), estirpazion·e delle paratiroidi ~Keropian) , vagotomia, alterazioni di gangli nel cervello o nell-0 stoma1co (Bwdenko, Kirchow), irradiazione con ra,gigi rontgen (Wo'l fer). Vi sono inoltre e51perimenti ohe :rticexcano il valoire pato· genet1co di stimoli naitul'lali come l 'aumento del· i'cacidilà e d-ellai 1potenza <irugiestiva del suooo gastrico ed osservazioni clinrcbe varie come quelle di ulcere digiunali dOlpo g. e. per contenuto acido dello stomaco, as"Senza di ul:cere dopo pilor-0pla$ti.Che, e g. e. per caroinoma, produzione di uloere dapo esclusione 1del piloro, o tra- . pianto degli saocchi coledoco e pancreatico, l 'azione ·della colecistogas"trostomia n elle ulcere gastrich·e (Bo•g oras).; tutti fatti che diroo stranp che la 1p atog·en·esi d ell'ulicera •è legata con la potenza del ~eco gastrico. Sapendo che la secre·z ione psichica possiede un forte poter·e ha dis11,K>sto le esperienze seccm·do il pa~to fittizio di Pawlow coi quale si ha iper/ secreZJione ed iperac:Udità 1per qualche ora. Ha sperimentato fJU 23 c·ani siui quali .p raticata l'esofag.otomia al collo abboccava d. due capi alla pelle e doipo qualche giorno tniziava l'esperimie·n t0 ·d·el pasto fittizio. Questo druirava da 4G a 60 mi-nuti ed el'la rip etuto 3 volte al giorno alla stessa oTa. In 5 dei 23 . cani l ' esipeximento :f·u ilnterrotto tra 10 e 13 gtorni erd in essi non furono trovate alterazioni, n egld. altTi 18 le esperienze prr.~egutrono 1per un temrpo da 14 a 49 giorni e fUll'ono in tutti trovate lesio111ii gastrodruÒdieinali alla sezione élinatomioa. Negli animali saorilfdcati nei ,p rimi giorni di es.p€Tin1en ti 1Irovò pie.coi.e erosioni mrucose negli a1tri ilil s~auito ulcerazioni profonde, uni•c h.e, o multi;ple con locializzazione nello stomélico o nel duod eno. J.n tali ulceire con i'es-ame istolo.g i1co si mise in evtd enza una n ecrosi delle ghiandole, distruzione omogen.ea de'lla sottomucosa, iniezion•e vasale e scaTS·a i!Illil1ir.azdone parvitcellul.aJre. In drue cani esami[}Jando il ·s uoco .g astrico per mezzo di una sonda trovò u·n a irp·errucd.di tà ·e speciialmente on a:lto oonte111Uto di ·a cido cloridrico ltbero. ComP. controllo ha sa:cirificato 14 ca.mi nomnali o sottOjposti ad altri espeirimerntl e non ha mai !fiscontrato ruioere. :. Conclru·den1d-0 ammette ch•e il pasto__. fittizio produce una·. giastroduodeniite co9 ul cerazioni microscopiche che son-0 ;poi com.plete verso la fin e 1
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R.
BRANCATI.
Flora microbica delle appendiciti acute. (WEINBERG,
PRÉVOT,
DAVESNE
et
BENARD.
Soc.
de
Biol., 10 marzo 19-28).
Dopo la guerra W.einberg aveva pensato, iD base alle ricerche di Veillon dalle quali risultava n ella flora microbica dell'·appen·di cite il perfringens insieme con altri germi, di utilizzare nelle complicazioni gravi dell'appen1dicite il siero a.ntigangrenoso preparato per combatter.e la gangrena gass-osa. La !Pfevisione 'è stata esatta. Intanto· banno comi~ciato col rivedere tutta la flo~a d·ell'appendicite gangrenosa studiandone circa 200 casi complessivam·ente. L'esame ·a ll'ultra mi croscopio 11a fatto e$Cludere, al contrario di quanto si ha nella gangrena polmonare, l 'importanza delle spirochete che sono state presenti soltanto 3 volte. Le specie batteriche sono num·erose e ,p rimeggiano il b. coli, l'enterococco, cocchi e streptococchi, il b. p eMringens, il b. . ramio sus, anaerobi, Gram negativi, ecc. La flora è raramente soltanto aerobica o anaerobica, ma più spesso a.ero-anaerobica ed in g·enerale polimicrobi·c a e variabile e ciò forse in rapporto coi. diversi regim.i dietetici. C-0sì per esempio il bacillo pseudotetanico molt() fre·quente in SvizzeTa come hanno dimostra-toLanz e Tavel è raro· n ei malati di Parigi. Come nella gangrena gassosa la flora è varia n·ell '·appendi·cite. Il b. coli esi$te nell'85 % dei casi. Poi come frequenza viene il ,p erfringens che mentre secondo arutori americani saTeibbe presente dal 90 al 100 % sarebbe nei casi degli at1tori ,p resente fn circa il 30 %. La differenzb consiste nella tecnica ,dell'isolamento. Oltre questi due germi sono stati trovati tutti gli altri soliti della ga11grena gassosa : vibrione i.c;ettico, bacil'lo jiStolitico, spo:rugene$, bifermentans. Oltre le torme patogene esistono· altre non patogene che aggiunte ·a lle prime sonò c·apaci di esaltarne la virulenza. Per la prep arazione di un siero è inruti1e tenerconto di tutte l e form·e batteriche, ma soltanio occorre preparare un siero polivalente contro 1e specie più patogen·e. Akuni chirurgi hanno già usato questo siero antigangrenO·$O e fra questi Delbet ne ha fatto un largo uso n ei casi di complicazioni jnfettive . gravi do-po appendicectomia. In due casi di malati in coma l'iniezione end·ovenosa di forti dosi
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1
1
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IL POLICLINICÒ
di siero antigangrenos-0 ha fatto carobial'e rapidamente il quaJdro e apportata in tutt'e 1due la guarigione. Delbet usa il siero correntem·ente sia pr€ventivamente sia per combattere gli acci-denti postop·eratori e l'A. riporta un caso di Pierrot di grave attacco ap1pendico1'are raff'reddato r3d)·i damente mediante due intez. sottocutanee di 60 eme. di siero antigangrenoso polivia.l:ente. Ciò consiglierebbe l'-u&o del siero in quei casi venuti al chirurgo in .u n periodo tardivo in cui è più prudente attendere in modo da a V·ersi un rapido ra:ffred·dam·ento cioè la condizione più favorev-0le per l'interven1o. R. BRANCATI.
[.l\.NNO
Ami1do, · · · · . . Carbonato ·di bismuto Ossi·do rd i zinico '.Talco . . . . . . . Aici1do sa·licilirco . . . oppu:re: Amido • • • · . . • TalJco • • • • Ost>i·do id i zinco Canfora Mentolo • • • . . •
.
XXXV, FASC. 25]
gr.
70
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. an·a gr. 10 1 a.3 . gr. .
gr.
60
~
»
20
. anagr. 2
o<i an0he: Rad:i:ce id i belladonna poliver.ata · · : . . . gr. 2 Sottonitr.ato di bismuto • • » 10 POtlvere di licopodio )) 4-0 • • 1
DERMATOLOGIA.
5° Paste e pQmJmte. Gli .eoc~pienti sarann-0 coldcream fresco, 1e ,p aste all' ossi1do di zinco, i gli-
Il trattamento esterno delle malattie pruriginose. {1GoUGEROT. Rev. Esp.
cerolati ld'-amiJdo fatti con . •gl~cerma pura, eoc. !Detti eocilpienti si ·u sano puri -0 con ossido di zinrco, tea olino, talco ,(1p aste inerti) . 1Qu·este paste inerti, si usan-o pure ·O mescolate con .uno · idei seguenti 1col'lpi: m.ento1-0· •(1 a 2 %), camf ora (1 a 2 %) , acido saiiichlico (1 · a 2 ·%) fenico (1 ia. 2 %) . lf>.u ò anche ·essere in'Conp.orato 'alle ipaiste uno1 dei corpi inditc ati · a proposito delle lozioni: resorcina (1-20 %) ,. cianuro di p-0tassio (0,20 %) , !fenolo .(1-2 %). In al10uni pruriti localizzati intoll·erabili si potrà ·amche usare ùa. cocaina, la: mo~ina, la. stovaina • \Per es. : Ossi do idi zinrco Talco Olio di manidorle dolci . anagr. 30 Mento-Io 1Guat acolo Can·fora anagr. 1
de Uroi. y Dermat., mag-
gio 1927). ·
.
Il trattamento esterno riesce rutile anche nei
pruriti parassitari; nei pruriti chiama-ti essenziali costitut5ee l'unica medicazione efficace. B necessario in primo luogo disporre di parecchi .mezzi, al fine di poterli variare per · lo stesso malato, il quale però deve avere molta pazienza, non essendovi nulla di più. dis•p erante che il trattament-0 di' alcuni pruriti. I seguenti procedimenti possono essere a:nicJl.e .as,sociati vanta.g;giosamente .. 1~ Bagni, molto 1ca!W.i o 1fr~d'di, ·d·i 1crusca, idi ami do, •di camomilla, di aceto. ,S i faranno jperò con prudenza, potendo a volte agg.ravare il iprurito. 20. Lozioni molto' ·oa1de o ·fredJd·e, al maittin·o o alla sera e IIlei momenti di crisi, !Con aaqua aJCetata (100 a 300%0) icon •aicido· ,s alicili100 (0.25 a 1 %o ) , ·con ·reso~oina (10 a 20 %o, con salicilato e lbiica.Ifuonato idi s01dio associati (1 a 10 %o). Bi:sogna 'Però andare semipre mo'.l.to 1caiuti con le · sostanze irritanti, sopratutto se si tratta •di eczematosi -0 :di in•dtvtdui delicati. Nei punti più pruri:gi.no.si è vantaggioso ~li care p er qualche ora, durante la notte, impaochi umidi lf atti 1con •comrpiI'es&e baignate c on una de1le citate soluzioni. 30 Vi rSono ·s ostanz.e che si possono aidoperare sia sotto \forma di unzioni iche •di lo·zi-Olli : soluzione a o.quosa Idi nitr.ato d'argento all'l per 10, due v olte 1a settimana nei ipl'luriti 10lcalizzati, alicool canforato; resoncinato (2 a 5 %) , m·entolarto {fl a 2 %) . 4a :Poiv·e ri: ·,cii iamido, ·di licopodio, ecc., p·oIveri semipl~ci -0 associate icon sostanze antipiruriginose (canrfora, mentolo, acido saliieilico (1 a 3%) ; per· le grandi estensioni 1cutanee sarà preferibile · I''a:in'i'do. · iP~t · es'. :·
1
1
0
..
-
oppure: Cocain·a . . . . . . . gr. 1 Ost>i·do idi zin1co Ami.do Talico Aoqua . . . . . . ana'g r. 10 ·Gliceri11a 6u Se tutti i m ezzi precedenti non rupporteran-
no ,a,ilicun beneficio, si potrà !far uso di empi·astri sia semplici .sia m escolati a sostanz.e antiip.rurigi111ose (alla resorcina, all' aici1do salitc·iJiC'o). 70 N·ei ipr·u riti !fugaici, .recidivanti mobili o lorca lizzati, ·p er esempio, nel·l 'orticaria, si potr·anno a,lleviare le s of.ferenze 1degli infermi con: 1Mentolo . . . . . . . gr. 10 Alc$&1 canforato Etere . anagr. 30 · Clorofon:n-io • 1
• A~
.. ,._ .
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P.Eftzt.
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XXXV, F ASC. 25]
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SEZIONE PRATICA
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CENNI BIBLIOORAFICI. (1)
F.
A. MURRI. Saggio di periziie medico-legal~. 3a edizi one. Editore Zanichelli, Bologna. Prezzo L. 18.
t
L \t\. pubbli'Cò sull'argomento n·el 192.3 una m-0no1g rafia, ·che ora notevol mente aum,entat·a ed 0 p-
11 valore di qJUesto libro p1u ò esis.ere misurato dal ritmo delle edizioni: in poc hi anni si è giunti
portunam,ente a·g giornata ha assunto la vest-e di una trattazione completa. . La clinica, l ' a·n atomia patologica 1del morbo di Parkinson .e dell·e sindromi p·arkin,soni·an.e sono esposte in modo esauriente, con la 1de&crrizione e l' a:nali.s i dei singo'1i disturbi della motilità, della sensibilità, del tro'.fismo~ delle secr·ez.ioni, d·e lle varie funzioni organiche e psi1chich•e. Il liibro s i chiu1de con una ri1ochi-ssirna bibliografia. DR.
alla 3a edizione. In effetti questi saggi di perizie non intere$sano soltanto i medici-J.egisti, ma soddisf·ahlo il gusto criti·c o ed il de-Bi•d·erio di sapere di ogni medico. Il bisogno di spiegare a non medici intricate e COimpùesse quistioni di patologia ~ clinica, ha fatto si che il Mu·r ri abbia sup·erato ~è stesso nel rigore e nella precisione d-el ragionamento. Queste perizie assumono cosi la forma di vere lezioni cliniche, nel1e quali la 1p rofon1dità dei eone.etti è r~ a trasp,arente da1Jl'e5trema limpidezza della forma. Qu~to libro interessa ed avvin·ce noo solo .p erché è un rioco tesoro di notizie, un m odello ·di dialettica clini1ca, ma anch-e perchè gli sprunti polemici e l'eleganza della forma gli conferis·c ono l'aspetto di un'opera letteraria.
1
A.. POROT. Les sindromes mentaux. Prezzo Fr. 55. Bditori Dai.n & C.; Parigi. L' A. tenta in ,questa sua opera una classifica-
zione nosogra.ifica delle malattie mentali, · iniesa a ren dere ,p1iù agevole l'orientamento d·e1 'medico pratico. In questo primo fascicolo sono tratt>ati gli stati confu$ionali messi in rapporto con la medicina generale : sin·dromi m.entali da infezioni; da ·intossicazioni, ·d a malattie del ificambio, di origine ~aumatica, organi.ca, endocrino-vegetativa e psi. Dn. cogena. 1
- V. ASCOLI. L. CASTALDI. Accrescimento corporeo e costituzioni dell'uormo. Ni-ccolai , Firenze, 1927. Pagg. 356,
L. 50. tL'-0pera che il prof. Castaldi pu1bblica non potrà che ri'SCuotere l'unanime consenso ed il plauso di quanti Ja leg·g eranno e la meditera:nno. Con easa l ' A. ci fornisce non s-010 una pregevolissima, ampia ed aiggiornata t1S1posizione di tutto quanto fin_o ad oggi si è scritto su probl emi di cosi alto interesse per la biologia e per la medi-cina clini· ca, ma, e questo è di certo il pregio ·m a.ggiore, una precisa e selezionata esposizione di fatti com€ poteva farsi solo da un cultore e da un· ~o nosc itore rdella materia della forza del Castalldi. L'aver prestata cura sp eciale a porre in evidenza i risultati con'Se.guiti dai nostri nello studio dei problemi della costituzione aiggiunge ancora un pregio ai tanti ·a ltri del libro in quanto, come giust·amente il Ghiarugi nota nella prefazione, « i fenomeni dell'accrescimento presentano seo.o.n do le popolazioni variazioni n on lievi delle quali si deve tener conto nella valutazione di fatti patol-0gjci ». Ciò deve rendere il libro asfiai pi lì utile ai nostri di quanto non lO siano ·trattati stranieri del genere a i quali nulla ha da fnvidiare il volume che viene alla luce.
NEGRO. Malattia dii Parkinson e SilndTO'TJti Parkinsoniane. Editori Lattes e c. Torino. -.'P rezzo L. 30.
R. MALLET. Les obsédé5. Prezzo Fr. 12. Editori Doin & C. Parigi.
Volumetto
della Coll ection des Actualités de .\ lédecine pratique, dooicato alle ossessioni. La di·agnosi, ila jprognosi e la cura di questi disturbi mentali son o esposti sobriamente, chiaramen te. P er la miglioce comprensione della ·essenza e , del decorso della forma mentale l A. riporta la s toria di parecchi casi clinici. 1
DR.
I
1
D. M.
(1) Si prèga d'inviare due copie dei lib,ri di c:ui ai desidera 1a recensione. ••
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STEI~EL.
2a 1p arte. ìP.rezzo ~1f archi 32. Editori Urban un·d SchwarzenbeI'g. Be;rlino e Vienna. E la secon da parte del nono .v olume. dell'çpera 1nastodontica di f;tekel,. dedicata ai di$turbi della vita istintiva e affettiva. Continu·a la trattazione sull'ossessione e iil dubtJio con ricco materiale clinico e sottili ar.g omentazioni interpretati ve. A.nche se si deve dissentire dai principi che infOO'mano l'apera dello Stekel, ~i dENe riconoBcere nel fecondo e l aiborioso psican.ailtsta disside11te da Freud, un non comune s·e nso '1p; ilinico , •, .. r ed un ifine intuito psicologico. .. . 'ÒB
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Zwang und
Zweifel,
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IL POLICLTNICO
lttlDEMll SOCIETA MEDltÌIE. 'tON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. •
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Seduta del 26 maggio 1928. Presidente: Prof. R. Ar.EsSANDRI.
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[ ..t\NNO
XXXV, FASC. 25]
reno colturale co11sistente in un infuso di carne, ~ventua1mente nentonato e salato, che si adopera allo stato di freschezza, dopo averlo steri\izza.t o oon la filtrazione per candela. In auesto terreno anche il vibrione di Finkler e PriG dà delle tipiche forn1e fusate . A proposito di questo nuovo terreno, l'O. riteva un interessante fntto: premesso che il iterreno, rosso r·UJbino all'origin e per l'ossiemogloblina che contiene, diviene giallo se mantenuto in termostato, per trasformazione dell'ossiemoglobina in met.aemoglobina, si osserva che quando vi venga co-ltivato l' H elioonema Vincent, riprende il colorito rosso. Indagini chi1nich·e e spettroscopiche dimostrano ·che ciò .av,riene perchè sotto l'azione dello sviluppo microbico la metaemoglobina si tra,.. sforma nuovamente in ossiemoglobina. Un eg\lale comportamento si osserva .anche in seguito .alla, ooltur~ di ·parecchi :altri batteri. A.
Esiti lontani dell'operazione di Lance in un caso di osteocondrite deformante dell'anca, con sublussazione. OoMINICI Prof. L. - L'O . àupo ave.: tratteggiato brevemente le ca.ratteristiche della malattia ricorda che il Lance, oontrariamente a ciò ' che' è 1.a tend€nza generale, ha proposto ed attuato un 1nt.ervenoo operatorio in questa forma morbosa. Nell'aprile 1926 l'O., eseguì l'o·p erazione di Lance consistente nello scavare una opportuna ca' alla testa del femore, e nell' assiourarne la vità durata con trapianti ossei, in un ammalato che presenta) e che gode a.tt11almente di una perfetta guarigione.
Caso di anisomastia associata a sindrome talamica. Dott. R. - (Parla il Prof. AYALA che ha presentato la comunicazione). - L 'O. rileva che i frequenti casi di a.n isomastia che si osservano, vengono .abitualmente descritti wme sem1plici curiosità .anomali. Nel oaso presente l'anisomastia è staita prece·luta da una lesione talamica: l'a.mm.a1ata che ora h.a 90 anni, all'età di 10 anni, e cioè .ava:p.ti la pubertà , i11 seguito ad una caduta. d~ cavallo rjp-0rtò inf.atti una lesione talamica.. L'O . lJOne pertanto il quesito se tale lesione, agendo sui centri trofici, può aver <leterminato l'anisomastia. Ma per ciò ocoorrerebbe ammettere che nel ta.Lamo vi siano centri trofici, che fino ad oggi non sono stabiliti. Ricerche farmaoodinan1i che, eseguite con la sommini3trazione di pilocarpina, hanno dimostrato 11ell'ammalata delle alterazioni simpatiche nella regione: infatti si è avuto iperidrosi dal Lato della mammella atrofica ed ipoidrosi dal lato della mam1nella normale. Rimanendo pertanto dimostrato ·un'alterazione di centri simpatici in uaa lesione talamica, non sarebbe impossibile ammettere .anche laa, lesione dj c~nt.ri trofici. Ad ogni ntodo l' O. tiene a dichiar.are c~e il caso è nresentato solo .it titolo di una documentazione cli~ica per richiamarè l'attenzione degli studiosi su qu~ti fenomeni, senza La pretesa di voler concludere definitivamente oop•r a una singola. OSierALTSCHUL
Strozzamento erniario in una tor.setta retrocecale in individuo già operato per prolasso del retto. DOMINIO! Pro[. L. - L'O. comunica il caso di un individuo, che dopo essere stato da. lui operato pe r prolasso del retto di 3° grado, presentò uno strozzamento ernia.rio, dovuto all'incarceramento dell'int~tino in una foss.e.tta retroceoale; l'operazione, durante l.a quale venne chiusa la fossetta.' .ebbe esito favo revole. L 'O. mette in rapporto am.b edue i fatti co11 anomalie di coaleSC€nza del peritoneo, dovute .ad una n1ancanz.a .-:}i normale svilu1ppo della sierosa. Termina riepilogando l'anatomia. d e·lle foss&tte cecali, e ricordando che mentre quelle pre-cec.ali sono cc)Stanti, quelle retrocecali costituiscono una vera anomalia. 1
Il Prof. MAROA1tu·cc1 prende occasione dalla c-0munica.zio.n e del prof. Domini ci per oomu11icare che egli ha osservato casi di ooliche riipetute dovute a temipor.anei incarceramenti di anse intestinali n~lla fossetta ileo-cecale inferiore; tali forme, che possono scambiarsi clinicamente oon coliche appendicolari, debbono e.!il·P re curate chirurgi .. ~amente oon la distruzione della fossetta. Il Prof. DOMINI CI rileva, che ~as.i consimili possono aversi anche per incarcer.a menti i1ella fosBetta ileo-cecale superiore.
•
v~1one.
Come si costituiscono le supposte associazioni fuso-spirillari. Ar.ESSANDRINI Prof. A. e PAMPANA Dott. G. Il prof. ALESSA.NDRINI, riohiamando precedenti lavori di Sanarelli, conferma che lo spirochete e i ba.tteri fusati della oosidetta associazione fuso spirochetica, non sono che due forme del polimorfismo di uno stesso microbo, l'Heliconema vincenti Sanarelli. Dopo aver ricordato quanto sia difficile la ooltura di questo microbo. con i terreni attualmente adoperati (terreni alla Ta~zi, filtrati di varie colture batteriche, ere.), propone un nuovo ter-
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Il Prof. _.\LE~SANDRI OSS€rva che le anisomastie sono frequenti anohe indi.p -endentemente da le8io. n1 nervose. Il Prof. AYALA crede che tuttavia meriti di studiair attentamente questi ammalati sotto il punto di vista del sistem~ nervoso.
.Ricerche sul sito di formazione della bilirubina. Dott. M. e },IORETTI Dott. A. - Dopo aver rioorooto che Io stato attuale delle noetre cognizioni porta a credere che almeno la maggior pa.r te della bilir.ubina sia formata dal fegato, l'O. ARCOI"'1
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[ANNO XXXV, FA.Se. 25)
passa ad esporre alcl1ne ricerche sperimentali eseguite in cani operati d j nefrectomia e di esclusione del fegato, nei quali veniva inoculato sangue laccato. Le ricerche portano un.a oonferma alla te-0ria -0.elJa f-0rmazione epatica della bilirubina.
tJlcus perlorans in tabetica guarita con la malarioterapia.
DE
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SEZIONE PRATICA
Dott. E. - L'O. comunica il oaso di una tabetica, affetta da ulcus perfor.ans da due anni; in seguito alla malario-terapia, con 10 a.ccessi febbrili, l' ulcus volse rapidamente alla guarigione e cica.trizzò in un mese. La gu13,ri.gione perdura da due mesi. ANGEJLIS
Il Prof. DALLA VEDOY.\ rende noto u11 c~ da I ui osservato di ulcus in tabetioo che non venne migliorato dalla miala1·io-terap1a. '
Il Prof. PoNTA~o s i do1nand.a se la guar1g1one ~on possa essere atribuita semplicemente al riposo cui venne sottoposta La paziente. Egli afferma di aver veduto degli ulcus tabetici guarire jn tal guisa. Osserva poi che la malario-tera.pia, ottima nella paralisi progressiva, non ha apportato notevoli vantaggi nella tabe, n è in altre affezioni nervose.
Il Dott. DÈ ANGEJ~1s , pur non volendo generalizzare sui benefici effetti del1a malario-terapia nelLa tabe, osserva che frequente mente questa forma di terapia arresta !'.a.trofia dei nervi ottici ed i dolori lancinanti . Nel caso presente, che data da due anni, egli rimane convinto ohe la guarigi-0ne debba essere riportata alla malario-terapi.a, tanto più che si è arrestata anche l'atrofia dei nervi ot-tici e sono cessati i dolori la11cinanti. Il Segretario: Prof. V. PUNTONI.
!.ecademia Medico-Chirurgica di Napoli. Seduta del 25 marzo 1998.
Un chirurgo nel l'apoteosi del giudizio finale di Michelangelo 1 Prof. ANGEL'COCI ARNAT~o. Il chirurgo sarebbe Realdo Colombo che chiamato a Roma da Paolo IV . guarì Mich elangelo d el male di pietra. ~e11·u]tima edizione delle rime di Michelangelo , edita a Firenze da p ochi m.esi, Giovanni Papini acrive con la sua consueta. incisiva crudità: Michelangelo .amò anche uomini come un uomo può amare la forma perfetta di un eorpo. L 'amore di Michelangelo per il bel corpo da efebo di Tomm.aso dei Oavalieri data due anni 13,vanti la dipintura del Giu<lizio Finale. Il suo attacca.mento a VittoTia Oolonna. all' inizio del di~ pinto. L'oratore conclude dimostrando l'amore al oorpo ignudo ohe fu il trasporto artistico .d.i Michelangelo ed .assurda la traccia lanciata a lui di um<>·.sessu.alità, ·e oome Nap-0li possiede una copia au-
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t entica del Giudizio oosì co1ne l'ha dipiB.to Michelangelo. Sindrom~
neurotrofica di origine dentaria. Prof. CoRRADO D' Ar.1sE. - L'O., dopo avere accennato alla impr~sionante fre-quenoo. delle m.a-
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lattje dentarie dell'era co·n tem·p or.a nea, ed al salutare risveglio della claSS€ medica nella · valutazione ed apprezza.mento delle relazioni itra esse e le m.a.Lattie degli altri organi e t€SSuti del corpo umano, illustra. lln caso cli11ico di .associazioni di n eurastenia con alopecia della regione anteriore mandibolare sinistra ed erpete retroauricolare dellG stesso l.ato e guarite in seguito alla semì)lice estrazi·one del secondo molaxe inferi-0re, affetto da periodontite cronica se nza supp-urazione ed indolente. In questo caso l'(). sostiene che I.a malattia dentaria è stata .la cansa determinante ·del1'3.lopecia e dell'e rpete, rnentre per la neurasteni.a essa ha agito oon1e causa concorrente i11 un individuo artritico e stanco menta.lment.e . Conforta la sua affermazione> oltre che della cura dentaria, con ricordi di anato1nia e fisiopatologia dell'apparecchi-0 de-ntario, e delle conn~ioni anato1ni ~he nervose del sistema gengivo-dentario çon i filetti destinaiti alle innervazioni dei tegumenti della faccia e <lel collo . In ultimo l'O . conchil1de raccomandando una maggiore valutazione della fisiopatologia del sistema dentario ed un mag~iore rilievo delle oondi..zioni orali in tutte le malattie umane, special111ente nelle· clini<.·he universitarie e negli ospedali, e ciò non salo per il bene dell'u1nanità sofferente e per il progresso delle scienze mediche, ma ancora per addestrare i giovani medici .all'esa1ue completo del corpo t1rnano nello stato norm.a]c e patologico.
Le correnti di alta frequenza per la cura dei tumori della vescica. Prof. ETTORE PEI~LECCHIA. - Delle correr1ti d1 alta frequenza la diatermia è il 1netodo più efficace per la, cura di alcune specie di tumori della vescica (i benigni) rispetto all'altro metodo della scintillazione, non solo, ina .anche rispetto agli altri metodi chirurgici e fisici finora impiegati. La detta cura incruenta, si pratica a mezoo degli svariati cistos.<»pii, 1>ortandQ l' elettrode n ttivo nella Y-escioo. e sotto jl controllo vista si tratta il tumore. La sua p.ffic.acia terepeutica è la oonseguenza dedotta da.g li effetti del inetodo su un rentin.aio cli a1nmalati di tumori della vescica.• non solo dn me curati da circa una quindicina di ~nnl fino ad oggi; ma ancora dalla nun1erosa casistica <li molti altri autori per cui o~gi la diatermia deve essere adottata come n1etodo curativo. L'effetto di q11esto metodo è la radicale distr11zione del t umore rispetto agli altri metodi sia cruenti che incruenti, riuscendo con la diatermia a distruggere l'impianto del tumore nella compagine <lei tE;ssuti della vescica, effetto che non si ottiene nè con I asportazione chirurgica, nè ool termoc.auterio, nè col g.alvanocauterio, per cui La.
909-
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IL POLICLINICO
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facile riproduzione dopo siffatte 1terapie. Per il passato ha anche adoperato il metodo della scin,t il1azione, m,a ora preferisce 1a diatermia, perohè l ' effetto è più rapi.do e p ·i ù sicuro per la distruzione del neoplasma . La diatermia presenta i seguenti requisiti: 1) Ha una efficacia radicale terapeutica; 2) sterilizza distruggendo e siccome no.n apJ·e vasi, elimina j 1 perioolo di :dissemina vicina rli elementi neoplastici, nonrhè di meta-stasi lontane ; 3) non determina emorragie perchè trombi2za i vasi per effetto ·d ella elettrocoagulazione; 4) è indolore . Ha curato oon la diatermia tutti i t u mori peduncolati della vescica ohe ha avuto l'opportunità di osserva re, e che sono i benigni; qualcuno anche a larga base d'impianto, m.a non infiltrato. Per i t umori maligni operabili i S€ssili , adoper a l'escissione chirurgica, previa sectio .alta, e consecutivamente applicazione di diatermia sull' in1pianto del t umor e a vescica aperta. Chiu sasi la vescica, ripete qualche applicazione endosoopicia sulla cicatrice, dove .preesisteva il tumore. Per que.Jli inoperabili, infiltrati, la diatermia può riuscire solo efficace per arrestare emorragie ribelli , agli altri me.mJi impiegati . L' O. con chiude quindi: 1) che i tumori benigni della vescica si debbono curare incr·u entemente con la diatermia portata dire.t tamente nell'or~no oon g li svar iati cistosoopii ; 2) ohe i tumori maligni operabili non i~fil trati, debbono essere escissi con la e;icistotomia, con c-0nsecutiv.a .applicazione della diatermia sull'impianto, ia vescica chiusa poi ripetere oon il cistos00pio qualche .altra applicazione diatermica »ulla cicatrice del tumore; 3) che per i tumori maligni inoper.abili, infiltrati cioè, la diatermia. potrà riuscire solo utile per le emorra.gi~ : Seduta de l 29 aprile 1928. •
Osservazioni sopra. alcuni casi di gastrectomia. FAr..ooN~ prof. RoBERTo. - L'O. ri·p orta la
&ua
statistica d~ interventi gastrici, negli -ultimi otto anni, 'nel num ero d~ settanta e d opo di .a.vere illustrato la percentu.ale di mortalità molto bassa ed i risultati incoraggianti, si sofferma s u dieci gastrectomie eseguite, di cui 7 per cancro e 3 per ulceri. Dalla su.a esperienza personale egli trae le seguenti oonclusioni : 1) n ei casi di ulceri la rese2ione piloro·- duodenale adottata sistematicamente è probabilm ente eccessiva e 'deve essere . riservata a o~i singoli e contingenze speciali, v.ag1i.a.ta infermo per infermo . La gastroenterostomia semplice P·UÒ da;re suooessi brillanti, duraturi ed esenti da complicanze tardive offrendo in cambio un p erioolo molto minore per l' infer mo ; 2) Data la ' estensione attu.ale dei limiti di • operabilità, sia ~al la~o ~cnioo. ~he anatom~patologico dei cancri gastrici, un intervent.o esplo•
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ratore si im.p one se1npre, anche in tumori voluminosi e clinicamente .avanzati, poichè è spessopossibile un'operazione radicale, che d ia o la guarigione o una lunga sopravvivenza; 3) la gastrectomia in un sol tempo sembra preferibile perchè più semplice e meno tr.a.um.at izzante che q,u ella in due tempi; questa può essere riservata oome casi di forza maggi<rr-e, in infermi molto debilitati e all'estremo di forze; 4) la rioo.stituzione del t ubo gastro-enterico· non deve esser f a,,tta secondo un programma sta-bilito, ma i l processo deve essere scelto ed applicato caso per caso. Per il punto più importante e delicato d~ll'intervento , a meno che non si ~se gua un.a Billroth I, la chius ura cioè del moncone duoden.ale, 1'0. preconizz.a una sua tecnica speciale ohe offrirebbe il massimo di garanzia e di ' solidità. C. BossA .
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Reale Accademia di Medicina di Torino• ••
Seduta del 30 marzo 1928. Paratisi della convergenza e conservazione degli altri• movimenti Isolati ed associati del bulbi oculari, esitodi encefalite epidemica. Prof. RoASENDA. Premessi · i dati bibl.iog1·.afici sull' a'Tgomento della esistenza dei centri SO-· pranucleari e sui motivi che indicono ad ammetterli presenta un mal.ato, stato affetto da ence-' . . fa.lite epidemie.a, in cui per le manifesta211on1 a,noora in atto si è indotti a pensare ad una paralisi della convergenza iper lesioni d ei relativi oontri sopranucleari o delle loro vie. ' L 'O. ritiene che i ·disturbi dei movimenti iassociati dei bulbi oculari senza parallelismo degli assi dovuti ad esiti di encefalite epidemica, si ' ' r.aggru pip are : p~1ano cosi 1) disturbi della convergenza per lesione. dei centri sopr anucleari o delle loro vie; 2) d isturbi della convergenza per rigidità _muscolar e da probabile origine sarooplasmatica: ri-gidità paragonabile .a quel1a degli altri muscoli del conpo di siffatti .ammalati; , 3) disturbi della convergenza di origine ri-flessa (vie labirintiche: Duverger e Barrè); 4) disturbi della oonver genza per mi.astenie da paresi leggere dei musooli r etti interni (paragonabile alle miastenie di origine periferica: C. Negro). N euritl multiple su base ir. fettiva • tossica messe In evidenza da prolungati od esagerati sforzi muscofarf ... Prof . RoA sENDA. - 1) Presenta uno chauffeur, alcoolista, che per causa della professione aveva in continuo eser cizio i muscoli della gamba e del. piede di destra ohe p er di più erano sottoposti a caiusa reumatizziante ~ ohe ehbe paresi nel territorio dello sciatico popliteo esterno e · di 9uello interno .
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. riferi:.JCe
2) L'O. tlì ·a ver osservato un caso analogo. · • 3) Riferis·~e in seguito di· un giovane rematore, il quale.i preparandosi ad una gara· ebbe delle ~ escir....a~tte al palmo della mano, che a,pertesi, si inf:dttarono e su~oessivamente iprovocarono un ';1emmone, guarito con intervento chirurgico: ha -notato però paTestesie lievi nel campo del mediano e del cubitale, che and·arono ma11 mano attenuandosi. Dopo paTecchi mesi dopo aver iniziato l'allenamento ad altre g·a re si manifestò una • p,a ra.lisi grave nei territori dei nervi cubitale e ma.diano. 4) L'O. ha osservato un caso analogo in altro rematore. L'O. rilevata l'identità della sintomatologia osservata nei casi 1 e 2, 3-4 fa notare che in tutti i casi l'esplooione dei fatti clinici è seguita ad alterazioni nevritiche latenti. 1
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SEZIONE PRATJCA
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Accademi~
Medica Pistoiese.
Seduta del 24 marzo 1928-VI. Presiede il p1rof. do:tt.
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e.
CANTIERI .
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Eccezionale rottura vulvare nel tra vaglio di parto.
Dott. ROMAGNOLI. - L ' O. espone un caso di primipara .a termine affetta da atresia dell'o~tio vulvare, parto spon~'tneo . .All'arrivo in Ospedale si not.a come l'ostio vulvare sia. completamente distaccato, ad eccezione della parte superiore, e come il feto, fattosi strada attraverso l'a.b bondante lacerazione sia uscito dalla brecoia stessa sol' levando e re&pingendo in alto l'anello vulvare. L'O. eseguì la plastica \""aginale con risultati soddisfacenti. Un caso di spalla alta congenita o Morbo di Sprengel.
Dott'. RoMAG NOLI. - L'O. mostr,a una scorta di r.adiogram.m i in caso di un bambino di 4 anni affetto da spalla alta 0011genita mante11uta da un ponte ~eo fra sca·p ola e clavicola. P.ass.a in rasseg11a le varie ite•O'l'ie che riguardano I.a &palla :;ilta co11genit.a, dichiarandosi fautore della teoria della lnan cata discesa delLa scapola e ritenendo che gli eventuali setti ossei possano essere dovuti, come già e stato pro:vato da .altri Autori a fenomeni di ossifi<::.azi-0ne di .antichi setti muscolari o cartilaginosi. . Fa notare come nel paziente non si apipre-zzino lesioni a carico della colonna vertebrale. Discute poi i vari intervenFi ortopedici, chirurgici :da eseguirsi in queste forme, dimostrando l ' opportunità di far seguire .ad un intervento· chirurgico l'applicazione di busto, o minerva, gessati per ·un certo periodo di tempo.
Sull'iperglobulia nell'ulcera duodenale. (~icerche cliniche)
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Dott. M. J\fAIRANo-Dott. F. PLAoEo. - Gli 00. espongono i risultati delle loro ricerche eseguite su 23 ammalati di ulcera duodenale, otto di ulcera gastrica e 5 di altre affezioni della regione epigastrica e dell'ipoco,n drio destro (periduodenite pericolecistite aderenZe epatoduodenali, ecc.). ' , Riferiscono cl1e in 21 casi su 23 di ulcera duodenale di cui 15 '.!Onfermate all'atto oper,ativo, venne 'risoontrato un'aumento dei globuli ri0ssi con cifre varianti da 5 milioni a 6. 700.000 .al e-onta.g lobuli di Thomas-Zeiss ed a quello . di Burcker. Anche i valori dell'emometria risultarono a lqnanto elevati raggiungendo. in un oerto numero di casi cifre da 90 a 100 all'emometro del Sahli. Nei casi di ulcera gastrica, 5 dei quali venn_ero confermati all'intervento, n~n si Tisoontrò aumento dei globuli rossi., variando i valori da 2.500.000 .a 4.850.000 e così pure non s i riscontrò .aumento dell'emometria. I risultati ottenuti oonfermerebbero quelli già segnalati .p er primo da Friedmann nel 1913, il quale avrebbe ipure osservato negli amm.a.lati idi ulcera duodenale un!iperglobulia, che raggiunge'\~a in certi casi valori da 7 ad otto milioni di globuli e valori emometrici fino a 120. Anche Friedm.ann ha riscontrato in .un'alta rpercentuale dei suoi e.asi questo sintoma ohe non ~i steva negli amm.alati di ulcera gastrica. Gli 00. riunendo i loro casi con quelli di Friedmann mettono in rilievo l'alta frequenza di questo sintomo per cui ritengono che esso meriti di essere pr -'BO in oonsi<ler.azione e -0be ·g li Sii. debba .assegn,are un pooto nella semeiologia delle affezio~i uloo:ative del duodeno e ohe si debba tenere in considerazione q-u esta iperglobulia nella di.agnosi differenrt.iale · tra l'ulcera del duodeno e quel1a dello stom.aco e le .altre affezioni morbose degli organi a sede nella r egione epigastrica o nell'ipocondrio destro. , Dott. G. VILLATA, searetario. 1
Ascesso ossifluente della colonna dorsale in rapporto collo stomaco.
Dott. PARENTI. - L'O. riferisce su di un ca.so di Morbo di Pott. Le rradiO'grafie della colonna dorso-lombare mostrano gli esiti del ·p rocesso operat<>rio di .Albee eseguito nel 1921 in una grande clinica orto.pedic.a italiana con I.a inserzione <li una stecca ossea fra i processi spinosi spaccati dalla. X dorsale .alla II lombare.. La carie è a danno sopra.tutto della XI dorsale. Immediatamente sopra la stessa notasi un nuovo focolaio pottioo ia ca,rico dell'VIII e IX dorsale che potrebbe attribuirSi alla creazione di un « locus minori~ resistentiae » per la pressione . .aumentata sulle vertebre che sono venute a trovarsi su~ bito wpra u:q tratto della colonna resa artifici.a.I.mente rigida. Dal focolaio pottico recente parte un vasto ascesso ossifluente che, in base .alle radiografie presentate, appare molto probabilmente ave_r supe)·ato il diaframma e aver contratto aderenze con la parete posteriore dello stomaoo, il quale infatti presenta nella porzione più alta del corpo un.a estroflessione a contorno irregolare che, p er la sua situazione e forma, si ritiene dovuto a stiramento aderenziale. E sospettabile una comu-
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1224
l L POLICLINlCf) I
nicazione fra ascesso e oavità gastrica, .attraverso I.a notata aderenza, per i fatti clinici osservati (ripehuti vomiti con aspetto di crema, e .affloscimento di un ascesso ' superficiale paravertebrale dopo uno di tali vomiti).
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[:\.N:-.i o XXXV, FASC. 25} •
tali disturbi siano da riferirsi all'infezione (gastrite luetica?). •
Dott. GIUNTOLI. -. L 'O. presenta le imm agini radiografiche di un . caso di cc Jforbo di Madelung » in un.a bambina di 12 anni nella qu.ale nel Un caso di sifilide polmonare. poriodo di circa 2 mesi si era andata formando Dott . CAPPELLI. Un uomo di 52 .anni assai l'incurvatura palmare del radio e l.a lussazione dèperito è stato inviato per un esame radiosoodorsale irriducibile dell'ulna. pÌco dell'.app arato digerente, perchè da diverso Esclude, nel caso in esame, qualunque influenza ·tempo -sofferente di stomaco. professionale, riferisce Slli dat~ anamnestici ed Il repeTto è stato negativo per lesioni organiobbiettivi .d ai qu.ali si rileva solo un habitus linche, è stato oonstatato invece un'ipertonia ed fatico e qualche segno di rachitismo piregresso. ipercinesi con spasmo pilorico e lieve .r itardo nelRicordando le varie teorie nella p.a to•g enesi della 1' evacuazione gast~ica. deformità è pro•penso, per il caso in esame, ad Interessa:nte invece il fatto c:q-e, avendo l'am- . ammett~re una localizz.a.zione rachitica. tardiva: malato riferito di provare talvolta senso · di op- · propone un.a terapia generale, caléiovitaminica ed pression~ alla regione sternale ed essendo stata applicazione di raggi ultravioletti. eseguita una radio.5copi.a del toraeé, mentre nulla di notevole fu osservato a carico dell'apparato Il dott. V1T1on10 BAcor (Pistoia), riferisce socardio-vascol.aire, fu 11otata invece una· grossa ompra un caso interessante di occlusione intestinale bra a sede parenchimale occupante una buona in un vecchio arteriosclerotico. parte della base di destra: 'Un radiogramma eseII q11adro della occlusione, a localizzazione ce:rita guito dette il seguente reperto: nel tenue, fu completo culminando i n un vomito Alla base del torace destro grossa zona di opafecaloid~ abb-0ndante che si protr.a.sSe anche dopo cità parenchimale non omogenea e a contorno irche la canalizzazione intestinale si era. ristabilita. regolare unita da un grosso picciuolo all'ilo polRitiene siasi trattato non di ostruzione meccamonare omonimo, la. cui ombra è molto intensa nic..-'1 spontaneamente risoluta, ma di occlusione ed ingr.a ndita; strie ad op.acità marcata si dipardinamica per disquilibrio v.a.go-simpatioo in relatono dal contor110 dell'ombra. zione alle alterate condizioni del ci.roolo datp lo stato arteriosclerotico del soggetto. Diafr.a1nma destro deformato e seno oosto-diaframmatioo opacato. C. CANTIERI. ' A sinistra .aumento di visibilità del reticolo br-0noo-vasale ed Qmbra ilare fortemente opacata lmpprt~ntè pubblicazione: ed ingrandita . Per la sede ed i carattèri del1'opacità, avendo Dott. Prof, ACHILLE CAPOGROSSI escluso tubercolosi, \aScesso, da11grena, c~sti da Docente di Patologia ?ifedica nella R. Università di Roma • eohinococco, e la pneumo1nioosi, I.a dia.gnosi verMedic0 Prjmario e Dirett ore dell'Ospedale Civile e Mazzonf • di Ascoli Piceno. teva fra 11eoplasma o sifilide (g-0mma) . .A.vendo l'ammalato ammesso di avere .avuto in g ioventù U.11'ulcera sospetta gli ft1 consigliata la Wasserann che riuscì positivissima. Fu subito iniRiportiamo Il giudir.io recentemente espre.sso 1n questo Tol•· ziata una ene:!:gica cura antiluetica oon resultato me. dal Cbiar.mo prof. Fabio Rivalta: e In questa monografia, oggi indispensabile per ogni medlcO' di un r.apido miglior.amento delle condizioni gene<'be voglia rapid amente metter.si a giorno sulle ult.ime scoperte 1·ali del malato ~ della scomparsa di tutti i direlntive alla tubercolosi sono esposte in modo perfetto e com· pleto le moderne teorie che del tutto hanno modificato i criteri sturbi gastrici. ~ià dominanti su lla p atogenesi e sulla cura. di quest~ ~ alattl a . ·
concetroe DiHgnostica della Tisi inizinle.
N e] radiogramma eseguito dopo 4 mesi si nota che anche l'ombra · patologica è quasi totalmente scomparsa; perma.n e solo accentu azione 'Ciel pennello broncovas.ale sotto ilare con qualche c;b.iazza d'ombra p.arenchimale disseminata. Il c-aso è specialmente in1portante .per la l<?ca- · lizzazione sifilitica non frequente alla quale pur tuttaYia è necessario pensare nelle .affezioni polmonari il cui· quadro radiologico, · p er aspetto, sede, ~cc., non rientra in quello delle lesioni piLt .COmUQL.
La scomparsa immediata <li ogni disturbo gastrico dopo la cura antiluetica . fa ritenere che
L' nt1tore ba. svolto con molta comp~tenza e con sintesi efficace tutto l'araomento della infezione tubercolare primitiva infa11Lilt> in str~tto rapporto colla. tubercolosi polmonare dell'adulto . e ·relativi stadi cd esiti. Non manca un cenno sull'importante ren omeno di Kocb, sull'allergia, sulle tubercoline e sulla rein· fezione e superinfezione. L'autore svolge pure in modo com· pleto i quadri clinici delle forme acute e croniche indugian• dosi sopratutto sull'importante argomento dei primi sintomi del11. tisi incipiente ed infine accenna anche all'esame ob~iet· tivo generale e alle ricerche di laboratorio e delle reaz1onf umorali . . Il libro non è molto voluminoso e si legge col massimo int• rease poicbò indica al medico pratico tutti quei principii ~OD · · damentali che oggi banno finito per di.rigere la cur~ spec1ica immuno-biolo~ica di questa funesta e diffusa malattia >. Un volume in-8. di pag. IV-8;j, nitidamente stampato sn carta distin ta, con elegantissima copertina.. prézzo L. 1 O. Per t nos tri abbonati sole L. 8. 7 5 franco ~i porto.
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Inviare Vaglia P-0stale o Chèque Ba.in.c ario all'edit-0re LUIGI POZZI - Vja Sistina, 14 - ROMA.
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2.5]
SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •
.SEMEIOTICA. J[etodl pratici per ottetJ.ere un reperto positivo precoce di bacilli di Koch nell'espettorato. Il r~ erto positivo preco•ce di bacilli de·lla tub·ercolosi 11ell'espettorato è assai 'im1portante. J . Du111das--Grant (Bti.t. "P.Jed. J., 14 apr. 1928) descrive dei metodi prati-ci da aru>licarsi nei casi ip. cui, .coi metodi a;bituali, riesce sp esso dif·ficile mettere in evidenza i baci11i. In molti casi, pur essendo i E=intomi clinici in f.avor e della diagnosi di tubercolosi, i·esame dello sputo del paziente riesce negati,·o , e ciò è doV'Uto bene spesso al fatto cl1e non è stato possibile ottenere un aidatto car11pior1e di escreato . ..\. m olti malati riesce assai difficile di espettorare la secrezion·e bron•chiale, che jnvolontariamente inghiottono, e 6'{)utano soltanto u11 po' di saliva. Spesso s1 p.osso110 otte11ere <]elle particelle ·d1 es.creato più utili per l'esame rnicros·copico invitando i.1 malato ad espettorare nella sputaccl1iera, stando col .capo piegato in a va11ti su di essa. S·e questo mezzo fall isce, si può provo1care la tosse .p.er vi-a • riflessa, fa cen do annusare al paziente i vapori -dell'olio Yolatile òi senape, contenuto in una bottiglia. In genere basta fiutare ,p er due o tre volte sul collo della bottiglia per avere dei colpi di tosse con emissione di escreato compatto e d enso. L' ..\ .. elle è lari11go1atra in un Sanatorio, -con il n1etodo su de$critto ha gpesso avuto d,ei reperti p ositivi, la1dùo,te i precedenti esami erano stati sempre n eg·atiYi ,p er il ba•c. ·di Koch. Un altro metodo che si di1m ostra utile, quando · il precedente fallisce, è quello 1d·ella iniezione intralarirugea (per mezzo d·i una siringa) di pocl1e :g;occe di una soluz].one debole di bicarbonato di sodio cui 'Si aggiunge una piccola quantità di aoqrua osstgenata. Questa .ptocola operazione va fatta sulla gui•da dello sipeochio laring.eo e spesso riesce assai bene; ma in alcuni .casi non è possibile praticarla a causa di una ilpereccitaibi1ità del laringe. In uno di questi ultimi casi l'A. ha usato un altro m eto·do. Il malato non poteYa o non voleva tossir e e non era -stato possibil e provocare la tosse con nessuno . d ei n1'etodi preiced·eJ?.temente descritti. Perciò in que.sto paziente f"u aidoperato il metoido della in-sthllazion e i11trana:::-ale, come si usa fare per l'intro1du '.?ione di soluzion·i oleose nel laringe. Il p. sta-va seduto con la testa piegata all'indietro .e la booca a1p erta e veniva invitato ad i nspirare .ed espirare forte (con la bocca) senz·a inghiot, tire. In questo mentre veniva iniettata lenta.. anente, goiccia a goccia. attraverso il naso una 1
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p iccol a quantità di soluzione di btcarbonato di sodio e aoqua o6stgenata. Alcune g01cce pene- · tra.te nel laringe provocarono su!bito la tosse con emissione di una pi·ccola quantità ,,di escreato, ch e all"esame mi·cros-çopico 1die1de risultato po$i· tivo p.er il ba-e. di Koch. Qu·al1che volta 1'A. ha potuto utilizzare per l'esam.e microsco,p ico una. pioco·la quantiità di escreato, proiettata, durant~ · la tosse, sullo sipecchio laringeo. E noto che anche la somministrazione di ioduro di potassio per qualiche giorno, pul'chè non vi sia una speciale controin1dicazione, f ·a vori~ce 1' espettorazione. L ' .r\. dice che i m etodi su descritti lo banno aiutato molto in diiveTsi casi rdubbi o diffiJcili ed eg·li li deocri ve nella speranz,a che altri meidi'Ci 1>ossano trov·arli utili, specie n ei casi dubbi, nei quali la malattia i1on ha raggiunto un10 stadi·o a \'anzaio. N. MARZO.
Stadi sul bacillo della tubercolosi. r>er la dimostrazione del bacillo di Koch negli t spe,ttorati, qualor~ la ricerca diretta fallisca, moltt 5ono i rr1etoclt d ·arricchimento e culturali proposti: Jna 1nolti di essi non dànno che risultati assai medtocri. S. ìVIancini (Oiornale del 111 ed·i co pratico, 1927, 11. 2; A. rin. à ' Ig., 1928, n . 4 e 5) propone un nuovo n1ctodo d'arricohimento che gli avreb be dato buo11i risultati. Egli impiega un su1bstrato. liquido .a base ·di estratto. Liebi1g, substrato che è s tato stu1diato nel Laboratorio Batterio1logico del]a S anità, sotto la dir·ezione clel Gosio. Tale su·b strato è composto ài 0
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Estratto Liebig Peptone Witt8 Glicerina . . • Acqua . . .
gr. dieci gr. dieci cc. venti cc. inille Dopo ootlura in autoclave ad un'atmosfera, e fil . trazione, il terreno è pronto per l'uso; la reazione li eve1nente acida va liasciaia t.ale. L ' .!\. ·n1e :~co1a, -presso a poco a parti ug·uali, espat1oratc, e brodo LiebLg, e 11one a 37°. Dopo 24 ore circa La massa dell'espetto·r ato vier1e fluidificata dall'azione disgregativa ·d ei comuni germi conco. rnitanti, rigog"liosar11e11~e .svilup1)ati.;i. Allora si eseg ue, C·Oi metodi. com:uni, la ricerca degli acido-re$i&te11Li sia sul sedi111ento, sia su una goccia delia cultura resa ornogenea colr.ag·itazione . L'.s\. l1a sperimentato sern.pre con espettorati, che, p er qt1·1nto in nur.tero molto scar so, già contene,·ano bacilli ·ii I{och all 'PS.arne (liretta: nei prepa-
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l'a1.i dopo arricchimento pP.rò li i1ia. rin ye11u t.i rrtolto più abborndanti, e a1d ammassi: sup;pon.e pertanto una sollec:ita moltiplicazio_rltJ di essi. Inoltre agli 11a eseguite P.sperienze sull.isolan1ento in cultura pura del l:>acj 1 lo di Koch d<ill'espettorato. L'espettorato viene unjto con una quantità 5 .v olte più grande di a~'iclo solforico 1: 9, agitato per 20 mio)'~ti, e centrifugato per 5 r~1inuti; col &edimento si al1esttscono culture , in bro1do1Liebig, o, in brodo Liebig reso soli1io m·ediante aggiunta di tuorli .d'uova o di tu1ol'li d 'illova e siero di sangue, e coagulazione a 90·95o. Volendo sen1inare molto materiale è pradente neutralizzare l'acido con soda (indicatore la fenolftaleina) . / I risultuti s·arebbero assai buoni, sia pe;: Ia rapi" dità di sviluppo, che per 1a purezza delle culture cttenute.
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1n. sabatvcci.
Il valore quantitativo dell'espettoraziòne nella tubercolosi polmonare. · / Leur1et e L,amotl1e (Rev. de la Tuber.cuiose, n. 6, dic. 1927) descrivono un procedimento chimico che p eTl!Il·eite di misurr.a.r·e volumetrtcamente con precisdone e facilità l'espettorazione giornaliera dei tubercolosi. Consìlste nef misurare in una provetta gr8Jduata il deposito lasciato dalla mescolanza dell'escreato oon una soluzione di metafosfato di sodio e aicido 1cloridri·co. Si può stabilire così un·a curva volumetirica. de1J.'espetto·r azione che 1può comparami a quella della febbre e del p eiso. La curva dell ·espettoràzione rivela lo svi1u,p .p o e testiimonia la pro1fondità e il'esteinsione d·el.1e lesioni tubercolari del polmone.· Dà inoltre l 'interp:retazione clini·ca di al1cune elevazioni di temperaturra in1stpi·egabiùi, serve di m·ezzo di controllo alla radiosicovia e a'P(VO· . r ta, in tutti i cas], un elemento alla di.agnosi e a1la prognosi della m al attia. La qua111ti:tà delll'-esrpeitorazione è generalmente • bassa e regoJare IP:reisso gli st8Jbilizzati, .ad eccezione di que11i che sono portatoci di una .g rossa caverna, ~egregante e non evoJ.utiva. E abbondante e vruri·a bile invece negli · evolutivi, co.r rispon·detn·do le poussées di espettorazione all~a fo·mn·aZiione o .rulla fistolizzazi1o~e di nuovi focolai caseo1si. All'inizio ·delil.e insufflazioni, la misurazione dell'1e·speiitorato, f.a fare la diaign·osi ipiù o meno c·ompleta ed efficace del polmone o ·del/la caverna tubercolar e; .quand"an10he i segni clinici e rrudiologica sono ime.er ti. _ Le fùuttuazioni 1d:e1l'espettQll'azione oostitmiscon,o, al pari che l e flutt-ua'Z'iOIIli d ella temperatu.r a e d el peso, un elemento nella 1p rogn06i della tbc. trattata con il ;pneumotorace artificiale. .. 1
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: ..\~~O XXXV, F ASC. 25]
lL POLICLINICO
A. POZZJ.
CASISTICA.
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Evoluzione clinica dell'ang ina difterica maligna. La malignità di una angina diftertca si può manifesta•r e . si.a 1di coll.po, senza segni anteriori di i1m pregnazione lenta o di coriza·' sia ser.J1>J1.1.1.r dariamente cioè ·dopo un'·ang·ina lieve traf.,c-uzrata o curata insufficientemente. Perio do d'inizio: c'è P·r ecoce .e notevole pallore, adeno(P,a tia marcata, fin, ·d all'inizio faISe) m1ermbrane faringee (.MP__:.J:.an). La ~emperatura . sui 38.5. Martin d e.ie__'"0risse forme a iniz.io bru~co con !febbre sui 4(}o, ma .~ono ìl'are. Notevole è il pallor·e -e la coryza sierosanguino~enta con ~ S':;nz.a epistassi. Periodo di stato: pallore intenso, cianosi, scarsa 1dispnea, abbattimento notevolissimo, un. russare inspirato·r io e 1 nasale sono i segni che colpiscòno. I gangli sottom.ascellari e cervicali sono ingrossati, fusi tra loro per 1periadenite, con edema vicino onde si ha il cc collo· proconsolare ~,. Il ll'·etrobocca ·è p er lo più tutto invaso· dalle ps·eu·domembrane, M~rfa11. de•s crwe del1e J'·o rme ·distruttive che eg·li ritiene fatali; in .queste si hanno m embrane spesse cotennose, giallo1 verdastre, con strie ne.re, san guinolenti, che si staccano facilmente 1con Ue (Pinze, i.asciano allo scoperto la m·uco~a ulcerata e ne c-rotica. L'alito è seqipre fetido, specie nelle form.e can,grenose;. queste possono accompagnarsi a manifestazioni e1norragiche: epistassi, por,p ora, em·atemesi. La temrperatura n on è mai alta, il polso accelerato, la 1p·ressione abbassata. Mani:festazioni renali del periodo di stato: vi iè •costantemiente al1bumint1ria, s•p1esso1 cilin1druria che € di pro1gnosi sfavorevole. La ·diuresi è un .p o' ri dotta. Chalier e Brochier (Paris M éd·i c ., n. 41, 1927) hanno 1ricercata la ritenzione azotata nel sangue ed h.anno trovato c~e l'azotemia è, n·el corso delle dìfteriti maligne, un sintoma frequente di valore prognostico capitalle. Le manifestazioni cardiache : si hanno tachjcardte, eretìsmo ·cardiaco, ·a ritmie varie dalla estrasistolica al galOP'PO ed all'Adams-Stokes; osctl'ramento ·dei toni cardjaci. L ' esame del sangue: c'è diminuzione lieve delle emazie (4 milioni) ed aumento dei leucociti. L'aum·ento costante e progressivo della leucocitosi si vede nelle form.e 1più gravi, e fatali. La coagulabilità 1del sangue sembra diminuita ~ foìl'se per le U:esioni epatiche. · Manifestazioni surrenali: talora, per lo pii1 ve·r so j] ,d ecimo giorno brus·c amente, in qiualche minuto il vallore diviene estremo, il polso si a~ celera, diviiene in contabil e, il bimbo si a ccasci a inerte n-el letto , la sua respira'z ione si a.r resta, ed -egli muore nonostante tutte le cure. Sarebbe questa una sind·r ome terminale di insuf,ficienza
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SEZIONE PRATICA
iperacuta d ei surreni, che rare volte ha un decorso 1Più lento. b'same batteriologico: i1on dà ri$Ultati speciaJi. Questi varii segni che 110 descritto si intrecciano net rnoc.li più vari sì •da crea.ire ù.e varie /orme evolutive cliriiche. A) Di'[teriti mal igne curab ili: 1) ad evoluzione semplice. Sono delle angine che pure 1
avendo all'inizio o second a·r iamente assunto dei caratteri di malignità, retrocedono presto con le solite cure. L ' 81lbuminu·ria, l 'azotemia, la leucocitosi retrocedono rapidamente, l' edema e la lin.. foadenite cervicale $i r idu cono. Jn venti venticinque giorni tutto termina. 2) Ad evoluzione complicata: può aver si una albuminuria r esidua che, secondo gli AA.., sarebbe segno di una lesione renale lieve ma pe·r sistente. In altri casi Ja complicazione -è data da paralisi d i ft eriche; esse in queste forn1e ·a ccado110 Bempre dopo l'undicesirr10 giorno, ed ·evolvono nel modo cla5sico. B ) Difteriti maligne 1nortali: si ,distinguono in ·questo gruplP-O d elle lforme ad evoluzion.e len~. e del:le altre ad evoluzi-0ne acuta con varie sottodivisj oni. 1) Le forme mortali ad evoluzione le~ta 6ono più rare, ma di grande importanza. Dopo detersione (}elle fauci per la sieroter<ipi.a continua ad aversi febbre, pallore, abbattimento, albuminuri·a , c'è a.\ofiemia alta. !Poi com.p are maga•ri 'Una paralisi del velo del palato, che non regredisce. Sorge dispnea, polso rapido, febb·r e irreg-0lare anche alta, ipotensione, sonnolenza. Al euore si può .avere un rumore ,di galoppo o un soffio mitralico liev-e. V,m-so il 25° giorno tutto si aggrava; c'è dimagrimento estremo, v omitt0, albuminuria, oligiuria, cillin·d roria e poi mor1e. 2) Forme mortali ad evoluzione acuta: gl'i AA. distinguono d elle forme iperacute evolventi a morte in un massimo di cinque giorni, e forme acute con decorso di otto, dieci gio_rni. Nel gr~ppo iperacuto pos$iamo distingu ere delie forme gravi per l'estensione laringo-tracheobronehiale;· onde anche •dopo l'intu1bazione il paziente r espira sempre male perch·è la lesione si è estesa anche in profondità. l[ tbimlbo muore e per causa tossi ca e per causa meccanica. In altri casi la gravità è doviuta al carattere emo·rragieo a55unto, in qu este forme specie se esiste por.p ota l'esito è .raP,i.damente fatale. lln altri casi l'aspetto è qu.ello di un grande intossicato: oliguria, alburnin'Uria, · cilin.druria, palaore est·r·emo, delirio, agitazione, azotemia dell'l,50. Tutto eiò progredi~e in rn1o do ineluttabile fino alla
morte.
non vi è, in principio, nulla di allarmante, poi, bruscamente il bimbo è colto da fenomeni sincopali: p<tllore livido, respiro breve e superficiale, polso fili1orm e e· rapido; nonostante ogni cura il bimbo muore. Anche interes&ante è la forma c he evolve verso l'insufficienza r e11ale, quella che gli AA. chiamano Azotemia difterica mortal e. C'è .pa:llor.e i ntenso, al·buminuria con o sen za cilindruria, emorragie n.a sali o c utanee a· ripetizione. !L'azot emia ragigiunge circa .u n g·rammo . .sorgono cefalea, vomito, sonnolenza. Pol~o -delbole, rapi•do, i•r regolare. Al cuore si hanno delle estrasistoli o rumori di g·alappo sinistro e p.resistolico. C'~ oliguria marcata IPOi sorgono d eliri, .convulsioni e morte. In alt·ri casi l'evo-luzione letale si ha per insufficienza cardiaca: ,queste sono più note, si ha bra-dicardia, aritm:ia, dilatazione progress~va del cuore o m orte in sincope. E certo ch·e anche altre possono essere le · cause del ·decorso letale d ella difterite· maligna, e 1per esempio, iuna paralisi 1bulbare, una insuf1fj.cienz·a ·epato-tossica grave, ma le forme sopra ·descritte si -devono ritenere clinicamente le più . importanti. L. TONELLI.
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Ven·g ono infine le vere .forme acute; tra queste interessanti le forme che vo:lgono verso l'insufJ~o11enza surrenale. Eccetto "il notevole ·p allor€, -
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La malaria congenita. Dall',esarrne della letteratura e dall'osservazi-0ne-di un .caso personale, Ulmi (C linica ed igiene infantile, 1927, n. 4) conclude che la malaria congenita esiste realm·e nte, sebbene la sua patogenesi ,p resenti pU!Ilti di ·diiflficile soluzione. Sembra 011e le lesioni placentari fa.icilitino il passag·g io dei parassiti malarici; nulla ~ erm1 ette, tperò, dl escludere .che esso sia poss:i!bile an.o he in condi- · z.ioni ·di integrità ,p lac enta r e, in considerazion:e della ,p iccala dim·ensione dei m ovim.enti attiYi di icu1i sono dotati i paras•siti. La malaria congenita si v erifi·ca più facilmente nei casi in ieui i'infezi-0ne .cteoorre a llo ~stato croni>eo, ciò .che può esser e in raipporto con una •diminuzione dei .p oteri di difesa nat'Urale del-l'organhsmo materno e, per ri1'lesso, anche dj quello f.etale. . 1
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fil.
TERAPIA. Cura dell'anemia perniciosa con il fegato. La terapia dell' anemia perniciosa col fegato, i n trodotta da Minot e Murphy, t>tudiata poi da Whipple e altri americani, agisce, osserva Rosenow (Me d. Kl.in. , 1928, n. 1), per un meccanismo ancora non ben ·determinato, ma n el quale entran o certamente il fattore d ell'alimentazione ri~ca di alburuine e quello d ella sommini~tra ziooe di vitamine contenute nel fegai-0 fresco.,. -
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-Ciò ha risponrdenza n el fatto che alcune mani'f€-
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Sulla cura dell'anemia perniciosa. , Molte volte, d.1lle più svariate scuole &i è attribuita l'ar1e1nia perniciosa ·a d una insufficienze. di vit:arr1ine e si son-0 proposte varie diete, descrivc~ndole conte particolarmente utili. Koessler e Maurer (Journ. of. the Amer. Med. Ass., 3 sett. 1927, p. 768) ritornan.o siull'iar~omento. E&Si hanno trattato 42 casi di ane1nia di Biermer con diete rjcche di vitamine e in tJutti · i casi hanno notato delle ;pro.nte rerrLissi-0:ni e in vari · casi un ritorno al1a morfologia norrnale del san.g ue. Essi consi gliano: per dare delLa vitan1ina A si somministri olio di fegat•), anche del burro è utile; il pane di frumento integ.nale iè racconw.11dato specie e,e cotto i1el Latte. Il latte e la crema sono utili poichè contengono vitamine ...\, B e C. J,,e uov:a. sono ricche cli vitamina A, ·e jn minor grado di quella B. I vegetali più consi.g liabili sono i pomidori che sono ricchissirrli di vitamina B e C., anche gli ~~inia.ci, la lattnga, i oavoli e le carote hanno .alto contenuto Yitaminico. Le frutta come aranci, l irnoni, uva, ananassi, fragole, lamponi fornisco· i10 vitamina e, e jn minor dose A, B. Delle carni, il fegiato E· i r.-~11i contengono r.oolta vitamina. A, e B. Le anin1elle e il cervello, il cuore ed a polrr1oni rs ono n1eno ricchi in vita1nine. Le bi5te~ctle e qualunque altro muscolo schéletrico sono motto inferiori in conter1uto vitarninico.
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L. TONELLI.
Critica della cura di fegato nell'anemia perniciosa. La qura di f·egato non è risultata, da esperienze di N€uburger (il\II ed. Klin., n. 2, 1928), essere il ·mezzo di guarigion°e della anemia perniciosa; in.: ·fatti il quadro em·atologico .qualitativo non ne ri- · su1ta influenzato; e neppure si p·u ò accettare com e cura di elezione, poich è i malati recidivano facilmente,· e inoltre l e reéidiv e sono 1Più gravi e non si ·p·uò, 1durante esse, ricorrere agli altri mez2i prQIVati di teré!Apia (arsenico, trasfu$ione). . D'altra parte, non si p:u ò dire cJle la cuTe. in -parola sia senza influsso sulle !forme di anemia ·perniciosa e di anemia secondaria grave. Essa r~ppresenta una cura nutritiva, che $pezza il circolo vizioso (inappetenza-i.ponutrizi-0neanemi.a ). Ma non è 01riginale : già altri (Biermer, -
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Grav.·itz, Ma11quist, Czerny) avevano dato gra.n~e importanza alla iipor1utrizione n ella geri~st e alla ip ernutrizione n el-la c ura dell'anemia perniciosa. L' essenza della mailattia è tale da non render possibile un infl'uen zamento duraturo sul quadro e sul decorso moflboso d·a parte della cura di f ega to. GARRONE.
slazioni dell'anemia perniiciosa come p. es. la glossite, r.icordano quelle delle mail·attie da care~.za (s co rbuto, beri-beri, ecc.). S econdo Minot e MuI'JP hy gli effetti sono ottimi ; già •dopo poche setti.mane o anche giorni il quadro ematologirco migliora iin maniera sor·prendente : il n umero .degli eritrociti cresce rapida.q~ente per compar$a •di forme giovani (reti.culocitiJ e così il tasso em·o.1g lobinico. Il valore .'glo },)u1are scende al di sotto di uno, i megalociti sparisco.n o d·al sangue, m entre alla leuc openia si .sostituisce una I·eu·cocitosi, cresce il numero d·el.le piastrine e diminuisce la bilirubinemia. In 6 -settimane le emazie possono raggiungere la cifra di 4 milioni per mmc. Parallelamente si emenda lo stato generale e .si attenuano i sintomi fi$iCi e subietti vi. L'•u nico sin torna che r esta invariato .è l'anacloridria. Straordinariamente interessante ·è il fatto c he in ·alcuni malati sotto i 40 anni regredi. anche la canizie preco·ce .d a cui erano afuetti, f orse in relazione con la malattia. Le possibili r.ecidive reagiscono bene alla cura ·Co.me i casi nuavi. Solo 1p o·chi casi sono .r·e sistenti alla cura . In uno di essi però fu su fficiente altonta11ar e una calcolosi biliare per vedere la cu·ra avere un chiaro effetto favorevol·e. S'intende che i malati, anche a terapia ultimata, dovranno a.lm€no per tre volte la settimana n utrirsi . con dieta ri cca di fegato. L' A., ·basan•dosi sul concetto aniridetto della so·mi orrl ianza di ·aI.cuni sintomi della anemia perni~iosa co n i.e avitaminosi, ha aggiunto alla dieta di f eg.at o la som.m inistrazione di ergosteTina ir·radiata (Vigantol) alle dosi di 3 mmgr. tre volte ·1a s.e ttimana. I risultati sono stati tali da f·a r con~ eludere all, A. che il Vigantol .rin.f orza notevolmente e consolida l'azione favorevole •delJ'epato·t e.r apia. GAaRONE.
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[ANNO
Effetti ematopoietici di estratti nucleari ne11·anemia sperimentale e nelle anflmie umane. o. Larsell e H. T. Nakes (Jour. A. M . .4.., 14 g,ennaio 19"28), hanno estratto nucleoprot€in.e € acidi nucleici id al !fegato di c ani e di .buoi, usan.do i m.etodi di Hammarsten e di Kossel1
~"eumann.
Tali estratti fu·r ono usati sper.imenta·l mente in anim·a'li di laboratorio (conigli), nei qua.li si era :prodotto uno stato .di anemia in lse.guit0 ad iniezior1i enidove·nose ripet'Ute di .acqua distilla.ta. La -somministra61 on·e .q.egli estratti avvenne tanto per via -0rale, quanto per via endovenosa. Gli esami ripetuti del sangue dimostrarono l'·eflficacia del trattamento, con aumento del nurri·ero dei globuli ros&i e della quantità di emogl.obina. Jneoraggiati da tali resultati, gli AA. hanno
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usato lo ste~so metodo in 12 pazienti con gradi .diversi di anemia, facendo assum.ere gLi estratti per bocca, ed assistettero ad un mi•gli-0ramen to ;noterole della .era.si sanguigna. Da ciò conclud ono che le nucleoproteine ottenute dal fegato di .b u·e posseggono una indubbia azione stimolante ematopoietica.
Al dott. G. S. da Riesi: Ul 1"1anuale di malattie cutanee ·d el MONITSANO, di cui è in corso d'imminente pubblicazione il • secondo ed ultimo volume è il più recente di tutti, dà largo svilUJppo alla parte gener.ale e·d è
M . FABERJ .
Una prepar~zione culiuar1a Jh!L' la so1nw1ni:stra· ziooe d6l fegato nell'anemia pt-rniciosa. W. Th. W ilkins (lourn . amer, med. assoc., 17 ~ett. 1927) con la collaborazion~ di una specialista in dieietic:a, consiglia il seguente m odo di pre.p arare il fegato 1a forma di cocktail (da regime secco} . i:: necessario prendere accordi con una macelleria, itl rnodo da essere sicuri di avere il fegato .6.1 vitello fresco ogni rlue giorni. Appena arrivato il fegato in cuci11a, gli si tolgono le membrane, le vene e tutte le J)arti dure, per mezzo di un col- . tello bene affilato. Si 1ava con acqua fredda e lo s1 passa per due vclte al tritacarne, u&ando la macina più fine e lo si m~lte subito in ghiacciaia. Mez.za libbra di fegato (g. 186) fornisce quattro .cucchiai rti prodotto tritato. Si prepara una salsa, me$colando 1/2 taz1Al. di salsa di pomodoro, 1/2 di succo di 11mune, 2 cuc<=hiai da tè di salsa di Worce~tershire, 1/~ cucchiaio &a itè di cipolline fln .1mente tritate, sale e pepe ·quanto basta. Si mesr0ia il fegato con la salsa, in pr~rzione -di una p.arte del prirr10 per 2 e 1/2 d ella seconda; si raffred•da, si serv.e in bi-cchieri da cocktail e si somministr a con bi~otti sa.lati. L'individuo deve gradatamente abituami al sa· J>Ore ed aun1entare quindi rrtan mano l a quantità. È jmiportanrte che il tutto sja ben macinato, ser-vito con té freddo e ipll'eso con biscotti. fil. •
scritto con fini emin entemie nte pratic.i ma con speciale riguarido alle più moid erne teorte su lla etiologia e la patogenesi d,elle dermatosi ed a quanto sui varij argomenti è stato fatto in Italia . Crediamo sia qu ello che meglio si adatti all·e esigenze id ei m·ediçi pratici. ..\. P.
VARIA. Igiene e continenza s~ss uale. Il cc British Socia! Hygtene Council » si è espresso recentemente nei seguenti termini sulle co nseguenze igieniche d ella continenza sessuale. 1) Nell'inter·e sse d ella razza e dell'.in·divuo è di ca pitale importanza .che nel matrimonio sia conser vata la stabilità della famiglia; quindi i costumi e le a;bitudini sociali debbon o esser 1n· forma ti a questo fin·e. 2) E provato all'e.videnza che relazioni ses$Uali irregolari, sia nei coniugi che n·e i celibi, portano sempre danni n ell a sfera fi si:ca mentale e morale. 3) Nè in base alle dottrine fisiologiche nè in base a dati dell'esperi·enza, è stato mai dimostrate . che per il benessere fi~ico del celi.be sia necessario !,esercizio della funzi one sessuale. 4) Allo stesso modo n è la fisiologia nrè l'e$perienza hanno dimostrato che l'esercizio d·ella funzione seSGuale .p ossa e~ser n ecessario per l 'igiene m entale d e1 celibe. 19
Interessante monografia:
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Dott. FURIO TRAVACLI già aiuto volontario del reparto dermoeifilopatico degli O&pedali Civili di Genova.
POST A DEGLI ABBONATI.
L1 moderna lotta contro le malattie sessuali
_.\l dott. S. P~, abb. n . 7485: Recen tis.5ime e pratiche .edizioni, in italiano, di
Prefazione del Prof. A. MORSELLI della R. Università di Genova.
Prefazione - Introduzione. - Parte 1. Oat). I. Gli orgami .della riproduzione - La ri~rodu- z.ione umana. - Parte 11. Cap. I . Alcune consi.derazioni sulle .maJatt i e Seé!SUali. - Cap. II. Ulcera molle. • Cap. III. La blenorragia. - Cap. IV. La eifili·d e. Cap. V. L'evoluzione patoJc.gi ca dellr. sifilide .. 08JP. VI. Cura della sifilide. - Parte 111. Cap. I. Diffus ione delle m a lattie seesua1i. - Cap. II. La prostituzione in orapport-0 a.Ile m.aJ.attie sessuali. Cap. III. Educazione a.e.seuale. - Cap. IV. ~giene se~ suale - Cap. V. La profì.laesi delle mllllatt1e seesu.aJ.1. Caip. ·VI. Il -certificato prematrimoniale. - Cap. VII. La profilassi in rapporto al·l 'igieme individuale. Caip VIII. Profilassi della sifilide. - .Cap. IX. Il momento attuale per la profilassi ooltica di Stato. Il nuovo regolamento per la profilassi della eifì·l ide e delle malattie veneree. Un volume di pag. VIII-112, oon 15 flgu.re ii:iter?alate nel testo nitidamente stampato su carta senurpat1nata. - Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbonati sole L. 8. 7 5 franco di porto. Invia.re Vaglia postale aJl'editore LUIGI POZZI - Via Sist.ina, n. 14 · ROMA.
SOMMARIO. -
•0àontoiatria e Prote si dentaria : Prof. G1uSBPPE SZAB6: Odontoiatria pratica, volume di 700 pagine illuis trato da 600 figure, edito dal giornale mensile La Stomato·logia, Piazza .S. Bernardo 108-A, Roma (105); prezzo L. 130. Traduzione 1del ·dott. Bruno Polacco, dalla 11a edizione un·g;h.erese. Prof. NICOLA PAPA: Manuale_di Protesi dentaria.
Dalla Collana. di Medi1cina Prati·oa (n. 8) 1della Ca$a Editrice Libraria Vittorio Idelson, Napoli, PIPERNO. 1..i·re 20. l\l dott. C. P. G. da A.:
I ten enti m edici con anzianità 1 febbraio 1917 sono già stati promossi capitani. C. -
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• POLI'l'ICA SANITJ\RIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GlURIDICHE.
Repressione all'ese1·cizio abusivo delle professioni sanitarie. (Legge 6 maggio 1928, n . 1074, Gazzetta Ufficiale, 30 magigio, 1?-· 126) ('1). Art. 1. - Chiunque, non trovandosi in pos5esso del ·.1. egolare titolo 1pirofess ionale , esercita una iprofessione san itaria, è punito con multa da L. 500
a
L. 2.000.
In caso di r eci1diva la p ena è della detenzione da ·u no a tre mesi e della m1ulta da L. 2.000 a 1
L. 5.000. '
Il materiale adoperato per commettere il delitto di cui a l presente articolo è confisc·ato. In attesa della decisione dell'ra utorità giudiziaria, il Prefetto della Provincia può ordina.re la chiusura del locale in cui la pr01fessione sanitaria sia stata ·abu·&ivamente ese.r citata e, contemporaneamente, anch e il sequestro del materiale adoperato. Alle st esse .p en e di cui al !precedente articolo soig giace chi, es5endo regolarmente autorizza to ad esercitare una pirofessione sanitar)a, presta, comunque, il suo nome, ovvero la su·a attività prof e:ssioniale allo scopo di permet~ere o di agevola:re il delitto di cui all'articolo stesso. La condanna ha per effetto J.a iospensione dal1:esercizio della .professione per un 1Peri-0do di tempo u gua le a quello della ·p ena inflitta,. Art . 2. -
~rt.
3. - Chiun.q ue, munito del ti,tolo ,prorf essionale re1ativo, ese.rcita una professione sanitaria ·senza che si trovi in possesso degli altri requi5iti eventualm~nte ric.hi~ti dalle vigenti disposizioni pe1· il reg-0lare esercizio, è punito con l 'ammenda da L. 500 a L . 1000. Ii;i caso di reci1diva la p·ena è dell'ammenda da
XX. - Potere discrezionale e regolamentare per il rapporto d'impiego. Due reoenti 1decisioni ·del Consiglio ·di Stato hanno1 eonsi·derato, con criterio che sembra eccessi va.mente e$tensivo, i·l potere .d ei Comuni per la detern1inazione di norme dirette a regolare la formazione o la· est inzione del .rapporto d'impiego, Le esaminiamo per ordine logico. Il -<}apitolato del Comune di Pollenza stabiliv.a: « qualora i conco:rrenti siano meno idi tre per ogni posto m·es·so a .concorso, è in facoltà: de1l Consiglio di dichiarare nullo il concorso » . Il Consiglio di Stato, con decisione 13 gennaio 192~ n. 2, ha dichiarat0 legittima questa disposizione, così r.agionando : « la facoltà l'egolamentare del Comune non è il·limitata ma può ·e deve trovare I limiti e condizioni o i11 1divieti della legge o• n ella incompatibilità .con la lettera della legge <> con ·l o spirito C'Ui la medesima ·è info:rm·a ta »; ma n essun divieto è stabilito .circa. la i facoltà cli annullare il concorso -se . i .concorrenti siano in numero inf·eriore a un dato limite » . 'Que$tO, in bitev.e, è il c·r iterio .del ·c onsiglio di' Stato. Un divieto formale ieeTta.mente non ·C'è: nessuna norma espressa prevede questo caso; ma i l limite de·l potere 1del Comune può r isultare dal1'ordinamento giuridico fiSsato dalla legge per un dato obbi·etto. Si è S·empre ritenuto che le n·o·r.m e · conce:Fnenti· ia costituzidne ·del raprpG9rtod'impiego, la staibilità e-cc. siano imperative, non essendo dirette a tutelate interessi: privati, ma disc11plinando l'or1dinamento di un pu·b blico serYizio. Si è an-che ritenuto che il concorso sia valido se un solo concorrente vi partecipi o se uno solo sia dichiarato idoneo. La facoltà d i s·c elta non è ,p resupposto di validità del cQncortso; l'esercizio di essa è con1dizionato ad UD dato -evento e non è necessario. Se questo è i ] sistema legaie, sembra a noi che il Comune non abbia il potere di derogarvi. Si ammette che il Comune non abpia il potere discrezionale di con·s iderare o n·on invalido il concorso, nei singoli c<lJsi, se uri solo concol!'Tente vi par~ecipi: ma se questo potere discrezionale non gl'i appartj ene , ne deriva che nemmeno con norma del suo capitolato, il Comune può attribuirselo. Ii potere regolamentare presuppon e ch e l'ente o l'organ~ 1
L. 1.000
.a 'L . 2.000.
Riman.g ono però semp.re in viig·ore le disposizioni penali comminate dal comma ultimo dell'art . 2 della l egge 22 ma1ggio 1913, n. 468, e quelle contenute n ell'ultimo comma dell' art. 18 della stessa l egge. Art. 1.. - Og·ni dis:posizione oontraria alla presente l eg·ge è abraga:ta.
. (1) Circa l'esercizio abusivo, anche in relazione alle nuove norme, si 1può consultare l ' ampia trattazione pubblicata nella r ivista Il Diri tto Pubbl i co Sanitar i o, 1928, pag. 153.
~ (*). La:. pr~ente rubr.~oa
è
affida~a .a.Iray-y.
GIOVANNI S:EWVAGGI,
eseroen.t e in Cassai21ione, consulente
lega.le del nostro periodico. -
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della ,p ubblica amministrazion·e a:bbia un pote.re discrezionale di determinazione. Se, in·vece, è già stabilito un ordinamento legale e l'ente o l'oirgano dell'amministrazione ha il potere discrezionale di mooifi~arlo caso per oaso, sembra che nemmeno possa essere stabilita una norma dive:rsa, che alteri o comunque modif:Lchi I 'ordinamento legale. Prescin·d endo da queste .considerazioni, che attengono ai limiti del potere vegolam,entare, e consi.derando il contenuto della 1disposizione, che è oggetto di questa nota, sembra cl1e per altra via si debba ri·c onoscerne la illegittimità. Il C·omune, con1e si è detto, ·s i è riservata la facoltà di annullare o non il concorso, a seconda del numero dei concorrenti. lVIa poichè è in considerazione soltanto il numero, o il concorso è in va•l i·do e deve ·essere annullato o è valido e deve a vere efficacia, non potendosi ammett€rc che la stessa circostanza obbiettiva, e soltanto questa, sia il presupposto di una facoltà di .annullar·e o non. La importanza dell'ufficio non 1è in considerazione, trattandosi sempre ·dello stes·so ufficio al qua!le la disposizione specifi·c atamente si riferisce. La capacità dei concorrenti ·è riservata ·~l giudizi.o della ·Commissione. Quale sarà, ·dunque, il motivo che potrà d.eter.minaxe la volontà del Comune nel1'uno o nell'altro senso? Perch!è esso, n·elle stoose circostanze •di tempo, di persone ecc., potrà annullare o non il concorso? Forse 1p er la insufficienza num erica dei concor.renti? Ma q:u·esto è il presupposto de1'la facoltà e quindi non è il motivo determinante. Se così non fo·sse, 1a fa· coltà di f·a re o di non fare non si intenderebbe; se la insufficienza num·eri·ca fosse il motivo del1' annullamento, dovrebbe 0p·erare sempre .con la stessa efficacia ·determinativa: cioè, verificandosi la ·con·dizione, il ,concor·so dovrebbe esser.e annul'lato. Se invece il ·C omune può o non annullar.e, è evi·d·e nte che e5so, per determinarsi jn un senso o nell'altro, dev·e avere un motivo. Ma, €6Sendo i1denti,che o non influenti tutte le .altre cir·co.stanze .di fatto e la insufficienza numerica C()Stituendo , come si è detto, il pres upposto e non il motivo dete.rminante, n e 1deriva logicamente che i•l ,comune attribuisee a sè una facoltà di fare o di non fare ad arbitrio O· p er motivi non confes5abili. Ecco perch·è riteni·a mo che la norma sia intrinsecamente illegittima. ·L'altra decision·e riguarida la l egitti.m ità del la norma 1del capitolato che stabilisce Ji mi ti ci i f\tn. agli e·ffetti della estinzione del rapiporto d'impiego. La giurisprudenza ha sempre ritenuto e an,ch-e . recentemente ha confe:r.mato che il Comune non può d·elibeirare i·l collocamento a riposo del me{lico -condotto per -limtti di età. Ma se questo 1
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potere non sp€tta al Comune, può esso attri1buirselo con norma del suo .capitolato? Noi esaminammo in questa Rivista tale controversi·a, quando si IJ)Tesen_tò per la prima volta. Il Consiglio di Stato, co1n 1decisione 29 dioembre 1927 n. 658, ha ritenuto eh.e il C.omune po66a stab-ilire limiti di età ·e di seirviz10, con norma ·del . regolamento organi,co approvato dalla G. P. A. e che a questo pote.l'e non si-ano ·di osta>colo le disposizioni degli art. 38, 40 e 41 del R. D. 30 dicem1bre 1923 n. 2889. La risoluzione ·del Consiglio di Stato non sembra per~uasiva. ·Già ·esponemmo sinteticamente le ragioni •della nostra opinion·e. La ·quistione è importante ed è da ritenere -che ·n on sia definitivamente superata, tanto più che nemmeno gli argomenti svolti dal 1con-siglio ·di Stato nella decisione 29 dioembr·e 1927 sembrano decisivi. Si può ora osservare brevemente che la legge, con di5posizion·e non deroga:bile dalle parti nemmen-0 1p er a:ccoroo, dichiara stabile il ra;ppiorto d'impiego. Verifi1can·dosi un dato evento, .si costituisce un vin·coao ch·e 1P1ermane, op e legis, sino a quando non si v•erifi.chi ~na causa legittima di estinzione. La legg·e stessa stabilisce che il rapporto d'impi·ego può 1essere risoluto o rp er m·otiivi disciplinari o per incompatibilità o per inabilità acc·ertata. ·Questo è !'or-dina.mento legale che domina anche l'attività del Comune e che, quindi, lirnita il potere di1&er-ezionale di esso. Se inve<:e il Comune ~i attribuisce il potere di licenziare o collocare a riposo l 'im·p i·egato per limiti di età, indipenidentem·ente .dallo accertamento della idoneità, si ,p on,e contro l'ordinamento legale. 1Perchiè 1a giuriBpru.d enza ha ritenuto e anche recentem·r~te ha .confermato ·Ch·e il Comune non può 1deli1bera..re il ·collo·c.a mento. a riposo p er li1niti di ·età? Perchlè la legge non amm1e tte che, ' 1per qu esto motivo, possa es sere estinto il rapporto d'impiego per volontà. unilateraJ.e del Comune. !Ma da ciò deriva 'la .conseguenza che, se il Comune non può provved·e re .co'Sì, oaso pe·r caso, tanto meno 1può attribuitrsi con norma del r·ego1amento un potere di5crezion·ale che esso no·n ha, essendo la sua attività, agli .effetti del~a €ffi1ca·cia, ·della durata e della estinzione del rapporto d'impiego, dominata ·da'.lla legge e limitata entro i confini 1da es·sa $t<l,.b iliti. I1l potere r·egolamentare presu1p'Pone 1sempr e un potere dis'Crezi-0nal·e: se non c'1è •d iscrezionalità, per un dato obbietto, non .c'iè n.e mmeno possibilità di ·attività rego1am·entare. N'.è si opponga ch·e il cap1to1ato, deliberato dal Comune, è soggetto ad .approvaz.ione dell'autorità . tuto·r ia: questo controllo può costituire una garaf\zia maggiore, ma non ha nessuna importanza agli effetti della determinazione idei limi.ti del potere del Comun·e. ·
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NELL.i\ VITA PROFESSIONALE. Per la stampa medica italiana. Con il titolo « Richiamo alla dignità » l' egregio l'rof. Nicolò Oastellrino ha pubblicato sul Giornale d'italLa. un articolo di c'Uti riportiamo larga parte:
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« Noi abbia1110 ipei primi sollevato la questione
della stampa tecnica; ne abbiamo posto in' ril]evo l'importanM, denunciato i difetti, propost-0 i rimedi; ed abbiamo, sopratutto, .a voce e per iscritto richiamato l'attenzione delle gerarchie oomp€tenti sulla necessità urgente di provvedere alla difesa di tale pot.ente e delicata arma di propaganda o di rivendicazione. Se pur le nostre parole non sono valse - è onesto il confessar lo - a souotere gli Dei invocati, e&Se hanno 1tuttavia ottenuto lo scopo di suscitare proficue discussioni ; e qualche mea culpa ,è stato recitato, e pareoohi ne hanno detto e seritto a 1ungo, su riviste e gi'ornali . A buon diritto dunque, ritorniamo sull'argomento; e non ripetiamo q·u anto già si è affermato perohè ci piaccia insistere su que&tioni tanto ingrate, per puro spirito di polemica, ma perchè riteni.amo necessario sgombrare il terreno da infiltr.azioni nocive e malevole ... Il voler considerare jJ nostro grido d'all.arme come effetto di una preoccupazione eccessiva ed .. ' 11 contrapporvi uno «stato di realtà» ottimistico non è soltanto una leggerezza: perchè l'osannare e il difendere la stampa mercenaria come un .auspicato sostituto della stampa scientifica è qualcosa di più gi·.ave: è una vergogna. Noi richiamiamo perciò al ri.sopetto verso I.a dignità della scienza italiana e verso sè stessi ooloro che ne hanno scritto ; e speriamo che ci 'dian modo di credere - almeno - di essere in buona fede.
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La stampa scientifica italiana attraversa dunque un p e riodo di grave crisi; crisi fin.anziaria e crisi morale. Crisi finanziaria, perchè il disamore culturale dei giovani è tale, che essi disdegnano I.a l&ttur.a non soltanto di opere scientifiche, ma degli stessi periodici specializzati delle loro discipline; e non studiando e non imparando a sufficienza n~ con' lavori .segùe ohe non possono neanche produrre origin.ali nuovi, e devo·no rifuggire da quelle sane polemiche ohe tanto hanno concorso nel passato .a far progredire la conoscenza. Sioohè le riviste ed i giornali scientifici vedono gradualmente diminuire la loro tiratura, ed .affievolirsi I.a loro voce e il loro prestigio. Crisi morale~ perohè l'assoluto disintere.ssamento che le gerarchie responsabili hanno dimostrato finora per la questione ha fatto sì che questo gruppo di pubblicazioni si è trovato esposto senza alcuna tutela a.gli incessanti attacchi che da ogni lato gli venivano vibrati; ed allora è subentrata della giusta sfiducia · nei dirigenti e negli ani-
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rnatori e nei volontarii cirenei della nostr~ ouItur.a ... Ma il perioolo maggiore consiste nel tentato avvelenamento delle fonti st~ del pensiero; e cioè in quella miriade di pubblicazioni pseudo,.. Bcientifiche e pubblicitarie che si rov~ciano quotidianamente cc à titre gracieux >) sulle spalle di ogni milite - anohe il più umile - della scien7'8. italiana. Queste ·pubblicazioni hanno lo scopo palese di ace.attivare la benevolenza del beneficato verso i p1·odotti del benefattore, come ricambio di oortesia per l'invio gratuito del giornale; e già q·uestG infimo mercato sarebbe una ben miserevole cosa dì per sè... Ma · il perioolo non sta tanto nelle intenzior,i,i, quant-0 nella materia stessa del dono: e oioè nel 1testo · di questi cenciosi .ambasciatori di tacite oompromissioni. Da ohi sono scritti quegli articoli? Da quali scuole provengono? Chi ne ha controllato le affermazioni? Nessuno; -come nessuno oonosoe i generalmente anonimi compilatori di quelle dannosissime rubriche riassuntive del momento scientifico, ohe pretendono in poche righe di tenere al corrente ~ lettori sulle ultimissime novità mondiali. Fa.talmente aocade che coloro che ricevono tutta questa gratuita messe non sentono più il bisogn() di consultare e di abbeverarsi .ad altri testi a pa.g.amento: e oosì al lettore italiano viene somministrata una coltura tendenziosa falsa o ' ' nelLa più misericordiosa ipotesi - superficiale. Coltura tendenziosa, perchè è intuitivo come anche nel testo più castigato lo straniero mnnifico donatore tenterà sempre di inserire qualche cosa che gli possa riuscire particolarmente gradita... Falsa, perchè basata su sistemi e metodi esitr.anei ai metodi e ai sistemi nostri, e su principii che molte volte oontrastano coi fondamenti stessi della nostTa coltura ... Superficiale, poi, sempre: perchè non sono degne della qualifica di scientifiche quelle pubblioo.zioni che pretendono di erudire il 1pubblico col meccanismo delle notiziole in tre righe e degli cc abregés » in pillole, ove in una paginetta è impostata, trattata ed esaurita una questione che forse per decenni ha occupato l.a mente di genii ed agitato polemiche di Maestri. Ma tutto questo, per qualCihe persona di stomaco forte, è poco importante. Ben vengano - essi dicono - le riviste gratuite e le pubblicazioni in omaggio: costano meno, sono più gentili verso di noi, pubblicano con premura i lavori che noi loro inviamo ... No, egregio prof. Luc.arelli, questo si chiama il volersi lasciare ingannare: questo significa il voler ·preferire al sano e sevePo · controllo dei p&riodici serii la soddisfazione piccoletta di vedersi riveriti ed ospitati · da fogli su cui ogni studioeo
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degno di tal nome si vergognerebbe di scrivere: Fort'lJJTl,(htamente i medici ital·i ani non harvno lo questo significa, infine, che agli sforzi di chi si stomaco tanto fort e da digerire cose indigeribili, ha.tte per una qnestione di alta dignità nazionale e di quei fantocci della scien,za - più o meno si preferisce l'untuoso omaggio del « jlebotorntJ cattedratici - che hann-0 lo stomaco forte per ·i ncruento » o di simili razze di .aberrazioni Spi- molto appetito, non ce ne sono molti. rituali intern.azional~ ... Una maggiore disciplina della stampa veramente Il rim~<ilio è invece questo: epurare, controllare, scieri,.tifica, con le rinu·n zie cui abbiamo fatto cendisciplinare la nostra stampa scientifica - libeno, varrà a rendere più efficiente la difesa. rarla dal parassitismo e dall'ingombro della falsa dottrina e della ricerca commerciale - elevarla · · ed aiutarla, .asseoondandone le iniziative, .allevianCONCORSI. done gli oneri: in una parola, conferire ad essa Poeit VAOANTI. la dignità di voce e di indice del nostro movimento ascensionale in questi alti e mir.abili campi ANOONA. Amm.iìnistrazione Provinciale . ·Due del sapere. p<>Sti nel Lab. Prov. d'Igjene e Profil.; soad. 30 Questo è urgente fare: e questo noi dobbiamo, giu. V. fase 22. e possiamo fare: 1p erchè .abbiamo la forza, la conllARI. R. Prefettwra. Uff. s.an. del Consorvin:tJione, la fede di volerlo. 21~0 obbligatorio Alberobello-Locorotondo; abitandi ss1'dent'!> . E 1... i. ti 17.612, siuperf. Ha. 8781; L. 15.000 e 4 quaO d'elithios osper pr6baton Bée Bée légon badrienni decimo, divieto libero esercizio tranne condi:i.ei ... : lo stolto - dice il poeta greoo - oome sulenze ; 1ti toli ed esami ; età limi te 45 a. Scadenza un caprone « bée-bée » dicendo cammina ... ». ore 12 del 5 ag. ,. BARREA ( ..4.quil~). Proroga 15 lug. BOLOGNA. Se.ad. 30 giu.; titoli ed eventualm. ** esame; 3 condotte; L. 8800 e L. 9000, 5 qu.a<lrienLe affermazioni del. Prof. Oastellin.o meritano ni dee., addizion. L. 3 oltre i 1000-1300 poveri, il co'Ttsenso di tutti coloro, cui sta a C'UOre la L. 500-3000 trasp., L. 1000 ambulat.; età limite sorte della stampa niedica scientifica, e la seria 45 a.; it assa L . 50.15. con,3iderazione di coloro che devono tutelare gli 0ANNETo PAVESE (Pavia). Se.ad. 30 giu.; liinteressi della sc·ienza; e assicwrare il nostro prere 12.340 e 5 quadr. dee., età lim. 40 .a.; tassa . stigio ed ia nostro decoro all'estero. L. 50.10. Occorre che sia imposto un, chiaro segno di diCATANIA. R. Prefettura. Ufficiali sanitari stinzione, ivn marchio di riconoscimento per la per Acicastello, San Con0., a L. 5000 eia.se.; Belstampa, veramente scientifica e... l'altra. pasao, Misterbi.anoo, Ramana, a L. 7000 ci.a.se. ; Occorre aiutare in ogni modo la buona pianta, Paternò, a L. 10.000, 4 quipq, .d ee. ; scad. 15 lug. ·; fertilizzandola, dandole aria, li.berandola da tutte titoli ed esami. le piante parassitarie che la soffoca'Tl;o ei la soverCraIÈ (Torino). Se.ad. 30 giu., 2 condotte; chia1no. L. 8000 e 5 quadrienni dee., c.-v., età lim. 45 a.; Ma occorre anche diradarla perchè essa dalla tassa L. 25. 05. buona terra possa trarre tutto il nutrimento necessario, e possa trovare ne~'arnbiente l'ossigeno CuooARO (Alessandria). - Scad. 10 lug. ; L. 7000 (sic) oltre L. 500 uf.f. san. e la luce sufficiente . E ciò perchè la stampa medica italiana oltre ELSANF (Istria). Scad. 15 lug.; L. 8500 e 4 che per l'infestazione del parassitismo bottegaio, quadrienni dee. ; rioonoscim. serviz~ precedenti; soffre per eccessivo affol'lb.mento. L. 2000 obbligo mezzo tras•p.; c.-v. ; L. 1000 auSu questo punto noi abbiamo già richiama't a n1entabili se u.ff. san.; tassa L. 50.15. l'attenzione; .n on è inutile insistere. GrLDONE (Avellino). Soad. 30 giu . ; L. 5500 In Italia vi s-0n.o troppi giornali medici. Troppi (sic) comprese funzioni uff. san . ; età lim. 40 a. perchè possano vivere decorosamente, troppi per GoRIZIA. Amministraz. Provinc. Direttore delle esigenze stesse della scienza. la Sez. Med. Microgr.af. del Labor. Prov. d'IgieNon è improbabile che lo scarso conto in cui ne e Profil.; L. 13.000, oltre L. 4200 serv. att., è tenuta all'estero la nostra produzione sia in c.-v., età lim. 45 a. Assistente per detto; L. 10.000 rapporto a quest'eccesso giornalistico . e L. 2000, c.-v., età lim. 35 a. Per i due posti ~ Molti lamentam,o che gli autori italiani non sono quadrienni dee.; tassa L. 50,10. Scad. 3 lug. ricordati non sono citati nei trattati e nei laLA SPEZIA. Amministraz. Provinc. Due posti . ' . . vori stranieri. nel Laborat. Provinc. d'Igiene e Profilassi; se.ad. Si può sostenere che i nostri buoni lavori non 15 lug.; v. f.asc. 22. sono letti f'UOri, perchè spe1·duti nella furngaia, di LEccE. Amministr. Provinc. - Coadiutore meorgani e organetti, che ogni scuolfl, ogni clinica, dioo del Labor. Prov. d'Igiene e Profilassi; L. 9000 ogni ospedale ha la pretesa di pubblicare. e 3 quadrienni di L. 700, serv . .att. L. 1700, c.-v. Ooncentrare occorre, e rinunziare a certi orScad. 30 giu. 'gog'li campanilistici e particolaristici. MATERA. Ospedale Civile Tl itt. Em. III. Due Della stampa bottegaia si può q,vere facilmente • ragione. posti; scad. 30 giu.; v. fase. 22 .
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MILANO. Istituto Provinc. di Assistenza e Protezione dell'Infanzia. - Medico a.,iuto; L. 13.000 ·e indenn. serv. att., aumenti ';periodici; scad. ore 16 del 30 giu. Rirvolgersi Segreteria Gener. (via Monforte 31). Età lim. 30 a. Olassificazione esa1ni speciali e di laurea. Triennio di laurea. Serv. entro 15 gg. MooENA. R. Prefettura. - Uff. san. e capo dell'Ufficio d'igiene del Comune di Carpi; al 31 lug. ore 18; titoli ed esami; età lim. 45 a.; doc. a 8 mesi dal 25 mag.; tassa L. 50.20. MoDICA (Ragusa). - Scad. 15 lug.; L. 11.000. ~ 4 quadrienni dee., oltre L. 1000 indenn. di cca.po dell'ufficio 1d 'igiene municipale, .con espresso divieto di eserQizio professionale. MOTTALOIATA (Vercelli). - Soad. 30 ·g iu. ; oons. 4 Comuni; ab. 2500; stip. L. 8000 oltre L. 500 uff. san. ; L. 3500 cav., L. 150 ambulat. OzzANO MONFERRATO (Alessandria). - Con Tre·ville. Scad. 15 lug.; L. 7000 (sic) e 4 quinquenni .dee.; tr.asp. L. 2000; uf.f. san. L. 800. PADOVA. Ospedale d'Isolamento. - Medico residente; scad. 30 giu.; v. fase. 23. PALERMO. Consorzio A ntitUtbercolare della Provincia. - Direttore sanitario; v. fase. 23; scad. .ore 18 del 10 lug. PAMPARATO (Owneo). - A 1tutto 15 lu·g .; v. fa.scioolo 23. PARODI LIGURE (Alessandria) . - Scad. 15 lug.; la cond.; L. 7000 e 4 quinq.; trasp.; uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.80. PRATO IN TosCANA (Firenze). Spe<lale della Mi.sericordia e Dolce. Chirurgo primario; lire 12.000 e c.-v.; 70 % tasse d 'ammissione e 50 % tasse d' operaz . .Scad. ore 18 del 10 lug. Laurea da alm. 5 ann~; lib. 1doc. in patol. o in clin. chir.; .età lim. 45 .a. ; tassa L. 50; chied. annu~zio REGGIO CALABRIA. Ammiwistrazione Provinciale. - · Direttore sanitario ,del Brefotrofio; L. 5000 (sic) e quadrienni deci1no fino a L. 7000, c.-v. Scad. 30 giu. ROMA . Ministero dell' lnter·n,o. - Sono prorogati al 30 ·giugno j_ concorsi pe r esami a 34 ~posti di medico provinciale aggiunto di 2a. classe, per esami e titoli e a 4 po&ti di assistente medioo nel Laboratorio d~ Micrografia e Batterio!. della Sanità Pubbl. ecc. ROMA. Pio lstitut10 di S. SP'irito ed Ospedali Riuniti . - 23 assistenti med.-chir.; esami; scad. -0re 16 .d el 10 lug. ; L. 4500 (sic) e c.-v. Rivolgersi alla Segr eteria Generale. Tassa L. 50. Età lim. 30 a. Doc. a 3 mesi dal 6 giu. ROMANO DI LoMBARDIA (Bergamo) . Ospedale Oivile SS. Trinità. - Medico chirurgo direttore; proroga 30 giu. RoNOIGLIONE (Viterbo) . - Al 10 lug. ore 19, condotta chirurgica ed ostetrica; età lim. 45 a.; oortif. oondotta politica; tassa L. 50.10; doc. a 3 mesi dal 1° giu. ; stirp. L . 10.500 e 5 quadr. dee., c.-v. RovIG-O. - ,sa oond. rurale; al 7 lug., ore 18; L . 8000 e addizion . L. 5 sopra i 1000 p ov., c.-v., -
L . 1000~1500.,3000 tr.asp.; età lim. 45 a.; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 7 giu.
SALERNO. Amministr. Provinc. - Coadiutore ed a.ssistente presso la Sez. med.-microgr.af. del Laboratorio Prov. d'Igiene e Profilassi; L. 11.500 e L. 9500, aumentabili .a L. 15.700 e L. 13.700, oltre supplem. serv. att. in L. 2800 e L. 2100; c.-v. ; età lim. 35 a.; scad. 8 ag. Rivolgersi Segreteria. Tito-li ed esami. SALSOMAGGIORE (Parma). - 3a. condotta; pror<>ga al 31 lu1g., ore 18. .s. BIAGIO nErur•A 0r:MA (Imperia). - SOOJd. 30 giu.; L. 7500 (sic) oltre ·L. 500 uff. sa.n. ; 5 quadrienni dee. SAVONA, Amministr. Provinc. - Direttore Sez. Medioo-Mierograf. Laborat. Provinc. d'Igiene e P.rofil.; L. 15.000 oltre L. 2800 serv. att.; età lim. 45 a. ; t..a.ssa L. 50. Scad. ore 18 del 15 sett. - Aiutante preparatore; L. 7000 e L. 1000; età lim. 3D a. ; tassa L. 25.05. Per i due posti 5 ~rien ni dee., c.-v. SERRASTRE1TA (Oatanza;ro). - 1° Reparto; L. 7500 e 5 q·u adr. dee.; ooad. ore 16 del 6 lug.; età Iim. 45 a.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg. TRAPANI. R. PrefettUtra. - Uff. san. di Castelvetrano; scad . .30 giu. V. fase. 22 . TR.EcENTA (Rovigo). - Scad. 30 giu.; 1° reparto; età lim. 45 .a.; L. SOOO e 5 quadr. dee., c.-v.; L. 800 serv. att., L. 600 se uff . .san.; tM&a lire 50.10. TRENTO. - Scad. 14 lug. ; condotta per Meano; L . 8500 oltre L. 850 uff. san., L. 2200 alloggio, c ...v. TREVISO. D eputazione Provincialie. Proroga al 15 lug. V. fase. 22. . ~RIPOLI. - Direttore ~isf ensar~o Antituberoolare; SQad, 15 lug.; v. f.asc. 23. VALLERMOSA (Cagliari) . - Sead. 15 lug.; lire 8000 oltre. L. 500 uff. san. e c.-v. VENEZIA. - Al 10 lug. assistente del taiborat. micrograf. ; medioo per la profilassi. Rivolgersi alla Segreteria dell'Ufficio d'Igiene. VENEZIA. Ospedale Civile. - Aiuto nella Divisione OhiTurgica 1a ortop-edi.a e infanzia; scaid. 14 1ug. Chied. annunzio. VERONA. - Scaid. 30 giu., ore 16; 3 condotte; v. f.asc. 23. VIARIGI (~4.lessandria). - Scad. 30 giu.; L. 7000 (sic), oltre L. 500 (sic) trasp., eventu.alm. L. 500 uff. san. VILLA DEL NEVoso (Carnaro). - Scad. 30 giu., consor.; L. 8500, e.-v., L. 2000 trasp., per uff. san. da L. 1000 in sopra; età lim. 35 a. •
CONCORSI
A
PREMI.
Per Utn lavoro sul RadiUtm. L 'Istituto Italiano d el Radium. allo soopo di promuovere lo · studio delle proprietà curative del Radium usato per ·via interna. ha indetto un concorso a Premi ·per complessive lire 25.000 da ~ segnarsi alle migliori memorie sul tema: « Appl1-
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:::>J::Z LO~E Pa.\TlCA
cazio11i del l{adiu11t per Yia inter11a alla inedicina ». I premi sara11no asseg11.ati da u11a Con1missione universitaria. ] 1 co11corso ~ risE:rvato ai soli 111edici di nazionalità italiana. La S()mma corris.pondente sarà deposit.ata alla Banca. d'Italia entro il n1ese di luglio. Scaden.z a del concoTso : 30 111glio 1929. Per infor111azioni rivolgersi all'Istituto I tali ano del Ra'.iiu111, Ron1~ , Yia \~enti Setten1bre, n. 58.
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titolo d<.>lla Conferenza, <li analizzare il clan1or0:,o affar e dello sconosciuto di Colleg110, che tanto ha interessato la pubblica opi11ione., e sulla cui solu~ ione la rnagi8tr.atura i1011 ha ancora pronunciato il giudizio ~lefinitivo; peraltro non è negato alla ~c ienZ<'l. di poter ma11ifestare la propria opinione in proposito. Più libero si sente il Lattes di .analiZJza.re e discl1t-ere un .altro affare non meno rJamoroso, che tante di scussioni ha oollevato speC'i n l1nente .all'estero, e di cui ancl1e i nostri quotidi.ani si sono .ampiamente occupati, e cioè la qt1estjone NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE della sopra\Tivenza della Granduchessa .A.11asta ~ ia di Russ.i.a: la scienza ha, see:·ondo 1'0., definiti,·aIl prof. Ge1·hardt Ka.tscl1 è stato chia111ato alla n1ente risolto l'appassionante problema, re.50 ancattedra di medicina interna dell'U11i-versità di cor più interessante anche da alqua11ti 1ni]ion~ Greifs"·.a1d, quale successore del prof. H. St~·aub. depositati nelJe bancl1e i11glesi. Il problema della identità personale 11on è nnoIl dott. Fritz, Eichl1oltz è stato 1101ninato pro'i'O e n epp ure recente, g i.ncchè fino nei secoli pi1li fessore di far1nacologia all'Università di Konjgsren1oti della storia si troYano tr.acce di · segna]aberg. n1enti descrjttivi di delinc1uenti: 1'0. riferi. ce un docun1ento in proposito che risale .a due sec!Jli Quale successore di ~I.ag11us alla cattedra di f.ara vanti Cristo. 1nacologia dell'Uni •ersità di -Ctrecht è stato chiaPoichè le pr·O·Ye peritali cl1e attuahne11te si ~d n1uoo il prof. Jarisch <li Inn~hr uck. ducono p er la docu111e11ta.zione dell'identità per ... oIl prof. Leo Ku1ner è 110111inaio direttore della nale sono 8vari.atiss1mi, gi acchè vanno dalle periCli11ica dermosifilografica dell'lTniversità <li I nnszie psichiatriche, <:alligrafiche; antropoJ.ogiche: fobruck. tografiche, dattilo~copiche , a quelle n1nsicaJi. p<>t rebbe i1e.l p·u bblico subentr.are il oospetto che la loro atte11dibilità. sia assai relatj \'a . J_.'accertan1C'11to ·dell' ide11tità. personale si stahi1isc:e sen1pre. i11 n1odo indiretto , E> .allorchè fan n () difetto ter1uini di repere personali, l'identifi c·nDa Pavia zione non può sta.b ilirsi che i11diretta111ente. Il valore del le prove di ide ntità person a le. I/O. prende i11 esan1e le varie prove .a c ui :-;i ricorre usualn1ente e ne a11ali:tz.a. il valore. Conferenza del prof. L. L ..\'I'f'ES. Discute anzitutto l'atten dibilità delle de.posi:1.ioPer invito Jella. nostra Società l\1edico-Ohirur11 i testin1oniali: queste han110 sen1p re i11 sè ino1ti gica, il prof. UONL'i L .\TTES, direttore dell'Istituto elen1enti contraddittori, che rico11osco110 la l<>ro di )iedicina Legale della J{. U11iversjtà di l\1oderagione d '€Ssere J1el fatto cl1e il teste v.a inco11n.a, ha tenuto il 2 maggio n. s., nelP Aula dell.a tro, sia pure i11Yolo11tarian1ente, .a fe110111eni di Clinica Medica una conferenza sul « r·alore delle suggestione e di trasfor111n1eioue, clo~·uti alle ci.111. · L~ ' perso1-ial.e ». prove di identità le pii1 s\·ari a te (desideri, repulsioni, tin1ori, speL 'eccezionale ini-eresse dell'argo1nento che saranze, influen:c;a di p ersone e d'ambie11te). Parrebbe stato trattato cl.al prof. LA'l'TES 11.a richiatic-0lari n1otivi di non .attendibilità si Il.ann o almato un fo]t-0 pubblico, con1p<Jsto non ~:.ola.mente lorcbè s i tratta di valutare le deposizio11i dello di i11edici: e rano infatti presenti A11torità politistesso individuo da · icle11tificare, sia p orchè può che e militari tra cui il Prefetto di Pavia, il e ·sere portato dal suo jntere. se perso11ale alla ' Questore il colonnello Abba1nonte, parecchi culn1e11zog11a, si.a percl1è egli stesso può essere p.at<Jtori del ' Diritto, oltre ai professori della nostra logica1nente s1rte1no·r ato. Le c-0incid enze, inoltre, Università e ai professori di Università vicine, e possono r endere ancora più difficile il prohlen1a a numerosi stnde 11ti. drll'ide11tificaz.ione, con1e avvenne di due persone Il presidente d ella ~ 'oçiet.à ì\Iedioo-Chirurgica, che s1 presentavano identiche per fisionon1ia ed prof . ...A. DOLFO FEHRATA, prese11ta all'uditorio l'oraaveY.ano per di più lln figlio che portav.a Jo ~t€sso tor e mette11done i11 evidenza la personalità scien no1ne, le q·u ali si trovaro110 im.p]icate in i111 i11 edPtifida: richiama 111. i11odo p.articol.are l'attenzione simo affare git1di ziario. I tesili poi , chiau1at] .a rispo11dére della i<lentità del p u bblico sugli studi prediletti del Lattes, cioè s nll 'individualjtà del sangue in rapporto ai gruppi di u11 individuo, liinitano la loro attenzione ai tratti .pit1 grossola11i della fisionomia, quali poosaJlO'UiO'ni dove la competenza del Lattes è lare o , sono essere dnti dallo stato dei capelli e <le1ln gament.e riCl()nosciu ta .anche all'estero, tanto che al suo Istituto di 1\{odena convengono studiosi barba , che, corae $;i sa, puè> essere .abil1nente contraffatto. Più .atte11dib]li e.videntemente risnltano stranieri per approfondire la propr ia e&perienza le affer1nazio ni dei testi) se sono riferite .a conin questo can1po di studio. Il prof. LATTES esordisce col dicl1inrare non es- ' trnsQogni 11011 alterabili, come cicatrici. nei, ,-errnc·hn. sere sna intenzionr , co•rne potre·b be a.1)p.ar1re d.a] 1
1
NOSTRE CORRISPONDENZE.
, .) 1. :)~-.t"'"'
l L POLICL 1N lCO
L'.O. pa~s.a poi a discutere il v alore delle pro,.e psichiatriche, e rioonosce qua.n to si.ano anche -e...~e fall.aci: I.a diagn-OSi ·d i simulazione è irta di partioolari difficoltà. Lo stesso dicasi della scritt ura, che r.:uò a!ldare soggett..a alle più svariate .alterazioni volontarie o morb-0se. Pertanto 1' 0. esprime l'opinione che la prova ~ic11r a di identificazione per.sanale non è fondata ·ch e s11l rilievo obbiettivo di fatti obbiettiv.amente accertati, che non dian<> luogo a giudizi a·p riori.s tici e non preBti110 il fianco alla suggestione: sono essi costituiti dalla dattiloscopia e dal rilie1 YO dei t ratti fisionomici, specie del i1.aso e <lell'oreccl1io . Il rilievo della st.atura v.a soggetto a n1olte cau e d'errore, sicchè Il·o n offre ch e scarsa attendibilità. Per quanto rig uarda le impronte digitali, vanuo pr~. i i11 considera.zione i cosidetti punti caratteristici di esse, che sono così strettam ente legati .alla personalità dell'individuo, çhe I.a formula digit.ale data dall'insien1e ~Jelle i1npronte dei dieci polpastrelli delle dita, n qn p uò presentarsi pratioo.111ente uguale jn due individui. ~!a anche questo rilievo è legato alla n ecessità di rilievi anteriori, con cui poter istitu]re il pa ragone, sicchè si l)UÒ t1nicamente .applicare ad individui che ebbe ro già a che fare con la giustizia. L'O. discute poi il valo~·e d.el cosidetto seg11.aJa111ento descrittivo o ritratto parlato: dal perito si t ie11e co11to nella valutazione <lei t ratti fotografici cli quelli ch e SIQno caratteristici ed in1n1ut.a bili, co1ne il rapporto cr.anio-faooiale, le largl1ez.ze fronto-zigo1 m a:tiche, l'inclinazione delle rime pa lpebr.aJi , la conforn1azione delle ali del 11aso, l'altezza delle sopracciglia. Il n aso e il p adiglione {1ell'orecch io offr ono gli elen1cn tj -uiù sicuri u- er la di111ostrazione de·l l'iclentità p ersonale. L ' O. pr esen ta interess-antissimi do-cn1nenti fotografici Telativi- alla questione della Grandt1chess.a Anastasia di Russia, e dimostra con1 P la .·opr.aviss11ta n on sia la. Gr.an·-:lu chessa , e ciò in bas-e sp eci.almente al r ilieYo clei tratti del 11.as·o e dell'orecchio . \~ eJ1endo poi a.Ila materia nella q11.ale 1'0. ha ~cq uistato p artioolare esperienza, cioè alJe prove d i i dent ità basate .siulla detern1inazio11e dei g ruppi sanguigni , egli riferisce che 1<:> studio di questi pu(, essere elem ento sicuro di identificazion e · egli narrn il c·aso avvenuto in u 11a m.aternità di u11'infe rn1iera che aveva scamb jato due bambini, i qu.ali poterono es ere res tit uiti ciascuno .all a su.a pro.. p r ia fa n1iglia , in base alla deter1nir1azione del gruppo san guigno d'essi e dei ge11itori. ~a prova bio-Jogica dei grupp i sangt1ig11i è lar g.a1nentc . eguita .all 'estero, in quei paesi ove è pern1ess.a la riC'erca della paternità a tale sc·opo. Inversan1en te, qne. te ricerche potr ebbero permettere .che ,un padre conteso t ria due famiglie, come n el ca.s<> di Co11rano . fosse attribuito conforme1nentc a11.a e ) re~ltà.
C-0n cludendo, 1' 0. dice che delle varie prove p er accertare l'identità p erso11ale, alcu11e sono addirittura fallaci mentre altre hanno in sè n1olti ll}en1enti di probabilità , sicch è vanno valutate nel 1 orn j n iem e: Sf' sono contradittorie , la decisione }
riveste carattere <li part icolare gravità. ~ono invece pr-0ve certe quelle f-0ndate sui rilievi dattiloscopici e segnaletici. L 'O. esprime da ultimo la certezza ch e la scienza potrà portare u11 contributo sicuro nella prossima risoluzione del caso dello sconosciuto d~ Co1legno, così da tranquillizzare l' opinione pubblica. La brillante conferenza del prof. LATTES è stata illustrata da numerose interessantissi,me proiezioni . Alla fine del s.uo .d ire, 1'0. ha raccolto dal pubblico, che ne seguì con grande interesse la paro1la p~ana e <:ionvincente, vivissimi app1al1si. Commemorazione del
p~of.
Carlo f orlanini.
11 25 maggio u, s., decimo .anniversa1·io <lella morte d~ Carlo ~F'orlanini, nell'Aula della Clinica Medicà della nostra Università l'on. prof. Eugenio )J.orelli h.a commemorato l 1illu&tre 1\iia€Stro. Erano presenti il Prefetto di Pavia, il P-Odestà, numerosi allievi d~l Maestro, i professori della nostra Università e molti professori di altre -Cniversità italiane. Il Podestà di Pavia, prof. Vaccari, che presiede la commemorazione, prende la parola per illustrare il v.anto dell'Università pavese di essere stata I.a culla della grande scoperta del pne11motorace artificiale; cede •p oi la parola al prof. Morelli. Questi, e.on pa role commosse, rioo rda ai oollegbi allievi del grande scomparso la figura del comune Maestro, che fu u11 vero pa.dre per tutti loro. Accenna poi alla scoperta del pneumotorace a rtificiale, e alle ansie del F'orlanini che precedettero la maturazione e l'attu.azione dei suoi concetti s ulla collasso-terapia polmo11are della tt1bercolosi; il )[orelli si rammarica che in I tali a sempre sia stata inisconoscinta la geniale idea del Forlanini n elle s ue prime applicazioni pratich€, e che j} riconoscimento dell'alto valore defla scopert.a sia prima venuto da ll 'ester-0. Il Ylorelli per.altro non ritien e il pneumotorace .artificiale che la scop·e rta più pratica del Tulaestro, poichè altre grandi concezioni Egli ebbe in altri campi della F.atologia e della Clinica: così l'end.o crinologi.a fu dal Forlanini coltivata con geniali intl1izioni di vero ptecursore, specie riguardo alle funzioni <1elle st1rrenali ~ 1.a ooncezione del1' i per tensione da arterospas1no ha dei meriti , secondo il Morelli, che nel can1po scientifico superano quelli dello stesso pneumotorace. Il ~Iorelli traccia noi un breve efficace profilo biografico del Maest1:0, quale Italiano di purissima fede e quale Uomo di sl1blime integrità di ' . . coscienza, e ne ricorda, destando viva commoz1on~ nei presenti, gli ultimi giorni .tli vita, nei quali si rivelò e rifulse il grande affetto che Egli port,ava a tutti i ,St1oi discepoli. 11 prof. Morelli raccoglje, alla fine del suo dire, nn lungo a.pplauso dall'uditorio, e ri1p rende la pa~ rola il Podestà. di Pavia, prof. Vaccari per leggere numerosissime lettere e telegrammi di professori che inviano la loro adesione alla commen1oi·azione. Il Podestà infj11e, a nome della città di Pavia assume l'impegno di ricordare la me' . . moria di Carlo Forlanini in modo imperituro. Dott. Ar,F. SSA-:-IDRO EsPOS,ITO. 1
' (.~NNU •
\:\X\ , 1·.\""L.. ~.)]
• ~ELlO~lt.
· NOTIZIE DIJIER5E. Calendario dei Congressi. •)0_30 u i u <111u JJ.a11zica: Gio1·na te i11edicl1e tede-'" e o ' .-,che e l{iunione della 8o~ietà tedesca nord-occidentale ùi medicina i11terna. Id., ('op1.'11aghcn: Co11gresso internazionale per l'educazio11c sessuale. 2-8 luglio, .Parigi: Congi·esso iutern.az. <lel1'.abitazioue; segreteria ge11erale: rue de ~évigné 29, P.a1·is. 3-4 luglio, Parigi: l'ongresso internaz. di neuiologia; 1:>egreteria: 0~1)ice de la Salpétrière, boulev.ard de l ' Hopital -17, Paris; v. fase. 23. 5-8 luglio, Parigi: Congresso internaz. d' assistenza pubblica e i)rivat.a: segreteria gener.: rue de ~Iiro1n~n1il 49, Pari . ~-12 luglio, Parigi: Congresso iutern.az. per la protezione dell'infanzia; segreteria gene1·.: avenue \Tictor-Emanuel-III 37, P.aris (Se); v. fase. 49 del 1927 e 23 del 1928. 8-13 luglio, Parigi: Conferenz.c"J, i11ternaz. dei servizi sociali; segreteria gen.: rue Vélasquez 2, Paris. 12-14 luglio, \ ,.ienn.a: Congresso internaz. di Logopedia e Foniatria; Y. f;;isc:. 25. 15-16 ]uo-lio ~ '. P elle!.!.rino: C-011-regno medico b ' .._, per lo stt1dio del L'uricemia; ad.e ioni alla Presiden7,,a della .Associazione d'Iclrol<Jgia, via S. Barnab.a :'I, )filano ; v. f asc. l~J. 15-19 luCYlio Rio de Janeiro: Prime Giornate t:::> , )fediche di Rio de ,Janeiro; segret. gener.: prof. Behniro ,~alverde. rua ~ . .José 84, 0 andar, Rio de Janeiro ; .. ,~. fase . l .. 23-27 111CYlio toccolma: 2° Cong.r. inter11az. di radiologia; segretario: Dr. .A..lexes R enander, Sophiahemu1et, . toc kholn1 (,'-re zia); Y. fase. 51 del 1927. 23-28 lnglio, }\n ver sa : 32° Cong1'. degli .ali enisti e ne11rologi di lingna fran cese; segr. gen. : Dr. Meens, Nervierstr.aat 21, _4Jivers (Belgio); vedi f ~icoli 1 e q. 29 111 2;.-] .a,gosio. ( 'open ghe11: 1° Co11gr. internazionale di oto·rjno-larinq;ologia; segr. gen.-cassiere: Dr. Ge-01·gpn :\Joller, T.1il~kesholms Alle 8, Copenhagne ' ' (Danin1arca); Y. fase. 49 del 1927 e 1 e 2-l: dcl 192R. 5-8 ngosto Conenag he11 : 8° Co11gresso i11ter11.az. "" ' . <li dern1atologi.a e si filog rafia; segr etario g€n.: Dr. . Lan1h0Jt, Ra.nclhnsp lad s -l-5, Co.penhague (DaniJnarca); '". fase. ~H. 20-25 ago.~t·o, . L\. . t1verpen: 19° C-011gr. i11ter11az. per la lotta contro l'alcoolis1uo. . Fi11e agosto, Rin1i11i: Congr. Na7i1~~· di Tala.s.soterapia; segretarjo,: prof. Silvestr1111 , Corso di At1gusto 69 Rimini; v. f.asc. 22 e 24. 5-7 sette.:nbre Qnebec: 10° Congr. dell' •.\ssoc. ·dei 1nedici di lingua francese dell' ~.\n1erica del Nord; v. fase. 13. io..12 ~.oettenibre Praga : Congre. so tede<:co di ' ·ortopedia. 10-1 !1 ~c->ttflni bre T.1os.u n n [\ e J_eysin : 1° ('ongresso t'">
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internaz. di attinoterapia; segret. gen . per l'Italia.: prof. Giulio Cere.sole, Ospedale Ci vile, \~ eue2ia; Y . fase. 9, 13 e 24 . 12-14 settembre: Amsterdam: ga Riunione delle .Società per le ~al31ttie della digestione e del ricambio; v . fase. 23. 13-15 settembre: Amburgb: Società tedesca di pediatria. 25-27 settembre Roma: 6a Conferenza i11ter11az. ' })el' lBi lotta antitubercolare; segr etari. gen.: prof . A. Ilvento e dott. F. Bocchetti , vi.a Toscana 12, Rom·a (25); v. fase. 20 . 25-28 settembre) Roma: Convegno nazionale delle infermiere; v. fase. 20. 23-29 settembre, Carlsbad: CongresSio internaz. <li balneologia e balneoterapia. 27-29 settembre, Berlino: sa Riunione della Società tedesca d'urologia; aidesioni: San.-Rah. Dr. A. Lewin, Taventzienstr. 13, Berlin W. 50; vedi fase. 17. Settembre 2a metà: 'l'orino, Congresso della Soc. ital . stu.d i scientifici sulla tubercolosi; segreteria: via G. Ferraris 18, Milano (115); v . fase. 13 ; Settembre Buenos Aires: 1a Confere11za. la.t ino·""~ mericana di neu.roloo-ia ·psich iatria• e medicina t:::> , legale; segreteria gen.: Santa Fè 1171, Bue11os Aires; v. f.asc. 45 del 1927. . Settembre··ottobre Parigi: 6° Congresso dei pediatri di lin·gua fra~cese ; segr etario gen.: Dr Ribadeau-Dum.as, rue de Ponthien 61. Paris; vedi fase. 13. 9-11 ottobre Parigi: 20° Còngresso france.se di medicina legal~; segretario gen. : Dr. Michel, rue de Rigny 5, N ancy; ,. . fase. 18 e 23. . 10-11 ottobre, Ro1na: 18° Congresso d1 01·topedia; segretario: prof. S. Crajnz, R. Clinica Ortopedica e Traun:i.atologica., Ron1a. 10-15 ottobre, Roma: 34° Co11gresso della Socjet.à. ita1iana di medicin.a intern a; segretario <benerale: pro•f. G. Sabatini, "R. Clinica Medica, Roma ; v . fase . 18 . 12-15 ottobre, Roma: 35° C-011gr esso della Soc ietà I t.aliana di Ol1irurgia ; segretario: prof. R. Br.ancati , R.. Clinica Cl1irurgica, Roma. 15-16 ottobre, Roma: 7° Congresso dell.a Soci:t~ I tal. di Urologia; segretario: prof. E. )I111gazz1n1, R. Clinica Chirurgica, Ro1na. 4-7 noYembre Bordeat1x: Gior11ate n1etliche bordolesi e cinqua~teua:i'io della Facoltà di ){edici~.a. 11-16 novembre, . A.requipa: 2° Congresso medico peruviano; v. fase. 21. 12..23 dicembre, Cairo: Giorn.ate n1cdiche rl'EJiitto; v. fase. 10. . 15-.22 dicembre Cairo: Congres('o i nterna7.. rli ) e centenario della F.aco1tà di medicina tropicale Medicina; v. fase. 6.
di
Cong1•esso italiano di Chirurgia. . Il 3,50 Congr esso della Società. Itali an.a. di Ch1r urgia si terrà in Ro1na al Policlinico. Um.be1:to ~ sotto ln presidenza del prof .•.\.lessanc1r1 ne1 g1orn1 12. 1.3. 1-1 e 15 ottobre contempor.aueamente a quello cl<'lla Società Italiana di }[eclici n.a Tnter na.
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. l ·""'"' N!\O
1244 'l~emi .
di relazione sono (in co·n 1une colla Società di :Y.Iedicina Interna): « Tu1nori del midollo spinale e loro cura», relatore prof. L. Domi11ici (Sassari), e « Risulta.ti della cura chirurgie.a dei tun1ori maligni (cancro) dell'apparecchio digerente (bocca, esofago, stomaco, intestino) negli ultimi otto a11ni (1920-1927). Statistica Italiana», relatori i pr·off. G. Baggio {Cagli.ar i) e V. Simeon i (Na1poli) . Segr etario: prof. R.a.f[.a ele Brancati, R. C1i11ica chir u r gica, Roma..
Congresso italiano di Urologia. Il 7° Co·n gresso della Società Italiana di Urologia j terrà quest'anno in Rom.a al Policli11ico U1uberto I i1ei giorni 15 e 16 ottobre. Tema di relazione è: « Le oolibacilluri.a », relatori i proff. \ i". J ura e L. .A. Bona11ome (Roma). Segretar io: prof. Ermanno ) {ingazzini, R. Clinica C'h irurgic.a, R on1a..
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Congresso italiano di Ortopedia. Il 1 ° C<>·n gresso della .Società I taliana di Ortopedia .avrà luogo, salvo disposizioni superior i, in Roma nei gior ni 10-11 o·ttobre. Ten1a di relazione è : « L 'etiologia della scolios i » svolto dal prof . Laver micocca cli Milano. Presidente {]el CongresSQ è il pro.f. Emilio Comisso di Trieste; se.g retario il ~rof. Silvio Cr.ainz, R. I stituto di Cli11ica Ortopedica e 'fr.aumatologica , Policlinir)() Umberto I , Roma.
Cengresso internazionale di Oto·rlno·laringolo• g1a . '
Con1e abbiamo annunziato, è indetto 11 Copenaghen da.I 29 luglio al 1° .a,gosto. Per i11formazioni rivolgersi al Dr . :Nliegeville, place Ventimille 15, P.aris (IX0 ) ; tesoriere: Dr. J orgen Moller, Lyckeshol111.- Alle 7, Cope11hague (5°); quota: 30 coJ:one danesj.
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Congresso internazionale di Actinologia. Diversaimente da qu anto era stato annu11zi.ato, la Conferenza internazionale della Luce .avrà luogo, invece che il 4..7 settembre, il 10-13 dello stesso mese, a Losanna e Leysin. Chi desidera il progr.amma completo del Con·gresso lo richieda al prof. Giulio Ceresole, Ospe-. dal e Ci vile, V enezi.a.
Cong resso
arg~ntlno
di Medicina tropicale.
Dal 7 .al 9 maggio si è tenuta a Sa11ti.ago del Estero la. 4a Riunione della « Societad de Patolo• gia Regional del N orte )>. Ven nero 1d iscussi importanti })roblemi; molto posto si è fatto alla malaria. L ' Italia. era rap•p rese11tata dal dott. Franclaini. 1
L'Associazione generale dei medi ci francesi . · Il 20 maggio, i1el grande anfiteatro della Fa~..oltà Me dica di Parigi, si è .adunata la 66a assemblea generale an11ua dell' cc Association gén érale doo
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-,·..,..·v\· F . )-] ... "." . '.\be. ·~J
médecins de France », sotto la presidenza del dott. Bellencoutre. Settanta società dipartimen tali ave-vano ma11dato dei raippresentanti, per discutere i problemi a ll'ordine del giorno di mutualità e di solidarieità professio,n ale. Nel disc: orso ina ugural& il p residente annunziò che ormai la Società è in grado di distribuire annu.almente 300.000 fra nchi, sotto forma di soYvenzie:ni o di pensioni ai inedici anziani , alle vedove e.d agli orf.a11i di medici . IJ10 q_u estion i della pleto1·a medica e del segreto pro·fessionale futo•n oC)i oggetto d.i ainpi.a ~iS<:!ussione, in esito· alla quale si approvò un ordine del giorno· che conferma le decisioni p rese dal Congresso dei Sindacati 1nedici i1el dicembre 1927 . La riunione fu chiusa da u n cordiale sim.p osio; parlarono i dottori B ellenoont r e, presi dente del1' .Associazione, ' ' anverts, presidente della Federa-zione dei Sin dacati inedici, D ibos, presidente del-l'Union e M edioa, il sig. Comar, p.r esidente de11a. U nion e dei fabbricanti di prodotti far1naceuticj medicj , l'on. Comar e il prof. Ba lth.a zard, attivo dife11sore degli interessi del corpo 111edico francese .
Società di Logopedia e Foniatria. ~
stata coSJt.it·uita rece11temente a L n _t\.ja, con lo scopo di stu diare i .d ifetti 1d el lingu aggio e della fonetica e i ine.zzi per e1nendarli. Essa terr à dei Congressi, di cui il cprimo è indetto a ' Tienn.a dal · 12 al 14 lt1glio ; org.anizz.-erà anche corsi di confrenze e din1ostrazioni , ambulatori medici, ecc. Chie1erà la 00opera:r,io11e di oto-rino-Jaringologi, neuropatologi, psichiatri e psioologi . . _-\_ presidente dell.a nuoYa ocietà è stato sf'elto il dott. P. H . Schreuder.
Associazione americana dei redattori medi~i. L'« .Americ.a.11 Medica.] Editors' Association
»
venne fondata. nel 1869 e da allora 11.a spiegato un' inte11sa attività, diretta ad elevare il livello d'e lla proifes.siione medica, a or.g.aniz.zare la classe, a lottare con tro il ciarl.aJtanis1no far maceutico, ecc. Qua.l i pr esidenti dell' .Associa.zione h anno figurato molti dei più bei nomi che vanti La medicina america.11a. Dopo la inorte del peni1ltìmo prooidente, Dr. Henry O. l\!Iarcy, .avvenuta nel 1923, l' .Associazione· avev.a dato pochi segni <li 1·ita. Il nuo1~0 presidente, Dr. H. Lyo11 Hunt, 11a co1rrocato, nel ge11naio di que&t'.anno, un 'aduna1iza per studiarela co11venienza e i mezzi di riattivare 1 Associazione. Da allora vi hanno aderito tutti gli antichi soci, in numero di 117, ed oltre 100 soci nuovi. Son o sta.ti costituiti numerosi Con1itati, per $f;ud i are i problen1i di inaggiore interesse ed .attualità per la professione medica; q·u attro <Jomitati (u no negli Sta.t i Uniti, u110 nel Canadà, uno in I:~1:ghiltérra ed uno in Franci.a, salvo .a costituirne altri) hanno il compito di inda.g are su gli studi 1nedici nei vari Paesi, s11gli esami d'abilitazione all'esercizio medioo, s11gli sca1nbi intern.azionali di insegnanti e di studenti di mer]ic:ina e di elaborare delle })l'Oposte di modificazioni e perfezionclmenti nel c.ampo didattico. Altri ('omitati concerno110: i la bor.atori c-on1nH?rri.aJj. gli oc:peda 11 « a per--
'_-\:\:\0 \ . \ \ \ . }.'•:--1... :~.) ] •
~ l''l. I CJNE
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-ti», l'infort11nistica, l ' assicurazione dei m<!dici, la. pubblicità n1edica, il proibizionismo, ecc.
e:ales a ,.-ec l' Etranger, rue de la J.!'.aculté de 1lédeci11e 12) Paris (, -I e) .
.Associazione della Stampa Medica Olandese.
I dentisti in Francia. La « Revue de Chirurgie de11taire » calcola che
La e Nederla11dscl1e 'r ereenigung der Geneeskundc: » venne fondata nel 1905 ed affiliata alla Associazione Intern.azionale della Stampa Medica, la quale, oom'è i1oto, ha cessato di funzionare oon la guerra. Durante gli ultimi 15 anni l'Associazione oland€se, non aveva piit dato segni di vita, con1e è .accaduto i)er le associazioni oo·n generi di altri Paesi. Ora essa è stata richi.am.ata in vita dal prof. Bu rger ed 11.a racoolto la maggioran~ dei gior11ali n1edici olandesi - i quali non sono molto i1umerosi - ~otto la presidenza di Van Rynberk. So110 staiti an1n1e~\5i a f.ar parte dell'Associazione i redattori delle rubriche mediche dei gior11ali i)olitici. L ~.\. ~o ciazio11e include ner o r a i periodici seguenti: « Netlerlandsrhe Tijdschrif voor Geneeskunde », « Gé11ees ku11de Gids », « Geneeskundige Bl.aden ))' cc N ederln n rl~cl1 ::\fa.anbl.ad \"oor Geneeskund0 » , « .Janus >), u \ "ox Medioo!l'um », cc Tijd.sohrift voor Socia le Genee.srk unde », cc Tijd5cl11·ift Yoor . 'ociale Hygiene », « P.sychiatrische en neurologi~·rl1e Bladen », " Nederlandscl1e 'l'ijdschrift YOOr ,~erloskt1nde c n Gynaekolo·g ie n , cc Tijdschrift der R ijksverzekeringsb.ank » , e<R. K. Arsenblacl », « Hoineopatisch :\itaanblad » . 1
A..ssoclazione americana delle Biblioteche mediche. , 'i adu11erà ~lal 5 al 7 settembre, nei locali del1' A cc.ademi.a di :!.\•f edicina di New York. Segretaria clel Con1itato è iniss Lillia Trask, libr.ar i an, Rockefeller I11stitute f or )[edical R.esearcl1, Broad"·ay 61 , Ne"' York.
Corso di prepal'azlone alla carriera di Medico di Bordo. · Il 1° luglio, nell'Istituto d'Igiene della Università di Padova, avrà principio il III oor so di prep.ar.aziono alla carriera di Medico di bordo, autorizzato dal superiore Ministero della Pubblica Istruzione. Esso sarà diviso in due parti, delle quali una si svolgerà nella sede Universitaria e l'altra in Venezia, per la., necessari.a pratica in un porto. Tasse oomplessive L. 566.30) .r.:la veTsare alla Cassa dell'Eoo.n omato dell'Univers ità. A chi avrà frequentato il C-0rso verrà rilasciato un certificato degli studi compiuti.
Corso di perfezionamento sul canc1·0. Un corso di perfezion.amento s ui metodi diag110stic.i e curativi del cancro si terrà dal 2 al 13 luglio presso l'c< Institut du Oancer » della Facoltà Medica. di Parigi, diretto dal ·p rof. G. Roussy . T~ di frequenza 200 franchj. P er le iscrizioni rivolger si a: M .lle Hure, secrétaire de l'Association pour le D éveloppement des R elations Médi-
nel 1926 si aveva, in Fr,ancia) un dentista og11i 6650 .abitanti. La proporzione si riduceva i1ella « provincia» ~ ossja escludendo la metro poli a 1: 9300. In alcune regioni scendeva molto a ' 1 : 20.000) e nella regione della Lozère s1 aveva110 3 soli dentisti per 103.824 abitanti.
L 'insegnamento della stomatologia a Utrecht. Si e celebrato il cinquantenario di fondazio11e dell ' insegnamento d.i sto1natologia .all'Università di i:; trecht (Olanda). Attual1nento gl i11scritti an11nontano al cos1)icuo numero di 350.
Un ospedale greco a Parigi. ..\..cl iniziativa del dott. Sotiriades di Atene, si è de liberato dj eriger e a Parigi u n Ospedale greco. Si è ·costituita all'uopo un'« Association des a111is de l'.hopital hellène ». I inezzi sar.anno in larga misura fornit i dalla e< Fondazione del j\ifarescia llo Foch ». L'osped.a.Ie sorgerà in rue ergn ia ucl 60. L a direzione ne sarà affidata al chirurgo Dr. Paul Descamps, ma il personale i11e c.lico e.d infermi ere sarà greco. La presidenza onoraria è stata affidata ai ministri degli esteri della Fra ncia e della Grecia; la presidenza ammin istrati va. al n1inistro gr eco in Francia, on. Politis .
'r
Per la cli11ica chirurgica di St. Louis. L' l: 11iversità Washington di St. Louis
(Stati Uniti) l1a ri·cev-u to 750.000 dollari, pari a cir ca 14 milioni di lire it., perchè possa provvedere a iugrandir e e riorg.anizzare 1a Clinica chirurgica, lLnitan1ente al Barnes Hospital, ' che vi è ann esso, sul modello delle Cliniche europee. Di quella somma 150.000 dollari sono stati elargiti dal sig . Frank C. Rand, e altrettanti d.al sig. Jackson Johnson, l'uno e l'altro della Compagnia Internazionale di Calzature e membri del consiglio amm~nistrativo dell'Università; 450.000 dt>ll.ari sono stati .assegnati d.al « Genera} Education Board » di New York. La capacità della Clinica verrà portata a 200 letti.
La lotta contro le mosche. La cc Gazzetta Uffici.a.le » h.a pubblicato il regola1nento per l'applicazione del decreto 20 maggio 1928 contenen:t e disposizioni per la lotta contro le :mosohe. Il i·egolamento verrà integralmente riportato n el prossimo numero del e< Diritto Pubblico .sanitario ». •
Il Governatore di Roma ha emanato un'ordi11anza, composta di 10 articoli, per l'esecuzione del decreto e del regolamento suddetti.
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IL POLICLINICO
Ufficio d'intormazioni mediche in Germania. Un Ufficio centrale d'informazioni è stato ufficialmente costituito a Berlino; esso fornisce informazioni ·gratuite per qua.nto concerne gli studi medici, i QOrsi di ·p €rfezionamento, gli ospedali, ecc. La sede dell'ufficio è alla Kaiserin Friedrich-Haus (Luisenplatz 2-4, Berlin N. W. 6.).
Concerti negli ospedali parigini. Parecchie società orchestrali di Parigi h.anno organizzato dei concerti negli Ospedali. All'Ospedale della Salpetrière per mal31ti mentali e per incurabili, la « Schola ludorum » tiene un concerto ogni settimana. Ali' Asilo di Sant' Anna per malati mentali il dott. Toulouse ha rilevaAto i buoni effetti che spesso esercita la musica.
zione che il cervello dei paralitici progressivi contiene gli e;pirocheti specifici viventi. Durante questi ultimi anni aveva affrontato l'etiologia della febbre gialla ed aveva cred~to di scoprirne l'agente specifico nella Leptospira icteroides, su cui egli ha cumulato un.a quantità imponente di rioerohe; se non che, ulteriori esperienze venute da più parti hanno fatto cailere questa nia·g nifica costruzione: lo stesso Noguchi ultimamente aveva finito per riconoscere, con La massima lealtà, che il suo germe non aveva alcun oompito specifico nella genesi della febbr~ gialla. Ed egli si era. orientato per altre vie. La Leptospira icteroid,e&
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Onoranze al Prof. Bottazzi. Sono stati tributati solenni footeggi.amenti al prof. Filippo Bottazzi in occasione del suo 25° anno d'insegnamento. Ne daremo ampia notizia . . I·n· un pToss1mo numero.
In memoria di Chiarogi. Il 21 maggio fu solennemente inaugurato un monumento a Vincenw Ohi.arugi nell'atrio dell ' Ospedale Psichiatri<X> di San Salvi a Firenze. Pairlarono applauditissimi i proff. Amaldi e Td.nzi.
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La febbre ·g ialla ha mietuto nuove vittime tria gli studiosi ohe tentano di svelarne il mistero . . Annunziammo già la perdita di Adrian Stokes, il quale fa.oeva parte della Missione scientifica inviata dalla Fonda.zione Rookefeller sulla Costa d'Oro, in Africa, per lo studio della grave malattia. .. . Giunge ora notizia che sono morti, quasi s1multaneamente, altri due membri d ella Missione: il dott. Young, che n'era a oapo, e il dott. Noguohi. Il dott. Hideyo N oguchi era nato il 24 novembre 1876 a W.akomotu, nel Giappone. Ultimò i suoi studi di medicina a Tokio nel 1898. Dop<> essere stato interno d~ ospedale, entrò nell'Istit .u to per lo studio delle malattie infettive diretto dal Kitasato. Nel 1901 si recò all'Università di Pennsylvania e fu assunto oome assistente dal Flexner. Nel 1903 e 1904 studiò all'Istituto sier?terapico danese, diretto dal M.adsen. Dal 1904 era entrato nell'Istituto Rockefeller, ove sviluppò tutte le sue possibilità. Il Noguchi ha compiuto una serie di scoperte importanti, che ne avevano fatto uno dei microbiologi più universalmente noti. A lui dobbiamo la. coltura delle spirochete della sifilide, della febbre ricorrente, del pian e di altre malattie. Ha anche introdotto la. rea2ione luetinica della sifilide e la cc roo.zione di Noguchi » del liquido cefalo-rachidiano. Dette per primo . la dimostra/
risulterebbe identificabile con la Leptospira icterohaemorrha,giae, causa .d ell'ittero infettivo spirochetosico. Il. Noguchi aveva trovaro liberale oopitalità presso l'Istituto Rockefeller, che, secondo le sue .ammirevoli direttive, non fa .alcuna distinzione d~ razza. e di nazionalità nel sostenere e nell'inooraggiare gli studiosi: eminentemente internazionale, I.a. Rockefeller ha saputo rivelare personalità scientifiche di primissimo ordine e di tutti i paesi, da Loeb a Meltzer, da Carrel a. Noguchi. Vada il nostro pensiero oommosso e riverent€ alla memoria delle nuove vittime immolatesi sull'altare della Scienza. V.
Il 31 marzo si è spento a Ginevra, in età di 83 anni, il sig. GUSTAVO ADOR, che dal 1910 presiedeva il Comitato Internazioniale delle Croci Rosse. Egli aveva percorso, in Svizzera, una brillante carriera politica, fino al gr.ado supremo di presidente della Confederazione. Durante la guerra ha spiegato un'.aittività instancabile, ohe ne ha. fatto, come si è esprasso il re dei Belgi, «il gran benefattore di tutte le vittime della guerra. ». _i\. lui si devono gli aiuti
[ .-\NNO
XXXV, F ASC. 25)
SEZ JONE PRATICA
.ai prigionieri di g uerra, un servizio che assu11sc sviluppo formidabile, tant-0 da 1dovervi .adibire un personale di oltre mille impiegati. A lui si dev~ sovratutto l'organizzazione degli scaimbi di prigionieri: prima quelli civili, poi i grandi invalidi, poi i malati e feriti padri di famiglia, poterono essere restituiti alle loro case, ovvero intern.aJti in Svizzera. Dopo l'arm~stizio provvide ai rimpatri, alla ricerca dei dispersi, a.lla racoolta d'inform.azioni. Ra avuto altre iniziative nobilissime, come l'a<ppe1lo contro l'impiego de~ gas asfissianti. Ai funerali ].a sua salm.a venne certamente seguita dal pensiero r~conoscente d'infinite persone, che Egli aveva contribuito a consolare od a beneficare
P. La Croce Rossa ha. s11bìt-0 un' .altra grave perdita oon la morte, avven11ta il 28 marw, del colonnello CARLO BOHNY, presidente della Croce Rossa Sviz.aera e governatore della Lega Internazionale delle Croci ~e fondata dopo l'armistizio. Egli aveva efficacemente QOOperato con l' Ador allo sé.ambio di prigionieri tra le Nazioni belligeranti. Oon ta va 72 a.nni. P. Il 18 maggio si è spento il dott. GUGLIELMO GELOSI. N.a.t o nel 1892, fu .assistente e poi aiuto medico negli Ospedali Riuniti di Roma; fu an-
1249
che !>€r un biennio assistente nell'Ospedale B au1bino Gesù e da un quadriennio era medico di bor-do. Di carattere mite, modesto, generoso, eh~ un vero culto per la sua professione eh.e esercit:) .-.a1 intelligenza e oon zelo dedicandosi in particolat· modo alla cura delle malattie dei bambini. La~cia un largo rimpianto.
Il 13 corr. si è spento i11 Siena PIER EUGENIO .SOLAVO, dottore in medicina e chirurgia. Avev.a trent'anni! Intelligentissimo, colto, oom-piutamente preparato, è caduto nell'ora IJÌÙ bella del suo cammino, sulla via luminosa che il Pa.d re gli .aveva dischiuso con grande .amore, co11 mirabile esempio, sapientemente. Procedevano vicini: l'uno in piena maturità scientifica oon vigore animato d.a ardente fiam' l' .altro, nella luce della sua gioT"inezma di bene; za, piena di spera.nze e di promesse. Quanta pa~ sione, quanta vita in questa unione; quando dolore 11el distacco? Intensamente commossi ci inchiniamo, con profo11da mestizia, sulla tomba del giovane oosì i1nmaturamente strappato all'amore della fami glia ed agli studi; con animo addolorato volgiamo in s ilenzio il nostro pensiero, çhe racchiude il sentin1ento migliore di tutti noi, all'amico i)rof. Achille· Sclavo. g. s . 1
Indice alfabetico per ·materie. Anca: osteocondrite deformante: operazione di Lance . . . Pag'. Anemia perniciosa: c11ra . 1229, 1230, Anemie: effetti e1natopoietici di ootratti i1uoleari . . . . » Angina difterica inaligna: evoluzione clinica . · · · · » Angina pectoris da taba.coo . . » Anisomastia associata a sindrome tala. in1ca . · · · · · · · · )) Aprpe11.-iiciti .acute: flora microbica . . )) Ascesso ossifluente della colonna dorsale in raipporto 0011 lo stomaco · · · · » Bibliografi.a. · · · · · · · · » Bacillo della tubercolosi: .accertame11ti diagnostici colturali . . . . » Bilirubina: fo·r mazione · · · · · Oardiologia: progre.ssi · · · · · Corrispondenze . . · · · · · · Encefalite epidemica: esiti . . . Ernia: strozza.mento in una fossetta retro-cecale . . . . . . . . . Gastrectomie . . . . . . . . . Impiego: potere discrezionale e regolament<11re per il rapporto d' - . . Intradermorea.zione nella ~nfezione g-ono~cioa. . . . . . . . . .
1218 1231 1230 1226 1211 1218 1213 1223 1217
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Latte: il problema del . . . . . Malaria conge11ita . . . . . . . . Neuriti mult iple e sforzi muscolari . . Ome11to: torsione . . . . . . Parto: eccezionale rottura vulvare . Professioni sanitarie: repressione dell'esercizio abusivo . . . . . . Prurito: trattame11to esterno . . Sifilide polmonare . . . . . . . Sindrome neurotrofica d'origine dentari.a . . . . . . . . . Spalla alta congenita (morbo di Sprengel) . . . . . . . . Spiroch ete e bacilli fusiformi: come si costituiscono le supposte associa. . z1on1 . . · · · · ,f3tarripa medJica itali<J/na : per lb, _ . • Tabe: u lcus perforans guarita con la
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malariotera•pi.a · · · · · · · » Tt1beroolosi polmonare: valore qua.ntitativo dell'espettorazione . . . » Tumori della vescica: trattamento con correnti d'alta frequenza . . . . » Ulcera duodenale: iperglobulia . . . » Ulcera gastro-duodenale: produzione sperimentale . . . . . . . . . » 1
1214
1218 1236 1219 1226
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Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm.a.ni di M. Oourrie.r.
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_,. A Coloro che dell'opera:
Diagnostica delle malattie del Sistema N ~rvoso · del prof. GIOACCHINO FUMAROLA., della R. Università di Rr:ma acquistarono : il volume della Parte · GENERALE L. 37.75 anzichè L. 42; la Puntata I de Ila Parte SPECIALE (Sistema Nervoso Periferico) L. 25.75 anzichè L. 28; la Puntata Il della Parte SPECIALE (Sistema Nervoso Centrale) L. 30.75 anzichè L. 33;
ricordiamo che, di detta Parte SPECIALE, ed a COMPIMENTO DELL'OPERA, si è pubblicata la Puntata III
IL CERVELLO.·
Volume di 350 pagine con 66 figure intercalate nel testo. bonati, sole L. 37.75 in porto franco.
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•
ANNO XXXV
Roma, 2 Luglio 1928
Fase. 26
fondato dai professori:
.GU IDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE R EDATTORE
CAPO:
PRATICA
PROF .
VITTORIO ASCOLI' •
SOMMARIO.
I
Lavori originali : M . Sabatuoci: La reazione di Kahn. Note e contributi : L. Cevario: Due varianti alle comuni inieisioni per proc~si iinftafill..matori acuti di natura chirurgica. Questioni del giorno : Vaccinazioni per via boccale. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO; s. B agliioni: L'azione fiBiologica degli eccitanti nervosi. - AFFEZIONI REUMATICHE: T. Olarke: Sulla patogenesi del reumatismo articola.re, in rapporto aJ clima e 1ad eventuali in6etti trasmettitori. - Allan: La diagnosi pJ>ecoce delle affezioni reumatiche nei bambini. - VIE RESPIRATORIE: Katz : Contrihuto etatietic-0 alla conoscenzia del camera del polmone ·dal materiale di autopsia dell'Tutitluto Patologiico ,d i Heidelberg. - Schwarz: Sulla cura delle com'Pli-cazioni po-lmonali post-operatorie ·ooll'autoemoteraJpia. Notizia bibliografica. -- Cenni bibliografici. Medicina sociale : Per la dignità del lavoro. Accademie, Società Mediche, congressi : Reale A-ccade.mia cli Medicina di Torino. - Oepedale Maggiore. Bo-
logna. - Società Medico-Chirurgica d1 Paviia. - Associazione Medica Triestina. - R. A-ccademia dei Fi.siocri.tici d i ·Siena. - Accademia Pugliese di Scienzie. - Società Medica di Parma. - Aooademia Medica. di Teramo . Appunti per il medico pratico : CASISTICA: La causalgi-a. dì Weir-Miitchell. - Il .rossore emoziona.le. - TERAPIA: Le in1di·c azioni {)IJ)e:ratorie nella litiaei biliare. •StimoJ.anti dell.a cellu la eJ)ati ca. - Il drenraig·g io med1ioo delle vie ,b iliari. - Sol!fato di magnesio e secrezione biliare. - Intolleranza del fegato verso a l-cuni compoeti di bismuto. - TECNICA: Tecnica rper il -00nteggio delle pia.atrine. - Il bl eu ·di metilene come .ri111forzatore di .p reparati •colorati oon M:ay-Giemsa ed altre tecnich e ·a naloghe. - Osservazioni ematologi-che sul tifo addominaile. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Con.corsi. - Nomine, promozic-ni ed onorificenze Nostre corri spondenze ~ Da Torino. - Da Padova. Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.
LAVORI ORIGINALI.
i1ecessarie per la reazione di Sachs-Georgi, si è arrivati alla M. T. R. ·e alla lVL M. R. , cl1e sì po.ssono legigere ·dopo un 'ora. Sem·b rerebbe .p ertanto s up erfluo occuparsi della nuova r eazion e per la sierodiaignosi della sifilide, r-eazione proiposta ·dall'americano R. L. Kahn nel 1922 e poi ripresentata n ella sua seconda m,01dificazion e nel 1923; ma i risultati degli autori, in gran parte americani, che l'hanno studiata, e la semplicità e rapi dità di esecuzione sono tali, c·h e ab·b iamo voluto farci un concetto ,del valore d·ella reazion.e stessa. Men tre n elle solite r eazioni di flocculazione sl mescola al siero una soluzione colloidale d'antigene, soluzione che si presenta più o meno torb1da ed o·p alescente, m·a del tutto pri·v a di precipitati, anche mi·cr o.s copici, .e si attende la forrn azione di una flocculazione tenendo la miscela in termoi.Stato per un certo numero di ore, nella reazion·e di Kal1n invece al siero si unisce un antigene che per il fatto stes.so della sua diluizione, in 1determinate proporzioni, colla soluzione fisiologi-ca, presenta già un preciJpitato grossolano, e si studia la solubilità ·di questo precipitato nel siero in esame. Nei Siieri n egativi, o nella soluzione fisiologica, il precipitato si scioglie completamente, e · la miscela assume un aspetto uniformemente opalescente, mentre nei
R. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA l li retto
d.al Prof.
VITTORIO
ASC:OL I.
La reazione di Kahn ver il dott.
assistente volontario.
MARIO SABATUCCI ,
Dopo le prime osservazioni sui precip·i tati che in determinate con·dizioni jpOssono formansi •dal r eagire del siero di sifilitico tSopra speciali Boluzioni icollotdali ·di lip,oi·di aventi funzione di an.. tigene, tutt·a la mo,derna ·sierologia della sifil·iide si è i ndirizzata allo stu1dio di queste reazioni di flo cculazione, che .si presentavano quanto mai d egne d'interesse, anche dal punto ·di vista pratico, per la notevole semplicità idi esecuzione ·di fronte alla W. R. ·L·e s1pe-ranze in esse fon·date si sono in grandissima parte realizzate: la re·azione d i Sachs.. Georgi, la reazione di Meini1cke e sp,e cie le sue più recenti mo difi·cazioni quali la D. M. R., la M. T. R. (reazione d'intorbi1damento·, a l bal6amo del tulù), la M. M. R. (mi'ca-oreazion e), la reazion·e di Do1d hanno dato, in mano ai più sv.ariati sp·e rimentatori, r isultati molto lusinghieri, con una per.centuale di concoridanza con la W. R. dal 94 al 99 %. Anche la ·durata della rea7Jione si è ab1b reviata notevolmente: dalle 24 ore 1
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IL POLICLI!\/!C'O
sieri positivi esso rimane indisciolto, e Si rende anzi meglio ·evi1dente. Da notare 1però che la maiggiore o minoTe solubilità del precipitato è in raa>porto a due fattori: titolo della diluizione 4'antigene, e tempo che passa tra la preparazione ·di e~s·a e il suo uso: inquantochè diminuendo la quantità di $Oluzione fisiologica con cui si diluisce l'antigene, o usandolo molto terr1po dopo la sua diluizione, si può arrivare aid oLtenere un precipitato n on più solubile n eanche nei sieri negativi, o nella soluzione fisiologica. Al contrario, aumentanido la quantità di soluzione fiBiologica, il precipitato diventa tanto più facilmente solubile, e le reazioni po~tive si fanno sempre meno ·e videnti. v.e dremo pertanto in S·eguito come il titolo ·d ell'antigene C-Orrisponda appunto a quella diluizione che pur contenendo la qu·a ntità massima di antigene, 1dia un precipitato completamente so·l u'bile nei sieri negati vi o nella soluzione fisiologica. Questa la reazione, n elle sue linee genera li: !Passiamo .ora a·d esporre, con un certo dettaglio, la tecnica, che riportiamo dalle pubblicazioni originald. di Ka:hn. I reagenti usati sono l'antigene, il siero in esame, e la soluzione fisiologica. Antigene. - L' antigene di Kahn è un estratto alcooliico colesterinizzato di cuore di bue esaurito con etere. :&."So Si prepara co::.ì : ·C irca 400 gr. di cuore di bue, ,p rovenienti da almeno tre cuori diversi, v·engono tagliati in piccoli pezzi, e passati attraverso la macchina trita-carne p er 3 o 4 volte. lJa ,p oltiglia viene distesa in un· piatto di vetro o id i porcellana, e sottoposta a:ll'azione di uno o due ventilatori. Dopo 6-7 ore la parte .esposta all'aria è relativamente asciutta: allora si es-pone all'ari-a l'altra superfici.e, che era a contatto del 1Piatto. Quando lo strato di poltri.glia di ·cuore è divenuto una piastra secca, a1lora si divide in piccoli pezzi, e si continua aid asciugare finch.è il materiale divenga fragile, e facilmente triturabile. Allora esso viene ridotto in polvere in un mortaio, o ir1 una· macchina da macinare il caffè, mai usata ad a:ltri scopi. S}uesta è la polvere di cuore di bue, ohe 1PUò aversi già pronta .dalla (( The Digestiive Ferments Company » Detroit-Michigan, U. S. A.; dove viene preparata su larghissim·a scala, usando fin o a 75 cuori c ontem.poraneamente: col vantaggio quindi di una grande costanza ed uniformità c1i composizione. 25 gr. di questa polvere vengono :pO$ti in un Erlenmeyer da 250 eme., insieme con 100 eme. di etere iPUriss1mo, da anestesia. Si agita di quando in quando , e dopo 10 minuti s i 1
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[ ..t\l\XO XXX\., F ASC. 26 I
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filtra, cercando con una modica compressionesul filtro, di liberare quanto !Più è po.s sibile la p·olcver.e 1ciall'etere. P.oi la polvere viene posta di nuovo· nello stesso Erlenmeyer già usato per la prima estrazione, insieme con 75 eme. di etere. · Si tiene a contatto per 10 minuti, agitando spesso, e poi si fjltra. Dopo . questa Beconda filtrazione, la polvere •di cuore viene sottoposta ancora aid ra1tre due ·e strazioni, sempre con 75 eme. di etere, e per 10 minuti ogni volta. 1Dopo 1'ulti1na filtrazione, si spreme bene la poltvere dall'·etere, e la si pone a 37°, o a temperatura di stanza, finch·è sia perfettamente asciutta, ·e non odori 1p iù di etere. La polvere così disseccata viene posta jn un Brlenmeyer da 250 eme.; ·e si a.ggiiunge alcool a 95° in proporzione ·di 5 cm.e. idi alcool ogni grammo di polvere. Si agita per 10 m.inuti, e poi si lascia a temrperatura di stanza (21.o C. ) per tre giorni, agitando spesso. Pas~ato questo periodo, si agita per 5 minuti, e si filtra. Il filtrato, color giallo oro caricQ, viene conservato ·a l bu1io, a ternp·eratura di stanza; e costituisce Jo stoc·k-ant:Lgene. Una certa quantità ·di stock-antigene (presumibilmente iquella che basterà ,p er 1-2 mesi) viene colesterinizzata, ag1g iungen·do 6 rnmgr. di colesterina chimicamente pura 1per ogni eme. l(lj estratto. La cole1sterina si scioglie bene agitando il recipd.eRte, e t.en.e ndolo a bagno-maria ·a 37°. Quan.do la colesterina si è sciolta, si filtra: · e "l'antigene è pronto. E importante Che l'etere sia purissimo, e che l'alcool abbia esattamente il grado di 95. L'antigene viene conservato al buio, in reci1Piente chiuso con tappo <li sughero iricoperto <ll1 stagnola. Titolazione de ll' antigene. Essa consiste, •come a·b biamo già detto, nel trovare la minima quantità di soluzione fi~iologica, che aggiunta all'antiigene dà con esso un preci·p itato ancora solubile in soluzton.e fisiologica o ne.i sieri negativj. In gen.ere il titolo dell'antigene preparato n el modo suddetto .oscilla intorno 3Jd 1 + 1: pertanto basterà preparare 5 diluiZiioni di antigene, che \Ta:dano da 1 + 0,8 ad 1 + 1,2. In 5 tubi si pone un cm-e. di antigene; in altri cinque tubi quantità crescenti di soluzione fisiologica: 0,8; 0,9; 1; 1,1; 1,2. Quindi i tub.i contenenti l'antigene ·vengono versati rapidamente in quelli contenenti Ja soluzione fisiologica e passando molte volte le soluzioni da un tubo all'altro, si assicura una perfetta mescolanza. Le cinque diluizioni · antigene mostreranno tutte un preci11>itato, più evidente in .quelle contenenti una m·i nore quantità. 1
[ ..\I\NO XXXV, F ASC. 26)
e
)
l
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SEZIONE PRAT l CA
di solu2Ji.one fisiologica. Si la.Scia in riposo 1p er 30 minuti: trascorsi i quali, da ogni ·diluizione di antigene, dopo una lieve agitazione, si 1p relevano eme. 0,05; 0,025; 0,0125, e si dispongono in tre provette. A ·ciascuna di esse si aggiunge eme. 0,15 di soluzione fisiologica, e si agita vigorosamente per 2 minuti: quindii. si aggiunge alla prima delle tre provette un eme. di soluzione !isiologica, e alle altr.e due eme. 0,5. Il titolo dell'antigene corrisponid erà a quello della diluizione più concentrata d'antigene, il cui precipitato si sia sciolto completamente in tutte e tre le provette. Mentre nella titolazione la prova si esegue 30 minuti dopo la diluizione dell'·a ntigene, nella esecuzione della reazione l'antigene può usarsi già 10 minuti dopo che è stato diluito, ed è utilizzabile fino a 30 minuti dopo. Soluzione fisiologica. - Soluzion.e al 0,85 % di NaCl purissimo in acqua distillata. Siero in esame. - Il siero, separato dal coagulo, e centrifugato, viene inattivato per 30 minuti a 5&> C. Se la reazione deve rim·a ndarsi al giorno seguente a quello della inattivazione del siero, è bene sca11darlo di nuovo a 56° per 10 minuti, prima di usarlo. J!ateriale necessario. - Ridotto al minimo: pro·v ette per la reazione (cm. 1. x cm. 7,5); 1provette un .po' p iù grandi 1per la diiluizione dell'antigene; pipette: tra queste è indispensabile averne qualcuna gr3Jduata al millesimo; apparecchio di agitazione, che faccia circa 275 oscillazioni al minl1to, sul quale sia possibile adattare il porta~rovette. Esecuzione della reazione . - Si misura in un tubo la soluzione fisiologica, e nell'altro l'antigene {mai meno di un eme.) : e si rimescola rapidamente, passando molte volte la miscela da un tubo all'altro. Trascorsi 10 minuti si misu:rano in tre ~rovette eme. 0,05; 0,025; 0,0125 della sospensione di anttgene : si aggiun,gono subito eme. 0,15 di siero ogni ,p rovetta, e si 1Pone in agitatore per tr·e minuti, esattamente. Poi nel primo dei tre tubi si aggiunge 1 eme., e negli altri due 0,5 eme. di soluzione fisiologica. E si legge. È bene mettere il siero nell'antigene, e non viceversa. Eseguendo molte reazioni insieme è bene appena messo l'antigene, mettere subito il siero: piuttosto che pipettare prima tutto l'antigene, e poi tutti i sieri. Se il siero e l'antigene restano insieme un po' di tempo prima dei tre minuti d'agitazione, questo non danneggia, purc.h·è scuotenido il porta-rprovette se ne provoohi la mescolanza. La temperatura' della stanza in cui si lavora non deve essere molto bassa. 1
•
1253
Lettura dei risultaU. - La lettura si fa contro un·a finestra: -0 in. qualunque altra condizione di
luce, anche artificiale, purchè poi essa rimanga sempre la stessa, in mo1d.o ch·e i risultati siano sempre paragonabili fra loro. L "asser1za di · .ogni iprecipitato indica reazione negativa. La presenza di un precipitato più o m eno grossolano, indica invece reazione positiva. Nei tre tubi la proporzione d·el siero coll'antigene è di 3:1; 6:1; 12:1; pertanto il terzo tubo m,ostrerà una floéculazione sempre 11»iù evi1dcnte, mentre il massimo valore di positività l'avrà la flooculazionei nel a>rriffi,o tubo, comJe quello contenente una 1na.ggiore ,quantità · d'anttgene rispetto al si·ero. 1Per l'aJpP.rezzamento del risultato Kahn dà iI seguente schema, che riportiamo integralmente: I tubo
II tubo
+ +++ + -i-+ ++
++++ + +++ + +++ +++ -1- +-t-
I •
I
m
tubo
Rìs. finale
++++ ++++ + +++ +++ + + + -t+ I +++ ++++ ++++ + +++++ ++ + + + +++ ~ ++ ± + +
'
l
-t- +
·+ +
+
-
Solo in casi addirittura eccezionali può ottenerPi un risultato paradosso, cioè un precipitato più intenso nel tubo 1 o nel tubo 2 che nel tubo 3. lLa lettura è in genere ab·b astanza facile : ci si può aiutare con una lente, o con l'agglutinoscopio, 1come propone Spicica. Nei casi in cui le reazioni non siano molto chiare, la permanenza per 15' a 37° C. le ren de più manifeste, senza provocare d'altronide la comparsa di reazioni aspecifiche. 1
***
Controlli al metodo di Kahn ce ne sono giài stati m.olti, quaBi tutti per opera pi ·a utori americani. Lucy, eseguendo ricerche compar.ative fra la W. R. e la K. R., ha trovato concordanza nel 92,62 % dei casi, operando su 178.656 sieri. Secon,do la sua ecperienza i steri anticomplementari non modificano i risultati della reazione, e alcune maìattie che hanno ten-denza a c:Jare W. R. positive aspecifiche, quali la scarlattina e la tubercolo~i , non eserciter ebbero la stessa azione sulJa K. R. How·a rd non si nasconde i
,
• 1254
.gra11di ·vantaggi della K. R._, quantunque pensi che la W. R. sia 1più atten1d:ilb ile. Kahn stesso pubblica i risultati di cinque anni di applicazione dell1a sua reazione nel Michigan, dove nel 1925 essa è .$tata dalla San.ità Publica sootituita ·alla \";\li. R.; .&i tr·a tta di 300.000 (I) casi in .c ui le ·due reazioni ,s ono state prati·c ate contempora·neamente; 1e la K. R. si è sempr.e dimostrata plù . .sen•silbile .e pi-C1 .specifica ·della 'v\' . R. Simili ri·sultati hanno ottenuto anche T.11omas G. HulJ (26.000 casi) e Hougton, Hunter e Caji1g as. ·Esiste inoltre un grande numero di laJVori sulla natura della reazion·e, su dettagli di tecnica, su val'ie modalità di pre1p1arazione dell'antigene e sulla sua standarid izzazione, sull'influenza sia "Cl.ell"inquinam1ento, sia dell'emolisi. e sia dell'in·vecchiamento 1dei campioni di sangue sui risultati ·deJla K. R. In Italia inve•ce pochi autori si sono di essa ·o ccu.p ati: S·p icc·a Si dimostra assai favorevole a.icl essa, ed l1a oss·ervato nella Jues primaria la possiliilità c he la K. R. risulti positiva prima della "V.l. R.; ancl1e il .Saocone dà molto valo1re ·a lla K. R. , anzi. dice ch·e in assenza id i sifili d·e i ca1S1 ·4di v-..·. R. leg·germente. positiv~ f:: o·no molto più -co111uni 1dei casi di Kahn leggermente positiYa. P ari.me11ti .buoni :risultati 11a ottenuto l\Iazzin i.
N° deli cam•p •. di; sangue
1
1
1
1
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[ANNI.i); XXXV, FASC. ;26]
l f. POLICLIN.I ID
***
1
1
JR:..
K. R.
\ I
2-'Mi
l1!11es curate.
mega.tiJvai
246
id.
iàl.
303
1ues terziaria
ià ..
++
343
Me.lari1t
iiài.
346
id.
id.
++ ++
434
Scomp cardiaco
positiva con l 'ant. di Sacbs
436
Colic .. epatiche
[
·++
'
+++
negativa i d.
id.
Come si vede, di 7 e-asi discordanti, 5 sono nettamente a faivor e della K. R., mentre due si.eri mostran~ una ce·r ta tendenz·a ciella K. R. a riuscire pooitiva nei casi di malaria, ancor ,più di quello che rion accada con la w. R. Però i11 altri 8 casi dli malaria, con W. R. negativa, ancbe la K. R. è stata negativa. Inoltre a,}j})iamo sag'lg.i ato la K. R. su 1. sieri .anticompl·e m·entari, nei 1qt1ali perciò l·a w. B:. non rera eseguibile. 1
1
TAVOLA
N~
L e n ostre •esperien ze si son o iniziate con Ia -,pil'eparazione dell~ ant.igene. P erò non ootante Tè ·cure messe, i risultati n on sono s tati buoni: tre ·antigeni. preparati seguendo scrupolosamente Jr indicazioni idi Kal111, avevano titoli molto alti (1 + 1. 7; 1 -+· 1.5; 1 + 1. 7) e non davano e11e reazioJ1 i molto de~)oli. Rif.eriamo questo insuccesso ·alla 11atura dei cuori adop-crati, che sono evi-dentem1ente molto variabili; ·e constgliamo pertanto a c hi voglia praticar.e ia reaztone, di comm] ~s i onare la polv·ere .di cuore o aJddirittura l'a11tigene già 1pll'eparato alla « T·h e Digestive Ferments Company ». A noi lo ha inviato molto gentilmente lo stesso Kahn; -e di ·ciò gli siamo YiYamente grati. L.\ lYbiam-0 sperimentato la reazione su 530 sieri : .su ·Cui eseguivamo contempor.aneamente Ja W : R. (m eto do ortg.i nale; antigene di Sachs ed antigene .d i Bordet). In gener·e eseguivamo le reazi·oni di Kann nell'ora che le II'·eaz•i oni di vV. R. erano in termostato.: in un'ora si possono facilm.ente eseguire 40-50 reazioni di Kahn. Diciamo subito che le due reazioni hanno >eoinciso nel 98,68 % de( ·casi; ,cioiè soltanto in 7 sieri si è avuta discordanza fra le ·d ue reazioni. Anc.h e nei riguar.di ·dell'intensità di reazione abbiamo avuto Btpesso, per quanto non sempre, risultati simili. Diamo ora una tavol·a d ei Ca.5i in cui le due reazioni non hanno coinciso:
w~
D·i agnosi
del ca ~p._ di sangue
l
•
II.
Dia.gno5'
W . R.
non s tor. di lues
AO
cirrosi epatica
AO
+.++
id.
AC
negativa
non st0or. di lues l. I
K. R.
1
negative.
AC A.
o
+++
5
lues
6
lues curata
AC
neg:ativa
7
non stor. di lues
AC
negativa
I
A. parte il caso di cinr-0si epatica eh-e ha dato
reazione pos1ti va, a11che l1ei si·eri anticomple· mentari la reazione •l1·a dato risultati molto ve· r o,simili. Siam10 pertanto convinti d·el valore e deJla a~tendibilità di questa reaz.ione, che non sol· tanto non Ci sembra inferi ore alle altre rea· zioni dì flocculazione, ma anzi cred.iamo realizzi un notevol·e 1p rogresso. Senz.a . contare che a f n· vere di. essa milita una s·emplicità id.i mezzi e un·a rap·i1dità e facilità di esecuzione senza pari. 1Che si 1po.ssa in 3 o 4 minuti, senza nessun preparativo, e, dir·emmo .quasi, senza Ja!boratorio, praticare la siero·diaignosi della sifilide, con un metodo che non richieda altro che un po' 1d'antigene. il siero del malato, e .qualoh€ pipetta, senza termostato, senza reattivi l·abili ed incostanti ci sembra un risultato di cui finora da noi si sia. . tenuto poco conto. 1
I
[ •.\NNO XXXV.. F '.\'SC. 26 ]
:SEZ'.l ON.E P RAT 1C.\
L'unica -Obbi.ez.tone è 1c'he la lettura è un pa» n1eno facile .e più delicata ·di .quello che sia la lettura della W. R.: tuttavia crediamo eh.e leggere un·a iflocc!l!llazione IJ!lon ·d.ebba spaventare l'uomo di lallDoir.a.torio, .e tieanche fors e il buon rnedico pratioo., che non sia a~solutame nt e digiuno di analisi clinicl1e. E gra:l.l'de vantagigio ·µotrebbe ritrarne, 1ehi, 1onta!rt10 olai centri batteriologici della città, iè costrett0 .a .tare a meno nei suoi giudizi climi ei del c'0nt!I'ollo sierologi1co, e lle con la reazione di Kahn esula ,dJ.all'esclu sivisrno dei grandi laboratori, per .entrare nel don1i111o di ognj medico colto. Giugno 1928.
NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE
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BLBLIOGR.i\Fl.~.
Hov;ARD. La emana :\1edica , 1926, n. 40. HOUGTON, HUNTER, CAJIGAS. The Kal1n test. The J ournal or the .i\m erican :\1edical .-\ssociatio11, 11 giugno 1927. LucY. The HospitaL corps Quarterly, vol. X fase. 2 MAZZINI. Pro cess i verbafJi della Società italiana di Dermatologia , dic. 1926. KAHN. Pive Years' Application of the f(ahn test. The Journal Of the .i\.meriican ~led. Assoc., 26 nov. 1927. KAHN, KENDRICK, LAUDAU. R eport on, Tl1ree Hundred Thousand Kahn te.5t .. !bici. , 9 lugljo 1927. l{AHN, NAGLE, KENORICK. Studies on a.ritigen ,"or the Kahn test. '.fhe J 011rnal olf infectious ·diseases, vol. 41, n. 2. KAHN. Serum-diagnos'bs of Sypl1ilis by precipitation. Will'iams e \Vilki ns Co., Baltimore. SACCONE. Rinascenza medica, 5 marzo, 1928. SPICCA. Pensiero m eai co, 30 novembre 1927. THOMAS, G. HULL. The Journal of the .L\m. :\f Pd . Ass., 11 giugno 1927. YOUNG, KAHN, KENDRICJ{, ecc. ·e cc. Sludies on the Kahn precipitation test. l\1ichig·a n Departement olf hralth R€1Printsseries, n. da M a 47.
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~
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Due
CTVILE DI
Rl\'A
SUL
GARDA.
va1~ianti
alle comuni incisioni per pro· cessi infiammatori acuti di natu1·a ehi· •
ru1~g 1ca.
Dott. p1rof. LUIGI CEVAUIO chirurgo prim ario e d0cente in clinica chirurgica 1
e inedicina o,peratoria. L' imponente ·a usilio che l 'immunologia 11a po.rtato anche nella cura idei processi i11fia1nmatori acuti di natura chilfurgica n on .esclude certamente al cl1irurgo la :ricerea di nuovi m ezzi per meg·Iio !aggi ungere lo scopo· cl1e può essere coma>endiato nella formula ·: guarigion e rapida, senza propagazione. dell'infezi·one con i minimi danni funzionali ed estetici. Ci si p·uò cl1i-edere: è .sempre raggiunto questo scopo? quali sono i motivi di inBucc.esso? La differenza spesso n otevole con cui i vari malati reagiscono all'infezione ci conferma il fatto che nella battaglia, locale e generale, che nel focolaio, attorno aid esso e nell'intero organismo s i combatte, vi son-0 individui che dispongono di rr1ezzi difensivi ed offensivi di fronte al1'infezione che altri non 11anno in e·g uale 111isura : i nostri sforzi con,·ergono allora ad aun1entare ,questi po·t eri di offesa e di difesa. Ricorriam o così alla teraipia immunitaria specifica eid aspecifica con grande fiducia ricavandone ogn.ora i mtgliori servigi. lVJa Jocalm·ente come 1rcgolarci? .A• .djre il vero· la no.s tra tecni•ca in pro1positn non ha in questi ultimi .d ecenni molto acquisito. SE facciarno astrazion·e dall' asepsi cli cui ci circond]amo an·c11e nella cl1irl1rgia se ttica e tncendo d ella sfiducia con cui abbiamo ormai ab·b an donato i così detti antisetti ci dai pii1 svariati odori e colori, i detergenti ed i rnodificato•ri più o 1neno platonici, ci troviamo oggi dì a servirci ancor·a del1a tec11ica d ei nostri Jontani predecessorj , cogli identici tagli, ·colle iidenti ch·e appli cazioni esterne cui abbiamo aggiunto , per fortun a dei nostr1 rnalat~ . un solo gTande rimedio: la ga-rza accuratamente ~terile ed asciutta. Non abbiamo p er ciò difficoltà ·a confessare cl1e nella nostra carnera cti medtcazione per settici esistono ormai, dopo di ·esser e pur passati attraverso molti eStpeTimcn ti. tre sol e bottigliette (alcool, tintura di iodio ed acqna ossigenata) ed un solo barattolo (pomata sterile all'ossido di zinco). A questi soli rne zzi, acl una buona qu·a lità di garza e ad una notevole quantità Cli sieri affidiamo, quasi esclusivamente, la nostra modesta opera con risultati di cui non abbiamo a doleI'ci. Abbiamo per altro 1
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IL POLICLINICO
tatto cor1vergere tutti. i nostri sfo1rzi n·el cercare di compren·d·ere quale sfa, allo stato attuale della nostra arte, il metodo migliore pel tr·a ttamento locale ·dal punto di vista dell'intervento e ·delle successive medicazioni .e crediamo di fare cosa u.tilc portando a conoscenza dei colleghi alcun·e innovaziorti che abbiamo creduto bene di \stab ilire nella tecnica di alcune incisioni su 1processi infiammatori acuti che più frequentemente ·cadono sotto la nostra osservazione. Occorre 1di stinguere, dal puro punto di vista terap-eutico, nelle form-e che wbbiamo trattato tJre ' m-0dalità ·<li 1p rocessi infi·ammatori acuti: 1) flemmoni delle guaine tend·i nee specie delle mani e dei piedi; 2) ascessi ca1di con raccolte di n òte;vole v-0lume; 3) aden o fJ emmoni da. comuni piogeni od anc he da ulceri molli; 4) foruncoli e favi. E notorio quale si1a la di:fifi'coltà nell'ottenere in casi ·di flemmoni delle guaine tendinee una guarigione pronta, senza ·danni funzionai! ed estetici. La necrosi d·el tendine pro1duce in molti casi una 1deficenza funzionale assai notevol-e, molte V·Olte 6i forman o aderenze coi tessuti circostanti che rendono assai tardiva la ripresa della fun zione e quasi sempre la -limitano [permanentemente, altrr. ,-olte jnfine il prroc.esso si diffonde ~:!~!!':' !~ g uaine ed alle · gu1 aine vicine mettendo spesso in pericolo addirittura !;arto cvl}!i~c. s: tratta per lo più idi malati che ci arrivano in 0 spe. dale negli stadi inoltrati della n1alattia, q:1..1and o si è già tentata ogni risorsa empiri·ca od addirit'tlllra alle volte quan1do altri ha già .p ratiicata una timida incisio11e di un 1p aio di centimetri al più in cui 11a intro dotta una platonica striscia di garza iodoformica della grandezza ·di una stringa d·a scanpa: esiste e-dem'a notevole , febbre, dolore spesso atroce, perdita della funzione. .Di fronte a questi casi un ·chirurgo oculato d·eve oggidì regolarsi in questo modo: 1) praticare immediatamente una iniezione di 2 eme . .di siero normale di cavallo e procedere alla pulizi·a della p.aJrte ·a pplican.cJo un impacco di alcool iodato; 2) dopo un'ora introdurr.e altri 30-50 eme. di . siero di .cui metà antistreptococcico e metà an t istafil ococcico; 3) trascorse, se è 1possi·bile, altre sei ore procedere all'intervento che ·deve essere generoso ·ed arrivare allo SC-OfPO che è quello di rn€ttere allo S'COJ>erto tutte le guaine lese e di 1drenarle con ottima garza, sterile ed asciutta. ·L 'incisione si fa ordinariamente sopra il ten· dine )n questione senza le-derlo e deve essere prolungata per Io m-eno sino al punto ove l'estremità di uno specillo premuta sulla cute risveglia 1
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acuto dolore sulla guaina. •Non ostante simile tecnica sti riG<:!ontra qualche r·a ra volta diffusione del rproc·esso. Quale il motivo? E precisamente qu.esta la ·domanda che ci starno più volte fo.rmulati ed a cui ci siamo sforzati di rispondere esaurientemente. Nei casi d'insuccesso era costante il fenomeno del ristagi10 ·di pu\s non ostante che il taglio fosse suf.f i1cente e che la garza non fosse uscita dalla ferita operatoria. L'tinconv.enìente era dovuto, secondo il nostro modesto ·!Parere, a due ordini di fattori. 1) Il tagljo praticato su tessuti fortemente edematosi, necessariarnente p·oco profondo, su parti per lo più fornite ·di cute in·d urita costringeva fortemente -coi margini la garza impedendo l'emigra~ion e dei secreti. 2) L'esiguità ·della cavità risultante non perm·etteva d'introdurre nel focolaio una ·q uantità di g·arza sutficente ad assorbir·e tutta 1'a ~ec.rezione. Abbiamo perciò modificata la no·s tra tecnica in questo senso: pur manten°e ndo inalterata la prepwrazione immunitaria (cui annettiamo grandissima im.p ortanza e da cui non abbiamo mai avuto inci:denti) inv·ece di ·condurre il taglio come una seffilplice inoision·e abbiamo praticata addirittura una escisione a margini elittici •dei tessuti sovrastanti il focolaio regolandoci nella lunghezza delle incisioni neoessarie a seconda 1della bisogna e .dando quasi sempr·e alla porzione di tessuto u.:;~.11:ìL'tata ìa 1rurghezza di cir·ca un centimetro. Le lrubbra ·della ferita si possono in simile modo tenere· assai bene divaricate nelle parti centrali .d ella perdita di sostanza permettendo un ottimo d~enaggi0 ·della guaina infetta. Adottan·do què'st·a tecnica si i; uò il più delle volte notare dopo appena 24 ore •dall'inizio del trattamento l'arresto del ,rocesso in.filtrativo. Il f.on.do della lesi.one si mostra asciutto, la tempeII'atura si è n·o tevolmente ablbasii:=tta; l"eidema ridotto mentre La meidiootura è abbG~,d·antemente inzupipata di .secrezione. Basta allora c~ntinuare nelle medicazioni quoti·diane mantenendo avcuratamente drenata la cavità ~in.o a granulazione 1del fondo : si arrirva così assai ,p resto alla cicatrizzazione che a dilfferenza di quella che si ottiene colle solite incisioni (che iwocurano un cor1dooe filbroso quasi sempre aKierente al tendine) avviene per mezzo di un ponte ep~dermico che si stabilisce fra i du·e margini della ferita; è molto faJCilitata p1erciò ·l a ri presa d'unzionale ed il risultato estetico, non è certo inferiore. 1P er gli ascC$Si caldi e per gli adeno!Jemmoni (anche di natura venerea) a·b biamo invece modificato, speci·e nei casi in cui per la speciale looalizzazione :non è strettamente noce&SaXia una cicatrice lineare, la nostra tecnica nel modo seguente: fatta precedeT-e, nella maggior parte dei 1
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casi la preparazione a base di sieri, pratichiamo sul focolaio una escisione .ciirieolare dei tessuti $Ovrastanti di grandezza prQ!Porzionata all'ampiezza del focolaio ed in m·o do da ,p enetrare agevo1rr1ente attra,·erso llna apertura circolare nel focolaio stesso: senza esercitai.re pr·es8ioni lasciam.0 che il }JUS si svt1oti da sè poscia 1dreniamo la cavità risultante. Lo stesso ·metodo usiamo da tempo 11e1 trattan1e11to ·dei foruncoli e dei favi ·con oLtimo rist1ltato. ..\ t.tra verso la 1pel"dita di sostanza circolare ,ben presto i cen·ci necroti'Ci, non più trattenuti dalla cute, vengono eliminati e la cavità residuale ben presto granuleggia. ..\•bbian10 adottate le sUJddette Yariazioni alle comuni incisioni $U lesioni suppurative da parecchi anni con ottimo risultato. Le cicatrici che se ne ottengono non sono affatto, come potrelYbe sembrair e a priori, anttestetjch e. Siamo restati anzi più \'Olte ·sorpresi, nell'esaminare a distanza di mesi i nostri malati , ved1en1do al posto diel .. l'escisione el1ttica in casi id i flemmoni delle g·uaine 'Un'ottima cute, mobile, indolente ·e la parte in ottime condizioni idi funzionalità, mentre al posto dell'escisione circolare abbiamo quasi costantemente notata la IJ)resenza di una iCicatrice di dimensioni cosi Tid·o tte d·a passar·e inosser\·ata. E prect'8amente paragonando .queste cicatrici con quelle che ordinariamente si ottengono coi metodi usuali che ci siamo convinti dell'utilità 1dell'innovazione .e ci permettiamo <li consi gliarla. Basta a questo proposito osservare le ci.catrici ohe si veri.f icano .coi tradizio.n ali ta:gili in croce per convincerci dell' utilità di ·un m·eto·d o ·Che evita ri·s-u 1.tati cosi antiestetici con una r·a,pidità inusitata di guarigione. • Il motivo dell 'un 'fatto e dell'altro sono intuitivi. L'esci!'ion e di te&Suto pe1rmette un ottimo zaffamento ùel focolaio, decomprime i tessuti malati producendo un'emigrazione verso l'esterno 1iel1a secrezione, non costringe coi margini la medicatura, realizza in una parola la vera 1Padronanza del focolaio: evita cioè quello che è il 1!1aggior danno in siffatte lesioni: il ristagno. La cicatrice che ne .r isulta è ordinariam.ente estetica perchè nei tagli elittici si ri•duce, come già ab· biamo detto, ad un ponte epid·ermico che dai margini Jatera11 della e~cisione vien·e a coprire ben presto le granulazioni evitando, nei flem·m oni delle guaine le cicatrici fibro•se mediane ordinariamente dolenti ed aiderenti, quasi sempre 1imitanti la successiva ripresa funzionale della ~parte. ~ el le esc.isioni circolari la cicatrice quasi "Sempre in6ignifica.nte, è data, a guarigionè inoltrata, dalla progre~siv·a diminuzione del diametro della perdita di sostanza ed infine dalla copertura della 1piocola zona central-e restduale fia parte della neoformazione epiteliale che proviene dai margini.
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QUESTIONI DEL GIORNO. Vaccinazioni pe1· via boccale. Il dibattito concernente l 'efficacia o m.eno delle vacicinazioni antitifi•c he per. via boc·c ale, specialmente a mezzo dei famosi vaccini biliati, è an·c ora all'ordine del giorno. I credenti o gli interessati alla rdiffu.sion-e dei vaccini biliati del Besredka, si sforzano di raccogli·ere documentazioni statisti•che 1p ossibilmente favorevoli. Ma, nella maggior parte ·dei casi, un attento esame delle osservazioni descritte lascia, per lo meno, a11quanto perplessi. È, però, giusto il riconoscere che non è facile trar conclusioni definitive da esp erimenti di questa natura, anche s.e fatti su larga scala, anche se riferiti senza reticenze e ·con la più scrupolosa Olbbiettirvi tà. .t\.s:sumono, quindi, un particoiar,e interesse Ie osservazioni relative a singoli gruppi di p€rsone viventi nelle stesse con1dizioni am·b ientali ed esposti, pertanto, ai medesimi riS'Chi di c0+ntagio come possono ooserlo i componenti numerosi di una sola f amigl1a. In tali casi, i resultati idi un·a vaoèi11azione collettiva in ambiente inrfetto, possono paragonarsi a quelli di una esperienza di laboratorio. Il dott. Cornil, intrattenen.dosi su questo dibattuto argomento della vaccinazi-0ne per ,via boccale e p·e r via sotto cutanea (Journal des Praticiens, 27 m·arzo 1926) a'C1Cenna a qua1oh·e episodio da lui stesso O$Servato nel rp roprio· paese di Roquevaire (1M arsi'glia), ove la febbre ti'f oi1de è molto 'frequente. Molto signi.f icativo è, aid esem·p io , il · caso seguente. Famtglia di sei person·e : paidre, madTe e qutlttro figli viventi in amb~ente. aintigi·en1·co, con totale trascuratezza <;li ogni precauz1one sanitaria. N·e l mese di gennaio, è colto da febbre ttfoi·de il ifi1gilio maggiore, dell'età idi 8 anni. rutta la fami1g lia, ad ecoezione di una bambin·a, tuttora a balia, si sottopone alla vaiocinazione per via boccale coi vaccini biliati. Quattro mesi dopo, la m.rudre (vaiccinata) contrae 1'a f·ebbre tifotde, con sierodiagnosi positiva all'1 :250. Nelll'·aJgosto ritoirna in famri·g lia la bambina più gtiovane, ch·e ·e ra a balia, e contrae sulbito la febbre ti1'oi de. p .01co .dapo, un'altra ·b ambina di 4 anni (va;c1cin·a ta c. s. ) e iì padre (vaccinato c. s.) ammalano, alla lar volta, di 1febbre tirfoi1de grav·e e quest'ultimo soccombe. Il solo ragazzo rimasto indenne (dell'età di 6 anni) venne allora vaccinato dall ' ..\. per via sottocutan.ea. Questo solo ssi salvò! In seguito a tali e aJd altre osservaziooi analoghe, l'·A. conclude che la vaooinazioJie per 1
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IL POLICLINICO
via ·b occale con vacci11i biliati non ùà che una si.curezza faillace.
*** A Caronno Milanese la febbre ti·foiide assum·e il ca.r atteire di epildemie ricorr.e11ti estivo-autunn·ali, con una certa moir talità. Vi si n otano molto frequenti le infezioni circoscritte a singoli casamenti. Il dott. Vanelli, in uno studio epi1d.emi.ologi·co di siffatte mani·f estaztioni tiìfoi·di i( Terapia, m·arzo 1928, n. 105), esiclu·de l'importanza ·del contagio i1drico, del gihi·accio artirfi.Jciale, dei gelati e 1degli erbagigi. Egli attribuitsce, inve·c e, una grande riespo·nsa1bilità ai portatori e al'1a dissemi nazione id ei germi specifici a mezzo id-elle mosche. • Comuillque, l'A. in vista ·degli insu10 cessi in-centrati nell'~IPlicazione delle oridinarie m i·s ure profi1latti1cl11e, anch.e per c•onsi·g lio 1d e'lle autorità sanitarie, h·a voluto adottare una p•r ofilassi &p·eci·ftc:a con sititente nella vaJccinaztone p er via orale, a mezzo dei così detti en tero-vaocin i. Questi entero-vaocini consistono in compresse ciascuna d·elle ,quali contiene circa miliarldi 12,50 di i>3lcìlli t-iifici, miliarid i 6,50 dd. {P!ara A, milia'fldi 6,26 di para B e eme. 2,5 di bi1le di1!:'seccata. Le compresse ·venivano somministrate a •digiun o : 4 _·per ·due mattine ·di s.eguito. Sotto il personale controllo dell' A. furqno vaccinati tutti gli operai ·dei principali stabilim enti iDJdustriali e, a mezzo del·l ' Ambulanza, 1'enterovaJOcinazione venne ·estesa a un a buona 1parte tdella popolazione. l!n tal 1guisa, sopra una popo1'azione di 4161 abitanti, i vaccinati furono 1940. Fra questi 1940 vaccinati si verificarono 30 casi idi febbre tifoide (ciCYè il 15,5 %o ) , e n egli altri 2221 albi tanti non vaccinati i casi furono 37 (ciolè il ll.6,7 %0 ) : una di'fif·erenza insign:iofiicante. Si os1servò , tuttavia, c11e n·ii 30 v·aiocinati ammalatisi di febbre trfoi1de, il pr.ocesso infettivo· d ecorse in modo meno grave. Fna i 30 tifosi già vaccinati i decessi f urono 2, mentre fra i 37 ti·. fosi non vaiccinati i decessi si elevairon.o a 4. L' es.iguità idi queste ci'fre non consentir·ebbe COn·c lusi.oni. Sf sa tCh·e le ptCtc.ole Cifre soggia:Cciono fortemente alle oscillazioni ··del caso. Ma, n el complesso, l'es•p erim·ento di entero-va·C'Cin azione arttuato a .caronno iVIilanese, è stato tut· t ' altro che brillante. 11 dott. Vanelli è costr·etto a con clu·dere -che lO stato immunitar io (!) deter.m inato dialla vaecinazione per via oral e, ·è $icuramente inferiore a quello determinato p er via ipodermica coi Yaccini acqi.1osi e coi Jipo,~a.oc in i. La co a non ~111ò sturpire. E ben n oto ancl1e
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dalle recenti esrperi enz1e 1dello Zoeller, .eseguite nell'uomo, cl1·e l'anatossina dii.fter tca, l!a cui efficacia immunizzante per v!a sottocutanea è granrd:issima, rimane del tutto senza azione at!lorcl11~ ·v i·ene introidotta peir via bo0oale. Aniel1e l·ingestion e ·di .g~ran1 di quantità .di .ainatossi11a difteric·a, non d etermina la comparsa i11 circoilo. della bench•è min·i ma traccia di .a,ntitossi11a .. 1
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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'azione fisiologica degli eccitanti ne1·vosi. (S.
Bio logie Médicale, aprile 1928l .
B AGI.IONI.
11 com ple'5·s o problema d egli eccitanti nervosi può essere con si1derato soitto moltep1lici a61petti,. tutti più o m eno intiimamente connessi con lo stato di ben.ef:sere fisi•co e p~i1ch·ico 1della razza e ·dei singoli in•divi1dui. Le numerose ri1cer0he scie11tifiche esistenti al riguardo suonano tutte pit1 o meno decisi\lla con•danna per l ' uso eccessivo o cprolungato di tutte le sostanze vol·u ttuarie. Più m ite, ma anich e più discoI'lde, è il giudizio .a.egli. sci·enztati per l 'uso moid erato di esse. 1L'istituto di fisioùogia umana della R. Università di Roma sta compiendo da qualicl1e announa serie di ri ceDche, negli animali e nell'uomo,. su·l l'·azior1 e fisiologica dei prototipi più importanti d egli eccitanti n ervo·si: l'alcool. la nicotina e la caffeina. Il punto di partenza: d:t queste· ricer.cl1e è specialmente qu·ello di sta1bilire l 'azione di dette 50stanze sulle singole funzi·o.n i dell'organismo , ~ più specialmente sui ·centri nervosi isolati dal corpo . • 1Nel ling uaggio c0:m .u ne tutte queste sostanz(} si so·gliono indi•car e c·o.m plessi·v amente col nomeunico •di eccitanti nerrv0sì o sostanze voluttuarie. Esse potrebbero più ©1p1portunament.e essere indicate col n ome di eceitanti cenestesici od euforici in quanto artìfi,cialmente producono l'eccitamento centra·l e del senso cenestesico o 'Senso generale del no stro co-rpo alla genesi del qual·e moltepllci fattori conc·orron·o. T·u tti questi fattori si posso.n o riassumere n el fatto che al gillldiz1o complessivo idi ben essere (euforia) col qual.e va·l·u tiamo collettivamente la p otenza e la ,~ali1dità deill.e funzioni più umili e ptù nobili del nostre> è base fondam entale il perfetto aroro-anismo o moni,co svolgimento delle funzioni dei n ostri sin goli organi d ella vita vegetativa e della Yit:i animale. Il m ecca11isn10 <li azion·e degli eccit~nti ner1
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SEZIONE PRATICA
vosi raramente consiste nell'eccitare la funzione normale dei diversi organi e ciò solo quando il loro uso è modico e i·a loro azi-0ne si esercita su.g li organi di senso alimentari. L'azione più ima>artante di queste sostanze non è q·u ell.a locale, ma quehla generale, o per ,m eglio dire qu.el·l a da loro esercitata, dopo il passaggio n el torrente civcolatorto, sui centri sens-0Tiali e cenestesici. E chiaro che allora questa azione che iprovoica artifi1cialmente il senso ·di benessere dipen1dente da un eccitamento interno arti·f iciale dei centri, può essere i.illusoria, cioè non corrispondente alle condizioni reali de1le f.unzioni det diversi organi, dal cui aderrupimento normalmente provengon o gli eocitamenti cenest esici. Tra i diversi mezzi voluttuari, agenti nel mo1do detto, emergon o per la l oro generalità e per il loro largo uso le bevande alcooliche. N1umerosissime ricerche hanno dimostrato che l'alcool è una sostan za che agisce su tutti i tessuti dell'or.g anismo v·i vente. La spiegazione di questa sua azione gen erélJle \P'Uò forse trovarsi nell'altra sua proprj età cl1ìmi ca di combinarsi con le sostanze protei•cl1e, d·elle quali d eteflmina, in date concentrazioni, la coagulazione. L'azione fisiologica 1delle bevande alcoOtliche introdotte nel corpo n on è forse estranea a questa sua proprietà di entrare in facile c-0mbinazion·e con tutte le sostanze protei·c he; ma poichè l e dosi con oui si esplica questa azione fisiologica sono iDJcomparabil.m ente minori di quelle necessarie per ottenere questi processi di coagu·l azione ·e di pTeciip1itazione, evidentemente il m·eocanismo dl azione deve essere 1diverso. Un'op·inione molto dillfusa nel carrupo della ffi·Od·erna fisiologja attribuis ce all'alico·ol, o•ltre questa speciale azione chim~c·a o farma cologica, un'azion e aliment.are vera e propria, cioiè energetica, nel senso che €SSO sia catpace nell'o~a nismo ·di OS$i«iarsi facilmente. I ri·sultati delle ricerch e istituite dall' A. n on confermano questa opinione. Da essi em·erge ch e l'alicool p enetrato nel sangue agisce come un e.lemento eterogeneo, di cui l' organ iSllllo ten1de a $barazzarsi ;per m ezzo della secr ezione renale. P er q·u esta so.stanza €siste un vailore soglia, che .corris'Ponrde alla quantità percentual.e che si trova norrnalmente n·el s.o:ngue ·degli in·di·v idui ·digiunanti; o·g ni qu·antità maggiore proveniente dall'iniges.tion e dell'alcool eocita djrettamente l'e1p1itelio renale alla secrezio11e e alla eliminazi·on·e di esso. Se o~di n ariamente colla ingestione delle com1u ni bevande a·lcooli-che in dO$i m ediocri questa azione diuretiica non gi osserva, ciò è 1dovuto al fatto chb l'alcool ingerito con gli alimenti si fissa parzialmente con essi. o che perviene nel circolo in 1
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quantiltà lentamente ierescenti e in<feriori alla soglia r ena.le. lnnega;bile risulta dalle ricerche eseguite dalla scuola dell'A. l'azione specifiica dehl 'altcoo1 sui centri nervosi. L'iaJPPlicazione locale dell'alco.o l etili·co pro·duoe un'azione depressiva che si mette f.a cilmente tn .evictenza lf a·cendo a·g ire l' rulcool sui ·centri previamente stri1cninizzati. Tale ·azione depressiva non è duratura, ma si va lentamente attenua1lldo sino alla scomparsa, se n on st torna ad aipplicaTe l '·alcO·Ol successivamente. La fu•g acità di questa azione si può spiegare con il consumo .chimico della molecola alicoolica e con il lavaggjo continuo d egli elementi centrali 1per opera della circolazione sanguigna. Essenzialmente diversa si è dimostrata l'azione specifi·ca sui centri nervosi del.la caffeina ,e 1della n i.cotin·a. Que6te sostanze applicate anche in dosi piocolissime sulla su p·erfice do.rsal.e della intumescentia posterior del ip:reparato centrale di ros·po, provocan·o sempre un aum·ento 1deJJl'ec1citabi i tà riflessa sino alla com1parsa_ di tetani ai minimi stimoli della 1cute: hanno cio è un'azione ,p erifett·a rnente analoga a quella della stricnina, mentre applicate sulla superficie centrale .della stessa r e-gione (ove risiedono i neuroni motori) non provocan o alcuna modificazione dell'attività centrale. Mentre però l 'azione della caffeina è •duratura e 1permanente, come qu·ella d ella stricnina, qu e.J.Ja della ni1cotina è temporanea e fugace. Questa dirff e.renza si spiega faicilrnente per la proprietà caratteri'S!tica 1della nicotina di .esser e volatile. La ni-cotina si di1nostra inoltre come .un veleno aid azione moltepltce, agente cio1è sui ·d iversi tessuti mu scolari e ner.vosi delJ 'or.g anismo, come p ure la ca'ffeina es1pli<ca la sua azione anche su altri tessuti, cui esempio sul cuore e sul rene. Dosi molto forti di nicotina producono sp·e rimentalmente fatti di paralisi. L'azione g.enerale dell'uso •del caff.è e del fumo di taba·c·co, com.e mezzi voluttuari o eccitanti l' euforia, deve dipenidere -essenzialmente dall'azione sptiicifi·ca che i principi attivi di queste sostanz.e es.plicano sui centri sensitivi e sen~orialL Il fatto che la nicotina faicilmente si elimina ·dalla s·uperi'ice polmonare mano mano che si introidu·ce per la sua vo1atilità, ~piega la necessità -che hanno i fumatori di continuare a fumare div·ersi si·gari e siigariette nella giornata, per mantener.e la cari ca in niicotina presente nel sangue, co,rrisponidente a quella soglia di concentraz1one n eces~aria per provo1care gli eftfe-tti d ell'e1c.citam,ento artifi'c iale dei centri sensitivi. Qu esta necessità non Si rileva per l 'uso d el caffè, se non in mtsura m o.lt-0 minore, appunto .p er.chè la elim-inazi.one della caffeina, che avviene d' or1
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I L POLI CLINICO
1dinarjo per oipera della secrezione ren ale, è molto l.enta. Si può concl.udere cl1e da queste n uove ricercl1e non è giustificata la denominazione collettiva d i sostanze voluttuarie e di eccitanti nervo:::;i per le bevande alcooliche insieme al caf fè e al tabacco. L'azione di queste diverse sosta.nze diper1de da un meccani·smo antagonistico, es.sendo !'·alcool de·p ressivo, la ca1'f eina t~ la. r1icoti11a veri e p r opri eccitanti dei centri sen soriali; for se in questo antagon is1no sta la gi ustiftcazione dell'uso corr1un e di com battere l' ebirezza aloooliica •com una forte tazz.a ·di caffè, e di cercare nel fum o del tabacco un benefico 1nezzo per snebbiare la mente dai fumi di bevande alcooliche ,gener osamente ingerite. In ronclu:sione l 'azione del caffè e del tabacco, n o.to.riamen te riconosci.uti come ottimi eccitant i delle attività i11tellettuali (le quali invece sono più o meno forte 111ente depresse diall:azione delle bevande alcoo1iche, tranne quelle connesse con l 'a.ttività fantastjca ed iS}Jiratrice di alcuni poeti e di alcuni artisti) ::,piega il largo ·uso di queste sostanze 1presso i popoli civiìi, i lavoratori del pensiero e i gaude.nU intellettuali, ma non lo giustifica. I n1igliori eccitan1enti e 5timoli, che ·p er la loro proprjia natura rneglio corrispondono alle esigenze fisiologiche di. organismi sani, sono ·q·Uf::lli che derivano dalla fun zione stessa dei vari orga11i. Presc1n dendo <lalle azioni dannose che queste sostanze innegabi1rne11te pos5or10 prod11rre a carico dei varj organi su cui agis cono, se il 1oro uso fosse limitatto o scomparisse, la tar1to lame11tata degenerazione ftsjca e psicl1ir.a <ir.!la nostra c],riJtà in confron to d ella ciYiltà greca e romana andrebbe semipre più scomparendo. TOSCANO. 1
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AFFEZIONI REUMATICHE.
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pici, dove la tem per atura ·è più mite, pa.r e non vi sia reumatismo. An che in Am erica, secon·do le ois servazioni ·dei coniu·g i Seegal, il r eu matismo ciecresce v·e rso la zorna tropicalB. Orbene, secondo preceden ti osservazion i ·dell' A. la .comrun e pul·oe d el topo, CeratophyllllS fat:iciatus, ha una distribuzio·ne geografica che corispon1de be11e a quelJ.a de.I r·eumatismo articolare, e, ·P·er ra.gioni climatolo gi-che, è assente ai tr opici. La co·m une p1ulce ·d ei to1pi punge anche l'uo·mo~ ma sfugge alcuni in·di vilui ·e predilige altri: in ciò potrebbe forse consistere l'immunità o la predisp•o,sizio.n e ,p el 1r1eu.m atismo, 1come anch·e p·er altre malattie tra·smesse da ins-etti, aJd es. la malaria. 11 teumatismo è più frequen te nella seconda metà d.ell'anno e lo è piJ.ù in città: che in campa.g na, ed ancl1e le pul1ci dei to1pi sono P·i ù fr equenrti in .queste condizioni idi ten1po e di iu.0go : i t01pii idi camrpa1gna portan o di prelferenza un'altra pulC·e, rCtenoip1htalmus agirtes, che non pun·g·e l'uomo. Il r eumatismo è più frequente p·r esso i co•r si d 'a:c.qua: ma in alcune &cuole preS$O un fi11me (Eton ·e Beaumont) do·n id e full'on o sica;cciati i topi non si ebbe r eumatismo. L'...t\. p ensa che le pulci siano portatrici .di un 1protozoo o di una spirocheta, poichè nessun bacillo soddisf.a le con•dizioni richieste per esser ·consilderata la caus.a del r eumattsmo, e p1el'Chè i no1duli di .,c\scho.f1f hanno una struttura che ricorda la gomrrna. 1
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D ORI A.
La diagnosi precoce delle att·ezioni reumatiche nei bambini. (ALLAN.
British ~ledical Journ.al, 14 gennaio 1928).
La prevenzione deùle caridiopatie si b·asa essenz.ialm·ente s·ulla cura tempestiva delJe afit'ezioni reiumatiche nell 'inf.anzia e qu1tndi sull 'accertarnen to [)·r ecoce de'1Je affezioni ·stesse. (rr. CLARI~. Proceed. of the royal Soc. of med. Al riguardo bisogna p.rendere in considerazione aprile 1928). le .c.o ndizio·n i chè pll'edi·sipo1I1go:no, favor iscon o o Ai tropici, ·d ove l'.i\. l1a lunga1nente soggior- , d etern1inano le fom1e reumatiche, o.ssia la diatesi, l'arr.i.b·i en te, l 'in fezione. nato, non si co11101sce il reumatismo articolare Gli sfo.rzi intesi a pre cisare i .caratteri e l'oriacuto , e ·sono scarsissimi i vizi ·caridiaci. Egli gine d el1la diatesi 1reumati·ca non sono stati finon ha avuto oc·casione di Yedere all'autopsia ;nora co·n cl usi vi. Attual1r1ente si tende a con siùeneanche una stenosi mitralic·a. 1Sono bensì frerarla con1e dovuta ad uno squilib:rio ormonjco quenti ,dolori reumatoidi e mta nifestazioni articodehla tiroid·e, delle su1rren ali e del! 'ipofisi. Colari id i altra origine, in raprporto col dengue, e m·unqu e J.a diate.si con-siiStere.bbe in una rnar1canza con in.fezioni varie, ivi ~om·presa la dissenteria, d'adattarnento alle condizio·ni ambientali, ·donde la malaria, il tid'.o. lo sviluppo del reiumat11Smo: si tratterebbe così L'A. tiene a ricordare che vaste regioni considi una predis.p o•sizione innata aid u·n o speciale derate com e trop1icali, non lo sono ch·e in parte : ti1po d'infezione. così oltre un terzo 1dell'India, -e la 1parte m eriLe condizioni a mbientnli ed i fattOII'i predispodionale dell ':\ frica. .i\nic he nelle alture dei tro-
Sulla patogenesi del reumatismo articolare, in 1·apporto al clima e ad eventuali insetti trasmettitori.
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SEZIONE PRATICA
i1enti u1 reumatis1uo so110 •SC111~1re ùhs·cussi. Molto imiportéiJilti sono i n1odi di vestire e Jo stato di umid·i ta ·delle abi1tazioni e le condizioni economiche, quant-uillque il rewnatisuno non .colpisca ::,olamente i più poveri. ~ondimeno i dati statisti·c i dimostrereb·b er o che il r et1miatis.m o colpisce 1più i poveri, più quelli che abitano in case umide, })iù i 1g iovani e più quelli cl1e presentano iipertrofia tonsillare. Per quel l;he riguarda l'infezione sembra accertato cl_le il reumatismo è do•v uto ad uno streptococco ch e aggredisce l'organismo 'P·er la via d elle to·nsiJJ e. Sembra pure che il g erme pos·s.a vivere senza e55ere patogeno mell'intestino, e che entri in atti\. ità quando agi1s cano cause occasio11ali anche lievi. B bene ricordare che le prime m·a nifestazioni d ell'infezione re11•matica possono essere a cari·co del cuor e. In una seirie di 112 casi di steno&i mi· tralica si troYò che almeno n el 18 % rnancava sic ur·a.111ente n ella s tcrria cl ei pazient.i ogni manifestazion e r eumatica o altTe inf·ezioni. .I n qualcuno di tali casi l'affezione cardiaica d ecorse s ub1dolamente e po1ettr essere ricon osciuta solo tardiYarnente, ecl i n &ltr i la lesjone ca.r diac.a si m.a nif estò pri.m iti vamente con f•atti a cuti ed improvvisi. Sipesso è n1olto d·ifficil e precisaJre se il cuore fu definiti \'amente attaccato n el rprim·o stadio dell.a [nalattia. ·L a 1ste1I1osi mibraliic a è l·a lesione Yalvo·l are più costantem ente reum atica e si d &Ve riten ere che e~sa .sia l'effetto di una localizzazion·e pri.m itiva d ell 'inf ~zione : tuttavia plI'ima che si stabilisc.ano iJ soffio ed il fremito ·c.aratteriis tici passa;no .p arecchi a nni. Il vrrimo se.gno può essere costituito •da un solfrfio sistoliieo sulla punta o da una lieve iperuro.f ta cal'diaica, ma occo rre tener pìfesente ·c he il ,p rimo può ·essere indipendente da lesioni ·v alvolari e che un J.eg.gero spo·stam ehto dell·a ,p unta rS·i ipuò riscontirare anche in bambini sani. In qu a1ch e caso la valvola ,p rirr1itivamente affetta è l'ao.r tioa e J.a i esione si m·a nif e.sta con soffio diastoli·co sulla aorta. Le lesioni miocarcìicl1e quantrunq1i.e p~ù silenti n on son o meno imp oTta nti. Gli sfregaimenti pericardici costibuiiscono un segno ·s.icuiro di 'lesion e ·del cuore. Contrariamen1te a quel ohe si cr ede, nell'infanzia l 'infez.i on e re·u mati•ca non è n ecessariamente accornnaanata d a .dolori. J_,'•assenza quindi di. 5 questi non depon e .p er l'esclu·s ione del r eum.ati1s-mo . Una d elle manifestazioni clini1che più interessainti d eJ,l'inf ezione r eumatica è la corea, ed in effetti non è raro trov·are lesi-0n j .caTdiache in indilVidui iehe hanno tSoff.erto qiuesta si1J1odrom.e n ervosa. Da ciò la r1ecoosità ·di sorrvegliare questi ragazzi e soTiprendere i 1plfimi sintomi della corea 1
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quali l'i.rrequietezza, l 'agitazione: l'alterazione del oarattere. Non è 1drubbio che vi soin o strette relazioni f·ra le tonsilliti ricorren ti, l' i·n fezione r e·u1mati·ca e le caTdiopatie. La fr equenza deJl 'ipertrofia tonsiJlue è magigiore nei ragazzi affetti d.a il'eumatismo. La tonsillite non è n ecessélJriameJ1te molto grave, rpuò essere la p,r im.a manifestazione del inale ed amnunziare una r ecidiYa. Non è dato affermare se la to1nsiJla sia la p orta d 'eintTata .d el! 'infezion e o se la ·s·u a lesione si1a u na manifestazione con.co[)1itante. PurrtJ.roppo la ton·sillotomia n on g·aratnti~ce della 'Po,s .sibilità di recidive, qua.ntur1que 1s embri cl1e doipo ila d etta 01perazione si facciano uneno freq•u enti i casi cli 101calizzazioni cardiache ed arritico1aTi. I no·d1u1li r erum.a tici in•dolori localizzati sulle p élJrti estensorie delle articolazio11i e dei t en.dini e sul .capo sono elementi impoir tanti per la ·diag11osi, la p.rognosi e la cura. Essi non sono presenti tin ogni .c aso e spesso stfugigo1101 all' esam·e. L a lo1ro indolorabjJità >ContTasta con il dolore dei Jlod uli flbro.si del così d eitto r erumatisin10 rnuscolaa·e e deJla fibrosite. Nei .casi dubb·i chiariscono la diagnosi, sono ind~ci ·di un'infezio·11e g.rave ed a loca.J.izzazione visceiraJ.e, e devono indurre a p.r o1ungare la ieuTa an·c l1e quando la febbr e è cess ata. .\ ltre ananife~tazio·ni d ell'im.fezione re,um•a tica sono 1' a n emia, ia n ervo.si.smo, J 'irr·e.quietezza, disturbi ga.st1ri·ci e più raramente la pl eurite. [l tr atta1r1ento d el r eu.m atismo d·eve essere indirizzato alla .d istJruzion e ·dell'agente infettivo, a rilITluoYere le caruse dell'i11f ezion e, a mi.g lio.r·are le condiziorli 01rganiche, a prev enire le recidiive. Il salicilato rimane .s·empre il mi·g lior r im edio. Deve esser e somministrato a largl1·e dosi insieme a bi1c.ar.b onato di soda in quant·i•tà doppia, e filllo a due o tre settiman e do1po ell e sono scorr1pars i i s egni attivi d ell'infezione. Si deve porire attenzi·O·n e ruJ..le condizioni dei 1denti, ·dell'intestino, •d elle ton~ill e ·da .cui l'infezione p'Uò a vere il rSuo p1unto1 di t'.P·artenza. Il m·aJa Lo deve ess•elf·e ~·os to in ambi enti iigieni.ci, li.ontano da tiutte queàJ.e cause che sogliono favorire la m·a lattia, l'u.miidità 1sorpratutto. Al riguardo è prreferibile iJ r~covero in ospedale ·dei piccoli maJ.ati. P eu mig1li-0Tare le con·dizioni OTganiche e restaiurare le funzio·n i gioYano il r:Lpo so a letto e po.i gJi ese.T1cizi m o.deQati. Quando vi sia sospetto di localizz.azi•oni .ca'f·diia1cl1e il rlipoiso a letto deve essere iprrorlung.ato fino a qual!che settimana dOIPO la scomparsa idi tu.t ti i 1sin torrn-i attivi. Il dolore, ch e spesso è l·e.gigero , 1scompaJre media11t.e iJ. salicilato. TalYolta al 1pelfiordo aouto n e segue uno 1
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IL POLICLINICO
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subf ebbriJe, che spesso iè indi1ce d.i attività del1a lesi on e cardiaca. La pensistenza ·dei noduli indiica che iJ pr·ocesso non è te'TIIDinato, ed inf.i ne la taJchicardia di solito è piI'ova che il cuore è anicoTa l~ se·de di un ipToce.sso ·attivo. Suocessiviaanente g.io·v eranno l aJria libera, gli esercizi moderati, l'eli.oteraipia, il f.erro, l1olio di ,fegato di m erluzzo. J bambin.i che hanno soiffeirto il reumatiisuno d evono essere continiu·amem.te soTvegliati per sor1pren·dere allo stato iniziale l e ·eventuali recidive, Sjp·ecie qL1elle a localizz·azione cardiaca, e c urarle ·en·eir gi cam ente. DR.
u·n valore. Coon·e iJ oatra;1ne in foirma di gas p er automobile o l'in1catramatura .delle strade possa iniluiire non è oggi dimostrato ma esso rap,pxesoo.ta uno stimolo asp·ecifico o relativamente sipecirfico. Aniche rneJ:le alte montagne si può riscontl)aJr·e il crurcO.noma del ,po1rnooe per cui 1potrà averie import·anzia la composizione cliimica della polvere. Brandt co? inalazioni di polvere di catrame, ha otte·n<Uto pr·oliif.erazioni delJa m:ucosa bronehiale e Kimura idei veri carcinomi. In ge'IleTale si P·Uò dirie che le tnfiarnmazioni ,croniche co.s tituisìcono i ·CO·m'POn·enti per lo sviluiprpo di un ·c arcinoma e a;d e&se si p•uò aniclhe riportare .qrue.110 del poiJ.m one. Inoltre so.n o staro
VIE RESPIRATORIE.
osservati cancri bronchiali dopo infiam.m azioni bronchiali o in1,..ezioni come tubercolos"i, grippe, bronco p·u lmo·n ite. S1p·eici.a'Lmente dopo t·ali malat-
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Contributo statistico alla' conoscenza del cancro del polmone dal materiale di autopsia dell'Istituto Patologico di Heidelberg. (KATZ. Zeitschr. f. Krebsf., Bd. 25, 1927). Il c.aocinoma d·ei p-0lrmoni e dei bronchi è una maiLattia ri~·contra.ta .p iù f1requentem1ente negù.1 ultimi temfPti.. e .o si m entre Langhans nel 1871 1a riguatI'dava come una grande rarità n·eil 1896 Passler trovava 'una percentuale di 1,8 % idi canic ri polmonari sui crurcinomi sezionati. Le statistiche più r ecenti di Bilz e d'altri s.ono più alte con un m·assi.mo intorno aa 19'24. L'IA. ·h a ricel'cato n·el mate.riale IJro to1collar·e .delì'istituto in 60 anni d·uroot e i quali 1si ~·ono sucice.diuti due ·dilfetto1ri Arnold ed Ernst deJ.la stessa sc1Jola. ['Il questo materi.ale h.a tr.oNato un n,etto ia.oc•I'e·scimento dei tumoiri ip1rimitivi d-ell po~mone .e dei ibro,n chi con un'ascesa nel 1913 ·ed un punto culminante nel 1924 epoc·a in cui siu 477 sezioni ·con 19,4 % di carcinomi si vierilficò il 2,3 % di can•c ri del polmone. Non è e.tate trovato aloon caso a1 diso.t to di 25 anni. Su 42 caisi compliessi vi 28 appartenevano ad uomi·n i e 14 a do·nm·e Non c'è dirfferenza per quanto ri.giuardia la ipr.ofessione intellettuaie o m·anuaQe. Fra i l·a voTatori maniu ali il mag.gior numero è fra quelli d·elle fabbriche, delle ferro1v ie, fuoc.h isti. E p·o i1c.h!è la metà colpis ce i fuoch-isti e i fe.l'rovieri si p<Uò pensare all'influsso della inalazione. I lav•ora,tori semrplici de·l la ca:mp·a.g na sono 1co.l piti Tararrn·ente. P er s·piegiare gli aumenti di numero jn alcuni an·n i sono s.tate richi.1annate varte raigiO'Ili e fra qru·este le ·p iù importanti riguardano le alterazio·n i croniche le quali poss.ono influire sulla .etiologia deli. cancri. I traumi e i raiggi entrano molto meno in caus·a m·entTe il ta;bacco, Ja po'.I.vere dell e stlra·de, la p neumoco.n iosi banno secondo Hama>el 1
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tie sono state osserv:ate ·delle metaJpla.sie dell' epitelio bronchiale (Makenzie). Neosuno p·e rò può dire cl1e da una 1pulmonite derivi un 1Cal'cinoma. In .questi individ<Ui •che neLl'.anamne.si 11anno simili malatti·e po:irmonaxi si tratta spesso di ca.ircinoma aid epitelio piatto chie da tutti è amm,esso ·deriva d·a metaplasia dell'epitelio cilindrico (1P assler,. Watsuii, Berblinger). I caooinomi meJtaplastici in altri .organi sono noti: Lewisihon ha .o sservato casi di can cro 1del pancreas ad epitelio piatto; Henz e T·e utschlaenider carcinomi metapla6t~ci del seno mascellare che sono nel 33 per cento dei casi in vapiporto con metaplasie da infiammazione dell'antro di Higmoro. iN1on è ro..ro trovare la tubercolosi polmonare i·nsd·eme col cia!'cinoma del ipolmone e si pruò doman1dare se esiste un nesso fra le due malattie. Siege rt 11a trovato una metaplasia dell'epitelio bronchiale nella tubercolosi miliare, nelle p-neumo·n iti sìfilitA che ·e cTed·e che. sru la base de1la metaplasia 1po1s-sa averrisi un .caricinoma. An·cb.e l'A. ·h a trovato caisi di carcinoma polmo nare vicino a .oarverne trulbercolaTi. Mag.g·io.r e interes.se d 'attualità ·de.sta il rapporto con la g·riippe. In qruesti uUt'i:rni tempi no.n so lo n ·ella l etteratuTa 1na anche secon·do l' A. sono più 'friequenti i carrtc:itilomi d·el p·ol'mone a cell1ule piatte i qruali sono legati con una metap·l asia ·l a quale ·a sru1a vo.l ta è s1pess.o jn relazione con uno st imolo cro n ico o con infiammazioni. Askanazy, Teutschlaen,d er hanno os se.T1Vato metaplasie epiteliali nella grippe. Certo che per svil1uppa:nsi un carci·n oma d•mre concOOTeTe runc'h.e una dis·p osizione ch·e tpuò eist&ere locaJle e ·genecral e. Una disposizione lorc·ale è rruppre.sentata dalJ.ia metaplasia cui concorrono diversi fattoTi della vita mod erna (1polv-eri, automoibili, catiriame dell·e strade) ai quali si 1pruò ag.giru·n gere runche la gri·p pe. R. BRANCATJ. 1
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SEZIONE PRATICA
Sulla cura delle complicazioni polmonali post-op<'ratorie coll'autoemoterapia. Bnlns Beit. z. Kiin. Chirurgie, Bd. 140, H. 2, 1927).
(SCHWARZ.
L 'impiego d·el sangue come mezzo rdri. OOTa è anti1Chi-ssimo. Re'Cemtemente è stato w;ato d·a Vorschutz non ISO lo in im·f ez,toni •aioute ma a-nche in Thila serie di mralattie. Fra l·e •c·ormplicaztoni IPOStorpeira.totrie sono molto f,r equenti quelle polmonari e peir e.s.se è stato usato ta~.e mezzo curativo. Secondo , .orschutz l'azione sri deve riiportare aid runa p.roteinote:raipia non S'Pecifica dove i corpi albuminoddi e i loro derivati rugi•r ebbero èome stin1olo gC'neirale e loc1a1e su tutto l 'OII\,O'\D.n1&mo e nel focolaio malato; ed ·u na .terapia &pec:ilfica d 'imrrn'llnità attiYa mediante sang-iue con batteri e tossine e d'immunità passi·v a meddamte antisostar1z.e in esso contenute. Il sangue proprio avrebbe anche un siero ma;gigiolI'm·ente dotato cl·i cep1po batterico. Ne.l~ a clinri.ica ch.i·r urgiica tedes·ca di Pl'aga aidoperruno Si$tem1a tioamente il sangu.e aJuto·g eno eid il numero delJ e morrti pelI' comiplicaz-ion l polmonari pos1operati\'e è :realmente dimin1Uito senza poterYi tm.putare altri fattori. Come trattam·en.t o ò i cornplicazion i polmonari dorpo ope·r azioni è statn usata l'auto iniezione di saingrue nel~'anno pa!"sato sn 120 mal•a.ti con la seguente tecn ica : si p 1re1parano due siri·n gh e di .r ecord da 20 cm1c. con due aghi; con la prima s1riilliga si aspira dalla vena c ubdtale il sangue che viene iniettato con l'raltro ag0 n ella cosci·a mentr.e si riempie ~a sec-0n1da si.rin1ga co.in l'a1g o Ja.soiato nella vena e si inietta poj il s•an,gue nella co·scia. Cosl ·n on ·c'è biso.gn o di citrato di so•dio. . A scopo pro1'ilatti.co, in malati cl1e avevano fE:b1bre senza rerperrto po·J.mo-n ar.e ·p·o siti\'O è stato usato il m•et·odo in 34 casi ; in 20 si e'bbe dis 0es.a critii-ca .del la te1mrp·eratura, in 7 la temperatura discese per lisi, in 7 111on si ebbe .alcun effetto e la temperatura andò 1poi ·c aden.d o nei giorni susi&egu·enti. , u !i.-6 bron.cl1iti pO$toiperatorie in 20 do.po J.a plI'im.a i·niezio.n-e si ebbe la ·d tiscesa critica della tem •peiiatrt.1ra, mentre ne.g li altri 26 la ·d l, sc·eisa a vvemne per }isi nei 2-3 .g iorni co.n s·eciuti:vi. I fatti locali polmonari sicomp·aTivano più tardi d ella te.mp·eratura. In 41 con pneumonite postop·enatoria l'iniez. ·d'i s·an.gu·e ·di·ed1e 19 v·olte la caduta de'lla temp1eraturra p·er •cr:iJS>i e 18 volte ip•er lisi. Il reperto polmonaJre, .come nelle brolillchiti, scom1p a;rv·e n·ei giomnd seg.u·enti ; 4 ·di ·cru·esti m1alati moirirono da 4 a 14 gi·orni dopo. I risuJtati b:uoni 601!Df1gl'iain-0 a quelli di Vors-chutz. Mentre n egli anni .p recedenti le movti per ipneumonit.e posto'Peratoria nel~a Clinica os.cillavan·o fra 10 e 20 nel 1926 con l'u...c:.o del1
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l'inieztone dii. samigme a ut0tgeno hanno avuto solo 4 morti mentre irrl .qIUesto tempo il num·e.ro ·de.11,e operazio·n i non è dimi·n uito e le norn1'e iigielliiich·e sono rimaste iln.vari·ate. R. BRANCATI. 1
NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Pro·f. MARIO GHIRON. L e m.alattie del sangue. Volume di p agg. xrr -416 con 49 figure n el testo e con 5 tavole a colori. Editore : Luigi P ozzi, Roma. Prezzo L. 68. 1
Ci sia p·erme.sso di r~po~trure la pre.f azione con la quale il p.r of. . Virtt orio Ascoli 1p resenta ari m -edici italiani il l ibro del prof. Ghiron: Il volume che il dott. !.\1ario Ghiro11 ha elabo~ato è frutto ~di lunga e viva passione. Quan,do ho organizzato la clinica meidica di R oma, ho preposto un aissistente ~d ogni sezion e di labolI'atorrio. E il Ghiron in un decen·n io , tutti gli e..sami ohe i nostri infermi richie;d:evano ha in gran parte 1direttarrl'ento pr.ati·cati e in pi,ccola parte soltanto sorvegliati. ·Questi esami 11.anno riguaridato oltre che la morfolo gia anche le prorprietà fisiohe del sangue (resit:tenza, coagul1azione, ma'Ssa del sangue, ecc.) e $Ono stati messi sempre in relazione agli altri dati cl ini•ct e d i 1alboratorio e ai r eperti delle crperazioni o delle auto•p sie, e, quanido è stato po&sibile, delle bioipsie. Ila ·casisti'ca numerosa e svariata del·l a clinica e degli ambulatori ha offerto giorno per giorno lnateri1a nuova alla ,p ersonale esperien.z·a del Ghiron, e gli 11a con sentito di acquistare una comvete·n z·a vasta e preci:sa sui m eto1d'i più fi.n i cli in dagine e sulla loro ' ralut<i.zione complessirva per la diagn osi. !Il pre:sente volume ha ra1dice in. questa decennale 6'pe ci.alizz azione, la quale è ·d ecorsa naturalmente piarallela con lo stu1dio diligente d ei libri e delle memro~ie che si yenivano pubblican1do nel monrd o in tuttJi i campi .della em·atologia. ·L'·opera del mio aiuto mette a gior110 il lettore ·di tutti i più moderni studi e 1p1ort.a il contributo e il controllo 1delle personali osservazioni del1'u utore nelle J)iù vive ed i ntricate question i. Mo·l tissim·e delle numero.se sto<rie cliniche che vivifi,c ano il volume sono state d·a m ie person.aJmente .esaminate e fatte ogg etto ·di lezioni cliniche: di tutte ho V·eri1f icato la pre cisione e la com·p etenza. •Questo ruffermo perchlè im1pressionato io stesso, nella lettura del trattato di Ghiron, 1della rioca m esse di ·o sservazioni che dieci anni di lavoro hanno raccolto, non perch1è ,-oglia -dare assiicur azioni sulla cap>aJcità dell auto1re. Ogni attestazione è superflua qua11•clo i fatti parlano chiaro. «
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Questo trattato di ematologia amil:) isce; 1) dimostrare 1'im1)ortanza che questo ramo d·elJJa m·ed1•cina ha assunto; 2) dare in1di.c}azioni precise sulla tecni.ca -dei m etodi più utili al m edico ,p ratico; 3) chiarir·e l'interpretazione -e il significato dei ris ultati ottenuti ; 4) mo·s trare come la patologia del ·sangue non pos·sa inten•dersi oggi se non attraverso le alterazioni degli organi intesi alla costituzi.one e a'l la epurazione ~dal san•gue; 5) 1docum·entare con un.a esemplificazion e .d i casi bene controllati tt1tto quanto ri·guarida la s em eiologia e la clinica delle malattie del sangue. L'em1atolo•gia è un capitolo della pat ologia ch e idi ree-ente ha preso corpo, ma è tuttaJviJa in costruzione. Il •Gl1iron n on vuole innovare dottrine, ma app.Ji1care i .p ostulati all.a clini.ca: parte dalle constatazioni cliniche e l e sv olge con intendi111ent1 clin ici. Qu esto trattato gioverà a formare l 'esperi·enza. e la coltura d ei m edtci pratici, mia sarà consultato con profitto anch e dagli ematologi di professi on e, in qu1an to a ccrescerà di fatti n uovi o r ari Ja loro esp erienza clinica. L 'es.perienza clini ca p er n essun.o è mai completa. Io sono lieto ·di veder e u scir e ielalla mia clinica lavori in cui co6ì intim1amente e armoni~amente son o fus e la tecnica e la coltura , la dottri11a e l' esp erienz·a » . Roma, ·g iug·no 1928. 1
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VITTORIO 1:\ SCOLI.
CENNI BIBLIOGRAFICI. Diagnostique chirurgicale . Doin, éd. Parigi, 1928 . frs. 130.
D UPLAY,
RICHARD
e
D EMOULIN.
E apparsa irecentemente 1'8a e·diz . francese sotto 1
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la direzione idi Stern. Dire i pregi di questo \i.bro è superflu o essendo am·p iamente cono'Sciuto lf:ria m edi·ci e stuid enti da oltre un v.entennio; ma 01 ccorre aggiungere che nella presente edizion e esistono capitoli nuovi ed altri cornp.Jetamente rimaneggiati pur rimanen1do la caratteristica originale <:li lln ordine toip ografi·co . per regione c·u1 ~ egue poi una discu·ssione per la diagnosi differenziale . Il libro è arri-ccl1ito di numerose nuove figure che r endono maggiormente interessante il volu m e di circa 1200 ipagin e. R. BRANCATI. A. SCHANZ. Praktis ch e Orthop adie , 1 vo,l. in-80 gr.
di 1pagg. 560 con 504 figg. J. Springer, ed . Berlino. At'f erma l' A., n ella prefazione d el l.ibro, di ess ersi decis o a scriYerlo, dopo trenta anni di eser1
.cizio pratico ·dehla sp~cialità, in prima linea p er se stesso, per va:gl1are ·a ttraverso un lavoro ùl sintesi il èammino id i recente percorso •dall'ortop·eidia, ri.cercare le sue lacun e, prevederne i fut1.1ri svilupp i; in seconda line·a per mette.r.e i frutti della sua trentennale esperienza a portata di tutti co.Joifo che d·eb1bono af'f1rontare n ella 1pratica clei casi di ortopedia. Il libro ha assunto così un colorito nettamente penson.aJle ma è qu.esto appunto il suo pregio: a ccanto ai trat·tati ·d i co·mp1lazione, queste opere ~l1'e rispecc,h iano l'.esperienza e le idee ·di un solo·, , sono singolarmente preziose. Solo è ·discutilb ile se possano .g iovarsen e i pratici, ·di f.roote ai problemi. di i11teress.e ortop edi·co cl1e loro giornalmente si pres·entano. I.a soil uzione di questi problemi si allontana .sempre più dalle po&sib iJità dej medici .e dei chirurgi gen er ali e .questo non tanto p er la manch evolezza di uria tecnii~a u id.1 un o strumentario specializzato ma perc11è i I p.roblema o•r torpe dico è IP.YOblem·a squisitamente funzionaìs e per risolverlo oocorron o mientalità e in dirizzi non anatomo-patoilog·ici ma fisio-p·atologi·ci, e qu·esto no[l si ottiene con la lettura di un volume di sintesi. Di 1qu esia visione, ·che cos·t ituisce l'·e6senza d·ella n1otderna ortopedia, soin o p ermeate le pagine di questo libro dello S·c.11anz, d ense di sap er.e, scritt e in u n o stile con·ciso e insi·eme vivace ·e ~l1iaro, ·che si lasciano legger e con factlità ·e con inter esse. Illustrazioni n11merose e dimo·strative accompagnano il testo a 1'issar meglio nel 1.a mente del l ettore· i 1con.cetti esp ost i. Di ogni deformità l'_i\. a ccenna con cisamen te la patoil.ogia, i sintomi, la ·dia•g nosi; la cura è ipiì1 ·estesamente trattata. Nè sono 1dtm.enticati qua e là i ric ordi storici ove assu·m-0no una sp eciale importanza n ello &viluppo di un meto do o di un idea. ·Contenuto, stile, veste tipogr afica , tutto concorre a r end·er e que5to libro sin golarmente attraen te e P!e·g·eviole. E. VENEZIAN. 1
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G. Ro~rANO. La m~lza dal JJ.unto d i vista chirur-
gico. Sua utiiità e valore nella difesa dell' organismo contro le inf ezioni chi.rurg•iche pi ù corriuni. Vol. in 80 .di 500 pa·g.g. Ttp. Borrelli, Bene·vento, L. 30. L 'A. dopo un'.es·p osizion e completa id i qu·anto
finora si conosce sull'anatomi a, jstologia, embriogenesi, fis iolo.gia della milza, e r elaz.ion e di essa cogli altri O·rgani, specie en•docrini e a1d apparato r eti colo-en·doteliale, tratta con dettaglio e chiarezza d'esrposizione, ·della funzione difensi;·a idi tale organo nelJ.a sua reale essenza. Espone infatti i ,,ari metodi ·di ricerca seguiti dai di·yersi AA., commentan·doli con rigorooa critica, 1
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in ba5e all' e8-perie11za personale. Fa una diffusa esposizione delle ri!cerche :personali sulla in, fluenza della milza in certe infezioni cl1irurgiche più com•uni, medi·a nte lo struidio 1delle opsonine nel siero di sangue di animali noimali e smilzati, e della reazione vruccinale di essi contro il tetano. Tratta poi minutamente della patologia di ·quest'oflgan-0, sia isolatamente, sia in rapporto degli altri organi ed a,p,p arati, e 1descri·ve la tecnica dei vari interv·enti: conservativi ·e demolitivi. Il lavoro è distribuito in cin,que p·art1, -O.i cui la terza è ·dedi1cata alla 1parte sperimentale originale, di dieci capitoli. l\.. P. FEY & 1 ' HliCH OT. La Pyélo:coprie. ~Ialoine
ed. Pa-.
ris, 192?. Si int end e per pielO$COpia l'osservazione della pelvi resa vi·sibile per mezzo idi un liquido opa, co. Secondo gli AA. ·que.sto esame è un utile e talora necessario a usilio della pi·elo1gl!'afia , alla quale ,p er altro non può venire sostituito. Da esso si pOS$Ono trarre dati j1nportant1 ir1 tutte le affezioni renali, ma speciaJm ente nelle ritenzioni pelvj cl1e con1plrte o ]ncorn1plete da qualsiasi causa siano determinate. Specialn1ente int er essanti sono le 36 tavole clirnostrant i 204 1radiografie cl1e arricchiscono il \'Olun1c. ì\I. .!\.
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MEDICINA SOCIALE. Per la dignità del
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SEZIONE PRATICA
lavo1~0.
A. P eri in un articolo p•u blbilicato sulla Ritvista di Diritto del La voro ricorda cl1e Tanzi affer,m ò ei55ervi pro1'essio ni elle cond·a 1nnano chi le esercita ad una soif erenza costante, professioni ri~ohio sc, prolfessioni per~co1lose, professioni af'fligenti. Qu este ultime sono quelle eh.e costringono ad umiliazioni, a dolorj, a•d una servitù intollerabi,le, e eh.e p erciò sono prescelte 1clai meno sensibili o imiposte ai meno capaci. ILa società ha già prorvve1duto con le leggi assiicuratiY·e e proifilattiche a tutelaire colo ro che ès.ercitano professioni pertcolos-e. Le p1rof e·ssioni affliog·enti n on possotn.o essere cl1e eliminate. Questa è la tesi sostenruta dal P·eri, convali1data .p er rultro 1dalla tendenza della m o•derna civiltà, tendenza più accentu·ata presso i ipo1po·l i più ri1cchi. Il laYoro, sostiene il Peri, si a-ccompagna a dolore. La ,,erità dell"affermazione bibliica non soifre attenuazione se non nel fatto che la sofferenz.a del lavoro è alleggerita dalla gioia <lel 1
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suo compime11to. An·cl1e il lavoro scientifi!co e artisttco non provoca pirucere se non ·d opo il raggiungimento ·dello SCO'PO finale; 1durante la ~ua esecuzi one è ,p enooo, p erchè penoso è o·~i sfor zo, 1p enosa è l'incertezza d ella riuscita. Le con-siderazio'ni del P eri, non J>D1$1Sono ·essere con1divise integralme11te. · Il lavoro è quasi s·em!l)re gioioso, o p er lo men o proicrura u n pi•acere negativo, i·n q uanto $Ottrae l'inldi viduo dalla realtà, cl1e è qu:éliSi s.e.rnpre p e nosa. Ta11to è vero che i.ol lavoro meno ,p iacevole e spesso veramente doloroso è quello automatico, è il lavoro in·dustriale nel quale l'attenzione dell 'operaio non è conicentrata sul suo lavoro, nei c1uale, come alfferma lo •ste$SU P eri, l'operaio non <lon1ina Ja macchina, ma è dom-inato da questa, e n el qu ale la copia •dei coeffi1Ci·enti di $01ddisfazion e è ben esig.u a e si ri1druce alla ri·f lessione dei va11tçLggi economi.c i diretti e in1diretti che dà un lavoro monotono e nel quale, cl1i lo• esegue no11 l a:)·cia implI'onta del1a propria p·erson.alità. A parte ciò, ' ri son·o ef.f ettivarnente. proif essioni affli1g·enti, pe1"c.hè ab1bassano la <lign1tù inorail e e fisi ca ·di chi l ' esevcita. \' i sono lavoratori co'Str etti a prestar l 'o'Pera loro presso p ersone dedite al vizio o al rnal far-e, l' e iò spes. o con irri·du1cibil e ripugnanza .cta parte d el lavoratore, che comunque è sem1pre in uno ... tetto d 'interiorità .m orale diYenen1do oiggetto, di co rnrr1iserazjo·n e , ·d i pj età o anche 1cli dis·p rezzo. Vi sono m estieri mal so1p:portati per la natura della materia del lavoro e peflchiè richi·e1dono uno s forzo eecessivo e i1rolungato , un jncomodo, fas ti.cl i.oso, estenuante atteg.g ia1nento <lel corpo, o infi11e p1eric.111è si d eYe eseg·uire in am1bienti osct1ri, soYrari•scalldatj, umi.cli, p ol\' crosi, n1al ven1
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tilati.
Di·sgu.stosi, umilianti sono i lavori nei quali occorre maneg.giare materiali rettd1, che insu1d1ciano e che la&ciano tra:ooe apprezzabili con la ,~ista e con l'odorato. Demoraili_zzanti, pe~cl1è ritenute ~ipr egevoli , son o quelle oocu'Pazio·n i p er 1e quali 1'01p eraio deve stare ·a contatto d ei ri·fiuti dell'uomo o degli anj1nali , di Céùda veri o ·di ca ro1g ne, c ome oocorr-e ne~ servizi di assi1Stenza degli am1malati. d ei servjzi inort'uari, d ella nettezza l)Ubblic.a. Alcuni 1avor-i, senza e$ser,e veram ente lesivi dr lio. dignità p erson ale, posso·n o assum,er11e l'a11· 1pare11za in determinate cir cost·anze, come quan1do p·er il trasporto di cari cl1i voluminosi il 1portatore è costr etto a fare lunghi percor$i, curvo P<cl opipresso, o quan1do l't1omo· è costretto trainare ,·ei•c o1 i ai quali sono di solito aipplicati animali. .A.. \'Vilenti quanto sipregevoli sono infine le 1nansìoni cli comparsa, per Je quali uomini senza 1
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IL POLICLINICO
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sviluppare al·cuna energia si espongono in pubblico a scoip o di pu1bblicità am1b uJ.ante. Il lavoro dell'uomo deve ·e'S6ere p 1ro·pr~o, esclusivo . e 1degno· di lui, ossia tale che no'n possa es~ere eseiooiuito che da chi è 1 gui'dato dall'intelligenza e tale che dia la con·Sé@evolezz.a della 5,u a utilità soiciale. Si deve tendere a ren·dere il lavoro funzione dell'intellrgenz.a, sollevan·do. i miuiscoli dal lavoro bruto, ed aJffilda'n do qu·esto a·lle mac·chin·e. Occorre d'altra .p arte circondar.e di speciali cautele ·l e man sioni sgra.ide.voli o, ripugnanti allo scopo di sottrarre il lavoratore all'av.versione del pu1b·b lico. An·che in queGti .ca>$i si ·d·eve tenidere a ll'us·o delle mwcichine e.d in m·a nca:nza sottrarre durante il lavoro l'o·peraio allia vista del pru bblico, provv~d·erlo di mezzi di .p rotezione indivi'd·u ale e di indumenti a•datti con il di vieto di farne uso fuori servizio, nonchlè di strum1enti atti a rwcco1gliere, rimuovere o trasp·ortar·e i inateria1i ripugnanti in mo1do da impe1dire ogni contatto con essi. Gli stabilimenti ·dove si attend·e a tal genere di lavoro dovrebbero essere muniti di a•datti impianti IP'e r la pulizia personale dell'operaio, e dove egli possa, .a 1-avoro finito, ritornare' in modo che nulla su·lla sua persona ri cordi il lav.oro ripru;gnante .esegouito. , Agli em.en1damenti tecnici di questi mestieri atti a t0tgliere o a néùS·condere il loro carattere di ripugnanza dovrebbe corrisponidere una mo1difilcazio,n e morale del roo·do ·di consi1derarli. Oc,crni mestiere c:h e non ,perSiegu a fin·alità immorali non è e non d1eve essere consi·d·erato ri1
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pu~ante .
Nessuno o•glgi disprezza il me1di1co che prure deve frequentar e Jte sa:le anatomiche, aver contatto con cos·e e p er$O'ne fisi1c·a1mente ripugnanti. Allo .stesso mordo non Bi deve disprezzare il b·oochino, lo s1pazzino. La dif f eflenza culturale non p uò costituire un diverso apprezzamento n ei ri·guar1di della più elementare dignità umana. Il cittadino deve essere cons:iJd.erato per l'utilità che rende alla società, non per J.e sue mansioni, anzi la repugnanza del lavoro d evie costituire un titolo di maggiore consi1derazione. La •condizione di questi operai oltre che dal gen.el'e del la;yoro non deve €Ssere ·aggravata dalla sicarsa, nrulla o negativa consi1derazione del p ubblico. Si deve tener conto anche ch·e questi lavoratori sono per lo più in1divi1dui dalla forte tempra mo· rale, perch1è ma~grado la scarsa cultura e la scarsa ·educazione, malgraido la f ati·cosità e l·a reIPUgnanza del loro mestiere, non pren dono la ercoreiatoi·a d el d,elitto. DR. 1
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ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI •
Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 4 maggio 1928. Presidente: Prof. DIONISIO. Storia di una cisti ossea.
Prof. O. UFFREDuzzr. - Illustr.a un caso seguito d11r.a nte molti anni, di osteo distrofia juvenilis, osserv.ata in un giovane <li 24 .anni che presentav.a dolenzia sulla diafisi femorale e un ingrossamento osseo.. La diagnosi di cisti ossea venne fatta per il reperto clinico e per quello r adiogr.afico. Fu operato· di incisione e cli apertura della cisti ossea che venne svuotata del suo contenuto: il li~ quido chiaro e poco filante esamina;to fu trovato .ascettico. La parete della cisti era foTmata da una. membrana connettivale che non pr~n-~a va fatti infia1nmatori, n_è mielop1assi. La cavità della risti fu riempita cQn tessuto muscolare. Si ebbe una g uarigio·n e ·p er due anni circa, poi il p. fu rivisto çon t1na re-ci.diva. Si ripetè l'intervento: o ]a cavità, lasciata apertia, si oolmò p1er granulazioni. Dopo un periodo di gual'igione si ebbe altra recidiva: il p . non accettò alcun altro i11tervento, a.nohe perchè l'aumento della tumefa2ione era lentissii1no. Dopo 4 anni, e cioè nell estate scorsa., in seguito ad incidente ·automobilistico, rip.o rtò fraittura patologica. Fu resecato 1n seguito a ciò> tutto il tratto osseq. inv.as·o · dallia cisti e fu innest:rto iu sito un pezzo di perone, con il relativo periostio che come risulta dalle radiografie ~ i11 buona conservazione, efl ha tendenza a conso1
l~d.a.rsi.
Ricerche sul contenuto in adrenalina delle capsule surrenali nello sho ck traumatico sperimentale.
Prof. A. M. DoGLIOTTI e Dortt. MAIRANO. - Sott.oposte delle cavie .a traumi gravi, quali strappamento di nervi sciatici, fratture multiple, sventr.an1enti, ricercavano dopo un periodo di tempo che- variava da mezz'ora a 24, il contenuto della [-l.drena.lin.a delle capsule surrenali, usando sempre con1e controllo estratti di ca.psule di .animali normali .. Essi hanno potuto dimostrare un.a sensibile dimostrazione dell'adrenalina, dosa bile già dopo mezz'ora dal trauma: I.a massima diminuzione fu riscontrata ·dopo 6-12 ore dal 1trauma (1/3 del contenuto normale) e sopr.a tutto negli anin1ali operati di sventram€nto senza sutura delle pareti. Per il dosaggio s:i, sono serviti del meto".lo bioloITT.oo di Batteli finiezioni e11dovenose in QO'Iliglio, misurando le varia.zioni -d€lla pressio ne carotidea) e del metodo colorimetrico di Follin-Cannon-Denis. Questi due metodi hanno dato risultati concordanti. t:)
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Allergia e superinfezione nella sifilide.
P ro.f. E .
B1zzozzER.O e BEilNUCCI
F. lib. doc. -
Dopo una serie di ricerche essi sono pervenuti alle seguenti oon~lusioni:
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[ANNO XXXV, FASC. 26)
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SEZIONE PRATICA
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1) La reazione .allergica .pr ovocata nei luetici, e) in qu.alohe caso infine si rende evidente con tc·eponemi vivi (introdotti sotto epid ermic.auna diff U\SÌone del t1·e,p on ema pallido ·nell' organimente oon essudato, t ratto da manifestazioni consmo coll.a comparsa di manifestazioni del tipo setagiose) è di regola superiore per intensità e ducondario. rata a quella provocata dai medes imi treponemi 11) :E p()ssibile che i1ella surp erinfezione un.a uccisi ool caloTe. diffusione del virus si verifichi più frequentemen2) La perce11tuale del1e r eazioni positive otte di quanto non api>ai.a e che la mancanza di tenute coll'€ssudato f resoo nel periodo primaTio manifestazioni cutanee diffuse, dipenda dalla ime seoondario, è notevole·m ente su.p eriore a quello m-unità p.a rziale .acquisita dal tegumento. i-.a,ggiuntc• collct lu€tin.a,. 3) N on esiste parallelismo fra la r e.azione alSul valore del cloruro ~i sodio nel trattamento dello stalergica verso i trepo11emi e quella verso il siero di to tossico secondario ad occf usione intestinale afta. cavallo e la tubercolina: in un' alta percentuale, Pr,of. A. M. D oGL.IO'ITI e Dott . M. MAIRANO. la prima è nettamente positiva, inentre le seconGli 00. hanno studiato sul can e, l ' a.ziione del clode ç;ono n egative o quasi. ruro di sod~o sullo stato tossico che sussegue alle 4) L a reazione allergica: occlusioni .alte acute dell'intestino le modalità a) o si esaurisce dopo uno, due, tre g iorni ' . colle quali il tratta.m ento esplica m.a!?Jgiore effisenza e..<\Sere seguita da iaJcuna m.anifestaz.ione; caci.a e quali siano le dos.i optimum. b) o (prevalentemente nel p€riodo seconNegli animali venne studiato il oomportame·n to dar1o), passa atraverso due fasi separate da un della cloruremia, dei clott·uri nelle u.rine e dei ·g loperiodo di latenza tot>l8.le o parziale, la pri1na rapbuli rossi. presentata dalla lesione immediata fugace, la se1° Grup1po. Due e.ani operati di occlusione del conda da quella. a carattere prettamente sp ecifico, d uodeno senza alcun tratt.aimento: morti ,d opo tre di più o meno lunga durata ; giorni. I cloruri dalle orine scomparvero complee) oppure (pre,ralentemente nel p eriodo tertamente dalla m età del secondo giorno, i cloruri zia rio), ~i manifesta sino .all'inizio con particolare nel sangue diminuirono di 1/4 circa. I globuli rossi intensità e, senza presentare alcun.a soluzione di raggi un-sero v alori molto elevruti tocoando i 9 mioontinuo nella s u.a evoluzione, riveste r apidamente lioni circa. i cctratteri della manifestazione spe<:ifica. 2° Gruppo . Due cani furono opera.ti come i pr~ 5) La lesioni rivestenti i oaratt.eri della specedenti, ipoi somministr.azione id i 50 gr. per kg~ cifi0itìì non sono dovut i nè al trauma, nè a matedi peso di sol.u zione i~otonica glucoss.ta al giorno;. riale specifico avirulento, n è a germi banali, bensì questi .animali sopTavvissero 24 ore di più ohe i ai ti:eponemi introdotti. Sono qui11di ver€ lesioni precedenti. Il ·oomportamento dei ~loruri fu come da superinfez~one. nel primo gruppo. 6) TI periodo di jncubazione delle lesioni in 3° Gruppo. Cani opera.ti come i ·p recedenti a parola;. tende .ad abb reviarsi man mano che ci si ui si somministrarono giornalmente 50 eme. di allontana dal periodo primario, 1p er ridursi ·.a zero soluzione fisiologica per via ipodermica: i cani so. nel periodo terziario. pravvissero sei gi,orni; vi fu forte iperglobulia; 7) I caratteri delle lesioni sono in r.apporto ipocloruremia id i ·grado minore ohe nei precedenti generalmente oollo stadio ~n cui si trova 1a sifilide . casi. nell'individuo inoculato, non però infrequenti le 4° Gruppo. O.ani operati come j precedenti, ma eccezioni. Ordinariamente le più rilevanti &i osservano n ei p eriodi t.ardivi della lue . La tabe dà una. con stomia del moncone ·d uodenale: ~omministra zione atraverso alla stomia di 50 cinc. di acqua percentuale elevata di risultati positivi m entre opp·u re 'd i 50 cmo. di siero fisiologico ed iniezion& nella pa.r a lisi progressiva l'esito è negativo. endovenosa di 17 eme. di sol.· di N.aOl al 15 %. 8) Alla ~ noculazione nello stesso luetico gli Mar.te degli .anima.li tr.a le 36 ore e i primi 3 essudati fre'5chi di di.versa provenienza possono • • g1orn~ . corrispondere lesioni d i. diverso .aspetto ed evolu5° Gruppo. Cani operati come n ei primi · tr& zione, il che può ~·iferirsi al diverso numero id i gruppi e trattati con iniezioni endoven ose iperto- . treponemi jno·culàti ma forse in prevalenza, a difniche endovenose di cloruro di sOO.io e oon sier<> ferenti proprietà dei treponemi stessi fisiologico per via ipodermica alla dose di 50 eme. 9) A determinare la morfologia. delle lesioni ipro die: maggiore sopravvivenza: alcuni sono oonoorrono iprobabilmente oltre .ai fattori soprasopr.a vvissuti 9-10 giorn i. I cloruri nel sangue si enunciati in qu.alohe caso anche i fattori ·indivisoino m.anténuti nel sangue durante tutto il temduali e particolari condizioni locali strettamente po in quantità pr€ssoohè normale, quelli nelle urilimitate .al punto di inoculazione. ne sono scomparsi alla fine del 2° giorno. Il nu10) a) in un.a buona p ercentuale di casi La mero dei globuli rossi è aumentato gradatamente m.anifestaizione di inoculazione insorge) evolve, si e<l h.a r .a ggiunto a.Ila fine i valori ossèrvati in alriassorbe esclusivamente nel punto di inoou]azione; itri animali. I cani hanno ·vomitato sempre delle b) in un>altra cate,goria idi .ammal3Ati varca i11genti qu.antità di bile B succhi digestivi, che questo confine, coi car:ttterj di 11na limitata difcontenevano del cloruro di sodio dal 5-11 ~& . fusione del virus sifilitico e delle condizioni n1• 6° Gruppo. Cani operati come i precedenti ma lergiche locali che può r .a ggiungere anche l e ghiantrattati colle ~ole iniezioni ipertoniche di clort1r<> dole satelliti; ~
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di solio (60 eme. pro. die di sol. al J.5 %) : .morte sizi-0•n e della J.apide Malpighiana ottenne ...alla. priin terza giornata. ma votazione della Gabella grossa 15 voti su 16 Conclusione: 1) La somministrazione di cloruro votanti. di sod~o ~elle occlusioni intestinali alte ha · il poL' O. ricorda come neì 1678 o 1679 la persecuitere d1 ritardare la morte di parecchi giorni. zione oontro il Malpighi giungesse fino ali.a mi2) Le sol. isotoniche glucosate somministrd.te naccia d\ morte; 'e collegando questo periodo cosi allo stesso modo ed alle stesse dosi esercitano pure g~·ave per il l\1.a.lpighi con le date delle due laun' .azione ber;i.efica ma in grado di molto •inferiore. pidi (quella M.alpighia~a succede a quella del Mini 3) La via più adatta ner la soinrriinistrazione ad un solo anno di ·d istanza!) e rilevando il cond~i ~iquidi clorurati si è dimostrata quella ipo.der- trasto di stile fra le due, conclude ohe questa sucm1ca per la soluzione isot-0nica, quella endovenos~ cessione d~ manifestazioni non può es~ere fortuiper la soluzione ipertonica. ta; e che la lapide al Malpighi dovette essere una 4) La maggiore efficaci.a è stata dimostrata re.azione a. q11eJla dedicata al Mini. A oonforto di . dal trattamento combinato di soluzione fisiologica questa rpotesi sta il movimento della pubblica opie soluzi·one ipertonica clorurata al 15 %. nione d~ quel tempo quale risulta dai ·documenti 5) Le dosi che si sono mostrate maggiormente citati.: .sta l'epigramma sottoposto .all'epigrafe 1 convenienti agli animali jn espPrimento sono state Malp1gh1.ana col suo particolarissimo contenuto e di 50 gr. di liquido e di 60-70 cgr. di cloruro di stile: sta il fatto storicamente sicuro che l'episodio per kg. di peso e pro die. gramma fu apposto anch'esso nel 1683 e però ri6) La somministrazione di cloruro di sodio a specchia l'opi~ione "1~ contempora11ei: sta, in parquesta dose ~nza il suddettO quantitativo di acqua te, anche la circostanza cf-e nel 1683 è if ritratto sono state jnefficaci. che al Malpighi dipinse il pitt<>re bolognese Carlo . ' 7) Si può supporre che il clo1 uro di sodio agiCignani. \ sca come veicolo che permette od atti v.a, il poj,, . Su di un ca c:o di cisti laterale del collo tere naturale disinto1SSicante dell'organismo e che di origine tiroidea. le vie di eliminazione di queste tossine, oltre .agli emuntorii naturali, siano la secrezione biliare Dott . . G. ZAMPA. - L'O. illustra un caso di cisti quella gastrica e quella -pancreatica. ' della regione ~ternoclejdomastoidea _d estra svilupIl Segretario: G. V1LLATA. patasi in una tiroide .accessoria. Fa notare come questa varietà di cisti del oollo . ' • ritenuta, un tempo, molto rara, debba essere preOspedale Maggio1·e - Bologna. sa in considerazione ogni qualvolta ci si trovi in pre:€nz.a di una tumefazione cistica di detta reSeduta del 22 aprile 1928. . g1one. Nel oaso personale si trattava di un.a cisti uniloUn biennio importante della vita di Marcello Malpigbi. • • culnre · che, a.piparsa nella pt1bertà, avev.a decorso 1682-1683. lentis~im.a.mente fino a raggiungere la grossezza di . Prof. F. ]"&ANcHmI. - L ' O. legge e oomme11ta un uovo d~ gallina. , il testo e l.a data di duo epigrafi esistenti nelL'operazione precisò la su.a situazione anatomi1' Archi·ginn.asio di Bologna: l' una del 1682 dedica in quanto si vide che essa occupava, al di sotto cata a Paolo Mini (che f11 professore di anatomja dell'aponeurosi cerviòale media. la zona del fascio in Bologna do1po il M.alpighi); l'a.l tra, con annesso nerveovasoolare, ed era avvolta da 1,lna capsula epigramma, del 1683, dedicata al Malpighi. La fibrosa. All'esame microscopico la parete cistica prima, di autore ignoto e di ampollosità grotte.apparve essere costituita da t~ssuto tiroideo, in sca, celebrante non altro che una lezione di anaOO~ran parte a tipo adt1lto e funzionante, e in parte mia: l'altra di Mario Mariani, figlio di Andrea a tipo fetale oon diffusa degenerazione jalina del già maestro del Ma.lpighi, sobria e brevissima, preconnettivo. · conizzante l'immortalità del Grande. Sotto queDopo avere accennato .alla prQbabile genesi di st'ultima, l'epigramma dell'abate Mandricardo Siss a, il quale, in elegante form.a dialogale, mette , que~a tiroide aberrant.e, 1'0. mette in rilievo un segno clinico che può avere not'3vole V1alore per in risalto la brevità dell'eipigrafe Malpighi.an.a di fferenziar13 questo gr11ppo di, cisti tiroidee aberq11asi per fare ancora più sfigurare la goffagine ran tj dagli altri gruppi che sogliono più frequendell'inscrizione Mini.ana. temente riscontrarsi nell~ regione carotidea, quali Con documentazioni tratte dall'Archivio di Stale cisti branchiali (dermoidi, mucoidi e miste), le to di Bologna e da cronache i11.anoscritte dell'epocisti sierose~ le ematiche ed eccezionalmente le ca e specialmente dalla cronaoa del Ghiselli, l'O. idatidee, ségno, rapprese11tato da. improvvisi audimostra che la lapide al Min: in ben due votamenti di ' Tolume della tumefazione, accompagnati zioni s11c~ec;si ve non ottenne dalla « Congregazioda dolori, che sono la evidente manifestazione di ne della Gabella grossa» l'.a pprvvazjone necessaemorragie intracistiche, le quali sono veramente ria p er ~re murata: che, malgrJdo queste due eccezion.ali nelle altre varietà cistiche. votazioni contrarie, fu poi murata, soprattut to Queste emorragie decorrono, come nell'osservaper imposizione del Cardinal Legato: che infine zione personale, a getti successivi, cc à poussées » la lezione '1i .anatomia in essa celebrata. si risolse fatto che rioorda molto bene le emorragie che molin un pieno insuccesso: che, per oontrario l'appo1
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to spesso si osservano nei gozzi cistici anche per picooli sforzi o traumi e che trovano la loro ragione an.au:nnica in una abbondante vascolarizz.a_..zione di questi tessuti tiroidei e in una particolare labilità vasale~ Il Segretario: DOTTI. •
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Società Medico - Chirurgica di Pavia. Seduta. del 30 marzo 1928. P1'esidenzfJ.: Prof. A.
FERRATA·,
presidente.
Presenza di vitamine in taluni vegetali conservati.
Prof. Guino R1GoBELLO. - La ricerca delle vitamine in taluni vegetali conservati in scatola per mette di dimostrare: N e1 piselli nostrani conservati è presente una certa quantità di fàttore B che permette di mantenere ì;equilibrio ponderale e qualche po ' dell'elem&nto antineuritico nei piccioni, çhe vanno tuttavia soggetti alla diarrea verde ritardabile evitando co11 regime adatto di .dieta ]e fermentazioni intestinali. Se~n-do le esperien:&6 sulle cavie il fattore e pare appena accennato. È presente iJ fattore A in quanto che nei ratti non insorge xeroftalmo. Sottoponendo i piselli all'irradi.azione con ul-travioletti si promuove in piccola quantità la formazione del f.attore E. Nel po1nidoro conservato, il fattore B è presen-te 1nantenendosi per qualche tempo l'equilibrio ponderale e poco manifesti i fatti irritativi; tuttavia appare int~ns·a la diarrea verde dovuta ai fenomeni di fermentaziont; ictesti!!ale. Il fattore e è contenuto ir1 media quantità nel pomodoro pelato; in forte quantità nel pomodoro intiero, perciò I.a buccia priva di vitamina fa da prote·zi<Jne. La vitasterin.a A vi Q contenuto in notevole quantità; i ratti alimentano di peso e non hanno xeroftalmo. L'irradiazione promuove una notevole form~zione di fattore calciofiss.atore. Nelle marmellat~ di arancio è presente il fatrtore A, assente il B, piccola quantità di C; oon l'irradiazione si promuove la formazione del E. Nel1e pesche sciroppate è presente il fattore D, in traccie si trova 1' A. J.~nti B e C si promuove 'l a formazione di E. I
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I terrenl 'al fegato per l'isolamento e coltura del gonOC\>CCO.
Prof. Gu100 R1GOBELLO. · - Il terreno liquido ·a doperato fu quello di Lebeuf lievemente modi• • f 1c.ato. Parimente l'~ar era al fegato con bianco d'uovo e fec-0la di patate. Avendo cura. di arricchire di pus la superficie inclinata -dell'.agar contenute in provette grosse, si isola il gonococco benissimo e si fanno poi +,rapian ti. L a re.a zione del mezoo optimum va da 6,8 -a 7,4 PH. :!:nizid.imente nel brodo le sostanze riducenbi oono 2,3 % dopo otto gioTni 0,4 %. Il metodo di
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oolor.azione Pappenheim è ineo&tante, permane la. Gram negatività. 11 brodo serve bene per la coltivazione e preparazione del vaçcino nonchè dell'anti virus.
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Osservazioni su un metodo di trasmissione sperimentale della gonorrea al c ... n1glio.
La sensibilizzazione della congiuntiva del coniglio con bile, come fecero Kalinin e Fehlberg. permette di infettare di gonorrea il coniglio,. tuttavia con !''identico sistema si infetta anche con gli altr·i germi la congiuntiva. I gonococchi scompaiono rapidamente, permane in seguito un'infiam1nazione che può portare ali.a perforazione e distruzione dell'occhio. L'infezione non dà immunità all'altro occhio. Il nletodo in pratica non serve per identificazione ed arricch1menio; solo dopo ripetute infezioni che portano anche a morte il ooniglio si riscontrano in debole quantità anticorpi. Dott. F. Rrccr, Segretario. •
.A.sso'(iazione Medica
'l,r~estina .
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XII Adunanza scientifica del 30 marzo 1928-VI. Presidefza: Dott. A. CoFLER, pres. Prima di ~iassare all'ordine del giorno il P :r esidente partecipa ai colleghi la morte del N. U. òott. Vincenzo de Giaxa, avvenuta a Venezia il 24 marzo 1928. Ricorda come il defunto dott. V. DE GrAxA, nato a Zara nel 1848, ebbe a Trieste per molti anni la carica di protofisico ed ufficiale sanitario, distinguendosi particolarmente nell'epidemia colerica dell'86; fu nominato poi professore straordinario d'igiene a Pisa (1887) e quindi profec-sore ordinario d'igiene a Napoli (dal 1898 al 1923); durante il minist.ero Di R ud in i ebbe la ca!'ica di Direttore generale di Sanità. Fu insignito di variè onorificenze: Cav. uff. dei SS. Mauriziet e Lazzaro e CommeuJatore della Corona d'Italia. Nel 1924 fu nominato accademico onorario della R. Accaidemia di Roma. Il Presidente comunica che il prof. Marina ha ringraziato per gli a.uguri inviatigli e dà notizia · di e&S€re in via di guarigione.
Un caso grave di stomatite. GRANDI presenta un caso di grave stomatite che in primo tempo fece pensare ad una forma leucemica. L·a donna pr~entava a11che edemi agli a rti inferiori. La R. Wassermann fu negativa. Ne~ativi furono anche tutti gli esami del sangue (conta d€i globuli bianchi e .striscio). Perciò fu fatta diagnosi di <e gengivite ipertrofica)} da anemia, in nonna che allatta. La c11ra sarà chirurgica: asportazione delle papille. Il bacillo della tubercolosi. svolge la sua relazione: La cultura deP bacillo d ella tubercolosi umana e l'accerfamento diagnostico 1;on i l meto~o di Hohn. Riferendosi a dei . L ANG
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IL POLICLINICO ~
Tisultati portati ... tempo .addietro in questa se.de microscopicamente negativo che per quanto sterile ~spo11e come l'accertamento diiagnostico col metoe trattato come il più inquinato dei materiali coldo della coltura non biologica secondo il met()do 1' acido solforico al 10 ~f, è risultato positivo, fatto Hohn sia proficuo, indispensa.b ile e pratico. Detto questo che conferma l'.avidità "d el bacillo per gli Jnetodo è sorto s ulle vecchie basi della batterioa-0idi. Dei prepar.ati anaton1ici due ia bella posta logia del germe e ciò non pertanto è frutto rescelti e costituiti da due focolai ridotti ad un . centissimo degli studi oultura.Ii i quali n ei riguiardi piccolo nodulo di sola! calce rist1ltar<Yno neg.ativi; del ·virus tubercolare n,on hanno reso tempestivaaltra dimostrazio,n e de11.a condizione necessaria .alla ' n1e11te quanto avrebbero potuto rend,e re; ciò in v ita ·del gèrme l'ossigeno. rap.porto al fatto Qhe inizialmente ci si perdeva Stando dun,q ue ai risultati, stando ai pochi &pest1ll.a 1norfologia del germe anche con conclusioni ' rimentator~ succe$Si al Hohn in Germania · e alcl1e oggi più no·n reggono alla critica mentre lo l'estero la prima volta in Italia ooll'O., nonchè studi·o della coltura gu.asi in<lipendentemente dalla alle nozioµi che il virus tubercolare può essere morfologia inizialmente n<>.n produceva quanto .a.patogeno per 1a cavia e stando al dato di fatto quello dell.a batteriologia. Coll.a scoperta dell'arricdella possibilità di t1na fase invisibile del germe, cl1imc11to ( dell'Uhlenhuth) i due studi si .abbinano poosibilità sulla via di essere 1·isolta con una tecrtella loro parentela di rappor\i e fra risultati nica particolare .attraverso scerazione del _bacillo sfortunati con ricerche invero p.azienti e p er8istite per un ospite intermedio,. l'(). definisce il metodo a cui Scl.avo, Gosio, P,ergo1a, Capaldi, Frugoni, Hohn com~ necess.ario .anche in relazione alla sua Gioielli ed .a.I tri porta:po fattivi contributi, sii creasemplice tecnica per tt1tti gli accertamenti dia" no le bas~ su cui poggia il m~todo di Honh e si gnostici, anche quelli della comun e pr~tica; per co1ninciano a con·os-0ere a prediligere nel gr.ande lo stu.dioso di labo·r aoorio si avrà altro interesnun1,ero dei ter~eni, varij di que8ti; così degli stesaa:n,te materi.a.le di studio sul virus oggi facilm·e nte si spiccano partiool.arità elettive come la glicericoltivabile e per questo il ricercai:-Ore d'immunobi(}-na , l'u·ovo e }'.acidità del brodo, acidità che per logia avrà aiperta maggiormente la strada agli quanto oscilli per i bacilli degli animali .a sangue a.u tovaccini e alle anatossine. cnldo in piccoli limiti è una condizione indispenÙBLATH. C'h iede la quantità di tessuto necessabile per il virus umano. L'O. dopo avere esrposto s~i·ia per l'esame, avendo ciò una gr.ande imporquali siano ~ vanta~gi p er la preferenza di un .tall"~ in oculistica per 1.a diagnosi differe:nzi.aleterreno .anzichè di un altro, dopo aver accennato nelle congiuntiviti. al oontribt1t.o che la oo}t.u r.a ha -poritato p er lo LaNG. - Dice che pe-r l'esame occorre la qu.anstudio dei fenomeni di agglutinazione e alla cositità di 1-2 grammi; sj può f.are la coltura anche.detta, v.arietà omogenea del hacillo, spiega poi cooon quantità kinore ma oon minore probabilità. me agli effetti di un accertamento diagnostico le · 0LIANI. - In rigµardo .a quanto detto dall'egrecolturP non biologiche non potessero esseTe che gio d0itt. Lang sulla coltura del bacillo tubercoposte i11 seconda linea di fronte al dominio incon.. lare e ai brillanti ris1tltati ottenuti, rileva l'imtr.astato tenuto dall'inooula.zione in cavia, 1d ominio portanza ·d i essa p·e r la cura e 1a prognosi. Ritenuto ancor oggi; mentre stand@ ai r~sultati -0tcorda .a tale proposito un caso nel quale era stata ten uti dal metodo Hohn questa non dovrebbe che pÒsta la di.agnosi di carcinomatosi del peritoneoacco1npagn.are il metodo in parola. / che da lui invece fu giudicato tubercolosi ess,u dativa: 1.a coltura del liquido ascitico ool metodo R.ilevata la recente e prim.a genesi del metodo testè illustr.ato ha convalidato il concetto diaviene e.sposta la teonioo, ti,p o a cui 1'0. ha porgnostico di affezione tubercola.re, fa~ilitando così tato delle modificazioni che trovano motivo in l'indirimo terapeutico ohe ha portato a guarigione.accenni di sperimentatori successi al Hohn e che hanno controll.ato il metodo. Fra questi indispenla paziente. . G&1soGONO. - Fa rilevare l'importanza del mesabile la sterilizzazione del brodo per tre giorni todo di Hohn .anche nel campo ginecologico e pree il ri poso più ricercato una volta avvenuta la . cisamente in quei casi, abbastanza frequenti, in tSe1n1n.a. cui l'operatore, · anche col pezzo an~tomico alla 11 1netodo che sorpassa in semplicità quello ·del mano non può d€cidere se si tratti di un banale Pet r.a.gi1ani anche buono, è stato sperimentato dal' gonoooccico oppure di un pr<>cesso tuprocesso 1'0. Sll altri casi dopo quelli preventivamente ribercolare. Da qui l'importanza del nuQvo metodo f eri.ti.. Su 112 casi, nel 50 % degli s.p11ti negat.ivi I.a di cultura anche per la prognosi e per il oompi:tocolt·ura. è riescita positiva e la per-0entuale si è t.eraJpeutioo. ma11 ten1lta veriamente ottima .anche per gli altri Il SegretO!rio: Dott. E. RoNOAL<LI. 1nateriali patologici fra cui ..,liquidi, ascitici, pus, orine', I iquidi cerebro-spinali e pezzetti anatomici. R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Dei li rq; idi ascitici interessante un ca.so in cui la • inoculazione in cavia er.a rimasta ne~ativa menSeduta ·del 30 marzo 1928. tre !n coltura positiva confermò la, nozione or.aCorpo estraneo nel polmone. ro ~ i ri conoscil1ta di alcuni ceppi apatogeni per Dott. L O\ADINA L. - L'O. descrive un caso clila ' ·'' i a e rintracci.abili col metodo dei pus intenico di corpo estraneo nel polmone destro, da r e·'.·:. ntc quello di un .ascesso freddo positivo solo a.spirazione. Tratta.vasi di un.a borchia metallicit n el L1 c:oltura e dei liquidi oer~bro-spin.ali quello 1
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XXXV, FA.Se. 26]
penatr.ata oiroa quattro anni iprima nelle rvie aeree di una bambina, inosservatamente senza ' . Il che fosse destata una sintomatologia acuta quadro clinioo tardivo era quello di una tuberoolooi polmonare localizzatasi al lobo inferiore destro. Null~ mancava per una sindrome specifica. I raggi X rivelarono la presenz.a del corpo €Straneo, che fu tolto con pneumotomia transpleurale. Guari·g ione Nllpid.a . La comunicazione è completata da idue radiografie molto <lim.ostrative.
Il >'Jegrefario: CAROLI.
Accademia Pugliese di Scienze. Seduta del 26 a1prile 1928. Presidente: Prof. G. GALLERANI. TESTO~J:
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SEZIONE PRATICA
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Riferisce intorno un nuovo caso
di determinazione volun1etrica dell'acido solforico, che egli ha istituito e cl1e si dimostra perfettamente rispo11dente allo scopo.
Un metodo di ricerca dei Bacterium coli nelle acque destinate ad uso potabile. NERI F. - L'O. dopo aver parlato del suo metodo di ricerca del ba.et. coli mediante brodo Liebig-peptone glucos.ato al rosso neutro in tubi di fermentazione, acce11na .ad alcune modificazioni da apiportare .a questo metodo sia per ciò che riguarda il mezzo liquido di cui dice che può eliminarsi • • il rosso neutro sia per ciò ohe riguarda la preparazione dei tubi di fermentazione. Passa poi a parlare delle osserva.z ioni fatte per la ricerca del bact. coli L iebig-peptone lattosato allo scopo di semplificare sempr0 più il metodo. Come indicatore aggiunge l'acido rosolico. Questo metodo mentre si eq-q.ivale a quello 1attosato, 'Present.a tuttavia il vantaggio di rendere più rapida la ricerca del bact. coli.
Importanza. della ricerca del Bacterium coli per la vigilanza delle acque potabili. SIMONETTA F. · - L'O. dopo aver p.a.rlato del significato del bact. coli nelle acque .analizz.a il risultato ,di 41 osservazioni fatte su campioni di acqua del Sele che alla fonte è assoll1tamente priva di b1act. coli e con un conienuto bacterico basso. In tutte le osservazioni fatte è stato riceroato bac. coli seoondo il procedimento Neri (brodo Liebig...peptone) glu cosato e lattosato ed il contenuto bacterico, ed è venuto .alle O<)nclusioni seguenti: 1) la ricerca sistematìoa del bac. coli applicata alla vigilanza s11i servizi di conduttura e distribuzione delle acq.u e potabili è capace di svelare, in modo semplicissimo, eventuali cause d'inquinamento; 2) nella segnalazione di inquinamento o di pericoli di inquinamento I.a sensibilità della ricerca. del colibacillo supera di gran lunga quello della determinazione del contenuto batterico; 3) i mezzi liquidi (brodo L1iebig-peptone) gJu-
oosato e Lattos.ruto si equivalgono nella ricerca del bac. coli. I mezzi lattosati però presentano ·il vantaggio di rendere il procedimento più rapido, il che è desiderabile in un servizio di vigilanza.
Occlusione intestinale tardiva secondaria a strozzamento erniario chirurgicamente ridotto. BoNOMO V. - Ri ferisce su di un caso di occlusione intestinale insorta ·p rogTessivamente in infermo operato un mese prima per ernia stro~zata in altro ospedale. All'Oìper.a.zione- trovò inginocchiamento di fucile di u11'ansa del tenue. E &eguì la. enterectomia ~ l'anastomosi ]atero-laterale. Guarig1011e. Evidentemente l'ansa stro.z1Zata no nostante la riduzione era. rim.asta nella viziosa posizione assunta nel sacco erniario. L'occlusinne non era dovuta solo .al fattore estrin~'eCO delle aderenze ma anche ad ·Un cospicuo ispessimento reattivo delle pareti dell' ansa in corrispondenza dell'angolo dell' inginocchiamento. 0
CAsfSANO C. - Riferisce intorno ~ una serie. di ricercl1e rivolte allo studio della wricolisi e- del1a uricopoiesi nelle malattie epatiche. Le conclusioni a cui 1'0. è giunto sono le seguenti: nella maggior parte delle osservazioni si· è troYato un fatto di uricemia più elevato della medi.a normale, per quanto tale .aumento di acido urico oiroolante n·e l sangue sia stato mQlto sensibile solo in qualche caso. In qualche osservazione si ~ono trovati. invece ,r,alori uricemidi più bassi della norma, che si acoo1mpa gn.a,vano tuttavia ad un'aumentata. escrezi<Yne orinaria di acido urico. Ciò è parso attribuibile ad una abbassata voglia renale. Quasi costantemente l'eliminazione orin.aria . - dell'aci,do urico si è mo.str.ata fortemente aumentata. Al fegato conviene rico noscere .u n'asso,l uta preminenza funzionale in processi di uriooliSJi che sono svolti da tutto l'intero organismo. Nelle gravi affe.zioni epatiohe le attività uricolitiche sono gravemente 01ffese. Il l3egrefario: Dott. LuIGI Qu.\RANTa. 0
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Società Medica di Pa1·ma. Seduta del 2 marzo 1928. Presidenza: Prof. ANTONIO
PENSA, .
presidente.
Di una non comune complicanza seguita nel corso di una pericardite essudativa a grave versamento. Prof. A. BRAG .\. - L 'O. espone n1inutamente le osservazioni eseguite su di u11 infern10 affetto da pericardite essudativa a grave versamento.
Morbo di Addison Prof. P. GuIZZETTI € Dott. G. REGGIANI. - Gli 00. e.spongon o il reperto necrosoopioo di un ragaz.ro di 11 anni 9he presentava un tipico q·u adro <li Addison . ...Ul' autopsia. si trovò solo la surrenale
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I L POLICLINICO
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sinistra, ,assai piccola, del pe1So di gr. 1,02. La partenevano a maschi, 3 soli a femmine: e ciò destra n1ancava e vi er.a uno stato timico linfasoltanto p er il fatto che la malarizz.a.zione sistetico non spicoato . Nulla di particolare nelle altre matica fu voluta esperimentare p1·ima sui maschi. ghiandole endocrine. Alla biforcazio,n e della ira- · I risultati ottenuti sar ebbero di un.a sraordin.a1·ia chea si rinvenne un.a linfoghiandola grossa come importan:zJa; perchè si sar ebbero avute 7 gu ariun.a nocciola ramu1ollita per necrosi oaseosa. Nei gioni vere e proprie, cioè il 25 %. p oim-0ni si trovò u11 nodicino nuovo grosso come Oltre di ciò si sarebbero avuti 6 casi, cioè il un grano di miglio caseificato. In tutta la re20 % di migliorati sensibilmente. stante parte ,del oorp 0 non si trovò altro che poI soggetti guariti furono tutti dimessi, inviati tesse f.ar ·p ensare alla tubercolosi. .alle loro case e rime&si non soltanto in circolazioLa· surre11.ale sinistra prese11t.ava un processo inne, ma ancor a restituiti alla professione od arte fiammato.rio cronico con esito in cirrosi Nel .p lesso loro propria. Molto n otevole e di.agnostica.m ente di primaria importanza fu 1a ricomposizione delsolare si trovò un'.alt1·a piocola surrena.le larga sei la vita e ' fettiva, IOOSÌ oaratteristioamiente Jesa millimetri, adE>rente .a un ganglio semilunare, rinei dementi precoci . Non intende trarre alcun.a sultante <li sostanza oorticale ed anche di traccia conclusione prematur.a: l' argomento è tropp o dedi sosta11za raid.ollare. S i ritenne essere 1a s . delicato e la esperie11za ancor a troppo esigua; n1a stra fuori della sede ordinaria. L'ipofisi mostrava i risultati ottenuti sono · rigorosi ed .aprono la vi.a nel lobo .p rincipale mancanza co•m plet.a di cellule tanto al contr·ollo dei psichiatri, quanto alle fonbaso[ile; le oosino file er.ano scarse e piccole; la pars i nterme.dia nulla ,p resentava di an,o rmale. Le . date speranze. Il dott. DARIO MAESTRINI domanda all'oratore se .altre ghiandole endocrine normali. L e conclusioni furono fatte osservazioni cliniohe sui caratteri anatomiche sono le segue11ti: L' infiammazio·n e deldell'aoces&o malarico, e s e l'emosporidio avesse le surrenali non è di natura tuberoo,l are, ma ha mantenuto, nei su ccessivi innesti, i medesimi cai caratteri istologici delle infiammazioni croniche ratteri tintoriali e morfologici. sifilitich e, p er c11i è da ritenere di que8t.a natura. Il prof. BIANCHINI risponde che tali osserv.azi-0ni • furono fatte e d in successivi innesti non si nota~ncora dei fenomeni respiratori conseguenti rono differenze nè cliniche, nè biologiche col ce palla simpaticotomia nell'animale decerebrato. po · malarico. Prof. G. PuPIT,LI. - L'O. espone i risultati sperime11tali ottenuti. Ascesso ilare sinistro simulante un v1z10 mitralico. 1
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Difetti di struttura ossea nel bacino di acondroplasici. Dott. E. RrzzATTI. - L'O. espo 11e e dimostr.a l'eperti risoontrati in ·ossa. iliache di due .acondroplasici consistenti in mancata ossificazione del centro dell'ileo. Pe11sa che tale reperto p~sa avere nello studio dell' a.c ondroplasi.a quel significato che ·h an.n o altri segni, non .decisivi 1per una diagnosi di tale morbo, che accompagna.no molte volte i dati essenziali della malattia e cioè la triade costituita dalla micromelia, isod.attili.a, e dalla elevazio11e del perone · al plateau tibiale. 1
A. CB:IsTONI.
~lccademia
Medica di Te1·amo. I
Seduta del 26 febbraio 1928. , Pr<:sidente: Prof. DARIO MAESTRINI.
Malarioterapia nelle psicosi non luetiche. (Demenza precoce) Prof. LEVI BIANCHINI. - Dal luglio 1927 a tutt'oggi, insieme con il dott. Nardi, ha malarizz.ati 50 .d ementi precoci (schizo-frenici), di cui 13 ebefre.nici , 13 ebefren~atatonici , 6 ebefreno-paranoidi, 13 paranoidi, 5 par afrenici. Riferisce su 28 casi clinicamente esa-u riti: n1entre 3 casi si d imost.rarono m.alario·r esistenti e 19 sono t u ttora sotto osservazione. Dei 28 cas ì esauriti, 25 ap-
Prof. DARIO MAES'IRINI. - L'O. illustra mediante radiogrammi un caso di falso vizio mitralico. Si trattava di un mugnaio di 42 a11ni, il quale, quand·o si presentò, si lamentava di tosse secca e di affanno nel salire. All'esame clinico presentara una z~11a di ottusità, in corrispondenza del 2° spazio i11ter costale sinistro, un soffio di.astolicopresistolico al focolaio della mitrale, e temp eratura oscilla nte tra 37° C-37°,6 C . Il primo esame radiologico dimostrò u11a grossa ombra il.are sinistr a, e cuo·r e n ei limiti, nulla ial1' albero respiratorio (20-5-1927) . Vuotat.osi spontaneamente l' ascess10 con espettoraz. di aibbon·d ante pus un nuovo esame radiologico rivelò che l'om1bra 01pac.a, densa, e r a scomparsa e l'ilo di sinistra presentavasi per gr andezza ed opacità identico presso che a quello di destra. La fenoim enologia clinica osservata nei primi g iorni dovev.a e&sere data da co mpressione esercitata sull'orecchietta sinistra e sul foro atrio-ventrioolare OO·r rispondente dall' ascess-0 c~1e ave\.a com-pr omesso il grup1po cshia11do.Jare dell'ilo di sinistra. 1
Considerazioni pratiche sul trattamento dell'appendicite, Prof. A. 0ERMENATI. - Prendendo occasione di una recente comunicazione fatta .alla Società Lombard.a di Scienze l\ifediche e Biologiche (nov. 1927) dal prof. Maiocchi, e riferite anche su giornali cl1e h.anno diffusio11e tra i medici pratici, come a·d esempio Il Policlinico, Sez. prat. (6 febb. 1928) •
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8EZIONE PHAIICA
eiroa il tempo più opportuno per l'operazione dell'appendicite, l'O . osserva che l 'a.fferm.aizione pura e sempl~ce ol1e i migliori risultati si hanno quando l'appendicite è operata nel primo period·o , vale a dire nelle prime 24-48 ore e nel terzo periodo, \ale a dire a raffreddamento çompleto del processo flogistico (affermazione per sè stessa perfettamente esatta e da tutti .accettata) può essere praticamente pericolosa, nel senso che rinforza in molti medici, e specialmente medici pratici, u11a <:x>nYinzione che non esita a dichiarare erronea (e tale era ritenuta a11ch e dal Dieulafoy fin da 35 ..anni or sono), cioè ch e trascorse le 24 e le 48 ore bisogni, per l'atto chirurgico, attendere che l'attacco si raffreddi. Ora, siccome difficilmente avviene che il rned ico - e in ispecie il medico di campagna - veda il inalato nelle prime 24 o 48 -0re, succede che spesso, per non dir sempre, la opera del chirurgo è richiesta quanrJo già è avvenuta qualcl1e gra Ye complicanza dell'appendicite, o la formazione dell'ascesso 9 la peritonite generaliz~ta, e in q nesta ultima condizione non è Taro il caso che il socc.'Orso giunga troppo tardi. L 'O. riferisce in brevi parole la casistica personale delle operazioni di appendicite, in cui il numero di quelle eseguite .a freddo non supera di molto quello delle operazioni ese~uite a caldo. Se nelle prime no11 11a a 1.amentare nessun decesso, mentre nelle s.econ"le la percentuale di mortalità è del 6 per cento , ciò 11011 deve affatto meravigliare - e sopratutto per trarre conclusioni errate. in quanto che negli interventi .a caldo sono comprese .anche quelle operazioni d'urgenza pr aticatfl 111 aip pendiciti già nelLa fase della p eritonite purulenta. generalizzata, intervento che rappresenta il tentativo di a rrestare il fatale andai·e dell.a. Jnalattia, tentativo doveroso per il chirur go ohe pe:nsa di preoccup[lrs i meno della propria statistic:fl operatoria e più de11a vita del paziente.
Sulla trasmissibilità del mal rossino all 'uomo. Dott. G1AOINTO Rossi. - Questa co·m unioazione non ha lo scopo di portare un maggior contributo alla casistica dell'infezione da C. Erysipeìatis suis nell't1omo , bensì di di111ostrare che la trasmissione di questa malattia nella nostra sp ecie è molto più facile e frequente di quanto possa des umersi d alle descrizioni di casi isolati dei vari autori. N el secondo semestre clel 1926 si ebbero nel nostro comune vari centri di diffusione del mal rossino con 121 suini malati e 47 morti. L'epizoozia venne arcrinata con le siero-va.ccinazioni preventio ve e curative e con la macellazione dei suini grassi ohe si effettu a nell' ap·p roséimarsi della stagione fredda. In quest.a epoca i proprietari, sfuggendo alla denuncia obbligatoria degli animali mal~ti co11 le relative oonseguen ze, mattavano i propri sui11i ai primi sintomi del male per utilizzarne le carni per uso privato: nessun inconveniente si ebbe a notar e . Molti dei morti furono dai proprietari utilizzati per fa.b1b ricarne sapone e nel depezzarli cinq.u e perS'One riportarono lesio·n i localiz,z ate .alle
dita, mani e p arte inferiore delle bi-accia. Le manifestazioni erano date da t umefazioni circoscritte della pelle, le une vicine alle altre, arrossate, dolenti, con prurito intenso e bruciore: tumefazione cutanea a lla sottostante ar.t içolazione. In un malato il quadro morboso presentò pure un.a linfangite reticolare con .adenopatia sottoascellare. Se si volesse tentare u11a perce11tt1.ale dei colpiti, si vedrebbe risultare sup eriore al 10 per cento. Fa notare, per incidenza, che diedero buoni risultati, come cura, le appliQazioni di soluzione di sublimato corrosivo a.11-' l per mille ; e l' iniezione del siero specifico nell'indiYiduo oon linfangite (dott. Franchi).
Su alcune compl icanze dell'influenza. Dott . QUIRINO OELr..1. - L 'O. , analizzando .d al lato patogenetico e cli11ioo alcune ç.omplicanze e localizzazioni poco studiate dell'influenza, segnala e tratta partita1nente il ·v omito, 1a oonnolenza, le epistassi impon enti, le broncoraggie, la parotite, l'appendicit e, la neurite ottica retrobulbare . .Aip11J-orta Uil contriht1to di e.asi, e cere.a di fis~are le caratteristiche nosologicl1e e clinicl1e di og11i co1nplicanz.a o localizzazione infll1enwle . Si s·oifferma p iù a lungo sulla 11eurite retrobulbare, ponendo in luce l ' importanza dell'i11fluenz.a come causa determina11te di tale affezione, sulla soorta di un caso clinico d a lui illustrato . Diffondendosi, infi11e, sulle complicanze e Jocalizza2ioni r enali dell'influenza, l'oratore mette in evidenza ln varietà. dei tipi clinici che tenta di classificare alla stregl1.a delle odierne vedute. • I l Seo1·etario : Dott. B. CANCRINI .
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FASC.
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APPUNTI PEI{ IL llEDICO PRATICO. CASISTICA. La caosalgia di W eil'•Mitcbell. Fu così chiamata da Weir-Mitchell, che per p'I'imo la desc-risse. Essa consiste in un dolore urente, co·rne 1di s·cottatura, che ha periodi .di e·s acerbazione parossisti·c a, provocati ·dal contatto anche 1p iccolo d1 oggetti caldi o secchi. Possono provoca•re le cr.isi dolorose anch·e ·dei traumi psi·chici: l'i.dea di .dover compiere un atto (defecare, urinare), u11a impro·v visa notizia, la vista d'una persona che cade, e;cc. Questi ·disturbi sensitivi 1possono accompagnarsi a;d una imp·o tenza funzional e; ed allora è ·difficile poter stabilire se si sia ·di fronte a disturbi paralitici, oppure a form·e f·u nzionali. Gli ogge1ti umidi e freddi calmano i dolori; per ottener un sollievo talora i 1pazienti lasciano gli arti 1doloranti in ba·g no per settim1ane e mesi, ' fino a provoca1re la macerazione .dei tessuti. !Il 1L eviatan n·el 1873 aveva pensato ·che tali 1disturbi erano di natura ·simpattca; Lertche è de.Ila stes$a opinione, e non crede che si tratti ·di O•bli• t erazione vascolare. Egli consiglia di modificare l'innervazione sim1patica, escidendo la guaina pe~iarteriale del ple·s so nervoso. Tale operazione ha •dato spesso buoni risu ltati; però alcuni insuc.ce&si fanno p·e nsare ·che la causal.gia non sia soltanto d'OTigine simpati·ca; infatti l'intervento 11a potuto mettere in evidenza lesioni nella ·struttura dei nervi; ·probaibi.l m en te al1a origin·e della causalgia partecipano i filetti del simpatico e le fibire ·dei nervi motori. .secondo ·Chiray e Pav·el (Nouvea1l traité de M édec., 1927) il trattamento in alcuni casi si può limitare alla sola simpaticectomia 1periarterios·a di L·eri.che; in altri ·casi invece biso·g na anche fare Jl taglio ·del nervo (me1diano o s·c iatico po· p1iteo interno). Girou usa la legatuTa al catgut del n·ervo, con buoni risultati. La legatura ·del nervo va fatta in alto, ·p rima che il nervo riceva, con l'arteria, i filetti '5impatici; la legatura bassa, irritando i !iletti simpati1ci, pro;voc1a spasmi. ·L a leigatll'I'a n e.Ila prima ora è 1dolorosissima, per cui è necess·ario ricorrer·e alla m·orfi·n a. Stcard ha ottenuto buoni ·risultati con le i11i ezioni endovenose di alcool a 60°. 1
CARUSI.
11a più umana di tutte le ,espressioni. Se p,erò i1 rossore dell'ira, del sudore, della vergogna sl 1presenta in circostanze b en pr·e cise e determinate, al contrario il rosso•r e d ella timidezza infinitamente più frequente, si 1produc·e nelle cil'lcostanze più svariate. Basta che il soggetto si senta osserv·a to, si presenti al p®blico, gli si diri•g a la parola, penc·h1è im1prorvivi5:3-mente egli divenga rosso in faccia. Insieme al rossore, l'indiv.iduo· trema, suda, avverte i suoi ibattiti cardiaci più frequenti, h·a con·f usione piSichii•c a. ·In tali casi il rossore si pro1duce senza alcun vero motivo, non essen1dovi quasi mai pericoli o altre cause che po1s sano impressionare il soggetto'. Tutto 1quest°' quan do si tr·a ita di in•dividui timidi, ma il rossore 1p1u ò .p ro1dursi anche in so•g getti affatto ti• midi ed a·l lora è una m antfestazione in•dipen·dente e isolata. Il grado del rossore varia molto a seconida delle persone, come p•u re varia la frequenza degli accessi di rossore a seconda degli individui. Alcuni arrossiscono· :solo in circostanze ec1cezionali, • ·altri inveoe per qua lsiasi m otivo. Generalmente con il p1a ssare 1degli anni tale .fenomeno ·s i attenua e scompare, rimanendo perciò un appan· naggio della •gioventù. Se al contrario persiste, nonostante l' età inoltrata, si può essere sicuri di trojvarsi in presenza di . individui idi natura sensibile, impressiona1bile, disarmata di fronte alle attitu·dini d ell'energia e della forza. Il ro&Sore ·emozionale .è il punto di partenza dell'o·ssessione ·del r ooSso-re, o della paura di a" rors sire, l' er eutofOlbia . ·Quanti indivi1dui rinunciano. a carriere bri11anti, a professioni invidi·a bi·li , per il timore di ar· ro1ssire alla minima 0 1c casione? Vi sono .alcuni che non v anno fuori rdi casa altro che la notte, altri ·c he 1durante il giorno per la via, ten1gono continuamente il cappello abbassato, e in tramvay, dal barbiere, occultano sovente la faccia dietro un giornale! Come trattare questi infermi? Anzitutto bisogna cercare di attenuare e sopprimere il rossore, e poi calmare !'·emotività del soggetto. Per ottenere la prima cosa, bisognerà evitare tutte le cause di vasodilatazione ·Cefaliiea, quindi pranzi copiosi, luo~hi eccessivamente riscald·a ti, alcool, vini ecc. Si cercl1erà idi diminuire la massa de.J sangue, f·rucend• ingerire al p. la minim1a 1q·u antità di l:iJquidi. La vaso dilatazione cefali1ca s·arà combattuta con l'ergotina, con l'adrenalina (1Per iniezione 2-3 mm·g r. pro die). Per calm·are l'emotività ansiosa, sono utili i bromuri, il cloralio, il verona•l. Molto spesso in 1
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Il
ro s~ore
emozionale.
Se ne occupa Hartenberg nella Pre sse M édicale, agosto 1927. Dar'\\rin •de$cr1sse con ra.g ione cl1e il rossore €
I.ANNO XXX\i , FASC. 26] •
SEZIONE PRATICA
base a questo trattan1len to, le anomalie cir colatorie si attenuano rapi1damente, l'eretismo car.diaco si calma, l'infermo si tranquillizz·a e vedend o .che non arrossisce più, guarisce. A. POZZI.
TERAPIA. Le indicazioni operatorie nella litiasi biliare. Krecke ("Ali.inch . med. Woch ens . 1927, n. 40) consiglia di pren•d.ere in esame il tipo ·di litiasi € cioè: F orma ·a ssai fr e.quen te. in cui ill malato n on ha crisi caratteristich e. Si la1n1 cnta di disturbi gastrici vaghi e di dolori passeggeri alla spalla, al collo, al bracci o -O.estro. Talvolta esistono l eggere osci!llazioni termi-che. Se il trattamento medico è inefficace, € consigli abile 1'0JJerazione. 1) L.
biliare larvata. -
Ad intel'valli, più o m eno distanziati, i malati hanno (lelle crisi che cedon,o aJlla mprfina, oppure anche senza .questa in 12-24 ore. rDopo tre o iquatt ro di tali ieri si, si pu(} pensar e alla possibilità di ·u n'oiperazione, che in gen erale 1è consigliabile, sia p e·r ch-è n·ell'attesa le lesioni si ac-centnano ed ia p er icolo s i fa più evidente, sia perchè l'operazione precoce, fatta in ru n p eriodo <iui e3cente è benigna. In questo stadio, le controindi cazioni operator i.e sono : l'obesità, il sesso (oltre i 40 anni l'uom o r esiste m eno bene d ella donna), l e affezioni cronj ch e concomitanti ('circolatorie, Te.spiratori e, r en ali). L'indicazion e è discutibile n ei. diabetici. Com e ri sultati operatori, s i hanno ne1le buone clini·che: m or talità 1 ,7-4 %; guarigion e •durevole ?0-90 %; re ci div·e 3-21., %. 2) L. croriica
1281
Il drenaggio medico delle vie biliari . Il dr-en.aggio duod enale ottenuto con la sonda di Einhorn non è entrato molto nella attuazion-e pratic·a perc h·è richiede il con trollo radioscopico della sede d ella oliva ·della son•da, non è ap1plicabile a tutti gli a1nmalati, li disturba assai. A. Bernard (Paris M édica l , 8 ottobr e 1927, p. 276) ha cercato di otten er e lo stesso effetto di drenaggio delle vie biliari 6en za ri-corr.ere alla son1da. Egli somministra ·a distanza dai pa,sti, ogni 2-3 ore dei ceachets composti di sostanze colago.ghe (J3oldo, peipton·e, combretum, estratti biliari ecc.) e di una mi scela efferv.escente (acido tartarico e bicarbonato) ch·e a'rrebbe lo scopo di provocare n ello stomaco lo scoppio del cachet e facilitare la. soluzione d ei colagoghi in esso raccilius i. L 'A. riporta numerose s torie clinich·e di itterici, coletiasici, angiocolitici, ecc., in cui il meto1do avrebbe dato buoni risultati.
ron coliche tipiche. -
L . TONELLI .
Solfato di magnesio e secrezione biliare.
w. Mendenhall, c. McQure,
M. Cate (B osto1. m. and. s. journ., 8 ll1glio 1926) in seguito ad
esperimento sui ca:ni hanno osservato che l'introduzione di solfato di magnesio in scrursa qualità i1ella circolazione portale (vene mesenteriche) cresce il flusso d e.ila bile\ per uno stimolo delle cellule epatiche. P erò dosi assai forti di ~oliato di macrnesio introdotte n elle vene producono un rio tardo della secrezione biliare. Anche l'int'.roduzion.e di forti dosi ·di solfato di magnesio n el duodeno rallenta la secr ezione !biliare, probabilmente pArchè vien e rapidamente assorbito. DORI A.
1
3) Crisi Lili a.s iche acute con sintonii gravi.
Dopo
intensi briYidi, la ternperatura sale a 390_400; polso frequ ente, ·r egione vescicolare rigonfia e dolente; forte leucocitosi, ittero .pi~·1 o meno jpron•u n ci ato. .A.natomicarnente, la c1st1fell ea è distesa, turc11iniccia, piena di calcoli, d1 bile torbida ed infettata da stafilococchi. Vi è minaccia di empierna e ·di p eritonite pe•r rott,nra L'in,dicazi one operatoria è formal e. I,a guida mig liore è data rlalJa tem·p eratura; ~e gue~ta (390-4-00) non cede ,entro le 48 ore, .s1 dev ~ 1nterven ire. I pericoli operato-rì sono n otevol1; la mortalità s·ale a 18-42 %. Si dovrà interv enjre anch e n e•ll'Olcclusione acuta del coledO'co . In qu ella cr on ica, .p uò servire com e atto prepara. toirio all' operazione l'iniezione endo duod enale d i solfato ·di magnesio.
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fil.
Stimolanti della c~llula epatica. Polvere di •B oldo, Polv. di aloe, ana cg. 5, Polv. di 'PO·d ofillina cg. uno. Sapone medicinale q. b. per una ,p illola. Se n e dà una al momento di ·andare a l etto. f ril. Intolleranzt~
del fegato verso alcuni composti di bismuto. Fiessinger riferisce (Journal des Pratt.cien.s, 1927, n. 49) intorn o a due nasi da lui osservati n ei quali la cura bismuti ca fu male tollerata dal fE·gato. Nel primo Si trattava di un individuo con aortite e taibe frusta trattato dall'A. -con iniezioni intramuscolar·e di bismuto, che doip.o un certo tr mpo dall 1inizio d ella cura ·e bbe ittero benigno p congestion,e d el fegato, scomparsi in seguit o alla interruzione ·della · cura stessa.
II
POLICLINICO
Il seco.n do pazie11te ·a veva turb·e 1g·a$triche; dopo due sole iniezioni di bismuto presentò ittero., a:scite, e.demi: l'A. pensa cl1e il !Preparato bismutico abbia causato insufficienza epatica n·el p. il quale era anche un cirrotico allo stato di latenza. Dunque non soltanto gli arse:q.o·b enzoli son·o capaci ·di ledere il fegato, m ·a anche i preparati a ba$e di ·b ismuto i quali d'altra parte sono assai e·f ficaci nella cura della sifil.i1de s-clerogomrnosa del fegato . Sono i casi n ei qu.a li il f e.g ato è leso per altre cause che rit>entono influenza sfavoTevole. E: neces sari o du·n 1que nei c·a $i dubbi saggiare con piccole dosi la tolleranza .d a parte del f.egato verso il ·b ismuto e solo aumentare le dosi quan·do si ab·b ia la sicurezza che il medi·camento sia bene sopportato. 1
f. V.
TECNICA. Tecnica per il conteggio delle piastrine. Le •p iastrine, o trombo•citi, o ematoblasti si originano dalle cell ule san1g uigne chiamate megacariociti, i quali a loro volta Si $Vilupp.ano negli elementi cellulari 1del tessuto mieloide e com. p·iono tutta la loro evoluzione n·el midollo osseo. Le piastrin e si formano 1per frammentazione d·el protoplasma del megacariociio: a) em.ettendo pseudo•p odi che attraversano gli endoteli vasali fino a ·dista:ccare n·el torrente circolatorio i frammenti •d e1 citoplaiS1na; b ) attraversanido in totalità le p·a reti '>'ascolari .e fra1n.m entan:dosi in seguito in piastrine. Normalm·ente il numero delle piastrine nel sangue umano è da 250.000 a 300.000; 1-a loro importanza f ondamenta1e n ella coagulazione è di1r1ostra ta dalla irretrattibilità 1del coagu·Jo in quelle aff ezio·n i nelle quali l é piastrine sono dimirtuite. J . .R. 1\!Iuniz ( Vida Nueva, nov-embre 1927) , giudica <lefi ci1enti i conteggi delle piastrine fatti con i prep.ar.ati fj,ssati e coliorati. Indica p·erciò una serie di m eto'di, tutti eff ettua•b ili con l'uso d·ella carriera ·conta·globuli , p.referendo ad ogni altra .quella nuova di Neubauer, nella quale le divisioni F\Ono più evi1denti che nell'antica. 1I metoidi sono i seguenti: 1) Diluizione con citrato di sodio al 3 %. - La soluzione id i citrato di ~odio deve prepararsi al mornento dell'esame. Si pren·de il sang·ue con puntura d el dito, .aspirandò con la pi1petta d·elle e1nazie fino alla divisione 0,5 e si diluisce con ln soluzione di citrato di sodio ,f ino a 101, cioè I.Si fa la diluizione all '1 per 200. Si colloca una g·occia nella camera di conteggio e si aspetta per quindici minuti, do·p o i quali f:i c001ta il numero di piastrine contenute in 80 piccoli quadratini, os1
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XXX v·, F ASC. 26}
$ia 5 quadrati gra11°di. Il i1u111ero trovato si 11101tiplica per 10.000. 2) Dilu··izùone con soluzione al 3 % di citrato di sodio, con l'aggiu1ita di brillantkresylblau (2-3 granuli di brillcrntkresylùlau per ognt 1~ c1nc. di soluzione).
La te•cnica è uguale a quella del m eto,do preceùente, l'azzurro Si usa solamente 1pier r, e~1·de.re -le piastrine più eYidenti. 3) Metodo di Spilz . .S i prend·e il sangue con puntura del dito con ~a pipetta dei leu·cociti aspiran•do fino alla divisione 0,5 e si diluisce poi .con Ja soluzione di citrato di sodio al 3 % fino alla divi$ione 11. Il contenuto della pi1petta si versa in una provetta e si ripete l'operazione. Si atte11 d,e 1/2-1 ora fino a ol1e il li1quido si separi in 2 caippe. una i11feriore contenente le emazie e i 1eu•cociti, e l 'altr·a superiore, nella qu.ale si troYano le piastrine. Del li1quido soprastante, sempre u·s an·do la pipetta idei 1eucociti, si 1p1rende fino alla diYi$ione 0,5 e $i diluisce n·el citrato di sodio al 3 % fino alla id ivisione 11, formando così una diluzione al 20 %. Il coin te•ggio si fa nella came.ra ·di Neu·b auer per le emazie,· moltiplieando però per 20 anzichiè 1per 200. 4) Metodo di Thomson-Gram. Si me.tte in una 1prov etta un decimo ·di eme. ·di so·l uzione di citrato di sodio al 3 %. Dalla vena ,del braocio si aspira con una sirin1ga un eme. di sangue e si ·versa nella provetta, la quale 1è lasciata fn riposo p·er 3/4 d'o.r a, fino a che cio1è il suo cont enuto si sia s~par ato jn ·du e cappe: una chiara superiolfe, cl1e .contiene le piastrine e una rossa inferi or e, n ella quale sono le emazi·e e gli altri elementi del sangue. 1Con l a pip etta ·d·ei leucociti, si aspir·a dal li•qui'do soprastànte fino alla divisione -0,5 e si diluisce all'l .p er 20 con soluzione di citrato di so dio al 3 %. La conta si ef.f,ettua n ella .c a.m era di conteggio dei glolbuli rossi, contando le piastrine ·contenute jn 80 piccoli quadratini e1d jl totale si moltipli.ca per 5, per 10 e per 20. Il risultato si divi1de 1per 2 ed il quozi·ente indicherà il numero delle em·a zie per millimetro 1
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CUbi·CO.
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5) Soluzione tli urea al 10 %.
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Si prea>ara
una soluzione ·al 10 % di urea chimicame11te pura in ac•qua distillata. Usan•do la pipetta dei leucociti si f.a una 1diluizione d·e l sangue all'l per 20 e si pro•cede lp•er il conteggio come n ei rm1etoldi precedenti, tenendo conto che l a moltiplicazione finale va fatta per W e non :p er 200. ·L'A. con1clu·d·e che il conteggio 1delle 1piastrine mediante la soluzione di citrato 1di sodio ha jl vanta~gio di poter essere ·effettuato contemporaneamente al contegigio dei globuli rossi. Il metodo ·di .Thomson.JGram è certamente il più esat-
~EZIONE
to, solo presenta l'inconveniente di ricl1iedere un'ora di t e1npo per eseguire il conteggio. A. ~l
POZZI .
bleo di metilene come rlnforzatore dJ prepa• rati colorati con May-Glemsa e.d altre tecni• che analoghe. ~on
è raro, osserva J. Sa·braziès (Arch. des maladles du 1coeur etc., agosto 1927), che d egli strisci su portao1ggetti, colorati c on vari m eto1di: trirucido, eooina-bleu di metilene, Jenner. Giem sa, Tribondau, ecc., ablbian 0 fiSBato, per ragioni •diverse, piuttosto il rosso ch e il bleu o vi1oeversa. Allora i nuclei appaiono pallidi ap1pena bluastri o Yiolacei, oppure colorati in maniera 1diffusa e tro1ppo scuri, cosiccl1è cop. facilità si va incontro aid errori di interipretazione. Col metodo di MayGiemsa succede spesso che la colorazione riesca non bene e che le gr anulazioni a zzurrorfile o le sfu1nature di basofilia d cl citorpla&111a restino nas coste. .!\ riparare a tali inconvenien ti l ' A. l1a proposto fin dal 1910 di m ettere fra portaog·getti e vetrino una goccia di soluzione di bleu di metilene all'l/500. Qu esta aggiunta di bleu permette senza esitazione di veder bene i leucociti e i loro nuclei, re nd ~ più facile la r icerca dei parassiti, per esem1pio i plasmodi della malaria. Tale m etodo può servire ancor m eglio a ravvivare i vecchi preparati s u vetro portaoggetti, non montati in balsamo, che ~i sono scolorati. Si prenclP per mezzo di una sottile pipetta una gocciolina e.li sol1Jzion e di bleu di m etilene e la si ip one sopra un vetrino che poi si capovolge nel IPOrta 0ggctti ove è lo striscio. In pocl1i istanti vengono ra..,iVivate le parti basofile d egli elem enti cellulari, mentre sono rispettate le parti a cid·ofile e neutrofile. Q11e~to sistema è applicabile agli strisci di sangne, ai frammentini schiacciati di organi ematopoietici, agli essu·dati, ecc., in precedenza colorati col May-Gi em.sa oppl1re col Leisl1man , \'Tri ght, Triboncl eau, ecc .. sia recenti e mal rius citi , sia ;inti chi e perciò scolorati . 1
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f>RAT lC.\
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La di1ninuzione e la scomparsa de.gli eosinofi·l i è quasi ·costante in tale infezione; questo fatto pe-rò non ha un gran valore, perchè è comune él>d altre infezioni. ~el tifo, con ~r e-levan1 ento del sangue dal pol1pastrello, f:i sono riscontrati frequ entemente istiociti a tipo linfocitoide n e~ preparato. Questo reperto, comun e ad altre malattie, come 1p·er es. alla tbc. miliare, indi·ca la ,p a.rtecipazione ·dei vasi periferici all'infezione, e ·l a r eazione ·cellulare a!ll'·azione tossi·c a del virus. · Una notevol e leucopenia con n eutrofilia ·e llnf openia, durante il corso d 'una infezione acuta, quando si può e&c~udere un tifo aiddominale con gravi . co·m pJicanze setttch·e diffu se, depone piuttosto per una diagnosi ùi tbc. miliare. CARUSI.
POSTA DEGLI ABBONATI. ..\I dott. G.
c. da
S. :
La terapia del diaAbete j11sipido brancola n el buio. Si potrà tentare di trattare J.ie eventu,aJi supposte cause (s:iJfJJ-iide, 111alattie cerebrali) . Si consiglia di dt minutre la quantità delle bevan,de e 1di somministrare bevan1de aci1d.e. i1V1inkowski 1p rescriYe dei perio;di di di eta ipoclorurata e scar~a di albumirua. So110 altre.sì consigl i•ati dei preparati oipotera-piici (enidoilpofisina, en do1pirtuitnjna). Per il siero antivelenoso Calmette, si rivolga all'Istituto Pasteur di Parig;i. 1
fil.
Al dott. L. C.. . N1d., .!\ibibon. n. 13740: 1Consulti: C. STnELETST<I. Grapholo gie d 'U prati~ cieri, Doin ed. 1927. JOIRE P. Trait é de grap.ho logie sc·ientif~que, Vigot f:nèr es, Paris. $ABATINI. Quel C•he dice la scritturà. Ob el:losler ed. Bologna. 1
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fil.
VICENTINI .
Osservazioni ematolog iche sul tifo addominale. La :prese11za di ~eucopenia durante una infezione febbril e, è un dato di non s·car\S.a importanza p er la ·diagnosi di f eb·b re tifoid·e. Il Fontan a (Minerva Med. , n. 32, 1927) riporta il r eperto en1at0Jogjco idi 43 casi di tifo addominale da c11i emerge che qualch e iraro caso, senza complicanze, ~i ·p resentò con .n etta leuco.citosi all'inizio d·eJ l'inf ezion e; durante i l corso _della malattia, i leucociti tendevano a diminuir·e, per dlYentar normali v erso la fin e dell'infezion e. I casi di tifo con leucocitosi normal e invece n on sono punto ::arL 1
· Thomas Yoong. È ~tata più volte segnalata la strao~dinaria versatilità e la rara genialità di questo m edico, il quale 11·a las•ci ato orme incancellabili in molti can1pi del sape.re: la fisiica gli d eve la sicoiperta d ell 'inlerferenza lumino1sa, la teoria on1dulato ria 'della luce, la teoria della visione cromatica, lo stnclio d·ella co·esione dei liqui1di e dei fenomeni ùi capi-Ilarità; J' egittologia g li nPVP il dee] frament o d e'lla stele di Ros etta; la scienza fina11ziaria le tavole di mortalità e J'i deazione delle assicurazioni sulla vita; egli ba compi·u to studi pregevoli . sulle costruzioni navali, sull'i•draulica, sulla musiica. Ha introdotto in fisica il termine d i 1
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IL POLICLINICO
« ene:rgia ».
N·e l campo rr1edico vanno rrcol'd:ati i suoi stu·di su·l cuore e sul1e arterie. Lo Yo1u~· apparteneva alla setta dei qu.aocheri, cne è stata !feconda idi uomini idi valorre, tra cui, in me dicin·a , Bono da ricol'ldare Ro dgkin, Hutc.hinson, F•othel'gill, Dimsdale, ecc. Er·a un quaechero o 1puritano anche Drulton, l 'autore .della t eo·r ia atomirca. (Dal Jour·n. A . "1\1. A., 7 a'Prile 1928). 1
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I
Il Pantheon dei cervelli in Russia. • Si ha da Leningr.rudo: Quan do, l 'anno scor-so, il n oto m·edico russo 1prof. Vladimi·r o Bechtereff espose la propO$ta di fondare un istituto per indagini sulla costituzione del cervello, il cosiddetto Pantheon dei cervelli, egli probabilmente non sognava nemmeno che il suo stesso ·cervello sar ebbe stato uno ùei primi, co·n servati e stuidiat1 n·ell'istituto. · Ad ogni modo, il prof. Bechtereff, morto par eochi mesi a ·ddietro, donò espr·essamente il prvprio cervello alla sc:itenza, a scopo di stu·dio. 1Sti. è .g ià f orn1ata una commissione idi cinqu·e valenti scienziati russi che si dedicheranno esclusivamente allo studio d·el 1cervello ·d el ·d efunto collega. :Si dice che anche un certo numero idi specia·l isti teidesc1hi sareb·b ero invitati a pcvrteicipare all·e ri·c.erche. La commissione spera di poter penetrare il segreto delle eocezion a l i capac ità scientifiche del prof. Bechtereff, rintraccian.dolo nella struttura e n ella forma delle circonvo·luzioni cer ebra1i. •U na delle singolari virtù ·del Bechtereff ' era l'ipnosi collettiva. P er mezzo d ell'infuenza ipno· tica egli avre·b be guarito si.m·u ltaneamente un intero gruppo di infermi. Co·m 'iè noto, anch.e il cervello di Lenin è oggetto di diligentissime ricerche, ch·e si svolgono a Moisca, ad opera di uno stato maggiore idi med ici specialisti, sotto la ·dir.ezione d·el prof. Vogt di Berlino. 1
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Co1ne nell'Egitto antico si utilizzavano i condannati a morte. Dalle ricerche fatte da al1cuni stu·diosi di m·etl~cina i·n Germania risulta c·h e nell'Egitto antico iesi steva l ' usanza di concedere ai condannati a morte la scelta tra il sottomettersi all'esecuziione o il m·ettersi a ·disposizione ·dell '·U niversità di Aloessandria per gli esperimen ti scientifici. .Se i conida·n nati sopravviYev·ano a qu.e sti esperim·enti essi aJc.qutstavano il pier.ctono e la lfuertà. 1Si crede che l'antica scuola di mediicina in E·gitto debba appunto a questa usanza le su e gran·d i cognizioni anatomiche e fisiologiche, p er venute poi pel tramite degli arabi in Europa. (lDalla Riv. San. Sicil.). 1
XXXV, F ASC. 22)
Su alcune osse1•vazioni e de odoratu deperdlto» nel seicento. L. Rugani (Rass. di Clin. terap. e scienze affini, fase. V, 1927) si intrattiene su! tema delle ano&mie, l e quali. in questi ultimi tempi hanno attirate l'attenzione degli specia.Jj,sti, e riporta alcune osservazioni fatte n el '600, e che dopo tanto tem·p o ap,p aiono di non scarso interesse. Francus de Frankenau fin dal 1696 riconosce l 'importanza -che ha l'olfatto p er le relazioni 'fra g'li ·a nimali, e l'effetto n ocivo che alcuni odori penetranti possono pro·v ocare. Ri1corda come una donna in segu ito a parto perdette l'odorato, e come un uomo ne fosse 1Privo ·dOi)o un'affezione nasale. Come cau.sa di anosmia ricorda l'ozena, la corizza e il fiuto di polvere da starnuto. Dalle oss·ervazioni si rileva com·e fin da allora Si riten essero cause atiologiche dell'anosmia i traumi, l e intooSsicazioni, le malattie infettiYe, l'ozena. ·G rundel r iferis-ce casi in cui l'ano·s mia fu vinta •Con l'8'spirazion.e di sali arnrnonia-cali, i quali rius cirono a r imuovere la « densa viscosità » delle n arici e a rid onare la pervietà alle vie nasali. ILudovicus Hann·emanni sull'esempio di de Frankenau, riporta 1a ~toria d'un prelato, affetto da anosmia. Egli r itiene causa ·d i tale disturbo la chiusura d ell'.osso cribriforme, o la abduzione phlegmate dei processi mammillari, essendo l'osso cribriforme la sede principale dell'olfatto. 1
CARUSI.
La fanzione della ghiandola tiroide e un verso del Foscolo. ·N·ella se•d uta rd i chi'Usuria •d·e!ll 'ultimo Congresso di medìcina si sono avute varie comuni·cazioni, tra cui una ipalfticolarm·e nte n otevole d·el P en.1de, di Genova, su alcuni sintomi da lui riscon·trati niei casi di eccessiva funzione della ghiandola tiroide. Uno ·di .questi consiste nel cosidetto tachipsichi· smo, cio·è in una rapidità an-0rmale del ritmo delle iattiYità psichiche, che il Foscolo d'altronde ha :::;O'ià de~·critto in un verso del sonetto dell' « Autoritratto ,, : <e ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti ,, . Un altro segno consiste n el caso a lama di coltello; già si sa che 1a tiroide versa n el sang-11e d elle ~ostanze che favoriscono lo sviluppo in lunghezza, e non già in largh ezza, d elle varie parti del r.orpo. Il P ende ha riferito anche su esa>erimenti da lui fatti di innesti di ghiandole diverse col meto·do ·del Woronoff ed allo stesso scopo, cioè con innesti anc·h e di ghiandola tiroide e di ghiandola pituitaria; ma l'operazione risale ad un tempo troppo breve P.erchè se ne possano già vedere gili effetti. (Dalia Riv. Sanit. ~
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[ANNO
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Sicil. ).
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SEZIONE l'RATIC.\
NELLA VITA PROF·ESSION ALE . CONCORSI .. Pos11
VACAN'.II.
AGNONE (Campobasso). - Scad. 10 lug. ; L. 5000 (sic) e 3 qt1inquenni dee.; età lim. 21-39 a. ; tassa L. 50.10. .ALGHERO (Sassa.ri). Scad. 15 lug. ; L. 8500 e J quadrienni dee., addizion L. 5 oltre i 1000 pov., c.-v., età lim. 45 .a. AscoLI PICENO. - 1a oond. urbana; scad. 10 ag. ; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 20 giu.; età lim. 35 a.; stip . L. 7500 oltre L. QOO indenn. laurea, L. 1000 incle111i. forese; 10 bienni ve11tes .; indennità addizion. oltre il 25 °o della popolaz. BARI. R. I'rej efturu. - Uff. san. del Consorzio obbligatorio Alberobello-Locorotondo; a bitanti 17 .612, superf. Ha. 8781; L. 15.000 e 4 quadrienni decimo, divieto libero esercizio tranne consulenze; titoli ed esami; età li1nite 45 a . Scadenza ore 12 del 5 ag.
(.4.quila). - Proroga 15 lug. CATANIA . R. Prefettura. Ufficiali sanitari per Acicastello, San Cono, a L . 5000 ci.asc.; B e lBARRE..\
passo, Misterbi.anco, Ram.ana, a L. 7000 ciasc.; Paternò, a L. 10.000, 4 quinq. dee.; scad. 15 lug.; titoli ea. esa.n1 i. CuccARO (Alessandria). - Scad. 10 lug. ; L. 7000 (sic) oltre L. 500 uff. san. ELSANF (Istria) . - Scad. 15 lug.; L. 8500 e 4 quadrienni dee .; riconoscim. se:-vizi precedenti; L. 2000 obbligo inezw t ras•p.; c.-v.; L . 1000 aumentabili se uff. san.; tassa L. 50.15. FRASSO SABINO (Rieti). Soad. 9 lug . ; co·n Poggio S. J,orenw; L. 10.200 e 5 quadrie11ni dee. , oltre L. 800 uff. sa11., Ij. 300 indenn. con so·r tile ; età lim. 40 a.; tassa, L . 50.15. f'IRENZE. R. :!rcispedale di 1 ' . :.11. 1'.-ruova e , 'tabilimenti Riu.niti. - Aiuto m e dico; L. 7050 e c.-v.; età lim. 35 a. ; 4 anni di I.aurea e 2 di professione lodevole presso pt1bblico Ente; chiedere a nnunzio. Tassa L. 50. Doc. poster. al 25 m.ag. (sic). Serv . entro 15 gg. (sic). LA SPEZIA· .4.niministraz. Provinc . - Due posti nel Labor.at. Pro.v ine. d'Igiene e Profilassi ; scad. 15 lug.; v. fase. 22. MooENA. R. Prefettura. - Uff. s.an. E: capo dell'Ufficio d'igien e del Co1nune di Carpi ; al 31 lug. ore 18; titoli ed esami; età l im. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 25 111ag. ; t assa L. 50.20. l\'loo1cA (Raousa) . - Scad. 15 lug.; L. 11.000 e 4 quadrienni dee. , oltre L. 1000 indenn. di cctpo dell 'ufficio d'igiene municipale, con espresso divjeto di esercizio professionale. N uoRo. _4.1nn1in . Provinc. - Direttore ed assistente della Sez. Yt:ed.-.1\'Ii crograf. dei Laboratori Provi11c. d ' I eo-ien e e Profilassi. Proroga 15 lug .
OzzANO MONFERRATO (Alessandria). - Con Treville. Scad . 15 lug. ; L . 7000 (sic) e 4 quinquenni dee.; trasp. L. 2000; uff. san. L. 800. PALERMO. Consorzio .4. ntitubercolare della P ruvincia. - Diretto1·e sanitario; v. fase. 23; scad. 01·e 18 del 10 lug. PAMPARATO (Cuneo). - A tutto 15 lug. ; v. fa scicolo 23. PARODI LIGURE (Alessandria ). - Scad. 15 lug.; 1a con d. ; L. 7000 e 4 quinq. ; trasp. ; uff. san. ; età lim. 40 a.; t assa L. 50.80. PRATO IN ToscANA (Firenze). Spedale della 1\fisericordia e Dolce . Chirurgo primario; lire 12.000 e c.-v .; 70 ~-b tasse d 'ammissione e 50 % tasse d'operaz. Scad. ore 18 del 10 lug. Laurea da a lm. 5 a nni ; lib. doc. in patol. o in clin . chir. ; età lim. 45 a. ; tassa L. 50; chied. annunzio PRE:MOSALLO (Novara). - Se.ad. 16 lt1g.; L. 8000 e 5 quinquenni deo., oltre I.1. 500 uff. s an. , lire 1000 indenn. alloggio; età li1n. 45 a.; tassa lire ,)0.15. PORTOBUFFOLÈ (Treviso). - A t utto 31 lug. pel consorzio con Ghirano di Pr.a.ta; stip . ed assegni L . 13.000, più c.-v. Ab . 2500. Pil3.nu1·a. Tassa L. 50.10. Ro)!A. Pio I stituto di S . Spirito ed· Ospedrtli l?i11niti. - 23 assistenti med. -chir. ; esami; scad. ore 16 del 10 lug. ; L. 4500 (sic) e c. -v . Rivolgersi all.a Segreteria Generale. T assa L. 50. E tà lim. 30 .a. Doc. a 3 mesi dal 6 giu . RONCIGLIONE (T~iterbo). Al 10 lug: ore 19 7 condotta cl1irurgic.a ed ostetrica; e tà lim . 45 a. ; • certif . condotta politica; tassa L . 50.10; doc. a 3 mesi dal 1° giu. ; sti1p. L . 10.500 e 5 quadr. dee.,
c ... v. 3a oo-n d. rurale; L. 8000 e 5 qt1adrienn i dee. per 1000 pov.,addizio11. L . 5.) tr.asp . L. 1000-1500-3000; età lim. 45 a.; tassa L. 50.15; scad . 7 lug. "1 ALERNO. Arnministr. Proviric. - Coadiutore ed assistente presso la Sez. med.-micrograf. del Lab-Oratorio Prov. d' Igiene e P rofilassi ; L. 11.500 e L. 9500, a umentabili a L. 15.700 e L. 13./ 0G, oltre supplem. ser v. att. in L . 2800 e L. 2100; c.-v . ; età lim. 35 a . ; s<!ad. 8 ag. Rivolgersi ~- e greteria . Titoli e.d esa1ni . SALSOl\fAGGIORE (Parma). - 3a condotta; proroga al 31 lu·g ., ore 18. S. PIE'.rRO APOSTOLO (Catanzaro). - , cad. 31 lt1g.; L. 7500 e 5 quadrie1111i dee. ; tassa L. 50.1.). SAVONA . Amministr. Provinc . - Direttore Serz:. ~Iedioo-Micrograf. Laborat. Provinc .. d'Igiene e Profil.; L. 15.000 oltre L. 2800 ser v . att. ; età lim. 45 ::t. ; tassa L . 50. Scad. ore 18 d el 15 sett. - Aiutante preparatore; L. 7000 e L . 1000: €"tà lim . 3fi a.; tassa L. 25.05. Per i due posti 5 trienn i dee., c.-v. ROVIGO.
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