Il policlinico sezione pratica anno 1933 ocr parte3

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SEZlONE J>R.\ 'l'lOA

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ossei e ·d ebolezz,a muscolare c·on d ecal ci fi cazio1ne estesa d ello sch el etro ed ip,ercaloemia con elimi:n.azione eccessiva di calcio. Si cercò un tun1ore paratiroid·e o, ma n o11 fu trovato Fu esti1~pata prima un.ai ·p aratiroid·e appa-r enteme11t e normale senza n essun g·iovan1einto.. Allo.ra furono eslirpate dal lato opposto due g hia nd ole norrnali e si eb·b e inig lioramento sub1iettiv·o con rapid.a ric.a lcificazion e d ello sch eletro . L ·ammalata ebbe teta nia n el d ecor so post-operatorio, ma potè lasciare l 'osped al·e in bucin e condiz ioni e riprender e la su,a vita i1orm .ale in 22 settimane dopo l 'interveinto. L 'osteite fibros a cistica·, d escritta una tre11tina d 'anni fa da Reck1ing hause11 , è spesso accç;,mpagnata da tun1ore paratiroideo, ]a cui importanza n otDt fu nemn1 eno sosp ettata per molto ter)1po. .Nel 1 ~25 tre cose importanti si fecero : la scoperta fatta dal Collip d ell ' or n1one paratiroideo, ch e fu preparato in estratto potente, l 'osservazione di Ailandl Gh e l ' inn€sto di paratiroide peggiora 1'oste ite fibrosa ci tica, m entre l 'e tirpazione di un aden om a paratiroideo I.a gua11.sce, e poi lo studio d ei rapp orti fra ricambio numerali e paratiroidi fatto da Aub. L'iper·paratiroidism o p uò ·e sser e diviso clinicamente in du e ti.pi: un tipo con tumore b·eni~no (raramente maligno) paTatiroide-0 e uno senza tu more, co11 iper.a.t tività funzio,n a le ed iperpla.s ia d ella g hiandola. Nel p rimo tipo c'è cal cemia .alta, bilancio n egativo d el calc io e d ecal cifica zio·n e ossea, ch e vanno di pari p·a s_o con l 'aumento d el tun1ie)lre. Il secom.do ti1'.)o è ancora poco chiaro. Nel :primo tipo l 'estirpazio,n e d el tumor e ·dà risultato si cu1·0. Nel econ do tipo, con l 'estirpazione di due paratiroidi appar-entemente n ormali, ha .avuto buoni ris ultati sintomatologicam·em.te, ma non n·el n1etab-olism o il Rich a rd so11, mentre n essun b eneficio ebber o Dres er e H ampton. Leriche ha trovato ipercal cen1 ia il1 al c un j ca.si di artrite anchilosan te e d ebbe mig liora m .ento sintom.atj co ,estirpando u.n a par.ati:r-o·i ·<le app arienteirnente n orn1a l e. Buon su ccesso clinico ebbero J°k'lllin e l\1orse estirpando gl1iandol e normali nell 'iperparatiroidisrno. R . L usENA. 1•

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. T .E CNICA DI L'ABORATORlO. Valo1·e attuale della gonor.~azione. Barbellion e Leb ert (Journ . d 'Urol. , febbraio 1933) rilevano che la gonoreazion e, s imile alla r eazione di ' 'rassermann, h a per scopo di m etter e in e'iid e11za g li anticorpi specifici n el si ero san g uig n o d ei sogge tti a ffetti d a blenorrag ia. Proposta da l\iliiller t>d Op1Jenl1 eirt1 n e l 1906, è stata poi ber1 e stt1diata da Rubinstein , Gaurar1, J3ezar1çon , Léri e l)rbain , Zende, Ga rdner e Clowes, Priestley e Dixou ,

eu.

.

L 'anti gene ch e si usa per la r eazio11e <leve

])l'O\~ e;n ire da nurr1erosi stipiti d.i gonococcl1i

t rattati con ag·enti cl1in1ici. . La r eazione vien e fatta cori la stessa tecnica Il ecessaria per la reazior1-e di W asserrr1an11. Gli t\A. han·n o sp eri111er1~ato la gonoreazior1e su numerosi rnalati d ella Clinica di Necker otton1essi r1ello stesso tempo a tutti ali esa1ni cl~r1ici e . batteriolog ici possibili p~r otten er e 11 mass1r110 co,n trollo. Essi giur1g·o110 a con cluder,e cl1e la gonor eazìon e cc se non l1a un valore assoluto , nei casi di epididin1ite dubbia, n el r eun1atismo senza etiologia n etta e sopratutto r1ella g onococcosi femmir1ile l 'esa1ne sierolog ico praticnto parallelarr1ent~ ag li esami clir1ici e b·a lterio]ogici contribuisce fortem ente a precisar e la diagnosi ». Questa r eazione cornpal'e verso Ja. terza settirn·a·n a dall 'ir1izio di una infezior1e gonococci ca; è sem1pre posi ti va n el corso di ·corr1plicazic ni, specialrne11te articolari; rna p u ò essere data da una ir1iezion·e di vaccir10 anti gonococcico, e restar 1)ositiva a 11ch e due mesi dOJ)O l-<1 g uarigione d ella m alattia. Essa è n egativa r1elJ e uretriLi non gon ococc ich e, m entre è positiva durante la g r avidanza e n ei sog·getti co·n Wassermann po~· iti -va. Questa reazio11e b a grar1de valore per la con s tatazione d ella diag11osi di g uarigione d ella ])lenorragia nella d orl11a , sempre difficile ad affermare. . In _c onclu ... ione, se una gon oreazioJ1e n·egat 1va n on ha un valore assoluto ,' rr1a gon or eazion e positi,r.a , unita .ad argomenti c linici, sar à u.i1 indice di a ] to valore, ch e non va n1ai tra-

scurato.

·

Lozz1.

Dimostrazione della presenza dei bacilli tubercolari nelle cavità sierose del corpo a inezzo di te1·r~ni di colt11ra liquidi. I

-~ ·

Axen (Kli1 i. Wo cli., 7, 1933) è riuscito a colti,rare il bacillo di Koch in brodo misto a zu cch ero ne lla pro1porzione d ell ' l %; tra i 20 e i 30 gi orni dalla cultura, l 'A. ha visto la f orn1azio·n e di un sedirnento g r anuloso cl1e, ' rer so il quarantesimo g iorno , si è climostrato costituito di fini ssimi g ranuli , rappresentan ti ognuno una colonia pura di bacilli tuber colari. Il liquido soprastante non si è n1ai i11torbid-a to·, n è è stato n1ai osservato uno s' rilu1)PO d ei b acilli a lla s uperficie : si tratta dunque di u11a col tura puran1en te in profondità, lin1itat a cioè agli- stati più .profondi del liquido. L 'A. richia1na l 'atterizione sull 'inter esse e sulla praticità di queste sue ricer ch e. V. SERR_1\ . •

MEDICINA SCIENTIFICA. •

Il secreto iLccessorio dello stomaco.

G. l(atsch (IV/iinc li , lvled. ll.'och ., 18, 1933) r itien e ormai come certo , in b ase a lle ricerch e ])r.aticate da tempo nella sua Clinica , cl1e acca11to ai tre tipi più n oti di cellule funzion an ti , e n e trovi n·ella mucosa g·astrica un quarto ,


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d el lo d elle cellule accessorie. E . e secernon o un q ua rto di, er so fern1ento , il cosidetlo « . . ecr c lo a cce orio n ch e, .accanto a lla p ep. ina , a ll 'a cido c loridrico e a lla n1uc i11a, co Li tui!'ce parte integrante d el su cco gastrico. Que lo secr eto a ccessorio -è costituito da u11 liquido alino assai tenue, il cui contenuto i11 ali uper a quello sanguig no; esso contie11e an c l1e ·ostan ze azot ate, an1minoacid i. fo , fa ti e colloidi. La su a quantità e la sua con1po izi on e di pendon o dire ttame nte dallo s tato d el rica1nbio ge11erale idro-salino.. La sua fu11 zion e sarebbe essenzia ln1ente r egolatrice d ella a cidità gastrica, i1el sen so c h e e o diluirebbe opportuna1nente, e secondo il bisogn o , la curva di acidità ; in m odo c h e, in condizioni n orrnali , tra questi e la quantità di u cco escr eto esista una r ela zione sen s i})ilmente costante. i com-p rende com e le alter azioni di questa 'ecr ezione accessoria si rivelino sopra tutto co11 le n1odificazioni d elle curve di acidità: seco11do l 'A. esse sar ebbero utilizzabili ver una dia g n o i precoce d elle m a lattie g astricl1e. 1

' ' · SE RRA .

Ulcera peptica nelle cavie nutrite con dieta carenziale di vitamina C. mith e McConey (A rch. int. 1'1/ Gd. , i11arzo 1933), dop o aver ricorda to i rapporti cl1e legan o l 'in sor genza dell 'ulcera peptica alle condizioni die te tich e e aile influen ze tao-ionali , e le ricer ch e p erin1enta li condotte in questo can1po da McCarrison , riferiscono i risultati da lor o ottenuti e an1inando un vasto i1ume ro di . cavie, tenute sp erimentalmente a d un vitto 1) 0 ,·er o di vitamina e. el 25 % d ei casi, essi hanno osserva to la cor11parsa di ulcer e pe pticl1e ch e , J)er la loro sede, il volume e l 'aspe tto microscopico, ricord an o .in tutto quelle dell'uomo. La carenza di vitarnina A, B e D non si è m ostra ta in grado di determinare a11aloghe alter azioni . Lesioni rnecca11iche indotte n ella mucosa d el d uod en o in ca vie tra ttate con r egin1e caren zia le l1anno da to luogo a ver e e ])r opri e ulcer e, m entre le io11i analogl1e, in anima li a ,·itto n orn1ale, sono g uarite. V. S E RRA.

POSTA DEGLI ABBONATI. ig11ifi cato cl.inico dell'azotemria e della glicem.ia . - Al d o tt. D. B. G.: Io tizie particolaggiate sul \ralor e c]in ice del-

1'azotemia e delJ.a g licemia troverà n ei tra ttati (o n ei singoli capitoli d ei tratta ti di patologia) rig ua rdanti rispetti,•a m ente le n1alattie r e na li e qu elle d el1 a nutrizion e (diab ete). elle ultime a nnate d el Policlinico tali questi o11i on o tat e più volte tra ttate (veda g li indi c i d elle a nna te ai rispetti vi titoli).

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Riporlo qui qua lcl1e indicazione in 11ro1)0ito.

Azotemia. La

indron1 e clinica è canne sa con la rite n zio11e di so tanze azota te n el a ngue. i u sa com e indice di azo temia la quan tità di urea conte11uta n el sangue. Normaln1ente e n e trovano g. 0,25-0,35 ecl an ch e fin o a 0 ,50 p er litro di sangue. La prog nosi d ella ritenzione azotata (ch e si os er va n elle n1alattie r enali) è, fino ad un certo p unto, in rapporto co11 la qua11Lità di urea i1el sang u e. Secondo vVida l , da 0 ,50 ad 1 gra1r11no si ha la zona d 'allarme : a zo te111ia ch e f'uò abbassarsi col r egim e, m a può perrnetter e 1'esis tenza anch e lung a. Oltre I g rarnmo, si entra n ella zon a di g ravità ; oltre 2, la sopra vvivenza è breve, oltre 3, I.a m orte è prossi111a. S·i tratta, r)er ò, di dati appros im~ liv i, cl1e n on hanno nulla di matematicarrl ente p,r eciso , tanto ch e si cita n o casi di azo temia di oltre 4 g rar11111i , in cui si è avuta una sopravviven za anch e di un pa io d 'anni.

Glicemia. Normalme nte, il g lucosio si tro \ a n el sangu e in quantità di 10 a 12 p er 1000. Quando g li idrati di carbonio sono i1nperfeti.an1e11te utilizzati , essi si a ccu111ulano nel sa11g ue e n ei tessuti; allor cb è arri,1ano alla proporzion e d el 20 p er 1000, si oltre1)assa la so- · glia r enale e si ha Ja g licosuria. Il di turbo d ei diver si m eccanismi che r egolan o l a g licogen esi (sis ten1a n ervoso, pancr eas , g hia ndole e ndocrine) può vrovocar e variazioni n e lla a licemia , la quale pu ò ancl1e a vere variazioni fì io logich e, in rapporto con i pas ti , le err1ozioni , il lavor o inusculare . La causa princ ipa le di iperg1licemia è il dia b e te. Altre m alattie si posson o a ccon1pagna r e a dis turbi ne lla g licor egolazione, pure avend osi gen eralmente g lice1nia norm11e a dig iuno ; tali s ono : il n1o rbo di Basedo"\\' , l e cirrosi ei)a tich e, 1'ob,esità, l 'i,perten sione arteriosa, ecc. Vi sono , poi, d egli stati di ipog licemia costante, in cui però il rapI)Orto fra i ::;intorni e 1'abbassamento dell a g licemia è discutibile .

fil.

V ARI A. Il potere radiante del gesso negli apparecchi chirurgici. G. Viale (A cc ad. Al edica n. 12 193 2) ri f erice come, a'1endo osserva lo cl1e la c ute d egli arti apparecchiati si presenta pign1 e11tata , }Jen sò i pot esse tra ttare di u11 'azione r a ùian te, origina ta da semplici r eazioni cl1irrd cl1e . Espo e p er c iò a lla dis tanza di 2 inni. u11a ~ensibilissim,a las tra fotog r a fica all'azione di p lacch e di gesso cl1e· s ta Yan o in ~)resa, ed ebbe una nitida impression e cl1 e r1pro du ce~ra la form·a d ell e p lacch e. L 'A. po11e d ei cru esiti r er l a spiegaz ion e di que to e ffelto fotografico. 1

Il.

GRA SSO.


[ A.NNO

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SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA P R O F.E S S.I O N A L E . •

Il prezzo dei giornali medici. . Sotto questo titolo g li cc An11a.1i d 'Jgie11e » (a llegato al n. ·±, aprile l 933) r eca110 qua11to . egue: -

Il Journal of the Anierica!i ~1e dical Association - che non è solta·nto il più diffuso e accreditato p erio<lico di m edicina dei n o . . 1ri te1n pi,

ma anch e uno d ei m eglio r eda tti e dei p iù utili - in un arti colo redattoria le j)ub,b licat o nel nun1er o d el 1° a pril e, si occupa d el prezzo dei giornali medici . Quale criterio con cr eto di a lutaz io11e, ·on id era il prezzo di abboname nto an r1uo in rapporto al numer o d elle pagine e, qui11di , il costo di u.na pagina di stanipa, rifcre11clos1 a ll 'a11nu-

ta 1932. Natural m ente ~

n on vengono presi in co nsid erazione i g iorna li a tii.10 pub~li_citario , qua i sempre o fferti g rati o ad uri prezzo irri or io e fittizio. Tra i gio r11ali . . el.tin1 anali a larga diffusio11e presi in esa n1e, ri · uJt erebbe ~~l1e pr()lf)rio il Jourrial of the .4m erica n Associati on è i] più r con o1nico: iJ prezzo <l i una J)ag ina , tra d otto i 11 ·va1u ta ita lia n a al can1bio d el 1° aprile (Lit. 19,50 incirca) , viene · ad esser e di ccnLesin1i 3 ,G; invece la Presse 11Jdicale vien e a costar e ce1t Leimi 6 ,6 (è però da n olar e ch e la pag i1l a è più grande). I g ior11a 1i in glesi e Ledescbi h ann o i)rezzi uperiori ; per es. la Derlts clie Al ediz. Woc he1iscl1 rif t inl})Orta cent. 8,5; la. J{li1t. ~Jlo­ cher1,schrift cent. 8,8'; il l~-a:ic.c t cer1t. 12; eco ì . via . All 'autor e d ell 'arti colo è sfuggito ca rn e e is ta un g iorna le italian o a la rga diffusio11 e il qu ale })atte il r.ecord de] bu on mer ca to: si tra lta del Policlinico, Sez. Pra tica, il qua le n el 1932 ha pubblica to 2G20 i)agine di t e to e 42 d 'indi ce, al prezzo di L . 58,80; ciò Gorris1Jonde a c irca centesimi 2,1 la •pagina. P e r un periodico indipendente, è ques to ur1 ver o miracolo , d ov uto a ll 'abilità e alla soler zia dell 'edilore, 11 co1nri1. Luigi Pozzi, appre·zzato d a tutto il nostr o pubbli co m edico. Il Policlinico ri ulta , d u11que, essere il giornale n1edico più a buon m er<fato 1

del mondo.

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Un. altro p eriodic o 111edico à larga diffu sion e e molto a buon n1 er cato è il Joiirnal des Praticiens , cl1e vien e a costare centesi111i 3,2 la pag in,a di testo: ossia il 50 % p iù d el P9lic.lin ic.o. La parte para-medie.a, eh ~ è tutta in tratr1ezzata di pubbl·ic ità, fa abba ssar.e il prezzo; i11a r1 on o ltre il livello d el Polic1/;i1iico. L 'articolo d el J our11.al A. i\{. A. tra tta anc b e del p,r ezzo. dé_i pè_rio dici·. a~ m é.dic_i na .spec iali zz~ti, rpetterid.o particolarn1 ente in rilievo c1uanto esso si.a esorb-itante i1ella Germania, ove non solo il p rezzo unitario •per pagina ri sul ta elevatiss imo , ma mo lli p e riodic i sogliono fare JJubbli cazioni seriza vin coli ·di perioclicità

(zwa11glpse), per n1odo cl1e in un an110 possono ved erne la Juce 1:> i.t) !;y0Jun1i. E cosi ch e n el 19:32 Ja Zeitsc1irift. f i ir die gesamte experime1itelle i\f edizi1i è, ~-~.uuLa a costar e un a so1nma corri. 1i ondente a circa 3000 lire it.; Ja Zeitsch rift fii t Zellforsc11ung circa 240,0; l'Arcli.iu ffi.r De1'matologie circa 1800; e cosi via. Si tratta di pr ezz i par a do a li , p r oibitivi. Alc une b iblio lech e n1 edi ch e n ord-a rnericane h a11no do,·uto ir11peg11,rtre il 70 % di tutte le loro disponibilità, solo pe r i giornali tedeschi r Un o speciale con1itato 11ord-americun o 11a ri volto un' indirizzo ag] i eclitori e ai redattol'i della Gern1ania , allo sco·p-0 di indurli ad es ere l) ÌÙ n1cderati n ei prezzi ed , eventualmente, più avveduti n ella scelta de] rnateriale, così da lin1.itare la n1ole d ei p,eriodici . ·1 nostri An.nali d'Igiene ·v engono a costare un 'inezia in rapporto a l n un1 ero dell e J)ag i11e. el 1932, JJel' 60 lire e s i h a nno d a to 943 1)ao-in e di testo norn1ale, 20 d indice e 132 di su p p le1n ento , in totale 11J 5 de11se pagine il ch e equivale a poco più di ce11t. 5 ciasL:l1n a . A r end er e possibile questo prezzo i·id oLti ·imo, 11a 111olto contribt1 iLo la COJJiosa 1p ubblìt ità; a sua volta, questa è ali n1en tata dal largo cr edito della rivi ta , credito ch e Lrova g iu tifi cazione i1el valore e n ella copi.a d el n1at erìale pubblicato . ar ebbe superfluo aggiunger e ch e n ell a pubblicazion e del n oslro pe riodico non -entra in rampo alcun a speculazion e editoriale : quanto s i riceve , vien e speso per 1Tlig1iorare il periodico: da ciò il risultato rag·giunto. Il g iorn ale n1ed ico s pecia lizzato p·il1 .a buon J11ercato d 'Italia , e far e del n1ond o, ci rj sÙlta e.~ er e la Rivista lli At/alariologia ch e n el 1932" J1a o fferto 963 d en se pagine P·e r L. -1:0 (anzi L. 35 per gli abbon ati agli A nrLali d 'I gien.e) , e11za con tare le m olt e tavole fu ori t esto · c iò ignifica poco ·più di cen L. 4 (ri spe ttivame11te cent. 3,5) ogni pagina, }}tir avendo fornito u1r n1aterial e scelto, cne h a reso la Rivista. di A1 alariologia r icercata e qu oLaLa in tutti i Paesi : e>~. a è diven u la una vera affer1nazio11 e d italia1

11ità. T dati ed i rilievi pribblicati dagli cc / lrz.na li ·c l'Igiene » so110 troppo precrisi e sia1iificativi, 7Je r m eritaire c1iiarimenti o conirnenti. « Il Policliroico » ]·isulta essere il giorn ale

m edico pi1ì a bu.on 1n ercato del m ondo. Questo è uni fatto, ,al q1..iale bisoyrta ag9i1l1ngern e un, altro: che « l l Policlinico » è il [JÌÙ. cbifftiso periodico italiarco di rriedicina e t ra. i più diffusi del ·m onclo. Faremmo torto ai n.oslri ab ho 1ati. se attrib11issimo solo al basso [J/'ezzo il :;uccesso del nostro giornale. Sta di fatt o che piir costartdo poco e< Il Policlinico n si ma.ntiene al livello dei migliori. g·i ornali m edici di tutti i Paesi.


« IL POLICLINICO ))

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[ANNO XL, NuM. 241

I lavori, gli articoli di ogrii genere, le riviste, le 1iotizie che esso pubblica soria serripre tali da socl1disfar e a tutte le esigerize dei m edici, da ravvivarne la cultura e nielterli in grado di subito orie11tarsi nei progressi del m ovimen to scientifico e professionale. Tutt o ciò , nattzralmenle, può ottenersi solo ri .costo di sac1~ifici e superando molte .difficoltà . I giornali italiani non possono co1itarc sulle entrate dei giorna,li ariglu-sassoni e fraric esi , diff asi, oltre che rtei paesi di origin.e, in vasti d o·minf e colonie e redatti in ~in,gli e 11ote a. qua si tutte le persone colte. A 1 tc l1.~ « Il Policliriic.o » è letlo in ogni angolo del morido, dovunque vi Je u11 m ellico ilrtlian o•. !Yla .il nti.m ero dei stivi ab boriali , pure essen(do ingente, nari può raggiung ere qiiello dei periodici m edici american·i, inglesi e jran.cesi a piiì larga diffusione, per alcun i dei qiiali è prossimo ai centomila. Pertanto le risorse finanziarie del nostro giol'nale sono modeste; tuttavia esso si tiene .al livello dei m eglio reclatti e piìi accreclilati p eriodici m edici stranieri, è ovu,n qrie molto app·rezzato, la sua diffusione 11el mortdo si allarga sempre più, il suo p1:ogresso è continuo e sicuro. 1

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

J\LES ~ ANDRIA

D 'Ecrrro .

Os1;edal e Ilaliano

« B en ilo lvfussolini ». Scad . 31 lug. ; aiuto del Reparto Chirurgico; titoli; età lii:i1 . 35 a. al 31 mag.; :2 a n11i òi as is tente o aiuto in Clinica chirurg . od in r e pa rlo chi rurgico di Ospedale; d oc. a 3 m esi cl al 31 n1ag.; vitto , all oggio, compart ecipaz. co11 u 11 tnj nimo garanl ito di L. E. 250 a unue; -esa n1e di tata alla prima session e su cces iva alla. nomina ; chied. avviso. RiYol ger i alla Dire·z1one. ALTAl\1URA (Vedi BAn1). ANCONA. Ospedale Cii·ile Umberto I . - Fino alle -ore diciotto del 20 luglio 1933 è aperto il concorso per Litoli. al })Os lo di chirurgo prin1nrio dirigen1e _.li uno dei due riparti di chirurgia. I)er la richies ta di informazioni e della copia d el La ndo rivolgersi all'Ufficio di Ammini strazione d e ll 'Ospedale.

BAGNOLO PrE~rONTh (Cuneo). Scad. 25 giu ., .condolta m ed .; L . 8700 e 4 q11i11que11ni clec. o llre L . 4000 trasp.; riduz . J2 %; età lim. 40 a.; t assa L. 50. Se rYi zio in altri Comuni o assist e nte d 'Ospedale. BANzr. (Vedi ~[ATERA) . BARI. R . Pref ettura . - Scad. 15 g iug. ; uff. sa11 . ·e capo rlelJ 'U fficio d 'Igiene ciel Con1une di Ruvo di Pug lia; età lim. 45 a. al 20 apr.; doc. a 3 mes i dal 20 apr. Scad . 5 lu gl.; id . per Altamura; e tà li111. 45 a. al 9 magg.; doc . a 3 mesi dal 9 magg. Per i du e po ti. ti loli ed esami ; slip. L . 12.000 .e 5 q11adrie nni dee.; divietc libero e ercizio. Chie·clere an11unzi. BERNALDA. (Ve<li MATERA) . CE ENATrco. (Vedi FonLì).

P er titoli ed esan11. Poslo di ufficiale sanitario del Con1une di Chieti . Stipendio annuo di L . 8000 con 5 aumenti quadriennali del d ecirno oltre alle indennità caroviveri pari a quella degli altri impiegati del Co. mune, il tutto rtecurtato de] 12 % e delle ritenute di impos ta e Cassa Previd. Sanitari. Le domande, in bollo da L. 3, insieme ai prescrj lti docu1nenti, l'elenco dei quali con tutte le modalità dei med~simi (elà, eccezioni, ecc.) possono d esu 1nersi dal bando di con corso del 22 maggio u. s., da richiedersi all ' lJffi cio del Meclico Provincial e presso la R . PreJel tura di Chieti', debbono pervenire al prerte l lo 'U fficio non oltre le o:re diciotto del 20 lug)io 1933, CHIF.TI.

R . Prefettura. ·-

C1VL<\TE (Como) . - Scad. 30 giu.; L. 9000 e 4 quinquenni d ee. ; add izion . L. 5 oltre i 400 pov. ; L . 900 se uff. sa 11., L. 500 anlbulat.; rìduz. 12 %; e tà lin1. 35 a.; tassa L. 50 . FORLÌ. R . p,.ef ellura. - È prorogato al 30 giug no 1933 il t ermine d el con cor so per Ufficiale Sanitario d el Comune di Cesenatico. Con provvedimento in cor so di approvazione lo stipendio è tato portato a L . 12.000 ar1r1ue . GENOVA. Spedali Civili. - Scad . 24 lug.; specialis ta in ostetricia e ginecologia; id. in oculistica: id. in dermosifilopatia; L . 6000; ritenuta 12 %; aum. qt1inquennali e co11ferme triennali fino a 60 anni; i scriz. al P . N. F.; tassa L. 50; doc . a 3 mesi · Cl al 23 m .ag. Scad . 21 lug. ; m edico chirurgo dentjsta; lir e 3000; doc. a 3 inesi d al 24 mag. Le altre condizioni come sopra. l: hied ere annunzi. Rivolgersi alla Segreteria (Ospedale S. l\·f arlino) . GnorroLE. (Vecli ~IATERAJ . Loz10 (Brescia) . - Stipenclio iniziale annuo lire 9000 lordo di tulle le in1pos te e ritenute di Jegge, con 6 ~um. quinq . d el d ecimo. Ind ennità an11ua L . 3000 per mezzo di trasp ., L. 500 qual e uff. sanit. e caro-viveri di l egge. cad enza 20 agos to 1933. P er altri chiarin1enli circa i docume nti , età , ecc., r hiedcre il ban <lo di concorso alla P,egreteria del Comune . Lucc A. Comune. Scnd. 20 ag.; VI reparto; L. 8000 d a decurtarsi d el 12 %, 5 quinque nni flec .. ; trasp. L . 1500; c.-v . 1\iA'l.ERA. R . Pref ell ura . Co11cor s0 per titoli ed esami a i po li di Ufficiale . anitario d ei comuni di Banzi, T3er11alda 1 Groltole, 1VIonlalbano Jonico e Palazzo a11 Gervasio. Scadenza 15 luglio 1933. P er infor1nazioni e chiarimenti rivolger si all ' Ufficio ani lario Provinciale della R. Prefettura di ~Iatera. MoNTALBA~O .TONICO. (Vedi f\llATERA) . l\1oNTECOSARO (Mace rata) . Scad. 30 giu.; i a. cond. ; L . 8000 e 3 quadri e nni dee.; c .-v .; trasp . L. 500-2500; riduz. 12 %; età li.m. 24-40 a.; tassa L. 50.10. NAno (Agrigento) . - Sr.ad. 30 g iu. ; 2a. cond.; L. 8000 e 4 quadrienni dee., c. -v .; trattenute; et à lin1. 45 a.; tassa L. 50. PADOVA. Ufficio d'Igiene del Comune. - Scad . 30 giug., ore 17; tre 1nedici aggiunti ; titoli ed esami; età lim . 22-40 a.; doc. non anter. al 2Q feb .; jscriz. al P. N. F .; L. 12.000 oltre L . 1800 serv. att., L. 450 trasf., c.-v. ; chied er e annunzio. Rivolgersi all 'Uffirio di Protocollo d el Comune.


!ANNO XLJ

N U l\f.

24J

957

SEZION E PRATI CA

PAr.. .\zzo SAN GERVASIO. '(Vedi l\tlATEnA) .. 'PAVIA. Consor zi o Prov i11.c. A n ti t u ber e. - Scad . 10 lug .; d1rel tore d el disp en ario di Pavia; lir e 11.000 oltre L. 2500 ser v. a tt . Scarl. 15 1ug.; dire ttori di 4 Sez ionj ; L . 8000 c iascuno 1 oltre L. 2000 serv . a t t . P e r i 5 posti e tà lim . 45 a. al 15 m aggio.

. VoGRERA . A mministraz. Prov - Scad . 15 lug. ~ d1re l tor e d e l Lab or . prov. d 'ig ien e e profilass i ~ L. 16 .000 a u m enlabili , ol Lre L . 3630 ser v. att . ; d ecluz. 12 ~~ Quando non è al trimenti indicato i concorsi si riferiscuno a condotte m edico-chirurgiche, i compensi allo s li pcnd io base. AvvE nTENZA. -

!Ru vo n1 PuGL1A. (Vedi BAnr) . S. Gll\'.Esro (~lace ral a) . - Scad . 30 giu .; 2 con <lotte ; L. 9000 oltre L . 2500 cava le.; ricluz. 12 %. S1ENA. ,1mministraz. Provi1 t. ca cl . l f5 lug., ~re 17 ; coadiutore n ella ez. rn ed .-·n1icr ogr af . d el

La boratori o prov . d 'i g ien e e J) rofil a si ; L. 12.000 olt r e L . 1600 serv. att.; c. -v. · riduz. 12 %; e là lim. 35 a. al 15 m ag.; titoli ed esa111i . ~ vacante a11cb e il pos to di assist ente 11 ell a ez . chimica. TERA~ro.

P er titoli e per esami, concorso a (1Lte p os li di Co adi u t or e presso il Labor a lorio ·provincia le d ·ig ien e e profilassi, 1 'un o per la ,Sezio ne m edico-rnicrogr afica e l Jaltro i1er l a ezion e cl1i111ica. tipendio an nuo lordo L . 11 .000. l11cl ennil à ser vizio a t tivo lire '2500. oltre indennità caroviveri , com e per legg e , e per centual e st1i proventi p e r ricer ch e ecl a n alj si. Au lnento s ti1)endio L . 1000 in ciascuno d ei flue primi quinquenni e di L . 1500 n ei due u cces ivi . Et à m assi1n a a. 35, salYo cli post o a r t. 42 d el R . D . 30 se ttembre 1922 n . 1290 , salvo ese11zioni d i cui ali 'a rt . 9 clel R . D. 16 gennaio 1927 , 11. 155, e co11 e levuzjo11e d el limite di età, a e11si d el R . D . L . 23 n1ar zo 1933 11. 227, JJer g li in~cr it li al P artilo Nazio11al e F ascis ta. Il con cor so seguirà secondo le disp osizio ni san cite d al R. D. 16 gen11 aio 1927 . O ltre rlocurne nli di rito, eventu ali titoli scientifici e cli carriera, r i ch ied esi : per la Sezion e m edica, <liplo n1 a di abilitazion e a ll 'eser cizjo d e ll a p rofess ion e di m edico-chirurgo o diplom a di laurea in inedicina e c hirurg ia; e p er la ezion e c himica diplo rna di abilitazion e ali 'eser cizio d ell a p rofes 'S ione di c l1in1ico, o diplom a di l aurea j n chimica, c himica e fa rn1acia od in chimica i11 <lus triale Tesser a di inscrizion e al P . . F . Ta sa ammiss ion e I •. 50,10. Scad en za or e d odici cl el cinque lug lio 1933-XI . TORTONA (A l cssand1'ia) . Con d ecr e to prefe1 ~ tizio 1° ln aggio 1933, è st a to b a ndito il pubblico c oncor so p er titol i ed esami per il posto cli Uffi <'iale Sanjt a ri o presso il Con1un e di T orton a. Stinenct io a n11t1 0 L . ] 2.000 lorde aun1 cnta hile cl i cl u e • quadrie nni di L . 1000 ci ascuno oltre l ·inde1111it à di n1 ission e 1 il con1r;eriso p er presta zion i di i11t er esse privat o ed a ltre even1uali indennjtà. Età a nni 45 salvo protrazi oni di legge. Scaden za ore diciassette d el 31 lug lio 1933-XI. P er m aggiori schiarime11ti ri vol ger s j all a Segr eteri a d el Comune (li Tort on a. TRrP OLL

A mmi nistrazion e Prov i1i cial e.

Osper1a l e

Ti i ttorio

E mn n iiel e

-

III . -

Scad . 23 lug. , <lire l Lor e prin1ario ln edico, prima rio chirurgo e prim aTiO o culist a; t it oli . Au tori zzazion e al libe ro eser cizio. J)om anda in car t a ii a L. 5 e d ocumenti al Mini st er o d elle Colonie, Uffi cio ciel Per sonale. 11 d ecr et o è pubblica lo 11ellu « Gazzett a Uffi cial e », n . J 21 , d el 24 m aggio . VERONA. A mmi ri. Prov . tut t o 31 lug .. , ass i st ente n el L abor a t. prov. cl 'ig j en e e profil assi , Sez. m ed . -micr ogr af. ; L . 9600 oltre L . 2600 serv. att., 3 scatti quadriennali , riduz. 12 ~6; et à lim . 35 n. al 6 rnag.; rloc. a 3 nlesj d a qu est a d at a; iscrizion e al P . . F .; ser v. entro 15 g iorni . Chied er e annunzio .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il pro f. Arluro Cas tig lioni cii 'fries te, su prop os la d el Ca po d el Go erno, Minis tro d egli E st eri , ò n o mina lo g r a nd e ufficiale i1 ell 'Or d ine d ella Cor on a cl 'Italia . Il prof. Vincenzo Aloi , dire ttor e d ell ' Ospedale Civile di Ca lanzar o, è nomi nato, m otu proprio · d e l Sovran o, co1nn1e11d a tor c n e11 '0 rdine d ella Cor on a d 'Italia. Ai dt1e in sig ni sa nitari l e n os tre cong ratul azioni.

NOTIZIE DIVERSE. 2a Riunion e europea d'igiene n1entaie. l~ icordi amo ch e è indetta a n o1na p er i g iorni 27 e 28 o ttobre , so tto Ja presiden za d el prof . Sa n te De Sa11 cti s. 'f emi : cc L 'ig ien e m e ntale e la scu ola », r el a tor e il prof . E u gen io ~Iedea di Milan o· « L 'assis le11 za pubblica extra-osp ed alier a ai predis posti a11e 111alattie m e ntali », r el . il })r oi . Augus te Ley di Bru elles ; << L 'in11)orta r1za cl ella fan1.iglia p er I 'i g ien e m ental e n, r el at. il d ott . Han s Jloem e r di lllen au (Gern1 a nia) . egr et ario gen erale è il prof. C. 1~ umiati , via Masaccio 119, Firen ze . 130 Congresso internazionale di neurologia. 1\ P ari g i si è svolta 1'annurtzia ta riunion e inlernaz io11 a1e di n eurologia, all a qu ale h ann o p ar t ecipa to s tudi csi di tutto il mond o. La d el egazior1 e italia n a, j)arlicol a rmente numer osa, compre n d eva, fra g l j altri , i proff . Boschi di Ferrar a, Don aggio cli ~1 od en a, Ajal a ai I ' ien a, Campailla di F errar a , Go7.zan o d i Nap oli , l\il ed ea di Ferrar a, Ga tol a di F iren ze, Negri <li 'l'orino. Il p rof. Bo ch i h a svolto una relazio11 e sul] 'idrocefalo i11 ter no, p ortand o i l con tri]) ulo suo e d ella s u a scu ola e d oc umen La11d o i successj otteJl.Uti. La r elazion e, illu strata d a 11 l ·1n1erose proiez~o11i, r s tata ascoltala con vivo i11ler esse .

to Congresso internazionale di cJ1irurgia plastica.. Avr à luogo a P arig i il 13 e il 14 ottobre, n ei locali d el1 'I sti luto ( )cean.ogr afi co (r ue ,Saint-.l açques , n . 198), con lern ]Jor a n ea rnente aJ 4° Con g r esso fra ncese cli chir urg ia pl as tica. 'J'err1i : « Il probl em a d elle inclusjoni r1ella chirurgia plast ica d el 11aso », r el alori Coels l <li Bruxelles e Péri cli Algeri ; cc Le operazioni plastiche d ella m am1nel L:\ lle i lor o i:ap porli con l 'endocri n ol ogia », r ela t . Mo nr1a cli Ro1na. Rivolger si al d o tl. Dartig u es, p r esiden t e (r ue de· l e Pompe, 81, XVIe) ovver o al d ot l. Cl aou é, segr et ario gen er ale (rue Sch effer , 39 1 XVI0 ).

50 Congresso italiano di n1edici11a legale generale· ed assic11rativa. S j è t e nulo a Rom a , cl all '1° al 4 g iug n o , l 'an 11 u nzi a to co11g r esso di m eclicin a legale ge11er aJe e di m edicina l egal e delle assic t1razioni . Alla cerimohla inaug urale, ch e e bbe luogo n el-


958

cc IL POLICLINI CO

l 'Aula Magn a dell 'U11iversi tà, intervenner o il mini lro della Gius tizia on . Dc Fran cisci , il sottosegrelario alle Corporazio11i o n . Diagi , il minilro d i ta lo on . Rocco, rettor e dell 'U11iver sità, I 'on. i1l1or1etta in rappresentan za del Senato, I 'on . Bodrer o in r appresentan za dell a Cam er a e altre alle autorità. N\1m er osissime le adesioni . P arlarono il r e l lor e dell 'Univer sità, il prof. S. Ott olen g hi, presidentè del Corr'iità (o orgànizza lor e, ch e . t enne il clisoor so •i11au g u-Fale, il prof. Morelli , segr et ario gen erale del Sindacato n azion ale m edico, e il prof. Perra11do, presidente dell 'Associazior1e azion ale di m edicin a legale . I l avori Si son o svolti a lt ivissimi, n ell 'Ts ti luto di ~1edi cina Legale · dell 'Univer sltà e r1 ell 'Ospedale an a toriale dell 'Istituto azio nale F ascista del . la Previden za Sociale. Ci rj scrvi amo di darne ult eriori n o tizie. Venn e compiu la u na Yisi la all 'Isti luto n1edico1egale dell 'aviazion e.

La ga campagna antitubercolare in Italia. La Presiden za dell a Feder azion e italian a n azion ale fa ci t a per la lo tt a contro la tuber colosi h a in viato alle organizzazioni p eriferich e un à circo · lare relatiYa ai crit eri ch e sar anno adotta ti per valut ar e }'oper a ])r est ata d ai Con sorzi n ell a t erza campug11a antjtu]Jercolar e e addivenire all a pre iniazion e di quelli ch e si sono m aggiorn1 ente dilinti. Tali criteri saranno principal1nen le basati: l .} sullo sviluppo d ato alla diffusion e del fran cobol · lo e sui rist1ltati con cr eti r aggiunti ; 2) .sul1 o sfor · zo compiuto da parte dei con sor zi n on an cor.t prPinia li p er superare i ri ulta li da essi o ttenuti n ella seconda campagn a. L 'as egn azio11e dei pren1i sar à s tabilil a da u n.l Commi ssion e compos ta di òue r appresentanti del f\fini stero del] 'interno e d a due della 'Feder azio11 e. E cc~ l 'ordi1l e dei premi: J 0 premi o: Can1pan a d 'oro; 2° premio: due rn edaglie cl i ,S. E. il Capo del Gover110 <l a dar si ex aequo: 3° premio: due m ed ·, _ glie dell a Dj rezion e gen er ale di sani là pubblica d;i rlarsi an ch 'esse ex aequo ; 4°· pren1io: 20 m edaglin d 'oro dell a Federazion e n azion ale fascist a contro la tuber col osi; 5° premio: dieci inedagli e cl 'ar gen to dell a stessa F ed erazion e. I Con sorzi premiati sar anno quindi 35. La ceri ~ m onia dell a premiazione avr à luogo n ella prim l òecade di luglio.

Il centro n1aterno di Littoria. \·ien r or ga11izzat o e sar à preso in con eg n a d alla Federazione provinciale del] 'Oper a azionale per la pro tezione della Ia terni là e dell 'Infa11zia, un Ce11tro n1aterno destin a lo all 'assis ten z:i delle m adri e dei bimbi di tu tlo il t erritorio dcl nuovo Comune di Littoria. Il Centro è cos titui to da un g rande edifi cio r e.tl izza to clall 'architetto Frezzott i con çriteri, ar.chi,le ttonici ader enti all e fin ali"tà della c.ostrl1ziòii «. Esso con st a di una g rand e sal a per i divezzi e cli un 'altra sala per i lattanti, di una m en sa materna ca pace di ospitare cinquanta donne, di un con suj lorio ostetrico e di uno pediatrico, di tutti i servizi, a ttrezza li secondo i criteri igienici pii1 m oderni, di una gr an de t errazza per la eliotera pia e di un g iardino.

Ente idrologico di medici italiani a Budape t. Per invito del -Consiglio azio11ale U1lgl1erese d el 'Iur isn10 e della Soc ietà Id rologica di Bud a-

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[A N NO

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N U l\[.

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-pes l, u11 g ruppo di n1edici delle Tre Ve11ezie di cui facevan p arte i professori: Casligiio11i , Delitala, F asjani , Gasbarri11i , Ma1111i , lliquier, Scim on e, Slurli , Varisco, si so110 recati a Bu<lapest per visitare gli stabilim enti t er1nali e co11oscere l 'or ganizzazjon e idrologica di quella città. Grazie alla cordi ale corles ia dei m embri del Con sigljo azion ale e dei Sanitarii dei vari stabi limenti, essi poterono ir1 p ochi gior11i r endersi conlo dell 'in1porlan za della ])ella capitale ungher ese quaJe luogo di cura idroterapica e della per fezione ch e vi h a r aggiu11 Ln l org·a nizzazio11e degli s tal)iJimen ti idro-fi sioter apici . Bud ap es t - detta anch e città . de'l le acque - è con sider ata la ciltù del m ondo -pfil ricca cli acque termali. La p arte più ricca d.i . tali sorgenti è Buda; n1e11tre a Pes t solo r1el s~éolo scorso si potè tro,·ar e u11a sorge11te di acqua t ermale con un pozzo artesian o della profondità di 970 m etri . La composizion e di t ali acque è la pii1 varia': 1na esse so11 0 prevalenl em c11te acqu e sulfuree, ch e sgor gan o ad u11 a t emperatt1ra variabile, secon do le diverse sor genti , dai 23 ai 74 C0 • L 'u tilizzaz jon e di sorgeJlti così prezjose h a portat o al sorgere di s tabilime11ti ri el cuore clella città, ch e vanno con sicl er ati indt1bbiam ente fra i pii1 perfell i n ell 'organizzazion e idroterapica; e l 'idro ter apia è poss iJ)il e ad u11 11umero enorme di p er sone, jn gr azia anch e a grandiose pi scine. La fan go terapia vien e prati cata largame11te (il fa11go vie11e aggiunto all 'acqua t ermale). U11 museo balncologico d à in breve u11a larga rlirno trazion e del le nt1m er ose sorge11 ti di cui 1'Ung heri a è ricca e di qua11to vien e cotnpiuto per lo sfrull a mento di esse. Da lo -n gr a11ite numero di m ala ti, specia1mente cli forn1e reum él lich e, artritich e, ecc., è n el con ce tto rlel governo di far sorger e a Budapest un a Clinica clel r eumntism o. 1

Per le cure balneo-termali gratuite ai dipendenti statali invalidi di guerra. La Presjden za dcl Consig·li o rlei Ministri ha dip os lo ch e an ch e per ques t 'anno })Ossa essere accord ato, sempre cl1e ]e esigen ze dei ser vizi lo conse11La n o, uno speciale co ng·eòo agli i1npi egnli e sal a ria ti dello ta lo, irl val idi p en siona ti Cl i gu er ra ch e abbiano o tte1tuto d.al.I.'Opera n azionale l 'ammis jo11e gr a l uita alle cure b alneo-termali e sian o stati ricon oscit1 ti in concr eto st at o di bisog n o da appos ita vi sita di ufficia.l i m edi ci . Tali speciali con gedi , st1bordi11at am ente sem pre all e e ige nze dei servizi, potranno an ch e essere accordati 'agli in1piegati e salari ati ch e non avendo pott1to essere co111presi n e] limit e dei poti assegn ati <lall 'Oper a p er la c ura g r atuita , intendan o tuttn' ia effettu ar e eletta curn a proprie sp ese, g iovandosi sol lan lo dell e ngevoln zion i ch e ] 'Oper a potrà lor o procurar e.

Nuova sc11ola n1edica a Lening1·ado. Duran le i 15 anni di goverr10 dei sovieti, è stato i11 prograrr1ma 1'incr em ento della m edicina . Per soddi sfar e il })isogno crescent e di medici, si sono cr ea le varj e scu ole. Ora a Leningrado è stata organ izza ta una r1uova scu ola-ospedale, intitolata al prof. Nach av. J\ ccett.a solo studenti c~e . abbiano già conoscen ze pra l1ch e ; prep ar a .m ed1c1 ge_n erici e chirurghi ; il programma prevede ~ he jl 77% delle ore d 'istruzione debha esser e des t1n ~ lo all~ scienze · il cor so comincia con l 'an atomia, l 'istologia e' la chimica e ,·a grad a tam ente alle varie


fANNo XL, NuM. 24.J

SEZIONE PRATICA

clinich e; gl 'insegnamenti do~trinari sono s trettamente collegati con le applicazio11i: per es. l 'anatomia s i studia sincronamente cori la n1edicina òperatoria; la fisiologia co11 la terapia. L 'intero corso du.ra cla dl1e anni e mezzo a tre, secondo la pre1>arazio11e prelin1in(:!re degli iscritti.

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Contro il sovra.trollan1ento nelle università te· desche. A partire dalla ripresa del semestre estivo è andato in vigore, per tutta la Germania, un esame d 'idoneità agli studi superiori. L 'esa111e è dato nelle scuole secondarie, d a speciali commissioni; il giudizio verte sulla coltura generale, sulla facoltà di raziocinio, sulle attitudini e le predilezioni. I dichiarati inidonei non sor10 esclusi dagli stucli superiori; ma sono amn1essi solo in prova, per tre semestri ; si tien conto delle riprovazioni agli esami. Se essi vanno male, vengono amn1011iti sui proba})ili insuccessi della carriera prescelta.. Si spera, in tal modo, di ridurre la pletora determinatasi in alcune professioni, particolarmente in quella medica, e di ovviare alla svalutazior1e professionale, · oggi determinata da troppi elementi di scarto. .

Per il monumento a Forlanini. S. E. Dante De Blasi ha trasmesso alla presi~denza della Federazioné Nazionale Fascista per la lotta co11tro la Tubercolosi la lettera di S. E. Mar·coni ch e così a~nunzia l 'offèrta per il monume11to a Carlo Forlanini: · « Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ba de-ciso di partecipnre con una offerta di L. 1000 al. l'erezione di un monumento al con1pianto clinico e tisiologo Carlo Forlunini, va11 lo della scienza italiana. La me1noria di Carlo Forla11i11j inerita di essere altamente onorata percl1è il su'O metodo dello _pneumotorace artificjale, universalmente accettato senza riserve, fu un a grande conquista a profitto dell'umanità sofferente ».

Contro le persecuzioni ai medici ebrei in Ger· • mania. La Società Medica della Con tea tli Filadelfia ha approvato un ·ordine del giorr10 in cuj si stigmatizzano le ingiuste e gravi persect1zioni attuate in Germania contro medici che, a motivo della razza o della fede religiosa, sono ·stati licenziati dalle università, dagli ospedali, dai dispen,s ari e grandemente ostacolati nell'attività privata. Tra i perseguitati figurano personalità eminenti, alle qt1ali dobbiamo çonqt1iste che non har1no prezzo e che molto hanno contribuito ad accreditare la Germania; ma la protesta va anche a favore dei medìci più umili. Si fa appello all 'onorabilità della cl asse me·dica tedesca, affinchè voglia adoperarsi a far abolire procedimenti contrari allo spirito della scienza e dell 'umanità. L'ordine del giorno è stato inviato a Roosevelt e ad altre personalità. (Dal Journ . A. M. A., 13 maggio 1933) .

Onora11ze al prof. G. Corrado. Col finire del corrente anno scolastico, il prof. Gaetano Corrado, direttore dell 'I stituto di medicina legale alla R. Università di Napoli, andrà a rip,oso per limiti d'età, dopo un quarantennio d 'i11segnamen to. Un gruppo di antièhi e reèenti discepoli prepara al Maestro affettuose onoranze, che comprenderanno l 'apposizione di una lapide, ove saranno ricordati i direttori succedutisi nell 'Istituto dalla fondazione di esso (1861); l 'offerta di una targa di bronzo; un opuscolo di omaggio. Il Comitato esecutivo include vari nomi prec lari; ne è segre~ario il prof. Vincen-zo Mario Palmieri (aiu to nel! 'Istituto di medicina legale), al quale vanno inviatr, adesioni, coritributi e corri~~pondenza (via Maria Longo 22, Napoli). .

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-Viaggio medico

~

-

nell~Ameriea

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settentrionale.

Il. 3° ·viaggio organizzato da · « L 'Uruvers Médical » nell 'America · settentrionale avrà luogo dal 26 luglio al 25 agosto, da e per il porto di Havre; verranno visitate le più importanti città e le lqcalità di maggiore interesse turistico degli Stati .Uniti e del C~nad~, compresa l 'esposizion e mondjale di Chicag.o. Il viaggio per mare si compirà sulla riave « Chemplain ». Prezzi da Jr. 12. 750 a 26. 775, secondo gl 'itiner~ri e la classe, oltre alcune piccole spese. Il viaggio sarà diretto da Luc Drutain , autore di apprezzatissimi libri sugli S't ati Uniti. Per chi dispone di .minor ten1po, viene .organizzato anche un viaggio di propaganda, dal 19 luglio all 'll agosto, al prezzo di fr. 7.950-12.975. Vanno anticipati fr. - 2080 all 'iscrizione; pagamento ir1tegrale tre settimane prima della partenza. Rivolgersi a: « Voyages et Congrès d~ l 'Univers Médical », r~1e Canmartin 24, Pari s.

In onore di H. H. Meye:r. IJ 17 Ill:aggio è stato festeggiato a Vienna l '80° compleanno del prof. Hans Ho-rst Meyer, il più reputato dei farmacologi tedeschi. Ha insegnato a Marburgo e a Vienna; ebbe a rifiutare una chiamata a Berlino. Con Gottlieb, pubblicò nel 1930 la cc Farmacologia sperimentale con1e base della terapìa medicamentosa », di cui si sono succedute le .edizioni. Quando il Meyer compì 70 anni, l 'Accademia delle Scienze di Vienna istituì un premio intitolato al suo nome. Egli h a molto contribuito -a educare i farmacisti ad una n1.éntalilà scientifica ·ed a studi severi; è considerato come il più eletto rapprese11tante della classe nei. Paesi di lin gua -tedesca.

In onore di Reeaséns; In occasione del ritiro dall 'insegnamento, per limiti .d'età, del prof. Sebastian Recaséns, diretto-re della clinica ostetrico-ginecologica dell 'Univer:.sità di Madrid e deca~o di quella Facoltà medica, il collegio dei professori e gli allievi hanno voluto tributargli una imponente 1nanif~stazione di si1n;patia e di ammirazione. La cerimonia . si è svolta nel gran.de anfiteatro della Facoltà, con l 'interven-to del sottosegretario all 'istruzione pubblica. So_no giunte numerose adesioni dall 'estero. · Tutta la stampa medica spagr1u.o la tesse gli elogi del grande clinico, il quale lascia l'insegnamento nella pienezza delle sue energie spirituali.

C.rociera medica artica. Abbiamo già dato larga notizia della 18a. crocie. ra organizzata dal << Bruxelles-i\1édical » e dal · « Concours Médical »; essa si svolgerà dal 5 al 29 agosto, da e per DuT1kerque, fino alla })anchisa pol are e cioè a.d 81°,21' di latitl1dine Nord (8° ,49' dal Polo); la . crociera, della lung·hezza di Km. 9538, verrà c0mpiuta sulla nave (< Faucauld », particolarmente ·attrezzata, sotto la g·uida dell 'esploratore, polare comandante barone de Gerlache de Go· mery, membro corrispondente dell 'Istituto di Francia. Sono previsti sbarchi ed escursioni .

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960

<< IL POLICI.iJNICO »

A cau sa d elle numerose domande di spieg azion i e d 'iscrizioni, si r accomanda vivam ente, a chi desidera di prender p a rte al viaggio, di d arn e notizia al p iù presto possibile (Lenin teso, sen za alcun impegn o) . Per la distribuzion e d elle cabine si t err à con to dell 'ordine d elle iscrizioni . Un amp io progr am ma illustra to, in lingu a italiana, s'invi a a richiest a. Rivol ger si a : XVIII° Cr oisièr e cc Bruxelles-Médical », b oulevarcl Ad olpl1e ~Iax , 29, Bruxel1 es (Belg io).

Il veleno di cobra nel cancro. Il prof. Laign el-Lavastine e il d ot t . N. E. Kor essios di P arigi h anno r eso n oto un t r at tam ento ch e migliora m olto lo st ato d ei can cerosi, in quanto n e allevia i d olori e r ende superfluo. l 'u so della m orfin a; con sis te n ell 'inie ttar e loro un millesimo di milligr ammo di veleno di cobra (dose r elativan1ente alta) ogni 8-10 g iorni . Il prof. Gasset ha impiegat o il met odo n el su o ser vi zio di chirurgo, per c ancer osi inop er abili ; n e h a accertato l 'effetto salutar e, pur riman endovi lontani d alla guarig ion e; tra l 'altro, il tumore si conlrae e le m etastasi p osson o scomparire.

[ANNO

XL, Nul\t. 24]

No tizie brevi. . Co11 De?r eto l\ilinis teriale 22 rnaggio 1933-Xl t.~ fa lto ob bligo d elJa denunzia di tutte le forn1 e di am eJJiasi e di t utti i casi di an chilostomi asi . La Soc iet à n1edico-chirurgica trevisana si è adu. na t~ i.l 12 maggio sotto l a presitlenza del prof. Fior an1 lTallotta; vennero fatte comunicazioni d ai dot t ori Bumbi, Baccin, prof. Cal zavar a e d ott. a De ~I archi , prof . Bozzoli.

Il 28 r11aggio si è adunato a P avia il 6° Co11veg n o dell a Sezion e r egionale lombarda d ell a Fed er azione n azion ale ital ian a fascjs la p er la lotta contro l a tuber colosi ; all 'inaugurazione interven- · n er o e p arlar on o il Prefetto e il Podestà . Furono. fatte r elazioni d af proff. F errata , Galeazzi, Sala e varie comun icazioni .

li 1° Co1tgrè~so internazionale sul linfatis1no è annunziato a. La Bourboule (Fran c ia) p el 1934. sotto l a presiden za del prof. Marfan. Segretari () gen er:lle è il Dr. E. Sauze t. br.e ve cor so di p erfezionamento in ortop edia s1 t errà a Bordeaux, d al 26 g iugn o al 1° luglio sotto 1a direzion e d el ,prof . H. L. Roch er ; tass~ 200 fr .; iscrizio11i : Secr é tarj at d e la Faculté de i\1éd ecine, Bordeau x. . U 11

Er boristi contr o farmacisti in Francia.

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Un vecchio dissidio vige d a temp o in Fran cia tra le due categorie. Più volte i farmacis ti hanno ott enuto ch e gli erboristi fossero condannati , per aver e fornito delle m escolanze di piante medici . n ali , invece di pianle semplici , con t ravven endo alla legge. Di r ecente, veniva condannato un erborist a di Cannes, certo Baudry. Ora· per ò un er borist a di Nizza, certo ~Iarquis (p er l 'esattezza della cr on aca, egli h a n egozio in rue Bonaparte 40), è p assato al co11tratt acco: h a fa tto presen t are, p er ch è fosse sp edita, in due farn1acie d ella cit t à, un 'ordj11an za firmata dal dott. Mallet e rig uard ante 11 piante m edicinali , p er un a data piep arazion e. I due farmacis ti h anno fornito piante diver se d a quelle prescrit te ; ond e una denunzia al .Procurat or e d ell a Rep11b blica p er inganno, frod e ed abuso di fiducia. Il Procuratore d ella Repubblica h a t r asm esso la d enunzia all 'Isp ettor ato d elle F armacie di Mar sig lia. Intan to il Si11dacat o d ei F armacis ti, in una nota r esa pubblica , ha riprovato - se verrà · accer t ata - l a condotta dei òue farmacisti d enunziati e ha d eciso di p ortar si P arte civile, insiem e al d enunzian te, se i l processo is truito avr à seguito.

Un gesto significativo dei deten11ti delle carceri di Torino. · La direzion e d elle Car ceri di Torino ha svolto un 'a ttiva e intelligente op er a di prop aganda antituber colare fra i d etenuti ed ha r accolto una discr et a somrna, cioè L . 5406, 20. Di queste, L . 5000 son o st at e offerte dal d et enuto Luig i Cr avenna, condann ato qualch e t emp o fa p er omicidio in rissa. Olt r e quest a donazione fat ta al Con sor zio antituber col ar e di Tori110, il Cr avenn a h a fatto p er venire L . 10.000 al Ca1)0 del Gover no, p er l a lot ta an tituber colar e. L a tto d el Cr avenna sta a dimostrarie l a su a fer ma volont à di r iabilit azion e d ella colpa, cat1sata forse più d alla impulsività d el car atter e ch e dalla mal vagità d ell 'animo. Anch e l a somma r accolta tra il p er son ale di cu stodia e gli al tri detenuti , è stata cospicu a, d ato l 'ambiente e le con dizioni social i d egli offer en ti , e t ale gen erosità merita d i essere segnalata.

Son o s tat i i11at1gura ti a Ros tov sul Don (Ru ssia} un Istituto d 'ig ien e indu s triale ed Ull I s titut<> d'igiene sociale.

L 'll m aggio è s ta to ina ugurato a Chicago il cc~Iercy Hospilal 1ns litute of Radiation Ther ap y», il qual e dispon e, tra l 'altro, di una caduta di poten ziale di un milione di volt. Parlaron o il diret t ore d eJ lab or atorio scientifico d ella <e Generai Electric Company », W. D. Coolidge, il presidente e il d ecan o della F acoltà Medica d ell 'Univer sità Loyola, il presid ente della Socjet à l\lledica di Chicago ed altri . La R egina h a visitato l 'Osp ed ale del Bambine> Gesù in Ron1a; si è p articolarmente inter essata al nuovo gr ande p adiglion -e di n1 edicina intitola to alla me1noria dl Do11n a Mari a Sal viati ed al J\ep arto lladiologico, al cui arredamento Ell a h a <!011tribuito con rn unilicenza; h a espresso il su C> alto compiacimento. La celebrazion e d el 40° di eser cizio profession a1e p e r i m ed ici laureati a Bologn a nel 1893, avrà luogo in quest a città il gior110 2 luglio p . v. Se p er man can za di indirizzo o p er inesa ttezza t aluno n on h a ricevuto l 'invito , è prega lo di m an d ar e l 'ad esion e al prof. Giovanni Pini, Bologn a, via 18. Stefan o 18. I giornali r ecano ch e al Pireo, in Greci a, trecento sold ati h anno presentato sintomi d ' a,~·ele­ namento p er aver e mangiato carne guasta; son o st ati su b ito ricover ati n ell 'Osp ed al e di At en e; uno è d eceduto; circa duecento si t r ovavano in condi• • z1on1 gr avi• . Nell a l\IIat ernità di ,Szolnok (Un gh eria) d ue allieve levatrici avevan o confuso due n eon a ti ; l 'esame dei grupp i san g uigni, fortuitamen te dissimili tra lor o ed om ologhi a quelli p a terni, h a per messo di assegnar e i due b ambini alle rispettive m adri.

I


SEZIONE PRATICA

CRONACA EPIDEMIOLOGICA

RASSEGNA. DELLA. STAMPA.. MEUICA

Mese dJ Gennaio 1933 ...::..

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220 1414 226 1436,253 l o5i> 226 1282 -

s ca.rlattina

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148 886 148 452 159 439 161 487

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Riu. di Cl . P ed. , mar. - A. Sc.:ARPA. Vaccin. Ra1non con unica iniezione. ll <iinb . Med. Journ., apr. D. K. fIENDER SON. Mente e m edicina . Practitioner, apr. ~ Nu1nero sull 'a11estesia. Bril. Med. Journ ., 1° apr. - H. T1LLEY e W. H ARRI . Cefalea e d olore nell 'infiammazione dei seni n asali. ltlinerva Med. 31 mar . - G. DoJ\IINICI e al. Etratti iniettabili di fegato. Deut. Med . WocJi. , 31 m ar. - S o IILEBT e al. Azi oni del clima e del Le1npo. Patologica, 15 ntar. - .L. M1cHELAzz1. Caleemia1 e funzione renale. - A./ PozzAN, Emorragie e sisten1a r et. -endot. Nl ediz. Welt, 25 mar. - E. SAUPB. Raclioterapiai rle11e g1andol e endocrine. - E . FELnl\>IANN. Progressi della chirurgia d ella tiroide. B,.it. M ecl . J our n., 25 mar. H. RoLLESTON. Ca1l1biam enti nei car a tteri d elle malattie. - ·E'. STUART e K. S. Knmon10N. Accid ei.1ti paralitici nella cura antirabica. Bull. A '::: de Méd ., 14 1nar . - 1\11. LABBÉ. Il su cco d 'uva . - SEBILEAU. Punlura irriga loria · d el seno. 1nascellar e. Buil. Al écl., 26 m er . - Numero sulle n1al attie· da luce. Presse l\ll éd., 25 mar . - 1\. F1scBBR. Trattam. pre' en l ivo della anchilosi e rJeJle artriti post-traumatich e con acetilcolina. - M. P. e G. DÉTHÉ . Reumatismo gottoso.

'"TEIL

Nessuna denunzia

Indice alfabetico per materie. Amenorree: t erapia . . . . . . . . . Pag. 949 Angjomato i em orragica familiare . . . » 944 Ar101nalie ossee . . . . . . . . . . . . » 949 Aorta addo rnin. : e_mJJolec to1nia . . . . » 944 Apparecchi chirurgjci : p o tere radj ante dal gesso . . . . . . . . . . . » 954 Appendicite cronica : intervento . . . . » 949 Ar teria polm. : embolec lomia . . . . . . » 943 Arterie: flogosi acuta ; dis lur])j n e l 1netabolismo del cal cio . . . . . . . . . » 942 Azot emia : significato clinico . . . . . . n 954 Bacilli tubercolari : ricer ca in m ezzi di col tura liquidi . . . . . . . . . . . . >' 953 Bibliog rafia . . . . . . . . . . . . . . . » 947 Cer velletlo: inter vento, ezione d el ten-

tori o

. . . . . . . . . . . . . . . . .

Diabele insipido a socia to a xan tom a l aringo-tracheale . . . . . . . . . . . . Edema: p atogen esi . . . . . . . . . . Ernorragia subarac noidea spontanea J~motlisi grave n ripetizione: fre nicoexeresi on1olaterale e pnrn. conlrolo terale . . . . . . . . · · · · · · · · Encefalite m orbillosa a tipo letargico . En cefalo: b arriera em atica . . . . . . . Enfisema sottocutaneo da lesioni trau matiche d el torace . . . . . . . . . . F el)bre esantematica in Tripolitani a . Giornali medi ci : il prezzo dei . . . Glicemia: significat o c1in ico . . . . Gonilili tubercolari: sublu ssazio11 e tibiale . . . . . . . . . . . . . . Gonor ea7.ion e : valore . . . . . . . . .

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La Lle: r1cercn e . . . . . . . . . . . . Pag . 949 Malattia emorragica a riper cu ssione genitale nella donna . . . . . . . . . . )) 95{)1 ì\iiamruell a: carci1lo111a: intervento . . )) 95(); Me11i11git e: pachi- e1norragica: cura chirurgica . . . . . . . . . . . . . . )) 951 Neu rastenia : revis ion e nosografica . . )) 936. Pancr etls: tumori ipoglicemizzanti )) 952' Papilla cla s tasi . . . . . . . . . . . . )) 938 Paralisi bilaterale d ei ri correnti . . . )) 941 Para tiroidi: estirpazio11e parziale in jperparati.roidismo . . . . . . . )) 952' Pneu1notorace injzia]e . . . . . . . )) 943: Pros lata: sifilid e . . . . . . . . . . )) 949' llatlioter apia tlelJ e affezioni infiammalo1·ie . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 946' Ileazio11e cli \v·assern1ann n ella pratica . )) 9501 n 935, Rene: p iJ1za p er l e oper azioni sul - . . Ret1n1a li s m i ed influen ze solari e cosmich e . . . . . . . . . . . . . . )) ~48'. Sa11g u e : ricer ch e . . . . . . . . . . . )) 949· . . Scl1izo frenie : end ocr ~11 is m o )) 951 Si11dro111e addominal e destra . . . . )) 923. Sonno e sogni . . . . . . . . . . )) 951 953. Stomaco : secr eto accessorio . . . . )) Trasfusjon e : cura d ello scock e m oli Li co )) 945 Tumori trapiantabili: ricer ch e . . . . )) 949 Ul cer a p eptica rl a carenza ni vit nmjn a C )) 954 Ulcer e cron . della gamba : tra ltan:i. )) 957 Varici ch e simulan o un'er11ia crurale )) 941 Ve1trt sp ]enjca: sten osi . . . . . . . . )) 943 )) 950 . ..... . Vi rus varicello-zonaloso ?

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C.

fRl TGoN1,

Rr n . capo .

A Pozzi . resp . Roma - • Stab. 'fipo-.Lit. Armani di M. Courrie1..


SCRITTI IN ONORE DI

ROBERTO ALESSANDRI:

Ne. riportiamo qui appresso I 'elenco, in ordine .. ANSCHU'rZ prof. W., Kiel: Prognos·i dell'osteodistrofia (osteite) fibrosa localizzata. .AN'fONlroc e p.rof. c., aoma: L.a doppia. i1"rorazione ar-

teriosa dell'arto inferiore nella cuira della malattia di Bueirger. (Anastomosi arteriosa ipogastTica; vena iliaca este·r na ). .AUV·RAY prof . . M., Parigi: IZ PTof. R • .A lessandiri al Congresso francese di chirurgia. BAZY prof. P.; Parigi: Sulla nefropessi ad amaca. B~GOUIN prof. M., Bordeaux: Cancro del -collo uterino . · e opeTaziùn;e di We'rtheim. BÉRARD prof. L., Lione: La collaborazione medico-chiTurgic:i n el trattamento deali stati ipertiroidei. BOEOKEL prof. A., Strasburgo: Quattro casi d,i sdoppiamento bilateTale degli U1"eteri. BR •.\UER prof. L., Amburgo: La valutazione della idoneità lavorativa. ' ·cASTIG·LIONI prof. G., Milano: Per la classificazione e la patogbnesi della ostosi monomeZica eburneizzante · (meloreostosi) Studio clinico ed anatomo-istologico. OOFFEY prof: R. ò., Oregon: Applicazione del df'e. nauoio (quarantena) nella' chirurgia addominale. CORACHAN prof. M., Barcellona: ContTibuto allo studio della aortografia. · eORTAN~rINI prof. H, Algeri : L'apertuTa nelle vie bi· liaTi dt3lle cisti da echinococco del feoato. tJRILE prof. G., Cleveland (Ohio): Il lobo frontale e la 1'ttémoTia ancestrale. OUTLER prof. E., Boston: La pericaTdiectomia nella periçardite tube~colare (con relazione di 1 caso oli. nico). DANIEL r1rof. O.,

Bucarest :

I.'actinomicosi oenitale

· nella donna. ·DENK. prof. W., Vienna: A pToposito del trattamento chiruT(1ico di OTOsse cisti t1"aumtiche del ceTvello. ·DE 8METH prof. G.. Bruxelles: Accidenti locali p'f'O· - ·dotti da ànestesia· :novocaino-adrenalinica. .DE QUERV.A CN prof. F., Berna: La mortalità nelle • opèTazioni di gozzo Tispetto all'età del paziente. DON ATI prof. M., Milano: Cond.rodistirofia della l.>a8e della' falange prossimale dell'alluce. FAURE prof. C. A.. Parigi: Il drenaooio del peritoneo. FIORI prof. P., Modena: IZ così detto ((gozzo meta- .. statico», · · FORGlIE prof. E:. Montpellier: Ciò che la -erniologia deve alla chiru.roia italiana. . , FREDET pr9f. P., P_arigi :. L'o!iuine deoli ascessi fTeddi àella parete toracica. Il loro tTattamento razionale. GALEAZZI ·prof. R., Milano: OontTibuto ·al :trattamento operativo della luss~zione abituate . della spalla. GAT'rI prof. G. e BACOARINI prof. L., Firenze: Osteopsatirosi. · · · · · · · · GENTIL prof .. F., Lisbona: Note sulla chi1'1LTUia cardiopericardica. · GERULANOS prof. M., Atene: Il trattamento dei disor· dini fun2ionafi 'déZ ·colon.· · · GRÉGOIRE ·prof. R .• Parigi: Il valore dell'ittero nelle indicazioni della splenectomia. GUISY prof. B., ~tene: Del cancTo latente della pro· stata. GUTIERREZ prof. A., Buenos Ayres: Qualche conside· Tazione sopra il trr.attamento chiruroico del meuacolon siomoideo. · H~RTM.ANN prof. E., Parigi: 11 tTattamento operatoTio delle Tettiti stenosanti. HENSOHEN prof. C., Basilea: Bi·s ulta.ti della plastica del ciglio glenoideo nella lussazione abituale della spalla. IACOBOVIOI prof. I., Cluj (Romania): ContTibuto allo studio del trattq,mento çhiTUT(Jico nel .diabete mellito. JIRASEK prof. A., Praga: Il valoTe della radiografia epidurale · con· lipiodol· nelle affezioni delle paTti infeTiori della colonna vertebTale, sopTatutto di fronte a~ l'incontin~nza essenzial~ di urina.

alfab~tico d~

Autore:

.

JOSEPH prof. E., Berlino: It tratta'mento dei tumoTì

vescicali maligni e.o n speciale·1 ri:puaTdo alla chemo-

__ç.oa.o~lariQ.ne .in~Qv..e~acic;..<JJ~·.- ·- _:._ ~-JUDp :pro!. ~· $ 4 ~-~q~·AN; prpt. W1. ORI~~. Rocf\ester (Mi1~nesota;) :__Ep1t1l 10.11ba pap1liaTe r P'Mn:itivo dell'u.Te· te.te: · • · I ·· , ~! 1 1 KAN ÀVÈL. rof; A. fe:, hicàgo :~ Lai Ìi~oloaia e le di~ onosi 0dell~ le~ioni chi~rgiéhe dell'addome. LEOT'l'A prof. N., Palermo: Patooenesf 'dell'ulcsra cronita .dello ; stomaco e dB'l duodeno. LICHTENBE'RG 'v. p.r of. A., Berlino: Nota tecnica siulla prostatectqmia soprapu.bica. JJOWF.R prof. W. E., Cleveland (Ohio) : .Alcuni piroòlemi di fisiopa~olooia della prCJstata. MARGARUOCI prof. O., Rema: Sindrome addominale -acuta deter1ri·ihata da trombosi n el territo-rio della vena mes~·nteMca superio·re, immediatamen·t e succes· siva ad angina follicolare febbTile. ' MAROG N A prof, P ., S·a ssari : Enaotelioma primiti110 dell'ur.::tere, idrropion efrosi, ematoma p,erineale. MA.TAS prof. R!UDQLPH, New Orleans: Un rar~ ca.o · di} ·c isti paradppendièolare · multiiocu.la1'e, policistica, sièromimomatosa degli spazi retrucecate e reirocot1co. MAYO prof. J. W., Rochester (Minnesota): Il pTÒòiema

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. Questo imponente gruppo · di MEMORIE espressamente scritte per onorare il p1~of. ALÉsSANDRI, da altrettanti insigni Maestri della Chirurgia, forma uno splendido volume di oltre 600 pagin~, con 250 figur e in nero ed a colori n~l testo, tutto in lingua italiana, quale Supplemènto alla XL A,innata della Sezione Clifrurgica del <.< Policlinico ». . .. Di tale volume, allo scopo di poter soddisfare le richieste di I stituti, di Estimatori dei .fe,st·eggiato o di Ciiltori dellé discipline · chirurgiche, oltre le· copie da inviarsi . in omaggio q,gli autori dél-le frfemor-ie, n.e sono state. stampate alquante in più, le quali, stante il numero ristrettissimo flella edi~it>ne e la signorilità d e_lla .v~s te tipografica, sono in vendita al p·r ezzo di ,.

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ANNO XL

Roma, 19 Giugno 1933. XI

Nnm. 25

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE I>RA.TIOA REDATTORE C APO: P ROF. CESARE

FRUGONI

Clin ico Medico d i Roma

SOMMARIO. Lavori orig ina li : A. taroa: Calcemia e calciopessi nella tubercolosi polmor.are. Osservazioni cliniche : . De Candia: Contributo clinico ed anat•>mo-patologico alla patogenesi costituzion ale della cirrosi epatica atrofica. (Un caso di cirrosi di La.ennec fa.miglia.re). Note e contributi : P. Bastia n e lli : Il mio contributo alle peritoniti acute d a appendicite. Commenti : G. Sorge : Comportamento dell a glicemia. n ella cura del diabeta con insulina. Sunti e rassegne : RENI E VJE URINARIE: T. Alajoua nine e R. Thurel : Le minzioni involontarie. - W. Latzko : I disturbi 11rinari n ella donna. - R. Schmidt: La diagnosi dell a nefrolitiasi. - E . Falci : Contributo anatomo- e d istopatologico alla conoscenza delle dilata zioni ureterali consecu t ive ad iipertrofia. prostatica senza ritenzione vescicale. INFEZIONI VARIE: L. Tanon, M. Ca;m.bassédès e L. Lind: La quinta malattia o anegaleritema epidemioo. - G. Izar : Amebiasi infantile. - R. Neurath: La pertosse. - I . Ca,ppellini e A. Berzi : Sopra alcuni casi di spirochetosi itteroemorragica osservati a Firenze. Problemi d'attua lità : A. Ca1mette: La vacci nazione col B CG degli adolescenti ed adulti non allergici. - La

importanza delle varie razze di 11 Anopheles maculipennis per la dis t r ibuzion e della malaria in Europa. Cenni bi bliografici. Acca demie, Societ à Mediche, Cong r essi : R . .Accademia. delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. - Società Lombarda di Medi cina. - Spedali Civili di Genova. - Società Medico-Chirurgica di Bologna. Appunti per il medico pr a tico : CASISTICA E TERAPIA; La miosite ossificante progressiva. - La pleonosteosi o m alattia di Léri. - L'alcoolizzazione dei n ervi intercostali n ella cu.ra delle f ratture delle costole. MEDICINA SCIENTIFICA : Azione della qpoterapia epatica e gastrica sulle anemie secondarie. - La ca.u sticazione ignea dei caipi articol ari privi di car.tilagine. - AFO· RISMI : La diagnosi precoce dei tJumori del mascellare superior e. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vita professionale : Amministrazione sanitaria. Medicin a sociale. -, I nsegnamento superiore. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Affe r ma zioni cultura li: S. De Candia: Diffusione della Biotipologia Umana a ll'Estero. Not izie diverse. Ra ssegna dell a s tampa medica. Indice alfabetico per materie. 1)

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LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE

AL

PoLrcr.rN1co

UMBERTO

I - PlOMA

V. PADIGLIONE - Prin:.ario: Prof. A. LUGLI.

Calcemia e calciopessi nella tubercolosi polmonare. Dott.

ALBERTO

STARNA, aiuto.

ella terapia n1edica della tbc . polmonare indiscutibilm ente il ca]cio è fra tutti i ri1nedi quello ch e n egli ulti1ni dieci anni ha dominato e domina per la sua larga d iffusi on e non raggiunta forse da alcun a ltro medican1ento. La cura c0sidetta « rìr..alcificante » bandita dalla scuola fra11cese venti anni or sono ha incontrato un favore incontrastato presso il medico e quasi entusiastico presso la fa lang·e innun1ere dei malati, tanto che non v'è oggigiorno tubercoloso cui non sia stato somministrato per un periodo più o meno lungo un preparato calcico. E indipendentemente dalla l1mana suggestione e dalle . . peran ze che fa sorgere presso

la li pazienti una cura nuova dopo essere s lati

delu i da una precedente; la gamma infinita di sali di calcio vari.nn1ente studiati e combinati dalle case n1edici11ali deve aver contribuito notevolmente al suo diffondersi. Si ·è così passati in i)ochi anni dalle ti11lide r artine di fosfato tricalcico a i preparati intramuscolari e alle er1dovenose su larga scala sotto ponendo l 'org.a·n ismo ad un assalto di calcio. Le case produttrici h an110 posto tutta la n1aggior cul'a nel co11fezionamento di prepara ti certam ente tollerati e il più possibile indolori; ma se ana]izzia1110 su quali b a i teoriche sia sorta una così impon ente terapia siamo sorpresi dal vedere come esse siano framrnentarie,· incerte e non raramente arbitrarie. trano contrasto ad es. con la terapia tt1bercolinica che legata al no111e e agli studi dei 1nagg·iori tisiatri r101t 11a oggigiorno ch e una diffusione mediocre l on voglio con ciò affer1r1are ch e la calcioterapia sia inutile, perch è come meglio esamineremo essa è entro certi lin1i ti utile, solta·n to ritengo che le scarse nozioni ch e possediamo sul ricambio del calcio nel san o e nel


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« lL P OLICLIKICO >>

tubercoloso non avrebbero con sigliato ciò ch e l 'empirismo n e ha fatto ; cioè una terapia specifica della tubercolosi. ~ nota la vecchia osservazione della rarità della tbc. poln1onare negli operai delle fornaci di calce; da ciò a dedurre Ghe ·esista un antagonismo tra calcio e tbc. il passo è stato bre' 1e; a tal proposito ricordo com e ~teward Isrard abbia 1p otuto din1ostrare cl1e le inalazioni di polvere minutissima determinano nel parenchima una sovrapproduzione di 111acrofagi eh.e inglobereb·b ero e renderebbero inerte il bacillo di Kocl1 come un qua lsiasi corpo estraneo. Ferrier ha richiamato per primo l 'attenzione sul fatto ch e le ossidazioni esagerate n ei tbc. e le cor1seguenti acidosi sarebbero Ja causa dell.a decalcificazione. Questa per Robin si inizierf}bbe nel periodo pretubercolare e s 'acoontuerebbe specialmente n el secondo stadio della tbc. dichiarata; però Rath ery solo n el periodo di dirnag rimento avrebbe osservato una deficienza del bilancio calcico. Ma anche ammesso per dimostrata la decalcificazione )lei tubercolosi corr1e si pofrà determinare non solo l 'assimilazione, ma anche la fi ssazione deJlo ione:.calcio ? Con la dieta 1F errier e le polveri di fosfat o tricalcico Rich ard trovò c·h e, oltre la forte eliminazione per le feci, la calciuria aumentava, quindi l'assimilazione era molto parziale e t emporanea, poichè al cessare della cura la calciuria tornava normale. Come la sen1pJice som1ninistrazione di calcio non n e det ermina la fissazione così una dieta acalcica sperimentale in animali n e] periodo di sviluppo, come già osservarono l\i1ilne Edwards e successivan1ente W eiske e \Vildt non determina liberazione del calcio già fissato; ,è quindi fa cile supporre che non sia già la somminis trazione di calcio i11 abbondanza la condizione detern1inante la sua fissazione ma per lo stabilirsi di questa debba intervenire un altro ele1nento magari cc>nle semplice ag·ente catalizzatore. ~ bene ricordare a tal proposito che pur essendo il calcio presente in quantità notevole da stiperare i 4 kg. in ttn uomo di peso medio sotto forma di carbouato, fluoruro e sopratutto fosfato calcico, a noi interessa esclusiva1nente il Ca-ione ch e è lo stadio di passaggio per cui r esosi solubile viene dall 'orga11is1no assimilato qualµnque sia stata la via d 'introduzione. Il n1iglior esponenle di tale calcio è ormai per parere concorde, il ' 'alore calcemico r iscontrato nel siero di sangue e una variazion e di tale valore ci dirà la variazione dell 'equilibrio calcico. Ma le discordan ze sono notevoli n on ap1)ena 1

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ci domandian10 a q 11ale elen1ento sia legato maggiormente lo ione-calcio nel sangue circolante. Così può esser libero com·e tale, o la più gran parte in rapporto ai fosfati-ioni rappresentare una entità c!1imica che può variare determinando di conseguenza una diminuzione degli io·ni-Ca nei tessuti dai quali \ien tolto i·n caso di alcalosi del circolo. Se quindì secondo questo co11cetto am1nettiamo un rapporto tra i fosfati organici e la fi.ssazione degli ioni-Ca nei tessuti, ci ipotremo spiegare il diminuito potere di fissazione di questi con la spiccata distruzione dei fosfati com e si verifica appunto nei tubercolosi . Per tF rend·e rberg invece iì disturbo di assimilazio·n e d·el calcio sarebbe dovuto ad una modificazione dell'equilibrio acido-base nel senso di una acidosi. Poicbè le variazioni di calcio e fosforo nel siero sarebbero secondo Howland le determinanti del passaggio dallo stato di dissociazione ionica a quello di fosfato qi calcio disciolto n el sang·ue e successivamente alla precipitazione in solido, si comprende come la concentrazione del calcio e del fosforo nel sang·ue siano ritenute di sommia importanza ·n ella fissazione del calcio. Tale fissazione sarebbe direttan1ente proporzionata alle soluzioni degli ioni di calcio o del radicale fosfatico contenuto, e una certa confern1a a tale ipotesi che è anche q~1ella di ~Iac Collun1 , Simmonds, Sherman -ed altri per il rachitismo, potrebbe darla lo studio del Goldstein nel rapporto acido-basico nelle urine dei tubercolosi . Infatti nel rapporto tra bifosfati e monofosfati questo A. ha trovato una prevalenza di quest'ultimi e quindi dell'acidosi tanto maggiore quanto la malattia è più grave. ~ giusto quindi ritenere che nei tubercolosi con il disfacimento dei tessuti e le- scissioni delle sostanze proteiche ch e n e consegue si <leterrr1ina una acidosi che turba il normale rapporto della soluzione del calcio e del fosforo nel metabolismo dei tessuti e nel sangue. Altre ricerche di Bufano e di altri portano invece, in seguito a cure com.p arate di cloruro di calcio e di gluconuto, a riscontrare nel r apporto potassio-calcio l 'elemento fondamentale per l 'assimilazione del calcio, e a ritener e ch e u·n a diminuzione del potassio determini un aumento della calcemia. Quindi gli sforzi terapeutici andrebbero diretti nel senso di dimin11ire il rapporto potassio-calcio. Una certa affi11ità con tale osservazione la troviamo nella teoria fisico-chimica della micella, secondo la quale anzi l'equilibrio vitale è determinato dal calcio-jone. Questo, assorbito dalla membrana rperimicellare per ·feno-


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SEZIONE PRATICA

meno elettrico rappresenterebbe, come ricorda Granjou i11sieme all' equilibrio calcio-potassio e calcio-magnesio il fulcro indispensabile per una vita fisiologica . Ma accanto all 'i11certezza così grande n el campo teorico sul meccanis1no del metabolismo calcico le difficoltà si accrescono allorch è ~ i passa nel campo 1)ratico alla r icer ca del vnlore calcen1ico. E purtroppo la maggior parte degli AA ., e sono nun1erosi , che si sono occupati della cura della tbc. polmonare con il calcio non hanno tenuto conto n ell'esame dei soggetti ch e dello stato gen erale, semeiotico q radiolog ico 'dimenticando la ricerca più importante e ir1ter essante in tale questione com e è appunto la calcemia. Nelle mie ricerch e 110 usato il metodo cli Kramer-Tisdall basato sul principio d ella precipitazion e d el calcio com e o alato, sucoessivamente liberato 1'acido ossalico con l 'acido :,olforico i determina il calcio quantitativan1ente a caldo con aggiunta di perma'nganato di potas io. Tale ri cerca pratic;\l.a direttamente ul siero sebbene lunga per le 11umerose centri· fu gazioni e lavagg i cl1e richiede, m 'è sembrata i)referibile a quella propo5La da Ganassini di evaporare a secco . in capsula di quarzg 1p er poi riprendere le cen·eri con acido cloridrico. I va . lori otte11uti col Kramer -Tisdall , n onostante le critich e avanzate a quc lo rr1etodo da a lcuni , mi son o risultati costanti e di buon affidamenlo. Buona n orma in tali ini. urazioni com p.~­ rate di valori già deboli m' è sembrata di evitare emazie 11el siero la ciando sierar e il sang ue preso a dig iuno e procedendo all'e n1ne 24 ore dopo. Quanto a l moclo di son1ministrare il calcio l10 .abitual111ente associato il fosfato tricalcico i1er os al cloruro di calcio 10 % per iniezioni endovenose. Sebbene si a mmetta dai più ch e Ja seconda forma sia da preferirsi, ricordo ch e alla somministrazione per os si riferiva Ferrier e come ancora oggi tale m etodo sia m olto diffuso tra gli assertori della cc ricalcificazione )) . R però ora a.1nmesso che la più gran 1parte di tal forma pa . i 11elle feci , una parte soltanto si trasformer ebbe in cloruro di calcio solubile in prese11za dell 'acido cloridrico dello sto1naco e con1e ·cloruro o fosfato acido Yerrebbe poi a passar e in circolo trasformandosi in carbonato e poi fo sfato tricalcico in seno ai tessuti . Recentemente Starling ha concluso ch e non si avrebbe mai una combin'azione con gli a lbuminoidi, ma il calcio agirebbe solo 1p er azione di presenza come catalizzatove. Tale ipotesi è forse la . mig liore per spiegare i risultati clinici e i valori ca1cen1ici osservatj . •

Il cloruro di calcio per ii1iezione endovenosa è dei più assimilati ; Delor e affern1a ch e il 50% di esso è assimilalo e poich è le iniezioni sono di 10 em e. verrebbe trattenuto n·ell 'organis1110 in quantità di 50 ctgr. per iniezio11e. Vediam o ora come corrispo11dano queste asserzioni alla prova del co ntrollo. La calciuria frequente n ei tubercolosi aveva fatto supporre a Robin , !F errier , Gaube, una demineralizzazione con ipocalcemia spiccata ; però le ricerche eseguite con i ' 'ari 1netodi son o state quasi concordi nel negare un tale risultato . Tutti, ancl1e i malati allo stadio terminale hanno valori norn1ali da 8 a 10 1nilligrammi per litro, anzi è abbastanza frequente trovare c ifre notevolmente maggiori che ragg iungono i 12 e ancl1e i 13 millig ran1mi. Solo D"vorsky e IF idler danno valori bassi in tale periodo, nelle rr1ie osservazioni non m 'è mai occor sa tale evenienza . !Ferro nella tbc. dei bambini riscontra un certo numero di irpocalcemie ma riconosce ch e tale fatto è dovuto alle condizioni generali dell 'i11dividuo come cachesia, febbre, dispepsia, e non al IJ.rocesso tbc. di per se stesso (1). Dopo aver praticato una cura calcica orale o di iniezione endovenosa, io ho tro,rato in numerosi casi s,en1pre i11viariato il tasso calcemico appena due giorni dopo sospesa la serie: dell e iniezioni. Queste non turbano l 'equilibrio endogeno dello ione-calcio e non a lterano in m odo permanente il tasso calcemico. Infatt i trovo ch·e anch e Adler ritiene eliminato anch e in un tempo m inore tutto il calcio iniettato la più gran parte con le urine e la minore con le feci . Il più spesso 1però la curva d·ella calcemi a è, specie con le endovenose, a g uglia rapidissima, in tre ore si è già torn<lti al valore normale. Da qualche A. oltre a questo aume11to primario ne ·è stato riscontrato· dopo 12-15 ore dalla iniezione un altro di n1inor portata (appena 0,5 % o) ch e è stato interpretato come mobilizzazione secondaria del calcio endogeno. Esclusa quindi la possibilità di trova re un conforto alla t erapia ·calcica in questi dati, vediamo invece n el can1po s trettam ente pratico seg na lati risultati i11olto incoraggianti. Gli AA. parlano di scomparsa della temperatura, della dimi11uzione dei fatti bronchiali; mentre ritornereb·b e insiem e l 'appe.tito e mig liorerebbe lo stato generale e il peso; il ch e deporrebbe per una tendenza alla fìbr o i . 1

(1) Non m en o esplicite sono le conclu sioni n egative della r elazione al r ecente Congresso di Medicina Interna francese sul metabolismo calcico n ei tbc .


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IL POLICLINICO

{Bisogna però osservare subito che il più spesso tali miglioran1enti sono temporanei od · a·n che dovuti ad altre cure sanatoriali c11i tali p. sono sottoposti, in ogni modo non mi pare logico consid erare il calcio come specifìco della tubercolosi. Limitazioni a tali possibilità terapeutiche vedo infatti che aveva già poste Jansen quando lo consig liava nelle sole forme chiuse e Caslelli quando osservava che dopo il miglioramento jniziale le condizioni si riaggravavano quasi che l'organismo a un certo punto, saturo di calcio e ipersensibile, reagisse a qualsiasi altra introduzione. Anche Bergonzini ch e, dopo iniezioni di cacodilato di calcio ha praticato tali ricerche, ha trovato ch e i valori rimanevano quasi invariati: però il gruppo cacodilico contribuisce troppo terapeuticamente · perchè se n e possa trarre qualche con clusione sull'azione del calcio anche perchè questo A. l'ha provato in malattie varie e solo raramente nella tbc. polmonare. Del resto l 'azio11e tutt 'altro che p ersuasiva d el cloruro di calcio atisoluto per endovenose può esser dimostrato ad ese mpio da questo caso occorsomi nell 'attuale studio e che voglio riportare. L Appio, a. 20, falegname. Entra in reparto il 28-IV-81. Anamnesi: venti giorni fa in co1npleto benessere, lieve emo ttisi durata tre giorni con febbre a 37° ,5; attualmente è apirettico, scarsa tosse e dolenzia alla spalla destr a. E. O. : co11dizioni gen erali buone. Torace: ipofonesi region e sopraspinosa sinistra, ove si nota respirazione intercisa, non rantoli, lieve hroncofonia. Radiografia : infiltrazione apicale si11istra; espettorato ripetuto varie volte anche con arricchi1nento dell 'antiformina è sempre negalivo. Decorso: il 15 1naggio si pratica la calcemia che dà il 10 <}on e subito si inizia un a serie di endovenose di 10 eme. di clort1ro di calcio al 10 %; a giorni alterni, dopo un giorno dalla decima iniezione la calcemia è 10 %o; tali iniezioni si continuano fino a raggiunger e un totale di 22 il 22 giugno. In tal giorno la calcemia è di 14,5 %o; dopo otto giorni nei quali sono state sospese le iniezioni la calcemia è di 9,95 %0. . Esce il 30 giugno dopo una radiografia di controllo che dà lieYe diminuzione dell 'infiltrato apicale; obbiettivam ente il r eperto è come all'ingresso, peso leggermente aumenlato. Il 4 settembre colto da improvvisa emottisi vien e ricover ato con febbre co11tinua a 38,5-39,5. Al ces8are dell 'emotto si può rilevare una broncopolmonite bilaterale diffusa, espettorato positivo , conferma r adiografica; obitus il 23-IX-31.

Da questa esposizione quello che a noi più interessa non è ta·nto la d-j f fusione acuta del lJrocesso imputabile all 'e1nottisi ma il comportamento del tasso calce111ico che è rimasto invariato al 10 % 0 , tr.an_ne nell'esame prati-

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cato lo stesso giorno dall 'ultirna i i1iezione ne] quale era salito a 14.5 %o per ridiscendere dopo qualche giorno a 9, 95 . In numerosi altri casi l 'esame della calcemia non si ·è modificato in modo apprezzabile anche dopo una lunga serie di endovenose. Certamente il calcio viene rapidamente eliminato in tali p. p·e r le urine , fatto oss,e rvato da Jan sen e successivamente confern1ato da Heubn er, Neurath e Pley : da tre a dieci ore dopo la iniezione. Solo Scha ffler ha trovato una ipercalcemia persistente oltre le 24: ore, ma tali risultati sarebbero ottenibili solo con il gluconato i cui ioni-Ca si scinderebbero lentamente a differenza del cloruro. Anche Ferro che ritiene la terapia calcica provvista di azione chemioterapica antitubercolare riconosce che con la forte calciuria seguente all'iniezione, l 'ipercalcemia non supera il periodo di un paio di ore. Quanto a1l'evenie11za che l'aumento del tasso calce~co osser,rato possa essere in rapporto a mobilizzazioni e spostarnenti del calcio endogeno anzichè a qu ello iniettato mi sembra poco probabile poichè esso presumerebbe un tale disturbo dell 'equilibrio calcico· c]1-e richieder ebbe molte più ore per determin arsi e perister ebb e I)iù a lungo. Se però dobbiamo concludere che il calcio iniettato anche a lungo e per endovena viene rapidamente eliminato con questo non possiamo negare una certa possibilità terapeutica; il dato di fatto empirico del migliora1nento magari tem,p oraneo, in numerosi p . esiste e l 'esperienza sanatoriale lo conferma. Ed allora quale potrà essere il suo nlezzo di azione? I sostenitori di tale terapia hanno trovato una notevole molteplicità di azione del calcio nell'organismo, che va dall'aumento della fagocitosi e della coagulabilità sanguigna, alla azione tonica sul si1npatico e ausiliaria del meccanismo immunit.ario, dall'equilibrio ionico Ca-potassio all'antianafilattica, e ciò che interessa la tbc., la tendenza ad isolarsi e depositarsi nei focolai necrotici. A proposito di tali depositi in anelli concentrici e pericapsulari costituenti gli anelli di Liesegang ricordo che la nuova chimica colloidale ne spiega la formazione con la trasformazione da sale solubile in insolubile per il passaggio dello stato di sol a quello di gel. Ma fra tante nozioni cosi disparate l'azione del calcio nella tbc. non è ben definita; forse ci si potrebbe co11tentare, come già ai suoi tempi Hamburger a proposito della scarsissima ritenzio·n e del ferro nonostante la sua azio· ne emopoietica, poter dire che il calcio ha una funzione sti1nol.ante sul ricambio o iper


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esprin1ersi chimicamente una azione catalizzatrice sull'organismo. Del resto l 'insucce so di tale cura i olata è molto più frequente di quanto non si creda; Calmette e Mara gliano sono iuolto scetti ci sulle ue possibilità, così .~,esce e poi ~Iaendl che l 'esperimentò in ben 250 tbc., senza risultato apprezzabile. In alcu·n e considerazioni critich e del i.Fratini, sulla terapia calcica, l 'O. per 1a mancanza delle stin1maLe tetanoidi (Chvostech ed Erb) e per altre ragioni dubita dell'ipocalcemia dei tbc.; ed è non meno scettico sulla possibilità di aumentare la calcemia con la somministrazione tli calcio (1). ,

* **

L'idea di determinare una calciopessi co11 I 'aiuto di un agente cosidetto fissatore ri ale a ' 'ari anni e molte sostanze sono state proposte a tale scopo. L 'adrenalina, che la scuola francese per prima co11sigliò, ha dato risultati ipiù ch e dubbi; acca11to a Russo che l 'ha trovata utile, Mauriquaud, Richard e la maggior parte degli AA. negano ad essa una tale azione. Maggiore è stato il favore che ha accolto l'uso della tiroide e della paratiroide, ma senza risultati concordi; lo stesso deve dirsi dell 'endoipofi ina e della ghiandola pineale. Ma sopratutto la scoperta per opera di Windaus della Yita1nina D ottenuta per irradiazione della ergosterina della quale rappresenta una isomerizzazione ha riattivato le ricerche nel campo della fissazione del calcio anche nella tbc. polmonare. Tra gli studi speri1nenta1i in proposito m e· rita speciale considerazio11e quello di Levaditi e Li-yan-po. Se verarr1ente i tubercoli guariscono per la facoltà dell'organismo di in1pirigionare i bacilli, l 'ergosterina irradiata ch e ha azione calciopessica non solo sulle ossa ma anche nei vari parenchimi (reni, fegato, polmoni, aorta), il tentativo meritava la migliore c.onsiderazione. La cosa riesce anche suggestiva perchè con ergosterina irradiata Pfannenstiel Kreimair e Moll avevano osservato depositi calcarfi nella sede di focolai infiamn1atori ero. . IllCl .

Nella tbc. testicolare sperimentale somministrando agli a11imali ergosterina irr. Levaditi trova depositi calcarei maggiori che nei contròlli e sopratutto oltre che 11ella zona caseificata osserva formazioni globose di calcio nel (1) Lo

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SEZIONE PRATICA

lesso Can1pani, vecchio assertore della calcio terapia nei tbc., riduce l 'azione allo stimolo neuro-vegetativo ch e determina il Ca alle prime introduzioni e cl1e poi s'esaurisce.

tessuto circostante. Tali depositi , includerebbero il bacillo, come speciali metodi permettono di riscontrare, ricordando le classiche ricerche di l\IIetchnicoff. Simounet e Tauret hanno osservato nella tbc. polmonare del coniglio cl1e se all 'aniruale era stato somministrato ergosterolo irradiato il quantitativo di calcio nel parenchima polmonare aumenta da 1 a 80 mentre lasciato alla sola reazione dell 'organismo l'aumento è di 1 a 5. Sempre sperimentalmente Mich elazzi con ergosteri·n a irr. ha ottenuto depositi in zone abitualmente esenti (fissazione eterotopica); cosi pure Policard, Paupert, Ravault. Balice su conigli ai quali aveva inoculato nei polmoni patina batterica e praticato la frenico-exeresi con associazione di calcio e sterogyl ha tr0\ ato al tavolo numerosi focolai calcificati molto più progrediti ch e nei controlli. Ancora più recenten1ente Pachioli in animali ai quali aveva determinato un pneumotorace ha osservato una più fa cile calcificazione se alle iniezioni di cloruro di calcio si associa 1'erg·osterina irr., e con ]a colorazione vitale ha messo in evidenza i11 questi casi una proliferazione di elementi aventi funzione istiocitaria e pone ciò in rapporto con l'attività calciopessica aun1entata. Passando nel camipo clinico vediamo attribuire grande irnportanza a1la vitamina D nelle varie terapie della tubercolosi, dall'olio di fegato alla dieta di Gerson. La possibilità di poter somministrare con fa cilità un preparato contenente un 'altissima quantità di vitamino D, come è appunto l'erg·osterina irradiata, sebbene tale identità sia oggi molto discussa , ha ispirato diversi AA. a servirsene n ella tbc. Prima ci si è rivolti alJe forme ossee a lento decorso , e Patterson ottenn,e in adolesce11ti rniglioramenti notevoli, poi Plath riferisce di tbc. ossea e ghiandolare in cui ottenne la chiusura di tutte le fistole meno una. Nel campo polmonare l\1ench el nelle forme aperte riscontra u11a regressione del processo flogistico con assorbi1nento dei processi essudativi, formazione di tessuto connettivo cicatriziale, diminuzione della febbre e aumento del peso . ludica-Cordiglia somministrando l'ergosterrna irr. in donne tbc. e gravide ha osservato miglioramenti delle condizio·n i generali e parti regolari. Da so]a o associata a sali di calcio è stata pur.e usata da Cordia nelle forme fibrose con buoni risl1ltati. Se 1però numerosi sono gli AA. ch e hanno u sato con successo l 'associazione calcio ed ergosterina nella tbc. polmonare, altrettanto scarse sono le ricercl1e caloemiche in ta]i malati; il più spesso ci si riferisce alle ricerche 7

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... perimentali per i valori calcem1vi. Vedo però c l1e in un recente lavoro iF erro riferisce di aver riscontrato con l 'uso associa to di ergosterolo e R.U.V. aun1.ento della calcemia solo in alcuni p. precedentem ente ipocalcemici, e non accompag nato da un i)arallelo mi glioram ento clinico. Cifre di notevole ii1teresse espone Gyo1~gy che sebbene si occupi specialmente della oglia di tossicità dell 'ergosterina irr., espone i ' ralori calcemici osservati durante tale trattamento. Somministrando dosi m edie di vigantolo ad adolescenti tbc. per un periodo di vari mesi egli trova che la calce1nia permane a un dipresso invariata , talvolta anzi registra lievissime diminuzio11i, nei bambini invece sotto·posti a forte dosi riscontra ipercalcemia. Però m entre nei primi le condizio·n i generali e il peso aumentano, nei secondi ipercalcen1ici il peso dimi11uisce e le condizioni peggiorano. Da tali rilievi e da altri che per brevità non espongo l 'A. conclude che 1'ipercalcemia è l'esponente di intossicazione da ipervitaminosi, e che come aveva·n-0 notato Hess e Lewis, si accompagna a un grave, deperimento generale. Indipendentemente da questi disturbi J>iù esattam ente chiamati ergosterismo da quanto 110 riferito risulta come sia fallace ritenere l'iper calcemia sinonimo di n1iglioramento. Ed espongo ora i miei casi rpiù degni di rilievo. Premetto anzitutto che tale lavoro mi fu ispirato dai migliorameni n otevoli che avevo ottenuto i·n, due malate di tbc. cui avevo somministrato senza alcun esam e una cura calcio-ergosterina. Successiv,am en te Yolli procedere ad un esan1e più ordinato prendendo nei p . valori calcemici prima e dopo ]a cura dalla quale avevo tolto com pletam ente ogni altra sostanza, ed accon1-pagnandolo con i controlli radiografici e del peso. Nelle serie che riporto h o escluso tutte le forme incerte di bronchiolite apicale, per maggior ga ran zia ho sottoposto a tale trattamento solo p. con espettorato positivo, febbre intermittente, e discreti fatti umidi polmonari , talvolta fenom eni cavitari . Accertato radiograficamente lo stato della lesione sospendevo qualsiasi altra terapia e praticavo la 1a. caloemia. Poi ai malati praticavo a giorni alterni iniez. di cloruro di calcio al 10 % in fiale di 10 em e., contemporaneamente so1nministravo quotidia·n amente 1 gr . di tri calcina per os e 20 gocce di ergosterina irradiata avanti i du e pasti . Dopo un periodo di 35, 45 giorni veniva sospesa ogni terapia e praticato il confronto del peso, clinico e radiosco1)ico, al quarto giorno i)rocedevo alla calcemia di confronto .

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CAso I. - Luisa Gre, a. 21. Anam11esi. Da .5 m esi tosse, scarso cat arro, dimagramento, astenia inten sa, febbre serotina . E. O. : Condizioni gen er ali buone. Polmoni: forte ipofon esi n ella regio11e sopraspinosa e interscap olar e d. ove si ascolta r espiro aspro accompagn ato da numer osi r antoli a picco]e bolle; a sin . n ella r egion e sopraspinosa e inter scapolare dopo i colpi di t osse r antoli piccoli inspiratori. Radiog. Not evole addensimento dell 'apice e sott apice d . con m ezza tura del sottostante ambito e dell 'apice e sottapice sin. Decorso : All 'ingr esso pesava 52 kgr. ma dopo un m ese di degenza n on os tante una cura generale il peso era sceso a kgr . 41, si sente molto deb ole l a cal cemia il 1-VIII cla 10,20 % o; s 'inizia st1bito una serie ai endovenose di cloruro di calcio e cont en1por an eam ente Calcios terina p er os. Il 4-JX al sosp endere della cura la p . dice di sentirsi m olto 1neglio, h a m en o tosse è più forze. Obbietti,..am ente i fatti umidi son o diminuiti ; r adi og. i11variat a. Ira. calcemia 9 % 0. Peso kgr . 43 . CAso II. - Clelia Bru .. , a. 38. A11 a1n11esi : h a avuto lues curat a, as i t ette 12 anni fa un congiunto tbc., da 15 m esi tosse, ca larro, dimagr am en.t o, sudori profu , i, emottisi 10 mesi fa. E. O. : Cond. ge11er ali discr ete. Polmoni : Aum ento del fremito ad entrambi gli a1)ici e ipogen esi su gli stessi m aggiore a d . all 'ascoltazione; a d. n ella sopraspinosa r espiro soffocante accon1p agnato da scarsi r antoli con son anti; a sin. respiro aspro in alto accompagn at o cla rantoli a piccole bolle. Radiog. rotevole addensa1nen to della r egion e m edio-tor acica d . de1imi Lan te i n alto una grossa ar eola, a sin. op acam ento dell •ap,ice e sottapice. Decor so. Durante la degen za è din1i11uita an cora di p eso, all 'iniZ"io dell a cura pesa kg. 53 ,500. I calcemia (22-VII), 11 ,3 %0. Si inizia u11a serie di in iezioni di cloruro di ca. e si som ministra per os Irr asterina 20 goccie avanti i due pas ti. Il 2-IX si sospen de la cu ra e si praticano g li abituali controlli. Clinicamente i fatti umidi sono n1ig·liora ti, alla radiog. l a zon a m edio toracica d . è m en o addensat a, p ersiste l 'areola; subbiettivam ente la p. si sente m olto più in for ze Il ca1cen1ia (4-IX), 8 % 0. Peso kg . 56. CAso III. - J olanda Ze., a. 16. A11amnesi: d n qualch e m ese tosse, scar so esp ettor ato. febbricola, dolore alle sp alle, dimagrimen to. E . O. : Discr et o stato gen erale. Poln1on1 : lj(:.ve ipofonesi apicale, d ., base sin. si espLlnde JJ:>co; a11 ·ascoltazione a d . n ella r eg. sopraspinosa 1 espiro inter ciso accompagn a to da scarsi rantoli piccoli inspiratori; alla b ase d . fatti umidi scar si. Radiog. Apice d . u n po' Yelato, accentuazion e bilaterale dell 'om bra d ell 'ilo; op acan1ente della base sin. Decorso. Al suo ingr esso h a febbre vesperlina, si. sente debole, pesa kg. 45 rliscret a espettoraz1on e. I calcemia (22-VII), 12 70 % 0. Inizia subito u na cura di calcios terina per os ecl jniezioni di cloruro di calcio fi11 0 al 31-'' III. 1\l t erminar e di qu e-


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sta si ente molto più in forze, è diminuito l 'espeltorato, scamparsa la febbre. Clinicamente i fatti basali sono scomparsi, p ersistono carsi ali 'apice d. Radiog.: lieve ristre tlezza e velatura apicale in . Ila. cal ce111ia (3-IX), 11 %0, il p eso è salilo a kg . 51. CASO IV. - Antonio Po., a 32, frenatore fcrr .. ~i\namnesi. Un fratello è morto di tl)c. poh11 ., una sorella ha sofferto di pleurite; il p . d a u11 mese ha febbre, tosse, d eperimento, disfonia. E. O. : Cond. gen. scadu le. Pol111oni: ipofonesi apicale sin. ali 'ascoltazione a d . r espiro aspro, espirazione inter cisa; a sin . nella sopraspi1l osa scar si rantoli piccoli fini inspira lori ch e s i a'' ertono anche n ella sopr a e so lloclaveal e d ello lesso lato . Radiog. Inliltraz. bi -ilo -apicale speci e a sin . Decor o. Gli vien pralicata p er circa un m ese una cura rico tituente o llenendo lieve au1nento di p e o ma continua l a feùbricola e l 'ast enia . I calcemia (12-X), 11,60 %0, p esA .kg. 54. Si ini zia una cura di cloruro rli Ca., endovenosa (20 iniez.) e di cal cios ler1na p er os. Al ler1nine di ques ta (1-Xll) la febbre è scol'nparsa, i sente m eg lio obbie ttivam ente scar si ranloli11i dopo l a lo e all 'apice sin. II calcemia (5-XII), JO %0, p esa kg . 60,500. CAso V. - l\ilargheri la Ce., a . 21. A11amne j : quattro m esi fa improvvisa emottisi da allora feb Yesp erlina, discr e to espettoralo. E. O.: Co nd . gen. scadute. Polmoni: n etta ipofonesi, fossa sopraspino a d., lieve riduzione apicale sin.; all 'ascoltaz. r antolj a m cclie e piccole bolle, numerosi nella opr a e sottospino a <l . apprezzabili anch nell a .. opr acl aveare. Radiog. Ha pratica p er tre m esi cure varje .. e 11za arres tare i t· d ep erin1 . I calcemia (22-' 'II), 10 %0 p eso kg . 45. Cominci a subito l a terapia cal cio-irra l e rina , ma l a febbricol a con tinua, i ente debole fi110 al cessar e rlel1a cura ed il ca tarro aumenta. A ce are di quest a i fa tti obbie ttivamente sono più ahbon cl anti , radiogr . marezzatura sottapice e m edio torace d . , vel a tura apicale in . II calcemia 13,50 %0, pesa kg . 45. 1

CAso VI . - Letizia Fi o., a . 17. Anamnesi: Da sei m esi la p . dopo una influenza con febbre a 39 è cominc ia to a n otare catarro e febbre in tcr mittente. E. O.: Condiz . g ~n. scadu le. Polmoni: riduzion e d ella metà sup. dei bilateralmente sp ecie a cl ., rantoli piccoli bilaterali n elle zone stes e. Radiogr. : Marezzatura d ei 2/ 2 sup. dei due polmoni. I cal cemia 9,60 %o (22-VII), p eso kg. 39, 00. Inizia una cura calcio-irrasterina ch e conlint1n fino al 30-VIll. Al t ermine l a p . si sente m eglio , radiog. e clinicam ente non si avvertono differen ze notevoli . II cal cemia (3-IX) 10,8 % 0 . Peso k g. 42,500.

Riepilogando, possiamo dire ch e n ei prin 1i quattro casi l 'associazione calcio endovenoso ecl ergosterina irradiatél ha det erminato in lutti un miglioramento delle condizioni gen erali e d el peso, però conterr1poraneamente è dimin11i ta n ote, olmente la ca lcemia . Quanto agli n1li1

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SEZIONE PRATICA

mi due n ei quali la calcerr1ia è aurr1entata, in u·n o ho riscontrato p eggioramento dei fatti umidi e invariato il peso, l 'altro ch e obbietti' 'amente riporto rappresenta con il leggero aun1ento di peso, un 'evidente eccezione. Tali risultati veramente inaspettati ini hanno lasciato dappri1na un po' dubbioso sull 'esattezza dei dosaggi , ma convinto successi,·amente di essi ho dovuto con cluder e confer11ìando timide affermazioni di alcuni A . ch e n on si può, almeno n ei tbc. , tra sportare sic el sinipliciter i dati sperimentali di animali di laboratorio . L 'aumento della calcemia anch e in cai ch e qui n on riporto s'accon1pagnava a pegg·ioramento , il contrasto con il caso N. 6 ci dice però che bi ~ ogna esser cauti n el voler troppo generalizzare e ch e for e n on tulti i p. i comportan o ugual111ente. Dopo tali ri ultati, ricordando cl1e le sole iniezioni di calcio i1on avevano mai determinato ipocalcemia, n1i domandai se n on avessi dovuto attribuire tal e feno1neno alla semplice son1ministrazione di ergosterina irradiata . Ma le ricerch e da m e praticate a tale scopo son o tate completa1nente n egative; come il calcio, l 'ergost erina irradiata da sola non modifi cava il valore calcemico. Eccon e un e en11)io. Ce ira Ca ., a. 15. Ricover a la n el se llembre 30 per broncopolmoni le tbc. sin. le ve11ne J)raticato un pneumotorace ch e per sopravvenu lo idrotorace d oYe tte esser sospeso, tabilendosi i11 t al modo e g radualmente un fjbrolorace con persi lenza di febbricola. I calcemia (30 aprile), 9,90 %0, p e a kg. 43,5 inizia dal 1-V s lerog ·1 e tricalcina p er os. II calcemia (1° g iugno) 10 %0, su ccessivamente eguila solo ster ogyl, ma la febbricola rima11e quasi invariata. III calcemia (22 giu gno), 10 %0. i sente lo s te-so }) llr essendo aumentata legge~ment e dal! 'inizio cl ella cura r aggiungendo 1 45 k.g . Sospende lo s ler ogyl e clopo se t te g iorni l a calce mi a è tornala a 9,90 %0.

In questa malata lo spostam ento del valore calcemico è stato minimo com e indica l 'aum ento di 1/ 10 di 111mgr . dopo Jt1e n1esi di cura i)er tornare dopo etl e g ior11i di sospen._ ion e al valore di 1partenza. Nè un tentati.vo di Lal aen ere di cura di calciopessi !;en za calcio 1)ote,ra a priori g iudicarsi inutile poich è a1Yl111e so ch e n ei tbc. i sia defì ci en1.a di tale potere fissatore arebbe più log·ico omministrare una ostanza fi ssatrice anzich è del calcio m edi ci11 ale ch e vien e regolanr1er1Le rc~Lituito in .p och e ore. Poich è me·ntre la perdita quotidia11a di CaO è di gr . 1,50 al g iorno I 'a --unzione con il cibo è di gran lunga n1ag·g iore (3 gr. circa di vitto usu ale) e quindi v'è am1)ia posibili tà di fi s are il Ca oro)'anico alin1entare. 1

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I risultati che bo riscontrato non devono sorprendere perchè queste terapie calciofissatrici al controllo clinico non danno la ipercalcemia va11tata sperin1entalmente, Ferro in • ergosterolo irr. e bambini tbc. associando R.U.V. ba, come bo ricordato precedent.eme.nte, osservato che I 'aumento del calcio nel siero non s 'accomvagna affatto a contemporaneo miglioramento clinico. È ovvio che con fortissime dosi di ergosterina irradiata noi riusciamo ad elevare la calcemia, ma questo fatto che s'acco1npagna a cachessia e a deposito di calcio negli organi e n ei vasi è ormai ritenuto come un sintoma dell'intossicazione da ergosterismo e niente affatto una prova del valore terapeutico. Gli stessi Polica:r:d e Paupert hanno nel confermare sperirr1e11talmente con ricerche anatomo-patologiche l 'azione calcificante del1' ergosterina irr. affermata da Leva diti a Parigi e da Spiers a Boston, richiamato l 'attenzione sul1a fortissima dose occorrente per un appre_7Jzabile deposito oalcareo nei polmoni. Nel secondo lavoro in proposito da Levaditi viene infatti riconosciuto che !'.azione calcificante dell 'ergosterina irr. da sola confina con la dose subtossica, pur ricbiama11dosi per il valore terap,e utico a VillareL e Justin-Besançon. Da tutto ciò tp ossiamo concludere che la calcemia non si n1odifica nè con il calcio n è co·n l 'ergosterina dati isolatamente, associati i 'Talari calcemici tendono a modificarsi sperimentalmente, raramente aumentando ma n1olto più spesso din1inueudo. Nelle ricerche suesposte i risultati terapeutici migliori si hanno appunto in seguito a tale associazione. Ed anche le ricerche sperin1entali hanno dimostrato la possibilità calcio-fissatrice di tali associazioni meglio che la sem.p lice ergosterina o il solo calcio. Dobbiamo qui·ndi ritenere che veran1ente tali miglioramenti terapeutici trovano conferma nella n1aggiore calcificazione osservata ; molto div,e rsa si presenta la questione del rapporto calcemia e n1iglioramento . Nei casi da me esposti, tranne il caso N. 6 che fa ecoezione, la diminuzione della calcemia s'è accompagnata a miglioramento dei p. Certamente questo n1igliorame.nto, anche perchè la cura non ha mai suiperato i due m esi, non è stato sbalorditivo, però si è indubbiamente verificato specie in riferimento alle condizioni generali. Pretendere molto di più n el reperto polmo• nare in così . breve periodo di cura e ricordato che ,q ualche p. era c.avitario, sarebbe attendersi troppo.

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. *** 1D a quanto sopra bo ,esposto non mi sembra che si possa neanche lontanamente identificarsi il ricambio calcico del tbc. con quello dei topi messi a dieta ra·chitogena di Mac Collum; e quindi di conseguenza nè i R.U.V. nè l 'ergosterina irr. determinano quell'aumento di caloemia che si riscontra negli animali. Senza voler presumere dalla sola caloemia come si svolga il ricaml)io calcico nel tbc., possiamo però ritenere come non accettabi]e la presunta decal cificazione i:n tali tp. , asser~ione che si basa sulla sem.p lice calciuria. La calcemia praticata da vari 1\.A. non ha mai dimostrato una notevole diminuzione, tranne in casi di cachessia ter1ninale, il ricambio e;alcico s'.è ad un dipresso dimostrato normale; anche Ricci nel nostro Sanatorio non è molto ha confermato tale conclusione. ~ perciò ozioso voler aun1entare una caloemia perfettamente normale, mentre sappiamo aù es . che n el! 'uomo se vi riu.sciamo coincide con l'intossicazione ergosterinica e col deperimento grave. Nulla ci vieta di presumere che tale ipercalcemia sia l'esponente non già di un 'aumentata calciopessi ma di una perdita del calcio precedentemente fisso e che in tai modo venga riversato i1el sangue. una simile ipotesi, che cioè l 'ipercalcemia sia dovuta a so ttrazione e non ad aun1entd di calcio dai depositi organici , trovo avanzata da Guassardo e De Candia che han110 studiato il ricambio calcico ·i·n. seguito a somministrazione di estratto iipiofisario e pir1e.ale. L'ipercalcemia è pure n1olto frequente n ella osteomalacia (Spi1mann, Badolle, Sarvonat, Rebattu, ecc.). In tutti i miei p. in cui il miglioramento s',è accompagnato a djminuzione del tasso sono propenso a credere, sebbene a taluno ciò sembrerà paradossale, che i tessuti per una aumentata ritenzione istiogena sotto l'azione calcio-ergosterina tendano a sottrarre e fissare il calcio circolante. Tale ipotesi ricorda la utatoitsechia di Gudzent e di Umber nella patogenesi della gotta e potrebbe b·en spiega~ r e la calcificazione sperimentale, l'abbassarsi della calcemia e il miglioramento clinico. Non mi lusingo con ciò di aver risolto un problema che per la con1plessità delle questioni ·connesse richiede una lunga serie di ri.oercbe in intima co11aborazione con la chimica biologica , credo soltanto utile ricl1iamare l 'attenzione sulla calcioterapia e calciofissazione di cui in questi ultimi anni si è parlato a proposito e a sproposito n el campo medico e anche fuori di esso. Il metabolismo calcico è anche nel sano ben lungi dall 'esser noto, og.gigiorno non posse-

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()iamo che dei pur1ti di vista sull 'argomiento , .come dice acutamente Granjou, in odontologia, in chirurgia , in ostetricia , ma si attende .ancora u·n a visione sintetica che possa risol-vere intera la questione d el ricambio calcico. Solo suocessivamente co11osciuto tale metabolismo si potrà studiare se il ricambio calcico d el tbc. è veramente modificato . Quanto· alJ 'azio·n e calciofissa trice dell 'erg·osterina irr. i solata se è ammessa per il tessuto osteogen o, è più ch e du'b bia p er i vari par en chimi p-0i.ch è an ch e secondo parecchi sp erimentatori n e occorrono, per <)Ltener e questo effetto , dosi subtossicl1e . tF orse l 'associazione da m e ,e da altri t e11tata potTà col tempo trovare un impiego più razio11ale a tale sco1)0. 1-lesterà poi ultimo e più importante rproblema confermare che la calcificazion e dei focolai tbc . è Ja c ausa e non un esito a cui può a ndare in contro un t essuto tbc. già scleroso specie se incapsu lante un nodo caseoso. In attesa ch e v·e r1gar10 chiariti tali quesiti m 'è sembrato no11 inutile studiare su pazie11ti l 'azione isolata o associata dell 'ergosterina irr. ~ontrollando le modifi cazioni calcemich e. Le conclusioni terapeutiche a cui sono giunto m entre sono n egative p er i due farmaci isolat i sono n ettar11ente incorag gianti per tale .associazione. Pur amn1esso ch e il fattor e psic hico possa i1ei p. dar e l 'illusione di un mig lioramento ternporaneo non mi sembra si p os sa escludere (iu alch e cosa di più co·n creto n ei miei p. Credo ch e- si l)Otrebbe tentare m olto s p esso con buo11 effetto questo sist em a di ter apia , ipurch è si tratti di forrne a decorso subfebhrile e con fatti un1idi non abbo1tdanti. Circa l 'erg ost erina irr. di varie Case da m e u sata, essa si è dim.ostr.ata alle dosi abituali h e11 tollerata dai p. e di uguale e ff.etto terapeutico , n essun inconveniente lan1entato da alcu ni AA. mi è mai oocorso. Riten go p erciò ch e tale metodo di cura sia da tentare più spesso di quanto non si pratichi sia per la su a innoc uità sia perch è in lin·e a t eorica almeno h a più ragione d 'essere delle abusate semplici iniezioni di calcio con la fu.g acissima iper cal• c em1a. Le conclusioni su 1 tasso calcemico sono f orse più ipter essanti poichè mentre da un lato hanno confern1ato quanto già notarono parecchi AA., ch e cioè esso .è normale nei tb·c., dall 'altro risulta ch e la sola associazior1e calcioe rgosterina tende a S})Ostarlo diminuendolo n ei p. ch e migliorarono .

RIASSUNTO. Ricordata la grande diffusione dell 'uso del c alcio nella tbc . polmonare di cui combatterebbe una asserita decalciftcazione, l 'A. passa

in rassegna le teorie sul ricambio calcico; rileva poi con ricerche su p. come la calcemia n el tbc . sia normale nè si modifichi in. modo stabile in seguito ad iniezioni in serie di calcio endovena. Dall 'a sscciaz!one di ergosterina e cal·cio l 'A. ha invece ottenuto il più spesso miglioramenti che s 'accompagnano allo stabilirsi di una ipocalcen1ia , m e11tre n essun risultato terapeutico nè variazione calce1nica ha riscontrato con l'uso dell 'ergosterina irr. da sola . BIBLIOGRAJ?IA. Ergosteriria irr . su fo colai tbc . polmonari, ecq. Giorn. di Tisiologia, 1931, n. 6. BsECKER. Vigantolo e calcioi erapia n ella tbc. polm. Deut. mediz . Wochen, 1930, n. 24. BEnGoNzrNI. Ricerch e sul ri cambio de l calcio e sull 'azi on e l erap . dei su oi sali . l\1iner va Medica, a. IX, vol. II, n. 30. B u FANO . L e basi sperimentali della terapia calci ca. La clin m ed. i t al., 1928, n. 6. · CAMPANI. La terapia calcica, in La Tisiologia nella prat ica m edica, 1933, Wassermann. . CASTELLI. L a t er apia calci ca n ella tb c. p ol. L 'Osp ed al e Maggiore, 19-27, n . 6. è n1PPA. Calci ot er apia prolungata n eg li stati avanzat i d i tb c. Riv. di pat. e clin. d ella tbc . , 1930, n. 10. D E- CANDIA. Azi on e dell 'es tratt o pineal e sulla calcemia. Rev. fr. d 'endocrin ., 1931, n. 1 . DELoRE. Su r l e m étabolism e d u calcium et la Ca. thér ap . dans la tb c. Lyon-m édical , 1926, IX. F E RRO. Calci oter apia e tb c. Prog r essi di terapia, BALICE.

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CC

IL POLICLINICO »

JV.Cétabolisme des sels de cliaux et calciurie dans la tbc. Thèse de doc., 1923. Russo. Ricerche sper. sul polere di fis sazione del ca. dei tessuti. Fisiologia e medicina, 1930, n. 9. SE\"DERHEI.\IVI~ Osservaziorii cliniclie sulla elvadin, preparato di Gai. irliettabile. Deut. Med. Woch., 1932, n. 11. S1MoUN E1' e TAU llET. La co lcificatiori du poumon clan s le lapin, ecc . C. R. Académie d es c., 1930,

Rr c HARD.

23, ' rI. SP1L~IANN.

Ostéomalacie in Nouveau Trailé rie Pat .

rli RoGER-WIDA.L. Paris, 1924, fase. 22 .

COJlcio e tbc. Tesi in igiene, Phila-

STEVARD l sRARD.

clelphia , 1925.

L 'azione calci/. della vii. D. Riv. it. di ter., 1929, n. 9.

To:NrASTNELLJ.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Genova diretto dal prof. N.

PENDE.

Contributo clinico ed anatomo·pato1ogi"o alla patogenesi costituzionale della ei1·-

rosi epatica atrofica. (Un caso di cirrosi di Laennec famigliare) .

Prof. dott.

SILVIO

DE CAN"DIA, assi ten le.

In un mio r ecente lavor o (Accademia ll!edica, n. 23, 1930), rig·uardante un ca o di c irrosi di Laennec ir1 w1 giovane di 26 anni, in cui non esisteva a lc uno dei soliti n1on1enti eziolog ic i di tale inalattia , n1i ono am11ian1eute occupato d ella patogene~ i c ostituzionale d ella cirrosi epati ca atro fi ca, dagli studi del De Giovanni a qu.elli pii1 recenti di Viola, Castellino, P e11de, D 'Amato , Sabatini , Goldzil1er , Chvvotek, J. Bauer , ecc. In ba se a taJi tudi si J!UÒ pensare verosirr1iln1ente cl1e la cirrosi epatica di Laennec è una m.alattia generale, costituziona le, vera m esenchi1nosi iperplastica-ctrrngena di alcuni organi specie il fegato , la milza ed il p·a ncr eas, la ct1i patog·en e i, secon do il mio m ·a eslro, prof. Pe11de, è da riportarsi quindi non ad una causa specifica, u11ica, che s1)esso manca; 111a principalmente ad una c ostellazione di fattori endogeni , costituita da un lato dal terre110 linfatico torpido e dalla diatesi fibropla s tica , dall' altro lato da]] 'insuffici enza costituzio11aJe di alcune g hia ndole endocrine, come l a tiroide, i surreni e le g hiand ole genitali. r\ ques t'ultimo riguardo sono n1olto intere santi. le recentissime osservazioni di BarreJet di Gi11evra (citato dal D 'Amato: v. dopo), il quale ha fatto un esame istolog·ico si s tematico d elle g l1iandole a secrezione inter11a in molti casi di cirrosi epatica . L ' orgar10 i1iù frequenten1ente col1) j to sar ebbe il testicolo, in cui si 11a atrofia dei tubuli seminiferi ed iper1)lasia delle celll1le inter stiziali: il Barrelet arn1

[ANNO XL, NuM.

251

mette la costanza n ella cirrosi epati ctt della diminuzione di volume dei testicoli: al contrario l 'ovaio è norrnaJe. Anche la tiroide è piccola e con sostanza colloide poco abbondante. L 'ipofisi invece dimostra scarse alterazioni~ mentre la g hiandola pineal e è normale. A carico dei sur:veni si ha u.n a povertà di lipoidi,. talvolta con segni di sclerosi ed imag ini pseudoghiando lari a caric o del la corticale. Il pancreas era Jeso n ei 3/ 4 dei casi : la l esione più freque11te era data da una proliferazione del connettivo interstiziale con consecutiva atrofia della porzione parenchin1ale; nel 6 % dei casi la sclerosi aveva co11)ito an ch e le isole di Lang·herans, detern1inando una sindrome diabetica. Tali osservazioni del 1Barrelet sono veramente intere anti , ed .a . ·ociate a ql1el1e degli AA. sopra citati, special1l1 e11te n ei casi di cirrosi di Laennec ad ezi ologia n1 t11a , appoggiano con fondatezza la patog·e11esi co t it11ziona]e di tale malattia. Tuttavia vi è qualch e Autore, cl1e 11ega recisamente l'importanza del fattore costituzionale ne lla patog·en esi della cirrosi epatica 1 e tra questi so.p·r att1tto il Rossle, il quale pensa che la dia tesi conn ettiva le po ~ sa .am1nettersi tutt 'a l più nell 'emocror11atosi di Askanazy, che è appunto la forn1a più rara di cirrosi , ed agg iunge cl1 e no11 si è mai vista la cirrosi del fegato rip·etersi in più generazioni. Qu esta affermazione così espli cita ed assoluta del Ros le è rnolto avventata , perchè non tien conto di tutte le osservazioni di AA., anche di valore indiscusso , riguardo al fattore costitu zionale d ella c irro i epatica : se in clini ca · è degno del massi1no rispetto un .giudizio relativo, che può essere l 'es pressione di un elevato potere c rilico, 1 'assolutismo non ha ragione di esistere. Nessun Autore è arrivato finora a questa conclusione, perchè quasi tutti, chi più, chi meno , ammetto·n o l 'im1)ort.anza del fattore costituzionale. Così il D 'Ar11ato nella s11a magistrale relazione su.Ile epatiti croniche , al Congresso Italiano di l\!Iedicina Interna dell 'anno scorso, con grande ocul.ate.zza ed obb·i ettività di g iudizio dice : « Jo penso che dal fattore costituzionale non si possa prescindere, almeno in un buon numero di casi di cirrosi del fegato; ma la difficoltà co nsiste nel rendersi con to e spiegare in che cosa più vrecisame11te con siste e come agisce n el predisporre gl 'in fern1 i ad arnma]are. Ecco il l)Unto ch e m erita di e sere severame11te chiarito ». Le rr1oderne Ti cerche sull a cirrosi epatica devono qui1ldi convergere in questa direzione. Il presente lavoro ha lo scopo di portare un piccolo contributo al cl1iaTimento della patoge1


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Nu~L.

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S.EZIONE PRATICA

nesi costituzionale della cirrosi di Lac1111cc, perchè riguarda un caso inter es a11le e raro di cirrosi epatica a carattere netla111 e 11lc fa1r1igliare. Tratta i ùi tlue fratelli morti entra111bi per cirrosi epatica alrofì ca in età g iova11e, ur1 0 al 1'elà di 26 a11ni (di '"'ui 1ui ono o Cl1palo n el lavoro st1ddctto), l 'allro all 'età di 35 an11i , i1el] a cui .a11an111esi n o11 ri ' Ltlta alc u11 dcler1ninal o n1omcnto eziologico. A c1uesto bi sog na a.g·g·iu11gere che u11 terzo fratello > i 1 111aggiorc , di a1111 i 41 , (' capilal o rece11temer1te al la 11 0$tra os ervrtziono per t111 ~en o ontinuo di pe ·o a ll 'i1>0condrio dc ·t ro e per distt1r])i dj SJ)C]) ti c i : I 'e a111 e clini co l1a 111e...... o i11 e' iden za una disc reta epaton1ega Iia. co 11 urobilinu1 i.a ; l 'esa1ne ùel ]::t funzionalità CJJa lica n1 edia11t e la cur' a ru111niuoacidemica econdo la tecnica del Bufano l1 a din1ostra to l'e. i t cn za di un cerlo g rado di ipofunzion e epatica : Lia111 0 e eguer1do an1ht1laloriarnc11te que ·to soggelt o . aspettando , i11 base al c rite rio anan1nestico fa1ni crli arc, ch e in e · o venga a .- tuhilir i u11 'epatite croni ca di tipo cirroti co. ln oltre è i11teressa11te il fall o ch e ancl1r ·il 1>a dre e<l uno zio pate rno di que ti soggetti !'Ouo n1orli di cirro i e pati ca cli LacJJ nec . Ri j)Or l o crui la ~ to ri a clinica del pazien le ù i 35 anni , ·l1e è sial o <legen le nella nos tra <:lini ca fì11 0 aJl 'e~ ito let.ale. G. France co, di a nni 35, da Ge110Ya, fa ccl1ino . t1.n(Jrr11t esi ffln1iglirtrc: l'aJre a lcooli la, nlorto a 39 attui JJCf cirro. i e1)atica con asci te. l\1adre morta a 63 a nni di ca rrlionali a. l ' n frat el1 o 1norto a 26 anni per cirrosi epatica dj Lar11nec. Un frat ••U .,, 1111a 80rc1Jn ' 'ivenli e sa11i : urt le rzo fratello, di an11i 41 , so ffre <li l11berco losi r>o ln1onare con Lralta in g uerra p(\r innlazione di gas tossici . Zio pnt e r110 ntol'IO a 56 a1tni j)er c jrros i <li Lae n11ec. Anamne.';; p ersonale: nato a t ern1ine per parto e uloc ico, ehb(\ allaltan1en to n 1<t tern o: d en lizion e, deambulazione e linguaggio aci e p och e n orm ali . Ebbe morhil lo e ])erto. e in c là ir1fanli1 c, g 11arile her1e e 1t1.a jJO Lumi. :\ 7 an11i tifo addomin a le, a decor so r egolare, ed a 10 anni vaiolo . Duran le il servizio milita r e fu affe tto da blenorrag ia, c,omplica te i cor1 or cl1ile ]Jilaterale, e d a ulcrri v en er ee multipl e, n1011i , d olenti : embra cl1<' un sanitario abbia sosp e tta to la n a tura ll1ctica cli un a di ques te ul ceri , p oich è l o sottopose ad i11iczioni di n eosa lvarsan e cli altri prepara ti a11 liluelic i. Nel 19] 7 soffer. e di p oliartril e r eum a I i cn nc11I n, gu nrit a ·enzn alcun postumo. Ne] 1922 ittero ca larral o, di nui g uarì irL una quinrli c in n di g iorni . Da ques t 'epoca fino al 1932 stell e sempre b en e. Ne l febbraio d c l 1932 il n1al a lo con1inc iò ad avver tire dis l urbi svarja li , consi st enti in sen so cl i ns tenia gen era le, a n ore ia, dolori a Lipo tr<tfi ltivo, e. acerbnn tesi J1el le profonde in spirazioni , in corrispondenza d ell 'epiga trio e cl ell 'ipocon<lri o slni tro, sen so di n a u sea, vomito a digiuno, di la r1 to in tanto, sp es o di tipo biliare: inoltre a })Oco •

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a IJOCo il norma]e colorilC1 roseo del Yiso si cambiava in colorilo g iallas lro, anch e n elle congiunti' e , inentre le urine diven Lavano carse e di colorito scuro e la lilic h cz.la abituale si accentua' a: Perdurando ques ti cl is lurbi , il l)aziente entra i11 Clir1ica il 1° aprile 1932. All 'esame obhie lliYo si r11e lle i11 evidenza un certo cl eperimenlo organico gen e r a le, con subitLero d ella cute e deJle congiunti ve> inicropoliad enia ascellare ed i11guinalc, un certo grado di ane1nia (Globuli rossi 4.090.000; Emoglobin a 56; G lobuli bianchi 6300, con poli1tucleati neutrofili 64 %; Eosi11ofili 1 %; Basofili 2 %; Li11fociti 20 %; Nionociti 13 %. Nel san gu e li eve aumento della bilirubinemia e lieve ipogli cemia : gr. 0,71 %0). Nulla di notevol e a carico rl c ll 'ap1>arato r espiratorio e cardiova colare . F cga lo 11e ll ament e ingranrl ilo, con m ar g in e upcrior e a ll a 5a. costa sull 'emir laYear e, e margine inferi ore p alpabile a tre dita lra Yer ~e dall 'arcata cos la le, olluso, duro, mobile n egli a tti r espiratori , lieve1nenle dolente. l\filza n1ollo ingrandita , co11 p olo inferiore debordante circa 4 dita trasYer e dal bordo cos tale, ed un po· cl o1ente (Punta lo J)lenico: molti linfoblasti , parecchi eosinofili, qualcl1e monocita con più o m en o spiccati caratte ri di splcnocita, numerose plas1nacellule). Non segni clinic i di ascite. Nulla o carico d el tubo diger en le, lranne un p o ' dì stiLich ezza : urine normali p e r qua11lilà con grande contenuto di urobilina . Ln l aparascopia conferma il r ep erto clini co, m e tl e11cl o Jrt evidenza un fegato ingrandito a superficie g r anulosa, oltre a note\'Ole tu1nor di milza. La c urva ainminoacidemica <1 i111ostrav~ una n e l ta in t1fCi cien za funzionale d el fegalo. _\. cligiuno: J n11111lini co: m111gr. 13,89 %; 1,5 m'. d0po l ' iniez. e11<l ovC'n osa di g licocolla : n1gr . 16,06 %; 30 m '. d opo: n 1gr . 13,9 %; 60 m'. dopo: n1 g r. 20,37 %. ier oreazione cli 'Vassermann negatiYa, an c11e clopo rialli\'azion e. Cutireazione r1 i Y . Pirqi1e t n egativa. ~on febbre . Fu fatta òiaO'n osi cli cir rosi epatica ,·olgare allo s tadio inizial e e venne sottoposto il p aziente a cure oppor Lu n e: cl a lla Clini ca egli u sci il 1° luglio per rit ornar vi, cs~en(l o le su e condizioni peggior a le, il 13 n ovembre cl ello s tesso anno. L'esam e obh ic l Li vo m e tle in evjclen za quest a vo] La ,u n aume n lo ò ello s la lo anen1ico, e la presenza di liquido i11 di scr e la qu antità n ell'add om e , cl1e ali 'esa111e si din1os tra di tipo netlamenle t ra uda livo. Il f ega to è ai1coro p alpabile, a circa 2 ctila trasYer se d al b ord o co ... tale, a margin e duro, g r anulo o, dolen le, sp ecie in corri spondenza rleI punlo ci lico (la r adiogra fi a <l e lla ci tifellea h a ri ul tato nega tiYo) . l n 111i1 za è molto ingrandita e <lol en le alla palpazione, ol Lre ad t tn a rlolorabilità p eriocl i ca p on tan ea. 1 u Il a cl i notevole a cari co rlell '<1pparnto r e p ira torio e ca rcliova cola r e. L 'e~an1e racliologico d ell 'apparato cliger e11 te non m e tte in rilievo i1ull a di particolare. Urine n ormali j)er cp.1antità e peso specifico, sen za albumina, con r1blJon clante urobilina . Presen za cli angu e n elle feci. Durante questo su o nuovo periodo <li clege11 zn in Clinica il p azienl r v i en e sol lopos lo a paracentesi perl o<licl1e ecl a cure opporl11ne ; n1a in queto periodo a poco a }JOCO la cli u resi si fa scar sa, r ontinua l a p er clita di . a n g u f' co n le feci , ecl inol tre si Yerifi ca n o an ch e ripe tut e cn1 n len1esi, <li c·11 i nlct1ne Yeramente noteYoli , cl1 e aggraYano progres· 5iYamen le l e condizioni clel p a1 ien le fino all 'esi Lo l et al e, che a' Yie11 c 1l 9 fcbhr.t io ·li qu esl ·a11no .


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IL P OLICLINICO

Esame necroscopico (fatto dal prof. Fabris, dir e ttor e dell 'Istituto di Ana tomia Pa tologica della R. Univer sità) . Non si seziona il capo. Legger a tinta subitterica dei tegu1nenti. Nulla di n olevo]e al cuor e, tranne ipoplasia aortica. Ed em a bi la ter ale diffuso dei polmoni . Idrope ascite ; tumor e di milza abbastan za n otevole: trombocalcifica lo in un r amo della ven a splenica. A cal'ico del fegato esiste il quadro m acroscopico tipico della cir rosi a trofica volgar e : vi sono m olle aderen ze periepatitiche con fimbrie vascolari ; gr anuli di m edia gr andezza con ti11ta lievem ente itterica; connettivo inter stiziale forte111ente sclero'lico. Scar sa quantità di bil e n ella cistifellea. Ca11.arro ga tro-duoden ale; varici esofagee con piccola ·solt1zion e di continuo in un 1)unto circoscrit to. E~iste perviet à del coledoco. Catarro enterico con 1orte pi gm entazion e ardesiaca delle placche di P ayer , ch e appaion o come rientranti ul pian o d ell a muco a. Capsul e surren ali piuttosto piccole; pan creas con gr osse lobulazioni di colore g·rigioroseo. 'firoid e piuttosto piccola, con abbondante colloide. ulla di n o tevole a carico dei reni . R EPERT I 1ST OLOG1c 1. Fegato: esiste un 'altera7.ìon e di s truttura d ei lobuli epatici, m a non di g r ado n otevole. Discr eta n eofor1nazion e di canalicoli biliari , con stasi biliare intracellulare i11 al-cune zon e. Modico aumento del connettivo inter-sti zìale, cli t ipo piuttos to giovan e. Milza : ialinosi delle .arteri e; folli coli scar si con p olpa ab bondante; assenza di sclerosi n otevole. Pan creas: isole ben conservate: scler osi piutt os to m ar cat a del connettivo inter stiziale. Surren; : nulla di notevole. Tiroide: n ot evole aumento dell a sostanza colloide, con una certa diminuzion e degli epiteli di rives timento delle vescicole : lieve aumento del connettivo inter stiziale. Testicolo: esiste una certa diminuzion e cli volum e e di numero degli elem en ti dei tubuli seminiferi ; n on aumento del connettivo interlobul ar e; tessuto interstiziale n ormale.

L 'interesse n otevole di questo caso di cirrosi epatica sta nel carattere squi sitamente famig liare e costituzion ale della rn alattia, poich è essa h a colpito diversi m embri della stessa fa miglia: il padre, u11 suo fra tello e du e fi gli '(forse an ch e un terzo fi glio), sen za l 'esistenza di una delle solite cau se della cirrosi di Laen n ec, tran11e l 'alcoolism o n el padre. In tutti e due i casi di cirrosi di Laennec, a d eziologia mu la, da me studiati clinicam ente ed anatomopatologican1ente, sono da prendere in consider azione n ella patogenesi della m alatt ia , da una parte la costitu zione linfatica ipoplastica dei soggetti , già invocata dal De Giovanni n ella genesi della cirrosi epatica, dall 'altra parte le alt-erazioni a carico dell 'apparato endocrino (segni di sclerosi connettivale con un certo grado di atr ofi a del paren chima , a carico del pancreas, dei surreni e dei testicoli n el primo caso; a carico della tiroide, del pancreas e dei testicoli nel caso presente). Cir.ca l 'intima essenza del fattore costituzionale,

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della cirrosi epatica, 11ulla di sicuro possiamo per or a affern1are, poich è n ecessitano ulteriori ricer che più sislema tich e e più approfondite. L 'ipotesi più probabile è quella di una meiopragia co tituzionale della porzion e parenchim ale del fegato, della inilza, dell 'apparato endocrino (specie pancreas, surreni, testicoli), la quale r ende quindi questi .parenchimi più sensibili all 'azion e deleteria di agenti esogeni od endogeni, determinandone cosi lentamente I 'atrofia; n1entre per le stesse cause e parallelamente alla lesion e paren chimale il connettivo stromale, ch e costituzionalmente è già in eccesso in questi soggetti, fa cilm·e nte prolifera e va incontro alla sclerosi. Nelle forme di cirrosi epatica ad eziologia rnuta un fa ttore eziologico di g rande importanza deve essere rappresentato dai gern1i e dai veleni intestinali, che per aumento di quantità o di virulenza, attraverso il circolo portale esplicano direttamente e con mag giore intensità la loro azione dannosa sopratutto sulle cellule parenchimali del fegato, della milza e del pancreas, g ià deboli costituzionalmente. RIASSlJNTO. L' A. descrive un caso interes ante di cirrosi di Laennec di tipo n ettam entf famigliare e costituzionale, poich è essa b a colpito diversi membri della te sa famiglia (il padre, un suo fratello, e due fi gli: forse anch e un terzo figlio), senza l 'esistenza di una delle solite cause della cirrosi di Laennec, tranne l 'alcoolismo del padre. L' A. h a studiato clinicam ente ed anatomop·a tologicam en te due di tali soggetti (i due figli , rispetli,rarnente di a. 26 e di a. 35), con cludendo ch e in questi casi di cirr<.)Si epatica sono da pre·n dere in considerazione, n ella patogenesi della n1alattia, da una parte la costituzion e linfatica-ipo1)la ti•ca dei &oggetti, dall 'alt ra iparte le alterazioni anatomich e a carico dell'apparato endocrino. ~icordiamo

l'importante pubblicazione:

Dott. Prof. ENZO ROMANELLI Docente nella R. Università di Napoli

Il Croup e la Tecnica della Intubazione SOMMARI01: STORLA, pag. 1 ..4. STUDIO CLINICO, pag. 5 a 13. -· MORFOLOGIA, pag. 16 a 2 6. !STRUMENTARIO, pag. 2 7 a 36. TECNICA DELLA INTUBAZIONE. pag. 37 a 48. -- TECNICA DELLA ESTUBAZIONE, pag. 49 a 68 . INTUBAZIONE E TRAçHEOTOMIA, pag. 69 a 72. - . CURA MEDICA DEL CROUP, pag. 73 a 78. - SIEROTERAPIA ANTIDIFTERICA, pag. 79 a 86. MALATIIA DA SIERO (anafilassi), pag. 87 a 92. PROFILASSI ANTIDIFTERICA , pag. 93 a 106. Volume in-8°, di pagg. VIII-106. Prezzo L. 1 4. Per i nostri a bbonati sole L. 1 2 1 8 O in por to franco.

Inviare Vaglia all'Editore LITI GI Succursale diciott o, R01\1 A.

POZZI, Ufficio Postale


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XL, NuM. 25]

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE (( ALBERTI )) IN s. GIOVANNI VALDARNO. OSPEDALE

((

CAMERATA. ))

IN FIRENZE.

Il mio contributo alle peritoniti acute da appendicite. 25 anni di condotta chirurgica unica nel trattamento delle appendiciti acute e delle perforate con peritonite circoscritta e diffusa seguendo d.ue principi: ·,,mai ral· lreddameato,, e ''laterveato 11 qualuaque stadio sia l'appeadlolte acuta , , •

Prof. dott. PIETRO

BA.STIANELLI,

c hir . primario .

Pren1etto ch e io h o d ovuto circoscri,rer e questo mio contribut o a lle ole peritoniti acute febbrili e a JJ e peritoniti circo c ritt e e diffu e da ap1>endic iti i)erforate poich è mi è lato in1po ibile di J)Qt er ri conlrare tutto l 'a a i 11um ero. o n1ateriale di •l)eritoniti acute proven ienti da perforazione cli diver i or gani endoperiton ea li e per aJtrc r agion i. Ho ancora ce lta queste forn11e di p erito11iti acute con JJerforazione o i10 d el] 'appendi ce avendone · io u11 nunl er c• r elativamente abbondante · e poi ]Jer ch è a''e11do da circa .30 a1111i sost enuto e pratica to il principi o de l 1ion ra.f-

f reddam ento e di operare a qiw.lunq11e stadio sia l'appendicite vera e non avendo 111a i de-

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975

SEZIONE PRATIOA

vialo da que...ti miei con cetti direttivi ba. a li e non avendo fatte ch e IJoch e modificazi o11i di tec nica dalla prima u ·ala, d elle quali però invero alcun e c h e ritengo importa nti , "on o con vinto di poter far co110 r.er e d ei ri ... ull.ati cl1e, essendo espir e::;sioni di una lin ea di condotta nella indicaz ione operatoria e n ell a t ee n ic;a invariata, po ·ono farne conoscer e Ja bontà e 1'utilità. Riten go p er q11es te ragioni di n on andare incontro a lla fa cile critica ch e 'f>UÒ farsi ad un~ sta ti ~ ti ca g lobale in cui i ca s i ian o dissin1ili per con cetti d ' indicazione operatoria e di tec ni ca. Prima di tutto mi 1Jiace dichiarare ch e i casi d a m e operati per peritonite .acuta n on or1 0 di quei casi cui qualche chirurgo in veste di critico allude, e c ioè di quei ca ·i con essudato peritoneale più o ineno scarso e lin1pido e ch e quindi offro110 brillanti s tatistich e, n1a ibbene con proprio e vero pus e in maggioranza dal] 'odore Cecaloide (ba ct erium co li). In questo pus in q uaJ ch e caso si sono r i contra Li B. coli, streptococchi, di1)lococc bi, enterici , stafìlococchi . Ho trovato n ella 111aggioran za d ei ca i Ja p erforazion e d ell 'appendi ce e in pochi ca i app endici a i1ar eti profonda111en t e a lter a te at traverso alle quali per la l oro per111eabililà a' vietle il pa aggiu d~i genn1i dall 'appendi ce 11el •

peritoneo come n el lic1uido contenuto ne l sac co d ell 'ernia s trozzata i ger111i passano altravero a lle pareti intestina li alterate e inquinano il liquido d el sacco. Elin1inata così la possibilità di queste osser' 'azioni ch e certo r ender el)bero meno importanti i risultati d ella mia statis ti r.a passo a ri'])Ondere alle di ver se ques tioni ava11zale dal fu illu tre prof. Baldo llossi ver so cui tutti i chirirurg hi ospedalieri senti vano s tima 1irofonda e in discu ssa. Sul rapporto nu1n erico tra i cas.i operali e rton operati faccio osservare cl1e d opo l tna pro])aganda di p iù di 30 anni in una n on grande zon a d 'azjone co1nc quella in c ui h o quasi empre operato e c h e ba avuto lo scopo di cotituire una coscienza cliirur~7 ica apperbdicitica nei colleghi rrtedici e n el p u})blico a m e ven O'Ono inviati quelli cl1 e ~ on o dispost i .ad opP.rarsi e per i quali i coll eghi rr1 edici si sono rasseg11ati a lascia r e le loro velleità terapeutich e ancl1e se si sia no s1)ecializza li n el con cetto m edico del Cry1 e. a l)!)licazioni calde , oppio~ n1orfina (risparmio di eue r g ia) . ' Per questo io p oss0 riferire ch e n on ho casi opera bili ch e non abbia 01Jcrato. È vero ch e vi posson0. e er e dei casi di gra, ·ezza tale (sh ock tossico) cl1e il principio d'intervenire sempre e a c1ua lu11que s tadio, non po sa applic.arsi , o meglio non applicare il principio ch e nel n1io servizio è r egola a riguardo d elle appendiciti (varie i11oda1ilà) corrispondente all 'indicazione dell 'er11ia str ozzata. Ma veramente io n on it1i ·on o in contrate> ch e r arissimarr1ente in quest i casi perch è nei primi anni quando la co ci en za appendicitica non si era costituita n ella r egion e n on mi venivano inviati, e dopo da 20 anni specie a questa parte, non si aspetta per i casi di appendicite acuta il periodo quas i p reagonico p er fatti tossici-infettivi gravissin1i. Come si v-e drà dopo , se è vero che una ra lJida ricer ca della leu cocitosi ci può assicurare su lla prognosi , è pur vero ch e il lasciar si g uidare d alle condizioni generali e locali d el paziente e p ii1 di tutto dalle condizioni del motore-cuore , è suffi ciente a r isolvere il problema d ella indicazion e oper atoria. Infatti è il grado d 'intossicazione deJ rr1iocardio (pressione, e spr oporzione esagerata o no tra numero d elle p l1lsazioni e T) che mi au toriz~ano o n o ali 'intervento n ei pochi ca sii dubbi . Quindi io posso a ffermare cl1e per le ragioni suddette io n()n h o ch e un num er o piccolissin10 di non operati (i più in pratica privata e e n e intuisce facilm ente le ragioni). Quale il con cetto ge11era le di diagnosi e d 'ind icazione e di progno i n el! 'intervent o? 1


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n I L P OLICIJN I CO

La diagnosi s i fonda sull 'accurat a an am11esi cer cando di ine tter e in evidenza a ttacchi anteriori d iffer enzia11do]i co11 interrogatorio preci so d agli a ttacchi d olor osi di a ltri or gani (fegato, duod en o , r e11e, p an cr eas, colon trasver so e ascend ente). In g·ene r e ho n o tat o cl1e al second o e ter zo a ttacco a vv-ien e Ja p erfor azion e . Rig uardo a lla s inton1at ologia: il lJ-Ol ... o, la T (n elle forme acutiss i111e, dissociato e piccolo), I 'iper est esia c utan ea. la difesa rn1uscolar e quasi sempre : il p unto di n1assi1n a d olorabilità in uno d ei p unti c Ja ·sici , Murp b y , Monro, Lanz, ch e è in re lazion e spess.o coll a sed e di impianto d ell 'appendice, p er ò la proiezio:1e •dolorosa palpala. di quest a sed e è s pesso sp ostata dal m eteorisn1 0 e d a LJa difesa inu scolare viva c issima; il vomito, il si11ghiozzo, la fa ccia ippocratica , la c hiusura ai gaz e alle feci costituiscono la sindrome, t111 c.1ichè clinico cui non si d ovrebbe oggi fare arrivare l'appendiciti coacuto-paziente. Il trattamento i1r e-op era torio p er n1e è u1olto semplice : portare subito l ' appendicitico in sala op eratoria , purch è il 11aziente non sia ltno c ui urga rialzare le f<.lrze d el cuore c on eccita11ti; ipod ermoclisi (for111ula Schiassi o soluzione fi siolog·ica) _p er lo più ; quasi e111p r e n elle form e a cute vien e seguita durllnte l 'atto operatorio.

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** Qua le l ' an~stesia preferita ? Meglio l 'etere ch e il clorofor111io , e m eglio ancora la rachianes tesia (11° spazio) che perme tte un silen zio addorn ii1al e mira bile. Io adopero la n ovocaina di Mnster Lucin s cl1e non mi ha d a to ch e i soliti lie, ,i fatti bulbari sen za c onseguenze. E seguo la ·ra cl1ianest esia all ' 11 ° s pazio d or sale p en e trando 11ello s pazio la terale tra .ar co ·e d arco vertebrale facendo fu oriuscire 30 gocce di liquido ceralo-rachidiano senza inescolar l 'an estetico col liquido cef.alo-rachidian o st esso n ella siringa . Negli ipertesi qualch e g occia di più io faccio. fu oriuscir-e di liquid o r achidiano. H o avute cefal ee scomparse con 2 o 3 g iorni di vescica di gl1iaccio a 1 capo , iniezio ni di adrenalina. una volta l 'efedrina (ch e n on corrispose), mai con rachicentesi . Certo con l 'iniezio11e all ' l 1° spazio d or sale la sensi bilità è bloccata e g li interventi n ei quadranti s uperior e e inferior e si esegu o·n o in pien.a an estesia. Nelle op e razioni ute·r o-annessiali il ·risultat o è m eraviglioso . Nelle forme cronic h e, e in quelle a c uti::isin1e p erforatorie, n ei casi con miocardio i11t ossicato uso l ' ane~tesi a l oeale a lla n ovocain a co n so ddi~ faz io n e .

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Qu.ale il trattam ento. lerape1,tico gerierale ? Stabilita l 'operazio n e, cui arrivo seguendo i criteri già espressi , eseguo l 'incisione che io chiam o d el Itollik er e cl1e passa per il punto d el Murphy para ll ela alla 1inea m ediana m età sopra e me tà sotto qu est o punto , lunga circa 7 cent. , aperto 11 addon1e riesca o no facile pen e trarvi causa ader er1ze c h e sono cautame1\te d.is taccate, cerco di isolare la g rand·e cavità da llo spazio d el focolai o con quadrati di flanel la sterilizzati. Ra1)ido orie11tamento della sede d el focolaio tossinfez ioso appendicitico asportando sem p r e totalme11te l 'appendice. È ca·n or1 e for1da1n entale questo etl è e-rrore imperdonabile per rr1e, e cat1sa di g ravi conseguenze, sia lasciare 1'appendice necrotica , sia 1ascìarne un mo11con e , {Jer cb è lasciare un org ano in preda a tossiu fezion e è lasciare una sorgente in attività di elab o razio11 e di tossine e di produzior1 e di gern1i. Qnalcu fl<> si sc usa di cendo '.avere ciò fa.t to per non p e rder e troppo tempo_, io in verità, eccetto un caso in c ui trovai sfrace] ]ata in brandelli n ecrotic i l 'a ppendicite e che per aderenze conseguenziaìi dopo 15 anni uccise il portatore per occlusione i·n testina1e, ho potuto sempre asi->ortare l 'a1)pendi ce I) ÌÙ o meno alt erata. Appena apparisce il pi1s riella ferita il paziente vien,e ·messo sul fianco destro per in1pedire il diffondersi in cavità. Resecata l ,appendice ed eseguito il trattarnento del moncone e il suo affondamento , lavo con etere (Brow1na n1t) . Se è ' 1ero che questo no11 ha grande e ffetto antisettico (zero per al c uni) è vero cl1c in1pedisce lo svilupp~ dei g·ern1i . Per il suo riassorbin1 e11to rapido si nota un ' elevazio11e del Lo110 cardiac o e r1on uria ipopression e, uno shock , co1ne alc11no affer~a , per raffreddam ento. Io d el resto non n e adopero più di 150 g r. cl1e essendo versato tr<1va11dosi il paziente sul fia·n co des tro , si limit.a a cosp argere uno s pazio limitato. Con una con1pressa bag nata di eter e a::;porto Je membTane fibrino-purulente più note,roli. Certo ciò che induc·e una ipopressio11 e e una tend enza al collasso è ver sare l 'etere a ventre aperto in riosizione orizzontale in n1odo che si diffo·n da in cavità e anch e quando no11 si ponga ben rn e1ite a truppa eviscerare. L ' esviscerazione è fatto peric oloso nel risultato final e. Certo I.a ricerca d el1'appendice, il distacco d elle ader enze, costituenti il piastrone epiploico-appendi·co-entericop eritoneale, l 'apertura eventuale di diverticoli ascessuali 1)eci e lavor ando a m alato Jatera lizzat o sul fi an co de tro 1~icbied e una certa pratica e purch è sia eseguita senza troppo ledere la vitalità d ei tessuti , e p er ch è di troppo non si pro-


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SEZIONE PRATICA

tungl1i l'atlo operalorio. l\.1a la pra Lic.a in u11 cl1irl1rgo addon1inali ·ta fa ' 'i11 cere facilmen te queste difficoltà in inodo cl1e l 'a tto operativo per peritonite circoscritta e diffusa i1on ricl1iede più di 15 o 20 minuti al massimo. P er me })Oi un tempo rnolto delicato è il ta111po.n amento con garza iodoforn1izzata. Io adop ero striscie di 4 cenli1r1etri circa di altezza, lunghe circa 1 n1 elro , con queste io circoscrivo quella che fu la cavità asces ual e e la sed·e del1'appendice in inodo da sos tituire con es a garza tamponante, quella ch e fu , lo ripeto , la cavità del focolaio € i ·azion e d elle aderenze barrierizzanti. · In corris po11cleuza del J11on cone q11asi n el centro dell 'ex-focolaiu di spo ngo u11 tubo di gomrr1a. o due, seco11do il bisogno (cl1 e in vero c i occludono raramente). La garza iodoforn1izzal.a dopo non mollo in ~uce, causa an ch e l 'azio11e dell 'iodoformio, la formazione di gra.n ulazioni che costituiscono , come si sa, un tessuto r,l1e in·1pedisce il riassorbimento delle tossine e ch e non perme tte il passaggio di germi . L'ultimo tempo dell 'operazione (l1no dei }) Ì\1 i1nportanti) è la sutt1ra quasi con1ple ta dell 'addomie e questo per mantenere la 1>ressione endoaddominale e la circolazion e gen,e rale . La s utura lascia un i)iccolo spazio (1 cent. e mezzo) per la fuorit1scita de lle ga rze e del tubo, tutte fissate con ansa cli seta. Quindi l 'operato c he durante l'opera7.io11e ri cevette un ipoderrnoclisi è messo nel suo letto i1t posizione Jatera le destra nella quale posi7.ione sta per 8-10 g iorni e in caso d 'abbo ndant e secrezione purulenta an che più . In caso di peritoniti gravi io trilaparalomizzo il paziente, la })rima, la classica e u11a sull a Jin ea 111ediana breve 4 cent. e un'altra sulla mammillare sinistra ma eseguita della stessa 1t1ng t1ezza di ~ ce11t. sul quadrante· infe riore sinistro. Allora il paziente sta nel dec ubito addomina le e i 11 posizione d el Mt1rpl1)' a spall e più elevate. Tanto la posizion e la teral e destra ch e quest '1tltima € fatta ten er e a11 'OJJera to al lo scopo percl1è il liquido J)Urt1l en to endoa ddominale so ttoposto a lle leggi_ della declinità fuori esca più facilmente. Osservo clopo 36 o re a stirr1olare l 'intestin o per vincere la paralisi effetto del processo pe · Titonitico sia con cli steri di g li cerina sia con iniezioni di }JeristaJtina fitosti gmina o m eglio ipof1. ina e stricnina . No11 si d eve cr ed ere ch e il fare funzionare 1'int.esli110 e n on ten erlo paralizzato possa essere nocivo , io riten go ch e data 1'esecuzione operativa il tam1Joname11to e la posizione d el decubito laterale destro il togliere le tossine batleri cJ1e e Je sostanze nocive della co prostasi (i11dolo , sca tolo) sia utile . Si dà

inol tr e un gr.a11de sollievo al paziente fa cilitar1do la g innastica r espiratoria col diminuire il m·eteorismo e così il dolore da comp_ressione e disten sione. Alimentazione a cucchiai, 2 iporlermoclisi nelle 24 ore e in qua 1ch e caso anch e flebo clisi. Il trattameuto chiuso è fatto da i11e in tutte le forme acute febbrili sen za o con scarso essudato sieroso lin1pido, c1uei casi insonuna che costituiscono brillanti ris ulLa ti p er alc uni chirurgl1i. Ne 110 circa GO casj e non fanno parte della statisti ca dei casi di perito11iti ~cute circoscritte e diffuse .e a pf>artengono a questi 60 i tre morti della statistica. Confesso il vero che in JJochi casi ho .adoperato sieri e va ccini poli valenti e in alcun casi le stomosine antipioge ne Ce11 taJllli , 1na non ho notato grandi differenze. Ed ora eccomi alla statistica: Ap1)endiciti subac ute e ac ut e trattate Lutte con la chiusura del ve11tre : 11. 776 con 3 morti; di queste n . 60 (e a quest.i appartengono i 3 111orli) con essudati sierosi limpidi anche leg-

germenite torbidi ma n.on. pu.1·u.lenti macroscopicamente, T dissociai o del polso, punto dol oroso con difesa n1u scolars, non con q uaJch e vomito e anche sin ghiozzo. (For e i tre morti sono dovuti a quei casi in cui i gern1i h.anno traver ato le pareti in fian1n1n l-e per permeabilità o per follicoliti pa ate in o ervate al] 'e .. ame macroscopi co). Appendiciti acute perforale con perit oniti .c ircoscritte: n. 168 con 4 iriorti (3,3 %). Appendiciti acuti ssin1e p erforate con peritonite diffusa : n. 66 cotl 10 morti (rnortalità 15 %). F or1ne subacute, acute. ac11tissime, perforate con perito·n iti cirCO$Critte e diffuse: n . 1010 con morti 21 (2 %). 'F orn1e èroniche: n . '171 con morti 2 (mortalità: meno del 1/ 2 %). Statistica g lobale. 'F orme acute e cr oniche: n. 148"1 con 23 m orti (mortalità globaJe 1,55 per cento). Ora llna m .alattia a forn1a acuta tossi-infeziosa addo1nin.a]e co m 'è ] 'appendicite acuta e quella perforata con peritonite circoscritta e diffu a ch e dà in Lotal e la n1ortalità del 2 %, mi pare ch e offra risultati vera1nente buoni con il trattame11to suddescr:itto. Se poi si g uardi la percentuale delle m orti i1elle peritoniti circoscritte, e cio·è il 3, 3 ~{, e n elle peritoniti dif fu e il 15 % si può ritenere che la condotta chirurgica curativa da m e praticata sia buona e ch e il metodo del rion raffredidam en.to e di 1

operare a qualunqu.c stadio sia l 'appedicite vera, sia m etodo utile per 1'.acuto-paziente appendicitico e ch e dovrà e~sere I 'ur1ico m etod o del1'avvenire benchè o o·gi comin cia a diffo11dersi.


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« IL POLICLINICO »

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tin1a ·n ota mi d e tte occasi ()11e a d uno ~punto po-l emico col Bufano, dove tti Lornare una quarta. volta sull 'argorrlento (/.Jolicl., S. P ., 1931). Evidentem e nte, al SebJ.stia ni tali lavori son°' sfugg~ti; il presente richiamo però non è inspirato d al d esiderio di rivendicazioni ch e sar ebbero fuori luo.g o , m a ·unicamente da qu ell<P di porta r e conferma all e u e osser vazioni . • Cata nia, m aggio ' 33-XI .

A ques to me tod o d a più di 25 anni h o d at o la poch ezza d elle mie forze ìna n e son o soddisfatto. RIASSUNTO . L 'A. fa c oin oscer e i risultati di 25 anni di condo tta chirurg ica unica n èl trattamento d elle a p pendiciti a cute e d elle pe-rforate con p eri;tonite circoscritta e diffusa segu endo i 2 p rincìpi basali « m ai r affreddamen to e intervento a qualunque st a dio sia l 'appendicite a cuta ». Riferisce Sl l 11 'an estesie a d opera te, sulle n1odal l tà e criteri di t ecni ca. Le statistich e riportate dimostra no la bonta d el métod.o.

1

•••

dire tta da l Prof. Gro·'7A.N~I D1 GUGLIELMO.

Prendo atto dl quanto scrive il prof. Sor ge,. tanto più volentieri in con side razione d ella forma cortese d a lui u sa ta. Effettivamente a m e er~n o sfuggite Je sue pubblicazioni , ch e n1i son o a ffret tato a rivedere e che portano a conclusioni assai simili .a lle mie. E attribuendog li una g iusta p riorità, faccio osser var e, com e lui , ch e qualunque co11tributo d i d ati obiet-· tivi h a Jo scopo , sia pure mode to (per mio conto), di aumentare le n ostre co11oscen ze. !\ . SE BASTl..\ NI

Comportamento della glict>mia nella cura. del diabete con insulina.

SUNTI E RASSEGNE.

Do tt. G1usEPPE SORGE , a iuto e d ocente .

RENI E VIE URINARIE.

Comunicazione fatta al Con gr esso dell a Societ à italian a di Chirurgia, 1932, a Ro1na.

COMMENTI. 4

CLI NI CA M EDICA DI C ATANI ·\

In ur1 lavoro com parso s ul n. 16 di questa Ri,·i s ta il do tt. A. Sebastiani riass un1e i ri' sultati di numerose su e osservazionj ciulJe m o-

Le minzioni involontari.e.

r

(T. ALJ\.JOUANINE e R . TH.UREL. Revue d e J\1édecine, marzo 1933). . . . difi cazioni del tasso glicemico e della glicos uLe m ·i nzioni invo]or1ta~_i e occupano .un post.o ria n el cor so d ella t e rapia ins ulinica d ei dia- importan te in pa tologia n ervosa e co stitu ~sco­ b etici . Nella parte os La11 zia le, tali :>sservazioni n o un disturbo molto m olesto alm eno m oralrisp-e ccbiar10 il m a n cante parall elisn10 fra l ' e f- mente. Esse son o differ enti ùa ll 'incontinen zru fetto ipoglire1nizzante e l ' effetto ant ig licosu- n ella quale l 'emission e dell ' urina è continua ed! rico d ella c ura ir1 sulinica r efratta: n el senso a gocce. Si trat ta di u11a v era minzione a getto~ Normalmente, qua11do la pressione intravec11e in rr1olli d ei casi ordinari di diet b etici di varia ~ravità, in · cui il trattamento in sulinico scical e raggiunge u·n certo g rado-, c irca 20 cm _ si i1111Jr ende e si p rotrae con l 1intento di otte- di acqua , si ha la contrazion e d ella ' 'escica ed il con seguente bisogn o di urina re . n er e e di m a nten er e l 'aglic0suriaJ n on si osNell 'adulto intervien e la volqntà sia per sod ser va un corrisponde nte abbassam e nto d ella disfar e il bisogn o sia per r eprimerlo. In q l1esto· g licen1ia, ch e può rin1an ere invariata o persi- · ultimo· caso il soggetto cont rae vo Jon tariarn ente· no elè varsi . lo s finter e e sterno striato ch e rinfor za così l 'aIn base a d osser vazioni a nalogh e, n ell 'aprile zione automatica dello sfìnter e interno; il ded el 1900 studiai in due diabetici nuo vi al] 'in- trusore si rilascia, la 1pr ession e intravescicale sulinoterapia l 'azior1e di piccol e d osi d ell 'or- cosi diminuisce ed il bisogr10 di urina re scom n1on e pan cr eatico sulle soglie r enali p er il g lu- pare temporanea111ente. Ma dopo qualch e tem -1 po .la pressione s.i eleva di nuovo e sotto l 'a ziocosio, per il clor o e p er l 'a cqua, comuni cando n e di una nuova contrazion e d el d etrusor e riin seguito i risultati di t a1 e studio (ch e fl1rono compare il bisogn o. Gli stessi fatt i si su cced on o11ni voci per l 'el ev.azion e d ell e soglie) alla Se- più volt,e fino a che il soggetto ced e al bisogn o zione l ocale d ella Società ~ taliana di Biol ogia divenuto pressante. Con ] 'educaz ion e la consperimen tale, n ella seduta d el 26 g iug n o 193tl trazione d ello s finter e esterno diventa a uton1atica, abitu a le, e la volon tà inter''"iene sol o quan (vedi Bollettino d ella Socie tà , vo1. ' ', fase. 5 , d o il bi ogrìo è n1olLo pressante. p. 762). La minzio.qe volontaria avvien e in seguito alSuccessivamente t orn3.i sul] 'ar gom ento con la contrazione d el d etrusore associa ta al rila]a d ott. ssa Iacon o, dimostr ando g li st essi fen o- sci.am ento degli s fin teri. Ma la volontà agisce m eni n ei sani (Boli. Soc. l t. Biol . sperim ., solo in prim o rr101nento r,er d~itermin are la vol. VI , fase . 6, 1931). Più ta rdi , r accolsi in minzion e, ch e una volta corninc1ata i)r osegue u·n lavor o d 'insiem e i r is ultati di tali ricer ch e com e att o p uram ente rifl esso , auto m atico On o (Policl ., pr at., 193 1, n . 36); e poich è qu·e st 'ul- allo svu o ta m ento d ella vescica. •


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Il numero quotidiano delle minzioni è di 5-6, e la quantità di urina emessa cias.-;u11a volta è di circa 250 eme. che rappresenta la capacità fisio~ogica media della vescica. Nei primi anni di vita, invece, la minzione avviene sempre immediatamente con lo ~tahi­ lirsi del rifle5so e si ripete 12-16 volte al g)orno. All'età di tre anni circa si stabilisce il controllo cerebrale, e il numero delle minzioni diminuisce per raggiungere gradatamente il numero ed il carattere di volontarietà degli adulti. Le minzioni irtvolontarie hanno perciò carattere patologico quando si verificano oltre i primi anni di vita . . Esse sono caratterizzate dal fatto che la minzione avviene in1rnediatamente con il manifestarsi del bisogno, senza l 'intervento della volontà e malgrado questa, e senza che una volta iniziatasi possa es ere arreslata. In un grado medio il bisogno non è così imperioso e lascia al. .paziente il ten11p o di prendere . le sue dispo. SlZIOill.

Queste 111inzioni involontarie possono e~~ere notturne e diurne e si ripetono !"11ì freque11temente di quelle normali, com e se gli sfinteri non potessero r esistere ch e ad una debole pressione, o come se esistesse un 'iperlo11ia del detrusore. Le minzìoni involontarie son o minzioni auto111a lich e . Esse sono in relazione ad una lesione dell 'arco cerebral e o volontario n ella sua porzione centrifuga, con integrità di quelle centripete, perch è esse son o gen eralrnente avvertite dalla coscienza. Esse ono sintomatiche di lesioni cerebrali o midollari. Ma possono sussistere an che senza cause apparenti e costitui scono allora Z' enuresi. Le affezioni cerebrali determinano minzioni imperiose o involontarie solo quando sono bilaterafi e colpiscono le vie m otorie, e specialmente quando sono n1olto diffuse ed alterano l'attività J>8i chica. ono più frequ enti n elle affezioni di orig ine vasale. Nelle lesioni unilaler ali i disturbi della m in zione sono transitori e di altra specie: nei giorn i su ccessivi all 'ictus emiplegico si può avere ritenzione di uri11a, alla quale seguono per qualche te1npo minzioni difficili. Le minzioni pressanti in un emiplegico devono fare sospettare l 'esisten.za di lesioni diffuse. Esse insieme all 'ipere1notività e all 'irritabilità sono . le prime. m.anifestazioni della cer ebrosclerosi progressiva. L 'esame n eurologico n1ette in evidenza iperreflettività tendinee gen er alizz.ate con dif fusione di r eazioni, abolizio11e del riflesso velo-palatino. Con il progredire del mal,e si accentuano i di turbi dell 'andatura (a piccoli passi, esitante), e si stabiliscon o le 1nodifi cazioni della voce (monotona, nasale), il decadimento m en tale ed infine la ·paralisi p seudobulbare. Quando nessun ictus viene a con1plicare 10 sviluppo della cerebrosc]erosi. progressiva, qu~­ sta rimane per molto tempo ignorata. Tuttav1a 1

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SEZIONE PRATICA

le minzioni pressau.ti e i disturbi affettivi sono n1olto precoci , ma non sono .apprezzate al giusto punto. In effetti è raro che un soggetto si lamenti di urinare spontaneam ente troppo facilmente, e la frequenza delle minzioni notturne in individui anziani viene attribuita ad una nefrite o a prostatismo. Alla fase de lla paralisi bulbare, sia che questa si determini a seguito di uno o più ictus o lentamente senza ictus, le minzioni involontarie no·n mancano quasi mai. Le lesioni rnidollari soprastanti ai centri sfinterici e vescicali quando sono abb·a stanza profonde determjnano rui11zioni imperiose e involo11tarie con un ritmo periodico. In effetti le n1inzioni riflesse sono possibili solo quando sono intatti i centri vescico.:spinali. L ' interruzione fi siologica del midollo delerm-i na dapprima ritenzione di urina , cui seguono in capo a 3-4 settin1a n e minzioni automatich e. Queste si verifi cano ...ia spontaneamente, ia a seguito di eccitazioni $Uperficiali o pr9f 0 1l de degli arti i11feriori , ed in quest'ultimo caso sono accorr1pag·11ate da movimenti auto. n1atici o di difesa. Le minzioni so110 i11coscienti quando esiste anestesia, ma talvç>lta solo in certo grado. Il inalato n on avverte più il bisogno di urinare, ina ha spe so una nozio11e vaga del passaggio del! 'urina . Analoga1ne11 te i movimenti automatici son o indisti11 tamente percepiti, malg rado l 'an este ia completa degli arti inferiori. Quando le lesioni so110 m eno profonde le n1inzioni sono coscienti , involontarie o soltanto imperiose. L'enuresi o incontineriza notturna essenziale, cl1e si verifica sopratuttc nei ragazzi e anche n egli adolescenti, consiste in una minzione involontaria che si produce di solito nella secon da parte della notte, e in g-enere una volta sola per notte. Essa costituisce il prolungamento oltre i lin1iti abituali del fenomeno ch e si verifica nella prima infanzia. ~ verosirr1il111ente dovuta ad una de ficienza del controllo cer ebrale. Quale ch e sia l 'origine delle n1inzioni involontarie (lesioni cer ebrali e midollari , enuresi) esse possono e sere curate con la scopolamina. Qu esta modera l 'attività automatica della vescica e talora può inibirla del tutto determinando u11a riten zion e d 'urina tra115itoria. DR.

I distu1·bi u1·ina1·i nella donna. (vV. L ATZKO. W iener klin. Wochens., 10 febbraio 1933). L 'A. suddivide i disturbi urinari della donna i·11 4 gruppi : 1) Po,llachiuria. - Minzione più frequente e per lo più imperiosa. Accompagna regolarmente le infiammazio11i della mucosa vescicale le ulcer e di ogni specie, la tubercolosi, le n eoformazioni, tutte connesse co11 ipereccitabilità del detrusor e; inoltre i calcoli vescicali, la fosfatu-


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IL POLICUNICO »

ria , l 'uraturia , la s,e mplice maggiore con centrazione dell'urina che direttamente, p er uretriti o pieliti, od indirettam·ente 1per via ri11essa, aumenta110 gli stimoli del detrusore. Oltre a queste cause co111uni ai due sessi, è da menzionare nella donna la cistite puerperale o post-operatoria; l 'aumento che essa provoca nell'eccitabilità del detrusore non è suffic iente per paralizzare l 'innalzamento della soglia per l 'impulso ad urinare, ch e si ha in seguito alla ritenzion e. Tra le condizioni fisiologiche, sano d.a menzionarsi la pollachiuria durante la mestruazione e nel climateri o. Un aumento notevole della frequenza e dell'imperiosità dell'impulso ad urinare alla fine dell~ gravidanza sembra indicar e l 'inizio del periodo . del parto (pressione della testa del feto); ana1og.amente agiscono i miomi, specialmente se calcificati, men,t re raram ente i tumori o,·arici dànno pollachiuria. I processi infiammatori degli organi vicini (parametrite, piosalpinge, dermoidi , gravidanza extrauterina) possono pure determinare pollachiuri.a. Se però il focolaio purulento 5i fa stra- · da nella vescica, i disturbi urinari scompaiono, mentre invece aumentano quando penetrano in vescica i peli dei derrnoidi , come altri corpi estranei. !Fra questi ultin1i, sono da m enzionare i punti di seta in 01Jeraiiòni ginecologiche ed i c orpi introdotti n ell'uretra a scopo masturbatorio od altri a scopi abortivi . Come terapia, è anzitutto indicata quella cau sale e poi i rimedi spasn1olitici e le applicazioni ca1de. 1

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2) Disuria. - Minzione diffi cile od associata a sensazioni sgradevoli od a dolori. Entrano spesso in causa gli stessi processi come per la pollachiuria. I dolori più forti - tenesmo , strang uria - si hanno ne] prolasso della vescica o dell 'uretra, per ustioni della inucosa da parte di soluzioni saponose erroneam ente introdotte a scopi abortivi , o per eliminazione di cenci g.angrenosi del1a mucosa . Fra i tumori d egli oTgani genitali , soltanto i rr1iomi . . ca lcificati pro"\·ocano dolori durante la m1nz1one. Un disturbo della minzione che va incluso nella disuria con siste i1ell 'interruzione del mitto , che si ha (più raran1ente che n ell 'uomo) in causa della dilatazione cistica dello sbocco ureterale dovuta a calcolo. La terapia della disuria è essenzialmente causale. 3) Iscuria. - 1\ilinzione impedita od impossibile. Ad una riten zione di alto grado con le peggiori conseguenze porta n ella donna la r etroflessione dell 'utero gravido che rinserra il prodotto del con cepin1e11 to in un piccolo bacino. Il contenuto della vescica può raggiungere 2-3, fino a 10 litri di urina. La forte pressione sotto cui questa si trova può vincere lo sfintere, .sicch è I 'urina ne sfugge a gocce. Tale stato si

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accompagna a dolori spasmodici di tensione sulla sinfisi con tenesmo insopportabile e dolori renali (r eflusso negli uret eri). Se tale condizione dura a lungo, per la migrazione di germi, si .p uò arrivare a grave cistite e, per l 'introduzione del fattore anemizzante, alla gangrer1.a della parete vescicale. Se non si fa in t empo lo svuotamento della vescica, si può arrivare alla p erforazione vescicale nel peritoneo o nei tessuti con esito mortale. Analoghi fatti , sebbene meno tempestosi si hanno per il rinserramento di miomi nel piccolo bacino. Di notevole significatò per la genesi della cis tite è I 'iscuria puerperale e postoper~tiva. Per quanto riguarda la prima, si deve tener presente che, nella seconda m età del parto, la capacità vescicale aumenta e .può arrivare, dopo lo svuotamento de.Il 'utero, a 2 litri. Ne consegue che si eleva la soglia per l'impulso al] a minzion e, fino a circa 900 c1nc., sicch è il primo svuotamento vescicale spontaneo nel puerperio si ha dopo 12-24 ore. Il cranio del feto finisce quindi per t1au1natizzare il collo -ed il pavimento della vescica; tale circostanza, unita a ll'inginocchiam ento dell'uretere, oppone un ostacolo meccanico allo svuotamento spontaneo; circostanza accessoria ma non trascurabile è ·altresi la posizione sùpina. Analoghe condizioni si h.anno per l 'iscuria postoperatoria, specialmente nei casi di isolamento della vescica, come si pratica nel carcinoma del! 'utero (operazione radicale). La térapia dell'iscuria consiste nello s'ruotamento della v·e scica per mezzo del cateterismo che, in caso di incarcerazione dell'utero gravido o dell'utero miomatoso riflesso , esige ·una tecnica speciale. Si deve anzitutto evitare di svuotare ·troppo rapidamente la vescica a rischio di produrre en1orragie ex vacuo. Nella ritenzione puerperale o postoperatoria , il cateterismo non si pratich erà prima delle 24 ore; spesso mediante iniezione di glicerina borica, iniezioni sottocutanee di pituitrina od -endovenose di urotropina, si otterrà lo svuota1nento spontaneo. La ritenzione dura n1olto a lungo dopo l'operazione radicale del1 'utero carcinomatoso; è allol'a indicata la corrente faradica. 1

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4) Incontinenza, relativa od assoluta. -

L 'A.

accenna soltanto all'incontinenza che può aversi in seguito a parti ed alla così detta (< debolez· za di vescica » delle donne oltre i 40 anni. Di grande importanza p er il normale svuotamento della vescica ,è la buona posizione del collo, sicchè la terapia dev.e soprattutto badare a questo. Il massaggio e l 'elettricità possono valere solamente per I 'incontinenza funzionale. In caso di prolasso, applicazione di un buon pessario od interv enti operativi. Di notevole importanza è la ·p rofilassi ostetrica dell'incontinenza, specialmente intervenendo a tempo con 1'episiotomia. fi·l .


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SEZIONE PRATICA

I

La diagnosi della

n~frolitiasi.

F r equente è ancl1e la pirosi che in m olti casi starebbe ad indicar e un abnorn1e disposizione del ric_an1bio, s1>ec ial1nente n el sen so della discrasia uratica. . Non è rara una certa oligodipsia, sebbe1te sia forse esagerato il detto di Bouch ard che i forti bevitori di acqua non banno calcoli r enali . In qualch e caso dell 'A . esisteva una sete abnorme, rna nella n1aggior parte il senso della sete è assai scarso, forse per condizioni endocrine (mesencefalo-ipofisarie?). Tale condizione è da te11er presente per la terapia . Frequente è l 'associazion e con la furunculosi e con eczemi ostinati. Non rara è 1 ipertensione ed altresì una bradicardia cos tituzionale originantesi dal seno . I vizi -cardiaci , per la stasi renale e 1'elevamento ? ella con centrazio11e dell'urina, possono favorire la tenden za alla formazione di calcoli . Rara è la tubercolosi a perta , mentre invece frequente è l 'associazione con asma costituzionale o suoi equivalenti (impossibilità di respirazioni profonde). . ~al .P1:1nt? di vista psichico, si tratta spesso di 1nd1v1du1 abnormen1ente eccitabili , che accusano stanchezza mattutina e, spesso, una spossatezza senza cause. Si hanno talora parestesie del gusto (sapore an1aro in bocca). 1

· (R. ScHMIDT . -r.1ediz. f(li1iik , 14 aprile 1933). Compito del medico pratico è quello di arrivare alla diagnosi di calcolosi r enale e se11zialmente con l 'analisi precisa dei fenon1eni subbiettivi ed obbiettivi, anche senza la ri cerca radiologia ed il sondaggio degli ureteri; si utilizzeranno questi ultimi n1ezzi di ricerca soltanto quando la diagnosi sarà stabilita o se ne abbia un fondato sospetto . Ed il tener presente la possibilità della diagnosi senza ricerch e sussidiarie è tanto più importante, in quanto che in alcuni casi è indispensabile una diagnosi differenziale rapida, p. es., con l 'appendicite o la stenosi intestinale. Importante è il considerare anzitutto l' ambiente patogeno. Analoghi disturbi del rica1nbio presiedono a lla formazione di calcoli delle vie urino.rie corne del fegato, sicchè non è raro il trovarli entrambi n ello stesso indiViduo. Nella prossima parentela, si trovano spesso altre persone ch e so ffrono pure di calcoli (urinari od epatici), oppure di gotta, di diabete, di obesità. Con una certa frequenza, si osserva che gli individui ch e soffrono di calcoli r enali sono discendenti da famiglie longeve, in cui si manifesta spesso la gotta. D 'altra parte, n on è rara la tube1·colosi. Cosi pure alla formazione dei calcoli renali va unita la t endenza alla glicosuria, per lo J.:i\Ì nella forma di un diabete b enigno a forn1a stenica e con ipertensione. In tali arnbienti , sono molto frequenti anche i disturbi r eumatoidi. Così, i dolori alla r egione re11.ale nei calcolosi, sono determinati :non ~l1ltanto d&.i calcoli, ma anche dalla lombaggine; i dolori che si irradiano alla coscia sono spesso da interpretarsi come una sciatica vera. Com e sintomo associato, non sono rari i nodi di Heberden, Un segno che finora non è stato abbastanza apprezzato è l'ipertlistendibilità delle articolazioni interfalangee distali, ch e si osserva specialmente frequente n egli ambienti uratici ; hanno lo stesso significato i dolori alle articolazioni delle dita particolarmente al mattino presto, i dolori al calcagno, ]a notevole « elasticità » delle dita , ecc. Frequente è anche l 'associazione della n e frolitiasi con l 'aortalgia o l'angina pect oris (22 casi osservati dall'A. ; in un caso coesistevano dolori al pollice del piede e litiasi epatica, in 3 glicosuria). Tale associaz ione è da tenersi presente , specialmente nella evenienza di interventi operatori, per i quali la prognosi può venir turbata dalla 1presenza dei dolori anginoidi; l' A. raccomanda di m e ttere in rinevo e, mediante la pressione n ella fe>ssa sopraclavi cola re sinistra , si risveglia un fatto doloroso ; si tratta di modificazioni vasali di origine asettica endogena che, in un caso dell' A., erano associate a claudicazione intermittente, a g laucoma, a cataratta. 1

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FENOMENI DOLOROSI.

Le difficoltà diagnostiche si presentano specialmente in quei casi in cui il dolore, anzichè essere unilaterale, è diffuso, peri- o sotto-ombelicale o comprende tutto l 'addome. In alc11ni casi, il dolore si ha nella regione appendicolare, o sul legamento del Poupart o nella regione della flessura sig moidea. In alcuni casi dell 'A., i dolori erano accusati ai glutei dello stesso lato del calcolo, oppure a.11 'asoellare posteriore o sotto l'arco costale, il che ipoteva far pensare ad una colelitiasi. Frequente è il dolore spontaneo o provoca to dalla pTessione ai flan.c hi, sul l 'ascellare n1edia o posteriore. Per un esatto .giudizio ~ei casi dubbi , è opportuno tener presente la frequenza del tenesm o vescicale (raro nell 1appendicite), nonch è il dato anamnestico di analoghi dolori sofferti in precedenza dal lato opposto, specialm ente nelle form e bilaterali. È anche importante la localizzazione del massim o dolore alla pressione o percussione n ella regione lombare o sui fiian chi. Difficoltà 1presentano talora i dolori ad emicintura alla regione renale, in occasione di m ovim enti. Nei casi atipici, l 'irra diazion e dei fenorneni dolorosi può ·essere di n ot evole aiuto. In un caso dell 'A., la pressio11e sulla regione della cistifellea provocava d olori alla vescica; in un· altro la pressione alla region e renale destra dava irradiazioni alla cos.cia destra. Queste ultime si possono avere anche in casi di appendicite o di torsio;ne del peduncolo di una cisti ovarica, ma la ten denza all 'irradiazione non è così spiccata .


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IL POLICLINI CO

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La l?calizzazione. alla coscia è più frequente verso il lato anteriore, ma può aversi anche d~l lato interno e diffondersi fino al calcagno. Vi sono spesso associate delle iperestesie cutan ee e dei feno1neni motori, come lo zoppicam ento. Cara tteris tiche sono le irradiazioni al pene ed ai testicoli; se a11ch e i dolori non sono accusati spontaneamente dal malato , 1possono essere m essi in rilievo m ediante la pressione dei testicoli; in un caso dell 'A. gli accessi si iniz~avano con la sensazione di cc testicolo ligneo ». Nelle donn e, si hanno analoghe sensazioni di crampi alla vagina. I fenomeni dolor osi ureterali sono spesso bilaterali, con irradiazioni ai ge11itali od alle coscie.

'FE

OMENI ASSOCIA'rL

Frequenti sono il tenesmo ed il bruciore nelle vie urinarie, come pure l 'emissione dell 'urina a gocce; ma la n1ancanza di tali fenomeni non d eve deviare la diagnosi. Non rari sono i casi in cui i fenomeni vescicali sono negativi , anche in presenza di forti dolori renali e ciò specialm·ente se i calcoli sono piccoli. Possono m ancare anche l'eccitamento a.I vomito ed i brividi. Lo stesso si può dire per il dolore ai testicoli , che in altri casi è invece tenace (3 anni in un caso dell ' A.). I fatti sensitivi n ell 'arto inferiore omo1aterale possono essere sostituiti da quelli motori , come crampi al polpaccio o condizioni di debolezza. Il notevole rigonfian1ento de ll'addome, con forte tensione della parete, a ccompagnati da costipazione con ritenzione d·ei gas dura nti da alcuni giorni possono fare errare la diag nosi verso il sosipetto di occlusione intestinale. Si tratta di anomalie del tono provocate in via riflessa, che possono n1anifestarsi ad accessi o « cronicamente ». In un caso dell 'A., nonostante la defecazione regolare , 1'addome verso sera si gonfiava di molto; i disturbi aumentavano con le cure di Karlsbad , m entre subivano un 'influenza favorevole col soggiorno al mare od ai monti. In a ltri casi , si h anno iirvece delle diarree. L 'appetito, spesso non viene turbato nonostante i forti dolori , o ritorna subito dopo gli accessi. Il vom~to notturno può verificarsi anch e sen1~ essei:e provocato, in via riflessa dal dolore. Negli stati febbrili di origine oscura , si penserà non soltanto alla tubercolosi , ma ancl1e alla .calcolosi r enale. Data la frequente associazione di calcoli renali con l 'an.gina pectoris, non deve meraviglia re il fatto ch e gli accessi possano iniziar si con sensazioni dolorose agli arti superiori . Il « ponte » fra l 'accesso di colica renale e quello di angina pectoris sarebbe dato da ll 'elevamento della pressio11e (115 a 150 in un caso dell'À.).

Le sensazioni alle vie urinarie non sono rare in questi individui; verso la fine della nlinzione essi ac~usan o spess~ la se11sazione di pezzetti di v~tr~; .11 t~n~smo ~1 ~a spesso dopo ingestione di c1b1 ac1d1 e co1nc1de con la sensazione di freddo ai piedi. Oltre alle colich e tipiche che, dalle donne sono ~ragonat~ ai dolori del parto, si ha.nn~ spesso in questi malati delle sensazioni dolorose notturne, a tipo di dolor di denti , di coltellate , t~l~ra acco~1pagnati da sudore copioso e cessanti improvv1sar11ente col cadere del calcolo in vescica. Si verificano frequentemente d el~e latenze di ~nni e J:?OÌ .i dolori sono provocati da morrienti causali diversi come emozioru. , strapazzi sessuali, nicotina,' ecc. Fra essi possono citarsi i seguenti. ~) Fattori ·m eccanici. Anitutto g li sc uotimenti , p. es .. quelli occasionati dai viaggi (tre no, auto), oppure anch e dalla tosse, dallo starnuto , e~. Ha iufluenza anche la rposizione, t~nto ch e generaln1ente i malati pr~feriscono g iacere sul fian co dal quale si trovano i calcoli . La posizione .supina ~ seduta è spesso più . sfavor~vole che il cammmare; altre volte, invece, i dolori si fanno più forti col cam·m ino. 2) Fattori alimentari ed intestinali. È difficilel in questo campo , decidere la vera influenza causale. Generaln1ente si ritiene ch e i cibi e le bevande cc acide » (limoni, aranci, aceto, mele) agiscano sfavorevolmente e tendano a provocare g1i accessi . Così pure agiscono gli eccessi ne] mangiare o nel bere, come pure la costipazione ostinata, n1entre lo svuotamento d ell 'intestino provoca sollievo. 3) Minzione. Non è raro che l 'accesso si inizi in occasione di un 'abbondante diuresi provocata dall 'ingestione di ac que minerali (in un caso dell 'A. la sorgente Natalia di tFran~ zesbad ; sono di osservazione comune a Fiuggi gli accessi di colica renale in seguito a smodate bevute di quell 'acqua - N. d. R .). D 'altra parte anche la diminuzione della quantità di urina può determi11are l'accesso; la minzione frequente attenua o fa cessare i dolori. Talvolta le lavature vescicali possono determinare lo sviluppo dell 'accesso. 4) Influenze tern1iche . Tenuto conto dell 'influenza spasm olitica del caldo, non r eca meraviglia il ripetersi talora degli accessi n ella stagione fredda od il presentarsi di essi o di sensazioni dolorose in seguito ad l1so di acqua fredda per ingestione o per clister e. 5) Altre influenze. Sono da citarsi , p . es., la comparsa di an gina folli colare (reazione di focolaio) od il coito (eventualrr1ente le erezioni posson o provocare dolori sordi alla regione renale); nel periodo premestruale, si ha maggior tendenza alla con1 parsa di accessi. R EPERTI URINARI.

La formazione di calcoli non ha niente a ch e fare con 1'intorbidamento dell' urina endo- od extravescicale; .è un fatto però che i due pro-


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SEZIONE Pl\ATICA

cessi si riscontrano insieme assai spesso. Con una dieta normale per qualità e quantità, la rapida formazione di un abbondante precipitato amorfo o cristallino nell'urina va considerata sempre come patologica; l'intorbidamento (per lo più di fosfati) si ha in seguito a superlavoro intellettuale, a smodato fumare , all 'assunzione di dieta vegetale. Lo stesso effetto hanno le lunghe marcie, le abbondanti bevute di birra. L'emissione di urina già torbida è spesso un segno premonitorio; cosi pure, si deve stare attenti alla formazione di una pellicola sull 'urina lasciata a sè durante la notte. In tutti questi individui l 'u so di acque minerali provoca intensi intorbidamenti da fosfati. Ad ogni modo, è bene praticare sempre l'esame microscopico , per la po sibilità di piurie. per lo più da B. coli o da stafilococco. Importanti sono le en1aturie da calcoli, spesso provocate meccanicamente (viaggi, ballo, lunghe camminate) ed indolore; la presenza del sangue in coaguli vermiformi parla per l 'origine r enale. Le ematurie possono essere provocate anch e dall 'ingestione dì bevande molto calde. In qualche ca o si l1a notevole oliguria e scar sa eliminazione durante la prova di carico .con l'acqua. I sedi1nenti di ossalati si trovano anche con la dieta rr1ista e, sembra pr oprio un paradosso, appunto nell 'urina molto acida. In considerazione della frequente associazione della nefrolitiasi con la glicosuria , sarà nevessario fare sempre la ricerca dello zucchero. Scarse indicazioni dà Z' esam e fisico del paziente: dolore alla ipa lpazione della regione renale, specialn1en te inspirazioni profonde, riconoscimento di calcoli allo sbocco in vescica, m ediante l'esplorazione rettale o vaginale, presenza di « ctife a muscolare » ali ' addome, dal lato del calcolo. D1AGNOS I DifFERENZIAT_,E.

1) Appendicite. La sensibilità all a pressio-

ne ed alla percussione, nella nefrolitiasi , si ha -spesso non solo all'addome, ma an ch e alla reg ione del fianco e lombare; l 'irradiazione, nell:l. nefrolitiasi , si ha soprattutto .-tgli arti iI1feriori .ed alla vescica; si tenga conto anche delle modifi cazioni dell'urina. Ad ogni modo, è sempre b en e pen sar e alla possibilità di scambi . 2) Oeiclusione intestinale. La mancanza di -sangue occulto nelle feci , la presenza di dolore • • • • • • • al testicolo, alla vescica, i• s1ntom1 ur1nar1 mdirizzano la diagnosi verso la nefrolitiasi. 3) Il tumore di Grawitz. Le emorragie renali possono essere un sinto1na comune. L 'acc urata palpazione dei reni e talora l 'ascoltazione (rumore vasale sistolico nel tumore ricco di vasi) m·etterann<> sulla giusta strada. In un caso dell'A. , la diagnosi era r esa ancor ·più difficile per il fatto che il paziente aveva eliminato, anni prin1a , dei calcoletti ; si deve quindi pensare alla possibilità di com binai ioni .

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Anche la tubercolosi renale va presa in considerazione. Altri processi patologici che si devono tener presenti sono: la· nefrite ·e morragica, che può dare un quadro del tutto simile, le di arree che accompagnano spesso gli attacchi di colica re·nale, il cc catarro degli apici polmonari », la torsione del pedicolo di cisti ovariche. Nel! 'idronefrosi , i dolori insorgono spesso in seguito ad abbondante ingestione di acqua. Altri processi renali dolorosi da tenersi presenti sono: la ·pielite, specialmente gravidica, l 'infarto renale, la trombosi della vena renale e le piccole cisti renali , nonchè la stenosi ureterale da parte, p. es. , di un tumore ovarico. In ambienti isteroidi , gli acoessi si presentano in modo spettacoloso sicchè, nella diagnosi, si dovrà far e la giusta parte ad ogni momento patogenetico. fil.

Contributo anatomo- ed istopatologico alla conoscenza delle dilatazioni ureterali consecutive ad ipertrofia prostatica senza ritenzione vescicale. '

(E. FAL CI, Pathotogica, 15 febbraio 1933). Nei prostatici con residuo vescicale si ha dapprima una ipertrofia , 1poi una dilatazione della vescica a cui S8t,crue dopo un certo tem1p o an che quella ureterale per compressione lenta della porzione intramurale dell'uretra. Con lo stabilirsi dell'ostacolo ureterale, primo a risentirne le conseguenze è il bacinetto e secondariam ente il parenchima ren ale stesso. Questo succedersi di alterazioni si spiega benissimo quando esiste ritenzione vescicale . Invece questa interpretazione non si può dare quando il residuo è n1inimo o nullo, senza, cioè, che si sia stabilita una vera ritenzione ,cronica completa o incompleta. L'autore non appoggia la teoria di Tandler e Zuckerka11dl , sect)ndo i quali l 'ipertrofia della p·r ostata sposta, oltre l'uretra, l 'orifizio dei canali eiaculatori, che si trovano spostati verso Ja periferia dell 'adenon1a, n ello spessore della capsula prostatica. Le ampolle dei deferenti ed i rispettivi segm enti exprostatici so110 dislogati verso le parti laterali. Da questo spostamento risulta che la distanza fra gli orifizi ejaculatori e il canale defere11te di ciascun lato viene allungata. Il vaso deferente rimane teso e provoca, per questo stiramento, una co111pressione ed un inginocchi.amento del rispettivo uretere. Secondo l 'A., invece, le dilatazioni ureterali si spigeano, dopo un diligente studio anatomopatologico ed istologico, con alterazioni intrinseche del canale, senza il n ecessario in tervento di compressione deferenziaJ.e. Alterazioni dovute al risentim,e11to flo g·istico del cellulare 1periprostatico caratterizzato da11a stasi venosa e dal pr ocesso arteriosclerotico dei vasi locali. Conseguenza in1n1ediata di un tale processo


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cc IL POLICLINICO »

flogistico che si propaga all'uretere, è lo spasmo del fascio chiave, che è un involucro costituito da fasci muscolari formati da fibre speciali del d etursore, che fanno attorno all 'ure. ter e un 'ansa a convessità latero-esterna, e da u·n o strato di connettivo lasso, involucro che si inizia qualche centimetro sopra la vescica, corre in torno al canale e si congiunge in basso con la vescica stessa. Cons8t,auentemente si ha retrazione cicatriziale con atresia più o meno cospicua del corrispondente canale. Ne segu e un ristagno urinario n el tratto a monte del restringimento con ectasia progressiva dell 'uretere rispettivo. N. D1 P AOLA.

INFEZIONI VARIE. •

La quinta malattia o demico. (L.

TANON ,

M

megale1~itema

CAMBASSÉDÈS

epi-

e L. LrNn. Paris

Médical, 11 marzo 1933). La quinta malattia o megaleritema epiden1ico fu identificala nel 1889 da Stiker. Appartiene alla fan1iglia delle febbri eruttive e deve il suo nome di cc quinta malattia » alle analogie con il morbillo , la rosolia , la scarlattina e la quarta malattia. Co1ne le al tre malattie del genere, ha un periodo di in cubazion~ ed uno di stato. Il periodo 1d'incubazione è variabile ; sen1bra però che non sia inferiore ai sei giorni. Clinicamente è assolutamente silenzioso e apirettico: solo· raramente è stato notato un leggero malessere, leggera cefal ea , arrossamento delle fauci e delle congiunti ve. Il periodo di stato è caratterizzato dalla comparsa dell 'eritema, che riassume tutta la sintomatologia della malattia. In effetti nella quasi totalità dei casi manca la febbre ed ogni altro fenomeno morboso. L'esantema è costit uto da un eritema rosso, diffuso alle due guancie. S'inizia con piccole macchie rosee o rose che si allargano e con fluiscono. Il limite dell'eritema è disegnato dalla piega naso-la biale, dalla palpebra inferiore , d:;lJe tempie e dall'orecchio. Il rossore talvolta si diffonde verso la r egione mascellare. Qualch e volta il dorso del naso prese1lta piccole m.a cchie, che for1nano come un tratto di unione tra i due eritem i per rnodo cl1 e la faccia acquista l 'aspetto di una farfalla . L ' estremità del naso, le labbra ed il 1nento sono generalmente inde11ni ed il loro '{).Ul]ore contrasta con il rossore delle altre parti del volto . In corrispondenza dell 'eritema Ja pelle è un po' calda al tatto, leggermente pastosa, indolente. Successivamente l 'eritema prende una tinta ' 'iolacea , g rigiastra e p oi impallidisce nel suo in siem e o a chiazze.

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Talvolta. l 'eruzione compare simultanearr~ en­ te alla superficie esLe11soria degli avambracci (p iù raramente al dorso delle mani). alle regioni glutee, a Ile faccie antero-t;sterne degli arti inferiori. Il tronco è preso solo eccezionalmente molto tardi. L'eritema persiste di solito una dozzina di giorni. La sua evoluzione può dividersi in tre stadi successivi: 1) morboso: piccole macchie rosee o r osse· alla faccia ed agli arti; 2) di confluenza : le n1acchie confluiscono e si allargano fino a prendere le proporzioni di una mano; 3) d'involuzione : il centro d·e11a maccl1ia diventa violaceo e •p oi grigiastro mentre i margini rimangono rossi; quindi tutta la n1accl1ia impallidisce . Il caldo, il freddo, i n1assaggi accentuano il colore delle macchie e lo ravvivano là dove tende a iegredire. Sembra che l 'infezione lasci uno stato d 'in1munità . Accanto alla forma tipica possono verificarsi forme n elle quali l'esantema può arrestarsi al primo stadio o assumere un aspetto n1orbilloso· o scarlattinoso. La diagnosi ha un interesse sola men te teorico, in quanto data la scarsità dei feno1r1eni morbosi il m edico non è consultato. Il solo interesse pratico sta nel fatto che la diagnosi esatta consente di non far prendere· misure inutili per confusione con la rosolia ocon la scarlattina. La diagnosi differenziale con ]a rosolia è fa cile: niente catarro, niente esanterr1a, niente o poca febbre. Con la scarlattina è possibile lo scambio solo-· in quanto il megaleritema può assumere la; forma della scarlattina frusta , e la scarlattina lim itarsi ad un esantema leggero simile a quello del megaleritema. Al riguardo è a notare che anche la quarta n1alattia p uò assumere la forma della scarlattina frusta. L'eritema serico non i manifesta con n1acchie alla faccia. L 'eritema da i11fJ11e,nza si ricon osce per i fatti morbosi concomitanti propri dell'infezionecausale. L ' exaritema su.bitum è facilm ente djsti11guibiJe per i st1oi caratteti: febbre alta, fenom en i catarrali , talvolta segni meJlingei, dOJ.l02-4 giorni defervescenza e quindi in ca•po a 24 ore c omparsa di un eriten1a morbilliforme localizzato sopratutto alJ'adclome ed al dorso. L 'urticaria circir1nata si diagnostica perchèa ccomipagnata da prurito. Il megaleriten1a è stato per lungo tempo confuso con la rosolia, di cui anche ora è considerato da alc uni con1e una variante. Le due malattie hanno in :. omune la lorob enignità , il tipo ed il poli morfi ~mo dell 'eru• z1one. I


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SEZIONE PRATICA

1\Ia a ben considerarli, l'erite1na ed il de-cor o ono differenti. Il n1ega leritem a invade la faccia sotto forma di ro sore diffuso, e poi gli arti sotto for111a di macchie rosse ,_.jrcinnate co11 tinta più o n1 eno liYida al ce ntro e margini più mar.cali . La i)er istenza di questi elem enti , la loro reviviscenza costituiscono un carattere evoluLi vo .differente da quello della rosolia, che deco:·:re in 24.-48' ore senia reviviscenza. Nella ro:::;ulia ir1oltre si hanno aden:)patie e più fre,q uerltemic nte stati febbrili. La confusione con l 'erit.e1na puli1l1orfo è 1·os.sibile specie quando in questa iua]attia l 'esanten1ia a · ~ un1 e il tipo eritma-J)apuloso. Tutta-via questo 'inizia per 10 più al dorso delle mani e dei piedi, donde si estende agli arti e poi alla nuca. D'altra parte l 'eritema è cosvar.~o di papule sovraelevate, dure , un po' infiltrate, 111entre nella quinta malattia le macule fanno per co n fJuenza lal'glte chiazze non sovra-Elevate. Oltre a ciò l 'erite111a polimorfo è accompa_g·nato molto spesso da febbre, 1prurito, senso ·di stan chezza , J1 a frequer1ti recidive e colpisce di frequenza gli adulti. Mentre il megaleritema non dà se·11 azioni moleste nè febbre, non Tecidive e colpisce per lo più l 'infanzia.

DR. .Amebiasi infantile. ( G. lzAR. Riforma 'A-I edica, 17 setten1bre 1932). Il rilievo nell 'infa nzia di forme dissentericl1e legate al! 'impianto d ell'E. h. riveste uno speciale inter esse e per la freque nza in questo periodo d ella vita di sindromi dissenteriche ad etiologia a ai varia e per l 'importanza ch e i-n questo mon1ento particolare assume il dia_g nostico n el rig uardo di una ,e ffica1c1e terapia. Recenti ricer cl1e hanno dimostrato ch e il proble1na, oltre cl1 e investire i.n pieno la i)atologia inf'.a,ntile, rig uarda anche la 1p atologia del latta n Le, in quanto si è .potuto con stata re; ..cl1e, molto più frequentemente di quello .che poteva uppor i, l 'E. h. è presente n elle feci d ei la tt anti, presentino essi il qu.adro di una -classica enterocolite o almeno disturbi diarroici o a , . umi invece la mialattia l 'and.amenio acuto di una sepsi o di una tossicosi o le -note di una forn1.a dispeptica a tipo recidi·vante. /\ que to riguardo, I.ai nota anatomopatolog ica di Ta rro , che si o-c cùpa specialmente del] 'ameb·i.asi infa ntile, è di granide im.p ortanza. A ]alo a form.e di coli~ei ulcerosa O· ulcero-ne.erotica, quali si osservano n egli adulti , ma con ulceri rmolte più picoole, per lo più superficiali, a margini sottominati, a fondo necro· 1.ico, in una mucosa diffusamente edematosa, -quadro ch e è costante dal 5° mese di vita in s u , si hanno , qua i esclusivamente in lattanti

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inferiori ai 5 mesi di vita, lesioni catarrali ed iperem~che, talora emorragiche, senza lesioni ulcerat1v·e , ·diffuse a tutto il colon ed anche al tenue. Dato importante che trova nel decorso acuto della malattia, nell'alta virulenza del parassita, nella scarsa capacità reattiva del neonato le sue ragioni e spiega i quadri clinici di sepsi e di tossico,s i 1con scarsi sintomi a carico d ell'intestino. . ·L'amebiasi infantile dopo il primo a·n no di vita può assumere tutte le forme note per l'adulfo. Eccezionali sono le Iocalizzazio•n i extraintestinali e le metastasi se si eccettua la cistite amebica. . Eccezionali dopo il primo anno, mai frequenti 'Ilei lattante, sono invece alcune sindromi acute: forma dissenterica, talvolta con fenomenologia peritoneale, forma colerica o alg ida, forma settica, formia tossica e subacute o croniche: forma gastro-dispeptic~ forma distrofica. ' La terapia dell'amebiasi infantile rappreenta ancora un problea:na insoluto dato che il bambino, e specialmente il lattante, sopportano male l 'emetina e gli arsenicali. L 'A., 1contrariam·ente :aùl 'opiniotlle dei pediatri o alm 1eno ·di alcuni pediatri, ha potuto accertare che anch e ·dosi relativamente piccole di emetina po sono determinare fenomeni tossici nel bambino e ancor ipiù .nel lattante, fenomeni ch e solo raramen1 e arriva·n o alla paralisi ma .che per lo più si manifestano oon adinamia cardiaca, abbassam ento rapido e duraturo della pressione arteriosa, collasso cardiaco. Occorre abbassare n otevoln1ente le dosi del !arm1aco e sorvegliare sopratutto l'apparato circolatorio. A.n1che lo stovarsolo va usato con cautela , data la facile oon1parsa di fenomeni LOS$i Ci.

L'A. dà la, eguente posologia. P er l 'err1etina, ·da O a 1 anno: ,dose total e, da somministrare in 1O giorni , 5 mgr. pro ]{ilo; da 1 a 6 anni 7,5 m o-r. pro kilo ; da 6 a 10 anni 10 mgr. pro kilo. Per lo sto var olo le dosi sono rispettivam·ente da m gr. 3-6· l O p ro kilo . l\1olto utili i sono dimostrati, in luog·o del1'emetina, là dove siano praticabili, dei clisterini di decotto di ra dice ·di ipeca.cuana, con limk>lo, alteJrnati con cli. t erini di olio all'iocloformio. (Al m.attin·o e li ter e di ipecacua.n.a e timolo: polvere di ipeca ctgr. 5-7,5-10 per kg r. p eso a secondo ch e il bambino abbia 1 o 6 o 10 anni, in decozione di 50-100 cc. acqua + timolo ctgr. 1-1 ,5; .alla sera clisterino di olio jodoformico, o1io di uliva gr. 50-100 + jod oformio ctgr . 2-5) . Naturalmente a que la cura specifica o pa1·asp·ecifica va sempre abbinata una cura sintomatica con adrenalina, digalen , canfora silubile.

c.

T OSCANO .

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986

<< JL POLJCLINICO

La pertosse. (R.

NEURATH.

Wiener l(liri.. WoGh., 1933, n. 4).

La pertosse è una delle m ·a lattie che ha ca. ratteri infettivi decisi e precisi. Si verifica in individui che hanno avuto contatto con la sorgente d 'in·fezione, conferisce una lun~~is.sima immunità e quindi dà rarame~te. rec1d1ve, ~a un decorso schiettamente per1od1 co. Tuttavia esso ha di caratteristico il fatto cl1e non produce mai un a infezione generale specifica. La pertois s·e è una malattia infett~v~ monosintoma tica, il cui sintoma caratter1st1co è la tosse. Questa infezione che non ha una febbre sua tipica , cl1e non termina con crisi, che manca di reazioni siero-biologiche è una delle malattie più letali per l 'infanzia. La sua. morta. lità è più alta di que~la della sca~latt1na , del morbillo. La sua gra,•1tà è detern11nata essenzialmente dalle complicazioni, specialmente dalla polmonite. . . . Tra le .p iccole popolaz1on1 la \p ertoi&Se è epidemica, tra le grandi è ende~ica . con aumento periodico ~el numero . d_e1 ~asi co~ carattere epidemico. ,Queste ~r1s1 d1 mia~gi?re fre. quenza sono ind1pe~dent1 .dalle s~agion1 e dalle vicende atmosferiche, interferiscono spesso con epidemie di morbillo. In genere le singole epidemie sono tanto più ~iffus~ quanto più lungo è l 'intervallo dall'ep1dem1a 1prece. dente. . L 'infezione avvien·e direttamente per il passaggio di goocioline infette dal malato al sano . Il bacillo di Bordet-Gengou, l 'agente specifico rd ella pertosse, un ovoide, morfologicamente e culturalmente ben defi11ito, si trova fin dai primi g iorni della mialattia nel.lo ~puto ed è trasmissibile agli animali per via intratracheale. Può trovarsi in particelle •p roiettate con la tosse perfino a due metri di distanza dal malato. Non si trova nell 1aria emessa con la tosse senza secreto e neppure nello sputo disseccato . I portatori di bacilli non 11anno alcuna importanza nella diffusione della malattia. La malattia colpisce .sopra tutto I 'infanzia, neonati compresi , ma non risparmia g li adulti. In questi ultimri la diagnosi non è s.empre facile. Verisimilmente a causa dello sviluppo del sistema nervoso la tosse non sempre ha quel carattere impulsivo, irrefrenabile c~e ha. nell 'infanzia , re perciò essa può avere· gl1 stessi caratteri della tosse comune. Spesso la pertosse degli adult.i, n?n riconosciuta costituisce la sorgente d'1nfez1one per la diffu~ione della malattia fra i bambini. La infettività della .p ertosse, che è ugualmente pronunziata nel periodo catarrale ed in quello convulsivo termina con la tosse. La sintomatoloaia clinica della malattia nel 't> • • • • • p erio.d o di acme è . b~11 not~ coi suoi t1p~c1 attacchi di tosse resi più gravi dalle emozioni , con il vomito , con le complicazioni a ca-

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[ANNO

XL, NuM. 251

rico degli 0 rgani respiratori, con ]a formazione di ecchimosi sulle mucose, il gontlore del volto, la dilatazione del ct1ore destro. Il numero e la forza degli accessi di tosse sono proporzionali alla gravità della malattia. In (primavera ed in estate la malattia ha un decorso più ben1igno. Nei lattanti il carattere della malattia si altera al punto da essere spesso irriconoscibile. Il morbillo e la pertosse decorrono spesso insieme e 1'una . favorisce lo sviluppo dell 'al. tro, cosi fa pure la varicella. Mentre il vaiuolo e la -velativa va ccinazione sembra la rendano più benigna, tanto che si è tentat·o di curare la pertosse con l 'innesto vaccinico ma co.Di risultati problematici. Non è dimostrato che la pertosse aumenti la p redisposizione alla tubercolosi. Di solito si risco11tra un catarro alle basi che costituisce la predisposizione alle complicazioni polmonari. Tra queste la più frequente è la bron·c o,p olmonite, m eno la polmonite e la bronchiectasia. Le complicazioni ed i 'P<?stumi nervosi sono in genere espr essione di encefalite parainfettiva di meningite o di cmrorragie endocraniche eh~ si estrinsecano con a ccessi convulsivi, disturbi sensitivi e psichici. Meno frequenti sono la trombosi dei seni e la meningite tubercolare. Talvolta si n1anifesta la meningite sierosa. La \p rognosi della pertosse è cattiva nella prin1a infanzia e migliora con l 'aumento dell 'età. Essa è in rapporto con la costituzione e lo stato di nutrizione del soggetto. L ,isolamento è una necessità curativa e profilattica. La degenza in ·ospedale no.n è van. taggiosa sopra tutto p erchè l'accesso di un malato desta facilmente l'accesso in un altro. La cura consiste nel limitare il n11mero degli accessi. Al riguardo ,p ossono molto le influenze psichiche, la forza della volontà, la calma emotiva. La vita all'aria libera è la più indicata. Il cambian1ento di clima giova solo in quanto consente un miglioramento nelle abitu.dini di vita , nel senso ch e consente un più lungo soggiorno all'aria aperta. ~omun­ que al riguardo dev·esi osservare che .11 ~m­ biamento di clim1a non importi la d1ffus1one del male in altro ambiente. Le irradiazioni con. i raggi solari o ultravioletti non si sono mostrate vantaggiose. L' eli'oterapia con la vaccinazione spec~fica non ha dato buoni risultati e cosi la protemoterapia. Le app1licazioni locali di medicamenti sulla laringe e sulla trachea no,n hanno avuto successo. In . sostanza la cura rimane tuttora sintomatica. Occorre ridurre il numero e l 'intensità de: gli accessi di tosse. Ciò .si J?UÒ otte;rier~ . ~on .1 prepara ti bromici , 01)p1.ace1, barb1tunc1, ~1 quali giova aggiun gere la belladonna e la chinina. Da. 1

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1


. (.A.NNO XL,

Ul\l .

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SEZI ONE PRATICA

Sopra alcuni casi di spirochetosi ittero• emorragica.

....

PROBLEMI D'ATTUALITA

Gi orn. di Clirtica

La vaccinazione col BCG degli adolescenti· ed adulti non allergici.

Gli AA . trova110 opportun o richiam ar e l 'attenzio11e ui tre casi di spiroch etosi itt. en1orr. da loro o er vati a ~..,irente n ella stagione e tivoautu•n na le di uno tesso anno, per dimostrare ch e della inalattia è più frequen te di quanto non si creda, e ch e e a ha assun Lo un decor so più g ra, 1 e cl1 e n el periodo b elJi co. N·ei lre ca'"'i d e tt a.g li a ~an1ente descri tti si tra ttava di uon1ini giovani , in1mt1ni da mala ttie epa ticl1e p rec;ede11ti e da ifilide; di essi uno ave a osta lo in una fogn a, un 'altro in un pozzo n ero ed il te rzo ~i era })agna lo a Yarie ripr ese in un torrente. L 'inizio bru co accom pagn ato da ' 'iolenti dolori articolari e n1uscolari , da vo1n ito, cefalea, arro~ a1nen to con giun ti vale in du e casi , ] a pre en za di fatti em crragici , l'it tero con feci ipocolicl1e, il g r ave ri enlimento r en ale parlava n o per u11 itter o infetti vo. Le indagini di lab ora torio esclusero una forma infettiva da baci lli del gru])po tifo-coli o da piogeni , e per uri a serie di fatti clinici ed epidemiologici , gli A. pen sa, 1 ar1 0 ad una for m a spiroch etica. Que ta venn ~ conferma.ta a.1 1'esam e mi c roscopico del sedim ento ur1nar10 color ato col Gien1 sa ed in un ca o coll 'in ocu lazion e in cavia . Pa ando a con iderazioni etio1)atoae11etich e ali A . richiaman o l 'a tten zion e sul] 'i1n portan~a e pidemiologica del topo di cui le orin e carich e di leptospire p o son o inq uin ar e acque e terreni . e con segu e il }Jericolo di b agni in certe acque e di la,1 o ri n ell e fogn e. Per con trarre la m ala ttia debl•o110 però coesistere condizioni predi spon enti : stato di !-1 ffatican1 en to ! oluzioni di continuo sulla cute, .pr olun gar si d el contatto co·n le acque infette. Parl ando poi della pirocl1el.a p . eud o-itler ogena coperta da hlenJ1uth e Zulzer, g li AA. n egan o ch e in condizioni na turali po a .tras form ar si n ella forma patogc11a, tras for maz ton e ch e si sarebb e invece ott enuta in laboratorio. Jel cam po ter apeuti co gli AA . ricordan o ch e il sier o costituisce un m ezzo effi cace specie se applicato precocen1ente e p er vìa endovenosa. La vaccinazion e quale m ezzo preventivo andrebbe presa in con iderazion e Jlegli individui di p osti per r agioni di lavor o a contrarre la n1alattia . Quanto alla c~ernio tera·pia m erita con siderazion e il bis1r1uto. Ques to ini etta i.o in cav ia ·imu]lan eam ente ad un a dose di c ultura di spi roch eta r ende inattiva la reinoculazione. Questi ri ulta ti favorevoli n ell a cavia dovreb b ero a utorizzare a in trodurre tale tru ltamento n el cam po della pa tologia um an a . l ,a sie1olerapia cos tituisce corr1unque la terapia di elezione. R . GAHB I 1.

La ommini trazion e del BCG, allo scopo di vaccina re contro la tubercolosi vien e fatta per via orale nelle due ])ri111 e settiman e di vita e· q u esto per la ragion e che la mucosa intestin ale, n on an co ra differen zi.a la, per111et te il passaggio ai microbi cl1e en tr.a no cosl n e]la circolazioa.e linfatica. Si determina così una m alattia leggera - la (Becegite - con evoluzion e. appen a per cettib ile, della durata di 4-5 sett i-· man e, con n1icr opoliadenia gene ra lizzata e ch e· fi ni ce -con lo tabilir i della r esisten za alle sovrainfezioni, cioè con la in1munità atitituber colar e. Tale metodo è stato largamer1Le applicato non soltanto in Fran cia , n 1a in molti altri paesi . A. Calmette (Anrt. I1ist . Pasteur,· marzo· 1933) p en sa ch e esso dovrebbe essere esteso an ch e a tutti gli altri i11dividui ch e i1on sono· allergici per la tuber co lo i, in n1odo da ])r em unirli contro eventuali infezioni . Per ò, poicl1è le condizioni della mucosa i11t.e tin ale no11 ono IJÌÙ le stesse ch e n ei prin1 i 15 giorni di vita , è n ecc ario i11 tal caso di" r icorrer e alJ e ini ezioni (endon1u colari, sottocu ta11ee, intradern1ich e), Je qu a li no11 sen1pr e· son o ·b en e accette e 1pos on o in ·qualch e ·caso determinare degli asce i ch e, per qua11to inof-. fen ivi , son o noiosi . Da esperien ze fatte ot to la direzion e dello . te so A. ri ulta ch e è po sibile determ ina re· u n 'infezione v irulenta con i bacilli tubercolari ammini strali per os e, con dosi minin1e, un 'infezione lenti si m a ; così la cavi~ diventa allergica soltanto dopo 6-8 m esi. An aloghi ri ~ . ul ~ ti po son o aver si an ch e col BCG . Tali esrperi e11ze aprirono la strada .n ll 'applicaz ione del HCG per os an cl1e i1t individui oltre i primi 15 giorni di vita , purc11è n on a ll ergici . Si danno tre centigrammi di B CG·, in tre dosi da un centig rammo, a 48 or e di di tan za , al ma ttino a dig iuno, m ezz'ora prima del primo pa to . Con t.al e i tema, on o stati vaccinati , a Brazzaville, n ell ' ffrica equatoriale fran cese, 149 colari . el 65,8 '}6, ·i n1anifestò l 'allergia (per alcuni dopo una seco11da accinazion·e). La propor zion e dei reagenti fu maggior e del 1O % di quella degli individui dello stesso ambiente, ch e eran o sta ti , raccir1ati ntedia·n te l 'iniezion e. L 'A. ta ri pete11 do le esperienze per· vedere se, con u na dose di 5 o 10 centigramr11i ò p ossibile det erminare l 'allerg ia con w1a vac• • ci n azion e. Il metodo dovrebbe trovare applicazione n on soltanto per i bambini, rr1a .anch e per g li adul ti, specialmen te di quelle categorie che più facilmente sono e po le a contrar re la t ube1·colosi (infern1 ier:, . pe,cialn1 en te di sanatorii, tudenti di n1edici11a). La nece sità d i una di-

(I.

CAPPELLI NI e A. B ERZI. ~l edica:, 20 gennaio 1933).

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« IL POLICLINICO »

'988

fesa di tal i ca legorie risul~a da ·tu<li antecedenti. Per e em1)io n elle cuole norvegesi di infer111 i er e, i è osservato cl1e fra le allieve iposiLive alla Pirquet si è avuto il 2.,G % di morbo ità per tubercolo i, mentre fra quelle negative alla Pi1)qu et , la µr op.o rzione è stata ·del 29.6 %. Dopo la vaccinazione di quelle .allergich e, soltan to il 3 '}~ di quelle cl1e hanno reagito ha a uto qualch e lieve manife... tazione tubercolare, mentre i1el 2G % di quelle che non ·11anno r eagi . lo, si ebbero manifestazioni più o meno grav t. Osservazioni analogh~ ono . tate falte per ~gli tudenti di 1l1edicin.a. Per qu·esti ultimi, l 'A . raccon1anda 1'esan1e i11edico preventivo .com prenden dovi anch e una prova alla tubercolina. e questa è positiva si dovrebbe fare un esam e cli11i'co radioscopico e batter i ologi~o. Nel caso di reazione tubercolinica negativa, ]}faticar e la vaccinazi.on e per via orale col BCG. In tal modo , molte prezio e ·vite umane potrebbero essere salvate. fil . 1

~'importanza

delle varie razze di ''.!no-

pheles macnlipennis,, per la distribozio· ne della malaria in Europa. La varia distribuzione della n1alaria e soprattutto l 'esistenza de11 anofeli smo anche intenso senza malaria , costitt1iscor10 dei punti ·oscuri nella dottrina della trasmissione anofelica della malaria stessa. Le ricerche di questi ultimi tempi hanno tentato di chiarire i] problema: sop1·attutto n el senso di distinguere d elle razze in base a caratteri biologici (razze zoofile ed antro1i)Ofile.), che gli studi di Missiroli e Hackett hanno appoggiato m e·diante l 'identificazione della specie di sangue ~ontenuto ne llo ston1aco delle anofele ed in base a caratteri morfologici (distin1ione fat·ta per il primo da Roubaud , secondo il quale 'la razza zoofila si distingue per un maggior .nun1ero di d entelli). Man mano ch e vengono acc un1ulandosi ]e osservazioni ed estendendosi su regioni più va:-ste, il problema sembra complicarsi perchè ]e ipotesi affacciate sul principio non appaiono .sempre sostenibili ed applicabili dovunque'. A. Missiroli, L. W. Ilackett e E. Martini (Rivista di Malariologia, genn.- febbr. 1933, con 1 tav. a colori e nun1erose gra fich e e figure) in un lavoro di lunga len a ·e di rara in1portanza, hanno ripreso lo tL1dio cl el problema, esten·dendo le osservazioni a varie r egioni d 'Italia e dell 'Europa del Nord (C;ermania) e basandosi :soprattutto sui caratteri morfologici-, specialmente delle uova, eh.e già in passato D. !Falleroni aveva indicato come tali da offrire delle .caratteristich e differenziali. Detti AA. vengono cosl a distinguer€. alme· no quattro varietà dell 'A. maculipennis , di cui Jocalizzano ]a distribuzione geografi ca in It a1

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[ANNO

XL, NuM. 25]

lia ed i11 Germa·nia, rilevando la relazione di ciascuna di esse con le ,·ondizioni clell'habital larvale e con la diffusione della malaria. In complesso , tutte ]e razze si trovano più frequentemie nte associate con g li animali che con l 'uomo. La 1ualaria endemica intensa si troverebbe essen zialn1ente i1elle r egioni dove · abbondano l 'A. m . elutus e l'A . ni. labranchiae, quando non esistano a ltre specie di Anopheles. Essi si trovano fTequ entemente associati con l 'uomo . Le altre varietà, specialmente l 'A . m. maculipennis e I ' A. m.. 1nesseae vivo110 molto meno associate con l 'uomo e sono attratte quasi esclusivan1ente verso le stalle, mancand o quasi nelle cam er e da letto. In condizioni norma li, esse non rappresentano quindi dei buoni vettori per la trasmissione naturale del la malaria, pure essendo in grado i.n qualcl1e caso (scar sezza di a nimali stabulati, numero eccessivo di an ofeli, ecc.) di rnanten ere la malaria allo stato enden1ico od epiden1ico. In tali condizioni, i1revale la terzana benigna allo stato di lieve enden1ia . di scarsa importanza per i servizi di sanità lJubblica; l 'immissione considerevole di portatori di gam etociti può p·r ovocare una recrudescenza, che però tende rapidam ente ad estin·guersi . La presenza ·e la distribuzio·n e delle va rie razze di A. maculipenr1;is contribuiscono a spiegare la distribuzione irregolare della n1alaria in Europa . Ancora una volta , Je ricer r he di entomologia si ripercuotono i1n1 11edi a tamente st1ll 'epidemiolog ia . · Gli enigmi ch e l 'epiden1 iolog ia della malaria presentano, vengono ad essere g radatan1ente cl1iariti. In particolare i 'anofelis mo senza malaria comporta, o,g gi una spiegazione soddisfacente e attendibile. fil . 1

..- Importante pubblicazione: Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

LA PERNICIOSITÀ NELLA MALARIA Indice in riassunto:

PLURALITÀ

SE.DE BNDOGLOBULARE DEI PARASSITI TANTO

DAL

CARATTERI BIANOil

E

PARASSITA

FAGOCITOSI.

MALARIO.

ESTIVlYAUTUNNALE

MORFOLOGICI

E ..

BIOLOGICI 0Ea>RSO

DEL

DI

P.\RASSITA

MALARIC.O . . .

.. LA PERNICIOSITÀ SO!r

(Pasmodium falcipaYum). .. QUESTO PARASSITA . . . GLOBUU

CLINIC.0

DELLA

INFEZIONE

MALARICA

n...c:r1vo..AUTUNNALE.. .. A NATOMIA PATOLOGICA DELLA MAI;ARIA PBRNIQOSA. .. P ROFILASSI

DBLLA PERNICIOSITÀ.

.

..

CENNO

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Inviare Vaglia ~ll ' Editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


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SEZIONE Pl\A'rICA

CENNI BIBLIOGRAFICI. (11 H \E~ 1 sc r1 e IloLTHt;SEX. J~i 11filhrnng in clie Roentyenolor1ie. Vol. di l)ag. :160 con 299 Hgure. Thi e111e, editore. 1933. fnrr l1i 2:3. I I sot Lotit olo del libro : l)er 111eu ici e sl ud enti dice lo . ro110 della •pubblicaz ione curata da Thi cme nell a tiart e Lipogra fì ca con bei radiogra1111ni 11itidi e ch er11i cl1iari : o-li At\. . . on o b c11 noti nel ca1npo radiologico. e Ilaen isch l1a scritto la parle diagnostica e Ho l1l1u ~e11 l<:t parie rig uardante la roentgenterapia . In r>iccola 1110Ie tutti g·li argomen l i ~o n o tratt ati a fondo e aggiornali: in duerr11 lo J)a.cr i11 Ilae11 i.. cl1 traila della fì ica e tec11ira dei ragg i .. dell a diagnostica dei vari a})parati: prima de lJ 'a petto 11orma]e d ei vari orcra n i, poi d ell e va rie le ioni dei vari apJJa rati . IIolthu. en pnre in c irca duecen to pa()'i11 e tral la a fo11do e 111 i11odo sen11plice I ulto il co111pJ e5~0 del la r ocn t o-en lera1Jia e dopo un bre' e cen110 stori co ullo sviluppo della terapia e ull 'azio 11e biologica dei rago-i X, pa ... a in ra ,egoa (i11 111odo ... uccinto nia corrll)lelo) l 'aziu11e terapeuti ca d ei raggi X nelle va rie rna ]atl ic. Il libro è vcra1t1en le ottimo per il m edi co r lo stude11Le e a11che lo speci.a li !'} la vi troverà raccolti e aggiornati molti argo1l1enl i cl i diac nostica o,go-i ùi attualità e n11olli j)unli di ' lerapia anr h e e.. i .aggior11ati . E. M1LANJ . "\: . Lonn e ,,-. J,\coa1. Die /{ombiniert e Enzephal Arteriographie. Con 75 liE"urc. ( upple1l1ento ai Forfscl1ritte auf cl . ~Jeù i e te der J{oentganstrahlen ). Thiem e, ed itore, 1933. 1\farchi 16. Gli A . 11elJa loro breve n1 on ografia corredata dalla i I lust razio11 e di pare ·chi casi clinic i ( pecialmente tum ori del cranio) cercano di il lustrare i va11Laggi del rn etodo combinato: arteriogr.aOa e cncefa lografia. L ' arteriogra fì a, secondo gli At\ ., raJ)j)r e e11l11 in qualcl1 e pu111 0 un progresso risµe tt0 ai dati c h e ci può dare l 'e11cefalografi a e for e Ja ven triculografia; e il n1etodo con1bi11ato d 'altra parte se n on può cioglier e sem1)re tutti i dubbi 1~a 1)presenta un ln etodo ideale in qualcl1e caso. L 'a rteriogra fia ci 1110"' tr.a il decor-o e lo tal o di rip ienezza dei ' a i : 1'encefalografia le. condizioni dei ventrico li. e l 'arteriografia og·gi è or111a i scevra di perjcoli (usando una tecni ca perfetta), la encefalografia invece pre~ en ta an c.;or a qualch e pericolo: ma il metodo combi1lalo 11 011 ha in sè cl1e CJ uei 'lJeri.c oli ch e com1 orla 1'en cefalografia. J./introdu7. io11e dell 'arteriografìa dr i 11rc_pa1n ti di torio (torotrast) J1a ogg i reso il n1eto<lo . i.ct1ro e scevro di pericoli : per avere un Dl1011 radiogramn1ia è necessario praticare il radj og rarl1ma stesse clurante la iniezio11 e (cioè J) r al i(1) Si prega d ·inviare due copie dci li!Jri di cui si desidera la recen sione. •

cando l 'iniezio11e dopo ave r disposto tutto per la radiografia) : l 'iniezio11e va fai la rapidamente •per .a' 1 er e le 1niglio ri in1n·1ag·i11i. I casi cl1e g li AA. riporta110 fJecia l111ente di lun1ori cerebrali appaiono inter e san li percl1 è col metodo combinato i è po lulo g iungere é\ fin ezze ùiaITTlo Lich e n1ai raggiunte finora e perlanlo seco11do gli A1\ . il n 1etodo combinato deve esser e E. M1LAN I . cono ciuto e. sperirncnta to.

L. e R.

Manuel de Curiétliérclpie. Vol . i n-8'0, di pagg. 198, Masson & C. P.aris, 1933. lMBER1·.

F r . 22. :È un n1anuale e senzia J111ertte i)r atico, chiaro , facile i1ella lettura. l)eJle n ozio11i fi sich e dà , o] tanto quelle cl1e ono lrr ttament e indispenabili a un n1edi·co. È i11inuzio o e preciso n el1'e posizione dell e tec ni ch e. Pt1ò i1er la espoizione delle indi cazio11 i e clei ri ultati riuscire di buona utilità al n1 cdi co pratico. Ha due difetti fonda1ncn la1i. i basa più ch e e en~ialmente qua i uni carr1ente su metodi delle cu ole fran ce i; e tra cura un po' troppo le possibili tà d 'applicazione del radio al di fuori dei tun1ori malig ni di m odo ch e dalla lettura di questo manuale si potrebbe trarre la convinzione cl1e, all 'i11 fuori della ter a1pia del can cro il radio sia m ezzo di c ura perfettamente inutile. Chiude il libro un capitolo 111olto indovinato dove ono esposte in n1an i era s1r1letica le formule le costa 11 ti e le indicazioni di pratica corrente per il radioterapista. In definitiva si deve con cludere ch e il manuale ch e noi presentia1110 ha racrgit1 nto 10 scopo ch e gli AA. si erano prefissi. G ST. !\iELDOLESI . 1

I nteressant,~ pubblicazione: Dott. EDMONDO VE1NEZIAN A. negli Ospedali Ri·Uliliti di Roma

PRONTUA.RIO TFRAPEUTICO Vademecum per 11 pratico. Introduzione del Prof. UBERTO ARCANGELI. INDICE SIST EMATI CO: I . Indice dei medicamenti di uso più comune, paig. 1 a 100. - Appen dice : Incompatibilità dei farmachi, paig. 101 a 104. - II. Sieri e vaccini curativi di uso tPiù comune, pa,g. 105 a 110. Appendice: p ag. 111 a 114. - III. Op-3terapia, pag. 115 a 124. - 1 V. Dietoterapia, pag. 125 a 144. · V. Terapia fi. sica,, pag. 145 a 188. - VI. Tecnica terapeutica d ' uso corrente, ipag. 189 a 200. - VII. Indice terapeutico, pag. 201 a 236. - Appendice: Sintomi e terapia degli avvelenamenti acu t i pii1 c::xmuni, 1paig. 237 a 246. - VIII. Ricettario, paig. 247 a 282. - IX. Tabelle diverse, paig. 283 a 290. Medicam enti t.uovi e specialità, pag. 291 a 296. La spe.. àatizza:<ione d egli ammalati di tubercolosi polmonare in Italia, prug. 297 a 310. - Indice alfabetico generale, ·p ag. Ml

a 322.

' Volume di pagg. VIII-324, in for maito tascaibile, nitidall!en te st amJ>ato e d el egantemente rilegato in piena. tela flessi.bile, con inscrizioni in oro s ul 11>iano e Sllll dorso. Prezzo L . 2 5, più le spese J)ostali di sped jzione. l'er i n ootri abbonati sole L. 2 2, 5 O in porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGl POZZI, Ufficio Postale Sue# cursale diciot:o. ROM A.


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IL POLICLINICO »

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Seduta del 29 aprile 1933. Presidenza : Prof. G. BoERI. Neoplasie da raggi X.

R. DE NuNNo~ - Illustra un caso concernen Le un valoroso chirurgo e racliologo morto qualch e anno fa p er n eoplasia (epitelioma) da raggi X. L 'insorgenza ed il fatale decor so dell 'epitelioma furono in quel caso indubbiam ente favoriti oltre c~~ d~lle quotidi~ne. e ripetute, se pur brevi , espos1z1on1 delle inani al r aggi X, anch e dalla loro fre~ente immersione n ei b agni fotografici per lo sv1~uppo delle lastre e n ei disinfettanti quando egli d.oveva eseguire interventi chirurgici , ciò che maggiormente val se a sen sibilizzare la cute verso i raggi X. Le lesioni assunsero carattere progressivamente più grave andando dalla falange alla falangetta, probabilmente per il diverso spessore d elle parti e la differente loro esposizione alle irradiazioni (meno spessa e più esposta la falangetta). L 'epitelioma da r aggi X sembra provenjre dagli strati pin profondi dell 'epirlermide e del derma e si avanza fi11 verso 1'osso. Gli zaffi epiteliomatosi, n ettamente demarcati dal tessuto 11ormale, sono spesso circondati da un t essuto di granulazione più o m eno abbond<µite ed arrivano alla for1nàzione delle perle cornee con un processo di parach eratosi , talora anche di ·d iscberatosi. La riduzione e la scomparsa del tessuto osseo sono dovu te nd un processo cli riassorbimento lacunare. Il te:ssuto nervoso, propriamente i nervi, ma più specialmente le t erminazioni n ervose, . si è dimostrato straordi n ariamente resistente ai raggi X, e ques lo fatto viene a d are nuovo appoggio alla vecchia legge di Bergoruè e Tribondeau , che, in questi ultimi anni , da molti si era cer cato di svalutare. Circa la patogenesi del Rontgenepitelioma la osserv azlone dell 'O. non appoggia la teoria di Ribbert (isola1nento del corpo mucoso di Malpighi per opera delle papille dermiche prolifer ate) n è quella di Borst il quale vorrebbe riconoscer e ai raggi solo un ~azione aspeqifica che provocherebbe un processo infiam1natorio con formazione di ulceri, che sponl aneamer1te si cancérizzerebbero. Il fatto di aver potuto sorprendere la metaplasia diretta delle cellule spinose Malpighiane, in posti non sedi di ulceri nè di processi infiammatori, p arla piuttosto per un 'azione locale dei raggi e porta un nuovo contributo favorevole alla t eoria i rritativa, da molti sost enuta , avvicinando così le n eoplasie da raggi X a quelle da I{an.gri, da Bete], da fuli ggine , da catrame, ecc. F. P. ScoBBO. - r""a notare che oggi i mezzi di difesa, largam ente u sati, valgono ad evitare le der1niti e le su ccessive complicazioni neopl astiche clel genere di quella descritta dall 'O. R. DE NuNNo. - Ricer ch e sperim entali su una nuova nocardia parassitica isolata da un mice-

-

toma a grani bianco-giallastr i.

Discu ssione: N. PANE, G. BoERI. Riniti vasomotorie e anafilassi.

GUALTIERO LUGLI. In vasomotoria n è le ricer ch e, boratorio .forniscono alcun rizzi a pensar e alla natura

molti oasi di rinite n è le prove di laeJem ento che autoan afila Ltica dell 'affe-

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[ANNo XL, NuM. 25}

zione, le cui manifestazioni appaiono piuttosto. come r eazioni riflesse a stimolazioni della mucosa nasale particolarmente sensibile di taluni. individui. Tuttavia, secondo 1'0 ., non si deve escludere ogt1i punto comune fra queste forme e le formeanafil a·~tiche cliniche o l 1anafilassi sperimentale. Le differenze fra l e manjfestazioni di queste fo~me e quelle dell'anafilassi possono essere: spiegate con Je modalità della sensibilizzazione :· vi~ di penetrazione, qualità, intensità, ritmo di azione dell 'agente sensibilizzante, caratteri dei tessuti con i quali vlene a confronto. Per quanto rig uarda la differenza fra i meccani~1!1i di produzio?e, anche fra questì si possono stab1l1re, secondo 1 O., punti di contatto fondamentali, nel senso che il meccanismo dei fenomeni di anafilassi si l)UÒ ritenere simile, nei su oi movimenti essenziali, a quello delle forme riflesse. L 'O. emette l 'opinione ch e le reazioni conseg ue nti alJe introduzioni dell 'antigene, e particolarmen~e ]a produzione d egli anticorpi, sian<> determinate e regol ate, in via riflessa, d a eccita1nertti della se.risibilità cellulare, suscitati dalle introduzioni dell 'antige11e, e dalle azioni di modifi caziorle r eciproca che si svolgono fra le cellule e gli antigeni stessi . Seguendo questa ipotesi sono staLe eseguite delle esperjenze di sensibilizzazione, per via par e.r;tlera.le, n eJ] ~ ~~vie ~n ~nes tesia. In effetto negli an11nal1 sen s1b1l1zzat1 1n a11estesia l 'iniezione scatenante ha dato risultati differenti - minore inten sità e :frequen za degli ch ochs - ch e n elle cavie di controllo. Secondo 1'O. la sen sibilità ha dunque un 'imporlanza fond amentale nel controllare in via rifl essa le reazioni che portano allo stabilirsi deali 0 sta li di anafilassi e di immunità. I l Segretario.

Società Lombarda di Medicina. Seduta del 5 maggio 1933. Metastasi gastrica ulcerata da neoplasia primitiva der fegato.

M. CALABRESI , C. CosSALI. - Gli 00. illustrano un caso che, tanto per i dati clinici e radiografici quanto per il risultato delle ricer che di laboratorio, doveva venire interpretato come una neoplasia gastrica primitiva con metastasi al fegato; l 'esame anatomo-patologico dimostrò invece che si trattava di Uil endotelioma primitivo del fegato cori metastasi gastrica ulcerata. Discutono brevem ente le difficoltà della diagnosi clinica e ricordano casi analoghi della letteratura. Dj scussione: PEPERE, ZoJA. li ricambio emoglobinico nella tubercolosi polmonare. P . G. Srr..vANO. - Le anemie tubercolari sono doyute più ad un 'iperemolisi t ossica che a deficiente rigen erazione. La possibilità di rimediare allo sq11ilibrio esiste quando la cachessia tubercolare non abbia estinto ogni possibilità <li ripresa. n pneumotorace terapeutico e la frenicoexeresi (leterminano costante :r:iduzione dej processi di emolisi con notevole vantaggio 11ei confronti dell 'an emia tuber colare. Discu ssion e : FoRNARIO, ZoJA. Sulla linfosarcomatosi di Kundrat a sede esclusivamente viscerale circoscritta.

R. ScALA13RINO. ___.., ' 7engono illustrati due casi di linfosar comatosi di Kundrat a sede esclusiva-


1[ANNO

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S BZJ ON E

mente vi cerale gastrica 1 controll ali uno al tavolo anatomico e 1'altro con interYenlo chirurgico. Dopo brevi richianli istologici ed i logene lici viene passata in ras egna la que Lione d ella diagnosi clinica differenziale con le al lre forn1c nìorLo e cl1e possono colpire lo s tomaco ed as-surnere aspetti similari alla linfosar comalosi gas trica. Viene richia1nata l 'a ttenzione, com e segn o differenziale, sul dato ematol.$2,.~ico, spec ialmenle s ul valore dell 'Hb e dei globuli ro. si che sarebbe abbastanza alto i1el1a forma di Kundrat e molto -cornpr omesso invece nel carcinoma e nel sarcoma. Il Seg retario: Dott. SCOTTI DouGLAS.

Spedali Civili di Genova.

Calcolo intramural e incun ealo del-

l'uretere. Discu ssione: ' '1cN0Lo. Contributo alla chemioterapia dell'infezione tifoidea. VACCA RI J\ . n dott. Vaccari riferi sce su 1 suo trattamento della infezio11e tiioide. Pratica un a iniezione o due in vena di eso1netilentelran1i11n nelle 24 o re: la dose è di dt1e-quattro gra1n1n i pro die. I tifosi curati furono 54 òi cui 48 traLlali in prima se ttimana di malattia. Non si ebbero n verificare in ques li 48 casi nè entorragie, nè complicazioni gravi e lo sfebbramento si ebbe sempre al ma . simo in 3a. settimana. 11 vit to era mi sto e somministralo sotto forma di pa a te . Disc u ione: RoLLA, DA GnAn1 , 'fnEv1 , A ECT,o, f.HLEl\A .

Scdu la del 7 '1 prile 1933. PATRONr: E. - Sulle anomalie del-nervo frenico. J)i sc u . s ione : Ron1. Appunti pratici di patologia gastro-duodenale. A. GERVINO. - L 'O. riferisce sul suo melocl o personale cl i cura delle ulcerazioni gastro-duodenali. Dello metodo è formato sulla associazione clell 1alime11 lazione extragastrica-digiunale co11 a temporanea somminis trazione di acqu a ossigenata e ini ezionj endovenose d i bora to di soda . Afferma ch e tale lra l lamento può port are indiscu ssi va11 taggi all e turbe duodenali da col ecjs titi, noncl1è temporanei migli oramenti nelle Je ioni infiltrative gastricl1e. Discu s ione: TnEVJSANELLo.

SANELLO.

Sul trattamento chirurgico dell'ascesso tonsillare. J~. SAVARESE. -

In base ai rilievi fatti sopra un centinaio cli osservazioni personali, richiamata l 'atlenzione sulla opporlu11ilà d el sis tematico e precoce trattam ento chirurgico degli ascessi periLor1sillari, sos lien e che l 'ap erlura di essi per via oltusa tangenzjalm enle a i pilas lri , sia da preferirsi all 'incisione di Chiari, p er ch è pit1 facile, più efficace e n1eno pericolosa. L 'O. presenta inoltre una serie di r adiografie di JJreparati anatomic i iniettati dimostranti i rapporti della tonsilla con i vasi del collo. Discussior1e: VrcNoLo. Il dolote a live llo dell'organo nella

tb c. laringea.

Sulle irradiazioni della milza, fegato e midollo osseo nella emofilia. G. B. CosTA- TAR1cco. - L ·o. riporla tre o crvazior1 i di gravi emorragie in bambini err1ofilil ici € per le quali fu u sata a scopo emo tatico l 'irrarliazione d ella milza e del fegato . Secondo I 'O. que ti tre casi sono interessanti perchè 1ne l tono in luce alcuni punti impor tanti sopra tu l lo l 'effi cacia incontestabile delle irracli azioni, in eco11do luogo l a costanza dei risullali . L 'innocui tà di queste irradiazioni splenicl1e rct epatiche ed i11fine l a necessità di una m aggiore conoscenza di questa terapia ch e, se anche u sa I a da qualche chirurgo o radiologo 1 non sem ùra tu ltavja apprezzala n el suo gius to Yalore ed entrala nella pra lica. Di cus ione : EGALE, VALLEBONA , 'fnEVTSANELLO, Di:;n i 1·E, VIGNOLO.

R. AGNOLJ. - Eritrodermia bismulica. Discu ssione: 1\tl AGLIANo, RoLLA , DA GRADr,

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GABEI.r.1. -

edula del 10 marzo 1933.

G. Ron1 . -

PRATICA

G. l\IAGLIANO. -

Contribulo allo studio ed al m eccanismo di produzione dell 'infisema sottocu . la11eo.

Djscu ssione: DuRANTE 1 DA GRADI. Il Seg retario: G. RoDI.

Società Medico-Chirurgica di Bologna. . Sedu ta scientifica d el 28 april e 1933.

Presidenza : Prof. ~1. PINClIERLE. A proposito di un raro caso di P-ielocistite da pseudomeningocco ( diplococous crassus ).

G. DE TONI e U. GALLEnANI. Gli 00. , dopo aver esposto d ettagliatamente la storia clinica del caso, rileYano l 'eccezionalità d ella loro osservazio11e clinica poich è si tralta d ella prima pielocistite 1> e udomeningococc ica cle cri lta n ella letteratura J11edica. Per quan lo riguard a la patogenesi, in ba e ai dati offerti dall 'anamn e i famig liare, è da porre in discu s iori e la possil)ililà di una m eio-. pragia locale su ba e co Liluzionale ereditaria. La forma nìorbosa che aYeva resistito alla con1une terapia anti cl tica cl ell e vie urinarie, cedette rapidamenl e a 1l 'aulovaccino-terapia. Discussione : prof. G. G. PALl\IIIEnr. Riflesso di estensione della mano nelle lesioni delle vie piramidali.

G. DAGN1N1. - L 'O. descrive un fenomeno rifl esso ch e si ottiene n egli affelli da l esioni del fascio piramidale con la p er e u sione sulla faccia dorsale della man o e i ma11ifesla con est ensione e lie,•e adduzione della ma110 s tessa. Il fenon1eno è da ascriver i alle co 1 d ette pseudo-inversioni d ei riflessi . Discu ssione : proff. NERI e li'. CHIASSI. La diatermocoagulazione nelle recidive di tumori dopo reiterati trattamenti rad i um e roentgenterapie i.

G. G. PALMIERI e G. PALTR1N1ER1. - Dopo brevi })Temesse sui presuppos ti t eorici d ei vantaggi che possono avere dalla dialer1nocoagulazione e sulle j11dicazioni del metodo nell a ct1ra dei .t umori, g li l)(). espongono i lu sing hieri risulta ti ottenuti in 35 casi èli recidiva 11eopla 1ica. Questi sono ancora troppo r ecenti per p erm e llerc un g iudizio assolulo ull .efficacia d eJla diatern1 ocoagulazio11e, che m erita tuttavia di es er e prc a 1n seria con ider azione fra i 1nezzi fisi ci a dispo izioT] e d el radiologo. Discussione: dolt. ZARDA , prof. ER1 . l l Segretario. 1

'fn R\ 1-


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[At'1~0

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA B TERAPIA. La 1niosite ossificante progressiva. La n1io ile ossificante prog r essiva è una malattia ch e ha base anatomica in u11a lesio11e d elt 'appar ato locomotor e, consistente in IJr o duzion e di forma zioni ossee n el sistema conr1_ettivale intra e perimuscolare, n ei t endini , r1elle aponeurosi ; n e segue , a ttraver so su ccessi·ve riacuti zza zioni de1 processo , l 'im1)otenza fur1zionale dell e reg·ioni colpite. Così E. A1)ert e P. Garnier d efiniscono la m a lattia in qu e Lione, prima di tr acciarne i l quadro n osografico, a lla luce dell e attual i r10zion i in proposito (Paris· ~1 édical , 28 gennai o 1933). . Caratter e specifico d ella m .a latt ia , è di colpire sen1-p re sogg·etti g iovani , di età quasi costantem ente inferiore ai vent ' anni , tal ora ancora bambini. Gli an g losassoni n e sono colpiti inolt0 J:.IÌÙ freque11temente d ei luti1li , ed i rr1aschi più cl1e le fen1111i11·e . Quasi sempre l 'inizio è insidioso: lo arr1rr1alato si .accorg·e casualn1ente d ella presenza di un tum or e osseo, ch e h a sed e generaln1ente a] d orso o a lla nuca. In r ari c asi però , oltre al fat.to locale, si osservano se.g ni di reazion e gen erale, con febbre an ch e elevata , e I.a r egi one col pita p t1ò presentarsi calda , t umida, ed ematosa. Succe~sivam·ente però i segni che diremmo cc ac11ti n scon1~)a i on o e le lesioni loc.alizzate assumono un po' p er volta il car atter e definitivo di os::;i ficaz ioni . I vari aspetti cli nici corri })Ondono i11fatti a varii stadi anatom •i ci: infiltrazion e, or g anizzazione con retrazione, ed infine ossificazione. Cerli g ruppi muscolari , c ome quelli d el dorso e d el la nuca son o colpiti più frequ entem ente ch e altri. I muscoli a fibre lisce ono sen1pre rispettati e così quelli s triati de] volto e d ell 'occhio, il dia fram1na, il cu o re e g ]i sflnteri . Accanto a questa si11t0mutologia , si osservan o spesso, n ei colpiti da n1 . o. p. malformazioni congenite, tra l e quali partic0Jarn1en te la microdattilia, il ch e fa pensare cl1e vi possan o e ~sere, a b·a se di tutto il processo m orboso, di sturbi d ell o sv il1JJJpo prirr1iti vo. Rosen stirn pen a ad esempio, ad una frag ilità embrionaria d ei ,rasi , con far,ilità ad emorragie pare11chimali in traconri.ettivali , ch e costituirebber o le vere le ioni iniziali. Ed in r ealtà n ell ' interrpr eta zione patogen e tica J.a teoria e mbrionaria resta com e punto fern10, liniversa lmente (o qua i) accettato. I.Ja diagnosi d ella mala ttia non è d iffi cile; d ovrà essere fatta differ e nzialmente soprattutto con quella d j rrialal tia esoslosante (di Leri), farl1 igliare , ed er edi taria , in cui pe rò le esos to ·i co111paio110 a li·velJ o d ell e ·epif!si fer tili . i\.n ch e la calairiosi generalizzata a11drà te-

nuta p r esente . Ma in essa, come è noto , Ie calcificazioni sono per lo più cutanee e sottocutanee. La prognosi è grave, la fine acr.elerata per lo più , da tubercolosi pol1nonare o da altre mal attie inter correnti . La cura inefficace: solo la radioterapj a e una dieta priva di idrati di carboni o possono fare qualche cosa. Le d e formità o rtopedich e si tratteranno chirurg icamenle. M. COPPO. 1

La pleonost eosi o malattia di Léri. L. Roch er e G . Ro11dil (Bordeaux Chirurgical, n. -±, 1932) presentano un loro Gaso o s· servato e seguito per qualche anno, e contem.poraneamente fanno una rivista sintetica dc l1'argon1ento. La pleon osteosi ( = ossificazione abbonda11te) è una dj scondr oplasia caratterizza la da precocità d ell' osteogenesi, co·n apparizione anticipata dei punti d 'o sificazione epifisaria e di alcuni nucl ei ossei , e da una disarmonia d-el processo osteo genetico, portante ad u11a ossificazione eccess~va specia lmente d ell e epifisi delle ossa d elle m embra eh ' è causa di lie,ri anchilosi articolari e d i attitudini viziose. D escritta p er primo da Léri n el 1921 in un paziente di 35 a . di statura bassa, con atteggia 1nenti ano1mali d egli arti e dimi11uzione de lla motilità articola r e dei vari segn1enti. Ma questo caso n-011 r imase isolato : n el 1924 si agg i un se quello di Caussade e Peynet; nel 1927 quello di Guy Laroch e e !Barthes e poi l 'altro di Bouillard e Barreau ; nel 1931 quello di H,all é e Apert. Crookshanlts di Londra u e d escrjse poi tre casi n ei m embri di un.a stessa fami glia e Maurice Dubois di Liegi altri due casi pure familiari. , Dalle statistiche appare quindi che tale affezi one è rara, ma questa r.a rità è in' gra11 parte relativa , passando sp esso inosservata e m essa nel , rasto gruppo dei reumatismi. Il più d elle volte 11a c.aratter e fa111iliare, ma no11 se1npre. Sono in gen er e . . oggetti di piccola taglia, data la brevità d egli arti inferiori, p er· un arresto di s,~iluppo in lunghezza dell'osso, dovuto a d una scom1)arisa prematura della cartilagine diafiso-epifisaria. Léri m ette_ come base la ipertrofia degli abbozzi cartilagin ei; I 'ipertrofia o ea è secondaria a que t.a. Un altro fatto d,a segn alare è il d eficit intellett t1 ale del mal.ate. Qu al e sarà l '.a,rvenire di. questi soggetti ? L'ossifica zione proseguirà in m odo .anon1alo ; la scomparsa d elle cartilagini coniuo-a]i arresterà la crescen za e le deformazioni. ossee insieme agli a tteg·giamenti. viziosi di, enter.a nno d e fini ti vi . Cosa . i può fare p er q11ef'-ti i11 fer111i ! 1

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SHZJONE PRATICA

Nei neonati abbian10 il tratta111ento ortopedico per correggere subito gli atteggiamenti "izio... i; ma il male continuerà la sua evoluzione fatale e progre siva. l ull 'altro i può fare es_endo ancora oggi oscura la pa togene i di questa distrofia o ~ ea . ll. GRASSO. La causticazionc ignea dei capi articolari privi di cartilagine.

A. Albanese (Archiv. di Ortop., fa se. IV, 1932) stt1dia perin1ental1nente se 1.a ern1;li.ce causticazjo11e ig·11ea dei {'api ari icolari JJri vj <li cartilagin e e di rive ti111e11tu, ia uffi cienle ad impedire la i11 o~to ~i , e qual e sia il con1rorta111ento di questo procedime11to rispet to a quello cla. ~ i ro del! 'interposizion e di llna .. o.. tanza pla~ti ca fra i due capi ')tiSei . Dai 1i .. t1ll!l ti di que ·ti pri111i e ·pe rin1 enti ac·urata111ente 'aiutati dopo ripetuti esa111i funzionali , 1adioo-rafici ed anatomo-i tologici, 1'A. giunge alle . . egu enti con clu ioni: 1) la cat1~ti raz ione ig nea de1 capi arlicolari, dopo I 'a porlazione della cartilag in e di l'ive tin1 '3 11lo, è ben toll erata da Lulli .~li animali, cd è . ufficiente in linea di i11a ~~ i111a, ad i11l1led ire la Rin o tosi; 2) negli e. . peri1n enli di controllo la SOlllplice a pori azione dell e cartilagini <li ri,re. tin1ento provoca un'a11cl1ilo. i al ·une volte o ea, pe o o._teo-fibro a , e c1ualchc o]ta fìbro a; 3) anche n ei casi di artrolisi, con inl errt1zio11e di t1n 'an cl1ilosi precedente, la ca11 ·ti c.azione ig11ea <lei clue capi articolari c ru ntati è sufficiente a con '"'ervare la ri111a a rticolare; ! ) il ri pri Lino funzionale a ,·vien e in qu ei casi in c ui . . ono ·iati ripre i graclualn1 cnte lutti i n1ovirl1enti; 1'i11.attività dell a .articolazione invece, in ie111e corl l 'azion e del carico , non garantisce a 11111go andare, cl.alla formazione di un'an cl1iìosi gen.eraln1ente li1,ro a; 5) .ulteriori ri cer cl1e }Jotra1111 o i11 gJi.o valutare Je 1pos. ibilit à di aµplicaiioni pratiche . R. GJt\.SSO. L'alcoolizzazione dei nervi intercostaii nella cura delle fratture delle costole.

. . Latt cri (Ri vista ·ariilaria iciliana , 15 febbraio 1933), dopo a ''erci parlalo della frequenza delle fratture delle costole c l1 e ra.ppresenta110 dall ' ll % secon<lo il l\ilalgrtigne, al 16,07 % secondo il Bruns, fa l1n breve ccnr10 dei metodi t erapeuLi ci adoperati in J>U ato e quelli ancora in uso, e infine ci parla del s uo nuovo i11etodo che cor1sis te r1ell 'alcooli zzazione dei nervi intercostali, e ci preser1 ta l casi in cui ha avu lo risultati soddisface11Li: i] I 0 in individuo con frattura della 5a. e 6a. cos tola di sin . Previa ane~Lesia tron r.t1lare con solu zio11c di novocaina all'l 0/o pratica l 'alcoolizzazione del 4°, 5°, 6°, 7° nervo inte1co8tale. Dopo 35 giorni radiologican1e11te ~i dimostra la forn1 azionc di un callo osseo non e ubera1lle.

Il 3° caso presen tava frattura della 2a., 4a, 9a., 6 ~ costola: alcoolizzazio1te clal 2° all '8° nervo intercostale. Dopo 46 giorni radiologicamente si din"lostra in corrispondenza dei focolai di f1 altura la presenza di callo osseo non esuberanle. Per l 'autore l 'a]coolizzaz ionc dei n ervi inter-costali rappresenta u11 111ezzo terapeutico ideale, in quantochè con e.. so si h a scomparsa as. . oluta del dolore, J10i l'i1t11r11ob iJità quasi com~~J.e t a clel seg·n1en to di parele toracica , sede della frattura. L'in1mobilità è ùov·u la all a paralisj del sis ten1a muscolare del lerrilorio dei nervi i11tercoLa li a1coolizzati; r1ara1isi c}1e porta al rilascia-m ento dei mu coli ir1Lercos tali , e con ciò i 11ton . . coni ossei tendono a portar i in buona po'"' 1z1one. e poi si ha ancl1e ferita de l polmone con emotorace ed e1notli ·i, l 'alcoolizzazione determina. per l 'azion e emo tatica del collasso pol1nonare, scomparsa clell 'emoltisi. . Dr PAOLA.

MEDICINA SCIENTIFICA. Azione della opoterapia epatica e gastrica sulle· anemie secondarie. A. Corradetti (Fisi ologia e i\1 edi cina, marzo1933) ha esegui lo, al rig uardo, pregevoli ricerche. Si è valso di ratti , i1ei quali provocava anemia secondaria, . olt raet1do :angu-e per mezzo del sanguisugio. l carboidrati ecl i grassi CL1rono totalmente inaLtivi n el determinare la rigenerazione del sangue; le proteine vegetali ed animali furono licven1ente attive; il fegato (di vitello) e lo ston1.aco (di maiale) invece stimolarono energican1entc Ja rigenerazione; così pure i loro estratti. 11 pr incipio a ttivo del fegato i dimostrò ter111 0Jabile; in vJce il princi1)io attivo dello sto111aco venne distrutto solo io 1p·a rle dall 'ebolli z.io11e: cll1nque sono diversi. Questi risultati van·n o te11 uti presenti nel proceder e all 'e;patolerapia: i11pi cano che ìl fegato dovrebbe ·e ssere con u111alo pochissin10 cotto o crudo; invece lo to111a<~o può essere cotto. 11 principio alt i o dello . tomaco fu IJresente quasi e clusiva1rlen Le nella i11ucosa. Sotto l 'azione delJ 'opolcr:-ttJia ar1tiaue111ica, si rigeneravano parallelan1e nlc il numero delle emazie e il ta so da e1n og·lobi11a , n1a con ritardo dell 'emoglobina ·uJ lo emazie. Si osservarono molte en1az ie gra11ulo-n lamentose, il ch e denota una reazior1 e 111jdollare. L'a11emia secondaria si accon1pag11ava a piastrinosi , n1a questa era in1 p ulal)ile a ll'irttclina. Il lavoro conti ene altri dali. spe rim entali. I11teressa a11cl1e per i dati storici dai quali risulta cl1e le prim e ricerche s11lJ 'azione del fegato , n ell e a11en1jo :econùari e 0110 di P. CaLellino e ri algono al 1012; le prirr1e ricercl1e 1)erimentali di vVhipple furo no pul,blica te nel 1920; l'applicazione di ~finot e ~!urphy a Jla cura dell 'anemia perniciosa è del periodo 19261928.

A. P.


(( IL POLICLil.NICO

'994

AFORISMI.

La diagnosi precoce dei tumori del 1nnscellare su· • per1ore. 1) La diagno i precoce di un tumore maligno del mascellare superiore deve essere f,a tta p rima ch e il tumore abbia sorpassato i limiti del mascellare suddetto. 2) Oo-ni rigonfiamento, anche insi.g11 ificante, 0 del ma scell.ar e s uperiore ch·e non si risolve in quindici giorni, d eve far sospettare un processo maligno di d etto mascellare. 3) Evitare soprattutto la confusione con le periostiti semplici e sifilitiche. 4) Di fronte ad una nevralgia del secondo r amo del trigemino pe'n·s are sempre alla possibilità di un tumore del mascellare su peri ore. 5) Una suppurazione del seno mascellare è, talvolta, il primo segno di un tumore del mascellare superiore. 6) La presenza di un leggero ede1na della ,congiuntiva oculare e cli diplopia d eve far sempre pensar·e alla possibilità di un tu1nore del :mascellare superiore. 7) L 'esame radiolo.g ico ha r aramente importanza nella diag·nosi precoce d ei tumori mali..gni del mascellare superiore. Una ra<liografia n egati.va non prova nulla . 8) L 'escission e di prova sarà praticata raramente e . olo quando essa possa essere subito seguita dalla operazione radicale. (Da Rev. Esp. 1de Med. y (jir., maggio 1933).

G. LA

CAVA .

FOSTA DEGLI ABBONATI. .A11 'abb. n. 9420: Non esistono tern1ini fi ssi per la dichiarazione di abitabilità delle case. In linea gen erale, si esigono com e minimo , da 6 a 12 mesi ,dopo l 'applicazione d ella. copertura. Evidente·n1ente, h anno notevole importanza per l'umi·dità o meno di una ca . . a, la grandezza della casa stessa (case più g r.ar1 di esig·ono 1nag·gior .quantità di acqua per la maggior quantità di •malta e, quindi, un ten1po più lungo per il prosciugamento), i materiali da co?truzion·~ ·(un largo u so di ce1nenL(> armato r1duce d1 molto il tempo necessario per il prosciugamento) il clima (se umido , con1e quello marittimo: occorre un te1r1po n1aggiore), la ventilazione, ecc. Il giudizio più sicuro. vien·e d~to dalla det er"D1inazione d ello stato 1grometn co della casa, sia con la p sicron1 etria (da farsi do.po avere tenuto perfettamente chiu ~o ll!1 a1nb.1cnte. ~e~ 48 o re), sia con la determ1naz1one d1 um1d1t.a delle malte. In gen erale, si ammette come 11m ite massimt): un'un1idità r elativa del 70 % ed un 'umidità della n1.a lte del 3 /'o . fil. Al dott. R. T. da L. A. S. : Bi oo·nereibbe anzitutto sapere di quale colore si desidera I.a tintura. La egu er1te formula (Broq. Dermatologie pratique è per ]e

»

(ANNO

XL 1 NuM. 25]

ti11ture di colore scuro. Lavare i capelli con una soluzione di carbonato di potassio (uno u dieci secondo il testo., ma può b astare l'uno per cento) e poi frizion are con su cco sp:emut~ del rivestimento verde (n1allo) delle n oci, part·i dieci; alcool a 60°, parli riova.nta; lasciare in cantaLto p er dieci giorni e poi filtrare.

V. M.

VARIA. Intossicazioni alimentari per uova di ani· tra. W. Fron1n1e (Deut. m ed. Wo chenschrift, 28 aprile 1933) ha osservato numerose intossicazioni .alimentari manifestatesi in 25 gruppi: com plessivamente 143 individui, di cui 2 morirono. Lo studio epide1niologico permise di riferire le intossicazioni ad uova di anitra. l g·ermi isola ti furono il Bac . en\teritidis (Gartner e Breslau). Le anitre·, per ingestio11e di tali bacilli possono ammalar si ·e morire oppure rim.anere portatrici; sembra ch e la varietà viù ricettiva sia quella bruna . La trasmis ione del gerrr1e può avvenire per l 'intern o stesso dell'uovo (in cui vennero isolati i bacilli dell 'enterite), ma prevalentemente per l'esterno. Come misure profilattiche , 1'A. con siglia anzitutto la denunzia dei casi (includendoli n ella più comprensiva denomi11azione di intossicazioni alimentari.), la ricerca sistematica del bacillo dell 'enterite negli alleva1nenti di anitre, il richiamare l'attenzione s ui possibili pericoli derivanti dall 'ingestione di t1ova di anitra crude e la disinfezione esterna di quefil. ste. _..

Ricordiamo l'Importante pubblicazione : PAUL MARTINI

Professore Straord. n ella Università di Monaoo 1

L'esat:i"le diretto del ti"lalato (ad uso dei medici pratici e degli studenti) Traduzione italiana dalla edizione tedeeea a cura del Prof. Giuseppe Bastlanelli Ordin3frio di SMDeict!oa. Medica nella R. Un.iv. di Roma INDICE SISTI!MATICO lN RIASSUNTO:

Diagnostica generale. L' osservazione del malato. L'ascolta, zione d el malato. La percussione. L'ascoltazione. La palpazione del corpo umano, pag. I a 56.

Diagnostica speciale. La diagnosti.ca speciale degli organi respiratori. La percussione topografica del polmone. La percus, sione comparata del polmone. I rumori del respiro. La palpa, zione del polmone. Qua dro sinottico delle malattie del polmone, pag. 57 a 116. , La diagnostica speciale della circolazione. Ispezione e palpazione della regione cardiaca. La percussione del cuore. L'ascoltazione del cuore. Quadro sinottico deUe malattie del cuore e dei vasi, pag. 117 a 207. , La diagnostica degli or, gani delL'addom e. L'ispezione dell'addome. La percussione del, l'addome. L 'ascoltazione dell'addome. La palpazione dell'addome. ,pag. 208 a 248. . Indice generale delle materie, pag. 219 a 256.

Vol1une i·n-8° (tasca.bile), d1 pagg. VIII-256, con 35 figure nel testo, in nitidissima veste ttip~rafica ed elegantemente ri1egato in piena tela. Prezzo L. 3 2. più le spese postali <Li spedizione. Per i nostri abbona,ti sole L. 2 9 _. 2 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Uffioio Po eta.le Succursale diciotto. ROMA.


(ANI\O

XL,

NUl\il.

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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

MEDICINA SOCIALE.

Con iglio nperiore di anità. Co11 recente OYrano provvedjmen lo, aclollat o su proposta del Capo del Go~-erno, 1'1it1islro del1'Interno, è s ta lo pro~1eduto aJla costitu zion e del Con siglio Superjore di Sanità pel trie11nio 19331935 in confor1ni là de11 ordinamenlo st abi1 i Lo con la legge 23 giu gno 1927 modificat a dal R . Decr eto Legge 21 n1arzo 1929. L 'a lto Con e so, a prescindere dai me111bri di cliri llo, è stato costituito come appre ~o: prof. Giulio Ale andrin i, prof. Silvestro naglio11i prof. Guiclo Barge1Jjni, prof. Guglielmo Bilancioni, prof. i11g. l go Bordoni, prof. Pier Ludovico Bosellini . prof. Oddo Casagrandi, dotl . 1icl1ele Chieffo. prof. Dante De Blasi , prof. Dante De aneli~. prof. Ce are Frugoni , prof. 1\.le andro Lanfran chi, prof. ilYio Le so11a, prof. J\.rn aldo )laggior a , -ergano, prof. Ton1ma o l\Iancioli, prof. Luigi Manfredi, prof. ing. Bat li la l\Iilani, l)rof . Gio, a1111i Or i, prof. Donato Ollolenghi, prof. icola .Parrava n o, prof. Giuseppe Pecori, on. Vittorio Peglion , on . Ernesto Pestalozza, prof. Vittorio Pun lon i, prof. Pietro Stazzi, prof. Fra11cesco ' ' alagu " a, prof. Adriano Valenti, prof. Guid o Vernoni. en. Riccardo Versari. Con su cce iYo decreto del Capo del Governo sono tati nominali rispettivamente presi<lcnle e Yice-presidente del Consiglio mede imo il prof. Dante De Bla i ed il prof. Cesare Frugoni. Con lo le .... o dccrelo il medico provinciale di in eia se dott.. Corrado Tommasi-Crudeli è s ta lo incaricato cli di. j1npegnare la funzione di egretario capo cli detto Conse so.

Per la lotta anti1nalarica.

1

I

±\.1 "en. prof. MarchiafaYa dél mol 1i a11ni pre idente d el Consiglio uperiore di Sar1ilà, ch e ave a

ripetulan1cnte inslslito n el desiderio di essere esoneralo dall 'alla carica, il Capo del Governo hn fatto pervenire una lellera di vivo rir1grazia1nent o per la Yalicla e sapiente consulenza tecnica prelala per la risoluzione dei n11mero i problemi igie11ico- ani lari e socialj trattati. dal I'al lo conses o. e primendo allresì il desiderio che ancl1 e al di fuori del Consiglio Superiore di anità, l 'illustre scienziato voglia continuare a rlare la ua prezio a collaborazione allo studio dei più importanti proYYedimenti diretti all a tutela della salul c pubblica. Il Capo del Governo ha Yoluto indirizzare una parola di vivo en co111io e di ringraziamenlo a11 ch e al prof. Alfon so Di Vestea, docent e en1 erito d 'jgien e della R. Universi là di Pisa, già per lun go periodo vice-presidente del Co11siglio Superiore cl i Sanit à e ch e parimenti aveva espresso desjderio, per 1noliYi personali, di n on essere co11fern1alo 11 ella carica. Ai proff. De Bla i e Frugoni esprimiamo il vivo <'Ompiacirn e1tlo e le cordiali felicitazioni del nostro corpo redazionale per le alte cariche a cu i sono _tati chiama li .

Il Capo del Gover110 h a presentalo alla Camera un disegno di legge pel coordina1nen.to delle norrne inte "'e a diminuire le cau se di malaria. La relazione, che accompag11a il disegno di legge, rileva to che, co11 1'alluazione del programma intrapreso dal Regime per la bonifica integrale del territorio nazionale paludoso e improduttivo, si è estesa I 'opera rede11lrice dello ,S tato a più di cinque 1nilioni di ettari , per la quasi totalità focolai di grave endemia malarica, fa presente che le attua li dispo izioui legislative, risalenti al 1901 e 1904., e prese sotlo 1'inculJo di gravi epidemie con elevata mortalità, non son o ora pii1 adeguate ai bi ogni e alle nuove necessi là ; e richi an1a l 'atlenzione sulle segu en ti mancl1e,·olezze: 1) mancanza (}i norme preci e circa l 'assistenza ospedal.iera, talora necessaria per assicurare la cura radicale della malaria, sia n elle ior1ne iniziali, sia i11 quelle croniche ; 2) mancanza di norme per l 'assistenza dei malarici ch e ritor11an o n ei paesi cli origine, esenti da endemia di malaria ; 3) insufficiente disciplina della lotta an lianofelica, pecialmente n egli aggregali urbani e n elle immediate adiace11ze rli essi; 4) insufficiente tutela sanitaria ed ai1tima1arica dei lavoratori , reclutati per i ]avori di bonifica. Donde l'opportunità cli procedere ad una reviione delle disposizioni in vigor e per l a lotta con tro la Jnalaria e di coordinare e unificare tutte le attività e le energie, ia p11bblich e, sia private, indirizzandole con u11ici là di direttive e di organizzazione tecnica al con eguimen lo d P.i maggiori benefici sanitari. La r elnzione passa quindi ad illu strare i singoli articoli del provvedimen lo, ch e tra 1 altro stal.> ili sce la dichiarazion,c delle zon e di endemia 1nalarica, 1'istituzione in queste di un Comitato provinciale per la lot ta antim alarica, la distribuzione gr atuita del chinino, ecc. Particolare importanza assumono le disposizioni n ei riguardi gi urjdico-assi st enziali, t anto nei riguardi dell 'operaio assicurato contro gli infortuni, qua11to nei riguardi dell'esito letale r he i può verificare per febbre perniciosa, quando i accerti colpa del datore di lavoro, per conslalata n1anca11za irt luogo, di opportuna assistenza sanit aria. (Cfr . questo p eriodico, n . 14, pag. 552) . 1

1

INSEGNAMENTO SUPERIORE. Per un pi à organico f nn r.io11a1nento deg·Ii Istituti • • Rnper1or 1. Il rviinistro dell 'Educazione Nazionale, on. Erco1e, h a inviato una circolare ai Reltori e Direttori rlelle Università e degli l s lituti Superiori e ai Presidi delle Facoltà e Scuole per richiamare la loro attenzione sulla necessità, ai fini del migliore e pii1 organico fun zionamen lo degli Istituti di J truzione Superiore, ch e sian o scrupolosamente


995

« IL POLICLINICO »>

adempiuti tutti i còmpiti spetlanli alle Facoltà e Scuol e e particolarmente ~elli che magg1ormente interessano l'attività didattica. Il Ministro, riferendosi a quanto disposto dall 'art. 24 del R. D. 30 pettembre 1933, ricorda 1'obbligo che hanno le Facoltà e le Scuole di raccogliere i programmi dei corsi, di esaminarli e coordinarli fra loro, di introdurvi le opportune modificazioni e di elaborare così un piano organico di studi pienamente rispondenti ai postulati del Regime come alle finalità scientifiche e professionali d elle Facoltà e Scuole medesime.

CONCORSI. POSTI

VACANTI.

AcQu1 (A l essanclria) . Ospedale Civile cc Monsigrior Capra». - Scad . . 12 ag. ; chirurgo primario direttore sanitario; L. 3000 annue, ridotte del 12 %; compartecipaz. 47 %; età lim. 40 a . ; tassa L . 50, 10. ALESSANDRIA D'EGITTO. OsJJedale I taliano Cl Benito "Nlussolini ». .__,. Scad. 31 lug.; aiuto del reparto chirurgico; titoli; età lim. 35 a. al 31 mag,; 2 anni di assistente o aiuto in Clinica chirurg. od in reparto chirurgico di Ospedal e; doc. a 3 mesi dal 31 mag.; vitto, alloggio, compartecipaz. con un minimo garantito di L. E. 250 annue; esame di Stato alla prima sessione su ccessiva alla nomina ; chied. avviso. Rivolgersi alla Dire• z1one. ANCONA . Ospedale Civile Umberto I . - Fino alle ore diciotto del 20 luglio 1933 è aperlo il concorso per titoli al posto di chirurgo primario dirigente di uno d ei due riparti di chirurgia. Per l a richiesta di informazioni e della copia del bando rivolgersi all'Ufficio di Amministrazione dell 'Ospedale. BAGNO A R1POLI (Firenzé). - Scad. 21 ag. ; per Grassina; L. 8500 e 8 trienni d ecimo, oltre L. 3500 (variabili) trasp.; riduz. 12 %; e là lim. 35 a.; tassa L . 50. BANZI. (Vedi MATERA) . BERNALDA. (Vedi MATERA) . BIANZONE (Sondrio) . - Al 30 giu., ore 16; L. 8'500 e 4 quinquenni dee., oltre L. 400 uff. san., L. 650 trasferta, c.-v., L. 500 trasporto; riduzioni; età lim. 40 a.; tassa L. 50; doc. a 3 m esi dal 25 mag . BoRGo S. G1Ac0Mo (Brescia). Scad. 10 lug.; 2° reparto (3 frazioni); L. 9000 da ridurre del 12 %; 6 quinquem1i dee.; L. 1000 bicicletta; L. 1200 se uff. san. CAccAl\1.0 (Palern1.o) . - Se.ad. 3~ ag.; L. 8750 da decurtare del 12 %. CEnvAnA n1 RoIVrA (Roma) . - Scad. 31 lug. ; lire 10.5000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 cavale. e arm. farm.; addizion. L. 4 oltre i 1000 pov.; età lim. 35 a.; tassa L . 50,10. CESENATICO. (Vedi FORLÌ) . C1v1ATE (Como) . - Scaci . 30 giu.; L. 9000 e 4 quinquenni d ee.; addizion. L. 5 oltre i 400 pov.; L. 900 se uff . .san., L . 500 ambulat.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50. El'lì'\A R. Prefettura. Concorso ai pos li di Ufficiale ,Sanitario nei comuni di 'l'rojna, Valguarne-

(A~NO

XL,

l\{.Tl\[.

25]

ra, Villarosa. Stipendio annuo lordo L. 'iOOO. Limiti di età anni 45, salvo le esenzioni dei limiti fJrevisti dalla legge. Scaclenza 31 luglio 1933. Scad. ore 16 del 31 ag.; assistente chirurgo ; L . 5000, oltre L. 1200 ind e11n. guardi a, c. -v., compartecipaz.; ritenute; laurea da no11 oltre 5 a.; doc. a 3 1nesi; nom . biennale. È annull ato il precedente av viso di concorso. FIRENZE.

Spedale S. Giovanni di Dio. -

FoRLÌ. R. Prefettura. - È prorogato al 30 giug no 1933 il termine del concorso per Ufficiale Sanitario del Comune di Cesenatjco. Con provvedjmento in corso di approvazione lo stipendio è stato portato a L. 12.000 anr1ue. GENOVA. Spedali Civili. - Scad. 24 lug . ; speciali sta jn ostetricia e ginecologia ; id. in oculistica: id. in dermosifilopatia; L. 6000; ritenuta 12 %; aum. quinquennali e conferme triennali fino a 60 anni; i scriz. al P. N. F.; tassa L. 50; doc . a 3 mesi dal 23 mag. Scad. 21 lug.; medico cl1irurgo dentista ; lire 3000 ; doc. a 3 inesi dal 24 mag. Le altre condizioni come sopra. Chiedere annunzi. Rivolgersi alla Segreteria (Ospedal e S. ~Iartino) . GENOVA. Ospedali Civili. -- Scad. 20 lug. , ore 15; 11 assistenti (5 chirurghi , 1 n1edjco, 2 in· radiologia e terapia fisica, 1 i11 ostetricia e ginecologia, 1 in pediatria, 1 in ne11rologia) ; L. 4500 oltre indenn. di L. 10 e di L. 15 pr le guardie; riduz . 12 %; nomine e 4 conferme bier1nali; doc. a 3 mesi dall'l giu.; tassa L. 50 al tesoriere. Chiedere bando. GROTTOLE. (Vedi l\1ATERA) . LucoA. Comun.e. Scad. 20 ag.; , .I r eparto ; L. 8000 da decurtarsi del 12 %, 5 qtlinquenni dee.; trasp. L . 1500; c. -v. MATERA. R. Prefettura . Co11cors0 ]Jer titoli ed esami ai posti di Ufficiale .Sanitario dei comuni di Banzi, T~ernalda, Groltole, Montalba110 J onico e Palazzo San Gervasio. Scadenza 15 lt1glio 1933. Per informazioni e chiarimenti rivolgers i all 'Ufficio Sanj Lario ProYincjale della R. Prefettura di Matera. !\if1LAzzo (Messina) . -Scad. 19 ag., ore 12:L. 000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 trasp.: riduz. 12 %; età lim. 35 a. MoNTALBANo JoN1co. (Vedi ì\1lATERA) . MoN1'ECOSARO (Macerata) . Scad. 30 giu.; l a. cond.; L. 8000 e 3 quadrien11i dee.; c.-v.; trasp. L. 500-2500; riduz. 12 %; età lim. 24-40 a.; tassa L. 50.10. I

NAPOLI. Consorzio Prov . .Jl1ilitu.b er co l. ... cad. 2 ag.; direttore; L. 20.000 ol tre L. 4000 inden11. carica; età 1im. 45 a. al 1° giu. ; titoli sci entifici, accademici e di carriera dai qua}j risulti competenza nel campo della tisiol ogia, dell 'igie11e e della profilassi antitubercolare, tenendo partir,olarn1 . coI1to di servizi e mansionj espletate nella lotta antituberc.; iscriz. al P . N. F.; tassa L. 50. Rivolgersi al Presidente. NARO (Agrigento). Scad. 30 giu .; 2a cond.; L. 8000 e 4 quadrienni dee., c.-v.; trattenute: e tà lim. 45 a.; tas&a L. 50. •

~ [ATERA) .

PALAzzo SAN GERVASIO. (Vedj


(ANNO

XL, NuM. 25)

Co1nune. - Scad. 15 ag. ; tre condotte ; L. 10.000 e 4 quadrienni di I .. 800; trasp. li re 2000 e L. 4000; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; ta ·sa L . 50,10. PESCARA.

(Torin o) . ~ ,Scad. 10 lug.; uff. san.; L. 8000 e quadric11ni, oltre L. 5000 indenn . traferta. RiYo lger i R. Prefe llura di Torino o al Comune. RACt\L~cuTo ( tgrig ento) . Scad. 10 Jug.; li re 8500. RoccALBEGNA (Grosseto). _..,. Scad. 10 lug ., ore 20; 3a. cond . ; età lim. 35 a. al 26 mag.~ d.oc. a J mesi dall a s tessa data; tassa L . 50,10 ; stip. li re 9250 e 5 quaòrie11ni dee., oltre L. 1760 tra p., c.-v.; riduz. 12 ~6 ; serv. entro 10 giorni. ROMA . Pio I stitu to di S . .<;pirito e Ospedali Riun.iti. - cad . 20 lug.; primario oto-rino-l aringoiatra; rivolgersi Segreteria. P1NEROLO

S. Gil\~SIO (1\-lacerala) . - Scaçl. 30 giu. ; 2 condotte; L . 9000 oltre L. 2500 cavale.; riduz . 12 ~~ . ScA DEL zzi\. - , .cdi VILLADEATI . JENA. Amministraz. Provin. carl. 15 Jug. , ore 17; coacliutore nella Sez. med.-n1icrograf. del Labora torio prov. d'igiene e profila si ; L. 12. 000 oltre L. 1600 serv . att. ; c. -v.; riduz. 12 %; e tà 1im . 35 a. al 15 rr1ag.; titoli ed esami . È vacante anclte il p os to r1i assistente nella Sez. chimica. TREv1co (Avellino) . - Scad. 9 1ug., per campiteJl a; L . 6000 e 5 quadrienn i de<;., riduz. 12 %; età lim . 35 a. al 25 mag.; tassa L . 50. TEORA (Avellino) . Scad. 10 lug.; L. 6500 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; e tà lim. 35 a .; t assa L. 50.10. Tn1POLT. Ospedale Tl ittorio Emanuele III. Scad. 23 lug., cli rettore primario medico, ])rin1ario chirurgo e primario oculista; titoli. Au lorizzazione al libero esercizio. Domanda in carla da L. 5 e docum~nt i a l ~Iinistero delle Col onie, lfficio del Personale. Il dflcreto è pubblicato i1e1la « Gazzella Ufficiale », n. 121, del 24 maggio. Tno1NA. - Vc<li E NA . VALCUARNEll . · - , . edi ENNA. VERONA . Amm;ri. Prov. - A tutto 31 Jug., a si st en te n el Laborat . prov. d'igiene e profilassi , Sez. Jned .-micrograf.; L . 9600 oltre L . 2600 serv. att. , 3 scatti quaclriennali , riduz. 12 %; età lim. 35 a. al 6 ntag.; doc. a 3 m esi da ques ta data; iscrizione al P . F.; serv. entro 15 g iorni . Chi edere annunzio . VILLADEATI- CANom.vzzA (Alessanrl r ia) . Condotta con orziale. lipendio e indennità co111ple ivarnerl le L . l 0.000. fficiale Sanitario L . 700. Scarlenza 31 1ug lio 1933. Per informazioni rivolgersi al!' fficio cli egre leria del Co111une di Vj}]adea li . , .JLLAROSA. ' 'erli E :rN.A. V1~so (fvl acer ata). Scad. 10 lug. ; 2 condollc ; L . 8000 e 4 quadrienni dee., oltre c.-v. > L . 2500 caYalc., L . 500 se ufI. san. ; rjduz . 12 %; et à JinL 24-40 a.; doc. a 3 m esj dal 1° gil1.; iscriz . P . N. F . ; tassa L. 50. ~ VoGUERA. A mministraz. P r ov _ - Scad. 15 lug.; dire ttore d el Labor . prov. d 'ig iene e profila ssi ; L . lG.000 aumentabili, oltre L . 3630 scrv. a tt.; deduz. 12 ~·~ AVVERTENZA'. Quando non è altrimenti indica to i con corsi si riferiscuno a condotte m edico-chirurgiche, i compensi allo stipenùio base. .i

.

997

SEZJONE P,RATICA BORSE DI STUDIO.

Borsa di

ludio « Carl o Co1nba ».

·

Presso I.a R . niversil à di Firenze è aperto u11 concor so per una bor a di tudio bie1mal e, per ! 'ammontare di L. 5000 annue, intitolata al nome di « Carlo Comba » <la conferirsi ad un giovane laur eato in ~Iedicina e Chirurgia e che irJtenda perfezionarsi n egli ludi pediatrici, presso la Clinica ~ediatrica Medica della R. Univer sità di Firenze. Possono partecipare al con corso giovani cli n azionalità itali ana l aurea li da non oltre tre anni in Medicina e Chirurg ia, a lla data dell a chiusura clel presente bando. A parità di n1erito saranno preferiti gli asp iranti ch e dimostrino di essere in condizioni ecorlomich e di agiate. Scad. 30 settembre. Chiedere bando. RiYolgersi al la Segreteria. Il vincitore della Bor a avrà l 'obbligo di risiedere in Firen ze e dovrà freque ntare la Clinica Pediatrica ~Iedica durante l 'inticro biennio, compre o il periodo e Livo.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. L 'Accad emia cli ~1edi cina di Parigi, su relazioue d el prof. Cunéo, 11a conferito il premio bien nale cc .i\lb erto di Monaco » di fr . 100.000, al prof. Hér icourt, che fu col laboratore di lil.ich et nelle prime ricerche su lla sieroterap ia e che ha conaçrato tutta l a vita al] a ricerca scientifica e ' a] bene collettivo : più ch e ottantenne, si prodiga a11cor a quale medico in un disp ensario cl 'igiene sociale. I

Alla Facoltà di Iedicin a cli J{osario (..\.rgentina) ono nonlinati i proff. Carl o \ e tkamp , di clini ·a oftalmologica; Fernando R. Ruiz, cli anatomi a e fisiolog ia patologicl1e; Pedro Ferrazzini per il prin10 anno della cuola di ostetrici a. Il ùott. Rodolfo A. Rivarola è nominalo pre i dente della Società di cl1irurg ia di Buenos .t\ires. Il prof. Han s Hcppin gcr, di medicina interna a Colonia, è chia111a to al! ' Univer sità di Vienna.

Interessante : Dott . CJUSEPPE PENSO

I bagni di rriare (Consigli di uin Medico) AL M '\.RE: CLIMA MARINO ED ACQUA Dl MARE - EFFETTI DEL SOGGIORNO AL MARE - IL MARE: A CHI FA BENE E A CHI FA MALE: Lf} ! NDICAZ IONI - LE CONTROlNDICAzlONI - lNTOLLFRftNZA lN CHE STAGIONE SI DEVE ANDARE AL MARE - QUALE SPIAGGIA SCEGLIERE: LE PINETE - LA VITA AL MARE: IGIENE DEL CORPO E D1:1LLO SPIRITO - LA CASA - IL SONNO - CONTRO LE ZANZARE • IL VESTITO • GLl OCCHIALI DA SOLE - L'ALIMENTAZIONE - SULLA SPIAGGIA - IL BAGNO DI MARE : COME S I FA IT, RAGNO DI MARE - A CHE ORA SI DEVE FARE IL BAGNO - ANCORA QUALCHE CONSIGLIO - QUANTO DEVE DURARE C'N DJ\GNO DI MARE - DOPO fL UAGNO - IL BAGNO DI ACQUA MARE CALDA INCIDENTI DOVUTI AL BAGNO DI MARE - ERRORI DA EVITARE DURANTE LA OURA MARINA - IL BAGNO DI $0J.JE: I suor EFFETTI - COME Sl FA I L BAGNO DI SOLE - IL BAGNO DI SABBIA: COM.E SI FA l!:. DAGNO Dl SABDIA • I SUOJ EFFETTI - GLI SPORT$ AL MARE : IL NUOTO • IL CANOTTAGGIO - LE SCOTTATURE DA SOLE - IL COLPO DI CALORE - IL MAI, DI MARE - PRONTO SOCCORSO IN CASO DI ANNEGAMENTO.

Farne richiesta alla nostra Amniinislrazione media1ite Vaglia Postale di L. 5, da i nviarsi all'Editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - Renna. •


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« IL POLICLINICO »

AFFERMAZIONI CULTURALI Diffusione della Biotipologia Umana all'Estero. que li ultimi giorni sono state fondate, in due g randi ed importanti ce11tri culturali dell 'Estero, Parigi e Buenos Aires, due Società di Biotipologia, co11 un con1itato direttivo composto di illu strazioni della scienza m edica di quei paesi , e con a capo l 'illustre prof. Achard, clinico m edico, decano della Facoltà di Medicina di Parigi , per la Francia, e del chiarissimo prof. Castex, cli nico meclico di Bue11os Aires, per l 'Argentina . ()uesle due Società hanno già inizi ato la pubblicazion e di due importanti Rivis te cli Biotipologia, rispettivamente « Biotypologie » a Parigi e cc Anales de Biotipologia, Eugenesia y Medicina Social » a Bue11os Aires: in questa città ha cominciato anche a funzionare un vero Istituto Biotipologico. Questi fatti sono veramente di notevole importanza per ]a scien za m edica italiana, che viene cosl pienamente riconosciu la ed applicat a al1'Es tero; e cos tituiscono ragione di legittima soddisfazione per i m edici italiani e particolarmente per ql1elli , che si onorano di appartenere alla scuola di colui, che è stato il creatore della Biotipologia e che da un ventennio co11 fed~ vivissi ma ed opera costante n e è l 'infaticato applicatore, Nicola Pende. Lo sviluppo e la diffusion e n oteYol e, ch e ques ta scienza h 3. ragg iunto in pochi ssimo tempo, in Italia, in Francia, in Rumenia, in An1erica, in Russia, p erfino in Palestina, sono spiegati dalla con cezione veramente orig·inal e e r azion ale su cui essa poggia , nonch è dalle sue importanti ssime applicazioni pratiche, sp ecie al campo della ortogen esi e della medicina sociale. Io non starò qui ad occuparmi ampiamente di ques to argomento. ch e si può trovare estesamente e magistralmente trattato nei numerosi scritti del Pende e della sua scuola. Mi limiterò a riferirn e p er sommi capi ed a riportare piuttosto quaJcl1e parte pi\1 significativa di ciò che n e scrivono gli studiosi stranieri. Il t ermine di biotipol ogia è sta to creato dal mio Maestro, prof. Pende, per esprimere la scienza, J11

cl1 e si occupa delle varie individualità umane, non nel suo lato morfologico soltanto, ma n ella quadruplice faccia del la forma corporea, del t em peraniento dinamico-umorale, del carattere mor ale e del tipo d'intelligenza: quadruplice faccia , ch e costituisce il biotipo umano, cioè il tjpo di

manifestazioni vitali complessive, ch e dis lingu c un individuo dall'altro. La base di tale cosidetta pirarnide biotipologica del Pende è il patrimonio ereditario m orfio-fi siop sicologico dell 'individuo, che la biotipologia esplor a insiem e con gli altri qu'a ttro lati anzidetti; 1>er la ragione ch e solo la storia gene li ca e potenziale del] 'individuo può far comprendere le manifes l azioni vitali attuali de11 'individn o stesso. Come si vede, quindi, il m e1ilo precipuo ed origin ale del Pende, n ello studi o della costituzion e in cl iYid uali.!, 0 s la lo qu ello cl i con sid er are nor1 iso•

[ANNO

XL, Nul\r. 25]

l a lamente il lato morfologico on il lato fisiologico od il lato psico-fi siologico dell'individuo, come finora le varie scuole costi l'u zionalistiche avevano fatto, ma di con siderare nel loro insieme e nei loro r eciproci r apporli tutti questi 1ali, con una visione correziona lis ti ca, unilaria e sin telica, che appare oggi la più completa e la più razionale e la più confacente all 'indirizzo clinico e medicosociale. Così si spiega, perchè la biotipologia del Pende, di cui in Italia hanno già apprezzato l 'originalità e I 'utilità pratica cultori di studi costituzionalistici com e il Castaldi, San te De Sanctics ed il Boldrini, abbia trovato una rapida diffusione all'estero. dove pur esistevano, come a Parigi, scuole e società morfologiche, per es., quella di l\1ac Auliffe e 'fhoori s. Difatti ecco cosa scrive uno studioso francese, lo ,S chreider, nel n. 2 (19331 dell a Rivista « Biotyp ologie »: « Avec Pende comm en ce un nouveau cycle caraclérisé essentiellem ent par un remaniement révolutionnaire des m éthodes d 'investigation. Disciple de Viola, Ni colas Pende prend acte de sa classification et adopte, dans ses g ranrl es lignes , la technique anlhropo1nétrique, qui er1 constitue le fondement expérimental. Seulemen t, avec lui, l 'analyse des types hwnains sort des cadres étroits de la morphologie. Dan s sa con ception, le " biotype ,, appara1t comme la résultante n1orphologique, physiologique et p sychologique, variMle rl 'un indi "idu à l 'autre, des propriétés cellulaires et hu morales de l 'organisme, résultante toujours déterminée essentiellem ent par Jes lois de l 'hérédité et accessoiremen t p ar l 'action perturbatrice du milieu ... ». .... . « Pourtant, il serait difficile de contes1 er qu 'en mt1ltipliant ses « variétés », au détrimen t de la simplicité qui semble avoir séduit Jes auteurs de quelques classification trop succinctes, Pende a m arqué un pas iniportant sur· le che· min, qui m ène à la co n1iaissance du concret d e l 'individùel ».

et

Jn Italia la grande is tituzione nazionale per la tutela della crescenza e della edu cazion e fisica delle g iovani generazioni, cioè 1'0. N. B. , ha già adottato la cartella biotipologica òel Pende, com e la g uida ed il documento indi spensabile per l 'irrobustimento costituzionalistico e la profilassj delle anomalie di sviluppo fisico e psichico dei germogli delle stirpi i tali che. E la biotipologia invade oggi gli altri due grandi campi della scuola e del] 'officina, dove solo la conoscenza profonda della p er sonalità fisico-psichica unitaria del soggetto può essere arra sicura di pedagogia razionale e di una razionale preparazione rl 'una selezio11e e di un orientamento giusto nl lavoro, a cui ogni uomo è da n atùra destinato. Oggi, tutta un'altra serie di recentissin1e ricerche della scuola del Pende prende anche di mira il campo nuovissimo dei fattori razziali nella genetica delle varie individualità umane, ecl anche cla questo lato ]a biolipologia razziale e genetica si dimostra già promellente di nuovi frutti, e di inter esse nazi on ale e sociologico, in qua11to che


[ ANNO

XL,

NUl\1.

25]

SEZIONE PRATICA

t11ira ad indagare i valori sornalici e s pirituali delle varie stirpi, che compongono l 'unità poli lica della azione, e costituiscono I 'a llivo del bilancio un1 ano del i1ostro Stato, organizzalo in n1odo ch e solo la conoscenza di tutti i valori e tni c i pol~~' c~1ne il Pe11de sos tiene, perm e ttere quel~a un1f1caz1?ne che al fascio polilico aggiungerà il vero fascio d elle for ze spirituali della azion e. Ci augurian10 che questo prima to italiano n el campo <lell a b iotipologia e delle su e appli cazioni medico-sociali , il quale ampia i confini e raffor~a i m eriti della g rande Scuola costiluzionalj sli ~a italiana, ch e si fregia dei g r andi non1i <li De Giovanni e di Viola da cui il Pende discende e ch e trova oggi all 'es tero così patente rj conoscimento, sia inteso anch e in Italia con seren a obbiet liYi là e g iustizia, ciò ch e n on sempre è stato fatto , neppure in uno dei più r ecenti libri, che vorrebbe es ere opera di rivendica;rion e degli cienziati italiani, ed in cui purtroppo n1olle coe no tre son o taci u le o sono male in tese. SILVIO

DE

CANDI A.

NOTJZIE DIVERSE.

Congr e o italiano di microbiologia.

IJa Presiden za della Sezione ItaJian a della Socie là Inlern azionale di Micr obiologia ba fissa lo i lenti di Relazion e p er il V Congres o azion ale c he a' r à luogo n ella primavera del 1934. Essi sono: « I virt1 filtrabili n ell a . p a tologia vege lale », r el a tor e il prof. V . Rivera (Perugia); « 1uovc ' edule sulla biologia d ei paras iti malarigeni », r elatore il prof. G. Alessandrini (Roma); « Jl Balleriofago », r elator e il prof. G. Orsi (Napoli ). ar à inoltre volto il egu enle argomen to al! 'ordine d el giorn o : « Na tura chimica degli antigen i e rl eg li anticorpi », relatore il prof. P . Rondoni ( l ilan o). ar anno ammesse comunicazioni, pre fcri])ilmente s u argomenti di r elazione. Non saranno a~ce l.tat e comunicazioni ave.nti caratter e pubblici tar10. I dattiloscritti d elle comunicazioni , in ling u a italiana o francese, d ovranno p ervenire alla segreteria d el congresso non più t ardi d el 31 genn aio 1934. I titoli d elle varie comunicazioni saranno accetta li a tutto il 31 dicen1bre 1933. , ono ammesse comunicazioni anch e cla parte <li s tudiosi stranieri. Una seduta d el Congr esso sarà dedica la al Co1nita lo Ilali an o per lo s tudio dei gruppi san g uig ni, che terrà in t ale occasione la sua oli La riu nione. arà di~c u sso il tema: « I g ruppi an guig ni in clini ca m edica », relatore il prof P. Mino ('forino). Sull'argomento sono acce tt at e comunicazioni, })er le quali vigono le regole più sopra riferite. La quota d 'iscrizione al Congresso è fi ssata in Lit. 25 e dà diritto al volume degli At~i ed al1e facilitazioni ferroviarie di rito. Per ogni ulteriore informazione rivolgersi ai segr e tari , prof. C. Arnaudi e prof. G. Dcssy, via Darwin 20, Milano .

2 ' Congres o della Società francese di ginecolo· • g1a. i è t enuto a Luxeuil (Lorena) dal 2 al 5 giug no sotto la presidenza onoraria del prof. Keiffer (Bruxelles) ed effettiva di L . l\iI. Pierra.

999

Un solo tema era in disc us ione, « il d olore in ginecologia », e fu compiulamenle svolto in tutti i su oi molteplici asp elli : anatomia, fisiologia , cau se, tra ttamento oper ativo, fisico, idrominerale .ecc. da J ayle F. e G., Binet, Colanéri, Douay, l e1ffer, Laffont, Jetter , Peok er , Pierra Zimmern . La riunione fu mollo numerosa ed animata proficua <lal la to scientifico e pratico festosa pe; 1'o pitalità offerta. ' La prima seduta del Congr esso fu presieduta d al <;i'aifamì (di Bari) ch e r appresentava la Società italiana di gin ecologia e che ebbe le migliori accoglienze, grazie alla cordialità e alla laLinità di Pierra, ~ en nolo n ella st ampa medica, oltre che come d1rellor e della « Revue française de gyn écologie », an ch e corne animatore del1 a Unione d ella stampa m edica l atina.

Giornate antitubercolari torine i. Son o state organizzate dal Con sorzio provinciale antitubercolare di 'forino e dalla Sezione r ea ionale d ella Feder azione nazionale italiana fascista p er la lotta contro la lubercolòsi ; si sono volte nell 'Istituto d 'Igien e di quell a Università. L 'inaug urazion e ebbe luogo il 27 maggio; parlarono il prof. Maggiora Ver gan o e il prof. Mich eli. Furono tenute lezioni dai proff. Micb eli, Maggiora Vergano, Cramarossa, Olivero . Vennero visitati il Cenlro diagnostico dell 'I stituto nazionale fascista di previden za sociale, la Colonia profilattica di Lucento (ove i congressisti furono ricevuti dal podestà dott . Thaol di Revel e dal vice-podestà ing . ilvestri) ed i san atori g n ellì sopra Fenestrelle.

All'O pedale militare di ][ilano. All 'Osp edale militare di Milano è ta lo celebralo, con una significa lica cerimonia, il primo cent enario della fondazion e del Corpo mililare cli anità. Alla manifes tazione sono interve11uti il com andante d ella Division e gen . Moizo, il direttore della 1Sanità inilitare col . P. Viola , la presidente d el Comitato p a trones e d ella Croce Rossa <luch essa Xenia Visconti di l\1odron e ed altre per·onalità. La cerimonia ha avu to i1Ji zio con t111a me5sa al campo , alla quale, oltre le autorità, h anno par .. tecipa to le truppe d el Corpo di ,Sanità. Quindi jJ con1andante interinale d ell 'Osp ed ale, col . Camu riano, h a pro11uncia to tln discorso, vivamente applaudito . L'Osp edale è stalo vi ita lo d a l Pri11cipe di Pie1nonte; la visita si è svo1la 1ni11 uli inia, otto l a g uida del dirett ore d i anità del Corpo d'Armata col . Viola e d el dire llore interinale col . Camu• rtano.

L'O pedale anatoriale <li

iraen!iln. Il 3 maggio, all 'au gu st a pre enza del Re, r ecatosi ad assist er e alle r appresentazioni cl assich e del Teatro Greco, vcr1n ù inaugurato a Siracu sa l'Osp edale Sanatoriale dell 'l stilulo nazionale fascis ta di nrevide11za sociale. Alla solenne cerimonia erano presenti il minis tro d elle Colo1tie on. De Bono, il sottosegr etario di Stato on. Solmi, il presicl ente del Consiglio d 'amn1inis lrazi.on e dell 'Istituto on . Bottai e altre autorità. L 'ufficio r eligioso venne relebrato dal Vicario Mon s. Musumeci ; parlarono poi il podest à, l 'on . Solmi e l 'on . Bottai; infine il Sovrano, guidato d all 'on . Morelli , visitò i lot;ali e gl 'impianti , ch e cosli tuiscono quanto c1 i 1)ii1 p erfetto possa r ealizzarsi in tale campo.


cc IL POLICLINICO »

1000

Servizi igienico-sanitari della p1·ovincia di Roma. Il Rettorato della Pro,-incia di Roma, adunatosi ol la la presjdenza di don Piero Colonna, ha preso i1\ esame la proposta relaliva alla concessione di u11 contributo a favore dell'Istituto Regina Elena per lo studio e l a cura del cancro, validamente sostenuta dal prof. Margarucci, ed ha espresso il voto che le condizioni del bilancio del futuro esercizio consentano l'iscrizione di un congruo stanziamento; ha discusso i progetti per l 'impianto della depurazione biologica nell 'Ospedale psichiatrico di S. Maria della 'P ietà, impianto che costituirà un ulteriore perfezionamento dei servizi jgienico-sanitari dell 'Ospedale stesso.

Il prof. Bernard a Roma. Il 10 giugno il prof. Léon Bernard, della Facoltà medica di Parigi, ha ripetuto, nell'Aula Magna dell 'Universi là di Roma, la sua conferenza sul tema « Ciò che la medicina deve all 'Italia », conferenza già tenuta a Parigi. Parteudo dai tempi di Roma, attraverso il l\1edio Evo e il Rinascimento, è arrivato e si è fern1ato all 'Italia contemporanea, in cui ha particolarmente preso in esame tre campi di studi e di attività: la malaria, la medicina del lavoro, la tubercolosi. Ha preconizzato più stretti legami culturali tra la Francia e l 'Italia. Il prof. Bérnard venne prese11tato dal prof. Morelli, segretario del Sindacato Medico Nazionale. All a conferenza assisteva un pubblico elettissimo, tra cui l 'Amba ciatore di J.i.,rancia e la sua Sig11ora.

Giubilei scientifici. Il 27 maggio alla Sorbona venne celebrato il giubileo scientifico di Arsène d 'Arsonval, con l 'inlervento del pre idente della Repubblica e sotto la presidenza del ministro dell 'Educazione Nazionale de Monzie. Parlarono il sen. Arrnbruster, il ministro de Monzie Bédier, Langevin, Claude, Belot, esaltando i contributi recati dal grande scienziato, s ucces ore e alli evo di Claude Bernard, alla fisica biologi.ca: in parlicolare le applicazioni dell 'alta frequ enza e lo sviluppo impresso all 'elettro-fisioJogia ed all 'eleltro-terapia. È slata offerta al fes teggiato una n1edaglia appositamente coniata. Il giorno prima d'Arsonval venne ricevuto solennemente al Municipio. In questi giorni gli scienziati americani adu-' nati a Chicago banno voluto rendergli un vibrante omaggio. Lo scienziato austriaco J ellinek ha proclamato per radio la sua ammirazione per il d, ArsonYal, utilizzando l 'antenna della torre Eiffel. 1

Gli ailievi · e gli amici del prof. Louis Spillmann di Nancy si sono riuniti per festeggiarne i 25 anni d'insegnamento nella Clinica dermo-sifilografica, di lotta anlivenerea e di attività scienLifica. Gli venne consegnata una medaglia. Furono pronunziati vari wscorsi .

Raduno di laureandi alle terme di S. Venera. Come in altre s tazioni termali, anche in quella . Venera (Acireale) doi;nenica 4 giugno ha avuto luogo un raduno dei laureandi in inedicina di Catania, promosso a scopo di propaganda e valorizzazione delle risorse idrologiche d 'Italia. Hanno preso la parola il prof. Di Guglielmo, direttore della Clinica Medica di Catania, che accompagnava gli studenti, e il dott. S~iac~a, diret~ tore sanitario delle Terme. Entrambi gli oratori

[A:'\xo XL,

Nu~r.

25]

hanno riassunto brevemente le applicazioni terapeutiche delle acque termali solforose. Ad Acireale sorgerà prossimamente un centro di ricerche attrezzato per lo studio del 111ec<'anismo d'azione delle acque di S. '\Tenera.

Frodi infortunistiche a Lilla. Il 22 maggio il Tribunale Correzionale di Lilla ha emesso la sentenza in esito al giudizio per le truffe mediante simulazioni d'infortuni, consun1a te a Lilla e di cui demmo già notizia. I dottori Guequières, Lamelle e Blond sono stati condannati rispettivamente a un anno, a 8 mesi ed a 3 mesi di carcere, l 'ulti1110 col benefizio della sospensione condizionale; inoltre i primi clue a 1000 franchi d 'ammenda ed il terzo a 500 franchi; i primi due alla sospensione dall 'esercizio ·professionale per tre anni, il terzo per sei mesi. I 18 auto-lesionisti hanno ricevuto pene variabili da 15 giorni a 3 anni, tutti se11za condizionale, salvo le donne, in numero di 3. La Federazione nazionale mutilati e amputati e il Sindacato dei medici hanno ottenuto quanto avevano reclamato, cioè un franco di danni-intePessi ciascuno. Le Compagnie d 'assicurazione da11neggiate hanno ottenuto il diritto al rimborso delle spese e all 'inserzione del dispositivo della sentenza in 30 giornali quotidiani. ,S ono annunziati degli appelli contro la sentenza stessa.

Medico assolto. Il dott. Zeppini di Viareggio, fiduciario della Cassa Naz. Infortuni, in questa qt1alità a~·eva av~­ to in cura un operaio carpentiere, tale Bertolucc1, di cui un piede era stato perforato da un chiodo. Consigliò all 'infortunato di farsi praticare un'inie: zione antileta11ica, non potendo provvedere egli stesso per precedenti impegni. Ma l 'infortunato 1rascurò il consiglio e dopo alcuni giorni dece<leva <li tetano, all'Ospedale di Viareggio; per omicidjo colposo il medico veni,ra condannato dal 1'ribunale e la sentenza veniva confermata in appello ; ora la \.t0rte di Cassazione lo ha assolto, perchè il fatto da lui commesso non è preveduto come reato.

No tizie bre·yi. Un congresso internazionale di medicina dello sport è indetto a Torino e Roma per i g~orni. 6-~0 settembre (in occasione delle Gare ?ruv~rs1~ar1e sportive internazionali) dalla Federa~1one italiana 111erlici degli sportivi (via dello Stadio 14, Roma), di cui è commissario straordinario il prof. Ugo Cassinis. La presidenza della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia è stata ricevuta dal Re e dal Capo del Governo, cui ha fatto omaggio .di un v?lume che tr3tta dell 'ostetricia e della g1necolog1a in Italia. Nel circolo culturale milanese « ' ' ita Nuova » il 26 maggio venne rappresentato con notevole successo l 'atto unico << Il rimedio eroico » del dott. Muscariello. Il prof. Antonio Rover si, radiologo dell 'Ospedale « Benito Mussolini » di Bologna, ha accertato la scornparsa di alcuni aghi di ra~ium, del valore di 150.000 lire. Si presume che il ladro o i ladri si siano introdotti nel gabinetto attraverso Ia finestra del pi ano terreno ed abbiano perpelrato il furto negli istanti intercorsi tra un 'apJ:>licazione e l'altra.


[ANNO XL, NUI\-!. 25)

SEZIONE

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.. M. R. CunTrs e al . Fattori genetici ed eziologia d ei tun1ori maligni. - L. C. Scorr. Il contenuto potassico nei tumori uterini benigni. Prensa. Méd. Argerit., 8 mar. - P. MAiEn e J . E. I snAJ::L. Il reumatismo viscerale. A r ch . p. le Se. Nled., apr. - M. 1S1GON. Funzione granulopessica del sistema r e.t . -endot. A1ed. Welt, 22 apr. - R . LEHMANN., CosLituzione e disposizion e n ei rapporti con l a tbc. infantile. - E. SAU'I?E. Irradiazione delle gl andole endocrine. il-l ed. Klinik, 21 apr. - K. STOLTE. Die ta libera i1el diabete. - Referendun1 sulla digitale. Pa.r is AJéd., 22 apr. - A. LuMIÈRE. La specificità i11 biologia. Min.erva Med., 21 apr. - G. UssEGHI e F. LEl\1 ~11~ Eliminaz. dell 'ac. urico nel reumatismo artic . ac. - P. MARIN. Meningite reumatica. Palltologica, 15 apr. C. NrNNI. L'ultravirus tuberc. Clin . Cliir., 3. - A. ANzILOTTI. Esploraz . funzio11al e delle vie biliari mediante la col ecistoradio-

Amet . Journ. of Can ce r , apr. -

grafia. Morgagni , 19 mar. - C. CoLucor. Sin tesi biologica della personali là psichica. Man.eh . A'led. Woch., 21 apr. - E. SEIFERT. Prognosi chirurgica. - A. HAGENSTORN. Eziologi a del! 'appendicite. Riv. di Psicologia Nor1n. e Pat., gen. -mar. S. DE SANcns. Psicofisiologia del sogn o.

1001

PRATICA

Riv. di Patol. neru. e ment., gen.-feb. -

J.

NAR-

DI . Osteop satirosi idiopatica in epilettico. - ~I. BEl\GONZI. Sull'artrite cronica defor1nante. C. Rrzzo~ Diagn. biologi ca di cisticer cosi. ~ P . C. ~!ASPES. Sindrome narcol essica-onirica d 1origine diencefalica. Gaz. d. H6p., 10 apr . - G. CARRIÈRE e al . L 'insufficienza cardiaca durante il morbo di Basedow. Amer. Nledic., inar. _,. u1nero di stomatologi a. 1 Journ. Méd. Franç., apr. u1nero sull a psicanalisi . .Tournal A. 1VJ.. A., 8 apr. - , V. F. HERRON e W. S. McELLROY. Il fegato autolisato nel tratta1n. dell 'ane1nia pernic. E. ~1os cHcow1Tz. IpoproA. H . GRAHAl\!. Immunizzaz. antit einemia. d ifterica con unica dose di tossoid e. I d., 15 apr. - W. i\1cIC. CRAIG e R. I\. . GHonl\fLEY. Significato e tratt am. della sciatica. - T . L . AL1HAUSEN. Impiego del destrosio nelle epatopatie. Ann. Inst. Pasteur, apr. A. CALl\IBTIE e A. SAE •z. L 'immunità para-specifica conferita dal BCG. - C. NINNI. Elementi filtrabili del viru s tbc . Quarterly Jour n. of Med., apr. - H . G. GARLAND e J. G . THoMsoN. Febbre ureo-parotidea. - C. A. l EELE~ Il sen o carotideo nell 'ipertensio11e. - D. I-I. CoLLINS. Lipemia diabetica. Bull. Ac. de Méd., 11 apr. - A. NETTER e al. Potere n eutralizzante d el siero d 'adulti normali ul virus poliomielitico . A1ed. Welt, 29 apr. - H. BE.RNHARDT. Il ricambio basale. - F. HORN. Malattie infia1nmatorie del cuor e.

Indice alfabetico per materie. Alloggi: criteri di abitabilità . . . . . Pag. Amebiasi infantile . . . . . . . . . . . » Anemie secondarie: opoterapi a epatica e gastrica . . . . . . . . . . . . . . . » Articolazioni : causticazione ignea dei capi ossei . . . . . . . . . . . . . . . » Ascesso t onsillare: trattam. chirurg . . » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . n Biotipologia umana: diffusiorte all'Este1··0 . . . • . . . . . . . • • • • . . >> Cirrosi ep a tica atrofica famigliare . . . » Consig lio Super iore di Sanità . . . . . » Diabete: comportam. della glicen1ia nella cura insulinica . . . . . . . . » Emofilia: cura irraclia11te . . . . . . . » Fratture dell e costol e: alcoolizzaziono dei nervi intercostali . . . . . . . . . » Istituti superiori di studio: per un più organico fu nzionamento . . . : . . . )) Linfosarcomatosi di Kundrat a sede gastrica . . . . . . . . · · · · · · · · · » l\1alaria: in1portanza delle razze di cc Anopheles n1 aculipennis » in Eu ropa » tvlal aria: lotta cont r o la -

. . .

. .

Minzioni involontarie . . . . . . Miosite ossificante progressiva . . Nefrolitiasi: diagnosi . . . . . . · . · Neopl asia del fegato ; metastasi gastrica

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Neoplasie d a r aggi X . . . . . . . . . . Pag. Peritoniti acu te da appendici le: lrattamento . . . . ., . . . . . . . . . . . . >> Pertosse . . . . . . · . · . · · · · · » Pielocistite da p seudomeningococco . » P leonost eosi o malattia di Léri . . . n Prostata: ipertrofia; dilatazione degli t1reteri senza ritenzione vescicale . . » Quinta malattia o m egalerite1na epidemico . . . . . . . . . . . . . . . . » Riflesso di esten sione d ella mano nelle lesioni delle vie piramidali . . . . . » Riniti vasomotorie e anafil assi . . >> Spirochetosi ittero-emorragica . . . . » 'fifoide : chemoterapia . . . . . » Tubercolosi polm. : calcemia e calcio-

pessi

. . . . . . . . . . . . . . · · .

Tubercolosi polm . : ricambi o emoglobinico . . . . . . . . . · · · · · · · · Tumori : diatermocoagulazione . . . . Tumori del mascellare sup. : diagnosi precoce . . . . . . . . · · · · · · · · Ulcere gastro-du oclenal i: cura . . . . . Uova di anitra: intossicazione alin1entare per . . . . . . . . . . . . . . Urinazione : disturbi nella donna . . Vaccin azione con BC'G deg·li adolescenti e adulti n on allergici . . . . . . . . .

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Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la nstampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non in seguito ad au&oti~atione scritta dalla redatione. E ,netata la pubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte .

A. Pozz1, Resp .

C. FRUGONI, Red . capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier . •


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<C

IL POLICLINICO >

[ANNO

XL,

~

Ì"iUM.

Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni : Prof. Dott. PAOLO CAIFAMI Direttore

D-n tt. P.rof. PAOLO CAIFAMI

della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Unive1·sità di Bari.

Direttore della R. Clinica Ostetric°'Ginecologica dell'Università di Bari

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi 61necologlca e Schemi di Terapia

Prontuario di Terapia Ostetrica Vademecum per il medico pratico.

PEIR MEDICI PRATICI E STUDENTI (Con 243 figure, delle quali moltissime orig inali, inter· cal at e nel t esto). I ndi ce·Somma r i o. - Pre1nessa dell'Autore. - Norme gene.. rali e deontologiche. La anamnesi ginecologica, sua impor.. tanza, modo di raccoglierla. L'esame obiettivo in ginecolo, gia. - Sintomi principali della patologia gineco1ogica. Le diret.. tive clinico-diagnostiche. - Cenni di patologia genitale. - Mal.. conformazioni dei genitali interni. Le modificazioni gravidi.. che e la patologia degli organi genitali in rapporto con lo stato puerpero:ile. Le associazioni plurineoplastiche e neopla.. stiche-infiammatorie. - La patologia dell'apparato u rinario che più interessa il ginecologo. - Schemi di terapia ginecologica. In, I più comuni e rrori ginecologici del medico pratico. dice analitico. Volume in.-8°, di pagine Xll,373, s tampato su carta ameri, cana in nitidissimi caratteri bodoniani, con 243 figure nel testo, delle quali moltissime originali ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e s ul dorso. Prezzo L. 6 8 • più le spese postali di s pedizione. Per i nostri abbonati sole L. 6 3 in porto franco.

Prof. MI CHELE BOLAFFIO Direttore della R.

Clinica Ostetr. Gin.

dell'Univ.

di

Modena

P refazione del Prof. E RNESTO PEST ALOZZA Direttore della R. Clin ica Ostetrico,Ginecologica dell'Università di Roma. '

Seconda

Ind ice sistematico in sunto: Prefazione del prof. E. Pe, s talozza. Pretnessa dell 'autore alla Seconda edizione ... NORME G~ NERALI. Direttiv e deontologiche e tec11iche, pag. t a 12. , LB SIN, GOLE OPERAZIONI OSTETRIOiE, pag. 13 a 217. .. SCHEMI DI TERAPIA OSTETRICA, pag. 218 a 294. .. APPENDICE : ERRORl TERAPEUTICI OST&TRICt: nella condotta generale; nella igiene della gravida e nel parto; n el sec::ondamento ; nel puerperio; nell'aborto; nel patto prematuro: nel forcipe; nella estrazione podalica; nel rivolgi, mento; nella embriotomia, pag. 295 a 301. ... INDICE ALFABmco GENERALE, pag. 309 a 314. ~ Un volume, in formato tascabi_le, di pag. xu,314, con 105 figure intercalate nel testo, nitidamente statnpato su carta semipatinata ed elegantemente rilegato in piena tela , con ìscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 2 8 . Per i nostri abbonati sole L. 2 5 , 5 O in porto franco e raccomandato.

Prof. EMILIO ALFIERI Direttare .della, R. CLi.ni na. Oetetri.co-Gineoologica dell'Uni~ersitài

Lo stato attuale della Radioterapia Ciinecologica INDICE LN RIASSUNTO. - Parte general e: Uso del radio. D?sag~o in ~- Dosaggio del Radio. Lunghezza d'onda e atione b1ol-Ogu:a. Torio X ed emanazione. Azione biologica e azione ge.neral~ delie radiazioni. Radioeccitazione, pag. l a 14. Parte specia l e.: l. LE MODIFICAZIONI ACTINICHE MORFOLOGlCHE DELI..' AP, PARATO GENITALE DE.LU DONNA. pag. 15 a 19· , 2. TERAPIA DELLE TURBE MESTRUALI E DEGLI ALTRI DISTURBI FUNZIONALI DEU.A DONNA. pag. 20 a 33. ... 3· ABORTO RADIOLOGICO E DETERlORAMENTO DELLA PROLE, pag. 34 a 39. .. 4· RADIOTERAPIA DEI FIBROMI DEU..'UTERO. pag. 40 a 54· .. 5· TERAPIA DELLE AFF3ZIONI INFIAMMATORIE DEI GENITALI FBM.. MlNILI, pag. 55 a 60. Append i ce: LA CAST.RAZIONE TEMPORA.. NBA, pag. 61 a 63. .. 6. TERAPIA DEI TUMORI MALIGNI DEI.I.' APPARATO FEMMINILE, pag. 64 a 104. - Bibliog rafia, pag. 105 a lJI. V olume in.-8°, di pagg. V II l,112, nitidamente stampato s u ot, cima carta, con 10 figure intercalate nel testo e altre 20 su sette tavol.e . fuori test~. - ~rezzo L. 2 O, più le spese postali di s~ed1z1o:i.e. Per 1 11ostn abbonati sole L . 1 8 in porto franco.

Prof. F. LA TORRE

IL FORCIPE

Secon da ediz ione riveduta e agg iorn• ta dal Prof. PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari. N elle poche righe che seguono i lettori possono avere cognì, tione delle dif'ettiv e t enute dal v aloroso giovane clinico Ostetrico.Ginecologo di Bari neL riordinare per la nost.Ya Collana questo m·anuale che tanto largo favore incont-rò nella prima edizione: << Gent.mo sig. Pozzi, non turbare 1' economia generale del Ja, « voro, lasciare il caratteristico tipo anedottico, anche se qualche << divagazione sembri eccessiva, sopprimendo però la superflua « parte autobiografica, ritoccare poco e solo in punti oggi unani« memente accettati; poco aggiungere [nel capitolo delle varietà « dei forcipi e dei danni di esso (1)); s ostituire alcune figure <e non dimostrative con altre nuove tali i criteri direttivi da « me segulti nel preparare, per suo benevolo incarico, la seconda « edizione del volume del compianto prof. La Torre. « Confido di avere cosi assolto nel miglior modo l'ufficio_ affi, << datomi, concorrendo alle rinnovate fortune di questo manuale « e la ringrazio della fiducia accordatami. (1) Le parti da me aggiunte sono comprese fra i due asterischi. « Suo aff.mo PAOLO GAJFAMJ » Indice-Somma rio. - P remessa ... Cenni storici ... Etimologia . e Definiziorv~ . .. Principi fond amentali su cui il forcipe moderno è costruito. .. Classificazione. , Descrizione generale del forcipe. , Scelt:i del forcip e. .. Azioni del forcipe. .. Indicazioni e contro,.. indicazioni del forcipe. , Condizioni fondamentali per l'applica, zione del forcipe ... Pr eparativi all'applicazione del for cipe. .. Pre.. limin;rri dell'intervento. , N orme generali dell'atto operativo. , Regole particolari. .. Errori nell'uso del forcipe. .. I danni del forcipe. Volume in-8°, di pagg. JV, 132, nitidament e stampato s u carta semipatinata, con 62 figure intercalate nel testo. - Prezzo L. 2 4. Per i nostr i abb.,nati sc:le L. 2 1 1 9 O franco di porto.

edizione, riveduta e ampliat a.

di Milano

L'intossicazione gravidica ~.-.

nella sua genesi e nelle sue forme cliniche. l LEZIONI)

Volume in-8° di p&jgg. 40. .nitida1mente stampato su carta eemip.atina.ta. Prezzo L. 8 .p iù le spese pOBtali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 6 ,

Il distacco prematuro della placenta la relazione fatta su detto tema dal prof. Paol o Ca ifami , a l XXVI Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia, ohe ei è raccolta in apposito volume, nit ida.mente &tampato su carta patinata, con 24 figmre. Si può ottenere facendone richi esta alla nost ra Am· minietrazione mediante Vaglda Poetale ·d i L. 2 O, da inviarsi all'Editore LUIGI POZZI. Via Sistina, 14 ROMA. :E;

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Dott. Prof. ODORI CO VI AINA Direttore della R. Scuola di

Ostet ri~ia

di Verona .

Manuale di Ostetricia AD

USO DELLE LEVATRICI

Prefazione del Prof. Sen.

E DELL E ALLIEVE Ernesto

Pestal ozza.

I ndice-Som.m ario. -

Prefazione. ... Parte I: N ozioni fonda .. tnentali di anatomia e fisiologia, pag. 3 a 71. .. Parte II: No• zioni di patologia generale, pag. 72 a 93. .. Parte II I : Nozi~ni di igiene, pag. 94 a 107. .. Parte IV : Fisiologia· deJla gravidanza, pag. 108 a :r.50. , Fisiologia del parto, pag. 151 a 196. , Fisiologia del puerperio, pag. 191 a 197· .. Parte V: Igiene ed assistenza della gravidanza, del parto e del puerperio, pag. 198 a 222. .. Parte V I : Patologia della gravidan za, pag. 223 a 236. , Pato.. logia ovulare. pag. 237 a 249. , Patologia del pat"to: Distoci.a materna. pag. 250 a 267. , Distocia fetale, pag. 268 a 274.... D.1stocia p rodotta dagli annessi ovulari, pag. 275 a 281. .. Patolog~a del puerperio, pag. 282 a 289 . ... Parte V ll : Ma novre . operatori~ consentite alla levatrice, pag. 290 a 306. ... Preparazione degh atti operativi, pag. 307 a 313 . .. Assistenza alle ammalate, pag. 314 a 326. , Parte V I II: N ozioni di pediatria, pag. 327 a 369. ' Parte 1X : Doveri della Levatrice verso l'Autorità ecclesiastica e civile. Leggi e Regolamen ti, pag. 370 a 384. , Appendice, pag. 385 a 387. Volume in,80, di pag. x u,400, nitidam ente stampato, con 1;'1.2 figure intercalate nel testo. - Prezzo L. 5 O, pi\1 le spese P~' sta li di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 4 5, 7 5 10 porto franco:

Per ott enere i suddetti volumi inviare Vagl i a all'edi tore LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


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Bioma, 26 Giugno 1933 • XI

Num. 26

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE •

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SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : G. Ba.ggio : Sui trattaimento di due casi di appendicite già !I)resentati i n a ltre l ezi·oni. Note e contributi : M. Mon acelli: Su cli un focolaio di Leishmaniosi cutanea endemica in Abruzzo. Osservazioni cliniche : G. Gullotta: La mammella sangiuiinante. - G. Mann : Recidiva da cancro mammario doJ)o 28 amni? St·oria della medicina : E. Razzoli: I jprodromi della pratica della trasfusione di sangue e della « chirtu·gia infusoria 11 . Rilievi : C. Renda: A proposito di terapia s alicilica nel reu.matistno articolare acuto. Sunti e rassegne : ORGANI DELLA RESPIRAzlONE: L. Moinson: Sulle cause che diminuiscono la crupacità respiratoria vitale, e sui metodi per combatterle. - M . Prinz.metal, S. Brill. C. Leake : Ipoventilazione polmonare ipostoperatoria. A. Mou crieff : La tosse nell'inif anzia. - MISCELLANEA : P. Veil : La retinite n efritica.. - A. Schechter : Terapia parenterale dell'anemia. perniciosa. A. Panagia : Sulle peritoniti 1

tifiche.

Problemi d'attualità : A. Filipipini : Il veleno di cobl'a nelle a.lgie dei cancerosi. Divagazioni : R. Levent: L in1fra1·osso in terapia. 1

LEZIONI. Clinica Chirurgica della R. Università di Cagliari

Sul ·trattamento di due casi di appendicite già p1·esentati in altre lezioni. Prof. G.

B ,\GG10 ,

dire ttore.

La clinica insegna sul libro de i mal ati. t t.)er questo ch e oggi voglia1no ria1)rire le s torie del ba·m bino 'e della do11na al pu.nto in <·11i le lasciammo un m,ese e mezzo fa e leggervi ciò ch e è intervenuto da a llora ad ora . Fu nelle due lezioni del 19 e d el 21 gennaio c l1e ci occupamn10 di essi per venire ad una conclusione diagnostica dalla quale orientare i l nostro contegno terapeutico. t . . acemrno diag11osi - per arr1bedue - di appendicite flemmonosa in fase stazionaria di • • a p1l·ess1a. Discutemmo la prognosi e co uclud·emmo cl1e d i solito condizioni n1or})ose siffa tte preludono a l r iassorbimento d egli essudati, per c ui l ,affezione passa poi a llo s tadio intervallare di co idetto freddamente. Met.tem·m o ben e in chiaro che appendicite freddata i1on equivale affatto ad appendi cite guarita; anzi: ch e la flogo si intervenuta ttna 1

1

Notizia biblio,g ratica. - Cenni bibliografici. Discusioni importanti : Le infeziooi urinarie. Accademie, Società Mediche, Congressi : Ac~ade~ia ~edica L01JI11barda. - St>cietà Piemontese di ChITurg1a. - Società Medico-Chirurgica di Catania. Appunti per il medico pratico : . OAs1s;r1cA E T~RAPIA_ : L'eziologia aller,g ica di gravi d1sturb1 gastro-mtest1nali. - Asma bronchiale e tubercolosi polmonare. Una sindrome clinica dovuta a l freddo con reazioni locali e geneTali sistemicilie somigliant i a qi1elle da · ista,mi.n a. - L'antigene pollinico per la dissensibilizzazione della febbre da fieno .. - DIETETICA : La dieta idrica nell'infanzia. - Problemi dietetici nell a cura del le malatt ie della cistilfellea e delle vie biliari. !GLENE : Origanizzazione della lotta antimalarica itl Calabria. - MEDICINA SCIENTIFICA : Il meccanismo dell'infezione carbonchiosa. - POSTA Dl!:GLI ABBONATI. VARIA.

Polttica sanitaria e giurisprutfenza: G. Selvaggi: Risposta a quesiti 1per qnestioni di massima.. Nella vita professionale : Medicina sociale. - C-oncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. .f.fotizie diverse. Rassegna della stampa medica. I ndlce alfabetico per materie.

olla lascia, per lo p iù , condizioni dì magg ior favore a l suo ripetersi (per il quale g ià baster ebbero le disposizio11i originarie di qu ella d eterminata appendi ce in. quel d·e terminato soggetto) e che, di g uarigione può ·parlarsi soltanto quando I 'appendice sia stata asportata. TI caso d el bambino fu illustrato appunto per dare un eserr11)io della periodicità di decoro ch e a\'ren11110 dO\' Uto attenderci an ch e nella donna. Consideralo però che la flogosi aveva rag.g iun Lo l e condizioni di equilibrio r ispetto alle difese dell 'org.a n ismo, e t endeva ad esaurirsi da sè, ci parve giudizioso attertdere la nuova fase intervallare, di malattia, cioè d'ella cosi detta appendicile a freddo, piuttosto ch e ragg iungere lo sco po d ell asportazione attraver ·o n1anovre che avrebbero dovuto inevitabilmente . con,rolgere l 'equilibrio già raggiunto fra l'offesa esplicata dai gern1i invadenti e la difesa dell 'organismo cl1e aveva lottato per sequestrarne l 'azion e in sede .appe11dicolare ·e impedirne Ja diffusione n el] 'addon1e o , peggio ancora , nel circolo san g uigno: manovre ch e, sia viru lentando traumaticame11te i gern1i, sia traumaticam ente danneggiando i tessuti , avrebbero potuto , per lo meno , rendere più difficile a guarire quell a infezione, ch e, n el caso di appe11di rectomia a freddo 11on vi sarebbe , invece, sta ta più. 1


1004

et IL I,>OLICLlNI CO >)

Ma non omette1nn10 di ricl1iamare l 'esperj enza generale e anch e quella nostra personale docu·m entata, per avvertire ch e , se la risoluzi one spontanea era presumibile, non poteva però ritenersi certa, e ch e, anch e nella fase . di d eclino dovevamo invee-e esser pro11ti ad intervenire d'urgenza contro una eventual e ripresa de lla intiammazione. Vediamo . . . ora c o1n e si ono svolte le cose da quei g1orn1. Nel barr1bino, a partire da 6 g iorni dopo che er a stato preseul.ato a l ezione, la temperatura, che prima rimaneva di alcuni <lecin1i sotto i 37°, tocca i 37°, sale a 37° , 3, ridiscende alla norn1a e risale ancora a d un rnassimo di 37°, 9. Il polso resta norm.a le; ma, coll 'asce.n<lere d ella ten1peratura, ricon1paiono lievi do1ori provocati al fianco. 1F in dall 'inizio di questo ride tarsi dei sintomi fu sospesa la dieta lattea , che venne sostituita co11 dieta i drica e fu ria11plicato il ghiaccio sull 'addon1e. 14 g·ior11i dopo la presentazione a leziou e, cioè 8 g ic>rni dopo la ripresa d ei sinton1i, la tem peratura è a 37°,8, il polso è sempre alla fr-equenza l1orn1al e d egli 8'0-90, r egolare e· valido . I piccoli dolori sono eguali a quelli dei giorni p-recedenti. Dopo la 111ezzan·otte il bambino viene colto da d olori d iffusi a. tutto l ' ~ddom~ , n1a lievi, che non g li impediscono d1 dormire fino alle 6 de l mattino. Alle sej del inattino i rlo1ori aur11 e11iano di inte,n sità e so1)ravvien e il vom ito. Il ban1bino è coricato sul fianco d estro , ripiegato su sè stesso, con aspetto di so fferenza. L 'addon1e è retratto, difeso su tutto l '.an1bito, assa i dolente a lla pressione; dà risonanza s·m orzata su tutto l 'arr1bito · l 'ottusità epati ca è con servata. La temperatura' è a 38° ,5, il polso piccolo , con, frequ enza di 120. ' ri ene operato subito (4-Il-33). Oggi lo vedete con ferita, in parte cicatrizzata linearmente, in parte g r a11uleggiante a vjatto . La donna non variò d elle co11dizioni in cui fu presentata a lezio1l e fino a 18 g iorni do1p o. Do- po 19 giorni ripre11de una lievissin1a dolorabilità provocata sulla superficie posteriore del fianco , accompagnata da modica difesa, e tale si n .1antiene senza alterazione d ella temperatura e del polso per altri du e g iorni ancor.a. La t~mperatura della sera, due g ior11i dopo questa r1 com,p arsa d ella dolorabilità provocata e di difesa, sale a 37°,5. L 'indo111.a11i , e cioè 1'11-2-33, fu operata . Oggi la ved ete ancl1 'essa con ferita per metà cicatrizzata li11earn1e11te e per l 'altra metà gr anuleggiante, con lieve gen1izio di pus. Que,s ti due casi veng o110 du11que a co11fern1ar e il valore delle riserve che a su o temipo facemmo circa l 'attendibilità di una risoluzione spo11tanea dell 'appe11dicite. l\lla, se fosse .per que~to soltanto , non avrebbero g iustificato il nostro ritorno sull 'argomento. Utile rni pare invece cl1e possa esser e il domandarsi s·e, t enuto conto di queste riserve, in casi analoghi convenga abolire l atte sa o operare p1-in1a. Ci siamo trattenuti dall 'opera1

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z~oll:e 11~i no.stri casi. per non turbare u11 equiJ1br1~ d1f.e~1s1~1 0; ~bb1a1l1 0 01)erat0 in,·ece quando l .esru1~1br.1? s era rott? da sè, dunque in

condiz1on11 p1u sfa vore, 1 011: perchè esporci in altri casi alla stesso sfo.,1 ore ~ E non sarebbe tatu eg·uaJn1ente interessa1l te di?atte~e Ja questio11e in p r eced enza , sulla gius t1flcaz1011e d ella clottrina d a 11oi stessi r ichiarr:~ta, c o111e può ess~rlo il fa1·lo sulla guida di c10 ch e for111a e~per1.e~za no~tra diretta e presente. Ec co la d1vers1ta d el 11b1ro : quello , il libro scritto , di ciò cl1e fu e di c iò ch e '" orà, qu,e sto, il libro ·vivente, di ciò che è. e cl1e fern1a la nostra at tenzione co11 tt1tta l 'attrattiva dell 'avvenin1ento d el quale noi stessi ... ian10 attori e spettatori. Il pro,b len1a posto dal]' osservazion e odierna e cioè, dall 'andan1 en to dei no tri du e casi po sa V·enirci consiglio ad oper.are in casi a11aloghi , senza attendere l ' incerta ri~oluzione della flogosi , 11on è se111pli ce e rr1e rita : a11zi, di essere co11sjderato p:rofor1dame11Le. ~ [a, .a1)pu11t.o })erch è tale , ric l1iede di essere liberato da qualiasi preconcetto. Ciò non è facile in materia dj appendlcite, i1ella quale , non (come in ogni n1alatt!a ) l a varietà dei casi , n1.a Ja co1111Jl essa e' 1oluz1one d el1 a malattia stessa in1 porta i11 ciascun n1omento di questa €vo1uzi one condizioni particolari c11e posso110 aver gran peso sul ri11ltato dell 'ir1tervento chirurgico .i11tra;preso O O'gi, p iuttosto cl1e domani o anzicllè ieri . E, anzitutto, di qual genere di interYenLo int endia1no noi di p arlare ? Prima , rifere11don1i alla guarigio11e d ell 'a1Jp endici te, ho acce11nato a1l 'append icectoruia. E tu le de, e essere indiscutibiln1ente 1'opera 110 tra se è la guarigione, c io è la Jiberazio11e d ell 'orgai1isr110 da ] ripetersi ~e lla appe11dicite, cl1e vogliamo raggiungere. i\ia, nel d ecorso di un 'affezione qualsiasi, e spec ia ln1ente in quello di u1La flogosi, anzi, di u11a flogosi visceral e, niolte \ olte nor1 è IJossibile arrivare con l 'op era chirurg ica alla g uarigi one radicale e può -essere g ià gra,,. e com pita in,iece quello di liberar e il malato dal pericolo di morte ch e lo minaccia. Inten;e11to cl1irurgico per .appendicite v uol dire dunque, generaln1ente, appendicector11ia , n1a può aneli-e voler dire, in determi11ati casi, i11a11uvre adeguate a combattere direttan1ente le sole complicazioni ch e dal1 'appe,n dicite son o derivate e che domi11ano orn1ai il quadro morboso; può voler dire: in un p rimo tempo, sola laparalomìa evacuati va di un ascesso o di un vero e proprio versan1er1 to peri tone.ale. Vedete dl111que co1ne si · complica s11 bit.:.> e si estende ogni problema ch e tocchi il céln1po terapeutico dell'appendi cite? Se ricercate nella le tteratura d ell 'appe udicite,. tr oveTete s tatistich e a11ch e g rosse , di int erYe11ti eseg uiti a flogosi i.n atto , ci oè, come abitt1éllmente si dic·e, a caldo, sen za un nlorto. F.hbe-, ne: poich è a ltre tta11to n1irabili risulta'ti è difficile avere dall 'oper are a freddo, dovren10 noi indurre da quelle statistich e, ch e operare l ' ap1


SEZl (h E PRATICA

}Je1ldicit e a ald o è meno peri coloso (JJe r J'es it o del! 'operazione) ch e OlJerarla a fre ddo~ Bi o.g1lerà per lo llle110 c11e ci do111andia1110 i11 q t1<1lc fa... e di calore sia110 stati operati quei ca i, e cl1e "i di ca, d 'altro canto, cl1 e cu .. a intenclia1no 11er appen dic ite a frecldo. .ì\"on se nza ragione adu11qu e. qua11do facc11111lo la diag no .. i dei 11ostri due ca!-li di cen11110 t1·a tl<tr "i di appeud icite fler11111or10 a in fase tazionaria di a pire ·ia . ~f e11t re l 'aggetti vo di fle1111110110 a ca ra Lt.erizzava la (orr11a analon1ica, l '.aggiu11ta delJ a fa se sL.azior1ari a in ap ire... ia ci ria . U lll eva l 'eYoluziou e clinica pa . a la e ci pros petta ' a c1uel] a a' venire. L ' insien1e del1'e pre s io11c di agno "Li ca ci p err11etteva di ann ettere a i no~Lri clue ca i un 'individualità cl1e 1101l i può ri tro' are i1ella ei111)lice forn1u]a di appendici te a ca ldo. E quc ta in<lividl1alilà dobbian10 tencl' 1)re e11te ancl1e ora ~e <lai c a~i 111ede imi vog l ian10, co111e al>biau10 detlo , trarre in egnau tc>n to. .\ cco n le11ta11doci del veccl1io adagio: è bene ciò cl1 e 011isce bene, i1oi potren11110 dire: i no·tri ca i sono guarili, dunque abbian10 fatto bene a far così. ~Ia 11oi vogliamo a pere invece . . e il ront eo-n o seg uilo per e si può da re affida111 enLo ai1 cl1 e ·per a ltri e~. i in condi zioni analogl1e o se, come ab uiamo detto TJrin1 a, avendo po ibili Là di opera re qua11do la f1 ogo i è 11 el 111a ·in10 grado di atte1tuazio11e, con' enga profl Ltare, enza correre il pericolo <li ' 'ederl<.a acce11 tuar i nuovan1er1le. Per qu<tn to voo-liaruo e ere obb ietl iv i, nor1 JJO ian10 rinunciare ad una pre111e a. ecl è qu esta : l 'appendicecton1ia a freddo è indubbia111ente 1>iù icura cl1e l ·appendicectom ia a caldo. Per a1Jrle11clicit e a freddo intendiamo, _però , quella nelJa ci ua lc la ternperatu ra ia pien arnente norrna]c e ancl1e ogni sinton1a locale s ia in te1a111enle ·co111par ·o da alnte uo u11 n1 c e; quanto cioè è ncce ~ a ri o per dare garan zia cl1 e ogn i azione flo gistica nello spessore della par ete aplJe11dicolare ia sco a1parsa . Non la cia tevi d e' iare a que ·to rig uardo dalla così della appe11di ci te cr onica, Ja quale, se è ull '.a PJ)endicite calarrale non pre enta interes e agli effetti della no tra aff.e rn 1azior1e, e divide i11,ere, gen ei-aJn1ente. le . or li co n analoga alt erazione del cieco e del co lon· e è in vece la fa rina a ttenuata di uua flogo i .. Yolge11tesi nello spe ·ore n1t1 coJo-con11e tli,·ale dell'appendice rieutra pl1r em11re tra le appendiciti flemmono ·e e ricl1iede tutti i requ i ·i ti i11erenti i)er crue. te , prim a ch e po a es. ere considerata allo stadio di fredd an1ento. Certo , no11 avren1n10 atteso nei 11ostri casi, se n on ci fosse sta ta Ja fo11data s1Jeranza di veder scomparire, com'era scorrtparsa la ten1pera tura , an ch e 1'i11 tera massa degli essudati; e se an c11e per le e,·enie11ze co11trarie, n on ave. si1110 tenuto conto dell e ben r1ote condi zioni della f] ocro i al n1omento n el quale comin ciava I 'atte. a controll a la.

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**:): Ora , cl1e cosa r i dice il ri .. ultalo ott enuto 11ei nostri operati ~ "C n rii ievo ·1Jarr11i di CYfande in111ortanza: ch e, cioè, l 'e~ ito del l'inter,·en1o fu i11 an1bedue egual11 1cnl e rapido e risoluti,·o nonostante il diver o re1)crto OJ)eratorio. l el ban1bino, ol tre ad un 'appendice ascendente laterale e ' le ru a aùe~a al colon e al1a parele, e circonda la ùu pu . , : i trovò un 'ingente quantità di liquido 1) uruJ e11 Lo ch e si vuotò con forza pro'venen,do da l Ù{tc i110, a11p·e 11a fu di taccata un'ansa del Lenue detl pav in1 ento della fos . a iliaca. ~ ella don11a: l 'aµpr11dice pure a cen de11te e coperta dalJ a 1)aretc latera le del cieco alla quale aderi,·a, e ch e era con1mi la a l ) US nlolto t e11 ue , cl1e flui,-a a ])iccol i rivoli dall 'alto, l ungo il colo11. quando que.,.lo fu di Lacc.ato dalla i >arele. Questo rapido ri ~ tabi lir i delJe condizioni generali di tutti e due i no Lri n1a lati a .. eguìto delt ·operazion e, non IJU0 e ere d isgiu11to da lla con1une condizion e in c ui Ji avevamo lasciali , di fase stazionaria i11 alJire.. i.a e in silenzio d i dolore. La flogosi cl1 e riprende da tali co11<lii ioni parmi ch e b·i o log· ic-a111 en te possa esser e paragonata , rnutatis ·n ii1ta11.d i s, a quella ch e e ardi ce. Per vi 1·ule11 Li c!1c iano, i germi i11,·a ori non esplicano la lo ro azione patogena in piena inten ità al n10111en t o tes o in c ui i localizza11 0. Tutta la loro lo sicità si sviluppa quando abbiau o _già i11vaso i tes uti e vi abbiano (per d ir così) fatt o •1)re~a ,·]tale. ;.\ nalogamen le j)Ote,·a essere con iclcrala. agli effetti di u11a ripresa dei sintomi , la avirulenza in cui era110 ca duti i germi , g ià aJIoga ti ii ia sequestrati, n ei casi nostri. E com e l 'esperi e11 za clir1) ostra cl1e un 'appendicite al suo esordio è a sai più f.aciJ,m er1te gius tiziabile dal chirurgo ch e dopo, così deve esser stato di g iovame11 Lo a11 'esito della cura dei 110stri casi l 'aver essi ri J)reso il decorso m inaccioo da una fa e cl1e era orn1ai di in attivit à patogena dei gern1i. Ma , in fun ziou e di questa fa. e di n1alattia, un'altra condizione è di fo11darr1entale ir1 t}JOrtanza n el valore cl1 e a ·urn e il ri sultato terapeutico, -e cioè la tempe tività dell 'intervento. Con dizioni favore,·oli possor10 essere considerate anch e l 'acceso diretto e radicale all 'appendice, il vuo tan1e11lo degJi e · uda ti per la ,·ia più breve e con par i111onia di drenaggio, avendo sfrutLato in Joro vece la 1posizion e declive, il trattan1ento raldo u1r1ido che seguì a breve distanza dalJ 'in tervcnto . Non indifferente dev 'essere stata anche la sede dell 'appe11dice, ch e in an1bedue i casi era la terale esterna cioè limitata fra l 'ascende11te e la i)arete addominale, quindi in uno pazio re lativamente protetto, dal quale l.a diffu io11e deg!i essudati è meno rapida e temibile ct1e e la ma a di e i è raccolLa invece m edia]rnente al cieco, <lo,re la bar1

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« IL POLICLI N ICO »

rier a 11on può essere formata ch e da on1ento e an e i11testinali, e da do,,e si co11tinua la libera cavità del p eritoneo . 1\iia il mas imo benefi cio d eve essere derivato clall 'e ser n o i intervenuti ])rima che I 'infezione sor1Ja ... as ·e i limiti della faciJ e d o rninabilità . Due con ce tti a dunque ri ~ uJtano dall 'ana]i i d ei 11os tri due casi : l ·uno , di ordine stretta1nente scientifi co, l 'esatta raffi g urazione clinica d ella fase evoluti,'a in c ui si trovava la malattia quando decide1nrno di so1Jrassedere invece ch e operare a llora; l 'altro, essenzial11l.ente' pratico , di essere intervc11 uti quar1do 1, in fez iQ'J1e, nella sua nuova fase i11vasi va, n on aveva ancora guadagnato terreno. Sulla con si der azione di que ti due el en1enti , a l uespo to que~ito riguardante l 'opportunità o in eno di cambi.are cor1tegno per 1·avve11ire, TtOi vorrert11no ris pondere cl1e tale opportunità rto11 la sentian10. Anch e g li atLuali due casi confermano che, allorqua11do l 'appendicite abbia orpassato la fase di eso rdio, cl1e può essere pratican1e11 te ra vvisat.a nelle classich e 24 ore dall 'i11izio d el dolore, con ·vien e di euter e ]a sua tra.ttabilità cl1irurgica caso per caso, tenendo d i n1ira c l1e l 'operare a freddo è preferibile a l1'operare a caldo, ina cl1e sovrattutto bisogna 01)erare a temr>o. E tale divisarr1·ento i i1 ostri casi confer111a1to, r1on per la se111plicistica considerazione d el loro risultato , ma attraverso il dibattuto esam e d el corr1e quel ri ultato si sia o t te11uto. Da tale esam e, però, si eleva una con statazio11 e che dor11ina e riassu111e l ' interesse clinico dell 'odierno i1tsegnamento, la co11statazione c ioè ch e noi c i siamo per1ì1essi di attendere ad opera r e i)er chè sapevarr10 ùi poterlo fare . Noi non abl1ia1110 segt1ito il parere di coloro (e sono molti) ch e operano sistematicamente l 'appendicite a qualnqGe n1omento del s uo d ecorso. Non l ' abl>~an10 fatLo per ch è siamo i11vece del parere che le infezioni in genere e quell e viscerali in ispecie , sia110 affezioni con1plesse il c ui tratta111e11to razionale varia a ~eco11da delle fasi d ell 'infezione. Non l 'abbiamo fatto ancl1e a llo Sl-:opo di sfruttare, p er noi e p er voi , tutto l '-0.111n1aestramento che l 'esperienza offre. J\f a disr,onevamo d i tl1tti i n1ezzi ))er fronteggiar e qu alsiasi evenienza in qt1a l unque mornento. Durartte la 11otte, i l bambino manifestò l 'a1larrn·e della g ravità, con la freque11za del polso cl1e n1ai tiÌ era n1osso prima, 11onostante le variazioni d ella temperatura : al 1natti110 fu operalo . .Nella donna non attende n1mo nemmeno i egni generali di temperatura e polso, operam1110 sulla sola i11<licazion·e del ridestarsi d el dolore provocato. I ris ulLati ci confermano cl1e sapeva1110 di poter atte11de re. l\1a domandia!noci ora: cl1e cosa sarebbe avve1tuto di quel perit0neo già in, -a o 1iber an1ente dall 'essudato abbondante, ma da questo n on intaccato a n cora n elle sue resi"' Le nze vitali, se l 'essudato m ed esimo vi fosse, invece, ri111asto ancora zn cl1e per breve tempo ?

(ANNO XL, XtJ:\f. 26]

E Ilon avrebbe percor ~ a p er irtte:.·o la sua via ascendente, che mena a]l'ascesso sotLodiafran1 1rtatico o .. oLtoevatico, quel pus della donna ch e g ià subdoìa r11et1te guadag n:iva terreno? E quale a mbie11te avrebbe perntesso di I ,rovvedere a tem .po , se n on era un ambie11te c l1irurgico? Anche il sentplice trasporto , dei n1alati. li a vrebbe danneggiati , non fos-.;'altro, face ndo ritardar e i nostri pro vved im enti. Qui non si tratta di d ire se l 'aflpendicite sia u11a rnalaLLi a 111edica o 1111a UJa lattia chirurgica , ::;i tratta di rilevare invece (e i nostri due casi ne da:nr10 pro,·a) che il c ~1irurgo può fare per efsa quello c he sa fare il n1edico e c..h e, vice vers~, il n·1edico non basta dove il cl1irurgo può g uarire . 1'utto il trattamento inedico più accurato e severo fu })rodigato, ma 1ton bastò; per avere rag ioue del mal e r.:i voì1e l 'intervento operatorio. Raccogliendo allora l 'utilità .pratica d ella suddetta consta Lazioue, voi dovete eon e] udere cl1e l 'appendicite è la malattia i1~ sidiosa capace d elle i)iù t emjbili sor.prese e delle pi1ì funeste conseguenze; c l1e i.>uò esser e giudizioso trattarla in un modo e nell 'a ltro , cioè c0n la tera1pia nledica e con le risorse chirurg ich e. ,Ma ch e arbitro 11aturale della co11,•e11ien za dell ' u11a o delle al lre è soltanto il cl1irurgo: il chir~rgo, ch e ha a sua disposizione tr1tti i n1 ezzi di ,;ura il chirargo, che a questi n1 ezzi può ricorrere in1mediatamente, irt quals iasi 1r1on1ento del giorno e della notte, il cl1irurgo cl.te IJUÒ seguire clinicamente l 'andam ento della flo gosi con una esperienza delle fasi anatorr1ich e di essa, che il in edico più esperto n o ti può avere. Quante appendiciti avete visto al tavolo anatomico, in confro11to di quelle che potete ved ere al tavolo operatorio r A chi mi a'resse accusato di Cicero pro do1no sua, dissi l 'altra volta su questi due malati che avr ei risposto : no , Cicero pro veritate. Lo svolg·imento d ei fatti g iu s liti ca la mia difesa , ed oggi aggiungo che, se un gior110 voi ritroveret e f ì ella vostra memoria questi due casi, qualunque possa essere l 'utilizzazio11e ch e del ricordo vo.g liate fare, avrete a.p1>reso da essi assai di più ch e dalla le ttura , in tutti i trattati d el mondo , di tutto ciò ch e sull 'apper1dicite sta scritto.

Ricordiamo l'interessante m onografia:

Prof. FEDERICO BOCCHETTI Cap. medico , Direttore del Sanatorio milit. di Anzio

Le Colonie sanitarie marine militari. Nozioni di terapia marina. solare e di educazione fisica (Con 21 fig ure intercalate nel testo). Prefazione del Prof. ACHILLE SCLAVO. Un volume in-8° di pagg. VIII-So (N. 15 delle Monografie Medico,Chirurgiche d 'attualità. collezione del t( Policlinico »), ni· tidamente stampato su cartl semipatinata . Prezzo L. 1 2. Per i nostri abbonati sole L. 1 O , Inviare vaglia all 'editore Luigi Pozzi , Ufficio Postale succursale diciotto. Roma.

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SEZJ01'E PRATI CA

NOTE E CONTRIBUTI. C 1,1 ~ICA. D E R1V10SIFILOPAT1 C..\ DELL.\.

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diretta dal Prof. P. L. Bo

EI.LI?\'I.

Su di un foco laio di Leish1naniosi cutanea endemica in Abruzzo ver il })l'Of . dolt. 1\il. N[ONA Cl~T .LI, ai11to . Già da q na lcl1c lem1)0 da alc u11i collegl1i aveYO avuto 11olizia di una peciale dermat o i entle111i ca il1 alcu11e zo11e dell ':\..bru zzo e più specialm en te in r>r0Yi11cia di Teran10. L 'int ere . e 11rc. e11 lato dall'a ffezione e per la ua di ff11 io11 c e i)e r i . . uoi peciali caratteri ch e non ave,·ano a11cora •pern1e. "' o ai sanitari del luog0 u11a dia a n o~ i della i11alatlia pur propendendo in ,g-e11ere es i ad an1metterne la i1 alura tul)c rcolare, 111i a' e' a110 fatt o orge re il d e ~1 ùeri o di occuparn1i della c1ue 1io11e. Il cl1e mi ~ Lato po -s ib il e in crue:-: ti ultin1i tempi , . i a .. egue11do in Clinica a lr u11i 1Jaz ienli pro,·eni cn ti dall ' bruzzo, ~i a ·1udi a11do direltar11ente u l 1)osto la diffu ·io11e e la natura d ell 'end en1ia. u qu e te 111ic ric€r J1e riferirò in n1an ier.1 corn])leta in una m ia IJr o -sin1a m emoria: qui ,·orrl io oltanlo accen11are brevcJl 1e11te a i più i1111)ortan ti ri. ultati dell e i11i e o ervazioni ch o conferma n o l 'inter e · e cientifi co e pratico, g ià da m e so pelta to, della m ala tti a in questi one. J~ zona ])fi nei11a l111eute µr e a d;:il l 'er1de111ia è rappre e11lala dal le due 'allatc j)arall ele dcl Voman0 e del Tordi110 n ell e loro lJOrzioni rr1edia e ba a l da com1)re11dere la zon a litora11ea e di m edia altitudine d ell a provin cia di Teran10; scono ciuta è in,·ece l 'a ffe1. ioue n elle zo11e di n1agg ior alti tu dine del la JJrovincia .. tessa . ch e rom 11rende il Yer a11 le n ord-orientale del gruppo d el Gran a so. La n1alattia, ch e va loca11nent e otl (1 il n on1e di censo non 11a orig ini recer1ti n1a Jq stes a diffu ione ed aspetto aYreLbe aln1en o da alc u11e gen erazioni . . -e son o colpiti . pecialmen te gli abitan ti delle ca1Tt}J!lgne, n on mancano però, se pure in mi11ore inisura , i casi i1ei centri abitati e 11ella stessa Tera rr10. C1inica111ente la 111aJattia, second o il decorso ch e io h o potuto ri co truire per os ervazioni di ca i in diver8o ]Jer i od o di s' ilu PJJO e ]Jer le d e. crizion i fornite111i da col] e.g hi € da pazienti, si injzia otto forn1a di un piccolo nodl1lo di colorjt o rosso acce o, indolente, situ a to nella n1assima parte d ei ca i al ' 'i o, talYolta alle n1a ni o .agli avambracci, in ina11iera

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del tutto eccezionale i1 elle pa rli co perte , e111a accompagn ar i a feno11ì eni generali e i1011 provocando ch e eccezio11al11•en Le una leggera reazione linfa tica delle gla ndole vic iniori ; il i1 0dulo cresce lentan1enle ~ irconda11dosi talvolta , quando ha ragaiu11 to l1na certa e te11sio11e, di una zona di legO'era flogosi, di colorito ro so acceso, n1enLre la le ion e vera e propria tende a diven ire ro o-cianotica , più tardi rosso pal-

I~ I

Fig. 1. lida qua.;;i gialJasLra t fi g. 1-2-3-4). É deg11a d i i1ota la co n11)ar ·a abba ~ la 11 za precoce su la ... uperficie delle J e ~ i on i di pi ccole ·qua111e aderenti , i)er . lo· più a ede folli colare, ch e in ~eguit o tendono a pre11dere di111 e11 ioni 111aggiori fi110

1

1

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fond er~ i l' una con I·'allra e a squan1ocro~ 1 a t1 nica e11e ricopre

a

formare tina la parte ce11tra]e del I ' af fezio11 e e cl1e, a 11011 la11aLa, lascia ' ledere 1.1lla su a uperficie inferiore dei prolu11gamenti corn ei a g ui a di radici corrisponde11Li ai singoli boccl1i folli colari (co1ne i o.. :ser' a i1el ]u·pu ery tl1emalo de~) . :E: eccezionale cl1e il censo vada in con tro a una vera e propria tt1 cerazione; per lo più preRenta una uperfì cie inl eg·ra , in casi più aYar1za ti allontan ando la quan10-c ro. ta di cu i si ?1


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C(

JJ.., POLICLINICO >>

d ello, si osserva a l disotto di questa una su1)erficie erosiva leggern1e11te essuda11te, il cl1e d à a n ch e ragione della trasforma zione della squ an1a in una squamo:. crosta. flo detto de] co lore p,r eser1tato d.a ll 'affezione n ei suoi di vers1 sta di di sviluppo , aggi ungerò con1e sia freque11te vedere a lla superficie di qu esta vasel-

~~[(.

3.

li11i dila la ti e c ome a lla diasco1;ia la lesio1le assu111a un colorito g iallastro diffuso elle non lasc ia riconoscer e singoli nodu li (a meno ch e no11 si tratti di recidi ve su c ica tri ce) € ell e ; pur Jlo11 essendo il colorito tipico d·el luj)Oma, n1olto gl~ si avvici·n a. La con sistenza è' J1etta-

it

~

L

i11e11Le duro-elastica .all 'i11izio speci e n e i cen si c l1e risiedono a lle· n1ani o agli avarrtbra.cci , div iene più molle in .prosieguo di t en11Jo p11r presentando alla palpazione sempre una certa r esis te11za; ced e faciln1e11te allo scu.ccl1iaiame11to e si spappola cori fa cilità. La Jesione è 1)er lo })iÙ unica , r ar a r11en te se J1 e ved ono due o più sullo stesso soggetto, ra vvicin'tte o a dista11za ; colpiti sono con una certa }}r etlilezione i sog;g;etti g iovani e specl.aln1ente i bambini, più r a ran1ente gli adt1lti e in mar1iera tl1tta eccezio11ale i vecchi (11oto qui incide11 Lal111en•

[A NNO

XL, NuM. 26]

te come data la diff1Jsione della malattia i profani fini scano con l 'includere n e]la denomin.azione di cen.so le affezioni p iù svariate , così tra le i)ersone presentatesi per essere esaminate h ·o osservato una vecchia •:he presentava un epiteliom.a del dorso del naso, dei casi di ' 7 ero lupus , ecc.), s' inizia genera1111ente nell 'estate o nell ' aut11nno. Riassumendo , dal p11nto di vista c li1Jico la lesione può effettivan1ente per alc~111i suoi r,aratteri fa r· pe11sare ad una localizzazione tub ercolare cutanea, se non veramente luposa. piuttosto a tipo sar coide di Boeck , l'even.tual2 natura tuber cola re sarebbe però evidentemenLO i11 contrasto con l 'eccezionale diffusione d ella malattia e con g li speciali car atteri epi. d emiolog·ici ai quali ho più sopra accennato. L 'ipotesi ch e mi era sembrata più p lau sibile fìn dalle prin1e descrizioni .c h e mi e rauo state fat te e d ell 'aspetto d ella lesione e d ella caratteristica sua diffusion e endemica, era ch é s i avesse a che fare co11 una Leishmaniosi cutan ea d el tipo m editerra·n eo o bottone d 'orie nte. L 'esam e clinico dei primi casi caduti sotto la i11ia osser,razione mi aveva però lascia to alquanto dubbioso per l 'assenza n elle form e osservate d1 alcuni car atteri cl1e si ·è abituati a considerare tipici d ella Leishma11iosi e particol.a r mente dell'ulcera zione con ]e speciali caratteristich e cl1e le sono gen eralme11te proprie . I /as1Jetto sar coideo, ch e nelle osservazioni sin qui rese note di bottone d'orie·n te rappresenta l 'eccezione , ·e ra n ei nostri paz.i enti tluasi cos tante, l 'ulcerazione, l 'aspetto papilloma toso d el fondo , i fenomeni flo gistic i, la partecipazi one dei linfatici er,a110 invece tutt 'affatto eccezion a li . Dirò subito qui c orr1e l e ricer ch '3 etiolog icl1e istituite nei rr1iei casi mi abbiano in manier a indubbia confermato a,1ersi a ·ch e fare con una • I ..ei shmaniosi cutanea . Negli strisci eseguiti con materiale prel evato per raschiamento o scarificazione ,' n elle sezioni di tessuto· esci sso è possibile , tal,rolta in m aniera abbonda11tissima , dimostra r e c on le opportune colorazioni tipiche Leishn1anie a sed e endocellttlare , rp,e r Jo più sti1pat,e in elementi isticcitari. L 'aspetto i stologico n ei numerosi cerosi potuti esaminar e è vario, granulomatoso banale ;n_alcuni casi con prevalenza di istiociti , lin ~ociti e fibrob'lasti , n·e ttam ente tuber coloide, ~errl pre però con scarsi fatti d egen era tivi, in ft ltri. Non mi è possibile dire ancora con sicurezza se questi diver si aspetti strutturali cor rispo11 da no ir1 maniera obbligata a diver si sta.di di svilupi)o clinico dell 'affezion e, per ·ora mi li1nito a segnalare con1e il r eperLo di Leishmanie sia facile ed ab])ondante nelle forme a struttura gra1

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{ A..

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XL, ~ L ~[. 26)

SBZ l ONE PRATICA

11t1lo111a lcsa banale. più car o e talvolta 111a 11ca nle 11elle for1ne a lruttura lubercoloiù e. ?0 1\ n1i <.lil t1 ngo qui sull 'j111portanza spcrie dal .purtlo cli 'i- ta imn1u11ilario di 'Jue lo fatt o, a 11a loQ"o d el r esto a quaitto i o ser va i\ c] le lc~ion i r uta11cc da bacillo di Ko 11 J 1)a ras~ ili 1)r e e11ta110 i caratteri "on1u11 c111(.l nl e 11o ti d ell a Leisl1 1nania tropica e cioè u11 a for111a JH:'r lo J1iù rotonda od ovalare, deJ dia111et 1\ .) di c irr n 2 µ· u fort e i11 gra ncli1n c11to è

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po~:--illil e

<listi11guere il sisle1J1a nucleare (cost ituit clc.t u11 t ro fo11u cleo e da ·l1r1 c inclonuc1eo o hl e farobla ~ t o ilua li a lato l ' uno del l 'altro, tal, o lta riuL1iti per una dell e loro estremità } e j] .. ottil e aJo·n e protoplasrnati co . Il l'epertu cli Le i ~ h111an ic è s1)eciaJn 1ente abbon da1lle in c\ leu1 c11ti rell ulari itu a li neali ·trali più SlLJ)e rfìc iali de l ùern1a o i111111 cdia ta1ne11tc ubepide rn1i r i ( fìg . 5). È n lo ron1 e 111 4t1es li ullinii ten1pi s ia11 0 tali for1nu lali , a1tc l1 e da o ...... er\'atori italian i, dci dltl> f>i . ull a lJluralità delle Lei l1m an ic e co111e -.. 1 ' ada affe l'n1ando una tendenza u11icista dell e Le i h111 ani o.~ i . s in qu i le l1utc d i. tinte a11(·l1<.> da J J)U11lo di ,.i_ta eli ologic1 in forn1e c uta11ec (d el lipo mediterran eo da Leish1r1.ania tro1)icr1 e • ud- an1erica110 da leisl11na11,ia brasili enisis) e ''iscerali (da f_,eishnian.ia Do novani e 'iJnfantum). Pur 11on volend o crui entrare llella c1ue ti on e rr1 i lintito ad a1.~ cen 11 a re acl u 11 fat Lo forse n on priYo d 'i1n porlan za e ct1 e ciot\ è 1.Jropri o r1cll a zona da m e studiata , e più J)reci ~ame 11t e a Ro ... eto ch e Pon tano l1a desc ritto un eccezionale, i11l eres. . a11t e ca o di Lei 11111nnio i viscC'ra le i11 arlulto. (Ril errgendo il lavoro

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cli Pontano (1) in c ui . i . o tiene con ricchezza di argomenti il con re llo unicista in ha e .all 'identità non ~ o lo 111orfoloO'ica, n1a culturale e biologica de i divers i li t)i di Lei hmania , noto con1e egli ricordi b rc \ e n1e11te, a ostegno della . Lia tesi , di aver diag110 Li cato, sempre a Roseto, per i caratleri clinici, i) ure ir1 assenza del controllo I11icro co1Jico, un ca o di botton e d 'ori ente). Din1ostrala lu natura d el censo r estava da cl1iarire il percl1 è de lla prevalente forma cli11ica cl1e, co1n e 110 dello, per alcur1i caratteri i differ enzia dalla ti pica Lei h1r1aniosi cutanen quale è ... tata in qt1i de. r ritla. i)er quanto ri g uarda l 'Jta] ia con una certa [requer1 za in Sic ilia , Ca1abria, a rdeg1la , l'iù ra ramente nelle a1tre region i de 11 'Itali a meridiana le. eccezio11al111ente nel re.. to della Peni ola. c:redo ch e a J)iega rc la ~car ezza di fatti clinici , qu ale ad esen11pio l 'a"" en za quasi costante dell ' ulcerazione, ia uffi.ciente il fatto ch e le m ie os ervazioni rj o- uarùa no q11asi se1npre ca ·i di data r ece11Le, al 111 ~ sim o qual che m ese dal! 'inizio del]a lesio11e. Ca i più :1nticl1i sono c1 ua i esclusivamente recidive su cicatrici di le ioni già tra tta le. Il cc11so è così conosciuto e così ten1 uto dalla i)o11olazion e che n on si at1en de in genere n1o llo per ricorrere ad un trattamento, consistente, per lo m eno sino a qualch e anno fa, rtelJa i11a .. ~ i1n a parte dei e-a i in Lina causticazion e fatta da empirici (1naghi o cavacensi) con pa te di loro composizione (ar, e11icali ?). Attualn1 enle, e in a lcuni centri già d a tempo, i pazienti si rivolgono in prevalen za a i sanitari, i quali in verità con Jo scucchiaia11lento eguito da accoucia causticazione, o con l 'e cissione an1pia, o co.n n1 ezzi fi sioterapici (radium-Rontgen -la1111)ada di J(roma.ver) ri eco110 spesso ad ottenere o·ua rigioni definitive e c l1e non si acco1111lagnano a cicatrici detl1rpan ti quali si J) O.... ono o · ·ervare nei pazienti trattati coi n1 ezz i brt1tali in u. o per il passato. lli er, andom i d 'ill u ·trare al l1i1ì presto in maniera ,c ompleta Ja clinica. 1'i topatologia. la e1)idemiologia del foco la io Lcramano di leish111anio... i, non voglio lcrrninare qu esta m ia nota sen za esprim ere Ja J11ia gentita O'falitudine ai nlolti colleghi cl1 e co u ta n La r.ortesia 1ni fornirono n otizie e i11.ateriaJe di s tt1dio. E prjmo tra c1t1e ti il prof. Cern1c11ati , Primario chirurgo a Ter.amo, ch e con ' 'er a cordia lità m i ha a ccolto nel magnifi co r eparto da lui cr eato e diretto in quell 'O peda]E;\, il dotl. C. Romualcli di Notaresco a c ui deYO notizie l)reziose da lui raccolte con })r ofondo . J)irito di osser"Yazione 1

(1) ' ' · ques to Gio rnale, 1929, pag. 1783.


« IL POLICLINICO »

1010

e i11flne tutti gli altri che qui n1i è impossibile i10111t11are, in a a i quali 'a iJ n1io pen ... iero rico11oscentc. RIASSGN'l'O .

L' A. J1a potuto dimostrare che la der1natosi diffu a in maniera e11demica in gra11 parte della provincia di T era1110 e in a lcune zone vicine e conosciuta localn1ente col non1e di censo è uria Leishmaniosi cuta11ea. ln questa nota a carattere i)reventivo sono tratteggiati i caratteri .clinici , epiden1iologici e i .. topatologici propri deJl 'inlere ante fo colaio di Lei hn1aniosi , fin, qui iniscono ciuto . (Con segnalo iJl Redazione il 2 giugno 1933-XI) .

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Anatomia Patologica della R. Università di Catania diretto dal Prof. P. RED.·\ELLI .

La mammella sanguinante. Dott. G1Q''ANNI GuLLOTTA, Chirurgo aiuto nell'Ospedale Civico Garibaldi diretto dal dott. 1\... B1~LLEccr Le os ervazioni in n1erito a lla emorragia della 1na1nrr1ella, non cr edo siano ecce ' iv.a1nente frequenti , all'infuori di quelle ch e i riferiscono ai vizii di forn1azione e sviluppo, ai traun1i, al .morbo del Pagetl agli eczemi , alle ulcerazioni, alle infezioni, alle forn1 e vicarianti , ed alle manifest.azioni isteriche. Certo però che sono state notate fin da mol tissimi anni, ed anc-ora una esatta interpretazione non credo ci si è potuta dare; il disac-· cordo massimò ch e regna n ell a terapia cl1i rurgica, è l'esatto indice che gli Autori tutt 'oggi r e tano nelle opinioni per anali. opinioni diverse , frutto di per onale e perienza . Difatti mentre il Kl-ose , il Ri. ak , il Gron1wald ed altri so tengono cl1 e il trattamento curativo della mammella sang uinante debba essere del tutto consimile a quello cl1e i im pone per i carcinomi mammarii , il Lécèn e, il Pribram , l 'Ha rk si schierano .per una a portazione li1nitata , nei casi più dubbii , eguita o meno da ulteriori provveclimenti a seconda del reperto istologico . Certo si è che n1algrado gli Autori ritengano che la fu·o riuscita del sang ue d.al capezzolo mammario non possa venire interpretata con1e seg110 di malattia in sè e sopratutto come fattore di indiscutibile natura maligna , io pen o , com e del resto i più, ch e dapP.oicb è il fatto si esplica nella maggior parte dei casi in donne,

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le quali 11a11110 oltrepassato la quarantina , e dappoichè orn1ai è indi cutibilmente dimo~trato che qualunque tun1ore benigno può en1pr e da un momento all 'altro subire la tra. ., formazio11 e maligna , e che i tumori malia11i preferiscono per frequenza l 'età non più gio' 'ane, l ' ~ni ca terapia razionale per non espor si ad eventuali orpre... e ancl1e J1 ella nlammella sanguinante , è quella della an1putazione del1'organo. In que to ~en ... o io 110 trattato il seuue11te ..... ca ... o, capitato alla mia o ... ser,Tazione il Q:ennaio .._ del 1931. R. v. , cli ai1ni 46, 11ubile, ca alinga, da _.\gira, c101niciliat a a Calarlia da pii1 di dieci anni. esercice. con una sorella una cartoleria. ~ess.u11a malattia degna di e sere ricordata 11el· J'infanzia. 1\.. 14 anni n1es truò con regole normali per durata e quanlilà; a 19 a. febbre n1editerranea dura ta circa dieci i11e il e che scomparsa lasciò dei clisturbi ar licolari - alle g inocchia sopratutto - i quali ancora p er J)ii1 di qt1atlro mesi afflissero I 'inferma. Una polmonile influenzale a sinistra Ja c:.,lpì nel 29" a1tn o, e da allora fino a qu,a rant 'a1111i l 'a. stette be11e. Fu proprio a questa età che casualmente si accor e u11a mattina, di aYere sull a camicia da i1ot t e e preci a1ne11te a:l 'altezza d el eno di sinis tra, alcune piccole 111acchie che son1igliaYano a clelle goccioline di sangue. ~atural11fente n on vi fece a lcun caso, ed anzi dopo alcuni g iorni 11.on ci pensò pii1. Alcune se ttimane dopo questo in ig11ifi cartle episodio una sera, 1nen tre si spogliavu per mettersi a le tto , constatò di bel nuovo suìla bianch eria al tre lnacchioline sin1i~ i alle prime e empre ullo tesso po to ; questa volta si allarmò anche p er cl1è no11 riusciva a rendersi conto d el pos to di })t OYenienza di questo angue. enonchè ca ual111ente, coll 'avambraccio destro strisciò sulla n1ammel:a di sinistra, ed allora in1provvisamen le sj accorse eh~ dal capezzolo ve11ivano fuori alcune goccioline ema tich e; si impressionò non poco e J1on potenòo da sè decifrare il fatto - in qua11to per lei nessuna cau sa era visibile o palpabile - decise cli soltqporsi l 'indomani ad una visita medica. Con crue.~ta i tranquillizzò a»bastanza, giacchè il medico ]e spiegò che poteYa essere un fatto in r apporto al f:11s o m estruale. Ma da allora quasi a conferma di ciò eh.e aveva aYuto eletto dal sanitario, quell e goccioline di siero sanguinoler1lo puntarono pii1 frequente111ente, coincidendo nel periodo mes truale con una abbond anza più grande d e.gli altri giorni. '1algrarlo que lo l 'a. re taYa tranquilla per la normali Là de: seno, per l 'assenza <li dolore. per il perfetto stato generale. Per ben sei anr1i si i11an le1111e questo stato cli cose; fu una mattin:=t, in segt1ito arl un urto che la p. si accor se tli avere qt1alch e co a di anorn1a]e i1ella mammella cli inj s tra; ed allora io fui chiamato a visitarl a. OhbiettiYa111 ente il seno cli sini tra era u11 po' pii1 gro s~o del destro, ma nulla i YedeYa di patologico sia pure ad un esan1e comparatiYo più minuto ; so::amer1te all a palpazio11e si apprezzavano dei noduletti piccoli, sfuggeYol i alle dita, non


{ANNO XJ,, NUl\f. 26)

SEZIONE PRATICA

adere11Li, i quali erano situati al lato esler110 del capezzolo mammario. Del resto nessun fatto clinico che potesse deporre per una neoplasia mali gna. Nulla di notevole nel resto. Stante I 'età non più giovane della paziente e stanle le disparità di vedute per l 'interprelazione curativa della cosidetta ma1nmella sanguinante proposi 1'asportazione della mam111ella ch e venn~ senz 'altro accettata. L 'esame microscopico prati ca to sull 'organo i 11 diversi punti, ha dimostrato t1na lesione diffusa del parcn chiroa ghiandolare rappresentala da una spicca la sclerosi con evidenti Lrac<:ie di u11 processo iI_lfi~mmatorio cronico; attorno a dotti galattofori si osservano focolai d 'in fil trazione p arvi<:olluJare, c he n e sono l a più chiara dimostrazione. Il fa llo più salie.nte però ci è rappresentato dalla trasformazione adenomatosa di alcuni acini g hiandolari: pur con servando l 'epilelio i carat teri norm ali e talvolta anch e debo :111ente fun zion an li ( nel lume ghiandolare si veclo110 spesso an1~nassi di so~Lan~a om ogen ea facilmente ti11gibile 11t ro a dall eosina), pur 11or1 o servandosi n otevoli aliIJic i1ell e dimensioni dei fondi ghia11dolnri e d ei tuJ; j, 1u LlaYia l 'acino è nettamente 11eoplastico p er ipCI]Jla ia del·~e ghiandole s tesse e per una modica dilatazione di esse. In ultima analisi e ra possilJil e for111ulare una diagnosi di adenoma aci11oso sviJ1tJ.lpalo in una ghiandola precedenLem ente af!clla da processo i11fiammatorio cronico.

La eir1orrag ia dal capezzolo della ma1nn1ella può aver si nelle più dispa1ate condizioni e n elle più s trane circostanze. La lettera tura straniera in gran parte, or111ai è . molto estesa, e la casistica discr etamen te 1·1cca. Appunto p er queste nun1 erose citazioni , ogg i i può stabilire che in prima linea causano le en1orragio dal capezzolo i n eoplasmi b enig ni. Lécèn e infatti calcola una proporzione d el 90 per cento, e l 'Hark u 128 casi 11a riscontrato 2·.I: forme maligne ed il rimanente benigno. Soltanto l'americano .i\.dair, riunendo 108 ca i di mamn1ella ang uina nte 11a elevato la percentuale di malignità al 4.5 % in base a i reperti istologici. Le forme anatomo-patologiche più frequenti sono i pa pi1101ni endocana1icolari; tumori benigni a decorso molto ]ento ed in cui la em,o rragia si l>roduce gen eralmente molto precocemente, costituendo per molto tempo il solo segno del processo morboso. Nel caso di Lécèn e infatti , la tumefazione -era ap·par~a b en quindici anni dopo lo scolo e1natico; anche il caso di Milton-Pollard ripet ~ perfettamente la stessa distanza di tempo lra il gocciolio ernatico e la insor gen za di un piccolo tumore. l\.n oflach , in una sua osser' 'azion e nella quale si ebbe continuo stillicidio siero em atico da tma m amm ella , vide spuntare un tumoretto tre anni dopo; lo stesso dica i per i casi di v. Eiselsber a, Klages, Kutl1e, 1Cernezzi erl altri an cora

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Nella mia paziente tra la fuoriuscita di sangue e la co1nparsa dei tumoretti , pas aran o sei anni. Altre volte invece, prima insorg·e la n eoplasia accrescendosi più o meno rapidamen te, ed in ultimo come quadro di lesione avanzata si manifesta la e111orrag ia. Lo stesso l n ofla ch cita una donna di 43 anni la quale da più di undi ci mesi portava una piccola tun1efazi one - che lentamente si accresceva al disotto del capezzolo mammario .di destra ed in cui la emorragia si era manifestata soltanto alcune settiman e prima dell 'intervento chirurg ico; l 'esame istologico del pezzo mise in luce un papillorria di un dotto galattoforo m entre macro copica111ente si osservava una sacca cistica ripie11a di an gue, nella c ui cavità si trovava un polipo delJ e di1r1ensioni di una co mune n oce. U 11 'altra osservazione dello stesso J noflach (il caso opposto di un a donna nella quale la ecr ezione era appara sei mesi prima ch e si palpasse nell a rnan1. inella destra ur1 Lumor el.to del volume di una i1oce, a for111a di u11a piccola pera, Ilel quadrante superiore ester110) ci din1os tra ch e al1,esam e istologico n on c'era nulla che potesse corrisporLdere ad una ati1)ia cellulare, senza alcuna invasion e di eleme1l ti ch e avessero potuto far per1sare ad una eYoluzione m a ligna del proceE"so, ali 'infuori di piccole formazioni papillari n el} 'interno dci doLli galattofori ch e si sping·evano fino 11egli acini ghiandolari. TI Ceelen, il Kuthe, il Pribra1n ch e inolto h anno discusso e 8critlo su questo argon1en to, in special modo q ue L'ultimo , ritengono che n ei casi di en1orrag ia da l capezzolo mammario· non . i debba pensare mai alla prese11 za di un carc inoma, poich è in vece, il processo con . . iste in una degeil crazione cistica del1~ mammella, d egen erazione situata in tutta vicinan za del capezzolo e comunicante co11 l 'esterno per i dotti. gaJa tlofori. Lo stesso Pribram propone ch e all e mam111elle sanguinanti senza palpabile causa , venga istologicam ente dato il nome di epitelioma ci tico intracanalicolare en1orragico, appunto p ercl1è invece di iniziarsi come i a liti cistoade11omi, e di essere localizzati alla periferia della ghiandola, esso ha il punto di parte11za vicino il capezzolo presentando papille riccan1en te vascolarizzate, ·e d in certe zone assumendo un aspetto molto simile all 'angiomatoso: con questa denominazione l 'A. vorrebbe indicare ch e la neoformazion e ha carattere b enigno; essa infatti , come si disse più sopra, può causare emorragie per molti anni, senza per questo presentare segni specifici di natura maligna. A proposito di defini zioni, mi pare op1 ~ ortu-


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« IL POLICLINiùO »

n o ricordare il lavoro di Hendriock, in cui quest 'autore, forte di un suo caso personale dove }'esame istologico non rivelò alcuna lesion e - n è terreno n eoplastico nè degenerazione cistica n è fatti ipertrofici o comunque da infiammazione - insiste n el prop·o rre che l 'aggettivo sanguinante, venga dato solamen. te a quei « rarissimi )> casi dove l'indagine istologica resta muta nel senso di alterazioni patologiche. Ro])Jes e Bannò, della scuola del prof. Soli , hanno pubblicato n el gennaio scorso un interessante e ben condotto la vero sull 'argon1en to , con una ·estesa letteratura , illustrando arr1pia.m e11te due casi capitati alla loro osserva. ZlDne.

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si era i11iziato sotto· for1na di un comune adenofibroma ed in seguito molto verosimilmente era accaduta la trasforn1azione carcinomatosa~ Non sto a dilungarmi sui reperti degli altri Autori che hanno illustrato questo caratteristico capitolo della patologia mamn1aria poichè, ripeto, la letteratura è quasi co1npleta n el recente lavoro di Pl_obles-Bannò; n1i sono li111itato quindi alla citazione di questi casi non citati e di quelli recentemente illustrati. Dirò .a conclusione che tutti gli AA. .sono concordi nel ritenere che la mammella sanguinante abbia come fondan1ento anatomo-patologico \1 arie e diverse lesioni, infiammazioni iperplastiche neoplastich e, benigne ·e maligne; il sinton1a caratteristico pertanto della sanguinifiieazione del capezzolo deve m ettere semplicen1ente sul} '.avviso il clinico che I '.organo è in preda ad una alterata fun zione il cui riconoscimento preciso richiede altri procedirrtenti diagnostici. Nel mio caso come ho detto poco sopra si trattava di un adenoma degli acini ghiandolari, sviluppato sul terreno di una vecchia infiammazione cronica. Per convalidare la conclu.sione ora detta, voglio ricordare accanto al caso da n1.e illustrato ar1che clinicamente, un altro caso di cui io n·o n conosco nè la provenienza nè la storia clinica, ma di cui esistono i preparati nella raccolta -dell'Istituto di Anat. Pat. dell'l Tn. di Catania. In questo caso la base anatomica della mammella sa1iguinante è data da un vero e proprio adenoma degli acini ghiandolari rappresentat·o da una imponentissima iperplasia degli acini stessi e dei tubi ghiandolari, mentre lo .str-0ma di sostegno è ridottissim.o. • 1

11 primo di essi tratta di una donna di 48 anni; esisteva una n1astite cronica, a tip·o emorragico, su cui era insorto un processo endoteliomatoso; il secondo caso invece era rap presentato da un carcin-0ma sviluppatosi sul terreno di una mastite cronica cistica . Nella prima osservazione, dove l 'emorragia era insorta prin1a del tumore (nodulo in corrispon denza della mammella sinistra posto due dita trasverse al disotto d·el capezz.olo), la massa aveva le dimensioni di un uovo di gallina irregolarme11te delimitata, in parte circondata di tessuto adiposo. La diagnosi istologica fu di << mastite cronica a tipo emorragico, con fatti di ritenzi·one di secreto, e presenza di fo colai pseudoxantomatosi. Endotelioma con i dati istologici di un incipiente nla evidente s·viluppo infiltrativo e caratteristico sviluppo di capillari sanguigni a carattere pseudo-cavernomatòso >) . Nel second0 caso dove gli AA. non riportano la storia clinica , percb è non fu loro possibile conoscerla, 1'indagine microscopica di alcuni fra111menti , din'lostrò che si trattava di un prooesso inizialmente infiamn1atorio che solo in un ultim·o periodo era deg·enerato in n eoplastico maligno. La diagnosi anatomica fu di mastite cronica cistica con successivo s'riluppo di un processo blastomatoso· maligno. (Cancro sviluppato su un a mastite cronica-cistica). Il }(lager , in un recentissimo studio su sette osservazioni personali, mette in evid-enza il • fatto che l'errtorragia nei suoi casi. si è presen tata in donne già mature; due di queste ammalate erano affette istologicam ente di adenoma papillare, altre due di carcinoma conclam ato con metastasi alle ascelle, due, in cui la fu-o riuscita di sangue era sostenuta da una mastopatia fibre-cistica , ed un 'ultima in cui si notava una trasformazione degli elem·enti cellulari n el senso ch e dappri111.a il processo 1 -

1

•** Ai fini della terapia anch'io. com e il Cer·n1ezzi __,, per non citare soltanto ch e l 'ultimo Autore - sono di avviso che per quanto la lesione possa essere benigna, per il fatto che essa può trasforn1arsi in maligna, si debba sempr·e intervenire ampiamente sopratutto quando compaiono segni più evidenti (rapido aumento di volume, aumento della C·onsistenza,. una più intima .aderenza ai tessuti sopra e sottostanti, insorgenza di alterazioni linfoghiandolari ascellari) ,c he fanno senz'altro orientare il n1edico per una lesione più definita ed a caratteri sospetti. L ·esame istologioo praticato per biopsia o successivan1ente all 'intervento chirurgico, porterà ad ogni modo 'caso per caso il più valid-0 aiuto .sia per l 'intervento stesso, come per un trattamento su ocessivo nei casi speciali.

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SEZlONE PRATICA

RIASSU1 TO. In seguito ali' osservazione di \.lll ca o di mammella ar1 guinante per adenor11a acinoso, I 'A. dopo le con iderazioni anaton10-patologiche del ca o e l 'analisi della letteratura sull 'argomento tanto contrastalo, con siglia il istematico a ccerta111ento istologico per l 'interpretazione e atta della patogenesi delle emorragie del capezzolo. LETTERATURA.

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AoAIR. anguineous discharge from the 1iipple an<l 1ts significa11ce in rclation to ca n ce r o/ lh e breasl. A1111. of Surgery, 91, 197, 1930. BoRCHARD1'. Die bliztende M amma. Ther ap. der Gege11'\v, 70. 542, 1929. CEI~LEN. Zu1n Palhologie des Briislkrebses. Dcr Ghirurg, 22, 102, 1929. CERNEzz1. La m ammella sanguinante. Gazzetta d. Ospedali e Clinich e, 16, 481, 1932. HARCK. Bleeding breast. Archiv of urger y, 4, 793, 1927. H ENnn1ocK. Die echte blulende Ma1nma. Der Chir., 3, 9, 1931. KLAGER. Die blutende Mamma usw. Archiv f . Klin . Chirurg., 16 1 743, 1932. KoPP. L es secr élion s sanglantes de la m amelle . Acta Chirurg. Scand. , vol. LXII, fa se. I -II. K U TBE. Blulende und n assende ~1amille . Zen lr. f . Cbir., 7, 341, 1930. LECÈNE. Mamelle sang lanle. Journal d e Chirur., 4, 481. 1928. ~IARTJN. Blutende iilamma beim 'l\lanne. Ze11tr. f . Chirur., 3, 205, 1930. OR BACH. Blutende ~Iamma. Ihicl ., 33, 429, 1930. Pn1BRAM . Blutencle Nlamm a. Medi zin . Klin. , 18, 12, 1931. RoBLES e BAN Jò. L a mammella sanguinan l e. ~Ii­ n erva Medica, 1 6, 1932. Al tra le tte ratura sull 1ar gome11 lo i troverà s u] lavoro apparso quest'ann o su « Minerva Medi ca », compila Lo d ai cl o ltori RosLEa e BA Nò. Catania, o ttobre 1932.

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PED,.\ J ,E

REGIN1\ ELENA DI TRtESTE

(III D1v1s10

E

fEDT CA) .

Recidiva da cancro mamm ario dopo 28 anni 1 Pro f. Gu1Do J\ifANN, primario. Emma A., d 'anni 62, è stata opera la n el genn aio 1904 a Padova di can cr o d ell a n1amn1e1la destra dal prof. Bassini, il quale - dopo averla control1ata periodicam en le a titolo cli precau zione la licenziò in cap o a cinque anni d efinitiva1nen1e col cenno che ormai ogni pericolo di r ecidiva era da considerars i escluso. L 'inferma ebb e n ei due anni su ccessivi copio.se m e trorragie cau sate da un voluminoso fibrom a uterino, p er i] quale venne alla fin e assoggettata con successo alla r oentgen terapia .

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Di temperamento classica111ente is terico, essa andava soggetta ad ogni sorta di turbe funzionali: periodi di cospicua aerofagia si allernavano con im~r?vvise a~onie; i fen om eni della menopausa artificiale Yen1vano aggravati d a un a estr ema labilità Yasomotoria; a volte un vomito incoer cibile della d?ra ta. di parecchi g iorni provocava notevoli perdite d1 pe o corpor eo, p er cedere il campo p oi ad u11a voracità morbo3a. Pii1 di tutto p erò la malata si lamentava cli nevralgie a sedi svariatissime e si lamentava non solo e n on ta11to per l 'inten sità delle sofferenze ch e gl ien e d erivavano, quanto per jl cos tante richiamo al tragi co destino di una sua sor ella, operata di can cro d ell 'utero, la quale era stata trattata a lungo p er analoghi fenomeni attribuiti a « n evr algie », fino a ch e, poco prima cl ella morte, venne riconosciuto ch e i dolori erano dovuti a multiple n1e tastasi ossee. ell 'estate 1931 , in occasione di un soggiorno climatico, venne con s latata una i11odica ipertensione (170-110 mn1.) ; il medico prescrisse un regime str e ttamente Yegetariano, ch e la paziente mantenne per o1 tre tre n1esi con estr en1a puntualità ed al quale e sa fece ri salire la causa di una p erdita di p eso di 4 Kg. el gennaio 1932, a1 mattino, dopo un bagno piuttosto caldo, la ammalata accusa d 'improvviso uno dei « soli li. » clol ori nevralgici , che non diversifica per nulla dai precedenti, n1a ch e - p er la su a localizzazior1e n ell 'emitorace des lr o - richi ama in m aniera pecia1 e l a sua sempre vi gile e sosp e ttosa attenzione: e difa Lti essa avverte la presen za di una tumefazione, d ella quale n on si era mai accorta, sebben e 1a r egion e venisse sottopos ta a quotidiane ispezioni. Dett a tumefazion e i1on sar ebb e sen sibile al t a tto, rna l a sua constatazione è sufficien te p er gettare l 'allarn1e e p er invocar e - com e infinite altre volte - l 'interYento d el medico. L 'infer111a è in ottime condiziorli generali, be11 col orita, anzi accesa in volto , afebbril e; peso del corpo 67 Kg. ~ell 'emi tor::1ce destro la con su et a ampia cicatrice cl a tipica eslirpazio11 e d ella m ammella; sulla linea ascell are anterior e, a11 'altezza della 5a costa, un centin1e lro a llo ]a cicatrice, si ril eva gi à all 1isp ez jonc un n odo <iella gr andezza di una noce. All a palpazione i co11 tata ch e il nodo è molto dt1ro 1 a superfice bernoccolut a, poco spos tabile, p oco d olente. In ne u11 pun Lo si riesce a coprire l a presen za di ghi andole infiltrate. Dal1'esame òcgli or gani e d all e ind agini colla terali non ri sul Lano particolarità degne cli rilieYo. Insospettito dalla forma e con sislenza del nodo -- e pur ricordando ch e dalla prima operazione er ano trascor si esattam ente 28 anni - faccio procedere iinmediat ament e all 'e lirpazione del tun10re. Il r eperto clell 'esam e is liologico (e eguilo dal dott. F errari , diretlore dell'Istilt1lo anato1nico dell 'Ospedale Regina El ena) su ona: « carcinoma scirr oso ch e ricord a lo scirro d ella ma1nn1e1la ». La m eticolosa scrupolosi là, con la quale l 'iu ferma , dominata ò all 'osscssione della r ec idiva, si co11trollava e si faceva controllare inir1terrottan1ente dall 'epoca d ell a resezi on e m an1maria in poi, perm e tte di esclud er e ch e il nuovo Lumore fosse preesistito da lungo tempo; ed alla s tessa consicierazione era g ius tificato di arrivar e a11 che p er 1'ottimo stato gen erale, per l e modicl1e din1ensjoni del tumore stesso, per la manca11za cli qualsiasi altra m anifestazion e. D 'altro canto però l 'inoppugnabi-


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« IL POLICIJNICO ))

lilà del r eperto istiologico imponeva di n on accontentarsi del felice esito dell 'inter ven to chirurgico. , Io h o. sottoposto per ciò l 'inferma, subito dopo l operazione e per oltre sei m esi, ad una serie accurata e .continuata di indagini, per scrutare se il n odo est~rp~lo dove~se venir inter pr etato quale la m etastasi di un nuovo can cr o rimasto ancor a in ista to di latenza : e così ho rivolto la mia attenzione al.la mammella supersti~e, alla eventuale presen za di m ammelle succenturia te, di verruche alle ?ondizioni di ogni singolo organ o e dell 'organ ismo inter o; m a nulla mi fu dato di poter rilevar e anzi il lungo periodo di osservazion e venne car atterizzato da un discr eto au1nento di peso (3 X Kg.) e -O.a uno stat.o sogget tivo di ben esser e, quale la pa.zien te asseriva di n on aver goduto da an ni. Mi son 0 an ch e preoccupato di andar e alla ri-cer ca del pr epar ato istiologico del primo tumore, .nell a sper anza di poterlo confrontare con l 'attuale, 1o che sarebbe stato di capitale importanza n ella .chiarificazion e del caso: malau gu ratan1ente però il Bassini non aveva eseguito l 'interven lo n ella Cl inica chir u rgica, ma in u na casa di cura privata e le indagini esperite sono rimaste sen za risultato. Ad accr escer e la r arità e curiosità del caso si è aggiunto il fatto che ----.. dopo un ulteriore anno n e] gennaio 1933. la paziente presen Lò anch e n ella n1ammella sinistra un nodo cancerigno, ch e fu a sua vol t1 estirpato con l'intervento r adicale. Del prepar at o il collega Ferrari dettò il segu ente r eperto: « n el centro della m amm ella, ch e del r e« sto si presentava n ormale, fu trovato un foco« laio omogen eo, grigi astro, di consisten za molto « aumentata, del volume di un gr ande fagiuolo, « n on ben e àelimitato; le ghiandole ascell ari n on « ingrossate; all 'esame istiologico del focolaio si « constatò la presen za di una diffusa infiltr azion e « adenocarcinomatosa con gli acini e gli zaffi di« visi tra loro da abbondante t essu Lo fibroso spes« so : scirro de lla m am mella. Le ghiandole ascel« lari an ch e istologicamente indenni ». 1

La constataz ion~ del ca11cro n ella i1tamn1e1la super stite non ha cert~nente giovato a cl1iarire la situazion e : comunque io non saprei trovare fra questo ed i tumori estirpati nella m età destra del torace altro n esso se ·n on un 'ulteriore conferma della cc diatesi blaston1at osa », fatto tanto più plausibile n ella n ostra in fer m a , la quale - com e abbiamo visto - aveva avuto anch e u n fibrom a uterino. Viceversa sar ei pro11en so a d ai11n1ettere una correlazione fra i d ue tum ori dell 'en1 itorace destro (anch e e m an chi la conferma istiologica d ella loro identità), sopratutto ten endo conto d ell 'impossibilità di interpre tare il seco·n d o tum ore di destra quale una n1etaslasi cc anticipata » del can cro scoperto un anno dop o n ella m ammella sinistra, quando - corr1e risulta da l r eperto anatomico - n em1neno le ghiandole linfatich e viciniori erano ancor a invase. Per queste rag ioni ed infine anch e per il rapporto topografico tra i due tum ori dell'emitora ce destro, pen so ch e in questo caso possa essersi trattato di una r ecidiva sviluppatasi su even tuali r esti di ghiandola n1amm aria r imasti

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situ. n ella cicatrice pri111itiva, dopo un pe-

riodo di latenza cer tan1ente insolito e forse sinora addirittura mai osservato. ll IASSU NTO.

A prop osito di un caso, nel quale si ero. avuto un fibroma uterino, un cancro della m.amme lla des tra , un can cro scirroso sotto ),a cicatrice dopo 28' an·n i, uno scirro della mammella suiperstite dopo un ulteriore anno, l 'A. ammette trattarsi di u11a cc diatesi blastomatosa » e discute la possibilità della recidi va in situ dopo un periodo di eccezionale laten za.

STORIA DELLA MEDICINA I prodromi della pratica della trasfusione di sangue e della ''chirurgia infusori a,,. Dott. E. RAZZOLI degli Osp eda li Galliera - Genova. Quali debban o esser e le rive·n dicazioni italiane d ella scien za - e sono tante a gloria nostra - è sta to g ià indicato con precisa d eterminazione, ed an ch e m olto autor evolmente. Ora, Jeggo nel PoLiclinico del 24 febbraio 1930, n. 8, a proposito della trasfusion e del san gu e, alcune pagine cl1e vorrebber o essere una rivendicazione n ostra; m a parmi che n on vi sia m antenuto il rigore e la pr ecisa determinat ezza , e n on solo qu esto. Infatti vi si accenna al Colle , a l F olli come ai i)rimi che pra ticarono la trasfu sion e del sangue, mentre invece quello (com e si rileva da l Cap. VII del! 'opera sua (1) a pag. 170), e questi, negli s critti suoi che io h o diligentem ente ricer cati (2), altro non h an·n o fatto se non idearla. Il Colle, poi, vi acoenna cosi di sfuggita, · come a idea vaga e di applicazion e qu asi mitica) e n ella quale egli, per giunta, n on h a fede alcuna . cc Si cc quis san guis a ven a iuvenis exilien s ad m o« dum saluhris p er fis tulam calens in venam « senis permeet , insuflante iu,·en e, et sene atcc trahente et inspirante ut sanguis iuvenis intus cc attra h atur a sen e, et n e huius sanguis egredia« tur ... n am hic sanguis potest reparare humi« dum et temperamentu1n ... ; ergo si sanguinem cc iuvenis sen ex obtinet, viveret ut iuvenis ~ ... cc Ha·ec, r espond.endum , minime veritatem at« tingere ». ' L'altro, il 1F olli, Ja descrive con maggiore determinatezza e precisione , ma, però , sempre come cosa ideata, non già attuata , mai. ( « Stadera Medica, ecc. », pag. 98). Invero, già n el 1654, egli aveva manifestato al Granduca di


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SEZIONE PRATICA

Toscana il problema della trasfusione del san- da un animale all'altro; e nel numero seguente gue (« Recreatio Physica, ecc. ») nella speran(dicembre dello stesso anno) viene descritto il za che tale i·n venzione, scrive egli, potesse sor- metodo seguito dal Lo,ver; e si aggiungono tire buon esito. Undici anni appresso aveva considerazioni sopra un siffatto esperimento. pubblicato l 'opera sopra indicata, dissertando Nell'anno seguente riferi scono gli estensori ~ull 'argon1 ento. E di nuovo, n el 1670, nel de11e « Philos. Trans. » gli esp erimenti di tra« Dialogo intorno a lJa cultura della vite >) ri- sfusione del sang ue da un animale all 'altro, pre11deva a dire della sua inve11zio11e, creduta fatti dal dott. Edmondo l(ing, e con1unicati possibile benc11è egli cc non ne abbia mai fatta alla lloyal Society; e poi anche altri di Thomas l'esperienza » (pag . 44 e segg .). Da ultimo , die-· Coxe (n. 25, magg io 1667). E nello stesso faci anni dopo, n ella cc Stadera Medica )), quando scicolo a pagina 459 si accenna al cont enuto di d'Inghilterra era giunta l 'eco dei primii tenta- una lettera del Denys eh.e riferiva intorno ad tivi di tra fusione, preoccupato di perder l 'ono- e perimenti di trasfusione fatti, nell 'ar'rile di re cl1e sperava d ~ aver acquistato , tornava a ri- quell 'anno , a Parigi, su anin1ali ; così corne n el petere cl1e spettava p rop,r i0 a lui l 'idea della numero seguente (27 dicembre 1667) si precitrasfu ione. ribatte,•a .gli arg·o menti di quei m e- sano le date delle prime trasfu sioni operate, dici ch e a evano scritto contro la trasfusione, quelle cioè del Lov,rer , del King e de.gli altri in e si indugiava a de crivere gli strun1e nti da lui In ghilterra , anch e per invito della Royal Soritenuti più adatti per l 'operazione, e di questi ciety, a metter bene in cl1iaro la priorità dei dava pure il di egno in apposita tavola , affer- medici inglesi rispetto al Den ys. E sull 'argomento si ritorna anch e i1el nun1ando , però, ch e 1'01)erazione egli non l 'aveva esperimentata. . m ero 28' della stessa rivista (ottobre 1667). Ma Che se poi ,ragliamo t ener conto , com e si già fin dal giugno di questo st esso anno il Dedeve in siffatto ordine di indagini, dcl] e date, nis aveva per ]a prima volta trasfuso sangue pri1na del Folli e dello stesso Colle il Libavio dall 'agnello nell'uomo, con e ito felice. Al Dedi Halle, già nel 1615, ci aveva d e critto con nis tennero dietro in Inghlterra il Lower ed esa ttezza la tra fu ione del sangue. cc IVIagi ter il Kiij.g, già ricordati qu.ali primi esperimenartis », ci dice egli, cc 11abeat tubulos inter se tatari della trasfu sione del sangu e sugli ani« congruente ; aperiat arteriam robu sti et tu- inali. « bulum in era t muniatque; mox el aegroti ar- • In Italia g ià nel dicembre del 1667, e pro« teriam findat et tubulum infigat. lam duos priamente il 10, l'll e poi in altro giorno n on « tubulos sibi mutuo applicet, et ex sano san- JJrecisato, ma poco lontano, il Riva nostro ese« guis arterialis saliet in aegrotum, ecc ... ». g uiva la trasfusione con n1etodo rigoroso ed Anche qui, pure con questa evidenza di descri- anche con esito felice, in Roma, non << bestiali zione, siamo sempre ad una idea, non ad una more sed faciliori et humana methodo >) su tre attuazione cr1e il Liba:vio, del resto , avrebbe ri- pazienti affetti da malattia diversa (5). Poco tenuto roba da pazzi; per ch è al medico ch e appresso, nel gennaio dell'anno successivo , avesse pensato ad attuarla, secondo lui , biso- pure in Roma , il Manfrerli ch e già, nel dicemgnava somministrare L'elleboro: « m edico vero bre di quell'-3:nno, era ricorso, primo, con sihelleborum dandum » (3). curo esito all 'incisione della carotide nella traMa poichè la ricerca de·ll a priorità verte sul- sfusione di sangue negli anin1a]i, ·n el gennaio l 'applicazione della lrasfu ione in fun zione di dell 'anno seguente e, propriamente, nel giorno arte medica, e non già sull'idea di essa, se vo- 2 di quel mese, felicemente eseguiva la tragl iamo atten erci alle date, rigorosamente, chi sfusione nell'uomo, assistito dall 'olandese Caricerca . con il « Journal de Sçavans », le due maj , dal famoso Simoncelli e da Angelo da grandi raccolte di scritti medico-fisici , inizia- Udine. L 'opuscolo ch e il Manfredi si affretta a far tesi proprio n ella seconda metà de] XVII secolo, le cc Pl1i]os. Transactions » e ]e cc Ephepubblicare dal Tinassi , nel]o stesso gennaio • m erides Med.-Phis. naturae Curiosorum » tro- del 1668, col titolo qui sotto indicato (6) (e di va che la trasft1sion e fu tentata prima in Ir1ghil- cui ho sott'occhio una copia già posseduta dalterra , e poi subito dopo in IFran,cia , pur non l'Haller), nel suo latino non elegante ma effisenza contese fra Inglesi e I.Francesi sul me- e.ace e vivamente espressivo, dice la meraviglia rito di essere arrivati prin1a. del medico insigne, provata nel leggere le letGià nel num ero 19 delle « Philos. Trans. », tere che allora erano venute di Francia a mache è dal novembre 1666, si dà annuncio del gnificare le esperienze del Denis e di altri , nelst1ccesso ottenuto dal dott. Lower , in Oxford, le quali mancava ogni descrizione del metodo con un esperimento di tra5fusion e di sangue seguito i~ell e trasfusioni quasi di questo si 1

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« IL POLICLINICO »

,·olesse, oltre Alpi, fare un mistero. Onesto, invece, e schietto il Manfredi non lascia di darci ampia e rigorosa clescrizione dell 'esperimento suo felice, e dei mezzi di cui s'è val~o; anzi , alla relazione egli fà s~auire due belle tavole illustrative. E con la sua serena franchezza esalta i vantaggi della trasfusione, ed anticipa la difesa di ·q uesta contro i futuri contradittori; e la dice cosa non· nuova, perchè già cc ab ipsa natura similitudine praelusa et ab « Ippocrate meditata, demonstrata im1no a Mar<< silio Ficino n. La novità del Manfredi è n ella tecnica, ch e, a chi ben confronti quel ch e egli riferisce in proposito con quello che al riguardo avevan o gli altri indicato, è più felioe e porta anche a risultati più sicuri. C'è ancora in lui, come già anch e nel Riva, assenza di ogn1 preoccupazione di rivelare quel ch e era saggio crite rio di scienziato, e, sarei per dire, di artista, nel preparare e n ell'eseguire l 'operazione la q uale proprio per tutto questo si potrebbe, quasi, dire nuova. Concludendo diciamo ch e se ai mie dici italiani non spetta, in assoluto , con1e altri pretesero affermare, la priorità nei riguardi della trasfusione del sangue, è, però, n1erito lor o incontrastato una superiorità della tecnica rivelatasi subito , ·e d una severità degna della scienza, spiegata di contro all 'empirisn10 un po' ciarlatanesco ch e si m escolò nell'applicazione della pratica fattasi fÙori d 'Italia, se an che con t1n.a preceden za di qualche n1ese. Al quale merito si aggiunge an.ch e, per i medi ci nostri, cruello di avere col Fracassati (non già con Giovanni Da Colle il quale nel suo « Methodus, ecc. » già citato accenna , com e s 'è visto , unicamente alla trasfusion·e1, m.a non già affat~ to all 'infusione, come invece flJ affermato da altri), applicata la chirurg ia infu ~oria con intendimento di rileva re gli effetti prodotti dal! 'introduzione di liquidi · e di sali diversi n el sangue, e trarne luce sulla gen esi e sulla terapia di varie forme morbose. È del 1665, infatti, la pubblicazione della « Dissert. Espist . de C·erebro n (7) al Malpighi , nel] a quale il ·F racassati riferisce all'amico illustre intorno ai suoi esperimenti di medicina infusoria, ed ,afferma che egli li aveva già ripetuti n el teatro a natomico di Pisa, e li aveva anche prin1a fatti conoscere al Granduca Leopoldo , qt1ando ebbe notizia del « Prodromus de Chirurgia Infusorià », un opuscolo di Daniel Mayor (pubblicato per le stam;pe nel 1664:) , n el quale, questi, pur a' rendo avuto, forse, anteriormente notizia degli esperin1enti del nostro , si proclamava, senz'altro, <« inventar chirurgiae infusoriae ». Ed è _d ell'ottobre del 1667, la lettera del Boyle , datata da Oxford . nella quale pretende di avere

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precorso il Fracassati! (8). Com e è pure del 1667 la comunicazione del dott. Fabricius di ·Danzica, intorno ad esperimenti di infusion e di med~camenti nelle vene di tre pazienti, da lui praticata nell 'ospedale di quella città (9). E dire ch e, secondo il Tauvry, gli esperimenti del 1Fabricius risalgono già al 1600! Oltre a questo si pu ò aggiunger e ch e se la pratica della trasfusione, cl1e per ragioni varie e ben note era stata abbandon ata del tutto , ven11e rimessa in onore dopo lungo silenzio , è" anto del nostro Riva che, assistito dal grande Scarpa , n ell 'università di Modena, con esperimenti numerosi (ed io n e h o rilevati ben circa 170) (10) varia ti e condotti con grande a bilità, richiamava · gli scienziati a riprendere di nuovo, con maggiore cautela, l 'abbandonata pratica della trasfusione, ch e in passato (son sue parole), era stata tentata, per difetto di tecnica, con infelice su ccesso, ma doveva venire ripresa poi a vantaggio di innumerevoli vite (vol. 1°, pag. 309). Sulla via segnata dal Rosa si poser o poi il Blundell , e, se anche con la pretesa di combatter e alcuni pregiudizi, il Dieffembach , e poco dopo anche il Bischoff. 1 "\

RIASSUNTO.

La r ioorca diretta dei testi ha condotto l 'A. a provare ch e a torto si è preteso da alcuni. e ripetuto poi da molti, ch e la priorità nella pratica della trasfusione di sang·ue sia da attribuirsi a medici italiani ; che, invece, agli Italiani spetta il merito di avere con rigore ~ dignità scientifica e con strumenti più adatti e con esito più sicuro applicata la trasfusione fin dall'inizio , quasi contemporaneamente agli Inglesi e .ai :F rancesi; ch e una assoluta priorità spetta agli Italiani in v·ece nella pratica infusoria: com e compete loro il rr1erito di avere avviata la ripresa della pratica della trasfusione quando questa pareva del 1utto abba11donata . · BIBLIOGRAFIA.

l ) Methodus Facile Parandi iucunda, tuta et no va medicamenta. Veri.eliis, 1628. 2) R.ecr eatio Physica. Florentiae, 1665. - Dialogo intorno alla cultu ra della vita. Firenze, 1670. - Stadera Medica. Firenze, 1680. 3) Appendix necessaria Syn,tagniatis A r can. ch~'­ mic. Francoforte, 1615, pagg . 7-8 . 4) Journal d e Scavans ecc. , p ag . ....183 e segg. 5) Ephem. Med .-Physic. .1Vaturae Curiosor um. Francoforte e Lipsia, 1670, p ag·g . 286-89. 6) D e nov.1 et Inandila Meilico C1iirurgica Operation e ecc. Romae, N. ~\.. Tin assi , 1668. 7) F a p arfe della Tetras a~atomic. !5Pistol. M. Malpighi ac C. Fraças.sati. Bon om1ae, 1665. 8) Philos Trans., n. 29, nov. dol 1667, p agg. 551552. 9) Ph ilos. Trans., n. 30, clic. 1667; pagg. 564-565. 10) L ettere Fisiologiche, Napoli, 1788 .


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SEZ lO E PRATICA

RILIEVI A. proposito di terapia salicilica nel reumatismo articolare acuto. In cc Argomenti di 1far1nacologia » (n. I, 1° eme lre 1933) il d ott. Pico h a pubJl lica to un articolo « Il ' 'ecchio salicilato ri11 g iovanito dal bica rbonato )>, ove si dice co n 1e Danielopolu abbia riferito (Presse A1édicale, 193 1) sue 1iuove e più precise n,orme per la. ciira. del r au-

matisnio articolare acuto, con do5i altissime nicni pensale di salicilato di sodio, rese / ·Cl'Ò rion tossiclie ma benissinio tollerale con la somministrazione co11teniµoranea di ui carbonato di sodio . De .. ider o o lar11e1tte fa r o ~ erva re: c l1e l 'abbi11a111en to d el alicilato col bi carbonato è g ià da 111olti an11i adottato in Ita lia e pec ie per n1erito della cu oia Roman a; ch e in quanto al le dosi altissin1e mai pertsate di Dani elo·po lu ( 25 g r. ) il ]Jro f. Arcangeli , fi~ d a l 1925,. h a scrillo di dc, i di 2! gr. pro die (Introduzion e n el Prontuario Terapeutico d el Venezia u , ed . Pozzi) , ·e c h e r elaLivan1ente alle dosi Jnass i111 e di Danielopo lu (15 gr.) . g i? da tel!1po n ?gl! O p edali di Rorna e Prov1~c 1 a le rlos t usuali d ~ salicilato pro die omn1in1slrale n el r . a. a . s1 aggirano lra i 14 e i 16 g r. (sempre con bi carbonato in quanlilà per 10 meno ugu ~ J e). Do t L. CAnLo l\E nA .

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DEI4LA RESPIRAZIONE. Sulle cause che diminuiscono la capacità respiratoria vitaJe, e sui metodi per combatterle. ( L. MorNSON. Journal de m édeci1te de Paris , 1H32 , n . 50). Lo piron1etro n1ostra cl1e la capacità respira toria diminuisce rapidam ente a mano a mano che si avanza in e tà. n u omo ch e a 25 anni ha una. capacità di litri 4,5 constata a 41 anni una capacità di litri 3,5. Il per ch è è spiegato dal fa tto ch e m entre l'eser cizio respiratorio nell 'infanzia fa em pre più dilatare la cintura costale, ' 'erso i 40 a~ni , talora più Lardi ,· l 'ossificazio~e delle car.t1~a ­ .gini costali non permette p1u un~ elast1c1tà 1polmoriare ufficiente. Questa è ]a prim a ca usa, ma ve ne è un'altra alla qua le è s tata presta!a scarsa attenzione: precisamente le ptosi viscet ·ali a inale 8ppena intravis te prima d ell 'èra radiologica. . Nella respirazi one a tipo costale superiore, la contrazione dei muscoli inspiratori superiori tende ad ele, are tutto il torace : le ragioni che s i oppongono all'elevazione d.ella parte inferiore del torace o son o la fi ssazione dei muscoli (ci ricorda l 'azione n efasta d el 1

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busto usat o rp er tanti a11ni d alle d onn e) , ovvero la ptosi degli organi addominali di cui r•isogna cer care l 'orig ine di un 'atonia d ei mu. . coli d ella parete add on1inale. Gli organi ptosici n1antengono i11 u11 certo m od o il diaframn1a immobilizzato in posizione inspiratoria. Si com prende perciò c h e la c ura delle ptosi addominali, a li 'infuori dei diretti vantaggi per i disturbi addo111inali d ei quali si lam entano ordiariamente i rrtalati , ed oltre al miglioramen to d·e llo stato ge11erale, può avere grande influenza su lla venti I.azione polmonare facilitandola. L 'immobilità in un a certa misura , inter essa non solo g li ptosic i magri ma anche o-li ob esi , n ei q u a Ji 11on è..· r ar o di trovare dei dia frammi orizzontali e Q ·si nell'inspirazione profonda, m ala ti n ei quali il peso dei yisceri mantiene il diaframma abbassato, l 'espirazion e normale di en e11do così qualch e volta impo sibile ed aumentando la quantità di aria residuale. Il libero g iuoco del diafrarnma , già così importante in individui Je cui costole sono mobili, di,T\ene condizio11e n ecessaria .p er gli individui ch·e per fratture, p er calli ossei hanno un·a immobilizzazio11e parziale o totale della gabbia toracica. In tali individui è chiaro ch e bi ogna cer car e di ottenere dal diaframma il miglior r endim ento, soll evandolo dalle conseguenze nefa t e d ell 'ato11 ia parietale addon1inale. ei casi n ei qua li vi è un emplice rilasciarrtento d ella parete addomina le, abbassamento d ei ,;soeri , cioè i1on solo n egli obesi ma anch e nella magg ior p arte d egli uomini ch e hanno sorpas ata la quarantina , si può a lleviare gra ndemente il lavoro d el diaframma con l 'applicazione di una ci11tt1ra addon-iinale ch e deve essere · non olo pres oria ma sollevante e sostenente la parte otto-ombelicale dell 'addome. È spesso una sorpresa per il medi co ved er e il giovamento ch e da una razionale cintura può trarre un bron chitico croni~o, un enfisematoso , un asmatico, in genere un malato con respirazione cronican1ente diminuita . 1

M oNTELEONE.

Ipoventilazione polmonare postoperatoria. (M.

PRINZMETAL ,

S.

BRILL ,

C.

LEAKE .

Surg. Gi-

nec. and Obsletrieis, febbraio 1933). ~

oggi ormai b en ricono ciuta l 'i1nportan za dell 'atelettasia qua] e complicazione post-operatoria. Gli AA. vog liono in ql1es to l avo~o mett~re _in evidenza alcune d ell e cau se d ella 1povent1laz10ne polmonare post-operatoria e le relazioni ch e questa ha con la forn1azion e d ell 'atelettasia . È generalm.ente ammesso c~ e sono. l e operazioni addominali alte cl1e più predispongono all 'atelettasia: i cr ed ette cl1e ci ò fosse dovuto a ] dolore c he i pazienti operati di addome alto provano durante la r e&pirazion e profonda , dolore che li spinge a r espirar e soltanto superfi-

....... J:99 -

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« JL

POLICLINICO

cialmente. ~fa Sise 11a dimostrato come la r espirazione profonda ottenuta mediante inalazioni di ossid.o di carbonio non produceva molto dolore in questi pazienti. La concezione che sia in causa una limitazione dei movin1enti del diaframr.na, dopo le operazioni addominali a lte è stata recentemente controllata da l\1i.lller ,e d altri ir1 25 casi di operati di stomaco e cistifella, i quali hanno riscontrato in tutti i casi diminuita espansione d elle basi , e in una grande p ercentuale dei casi rantoli e soflìo bronchiale: purtuttavia solo 3 di questi malati accu sa vano tosse . e dispnea. Essi chiamarono questa sindrome: i poventilazione poln1onare. Gli· AA. hanno voluto studiare &ugli a·ni1nali gli effetti che sulla pressione 1p leurica provocavano ·1e varie manovre chirurgiche , quali la narcosi, l 'incisione addominale, le trazioni sui visoeri , la pressione sull'addome. La pressione endopleurica era determi11ata media11te un trequarti collegato con un manometro. Hanno così potuto stabilire co1ne · tutte le varie manovre studiate, compresa anche la narcosi eterea, provocassero un netto aumento della pressione intrapleurica: questa genereTebbe di conseguenza un aun1ento della pressione venosa accompagnato da abbassamento della pressione arteriosa. L 'aum·e nto della pressione intrapléurica sarebbe dunque la ragione della di1ninuzione della capacità vitale e delle manifestazioni a carico delle b·asi poln1011ari che si manifestano · do1p o i·n terventi operativi. L ' ossido di carbonio tende a far abbassare la pressione endopleurica e quindi a controbilanciare i dannosi effetti sulla respirazione dal} 'intervento chirurgico. . G. LA CAVA. •

La tosse nel l'infanzia. (.i\. ~lot4CRIEt Ì:- . Tli e Brit. Med. Jourri. , 25 feb-

braio 1933).

« Il bantbi110 ha la tosse » è la frase co11 ]a quale il più frequent emente le madri presentano il loro piccolo al medico curante. La frequenza e l 'importanza di questo sintomo giustifica un'analisi di esso fJiù accurata di quanto i1on sia fatta nei com uni trattati. Per to.,se si inte11de una ·~spirazione a carattere esplo~ivo avente per scopo di rimuovere dalla. mucosa del . trntto .respiratorio un corpo estraneo. Il tossire può est'ere volontario o involontario e di orjt;i11e pu.ra1nente riflessa. Ger•eralinènte è u11 {IO' d~ll ' u110 e dell'altro , e cioè un atto riflesso corrobor:tto dalla volontà. L'ii:r1vortante è lo stabilire l ' eventuale sede dello stimolo primitivo. I .. 'arco riflesso segue il nervo g losso faringeo per Je parti alte ed il \rago per le parti basse del tratto respiratorio. Dagli am1pi s tudi fatti st1ll 'argomento sembra risultare che .alcune zune de] féJringe e del lar'inge iano più sepsi.bili delle altre ..e .provochino· con più facilit?i il riflesso: così anche 1

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[ANNO

lL, NUM. 26)

molto sensibile è la regione della biforcazione della trachea: scenc:leI1do man mano verso i broncl1i la ::>ensìbilità va sempre più diminuendo sino a sparire: l'alveolo i)olmonare è assolutarnente insensibile: ciò spiega il perchè nella polmo11ite lobare la tosse possa mancare e la malattia possa sfuggire a chi non esamini il torace. Una le5ione pleurica vrovoca la caratteristica tosse stizzosa, da to t h e la pleura è un'altra area in cui può it1iziarsi il riflesso della tosse . Questa può anche essere provocata con l 'irritazione della rr1ucosa i1asale, come ancl1e mediante stimoli •p-ortati sull'esofago e sullo storr1aco: riflesso ql1es to aovuto vrobabilmente all'innervazione vagale com·u ne. D.a quanto sopra si è detto ne segue che nella genesi del riflesso della tosse molta maggiore importanza ha il tratto respiratorio ~lto dalla biforcazione della tracl1ea in su, che non il re-· sto dell'apparato respiratorio; ed infatti nella maggior parte dei b-t·lrr1bini co11 tosse l'esamedel torace non rivela n11lla di anormale.

Cause della tosse. 1) Infiammazioni del naso e :riasofaring e.

Danno frequentemente tosse, ma questa dipende forse da a lterazioni contemporaneamente esistenti in altre porzioni dell'apparato respiratorio. Le adenoidi sono spesso associate frequentemente ad ipertrofia ton sillare e fari11gite e latosse in tali casi deve e~sere attribuita più a queste ch e a quell e. Tosse si può anche avere ne.Ile malattie dell 'orecchio, ma anche in questa coesiste spesso faringite , che è la probabile causa del sintorr1a. 2) Tosse di origine faringea. È molto frequente e può essere il sintonia dominante di· una infiammazione acuta delle· tonsil1e, anche di origine di fteriti ca. È questa la tosse diag11osticata come << bronchite n dalle madri. sen1plice esame del torace \ 1arrà a dirirnere ogni dubbio . In tali condi?i'o ni la _pozione di poJigola e ipecacuana non servirebbe a nulla. 3) Laringe. Nelle alterazioni di questa sr ha a caratteristica tosse cc crupale >> che rende facilè la diagnosi. La n1aggior parte delle affezioni laringee ~ono una combinazione di infiammazione e <li spasmo, varianti da~la laringite pura e sen1plice attraverso la cc larìngitisstridiilosa n ir1 cui lo spasmo rappresenta solo una parte del quadro cli11ico fìno al laringismo' stridu,lo , nel quale è la tetania latente che produce una condizione di puro spasmo. Tre sono le condizioni d el laringe e dei tessuti vicini che potrebbero far sorgere qualche difficoltà diagnostica : la tosse cruvosa in un morbillo in cui non si sia ancora ma11ifestato il rash, tosse dovuta forse àlla formazio11e di macchie di J<..oplik sulla mucosa laringea, op1)ure un asces~ so r etrofari·n,g eo ·c on edema del laringe e conseguente tosse cruposa, oppure infine una . difterite larin gea, che deve essere sospettata fino a

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1ANNO ÀL, ~u~r. 26)

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SEZIONE PRATICA

qua11do non sia esclusa ia sul Lerreno rlinico 1provocare la tosse stirnolando lo stor11aco e che batteriologico. l 'esofago. Trachea. Le tossi dovule ad affezio11i della Probabiln1en te ogni irrilazione infiammatrachea for111ano un gruppo importa11te. La toria dell'esofago e dello stomaco porta ad uno tosse aspra, dolorosa , S€I1za catarro della tra- stato catarrale generale della bocca e del facheite è una sequela ben nota d el co ì detto ringe, come starebbe a dimostrare lo stato d el<< raffreddore di testa >). Nell 'adulto la diagr10 i la lingua in tali ca i , e ciò provoca la tosse. è resa facile dalla sgradevole sensazion e di doInfine bisogna ricordare la tosse quale espreslore retrosternale. Ma nel bambir10 piccol o que- s ione di un 'abitudine. In seguito ad un attacco sto dato manca: può essere di i11dizi o qualche di tosse convulsa il ban1bino può .continuare a rantolo occasionale i11 corrispondenza d ell a ·p ar- tossire per mesi e rrtesi, pur essendo spenta l 1inte alta dello sterno. un a1unb 'e[ Jed tlUO!.tlU.1 'eSS9lS u1 .ied '9-UO!Z9J Tosse è provocata an che da u1la pressio11e altro bambino può conti11uare a tormentare la sulla tracl1ea; ciò si ha principalmente in tre sua bocca anche quando una chiazza di inipecondizio11i n1orbose: un timo aurr1ent.ato di tigo è sparita dal suo labb1·0. Una tale condivolume, un ingrandirnento d ell e ghiandole me- zione deve essere diagnosticata solo quando un dia tiniche e una rr1alattia cardiaca in talo accurato esame abbia escln o tutte le altre posilvanzato, con o senza pericardite. ibili cause . G. LA ( :Av..\. Per la diagno i è di grande utilità , 11ei 1printi MISCELLANEA. clue casi specialr11e11te, l'esame radioscopico. Bronchite. egue di solito alla trach eite. J La i·etinite nefritica. egn i fisici ono evidenti : si tratta in gen ere (P. EIL. J ourrial des praticiens, 24: dicemdi ro11cl1i e ra11t0Ji: più ques ti di enta110 fini e bre 1932). più è da temere c he ~i .sviluppi una broi:icopo1: monjte. Interes ante e 11 notare e questi suoni La retinite nefritica o albuminurica si riaggiunti 0110 prevalenten1en I e in- od -espiratoscontra nei m .alati di nefrite cronica, d 'iper ri. e c1t1est'ultima evenienza si verifica vuol t ensione arteriosa e a'uremia, ma talvolta ò dire clic è presente anche un certo g rado di la prima manifestazione d'una insufficienza spa r110 bronchiale e la c ura deve esser e diretta r enale ed è rivelata dall 'esame oftalmoscopico nnchr contro que to. L 'a n1a è fa cil111e11te riin individui ch e l.an1entano disturbi visivi reone. c iula durante gli attacchi: e sempre bicenti , sen azione di velo dinanzi agli occhi, o ogna pensare ad essa n ei casi di . bronchiti ridin1 inuzione della vista. correnti i11 oggetti molto giovani. Le lesioni del fondo dell 'occhio sono caratCortdizioni in,fianiniatorie dei polmoni. La teri .. tic be: essudati ed emorragie retiniche , epolrr1onite frau ca. la più frequente n ei ban1bi- . den1a d elle papille d ei n ervi ottici (papillite). ni. può decorrer e silente. No11 così la broncoono iper lo più bilaterali ed occupano la repolmonjtC' n ella quale la bro11chite precede ge: g ion e del polo po teriore. . Jleralme11te la lesione alveolare. La tubercolo, 1 Gli e sudati r etinici sono bianchi a strie o corr1c ca u a di tosse nei ba1nbini è cosa rara a placch e più o 1l1eno estese, con forma stelcon1parali v.an1e11te agli adulti. La forma inilialare a livello d ella m.ac11la. rica acuta decorre seuza o con poca tos e, rncnLe en1 orragi o sono discrete pu~tiformi o a tre fJer Ja fol'ma cronica o l 'i11 fiammazio11 e d el fian1n1e. le gl1iandole mediasti~ic~e .non vi ,è r~gola . 111 La papillite si ri conosce fa cilrr1ente in quan tali ca i l 'esa1r1e rad1oscop1co sara di grande to la papilla del n ervo o ttico è ingrandita , mal ,utilità diag nos tica. Jim.itata e sporgente. La papil la è edematosa La pleurite come cuu a di lasse 11ei bambini con vene dilatate e sinuose. Spesso si riscontra non pre e11ta diffi coltà d_iagnosl~c~e: . durant~ an ch e un' opalescenza r etinica diffusa del polo la fa e secca si l1a to::;se stizzosa, irr1lat1va a c u1 l)Osterior e. . eg ue u11 periodo di silenzio; Qu~sta è la. ragioQuando i nota que to referto s1a pure non n e )Jcr c t1i frec1uente111ente I e:r-11 p1ema n ei ba111 ~ t)ic cato , s'impone l 'esame generale. L 'albu ~ bini l}QJl è . diagnosticato e a ·sume ro.rma cr~ ­ 111inuria è frequ ente ma non costante. n ica: è la perdila di appetito e 1'an emia cl1e riPer lo più è la pre ·enza di cilindri che attechiaman o in tali casi I'allen zione. la la le io11 e r en a le. J,a diag n o~ i di pertosse trova e111prc una Il tas o uremico nel sangu e è elevato e con certa riluttan za nelle rr1.adri: epp ure forse essa .. en te di for111ulare la prognosi, qu.antu11que è il primo quesito cl1e il m edi e? s i devo porre dinanzi .ad Ull bambino cl1e tossisce. Importa11- l 'azoten1ia possa esser e ancora moderata qua11clo cor11pare la r etinite. Le è il con s tatare acces~i di tosse spa smodica La costante cl' Ambard è abnormemente e ledurar1lc la 11otte associati con vomito: ciò specia l lnc 11 te i 11 a senza di seo-ni di infì am n1aziotlr vata. La cole terinemia è r1orma]e o superiore alla dcl torace e delle vie are~ superiori . ~'ulce1:a nor111a. uuli11 g ual c ha valore ·n otevole per la .d1agn? J • . . . ' arteriosa massima e n11n1ma e La tensione Vi è poi la tosse di stoniaco : espe:1n1en~1 .d1 fì iologia a'rebbero dimo ·trato ch e r l)O 1h1le 11tolto elevata. 1

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IL POLICLINJOO n

[ANNO XL,

i'CUl\1.

26)

Alcuni mia.lati accusano cefalea da parec<.;hi d e ter1l1inate dalla stessa intossicazione geneanni, alLri non presentan·o aicun sintoma lun- r.ale. zionale. 'l 'utta via bisogna ricercare se1111pre i Quale che sia la patogenesì della retinite nepiccoli segui del brightisrr10: sensaiione di friti ca) clinicame nte è impoi:ta11te il fatto <lito morto, cran1pi, poliuria, pollachiuria notche la retinite si osserva per lo più nelle netur.n a, astenia, di~pnea da sforzo, ecc . friti ipertensive accompagnate da ritenzione di La diag·nosi di retinite nefritica è relativa- azoto, e che la constatazione di una retinite mente facile. implica una pr·ognosi· molto grave quoad vi. La retinite leucemica e la retinite dell ane- tam. DR. mia perniciosa si accompagnano a disorciini generali troppo illlpone11t1 e caratterist1c1 per Terapia parenterale dell'anemia perniciosa. dovere essere prese in con siderazione per la (A . S c HECHTER. Wiener klin. Wochenschrift, diagnosi diflerenziale. n. 9, 3 marzo 1933). La retinite diabetica dimostra lesioni più disseminate, emorragie 1p iù numerose e abbonL 'argomento della terapia dell 'a11e1nia perdante in un soggetto g·licosurico ed iperteso, niciosa, dopo che ·i clinici an1ericani ~linot e mentre le papille dei nervi otLici sono i1ormali. Murphy ebbero din1ostrato che la somminiLa stasi papillare che è in rapporto ad una strazione di fegato apportava risultati benefìci sindrome d 'iperten·sione endocranica si riconocosì decisivi che i11ducevano a mutare il giusce dal fatto ohe il rigo11riamento papillare è . dizio prognostìco sulla sindrome ematolog'ica molto più marcato e dalla rarità uegli essufino allora ritenuto infausto, ha risvegliato tale dati. L 'acutezza visiva persiste norma le per lo un fervore di studi, ha creato una cosi ricca m e no all 'inizio della sindrome. l etteratura da richiamare l 'attenzione di ogni Conviene comunque te11er presente che alstudioso sull 'interessante quadro morb<?so. cuni casi di retinite nefritica possono simuStudi che mirano al perfezionamento di quella lare la stasi papillare. In tali casi l 'edema del- terapia e che, attraverso ai mezzi terapeutici ed la pa·p illa è n1olto sviluppato, e la puntura ai nsultati ottenuti, cercano di aprirsi u11 varlombare mostra un liquid,o oefal-0-ra.chidiano co nel problema etiologico e patogenetic·o tutmolto iperteso. E proprio carne s uole avvenire tora osc uro e misterioso del morbo di Biermer. nell 'ipertensione e11docranica 1'evacuazione del In prim-0 tempo sì pensò che il fegato elaliquido stesso calma la cefalea ed atten lla l 'eborasse sostanze attive capaci di nor1nalizzare d ema papillare. 1'emopoi esi e di queste sotitanze attive s1 cercò La 1prognosi della r eti11ite nefritica è rnolto di perfezionare e .~eglio adattare a.i bisogni grave, in quanto molto spesso la morte sopravdella prati.ca quot1d1ana la preparazione e la viene r1ei primi sei mesi seguenti la comparsa somministrazione, in quanto il fegato crudo e della retinite. successivamente gli estratti epatici somminiLa reti11ite che si in,a11ifesta nel corso di una strati rper via oraJe nau~rag~vano contro. ~a. rinefrite acuta può guarire se guarisce la neluttanza d 'infermi ordinariamente ach1l1c1 e frite. nei quali l 'assorbi1nento del preparato era Alcuni autori 11anno segnalato vari casi di quasi sempre insufficien~e. Si . g~u.n~e cos.ì. al] a retinite nefritica seguiti da guarigione pir olunpreparazione di con1post1 epat1c1 1n1ettab1l1, al gata nel c orso della nefrite cronica, ma in geCan1polon, al Procythol, all 'Endoepatina ecc. n erale 1'85 ~lo dei n1alati c olpit.i da retinite ne- Successivamente, dopo le -e sperienze di Castle, fritica niuoiono i11 1neno di due anni. Widal, si addivenne alla terapia gastrica, basata sul ~1orax e W eill hanno dimro strato nel 1910 che fatto della coesistente achilia nella a. p. e ch e nella maggioranza dei casi la retinite n efritica spostò il problema etiopa~ogenetico, almeno in è una retinite azotemica. Il dosaggio dell ' urea via ipotetica, della n1alatt1a dal fegato allo s~o ­ nel sangue consente di fissare la pro.gnosi. maco dove sar ebbero secrete '- ostanze attive Tuttavia circa la metà dei malati che muoiollOrm~poietiche, forse di natura ormonica, eh~ \rerrebbero 1poi immag azzinate nel f.egato. D1 no d 'az·otemia non presenta retinite, e questa può riscontrarsi in soggetti nei quali l 'azotequi la terapia gastr.i9a nelle sue, var~e. forr~e, mia è norr11ale. lino al preparato piu recente, 1 Ad~s~n , c1?è Chauffard ha insistito sul fatto cl1e il feno - su cco gastrico concentrato e somroinistrabile meno ch e i)iÙ costantemente accon1pag na l a 1)er iniezioni. Ed an cora si osservò poi cl1e ri: retinite r1efritic.a è l 'iipercolesterinerriia . P er sultati buoni si potevano ottenere con estratti questo autore gli essudati retinici sa rebbero splenici, i1olm0Ilari, 5urrenali t>C:C· Si i)en sò costituiti da d.eposit1 di colesterina. a llora ch e ·no1J una, rna fJareccl11e fossero le sostanze capaci di influen zare la grave emoGli autori tedeschi tendono att11aln1 ente a mettere in Tapporto la r etinite con un 'arte - patia ed un clinico di Vienna , Pal , portò alla din1ostrazion e ch e il pri11cipio attivo ap1)arterioscler osi r etinica i)rin1itiv.a. Roch on -Duvigne.aud pur 11on a ccettando lJUesta opinione, ri - n eYa a lla serie de lle a m.i ne bioge11e e c}1e perciò risultati buoni si poteva110 an che co11setiene cl1e la r e tinite i1011 sia una conseg·u en za della lesion e renale, -ma ch e ambedue sian o g uire con l 'uso di s tan1ir1a ed istidina. colin a =

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• SEZIOI\'E PRATICA

e lecitina. Difatti autori france i (.b,ontès e 1'11i ' olle) adoperarono con buon ris ultato un con1 posto di triptofan ed istidi11a (Ilaemostra), autori a111c,rican i Ja y-o ... i11rolina , il B-o iacidoglicuronico. ' u tali osservazioni e sulla conc;t\llazione che spesso anemici perniciosi, in cui fu praticala esclusivamente la terapia epatica e che erano stati din1essi in buone co1tdizioni, dopo un lasso di tempo più o mer10 lun go ritornavano al]' os1)ednle i11 preda a g rave ripresa della r11 ala ttia , l 'A. intra1Jrende una serie di rirerche atte .a n1 eglio stabilire e lurneggiare il iprobJema della terapia dell 'a. p . Esse intere sano 77 ammalali , i11 parte ripetutamente trattati con t~rapia epatica, tutti in cor1dizio11i molto g ra' '1; la cura è condotta con iniez ioni di col ina e di Procy t11ol, un cc,mposto pel ·uo modo di preparazione corri po11dente al Campolon , anzi in propo ~ ito ven!{ono !abiliti ·Jpportuni confl'on ti e rilievi. T rist1ltati ~equi tano partico .. lare im port<J.1\za tenuto conto d ello stato g·rave dei oggetti. Anzitutto I' A. fa r ilevare la insufficienza della dose prima ·1 doperuta ù che lui eleva per il Procythol a oc. 4 ed in 8 volte pro die e pel' Ja co]ina pura a g r. 0 ,6 in s0Juzio11e a l 10 % .anche i11 2 volte. Nei ... asi resistenti alla sola terapia epatica impierra an1bedue i preparati . Sulla base di un'esperienza più c he quinquennaria i risultati . a quanto 1'A. ri ferisce, ano decisamente favorevoli ; il reperto ematoloO'"ico è riportato al valore normale e talora anche superiore al nor111ale; mai ha constatato inefficacia assoluta della tera1Ji.a. Contrariamente all'opinione ge o er a le ri feri ce sul buon risultato della tera1pia epatica nella mielosi funicolare , complic.ante il quadro dell 'a. p. , anzi riferisce . u t1n caso grave con paraplegia , abolizione dei rifl essi tendinei agli arti infer·iori estesi dis turbi di sensibilità e fenomeni d'incontinenza, in ct1i là terapia era stata sospesa , il sogO'etto er.a sempre in condizioni non solo di cam n1inare, ma an che di. fare marce di più ore. Il lavoro , condotto in una Clinica d eg li Ospedali di Vienna , corredato di tutte le ricerche ch e valgono a di1nostrare il risultato terapeutico, apporta effettivamente i1uovi , im portanti contributi alla terapia di quella sindrome morbosa, la cui diagnosi fino a pochi anni fa segnava n ella sua stessa d en oro inazion e un triste giudizio prognostico . R. o'ALESSANDRO. 0

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Sulle peritoniti tifiche. (A. PA AGIA. Rif. M ed., 25 febb raio 1933). L' A., riportando una statistica di 30 casi di peritoniti tifich e operali , richia111a l 'attenzione u alcuni punti , riguardanti speciahnenl e la · patogenesi, la diag11osi e la prognosi. In 3 casi su 30 non fu ]JO i bile 1l1etl ere in evidenza alcuna perforazione. In que te ccl altre osservazioni del ger1ere non è e clu o ch e 1

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la perfora~ione per la ua piccolezza sia prontamente riparata dalla formazione di fibrina e da una aderenza in le tinale. Il Puccinelli a questo riguardo, propone di parlare. invece ~be di peritonite tifosa se11za perforazione, di peritonite senza 'Perforazio11e visibile, ed esprime il convincin1ento che i l ratti sempre di perforazioni non rilevabili. L' A. , pur non dissentendo da questa opinior1e per un buon numero di casi , mette in evidenza come altre cause (rammollimento di una ghiandola mesenterica, ascessi o infarti settici di organi intraddon1i11ali , infezione per via ematogena , necrosi e ram1n ollimento di noduli tifosi della sottosiero a) pob ano determmare la peritonite. Ricorda a lcuni segni peciali , che possono essere utili per la diagnosi di peritonite da perforazione , come il seg1io di Brown (dolore e contrattura a sede per lo più a destra e che si spostano verso sinistra se l 'ammalato viene posto sul fian co si11istro; pogaiondo bruscamente lo stetoscopio, è possibile ascoltare un rumore di sfr eO'amento); il segrio di Lewaschoff (rumore di passaggio dei aas afldo111inali nell 1ad dome , rilevabile all'ascoltazione con lo stetoscopio nel punto doloroso); il segn.o di Kuklow (ch e mette in evid enza anse meteoriche sul piano ventrale all.a minima pressione); il segno di Federici (che rileva la sco111parsa della trasmissibilità a ll 'addon1e dei toni cardiaci a misura che si forma l'essudato). Radiologi camen te. Roseo ha messo in e\ridenza una bolla gassosa che si sposta con lo postamento del pazien le. Quanto alla 1)rorno i, l 'esito favor~'role dipende in n1assirna parte dalla precocità della diagnosi. Non è però solo iJ tempo trascorso dalla perforazione sino al momento in cui v iene praticato l'atto 0 perativo ch e influisce sul risultato . flj sogna tenere ancl1e conto della durata della malaLtiA , della virulenza dell'infezione . del numero e della g rf\ndezza delle perforazioni, dell'età e costituzione dei pazienti e dei loro precedenti e ancl1e del ti.po di intervento chirurgico. C:. ToscANO. 1

Interessante pubblicazione: Doft. CIU~EPPF KOW~ RSC HIK Medico prin1ario e Direttore dell'Istituto Fisioterapico dell'Ospedale di Lainz (Vienna). DTAT~'Rl'lf°.,..A . (con r25 figure intercalate nel testo). Traduzione italiana sulla VI edizione tedesca del dott. L. Chio1zi e C. V idale. 1ndice-Somrnari 'l del le Mat"'rie . - l ;-..' TRonuz10NE. PAR... TB t. Fisica della diatermia. PARTB Il . lstrumentario per dia ... termia. P ARTE III. Tecnica della diatermia. PARTE IV. Azioni fisiologiche della dia tennia. - PARTE V. Indicazioni te ... rapeutiche della diatermia. APPENDJCE: La diatermia asso, siata ai raggi Roentgen. - P ARO! VI. Diatermia chirurgica e sue indicazioni. Volume in-8°, di pagg. XVJ,264, nitidamente stampato su carta patinata , con 125 figure nel testo. Prezzo : rilegato Lire :-15 · in brochure L. 3 O 0 più le spese postali di spedizione. Per 'i nostri abbonati, rispettivamente sole L. 3 2, 6 O o L. 2 7 , 6 O in porto franco. Inviare vaglia diciotto, Roma.

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« IL POLICLINICO »

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PROBLEMI D'ATTl:JALITA Il veleno di cobra nelle algie dei caneerosi.• Abbiamo dato notizia, nel 11u1nero scorso, sull 'uso del vele110 di ·cobra (1) uel cancro. Non è questa la prima applicazio11e terapeutica del n1icidiale veleno (2). La farmacopea indù lo usa in molte preparazioni con1plesse, s'o vente in unione con la bile, ch e ne attenua l 'azione, o con altre sostanze, per la cu:ra del la peste , del colera, delle febbri . Il veleno dei serpenti entra da tempo a11che nella farmacopea omeopatica, come a11algesico del sistema nervoso. In essa, Lq.chesis (3) corrisponde .al tiipo ca11ceroso e precanceroso ed è co11siderato come i 1 rimedio di quest 'ultin10 stato. l\IIa gli omeopatici usano tale ' releno in dosi così evanescenti (1/ 1.000.000 di mg.), che non è possibile riscontrarvi una azione farmacologica precisa. Altre applicazioni vennero fatte recentemente , nell'epilessia, l 'emicrania, ecc. con l'intenzione di provocare uno « shock » vaso-trofico. Uno studio patologico e farma cologico del veleno del cobra, eseguito da diversi autori, ha permesso cli precisarne l 'azione sui diversi sitemi. Sul bulbo: innal zamento della 1)ressjone arteriosa, bradicardia, arresto del respiro , morte i1n apnea; n ell 'uomo , sincopi di origine bulbare. Sul sa.ngue. Ictus proteotossico, abbassamento della pressione arteriosa rper 20-40 minuti, leucopenia, diminuzione delJa resistenza globulare. L 'abbassam·e nto della pressione 8i ha .quando si oltrepassano le dosi di 1/10 di mg. Coagulabilità iniziale del sangue a cui fa seguito la incoagulabilità definitiva . Sui muscoli striati. Aumento della reobase del nervo senza cambiamento della cron.assia ; fibrillazioni, conti;atture, inibizione rapjda ed intensa, diminuzione e perdita della sensibilità. Nei parkinsoniani di origine encefalitica, aumento transitorio della contrattura , seguito da dimi nuzione. SU:ll' endotelio dei vasi, azione citolitica e proteolitica. Sul sistema riervo~o, cromatolisi , degenerazione delle cellule.· / Swlle fi·bre musc,ola.ri liscie, eccitazione ini1

(1) Si indica generalmente col nome di cobra (Cfr. BoYÉ in Trait;é de pat1iologie exo·t ique, Baillière) la Na.ja tripudians - serpente ad occhiali che, con le specie congeneri vive nelle parti più calde dell 'Asia meridionale. (2) Il principio tossico ne è tanto attivo che basta una parte di esso su 156.000 di sangue per danneggiare la capacità respiratoria di quest 'ultimo in modo tale da r enderla incompatibile con ]a vita. (3) Genere di serpenti che contiene una trentina -Oi specìe, di cui 1e più temibili vivono al Brasile.

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ziale notevole co11 forte contrattura , seguita da lenta depressione del tono. ~Fra gli autori cl1e l1anno recenteme11te studiato l 'azione di questo veleno - auspici Cal1nette e Mo11 aelesser - sono particolarmen le da citarsi Laignel-Lavastine e N. T. Koressios (1) i quali hanno avvalorato un'applicazione che appare basata su rigorose esperienze e destinata a portare un reale vantaggio in quei miserevoli casi i11 cui il n1edico, con la consueta terapia, non porta che un minimo sollievo agli atroci dolori dei cancerosi. Questi AA ., n ei loro tentativi terapeutici, sono partiti dal concetto di « rjattivazione n, nel senso cioe di esage1·are in 1Jrin10 tempo, col rimedio , il fenomeno presentato dal paziente, per ottenere in seguito l 'attenuazione. Così, si può ottenere il rilaFciamento muscolare dopo l 'esagerazione della contrattura OYvero, dopo l 'esacerbazione dei dolori, t1n effetto a;n algesico più forte di quello della r1rorfina e ben più durevole. Trattasi prol1ebilmente di un 'azione ch e rierLtra nel t éiU1 po della stimoloterapia. Gli AA. hanno cosi trattato dei cancerosi i11 cui l 'algia ,aveva una base nrganica i~1di~cut ibile come, p. es., in cancri della parete posteriore dello stomaco inglob«lllt.i il pJessc> sulare o della. color1na vertebrale che co11lprimevano le radici ernergenti . I cancerosi su c ui tali tentali vi s' •110 s! nti fatti .abbisognavano tutti di morfina la quale, durante le prove col veleno, veniva sostituita con iniezione di acqua distillata. Le dosi di veleno di cobra usate erano abbastanza eJevate (1/ 10 di i11g. diluito i11 2 eme. di acqua distillata). Generalmente erano ben sopporlate; soltanto qualche volta determinarono epistassi o qualche lieve disturbo bulbare. Gli AA. si occupano ora di trovare il modo di attenuare tali disturbi. !Forse l'uso della bile ch e, come si è sopra accennato, secondo l 'esperienza indiana attenua 1'azione tossica, rpotrebbe essere utile a tale scopo. I casi che Laignel-Lavasti11e e K<.,Tess.ios cjtano nella loro pubblicazione sono sei di carcinomi d'e lla mammella, d.ella C(>lonna vertebraJe (metastasi), d·el retto, dell'addome, della parete posteriore dello stomaco. Qttalcuno dei n·1alati . abbisognava di 3 iniezioni a i .gjorno di morfì.na per avere, e non sempre, qualche solli.evo. In quattro, l'iniezio·1 e di VE,leno di cobra l1a determinato un 'esacerbazione dei dolori ed anche febbre. Il gior110 segue11te, i dolori sco1ttparivano per 1-2 set rirr1 ane, dopo dì che u11a nuova iniezione li faceva cessare, spesso anc}le senza ulteriore riattivazione ed anche in malati in cui il decorso inesorabile del male determinava metastasi ed aggravamenti. 111 tutti, l'attenuazione dei dolori che in qual· cuno andava fino alla scomparsa era di gran .

(1) Soc. méd . hòpitaux, Paris, 24 febbraio 1933.

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... gztONE PRATICA

lunga su1)eriore a qt1ella ch e i otteneva - e iaggi ultraYiole Lti, cl1e i eliminano mediante solo 1110111entan ean1en I e - con n1orfì11a . 'fi ltri. I sinto111 i bt1lbari (vomito) e l 'epi.. ta si a ct1i I raggi infrarossi ono n1 0Jto più penetranti si è accennalo , ui ebbero in due ca . . i . c l1e~ gli ultravio letti ; la pe11etrazione è tanto più 111 con1ple ...... o , il ' 'eleno del cobra n1anife la grand e quanto più breve è la lunghezza un evidente 1)otere a nalge ico ne11e algi e d e i d'onda. cJli effetti locali so110 proporzionati cancero i ii1opcrabili . È .., u ffi ciente ur1 ' in iczioalla penetr.azion·e; a s ua volta, q ue .. t.a varia se110 per inanlenere tali rnalati ~enza dolo ri e r e1tcondo i tessuti. In ordine d«}Cr e cente abbiamo: der loro la vit a tollerabile . La ste ~ .. a ri a Ltivapelle (ne assorbe il 35-40%) , m11scoli , tessuto zione, c h e s i o erva 11ella inaggior parte dci cellular,e, aponeurosi , ossa; i l sa11gue ed i con1 casi, indica 1 1'lt tività del rim edio i I qua] e l1 a Lenuti patologici d elle cavità sierose li arrestaperò . . olt a u to azione a11alge ica e i1011 risulta no d el LuLto. QuaRi in1n1 ecliato è l 'erite1na, che a~'cre a lc un e ffclto cor1tro il proce o canceaume11ta dura11tc l 'irradiazi one e diminuisce , r1gno. col oessaTe di ,que ~ ta fin o a sco1111)arire fra 1 1\ltre ap1>li calioni in .algie ' 'arie e 11on olo e 10 ore. La 'a o-dilatazio11e pe riferica è un i11 quelle da n eo1>Ja .. 111i so110 . . ta tr fat1 e più e lemento di dife a contro l 'infraro so e così da Go ~cl e Taguct e. da altri (1). [1Ure la sudorazione. All 'erite111a ed all 'ipereRit o rna co.. ., ì ancora in onor e il erpcnte 1nia si accon1pag11a un 'elevazione della ten1peen1 blen1a d ella medi ci11 a - ch e i acerdoti di ralura locale (3-4 / 10 cli grado); anche la tenEpidat1ro alle'«lvano e cl1e, eco ndo In Iegge11ione arteriosa locale tende ad elevar i. Come da, fece ce sarc una terribile pestilenza scope ffetto tardi, 0 , è da me11zionar i la pigmentapiata a l\01n a, 1 ~le r c ui . i decretò la co truzione l ione , meno intensa e duratura che quella di un te n11)io in 011orc del se rpent e salvatore. d ata dall ' ultraviolett.o . A. F1r..rPPINI . Gli effetti gerterali con sisto110 n el I ' attivazi<)tte 1 deg li scan1bi e nell elevamento della temperatura generale. Si nota un 'ipotensione generale, D I V A G A Z I O N I. dovuta in parte a ]Ja vasodilatazione ge11erale, L'infrarosso in tera pia. r h e contribuisce a spiegare, unitamente al- ' l 'azione propria sulle term ,i nazioni nervose, ella gan1n1n delle radiazioni lumi110 e o l 'azione analgesica generale. non, si è fatta in medicina larga 1>arle alla Per quanto riguarda l'antago11ismo tra infralucC' 'i .. i bile cù ai raggi ullraviolelti , 111a bcu rosso ed ulti·avioletto che, secondo alcuni esipoco all 'ir1fraro .. ~o. For...e percl1r es o \ u a lo terebbe, è da rilevarsi che I 'eritema da ultrada ten1po im1n e1 a1orabi1e otto la forma poco violetto viene attenuato d a ll 'infrarosso quando scientifica della caldina ad a cqua calda e d el questo è fatto dopo e vien e invece esagerato in mattone ri caldato. ~la anche le appli cazioni caso con trarlo. fatte per mezzo di apparecchi .. pec ial i sono P er quanto riguarda le applicazioni, si dea.. ai meno diff\1 ... e ch e quelle, p. es., dei ra gCYi vono tener presenti alcu11i princìpi generali, e ultravioletti . cioè: 1) Non deLermi11are mai sensazione di Del r e. to, lC' radiazioni i11fra ro se non sono calore insopportabile; non Care mai frradiauna novità es ei1do state scoperte da Arnpère zione generale; cornbattere le eventuali sensa~ nel 1835 ; ma . . ol1anto nel dopo auerra, si sono zioni sgradevoli con ve11tiJazione, comrpresse avute le r elati,,e atpplicazioni fisioterapiche. fredde sul capo, ecc. 2) Non eslendere mai le Tali radiazioni incon1inciano d ove fini cono lo irradiazioni a più di 1i 4 ad al massimo 1 / 3 radiazioni lumino e rosse meno rifran aenti e della superficie totale. 3) Durata vari.a secondo vanno a raggiungere le onde b e rtzia·n e. La 1u11O'li individui; in media 30 minuti , o meno , ghezza d,onda minima è di micron O, 7-0 ,8 per le irradiazioni estese. -!) Ripetere le appli(7000-8000 unit à Angstrom) ; quelJa mas ima è cazioni o o-ni 2 g iorni , .. onza una progressività di 314 n1icron . IJa parte più intere ' ante è fra r he sarebbe inutile. 1 e 15 , quindi quelle più prossim e alla lu ce. econdo R. Le,'e11t (Gazelte des H opilaux , 18 I ragg i infraro ..... i, puri e non , . . on o c111e. s i gennaio 1933) le indicazioni dell'infrarosso da qual ia i corpo ch e o ltrepassi la temperaono le seguenti. tura dello zero assoluto. Come inez7.i cli produAffezioni cu,tan ee. 'J?eril e cd ulcerazioni atozione, oltre quelli noti da tempo vi sono degli , 1) 0, fistole , ulcere varicose, ulcerazioni da ragapparecchi ad aria calda corrente che vanno g i X o da radio , infezioni cutanee ac ute (furu11scelti a seconda dei raggi desiderati. Per i raggi corti (micron O, 7-1 ,3) servono le coli , ascessi sottocutanei e sottodern1ici, lesioni s lafilococcicb e d·cll a pel le i111petigo, si cosi). lampade ad incandescenza a filo di carbone e Forse anche in qualche eczen1a acuto , nei diquelle ad arco, pure a carbone. Per maggiori turbi della pigme ntazion e cutanea, contro le ll1nghezze (micron 1 ,3-4) si utilizza110 i fiJacicatrici viziose. me11ti metalli ci J)Ortati al rosso d ei radiatori paL'infraros o è I' age1ile m odi[t.catore per ecrabolici. In fine ]e Ian1pade a ' apori di mercuri o cellenza dal sisterna lacunare: edemi su perfidànno dei raggi ancor ipiù lunghi mescolati a ciali delle p eri.adeniti , peri fl ebiti e perilinfang iti , sequele di infezioni c utanee. edemi er o(1) C. R. Ac. d e ... c., 20 n1ar. 1933. 1

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et IL POLICLINICO >l

nici da geloni , celluliti di diversa origine. Utile è nelle affezioni circolatorie (sta'"'i ve·n osa con edema, acrocianosi , spa ~ mi arteriosi , çon grande cautela iper la fragilità va .. ale l) e nelle tasi linfatiche. A11che le sierose ne subisco110 Ja benefica influenza, specialmenle i dolori risultanti da infiammazioni cronicl1e e le perivisceriti s ia toraciche come addominali. In generale, tutte Je si11dromi dolorose, particolarmente le nevralgie del trigemino , dello sciatico, del plesso brachiale. Poco numerose le co.ntroindJicazioni: accidenti gen erali congestizi della bacillosi, Deoplasie diver e; in qualche caso è da te1r1ere l'azione stimolante s ui mi croorganisn1i, con1e, per esempio, sulle spirochete che diverrebbero più resi tenti. In qualche caso è da tener presente la fragilità anatomica di certi organi specialmente dei vasi (accidenti gangrenosi del diab e te, fragilità arteriosa nelle arteriti). 1F ra gli apparecchi più specialmente adatti per le applicazioni dell'infrarosso, l'A. menziona soprattutto quelli di Walter e di Foveau de Courmelles. fil.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. 1r.vro PALAZZI. Trattato di odontologia (IJ ed.) in due vol11n1i (pag. 759-605 con 975 e 690 fì a ure). Vallardi ed., 1932. Opera completa L . 150. Potrà a prima ,,ista sembrare strano cl1 e trovi 110 to lma recen sione di un tra ttHto di s tretta pecialità in un rperiodico di medi cina O'enerale : ed in r ea]tà noi non ci sen tia1no qui di aver e ]a veste di poter giudi care con co1tosc·enza speri ali tica e t ecnica ] 'opera veramente grand e del g iov.a ne clinico odontoiatra della R. Università di Pavia; per la q11ale 011cra dal punto di vista tecnico generale ·ci sembra qui bastevole riportare quanto vien d e tto nella prefazione ch e al trattato ha fatto precedere l 'on. prof. Am edeo Perna, direttore de11a Clinica odontoiatrica della R. l.)niversità di Roma , e ch e d efinisce quelld del Palazzi un « monun1entale lavor o » e trattato ({ veramente ma a i trale » . A noi sembra che il caldo elo <Yio d el chiar o n1aestro di odontoiatria corrisponda pienam ente alla r ealtà . E infatti l'opera del Palazzi, cli c vede ora la luce in una più ampia e mod e rna seconda edizione a pochi anni di distanza d alla prima, e alla qul\le hanno contribuito anello allievi dello stesso Palazzi, si presenta qt1an Lo n1ai completa in ogni sua sing·o]a parte, 1nirabile i)er armonia di distribuzione e di sviluppo dei va ri capitoli e tale da costituire prezio o e indi pen sabile aiuto a chi si approfonda nell a peci.alità non solo, ma anche a chiunque m edico aen er al e vog lia render si conlo in maniera chiara e sintetica del grande apporto che ao-li slt1di m edici in senso lat o t' g ià venuto e inao-aiormente deve ancora ' 'enire dall 'odo11toia tria. E qui ci pare stia ' 'cra1rlente, dal

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nostro •punto di vista, il grande merito del Palazzi e della sua opera: perchè dal suo lavoro appare quanto mai evidente quali e quanti problemi biologici e n1edici abbisognino dell'intima collaborazione dell'odontoiatra e d·e llo stomatologo da un lato, del vatologo medico e del clinico dall'altra. 1\iia la collaborazione richiede in questo campo anzitutto la conoscenza reciproca di indispensabili cognizioni prospettate da chi ha visione sintetica e chiara del problema nei suoi intimi rapporti con la medicina generale; e il co111pito è in questo campo ben indicato e in gran parte assolto dall 'autore. Noi vogliamo qui brevemente mettere in evid enza alcuni pochi punti del trattato da cui maggiormente risalta l 'irnportanza di quanto abbiamo ora affermato, e da cui è possibile affermare che l'opera del Palazzi, oltrechè contributo importantissimo ai m<.,derni studi della specialità, può essere considerata come vera e propria opera di t< n1edicina generale n . Il problema delle infezioni focali al quale, occorre riconoscerJo, ba.n no portato contributi iniziali tra i più importanti appunto gli ston1atologi , tanto che per un certo tempo il problema stesso veniva in· gran parte coin·volto ed assorbito in quello dell' cc arai sepsis » di Hunter , è svolto nel trattato in modo quanto mai chiaro; e comunque non ci sembra esista in altri trattati italiani nè di patologia generale nè di medicina ge11eral e un capitolo altrettanto opportunamente svolto c;ull'argomento, che coinvolge strettan1ente problemi, ancora in piena e viva discussione, precisamente e di patologia e di medicina generale. E qui il Palazzi abbandona.n do in parte lo stretto campo specialistico considera l'argomento nel suo insieme, opportunamente n1ettendo in luce l'importanza che hanno al riguardo anche altri focolai infettivi cronici specie tonsillari oltre a quelli dentari, e invitando a guardarsi da eccessive g eneralizzazioni e a non: abbandonare pertanto completamente i sani concetti di una odontoiatria conservativa: anche in questo campo, perfetto equilibrio di studioso e di clinico. Anche i rapporti tra r11edicina generale e odontoiatria, oltrechè quelli inversi tra odontoiatria e medicina e le altre varie specialità (assai belli e istruttivi i rapporti tra affezio11i dentarie e malattie dell'apparato oculare o d,e} sistema nervoso) , vengono opportunamente segnalati; alcuni capitoli i1nport.antissimi come quelli che si riferiscono alla patogenesi della carie dentaria e specialmente a tutto il complesso problema delle .p aradenziopatie, mostra·n o · in mudo sugges tivo l'esistenza di questi rapporti reciproci. Nella patogenesi delle paradenziopatie, risalta il signiflcato che . deve essere assegnato a fattori di ordine endocrino. n eurovegetativo , costituzionale , infettivo, tuttì altrettanto finora oscuri nella loro intjma essenza quanto i1nporlanti; sl che appare evidente come un prob1 en1a apparentemente stret-


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SEZIONE PRATICA •

tamente specialistico con1e quello 'lel] e paradentiti e delle paradentosi, sia in fondo i11ti1namente connesso a mon1enti di m edi cina generale. è d 'altra parle per questo l 'intero capito lo delle paradenziopatie cessa di essere parte integranLe d ella specia lità, ch è a n zi tali e tanti e lementi di ordine embriologico, i lologico , i stopatologico, ancora in gra11 parte controversi, intervengono e d J1ann o fon d a111entale importan za nello s tudio di queste forme morbo ... e e per u11a loro esatta co mpren sion e nosologica ·e s istematica , ch e solo approfonditi studi specia lis tici potra·n no ip ermetter e una più esalta conoscen za. Ma questo a ltro però n on deve significare se non ch e solo un.a stretta colla borazione tra il clinico m edico gen erale e il clinico odontoiatra può portare a lla vera risoluzione di quest o e di altri proble1ni della o donLologia . E~ emp i della nece sità di una tale collaborazione o no i11 molti lJunti d el tratta to, qua11do vengono egnala Li i rapporti reciproc i tra medicina e od ontologia: r apporti ch e em ergono non da aridi elenchi di possibilità; n1a in n1odo vivo , spe so mnn n1an o ch e ~e n e })t ce11ta I 'occa io ne, com e quando, ad esempio, vengo t1 n1e '~ i in luce fattori di ordine generalo rapprcse11La ti da lJ a tabe dorsale con le su e ancor a o c ure le io11i cr onic h e os ee e a rti co lari . o da intossicazioni d 'ordine professio11ale (d a fo'"'foro, ecc.), n ella gen esi d elle fra tture delJ e o a n1a cellari con eculive all 'a,rul "' ion e der1taria . D o1tde lo pun to anch e 11er co11 ·iderazioni di ordine di responsabilità profe .. iona le e n1edico-1egale in genere, Le qua li ultim e dàn110 'ila a d un brillante capitolo da cui tra l 'a ltro tra pare l 'eclettismo d elle con o cenze e il caraltere rren e ral e d ell a c ultura. Equilibrio ecle ttico, c l1e n on manca si può dire mai n el}'opera d el Pa lazzi, alla quale pure I 'a utore 11n j)Orta lo tanto d ella s ua personalità: e cho arm onizza in tanti campi l 'opera d ello s Luùioso a quella di clii ha dato al la propria bran c~ ùi tudio an c l1e un sig nificato di ordin e artisti co; il ch e tra. pare chiaramente 11el ca pitolo d ella ortod onto iatria e là d ove ven gon o messi in evidertza i r apporti, ch e inte rcorron ::> tr.a co.. tituzione e struttura d ell e arcate d entarie r cle ll e ossa ma cellari, e d euritm ia faccia le in tesa qu a le mani fes tazione arti ti ca nell a mi 1nica dei n1usc0Ji facciali cui fanno sostegn o . appunto lo sch eletro osseo e la dentatura . Tt1tti p r oblem i alla cui risoluzione n ece itano conocen ze di ordine disparato, di n a tura embriologica , a n a tomi ca, fi siolog ica e artclle, con1e ora ab])iamo d e tto, di ordine più squi sitan1 e11~ e urr1a no n el s uo sen so più vasto : cor1osce111.e .ch e son tutte tenute presenti e feli cemeule nr moniz7.at e. Diciamo felicem e nte armonizzate, p erch è i1t realtà uno d egli e]ementi più caratteristic i d el1'oper a, c i sembr a proprio essere quella del 1'armonia tra Je singole parti : per cu i i vari capitoli si seguono perfettamente leO'ati e ~v i ­ luppati con ordine e tenendo co11 lo in c iascu1

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110 di essi dei divers i ele111enli di err1briolog·ia, di istologia , di fisiologia , di patologia ge11erale, non come fin e a sè stessi rna co1ne inezzo logico e fondan1enlale di impostazione c linica di lJD problema, diagnostica e terapeutica : questo fine sembra il g rande ~copo d el1'opera; donde l 'applicazion e di tutti i mezzi em eiolog ici più m oderni e più esatti con largo viluppo dell 'indagir1c radiologica ch e ha tli r ecente trovato 11ell 'odontologia a1npio carr1po di studio ed ha raccolto ris ultati oltremodo brillanti e pratici, e alla quale il Palazzi gius tamente dà larga parte , documentandon·e l 'importanza con grande 11umero di 11itide illustra. . i',1on1. Quello delle illus trazioni , è uri altro dato di ' 'a lore tecnico ch e aggiunge pregio al libro, non solo per il nurr1 ero vera1nente notevole, 1na più ancora p er ch è lra tla i di figure in gran i)arte originali, opporluna111ente distribuite a 1niglior compren sione del Lesto, di g rande aiuLo p er il pratico , e docume11tati ve, attraverso 1tumerosissime microfo tog r a fie, di i1nportanti 11ozioni istopatologich e. Due altri rilievi pri1n a di fì n ire. L 'uno, cl1e i })UÒ dire non vi è capitolo al c1uale il Palazzi non abbia p ortato il suo 0onLributo p erso11a le , a ulterior1r'be11te d ocume1rt.nre l ' originaliLà e la p er sonalità d el lra ttato; ed 11n altro, cl1e 11on vuole essere un. a.p puri.to , rfl a un d esiderio e.li n1igliore comp1etarrtento di così bella opera, e c ioè ch e sarebbe oppo rtu:ia una più generale i11dicazione bibliogra fi ca ch e ~e rvi se allo s tudioso di g uida per maggiorn1ente approfondire a lcuni particolari argon1enti. Il Palazzi ·col s uo tra lta to ha fatto on ore a "'è e ha contribuito ad elevar e n el rango delle dicipline m edi cl1e una ~pecialità c h e da n oi , alJ 'i11fuori di que ti ulLimi ten1pi , era ri1n asta al· ' luanto n ell 'ombra, mettendo in luce iJ grande co11tributo d egli studio.,; i de l nostr o Paese, e face11do co11 ciò opera a11che di eleva ta italiau i tà . C BJ Nl .

OBNNl BIBLIOGRA1''1CI. • Co11lri bu,lo allo studio delle fr atture idel gomito. 'l 'ip. (;ra fi ca , Perugia, 1933 .

l\i[ .

SrROLLI.

L'A. ha preso jn e ame venti casi di fratl ure del gon1"ito curati j11 due anni i1ella Cli11 ica Chirurg ica di Perugia. OtLo casi erano fra tture sopracond iloidee; tre de l condilo omero radiale; t1no d ell 'e pitroclea; due distaccl1i epifisari; due fr.a tlure della testa radiale; uno del collo d el r a dio; due casi di frattura dell 'olecr an o. L 'A. discute il 111 ec "'a1) i ~111 0 i1atogenetico delle singole form e di fraltt1re, ] a loro evoll1zione , l 'importanza cl1e può avere la plasticità biologica d ell 'o so 11el de tern1 i11is1110 de ll e fratture. Mette in evide111..a lo inodalità cli11ich {l di indag ine adoperate dalla '-cuoia . Raffronta la propria stati tica in inerito alle altre note. Otto casi fu rono ct1ra ti rrt1e11 l eme ii te: tre


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« IL POLICLINICO »

fratture sopracondiloidee, due del condilo 0111ero radiale, uno dell ' epitroclea, due del1'o lecrano. I risultati furono perfetti in ette -casi, buo110 in uno; ugualmente perfetti fur ono i risultati otte nuti col tratta111e11to iJ1cruen Lo. I ri ultati d ei ca i tra ttali crue111.e111 ente rivisti a distanza di tempo, inducono l 'A. a r rcd cr e cl1e la t erapia crue11la dell e fratture del gon1ito può dare risultati ottimi e ch e e..... a no11 deve esser con siderata conte un m etodo di grande eccezione. La te rapia cru e11ta ·v.a adoperata quando le modalità della frattura o i t entativi di cura incruenta dimostrino l 'impossibilità di otter1ere una buo·n a riduzion e dei frammenti ossei. Il lavoro è corredato della più r ecente bibliografi a co111parsa dal 1927 a d ogg·i . A. P. l~. E 1T ER . ]{ osm etische

Operalio1iert. \ ol . di pag. 130 con 129 fig ., Edit. J . Springer , 1933 RM. 18·. .

L ' A. i occupa della tecnica delle principali operazioni pla tich e co idette cosmetiche. Sono t rutt ate co ì le deformità del i1aso, dei mascella ri , doll 'oreccl1io, delle labbra, la correzion e de lle c icatrici, le plastiche d~ lla ln.an1111ella , ecc. [,' esposizion e è succinta i11 n1odo da raccog li er e in po~ e pagine l'argom e11to ogg·i già 11tolLo e teBo. ~ im11ortante il fatto ch e l 'A. per f' ua perso11a le esp~rienza può dare con sig li e O'iudizi ui \ari metodi in m odo da a iutare il lello re a .. c ioglier i dal ginepraio delle innu111eri tecnic h e e n1odificazioni di un determinato a rgom ento. Le fi g l1re ono numer o e e molt o di1nostrat i ve. VALDO ·1.

DISCUSSIONI IMPORTANTI Le infezioni urina1·ie. ·( edutn alla Società rned. di Edinburgl1 , rif. in Edùnburgli 1ned. jour111., maggio 1933).

l>\ TOLOr.I.\ lD. BAND) . Eziologia . L'infezione fo cale (de1lLi tonsille, 1

'

or gani aenitali , ecc.) può e sere seguìta da 111eta ta i 11el tratto urina rio ; n el 76 ,3 % dei ca i , si è trovato il B. coli e l 'inte-tino poteva e "ser e co11 iderato con1e la principa] e sor ge11 te ·cl 'infezione. L 'infezione può esser e di cendente od asce11d ente. La prima ha, al s110 a ppog·g,io pecialn1ente i fatti sperimentali, la seco11da quelli clinici. Alla Clinica Necker , si è osservato cl1e le infezioni uri11arie sono state quasi se111pr e l)recedute da disturbi alin1entari o da 111odificazioni dell 'urina (albun1inuria, precipitati di <> ~ alali, urati, fosfati), il ch e i11di ca ch e il r en e -µuò subìre dei danni da tossine batteriche o cl1imich e prima che si stabilisca l'infezione. 1\ n r h c 11ell /e ~ perimen to sug li ai1in1 ali , l 'agg it1n ta di os alan1ide e di B. coli al cibo proYoca la con1parsa di pielo11efrit e, ch e i11' ece

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non si ha co11 Ja sen1plice iniezione · endovenosa di culture di B. coli. A ri1p rova d ell 'origine ascende11te, s i l'ossono citare le ricerche di Hyman e di 1 Edtll1nar1, ch e hanno avuto esiti positivi con 1 e1l10c ultura 1 quando questa è stata praticata c.lura11te la salita iniziale della temperatura. L '.infezione ascenden te può essere riprodotta sperimentalmente soltanto con iut.er,re-r1ti sulla parte bassa del tra tto urinario , che portano <1 modificazioni o rganich e o fu11ziorLali. La pielonef1~i tc cl ella g ravidariza. :E: ben nota la t endenza alla stasi intestinale cronica durante la g ravida11za; urologicamente, sono stati osservati idro-ureteri ed idron efrosi . Dal punto di vista clinico, l 'en1aturi.a e l 'albuminuria precedono spesso lo stabilirsi della pielite acuta; in alcuni di tali ca i, i ·e ~ a 111e urologico dimotrò ch e il sangue pro eniva dal rene; l 'estrazione di oltre 100 c111c. di urina di carattere ureteTalc fece scon1parire en1aluria ed albun1i11uria e non si tabilì 11essuna infezione. P er quanto riguarda il contrasto fra le due teorie, discende11te cd a...,cendente, l 'A. osserva che la vescica è rara111ente sede d 'infezio11e primaria e c he 1'as orbi1t1ento di tossine dalla 1 ' escica stessa è poco ·probabi le. Si può avere un assorbi1ne11to Lossico dall ' uretra posteriore o dalla prostata, i•:ia è dubbio se l 'jnfezione possa passare ai r e11i se g li sbocchi ureterali sono suffi cienti . E, del re:sLo, n ei casi clinici di ci tite e di ure terite termina le, i è veduto ch e l 'i·n fezione dell 'ure tere è li111itata a pochi centimetri in basso. Ir1 co111 plesso, pl1Ò ritener.. i che g li agenti tos&ici o fi sici portano alla tasi nella pelvi renale ed a lesione del parenchin1a, per cui il rene di,·e11ta disposto ali 'infezione., che vie.ne portata per la via d ella corr ente sang uign a. Il colon e le porzioni più basse del tratto urin ario, in stretto rapporto con i li11fatici pelvici son o le regioni da cui si fa l 'in vasion-e della corre11te a11g uig·na. La diagn osi positiva dell 'i11fezione del trattr> uri11ario i ottiene m edian le 1'estrazione asettica dell 'urina, la quale cos tituisce un 111e.zzo di cultura in cui il germ e si ir• o ltiplica. Spes:'o il B. coli subisce delle r11odifi cazioni morfolog ich e pre11dendo l 'aspetto di un diplococco, per cui s.ono n eces arie delle sub1 ~:1lt11re. Per quanto rig uarda il trattamento, l'A. co11sig lia: 1) nella pielonefrite acuta, al1b, 'Jl danti bevande ed alcalini per favo rire la diuresi; 2) se il rene è profondan1ento leso, cura chirurgica, consistente n el ei11plice drenaggio se il rene opposto è assente o defì cie11te dì funzione, od altrimenti n ell 'ablazione. 3) I casi di pielonefrite o cistite cronici o subacuti sono i più r esi -· te111 i ~'llla cura. La fase cr onica può aver si sia ·per la i1ersistenza ·1ella sorgente d'infezio11e o della stasi , sia per infeziq_ne residua n el parc11chima rc.. o 1ie. J1! tali casi, è n1olto uti le il cate teri s1110 l.reterale (ch e può bastare n ella pielo11efrite g ravidica) associato con lavaggi anti. ettici o n on. Importante è la Tllodiftcazione del pH, r en-


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SEZIONE PRATI CA

dendo acida (e quindi in certo 1nodo antisettica) l'urina. Agiscono in tal senso il cloruro di _ammonio e cp~e~l o di. calcio, dati p er bocca. Utile è la somm1nistraz1one di é)_bbondanti bevande. Dati statistici. u 3000 casi urologici, i trovarono infezioni non com plica te in 400. In 136 ca i di pielonefrite, i pazienti furon o seguìti per a 11ni. La natura clell 'i11feziorte fu risco11trata n el 76,3 % da B. coli ; nell 'b.,8 % da streptococchi; nel 15 ,4 o/o 11tis ta. Nel 78,6 °;{, si trattava di donne. Come int o111i: dolore al r en e sini tro 35,2 %, al destro 39 7 % ne.. suno 25 o/o. Frequ enza di minzion e nel 99 %; en1a luria nel 30, 1 %; l)ÌUria nel 100 %. i ebbe g uarig ione nel -! 7, 7 %; 1niglior amento n el 35,2 %. T E RAPIA..

(

f . Du

' LOP).

Il trattamento medico ùelle infelioni urin arie a cute o subacute con sis te gen er.1lrnen te n el1'abbondante son1 ministrazi one d i alcali o di antisettic i uri11ari (11rotropina), gc11cr alm ente con fosfato acido di sodio. In ta li condizioni, 1'urina diventa meno irritante e la diuresi prodotta dal citrato di pota sio ha l 'effetto di lavare meccanicamente il tratto urina rio. È assai dubbi o i)erò ch e la sommini ... trazione di alcali o di anli e ltic i urin ri nbbi.a tina qualche efficacia; il B. coli e g]i .:tllri germi cr escon o ottimamente a11che ·on un pR fino a 9 m entre, d 'altra parte. g li anti etlici i1on ragg iun go no n ell 'l1ri11 una co ncentrazion e tale da avere t1n po ter e reaJn1ente antisettico. Fortunatamente, le infez ioni acute o subacute guariscono di olilo spo11l.<:t neamer1te e le abbondanti be, a11de hanno una buona parte d el m erito che i a ttriht1i ce ag1i antisettici . È noto ch e il B. coli può crescer e co11 u11 pH che va da 5 a 9, n 1entre al disopra ed a l disotto di tali limiti la ,crescita fi fa stentata. Da ciò i tentativi di r endere acida l 'urina (una alcalinità superiore a 9 non può essere ottenuta) per impedire la er e cita d el IB. coli. Per tale scopo, il fosfato acido di sodio è jnefficiente e si somministrano invece il cloruro cii calcio o di ammonio , spesso associati all'urotropina. J.n tal ·m odo si può ottenere ~pesso un 'urina con un pH inferiore a 5 ed inibire così la cr escita del B . coli . Spes. o , rperò , ~pecialrr1ent e in casi di d ecompo izion e ammoniacale tale son1mini trazione è i11efli cace, enza contare ch e talvolta tali sali provocano irritazione vescicale ocf intestinale. È stato osservato ch e le 11rine d ei paz ienti in coma diabetico e quelle di epilettici sottoposti a dieta chetoge·n ica possono rimanere a lungo senza guastarsi ; c;iò si deve al fatto ch e la loro acidità è tale da impedire lo sviluppo dei germi. Da c iò il tentativo di rendere acida l'urina m e diante una dieta ch e togenica e di ovviare così a lla i11oltiplicazione del B. coli . 1

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Riporto qui la dieta u ·ata dall ' i\ ., ril evando cl1e arebbero n eces arie d elle n1odificazioni so·tan ziali , anche i1ella di tribu zio11e per farla accettar e da noi.

1a. Co_lazione. 6.0 gra1nn1i di arringa (arrosto, u graticola o fritta); un panino per diabetici .. con burro, t è o ca ffè con 60 g ran1n1i di panna~ Desinare. 45 g rammi di prosc i.L1tto ma aro con 30_ gr.ar~1mi di gra so di prosciutto; cl 20 grammi d1 insalata al 3 % di rarboidrati · 301 g:r~m1?'i di ma)ro11naisc., un panino lJer di~be­ t1c1, te o caffè con 30 g ran1mi di pa11r1a d oppia. T è. {Jn panino per diab e tici con burro· 20 fJ:. di patè d e foie gras, t è coi-{ 45 g rammi di panna. . Cena. Broùo chiaro; 60 g. di l>raciola ai ferr.L, burro alla maitre d'hotel (con prezzemolo eI1mon e); ~O g. di insalata al 3 % (vedi sopra), 120 g . cli conserva d.i lamponi per diabetici 60 g . di cren1a doppia . ' La quarltità tota le di burro da usar si (come· condi~e~to o sul pane) è di circa 100 g.; quella de ll 0110 di 14. La die ta ha un conte11uto di circa 2600 calo ~'ie (le o:noe sono state arro tondate a 30 grammi), contiene un minimo di r..arboidrati (circa· 30 g.) ; una quantità ridotta di proteir1e ed un ma i_mo ~i &'rassi , sicchè il ra~porto g lucosio/ a ras i è d1 circa 1 a 3. Tale dieta è capace di produrre una notevole ch eton11ria n egli adulti' ebbene per qualcuno è n ecessario ridurre i carboidrati a 20 o 15 grammi (la dieta norma-· le n e contie11e circa 300). Si comprende quindi la g ra11de difficoltà di far e aocettar e tale dieta ch e presenta delle diffi coltà per il meùico metterla insieme, per Ja cuoca di IJr epararla ere: il pa~i ~nte ?i tolle;arla . ei ban1bini , poi, è rmpos ib11 e r1durre 1n tal m odo la quantità di carbo idrati. La g rande adattabilità del J11etabolisn10· uma110 alle condizioni anormali fa s1 cl1e la c l1etonuria ch e si ottien e n ei prinli giorni tendepoi ad attenuarsi, sicch è si rende n ecessaria un 'ulteriore riduzione dei carboidrati. D 'altra J)arte, e si h anno nausea e vomito , bisogna aumentare questi ultimi ed , in qualcl1 e <'..aso, sospendere la dieta. L'ideale è di ,·aggiungere· la ma ima ch etonuria senza provocare n ausea grave; utile per tale scoip o è anche la riduzione dei liquidi a 1400 eme. al giorno. L' A. ha trattato 14 casi unicarnente con tale dieta; in 9 si av-e,,a il B. coli , i-n 5 lo _treptococco (in qualch e caso infezio11 e mis ta), in 1 lo s tafilococco , in 1 il bac. di l och , in 2 urina sterile (1 caso di trigo nite ed 1 dif. pasmo ureterale). In 6 casi, I 'urina dive11tò s terile da 4 a 15 g iorni dopo incominciata la ch etonuria e tale era 6 mesi d opo l'uscita dall 'ospedale. In un caso, la parete ve cicale era incrostata di fosfati e, con la cura , rilornò di apparenza norn1ale. Il caso di tri ()'onite in cui vi era una ]>enc i inia ' lrang uria gt1a rì co n r apidità sor-

ai·

1

'


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« IL POLIOLINICO »

prendente. In 2 casi, si dovette sospendere il trattamento. Negli altri .5 casi, ivi compreso quello con b. di I\.och , il trattamento non ebbe effetto od i sintomi ritornaro•no. L 'effetto non \•a soltanto attribuilo al pII, ma certamente si ba solamente quando il pH si trova a 5,5 o meno, sebbene in uno dei casi il pH che era prima 8, I , si abba&sò soltanto ad un minimo di 6J5. Può darsi che l'effetto sia dovuto a qualche sostanza ch e si trova nel1'urina chetonica e che certamente non è nè ] 'acido diacetico, nè il di.a cetato di sodio. Si deve tener presente che tutti i casi erano in cura ospedaliera da molto tempo e che durante la cura diet etica ogni altro trattan1ento venne sospeso ; forse i risultati sarebbero stati migliori se si fosse aggiunta la sommi.nistra:zione di cloruro d 'ammonio. Tale trattamento dietetico ha però lo svantaggio di esigere uno specialista i1er la dieta , di essere costoso ·e di non essere, talvolta , tollerato. Non è, aggiunge l'A. , la pietra filosofale del trattamento ma, se usato dove altri metodi hanno fa llito, può dare talvolta risultati sorprendenti. B 1\TTERIOLOGIA.

(I. LAwsoN DrcK).

L ' A. ha fatto delle ricer ch e allo scopo di n1isurare le proprietà batteriostatiche dell 'urina €1iminata dai pazienti in stato di chetosi, quella che Helmholtz ha chiamato uri11a chetonica (Ketonurine) e per detern1inare se ta.li caratteristiche fossero dovute ai cambiamenti provocati dalla dieta nella reazione dell'urina od a .qualche sosta·n za ignota ad azione antisettica. Ha usato urina sterilizzata 1per filtrazione su asbesto ed ir1oculata con ì.B. coli di origine urinaria in quantità di 100 per eme. Con urine norm.ali , un pH di 4,8 inibisce .completam ente lo sviluppo del B. coli, men re ·q uesto cresce rigogliosamente con pH a 5,5. Con urine chetoniche, si ha un 'inibizione dello svilurppc, batterico anche se il pH è spostato -verso l'al calinità oltre 5,5. Quindi, Je proprietà batteriostatiche del] 'urina chetonica non vanno attribuite al solo cambiamento del pH. Il riscaldamento e l'aereazione dell'urina non hanno effetto sulle proprietà batteriostatiche. Si può quindi escludere che queste siano dovute a qualche sostanza volatile (acetone od altra). L'aggiunta di NaOH, fino ad u11 pH di ·7 , 6 distrug.ge tali proprietà. Questo reperto è un po' in contraddizione co·n alcuni dei pre.cedenti, in cui si avevano tali proprietà pur .con urine chetoniche a pH di 7 ~ 5-8. Risulta, in complesso, che la chetonuria ha realmente un effetto batteriostatico, che però non è dovuto al solo aume11to del} 'acidità urinaria; è anzi ancora sub-j UJd ice la questio·n e se un certo grado di acidità sia essenziale per la produzione di tale effetto. Sono rimaste finora negative le ricer che di un.a Rostanza attiva in tal senso. fil. 1

[ANNO

XL, NuM. 26]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Piemontese di Chirurgia. Seduta dell '11 marzo 1933. Presirlente: Prof. O. Dott.

UFF1tEDuzz1.

PLACEO. ~

Sii di un caso di frattura dei primi quatlro nietatarsi per trauma indiretto (iperesten.sione e torsione) .

Prof.ri LuGAnO e O. Ut 'FRF..nuzz1. - Uri caso di m enin,gioma fJsamniomaloso di notevole volume 1

della

fossa cerebellare siri.

Sulla cura chirurgica dell'ulcera duodenale. Prof. L. ,STROPENI. - L 'O. ritiene che la sindro~e ul?erosa !Iastrica sia da ricercarsi sopratutto in un alteraz10ne della funzione secretoria della parte antrale del ventricolo. Ne deriva logicamente che la cura dell 'u lcera e di tutto il complesso sintomatico, deve consistere o nel far guarire le alterazioni funzionali della pars pilorica o addirittura nel demolire questa per impedire che essa sia il punto di partenza di stimoli abnormi. La gastroentero-anastomosi dà quindi i migliori r~su! ta ti nella stenosi pilorica quando elimina ogni ristagno e porta abbondante liquido duodenale; .meno buoni quando la si u sa per ulcere .anc?_ra ~n atto ~.per ulceri duodenali. Anche l 'iperc1nes1 ha un influenza grandemente nociva sul funzionamento della gastro-entero-anastomosi e quindi sul suo valore curativo. L 'O. esamina e discute l 'excisione dell'ulcera e la resezione ga&tro· duodenale. In uJ timo parla del metodo di Starr Judd di cura dell 'ulcera duodenale iuxta pilorica e cioè di asportare la parte anteriore del piloro con lo stesso taglio che excide l 'ulcera e suturare il lato duodenale con quello gastrico. Ha operato 12 casi con questo ultimo metodo ed ebbe ottimi risultati, però anche dopo tre mesi dall 'intervento non · ha visto diminuire l 'acidità del succo gastri<'o: anzi in qualche caso essa è at11nentata. Prof. L.

Periostite albuminosa dell'osso frontale da· stafilococco piogene al bo. STROPENI. -

1

1

Seduta del 25 marzo 1933. Presidenza: Prof. Bona10, Vice-Presidente. Prof. TuRco. Achille.

Prof.

Ruttare e sezioni del · te11dirie di ..

BIANCHETTI. -

L 'Ulcus simplex del colon. e

la sua cancerizzazione.

L'ulcus simplex del colon e la sua cancerizzazione . Pro.f. CAMEHA. - Riuscito vano un tentativo ortopedico, il piccolo ammalato fu sottoposto ad osteosintesi in due tempi : n el primo fu eseguito l'intervento dalla terza lombare alla sa dorsale; nel secondo dalla ottava dorsale alla terza, seguendo l a tecnica di Albee e preleva11do le due stecche ossee dalle due tibie. Prof. G.

V1LLATA . -

megaesofago.

Cura ed esiti di un caso di


! ANNO

XL,

NU?\I.

26j

SEZIONE PRATICA

Sedula dell '8 aprile 1933.

1029

Società Medico-Chirurgica di Catania.

Prof. O. UFFREDuzz1, Presidenle.

Seduta clel 13 m aggjo 1933.

Origine e significato frequente della colibacilJuria.

Presidente: Prof. F. A. li'onERÀ"

Prof. L . G t ORDA . o. - L 'O. ribadisce con una serie ùi ca i la u a co11vinzion e ch e qua i cmpre la sorgen le d ella coljbacilluria sia una forma di appendic i te. I\ e 11101 Le vol le la colibacilluria 11on provoca i11lo1ni urinari, altre volte può dare u11 a p Cltdo-sin ton1a lologia di calcoli r en ali, altre volte la colecis li pl1ò rapprese11Larc una ta1)pa p er il .colibacillo e dore fenomeni clj colecisti le. Infin e lo s lesso rene può presentare, a lt1n go andare, le-sioni piit o 1neno gravi tali da ri chied er e un int er,·ento di enlilà Yariabile.

Influenza delle vegetazioni adenoidi sulle ghiandofe ses· suali.

Prof. P. B'

e Dott. G. DOGLIOTTJ. -

Effetti imnl erlial i della paratiroidee/ omia parziale n el la ~nd oa rl e ri I r ob li I cr on l e giovanile e 11 ell 'endoarleri I e rl iabelica.

Prof. A.

T\T

~(ALA ~. -

vernoso co nsec u I i t 1a a

Prof. L.

Trombo-fl ebi l e <lel seno caf orun co lo del cl or so clel naso .

Inl e1·iienli endoscopici n el l ' ipertrofia <lella [Jros lat.a . . C \POHi\ L l . -

edt1la d el 29 aprile 1933. Prof. O. Ur·vnEnuzzr, Presicl e11te.

La diagno1i e levoluzione dell' ulcera duodenale. Prof. 1l. G T r \ :W. - ~Ientre vi è l 'accordo su i s inlo1ni radiologici clell 'ulcera cltiod en ale vecchia , ques to n on è per quanto si riferi ce a quella di recent e for1n azion e. L ·o. nota ch e in questi ulti 11ti ca i l 'i1nmagine r ad iologica n o11 rappresenta 1a d efor111azion e di tutta la parete d ell 'or gano , ma ~olo lo . lan1po della su a 1nucosa i cui rnnrg ini si pre enla110 tum efalli quasi edem a tosi ; Ira le ril evalezze d ovute all 'ed cm a esistono sp esso d epres'Sioni e "olchi più o m eno profondi; sia la nicchia ch e gue te d epressioni p osson o &ubire trasformazion i no te vo lissi1ne p er emorragie e 11er poussée ii11.fia1n 1natorie. Solo p iù tardi, qua11do Je t1lceri -sono JJit1 vecchie, al 1'ectema st1ben lra la sclerosi e le d e forn1azioni d i ven lano perma11enti .

L'a11ociazione ulcera duodenale-appendicite e le appen· dicitl non diagnosticabili clinicamente. Doll. f\I . 13lr1· soN . - Nell'SO % d ei casi di ulcer a <luoden aJc la radiologia ci permette di dimos lrare l a coesis lC'nza di un processo infiammatorio cronico d ell 'appe11d ire in atto o i suoi e i li . ella grande nlaggioranza dei casi il proce so p a lologico non è limit alo all 'appendice, ma i11leres a or• • • gan1 v1• r 1n1. In.t er ven ti p er prolasso genitale reci<l i vaf o rl opo trat l arn eril o co n. ist.er ec lomia vaginale..

Prof. E. CovA. -

Prof.

.

I conog r afia 1'adiografica d el l'artrodesi extra-artico lare cle l l 'a11ca n el lrattam ento <lei pos l urni della coxil e e d ella coxit e in atto. CA t EHA . -

Dott . G1ono

La r esezione cun eiform e dell 'u I er o 11el la I er aJJi a chirurgica delle an n essili . ENGO.

-

, . lLLATA .

Prof. S. CrrELLI. - L'O. ricorda di avere d a molto tempo dimos tra lo ch e le vegetazioni adenoidi possono provocare alterazioni cellulari del lobo ari teriore d ell 'ipofisi con sin Lo1ni e disturbi ipofisari diversi. Ora tali olleraz ioni verso l 'epoca d e1la pubertà possono proclurre anche disgenesia o p er lo meno clisfu11 zioni d egli organi sessuali sia inasch ili ch e femmi11ili . e qtialche volta arrivare a provocare pure la si11dron1e d i Frohlich . Dopo aver d escri lto i1egli anni 1917, 1926, 1927 e 1929 casi di femminili smo ipofisario, di ritardato o an ch e arresto dj viluppo d egli organi sessuali, di frig idità sessu ale, dism en orrea, ecc. guariti o migliorati - salvo qualcl1e caso in cui la terapia è interYenu la mollo tardi - con l 'asportazione delle vegetazioni adenoidi sola e integrata dalla t erapia ipofisaria, l 'O. comunica adesso altri casi irlentici . Inoltre richiama in modo speciale l 'atlenzione su questa nuova 11 ozione di larga importanza sociale - data la grande frequenza d elle vegetazioni adenoidi - ch e cioè c1ueste non curate in tempo rappresentano una cau sa non rara ·di disfunzione o ipoplasia geni tale di insufficien za d ella preipofi si.

Ernia epigastrica transternale. Prof. S. Guss10. - l .. 'ernia epigastrica è fra le più frequenti e se ne conoscono anche i djsturbi gastrici che può arrecar e. 'fu ltavia quando esaminai l 'infermo, ch e h a 55 anni , questi, senza accu sar e n essun precedente anamnestico important e raccontò ch e da circa 5 anni girava valorosi medici e chirurg i p er dei d olori gastrici accompagnali da acidità, ch e si presentavano in modo acce sionale non in r apporto con i pasti r1è con la qualità d el cibo, si ripetevano per pochi giorni e ultiman1en le gli intervalli di tregua si er ano fatti sempre più brevi. Le diagnosi riferite e le ricette ])Tcsentate depon evano o p er ulcera gastrica o duodenale o per appendicite. All 'esan1 e obiettivo, senza esa1ni radiologici, nessuno di qu esti organi incriminati risultò malato, mentre invece all ' unione del terzo medio con l 'inferior e del lo s terno si nolò una piccola intumescenza d ella gr andezza di una piccola noce appiattita par zialmente r iducibile, la quale fu subito diag11oslicata per ernia epigastrica trans ternale e dichiar a ta r espon sabile d 'ogni sofferenza. Fu conferm ata all 'interve11lo, jl quale è stato più semplice di quell o ch e non presupponevo, poichè l 'ernia er a costituita cii tessuto properitoneale senza alcu n i11ter essamen lo del p eritoneo e tanto me110 di vjsceri , la por la ora contornata di un tessuto fibrocartilagineo fri abile e poi circondata d a osso. Fidando nella solidità delJ a gabbia toracica circa le solite complicazioni polmonari , l 1infermo fu dimesso in V g iornata, si lamentò per circa 15 giorni di non notevoli e decrescen li dolori inter cos tali, ch e ho attribuito al l 'inlcres am ento d ei pettorali i quali hanno cos tituito il secondo piano, dopo la chiusura d ella porla. L 'infermo che si prese11t a è completa1ne11te gua-


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<( IL POLI CLINICO

rito d 'ogni suo disturbo ed anch e di q u ello i11t er costale oper atorio. Il caso mi sembra inter essan te non solta11to per la su a r arità, non soltanto per la dimostrazione degli errori ch e si possono commettere qu ando non si esamina b en e l 'infermo, ma soprat tutto, date le su e eccezion ali condizioni anatomo-patologich e se11.za alcun interessam ento n è del peritoneo n è di visceri , per cercare di cominciare a conoscere q uali sono le con n essioni fra pro-per iton eo, p eritoneo e st om aco. Suppongo ch e sono di n a tura simpatico i1ervosa m a n on son sicuro delle vie d i connession e.

Sulle alterazioni parenchimatose del fegato e sulla cosidetta epatite emorragica nelle colecistopatie. Prof. G. LINo .. ·- Dallo studie is tologico di trent a biop sie ep atiche di cui ventitre d i colecistopatici , e d alla disamina d ella bib]iografia in proposito, l 'O. viene alla con clusion e ch e alcune al ter azioni ò ag·li AA. preceden t i consider a te· qu ali sp ecifi ch e delle colecistopati e o cl~gli organi t r ibl.1tari della porta, rappresentano sp esso delle lesio11i con tingent i , in erenti all 'att o oper ativo. Le alter azioni p aren ch im atose, i11fatti , p er lo più , non si riscontrano in giu stifica to rapporto con la m alattia fondan1entale. Nei casi es(\mi11ati d all 'O. sono s ta te p resenti og n i qual volt a I 'operazion e è st ata eseg·ui ta in n ar cosi , anch e n ei casi controllo, e son o m an cat e n ei colecist opatici op er ati con l 'an estesia locale. Intravedendo un n etto r apporto fra cau sa ed effetto, fra n arcosi ed alter azio11e paren ch in1atosa, tanto più ch e è n ot a l 'azion e d eleteria dei n arcotici sui p ar en chima epatico, l 'O. fu spinto a p rovare sperim entalm e11te se la sola narcosi fosse capace di determinar e rapidam ente t ali alterazioni . Avendo esse così riprodotto, cr ede poter e affermare che se in alcu ni casi l 'alterazione par en chimatosa pt1ò esser e dovuta alla m alattia fondamental e, n el m aggior numero dei casi di biopsi a epat ica in operazioni condotte i11'narcosi, essa va n ettamen te attribuit a alla narcosi . Ancora avendo con statato con una certa freq u en za em orragie epatich e nel pezzo escisso, non solo n elle colecist opat ie 1n a anch e n ei casi controllo, e p er giunta sen za reazion e circost ante, non er e.de potere accettar e p er esse le definizion e di epatich e em orragich e, e il significato patologico . ad esse dat o. Secondo l 'O. sono delle emorragie r ecentissime dovute al trauma operativo per l 'asportazione del pezzo da esaminare. · Sul significato biologico delle alterazioni epatiche nelle colecistopatie. Prof. G. LINO. - ,Sono st ate descritte n elle colecistopatie prima, in alcun e m ala ttie degli organ i tributari dell a porta dopo, del le lesioni int er stiziali del fegato. Anche l '0 . le h a riscontrate n ei casi d a lui studiati e r esi n oti n ella seduta precedente. Ma p oichè egli ricordava d'aver visto lesioni simili n ella maggior parte di IegRti osser vati n el su o assistenta to ir1 Anatomia Patologica, è ritor nato a ricer carle in dieci casi venuti al t avolo anat om ico, n ei quali ogni di1igen te r icer ca escludeva la p ossibilità di lesioni della colecisti o di or gani tributari della .porta. Avendo trovate anch e in set te di .questi fegati le lesioni descritte pen sa ch e esse debb on o essere con sider ate con m aggiore latit udine. Per quanto più frequenti e più inten se n elle m alattie della colecisti, n on n e

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[ANNO XL, NuM. 26J

sono affa tto specifiche : ragioni topografich e giustificano la m aggior e fr equen za e in ten sit à. Secondo l 'O. sono l 'espression e della lotta ch e il fegato diuturnamente sos tiene n ella su a opera epuratrice· con tr o i germi ch e da una qualunque p orta d i ingresso cutanea o n1ucosa, nota o no,. invadon o il circolo san g uigr10. Sulla terapia della sepsi puerperale. Emoferapia ed ascesso di fissazione. Dott . V. CONSOLI. - L 'O. r icorda gli ot t in1i risu ltati olle11uli dai vari r icer catori con l 'impiego della trasfu sione sanguigna n elle sep si puer per ali . Riferisce due suoi casi mol lo dimostr ativi , nei qu ali l a su ccessiva t ardiva formazione dell 'ascesso di f issazione lat ent e h a cambiato il giudizio. prognos tico rilevando l 'efficacia della cura. L'identificazione biologica delle impronte digitali. Dottori I . D eL CARPIO ed A. GIORDANO. - Gli 00. rifer iscono i r isultati delle loro ricerch e dir elte a det erminar e l e proprietà gruppo-specifioo d elle i1npr onte di gitali: Le pro,'e esegu ite p ortano all a con clu sion e ch e le dette propriet à sono di1nostrabili con il m et odo della r icer ca dell 'agglutinogen e an cl1c in impronte vecchie di tre m esi o rivela te con g r afite o calom elano . Dott . ~i\NGELO BA sERGA. · - A proposi to della re~ golazio n e rli en cefal o-i pofi sar ia d ell'e mopoiesi . I l Segr et ario : G. D1 MAcco. '

tmportaate opera ohe sarà laterameate compiuta entro Il 1933 : ROBERTO DIRETTORE DELLA R.

ALESSANDRI

a.INICA CHIRURGICA DFl.L' UNlVBRSITÀ DI ROMA

MANUALE D I

C H IRUR G I A

OPERA DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO XX X ANNO DI INSEGNAMENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. ROMA - . BAGG!O G . CAGUARI BIANCHINI A. ROMA BRANCA TI R. PARMA CERMENA T I .A. TERAMO CHIASSER INI A. RO MA CRAIN Z S. ROMA DOM INICI LPBRUGJA FERRERI G. PERUGIA - GHIRON V. llOMA - GUS· SIO S. CATANIA JURA V . RO M A LOZZI V. RO MA MA... TRONOLA G . ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. ROMA VALDONI l>. ROMA Opera di oltre 3000 pagine in quattro volum i, elega ntemente rilegati in t ela. Prezzo di sottoscrizione per la in tera opera, L . 3 O O• _.. D ai soli abbonati aJ « Policlinico >> il suddetto prezzo di soi, toscritione {L . 300) può essere pagato con un primo ve~sament~ di L. 3 O e con l' impegno scritto d i p agar e le rim anen ti L. 2 7 O a rate mensili d i L . 3 O ciascuna fino al saJd o . Per l'estero aumentare L. 5 O pet' le maggiori spese postali occottenti pet' la spedi.tione t'accomandata. A vv ertenza. - . A s tam pa ult imata il prezzo dell'opera verr à aumentato in relazione a lla mole r aggiunta dai singoli volumi : 1na per coloro che avrann o già sottoscritto I.' ~cquisto per .i! prezzo di L. 300 e versate r egola rmente le stab1h te rate men silr q uesto resterà invariato.

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Comua/cato: Agli abbonati al suddetto Man uale ch e nello scorso a prile: ricevet tero il volume concernen te ]a e H I R u Re I A DEL LIA ODO ME avvertiamo che la Casa Editrice, fedele all 'impeg no as, sunto ve rso i sottos crittori dell' oper a , h a i n questi giorni portata. a termine la s tampa di un secondo volume che t ratta la : CHIRURCIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOS() CENTRALE E PERIFERICO, DELLA COLO,NNA VERTEBRALE. DEL BACINO OSSEO, DELL ' A P PARATO' URINARIO. La spediz ione di q uesto volume agli ab bonati, stante il not evole numero degli st essi, dovrà essere ~egu ita. un po' per giorno; m a ciononostante tutti coloro che sono in rego]a con le convenute rate m en sili, verranno in possesso d el vol um e non oltre il 30 giugno. Gli altri d ue volumi a compim ento dell ' o9er:a s ono g ià in pubblicazione e n el corso d el secondo semest re 1933, saranno am bed u e compiuti e s pediti agli abbonati.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO .PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. L'ezi.Iogia allergica di grari disturbi gastro-intestinali. È :imrne sa da . ~1. J( enn ed y (Britisli nied . Journ . e !'tl ed . vl/ elt, 23 luglio 1932). In casi di di sturbi a c uti che si m a nifestano d opo il consumo di d a ti cibi, l 'eziologia ri ulta cll iara. N·on così accade per le fo r111e cronich e, per cui g li s tati allerg ici pos ono si1nulare tut ta u.na serie di .a ffezi-0ni : ulcera g.asLro-i11testinale-, quando i>r ed ominano i •iolori, ia nausea ed il vomito ; colecis ti li o tiflili se i d olori co n ·i p on don o a ll e rispettive lo·ca lizzazioni e si accompa g11ano a riaidità ·della parete addomi nale; tabe d o.rsalc , e i dolori vengon o a crisi con vomilo e con dis turbi vescica li ; a ffezioni varie d el colon se si h anno diarree -0 titic h ezza. Con un 'an amnC'. i .ac c urata, i arriva .. pesso alla diagno i g iusta. Si ponga oprattutlo attenzione a 1nn1laLtie p recedenti co1ne asma, febbre d a fieno, urticaria, edema an gion eurotico nel paziente o n ei fan1i]iari. e è manifesta la n atu.r a aller g ica d ella malattia, questa perde il cara tter e di ostinatezza e d è po sibile m ediante l 'esclu ione di d eterminali c ibi , guarire rapidam ente uno tata ch e durava da tem1Jo. fil. I

Asma bronchiale e tubercolosi poln1onare. econdo W. E. Fogo-ie (Eclinburg med . Jour11., ir1arzo 1933), è proble111a a · a i controverso ques to dei rapporti fra asma broncl1iale e tubercolosi polmonare. Per alcuni ('F . Soca) ogni caso di asma rappresenta l1na forma cli tuber colosi ; per altri, invece, le due malattie sono a11Lagoniste. Trascura bile è 1'ereditarietà .asm a ti ca in tuber colosi (0.5 c;to ecoudo de Reynier); è raro ch e un a. n1atico dive11ti t11bercoloso ed a n cor più che un tubfrcolo. o abbia l 'a ... ma . L 'asm <i p11ò presentar i n ell a tubercolosi polmonare , 1l1a so lta nto con1e u11 siul oma e, per quanto ab ba Lanza r aro (18 ca ~ i u 3018 tub ercolosi), la ua in . orgenza i11 e tà r ela tivam ente avanzata d eve indirizzar e le r icer c:h e anc h e per la tubercolosi. · Sono specialme1J te i ca..,i cronic i i11 cui si può avere la coesistenza d elle due 1nalattie; la presenzA di de p erimento e di febbre d eve in durre a ll a ricerca 8ella tuber colos i. Il reperto de.J bac illo - non semp·r e a gevole - p uò slabilire la diagnosi , m entre il quadro radiol ogico può mostrare la presen za ni lesioni di verse dalla bronchite e dall 'enfi e1na. (}iffin e Sheldon h anno trovato, s u .~73 1"t1si <li af,1na 13 tubercolosi, parecchi d ei quaJi erH110 s tati con siderati per anni come d egli a .. matici. ella tubercolosi poln1onare dei vecchi, con la freqt1en tc a sociazione di e nfì ·ema e hron -

cl1ite la diag n o i di tuber colosi può essere difficile. Vi on o poi , spesso , deg li accessi pseudoasmatici dovuti a condizioni cardiach e o renali . Tardiva 111ente ne lla tubercolosi, poi, si possono aver e ortopn ea, di pn ea e simili ch e possono simulare un accesso d a8ma. E' da escluder si ·Ch e l 'as111a che si osserva in tubercolotici sia dovuto a sensibilizzazion·e d a parte d eg·li s tessi µrodoLti tubercolari. Il fatto c l1e taluni asmatici risentono g iovamento dalla tubercolina può dirpender e da ciò ch e essa contiene d ei prodotti estranei e 11on g·ià ad azio·n e specifica. È da segn alarsi che C. P ohlmann (111iinch. m ed. W ochensc. 25 nov. 1932) ha osservato diversi casi di bronchite a n1atica allergica, come uno d ei primi sintomi di tubercolosi polmonare. (N. d. R .). fil. 1

Una sindrome clinica dovuta al freddo con reazioni locali e generali sistemiche somiglianti a qnelle da istamina. G. T . Bro,vn e IB. T. llort on (1'ransactions of tlie Assoc. of Am.eric. Phisic., 1932) ricordano un loro precedente lavoro n el quale d escrissero 6 casi di ipersen ibilità a J freddo , con fenomeni ch e somigliano a quelli prod otti dall 'istamina: pallore d ella c ut e durante l'esposizione d elle mani al freddo , seguìlo da rossor e e gonfior e d opo tolte le mani d al freddo e, d opo un periodo di 3-4:', r o sor e d ella faccia, brusca caduta d ella tern1peratura, aur11e11to della frequenza del polso, tendenza a lla s i11cope e scomparsa dei sintomi in 10-15'. E si descrivon o altri 9 casi, i1ei quali la i11drome si provocava imme r gend o le i11a1ti in acqua a t emperatura da 8 a 12° e compariva solo dopo ch e le rr1ani erano state tolte dal1'acqua da 4 a 6' . Se durante L'imrr1er sior1e sì appJi cava un laccio in modo da bl occ;are il circolo arterioso la sindrome non si produ ceva cl1 e dopo tolto il laccio e allora si n1a11ifc .. Lava in n1odo molto imponente e n ello spazio di 1-2' dal rr1omcnto ch e si toglieva il laccio. Quest'osservazione p errn elte di escludere ch e n ella produzione de] la sindron1e intervenga un fattor e rifl esso. In due casi i vide au1r1c1lf are l 'acidità totale del succo gastrico n el periodo d ell a massim a r eazione con com iparsa di acido cloridri co libero precedentemente assen te in un caso e aum e·n to dello s tesso acido c loridrico libero i n un altro caso. In due casi i fece l 'eJettroca r.liogramma e si vide un 'inver sione dell 'onda T . La t emperatura della superfì cie cutanea si mostrò aun1 entata, tanto d.a dare un aumento del 66 % n ell 'eliminazione d el calore. Il siero di . aJ1g ue prelevato n el p eriodo di n1a sima r eazio11e n on h a p ro ocato ponfi s11lla


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<C IL POLICLINICO

cute ·nor111ale. Si trovò invece un aumento del contenuto in ossige110 del _sangue venoso. La 'prova che questi disturbi siano provocati dall 'istan1ina non è stata data, ma è molto probabile che questa sostanza ne sia la causa.

R.

LUSEl'lA.

L'antigene pollinico per la dis!'ensibilizzazione della febbre da fieno.

J. ·F reeman (La1icet , 25 marzo 1933) osserva che per la polivalenza degli antigeni pollinici, qualunque polli11 e usato ad . alte dosi può fare scompru:ire la reazione cutanea e a questa scon1parsa segue anche la non comparsa dei sintomi clinici nella stagione su ccessi va . La cura col vaccino polli11ico si inizia per lo più con dosi da 20 a 100 unità; però in alcu;1i casi si può anche cominciare con 2-00 unità. Se la dose iniziale è di meno di 100 unità, le ùosi cresceranno progressivamente di 20 u1tità fi no a g iung 3re a 200, poi cresceranno del 15 % ad ogni successiva r einoc11lazione fino a giungere a 20.000 unità. · Le reazioni che si possono avere sono: un'eruzione, cefalea, as111a, urticaria. Se c'è ·u na reazione modica si deve ripetere la stessa dose J)fim.a di aum·entare; se la reazione è forte si <leve diminuire la dose. Ci sono dei casi in cui , per particolari condizioni del soggetto che ci f:•>l!O ignote, non si riesce acl andare a dosi elevate. L 'intervallo che si fa trascorrere fra un 'inoculazione e l'altra non de-ve essere min<)'!.~e di 4 ore nè maggiore di una setLin1ana. In quanto ai risultati, è più facile curare i casi più gravi che non i più lievi; così, p. e., è diffi cile gu arire il malato ·che ::;i l.1 me!lta f:(Jl o di senso di pizzicore a l naso. La reazione cutanea cornincia ,g ià a diminuire durante la cura. Le cure con pollini vaccinici non producono mai fenomeni anaO lattici a distanza anch e di anni. R. LusENA. 1

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DIETETICA. La dieta idrica nell'infanzia.

Indicazio,n i: le diarree coleriformi del poppante caratterizzate da una sindrome tossica e certe gastro-enteriti acute non coleriformi di bambini nutriti al seno od artificialmente, Controindicazione, essen zialmen le costituita dall 'atrepsia. T ecnica. Può essere realizzata in 5 inodi di• versi: 1) Acqua pura (di sorgente, ]1ollita per 2 mi11uti , acqua minerale indifferente, infuso molto leggero non zuccherato: 1/ 2 litro di acqua bollente su un pizzico di foglie di tè o di menta). 2) Soluzioni saline. Molto meno utilizzate çhe un tempo per diverse ragioni (gusto sgradevole, talvolta provorano violenti ascessi febbrili , oppure degli eden1i e sono addirittu-

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[ANNO XL, NuM. 2\1}

ra disastrose nelle disidratazioni acute e negli stati di cacl1essia cronica). 3) Acque alcaline ( Vic11y, Val5). 4) . A·c qua zuccherata. Lo zucchero è bert sopportato e quindi indicato. Si pos50110 usare tre soluzioni: a) saccarosio g. 30 per un litro (diarree); b) lattosio g. 3O per un litro (costipazione con feci fetide); e) accarosio g. 10 per un litro (vomiti ripetuti). 5) Acqua a lcoolizzata. E indicata negli stati algidi. Ad ogni poppatoio di acqua, si aggiungono 20-50 gocce di cognac, OJJpure si aggiungerà un po' di champag11.e. La forma più usata e quella che comporta rninori controindicazioni è la prirn,a. L 'acqua sarà so1111t1inistrata ghiacciata se esistono vomiti, calda se vi sono fenomeni di: algidità con ipotermia; alla temperatura di stanza nella n1ag·gior parte dei casi . La quantità corrisponderà press'a poco a quella del latte che pre11deva il bambino, a dosj un 1p o' minori e ad i·ntervalli più ravvicinati. Si tenga presente che il bambino fino ad un anno ha bisogno di 125-150 gramn1i di acqua per kg. di- peso e che dopo un anno , un litro al giorno è sufficiente. Nel caso di vorr1iti incoercìbili, è spesso vantaggioso di dare l'acqua diaccia col contagocce. La durata della dieta idrica sarà: per i bambi·ni al seno 5-6 ore; per gli altri 24 ore in media , al massimo 36. Se è troppo prol11ngata , si aggiungono agli effetti della malattia primitiva quelli dell'inanizione. Molto delicata è la ripresa dell' alinientazione perchè la maggior parte dei latti, salvo· quello di donna. è n1ale tollerata. Si procederà lentamente per tentativi, saggiando la tolleranza del ban1bino. Se è possibile, inco111inciare col latte di donna (o di asina) a dosi infinitesin1e. Altrin1er1ti , per 2-3 giorni, latte acido (latticello, kefir, jogurt); in seguito, per il bambino sotto i 6 m·esi , latti modificati e p er quelli oltre tale età, alle pappe specialmente malttosate. Come o serva L. Babonneix (Gaz_. d. Hopitaux, 15 marzo 1933) i risultati sono notevoli per la rapidità. Nei casi favorevoli, si ha: distanzia·mento e talora soppressione dei vomiti, modificazioni delle feci , diminuzione della se-· te; aumento della diuresi; atter1uazione del1'anomala ~ccitabilità; migliora1t1en to della facies; diminuzione de.11 'ipertemia. Tali effetti si spiegano perchè la dieta idrica modifica l 'apparato digerente (mettendolo· al riposo, e sottraendoJo ali 'azione nociva dei prodotti di una digestione difettosa e di de-· composizione microbica) e gli scan1bi 11utritivi (ipermettendo al poppante di sopportare il digiuno, opponendosi alla disidratazione del I ' organismo e favorendo la disintossicazione). Inoltre, aumentando l'evaporazione cutanea e· polmonare. impedisce l 'ipertemia, dovuta ad'.. un 'alimentazione troppo con centrata. fil.


[ANNO XL, N Ul\I. 26)

SEZIONE PRATICA

Problemi dietetici nella cura delle malattie della cistifellea e delle vie biliari. Al co11trario di rr1olti autori ch e esigon o u11a r estrizione n o te volissima d ei g rassi e l 'escluione d ei c ibi co11ten enti col e ' terina (uova) n elle malattie d ella cistife llea e d elle vie biliari, H. Strauss (1~/ ed. 1'Velt, 17 dic. 1932), rilie11e ch e sia c ons ig liabile una limitazion e d ei g rassi nei pazi enti g ras i n1 a ch e lo s tesso n on s i può dire p e r i m ag ri , 11ei quali si d ovranno in vece dare in quantità s ufficiente. Di 11ol evo le in1 p ortanza è la r egoJari zzazione d ella die ta : pasti ogni. tre ore, evitando c ibi e b evande fredde, con sig Jiando altresi d ell e b evande cald e, d a ingerire precocem ente e tardivamente (ri p e tto a l pasto), in m od o da praticare una p ecie di drenaggio d el le vie biliari . Assai utili son o anch e le respirazioni profond e pra ti ca le si te111atica1ne11le, per cui il diaframm a e er cita una pression e sul fegato . Per quanto rig uarda la dieta gr osso lalla e quella legger a, l 'A. è favorevole a quest 'ultim a. specialm ente allo cop o di ri parmia r e la fun zione g a s trica , sp esso compromessa (ipoacidità) fil.

IGIENE. Organizzazione dello. lotto. antimalarico. in Calabria. A. Paladino-Bla n dini (Rivista idi t.-1alariologia, aenn .-febbr. 1933) pubblica sull 'ar go m ento un ampio r esoconto , ch e va additato com e esem pio di cap acità or ganizzati 'ra. Arduo si p r e en tava il còmpito : n on più la lotta limitata ad un comune, m a estesa in lulta una r eaion e che è certo una d elle più inten am ente m a larich e d 'Italia . E l 'esenvpio ch e ci fornisce l 'A. è una nu ova dimo trazi o11e d ella n ecessità di a ttaccare il problem a con an1piezza di vedute, co11 1>ro fonda conoscen za d ell 'ar go1r1ento e sopra ttutto co11 l 'intento di proced ere grado a grado, i1nr)oLando la lotta sopra uno studio p r ep ar a torio ch e può sembrar e ten1p o p erduto a chi , sop into da lla frett a, vorrebb e in b r eve tem µo veder e attua te le dife. e ed ottenuti i ri sulta ti . Con pazienti rili evi cartogr a fi c i e s ul terren o, si son o dapp rima iden tifì cati i ris tagni , ta hil endo poi le tazioni di di a n o feli zzazion e ed organizzando le visite e g li esami. Dapo un primo period o lin1ilato a p och e zone malarich e , la lotta fu e tesa a tutta Ja r egion e. Tale gen er alizzazio n e es'i geva altri provvedi m enti , spec ialmente allo scopo di m anten ere la sp e a unitaria entro limiti n on troppo on el'osi. E c iò si ottenne n1edi ante 1a collab orazion e d ei diretti inter essati e con l 'intervento d ei Sindaca li a gricoli e d ella F ed erazio11 e provinc ial e agri coltori , p er cui ]o ~parg irn e11to d ella miscela a ntil arvale costituisce un obblig o , ch e viene inserito n ei contratti collettivi di lavoro. Alla vig ilanza ed alle is truzioni 11e1le sin gole località, provved on o la Milizia V. . N ., le g ua rdie cam peslri ed i vig ili sa nitari .

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Molto utile ed attiva è s tata altresl la collab orazione d egli ufficiali sanitari. Con quest o i11dirizzo, integrato da un 'attiva l)ropaganda, da ll 'irnpianto di una app osita Stazion e centra le p er la p rep arazion e e la sp edizion e d ella miscela a ntilarvale i1on ch è d a altri provvedimenti , si è proceduto ad l1na lotta e ffi cace a cui h ann o partecipato circa 11. 000 ag ricoltori , di tribuiti in 264 su 265 con1uni n1a larici . La lotta è t a ta opr a ttutto in1per nia ta sulla <lelar vizzazior1e mediante il verde di Pa rig i ed in parte an cl'te sull 'i1n }Jescia1nen to· m edia nte la Gambu sia Jiolbrooki. E d i risultati furono da v vero incoraggianti . Già, n el primo esp erirrienlo fa tto soltanto s u tpochi comuni, s i ebbe un esito favor evole. Ma que to fu ancora miglior e quando la lotta fu estesa in tutte le zon e m a larich e. A fine 1931. si p oteva rilevar e un a r11odifi cazion e sostan: ziale n ell 'a·n ·da n1ento d ella end emo-epidemia malarica , più sen sibile 11ell e provi11cie di Regg io e Cosen za, m eno in quella di Ca tanzaro . La forte e brusca r ecrt1descen za d ella epidemia. a fine estate e principio di autu11no , car atteriLica dei paesi a malaria g rave, è scompar sa, d ando alla curva epide111ica l 'andan1 ento quasi regolarmente parabolico, come i11 genere si verifica in paesi a malaria mite . Un dato di irnzJortariza essenziale è quello della spesa ch e , d a te le Jin1ilate disponibilità di rnolti comu11i , cos Litui ce il m aggior e ostacolo per l'istituzion e di una lo tLa antimalarica effi cace. Nel 1928', per l 'esp eri1nento fatto u •pochi comuni, il costo m edio d elle op er azioni era sta to di L. 9,28 per e tta r o, m entre n el 193 1, data la Jar ga e g ra tuita collaborazion e d ella popo lazion e rurale, t ale spesa è ris ultat a di L . 0,37 pe r el lar o.

A.

F11~TPPI NI .

MEDICINA SCIENTIFICA. Il meccanismo dell'infezione carboncJ1iosa. F ino a questi ul tin1 i an.ui , i con si dera,,a il bac illo d el carbonchio con1e il prot otipo dei microbi patogeni , la cui viru le nza vien e de fì 11il.a e misurata d all a a Ltitudi11e a vegetare n ei t.esu ti d ei loro o piti e a produr vi clelle alterazioni più o m en o gr a \ i. Er a ta to d in1ostrato cl1e e so n on attrave rsa n è ]a pell e nè le muco e in t att e n1a cl1e e una tra ccia d i c ultu r a o di san g u e in fett o ' ' ie11e d e·posto su una ferita si h a r apida m ente un carbon cll io n1or tale. i provocava a colpo icuro la malattia inoc ulando il viru n el sottocutan eo, nei muscoli , n ei ' 'asi , n elle icr ose ecc. , e si a n11netteva ch e i gerr11i de] carb on chio p rolifer assero nel t ess uto cor1tan1inato , quitlunque esso fosse , p en etrasser o n ella circolaziorte linfa tica, quindi n ella sar1g uig n a e tletern1inasser o la morte con la lor o s traordinaria moltip licazio·n e . Tutte que t e nozioni , cl1e sem b rava110 de fi nitivam ente acqui ite, dovetter o esser e r ived u te in seguito a i lavorj di A. Be r ed ka . Ino-


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« IL POLICLINICO »

·culando a d e lle cavie e a. d ei conigli per via periton eale o venosa parecchie dosi r eputate mortali di b a cilli , questo sperimentatore constatò che quegli animali r estavano se1n1n·e ind enni dal carbonchio se si e ra presa la precau zione di non contaminare la pelle. Invece una legger a frizione della p elle rasata di fre.sco con un tan1pone ir11bil)i to di cultura virulenta, o l 'iniezion e di una piccola tlose di Yirus n ello spessore d el d erma, b astava 1)er _produrre in qua 1cl1e giorno la setticen1ia carbonchiosa. Il Desr ed ka ne dedusse cl1e cc esi.s te u11 or g·ano di p redilezi one per il quale i bacilli n1ostrano una ' 'era a fTinità, s11l quale ,essi possono impianta r si, e nel c1uale essi pos.sono moltiplicarsi e secer11ere la ]oro tossir1a: la p elle. Ali 'infuori di q11esta, il b acillo si comporta come u11 g erme saprofita, e viene rapi·dament e fagocitato e digerito n . Questa audace con cezione patoge 11etica d el carbonchio , ha in questi ultin1i te1npi suscitato l 'interesse di tutto il mondo scie11tifico: ogg·i vie·n e sottoposta a d una sana critica e vagliata al 111n1e di rigor ose E'sp erienze per -oper a di du e ricer cat ori d ell 'Is tituto Pasteur di Parigi: B oquet e Saen z (Ann. de l ' Jrist. Pasteur, inar zo 1933) . Le prove d i inoculazione eseg uite co1111parat ivamente sul derm·a c utan eo e s ul ~ottocuta­ .Ileo con il 2° vacci110 ùi P aste nr, J1anno dimo.strato ch e la pelle n on l1a u11a sensibilità esclusiva verso il carbon cltio. NelJ a cavia il tessuto connettivo soltoc·u l'tleo è aneli ' esso r ecettivo, seb ben e in g rado 5 volte n1inor.e ch e il d e rma. Questa minore r ecettività sembra dovula , oltre che a1l ' influe11za d el 111ezzo umo1·ale locale, alla maggiore attivi tà d ei leucociti e degli istiociti . Le esperienze condo tte per via trach eo-bro11c hiale colla t ecnica di Sanarelli d ell a i1nmi s.sione per via. nasale, h.anrto confern1àt.o Je ricer cl1e dell 'autore italiano : i germi g iunti neg li alveoli p olmonari sono capaci di a ttraverare la loro par ete, e di provocare una setticemia m ortale. Il carbon chio cosidetto industriale p uò dunque esser e co11 sider a to com e uria infezion e aer og·ena. Le spore d el 2° vaccino i11oc ulate n el _lJeriton eo d ella cavia son o distrutte e no11 provocan o alcuna in fezione, salvo qualche raro caso in cui n on se1n bra d ov uta ad una conta1nina2ion e d ella pell e. Ir1 og·11i rr1odo , dicono lBoque t e Saen z, questa r esis te11za d el peritoneo non è un esempio unico nella h iltteriologia sp erirnentale, e n on può servire di base ad una nuova teoria ·patogen e ti ca del carboncl1io. La n1u cosa digere11 te sana si m ostra poco ])ermeabile alle spore carbon chiose . Tuttavi.a , seconao g li autori, qualcl1 eduna n e passa in c ircolo e p uò essere d~111 ostrata colla emocultura . 1\1a essa viene ra1)ida m ente distrutta: perch è riesca a d etern1ir1are I 'infezione è n eces ari o ch e si produca una lesione d ella pel]e

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o dei tessuti sottostanti. All or a i germi fuoriusciti dai vasi lesi possono rr10Jtiplicarsi colla stessa facilità che se fossero stati inoculati direttamente nel d erma . E. •CAH.LINFANTI.

V ARI A. Adulte1·azioni alimentari in lnghilter1·a. Una relazione del Ministero della Sanità pel 1931, ora pubbli·cata, doc umenta ch e le adult-er azioni d egli alimenti in Inghilterra vanno diminuendo . Su 136.196 campioni sottoposti ad analisi, ne furono trovati 4. 6 % .adulterati o non rispondenti ai r equisiti r egol a111'entari; ve n 'erano s tali 4.8 % .n el 1930 e 5.4 % n el 1929. Si ebbero 561 contravvenzjoni per impiego di prodotti preservativi; ma 207 aggiunte di preserva:tivi sarebbero state tollerate, se fossero state dichiarate. Su 70.201 campioni di latte, r,e ne trovano 4507 adulter ati o non rispo11denti ~·_i requi:-:iti ; su 10. 502 campioni di burro, solo 96; su 1373 di formaggi, solo 40; 20 can1pioni di fo r11Jaggio contenevano stagno, passato ne l prodotto a limentare d alla stagnola di cui ora si va limitando l'uso (a vantagg io d ell'alluminio); in 28 campioni di .pane al burro, si trovò 1nargarina invece di burro; in 10 can1pioni di dolci con crema , si trovò ch e questa era formata con grassi vegetali .

A.vvelenamenti da stoviglie smaltate. Il Ministero di san i Là ing·le e h a richiamato l at t en zione su tre episodi. d 'intossicazione collettiva da anti1n0nio , prodotti da stoviglie smaltate. L 'ossido d 'antimonio vien u ato invece d al1' ossido di zi:nco per sn1altare le s tovig lie ocon omi ch·e ; ma si dissol,~e in presenza di acidi. In tutt '·e tre le piccole epiden1ie, le stoviglie erano state usate per preparare delle limon ate·, una volta si era ricorso ad acido. tartarico; n egli altri due casi a l frutto del l1mo:rie. Nel p rimo caso, su 70 p·er . one di una ditta n e dovettero essere ricovera te 53; in un secondo su 120 banch ettanti di una ~ocietà n e ' .ammalarono una trentina; n el ter zo , su 70 malati di un osp.edale ch e rparteciparono al pranzo natalizio d el 1932 , ve ne furono 65 colti da vomito acuto e molti anch e da collasso. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. AJ dott. S. Cardinale: I r egolamenti in~i cati i1?ss?n o esse~'e acq~i­ stati facendone diretta r1ch1esta all cc Ufficio pubblicazioni militari » p r esso il Ministero de.Jla Gu erra. D. B. Al d ott. M. Solito, da (~ astione Cons ulti : G. CERESuLE. 1'1anuale pratico pe1 il m edico d elle colonie . Nistri-Lischi , editori . Pisa, 1930. Prezzo L. 10, fil.


[.\ . NO

:\L, .

L ~I . ~6J

SEZIONE PR.\TICA

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POLITICA SANITARIA . E GIURISPRUDENZA.(*) Rispo te a quesiti per questioni di mas ima. 38° Dollor .1. P . - Il Comune h a diritto e.li di, porre una Yi i la ineclica collegiale pri1n a di provYedere . in r apporto alla domanda di con bo-eclo per n1al att1a. L 'art. 36 d e l R . D., 19 luglio 1906, n . .566, c1j J?or1e e h~ oltre il ri1nborso d elle e e11tuali S})eso cl1 tra . . porto , da giustificar si, ad ogni Co1nr11issario ch e l a richiecl a sar à corrisp os ta una ind enni là dj L. 10 J)er edu la, al ve l e speciali di p o izioni co11ce rnen.li i pubblici funzionari , quando ] 'ind enni là ia i11ferjore a t al e somm a. L ' jnde 1111 i là con1pJe-s i,·a cli eia cun Co mmissario non pltò ecced ere le L. 120 ecl è liquida ta ò al Prefe ll o u parere d el n1edico 1>r 0Yi11ciale. 34° Dottor G. P. - t da riten er e ch e, e ei1d o "'alYi a n ch e per dichiarazione espres a, i diritti già acql1i ili i11 ha o al precedente capitol a to, rim an ga fern10 l 'o])}Jligo di continuare 1'ass ic urazion e contro gli infortuni professionali . Il nuovo ca1)i lola I o ha efCetto p er i sanitari condol U ch e saran11 0 assunl i u ccessivamente alla data di efficacia di e o. Co11tro il provvedimento del Pod e là c11 e ciog li e il contratto di assicurazione già con clu so a di Lei favor e, può ricorrere alla G. P . . in ed e giu risdi1ionale n el tern1ine di gi orni 30 d a lla d a la <lei la co1nu11icazion e d el proYvecli m e11 lo le. ·o. 35u Doti or G. G. - L 'assistenza a11i la ri a <lei ])O,·eri iscritti n ell 'apposito el en co, è a carico d el Comune, il quale pro,•vede al I 'ad e111pi1nen Lo di que to obbligo legale m ediante l a or ga11ilzazion e <li co11d o lLe m ediche. Nei casi di ricover o n e l1'o pedale, dispos to a norma d ella legge sulla i ti tuzio11e pubblica di beneficenza, le spese cli ])Cdal ità ori.o clovute dal Conlune nel qt1alc il poYero h :t il domjci]io òi soccorso. Per labilire i diritti del sa11ilari o (1l1ccl ico o cl1irurgo) ch e pre la l a sua opera 11ell 'o peclal e, de' 0110 e er e e aminale l e condi zioni cleJ r apporto d 'impieg.> e pecialmente l e di posizio11i dello , tatulo e d el r egolam ento d ell 'Ospedale. <~eneral­ n1ente al chirurgo sp etta una quola d el co1npen o Jlaga lo d agli abbienti. ~ra non è esclu o cl1e ia a lui al trihui ta an ch e una certa r emuner azion e per l 'as iste11za ai poveri rico,·er a li 11ell 'O pedale. La r e1a liva di sposizione do,rre])be però ri. ultare clallo taluto o d al r egolamento. Purtroppo, nrrad e ch e i Con1uni dispongano con l ar gh ezza l ' in' io cl i poveri all'ospedale : in tal caso, sp etta al) 'en le <li ])encficer\za <1 i p orr e un limite alle esorbitanze.

36° Doll or L . Z. - Secon.do l e note is lrt1zioni mi nis teriali, il Podestà, escluso il prin10 gradu a to, cleve nominare il secondo, dato che non abbi a anche p er questo motivi di esclusior1e. In so t a11za, il ~fini ter o riti en e che non vi si a faco11 à di ( •I

La presente rubri ca è affidata all'avv.

cella. Lei sa però cl1e l a gi urispruden za d el Co11.. iglio di St a to è in ell o co11 lrarj o. l a se n on e 'è ricor so, l 'attiYità a1nm inis tra liva, ch e deve unifor111arsi alle i t r11zio11i cl eg li. or ga11i ger ar chica1 uente superiori, produce i 8uoi effe tti . . B amme.s sa la gr?clua toria così rle tta ex aeq uo, cioè a pari g·r ado. E. disp en sa lo dal li111ite di età il s~11itario ch e pre li o an cl1e i11 te1npo remoto aJ)b1a prest ato ser Yizi o i11 al tre condotte : così dispone l 'art. 27 ultimo, comma del R . D. , 19 lug li o 1906, n. 446. La g iuri prud en za ha rite11uto c ~e . si a Yalutahile iJ cr' izio pre ·ta Lo in qualità (}l titolare per non1ina r egol ar e in ba e a concor so. 37° Dottor R. B. - ~el ca o cli ... cioglimento del on or zio, i e ti11gue j} re pporlo cl 'impiego, p ere. ~ è cessa 1'en te. La giuri prudenza <lel C-0nsiglio <11 lato e elud e c he, in que ta ipote i si Yer il'i hi una u cce ione d a l Con sor zio ai Co~uni o a u1Lo di essi . 1 on è esclu o, p er ò, ch e la su ccesion e si a st abilité\ n el! 'a lto cli scioglimento e rrui11cli il rapporto <I 'i n1pi ego per1nan ga 1 mutat~ uno dei sogg·e tl.i . e i l m ectico ·onclotto è licenzi ato, per effet to <l el1o cioglim ento d ei Con sorzio, e n on è assun lo i 11 . cr' i zio, n el1 e n1ed esin1e con dizioni di tra tt a111ento eco11on1ico 1 d a un nuoYo c·o11. or zio compos to in tuli o o in parte d ei Comuni ch e formaYano quello di r iol lo o da al cuno clei Cornuni ste si, a ]i è doYuta una indennità p ari nllo stipendio di 11n a nn o: ques la djsposizi one ri~ulta d all 'a rt . 30 cl el r errol nn1ento 19 lua lio 1906 " o ' Il. 44(3.

3 ° Dottor E. N. - È d a riten er e ch e la infermità .. ia contra Lta in erYizi o e p er cau e di esso. Ma p oich è non c:leler n1iJJ a iuaJ)ilità, non è il caso di consiclerarl a ora agli e.ffe t ti <le l trattam ento di penRione privilegi ata. Se in nvye nire Lei fosse dispen,a lo a cau sa cli i11abili là , pot re])b e far valere l a ua aspettativa al tratta lnen Lo privil egi a to. Ma il ne so di cau ali tà sar à arre rt al o ro11 speciale procedimento, r egol a to d alla legge uJla cassa di previdenza . Ora conYien e far con ta lare il fatto m ediante certificato, de1)0 ·i ta ndon e copi a nell'ufficio comunale, in 1Tiodo cl1 e abbi n d a ta certa. 39° D ott. G. . - \°on Yi è incompatibiJj tà. Il sanitario p e11 jona Lo ])U Ò e: er e ass11n lo al pos to di m edico ro11clot lo e può e ser e i1lcaricato della vigilanza jg ienicn. N . B. - Ai quesiti de9li abbonati si risponde, in ognj ca.~o. diretta1nerite, '{!>er lettera. I quesiti devano esser e inviati, in bu.~ta, accompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazi one del cc Policlinico » 1 nia Sistina 14, Roma. L1• risposte o.i quP.~iti che non richied ono esamP di Jf(i o speciali inrlagini , sono gratuite. ·

G10VANNJ S2r,VAGGI

esercente in C..aseazio ne. eone. JegA.l e òel nostr o peri odico


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(C

IL POLICLINICO n

[ANNO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. .MEDICINA SOCIALE. L'assicru~azione

in,ralidi tà e 1·eccl1iaia alla Confe· i·enza internazional e del la1·oro.

L 'assicurazione invalidità, vecchiaia e morle appartiene al gruppo delle questioni ch e si. presen tano al! 'imminente Conferenza internazionale dei lavoro g ià confortate dal ('On se11 o (li n1assima del1'Assemblea ginevrina. Dinanzi al ques tionario deliJ)erato cl alla Conferenza d ello scorso anno, ben ve11totlo nazio11i, a m e tà d ell o scorso gennaio, avevano prE>so netta111011te posizione a favore del principj o dell 'assi . curazione obbligatoria. Altri Stati h anno comunicato le loro vedute a Ginevra, tulli. a favore d ell 'assicurazion e obbligatoria . L 'Ufficio internazionale d el l aYoro prese11terà ai prossimi dibattiti, sotto forn1a di sei disegni di co11ven zion e e di clue raccon1and azioni , alcune precise propost e. I sei sch emi di progetti di convenzione, oltrech è i l prj11ci11io dell 'assicurazion e obbligatoria, hanno i11 comune questi caposaldi: 1) i mezzi per far fronte agli oneri assicurativi d ebbono essere forniti i11ediant c contributi d egli assjcurati · e dei d atori di lavoro, i quali ultimi però possono essere esonerati da quelle legislazioni ch e cont e1nplino un 'assicurazione a carattere nazionale il cui campo di applicazione comprenda altre categorie di persone oltre i salariat i; 2) i pubblici poteri sono t enuti ad intervenire con una p artecipazfone finanziaria d ell 'assicurazion e d ei salariati in genere; 3) la gestione rlell 'assicurazio11e d e'v'esser e affidata ad istituti pul1blici senza fin e di lucro o ad enti creati dagli stessi interessali o d allo loro associ azioni e riconosciuti dai poteri pubblici, con partecipazione nella gesliorie dei rappresentanti deg li é:lssicurati , lasciand o alle legislazioni n azionali di fi ssar e le condizioni anch e p er la partecipazione d ei padroni e d ella pubblica an1ministrazione; 4) il controllo an1ministrativo e finanziario d elle istituzioni assicurative deve spettare ai poteri pubblici ; 5) gli strani.eri d evon o essere soggetti all 'assicurazion e alle medesime condizioni d ei n azionali e godere alla pari di essi tlelle pre. tazioni r elati ve; 6) i salariati stranieri apparte11enti a Sta ti i quali ralifichino le convenzioni dovranno inoltre ])en eficiare dei sussidi, delle maggiqrazioni e delle integrazioni della pensione stabiliti a carìco òei fondi pubbli ci ; 7) n ei casi di controversia circa le prestazioni ò eve essere riconosciuta agli interessati la facoltà di ricorso a giurisdizioni competenti. Ciascuno d egli sch en'li di convenzione co11tiene poi norme particolari c;lell'assic11razion e alla quale si riferisce. L 'Italia si presenta a Ginevra i11 eccellenti posizioni : essa non solo consente n elle con clusioni proposte d all 'istituzione gineYrina, ma va oltre le linee d elle con clusioni stesse col chied er e ch e sin d 'or a venga st abilito il principio cl ella con ser -

vazione dei diritti alla pensione i11 corso di acquisizione da parte degli emigrati ap1)artenenti agli Stati i quali abbiano ratificata una convenzio11e ch e contenga tale principio .

CONCORSI. POSTI VACANTI.

(Alessanclria). Ospedale Civile « Mon signor Capra ». - Scad. 12 ag.; chirurgo primario direttore sanitario; L . 3000 annue, ridotte del 12 '?~ ; compartecipaz. 47 %; età lim. 40 a.; tassa ACQU I

L . 50,10.

Ospedale. Citiile U1~1be rl o I . - Fi110 alle ore dicio tto d el 20 luglio 1933 è aperto il concorso per titoli al p osto di chirurgo primario dirigente di uno dei clue riparti di chirurgia. Per la richies ta di informazioni e della copia d el bando rivolger si all 'Ufficio di. A mmi11is lrazion e d ell 'Ospeda]e. AscoLJ PICENO. Ospedale P sic l iialri co Provin c. - . Scad . 10 lug.; due medici primari; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre c.-v. ; età lim . 35 a.; iscriz. P. N. F.; tassa L. 50. Chiedere altre condizioni. Domanda e documenti al Preside d ella Provincia. BAGNO A RrPOLI (Firen ze). - Scad. 21 ag.; per Grassina; L. 8500 e 8 .trienni decimo, oltre L . 3500 (variabili) trasp.; riduz. 12 %; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50. BARr. R . Pref ettura. - AJ 20 lug., ore 12; uff. san. di Barletta; L. 15.000 e 5 quadrienni <lec.; divieto libero eserc. profess. · titoli ed esami; d ocu1nenti a 3 mesi d al 29 inag. Chiedere ann. BARLETTA. - Vecli BARI. Bonoo S. GIACOMO (Brescia). - Scad. 10 lug. ; 2° reparto (3 frazioni); L. 9000 da ridurre del 12 %; 6 quinquenni dee. ; L. 1000 bicicletta; L . 1200 se uff. san. . , CACCAMO (Palermo). Scad . 31 ag.; L. 8750 d a decurtare d el 12 %. CAsTÉL CAMPAGNA1 o (B enet,ento). - Per titoli . Stipen<lio annuo lordo L. 8000 aun1entabili di un decimo ogni quattro anni di servizio effettivo prestato e per n on più di 5 ,-ol te, nonch è annu e lire 1740 per indennità cavalcatura. ,S tipendio e inden nità sono soggetti alle tralte11ute di leg·ge e alla ri duzione clel 12 %. La domanda co11 i prescritti d ocumenti , l 'elenco dei quali con le r elative modalità ed altre n otizie, possono desumersi d al bando di con cor so 14 gjugno da richiedersi alla Segret eria d el Comune. di Banzi, debbono pervenire a detta Segr eteria non oltre le or e tre(lici d el 12 set t embre 1933. CERVARA DI Ro!\rA (Roma) . Scad. 31 lug. ; lir e 10.5000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 cavale. e arm. farm. ; addizion. L . 4 oltre i 1000 pov .; età lim. 35 a.; t a.ssa L. 50,10. ENNA. Amministrazione Provi1iciale. - Per titoli ed esami . Posto <li Direttore d ella Sezion e Medico-~Iicrografica d el Laboratorio J>rovincjale cl i igiene e prof ilassi. Stipendio ar1nuo L. 14.000 con tre aumenti quadri enn ali. Servizio attivo lire 3700 annue e indennità caro-viveri nella mi sura in atto corrisposta ag]i altri i1npiegati della Provi11cia e fino a quando sar à 111antent1ta, il ttrtto A "KCONA.


t A~~o XL,

u ~c.

26]

ridotto cle1 i2 °6. J~ t ù nor1 superior e agli a1111i 4!5 alvo eccezio 11i di l egge. Docun1 e nli e i11odalit i• " t a J)iliti cla l R . Decr e to del 16 ge11na io 1927, n. i 5?>.

ENN' R. Pref ettura . -

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SEZ lONE Pl\ATICA

Concorso a i po li cli l:fficia le ani tario n e i comuni di 1'roina, Valg uarnera, \ .illarosa. Stipe ndio annuo lord o L. 7000 . Li miti di e tà anni 45, salvo le esenzio11i clei li1ni ti previsti dalla legge. Scadenza 31 lug lio 1933. FcREl\"ZE. R . 1lrci speda l e di ·' ~ 1\Jaria 1Vuo>1a e ..c;tabili1ne11li Rit(nili. i r er1cle noto ch e il ler 111ir1e fissalo µeJ 80 gi ug-110 193:~ , p er la pre c11 tazione delle rl on1a1tcle e <loc u111 e11ti cl 'au1111i. ~ i on e· a l co11cor o a l po to di a iu to r l1irurgo, è proroga lo a l 15 J u a lio 19:33. F1RE:'.':1.E . Spedale S. Giova nni di Dio. cad. ore i6 del 31 ag.; assis tente chirurgo; L . 5000, o ltre L . 1200 inde11n . g uardia, c.-v., comparlecip az.; ritenute ; la urea da n o11 oltre 5 a.; doc. a 3 ine.~ i : non1. b iennale . "B annull ato il precedente a ,.,.i ~ o di cor1cor o. GE:':O \' " · Os1>edali Civi li. cad. 20 lt1 g. 1 o re 15; 11 a ~ . i len li (5 eh irurgh i, 1 n1ed ico, 2 i11 radiologia e te rapia fi ica, 1 i11 ostetric ia e g i11ecologia i in p ediatria, 1 in 11eurologia ); L . 4500 oltre inrle 11n . di L . 10 e di L. 15 p er le g u ardie; riclt1 z. 12 °o ; 11on1in a e 4 co11fer111e biennali ; cloc. a 3 n1e ~ i clall 'l g iu .; tas a L. 50 , al le ori er e. Chi e<ler e . L a11do . !\[1L\ZZO (M essi11a). cad . i9 a g. , or e 12 ; L . 000 e :) qua,lrienni d ee., ol tre L . 2000 tra p.; riduz. 12 °o : e tà Jim. 35 a. NAPOLI. Con so r zi o Pron . .4.nlilubercol. ca<l . 2 ag .; clire ttor e; L. 20.000 oltre L. 4000 inrle11n . carica; e t à lim . 45 a. a l i 0 g iu.; titoli c ic ntifici , accad emic i e di rar rie r a dai qua l i ri ul ti con1pet enza nel ca1nno della tisiolog ia, cl ell "ig ie11 e e ci elJ a profila i an i"i l uber colare, tenendo parlir.ola rm. <'OI1.to ,ii servizi e m an sioni esple lnt e n ell a lo ll a antilul)erc.; iscriz . al P . N. F .; tn ·n L. 50. Rivol ger.. i a l Presidente . P EscAn'°'· Co mune. caò . i 5 ag.; tre condott e ; L. 10.000 e 4 quadrienni òi T~. 00 ; trasp . li Te 2000 e L . 4000 ; ricluz. 12 %; e t à lim . 40 n.; t a sa L . 50.10. P1:'JEnoLo (T orin o). - .Scad. 10 lug.; uff. snn .: L . 000 e qu adricn ni , oltre L ~ 5000 in<l e nn . tras fe rl:i. l{ivolger .. i R. Prefettura cli Tori110 o a 1 -Comt1ne. P oGLT\ '°o ~[1 LANF. E. Vedi \'A~Z\CO. Pnt.:c~ .\'"' ' . \ ecl i VANZAGO. RACAL)( TO (A 9rigento) . cad . 10 Jug.; li r e 8500. RoccALnEGNA ( Gr os:>et o). Scad. i o lug., ore 20: 3a. ro11d.; e là lim . 35 a. a1 26 mag.; d oc. a 3 m e i cl a lla s tessa data ; tassa L . 50,10 ; stip . li r e 9250 e 5 quaclrie11ni d ee., o l lre L. i 760 traSJ)., c.-v.: riclt1z. 12 °k, ; serv. entro 10 g iorni. Ro~cA. Pio Istituto di S. Spi rit o e Ospedali Riu niti . -·- Scad. 20 lug.; prin1ario oto-rjno-lari11goi atra; rivolgersi Segreteria . ScANDELuzzA. - Vedi V 1LLADEATI. TEOR ( ..1ve llin o). Scad . 10 1ug.; L. 6500 e 5 qu·adrienni d ee.; ridu z. 12 %; e tà lim . 35 a. ; tassa L . 50 .l O. TnEv1co (Avellino) . - Scad . 9 Jug., per carn pite11a: L . GOOO e 5 qu adrienni d ee., riel u z. 12 ~~: € là lini . 3:5 n. al 25 m ag.; t aswa L . 50.

'fno1NA. - Vedi E N NA. , .ALcu ARNERA . •. - \ redi E

!,';' A.

, -.\ ·zA.Go (Milano). _..,. Po Lo cli 111e,lico-chirurgo ro11clolto p er il Consor zio a 11i lario fra i con1uni di \ 7anzago, Pregn a n a e Pog li a n o ~fil anese. Scad en za 7 luglio i 933. Docum e nti di rito, tassa lire :30, io. Per ehjari 1ne11ti ri' olgersi a ll a Segreteria del Co111.une di Vanzago. \ T1LLADEATr-ScANDELUZZA (A l essan d ria) . - Condotta con or ziale. Stipendio e indennità complessivarn e11le L. io.OOO. Uffic iale Sanitario L . 700. Scad en7.a 31 lug lio i933. Per informazioni rivolger s i al i ' fficio di egrct eria d cl Co1nune di Villadeati . \ ' 1LL.\ROSA. - Vedi EN -.\ . V1 s o (Mace r al a) . - Scad. 10 lug.; 2 condot te: L . 8000 e 4 quadrienni d cc., oltre c. -v., L. 2500 caval e. , L . 500 se uff. san .; riduz. i2 %; et à lini. 24-40 a.; d oc. a 3 m esj dal i 0 g i11.: iscriz. P. N. F .; t as a L . 50. AVVERTENZA . - Q u ando non è altrime nti indicato i con corsi si riferisc~n o a condo tte m edico-chlrurgich e, i compensi allo s lipenùio base. ,-El.~ DESI,

con1bina n si , filla i casa salute o solo A1nbulatorio, I .. abora torio Anali .. i e Gal)inetto Radiologico importante centro L azio. crivere Dr. Fra11cesco Tari , Cassin o (Fros ino11 e) . (~ONCOR I A PilEl\lJ.

F ondazi on e « A n1brogio Berei la ».

Il Co111une di Mila11 0 ricorda ch e è aper1o il concor so al premio cl e lla Fondazione d ot t. 1\1n 1Jrogio Beretta per il biennio 1932-33 d a conferir i a l miglior laYoro di c linica 111edica o cli a n at o1nia patolog ica. Il p remio con i le in n1 eclagli a d 'or o e so1111n a in co11tantj non inferiore a lire sein1ila, erl è incliYi ibile. P ossono con correr e m edici da oltre 5 unni r e.. iflenti in ~Iila n o o proYi n cia e l aurea li cl a 11 011 pilt di 12 ann i. o no a rnmessi al con cor so soltanto lavori i11 liri.g ua italiana m ai JJrodotli ad alctn1 con corso e i n ecl i ti. rfiloli e l a ori ei a 1)r esen1arsi al Protocollo ger1e r a1e cleJ Comune, l\-Iil a n o, ' ' ja l)ecorari 3: i ) Dom and a in cart a legale con diclùarazio11e cl Pgli estremi. 2) D iploma <li l <lt1rea in l\[edici11a e Cl1irurgja . 3) Certifica lo com pro ,·n n lc la qu inque11r1a lc re .. id e nza r1e l Co n1une cli lilano o })f OYincia . 4J Quattro e emplari ta111pati o <lal lìlografa li cl el l a Yor o pre en lato al concor . o. . Chius ura d el con cor . o o re 12 del :lO c11ce111]) r e 1933 (XII) .

Bon .. E

DI

STUDIO.

Posti di sl uclio e cli 7J erfezio1tamcnlo a PiscL.

Presso Ja R. Univer ità di Pisa e d alla clipenclenza della R. Scuola orn1al e Superiore, esi s to un Collegio Naz io n ale 1\feò ico, jl quale ospita g"ioYa11i ch e d esiderino co1n1)ier e i loro st u<li universi I nri presso l a F acollà di l\lle<licinn .cli quest a U~~­ Yer i Là o ch e e endo g ià laureal1 , cl a non p111 Cl j due anni , I intendano p erfeZlOllarSÌ ÌJ1 CfllUl Ch e 111 a le ria presso la Facol ln lessa. . . . { Yincitori d el co11cor . o h a1111 0 c11r1 I lo al ' '1l to rcl all 'alloggio g ratuili per tutta 1a <l ur~t.a clel1·n 11no accaden1i ro e p er gli anni ucce s1Y1. 1


10:3

«

IL

POLI CLl~I CO

li Collegio, sorto })er la Jl1un ifi cc11za d e] co111111. Do1n~nico Ti1n1~a no , cle11 ·u!1i,·er silà e di u11 g ru1)P?. d1 fondalor1 h a sed e in un a p al azzina 11elle 1c1nanze d e l Lungarno R egio ed i g ioYani vi 0110 o. pi lati. in can1ere i11gole co11 en1plici t à ig n or1l e, con tutte le n1oderne co111oùilà 1 co11 vitto sano ecl abbondn11te e son o vincol ati d a u11a b e11 eYol a cii ci})lina, ridolla a poch e nor111 e essenziali . I ll o n laureali })Ossono con correre p er il 1° come per il 2°, 3°, 4°, 5° ann o cli studio. Chi vi11ce il con cor so ha cliri 11 o, sotto d e lermi11ale co11dizio11i a co11ser vare il post o sino alla fin e d el cor so sesse11nale pre ~ o la Facolt à cli l\Ieclir i11 a d ell a R. U11iversilà cli Pisa. I vi11citori d el con corso per i })O ti di p erfezio1~amento laureati co11server anno il p ost o o ttenut o p er 1·a11no e p er gli anni su cce sivi seco11do la durat a d el cor so d ella Scuol a cli p erfezionamento all a quale si i criYono. I con corr en ti tut li h a nno diri llo alla ricluzione del 50 per cen lo }Jer Pi a e d a Pisa. La Direzione d ella Scuol a Norm al e uperi or e di Pi a for11isce schiarin1enti e pi egazio11i ul1 a n atura, qt1alità e 11umero d eg1i esan1i e ped) ce , a rir hi e la, il b a r1do d el con cor so çon tutte le n1odalilà . 1

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1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il nuo ,·o Co11siglio direttivo d ella F ecl erazione stoma tologica italian a è s lat o così costituito : prof . Pa squal e Lippo ( ·apoli) , presidente; d o tt . Al berto Francesconi (Bolog11 a) e prof. Alfredo Acgu aYiva (Napoli), vice-presidenti· do lt . Luigi Quintarelli (Ven ezia), clo tt. J~duardo Pacitto (R o1na), clott. Elia l e11egb ello C'~enezia) , cio tt. Omero Te1npesti11i (Palern10), con iglieri ; <l ot l. Arrigo ProYvi io· n at o (~lodena) , tesorier e; dolt. An tonio Gagliardi, segretari o.

Il Con1ilato In lernazion ale d ell a Croce Rossa di GineYra h a co11ferito a Sit a Mejer Ca111perio, di Villa anta, l a 111ed aglia « Floren ce ightingale » p er l a cr eazione di un 'opera <li util ità pubblica, q11ale id eatrice e for1clatrice d ell a prjma ambul anza-scu ola ed ospedal e-sct_1ol a cc Pri11cipessa .Jol arida )) p er i11fermi er e Yol o11tarie d ell a Croce Rossa Italiana. La [eyer è l 'unica donn a ch e abbia avuto in Italia questa 011orificenza , ch e è stata conferita i11 ttrtti i p aesi del 1nondo sol la11to a 28 sig n or e. Ell a si è molto di stinta anch e durante l a g11err a libica e la guerra mondiale. Per norma di coloro ohe non se ne sono provvlsll e che non vogliano restarne privi, avvertlsmo ohe sono rimaste disponibili soltanto ancora pocblss~m e copie dell'Interessante Manualetto del Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI Medico Provinc iale presso la Direzione Generale della Sa.nità Pubblica

Appunti di legislazione per gli Ufficiali Sanitari Volume. i n formato taseabile. rli pagg. VIIl-200, nitidamente stampato. Prezz-0 L. 1 2. più le epeee poetali di epedizio 1e. P er i n ostri abbon ati sole L. 1 O, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Poetale Succursale di ciotto. ROMA .

»

NOTIZIE DIVERSE. 7° Cong1·e so internazionale di n1edicina e far· macia militari. ""i è t enuto dal 29 111aggio a l 4 giug110 in )1adrid o tto l a presidenza del cloLl. Gon zalez Gr auda · Yi ha11no par lecipat o 42 azio11i con oltre 800 con~ g r e si ti . La seduta inau gural e iu onorata dalla pre e11za d el preside11 le clella Repu bbJ ica sp ag n ol a, r h e pronunziò un discor so di saluto. L 'Italia era r appresentat a da u11 a Del egazjone cli ufficiali inedici e far1na cisti i11 a l li,-j Là di serYizio e in con ged o, con a capo il te11e11te aeneraJe 111edico Luigi Francl1i, d ire l lor e gen er ale dell ~ Sa11i là militare. I l avori d el Co11g r esso i svol sero , u cinque ten1i principali r iguardan li : i !)ri11cipii gen erali di o r ga11izzaz ion e ani tar ia presso una nazione in guerra e l e applicazioni d ella nuoYa convenzio11 e d i Ginevra; l e ' accinazioni ])r eYentiYe ; l e cure chirurg ich e pre o la li11ea d el ft1 oco e l e formazioni . p ecializzat e i11obili aYanza le, n ella gu erra di n10,·i111ento ; la l)r ep arazion e e l 'analj sj d egli alimenti conserYati ch e fanno part e dell a r azione de] olcl a lo in p ace e in guerra; lo tuclio del .. er' izio odontoiatrico e d el erYi zio a111n1inistratiYo con1 ' ])arativamen le .negli eser ci U dci <li ver si paesi . La colJaboraz1one della Delegaz ion e itali ana 11 ella tra ttazion e d ei varj argorl1en li f. st a ta fecon<la di risultati e Yivam ente a pprezza la. Contemporaneame11 te i è tenuto il Concrres o d ell 'aviazione sanilaria , pre ie<luto cl al dott~ Carflenal.

Congi·esso inte1·naziona.le di medicina dello . port .. Come abbia111 0 an11u n ziato, è ind e tto a Torino C' R oma p er i g iorni 6-10 settembre . Il prog ran1n1a sarà co1nunira to j n eguito . I11tanto annt1nzian10 ch e n el po1neriggio d el 6 sarà apert a la cliscu ssione st1l t en1a propost o dal presiden t e rlel l '_.\ssoci azione l11ternazional e ~Iedico - Sport i,·a, prof. Latarje t : « Scheda bi o111 e lrica i11t ernazionale e obbligo di ques ta rla parte d egli studenti t111iver sitari n. Si invitano col or o ch e vorra11110 fare comu11icazioni a invj ar e i titoli ed il -rias unto n on oJtre jl 30 luglio. Chi d esid er a part eci1)ar e al Con g r esso d eYe invi are n ome e gen er alit à cli ogn i iscritto e person e di fami gli a p er aYere i 1nortuli ch e cl an110 <liritto al ribasso ferroYiario. RiYolger i alla r'e<l era zion e ltali a11a ~Iecli ci degli portiYi, vi::t d ello I ad io 14, Ro1na.

11° Congres. o nazionale di radiologia medica. .\lei g ior11i 26-28 111aggio 1934 ' errà tenut o in P~ru gia l 'XI Congre o nazionale cli r adiologia medica, sott o la presiò e11za del prof. Eu genio Mi1ani e l a vice-presiden za d el prof. Bruno Bellucci . I te1ni pos li a11 'ordine ci el giorno 0110 i segu enti : J)rof . Lapen11a, « Affezioni e l esioni traumatich e della colonna vertebral e (escluse le forme infe tti ve e le anomali e di svi luppo) an ch e in rapporto alla infortunis tica »; proff. Benassi e P er ona « Mezzi 111oderni di indagine r adiologica »; 1>rofI. Guarini, Del Buono e P aln1i eri , « Radiot erapia del . i t em a n ervoso centrale e periferico ». L 'inaug urazione d el Con g resso aYrà luogo 11ella ala dei o lari (Palazzo Comunale) ; le .. edute . cientifich e e 1'es po izion e d egli a pparecchi nel P al azzo d ell a R. L"niYer ità degJi ludi.


[ ANNO

XL ,

Nu~1 .

26]

l)er <1ual iasi i1lfor111azione ri,·olger i alla errrrlaria ge ne rale d el Co11g resso, i o-.ra rviaria Be11 ~rci ( in Pc_rugi ~, cor .. o : 'annucci 14) ed al tesoriere e co n1n11 ~sar 10 }le ~ ~ e po. izio11e degli appareccl1i. dotl. Car1o Frat1n1 (I l1tuto di B adiolocri·t Policlinico cli P erug ia ). E- c.'

1° Congre so france. e di elettro-radiologia rnedic>a. La prin1a riu11io.n e annua dei 111eclici ele llroradi~log.i

d~

li11gu a fra11cese è i11d c ll a a P arig i per 1 g 1or111 12-14 o ttobre; le sedut e i t errann o 11e11 ·anfilea tro d el l 1 Is lituto di fisi ca. Dt1e te1)1i ~ o 110 s tabiliti : 1) « L 'esplorazio11e r a<liol oo-ica clclla 5 n1 uco a dell 1intesti110 crasso » lrel a lori L edoux-Lcb_ard e Garcia CaJcl er 6n p er la t ecni ca, G il berl e Kadrenk a p er la c li11ica) ; 2) « Le onde corte e ultraro rle i11 ler a1>ia » ( rela tore Réch ou x). Le r el ali011i " erranno cli lribui le, sta111pa te, pri1na d el (~o n ­ g.res. o:. le iscrizioni p er la di. cu sio11 e d elle rela z1on1 i acceltr:.no fi110 al 1° e lte111bre. . <ìuola ~ 'j c.ri ~ io n_e al Co ~1 gre o: 75 fran cl1i per 1 111en1br1 alti' t , 2o p er g li a ocia ti . Ii Co11gre o è p o 1o o llo l a presid e11za del <.l otl. J : Belo ~ . el. Co11~ila lo .. ono r appre enla le: l a oc1Plà <11 r a<11olog1a 111edica della Francia, l a ocie l~ rl 'el e tlrolog ia e di r adiologia , la ocie là ))elga <li rnclioloO'ia, la oc ietà r om e11a di radiolon-in 0 i delegati. d ei, periodic i : pecial·i zzati , i clelegati dei COf' lrutto r1 cl apparecc hi. Segre tario general e r il d o ti . Darinu , bouJ evard Rocl1ecl1ou art 9 bi , PnTi s ; lesori e rc è j l clo l l. l\ll orel -Kal111 , rt1c Scl1effcr 45, Pari~.

( 'onYegno di nuitnri a Sirmione. Il })r efe llo cli Bre ·eia gr. 1-tff. alerno e l e n1a "g io ri al1toril à d ell a provincia sono i11t erve11ute ~ I u Co11,·ecrn o ltl ellico cli111atico » ch e 11a raccolt o 1

il 12 g i l1g no a ir111ione del Garda più di 300 sa11it nri clell a Lo n1llardia, rl el , -en eto e del Trenli110, ira cui i proff. F'e rra t;\ d ell 'Cniver ità di Pa' ia Zoia clell ' ·ni, er iln cli Iil a110, Baratozzi prc~i ~ <le11te d ell a or j eLà nJed i ci chirurg J1i )Jr e cia11 i IJro t11o lrice de l co rL' eg110 . ' ~el alon e clelle R egie Ter1 ne, clofJO )Jrevi p ar?le d el p ocJes là, h a J)arl ato il }Jrof. Vale11 ti, l)r eSLderLle clelJ 'A ~oc i ozione n azionale m eclici di idrologia, segui lo dnl prof. Zoi a ch e h a svo1to t 111 n relazione sull 'iper ten sion e, e dal prof . Pi11a li 1 di r ellor e d eJl e 1~c r1n e, ch e h a illustr at o l 'az io11e cu r a tiva t1i fal li 111orl)o i esp osti dallo Zoia . Il cio tl. l\Iig lio ra li h a parlato infine d ella Sezione 111ala lti e clel laYoro ] ) r e o le Ter111e, d elle cure a i t11ulila t i di ~ue rra e d ell e inizia li ve sanitarie dei indacal i fasc i li e d e ll 'Ente oper e assist enziali. Ha r·hiu o il Convegn o il prefe tt o con un fervid o di cor o, auspicando all 'aYvenire d el Garda . Col rieYocar e il soggiorno a Sir1nio11e del Duce, ! 'or a tor e h a tiscit at o una en tu ia lica òin1 0 lrazio11e a1l 'i11cl irizzo di ~Iu ssolini .

Gior11ate naedich e di Lilla. La 5n se sio11c delle Giornate n1edich e d ell a Facol là 1i ber a di L i Li a 11a11110 avuto luogo da 1 2G al 2

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EZ IO'\ E Pl\.\.TICA

111 aggjo. Si so110 Lenu le nt1n1erose confere11ze e edule cli11ic he ed opera torie, da parte d ei proff. La11 gero11 (clecl orl1razio11e e cl orurazione 11elle n efriti ), C-0urly ( tra llan1ento chirt1rgi co del gozzo e oflal 1n icoJ, , -incenl (blenorragia femminil e), Le Gr ancl (i l fa11ciullo tardivo), Lepoutre (ascessi r e11ali corticali!, FaYreat1 ( tralla111ento a ttuale d ella placen-

la i~reYia) , Papin (an o n1al ie co nge nite cl e1 r en e e cl ell ureter e), A. Tl1o n1 a ( refl essivi tà i111patica d ei legtunenti) , ecc. . Il, 26 si .è riu11il a in ectul a ~ traordinaria la Soc1e la n1ed1ca e a11a lo n10-clini ca di Lilla e vi furo110 .fatte 17 coni u nicazion i e }lrese11tazioni rli 111ala U. Il 27 si è celebralo il ci11q u a11 le nario d ella Scuo.. la di ostetricia. Ebbero anche luogo un ri cevim e11to, un lè d an za11le, ltn banch e lto.

Corso di perfezionau1 ento. La F acoltà medica di Vien 11a 11a orga11izzato il 49° corso internaziort ale di perfezio11ame11to, dal ~9 se tte~re al 7 otto])re; e so verterà sui pii1 1~11port a nt.1 problen1i 111edici d 'a ttualità, con par~1col are rigu ardo alla ler apj a; i doce11ti saranno in numero di 58; l 'iscrizion e in1porta 50 scellini. , A richi~sta s'invia pr~grart1111 a d ett agliato, ri' olgendos1 a l : Secr etar1 a t d er In ternationalen ~or tbild~ng?kur e, I>orzell an ga ... e 22, Wien IX; inforn1.az1on1 pres o il : Kursbtiro cler \v-ien er ~Ie ­ clizini..,ch en Fakulla l, I ~ er tra se 4, \\' ie11 TI.

I l)OSti di ruolo nelle Facoltà 1nediclte italiane. Con R. D. 16 febbraio 1933 n . 261, pubblicat o su Il a cc Gazzetta Ufficiale » dell '11 aprile 1933 son o fissati i posti di , ruolo, n1anlenuti a tottll~ carico d ello Stato , d elle l{l\. Uni ersilà. . P er. le Facoltà di m edicju a i pos ti r esta110 così f1ssa t1 : Ron;ia 26; ap oli 25 ; BoJog·na, Genova, Parlo,·a e Tor1110 17 ; Palcrn 10, .Pavia e Pisa 16 · Cag li a ri 15. ' I professori di ruolo, ch e per effe tto d el pres~ n le decr et o ri ul ti110 in ecceclenza risp etto ai ~11goli o~gani , ~ono con ider a li i11 soprannun1ero fino al r1assorb1mento per u cce sive Yacan ze. Per effetto di ques to Decreto - 11ota « L ·uni,·er ità Italiana n - r es lan o sen za titol ar e le due cattedre di Anatomia t1n1ana di Bolog11a e cli P adoYa, d ove tutti i p o ti d i ruolo sono ora occuJJa ti. ~er Bologna fu g ià elimina lo l 'inco11veniente rol considerare com e soppre so ora un posto di ruolo g ià so1trallo in r ealt à qualch e t e1npo acld ie lro; riman e da s is lemars i l a ca l Leòra di Pad ova.

[ servizi sanitari volontari in SYizzera. La c< Croce llossa Svizzera » alla fine d el 1932 contava 58.823 n1embri e 431 a oc iazioni aggrupJJate in 54 sezioni . I ,'« Alleanza vizzera Samarita11a » an1toverava 21 .384 111en1bri allivi (14.637 donne e 6747 u omini), aggruppati in 549 Sezioni. I11 tli ,·er e r egioni d el P aese son o s tati or ga1rizza ti 104 « eser cizi n di a i len za (rurali erl urbani), cui partecipano 6365 per one. La « ociet à svizzer a delle truppe del er i zio rli sani là » raccoglie 939 m embri attivi e 1292 n o1t atli,·i , aggruppati in 30 Sezioni; d ei 939 a ltivi, 740 so110 incorporati t1elle truppe di sanità in ser vizio e 78 in al tre ar1r1i; da questa Società sono st a ti organizzati 576 cc esercizi » di assis tenza, con 8728 partecipa1iti .

La lotta antit11bercolare

itt

Ingltilterra.

La mortalità p er lt1bercolosi in Ing hilterra si è' rido tta in misura i111pre sio11a11 t e: n el cor so di ttn secolo la dimi11uzio11e è la la in circa d el 75 %; n el cor so dell'ulti1no treni e1111io ~ Yal tt lalJile i11circa al 50 %. La diminuzione er a g ià avYia la pri111a ch e si


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1L POLlClJNI CO

attuas ero 111ezzi orga11icj di lotta con tro la tubercolosi. L ·i11izio clell ·atluale cam.pagna si fa risalire all -'isti t uzio11e del dispensario ceri tralizzatore di Edin1h11rgo, idea to dal .Phl1iJ>P e ch e val se di esempio; essa è st ata J>Oi potente1nente inte11sificata con I 'istituzione del l\1inistero della Sar1ità, iJ quale h a potu to destinarvi in larga n1isura gli avanzi attivi delle assicurazioni sociali . _#\Il a fine del 1930 si contavano 54 stabilimenti di cura, sanatorì e ospedali specializzati (con ~4.578 camere) e 459 dispen sari ; vi er ano addetti 380 medici sp eciali s ti; l 'assistenza pubbljca ai tubercolo tici assorbiva 1. 750.000 sterli11e l 'anr10 (osja, al cambio di allora, ol Lre 150 n1ilioui di lire it. ) . Fu l 'apogeo d el] a campagna, sul1a quale l a crisi .h a poi fatto rise11tire l e sue co11se~·uen ze de}Jress1ve.

Propaganda antitubercola1·e nelle sc11ole me<lie della provincia di Avellino. Il dott. Giovan11i Carbone, fidu ciario c1e11n Federazio11 e Nazionale per l a lo tla contro la tu])ercolosi, durante la 3a campag·na antitubercol are h a tenuto, in noYe scuole medie della provincia di Avellino, d elle lezio11i di propaganda, per 39 classi, a 785 alunni; esse sono st a te due per classe. Spesso vi ha assis lito il corpo i11seg1i.ante. Il profitto è attestato da un mig1ia io cli temi scritti, classificati buoni o lodevoli, ed è conferm a lo (l al le relazioni dei i1ove p r esidi d egli is tituti . Troppo evidenti sono i Yan laggi di questa forma di propaganda.

P èr la vaccinazione antidifterica. L 'Accademia l\iledica Lombarda si è occupat a di questo a rgomento, S'l.l r elazione del prof. I. Nasso, il quale ha dimostr ato l 'ineffi cienza del siero specifico per l 'immu11izzazio11e e la scarsa efficienza <lelle miscele di t ossina con ar1titossin a; il metodo più efficace è cos tituito dall 'in1piego dell 'anatossina Ramon . L 'oratore ha ricordato i dolorosi jncide11ti ver ificatisi irl seguito a vaccinazione con dose u11ic:l di un prepara lo allesti lo da11 'Istituto Sieroterapico Nazionale, incidenti ascrivibili a t ossina incompletamente sYelenata. Nella le tteratura mondiale sono consegnati altri fatti simili, dovuti ad errore di preparazione. Non devono arrestar ci nella pratica della vaccinazione antidifterica, la quale conta in11u111eri su ccessi e inestin1abili benemerenze.

Nella stan1pa sanitaria. Il secondo numero d el 1933 di « Nosok omeion », d i gran mole (302 pagine), contiene le relazio11i1 e comunicazioni fatte al 3~ Congresso internazionale ospedaliero; sono quasi tutte in 5 lingue (francese, inglese, italiano, spagnolo e ted.esco). Il fascicolo reca un 'in trodt1zio11e redatta dal dott. Sand, preside11te dell 'Associazione osp edaliera internazionale, e un prospetto sull 'organizzazione di qu est:l . Vengono considerati i principali problemi con cernenti gli ospedali : costruzione; arredamento e installazione t ecnica; an11ninistrazione e gestione; con tabililà; legis]azione; assistenza (questa sezio11e comporta numerose sottosezioni); personale. Il volum inoso fascicolo co1nprova I 'utili tà d ella collaborazione int er11azionale.

Viaggi medici. Ci è grato di. an11unziare che il prezzo del viagg io organizzato da « L 'Univers Médical » n egli

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lati U11ili e di cui già denn110 notizia, è· st ato sensibil1nente rjclotto, in seguito ad accorcli intervenuti con le ferrovie degli Stati Uni li e C011 il Con1.ita1o organizzatore dell'Esposizio11 e di Chicago. Il prèzzo mi11imo già era fissato in fr. 12.700; ora è s tabi1ito un prezzo u11ico, di soli fr. 10.950, con un "'olo itinerario; il viaggio si con1pir à in classe turis ta sulla nave ed4 in l a classe sulle ferroYie. A richiesta s'invia il progran1ma. Co11viene affrettare le adesioni. Rivolgersi al: Comité des Voyages et Congrès cle « L 'Univers ~Iéclical », rue Cau1nartin 24, Paris (8e) .

P er il decano dei medici italiani. Acl iniziativa del prof. }Jduarao Gern1ano, le autorità, gli amici , i colleghi e g li amn1iratori di l 'erra cli Bari, preparano sole11ni onoranze al dott. L. Petrera, per il suo se ttantesimo arino di esercizio professiona1e e nova11tacinquesimo anno di età. Q11el Con siglio Provinciale Sanltario h a in\dato la sua aclesione al Comi tato per le onor anze e un parlicolare aluto augurale di longevità al forte ed ama lo vegliardo, ch e da tanLi a1111i fa parte d ell "at1torevole Consesso.

Azione gittdiziaria tra due medici. Il dott. Pierre Rébillard di Parigi ebbe ad operare di mastoidite, in una sua casa di salute, una sig11orina canadese, che è morta poco dopo. Egli reclamò gli onorari, in 6000 franchi, dal padre d ella operata, anche lui medico, dott. Romeo Turgeon , r esid ente a Montréal (Canadà). Ques ti in,·ece gli ha inle11ta to causa p er errore da imperizia, chiedendo 200.000 franchi di danni e interessi. La causa è venu La avanti la 1a. Can1era del Tr ilJunale Civile della Senn a, la quale ha no1ni11ato una commissione peritale di 3 medici. La com1nissione h a facoltà di provocare un ncco1nod an1ento tra le du e parti in contesa .

Cont1·0 e pro la cl1ir1rrgia estetica. L'Accademia di Medicina di Parigi in 1111a recent e seduta si è occupata della chirurgia esteti ca. In un rapporto è affermato che « la chirurgia estetica. presenta dei gravi pericoli. Pra ticata d a dottori occasionali diYenta pericolosa e non offre i1essun carattere di serietà e di solidità ». La Società fr ancese ·d i chirurg ia riparatrice, i:~~a­ . lica ed estetica, a su a volla, si è occupata di u11 rnovimento di abu so e di ciarlatanismo in questa branca nascente della chirur gia, il che può nuocer e al su o sYiluppo. È stat o votato un o. d. g. in_cui ·si disapprovano tutle le pubblic~zio11i e i . lib~i a carattere tend enzioso e corm11er c1ale, co1np1lat1 da medici di 11on riconosciula compe tenza e vengono posti irJ gt1ardia i medici dal! 'affid are i ~oro. clienti a professionisti che no11 diano gara11z1a d1 con1 p et enza e di onorabilità.

No tizie b1·evi.

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Il 4° congresso au straliano sul cancro si è t enuto a Cauber za durante lo scorso marzo. Si è occupato prevalentemente del radium. Il G~Yer!1o del cc Commonm elth » ha fatto una comun1caz10ne ufficiale sulle precauzioni da prendere p er evitare le perdite di radium, le quali 11el 1932 ragaiunsero, in Australia, 66 rnilligramn1i; racco~anda la registrazione e un serYizio di sorveglianza negli ospedali.


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SEZ lO E PR.\TICA

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11 3 ° co11g r e o degli alie11i ti e n et1rologi di li11g ua france e i terrà a Lione dal 16 al 24 lu g lio 1934, otto la pre idenza del dolt. Lagriffe . 'f e11ti : per Ja 11 ichia tria << L 'influenza d elle t eorie )) icoull 'evoluzion e p sichiatrica » (Réponcl) ; logich e p er la 11curologia « I t11mori del t er zo venlricolo » (l\Ieignant ); fler l 'a i tenza «Cla sificazion e e lati tira d elle inala llie m entali » (Desruell e ).

Tialfor , rlottori R. Bi11der , E. llegele, :\.. Radaeli . \ ella prima eclu la cieJ1 tjfica, del 27 1naggio, con1unicazioni di E. Polacco e A. Rad aeli.

Il 9° co11g re ' o d ell ' ssociazione di l\[e<lici11 n troJ)ica le d ell 'E lren1 0 Oriente doveva adunar i d al 2 all '8 ot tobre i11 1anchino (Cina). i è d eciso di non lcn erl o più r1uesl 'anno.

La direzione cl ell '0 pedale cli San GioYanni cli Torino, in accor clo col l\IuoJ cipio, i è fatta pro· 111olrice di un am))ul a lorio g ratui lo antidiahetico. Le visite s i eseguon o tre volte ogni settiman a. 1 'ambulatorjo è dire l lo d al prof. 8rnesto Pesci.

Il 18 g iug u o si i' svolta la quinta giorrtala d ella Croce I\o 'sn llalia11 a. Tale giornata è s lala i , tituila cl nl Govern o nazionale p er ricordare agli it aJiani Jc opere di assisten za sociale cl1e la Cr oce lto .. u cr ea, mantiene e viluppa in ternpo cli pace. ì\e dare i no ul lerio ri 11o lil 1e.

Il dott. Vince11zo Lo Bi an co ha tenuto una conferenza all 'I lituto ~azionale Fascist a di cultur~ i n Roma, sul t en1 a « La diJe a oci al e dalla infezione tuber colare ». J~ rano presenti alte autorilà e personalit à.

Il Cor1>0 accade111ico de11 · ni,·er i Là di Pa' ia . i è adu11a to iJ 26 maggio nell'aula foscol ia11 a per. offrire a 1 ~[agn ifico Rettore, prof. Ro si, u11a 111e<lagl in d 'oro a riconosc i1nento delle })en e111ere n z~ acquisite ia el ca1111)0 uni ver sitario. Il prof. Baratta ricordò con1e per I 'in lerYenlo d c] Ro i i a ~ l a ta risol la n e l inodo migliore la si le111 ttzione del Policli11ico, cl1c J1a rido11ato alla scu ola di 1nedi r in a tutta la u a e ffi cie11za, m e11tre a lll1al1nent e il Rossi si d edica a l cl efi11ilivo assetto degU edific i uui ver si lari .

L 'asse111b1ea ge11cr ale dell ' U1iio11c in I ern azjon ole cor1tro i! pericolo vc11 ereo i è adun a la al Cairo il 1:3 nurile, con l 'i11ler, en lo dei delegali di 11101te naziÒni; vi a i le l le iJ ottosegre lario al inini tero <lell ' int e rno, preJJO ·to alla direzione cl cll 'i g i ene publ>Jica, doll. ).fohan1ed Cl1anine Pa cià. ~ella

Clinica ~fe(l1 ca di Pavia , i l 2 niaggìo i è ' ol lo, irt due edule, il 6° Convegno dclJa ezione Regionale Lombarda della Feder azione Italiana '\azionale Fa ci ta per l a lol la con lro Ja l u JJer colo i . Parlarono il prefetto, j} pode là e jl prof. Pen sa. Furo110 fatt e r elazioni dai proff. Ferr a la, Ga leazzi, ala e varie comunicazio11j. La oc ie Là di Sc ien ze ~Iediche cli Co11 egl ia 11 0 <1 Villorio si è adunata il 7 aprile so ll o l a presi<le11za d el prof. Coletti . Furo110 fall e conluJl ira· zioni d ai soci Puntiggia (discu ssion e: Bar o11 i , Cole l I i, ch enardi) , Gri l ti, Regoni, Lalla Ze11t il .

La

ocietà Medico-Chirurg ica Bergama ca i è adurLa ta il 27 aprile sotto la presid en za del dolt . 1\ . Roviglio e il 20 maggio sotto la pre idenza del prof. D'Alessandro. Furono fatte counicazioni dai dottori: prof. Feci, F . Benigni, E. Leni, G. Vertova, ala, prof. ~l ore t ti , prof. L . Lussa11a, L . i co1i. La pro i1n a riunione della Socielà Tedesca per le 111ala llie della <.liges tio11e e del rican1bio i terrà in coinciden za della riu1lione d ell a Socie tà Tedesca di 'N(cdicina interna , durante l a primaver a d el 1934, a Wiesbad en ; quindi è rin1 anda lo il convegno i11d e tto p er il prossimo setterr1bre a Berlino. Rivolger si al prof . 1~. von der Velden , Bamùer ger Str . .J.9, Berlin W 30 .

:B sorta a Bolza110, pro1nossa dal Sind aca to

~e­

dici, la ocie tà m edico-chirurgica d ell 'Al lo Ad1ge. Ris ultar ono ele tti : presidente G. Cevolo l to · vicepresiden le I . CJar a; consigJjeri : R . Broglio e G .

L 11 con,~egno cli 111edit;i lellera ti e<l ar ti ti è i11clelto a Rimini per il l~ agos lo. RiYolgersi alla cl irezione della rivi La « i\icia », Yia Spontini 3, ~I il ano.

I l au re:tti a Padova 11el 1 '9 ch e i11lendesser o j)artecipare ad una riu11ionc da t ener i a PadoYa per l a ricorrenza del \X\\ an110 cli laurea, sono ]>rega li di n1anclare la Jo ro ad esione al dott . Carlo Pagani a Belluno. Si annunzia cl1e il cl o lt. 'l'a11e Pop-Krstilch, cli Pirot (Jugosl avia), h a com piu lo 120 anni. Egli l udiò medici11a un secolo acldie lro , 11ella ~al­ ca11ia tur ca. È s la lo inau g ura lo a llo111a, J1el Quartier e di

ì\ (onte Sacro, un ce11tro maler110 e i11fantile, a cura dell 'O. J . 1\1. I . e p er e sa deJl a Federazione J)rovinciale. Co11sta di un di pen ario pediatrico, uno os tetrico, t1n nido per 1'i nfa11zia, un refettorio materno; , - 'è aJ1ne ·o t1 n g iartli110 parzialn1er1te diYi so in recinti p er ba111bi11i. È capace di a i ler e 50 madri e .50 fa11ciul li , ol tre ai serYizi di con ultorì. i è costituita un 'Accaden1ia ì\lessicana di Chi-

rurgia, che h a sede a l\Ie ico (aYenida l lrugttay 87); è ])r e ieduta clal Dr. Gon zalo Castaneda.

Il prof. G AErf A O P ARL1\. VECCHIO, sp entosi a P alermo in età cli 69 u11ni, era i1ato a Montalbano t·: tico11a '(Messi11a) e s.i era formato ed affermato a Roma, ove 11el 1893 egli oper ò il secondo caso i11 llalia e il 1erzo n el n1ond o, cli sutura del cuore; 1'intervento fu seguilo d a g u arig'ion e. . Nel 1904 vinse il concorso all a cattedra d1 m edicinn. opera toria di Palermo e da allora si dedicò tutto alla scuol a e al lo "' tuclio. Nei suoi 28 anni d 'inseananJ.ento h a elabora lo numerosi 1netodi operat7>ri, alc uni dei quali portano il su o noi:n~, ed 11a compiuto stud i molto pregevoli , tra cui il lavaggio an tisettico inter tiziale dei t essuti per Yia endoven osa, le al lerazioni circolatorie dei reni ecc. · h a pubblica lo 168 me1norie, e 650 son o cruel le d~lla stia scu ola . Le su e « Istituzioni di semeiotica chirurgica » h a 11110 o l1 enuto molta forl una . H:t fondato la « (~u I lura Medica 1\1oderna », periodico giust amen te nccr ecli I nto. L . F. 1

Il 17 1naggio è m ort o, in et à di 41 an11i, il clott. Gérard ~fozer , ca1)0 di laboratorio all 'Ospe<lale Marittimo di Ber ck- ur-Pl age (Francia), in eguito ad una infezione con ecu Li va ad un accid en te di laboratorio. m. p.


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RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEDICA. B r it. Nled . J our ri., 29 apr . -

"\IV. !vI . RoB'ERTS. L . S. T. B unnELL .

Differ enziazion e d egli itter i. Pri11cipii del trat tam . della ·tb c. f{ lin. Wocli ., 29 apr . - H. PAAL. Processi per iod ici nell 'organisn10. - !:j. P ELLER . viluppo d ei nati du rante la gu erra. Wien. Klin.. Woch. , 28 apr . - SE10L e LonE. Epid emia <li p ar a tifoid e. A r ch. f. " eh .- u. Tr.-Hyg. , inag . - \ V. D . l\lfoLDAROSKAJA-KRITSCHE\VSKAJA e al . Dura la d ell 'incu baz. dell a n1al aria. A rin. d e JYl éd., apr. - J . BELoT e LEDÈNE. I trat t amenti d el gozzo es oilalm ico . L an cet , 29 apr. - J.,. CHEATLIE. L 'i11f iammazion e. P r oc. R. Soc. Nled., apr . - Discu ssi oni su: !vfort alilà inaterna ; 1'r at tam . op er ator io d elle m astoiditi ; Tuber col osi dei genitali m aschili . Casistica. R ev . Méd. de Barcel. , in ar . - X . F ARRE RONs. Infl u enze cosm ocl atich e sul sis t. nerY. veget. Cl. Med .,. It ., apr . - E. ~uxEnnu, A. LEONI. Lip enti a e colest er in e mia i1el la iperten sion e. - G. AL"TO ELLI. Il gluconat.o cli cal cio nella p ol n1onite crupale. P resse Nl éd. , 26 apr. - G. Bou ssy e l\!I. l\!IosJNGER . La r eaz. cutan ea locale all 'ist amina. Cli n . Chir., apr . - ·P. V .u noNr. Im piego cl ella ipopr ession e e d elle i n a lazion i di anidride carbonica n ell 'em ostasi i11d ir etta i n chirurg ia cr aniocer e})r ale. Bull. kléd., 29 ~1pr . - Nun1er o sull a tbc . infantile. Presse Nl éd ., 29 apr. - L . BERl~ARD e al . Accid enti gastrici consec utivi alla frenicectomi a sin . A n n . d i Ost . e Gin ., 30 a1)r . - E. G1trn1c1. Abortività e professi on e. Practiti on er , i11ag . - . H . RoLLEsToN .. Evoluzion e d el trattam . endocr ino. K. V\1 ALKEn . L 'or1n on e m aschile. 1

R iv. San. S ic., 15 apr. asfissia nti .

L.

C AR i\IONA.

I gas

, . An11 . d i M ecl.. Nav . e Co l. , mar.-apr. - E. LA l ERZA. I11fluenza d ell 'alin1er1taz. sull 'infezione tbc.

a.ella cavia. - BRANCATI. Ricer ch e su l le brucelle Ban g e m eliler1se. R iv . di Patal. e Cl. d . Tub . , 30 apr. - P . Russo. La Iipe1nia n ella tbc . pol m . - C. CR.NTOSct.rnr. La gl icemia a digiuno nella tbc . polm. Rammeatlamo l'lateressaate pubbllcazloae: Dott. Prof. CUIDO ECIDI

Docen te di Pa tologia Chirurgica n ell a R. Univer si t à. Chir urgo P.rima rio n egli Ospedali di Roma

A tlanf e di Chirurgia dello Stomaco i n XXX Ta vole cont enenti 59 nitidissim e figure in Fotot ipia, con testo esplicativo delle m edesime in sep a r a to quint erno. Il tut to è r acchi uso in artist ica custodi a. di tela . P rezzo L . 3 5 più le spese postali di spedizion e, ma ai soli a b bonat i al << Policlinico n è cedu t o per Lir e 3 O i n p ort o franco. AVVERTENZA. - Tutti coloro ch e ci invier a nno detto importo ent r o il corren•t e mese, .pot r a .n no, con l'aggi'Unta di sole L. 4 O, ricevere, ins iem e a l suddetto, gli a lt ri due At la nti dello stesso p rof. Egidi che cost a no complessive L. 6 O e cioè : ATLANTE SCHEMATICO DI PUNTI E 1NODI CHIR ( 1 R· CICI , composto di XXV Tavole, co-nten enti 66 nitidissime

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Indice alfabetico per materie•

Al irn en t j : adulter azi oni . . . . . . . . Aller gia nei g r avi disturbi gas lro-inte l . An emia p ernic . : t er apia p ar e11 Ler al e . . Appendicite : patologi a e trat la111e11tb Asina bron ch . e tbc. pol1non. . . . . . A ssicuraz. in validità e vecchiaia . . . . Avvelen amen t i ei a st ovi glie smal tate Bibli ogr afia . . . . . . . . . . . . . . . Car bon chio: m eccanism o d el l 'i11fezione Colecistop at ie: alter azion i del feg·ato . . Dieta idrica n ell 'infanzi a . . . . . . . Die ta n elle m a1attie d ella ci tifellea e d elle vie bilit:t ri . . . . . . . . . . . . E r11ia epigastrica tran s ternal e . . . . . F ebbr e d a fien o: disen sib ili zzazione . F r eddo : iper sensibilità al . . . . . Giurisprude n za : q uesil i . . . . . . . . Impronte digitali : iclen lificazion e bio1ogica . . . . . . . . . . . . . . . . . Infezion i uri narie . . . . . . . . . . . . Le ish m aniosi cu tan ea: focolaio in Abru zzo . . . . . . . . . . . . . . . .

Pçig. 1034 1031 n 1020 1003 , 10·29 » 1031 » 1036 » 1034 1024, 10·25 >) 1033 » 1050 » 1032 »

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ì\ Iala ria: l otta contro l a - in Calabria. Pcig. i\il amme[la: can cr o; r ecidi a d op o 28 anni ? . . . . . . . . . . . . . . . . . >> i\l[ammella san guinante . . . . . . . . » Op er azioni chirurgich e: ipoven ti] azio11e poln1. con s ecutiva . . . . . . . . . . » Peritoniti tifich e . . . . . . . . . . . . n Raggi infrarossi in t er apia . . . . . . . n Respi r azion e : cap acità; cau se ch e la diminuiscono e m etodi p er comba tterla » Retini te n efri tica . . . . . . . . . . . . » Reumatism o art . ac . : t er apia sa1icilica >> Sep si puerper ale : ter a pia . . . . . . . >> Tosse n ell 'infan zi a . . . . . . . . . . . » Trasfu sione di sa11gu e e chirurgi a in fusor ia: prodromi d ella pratica . . . n Ulcer a duodenale . . . . . . . . . . . . 1028, Ul cu s simpl ex d el colon e su a cun cerizzazion e . . . . · . · · · · · · · · · · >> Vaccinazione antirlifterica . . . . . . . » Vege tazioni adenoidi: irlflu en za su lle g land . sessu ali . . . . . . . . . . . . n 1

Diritti di proprietà riservati. -

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A

C. F RuGoN1, Red. capo.

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1033 .

1013 1010

1017 1021 1023 1017 1019 1017 1030 1018 1014 1029 1029 1028 1029

seguito 4241

Pozzi , resp.

Roma · Stab. 'fipo-Lit. Arman i di M. Courrie1·.

"


Roma, 3 Luglio 1933 ·XI

ANNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 27

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONn I>RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FR-q.GONI Clinico Medic o di Roma

SOMMARIO.

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Lavo ri original i : s. Puglisi-Allegra: Segno semiologico patogno1nonioo delle ulceri gastro e duodenali. Note e con t r ibut i : U. Nuvoli: ,indromi adiposo-genitali e aumento di pressione endocranica. Osserva zioni c liniche: M . Segrè: Su l a malattia di O good-Schlatter. · Sunti e r assegne: TISIOLOGIA: W. w. Siebert: Le forme praticamente importanti della tubercolosi polmonare. - L . Burrell : Considerazioni generali sul trattamento della tubercol<>si polmonare. - C. Ninni: La prova biologica della tubercolos i per inocitlazione nelle ghiandole linfatiche cervicali della cavia e s uoi vantaggi. - ONCOLOGIA : H. Fuchs : N'l1ovo metodo di esame del sangue p er la diagnosi di carcinoma. - Tinozzi : Su di un metodo oitolitico per l a diagn<>si dei tumori maligni. - J. D. Camp, A. W . Adron e J. J. Sbugme: N·ote radiogra.fiche associa.te ai tumori della colonna spinale, del m1dollo spinale e tessuti annessi. - TIROIDE: O. H. Mayo : Il passato e il probabile f·uturo delle malattie della tiroide. - J. Belot e Ledine: l l trattamento della malattia di Basedow. Divagazioni : I. Rollin Glonaker: Attività sessuale e longevità. Cenni bi b liogr a fici. Accademie, Società Med iche, Cong ressi: VII Congresso Internazionale di lfedicina e Farmacia Militare. So ai età ?tf edico-Obirurgica di Pa.dova. - Accademia. Medico-Fisica Fiorentina. - Società Medico-Ohirurgica

di Cata.nia. - Società Mf.dico-Chirurgica Veneziana.. Società di Coltura Medica Nova.rese. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E 'I.ERAPIA: Osteoart1·ite deformante e ooteoa1·trite deformante giovanile. - Disturbi endocrini e artrite cronica. - Apparato digerente e artrite cronica. - Artrite cronica e colecistite: risultati della colecistectomia. - Trattarnent0 dell'osteoartrite tubercolare per escissione delle lesioni ed innesti osteoperiostei intra.-articolari immediati. - Nel reum ati~ mo cTonico. - Il roda.nato di potassio nel reumatismo cronioo. - DIAGNOSTICA: E rrori nella diagnosi di malattie associate ad itterizia. - Sulla diagnosi della litia.si renale. - IGIENE : Rilievi e ricerche intorno a lJlaiggiunta dei nitriti all e carni insaccate. - MEDICINA SCIENTIFICA : Azione degli estratti placentari sulla ca.lcemia. - Il contenu to in, calcio e fosforo ino.riganico del liquido cerebro-spinale e del siero di samgue nella glomerulonefrite cronica con uremia. - POSTA DEG[,J ABUONATI. - V ARIA. POiit ica sanitaria e giur isp rude nza: G. Selvaggi: Risposte a quesiti per questioni di massima. Ne lla vita professiona le : C'ronaca del movimento professionale. - Con corGi. - Nomine, prom ozioni ed onorificenze. No t izie diverse. Ra ssegna della stampa m edica. Indice alfabetico per mate rie.

LAVORI ORIGINALI.

Nei casi di ulcera gastrica e duodenale (bisogna escludere le piccole ulcerazioni da necrosi della mucosa di natura arteriosclerotica o luetica) la pressione tangenziale del polpastrello dell 'indice sull 'arcata costale fa rilevare in una zona circoscritta quanto un'attuale moneta da 10 cent. una dolorabilità spiccata, variabile nel senso distale-mediale a secondo che i tratti di ulcera duodenale, pilorica o della piccola curvatura. Questa dolorabilità è in corrispondenza della papillare destra , o fra questa e l 'ascellare anteriore, se si tratta di ulcera duodenale, sulla parasternale destra al! 'incirca, se di ulcera pilorica, sulla parasternale sinistra, se di ulcera della piccola curvatura. Quando esistono solo fatti di pilorite, o una nevrosi gastrica dolorosa, o una pericoliciste, si manifesta una dolorabilità diffusa, ma non rilevasi mai la presenza di un punto doloroso evidente e circoscritto come quando esiste l 'ulcera. Come spiegare il sin torna ? Per intendere bene il meccanismo con cui si produ ce è necessario tenere i)resente la struttura e la disposizione del simpatico toracico.

Isti tuto di Patologia Chirurg ica della R. Univer. di Messina.

Segno semiologico patognomonico delle nl· ceri gastriche e duodenali. Prof.

STEFANO PuGLI S I-ALLEGRA ,

Direttore incaricato. Scopo di questa nota è di r ichiamare l 'attenzione dei medici pratici su di un sinton.1a patogno1r1onipo per l 'ulcera gastro-duodenale, ~interna ch e ho com inciato a notare ed a far notare fin dal 1925, e che rendo solo oggi di pubblica ragione, dopo un controllo radiologjco di oltre 500 ·casi, ed uno operatorio di 310 casi. Tale sintoma, se prese11te n ettamente, renùe possibile una diagnosi della malattia più sicura di quella che può fornire una storia clinica ben raccolta, ed un esame radiologico ben fatto, poichè talvolta la prima è muta, o mostra solo sintomi di dispepsia, il secon do non offre cl1e segni per una diagnosi indiretta e di probabilità .


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Il gran simpatico nella regione toracica n1antiene chiaramente la disposizione segmentaria primitiva, e rappresenta una dipenden za del1'asse cerebro-spinale, con il quale sono in rapporto le sue fibre centrifughe e centripete. Le prin1e dirette verso la periferia provvedono all 'i.onervazione della musculatura liscia dei visceri e delle g landole. Tali fibre pregangliari cbe nascono sul corno anteriore della sostanza grigia del midollo, raggiungon0 per via d ei rami comunicanti, i gangli del tronco del simpatico, o quello del corrispondente segnLento, o in parte lasciando col~ laterali sulla loro via, arrivano per i cordoni in termedt ad un altro ganglio della serie. Dai gang li simpatici si origina1to le fibre postgan gliari, le quali per rag.g iung·ere gli organ i ai quali sono destinate o prendono la via d ei rarr1i comunicanti e succes ivamente del tron co d el n ervo pinale e dei s uoi ran1i , o entrano a far p arte dei rami periferici del impal ico. Le fibre centripete 1)rove11gono d alla periferia eia una espansione contenuta in un muscolo liscio , o n el connettivo, o n ella parete dei vasi, o in un organo periferico di senso, d ecorrono in un r an10 periferico del simpatico, traver sano i gangli del tronco, e quindi per il r amo comunicante, vanno alla radice pos teriore d el nervo spinale fino al gan g lio spinale. Nell 'attraver are i gangli simpatici del tronco d elte fibre la ciano collaterali , che si m ettono in rapporto colle cellule d 'orig ine delle fibre postgan g liari alle quali possono trasm etter e s timoli e de termir1are riflessi. :È noto dalle ricer che d el Ducceschi ch e la muco$a gas trica , non sen sibile .allo stato normale, percepisce co1ne doloroso u110 stimolo di una cert.a inten ,., sità ch e arrivi a determinare la contrazione della muscolatura. Il !\Iuratori timolando nel cane, attraverso una fistola , m ediar1te elettrodi la n1ucosa gas trica dopo la recisione dei vaghi al collo, constatò ch e veniva abolito il vomito riflesso , ma persi Leva la sensibilità dolorifica, quindi dim ostrava cl1e essa era trasmessa p er le vie simpatiche. D 'altro canto Neumann e Kappis hanno assodalo che g li stimoli dolorifici, anche intensi, e er citati sullo stomaco non sono più p er cepiti d opo la sezion e degli splacnici. Il Lawen , l 'ideatore d ell 'iniezione paravertebrale, ha dimostrato Game la sensibilità dolori fi ca dello s tomaco si trasmette per via simpatica attraverso i rami comunicanti delle radici spina li (6a., -;a. e sa.), e da essi ai centri su. . per1or1. Tale co11 taLazione è stata confermata da Kap pis e Gerlacli, da Kulenkampf, dal Brun , da l Mandl .

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Il Pieri ha potuto dimo trare cl1e anche le radici 4a. e 5a. dorsale contribui cono all 'innervazione gas.trica, poi ch è con l 'iniezione paravertebrale di tutocaina eseguita a livello di queste radici d'ambedue i lati, compaiono zone di anestesia gastrica. Egli afferma giu tam ente che l'innervazione simpatica sensitiva dello sLomaco ha un carattere metamerico costante, a c ui corrisponde una topografìa di se11sibilità costante. La 4a. radice corrisponde a lla parte cardiaca, la 5a. al corpo, la 6a. alla parte sinistra del1'antro che confina con l corpo, la 7a alla metà pilorica dell'antro etl al piloro, l'8a. in m.a i111a parte al duodeno. Stando così le cose, lo s timolo doloroso si tra n1 e tte attraver so il simpati·c o ai gangli toracici del medesin1 0 e per il ramo comunicante sia ai gangli ch e ai centri pinali, e per via riflessa attraver so l 'intercostale e precisamente altra ver so i su oi rami pcrforanti alle pareti addorninali d e terminando un'area d 'ipersensibilità dei tessuti ch e la costituiscono, che ha la sua espressione com e se11sazion e dolorosa alla pressione , iper sen ibilità che è perfettam ente indipendente da l dolore prof on do che ... i risveglia spingend o l e pareti addominali con1ro l'organo sede di una lesione anatomo-paLolog ica. Tale ipersensibilità è })recisa, facilmente apprezzabile, molto c ircoscritta . inconfondibile, corrisp ondente perfettamente all e zone d'inn erYazione sim1Jatica d escritte, in modo che dalla sua sede è possibile, con a saluta sicur ezza, d eterminare la sed e d ella le ione gastrica, se duodenal e, pil orica o d ella J>iccola curvatura. l'io constatalo in nt1merosi casi che l'iniezione paravertebrale di tutocaina pratica ta in corrispondenza della 6a, d ella 7a o dell '8a. radice spinale, fa sparire per un tempo più o i11eno lungo, certamente molto più lungo di quello che non comporti la possibile azione .a nestetica del farm aco iniettato , il dolore tangenziale sull'arcata costale. :È da ritenere quindi ch e oltre un 'azione di blocco temporan eo della sensibilità dolorifica, l ' iniezione i1aravertebrale d e lermini un effetto antispasmodico di una cerla durata , per il quale anche il rifl esso doloroso alla cui genesi oltrechè il processo ulcerativo vi contrib·u isce altamente lo spasmo circoscritto d elle pareti gaLriche ove ha sede la le~ i one anatomica, viene attenuato. Questa mia maniera di vedere viene convalidata dal fatto che bo potuto avere con l 'iniezione paravertebrale destra di 5 cm. di soluzione di tutocaina a 0,30%, la cessazione del vomito addirittura incoer cibile, per il periodo •


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di circa t1na settimana in due casi di ulcera iuxtapilorica accompagnantesi anche a forti cri i dolorose. l\Ii son cosi creata una condizione favorevole cl1e mi l1a permesso di solle' 'are con 11n'adeg uata nutrizione, le c ondizioni delle inferme in modo da potere e eguire, con n1aggiore affidamento , l 'intervento chirurgico. La localizzazione precisa e circoscritta del dolore tangenziale sull 'arcata costale, a secondo d ella sede del processo ulcerativo dello stomaco e del duodeno, ci autorizza a pensare che sia lungo g li splacnici, sia n ei gangli simpatici, n ei rami comunicanti e nei gangli spinali , e ista un'evidente indi,ridualità anatomica de11e fibre e delle cellule corrispondenti alle di,'er e ezion i ()'astro-duodenali, ]a quale n on è po · ibil e apprezzare specifìcatamente con l 'iniezion e para,·ertebrale, che agisce non .. olo su tutto j I tronco n ervoso, n1a anche s ui gangli, dando territori di anestesia ch e, come ha osservato il Picri, si sovrappongono l 'uno sul1'altro per un.a certa e tensione. Il reperto semiologico da m e descritto si p,r csta m eglio che ogni altra esperi enza a di1no. trare iJ carattere prettamente m etan1 crico deJl 'inn erva7.ione sen siti a dello stomaco . Es o ha un valore pratico evidente, perch è, al di fuori di ogni ricerca com plemen lare di gabi11etto, permette una diagn o i abba tanza sicura di una malattia alle ·volte così polimorfa n ella sua sint omatologia e n el suo decorso, qu.alc è l 'ulcera dello stomaco e sp ecialm en le quella del duodeno , malattia alle volte di diagnosi in certa e difficil e, anch e dopo un esan1e radiolog ico ben fatto e ripetuto, e le ricerche piì1 accurate sul chimismo gastrico. RIASSUNTO.

L ' A. descrive un segno semiologico patognomonico d el! 'ulcera gastrica e duodenal e. Afferma che la pre sione tangenziale del polpastrello del! 'indice sull 'arcata costale fa rilevare, in una zona circoscritta quanto un 'attuale m oneta da 10 cent., una dolorabilità spiccata variabile n el senso distale mediale a seconda la sede dell 'ulcera: sulla papillare d estra all 'incirca se duodenale, sulla parasternale, se pilorica, sulla pa1)illare sinistra se della piccola cur·· vatt1ra. Con considerazioni sulla struttura anatomi.ca e sulla fi siologia del simpatico toracico, fornisce la spiegazione del fenomeno, che ha un valore pratico indiscutibile, poichè permette, al difuori di ogni ricerca di laboratorio, la diagnosi sicura di un.a malattia alle volte cosi varia nella sua sintomatologia e nel suo decorso.

NOTE E CONTRIBUTI. Istituto di Radiologia Medica della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma. Direttore : Prof. A. Bus1. Primario Osped. e incaricato: Prof. U . NuvoL1.

Sindromi adiposo·genitali e aumento di pressione endocranica. Prof. U. NuvoL1. In questi ultimi anni ho avuto campo di osservare nove casi di sindromi adipo·s o-genitali in g io''anetti n el periodo dello sviluppo ed in tutti riscontrai SBoo ni di aumentata pressione endocranica. Mi sono quindi formato la convinzione che la causa patogenetica dell'affezione risieda frequenten1 ente in una compre sione d ei centri iilfundibulari ipotaln1ici dovuta forse ad idro1)e del t erzo ver1tricolo per idrocefalo interno. Quale sia l 'etiologia di questo idroce falo cronico non è facile di stabilire. Secondo alcun i la sifilide ere ditaria avreb·b e una grande importan za ; nei miei nove casi, solo una volta ho trovato una dubbia infezione luetica n el padre, che si sarebbe contagiato circa venti anni pri1na co11 ulcera unica , ma n el quale la W. rima e costantemente negati va. Egli del r esto si era scrupolosam ente curato. In t:r:e casi potei stabilire 1'esistenza di una sinusite latente che secondo le mie vedute (v. Sinusiti cronich e, Reazioni Meningee e Nevriti Ottiche Retrobulbari) può produrre una reazione cro,n ica meningea; in altri tre casi esistevano traumi violenti del capo, nei riman enti la etiol.Jgia risultò completnrnente oscura e sconosciuta. Importantissimo m.i sembra l'aver riscontrato costante assenza di alterazioni sellari a tipo ipoplasico, ch e tanto frequentemente vengono segnalate dagli autori . La sella turcica appariva o di dimensioni norn1ali , o leggermente svasata (per l 'idrope del terzo ventricolo ?) o con la1nir1a quadrilatera lievemente inclinata in avanti come avviene quando il terzo ventricolo ingrandito non trovasi situato a piombo sull 'aditus sellae, ma ha una direzione obliqua dall'alto al basso e dall'indietro in avanti. Io ho dimostrato, praticando sui cadaveri il riempimento opaco del terzo ventricolo, che tale disposizione anatomica è tutt'altro che rara. Almeno nei miei casi quindi, l'ipofisi non sembrerebbe direttamente interessata nè col-


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l 'aumento, n è con la di111inuzione del suo volume. I ragazzi erano tutti di piccola statura, meno due che avevano invece assunto proporzioni son1atiche assai superiori alla loro età, non soltar1to 1per ciò che riguardava l 'accumulo di grasso, ma anche per la statura, e lo sviluppo scheletrico. Questi due pazienti, pur non avendo ness u11a ·nota acromegalica, erano tutt.avia dei macrosomi (uno di anni 14 misurava 1,71, l 'altro di 15 anni 1,74 ~~ di altezza). I radiogrammi eseguiti sulle ossa lunghe non mostravano però alcuna 1nodificazione dell'aspetto delle cartilagini di accrescimento , che apparivano regolari e di spessore normale. In questi ultimi ten1pi è stata avanzata l 'ipoLesi che la sindrome adiposogenitale dipenda dalla persistenza del tim.o oltre il normale periodo dela sua involuzio1te. Questa ghiandola è stata sistematicamente da me ricercala sia radioscopica1uente che radiograficamente, ma mai l 'ho ritrovata, alrneno in ~)roporzioni tali, da essere radiolog icamente dimostrata. Solo in cinque dei rniei casi mi fu possibile far praticare la puntura 1on1bare (dott. Enderle). Il liquido estratto era costantemente limpido , ma a lJressione piuttosto elevata (oscillante fra 43 e a 45 al Claud) ma non elevo tissima, considerando specialn1e11te ch e la m,i surazione fu praticata a malato in posizione seduta. P er riportare la pre5c;ione al normale fu n eces ario estrarre dai 10 ai 15 eme. di liquido. La Was errr1ann e le altre ricerch e rimasero tostanterr1ente negative. Importantj ssima mi sembra la co·n statazione che, malg rado l 'ipertensione, la cefa lea può completamente mancare o })UÒ essere modica e saltuaria. Io l 'ho riscontrata , inolto accentuata, due volte. Le urine apparvero sempre norrnali per quantità e qualità. L'esame del fondo oculare, non i11ostrò nulla di notevole eccettuato i11 u11 caso, dove si riscontrò un le~·gero edema peripapillare (pression e del liquor a1 Claude 43). L'esame del campo visivo mostrò invece sempre un lieve restringim·e nto do,re pii1 e dove meno accentt1ato e non in rapporto diretto col grado dell 'au1nento di pressione; infatti in un caso dove al Cl a ude si ebbe un valore di 45 il carr1po visiYo era ristretto leggermente e. solo in u11 occhio, ed anche quì assai n1cno che n egli altri casi a pres ione più bassa. Questo reperto si .p resta a numerose considerazioni: se la diminuzione del campo visivo è realmente dovuta ali 'aumento di pres ione endocran ica, percl1è non

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è in diretto rapporto con essa? J)ercbè alcune volte è più marcata o trovasi da un solo lato? Perchè l'edema peripapillare non si verifica solo in quei casi dove l'aumento di pressione è maggiore? Io credo effettiva1ne11te che il rapporto fra diminuzione del campo visivo, 11roduzion e dell'edema peripapillare ed aumento della pressione endocranica non possa essere negato , ma ritengo anch e che le diversissime disposizioni ana tomicl1e dei nervi ottici, sia rispetto al piano osseo su cui poggian o, sia rispetto alla disposizione della guaina meningea che li avvolge, debbano essere i fattori da considerarsi in q uesto comportamento così diverso ed apparentemente così paradossale. Ancl1e il processo infiammatorio cronico della meninge, capace di 11rodurre piccole aderenze parcellari n el territorio del chiasma e delle guaine ottiche, come già ebbi ad affermare in un altro mio lavoro, può impedire il penetrare del liquor n ell 'interno del1.a g uai·na stessa e quindi la com pressione dir etta sul nervo per strozzamento a livello del canal e ottico. Va ancl1e, a m io avviso, consid·erato il rapporto r eciproco fra cl1ia n1a e 3° ,·entri.colo. È ormai accerLa to clic il chiasma non occupa anatomicamente la sede precisa del sulcrim cliiasmatis, ma trovasi in genere o un po(;O piì1 avanti o un poco più indietro. Quando è spostato in avanti esso si allontana dal terzo ventricolo e quincli è n1eno facilmente compresso e più tardivamente. La compression·e sa rà poi resa anche più difficile in quei casi, 11on rari, in cui il terzo ventricolo assume la disposizione obliqua dall 'alto al basso e dall'indietro all 'avanti e n ella sua dist.ensio·n e vie11e perciò principalmente a gravare sulla lan1ina quadrila tera. In un recente e mollo completo lavoro del prof. T. L11cherini, apparso sul Policlinico (sez. prat.) e intitolato Distrofia ad. gen. f a1nigliare ed alterazioni craniche, si mette in dubbio che l 'aspetto radiologico del cra11io riscontrato nei suoi casi sia effettivamente dovuta ad aumentata pressione endocranica e si prende in considerazione la possibilità di una disostosi del cranio , legata alla alterazio11e della regione infundibolare. Io non posso i11 alcun modo associarmi al suo punto di vista. Nei miei casi, come nei suoi , si è riscontrato: accentuazio11e notevole delle impronte digitate, aumento della circolazio·n e diploica, qu.alcl1e alterazione sella re consistente o in leggero svasamento o in u11a forte inclinazione in avanti della lamina quadrilatera « fin quasi a far aderire i processi clinoidei posteriori , ben conservati, con gli anteriori, facen-


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do pressochè scon1parire l 'inttoitus sellae » (parole del Lucherini). Questi sono e rimangono i segni radiologic;i classici dell'aumentata pressione enclocrì;!nica. Anche l ·inclinazione in avanti della larr1in a quadrilatera può essere, come so pra ho già detto, l 'espressione radiologica dell 'idrove del terzo ventric olo. Egli non ha trovalo diastasi delle suture, io l 'ho trovata quattro vo1Le su nove. Nei suoi casi, come nei miei, la puntura lombare dimostrò un aumento della pressione del Liquor ( ebbene non eccessivo) il ch e avvalora l'ipot esi che i segni radiologici in questione siano effettiva1nente dovuti ad ipert ension e. Rimane da spiegare tuttavia perch è essi applliono forse sproporzionati alla pressio11e riscontrata al CJaude e co~e e perch è in qualche caso rr1an clli la diastasi delle suture. Io dice} che ]'evidenza di la]i segni, più che al grado della pressione, è legata al len1po dal quale essa dura; quanto più lungo è il tempo, tanto pi.ù inanifeste si rendono le alterazioni cran iche, appunto perchè esse J1anno avuto rr1ocio di formarsi e m oslrarsi nel loro pien o e completo sviluppo. ~ del re::;to una legge genf.rale r.ll e 11r1a causa, anche piccolissima, pu(, portare ad effetti rimarcl1evoli qualora essa agisca i11olto a lungo; le im pronte digitate, es~1ressione tli un processo di atrofia da cornpre~::; ion e del tavolato inLerno , e la circolazion e diJ?loica f aran110 quindi tanto più n1arcate quanto più antica sarà 1,ipertenstone. Ciò non mi sen1bra egualmente valer e per la diastasi de11e s uture, la quale sarà invece l 'indi ce de] grado della ipertension e stessa. Quant.0 più essa è elevata e in sorta rapidamente, La11to j)iù le suture sara11no sol lecitate alla diastasi. Se la pressione i.nlerna sarà scarsa, piccola s?rà la diastasj e, quolora il processo duri a lungo, esso potrà costituire uno stimolo ~Ila ]'roliferazione ossea tale da venire a colmare 11 1naggior dist:i·n zi<1 mento. Per questa ragione n ell 'idrocefalo cronico non solo le ~11ture possono non essere evidenti ma an.r.i q11asi scomparire. Le alterazioni descritte dal Lucherini a1 livello della volta, per quanto può giudicarsi dai radiogrammi che egli riporta mi sembra rientrino nei segni dell'aumento di pressione e nelle variazioni anatomiche normali di questa regione che sono nUI11erosissime. Egli parla infatti di cc due areole cltiare nella regione frontale » che interpreta co1ne piccole ernie cerebrali, e di cc un punto della teca cranica in corrispondenza q11asi del vertice, dove il tavolato• interno ed esterno a1ppaiono distesi e come gonfiati ». Io credo che le due areole chiare debbano essere interpretate come gra1

nulazioni del Pacchioni, ·che negli stati iper.. tensivi si fanno molto evidenti e profonde. !. 'aspetto pneumatizzato a livello del vertice costituisce l10i un reperto nor1nale, che si riscontra molto comiunemente in questa r egione, d el r esto assai variabile per l'esistenza nella prima infqnzia della fonta11ella bregn1atica e p el suo consecutivo processo di ossificazion e, non sempre identico in tutti i casi e legato a n1olti fattori generali e locali. Io posso presentare numerosissimi radiogramn1i di crani perfettamente normali , dove è visibilissimo l'aspetto descritto dal Lucherini. Credo quir1di non ammissibile 1:ipotesi di una disostosi cranica legata allo stato adiposo genitn le, simulante radiologican1ente la sindrome d ell'aum·entata pressione endocranica; mi preme invece di far notare ch e anche nei casi del Lucl1erini com e nei miei, esiste un aurr11ento di pressione del liquido cefalo ra chidiano dimostrato sia dall 'esa1ne radiolog ico, sia dalla misurazion e col n1anometro di Clan· de. Fra i Ii1iei cù i suoi casi, si viene a formare un blocco in1portante in cui un fatto .è costante ; l 'ipertensione cronica. Dalle mie osservazioni lJUindi e da quelle di Luch erini si può avanzare l 'ipotesi ch e questa sia anche la causa più f recruente della lesio~e dei centri ipotalamici. :È lecito infatti pen sare che nel periodo deJlo svilui:1po , in cui detti centri assumono il 111as imo della loro funzionalità, ancl1e una li eve compr essione, ma continuativa, possa arrecare un disturbo i1otevole. Non è mio interLdimento entrare in una discu ssione etiologica della malattia in questione e i)rer1dere in considi9razione le cause capaci di p attare la irpertensione; a mio modo di vedere, oltre la 111es , possono avere g rande im· portanza i traun1i del capo (idrocefalo postraumatico, rnolto più frequenLe di quello che si crede) , e le sinusiti croniche latenti. I traumi del capo sono stati da n1e riscontrati tre volte su nov·e casi, come pure tre vol· te esistevano sinusiti latenti. Bisogna però riconoscere che 1a etiologia di moltissime meningiti sierose ci riman e completamente sconosciuta. Io ne 110 v·edute insorgere in gran numero in seguito all'encefalite le targica e accompagnare i postumi di qu·e sta t errib·i le malattia; si potrebbe quin<lì avanzare l'ipotesi che en cefaliti fetali o della primissima infanzia , passate inosservate, siano la causa di esse. Una questione ch e m.i sen1bra importante è quella della prognosi e della terapia. Queste forme d.a ipertensione, nei ragazzi dai 10 ai 17 anni, mi sono parse piuttosto benigne e ben trattabili. Solo una volta un piccolo paziente presentò al grado estremo i segni ca1


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ratteristici della sindrome; esso aveva 14 anni, era alto n1. 1,55 e pesava ben 70 chilogra.m1ni: Gli organi genitali erano appe11a pron:i1nen~1 dalla o-ran massa di grasso pubica ed i testicoli sl palpavano nello scroto piccolissi.n1i e flaccidi. L'intelligenza era norma]e ina il ragazzo slava quasi sempre seduto, in uno stat.o di •profond a apa tia e si muoveva con lnovimenti torpidi e lenti; la forza muscolare era inferiore alla 11ornla. Anche questo soggetto si g iovò tuttavia della cura opoterapica praticatagli. Data la patogeuesi della malattia da me am1m essa ' era lo bo-ico pensare che la cura di ele• zione dovesse consiste.re nella decompressione. Io però ho potuto praticarla soltanto in due casi, perchè n egli altri furono sostitui~e cure opoterapiche, forse perchè non si ebbe sicura fede che l'ipertensione potesse essere veramente la causa della sindron1e. Le punture 10111bari vennero eseguite da l dott. Enderle il quale ogni volta iprotraeva Ja estrazione del liquido fìno a riportare la 11ressione pressochè alla nor111a il che avveniva in genere dopo 10-15 eme. L'operazione si ripeteva ogni mese. In un caso, che era anche as. sai grave, dopo otto punture si ebbe una regressione completa dei sintomi. Il peso da circa 70 Kg . discese a circa 5&', la statura crebbe più rapidamente che in passato, gli orga11i genitali esterni assunsero sviluppo norn1ale. Il secondo caso ottenne l'effetto desiderato con sei punture, ma dopo circa otto mesi ebbe un ipeggioramento , {Jer cui si dovettero praticare altre quattro pt1nture. Degli altri sette casi, quattro furono da me seguiti. Essi vennero trattati dai medici ai quali erano stati a1Tidati, con preparati opoterapici (estratti d 'ipofisi, timo e testicolo). Anche in questi i risultati non furono cattivi poicl1è si notò una certa r egressione nella sintornaLologia. Non ci siamo azzardati a praticare Ja radioterapia dei plessi coroidei, temendo effetti dannosi sull 'ipofisi, cl1e da mie esperienze (vedi Racl1itismo Sperin1enlale, ecc., « Policlinico», 1923), se1nbra molto sensibile all'azione dei raggi X nel periodo infantile. RIASSUN1'l). L' A. ha osserva to nove casi di sindrome adiposogeni Lalc in adolescenti dai 10 ai 17 anni ed in tutti riscontrò un 'accentuazione della pref;~ ione endocranica a cui egli riferisce una delle causo principali della malattia per probabile disturbo nella funzione dei centri ipotalami ci nel periodo di loro massima attività, dovuto all'idrope del terzo ventricolo.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Su la malattia di Osgood-Sehlatter. Prof. rlott.

MARIO SEGRÈ,

Docente nel]a R. l iniversità di Modena già del! 'Istituto Rachitici Umberto I di Modena. Pre11dere ancora la parola su la malattia di Oso-ood-Schlatter, argomento che è stato amo . . . . piamente il lusLrato da num eros1ss1m1 auto~1 , e che ha un 'abbondantissima letteratura, ncca di notevoli contributi clinici, radiografici ed anche anatomici, può sembrare un.a superfluità: e di scarsissima utilità può poi apparire la pubblicazione, cui rr1i accingo, di un caso isolato. Ma io m·i sono indotlo a farlo perchè il trattamento oltremodo semr)lice da me .adottato, . che ha portato alla desiderata perfetta guarigione, è applicabile nncl1e dal medico prati.e~, fornito dei più elementari st1ssidi ter.apeut1ci , e merita quindi di essere divulgato come mezefficace di cura con lro una malattia ritenuta fin qui di don1inio e elusivo della chi.. rurgia; e avendo pott1to seguire il ca.so per lungl1issin10 tempo., penso di recare altresl qualch e chiarimento alla .p atogenesi dell'affezione. Ma ecco l 'osservazione occorsami otto anni or sono.

zo

L . C., da Casi11albo (J\ilodena), d 'anni 15, si pre senta l '11 giugno 1924 al m.io am.bul~t~rio p~r una sensazione dolorosa al gJnocch10 s1n1stro, il quale gli sembra anche più gonfio dell'altro: tale sen sazion e è più propria1nente ~ocalizza ta n el punto d 'inserzione del tend.ine rotuleo. Non ricorda d'aver subìto alcun trauma diretto sulla parte: è appassionato giuocatore di foot-ball, ma da oltre 10 mesi da quando cioè ha comincia lo ad aver doiore no~ può più giocare: anzi da 20 giorni e più h a cor11il'\ciato ad avvertire a11che a destra una certa 1dolenzia, che il pazienle mette in relazione con la maggiore falica cui sottopone quest'arto per far riposare il malato . Il dolore si esacerba notevolmente nei moYimcnti di f:essione della ganlba sulla e-0scia, con la compressione della

p arte. ,;) l ori· agi·i ar t i· 1n · f er1or1, · · Non ha 1nai avuto a1tr1· uo non deformità neppure di vita, . .nei primi mesi . . h a regolarmente com1n c1alo a camminare prima del 12° m e$e. È studente e non h a mai avuto l 'abiturline , e tanto· meno la necessità di stare .é\ lungo ginocchioni. L'an amnesi personale e fam1· g-Iiare è pura: i genitori sono viventi e sani e così gli avi paterni e materni sono morti in età avanzata; è il pri1nogenito di a:tri due fratelli pure sani· non h a mai avuto, all'infuori dei comunj esan temi dell 'infanzia, alcuna malattia degna di i1ota. All'esame obbiettivo si consta i a subito una intu111escenza delle dimensio11i di circa 1.1na noce, in corrispondenza della tuberosità anteriore della tibia sinistra: l a cute che l a ricopre è di apparenza 1

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SEZJO::'°'lE PRATICA

normale: la mede ima regio11c a dc lra 11on prcsenLa d eformità appare11ti. Alla palpalione a sinistra si risveglia t1n dolore ar u Lissi1110 proprio nel punto d 'inserzior1e del te11dj11e ro tuleo, a d estra i11vece una 1nod ica dolenzia perfcl la1ne11te sopportabile : 11essun allro punto dolente è rinlracciabile lungo e11tra1nbe le g ambe. Nè ull e tibie, nè su' lc al lre ossa I u 11 ç·J1~ nno r ep eribili al lre prominenze: cntran1bi ali arti :nferiori i presentano ben sviluppati e n on i apprezzan o d iffcrenze noteYoli dall'uno all 'altro . Tu lli i 1novirnc n li pa ivi e a lti vi del ginoccl1ìo sono p ossibH i ln11 to a sini slra che a des lra, olo pi"l1 cl olenli nell 'ar to m alato. I,a d eambulazion e normale n on pu n lo difello a,

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difficile è inv·~ ce la corsa, d olorosissim a poi a sini$lrri la fl essione del ginocchio che il g iovan e esegue però quasi comple tamente. La costituzion e generale del r agazzo è ottima : le masse mus.colari e il p annicolo adiposo sono ben sviluppati: non si no tano segni di r achitide jn atto o remota: non segni di tare ereditarie luetiche o tubcrco:tlri. Sospetto subito si tra tti di una forma di morbo di Osgood- chlaller, e propongo sen z'altro una radiografia che viene e eguila n ell 'Istituto di r adiologia ~ terapia fisica dell 'Univer sità , diretto dal prof. Dalli: per gentile concessione di questi, <:be se11tilamente ringrazio, posso riprodurre le radiografie di enlrambe le g inoccl1ia : e mentre a de .. s lra (fig. 1) n on i rileva nulla di speciale, a sinis lra invece (fi g. 2) si nola r ealn1enle una disposizione tale d ella tuber osità tibiale anteriore da far ritenere fondata .: 'ipotesi formulata .. Prima di proporre un intervento chirurgico, ch e il ragazzo per al lro ricu ser ebbe, lcn lo la cura immobilizzante, e applico un appareccl1io gessato non solo al ginocchio ma a tutto l 'arlo. Qua11do rivedo

l 'i11fer1no dopo 2.3 giorni le condizioni locali sono ll Ole,·o ln1ente t11iglior a te : l a tu1nefazione è assai cli11tint1ita , la d o1ornbilità persiste a11cora, ma meno i1lte11 sa, i 1novLmenti rii f~c sio ne sono meno dolorosi . Per ad erire al d esiderio <lcll 'infermo con!'-crt lo :\ fargl i u11a sen1plice fa eia tura contentiva con una brnclu P]as li ra: gli r accoma ndo il m aggior riposo pos ibile, e g li prescrivo intanto una cura O'en erale iodo-ar cnicé'.lle: e lo facc io ritornare dopo u11a diei:i11a di giorni. A que lo nuovo esame le condi7.ioni dcl i 'ur lo, sempre 1nigliori rispetto a ryuel le della pritna visita, sor10 pressoc hè staziona1

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2.

rie ri pe tto a quelle della econda , permanendo un a lllia i impercettibile tumefazio11e ed una n1odica dolorabili I à . Rifacci.o pertan lo l 'apparecchio gessato dal piede a inetà coscia, allo scopo di obbligare il ragazzo ad t1n for zato riposo, e lo invito a pr~sentarsi dopo altri 25 giorrti continuando la cura ricostituen te. In questa nuova vi sita l a differenza obhicltiva fra i due arti è completamente scomparsa, ed an ch e ~a dolorabililà alla pressione {;; completam en le assente. Nei movi111enti articolari j l naziente n on avverte alcuna ·ensazione dolorosa. Considero g uari lo il ragazzo : so pendo qualsiasi cura interna , ma consiglio per Jnisura prudenziale 1'uso, ancora p er qualche tempo, d ella benda clas tica, e l 'os iensione complela da for zi. B il 14 agosto : prego il giovane a farsi rivedere nell 'au Lunno, e viene infatti da m e ai primi di n ovem bre. A11 'e ame non accusa dolore di sorta e dichiara anzi di non avere mai sofferto d op o l 'ul lima visita. I-Io rivisto casualmente il g iovan e n elle estati rlel 1925 e 1926 o mi ha inequivocam ente dichiarn lo di non avvertire più il n1enomo disturbo


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« IL POLI CL11'lICO »

Egli can1biò residenza e lo perdet ti di vist a, sì c~e non rni è st at o p ossibile fare una nuova radiografia a di ta11za, co1ne era mio d e iderio. Ho saputo peral tro ch e, dichiarato idoneo à.la visita di leva, ha prestato il suo regolare servizio militare senza risentirsene affatto.

_ on credo si possa mettere in dubbio la compleLa guarigione con seg11ita, e n eppure ini pare n ecessario spend ere molte parole nella dilucidazione d ella diagnosi , che, chiara p er sè stessa, è s taLa .confermata dal r eperto radiologico. Co111e è noto la patogenesi di questa affezione rapip·r esenta il ipunto più controv·e rso: e quindi .an ch e il più modesto contributo è utile per portare qualch e chiarimento. ~ comu n em ente amm esso da tutti che la malattia di Osgood-Schlatter è rappresentata da una con dizione anomala d ella tuberosità anteriore d el la tibia. Secondo i dati a cquisiti dall 'anatomia e dalla radiologia, questa si sviluppa da un nucleo .accessorio , comparso tra 1'8° e il 10° anno, che ~i sald.a [\Ila diafisi tra il 18° e il 24° an110 , prima n ella porzione su periore, 1)oi nell 'inferiore; e r adiologicamente sarebbe rappresenLata da un tt1bercolo ancora libero da un lato e dalla fusione superiore n ell 'al tro lato , o meglio da llo spostam ento reciproco fra i due nucl ei cl1e pur si inanten gono liberi. Comunque la. radiografia n10 tra ch e la tuberosità anteriore d ella tibia, .an che sen za esser e distaccata totaln1enle o in parte, ba contorni sfumati , irrego lari . e asp etto rarefatto. In tali casi secondo Busi (1) la teori.a traumatica o dello scollamento apofisario non può evidentemente valer e, e ad essi co1r1 peterebbe la dignità di un qua dro n1orboso speciale, da interpretarsi o come un fatto flogistico d ella tuberosità anteriore d ella tibia, o come u n disturbo dell 'accr escim ento o eo. Secondo il Fels (2) , che espo11e i risultati di ricer ch e eseguite su 73 epifisi superiori di itibia , sezionate perpendicolarmente al m aggior as~ e, appartenenti a feti e a adulti fino a 23 anni , la malattia di O ... S ... risiederebbe in uno strappam ento parziale d ell 'apofisi tibiale, rilev.:l bile radiologica mente, quando non vi ia una zona connettivale al di sotto dell 'aipo fi si fra e sa e la diafisi , come un distacco di un processo en siforme della tuberosità tibiale . Durante (3) rilevato cl1e l 'esame radiografico n1 o tra l ' e i sten 1.a di una formazione ossea p.arzi.al111ente o totalmente separata dal corpo della tuberosità di 2-10 mn1., e che i tess uti paroslali d anno uri 'orrtbra ing randita, con linea di profilo deviata a segmento d 'arco e porzion e r e .. iduale di tuberosità con zone di rare-

[ANNO

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fazione, pensa ch e n el morl:>o di O .. . S... ci sia un disturbo di ossificazione con sovrapposizione di processo infi~mmalorio, perchè nei dis tacchi di a pofisi i caratteri radiologici sono b en diversi e i segrnt::11ti ossei a limiti netti . Al disturbo di ossificazione dà pure importanza il !\Iainoldi (±) quando pensa che n ella età g i o anile il nucleo d ella tuberosità anteriore d ella tibia ,. non ai1cora saldato a lla diafisi, sia scivolato i11 ])asso , e, contrariamente a quello che avviene di regola , si sia prima salda la Ja parte più bassa , mentre sia rimasta abba11donata e n on saldata la parte superiore. La fondamentale con cordanza d ei r eperti radiologici e anatomici trova riscontro nei dati c linici: è infatti d a tutti riconosciuto che in d e tla 1nalatti.a si osserva un lieve ingrossamento della Luberosità anteriore Lib iale, con edem1a cutaneo a 1)1)ena pronunzialo, aumento d el calor e locale, dolore alla pressione; ch e l 'affez ione si n1a11ifest a di so lito in ragazzi di 10-15 a nni c he cla qualcl1e tempo senza ricorda 1·e una causa a(YI>rezzahile, avvertorto un dolore ch e rende penosi il lavoro e la dean1bulazione; ch e infi11 e pe~so il di turbo è bilaterale. Questo qua dro morbo o secondo Delitala (5) fa rag ior1evo ln1en1 e peusar e a ·un di sturbo d e11 'a ccrescimento del i1uc leo apofisario, ch e non si è an cora saldalo all 'epifisi e alla n1etafisi , 1na ch e n on d eve e f'ere confu so con l e fr.a tture, le o teiti tub e rcol~ri, le o l eomieliti~ l e eso tosi. l\lla la discord.a nza so rge invece quando si tratta d ' inte rpre tare i fenomeni ob bie ttivamente riscor1 tra ti : ed ecco perchè, come più sopra accennavo. la patogenesi rappresenta i11 queslo n1orbo il ·p unto p iù contro-verso • O. . good e Scl1lattcr cl1e per prin1i, indipen d entcm e11te l 'uno d.all 'altro, attirarono l 'attenzior1e su quesla condizione a 11omala della tuberosilà tibiale, (doncle il nom e dato a questa i11alattia) suppo ero ch e la cau sa ri iedesse in un traum:i, e t~io ò n elle trazioni più o meno forti eser cita le dai muscoli e.., ten sori sui nuclei ossei della tuberosilà , separati ancora d al1a dia fisi da uno s tra to cartilagineo prima, e da un ten11e osso spugnoso poi . Si tratterebbe insomn1.a di dist11rbi d ella fanciullezza, che compaiono cioè nella fa se fisiologica di svi lup]JO , ·e ~ono· LJ11ir1di ·p·iù facilmente l egati ai traumatismi ancl1e lievissi1ni e perciò inavvertitj ai pazienti . Gang olphe e l\1a11cla ire. invece riportano tutti i disturbi de ll 'epifisi tibia I e .ad una benigna ~

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ostcomyélite de la croissa1tce. Certo è c11e le lesioni caratteris tiche proprie d ella malattia ùi Osgood- c l11atter sono state


f.~N ò

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EZJl f \ g PR.:\ TI C.\

·1)iegate tanto con la teoria traut1tatica se111pli~e (11on comprendendovi iperò la brusca co11Lrazione del quarl.ricivite con con seguente caduta e Urto . U la parte, perchè u etOl'lllÌlla Ullll vera e prop ria frattura d ella tuberosità) qu.a11lo con 1a t eoria infiar11n1atoria, ch e pre Ul)POne cioè l 'insorgere o per cau a locale o i;er cau... a generale di fenomeni flogi tici più o i1l e n0 acre11Luati .a carico di tessuti ancora i1t , -ia di '"' Yilu11J•l)O. F. 11on m a n car ono poi coloro cl1e pen . . aro110 a llre~ì a dislurl)i ei1docrini con comitanti, 0 1) J>ure ~ nta Jut Lie co titazionali predispone11Li . ~i a1)poggiarono l) ÌÙ o n1eno d eci ~amente alla leorin lrat1111a tica Lanz Bo\:vser (1905), E J111 ·lie (1906 e 1911) , Jensen (1907), Hon1an11 (1!109), l:-Iag·lun cl (101 0): arfels (1911), Co ta · < L ~l l6 ). 'aule (1917), 1\lt chul (1919 e 1922). llieder (1922), Ollere11sl1a \V (1925). o tenne ro invece la t eoria infia111matoria i11 _e11S<> lato, con parl eci1Jazion e vuoi della carti Jag·ine, Yuoi d ci nuclei d,o s i fi cazione , vuo i clell 'osso V\-in. lovv . Lexer (1905) , Alsb erg (100 ) . Bergr 111~nn , Blenke, Ton1pson , P e,ar ce Gould (1909), l( uh , J(.ienl>ock (1910), Basel La (1913), l\[at uoka, F eutela i , Leroyen11c ( 19:>-:l ). llol1rn ann, Ro11goni (1926). Pensaro11 n .<t(l t1na teo ria mi ta l Ale ~ andri secondo i 1 <1t1ale i I tratl1na .produrre bbe il distacco della Lul'l e ro~ ilà i11 un.a tibia g ià. le. io nata da altcr a.zio11i fl ogi ticl1e o da anon1al ie di sviluppo, e Jo Scl1ultze ... eco1tdo il qual e le trazioni bru!"1~ Ii e cl el qt1adrici pite ..: lrapperebbero il p erioblio dall 'o o, preced entem ente a lterato però j)e r d eb o lezza ge11erale orga11ica. Il Pieri i11 rp.ce . tabilisce addirittur:a due gruppi , l 'u11 0 i11 di1p.endenza dire tta del trauma ell e d e l ·r1t1inerebbe lo trap1)an1ento total e o parziale della tµl:>erosità tibi ale , l 'alLro in relazione con un di l urbo del prece so di o i fi cazion e : 11011 esclud e peraltro c l1e in qualch e caso il di turl>o Lro fico IJossa i)r edisporre a lla le'""ione trau111.a,tica . E fin alm ente a lcuni fan no rientra r e la n1·alaltia di Osgood -Scl1latter n el qua dro dell e malattie generali costituzionali: Jacob staJ , Fromme, Mullcr , F els 1)en sano a n1anife t azioni di rachitide tardiva; Sch iller a m .anifes tazioni luetiche; Anzillotti , Sol ieri ad alterat o et1uilibrio con corr1itante fra le secr ezioni int er n e; Lollini , Bortolotti ad alter.azioni d el sis tema epifisario in gen ere, m .a m entre seco11do quest 'ultimo il n1orbo co lpisce individui sani .a costituzio11e ch eletrica normiale, l 'altra 1pe11sa cb e si tratti sempre di individui t arati: n el -suo caso pe r anale infa tti si avevano segni di tubercolosi. Delitala (6) rile,ra cl1 e il di~ a ccordo tr.a i so1

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~te11ilori

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d ell 'origine traun1at ic.a e quelli che i11 vocano i disturbi i)rin1itivi della tuberosità tjb·iale è più n elle parole ch e nella sostanza, i)o icl1è i IYrimi amn1etto·no che l 'azione del trauma è f.a·vorita da p!a rticolari condizioni della tuberosità, e i secondi sono dispo.sti a rico11oscere un 'azione , sia pure secondaria d el traun1a. Egli })en ""a clic in tm numero esiguo di ca. i un tra uma ,,iol ento agendo su una tuberosiLà sana, 'lYiù f,acilmente se trattasi di tuberosità ù ebole, 1)rovoc l1i i noti disturbi, e che invece i11 un nun1e.r o di casi più num eroso , anzi n ella c1uasi totaJit~ , il ~ emplice stimolo d cl quadrici])Ìte, n1anifestandosi. su un punto de ficiente . orig-i11i la 111ala tlia . Così ch e secondo l 'A. , il 11occiolo della q ue tiene è la deficienza della l uberosi tà ti bi.a le, d e ficienza ch·e egli non ,esita a JJo rre i11 t elazio11e, non tanto con uno stato di d ebilitazione d el] 'organismo, quanto con u11a 1nalattia cl1 e abbia il potere di localizzarsi r1e llo ~che l ctro , e più particolarmente nelle cartil ag·i11i di cor1iug·azion e, quale la sifilide: J1 cl su o ca o i11fatti i caratteri dell 'eredo-lue era110 fin tro ppo 1na11ifesti. _\ cr rifog lio (7) ·premesso che si ha a ch e fare r o11 una tuber osità d eficiente risp etto allo sforzo c h e d eve op1)ortare, sostiene trattarsi di un ] ·ror es o infia1nmalorio attenuato dell'apofisi an lerior e d ella tibia , che rientrerebbe nel '"l'UPt)O d.el mor1Jo di J{oJ1J e.r, o d ell 'epifisite lJO teriore del calcagno di Vulliet, o di altre affezioni conger1 eri. Ì\nardi ( ) escludeudo la natura infiammal or ~a, n el ero sen so della parola, 1per I.a manca1tza di ù11 agente ~pecifico o di un 'infezione gen erale, JJe11 sa che l 'osso sia alterato per que lle ca u._e ch e l1annu influen z.a sullo svilupp·o e . ul J)r oce o di ossifir.azione dello sch eletro , e più 1)ro1)r i. amente per uno squilibrio 11ella fun zio11e delle gl andole a secr ezione inlerna quali l ' i1Jofisi. T:Llorre (9) in un a a ccu ratissima rassegna ull c Jnala tti e cpiG sarie, r a1)porla arich e la n1alnlli a di Osgood - cl1latter ad un eècesso di f1111 zion e agent e u 11uclei particolarmente sensibili. sia 1)er cl1è si trovano n el periodo di 1n a in10 ac cre c imento, ia per sp eciali di~pos i zioni co tituzionali, ch e, senza raggiung·ere lJtl g raclo l1Ulologico, influiscono n el dir11in 11ire la re .. isl eJ1za d ella cartilag ine dia-apofi arja. Tri11ci (10) os.. : er,·ato che l o straordinario rifi o rjre di ludi u q11esto ar gomento , lung i da l r ee.e.i re cl1iarczza n ella p atog·enesi di t ale forn1 a n1orb0sa, 11a ingen er.ato una certa conft1sion e. e i1ren1 esso ch e la tuberosità anteriore c1ella tibia p·t lò esser e sede di sv.ari.ati processi

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(( IL POLICLJ reo ))

patologici cl1e i _ono ' 1oluti somm.a riamente i)orre n el quadro d elJa malattia di cl1latter , sostie11e ch e si debba studiare ipiù minulam e11te questo ravitolo, per poter separare quanto finora è lato erronean1ente riunito in un insie1ne non 01nogen eo. E così p en sa i)er e ~ . ch e i casi d escritti da i giapponesi Tam eyoshi, A·ad a e chichico-I<ato non possano rile11er i ese1npi di malattia di O... S... , poich è la for1nazione a sperone di cui si parla n ella loro men1oria n on 11.a nulla a che fare colJ.a oll evazion e a becco della tuberosità tibia le con statata in alcun e radiogra fie. Nel ca o p er so· 11ale ch e e pone, il tra11111a er a assolutam e11 Le da e. eludersi, e, pur n on aven dosi tutto il qua dro c las ico, poteva essere fo11da lame11l e po ta la diagnosi di malattia di Scl1Jatter ; sicco1ne p erò le ricer ch e chimich e, gli e a111i radiogr.afici e ]a terapia seguita p oi dim ostrarono trattarsi di una ost eocondrite lue tica, ritie11e di a'rere a l1ne 110 cont1~ibuito ad individuare u na forma rr1orbosa, cJ1 e, pur disting uenuosi dalla n1alattia di Schlatter , può rien tr.ar e i11 quel g·ru.p po di o steocondriti d a. f.attori e rcd itari , endocrini ecc. ch e oggi interessan o 11l ol · ti autori. Conven go p ertanto anch 'io col Tri11 c i i1el rilevare ch e i nuo,r1 contributi anzich è r ecar e una chiarificazione alla patogenesi di d e llo morbo, hanno , direi quasi : svisato il con ce tt o primitivamente enuncia to dallo Schlatter e dal1'0 good . Segu endo il qua le, mi p are 1lo11 i pos a ritenere g iu tificata I 'asserzione di P a l u gyav (11), il quale propone l'appell ativo di morbo di O... . .. a i soli casi in cui la cau a della lesione con i t e in un tra um a · sia u11ico cl1e ripetuto , e i debba piuttosto aderite a i concetti esip·o sli in proposito da l Balli (12). Questi infatti rileva ch e 1' apofisi t e di O. .. ~ ... deve es er e nettamente distinta dai di .. taccl1i epifisari dovuti a traumi o a brusch e contrazioni d el quadricipite femor.ale, p er ch è in detto m orbo i] trauma può sovra1Jporsi solo con1e causa occasionale in un terreno a lterato p er anormale processo di ossificazione. L 'indagine radiologica infatti , secondo d etto l1 . , consente di formu lar e un.a diagn osi sicura , perch è mett e in ev idenza particolarit à di struttura d ella tubero i tà tibiale, c1ua li sfumature ed irregolarità di conLorni , alter.ata dispo izione d elJe tr abecolc·, zon e di rarefazione e di adden an1en to. L '.alterato t erreno poi è cosi irr11por t ante p er l 'A. , cl1ei consente a d efinire m orbi di chl atter , fra i casi di distacco e frattura as ocia ti della base dell 'apofi si , solo quelli in cui coc is ta e.. , o alter.ato t erreno. Ri epilogando mi pare sia da ritener i indubI

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bio ch e la 111alattia cli Osgood -Schlatter no11 cleve e.. , sere confu a co11 quelle lesioni, che si riscontrano p iù freque11li nell 'età adulta, per bru_ch e contr azioni del quadricipite, come strappa111enti p arziali o totali d ella tuberosità , o come fra tture : di questi n on si ha reperto nelle radiog·ra fie. Es a è un .appannaggio della fan.ciullezza, e non è in rapporto diretto1col trau111 a, tanto ch e tal,rolta esso è oosì lieve da passare inosservato al paziente, e quindi inc.a}Jace di produrre una lesione di tale entità. Per prodursi per ò ta) e lesione presuppone uno . . tat o an on1alo cl ella tuberosità tibiale, nel periodo d ella sua o ificazio11e, quando cioè è .più facilmente pred i })O la. A tal riguardo non :p armi i po .; ~ a dare ecce --iva importanza alle n1ala ttie co ~ titu ziona li , quali il rachitismo tarcliYo , la tubercolo_i la lue. Il primo è stato di r aclo ri centrato nei J>Rz ienti: a n ch e il Behrend (13) lo esclude dai faLt o ri patogenetici, e pensa j)iut1 osto a osteo1n a1aria, .a <.l cbolezza legam e11tosa co tituzionale, pur leg.a le ad un trau1na ia lJure lie,re. La seco11da con statata nel cast1 della Lollini è un rer>erto co11comitan te pres. och è eccezi o11a le. La ifiJi cl e in[i11e risulta raramente fra i dati ana 1111testici, tanto vero cl1e lo stesso Delitala, su ]a scorta d el suo caso isoJa to, i1on intende a ffa tto gen eralizzare la sua ipote. i di una diretta co11·clllzio11 e fra lue e 111or})o <li Q3goc d -Scl1l:rtter. :;è 11li e1nLra po ' ihile valorizzar e troppo o·}i .:c1uilibri d elle gl1i:'\ 11dole a .. ecrezione interna· di fronte ai 1)oc:hi ca .. i i11 cui fu usata con ~ucce~$O la t eral'in. en d.ocrina, ·ye n e sono numero issimi altr ·~ L t;i 11t o bene o-uariti ~e r,za c1ues lo trattamento. . Nl1lJ.a vieta p ertanto di ri1 enere c b e .. u lJa tt1berosila tibi1le , :.rià al Le1a ~a s trt1tturalmente, . ., ia pur e v.er anomali e d el processo di ossificazion e, i continui lnovi111 en Li clel te11dine quadri ci pitale finiscano p er i1r ovocare d ei fatti flog ist ici puri e :::.e1n1.h c i a carico delJa sotanza o sea , e più ar1cor a cl ella cartila a ine, deter1ninan.1o qt1el l~nn ·.p!-ec:-,o si11tomatologico ch e è tutto caratteristico d el morbo di Osgoodchlatt er. Questo st esso con cetto sos tenni fin dal 1911 p11bbli cando (14) un caso occorsom i nel la Cli11ica Ghir11rg ica di Moclen a, ove e.ra a ll or a assist en te . In dett a osservazione nessuna tar.a eTeditaria er a dimos trabile n el! 'anamnesi, n essuno .s quilib1·io endocrino era risultato a ll 'esame: asportato chirurgicam ente un framm ento di tuberosit à, ed eseguito l'esame istol ogico. unico fin 'a llora prati ca to , venni alla con clusione ch e si 1ratta ~ se di una o t eocondrite della tub erosità .a nteriore dell a tibia, e con sig liavo co-


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XL, Nti ~I. 27 )

EZlONE PRATJ CA

111e pri1110 tra Llan1ento da tentarsi il ripo o a ~ soluto cd il be11daggio i111mobilizzant e più o 1neno prolu11gato a seconda dei ca . . i. IJ ca ~o odierno che forma ogge tto del]a prese11tè nota è in lutto '" imile, i1 elle 111anifc ta zioni cli11iche e radiologicl1e, al precedente leLè cit.·tto: ancl1e qui l eredi larietà è assolutamente 11egati' a, ecl il paziente è g io ane aitante e robusto, in istato di perfetta salute. Durante il lungo tempo cl1 e ho potuto seguire il m!llat o, 11 on 11otai complicanze o di turbi riferibili acl alLr(} cau!::>e : cllè anzi il tratLaJne11to ~eguito 1po rlò a d un graduale e progre si' o 111ig lior3n1ento, fi11 0 alla guarigion e co1111JJcta: 11011 aJ Lri1u eul i di l! uelJ o cl1e ::;i con sta la i11 tutl e le forme infiam 111atorie art ico].ari . ' e~ un (lul)bio Ljuindi ch e si tra tta\'a pro1>rio di 111alattia di O good-Schlatter , e confer1l1.a j)C rl ar1lo della mia prin1iti,·a ipa te i, che -..i abb ia proprio •a ch e far e co11 un a osteocond rite cl elI a tiiberosità tibiale. J.,a lin ea cli condot ta da m e pro1Jug11ata fi11 clal 191 l , e c ioè il Lra tt a111e11to co11 'ervaLivo è co1l igli ato on·~ i tla l.ulti gli autori ch e si ono occ ll l ) 'l li rlc ll 'ar rro111e11to, a pre fere11za di inter\ e111 i più radica Ji o con1ip1e i , cl1 e a11cl1 e (lilaz io11a ti no11 j)Crtlo110 della loro effi cacia . Ed \ pro1irio per clifenclere. con1 e accen11avo in 1n·int;i1>io. l 'ef[icacia cli tale tral lan1ento in qu e--t , af[c\1io ne, e la sua fac ile a1;1)li cazione, a11ch in loca lità 1 nta ne da centri cl1irurgici , eh 111i 'rui o accinto a put1blicare la pi e ente 1110tlc ... tj ~:-. i n 1a i1 ota.

r adiologica. l{adiol. ~'led .' wlila110, set1 . 1924. 4. ~IA1 N0Ln1. Co nlrib u l o alla cusis lica radiologica de lle al lera::ioni ossee cLel ginocchio. Chir.

Org. ~fo,- ., 1925,

J.1'1\. , u la scorta di t1n e.a o clinico potuto seguire !JCr lungo tenl]_Jo, dopo aver espo to som1n1a.ria111en Le le cognizioni orm.ai acqu i ~ itc .::.11 Ja 111alallLa di O... goocl- chlatter, con ferma la 1>ro11ria ipa te i formula ta già dal 1911 , ch e r~~a , i deb ba ritener e iina osteocondrite della tituero.c;ilil tibirtle a1,teriore, perfettamente g uaribile co J l rattamento ch e ~ i suole con igl ia re in tutte le form e infia111li1atorie c1n 1)li ci d cJl artic0Jazio11i, e cioè col riposo a~so luto ed il

bend aggio immobilizzante . 1'1oclen a, ottobre 1932-X. lJ~TTERATLl~ ~.\ .

N. B. r rj chi umi bibliog rafici rifer enlis i ai ntol Li a u Lori citati i1cl t est o si trovan o in m ol Li dci ]a\ Ori o llor1 o la li ricchi di abbonrlante le tt er atu ra.

J . 13

Diagnosl ica ra rlioloy ica, in ' f ADDEJ: Diagn osi i ca e semeiologia, Yol . ~, 1922, p ng. 952. 2. Fra.s. J_,u sui lur;po de lla tub e.rosità della libia e lCll paloge11esi de l morbo di chlatler. Arcl1 . I. I lin . Cl1ir., Bcl . 129, lfcft . 3, p ag. 552. 3. f)l R\NTE . S u t/n e casi di rnrilaliia cl i Osgood. clt l'ttler e sul val or e della sua obbietlivazionc I.

IX , pag. 527.

Diagnos tica d'ei lrau mulisn 1i <lellu sc h.el el r o degli airli i 11/ eriori 1 in TADDE J : Diagrios li ca e senieio logia chi r., 'ol. 2, 192.5,

pag. 1576.

G.

iii ,.apporli lra 1nalatlia di O sgoo dclila.tt er ecl er edolu e. Chjr. Org. ~loY. , 1925,

D E1,1T.\ LA.

vol. IX pag. 293. Sulla 1nalal li (), <li Osgood-Sch,latt er. Tbid., 1927, vol . XI, pag. 37G. 8 . .\ N ARDI. Corttrib ulo allo sl ud io della ma l11t liu di Osgooù-Sclilall er . Jbicl ., 1928, vo1. XII.

7

A.GnIFOGLIO.

pag.

1

l~l .

ulle n1n.luc i e e1;i/isa 1'ie os l eoco n driotrofopati e yio1 1a1ii l i. Cli11 . Chir. , 1928, p. 322 . 10. TR11Xc1. O l eocon.drile /11 elica della tuberosità t i biale anteria:·e. (11 proposit o d~lla malattia

9.

ETTOHRE . •

tli Osgoocl-. clllall er). Cl1ir. Org. ~I oY. 1 1929. Yol . XIII Jlag. 601. PALt;GYAY. Zur .i e lio~ogi e lltlcl Ro1il!J·>11dia9nose cler u1i/er « . clila1 l er Osg·ooclsc l1er ErkranJ:u.ng l> z u sa n-:. 1n engefastze n Ver anderurigen cler Tiib erosil crs libiae. Forlschri l t e a. d. (;cJJiete cl . Ro111g·e n Lr., J926, vol. XXXV, p . 595. J ~AL1.r. Considera::.iotti su l morbo di Osgoocfcl1i alter . . ltnlo clu llndiuJ. ~Ied., 1928, vol. 15, 11. 3, l>3g. 2 .'.). B EHREND. Del 111orb o di Sc ll latter . Ibid. , 192::') . YOl. 15, n. 3, 1Jag. 2 5. EGRÈ. Sopra ti na rara affe7i on e della tuberosità anteriore d ella libia nell'adolescen za (:i-azzetta I11l . )lerl . C::hir .. J911 , 11 . 27 . 1

11.

12.

)

ll T\S ·1-_ 1TO.

YOl.

::>. lJ ELITAL A.

1

1

1053

13.

J 4.

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. Le forme praticamente importanti della tubercolosi p0Jmo11are. (W . V\7 .

SrEBERT.

Dent .

111 e d.

W ocl1enschrift.

28· april e 1933).

Le varie cla . i fi caz ioni µropo 1e llelJ e for111e <li tuber co losi 11 0 11 so no ac.la tle .alle finalità ciel medico pratico, il quale trova ora ditTiciJ e orientarsi fra i · punti di vista dei diversi autori. n ch e il istero~ cli nanke, ch e pure è tanto imiporta nte per la co no... cenza della ra1ogen e i , non può ervire cli ba e f)er una suddi,·i. ion e clin ica i>ratica. in qua11to che talora la separazione c1in ica dei ca i eco·n dari e terziari n on è possibile. . L 'A. ritien e cl1 e, a scopo pratico, sia cla adottarsi il criterio de1Ie m odificazioni di t e suti ch e son o co1111 c. se con sicure caratt€ri. . Lich e clinich e e1 rileval) ili con in etoc.li cli ricerca clinica. Fra tali modificazio ni troviamo anzit utto le 1nalattie ch e portano al ramm ollim c11to ed alla di lruzione del te ~ uto e qu elle ch e provoca110 }'indurimento e Ja formazione di cicatr ice. Que ti due gruppi cli proce i ono indicati come sequestranti e come induratioi. Ad essi se ne aggiunge un terzo, in cui clinicarne11te


10.)4

t

« JL POLlCLI 100 »

no11 ,.i è ne sun eg110 di induran1en lo o di eque~tro; e o ,·ie11e indicato come tuber coloi i·nfiltrante. I due prin1i gruppi 1)0. ono con1})inarsi; il terzo può esi tere di i)er sè o precorre re gli altri due.

1.,

B ERCOLO I I'.\'FILTRA~TE.

rt ti e. to .g·ruppo , abbiamo delle m odifi cazio 11i JlOlo1,onari senza cl1e si riconoscano procco i di fu. ione o di cicatrizzazione . Nè il quadTo radiolon-\,c o, i1è il reperto di ascoltazio11e , i1 è l 'e .. a111 e deJlo puto indica110 ta]i ])r oces i. Ii11 r>orLan te per l'inclusione in un o o ue ll 'a1tro g rupr10 è Ja ricerca dell 'esp e ttorato. re lla forn1a i11 Ollranle, non si tro·y ano bac illi o oltanto tra11 itoria111ente. L 'emis ione co11ti11ua1a di })ari 1Ji d e' e ,·enire co11s ider a ta con1e u11 e•J·110 del prece o di5truttivo. quj11di di . eque Lro a·n cl1e e l 'esan1e radiologico i1on for11i ce Ja i)rova sicura della ft1~ io11e . Ila radiog rafia, i ·v edono ombre di focolai rotonde o di .a petto vario (0111bre a cumu lo 11ella nom enclatura dell ' A. ). Il s ub Lralo anato1nico di esse è dato da u11 t essuto cli g·ranulazio ne o da un pro cesso essudativo non cuseo o. Trattasi di uria differe11za an.atornica cl1e 11on ha e atta corrispondenza in clinica. In o·c11erale. ad una n1alatlia recente corrispondon o limiti radiografici n1eno netti. Il reperto di perciissiorie e di vscollazione dipe11de dallo. gro sezza d el focolai.o e dalla i)r ese11za di prodotti infian1matori fluidi o tenac i; pe so è molto scarso e la radioa rafìa co1)r e più di quanto avverte l 'orecchio. La tem1peratura può e8sere normale, sub11or111ale o febbrile; così pure si hanno notevoli ' 'a riazioni nello s tato generale, no11 però fin o ad arri va r e ad una vera ca chessia. L'inizio può essere subdolo od .ac11to . . o tto forma di influen za ; si pensi .ai diversi inizi clell 'in filtrato precoce, di cui il tipo a bacillare 11on ca eoso corrisponde a questo g ru1ppo. Il quadro sanguigno, secondo Schillin g, forni "'Ce un buon criterio per giudicar e d ella r e"' i te11za. Quanto ])iù attivo è il prece o, t~n ­ to più numerosi sono gli ele1nenti n eutrofili O'io,rani ; n ella scarsa attività do1ni11a ]a lin f oc il o i . in aenerale lo ~postan1 ento a ~ini ·tra no11 è molto pronunciato. Il decorso è Yario. Si pos ono avere il ria , orbimenlo e la auarig ione ... e11za forn1azi on e di c icatrice. Oppure , do1)0 un lnn go f'eriodo cli . lazionarietà, si passa grada t a1n~ntc all ' ill clura111cnto, ovvero, a lla fusion e (tulJ. eqt1cstranle). Ques t'ultima p ossibilità , i prese nta s1)ecial 111011 te n ei processi recenti e molto co11fluen ti e arobbe erroneo jl fondare I.a diag nosi di una tubercolo i in fìltrante ~ 01)ra 11n . olo e.. an1e. · odata que ta, la prog1iosi è r elativa111e11te b enig11a, purch è vi ... ia un ad atto f ratlnn1 ento. cl1e con i te es en zialmenle i11 n1i ure ronservative: cura di TLJìO~o .. analorio in n1·etlia ed alla n1 ontagna. . l J1~ po ~ lo a parte lo banno quelle i11 fìltraz1on1 acute, ematogene, <li_ en1 inale tl en T11

1

lran1bi i poln1011i . l'arlic0Jar111 e11te se costilui co110 una n1anife tazione 11ar7.iale di m1a tubercolosi miliare general e. In tal caso, il 1)azie11te muore l)Cr lo ]liù nello Ladio infiltrati,·o. in con eau e11za clcllu rn1Jida into~sica­ zione generale. T l .TBFHCOL08f

Sl':Q

E8TR.\ NTE.

In crueste, è ricono cibiJc clinicamente un a les io·n e nel tessuto poin1011are. i tratta anzitutto di pazi enti con n etto reperto di caver11e alla radiografia ; qua i :=;e1npre si trovano dei bacilli , spesso a11ch e delle fibre elastiche. Il reperto costante di bacilli n,ello puto indica di per sè la presenza di caverne e la fa sopettare anche se n on è riconoscibile clinic.a 1nen te o radiogra (ìcamc11l e. Alla base della le- ione tro,riamo un proce so produttivo o<l e sudativo, o mi to, con prevalenza dell 'e~ udativo n elle forme ra1)idarnente caseose. All'ascoltazione e ì)~·c ussione non si banno sempre i segni caratteristici. Il decorso è specia11nen le s.favorevole nella forma particolare di polmonit e ca ·eosa. Negli altri casi, non è sernprc possibil e una separazione netta tra les ioni proclt1C1ivc ed e~sudali ­ ve; dalla 1predomina11za di qur ti due componenti dipendono lf' cl iYr rsitn clel lo ::;ta1 o gen erale e d ei re1Je rti del) 'esn 111 c dcl sangl1e. L 'inizio può e er e acuto o subdolo o })receduto daUo st adio in lìllrativo. Clinicamente, è in11)ortanle cl1 e i11 tutti i ca i ,,i sono lesioni d el l C~!-lllt o per cui, siano e..," i. produtti, i od e, udal i vi, ano esposti a p ecrgioramenti ed a di · er11inazione, an ch e e la t emperatura è bas a e lo talo .g-enerale dicr elo. La guarigione ponlanea di cayerne è possibile, ma r ara , icch è non si può contare u di ·e ssa. La prognosi è, ron certe Jimitazio11i, relativamente mig liore ·p,e r le piccole ca, erne. che p er le grosse; essa è legata, ad ogni modo , alla pc sibilità di un a buona col1assot erapia . I proces i bilaterali e diffu . i . ono da considerare come infaus ti e co ì rpur e le polmoniti caseo e iperacute. La preg no i più favore,1 ole nell 'i11 tallamento d el 1)neumolorace è data dalla fusione di un infì1Lrfllo precoce (caverna precoce) e n elle f orn1c a ù ecor o prolungato. Importante è anche il l raltamento generale, oltre a quello operati\'O. 1

1

1

T UBEftCOLOSI

I ND R \TIY .

Può essere connessa con I 'in rìltrazione o ro,n il sequestro . An.a to1nicamente , cor1siste in calc i.ficazio11e e for1nazione di cicatrice. La manifestazione clinica varja con la diffusion e d el pro.cesso con cui è co1111es a ed il grado di i11durament o; a co1npleto sviluppo , si 11a la g u arigione clinica. FOHL\I E MlRTE.

Infiltrazione ed indurrim ento. l\adio1ogicam ente, si ha un focolaio co11nc ttiYale con on1bre irradiant i (cumulo caudato); n elle forti re-


~.\ :"~o

XL,

~

~i .

27]

SEZJ O

~e

trazioni i tro,ano spe ·so delle lun gl1c 0111brc a .. triscia . e 'i so110 in clu se dell e l>a t·ti atclr tt a~i clt e, ~ i lla11n o delle ombre pia Ite. Qua11do prevale i] 1)roce .. "' c, i11dl1ra ti, o, .. i l1a11no cg11i cli retrazion e toracica. Abba la n1.a n etli ·on o i fr 11on1 e11i di l)er r t1 ..... ion e e cli a~coltazi on c. T. .o tato ge11erale è . . JJC ... so oddi fa rc nt e ecl il deco r .. o. di o]it o, abl)a. 1an za fa, orevo lc. Cc rl nn1enl e, n on .. i è 111 ni ~ i c uri ·l1c n on si ]10~so11 0 ayere ri veg li, cl1 c !)Crò 0110 (1ui µi lll Los Io rari. put o enza bacilli , febbrr ge11eraJ1n f> ute assente . Ql1a(lro ~ n n gui ­ a 110 co11 linfocitosi, sedim entaz io11 e dr 11e en1n1ic poco o i1unt o accelera la. i può arrivare ad u11a o-ua ri O'io ne }Jrat icn111e11tr ro11111lcla co11 formazione di cicatri ce>; in a ltri ca...: i, inYece, si os .. erYH un oraciuaJc p r ogr e . . o per anni o ù an cl1e 1>er d ecen u i . I .e forti retra1i oni (li gra ndi ca n11)i dcl le sul o l)O l111 o nnre porta110 a di ... tul'bi circola tori JlCr ~ po . la111cnli del cuo re e d ei va i , oppt1re ad e11fì. en1 a. ('' enlu almente a11rh e hron rl1i ecta~ i e . ._ i j)OS 0110, irt tal g ui . a in sta ll are dci catarri n on pecifi ci an cl1e g ra,·i ; il 11azie11Lc, jn tali ca i, h a un a tnl)ercoJo. i r elati a111 C' nl r J1r11igna ma è eria111ente minaccia1 o per le ro11 seguenzc 1n crca11ich é od a ltre. • La l<1 1':t f)ia co n iste, p er i ca~ i lrggC'ri . l1 r ll c con. ur ie ln i~ urc co nserYa ti\ e; JJer qu elli g ra ,i . si 1)05 0 11 0 tn eltere in 01Jera i lJro cdi111 e11ti coll a. , olrrn1 ici (e:\cre~i d el frenico, cc .). l n rlu r a 111 c> nf o e seq11e.'\fro. Radi o lo,rica n1C'11l P. ~ i l1a un c1uaclro . i 111ile a l prer0r1 0n tr a c11i -.. j n~gi nn !:!e :-.])C~:-.o ]a fo rm azione cli rHY rn r. Tn co n eg-u nla di c1t1e.. le, i 11anno rc lra1 io11 i r11 0 I1 o 1>itì notevoli ch e J1elJa co11tb i n az io1te J recetl c 11LC'. l\To n . en1pre, i)erò , i 1po.. 0110 cor10 ce re le le. ioni ca vcrnose J1er r \1i f: i 11u() ri n1nn ere in certi s ulla cla iD caz iooe. <: li ni cu ru enl e. valgono le tesse lin cr clircl1ivc, corn e ])e r la forn1a sequ e. tra n I r. 1 ra. j di indura111 e11to con fJl'ese11za cosla nt c cli })ac ilJi r1r llo puto apJJart engon o a qu es ta co1n])in azio ne, an ch e e racli ol o~ica ... n1 cnt e 11 011 i Yeclono ra ' crn e. C:ol })reva lere del tipo seque.. lrnnt e, . i l1 an110 co ndizion i a ualogh e a c1uelle di lfl lci for111a, ~o Jt a nl o il clecor. o è ge neral me11l c protra tto. e prrYale. invece, la for mazione di c icatrice, tutto il processo di,ren ta e. sen zialn1 cn te cron ic0. ma la 1n in accia di 11uo,·e di en1inaz. ion i è .. emr>r e ])O : ib il e . .i\.nch e, con i più forti in durarn enli , .. i 11anno semrpre dei bacilli n ello . put o, cl1c p osson o in vece rr1an care q11 alldo i .I hron co J)roveniente dalla cavern a non è l)tÙ perm eabile, n1a si h an110 1)erò in tal caso gli alLri segni clinici d ella combinazio11c. Lo stato gen erale si pre e-nt a YR ri.a111cnte compra rne ~ . o. Fra j ]10rtatori di c;avern c solitarie, ,-e n e son o di cruelJi cl1e poco n e rj sentono. en1a febbre e ch e per lungo tem po n o11 da n110 a ffa tt o l 'in11)ressione di e~~ere clei ti ir i. '1olli di es. i g uariscon o. }Jure rjm anend o dc i hron chi Lici c roni ci . "e1np re però e 110. li a l J>Cri rolo dell a di . erninazion e. 1

1

1

1055

PR'\TJ C.\

e Je r etra1.ioni ragcriun cro110 un alto gl'ado, . i l1anno i Ien o111 eni so,pra descritti e. .. pes... o, d ei fatti tossir i i>er l 'as orbin1ento di secrezio11i delle ca' erne : cach e ia O'ra,·e ed anche am iloido i . La fe])})r e }>lI Ò mancare a lung o. \ Ti è sem pr e il p eri colo di una disserr1il1azi one P,er cui il p azient e può andare in contro ad uJ1 a fin e in a .. pelta ta; a lt ri1ne n Ii muore i11 seguito a i cli ·turbi 1necca11ici od all e con . egu enze d el1'intossicazione. [11 i em e alle consucLc Jl 1i · u re, va istituita al 11iù presto la col la .. sotcra1Jia, ch e però ta]Yol1a ito11 è p ossibile. Quando il ca o i11 ao lo ia lato in cluso i11 u no ùei Lipi accenn ati , si d eve ten er co11to de l lo tato O'e nerale. del la ~ede e di ffu~ i o11e del i)roce o e, per Je for111 e seque tranti , clel ll ttmero e d ella g rand e1.za d e lle ca \e rne. E ... o, in La] m odo, arà J)i\1 p rec i.. a111enle definito. fil. •

Considerazioni gene1·ali su l trattan1fnio, della tnbe1·colosi polmonare. (L.

B u BRE LIJ.

Bril . .'i fe.rl . J ou ,·n ., 29 a1Jrile 19:33),

:E: tata g iu · La111 enlc detto cl1 e la tubercolo ·i può e "'er e co11sidera la lJ n 111a11uale di n1e<licin a. . on o tan le le u c 1n nn 1festazioni cli11icl1e cl1e cl1iu11c.1ue ]a cono cc · ·e b ene uYre})b e un :"oli do fon (lan1 nlo "' u cui basare lo .. tucli o delle altre mala tti e. \'ei poln1 0.1i e.., a l)UÒ 111a11jfe. tar i come u11 a bro11 co,110Jn1onite .acuta raT, jdan1ente n1orta le; co111c u11 infezion e ::;u })acuta lende11 le 1)rogre i an1en le a Il 'esito f.at ale a tlra,·e r~o ... Lacli di 111ig lior(.t111 nto e di }Jeggiora1T1cnlo; con1e i1tala ltia cro nica, ch e con cecl e a l Jiazient e lu11gl1i anni di 'i la in p ie11a attivi Là 1Jur e~pone nd o l o ai l'i ~cl ~i <.li periodi di n1a]a tl ia co111e l'e1110Lli !:>.i o la pl eurite. Essa ·11uò produrre n ei i)oln1 011i te , u I o <·1ca tril iale elle n on dà alcun serrn o di è dura nl c Ja vit.a , sì cl1e il l)az jcn le può m orire in 1arda età e clo1)0 un a '' ila a lli,1is... in1 a , ' en za n r 1,1n1eno ;'ver rn.aj pe11:'ato di e ere n1 a lato. J11 qu o ti ullin'!i indi,riclui pecialm ente n o11 vi è 11e · una 11eces j tà di cura })Ur e .. ~ en do ta l esion e 'i i]}i]e radiologican1enl e. 'fo lti indi"idui tra . . corro110 la loro 'ita tri .. te11 ent e ]1erc11è . oll O})O ti :j d u n tra ttan1ento cl1e è .' pes:o'o no11 nece-.. ario, se non addirittura i11utile. Ne i 11a e · i e j vilizzati la gra11 J11agaioran za degli iudi' idui rcagisco110 aJ]a l ubercolin,a, n1a 'Jllesto fatLo non deve essere co11sidera to co111e i nc1izio cl i n cces ~ it à di u11 tra tta n1ento. d a to ch e i11 un a minin1 a 1)arte di que li individui la iu alatt.ia si sviluppa (cance lli di 'a11 arelli . . ù. I~ .). L o stadio pì'e l n bercola r e. - . i parla con1u11e111ente di lino cc ' tacli o pret.ubflr colare )) co} c1ual n on1e i in Len de ~ i o·11 i fì car e un o ..; lato di ·alul e o dj a11il)ienl e le11dente a produrre la Lubercolo~i . Og11i prn l iro 11a occasione di oser Yar e dell e l'a111igli e O\ e i gen il ori so110 tu})ercolotici ed u no o più 111 t\n1bri dell a fa1l1 igli a .. ono i11orli di t i~i. ).. ..\ a111nlrlte r l1e ])a111. 1

f


cr IL POLICLINICO »

bi11i r1ati i11 an1b iente s in1ilP iano dei pretub erco Jotici e cl1e richiedano, no11 cure, ma ca111bio di ambiente. · Ma e le vite di questi fanc iulli delicati saran110 seguite nella loro evoluzione si ·vedrà cl1e la frequenza d ella tubercolo i non è fra essi 111aggiore che fra i loro fratell i e sorelle robusti. Se si guarda poi il problema dal lato oppo to e i indaga nell'ana11111esi ùeg·li adulti ti:sici si vedr à che è raro trovare fra questi indiv idt1 i che fossero s tati p·a rticolarrr1ente deboli da ban1bini: anzi il 1)iù co111u11emente è 1'individuo r obt1 to ch e viene allaccato i11 una fa111iglia di ti ic i. Ma crue ti ·0110 problemi di n1edicir1a pre' 'e11 tiva1 c he, e pur di enorme in1porlanza , non ei1trano nel campo più prettam~ote pratico d ella cura d ella tubercolosi pol1nonare. È opportuno anzitutto ricordare co1ne la tbc. polmonare non ia una malattia che procrredisce t1nifor1nemente tadio per stadio, co ì cl1e non è l)Ossibile parlare di stadio precoce o stadio a'ra11zato riferen dosi allo stato attuale della n1a lat.tia. La guarigione ha luogo per m ezzo della fil) rosi e 1'acutezza o la cr o11icità della 1esione dipende dall'equilibrio fra ir1fezione da una parte e forma zione di tessuto fibroso dall 'altra. Nei ca i acutissimi la fibro si è pratica111e11te assente, nlentre llei casi cronici vi è ra1)ida formazione di tessulo fìbro o e poca o nie nte tossen1ia.

Tubercolosi polmo.nare preclinica: l'allarme. In questo stadio la diagno i è possibile pur no11

e~se ndovi

segni di l e;:;ioni attive rp resenti o pa · a le i1el poln1one. l ln esen1pio sono le pleuriti e le emottisi di origine dubbia. In questo Ladio il paziente sarà con ig liato a JI!antenere una r egola di vita salutare, r11a i1on sarà necessario i1essun trattame11to particolare. L'emottisi 11011 sempre indica una lesione attiva : essa è particolarmente frequente nel tipo fibrotico di tbc., nell e bronchiettasie o in al tre particolari forn1 e di fibrosi non tbc. Ull ]a VOTO Il Oil €CC(' ·sivo 11t1ò es ere permesso. ma la cura _anatoriale i11 111011tagna è cerla111eule quella ch e rcild e i più benefici effetti. Il paziente d eYe e · ~e re · orveglia lo clinica111enlc e radiologican1ente per aln1 e110 tre auni e d o1ìo con latata la g uarig ion e d e ll a J e~i orte si deYe lasciare il tempo di consolidarsi. 'i è visto ii1 una buor1a ]>arte di quc ti individui, qualora 11011 trattati, ~ i ""iluippa in eg·uilo u11a tubercolosi polrr1011a r e partico larn1e11 le ~tliva: il co11lrario in individui con ab ito Lu])ercolare e c he abbiano J11ostrato lesioni di tbc. chirurg ica. /Jo stadio progressivo p,recoce: l' allacco. F.: lo tadio più i1nporta11te per quanto ri,yuarda la cura, in quanto ler1nina in esito fatale ~ e i1on si prendono in t e111po g li opportuni l)rovvedi111e11ti. i può i)re e11tare o tto tre forn1e cliniche: f o r1ria ac.uta con rapida i11 Y~1 si o n e del tes~t1 t o pol111onare con poca o ne t1na formaziolttl cli le"'s uto fibroso : la te111perntt1ra è febbrile a nelle a ripo o;

[.\'~o

XL,

\17~1.

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forma Slll>acu/a,: la fibro i e la di truzione di tessuto polmo11arc . i equi ralgono: la ternperatura è afebbrile se il paziente sta a riposo in letto, febbrile se il fJaz. no11 si a l tiene a queta regola; forma cronica : la fibre i 11a l.a prevalenza ulla distruzione: del tessuto polmonare, che è di ..,olito limitatissin1a. L 'importanza di una c ura appropriata in ques to stadio dell 'a.ttacco è enorme : è facile errare nell 'indirizzo di l rattamer1to e l 'errore o qud più dannoso che in altri casi. Il 1nedico da una parte pe11 a che n o11 è opportuno allarmare il ]Jazie11le con un ecce sivo pessimimo, il pazie11te dall'altra, c he si sente a bba stanza bene, pe11sa cl1e siono esagerate le strette r egole di c ura ·per uno s tato i11orboso così lie,re, che ricl1iede di solito tante accurate indagini per essere scop erto , e i11tanlo il processo evolve. E appu11lo per questo cl1e s1)esso coloro nei quali la prirna i11anife Lazione è' stata un' e111otti i g uar i::,cono : è }JCrcl1 è di fro11Le al fenomeno g rave i11edico e i11alalo affilano le armi per con1batlere efficace111en le contro Ja n1alattia. La condotta tera1>e utica da ten er e è quindi la segu ente: nei e.a.si acuti ripo o assolulo i11 letto : e il proce so è unilaterale e abba ta11za avanzato da dare superflcialrr1enle ra11toli c repitanti, i.· opportuno i1ralicare ul>ito lo 1)11eu1notorare. È un errore attendere, i)er far qu e lo , c l1e . . i sia formata u11a ca \'e rna. e an1bcclue i lJolmoni sono lesi pneun10Lo race })il.ate rale o unilaterale dal lato do,•e più e Lesa è la lesione: la sanocrisina tieve es er data co11 molto giudizio in quest e for111e acute. "e la te111 peraturn non tende a di . . cendere e i segni fisi c i au1ne11tano è opportuno un cauto tentativo di schok terapia: sanocr.isina, tuber colina o altre sostanze. Il riposo in letto deve durare alme110 tre m esi. Il paz. com incia ad a lzarsi ~e la temp eratura si prese11ta slabiln1 e11te afebbrile : il trattamento sanatoriale con r c utivo è indispensabile; niei casi subacuti la li11ea di co11dotta è· identica a quella dei ca i acut i; 11or1 indicata però la schock terapia; nei casi cr01nici. il più frcc1ucntemente cronici d' emblée, la i11to1natologia si riduce in genere a poca to se e r eperto bacillare po ·itivo nello sputo; può arco111pagnarsi u11a certa perdita di peso e di ç11er g ia. In tali casi la cura sanatoriale è s tre ttarr1ente indica ta , o, se questa è r ifiutata, t111 j)eriodo di qualch e settimana di riposo in casa, he arà accetta ta dal pazie11to se presentata so lto 1'a l)et to di cc periodo di • os ervaz1one ». Il trattamento sanatorial e co11siste nella giudiziosa combi11azione d el riposo con un ]a voro lieve e piacevole, e con la r egolarità della vita quotidiana. Il decorso d elJa 1nalattia sarà sorvegliato con l 'os er' azio11e cli11ica e co11 i • raggi. Il n1igliorame11Lo si 1na11ifes ta ton un au-


{~\ NNO

XL, Xu:\r. 27]

1057

SEZ[ONE Pl\ATIC.\

ine11tato bi;.;og no di la Yoro, 111e ntre il 1)eggiora111ento richiede i11aggior ripa o. pneu1notorncc, sau ocri ~ in a, (re11icoexer e'"i o qualcl1e altro 1netollo di c ura . La c ura sa11aloria le doYrcbbc es~ re continuala sino a qu1111d o la !nalattin è arre ·tata o è pa sala nello stadio tardivo. La g u arigione deve es . . ere consoli.data da u 11 aùatto periodo di ripa o i11 n1onlag 11 a r d ii t111 'o. ser, azio11e po ·t anato ria le di a l1ne110 dtlt' 1

.

a llJl I .

Stadio progressivo tardivo: la c1 ifesa. I!: la ti~ i cronica, e il o in ge11erc dello s tadio precedente . La iua)altia ora fJrevaJ e e l 'organii tie ne ul le difese. Esso potrà vi vere a11cora alcu11i ann i, n1a ge ner al111 e11le 111uo re di s1 110

lubercolo::.i. ~on è po s ibile porre u11a 11etla epa razio11 t· fra lo s tadio di a l lacco e lo La dio di difesa. Il lutto sta i1e ll 'ev ita r e che i pas i dall ' u110 a ll'altro : è perciò ch e la c ura de llo tadio d 'a llacco l1a nor111 e i111 portanza. I prin c i.pi di c ura in que Lo stad io tardi \'O ·a no i e"'ucnti: nelle f orn1e essudati ve co11 1)nca te11denza a lla fibrosi è indicato l o pneu111otorace trle11lre in quelle forme che h anno n1aggior te11de11 za alla for111azion e di te5suto fibroso , e cl1e ono quindi a prognosi più fau ta, è i11dicala la toraco1)las tica e la frenico-exere i. La tubercolina o la ~c hoc kl e ra ­ pia può aiutare in al cuni casi. ei ca ... i p iù dis1)erati il lrattan1 ento i riduce ad esseJ·e i11I 01nalico . .'-;tadio cr on ico fibroso: è lo latlio degli a lti e Lassi; il paziente, che è 1)a::; a lo di solito attraver. o u110 deO'li s tadi 1) receder1ti , l) UÒ re ~ l <t­ re a n i..: l1e ]Jer deg li an11i a pparen terr1 c n le a1to 111a pre~cnla più o 111euo i1111)rov,isa m e11te un ' emotli::,i , cl1e è frequ e11le in queste forr11e . di ~ pnea , i)erdita di en erg ia. !\11 'e ame ob iett ivo i ri contra un 'estesa fibrosi . 111 que lo tadi(> può e:sere con cessa al ~paziente una vita 1,or1na le, avvertend olo però ch e egli è più ci< g li a ltri predi ·po to a ubire l in(Ji111nza di un eve11tuale talo 111 orboso. La cura diventa neces$atia: 1) ·e Ja fi bro~; i at1menta rapidan1 e11te; 2) se si 11anno emot ti ~ i ri 1)etute; 3) se si manife tana attaccl1i febbrili ricorrenti. La frenicoexcre i e la t oracopla ~ tica son o l 'indicaz ione comune di queste farnie. a lo in ca. i eccezionali il pneumotorace. Bi og11a ricordarsi che la preg no i di questi casi in genere è })t1011a e un tratta1nento errato può peggiorarla . firrore ?>. p er es . . la t erapia col coll asso 1)er il se111plice CatLo cJ1 e esiste una cavità vis i bi le a i raggi X. In sostan za da qua r1lo }) recede ri s ulta ev idente la n ecessità di un effi cace trattarr1 ent.o nello stadio p recoce della 111.alatlia , on de i) revenire la po ibilità del pas~aggio a ll o tadio tardivo, 11e l qt1ale le probabi lil à <li guarigion e d el malato 0110 oltan to u11a (razion e di qt1 elle c h e ..; j l1anno 11ello stadio r~recoce. 1

1

La prova biologica della tnbe1·colosi per inoculazione nelle ghiandole linfatithe ce1·vicali della cavia. e suoi vantaggi. ~ rN~ I .

Riv . di JJat. e Cli1i. della Tub ., 31 i11aggio 1933). La prova bio locrica n ella cavia resla ancor olro·i la ricerca cl1e 1)ern1 elte co11 la maggiore ~ i c ur ezza la diag11a ~ i di lt1bc rco lo ·i, nor1 solo so tto forr11a di b. di K ocl1 , m a a11.ch e sotto for 111a di ultraviru . Tulte l e v ie d i inoc ulaziou c 0 110 state ado1perate per lo tudi o o Ja di11t o::, trazione de l vil'll tbc., ma la via linfatica , cl1e è la via di di. ~eminaz ione ab ituale d el v iru l})c., è stata ~i~ I e 111atica111ente cartata; e ciò per la difficoltà d 'inoculazio11e n elle ghiandole J in fatiche d ell ' i11 g ui11e , data la loro piccol ezza, e per g li sr-ari antaggi ulla via ott ocutanea ch e d el.ta 1naniera di inoc ulazi one p r esenla,ra , a causa della lontananza di ta li centri linfatici dagli organi parencl1in1atosi (fegato , 1n ilza, polmo11e) e sopratutto per ]a p re cnza di . tazioni lixtfa lich e intermed ie, quali sono le g hiandole lon1bo-aorti cl1c. L ,±\. . è stato ca]pilo d alla di111en ion e delle g hiandole linfa tich e cer vica li del la ca,ria e da lla facilità ad inocularle ·e, data la mancanza di un 'altra lazione li11fatica intern1edia fra d e tte ghia11dole e la circolazione gen erale, sin clal 1929 ha appli ca lo detta via di inoculazione a ll o studio dell infezione tubercolare ed alla sua diag 11osi rapida a scopo clinico per proclotti patologic i so petti di tubercolosi . Di fronte a l lcnlo d ecor . o di evolul ione d ella l t1bercolosi nelle cavie inoculate con sangue per v ia sottocutanea, l 'inoculazione linfoghiandola re cervicale (di cui l 'A. d escrive a ccurat a1nen te I.a tecnica) offre il vanta ggio di affretlare notevolmente il d ecor so del! 'infezione . L 'A. con siglia quindi di ini ettare cc . 1 di . (\ng ue nelle gl1i ando1e linfatich e cervicali ed e' 'entualn1enle alle ste ~ e cavie cc. 1 sottocu te i1ella r egione ing ui11ale e seguire g li an imali per 3 mesi al p iù. Seguendo tali accorg imenti si constata in generale l 'ipertrofia g hiand olare cervical e con caseificazione n1i11in1a d opo 20 o 30 g iorni e re1)erlo micro cop ico di b . di I\.och . Dato poi cl1e Ja via g hiandolare dissemina i })acilli nei princi i)ali organi dell 'economia , è J11olto facile tro,·are qualche tubercolo su1la t11ilz.a o sul poln1one verso il 30° ~ iorno, n1enl re il fegato presenta spesso delle c icatrici li1teari . Se inoltre, per i casi appare11temente n eg·a tivi, si procederà all a c ultura della mi]za, n on un solo caso di infezione tubercolare do"'Uto sia a i bac illi , ti1)0 n1.ammiferi, sia al bac illo tipo aviario, sia a l! 'ultra viru tuber colare , s fuggirà a ll a prova biolog·ica. Studiosi di laboratorio, a ll 'opera ! i a t tendono i lavori di controllo e di confer111a. ( ( :.

1

G.

G. LA CAVA.

,

LA C.-\.YA.

1


« IL POLI CLI .:'\J CO

1058

ONCOLOGIA. Nuovo metodo di esame del sangue pe1· la diagno i di carcinoma. (H . F

c 11 .

1'Jii 1tcli. ftl ed. Jloclie1isc l11·. , i1. 4:3,

1932).

i lascia coa.g·ul are del sa11gL1e in .con (Lizioni d i sLerilità, il iero non intacca aJf,al to la fj b,rina ch e si ·m 1anti e1ne inalterata an cl1 c J)C r eL1 i1r1anc · il si er o di truga,e in, rece c1ua L. i nsi fibrin a d { 1)eci anir11a le ·dif f.erente. La. fib ri~ na um.a na n or111a le ,·ie11e i11taccata cla l "'1ero d1 . altri individui , e questi sono affeLLi da r11 nJatLi-0 infetti e (luo- , tubel!'colosi, e.cc. ) oppure da car cinoma. Que li te ~ i sieri non ii:taccano. la fibrin a umana oltanto se essa proY1ene cla 1ndi,1idui ch e ono .a.ffetti dalla ste _a i11alattia: co ... ì il iero di un carcinomatoso n on inta,cca la fibrina di un altro carcinom1ato-o, il - icro di un Luberrcolo o n on intacca la fibrin a cli un altro tubercolo o, il siero di un lueti co no11 inlacca la fibrina di un allro luetico. Queste proprietà ven go.n o usale dall '_t\. per J.a di a.g·n osi di carcin orna n1a anche per qu ell.a di t t Lb er colo· i ci di 1~1es; l 'intensità ·della r ca7. io nc indica in-0lLre il gr.ado di r eattività del! ' org·aTl Ì m o. Lo fib·rine n·e ces arie ven o-0110 fornil r allo stato ecco, es e iSi mantengo110 a1ti ve iper ,e

1

lungo t en1po.

.

Le n1odaliLà della r eazione ono le . eauen t 1 : l rr1alalo so_petlo i tolgono a ~ig-iun o t i1:ca 8 cc. di f'a n g-ue: 111 ciascu11a d1 :3 l1ro, ell!ne si 1n E:rtle 1 cc. di siero ottenuto co11 ce11 tr1 fugazionc. ella prin1.a. pro,·ettin a n o11 i mel Le alcu11 uhstrato•, n ella seconda un a pic.coll e b en determinata qu.anlità di fibrin a n or111 ::ile nella terza la slc sa quantità di fibrinn cli c.~:rc inom1a Loso. Ma11ten endo co·n dizio11i . . crt1polo samen~ei stcTili (vapori di clorofoJ'lrn~o) , i lasciano le proveLte i)er 8 or e all.a. ten1pcrat11r.n di 39°: quin d i, all onta,n ate le so . . tanze ,protr 1che n on ci .. e i dele.r1n ina la quan lit à cli azoto ·degli a111i11oacidi e de.g·li .altri 11rodo l ~i d i ~ ci s.ione proteica. In cas.o di so ... pe tlo clt tu})en·colo i o lu e . si ago-it1ngono altre d11c proveltine con 1 cc. di siero sospetto , u11a d elle quali conli c11e an ch e fibrina di tuberrolo5-o , l 'altra, fibri na di luetico. PoLT.ITZER.

Su di un metodo citolitico pe1· la diagnosi dei tn1no1~i maligni. (1'1Nozzr. Diag nostica e tecnica. di LClvoralorio, 111glio 1932) . Freund e I\.aroiner sin dal 1910 stt1di ando 11 compor tam ertto clelle cellule can cerign e di fron te a sieri di sangu e di indiYìdui sani . o a ffetti da Lt1mori o da altre n1a1attie con _latarono cl1e il . . ier o cli . . angue di indi,·idui norm ali c0n, I e11e' a $O~ t an1e ca l)a ci di lisizzare una ... o-;pen~i o n e di cellul e can cerio-ne, _o ·tanze ch e invece

r .i\"\ ~o

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XL.

~1.. ~r.

27]

n1a11ca, an o i1ecrli i11di,idui a fretli cla tu111ori n1aliO'ni. Tali s~s tanze con i terebb ero in acidi !!ra_i olubili in etere e lern1olabili. ~\fa tale reazio11e no11 delle ag li autori ell e se 11 e occu1)arono, risultati sodi face11ti e ne furo no i11ro! pate da u11a ]Ja rl e le diffi coltà delJa tecnica e dall'altra il f.at lo ch e occorre fa r e una ro~1La delle cellule can ccl'i gn e, nella quale ri:'iede la causa della maggior J1arle de.gli errori . ' '?"illheim e S tern pro1)osero allora una rrtoclifi cazion e all o COJ>O <li eJi111i11 ure tale conta, sta})i lendo cl1e le ~o tanze ]i.p oideei ch e si lihern no dalle cellul e disciolte claJl a citoli ... i. dan110 al rosso n eutro 11r1.a r eazion e colorata caratteri "' tica sufficie11te a lla 'al u Lazio110 dei risultati della reazion e. · L ' ~i\.. ha eseguilo. n ell 'I"' Lituto del Cancro. li Berlin o diretto dal Pro f. llir"chfeld, la reaz1011r con la tnodifira al rosso neutro cl1e elimina la con ta, 5u 70 sieri di cui 39 n orn1al i o di ind i,·idui a f-fetti da 111alat tie icura111c11t c non neo11la .. licl1e, e 31 di jnc] i,iclt1i a ffe1li cla r1eor>lasie 111ali gne. Ifa ottenuto la reaz ione lJOsili a n el 90 % tlei casi di carcinou1a. La r eazion e non è i11flurnza ta dall'irradiazio_ ne. m.a è modifica la clall a a. J)Ort azio ne completa del neo1Jlasrna . In t1n a ùon11a a f fet t.a d a can cro della ma 1nmella in cui la r eazione era . tata l)OSitiva prin1a dell '011erazione. d ivenn e invece n eO'ativa do110 ci nc1uc m e i d.all ,interYfn to r adi cale, nono tante fo. . ._ r ' lala r ipetuta111ente esewta. D 'a ltra '-parte però i r i ultati no11 sono allrt:' lla11to soddisfacenti 11egJi i11di vidui . a111 e affetti da malattie non n eo'plastich e, nei quali si ebbe circa il 40 o/c> di ri t1 ltati positiv~. . . Perciò il n1etoclo an ch e ro11 la mod1f1 caz1on e ciel rosso n ~utro n on ha grande importanza dal punto di '1 i s ~a diagnostico , per quanto la g-ran de percen tt1ale di r is11 l1 n ~i pasitivi negli. intl ivid11i affetti d.a cancro al1'h1 a una grande imJ)Orl ar1za dal JJU11to di vi ._ ta })iologico [ler lo stucl io dei rap1Jorti cl1e in lercorro110 fra la pre: senza di can cr o n ell 'organismo e il modo di t o1111J0Ttarsi di que te reazioni ciloliti ch e. 1

A.

CALC..\G ·1 .

Note radiog1 afiche a sociate ai tnn1ori della colonna spinale, del midollo spinale e tessuti annessi. 9

( J . D. CAMP . . .\- . \\,.. \ nRo e .J . J. ~ut· cr-.1E. T J1e .1n1 erican, Journaì of Cance r, vo]. X.' 711, n. 2, p . 348 , feb·b raio 1933). Gli _A,.A. non si occ upano dì 111 eta tnsi ossee racl1idee con secuLive a l u111ori primari di altri nr gfl·n i . ll è pre11dono in co n ~idera z i o11 e a lt era ~ 1 io11 i 11r oliferati' e cle]le la1n i11 e dei i 1eduncol1 dt' Ile s1)i11 e e dell e o a de Il e ' 'er iebre. i1onchè dei (li scl1i interYerl el1ra li. clic pos. 0110 cla re luo-

rro a compre si on e dell a corda spinale. . . Ije alter azio11i ... u l le ossf\, 1>rodotte da tun1ori


[ANNO XL,

NtTl\f .

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1059

SEZIONE PRATI CA

'

primari della corda spinale e d ei tessuti conn essi, furono di mostra te r ad iolog·ica111ente nel 15-20 % dei casi. Gli AA. ricordano l 'i1n piego dell 'olio radi opaco per lo studio delle affezioni spina li . Ma si occupano special1nente degli esami radiologici dì pazienti sospetti di aver tumori che involvono la corda spinale , insistendo sulla visione stereoscopica ed obliqua. Possono dimostrarsi erosioni secondarie delle ossa per pressione diretta , dis truzione dovuta a tumore benigno o maligno. E da tener conto della caratteristica d elle lesioni in rapporto alla situazione ed alla estensione. Tra i tumori benigni dei tessuti molli ricordano i neurofibromi, che nascono dalle radici spinali, ch e possono essere intra- ed estrameningei , e ch e si estendono lungo il decorso dei nervi, in nìodo da aversi una porzione intrameningea ed a ltra extra1r1eningea. La parte extrameningea p uò svilupparsi attraverso i forami intervertebrali sotto forrna di massa extravertebrale. In tali condizioni si può palpare n el collo una massa, producendo lesioni scheletric he cervicali dimostrabili r.adiologicamente. Al t orace si possono avere erosioni anche delle vertebre, e nel tratto lombare le distruzioni dello speco vertebrale possono essere co ì gr avi da determinare persino una frattura , come in un caso riportato in una fi gura dagli AA. Quando il tumore si estrinseca attraverso il forarne intervertebrale le lamine possono essere ero e e completamente distrutte. Gli endoteliomi nascono quasi sempre dai villi aracnoidali, ma posso110 insorgere dalle altre parti delle meningi e dai vasi sanguigni. Più frequenLe1nenle sono situati tra aracnoide e pia madre. Sono molto simili ai neuro nbrorni, eccetto che più piccoli e duri , producono più grande danno nella corda spinale e non }1ar1no estrinsecazione extraspinale. In molti di questi tumori si sviluppa un tumore calcareo del tipo di psammonìa . I dolori localizzati sono i primi sintomi. Le lesioni ossee sono molto meno rnarcate ch e nei 11eurofibromi. Le lesioni jniziali sono localizzate ai peduncoli ed alle lamine. 80110 dimostrabili radiologican1ente le calcificazioni. I fibromi sono più rari , ed esse11do per la loro benignità incapsulati , le alterazioni radiologiche sono similari a quell e che accompagnano i neurofibromi. Gli emangioblastomi i1ascono dai vasi dei tessuti spjnali e crescono lentamente producendo . erosìoni n el1e lamine, n ei peduncoli e n elle ossa. Sono r aramente maligni e sono operabili. Tra i tumori n1aligni dei tessuti n1olli ricordano quelli intramidollari , ch e nascono da lla c;orda spina le. Molti di questi turnori entr ano nel gruppo dei gliomi e nelle fasi degenerative sviluppano ci ti . Le alterazioni r adiologich e sono rare.

Il g'lioma delle cellule epanchin1ali nasce dalle cellule del canale centrale; è situato nel cavo e n el filo terminale. Gli AA. n e l1a11no osservato un caso che produsse un ' erosione est·en siva delle lamine dei peduncoli e dei corpi delle verlebre. Hanno decorso lentissimo ·e quando sono situati nel tratto lombare e sacrale so·n o cara tterizzati da dolori sciaLici bilaterali. Per la sede in cui si hanno le erosioni ossee si può avere confusior1e con la spi11a bifida occulta. Il cordoma è tumore n1esenchimale in origi11e e nasce frequentemente n ella regione sacral e. Ai dolori sacrali si accompagnano disturbi vescicali e rettali. Ptadiologicamente si dimostra in erosioni del sacro, che possono forse sviluppare il tun1ore n ella cavità pelvica e possono rassornigliare a n1etastasi di tumori maligni. Sono ancora da ricordarsi i tumori dermoidi nella regione sacrale, capaci di produrre erosioni del sacro e più raran1ente ditruggono le lamine ed i p,r ocessi spinosi ; ma i sviluppano specialmente anteriormente. Gli AA. prendono in esam e anche i tur11ori benigni della vertebra (osteomi, osteocondro·tni , condromi , fibrocondromi , emangiomi ecc.). In questi tumori raramente si 11anno compressioni d el midollo spinale, ma si hanno sintomi di dolori localizzati e disturbi di movimenti. Tra i tumori maligni della vertebra è da ricordare il mieloma, che nasca dal midolloosseo ed il sar coma, che nasce dall 'osso, per iostio e tes8uti. n1olli. Il mieloma raramente p roduce compressione nel n1idollo spinale, la quale insorge per sarcoma. Vi sono delle lesioni tubercolari che simulano tumori spinali, così pure si possono aver e erosioni spinali secondarie ad aneurismi. '\1i son o inoltre proliferazioni ossee e cartilaginee, le quali producono compressioni del m idoIlo spinale. Jnoltre gli AA. prendono in esame le ricerche con olio radiogeno, mettendo in rilievo lo studio dei contorni nel livello di arresto dell 'olio. JURA .

TIROIDE. Il passato e il probabile futuro delle malattie della tiroide. Tli e Western-.1ourn . of Sarg., Obstetr. an,d. Gynec., ottobre 1932).

(CHARLES H. 1\iAYo.

L 'A. ha cominciato a curare i gozzi nel. 1888. Curava i gozzi piccoli col metodo seguito fin da l l b'70 da suo padre, e cioè spennellando. ogni giorno la regione del gozzo con iodio finch è compariva una causticazione, poi rico1ninciando dopo 2-3 settimane di riposo. C'era u11 miglioramento. Egli n on sa su che principio


1060

cc JL P OLICLINICO

si basas~c il n1etodo, per ch è olo i1el 1896 Bau1nann din1ostrò che lo iodio era un costituente della tiroide. 11 prin10 inter,·e11to sulla tiroide fu fatto dal ~Iayo nel 1890; si tratta ,.a di un uomo di 40 anni, con un enorn1e a denoma tiroideo. Dopo iniezioni locali di ferro ci fu edema che provocava offocazione. Il ì\layo allora cauterizzò la tiroide; nel medicare la ferita nei giorni successivi vide ch e il tumore si estrinsecava; lo tolse completamente e il malato g uarì. Fino a l 1908 il Mayo fece solo 250 interventi per gozzo. l el 1917, quando i11ori , Koch er aveva fatto 5000 interventi per gozzo mentre il Mayo alla stessa epoca ne aveva g ià fatti 6000 su 14.327 fatti con1plessivamente 11elJa sua clinica. La mortalità i)er interventi per gozzo per molti anni fu dell 'uno per cento. · Nella c linica iVIayo il gozzo fu studiato da Plummer dal lato clinico , da v"\iilson dal lato anatomico .' Ke11dall nel 1914, sem:pre a lla c linica ì\1l ayo, studiò l ' iodio sug li organi e in modo particolare sul gozzo e poi isolò la tiroxina. PJummer poi indusse ìBoothby a studiare il metabolismo basale dei malati <li gozzo. . Dopo tutto questo lavoro preparatorio Plummer propose un piano di c ura con preparati tir oidei e iodio e ne ebbe risultati meravigliosi. Nella clinica, con questo ir1etodo, la mortalità 6 notevoln1eI!te diminuita dal 1922. 1F ino al gennaio 1928 ci furono 30.042 operati s ulla tiroide, (15.000 dal 1912 al 1921 e g li altri dopo). Soltanto 326 furono rioperati per recidiva dei sintomi alcuni anni dopo. Dal gen11aio 1928 al gennaio 1932 furono operati 6145 con 6257 interventi e la mortalità fu minore all ' 1 %. Dopo aver fatto notare che è indisvensabi1 e al chirurgo il conoscere esattamente l 'anatomia, l 'embriologia e la fisiologia della tiroide , il l\1ayo r·icorda di a'rer veduto anni fa col De Quervain c,entinaia di cr etini ricoverali in un istituto a Berna. In av,·enire. colla cura iodica fatta opportunamente e data a lla madre in gestazione quando la madre è malata o è stata malata di gozzo, si eviterà l a procr eazione di cretini e le c ure a datte iniziate ai primordi di una malattia tiroidea renderanno ques te n1alattie più r are . R . .LusEN:\.

Il

t1~attan1ento

della malattia di Basedow.

(J. 1BELOT e LEDINE. Arinales de l\l éd ecine, aprile 1933). Il trattamento della m. di Basedo,,- è uno dei problemi più difficili e co,n troversi di tutta la terapeutica. Ess!3ndone poco conosciuta l'e tiog·enesi , tale n;talattia è sta~a sottoposta a terapie svariatissime, le quali, nella maggior parte dei casi , non sembrano avere alcun rapporto fra di loro. ~ 1perciò che lo studio dei risultati pubblica~i da coloro che sull 'argomento hanno acquistato grande esperienza lascia nello spi-

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t.A.xxo .\L. ;... u~1. 27)

rito una certa esitazione sul valore reale dei vari metodi , volta a volta preconizzati con varia fortuna. umerose statistiche e im1)ortanti hanno fatto l 'apologia dell 'uno o dell 'a ltro di tali metodi: e quasi sempre l 'A. di esse è convinto che il metodo da lui applicato è uperiore agli altri: come si vede, l 'a ccord o ,è tutt 'altro che iperfetto. E questo accordo nemn1eno ancora si è raggiunto sulla definizione della malattia: la denominazione più r azionale è forse quella d eg li AA. americani, i quali pro pong·ono p er questa malattia il nome di « tireolossicosi » eliminando cosi dal quadro nosologico i gozzi semplici e facendovi entrare invece quei casi in cui I 'ipertrofia della tiroide è poco marcata o addirittura nulla. Difficoltà di diagnosi, riunione in un solo gruppo di malattie spesso nettamente diverse , fattore individuale; tali sono le cause che spiegano a sufficienza la differenza dei risultati d enunciati dai vari AA. ~Ia bisogna aggiungervi il valore proprio del terapista, e ciò specialmente per quanto rigl1arda la cura chirurgica e radioterapica. Fino ad oggi esistono tre trattan1enti efficaci d'e lla m. di Basedo": e dell 'ipertiroidismo in generale. l L TRATTAMENTO MEDICO. Per quanto abbia al suo attivo ~ uccessi numerosi ed incontestabili, esso :::ii è dimostrato nella maggioranza dei casi ins ufficiente. Certo i fenomeni di eccitazione sim·patica sono rapidamente dominati con la· valeriana e i bromuri, il cuore insuflicie11te o eretistico ritrova il suo equilibrio grazie alla digitale, alla chinina e suoi deri' ali: co::.-ì a11c l1e il salicilato di sodio è utile n ei casi il1 cui si sospetti una origine reumatica , del pari che l 'o.p oterapia ovarica, la quale ha dato in alcuni casi dei risultati interessanti. l\1a non si tratta che di medicamenti puramente sintomatici, e l'in1porta·nza della cura medica sarebb e addirittura minima se un medica1nento principe non si fosse imposto nella terapia: lo jodio. Preconizzato da Basedo,,· stesso, è stato poi rimesso in on ore dag li americani: il suo effetto è lento e sicu ro ed è esso che permette a l chirurgo di operare i malati di Basedo'\v nelle r11igliori condizioni possibili. Ma, per quanto efficace esso sia, la sua azione non dura indefinita1nente: a rriva un momento in cui la sua azione cessa. La sua funzione è dunque più di sostegno e di }Jr eparazione agli altri n1etodi . che non spec ificamente curativa. TRATTAMENTO CHIRURGIOO:

Da quando, ~el 1884, Tillaux per primo la propose, fino ad oggi, la chirurgia del gozzo esoftalmico ha subìto una evoluzione profonda. Un gran numero di operazioni che furono g ià in onore non sono ormai più praticate : lo studio dei risultati pratici ha indirizzato i chi-

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[AN~O

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1061

EZIO.NE PRATICA

rurgi verso la tiroidectomia ~ubtotale, opera0110 un errore fisiologico: il vero trattamento zione praticata oggi in maniera quasi esclu- dell 'esoftalmo deve es ere ricercato fra i mesiva. Più larga è Ja resezione, migliori sono i dicamenti ca paci di paralizzare elettivamente le risultati. terminazioni nervose simpatich e e i farmaci del Gli insuccessi e le recidive dipendono da una g ruppo della Yoimbina embrano essere i più resezione troppo ri parmiatrice o da sviluppo adatti a questo scopo. anormale del frammento di g hiandola lasciata In alcuni casi i miglioramenti ottenuti con in sito, frammento che non dovrebbe essere I 'intervento non persistono e si deve allora ricorrere di bel nuovo alla terapia jodica: la sidi •p iù di un grammo per lobò. Asportato il gozzo si nota st1biLo un rniglio- tuazione cioè è pressoch è la stessa di quella ramento dei intorni della serie tiroidea: ces- precedente l'intervento; 7) convalescenza spesso prolungata, oscilsano le cefalee, compaiono i disturbi digestivi, il peso aum enta e il metabolisn10 basale lante fra due e sei m esi , sl ch e la rapidità dei ritorna pressochè al normale. Ma i sintomi sim- risultati operatori è controbilanciata dalla lunpatici , ono poco influenzati ; spesso persistono gh ezza della convalescenza . le palpitazioni e i disturbi ner\'Osi, l 'esoftalmo TRATTAME NT O F l S IOTERAPI CO. non i modifi ca. Le statistiche dei vari chirur1Fra i vari agenti fisici utilizzati per il trattaghi i agairano intorno all'fs'O % di g uarigioni , mentre la mortalità varia fra il 5 % e l ' 1 % m ento del m. di IBasedo,,r, due son o i più importanti : l'elettricità e la radiotera1)ia (raggi X per i più specializza ti. La o-uarigione sarebbe rapida e totale, le re- e radium). cidive rare, i risu1tati estetici ottimi. Donde la L'elettroterapia ha un ruolo di secondo piatesi int cr rntic;ta: la malattia di Basedo"v è ma- no: tutte le forrne di corrente elettrica sono lattia prin cinalmente chirurgica. state utiliz2ate, sia in applicazioni generali, sotMa O'uardi an1 0 lln po' il rovescio della me- to forma di bagni elettri ci , oggi corr1pletamente daglia. abbandonati, sia in applicazioni locali. Queste sono oggi praticate mediante corrente Complicazioni operatorie immediate. Sopravveng-ono durante ]'atto operatorio stes o o su - galvano-farad ica, ch e h a dato n1igliori risultati ch e non la corrente faradi ca o la galvanica bito dopo: isolatamente. L'elettroterapia h a un reale valo1) emorragie: è un pericolo notevole data la dilatazione dei va i e l 'estrema friabilità di re terapeutico : teoricamente, le sue principali indicazion i sono le forme fru ste, legger e, a pree i n el m. (li BasedO\\'. La Jegatura preven tiva dominanza simpatica, nient.re che le forme più de11e arterie diminuisce però il rischio; gravi , a predominanza tiroidea dovrebbero es2) a fì sia; se n e son o os er,·a li due casi pe1· sere sin dall 'inizio trattate con i raggi X. compre~sione della trachea durante l 'operazioLa radioterapia del gozzo esoftalm ico fu apne o per spasmo prolungato della o-lottid e. Jn plicata la priva molta da Williams nella clinica uno di tali casi Bérard h a dovuto praticare la Mayo. È interessante notare co me i raggi X, trach eotomia; 3) lesioni dei ricorrenti; non sono frequen- che pare abbiano poca influenza sulla tiroide ti le lesioni totali ma bensi quelle parziali do- normale, agiscono invece sl1lla ghiandola iper' 'ute a stiramenti: queste assun1ono T.>erò ca- plasica di cui frenan o la ecrezione, giungendo • • persino a dare, se la dose è stata troppo forte , ratter e trans1tor10; 4) morte brusca durante l'operazione (choc dei segni di mixedema. Per quanto riguarda il dosaggio , i vari AA. operatnri o da tireoto sicosi. fulminante o riflesconcordano sull'impiego di dosi r11edie, suffi so inibitore cardiaco?). cientemente distanziate, da 8 a 12 giorni , seComplicazioni post-operatorie: condo la sensibilità dei ma]ati. Dopo 10 o 12 1) poussées d'ipertiroidismo, che sono geapplicazioni , gli AA. generalmente sospendono neralm en te benigne ma possono essere gravi il trattamento per due o tre mesi, per ri·p rened anch e mortali; derlo in seguito secondo i risultati clinici e .2) mixedema e tetania; quelli forniti dal n1etal oli m o basale: la r egola 3) com plicazioni cardiache e polmonari; varia quindi per ciascun malato. Per quanto riguarda i risultati della radiote±) r ecidive : una volta frequenti , vanno ora diventando più rare; nelle r ecidive i sintomi rapia, le statistich e dei vari AA. dànno una media di guarigioni che si aggira into1i10 al 60 %. clinici sono più accentuati; 5) risultati estetici spesso discutibili , cica- Come per 1 elettroterapia anche qui i sintomi trici cl1eloidee a cravatta , evidenti ed a11tieste- subiettivi e funzionali son o quelli che spariscono per primi: nervosismo, palpitazioni, vamtich e più del gozzo stesso; 6) risultati incom1Jleti, per persistenza dei pate di calore; diminuiscono i trem ori e la tasintomi simpatici tanto che l 'esoftal1r10 richie- chicardia e così a11ch e i disturbi digestivi; de spesso una simpatecton1ia secondaria, ope- anche il M. B. si al>bassa notevolmente. I sinrazione ch e ha i suoi seri inconvenienti. Se- tomi fisici persistono più a lungo ed alla fin e condo a]cnni AA., gli interven ti sul simpatico il aozzo finisce per attenuarsi, talvolta spa1

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« JL POLICLir\ICO »

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risce, mentre cl1e l 'esoftalmo re~1a il più delle volte ribelle . Gli van laggi cl1e i chirurgi attribuiscono alla ra dioterapia so110 i segu enti: 1) la r adioter a.p ia è un n1 etod o di cura troppo lungo, e questo è ver o : Ina si è visto ch e anche il rr1etodo chirurg ico porta con sè una convalescen za ch e può durare ancl1e un anno; 2) la rad.ioterapia è inefficace: secondo g li AA. ,è la mancanza di pazienza che fa dire questo ai chirurgi. Se si sa attendere , ed applicare il metodo a regola d'arte, la radioterapia, combinata e completata con la elettroterapia , raramente fallisce; 3) la radioterapia provoca delle poussées d'ipertiroidi smo : tali accidenti non posson o essere dovuti che a un dosaggio troppo elevato; -1) la radioterapia può produrre il mixedema, ma esso è sempre transitorio e facilmente curabile; 5) la radioterapia produce una vascolarizzazione locale, delle lesioni cutanee e delle aderenze che diminuiscono le possibilità di successo del trattamento operatorio. Ma tali lesioni erano frequenti all 'inizio della radioterapia; oggi una filtrazion e . selettiva appropriata, un dosaggio preciso, una tecnica severa .hanno evitato tali danni e molti chirurgi hanno modificalo la loro opinione. Come si vede, g li AA., che sono fisioterapisti, tirano l 'acqua al loro mulino : si verifica cioè, per la cura del gozzo, quanto è avvenuto per la cura del fibron1a uterino, a lungo disputato fra chirurgi e radiologi. Volendo r esLar e i1nparziali, bisog.Qa concludere che i campi d'azione dei due m etodi non sono ancora ben delimitati . Solo l 'accurato studio dei casi clinici permetterà di stabilire esattan1ente quali casi spettino al chirurgo e quali al radiologo, a meno che non si voglia prendere ~ul seri o quanto prop.one M. Labbé, di mandare cioè al chirurgo quei malati che hanno più fretta, riservando al radiologo i pazienti verarnente tali .

G. LA

CAVA.

l\'el prossimi numeri daremo:

QUADRO CLINICO DI PORPORA. REUMATICA. CON REPERTO DI STREPTOCOCCO

Lezione clinica del prof. R.

SILVESTRINI

Direttore dell' I stit11to di Clinica Medjca della R. Università di Perugia

ffiINGOBULBIA.. PROBLEMA EZIOLOGICO E PROBLE1'1A. TERAPEUTICO.

Lezione clinica del prof. G. JoNA tenuta a lla Sct1ola di Medicina Pratica 1c

A . Minich

n

di \ enezia.

[AN1'0 XL,

NU}.f.

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DIVAGAZIONI Attività sessuale e longevità. L 'i11 flu en za de11 'attivit à se ·suale sulla durata della vita è stata oggetto di numerosi studi. I ris ultati delle ricerche statistich e sul materiale uman o non sono sta Li conclu i vi ed esaurienti , in quanto itelle vari e categorie di person e prese in es.arn e oltre a quello sessuale altri fattori possono con correre ftd a·c corciare o a prolungare la durata dell'esistenza. Così, a mo' d 'esempio , nella clas~e degli ecclesiastici oltre l ' astinenza ses uale po ono influire a determinare tale durala le abitudini in1poste dalla r egola , il regime alin1entare e simili. Senza dire cl1e nell 'astinenza assoluta i11fluisce anche l 'elem ento favorevole della n1an canza o quasi dei contagi venerei . Nè è logico trarre conclusioni dal rapporto tra il nt1mero della prole e la dt1rata della vita dei genitori. Alc u11i autori americani hanno trovato ch e vi,ro r10 di più coloro che hanno più fig li . l\1a tal e da to di fa tto 11011 l1a importanza per ]a qt1is Lione cl1e lle occupa , in quanto ch e è risaputo cl1e la qt1ant,ità della prole n o11 è sempre in rapporto dire tto con I 'attività erotica dei genitori , anzi è stato sostenuto ch e talvolta il r apporto è irlverso. In linea t eorica , tenuto c;o11to ~h e le gon adi hanno influenza su Ilo sta t.o generale sia direttamente sia attraverso lo altre glandt1l e end ocrine con le qua li sono in r elazion e funzionale, si può presun1er e clie l 'atlività sessu ale influisca sull o stato di ben esse re degli individui , sul loro 1p-0tere di resi stenza alle in fezioni e con eguenteme nte sulla durata a ella vita. L'organismo umano è un coniplesso arm onico di funzioni interdipendenti , e l 'assol,1imento di ciascunn di esse ha influenza sul le altre. La funzion e g·enitale non può sottrarsi a questa legge. E ciò tanto più in quanto il ses o costituisce uno degli istinti fondamen t.ali della vita , ed h·a pertanto una g ran parte n el dete!'minismo del tono sentimentale. Non è azzardato quindi ammelt crc ch e l'u $f) no11 ad-8ouuato dell'attività sessuale, si~ con le astine1ua sia come abuso, possa attraverso azioni psico-fisiologiche indel)olire l'org«n ismo ecl affrettarne la fin e. Ed è presumibile anche un com portamen tl) ni,1 erso si abbia nei due sessi , in quanto nella donna 1'attività sessuale è legata alla funzion e genitale. Le gravidanze hanno ripercussioni sullo stato generale ed influiscono sulla m ortalità per tutti gli stati patologici relativi alla gestazione, al parto, al puerperio ed a 11 'aJlattamento. Anche per questo rig ua rdo le statistiche uman e non si prestano allo scoipo. Quindi elem enti per conclusioni sempr e approssim~tive si possono d edurre solo dagli esperimenti i tituiti sugli animali. •


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21 J

SEZIONE PRATICA

Aulori inglesi e russi (Phi1ippe, Nell)' llat1, .\lpatov e Gordec11ko) hanno a odalo cJ1e i11 alcuni generi di farfalle i 1nascl1i e le femmine han110 una vita della tessa durata se vivono separati. Ma se si fanno 'rivere in cor11unità in n1odo da permetterne l'accoppiamento si contata che i maschi vivono più delle fen11nine. I. Rollin Glonaker (American Journal of Ph)'siology, vol. LXXXV) ba fatto interessanti ricercl1e sull'azione dei rapporti sessuali sulla durata della vita nei sor ci biancl1i. Egli divide gli animali in sei gruppi: 1) ani111ali che vi sero sempre separati e che non ebbero mai alcu11 rapporto sessuale; 2) animali che ebber o rapporti cssuali poco nu111erosi; 3) ani1naJi .che ebbero un 11un1ero medio di rapporti se sua li; 4) animali che ebbero ra p11orli sessuali nun1er6si; 5) femmine isterecto111izzale viventi in unione con maschi norn1ali ; 6) femmine iste r ectomizzate viventi da sole . Constatò ch e i t11aschi vi. sero in ogni caso sempre più delle fcn1n1in e, che la durata della vita fu i11aggiore 11egli animali c h e ebbero rapporti sessuali co.u un massimo in quelli nei quali i rapporti slcssi furono in numero ine~ dio, e c l1e infine i nlaschi per quel che riguarda la longevità si giovarono di più del! 'attività essuale n1oderata. argo.

CENNl BIBLIOGRAFICI. t1l N Oftvea11 1 raité de Al édecine. Ea ~ c. X. J>at holouie cle l ' a11nareil circulatoire (Coeur et vaisseaux). Vol I , II, III di compl. })agg. 2500 e circa 700 fig. !\1as on et C. , Paris, 1

1933. Frs . 365. umerosi AA. hanno contribuito all a con1pilazio11e di questo v0Ju111e: è merito ]lCrò di Lutembacber d 'aver aputo coordinare e fortdere gli sforzi dei vari redattori, sl cli e LuLta la materia a1ppare come c ritta da un 'unica p ersona. P er la va -ti tà degli argon1enti tutta via qu esto fascicolo è stato suddiviso in tre volumi. Il primo cornpre·n de l 'anaton1ia e la fisiologia dell 'apparato cardio-vascolare, lo stu dio de11 e indror11i, 1'esplorazione funzionale del cuore , la farmacodinami ca dei medicamenti cardiaci ed il trattamento d elle -varie indron i. Degni di rilievo particolarmente appaiono i capitoli di Teissi er ulla semeiologia cardiaca , di E. Bordet sull ' indao-ine radiologica, di Lutembacher sullo s tudio s trumentale e grafico e sulle in sufficienze cardiache, di Dumas sul!' angina. Nel secondo fascicolo lo studio della p·a tologia del cuore si trova suddivisa in 4 g randi capitoli: pericarditi, miocarditi, endocarditi e lesioni ' 'alvolari. Teissier et Duvoir descrivo110 i11fatti dapI)rima le affezioni del pericardio, pericardili i

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(1) Si prega d'inviare due e-0pie dei libri di cui i desidera la recensione.

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acule . se111plic i o purule11Le, e la inlìsi del pericardio , mentre in un altro capitolo gli :\ .\ . traltano delle i11iocarditi croniche, insistendo notevolmente sulla diversità delle forme cliniche e sull 'intere e delle co11statazioni anato"" n10-patologiche. Pure Teissier, 111a in collaborazione co11 Lian , tratta in seguito d e lla dilatazione e della i pertrofi:t di c uore; a pro J)Osito del g rosso cuore di Traube essi discutono i r apporti dell'iperten sione arteriosa con le l esio11i c·ardiache 8 · renali. .\ Mouquin sono dovute le di Yerse forme di endocarditi, mentre Giraud studia successivam c1lte i diversi tipi di i11su(ficier1za aortica 1'infarto n1iocardico, infi11 e la sifilide del cuo~ re , a proposito della quale e_pone idee assai g iu.., te sulle indicazio11i d el tratta111ento specifico nei cardiaci, che in .passa to iano stati luetici. Preceduto da alcune pagi11e di Rouviere sullo sviluppo del cuore, dei su oi orifici e d ei suoi setti, appare quindi u11 i11agnifico studio, di Picl1on sulle malforrl1azioni co11genite del c uore : con stile chiaro e semplice l 'i\.. 1e. passa tutte in rassegna (dalle più co1nuni alle più rare) con fìnezza di dettagli a volte veran1enteinteressanti. La patologia dei vas i infì11 e occn pa tutto il 3° fa .. cicolo. ed a11che i11 quc::,to nlagnifici capitoli sono quelli sulle aortiti e s11gli aneurimi aortici di Gravier e Goyet, sulle affezio11i dell'arteria polmonare di Durand, s ulla tensione arteriosa di Dumas. I·n ogni capitolo, con1e per tutti gli altri volunli di quest'opera, larga parte è fatta sempre· alla clinica, a i metodi <l ,indagine, alla tera• pia. Il successo già riparlato da quest 'opera è dovuto appunto a tali pregi e certa1nente anche questi volumi riguarda11li la cardiologia· saranno apprezzati co111e Jneritano. A. P.

G. GIRA.un. L' hypole1ision artérielle dans les. mala.dies chroniques. Vol. in-8° l\la son & C., 1933. Paris. Frs. 4.0. L'ipotensione arteriosa è trattala, in questo })cl libro, da un punto di vista essenzialmente c li11ico : i quadri morbosi che a lei si a ccor11pagn.ano sono tutti ricordati e i1lu trati co11 • am.p1ezza. è la fi siopatologia della ipotensione è trac urata , chè il suo meccaJlismo è studiato a ronda, e ne son o n1essi b ene in evidenza i fa tLo ri diretti (cardiaco, vasale e sanguig110) eg li indiretti (sis tema e11docrino-simpatico). L ' . passa in ra::;::;eg11a così tutti gli tati ipoLen ivi di cui la clinica deve occupar i: tutte l e malattie croniche, di natura infettiva , o tossica, legate a di s t url)i de11a nutrizione , al cancro , alle endocrino11atie sono ri cordate con molta chiarezza: alcuni di questi capitoli ,


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IL POLl CLlNICO

quello della tubercolosi per e ~erl1 _pio, i)resenta110 11art icolare intere&se. TI bre\'e accenno alla terapia Ya raccu11tandato al lettore specie per quanto i iguarda l ' t 1 c:o d egli a ng io to11 ici, cl1e tien giusto valore de! ig nifì cato dell 'elen1ento vasale i1ella ge11es1 della ipo tensione. 1"'l1llo il 1)ia110 del lavoro è espos lo con schematica cltiarezza; gli al1tori italia11i sono lar&·ame11te c itati , specie il Luisada, ed è a1111p1am.e·n te rico11osciuto al Ferrannini il merito e la priorità delle vedute sulla ipotensione cotiluzionalc . Il bel libro del Giraud rappresenta una cl E: lle tre n1011orrrafìe ch e un gruppo di autori frnncc i 11n Y~luto dedicare a questo interes a11te prob lc111a delJ a 11atologia cardio-vascolare: e m erita pi c11a lode. V. SERRA.

L.

E11f stel1it11g, Erke11n iing un.rJ Beli<uidlun1g i1i11er er [\ra'lkh eite1t. ·' ' (']; Tll . l h1 v.ol. i11- 0 di 1~9 pag. F . C. \\ . ' oge l, Berl1n, 1933. l\.RE LC L.

i con1pleta con questo volume l 'oper~ .di cui abbia1\lO g·ià :µrecedenten1Bnte data nol1z1a: La lerapia che 111\. vi Lratta non è quella dei ricettari , ma d eriva con1e logica consegtienza dalla n1ateria svolta n ei due preceùe11li volumi , integra11dola con la patologia in un tutto

.

lllllCO.

Dopo qualcl1e carp itolo sulla terapia .ger1 eral c e cau .. alc. sull 'alimentazione, ui metodi fisici 1 e p ichici di terapia , 1 A. si occupa d el tratta111ento d ella febbre, delle ntalatt\c infettive e di quel le d ei diversi organi e sis temi. Il libro e ige un ,attenta lettura p er essere pie11a1nente apprezzato ed b~ il g rande ~11 e r~to di fog·giare u11a farn i a. n·ie1ilis basata sui pr1nci1)i g·e11erali, per cui l 'applicazione a J caso sin golo riesce l )ÌÙ agevole e sicura. I i1l. P.

111 alattie dell' a.pparato digere1ile ed el en11Jrtli cfi dietetica.. Un \rol. in-8'0 di 626 l)ng. , cort l 93 fì g·., rilegat o (Collez ione di « l\ Ianuali di ~1e dicina n) . Cnionc tipografi co-editrice , rf orino , 1933. Prezzo L. 55. G Ld.\C\DI.

1

Le i11alaltie dell 'appaTato diger ente costitui1 ~ co 110 una larga percentuale d ell altività del 111ctli co pra tico e i presentano spe ~ so i11 (fUadri 11011 tipi ·i, cli dia gnosi differ e11ziale lutl'a ll ro c lic nge vole. D ' altra parte, il sempre crescc n Le a f nna11 te11Lo dei metodi di ricerca r enLlc i1eccssario un libro bene aggior11çito che di ta li n1ctodi t enga il debito conto. Tale è appt1n to questo cl el prof. Girardi ch e espone in m oGlo c h.iaro e co111plèto la patolog·ia dell 'appara lo lligercr1te: il ca, 0 orale, l 'esofago, lo lomaco, l 1i11testino , ivi con1pre i i vermi e d i protozoi inle tinali . Seguono g li elementi di diclet ica, })arte essenziale in un trattato di ques to .gen er e, con indicazioni praticl1e per la prei1ara1 ionc dei varì cibi. (~0 111e giu tan1ente oss€rYa nella pre fazione il pro f. ( .econ i , questo libro è volto in forma 1

l>

[ANNO XL, NuM. 27]

piana e persuasiva, ordinato secondo quanto di più moderno interessa l'argo111ento; in esso l 'esposizione dottrinale va sempre di pari pas1 ~ o con quella pratica, senza che 1 una soverchi mai l 1altra. Il libro risponde ottimamente alloscopo per cui fu ideato e scritto, di servire uliln1 ente al medico pratico. fil.

F.

D1M1TRESùo-f>opov1c1 e H. DANY. L' aérophagie et son traile1nerit. Un voi. in-16° , di 132 pag., con 10 fig . Ì\fa sson e C.ie, Paris, 1933. 1F rs. 17. RAMOl\-n ,

Sindrome complessa, messa in rilievo da llayem e soggetto di rece11ti disct1ssi0ni, l'aerofag ia ha un 'importanza clinica che non si può disconoscere, purcl1è si inetta come princirpio la distinzione fra l 'aerofagia libera e quella blocc_a ta. Scompare in tale distinzione1'importanza del tic di ii1gl1iottimento ed il termine di aerofagia ri1na11e per indicare non 1 già la sacca d aria ga Lri ca, intestinale od an· che esofagea, n1a l 1in sieme dei disturbi, dei sintomi accusati dai 11talat.i che presentano una particolare sensibilità d el loro stomaco per la distensione gastrica. Gli AA. espo11gono il ineccanismo , l'eziolog ia, la sintomatologia varia e complessa , Je forme cliniche , i vi compresi i disturbi cardin ci e respiratori , lo s tudio radiologico, la di agnosi ed il trattamento. fil .

Vom A r.:t und sein,en Kranlcen _ III edizione. Un vol. in-16°, di 380 pag. J. F.

A.

KRECKE.

Lehmann , 1\1iinchen, 1933 . Si è n1ai veduto un chirurgo che, prima di iniziare la narcosi si sed esse accanto al malato, prendendogli paternamente ]a mano e mormorandogli parole di conforto, :-·.icchè il' malato si addormentava con la se.n sazione di avere vicino il proprio salvatore? Tale era Alberto l{recke, un noto chirurgo di Mo·n aco cl1e ha sempre sentito cosi profondamente la nobiltà della professione nostra e I 'amore umano. E la larga esperienza raccolta nei 45 anni di vita professionale, guardando sempre addentro alle cose con sereno spirito , è trasfusa in questo libro postumo ch e, in una ventina di capitoli considera varie situazioni e problemi riguardanti i medici ed i inalati . Citiamo i titoli di qualcuno: La popolarità d el med.ico. Come prevenire il dolore. La psicoterapia dei carcinomatosi e del terrore per il ca11cro. La respon sabilità del medico in alc un,e malattie con pericolo di morte. L'ispezion·e d el malato. La lettura dei giornali medici. Il medico malato. Le questioni di onorario fra colleghi. Come si vede, questioni vive , in cui il medi-:;o s 'imbatte, si può dire , ogni giorno e su cui l 1A. porta esempi c he b ene le lumeggi.ano e tutte trattate con alto senso di vita e con una pacata bonomia che vi avvince. ~ un libro di agevole lettura che , una volta incominciato non si ]ascia facilm ente ed a cui si ritorna spesso. fil .


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[ANNO

XL ,

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U l\L

27]

SEZIONE PHATJCA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONCìRESSI VII° Congresso Inte1·nazionale di Medicina e Farmacia Militare. (Madrid 29 Maggio - 4 Giugno 1933-XI ).

\ e abbia m o g ià d a to n otizia p reliminar e r1cllo scor so numero. Il 30 e iil 31 maggio, in assemblee plen ari e, fu -discusso il primo tem a riguardante i principi gener ali di organizzazione sanitaria presso u 1ta nazio n e in gu erra e le applicazi oni de lla nuova Cortve n zione di Ginevra.

Le sedute furono presiedute d al ten . g ener ale m edico F ran chi. Il dibattito fu ampio e pien o d 'i11leresse specialmente a cau sa d elle fond ale ·obiezioni m os e alle con clusioni d ella relazion e ufficiale dal presidente e dal ten . col. m edico De Bernardi n i ch e per primo ebbe la par ola. 11 gener ale Fr an chi inter venne n ella discu ssion e con tre comu11icazioni , dirette a chiarire i pun I i d i vista d ella Delegazion e italian a ch e con ) 'esperienza vi sula n ella gran de guerra ridusse l 'assen1blea all 'incondizion a ta approvazione di r adi .cali 1nodifica1 ioni e r ettifich e d elle con clusioni ufficiali r e<la lle d ai relatori. Il contributo i taJi an o fu co~di alrn cnlc apprezzato e si formò subito intorno alJ a n os tra Delegazione un ambiente di stim a 1u in gl1ier a, ch e ebbe cordialissime m anifestazioni n el! 'universale consen so delle assem})]ce od irt ripe tute priva te a ttestazioni di simp~ lia . per pa rte di con g ressisti delle più diverse Naz1on1. Il 2° 3° 4° e 5° t em a furon o discu ssi conlem poranc~m~n le, j1t sezioni distinl~, tra il 1°. ed il ~ g iugn o; così an che furon o svolti a parte i lavor1 d el la .. czion e veterinaria. Lo s' 0Ja in1enlo d el 2° t em a r igu ard ante le vaccinazi oni p r e11en tive fu diretto dal gen erale m edi: co fran cese DoPTER, 1 igienist a t anto noto n egl1 ambienti scientifici internazionali . Fra le diver&e Lc11c.leu ze dei i1ega tori e deg1i e11 tu sias li, fu ricon osciu la l 'effi cacia d ella profilassi vaccinica e fu em esso un voto tendente a far sì ch e le vaccinazioni siano eseguite pri1na d el reclutam en lo per le m al a ttie ch e maggiorme11te minacciano ln salute d el solda to, potendosi trarre utili vantagg i per la popol azion e militare e civile da una siffatta immunizzazione premilitar e. Notevole una comunicazione d el 1° capitano m edico FroRE M ARJO (Osped ale militar e di Udine) sui risulta li o ltenuli in Libia con la vaccinazione antitifica e in occasion e di una limitat a ricorren za epidemica di pes te bubbonica. Il ten. gen er ale medico FnANca1, avendo rilevato ch e presso alcune Nazioni sono tenuti segre ti i m etodi di prep ar azion e dei vaccini, usati n elle For ze Armate, presentò un ordine del g iorno col quale si propon eva ch e, . se<?Onrlo lo spirito di collaborazione e le stesse .f1nal1tà uma· nitari e di questi congr essi, fossero resi noti senza riserva i procedim enti u sati n ell 'allestimento dei materiali di profila ssi; anche p er estenderne ] 'es perienza e giovare al loro perfezionam ento . Qu esto voto fu accettato dall 'assemblea ed iscritto n ell e con clusioni. 1

Il 3° tem a rig uardava le cure chirurgic1ie presso la linea de l fuo co e le f ormazioni speci al izzat e mobili avan zat e, n ella g uerra di m ovimento. Alla discu ssione partecipò il con gressista italian o l\iiagg iore gen . m edico in P . A. prof. CAcc1A espon endo

1065

i risulta ti delle esperien ze co111pjule i n gu er ra s ulla fronte italiana ed a1Jpor lando un contributo assai apprezzat o ed influe1t le per le deduzioni con cJusi ve. 11 4° tema aveYa per oggetto l a p r eparazione e l 'arialisi degli alimenti co nse r val i elle farn10 parte tlella r azione del soldato in p ace e in gu erra. Il Uap o d ella Delegazione italiai:>:a d ovette int~~ve­ nire, nell 'assemblea generale finale, per r ettificare una delle conclusioni adotta le e che n elle atLribuzioni tecniche al d etto riguardo tendeva a far parte quasi esclusiva agli D;fficiali ~himici farmacisti. Il Congresso acce ttò 1 osser vazion e secondo la quale Ja funzione d egli ufficiali igienisti ri111an e di primo piano, special1nen le per quanto riguarda il valore 11ulrilizio degli alimenti in <.;onserva onde è necessaria la più larga collaborazione in brom atologia, con un la voro d 'insiem e g uida lo d agli enti sanitari direllivi.. otev<:>li . le c;omunicazioni sul 4u tem a d el n1aggiore ch1m1co farmacist a GoRRETA e d el cap. m edico CALIGARis.

Col 5° tem a era s la lo propos to lo sludio compar cilivo dei sero izio odontoialtico e del se r vizio am1ni nistraliv o n egli eserciti d ei diversi Paesi . At-

tesa la varia co tituzion e orga nica delle Sanità militari e 1 ordi11a1nento d egli ::, Ludi professionali no11 uniformi, sono s talj adotta li per il servizio odontoiatrico conclusioni Lender1ti al reclutamento d el personale specializza lo fra professionist~ in possesso di titolo legale, con1e ora non avv~ene ovunque, e sopra tutto alla .a degua~a . prep~az1one 1nedico-militare. In fatto d1 amm1n1straz1one, se n e è r iconosciuta l a d ecisiva i1n portan za per il regolar e funzion am ento cl cl le fo rmazioni sanitarie c;h e richied on o una sicura co111pelen za n ella ges tion e d elle complesse a ttività a1n ministra tive. Il 3 g iug n o fu dedica lo a d im~strazio~1i . s~ien~ tifich e n ell 'Osp ed ale militar e eù in altri ist1tut1 m edici 5peaializzati e slabili111enli chin1ico-farm aceulici della città . Ebbero luogo varie visi le. Il prossimo Con g rc o a rà Le~ulo ~ Buc~re~t itcl settembre del 1935. Per il pr11n o d e1 temi, ri..g uardante il serviz~ o sanit~rio 11ella ~uerra d~ J11ontagn a, sono s la l1 prescelti co1ne Paesi relatori 1'llalia e la l=tomania. Sar à con segn a la al « Giornale di ~'fedicina ~Ii ­ lilare » una diffusa r elazion e del VII Con gresso, ove saranno m aggiorm ente sviluppate le notizie cl i cron aca ed il con1m ento t ecnico ai lavori del Con o-resso. Giova intanto rilevare ch e Ja Delega1.ion~ italian a si è affern1ata per la parte a ttivissin1a presa alla tra t lazio11c ~ei le ~11 i 11on ch è per I.a J'reponder anle azion e esplicata in sen o al Com1t ato perman ente e alle ad una11ze dei ~ap.i c~ elle de ~ leaazioni oYe eran o trattat e quest1on1 inerenti nlia org~nizzazione dei Congressi e argon1enti tecnico-sanitari d 'ordine gen erale. In una dell e più solcn11i occasioni ch e fu quella di un con vito e di un ricevimento offerto d al Capo d el Governo 11el più sontuoso alberg·o di Madrid, il gen erale Francl1i fu i1lcaricato di pari are in n om e di i u l Li i con gr essisti. Il discorso ebbe la più lusinghier a accoglie11 za per parte dei convenuti ch e so ttolinearon o lo stile, conforme al nostro m etodo n azion ale, per dignità e m i. ura. Il Capo del Governo nella sua risposta, e · poi per sonalmente, ebbe parole d i alla con siderazione ch e, oltre le per son e, andavano all a n o. tra Nazione, t an to prossima alla pagna per la 1


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1066

IL P OLJ CLrNICO

comu11c civiltà e per un istintivo senso dj profonda fra lerni1.à Sebbene ogni manifestazione della delegazione -e dei congres isti ilaliani fosse naturalmente tenuta estranea a qualsiasi accenno d'ordine politico, pure erano visibilmente ovunque rilevabili i segni di grande rispetto con cui anche negli ambienti cittadini er ano accolti i nostri ufficiali, ciò cl1e din1os tra ancora quanto prestigio abbia guad agna lo agl 'italiani all 'estero il llegin1e Fasci t a.

»

[

Presiede il prof.

MARIO

Prof. E. ~[ENEGRETTI. d ello zCJlfo

-

n ell'o rganisn1 0.

Ricerclie su l m eccan i sn1o cl 'azio n e della diacetilmorfina .

Do lt . Lu1Gr RoBUSCHI. -

Influ en za delre rg os l eri na irradiata sul contenuto in, magnesio de lle ossa.

Corpo estraneo nel bronco di destra . Prof. ZAN IBONI . - L 'O. prende lo spu11to cln u11 .caso di corpo estraneo inspirato i1el bro11co di ~destra da un bambino ch e ha presentato sintomi di asfissia acuta tardiva e che è g uarito n1ediante estrazione del C. E. per Yia trach eotomica, per passare in rapida rassegna la sintomatologia clinica e radiologica della ritenzione òi corpi eslranei nelle vie aeree. Trasformazioni chimiche dello zolfo introdotto per via respiratoria. Dolt. A. CESTAn1. - L 'O. espon e i pri111i risul 1ati di uno studio sull 'abitudine alla adrenalin a. Si può ottenere 11ei co nigli (85 9'o) una abitudine ben evidente alle azioni tos iche del farmaco , tanto da sopportare l>e11e dosi qt1i11di ci volte superiori alla n1inima letale . Sedt1l n de] 5 n1ag·g io 1933. Sulla presc11:za di 11ucl ei pirroli ci nell'idrolizzato tripti co di gliadina. RoNCATO. -

Dott. SAPIE.J.'\Z.\

Trasfor1na zi oni ch.imiclie e fi si oc himic1ie dei sali di tallio nell 'organ isn10. GNAVI. -

Il tiosolfato sodico come antidoto del tallio. Dott . .S. SAPIEi"lZ.\ GNA, ..1 . - Il tiosolfato di sodio n on può essere un efficace antidoto nell 'avvelenamenlo da tallio perchè nell 'organis1no i sali di tallio cl1e si iniettano si trasformano in cloruro di tallio e il tiosolfato di sodio (come di1nostrano con cordemente ricerche in vitro ed in vivo) non può spostare il tallio dal cloruro a m eno ch e non si trovi in un fortissimo eccesso sui cloruri presenti , condizion e questa ch e i1on può mai avverarsi n ell 'or ganismo . Dott.

Relazio11e tra m eta b olismo degli idrati di carb orii o e metabolismo di sostanze a:o fat e durante la fun~one cardiaca.

Doll.

BA SSAXI . -

e

Asportazione del linfon odo popliteo del coniglio tra due legature e ~1·n.:a legatura . Effetti di questi interven t i. C .!\V \ LLI

Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

0TTAVIANr.

Seduta d el 4 n1aggio 1933. Prof. C.

Co~IBA.

-

Re lazione sulla Sieroterapia

a n I i d ifterica. .

Dott . R1zzorrr. -

Prof.

Il Segretario.

TnUFFr, presicle11 le. I l m ecca1iisn10 d'azio n e

XL, NUM. 27]

Il tiosolfato come antidoto del piombo. Dolt. R. L:Lt"GUERru. - Con ricerche in vitro e in ' ivo si di1110~ tra che il tiosolfato di sodio non può agire come antidoto nell 'avvelenam~nto da sali di piombo. Infatti i sa li olub1li di piombo si trasformano nel! 'organismo in fosfato di piombo e il tiosolfato di sodio deve essere in fortissimo eccesso p er sp ostare il piombo da tale sale. La conLroproYa si ha n el fatto che iniettando nell 'orga11ismo del tiosolfa to di piombo e dj sodio esso si l,rasforma in fosfato di piombo.

Società Medico-Chi1·u1·gica di Padova. Seduta d el 28 aprile 1933.

N~O

-

Seduta dell '11 maggio 1933. Do tt. B. Lo

VuLLO.

-

Due casi di epite lioma

della /accia so tt opost.i a l er apia i r radiante.

L ·o. presenta due casi di cpile l ioma d ella faccia a tipo basocellulare particolarmente gravi per sede (compartecipazione delle palpebre) e per .estensione, so ttoposti a Rontgen e Radiumterapia, e con esito in gu arigione essendosi otte11ula la scomparsa con1pleta di og11i lesione neoplas tica clinicamente apprezzabile. Dolt. B. Lo VuLLo. -

Meningite linfocitaria acuta benigna d1origin1 brucellare. Prof. M. VOLTERRA . - L 'O. descrive un caso di meningite acuta non purulen La a sedinì ento linfocitario (leptomeningi le acu la linfocitaria b enigna) insorta ilnprovvisame r1le in una giovine di 19 a11ni, senza alcun prodromo, con cefalea viole11la e febbre elevata, e decorsa con notevole mitezza di sintomatologia in circa 3 settimane. Le agglutinazioni riuscirono positive a tasso alto per il micrococco di Bruce e a tassi un poco minori a11clìe per il paramelile11se e l 'abortus: vi fu agglutinazione positiva, anche nel liquor. Durante il periodo che la p. fu in Clinica si assistette al costituirsi dell 'ingrandin1ento del fegato e della milza . L 'O. passa in rassegna le diver se modalità con cui possono presentarsi le a lterazioni della meninge nell 'infezione brucellare e mette in evidenza la singolarità del su o caso ch e è l 'unico della letter atura 11el quale la sindro1ne m eningitica sia insorta prim itivamente. come 1nanifestazione d 'inizio del1a brucellosi . Prof. G. Stl\fONELLI. -

Alcune considerazioni fi~io l o gi che sulla opportu11ità di sostituire nella pralica terapeutica miscele di ossigeno ed anidride carbonica a ll' ossigeno puro (presentazione del-

1'apparecchio).

Dott. G. C. re e metastasi bral e.

Elerolopia osteomidollacancerig1t e ne lla gran falce cere-

PARENTI . -

Il dolore nel campo genitale interno femminile. Prof. G. PAROLI . - L 'O. d opo considerazioni gen erali sul dolore viscerale, ed in particolar modo sulla sua riflessione parietale e sugli effetti della novocainizzazione culanca loco dolenli , riporta j risu ltati di osservazioni originali eseguite con I 'applicazione del metodo nel campo ostetrico-ginecologico. Ne ricava quindi con clusioni sia nel riguar-


(.\~NO

XL,

:\°"{;~[.

27J

clo cl e ll 'i11n erva zi on e sc 11sitiYa dei genitali inter11i di1110 · tr~~do, p er. e e 111pio, n ell 'utcro un 'i11dipen~ denza cl 111nervaz1on c d el corpo d el collo·I sia n el • • r1 g t1ardo d el Ya lor e diag no tico d el i11 e toclo e d ella ua in11Jorta11za ter a pe utica. l Segret ari : l>r off. J ,. P1ccu1 , P. 1ccor..1N1. L

Società

~ledico-Chirnrgica

di Catania.

edt1l a cl el 3 g iug no 1933. ]) re .. i<le u lc: J>rof . F . A. FonEnÀ.

P.

l uc1io n.nal o1n o-1Jal oloyico del la 7ei." /1n1an io. i viscernle .<tpontan ea cle l carte. R EDAE LL I . -

L'emopoiesi nelle Leishmaniosi. lJo lt . .\ . J~ -\ ERC . - L 'O. lta ll tdi :.i lo il n1 a ler1a l;' a n a lo1110-p a lol ogico d egli o rga n i c 1nop o i ' li ci d e i ca11i cl1e "'e rYiro n o ad Adl er e 'fh coclor i1ell e l or~ ri cer cl1e rcce11t i in1e eh<' 11orlaro110 a ll 'ide 11lificazio11e for ~ e d efiniti' a d eJ l 'agcr1te tra• 11le l li Io re d el la Lei. h m a11io i ,·i~cera le m edi tcrra n e.1. L · . n e prende occa ion e p er rle r ri ver e Ycri p articolari nle n.-:> i1o ti n el qua dro d ell a L e i l1111a nio. i. o pra lullo })a ond osi ui casi. di ir1fe tazio n e J) ÌÙ inlen a e , ul q1Htclro d ell a Leisbn1 a rli osi s p crjme11 lale d ello p ern1 ofilo , I 'O. n1 ostra cl1e la lesio11 c piit ra r a lter i lica d el] 'em opoi esi 11ella Lei sl11n nnio 0i è un 'apl a ia 1niel oid e g lob a le. Ciò d à m od o a11 · . di piegar e il d c le rm ini m o cli vnri fa lli d cl c1u a<lro d ella Lei, L1ruaniosi u man a, c1ual i la leu cop eni a e l a n1a n can za di il1fa rc in1e11to pi g111en lario d ella n1il la. lnfi11e l '0. red c di po ter n1e ltcr e i11 r apporto t a I<> apl n. i a n1i e loid e con l a iperpl n ia re licoloend o t e li n Le car a llcr i. tica d ella Lei l1n1 t111i o i, e da l confro11to con uc Jl recedenti riccr cl1e cl1c l u diar o n o il q tia clro opposto, l 1apla ia mie lo id c p r im iti' a, c red e di po ter as urger e alla co n cezion e di un n legge ge n er a le di una t end en za a r1tago11i lica fra _lro 111 a e p a r en cl1ima, b asa la ulla du plire p o ten z ia li I à evolu liYa d ello en1o i Li ol>]n .. lo, p er cui cruelle co11di z ioni ch e fanno nu rn cn I ar e i <leri' ~t li i. lioicli d ell 'cm o j liobl aslo n e f ar e hhcr o c]in1i11uire i d eri, n ti e n1 a lici e Yiccvcr ·n .

Megacariociti e Leishmanie. Do lt. /"\ . B r:.nc \. - I11 q ual cl1e ra ris i1no cn o l 'O. è riu cito a ved er e Le ishma 11ie i11 cli fnci1n e n lo n ell 'interno d e i n 1egacariocili. Tali Leishma nie n on er an o p er ò libC'r e n el protoplnsm a rnegaca riocitico , m a a ppa ri va110 en t r o r e ·id uj pro topl asm a tic i a. unti d ai lnegacarj ociti. i lra ller e bhe c ioè' di l111a fagocito i indiretta o cli 2° o rcliJ1 e, in qua nto i m egaca ri oci li , el em e11li co11 qualcl1e p ossi bilit à c itofaga icura el)b en e lin1ita ta, p ossono tal, o lla fagoc ita re an ch e el em ertli o re li di ele111e11li aventi fagoc it a lo in preced e n za . corpi di Le jsh1n.nn .

Dot i.

A.

1067

SEZIO. E PR.\TI CA

lc11 i p er il Kal a-azar a ia tico; P . p e rnic io u s e P. 11l a jor p er il Kal a-aza r n1editerra11 eo) i veicoli n a l urali d elle l ei h1na uie · accenna alle varietà di J>hl eb o lon1us e is lenli 11ci p aesi m edile rra11ei ; d e sc ri e il ciclo di Yil up p o d e l pro lozoo n ell 'ost e intermedio, ecc.

Per un più efficace • pratico metodo di cura del kalaazar infanti le. l}o l l. F. P\nAn1so e D. sa A. F1onENTINo. \'Il ' ir1t ento di em a11r ipa r s i d alle i l)iezioni endo,·c 110 o cli t a rta ro s libia lo g·li 0() . h o11no provato i11 22 ca i di K . A. infn.n lìl e il p . a J111ni11 ofeni ls tiJ>ia to cli clie lila mn1ina i>e r vi a e r1d on1u col a r e, ch e o lli111i ri u lta li u eva d a to al I a pi er n ella cura d I h. . A. cl ell e Tndie, o l lc11endo la g u a ri g ion e n el H0,9 ~o d e i ca i tra lla li . Jlilen gon o cJ1e tale inc lod o sia d a preferirsi al n1e lod o cl as ico i a p e r l a car a lo · ic i Là d el prep u: a to, ad onla d ell 'a lto contenuto i11 b , si a p erc h (• la clurat a d ell a cura ri ul tn ll OleYol1ne11t e ah b r cYia I a, ~i a infine p ere l1è n1elte la curn cli q uel a n1 a la lt1a a lla p orta la clel pra tico.

Contributo alla terapia della leishmaniosi infantile. Do ll. G. Z.rnG n1. - L ·o. riferisce i risultati d a l1Li aY t~ti .in. al cu~i tc nlaUYi di ter a pi a d ella Leif- hn1a1uos1 infantil e l n ed ia11le il n eoanti111osan (Fu a dina ) . P er r1uar1 lo .i l nun1er o li1n il a lo d ei casi (sei m a qt1a tlro c ffe l l1 ,·a rnen lc c ura li) n on gli con sentan o con c: lu ion i èl efini liYe, r ileva cl1c l a Fuadin a è u11 1Jre p a ra lo ad op er abil e p e r Yia so llocutan ea e ch e 1 11 a lcuni ca i spiega un a az io n e effi cace n ella l e i h111~n io i infa ntil e ( lre g u a ri g ioni su qua ttro lra lla l1J, ma c h e da ta Ja u a t o . ic ità n on cr ed e ( h e n e . ia con ig lia]) il e l ' u o n ell a c ura abitual e <I 'l l~a l a- r\ zar infantile.

L'eli minazione dell ' antimonio nei piccoli leishm t: niotici curati con preparati stibici. Dolt. G. P 1A7.ZA. - L ·o., aYen clo 11o ta lo c l1e n eUe c u re inlen si" e d ell a lei b111a11iosj infa ntile col j)·D.nlino -phen 1-stibi a lo di c.li e lil en11n in a p esso la cornparsa d ella fe bbre e d egli al lri sin to111i morJJ.o i i Yerifica solo varii g iorni d op o l 'interruì' JOn e d el tra tl an1 e nl o, è la lo i11d o tlo a ri cer car e . e )) ' r . 1 ~ alte cl.o i d i .anti111on io inie ll a lc '" j Yen ga n lahd 1r e nelJ o rgani n10 un d CJ)OSilo d i antimonio si e aurisca più len tament e di quel lo la ciato cla lle iniezioni cnd 0Ye110 ·e di t ar ta r o ~ 1 ibia lo. Vie n e alla con clu ion e ch e con q ue lo 1n e tocl o d i ct1rn i ve rific;l acc umuJ o dj an limo11io nell 'or oo-a. ni. rn o. L ·accu1'11ulo 111aggior e , de u1n iùil e d nll a lun o-a cl u ra la d ell 'e erez ion e di q ucs lo farn1 aco per le u~i11e, i a ' rrehbe nei bamlJi ni con gravi le .. ioni organi ch e e fu n1ior1 oli d egli organi ln tcr11 i . Il egr elar io : G. IJ1 ~L.\ cco.

Società Medico-Chi1 urgica Veneziana. 9

Co nsi rZer azi on,i sn l la leis l1 n1an i osi s11e rimenla l e de ll o s1>ern1 ofil o. G 1o noA NO.

Le recenti ricerche su Ila tr~smissione delle Leishmaniosi cutanea e viscerale. Prof . G. SonGF.. - L 'O . rias. t1n1c l e r ecenti rice rcl1e cl1e h anno r a vvisa lo n ei p ay>p a laci (Pble· b o lo1nu. p ap a la ii e P . Ser ge11li 11er il b otton e rl 'Orienle; P . ar genlipes, P . chi11 en s is, P . n1on go-

Seduta d el 20 m aggi o 1933. Presiden za : 1

Prof.

G. F . Fiocco.

l' r of. G. Gu1ccrARDI . I n me1nor ia di Paolo eg r i. (Commem or azion e).

Siringomielia: problema eziologico e terapeutico.

r.· .

Prof. G . JONA. p r esenta t r e casi di siringomielia ·e un qua rl o ro n r ep erto di au lop si a. Si

'


« IL PO LJ CLINI CO »

106

ill lr a lli en e sui criteri diagn o lici, in Yi a differ en1iale rispe llo arl allre for111 e m orbose, n on ch è n ei ria u ardi d ella varia sede, es ten sion e, origine d el0 l a caYilà sirin gomielica . Parla cl elJ e cau se, cui il processo può esser l egato n ei sin goli casi ; in uno degli a t tu ali cr ed e di p oterlo riferire con certezza a u11 con gela1nento alle m ani, ver ificatosi n el! ' ultim o a11no di gu erra . Dimos tra i vantag gi ott enuti in uno d ei su oi mala ti con l a Radioter apia; p arla di ques la e d el tra ttam ento chirurgico prop os to d a Punsepp, eseguito pure in u110 dei suoi casi ; si sof1:er1na su quei c ri I eri cli precisazion e della for111a che cr ed e incl ispensabili p er an1met ter e l 'indi cazione chirurg ica n ei singoli casi. Ri cer cl1e Dot t. JI . "lozzETTr-l\IoNTERUl\c1 c1.

sp er i 1nentali su lla presen za di or1norte fo llico lare nel l iquido di ci sti ovari che.

Prof. L. 1\IA:l\roLr. 1ar e de lla ca l ar alta

Su ll'est razione in l racapsu-

Indicazioni e modalità di tecnica nel trattamento chirurgico delle osteo-artriti tubercolari deformi della spalla.

Dott. G. [occrA. - L 'O. prcsen la alcuni casi di o teoa rtriti tuber colari deformi d ell a sp alla p er inos trare com e l 'indi cazion.e e le m od alità d ella tecnica i1el trattamento di esse si an.o in r elazione oltre ch e alla varietà anatomop a lologica d el processo morboso, alla gravità di esso e alla riducibi lità o m en o d ell a deformità n er via incruenta , an ch e allo s tato d ella funzion alità muscolare. In u n caso (varietà g r anulo-fungosu) in cui la d eforn1ità er a dovuta a semplice conlrattura e non vi er an o notevoli lesion.i dei capi articolari, si p otè o tten er e la g u arigione e correz ion e d ella d eformi t à con ]a cura conservativa; n egli a ltri casi (carie secca) in cui vi erano estese lesioni ossee si interYe11ne chirt1rgican1ente t en endo conto d ella fun zion alità muscolare d ell 'arto; n el caso in cui que la era ]Ju on a, l 'interYento Pb be scop o di ott en er e una n eoartrosi utile; n egli altri casi si mi rò ad otten er e una anchilosi in buona posizion e; alla r esezion e venne . quindi associat a la fissazione lnediante in11esti tibio-acrorn io-coraco-c] avico-o111el'ali . Il ris ul la i i op er atorio fu corrisp ond en te allo scopo prefi sso . Il Segretario: Dott . 1\ . V ANNI.

Società di Coltn1·a Medi ca Novar ese. edu la d el 4 m aggio 1933. l)r e. id en te: Prof. P . Pr ETR .\ . P rof. P . .\ . ~ [ E1:\ 1~n1. - Presen I n: ion e cli caso. ])rof. 1). P1ETR.\. - Presenl a:::ione di caso .. l)rof. L . .i\n ì\T\ ~ 1. - Per unn n1aggiore val oriz:::n:ione de l la r adi oscopia to r aci ca.

Craniotomia a lembo osteoplastico per estrazione di proiettile nella sostanza cerebrale. Prof . O. C IPOLLINO. - ' L'O . m os tra r adiogr afie cli cr anio co11 proiettile di rivoltella conten u I o nell a sost an za cer ebrale, la lo p ariet o-fro11t ale si11i tr o, i11e11tre l a porta d i entra la del proiet tile trovasi a des tra , lat o della ternpia. ì\[o tra pure radiogr afi a di cr ani o rl ello tesso a111n1alato dopo I 'a lto o per a ti vo sen za p r oieltile , e

coi segu.i cl i una l arga cr él ni o lon1i a os leo-plas tica all a ' ' agn er . L 'ammalato d op o p ar ecchi giorni cli 11etta sintorria lologia fro11t uJc ~ i rimise e l asciò l 10spedale p erfctta1nente g u arj lo. Riferirà del caso posteriormente gu arito. Riferirà d el caso posteriormente circa i r eliqua ti . Da n o tar si pure il fatto d el}'assenza di p apilla d a s tasi .

Il prof. G. V E RCELLI, a prop osilo dello s tesso caso, afferma ch e la fe11omer1 01ogia neuropsichica presentata d a c1ues to arnn1a1a to, nonostante l a l urtgh ezza d el t r agi lto e l 'nm pia d evastazione di sos tanza cer ebrale, compiuta d al proiettile è stata veran1entc assai m od es la. Il ferito ha jnfatti JJr esentat o solo t1ei prirr1i g iorni ur1 lieve g rado di ob11ubilam en to JJ. ichic;o con r ari episodi di discre ta agitazion e p sico-motoria , un 'unica crisi di au tom ati sm o com iziale , li evi dis turbi disartri ci presto diJ egu a tisi. 1\ll 'esa1ne neurol ogi co l 'O. h a rilevato a ca rj co d r ll a m e tà des tra, segni mollo d elica ti d ella serie frontale e prefrontale di attual e inter esse per la sem c iol ogia di tale regione . Lo ll. A .

' ' ANr.LLI . -

nu d i

Tt n

caso di amenza

r eci divari te.

Do tt. L. CABITTO. - L 'artinia, m otore fJrim o della vita. Ricerche sulle prop1'iet à radianti de lla ce ll u la nervosa. Not a preventiva. '

Irradiazione del plesso celiaco e secrezione gastrica. Proff. G. F. CAPU ANJ e ~1 . 1.UP O. - Gli 00., in })ase a con ider at ioni di fj siologia d ella digestio11e ga. trica e clj tecnica roc11 lg·c11ologica , premesa l 'esp osizio11e d elle precede11ti ricer che, riferiscon o i risulta li otte11uli in 15 p azienti. irradian<lo il plesso celi aco con d osi tenui . Hanno ottenuto aumento lieve d ell 'acidità total e ma cospicuo .d ella secr ezion e gastrica e di t ale durata che la ricer ca impos ta la con finalità puramente dottrin ali , h a p ortalo un rj s ultato di g r ande importanza pratica p er la cura ctclle sinrlron1i ipopeptich e . I l . . <'!7 retario : Dotl. L u 1c1 FEunEno .. 1

IO Interessante: Dott. CIUSEPPE PENSO

I bagni di 111are (Consigli di un Medico)

AL M \.RE : CLIMA J\1ARINO EO ACQUA DJ MARE - EFFETTI DE L SOGGIORNO AL MARE - IL MARE : A CHI F ..!\. BB NE E A CHI F A. MALE: LR INDICAZIONI - LE CONTRO· 1NDICAZIONI - I NTOC.LFH l\ NZA l N CHE STAGIONE 81 DEVE ANDARE AL MA RE -- QUALE SPIAGGIA SCEGLI ER E: LE PI NETE - LA VITA AL MARE: IGIENE DEL CORPO E DELLO SPIRlTO - L A CASA • I L SONNO - CONTRO LE ZANZARE • IL VESTITO - GL1 OCCRlALl DA SOLE - L'ALIMENTAZIONE - SULLA SPIAGGIA - IL BAGNO DI MARE: COM1'J S I liA Ir, RAGNO DI MARE - A CHE ORA Sl DEVE FARE I L BAGNO - A NCORA QUALCHE CONSIG f,,10 - QUANTO DEVE DURARE CN BAGNO .DI MARE - DOPO IL BAGNO - IL BAGNO DI ACQUA INCIDE NTI DOVUTI AL BAGNO DI MARE CALDA MA.R E - E R R ORI DA EVITARE DURANTE LA CURA MARINA - IL BAGNO DI ~OTJEl: I SUOI EFFETTI - COME $ ( FA IL BAGNO DI SOLE IL BAGNO DI SABBIA: COME SI FA I!. DAGNO DI SABBIA • I SUOI EFFETTI GLI SPORTS AL MA RE : Ir.. NUOTO - IL CANOTTAGGIO - LE SCOTTATURE DA SOLE - IL COLPO Dt CALORE - IL MAL DI MARE - PRONTO SOCCORSO IN CASO DI ANNEGAMENTO.

F11rne richiesta alla n ostra Am11iinislrazione mediante Vagli a Postale di L. 5. da inviarsi all'E di tore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - R nnia.


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NUl\J .

27]

1069

SEZlONE P RATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA E TERAPIA.

.Appa1·ato digerente e artrite cronica.

Osteoartrite deformante e osteoartrite deformante -sriovnnile.

Il ruolo della infezione focal e e la sua rimozio·n e non è tanto importante quanto la scoperta e l a correzione di a lter.azioni de l n1etab,olis1n{o. Cosi a lmen o pensa T. P. V\rl1ite ('1'11 e Jourrt. Am. l\1ed. Ass. , 17 setten1 bre 1932). Q11c to A. h a s tudiato 99 casi di artrite atrofi ca e 112 casi di artrite i1pe1trofica. oltanto tre su trenta pazienti di artrite atro fì ca e uno su 34 a ffe tti da .artrite ipertrofì ca trovarono b eneficio , e solo temporaneo, dalla estrazione di d enti cariati. Inoltre di 50 pazienti a ffetti da a rtrite atrofica soltanto il 17 ~{, , e d i 60 affetti da. artrite ipertrofica "'oltanto il 13 % ebber o b eneficio dalla tonsilJectomia . econdo i calcoli d ell )A. , la rin1ozi.one rli focolai settici può fa r mig lior ar e il 10-1 5 % degl i artriti ci e farne peggiorare il 15 %. Jmporta11ti son o invece, secondo 1)A. americano, gli errori nel m etabolismo. Dei pazienti da lui studiati 1'85 % ingerivan o l1na quan·Lità ecce · iva di amidi, 1'8'0 % eran o· a bitt1.a lrnente co tipati e il 40-50 % er a110 obesi. Il Lrattamento praticato comprend ey:a. 11110 (lieta ]}a$sa in calorie ed in carboidrati , dei las'ativi, il riposo e la terapia fi sica. Una parte · minore era riservata1 a i ·vaccini ed a lla rin10z ion e d ei focola i settici. Mig lioramenti e g uarig-ioni ~ i ebbero n el 75 % de i casi .

F. Sang (Journ . of 8 011e an1d Joint Su rgel uglio 1932) pensa. ch e non esistano differen ze fond a m en Lia li fra l 'ai\trite d e for1r1a1tte • degli adulti e quell a g iovanile. Ambedue i ti1)i di m a lattia s i or~ig i nano da una alterazion e d ella cartilagine .arLicòl.are con consegu en te l)erdita di ela ticità. Que. la p erdita di elaticità imp.edisce la fun zion e di pro tezi-011e che la carLilaginc normale riveste ·difen.de ndo l e 11arti ossee ... ubcaUJd ali da lle influenze funzio11a li e n1eocanicl1e. l . e le$io11i d ella cairtilagin c articolare, provo caite da. s-forzi eccessiv i, sono di g rande impor· tanza co1ne causa pri1n itiva d ell 'artrite defor1na11.tc. d egli adulti . Ncll 'artrite deformante g i o'anil e ono anche i lll causa lesioni traumati·ch e, (lire tte e d indirett e , a cari co d elle cartilag i-. 11 i . Jl fattore d ecisivo p er la. progr ession e c.~t a 111bedue g li s tati m orbosi è I 'azione d elle r1c l1ieste funzionali cl1 e, agendo come una c;o· s tante sor<YClDte di irritazione , forma la ba se ,'\l caratter~ progress ivo d ell a m alattia .

1',Y,

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G.

LA

CAVA .

Disturbi endocrini e artrite cronica. 'econdo F. C. Hall (Journ . A 11i. J)fed. Ass., 17 ettembr e 1932) la d efi cien za tiroidea de,·e e ser e consider~La co m e tino d ei fattori .etiol ogic i che contribui. co110 a ll ' in org·ere delle arlrili rel1matich e. Fra 150 J azie11L i -a ffe tti da artrite ipert rofi ra ! i segni di d e fi cienza tiroi~ea ~rano :p~esentt in una laro-a l)e rrentu a le d1 ca 1. Le cifre d el m e tabolisn10 basale erano nel 50 % dei casi inferiori a -10 e n el 3±% in feriori a - 15 . I pazienti eran o 1g enera lm ente in buono sta to di nutrizio11e e l ' ipometaboli m o ch e essi presenLavano no11 poteva avere altra orig ine ch e l1na insufficienza g hiandolare . La cura con ghia ndola tiroide produsse benefico effetto a l 49 % di 116 ipazicnti a cui essa fu somministrata. Jn,~ece in 150 pazienti a ffe tti ·d a artrite atrofìcn , le s Lig 111a le dell 'ipoli ro idismo i ri. . contrarono meno frec1L1entem e nte, e. quando pre c11ti, esse poteva110 essere causate anch e d a u 110 stato di ·denutrizione. L e cifre del m et.aboli. mo basale erano infer iori a -. I O n el 35,6 % e inferiori a ~ 15 n el 17,7 % Il trattamento con g hiandola tiroide indusse miglioram ento duraturo solo n el 16 ,5 % dei pazienti: qu esta azione era probabilmente dovuta anc11e al miglioramento d ello stato di l1t1t ri zione.

G.

LA C AVA.

Artrite cronica e colecistite: risultati della coleci· steetomia. l~~ .

'tarr .Judd e l). S. H·e uch (Journ. A.NI.A. , 17 se tt. 1932) pen ano cl1e, per quanto la coleci Li 11on as urna molto frequenten1ente il ru olo di focolaio settico , pure essa è i11fetta n el 3-5 % de i casi di artrite cronica atrofica (infettiva). In alcuni casi .a,l' t.rite e colecistite son-0 soltanto in relazione indiretta in quanto provengon o da un focolaio prim ario comt111e situato in qualcl1e altra p·a rte ,d.e l corpo. In a ltri casi invece ]e infezioni d ella ci stife llea possono e er e il fo colaio settico da cui si origin.an o le artriti: sono a llora in campo d ei m .icrorg an i rni, gen eralmente streptococchi, talvolta J)erò anch e stafi lococchi o bacilli , i quali son o capaci , anch·e speriment.a lm ente, di :prod urre lesi oni n ell e articolia2ioni e n ella c istifellea di animali. Gli AA. ba nno compiuto ri cer ch e batteriolog ich e e sperimentali in 55 cai di a rtrite cr onica infettiva, i quali erano s tati operati di colecis tectomia p er contempor.nn ea m ,a lattia d.ella ci tifellea. In a lcuni casi i tes uti delle colecist i conteneva110 d ei n1icTorga11ismj ch e m os tra,1ano uno spiccato artro-

tropis1110.


1070

«

IL

POL l C Ll~ I CO

5 ca'"'i i sinlo1n i relati,~i a lle articolazio11i ~cou11)arvero co111pletame11te dopo la coleci~ L ect on1ia , in 11 casi si ebbe un n1arcato n1iI11

g li ora111cnto, ccl in 8' casi un miglioramenlo i1iù li eve, pe r quanto b en definito : in con1IJle · ~o, dunque, il 52 % dei ca. i ebb e benefi c jo da I la cura. Gli altri 21 p az ie11li non nolaro110 alcun mj g·lioran1ento dei fenomeni articolari do1)0 l 'operazione. Gli AA. con cludono col dire cl1e, n ei e.asi in cui sono presenti Jr Jl C' tte indi cnzio11i per un inter''ento chirurg·ico · u Ila ci tifelJe.a è bene a ffrettare l 'intcrvento 11elJ a . pera nza cl1e l 'artrite n e 1po~ . . a e ' ere })e11efì ca111e11le influ enzala • "Citeriori ricerche dimostrera nno e sia nece aria o me110 (molto m eno, d. R.) la r in1ozio11e del1 a ci tifellea in ca .. i di .artrite, ancl1e quando n on vi siano le indicazioni d ir ette e de fìnit e })er l 'inter,rento. G. LA C..\\' \. Trattamento dell'osteoartrite tubercolare per e ci • ione delle lesioni ed innesti osteoperio tei intraarticolari immediati.

t

l\. Lericl1e e P. lric ker pubblicano 11el Lyori Cliir., n . ±, 1932 : i risulla Li o·tlenu ti co n ta le m etodo i11 ... ette ca i di osteoartrite t .b .c. e ]Jrop ria111enlc in 2' della sp.all a , 2 d e]] 'an ca. 1. <lel })Olso, 1 Libia t arsica, l del ta r ~o anter1 ore. I11 tutti que Li ca . . i. e eguita la re ezion e . li pica o a li p ie.a, il ca,·o o eo residuo ' 'e11n e col 1r1ato da j1111esli o teoperio tei in g·enere pre . le, a1i dalla til)ia. I ri ~ u ltali riportati furono veramente ocl di ... f.acent i, l)C r cui il m etodo en1bra dover i J~ re ferire al Je a rlrodesi exlraa rl ico lari cl1e han110 lo sYa11tao·g io di 11on escicl erc il tes -uto o seo an1n1alato. R. GRAsso. Nel r enmittismo cronico. J. r.a rJ c · (Jo11,r1i . ,.3-'~ m éd. de JJa11is, 2 n1arzo l D33) con i ali a q u.a11to se glie.

. .1fedicazione eziologica. - Tralla111 ento pec1firo del j\. ·inli tico; vaccini e preparati di 1olfo i1cl blenorragico, tiroidina , ovar1ua o 1)a ra liroicli oa i1 el I\. endocrino. ~c l l)t. cli orig in e tossica legato al la gol La , rcg1rn c a1ir11en la r e "enza puri11e, verdure fr esche, cura di frutta ed acque n1inerali ; di. ol' enti uri ci (pi perazina, atocl1in ol , })e11zoa lo di li tina e in1ili). Nella forma lega ta ad uno s tato ga.. tro .i11t e linale od epatico, ono utili i piccoli la. . sa liYi e gli eccitanti e1Jalici . (Solfato cl i :od io, Citra to cli odi o, Lattosio , ana g . 50. ~n c t1c~l1ia~n o d~ caffè al. matl in o a di giuno 111 un b1ccl11ere di acqua minera le, tipo S. Pellegri110). li Lili a11 ch e i f errnen1 i lattici ed i diYer..,i cli ~en . ibili zza11ti (ipo ... olfìto di sodio o di n1ag11e io 1-2 a1 g iorno). \elle [ o r1J 1e cl~ carenza. "ali <li ca lcio a ~o­ ciat i all 'aùre11aJina (X"\--L gocce al gior110) e lo l oll'o colloida le. i prescrive anche:

»

_\ ci do fo -fori co g. 5. .E"osfato aciùo di sorlio g . 15. Tint. di cortecc ia d 'ara11cio c111 c . 10. :\ equa q . b. per c111c. 300. L11 cucchiaj o <la La vola i11 un i11fu .. o caldo, alla fin e dei pa ti. .1ledicnzioni gcriernli. - 1) Jodio; tintura da 1O a 3 00 (sic) gocce a l g·iorr10 (in latto zuccl1era to) .in cin que volle: con ti11unre per clei Ill es i co11 brevi j)eriodi di riposo. 2) Zolfo })er J)occa o p er iniez ioni; è utile quando si tratta di 111ig·liorare uno stato a rtico lare di qualf:iasi o rig in e. 3) l\r eni co: utile pecialn1ente i1ei ll. cro L1ici si Oliti ci o tubercolari , ina co11,~i ene il tl1Lti i reumatizzanti a n eroizza ti o de1)res ... i . Si dà il Liquore di Fo'' ler (X-4 XX gocce al g iorno). l 'ar -e11ia lo di . odio (2-10 n1g. al gior110 ) l)er l)eriodi <li 10 o-iorni : il cacodi1ato cli ~o dio e sin1ili. Buo11i ri til La li i 0Lt e11 o-on o la 1volta con le l11 r dir az joni radioa tti ve (n1e olorio, torio X) e co 11 I 'in uJina a I)iccole do i (10-20 unità al g iorn o). Per cal1n a re i dolori, a li cilalo di sod io, n.. p~rina e simili , so rvegli ando11 e 1'azione ui ren i. L?calmepte, applirazioni co11 salicilato di n1 et tl e, u ln1aren e, 1a11dan o, bal. a1110 tranc.1ui lJo. l)er e._ .: Olio <li be11adonna; Olio di g iusq uiar110 ; Laudario , ana ~· 20. Op11ure: ~-- ali c i ­ ]a l o di n 1e ti I e g. 1O; Gu a i aro Io o-. :) ; :\[è n t oI g. I ; Olio cartfora to g . 20. fil. Il rodanato di pota sio nel r eun1nt ismo cronico.

jl. Loulchich (Concours n1écl. e l 1 resse Jl1éd., J 1 genn. 1933) ha u ato que lo m edica111e11to i11 t111 uomo di G5 anni, con reun1ati mo cro11 i<·o dcforma11 Le , con do lori ai Jon1bi ed alla 11 ta llO ed avambracc io di dc l r a. Erano Timaste ineffi cac;i le più varie terapie, 1u e11Lre l ' uso del r oda11at o di potassio portò 1111 gra11de miglioram ento. Do e quotidiana d i L-I,X gocce di u.na ·o)uzione titolala ad un ce11ti gra1111110 i)er g-occia. Rapidamente, i dol ori i ono attenuati; alla fine d el ' ' fl acone, l 'a petto fu if<> r11~e delle clita ed i disturbi cu tanei erano com p.-lr~j ; ie l1ngl1ie ricr e ce,ra110 con a petto Il 0r111ale. le al ra fi e e le an cl1ilo. i articolari , p er ò, subirono . olt n11to lieYi 1niglioran1en1i. fil.

DI AGNOSTICA. Errori n ella din.guosi <li 1nalattie a "socinte ild it · terizia, (Jueti LO lavoro di G. B. E11s ler111a11 (.·lnriols of l nt.-Medic., novè r1tbr e 1932) è basa to u 533

o er azioni con lrol Ja le all 'inter\ enlo chiruro· iro o all 'at1top in e dalJ e quali ono tati e. cl11si i casi di ittero <lei u eona t i , ùi 111alfor111az io11i con ge11ile dell e Yie }) i li ari ali itteri da ,·eleni , da m alattie infettiv e, d~ Jues. cla cirro i er)atica, da ittero epidemi co, ~1a c. i::= li i>a11rr eaticlte, da ca11cro. I.a diaa11osi di causa rlell 'it Lel'o è i11 qual1


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E ZIO:'\ E 11RATI C.\

.(: l1e ca~o 111ollo fac ile n1a

1)es. . o ric_ce clifrì-

cil i ~~ i ma. La cau a ·lJiù frequente di itt ero è la calcolo ~ i (in 1-! 7 ~ u 533 ca i) e n ell ' 5 l\, dci ca:,i la diagn o i fu fa tta e ~a tlam ente fìn c.lul1 'inizio e, dopo lcr g ivcr azioni, n el 9 °·0 • Le rliffì colt•'• <li diag110 i i 11a11110 per l 'as ei1 za cle1 do lo re (6 ~o d ci ca. i) o an ch e dell ' i Ller o (13 <Jo) . 11 70 <10 clei ma lati prese11la,'a bilirubin a i1e1 ~ i c­ r o di ~au g ue i11 qt1antità nlinor e di 10 m rr. %. ...' u 85 malati di colecist ite cu]roJosa co11 ittero la m edia clcl contenuto di bilirubina dcl ~ ie ro era di 7 n1 g. ?~ . Nel 67°·0 dei ca i Ja diag nosi era e alla. el 77 % dci casi ~ i trovaro no ali ' inter vento alt erazioni del fega to , dcl 1)an crea e dei dot li biliari extrae11atici . È diffi cile fare la diag110 i di Utn c1o d cl lJa nc rca in a.s 11za di ittero. u 132 ca i pub})]icati 11el 1922, la fne là 11on a"e "a ittero ul p rincipio. La diagno i e atta fu fa lla r1rm1u dell 'inter Yenlo n ell ' ""\± '7~ dei ca i ( u 6D casi) e cli agu o ~ i dubbia fu fatta 11ell ' n,~ . L 'iLtero ùn o Lruzion e compl ela lJUÒ e ~ ere cla lo da calcolo, da stenosi , da cornpre .. ion e dall 'c tern o o da invasione del coledoco da r1al'te di Ull ca11cro della testa del van c rea da ca ncro •J)rirnitivo d ei dotti biliari , ùa e Le1t_ion e di un can cr o della cistifellea, dello sto111a10 <> clel duode110. Nel 12% dei ca i al ca ne. ro del pan creas i a socia calcolosi epaI

tica. L ·a e11 za di fern1e11li pan cr ea l ici nel siero

cluocl na le è cer to elen1ento diagn o... ti co i1nporla nl a fa\'ore del can cro pancrca ti<.: o, con1e ~ > u rr l ~ ill e ro lJer i lente. Però l ' ittero jn d ue ra~i scom par ve })er ulcerazione tlell e vie b ilia ri o truilc. Il rcstring i111ento delle vie biliari extraepaticl1e fu diarrn o 'tica to esattam ente n el 63% dei ca i (su 67 casi) e l'errore più freql1 ent e (28 %) fu qt1ello di diagnosticare un 'occlus ione da calcolo. Ln di agno i di ittero em olitico congc11ilo o acqui ito fu fatta in tutti i casi. Su 35 ca i di ittero di origin e in I rnc1)a1ir a . i fece la dia o-n osi g iusta n el 5·1 ~{, d ei ca ~ i e dubbia i1cl 14: % . Le m alattie con cui si fece con fu ion e 11iù l'es o on o la te la calcolosi del dotto biliare comune (26 % dei casi) e il can cr o del pa11creas (17 %). . u 25 ca i di n eo1)lasn1a primitivo d ei dotti biliari exlraepa tici no n si fece n1 ai diagn o ~ i cerLa; so lo nel 20 % la di,agnosi fu dubl)ia . rner1Lre n el 52 % dei casi si fece d iagn osi erTa ta di ca ncro del pan creas, nel 44 % di ost1·u zion o da calcolo e n el 4. % di res trin g i1n e11to del dotto hili<:i re comune. TI r a ne ro primitivo della ci ti fell ea fu c. nI 1a r11e11 te diagn o ti cato 1 volta sola u 17 ca. i . L 'errore }) ÌÙ frequen1e (59 %) fu qu r ll o di di aa no -Li carc la colelitiasi ; n el 35 ~o fu diagn os ti ca to un ca11cro d el pancr eas. ... u 15 ca, i di pan creatite ac ut a o cr onica , la

diagn o i n o11 fu fa ll a 111a i e a lla nt e11Le n elle forn1e cr onicl1e, (n ell '80 °0 dei ca i ~i d iagn ogticò calcolo i . n el 13 ~o can cro del lJaucreas). u 7 casi di co leci li le .·c11za calcoli i1on si fece n1ai la d.iagno i g iu.;ta. R. LusE~A . Sulla diagnosi clella litin. i renale.

Cirillo (La Clinica C7iirtirgica, ge11naio 1933), doj)O aver passato in ra ... egr1a tutti i vari aspetti del proble1na diag·rJ O Lico della litiasi r e11a le descrive un nLtovo strumento cl1 'egli chia n1 a localizza.lare m etallico che ha lo sco])O di calcolar e co11 precision e la pro fondità dcl calcolo . Lo slrun1ento è co1npo lo di u11 baston cino cli a lluminio del dia111etro di circa G 1r1ru . . lungo cn1. 13 1/2. Il ba Lon cino porla di centimetro in cen timetro, dei olchi in cui è '"' ta lo colato del 1pion 1uo, percl1è i abbia un 111a o-gior contra to radiogra fico. Lo strumento vien e adoper alo i11 qu ei ca i in cui all 'a llo oper a tivo n on i riesce a raggi ungere il calcolo dopo qualcl1e n1i11uto di ricerca operatoria. ~ i inlroduce .allora att ra,·erso una in cisione J)ielolon1 ica o n efrotorn ica g ià J)faticata , quc. L0 strun1 euto. i za(fa, si ricop r e la ferita di abbo11dante m edicatura e s i porta il mal at o n el o·ubin etto ra diografi co dove vien e eseguila un a radiografi a in due po e ortogon ali. i ri porta quindi il i)aziente in ala opera toria e sulla scorta delle radiocrra fi e è possibil e a ll ora ril e,1ar e il r apporto fra il calcolo e lo strum ento introdotto. L'A. riporta un contributo di tre casi in cui il localizzator e m etallico h a dato otlin1i risultali facendo rintraccia re dei calcoli cl1 e a1tri1nenti n on i riu civa a trovar e. A. C AI,CAGNI. 1

IGIENE. Rilievi e i·ieercl1e i11torno nll'agginuta <lei nitriti alle carni insaccate.

econdo E. Berlarel li e E. Ca erio (A 11nali d'Igiene, aprile 1933), da Len1po n un1erosi pre]Jara lori di carne in acca la con ervata aggiu 11gon o alla carn e Le . . a, o ltre al cloruro sodico e al nitrato po la ... sico, i)iccole quantità di. nitrito odico. E i tono anz i i11 comn1err io delle n1i ·cele appo ile. ..oloro i quali in1piegan o il nitrito nelle carni in accate afferma110 cl1e la tenue aggi un la di cruc::; to ale permette di otten ere carni :più ro e e 1Jiù 1uc i<le e n ello stesso ten1po r ende po ~ ibile una più rapida 111aturazione dei salami . Allo scopo di chiarire la (1t1e lio11e g·Ii AA. l1a11110 eseguito alct111 e ri cerc11e pone11dosi 11el] e e a tte condizioni dei JJreparatori di ca r11e i11f.accata. Dal ri ll1 tato <li ques te r icercl1e essi con cludono cl1e l 'ag·g it1n La di piccole quantità cli nitrito sodi co ai a lami , è rea1111en te t1t i le agli copi tecnici e m io-li ora i carul teri or gan olettici dell e car11i iu ~ acca te. In capo ad un certo l)eriodo di maturaz ion e i 11itriti scon1-


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« JL

POL I CL1 ~ 1 CO

paion o . Dal punto di -vista pratico e i concludo110 ch e il divieto p er i nitriti (se111pre però in piccole quantità ben d efinite) è Lec11icam ente da nnoso e praticam ente non pri,10 di inconv en~en ti lJer la ricer ca e la val u lazion e bromatologica delle carni insaccat e d.a to clic anch e n ei comuni salami si ha , almeno p er un certo periodo di t-en1po, uria bre,·e riduzione d ei nitrati in i1itriti . G. J,A <::.\\'A. •

MEDICINA SCIENTIFICA. Azione degli estratti placentari sulla calcemia.

Duran te la gravidanza tutte l e attitudini fisiologicl1e d ell 'organismo materno sono w.utate; er a logico quindi p en sare cl1e anch e il r i · can1bio d el calci() dovesse esser e turba.te p e r la particolare labilità d el sist ema nervoso vegetativo, e per ]a variata attività d elle ghia n d ole endocrinf1. Traina Rao, compì le ricer ch e, di cui qui riassumiamo i risultati, a.li\) scopo .a ppunto di studi.ar e quale posto sp etti alla placenta tra le ghiandole endocrine , ch e presiedono al ricambio del calcio, e di vedere quanta p a·r te pos an o prendere i rappor · ti. ca lcio-placent a n ello stabilirsi di forme t ossicl1e ed in p articol are dell 'eclam psia , r it enu ta • d a molti AA. l eg.a ta ad uno stato ipocalcem1co. Tali ricer ch e, d escritte da ll ,A. n ella Riv. I tal. di Ginecolog ia. (ottobre 1932), venner o eseguite su conigli maschi , cui l,A. iniettava p er via endoven osa ed endomuscolare estratti comm er cia li di placenta ed estr.atli , da lui stesso prep arati di p lacenta proveniente da· donn e ch e avevano su perato una gravidanza fi siologica, di d onne eclamptich e, ed, infine, e tratti di mola vesci cola r e. L' A. studiò così come variasse la ca lcemia , con sider a ndo con1e animali controllo , conigl i ana log.a mente tratt ati con estratti di organi privi di azione sull 'equilibrio del calcio . Dall'·es.am e comparativo dei risu ltati, a·ppare chiaro ch e g li es tratti placen ta ri producon o co tanLcm en\t e una durevole ipocalcemia, la quale sar ebbe da imputarsi , secondo l 'opin.io11e d ell 'A. alle m odificazioni ch e g li e tra1ti in ieltati d eterminano nella funzione delle altre ghiandole cl1e r ecrolan o l 'equilibri o calcico. Gli e tratti di mola vescicolare produrreb bero un notevolissimo abba san1ento del tasso calcemi co, e l ,A. n e deduce ch e si d ebba pensare ad un esaltata .attività del villo, a n ch e in que to en so . Gli esLr atti di placenta di eclarnptica, n on producono invece un abbassamento d ella cal cemia , più n otevol e di quell o prodotto dalla p lacenta sana. Questi i r isullati perimentali , L A. n e cl educe ch e l 'ipoc.alcemia riscontrata da pareccl1i AA . nell' eclampsia, n on sar ebbe da i1np11tare ad una esaltata azione della placenta, cosiccl1è .anch e per 'questa•, come per altre ghiandole endocrin e, non si sarebbe potuto metter e in evidenza con le riferite ricerche 1111 1

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i1el to rapporlo, dirett o o indiretto, tra la sua funzione e l 'insorgere d ell 'eclampsia. ~I. COPPO.

Il con tenuto di calcio e fosforo inorganico del li· quido cerebrospinale e del siero di sang11e nella glomerulonefrite cronica con uremia. Greenwa ld n el 1915 ha osservato un aumento di fosforo inorganico del siero di sangue in ina lati di nefrjte. ~lariott e IJ0,v lar1d nel 1916 notarono ipocalcem ia n ell 'insuffi ci enza r enale e Ja attribt1iro110 a ll 'a ur11 ento d el fosforo , d a c ui di pend er ebbe ar1cl1 e l 'acidosi. . Caubaro'v (A rch.. o/. inter. Jlf edic ., giugno 1932) in 14 casi di g lomerulon efrite cronica con u1 ernia h a d eterminato la creatinina d el sangue, la proteina totale d el siero , la sieroalbumina e la sieroglobuina, il calcio d el icr o , il fosfor o del iero , il poter e di combin azione del dio sido di carl1onio d el 1)lasma e il calcio e il fosforo clel liquido cer ebrospinale. Da quc te d etern1inazion i risulta che l ' ipocalcen1ia d elJa nefrite g rave dipe11de d alla iperfosfatemia o dalJ a ipopro teinemia o da tutt 'e due. L 'iperfosfat emia è paralle la a lla rjtenzion€ di cr eatinina e all 'acido i. Il fo sforo d el liquiclo ce rebrospinal e è i1L r apj)Orlo nor1nale con quello d el siero di sangue. Non c 'è un appar ent e r apporto r eciproco fra calcio e fosfor o d el liquor e del si ero come c'è n e lla di fun zione ])a ra tiroid ea . P er ò i1 el liquor , con1e nel siero di a11g uc, il calcio diminuisce se il fosforo aumenta. Da queste osservazi.oni I ' A. è indotto a pen sare· ch e esi s ta un rapporto fra la con centra zione del calcio n el liquido cer ebrospinale e le 111an ifes tazioni di i per irri ta hi lità muscolare del1'uremia • R. LusENA. 1

POST A DEGLI ABBONATI. .t\.11 '.nbb. N. 9236. Reazion e di Casoni. -

i u .. a il liqujclo e Lratto .asetticam ente d a c i. ti di e·cl1inococco di bue o di pecora; lo si fillra 3-4 volte attrnver o filtro spesso di carta e vi si aggiunge ac ido fenico in pro·porzione di una goccia lJer 20 eme. o d e1 O, 25 %. i con serva in ghiacciaia per un a ventina di g iorni . Prove bio logich e per la diagno&i di gravidanza. - Le pro,,e alla florizina (ricer ca dello zuccl1ero n ell ' urj na dopo Ja somministrazione di florizina) ed a lla ni:oiclrina hanno ceduto il post~ alle i1u ove prove biologi·che basat e sulla presen za di n o tevoli quantità di ormo11i sessuali n ell urina della femmina g ravida . E ssi ven gono m essi in evidenza inediante l e modifi cazioni ch e subiscon o O'li organi sessuali di an i1n;ali impuberi. Il m e todo orig inale di A chheim e Zondek con siste n el raccogliere a etticamenle l 'urin a d el mat tino, iniettandola in qnantità di cn1c. 1


[A:-v~o

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N "GM.

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SEZI ONE PRATI CA

0,2-0 .-! tre volle al giorno e p er 3 g ior11i con ec uti ri otto la cule di gio,'ani topoline impuberi ; dopo 48 ore dall 'ultima iniezione, si sacrifi ca110 gli ani1nali e i -csa rnina no le ovaie che , se la r eazion e è positiva, pre entano d e i follicoli entorr:-igici e dei corpi g ialli. Le eventuali n1odifi-cazio11i utero-vag inali possono aver i anche p er 01n1oni non specifi c i d ella gravidanza (an1enorrea rpatologica). Il m etodo ha av uto d elle modifi cazioni: I ) di Hing lais e Si1r1onneti. Iniezion e .a topolini maschi impuberi (marcato sviluppo d e i tratto genitale p ecialn1enle d elle vesc icole seminali ch e pos ~ on o a un1en lare fino a l quintupl o di peso); 2) di Broul1a. Iniezior1e a ll a coniglia ver g ine (eventuale controllo preventivo). La r eazione IJosili,ra si n1llnifesta con ovulazione e compar sa di fo llicoli em orragici alla uIJerficie d ell 'ovaia. vi ~ ibi li ad occhio nudo come macchie rosee. Le prove sui topolini , lJccia lm ente sulla fenimina, danno r eazioni n o n sempre fac ili a corgersi e clte esigono talora 1'-esame is tolog i co. Uno d egli inconvenienti co11 iste n el fatto ch e le urine on o talvolta to ich e e d eterminano la n1orte dell 'animale. P er evitarlo, recentemente ~1 . Wittig l1 a con s icrliato di agitare l ' urina con tre volt e il suo ,·olun10 di eter e (puro per n ar cosi), e'{)ar arlo, ]asciandone eva porare le tracce rimaste ed agg iunger e a ll ' urin a il 0,9 '7~ di glucosio puro . Questi m e todi son o sen1pre po itivi nella g ravidanza anch e extra uterina e già all a fin e d ella prima settimana con secutiva a lla fecon dazio11 e. P osson o però e er e positivi an ch e in qualch e altra condizion e (corion epitelion1a, a ccessi mania e i d e lla psicosi maniaco-derre si,·a). Qual ch e a utor e, p oi ha riscontrato l a presen za degli orrnon i anch e n el 75% di d onn e da i 59 agli 85 ann i , senza lesioni genitali .

paJle largl1e e quadrate, 'le anch e strette, il tro n co relativam ente corto co11 arti lungl1i. ll . l(ustner (N/u.nc}1,. 1n ed. l1' ochens., 27 genn aio 1903) sj è preoccu pato di una question e capital e ch e è quella d ei dis turbi mestruali e d elle ft1n zio11i genitali n ella sportiva. Ha rilevato ch e u11 allena mento sportivo prolungato de termi11a un 'irregolarità ed una dimi11uzion e d ei rr1estrt1i e t a lvolta addirittura l 'am en orrea . Può esser e talora messa in eviden za una vera ipoplasia ul erina ed ·è p ossibil e cl1e tali fen on1eni iano premonitori di una d in1inuzione se. st1ale d efinitiva ccn influen za uJla fecondaz1one. Le cal1se di tali l e~i o n i sarebber o di origine ormonal e , i11 quanto cl1e le secr ezioni endocrine po1.; so110 essere alterate in seguito a m odi fì caz io11i ~e n era li d egli ~carr1 bi durante gl i esercizi fi sici smodat i. I11oltre è possibil e ch e es -e subi can o l 'influen za d elle irra diazioni ultra violette eccessive a cui si espongono volontariarn en te le sportive. ulla m c, t ru azion e n elle p ortive si è a\ utk una con1unicaz ione al I Con gr e so di m edicina sport.i-va t enutosi lo cor so anno a Roma . Ad ogni n1 oclo, è opporlu110 ch e tali fatti ven gano t enuti presenti tanto p iù oggi ch e in tutti i rn odi i tende a favorire la maternità. In tutti i campi , le esagerazioni sono da nnose e l a 1nania sp orti,Ta ch e oggi 11a inva o l 'inter o g lolJo avrà lonta11e ripercu s "'ioni ull 'orientan1ento inl e1le ltua le e morale rJelle future generazioni . fil. Il caffè e lo sport.

Per il n1edi co s-portivo, gioverà conoscere in qua le m i ura può e er e usato il caffè per dare m aggior forza e quali sono i su oi elem en ti attivi. Grober (Schweizerische m ed. vVoche1'ts ., 28 ge11n. 1933) ha eseguito d elle pro,re su 4 individui, l 'u110 di 57 anni , gli a Itri dai 22 fil. • ai 29 facendo lor o compier e 20-30 flessioni Al d ott. N. Donnet, ~Iarsiglia: d elle g inoccJ1ia, al ritmo di una i)er og11i Esiste in ILalia u110 Sch edario di bibliografia 1,8-2 ,5 eco11di. Il lavoro cosi eseguito può lnetlica presso l 'editore L. Capp elli di Bologn a. calcola r i da 630 a 822 ch i log ram111etri p er l'er informazioni bibliografi ch e C(>n1ple te ulla ogni flession e . Sono stati studiatj g li effetti cli letterat11ra n1edica italian a d egli t1 l t.imi anni 20-40 grau1mi di caffè (I 'uno normale, l ' altro (1928-1 933) convien e ricorrere alla cc Bibliogr aprivo di caffeot ossina) s ulla pressione a nguifia Sci entifica Italiana , Sezione B , ~1 e dic i11a », gna e sul polso. pubblicala a cura d el cc Con siglio Nazion ale Gli e ffetti, nulli con una dose di 20 g., ind elle Ricer ch e )> (pr esso il Min.ist er o d ell 'Educomincian o a farsi sentire con 30 ·g. Aumencazion e Nazionale, }'torna) . G. T. t ano più r apidam ente . co11 il suo u so , la pres. si on e e la frequenza d el polso; quest a, p oi , ritor11a più p r esto alla normale. In complesso, VARIA ~ il c ircolo a reblJe sotto1)0 to ad un lavoro più en er g ico, di cui l 'influ enza su ll 'usura non va Sport e f11nzioni genitali femntinili. tra cura ta . Non vi è differ en za fra il caffè n orr11ale e quello pri vo di ca ffeotossi11a. Nell 'er1tusiasmo 1nocicrno per lo sport e la coltura fisica d ella donr1 a , le poche voci diverIn linea generale, il caffè non va consigliagenti vengono soffoca te. Da tenìlJO, p er ò, alcuni to come eccitante negli sforzi sportivi; però , medi ci hanno m es o in guardia con tro la teni1osson o essere utili g li effetti duraturi di bedenza alla eccessiva ma co1inizzazione ch e su cvande conten enti ca ffeina n egli stati di graYc ced e all 'allen.a m ento inten sivo e sistematico n el esat1rim ento accon1pagr1ati da d ebolezza cardiaca , q11ali si osservan o talora n egli e ercizi periodo d ella crescenza. Mathes ha d escritt o la sportivi. fil. ft1tura morfologia femminile della sporti a: l e 1

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« JL POLICLIKICO »

[A~no

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~ ul\I.

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POLITICA SANITARIA E GlURISPRUDENZA.<*) • approva la soppr es ione di una delle due condotte può essere prod o tto ricorso i11 sede gerarchica al' ~I in istero dell 'Interno nel ter111ine di giorni 15, anche per mot iYi ineren ti alla opport un.ità della riforma. Contro la deliJ)erazione di dispen a clal servizio, il rriedico condollo interessalo ha diri tto di ricorr ere alla G. P . A. j11 sede g j urlsdizionale nel tern1ine di g iorni 30 dalla notificazione dell a deliberazione stessa.

Risposte a quesiti per questio11i di 1nassin1n. 40° Dotlor G. D. . . - Il certifi ca lo d ei Yoti di laurea e degli e ami clelle singole 111aterie no11 può e er e considerato docun1e11 lo indi pensa])jle agli effetti rl el1 'a1n1nis ione al con ('or o. e richie.. lo i1ell 'a"' i o, è cla ritenere cl1e er,·a alla clocun1 e1tl azione d eJla capacità; ma la 1 na ncata procluzio11e 11on è moU\'o di esclt1sio11e. In ogni ipole i , n on è però legittima la produzio11e tardiYa. · Se il ceriifjcalo fu i:>re ent ato dopo la scadenza del t ermine e la Comrnis ione lo valutò, per qu3.lsiasi effetto, c'è u11 vizio, che è causa di illegittimità. È a1i-1messo che, se non ia e ibi to un documento e pre sa111en le richiesto per accertare condizioni di fatto e requi ili personali o il documento prodotto sia i1nperfello, si possa supplire con equipollenti . A ine non embra che la Comrriissione abbia agito iJlegitliman1ente ammettendo al con corso chi pre... entò il certificato di ottima condotta politica senz~ la specifica dicl1iarazione di << non appartenenza a partiti sovversivi ». Pur essendo questa dichiarazione prescritta nell'avviso del concor so, l 'apprezzamento della Commission e non è errato . Infatti, 1'a tte tazione della condo tla politica ottima i1nplicitamente conti ene la dichiarazion e di non appartenenza a partiti sovversiYi, e l a condizione cl i sanitario condotto in pianta sta])jle è altro ele111ento per d esur11ere, in concorso con l 'accerta111cnlo d ell a condotta politica ottim a , quella proYa che l 'ayviso d el con corso richiedeva aO'li effetti clell 'amr11i sione. 41° D o I l or V. A. - Le norr1i ne d egli uffi ciali sa11itari sono regolate dal R. D., 29 noYembre 1925, n. 2206. L 'art. 8 stabilisce, per l 'an1missio11e, il lin1ile cli anni 45 di età e alcu11e eccezio11i ch e no i.1 occorre riportare qui. Il diploma di perfezionamento in ig iene è certarrlente importante, ma non si può considerare senz 'all r o prevale11te al servizio provvi orio di uffici~le sanitario. Per altro, non sono esclusivi e, al fine d el conferimento del! 'incarico o d ella non1ina, ono valutabili anche altri requisiti. 42° D ol l or B . M. - Prima di provvedere alla di5pen a dal ervizio, il Podestà deve deliberare la t~nifica~ionc d elle due condotte, cioè la soppres._ tone cl t una di esse. Questa d eliberazione d eve esere approYa ta dalla G. P. A. Modificato così l 'or<linan1ento, il P odestà non può licenziare i due lilolari delle condotte, r1on essendo giustificabjle tale provveclim en Lo , manifest an1 en le eccessivo e . enza cau a ; ma deve deliberare la dispen sa' n11z 1, d ell 'uno o d ell 'altro tenendo co11to, nella scelta del m ed!c.o condot to sacrificando, delle esigenze d el . . er,·1z10 e p oi d ella condizione p er anale di essi: an1ianità, cir costanze di famiglia, ecc. Contro la deliberazione dell 'autorità tutoria, che ( •J

La preseqte rubrica è affidata all'avv.

43° Dollor r1. ~!. - Il dirillo patri111011iale di esercizio della farmacia, attrib11i lo dall'art. 30 delln. legge 22 maggio 1913, i1 . 648, e specialmente il di ritto di e ercizio d elle co l d e l te far1nacie privilegiate, è dicJiiaralo dal Prefetto: l 'atto ammini~trativo è, quindi, dichiarativo e non costitutivo di una situ azione g iuridica. Se il diritto fo se di cono ciuto o comunque· contestato, l 'interes ato potrebbe farlo valere innanzi all 'autorità g iudizi aria. La dichiarazione d el Prefetto è 1)er sua natura revocalJile. È, quindi, da ri Lenere che, special111en Le in base ad eleme11ti 11uovi, i l Prefetto possa, e anzi debba rjc an1jnare la dichiarazione fatta e riconoscere eYer1lualmente quel dirilto patrimo11ia]e che fu prin1a o disconosciuto o diYers amente · considerato. Qt1c to potere di revisione e di modificazione d eYe e ero e ercitato anche se il preced ente provYedin1en to sia stato confermato in sede gerarchica. 44° Dottor G. G. Ritengo che sia stata ri~o lta del 12 % la ind ennità per mezzi di trasporto. E vero che questa è attri})uita per cau sa di rimborso di pese, a calcolo presuntivo; ma la riduzio11e presu1)pone una n1odificazione dei costi e ·~ e11de ad adeguare Ja r emunerazion e e i compensi in genere aJ1e inu tale condizioni del mercato. Le indennità e gli stipendi sta bili ti successiva111e11te al d ecreto ch e impose la riduzione del 12 %, non sono riducibili pcrchè si presuppone che corrispondano alla situazione modificata. Se fosse stata applica la erroneamentè la riduzione, Lei avrebbe diri Lto di ricorrere alla G. P. A. in sed e giurjsdizionale n el termine di giorni 30 dalla con1unicazione clcl relativo provYedimento .

45° Dottor T' . li-!. - Il Co1nu11e non è tenuto a provYedere alla a sicurazione sulla vita e contro gli infortuni, se ques to obbligo non sia stabilito d al capitolalo o dall 'atto di nomina . A i qu esiti degli abbonati si risportde, tn ogni caso, diretta1nente 1 per lettera . I quesiti . N B. -

devono essere inviali, in busta, accompagnati dal I rancobollo per la risposta e sempre indirizzati im!>er sonalmente nlla R~dazione del « Policlinico » via Sist ina 14, Roma. Le rispo.c;f e. ai quesiti che non richiedono esami' di .itti o speciali indagini , sono gratuite.

G10VANNI SBLVAGGI

esercente in Ca.Esazione, eone. leg1'.le del nostro periodico


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SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. L'as i tenza agli orfani dei medici morti in guerra. Nella sedo della Federazione Nazionale Italiana Fascis ta per la lot la contro la tuber colosi si è riunito il giorno 17 giugno il Comitato per l 'flssistenza agli orfani dei medici morti in guerra, presieduto da S. E. il generale m edi co Fran cesco Del1a ValJc. Erano pre cn li i L senatore L. Simonetta, l 'on. prof. E. Morelli, il gen er ale m edico capo di sanità 1narittim a lra l ~ o, il colo11nello m edico prof. antamaria p er la sani là nlililar e, il colonnello medico prof. J\ . Di ola per la sanità dell 'aeron autica, il clott . co111n1 . Cc ari dell'opera nazio11aJe orfani di guerra, cd il segre tario generale prof. F . Bocchelli. Il generale Della , -all e rivolge J1obi1i sim e parol e di saluto ai conYenuti ed in special modo al1'on . 1ore1Ji cd al scn . Simonetta; illus tra l 'ope1a iniziata dall 'epoca della celebrazione dei medici n1orti in g uerra a Firenze, ed ancora una vol la ritiene che quc1> la assistenza si con1pia ininterrottamertle fino al l 942, seguenclo la via fi11ora ba Ltuta , co n ciigr1ilà e senza cla1nore e con quello stesso SJ>irito, immun e da qualsiasi vanità, che m eglio si acldice al profondo signifi cat o educa tivo ed umano al quale è ispirata tutta 1'opera. Il sen a tore irnon el la, l 'on. ~Iorelli e lutti i con1pon enli il con1ilalo approvano pien am ente le direttive date d al gen . Della Valle e sosten gono ugualmente 1'01>portunità di e\-itar e qualsiasi forma reclan1i lica, anch e se mu11ifica, ch e pos a accompagnasi a quest'opera filantropica, che ba finora as i lito e an lacinque orfani e ch e 011ora l 'intera cla e n1 cdica cl1e ha proYveduto al finanziamento. Il Prcsi<len le illu lra l 'offerta, a b en~ficio degli orfani, dcl libro: te Tra i misteri della scienza e ] e lu ci della fede » di cui è autore il dott. Fes ta . Il Prcsid cn te propone un voto di plauso all 'on. Morelli ell e l1 a iniziato la nobile fa Uca per la costruzione della Casa di Riposo del Medico, iniziativa ch e ri entra n ella s tessa concezione altrui stica dell 'assis len za degli orfani, ed al sen . Simo11etta che pre. iede in una maniera incomparabile 1'Is tituto degli Orfani dei Sanitari in Perugia. I pre enti si associano applaudendo. Infin e il cgretario generale espor1e detlagliatamen le l 'a i len za fatta nel i932, illustra le nuove domande giunte, e propone un secondo lancio di cartoline che illustrano l 'opera del m edi co in pace ed in guerra per poter trarre mezzi di fi11anziamento all'opera di assistenza. La r elazione m orale e finanziaria fatta dal prof. Bocchelli è approvala all 'unanin1ità. Si decid e l a concessione di borse di studio per il i933 ai segu enti organi assistiti n egli an11i precedenti: Arcangeli Alfredo, 4° istituto tecnico, lire iooo; Baiocchi M. Luisa, 2<> liceo, L. 1000; Barbaro Luigi, 2° m edicina , L. 2500; Baruffi Pietro, lingue estere, L. 2000; Ba ile Raffaella, 4° istituto, L. 2000; Basso Giovanna, 4° ginnasio, L. 1000; Biancl1i A. Maria, io istilulo, L. 1000: Cavatorti Pier Luigi, 2° medicina, L. 2000; Chiaravallotti Anna, 2° liceo, L. iooo; Chiaravallolti Luca, 5° ginnasio, L. 1000; Cilento Teresa, già diplomata, L. 1000 (su ssidio); Conte Marta, 20. professionale, L. iooo; Damiano Giuseppe, 6° medicina, L. 2000 ; De Donnis G.

Battista, 5° medicina, L. 2000; Della Pergola Nora, 1° mag. superiore, L. 1000; De Sanclis Domenico, 5° m edicina, L. 2000; Fusco Lorenzo i 0 m edicina, L. 1500; Fornaseri Enrico, 1° lettere, L. 1500 ; Izzo ~Iacrina, 1° liceo, L. 2000; Lo l\1lcdico M. Grazia, 3° liceo, L. 1000; Lo Medico Maddalena, 3° liceo, L . 1000; Loria Filomena, 2° liceo, L. i500; Loria Giuseppe, 5° ginnasio, I ... 1000; Lor enzi11i Alberto, 3° Medicina, L. 1500; Mazzocchi Giulia, 1° scienze E. C., L. 1500; Menabuoni Nicola, 4° ginnasio, L. 1000; Mereu Francesco, già ll ffciale, L. 1000 (su ssiclio); Pacileo Nicola, lin gu e es tere, L. 1500: Paolelli 1\1. Luisa, I... 1000 ; Paolctli Enzo 1° i titl1lo, L. iooo; Pa quale Ferdinando, 2° liceo, L. iooo; Roberti l\Iich ele, 2<> ginnasio, L. 1000; colari Guall>erto, i 0 liceo, I.... 1500; 'ensi Alessandro, 3° ace. n avale, L. 1000 ; .Siccarùj Giuliana , 3° ] et ter e, L. isoo; Sterzi Guido, 1° m edicina, Lir e i 500; Teppati Ren ato, 2° m edicina, L. 1500; Teppali Giuliana 1° 1nag. superiore, L. 1000; Vinaccia Antonio , 2° liceo, L. iooo; Volpe Antoni etta, 3° ~c. m ètocio, L. i500 ; Zanolelli Maria, 4° mag. superiore, L. 1000; Zarri Lucia, 1° mag. superiore, L. 1000; Zeppa l\1aria Pia, 4° mag . superiore, lire 1500 . Inoltre è concessa la borsa di studio agli orfani che hanno fatto per la prima volta la domanda : Di Murro Manlio, 3° m edicina, L. 1500; De an eli R. Giovanna, 1° cienzc n a l. , L. 1000: Ruotal o Vittoria, L. i 500; Peretti Bernarèti11a, 2° far1nacia, L. i 500; Pa quale Ester, L. 1000. La seduta si chiude con un vivo plau so al presidente t en . gen. medico Fran cesco Della Valle. 1

Norme per l'ammi ione agli impiegl1i presso gli Enti locali e para tatali. La « Gazze lla l lfficinl e ,, ha pubblicato il Regio Decr eto Legge 1° g iugn o 1933, il quale s tabilisce ch e in aggiunta ai r equi iti prescrilli clagli orcliname11ti jn vigore per 1'ammissione ad imTJieghi presso gl i En I i il i cui appresso, è richiesta l'iscrizione al Partito Fa sc i ~t a. Gli Enti che de})})ono liniiurmarsi a tale disposizione so110: . i ) le Amminis trazioni delle Provincie, dei Comuni. dell e Istituzioni pubblich e di assistenza e hen eficcnza e degli En ti , I liluti ed Aziende, comprese quelle di trasporlo, in gestione diretta, dci Comuni e delle Istituzioni pubhJjch e di assiten za e beneficenza o dei relativi Consorzi; 2) le Amministrazioni delle Aziend e municipalizzate; 3) le Amministrazioni degli Enli parast atali, comunque costitt1iti e den omina1i, delle Opere nazio11ali, delle Associazio11i si1td acali e loro Istituti coll aterali e, in genere, di tu lli gli E11ti ed Istituli di diritto pubblico, anche con ordinamento autor1omo, sottoposti a vigilanza o a tutela dello Stato, o ~l cui man lenirn ento lo Stato concorra con contributi di carattere continuativo; 4) le Amministrazioni delle aziende annesse o direttamente dipendenti dagli Enti di cui alla ])recedente lettera e), o che attingano ad essi, in modo prevalente, i m ezzi necessari per il raggiungimento dei propri fini, nonchè delle Società, il cui capitale sia cos tituito almeno per m età del suo importo con l a partecipazione dello Stato. Al primo concorso che, dopo l 'entrata in vigore del presente Jecreto, sarà bandito da dette Amministrazioni, sono estese le di sposizioni cor1tenute nell'art. 3 del R . decreto legge 23 marzo i933.


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(( J L

POLICLINICO »

CONCORSI. APEccnro (Pesaro). - Scad. 15 agosto; p er Serr a,·alle di Carda; L . 8000 fino a 250 poveri, 5 quadrienni d ee., c.-v.; riduz. 12 %; e là lim . 40 a.; Lassa L. 50. Ascou PrcENo. Ospedale P sic l iiatrico Prov inc. Scaò . 10 lt1g. ; due m edici primari ; L. 10.000 e 5 quadrienn i d ee., oltre c.-v. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50. Chiedere altre condizioni. Domanda e docume nti al Preside d ella Provincia. BARI. R . Pref ettura. - Al 20 lug., ore 12; uff. san . di Barletta; L . 15.000 e .5 quadri enni d ee. ; divieto liber o eserc. profess.; titoli ed esami; docu menti a 3 m esi d al 29 mag. Chied er e ann. Vedi

B ARI.

CASTEr~ CAMPAG~ANO

(B en evento). P er titoli. Stipendio annuo l ordo L . 8000 aume11tabili di un decimo ogni quattro anni di servizio effetti vo prest ato e p er non più di 5 YO] te, nonch è annue lire 1740 p er indennità cavalcatura . ,Stipendio indennità sono soggetti alle tra lt enute di l egge e alla riduzione del 12 %. La domanda co11 i prescritti documenti , l'el en co d ei quali con le r elative modalità ed altre notizie, possono desu mersi d al b ando di con cor so 14 giugno da richiedersi alla Segret eria d el Comune di Banzi, d ebbono pervenire a detta Segre teria non oltre le ore tredici del 12 set tembre 1933.

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Nl..i'M.

27)

me e e d ella r esidenza n el capoluogo Garadassi . "'cacl en za 31 agosto 1933. F1RENZE. R. A r cisp edal e cli "Ai! aria Nuova e Stabilimenti R iunili. -:- Si r ende noto che il termine fissa to pel 30 g iugno 1933, per l a presentazione d elle domande e documenti d'ammissione al concorso al post o di aiuto ch irurgo, è prorogalo al 15 luglio 1933. F u sIGNANo (Ravenna) . -:- Scad . 15 lug. ; la. cond . ; L. 9000 e 10 bienni ventesimo, oltre c.-v. , L . 10002500 trasp ., L . 1000 se uff. san ..; riduz. 12 %; età lim. 40 a. al 15 lug.; t assa L . 50,10. GENOVA. Osp edali Civili. - Scad. 20 lug., ore 15; 11 assisten ti (5 chirurghi , ] medico, 2 in radiologia e t er apia fis ica, 1 in os te tricia e ginecol ogia, 1 in pedi a Lria, 1 in n eurologia) ; L. 4500 oltre indenn. di L . 10 e di L . 15 p er le g u ardie; riduz . 12 %; nomina o 4 co11ferme biennali; doc. a 3 m esi dall 'l g iu . ; t assa L. 50, al t esoriere. Chiedere b a ndo.

s.

POSTI VACANTI .

B.\RLEITA. -

[l~ NO

CHIARI (Brescia) . Ospedale Mellini Ch ia ri. Scad. 31 lug.; primario medico; d ocenza irt palol . m ed. ovvero 5 anni di aiuto ii1 Clj11ica universit. od in Osp edale di cap oluogo di Provincia; lire 10.000, ol tre L. 500 p er l a direzione rlel Rep arto Tbc. Rivolger si all'Amminis trazione . ConTF. FRANCA (Brescia). - Scad. 15 agosto; con Adro ; L . 9000 oltre indenn . m ezzo trasp. (L. 3000 se au tomobile), L . 500 se uff. san .; riduz. 12 %. . CuTRO (Catanzar o). - Scad . 15 lug.; L . 7000 e 5 quadrienni d ee. ; et à lim. 45 a .

' GENOVA. Spedali Civili. - Scad. 1° agosto, ore 15; tre aiuti (in ostetricia e ginecologia, in radiologia e t erapia fisica e in pediatria chirurgica); titoli ed esami; L . 5000 lord e d el 12 %; nomina e conferme triennali fino a 45 a.; t assa L . 50 al tesorier e; doc. a 3 mesi d al 15 g iu . Chied. annunzio. GORGOGLIONE (Matera). - P er titoli. Stipendio annuo lordo L. 6160. Scad enza 22 luglio 1933-XI. Per altri chiarimenti rivolger si alJa Segreteria del Comune. GRISOLERA (Venezia). - Scad . 31 agosto; 2a cond otta; eventualm. esami; L. 9000 e 5 quadrienni dee., c. -v. , L . 1000-2500-3000-4000 trasp. (a seconda d el mezzo) ; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa lir e 50 ,10. LA f\1AnDALE '1A (Sassari) . - Scad . 15 agosto, ore 12; L . 8500 e 4 quadrienni d ee. ; riduz. 12 %; c.-v.; e là lirn. 35 a.; tassa L . 50; d oc. n on anter. al 10 m ar zo. LuccA. Comune. Scad. 1° sett.; 1° R eparto (S. Marco) ; L. 8000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 300 serv. att., L. 1500 trasp. ; emolumenti da decurtarsi d el 12 %; c.-v. 1 uoao~ Il podestà rli Nuoro b and isce il concorso p er un pos to cli Vig ile Sanitario. Scadenza ore d odici d el 30 lug li o 1933. P er chi ar i m enti rivolger si al Podes là di Nuoro. P oGLIANO ~IILA~ESE. Vedi VAI'\ZAGO. P ONTIDA (Bergamo). - Scad. 31 lug . ; L . 10.000 e 5 quinquenni d ee. , c. -v., L . 577 uff. san., L . 300 ambulat. , addizionali L. 2 e L. 5, per tutti i poveri, d ecurtaz . 12 %; e tà lim . 40 a.; t assa L. 50, 10.

DERVIO (Como). Scad. 20 lug ., ore 17; e tà lim . 40 a.; tassa L . 50 ; d oc. a 3 mesi dall 'l g iu .; s lip . L . 9000 per 400 pov., addizionale L . 5, bicicl . L . 700, ambul. L. 500, 4 quinquenni dee. ENNA. Amministrazi one Provi1i ci al e. P er titoli ed esami. Posto d i Direllore d ell a Sezione !\1edico-l\1Iicrog rafica del Laboratorio Provinciale di ig ien e e profilassi. S tipendio ar111uo L . 14. 000 con tre aumenti quadriennali . Servi zio a ttivo lire 3700 a nnue e indennità car o-viveri n ella m i ura in allo corrispost a agli altri impiegati della Provincia e fino a quando sarà 111ant enuta, il tutto rid o tto d el 12 %. Età non superiore agli nnni 45 salvo eccezioni di legge. Docume11ti e modalità st abiliti d al R . Decr e lo d el 16 gennaio 1927, n. 155. Scadenza 31 luglio 1933.

POPPI (Arezzo). - Scad . 31 ag.; p er Badia Prataglia; L. 7920 oltre L. 729 c.-v. ; ritenute d i legge ; età lim.. 35 a.; doc. a 3 mesi dal 1° giu. Chiedere ann11n ZJo. PREGNANA. - Vedi VANZAGO.

FABBRICA CunoNE (Alessandri a). - Per titoli . Stipendio r e icl enzi al e L . 8000, oltre L . 1000 per ind e11nità 1nezzi cli l r asp orto, e L. 600 lipendio di ufficiale aru Lario. E là ma s ima anni 45. Nessun limile d i e là p er m edici di servizio ed alLre con d otte. È fa tto salvo i 'accertamento d elle idonei là fi iche d ei con correnti. Document i di rito. Obbligo al i101n inato cli assun1ere er' izio ent ro u11

Rov1ao. Consorzio Provin c. .4.n.tituberc . - 1Scad. 31 agosto; m edici rlire ttori d elle Sezioni dispensariali di Adria, Lendinara, Ba<lia ~olesine, Cas telm assa e Con tarina cli Porto Viro; L . 3000 ciasc.; chilometraggio L . O, 70; età lim . 45 a. al 20 giu. e 2 anni di abilitazione; n ella domanda indicare la Sezione a c ui i aspira; t assa L. 50. Chied ere annunzio.


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S. ANGELO A CUPOLo (Benevento). - Scad. 27 ag.; L. 7000 e 5 quadrienni clec., ol tre L. 1000 cavale.· riduz. 12 %; elà li111. 35 a.; lassa L. 50. Chiecler~ annunzio.

S. GIUSTINA IN CoLLE (Padova). - S ·ad. 31 lug.; L. 9000 e 5 quadrienni d ee., ol tre L . 900 serv. att., L. 3000 cavallo o automobile, c.-v., L. 800 uff. san., L. 100 ambulat.; riduz . 12 °6; età lim. 40 a. ; tassa L. 50. S. l\tIARGnERITA L1ct1nE (Genova). Ospedale Civile. - Medico inlerno; proroga a tul lo il 31 luglio. VANZAGO (J\.1i lano). - Pos to di n1edico-chirurgo condotto per il Con orzio Sanitario fra i comuni di Vanzago, Pregnana e Pogliano ?\Iilanese. Scadenza 7 luglio 1933. Documenti di rito, tassa lire -00,10. Per chiarimenti rivolger si alla Segreteria <iel Comune e.li Vanzago.

Visso (Mace rata). - Scad. 10 lug.; 2 condolte; L . 8000 e 4 quadrienni dee., oltre c.-v., L . 2500 -cavale., L. 500 se ufI. san.; riduz. 12 %; età lin1 . :24-40 a.; doc . a 3 m esi dal 1° giu.; iscriz. P. N. F .; .tassa L. 50. ZEVIo (Verona). - Scad. 31 lug. ; 2° reparto ; lire :8000 oltre L. 2500-3000 trasp ., L. 300 ambulat., .c.-v. ; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. AvvERTENZA . - Quando non è altrimenti indicato ..i. concorsi si riferiscur10 a condotte medico-chirur.giche, i compensi allo stipen<Jio base. VENDESI, combinansi, filtasi ca a salute o solo .Ambulalorio, Laboratorio Anali i e Gabinetto Ra-d iologico importante centro Lazio. Scrivere Dr. 'Francesco Tari, Cassino (Frosinone). •

NOM I NE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I proff. Gustavo Raimoldi ed Ermanno Mingaz.&Zini hanno conseguito per esami il posto di primari urologhi negli Ospedali Riuniti di Roma. La Commissione giudicatrice era formata dai proff. F. ,Scalfati, presidente, C. Bruni, A. L. Bot.nano1ne, E. Cassini, A. Carducci, membri . I due sani lari verranno preposti a due centri .diagnostici d elle malaLLie del sislema urinario isti.tuiti n ei due maggiori Ospedali della capitale. 1 on solo ci rallegriamo cordialmen te cori i nostri collabora tori per il loro personale succe so, ma so t1.olinean10 l 'imporlante decisione 'd i S. E. l 'avv. .Spano il qual e, in qualità di Presidente degli Ospedali, ha voluto do tare Roma di un servizio che mancava e dcl quale è palese l 'utilità.

TI ùott. Harvey Cushing è stato nominato dottore .honoris causa dell 1U11iversità di Parigi.

Il dott. D. Lewis è stato eletto presidente del~ 'Associazione ~Iedica Americana per il 1933-34. Il prof. ?\ilarion 1 di clinica chirurgica alla Fa·Coltà medica dell'Università di Parigi, assumerà •col nuovo anno scolastico la catledra di clinica urologica della stessa Facolta, già occupata da Le.gueu. Il prof. Gerson, n olo tisiologo, è nominato me.dico-ca110 del « Deutsches Spital » di Vienna. Il prof. H. da Rocha Lima è no1ninato direttore .dell'Istituto biologico di San Paolo (Brasile).

PRATICA

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NOTJZIE DIVERSE. •

I l Patto per la pace. Il Ministro dell'Educazione Nazionale, on. Ercole, ha fatto obbligo a lutti gli Atenei, alle altre Scuole superiori ed a quelle medie, di dar lettura del discorso pronunziato in Sonato dall 'on. MussoJir1i per annunziare la siglatura del cc Patto a quattro », che assicura un decennio di pace. Le cerimonie si sono svolte cor1 larghi ssime part ecipazioni d 'intervenuti e tra vibran li manifes tazioni al Regime ed al Duce, n ella consapevolezza ch e l 'at111osfera di p ace conser1tirà all'attività umana di indirilzarsi ad opere produttive rli bene.

La 5a giornata della Croce Rossa. Come abLiatno annunzialo, si è cel el)rata in tutta Italia il 18 giugno ed ha avuto esito bril lantissimo. Quest 'anno oltre o.i soliti mezzi di propaganda, la Croce Rossa ha curato la pubblicazio11e di uno speriale numero unico. Vi sono raccolte interessa11lis ime clocumenlazioni fotografi cl1e e chiare cifre . ·apprende così ch e nel 1932 gli a js tili hanno C'om;Jiuto 347.376 giornate di presenza n ei sanatori ll c·ll ci Lroce J{oss:) i:on un-l spesa di 7 milioni 134,887 lire e : he le giornate di presenza dei bimJ,; n.ei preventori , assommano, per lo stesso periodo di tempo, ii 5().t.000. Due sole parole: « Ieri e oqgi » poste come titolo alla pagina dedicata ali 'opera di risatt.Jmento rurale dimostrano, con fotografie e i11egl io 1] i qualsiasi altro scritto illuslra Livo, le rr1ulale condizioni di vita nelle zone mal ane ova, con i grandiosi impianti di bonifica, il Fa ci. mo ha uonato una vita salubre e rigogliosa e oYe la Croce Rossa pres ta spesso la sua opera efficiente. L 'el en co d elle Scuole-convitto per infermiere e assis ten ti sa1Litarie, )a dimostrazione d ella perfetta efficienza d el materi~1le n ella Croce Rossa e, ancora a ltri importan ti indici statistici, completano l a pubblicaziorle ~he j)iù ch e opuscolo di propaganda si 1:>uò d e finire la più viva documentazio11e d ello moltepli ci 1>enemerenze dell 'i stj tuzione. A Ro1na va particolarmente segnal a to l 'afflu sso avutosi ai giardini del Quirinale, n1essi a dispos izior1e tiella filantropica iniziativa. Il Inaestoso cor tile interito era tulto p avesa to di tricolori e di bandiere d ella Croce 1-lossa: ai banchi di vendita so1)r ai11tendevano le Dame di Corte e di Palazzo di . ~I. la Regina e in breve il voluminoso regis tro nppositanienle disposto si è venuto· coprendo rli fir1ne. Simp'l.1jca atlcstalione di devo?.ione del J)Op olo romann alla Prima Infermiera d 'Italia .

Convegni regionali di tisiologia. la « Federazio:te Ilalian:i Nazio11ale Fascista per la lo ltn conlro la tubercol osi », sollo l 'impuJ so animatore del presid ente, prof. Paolucci , d ei viceprosidenti1 proff. Ilvento, E . Maraglia110 e Morelli , e d el egre tari o generale, prof. Bocch etti , espli ca un 'allività in lensa. Tra l 'allro, vengono or ganjz1ali numerosi cor1vegni dalle Sezioni Regionali . Generalmente vi son o fatte pregevoli relazioni e con1unicazioni. Il inol tiplicarsi rli queste rittnioni ci inette, purtroppo, n ella jmpossibili là di accoglierne i r esoco11li, co1ne avevamo già cominciato: d 'ora in poi ci limiter en10 a una semplice registrazio11e.


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[ANNO XL, NuM. 271

cc IL POLICLINICO » I

Poicl1è il problen1a della tubercolosi è di vi talissima importa11za, sono destinati a ques ta malattia numerosi periodici specializzati, i quali sono anche n1olto diffusi: i nostri lettori possono attingervi i re...oconli ch e noi siamo cos lret ti ad omeltere. Tra le sezioni merita speciale rilieYo quella del Lazio, presieduta dal prof. ì\Iorelli e di cui è delegato regionale il prof. Omodei ~orini. . Questa sezione 11a tenulo l 'ult1~a a.d ui:anza 1l (i a iugno; vi turono iatte con1un1 caz1on1 aa f\fo~aldi , M. A. Sis li, B. Besta, G. Lt1zzatto F~g1z, G. Cerrutti, ed alcune di esse sori o tate avvivate da discu ssioni, a cui har1no sp ecialmc11Le p artecipato i . proff. ~Iorel li ed Omo~l ej Zo~i11i . Un conveo-110 ha a,·uto luogo il 20 giugno a Trento ove si è ~nche ina ugurata l a Federazione per la ''~nezia Trid en tina. Tenne un di cor so il sen. rvcarao-liano. furono fatte comunicazio ni dai prof!· Carpf e F a;ia11i e dai dottori Banfichi e Martinelli .

y.

400 Congre o italiano di chirurgia. Dal 18 al 21 ottobre 1933 ~vrà .luo.go in . Pa,·i.a 1'annuale Con g r e o della Socie tà ilal1an~ d1 Chirurgia, sotto la presidenza d el prof .. G. F1chera . I temi di r elazione sono i seguenti: 1° << Drenaggio d elle vie biliari (cleriv~zione .de1la ~ile) », rel~­ tore )1 prof. O. Uffr~d~z~1 (Tor1no~; 2 « Malall1e da lesioni delle paral1ro1d1 )» t ema in cor_n~ne co11 la ocietà di l\1edicina Interna: r elalor1 i proff. I. Donali (l\1il ano) e P. Sisto (~1oò en a) .

Zootecnia e lotta antitnbercolare. Per inizialiYa d ella Confederazione nazionale fasci la agricoltori, il prof . .Alb.erto Ascoli, di.rett?re dell 'I ti tu to vaccirtogeno antitubercol are d1 Milano ha t enuto in Roma una conferenza sul t ema: e( r' risultati della vaccinazione boYina n el quadro g·en erale della lolla antitubercolare )>. L 'on. 1\ gco Arcangeli ha presentalo l 'oratore: Il prof. Ascoli, dopo avere sostenuto ch e orn1a1 nel campo zootecnico la profilassi antitubercolare col B. C. G. può rilenersi conseguj lo. e la fase sperimentale sorpassata del tutto, riferi sce sull 'esito di 11un1erosi esperimenti. Si intrattiene particolarmente sull'esito della proYa perimen I ale di Vjllanterio, da cui è inco11troverlibilmen le risultata l 'efficacja immunizzante del B.C.G., contro l 'incap aci tà di difesa d ei vaccini con bacilli tuber colari n1or li u ati p er controprova. L 'on. prof. l\Iorelli si è compiaciuto con l'oratore p er i brillanti risultati, che non possono non d e tar e vivo interesse. Sostiene p erò che non si può p er il momento spingere l 'applicazione senz'al tro n el campo umano. Il g r . uff. ileno Fabbri, quale pre idente dell 'Oper a Iaternilà e Infanzia e d ell ' Is tituto Vaccinogeno Antitubercolare di ~Iila110, chiari sce come lo scopo dell a conferenza sia s tato quello di additare agli agricoltori la buona strada per mante11ere .. a110 il l or o bestiame e quindi ancl1e il latte <les lina Lo all 'alimenlazi one, senza p eraltro voler en trare n el ca1npo della tubercolosi un1ana.

Il Consorzio proYineiale antitubercolare di Roma. , ull 'atlivilà di ques to Co11sorzio pubblica una p articolareggiata r elazione con tavole e fotografie il presidente Don Piero Colo11na unilan1ente al clire llore t ecnico prof. Piero Ben ed etti. Esso com-

prende non soltanto il Centro dis1)ensariale di Roma, che g ià funziona da tempo con completa étttrezzatura, n1a an che le varie Sezioni dispensariali della Provincia, di cui attualmente in funzione quelle di Civitavecchia, Velletri, Tivoli, Palestrina, ubiaco, !?rasca ti e Mint11rno; altre otto in \ia di costruzione saranno compl etate nel 1934. Alle sezioni dispensariali si è dato il carattere di policonsultorjo, il ch e facilita l 'accorrere dei mala ti e, quindi, il !)recoce accertamento della tubercolosi. Le sezioni 11anno funzion e diagnostica e curativa, oltre ch e a ssist enziale e profilattica (assistenti sanitarie). Nel pri1110 se111estre 1932, la spesa g iornali era p er ricoYero di malati è stata cli L . 2743,89; si preYentiva per il 1933, la spesa di L. l.020. 746,40. Importanti funzioni sono a11che quella di assistenza ai fig li dei lubercololici e cli propaganda.

Completamento del Policlinico di Perugia. La cc Gazzetta Ufficiale >) r eca il Decreto Ministeriale 18 maggjo 1933 col quale si aJJproYa e "Vieneclata esecutorietà alla convenlion e s tipulata in llo1na il 12 aprjlC' 1933 tra lo Slato e g li altri Enti interessati per la co ti t'nzione ed il funzionamentocl el Consorzio p e r la si temazionc e il cornplela111ento del Poli clinico « 'tt1ontcluce » in Perugia. Gli edifici da cos truirsi ono i seguenti; Clinica pediatrica e brefotrofio L. 1.500.000. Reparto di i sol amento L. 600.000. Clinica otorinolaringoiatricae Is tituto oòontoialrico L . 700.000. I lituti di patol ogia m edica e di patolog ia cl1irurgica L . 600.000. Is Litulo di anatomia normale L . 600.000. lstitut<> cli p atologia generale L. 400.000. Clinica dermosifilopatica L . 700.000. Is tituto di radiologia e centrodi diagnosi d ei lum ori malig11i L .f500.000. Sistemazione della Clin ica o tetrica L . 200.000. Sistemazione della sala mortuaria e del reparto cadaveri L . 100.000. Ampliamento d ei scr\'izi generali esistenti e lavori di coll ega1nento e di accessi lire 500.000 . Arredamento ecl attrezzamento delle clinich e e degli is litu li 1 1.000.000. Due aule delleclini che generali e l a bi1>liol cca dell'Accademia L. 600.000. Totale L. 8.000.000.

Alle Terme di CJ1innciano. Il 18 giug no sono state i11a ugurate le nuovec p er e e i nuovi impianti della Slazio11e termale di Chianciano, por lata ormai all'altezza delle magg iori esistenti e m e sa in grado di provvedere allecure carbonich e p er cardiopazienti. 1 ell 'occasione si è t enuto un vero convegno, nel quale sono state diba tlu te interessan ti questioni cientifiche e praticl1e . Tra gl ,interYenu li era110 il prefetto di Siena Toffano, l'on . ~Iorelli, segretario del Sindacato m edico nazionale, il sen. Sandrini, presidente della Società delle Terme, l 'on. Bonardi, vice commissario per il Turismo, il prof. Ruata, ispettoresanitario dell 'Enit, il gr. uff. Rebucci, presidented ella Federazione nazionale d elJ ' jndustria termale, i podestà di Siena, Chianciano, Chiusi, Montepulciano, 1 'ar chitetto Ugo Tarchi, cui si deve il progetto del nuovo gruppo di fal1bri cati, l 'ing. Bruni, direttore della cos truzione, il prof. Sa-. batini, direttore sanitario delle Terme, il prof. .Schupfer e molte altre autorità e personalità. Parlarono il podes tà di Chianciarto, il prefetto· di ,Siena, il prof. Sabalini, l 'on. Bonardi, il gr. uff. Rebucci e l 'on. Morelli.

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XL,

NU?\1.

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Terr e redente dalla malaria.

Un po' dovunque.

La « Gazzella Ufficiale» pubblica un R. Decreto col quale vjcne reYocata la dichiarazione di zona inalarica per i Comuni di Balzola, Camino, Casale Monferra lo, Coniolo, Frassineto Po, ~Iorano Po, Pontes lura e Villanova ~Ionferrato, della provincia di Alessandria, il cui lerritorio è p ertar1lo del lutlo imn1unc dall 'endemia.

L 'Opera Naz. ~la terni là e Infanzia ha predisposto conYersazioni e conferenze pra liche di propaganda nelle fabbriche ove sono occupale maestranze femminili, nelle organizzazioni dopolavoristiche e neg li is lituli fascisli di cultura. Una serie di con versazioni si è svol la nei grandi s tabilimenti indus tri ali della provincia di l\Iilano, riportando pieno su ccesso.

Una pubblicazione sul chinino. L 'Ufficio di Amslerclan1 p er la c)jfiu jone clel1·in1piego della chinina (Bureau tot })evordering van h eL Kinine-gebruik) pubblica ora una buona monografia di f . .T oh art11es oh11 sul1 a chi 1u1H\ n clJa pratica generale, in rapporto a ricerche farmaco logicl1e, in cui troviamo la storia della corteccia di c l1in a, la chi1nica della chinina ed il suo u so terapeu tico (ricerche sperin'lenlali, tossicolog ia, ecc.) . In un 'al lra pubblicazione dello s lesso Ufficio, 0110 riunite le forn1ule per l 'uso della chini11a in nlolle malattie.

Per la di cipliua della pubblicità medica in Au tria. La « \Viener Aerztekammer » ha richiamalo l 'a lt enzione ciel corpo medico sul fatlo che nella stampa polilica compaiono, di La11to in 1an lo, articoli i1ei quali si riferiscono ricercl1e idonee a fuorviare e i11gann are il pubblico e ad alimen lare speranze in gius lificate sulla cura d elle mal a lli e. Questi a rticoli 11anno ripercu ssjoni anche a l1'eslero e fini scono col gettare il discredito sull o. mcclicinu austriaca. Gli s lucli osi " engono esortali a non con1unicarc le loro ricerche alla s lampa poli Li ca, anche se i ri ul tali paiono sicuri. Ques le in formazioni doYranno es ere comunicale ai g iornal i solo atlraYer o la Can1era medica od un Conii Lato di medici.

Medici as olti.

1079

SEZIONE PRATICA

I dollori l\fanlio Ferrari e Raffaele Palmerio <lvevano pre ., la to Je loro cure ad u11a partoriente riroverala ncll 'o pedale civile di Gu ardiagreve; <lo po un inlerven lo operativo, la p azien le fu st1bilo (litnc sa j)Cr ' 10Jo11l l1 dei parenti. Ella venne a morte . Il marito intentò causa contro i due sanitari . Il Procura tore d el Re di Lanciano chi ese il loro rinvio a l 1' ribuna1e; ina il giudice islru Ltore non trovò luogo a procedere. Il J?. M. si è appellalo contro ques ta senten za; ma la Sezione is lrultoria della Gor le d'appello di Aquila ha confern1 a lo il r1on lu ogo a procedere. otevoli so110 l e motivazioni, secondo cui nulla poteYa eccepirsi a carico dei due professionisti, che avevano agito con t ecnica completa e precisa, immune da censure o da rilievi .

E ercizio medico sotto pseudonimo. Il dott. Alessandro Flifmann, di nazionalità rom en a, aveva conseguito il dottorato in medicina nlla facoltà medica di Parigi il 10 giugno 1927. Nel 1930 eg]i aprì una clinica a Parigi (rue Papillon 9); ma invece di esercitare sotlo il suo nome (rlall 'orlografia tedesca) , aveva assunto lo p seudonirr1.o di cc Florian ». Ciò costituiva una illegalità ; onde venne promossa un 'azione giudizjaria. Intan Lo l 'incolpalo è scomparso, n ell 'ottolJre 1932. La Joa. Camera correzionale della Senna lo ha ora co11dannalo in conlumacia a 100 fra11chi d 'ammenda e 1000 franchi di danni e interessi , da liquidare al Sindacato dei l\ilèdici della Senna.

Il 23° Congresso francese di m edicina si terrà ci •,ìuc:Jiec (Cc.nadà) nel setlembre 1934. Temi: cc Gli stati ipoglicemici »; « La piretoterapia »; «Se1neiol ogia d el pancreas». Rivol ger si aila si6.I;.u 1-f uré, bure·1 u ·l e l 'A. D. l{. M., Faculté de Médec ine, rue de 1'Ecol e de !\1édecine, Paris Vle. Il 39° Congresso annuo della ocietà belga di oto-rino-1aringologia si terrà a Gand, sotto la presidenza del dott. Gaslon Droesbeque, nei giorni e 9 luglio. Tema: radiologia della mastoide; relatore: dott. Thienfron l. egre Lario gen. : dott. J. 13londiau, av. de la Toi on d 'Or 83a, Bruxelles. La 3a. Conferenza panamerica11a della Croce Rossa avrebbe dovuto adunarsi que L'anno a Rio de J a n eiro; ma la Cr oce Rossa Brasiliana ha fatto J)resenle alla Lega delle Socie tà della Croce Rossa l 'opporlunilà d i un differime11lo, a motivo della 11er sis tenza delJa crisi mondiale. l Jn co11gresso francese di os tetricia e ginecologia è a11nu11ziato é!d Anversa ( Belgio) p er I 'anno in cor o, sol lo l a presid enza del dolt. J .-L . Henrotay.

L 'A sociazione 1' Iedica Bri lannica terrà la sua 101n. riunione annual e a Dublino dal 21 al 29 luglio . 1

La 14a riu nio11e annua della Federazione americana delle Organizzazioni per i duri d 'udito (sordastri) si è tenuta a Cl1icago dal 19 al 22 giugno. La 34a riunione annu a della Società proctologica americana si è t enuta a Chicago n ei giorni 12 e 13 g iugno, sotto la prcsiclenza d el dott. C. Rossler. Il Comitato America110 per la l otta contro il r e u1natismo si è adunato a Milwankee il 12 giugno. L 'Associazione Medica Canadese h a t enuto il suo 64° congresso annuo a St. J ohn d al 19 al 23 giugno, sotto la presidenza del dotl. G. A. B. Addy . ~

Il clolt. l\ . CaYadias, di Lonùra, organizza un congr esso internazionale di sinlesi cl ella medicina, che si terrà in questa città. Per informazioni riYolger si al promolore, Wimpole Street 52, London V\rT. 1. Le l< Giornate mediche di Malaga », organizzate dall 'Associazione degli anlichi alunni della Facoltà medica di Granata, si terranno dall '8 al 12 ottobre, per celebrare la 4a assem1)1ea s tatutaria di d etta associazione. Le tre riunioni preced enti ebbero luogo a Gran ata, Almeria e .l aéh. Il con.gresso int ernazional e delle infermiere si terrà a Parigi e Bruxelles òal 9 al 15 luglio sotto l a presidenza della sig. na Cbaptal . Si è aperto a Vienna \ln dispensario di psicoterapia, diretto dai dotlori W. Steckel ed E. Bien.


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« IL POLICLINICO »

A motivo della crisi economica, è s tato chiuso a Chicago l 'Ospedale Durand p er con tagiosi ; si è rimediato destinando dieci sale d ell 'Ospedale Albert Merritt Billings ad un Servizio di inalattie contagiose. Il 27 maggio fu solennemente inaugurato a Corrien tes (Argentina) un monumento eretto p er commemorar e gli eroi civili cadu li n ell 'epidemia di febbre gialla del 1871. Era presente il dott. Juan Ram6n Vidal, figlio de1 dott. José, morto vittima del dovere professionale in quella dolorosa occasione. Un giacimento di r adium è stato trovato a Lurisia, comune di Roccaforte di Mondovì; è stato visitato dalla sig.ra Curie.

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la con correnza illecita d ell a d eno1ninazione e la condanna ai danni, con distruziu11e dei prodotti. La cau sa è stata discu ssa alla V Sezione del Tribunale Civile di Torino; se ne atte11de la sentenza. Il capitano Ch arles l\1artell, affel to da osteite deformante di Recklinghausen, inorlo a Washington , h a stabilito p er t e la mento ch e il su o corpo sia oggetto di s ludi. A Varsavia sono stati rul)a li , in un labor atorio d 'ospedale, tre conigli ai quali era110 state inocu la li dei germi patogeni; venduti a un ristorante, sono stati consumati dai clienti . Un incendio h a dis tru tto u11'ala d el cc Robert Packer Hospital » di Sayre (S lati Uniti). I 250 ricoverati poterono esser e trasp ortati temporaneam ente in case privale e n el « 'fioga County Hospit al » di WaYerly. I danr1i son o valutali in 2 milioni d i d ollari (più di 30 milioni fli lire al cambio a tlu ale). 1

La « Minerva 1\tl edica » h a organizza lo un viaggio attraverso la Fran cia Meridionale e la Spagna, p er terra e p er m ar e, dal 30 ag·osto al 17 settembre. Rivolgersi all 'amminis lrazi on e, via Martiri Fascisti 15, Torino. Il cc De u tsch es Aerztevereibund », d 'accordo con

i] « Hartmannbund », ha inoltralo una petizione al 1ninislro federale d ell 'interno, perchè sia promossa una legge federale ch e autorizzi la st erilizzazione a scop o eugenico . Nel canL011e svizzero di Waadi, in forza di due d ecr eti, d el 1928 e del 1931, son o s ta ti sterili zzati fin 'or a 21 aliena Li . Il Consiglio sa1l.i Lario cantonale può anch e autorizzar e l 'aborto di do11ne alienate.

Il prof. S tefano Turchili, professore alla Facoltà di m edicina di Parigi e capo dei servizi r adiologici all 'ospedale della Carità, è stato operato il 21 giugno per l 'ottava volta, essendo sta to colpito alla m ano sinistra d al can cr o d ei r adiologi. Un 'infermiera d ell 'Assis len za Pubbli<:a di Parigi, addetta al er vizio di Chirurgia i11fantile ò el1'Ospedale Trou sseau, sig.a DouYal , è morta di un 'infezione con secutiva a ferila d ella m ano d estra riportata n ell 'atto di curare un bambino. Sul fer etro è s tata posta la medaglia d 'oro delle epidemie. Il dott. Tarcisio Ben zi, m edico co11dotto di Bellago (Lecco), n el praticar e la trach eo tomia ad un b ambino affetto da difterite contr asse 1'infezione specifica; or a l 'ha felicemente sup erata. Il dott. Carlo Leone Marinucci, assistente ordin ario n ell'Osp edale di Santa Maria di Lor eto a Napoli, nipote d el ministro Acerb o, h a dato il sangue _,. oltre m ezzo litro - per un d egente n eJl 'Ospedale. La Corte d'appello di giudizio pronunzia to dal m erito al le vaccinazioni vocarono la morte di 72

Lipsia ha conf~rmato il Tribunale di Lubecca in antitubercolari ch e probambini.

Il gr . uff. Onorato Battista di Napoli ha intentato cau sa contro la Farmacia Muratore di Torino, che ha m esso in commercio il proclotto « ischiogeno » il quale, per il no1ne e le indicazioni, somi.glia all '« i ~chir.ogeno »; ha chiesto ch e ven ga dir ll.1ar ata l a v1olaz1on e d el m ar chio o quanto meno

' ' a segn aJata la p erdita cli . ir ROBERT JONES, il quale si era formato al di fuori d el1 e Cliniche e d egli Ospedali, sotto la guida d ello zio H . O. Thomas. 'futta la sua opera è originale: ha battuto vie nuoYe, raggiu11gcndo un al lissimo grado di p erfezione nella chirurgia orlopedica e traumatologica. I suoi apparecchi per l 'immobilizzazione delle articolazioni tubercolotiche, in p articolare del g inocchio, h anno segna lo un progre so d ei più decisi , poichè concilian o I 'immobili Là con le esigenze fisiologich e. Il suo apparecchio per le fratture del femore, a giudizio d el Sjnc lair, ~ostitui sce « il m aggior progresso n el tra ttamen to c! eJle fratture durante questi ultimi lentpi »; l 'in sig 11e chirurflo aggiunge : « è cosi perfetto, ch e qualsiasi modificazion e n e ridurrebbe l 'effi cacia ». Principio dir e tti' o del Jones era che la natura tende alla guarigione e ch e d ev'essere semplicemente aiutata.

L. F.

Rivista di lllalariologia Pubblicazione bimestrale. Som1n ario del N. 2. 1933 : Contributi origi nali : A. DE BUOK, G. V. D. TORREN e N. H. -SWELLENGREBEL: Report fo.r t h e year 1932 on investigations into the racial composition of Anopheles maculivt>nnis in H olland (4 tavole, 1 graf.). P. H. VAN THIEL: Investigation s on the range and differenitiation of A nopheles maculipennis races and their bea rin g on tbe exi!;tence or ahsence of m alaria in I taly (2 tavole, 1 figura, 8 graf.). - H. NEUMANN : Der Nachweis des parasitiziden Antikorpers bei der Malaria des Menschen (1 g r aJ'.). - R . GOSIO : Rilievi sulle piastrine n ella malaria (2 tavole) . N. T . KORESSTOS: Essais <l e ~rotbérapie dans 1e pa-4 111di.sme. - . F . DE GASPEl?T: Leucocvtou-regarina bovis (2 ta,vole). - O. GUIDETTI: Il fattore emotivo .nella malaria su,b terzana Jatente. - Relazioni : G. ~SCA~R: .Ap.plicazion e sperimentale della zooprof1lass1 1n Ardea (1 carta) . - Recensioni (Parassi tologi1a: - P.atol0%1a • Clinica - Ter&1pia e farmacologia E•p1dem1~l og1a e p rOtfilassi gen erale - Entom ologia Geog!~·fia d~ll~ mal~ria e c.fl·!'.Il'Dagne antimalariche). R1v1sta b1b liog raf1ca . - Rilievi e commenti. - Atti ufficiali e parlamentari. - Notizie. - Sommari. Abbonamento annuo: Italia L. 40, Estero L. 75 : per i nostri abboni\ ti L. 35 e 65 rispettivamente ; un numero separato: Italia L. 10, Estero L. 15.

Inv·iare Vaglia a ll'edi tore LUIGI POZZI • Ufficio Poetale Suooursale diciotto - ROMA.


!ANNO

XL. NuM. 27J

SEZIONE

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.. Arch. l t . di Der matol. ecc., 1nar. - L. BURRI. Potere granulopessico col sislema r. -e. nell 'infezione sifilitica. Nutrition, 1. - Nu mero sull 'ossalemia. Arch. I ntern. M ed. , apr. - H. CusHING. Dispituitarismo. - T. F . McNAIR e S. C. Wu. Trattam. della policitemia vera. Haematologica, Arch., II. - F. Co·N TI. Mielosi aplastica. - V. G. BARONE e A. CosTA. Gastro- ed epatoterapia nel! 'anemia pern. P resse Méd., 8 mag. R. MAss1ÈRE. Encefalopatie della difterite. Paris Méd., 6 mag. - Numero sulle malattie del cuore e dei vasi . Giorn. di Nled. Mil., apr. - LEOTTA. Sindrome addomin . destra. Forze Sanit., 10 apr. - P. SERRA. Roentgenterapia clei fibriomioni uter. L. CoNDORELLI. Scompenso aculo del cuore in bronco-pneumopatie croniche. Lancet, 6 mag. - D. WATERSON. Sul dolore. 1\.. CA1Ru e W. R. BnAL~. Vertigine auricolare. J'\!fii n ch. Arled. Wocli., 5 mag. - G. J{RATscu . La secrezione accessoria dello s Lomaco. ,'V. ScHULTz. Anemie della gravidanza. Riforma Med., 6 mag. - F. GALDI. Morbo di Still . Rev. Mécl. Lat-A m er ., mar. C. LION e S. FACQUET. Pronostico dell 'angina p. J. M. EsTAPÉ. La vita amorosa di Goethe. Arclt. di Antrop. Crinl. ecc., gen.-apr. - M. N1zzA. La sterilizzaz. della donna dal punlo di vista clinico e medico-legale. Radiol. Med., mag. - V. VOLPE. Radiologia delJe affezioni del pancreas. - L. FEcr. Pneumoconiosi dei l avoratori di barite. Rev. Brasil. d e Tuberc., mar. - 1\-1. DE ABREN. Ilo polmon. nor1n . e patologico. lVien. Klin. Wocll ., 12 mag. Numero sulla poliomielite a. a.

PRATlOA

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''IL PO LJ CLINI CO

SEZIONE MEDICA (Mensile)

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diretta dal prof. CESARE FRUCONI. Il Numero 6 (1° Giugno 1933) contiene i seguenti contributi : LAVORI

ORIGINALI:

E. ANTONIAZZI -

R. GINOULHI AC E. FROLA

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Un caso mortale di asma bronchiale, con autopsia, Variazioni glicemiche e pressorie da adrenalina, insulina, el'gotamina, nell' iper· tensione arteriosa. La lipemia a digiuno e la curva lipemica da carico di colesterina nella febbre t ifoide.

RIVISTA SINTETICA:

A. ARCHI

Ig

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Gli estratti ipofisari, (Conoscerne attuali),

Prezzo di ogni numero separato della Sezione Medica L. 6

Abbonamento annuo alla sola Srz. Medica : Italia L.50 · Estero L. 6'•· Se cumulativo con la Sezione Pratica : I t a lia L . 1 O O,

Eetero L . 1 5 O; se cumulativo -00n la Sezione Pratica. e oon la Sezione Chirurgica. : I talia. L . 1 2 5: Estero L. 1 80.

'' IL POLICLINICO ''

SEZIONE CHIRUR61CA (mensile)

dlrett• del prof. ROBERTO ALESSANDRI I l Numero 6 (15 Giugno 1933) contiene i seguenti contributi: LAVORI ORIGINALI:

G. B. CULMONE - Anaf ilassi ed ulcera dell'? stomaco. v. GHIRO:N - Ricerche s ulla anasto.mos1 d~lla vena e L. BADAI·I·A . splenica con l'arteria epat1 r ~. P . MARRI - lmporta n1a degli enterococch1 nella genesi degli adeno-flemmoni del collo. L . UGELLI - Sulle dilata zioni congenite del coledoco. NOTE POLEMICHE :

c. 'l,RINCHERA e

- La fun t ionalità epatica nella L. MINUCCI DEL ROSSO occlusi1>ne intestinale acuta studiata con il rosa bengala. J18

Prezzo di o gol numero separato della Sezione Cbirur2ic11 L. 6

Abbonamento annui al a so'a S z. Chirurgica: ltalltt L. af). Esttro L. 60 Se cumulativo con l a Sezione Medica: Italia L. 1 O O, 0

Estero L. 1 5 O; se cumulativo con la Sezione Pratica e con la Sezione Medica: I talia Lire 1 2 5, Estero L. 1 80. Invia re Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Uffieio Poetale Succur sale di ciotto - ROM.A.

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Indice alfabetico per materie. Arlriti: patologia e terapi a . . . • . • Pag. 1069 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . » 1063 Calcemia: ricer ch e . . . . . . . . . . . » 1072 ·C arni insaccate: aggiunta di nitriti . . » 1071 Corpo es traneo in bronco . . . . . . . » 1066 Cranio tomia . . . . . . . . . . . . . . . » 1068 Dolore nel campo genitale interno fem-

Osteoartrite d eformante e giovanile .• Pag. 1069 Osteoartriti tubercolari: trattam. chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . . 1068, 10,70 Reazione di Casoni . . . . . . . . . . . >J 1072 I-teumatismo cronico : trattam . . . . . . » 1070 Sindromi adiposo-genitali e aumento di pressione endocranica . . . . . . . » 1045 · ·1e . . . . . . . "' . . . . . . . . • )) 1066 Siringomielia . . . . . . . . . . . » 1067 ffillll Giurisprudenza sanit. : quesiti . . . . . » 1074 Spor l : varia . . . . . . . . . . . . . . . » 1073 Glomerulonefri te cronica : ricerche . » 1072 Stomaco: ricerch e . . . . . . . · · . · · » 1068 sodico come etntidoto del talGravidanza: prove biologiche . . . . . » 1072 Tiosolfato )) lio e del piombo . . . . . . . . . . 1066 Itterizia: errori diagnostici . . . . . . . » 1070 Tiroide : malattie . . . . . . . . . . . . » 1059 Leishmaniosi: varia . . . . . . . . . . . » 1067 Tubercolosi: diagnosi col met. Ninni . . » 1057 Litiasi renale : diagnosi . . . . . . . . >> 1071 Tubercolosi polm.: forme praticam. imLongevità e attività sessuale . . . . . » 1062 por La11 ti . . . . . . . . . . . . . . . . » 1053 Malattia di Basedow: trattam. . . . . » 1060 Tubercolosi polm.: trattamento . . . . » 1055 Malattia di Osgood-Schlatter . . . . . . » 1048 Tumori d el rachide, midollo sp. e tesMedici morti in guerra: assistenza agli suti annessi: diagnosi radiol . . . . . » 1058 orfani . . . . . . . . . . . • . . . . . » 1075 Tu mori maligni : diagnosi . . . . . . . . » 1058 Medicina e farmacia mili tari : congresso » 1065 IBcera duod. : sintoma patognomonico . » 1043 Meningite benigna d'origine brucellare » 1066 Zolfo in tradotto per via respir. . . . . . » 1066 . Diritti di proprietà riservati. - Non ~ consentita la ristampa cli la'fJori pubblicati net Policlinico se non sn seguito ad autorizzazione scritta dalla f'eàaZione. E vietata la 1>ubblicazjone di sunti di essi senta citarne la fonte .

C. F nu GoN1, Red. capo .

A. Pozzi , Resp .

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


1082

« IL POLICLINICO »

[ANNO

XL, NuM. 27]

lnteresssntlss/me pubbllcszionl: Dott. W. SPIELMEYER Professore all 'Università di Monaoo di Baviiera

Manuale di tecnica per la ricerca microscopica del sistema nervoso Quarta edizione tedesca, accresciuta Traduzione itaJ. del Dott. Cugllelmo Lippl Fr~~cesconi Assist. Clinica Neuropsichiatrica della R. Univ. di Pisa. con Prefazione del prof. C. B. Pelli.tzi Dirett. R. Clinica Neuropsichiatrica dell'Univ. d i Piea Riportiamo IJ I ndioe dei capitoli : l. DEr PRJNOIPll DELLA COJ,ORAZlONE E DEI METODI ELBTTIVI l'.11 COLORAZIONE, pagg. 1 a 13. - II. SCOPI E METODI DELLA RICERCA MICROSCOPICA DEL SISTEMA NERVOSO, pagig. 14 a. 31. - liI. LA FISSAZIONE. pagg. 32 a 43. - IV. L ' INCLUSIONE E IL TAGLIO. pagg, 44 a 59. V. QUADRI t''INSIIEME, pagg. 60 a 71. - VI. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE CEL· LULE NERVO~E. pagg 72 a 84. - VII. LA MESSA IN EVl· DENZ ..\ DELLfl} NEUROFlDRILLE B DEI CILINDRASSI, pagg. 85 a 100. - VIII. LA MESSA IN EVIDENZA DELLE GUAINE MIE· LINJCHE, pagg. 101 a 116. - IX. LA MESSA IN EVIDENZA DELLA NEVROGLIA, pagg. 117 a 140. - X. LA MESSA IN EVIDEN7.A JlI SOSTANZE DI DISFACIMENTO E DI DEPOSi~IONE, pagg. 141 a 157. - XI. LA biC!lRCA SUI VASI E SULLE MENINGI DEL S•S't'EMA NERVOSO CE?olTRALE, pagg. 158 a 167. APPENDICE, pagg. 168 a 165.. - XII. LA RICERCA DEL SI· STEMA NERVOSO PERIFERICO, pagg. l 'lO a 180. - xm. LA DIMOSTJlUIONE DI ALCUNI MICRORGANISMI PATOGENI, pagg. 181 a 192. - APPENDICE, pag. 193. - INDICE, pagg. 194 a 208. Volume in-16°, di pagg. VID·208, nitida.mente stampato su càrta uso mano. Prezzo: in brochure L . 2 2; l'ilegat<> Jn tela con inscrizioni sul piano e sul dorso, L. 2 8, più le S1pese postali di spedizione. Per d nostr1 abbonati, rispettivamente, sole L. 1 9 e J,. 2 5, in porto f1 anoo.

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Prof. Dott. Cl U LIO MOCLI E docente nella R. Università di Roma.

Manuale di Psichiatria ad uso dei medici pratici e degli studentt Prefazione del Prof. SANTE DE BANOTIB Direttore della R. Oli·n iea delle Malattie Nervose e Menta.li nella Ullliversità di Roma. Ri'Portiamo quo.nto conelude l'Illustre Maestro nel presentare al pubblico medico italiano, il volume del prof. .MòGLIE. ~ ............ Ecro per eh è io penso che i nostri allievi e tutti i

.. medici specialisti e non specialisti saranno riconoscenti al « prof. G. MÙGLIE e al bene-rnerito editore Pozzi della loro " non piccola fa tica >. e La parte "Speciale,, del volume di G. MVGLTE, nella e q11.ale si tratta delle singole malnttie mentali, conferma gli e intendimenti che traspaiono dalla, Pa-rte "Genera.le,,. Il 4< lettore vi tro1·erà t i. tto; e tutto e.yposto secondo le buone e traduzioni d.e lla medicina pratica. Nè d01Wà faticosnmente e cercare per orientarsi, essf'ndo la materia trattata con <>r· e àir>e e chiarezza. Se poi lo studente e il medico pratico tro4' veranno che l' A. preferisce di far sapere quel che ha fatto e la Scuola Romana più che le altre Scuole straniere e itac liane, ciò, anzichè creare al libro diffidenze, contriòuirè! ad 4< accrescergli simpatie. Quod est in votis •. Roma - Marzo 1930. SANTE DE SANCTIB Volume in-So, di pa,gg. XVI-420, nitida.mente eta.m. pato in -O&rta americana, eon 68 figure intercala.te nel testo. Prezzo L. 5 6 più le spese J)08tali cli spedizione. Per i nostri ab bona.ti sole L. 5 O, 7 5 àJl vorto

oott. Prof. A. ROMACNA MANOIA Docente di NeurGpatol<>gia nella R. Universiità di Roma

I disturbi del sonno e loro cura Prefazione del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI Un volume in-8°. di pagine V1i!·196, nitidamente stam. pato su carta semipatinata, con 12 u~'"e nel testo ed una, riusoitiaeim.a illustrazione sulla copertlli3i. In commercio L. 1 8, più le spese di spedizione poeta.ì.e. Per i nostri abbonati sole L. 1 6, 2 5 in porto franco.

Prof. Dott. A. ROMACNA MANOIA LIBERO

DOCENTE

DI

NEUROPATOLOGIA

NELLA

R.

UNIVERSlTÀ

DIREITORE DELL'ISTITUTO « GAETANO GJARDJNO » .. ROMA

I fanciulli epilettici (Note patogenetiche, cliniche, di assistenza e di terapia ) Volume in,8°, di i:-agg. VJ II, 188. con 47 figure nel testo. Prez, zo L. 2 2, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 9, 5 O in porto franco.

Prof. Dott. CIOACCHINO FUMAROLA Docente e primo a.iuw nella OLiniloa delle mal•ttte nervose e mentali della R. Università di Roma..

Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Pretazione del Prof. CIOVANNI MINCAZZINI PARTE GENERAI.E: oon due capitoli del prof. C. Mingazzini. Volume in-8 di pag. VIII-352, in carta ddstinta, nitidamente etMDpato, con 175 figure qua.si tutte originali inteL"~alate nel testo e 8 tavole, fuori testo, a colori. Prezzo L. 4 2. Per i nostri abbonati sole L. 38, 2 5. PARTE SPECIALE in tre puntate : 1) Sistema nervoso periferico. Volume di pagi· ne 242, con 67 figure intercalate nel teeto. Prezzo L. 28. Per i nos~ri abbon&ti, eole L. 25, 7 5. 2) Sistema nervoso centrale. MIDOLLO SPINALE. Volume di pag. 238, con 66 figure intercalate nel testo. PreHo L. 3 3. Per i nostri abbonati eole L. 3 O, 7 5. 3) Sistema nervoso centrale. IL CERVELLO· Volu· me di pag. 350, eon 66 figure intercala.te nel testo. Prezzo L. 4 2. Per i noetri ab bona.ti sole L. 3 8, 2 5. Prezzo dell'opera completa (Pa.rte Generale e Parte Speciale) L. 1 4 5, più le speee poetali dii spedizione. Per i nastri abbonati sole L. 1 3 3, in porto franco. Prof. CRETA NO BOSCHI

dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. di Neuropatologia nella. R. Un.iv. di Pa,dova

e

DOtt.ssa MARIA C'OJWI del Repa.rto N eurologioo della Polia.mbul. Med.-Ohir. di Ferrara

COMPRESSIONI MIDOLLARI Riiievi clinici e guida diagnostica SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di « compre• sione midollare 1h - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia: Sintomi della com· pressione el:.tramidollare. Posizione della. compreeaione rispetto a.l piano orizzontale. OompreeERioni extra· midollari a sede intra- o extrardurale. Oomp.reesionJ da cause intra.midollari. Differente eintoma.tologia. a norma dell'altezza.. - Esami sussidiari: Studio manometl'lioo della. tensione del (( liquor "· Puntura lom· bare. S~o:no di Queckenetaedt. Prove di Queckenstaedt· Stookey. Indice di pressione. Prova. di Ayer (e di Boechi). Esame del {(liquor n. Esame del · liquor• : doppia. puntura.. Prove radiologiche dirette. Prova del lipiodol di Sicard e Forestier. - Casi personali. - Indirizzamento diagnostico : Diagnostica differen· ziale. Diagna&t~ca di natura. - Deoorso e prognosi. - Cura. - Conclusioni·. - Bibliografia. Volume di pagg. Vlll,128, con 28 figure in nero e 2 a co, lori intercal:ite nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Per gli :ibbonati al « Policlinico » sole L. 1 6 in porto franco.

Per ottenere i suddetti volumi inviare Vaglia all 'editore LU I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


Roma, 10 Luglio 1933 ·Xl

ANNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 28

''

FRANCESCO DURANTE

SEZION~ PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. La vori originali : E. R.u gg-ieri: L'antiv.irus tera'.Pia n elle peritoniti acute speltim entali. in rapporto a l blocco del sistema reticolo-endoteliale. Osservazioni cl iniche : U. Papa: Emoperitoneo da rot tu.ra sottocntanea isolata della vena ilia.ca. Riviste sintetiche: G. La Cava: Paratiroidi, ricambio del calcio e malattie delle ossa nei loro rapporti co11 l'equilibrio a=ido-base. Rilievi : G. Papa : Colorazione del bacillo difterico. Sunti e rassegne : NEUROLOGtA: G. Etienn e: Sulle localizza.zioni bulbari e bulbo-protu beranziali della m a lattia di Heine-Medin nell'adulto. La prova della loro natura con la sieroterapia. specifica.. - L. Auricchio e M . Mira.glia Del Giudice : Sulla poss:ilbilità di provocare il passaggio di anticorpi nel liquido c. r . e tentativi di applica.zioni terapeutiche nella mal attia di Heine-Medin. - GINECOLOGI.A ED OSTETRICI A : A. Quagliati : Gravid anza sopravvenuta nel corso di una amenorrea da r a dium : scaanbio dia.gnostico con µn t umore del corpo. - W. Shaiw : Il trattam ento delle irr egolarità. mestruali. Divagazioni : X. Farrerons: Le inflnP.nze cosmoclim n.tiche nell'organismo. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Lombarda di Medicina. - Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali. - . ocietà Merlico-Chirurgica BellUJ1ese. Appunti per il medico pratico : OASI STICA: Associazione di sclerosi delle coronarie con iperiglicemia e glicou1·ia. - Angina di petto Cttrnt.a con r esezione del simpatico cervico-toracico. - Aneurisma dell'arteria splenica. - Le sanguisughe nella tromboflebite. Ne l.l'ipertonia primaria. - DtE'rF:TJCA: Indicazioni ed inconvenienti del r egime latteo n elle m alattie epar.iche. - La dieta cheto,g enica n f> Ila terapia delle infezioni urinarie dei bambini. - MEDICINA SCIENTI FICA : .Ricerche clinich e sulle funzioni della. milza con speciale riguardo a l paragone t ra il sangue venoso ed arterioso della milza. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA : P. Godin : Cambiamento puberale del colore degli

LAVORI ORIGINALI.

opravviv-e; se invece la via di introduzion e del r iru è quella intracutanea, l 'anin1ale muore. Xel prin10 caso, i bacilli del carbonchio sono stati posti a contatto con sistemi cellulari non rece ttivi, e non hanno determinato alcu11 dan110; n el secondo caso , avendo pr eso co11tatto ·con le cellule specificamente recettive, hanno po luto esplicare tutto il po tere p atogen o di cui ono dotati . Secondo Besredk.a , il contatto tra il virus e le cellule recettive determina una reazione, in seguito alla quale i batteri mettono in libertà una sostanza ài n at11ra ignota,· ch e si oppon e a lla fagocitosi. I germi , c osi, prendono il so1)ra vvento sui sistemi difen sivi e si moltiplican o. Se questo è il ineccanisn10 dell 'infezion e di- · ce Besredka, l'immunità non può essere dovuta a d altro ch e ad una modificazione di stato dei sistemi cellulari r ecettivi. Essa consisterebbe in un adattamento delle cellule al virus, in seguito al quale la reazione anzidetta no,n aYverrebbe più, ed i fag ociti potrebbero con ogru ampiezza esplicare la loro azione sui g·e rmi . I / immunità, dunque, rappresenterebbe una perdita di affinità delle cellule verso i loro ger1ni specifici , .per cui i sistemi r ecettivi diver-

lscituto di Clinica Chirurgica della R. Università di Bologna Direttore : on. Prof.

RAFFAELE

PA0Lucc1.

L'antivi1"nsterapia nelle pe1"itoniti acute sperimentali, in ra.pporto al blocco del sistema reticolo-endoteliale. Dott.

ETTORE

RuGGlERI, assistente.

'econdo le concez io11i di Besredka, l 'immunità sar ebb e la risulta11te di un com plesso di reazioni ch e si svolgono fra deLerminate cellule specificamente r-ecetti ve per un dato germ e , ed il germe stesso. Questi· concetti, con trapponendosi alle teorie della difesa umorale, mirano a sminuire il valore degli anticorpi nel meccanismo immunitario , e dànno invece Ja massima importanza ai tessuti. Besredka pensa ch e n egli organismi superiori esistano particolari sistemi cellulari, aventi una specifica affinità per ogni specie batterica. Nel cas0 del carbonchio , ad esempio , l 'unico si.. sterna recettivo sarebbe rappresentato dalla cute. .Se in una ca via si praticano iniezioni in traperitoneali di virus carbonchioso, l 'animale

occhi.

Ne lla vita professionale : i\IIediciDa sociale. - N 01nin ·• ip1r-0mozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

Co11oors i.


Nu ~r.

[_·\ :\ NO XL,

cc JL P OLICLIN I CO »

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28)

lato, può dimostrar e tutte le qualità di un rebbero insensibili e indifferenti ad ogni nuo,,a ' raocino dall 'a zion e pronta e s icura (è, queinYasion e micr obica. tando cos~ le cose, poich è alle diverse spe- sto, il caso dello stafilococco , dello streptocie batteriche corrispondono ben determina ti cocco, del colibacillo. del bac. di Eberth, ecc. ). Una brodocoltura di stafilococchi, tenuta in e ben limitati gruppi . di cellule r ecettive, per ottener e l 'immunità dell 'intero organism o ver so termostato per 8-1 0 o più giorni, e poi filtrata su candela, dà luogo ad un liquido limpido un dato germe dovrebbe essere sufficiente r enil quale, pur avendo tutti i ca ratteri esteriori dere indiffer enti soltanto quelle cellule, ch e per esso l1anno affinità. Infatti Besr edka sostiene del brodo ordinario, impeùisce in maniera asch e, per immunizzare contro il carboncl1io, . soluta lo sviluppo di eventuali ripetute nuove basta « d esen sibilizzare » l'apparecchio cutaneo, sen1ine dello stesso stafilococco. Questo fenomeno, g ià conosciuto da Pasteur e da Marper i1nmunizzare contro il tifo, il colera e la dissenteri.a bacillare basta vaccinare l 'intestino , m orek, i qua li avevano veduto ch e i. filtrati per immunizzare contro lo stafilococco e lo <li hrodocolture del bacillo del colera dei polli streptococco basta render e indifferenti i r ispet- e, r ispettivam ente, dello streptococco , n on contivi i temi recettivi ch e, in via d 'ipotesi , son o sen tivano più l 'accr escin1e11to di nuoYe semine l 'apparato cutaneo ed alcune mucose. L 'A. sta- omqlogh e, ha avuto diverse interpretazioni. bilisce, così , il concetto de1la vaccin,azione e Pasteur, per esen1pio riten eva ch e il mezzo dell 'imniun,izzazione locale, mentre attribuisce di coltura, invecchiato dalla lunga permanenza in termostato, avesse perduto le sue proprie tà agli an ticorpi un valore tut t 'affatto limita to, nutritive. Sigwart ha i)ensato che l1ei filtrati considerandoli come prodotti di lisi batterica possono svilupparsi solo i germi scarsamente cl1e - nel caso dell 'immunizzazione attiva virulenti, m entre quelli forniti di g rande viru"' egt1on o ma non mai precedono lo stabilirsi d ello sLaLo immunitario, e che - n el caso del- len za, a 1causa di maggiori esigenze nutritive, ] ·'im m unizzazione passiva --- hanno 1'ufficio di non possono cr escer·e . Molto più recentemente, Aldershoff ha a ffermalo c h e il potere i11ibitore ndere il virus più adatto a subire la fagocitosi. P er spiegare l'intimo m eccanismo dell 'im- rio dei filtrati è da ricercarsi n ell'atto della filtrazion e, la quale priver ebbe il brodo di somunizzazione locale, per spiegare cioè in qual tanze n ecessarie alla m oltiplicazione dei germi. m aniera un sistema cellulare recettivo perda Besr edka ha am1ne so, invece, ch e il manla sua affinità ver so un d eterminat o germe, Besr edka enuncia l 'ipotesi ch e la recettività cato a ccr escimento di un ceppo batteri co , nel filtrato di una brodocoltura omologa, dipende cellulare ven ga sa turata da una partico]are da una sostanza antagonista ch e, n el lung o sostan za liberata dal ge rme, avente j} potere soggiorno in t ermostato, si è liberata dal gerdi opporsi alla virulenza del germe stesso. m e stesso, ed è passata in soluzione n el mezzo Questa sostanza è stata da lui paragonata agli antifern1enti cellulari, ch e tanto frequente- nutritivo. Questa sos tanza, secondo l 'A. , è da • m ente si trovano .accanto ai fermenti. Ad essa identificarsi ·esattamente con l 'anti virus di cui 11a dato il nome di antivirus. si è or ora parlato . Che l'ipotesi di iBesredka risponda a verità , è dimostrato dal caratteristico L'a11tivirus, dunqu·e, ven endo a rontatt.o co11 fatto che il liquido risultante dalla filtrazione, il sistem a recettivo, satura le cellule e le r ende inadatte a r eagire con il virus. Esso, per ciò, pur impedendo lo svilurppo del germe omologo 1 com e il virus da cui deriva , è strettam ente non si oppone affa tto alla crescita di germi di specifico iper un determinato gruppo cellu~ are. altra specie. Un filtrato di brodocoltura stafiloQuesto ingegn oso edificio teorico , c11e m o- coccica , per esempio, con ente la più rigogliosa difica profondam ente le classich e con oscenze m oltiplicazione di streptococchi , di colibacilli, relative al vasto problema dell 'immunità , lungi o di germi di altra n atura. Il mancato sviluppo da 11 'es ere frutto di una pura speculazione m enbatterico, quindi , i1on deve essere imputato nè lale, poggia su dati di fatto ben definiti e all 'invecchiamento del n1ezzo nutritivo nè alla filtrazione . ben controllati. Se per alcune specie batterich e, infatti , bisogna ricorrere all'ipotesi che L'azione inibente e·sercitata dall 'antivirus in il supposto anti,rirus si liberi solo quando il vitro, non è dovuLa ad una sua proprietà battevirus è venuto a contatto oon gli apparecchi ricida. Se è vero ch e un g erme se1r1inato nelrecettivi , ed agisca quindi .in statu rtascendi l 'antivirus omologo 11on si moltiplica, è altret(è, questo, il caso del carbonchio); per .altre tanto vero che non muore. Esso sopravvive lunqualità di germi , l 'antiYirus può e sere sepagamente e, trapiantato in un terreno nutritivo rato in vitro da l corpo batterico e, così iso- normale, si sviluppa come di n orma , conser1

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SEZIONE PRATlCA

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vando tutte le proprie caratteristiche. Ciò è Infine non si può pensare, c ome Gay, che dimostrato dalle ricerche della Goussartcl1ik e l 'azione protettiva sia dovuta ad un effetto di dalle esperienze di Marginesu. irritazione cellulare , ·e di consecutiva fagociUnt,altra proprietà dell•'antiwirus è quella tosi, provocato dal brodo. Le numerose espedella termostabilità, i11 quanto che conserva rienze in proposito, e 1p articolarmente le riogni sua caratteristica anche se sottoposto a cer che di Grineff e Tchouiko, escludono corntemperature di 100°-120° per 20 minuti. L'anti- pleta~ente una simile opinione. Fatta esclusione di tutte queste possibiiità virus, dunque, in vitro ha le seguenti proprie.tà: inibisce lo sviluppo del gern1e omologo ma Besredka enuncia la seguente ipotesi: I 'antivirus satura le cellule recettive, soddisfa la loro non quello di altre specie batteriche, J1a azion e affinità p er il corrispond ente germe , e le priva inibente specifica, è termostabile. di ogni recettività per il germe stesso. Di conQueste proprietà si manifestano chiaramente anche in vivo. L'antiviru , infatti, aclo1perato seguenza, i sistemi cellula ri specifici non enin determinate maniere, instaura uno stato di tran o più in reazione con il virus, .che si co111in1munità tale, ch e r ende resistenti gli orgaporta allora come un saprofita qualsiasi e dinismi superiori an che ver so i ceppi più viruventa facile p reda dei fagociti . A ciò, come lenti d el germe om ologo. Queste fen om en o, coadiuvante, si aggiunge il poter e inibente scoperto da Be redka, ha trovato sanzione in dell 'antivirus, ch e impedisce ai batteri di svico ì numerose pro,'e sperimentali, ed ha avuto lupparsi ulteriormente. Di guisa ch e, in concosì largo riscontro nella terapia clinica ,. ch e clu ione, i g·ermi da una parte non possono, oggi n e suno dubita più sulla sua esistenza. pullulare, dall'altra sono fagocitati. Anche in vivo l' azione inibente esercitata <l<:·lSecondo il pensiero di IBesredl(a , le cellule 1'a·n tivirus è strettamente specifica ve r~o la recettive sarebbero situate n el sistema reticolospecie batterica omolog·a. I n1jgliori ri ~ ult ati endot eliale; e la fagociLosi verrebbe espli c~ta terapeutici , infatti, sono raggil1nti cr.11 l 'uso dai polinucleati n eutrofili , dai ln onociti e dalle· dei cosidetti at1to-antivirus. cellule istiocitich e. Se que:·ti fatti sono b eue accertati e b en noti, • * n on allrettanto può dirsi per quel ch e riguarda ** il m eccanismo di azio11e degli antivirus, ch e Essendo la dottri 11a di Besredka tuttora allo è tuttora completan1ente ignoto. Come si stastato t eorico, in attesa di convalida , abbian10 bilisce l 'immunità? P erch è l'antivirus confevoluto portare un piccolo contribt1to alla que... risce agli animali una r esistenza cosi spiccata stione, eseguendo a] cune ricer che , al] o se 01)0 verso l 'a zione virulenta del germe omologo? di controllare quale ruolo fosse rappresentato Non è il caso di pensare ad un 'azione battedai sistemi r ecettivi, n ella immunizzazione cla ricida esplicata in seno all'organismo , perchè antivirus. In particolare, poichè, secondo Besè presumibile che quanto accade in vitro si redka , l '.azione protettiva dell 'antivirus .contro verifichi anche in vivo. Questa è l'opinione le infezioni da · gerrr1e omologo si esplichereh·b e corrente. attraverso una saturazio11e delle cellule recetNon è n eppure il caso di pensare che l 'antivi- tive, noi abbiamo voluto osservare quale pierus attenui direttamente la virulenza del gerga rprrendessero i fenomeni connessi all'impiem e, perch è è dimostrato che i batteri omologo dell 'antivirus, quando gli apparati recettivi ghi, seminati n el filtrato, conservano intatto fossero temporaneame11te paralizzati nelle loro il loro potere paLogeno (Marginesu). funzioni o, comunque, alterati. Per raggiunNon è del pari ammissibile che l'azione delger e queste condizioni sperin1entali , abbiamo l'antivirus sia da identifi carsi come un effetto tudiato l'azione dell'antivirus stafilococcico di proteinoterapia, in quanto che essa si co11ulle peritoniti da gern1e on1ologo, ii1 cavie a serva inalterata anche se il filtrato è stato sot- · sistema reticolo-endoteliale bloccato. Ripetiatoposto a temperature di 100°-120° (Grineff e mo, infatti, che Besr edka situa i gruppi cellulari recettivi nel S. R. E. Tchouiko). Non si può ammettere poi che l'antivirus Prima di esporre il protocollo dell€· esperienagisca come un antigene, provocando I 'interze, è necessario fare l1na premessa. Secondo vento di anticorpi, sia perchè l'effetto immu- Besredka e suoi collaboratori, lo stafiloçocco avrebbe una spiccata affinità. verso I 'apparato nizzante è rapidissimo , ver non dire immediacutaneo e verso alcune mucose, n1entre non to, sia perchè la ricerca sierolog~ ca degli antiavrebbe ·azione patogena per gli altri tessuti. corpi, negli animali trattati, · è sempre negaNell'esperimento, quindi , per ottenere una intiva (·B esredka).

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I L POLIOLI:"fI CO »

fezio11e J11orta le sar ebbe necessario allogare il gern1e nello spessor e della cute, n ella q uale soltan to sar ebbero situati g li ap parecchi r ece ttori specifici . Di conseg uen za l 'anlivirus , per poter e eser citare la sua azion e p r otettiva. do' r ebbe e ser e a1)plicato sulla cute o n el] a cute. i con sig Ji.an o in fatti impaccl1i sulla c ute ra sata, iniezioni intracutanee su la rg a es ten sio11e o cc e n n appe)>. Queslo idee vanno m odifi cate ·poich è, corr1e è tato ripe tutam ente provato , lo stafilococco, a prescindere da qualsiasi lesion·~ cutan ea, è capace di determina r e peritoniti , pleuriti, e su ppurazioni i11 qu alsiasi or gan o ove possa essere giun to per via circolatoria. Ed a nalogam ente, è slato provalo ch e l 'antivir u agi ce in sen so po itivo, an ch e quando è iniettato n el periton eo d i a11imali affetti da peritonite stafil ococcica (Marg inesu , Biolato ~fetalni ko''' e Tou m a n o ff , ecc.) , o qua ndo è introdollo in altri or g·ani infettati sperimentaln1ente co n Jo sta fi lococco, per esempio n ell'occhio (Carrèr e, Zivago, Gas teiger , G.allenga, ecc.). Ciò dimostra ch e g li a ppar a ti r ecettivi non son o limita ti soltanto alla cute, ma ha nno un 'esten sion e molto maggior e· e dimostra altresì ch e 1'autivirus corri spondente può esercitar~ la sua azion e protettiva a nch e se è iniettato in organi e cavità lontani dalla cute . 1

1\.cl una t erza eaYia (co11trollo) Yie11 fatta una

iniezione intraperito11eale di 2 em e. di una brodocultur a di 24 h . L 'animale muor e in 36 h ., per peritonite, chiaram ente con s tat at a. all'autopsia. l ·na serjc cii 3 cavie ' riene trattata alla seguente m anier a: 30 marzo 1933: iniezione intr ap eritoneale di 1 cc. d i tripanblau; 1° aprile: iniezion e in traperj ton eale di em e. 1,5 di tripanblau e cn1c. 2,5 di antivirus; 3 aprile: iniezione intraperiton eale di em e. 5 di antivirus; 5. aprile : iniezione inLraperitoneale di eme. 5 di una brodocoltura di 24 11. Ad una quarta cavi a (cor1trollo) viene -iniettata la stessa quantità di tripanblau , ed il 5 aprile son o introdotti em e. 5 rlella brodoeoltura, senza antiYiru s . Le prin1e 3 cavie sopravyivono · la cavia corLtrollo muor e il 6 ?pr ile, e presenta manifesti segni di peritonite. 2° lotto. -

9° lotto. - Tre cavie son o così trattate : 30 marzo 1933 : iniezion e in tra periton eale di 5 eme. di antiYirus; 1° aprile: iniezion e intraperitoneale di eme. 2,5 di anlivir u e em e. 1 di tripanblau; 3

aprile : iniez ion e in tr ap eriton eale di eme. 1,5 di tripanblau ; 5 aprile: iniezion e di em e. 2 di tripanblau ; 7 aprile: iniezion e di em e. 2 di tripan~ blau e di em e. 5 di una broùocol Lura di 24 b . Aù una quart a cavia (controllo) è stata iniettata la st essa quantità di sost an za colorante, la st essa quantità di brodocol lura, m a n on è stato iniett ato l 'antivir u s. I 4 animali muoiono lulli ent ro le 36 h . L 'autop sia dà il r eperto cl i u11a peritonite gen eralizzata gr ave.

4° lotto. -

P ROTOCOLLO DELLE ESPERIE~ZE .

Da u11 ascesso sottocutan eo di u n in di viduo selticemico abbiam o isolato u no st afilococco lliogen o aureo ch e, dop o due soli passaggi a ttr averso il periton eo di cavie è divenuto fortem ente virulento . Infa tti, 2 em e. di una brodocul lura di 24 h ., iniett ali in periton eo, u ccidono la cavia in 24-36 h . Assicuratici di questa virulenza su tre animali, abbiam o sen1ina to lo s tafilococco in n1ezzo litro di brodo. Il pallone, post o in t ermos tat o, vi è stato lasciato p er 45 giorni consecutivi, dopo di ch e l a br odocol tura è stata filtrata su ca11dela Berkefeld N. Sul filtra to, due successive semine di st afilococco dello s lesso stipite non h anno avuto sviluppo. Il liquido, rimasto limpido, è stato allor a posto in fi ale cla 10 em e., ed è stato poi s terilizzato a 120° per 20 minuti. L 'antivirus er a, così , pronto per le esperien ze, ch e sorto state eseguite quando, dopo d iver si con tr olli, abbiamo avuto la sicurezza ch e il ceppo di s tafilococco aveva la su a virulenza in iziale. Per il blocco del S. R. E., ci sia1no serviti di una soluzione all 'l % di tripanblau , iniettata n el periton eo, in dosi frazionate. Ad una cavia si pratica una iniezion e intraperitoneale di 5 eme. di antivirus; dopo un giorno si pratica in p eritoneo una iniezion e d1 5 em e. di una brodocoltura di 24 h . L 'animale sopravvive. Ad u na seconda cavia si iniettano simullan ean1ente n el peritoneo, 5 em e. di antivirus e 5 em e. di una brodoeoltura di 24 h . L 'animale sopravvive. 1° lotto di animali . -

Tre ca"le Yengono trattat e in ques ta maniera: 30 m arzo 1933: iniezione endoperi ton eale di em e. 1 di tr ipan))lau ; 1° aprile : iniezion e di em e. 1,5 di tripanblau ; 3 aprile : ime· zion e di eme. 2 di tripanbl au ; 5 aprile: iniezione di em e . 1 di tripanhlau e di em e. 5 di antivirus ; 7 aprile : iniezion e di em e. 3 di tripanblau e di em e. 5 di una brodocoltura di 24 h . Un a quarta cavia (controllo) è trattat a alla stessa maniera, escludendo per ò I 'iniezione dell 'antivirus. Due delle prim e tre cavie, muoiono entro 48 h . Il controllo soccombe n elle prime 24 h. In tutti gli anima1i, all 'autop sia si n ot ano segni di peritonite acuta. Due cavie son o trattate nello stesso m odo delle precedenti . L 'antivirus e la brodocoltura, però, sono iniettati contemporaneamente il giorno su ccessivo all 'ultim a introduzione di tripanblau . Ad una terza cavi a (controllo), il giorno successivo all 'ultima introduzione dell a sostanza colorante si inietta sol tanto la brodocoltura. I due animali cd il controllo soccombono en- · tro 48 h ., e presentan o evidentissimi segni di peritonite. 5° lotto. -

6° lotto. - Due cavie vengono trattate, dal 30 marzo 1933 al 7 aprile, con em e . 8,5 di tripanblau,

introdotti nel peritoneo a dosi frazionate , per iniezioni eseguite a giorni alterni . Gli animali, oggi (5 maggio) sono tutt'ora in vita, e non hanno mai presentato distur})i appar entem ente apprezzabili.


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SEZIONE PRATICA :f:

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I risultati sperimentali ora riferiti, oltre a confermare che l 'antivirus stafilococcico ha azione positiva ancl1e nelle peritoniti acute dH germe omologo (I lotto); dimostrano che il blocco del S. R. E . tw·ba profo;n darnente il meccanismo dei fenomeni della vaccinazio rie locale (II-III-IV-V lotto). Possono, tali ri. ultati , essere jnquadra·ti 11 €gli che1ni della dottrina cli Besredka? Una risposta a questo que ito è quanto mai ard11a e non può prescindere da quello che è il signiOcato biologico del co idetto blocco del S. R. E. Con1e è ormai noto , un blocco vero e proprio nel senso di un arresto comipleto delle iu nzioni, di una soppressione temporan ea del sistema, non è raggiun gil)ile. È ]Jen dimostrato che le cellule infarcite di g ran u]i coloranti po sono ancora esercitare, per quanto in misura ridotta . un 'azione fago citaria verso fran1menti batterici e cellulari, e possono .:ln cora in1n1agazzinare colloidi diver">i. (Seifert) . È di1n ostrato anche che, i11 queste circostanze, il rin-· n ovamento cellulare i com pie con tale tumultuosa rapidità, ch e si h\J u11 afilusso di elementi istiocitari rigenerati nel circolo sanguigno (Kiyono). ~ dimostrato, infine, che i fagociti mobili, anche se carichi di sost!lnza colorante. non perdono la loro proprietà di mobilitarsi (Capocaccia). L'assoluta e elusione del sistema, dunc1ue, non è attuabj le, sia perchè ~a capacità pessica degli elementi saturati dal .~olore è in parte conservata , sia perchè accanto alle c€illule infarcite ne sorgono altre che l1anno, verosirn.ilmente, un ufficio di compenso. D'altra parte, nel caso particolare, sp, avvenisse il contrario, la dottrina di Besredka sul meccanismo del1'infezione dovrebbe cadere percl1è, a S. R. E. escluso, gli elementi recettivi perderebbero ogni affinità verso i germi -specirìci , ri1r1arrebbero indifferenti di fronte ad essi , e non darebbero più luogo a quei processi di interreazione che sono necessari allo sviluppo dell 'infezione. t; noto, invece, come in animali a S. R . E. bloccato, le infe.zioni sperjrnentali siano più virulente e più gravi di quel ch e non a"''enga di norma. Questo significa, se si ' ruole accettare la dottrina di Besredk.a., che gli apparati recettivi hanno conservato le loro affinità e le loro capacità reattive verso i germi, ma significa anche che questa loro particolare proprietà - almeno per quel che riguarda la funzione difensiva - è sicuramente alterata. In r ealtà, la pratica del bloccaggio con soLanze coloranti, e 11011 paralizza il sistema, deve provocare ·n on i11differenti alterazioni in

seno alle cellule, e certa111e·n te determina u11a più o meno profonda labilità della loro fun• z1one. Nelle nostre condizioni sperimentali, dunque, i risultati ottenuti non vanno considerati in relazione ad una esclusione totale del S. R. E. , n1a in rapporto ad una sua alterata funzione. Crediamo che nel nostro caso si possa prescindere dal tener conto del1e eventuali azioni tossiche esercitate sul} 'intero organisn10 dalla sostanza colorante, sulle quali giustam ente insistono diversi AA. (Pianese, Pepere, Favilli). Le due cavie del VI lotto sopravvi' rono an cor.a oggi , ad un mese di dista11za dal1'introduzione di eme. 8,5 di tripanbJa1J e stari no b ene. D 'altra parte, la morle degli animali dei lotti III-IV-V i intervenuta dopo la introduzione delle colture stafilococciche, è stata così pronta e così rapida, che non sapremmo non élttribuirla all 'infezione 1perito11eale. la quale ~i è empre manifebtata con egni anato1no-pato, logici di gra,rità indiscutibile. Fatte q11este prcrr1esse, e soffermandoci bre~ ven1ente sui nostri risultati , vediamo cl1e nella n1aggior parte dei casi l 'antivirus non ha avuto la capacità di proteggere gli animali a S.R.E. alterato , dalla infezione stafilococcica. Ciò di~ mostra ancora, che esso non agisce per un 'azione antibatteriCa. o antipaloge11a ch e, .n elle nostre condizioni sperime11tali, non avrebbe trovato ostacoli al suo svolgimento. ~la ciò dim-ostra anche , che l'azione dell 'antivirus non si e 1)lica attraverso uno s tin1olo alla produzione di anticorpi. Infatti , i)re cindendo dal comport.an1ento di tutti gli altri animali, notiamo che quelli del III lotto , malg rado il te1rvpo inter cor so fra l'iniezior1 e dell 'antiv.irus e quella ·dello tafilococco, tempo ch e avrebbe 11ermes· so ad eventuali anticorpi di formarsi e di agire, sono tutti n1orti . Del resto è noto che , nella cavia , lo stafilococco non J)roduce anticorpi (Besredka). In tal ma·n iera, poich è il problen1a del m eccanismo immunitario se111bra avere reali rapporti con il S. R. E., come è dimostrato dalle nostre esperien3e, noi non sa1)remm o non fario rientrare negli schemi dotlrinari di Besredka. Volendo allora interpretare , sulla falsariga di questa dottrina, i risultati da i1oi ottenuti, osservjamo che gli animali dei vari lotti banno àvuto un comportamento diverso , secondo la quantità della sostanza colorante ji1iettata, e secondo ] 'ordine ch e è stato seguito , nel trattarli con il tripanblau , con l 'antivir11s e con il viru s, rispettivam.e nte. Le cavie del II lotto, trattate ·dapprima con soli cn1 c. 2,5 di tri1)an})Jau , poi con l antivirus, 1

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JL POLICLINJ•J O

ed in fìne con lo stafilococco, sono tutte so1Jr.avvi ute. Questo comportamento ci pare possa esere interpretato in due n1aniere: o la sostanza colorante ha prodotto un 'alterazione trascurabile nelle cellule recelti ve, che hanno potuto saturarsi di antivirus come di 11orma; o la scar a quantità di tripanblaL1 11a -esercitato uno stimolo alla produzio11e di altre cellule del S. R. E. , che hanno 1>otuto compensare i defi cit stabiliti. Gli animali del III lotto, trattati dap1Jri1na con l 'antivirus, poi con crr1c . 7 ,5 ,d i tripanblau ed infine, a 10 giorni dall'inizio dell 'esperienza: con lo stafilococco, sono tutti morti. Si potrebbe ritenere , in questo caso, che le n1odifìcazioni cellulari di natura imrnunitaria indolle dall 'antiviru , siano slate annullale dalla su ccessiva aturazione con la sostanza colorante. Oppure si potrebJ>e pensare che, mentre da una ·p arte le cellule desensibilizzate dall 'anti iru . siano state veramente e totalmente paralizzate dal tripanblau , dall ' altr.a le cell11l e neoformale durante il bloccagg·io ·abbiano avuto tutto l 'agio di entrare in reazio11e co11 g li slafì]ococchi inieLt ati al termine de11 'esperi enza . llig uardo agli animali del l'' e V lotto , i11 cui 1'a11ti virus ed il ' 'irus furono iniettati qua11do già erano stati introdotti eme. 8.5 di tripar1blau , pensiamo cl1e, con molta verosimiglianza , l 'antivirus n on abbia potulo sa turare tanto le cellule r ecetti.,·e pree~i :;; tenti, ql1anto quelle n eoformate , alterate tutte dalla forte quantità di colore. Non è improbabile, però, che l 'antivirus abbia agito in qualche maniera, sia pure in misura ridottissima sui i ten1i cellulari. Ciò se1nbra essere sostenuto da] fatto che degli animali del :f\7 gruppo, in cui l 'antivirus fu iniettato due giorni prima dello stafilococco, due sono 1norti ed uno è sopravvisuto; 111entre gli animali del ·\ lotto, in cui virus ed antiviru ~ furono iniettati contemporaneamente. sono lnorti entrambi. Anche il periodo di so·pravYivenza (48 h ), ch e è più lungo di quello degli animali del III lotto . sembra dim o~ lrare u11 certo tentativo di di.fesa. Que te ipotesi, qualunque sia il loro valore, non debbono es ere sopravalutate, e non debb on o esser e con siderate se non come un sen1plice ~aggio interpretativo <lei fa tLi sperimentali osservati. p,er questa ragion e, le esperienze da noi eseguite non consentono ch e le seguenti con clu1

S10 Ill:

1) R po sibile ur i ' antiviru.~ terapia specifica

11eIle peri Loniti ·1>erimentali tafilococcich e. € po ibile, ql1 in di , ottenere 3nc l"\e un 'immunità locale perit oneale .

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[ANNO

XL, Nul\r. 281

2) A sisten1a r eticolo-endoteliale alterato, l 'antivirus specifico perde quasi totalmente le sue proprietà 1p rotettive verso le peritoniti da stafilococco. 3) L 'inefficacia dell 'antivirus negli ani~ali peritonitici a S. R. E. alterato significa, con grande verosimiglianza, che nei processi della immunizzazione locale entra in funzione il S. R. E. stesso. ·1) Le nostre esperienze confortano le dottrine di ·Besredka, circa il meccanismo di azione degli antivirus.

RI SSU TO. L' A. ha riscontra1 o che, con 1'uso endoperitoneale dell'antiviru specifico, è possibile proteggere le cavie da una peritonite ftafilococcica mortale. Ha ' reduto inoltre che, a sistema reticolo-endoteliale alteralo, l 'azione dell 'antivirus è negativa. Perciò llensa che, nel meccanismo dell'immuniz1.,azione locale , entri in giuoco la funzione del S. Pt. E. Ci?J con corda con le dottrine di Besredka. BIBLIOGR1\Fl.t\. Ricer ch e in vil r o co ncernenti la natura dell'antiuirus cli Besredka.. eùerl. Tijd chr.

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(ANNO

XL, NuM. 28J

OSSERVAZIONI

SEZIONE PRATICA

CLINICHE~

OSPEDALE C IVILE DI 1MACERATA.

Prin1ario chirurgo: Prof. L. CARAVANI.

Emoperitoneo da rottura sottocutanea isolata della vena iliaca per il dott. UGo PAPA, aiuto-chirurgo. '

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erano percepibili. All 'intervenLo fi1rono trovate lese tanto l 'arteria che la vena iliaca esterna, ·che furono legate, ma il malato morì sul tavolo operatorio per la grave emorragia. Jean (anno 1923) riporta un caso simile di rottura sottocutanea contemporanea dell'arte·ria e vena ilia ca esterna. Egli riferisce i casi precedenti al suo e discute 1'etiologia, il meccanismo e l'anatomia patologica dj queste lesioni, facendo anche alcune considerazioni sul decorso clinico, sulla prognosi e sulla terapia chirurgica. Il mio caso si presta in proposito a 1nolte considerazioni ed io le farò , non appena avrò riferita la storia clinica. 1

Una tale lesione in seguito a trauma 11on è n1olto frequente. 1F ·o rse ne esisteranno altri casi nella letteratura che le mie rioe11che bibliografiche. incomplete, non mi hanno permesso di scoprire, ma, comunque sia, si tratta di una lesione eccemonale, tenuto anche conto del di 21 anni, ma11ovale. Nulla nel gentilifatto che sono riportate com{l- rare le rotture zioUomo e nell'anamnesi personale remota. Viene C-Onsottocutanee isolate dei vasi iliaci primitivi dotto in ospedale la sera del giorno 26 ottobre ed esterni, e che nei pochi casi pubblicati in 1932, perchè mezz'ora prima è stato investito per genere eTa lesa sempre l 'arteria , mentre la ve- stnadn da un camion e una ruota gli è p assata sul na era integra o rotta insieme all'arteria. In- ventre e sulla radice della coscia destra. Il m"alato accusa dolore alla parte più esterna della fossa vece nel mio caso la rottura inter essava sol- iliaca destra e alla r adice della coscia, ch e tuttatanto la ' 'ena iliaca esterna, si manifestò a via flette con facilità; non ha vomitato e, invitato distanza di 24 or e dal trauma, f.orse per caduta a urinare, emette urina limpida. L'esam e obbietsecondaria di un trombo parietale della pare- tivo praticato al rrtomm1to dell 1ingres o i11 ospeclale dà i seguenti dati : te venosa contusa e lacerata , e si rese evidenCondizioni generali buone. Sensorio integro . te clinicamente, oltre con i sintomi generali Decubito ~ ndifferente. ttlla a carico dello sch eledi un'anemia grave progressiva, con il qua - tro degli arti, del torace e dcl bacino . Muscoli vadro locale di un voluminoso ematoma della lidi. Nutrizione e sang uificazion e buone. Lingua fossa iliaca, successivamente rotto nella gran - ~ida. Respiro normale. Pol so uguale, ritmico O, a buona pressione. Respiro coslo-diaframmatico de cavità peritoneale. normale. ono tutti questi dati che conferiscono inNulla a carico degli organi toracici. Addome dj teresse al caso, che mi accinO'o a illustrare e forma e volume :Qormali, sirn1netrico nei suoi vari la cui evoluzione clinica fu potuta seguir e di quadranti, ben mobile con gli atti del respiro. Ecchimosi ed escoriazioni multiple si osser:van o momento j11 mornento per il faLto ch e il ma- sulla parte più est erna della regione inguino-adlato venne ·ospedalizzato, .appena colpito da -I don1inale rli deslra, sull a radice della coscia detrauma. tra, sul dorso del pene e s ulla medie I à della coscia Ho parlato di rottura sottocutanea in quan- sinistra. Ql1esti dati, m essi in rappor to con quanto raccontano il malato e i presenti all 'investimento, to manca vano lesioni della parete addominale <·i dicono ch e la ruo ta è passat a sul corpo dell 'ine ho aggiunto isolata, poichè l'intervento chi· fer1no con direzione obliqua <l 'alto in basso e da rurgico non dimostrò lesioni dei visceri ad- (lestra verso sinistra, e che la parte più schiacciat a d ominali e t~indagine radiografica pr~ticata dal peso del camion è lata la fossa iliaca interna in second o tempo , mise in evidenza ] 'integri# di destra, nella porzio11e più pro,ssim.a al contorno . osseo d~l bacino. La palpazione dell'addome n ei tà del bacino. suoi vari quadranti n on provoca dolore n è difesa Casi simili, ma nei quali come abbiamo det- muscolare. Alla p ercu ssione non ci• sono- segni di to , ·era lesa soltanto l 'arteria, o l'arteria e la liquido libe!'o e l 'aia di o ttusità epatica si mostra vena insieme, son o stati descritti da Schwartz con servata. Soltanto nella parte più esterna della iliaca di destra, in prossimità della spi11a (Ail aO'gio 1&'75), shurst (Ag·osto 1&75), rF esq [ossa iliaca antera-superiore, si mette in eviden za una (ricordato da Tillaux), Forster (1879) , Brt1m .. zona di ottusità, non spos tabile, della grandezza mer (1891). Dubs (192 1) fa una storia della di un uovo, mentre la palpazione della detta requestione riportando i casi ~nteced enti e Tife- gione riesce negativa, provocando soltanto· lieve dorendo un caso personale. Si trattava di un uo- lore. I b attiti dell'arteria femorale sono conservati. Non esistono· segni clinici di frattura del bacino. mo di 44 anni, che in seguito a una contusioIl malato fu messo a letto con borsa di g hiaiecio n·e violenta sulla parte sinistra del bacino fu e te11:uto a dieta lattea. Stette ne11e tutta la n otte portato in ospedale con una grave sindrome di e la mattina appresso evacu ò spontaneamente. L 'eanemia da em orragia interna. Nella region,e same o·b biettivo restò invariato e tutto lasciava una guarigione spor1tanea, quando verso dell'arcata crurale sinistra c;i apprezzava una· prevedere Je ore 17 del 27 ~ vale a di.re a dist anza di 24 ore dal tumefazione, estendentesi fin verso I 'ombeli- trallJila, il malato fu colpito improvvisamente da co; i battiti dell'arteria femorale sinistr.a n on dolore viole11to alla fossa iliaca d e~tra e da segni


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gravi di anemia, da emorr agia interna: deliquio. sete intensa, sensazione di fI:eddo, pallore della cute e delle m ucose, polso piccolo e assai frequente. Localmen te l 'esame obbiettivo dimostrò un 'au 1nen to dell 'ottusità già risco11trata alla parte più esterna della fossa iliaca , un 'esacerbazione del dolore provocat o. u na c~rta difesa muscolare. La palpazione non fece apprezzare alcuna tumefazione abnorme, mentre i battiti della fe111orale continuavan o ad essere percettibili e l 'arto inferiore si manteneva caldo e ben nutrito. In attesa di u11 orientam e11 Lo diagnostico più preciso e per riparare allo s tato di ch oc, in cui l 'ammalato versava, furono praticate iniezioni eccitanti ed ipodermoclisi, me11tre si osservava il malalo di mezz'ora in 1nezz 'ora. :Nel periodo di un 'ora l 'infermo ebbe per altre due volte deliquio e d 'altra parte si assi_te lte all 'aggravarsi dei sinlomi di anemia e alla progressiva estensione dell'ottusità già riscontralil , nella fossa iliaca destra : ottusi tà 11011 spostabile , ch e raggiunse il inarg·ine est erno del retto di destro. L 'aumcn lo locale della difesa muscolare non per111ise di apprezzare alcu11a tumefazione; l 'a collazione sulla zo11a di ottusità si 111antenne negativa nei riguardi cli even tuali rumori di soffio o di tl1rill , inentre i battiti del la fe111orale continuaror~o ad es~ere i1ormali. ID; presenza di fat ti cos1 gr avi di rn1e111ia gen~ra le e \d el quadro lo-cale su·. òr.scritto, n or1 restava alc11n dubbio circa la dia. g11os1: si trnltava evidentemente di una rotturfl secondaria dei vasi iliaci esterni e, per l a prese11za dei battiti della femo,r ale e l 'assenza di disturbi circolatori a carico d ell 'arto, si poteYa pensare che soltanto la ven a fosse lesa. Si decise quindi l 'inlerYento e, com'è naturale, si pensò di interYenire con il taglio classico extraperitoneale per la legatura dei vasi iliaci. Ma, pochi momenti prima ch e il malato venisse condotto in sala operatoria, si produsse un cambiamento notevole n el quadro obbiettivo sopradescritto: l 'infermo fu colpito nuovamente da deliquio e accusò un 'estensio11e rle1 dolor e a tutti i quadr anti dell 'adome. Obbi~ttiva1nente si fu sorpresi di trovare la comparsa della zon a di ottu siLà sudescritta e la generalizzazione della difesa mt1 scol are a tùtli i quadranti dell 'addo,m e, difesa che, fin dall 'inizio dell 'accidenle en1orr agico, si era mantenuta circoscr itta alla fossa iliaca destra. Contemporanea1nent e comparve ai fianchi un 'ottusità spo tahile, ot tusità, ch e per quanto cercata, non era stata messa in evidenza e ch e, una Yolta stabilitasi, aumentò .li minuto in minuto. L'aia di ottusità epatica si dimostrò scomparsa. La diagnosi rcsta,·a adesso assai i11ccrta . Evidentemente esisteva un'emorragia interna ma sull'origine di questa si restava alquanto perplessi. Se all'inizio, per i sintomi di anemia progressiva, per l 'asse11za di fatti peritoneali e di liquido libero nella grande caYità addominale, per la presenza di un 'ottusità progressiva e non spost abile della fossa iliaca di destra, per la sede del trauma, si poteva pe11sare n l1na rottt1ra secondaria dei vasi ili aci esterni, e più precisamente della vena, dato che er ano percepibili le pulsazioni dell'arteria fem orale e ch e 1'arto era ben D;utrilo ; al momento dell'intervento, lo tabilirsi di un quadro peritoneale con difesa 111u..,colare diffusa, l iquido libero nella grande ca' i là addominale, e scomparsa dell'aia di ottu sità epatica, l asciava alquanto perplessi circa la sor2'e11te dell'emorragia stessa. Tenuto conto che non C!: i ~ l evano segni di lesione dell 'arteria iliaca, ch e

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contusione :QrOfonda difficilmente avrebbe lasciato integro il vaso, arterioso ledendo invece la ,·e11a, ch e, anch e ammessa una rottura isolata di questa, difficilmente un ema to1na ex traperitoneale tale, quale si era manifestato clinicamente nel nostro caso, sarebbe riuscito a ro111pere, in virtù della sua espaD;sione progressiva, il sacco peritoneale, permettendo il deflusso di sangue nella grande cavilà addomi11ale; si pensò ch e la sorge-D;te d~l­ l'e111orr agia po le se trovarsi deD;tro l 'addome e per il coesistere del quadro ~morragico e peritoneale, si ammise Ja rottura seco11claria rli uno dei grossi vasi dei n1eso, senza escludere la possibile coesistenza di u110 scoppio secondario di un'ansa i11Lestinale contusa dal trauma. I11lervento: narcosi eterea : taglio paiarettale des tro ampio. ~el cavo peritoneale è con:tenut a noteYole quantità di sang u~ co~_mista a grossi coaguli sa11guigni. Le ulti1ne anse del lenue appaiono integr e, così pure il cieco e i loro rneso. Divaricando fortemente il labbro esterno d~ll 'incisione, si scorge un grosso e1r1atoma della fossa iliaca interna . Il peritoneo parietale posleriore, che riYeste tale fossa è contuso, lacerato i11 qualche punto. Attraverso t ale lacerazione, che si rende più an1pia, si svuota un grosso ematoma e così si vede fluire sa~gue a getto quasi co nti11uo della ,-ena iliaca esterna ch e presenta una rottura incompleta, sotto forma di fer ita laterale longitudinale a livello della parte 111etlia dcl suo pecorso. Si pratica l'emostasi app1ica11do due piccoli Klemmer sulla parete venosa. L 'arteria iliaca pulsa ben e . . Le condizioni estrema111ente grnvi, quasi agonich e, del n1alato, non permettono di tentare l 'allacciatura e perciò si lasciano i due Klemmer a perman enza, circonda li da slriscie di garla iodoformica e si richiude parzialment~ la p arete. Fleboclisi . Decorso posl-operatorio. Il malato riprende lentamente, ma progressivam e11te. E apirettico, va di corpo spontanea1nente in 23. giornata, si sente in forze. L'<!-ddome è tra ltabile i.11 luLti i quadranti; l~ condizio~i di sanguificazione migliorano. In 4a giornata, previa narcosi: si rimuovono i tamponi e,, sotto il controllo d ella vista, si sfila110 i J~ Le1n:n1er . L 'emo. tasi è perfetta. Si tampona con striscie di garza iodoformica, ch e vengo110 rimosse in decima giornat a. Guarigione per seconda intenzio11e dopo circa quaranta gior11i. Nessun disturbo di 11utrizioD;e a carico dell'arto inferiore , fatta eccezio11e di un lieve ede111a os ervato nei primi sei giorni.

Come dissi g ià, non ho trovato nella letteratura, casi di rottura sottocutanea isolata della vena iliaca esterna e tanto m eno casi di emoperitoneo secondario a tale rottura, Nei sette casi riportati da Jean si tratta di r-0ttura dell'arteria solo o dell 'arteria e della vena insieme, e i sintomi variano secondo· che il trau1na i11teressi oppur no la totalità de.Ile tuniche. 1) Se sono lese soltanto le tuni1che interna e la media , la tron1bo . . i è inevitabile e si osservano segni di ischemia dell 'arto inferiore per obliterazione arteriosa, immediati o ritardati, variabili con la sede del segn1ento trombosato e con le loro gravi con seguenze per la vitalità del] 'arto


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SEZIONE PRATICA

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Con1plicazione possibile, ma ancora non descritta, di questi casi è, secondo Jean, la perforazi·On·e tardiva dell 'arteria a liv-ello della zona contusa e gli ematomi arteriosi ad evoluzione lenta. 2) l in seco11do gruppo di casi è rappresentato da quelli, nei quali, per rottura di tutte e tre Ie tuniche, si forma rapidamente un enorme ematoma, che scolla a distanza il peritoneo dal bacino fino al diaframma. Si osservano allora. subito dopo I 'accidente, tutti i segni di un 'en1orragia grave, e i sintomi locali d'una raccolta sanguigna voluminosa della fossa iliaca destra, aggiunti ai segni d'ischemia dell 'arto inferiore. Come si vede, in tutti questi casi la l1esione dell'arteria don1ina il quadro morboso e di conseguenza i disturbi di nutrizione dell'arto 1 inferiore si impongono come manifestazione clinica dell'avvenuta rottura. Nel mio caso l'intervento din1ostrò la perfetta integrità del vaso arteria o g ià clinicamente dedotta dalla normalità dei battiti della femorale e dalla perfetta nutrizione dell 'arto. Il ìieve edema dei teg11menti , ch e scomparve dopo pochi aiorni , era certamente in rapporto col disturbo temporaneo della circolazion e di ritorno , forse ostacolata dallo stabilirsi di una obliterazione parziale del lume del vaso, su cui applicai i Klemmer; e dico parziale perchè la rapida scomparsa dell'edema stesso , sta a indicare che la trombosi fu soltanto parietale, dato ch e il circolo collaterale (anastomosi Lra i perforanti e i vasi ischiatici) non poteva stabilir i cosl rapidamente. Il sintoma obbiettivo unico, in un primo tempo fu la presenza di una piccola zoo.a di ottusità nella parte più esterna della fossa iliaca. Ora il volume di Le Dentu e Delbet sulle malattie delle vene e dei linfatici di ce che le contusioni dei gros i tronchi venosi producono infiltrazioni sanguigne disseminate irregolarmente in tutto lo spessore dell!i parete venosa, e che la parete cosi alterata può secondariamente mortificarsi e cadere determinandc un ',e m0rragia tardiva gra,·e. Si può pensare perciò che nel mio caso la piccola zona di ottusità, osservata subito dopo il trauma, corrispondesse a lesioni consimili della parete delJa vena iliaca ~sterna e a un piccolo ematoma periveno.so·, e che successivamente, per caduta di un tron1bo parietale della parete venosa , questo si sia svilu·p pato progressivamente fino a raggiunaere le dimensioni dell'ematoma osservato nei casi riportati da Jean . Sorge la quistione della possibilità che un tale ematom.a possa, per il suo sviluppo progressivo, rompersi i1el peritoneo, com'·è avvenuto nel mio caso Non mi par·e lecito am1

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mettere tale eventualità, perchè si sa a quale pressione .suole resistere il peritoneo normale, grazie ai suoi poteri di elasticità. :È da pensare perciò che anche la sierosa fosse stata scontinuata dal trauma; e che, in secondo tem,p o, la ripresa dell'emorragia e l 'aumento notevole di tensione abbiano pem1esso, attraverso un peritoneo già lacerato la rottura dell 'emat·oma sottoperitoneale nella grande c.a:vità addominale, Infatti la :..nanifestazione clinica di liquido libero nel! 'addome coincise con la scompar a dell 'ottusità progressiva e fissa, dimostrata nella fossa iliaca. Poche considerazioni ancora sull 'etiologia, u] m eccanismo e sulla terapia di queste le•

SlOnl.

Concordo con Jean che si- tratta quasi semp1re di traumi violenti dell'addome (nel nostro caso schiacciamento ·sotto la ruota di un camion) che producono contusione diretta dei vasi. Infatti l'agente traumatico ha. avuto in tutti i casi osservati il suo massimo d'azione localizzato su una superficie poco impo1 tante dell'addome, appartenente quasi sempre a una delle fosse iliache interne. N·el nostro caso le ecchimosi riscontrate indicavano la direzione avuta dalla ruota, nel passare sopra il corpo dell 'infermo e tale tragitto, in.sieme all 'assenza di lesioni dei visceri addominali , risco11trata al tavolo ·operatorio, dimostra che il traunl.a agi sulla parte più esterna della fossa iliaca interna. Nel mio caso, come negli altri, il vaso si ruppe perchè fu schiacciato tra il corpo contundente e lo stretto superiore del bacino. Sotto l 'influenza del trauma , gli organi rn·obili, come gli org ani ii;itraperitoneali della fossa iliaca o elastici, come la parete addominale, si lasciano allontanare o deprimere, senza essere lesi , ed il vaso applicato intimamente contro lo stretto superiore del bacino da uno sdoppiamento della fa scia iliaca, che I o fissa al bordo interno dello psoas contratto per lo stato di difesa, non può sfuggire davanti all'agente traumatico e si rompe. La prognosi è sempre grave. Dei 7 casi riferiti, uno solo, quello di Brummer, ha sopravvissuto. La morte è sopravvenuta negli altri per gangrena dell'arto o per emorragia. Nel mio caso l'arteria era integra e quindi mancarono i disturbi di nutrizione a carico dell'arto, e in quanto ali' emorragia .sebbene assai grave, fu potuta arrestare perchè sopravvenne e in seoondo tempo , e in un malato già ospedalizzato. L'emostasi operatoria anche in caso di rottura della sola vena, come nel mio caso, non è sempre fa cile per l'imponenza dell'emorragia. Nessun dubbio che la legatura della vena sopra e sotto la lesione era da tentare, ma le condizioni quasi agoniche del

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IL POLICLINICO

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malato non mi permisero ulteriori manovre e l 'emostasi con la forcipressura fu buo11a e non provocò a lcuna complicanza secondaria . ei casi di rottura completa dell 'arteria Jean con sig lia l 'incisione extraperitoneale tipo Farabeuf e la legatura dei due capi da preferirsi alla sutura, mentre, se la rottura è incompleta , per ovviare agli accidenti di trombo i dice indica ta l 'arteriotomia seguita d a legatura ·d ei due capi.

RIASSl1Nrf O L ' A. riferisce un caso di rottt1ra sottoc11tanea i solata d ella vena iliaca esterna, con ecu tiva a trauma p er contusione diretta d ella fossa iliaca interna. L 'interesse del ca o, a parte la rarità della sud,çietta lesione, è dato d al fatto ch e la rottura si rese e'ridtnte a distanza di 24 ore dal trauma e .si manifestò con un ematoma d ella fo ssa iliaca interna, successivamente rotto nella grande cavità peritoneale, e senza di~turbi di nutrizione a carico d el 1'arto inferiore. BIBLIOGRAFIA. A scHunsT. Philad elphie med. Tin1es, 1875.

BR .. tMEn . Deut. 1nilitar. Zeit., 1891, pag. 427 . DuBs. Mlin ch ener medizinische Wochenschrift , 1921, vol. 68, pag. 614. FoRSTEn. The Lancet , 1879 , t. II pag. 353. F EsQ. Boll ettino e Memorie dPlla ,Società cli Chirurgia cli Parigi , 1876, pag. 640. LE DENTu e DELBET. ll1alattie delle vene e dei linf alici, 1928. Scm'' ARTZ. Boli. Societ à di an a t. di Parig j, 1875. J EAN. J ou rnal dc Chir ., ' rol. 21 , pag. 303 1923. 1

Ricordiamo 1,lmportaate pubbllcazloao : Prof. VINCENZO CIUDICEANDREA Docente di Patologia, spee. med. nella R. Univ. di Roma,.

Diagnostica medica e mezzi sussidiari di Laboratorio Manuale per Medici pratici e Studenti.

In. qu~.çto libro ven.g,,no coordinttte e inquadrate nel campo della completa osser-vazione clinica le v arie rirerche di labor11to~· io,- e /' A. , giovandosi anchè della su.a lunga espe~ rieriza pr1Jfeçsi,,nale e dirlatticu, ha trattato la complessa materia .çe 1uendfJ un indirizzo eminente?nente praticfl. I n r apporto alle preventive nozioni sui v ari orga't1i, alle varie fornie m,,rbose ed alle loro possibili complicazio111·, ven gono consitùrate le pa1·ticolari indicazioni pEr le indagini s ussidiarie. Di queste sono esposti i concetti fondamentali e le norme di prelevamento, con le più precise indiraiioni di tecnira per quelle che oqni m edico potrebbe eseguire, e i nsistendo sovratu.tto sulla reale iniportanza diagnostica e prognostica d,i ciascuna, senz11 trascurare le cono,'Jcenze che per tutti r appresentano ner.essari elernenti cuttu1·ali. Cl libro quindi può dirsi per gli s tudiosi in gen ere un indispensribile completani.ento· <iei trattati di Patologif1 i e p1t.rà essere ,qornniam'Jnte utile ai Jfedir,i pratici per regola1·si quan.do it S1Jlo esa1ne dell'in ferm 1 1ion dà sicut·i elementi d i giudizio. Volu·m e in-8., di pagg. XVI-488, con 122 figure in nero e a col ori nel testo. n'itidamente stampato in -0airta pn tinata. Prezzo L. 6 8, più le spese postali di speddzione. Pet' i n ~t r i abbonati, sole L. 5 8, 7 5 in porto f raT1 co. lnYi?..re Vaglia all'eddtore LUIGI POZZI, Ufficio Postale nccursale diciotto. ROMA . •

RIVISTE SINTETICHE Paratiroidi, ricambio del calcio e malattie delle ossa nei loro rapporti con l'equilibrio acido-base. Dott. G. LA CAVA. Il continuo evolver si dei concetti della fisio~ log·ia e d ella patologia, la costante, giornaliera a cquisizione di fatti e f.enomeni nuovi e delle leggi che li governano, l 'applicazione su larga ... cala d ell 'es1)erimento, spinto e guidato dalla Clinica e che a lla Clinica r ende moltiplicati i frutti delle su e osservazioni, hanno portato or~ mai ]a scienza m edica alla constatazione di fe1101n eni e correlazioni inlerorganiche finora in aspettate, e ch e hanno del meraviglioso. Certo ch e a chi si dimostrasse ~rEttico dei risulta ti raggiunti dalla nostra scienz.a nella sua evoluzione quo l icliana, potrebbero essere portati ad esempio qu cst i ultimi s tudi, attraverso i quali è s tato possibile, m ediante l 'estirpazione di u11a ghiandola piccoli ssima , tanto piccola ch e il ritrovarla riesce . pesso difficile , curare e g uarire una malaLLia dell 'apparato sche letrico col qua le nessu11a apJJ.arente relazione essa ghiandola ha. E 1utto ciò è scaturi lo dalla costante os crva zio11e clinica, dal1' e perimento paziente, da Ila geniale coordinazio11e di cognizioni ap1}arenten1ente disparate.

* ** Il prin10 ad a Ltirare l 'a l ten zione degli studio i sulle paratiroidi e u 11a loro funzione fu il n ostro Vassale. tDopo di lui una schiera di ricer catori si è a ccanita nella ricer ca della soluzione dell 'appassionante i)roblema della fisiol ogia e patologia d elle paratiroidi, ma ciònon ostante n on si può ancor oggi dire ch e la ques tion e sia s tata pos ta in piena luce. Il fatto si è ch e la sperim entazione urta in questo caso co11tr o ostacoli talvolta i11sormontabili : chè, m entr e la sindrome da insufTi cienza paratiroid ea è facile a rip r odursi sperimentaln1ente, non a ltrettanto può dirsi d ella sindrome da iperparatiroidi mo , non avendo 1'innesto di questa ghiandola d a to c ]1r ri ultati m ediocri e di breYe durata. Ed è for se an cl1e per ·questo ch e la data d 'introduzione n ella clinica del con cetto di iperpara tiroidismo è r elativamente r ecente e le su e nlanife tazioni non sono ancora ben raggruppate. Chi per primo ·sospetlò la possibilità di str etti r.ap1)orti t ra lesioni paraLiroidee e disturbi della calcificazi one e della osteogenesi fu Erd]1eim (1906). A dire il vero ne l 1904 Askanazy aveva già descritto in t1n caso di osteite d eform an te la presen za di un t111n or e che faceva corpo con la tiroide, ma ch e per l 'origine doveva ricondursi alJe paratiroidi: il suo caso però passò inosser\ra to. E rdheim invece , prendendo ]o spunto per l e ue ricer cl1e speri111entali da


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SEZIONE PRATICA

un caso di osteomalacia con ipertrofia noteLo tudio b iocl1in1ico m e tte jn evidenza i l volissin1a di tre paratiroidi, notò come i ratti dis turb-0 dei va ri meta])olismi: l 'equilibrio aci parzialmente paratiroidectornizzati presentasdo-base è rotto, avendosi alcalosi n egli intersero, d opo qualch e m ese dall 'operazione, alteva lli fra le cri ~i t etaniache ed acid o i subito r azioni costanti d el rprooesso di normale cald opo le cri si . Il tenore in fo sfor o d el sa11gue cificazione dei d enti e grande tendenza alle è nettamente aumentato (ipersfosfen1ia). fratture. Autotrapiantando in questi stessi aniMa un fatto particolarmente costante è l 'ipomali le paratir_oidi .appen a es tirpate tali dlsturcalcemia note,1ole: furono ~1 ac(~a llutn e Voeg bi non i manife tava n o. Contemporan·e am entlin n el 1900 a dimostrare u11a diminuzion e t e Erdl1 eim notò in qu.esti anin1ali paratiro id e] calcio n el siero, dopo para tiroidectomia : tale ipocalcemia er a acc.:o n1pag nata da au1nento decton1izzati difetto di calcificazione d ell e ossa d ell a e er ezion e d el calcio: p en saron o ch e quein via di form azione e diminuzion e del contenuto in calcio d elJ e ossa g ià forrnate. P en sò ta aun1en tata eliminazione fosse la causa priallora alla possibilità di rapporti fra racbitide rniti va della iJ_Jocal cemia ; ma Steward e P erspontanea d ei ratti e paratiroide e con s tatò in·Cival e n el 1925 Green,vald e Gross dimostrafa tti n ei ratti rachitici una n otevo ]e ipertrofì a rono, n1ediante ricer ch e più accurate, ch e dopo delle paratiroidi . paratiroidecto1nia la eliminazione d el ca lei o, Egli con sider ò tale fenon1en o quale e ffettb, sia con le urine cl1e con le feci , è ridotta. n on causa d ella r achitide, n el e 11 o ch e la In quanto poi .alla genesi d ella t etania, 1'idea ipertrofia insorger ebbe al] 'inizio d e i d i turbi ch e quest a ia d.o uLa al con tenuto d el sangu e della ca lcificazione ossea e scom:parirebbe a l in gu an i dina, appare :poco l)r obabile e resta termine d el p roces o di g u arig io11e d ell a 1na- a d ogni m odo an cor a da dimostr ar e. lattia. . Continuando n ella brilla nte serie d elle u e Nella riproduzione sperim entale dell ' iperpaesperien ze. e riprendendo in parte i con ce tti di ratiroidism o i vari ricer catori 11anno .incontraCanal , Erdheim potè din1ostrare negli animali to difficoltà n on lievi : l 'innesto di paratiroidi paratireoprivi un 'alter azion e d el n orn1ale prodà infatti ri ultati m ediocri , in quanto la cesso di riparazione d elle fratture con ritardo g hiandola innestata solo per breve tempo agie talvol ta .ap9h e im pedirr1ento alla forn1azio- . sce ed in eguito vien e riassorbita. Migliori rin e del callo osseo. sultati i o t tengo110 m ediante ]a somn1.inistraTa li a l teraz ioni con i tevano e en zialm ente zione de11 'ormone paratiroideo isolato da Colin una diminuzion e d ell a en erg ia di sviluppo 1ip e da lui chiamato paratormone. de l call o ed in lln .arresto dell a calcificaz ione Il primo e principale effetto d ella somn1idi esso, n1entre si nota,,a un ecce... o di produni trazione di estra tto di Collip è l 'aumento zion e cartilaginea : alte razioni ch e ri cordano della calcemia, tanto cl1e s u tale variazione m ol to da vic i110 quelle ch e si hanno n ei calli ematologica è b asato il criterio di controllo ' di frattura nel raclliti mo e nell 'o teomalacia de l] 'estratto stesso. Con comitante all a i percalcemia è l ' ip ercaluman a. L'indirizzo a lle ricer ch e era orma i dato: queciuria e l ' iper calcia f ecale: l 'eliminazione r este si e tesero ai vari campi d ella patologia os- nal e d el cal cio è però di m olto superior e a lla sea sperim en taJ e ed umana , coinvol er o ricereliminazione inte tinale. Il fosforo è diminuito n el san gu e (ipoch e più accurate sul ricambio del calcio, sulle alterazioni di esso n ell e varie disend ocrinie, fosf emia) mentre è invece a umentato n elle urimettendo in evidenza fa t ti nuovi e coinc iden ze ne (ip erfosf aturia); e in minor gra do nelle feci : ma se il paratormon·e vien e omministr.asuggestive. Riassumer e in breve ques te ricert o a lungo o ad alte dosi si ha iperfo femia inc11e è a rduo; tanto più ch e n on empre i dati sperimentali e Je con cezioni che d a essi i vari vece di ipofosfemia. Si nota in oltre nell 'iperpar atiroidismo : diAutori d etraggono , coincidono secondo un orminuzione della n1as a anguig na con aunìento dine logico. Cer ch erò ad ogni m od o di darne di viscosità d el angt1e, au1nento d ell 'azoto un 'idea il più possibile chiara e quindi n ecesureico, diminuzio11e d el punto crio copico sensarian1ente sche m atica. za variazione della g licemia n è d el potere di fissazione d el C0 2 , aumento della eliminazione SPERIMENTALMENTE, la sindrome da insufficienza paratiroidea è r,.ar atterizzata da : t etania di azoto n elle urine e n elle feci . Gli effetti d el :p aratormon e sul bilan cio cal per iper eccitabilità neuro-motrice, a cui si ag cico si spiegherebbero b ene attribuendo algiungon o disturbi trofici importanti, quali ul1'ormone paratiroideo la proprietà di mobilizcerazioni cutanee, caduta d ei peli , lesioni den zare le riservç calcich e dall 'osso ver so gli tarie, scarso e difettoso sviluppo d elle ossa 1 emuntori r enali. Ja ffé e Bod an sky produssero frag iliLà di esse, ritardo d el consolidam ento u .n a t ipica oste~te fibroso- cistica n egli animali della fra ttura, n anismo, fenomeni di d eposi so ttoposti per sei m esi a trattam ·ento con par azione calcica n ei vari organi (polmoni , artetormone . Si aiutarono con un.a dieta ba a in rie, r eni) calcol osi r enale ed anche una vera e calcio, evitando così il pericolo d ella ipercalpropria cataratta spérirnentale : il dimagran1encem ia da i1)erdosaggio con par a torm on e. Alto è la r egola . 1


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paratormone irnpoverimento di calcio nelle ossa e aumento n elle parti molli. Si dovrebbe dunque pensare che l'ormone paratiroideo produca non un aumento d'intensità del metabolismo calcareo, ma solo una ipiù facile mobilizzazione del calcio dai depositi ossei. L'ormone paratiroideo agirebbe poi sull'equilibrio elet~rq~i~ico del sangue, aumentandone il conte11uto in calcio ma diminuendo il sodio e più ancora il potassio, si che il quoziente Ca : k aumenta notevolmente (Condorelli). E' opportuno, giunti a questo punto, esporre ' in breve i principali dati riguardanti il .

terazioni rrlollo sin1ili, anche radiolog ica1nente , a quelle della osteite fibra a cistica, hanno ottenuto, mediante somnùnistrazione di parator1non e nelle ca, 1ie, i\1arx (1932) e i\1andl e Nebelhor (1933). Queste ri cerch e non sono confermale da quelle recentissime di P. 1F rugoni (1933): questo A. , dall'insieme delle sue esperienze conclude ch e la cavia è animale se non del tutto insensibile, certo assai poco sensibile al 1para tormone. L 'iper·dosaggio con questo non dà luogo in tale ani1nale a nessuna manifestazione n1orbosa, per quanto accurat.amenle ri cercata , e tanto meno a sindromi simili al M. di Recklinghausen. Consiglia quindi di scartare la cavia .come animale da esperimento in questo genere di ricer ch e. D 'altra parte Bauer, Aub e Albright videro che nei conigli trattati con paratormone un g ran numero di trabecole della spugnosa erano parite, m entre la corticale appariva intalla: conclusero che è appunto la spugnosa dell'osso che funziona da serbatoio del calcio, m entre la corticale è risparmiata, almeno da J)rin cipio , nel processo di mobilizzazione. D 'al tra .p arte Greenwald h a dimostrato come l 'ipercalcemia non sia in dipendenza dell 'alimentazione, manif,estandosi essa anch e con dieta ipocalcica: bisognerebbe dunque ammettere una specie di drenaggio del calcio dalle ossa verso il sangue. La sintomatologia tossica da paratorn1one si manifesta con vomito, anoressia, disappetenza, sonnolenza volgente al coma, atonia generalizzala e collasso circolatorio: la morte avviene in coma , con forte ipercalcemia ~20-21 mgr. %0) e in stato di acidosi. Gli animali sono disidratati , il sangue diviene molto con centi:.ato ed è difficile separarne la parte corpuscolata: presenta inoltre notevole tendenza alla coagulazione. Nell 'uomo si ebbe, per errore, ipercalcemia artificiale in un solo caso: si notò disarppetenza e nausea , ma null'altro di anormale. L 'autopsia di animali morti in fase ipercalcemica h a dimostrato deposizioni .calcaree n elle ghiandole del fondo dello stomaco, nella tiroide , nei polmoni, reni, cuore. Secondo Aub esiste una immunità all'estratto paratiroideo, nel sen so che l 'azione di questo varia secondo gli individui. Sle,vard e Percival dall 'insieme delle loro osservazioni tendono a concludere che l 'ipercalcemia non è dovuta nè ad alterato assorbimento intestinale nè ad alterata escrezione. Le i)aratiroidi agirebb,e ro regolando il quoziente Ca non diffu.c;ib ~lc: Ca diffusib,ile nel senso di un aurr1ento della porzione diffusibile, sicchè i tessuti molli cederebbero il loro calcio al sang ue e se n e rifornirebbero a spese del tessuto osseo, i cui fosfati terrosi sono quelli ch e in ultima analisi vengono mobilizzati dal1'incr eto paratiroideo. Queste ricerche sono in parte confermate da quelle di Leopold e Reuss i quali hanno trovato negli animali trattati col

RICAl\tlBIO DEL CALCIO.

Il calcio è essenziale alla vita di piante ed animali e, sotto forma di carbonati e fosfati, costituisce uno dei più importanti composti del suolo. Il calcio alimentare è contenuto principalmente nel latte, formaggio , burro, uova, verdura e noci.

Assorbimento. -

Il Ca esiste nel nostro cibo in combinazione organica ed inorganica. E' probabile che gli scambi digestivi lo trasformino interamente in inorganico, sì che esso viene riassorbito sotto forma di sali-calcio rpiù o meno jonizzati. L'azione dei carbonati dei succhi digestivi trasforma una parte del calcio ingerito in carbonati insolubili che non vengono assorbiti e sono eliminati con le feci. Il cloruro di calcio è maggiormente assorbito del lattato, e la calcemia aument.a. Per l'assorbimento del Ca importante è l'azione del potassio e del magnesio, ma più ancora lo è quella del fosforo, perchè il fosfato di calcio è insolubile. Anche il grasso ha import.anza notevole per il suo aito contenuto in vitamina D, che sembra sia il fattore più importante nel regolare l'assorbimento del calcio, per quanto il suo meccanismo d'azione nòn sia ancora ben conosciuto.

Eliminazione . -

Ha luogo attraverso il crasso ed in minor grado attraverso il rene: a dieta normale il calcio fecale è costituito dal Ca alin1entare eccessivo e non assorbito e dal Ca, precedentemente riassorbito, che viene eliminato attraverso l 'intestino. Una dieta acidificante (composta cioè di pane, carne, maccheroni , riso, grassi, escluso il latte, le verdure, la frutt.a) raddoppia la normale eliminazione renale del calcio ed aumenta l 'acidità e il contenuto in ammoniaca delle w·ine. Se tale dieta viene neutralizzata con bicarbonato di sodio, questi segni spariscono. Ciò significa che l 'aumentata elimjnazione r enale del calcio è dovuta all 'eccesso acido della dieta. Quando l'acidosi è provocata mediante larghe dosi di cloruro di ammonio si nota anche grande aumento della eliminazione del calcio attraverso le urine ma non attraverso le feci. Il grado di risposta varia secondo gli individui .


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Calcemia. -

Come valore normale è accettato dai vari AA. il 10.5%0. Le emazie non contengono calcio. Esso è invece ipresente nel plasma sanguigno sotto tre forme: 1) composto organico non diffusibile, non jonizzato ( 45 %) fisiologicamente inattivo, e lassamente combinato alle proteine : costituisce il calcio di riserva ed è in relazione con la concentr.azione proteica e con l 'equilibrio .a.cido-base. 2) con1posto inorganico, diffusibile, dializzabiJ e, non jonizzato (35%) : il s uo valore è regolato dalla funzione paratiroidea. 3) joni calcio liberi (20%): dipendono dal1'equilibrio acido-base . Gli ultimi due valori rapprese11tano la parte fìsiologican1ente altiva della calcemia, e da e i dipendono le flultuazio11i di qu esta nei casi in cui il metabolismo calcico è alterato. Le alterazioni fi siologich e più evidenti si hanno durante la a ravidanza e sono dovute al drenaggio del calcio dai tessuti n1aterni per rispondere a lle esigenze d el feto.

Calcio nei tessuti. .,.

Tutti i tessuti ne ·Contengono: il fosfato di calcio costituisce 1'80% d el conLenuto minerale delle ossa, alla c ui formazione prendono parte anche il carbonalo di calcio e il fosfato di mag nesio. Il latle umano contien e 12 mgr. di calcio (diffusibil e e non di ff nsiJ)ile) ogni l O cc.

Funzione del calcio. -

L'osso n on è soltanto una struttura di sostegno, ma è anche un i1nportante serbatoio di calcio e di fo foro. Anch e quando lo svilu'Ppo è completo i sali dell 'o o son o continuamente mobilizzati e rin11ovati e n on $ODO mai continuam e11 le fì sati. Oltre clic per lo sviluppo e la conservazion e deJ lo ch ole tro , il Ca ha in1portanza ancora, in sieme con gli altri joni, n e] mantc11ere n el sangue e nei tess·u ti un esatto equilibrio, si ch e venga regolato il grado di irritabilità d ei n ervi e dei muscoli . In tal modo g li joni Ca aiutano a controllare il battito cardiaco, la contrattilità dei muscoli lis.ci e s triati e g li impulsi neuro-muscolari, tendendo in generale a diminuire l'irritabilità dei tessuti in cui essi sono contenuti. Importante funzion e è quella di favorire la formazione del coagulo trasformando la protrombina in trombina. Ogni fatto che diminuisce il contenuto in calcio d el sangue, impedisce o ritarda la coagulazione. La coagulazione ritardata dell 'emofilia può teoricamente essere attribuita a deficienza in calcio del plasm.a, ma ciò non è anc ora di1nos trato. Intimamente legato con il metabolismo del Ca e da esso quindi diffìcilmente scindibile in una trattazione dell'argomento è il RICAMBIO DEL FOSFORO.

Nelle o Leopatie il ricambio del fo foro ha almeno a ltrettanta importanza quanto il ricambio del calc io. ~folte delle variazioni d ei f o fati del sangt1e sono da mettere in rapporto a cam-

bi secondari nel ricambio del calcio: vi è spesso relazione reciproca, p er quanto relativa, fra questi due componenti. Il fosforo è ingerito come nucleo-.p roteina (carne), fosfo-proteina (latte), lecitine (uovo), e come fosfato inorganico. i trova nel sangue allo stato inorganico, r11? anche combinato con radicali acidi . .Circa 1/ 12 d el fosforo totale è presente come fosfato inorganico: la fosfemia si aggira normalmente fra· 2.5 e 3-5 mgr. per 100 cc. . Funzio1ii del fosforo . - I composti del fosforo prendono parte a qt1attro importanti proce i 1netabolici. Essi ono essenziali per il d epo. ito e l 'utilizzazio11 e d ei carboidrati, entrano negli scambi chimi.ci che precedono la con trazione d ei muscoli, sono l ega ti all'equilibrio acido-base, e sono importanti per la d eposizione d ell 'o so. Il meccanismo fisicoc l1i mico della ossificazione è p oco chiarito. l• r et1denber g e Gyorgy cred ono ch e la proteina d ella cartilagin e formi un composto di calcio in virtù del suo gruppo a cido e che il com1)osto risu ltan Le , a vendo una preponderanza sul gru ppo basico, si combi11i co n g li joni fosfati: con il complesso calcio-proteina-fosfato così formato si giungerebbe a ll a deposizione di fosfato di calce insolubile ed alla deposizione della p1·oteina primili,ra. Holt, La ~1er, Cho'"''n (1925) credono che il siero san g uigr10 sia da con sidera re co1ne una $Oluzione ipersatura di fo fato di calce t erziario e ch e il plasma c h e fornla la matrice ossea, in cu i è presente fosfat o di calcio elido, dia .. ubito il suo surplus e r enda po ibile l 'accrecimento dell'osso. La teoria .di !tohin son (1926) sulla eventuale funzione d elle fos fata, i è stata confermata dalle rice rch e di Kay.

l.Je f o sfatasi. -

So110 en zimi ch e idrolizzano g Ji e teri fosforici quali i g li cerofosfati , g li esofosfatt e i pirofosfati d ei muscoli . l\{olti di ques ti e teri forn1ano sali di cal cio solubili . Tali eteri sono largam ente di tribuiti n ei tessuti dei mammiferi (:plasma e cellule r as e d el sangue, corticale del ren e, muco a intestina le , nelle ossa subito al disotto d el periostio). • Le ossa giovani n e cont engo110 .m a:&g1or q11antità che le ossa adulte , ancora d1 p1u ne conten go110 le os5a fetali . Il r ene fetale invece n e contiene di 1neno d el r en e adulto. Nel plasma le fosfatasi si ritrovan o in quantità di 0.15 mgr. per 1 em e . Tale quantità è aumentata (oltre che nei b·ambini) n ell 'osteite d eforr.nante n ella osteite fibrocis tica generalizzata (no11 r1~lla mon0stotica), nella racl1itide. Il 1neccanisn10 d elJ a o i n.cazion.e è interpretato da Robin 011 com e. fun z.ione. dell e fosfatasi . Secondo que ·to A., in fatti , g li osteoblasti e le cellul e d ella ca rLilagin e ipertro fica ~e­ cernono una fosfatasi mollo a ttiva, la quale, idrolizzando g li eteri fo forici de l 1)Ja ... 1na , porta ad un .aumento loca le della con centrazione •


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d egli joni fosfati. Aumenta co ì iJ ])rodotto di solubilità del fos fato di calcio terziario e si ba deposizione di questo sale nella zo na di ossifica zione. Ques ta azione delle fo [ata i è forse quella che r egola .anche il meccani mo di mantenimento e riparo dell ' osso adulto. Vari dati confermano questa opinione: specialmente ql1ello che, · in alcune malattie gen eralizzate delle os a e, quasi senza eccezione, solo in queste, il contenuto in fosfata si del sangue è aumentato. P er quanto rig uarda il mèccani smo di assorbimento pare accertato che ogni etere fofori co d el cibo è completamente idrolizzato dalle fos fata i del ticco intestinale e della muco a prima di e sere riassorbito n ella corrente • sanguigna.

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PARATIROIDI NEI.I,.\ CLI I CA.

Le n1anifestazioni cliniche di a lterazione delle paratiroidi vanno necessariamente suddivise in due grandi classi , a seconda ci oè ch e sia in" giuoco una ins uf ficienz.a della .ghiandola od una iperf11nzione di essa. A dir vero le condizioni i)er le quali le due oppos te sindromi si verificano non sono eguali: ch è, me11tre la sindro1ne da in sufTicienza paratiroidea è nella maggior parte dei casi artificiale, dovuta c ioè ad e tir1)azione parziale o totale d elle paratiroidi , il I)iù frequentemente n el cor o di una operazio11e per gozzo la sindrome da iperfunzione paratiroidea è quasi sempre spontanea, n è la sua vera causa è conosciuta. Ed è forse ap1)uuto J)er c iò ch e la insufficienza J)aratiroid ea è 1nolto m eglio d elimitata nelle u e manife tazioni ch e non l o sia la indrom e da iperft1nzi on e, la quale sembra invece d ebba es. er e cons ider a ta la base su cui si impian la un d eter11J inato g rt1ppo di malattie ch e verren10 man mano es1)on endo. Che una qualch e relazione fra inalattie d elJ e o a e paratiroidi esistesse era co a nota g ià da vari anni. E ' infatti del 1904 il primo ca o di l\ kanazy e del 1906-7 g li otto ca i di o · Leor11alacia d escritti da Erdheim e n ei quali er.ano din10 trabili alterazioni a carattere Ì])Crtrofi co cd iperpla ico d elle paratiroidi. Venn ero in seguito nun1erosi altri ca si , descritti da vari AA. , n ei quali alterazioni ossee quali quelle d ell'osteomalacia , r acb i ti de, morbo di Barlo\v, erano accompagnate ed alterazioni d elle paratiroidi eh~ si presentavano edi di adenon1i o erano aumentate di volume , iperplasiche, con aumento d elle cellule o ifile ed anch e del tessuto connettival e di ostegno. Così a11che alterazioni delJe iparatiroidi furono ri~c o11trate in a ltre malattie sistematiche" delle o ... a quali l' o teoporosi senile, l' o .. teomaìa.cia g io\'anile, 1'o teopsatirosi , il n1 orbo di Paget ( faresch , Todyo , kanazJ), n ei . arcomi multipli e a cellul e g iga11ti delle o a (Gunter), n ella car ciH0111nt o i os ea (Kl en1per er), 111a 11iù cl1e

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altro nella osteite fibrocistica generalizzata (l\iayer, l\1:arescl1 , Hart\vich, ecc.). Una tale abbondante inesse di dati clinici in favore di una stretta relazione fra paratiroidi e malattie delle ossa, necessitava una interpretazione e questa non poteva venire che dall'esperimento. E fu così ch e Erdheim, basandosi sui dati sperimentali da lui ·ottenuti e di cui abbiarpo già parlato, fu condotto ad ammetter e che le a lterazion ~ ossee fossero dovute ad insufficienza paratiroidea, ìnterpre-tando I 'iperplasia paratiroidea riscontrata neg li individui affetti da osteopatie, quale effetto , non causa della alterazione ossea: in ostanza, una iperfunzione reattiva compenatoria da parte della ghiandola. Questo concetto , che fu da molti AA. a ccettato e confermato , trovò oppositori a ccaniti, fra cui principalmente il Collip, il quale, basandosi sui dati delle esperienze sue e di altri AA., nelle quali si era riusciti ad ottenere alterazioni o see n1ediante la sommin istrazione ciel paratormone dal Collip stesso isolato, con cludeva doversi le alterazioni delle varie osteopatie riportare ad una iperfunzione, n on ad una insufficienza delle paratiroidi. La c linica fu, anche questa volta, giudice supremo nello stabilire quale delle due teorie più si avvic inasse al vero. Ed infatti i tempi erano ormai maturi perch è si cominciasse a pensar e seriamente alla opportunità di un intervento chirurg ico in quell e malattie delle ossa, che potessero essere sospettate quali aventi una certa relazio11e con alterazioni delle paratiroidi. E ' così che Weil propone in tali casi l 'indicazione delle paratiroidi e Schlagenhaufer nel 1915 considera l 'opportunità , nei casi di osteite fibrosa , di un intervento esplorativo, onde riscontrare I 'eventuale presenza di un tumore paratiroideo ed, in tal caso, asportarlo. .l\1a è solo nel 1925 che "l\1and1 , seguendo il concetto di Erdheim, tra11ianta, in un caso di osteite fibro so-cistica, quattro paratiroidi umane preleva te da un indi, iduo morto in seguito .ad un in cide11 te. orpreso di non notare alcun mig lioramento , anzi verificandosi un peggioramento del] 'ammalato così trattato. Mandl camb1a strada e, iper quanto non trovi alcun segno obiettiYo netto di una alterazione delle paratiroidi, non esita ad esplorarle e trova t1n adenoma paratiroideo, in via di trasformazione malig na. A portatolo , in breve tempo il malato gu.ari ce. Una conclusione s 'imponeva: l 'iperplasia adenomatosa era alla base del di~tur bo osseo. Dopo questa prima osservazione di Mandi , i casi descritti si n1oltiplicano (fra cui quello recentissimo e dimostrativo di Alessandri e 1 Frugoni) : si s tudiano i tests umorali, le modifi cazioni d el n1 etabolismo calcico e fosforico e n ello stesso ten1po fiori cono una serie di ricer ch e sr)etimentali , tutte tendenti a stabilire 1


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quale possa essere il n1eccanismo intin10 dei rapporti fra paratiroidi ed un determinato gruppo di n1alattie, che si va oggi sempre più allargando , ina l a cui unicità anatomo-clinica è me11 che sicura . Si potrebbe tutt'al più parlare di unicità biochimica, essendo una caratteristica n ecessaria per questo gruppo di mala ttie quella delJ \ipercalce1nia. · TI Liévre, in una sua ampia monog rafì a riassuntiva sull 'argomento pro1Jone una suddivi. sione delle osteod i trofi.e in 3 gru1Jpi: 1) il m. di Paget, n el quale si h.a calcemia norn1ale e manca qualsiasi inter essan1e11to d el sisten1a :para tiroideo; 2) le distrofie calcioprive (da car enza) accoro pagnate di &o lito da ipoca lcemi~, con t etania latente o manifesta; 3) u11 gruppo di casi , cl1e egli denomina osteosi paratiroidee (da iperfunzione) , per la maggior parte casi tipici di m. di R eckling hausen e la cui c.a.ratteristica principale è l 'ipercalcemia . La e la -si fi cazio11e è tutt 'altro ch e soddisfacente: infatti non tutti g li AA . sono d'accordo, p. e., sul fatto che nel m. di Paget le paratiroidi siano completamente fuori causa; ainton, ad es., è unicista ed insis te sull 'esistenza di form e di tran izione fra Recklinghausen e Paget, ed, in particolare, sull 'aspetto di questi malati , in cui i1 .cranio e le clavicole hanno aspetto pagetico , m entre il bacino ha l 'as~tto caratteri "tico d eJl 'ost eite fibro- ci tica : con ciò non si vuol dire ch e la causa d el m. di Paget s ia sicura1nente o costanten1ente un 'al terazione d e lle paraLiroidi , si vuole soJtanto rr1ettere in evidenza come i confini non siano tanto netti con1e li vorrebbe il Liévre . ' ' ol endo d L1nque res tare nel dominio d el rel ativam ente certo una sola suddivisione di queste malattie è possibile ed è quella basata sul c riterio biochimico e cioè il comportamento della calce mia in questi malati: ,è questo infatti il dato più icuro sull 'esistenza o m eno di un disturbo funzionale ed eventualmente anatomico d el] e paratiroidi : e lo confermano concorclem eute le numerosissime ricerch e di cui abbiamo finora parlato, che dimos trano come l'inie:;:ione di paratormone provochi sempre iper calcemia, m entre l 'estirpazione delle paratiroidi provoca sempre ipocalcernia e questa scomipare con l 'iniezione di paratormone o con il trapianto di paratiroidi. E, oppor~uno dunque disting uer e . n1alattie (non solo osteopatie) ipocalcerniche e ma laltie ipercalcemich e ; ricordando però che ipocalcemia no·n sig nifica necessariamente ipoparatiroidismo , essendo il contenuto in calcio del sangue funzione anche deJl 'assorbirr1ento intestinale com e anch e iperparaLiroidismo può non signifi care sempre ipercalc.emia, come starebbero a dimos trare i c asi di Erdheim, di ipertrofia paratiroidea in o steomalaci ci in cui si ha di solito ipocalcemia: fatto questo che res ta senza s piegazione per chi non ammette la tgoria di Erdheim che

sia in g-iuoco in tali casi una ipertrofia compensatoria d ella ghia,o.dola. E tale distinzione fra malattie ipo- ed ipercalcemiche è tanto più n ece saria se si· pe11sa Gh e il g ruppo delle malattie a venti a base un aun1ento della secrezione d ei corpuscoli epiteliali delle paratiroidi va ogni giorno sempre più allargandosi, come lo s tanno a dimostrare le ricer che di Lerich e ed altri AA . , com1?rer1dendo malattie c.he con le osteopatie poco hanno apparentemente a ch e vedere, quali ]a . clerodermia ed alcuni tipi di artrite anchilosante. l\ft\.LATTIB IPOCALCEMICBE.

lpoparatiroidismo spontaneo. ---. E' analogo al mixedema. 1Jn caso fu descritto da Albright ed Ells''' orth. Il paziente accusa,ra a ccessi di laringospasn10 e SJ)asn10 carpopedale che si andavano facendo sempre più intensi e frequenti: nel sanque i pocal cemia. Il trattamento con paratormone faceva reg r edire i sintomi, che si ripresentavano peTò se si sospendeva il trattan1ento. Un altro caso è s tato recentemente d escritto da Crosetti, in c ui vi era notevole ipocalcemia, accessi di tetania ed in cui all'autopsia si trovò atrofia totale delle -paratiroidi.

T etania paratireopri1 n.

La clinica ha offerto l occasione ai chirl1rg i di osservare gli effetti della insufficen7.a paratiroidea in condizioni che hanr10 tutto il valore di veri esperimenti di fi siglogia. Dai tempi di Reverdin e J(ocher sino ai giorni n ostri numerosi, purtropIJO, sono i casi di operati di gozzo in cui la sindrome di tetania paratireopriva è stata ·osservata e studiata. Le forme più acute e gravi, evolventi sotto forrr1a di tetania gen eralizzata, sono forse Je meno interessanti dal nostro punto di vista: l)iÙ lo sono le forme croniche, che evolvono con segni latenti di tetania (se.g ni di Trousseau J·~rb, Chvostek) e con disturbi trofici a carico delle appendi ci cutanee e dei d enti. 1F requente Ja cataratta , ch e si ritrova anche nella teta11ia enden1ica, n ella rachitide e nell ,ipo1)aratiroidismo spontaneo. · No tevoli sono le a lterazioni del ricambio: si ha infatti au1nento d ella g licemia, e, talvolta , glicosuria. Ma sopratutto i disturbi d el metabolismo del calcio sono n·e tti: l 'ipocalcemia, che è costante, è a carico principalmente del calcio jonico. In al1: t1ni casi furono notate deposizioni anormali di Ca nei polmoni 'e nelle arterie e fatti di e.alcalosi renale. L 'eliminazione renale del Ca è secondo alcuni AA. aumentata: ma dati s peri1nentali recenti e basati su ricerche pii1 acc11rate dimostrano che essa invece è dimi1111ita (SteV\ ard e P er cival). Anche n ella tetania infantil e è s tato riscontrato un abbassàmento più o meno notev0le , ma costante, d ell a calcen·ti a. Altre malattie che, se non costantemente, pure frequentemente si accompag nano ad ipocalcemia sono: 1

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Rachitide e osteomalacia. -

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Gli anatomo-patologi sono d 'accordo nell 'an1mettere che sia nella rachitide che nell 'osteomalacia l 'alterazione fondamentale è la stessa e cioè una deficiente calcificazione del tessuto osteoide. In ambedue le n1alattie, mancando la vitamina D la utilizzazione del calcio e del fosforo è alte~ rata. ella maggior parte dei casi di osteomalacia ed ancl1e di rachitide la calcemia presenta val ori notevolmente bassi. In ambedue le malattie poi le alterazio11i della chimica sanguigna r egr ediscono prontamente media11te l'uso di olio di fegato di m erluzzo, raggi ultravioletti ed e rgosterina irradiata. Contemporanean1enle l'ossifi cazione comincia a proceder e n ormalm ente. In ambedue la tetania è frequente, latente o manifesta. Se vi è presenza di una ipertro fia paratiroidea ques ta è a carico di tutte e quattro le paratiroidi. Nella rachitide e osteomalacia l 'uso di paratormone può essere pericoloso, p er ch è l 'aumento della calcemia deriva da rimozione di calcio dalle ossa che ne sono già povere. Osteopatia da fam e per dieta povera in calcio, fosforo e vitamine (Dalyell e Chick 1921). Alterazioni simili a quelle dell'osteomalacia. Frequente la telania. I./olio di fegato di merluzzo è specifico. Rachitide celiaca o irifantilismo celiaco. Parson s ha riscontrato in questi casi costantem en te alterazioni scheletriche e ipocalcemia. iFrequente la tetania. Specifica la cura con rag- · gi ultravioletti o ergosterina. RachitiJde renale. - Albuminuria associata a deformità d ell e estremità con rene ipoplasico. Dovuta ad un disturbo del metabolismo endogen.o del calcio e ~el fosforo. ~.,requente la tetani~. La calcem1a dà quasi sempre valori bassi. . Steatorrea idiopatica degli adulti (Sprue) corrisponde al rachitismo celiaco d ei bambini. Ipocaloemìu costante. :F requente la tetania. Esistono deformazioni ed alterazioni d ell e ossa. Osteite deformante di Paget . - Differisce dalla mal. qi Recklinghausen per il fatto che in quest ' ultima prevalgono i fenomeni di riassorbin:1ento c~lcareo, mentre n el Paget prevalgono invece i fenomeni di deposizione. on è stato din1os trato in questa malattia un ing rossamento d elle paratiroidi, ma ciò non è sicuro essendo la diag11osi differenziale tra le due malattie talvolta molto difficile . La calcemia e la fosfen1ia so110 pressochè nor1r1ali. La fosfatasi d el sangue è alta. Otosclerosi (Toy11bee 18-41). - La sordità è SJ?ess? bil a tera le : malattia frequentemente ered1tar1a è talvolta associata al m. di P ageL. Leich er ha cons tatato frequentemente in essa t1na ipocalcen1 ia. La· tetania è frequente , specialm ente durante le gravidan ze. La cura con paralorn1one ha dato buoni risultati in 3 casi a l\firvish (1930).

[ANNO XL, NuM. 28] TERAPIA DEGLI STATI IPQ CALCEMICI.

La somministrazione di calcio appare a prima vista la tera pia più logica, direi quasi istintiva: ed essa infatti ha dominato fir10 al 1925. Ma i concetti sono oggi diversi e la calcioterapia è considerata come medicazione puramente sintomatica : è i11utile infatti somministrare del calcio quando l 'organismo non lo fissa , o quando l 'aJter.azio11e è a carico del metabolismo calcico sia nel suo fattore assorbi- · mento che in quello della mobilizzazione: il calcio agisce momentaoeame11t.e o non agisce affatto e l 'alterazione r es ta. La terapia calcica fu in seg_uito sostituita con una terapia tendente a :l~ortare ve;s? . il lato aciqotico il ph ch e negli 1pocalcem1c1 in generale e nei tetanici in pa-rticolare è notoriamente volto verso il lato alcali. Freudenberg e Gyorgy usarono il cloruro di ammonio, altri il monoammonio fosfato: Cameron ha ottenuto buoni risultati mediante iniezioni di c loruro di ammonio in bambini con Janugismo. Iniettando acidi si vengono a sottrarre al sangue ]e valenze alcaline, e per n1ezzo dello stesso ir1nalzan1ento in acidità si ha un aumento,della jonizzazione del calcio sanguigno. Tentativi f11 rono pure fatti mediante I ' ergosterina irradiata: è noto come questa sostanza abbia una 11otevole importanza n el ricambio del calcio: la s ua azione di netto aumento della calcemia, fatto attribuito ali 'aumentato assorbim ento da parte del tubo gastro enterico, è s tata dimostrata sia sperimentalmente che sull 'uomo. I risultati, secondo alcuni AA. sono più che soddisfacenti, tanto c11e Demole e Christ credono che essa sia il mig lior metodo di cura degli stati ipocalcemici ; altri AA. invece (Elmer, Scheps, Stern) pongon_o le l oro riserve avendo avuti degli insuccessi . Nelle ipocalcemie dipendenti da insufficienza paratiroidea (tetania paratireopriva, ipoparatiroidisroo spontaneo) la terapia causale vera sar ebbe natur.al1nente il trapianto delle paratiroidi: e questo fu tentato con risultati buoni, rr1a solo temporanei , data la brevità di durata dell 'in11esto. Due di tali casi sono recentemente riportati da Hanke: in uno , la tetania di media gravità migliorò notevolmente dopo il trapianto e tale mig liora111ento perdurava dopo 7 anni, pur essendovi i segni di uno stato tetanico latente. Nell'altro invece il miglioramento fu solo temporaneo: si trattava di una donna affetta da crisi tetanich e , le quali sparivano durante 31 periodo della gravidanza e ciò per ben tre volte consecutive. Il fenon1eno , veramente s trano, si può spiegare o ammettendo che durante la gravidanza l e paratiroidi d el feto as. . . . ' sumessero azione v1car1ante, oppure, cosa p1u probabile, che i residui delle paratiroidi materne subissero durante la gravidanza una ipertrofia compensatoria: con cetto logico se si pensa alla necessità di 111obilizzazione calcica dal1'osso per i bisogni d el fe to.


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SEZIONE PRATICA

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Il trapianto è stato anche sostituito dalla tein notevol~ proporzioni fino al doppio e anche rapia ormon ica di sostituzione peT mezzo di , più del normaje. L'ipercalciuria si manifesta pa,ratorn1one, una specie di ciò ch e è la t erat1elle urine con un aspetto to.r bido o addiritpia insulinica per il diabete: cura causale, tura lattescente, tanto che il calcio si . ~eposit.a ma che non guarisce la malattia, perchè i:a sulle pareti del vaso in cui le urine ~ono racsomministrazione deve essere continuata. colte. L'esplorazione clinica della regione paTentativi fuorono pure fatti con l'estratto ti· ratiroidea è in questi cas~ spesso negativa, ma roid·eo, partendo dall 'idea che nei casi di insuf- ciò è dovuto alla piccolezza della ghiandola : fi cienza paratiroidea, la tiroide tenda a com~ non così la ·e splorazione chirurgica che rivela pensare lo squilibrio ormonico (Demole e quasi costanten1ente la presenza di un adenoChrist). Buoni risultati ne hanno ottenuto Ba- ma paratiroideo. uer e Aub (1929). Secondo Turnbull (1931), l 'ingrandimento delle paratiroidi deve essere attribuito ad iperplasia funzionale e non ad un nuovo sviluppo MALATTIE JPE RCALCEMICHE. autonomo. Le cellule sono infatti simili alle Fra le sindromi che si accompagnano ad normali e sono presenti sol0 alcuni segni di iper calcemia la più tipica è considerata la . iperplasia (cellule giganti e nµcleo multipli) Ost~ite fibrocistica gerieralizzata o m alattia non di neoplasia . La causa dell 'iperparatiroidÌ! Recklinghausen. - Descritta la prima vol· di ... mo sarebbe.., secondo questo A., essenziale, ta da questo A. n el 1891, in u11a pubblicazione come quella del m. di Basedow. Nell 'osteite giubilare in onore di Virshow essa è carattefibro cistica focale non si è finora dimostrata rizzata: Clinicamer1,te da dolori a tipo r euma- pres~nza di a lterazioni paratiroidee nè ipercaltoide più o meno diffusi ; a carico delle ossa: cernia· ipertrofie diffuse o localizzate (in relazione con Mi elomatosi multipla. - Un caso è stato detraumi ?) specialmente delle diafisi (tibia, rascritto da Bulger, Dixon e Barr · (1930) in cui dio, ulna) e delle oss.a piatte, deformazione ed la calcemia era alta (15.4 mgr. %0). Il bilancio accorcian1ento delle ossa lunghe con accorcia- calcico era n egativo. Ali 'autopsia oltre .alle almento di esse; rarefazione ossea diffusa o cir- terazioni caratteristiche della mielo1natosi mulcoscritta (forme generalizzate e forme localiztipla , furono riscontrate calcificazioni m~tazate o monostotich e, fra cui tipica l 'osteite fistatiche nei polmoni, mucosa gastrica e reni. hrosa dei r11ascellari di Ruppe); deformazione Delle paratiroidi tre erano ingrossate. Gli AA. delle ossa del cranio, che assume un aspetto considerano l 'ipertrofia paratiroidea qu.ale conm ostruoso; fratture spontanee, che possono de- seguenza della decalcificazione ossea, che sacorrere ar1ch e inosservate, perch è indolori; ca- rebbe la causa primitiva. duta di , denti ; sintomi urinari: poliuria e spesCarcinomatosi dellle ossa. _ Un caso ne è so polidipsia, litiasi r e11a]e da precipitazione stato descritto da Klemper er nel 1923 in cui fosfocalcica, con o senza coliche; sintomi neuesisteva iperparatiroidismo. Da notare però che ro-mascolari: astenia ed ipotonia a tipo addì- sono stati notati casi di mielomatosi e carcisoniano , atrofia muscolare; sintomi dig estivi: noinatosi ossea in cui mancava qualsi.asi alterazio~e paratiroidea. crisi gas triche simili a quelle dei tabetici ac. compagna te o non da gastrorragia; sintomi cardio-vascolari: tachicardia e ·palpitazioni (diSclerodermia. - Anche in questa malattia pendenti dai disturbi gastrici), soffio aortico. Lerich e h a constatato ipercalcemia ed ha noRadi-ologicamente si possono notare alterazioni tato in 2 di qti esti casi , operati dl_ paratiroigeneralizzate o localizzat e. La decalcificazione, dectomia, abbassamento della calcemia e scomla quale pu ò esistere sen za che si noti alcuna parsa de i disturbi. Anche in un caso di chemodi ficazione dell 'architettura dell 'osso e ch e Ioide cicatriziale il Lericl1e ottenne g uarigione è svelata da una diminuzione dell'opacit~ di in1mediata subito depo l'intervento. Questi esso, può giungere sino al tipico aspetto di dati starebbero a dimostrare g li stretti raposso soffiato, con immagini trabecolari inter- porti fra nutrizione cutanea, equilibrio calcico rotte di tanto in tanto da immagini rotondegd·ei tessuti e paratiroidi. gianti che, per il loro aspetto cistico, hanno Poliartrite cromica anchvlosante. - Spetta ad dato in parte il nome alla malattia. Al cranio Opel il merito di avere per primo proposto si ha sparizione degli strati esterni ed interni, ed attua to la paratiroidectomia quale intervencon ipertrofie diffuse e localizzate (asp·etto Pa- ·to curativo n ella poliartrite anchilosa11 te. Quegetoide). Riassun1endo, gli aspetti radiologici sto A., come il Leriche, intervien·e quando la della malattia possono essere di qua ttro tipi: calcemia si eleva al disopra del tasso di 11 osteoporotico, tumorale, malacico e, al cranio, mgr. %o. Ma non sempre in questa malattia ·si ha ipercalcemia. Simon ·e W eill riferiscono pagetoide. La sindrome umorale è essen zialmente costi- di due e.asi di poliartrite anchilosante con tuita da·: ipercalcemia ·con ipercalcluria e iper- ipocalcemia (0,08'5 %0), in cui un sim·u lacro calcia fecale, ipofo.sf.emia con iperfo sfaturia. di intervento sulle paratiroidi sarebbe bastato L'ipercalcerriia ,è quasi costante ma può variare ad otten er e un n etto miglioramento , sertz.a pe1

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rò n1odifìcazio11e della calcen1ia. Le-Fiche segnala un caso nel quale un 'artrite a11chilosante plastica, a ccompagnata da i1)ercalcemia, è stata guarita con la legatura della tiroidea inferiore, sopprimendo così le paratiroidi da un lato. Al contrario Weissenbacl1 e françon hanno guarito un r eumatismo deformante con iniezioni di estratto paratiroideo. ALL:\. RICE RCA DI UN..\ INTERPRETAZIONE.

Nello studio della fisiologià e patologia delle paratiroidi si è verificato quanto è già avvenuto in altri campi della medicina: molti ricercatori si accaniscono intorno all 'intricatissimo problema, ciascuno di essi porta un contributo per 011ale più o meno importante, ciascuno ne trae poi deduzioni sue, senza preoccuparsi dell e ricerche e delle opinioni espresse da altri : sono stati così messi in evide11za un'infinità di dati isolati, si sono create una quantità di ipotesi e di teorie , più o me110 accettabili e logiche, senza ch e n e suna mente cercasse di coordinare i risultati dci ,-ari .ricercatori, istitue11do ricerche sistematiche, che avrebbero certamente servito a fare un po ' più di luce su questo problem~ , che, nel suo intimo meccanismo ed essenza, è tanto oscuro oggi quanto lo era venti anni fa . Se, tralasciando le mi11utezze della i11tricatissima questione e, guardando le cose un po' dall 'alto, cerchian10 di farci strada in mezzo all 'enorme congerie di fatti, iprobativi o non, concordanti o contraddittori , rileveremo alcuni dati che , per essere accettati indistintamente da quasi tutti gli autq_ri, possono essere considerati in un certo senso con1e assiomatici. Il primo di questi dati è ch e, mentre per ipoparatiroidismo si ha }pocalcen1ia, per iperparatiroidismo (siano questi stati spontanei o artificialmente provocati) si 11a ipercalcemia. Si può du11que ammettere, senza scrupolo di induzioni azzardate che funzione normale delle paratiroidi sia quella di regolare il tenore in calcio del sangue. Ma che cò a rappresenta la calcen1ia? Da quali fattori essa dipende? Il livello in calcio del sangue indica solo l'altezza della corrente calcica, n1a non dà alcuna indicazione sulla direzione in cui essa scorre . La calcemia è infatti funzione di tre fattori : a.) assorbimento intestinale; b) eliminazione renale e intestinale; e) drenaggio da e verso ]e ossa e i tessuti, fallori che possono modificare la calcemia agendo sia isolatamente che g lobalm ente . Ma attraverso quale rr1eccanisn10? Per quanto riguarda l'assorbimento intestinale gli 1\.utori sono concordi nell'ammettere l'importanza della ,·itamina D. Gli tudi sul ricambio del calcio nelle a' itaminosi dimostrano in fatti an1piamente come in ta]i condizioni il calcio i11 aerj to Ye11ga qua i completamente 1

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eliminato con le feci, n1e11tre basta la somministrazione di so tanze contenenti la 'ritanìina. D percl1è l 'assorbin1ento del calcio ritorni ·al normale. Mancano però ri cercl1e precise tendenti a stabilire un eventuale, anzi probabile,. rapporto fra ormone paratiroideo e assorbimento intestinale del calcio. L 'eliminazione renale e intestinale è certa-mente in rapporto con l 'ormone paratiroideo, o meglio, con il livello calcemico. (Naturaln1ente per quanto riguarda l 'eliminazione inte-· stinale occorre di tinguere il calcio eliminatoperchè non riassorbito ed il calcio, già riassor])ito, che viene escreto : a quest'ultimo noi-intendiamo riferirci). E ciò è pro,·ato dal fatto ch e, mentre l'ipoparatiroidismo da paratiroi-dectomia pro,·oca una diminuzione della escrezione del calcio co11 le urine e con le feci, con1e dimostrano le ricercl1e di Stewart e Percival , l'iperparatiroidismo (spontaneo o pro,-ocato) si accom1)agna costantemente a ipercalciuria e ipercalcia fecale. E cl1c così avvenga. è logico: infatti l 'alto li,'ello in calcio del sangue negli iperparaliroidei trova uno sbocco negli emuntori, n1entre I 'ipocal cemia dei pa-ratiroidectomizzati fa sì che l 'escrezione del calcio debba e sere in questi forzatan1ente diminuita . In quanto poi al drena(Ygio del calcio dalle· ossa ,-er so il sangue, grande è l 'im·p ortanza annessa dai vari AA. all'ormone paratiroideo quale mobilizzatore del calc io osseo. Infatti somministrando paratormone in individui con dieta bassa in calcio e bilan cio calcico negativo , si ottiene aumento della calcemia e della eliminazione del calcio. Ora da dove proviene· questo calcio se non dalle o sa? D'altra parte sono i tessuti stessi che chiedo110 al sangue il calcio necessario per le funzioni ad esso inerenti: a questa ricl1iesta, il sa11gue risponde rifornendosi n1ediante l'assor-· bimento intestinale o, in mancanza di questo, con una n1ohilizzazione del calcio dai d ep-0siti o .. sei, ottenuta atl raverso l'ormone paratiroideo. E ciò spiegherebbe ageYoln1 ent e l'utilità della medicazione calcica nei soggetti paratireopri'i : ipotesi questa a'1 anzata da P. Frugoni in un suo recenti simo lavoro (1933): ch e cioè l 'ipocalcemia, costantemente riscontrata ner soggetti paratireoprivi, « sia espressione non a ià di deficienza calcica dell'organismo , ma all'opposto di una particolare avidità dei tessuti verso questo elemento, donde impoveriment0t nel sangue circolante ». :È perciò c11e la .calcemia viene quasi a rappresentare l 'indicatore dell 'eql1ilibrio fra calcio depositato nelle ossa e calcio tissurale. L'orn1one paratiroideo sarebbe l 'intimo regolatore di questo equilibrio in quanto determina il li,·ello in calcio del sangue, servendosi principalmente, n1 a forse non esclusivamente, del meccanismo di drenaggio dal deposito oseo. L'alterata elim inazione è probabilmente fenome110 secondario alla iper- o ipocalcen1ia. Se

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così no11 fo e i doYrebbe verificare il ·Co n lr ario di q uan lo effetti, a11\enle si ' erifi ca. e cioè le variazioni d e ]la cal cemia fosse ro d ovute a ritenzion e o atl au111enl ùla elin1i11aziou e di calc io s i doYrebbe a vere ril e11zione nella i1)ercalcemia e forte eli111 ina1 ion c n ella ipoca lce1nia . E c o ~ ì c r ccleva110 ~fa c < : a llu111 e Voerrtli11: 111a le lo ro ricer cl1e i10 11 r essero alla luce dei controlli . ~1a attra,1er so quale in Li1110 m eoca11isn10 ag·is ce l 'orn1onc paratiro iùeo i1ella sua azio11e di m obi lizzazio1te d el calcio osseo ? E gui , ,ien e i11 can1po u11 J)Unto nlolto importante a chia rire e cioè c1uello d ei rap1Jorti fra equilibrio ac id o-base e ine ta bo lis1110 d el calc io. l\Iolti dati tan110 a favor e d ell 'e i ten za di 1aJi r apporti : a n zitutto il fatto c he la J)ar a liroi<lec to1uia i)r ovoca a lcalosi (di c ui la lelania r~p­ pre~e nta for e un tentati,·o di dil'e~a con g li · 1)a~111 i tn u .. cola ri c l1e pro ' ocano ac iùo i ten1p or a11ea) n1eu l r e la m orte i1er iperdosaggio co11 rpara torn1on e i l1a in,~ece in s tat o cli n1ar cata a cid o i. :e in u11 .anin1al c i l)TO\ Oca arlifì r ia lmente ac jdo i inedia11te ttn a di et a a cidifica nlr o media11te iniezioni ùi ost an ze acidificanti i ha iper calce1nja r cl cece · o di elin1inazio11e d el calcio. .'on1rr1 ini trando cloruro di am111onio n ella Leta nia 5i h a .a ttenuazione di e a. T elania s i h a con forti dosi di bicarbon a to di ·odi o, ·o quando son o vo1ì1ita te g r andi qua ntità di acid i , t et ania si h a in iet tando fos fa lo di sodio, n o11 però se si inietta fos fa lo ac ido di sodio. jla 11011 ba La. Rut i 11au er h a o ttenuto un quadro di o teite fìbro .. a cj ~ tica con iniezioni di cloruro di am 1nonio. a le acidificante p er -eccellen za. l uta e poi 11a cl1ia ram e11te dimo-str at o quali intimi legami esist an o fra nulri2io11c, e quilibrio a c ido-base e n1etabolismo calci co. Questo A. è riuscito ad otten er e, m ediante a limentazione a cidifi cante, m edian te eteriz. zazione o clor oformizzazion e (che importano ._ ta to a cido) il qua dro tipico d ella osteite fibroc i tica ed altre o teopatie . l\ilai riuscì I>erò a d otten er e il quadro della osteor11alacia. L alcalosi .gli dava lesioni ossee da is1Jessin1ento, i1on d a rarefazion e. l~gli ammette ch e n ella osteite fi hrocis tica l 'acido. i sia il fa tto p rimitivo e l ' ip ertro fia d elle p aratiroidi seg11i l 'ada ltan1ento funzionale al} 'abnorm e m e tab-0lismo calcico: m a ci ò è contrasta lo d al fatto ch e n ella o teite f. c . può essere colpita solo u11a d elle paratir oidi, m entre se si trattasse di adattamento funzionale, tutte dovrebbero esser e colpite da ipertrofia. È pià semplice e più logico dmmet1

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.t ere che lo spostamento del pH sia il m eccanisnio di cui si servano le paratiroidi oln.de ottenere, m ediante acidosi, la mobilizzazione del caloia e mediante alcalosi, la deposizione di esso e che cioè l'iperparatiroidismo rappresenti tino stato acido e l'ipoparatiro"bdismo un10 stato .alcalosico: dati qt1esti che coincidono con ·quelli ch e dirno trano una ipercal cemia negli acidosi·ci e una ipocalcemia negli alcalotici .

. Ed allo.ra, basandoc i s u questi con ce tti , posiamo noi cercare di trovar e un criterio di interpretazione di tutte qu e le varie sindromi in c: ui il m etaboli n10 del calc io è alterato in ma11iera •1)iù o m eno manife La ? Forse sìl In questo, come in altri campi della m edicina il trapasso d alla fi siologia a lla paLblogia avviene in modo lento e graduale. Irlcominciamo dalla fisiologia d ella gravidan za : in que ta il feto richied e e sottrae calcio al ang u e 111aterno: la ·calcemia tende qui11di ad ubba ar i , come è stato dimostrato da , ·ari ricer catori ; s ubentran o allora i fenomeni compen satori, tendenti a manle11ere normale il livello calcemico, e ciol· , u11 aumentato asorbimento intestinal e ed u11a mobilizzazione calcica dalle ossa , attraYer. o il n1eccanismo di una aumentata funzion e pa ratiroidea: iperfunzione questa analoga a quella di tutte le altre· ghiandole endocrine durante la gravidanza. Si st abilisce cosi l 'equilibrio . Ora ammettiamo ch e, p er ·Caso, I 'a orbin1ento intestina le sia diminuito, sia per man canza di apporto di calcio con la dieta, sia p er d efi cien za di vitamina I?; in tal caso , l'equilibrio calcemico sarà e elusiva funzione o quasi della mobilizzazione di ca lcio d all'osso p er m ezzo d ell 'ormone par a tiroid eo. Si avrà quindi una più inten sa deca lcificazione e il quadro dell osteomalacia g ravidica, n ella qua le, p ur essendovi n ot evole iperfunzion e p ar a tiroidea que ta non a rriva a portar e la c alcemia al disopra dei valori norm ali , essendo continua la richiesta di calcio d a p arLe d el feto: s i verifica cosi la p ossibilità di un iper paratiroidi m o senza _ iper calcemia, o m eglio , con iper calcemia r elativa. n alogamente si può concepire il meccanim o p at ogen etico d ella osteomalacia non gravidica e d el rachitism o : in questi il fatto primitivo è un diminuito assorbimento di ·calcio, p er m an canza di que to nella die ta e p er deficien za in vitamina D. Questo stato di cose provoca una ipocalcemia a cui le 11,a ratiroidi cercan o di sopperire mobilizzando il calcio oseo. i spiegherebber o così, e oltanto così , le ipertroO e p ar atiroidee riscontrate da Erdheim n egli o teom a lacici e d a lui g iust amente interpretate qua li secondarie all'alterato m e tabolism o calcico . E ·Che l ' alterazione paratiroidea sia in tali c asi r ealn1 ente seconda ria lo prova in cerLo qual m odo il fatto che in tali casi l 'ipertrofia è a carico di tutte e quattro le paratiroidi e non di una o due soltanto. E si spiega cosi anch e la frequenza della tetania n eg li osteo1nalacici ,e nei rachitici: quando l 'assorbimento intes tinale manca e il drenag gio dalle ossa no11 è più sufficiente, la c~l­ cemia si abbassa notevolmente e si 11a tetan1a. Somministrando ·calcio per via endove nosa o p er os e aumentando l'assorbimento intestinal e con vitamina <D, la intornatologia si dilegua. el n1orbo di R ecklinghausen invece I ' alterazion e primitiva è forse a carico d elle paratiroidi : in esso pe o 11na sola p aratiroide è

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colpita dal processo ipertrofico , che non è da interpretare come compensatorio, bensì co1ne primilivo. La maggior quantità di ormone paratiroideo n1esso in circolo provoch erebbe ipercalceu1ia a spese dei depositi di calcio ossei. ~ qu esla an·che l 'opinione di Askanazy , il quale offre co ì g iustam ente un ponte di pas agg io fra le due teorie, quella di Erdheim e quella sca turita da l caso operato da l\ilandJ. Alla stessa stregua dovrebbero ·essere interpretate ]e a ltre malattie ch·e a lcuni AA. (Lerich e, Jung, Opel) sostengono essere di origine iperparatiroidea. e risulla , per chi ' oglia guardare un po· dall 'allo il complesso problema, com e questo sia tutt 'altro ch e ristretto ad un determinato si tema , bensì coinvolga l 'intero processo del m etabolismo organico. iamo in un campo in cui la fisiologia trapa sa con rapido volo alla patologia , in un campo in cui i dati dell'una servonQ alla migliore comprension e delle leggi dell'altra , n el campo ancora in gran parte inesplorato della biochimica dell 'urnano organismo, così ricco ancora d.i misteri , davanti ai quali impaziente segna il passo lo studioso di patologia, nella affannosa ricerca di quella verità che è costante ed appassionata necessità del nostro spirito. 1

RILIEVI Colorazione del bacillo difterico. Dott.

GE N~ARO PAPA,

1° capitano medico.

A proposito dell'interessante lavoro del prof. Pergola sulla tecnica per la ricerca batterioscopica e culturale del b. difterico (JZ Policlinico, ezione pratica , n. 17 del c. a.), ritengo non sia superfluo riportare, su questo periodico , un brano del mio lavoro cc Rilievi sulla morfologia dei batteri n (Giornale di Medicina t.1ilitare, fascicolo X, ottobre 1930), che ebbe per iscopo di studiare, con particolari accorgimenti di tecnica , un metodo di colorazione del b. difterico e delle granulazioni batteriche in genere. « I preparati essiccati al] 'aria , debbono esser e : 1) fi ssati, per 10', ·COn soluzione al coolica di acido picrico all ' 1% addizionato ad acido acetico nella proporzione di 1% della soluzione alcoolica, quindi rapidam,e nte lavati ed asciugati ; 2) color ati , per 10' , con bleu alcalino di Loffler diluito al 2 :10; 3) allontanato l 'eccesso del colore, ricoperti del liquido di Lug ol per 5', indi asciugati. Le granulazioni appaiono tinte in vi0Ja-sct1ro su corpo halterico Vf>rdastro. La ricerca dell e granulazioni è r esa più age-

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vole, se il materiale in istudio è prelevato da colture sviluppate, per tre giorni a 37°, su agar addizio11ato a glicerina e glucosio 1%, terreno prefe rito·, o finanche ad asparagina 0,50%. Le forme batteriche, pur subendo a seconda del terreno usato qualcl1e alterazione morfolog·ica , rèlativa più che altro al volume del corpo ed alla presenza o meno delle granulazioni , l1a11no manifestato un carattere costante su quasi tutti i terreni impiegati, talch·è si son potute avere in taluni germi caratteristiche morfologiche interessanti. Il b. del tifo, che presenta costantemente gli estremi più colora ti del corpo centrale, assume un aspetto pressochè simile a quello del b. pestoso (forma a navetta); cosi, i11variabilmente, il paratifo A. è lungo, filamentoso; il B., pur presentando qualche elemento allungato, nella massima parte, ha estremità più colorate, assumendo forma ed aspetto ar1aloghi al tifo. Sull 'agar semplice, invece, tifo con granuli ben netti, paratifo A. e B. normali; anche qui, senza uno speciale terreno di coltura, un carattere differenziale si rileva nel gruppo tifo e paratifo. Il b. della morva, su terreno semplicemente glicero-glucosato, ha forma bacillare regolare con netta distinzione tra corpo ed estremi, ove spiccano granuli polari bellissimi e più evidenti che nello stesso b. difterico; su mezzo addizionato ad asparagina, appare in parte un po' allungato, ma nette permangono le granulazioni; forma che tende all'involuzione, un po ' analoga a quella che dal Galli-Valerio fin dal 18~'9 veniva notata su terreni peptonizzati. Posso concludere che con il metodo sopra· descritto _,. che oso ritenere raccomandabile· - ho risr.ontralo: Granulazioni nettissime nel b . della 1difterite, della morva, del tifo (su agar semplice)' e meno evidenti, nel pseudodifterico (Coryneba.cterium pseudodiphtericum di Loffler, Hoffn1ann-Wellenhoff) , nel quale, secondo i lavar~ di C.rompescher, Ascoli, ecc., ve ne sar~bbe, invece, assenza assoluta (la metacromasia è però netta - corpuscoli metacromatici - solo nella difterite e morva); Granuli rari e poco evidenti nel Flexner,. · colera, Gartner e pioa.ianeo; e.stremi più intensamente colorati che il corpo centrale, paragonabili a formazioni granulari, nel tifo ove tale aspetto, invariabile su ciascun terreno· speciale usato, è veramente caratteristico - , nei paratifi A. e B. , nel proteo e nel Friedlii;n .. 1der (più scarsi e meno evidenti su terreno speciale, in « toto » su agar semplice) ». Bologna, 25 maggio 1933-XI. I


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SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA. Sulle localizzazioni bulbari e bulbo-protnberanziali della malattia di Heine-M.edin nell'adulto. La prova della loro natura con la sieroterapia specifica. (G.

ETIENNE.

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SEZIONE PRATI CA

Ann. de A1éd. , gennaio 1933).

L ,A. già i1el 1922 segnalava dei casi di malattia di Hei11e-l\fedin che evolvevano verso la forn1a bulbare : è la indrome ascendente di Landry. atur almente non tutti i casi di malattia di Landry appartengono alla n1alattia di Hein e-1\{edin. ~Ja, nell 'adulto, nun1erosi casi di questa malattia si complican o con questa localizza zione, pecialrnente i casi acuti , quelli a estensione progressiva . Ed è questo uno dei. fattori più notevoli d ell 'estrema gravità, nel1'arl"'..l.l to, della malattia di Heine-Medin, quali ch e siano la forma e le n1odalità cliniche. Ch e si tratti di localizzazione bulbare esclusiva, o più sovente bulbo-protuberanziale , inferio re o surperiore, con lesioni dei nuclei bulbo-protuberan·ziali, specie del 9° e 10° paio, dei nuclei vicini , ch e si tratti della paralisi ascendente di Landry o della forn1a discendente , queste forme bulbari dipendono certan1ente da 1 virus polion1ielitico. Una prova clini ca è Ja frequenza d'i queste Jocalizzazioni cambi nate alle localizzazioni polio1nielitich e propriamente dette. l Jna prova epidemiologica è la frequenza di questi ca i nel cor. o di epidemie ben caratterizzate di poJiomielite. È stata data anch e la prova a natomo-patologica e può anch e esser fatta la prova terapeutica. É certo che non tutti i casi, an ch e quelli che dipendo110 certamente dalla malattia di H eine-Medin , reagiscono alla ieroterapia. La sieroterapia an Lipoliomielitica però non si può concludere se la malattia non concede un minimo di 48 ore al trattamento , benchè 1'azione di esso sia spesso ben più rapida. Ma anche con questa riserva, n on c'è dubbio ch e la sieroterapia non sempre risponde. Esiste però tutta una serie di casi in cui la sieroterapia risponde con il rigore di una esperienza di laboratorio. In questi casi Je lesioni , non ancora divenute degen erative banali, ma ancora specifiche, sono rimaste n eutrali zza te dal siero. Indipendentemente dall 'azion e della sieroterapia e della natura poliomielitica delle lesioni di questa form a respiratoria dispn oica così dimostrata , un punto merita di es er e messo in evidenza. La dispn ea, in questi m alati , può rivestire varie form e. Può essere continua o a forma di soffocazione parossistica, sia ripetuta nella giornata sia anche per accessi distanziati , sia a tipo di Cheynes-Stokes. Essa può essere una dispnea pallida o una dispn ea cianotica . É

spesso a11siosa, poli pnoica. La dis1)11ea clipende e elu sivamente da paralisi dei muscoli della parele toracica. , i ]JO ono però osservare, nel corso delle forn1 e 1nidollari pure, dei disturbi respiratori da intere sa1nenlo funzionale del cliafran1ma, con l)er istenza dell 'azione dei mucoli toracici, da le ione dei centri cervicali del frenico , en za lesio11e e senza paralisi a i1unto di IJarlenza bulbo -JJr otuberan ziale.

C.

TOSCANO.

Sulla possibilità di provoca1·e il passaggio di anticorpi nel liquido c. i·. e tentativi di applicazioni terapeutiche nella malattia di Heine-Medin. (L. AuR1c cruo e ~1. MIRA.GLI A DnL G1un1cE . La Pediatria, 1° g iugno 1933). Nelle n1alattie infetti ve acute gli anticorpi specifici , anche quando si riscontrano ad alto tasso nel sangue, n on sono rilevabili nel liquido . . c. -r., . a n1e110 che non coesista110 a lteraz1on1 meningee. Anch e n ella n1alattia di lleine-Medin, malattia infettiva a localizzazione eletti va encefalo-midollare , Flexner ed Amoss poterono const.atare che, mentre il sangue dei soggetti colpili possede a alto potere viruJicida per il virus della malattia stessa, tale ·potere risultava assente nel liquido c. r. Importante è qui il fatto , rilevato sperimentalrnente dagli stessi ricercatori , che, se si provocava una meningite asettica, già dopo 12-24 ore era possibil e dimostrare nel liquor un potere virulicida analogo a quello del sang ue. Mentre dunque le prime acquisizioni facevan o a111111ettere l'esistenza di una barriera ch e sottrae il liquido c .-r. alle vaccinazioni di ordine immunitario del ang u e, i risultati delle ricerche di (Flexner e Amoss mostravano già la possibilità di diminuire o di abolire la funzione di tale barriera. La recente Jetteratura è ricca di lavori riO'uardanti sia la struttura ch e il funzionamen, to e l 'alterabili tà con s' rariati mezzi di detta barriera: l 'interessa11te argomento l1a attratto 1'.a ttenzione degli AA., i quali b anno istituito un.a serie di ricerch e tendenti a studiare la possibilità di provocare con determinati mezzi il passaggio degli anticorpi dal sangue nel lic1uido c. -r., fe 11omeno che avrebbe pott1to avere imn1cdia ta applicazio11e nel campo clinico. Con1e animale da esperimento h ann o utilizzato il coniglio, quale ottimo 1p roduttore di n11ticorpi: gli ar1ticorpi provocati sono state le agglutinine ant~ti fi che , antiparatifi ch e ed antimelitense; le sostanze s tudiate in rnerito alla loro capacità di provocare il passaggio nel liquor degli anticorpi : il siero n ormale di cavallo ed il rodio colloidale. I risultati delle ricerch e pratica te autoriizano gli AA. a confermar e l 'esiste nza . di una barriera ch e sottrae il liquor alle variazioni di ordine immuni.tario ch·e si , ·erifì cano n el san-


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<t IL POLICLINI CO

gue. Il iero n ormale di cavallo e il r odio colloidale, introdotti p er ,-ia endorachidea, s i sono mos trati capaci di alterare questa barriera p ern1ettendo il passaggio n el liquor delle agg lutinine esistenti nel san g ue, sebben e ad un tasso i11feriore a quello d el sangu e. 1'ale p a saggio r aggiunge i l suo massimo dopo 2~ or e, spari ce d opo 4-5 giorni, ritorna se si ripete l 'in icz io11e endorachidea di siero o di inetaJlo co lloida le. I ri ·u ltati di queste indag ini spe ri 1r1ental i h a11no indott o gli AA. a prendere in c.on siderazio11e la p os ibiliLà di applicare i1ella c ura d ell a J11alatlia di fleine-JVIedin, l 'iniezio11e endora chidca di iero n ormale di ca vallo o di r od io co lloida le , pro,-ocando così proprio r1ea]i spazi s ubaracnoidei il p assaggio degli anticorpi specifici esistent i in circolo, venendo a r ealizzare con un m ezzo aspecifico una im mu11o terapin squisitam ente specifica. Hanno applicato tale c ura in due barr1bini ottenendone risultati p iù cl1e in coraggianti per la notevole rapidità di r eg·r css ion e dei fen om eni paralitici, rapidi t.à e h.e I rovava r iscontro solo i 11 quell a o ttenuta m edia nte precoci i11iezioni endor achid ee d.i siero di con valescente. Gli AA. esprimono l 'opinion e ch e la diffcre11za fra valore t erapeutico d ell 'iniezio11 c e11 d oracl1idea di ieri i mmuni di fronte a quel la di i er o n ormale , sia tutt'altro ch e n o l evo le. Da ti i ris ultati clinici e sperimentali dagli At\ . o tte11uti , si può sospettar e fondala~ne nte ch e l 'azion e benefica svolta dalla siero terapia pec ifica per via endorachidea n ella loa]attia di H ein e-Medin sia for se l egata in massima parte a l j)as aggio di a nticorpi dal . angue nel lic.1ui <lo cefalo-rachidi an o , e so]o in pi ccola parte a lla a zion e diret tamente sp e·ci5 ca degli anti.co r.pi contenuti 11el siero introdotto. Il m etodo pro1)osto dag·li AA. per la . u a j11n oc uità e i)er la sua facilità di ai111r ovvigionam enlo, cosa ch e i1011 si può dire d el siero di .co11valescente o di quello di P etitt , p o trebbe e. '"' er e co n siderato quale mezzo terapeutico di n on trascurabile valore nella mala ttia di H ein e~Ie d in . Sempre p erò ch e la sua reale e ffi cac ia ia provata s ulla base di una larga sperimen La2ione clinica. G. LA C .\VA.

Traumi e sindromi parkinsoniane. ( . PERnvE1' . Giorn. di 1\1 ed. l\I~l., maggio 1933). Lo tud io d elle r elazioni fra trat11n i e m. di P a rki11so t1 11a sempre inter essato mol lo g li stu·diosi, sp ecialmente per l 'inter esse medico-lega le ad esse connesso, e già Erb ai su oi t empi ri.cono cova com e in circa il 10 % d ei casi d ove "' e il trauma esser e annoverato fra i mo111enti etiologici. È p erò solo in que ti ultimi a11ni e l1e . i son o avute nuove e più precise oss~ryazioni le quali, se da una parte ci l1 a11no <limo tra Lo come tale causa sia frequente forse più di quanto . ._ i creda, d )altra parle .. ono vent1le clec isamente a contestar e i] criterio troppo unicis tu di coloro ch e c on la comp'\r a d ella

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e11cefalite epid en1ica ritenevano ch e la causa di tutte le sindromi parkinsoniane fosse una sola, quella infettiva. Del resto, la clinica è ormai con cor<.le nel r itenere la indrome parkinsoniana come un complesso s intomatico, ch e p uò trarre le su e origini d.a ca use molteplici : così, oltre la forma p ostinfettiva, prevalentemente post en cefalitica e le fo rme ancor oggi chiamate criptogen eti cl1e d el M. di P. genuino, del praeseniu.m , 11oi ,1ediamo d escritte sindromi parkinsonia11e da tumori, focolai arteriosclerotici , lues, tuber colosi , sclerosi multipla, intossica zioni da ossido di ·carbonio e manganese. Le prime osservazioni d el dopogu erra ave' 'ano escluso ch e co11 i traumi bellici si fossero avute sindromi parkinsonoidi; ma la rarità r elativa di ques te osservazioni è da ricercar si forse nella t endenza ch e e1npre vi fu in g uerra a con siderare i quadri clinici di tremore e contratture, dopo traumi e stati commozionali, esclusivamente come quadri psiconevrosici , non essendo a11cor a allo ra approfondita la qu es tione deg·Ji s tati parkin sonoidi: ulteriori e i1iù precise osservazio11i J1an110 invece poi rivelato l 'e istc1tza in guerra di queste form e posttrauma l ic llc. e 11umero. i casi de] gen ero furono in seguil o pubblicati. Occorre inoltre t e11cr 1)rese11te cl1e un trauma cranico produce p er lo più tali co1nplesse leioni (n1otorie, sen sil ivc, p ' icltich e) ch e spesso i segni di una lesione e~tra1) ira 1 r1idal e possono pa sar e inosservati. A priori, non vi è 11101i vo di e eluder e ch e un trau111a pos a etiplica re la s ua azione sui gan gli basali e r egio11i Jin1itrofe; certo però che Ja massima po11deratezza è sempre nece Raria n el valt1tare i casi in ql1 estione. Una distinzio11·e cli c occorre subito fare a l rig uard o è qu ella fra 1.rn111na periferi co e trauma centrale. P er quanto riguarda i t r au111i p eriferici, tutti, si può dire, g li AA. escludono ch e essi p o ~ano .aYere un qual ia. i rapporto c on le. sindromi parkinsonia11e. P er qualcl1e A. il trau1na periferico può avere una certa importanza come con cau sa laddove '"' i riscontrano lesioni vasali preesistenti tossich e od infettive, che il trauma può riuscire a far i11ettere in e' 1 idenza. In fa vore della te ·i di u11a orig ine traum atica periferica d elle indro1ni parkinsoniane, è stato d a In.luni osservatori c itato il fa1to ch e l'esperienza di g uerra ci l1a rivelato numerosi casi d i tremore localizza ti in arti l rat1matizzati , tremori a tipo park i11sonian o, ch e si sono su ccessivam ente estesi a d a] I.re parti del corpo non colpite d al trau111a e ch e second o i d etti AA. furo11 0 erron eamente interpretati con1e forme psico11evr osich e, n1entre a' rrebbero dovuto essere consid er a ti come quadri parkinsoniani. Ma in ta]i casi non è a ffatto giustificato escluder e se11z'al lro un'ori g i11e psiconeYrosica , passando co ì da un eccesso all 'altro. i può dunque riten e re che l 'orig ine periferica d elle sindrom i p. è tu1L'altro ch e dimotrata e quindi è da rilìutarsi, sempre quando


(AN.NO XL,

NUl\11.

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SEZ10NE PRATICA

sia stato be11 vagliato, in tutte le sue possibili i11anifestazioni a distanza, il modo di esplicarsi del trau1r1a. I casi invece di traurr1i della regione craniofacciale con conseguente apparizione di uno stato p. , sono ormai ammessi da molti AA. La mancanza assoluta di dati anator110-patologici l'ende ragio·n e del riserbo che alcuni hanno mante.n uto a questo riguardo. Inoltre non tutti i casi pubblicati sono sempre convincenti: in genere l ' intervallo fra traun1a e iniziarsi della fenomenologia è troppo lungo (per alcuni anche 2 mesi) mentre seco·n do l 'A. tale periodo intervallare non dovrebbe n1ai essere posto al di là di 3 o 4 settimane al n1assimo. Inoltre non sempre gli AA. hanno appurato con la dovuta cura se, nei loro precedenti, gli ammalati non avessero mai sofferto disturbi nervosi. Secondo Crouzon basterebbe che il trauma si sia verificato durante il ma11ifestarsi di u·n 'epidemia di encefalite per rendere dubbia la diagnosi. 1Fra più di 150 casi di sindrorni parki11soniane che l 'A . ha avuto occasione di osservare in questi ultimi ann i tre sono i casi di sindrome p. consecutive a traumi a l capo. I casi sono abbastanza probativi appunto per il nesso immediato e gradualmente su ccessivo fra traun1a e sviluppo della sintomatologia, per la gravità del trauma sofferto , che in tutti i casi è stato accompagnato da stato commozio·n ale, e perch è è assolutamente da escludere qualsiasi -elemento tossico od infettivo nei precedenti. Qual ' è l'interpretazione anatomo-patologica che si può dare di questi casi P La letteratura è scarsa al riguardo, trattandosi quasi sempre di descrizioni · clinich.e e non anatomiche. Ad ogni modo I 'immediato susseguirsi dei sintomi , i iprecedenti di w10 stato commozionale cerebrale sempre riscontrabile, fanno pensare in prevalenza a disturbi circolatori, che producono distruzioni più o meno limitate · nelle regioni dei nuclei grigi centrali. Ma oltre alle lesioni vasali sono da considerare quelle parenchirr1atose, lesioni microstrutturali della sostanza nervosa , consistenti in alterazioni varie quali rammollimento, deformazioni, lacerazioni della sostanza cerebrale i11 alcuni punti, Sono queste naturalmente deduzio11i ipotetiche che dovranno pre&to trovare una ·loro conferma nei reperti di autopsia. G. LA CAVA.

(;INECOLOGIA ED OSTETRICIA. Gravi danza sopravvenuta nel corso di una amenorrea da radium; scambio diagnostico con un tumore del corpo. (A. QUAGLIATI. La Cliriica Ostetrica, apr. 1933). '.I

Si tratta di una paziente di anni 40 ~ sposata, la quale viene inviata in clinica con diagnosi ge11erica di metrorragia. La paziente era stata

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colta all 'im1)rovviso ga abbonda11ti metrorrag·!e e da dolori a tipo uterino. All'ingresso la paziente si mostra profonda1nente anemizzata, perde sangue in abbonda11za e presenta sintomi gravi allarn1anti, di anemia acuta: polso filiforme, frequ entissimo ; terr1peratura i1orma]e. La ])aziente riferisce di essere in stato di a1nenorrea da 5 anni perchè sottoposta a trattamento attinico della sfera genitale 1r1ediante ap•p licazione di tubi radiferi. Non si riesce a sapere per quali indicazioni in quell'epoca trovò la s ua ragione il trattam ,e nto suddetto, ed inoltre l 'inferma stentatamente racconta di aver notato saltuariamente neg·li anni successivi la com1).élrsa di })erdite sanguigne dai ge11itali. Ali' esame gin ecologico digito-strumentale si notano : genitali ester11i di pluripara; collo d1ell 'utero di aspetto normale, di cou sistenza dura, p.ervio ali 'apice del dito. Il corpo si presenta antiflesso, mobile, aumentato di volume e di consistenza. Nulla si apprezza ali ' esame combinato ai lati dell'utero; attraverso il canale cervicale fuoriesce sang·ue in abbo11danza dalla cavità uterina. L 'imponente metrorragia richiede un intervento immediato. Data l ' anamnesi del paziente nei riguardi dell 'età , delle irradiazioni fatte e . della consecuti,•a amenorrea i11terrotta di ta·n to in tanto dalla comparsa di irregolari e scarse perdite sanguigne dai genitali , appare11temente riferibili piuttosto a metrorragie anzichè ad una irregolare e saltuaria ripresa del ciclo mestruale, si pensa al mome11to a lla possibilità di r ecidive di un cancro del corpo dell 'utero o ad altro tumore c avitario: fibron1a sottor11ucoso, polipo, ecc.; ipotesi avvalorate anch e dai dati raccolti con l '€same obiettivo. Si decide di praticare subito u11 tamponamento endouterino allo scopo di far cessare l 'emorragia; a questo però si vuol far precedere un prelevamento del tessuto della cavità uterina a scopo di biopsia per un preciso accertamento istolog ico. Ma il con.e.etto diagnostico de·ve subito mutare: :p enetrando attraverso il collo nella cavità uterina con i] cucchiaiQ di Volkmann, si dà esito ad una raccolta liquida con i caratteri de] liquido amniotico, e si ha la sen sazione che la cavità stessa sia ripiena di un tessuto molliccio che si ritiene di natura ovulare. Si provvede quindi · allo s,ruotamento stru1ri-entale dell 'utero ·con · .asportàzione di .un uovo grande all 'incirca quanto quello di una gallina, che si ' rede poi contenere un fetici110 in via di mun1mificazione. Cessata og·ni perdita di sangue., si zaffa la cavità uterina ·e si sornn1inistrano alla malata ie ulteriori cure del éaso: ipodermoclisi , cardiocin etici, ecc. Nei giorni successivi all 'i11tervento 1'infe.rma,. ·Completamente ristabilita , confessa di essersi sottoposta volontarian1ente cinque anni prin1a, spinta dal consiglio di una levatrice, a trattamento -attinico, n1ediante applicazione va-


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IL POLICLINICO

gi11ale di radiu1n durante 24: ore, per ottenere la menopausa artificiale a scopo anticoncezionale. Ma, contrariamente a quanto aveva desideralo, la castrazione non fu completa , probabiln1e11 te per il persistere di follicoli primitivi ca1>aci di p rodurre uova fecondabili, il cui sviluppo ha mantenuto, 5ebbene in modo molto ridotto, la funzione ovarica. Di questa funzione è esponente l 'oligo-opsomenorrea secondaria alla parziale atrofia ovarica prodottasi in seg uito .alle irradiazioni ed erroneamente interpretata come metrorragie. Per quanto riguarda Je eventuali alterazioni genetiche prodotte dalle irradiazioni delle ovaia, il feticino trovato non può i1ortare nessun contributo per il suo stato di avanzata mummificazione, che non permise un accurato esan1e degli organi, e per essere stato 'frantumato nel capo e negli arti, regioni queste dove con n1aggior frequenza soaliono prodursi le principali alterazioni di sviluppo dopo l e irradiazior1i. L' A. suppone che le alterazioni prodotte dalle irradiazioni sull'utero, sui suoi ' 1asi e sulla sua mucosa r,d esordienti nella scle rosi secondaria , di cui era espression e nel ·Caso in parola la durezza del collo e l 'aumento di consistenza del corpo, 1lbbiano dato luogo all'aborto. La causa dell'aborto è perciò da ricercarsi nelle difficoltà incontrate dall'uovo fecondato nel st10 a11n idan1ento, nella sua 1;utrizione e nel suo ulteriore accrescimento in una mucosa uterina di g ià alterata e per effetto delle irradiazioni e per la sospeusione della funzionalità ovarica determinatasi da vari anni nella paziente, e quindi incapace di fornire ail 'uovo in essa annidato le condizioni ~ndispensabili per il suo sviluppo. Inoltre Ja sclerosi dei vasi e delle pareti uterjne , impedendo la normale espansione del! 'utero e.d ostacolando i] circolo sanguigno e con esso I 'afflusso di ossigeno e di sostanz·e nutritive all'uovo in via di sviluppo , hanno certo influito nel determinare la stia morte e I 'interruzione della gravidanza. Essendo l 'aborto in questione di già in alto, 1'errore in c ui si incorse fu solo di diagnosi e non di terapia e dal lato pratico senza alcuna cons~auenza.

Jl caso ·si presterebbe a considerazioni di indole sociale nei riguardi della castrazione femminile con mezzi radioattivi.

L. C.

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Il trattamento delle irregolarità mestruali. (W. SnAW. The British Med. Journ., 27 maggio 1933). L'irregolarità delle mes truazioni è uno dei più corr1uni disturbi ginecologici che il medico pratico è chiamato a combattere. Mes truazioni ecce ive sono n1olto frequenti ad osservarsi, come an che è frequente, specialmente nel periodo d ella menopausa, l 'irregolari~à delle me-

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[ANNO

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NUI\'1.

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struazioni stesse, con perdita de l normale ritmo del ciclo mestruale. E' noto a tutti i pratici che lali irregolarità possono esistere senza notevoli alterazioni nè dell 'utero nè delle ovaia: va bene che una tale condizione si può avere in casi di carcinoma della cervice o di polipi, ma in tali casi la ir1estruazione non mostra a lterazioni del ritmo e l 'emorragia anormale è, per cosi dire, sovrapposta al ciclo normale. L ' A. vuoJe limitarsi allo s tudio di quelle piazienti in cui l ' alterazione mestruale esiste ma è indipendente da lla presenza di un tumore o di una infiammazione negli organi pelvici. Tali casi sono estremamente frequenti. E' impossibile apprezzare il significato di tali disturbi se non si conoscon o le recenti idee sulla fi siologia della mestr11azione e se non si Liene conto di alcuni concetti fondamentali, di cui i più importanti sono i seguenti: anzitutto la possibi lità che una donna possa produrre dei corpi lutei più g randi del normale: la conseguenza ne sàrebbe una eccessiva ipertrofia premestruale della mucosa ,e quindi una corrispondente dis truzione di tessuto e conseguente maggiore emorragia duran· te la mestruazione. Inoltre bisogna considerare cl1e la causa del ritmo caratteristi co delle mestruazioni non risiede 11ecessariamente nelle ovaia. Una sicura spiegazione del meccanismo di questo ritmo non esiste, ma è g iustificato pensare che, dato il predomino che l'attività pituitaria esercita su quella ovarica, i fattori causali d el disturbo del ritmo mestruale possano risiedere sia nella pituitaria stessa che nelle ovaia. Un terzo punto da chiarire è quello rig uardante il fattore determinante diretto de]l 'emorragia mestruale stessa. L' A. ha sempr e sostenuto che la degenerazione mestruale del1'endorrÌetrio è un processo attivo , e non è in dotto passivamente dalla mancanza momentanea d ell 'ormone progestina. L'A. an1mette l 'esistenza di un terzo ormone ovarico, ch e provoca appunto questa degenera7.ione d ell 'endometrio. Accettando questo concetto appare chiaro come in determinate condizioni patologiche qu€sto ipotetico orn1one possa, se prodotto in eccesso, dar luogo ad una continua degenerazione dell'endometrio , sì che ne ri, ulti una emorragia uterina prolungala.

Epimenorrea. -

In ques ta forma di irreg<>larità mestruale, il flusso ha luogo con un ritmo più fre,quente del normale e cioè ogni ve11tuno g iorni oppure anche ogni 14 g iorni. Tale ritmo però è costan te e regolare. Questo tipo di disturbo è molto frequente , ma p iù che una malattia di. per se stessa d eve essere con siderato qual e ·inloma esponente di vari stati morbosi ben definiti . La forn1a postpartum è molto frequente: si può accompagnare a infiammazione delle trombe di iFalloppio e delle ovaia, ma generalrnente non mostra alcuna alterazione d egli or O'ani pelvici. !\folto probabilrnen te q ue ti ca..., i riconosco-


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SEZIONE PRATICA

no la loro origine in uno sbilancio endocrino nel senso di una aumentata attività del lobo ar1teriore della pituitaria. Il più frequentemep te l 'epimenorrea si riscontra in soggetti che si avvicinano alla menopausa: di solito le emorragie sono abbondanti e danno luo.g·o a anemia piuttosto grave: non raramente l'utero è ingrossato e più duro del normale. Per ·q uanto tali casi siano stati spesso raggruppati sotto la definizione di metrite oronica le moder11e cognizioni sulla fisiologia della mestruazione fanno pensare che siano dovute ad. una iperattività delle ovaia. L'epimenorrea è anche frequ.e nte in casi di tumori fibroidi , in pazienti -che abbiano sorpassato la quarantina e il più spesso nelle nubili. Può anche associarsi a salpingoooforiti e a cisti cioccolata dell'ovaio. L'etiologia di queste forme non è nota con oertezza : è stata però esclusa I 'infiammazione dell 'utero e dei suoi annessi: probabilm·e nte si ·tratta anche qui di una disfunzione della ovaia o della pituitaria. Cara. - E' uno dei problemi più difficili in ginecologia. E ciò perchè si ha da fare non con una diminuzione dell'attività ghiandolare, n el qual caso la terapia di sostituzione onnonica sarebbe forsé efficace, bensì con una esagerazione dell'attività stessa. I vari ormoni ovarici e pituitari sono stati somministrati, anche dall 'A .. senza alcun risultato: ed è logico, poichè a nessuno di questi ormoni è riconosciuta un'azione inibitoria. Ma ancl1s se ci rivolg·iamo alla t erapia medicamentosa le speranze di successo sono poche, e infatti se è possibile :per m ezzo dei comuni medicamenti (er gotina ecc.) dominare la quantità di sangue emesso in ciascun periodo mestruale nessuna di quest e sostanze è però capace di inibire l' attività del1'ovaio. Che cosa bisqgna allora fare in questi casi ? l\Telle pazienti al di là dei 45 anni vi è l'indicazione netta per la menopausa artificiale per m ezzo dell 'applicazione nell ' utero di un tubo di radium per la durata di 48 ore. Le obiezioni che si fanno a questo metodo sono : i risultati spesso non sono immediati, potendosi avere ancora µna o due mestruazioni dopo l 'applicazione del radium; spesso la ·p rima emorragia dopo l'applicazione è più copiosa delle precedenti perchè il radium stesso produce un'infiammazione locale dell 'endometrio la qu·ale può anche causare perdite vaginali per. sistenti; inoltre lo stabilirsi di accentuati fenon1eni genera li della menopausa. L 'A., quando le condizioni generali della paziente siano favorevoli, preferisce l 'isterectomia con conservazione delle ovaia, evitando così i fenomeni spiacevoli della menopausa. Per· quanto rig u.arda il trattamento coi raggi X, i suoi risultati sono simili a quelli della radiumterapia. Nelle pazienti più giovani la cura présenta maggiori difficoltà e minori p1 obahilità di succ·esso. La radio- e radiumterapia so110 in questi casi stretLa1r1ente controindicate: non di rado

i disturpi che esse provocano sono più gravi dei disturbi primitivi: se teoricamente una menopausa artificiale temporanea praticata in tale maniera sembra logica e soddisfacente, praticamente si è viste il contrario . La difficoltà sta infatti nell'ottenere un corretto dosaggio: se questo è troppo basso· non si ottiene alcun effetto, mentre che se è troppo alto il risultato ·è una menopausa artificiale permanente. E ciò perchè l'ampiezza di dosaggio in questi casi è minima. La cura si riduce dunque ad una oculata aspettativa o all'operazione. Nelle forme post-partum si è visto ch e quasi invariabilmente la funzione mestruale ritorna spontaneamente al normale, dopo un periodo più o meno lungo. In tali casi la cura medica a base di ergotina durante i p·eriodi mestruali è inclicata, purché le condizioni di a11emia non siano talmente gravi da richiedere un intervento cl1irurgico. Negli altri casi in cui l 'epimenorrea è insorta in pazienti giovani senza causale apparente la decisione è ardua non verificandosi guarigioni spontanee. In generale condizioni spiccate di anemia richiedono l 'intervento sotto forma -ai isterectomia subtotale lasciando le ovaia in posto: i risultati di questa terapia sono eccellenti. 1

Metropatia emorragica. - E' caratterizzata da un completo sconvolgimento delle funzioni mestruali: l'ovulazione è inibita e le ovaia non producono corpi lutei. L'endometrio mostra una iperplasia polipoidale diffusa, combinata con dilatazione cistica delle ghiandole e largl1e ar ee di necrosi negli strati superficiali. Manca completarnente l 'ipertrofia premestruale. La storia è caratteristica: le pazienti hanno avuto un breve periodo · di amenorrea che dura dalle sei alle dieci settimane. A questo segue un periodo di emorragie continue ma di breve entità che può durare per mesi ed anni, simile cioè ad una mestruazione continua. E' malattia frequente anche in pazienti giovanissime, sotto ai 25 anni. La cura coincide con quella della epimenorrea meno che nelle pazienti giovanissime nelle quali deve essere anzitutto tentato il raschiamento uterino· accurato. I risultati del raschiamento sono buoni in alcuni casi: in altri dopo qualche mese la sintomatologia si ripete. Si può allora tentare la somministrazione di ormone pituitario anteriore. L'applicazione di piccole dosi di radiuµi non ha dato all'A. buoni risultati . Nei casi molto gravi con forte anemia l ' ultin1a risorsa è 1'i~ sterectomia. l pomenorrea. - In questi casi il ciclo mestruale è prolungato. '·Le pazienti mestruano 9gni sei setti1nane talvolta ogni tre mesi. La causa è da ricercare in una irregolarità della funzione ovarica nel senso di una insufficienza propria delle ovaia oppure di una ghiandola a secrezione interna, generalmente la pituitaria, con deficienza secondaria delle ovaia.

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IL POLICLINICO »

Nel primo caso si ha una storia di alterata funzione mestruale sin dalla pubertà e si trovano g·eneralmente i segni di una ipoplasia dell'apparato genitale e sterilità. Nel secondo invece i disturbi sono sopraggiunti tardiva1nente, anche dopo gravi danze e parti normali; si accompagnano in ge11ere a segni disendocrinici. Nei casi di defi cienza o-varica primitiva la terapia di sostituzione con estratti ovc;trici è logica ma ha dato risultati mediocri: le dosi debbono essere piuttosto forti e frequentemente ripetute, somministrandole per via sottocutanea. Così anche per l 'ormone pituitario anteriore. Buoni risultati si sono ottenuti con la. dilatazione artificiale del collo dell 'ute:r;o, attraverso quale meccanisn10 non si sa: m ·etodo err1pirico questo , ma , al .s olito, più eflicace dei mezzi sci·e·n tifici. · L. C.

O I V AGA Z I O N I. Le influenze cosmoclimatiche sull'organismo. L 'influenza dello stato e delle variazioni atmosferiche e astrali sull'organismo è stata riconosciuta fin dall'antichità, ma solo in questi ultimi tempi si è andato determinando sia pure approssimativamente il n1eccanismo di azione, individu.a ndo gli organi e gli apparati s11i quali l 'azione stessa si esercita . X. !Farrerons (R evista M édica de Barc0ll'ona., 1narzo 1933) passa in rassegna le osservazioni e le esperienze che sono state pubblicate sull ,.argomento. Rileva com.e le ir1fluenze cosmiche più 111anifeste siano quelle che esercitano il giorno e la notte. Come disse R. Schmidt la notte è il dominio della muscolatura liscia. Il sonno è l'espressione di uno stato vagotonico (contrazione pupillare, rallentamento del polso), rnentre nella veglia predon1ina il simpatico. Volker dimostrò che queste alternative vagosimpaticl1e sono.dipendenti da influenze cosmiche e non da un ritmo interno autoctono. Dura.n te le ventiquattro ore la temp.e ratl1ra del corpo, lo stat~ del polso e della pressione sanguigna, l'eliminazione dell 'anidride carbonica, l 'assorbimento di ossigeno, e l 'eliminazione di azoto per le urine non sono costanti , r11a variano raggiungendo il massimo e_d il minimo in determinate ore. La temperatura è al suo punto n1inimo alle sei del mattino, poi si eleva gradatamente per raggiung-ere il massimo nelle ultime ore della sera. Queste variazioni· termiche sono state attribuite alla differente attività muscolare dt1rante la veglia ed il riposo, all 'i11gestione di alimenti con le conseguenti variazioni metaboliche, ma si è fa cilmente dimostrato come il ritn10 termico persiste inalterato n egli indi vi·· dui che la varano di notte e dorn1ono di giorno, come n egl 1 individui tenuti a digiuno per par·ecchio tempo .

Gibson e Osbone hanno definitivamente pro· v.a to come le variazioni termiche siano di ori gine esterna e non inteTna con un particolare esperimento. Viaggiando dall 'uno all 1altro e111Jsfero e misurando sistematicamente la te1nperatura 11òtarono che ·e ssa conservava il suo ritmo precedente ma con uno spostamento di d(1dici ore. Il massimo di prevalenza del vago sisten1a an.a bolico, si ha verso le otto del matti110. mentre il massin10 di prevalenza del ~irripatico si ha verso le diciannove. Così si spieg.a l'influenza del crepuscolo, ora çii massima simpaticotonia, con tutto il suo corteo sintomatico : stanchezza, tristezza, do, lori , sen so d 'insufficienza, senso di freddo, scoraggiamento, silenzio ostinato. La deficienza del tono vagale determinata dalle ore diurne è naturalmente risentita di più n.elle regioni e nelle stagioni, n elle qu.a li le influenze diurne sono .p.i1ì inte11se, co!:>i si spiega lo stato di indole11za e di abbatti1nento d·eg·Ji abitanti dei pa·e si tropicali e di quelli delJ e nostre regioni durante i periodi di maggior cald.o. l Jn individuo pigro, i11 fonclo . no11 sarebbe che un soggetto n el quale. un 'eccitazione costituzionale e p erm.anente del simpàtico lo induce costantemente .al riposo con lo scopo di eccitare il sistema vagale difficilmente eccitabile ed ottenere così l'equilibrio vegetativo. La vita molle e regolata aumenta la sessualità mediante l 'eccitazio:a.e· del v·a go , clie è il nervo che . governa l'istinto della nutrizione e della riproduzione. l in 'altra influenza cosmica molto sensibile è quella delle stagioni. Jorden , Ct1sl1ny, Mac Lean , Cori hanno osservato un abbassamento ·dell'eccitabilità del parasimpatico della rana durante l 'estate. FunhIler ha fatto la medesima constatazione nei selacei. Bergengren ha dimostrato che l 'adrenaJi1}a l1a un 'azione vasodilatatrice con preparati di rana di autunno. Va.a rd ha ottenuto gli stessi effetti in primavera ed estate, il che sarebbe in rapporto a1 fatto che in dette stagioni · il san g ue della rana h.a una doppia concentrazione di calcio. Fuju ha tre>vato un aumento dell 'adr.ena]ina da febbraio .a marzo ed una diminuzione da giugno a settembre. · Schade ha trovato un paraltelismo tra l'azion e del freddo sul sistema a11tonomo E 11ecci .. tàzione del simpatico da adrenalina. Wein· b·erg h a osservato che per ottenere la m,e desima elevazior1e della p·r essione vasale occorre una quantità di adrenalina minore d'inverno che d' estate. Strauh ha se.gnalato un aumento dell 'acidità sanguìgna in primaver.a . Da tutte queste osservazioni scaturisce la conclusione che probabiln1ente esiste un ritmo stagionale di pre·vale11za vagale o simpatica. Nella &ta.gione calda prevale il v·ag·o ed in quella fredda il sin1}1'a tjco. · Il passaggio del predominio da un sister.q.a all'altro avviene in primavera ·ed au1

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SEZJONE PRATICA

turtno, p roprio q·ua11do si 11a11no più freque11tn .. mente i di turbi dovt1ti allo quilibrio vagos im patico (spasn1ofilia, eczemi , pilorospasmi, cor ea min ore, epilessia) che sar ebbero provocati dal l 'assen za o presen za di d eterminati ormoni n el m edio interno. E p er ques to che Moro ha definita la prin1avera la stagion e dell e secrez ioni interne. Le influen ze clin1.atich e sull 'or ganisn10 on o molto complesse in quanto ch e il clima è l a risultante di diversi compon enti e fattoTi , q11aJi la pressione barom·e trica , la t emperatura, i l grado di umidità, le radiazioni ola ri , il contenuto di O " ~ igeno, lo stato e lettrico d ell 'a tmosfer a, ch e ag·i con o ci ascuno in n1odo parli.colare e spesso contras tante. Dugge l1a d e term inato le oscillazioni d ell a condt1cibilità elettrica d ell 'uomo sotto l 'azione d &i var1 · tati atmo ferici . La r esisten za elettric.a della pelle aumenta con le improv-vi e d epressioni barometrich e e diminuisce ,c on il b el tempo. 111 base a d alcune esperi en ze di Minor sull 'eccitabiJità e lettrica d ella J:Jelle nell 'eccitazione e n ella paralisi d el simpatico, lo tesso Dugge con clu de ch e g li abbassamenti della pression e baromeLrica (favonio, burra sca) producon o t1na depr es ione d el tono del sin1pa tico -ossia una vagatonia. Anch e Laignel-Lava tine h a n otato modifir.azioni n el sistema nervoso vegetativo provocate d a lle variazioni atn1osfe.riche. Loe'''Y ed i su oi collaboratori h anno studiato • l e influenze ch e ]e al titudini ha nno sull 'or ganismo specialmente sul sanaue, sulla r espirazione e sul metabolismo totale. La pression e sanguigna si eleva, aumenta la freqt1enza r espiratoria e si modifi ca l 'equilibrio acidobasico nel sen o di un 'acid o i , e si ha un aumento della glicen1ia d ovt1to a d eccitazione d el simpatico prodotte da defi cien za di o sigeno. Com e fattori antagonisti dj q~sta d e fi cien za di ossigeno si h anno le irrad iazioni solari le qua li eccitano il vago. In e ffetti Azuma e Feldmann hanno notato ch e in conseguenza d el1'irradiazione solare diminuiscono n el sangue l e sostan ze vasocostrittrici. Riste e Poos sottopon endo ai raggi Roentgen una pupilla d en ervata hanno notata una r eazione n el sen o di eccitazione del parasimpatico. argo.

CENNI BIBLIOGRAFICI.

(l)

O . CozzoL1No . Disordini o turbe della nutrizion;e nel lattante. Volume di pag. 291. Napoli , V . Idelson, 1933. Lire 20 . L 'esa tta vf\lutazion e d ei sintomi morbosi ch e colpiscono l 'appar a to nutritizi o d el lattante rappresenta un argomento d 'importan za basale per il medico, poich è solament e attraverso ad essa si potrà istituire il trattamento profilattico e curativo, capace di r endere sempre (1) Si prega d 'inviare due copie d ei libri di si desidera la recen sion e. •

~ UJ

meno sen sibili le cifre della mortalità in questo primo periodo d ella vita . Premessa una esauriente critica ull'evoluzione s torica d elle dottrine etiopatogenetiche con cepite dai vari studiosi d ella 1nateria, il Cozzolino passa ,a ll 'esp osizione particolareggiata d elle turbe, second o la propria classifica, già espo ta in altr:i lavori e nel suo classico trattato di P edia tria . La g rande esperienza acquisita dall 'A. sul1'argom ento 1 e la profonda serietà de i su oi studi , valorizza110 i concetti da lui discussi, mentre, d 'altro canto, la chiarezza d ell'esposizione rende la materia facilmente accessibile. Nella prefazione ali ' opera 1'A., con la sua ip.nata modestia, dichiara di rivolger si a i m edici pratici , e specialmente a quelli cl1e d evon o eguire i corsi di p u ericultura istit uiti (lal-

1' O.

. M. I.

oi siamo con vinti , invece-, ch e la sua nobile fatica riuscirà d'utilità somma ai medici tutti , non esclusi coloro i quali hanno circoscri tto i loro s tudi a11a bran ca della specialità pediatrica. M. FABERI .

MAx M. LÉvY. L'acidosc et l'insuffisa:rice rénale aigue c,h ez le nourrisson. Vol. in-1 6° di pagg. 104. Masson , Paris, 1932, !F rs . 15. La monografia d el Lévy offre una guida sis ten1atica allo s tudi o d el funzion amento ren a le d el la ttante, n el quale posso.n o verificarsi d elle crisi d 'insufficien za acuta, a tip.o di vere nefriti n el sen so funziona le d ella parola. La cau sa di queste defi cien ze di funzion e della cellula r enale è intin1amente l egata alle variazioni d ella clor emia t i sulare, svela bili per mezzo de l contenuto in cloro d elle e mazie . Si tratta dunque di argom ento di g rande importanza poich è il su ccesso terapeutico, in. casi simili, dipende dall'esatta valutazione d el- . la sindrome u morale. Brevità e chiarezza son o le d oti di questo piccolo volume, ch e fa parte d ella collezione di medicina e chirurg ia pratich e. M . rF .

O.

Clinique 1nédicale des en fants. Maladies infectieuses. (Il Série). Pag. 439. NoBÉcouRT.

Masson , Paris, 1933. :f r. 60. Prosegu endo n ella p ubblicazione d elle sue lezi o11i clinich e di m edicina infa ntile, I ' A. ci offre questa seconda raccolta, rig ua rdante le m alattie infetti e non trattate n el p r,eced epte volume . Gli argomenti tudiati sono: morbillo, scarlattina, pertosse, pneurnococci e e treptococcie , porpora infettiva , meningiti acute da meningococco e d,a Pfeiffer , poliomielite, malaria. ~iettiamo ancora una volta in rilievo l 'utilità ch e può d erivar e a l m ·e dico dalla con sultazion e di queste lezioni , nelle quali JJ O sono venir rilevati un 'in fiinità di d ati clinici, in parte non rinLracciabili nemnìeno n ei tra ttati classici. M. 1F.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di Medicinu. Seduta del 19 maggio 1933.

Sulla reazione reticolocitaria alfa ossiprolina. G. BARBAno-FoRLEO e L. ORLAI'lì>I. - La somminislrazion e di ossiprolina e di ossiprolina insieme ad acido ossiglut ammico provoca in alcuni soggetti int~n se reazioni r eticolocitarie, sotto certi aspetti paragonabili a quelle provocate clall 'epatoterapia, dagli estratti epatici . A quest a ri posta reticolocitaria n on corrisponde p erò alcun a ozione ter ap eutica con comitan te. In b ase a ques li r eperti e ad altri ricavati dalla letteratura gli 00. pren . dono in esam e la intcrprelazion e della cosicl cletta crisi r eticolocitaria ed amm etton o ch e quest a sia essen zialmente da consider ar si come una carica in circolo di elem enti immaturi preesistenti n el midollo in relazion e alle con di zioni cli attivi là di esso. Discu ssione : GREPPI, , .ILLA , ZoJA. Rilievi clinici ed anatomo-patologici su alcuni casi di ittero emolitico. A. Ann100N1 e C. CossALT. - Gli 0 0. illu strano quattro casi di itter o emolitico spleno111egalico, tre dei quali vennero fatti operare ùi splen ectomia. Avendo essi avuto campo di studiar e an atomicam en te u110 di ques ti ca~i , deceduto subito dopo l 'intervento, ed essen dosi n egli al lri due praticat a la biopsia del fegato, esam e che riten gono utile e con sigliabile, per inotivi diagnostici e progn os!ici, in sede di ogni interYenlo eseguito su aln m ala li ch e presen t ano u na sple11op atia, portano un con tributo an ch e alla con oscen za an atomica di ques ta affezione. Nel campo eliologjco, si esprimon o sfavorevolmente circa 1 'esis tenza di casi di ittero em olitico ch e stiano a r a ppresen tare un 'acquisizion e della forma m orbosa n el cor so della vita. Dal lato patogen etico arnm ettono ]a possibilità che. distintamente o co11tempor an eamente: t anto il fattore primit1v?. trag-ilità globulare, quanto il fattore primitiva iperattività del S. R. E. , stiano alla base del] 'iperemolisi . Pur variando di intensità da caso a caso, l 'indagine an atomica dimostra cfìa, nell 'i tlero emoJitico, 1'iperplasia del S. R . E . è per lo più a carattere sist em atico (spleno-ep atica, linfoghiando ~ lare, midollar e), p er quanto n ell a n1ilza si id entifichi 1'organ o ch e n e è m aggiorn1ente colpito. Esiste, infatti , un certo parallelismo fra il volume della s.plen om egalia e l 'entità della sindrom e clinica. La splen ectomia, ch e ri esce sempre di gr an de utili là n el trattam ento delle for1ne pure di ittero em olitico, è sopratl1tt o ii1dicat a n ei casi in cui accanto alle m anifest azioni em a lologich e della m alatti a, esiston o segni pjù o 1neno m ar cati di altre anom nlie costituzionali. Componenti igrometrica e barometrica della situazione meteorologica e morbosità difterica. G. FAOBINI e W1LLY ScH\VARZ. - Gli 00. partendo da con sider azio11i meteoropato-epiden1iologich e sulla difterite esposte dal vVolter , si propongon o di controllare i dati sperin1entali ch e confortan o t ali opinioni . In via preliminar e comunicano i risultati del confr onto della cura della m orbilità giornalier a con l 'andam ent o quotidian o del-

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la 11midità relativa e della pressione barometrica. J.Jo studio è condotto su n1ateriale casistico di origine milanese e pro trallo per un periodo di 77 m esi consecutivi .

Considerazioni sugli equivoci diagnostici nei gliomi del1' encefalo. M. Cm ovEND\. - L 'O. riferi sce 12 casi di gliomi dell 'en cefalo con breve o brevissimo decorso nosologico, dei quali la diagnosi fu equivocata (in 7 emorragia cer~hrale o ramn1ollime11to; in 3 encefalite ; in 2 m enin gi te) , inettenclo i11 evidenza : 1) le strette r elazioni ch e, n ei glio1ni dell'encefalo, inter corrono tra decor so clinico acuto e subacuto e fen o1neni r egr essivi (emorragici od ischemici); 2) l 'assenza di r apporli n ei casi d i sua osservazion e, tra fenomeni r egressivi (e quindi tra decor so clinico acuto e sub acuto) localizzazione e tipo ist ologico del gliom a. L 'O. con clude facendo n otar e la frequen za clei fen om eni r egressivi nei gliomi dell'encefalo e la lor o gr andissima imp.ort anza sul decorso clinico, preconizzando un 'applicazione di ques le conoscenze alla diagnostica clinica. Discu ssione: MARCORA, CANT ON I , CLIVIO. Il Segretario : n. SCOTTI DoUGLAS.

Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali. Seduta d cl 4 febbraio 1933. Presidente: Prof. G I USf.;PPE S ABATINI . Prof. A . SANNA. - L a p roiezion e i d r ica fa diminuire nel Polygon u m Ampli ib ium il quantitativo degli alcaloi di .

Di cu ssione: prof.

"' ABAT1N1.

Un caso di cisticercosi cerebrale diagnosticato in vita. Prof. C. Rrzzo. - L 'O. presenta un individuo di 61 anni, il quale soffre da quattro mesi di crisi convulsive jacksonian e loca]izzate prevalentemente ai 1nuscoli mimici di des tra e qualche volta al1'arto sup.eriore dello stesso Jato. In conseguenza di dette crisi convulsive, il malato ha una spiccata di sartria transitoria ed una lieve, ma permanente, ineiopragia agli arti di destro. L 'esame del liquido cefalo-rachidiano ha messo in eYidenza una linfoci losi ch e è andata aument ando da 12,5 a 22 e poi a 102 leu cociti per mm. n elle tre su ccessive punlure lombari , m entre l'eosinofilia è passata dal 10 % al 40 %. Anch e in ques lo caso, come in altri tre precedenti casi diagn osticati in vita e controllati al taYolo an atomico dall 'O., la diagnosi di cisti-cercosi cerebrale è stat a fa tla in b ase all 'eosinofilia del liquido cefalo-r achidiano . La diatermo·coagulazione nella cura del distacco di re· tlna. · Prof. D. CATTANEO. - L 'O., ricordati i r ecenti m etodi chirurgici proposti p er la cura del distacco di retina e specialmente quello di Gonin della t er1no-puntura obliter ante, quello di Guist-Lindn er della cauterizzazion e chimica a mezzo della potassa caustica e infine quello di W ewe della diatermo-coagulazione, descrive la t ecnica da lui seg11ita, applicando la dia lermo-coagulazione in casi

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XL,

N Ul\II.

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di clistaccl1i di re tina idiopatici e presenta gli aminalati trattati con ques to m etodo. Particolarmente inter essante il caso di un occhio afachico n el quale, m ediante tlue applicazioni fatte contemporanea1neute, si è o ttenuto rapido riaccollan1ento della r etina con ripristino della funzione visiva. Do tt.

~I. ~Azzr

DEl\IURTAS. -

Estratti di stomaco

e glicemia.

caso mai verso quest 'ultimo da p arte dei sieri di animali colpiti da aborto epizootico. Altresì viene confermata l 'impossibilità di otten ere, iperimmunizzando il coniglio con bac. plurisepticu s, sieri agglutinanti ad alto titolo gli stessi bacteri. . .Seduta del 28 111arzo 1933. Prof. L. ScREMIN. -

Osservazioni sull 'abitudin e

dei gatti all ' er oina. ~

. Dott. S0Tc1u RovELLI e S. REPETTO . - L'acqua Fures di olirio e la sorgente Scalabroni n ebla miniera della Nti rro.

Discu ssione:

proff. SABATINI, BAcrALLJ e

CAT-

TAi~EO.

CREh1ll'l.

-

Riccrc11e f arn taco l ogich e

sui sali cli cadmio.

Contributo alla terapia incruenta de.I cancro del canale c.ervicale. Prof. L. BAcrALLt. - L 'O., passate in breve rassegna le Lappe della t erapia irradiante del cancro d el canale cervicale, accennato ai vantaggi o l le~ nuti, all e indicazioni, agli esiti r emoti e ai confronti con la t erapia chirurgica, si sofferma ad alcune considerazioni d 'indole generica e particolare sui casi di carcinoma al limi le dell 'operabilità. Intende cioè riferirsi a quei casi n ei quali l'azione del Radium o ò ei Raggi può e.l ar e ad essi I 'indicazione di inter vento con tranquillità e con relativa sicurezza di emostasi , di larga asportazione. e di regolare ricostruzion e. Dopo aver insistilo sulla n ecessità di con sider are tuttora mollo a ttentamen le le s tatistich e, e d opo aver accen n ato alla ques tione assai personale d ella cc operabilità » e d ella « inoper al>ilità )>, riferisce la sua esperien za su un gruppo di casi trattati con quan litativo d i R . E . variabile fra i 30 e 40 milligramrr1j , ed un altro con un quan tita tivo minore d ai 26 ai 30 milligrammi di R. E. diversamente ,filtrato ed applicat o i11 vagina per un periodo di 8-10 giorni. Del primo grUJ)PO egli potè oper are solo un caso 35 g iorni dopo l 'applicazione di 30 milligr . di R. E. m entre n el secondo gruppo egli n e operò 3 senza trovare difficoltà e potendo eseguire una l arga asportazione dei t essuti paracervicali . Dal compl esso d elle sue. os ervazioni sui 7 casi osserva ti e~ trattati 1'0 . si è andato convincendo come si possa r ealmente allargare il campo del l 'iutervento chirurgico inediante un opportuno trattamen to esclusivamente col Radium. Per raggiungere lo scopo occorre però anche in questo campo particolare un giusto dosam ento ed una opportuna difesa d ei tessuti e d egli organi viciniori. Senza dubbio si può ammettere che in molti dei casi in cui interv~nendo dopo applicazione di Radium, si sono trovate gravi e numerose difficoltà operatorie, la t ecnica ed il quantitativo di Radium usato non fossero cp1elli n ecessari ed adatti per quanto ogni singolo caso richjedeva.

Agglutinazione reciproca dei tipi dei generi pasteurella e brucella. Dott. G. DACRENA. - Dai risultati delle prove istituite viene dimostrato che non esiste, se non eccezionalmente, un 'aggluti-nazio~e reciproca fra i tipi d Ai generi brucell a e pasteurella ed in ogni ,

Osservazioni sull'azion e di f arm aci convulsivanti su animali Proff. L. ScRE1"UN e G.

Sedul a d el 9 marzo 1933.

Pro f. L .

1111 ,

SEZIONE PRATICA

l{EPETTO . -

d ecer ebrati"

la diatermo·coagulazione nella cura del tracoma. Prof. V. S ABA e dott. M. PASCA. - Gli 00. hanno sottoposto alla diatermo-coagulazione oltre sessanta amm alati di tracoma ch e. presentavano forn1e a carattere ipertrofico, e che erano stati trattati con scar si vantaggi con i comuni metodi di cur a. Per Je applicazioni, sin sulla congiuntiva tarsale, com e in quella bulbar e o n ella cornea hann o in genere seguito - con qualch e lieve m odifi- . cazione personale - la tecnica dell 'elettrodo unico o della scintilla t iepida, co11sigliata da Mombrum e Casteran. Come ele ttrodo attivo hanno sempre u sato un se111plice ago da cu cire ed una intensità di corrente cl1e variava dai 150 ai 200 1nilia1npères. I risultati, sia n elle produzioni tracomatose, come nel panno corn eale sono stati in genere molto buoni e nelle forme con giuntivali - con una o più applicazioni - si aveva la guarigione od un n otevole mi gliora111e11to con la formazione _ di un t essuto di cica tri ce molto regolare ed elas Lico. el panno si manifestava la regressione del- le an se vascolari e d el t essuto di infiltrazione con un ripris tino di una buona trasparenza n ella membrana corneale. Nelle trichiasi parziali la diatermo-coagulazione è da co11 iderarsi il m etodo di scelta per l a su a semplicilà e i)er la clefinitiva distruzione d el follicolo ciliare. Il trattamento in tutti i casi si è m ostrato in11ocuo e senza complicazioni . Conternporaneame11te gli 00. hanno eseguito numerosi esa1nì istologici per studiare gli effetti della diater1110-coagulazio11e n ei tessuti tracomatosi , a diver si giorni di i11tervallo dal trattamento, ed espongon o g li interessanti r eperti osservati. Discu ssione: prof. M..\ROGNA.

Sull' etiopatogenesi di alcune sindromi anemiche atipiche nel favismo. Prof. A. MANAI. L 'O., poichè ritiene che la malaria e l a sifilide non siano malattie predisponenti al favismo, prende in considerazione l 1influenza ch e esse possono avere sul costituirsi di alcuni tipi di anemia - a tipo pernicioso, aplasLica - che conseguono ad un 'emolisi più o meno grave prodotta d~ll 'in gestion e di fave e dall 'inalazione dei fiori delle m ed esime. Prende anche in esame i disturbi gastro-enterici, quale fattore eziologico e patogenetico di anemie a lento decorso n el favismo , nel qualé in gen ere il ritorno all a i1orm a del quadro ematologico, dopo l 'attacco em og1obinurico avviene piuttosto rapidament e. Discu ssione : BENTIVOGL10 e PUPILLI. Il , egretario: A. M ANAI .


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IL POLICLINICO

Società "Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta clel 1° marzo 1933. Presiden za: Prof. l\I. DE."LLA PALl\fA , Vice-Presid. Dott. O.

La modern.a classificazione delle em opalie e la loro terafJia. Conferenza. BERTOLOTTI.

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La splenectomia nelle malattie del sangue. Prof. G. PrERJ. - La splenectomia sar ebbe, secondo l 'O., indicata nell 'ittero e1r1olilico, 11ella porpora cronica, · n ella malattia cli Banli , n ella splenomegalia emolitica tipo S Lri.i.n1pell . Egli riferisce su i risul la ti favorevoli ottenuti in un caso di anernia sple11ica tipo Banti, e in un caso di porpora cronica. In un a donn a di 47 anni, ch e nel 1925 aveva comincia Lo a soICrire di debolezza e di dolori al fianco sini tro, n el gennaio 1926 Iu coi1statato il quadro clinico ed ematologico di una grave anemia, ed una ipertrofia della milza. Questa fu asportata (il suo volume era doppio della norma) insieme a due piccole milze succcnturiate. Si ebbe guarigione ch e si mantiene a dist an za di oltre sette anni. L'O. presenta un uomo di 44 anni che n el 1921 ammalò di r et11nalismo i cui attaccl1i gravi e suben tranti erano accompag11ati da un ,imponente eruzion e di porpora. Nel n1aggio 1926 fu eseguita splen ectomia; la milza non dimos trava alterazioni m acroscopiche evidenti , salvo un lieve aumento di volun1c. Seguì no1 evole i11iglioram ento: gli a llacrhi si fecero sempre più r ari e leggeri ; n eO'li ultin1i due anni il paziente 11 a avuto complessiva1uenle tre lievi a ttacchi, og·nu110 d ella durata di 2-3 giorni.

Tentativi di cura chirurgica del diabete pancreatico. Prof. G. P1En1. - L 'O. passa in rivista i vari metodi di cura chirurgica proposti per il diabete e riferisce sui risultali ottenuti in due g iovani soggetti con grave diabete pancr eatico. Partendo dalla proposta recentemente avanzata (Ciminata, Donnti) di enervare la capsula s11rrénale e avendo constata to che in un pazicr1le da lui opera lo di capsulectomia sin . per iperten sione, si era verificato un notevole ab b a sa mento della glicem ia, ch e per sis teva dopo oltre un anno , in un giovan e di 23 anni, ch e da tre anni soffr~va di diabe te (glicosuria 20 per mille) il 6 luglio 1932, asportò la surrenale sinistra. Segui abbassam en to rlella glicosuria e un migl io ramen lo dei inlomi soggettivi; rna il p azi ente nel dicembre am1~1alò improvvisan1.ente e morì dopo circa d~e e tl1man e; n è sui dati di questo episodio t erminale è tato possibile avere una relazione m edica. L 'O. presenta una donna di 32 anni ch e da un anno presentava sintomi di dial>ete (glicosuria 25 pe.r 1nille , glicemia 2 per mille), e nell a quale egli il 20 settembre J 932 praticò m ed ian i e una striscia apon eur otica, la legatt1ra trasver sale (lcl pancr ea immedjalamente a sinistra della linea m ed iana. Anch e in questo caso si ebbe un migli ora~1en lo soggettiYo, ma la malattià non apparve influenzala : n el noYembre la glico t1ria era del 3.3 p~r. mille, e nel .gennaio 1933 la opera la ebbe u11 t11)1co at tacco d1 co1na diabetico.

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Sopra una rara anomalia della prima vertebra sacrale. Dott. F. CuccBINJ. - L'O. dopo aver ricordate alc.une nozioi:ii. concernen Li la embriologia del rachide e specificamente i cenLri principali ed accessori di .oss~cazi.o~e de}la vertebra, presenta quattro casi di schisi dcll arco del primo meta1nero sacrale, con ossificazione separata e distinta dell 'apice dell'apofisi spinosa della vertebra in esame . .si tratta di individui adul li, nei. quali tale anomalia fu rilevata come reperto del tutto occasionale: ~rescindendo dal valore che si possa o ~eno dare a. que~t~ anomali a in rapporto ad una· s1ntomatolog1a cl1n1ca, è cerlan1ente i11teressante riconoscerla p er non in correr e specialmente nel1'~rrore di interpretare tale im1nagine come un piccolo frammento di frattura. Rottura spontanea del tendine del lungo estensore del pollice. Dotl . . A . DI PR:~l\1Pl::HO. - 1.. 'O. pre en la un soggetto di 25 anni ch e m enlre suonava il clarino ~vvertì . u.n. ~ivo .dolor? al polso sinistro, cui seguì impossibilita de1 mov1mcr1li di estensione del pollice. Se~ici giorni dopo ] 'acciclc11 le fu scoperto il tendine del lungo es ten sore d el polli ce che era rotto a livello del m nr g.ino distale del legamento anulare del carpo; i suoi capi si presentavano sfrangiati: si praticò la su tura con due punti di seta. Seguì normalmente guarigione e ora (a 1 mese dall 'accid ente) i movimcn li cli estensione sono ripristinati quasi completamente. L 'O.' pen sa che la rottura appare11 lem ente spontanea sia preceduta d a un processo rli usura a livello d el Jegamento carpico il cl1e spiega il sopraggiungere della rott11ra in seguito a un lieve sforzo . Il Segretario: G. LOCATELLI.

Utilissimo ad ogni 1'1edico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. ~ristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il numero 6 (Giugno 1933) co11 tie11e : Il Regolamento organico per il personale degli

ospedali. NOTE SINTETICHE. -

La nuova legge per la lotta

antimalarica. Rassegna. di giurisprudenza. - Impiega ti ; a ssegnazione al ~ nf1no ; eff~~'tti. - Giudicati; effetti inter partes. Pene1one; tPens1one privjlegiata; causa di servizio. Ooncorso; ·f Ol'lmazio ne d ei verbali · ,giudizio della commissi·0ine. - Malattia infettiva. ' Leggi e Atti del Coverno. -· Protezione della maternit à e dell'infa nzia.

Prezzo del sudde tto nun1cro ·separato L. 5 N .'B. - L 'abbonamento ai dodici Numeri del 1933 costa L . 3 6, m~ agli a ssociati al 11 Policlinico " è concesso per sole L~ 3 O, .che vanno ~n:viate, mediante Va.glia Postale o Bancano, all'Amm1n1strazione del n Diritto Pubblico Sanitario ,,, Via Sistina 14, Roma. Al riceviment o della predetta somrrna verranno subito spediti tutti i Numeri finora pubblicati del 1933.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL · MEDICO PRATICO. CASISTICA. Associazione di sclerosi delle coronarie con iperglicemia e glicosuria. ...

Il constatare in ur1 paziente so ffe rente di trombosi coronarica un ' iperglicemia e una glicosuria può avere diversi signifi cati. Può tra l 'altro trattarsi di una vera con sociazione - per null 'affatto rara - di un diabete con una sclerosi coronarica. Associazione nota da tempo. La vasculoscler osi viene considerata a ragione com e una ·delle più t en1ute complioazioni d el diabet e mellito. Negli ultimi anni poi la frequenza della trombosi coronarica e della su.a con sociazione con la sindrome diabetica è aumentata. Prova ne sia che Scl1erf (Wien. I<linilc Wochsch., 20 genn. 1933) h a osservato 11ella sezion e cardi ologica della Clinica di Vienna , nove casi di trombosi cor onarica n el corso di otto m esi . In due di questi non vi era r1è iperglicemia n è g licosuria. In sei arrtbedue questi sintomi si sovrapponevau o a que]Ji d ella coronarite. Iperglicemia e glicosuria (rararn ente an ch e acetonuria) ch e 11on sono soltanto e sempr e consegu en ze di dolori inten si , legati alla ma~ lattia cardiovascolare, o saccessi ve a stati di shock; si constatano i11fatti in soggetti che m ai ebbero shocks, cl1 e hanno pressione e]evata, e furono osser·vate in un soggetto in cui ]a trombosi delle coronarie decorreva del tutto i11dolora. Tra i numerosi fattori ch e t1 el cor so di una trombosi coronaria posso110 dar lu ogo ad t1na iperglicemia , I 'autore afferma sostenere un ruolo di primaria im'lJortanza le n1odificaiioni della r egolazione della pressione sanguigna. Il valore pratico e diag nostico dei segni glicemici e glicosurici n el corso di tromrb osi coronarica è discutibile. 1\il. CoPPO.

Angina di petto curata con resezione del simpatico cervicotoracico. .Jauregui (Soc.. de Cirugia de Buenos Aires, n ovembre 1932) J>resenta dopo 5 anni e 3 mesi un ammalato da lui operato di resezione de.I simpatico cervico-toracico per angina pectoris. Si trattava di un ammalato ch e da 7 anni era soffer entt . di attacchi intermittenti di angina. Negli ulti1ni tre m esi gli attacchi erano dive·n tati più frequenti fino a raggiunger e il numero di 20 al giorno. Esaurite tutte le risor se della terapia m edica si decise a tentar e l 'intervento chirurgico . Fu praticata la r esezione del simpatico cervico-toracico. Il risultato fu ottimo. L 'infermo h.a ora 60 anni e .fuma , cammina, lavora sen za a lcun disturbo. L ' A. richiama l 'attenzione su un fatto di valore prog11os tico, cui .vien e attribl1ito grande i1nportarua da Leriohe e ch e an ch e nel suo caso è stato confermato. Se durante la r esezio-

n e del simpatico cervico-toracico, nel momento i11 cui si r ecide il gang lio stellato l 'infermo accu sa un grave dolore precordiale, e se iniettando qualche goccia di novocaina nel ganglio stesso il dolore cessa subito, si deduce ch e l 'infermo con tutta probabilità gu arirà dal suo n1ale. A. CALCAGNI.

Aneurisma dell'arteria splenica. E. Ludbac (Acta Chir. Scand., 1932) d-escrive un caso di aneurism·a dell 'arteria splenica calcificato e da lui operato con su ccesso con la splenectomia. Dei 51 casi descritti con sicurezza n ella letteratura, solo 8 sono stati ope~ rati con su ccesso; degli altri op·erati (26) sj e bbe la morte per cause varie (emorragie g.1stro-intestinali per la grande maggioranza). Nel caso dell' A. il fatto ch e si era calcificato rese visibile allo sch ermo l 'an eurisma e ri chiamò I 'attenzione sulla possibilità · di ques.t affezione relativamente rara e pertanto, escluse le altre affezioni ch e potevano dare un simile reperto radiologico , si procedette ~1 1'intervento. L 'aneurisma , come nella maggior parte dei casi a.ella letteratura, era situato in prossimità dell 'ilo. V. GurRoN. 1

Le sanguisughe nella tromboflebite. H. G. Oden (Medizin. Welt, 18 marzo 1933) ha u sato le sanguisugh e n on soltanto come mezzo profilattico, ma anch e come terapia della tromboflebite, specialmente n egli stadi iniziali , con ·p resenza di dolori alla pi.anta dei piedi. Si applicano 2-3 sanguisu.g h e n el punto dove il dolore è m&ggiore ovvel'o in quello in cui vi sono i maggi9ri fatti infiammatori , per lo più nel territorio della safena . Sta·ccatesi le sanguisughe, si applica un.a m edicatura lassa, in modo ch e il sangu e scoli ancor a dalle piccole ferite. Al giorno seguente , si mette del1'elastoplast ed il paziente può alzarsi . Nei casi iniziali, il dolore scompare a lla sera stessa dell 'applicazion e od il giorno dopo. I pazienti possono alzarsi d opo pochi giorni e si e~itano cosi tutte le complicazioni che si h anno con la lunga p ermanenza in letto di individui di età avanzata. Il procedimento è semp lice ed a lla portata di qu.a lunque m edico pratico. fil. Nell'ipertonia primari.a.

J. Pal (Wiener Kl'in . Woc.h ens., 24 marzo 1933) sconsiglia i m ezzi che agiscono bruscamente e provocauo delle oscillazioni di pressione che sono asf:>ai d.a11nose. Preferisce invece ricorrere alle com.Dinazioni xantin.i.che , quali la teobron1ina ed i suoi sali (salicilato di sodio e teobromina ' cioè diuretinà e su·e combinazio-. ni con calcio, jodio, ecc.). Tali n1edicam ent1 hanno il vantaggio di 1111 'azion e ch e no·n è n è acuta n è transitoria. È i)erò 11ece-ssario somrr1j-

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IL POLICL1i\ I l.O

nistrarli a dosi non troppo piccole e non frazionate. Si dara11no, quindi , tre dosi di 50 cg. , n el pomeriggio a 2 ore ii distanza e si otterranno così n otevoli vantaggi , an~he r~ei casi di disposizione ad attacchi di angina pectoris e negli stadi precoci dell 'arteriolo-sclerosi renale . Le combinazioni con lo jodio ~ono utili anche per combattere l 'aterosclerosi; non vanno però somministrate se· esistono lesioni renali.

fil.

DIETETICA. Indicazioni ed inconvenienti del regime latteo nelle malattie epatiche. Si è a ]ungo insistito tempo fa sui vantagg i del regime latteo nelle malattie e patiche . N. tfiessinger (Journ . des praticiens, 18 n1arzo 1933) osserva però che non bisogna esagerar-ne l 'in1portanza. I vantaggi sono essenzialmente i seguenti: 1) facilità .di prescrizione; 2) qualità dinamogenic he per ·la sua costituzione chimica complessa; 3) facilità di digestione; 4) proprietà diuretiche. Si tratta quindi di un r egi1ne di riposo, inferiore però a quello idro-zuccherato, che però può essere continuato soltanto poco tempo a causa della sua insufficienza di• namogen1ca . v'iene pertanto prescritto nelle affezioni paren chimatose del fegato, in quelle m esen chimatose (cirrosi, in cui agisce per il fatto di essere ipoclorurato e lattosato ~, quindi diuretico), nelle affezioni delle vie biliari (alimento di riposo debolmente colagogo), nelle colich e epatiche a ripetizione (alimento di riposo). Fra gli inconvenienti, è anzitutto da citarsi l'intolleranza, che può essere grande (vomiti facili , diarrea rapida e ribelle) e piccola (senso di pesantezza e di acidità gastriche, testa pesante, talora vomiti). Nel primo caso, il latte verrà senz'altro sospeso; nel secondo, si tratta più cl1e altro di errori di tecnica, nel senso che il latte viene b evuto in fretta e forma un grosso coagulo difficilmente digeribile. Inoltre, il latte dà costipazione (costante negli itteri e nelle cirrosi) e fa dimagrire, per apporto insufliciente di principi alimentari. P er quanto riguarda le singole malattie epatich e, si possono avere le seguenti indicazioni: 1) Itt eri . Riservare il latte ai soli itteri gravi con sindrome emorragica e nervosa; nella forma catarrale benigna, alimentare il malato (verdure , salvo i cavoli , puree, paste, frutta cruda e cotta). Nelle forme febh,r ili, il regime latteo costituisce un punto di passag gio da quello idrico al latteo-vegetariano. Negli itteri cronici da ritenzione, completare il regime latteo con lipidi ed idrati di carbonio. 2) Nelle cirrosi, il regime deve seguire le fasi della malattia ed essere latteo quando vi sono dei segni di deficienza parenchimatosa. 3) Nelle epatiti febbrili, il regime latteo è 1

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[_\.NNO XL, Nul\r. 28]

indicato più per lo stato generale che per quello del fegato. Nella litiasi biliare, il regi1r1e la tteo va limitato ai casi seguenti : colich e epatiche subentranti, attacchi di ittero febbrile dei calcolj del cistico, colecistite acuta febbrile , calcoli del coledoco, angiocolite e suppurazioni epatiche consecutive. In tutti i casi, il regime latteo non va continuato a lungo soprattutto per la carenza in cellulosa che si manifesterebbe (costipazione, anoressia, restrizion~ alimentare). Per combatterla sono quindi necessarie delle minestre e della frutta( specialmente mele, fichi freschi o cotti, uva, arancie, mirtilli). fil.

La dieta chetogenica nella terapia delle infeziolli urinarie dei bambini. l\iediante l'uso di una dieta chetogenica, si possono conferire all'urina delle proprietà batteriche quando il pH si abbassa al disotto di 5,6. Tale potere battericida non sembra dovuto alla sola acidità od alla sola presenza di acido diacetico e di sodio diacetone. Probabilmente l 'acidità agisce sinergicamente con sostanze non ancora bene determinate. L,urina chetonica ( lcetonurnne, secondo la de nominazione di H. F. Helmholz, Jourri. am. m ed. assoc., 15 ott. 1932), cioè il ti po di urina che si ha con la somministrazione della dieta chetogenica, costituisce un antisettico eccellente per fare scomparire le infezioni urinarie; la chetonuria si è dimostrata anche utile per la preparazione di pazienti ad operazioni nel tratto urinario. È nota l 'applicazione che si fa della dieta chetogenica nell'epilessia. Per lo scopo che si prefigge l 'A. , cioè per co1nbattere le infezioni urinarie, si somministra una dieta con circa 50 calorie ed un grammo di proteina per kg. di :p eso. Cosi, per u11 ban1bino di 30 kg ., si incom·i ncia con 30 grammi (120 calorie) di proteina, 70 di carboidrati (280 calorie) ed il resto, fino a 1.500 calorie in grassi (g. 120). Al secondo giorno, i carboidrati si riducono a 50 ,g. e si aumentano corrispondentemente i grassi ; al terzo giorno, 30 g. di carboidrati, al quarto 20, al quinto 15 ed al sesto 10, sempre aumentando corrispondentemente i grassi. In tal modo , si assicura la chetasi, dimostrata dalla reazione fortemente positiva per l'acido diacetico; nella maggior parte dei casi, il pH discende sotto 5,5, i11 pochi giorni; se non si arriva a tale cifra, si somministrerà il cloruro d'ammonio (1-3 gran1111i al giorno) fino ad ottenere il ris11ltato desiderato. In 5-10 giorni, si potrà avere la sterilizzazione dell'urina. -L'A. ha ottenuto la scomparsa <lell'infezione urinaria in 8' dei 9 casi trattati, 3 dei quali aveyano gravi anomalie del tratto urinario. Nell'unico caso resistente alla cura, si tratta' 'a di un bambino con ipospadia ed infezione da Proteus vulgaris. In tal caso, quando il pH rimase a 5 ,6 si aveva notevole riduzione dei microorganismi , che diventavano invece innum er evoli quando il pH risaliva a 6, I. fil.


1115

SEZIONE PRATICA

MEDICINA SCIENTIFICA.

POSTA DEGLI ABBONATI.

Ricerche cliniche sulle funzioni della milza con · speciale riguardo al paragone tra il sangue venoso ed arterioso della milza.• Scopo di M. Kurn (Arch. Klin. Chirurgie, 1Bd. 174 , 2 H.), fu di studiare !)influenza dell 'asportazione della n1ilza sui corpuscoli rossi e bianchi, e sulle piastrine; sulla r eazione dell'adrenalina e sulla resistenza dei corpuscoli rossi. Inoltre studiò i cambiamenti <ìelI' albumina del siero e del plasma, della colesterina nel sangue e del contenuto di bilirubina del siero. Ricercò anche l 'influenza della asportazione della milza sulla viscosità del sa.ng ue e sulla velocità di sedimentazione degli eritrociti , i1onchè uI tempo di emorragia e di coagulazione. Ed in ultimo prese in paragone il san gue venoso con quello arterioso della milza. Tali ricerche furono compiute in 20 casi operati : in un caso di legatura dell 'arteria splenica, ed in 19 di splenectomia. Essi si rif erivano a 3 casi di ittero emolitico , tra i quali uno era splenoge110; 8 casi di moTbo di Banti ; 2 casi di trombopenia essen ziale, 2 casi di rottura sottocutanea della milza, un caso di splenoD).egalia ed uno di epatospleno1negalia (sintomatologia complessa di Banti), un caS(l di. cancro dello stomaco n el quale a causa della aderenza della milza si dovet te fare la splenectomia ed un caso di milza migratoria, com e indicazione per la splenectomia. Si ebbe una mortalità ospedaliera di 15.8 ~b · In 15 casi l 'Autore h a avuto I ' occasior1e di esamjnare con cura clinican1ente gli ammalati. L 'A. n el lavor o m ette in luce che nella Hplen ectomj.a bisogna distinguere le alterazioni em a ticl1e con secutive e comuni a tutti gli .atti operatori e quelle da riferirsi alla splenectomia in sè. Perciò egli prende, con riferimento a quest 'ultima, in considerazione le alterazi,)ni ematologiche ch e si verjfi cano dopo la 7a s.ettimana . Su tale indiri2zo egli 1nise in e' ·idenza che in .armonia a quanto asserisce Laude, una parte di tali alterazioni dopo splenectomia è da ascriversi al disturbo di correlazione d i tutto l 'apparato ematopoietico. Ma risulta che l'azione distruggente i corpuscoli di sangue n ella milza p rende il primo posto in alcune malattie. A favore di ciò depone l'aumento di bilirubina nel sangue venoso della milza ed anche la diminuzione n ella colesterina degli eritrociti co1ne anche la diminuzio11e di resistenza globulare, che si può a volte costatare. È da riferirsi strettamente alla sple11ectomi.a un aumento di piastri11e D·el sangue e degli eritrociti, eosinofi lia, monocitosi ed un a umento di colesterina nel plasma. Inoltre si r iscontrò anche aumento di resistenza degli eritrociti, la presenza dei corpuscòli di Howel e Jolly ed aumento di colesterina nei corpuscoli rossi. Queste ultime alteV. JuRA. r azioni so.n o più durature.

AI dott. M. P. da Gera Lario: Le infiltrazioni ed indurimenti dei tessuti perìvenosi conseguenti ad iniezioni endovenos·e di :Qreparati arsenobenzolici son o dovute a f110riuscita extra vena di qualche goocia del liquido. In tale eventualità, è con sigliabile di iniettare subito attorno all 'infiltrato una certa quantità di soluzione fisiologica col ~ % di novocaina. (Formatosi l 'indurim-ento , che talvolta è addirittura di consistenza lignea, non vi è che fare delle applicazioni calde e caldoumide per tentare di accelerarne la risoluzio11e ch e è sempre pi11ttosto lenta. fil.

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VARIA. Cambiamento puberale del colore degli occl1i. La pubertà estende alla maggior parte deg li organi la sua influenza modificatrice dei processi di crescenza. Non risulta JJerò ch e g li AA. ch e si sono occupati del colore degli occhi abbiano osservato modificazioni nel colore, com e invece le ha ril evate P. Godin (Bull. Académie de méd. , 9 maggio 1933). Alla superficie del disco colorato dell'occhio, si distinguono due zone; l 'una interna cl1e- circonda immediatamente ] a pupiì la e l 'altra esterna ch e si este11de fino al ~imite esterno del disco ir ideo e dà all 'occhio la sua colorazione dominante. Tal,rolta uno stesso colore apqJena digradante verso i l centro copre le due zone come si osserva p er il colore bruno scuro. Inve~e, nel 50 % circa le due zone sono distinte. Da osservazioni dell 'A. risulta che il 50 ~b degli adolesce11ti cambiano la colorazione dei loro occhi all'avvicinarsi della j)uberlà ; tale cambiamento dete.r rnina un rischiaramento. N·el corso dei quattro .a nni presi in esan1e (dai 13 e mezzo ai 17 e mezzo) i colori intermediarii (pure distacca11dosi dalla colorazione di fondo o dai colori sovrapposti (strie, macchie, moschettature, punteggiature, raggi) non mostrano u·n a progressione regolare v,erso la colorazione final e è sembra110 anzi sfuggire ad ogni regola . Con l'osservazione semestrale liUr<rnte il periodo anzidetto di età, si può costruire una scala oculo-cromatica, ten endo r.onto delle infìnite combinazioni e dei cambiamenti che esse subiscono all 'epoca della pubertà. La conoscenza di tale evoluzion·e eviterà l'imbarazzo che può presentarsi rilevando a 17 anni un colore differente da quello osservato a 15. Nei casi di pubertà tardiva, i cambiamenti di colore del pigmento sono più numerosi. La stabilizzazione cromatica si reealizza quando la pubertà è termin.ata , circa due anni do:p o il suo •

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La b.ase di questo studio è stata data dai maschi , ma lo stesso fenomeno si osserva anche nell e femmin e . fil.

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POLICLINICO J>

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. Per le asslcurazioni contro le malattie professionali. Presso il Ministero delle Corporazioni si è riunita la Corporazione dell'l11dustria, presieduta da S. E. Biagi. Tra gli argomenti posti all 'ordine del giorno e di cui la Corporazione ha i11iziato l'esame, è il Regolamento per l 'assicurazione obbligatoria •contro le malattie professionali. I principii fissati in materia clal Decreto, la -cui attu azione prevederà il Regolamento in discussione, sono a grandi linee i seguenti: La nt1ova assicurazione, secondo il sistema da :essa adottato, si fonda sulle stesse basi giuridiche di quella per gli infor tuni sul lavoro e ha riguardo, nel limite del campo di applicazione di questa, a determinate lavorazioni indicate in un 'apposita tabella in rapporto ad aJcune malattie di cui possono essere causa. Il Decreto dovrebbe constare di ventidue art icoli, alla loro volta completati d a l111a t abell<l, dove sono tassativamente indicate le n1aJattie indennizzabili (causate da vari tipi di intossicazione). Lo spirito del Regolamento è di prend er e in con siderazion e i rischi profess ionali solo per le elencate lavorazioni e quando concorrano le condizioni per l'assicurazione infortuni. Il rj schio si vuole sia risarcito con prestazioni il cui <:>ner e viene sostenuto dai datori di lavoro n1ediante un aumento del premio o co11Lributo p er i 'assicurazione infortuni.

CAVRIAGO (R eggio Em. ). - Scad. 31 lug.; lire 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 ind. categoria e L. 2000 trasp. • CERAMI. Vedi ENNA. CHIA1'I

(Brescia) . Ospedale Mellini Chiari.

Scad. 31 lug.; ·p rimario medico; docen.z a in patol. med. ovvero 5 anni di aiitto ir1 Clinica universit. od in Ospedale di capoluogo di Provincia; lire 10.000, oltre L. 500 per la direzione del Reparto Tbc. Rivolgersi all 'Amministrazione. CLANA (Fiume). - Scad. 31 lug.; L. 8000 oltre L. 2000 serv. att., c. -v., detraz. 12 %; indenn. bicicletta L. 500; ambulat. L. 600. CORTE FRANCA (Brescia). - Scad. 15 agosto; con Adro ; L. 9000 oltre indenn. mezzo trasp . (L. 3000 se automobile), L. 500 se uff. san.; riduz. 12 %. · CuTRo (Catanzaro). - Scad . 15 lug.; L. 7000 e 5 quadrienni dee. ; età lim. 45 a. DERVIO (Como). - Scad. 20 lug., ore 17; età lim . 40 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dall 'l giu . ; stip. L . 9000 p er 400 pov., addizionale L . 51 bicicl . L. 700, ambul . L. 500, 4 quinquenni dee. ENNA. Amministrazion.e Provi1tciale . - P er titoli ed esami. Posto di Djrettore della Sezione Medico-Microgr afica d el Laboratorio Provinciale di ig iene e profilassi. Stipendio ar1nuo L . 14.000 con tre aumenti quadriennali. Servizio attivo lire 3700 annue e indennità caro-viveri nella misura in atto corrisposta agli altri impiegati della Provincia e fino a quando sarà 111antenuta, il tutto ridotto del 12 %. Età non superiore agli anni 45 salvo eccezioni di legge. Docume11ti e modalità stabiliti dal R . Decr eto d el 16 gennaio 1927, n. 155. Scadenza 31 luglio 1933. CONCORSI. E1"'NA. R. Prefettura. ~ Pos to di Ufficiale Sanitario n el comune di Cerami. Stipendio lordo L . 6000 POSTI VACANTl . annue . Scadenza 15 ag·os to 1933. Limiti di età anni ANCONA. Consorzio Prov irtc. Antitubercolare. 45, salvo le esenzioni dai limiti previsti dalla legge. Scad. 31 agosto. Direttore del Consorzio e del DiFABBRICA CunoNE (Alessandria) . - Per titali. Stis p en sario ; L. 16.000 già depurate d el 12 %, 5 qua- . pe11dio residenziale L. 8000, oltre L. lOOO · p er indrienni dee.; età lim . 45 a. al 25 giu .; ind. serv. dennità mezzi di trasp orto, e L. 600 stipendio di att.; tassa L. 50; rivolger si alla Segreteria, piazza 11fficiale sanitario . Et à massima anni 45. Nessun Ro111a, Amministrazione Provinciale. limite di età per medici di servizio ed altre condotte. È fatto salvo l 'accertamento delle idoneità APECCHIO (P esaro) . - Scad. 15 agosto; p er Serrafisich e dei con correnti. Documenti di rito. ObvaJle di Card a; L. 8000 fino a 250 poveri, 5 quabligo al nominato di assumere servizio entro un ·d rienni clec., c. -v.; riduz. 12 %; età lin1. 40 a.; inese e della r esidenza nel capoluogo Garadassi . tassa L. 50. Scaden za 31 agosto 1933. BoRco A l\iozzANo (L ucca) . - Scaci. 15 ag. ; lire FOGGIA. Amministrazione Provinciale. Il Pre9000 oltre L. 2000 trasp., L. 840 c. v. side, con avviso d el 30 giugno u. s., notifica che CASTETJ.AMONTE (Aosta). - ,S cad. 16 ag.; l a. cond. ; al bando di concor so <lel 29 marzo 1933-XI, con L. 9000 e 10 bienni Yentes., c.-Y., L. 500 bicicl .; d eliberazione 14 giugno 1933, r esa esecutoria con € là lim . 35 a ..; tassa L. 50. Yisto Prefettizio del 26 giugno, sono stat e apporCASTEL CA:rvIPAGNANO (B erieve nto). - Per titoli. tate le segu enti variazioni ed aggiunte : 1) proroStipendio annuo lordo L. 8000 aument abili di un garsi sino alle ore dodici. d el 17 luglio 1933, il terd ecimo ogni quattro a11ni dì ser vi zio effettivo premine per la presentazione delle domande e dei dosta lo e per non più di 5 volte, nonch è an1ìue lire cumenti ; 2) richied er si ai con correnti, il certificato 1-740 p er indennità cavalcatura. Stipe11dio e i11dendella Segreteria Federale che attesti la loro iscrizione al Partito Nazionale Fascista a norma delnità sono soggetti alle trattenute di legge e alla ril 'art. 2 del Decreto 17 dicembre 1932 di S. E. il duzione del 12 %. La domanda con i prescritti doCapo del Governo. Per informazioni rivolgersi 'alla cun1enti, l 'elenco dei quali con le relative modaSegreteria dell 'Am1ninistr azione Provinciale. lità ed altre notizie, possono d e un1ersi dal bando <li con corso 14 giug110 da richieder si alla SegreFUSIGNANO (Rave nna). ~ Scad. 15 lug. ; i a. cond .; teria del Comune di Castel Camp agnano, debbono L. 9000 e 10 bienni ventesimo, oltre c.-v., L . 1000pervenire a delta Segreteria i1on oltre le ore tre2500 trasp ., L. 1000 se uff. san.; riduz. 1~ %; età dici del 12 settem bre 193.'3. lini . 40 a. al 15 lug.; tassa L. 50,10.


SEZIONE PRATICA

[ANNO XL, NuM. 28j

Scad. 15 ag. ; 3° reparlo ; llre 8500 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; e tà li:rn . 40 a.; t assa L. 50,10. GENOVA . Spedali Civili. Scad. 1° agosto, ore 15; tre aiuti (in ostetricia e ginecologia, in radiologia e terapia fisica e in pediatria chirurgica); titoli ed esami; L. 5000 lorde del 12 %; nomina e conferme triennali fino a 45 a.; t assa L. 50 al tesoriere; doc. a 3 mesi dal 15 giu. Chied. an11u11zio. GORGOGLIONE (Mate,.a). - ~er titoli . Stipendio annuo lordo L. 6160. Scadenza 22 lugJjo 1933-XI . P er altri chiarimenti riYolgersi alla Segreteria d el Comune. GRISOLERA (Venezia) . Scad. 31 agosto; 23 condotta; e,·enlualm. esan1i; L. 9000 e 5 quadrienni dee., c. -v., L . 1000-2500-3000-4000 trasp. (a seconda del mezzo) ; riduz. 12 %; e tà lim. 40 a.; tassa lire 50,10. LA :\fAnDALE ~A (Sassari). Scad. 15 agosto, ore 12; L. 8.500 e 4 quadrienni dee.; riduz . 12 %; c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L. 50; doc. non anter. al 10 marzo. Loz10 tB rescia). - 11 Podes tà informa che l a cad en/a clel co11corso a l lJosto di medico-chirurgo di que.. lo con1une di cui 1 avvi o pubblicato n el j)receden te nostro • . 23, d al 20 ago lo è prorogala fino al :30 selten1hre 1933. LI.Tee.\. r.01nune . - Scad. 1° selt. ; 1° Reparto ( . ~Iarco 1 ; L . 8000 e 5 quadrienni dec. oltre L. 300 serv . att., L . 1500 trasp. ; en1olumert li cl n decurtarsi d el 12 %; c.-v. ~fARk"'\"O 'fccJNo (JVova ra). Scod. 31 lu g.; lire 8000 e a<l<l iziona]e L . 4 oltre 200 pov.; L. 500 llfl. san. ; L. -300 cavale. ~fERAso (Bolzano) . Scad. 31 lug.; L. 10.560 ol l re L. ;3.520 per c ura affetti (la malattie ce1tic11e. Nuono. - 11 podestà di Nu oro ])andisce il cor1 corso per u11 !)Os to di Vigile Sanitario. Scttdenza ore dodici del 30 luglio 1933. Per chiarimentj rivol gersi al Podestà cli Nuoro. Poac10 )lrnTETO (Rieti). - Scad. 31 lug .; 2a concl .; L . 9500 e 5 qu adrienni dee. ; addizionale L. 4- da 1001 a 2000 poveri; ridtl z. 12 %; per cavale. L . 2552 nette ; e tà Jim . 35 a.; ta .. sa L. 50,10. PoNTIU.\ (Bergamo). - Scad. 31 lug.; L . 10.000 e5 quinquenni dee., c.-v., L. 577 uff. san., L. 300 ambulat. , addizionali L. 2 e L. 5 1 per t t1tti i po-. veri, decurtaz . 12 %; et à lim. 40 a.; tassa L. 50,10. POPPI (A,.ezzo). - Scad. 31 ag.; per Badia Prataglia; L. 1920 oltre L. 729 c.-v.; ritenute di legge; età lim .. 35 a.; doc. a 3 mesi dal 1° giu. Chieder e a nnunzio. GAErA

(Roma). -

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Nliniste r o delle Coniuriicaziorti (Ferrovie dello Stato). - Concorsj per titoli ai segu enli poRoi\IA.

sti di ~1erli co di riparlo: Senigallia, Magione, Fabriano III, Pescara IV, Portocivitanova II (Ancon a); Parn1a III, Nogara I, Fratta Polesine, planghella, S. Arcangelo di llomagna, Ferrara III (Bologn a) ; Bonorva II, Bo11orva I , Macomer I (Cagliari) ; Borgo a Buggiano (Firenze); Taggia, Diano Marina, S. Margherita Ligure (Genova); Caravaggio I , Casteggio (Milano); Fragneto Manforte, Tor re Annunziata II, Campolieto (Nap oli); S. Vi11cen.zo I, S. Vincenzo II (Pi sa) ; Vallelunga I (Palern10) ; Omignano (Reggio Calabria); Anzio II, Bieda, Montefiascone, Prezza, Rivisondoli ·~escocostanzo , Carpinone, Pescolanciano (Roma); Omegna, Carmagnola, Bagnasco, Ceva I , Fossano (Torino) ; Belluno II, Calalzo Piede di Cadore (Venezia). Inviare

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domanda e richied er e inforn1azioni ai rispettivi Isp ettor ati Sanitari (indicali fra p arentesi) . Scad enza ore 17 d el 31 luglio 1933-XI. Rovrao. Consorzio Provinc. Antituberc. - Scad. 31 agosto; medici direttori delle Sezioni dispensariali di Adria, Lendinara, Badia ~olesine, Castelmassa e Contarina di Porto Viro ; L. 3000 ciasc. ; chilome traggio L. O, 70; età lim. 45 a. al 20 giu. e 2 anni di abililazior1e; n ella domanda indicare la Sezione a cui si aspira ; t assa L. 50. Chiedere annunzio. S. ANGELO A CuPoLo (Beneven to). - Scad. 27 ag. · L . 7000 e 5 quadrienni d ee. oltre L. 1000 cavale.~ riduz. 12 %; età li111. 35 a. ; lassa L . 50. Chiedere • annunzio. S. GrUSTINA IN COLLE (Pad ova) . - Scad. 31 lug.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 900 serv. att., L. 3000 cavallo o automobile, c. -v., L. 800 uff. san. , L. 100 a11Lbulat .; ridu.z. 12 %; et à lin1. 40 a.; tassa L. 50. S. MARGJlERITA LIGU RE (Genova). Ospeclale Civile. - IVfed ico interno; proroga a tutto il 31 luglio . SERRAVEZZA (Lucca). - Scad. 31 lug.; L. 8000 e 5 quinquenni dee., oltre L. 1500 cavale. 'rALIA (A r ezz()I) . Per titoli . S tipendio an11uo iniziale L. 7920 già ded otte del 12 % (aumentabili di un llocin10 p er ogni quadrier1nio fino a cinque quadrienni) , con la i11d ennità n etta di L. 440, per l 'u o clella bicicletta o di L. 2464, p er l 'u so d el cavallo e con la jndennilà t en1poranea di caro-viveri nella 1n i ura accordata agli allri impiegati del Con1une; gli sono inoltre asseg·nate L. 1000 a rimborso spese conduzione ambulatorio, custodia e ge Lione Armadio farmacet1 lico, nonch è L. 418, già nette del 12 %, per assegno quale Ufficiale Sanitario. Stipendio ed e1nolu1nenti sono soggetti alle ritenute di legge, a quelle d el Monte Pensioni e contribu to all ,l .N.I. E.L. La d omanda con i prescritti documenti, l elen co dei quali con tutte le altre formalità possono desu111ersi dal b an do di con corso da richiedersi alla egreteria Co1uunale debbono pervenire alla predetta Segreteria non più. tardi delle or e dicio lto del 1° ottobre 1933. VAT-tMADERA (Conio) . - Scad. 31 lu g.; L . 9000 e 4 quinquenni dee., c.-v., L. 1300 uff. san. ; riduz . 12 %; et:\ lim. 35 a.; tassa L. 50. Vrr-.rERCATE Ospedale CiviJle. Scad. 15 sett ., ore 12; 1nedico chirurgo primario diret tore; lire 20.000 e 5 quadr ienni dee., più p artecipaz.; riduz. 12 %; et i\ lirn. 40 a. ; doc. non anter. al 31 m ag.: tassa L. 50, 10. Abitaz . gratuitn ; libertà di esercizio . Chied er e annunzio. ZEv10 ( Ve1 ona) . Scad. 31 lug.; 2° reparto; lire 8000 oltre L . 2500-3000 Lrasp. , L. 300 a111bulat. · c.-v.; rjduz. 12 %; t assa I.1. 50 ,10. AvvEnTENZA. - Qu ando non è altrimep.ti indicato i concorsi si riferiscuno a condott e medico-chirur.gich e, i compen si allo s lipenclio b ase. t

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. · 1

L amministrazione ùeg·li Osp edali di Venezia ha offerto una medaglia d 'oro e il titolo di emerito al prof. Picchini - and ato a riposo dopo u11 trentennio di primariato i11edico - in r ico11osci1nento d el l'alto valore e d el lungo servizio r>restato. Il premio Bandelec de Pariente, istiluito d al1'« ·1nfia n, è st ato assegn ato quest 'ar1no al dott . Lop ez-Ruiz. Il con ferilnento è stato fatto d al de. cano d ell 'Università di Parigi.


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IL POLICLINI CO

[.~NNO

XL, Nul\i1. 28]

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NOTIZIE DIVERSE. , ist emazione di centri universitari. Il Consiglio dei l\1inistri h a approYat o, su proposta del ~Iinistro dei Lavori Pubblici, u 11.o sch em a di prov~vedimen to r elativo all'au torizzazione della spesa cli L . 55.000.000 da erogar si in 5 esercizi quale éon cor so dello St ato n ella sist em azion e edilizia clelle RR. UniYersjtà di Padova, Firen ze e P avia , così ripartite: per l 'Univer silà di Padova lire 35. 000.000 ; per l 'Università di Firen ze lire 13.500.000; per l 'Università di Pavia lire 6.500.000 . Con t ale contributo viene assicurato il finanzian1en to del progr an1111a dei }aYori predis11osto, 11er l 'jmpor to di co1nplessive L. 71 .500.000, comprese le quo te a carico degli enti i1ìleressa ti, allo scop o d i i ternar e. costruire ed ar red are gl i ecl ifici p iù essenziali, specialmente le cliniche e gli isti tuti scientificj, occorren ti p er cl1è ques ti tre irn })Orta11 ti centri llniYersitari sian o n1essi in gr ado di rispondere ~ cinpre più adegu ata111e11le alle n10derne esigenze degli $ ( 11cli e al contin110 <ru111ent o della popolazion e scolastica . È sta to deci .. o di r irluTre da sei a qu al lro an ni i l temno st <lhi 1i1 0 i1er il definitivo assetto edilizio d ell 'Univer sità di Pisa. Qu es li l a ori dar anno inoltre occu pazione nei prossi1n i anni a m asse ingen t i cli 01)er ai , in og11un a delle qu attro città. Il Consiglio dei Minis tri h a a ncl1e appr ovato su 11r oposta del Mini stro dell 'Ed11cazio11e Nazio11ale, u n o scl1em a d1 pr ovYedim ento co11cer11en te la con ce sion e alla R. Università di li.orna di un contribu Lo straordinario di L. 300.000 per l 'arr ecla1)1en to cù jl com plet an1en to della Clinira delle n1alattie t r opicali e st1btr opicali.

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Negli i "tit11ti as "i curatori. Il presidente clell 1Istituto Nazional e Fascisla per la Previdenza Sociale, on . Bot tai, ba i llus tra to al Capo del Govern o. minis tro delle Cor poraz1011i , il pian o dei l aYori per il periodo e.. tate 1933 - pri m aver a 1934. Tale pian o compren de, tra I 'altro, 34 san atori i.n corso di esecu zion e, 10 edifizi sanatoriali i cui ]aYori saranno appalta ti prossi:tna'.lnente, 2 g·r andi stabilimenti di cure t ermali (a Battagli a 'in prov. di Padova e a La Fr etta in prov. di Forlì). Il vasto progr amma Yerrà ad accr escer e i11 misl1ra cospicua l'att r ezzam ento n azionale in m ateria di op er e assis ten ziali, a Ynn t ag·gio della salute pu.b blica. Con grande solennità l 'Is litu to Nazion ale delle Assicurazio11i h a celebrato, il 18 giu gn o, il ventennio della sua fondazione; alla cerim onia er a present e il Capo del Governo . Il presid.e11t e d ell 'Istituto, en. Bevione. h a letto un 'ampia r elazio11e, ch e docum enta lo sv~luppo po<ler oso dell 1Ente1 sovratutlo n ell 'ultimo decennio, con 11 111iliardi e m ezzo di capitali assjcurati; h a illustrato le provviden ze sanitarie adottate ed in particolar e le ''isite m edich e periodich e. L:on. l\lfussolin i i è co1npiaciuto dei risultati. Nell'approvar e il bilancio p er il i 932, il Consiglio d 'amn1ir1istrazione ha 111esso u di posizion e <lèl Capo de.I GoYerno 3 nì ilioni cli )ire l)er opere assisten ziali .

Il prov,~edin1ent o cos tituisce l 'ortlinan1ent o della già Cassa Nazionale Infortuni, rafforzando le funzioni pr esiden ziali n ei riguardi dei varì orga11i dell'Istituto e m odificando la composizione del Consiglio eµ amrn inis trazion e, per renderlo più ader ente ai maggiori inter essi ch e rappresenta l 'Istituto unico per l 'assicurazione contro gli ihfortu11i.

so Congresso internazionale di ltrologia. La Società internazion ale di urologia si adunerà a Londra dal 10 al 14 luglio, sotto la preside11za cli sir John Thomson-V\Talker. Temi: cc Tumori cle1la pelvi r en ale e òell 'ureter e » (relatori S. Pasct1al, F. Van den Branden, J . S\vift Joly); « Pielog rafia per vi a discendente n (relat . A. von Lichtenberg, C. l\avasini, Ogier '\Vard); << Chirurgia del collo vescicale » (relat . Murion , \iVeijsland e ICenneth Walker). Segr e tario è il dott. J. Swift .Joly, Royal ocie ly of ~ leclici nc , \'tin1ple Street 1, London W . 1.

Congresso internazionale di stomato-odontologia. Dal 23 al 28 lugJio si terrà a Edimburgo il congresso an n uale della cc Fedér ation Dentaire Intern ation ale » contemporan eam ent e alla riunione dell'Associazion e britannica. Il Comitato p ermanente p er il collegamento con l 'estero, p er l 'Associazione Stom ato-Odontc:>logica, 11a µ reor djnato il viaggjo per Edim]Jurgo; concentram ento a Torino per l 1andata e in comitiva (partenza il 21 luglio a ore 15, dalla stazione di P. ~. ) e ritorno J)bero per clii, al t ern1ine del Con gresso? desider a vi. i tare la cozia e Londra, e ritornare p er la via del Belgio o dell 'Olanda. I colleghi ch e intendon o partecipare alla riunione sono in-vitati a nlandare I 'adesion e al comm. _\medeo Goia, vi a Berlola 49, Tori110. Per tutte le i1oti zie di indole tur istica, per varianti all 'iti11erario di ritorno, ferma te o visite a città o regioni, riv-0lge:rsi direttamenté all Agen zia Al essan dr o Perlo , Galleria Nazion ale, Torino . 1

Nuova reg·olamentazione del servizio sanita1·io militare. Nel primo semestre di ques t anno il ~Iinistero della Guerra ha proceduto ad t1na Yera e propria rinnovazion e della inler a r eg·olAmentazione sul ervizi o sanitario militare. Sono stati pubblicati difatti: 1) Regolamento sul ·ser,·izio sanitario militare terril ori ale, ch e abroga e sost ituisce il preceden le del 1908; 2) Istruzione per l 'igien e dei militari del B . Esercito, che abroga e sostituisce l a precedente pure del 1903; 3) Istruzione sul servizio dei portaferiti , degli infermieri e degli aiutanti di sanità, ch e abroga e sostituisce le precede111i clue is tr11zioni del 1900; 4) Istruzione sul servizio delle disinfezioni e delle clisil1fest azioni, comple ta1nente nuova; 5) Appendice alla suddetta istruzione sul servizio delle disinfezioni e delle disinfestazioni. Son o inoltre di imn1inente pubblicazione: a) Appendice all 'istruzione sul servizio dei portaferiti , degli infermieri e degli aiutanti di sanità; b) norme per la statistica anitaria n1ilitare, che sostit11iranno ed abrogh er an110 le precedenti del 1

1904.

Su pr oposta del 1\Iinistro delle Cor por azioni , il Consiglio dei Ministri ha approvato uno sch ema rli Decret o concernente l :ordin amento dell 'Istitt1to ì\azion ale Fasci .. ta per I 'assicurazio11c rontro gli infor tt1ni stil laYor o.

1°· Centenario del Corpo stinita1·io militare. Il 5 giugn o, n el] 'Ospedale ~1ilitare di I{oma, con rito au st er o si tenne la fest a an11uale del Corpo $a11ilario Y.lilitare ed , insiem e, si celebrò il 1° cente-


(_\NNO XL , Nui\r. 28~

EZIONE PRATI CA

nario di fondazione d el Corpo. All a cerimoni a intel'Yennero alti sime p er sonalilà. Parlarono il col . medico Napoletani, dire ttore di ,Sanità d el Corpo d 'Armata, e il geri. Giacchi in r a ppresenlan za del comandante la Di' isione. Cerimonie con ~ i1nil i ~ i so110 svolt e in n1olte nllrc città d'Italia.

tener e il 1nassi1110 ; in par le i })rog·ra1111n i i11terferivano tra loro e si sovr appon eYa110; i1on difettava110 i duplicati d 'i stituzioni sp eci alizzat e. P erciò il ministro dell 'intern o e della sanità h a ora proposto una legge ch e cr ea una nuova Com 111i i one, con più a 1npì poteri, allo co110 di coordinare le assegnazioni. Oltre gli ospedali , si è s tabilito di SO \ ve11zio11are l e i stituzioni scie1 l ljfich e. nel cam1Jo della i11edicina .

Per i sanitari francesi morti in guerra. .I?, stata aper ta in Francia una sot toscrizione na-

zional e p er onornre la inen1oria d ei caduti in gu erra appartenenti al "' ervizio di sanità militare. Verr à eretto un monurnento a Lione, n elJ a città uniYer itaria 'l ella Grande Blanche. L 'omaggio è d es tinato a perpett1a r e il ricordo di 1250 niedici, 335 far1l1aci.. li, 14 uffj cjali d 'ar11ministr azion e, 900 militi ch e hanno dato la Yita alla P atria, nonch è quello d egli infermieri e d elle infermiere, d ei d enti sti , dei veterinari . ecc. La proporzione delle }Jerdite è stata co~ì a11a. da far niet ler c i ervizi sanitari subito dopo la fanteria. Duran te l a gu erra il serv1zio di sanità assunse g r and e impor tanza nei rigual'(li dell 'efficienza d el1:eser cito: basti con .. iderare cl1e. n el 1916, })ermise il rec upero d el 76 ~~ d ei feriti e m al a ti e n el 1917 d ell '88 %. Ha t t1telato efficace1nente l a salute d egli effettivi. Si ammet te oggi, non a tort o. cl1e il Servizio sanitario costituì uno d ei fa ttori principali d ella viltoria . L 'intero ~aese . ente il doYere (li associ ç1r ·i nl1'omaggio di ricon oscenza ve1 so il Ser Yizio rl i sanità militare, com e g ià è stato fatto in Italia ed in al tre 1 azioni .

Banca per sanitari in Czecoslovaccl1ia. enne fo11data i1el 190(3 cd è ora in pieno sviluppo. La cr i..i m ond ial e J1e 11a diJ11oslrato la grand e solidità. La relazio11e per il 1932 ne d ocumenta la situazione . Ha la sede eenlrale a Prag u e tre sut'cu r sali : a Brno (Brunn ). Pre ' burgo , Brati sl avia) e co ~ ice. Raccoglie depo il i iu conto corrente da qua i 3000 sanitari \m e(licj, farm aci li e veterir1ari) ; una cl elle su e a l li,·iLà consiste n ella r ealizzazione di crediti poco esigibili ( i11 111assi111a parte da Casse malattie, ch e t arda no i pagamenti a cau sa d ell a crisi) : l i otliene regolarn1en te, coi relativi inle res · i, eYila11do ai anitari L·odiosità e il 1>erdilempo delle azior1i g iudiziari e dirette. Fa pre liti esclusi a1non ic a sanitari , p er la fondazio2te e per l 'arredan1ento di gabinetti, case di salute, ana lori ecc. Qu est e oper azioni son o co111piule con m o1ia. cautela e avvedttlezza , nn che perchè la J)a11ca è n elle i11ani d ei dirigenti 'le org·anizzazioni n1edicl1e profe ionali , ch e. sono edott.i clella situazio11e e <lelle po sibilità .aYYenire dei sori : ciò offre le 111i gl i ori garanzje per l e operazioni. La buona , iluazion e d ella banca è atlestat a dal diYidendo del 7 % corri po to nel 1932. Essa 11a fatto ancl1e delle opere utili per l a classe; ad esempio, due anni or 0110 fondò un con sultorio per m edici e studenti in 111.edicina. Quest'anno h a or ganizzato u11 'inchies La .. ulla situazjone gener ale della cla se i11edicn nella Czccoslovacchia.

Il 3° centenario delli1 11a. cita di Bernardino Ra• • mazz1n1.

La Società Italiana di Jfedicina del Lavoro e Ja Commissi one inler11azio11ale perma n ente p er l a 1ledicina del La' 'Oro indicono p er il 4 ottobre pro simo una riunione J)er ricordare il 3° centenario della nascita di Bernardino Ramazzini . La riunione avrà luogo a Milano presso l a Clinica d el Lavoro della R . Università, con ] ' intervento di quas i tulli, se non tutli, i m embri di 18 Stati ch e fanno parte della Com1nissione Internazionale. Sarà pubblicato p er questo giorno, in due edizioni, latino-italiana e l atino-francese, la immortale op er a d el Ramazzini <e De morbis arlificum ».

Un ricordo a Umberto Bronelli. Il 14 giugno, nell'Ospedale Civile di Castelbolognese, fu inaugurato un busto alla memoria del dott. Umberto Brunelli, nobile figura ch e profuse la sua grande attività nel sostenere la classe, nel1'esaltarne le virtù e nel difenderne i diritti. Fra non molto sarà eretto un ricordo sulla sua tomba, con la somma che si è raccolta presso « Il Pensiero Sanitario » di Napoli, la cui sottoscrizione è tuttora aperta ai ritardatari.

1119

Scau1bi tra figli di n1edici di varie nazioni. L 'idea cU uno scambio si s tem atico e organico d e l ge11er e, venne l an ciata alla 6a. adunanza del 1'« Associatio11 professio11nelle in ter11ationale de m éd ecins » - t enutasi a Budapest nel 1931 - d al d o tt. Schaeftgen, d el Lussemburgo. Venne approvata ed t1na -relaz ione fu affidata al prornotore e al dott. Drooglever Fortryn, dell 'O]arida. La rel azione fu presenta la al co11vegno ò el 1932 e approvata; si è stabilito ch e i gruppi nazionali (in nu111ero di 31) faranno conoscer e l e loro vedute a.l prossimo congresso, ch e si terrà a Londra nel sett embre 1933. Intanto g li scambi vanno aumentando; sogliono avvenire durante i m esi delle gra11. di vacan ze. I fig li d ei i11edici che si valgo110 degl i scambi apprendono l e lingu e est er e dal vivo; ac• quistano conoscen ze nt1ove e nuove r elazioni e vedute più larghe ; contribuiscono all'intesa intellettuale tra popoli diver si. La spesa ris11lta minima. limitata al viagg io.

Il Cong1·esso tedesco di roe11tgenologia.

Riorganizzazione degli ospedali irlandesi.

Le disposizioni attu ate in Ger1uani a verso gli ebrei, h anno avuto riperc ussioni nel campo m edico anche internazionale. Ci limitiamo p er ora a reg istrarne l1n episodio inatteso. La Società roentgenologica tedesca aveva i11det to il prossimo Congresso a Brema 1)er l 'estat e 1933 : alla presidenza del congresso era stato d esignato il P'r of. Kienbock . u11 pionier e d ella roentg·enologia,

In seguito agli ingentissimi introiti realizzati, per mezzo delle lotterie, a vantaggio d egli ospedali dello Sta to Libero d'Irlanda, si va procedendo alla riorganizzazione degli ospedali stessi. Nel 1931 il Ministro della giustizia aveva nominato una Commissione p er esaminare e vagliare le richieste di fondi; ma le domande erano disorganiche: ogni ospedale si preoccupava solo di ot-

'


1120

« IL P OLICLJ NI CO »

}lr esiden te della ocie tà roentgen ologica au s lriaca. e n on ch e, è ri ul Lato ch e la di lui m adre er a di discenden za israelitica ; onde il segretario della ocietà roentgen ologica t edesca h a scritto al Co1nitato organizza tor e una lettera, in cui si fa rileYar e ch e, in ubbidienza alle direttive politich e g-en er ali della Germania, le carich e, le delegazioni e gl 'incarjchi cli relazioni ai congressi non possono riguardare che persone di razza uriana. Il Kienbock si è d11nesso indig nato ; la Società roentgen ologica austriaca ha parteggia lo pel proprio }>resid e111e e ha deciso di 11011 i11 lervenirc al con gresso di Brema, poichè le con sideraz ioni di razza aYeva110 la prevalenza su quelle scientifich e. La ocielà radiologica ungh er ese ha seguito ) 'esempio . Le giunte direttive della Società roentgenologica led e ca e della ocielà di roentgenologia n1 edica di Berlino si sono dimesse. È stato n omina to un commissario s traordinario delle due ocietà, n e] prof. vValther Friedrich . In tema di responsabilità medica. Il Tribunale civile di Bordeaux b a g it1dica lo il egu ente ca o. n m edico aveva curato con i r aggi X due r agazzi, fr at ello e sorella, colpiti eta tigna; il ragazzo è guarito; lo st esso lra ll arrte11lo, "PPlicat o alla sorella , ha prodotto lesioni del cu oio capelluto e zon e d'alopecia : onde un a ca usa p er da11ni, intentata dal parlre, il quale chiedeva m ezzo 111ilion e cli franch i per danni e inter essi. Un collegio cii. periti, n on1inato dal Tribunale, lrovò che la tecnica seguita dal r adiologo era st a la ineccepibile e ch e n on si p otevan o preveder e le r eazioni cu lan ee esager ate- prodo ttesi . ~011pcrtanto il Tribunale h a condann at o il inedico a corri s ponder e 150.000 fran chi alla parle agente. ~ la prima volta, a quanto se1nbra, ch e un Tribunale si attenta a corregger e il giudizio dei periti d 'ufficio e n e dichiara l 'incompeten za. Il mecl ico 11a interpo lo appello. (Dal « J ourn . òes Prn ticien s », 17 giugn o 1933). I pazienti quale materiale clinico.

Un a donna ch e er a s tata ricoverata in un osperlale della California (Lane Hospital) in sla lo int er essant e l1a promosso un 'azione giudizjaria per ch è, a più riprese, un medico e una dozzina di studenti. le aYevan o pra ticato il riscontro vaginale e quello r ettale senza disinfettar si Jc m ani e l 'avcYan o p alpat a in tutti i sen si m algr ado le u e YiYaci pro test e. Due nlesi dopo il p arto, un meclico accertò un '11lcer azion e della cervice uterina, ascriYihile ad infezione, ch e poteYa esser e stata cletern1ina ta dai riscontri eseguiti . Il Tribunale irt prima istanza n on accolse la t esi della pazienle, p erch è ma11cavan o testimonian ze ull 'a serita n egligen za n egli esami; la Corte d 'appello dis lrettuale p erò ha ora capovolto il giuclizio, con sider ando ch e la tecnica era stala òifeltosa an che in b ase alle conoscenze di profani e p erchè gli esami eseguiti contro il voler e dellu giovane dovevano considerarsi un attentato alla sua -personalità. Un po' dovunq11e. Il 2° Congresso della Società Italia11a di larin gologia, otologia e rinologia si aduner à a Bolzan o in settembre. Per informazioni e adesioni ri' olger i al do tt . A. Briani, primario otologo de11'0spedale Civile, Bolzano.

XL, I\uM. 28)

(:\.NNO

La Socie tà Lombarda di Ostetricia e Ginecologia si è adunata il 15 i11aggio o tto la presidenza del prof. E. Alfieri, assi tilo dal segretario prof. F. Vozza . Furono fatte comunicazioni dai dott. E. Ba ttaglieri, G. Dossen a, I . Odescalchi, G. Parmeggiani, C. Colom.bino; qu a i tutte hanno dato orig i11e a interessanti discussioni. Il 25 giugno , in occasion e del! 'inaugurazione del Sanatorio di Gaiato, n el Moden ese, ebbe luogo un raduno regionale di tisiologia, a cura della Sezione emilio-romagrLola della F ederazione italiana per la lotta contro la t11ber colosi; gl 'intervenuti furono più ~i 200; fecero comunicazioni i professori Carpi, Ronzoni , Radaelli e Stroppa di ~1ilano, Uriggio di Trieste, Berlolotli di Macer<tta, Bocch e tti di Roma, Pinch erle, Caliceti, Bussi e Costantini di Bologn a, Don aggio, Ca1npani, Bethel e Ber gamini di Moden a, e altri.

La ociet à m edico-cl1irurgica trevisana, sotto 1'impulso vivificator e del prof . Fiorani, ha tenuto una serie di sedute rne11 ili (ultiman1ente quelle del 24 marzo, dell '11 aprile e del 12 inaggio), in cui furono fatte numerose comunicazioni interessanti; la cittadina di Treviso è òivenuta così un centro culturale degno Cli nota . La Federazione Medica Bclg·a si è riu11ita il 14 giug·no a Eupen e l\1almédy ; h a discusso sulle assicurazioni sociali . La Duch essa d 'Aosta ~ladre 11a inaugurato la Casa di Riposo per le Infermiere à ella Croce Rossa, sorta presso Fiesole, n ella villa Belvedere, a ricordo delle infermiere volo1ttarie i11orte in seervizio cli guerra. L'er oico mutilato on . Delcroix ha e.saltato, con la su a appassion a nte ed ulta parola, il sacro dover e dell 'inferrnier a . ~ ~tata scoperta una lapide che ricorda il gruppo clelle quaranta sorelle cadute in servizio. Nel teatro S. Carlo di Napoli si è costituita, il 18 giugno, la· Sezione Partenopea dell'Associazione Volont~ri del sangue. P arlarono il prof. Landolfi e i dottori Fomentano e l\1agliuno. Il 29 giugno ebbe luogo una premiazione per le gare d'igiene svoltesi lo scorso anno scolastico n elle Scuole elementari del Governatorato di Rom a. Tenne un discorso il sen. Marchiafava, presidente della Commissione per l 'asseg11azione dei premi. L 'Istituto <( Luce » h a edito una pellicola scientifica di propagand a ch e porta il titolo « Morte alle rnosch e ». Il procedimento penale contro l'uccisore del professor Parrozzani di Tivoli, Francesco Maurici, è s tato sospeso con ordinanza del presidente della Corte d'Assise, in esito ad nccertamenti psichiatrici dei proff. Salustri e Consiglio. Il dott. Emanuele Abbatista, odontoiatra di Milano, e il suo segretario Giorgio Blastoff, da Aten e, sono stati arrestati, in seguilo a denunzia di una cliente, la quale sar ebbe stata da fissi seques trat a per più di m ezz'or a, non avendo voluto versare 200 lire in più del p attuito, e minacciata di s lrapparle 1'apparecchio di protesi applicatole.


• [.A.NNO XL, NtJl\I . 28J

ll2l

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA. Riv. di Patol. nerv. e 1nent., mar.-apr. -

Presse Méd . , 5 apr. -

E.

RoRERTI. ,Sulla diagnosi clinica di paralisi progr. - A. M 1\_RI . Echinococco cerebral e. Presse Méd., 10 mag. - F . JMENO VmAL. 'frattamento delle fratture della colonna vertebr. E. LURET e J. CAuss1MONi. Reaz. del tessuto polmonare. alla penetraz. dei corpi estranei p er via ematica. · Aifed. Well, 1 apr. umero di balneologia. Bruxelles-M6d., 2 apr. - C. TRUNECEK. cc Vitah »: nuova categoria di processi endocrini. Arch. Mal. App. Dig . ecc., apr. - R. BENSAUDB e al. Fibromi, fibromiomi e 1niomi del retto. perimentale, I. - G. CAccrA. Reperti citologici secondo Lipschiitz nell e cellule neoplastiche. L. BARftt.LI. Tessuto linfa Lico in rapporto al metabolisn10 energetico e alla Len1peratur~ corporea. Bull. Ac. de Méd. , 21 µiar. - ~f. FERRIER. Azione <liater1nica ipofisaria sulla conge tione uterina; applicaz. alla diagn. e terapia dei fibromi. - V. P .\lJ CHl!."T e A. HrRcHBERG. L anestesia mista per operazioni lunghe e gravi in soggetti anen1ici e obesi. - G. CAsnGLIONI. L'orientan1ento del J)ensiero nleclico contemporaneo . P ediatria, 1 apr. - G. Di:: ToN1. Movimenti pendolari dei bulbi oculari nei bambini. ,1nn. dr Méd., 111ar . Numero sull'ipotalamo e ! 'ipofisi. Sang~ 4. I. GiorA. Il sa n g u e nella linfogranulo111atosi maligna. - A.-J. WE1 SE BA CH e al. Leuce1nia acuta e monociti. Paris :Niécl . 1 npr. \1111ero di ga Lro-entero1

1

Jogia.

C. LHÉR1ssoN e al . Reazio-

ni sierologiche. c;z. Med. l t.' r11ar. - A. GASPARJNI. Rica1nhiodell 'ac. l attico in affezioni endocrine. - S. CAccuro. Glicemia e lavoro muscolare. - A. Lu1sADA. Lesioni permanenti prodotte dall'asma bronchiale. Giorrt. di Batteriol. e lmmurtol. , mar. __,.D. BARBIERI. Studi sul sistema ret. -endot. per mezzo del torio. - J . P. LEnozOFF e V\T. A. BAT.\ ·oFF. Potere· battericida di a lcune anil ine. Rev. d. Se. Méd. , gen. - F. LEFÈVRE. Jper glicen1ia post-operatoria . Journal A. JYI. A., 25 mar. - Numero sugli ospedali. Forze San., 20 mar. - U. AncAN'GELI. Diagnosi,. profilassi e cura clel reumat. artic . ac. l\1iin cl i . . M ed. lil' och.. , 7 apr. H. Sm..TER, A. RosLER. L 'influenza . Arch. Intern.. M ed., n1ar. - H. T. KARSNER. ,Si-filide produttiva d ell'arteria polm. - C. D. T. l\IITH e al . Avitaminosi C. e ulcere peptiche. J . ~f. HAY!\1AN e .J. A. BENnER. Alb·l tminuria ne-. fritica. Sanatoriun1, apr. . l LVENTO. Assistenza post-. sanatoriale. - F. Tu r..1N r. Elin1inaz. di bacilli tbc. pei r eni. Bull. Méd., 8 apr. - R. BENoN. L 'onirismo. R evue d~ ~éd ., n1ar. - l umero di neurologia. Mecl ~ Klinik, 7 apr. A. W. F1scHEn. Critic<lt d egli insuccessi operativi. Rif. Med., 8 apr. - A. LONGO. Possibilità della rei tituzione di \111 p11eun1otorace . sospeso. A r cl1. Tt. di Chi r ., apr. - L. D1 NATALE. Uso· ?ell 'ormon.e vason1otore dell'ipofisi (vasopressina) 1 n anestesia l ocal e. __,. G. LuocBEsE. Simpatecto111ia dell 'art. splenica.

Indice alfabetico per materie. •

Angina di p e tto curata con r e <1Z io11r del simpatico cervico-toracico . . . . Pag . 1113 Arteria sple nica: aneurisrna . . . . . . )) 1113 Arterie coronarie : scl erosi; associazione 1113 con iperglicemia e glicosuria . . . . )) Assicurazione contro l e malattie profe.<;sionmli . . . . . . . . . . . .

. . Bacillo difterico: col orazione . . Bibliografia . . . . . . . . . . . • • Brucella e Pasteurella: agglutinaz. re• c1proca . . . . . · · · · · · · · · · · Cisticercosi cerebrale rliag11osticata in vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . Clima . e meteore: influenze sull 'organ1smo . . · . . · · · · · · · · · · · · Diabete pancreatico: tentativi di cura chirurgica . . . . ; . . . . . . . . . Difterite: influenze melcoriche sulla morbosità . . . . . . . . . . . . . . . Emoperitoneo da rottura sottocutanea isolata della vena iliaca . . . . . . . Epatopatie: regime l atteo . . . . . . . Favismo: sindromi anemich e atipiche . Gliomi dell 'encefalo: errori diagnos tici Gravidanza durante un 'amenorrea da radium; errore ~iagnostico . . . . .

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Infezioni urinarie d ei ban1hi11i : die la ch c togenica . . . . . . . I per tonia primaria . . . . . . . . . . Ittero emolitico: rilievi . . . . . . . . Malattia di Heinc-Medin : localizzazio11i bulbari e bulbo-protuberanziali . . ~1alattia di Heine-~Iedin: ricer cl1e terapeuti che . . . . . . . . . . . . . . . f\lfe truazioni: tra ltamento nel l e Jrregolarità . . . . . . . . . . . . . . . . . :ri.1ilza: fu11zioni . . . . . . . . . . . . . Occhi: cambiamento puberale del colore Para tiroidi, rica1nhio del '~al cio e malattie delle ossa . . . . . . . . . . . . . Periton1ti acute sn• erin1entali: antivirusterapia . . . . . . . . . . . . . . . . Pollice: rottura spontanea rlel tendine del lungo estensore . . . . . . . . . Rachide : anomalia della 1a. vert. sacr. . Retina: distacco: diater1no-coagul azion e Sindromi Parkinsoniane e traumi . . . Sistema ret. -end. : ricerche . . . . . . Splenectomia n elle inalattie del sa11gue Tracoma : diatermo-coagulazione . . . . Tromboflebite: impiego delle sanguisughe . . . . . . . . . . . . . . . . Utero : terapia del cancro cervicale . .

Pag. 1114; » 1113 » 11101

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latJors pubblicati tlel

Policlinioo se non in

seguito atJ.

outon,aozione scf'#ttta dalla ,,eda;!ione. E vietata la 1>ubblicazjone di sunti di essi_ senta citarne la fonte.

C. FRUGONI, Red. capo. •

A. Pozzi, resp. Roma • Stab. Tipo-.Lit. Armahi di M. COurrie1·.

I


Si è iniziata la pubblicazione: DIBETTOBE DELl.A R. CLINICA CHIRURGICA

ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DELL'UNIVERSITÀ DI ROM~

CHIRURGIA

DI

OPERA DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI INSEGNAJ\IENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M.

BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROI\fA - BRANCATI R. PARMA - CERMENATl .i.\. TERAl'H O - CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ s. ROMA - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGI• GHIRON V. ROMA - GUSSIO s. CATANIA - JURA V. ROMA ~ LOZZI V. ROMA MATRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. nOMA - PACETTO G. P.OMA - VALDONI P. ROI\1A ROMA -

Sono pubblicati due volumi:

;1 IV che tratta:

CHIRURGIA DELL'ADDOME.

REOA'fTA DA:

BAGGIO prof. G., Direttore d ella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Cagliari; DOMIN ICI prof. L., Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia; GUSSIO prof. S., Direttore del R. Istituto di Patologia Chirurgica dell'Università di Catania; V ALDONI dott. P ., Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università . di Roma, Libero docente di Patologia Chi .. rurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria. Volume di pagg. XII ..750, in carta patinata, - - - con 326 illustrazioni di.... cui 16 a colori.

ed il 111 che tratta :

__________

CHIRURGIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO, DELLA CO· LONNA VERTEBRALE, DEL BACINO OSSEO, DELL'APPARATO URINARIO. REDATTE DA: CHIASSERINI dott. A., Chirurgo Primario n egli Ospedali Riuniti di Roma, Libero docente di Patologia Chirur.\

gica, Clinica Chirurgica e 1V1edicina Operatoria; CRAINZ. dott. S., Aiuto nella R. Clinica Ortopedica..Traumatologica di Roma, Libero docente di Patologia Chi .. rurg1ca. DOMINICI prof. L., Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Peru gia; LOZZI dott. V., Aiuto nella R. Clinica Chirurgica di Roma, Libero docente di Patologia Chirurgica e Clinica delle Malattie delle vie urinarie; MINGAZZINI dott. E., Primario Urologo negli Ospedali Riuniti di Roma, Libero docente di Patologia Chirurgica e Clinica delle Malattie delle vie urinarie; STEFANINI dott. P., Assistente nella R. Clinica Chirurgica di Roma. Volume di pagg. XVJ ..844, in carta patinata, con 466 illustrazioni di cui 9 a colori.

Prospetto del contenuto negli alt1·i due volumi già in corso di stampe, che saranno inviati agli acquirenti dell'opera ent1~0 il 2° semestre 1933. IL VOLU!lE

JL VOLUME PRIMO CONTERRÀ 1. Anestesie e anestetici • Dott. : . GBIBON, Roma. Infezioni chirurgiche in generale e loro cura : ao-ute • Dott. V. JURA, Roma.: croniche • Dott. V. JuaA, Roma. 1. Chirurgia delle parti moHi degli arti : Pelle e suoi annessi - Dott. G: PACETTO, Roma; Sottocutaneo D-0tt. G. PACETTO. Roma.· Muscoli • Dott. T. LAU· RENTI, Roma.; Tendini · Dott. G. PAOF.lTTO. Roma. t. Chirurgia dei vasi sanguigni · Dott. V. GBIRON. Roma. 5. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linfa· tiche . Dott. V. GBIRON, Roma. 4i. Chirurgia delle ossa : Generalità • Dott. P. 'VALDONI, Roma. : Mala.ttie sir::ttemicbe dello scheletro . Dott. P . VALDONI, Roma; Malattie infiaimma.torie· acute e croniche - Dott. V. JURA. Roma; Tumori e mala ttie para ssita.rie - Prof. R. BRàNCATI. Parma; Fratture in generale e in particolare - Dott. V, GBIRON, Roma. 7. Chirurgia delle articolazioni : Malattie infiamma.t<:>rie - Dott. V. Lozz1. Roma; Tumori • Dott. V. Lozz1, Roma ; Traumi delle articolazioni eccetto le lueeazion i - Dott. V. Lozz1, Roma; Lussazione in genera.le e in pa..rticolare • Dott. V. GBIRON, Roma.; A ncbilosi e oontra.ttll!I'e • Dott. T. LAURBNTI, Roma; Malwttie di crescenza - Dott. O. MARINO-Zuco, Roma. 8. Deformità congenite e acquisite degli arti • Dott. O. MARINO·Zuco. Roma. 9. L'indagine radiologica in chirurgia · Dott. A . BIAN· CHINI, Roma.

f) .

1. !.

3. 4. 5. 6.

7. 8. 9. 10.

11.

12.

ECONDO CONTERRÀ'

PARTE PRIMA. Chirurgia dell'orecchio - Prof. G. FERRn1, Perugia. Chirurgia delle fosse e faringe nasali e cavità an· nasse - Prof. G. FERRERJ, Perugia. Chirurgia del viso · Prof . S .. Guss10, Oatania. Chirurgia dei masoellari - Dott. G. MATRONOLA, Roma. Chirurgia della bocca, lingua e ghiandole salivari Dott. M. ASCOLI, Roma. Chirurgia della laringe e della faringe • Prof. G FRRRERI, Perugia. PARTE SECONDA. Chirurgia del collo : Malformazioni oongenite • Dott. P. VALDONI, Roma; Malattie infia.mmatorie • Dott. p. V ALDONI, Roma; Tumori • Dott. p. VALDONJ, Roma. Chirurgia della tiroide e paratiroidi - Dott. M. Asco. LI, Roma. Chirurgia della mammella - Prof. R. BRANCATI, Parma. Chirurgia del torace : Pareti toraciche - Dott. M ASCOLI, Roma; Mediastino e timo • Dotto toracico Dott. M. ASCOLI, Roma.; Esofago • Dott. M. ASCOLI, Roma; Pleura - Polmoni • Dott. M. Ascor.1, Roma; Cuore, pericardio e grossi vasi • Dott. M. AscoLt, Roma; Dia.fra.mma • Dott: M. ASCOLI, Roma. Chirurgia dell'apparato genitale maschile: Testicoli e deferente - Dott. G. MATRONOLA, Roma; Vescichette seminali • Dott. V. Lozz1, Roma; Pene - Dott. V. Lozz1, Roma. Chirurgia dell'apparato genitale femm,inile · Dott. A. CERMBNATI, Teramo.

Prezzo di sottoscrizione per la intera opera di complessive circa 3000 pagine, in quattro volumi, rilegati in piena tela, L. 3 O O. Per l'estero aumentare L. 50 per le maggiori spese postali occorrenti per la spedizione raccomandata. I 5 Dai soli abbonati al « Policlinico » il suddetto prezzo di sottoscrizione (L. 300) può essere pagato con un primo versamento di L. 3 O e con l'impegno scritto di pagare le rimanenti L. 2 7 O a !'ate mensili di L. 3 O ciasruna fino al saldo. A11t1emnza. -

A stampa ultimata il prezzo dell'opera potrà essere aumentato in relazione alla mole raggiunta dai singoli volumi; ma per coloro che avranno già sottoscritto !"acquisto e versato regolarmente le stabilite rate mensili per il convenuto prezzo di Lire Trecento, questo resterà invariato.

Inv iare impegno di sottoscriziorie e Vaglia di acquisto alla nostra Amministrazione e per essa all'editore LUIGI Pozzi, Via Sistina, 14 • Roma.


ANNO XL

e::: Num .. 29

Roma, 17 Luglio 1933 ·XI

''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE . .

S.EZJ:ONB I>RATICA

. REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma •

SOMMARIO;

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Lezioni : R. Silvestrmi· : Quadr-0 cli1J1ico di r>orp<bra reumatica con reperto di stre,J?tococco.. · Note e contributi : M. Grillo: Oonsiderazionì sulla dia,. gnosi delle ulceri gastro-duodenali P.erforaté. · Osservazioni clinic.he : V. Impiombato:. Trattamento 1·oentgenterapico e chirurgico in un éaso · di voluminoso irpern efrom a. Sunti e rassegne : DERMATOLOGIA: A. Perutz: Dermatosi da lu~~· - ;r ... S3tbraz.ès: Sguardo d'insieme sulle pioderm1t1, t<>p1ci, lQcali e vaccinoterapia. - Albéric Marin: La i:adio~E;rapia locale ain-o-genitale. - - S. Lal)orde: La, radioterapia negli angiomi cu,tane~. - IN· FLU&NzA: H. Selter: Sull'etiologia dell'i.nf'blénza. A. Rosler:: Sull'epi'd emia influenza le nel 1933~ Diva.gazioni : S. Sdrawomjs loff: L'applicazione dei fang hi s ulla mammella nel. campo ginecologico.. ' Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche Cqngr.essi : Gong.r' esso di Medicina Legale Generale ' e delle .Assicurazioni.

I STITUTO DELLA.

R.

nr Ct.1~ 1c.~ l\.lEnrC.o\

"C°NIVE RSIT..~ DI PER UGI.\. .•

..

Qoad ro clinico di porpora 1·e11ma·t ic, con reperto di streptococco. 1

Prof. I

RAFFA.ELr.o SrLVESTlUNI ,

direttore.

R . LodoYico, di anni 27, di Pilo11ico i\lalerno . coniugato, con prole, colon o, fu accolto in Cli-' nièa il 14 dicembre 1932 per arlra1g ie, chiazze en1orragiche çutanee e febbre . · Narrò d 'aver il padre v,ivente; la n1adre morta a 35 anni per polmonite aveva avuto quattro fig li ; j tre fratelli viventi e sani. Il paziente ave~a avuto rosolia n ell 'inJanzia; a 14 anni un attacco di r eumat;smo acuto della durata di un mes6. A 20 anni clurante il servizio n1ilitare aveva sofferto più volte a'enteriti. A 23 .anni si era sposato con donna san a, da cui aveva avuto un figlio ch e è cr esciuto san o e robusto. Nell 'estate ultima scor sa, co lto di nuovo da r eumatismo ar ticolar e, era stato per circa quattro ln esi ammal ato. Otlo giorni prima del! 'ingresso in Clinica, il paz. ebbe qualch e dolore articolare ed osser vò che la gamba sinistra si er a tumefat t a ed era alquanto d olent e: nell a stessa gamba vide con1parire il 1

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So~ìetà . . Jto)llb.arda di Chirurgi a . - ' S'ocietài1: MedicoCh1ru1rg1c.a d~ Padova. -.- · Accade.:z;nia Medieo-Fisioa ·Fiorentina... -.-~ Accad en1ia. Pugliese d i · S.c ienze. Appunti per il medico pratico : CASJSl'l CA:.: Il :Qapporto fr~ infezioni ~~li organi pelwioi e.i malattie, dell'occhi~ . - E~ott1s1 ed e.ma.temesi nel campo d elltotorinolarmgologia. - TERAPlA.: Le s~spensioni oleose. di salì d' oro nella cura della tu1be'roolosi polm'Oilare. - Il tratt8JD.!-en t o della tubez:colosi. P,<>lmon a,re n el. bambino. · ·- FoR.M.ULAltl_O: Suppooitori. calma n ti. -. ljO)l'E . Dl . TECNICA: La d~s1n.f.e.z1one delle ma~i . - MEDIClNN1 SCl ijNTIFICA : Oamp1o:n1. intern a zìo01a.li. delle vitralll}jl'.).e. ~ Pò$TA DEGLI ABBONATI. -

V AlUA.

A.

Nella vita professionale :'. ME01(;1NA SOCIALE:· Franob.et~ì : . La ZOOJ>1:0!ilassi. - Concorsi .. -:- Norni.ne, prom oz1oru ed onor1f1cenze. ,· ~os~r~ co_rrispondenze :, Da.. C~Jiari . Not1z1e diverse.: .. Indice af fabetioo P.er.· mater.ie:. ~

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gior no appres.;p. maccl ii-e d~ colar r os.so. :v inoso, ch e. si d~~usero rapidamè·n te nelle regt-0ni~ glutee, agli arti,. al tron<;o, alla facci.a . Compai:ve febJ;r e, si acc.entua.rono i dolori articolari ; e, ciò lo i11dusse a chiedere· .ricovero ··i11 Clinica .. Riassunto' dell'esame qbbi&tlivo r acco·lt@ il 14 gennaio 1938. - Uomo di media statura, di nor-

1nale costituzione sch eletrfca, con sensorio integ ro, p olso valido e ritmico, pulsazioni 90, respirazioni · 24, temperatura 36°,8~ pression e (Koracovv) in 140, mn 9'5. Le mucose sor10 ·piuttosto an emich e. Sopi a un fondo cu laneo anemico spiccano chiazze g randi di u n colorito rosso vinoso, a contorno irregolare; la cule jn corrispond en~a di certe chiazze presenta u 11 discr eto r ilievo special1ne11te ai marg j11i e alla palpazione appare ispessita, infiltrata (f i gg. 1 e 2). Il rossore della eh iazza in alcuni punti scompare con· la presiorte, in altri invece rin1ane per avvenuta soffu sione emorrag jca. Pleiadi gh ianclolari nella region e latero-cerYic::tle sinistr a, nelle regioni inguinali: Je ghiand ole vanno dalla grossezza di un g rano di miglio a quell a di un cece; sono piuttosto clure, mol)ili, indolore. Nulla di notevole all 'esam e d el capo tranne cle lte chiazze nella r egion e frontale e zigo1natica inistra, il pallore delle mu·cose : n essuna anormalità nelle fau ci , n ell e tonsille; d entatura buona. 1u lla all 'esa1ne del col lo ; 1iroid e apparentemente rtort11 ale, 1100 dolente alla palpazione. r


« JL POLJCL!NlCO n

1124

All 'esame del torace: ininore e. pansibilità dal1'emitorace sinistro, respiro alqua11to scarso n ella fossa sopr aspinosa dello stesso lato : icto della punta localizzato colla percussione al ' ; pazio un po ' in fuori d ella mammillai·e, con DO di cm. 9 e mezzo, DT di 8 e mezzo, DV di 8 (m etodo OrsiGrocco), con soffio aspro sistolico avente m assima intensità in focolaio mitralico. All'esame dell 'addome · non m eteori smo ; non dolori; foci formate ; confini dell 'aia gastrica e d ell 'epatica normali ; aia splenica leggermente aumentata in allo, limitata al margine superiore d elJa VIII sull 'ascellate media. A rti : p er forma e posizioni normali ; le g ià accenn ate chiazze emorragiche h ann o sede, come appare dalle ann esse figure, anch e non in corrispondenza delle articolazioni . Le articoJazioni del ginocchio, del piede, del cubito, della m a110 sono

t1\

NO

XL, NuM. 29]

ringeus edematosa, arro sala con zone di depite-

lizzazione; corde vocali edematose ed arrossate in toto cop erte di abbondante essudato. Segno del laccio positivo: anch e nel tratto circolare dove poggiano i margini del vetro d 'orologio, che protegge l 'innesto cutaneo alla Von Pirquet , si producono emorragie. L'esame del sangu e a fresco, in preparali a ~ecco colorati con liquido d ello Ziehl diluito, col liquido del Giemsa, per la ricer ca di p arassiti dà risultato neg"!.l livo. L emocultura in tubi di brodo ordinario> cl 'agar, di gelatina dà pure risultato negativo. Invece la semina in tubi di brodo ordinario e i1l I.uhi d 'agar di su cco sp l enico retratto colla splen opuntura dà in tutti i tubi risultato positivo. Le colonie su agar inclin a to sono piccole, trasp a renti, copr ono la superficie dell 'agar come una 1

F1G.

1.

sede di modico dolore, ch e p er ò non impedisce i movimenti attivi e passivi. Le articolazioni 11on appaiono tumefa tt e. L ' urinazione è normale, e la quantità d elle urin e si aggira intorno al litro nelle 24 ore. Le urine contengono tracce d 'albumina , ma non san g u e, n è elementi r enali nel sedi1nento. L 'esame de l sangue dà: Hb. 70, g. r . 4.130.000, g. b. 9.800, val. g lob . 0,85, piastrine 450.000; scarse em azie con sostanza granulo-filamentosa . L 'esame delle f eci non rivela presenza di sa11gue. Cutireazione del Von Pirquet debolmente positiva. La provai della. iniezione di tubercolina (1/ 10 di milligr . della tubercolina vecchia) n on dà accen tuazione dei fatti emorragici esist enti , n è comparsa di nuovi . Rsame microscopico: mucosa nasale arrossata , con qualch e chiazzelta emorragica specialmente in corrispondenza del turbinato inferiore sinistro. Chiazze emorragiche con zone di depi leli zzazione sulla mucosa del velopendulo. Esame laringoscopico: mucosa d ell 'aditus la-

FIG.

2.

'•

sottile rugiada . Nel brodo si vedono fiocchetti, g r ani biancastri ch e si r accolgono al fondo e sulle pareti d el tubo. Le colonie son formate da catene di streptococchi intrecciantesi , catene non molto lunghe. Gli streptococchi sono Grampositivi . L 'iniezione sottocutanea di una cultura al topolino bianco n on l 'ha u cciso, sebbene l 'animale abbia dimos trato per un paio di g iorni uno s tato di gr ave malesser e. Le culture p er sero pres to ogni vitalità così che n on si poterono fare ulteriori r icer che s ul germe isolato. Riassunto del deco1·so: La temperatura, dopo aver r aggiunto i 39° nella quarta e qui11ta giornata di degen za, ha cominciato a decr escere e, dalla decima giornata, ad aver e discese anche al' disotto d ei 37° pur r aggiungendo di quando illl quando i 38°. Ai primi del gennaio parve esser si raggiunta l 'apiressia, ma si ebb e un periodo di lievi rialzi t ermici dal 12 al 20, p eriodo a cui seguì un rit orno a t empera tura s tabilmente normale. Du-· r ante l 'aumentare dell a t emper atura n ei primi g iorni di degenza comparvero nuoYe chiazze emor-

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[ANNO

XL,

UM .

29)

SEZJONE PRATJCA

ragiche al voJ lo, al dorso, agJi arti m eni r e /e chiazze apparse prima impallidi vano o t endevano a s~~mparire ~ l ei g iorni di massima temperatura d~l1r10, n o.le,:ol~ frequenza di polso (128 puls.),

dispnea : 11ev1 in ques to periodo i <lolori articoJari. Invece in periodo di grande riduzio11 c dci fa~li ?m~rragi c~ e precisai;nen le ai primi del gennaio il ginocchio des tro si fece tumido e di"enne sede di vivo dolore; turgore e dolore che ebbero breve durata. Raggiunta ! 'apiressia, si notò la ~om~ar~a di ~uovi elementi emorragici agli arli • infer1or1, specJ.almente dopo che il pazier1le aveva tenuto per un certo tempo la posizione eretta . Ques ta porpora ortostatica appariva ancora q~ando il Rossi in buone condizioni generali fu dimesso dalla Clinica il 26 gennaio 1933. Si ascoltava ancora il soffio rude i11 primo tempo in focolaio mitralico, erano rimas ti invariati i limiti dei diam etri d el cuore: ridotto il lieve tu1nore splenico: scomparsa ogni traccia di albumina dalle urine . Cu ra : Salicilato di oda (8 gr. pro die), cloridrato di adrenalina 1 %o (60 gocce al giorno), cloruro di calcio (5 gr. p1"o d ie). Dunque un primo attacco di poliartrit e dura lo circa un anno n ell 'età di 14 artni; n essun altro attacco, pur avendo il paziente fatto vita disagiata dura'lle il periodo cli guerra, fino all'estate del 1932, quando ebb e altro attacco d 'una certa gravità d ella durata di un mese circa . Nel cor so dei due p eriodi di poliartrite, quello a 14 anni cli età e quello recente, nessuna comparsa di em orragie o di altre manifestazioni cutartee.

Il 6 dic. d el 1932 il paziente ha dolore alla 0 amha sinistra, osserva una certa tum escen za del la gamba tessa e subito comparsa sulla cute della gamba di chiazze di co lor r osso-vinoso. Il dolore si estend e ad altre articolazioni, le manifestazioni cutanee appaiono in varie regioni agli arti , al tron co, al capo sen za una dis trjbuzione periarticolare: tutta la r egion e cutan ea d ove appaiono l e chiazze d escritte è manifestamente tumida, edematosa. Il malato h a temperatura elevala, lo stato generale si aggrava, per un periodo breve ha delirio. La milza è ingrandita; si trovano segni chiari di insufficienza mitralica, minore espansibilità del torace a sinis tra, lieve diminuzione di respiro all'apice d ello s tesso lato. D ebolmente positit1a la cutireazione; l'iniezione di tub er co lina non accentua i fatti emorragici , il num ero delle pia.çtrine superiore al normale, il seg no del laccio positivo, l 'emocu ltura n egativ a, dal succo splenico culture pure di uno streptococco grampositivo.

Graduale miglioramen!o con nuove accentuazioni di dolori articolari con ritorni di nuovi elementi cutanei; non sempre parallelismo fra esacerbazioni del ddlore articolare e comparsa di 11uove chiazze cutanee, la nuoYa comparsa sp esso

accompagnata d a rialzo termico. Le condizioni d e11 'apparato r espiratori o e del cuore rimangono invaria1 e fino all 'u scita clel p azi ente Clalla Clinica.

Il caso descritto l)resenta l 'intreccio d eJJa poliartrit0 con quella rn.anifestazione morbosa che fu già denominata peliosi reuniatica, e dimostra come in uno stesso organismo iI1 periodi diversi della vita si possano osservare attacchi di una poliartrite accomparnata da endocardite, ch e ha poi ]asciato un vizio n1itralico, di una poliartrite ch e si dovrebbe dire reu1

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matica ed in un periodo ulteriore un attacco di poliartrite accompagnata da 1tianifestazioni cutanee di tipo emorragico, n1anifestazioni che e;ano affatto mancate J1egli attacchi precedenti. el caso osservato l 'iriiezione di lubercolina non ~sacerbò n1è i fatti cutanei, nè i fatti a.rticolarz; mentre dal succo splenico si ottenne in agar e in brodo in cullura pura u1io streptococco grampositivo. In tanto rifiorire di studi i11torno al cosidetto reumatisnio articolare acuto ed alla sua relazione colle man,i festazioni cuta1iee a tipo emorragico il caso riferito 111i offre occasione di porre e di discutere alcune questioni. E comincio dalla parola diatesi e11iorragiche adoperata dal Frank a comprendere una quantità di stati morbosi, alcuni dei quali nulla hanno a che fare con quel che si è designato finora col nome di diatesi. Se si voglia conservare la denominazione di diatesi emorragiche, questa potrà comprendere l'emofilia, le pseudoe111ofilie (Ps. ereditaria del f?rank, Trombasteina ereditaria del Glan.zmann. Ps. fan1igliare n1onosinto1natica del Curschmann), ma rron queJle malattie a tipo emorragico dovute ad avitamiriosi (diatesi emorragica a tipo avitaminico del Frank) ad una intossicazione, ad una infezione. Si potrà anch e amn1ettere una disposizione individuale, ereditaria o no, alle n1ar1ifestazioni emorragiche durante una infezione o una intossicazione (vaiuolo emorragico, scarlattina emorragica, tifoide emorragica, porpora arsenicale, ponpora salicilica) : ma si diranno perciò queste infezioni, queste intossicazioni a tipo emorragico malattie diatesiche? E, se una infezione, una intossicazione, che normalmente non hanno carattere emorragico l 'acquistano in qualch e indi!viduo, ciò sarà sempre riferibile ad una disposizione individual e o piuttosto a tiualche altro coeffi ciente? Ma, relativame11te alle malattie emorragiche, gli studiosi italiani ha11no accettato e copiato qualch e asserzione a11che n1eno persuasiva dagli Autori stranieri. La notevole diminuzione del numero delle piastrine (Brohm, Denys) ha fatto differenziare la porpora trombopenica dalle porpore atrombopeniche, il n1orbo del Werlhof dal morbo di Schoertlein-H enoch e da altre porpore sintor11atiche; e il Di Guglielmo n ella sua classificazione ha distinto una forma costituzio1iale cro11ica de] m.orbo del W erlhof da una for1n a acquisita acuta o a decor so cronico. La trombopenia (e lascio da parte il discutere se possa esistere una trombopenia da eccessiva distruzione di piastrine diversa dalla tron1bope11ia da scarsa produzione) può essere dunque un carattere costituzionale ed acquisito; c'è dunque un niorbo di Werlhof che rientra veran1en te nelle diatesi emorragiche ed un morbo di W erlhof ch e non può esser e compreso fra le ma lattie diatesich e. Cosi, per quanto riguarda le porpore apiastrinopeniche, non par razionale distinguere


1126

,

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IL P OLICLJ N I CO

una ·peciale p·orpora rcuniatica d a a ltre porpor e infettive com e fa il Di Guglielmo : potrem o diagn osticar e una porpor a apiastrin operiica infettiva da germi no1i rioti, e n on p iù; per ch è è possibilissimo ch e infezio11i diver se da ger1ni n o11 n o ti a bbiano la stessa sindrom e intoma.. tica car a tteristica d el morbo cli Schoerilein-H e..

»

[ .\.~.:'io

XL, N-cl\r. 29]

crina (p or pore d a d e Oc ien za s urrenale), d elle porpor e da alterate condizio1ii di circolo (dei

cardiopatici , d egli iperle ·i , della senescenza), della porp ora i1if etti va o con1unque in relazion e con infezioni. E a proposito d elle porpore infetti ve, si deve dir subito ch e il m ecca ni 1110 di produzione nocli. d ella porpora è vario. L ' infezion e può esser Al tra n o ta c ritica : anch e fra le porpor e do .. cau sa d ell 'alter.a zion e d ei vasi (fatto già da vute, a11zich è a speciali condizioni d el san gue , t e1npo dimostrai.o daI Patella per l 'infezione a speciali · condizioni vasali sono d.a differen .. tifoid,e), di quella che il Frank ha chiamato tosziar si quelle in cui la labilità vasale è costitu.. sicosi capi~lare emorragica, di trombopeni e zionale, er editaria o no, da quelle in cui que .. sintomatiche d ell·e più varie i11fczioni, di alsta labilità è acquisita: soltanto le prime saterazioni plasmatiche, di embolie capillari re bber o d a i11 c luder si n el g ruppo d elle vere m ultiple, di falli estidativd a ccompagnati a diatesi em o rragici-i~ . fatti emorrag1ici, ciò ch e - come esporrò - è E d a ltra an cor a : · non è ver o che si po a fa r riferibile anch e a fenonie11i anafilattici. e111 pre un·a differ enziazione fra por1)or a pr oE , sempre a proposito d ' infezioni, si ricordi d otta da a lterazione vasale e porpora prod o lt.a c h e g ermi, i qu.a li non danno ordinarian1enle d a alter azione sang uigna; non è ver o ch e la infezione emorraa ica , posson o acquista1·e queprova d el laccio sia sempre n ega tiva n elle porsta propriet à così co111e cerli ceppi di ba cillo po.r e trombopenich e. tifico possono acquistare un forte potere €rooJ\lla chi critica è ancl1e obbliga to a d esporre litico ; cioè non perch è a giscono su speciale oril s uo pen si ero , offrendolo ~Ila c:i~ica . degli a] .. g anismo predisposto, non quanto la diatesi agitri. Le porpore possono ·esser divise 1n quelle sce come concausa. ma iper una speciale prodo~ute a '· co's tituzione·, .a disposizione , a d iatesi prietà a cquisita d all ' a.gente infettivo. nello s tretto seiiso d ella parola - e quest e so Invece altri g errr1i sia pure agendo in modo n o da dirsi veramer1te diatesiche - ed in qu.e ldiverso (tipo p etecclli a le, certe pasteurellosi, le n on d ovute a· costituzione, a caratter e indiecc.) , danno infezione emorragica costantemenvidtia le, ma ad agenti patogeni diver si - e te, per speciale proprietà patogene inerenti a queste d e1nominabili n.01i diatesiche. - Le diaquelle tali specie di parassj li. tesiche differen zia bili in quelle, in cui la dia Ma una speciale co11 ·iderazion e n1erita l 'ipotesi · r appresenta tutta la causa ed in quelle in tesi d 'una genesi ai1a fìla ttir a d elle manifestac ui· la diatesi agisce coiµe concau sa. Le n on zio.n i e111orragich e. diatesicn e in quelle dov-ute ad alter azion e ch e Il Frank chiamò la sindrome di Schoen.lei11 cau se diverse (intossicazioni ,· infezioni, car enHenoch porpora anafilattoide . Quel eh.e si è za a limentare, disfu11zioni endocri11e , r eazioni d etto a proposito di certe porpore si è r1pet~to imn1unitarie, · condizioT1i di circolo, ccc .) pos- di certe manifes tazioni articolari ; a proposito sono p ortar e n egli elem enti figurati d el san - d el cosidetto reunia.tis1no articolare acuto e <?l'Ogue, n él p~asma o. nell~ ~areti -yas~li. . . nico. Da ui.1 focolaio infettivo s' immetterebbeL'·emofìlia, · colle spe·c1al1 leggi d ereditarie- ro in circolò vel'enr a gittaté e si avrebbe cosi tà 'cara tterizz.ata da sp eciale alterazione della prima la speciale sen sibili~zazion.e .di .spec·i~I~ co~posizione del plasma cç.e porta a ritardo distretti , di speciali tessuti e poi 1. fenomeni d ella coagulazion e d el sangu e, è tipico esempio ana filattici. di m alattia diatesica : il m orbo del W erlhof Questo modo di ris1)011ù.er e d ell~ pru:ti. senquando è dovuto a trombopenia costituzion ale, sibilizzate p otrebbe seco11do alcuni autori, esc ronica, non acquisita è m alattia d iat e~ica : ]a e anch~ non strettamente specifico , potrebpseudo-em ofiJlia eredita.ria del J?ranli , la trom- bser ero cioè veleni o ltre qu ello sensibilizzante bostenia emorragica ereditaria del Glanz- scatenare ana fila ttico, per es. la stesman111, la pseudoniofilia f am iliare m on.osinto- sa iniezionl e'a ccesso di pro teine eter ogen ee. Così spie-niatica del Curscl'i1nann sono malattie diate- a ano autorevoli ricercatori le reazi9ni . a11cl1e siche. fin ponenti, le abbonda nti rifioriture porporine Tante porpore tossiche sono invece da consi ch e per iniezioni di t11berco~ina P?SS?no osserder ar si m alattie ,e due fattori: tossico e costituzionale. Un.a dose d 'arsenico , che ordinaria- var si in certi c asi di m an1festaz1oni emorragiche. 1n,ente n on riesce in alcun n1odo nociva , in un A questo propos ito faccio subito un' obbezioda to individuo produce la porpora; questa senn e d ettatan1i dall 'esperienza p er sonale .... In alsibilità d egli ar senicali può esser e anch e un cacuni casi di m anifestazioni emorrag1·che la r atter , e familiar e. In casi consimili l 'elen co diainiezione d ella tuber colina produce a~gra v.atesico a gi ce con1e con causa. Le porpore avitaminiche (scorbuto, malattia n1ento , ritorno d elJ a sindrom e emo:r;rag1ca , in d el Bat low) indipendenti da ogni disposizion e altri no : i1on l 'h a prod o ~lo, ad es., n el caso ch e ho qui riferito. Questa diver sità di reaindividuale, n on sono diatesi ch e; lo ste so si dica de Ile porpor e cosidet te siritomaticlie delle zion e non si a vrebbe se b astasse, per scate nar e malaflie del sa1igue; d elle porpore piastrinope- i fenomeni an a filattici, l ' iniezione d 'una quanicl1e acquisite, delle porzJor e Lla causa endo- lunque sostan za proteica. 1

1

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[Al'l""NO XL, ·Nul\r. 29J

1127

SEZIONE PRAi' JCA \ .

1Jn altro complic.ato argom ento in questo ca111po è stato offerto agli studiosi dal]a nozione di quei fe11on1e11i cl1e son conosciuti coJ nome di fenom eno del Sanarelli, f en.o meno dello Slitvarzniarin. In una mia lezione pubblicata 11el 1924 ricordavo , r elativamente agli eritemi maculasi en1orragici dei tubercolotici , la pos: sibilità dell ' intervento di tre fattori: tubercolosi , gittata tubercoli11ica (che può essere rimI)iazzata dall 'intervento di altra infezione o int o sicazione) e speciale dispo izione individuale . Ricordai allora ch e tre fattori si ritrovano - disposizil1ne individuale, sifilide e d azione 1)erfrigerante ..:_ nella e111oglobinuria parossistica, e tre fa ttori - disposizione individuale, malaria e chinino - 11ella malattia del 1 ommaselli: ricordai l ' osservazione del Sanarelli , :pubblicata àllora, ch e, d òpo una iniezione di cultura di colera n elle ven e d 'un coniglio . b en tollerata, i11iettandogli a 24 ore di distanza filtrato d ' un microbo banale come il proteo, ave,ra visto avvenire la morte dell 'animale con algidisn10 ed aveva trovato lesioni emorragiche d ell 'intestino, del peritoneo, dei genitali. Lo Shwarzmanro dal 1928 in poi, in una serie di pubblicazioni ha resa nota una osservazione ch e è in r~altà molto simile a que]la del Sanarelli. Si inietta la pelle del conig lio con cultura filtratà. di un dato bacterio, l 'iniezione rimane innocua o produce lieve cong,e stione o infiltrazione; ma se, ~ 24 ore di distan za s'inietta per via in tra venosa 'l:lna piccola quantità dello stesso fi]trato comp,aiono emorragie sulla cute là dove è stata fatta la pri1na iniezione. Gratia e Linz, cl1e r ecentem ente h anno pubblicato un loro studio sul fenomeno del Sanarelli e dello Shwartzmann , co11cludono fra l '.altr.o cl1e « b en ch è non si conformi alle condizioni del] ' anafilassi classica prese11ta con questa .r elazioni incontestabili ; si tratta vcr ar11 ente . di u11a risposta dell 'orga11ismo d 'una reazion e d 'eteroallergia di cui l 'err1orragia è il carattere comune )). Altra loro con clusione : u L'iniezione intravenosa di filtrato di B. col'i provoca una r eazione err1orragica in te11sa negli animali preparati con infez ioni le più di,·erse, cutanee o ,,iscerali , acute o croniche, da microbi vi sibili o da virus invisibili ». E un 'altra ancora, ch e nega alla r eazio11e clello SliuJartzmann il valore di una sen1plice reazione proteinica: « Conformemente alla opi11ione dello Sliwartz·m ann soltanto i prodotti di c,e rti micr obi sono attivi n. · La conoscenza di qi1esti fatti presenta con1e molto probabile la produzione di po1ipora emorragica, oltre ch e per nuove ondate tossich e da iniezione focale cronica, per l 'inter1

vento di urla riuova infcziorie o intossicazione, giuocando o no una certa disposizione individua le. Qt1a11do questa deb ba amm-ettersi, ricorre il caso della m alattia a tre fa ttori, possibilità già da me preser1tata n e] 1924, avvalorata dalle osser vazioni del Sanarelli e dello Shwartzma.rtin. Così corr1e per 1a poliartrite reun1atica viene invocato da vari autori (11tier,

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.

Chirii , I{ling·e e l' au·bel) cl1e reputano n ecessarie la sensibilizzaz1one e l 'azion e scatenante, un terzo fattore cioè la perfrigerazione, o l ' ipe· r amizzazione, o il traun1a articolare . · Non a caso ho ricordato Ja poliartrite reum atica. ~ noto c}1e turnefazione, dolore delle a rticolazioni si accorr1pag11 ano spesso a n1anifestazìoni cutanee en1orragich e, Je qua li h.anno tend·enza ad un accentramento periarticolare. Questi c~si , i11 c ui sì vedor10 acce11tuarsi insierr1e o ridursi in sier1te fenorr1eni e·m orragici e fenon1eni articolari, fanno iJensare ch e ci ee· ste due serie di alterazioni morbose .abbiano una m edesima cau sa. Il :r:affronto colla fe110n1enia cutanea . ed ar ticolare della malattia da siero ha indotto moJt.i patologi a . vedere in tutta la sindrome n1orliosa un quadro · d anafL-: lassi, quadro in cui n on sempre fi g11rerebbe come scatena11te u11 'ondata del veJ en o se11sì1Ji:. lizzatore , n1~ - com.e sopra ho accennato :~­ invasion e di altra infezione, d 'altra i,nto ssica~­ zione, talora inter vento anche di altre cau se rnorbiger1e. i • • ~- . ·: Voglio ora accenna re an che ad altre possibilità offerte da 11uove nozioni raccolte n e1 campo della patologia . Si corn.i nciano a · co11o·s cere appena r elazio11i fra infezioni a. gern1i .noti ·é infezioni a germi i1 on noti . Sappiamo p·er es: cl1e certe ir1fezioni s, accorripagnano co·n risveg~io di un 'i11fezione forse capace di . vivere una vita la ten~ e t1el ·n ostro organisn10; l 'infezion e ~rpetica. A .riattivaz ioni di questi virus in visibili non si potranr10 ascrivere certi fenomer1i, ch e oggi si int.eiipretano. volentieri com e fcn0meni d ~i per sensibilità P ·· In ques to caso di porpora coi1 i11anifestazioni articola ri . qualunque reazione tubereolinica è mancata n1e11tre 110 .det\to -ch e· i11 altri 'Casi ha dato ad altri ricercatori ed a me nuova gittata por porina , accer1tuazio11e dei dolori e delle .tum-e faz ioni arti colari , realione febbriJe. Dovremrno du11que dit·e che n1entre vi son o manifestazioni emorragich e ' ed essudativoem.orragich e in relazio,n ,e · colla· tl1bercolosi, relazion e in tanti casi ancl1e clinicam ente dirr10strabile, in. altri casi questa ·r elazione non è provata n è per cl1ia ri dati clinici n è per rea-. zioni biologich e. ·, ' Quando la relazio11e e' è - e sono orn1ai legione i ricer catori ch e l ' ammettono - la iniezion e di tubercolina agisce come ii1iezione s'c atenante, il fenome1)0 si comporta com·e feno-. m en o anafilattico,- ri1nanendo da ric,e rcarsi nei' singoli casi se l 'iniezion e scatena·n te· di tubercolina agisca su terreno sen sibilizzato dall 'infezione tubercol.arè, da altra · infezione o intossicazione, o agisca per una con ger1ita dis:p osi-, zion e individuale. ·, · . · · Ma: quando la relazion e coll 'infezion e tub e1~­ cola:r e non c'·è, quando si ritrovano, co,~ e .al!t!·f hanno trovato e corr1e sic urar11 ente', , pu~1·get\do la milza , ·h o trovato ·111 questo caso' ~ · gé~·fui f cu'i si tende oggi a ·dàr'e · La11la ··imp'o rtan z·n pet· ]a patogenesi della ,poliartrite reumatica, non 1

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cc IL POLICLINICO >>

si può negare a questo reperto un qualche ' 'alore. Mi sia permesso presentare qualcl1e queslione relati va alla porpora ed estensibile anche alla poliartrite reumatica acuta. Quando in un ammalato di porpora - o di poliartrite si riesca ad isolare dal sa11g11e o dal succo splenico un dato germe questo può no11 esser per nulla in1putabile delle manifestazio11i morbose, può aver esercitata una azione scatenante interven endo in un organismo che è sotto la influenza di un 'altra infezione, che è stato sensibilizzato da altro antigene, o può esser messo in stretta relazione colla forma morbosa. Però in quest'ultimo caso, isolare il germe ad es. dal succo sple11ico, non induce ad ammettere necessarian1ente un 'azione direlta; il germe può sempre agire per ondate di tossine emananti da un focus , pur irrompendo durante l 'ondata un certo numero di germi dal focolaio nel torrente circolatorio. E quando vediamo - come nel caso qui esposto .accessi di porpora ortostatica rapidarr1ente guaribile seguire ad una porpora generalizzata è n1olto più razio11ale l 'am1nettere pareti vasali ancora sotto l'influenza di un'intossicazione .anzichè alterate dall 'i1nmanenza di gern1 i . Dopo tutte queste premesse dottrinali , quale la patogenesi del quadro morboso da me presentato P Il paziente ha avuto due precedenti attacchi d'una nlalattia che anche per aver data l 'endocardite causa del vizio di cuore oggi chiaramente diagnosticabile, devono dirsi attacchi di reumatismo articolare, e durante quelli attac. chi non ha avuto la porpora, il terzo attacco cominciato colla localizzazione ali ' articolazione tibio-astragalica sinistra si è complicato quasi fin dall'inizio colle manifestazioni em.orragiche . Perchè la porpora soltanto ne] terzo attacco? L'infezione streptococcica è entrata in scena solta11to n,el terzo attacco e ] 'infezione streptococcica è stata cau sa anche degli altri due ed ora soltanto ha dato la porpora, perchè ora è intervenuta un 'altra i11fezion e, un'infezione a germi i11visibili , forse la stessa i11fezione influenzale? Questo fatto c!1e il caso trattato presenta ricorre del resto ancl1e per quelle forme morbose emorragiche osservabili in individui tubercolotici o che hanno avuto nel loro passato manifestazioni tubercolari. Quella porpora che l'iniezione di tubercolina 1avviva o riaccende e che si deve dire i11 cosi diretta relazione col1'ondata tubercolinica , J)erchè non si è presentata prima durante le •passate manifestazioni tubercolari? Si può rispondere: perchè nell'individuo, ch e pur era disposto a questa speciale sensibilizzazione, la speciale sensihilizzazione dei vasi non era ancora avvenuta. Lo stesso si potrebbe pensare quanto ai passati attacchi di poliartriti enza porpora n el caso osservato. Avrei voluto provare gli effetti del! 'iniezione di culture morte dello streptococco isolato, ma

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XL, NuM. 29]

non mi fu possibile far questa •prova. L'ho fatta in altri a111malati di reumatismo articolare con resultati negati vi come quelli di Laubr)·, Routier e Thiroloix che fecero iniezione cutanea di tossine streptococciche ir1 cardiopatici reumatismali , i quali non presentarono speciale iperse11sibilità. Del resto Cecconi, quando dice del tumore splenico ch e può veri ficar5i durante l 'a ttacc0 reum(a tico soltanto dopo diversi attaccl1i di reumatismo, e il Frugoni, quando ricorda gli asmatici bron chiali che a ]ungo andare si se11sibilizzano per antigeni di diversa natura, offrono spiegazioni plausibili del fenomeno surricordato. Dallo studio de'l caso descrito si deduce: 1) che, sebbene esistano porpore non trombopenich,e in stretta relazione colla in fezione tubercolare e ravvivabili coll'iniezione di tubercolina, esisto110 anche porpore non trombopeniche, nelle qua li nè la clinica, n·è le prove biologich,e dimost1ano un nesso sicuro coll'infezione tubercolare; 2) che queste porpore, possono pur accompagnarsi con manifestazioni articolari , acutizzarsi e regredire insieme coi fatti articolari, presentarsi in individuo che abbia avuto per l 'in11anzi attacchi articolari senza porpora, ma accompagnati, preceduti o seguiti da endocardite, tali da doversi dire clinicamente attacchi di re11matismo articolare acuto; 3) che il reperto d 'u110 streptococco ricorda altri reperti consin·iili avuti da altri ricercatori e fa invocare lo stesso 1neccanismo di produzione di certe poliartriti; 4) che ammettere la possibilità di queste porpore non tron1bopeniche non fa escludere che esistano porpore ill co11·nessione innegabile col! 'infezione tubercolare, porpore per la cui produzione all'infezione tubercolare si associano altri fattori , porpore con cui nulla han che fare nè lo streptococco, nè il bacillo di Koch. 1

RIASSUNTO. L 'A. descrive un caso di porpL\fa accom,pagnata da poliartrite in ui;i uomo di 27 anni eh ~ a 14 anni ed a 26 anni aveva avuto attaccl11 gravi di poliartrite reumatica senza porpor~. Critica la d-e nomi11azione di diatesi emorragzche adottata per le 111alattie a carattere emo.rragico, propone ur1a differenziazione, passa in rassegna le varie 1nodalità di produzione d 'una porpora, soff.ermandosi sul meccanis1no. della speciale sensibilizzazione, considerando ciò che a questo proposito 1può in segnare la conoscenza del fenomeno del Sanarelli e dello Shwarzmann. Conclude che sebbene esistano indubbiamente porpore in stretta relazione colla infezione tubercolare e ravvivabili colla iniezione di tubercolina, nel suo caso questa connessione non era dimostrabile mentre fu isolato dalla milza intra vitan11 u110 streptococco grampositivo .


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SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI. Ospedale Clvlle di Udine - Reparto Chtrurglco dire tto da l primario d ott.

R1 EPP1.

Considerazioni sulla diagnosi delle ulceri gastro duodenali perforate. D o tt. MAR10 GRrLLo.

L ' aun~11tata [requenz,a in quest i ultimi a11ni d elle perfora zio ni g astroduoden ali, la triste os serva zione ch e n1olti di questi a mmala ti socc ombono, m o llo spesso per dife;tto ·di diagn osi e di con ~eo-u e n za per la rruwca·nza o il ritardo d ell 'a tto o per a tivo, mri ha nno indo tto a tratta re que to vecchio a rgomento . La m orte o la salvezza d ell 'a m mala to viene d eci a talvolta d a l rico noscer e a t empo questa indro m .e a dd o mina le acuta : co mpito diffic ile e d elica to c he m ette a dura pro va a n c h e il c hirurg o esperto. Ch e l1ai diagtno i precoce a bbia importanza si rileva praticame nte da lle statistiche delle mortalità; negli ope ra ti entro la 12a ora i ha c irca 20 %, 28 % di morti ; negli op e ra ti tardivam en te, da lla 12a alla 48a o ra ed oltre , la m ortalità sale r apida m e nte al 75 %-85 %. Le c ifre m igliori di g ua rig io ni s i hia1nno in quei casi o p erati precocemente prima ch e soprago-iunga l ' infe zion e perito n eale d a bacillum coli e da s tre pt ococc}1 i e moliti c i ; nelle pri me sei o rei gen e ra ln1enle l 'infezion e 1nan ca o i rilrova sola m ente lo s tre µ tocorco verde , poco pa to a en o (Bri.itt). Po ic h è la p recoc ità d ella diagno i d o1n ina in tal rmlOdo la .progn osi mi so ffe rmerò. m ag{)'io rme11te sulla into rruatolog ia e la diagn osi differ enzia le ~o rvolando sugli altri arg omenti. Non differen zio le p erfo razioni gastriche da ll e duode nali p er cl1è la sin·d rome acuta è pressocl1è egua le e dal punto di vista prati1c-0 l 'importanza è m olto rela tiva : a l tavo lo o per a torio ste o è talo ra diffic ile di ting uere la sede esatta d e11a p erfor azio n e in r apporto dell 'an~llo p ilo rico. Dura nte ei anni (1926-1932) d 'assi tenta to n el r eparto c l1irur{)'ico diretto d al p rimario d otto r Rie ppi , h o a vuto modo di osserva re u 75 casi di ulcer e gastro duode n ali operat e, 24 perforazio ni co ntrollate a ll '1a·t to ·op erativo. E•tà. - Negli ammalati sotto posti all'atto operativo p er la p e·r forazio!Ile , l'età v.aria entro vasti limiti , da un minimo di 22 anni a d un m1assimo di 64 . La m assima frequenza è s tata d a i 22 ai 40 anni . D a·i 22 ai 30 an:ni 9 casi 8 )) )) 30 )) 40 )) )) )) 40 )) 50 )) -! )) 50 )) 60 )) 1 )) )) 60 )) 70 )) 2 })

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Le p erforazioni oltre i 70 a runi e sotto i 15 son o ra rissime, son·o pochi i casi d escritti, n ella le tte r a tura, di vecchi di 84-8'5 a nni (K otrar eff) e di giovani di e tà inferio re a 1 anno (FinnayRob a deon -Dumas-Dura n te-E ca lle).

Sesso. -

Il sesso n1ascl1ile .pr evale in modo assoluto, n ella mia statistica , s ul sesso femmtinile . Io ho potuto o e rva re tre casi di perforazioni g astroduodetnali in donne, contro· 21 casi n egli uomini. R·e p erto questo .costante .ainche n elle s tatis tich e d ei vari a utori (Kiittner dà la cifra di 9 a 1, Mo n calvi dell'Ospedale Maggio r e di Milano n el triennio 1922-1925 su 27 casi opera ti n e ... una donna, Barbera degli ospedali riuniti di Ro m a d à la c i fra di 9 a I. pr oporzioni m aggio ri di 15 a I , 12,50 a I ne ri po rta no c lini.ci ted eschi). La m aggior ·f re q uen za di questa a ffezion e negli uo m.ini è, seco ndo i da ti st a ti li ci d a m e ra ccolti, in relazio n e al fa tto d ella min o r frequ en za delle ulceri ga stroduode nali n elle donne, ciò in contrasto con le statistich e di Eichhorst, Stoll, Brinto n. Oltre a l fiatto r e freque nza i d eve considerare le occu pazioni fisich e pesanti , I 'u so disordinato e d abbo ndan te di a lcoolic i , il tabacco, i freq ue nti disordini a limen ta ri a cui g li uomini ... o n o p iù espo ti per la lor o pro fe sion e ( fuoc hi ·ti , macchinisti). .

Anamnesi. -

Nella g ra nde m aggio ranza dei ca i il p azieinte aveva avuto dis turbi gastrici, preced entem e nte . Ta li disturbi, ch e si trovia1110 in un a per centua le d ell '8 0-90 per cento dei casi, rientra no nella sinton 1.a tologia d ella ulcera gastrica e duoden ale : si tratta di individui affe tti da lungo tempo da d olori periodici che compaion o a d ete rmina te o r e dal pasto , che si calmano od aumenta 110 co n le ingestioni dei cibi , di sostanze acide o a lcaline, crisi dolorose, di gestioni la boriose. acidità o-astrica con pirosi ed eruttazion i a c ide , ta lor a vo miti , ematemesi , me len a . Alcuni di tali inlo mi gen era lmente si accentu an o pochi g io rni avanti la perforazion e . Ra ram ente, 4 volte su 24: casi, l 'uloera era asintom a tiica; in tali casi costante m e nte venne osservato ch e l 'ulcerazio n e era pi ccoLa•, puntiform e , d ella grandezza di una cap occhia di spillo, senza in·durime11to dei m a rg ini, con assenza di t essuti cicatriz iali inlo r110 alla p eirforaziooe ( ul1c.era a cuta ?) . Condizioni pred ispon enti e d occasio n ali son o rare, gli eccessi ali m en tari n on h anno molta importa n za. In due ca i di sesso femminile si è a vuta la ·p erforaz ion e da ca usa im1n11ediata ed evidente; in una durante Ullla lavatura gastrica; n ell '·altra p och e o re dopo la s on1ministra-

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JL P OLI CLINICO

zione di una pappa di barite durante un esame ra dioscopico. INTOMATOLOGIA. -

Sinton1i prin1cipali.

1° Dolore. - Inizio improv,·iso , di estrema inte11 ità, atroce, sincopale, ch e si rr1anifesta a l cavo epigas Lrico attorno all 'on1bellico o alla region e dello ipocondrio destro sotto le arcate costali .. La sua intensità ra.ggiunge tal,rolta tale grado d.a determinare UJilO stato di coll1asso e.on çaduta a ten'a deil paziente, pallore, su·dore, freddo alla fronte e .alle estre1mrità , polso piccolo, frequente, tata di angoscia. E so vien e de ... critto gen eralmente com e un.a puQ'Dalata, una lacerazion€ profonda, un dolore aculis irrto a cintura ch e immobilizz.ia il paziente. Eccezionalmente si limita a senso di cram )l:>O, di u stione. La sed ~ di questo ·dolore acutissimo è n ella regione epigastrica un po' a destra della lin ea :r:i-i,egiana; irradiazioni se ne osservano .spesso S'J~ecialmente n elle ,perforazioni duodenali, . po .. sLeriormente verso la base deil torace, alla spalla destra , alla. regione sopraclavj colare· destra . I dolori sono probabilmlente espre~sioni dell a contrazione della tunica muscolare li eia, dalla irritazione della uperficie d.el peritoneo i1arietale, prodotta dal liquido irritante ed 1acido e dai gas fuoriu sciti. L 1irrada zion e verso la b ase del torace , l 'apice della scapola, la palla destra è 1'e pressione dell' irritazione del peritoneo sotto epati co , analogamente .ai dolori dei proces i infiammato ri sotto,epatici per le ioni dell a 1c.i Lifellea. Tali dolori si accentuano du ra'.il Le le profo111de inspirazioni. A qu esto dolo.re, iniziale , intenso, ch e ha g ran·de va lore di.agno .. f1'ti co ub,entrano in secondo tempo altri ·dol ori nell.a fossa ili1aca destra, dove p er pri~i d efluì co,n o i liquidi fuorusciti lUIIl.go il ·mesocolon. n el solco parieto colico ed in fin e col aeneralizzar i del processo peritoniti ca a tt1tto I' addome. Altre volte d·opo il dolore forte iniziale suole a\1ersi un intervallo quasi sen za dolore o an ch e ·del tt1tto senza, che si protrae per delle ore fin ch è n on sopraggiunge la peritonite. Il dol ore spontaneo corrisponde generalmente al dolore ·p rovocato sia per la localizzazione, sia per l 'i.nten sità. 1

2° Rigidità precoce, intensa, lig n ea de·l la parete .a ddominale. La p arete muscolare è tetanizzata in generale in tutta la estensione1, più accP.ntt1.ata alle parti alte dell 'add·om e. i accomrnagna l 'attcgcriame.nto di flession e dC'll e co cie ul bacino ed al respiro preYalentem ente toracico, lieve , superficiale, frequen1 e come nelle pleuriti diaframmatiche. Tale ri o-idità li-

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gn ea, invh1cibile, ch e deforma I 'addome; info sandalo a mo' di barca, è massin10 e generalizzato 1Del1e })rime ore; ced e poi con l 'iniziarsi della peritonite ~ettica , diffusa, dal basso ali ~alto , in n1odo da rin1aJ1er quasi sen1pre pre~ sente, sia pure in lieve grado, al punto di partenza all 'epigastrio. Questa difesa rigida e dolorosa delle pareti addom inali sembra sia dovuta alla lesione superficiale dcl vi scere con irritazione vasta e prolung·ata del peritoneo parietale: Essa può mancare i1egJi individui molto deperi ti e con sistema rr1u colare debole in generale ed in modo speciale della parete addomin>(lle per pregressa iperdi ten ione da gravidanza, asciti abbondanti , affezioni nervose. In tal caso la parete addon1inale può e ere tesa olan1ente al punto che corrisponde alla perforazione.

:3° Scomparsa dell'ottusità assoluta. siill'a,rea epatica anteriore: - Mentre u un paziente semiseduto la per cu .. io11e d ella r egion e epati·ca un pd' sqtto il ca pezzolo cl.estro fiino al bor~o cbstAlé·fà r'ivelare una n etta ottusit à , in p1a rti1 colari circostanze paiolog icl1 e è so tituita da un;i sonorità più o m eno estesa, ina sempre evidei11te se si fin l 'accortezza di .percuoter~ leg-= o·ef1m1ente e special1nenle ul] a linea ascellàre, . ' col malato lin d'e cubito ul fi an co inis.tro. Tale onorità è do,"uta a l fatt o ch e il gas , ch e in' ...eguito alla perforazione della ulcera, sfuggPsotto una certa pre ion e . . i e~ pan de nel c.aYO ,Jetritoneale libero e va a raccog liersi sotto la cupo la diaframmatica, Lal,10 ] ta n ello spazio interepato-<liaframn1~ati co. Il valore di quest~ sintom·o è v<tri~n1ente ,ralut1ato; im base alle. n1ie osserv~zioni io lo riten go a~ ai utile e prezioso,' specialment e qt1.ando . si pre. . e:nta .precocementé n e1Jle prime ore ed accompag nato dagli altri due sintomi s~ descritt1. su· 24 çasi' fu trovato presente 20 volte; degli altri +, di 2 roella st o-ria clinica non risulta sia stata pnati-cata la percussione del feo-àto, deali altri 2 si trattava di perforazione rima . ta circoscritta con ~orn1a­ zione . in un secondo tempo, di un ascesso con gas e liqui·do gastriico. Riguardo ai tem)Po di comparsa 110 a''lit<? occasione, come m edico di Q'U1a.r dia, di o~ser­ vare duei soli casi di afnmalati citta_dini perfo~ati e trasportati imn1ediatamente all 'ospédale. In i;ino la scompar'sa dell'area epatica era già a~rven~ta, .dopo pochi minuti della perforazione; n.ell'altro la scon1par a è avvenuta in re_p arto circ1a: un 'ora do110 ricoverato . Gli altri casi furono osservati oltre l e> 4 ore, ed in essi questo sintom o fu sempre ritrovat o. Io ri.p eto, lo rit en ~o di notevole ' ralore clinico, specialm,;nte per la diag-n osi differenziale


[ANNo XL, NuM 29]

SEZIONE PRATICA

con altre sindromi addominali acute, e la sua ri1cerca 11on d e' e e ere mai trascurata. Nell ' i11ceirtezza, 11ei ca i in cui la ua presenza non può venire accertaba per n1ezzo d ella pcrcu ion e im cau~a al piccolo volume, i può ricorrere all 'esari1e radiooc,opico senza alcun.a preparazione ù cll 'am1m1alato. Già nei pri111i ta·di della perfor.az ione, n e]le prime 24 orè, con una percentuale di circa 87 % . . i vede una zona a forma di fa lce ch e i muove liberam1ente fra i ''Ì oeri e la parcle addon1inale o Lra fega to e diaframn1a. Il ga ca1l1bia direzione a econda dei movimenti del }'lazienle. Ja turalmente il sintomo può mancare n<!i ca i di perforazione ... ubito tappata dagli organi vicini; nelle perforazioni c ircoscritte; <1uando lo, tomaco non con tie ne gas o molto J)OCO e quindi fuoruscito in poca quantità distribuendo .. i tra gli organi vic iin i, non i rende palese alla pevcussione; in certe perforazioni della piccola curva in cui il gas J) UÒ ferffi1ar i n el legan1ento ga tr-0colico ; in quelle po teriori in cui può chiuder i n ella borsa omentale; nei casi in cui preesistevano aderenze periepatiieh e. Bi ogrua por:re a ttenzione che il timpain ismo epati co oltre ch e in altre :perforazioni i può a, ·er e n ella peritonite appendicolare ma solamente in un periodo inoltrato quando per la parali i inte tin a1e l 'intestino meteorico ' 'a ad interpor. i fra parete addominale e feaato, qu and o il fegato pinta dal col on ruota ndo gu} suo asse frontale i porta indietro e posteriormente, e q11ando ()'a fetidi prodotti da a naer·obi riempiiono tutta la cavità addo minale nei rari casi di 1>eritonite irorosa. 1

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SINTOMI SECONDARI.

l pofones; ai lati dell'addome. ella posizione "upina ... i o ..... erva una ottusità su i fi a n chi , ~peci1a lm e nl e a d e tra, mpbile nel can1biamento di d ecubit o. Questa ipofonesi, indice di ver:::,amento libero endoaddominale, è specialme1tle notevole quando la perforazione avviene a slon-i.aco pien o o il pazie nte, com1e1 spesso accade, beve abbo11dan Lemente dopo perforato. Può naturalm ente 1nancar e nei casi su descritti in cui man ca 1a.n che il CY.as. Polso. - Nei due casi in cui ho potuto osservar·e g li ammalati pochi ID(inuti dopo avvenuta la peirforazione il polso e ra frequente 135, piccolo, fuggente. Poi è andato g radatamente migliorando 1com e frequenza e pienezza. Neglj altri casi il polso ena sempre pieno, valido, con tensione normale o più sp~ so leg-

1131

germiente aumentata e poco freq uen te (dag li 80 ai 100), ritmico. Nei pochi ca i osservati in 2a e 3a g iornata il polso era a ià frequente (100-130) e meno valido che nei casi osservati nelle pri111e ore. T emperatura. - La temperatura è subnormale e normale. Nei due casi appena perforati la ten1peratura controllata subito era sui 36-36,5, e tla.le temperatura ino a i 37 ,2-37 ,5 fu trovata anche i1ei casi os... ervati n elle })ri1ne ore. Tem l)era ture più e levate sui 38',5-39 compaiono sola1n11ente: più tardi co n lo svilupparsi della peritonite. R espiro esclusivamente toracico, su.perficiale, frequ en te fin dall 'inizio, da fa r J)en ...are ad una affezione pleuro-polmonare. Voniito. - Senso di nau ea, oppressione gatrica, conati di vomito, vornjto più o meno precoce sono sempre presenti. Di sostanze alimentari, acquoso, raram,ente e matico all 'inizio, ced e il posto ulteriormente ia.l vomito :peritonitico , bilioso, fecaloide accompagnato dal singhiozzo. Altre v·olte fra il vomito ini~iale ·e quello tardivo c'è una pausa di durata varia, anche di qualch e g iorno. Alvo : è chiuso alle feci ed ai ga ; prima per causa riflessa, poi per l 'ileo paralitico secondario alla peritonite diffusa. Frequentemente 1)er parecchie ore si ha .pure ritenzione di orina per di11ìinuita secrezione di natura riflessa e tossica. Facies. - L 'am\malato, immobil.e con gli arti imferi.ori flessi sull 'ia.ddome, appare depresso , ansioso, sofferènte, n elle prime ore co·n pallore ed infossamento del viso, s udore a lla fa.ccia ed al petto. Dalla 6a alla 12a. ora è più tranquillo, nei periodi avanzati ha la caratteristica facies peritonitica. Decubito. ---- P er evitare Lai disten sione forza ta deii muscoli r etti dell'addome il paziente pa a dal d ecubito supino a quello seduto aiutandosi con Le braocia. Iperalgesia superficiale per c ui l 'epigastrio è ipersensibile. Ascoltazione dell'addome . Si possono a coltare rumori a tipo di sfregamento respiratorio ; rumori a guisa di tintinnii metallici, aventi la sua massima intern sità a liv·ello della {)erfo,raziO!Ile; i toni cardiaci vengono trasmiessi verso l 'ombellico 1con timbro anforico . Non si notano movi1menti peri~taltici. En:fisema sottocutaneo. - Io non l'ho mai trovato. Si tratta di un enfisem.a ·nelle regioni dolorose eh-e si estendei sino alla regione ileocec.ale, d escritto da Vigyiazò, Eichorst, Korach.


IJOChi .casi ho osser,rato lo stiramento in alto del pene, come una er ezione flaccida, descritta dal Vigliane. Diagn1osi. - Su 24 casi, in 4 fu erroneamente fatta diagnosi di appendicite, intM"Venendo prim a con incisione par.acecale; n egli aitri oasi la diagn osi fu esatta intervenendo direttam ente sullo stomaco duodeno. La prevalenza dei dolori nella fossa iliaca destra fu la causa del1'errore e fu commesso in casi di perfor.a ti da 12 ore. Molteplici so·n o le sindromi acute dolorose addominali cui bisogna pensare alla diagnosi differenziale. Ric-0rdo le seguenti : Le appemdiciti acute con o senza perforazione, le diverticoliti, le. perfonazioni tifose da ulcere rotonde intestifnali, da ulcere n eoplastich e, tubercolari, colitiiche, le perforazioni delle colecisti e le colecistiti acutissime, la peritonite acuta, se ttica , la tubercola re, le pancreatiti, le varie forme di occlusioni intestinali acute, le torsioni di cisti ·ovariche ed altri organi endoaddo·r ninali, rottu.re di salpirng i n elle form e p urulen Le e n ella g ravidanza ,extra-uterina, le colich e r e1nali, biliari, intestinali, le trombosi ed embolie dei vasi mesenterici , della vena porta, le pleuriti diaframm~tiche, le polmonit i basali, la aastralgia da ulcera peptiaa, da avvelenan1ento, da idiosincrasie, da perfrigeramen to, da errori alimentari , la gastrite f1emmo11osa, lei crisi gastriich e tabetiche, la colica sa turnina, le n evriti intercostaii, le radicoliti pondilitich e, le pericarditi acute, l 'angina pectoris sotto diaframmatica, il r eumatismo , l 'ascesso acuto e l 'ematoma interstiziale dei m)Uscoli a·ddominali, l'i1ncarcerarrniento dell 'ernia epigastrica, L<li insufficien za acuta delle ghiandole surrenali , l 'isterismo. Non posso ·discutere una ad una queste d iverse sindromi, data la loro m olteplicità, ritengo perciò utile riunire in alcu.n i sch emi sinottici le diagnosi più comuni. 111

1

Ulc era g.-d. perforata.

Appendicite acuta.

Età: jprevalente dai 20 ai 50 anni. A n amnesi : precedenti gastrici.

Età: prevalente sott o i 35 anni. A n.amrtesi: negativa o precedenti dolori in sede appendico1 are con disturbi dispeptici. Inizio: acuto, preceduto da dolori appendicolari , malessere generale. Raro collasso.

Inizio: viole11to, acutissimo, preced11to dis turbi gastrici. Spesso collasso.

Dolore spontaneo : violento all 'epigastrio, alla r egione ileocecal e poi òifni so.

[ANNO XL,

« JL POLTCLINICO »

1182

Dolore sp ontaneo: m en o violento, prima alla regione ileocecale, di rado p eriombellicale, poi diffuso.

Dolore irradialo: dorso, base ernitorace destr o, scap ol a d estra. Dolore provocal-0: epigastrio, e fossa ileocecale, poi diffuso. A.spetto del ventre: teso, retratto·, iperest~­ sia cutanea accentuata regione epigastrica. Versamento: presente precocemente. A rea epatica : assente precocemen le. Polso : piccol o, frequente all'inizio, p oi raro, e valido, infine piccolo, frequente. Respiro: superficiale, frequente. Temp eratura: subrtormale o subfebbrile (37°,5). Decubito supino: Il paziente si mantiene immobile o passa dal decubito supino a quel lo . seduto aiutandosi con le braccjo.

Ulcera g.-d. perforata. Età: 25 ai 50 anni. Anamnesi: precedenti gastrici. Iniz io: ::iculissi1no con collasso. Dolore spontan eo : violento, ali 'epigastrio, r egione ileocecale, p oi diffuso. versamento: precoce. Area epatica: scomparsa precoce. ventre: teso, ligneo , dolentissimo, r etratto. Polso : freque11 te, piccolo, poi teso, raro , infine piccolo e frequente. Temperatura: subnormale o subfebbrile. Ulcera g.-d. perforata. Età: • anni.

dai

25 ai 50

Nu~r.

29]

Dolore irradiato: talvolta periombellicale, o 1ungo coscia destra. Dolore provocato : prevalente fossa ileocecale e pun li appendicolari, poi diffuso . Aspetto del ventre : m eno teso, meteorico, difesa muscolare e iperestesia cutanea più accentuata r~gione appendicolare., Versamento: presente tardivaniente. Area epatica: con servata, scomparsa tardiva. Polso: piccolo, frequente. R espiro : p oco alterato. Temperatura: febbrile (38°-39°,5). Decubito: quasi supino co~ tronco un p o ' rotato a destra, con semiflessione della gamba sulla coscia, abduzione l eggera, rotazion e esterna (Signorelli). TI decubito laterale sinistro esacerba notevolmente il dolore spontaneo. P eritonite acuta. Età: 3 ai 35 anni. Anamnesi: secondo l'origine (salpingi, appendice, tbc., ecc.). lriizio: acuto senza collasso. spontaneo: Dolore secondo l 'or gano di Versamento: tardivo . A rea epatica : prese11t e o scompare tardivamente. Ventre: teso, dolentissimo ma gen eralme~ te meteorico. Polso: piccolo, frequente. Temperatura : elevata o febbrile . Pancreatiti acute. • Necrosi acuta pancreatica. Età : dai 35 ai 65 anni.•


[AN~O

Nu~r .

XL,

29]

.tlnamnest : preceden-

ti gastrici.

acutissimo

Inizio:

con collasso.

Dolore

spontaneo :

violento all'epigastrio, regione ileocecale, diffuso. D ol or e irradialo: dorso, emitorace destro, spalla destra. D olore provocato : e-

pigastrio, reg ione ileocecal e, diffuso. Ver samento:

pre-

rari disturbi digestivi (cirrosi epatica, calcolosi, colecistiti, adiposi, alcoolismo, lue, trauma).

teso, duro, retratto e dolentis imo.

acutissimo con collas o p er sist ente p an cr ea tico (dramma del Giordan o) .

Vom i to: acquoso, ali-

.4 namnesi:

Inizi o:

D o lor e

sp1ontaneo :

all 'epigastrio a mo' di sbarra trasver sale; non si gen er alizza.

epatica :

as-

so, spalle, più alla sinist ra, crest e iliach e, genitali , arli inferiori. D ol or e provoca l o : solo all 'epigaslrio e poco accenlualo (punto di Dejardin ). Ver sa m en.to: assente. A r ea

ep at ica :

pre-

sente.

Ventre : retratto, te-

so, dolente.

frequente, piccolo, poi raro, teso, poi piccolo frequente. T en1per atura: subnor male o subfebbrile. P ol so:

chiuso,

feci

e gas.

V entre : 111anca rigi-

dità n elle prime or e, m eteorism o tra ombellico ~ sterno (segno del Gobiet). P olso: Bradicardia; piccolo e frequente n el collasso. T emper atura: ipotermia, poi subfebhriJ e. Alvo: chiuso all 'ini-

zio, precoce diarrea, Cianosi , r apido dimagrimento con astenia, subi.ttero, urobilinuria, talora glicosuria, steatorrea.

Ulcera g .-d. p erforata . Sesso: prevalente ses-

T or si oni organi endo-acl1d ominali.

Alt>o :

chiuso,

feci

e gas. R espiro :

so femminile.

.4 narrinest: precedenti gastrici .

frequente,

t alvolta. sforzi, traumi, mov1m enti bruschi.

acutissimo

Inizio: violento, im-

Inizi o :

con colasso . Dolore iniziale : epi-

gastrio, regione ileocecale, diffuso.

A rea epatica :

scom-

parsa. l er sam ento :

pro viso, talora con collasso. Do lore inizial e : se· condo il viscere (ovaio, omento, salpingi, cistifellea, mioma uterino. rene, ecc .). 1

bile.

Ulce ra g .-d.

p erfor ata.

schile. A 1iamnes i : preceden-

poco

alte-

Tumor e : spesso pal -

R ottura gravi danza extrau terina • Sesso: fe1n minile. Anamnes i : fenomeni

gravidici.

acutissimo con collasso ; non an e• mia. D ol or e inizi al e: epigast rio.

acutissimo con collasso ed anemia.

Inizi o:

Inizio :

D ol or e i nizial e: qua-

dranti dom e.

inferiori

ad-

D ol or e irradiato: dor-

D olo r e irradi at o : alle

so, base emitorace des tro, spalla destra. Dolor e provocalo : acc~ntu a to a tutto I 'addom e a prevalen za epigas trio e poi ileocecale. v ersarnento : precoce. m obile. A r ea epat i ca : precocernen te scomparsa.

r egioni sacr ali crurali , o ttura lorie. D ol or e p r ovocat o: lieve quadranli addomina li inferiori.

subnormale o subfebbril e. T emperatura:

piccolo, quente all 'inizio, teso, valido, infine colo, frequente. Alv o : chiuso. Urine: ritenzione ve, poi normali.

frepoi pic-

bre-

Esame tasca d el D ou -

g las: teso e occupa to da liquido e dolente.

assente all 'inizio, può comparire tardivo.

E t à: prev. 25 ai 50

sente. pre-

Respiro :

ti gastrici.

Ulcera g .-d. p erforata.

epatica :

A lvo: chiuso p er vi a

pabile, dolente un po ~ alla pression e1 e n on sede di dolori pulsanti spontan ei. Spesso gli accessi dolorosi son o accompagnati da brividi di freddo.

pre-

A r ea

fesa muscolare, m et eorico, poco dolente in corrisponden za al viscere torto. Vomito: alim ent are. bilioso.

rato.

Tumor e : n on palpa-

P olso :

.4namnesi :

Ventre : in lieve di -

riflessa.

superficiale.

Sesso: prevalente ses-

so maschile.

sente.

n1entare.

Sesso : prevalente m a-

sente.

Alvo :

Ve ntre:

D ol or e irradi ato : dor-

se11le. Area

1133

SEZI ONE PRATI CA

V er sament·o : precoce. poco mobB e. A r ea ep at ica: sempre con servata. T emper atu r a: subn ormale, febbr ile più t ardivam ente. P olso : piccolo, vuoto. frequente, migliora tardivam ente con 1'arresto emorragia. Alvo : ten esm o. U r ine : uro})ilinuria. tenesm o. E sani e t asca de l Doug las: teso, occupato d f;l

una m assa pastosa, rotondeggiante, poco do, lente. Af fez i oni [Jl euro p olmonari actite.

V ersamento:

a11111 .

prevalente n ei bambini . E là:


A 1ia1nnesi: preceden-

ti gas trici. acutissimo

Inizio:

con collasso. Dolore spo rtlaneo: e-

pigas trio, r egione ileocecale p oi diJiuso .

Dolore irrad i ato: dor-

so, emitorace spalla deslra.

destro,

Dolore provocato: ac-

centuato epigastrio, regione il eo-cecale diffuso. Versamento: precoce. Area epa lica: scomparsa. Aspetto

del

ventr e :

r etratLo a barca teso.

R espiro: superficiale,

freqt1e11 te. piccolo frequente poi raro teso, infi11e piccolo, frequente. P olso :

subn ormale e subfebbrile. Temperatura:

Vomil·o : presente.

infreddature, 111alal lie i11feltive, ecc. I nizio: acuto, senza collasso. Anamnesi :

D ol or e

spontaneo: . .

quadranti super1or1 dell 'addome, reg ione ileo-cecale, base torace. Il d olore add ominale è soggettivo, non con giunto ch e a iperestesia cutanea. D olo r e

irradialo :

spalle, r egione ileo-cecale, p eriombellicale. Dolore

p r ovocato:

scarso o m a ncanle all 1addome.

A lvo: chiuso. Ulcera g.-d.

Tl er same nlo asse11t.P.. A Tea epa fi ca : pre-

sente. Aspetto

de l

Anamnesi : precedeo-

ti gastrici.

acu tissimp

I riizio:

con collasso .

legger a t ensione con iperestesia cutanea sup erficiale. Il bambino rilascia le pareti addominali un p o' t ese durante l 'in spirazione. superficiale, frequente. R espiro :

Polso: pieno, un po ,

frequente in rapporto con la temperatu ra. Temp er a l ii r a: febbri.

le, elevata. Vomito: generalmen·

Ga.stralgie.

ca us e (freddo , errori e accessi alimentari , idiosincras i a, avvelename11to, ecc.). Anamenisi:

ncuto

senza

T empe r atur a:

s u b-

Iniz i o :

normale o suJ:>.fe))brile.

for-

Dol or e irtiziale: forte .

tissin10. Dolore irradiato: dor-

so, base emitorace destro , spalla destra.

ve diffuso o all 1epigas trio la pressione provoca diminuzione del dolore. - Lieve iperalgesia cutanea.

teso,

ventr e:

duro

contratto . T'er sam ento: prese11te. A r ea epat i ca: scomparsa. Alvo : chiuso.

a t utto il Yentre, talorn braccia, capo, dor o. Dolore

ventr e : normale, me-

teorico. versamento : assente A r ea

epa.tica:

pre-

sente. Alvo:

aperto, talora.

diarrea. piccolo frequente p oi teso valido, infine piccolo freql1en t e. Polso :

Ariamnesi: preceden-

ti gastrici .

acutissimo

Inizio :

con collasso. epigastrio regione ileo-cecale poi diffuso. Dolore irr adiato: dorso, base emitorace d estro, spalla destra. Dolore provocalo : accentuato epigastrio regione ileo-cecale, diffuso. Ventr e: teso, duro r e tratto dol~nti ssin10 . Dolore iniziale:

A r ea

epatica:

as-

sente.

Alvo:

subnor111al e o subfebbrile. inizia le:

<.:entuato epigastrio regione ileo-cecale, diffu so.

Ve r samento :

coll asso.

Temperalura:

Dolore pro vocato: lie-

ventr e :

Alvo: aperlo .

perforata.

D olor e provocato: ac-

Ulcera g. -d . perforata.

t e assente; tosse, cefalea, rossore alle g u ancie, erpes labialis, lesioni pleuriche o p olmonari.

Dolore

[ANNO XL, NuM. 29]

cc I L POLICLINICO »

1134

presen Le.

chiuso,

feci

Polso :

un po '

fre-

quente.

Co lica saturnina .

profes. piombo o avvelenamento di s turbi i11testinali; diarrea. Inizio : acuto, talora con collasso non grave. Dolore inizi al e : dif· fu so . Ananinesi: . s1one con u so

Dolore

irradiato:

a

tutto il ventre talvolta braccia, capo, dorso. D olore pr-0vocato : la pression e fa diminuire i dolori. 1' entre r etratto: avvallato, ligneo, poco dolente alla pressione, r esist enza e dolorabilità non uniforme. A r ea epatica : presente. Ver samento: assente. Alvo: stipsi assoluta.

e gas. subnormale o subfebbrile. T emperatura:

P olso: frequente pic-

solo poi teso valido infine piccolo frequente. Vomito: acquoso, alimentare, infine fecaloide. Ulcer a g. -d . p erfo rata .

irradialo:

Età:

an111.

dai 20 ai

25

Temperatura:

genesubnor-

n eralmente male. P olso : teso, raro (4050 al minuto primo).

insistente acqu oso, alimentare. Vomito:

Embol ia e tromb osi Vasi intestinal~. Età : prevalente dopo

i 40 anni.


[ANNO XL,

N U l\1.

29)

SEZ)ONE PRA1'ICA

Prece-

A11an1nesi:

denti gastrici.

acutissimo

Inizio:

con collasso. Dolore spontaneo:

a-

cutissimo, all' epigastrio, ileo-cecale, diffuso . Dolor e provocato : epigastrio, fossa ileo-cecale, diffuso. T1 entre: teso, duro, retratto, dolenlissimo .

A rea epat i ca : scom-

parsa. i ·er same nto:

p r e-

sente. ;1 l uo : chiuso . Vomito:

acquoso, a-

limentare. Tumore : non palpa-

pabile.

Ulcera g.-d. Et à:

p erforata.

dai 25 ai

50

anni. schile.

spontaneo :

dolore violento a tipo colico, periombellicale. D ol ore prov ocato: o-

ra diffuso ora b en circoscritto. T'entre: m e teorico. lieve dolorabililà senza spiccata difesa muscol ar e. A r ea epatica : presente. versame1ito: sp esso rapido ed abbondante. Alvo : enter orragia, stipsi o diarrea . Vomito: bilioso, ematico . Tum ore : sp esso si palpa un tu1nor e unico o multiplo, n1ale distin lo, irregol armcnle deli1nitabile con1e un pugno, dole nte all a pressione, con su on o sm orzalo alla p ercus ion e. Polso ascendente. Coleci stite acuti ssima. . Età :

dai

25

a i 50

, Sesso:

prcva len te

femmi11il e. ac u lissimo

acutissimo, senza collasso.

a-

Dolore sp ontaneo: :tcutissimo, in sede colecistica.

con collasso. Dolo1·e spontaneo:

culi ssi1no, strio fossa poi diffuso.

D ol or e

aun i .

Sesso: prevalente maInizio :

affezioni settich e, flebiti, cardiopatie, arteriosclerosi, aneurism a, aorla, lue, alcool, ecc. Inizio: acutissimo, collasso frequente. Anamnesi :

ali' epigaileo-cecale

D o lor e provocato: e-

pigastrio, fossa ileo-cècale poi diffuso. Veni r e: leso, duro, retratto.

Area epalica: assente. V er sarnento :

p re-

sente. subfebbrile o subnormale senza brividi. Vomito: acquoso, alimentare. T e1nper atura:

Inizio:

Dolore provocato : regione colecis tica. contra ttura prevalente, retto superiore di destra; m e teorismo d iffu o. A r ea epatica: prese11t e, talora aumenta la. Versamento: asse11te. ventre:

elevacon bri-

T emper atur a:

ta, febbrile vidi. Vomif o: bili,lrc.

1135

I

Con tale esuberan za di sindro,111i a·ddo111inalì acute ch 'io h o cercato di sintetizzar e, raggruppandone i l oro sintomi principali, sembrerebbe difficile La diagno i; e tale è in fatti n ei ca i in c ui il decor so è irregola re per cui fa difetto qual ch e sintomp cardinale o il sanitario fa un esam e in completo e non sa valut,are la sintornJatologia che il paziente presenta; n ei casi invece, e sono la maggiora nza , in c ui la sindrom e p erforativa presenta 1a, .si11 ton1.atologi.a eh 'io 110 e posta non mi sembra il co·m pito trop·p o arduo. F.recedenti ga trici, ·dolore epigastrio acutis imo con colla so, ventre lig n eo r e tratto, doIentissimo, scomparsa dell 'ar ea epatica sono i quattro sintomj principali cara tteri lici di una perforazione gastro-duod enal e ch e uniti agli altri secondari opra esposti permetlenaJ.lilO di fare la g iu ta diag nosi. el dubbio, in presenza di un a ddon1 e acuto, io oon sialio di trasportare subito l 'a1m1m alato in un o pedal e o in una ca a di cura, sen za esitare, con vincendo i par oo ti di tale urgente necessità · senza chiamare -A domicilio un consulente lontano ,e senz1a! attender e di riunire um con sig lio di famiglia p er pr ender e una d eci ione ch e riu cirebbe troppo tardiva e talora fatal e al povero ammalato .

TO . L 'Autore sulla o er v.azione di 24 casi di ulcer a gastroduode11ale perforala e pone la sintomatologia e le principali dia ano i di fferenziali di tale affezione. Raccomanda lo tudio diligente e cornpleto d ell 'an1malato onde venire ad una diagnosi 1)recoce ed a un pr.onto intervento chirurg ico per la salvezza d el p·azienle. BIBLIOGRAFIA . 1)

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te lL POLICLINICO »

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42)

XL, NuM. 29)

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Radiologia Medica della R. Università di Roma. Direttore: Prof. A. Busi.

0

Pozzi. 32)

[ANNO

· FEnn10. Dia.g n. Malattie Int. U. T. E. T., Torino . OR1~NER . inl omatologia clin. mal. int . Ed . V:ill ardi. ERGENT. Trattat o Patol. M ed. Ed. Maloine. BouanE. J ournal des praticien s, 2 genn. 1932. B EGUI N. Patologia Chirurgia. Ed. Vallardi. i\IoHR e STAEHELIN. Vol. III, p . II. s. E . L . i\1ilano. \i\' uLLSTEIN e l{U TTNE1c Trattato cli Chirurgia. U. T. E. T ., Torjno. Tino E. Rel az. Associazione i\1edica Triestina, 14 n ovembre 1928.

Interessante:

Trattamento roentgenterapieo e chirurgi· · co in un caso di voluminoso ipernefro· ma (*). Dott.

GASTONE IMPIOMBATO,

assistente.

I primi tentativi di cura dei tumori maligni rimontano al 1896; la terapia dei neoplasmi conta quindi numerosi anni di esperienza. Le prime applicazioni, del tutto empiriche, dettero risultati spE>sso contrastanti. Non si conoscevano mezzi adatti a misurare la quantità dei raggi X e a determinare la qualità delle radiazioni e pochi furono i casi ad e~ito fortunato , molti invece gli insuccessi. I pazienti spesso non ritraevano alcun vantaggio da tali cure ma, con frequenza, le lesioni neoplastiche dalle quali erano affetti sembrava accelerassero il ritn10 del loro decorso• e progr·edissero rapidamente in estensione e gra.' vita. Si aggiungevano inoltre, gravi lesioni di tessuti sani colpiti dalle irradiazioni e 'riolente reazioni generali accompagnate dalle più impreviste ed inattese conseguenze. Il miracoloso mezzo che tanti entusiasmi aveva suscitato, fu presto considerato con scetticismo e ritenuto nocivo. Questo scetticismo permane ancora oggi nell'animo di molti medici. Si parla addirittura di disastri dovuti ai raggi X, di repentini peggioramenti dello stato generale e della lesione locale, di dose eccitante , di stimolazione d,el tessuto neoplastico e di altri fatti infondati e inesatti. Tali avventati giudizi non hanno ragione di essere. Basta seguire da vicino le continue. prove che ci vengono fornite dalle scienze biologiche e fisiche orientate al campo dell ·-l Roentgenterapia, per rendersi esatto conto di quali meravigliosi risultati siano capaci i raggi X. Il microscqpio infatti, ha reso noto il susseguirsi delle varie modificazioni istologiche dopo le irradiazioni dei tumori. Le prime a risentirne gli effetti sono le cellule neoplastiche e mentre esse subiscono una involuzione, a carico del tessuto connettivo si n ota un'attiva ed intensa ·p,r oliferazione . Le cellule tumorali dimostrano dopo pochi giorni dal! 'irradiazione g ravi alterazioni: i nuclei !-.i colorano ~empre con maggiore diffi1

Dott. ORESTE BELLUCCI

La medicina preventiva e la selezione professionale in rapporto al le assicurazioni sociali Prefazione del Prof. CARLO FOA DIRETTORE DELL' I STITUTO DI FI SIOLOGIA DELLA h. U ~IVBRSITÀ Dl MILANO.

Riportiamo l'Indice-Sommario del Volume. -

PaEPA-

PARTE PRThfA (A). - La medicina preventiva e l'assicurazione malattia. - PARTE PRIMA (B >. ztONE. -

- Orientamento, selezione pro-fessionale ed assicura. zione malattie. - CAPITOLO UNICO. - PARTE SECONDA. - L'assicurazione infortuni nei suoi rapporti colla medicina preventi~a e colla selezione professio· nale degli operai. - PARTE TERZA. - Le assicurazioni contro la disoccupazione, i1rwalidità e vecchiaia nei loro rapporti colla medicina preventiva e colla selezione professionale. - CAPITOLO UNIOO. - conclusioni. ·v oi. in-So, di p31gg. VIII-168. nitidamente stampato. Prezzo L. 1 8, più l e sp ese pos t a li di spedizion e. P er i nost ri abbonati sole L . 1 O, 7 5 in p orto 1ranco. Inv ia re Vagl ia. all'edit.ore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Snc('n rsale diciotto. ROMA .

(•) Comunicazion e svol la alla XIII Riunione del Gruppo Centro IVlericlionale e Siculo-Sardo, Napoli, 1931 .

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SEZIONE PRATICA

coltà, la cromatina si disgrega e diventa granulosa. Infine il nucleo poco riconoscibile nella sua struttura istologica, si raggrinza e si dissolve. Il protoplasma, d,'altra parte , diventa metacromatico, poi si vacuolizza tanto da fare assumere alla cellula un aspetto spugnoso, i confini cellulari scompaiono ed il tessuto tende a JCostituire un sincizio. Si assiste quindi , dopo un processo di necrobiosi , ad una vera citolisi. Invece ~ nuclei degli elementi connettivali entrano in cariocinesi e la proliferazione di questo tessuto diventa attivissima, Si costituisce così un vero e proprio tessuto di granulazione ricco di v<>si n eoform-ati n ei quali restan o inclusi isole e residui di cellul e in disfa cimento. In questi tessuti sono presenti in g ran num ero i macrofagi che includono e disgregano g li elementi cellulari superstiti. Spesso l'abbondante tessuto conn ettivo n eoformato si dispone a guscio intorno al tumore irradiato e si viene cosi a costituire una provvidenziale barriera n aturale ch e fortemente ostacola la diffusi one in loco e la disseminazione a distanza del tumore. È facile intendere ch e per otten ere risultati cosi favorevoli e lusinghieri ci si debba mettere nelle condizioni più adatte di tecnica. ~ necessario inoltre conoscere alcune leggi sulla vitalità e resistenza delle oellule neoplastich e. l jna delle caratteristiche dei tumori maligni con iste n el loro rapido svilt1ppo e n ella · tumultuosa e di ordinata moltiplicazione cellulare. Tstologicamen te quindi , è costante il riscontro di un g ran numero di cellule in carioci• n es1. Non ci addentreremo qui nella controversa e dibattuta questione se la cariocin esi sia espre~sione di giovinezza delle cellule o piuttosto, come sostiene il Nemenow ·con suggestive considerazioni ed esperienze, di cc invecchiamento » e di cc agonia oellulare ». A noi basta riconoscere quanto Regaud e Blan c (1906) concludevano dopo una lunga serie di ricerche cc di fronte ai raggi X, la cariocinesi è un momento di minore r esistenza delle cellule ». Da queste fondamentali pre1nesse em erge chiar o il criterio dell'odierna terapia Roentgen. Oggi n on sono quasi mai adottate più; come ·un tempo, le dosi massive. Con esse venivano colpite solo _le cellule sorp,r ese in cariocinesi _al momento della irradiazione m entre gli altri elementi cellulari procedevano indisturbati nel loro fatale evoJ, er si . 1

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L'organismo aggredito .con altissime dosi di raggi X che liberavano in una sola volta grandi quantità di prodotti tossici, derivati dal disfacimento delle cellule colpite, veniva oompromesso in tutte le sue funzioni e gravi erano le reazioni generali. Esiste oggi una vera posolog ia dei raggi Roentgen. La dose unitaria massima che può essere somministrata in determinato campo, senza tema di danni, è la dose eritema. Essa è la r eazione cutanea che segue al] 'irradiazione: un leggero eritema che compare dopo otto giorni dall 'applicazione ed un su ccessivo imbrunimento della pelle con desquamazione. · Tolte alcune speciali inçlicazioni, l 'attuale tecnica ter apeutica dei tumori maligni, non applica in un 'unica irradiazione tt1tta la dose eritema, la fraziona invece e la diluisce nel tempo. Questo metodo ci permette con le numerose successive applicazioni di raggiungere e colpire il maggio-r numero delle cellule in cariocin esi. Vengono cosi evitati i dannosi effetti -della dose massiva ed aumentati invece i vantagg i e l 'efficacia della cura, an che .p er chè le dosi frazionate e protratte si somm.a no e si esaltano determinando un effetto biologico superiore ad una pari dose somministrata globalmente (Regaud 1928 , Kahlstorf 1929 , Gunsett e lvleyer 1931). Altri ritrovati c i permettono d'inviare sui tessuti neoplastici una g rande quantità di raggi X senza arrecare lesioni a i tessuti sani: senza superare cioè la dose eritema per campo. I raggi u sati son o durissimi - mentre quelli più dannosi per la pelle - i raggi di grande I un.gh ezza d'onda o molli - veng ono eliminati con adatti filtri. I campi pei quali le radiazioni entrano nell'organismo - porte d'entrata - sono molteplici ed il loro numero è legato a lla forma ed alle dimensioni della regione da trattare. Va poi tenuto conto della distanza dell'ampolla dalla pelle - distanza focale ~ per aum entare opportunamente le intensità dei raggi e ridurne la dispersione. Anche l'ampiezza del campo d'in cidenza ha 11otevole importanza se si vuol prendere in considerazione il forte ricupero delle radiazioni secondarie dei tessuti.

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Da quanto abbiam-0 esposto possiamo dedurre e con cludere ch e la odierna radioterapia profonda è basata sui seguenti canoni: frazionamento delle d osi , u so d 'irradiazioni dure, eliminazione dei ra.O'gi molli, moltepli-

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cc TL POLICLINI CO »

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cità delle porte d 'entrata, calcolo della distanza foc~l e, esatta misura dell 'an1piezza del campo d 'incidenza, perfetta taratura dei tubi radiogeni. · Tenendo rigoroso conto di questi da ti , noi possiamo oggi intraprendere la terapia Roent· gen dei tumori malig ni con fondate speranze di successo e con la certezza di non ledere la inte·grità dei tessuti sani 11è quella dell 'orga•

lllSmO.

Assisteremo ad arresto n ell 'evoluzione del processo neoplastico e a g uarigioni cliniche per più anni controllabili, anche in casi ad infausta progn osi nei quali ogni speranza poteva sembrare infondata. Dobbiamo tuttavia riconoscere ch e vi sono dei casi nei quali l 'opera del solo radiologo è insufficien te. Quando un tumore è vasto ed ha raggiunto notevoli dimensioni , non è possibile sperare tutto d_alla Roen tgenterapia. D 'altra parte sono appunto questi i malati di fronte ai quali spesso an che il chirurgo rimane disarmato. L 'intima collaborazione fr.a chirurgo e radiologo allora s'impone : il lavor o dell 'uno integra e completa l 'opera dell 'altro e i risultati sono il più delle volte brillantissimi.

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Attenendoci fedelmente ai con cetti e ai criteri sopra enunciati , abbiamo trattato un caso che teniamo ad esporre perch è particolarn1en te grave di tumore r enale. ;.\. . N., medico. Nulla di notevole nell 'anan1nesi ren1 ota famigliar e e personale. Nel 1917 1 in zona di g uerra riportò, per l 'esplosione di una granata, grave trauma alla regi9ne lombare D. Si accorse, dopo il trauma, che il r ene di D. si era mobilizzato. Fino al 1927 non ebbe alcun disturbo, in tale .anno però, jn seguito ad una cavalcata, fu -preso d a vivi dolori al fianco destro ed emise sang ue con le orine. Fu sospettata in primo tempo una idronefrosi d a in ginocchi amento ureter ale. Ebbe ancora ad intervalli di mesi nuove colich e e freq :ienti ematurie. Negli ultimi m esi del 1927 il p. notò ch e jJ fianco destro s'ing rossava e a pprezzò con la palpazione ltn a tt1mefazion e endoaddominale. Le ematurie ostinate e la tun1efazione ch e non si riduceva, ~ a invece aument ava, lo spinsero a sottoporsi ad un accurato esam e clinico . Fu s ludiato dal prb.f. Ciancarelli nell 'aprile d el 1928. L 'esame obiettivo fornì j seguenti elementi : stato di accen tuata de11utrizior1e. P allore dell a cute e d elle mu cose . Nu lla di 11otevole a carico del) 'apparato respiratorio, circolatorio e diger ente. L 'addom~ si presentava ing rossa to n ell a sua m e là de tra. La palpazione 1nise in evidenza la presenza di u11a grossa tumefazione ch e occupava 1'ipocondrio e il fianco destro ch e oltrepassava sul lato jnterno la l i11ea 1nediana dell 'addo111e e raggiungeva )n bas o la crest a iliaca d.

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Clinicamente e col sussidio d ella r adiologia fu fatta diagnosi di tumore r~nale. Fu deciso l 'intervento chirurgico. La lombotomia mise in evidenza un tumore di colorito bian castro, d elle dimensioni di una testa di adulto ch e interessava il rene, di consistenza molle elastica, pseudo-fluttuante. In ~ primo tempo si pensò ad una grossa cisti solitaria d el rene. Per redimere ogni dubbio fu inciso il tumore: alla superficie di sezione esso apparve di colorito giallastro , di aspetto encefaloide, solcato d a grossi vasi ectasici . La n1assa fu marsupializzata e, 11el sospetto divenuto fondato dopo il taglio, di essere di fronte ad un ipern efroma, fu prelevato un frammento . La ricerca j stologica confermò la diagnosi di ipernefro~a.

Il caso, e per le dimensioni della massa neoplastica e per le vas te aderen~e ch e essa aveva con organi e t essuti circostanti , imponeva una pro gnosi gravissima. L 'atto operativo fu impossibile per il volume della massa, le f. u e aderenze e la sua g rande vascolarizzazione. Il prof. Busi, chiamato a consulto, propose di m antenere drenata la breccia operatoria e di irrad iare il tumore in quest e condizioni. L 'esteriorizzazione d el tumore avrebbe permesso la r apida eliminazione dei lessuti necrotizza ti e disfatti d al la radioterapia; le irradiazioni quindi avrebbero potuto esser e praticat e nel modo più energico e co1r1pleto con una perfetta tollerar1za da parte del paziente. Seguendo questo indirizzo il trattamento Roentgen terapico fu effettuato dal prof. Nuvoli. Era prevedibile ch e già le prime applicazioni avrebbero d e ter1ninato lo sfacelo dei tessuti neoplastici e ch e i prodo tti di tale disfacimento a' rebh ero d at o Juogo a gravi fatti lossici. Infatti già alla terza irradiazione, i1nponenti furono i segni d 'intossicazion e d el! 'organismo: grave malessere generale, alta febbr e (39°), ma opportunan1 ente1 secondo i dettami del prof. Busi, il tumore era stato marsupializzato alla parete e attraver so quest a via si assist ette per vari giorni alla fuo1 i uscita abbondantissima e continua di liquido emorragico, di detriti e di blocchi di m ateriale n eop1astico, disfatto. La derivazione all 'esterno e quindi la facile eli minazione di prodotti ad alto contenuto tossico, è certamente il fattore necessario ed indispensabile per il buon andament o della cura in casi di g rosse e sensibili masse n eoplastich e. Nel caso dtl noi preso in esame, l 'orga11ism o, già duramente provato dalla grave affezione dalla quale era minato, non avrebbe resistito ai danni consect1tivi al riassorbi1nento di così abbondanti prodotti tossici. Solo qt1ir1di in virtù di questo espediente, la terapia Roentgen si potè effettuare a fondo. Il i)aziente tollerò le mol tepliri applicazioni in modo sorldisfuccn lissirno. Le irradiazioni furono così distribuite : 1° ciclo (iniziato il lB-V-28) : Un quarto di d ose al giorno; 12 applicazioni suddivise in tre campi: uno anteriore d estro, uno laterale destro, l 'altro posteriore d estro . Il -µazier11 e si r i1)r esentò dopo sette m esi n otevolm ente migliorato n ello st ato generale. Il tumore si era ridotto a circa l a metà del suo volume pri1nitivo. 4

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SEZlONE PRATICA

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I ri ullaLi (}u11que ottenuti dal primo ciclo di BIBI.IOGRAFIA. irradiazioni furo110 incoraggianti. 2° cicl o (12-II-28): BELLucc1. L esio rii da raggi. Atti del X Congr. Ital . Quattro ca rnpi cutanei, uno anteriore d estro, d i Radiolog. Med . uno laterale destro . uno posteriore destro, uno laBusi. Introduzi>one al corso di r adiologia medica. .ter ale sinistro, so111ministrazione di un quarto di Castellani, 1930. dose al giorno, <'Omplessivamenle 16 applicazio11i. P tERGRoss1. L . Applicazioni di fi sica dei raggi X. Ne~ 1uaggio 1929, il i11more si er a ridotto alle Gi.annini, 1928. dimensioni di un ar an cio. P 0Nz10. Elementi fisici e biologici della radioteL a r oentgen terapia aveva rispost o brill an leme11 r apia. U.1'.E.T., 1927. le: il tutnore era molto rimpicciolito, lo stato gcSoLOMt•N. Préris de rhad i oth érapie pr<>f onde. Mas11 erale d el paziente, ottimo. Tuttavia insist ere nu son, 1926 . .cora co11 n:nove applicazio11i, sarebbe sta lo vano. I ,·nn Laggi già o ttenuti erano grandi, ma n ei s u ccessivi esa1ni obhiettivi, lo stato della 1nas a neoplas tica era divenuto stazionario ; il suo volume era rimasto immutato. L a radiologia allor a · DERMATOLOGIA. <:edetle le armi al chirurgo e fu deciso un nuovo inlerven lo per tentare l 'asportazione del tumor e. Dermatosi da lnce. Il ehirurgo (prof. Ciancarelli) trovò il neopla (A. P ER UTZ. lrViener Klin. Vochens ., 24 marn1a adcren le al fegato e al colon e con brillante zo 1933). in lerve nto riuscì ad asportarlo insieme col r ene destro. ono chian1ale d ermatosi da luce tutte quel. i lruttaYa orn1 ai, di una massa delle dimenle alterazioni della cute ch e si producono sotto sio11i di un pugno ch e si impiantava sul polo inìerior c del r en e, a superficie bernoccoluta, di l 'influ·enza àella luce. Se l•e distin guono due gruppi, a seconda ch e esiste un 'abnorme sensicolorito g iallastro. La sezior1e din1os lrò la presenza di un g u scio bilità a lla luce oppure, invece , una precedente cli tessuto fibro so, erlo due dita, ch e cont en eva e fotosen sibilizzazione per la presen za di una solimitava un nucleo n~oplastico encefaloide di s tanza che agisce da fo tosen sibilizza trice, preaspetto, 111c lle al tallo, solcato da grossi vasi, fa - su pposto n ecessario p er il fenomeno della sencilmente sang uinante. sibilizzazion e alla luce. Dopo l 'i11lerve11to, a scopo profilattico, i so111L 'A. classi fica le a lterazio11i cutanee da luce 1nini lraro no ·u lre campi sei applicazioni di un secondo il segu ente sch ema. quarto di dose ciascuna . L 'ultima irradiazione fu ) Malattie d a in ufficienza di esposizione alesegui la il 7- -29. la luce lTuberco losi, racl1itide, corbuto, ecc.). Da lale epoca il paziente ta b ene ed esercita B) Malattie da sen sibilizzazio11e a lla luce proatli\ a rnen le la s ua professione.

SUNTI E RASSEGNE.

Ecco dunque tin caso n el quale Ja Lretta collab or aiio11e fra il chirurgo ed il radiologo 11a dato e ~ ilo a risultati addirittura insp erati . La ra ùio teravia eseguita dopo esteriori zzazion e c hirurgica della massa n eoplasti ca n e ha d e termi11ata la J'iduzione, la limitazione entro un r esis ten te involucro e queste condizio ni 11ann o r eso possibile un r a dicale intervento c11e ha liberato il paziente di uno dei più maligni tumori. Il malat o oggi si può con .. id er a r e clini ai11 cn I e cru arito . •

* * * fa parte

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Il caso illustrato d ella clientela privata d el Prof. Nuvoli ~he gentilmente m e n e l1 a perm c a la pubblicazion e. RIASSUNTO •

L'A. , dopo aver tra tteggiato i con cetti fondamentali a i quali si attiene l 'odierna radioter a l)ia, illustra un caso di voluminoso ipernefroma trattato con brillanti risultati prima coi raggi X ecl in un secondo t empo, ridotto ormai a dimensioni mini1ne, asportato d al chirurgo. Il p . è ancora oggi in ottime condizioni di sa l t1le .

vocata da: 1) un noto sen ·ibilizzatore endogeno (llydroa aestivalis); 2) un sen sibilizzat ore e11dogeno ignoto (Prurigo aestivalis, xeroderrr1a pigmentosum); 3) un sen sibilizza tore i1ttrodotto artificialm ente (Dermati te da tripaflavina , da acridina, ecc.); 4) una sen sibilizzazion e proveniente dall 'es terno (Dermatite da acqua di Colonia); 5) una sen sibi lizzazione alimentare (Fagopiri mo , mela11osi di Riel1l , pellag roide di Opp enheim , in certo sen o ancl1e la pellag ra e l ' us tilaginismo di 1\l ayerh of). C) Malatti e da se11sibilità alla lu~e (Efelidi , for e cloasma). D) Alterazio11i c 11tanee da luce, e cioè: 1) da sor genti naturali di luce (Dermatite solare, cute da marinaio di Unna, cutis rl10111boides nucbae); 2) da sorg·enti arti Dciali di luce (Dern1atite da raggi Roentgen) . Al punto A), è da osserva.re ch e secondo qualch e autore (Jaus ion ) la ·tubercolosi, la rachitide e le malattie. i11dicale co rrie avitaminosi (scorbuto, b eri-beri, morbo di Barlovv) sono d a considerarsi co111e malattie da car e11za di luce. Per quanto rigu arda le malattie da sensibilizzazione alla lu ce, è da rileva rs i ch e le sostanze colora nti f]u ore ·centi son o ca.paci di rinforzare


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« t L POLICLINICO »

in tal modo i raggi lun1inosi che la luce solare (che sarebbe altrin1euti innocua) esercita una influenza da11nosa sL1lle cellule e sui tessuti viventi. Tale azione si esplica soltanto quando la luce solare colpisce la cute, ma non nell'oscurità. Un sensibiJizzatore ch e si forn1a 11ell 'organismo è la porfirina , un derivato dall 'emoglobin.a , sostanza fluorescente ch e ha la proprietà di essere u11 se11sibilizzatore fotodinamico. Quando si aggiunge una soluzione di porfirina ad una so&pe11sione di pararneci, questi muoi )JlO se vengono esposti al sole, n 1a couLi1111 ar10 a vivere se tenuti all'oscuro. Se si inietta della porfirina ad t1r1 topo e lo si espone alla lu ce, si sviluppa un grave quadro morboso, co11 e.J emi ed arrossa1nenti , la così detta mo1 te ,:Ja luce . In una dermato i, l 'hydr.oa aesti valis, si os erva quasi costantemente della porfirina nell 'urina. Tale malattia è caratterizzata dalla co111parsa (nelle parti del corpo esposte alla luce) di vescicole lievemente ombelicate al centro, con necrosi profonda , ch e guariscon o con una cicatrice sim ile a quella del vaiuolo. Poichè· il s11lfon al ·è capace di determinare porfirinuria, l ' A. ha fatto i11gerire tale 111edicamento a dei conigli , esp·onendone 1p oi le orecchie alla luce di una lampada di quarzo ed h a ottenuto, nelle parti esposte, la formazione di lesioni del tutto simili all ,h ydroa aestivalis del1,uomo . Egli 11a inoltre trovato che, mentre il fegato è capace di degradare l ,ematoporfirina in sostanza colorante biliare, quello degli animali intossicati col sulfonal non possiede più tale proprietà. Ne conclude , pertanto, ch e la lesione primaria nell 'hydroa aestivaljs è una malattia del fegato per cui questo ha perduto la proprietà di trasformare la porfirina in bilirubina , siccl1è la prima rimane in circolo ed agendo da fotosensibilizzatore, provoca la formazione dell 'hydroa . Tali vedute sono state confermate da altri che, con la terapia epatica, hanno potuto avere dei su ccessi n ell 'h)·droa. Anche lo xeroderma pigme11tosum appartiene alle dern1atosi da luce. La sorprendente somiglianza d i tale malattia con la dermatite da raggi Rontgen fa ritenere a Gougerot che, nella luce solare. vi siano dei raggi simili a quelli Rontgen , che però agirebbero soltanto sulle cuti predisposte. Dalle ricerche di vari autori, risulta che i malati di xeroderma pigmentosum non sono affatto sen sibili ai raggi ultravioletti , . ma lo sono a quelli Rontg-en. Nello xeroderma pigmentosum 1 però, non si conosce il sensibilizzatore fotodinan1ico. L 'uso medicamen toso della tripaflavina e di sostanze del g·ruJJpo dell,acridina ch e si fa nella terapia della gonococcia, 1provoca delle forme infiammatorie e conseguente pigmentazione delle parti del corpo scoperte. Un 'affezione caratteristica, descritta dapprim a da E . Freund è la dermatite cla acqua di Colonia. E.;;sa si osserva in estate e si manife1

sta co11 u11a pig111enLazione a forr11a di gocce nettamente delin1itate di colore caffè-latte, che decorr e generalmente senza disturbi. Essa ,-a riferita all'azione di u11 olio etereo contenulo dell 'acqua di Colonia, speecial111ente all 'olio di bergarnotto . (~ stata detta an ch e dermatite a ciondolo - bréloque - perch è la presenza di un ciondolo al collo delle donne impedendo l 'azione della luce dà l 'immagine del ciondolo (cute normale) su quella clella circostante cute pigmentata. N. d. R .). Alcuni autori la ritengono una dern1atite da sensibilizzazio11e. L 'A. ha dimostrato ch ei essa, n egli individui adatti, si manifesta anche se n,e bulizza sulla cute de] cloralio idrato ch e non è n è una sostanza fluorescente, n è un fotosensibilizzatore . La causa della malattia va quindi riferita non già all 'azione fotodinamica del]' olio etereo, ma alla proprietà comiUne co11 il cloralio iùrato di agire rischiarando la cute, in modo da eliminare i ·azione fotoprotettiva dello sLrato corneo, sicchè i raggi penetrano in profoudità e determinano la pig1nentazione. Al g ruppo delle malattie da se11sibilizzazione alimentare appartie11e il fagopirisn10 - causato dal grano saracen o - ; la sosta11za tossica è costituita dal rosso iperico, sostanza colorante fluores1tente clorofillica. A questo gruppo appartiene anche l ,ustilaginis1no di 1\.fayerhofer osservato in ban1l)ini per alimentazion e con granoturco guasto da ustilago. Anche nella pellagra avrebbe una certa in11Jortanza una sostan za colorante alin1entare fotodinamica e così pure nella meianoE>i di lliehl e nel pellagroide di Oppenbeim. Fra le n1alattie da sen sibilità alla luce, sono le efelidi. Sull 'origi11e di esse, conosciamo soltanto ch e esse si manifestano in una certa dipendenza dalla luce solare, ma null 'altro, sicchè non è possibile istituire una terapia e7.iolo• g 1ca. Nella così detta cute da marina io (gruppo D del)o schema), si ha un quadro polimorfo, costituito da pigr11en tazio11e, depigwentazione. arrossamento, atrofia cicatriziale a macchie. teleangectasie, cheratosi a carattere Yerrucoide ed epiteliomi. Spesso la " cut e da contadino » è combinata con la c11tis rhomhoidés nuchae di Jadassohn. Questa con i"' te i11 u11 'affezione che si osserva in uorr1ini di età avanzata. con formazione di solchi profondi, a d ecor so diagonale ed intersecantisi , localizzati alla nuca ed alle parti laterali del collo. Si h a n ella vecchiaia ed in individui che si espongono mo]to al sole. Il colore della pelle è di un giallo particolare. Si accompagna a degenerazione colloide alla pelle della nuca e del vol to. Note sono anche le lesioni determinate dai raggi Ron tgen, in for1na di pigmentazioni, depigmentazioni, teleaugectasie, ch eratomi e d epiteliomi. La terapia delle lesioni cutanee da luce consiste essenzialmente nella protezione dalla luce. Come antifotocatalizzatore , è stata raccoman-

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<lata la resor cina a dosi giornalier e di cg. 25, co1ne pure le a•p plicazioni locali di r esorcina . ..\ltri rin1edi son o il bisolfato di chinina , 1'escuJina (si trovano in unguenti preparati in commercio ol to nomi di specialità) e le iniezioni endovenose di tiosolfato di sodio. :È stata anche ra ccomanclata la desensibilizzazione mediante una cauta e graduale esposizione alle radiazioni ultraviolette . fil.

Sgoa1·do d'insieme sulle piodermiti; topici locali e vaccinoterapia. (J.

SABRAZÈs .

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EZJONE PRATICA

Gaz. Hebd. des Sciences Méd . de

Bordeaux, 7 maggio 1933). L ' A. rias urne una interessante conferenza del prof. Sabouraud su quest 'argomento. ,S abouraud scarta dal campo delle piodermiti gli accessi sottocutanei ch e possono aversi nel cor so di setticemie e così anche l'acn e suppurativa da microbacillo seborroico. Le piodermiti propriamente dette trovano la loro causa in due microbi: stafilococchi e strepto-

cocchi. Qualunque sia la specie di stafilococco, la l e. ion e elem entare ch e esso provoca è sernpre la stessa: esso si attacca infatti a11'oriijcio dei follicoli piliferi, dando luogo a follicoliti. Lo treptococco invece attacca esclusivam ente l 'epidermide superficiale che esso scolla dagli strati profoncli e la lesione . estendendosi, passa sempre al disopra dei follicoli piliferi senza 1nai discendervi. L ' orzaiuolo è il prototipo della lesion e stafilococcica: il microbo pullula n ell'ostio follico lare, a livello del quale esso traver a lo strato corneo dell'epidermide. L'afflusso dei polinucleari provoca la formazi on e di un pi ccolo accesso peripilare, d'una pustola ch e ba la forma di una lente biconvessa, limitata in alto dallo strato corneo antico , in basso da uno strato corneo di nuova e rapida forn1a zione. Al disotto dello strato corneo superficiale si trova un largo spazio chiar o : è del siero in seno al quale nuotano g li stafilococchi . Al disotto di questo spazio chiaro si trova uno strato di nuclei di leucociti m o rti. La sierosità sottostante è dovuta alla citolisi leucocitaria: al disotto ancora la pu tola con tiene dei leucociti normali. Que ta pustola può !'Orpa sare gli strati profondi dell 'epid ermide, impiantar i sul derma e determinar,·i un pun.to di sfa celo. Inoltre, essendo la lesione stafilococcica situata attorno all'orificio follicolare, essa avrà una tendenza i1aturale ad invadere, lungo il pelo, il follicolo in tutta la sua profondità: un n ·u ovo ascesso si formerà all'altezza del bulbo pilifero, processo che si verifica generalmente n ella sicosi e che p orta a morte definitivamente il pelo. Ma è generalmente a metà altezza del pelo che gli stafilococchi determinano il focolaio di suppurazione; è l'ascesso a

bo ttone di camicia, gen eral111ente benigno ma che può diventare il pun Lo di partenza di un ver o fl emmone. Afa, in altri casi. lo stafilococco si fissa nel follicolo, vi pullula e ne detern1ina la neèrosi : si h a cosi il foruncolo e il !)Unto di necrosi diventerà il cencio. Il foruncolo, ch e è profondo, proviene sempre da una pustoletta perifollicolare orifiziale primitiva, la quale è d 'ordinario tanto minima che passa inosservata. Come si presenta invece la lesione elementare d0Vl1ta allo streptococco P Questo, sotto lo strato corn eo dell'epidermide provoca, per afflusso sieroso, una bolla molle e chiara. ·L a parete di questa fragile bolla è costituita da un solo strato di cellule cornee. Ma il siero di questa bolla si riempie subito di leucociti e c iò per chè delle infezioni secondarie si sono già prodotte, dovute agli stafilococchi che. anche normalmente, si trovano negli orifici follicolari vicini. Solo alla palma della rr1ano e alla pianta dei piedi le bolle da streptococco riman gono chiare, venendo a mancare l 'infezione stafilococcica seconda ri<t. Ed infatti in tali regioni le lesioni da streptococco contengono soltanto questo germe mentre al viso le piccole bolle dell'impetigo , pl1r es endo di oriain e streptococcica, conten gon o sta filococchi e leu cociti . E ciò perch è quasi tutte le lesioni streptococcich e sono sovrainfet tate da stafilococchi , mentre che i11 una lesione stafilococcica primiti,,a lo str eptococco n on si sovrappone quasi mai. Ne deriva ch e quando in una lesione si riscontra lo streptococco, bisogna pensare a questo come agente della lesione primitiva, anche se gli stafilococchi sono presenti ed in quantità esuberante. Il fatto si è che lo stafilococco vive in tutti gli ambienti e vi pullula facilmente, mentre lo streptococco ha necessità di terrtni speciali. Riassumendo, le piodermiti , o meglio pioepid P.rmiti , dato che la lesione raramente sorpassa la epidermide, trovano la loro origine negli streptococchi e stafilococchi. Le lesioni ch e le costituiscono sono o streptococciche primitive, caratterizzate da suffusioni abbondanti ch e suppurano secondariamente, o suppurative d 'emblée, cioè stafi lococcich e primitive ed allora avranno la lesione elementare sempre visibile cioè la pustola follicolare orifiziale. Ciò per quanto riguarda le pioepidermiti acute. Com e si presentano le croniche ? La capacità di diffusione dello sta filococco è consid erevole. :É difficile trovare, intorno alla lesione primitiva, un folli colo pilifero che non contenga dei germi. Lo sti:eptococco, meno vivace, si rifugia n elle pieghe, provoca gli intertrigo retroauricolari, inguino-crurali ecc. Esistono sì degli intertrigo micotici ma non sono frequenti . E co&i anch e per quelle forme di impetigine recidi, ante ch e sono così fre-

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quenti a riscontrarsi nella pratica, e per gli La radioterapia locale del p1·u1·ito ano-geeczen1 i impetiginosi de] cuoio capelluto, del nitale. seno, le cui ultime forme sono desquamative. ( ALBÉRIC MARI . La Presse Médicale, n. 35,. Le sicosi sono il vero tipo delle piodermiti 1933). e sono quasi sem:p re causate dallo stafilococco aureo. La lesione , che colpisce q u asi esclusiLa r egione -eerineale è frequentemente sede vamente le regioni a peli duri, è spesso ribeldi un prurito così intenso e cosi ostinato da le: sarà forse per una suscettibilità individuale r endere la vita d ei pazienti un vero martirio: o n on piuttosto perch è attorn o al medesimo alcuni son o stati spinti al suicidio. orificio pilare , n el m omento in cui una puLe cause di questa a ffezione sono quanto mai stola tende ad elimina rsi altre si formano ? svariate. Cause gerierali: insufficienza epatica o Soggetti predisposti, diceva l 'antica me dicir enale , diabete, arlritismo, costipazione cronina ; "'ensibilizzati dice l 'odierna: ma la cau sa ca, disfunzioni e ndocrine 1 per non citaré che di questa predisposizione o sensibilizzazione è le più comuni; e cause 1locali: ragadi, fistole, oscura quanto prima. rettiti, infezioni micosiche, parassiti intestinaLo stato generale ha la sua importanza e li , leucorrea ecc. Più spesso di quello ch e ·non non piccola: la sicosi d ella nuca e della r esi ammette 1'etiologia rimane oscura. gione occipitale si osserva soltanto in soggetti I vari accorgimenti terapeutici an ch e se rie~ i:pernutriti. Per farla sparire basta unire un · scono a ricondurre lo sta to gener ale alla nor1na buon regi1ne dietetico al trattamen Lo locale o ad eliminare la causa irritativa locale, fallicon zolfo. Sono malati ch e guarì con o da soli scono contro il prurito. Sono quindi stati prequando abbiano perduto da tre a cinque chili conizzati vari trattam enti diretti della regione di peso. Al contrario le sicosi gen eralizzate prurig inosa: elettricità statica, efflusso ad aldella barba , delle sopraccig lia, del cuoio cata frequenza , irradiazione ultravioletta , ma con pelluto, del pube si riscontrano soltanto negli ~carsi risultati . Azione incostante hanno la iponutriti , n egli organismi defcdati dalle prip.untura lombare e le iniezioni epidurali. Le vazioni, dalla malaria , d alla sifilide. iniezioni sottocutanee di alcool danno buon Accanto a questi casi tipici a]tr i ve ne ono miglioramento, ma producono necrosi cutanee in c11i i ha l1na ... ensibilizzazione al microbo, multiple; a volte anche necrosi d el r etto . co111c avvien e nelle tri cofizi e UJ)pura le. L 'A. è fautore della radioterapia . Ha trattato Le nuove teorie, dice Sabouraud, non hanno i~n questa maniera 73 casi ottenend o sempr e rivoluzion a to il trattamento dell e piodermiti. ottimi risultati. La g uarigione definitiva, con La vaccinoterapia, sia gen erale che locale, è una sola serie di irradiazione, è stata ottenuta in questi casi inattiva . Le risorse del nostro in più della metà dei casi ; altri hanno richievecchio arsenale terapeutico , saranno messe in sto un trattamento più ]ungo. Dodici pazienti opera. infine, i più ribelli, vengono irradiati annualL 'acqua di Alibour, con i suoi solfati nella mente con lung hi intervalli di benessere fra proporzione di 1 a 200, sarà usata in lozioni un periodo e l'altro di cura bagni locali, impacchi umidi , ogni volta che L ' A. irradia generalmente il perineo postele lesioni saranno u m ide. Il suo uso , combiriore in posizione genu-pettorale e il perineo nato con quello dei bagni gene.rali, dà dei ri- anteriore in posizione ginecologica. Impiega . t1ltati impareggiabili. I bagn i ervono ad eliradiazioni modicam ente pene tranti , non fil• • • n1111are i gern11 . trate, a sedute settimanali; la dose è 1/4 D. E . L'acqua di AJibour, che ha azione elettiva (dose eritema) per camp.o o pe! set~i~an~; docontro le dern1iti st reptococcich e, netta le cropo le prime quattro o cinque irrad1az1on1 conste e impedisce l 'essudazione sierosa ch e le viene ridurre la dose a 1/8 D. E. e distanziare produce. ]e sedute di due-tre settimane. Anche le lesioni Ottenuto questo primo risultato, restano concomitanti (eczema tizzazione, piodermiti delle lesioni uppurative tipicamente sta fil ococecc.) cedono prontamente ai raggi X. ciche, e contro di ·queste due sono i medicaCon questo metodo « frazionato » I ' A. ha 1nenti eccellenti: prima l 'alcool iodato all'l % ottenuto buoni risultati e h a potuto evitare col cru.ale si pe11nellano accuratamente le lela temuta radiodermite. Tale timore è ing iusioni per mezzo di un tampone di ovatta imstificato , insiste I' A., seguendo una tecnica , b evu to abbonda11temente. Quando l 'applica- corretta, e non deve fare abbandonare un arma zione è fatta è suffi ciente una ;pomata olforata così efficace come la radioterapia. 1/ 30 per arrestare l 'essudazione: n ei r..asi in L . FERRETTI. cui questa preesistesse sostituire la pomata allo zolfo con una pomata al catram e minerale. La radioterapia negli angiomi cutanei. Con tali medicamenti è possibile , dice Sabou( . L<\BORDE. La Presse Médicale, 18 gen11a io raud, g uarire tutti i casi di piodermite; una 1933). sola eccezione: l e sicosi delle regioni a peli La radioterapia , assai efficace n el trattan1end11ri, nel trattamento delle quali può rendersi to dell 'angioma tuberoso, h a per contro suln ecessa~ia la depilazione con la pinza o con l 'angioma un 'azione poco apprezzabile. G. LA C:-\ VA . i rag gi X.

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SEZIO E PRATICA

Gli angio~11i ln berosi a]la na cita sono i11 genere appe11a più gran di d 'un pun1o ,,ascolare, ~a ... viluppandosi n ei me i uccessivi, pos ono d1,rentare persino d elle vere 111ostruosità. Ed è durante 11 periodo evoluti, 0 ch e la loro radiose.n sibilità è 111aggìore. Trattati allora , cioè nei primissin1i 111esi dalla nascita , Ja loro evoluzione può essere arrestata da una sola applicazione di radi o-irradiazioni. Le ultin1e applicazioni potranno perciò e sere rin,1 iat e a i mesi ed anch e agli an11i successi, 1 i: 3 o 4 serie di deboli dosi di irra diazioni basterann o spessissimo alla gt1arigione. el fan ciullo g ra11dicello , invece, e n ell 'adul .. lo, gli angion1i già fi ssati n ella loro evoluzione, sono più difficili da guarire e neces.. itano di dosi irradianti più intense. n cb e i raggi X possono essere efficaci, ma la loro applicazione nel lattante è piutto to diffi cile, e può tutt 'al più " e11ire utilizzata negli ancriomi n101to circo cri li i e poco pessi , i quali richiedono soltru.Jto dosi l)iccole di ragg i. Il proce" o di gt1arig ione de 11 ·a11 aion1a, consi te n el l'atrofia lenta d ei capillari dilata ti perciò , sia coi raggi X ch e coi raggi radio , sono da evitare le dosi eleva te e le applica zioni troppo frequ enti , ch e per la loro azio11e distruttiva po trebbero p r o,·ocare c icatrici spiacevo]i . Nell 'im1Jiego d e] radio bi ~ ogna ricorr er e a irradiazioni •poco· filtra te. I raggi dt1ri richie dendo irradiazioni prolungate po sono riuscire pericolose 11ei ban1bini piccoli (emorrag ie cerebrali. atro fia delle cartilagini epifisarie). , Per la cura d egli angion1i ,roluminosi , e di quelli a sed e mucosa , i·A. ri corre a preferenz.a all 'introdt1zi on e nel tu1nore stes... o, di piccoli agl1i di radio (1-2 rngr. Ila. ). Contraria n1 ente all 'angion1a t uberoso , l'evoluzione d ell 'a11g io111a piano è terminala alJa nascita. 1 0 11 ~ qui duncp.1e necessario t1n trattamento }1r ecoce. Contro l 'an aio1na piano del r esto, n è i raggi X. nè il radio. danno risultati soddi facen t i . Più r accon1andabili sono i11 vece la crioterapia e sopratutto l 'attin oter apia per mezzo della lampada di Kroma)·er , la cui applicazione non è d olorosa e non lascia cicatrice. Con cludendo. il radio n eo-li angio111i tuberosi, e applicato con t111 a tecr1i ca mint1ziosa e du ran te il periodo e,·olntivo dà i migliori rist1ltati este ti ci, n1 cnlre . o è quasi inefficace stigli an~ giom1i JJia11i. R. G RBC 1. 1

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INFL1_TENZA. Sull'etiologia dell'influenza. (H. ELTER. n1i1 ncli. m ecl. 1933, Il. 14).

l~lo·Cih . ,

7 april e

L'etiologia d ell 'influen ia, ch e se111brava ic nra m -ente stabilita o per lo men o da tutti era accet tala dopo ch e Pfeiffer n el 18~> 1 ebbe dimostrato il b-acillo che da lui pren d e il nome, subì i 1)ri111i attacchi già prim a dell'ultima

ara1lde g uerra d a pa t·Le di nu1nerosi osservatori e prima e sopratutto da Kruse, il quale in seguito a r eperti n e.gati,ri cli esso in casi d'infl11enza e posi ti vi in stati morbosi diversi ne 11egò l ' importanza etiologica prima attribuitag li n ell 'influenza, d eterminata secondo lui da germi tuttora sconosciuti , a cui esso poteva a ccon1pag11arsi. La grande panden1ia influer1zale del 1918-1 9, non ostante studi numerosi e b en condotti in tutti i paesi in casi r ecenti ed antichi ed anche in cadaveri, non portò i contributi ch e si speravano alla conoscenza e li ol ogica della malattia , e a però contrib11·ì a d e1nolire ancora 1'in1porlanza etiolog ica del bacillo di Pfeiffer. L 'A. in base a ricer ch e pratiche n ell 'Istituto d 'I giene d ell 'Università di Bonn s ull 'epidemia influenzale di quest ' anno, affronta di nuovo la quistione. Con s tudi si sten1alici condotti su ecreto faringeo , espettorato secreto con g iuntival e, su poln1oni e r11ilza di i11dividui morti per broncopolmonite influen zale, n ei quali il pre 1eva1nento del i11ateriale per la ricerca fu eseguito al più presto possibile ed esaminato, sia a mezzo di c ulture sia con iniezi oni in ratti, g iunge alla conclu sione che n1olto rarameµte il bacillo di Pfeiffer vi è stato dimostrato , onde si ritien e autorizzato a conclt1dere 1 che e so n on può con siderar i 1 agente patogeno. dell 'influenza. L 'opinione di Pfeiffer c11e il bacillo da lui scoperto sia prese11te in modo quai ubiquitario no11 solo in n1olte malattie, ma ancl1e in soggetti sani, come dimostrano an·ch e l e ricer ch e r ecenti di Klien eberg. che ne ha con s tatato la pre enza n el 75% di scolari sani e n el 42% di adulti sani costiluisce, più ch e una conferma, una seria obiezione contro l 'importanza etiolog ica di es o n ell 'insorg enza pan(lemica d ella malattia. Nè più serio contributo 11uò portare alla solu zione del problema l'opinione che ammette una diminuzione· d ella r esist en za individuale in d eterminate circostanze in concomitanza con una esaltata vil'ul enza d el germe. D'altra parte non può attribtrirsi valore probativo alla co11. tatazi one fatta da molti autori s ulla presen za di agglutinine e di precipitine specifi ch e n el siero di ammalati e di convalescenti d ' influenza , in quanto ciò s ta solo a dimostrare la presenza del gerrn en ell 'or ganismo esaminato, ma i1on può caratterizzarne I 'importanza e tiologica in r elazione a lla forma morbosa. Infatti in molte malattie da virus filtrabile sì ebbero identici reperti per strep tococchi ed altri germi d eterminanti com11lioazioni e che possono provocare la formazione di anticorpi per essi specifici , senza che d a c iò possa de.dursi per Ja loro importanza ctiolog ica per la malattia. Per le stesse ragioni n.on posso no essere prese in seria considerazione tutti g1i altri ger1n i descritti, pneumococchi , s trept ococchi , ecc. il cui valore etiolog ico vi ene infirn1ato dall e moltepli ci varietà i solate. Infine male si concilia con la quotidia11a osse.r,razion e clinica ed an.at on10-11atologica del1


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t< lL P OLl CLIXJCO

1'influe11za pura, senza con1plicanze, la concezione etiologica n1ultipla , alla quale dovrebbe perta11to corrisponder e una sindrome clinica e r eperti anatomo-patologici parimenti multiforn1i. In conclusione, nell'etiolog ia dell 'influenza, r esta con1e ipotesi , che ha più fondam ento , quella di un vir11s filtrabile, tuttora sconosciuto e la cui dimostrazione è ancora affidata ad ulleriori , più esaurienti ri·cerche. Allo stato attuale , e sempre in linea ipoteti ca, può ammetter si cl1e, co1ne clinica:çnente abbiamo una forma d 'influenza pura, che evolve in pochi giorni e g iunge a g uarigione ed una forma , in cui , dopo r emissione di essa, insorgono gravi compli canze pulmonari e broncopulmonari, così dal lato etiologico possiamo ammettere una forma . iii cui è in causa il solo ' 'irus filtrabile (forma pura), ed un 'altra in c11i esso, per azion e tossiaggressinica secondo Belfanti , prcp11ra il terreno all 'azione patogena di altri germi (bacillo di Pfeiffer, pneumococchi , streptococchi , ecc.) ch e determinerebbero poi i più gravi quadri morbosi. R .. n 'ALESSANDRO.

Sull'epidemia influenzale nel 1933. (A. RosLER. il1ilnch. ~1 ed. 1933). .

TVoc/'1 . , 7 a1Jrile

L 'A., che è a capo del reparto 111edicina del1'0spedale civile di Graz, ha avuto occasion e di studiare i11 tutte le sue caratteristiche , la forte epidemia di influenza, che, ne1l 'inverno appe11a trascorso , ha in fìerito in tutta la Germania e principalmente a Graz e dintorni. L 'infeziosità era talmente grande ch e intere famiglie clovevano mettersi a letto : medici ed infermi eri non furono risparmiati , malgrado le accurate precauzioni profilatticl1e. Più colpiti furono gli individui i11 surmenage e in cattive condizio11i di nutrizione: proprio in questi si manifestavano più precocemente e più gravem e·n te le complicazioni , specialmente quelle broncopoln1onari. Il carattere dell 'epidentia era da principio icuramente benigno, fatto ch e i>orta va il pazie nte a trascurare la malattia, lJrovocando cosi molte recidive con gravi complicazioni ; lna in seguito tal e cara ttere di b enia nità andò lentan1ente cambiando, aumentarono i casi gravi d 'emblée, si fecero sempre più frequenti le polmo·n iti ed aumentarono i casi di morte. L 'incubazione si mostrò brevissin1a, di 1 o 2 giorni ; la malattia poteva iniziarsi anche enza segni prodron1ici , ma con un malessere aculo, a colpo di folgore , con elevazioni di ternperatura di 38°-40° C. Spesso brividi iniziali ~ d epi ta si . l\1ales~ere generale, artralgie, ce[alea, eran o la regola. La febbr e era generalmente di ])r eve dura. ta: aliva rapidamente a 40°, 111a al giorno ·ecruenle era a 38° e al terzo gior110 si aveva le1111)cratura sub- o afebbrile. Le temperature

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sub-febbri li potevano però persistere per vari giorni: g li ammalati si alzavano e si avevano le recidive, con co111plicazioni polmonari spesso mortali. Donde il criterio: _n on fare alzare troppo presto qu'3sti malati. Sintomatologia. ll malato d'influenza mostrava generalmente vivo rossore della faccia, lieve rossore della fari11ge. J?requente una tosse secca con sensazione di bruciore al petto. Ascoltatoriamente , al 2° o 3° giorno qualcP.e rumore bronchitico. Si aveva generalmente bradicardia che µerò si t1·a.sf0Jmava in tachicardia con l 'intervenire di una qualche con1plicazione. Ilari i casi con congi·a11tivite, angina lacunare evidenle : viù frequente l'herpes labiale e l'epistassi. Molto frequenti le tracheiti, con tosse secca, raramente co·n escreato muco sanguigno: sono mancate corr11pletan1ente le gravi tracheiti emorragiche che si era110 notate nell 'epidemia del ' 18' e ch e partavano spesso a morte con severe en10Ltisi . Forme meningo encefaliche furono notate soltanto 3 volte in circa 300 casi. Anche le cavità 11asali e dell'orecchio furono raramente colpite. Le forme cosidette di i·nfluenza a tipo gastrico furono rare. La 1nilza ed il feg·ato non 1nostrarono mai aumento di volt1me. Il qt1adro sanguigno dimostrò sempre leucopenia con linfocitosi relativa. Le complicazioni più pericolose erano quelle polmonari: l 'A. le ha osservate nel 20 % dei suoi casi. Tali complicazioni si presentavano , per cosi dire, come una seconda tappa della malattia, quando questa aveva in parte già fatto il suo decorso, oppure iniziai· mente, formando la caratteristica principale della n1ala ttia. Questi malati si riconoscevano sin dall'inizio per l 'arrossamento cianotico del viso, per la dispnea relativamente intensa con epistassi, per la forte t~cl1i cardia e per il grave sè11so di malessere e adinamia. Questo stato generale permetteva di rico11oscere il polrr1or1itico quando ancora il focolaio polmonare r,on dava all 'esame fi sico alcun segno di sè. Ma il reperto oLiettivo diventava in poche ore positivo e 1'interessamento f•<dm•Juare si manifesta,ra con ottusità massi va e ~offio hro11chiale. I focolai d 'infiarn111azione polm<)nare migravano spesso da un angolo all'aJtro dei polmoni e ciò per la durata ancl1e ài due settimane. Veramente impressionanti erano poi le polmoniti a decorso fulmineo, che in uno o due giorni, ed anche m eino, 11(.·"tavano a morte in intensa cianosi, polso frequentis~i­ mo e respirazione stertorosa. La Llobo lczza di circolo in tali casi era di cosi alto grado, c11e non risentiva in alcun modo dei c~m uni cardiocinetici, ancl1e i più attivi. In queste polmoniti influenzali, .p iù è avanzata l 'età più è alta la mortalità: questa, che è del 18 % fino ai ~O ai11ti sale al 66 % agli 80 anni.

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SEZIONE PRATlCA

P er la c ura dell 'i11fluenza senza co1nplicaz ioni, l 'A. ha usato sia l 'aspirina che il chinino : nelle con1plicazioni polmonari poi i farmat' i espettoran li e nei casi di debolezza cardiaca. la digitale. Profilatticamente con igliava il muriato di chinino. G. LA CAVA.

l H'i111a dell'inizio della cura della durala cli 10 ttiorni, scendere a ± giorni durante la cura e dopo il rilascio variare da 3 a &' giorni. L'utero non aumentò di volume nè durante la cura n è per altri sei mesi dopo e certamente la donna avrebbe tratto n1iglior vantaggio, continua11do la cura. Ancl1e gli altri due casi di fibro111a n1igliorarono. Il fango era applicato .a d an1bcdue le mam11'1elle, solo nell e cardia che a destra. Il nu11tero delle applicazioni da 6 a 24. Gli effetti llteravigliosi. Già la ·pri11 1a rnestruazione dopo [a cura di,riene regolare. L 'A. co1ne risultati ulle1·iori ricavò, giusta le relazioni m en sili delle pazienti, che la durata delle mestruazioni da 8 giorni si ridusse a 4- e n el cor so di un intero anno si regolarizzò co111pletamente. olo due donne ebber o poi emo rragie e ciò i 11 seguito a un bagno ma a11che in queste le mestruazioni ritornarono normali. Anche sui dolori l 'applicazione del fango alle maffilnelle dà buo11i effetti poichè 25 donne 1 delle 67, sofferenti d i tali disturbi ·o]o in 6 i dolori non sco111parvero. L'A. conclude ritene11do ottimo ri1nedio le applicazioni di fa11go s ulla ma1n1nell.a aJle soffer enti di profuse mestruazioni , con1e anche dette a•pplicazioni son o i11dicale in casi di fibromiomi e fibro1ni dell'utero. Z...\CCA.Ro. .

DIVAGAZIONI L'applicazione dei fanghi sulla mammella nel campo ginecologico. { DRA ~·oMJ LOPF .

Zent. fur Gyri., 25 1l1arzo

1933). tretti rapporti intercorrono fra la g l1iando]a mammaria e gli organi ~ess uali femn1inili. È cosa risaputa come durante il periodo della fun1ionalità di tale ghiandola in un gran numero di donne i arresta la mestruazione , come anche in eguito a somministrazion e di mammelle si viene spesso a regolare sia la m estruazione co111e le menorragie. A prescindere dal! 'influenza ostacolatrice s ul }'ovaio la mammella agisce direttamente sulla mucosa d el} 'utero producendo atrofia e sull a muscolatura elevandone il tono. La muscolntura del! 'utero sta anche in relazione per mezzo di vie n ervose con la mammella. In base ai primi tentativi fatti J1eJ 1908 da Chochloff per diminuire il sangue nelle poliipermenorree con applicazioni di fan go u11e mammelle, l 'A. ha voluto ultimamente sperimentare questa terapia n ella sua ipratica ginecologica, curando donne .. offerenti di m etrorragie e di mestruazioni della durata supe• • • • r1ore a sei giorni. Ha trattato cosi 67 pazienti, dai 21 ai 43 anni: 4.0 di queste ammalate avevano anche risentime nto ad ambo g li annessi, 10 a quello di sinistra, 4 a quello di destra; 8 avevano endometriti se11za fenomeni annessiali , 4 utero fibroma toso , I utero infantile. Di detto materiale 10 donne erano sterili, 31 secondariamente sterili da 5 anni, 18 primipare. Il metodo, il seguente: l'int"era g bi ant1o1a mammaria veniva coperta con uno strato spes · so 5-6 cm. di fango di consisten za dura a 1la temperatura di 48-52° per la durata di 12-15 minuti. Per lo più si copriva di fango anche il bacino e le ca cie fin o al ginocchio. Fu trattata così anche una delle pazienti. con poliartrite diffusa e utero fibromatoso, grosso come all '8"' settimana di g ravidanza e alla fin e della cura si potè rilevare scomparsa dei disturbi articolari, utero notevolme nte rimpicciolito e mestruazioni regolari. A un '.altra ammalata ch e aveva utero grosso come alla ioa. se ttimana di gravidanza e un processo infiammatorio dei parametri e degli annessi, furono fatti, per agire ~; ul }Jrocesso infiammatorio e per impedire l 'ingranclimento del fibroma , cataplasmi di fango alle mammelle e applicazioni al bas o ventre, e allora si potè constatare com e le mestruazioni, diversi anni

CBN:Nl BIBLIOGRA.FICI. (l) V . KoP_-\.CZE"'rSKI. 1'rail é de Biocolloidologie. Tre voli. in-8° di ri petti,·e pag. 75'6, 517 e 592, co11 fig. 303 , 67 e 150. Gaulhier-Vil1ars & C. ie, Paris, 1930- 1D33. Que ta opera (cl1 e verrà completa ta con altri ùue volun1i in corso di Lan1pa sulle applicazioni speciali alla biolog ia ed alla medicina) costituisce il prin10 ten Lativo sistematico di t·iunire i fatti b en dir11ostrat.i e le applicazioni biologiche delle nostre co11osce11ze sullo stato colloidale della 111ateria. , .i a no riunite tutte le i1ozioni in materia, Ill i.\ il trattato che l'A. ci presenta è be11 lung i dall 'es ere di pura coml)ilazione; dai fatti pes~o contradditori o sovrapponentisi, l '.\.. i s forza di c reare una corrente di ricer ch e, di fo11dare u11a nuova disci1)lir1a e di fornire al lettore I 'idea integrante le varie acquisizioni i11 materia. Il primo Yolume tratta della pral ica dei colloidi: I?roprietà 1nec.ca11icl1e, n1isura delle concentrazioni molecolari ed jo11icl1e, lnisure capilJ.ari . . ,e d elettricl1e, mis ure ottiche e dati numer1c1. Nel secondo so110 trattati i biocolloidi (origine, preparazio11e, purificazio11e proprietà). co·n siderando a parte i geocolloidi, i fitocolloidi , i zoocolloidi. Il terzo si occu.p a dei fen o111eni colloidali' 1

(1) Si prega d'inviare due copie d ei libri di cui si desidera la recensione . •


114G

t< 1r, POLJ CLINICO

1\-I.

(feno 111eni di con tatto, elettr ocapillari, condizioni di equilibrio d ei colloidi). Da ulti1110. son o e p o ti i car att eri gen er ali d ello La to co lloid a le e le , ·arie teorie s u di esso, n1etten ti o fra l 'altro i n g iusta luce le ricer ch e e d i con cetti orig inali di Francesco Seln1i « il ve ro fondator e d ella colloidologia , un a d elle g lorie dell 'ltalia im 111ortal e ». È cort ver o con1piacin1ento ch e rilevia1110 co m e il l\.opaczevvs1ti abbia sos tenuto, di front e a critic i contrari , la prior ità d elle ricercl1é d el Selmi in questo campo , intendendo in tal modo di cc ripar ar e un 'ing ius tizia n e cita11d o a tale p r oposi to il n ot o d etto e< il ten1po è l 'uni co grande galantu om o l>. Le t eor ie della vita sou o or a fon da le ~ ull a biocololloid ologia a cui si con nel to110 nu111er osi metodi d i ricer ca alcuni d ei quali sono g ià en tra ti n ella pratica , altri (intcrfero111etria, n e felorne tria o n10 i , ecc.) lo sara n11 0 pr obahilm e11 te in a\rvenire. È una scie11 za in can1111i110, di cui si posson o pre·ved er e g r a11di vilupp i e cho d eve esser e b en e con o ciuta d a biolog·i e m edici ch e voglion o tener i al corre11te d el1'odiern o spirito sci entifico. Il tral tato d el J(op aczevvski costituisce un ' otti1n a base di studio ie, per i 11u111 er o ·i e precisi dati i1u1n eric i , è .an cl1e un tJrezioso r epertorio per chi i occupa di tali ricerch e. fil .

l

»

~No

XL,

Nu ~1.

29]

e :b., . _ EP \ "EUX. 1 echniques de laboratoire appliqiiées ai1x 1naladies de la digesbion.i et de la nutri lion. Un , ·ol. in-8°, L.\BBÉ ,

1

. L\.BBÉ

di 886 pag. , con 135 fi g. e 6 tav. colorate. ~Iasson e t C. ie , Pa 1:i , 1932. Prezzo fr. 140.

H . Labbé, b eu i1 0Lo per i suoi la·vori sulla nutrizion e é specialme11le ~ u1 diabete, unita 1t1ente a d H . Labb6 e F. epveux, ci for11isce qui un tratta to m ag·is trale ch e è atile, sia p or il pratico , ch e vi trover à le nozioni i11dispe11abili sulle ft111zioni d ella nutrizi·J11e e della digestione, sia p er chi i occ upa di ricerch e di la borat orio ch e vi tro va i 1netodi più recenti per le ana lisi d el a n g·u e e d ell e escrezioni, n onc11è per st abilire i bila11ci e le i11isure d el m etab olismo. P er OD'ni caso c li11ico , sono indicate le r icer ch e ch e s i d e bbon o fare, i m et odi r ela ti,-i ed il ignifica to cl1e ·e n e può dedurre. 111 una i)rin1a parte, ... 0110 ·tuùia t e le grandi ... indron1i p atologich e tiella digestion e e della nutrizion e {ob e ' il à, go tla, diab et e, sindromi gastrich e, intestina li , pa11cr eatich e eipaticl1e, ecc.) con i dis turbi fisi ologici ch e le carat~e­ rizzano, il inod o cli ll1 etterli i11 evidena m ediante le analis i d el sa11gue, d elle urir1e , d elle feci , e 1'interpetrazion e de i risultati d el labor atorio per la diagn osi e la ]Jrog n osi. Nella seco11da parte , so110 co n ~ iderati gli ele111enti costitutivi d ell 'orga11is1110 , i 111i11er ali (carbonio , clor o, ecc. ) e gl i 01ganici (protidi , lipidi , gluc idi), co11 u no s tudio d ' insieme sul lor o 1n etabo lisn10 i1el co rpo u n1an o. Ampiam en te, poi , son o e p oste le tecnich e di e arne su tutti g li umori , escr ezioni e secr ezion i. descrivendo i11 n1od o completo i m et odi cli an alisi d el san g ue, d elle urin e, d ell e feci e la lor o a pplicazio11e a lla e lini ca. fi l . 1

.J. B. . l:l.-\LD. \.NE e I\.uRT G. TER ' . 1l llc1enieirte Chemie der Enzyn1e. E d . Tl1 eoclor te'inkopff . Drc den , 1932. ~ ues to lib ro costituisce n on g ià u n a lra d u.i ione am p lifica ta e ag·g iorna ta dell 'edizione in ·g le e, n1a u11 ver o e proprio r ifac ir11ent o d el1'o pera d cll 'Haldane, an zi m eglio u n 11uovo tra tta to r1el q uale \1 engo110 intetican1ente e:sposti , alla luce delle moder11e rice rcl1e i c.npitoli pri11 cipali d ell lE11zimologia. Gli AA. 11a11110 voluto d ar e ampio sviluppo alla lru tLazion e della fisico-chimica in r a11porto agli e11.zin1i; rico rdian10 qui i capit oli sull ' in flu e11za .ch e eser cita la con centrazi on e d egli idrogenio~ ni ulla veloc ità di r eazion e. 1\ltri ca pitoli ii1leres a11ti -0110 specialm ente i segu enti : il paragon e fra l 'isotern1a di a d or pzio11e d i Lan g n1u i re co n 1·~q uazi one di Micl1ali ; l 'azion e d ei r aO'O'i b eta e o-a111n1a e d ei raggi X, I.a pec ificilà d elle carboidrasi , lipa i e p r o teasi , le sint e ~ i degli esteri a "'immetricl1e, l e sulfata i , gli e ffetti d e o-li or111011i , i cosidetti enzi1n i cri ta1li7.za ti e 01)r a tullo la t eoria d elle caten e radica I i d cl] ' az io11e degli en zi1n i . 1\1erit a p oi spec iale lnc c1zio11e uno sg·uaTdo ria t11ltivo sulle costa11ti di Mi chiili ~ . Con1plet an o 1'op era ' 14 tab elle, 3 fig·L1re e infine una co111 pleta lctter at u ra ag·O'io r11ata in parte sin o all 'apri le l 9:~ 2 . Il libro ' l1e è 1)r eceduto da t111a })ell a 1)rc fazio 11c di Iich a lis, i l fa1110 ~ 0 fisiologo d i Ke,,· l:' ork , ra1>prese11ta quindi u11 'opera cl1c n o11 e.le' e 1nan "ar e dalla bibliot eca dei 111ocler11i cultori cl i b iolocria e di J11edici11a . U. ~II \(~\ZZl\l .

A.

S T OLI .

E i n (;anf/ d u rcli

bioclieniische F or s-

ch u;~g sa rb ei t e1 i .

5 tav. J .

Url voi . irt-8° di 41 pag. , con p ri11 ger , Berlin , 1933. Prezzo :

RM. 3. I n que ~ ta confe r 11za tenuta d all 'A. all ' Asociazion e dei 11a tt1ra li. ti svizzeri . sono co11sid era ti l 'impor tan za e g li ince anti progre si d ella b iochimica . L ' . e -pon e, fra l 'altro , le ricerch e su g li alcaloidi d ella scilla . della dig ital e , d ella segale cornuta; fra questi ultimi, l 'er got amina (il n o1i1e è s ta to d at o dallo s tesso .) ch e a n cora a diluizioni di 1 a 2.000.000 è attiva sulla mu ~ col a t t1ra liscia dell 'utero . Più ampia1ne11te , i occ upa d el] 'interessante problem a della clo ro filla (egli è s tato un pionier e i11 qt1esto argontento), connesso con quello clella fo tosintesi , d e lla trasformazione della lt1ce assorbita da lle foglie in en er g ia chirnica. D ella clor o filla in ve tiga an ch e la com11les a for1nula chim ica, a l ce11 t.ro della quale trovia1110 l ' atomo di magr1e io. Il faticoso e lento lavoro della biochimica ci a' rvicina ad una più i11 tin1a con o cen za d ei pr oce i vi tali. fil.

'


[ANNO XL, NUl\I. 29}

R.

1147 •

Éttbde clirii·que de l' équilibre acide-base par l'arialyse d'urine. Un vol. in-16°,

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONORESSI

di 102 pag·. Masson & C.ie, Paris, 1932. Prez?:o 16 fr.

Congresso di Medicina Legale Gene1·al.e e delle Assicurazioni.

GQIFFO,N .

L 'equilibrio acido-base dell'org.anismo e le su e variazioni (acidosi ed alcalosi) costituiscono un capitolo di biologia interessante dal punto di vista .scientifico e pratico. Ma il medico rimane u1n po' titubante prima di iniziare uno studio di tal gener e, temendo ch e esso non sia alla portata delle sue cognizioni generali. L'A. din1ostra ch e n1ediante un 'adatta analisi di urina si può arrivar e a conclusioni sullo stato del!-' equilibrio acido-base, di ·Cui viene qui data un 'idea chiara, indicandone l 'in1portanza patologica. Descrive accuratamente i metodi di analisi abbastanza semplici ed insiste su numerosi esempi di interpetrazione dei dati di .analisi e sulle conseguenze pratiche cl1e ne derivano. fil .

Epreuves biolo,giques datis les ictères. Un vc,l. in-8° di 192 pag., con 17 fig. M.asson & C .ie, Paris, 1932. Il pregevole lavoro dell' A., presentato da una bella prefazione di N. if iessinger ha come scopo la ricerca de·Ila corrispondenza clinica ed anatomica dei disturbi che si trovano negli itteri. L' A. analizza quindi successivarnente i disturbi della secrezione esterna del fegato (funzioni biliare e crornagoga) e quel1i della secrezione interna (metabolismo idrocarbonato, idrico ed azotato). Questi capitoli si inizian,o con dei ricordi di fisiologia e proseguono con l 'esiposizione delle tec11ich e usale e d,ei risultati ottenuti, terminar1do con uno studio critico in cui i disturbi funzionali ~ono considerati tenendo conto dell'evoluzio,n e clinica e delle lesioni anatomiche. L' A. si occupa poi brevemente dell 'insufli ci.enza epati·ca specialmente negli itteri e della patogenesi di questi ultimi. Da ultimo, una serie di osservazioni clinicl1e, biologiche ed anatomiche. fil. ~,R.

THIÉBAUT.

_.. Ricordiamo l'lateresunte pubblicazione :

Prof. ARCANGELO ILVENTO V. DIRETTORE GENERALE DELLA SANITÀ PUBBLICA DEL REGNO - DO· CENTE DI IGIENE SOCJAIJE ALL'ISTITUTO te B. MUSSOLINI 11, CL1N1CA DELLE MALATTIE TUBERCOLARI E DELL'APPARATO RESPIRA· TORIO DELLA i. UNIVERSITÀ DI ROMA.

Igiene sociale della tubercolosi Lezioni tenute in Roma nell'Ospedale di Porta Furba al Corso di perfezionamento per i medici specializzandi nelle malattie tubercolari e dell' ap• • paratt1 respiratorio. (.Amno accaidemico 1931-1932) Raccolte dal Dott. Albino Ciucoi Rivedute a completate dallo stesso Prof. A. I LV ENTO

Volume in-8°, d~ pagg. VIII-200, nitidamente stam· pato. Prezzo L. 2 5 più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati eole L. 2 1 ,9 O in porto franco. lnvrare Vaglia all'Editore Succursale djciotto. ROMA.

LUIGI

POZZI,

Ufficio

Postale

.

(Roma 1-4 giugno 1933) Ottimamente organizzato dal prof. S . . Ottolenghi, il Congresso 'è stato inaugurato alla presenza di un gran numero di notabilità. Fra i numerosi discorsi della seduta inaugurale, menzioniamo quelli di : S. E. Rocco, ch e rileva l 'importanza di questo Congresso derivante anzitutto dall 'essere il primo ch e si tiene dopo l 'entrata in vigore dei nuovi codici penali i quali hanno dato alla rnedicina legale un posto che mai fino ad ora aveva avuto nella scienza e nella pratica, sostituendo la ·valutazione soggettiva del reato come persona a quella obbiettiva del reato come entità giuridica e prendendo in grande considerazione · la personalità del delinquente nella valutazione della responsabilità individuale. Inoltre questo Congresso è il pri:mo a cui s 'ihnesta la medicina .legale applicata alla materia delle assicurazioni, ' in cui ha tanta parte la collaborazione del medico, la quale deve essere pronta, obbiettiva, serena ed onesta. Prof. S. OrroLENGHI. - Il Congresso è orientato a due gra,ndi avvenimenti, la recente attu azione del nuovo Codice Penale e la promulgazione della Carta del Lavoro, avvenimenti che hanno accentu ata ed estesa 1'antica e grat1de funzione di Medicina di Stato nella disciplina medico-legale, essenzialmente italiana. La Carta del Lavoro è vent1ta a dare ali 'arte sanitaria tutta una nuova funzione, a se11tire la quale è indispénsabile una mentalità medico-sociale. Per questo e per il fatto che il medico esercente è sempre interessato in questioni medico-legali, il Con gr esso è stato organizzato a11che in unione al Sindacato medico. L'O. lumeggia poi l'indirizzo a11tropo-psicoJogico nello studio del delinquente e . sull a formazione della Cartella biografica sia .del pregiudicato che delr'operaio, nonchè sul Casellario Ge11trale infortuni. On. E. MoRELLI. - Porta I 'adesione del Sindacato medico nazionale, rilevando che è al medico che bisogr1a rivolgersi per una san_a ed efficace prevenzione del delitto, in quanto che è proprio il medico ch e penetra nella intimità delle famiglie, ha modo di sorprendere le tendenze criminali nella loro prima manifestazione. Attraverso tale efficace prevenzione della criminalità, il medico viene a contribuire validamente a quell 'elevazione morale degli individui e delJe masse a .cui tende il Regime fascista. Diamo un brevissimo cenno delle ReJazio11i. • • I. Gruppo sangu1gn1.

L. LATIFJS. - I gruppi sartguigni in m,edicina legale ed in r.apporto ai caratteri razziali e familiari. - L 'importanz~ criminalogica àella ric~rca è ora aumentata percnè le sostanze gruppo-specifiche si possono identificare anche in tracce i1on sanguigne (sperma, urina, specialmente saliva ed in genere secrezioni ed escrezioni). Notevolmente progredita è la conoscenza delle proprietà

I


« IL POLICLINICO n

1148

gruppo-specifiche, special men te per la questione dei sottogruppi. E stata stabilit!\ l'esistenza e la trasmissibilità ereditaria di nuove sostanze gruppo-specifiche indipendenti dai classici gruppi sariguigni, sicchè, nella ricerca della paternitlt si triplica la probabilità di esclusione di falsi padri. F. N1coLETTI. -

Correlazioni fra gritppi sanguigni e caratteri morfologici (colore dei capelli, de-

gli occhi, forma della testa, della faccia, ecc. ). Quando vi è trasmissione ereditaria di molti d i tali caratteri (spiccata rassomiglianza) si ha quasi sem.pre anche la trasmissione del gruppo sanguigno. D . VroLA. - Gruppi sanguigrii e caratteri morfologici:. - Accanto alla costituzione morfologica neuro-ormonale e psichica, esiste anche una costituzione sierologica; lo studio della sierogenesi è, quindi, un elemento essenziale alla sintesi biologica individuale.

Il. Medicina assicurativa. C. GIANNINI. - Il rischio assicurutivo n.ella legislazione sociale. - Illustra l'evoluzione del con cetto del rischio nelle assicurazioni sociali e la posizione della Medicina delle Assicurazioni riel complesso delle discipline mediche. Il rischio non è più un semplice r:tpporto giuridico inquadrabile in un rapporto individuale tra danno e riparazione, rr1a ipotesi potenziale di un pregiudizio alla produttività, ohe m inaccia nel singolo la compagine sociale, e che esige tutta un 'organizzazione preventiva e riparatrice, la quale supera situazioni particolari, e prescinde da ristrette obiettivazioni, per spingersi a modificare le cause medesime del rischio, quand 'an che impongano vaste e profonde Jnodificazioni ambientali. È in una simile direttiva, squisitamente sociale, che le assicurazioni, lungi da indirizzi tesaurizzatori, mobilitano imponenti mezzi finanziari in opere d i risanamento, ed impren dono attività assistenziali che superano la sfera demografica degli assicurati, e trascurano la constatazione del vincolo assicurativo. A. CAzzANIGA. - Problemi di medicina assicurativa attinenti alle infezioni. - Si ~afferma particolarmente sui giudizi di accertamento delle infezioni , giudizi di assicur abilità, di riferimento causale, sulla professionalità del rischio ed infine sui giudizi valutativi del danno. Propone la trasformazione dell'attuale Casellario centrale infor· tuni per l'accertamento retrospettivo di quelle malattie ch e, come quasi tutte le infezioni , lasciano tracce assai meno evidenti che le Jesi-0n i traumatiche. · I . Ro~1ANELLT. - La medicina legale n ell'Assicurazione Vita. - Illustra particolarmente Ja delicatezza e la complessità dei compiti affidati al medico fiduciario di una Compagnia cli assicurazioni, fissando il concetto basale del contratto di assicurazione-vita, che deve intend ersi come un con tratto in buona fede, per cui le questioni medico-legali che possono sorgere 11anno un aspetto speciale e caratteristico. lii. Pol izia scientifica ed Antropologia criminale. G. FAr..co. - J\lledicina legale e /JOlizia sci entifica. - Illustra i vari Istituti di l\1erlicina Jega1e presentando inoltre un quadro con1pleto dello sviluppo che, alla polizia scientifica viene <lato n ell'insegnamento della medicina legale nei vari Atenei italiani. 1

[ANNO

B. D1 TuLLro. -

XL, Nul\r. 29]

L e applicazioni della legisla-

zione penale fascista irt rapporto alla personalità del delinquente. Fa rilevare la tendenza le-

gislativa moderna alla individualizz:tzio11e giudiziaria ed amministra ti va della pena. Bisogna dunque che il giudice abbia conoscenza adeguata della moderna antropologia o psicologia crimj nale, di quella scienza, cioè, che abbraccia e riu nisce tutte le nozioni necessarie allo studio biologico integrale del delinquente, per l'applicazione dei n u o· vi criteri della n1oclerna giusti~ia penale. . Nell 'ultima seduta, il prof. S. 0TTOLENGHI h a trattato il J)rol:>lema della causalità nella legislazione penale e nella legge infor tuni, t r acciando i compiti che spettano alla medicina legale nel1'applicazione delle disposizioni legislative rigu ardanti i rapporti di causalità. Rileva la fondatezza antropo-sociologica sociale dell'abolizione della concausa e traccia le direttive che il perito medicolegale deve seguire per la soluzione pratica dei quesiti connessi col problema della concausa. In siste sulla differenziazione fra causa ed occasione e termina indicando i confini in cui deve svolgersi l 'opera del perito, che deve limitarsi all 'esposizione obbiettiva di tt1tti i dati dimostranti il rapporto di causalità. fil.

Società Lombarda di Chirurgia. Seduta del 7 giug110 1933. Presiclenza: Prof. M. DONATI . Discussione sul processo verbale : DEFRrsE, DoNAT1.

La posizione della " splenocleisi,, nella cosi detta chirurgia delle malattie del sangue. B. ScHIASSI.- L'O . presenta un operato di « splenocleisi » a cura di u11 'anemia metasplenomegalica in soggello di 16 anni ipovoluto e con una circolazione di compenso Buro,, -Schiff molto sviluppata. La splenocleisi fu praticata sulla base dei criteri personali già ripetutamente esposti dal1'0. e fu seguita dall 'applicazione di 5 irradiazioni Rontg·en su la milza estromessa. L'O. insiste sui vantaggi della splenocl eisi cl1e permette di ottenere, come in questo caso, buoni risultati senza i pericoli della splenecto1nia e neppure della semplice legatura dell 'arteria sple11ica, che è spesso cau sa di morte. Il principio su cui si basa l 'intervento è quello di rinchiudere in tutto o in parte la milza in una cap sula mu.scolo-fibrosa per ridurre il suo volume e facili larne l'irradiazione. Discussione: FERRATA, GREPPI, ~loNCALYI, DONATI, 1

CASTIGLIO~I.

Autoplastiche dello stomaco : indicazioni cliniche e ri sultati operativi. A. PAsCALE. - Nell'ulcera gastrica propriamente detta l 'O. dopo aver enumerato gli inconvenienti e pericoli cli lasciare l 'ulcera a sè e di praticare la sem1)lice g·astro-enteroston1ia, affern1a d i preferire l'apertura diretta dello stoJ11aco 11ella sede del! 'ulcera. Ciò permel Le l 'osservazione e lo stuòio diretto clella lesione e dei suoi rapporti; permette inoltre di escidere non solo l 'ulcera, ma anche quel tratto di rnucosa crorticamente infia1nn1.ato che la circor1da e che può essere causa di recidiYe. · L 'ampiezza maggiore o minore dell'apertura non deYe preoccupare cii fronte al Yantaggio del! 'operazione a cielo sco1)erto e di fro11te ali 'esatto

..


{A1'No XL, Nul\ir. 2H]

5gz10Nl~

coni.baciame11 Lo della inucosa gastrica, che garantisce la perfe lta riuscita dell ,au toplas tica. Infatti ricerche ed esperienze personali gli hanno dimostrato la grande adattabilità della parete gastrica in corrispondenza dell 'antro e del cul di sacco. Dopo aver ricordato i casi già pubblicati, l 'O. riferisce su altri tre casi operati r ecentemen Le con questa tecnica e p resenta i radiogrammi e le fotografie. Discu ssion.e: DoNATr _ I l Segretario.

Società Medico-Chirurgica di Padova. Secluta del 17 marzo 1933. Pre jd ente: Prof. MARIO

TRUFFI .

Contributo allo studio del riflesso oculo-vasomotore. Dottori A. GEREl\fIA e G. CHIORAzzo. - Gli 00. lianno in 120 oggelti indagato il comportamento dei valori pressori es tremi durante l a compressione d ei bul bi oculari; in 65 pazienti hanno altresì tudiato m ediante il metodo oscillografico il co1n1)ortamento della pressione media dinamica e d ell 'indice oscillometrico . Dall 'insieme delle loro ricer ch e risulta che i valori pressori e l 'ampiezza oscillatoria ma ssima si modificano d u rante la compressione oculare. Essi interpretano queste modificaz ioni come dovute essen zialmente a effetti vasomotori d 'ordine riflesso (riflesso oculo-vasomotore, R . V.). Gli 00. passano quindi a stabilire l 'en tità delle variazioni manometriche contrassegnanti il riflesso oculo-vasomotore normale; e attraverso l 'esame del comportam en to del r iflesso in alcune particolari condizioni morbose (stati tossiemici, i pertensione, infezione tuber colare) giungono a segnalare il campo di applicazioni clinich e d el fen om eno da essi stud iato. Fenomeni di interferenza nel nistagmo postrotatorio. Dott . K. AnsLAN (in coJlaborazione con il prof. M. H . F1scHER) . - ~er mezzo della sedia rotatoria acl eccelerazione angolare mjnima e costante, costruita da Fiscber-Tonnies, fu studiato il comportamento del ni s tagmo postrotatorìo, susseguente él un 'accelerazione ango1are negativa di costante valore fisico e rir)e l uta a clelermi11a Li in lerva ll i di tempo. Del nistagmo furono presi in esame i seguenti valori quantitativi e quali tativi : 1) durata esatta; 2) num ero delle scosse; 3) presenza della 2a_3a fase, ecc. Si trovò che dopo l(} rotazioni, sussegt1enti all 'intervallo di 7' l ' una dall 'altra, con accelerazione angolare posi t i va subliminale (1° in 1" circa) e accelerazione n egativa cos lanle (280 11 in 1/5 sec.), il nistagmo oscilla aperiodicamen le con valori maggiori o minori di quello iniziale dovuto alla prima rotazione (valore norrnale). In al tre parole, il n istagmo presen tò in queste espprjenze, ripetute 12 vol t e su due soggetti sani e normali, \ln decor so fasico notevolmente caratteristico, con tendenza, dopo le ultime rotazidni, a cli n1inuire. globalra en te d'inten sità. 11 L una seconda ser ie di esperj enze, fu in(lagato il nistagmo postrotatorio in seguito al! 'applicazione di diverse accelerazioni angol ari a valore massimo e di segno contrario, applicate in brevissimo tempo. Fu lrova to cl1e il Jlistagmo variava grand emente a seco11da della più o meno ravvicinata concorrenza degli stimoli r appresentanti dalle varie accelerazioni in1prese al soggetto. Fu ottenuto

PRATICA

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\In nis tag mo di d ir ezione inversa, quando di tre s timoli applicati s uccessivamente, i primi due di segno eguale si sommavano e risu ltavano più energici del t erzo stimolo di segno contrario. L'interpret azione dei risu ltali di queste ricerch e si fonrla su variazioni del « tono » dei nuclei Yes tibolari eccitati e sulla possibilità che le varie eccitazioni interferiscano cen tr almen te.

Su alcune modificazioni di semeiotica vestibolare. Dott. K. AnsLAN. --:- Prenden <lo lo spunto da r ec:en Li acquisi zioni nel campo dell a fisiologia · del1'apparato vestibolare, si rende necessaria u na re.visione per ciò ch e concerne la Lecnica di i ndagine vestibolarr.. Fino ad ora la rotazione venne ovunque applicata non lenendo cont o dei valori fisici del} 'accelerazione angolare impressa al soggetto : i] n1etodo di Bàràny, comune1nente usato, ravvicina troppo l'accelerazione positiva a quella negativa, n è pone alcuna regol a su l tempo in cui quella positiva ha da essere istituita. Ora, è noto com e tutte l e reazioni pos lrota torie, d ella psicosensoriale (vertigine) alla nistagmica, presentino un decorso fasico (Buys, M. H. Fischer) che dura a lungo: un occhiata al diagra.11ma schernatico del decorso fasico di queste reazioni basta a convincere come col metodo di Bàràn y l 'accelerazione negativa, quella che cioè scatena il nistagmo oggetto di indagin e, veng a proprio a cadere mentre è in svi .. luppo fasico il nistagmo clovuto all'accelerazione posi tiva. Dalle esperienze d i Fisch er ed Arslan è noto coma tali in terfere11ze d i stimoli alterino i valori quantitativi del n jst agn10: è quindi logico nmmettere che nell a rotazion e alla Bàràny eseguita a scopi clinici, i valori ottenuti n on siano sempre esatti. Si propone un nuovo m etoclo <li rotazione, più con sono alle leggi che r egola110 lo stimolo del! 'apparato vestibolare. Egualm en te si m ettono in rilievo gli errori dj. valutazione cui può portare l 'applicazione:. dello stimolo termico con la t ecnica di Kobrak, Bàràny ccc. Per ragioni fisiologiche e percb è l 'onda termica si svolga secondo qt1 ei valori fisici studiati da Schmal tz, si · r accomand a invece iJ metodo cli Veits. Dott. G. MURATORI. - c:on tributo istologico allo studio dei riflessi dell 'aorl,a e della carotide. Dott. E. RuBALTl:.'LLI . Conlribu l o isto l ogi co alla conoscenza d ei nervi laringei. I l Segretario.

Accademia Medico·Fisica Fiorentina. Seduta del 1° giugno 1933. Presidente : Prof. Pio BASTAI.

Patogenesi della febbre tifoide. Prof. C. B1FULC0 e Dott. A. C1MMTNO. - Con la tecnica i ndicata da BifuJ co n egli esperimenti eseguiti su la patogenesi d el colera asiatico, gli 00. h anno esaminato quale importanza ha il fegato sulla patogenesi della f . tifoide. Gli esperimen ti esegu iti con iniezioni di alcuni milligrammi di patina cu ltu rale di 24 ore na b. tifico nelle vene che fanno capo alla porta hanno dimos trato che, contr ariamente a quanto si è finora ritenuto, nei conigli normali è possibile riprodurre i vari tipi rli lesioni anatomiche ch e si verifica110 nell 'uomo. Le lesioni intestinali riscontrate n ella m aggior parte dei conigli iniettiti attraverso il sist ema portale


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sono identiche a quelle ch e si verifica110 11ell 'u omo. Le iniezioni di dosi maggiori cli b . tifico n ella vena marginale dell 'orecchio invece no11 cl elerminano, rome è già n oto, ch e la sel licemia 1ifica. I controlli eseguiti con Yari microbi iniettali n el sisten1a portale (b . coli, stafilococchi, s lreJJlococchi , b . dissenlerico) non h a messo i11 evicle11za r1ulla ch e p ossa somigliare alle lesioni deter111inat e col b . tifico. caturisce dal complesso clegli esperimenti ch e Ja glandola epatica ha valore sommo an che n ella patogenesi della febbre tifoide 11ell a stessa guisa ch e in rapporto alla ge11esi del colera asiatico.

Su 296 epiteliomi della cute e mucose Dott. G. MANGANOTTI. - L'O. riferisce alcuni rilievi s latis lici sulla frequ enza, la sede ed il tipo dell 'epi Le1iomi della cute e delle mucose, tratti da 296 casi in precedenza studiati istologicam ente. Espone poi delle osser,·azionì di ordine clinico e patogenetico sul materiale esaminato . La comunicazione, corredata di grafici è pubblicat a in extenso n egli Atti dell 'Accademia, e serve di integrazione alle precedenti ricerche dell 'O. in blastomi cutanei.

Tecnica della resezione gastrica. Prof. G. CAVINA. - Con la proiezione di n\1n1erose figure, l 'O. illus tra nei suoi dettagli il proprio 1netodo di resezione gastrica, basato fo11d am entalmente sul processo di anastornosi tipica del Fin sterer. In oltre cento resezioni praticale i1 ello Spe. dale di S. Giovanni di Dio, in parte per cancro, in parle per ul cera gastroduodenale, 1 0. 11a ottenu lo con il m etodo illus trato risultati assai favore · voli sia immediati, sia tardivi. I . egretari: L . P1ccB1-P. N1ccoL1N1. 1

Accademia Pugliese di Scienze. .. eduta del 10 maggio 1933.

Sul trattamento aperto negli interventi addominali. Prof. BuoNSANTI. - L 'O. sulla documentazione dell 'ampio 1nateriale rlella Clinica Chirurgica di Bari, pa s~a in rassegna la !u11zione del dre11aggio negli interven ti addominali esegu iti sia a scopo curativo (peritoniti localizzate e diff\tse) sia a scopo preventivo . La non din1ostrata eccezionalità di difesa dcl peritoneo contro le infezioni lo portano alla convinzione ch e nei processi suppura tivi il drenaggio costituisce una mis ura au siliari a sempre utile, m entre con mezzo preventivo esso si rende superfluo in quasi tutti gli i11Lcrvcnti viscer ali addominali , tranne ch e in <1uelli ulle vie biliari extraepatiche in cui l 'aun1enta ta pressione biliare può soYente Yincere la r esis tenza di lacci o di su lure provocando la ten1ibile colorragia e consegue11 le peritonite biliare.

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uno stato di r efrallarje Là che rapidamente conduce alla regressione e co1nparsa della neoplasia. Tale stato di refrattarietà istologicamente- si manifesta con una r eazione la quale sebbene poliforma è dominata da una vivace ed eslesa infiltrazione di cellule linfocitarie. L 'O. discute 1'importanza dei linfociti nella difesa antit11morale e conclude in base alle osservazioni compiute S\t innesti di tessuti normali eterologhi, che tale reazione non è sp ecifica per i tumori, ma si osserva ogni volta ch e n ell 'organis1no penetrino cellule eterologh e siano esse blas to1nalose o n ormali . Innestando in sacch etti d i collodio fr ammenti di carcinoma dcl topo ed impiantan do tali sacchetti nella cavità peritoneale di cavie l 'O. h a osservato ch e in tali condizioni le cellule carcinomatose sono capaci di proliferare. Attorno alle pareti Jel sacchetto si ha una vivace reazione isto-ematogeua caratterizzata anche qui da una spiccata prevalenza dei linfociti. L 'O. avendo osservato una si1nile 1eazione anche quando innestaYa nei sacchetti di collodio tessuti normali elerologhi conclude, a conferma di quanlo precedentemente ha osservato, che la reazione linfocitaria non è espressione di difesa antitl1morale ma sebbe11e di difesa antitissurale. . Discussione: Ci::ccAHELT.1.

Il raschiamento della vescica (con malata ).

pre~entazlone

dell'am-

Prof. G. Nrs10. - L 'O. fa notare come il raschiainento, che è intervento comune sia a sropo diagnostico che terapeutico, in alcune forme patologiche dell'utero, laringe, faringe, rl11o~faringe, non è compreso fra i nle todi di cura e tampoco di diagnosi nelle malattie della vescica. Eppure vi son o peculiari m alallie vescicali, par iortuna poche e rare, Je quali riconoscono un solo mezzo di cura, le quali possono guarire e guari scono mercè il solo « raschiamento ». L 'O. a dirrtos trazione della tesi, preseu la un caso clinico: una •lonna affetta da cistite incrostata. La nià.lala, 1;he ha peregrii1ato per circa d ue anni s€1nprt piii aggravandosi, nonostan te le cu re topich e ~oli te, è ora perfettan1ente g u arit a dopo un rasch1arrtento della vescica eseguita per via na-

turale. L 'O. descrive la tecnica del raschiau1en to a cielo coperto, e riferisce sui suoi pregi e sui suoi difetti di fronte al raschiamento a tielo scoperto, cioè per mezzo della epicistotomia. Discu ssione: GAIFAl\.11 1 CETRONI, TnAVAGLINI, CEcCARELL1, GrANNELLI .

Il Segretario: Prof. D. •

GARGASOLE.

• RammeaUamo l'lmportaate libro : • Dott. ALDO LU ISADA

Sulla immunità antineoplastica: innesti di turpori eterologhi in embrioni di pollo; la capacità di accrescimento dei tumori eterologhi in animali adulti mediante l'innesto in sacchetti di collodio.

Assistente nella R. Clinica Medica di Pad ova

Prof. BrscEGLIE. - L 'O. inr1es lat~do n ell 'allantoide di ernbrioni di pollo carcinon1u di lopo è riuscito ad otten ere attecchimento r1ella 11eoplasia. Qucsl 'ul lima era car atterizzata da tipich e cellule carcinomatose, le quali spesso si presentavano in mi tosi alcune delle quali alipicl1e. La crescita del tumore eterologo però si protrae sir1 Yerso il 16°-18° gior110 di vi ta en1brionale dopo ch e si s tabilisce

Prefazione del Prof. Cesare Frugoni .

Ipotensione e iposfigmia deficienze di circolo V-0l1u•me di pagg. XVI-352, con 52 figure interca,late nel testo, nitid.amell te s t am pato in carta sem ipatinata. Prezw L. 4 5, più le s pese postali di spedizione. Per i nos tri abbonati sole L. 40 in porto franco. Inviare Vaglia all'eddtore LUIGI POZZI. U fficio Per stale Succurs ale diciotto, ROMA.


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SEZI ONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Il rapporto fra inlezioni degli organi pelvici e ma· lattie dell'occhio.

Ci sono dei disturbi oculari ,che si pos ono m ett ere in relazio11e con infe.zioni degli organi pelvici. Possono essere riflessi (dolore agli occhi , ambliopia transitoria, cecità isterica, modificazioni dèlla refrazione) , o sistemici (che accompagnano la menorragia, la menosepsi, la menostasi, la i11enoplania), o per infezioni metastatiche da .cerviciti, endometriti , salpingiti o ascessi 1p el vici. J..a comparsa di infezioni oculari da infezioni focali pelvicl1e fu studiata nella clinica Mayo da Rosenow e collab-oratori. L'inoct1lazione in anim.ali dei germi coltivati da focolai infettivi umani ha dimostrato una ] oc~lizzazione elettiva negli organi e tessuti· dai quali fu fatto il prele,ramento. Nel 29 % dei casi !Benedict e collaboratori ottennero localizzazione oculare .con germi prelevati da n1alati con focolai infettivi e con lesioni oculari contro 7 % nei casi di controllo. Benedict, che già nel 1924 aveva richiamato l 'attenzione sul rapporto· fra sclerite ed episclerite attorno al 1narrrine della cornea e nella sclera al disopra del corpo ciliare ed elettività di germi, riferi ce (Th e vVisconsin Medic. Journ. ,. febbraio 1933) su 11 casi di cervicite da streptococco viridans con lesioni oculari. In alcuni casi un autovaccino dà miglioramento nei r iguardi della lesione oculare; ma questa guarisce solo coll'amputazione del collo, o colla cauterizzazione del canale cervicale o col1'isterectomia. R. L usENA. Emottisi ed ematemesi nel campo dell'otorinola· ringologia. In tempi nei quali le conoscenze rr1edi cl1e erano più limitate, tutte ]e emorragie delle vie 1espiratorie o digerenti erano con sider ate come diper1denti d.a lesioni polmonari o gastrich e. Oggi in vece si sa ch e molteplici sono le cause di emottisi all 'infuori delle lesioni del parenchima polmonare. Vi ò una debolezza particolar e de]le pareti capillari, qualificata [per sindrome di Osler che può essere causa di en1orragie dal r1.aso, farin ge, base della lingua , capaci di simulare vere e proi)rie emottisi ed ematemesi. Oltre alle lesioni traumaticl1e, altre ' 'e ne sono ii-ella 1aringe ed esofago capaci .d i dar luogo ad imponenti emorragie. Rare sono le varici laringee; più freqt1enti quelle dell'esofago, da distinguer si i11 secondarie (dovute a lesioni portali o delle mesenterich·e, o a compressior1e della v. cava superiore) e primitive (delle quali sfugge la ca11sa determinante). C. Borri (Il Valsalva - giugno 1933) riferisce

intorno a di1e casi cii emoftoe dovute a varjci laringee. Le malate ipr esentavano anche ectasie venose n·egli arti inferiori. Le galvanocauterizzazioni agirono assai ·favorevolmente e fecero.. scomparire i fatti emottoici. L' A. illustra pure tre malati affetti da false ematemesi causate da flebectasie esofagee. Il primo era un luetico, il terzo un obeso artritico, il secondo nulla aveva nell'anan1nesi. Nessuno dei tre prese11tava lesioni epatiche o nei territori delle radici della porta , n è lesioni mediastiniche, sì che l' A. definisce congenite Je ,,arici esofagee di questi tre malati. Per queJlo che riguarda i m ezzi diagnostici, il più i1r1portante è la esofagoscopia, che i)ermette una precisa visione della lesior1·e anaton1ic;a. Talora però, con emorragia in atto è pericolosa l 'introcluzion e dell ,esofagoscopio : ci si gioverà irt tali casi di un buon radiogramma previa ir1gestione .d i latte di bario . Le emorragie in seguito a rottura di varici esofagee solo raramente sono causa di morte : in genere lo specialista può col suo stru111entario avere faciln1ente ragione di esse ed i1npedire ch e ripetendosi n1ettano in pericolo i pazienti. VrcENTINI.

TERAPIA. · Le sospensioni oleose di sali d'oro nella cm·a della tubercolosi polmonare. In una rivista sull 'argomento , P. Pruvost (L 'A nnée méd. pratique, 1933) riconosce che il metodo presenta essenzialmente d ue vantaggi. . 1) Aumenta la tolleranza dell 'or ganisrr1 0 per i sali d 'oro. in ragiq11e della lentezza co11 cui il medicamento vi·e ne assorbito dall'organismo stesso, dove arriva dopo avere oltrepassato le due barriere del muscolo e del sangue. E vi arriva an ch e con successivi spezzettam enti, sicch·è fra il momento dell 'iniezione e la sua entrata in circolo passano 4-8 giorni. !vlanca quindi lo « shock » brutale e l 'assuefazione si fa progressivamente. 2) Prolunga l'azione del m edicamento i)er ragio·n i analoghe, siccl1è l 'organismo rimane a lungo sotto l 'influenza del prodotto. Il rimedio è costituito da una semplice miscela di un sale d 'oro in olio di mandorle dolci . Si possono usar e i vari prodotti : sanocrisina, crisalbina, ma specialmente il solganal B. Secondo i consigli di Dumarest, si fa una soluzione di un gramn10 per 10 (mc. di olio, sicchè ogni eme. contiene 10 cg. di sali d'oro. Se ne preparano delle fiale da 1, 2, 3, 4: eme. e si fanno 2-3 iniezioni endomuscolari og11i settimana, incominciando da 3 fiale da 20 cg. , ipoi 3 da 30 e poi da 40., con un totale di 6- 12 g rammi so1ganal per tutta la serie. Il n1etodo sembra indicato nei malati fragili, con gra·nde suscettibilità reazionale ed in


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« lL POLI CLIN I CO »

quelli con intolleranza idiosincrasica alla çrisoterapia acquea. Mollard avrebbe oservato ch e Inolti che aveva n o r esistito alla crisoterapia acquea, ri sentiron o van taggi da quella oleosa, in cui si avrebbero più sp esso delle modificazioT).i radiog rafi ch e. Sembra ch e la maggiore efficacia si abbia per le lesioni del tipo essudativo e nelle lesioni nodulari ed ulcerose. L 'indicazione ottima sa rebbe l'attacco infiamm atorio r ecente o la caverna giova·n e o la lesione nodulare iniziale. Nel 60 % dei casi trattati, Dumares t h a trovato la perfetta tollerabilità; soltanto dei lievi incidenti n el 40 %. fil . Il trattamento della tubercolosi polmonare nel bambino. Di g rande importanza è la tera pia preve11tiva (separazione del lattante dalla madre tubercolosa , preventori, vaccinazione con BCG). Il trattamento igienico si può riassumere in due r egole fondamentali: riposo ed a ri a libera. Si t err.a11no a letto i bambini febbricitanti deperiti, mentre 'si prescriverà un riposo parziale a quelli apiretici e con lesioni r elativamente poco estese. La cura d 'aria si potrà fare n ella stessa casa, lasciando le finestre aperte giorno e notte; m eglio però mandare i b ambini in campag n a (m are od alta montagn a secondo il caso) in regioni a clima mite ed al riparo dai venti e dall 'umidità . Molto regola ta deve essere l 'alimentazion e che deve permettere il mantenimento, la riparazionf. e l 'accr escimento del p eso. E' quindi necessario un certo grado di sovralim entazione , sen za tuttavia esagerare (disturbi gastrointestinali). Dei m edican1enti non si deve abusare . Vantaggi si ottengono con i raggi t1ltravioletti , l'elio- e l'attinoterapia, nonchè con l 'u so di com posti d 'oro. La collassoterapia trova anch e n ei bambini la sua indicazione, specialmente n elle lobiti estese, nelle forme nodulari unila terali del1'apice , n elle form e emottoich e e soprattl1tto nelle caverne . Durn.arest e Brette .consigliano l 'insufflazion e di ossigen o (100 em e. n el l<ittante, 200-300 nel bambino più g randi cello). Bisogna ten er presente ch e, specialmente nel bambino, si hanno spesso le così dette forme curabili che evolvono spontaneamente a g ua• • r1g1on e . (Clin . ed igien.e infantile, genn. 1933). fil. 1

FORMULAR I O. Suppositori calmanti. ( ella colica epatica , n ella m etrodinia) Estratto di belladonna ana cg . uno E tratto teb aico Burro di cacao g. 2 Per un uppositorio, 1-2 nelle 2-! ore.

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N o T E D I T E c N I c A. La di infezione delle mani. La disinfezione rapida delle mani è di grande importanza per la chirurgia d 'urgenza e per la piccola chirurgia in genere. A. Winke.lbauer (Wiener klin. Wochens . 21 aprile 1933) ha trovato molto efficace il tricloretilene, che viene ora usato nell'industria per l 'estrazione dei grassi. Una lavatura delle mani per qualche secondo è sufficiente per sgrassarle e liberarle dalla massin1a parte dei germi. Le colture fatte in agar ed in brodo, da strusciamenti. delle punte delle dita e del cavo della mano dopo tale lavatura ed anche da 1/ 2 ora a 3 ore dopo di aver tenute le mani lavate col tricloretilen e in g uanti sterili hanno dato luogo allo sviluppo di scar issimi germi. Il metodo è stato usato anche n ella pratica in circa 200 casi di piccole operazioni e di chirurgia d'urgenza senza calzare i guanti di gorp.rr1a; i risultati sono stati eccellenti. (E ' da rile:varsi cl1e il tricloretilene agisce da energico digra ssanle della cute i.I che, per a lcuni individui dalla pelle delicata e poco grassa, potrebbe portare a dermatiti. (Nota d el R ed. ). fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Campioni interno.zionali delle vitamine. La difficoltà di avere un 'unità di misura (lel1'attività delle vitamine ha indotto l 'organizzazione d'Igiene della Società delle Nazioni a riunire diversi esperti per esan1inare la possibilità di adottare dei campioni standardizzati p er alcune vitamine e di definirne le unità. Tale conferenza s~ è tenuta sotto gli auspici della Commissione permanente di standardizzazione biologica ed ha votato una serie di raccomand.a zioni, proponendo di adottare un campione, di cui l 'unità vien e espressa secondo un peso determinato di esso. L'Istitt1to nazionale per le ricerche m ediche ad Hampstead funziona da laboratorio centrale, conserva e distribuisce i preparati-campione. Questi sono: 1) Per la vitamina A, il carotene; l 'unità (1 y) corrisponde a mg. 0,001 di carotene. I campioni di caroten e sono purificati mediante cristallizzazioni successive fino a che il punto di fusione oltrepassi i 179° e poi chiusi in fiale private di aria e riempite di azoto . 2) Per la vitamina D, la soluzione standard di ergosterol irradiato; l'unità corrisponde ad 1 mg. di tale soluzione. 3) . Per la vitamina (8 1 , una preparazione concentrata di vitamina anti neuritica B1 assorbita sul caolino. L 'unità corrisponde a 10 mg . del campione internazionale preparato al Laboratorio di Batavia (Giava). -1) Per la vitamina C, non si è adottato un campione stabile, raccomandando soltanto l 'u so di succo di limon e fresco ; l 'unità corri-

-


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sponde alla attività antiscorbutica di cn1c. 0. 1 di su cco di limone ~)reparato secondo il i11etodo della Commissiune . I campioni e le uni~à delle vita1nine A, C ? D sorl:o accettati p er un periodo di 2 anni , il campion e della Bl per 5 .an..:'1i. fi l.

Sulla cura dell' « Hym enolepis 11aina

». -

Al

dott. r\.. Bettoni , Brescia : ~Tessuna

mer aviglia che l'Hyni enolepis nana presenti una straordinaria resisten za ai comuni antelmin ti ci . Lo dimostra la su a eccezionale e' roluzion e. Gli en1brioni esacanti infatti messi in libertà n el lume intestinale vanno a localizzarsi nello spessore delle villosi tà della parte s11perior e del} 'intestino tenue. Quivi si svil11pp a la for ma la r vale , un cisticer coide, ch e ro1npendo poi il villo, cade di nuovo n el lu~e intestinale. Con lo scolice si fissa alla mucosa ed in q uin dici giorni ci rca ritorna adulto. Questo m odo di sviluppo spiega la possibilità di continue autoinfestazioni ch e conducono ad un inten so parassitismo. ~ quindi n ecessa~io ripe t~~e la. cura più volte per far espellere 1 par_.'\ ss1t 1 prima cl1e abbian o raggiunto Io stato adulto e fino a che per man e in sede 11n solo strob ila. G. A i .ES SAN un1N1.

Trattamento d ei tatuaggi. ro 10503-3:

All 'abb. n ume-

Bisogn a disting u er e il tatuaggio prof essionar le (n1inatori , carbon ai , argen tieri , mugnai etc . : an tracosi, arg irosi , sider osi dei lavoratori) da quello accidentale (polvere da sparo) e da q uello volontario ch e si riscontra in certe popolazioni barbarich e, n ei delinquenti , n elle prostitut~, !l~i soldati coloniali , m arinai, pellegrini e s1m 1l1. La rimozion e di queste discr omie n on è fa cile e si con siglian o var ii metodi: n eve carboni ca, ch e è forse il m ezzo più pratico; il tannino in soluzion e con centrata seguito da applicazioni di nitra to di argento in cannelli allo scopo di o tten er e un 'escar a secca la quale, elim ina11dosi , trascini seco il tessuto tatuato. Altri propon e le scavificazioni quadrettate seguite da ca usti cazioni con fen olo p uro (Darier). 1/.

(IV: Poumons e tuberculose, Masson et édit. , Paris , 1932. L 'antigene m elitico di Boquet e Nègre si trova in commer cio. G. M. Al dott. M. C. da Sora110: Riteng o ch e l 'unico istituto europeo ch e p ossegga oggi il veleno di cobra sia l 'Istituto Pasteur di Parigi. fil.

P-OSTA DEGLI ABBONATI.

~{ONTESANO .

All'a bb. n. 495 1, su ggeriamo :

L'antigen e m etili:co n ella cura della tubercolosi polmonare. cc Policlinico » Sez. Pratica, 1930. , N ÈGRE et B oQUET . Antigenothérapie de la tuberc.ulose par les extraits ·m étyliques des bacilles d e K och. Masson édit. , Paris, 1927. I.-OEPER-TANON etc. Thérapeutique m édicale M ENDES .

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SEZIONE P RATI CA

Al dott. D. Z. da P.: Tanto la stovaina quanto la n ovocaina per, m et ton o di operare in Trendelenburg . ~ preribile quest'ultima. TF .

VARIA ~ Suicidi strani. L 'atto del suicidio dimostra già di p er sè un profondo sconvolgimento mentale per cui si arriva a d ottundere uno dei più forti istinti , quello della conservazione della vita . Non è da m eravigliarsi, quindi, ch e il suicida, pure scegliendo generalmente il m ezzo che egli ritiene più rapido e meno doloroso compia alle volte l 'atto insano di togliersi la vita con m ezzi lentam ente dolorosi, che esigono un 'inusitata forza di volontà e resistenza al dolore. Tale è, per esempio, il caso citato da Dup uy e Pich ard (Ann. de m éd. psychologique, 1933, n . 2) di un incisore di 68 anni , affetto da uno stato depressivo ed ansioso che, dopo a ver rriesso la testa fra le morse di un torchio , strinse g rad.atamente la vite fino a che sentl il cranio scricchiolare. Si riscontrò, di fatto , frattura del cranio con distacco dell'arcata orbitaria superiore e scoprimento della dura m adre. IJ caso è an ch e importante dal punto di vista medicolegale per ch è, se non vi fossero stati testimoni del fatto, si sarebbe logicamente ritenuto trattarsi di omicidio. Un 'altra foggia strana di suicidio è quella di p rocurarsi una malattia. Ma forse unico nella storia è il caso di un veterin.ario che si iniettò n ella vena cubitale un 'emulsione di cultura di carbonchio. Poch e ore dopo, la tem peratura sali a 38'0 e poi, dopo brividi, a 40°. Nonostante copiosa iniezione di siero anticarbonchioso , il paziente p eggiorò (ottundimento del sen sorio, inquietudine, gr a nde frequenza del polso , contr.azioni clonich e) e venne a m orte entro un p aio di giorni dall 'iniezione. L 'esam e batteriologico del sangue estratto dal cadavere dimostrò la presenza del tipico bacillo del carbon· chio. Si trattava di un morfin-omane . Il caso, quale vien e riferit o da H11we (M ediz. W elt , 27 mag giq 1933) è a·n·ch e. in teressan te p erch è costituisce forse l 'unico esperimento di iniezione endovenosa di bacilli carbon chiosi fil . n el] 'u o mo . 1


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t< JL POLICLl N ICO »

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Nu~1.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. •

MEDICINA SOCIALE La zooprofilassi. Il largo i1npulso dato dal Governo Fascista alle opere di bonifica integrale, con quei risultati ch e ormai tutti conoscono ed ammirano, ha richiamato l 'attenzione degli studiosi e dei teonici sui vari mezzi usati n ella lotta antimalarica e fra g li a ltri anche su quelli diretti contro le zanzare malarigene. !Fra questi va assum endo notevole importanza quello che è stato chiamato il m etodo deìla zooprofilassi, ch e si fonda sull 'impiego degli animali stabt1Iati per attirare le zanzare malarigene e deviarle da11 e abitazioni dell 'uomo. · Come in tanti altri problemi relativi all a malaria, anche nello studio della zooprofilassi , si sono segnalati i riicercatori italiani. ~ merito infatti del medico provinciale Bonservizi , diligente indagatore dell 'epiden1iologia della malaria nella provincia di Iv.fantova, l 'avere , p,e r il pr~mo (1903) dato in1portanza alle stall e 11ella difesa delle case di abitazione dalle zanzare, attribuendo ad esse la benefica influen za della cultura intensiva nel risanamento delle plaghe ma lariche. Nel 1905 il Bonservizi scriveva: cc Sono gli animali domestici che richiacc mando col cattivo odore nelle stalle le zancc zare e fornendo ad esse un alimento fa cil e, « abbondante e comodo; risparmiano indiretcc tamente l 'uomo dalle loro punture. Inoltre « nei rari casi nei quali l 'Anopheles si infetta « di malaria, in genere riversa la sua cari ca su« gli animali domesti<;i, perchè sono essi le « vittime ordinarie, sono essi clte gli danno abi« tua lmente l 'alimento e solo in via eccez io11ale cc ripunge l'uomo e gli inocula la malaria ». Le osservazioni del Bo11servizi ri1nasero però isolate ed anch e quelle successive del Roubaud in Francia (1 919-20), del Sella a .F iumicino (1919) e in Spagna (1921), del Wese1nbergLund in Danimarca (1920-21) e di altri no11 . esc1rono dal campo degli studi teorici, n 'è valsero a far ricono cere l 'importanza dovuta all a zooprofilassi come metodo pratico di lotta antimalarica. pelta ad un altro 1nalarìologo italiano, il 1 Falleroni , il vanto di aver rirnesso i11 onore le vedu~e del Bonservizi, contribuendo ad approfondirl e e completarle con ind<lgini sulla biologia degli anofeli e sulle loro abitudini di vita in raJ)porto alla zooprofilassi; in modo da arri: vare a dettare i1orme pratiche per l 'applicazion e del inetodo ai fini della difesa antimalarica. Sopratutto le esperienze eseguite nell'Agro RoI?ano hanno dimostrato che, · quando vengono r1s1Jell a l~ certe condizioni indispensabili, la stabulazione degli animali riesce indubbiarnente a proleggere le abitazioni dalla invasione delle zanzare. enza entrare n ella diba ttuta questione delle

cause !Jer le quali si eserciterebbe l 'attrazione delle zanzare per parte <legli animali, Lasti ricordare, agli effetti della pratica applicazione del metodo zooprofilattico, quanto risulta dalle osservazioni sulla vita dell'insetto. L'anofele, si porta dalle raccolte idriche, ove si è sviluppata, nel ricovero più vicino cl1e essa incontra, e che le offre le condizioni di ambiente più favorevoli per temperatura e per ventilazione, ed in tale rico,'ero si nutre indifferentemente sull'animale o sull 'uomo . La vita dell'insetto si svolge perciò tra l 'ambiente dove trova il suo nutrin-iento e le raccolte idrich e, dove si reca per deporre le uova. Esso evita sopratutto le temperature elevate e le correnti aeree e preferisce entrare nei rico, eri per le aperture riparate dal vento. Stabiliti questi punti fon darrtcntali dell<t biologia dell 'anopheles qlaviger, che è il principale prop.agatore della malaria 11el nostro paese, Jo studio accurat0 delle sue abitudini di vita 11a permesso al Falleroni di precisare quali siano le migliori condizioni che servono a rendere, per l 'insetto , i ricoveri animali più attraenti ch e le abitazioni dell 'uomo. Queste coudizioni sono le seguenti: · la stabulazione d eve durare tutto I 'anno ed essere ipiù rigorosa nel periodo di maggiore attività delle zanzare; i ricoveri animali devono essere interposti tra il focolaio anofeligeno e l 'abitazione dell 'uomo ; devono essere situati nei punti meno ventilati e avere porte e finestre non esposte ai venti dominanti al crepuscolo; l'ambiente interno dei ricoveri non deve essere sog·getto a correnti d 'aria specialmente verso il soffitto, nè a forti elevazioni di temperatura; le abitazioni dell ' uomo devono presentare condizioni opposte a quelle dei ricoveri; essere situate in località ventilate, avere le porte e le fin estre dalla parte del vento dominante la sera nel periodo dall'aprile all'ottobre; gli ambienti, e specialmente le camere da letto, devono esser ben pulite, ben ventilate e non affollate; . se, come purtroppo a ccade frequentemente, l 'abitazione e le stalle si trovano nello stesso fabbricato, non deve esservi alcuna comunicazione fra loro, e se l 'abitazione è al primo piano , soprastante alle stalle, le finestre della camera da letto non devono corrispondere sopra le porte e le finestre delle stalle. L 'ade1-i1pimento di queste condizioni è indispensabile per il buon esito della zooprofilassi e viceversa il non averne tenuto conto spiega come, in molte circostanze, la presenza del bestiame stabulato non abbia esercitato alcuna influen za sulla n1alaricità ilegli abitanti. Due esempi tipici di zoo11rofilassi attuata razionalmente si sono avuti nell 'Agro Romano a Ponte Maggiore e ad Ardea. . .ella Stazione Sanitaria della Croce Rossa a Ponte Mago-iore località intensamente malari ca, il fabbric°ato 1

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S EZIONE PR,;\ TICA

interpos to fra due vicini canali anofeligeni; dopo la costruzione di sette porcili attorno all 'edific io d ella stazione, n essuno degli abitanti soffrì di febbri malariche , e colle catture giornaliere si trovarono n1ig liaia di anofeli nei porcili. Anche più dimostrativo è stato l ' esempio di .J.\.rdea . La bor gata , di circa 500 abitanti perr11anenti e 200 nomadi, sorg e sopra un piccolo pogg io circondato alla base da due corsi di a cqua e da ·canali seco·ndari d ·irrigazione cl1e ll e d erivano , tutti riccam ente larvigeni. La malaricità della popolazion e è sem pre 1nolto elevata, c on prevalen za d ella ter zar1-a maligna . Nel 1932 furono costruiti tutt 'attorno all 'ab ita to, e fra questo e le raccolte idrich e, venti p orcili , convenientem ente ubicati ed orienta ti . L ' azion e devia11te s11lle a11.::>fel e si manifestò s ubito evidente attraver so i dati d elle catture n ei ·1)orcili e n elle abitazioni . Le za11 zar e cattur~te n el 1931 er an o state 4 791 di c ui 3356 n elle abitazioni e 1435 n ei por cili; quelle catturate n el 1932 furon o 24. 276 di cui 2368 n elle abitazior1i e 21, 908 nei porcili , ciò ch e sig nifica ch e n el 1.931 il 70 % delle anofele ir1vasero le abi ta~ioni , m entre n el 1932 in queste n oh 11.e pen etrar ono ch e il 9,7% . Su 139 anofe le catturat e n ei oor . - cili ed esarninaLe, risultò. che 97 a''evano su cchiato an gue suino e ne~suna san g ue umano . An ch e l ' anda·m e11to d ella m a laria h a di1n os trato l 'effi cacia d ella zooprofilassi. Dal ma gg io a l dicembre 1931 si erano verifi cati in Ard ea 8'7 casi di m a laria , n ello s tesso periodo d el 1932 i casi furon o 38, cioè m eno cìell a inetà. In tutto l 'anno la m alaricità , calcolata ri sp etto alla p opolazion e, fu n el 1930 del 46. 7 %, n el 1931 d el 32,2 6 % e n el 1932 solo dell '8 , 4 ~ %. I casi di m alaria pr~mitiva , ch e era110 stati 16 dal maggio al d ecembre 193 1, si ridussero a d ltno solo n ell0 stesso pe riodo d el 1932. L 'indice splenico degli alunni da l 63, 9 ~lo ·n el 1931 , si abbassò n èl marzo 19~33 al 29, 72 %. È d a notare ch e nel rimanente territorio della condotta m edica , esclusa la bor gata di Ardea , i casi di malaria furono più nun1 erosi n el 193 2 ch e n el 1931. An ch e il consl11no di chinino , ch e non fu mai rilev ante n ella borgata di Ardea, p er la contrarietà d ella popolazione alla profila ssi chininica , da Kg. 15 ,872 di idroclorato di chinino impiegati in tutta la condotta n el 1931, discese a l(g . 12. 790 nel 1932. Il risultato ottenuto nor1 J)UÒ quin<li attribuirsi n è a diminuzione spontan€a d ell 'endemia, n è ad intensificazione d ella profilassi chi11jnica , m a d eve nec-essa riarr1e n te irrt·pu tarsi alla z.o oprofilassi: L'esp e.rimento, condotto con rig ore scientifico d al dott. Escalar d el Governatora to di Roma, sulle indicazioni del Falleroni , non lascia dubbio su tale interpretazione d el su ccesso conseguito. L '-evide nza u1 quest 'ultimo incoraggia dunque a ripe te re e d a ll àrg are le applicazion.i della zooprofi.lassi , le quali, attuate colla stabu]a ,;· · 1

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zion e dei suirti, Ìlo11 ri chiedono grandi sp ese e i1ossori.o anzi portare qualche vantaggio econon1i·è o alle .famiglie dei contadini. Si deve per ò esigere che esse ven gano eseguite sotto la scrupolosa osservanza <lelle nornte indicate in preced enza , per non correre il ri schio di ved erle fallire. . . Gli ufficiali sanit.ari ·dei Comuni aventi zo11 e .malar.iche , sen1.a b eo inteso trasGurare gli it1tri n1ezzi di lotta antiln-9. larica, possono far tesoro di questi risultati e divulgare nelle campagn e l'impiego di questo rinnovato metodo iprofilattico , curando però sempre (torniamo a ripeterlo cdn insiste nza) c he per · L' ubicazione dei ricoveri anirr1ali, · rispetto ai fo colai anofe~ ligeni ed alle case, j)er J 'ori entam ento de lle aperture di queste e de i ri covèri ~ tessi , ed infin e p er la ventilazione e la terr1 peratt1ra degli a mb~enti , esista quell 'insieme ·· d i condizion,i alle q~ali sembr.a strettamente l egato il su«::cesso, d ella zooprofilassi.

A. ,_.., RA."J CHETTJ .

CONCORSI. . • . . • •

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vÀéANn.

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Consorzio Provi n e. A nlituberco.l are,. - ,

Scad. 31 agosto . Direttore del Con.s orzio e del Disp en sario; L. 16.000 già depurate del 12 %, 5 quaclri enni d ee.; et à lim. 45 a. al 25 giu. ; inden ·n . ~rv . att. ;· tassa L . 50; rivolgersi alla Seg:i;eteria, piazza R:oma, Amminis trazion e · Provinciale. • ~A~!IDA

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PAMAR:.\NA. (Pavia) . -.. Se~~ .. 31 l~g . ; c?I?-sor zio ; L.. 1.1.. QOO e 5 quadr1enn1 dee. ; . età l1m . 40 a..; tassa L .. 5cJ,10. '

BrscEGDIE (B ari). - Scad : 31 lug.; m edico direttor e d el .D ispensario Celtico; L. 4000; riten11te di l egge; . nesstin limita di et à; t assa L . . 50,10. 1

A MozzA No (Lucca). - Scad. 15 ag. ; lire 9000 oltre L. 2000 trasp., L . 840 c. v . B ORGO

CALTANISSETTA . R . Pref ettura. - Sca(l. 30 sett. , ore 18; ufficiali sanitari di Campofran co e di Riesi; L. 5000 e L. 8000, oltre 5 quadrienni d ee.; deduz. 12 o/o ; et à lim. 45 a. Scad . 20 sett . ; L. 9700; riduz. · 12 ·%; 4 quadrie11n i dee . ; et à lim . 40 a .; t assa L. 50, 10. . CASIER (Treviso). - A lutto il 31 lug.; et à lim. 40 a.; tassa L . 50,10; d oc . a 3 m esi d al 1° m ag·. ; stip. L. 9500, p er uff. san. L. 500, c.-v., trasp . L. 1500-3500; r id uz. 12 %; addizionale L. 5 oltre il 20 % cl e1la p opolaz. C ANI CATTIN I BAGNI

(Si r acusa). ·-

CAsOLE n 'ELSA (Sie na) . - ,Scad. 15 agosto ; per ~1onteguidi ;. L.. 8500 e 6 quadrienni dee., oltre c. -v. , L . 3500 cavale. ; ridu z. 12 %; età lim. 35 a . ; t assa L. 50,10. Per titoli CASTEL CAMPAGNANO (B en evento). Stipendio annuo· lordo L. 8000 aumentabili di un d ecimo ogni guattro ahni di ser vizio effettivo prest ato e p er -n on più di 5 volte, nonchè an 11ue lirè 1740 p er indennità cavalcatura. Stipendio e inden nità sono soggetti alle trattenute di legge e alla riduzione del 12 %. La domanda con i prescritti do-

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« IL POLICLINICO »

cumenti, l 'elenco dei quali con le relative modalità ed altre notizie, possono desumersi dal bando di con corso 14 giugno da richiedersi alla Segreteria d el Comune di Castel Campagnano, debbono pervenire a detta Segreteria non oltre le ore tredici del 12 settembre 1933. CASTELLAMONTE (Aosta). - ,S cad. 16 ag.; la. cond.; L. 9000 e 10 bienni ventes ., c.-v., L. 500 bicicl .; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50. CAVRIAGO (R eggio Em. ) . - Scad. 31 lug.; lire 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 ind. categoria e L. 2000 trasp. CERAMI. - Vedi ENNA. CLANA (Fiume). - Scad. 31 lug.; L._ 8000 olti:e L. 2000 serv. att., c.-v., detraz. 12 %; indenn. bicicletta L. 500; ambulat. L. 500. ENNA . R. Prefettura. --=- Posto di Ufficiale Sanitario nel comune di Cerami. Stipendio lordo L. 6000 annue . Scadenza 15 agosto 1933. Limiti di età anni 45, salvo le esenzioni dai limiti previsti dalla legge. FERENTILLO (Terni). - Scaa . 40 gg. dal 23 g i\1 .; L . 9000 oltre L . 600 serv att ., L. 4000 per la cura d ei poveri fuori centro, L. 350 se uff. sati. ; riduz; 12 %; età lin·L 35 a.; tassa L . 50,10; d oc. a 3 mesi dal 23 giu . FOGGIA. Amministrazione Provinciale. - Il Preside, con avviso del 30 g-iugno u. s., notifica che al bando di concorso del 29 marzo 1933-XI, con deliberazione 14 giugno 1933, resa esecutoria con visto Prefettizio del 26 giugno, sono state apportate le seguenti variazioni ed aggiunte: 1) prorogarsi sino alle ore dodici del 17 luglio 1933, il termine per la presentazione delle domande e dei documenti ; 2) richiedersi ai concorrenti , il certif?cat.o della Segreteria Federale che attesti la loro iscrizione al Partito Nazionale Fascista a norma del1'art. 2 del Decreto 17 dicembre 1932 di S. E. il Capo del Governo . Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dell 'Amministrazione Provinciale. GAETA (Roma) . - Scad. 15 ag.; 3° r eparto; lire 8500 e 5 qu1adrienni dee. ; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. LA U RIA (Potenza). - Scad. 25 ag.; L. 8000; ridur.. 12 %; 6 quadrienni d ee.; età lim . 35 a.; tassa L . 50,10. LonrvEccu10 (Milano) . - Scad. 15 ag.; L. 13.000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 850 se uff. san.; riduz . 12 %; trasp . L . 1200; età lim . 35 a . Loz10 (Brescia) . - Il Podestà informa ch e la scad enza del concorso al posto di m edico-chirurgo di questo comune, di cui 1 'avviso pubblica lo nel preced ente nostro N. 23, dal 20 agosto è prorogata fino rt l 30 settembre 1933. LuccA. Con sor zio Prov inciale Antitiibercolare. Per titoli ed esami. Posto di medico aiuto del Dis pen sario Provinciale del capoluogo. Stipendio lire 6000 olevab,i lc a L. 9000 mediante due scatti quadriennali di L. 1500 ciascuno, ind ennità di servizio attivo L. 1500 annue. Riconoscim ento limitatam ente ad un quadriennio, del servizio già prestato in posti di ruolo presso altri Con sorzi Antitubercolari o presso Istituzioni Antitubercolari Statali o Parastatali. Età massima 45 anni, salvo eccezioni di legge. Scad enza 31 agosto 1933-XI . Per n1aggiori schiarimon ti, rivolgersi alla Amministrazione d el Consorzio, ch e, a richiesta, invier à copia integr ale del bando di con corso.

Per titoli. Condotta consorziale con Ambivere. Assegno residenziale lire 7040; indennità mezzi di trasporto L. 1760; assegno quale Ufficiale Sanitario L. 520; id. per l'ambulatorio L. 440; indennità di L. 2 per gli inscritti nell'elenco dei poveri ammessi all'assistenza ed ai medicinali gratuiti o di L. 5 per gli ammessi alla sola cura medica ed ostetrica; indennità caro-viveri con le riduzioni di legge. L'assegno residenziale e di Ufficiale Sanitario saranno aumentati di un decimo per quinquennio e per cinque quinquenni. La domanda con i prescritti documenti, l 'elenco dei quali e rispettive modalità possono desumersi dal bando di con corso da richiedersi al1'Ufficio Comunale di Mapello, debbono pervenire a detto Ufficio entro il 30 settembre 1933. MAPELLO

(Bergamo). -

MAR.ANO T1crno (Novara). - Scad. 31 lug.; lire 8000 e addizionale L . 4 oltre 200 pov.; L. 500 uff. san.; L. 500 cavale. MERANO (Bolzano) . - Scad . 31 lug.; L . 10.560 oltre L. 3520 per cura affetti da malattie celtiche. MILANO. Ammin. Provinc. - Scad. 31 ag. ; medico primario o di sezione n ell 'Ospedale Psich . Provinc . in Mombello di Limbiate ; L . 13.000 e 8 aumenti triennali e quadriennali di L. 1400, serv. att. L. 3000; riduz . 12 %; età lim'. 40 a .; tassa L. 50,10. Rivolgersi alla Segreteria Generale della Provincia. MuGGIANQ (Pistoia). Scad. 23 ag.; 2a co11dotta ; L. 8000 e quadrienni dee. fino a L. 12.000; c. v. ; cavale. L. 2000; sostituzioni straordinarie L. 25 giornaliere; età lim . 40 a. 0RUNE (Nuoro) . - Scad. 31 ag. ; 2a cond. ; L . 8500 e 5 quadrienni dee. ; ritenuta 12 %; t assa L. 50. PEsARo. R. Pref elt ura. - Posto di t1fficiale sanitario pel Comune di Urbino. Per titoli ed esami . Stipendio iniziale L. 7000, lordo delle ritenute di legge e della riduzione del 12 % di cui il R. D. 20 novembre 1930, n. 1491, con quattro aumenti sessennali di un decimo ciascuno. Indennità di servizio attivo L . 1500 annue; più indennità caroviveri nella misura corrisposta al personale sanitario del Comune. Le domande con i prescritti documenti, l'elenco dei quali e relative formalità possono desumersi dal bando di con corso da richiedersi alla R. Prefettura di Pesaro, debbono pervenire alla suddetta R . Prefettura non più tardi delle ore diciotto del 31 agosto 1933-XI . PESCARA. Amministrazione Provinciale. - Si rende noto che il termine per la presentazio11e delle domande di ammissione al concorso per la nomina del coadiu lore della .Sezione medico-micrografica del Laboratorio provinciale d 'igiene e di profilassi è proroga to sino alle ore 19 del 16 agosto 1933-XI. ~er schiarimenti rivolgersi alla Segreteria generale dell 'Amn1inistrazione provinciale. PIOMBINO. Congregaz. di Carità. - Scad. 15 agosto, ore 18; primo assis tente chirurgo e assistente chiTurgo presso l 'Ospedale V. E. III; L. 5500 e lire 3000 ridotte del 12 %, vitto, alloggio, partecipaz.; età lim. 40 a.; doc. a 3 1nesi da] 27 gìu.; serv. entro 15 gg. Per altre condizioni chiedere annunzio. Pooo10 MmTETO (Rieti). - ,Scad . 31 lug.; 2a cond.; L . 9500 e 5 quadri enni d ee.; addizionale L . 4 da 1001 a 2000 poveri e L. 5 da 2001 a 3000; riduz . 12 %; per cavale. L. 2552 nette; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10; docum. a 4 mesi dal 20 maggio.


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SEZIONE

POTENZA. Amministrazione Provinciale. - Si partecipa che il termine di scadenza del concorso, di çui il bando del 15 maggio 1933, per il posto di Direttore della Sezione medico-micrografica del Laboratorio provinciale rli igiene e profi1assi, è prorogato fino alle ore diciotto del giorno 15 settembre 1933. RoMA. lvlinistero delle Comunicazioni (Ferrovie dello Stato). - Concorsi per titoli ai seguenti JlOsti di Medico di riparto: Senigallia, Magione, Fabriano III, Pescara IV, Portocivitanova II (Ancona) ; Parma III, Nogara I, Fratta Polesine, Stanghella, S. Arcangelo di Romagna, Ferrara III (Bologna) ; Bonorva Il, Bonorva I, Macomer I (Cagliari) ; Borgo a Buggiano Firenze) ; Taggia, Diano Marina, S. Margherita Ligure (Genova) ; Caravaggio I, Casteggio (Milano) ; Fragneto Manforte, Torre Annunziala II, Campolieto (Napoli); S. Vincenzo I, S. Vincenzo II (Pisa) ; Vallclunga I (Palermo) ; Omignano (Reggio Calabria) ; Anzio II, Bieda, Mon tefiascon e, Prezza, Rivisondoli Pescocostanzo, Carpinone, Pescolanciano (Roma) ; Omegna, Carmagnola, Bagnasco, Ceva I, Fossano (Torino) ; Belluno II, Cala1zo Piede di Cadore (Venezia). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parente i). Scadenza ore 17 del 31 luglio 1933-XI. S. FnATEI.LO (Cosen za). - Scad . 30 lug.; per Acquedolci; L . 8000, oltre L. 2000 cavale.; deduz. 12 %.

S. AGATA sut SANTERNO (Ravenna) . - Al 15 ag. , ore 18,30; L. 8500 e 10 bienni ventesimo, oltre L . 2500 trasp., addizionale L . 2 oltre i 1000 pov .; riduz . 12 %; alloggio gratuito se uff. san.; età lin1. 40 a.; la a L. 50,10; serv. entro 20 gg. . MARGBEntTA

n 'ADIG~ (Paàova) . ~ Scad. 31 1ug. ;

L . 9000 e 5 quadrienni dee.; assegni vari. ERRAVEZZA (Lucca) . - Scad. 31 lug.; L . 8000 e 5 quinquenni dee., oltre L . 1500 cavale . STRAJ\tBINo Ro~IANO (Aosta). - Scad. 20 setl.; lire 9000 e 10 bienni venles., oltre L. 500-1000-1800.3500 trasp. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. TALLA (Arezzo). ~ Per titoli. Stipendio annuo iniziale L . 7920 già dedotte del 12 % (aun1entabili di un decimo per ogni quadrjennio fino a cinque quadrienni) , con 1a indennità netta di L . 440, p er 1 'uso della bicicle tta o di L. 2464, per l'uso del cavallo e con la indennità temporanea di caro-viverj nella misura accordata agli altri impiegati del Comune ; gli sono inoltre assegnate L . 1000 a rim borso spese conduzione ambulatorio, custodia e gestione Armadio farmaceutico, nonchè L. 418, già nette del 12 %, per assegno quale Ufficiale Sanitario. 1S tipendio ed emolumenti sono soggetti alle ritenute di legge, a quelle del Monte Pensioni e contributo all'l.N.I.E.L. La domanda con i prescritti documenti, 1'elenco dei quali con tutte le altre formalità possono desumersi dal bando d i concorso da richiedersi alla Segreteria Comunale, debbono pervenire alla predetta Segreteria non più tardi d elle ore diciotto del 1° ottobre 1933. THIENE ( Vicen.za). -

Scad. 10 ag.; 2<> repar1o.

ToLMEzzo (Udine). - Scad. 31 lug.; 2° reparto; L. 9000. oltre L. 500 serv. att., L. 3000 tras1>. ; riduz . 12 %.

PRATICA

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TRENTO. Comune. ~ Scad. 30 lug .• ore 17; condotta suburbana; L . 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 850 uff. san. , L. 1000 indennità via, L . 2200 indenn. abitaz. , c. -v.; ridu.z . Chiedere avviso alla Segreteria Generale. VALMADERA (Como). - Scad. 31 lug.; L. 9000 e 4 quinquenni dee., c.-v., L. 1300 uff. san.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L . 50. VERCELLI. Ospedale Maggiore. Scad. 6 sett .• ore 18; 5 assistenti (Sezione Generale Medica, Sez. Gen. Chirurgica, Sez. Ostetr.-Ginec., Sez. Oftalmica e ,Sez. Radiofisioterapica). VIMERCATE. Ospedale Civile. Scad. 15 sett., ore 12; medico chirurgo primario direttore; lire 20.000 e 5 quadrienni dee., più partecipaz.; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; doc. non anter. al 31 mag.; tassa L. 50,10. Abitaz. gratuita; libertà di esercizio. Chiedere annunzio. '

AvvERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte n1edico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La R. Accademia d'Ital ia, nella su.a adunanza generale del 12 aprile u. s., su proposta della classe di scienze fisiche, ha conferito al prof. Angelo Ceconi un encomio con la soguP.nte motivazione: u Prof. Angelo ~oni. Ha diretto il Trattato ' ' Medicina Interna , , al quale hanno collaborato i più rinomati nostri Clinici e Patologi, opera di eccezionale importanza nei riguardi dell'affermazione della Scienza medica italiana all'estero » . ono abilitati alla libera docenza i dottori : Ortensio Pepi in clinica malattie delle vie urinarie; Italo Bettoni in clinica m edica; Piero Malcovati in clinica ostetrico-ginecologica; Giovanni Fusco in ostetricia e ginecologia; Giorgio Giglioli, Carmelo Patanè in patologia coloniale; Luigi Pinelli in patologia speciale medica; Mario Santoro, Q·u intino Vischia in radiologia medica; Francesco Galli in tisiologia.

11 dott. prof. Julio Bejarano è no11tinato direttore di sanità della Repubblica Spag11ola. L 'Accademia di medici11a di Parigi ha eletto soci corri spondenti s tranieri i proff. Rocl1 1 di clinica m edica a Ginevra, e Hascovec, di clinica neurologica a Praga; ha eletto m embri nazionali associati i proff. Lesbré di Lio11e e al)razès cli Bord eaux.

Il dott. Leonel Gonzaga è nominato presidente della Società di Medici11a e Chirt1rgia di Rio de Janeiro . Alla Società di Pediatria di Montevjdeo sono non1in:iti. presidente onorario il dott. Luis Morquio, presidente effettivo il dott. Conrado Pelfort. Il dott. _i\.lves de Lima è non1inato presidente dell 'Associazione Paolis ta di Medicina, a San Paolo tlel Brasile.


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POLI CLl~JCO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Cagliari.

V Convegno della Società Italiana di Anatomia.

Negli ulLirni d el n1aggio scorso gli anatomici ilalia11i i riunirono per il V Co11veg110 a Cagliari, accolti ig11orilment e dalla Univer silà e d all 'intera ciltadi11an.za. Alla cerimoni a inaugural e S. E. Lojaco110 ufficialmen.le rappresentava il Governo. Preside11Le d el Conveg11 0 il prof. Castaldi. I lavori d el Convegno si iniziano co11 la r elazio11e del prof. Cutore di Cata11ì a sulle « Cellule inters ti ziali e cellule xan tocr ome ». Dopo la r elazione del prof. Cu lor e si volgono alcune comunicazioJ!i riguarda11ti sp ecialmente l 'istolog ia generale, e cioè : Levi (Tori110) : u Nu1ner o e · bar a11dezza d elle cellule del si le1na ner' oso dei vertebrati »; Favaro (Mocle11a) : u opra l 'inner vazione muscolare e cutanea d or so-YentraJe »; Chiarugi (Firen ze) : cc Il sacco vite]] iJ10 in un rriovan e uovo umano >>. 0 ~ei giorni successivi ha11110 riferilo: Buccianle (Torino) : « Effetti d ell 'irradi azio11e con raggi. alfa e di emanazion e di radio sopra cellule c:ol t1val e in vi1ro »; Occhipinti (Messi11a) : « Il glicogeno n el 1essuto acliposo n; Fontana (Cagliari) : t< 11 glicogeno i1ella reti11a dei vertebrati n; Burrua110 (PaJern10) : cc ìvlodificazione di struttura d ell 'apparato diger ente dell'uomo »; ~1axia (Cagliari) : « Azione delle onde lungh e un m e tro su u ova di riccio di mare »; Rondini (Bolog11a) : « Vclocilà di accr e cimento d ell e cellule garlgliari »; Raggio (Cagliari) : cc Modificazioni d ell 'intervento operatorio Bassini »; ~!archi (Cagliari) : << Risultati del m etodo di ringiovanimento d el LeJJeninsky i11 cane »; Allara (Palermo) : cc Le di1nen sioni dei \apillari delle varie zone della lingu a »; Roma110 (l)al ermo) : « Il calibro dell 'arleria linguale in r apporto al volume <lella lin gua ». Il prof. \ olterra (Firenze) h a svolto la r elazione cc ulla s truttura ò ~ll a parete d ei capillari sa11 guiferi », ecl una interessante conferenza è stata t e11ula clul prof. B11s inco (Palern10) SlJ cc Vedute vecchie e 11uove sulla strutt11ra rlej p oltno11i ». Un 'altra importante conieren7.a Le11n e il prof. Be1tassi (Cagli ari) sulle « Variazioni d ella colon11 a Yerleb rale e lor o significalo». Altre comunicnzioni. son o late le segu en li : De Lisi (Cagliari) : (( Disposizione citotettonica n el cerYello di ticcello »; Pintus (Cagìiari) : « ,Sul nt1cleo della co1nmessura post eriore »; Caponel Lo (Catania) : « Con1ributo a lla topogr afia del ga11glio cervicale inferior~ »; Bianchi (Firenze) : « Di alcu11i 111elodi per dim os trazion e del sistema 11ervoso ce11trale » ; 1\ilonroy (Pal er1no) : cc Struttura d ella pleu ra umana »; Rabbon i (Palermo) : « Vascolarizzazion e d e1Ja pleura umana »; Reitano (Cagli ari) : u Rapporto tra polpa e follicoli nella 111ilza »; Bt1~i11ro (Cagli ari): <e Epatolie11ografia »; Licb eri {Cagliari~ : « Sul reperto delle pl asmacellule n egli orgar1i en1atopo"ietici della serie animale »; prof. ì\1t1ra (Cagliari) : « Irid em~a con genita bilaterale »; prof. Atzenl Tede co (Cagliari) : cc SYiluppo ses~t1alr e 111orfologia cor1)01ea »; ~lf anu11za (Cagliari) : « :Particolarità radio-morfologiche di un sesa111oicle inlerfalangeo dell 'allµ.ce n; d ott ori C:O su e Bray (f~rigliari) .: « Linfograrr1mi 11el vive11 le » : cìo tt. 1\llodi (Ami.ila) : « Sui li11fa tic1 del fascio cli Hi » ; d0 t t. Pilati (Bolog11a) : Particolari là strutturali cl ei muscoli rlella nuca 11cgl i e111brioni cli 1

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JlOllo .»; Buccia11 le ('rorino) : « Nfodali là delle in E"e rzioni d ei m11scoli sul bulbo oculare dell 'uomo »; ( ;01n irato (Torino) : cc \ ·ari e n1odalità delle inserzio11i delle fibre inuscolari sulle ossa )) ; Bruno ( ... assar1) : H Sviluppo e co liluzione d ell 'aponevrosi j)Janlare »; Fazzari (Pal ermo) : « Studio sulla ossifi cazione d ella clavicola umana »; Fedolfi (Parma) : (I 'ui Yasi d ell 'iricle )) ; narloli (Parma): (( Sulle moclificazio11i cle lermi11at e da sos lanze sapide nelle celJttle d egli organi g u s tali' i d ella ra11a »; Vezzini (Par1na) : cc Modificazioni delle mastzel1 en di ratti Yariamente alimer1tati »; Brulli (Par1na) : « Sullo spazio perili11fatico clel vestibolo d el! 'orecchio )>; Porsio (Palermo): « Sullo sbocco dcl condotto di anlorin1 11el duodeno n; Chiodi (l\ifjlano) : cc I relicolociti n el sangue di animali don1eslici »; Aresu (Cagli ari) : cc ulle granulazioni d ei linfociti » ; Cl1iodi e .Roversi (Milano) : cc IJ tessuto nodale del r u ore di 1na1nmiferi »; 1\ilur a lor e (Padova) : cc Le basi morfologiche dei riflessi arteriosi degli ~.\m11ioli »; Romo l Li (Ge11ova) : « La sopraYvjver1za del .. acro vitellino alla morte rlell 'embrione )). I l avori cl el Congresso si sono c hiusi a Sassari, cl o,·e I 'Univer sità e la ci l t acl in a11za hanno mostralo tutta la loro squisi l a os pi la lit à. 1\ una breve seduta in au g urale segujro110 l e co111u uicazionj. Riferirono: Beccai-i (Firen ze) : cc Cell11le genitali femminili n ell ;t rige nerazione del tesl.irulo òegli Anfibi »; ]?avaro (Mo<l c11a) : « Il rere s us omenlalis superior n el periodo fetale )) ~ Lu11a (Palermo) : « Connessioni d ei 11t1clei clei nerYi 111.otori rlell 'occhio »; Castaldi (Cag-liari) : cc Nuove osserY.1zioni sul pancr eas i11Lraepalico n· Fontana Zacco (Cagliari) : «Una le llc1·a i11edila cli Luigi·. Rolando seri lta in Sassari >> ; Naglieri (~Iessina) : cc Brevi ·111n0t a~i o11i st1ll 'An a lomia del Nutria >>; Falchi (Sassari) : « Sulla s lrullura e sulla di stribuzione delle cellt1le stell::tle a rgenlofile dell 'epider1nide urnana ». \ '" enne de ig11 ata Roma com e sede d el ' 'l Convegno. L. 1

NOTJZIE DIVERSE. Ltt Sezione Medica all'Esposizione interna.zional&

di Chicago. Il 1° giug no, con l "inlerYen lo cl el Presid ente d ella Repubblica _ ord-Am cricana e dei rappresentanti ufficiali di quasi tutte le Nazioni d el mondo, ven11e inaug urata a Chicago l 'Esposizione jntern azionale dei progressi d cl secolo. La Sezione cli 1nedicina, nella hall delle scienze, occupa d a sola una superficie immensa. Il comit a to organizzatore di que La ezione vanta le mag giori personalità d ella m edicin a negli Stati Uniti. Scop o ò ella Sezione è non solo di far emergere i progressi r eali zzati n ell 'ultimo seco1o, ina anche (li divulgare le 11ozioni più indisp en sabili per conservare e accrescere la alule individuale e publ)lica, nonch è di far apprezzar e le bene1nerenze degli studiosi ch e han110 con lribuito ai progressi r ealizzati d all a m edicina . · Le Nazioni espositrici sono r appresentat e eia .. ... cu na da padiglio11i propri , affidati ad istituzioni varie, tra cui seg11ali am o l 'Is ti tu Lo Pas teur di Parigi; l 'I stituto Roberto Koch e l 'Istituto d 'Igien e pt1bblica di Berljno ; il ~1useo d 'igien e di Dresda; la et W ellco1ne Resea r ch ln s titulion » di Lonclra ; ecc. Il padiglion e italia110, affict a lo al Con siglio ~a·


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zion alc delle Ricer ch e e alle lito so llo l a dirclioite clj E. Bo1npiani, illu tra le op er e con1pit1l t" d a i g r ar1di n1ae ~ tri italiani d ella n1edicina - Gal, ani , ~[a lpi ghi , ~Iorgagni , p allan zani , Leon ardo, Vesalio, Eu tar hio, Ra si , Gol gi , l\Josso, Bizlozero, Lon1 l)r o:o, F orlanini, Gr a si ecc. - e docuni en.t a l 'al ti vi là 'oll a d al Go' er110 a ttual e a faYor e clella al u le pubblica, sovra lul lo 11el can1po cl elle )Jon ifich e. La i1105 lra più ricca e copiosa è 11 a lt1ral1nenle que ll a clegli Sta ti niti . Sono st a te a111111 esse a n <::he le Ca ~e i11du triali, ch e spesso cli ven gono fa t trici in1porta11ti di prog r esso n el can1po n1e<lico. 1 ell 'i11sie111c, l ' J~ posizione di Cl1i cago de la u 11 e11so cli stupor e p er l a g randi osit à e p er l 'or ga11izzazio n e

31 o Congre o nazionale o tetrico-ginecologico. Il \.XXI Con g re o rlella Societ à Italian a di O t etri r ia e Gin ecologia i t errà a Bari d al 2 al 30 se lte111bre. Temi di r cla1ion e : « Le celio tomie vaginal i ,, ( prof. Berlino); « L 'or mon e ses u ale fen 1111inile » (prof . .\ cco11ci). ar anno i n oltre ~ Yolli i segu enti te111 i d 'orcline soci ale: « L 'organizzazion e assi t enziale dell 'O. . 1a lernità Infan zia »; cc L 'assi len za a lla m at ernit à i1el m ezzogiorno n; << L a le, a lrice co nd o tt a n ell a ciltà e le l evatrici rurali » · H La r adiologia g inecologica ». Posso110 i11lervenire al Congresso i soci e quei 111edici cl1c eh.led an o di esser e ader e11ti (co11tro l)Ugan1ento di L. 50, ch e saranno p oi con leggia te r1 el1a quot a annuale se diventano soci) . "'oci e ad er enti h anno diritto a ridl1zioni ferr o,·iarie e s u ll c linee di n aYi gazio11e facenti calo a ~apo li , Br indi i , Bari . Le richies te Ya n110 invi a te enlro ago lo. E11Lro ago lo Ya n no an ch e in,ria li i titoli ed un b r eve ri a ~ un lo d elle con1unicazion i , ch e soci ort arlere11ti in ten cl an o pre entar e al Con g r e o. :-ono p r eferite le comunicazioni ine re nti a i len1i di r elal ion e. P er c iasc un socio sar à accetta la olo una con1unicazion e u t em a diver so d n quelli in di cu ion e. Al Con g r esso ar à annessa una esposizio n e di appar ecchi ineòi ci e di medicinali. Saranno an cl1e organizza ti d ei fes teggiamenti e delle escurs ioni n ei centri più caratteristici (Alber ob ello, Grotte (li Putig n an o, Po lig n ano a n1ar e, Ca tel d el 1\font e, ~Iatera, ecc. ). P er informazioni , chiarimen t i . richie. t a di <locun1en1 i , ri volger si al prof. Gaifami , R. Clini ca o le trico-ginecologica di Bari .

li let Lo, ri1)ar1 ili a erond a del e so e d ei varì g ruppi etnici ch e con corron.o a for mar e la pop oJazione osp ed alier a. Tli 80 posti ven gon o ad aggi unger si ad alt ri 670 d ei quali è in cor o l a sis te1nazion e negli appo ili fabbricati orma i qu a i ullima li compre11c.1enti i vari servizi r ela ti vi a lla m edicina ed alla cl1irurgia gen erale, alla os tetricia, alla g inecologi a, a.11 'oculis lica, al tra llamen lo , delle inala ttie ven eree, cutan ee ecl a quell e m entali . Il 11uovo Osp edale Coro11iale prin cipal e cc Vittorio E manuele III » di Tripoli rappTese11ter à, nella 11uova forn'la, una delle più notevoli affermazioni del Regime nella Tripolilani a. La capacità di ricover o p asser à, con le nuove co lrttzioni e sist em azioni, d al quoziente di 0,64 le l lo per ogni mille abitanti, oggi d el tutto i~suf­ fic ie11le, a quello di 5,5 sempre per mille abitanti , 11on compresa l a quo ta r ela tiva alla p op ol azione 1nilitare, alla quale, d cl r es lo, vien e pur sempre a ~ egn a ta u na cifra di p o ti l e tto più ch e b ast evole p er ogni pre, edibile e,·enien za: il 30 % della to talità (l ei letti n e11 ·osped al e.

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anatori e dispensari nntitnbercolari. Il 25 giugno venne inau g urat o il sanatorio u Pinet a di Gaia'te » n e ll 'Appen11i110 ~Iodenes'e. 1~enne un discorso 11 prof. Cu n1p ani, direttore del Consorzio antitubercol ar e provin ciale. Il 25 giugno venne ir1au g urato il disp en sario provinciale antituber colar e <i i Ancon a; il1tervenn e alla cerimonia il prof . ~1orelli ; pronu11ziò un discor so il comm . Scop oni , pre ide d ella provincia e pre idente del Con sor zio. Il 26 glugno, all'Aug u st a presen za della ~rinci ­ pes a di Piemonte, venne in au gurat o a Napoli. in ezion e Vas to, il di pen sario « Leon ar clo Bian chi » g ià fonda to d alla ociet à antituber colar e di ~apoli e or a inter am ente rinnovat o e a n1pliat o a cura d el Co11 or zio, ch e è presied u t o d all 'on . Iorisani, preidente d ella provincia ; il l ori, ani t en11e il dico r o inau g urale .

Costo di sanatori per

tube1~colotici

in Francia.

Il -5° cor o di c ultura m edica a ' ;ar ese a vrà luogo d a ) 4 al 16 e t lembre. Con cerner à due va ti argo111enti : le endocrinop a tie e le affezioni r eu111ati. ch e. Confer e11ze, lezioni ed eser citazioni sar anno t enute cla m olte d elle maggiori i)er sonalilà ila?ian e d ella m edicina: Besta, Boeri, Cesa-Bian chi, Donati , F erra la, Fich era, F oà, Fru goni., Gal<l i , Ga leazz i, l\IIich eli , Pasini , Pende, Rondoni, Zoja ecc. Rivolger si al djre ttore d el corso, prof. Lujgi Po11 licaccin , O p edale di Circolo, Varese.

Durante gli ultimi 5 ann.i lo S tat o fran cese ha }) ron1osso la costruzione dei sanatori per tubercolo tici , asseg11ando contributi d el 50 ~~ sull e spese. L 1on. J ean de Monl ig11y h a int errogat o il mi11i tro d ella Sanità p ubblica, per sap er e quale è ri ultat o il prezzo d ei p o li-le tto dei s ingoli sanalo rì ; h a chies to un u risp o la scrit t a. Dalla r isp ost a risul la cl1e p er i 53 sa11at ori così co lrui li, il prezzo d ei p o I i-le lto varia, in cifre to11de, d a u n m ·i nim o di 20.000 fran chi (san at orio d i Chalons-sur-~Iarne, con 70 po li ) ad un m asimo di 100.000 fr an chi (san a lorj o Eclith Seltzer a Brian çon , con 114 p o ti). La cap aci Là dei sanatori Yaria tra un mini1no òi f)2 p os ti (san at orio « del fr an cobollo », a Membrolle-sur-Ch oi ille) ad u11 rna ssi1no di 790 p os li (sana tori o (li Arnièr es); j)er tutl 'e due questi sanatori , ch e s lan110 alle estre111itn d ella scala, il prezzo d el p os ti-le tto è risulta to cli 50.000 franchi.

Il 11uovo o. pedale di Tripoli.

Decremento della tubercolosi in Italia.

' 'errà prest o inizia ta l a costruzion e d el P adig lion e p er il ricover o dei tuber col otici pres o l 'O p ed a le Coloniale principale di Tripoli . Il nuovo 1)adigli on e, il quale sar à correda lo di u11 di pen sario ch e funzion er à , altresì, d a centro di accerta111e11Lo, aYrà la p o ten zi alità di ricovero di. 80

I d a ti st atistici accura tam ente r accolti ed el abor a li dall 'Istituto Cenlral e di , latis lica mo tra no 1 'irrtp on en za d ei risultati olle11uli, n ell a Jotta con l ro la tuber colosi . 111 confronto al trien n io 1920-22, la mortalità per tuber colosi i11 ogni u a for111a e ecte, si è r i-

Cor i di perfezionamento.

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« IL P OLICLJNJCO »

dotta n el 1931, in misura ch e va dal 14 9b in Sicilia al 36 % nel Lazio. Telle Terre Redente, per le quali non si hanno dati nel trjennio suddetto la rnortalità si è ridotta, in confro11to d el 1929, del 13 % per Ja Venezia Tridentina e del 17 % per la Venezia Giulia e Zara. ~er il complesso del Regno, i dati nei 11uovi confini sono noti solo dal 1924. Essi ci dicono che la mortalità per tubercolosi in ogni forma ha segnato diminuzione quasi graduale da 156 per 100 mila abitanti nel 1924, a 96 per 100.000 abitanti nel 1932. Per Ja « scrofola e il 1upus » e per la « tabe mesenterica e la tubercolosi intestinale )) , la mortalità si è ridotta, rispettiv~mente , del 40 e del 33 per cento d al 1927, anno in cui furono iniziate · le campagne nazionali antitubercolari. Le vittorie continuano anche dopo il 1931. Secondo i primi dati raccolti dall 'Istituto Centrale di Statistica, la mortalità nel Regno, negli attuali confini , per ogni forma tubercolare, è infatti discesa n el 1932 a 96 per 100.000 abitanti, da 108, quale era nel 1931, e i morti nel 1° trimestre del 1933 sono 9.592 in confronto a 11 .173, quali furono ne] 1° trimestre del 1932.

Consiglio centrale dell'Opera Maternità e Infan· zia.

Ha avuto luogo l 'insedia1nento del Consiglio Centrale dell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia recentemente costituito. Erano presenti, oltre il presidente gr. uff. Fabbri e il vice-presidente on. Serena: 1'on. Cast~llino, l 'on. Bottai, il gr. uff. Novelli, 1'accademico De Blasi, Pietro Parini, il gr . uff. De Ruggiero, il dott. Basile, il gr. uff. Scardamaglia, il gr. uff. Anselmi e il prof. Foà. 11 presidente dell 'O.N.M.I., dopo aver rivolto il suo saluto ai componenti del Consiglio che rappresentano anche Enti o Istiluzioni con cui l 'Opera deve lavorare in perfetta armonia, ha indicato gli obiettivi verso i quali l 'Opera medesima è diretta. 'fali obiettivi, ch e riguardar10 in primo luogo il coordinamento delle varie istituzioni a favore della madre e del fanciullo, la creazione dei quadri necessari per il funzionamento, la propaganda dei compiti dell'Opera in seno alla pubblica opinione, devono essere intesi secondo una valutazione po. litica e sociale, così come va intesa la funzione stessa dell 'Opera. Il presidente quindi dopo aver accennato all 'attuale ordinamento dell 'Opera, nei suoi organi centrali e periferici, inquadrati nei Presidi delle · Provincie, nei Podestà e nei Fasci femminili, e dopo aver messo in rilievo 1'importanza ch e in tale ordinamento ha· il Comitato di patronato, ha dichiarato insediato il Consiglio. Alla fine della riu11ione sono stati inviati telegr ammi al Re, alla Regina, Presidentessa onoraria d ell 'Opera, alla Principessa di Piemonte, alla Ducl1essa d 'Aosta Madre, al Capo del Governo, al Sottosegretario agli Interni on. Buffarini Guidi ed al Segretario del ~artito on. Starace . •

L'ordina111ento sanitario per le Colonie. La « Gazzetta Ufficiale » pubblica un Regio Decr eto che approva l 'ordinamento sanitario per le Colonie. ,Il provvedimento è accompagnato da una relazione d el m inistro De Bono al Re, n ella qua'Ìe viene illustrato l 'ordinamento, che contiene un piano organico di norme, le quali rinvigoriranno la nostra Amministrazione sanitaria coloniale, e con

[ANNO

XL, Nl.ìM. 29)

la loro :gratica attuazione non potranno non arrecare un largo contributo alla elevazione delle nostre Colonie, rendendo le popolazioni, specialmente indigene, sempre pi'Q consapevoli dei benefici derivanti dall 'opera di valorizzazione politica, tecnica ed economica delle Colonie, perseguita dal Governo fascista.

Riorganizzazione dei servizi antitracomatosi in Spagna. Con decreto del 20 aprile la Commissione centrale spagnola di lotta contro il tracoma e altre cause di cecità è stata collegata alla direzione del Servizio di sanità. I dispensari antitracomatosi dovra11no ten ~re consultazioni gior11aliere. Nelle province ove il numero dei tracomatosi è alto, verranno crea.ti Centri specializzati, con funzioni molteplici : ispettive, profilattiche, terapeutiche, di sta1istica, di propaganda, di studio. Nelle provincie ove è organizzata la lotta contro il tracoma ed altre cause di cecità , verranno tenuti corsi di specializza~ione, a cura degli Istituti provinciali d 'igiene e della Commissione centrale.

Riforma d'ispezione

medico-scola~tica

di Madrid.

La « Gaceta », organo ufficiale della Spagna, reca in data 7 giugno una disposizione del ministero dell 'istruzione pubblica, che riforma l 'ispezione medico-scolastica di Madrid. Il servizio comprenderà: 10 medici ispettori (retribuiti con 4000 pesete); 9 ispettori medici ausiliari (2500 pesete); 10 medici specialisti addetti ai dispensari (2500 pesete) ; 5 medici ausiliari di dispen sari (1500 pesete); 20 infermiere visitatrici (1500 pesete) e 3 infermiere addette all'amministrazione (1500-3000 pesete).

Istituti medici italiani giudicati da un sanitario • americano. Il chirurgo americano dott . William Seaman Bainbridge, vice presidente della Società Storica Italiana degli Stati Uniti di Am,e rica, ha visitato alcune delle massim.e istituzioni create dal Regime per la difesa della razza. In modo particolare si è interessato al nuovo Istituto << Benito Mussolini », clinica della tubercolosi, all 'Istituto George Eastman, all 'Istituto del Cancro, al Sanatorio Militare di Anzio, ed a tutte le istituzioni create dall 'Opera Nazionale J3alilla. Ovunque ha voluto rendersi conto dell 'organizzazione e del funzionamento dei suddetti Istituti ed ha manifestato la più viva an1mirazione per l 'incessante progresso dell'Italia fascista riel campo della previdenza sociale. Prima di lasciare l 'Italia ha visitato il Comu,n e di Littoria ed ha tenuto una conferenza scientificosociale aJl 'Accademia medica di lloma sullo stato attuale della lotta contro il cancro.

Fondazione Cattaneo. L 'Ateneo milanese si è arricchito di una fondazione che ha u.n capitale di L. 65.000 in consolidato ed è intitolata a << Cesare Cattaneo ». Il premio è per un laureato in medicina e chirurgia dalla R. Università di l\'Iilano da non più di tre anni e che presenti i migliori lavori a stampa di indole pediatrica. Verrà assegnato in seguito a concorso ed il premiato d ovrà rimanere almeno sei mesi come assistente volontario alla Clinica pediatrica di Milano.


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1161

SEZIONE PP..\TJCA .

Un po' dovunque. L 'Associazione dei fisiologi di lingua françese si ~ adunata a Liegi, sotto la presidenza del dott. Dubois di Lilla. La prossima riunione si terrà a Nancy sotto la presidenza del proi. L. Frédéricq di Liegi. Il 1° giugno si è tenuto a Parigi il 1° Congresso francese per la protezione delle popolazioni civili contro il pericolo aereo; fu presieduto dal generale Niessel. La Società Medico-Chirurg·ica Calabrese, Sezione di Cosenza, si è adunata il 10 giugno, sotto la presidenza del prof. R. Falcon e, per discutere il tema (< L 'appendicite n ella pratica medico-chirurgica». Hanno fatto comunicazioni stil tema i dottori A. Clau si Schettini1 Valentini, prof. Catalani, prof. Misasi, prof. Santoro, prof. 14'alcone, Gallo, Rossi; seguì un 'ani1nata e interessante discussione. La Società medico-chlru.r gica abruzzese ha t enuto la prima riunione annuale il 15 m aggio a Penne, n el Civico Ospedale « S. Massimo », so tto la presidenza del prof. A. Gasbarrini. La chiusura fu onorata dalla presen za degli on. Acerbo e Manaresi e di altre autorità, di ritorno' dalla inaug urazion e di un rifugio di alta montagna dedicato alla memoria della Medaglia d 'oro Tito Acerbo . La Società di Cultura Medica Novarese si è adun a la il 1° giugno, sotto la presidenza del prof. P . Pietra, assistilo dal segre tario dott. L. Ferrero. Furono fatte comunicazioni dal presidente e dai soci dottori prof. P. A. Meineri, prof. G. Delle Piane, prof. O. Cipollino, U. Secondi, L. Cabitto, A. Vanelli. La Società Medico-Chirurgica della Romagna si è adunata a Faenza l '11 giugno, sotto la presi-

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denza clel prof. F . Giugni, assistito dal segr etario P . Galli . Ful'ono falte varie comunicazioni , alcune delle quali di speciale interesse, da Solieri e Chiadini (Forlì), Abbati e Silvestrini (Rimini), Marcucci (Faenza), Giugni (Lugo) . Un convegno sulla silicosi si è te11uto a Chicago il 12 giugno, ad iniziativa del Comitato indus triale dell 'Istitut o tisiologico cii quella città. La « Gaceta », giornale ufficiale della ,Spagna , ll a pubblicato, il 3 giugno, un decreto ch e autorizza la forrrLazione di un Con1itato di iotta contro i] r eumatj s1r10, in rapporto con la Lega internazionale. coitt:-o il reumatismo. Alla presidenza è st ato chiam3to il dott. Manuel Rastos Ansart.

La « giornata della Croce Rossa » che ebbe luogo in Inghilterra il 12 maggio, giorno an11iversario della nascita di Floren ce Nightingale, è stata così fruttuosa, ch e la Croce Rossa Britannica h a deciso di destinare, d'ora in poi, una intera settimana a questa manifestazione di propaganda. . Il noto fabbricante americano di microsc0pi Edward Bausch ha fatto cos truire, per l 'Esposizione di Chicago, un microscopio gigantesco, alto m . 1,60. I ricoverati 11el lebbrosario spagn olo di Fortilles (Alicante) si sono ammutinati, per protestare contro gli assistenti laici e richieder e il ritorno dei padri gesuiti. Al I ' Associazione dei pres tidigitatori ·francesi, adunatasi il 20 giu gno per festeggiare il suo 30" nnniversario, ha dato prove eccezionali di abilità il vice-presidente dott. Dhotel , un medico il quale, nei m om e11ti di tregua lascialigJi dalla professione ed a titolo di diversivo, ha coltivato le sue straordi11arie altitudini per i gioe.b i di prestigio. •

Indice alfabetico per materie. Addome: interventi : trattam. u>erto . . Pag . 1150 Anatomia : convegno . . . . . . . . . . )) 1156 Angiomi cutanei : radioterapia . . . . . )) 1142 Anemia m elasplenomegalica: splenocleisi . . . . . . . . . . . . . . . . ' . . )) 1148 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 1145 Dermatosi da Iuce . . . . . . . . . . . . )) 1139 Em ottisi ed ematemesi n el campo dell'otorinolaringoJogia . . . . . . . . . )) 1151 Epiteliomi della cute e dell e mucose . . )) 1150 Febbre tifoide: patogenesi . . . . . . . )) 1149 Gruppi sanguigni . . . . . . . . . . . . )) 1147 « Hy menolepis nana )> : trattam. . . . )) 1153 Influen za: epidemia . . . . . . . . . . . )) 1144 Influenza : etiologia . . . . . . . . . . . )) 1143 Ipernefroma voluminoso: trattame11to roentgenterapico e chirurgico . . . . )) 1136 Malaria: zooprofilassi . . . . . . . . . . )) 1154 Mammella: applicazione di fanghi in affezioni della sfera geni tale . . . . . )) 1145 Mani : disinfezione . . . . . . . . . . . . )) 1152

'Medicina legale ge!'lerale ed assicurativa : congresso . . . . . . . . . . . . . . . Pag. Occhio: malattie : r apporto con le infezioni degli organi pelvici . . . . . . . » Orecch io interno: esame . . . . . . . . » Piodermiti: topici locali e vaccinoterapia » Porpora reumatica con reperto di streptococ ~o . . . . . . . . . . . . . . . . . » Prurito ano-genitale: radioter apia . . » Riflesso oculo-vasomotore . . . . . . )> St(lmaco: chirurgja . . . . . . . . . . . Il 48, Suicidi strani . . . . . . . . . . . . . . » Suppos i tori calman Ij . . . . . . . . . » 1'atuaggi : trattam . . . . . . . . . . . >> 'f ubercolosi polm. : auroterapia . . . » Tubercolosi polm. nel bambino: tra lta1ll'3n

lo . . . . . . . . · · · · · · · · ·

Tumori : ricerche . . . . . . . . . . . . Ulceri gastro-d11.oden ali periorule: diagnosi . . . . . . . . . . . . · · . . Vescica: raschiamento . . . . . . . . . Vitamine: campioni internazionali .

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• seguito ad Non ~ consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non sn autorizzazione scritta àalla <redaz.jone. E wetata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzr, Resp. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .

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Prof. Oott. LEONARDO DOMINICI già Doc. di Patologia. Chjrurgia, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria nella R. Università di Roma. Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia.

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l 11dice Sommario: Prefaz. pag. V. • lntroduz. pag. IX. , CAP. I. 11 fondamento fisiopatologico della resistenza del malato all' inter, vento chirurgico. pag. 1 a 16 , CAP. II. li sangue nell'operato, pag. 17 a 38 , CAP. Ili. Fisiopatologia della circolazione nell'ope· rato, pag. 39 a 60 -: CAP. IV. Fisiopatologia della respirazione nell'operato, pag. 61 a 76 , CAP. V. La termoregolazione nel, l'operato, pag. 77 a 92 , CAP. VI. La sensibilità dolorifica visce, raie n ell ' intervento chirurgico, pag. 93 a 110 , CAP. VI 1. L' ecci· tabilità muscolare nell'operato, pag. 11r ~ 1 t8 , CAP. Vili . Fi· siopatologia dell'apparato urinario nell'operato, pag. 119 a 132 .. CAP. IX. Di alcuni fattori del « trauma operatorio » nell' inter• vento laparotomico, pag. 133 a 142 , CAP. X. La motilità inte, stinale nel laparotomizzato, pag. 143 a 156 , CAP. Xl. Fisiopa· tologia dello stomaco operato. pag. 157 a 176 , CAP. Xl I. Fisio· patologia dell'intestino operato, pag. 177 a 194 , CAP. XIII. Fi siopatologia delle vie di escrezione biliare dopo interventi sulle rr.edesime, pag. 195 a 212 , CAP. XIV. Fisiopatologia della sple, . nectomia, pag. 213 a 220 , . CAP. XV. Fisiopatologia dell'operato sul torace, pag. 221 a 232 , CAP. XVI. Fisiopatologia dell'operato sul cranio e sul rachide. pag. 233 a 240 , CAP. XVI I. Fisiopa, tologia della chirurgia del simpatico, pag. 24I a 254 , CAP. XVIII. Fisiopatologia dell'operato sugli arti, pag. 255 a 266 , Indice, pag. 267. 1

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· Anno XL

Sezione Pratica N. 30

Roma, 24 Luglio 1933 Xl

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PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA E IGIENE

.: COLLANA MANUALI DEL ''POLICLINICO,, N. 41-42-43-44 • • • • •

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ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DI

DIRETTORE DELl.A B. CLINICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI ROM.4

CHIRURGIA

OPERA DEDICATA AL MAESTRO NEL SUO XXX ANNO DI lNSEGNAJ\lENTO DAGLI ALLIEVI

ASCOLI M. A. Tl!:RA1\10 -

BAGGIO G. CAGLIARI - BIANCHINI A. ROMA - BRANCATI R. PARl\lA - CERMENATI CHIASSERINI A. ROMA - CRAINZ s. ROJ\'IA - DOMINICI L. PERUGIA - FERRERI G. PERUGI• GHIRON V. ROM_! - GUSSIO s. CATANIA - JURA V. ROMA .--. LOZZI V. ROMA MATRONOLA G. ROMA - MINGAZZINI E. ROMA - PACETTO G. P.OMA - VALDONI P. ROM., ROMA -

Sono già pubblicati due volumi :

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CHIRURGIA DELI .. 'ADDOME .

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SAGGIO prof. G.~ Direttore della R. Clinica Chirurgica d ell'Università di Cagliari; DOMINICI prof. L., D irettore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia; GUSSIO prof. S., Direttore del R. Istituto di Patologia Chirurgica dell'Università di Catania; VALDONI dott. P., Aiuto nella R. Clinica Chirurgica dell'Università di Roma. Libero docente di Patologia Chi.rurgica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria • Volume di pagg. XII-750, in carta i:>a tinata, con 326 illustrazioni di cui 16 a col ori .

ed il ! li (N°. 43) che tratta: CHIRURGIA DEL CRANIO, DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO, DELLA COLONNA VERTEBRALE, DEL BACI NO OSSEO, DELL'APPARATO URINARIO. REDATTE DA : CHlASSERINI dott. A ., Chirurgo Primario negli Osped éìli Riuniti di Roma, Libero docente di Patologia Chi rur; gica, Clinica Chirurgica e Medicina Operatoria; CRAINZ. dott. S .• Aiuto nella R. Clinica Ortopedica..Traumatologica di Ro.ma, Libero docente di Patologia Chi, rurg1ca • DOMINICI prof. L., Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia; LOZZI dott. V., Aiuto nella R. Clinica Chirurgica di Roma, Libero docente di P atologia Chirurgica e Clinica delle Malattie delle vie urinarie; MINGAZZINI dott. E., Primario Urologo negli Ospedali Riuniti di Roma, Libero docente di Patologia Chirurgica e Clinica delle Malat\ie delle vie urinarie; STEFANINI dott. P., Assistente nella R. Clinica Chirurgica di Roma . Volun1e di pagg. XVI-844, in carta patinata, con 466 illustrazioni di cui 9 a colori . Avvertenza. - Sono di prossima pubblicazione i volun1i I e II,. quest' ulti1no in due p1rti, con i quali è completa l 'opera .

N. B. • Per la materia trattata ln detti due volumi (I e Il) vedere s pagina seguente•

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lANNo XL, NuM. 30)

JL POLICLINICO >)

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1. Anestesie e anestetici - Dott. ." .. Ga110N, Roma. 0 . Infezioni chirurgiche in senerale e loro cura: acute - Dott. V. JURA, Roma.; croniche - Dott. V. Ju11, Roma. 1. Chirurgia delle parti moUi degli arti : Pelle e suoi annessi - Dott. G. PACBTTO, Roma; Sottocutaneo Dott. G. PACBTTO, &oma: Muscoli • Dott. T. LAU· BENTI, Roma; Tendini . Dott. G. PAOETTO, Roma. 4. Chirurgia dei vasi sanguigni · Dott. V. Ga1aoN, Roma. 6. Chirurgia dei vasi linfatici e delle ghiandole linfa· tiohe - Dott. V. GBIRON, Roma. i. Chirurgia delle ossa : Generalità - Dott. P. VALDONJ. Roma; Mala.ttie s iF~temiohe dello scheletro - Dott. P. VALDONI, Roma; Malattie infiammatoriE acute e croniche - Dott. V. JuaA. Roma; Tumori e malattie parassitarie • PrOf. R. BaANCATI, Parma; Fratture in generale e in · particolare - Dott. V. G~IRON, Roma. 7. Chirurgia delle articolazioni: Malattie infiam,m atorie - Dott. V. LOZZI, Roma; Tumori - Dott. V. LOZZl. Roma; Traumi delle articolazioni eccetto le lueea:Bioni - Dott. V. Lozz1, Roma; Lussazione in generale e in particolare - Dot t . V. GBIRON. Roma; Anchilosi e oontratture - Dott. T. LAURENTI, Roma; Malattie di crescenza - Dott. C. MARINO-Zuco, Roma.. 8. Deformità c-ongenite e acquisite degli arti - Dott. C. MARINO-Zuco. Rom a . 9. L'indagine radiologica in chirurgia · Dott. A . BIAN· CHINI, Roma.

1. !. 3. 4. 5. 6.

IL YOt. UMF~ SECO~DO CONTEJtltÀ PARTE FRIMA. Chirurgia dell'oreoohio - Prof. G. FBBRBRI, Perugia. Chirurgia delle tosse e faringe nasali e cavità annesse - Prof. G. FBRRBIU, Perugia. Chirurgia del viso - Prof. s. Guss10, Catania. Chirurgia dei mascellari - Dott. G. l!AnONOLA, Roma. Chirurgia della bocca, lingua e ghiandole salivari Dott. M. ASCOLI, Roma. Chirurgia della laringe e della faringe - Prof. G. FBBREBI, Perugia.

PARTE SECONDA. 7. Chirurgia del collo: Malformazioni congenite - Dott.

B. 9. 10.

11.

12.

P. VALDONI, Romo.; Malattie infia.mma.torie - Dott. P. VALDONI, Roma; Tumori - Dott. P. VALDON~ Roma. Chirurgia' della tiroide e paratiroidi - Dott. M. AscoLI, Roma. Cbirurgia della mammella - Prof. R. BRANCA.TI, Parma.. Chirurgia del torace : Pareti toraciche - Dott. M ASCOLI, Roma; Mediastino e timo - Dotto toracico Dott. M . .ASCOLI, noma; Esofago - Dott. M. ASCOLI. Roma.; Pleura - P o lmoni • Dott. M . .AscOLI, Roma~ Cuore, pericardio e grossi vasi - Dott. M. AscoLt. Roma; Dia.framma · Dott. M. ASCOLI. Roma. Chirurgia dell 'apparato genitale maschile : T esticoli e deferente - Dott. G. MATRONOLA, Roma; Vescichette seminali - Dott. V. Lozz1, Roma; Pene - Dott. V. LoZZI, Roma. Chirurgia dell 'apparato genitale femminile - Dott. A. CERMENATI. T eraw o. '

Prezzo di sottoscrizioneper la inte ra opera di complessive circa 3000 pagine, in quattro volumi, ril~gati in piena tela, L. 3 O O. Per l'estero aumentare TJ. 5 O per le n1aggiori spese postali occorre1iti per ln spedizione raccomandata.. Dai soli abbonati al « Policlinico » il suddetto prezzo di sottoscrizione ( L. 300) può esfere pagato con nn prim<> versamento di L. 3 O e con l'impegno ~critto di pagare le rimanenti L. 2 7 O a ~·ate n1ensili di L. 3 O eia· senna fino al saldo. A stampa ultimata il prezzo dell'opera sarà a umentato in relazione a lla mole raggiunta dai singoli volumi; ma per coloro che avranno già sottoscritto l'acquisto e versato re gola rmente le stabilite rate m ensili per il con venuto prezzo di Lire Trecento, questo resterà invariato.

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N .B. Valersi della cedola di commis ion e qui unita p er il formale impegno di sottoscrizione e inviarla contemporaneamenle al Vaglia Postal e o Ban,·:irio d i L. 30 quale primo versamento, oppur~ inviare la sola cedola completamente rie1npita e firmata, aggiungendo, nel posto riservato all ~ comu11i.cazioni d el 1nittente, la espressa autori zzazione di spedire i due volumi già pubblicati in pacco gravato della Jn rata di lire trenta,. p iù l ' importo d elle tasse postali d ell'assegno e pel Vaglia occorrente pel rimborso d ella so111n1a. •

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Signor LU/O/ POZZI, editore -

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ROMA

Averido preso conoscenza del Prospetto di pubblicazione del MANUALE DI CHIRURGIA dedicato al prof. ROBERTO ALESSANllBI, come trovasi qui sopra annunziato, n1i impegno di acquistare una copia della intera opera al prezzo di Lire Trecento da potersi pflgare, quale abbonato al « P.oliclinico », a rate m ensili di Lire T1·enta ognuna. Pertanto v i invio contenzporaneamente il mio primo versamento impegnativo di L. 30 e 1ni obbligo di pagarvi le rimanenti L. 270 in nove rate mensili di L. 30 ciascuna, col rimettervì ogni mese niio Jl aglia Postale o Ban cario di detto importo fino alla totale estinzione del debito(*). In mancanza del mio diretto versamento mensile, vi riconosco il diritto di riscuotere da me l'importo della rata mediante Tratta Postale aumentata delle occorrenti spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli effetti degli obblighi che derivano dal prese1ite mio impegno, eleggo il mio domicilio in Roma, presso il vostro Ufficio . •

(Residenza, data e indirizzo ben chiari) --···---·-

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(Firma ben leggibile) .................. _. _.......................... _............. _.. (Paternità )

(Luogo e data di nascita) ... . ... . .. . . . .. . . . .. . . . . . . .. . . . . . . . . .. . . . . . . ... . ..

( .. . . . . . . . .. . . . . . . . . .. . . ... .. . . . . . . . . . . . . . .. ... . . ... .. )

due volumi pubblicati jn pacco g ravato di assegno della prima rata e relative tasse posta,I i, s i conformino a quanto è d etto nel N . B. più sopra stampato. (*) Coloro che preferissero ricevere i


Roma, 24 Luglio 1933 · XI

1NNO XL

Num. 30

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fondato nel 1893· dai professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONB PR.ATICA REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori or igina li : G. Barbera e M. }ioraldi: Ricerche sul 1netaibolismo basale e ricambio degli idrati di canbon)o nella t111bercolosì polmonare. Note e oontrl buti : N. Oiri ll-0: Sull'uso di alcuni ipoa1gesioi nella pratica m etodica delJa cistoscopia e del cateterismo degli ureteri. Osservazioni cl iniche .: A. Guerricchio: La febbr e esantematica mediterranea in Lucania. Rilievi e commenti ! T. Lucherini: A proposito di 1 sindromi adiposo-genitali e aumento di pressione endocranica ii. Sunti e r assegne : ORGANI DIGERENTI: w. Watson : Il ca-nero dell'es01fago. - .A. 'V. Blai11 : Un caso di actinom.icosi primaria dello stomaco. - E. C. Emerson e L. Czirer : La resezione gastrica. - A. Krecke : Sulle cause e l'essenza dell'a'Ppendieite. MlSCELLANEA: W. Morrell Robel'ts: La fosfatasi del sangue e la, reazione di Van der Bergh nella differenzia zione di alcuni tiipi di ittero. - G. Cozzouti : Sul conteggio dei roticolociti. - H. A. Phillips: Gli ascessi intermusoolari. - H. Lacharite: La radioterapia del go.z~o. P. H. Mitchiner: La cura delle scottature (con speciale riguardo all'uso dell'acido tannico). 1

LAVORI ORIGINALI. I S. Salvatore a l Laterano

OSPIZIO UMBERTO

presso I 'Ospedale del

in Roma. Primario: prof. G.

LAli RENTI

Ricerche sul metabolismo basale e r icambio degli idrati di carbouio nella t nber· colosi polmonare. G.

B .IBBÉR.\,

aiuto -- l\iI. ~lonALDI, assistente

In questi ultimi anni la g licem ia i1ei t11bercolosi è stata oggetto di studio da parte di molti Autori che hanno concordemente rile,-ato, sia con ricerche estese a gran numero di malati, sia con esami ri1petuti in serie negli stessi ammalati, \ alori variabili in rapporto alla forma clinica ed allo stato f ehbrile (Brajer, Sartorelli, Hech t , Say.ago, Dufour e Darg niati, ecc.). Le variazioni pure oscillando sempre nei lim iti fisiologici, sembrano dimostrare una tendenz,., all 'ipoglicemii a nelle forme gravi e feh1

Divagazioni : La, fisiol c·gia dell'uomo in mare. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Acca demie, Società Mediche, Cong ressi: Accademia Medico-Fisica Fiorentilla.. - R. Accademia dei Fisiooritici di Siena. - Accademia delle Sci~nze Mediche e N a.turali di Ferrara. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: L'es8Jme deg li occhi in m edicina generale. - CASISTICA E TERAPIA: Tipi vari di ma.gr ezza. Osser.v azioni su ll 'obesità. - La diatesi essudativa di A. Czernu. - Rachitis·m o i•enale. - Diagnosi e cura del m . di Addison. - Sul trattamento chiru1~gico degli stati irpotiroidei. - Nello s pasmo della vescica. - IGIENE: L'associazion e sieroanatossina nella profilassi della difterite. - MEDICINA. S<'IBNTIPICA : La funzione vasomotrice del simpatico renale. - Enervazione simpatica del rene. - POSTA DEGLI

ABBONATl.

-

VARJA.

-

FORMULARI.

·

Politica sanitaria e g iu r isprudenza : G. Selvruggi: Risposte a quesi.t i per questioni di massima. Ne lla vita professiona le : Concorsi. Nomine, promozioni ed ono1·ificenze. Noti zie d ivet"Se. Rassegna della stampa medica. I nd•ce a lfabetico per materie.

brili, ed un comportamento variabile nelle form e a decorso torpido o iniziale. Noi abbiamo ' roluto esaminare il comportamento della g licem ia su 166 am1nalati di tbc. polmonare; per la r icerca abbiamo usato il in etodo di Seifert, all 'acido picrico, che fornisce cifre di normalità oscillanti tra 1 e 1,50 per mille; i malati erano a digiuno ed a riposo da al111eno 12 ore. Per comodità di osservazio11e abbiamo riunito i risultati in tre g ruppi , inse rendo nel primo i valori comipresi tra O, 90 e 1, 15 (Yalori bassi), nel secondo quelli com•p·r esi tra 1, 15 e 1,35 (valori medi), e nel terzo q1!elli tra 1,35 e 1,55 (valori alti). l:liguardo alla forma clinica .abbiamo suddivisi i malati in quattro gruppi : I gruppo, forme fibrose; II grup,p o, forJlle sclero-ulc·e rose; ·111 gruppo, forme ulcerocaseose; IV gruppo, forme 11ronco-polmonari. (Tabella n. 1). I risultati complessivi dimostrano una netta prevalenza di valori medi. In rapporto alla forma clinica si nota che negli ammalati di form ·e decisamente gravi e febbrili (quali i broncopolmonari) o di form1e cl1iaramente benigne e 1


TABELLA

.... I gruppo fo r me fibrose

GLICEMIA

Casi

Valori bassi o, ~U- 1 , 15

°/oo

Valori med i 1, 15-1,3)

0

Valori alt i

II gruppo

III gruppo

forme scleroulcE>rose

for me ulcerocascose

%

IV grnppo forme bronco polmonari

30]

Totale

Casi

%

Casi

%

Ca ..i

%

Oasi

01 IO

66 ()

' 33 4 '

48

28,9

82

49,4

-

36

21 7 '

100

16G

tOO

-

24

29,9

16

27,7

8

/ (10

6

40,9

42

51,2

30

51,7

4

1,35-1 160 "/00

8

59,1

16

19 6

12

20,6

-

14

100

82

100

58

100

.

Nu~r.

N. 1.

-

.

ap ireticl1e ciuali le fibrose, la g licen1ia si n1a11lien e bassa nelle ·prim e, alta n elle seconde; 11elle form e scleroulcerose gli scarli dai valori 1nedi sembrano leg·ati a particolari condizioni clel soggetto ed allo stato di orga11i ch e sono della massima importanza per l 'equilibrio di tutto l 'organismo. L 'esistenza di alterazioni re11ali, di alterazioni epatiche, riv elantesi clinicarn ente con la comparsa dj .a ] buminuria e urobilinuria, si associano spesso a valori ipog licemici; così quando _la febbre, il dimagri mento, i sudori sta11no ad indicare una ripre ·a del processo tubercolare. Il contrario si nota in genere nelle forrrte opposte. 1

I

[ANNO XL,

« 1L P OLI CLINICO »

1164

La glicemia può essere considerata con1e indice delle prestazioni energetiche, in quanto sappiamo come sia il glucosio il materiale più direttamente. utiJiz.z.abile, il combustibile immediato delle cellule. D'altra 1p arte esiste un equilibrio tra carboidra ti fissi o di riserva (glicogeno) e carboidrati n1obili zzati pronti per il con sumo (glucosio) (Rondoni), equilibrio che si rileva appunto traver so la glicemia , ed al 1nantenimento del quale sappiamo che concorrono molteplici fattori, endocrini, neuro' :eg·etativi, tissulari. :È quindi possibile e log·ico che esistano rapporti tra glucosio circolante e intensità di produzione calorica, giacchè è ammesso comunemente ch e il calore prodotto da ·un org·anisn10 vivente nel riposo più assoluto e nella cessazione di tutte quelle funzioni ch e è possibile interrompere (dispendio m~nimo di energia o metabolismo di base), sia fornito prevalentemente dalla co.m bustione de1 g lucosio. Questo presupposto teorico ci sembra confermato da un'osservazione clinica al di fuori della tubercolosi , e precisamente nel diabete ; in questo vediamo che il metabolismo basale (M. B.) si n1antiene norrnale fin ch è il diabete è

'

12

con1pensato, rna quanào si inizia la d enutrizione il M. lB. si abbassa sotto i valori normali, talora considerevolmente , mentre è proprio allora ch e au1nenta il la&sa glicemico del sangue (vV. Nf. Boothby e C. Becler , H . B. Richardso11 e E. H. Mason, ecc.) . Inoltre l 'iniezione di in$Uliua in un diabetico con iperg licemia fa aumentare il M. B. (Josli11, Gray e I-loot), mentre non lo modifica se la glicem ia era al disotto dell ' l %0. Ci è sembrato quindi logico ind.agar e parallelamente la glicemia ed il M. B. n ei tubercolosi polmonari per controllare se esistessero in r ealtà tra questi due fatti dei rapporti che, come g ià si diss-e, fossero capaci di spiegarci il comportamento della glicemia in questa malattia, ed eventualmente ci per1nettessero di risalire allo studio del ricambio dei carboidrati. In ciò siamo s tati confortati da quanto autorevolmente scrivono Gasbarrini e Gherardini nel trattato del Dev·o to sulla tbc. (Vol. II), i quali ritengono « utili ·e desiderabili ricerche comparative tra tasso glicemico e ricambio di base )>. Perciò contempora11eamente alla presa del sangue per la glicemia noi abbiamo determ·inato sui nostri pazienti il M. B.; per le particolarità di tecnica di quest 'ultimo rimandiamo al lavoro pubblicato da .u no di noi su questo argomento (Moraldi). Nella tabella n . 2 sono riportati i risultati delle ricerch e com1)arative del M. B. e della glicemia; nella tabella n. 3 sono espressi in cifre percentuali; anche per il M. !B. abbiamo diviso i valori in tre gruppi; nel primo i valori nomali e~ 10 - + 15), nel secondo i valori medi ( + i5 - + 30), n-el terzo i valori alti (oltre il + 30). P er le forme cliniche al1biamo mantenuto ]a suddivisione riferita . Dall'esame delle tabelle è facile rilevare un comportam ento veramente caratteristico nel I


t.t~~l'\O

XL,

Ni: ~r.

30J

N. 2.

'l' AR ELLA

. GLI CE)fLA

G li ce-

I II. 1 , ~ 5 - 1,50 °/ 0 ()

forme br oncopolmonar i

M. Il.

(ì-li ce ·

M. B.

Glice-

Tota li!

G~i~e- 1 1'!.

-

4

8

17

6

1

3

-

17

22

0

2

-

14

o

7

8

-

-

23

13

30 "/ 0

2

-

4

4

3

7

-

3

9

14

_.

4

26

26

l li

16

3

3

~ ~)

49

10 - ...... 15 °/ o

+

15 -

ol tre

I V gruppo

111 g r u p po forme ulcer ocaseose

m ia

-

+ +

I GmJ~oe ia

I

M . B.

.

I l.1 , 15 -1 ,35°/ 00

l i g ruppo form e scleroulcer osc

l. gruppo for me tì brose

MET A.BOLISMO B ASALE

I . 0,90 -1 ,15 °/00

1165

SEZIONE PRATICA

30

°/

m 11t

M. B.

m ja

B.

'I' .\RF.J..L•.\ N l • 3. J. g ruppo fo r me fibre se

MET A BODIS~{O BASALE

GLICEMIA

Gli ce-

mia

1. o,90 - 1, t 5 °J00

-

10 - +. 15"/o

11 1, 15 - 1,35 °/00

+

Jj -

III. 1,35 - 1,50

f'/00

oltre

+

30

°/0

+ 30

11 / •O

I

M . B.

Il. g r up po form e ~~ 1e rou l"c rosi"

Gli ce-

mia.

I

I V. g r uppo

form e u1ce.rooascose

forme bronco pol monari

Gl i cc-

1\JI. B.

III. gru ppu

mia

~·. 13.

Gli ce mia.

100

-

M. B .

I

no

100

30,8

65,4

37,6

6,4

-

53 ,8

19 2

43 ,6

50,0

-

-

50

-

15,4

15,4

13 8

43 6

-

100

10 )

100

lUO

100

100

100

100

100

'

1:

e IV gruppo (fanne fibrose e forme bro11cop0Jmonari); n el I ad 1ma g licemia tendenzialn1ente alta corrisponde llll metab0Jis1no basale tra - 10 e + 15 (normale) . Nel IV g r u J)p o ad una g licemia bas a è co11trapposto u n M.D. notevoln1ente elevato. Nel II e III gru ppo (forme sclera-ulcerose stazio11arie ed ulceroca eose in evoluzione) i risu l tat i n on son o così netli e precisi , per una prevalenza dei v.alori gli cemi ci medi , ben chè an ch e qui po sano n1 eLtersi in evidenza nei singoli casi rapporti ana1ogl1i. ai sopra detti . Queste nostre r icer cl1e ci d omost rano ch e nei casi in cu i la tbc. polmonare per l 'inten ità dei processi. distruttivi e toss ici assun1e u n carattere di g ravità e di 11r ogr essi one, esiste u11-0 ipoglicemia ch e procede par allelamen te acl un au men to deJl e ossi dazion i org an ich e. Aumento ch e è g iu tifì cato dal nlaggior lavor o respira torio (d ispnea) e dal maggior lavoro d el cu ore, oltre ch e a d u n.a p r evalen za in tutti i tessuti dei fenom:e11i catab olici sugli anabolici , da mettersi p r obabilmente in rappor to co11 u n par ti colare or ien tam en to del sistema endocr inoneurovegetativo . ~ così ch e con tin o certa quan t ità di 1r1ateriale nutritizio d ovrà esser e n1obilizzat a e con1})usta l)eT la neces. aria copertura d i q uesto

fabbi ogno energetico.

'

I

reJl 'individt10 nor male cc una quantità notevole , Ja magg iore, del va lor e cal orico totale, d eve essere forn ita da carboidrati , ch e con fa cilità e prontezza for n iscono i l con1bu?tib ile p iù fa cilmente u tilizzabil e (glu co ~ io) dalle cell ule, tanto che un certo tasso m in i1110 di g lucosio 11ell 'ambiente cel1u1a1·e, n el san g ue dui1q ue, è una condizione essen ziale d i vita » (Rondo1ti, <C Biochim ica », pagina 331). Non diversamente devono andare le cose nei t ubercolosi polmo11ari . Difa tti in n essuno d ei nost ri n1alaLi ab b ian10 riscontrato, sia clinicamente che n elle uri11e, q u ei segni di acidosi ch e appiamo co1nparire ogni qual volta i carboidrati s.ono poco o 11unt o u t ilizzati . Ed in uno s tudio sulla rise r vc1 a lca lina p r.a ticato d a uno di -r:ioi su 28. tube rcolosi , mai si è constatata una dirninuzi one d el (:0 2 alveolare. Le materie rproteicl1e ono attaccate dall 'organ is.mo per la co1Jert11rn del su o fabbi sogn o n u tritizio solo q u and o i carboidrati ed i grasi sono stati già dis trut ti in ;p receden za; e 1'org a11i mo in dig iur10 assoluto tende ad econom jzzare iJ più possibile ]e proteine dei propri tessuti il cui co11s.11·1no r im an e ]imitato fin ch è vi è del glicogene e d ei .g ras ·i da bru. c1are.


« lL POLICLINICO »

1166

Tutto queslo e le nostre esperienze ci conducono ad ammeLtere che nei tubercolosi polmonari in genere e Lanto più Ilelle nostre condizioni sperimenta1i, l 'aumento delle combnstioni organiche si svolga a spese sia dei gra5si che dei carboi<lrati, specie di questi ultimi, che , per l 'i11erali1nenlazione att11ata pressochè in tutti qt1esti rrJalati , non debbono difettare n·el loro organisn10. Ic1 altri termi11i, ci sembra che il tubercoloso polmonare bruci ed utilizzi ottimamente le sue riserve di carboidrati. Inveoe Monceau (opera cit. pag. 221) afferma che nei tubercolosi gravi , ed in molti non gravi, esisto un 'insufficienza g licolitica, basandosi sulla com.parsa di una glicos uria in seguito ad iniezioni intramuscolari di glt1cosio. ~la questo fatto innegabile sta soltanto a dimostrare un 'insufficienza della cellula epatica, a fissare come glicogeno il glucosio introdotto parenteralmente: e cl.le n ella tbc. polmonare la funzionalità epatica ia lesa è universaln·te1i Le riconosciuto, e nostre ricerche (Barbèra) in corso la confermano. La facile ed aun1e11tata os"'idazio11 e dei carboidrati piega e a sua volta trova appoggio nell 'e. . i Len za di una ipoglicemia nelle forme gravi fe bbrili di tbc. polmonare. Alla teoria di una eccessiva di ·integrazione albuminoidea ad azione ipoglj <'ernizzante (Singer) a quella della forn1azione nei focolai tubercolari di una parain ulina ad azione glicolitica (Lundberg), a quella di t1na epatite diffusa con impoverirnento della cellula epatica in glicogeno , a tutte queste teorie , dicevamo , può aggiungersi quella di un 'aumentata distruzione di car])oidrati a livello deg]j stessi tessuti il cui bisogno e11ergetico è accresciuto per le particolari condizioni in cui viene a trovarsi l 'organismo tubercoloso. Le nostre ricerche forniscono un appoggio sperimentaJe a quest'ultimo modo di vedere. RIASSù'NTO . Gli . -\ .\ . i sono proposti con u110 ludio comparati' o della g licemia e del M. B. i11 ammalati di tbc. polm. di stabilire le cau e del1'ipoglicemia pressochè costante :iell e form e gravi e febbrili. Le ricerche , condotte su 49 jnfermi , 11ann0 dimostrato che nei casi in cui la tbc . polm. presenta particolare intensità di processi istruttivi e iste una ipog licen1ia ch e prooede parall elamen Le ad un aumento dell e ossidazioni organiche. In base a noli presu1Jposti teorici e ai dati sperimentali raccolti gli AA. con cludo110 con1e l'ipoglicen1ia del tbc. graYe tJossa e ser spiegala da un 'aume11tata di111i11uzione di carbo•

[ ANNO

XL,

NUl\1.

30]

idrati a livello dei tessuti il cui bisogno energetico (l\i. B. ) è accresciuto per le particolari condizioni in cui viene a trovarsi l'organismo tubercolare. BIBLIOGRAFIA. Consid erazioH i e ' ·icerche sull'equilibrio acido-base n el sangue. Policlinico, Sez. Medica,

BARBÈRA.,

1928. DoNNEAun. Tesi di Montpellier, 1927. Dupoun et DAGNIATI. C. Il. boe. Biol., 1930. GASBARRINI e GHERARDINI. 1'raltalo della Tuberco. losi di DEVOTO. Mila110, 1930, vol. Il. ~1oRALDI. Osservazioni sul ~I. LJ. nella tbc. polmo· nare ~

Les échanges nulrilives dans la tbc. pulmonaire. Paris, 1929. RONDONI. Biochimica, 1928.

MoNCEAux.

SAY \ GO. nE VILLAFRANCA ,

\ ' ocos. C. R. Soc. Biol.,

t . XCVII, 1927.

NOTE E CONTRIBUTI. ISTITUTO DI CLINICA rirrRURGICA GENERALE DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PISA.

diretto dal Prof. DOMENICO T.\DDEI.

Sull'uso di alcuni ipoalgesici nella p1·atica 1netodica della cistoscopia e del catete· rismo degli ureteri. Dott. NICOLA CIRILLO, fJoslo di Perfezionamento cc A. Ceci » . Le difficoltà che può presentare un esame cistoscopico con relativo cateterismo degli ureteri sono generalmente in rapporto diretto co11 il sesso e più in particolare con la natura della lesione in atto. Negli uomini infatti la cisto ~ scopia riesce sem.pre più dolorosa che nelle donne così come nelle ,re ciche cistitiche a capacità ridotta, nelle forme tubercolari, ecc., l 'estensione talvolta delle lesioni non permette in a lcun modo un esan1e della vescica e dei due r~ni, a meno che non si ricorra all'uso di qual eh e anestetico . A questo rig·t1ardo si può dire oramai che ben pochi wno i chirurghi che ricorrono in casi i mili all '1ane tesi.a 1general-e per inalazione, per iniézione o per clistere, trattando i di mez· zi generalmente sproporzionati all 'obbiettivo ch e si vuol raggiungere. Queste an·estesie inoltre hanno il grave inconveniente di so·p primere totallmente i rifl essi per cui, mentre non pern1ettono di rilevare esattamente la capacità vesciicale si può giungere talvolta .a delle iperdistensioni -veramente pericolose della vescica consentono d 'altra parte nl n1alato di con·1piere dei movimenti involon-


[AN o XL, Nul\,t . 30J

tari che possono disturbare notevolmente l 'esame : infine non si prestano ad essere ripetute, in uno stesso malato, a breve distanza di tempo, cosi come invece può essere necessario nel caso che il paziente, prima di essere operato, debba essere sottoposto ancora una volta o più ,,alte ad un esame cistoscopico. Anche la rachianestesia, oltre ai pericoli che comporta, presenta anch'essa, nei riguardi della. cistoscopia, gran parte degli inconvenienti dell 'anestesia generale. :FJ quindi n ecessario limitarsi in questi casi o all'anestesia locale per istillazione, o alla puntura epidurale, ovvero alle anestesie cosidette crepu scolari , per iniezioni. L,anestesia loca.].e si pratica iniettando in vescica, attra·verso l 'uretra, una soluzione di cocaina o di novocaina, di alipina, ecc. Per quanto sembri la più efficace e la meno offensi,,n essa è invece gen eralmente da scar. tarsi, .p iù che per quello che la nostra esperienza ci insegt1a, sopratutto ·per i risultati delle discussioni avvenute in seno alla Società Francese di Urologia, fra Marion, Legueu, l'vfinet, ecc. Marion, in una statisti·ca di 1500 casi in cui impiegò sen1pre una soluzione d i cocaina al 4 %, ch e iniettava lungo l 'uretr~ nella proporzione da 4 a 5 cc., ebbe a lamentare un casQ di morte. Due ànni dopo (192-±), Legueu riferisce su un decesso a vuto in seguito .ad iniezione lungo l 'uretra di 5 oc. di una soluzione di .cocaina a] 2 %: secondo l 'A . quest 'anestesia non è perciò a ffatto da consigliarsi , poich,è basta una falsa strada o una lieve soluzione 1di continuo dell'uretra, per permettere al liquido anestetico di penetra re in circolo. E questa possibilità non è rara, poich è, seguendo la t ecnica suggerita da Marion, la soluzione di cocaina dovrebbe essere spinta con forza per vincere la resistenza dello sfintere me mbranoso e penetrare n ell 'uretra posteriore. Anche Minet riferisce su un caso di morte in seguito ad iniezione locale lungo l ' uretra di una soluzione di cocaina 'll 3 % nella quantità di 7-8 oc.; e quello ch e riesce più inter essante, è che l'A., contrariamente a quanto consiglia Marion, iniettò la soluzione in vescica senza agire con pressione, ma mediante un istillatore. D'altra parte l'anestesia locale per via uretrale, nonostante qua nto affermano i sostenitori, so·p prime solo parzialment e le sensazioni d-0lorose e le contrazioni v,escicali, •COSÌ come aumenta di poco la distensibilità delle vesciche cistitiche .'. a scarsa capacita La puntura epidurale, introdotta in chirurgia fin da] 1900 da Sicard e Cathelin, no1J 1

1167

SEZIONE PRATICA

11a avuto estese applicazioni sebbene sia possibile talora ottenere con essa una buo11a1 an estesia senza correre tutti i pericoli della pun· tura del rachide. Le ragioni dell'efficacia di questo metodo nella cistoscopia si spiegano pensando alla doppia inn ervazione della ''escica da parte del plesso ipogastrico e del plesso erettore. Il n ervo ipogastrico proviene dal simpatico ed ha un 'azione doppia sullo sfintere e sul detrusore, poiichè, mentre perm ette allo sfintere, mediante le fibre motrici ch e v'invia, di contenere l 'orina in vescica, nello stesso tempo inibisce l 'azione del detrusore che provvede, come è noto , ad espellere· l'orina: il nervo erettore invece, ch e dipende dal secondo, terzo e quarto nervo sacrale, agisce in senso inverso, cioè eccita il detrusore pe1~ vuotare la vescica ed inibiscP. l 'azione dello .sfin ter e vescicale: ora per gli scopi cistoscopici basta naturalmente ottenere I 'arresto dell'azione del secondo, terzo, quarto nervo sacrale. •L 'Anatomia insegna come questi nervi, prima di uscire dai forami sacrali , decorrano per diversi centimetri nel canale vertebrale del sacro, occupando lo spazio cosidetto epidurale. Questo spazio, virtuale per tutta l 'altezza del midollo spinale, diviene reale all'altezza della seconda vertebra sacrale, estendendosi poi lungo tutto il canale sacrale: è occupato da un tessuto adiposo percorso da numerose vene, dai nervi sacrali e coccigei: vi è contenuto an ch<8 il filum terminale, rivestito dal suo involucro. Ora si · comprende facilmente che se si fa pervenire la sost.anza anestetizza.n te in questo tratto sacrale del canale vertebrale, si va proprio ad agire sui nervi sacrali che presiedon'O all 'innervazione eccitante del detrusore. La letteratura non registra che pochi incidenti per puntura epidurale : Charrea·u segnala due casi di ritenzione d'urina, Leweifel riferisce di aver notato in tre malati fatti di n ecrosi superficiale, sulla cute, nel punto dove venne fatta la puntura: nessun autore però accenna .a decessi. Nella nostra Clinica.. abbiamo fatto spesso uso della puntura epidurale, ma abbiamo avuto talvolta delle anestesie inc-0mplet e : da altr.a parte è facile incontrare dei malati in cui non è assolutam·ente possibile ricorrere .a questo metodo, per es. individui grassi, in cui i punti di Tepere non sono rilevabili, ovvero nei casi di an9malie anatomiche, quando vi è ossificazione del leg.amerito sacro·-coccigeo, o quando . lo hiatus sacro-coccigeo è troppo stretto, ecc. Si ti:-atta ad ogni modo di uh piccolo interv,ento che ha bisogn-0 di 1

1

I


1168 a~epsi

u JL POLI CLINIOO >J

ininutissim,a e ch e i1on sen1 pre è be11e accetto dal mal.ato per il solo scopo di un esamie clinico. In questi ultimi anni, Dogliotti, della Cli11i·c a di Torino, 11a studiata e realizzata la tecnica di un altro metodo di .an estesia, a lla tJUale, per le sue caratteristi che , h a dato il t1ome di « anestesia peri durale segm entaria » . ~on crediamo opportu110 riportare i lunghi ~ tudi, sia anaLomici ch e sperime11tali, praticati sul cadavere e riferiti recentemente dall'A. al Congresso Italiano di Chirurgia de] 1931 e in un articolo apparso n el « Zentralbratt jilr Chirurgie » (n. 50, 1931) : sta di fatto che i chirurghi, per ora non num erosi , ch e si sono serviti di questa particolare forma di an estesia., assicurano di avere avuto costantemente dei buoni risultati . Con questo m etodo si conseguirebbero tutti i vantaggi della anestesia locale per quanto si r iferisce a ll a su a innocuità, n on ch è quelli della rachiane.. te ia p er quanto rig u arda la sua· profondità di azio11e e di efficacia: inoltre esso sarebbe applicabile, n on sola m en te alle an estesie nell'ambito della chirurgia urinaria, ma u gu.a 1men te alle .a nestesie per le affezioni del fegato , dell 'intestino, degli organi del piccolo bacino, ecc. In breve, si tratta di un procedimento il quale ripet e, per i segmenti superiori del corp·o, i pregi da molti chirurg hi rico11osciuti all 'anestesia epidurale sacrale per gli interventi n el territorio del plesso sacr ococcigeo. La,ven , Ham ecait , Schlimpert, Scl1neider e parecchi altri chirurghi , avevano g·ià segualat a I.a. p ossibilità, introducendo un::t g rande qua ntità di soluzione anestetica attrar er ~ o lo hiatus sacrale e quindi ponendo : l n1.alato in posizione di Trendelenb.u rg, di ottenere una diffusione dell 'anestesia sino alle 11ltime radici 1on1bari-: essi h.an no potuto co. ì praticare numerosi interventi g·inecologici ed addomina li, ma con dei risultati , dal i1u11to di vjsta dell 'anestesia, piuttosto i11 certi . Questi risultati troverebbero la loro spiegazione nella difficoltà di ,s collare la dura rnadre del ca·n ale osseo, ciò eh ',è dovuto alle lamelle fibrose che li riuniscono. Sicard e Forestier, che h anno iniettato in qu esto '"' pazio del lipiodo1, so110 giunti alla tessa cor1cl11sione ed in p iù ha11no osservato ch e il liquido si sperde subito attraverso i fori di co11i11gazio11c. Ora le ricer ch e anato111ich e e sperimentali di Dogliotti e, d 'altra parte, i risultati pratici ch 'egli ha ottenuto, dimostran o ch e, se ci si dirige, non p\ù verso il ca11ale sacrale, n1a verso lo spazio peridurale del racl11de, si i:>uò otte11er e lo stesso un a perfet-

fANNO

XL, NuM. 30j

ta anestesia con u11 a quantità minima di liquido anestetico. Questo liquido può essere introdotto a,d un li vello qu.alsiasi del rachide, esso bagna la dura i11a dre e si espande subito n ei duei sen si per una lunghezza considerevol1e (pressochè matematicam ente proporzionale alla qua11tità del liquido ip.trodotto) : l 'azione del liquido è limitata naturalrnente alle radici ch 'esso bag11a, si trattereb be cioè di u11a .aneste ia segm entaria. Noi non abbian10 n1ai esperimentato queto metodo n ella cistoscopia, non siamo quin di in g·rado d i poter dare su di esso dei giudizi: siamo però del parere ch e, per quanto i risultati r iferiti sian o incoraggianti, occorr er à oertan1 or1te del tempo perchè la tecnica si a ffini ed il n1etodo riesca ad imporsi maggiorn1ente : anch e e so a d ogni modo ci sembra proporzion at o per importanza allo scbpo di un sempli ce es.am e clinico , come la cisto• scop1a. Le anestesie · crepuscolari infine, ch e sono quelle alle quali noi gen eralmente ci atteniamo, presentano il g rande vantaggio, su cui desideriamo richìan1are particol.armente l 'attenzione che, pur permettendo una notevole riduzio.n e della sensibilità, non la aboliscano mai del tutto, p er cui i riflessi sono sempre presenti : queste anestesie cioè portano generalmente ad uno stato cr epu scolare della coscien za, ch e permette di avvertire la rel.artiva iperdistensione de lla vescica m entre diminuisce la sensibilità di quel tanto ch e basta per pr.aticare senza sofferenze e r eazioni da parte del m.a lato le varie n1anovre cistosco1Jich e. Questo ottundimento de] sen sorio poi, perduran do per p a·recchie ore dopo la cist oscopia, continua ad e ser ci ancor.a di g rande aiuto 1duran,te la p·ielografia ascendente ch e noi usiamo far seguire di norma alla cistoscopia in quasi tutti questi m.aJati : 1a presenza infatti di un certo grado di sen sibilità, fa sì che il paziente, alla prima disten sione del bacinetto, durante la iniezion e attraver so le sonde ureterali della sostanza di contrasto (joduro di lit io .a1 25 %), avverta dolore prima da un fi anco e poi da ll 'altro, consente11doci in tal m odo d'interrompere a tempo opportuno la introduzion e della sostanza stessa. Cosi I ,uso di queste anestesie ci ha permesso di e eguire numerosi5Simi pie·l og rammi , senza aver 1nai a lan1entare il più piccolo incidente. Molte son o le sostanze alle quali si può ricorr ere in questi casi (ipnotici , oppiacei, ipo.alg·esici) : n oi dopo di .a,rerne ,sperimentate diverse, ri corriamo ogg·i di pre,ferenza al 1


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Nu~1. ~OJ

I 'iniezione endon1 uscolare n elle natiche, una o due ore prima dell 'esame, di 1 mn1. di scopolamina, sola o, molto m eglio, associata t.t joscian1ina, morfina, atropina, ecc., cosi come ... i trova in alcuni preparati del commer.

Cl O.

Nell 1uomo, specie se prima non sottoposto a sondaggi, come n egli individui eretistici o pollacl1iurici, o disurici per riduzione della capacità vescicale o per ipersen sibilità de)]a vescica al coutatto ed alla distensione, l 1iniezione preven Liv a di copol.amina rende possibili e facili cistoscopie altrin1enti im1Jo ibili e difficili. Nelle donne invece non iperestesiche e ch e non presentano intolleranza ' 'escicale al contatto ed a lla di..,lensione, può e sere tra la eia ta ogn i preparazione anestetica. La scopolam ina, unita ad una qualsiasi del le ostanze sopra ricordate, avreb1Je certamente troYato a sai più largo can1po di appli cazione se la pratica clinica quotidiana non ave se me so in lu ce alcuni pericoli derivan ti dal loro in1piego: ora la causa di questi pericoli fu trovata n ell 'azion e depres iva, profonda che questi alcaloidi esercitavano elettivam ente sui congeg11i ner,ro i centrali della res1Ji1 azione, e tendendo a que ti l 'effetto narcotico da e.. ' i prodotto in un prin10 tempo sugli emi feri del cer,·ello. Ma gli studi abbas tanza recenti di Coronedi , litti, ecc., hanno perm e o, mediante l •azione sinergica di sostanze per sè medesime farmaco logicam ente inatti ve o quasi , entro confini posologici determinali co11 esattezza, e di prodotti sintetici contenenti nelle loro molecole g ruppi cl1in 1ici forniti· di spiccate virtù stimolatrici rispetto ai congegni n ervosi regolatori della respirazione e dell pre ione arteriosa, di ])Otenziare, con1.e si suol dire, l 'azione nar cotica, analgesica, della morfina e della scopolamina sopra li emisferi cerebra li e mantenerl a a que Li circoscritta, impedendone ~1 diffondersi ' erso i centri bulbari. Fra i vari preparati del comm ercio che abbiam o usato ed usiamo tuttora con risultati vera n1 ente soddisfac.en ti , possiamo ricordare il ~Ia ss, il Pa unevrol, ecc. Questi preparati che si basano in linea gen eral e sull 'azio11e narcotica della morfina e form.a no la parte della scopolamina ch e integrale, vengono confezionati per lo più in fialette da 2 o da 3 o da 5 cc. : ora noi pratichiam o n ei n ostri malati , circa un 'or.a e mezzo, due ore prima della cistoscopia, una iniezione endomu colare di queste sostanze, in l)roporzioni naturalmente ridotte (I, 2, 4 cc.), a seconda dell'età. 1

1169

SEZIONE PRATICA

L 'esame accurato dei nun1erosi casi nei quali questi preparati sono stalti adoperati, ci assicura come queste sosta nze possano essere usate sen za timore, in quanto che non abbiamo mai riscontrato alcun incidente locale nè generale, immediato o a distanza di tempo, attribuibile al loro uso : e questo fatto è del massimo interesse tenendo presente ch e noi abbiamo adoperato questi ane~tetici anch e in ragazzi di 1-1-16 anni, in per sune di età molto avanzata ed in pazienti n ei quali le condizioni generali e ra no molto deperite. La ragione 1:>er la quale 11on abbiamo avuto mai a lam entare inconvenienti è dovuta certamente anch e alla limitazione della dose : noi infatti non iniettiamo mai più di 1 n1illigrammo di scopolamina. Complessivamente, dal maggio 1924 al giugno di quest 'anno, abbi.a mo eseguito con questo inetodo 194: cistoscopie in individui che pre~en t avano le seguenti affezioni urologiche: 1

Calcolo i renale ini:slr n . . . . . Calcolosi renale destra . . . . . . . . . . Ca lcolosi del bacinetto di clestr a . . . Calcolosi uret erale sin istra . . . . . . . Calcolo i ure ter ale de~ tra . . . . . . . Calcolosi vescicale . . . . . . . . . . . Pielonefrite bila terale . . . . . Pielon efrite d estra . . . . . . . . . Tumore del rene sinistro . . . . . . . Tumore del r ene d estro . . . . .. Tumore d el bacinetto sini tro . . . l,un1ore della vescica . . . . . . . . . . . . }) lo i d el ren e sini .. t ro . . . . . . . . Nefropielite bilat erale . . . . . . . . Nefropielite sinist ra . . . . . efropieli le d eslr a NefrO})ielitc emorragica . . . . . . Tbc. renale bilaterale . . . . . . . . . . . . 1'b c. r en ale &i11istra Tbc. ren ale d estra . . . . . . . . . Tbc. geni lo-urinaria . . . . . . . . . E111alo11efrosi lrau11'latica sinistra i 11 idron efr osi calcolo a . . . . . . . • • Rene migrante ilj aco de tro . . . . . Iclropionefrosi sinistra . . . . . • • ldropionefrosi destra . . . . . . Affezioni varie n on u rologich e . . . . . . . Diverticoli d el ~a vescica . . . . Cis lite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nevrosi urinaria . . . Prostatite, prostatorrea . . . . . . .. Ipertr ofia prostatica . . . . . . . Can cr o della pro tata . . . . . . . . . . Dis tu r})i vari dell a minzione . . . . . . . Epididimile spècifica d estra . . . . . . . Orchiepidirnite blen orragica . . . . . . . Affezion e emorragica non delermin at a ·ael1'uretra posleriore . . . . . . . . . . .

17 casi 7 )) 2 4 7 2 8

3 6 8

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1 5 )) 1 casi 16 )) 12 })

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Queste anestesie n on richiedono alcuna prerparazione del malato, tranne il divieto di ingerire cibi solidi qualch e or.a prima dell'esame. A distanza di u11'or.a e n1ezza due ore dall1iniezione, il paziente si pre en ta, nella g ran. 1


1170

C<

IL POLlCLli"'iICO

de maggioranza dei casi, con viso arrossato, sonnolenza, dilatazione pupillare: la coscienza poi è in genere facilmente eccitabile con domande, rumori, dolore, ecc. I risultali non sono però sen1pre u g uali; così, a parjtà di dosi, si ha costantemente ipoalgesia, ma in grado vario: in molti casi poi non resta neppure · il ricordo dell ' operazione eseguita. In 47 di questi m.al.ati ho voluto vedere se questi prep"8rati modificavano o no la funzion e renale, ciò che h o fatto esamin.a ndo il tasso ureico nelle orine totali, prin1a dell 'iniezione e dopo di questa, ad e ame cistoscopico ultimato : ora in nessuno dci pazien ti presi in esame 110 m .ai notato en sibili variazioni del tasso dell 'urea. rei ,r8 r1 casi della statistica si tratta quasi e elusivamen te di uon1ini poichè nelle donne iamo ricorsi e ricorriamo di norma, tranne casi eccezionali come h o già detto più so· pra, alla ola m.orfina o ai succedanei di questa (pantopon, narcotal , ecc.) i quali ci i: i son o dimostrati gen era.l mente sufficienti: soltanto alcune inferme. hanno avvertito talvolta delle nausee seguite da von1 ito. Nei pazienti infine con evid enti fatti di cach essia urin.aria, consigliamo natural mente di astenersi da que Li come da altri preparati del genere.

[A1 ~o XL, Nul\I. 30]

n

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R1NDSKOPF.

1

1894.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDAI,E V1TTOR10 EMANUELE

III -

MATE RA.

R EPA.RTO l\tl EDICO .

RIASS NTO . L ' A., dopo aver fatto rilevare le diffi coltà ch e può presentare in alcuni casi t1n esam e cistoscopico e la necessità quindi d i abolire, ma non completamente, la sensibilità del malato perchè la c istoscopia si po sa svolgere nella maniera più efficace e più rapida, passa in rassegna i diversi anestetici, richiamando particolarmente l 'attenzione sulle anestesie cosidette cr epu scolari , e specialmente sul1'uso, una o due ore prima. dell'esame, di una iniezione endomu scolare di un mm. di scopolamina, sola o associata a jo ciam1ina, morfina , atropina, ecc., così come . . i trova in alcuni preparati del commer cio. L' A. ha esperimentato questo m etodo i n 194 cistoscopie, usandolo in ma.lati di diversa età e che presentavano le più sv.a riate a ffezioni urologiche, ottenendone sempr e risultati molto soddisfacenti; h a osservato inoltre, con l'esame del tasso ureico in 4. 7 di queti malati, come il metodo in parola n on dia luogo a d alcuna n1odificazione della funzion e renale.

La febbre esantematica

mediter1~anea

in Lucania. Dott . A.

GuERn1ccn10 ,

p rimario.

II pr6blema della così detta cc febbre esantematica mediterra._ » nei suoi aspetti clinici , etiopatogenetici , epidemiologici e sperin1entali appassiona da qualch e ann o un numero sen1pre magg iore di studios· di ogni paese. Una vasta mole di osservazioni e di ricerche si è venuta in poco tempo accumulando su questo argomento, ma i risultati delle indagini, con dotte attual1nente anch e in Italia con grande fervore , non sono a11cora così decisivi da eliminare alcune incognite che rendono tuttora incerta la stessa esisle11za di questa forma morbosa come entità clinica autonoma. Com ' è n o to, Lluest.a.._malattia fu per la p rima vol ta individuata ne~910 a Tunisi da Conor, Bruch .e Hayat i quali la diffèrenziarono clinicamente dal tifo esantematico e la descrissero col nome di cc fièvre boutonneuse » abbozzandone ancbe lo studio sperimentale con tentativi di inoculazione alla scimmia. Le osserva: 1


[AN o

XL, Nul\1. oOJ

SEZIONE PRATICA

zioni degli autori tuni sini rimasero i)er ò completame11te ignorate, così ch e fu senza conoscerle cl1e il Cardu cci pubblicò nel 1920 sotto il non1e di « febbre erultiva n i s uoi casi , raccolti fra il 1910 e il 1020 a Rom a, ove la forn1a mor])() a era stata poco prima g ià notata dal !Falcioni e for 'a n c h e nel 1911 da l Big nami. Il Cardt1rci d elin eò accuratan1ente il quadro clini co della malattia , isolandola dal tifo esante1natico, sen za poter esprimere p e raltro alcun g iudizio c irca la su a etiologia e la s u~ vera natura. u ov i casi furono poi egnalati, se111pre a Ron1a , d a Cesari, Fili1>pclla e Cavalletti, allievi d el Carducci. l\1a è con le osservazioni d egli au tori marsigliesi ch e lo tudio di que .. ta forn1a n1 orbosa rice, re un vigoroso impulso, e la s ua con oscenza i diffonde e si im1Jon e a ll 'a tten zion e dei ricer ca tori e d ei n1edici pratici. A ~Iarsiglia i prin1i cas i furono d escritti nel g iug no 1925 d a D . Olmcr e n ell 'ottobr e dello , lesso anno Piéri e Brugca x1e completaro110 i li11ea1nentj clinic i, segnalando la pre en za di ur~a les ion e c uLanea per ist ente so llo for1na di e cara n eras tra ( <( ta cl1 e 11oire H). regli ar1ni egu ent i 11umer osi altri ca i f11r on o ancora o. ~ er' a ti a f ar ig lia e riferì li da D . e da .T. Ol111er col n ome di «febbre e a n te1nati r a » e da Boinet e Piéri , 111a la ma latli a è in tan to ri con o c i uta e egna la ta in altri pt.Ul li d el litor ale nlcdil crraneo , ed e tend e .. e1111)rc più il u o dominio dal Marocco all 'AIO'eria, da lla pagna , a l Portogallo , a lla Run1en ia . alla Gr ecia. In lta Iia ne 1 1929 i I Pecori }Jubbl i ca uno stu dio di fondar11 cn tale importan za s t1 11un1erosi casi o servali in Roma nel 1927 e l 92 , identifi candoli con qu e1li preced enti di n o1na e di Mar igli a e d escrivendoli dili gentem ente dal punto di ' rista clinico 91 epiden1i ologico. Il P ecori propon e per e i , })er le r aaioni ch e fra breve vedremo, il n om e di cc d ermo tifo benigno estivo non diffu .. ibilc ». Casi spor a dici sono inoltre segnalati a apo li da Castronuovo , alla Maddalena da La 'ferza . a Palermo da Cannavò, a Catania da Privite ra , a Imola da Corinaldesi , a Geno,'a da Agnoli e ì\1agliano , Berri , Chiauz. zi , Ered e, a Treviso da rlubinato , a Fano da Caselli , a ·F irenze da Cappelli11i , in Libia da Gabhi , Mazzolani , Lon go, Medulla e Nastasi. Il quadro clinico è essenzialmente caratterizzato da u110 stato ir1fe t~o più o mer10 grave e da un esan tema macM'o-papuloso. Dopo un periodo di incubazione di 4 o 6 g iorni , l 'inizio è in genere brusco, con t emperatura c h e si eleva rapidamente a 39°-40° e anche più, accompag·nata talvolta da brividi , dolori osteon1uscolctri ed articolari diffusi, profonda prostrazione. L'ammalato h a spesso il volto con-

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ges lo, Je congiuntive alquanto i11ietlate, .la ling ua irrJpaniala, e si lagn a di ce [a lea, i11 011t1ia , anoressia; frequenli i vomiti a limenlari o biliari ; n on del irio, nessun disturbo d cl sèn sorio e d el sist en1a nervoso. Fin d ai i)rin1i gio rni è s1)e so possibile rilevare s u un pun lo c1ualsiasi della s uperfici e cutan ea una i1icco la les ione, costituita da un ' e car a n era s tra ro t or1deggia11te, di din1en sioni varia bili, p er si tcnte dura11te tutta la mala ttia. Tra il terzo e i I quarto g ior110, e ta lora anch e più lardi, si n1an ifes ta l 'eruzion e ch e s 'inizia sul tronco e u gli arti ed invaùe rap idamcnte il resto d el .corpo, con1pr eso il ' 'iso e , in n1odo affatto ca ra t terisLico, ancl1 e le µal1n.e delle mani e le piante dci piedi. I /esantema è cos tituito d a elen1e nti papula-n odul ari o d.a macule appen a rilevale , non conflt1cnti n è l) l'Uriginose, di grandelza va·r iabile da un grano di nlialio ad una lenti cchia, di forn1a rotondeggiante , di colorito ro ~ eo o ro · o vinoso, che 11on scompaiono completamente alla pressione e posson o ancl1e assun1ere, p er quanto raramen Le , caratter e e111orragico, trasforn1andosi in peleccl1ie. All 'e an ten1a si a ccoro pagna speso un enant ema ordina riamente molto fugace , consi s tente in arr ossamento del farin ge, lieve ' iniezione d el] e cono-iuntive , piccole macchie ro e sulla mucosa d el velo1)er1dolo. L.t febbre si man tien e alta e co11tinua con lievi r emissioni mattutine per 12 o 15 g iorni, e cade poi per crisi o per lisi r api da; l 'eruzion e impa lli disce per comparire con la febbre, re~ iduando talvolta una desquan1 azion e furfuracca; l 'escara n er a si elimina Ja cia11do una pic·ola ulcer azione ch e presto cica triz7.a; lo stato gen erale migliora e il malato si avvia alla . . g u ar1g1one. T.,a malattia è di r egola b enigna e, salvo eccezioni , n on dà luogo a complican ze n è a pos lur11i ; colpisce tutte le età, ... i os er va quasi esclusivamente in primavera o ·in estate, e si veri fì ca sp ecia lmente negli ambienti rurali o in sobbor ghi p oco puliti n elle ' 1 ici11an ze di ceni ri urbani. Non è trasmissibil e per contagio diretto , e sono quindi estremamente r ari i casi verifi catisi n ella stessa fami glia o nella stessa abitazione. Escluso il pidocchio per la sua irreperibilità sulla persona degli infermi e sui loro indu· me.n ti, e per l 'esito costantemente negativo d elle prove sperimentali dovute specialmente a Burnet, Durand e D. Olmer, il co1npito di trasmettere il virus è oggi concordemente attribuito ad una zecca (Rhipicephalus sangui1ieus) con ]a quale Durand e Conseil a Tunisi , Bruxnpt a Mar sig lia, Re itan o e rB oncinelli a


1172

<t IL P OLICLINI CO >>

Ror1ia riprodussero sperimen Laln1en te la malattia. Questi parassiti , usciti in primavera dallo stato larvale, vivono sulle .Piante fino ai prin1i calori dell 'estate e si attaccano allora a cani, ovini, bovini , equini , e talvolta an ch e · all 'uom o. Si spiega così il cara ttere stagionale della malattia -coincidente col ciclo vitale della zecca, ed il signifLcato dell'escara necr otica ( C( tache noire ») che oltre a rappresentare il segno della puntura dell 'insetto, cos tituisce, secondo le esperienze di Combiesco, la reazione cu tanea alla inoculazione del virus, vera manifestazione iniziale del morbo . Le ricerche di Durand e di Reitano e IBoncinelli l1 anno dimostrato ·ch e il cane, n el quale l 'infezione può· svolger si in modo inapparente, è certamente il serbatoio più importante del virus, ma non è da escludere ch e questa (unzione abbiano le stesse zecch e trasmettitrici (iBJ.anc e Caminopetros) e fors'an che diversi altri animali domestici come il gatto, il coniglio (Joyeu z e J. Piéri), gli uccelli da cortil e, il topo bian co (Durand e Laig ret) . Questi fatti r appresentano il risultato delle più recenti indagini sperjmentali e possono ritenersi ormai acquisiti, essen do su di essi quasi unanime 1'accordo fra gli studiosi. Profond e sono in vece le divergenze sul problerna della natura del virus e della posizione nosografica della malattia nei rapporti .col tifo esantematico e col gruppo d 'infezioni ch e hanno ~on esso caratteri di stretta parentela. Due tesi si trovano tuttora in aperto dissenso : l 'una , sostenu ta fino a poco tempo fa dalla rnaggioranza degli autori, considera la febbr·e esantematica u 11 'entità clinica indipende11te prodotta da un virus diver so da quello del tifo petecchiale, l 'altra ritiene invece unico il virus ed intimarnente affini le due forme morbose. In realtà, numerosi sono gli argomenti clinici, epidemiologici e sperimentali ch e inducono a differenzia re le due malattie : l 'esantema papuloso e solo eccezionalmente emorragico , la presenza dell 'escara necrotica iniziale, la costante benig nità del decorso, l 'assen za di stupore e di complicazioni nervose, l 'assoluta n on contagiosità, l 'apparizione n ell'estate, la trasmissione attraverso la zecca, sono tutti caratteri cl1e indubbiamente contra$tano con le ben n ote manifestazioni del dermotifo classico, n1alattia eminentemente- contagiosa, con esanten1a n ettan1ente .n1aculoso, a ricorrenza invernale, di prognosi severa, trasm essa dal pidoécbio. Se non cl1e, come n ota il Pecari, possono osservarsi farnie lievi, benigne di tifo petecchiale non così nettamente distinguibili dal quadro clinico della feb·b re esantematica anch e per i

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Nu~r.

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caratteri dell'eruzione che può essere talora prevalentem~nte papulosa. D 'altra parte, esiste negli Stati Uniti del Nord America una malattia eruttiva, endemica, benigna , estiva, clinicamente 11oco differenziabile dalla febbre esantematica, descritta da Brill, trasmessa dai r atti all'uomo a inezzo delle pulci , ormai universalmente riconosci11ta come una forma a ttenuata di tifo petecchiale, così come se ne osserva un'altra del tutto simile trasmessa an.c h: essa dai parassiti del ratto nel Messico, ed un 'altra analoga ne è stata recen teme11te descritta anch e a Tolone negli equip.aggi di navi da guerra . Nurr1erose :prove di labor ato rio a1Jpoggerebbero, inoltre, la concezio11e unicista . La sieroag·glutinazione del Protet1s X 19, (r eazione di Weil-Felix) ch e, con1 'è noto, costituisce la pro,Ta diagnostica pecifì ca del tifo petecchiale e delle sue forme attenuate, sen1brava ai primi ricercatori solo eocezionalmente positiva n ella febbre esantematica, ma è merito di D. Oln1er ·e specialrnente di Pecari aver dim'Ostrato che, ric ~cata alla fine di questa malattia e durante la convalescenza con stipi ti diversi del gern1e, risulta positiva in un 'alta percentuale e, n elle mani di a lcuni autori (Durand), anch e nella totalità dei casi. Secondo le prin1e ricerch e la. ,cavia, ani1nale sensibile al virus del tifo petecchiale, sarebbe in vece refrattaria a quello della febbre esantematica ; ma le esperien ze ulteriori di Troisier e Cattan, di Cam inopetros, di Brumpt, di Sampietro sono riuscite a i)rovocare nella cavia con quest 'ultimo virus oltre alla febbre anche la reazione in fiammatoria -a carico dello scroto , dei testicoli e delle loro luniche che è, come è noto, caratteristica negli animali · laboratorio inoculati col virus del dermotifo. Del tutto recentemente, Reitano e Boncinelli hanno potuto, inoltre, provare che anche nella cavia e nel ratto l 'infezione può svolger si in modo inapparente. A ciò si aggiunga la presenza di Rickettsie accertata da Caminopetros, da iBrurnpt, da Reitar10 e Boncinelli nelle zecche, nella vaginale del testicolo, nel peritoneo e nella dura madre di cavie sperimentalmente infettate con virus di febbre esantematica. Reitano e Boncinelli sarebbero riusciti, in fin e, ad isolare dal sangue di un caso tipico di cwesta malattia le Rickettsie, e a coltivarle in, no speciale terreno di coltura studiato da ' ' ernoni. Esistono poi in diverse parti del mondo numerose form e morbose ~l c ui quadro clinico è identico o poco dissimile da quèllo della febbre esantem.atica, co1ne la febbre purpur.ea delle Ì\{ontag ne Rocciose, la febbre fluviale del •

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[ANNO

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~ U ~l .

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SEZIONE PRATICA

per i tre g iorni su cce ~ i ' i , m algrado I ' ingestione di numerose com}) fC ~ e di chini11a, qu a ndo con1inciarono ad app arire d aj)prirn a u l Ye11tre e poi s ul vi o e su gli nrt i n u1ner ose rnaccl1ic ro se che 1(1 d eci ero a chia:n1ar e un 111edico. Il qt1into g iorno rli 1l1ala llia il 111aJa lo presenta va all'esame ol)b iclli ro Yi n conge ~ lo, congiuntive nolevolmenle inie tta le, li11gu a palinosa ed u ciutta, faringe a rrossa la, cute cald a ed arida, lerrtper a lura 39°, 7 , p olso frequen te (110). Su tulta l a s u1)erficie d el corpo si rileva l a presenza cli nuni.eros issi111e papt1le di forma r otontleggianle, d). g randezza variabil e da qu ella di una l enliccl1ia a quell a di un pi ello, di colorito r osso cian o lico, separate fra l oro da cute integr a, ch e impallid iscono e n 7a con11)arire alla pression e. L 'eruzi on e n on è J)rurig inosa ecl è più fitta al d or o, alle na lich c ed a lJ e co cie, enza risparmi are il Yiso, la pal111a d elle ir1ani 1 le piante dei piedi ecl il cuoio cap ell uto . Esaminando a tte nta mente l 'esanlema, si no la a ll a Io etta clel g iug ulo una l esion e i1ecrotica grande poco più di una lenticchia su c ui ader isce un a c ro ~ta nera l ra. In Lerrogato , J'in fern10 r ifericlir11a e cli razze. ce ch e in quel pun lo qu a Ltro g iorni l1ri1na d i amLa J)l'O\ a perin1e11la]e deci iva cli que ta rna la r i g li i a tlaccò una zecca che egJi i fece e Lit}Jar c d alla m oglie. sostan zia le id entità -e tiologica d el tifo petecNu ll a di p a lolorrico a carico d egli organi torachiale e della febbre esantematica è però fìno ad cici ed addomin a li , ove si eccettui una 1nilza paloggi n1ancata, essendo rimasti cos Luntem ente pabil e e d ura. Son orio lucido , sis tema n er Yoso inle()'r o. L 'infermo s i l agn a di i n appe lenza , d i grannegativi i saga i di imn1unità cr oci.a La ; la quede d ebolezza, di d o lori in si t enti all e ar ticolaziotior1e deve perc iò con siderars i tutto ra aperta , ni, di g raYe inson11ia. per qt1anlo l a maggioran za d egli ludio i vada La fe])})r e si m a n tenn e ~ tazionaria p er al tri 9 ormai orientando i verso la con cezion e uni cig iorni, rimetlend o i I ina LU no fino a 3 °,5, toccando l a ser a un n1a i1n o di 38°,7 ; Hr1cl ò l)Oi pros la, con1e risulta an che dal voto e prc so i1 el g r e sivam ente dirni nuer1do per ces ar e d el tl1tto r ecenlis imo Con g r e so di I gien e medit erra n ea al 17° g ior110 cli n1nl n l1 ia . 1,·esfl nle1na presentò di ~far iglia. ne11 'ac1ne ét el decorso, pec jaJ 111e11 Le agli art i infe riori ed alle nal icl'1e1 qualcl1e papt1la di colore Dal punto d j vis la pro filatti co, 11on è chi non ro O- \ ir1oso e qua lcb c a I tra cbiaran1 en Le en1orr aveda la g rande in1 portanza pratica d ella queg ica, l11a con1inciò acl irnpalliclire col dimjnuire stione , poicl1è, an1n1ettendo l 'origin e i)elec- · d ell a febbre p er sco1111)arire con qt1es la co1nplet achiale d ella febbre esantematica, i1u lJa e. elunlenle sen z<1 desqu n n1:\zio11 e. La c rosta n er as tra cnrlde <la ll a l esi one r ileva La alla fosse I lo g i u g ular e d e cl1e, verifì can cl o i j donee co11dizi oni , il vid opo a lcuni altri g ior11i , lasciando un a piccol a cirus l)O sn ripre ndere l 'antica virule11za . E' O])ca lrice uperficiale. Le conclizio n i ge ner a} i andaportu110 quindi, anc h e ~r qu·esla ragio11e, riro n o J10i 1nig liorand o p iuttost o I en la I an 1en te, p er chiamar e l 'attenzion e del medico pratico su lél per sistenza di profo11cla as te11j a cl1e re e lunga l a con ,·alescen za. qu e ~ t a n1alattia e sul la necessità di avern e buo11 'e am e d el sa11gur Lro,·n111n10 tn1 a forrr1a let1na co11 oscen za cJin ica ed epidemioloaica. cocitari.a pressocb è n orn1al e, tranr1 e una lieve eo~ inofil ia (7 %), ns cnza di para s i1 j 1nalarici . ~e­ P er contribuire a llo s tudio d c lJ a di Lribuga liYn la siero-aggl u lin azio11e p er tifo, paratifi A e R, 1neliten se, Ba ng, p ra ti ca La a1l 'o l tava g iorzione geografica cle lla febbre esantematica in n ala cii m alattia. La proYa di Weil-Feli'< eseguita Itali a, pubblico i tre ca i seguenti a m e occorsi con lipite di Pro le11 X 19 r icevu lo clall 'Istituto n ell 'anno 1932, -essen do essi i i1ri111i o _. erva ti i er o ler a pico ~Iil anesc, fn nega tiva <l op o 10 e 32 n ella r egion e Lucan o. g iorni fl all 'aYvenu ta cru arj g ione.

Giappone , ed altre a11cora in India, in Australia , in Africa. Ness t111a di esse vien e Lrasmessa dal pidocchio, b en sì da zecch e o d a pulci o da acari parass iti di roditori; in qua i tutte la "''eil - F elix è po iti,'a, e in n1olte son o state risco11trate l e Ric kettsie. Questo complesso di fatti e di osser vazioni induce quindi a ritenere ch e d ebba verosimilm en le lratta rs i di i11a lattie appartene11ti alla stes a fa miglia, derivanti da u11 unico virus originario e cioè dal ' rirus peleccl1iale . econ do que La " ugge tiva ipotesi di cui il Pecari è sta lo in I ta lia il primo ed è t11Ltora il più strenuo e il più at1lorevolc o lenitore, la diversità dei caralle ri clinici è uffic icn Lc111enle spiegala dag li acla lta111enti e d alle variazioni bio]orrich e ch e il viru l1a dov ulo ubire attraverso i eco li n el passaggio in o p ili e vettori diffe1·c11li. in di IJarate condizioni di luogo, di

CAso I . - 1'a t. lVIicl1el e,. di a nni 41, co ntadino, da ~1at era. NuJ la di notevole i1ei proce<i enli ereditari e famigliari. Mal alita alcuni anni or sono . Nega Jue e malallic ve neree. La ser a d el 23 g iug110 1932 cominciò ad avvertire brividi ripe tuti, d ol ori trafi t tivi ag1i arti inferiori e alla r egion e l ombar e, cefalea, senso di pros trazione. l\1esso i a l e t lo, i brividi si fecero più int en si e sopraggiunse febbre elevata ch e lo tenn e agila to ecl inso1111e Lutta l a n ol le. La feb bre, i dolori, l 'agi lozione si pro lra :er o invari ati

CAso II. - Gau . E111unu ele, cli a11ni 48, co11tarl ino, rla Matera . ulla cli rjlevanle 11ell 'ana111nesi er ed o-fa111 jliare e p er on ale, ove si eccettui un 'infezione malarica r ecicU,·a nlc, irregol«r111c11le cur ala. con chini na. Il g iorno 22 ago lo 1932 Iu co Lrcllo a 1net ler i a lett·) per cl1 è ir11pro"·,·j a111cn le colpito da forli brividi, viol en Li dolorj all e ga111be, invincibile senso di 111 alcssere. egt1ì q t1 ind i aun1en to cli temperatura cl1e, con lrol la la col t er1110n1e tro, raggi un e r api<lt1n1en te 41 gr <1<li , ind uren•


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cc IL P OLICLINICO »

do i fa n1igliari a chiedere subilo l 'a iuto del m edico. OLhiet livame11te il malato n on 1)resentava ch e i pochi segni i niz iali di una 111aJa Ltia infe tliva acula e cioè no tevole rossore del fari11ge, lingu a i1n p a11iata, '\iYace dolorabilità dei b ulbi oculari e del.l e masse 111u colari, p ol so 11101lo frequ ente, senza cl1e fos e po ib i1 e rilevar e aJcuncl1è di p a1ologico a11'e a111e d eg li organi in terni . .. e n on ch e, d opo lre g iorni di febbre scar samen te oscill ante i n lorn o a 40°, co minciarono ad apparire, prin1a S'ul dor so e poi st1gl i arli, numer ose 111ncchie ch e in,·aser o in circa 24 ore il res lo d el corpo, co1nJ)reso jl vi o, Je paln1e d elle n 1ani e le piante dei piedi. Le mac ul e si presentavan o scarsam ent e rile,·a te sul piano della cute, d i colorito r oseo, uniformen1e11 le grandi quanto ltna Jen licchia, non eran o cl olen li nè prurigino e , 11011 te11d eYan o a confluire, scomparivano i11comple ta111ente alla J)ression e. i ern inoltre manifesla ta inten sa ipere1n ia co1tgi u11I iYale, e se111brava p j ti i11arcato l 'arr o i1nenlo d el ,·el o1)endolo e d ell e tonsille. J,e co11 ò izioni gen erali d el malato si faceYa110 in la11 lo ab};as lan za serie })er un notevol e g r ado di depressione cardio-Ya colar e aggrava ta da inv i11cibile anore sia, insonnin, dolori articoJari diffusi. Sen sorio j)erfe l la1nent e lur id o, nessun sin lon10 a carico del siste111 a n erYoso. Nelle urin e tracce di albumina . el san gu e il 74 % cli n eu trofili , parassiti malarici assenti , n egafiva l 'agglu Lil1 azion e per tifo, parat ifi, mcli tense, Ban g. Alla faccia a11 ter i ore del t er zo SU])eriore d cll 'aYambraccio d estro riusciamo a rilevare l a presen za cli una ero la nera tra rotondeggian le aderent e alla cute, cl ella granclezza di u na len li cr hia , circondat a d a alon e infi ammatorio. Ripe l ula1nen le i 11 terroga to, l 'inferrr10 a111rn ette di aver rilroYa te clelle zecch e su i suoi inrll1n1enti a lcuni giorni 11rirna di ainmalar si , ma di non averci fa llo caso, e sendo ques ta un 'evenien7a assai frequente rluranlc i lavori agricoli rlella st agione es li,·a. Riferisce <li ricordare cl1e SJJe o, an c11e 11cgli an ni lJrececlenti, gli è acca<l u lo cl i esser ]Ju11Lo dai para si Li ch e h a dovuto talvolt a estirJ)a re cl ai punti ove si er ano at tacca li . No11 sa spiegar si la l esio ne (1ell 'a ambrar cio di Cll i n on si er a peraltro affnllo accor to. t\ei g)orni seguen li la febbre anelò r i rneLtenòo sc1npre più nelle ore d_el mattino, finchè il 3 sc tte111bre cadclc con1plc lamenle quasi per crisi . L 'ea11l ema incon1in ciò ad impallidire a<l inizial e defe rYescen za feb})ril e,' fino a sco1n pari r e del tu tto e11za clesqt1an1azione. L 'escara fu cli1n in a ta quasi co11lc1n poranea111en le, l asciancl o l tn a 1)iccola e fug·ace c icatrice . uperfi cial e. , , er o il 10 settembre l 'infern10 polè, comple la1nenle ri labilito, ripren<lcrc il suo Javoro. La r eazione cli \ Veil-Felix pralica la col ce1)PO di Prolcus \. 19 col l i valo n el l aboratorio del l 'Ospe<l ale , pr0Ye11ier1le cl all 'Is tit ulo iero ler apico Mila11c e, Cu n ega t ivn t1 l siero d el san gue prelevato il J 0° gior11 0 di mala Lt ia, jJ 5° e i I 15° g iorno cl o po lo sfebbramc n lo. C \ o III. - Slef. Artgiolina , di an11i 12, co11tad ina , cla ~Ialcra. Gentilizio n ega l ivo . ~1orbi ll o a cì ue anni , scarlattina a 6, varicr lla 2 anni or F-0 110 . Tn prin1a' er n malaria ener gica1ncn le curat a. I l 111a tli110 del 17 ettembre 1932 corn in c1a a lag 11 nrsi cli dolori a1le ar ticolazion i e l a er a è colta da hri,·icli e d a fehlJrc eleYala cl1 e per isle nei gior11i seg ue11 Li , arcon11)ag11a11dosi con ccfnl ea , i nappe-

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lenza , agitazion e. 111 quarta giorn a la sopraggiunge epistassi, los e, tendenza alla diarrea, ed appaiono al tronco ed agli arli inferiori numerose m acchie r ossastre. L 'inferma è vis la da noi il 6° giorno di malattia. Si presenta abbattuta, in uno s tato di lieve stupor e, con con giuntive alquanto iniettate, lingua p atinosa, ton sille tumefatte ed arrossite. La cute è sed e di un 'eruzione non prurigi11osa, costituita d a numerosissime papule variabili di grand ezza da quella di un grano di miglio ad una lenticchia, non confluenli, più fiLte sull 'addome e sulle coscie; qualcuna se n e rileva a11che sul viso, sulle p alme d elle 1nani e sulle piante dei piedi. All 'esame degli organi interni si nota bronchite diffusa, milza palpabile a tre dila dall'arcata cos tale. Nul I a a carico rl,el sis tema nervoso, temperatura 39°,8, polso frequ ente (120). I11terrogati , i fa1nigliari no1t san110 se la ragazza sia stata punla da zecch e, p er ò non p ossono escluderlo p er l a facilità con cui affermano di trovar e quesli p ar assiti sl1lle erbe, su gli animali da lavor o e talvo] la sulle loro s tesse p er sone. ei g iorni seguenti persis te l 'alta febbre con 111assimi serotini cli ago,5-40° e r c1nissioni mattutine fino ad un mini1no di 38°, l o stato generale p eggiora, continu a la diarrea e la tosse, gli alin1ertti sono rifiutati. L 'aspetto d ell 'esantema va inlanlo trasforman<losi , poich è, specjalmente sull 'ac.ldo1ne, numerose papule assumono un colorito sempre più fosco fino a trasformar si in vere p e tecchi e. All 'ottavo

giorno di inala l Lia l 'asp e LLo dell 'eruzione è quale risulta dalla figura. La febbre cominci a verso il dodicesimo giorno a diminuire, ecl in sedicesima g·iornata cessa d el tutto ; l 'esan le t11a sbiadjsce, le papule non emorragic.h e scompaiono complqian1ente sen za d esquamazione, le p et ecchie ingialliscono e lasciano macchioline pigm en tate a11cora visibili in avanzata convalescen za. Non fu possibil e scoprire in nessuna p arte del corpo presenza di escar a i1ecrotica. Nelle urine trovamn10 costantem ente tracce di albun1in!l. Per l 'oppo izion e el ci famigliari, n on ci riuscì di preleYare Ìl sangue se i1on u11a so la Yolta in tre•


(A NNO

XL,

U~I .

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SEZIONE PRATICA

<licesim a ·giorna la dì 111ala ttia. L 'agglu Li n azion e per il lifo, i par a tifi , la m eliten se, il Ban g fu n egativa. Nega liva la W eil-Felix col ceppo di Proteu s esist ent e n el laboratorio dell 'Ospedale.

In qu e ti tre ca i il qua dro clinico h a prese11ta lo m anifestazion i fondamenta li id en tich e per le quali è for e u perfluo indugiar si in un a lunga discussione diag nostica dif l'er en ziale. Il m odo d 'insorgere d ell a febbre, il corteo d ei sint omi ch e l 'a ccom pagnano, e, sopr atutto, l 'a petto e la localizzazione dell 'e antem .a , cos tituì con o, infa tti , u n insieme d i ca ratteri d ai qua li ri ul ta n et ta111e11 te d elineata i1ei uoi tra tti e enzial i la fì sionomia clinica della for m a n1orbo a . L'esantema, costituito in tutti e tre i ca~i d a ele111e11ti papula i più o men o rilevali , h a verso gli ul tim i g iorni di malattia a un to n el terzo caso un car a tter e fran ca.n1en te emorr ag ico, a con fer111a d i quanto il P ecari va a ffer nl ando c irca l 'ine i lenza di limi ti net ti e l ' insoslenibilit à di a rtifì c iali e sotti J i distinzioni fra le m anifestazioni cli11icl1e d ell a febbre esanten1a tica e q ueJJe clel tifo petecchia le e, speciallll cnt e, della ·ua fo r111a attenua la (m orbo di Brill). '\ci })rimi due ca i abbiamo po tu to accertare 1'e i te11za della le ione necrotica in izia le c h e n el i1rim o infermo d eve , J)er le precise no tizie a11am11e .. tir h c, con as oluta certezza a li ri ll u ir i alla p u11Lura d 'una zecca . A lal propo:--ilo riteniam o impropria la denor11inazion e <l i tache rioire d ei fra11ce i , poich è non i tratta affa lto di una niaccliia, ])ensì di un a vera p iccola lesion e coper ta di escara . Dal IJUnto di ,,ist.a epidemiologico, osser·ve re1110 ch e tt1Lti e I r e gli in fe rmi vivo110 in a n1bicnti n ei q1.iali la presen za di zeccl1e è, direi q11asi , obbliga toria . Abb ian10 po luto fa c ilrnente farn e r accoglier e sui muli appar tenen ti a i mala ti , e d alc uni esem plari ne inviamn 10 nel elternbre d ello scor so an no al P rofessor Giu ~eppe Fran chini , dire ttor e d ella Scu ola di Pa tologia Co loniale d ell 'Univer sità di Mod en a, il qua le, com e ebbe corte e1nente a comunicarc i, ricon obbe t rattar si delJ a specie Rhip icep7ialus sangui11eus. Questi para siti vivon o s ulle er be, i11 i1rin1aver a si at taccano agli anim a li d or11estici, e q ui a M.at era è facile tro·va rli sotto ]a corl a o sul p erineo di cavalli e di muli ; e ~ si sono b en conosciuti da i n oslri conta dini cl1e spesso li rinvengon o ui propri indun1cnti e n e subiscon o talvolta la puntura sen za p r eoccupar sene g r an ch e. -essuno d ei n ostri in ferm i h a inai avuto cani in casa n è in can1pagn a, tutt i i10. eggon o in vece un mulo ch e ab b iamo ri ce n trato infe:::,tato d a zecch e e col quale, econ do il co-

·tume della i11aggior anza dei con tad ini di l\Iatera , vivono e d ormon o n ello stesso abituro. Crediamo quindi g ius tifica to il sospetto ch e il ml1lo possa, a lrn en o qui da n oi, costituire un in11Jortante ser ba to io di vir u . P er qua nto r ig ua1da l 'esito della prova di \Veil-.J.~..,elix, ch e, com e abbi a m o r iferito, è st ato negativo in tutt i i n oslri m alati , riconosciamo ch e n on b po~.sibil e d edurne alc una conclusion e, a vendo pr:it.icata la reazion e con l'UI1i· co slipite di Prote11s a n ostra disposizion e.

TO. •

L ' . , riass11n lo lo

la to attua le delle n ostr e con oscenze sulla n1a la ttia, descrive tre casi di febbre esan len1a tica mediterran ea osser vati a ~1atera (Lucania). I ca i son o i prim i segnalati in questa Regiou e, ove l 'A. cr ed e ch e an ch e il mulo costituisca un importan te serbatoio del • virus. BIBLIOGRAFIA.

olizie bibliogr afi che compl ete si trovan o n ella 1non ografia di D. e J . 0LMEn : F'ièv re Boutonn euse. Masson , Paris, 1933, e n ell a r ivist a di U. REJTANO : Le atlaali con oscenze sulle malattie de l gr uppo tifo esantematico. Bolletlino dell 'Is litulo Sieroterapico ì\Iila11ese, fascicolo III, mar zo 1933. _.. Rloordlamo /'lareressanre volume : A. ALESSANDRINI • E. PAMPA1NA • M. SABATUCCI

dell' Istituto di I gien e della R . Univer sità di Rom a

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Diagnostica Pref azione del Prof. Sen . GIUSEPPE SANARELLI. Riportiamo, in sii.nt:>, L'I ndice sistematico deti•qpe:ra:: ltC etodica generale <Dott.. M. SARATUCCJ) : Il pr1no1p10 dei saggi in serie - Delle diluizion i - Alcoli • Determinazione del pH. Su o aggittstam ento. - Esam e dei sangue : Prel evam ent o del san gu e - Esam e emocitomet rico - Esam e m orfologico - Alterazion i del san gue j n a lcune malattie - Esame p a r assi tologico • Esam e fisico e fisiool~h i m ico - Esam e chimico - Esame bat.teriologioo - Esame im mu nologico. - Esame del liquido cefalo-rachidiano : P r elevam en to del liqu or - Esam e f isico - Esam e miorosropico - Esame ch imico - R eazion i colloidali sul liquor - Ri cer ca, delle emolisine e del com plemen to - Reazione ct i W asserm a nn sul liquor - Reazion e di Kah n sul liquor. - JJJsc.Jme dP.llr- urine~ (Prof . A. ALESSANDRINI) : Esame fis ico e objmico. - Esame delle f eci: A) Esame fisico e chim ico - B ) Esa.me m icroscopico - C) Ricer ca dei calcoli nelle feci - D ~ E~ame par assitologico, protozoologico e ba t t eriologico (Dott. E. PAMPANA) . - Esame del latte <P rof. A. ALFSSANDRINI): A) Esam e fisico e ch imico - B} Esam e m icrosoopioo e cultur a le - C) Rir~rche speciali. E same del su.eco gastrico : A) Esam e fisico e chiwJoo - B) Esame microsropico. - Esame d e"Ll'espettorato. - Esame cleali ess'Udati e trasudati: A) Esame f isico e ch im ico - B) Esam e ci t.ol ogico - C) Esame batter iologico. - T Bcnica 1Jatterioloaica (Dott. E . PAM i'ANA) . - Diaanostica batterioloaira . -- Micosi. - Tecnica protozoologica. - Tecnica P.lrnintoioaica. - Tecnica entomologica. - R eazion i ciit anee (Dott. M.. SABATUCCI) . Esami a.nattJmopatoloaici. - Tecnica per la preparazione c1ei vaccini batter ici (Prof A. AtESSANDRINJ). - Appendice I • E same ài acqua: R.icer che chimiche e batteriologich e ai fini dell'igiene. - Appendice II - Ricette utili. Volum e in fol'mato taecaibile di p agig. XXII-636, con 89 fig. in n ero ed a color i nel testo e tre tavole a colori f uor i testo, rilegato in tf\l a. Prezzo L . 5 O, più le spese postali di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L . 4 5, 9 O in .Por to fra nco. I nviar e Vagli a a ll'eddtOTe LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succursal e diciotto, ROMA.


RILIEVI E COMMENTI. A p1·oposito di ''sindromi adiposo-genitali e at1mento di p1·essione ~ndoc1·anica ,,. Pro f. 'f ol\IM.\ o

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L ucHE RTXI -

Ron1a

l>re111etto ch e n on intendo a solutam en te dare a q ues ta i11ia n o ta in r i post a all ' articolo d el pr of. Nuvoli ( « Sindron1i a diposo-g'enitali e a u m ento di pressione endocranica »), comparso i1e l numer o 27 d ell a Sez. Prat. d el Policlinico , alc u11 sig nificato polen1ico. \ Ta glio o lta11to cog liere\ l 'occa sion e in seguito alla lettura della stt::l 1Jt1hhlicazion e, di fare brevi rilievi, senza d isquisizioni dot tr inali , in Lorno a q ua11lo il J\"uvo li scrive in r iferimento a l r ecen te n1io l avor o : « Distro fi a a diposo-genitale fami g liar e ed alter azioni cranich e » , cont1Jar o sulla cz. ~led . d el Policlinico, geilnaio 1933. Le inter essan ti osser vazioni tratte d al lo tudio cli nove . casi di sindro111i a diposo-genitali fanno cogliere al Nuvoli l 'occasione di citare la rga111en te il m io recente la vor o e n ello st esso tempo di esprin1er si contrar iamen te ad un punto cli vis ta da me a ffacciato n ella di cus ione e n elJ a interpretazione dei miei casi. Eg li in base aL r:lievi Roentgenografici d el cr anio da n1 e il l1t .. tra ti . a fferma senz 'alt r o ch e q u esti rappr esentano i segni r adiologici classici d cll ' aun1en ta ta pr es ione endocranica. I o s tesso a tale proposiLo 11 0 scritto nel mio lavor o , co1ne p ri1na cosa, ch e « se d obbiamo a t ten erci a i classici schemi ra diologici , lo st udio dei n1ie i ra di ogra1nn1 i fa rilevare presenza d i n ot e di aun1e11tata pressione (impressioni d.ig itate, de formità d ella sella turcica, accenluaz io11e del ::;is Lema lacun ar e diploico, ecc.) » . P er ò l o studio attento e prolungato del caso m i h a fa llo con ogni r iserva sollevare legittiman1enl e dei dubbi , ch e, s 1 capisce , n on poteva110 esser e sic ura n1en te ri olti , ma in base ai quali e ra lecito J_Jros1)eltarsi per an1ore di discu sio11e de ll e ipoLcsi diag11ostich e « più o m en o ver osimili ». E d i d ubbi derivavano: in primo ll1og o d all a ol ula ~ concordanza fra i pr esun t i seg11i di au1l1e11La ln p ressi on e e l 'assen za di ogni r elati,,o sinton ia c linico generale. Ed è ben e far n otar e che n on solo nel periodo d ella degen za , n1a n11cl1 c n el i)assalo (accuratame11te investi galo a11cl1c presso la famiglia) , il pazic11Le n on h a 1nai a' u lo a lcun minimo segn o ch e potesse esser e ri fc ri l) ilc a pr ocessi , an cl1e se le11ti e lievi , di au111onlata iJressione en docr anica. lra 1;er qua1lto si voglia suppor r e c he il }) fOce . . :::-o po:-."'a c:--,er -i svolto a ttraYer o u11 len1po 1

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l unn·h issimo . appar e a ai s trano non trovare n ella storia de 1 pazien te ch e l1a sempre Ja,-or ato , n on dico tutti , ma qualch e sintomo di aumentata p r essione. Egli non 11a i11ai sofferto di ce falea , vomito, torpore psichico ecc.; e per di più non ha mai presentato e non presenta a lc un d efi cit fisico e m entale ed i suoi dati craniometrici son o norn1ali. E che dire , senlpre· a proposito dell 'ipertensio11e, della n egativ ità d ell 'esame oftalmoscopico? E che dire della sconcordanza frrt la gravità non comune d elle imp r essioni digita te insiem e .all'aumento d ella circolazion e cliploica e la assenza d ella diastasi d elle suture? La spiegazione data clal Nuvoli n el en so ch e la diastasi delle suture sarà tanto più m a r cala qua nto più elevata e rapida è l 'i-nsorgen za d ell'ipertensione arteriosa e tanto più piccola quanto la pressione interna è scar sa e continua , sino a d eterminare r se il processo duri a lungo , uno stimolo alla proliferazione ossea, anche se teorican1ente pla usibile, non mi sen1bra, si capisce, p er il mi.o caso eccessivam ente con vin cente, anzitutto perchè non può risultare n el mio paziente con sicurezza 1 epoca, la dura ta e la entità d ella presunta ip ertensione endocra nica; e poi perch èr come ho già d etto , n essuna n1odificazione n1orfologica del cranio (amn1ettendo ch e il pr ocesso possa essere in con1in ciato n ell età giovanile) l egittima la eventualità di una precoce proliferazione ossea delle suture. Non sono d accordo con il Nuvoli nel dare importanza al modestissimo aumento della pressione d el liquor riscontrat o IJel mio caso (al Claude -±Z em e . di If20 ), per la ragio11e che il malato era in posizione seduta , m .a sopratutto perchè clur an te tutta la ricer ca era in tale stato di ag itazion e e di emotività che tutti i muscoli erano ipertonici , per cui non potrei con sicurezza assoluta dare a' tale cifra (dato che la pressione n orma le del liquor in posizione seduta oscilla tra 25-30) una particolare e d ecisi,,a importanza. D ' altra parte, ammettendo pure che la cifra di 42 rappresentasse la vera espressione di un a un1ento di pressione endocranica, è a ssai s tran o ch e a t a le a umenlo contrast ava , co1ne ripeto, una com pl eta quiescenza di og ni sintom o c linico g en erale . Anche se si invoca 1 e,1entuale lungo p eriodo di durata del processo endocr anico, anch e se si d eve an1mettere il periodo di cc compen so e di a d attam ento » , è n1ai pos i})i]e che clinicamente vi sia sempre s tat o e vi sia tuttora l ' assen za di ogni segno clinico genera-. l e ~ Ma non è tutto qui il problema . Quel ch e inter essa n el mio ca o e r ende più inceTta la oluzion e è il caratter e famigliare n on solo d el1

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SEZIONE PRATICA

la distrofia adiposo-genitale (un fratello e due sorelle), ma anche delle discu sse alterazioni craniche. Nel mio lavoro riferisco cl1e· anche la sorella Valeria, pure affetta da di strofia adiposo-genitale, presenta note radiologich e del cranio meno accentuate, ma simili a quelle del fratello·; e come questi anche essa, che è più giovane di età (16 anni), non presenta alcuna minima nota clinica di aumentata pressione, nè passata, nè presente; 111è alcun deficit fisi co e m entale. .i\. r endere soprattutto ancora più incerta e sconcordante la interpretazione delle alterazioni cranich e (sempre n ei ri guardi dei rap1)01ti fra queste e la sindrome genitale), vi è il fatto ch e la sorella Maria, la più grande di età, (anni 25) che, pure essendo affetta da grave sindrome adiposo-genitale (pesa 109,800 kg. ed è alta m ; 1,56), non presenta, studiata radiologicamente in tutte le proiezioni, alcuna particolare alterazione cranica. Questo rilievo, per quanto possa prestarsi a spiegazioni più o meno convincen ti , non chiarifi ca certo la questione e neppure (dico questo ai fini della discussione serena) giova a confermare, sulla scorta dei dati radiologici, l 'ipotesi patogenetica affermata da Nuvoli che cioè la iperpressione endocranica possa essere la causa principale della distrofia adiposo-genitale. E come conciliare nei miei casi la presenza dei segni radiografici di ipertensione endocranica con le note acromegaloidi, di cui non fa accenno il Nuvoli, presenti tanto nel cranio della sorella Valeria (prognatismo accentuato) quanto in quello del fratello (protuberanza occipitale esterna ingrossata, seni frontali e facciali abnormemente sviluppati e pneumatizzati)? Si potrà dire che tali note possono essere secondarie ai patimenti dell'ipofisi in seguito ai fenomeni ipertensivi; ma tale spiegazione su qua le dato sicuro è basata ? E come negare una qualche considerazione al rilievo del tasso calcemico alto nel mio caso (140 IO/oo), anche se una sola determinazione non possa offrire un criterio di giudizio assoluto ? Possono quindi i miei casi proprio identificarsi con quelli studiati e descritti dal Nuvoli in adolescenti dai 10 ai 17 anni? Siamo sempre n el campo delle ipotesi e non è fa cile dare una spiegazione o un giudizio di sicura certezza . Quante volte ad es. si rimane colpiti di fronte a radiogrammi cranici, incid·e ntalmente fatti , che presentano tipiche note di aumentata pressione, senza poi che in alcun modo siano presenti i relativi segni oculari, umorali e clinici in pazienti in ottime condizioni fisi che e psi-

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chiche e senza deficit nervosi e con misure craniometrich e normali P Ora prima di terminare n on posso lasciar passare senza risposta l'opinione di Nuvoli in-· torno ali 'interpretazione da lui data alle due areole chiare nella regione frontale rilevate nel cranio del fratello Piétro. Io nòn posso in verità condividere la sua opinione che· esse possono trattarsi di granulazioni del Pacchiani, anzitutto per la loro sede (un po' troppo basse), ma specialmente perchè hanno una forma, una grandezza ed una particolarità tali che mi pare giustificato interpretarle come ernie cerebrali. A questo proposito mi permetto dire ch e ho anche il conforto della conferma ,di illustri clinici e radiologi , ai quali ho avuto occasione di .mostrare le films. I o ritengo che alla personale interpretazione di Nuvoli, per quanto, come giustamente egli dice, data in base alla visione dei radiogrammi riportati nella stampa, non sia estraneo il fatto di non aver richiesto per la migliore osservazione, i documenti . radiografici originali. E cosi pure a me risulta tutt'altro ch e comune e frequente l 'aspetto pneumatizzato al livello del vertioe, tanto più che n el mio caso il punto pneumatizzato della teca cranica presenta una particolare, ampia e notevolissima accentuazione. Naturalmente poi l 'importanza di quest'ultimo date> deve essere conglobata con il rilievo di tutti gli altri dati Roentgenografici. Per concludere, io di fronte ai motivi sopra esposti , pur non avendo escluso nel mio lavoro in via assoluta la possibilità ch e possa trattarsi di una sindrome cranica ipertensiva , non ho creduto di « pronunciarmi sulla precisa natura ed interpretazione delle alterazioni craniche » (son o par ole del mio lavoro); e dirò ch e sopratutto l'indagine clinica, prima ch e l 'indagine radiologica , mi hanno indotto ad ess·e re necessariamente prudente. L'avere enunciato fya le altre, in via jnterrogativa, l 'ipotesi (più o meno verosimile) dell 'osteodistrofia familiare di probabile origine endocrinopatica, anch e se non può certo per svariati motivi essere rigorosamente documentabile ed accettabile, non è secondo me cosa ingiustificata. Tanto più che anche insigni Maestri (Prof . iF rugoni, Prof. Antonelli) in occasione della comunicazione da me fatta di questi casi ali' Accademia Lancisiana nel novembre u . s., presero la parola ed affermarono che l'ipotesi dell'osteodistrofia poteva essere la più verosimile. IF ra i vari fattori che influiscono sui processi fisiologici dell'osso, si sa ch e non vi sono soltanto i fattori meccanici, circolatori, nervosi, ma anche gli umorali endocrini; e quindi non mi è 0


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« lL POLI CLlN l CO

embrato inutile, ai fini della discu ~ ~ion e d i fferenziale ed inter pretativa , affaccia re fra le a ltre ipotesi anch e q uella d i u·n a forma osteod istrofica . Io in ogni modo sono grato all 'amico uvoli per avermi messo nelle con dizioni di tornare brevemente sopra un argon1ento tanto importante e intor no a cui ci dobbiamo autrurare possa essere fatta con la ma .. ima sicurezz:a scien tifi ca luce completa. 1

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI

DIGERENTI.

Il cancro dell'esofago. ('\r. \\1-..\T.. o . 4't11rgery, Gynecology and Obstetrics , n1agaio 1933). L ' A. ha compiuto uno tudio stati ~tico u 506 casi di can cro e ofageo ricoverati n el Memo ria! Ho p ital di New York durante l1n periodo di tredici anni , da l 1918 a l 1931. Il can cro dell 'esofago rap·presenta il 2,5 % di tutti i casi di tumore maligno ricoverati nel Memorial Hospital e il 3,38 % del le morti per cancro verificatesi a New York nel 1931 . Il sesso più colpito è il maschile con una perce11tuale di circa 1'85 %. L'età in cui i è- manifestato più frequentemente è intorno a i 55 anni, mentre il caso più giovane con.la ,·a 35 an"Q i e il 1)it1 a nzia110 ·o. I l ca11cro del! ' eso fago ' 'iene d ivi o i11 tre gruppi a seconda cl1e sia locali zzalo nel terzo uperiore , nel n1 edi o o nel l'inferiore; quest 'ultima localizzazione ò la più frequente , com1)re11dendo il 5± 'Yo di lutti i casi . Anch e per J 'a petto macro. co piro . i l>UÒ fare una di' ision e in tre tipi: I 0 tipo, proliferante; 2° tipo, ulce rativo; 3° tipo , infilt rante , . cirroso. L '.a ulop ·ia completa fu pot uta i)ralica re in soli 27 casi. In tredici di questi non fu potuta svelare l 'esi tenza di metastasi, m entre in altri dodici casi era evidente l 'invasione dei gangli li11fatici pro simiori . In sette casi il i)roce o i estendeva ai bron chi e alla trach ea, in dl1e casi .a ll 'aorta . L'obitus fu dovuto in tredici casi a poln1onite, in quattro a emorragia, in tre a peritonite; per gli altri sette casi: a inanizione, a Cìs ia. carc. i11osi generalizzala . Dal punto di ,~ista etiologico l 'A. dà n1olta i1nportanza alla sepsi orale e alla cattiva funzionalità della dentatura ; n1inore importanza hanno l' uso di alcoolici e di alimenti piccanti . Tutti questi ag·enti irritanti produrrebbero spasmo ·esofageo, e. . ofagite, ulcerazione sulla quale si sviluppere b·be poi la lesione neoplastica. Ancl1e u11 \iolenlo lraurr1a psichico potrebbe dare origine alla medesima con catenazione morbosa. Essendo l 'esofago sprovvisto di fibre nervose sert!"ili ve proprie, i comprende come l 'inizio dell 'affezione sia subdolo e la diagnosi, in ge-

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nere , tardiva . l i . in torr10 c he co nduce il p . dal 111edico è Ja di ' fagia pern1a nen te; il dolore re lrostern ale e a l dorso in ·o rge ulteriormente e d imostra l 'invasione del 111ediàstino; frequentemente si ha cc f oelor ex ore )) . Per la tempe Li vi là_ della diagn.o i e 11er stabilire il gertere di tratlan1e11to o no assolutamente necessari J 'eso fagoscopia e l'esam e radiologico (radioscopia e ra diografia). Sarà possibile, in q ues la rt1anie ra, p recisare la sede, la forma, il . contorno dell a lesione, le din1en sion i e la forma del lun1e esofago a l disopra e al d isotto della le ione, la presen za di fi st ole e di complicazioni polmonari. I l trattamento chirurgico dà b uo ni risultali · nelle form e ce r vicali . L 'e ofago viene resecato e la contin uit à r i. Labilita co n p lastica cutan ea. La mortalità llOn è alta e la ·opravvi venza varia da tre a diciotto mesi . Due ca i o no ancor a viventi rispettivamente un a1• 110 e 110, -e an ni dopo l 'intervento . Il trattamen to chirurgico d el cancro della i)orzion e ottodia fran1rr1.atica dell 'esofago non dà rj ulla ti b rilla 11li . In qu anto .alle for n1e a localizzazio ne in Ira toracica Torek , nel 191 3, 11e pubblicò u.11 ca.o t t'attato con la resezion·e e con :opravvi ve111,a d i tredici anni, n1a i r i ullati t1lteriori sono ta li così poco incoraggianli ch e l '.\ . tende a co n:siderare q11este forme , salvo rare eccezioni, co1ne , inoperabili e da as oggetlar i al tratta n1 er1lo palliati vo. Questo consiste nella ga trostom ia , cl1e libera il p. dalla disfagia e permette di m igliorarne le condizio11i gen erali , e n ella radi oterapia ch e viene praticata att raverso q uattro porte d 'entrata in modo cl1e le radiazio ni s'i ncrocino a livello della 11eop la ·ia. In settanta casi così trattati, la soprav,1ive11za è stata i n n1edia di circa sei mesi dopo la fine del trattan1ento. Data la n1aligni tà dell 'a ffeziono e la r elativa i1111)otenza dell a terapia , l ' A. preconizza a titolo profilattico, l 'eliminazio11e dell e cau se ir· rital ive sopra elencate e conclude che il trattam ento sarà , in genere , quello palliativo ; si ri ·erverà il chir urgico ai casi favorevoli ' 'enuti a ll 'osservazione precocemente; i casi di guarigione rimangono , per ora, una rarità. L. FERRETTI .

U n caso di aetinomieosi primaria dello stomaco. ,V.

1'he Jour1tlil of the 11m . l'Y1ed. Ass., n . 3, 21 gertraaio 1933).

( 1\LEXANDER

BL\I"\.

L 'A. dopo a vere fatto rileva re cl1e non tutti

i casi di ac l.in.on1icos i pri.111aria d,ello ~ to1n aco, riportati nella letteratu ra, a bbian o il diritto di essere considerati ef[eLt.i vn.1uen te tali 1 ne riferisce uno di sua osservazio11e. Trattasi di un individ110 ospedalizzato per ert1ttazioni, stitichezLa, dolori epigastrici insorgenti un'ora dopo i vasti e lieve dolenzia alla pressione profonda sottoxifoidea. ereden do trattarsi tli 1ln ulcera gastrica eroI


[ANNO

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nica, i interviene e alla laparoton1ia si rileva una nla sa a carico della grande curvatura e della parete posteriore. Si esegue una gastrectomia sub-totale. Dopo 2 n1esi rivisto l 'ammalato si fa diagno ' i di asce~so su,bfrenico o epatico, ed alla laparotomia esplorativa i scoprono dei noduli n el fegato. Dopo 4 mesi il paz. si ripresenla con diarrea, deboJezza , cachessia ed anernia :Secondaria . Viene a morte dopo 2 giorni . Il reperto microscopico di sezioni di fegato fa porre la diagnosi di acti11omicosi e patica mentre nello s tornaco il r eperto batteriol ogico è negati,ro. Però la rassomiglian;:a perfetta tra reazione gastrica ed epa tica, di1110 tra cl1e anche i di~turhi e le lesioni d ello . . tornaco i debbono imputare a 11 'Ac tino111ice....Di fa lli ad un e ·an1e accurato dei preparati di le · ~ uto ga. trico fu po. ibile identificare il fungo dell'Actina• m1t~S.

• C.o\ D RJ\ .\ .

La re ezione gastrica. C. EMER ON e L.\DISLAUS Cz1HER. urgery, Gynecology an1d Obstetrics, magg io

(E uWARD

] 933).

(; li AA. co1n un i ca no una lati ti ca sui ri ·ullali <lefiniLivi di 2 ..ion resezionj gastrich e conc·utive, e egu ite nella Prima Clini ca Chirurgica di Budape ·t diretta da T. Verebel y. In 15CJCJ ca i s i tral la ' a di ulcera, i11 900 di furrtore 1ua ligno. Dei casi di ulcera . riel 78. 7 % si trattava cli u om ini , nel 21.3 o/r, di donn e.

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SEZIONE PRATICA

]{iguarùo la localizzazione furono riscontra le ul cere dt1odenali n el 3-1. 9 '}~ dei casi , ulcere piloriche nel 32.3 %, ulcere della piccola curvatura nel 15.9 %; 11el -!.l % d ei ca i furono r i contrate les ion i multiple. l{iguardo l 'età il 29.9 o/c) si verificò fra i trenta e i quarant'anni , iJ 27.3 % fra i quaranta e i c inquant a, 11 17.2 % fra i cinquanta e i sessanta, G.3 °), a l di . apra di e .. a11l'anni e 1.4 <J{> fra i di eci e i ve11ti . L'ulcera ga trica e duodenale vien e i ten1atir an1enle trattata, nella Prima Clini ca Chirurg ica ùi Budape. l . co11 la r e ez ione. C:on tale· tratlame11lo i è potuto con tatare di aver praticato un i111 ervento corretto e Lempe tivo in cnsi di tun1ore maligno iniziale, non dìagnost icati . In un 'altra s tatislicn , comprendente 530 i1a1i enti , furo n o riscontrati -!7 ca i . o ia il 9 % di carcin oma, sviluppato i u u] cera ca]lo~a.

J,a tecnica seguita da VerebeJ y è urt d eriYalo d e l la resezione secon do BillrotJ1 II . Viene impi egata I 'anestesia locale, integrata con l 'anestesia d egli splancnici, o la rachianest esia. La . ezion e dell o . tomaco viene praticata tra due file di punti 1netallici applicati con uno specia le ga trostato. I punto m etallic i rimasti sul moncone ga tri co ven gono· eliminati , enza alcon inconveniente , in due o tre ettimane. La rr1ortalità è del 4-. 8 % compre11de n le gli .interventi d ' urgen za e per cancro. Per la sola ul cera

peptica, operala a freddo, la mortalità è ridotta al 0.5 %. . Qu~n~o ai. risultati definiti,1i questi sono stati o~t1.m1 n~l 90 °/r) dci casi, di "'Creti ne11'8.5 %, ca tt1,·1 nell 1.5 ~bL. tF ERRETTI. .

Sulle cause e l'essenza dell'appendicite. (A.

KRECKE.

Aluncli ener m edizinische lllocheins-

chrift , n . 8, 2± fe bbraio 1933).

L 'A, a riepilog·o di una va ta esperi enza di clinico e di operatore, vien e a con siderazioni di g rand e irnporlanza sull 'etiopatogen esi d el}'appendicite, maJattia una volta r ara , attuai. mente frequen te e pe so mo1to graYe, per cui è necessaria tutta Ja diligenza e l 'oculatezza ~ d el medico e del c~irurgo . Cerca perciò di i11dagare Je cau ... e dl que ta a um e11tata frequenza, ~ell.a u a gravità, perch è talora i.n pQch e ore s1 ha la gangrena dell 'appendice, quale I ' importanza e lio1ogica d e l fattore infettiYo d ell 'ali~entazi?~e, del.l 'er edita rie tà , dei corpi e ' lra11e1: quesiti a CUI cerca ri J)Ondere pass~ndo in rassegna le diver e teo rie patogenet1 ch e. Certo la teoria i11fetti a, c~1 e l1a IJer lungo lernpo do1hi11ato e domina tuttora l 'etiogen esi d ella malattia. trova validi appoggi nelle i)arl ic? lari co!1dizioni an~t?m i ch e dell 'appendice , ne1 reperti c he quol1d1anam enle il chirurgo o~~e r~·a .all 'att.o. opc1a tivo. Il di accordo tra gli a uto ri 1 man1fe la c1uando i tratta di stabilire 9uali ger111i. a n o ch e de terminano il processo 1nfian1111a tor10 e 111enlrc a lc u11i inc rin1inai10 i con1uni gerrni inte Liu aJi , c h e in determinate circo ·tanze si iruJ enlano , Hilgermann e Pob1 in eguito a ricerche metodi cam ente condotl~ su 320 casi di appendic ite, hanno conc luso ch e i-;01to in cau sa batteri uppuratiYi e massima1i1enle str eptococcl1i e sta filococclti . Hann o ri"contrala inoltre corrisponden za completa · tra la flora batterica delle lons i11e e quella d elJ'a1Jpendi ce ammala ta , din1oùoc h e. ques la rappre e11ta un 'inOan1n1azione in ela tatica, ch e da1Ja faringe per via en Lerica ocl en1a ti ca a·d • e"".a s1 propaga. La teoria infett iva p erò non spiega a lc unj fatti o . e r,rati nell 'appendic ite e prec isamente le colic h e c h e precedon o l 'attacco e Ja n ecrosi dcJJ ·argano ch e ta lvolta in voche ore . . i man_ife . la e tesa e completa. Sorge così la teoria n euroangiospa ti ca, o le11uta da lli c ken ed t1lleriormente svilu ppata da Rei c}1auer . la quale . pie.()'a tali fen omen i, ch e n on po sono essere in rapporto con sernplici process i infìam1nator i, an1m ett enclo cl1e a ba ·e d ell 'appendicite stia un 'irritazion e d el sis tema n eurovege tativo del! 'addome con stasi sanguigna nell 'organ o, ch e secondariamen Le cade in preda a i batteri dimoranti nel suo 1un1e. Opportuni confronti con la teoria neuroangio pastica, attualrnente dominante n ella patogen e ~ 1 d el! ' ulcera gastrica, dànno anche appoggio a tale co11 cezione, la


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1180

quale certamente .c i permette la comprensione, oltre che dei fenom eni sopra m enzionati, anche della coesistenza d ell 'appendicite e dell 'ulcera dello stomaco e della comparsa. familiare di essa. Che corpi estranei abbiano importanza nel1' etiopatogen·esi della malattia è aff.ermat.o da molti, ma essa dev 'essere giustamente valutata e limitata. Non si può certamente i1on riconoscere l 'importanza etiologica dei calcoli fe. cali, i quali , incuneandosi fortemente nello 'stretto lume dell 'appendice, determinano sulle sue pareti fenom eni di n ecrosi e, trasforman. do la cavità appeng.icolare in cavità chiusa, -fanno sì ch e la virulenza dei germi in essa contenuti si esalti . Quanto poi all 'importanza dei noccioli di frutta, tanto frequentemente incri1ninati dai profani, l'esperienza generale dimostra che essa è scarsa; analogamente non ci si può rendere ragione come l 'uso del vasellame smaltato sia la causa dell 'aumentata frequenza dell 'appendicite. Così l 'autore non riconosce I 'importanza data ai v~rmi intestinali, specie agli ossil1ri , come causa della inalattia, da alcuni autori e tra essi da Rheindorf, il quale ha cercato di confortare la sua ipotesi descrivendo nell 'appendice canali ·v ermiformi, giudicati da Aschoff come -prodotti artificiali. La statistica c'insegna poi ch e a Basilea, dove sono pochi vermi, l 'appendicite è frequentis, sima. Anche la nutrizione costituisce un fattore patog·enetico degno di considerazione; ciò trova conforto nel fatto riferito da Weischer di Tieintsin, il quale sù 86000 ammalati osser'Tò solo 2 casi di appendicite e ciò evidenten1ente in dipendenza dell'alimentazione vegetariana di quella popolazione; tale rilievo è stato ·anche confermato nei popoli persiani ed arabi. La diminuzioJ1e però dell'appendicite osservata durante la guerra I' A. solo in parte crede di poter mettere in rapporto col blocco d ella fame, in qua11to essa si era g ià iniziata nel 1912, quando le condizioni di alimentazio·ne erano ancora buone, n è l 'aumento presente Q.ella malattia trova completa spiegazione nel suddetto fattore, in quanto attualmente le condizioni di nutrizione non son o poi tanto felici. Osservazioni non dubbie non ci permettono però di disconoscer e l 'importanz~ patogenetica della prevalente nutrizione carnea. Molta riservatezza nel giudizio l' A. giustam ente consigli.a circa un 'origine traumatica dell 'appendicite, specie al tempo d 'oggi, in cui per ogni nlalattia si cerca un 'ii;tfortunio co111e causa. In proposito dà le seguenti norrr1e: il trauma deve essere rilevante ed inter essare imn1ediatamenté la fossa iliaca destra , i ·fenomeni appendicitici d·evono ma nifestarsi subito dopo il trauma 'ed in ogni caso non oltre le 48 ore, l 'esame anatomico deve dimostrare un 'infiltrazione emorragica dell'organo . Può un 'appendicite esistente essere aggravata da un trauma, ma anche in tal caso occorre sempre la più grande riservatezza nel giudizio .

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Nu~r.

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1L' A. chiude la sua rassegna ricordando la teoria ende1nica, particolarmente sostenuta e sviluppata con numerose ed importanti osservazioni da Fonio, il quale, oltre alla comparsa familiare dell a malattia, cita anche il fatto osservato in una scuola, in cui in 10 g·iorni ammalarono 13 allievi di appendicite. . Da le osservazioni e teorie esaminate Krecke conclude che .allo stato attuale l'etiologia dell 'appendicite non è sicuramente stabilita e che per la comprer1sione etiopatogenetica dei singoli casi che la p1~atica quotidiana ci offre è spesso necessario chiamare in causa fattori molteplici con giusto eclettismo e serena obiettività valutati. R. D'ALESSANDRO.

MI.S CELLANEA. La fosfatasi del sangue e Ja reazione di Yan der Bergh nella ditfe1·enziazione di alcuni tipi di ittero. -

(W. M o RRELL RoBERTS. Br1itish '!11ed. 29 aprile 1933).

Journ. ,

Quando un ittero, non accompagnato da altri segni o sinton1i ben definiti , si sviluppa in un individuo anziano, viene subi.t9 in ca1npo il problema se si tratta di una ostruzione extraepatica dei dotti biliari, più particolarmente una neoplasia n1aligna del pa11creas, · oppure di un semplice ittero catarra l~. Così anchè è in alcuni casi difficile decidere se un ittero sia di . o~crine tossica od ostruLtiv,a, dato che nei primi stadi i sintomi possono essere identici. Si era cr eduto di poter rispondere facilmente a questi problemi per mezzo della reazione di Van der Bergh : si c~edeva cioè che una rea.zio- · ne diretta fosse indice di un ittero ostruttivo m entre la reazione indiretta di un it't ero tossico, catarrale o infettivo. Ma la larga sperimentazione clinica ha dimostrato che tale differ enziazione non è possibile : si è visto cioè ch e n egli itteri tossici o catarrali si può 'avere qualsiasi reazione, anche la diretta, e che questa è anzi la più frequente a riscontrarsi. Era necessario quindi trova.re un altro metodo che aiutasse la clinica in questo difficile campo di indagine diagnostica: I' A. descrive un metodo che gli ha dato risultati ottimi in 52 casi di ittero. Tale m etodo consiste nella ricerca delle fosfatasi nel sangue. Si chiamano con il nome di f osfatasi degli enzimi che ·hanno la proprietà di idrolizzare gli eteri fosforici in alcool libero ed acido fosforico. Uno o più di tali enzimi sono normalmente presenti . nel sangue umano e ad essi deve ìl f angue la proprietà di trasformare nella maniera suddetta gli eteri fosforici . Robinson e la sua scuola, in una serie di interessantissimi lavori, hanno messo in evidenza l 'importanza ch·e hanno le fosfatasi net processo di formazione delle· ossa ed in parte anche nel m·etabolismo dei carboidrati. Kay e Roberts, ricer cando indipendentemente l'uno dall 'altro , hanno trovato che la 1


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SEZIONE Pi:tATICA

fosfatasi del sangue è molto aun1entata nell 'osteite deformante ed in altr·e: malattie in cui si hanno notevoli alterazioni ossee (m. di Recklinghausen, ecc. ), · · Nella numerosa serie di casi investigati da Roberts erano inclusi due casi di ittero ostruttivo ed uno di ittero catarrale: i due casi di ittero da ostruzione mostrarono un netto aumento della fosfatasi del sangue, mentre nel1'ìttero catarrale tale aumento mancava. L' A. ha creduto degna di ulteriori ricerche I ' osservazione di Roberts ed è venuto alla conclusione, in base alle ricerche ~ui suoi 52 inalati, che nelle forme di ittero ostruttive qt.tn li potrebbero essere quelle da un calcolo nel coledoco o da tumore della testa del pancreas, la fosfatasi del sangue è costantemente alta, mentre nelle altre varietà di ittero i valori della fòsfatasi sanguigna sono sempre normali o di poco superiori, ar1che se l'ittero è intenso. Le ragioni di questo particolare comportamento delle fosfatasi sono ancora poco chiare, nè servono a chiarirle di più le sottili argo· mentazioni dell 'A. Ad ogni ntodo il fatto resta e sarebbero desiderabili ampie ricerche di controllo rper stabilire la reale esattezza di questo metodo , che verrebbe ad assumere un 'importanza non indifferente J1ella diagnostica diffe-ren zia1e degli itteri. G. LA CA.V.i\.

gliere dei vetrini co·p rioggetto di spessore inferiore ai mm. O.IO, nel · secondo caso si può u sare la camera contaglobuli di Halber-Glynn (Zeiss) con reticolato- Thoma, la quale ha una profondità di mm. 0,02 ed uri coprioggetto di mm.- 0.18 e può quindi essere impiegata con qualunque tipo di obbiettivo ad immersione. Per 1' esame il sangue viene diluito come è d'uso nel conteggio delle emazie, servendosi di una soluzione salina isotonica anticoagulante e contemporanearnente colorante. C. ToscANO.

Gli ascessi intermuscolari. (H. A. PmLLIPS. British lWedical Journal, 11 febbraio 19'33).

I libri di testo e la stampa medica dànn9 scarsa importanza agli ascessi intermuscolari forse a causa della loro relativa rarità e della loro distribuzione irregolare. Questi ascessi sono generalmente situati tra gruppi di muscoli più che nella massa muscolare. Ce ne sono due tipi: quelli ad etiologia nota e qu·elli idiopatici. A parte i comuni ascessi intermuscolari dipendenti da un 'infezione diretta da parte di focolai suppurativi di parti vicine, articolazioni ed ossa, gli ascessi da causa nota possono essere in rapporto a suppurazione di un ematoSul conteggio dei retieolociti. ma , di una borsa intermusco]are , di una gla11(G. CozzuTI. Diagnostica e T ecnica. di Labor., dola linfatica situata tra i muscoli, di una sup25 febbr. 1933). purazione intorno .ad un corpo estraneo, opI meto·di di conta dei reticolociti finora pro- pure a condizioni piemiche. Gli ematomi posson.o essere prodotti da un posti sono fondati sulla differenziazione di trauma diretto o dalla rottura completa o parquesti elementi n el sangue per mezzo di colorazioni con sostanze coloranti cosidette 'ritali ziale di un muscolo, nella massa delle fibre o n'e l loro punto di attacco ai tendini, in seguito (specialmente usato è il Brillantcresylblau). Questi metodi si possono disting uere in due ad una contrazione violenta j improvvisa ed incoordinata. Molti ematomi sono riassorbiti o si gruppi: quelli che praticano il conteggio dei organjzzano in tessuto connettivo, ma alcuni si reticolociti su uno striscio di sangue (tecnica di Cesaris De1nel e sue modifi cazioni) e quelli infettano e diventano ascessi. Questi si svilup·~ pano 0on tale lentezza che il paziente finisce che fanno uso di una camera contaglobuli (tecper dimenticare. il fatto ca11sale originario, e nica di :F rank e seguaci), il conteggio praticato l 'i.ngrossamento muscolare profondo e dolorosu uno striscio di sangue, mentre è sottoposto so, spesso accompagnato .d a ipertemia, fa pena moltissimi errori, offre il grande vantaggio sare a1 sarc.o ma. di permettere I 'uso di obbiettivi ad immersi on e I .n1uscoli .che più spesso vanno soggetti a con i quali solamente si può ottenere u11 in- . questi ematomi da strappan1ento sono quelli grandimento sufficiente per differenziare i redelle estremità, ma talvolta si verificano anche ticolociti. Il metodo migliore di conteggio dei nel serratus antious e> n el reotus ed obliquus retic.o lociti sarebbe quello che raccogliesse le abdo1ninis. . prerogative dì ambedue i metodi ora in uso Gli ascessi intermusco1ari di origine piemica evitandone i difetti; quel metodo cioè che p·e rsono generalmente multipli. Sono per lo più x;nettesse di eseguire il conteggio con gli o~­ a decorso insidioso , relativamente indolori. biettivi ad immersione in camera contaglobul1. Gli ascessi che ;:,Ì sviluppano in seguito · a Ql1esto scopo può ess~ré ottenuto o riducensuppurazioni di borse .vi cine po.ss~no verificardo lo spessore del copri-oggetto della camera si solo in quelle parti dove esistono l·e borse contaglobuli 01>pure facendo uso di una castesse. Tale è l'origine di alc11ni ascessi glutei. m era contaglobuli a profondità n1inore di Gli ascessi che si formano intorno a corpi quel] a delle camere comuni, in modo eh~ si.a estranei sono di solito molto evidenti, ma tal_ possibile mettere a fuoco qualunqu~ obb1ett1- volta l'accid·e nte determinante è dimenticato o vo ad immersione . Nel primo caso , basta soetrascl1rato, perchè il corpo estran·e·o non ha per •


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revoli 95% di cui 50,5% guarig ioni complete;. lungo tempo dato segni di sè, o perchè si è spostato, o perchè si è creduto di aver.J.o el1mi- · ~condo Salomon: risultati favorevoli 8'7%; nato del tutto men tre in effetti ne sono rimasti guarigioni complete . 70%; secondo Krause( 1342 casi) si avrebbe l ' 82~fo di successo. dei frammenti nell '0rganismo. · Dice d'altra parte che la tiroidectomia perNelle regioni dove esi~,no 1:. gla:Boole- linfatiche i.ntermuscolari si possono verificare piccoli gozzo esoftalmico dà il 2,5% di mortalità se-· ascessi tra i muscoli, tale è il caso degli ascessi condo Cri1e (ì022 operati) il 3% secondo Kosubpettorali. Talvolta questi si sviluppano do- cher; il 3,5% secondo Pemberton; il 2% nella1 Clinica Lahey di Boston; il 7% secondo Le-· po malattie infettive, come l 'ir1fluenza e la scari1orn1ant (906 operati); secondo Alamartinelattina. 1'operazione darebbe il 70,8% di guarigioni,. Gli ascessi intern1uscolari idiopatici , ossia da il 22% di miglioramenti e il 7, 7% di mortacausa ignota, possono rassomigliarsi agli ascessi p erirenali, ischio-rettali , poplitei e anche _sub 7 lità ; ma si deve anche tener conto degli opefreni ci. È verisimile che essi siano deterrrunat1 rati che muoiono per cau se di verse e che seda emboli batterici o di altra natura provenien- condo Judd raggiungerebbero il 15%. Il trattamento radiologico come anche il chiti da focolai infettivi la cui situazione non è sempre accetta.bile. Tenuto conto che rnolti rurgico potrebbero restare inefficaci ma il pri-· ascessi r enali o perirenali sono spesso la con- 1no ha il van.taggio di non esporre a pericoli. seguenza di una foruncolosi, è probabile cl1e Riguardo a i sintom i, entrambi i trattamenti anche gli ascessi musc9lari idiopatici possono arrestano il dimagramento, abbassano il metabolismo, rallentano la tachicardia e sopprimoavere una medesima origine. · Tutti i muscoli del corpo possone essere colno il t1~e-m9~, f)eFÒ la radi&-terapia lascia dipiti, ma la localizzazione più comune è nei minuire lentamente il gozzo cJie invece è asportato dall'operazione; la qual e però lascia una muscoli delle coscie. . L 'agente batterico è quasi sempre lo sta fil o- cicatrice. cocco aureo . · L 'A. dà quin<li quali i11dicazioni della raIl sintoma più comunemente accusato è un dio-terapia 11el gozzo: l) -le fo1~m e actite che sadolore profondo nella coscia , ta~wlta descritto rebbe pericoloso operare; 2) le form e con si11tocome un crampo al principio, e poi a carattere matologia int'e1isa; 3) le forme fruste con dipulsante. Il dolore si agg1·ava con la. fle.ssion e sturbi 1iervosi. della coscia o de lla ganJba. Oltre a ciò s1 hanAo-giung·e cl1e pralica1nenle i dovrebbe prono fenomeni gen er.ali: malessere, anoressia, var e prima la cura rnedica, poi la c ura radioipertermia. log'ica ed i11fine la cura chirurgi ca seb ber1e Obbiettivamente al principio nulla si risconspesso basta far mettere a letto e .isolare il tra di notevole all'infuori di un vivo dolore ll1alato o sostituire la curie a lla Roentge11a ll a pressione profonda su un'area più o meterapia perch è si po sano con seguire buoni rino an1pia. D opo qualch e giorno con la mi uulta ti enza ricorrere all ' intervento cruento razione si n ota un :\um ento d ella circonferenza cl1e i11 ca 0 1 econdo alcuni chirurg hi, sarebdella coscia in confronto di quella controlateb e 'facilitato dalla precedente radio-terapia. rale. Talvolta , ma con diffi coltà, si può apprez- . Riguardo a lla tec11ica dice che è lJreferibile zare ancl1e l1na fluttuazion e profonda. Il rossoesle11dere le irra<li.az.ioni anche alla regione tire e l 'ed ema compaiono solo tardivamente. 1ni~a e con clude ch e non r raro osservare d ei . Gli ascessi intermu scolari d elle coscie pos- \'eri mira co li . CANDUR-RA. so110 essere confusi con l 'ost eomielite , con il • arcoma, la gomn1a , il lipoma ed anche con La cura delle scottature (con speciale r1semplici forme r eun1atiche. g11a1·do all'uso dell'acido tannico). Quando i caratteri clinici non sono . molto evidenti convie11e ri correre all 'esan1e radiologi- (P. H. M1TCHINER . Tli e B1,it. M edic ..Tourn., 18 co ed alla pt1ntura esplorativa , ch e quasi sem·rrlarzo 1933). pre risolvono ogni dubbio. DR . Le scottature sono di ventçlte , in queRti t1ltirni a1111i , più rare per le n1 ig·liorate condizio11i di La i·adio-terapia nel gozzo. vita an che dei poveri e quindi anche la morta(H . LACHA.RITE. L'Union Al édicale tlii Canada, lità che esse davano è ridotta. C'è anche un n1ar zo 1933). cambian1ento nella frequenza del tipo di l esioL 'A. parago11a i risultati del trattamento ra- ne: prin1a d el 1908 al St.-Tholl).a 's Hospital il dio-terapico e quelli del trattamento chirurgico rapporto fra sco ttature cli 3° e di 2° grado era di 3 a 2, m ·e ntre ora è di 1 a 7 e si sa che le nei vari casi di gozzo . scottature di 2° graùo c.làn110 mortalità minore Dice che secondo Thompson Stevens, Haudek e Kriser è la radioterapia ben applicata che di quelle di 3°. darebbe i migliori risultati con il 90% di guaLa m&r-te-f)eP-Scotlature si pttò avere solo nel rigioni; secondo Barclay (300 casi) 1'87% di ri2 1/2 % dei casi n el 1periodo iniziale di sl1ockT sultati favorevoli di cui il 63·,3% di g uarigioni ; inentre è [)iù freque11te nel periodo acuto della seco11do Sielmann (500 casi): risultati fav otossiemia ch e s'inizia cla 6 a 24 ore dopo. 1

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SEZl ONE PRATICA

La tossien1ia è dovuta 11rohabilu1ente a1l i11troduzione in circolo di ista1ni1la 1>ro' eniente <lai te su ti l e::; i ed è e11rata bene col la trasfu.sion e di sangue preceduta da sa la !::iO. re Ile prime ore del la scottatura e' è una 11ole' 'oli sin1a perdita di siero di sangue, donde colla o che i può c,·itare iutrodu cendo liquidi nelle vene, so tto eulc e per bocca. r\ questa -0nor111e perdita di iero e all 'icnn1i sione in cir-co]o di ostanzc tossiche si p11ò ovviare colla .coagulazione delle s uperfici sco ttate (ac ido picri co, acido la11niro). Il r11etod :> di cura usato dall '.t\ . è CJ ucll o de.gli pruzzi ài soluzione di acido tannico al 2 %, previa pulizia dell a regione sco ttata . Il m etodo però pre e11ta derrli i11 conYenienli, cl1e lo r en dono di cliffici le appli cazione ambulatoria, e precisan1e11 le la ncccs i Là di e porre la scot.tal u ra all 'aria l)tlr tenendo caldo il l)aziente, la 11ec ~ ità di ripetere ogni ora le 1)ru zza ture nell e prin1e 10-21 ore. Inoltre c'è la irupos ibilità <li curare con questo metodo ma]ati r he tiann o scolla ture tant o dcl dorso che del IJe tto e la nece it à c }1 e la . olu zio uc tar1rli ca j a fresca. Il fatto cl1e la ·oluzione tanni ca nor1 fresca (là una ero ta r1 on sodd i facente dipende non "1.a m odifi cazioni r l1 imich e della soluzione, che ·.;i ntantiene inalterata a11cl1e dopo 5 anni. P erò la oluzione r1on fre ·ca dà ero la . oddi facente solo se apJJlicala lun g.a111ente. P er que lo 1ilc11iner applica Sl1l la st1perficie scollata dell e co n1 presse ir11bev u I e di soluz.ionc di a cido tannico al 2 % con 1-2 %o di percloruro di mercurio. Questa m edicatura deve e sere mantenuta in il o per quindici giorni per le piccole rotlal11re e tre ettin1an e per quelle m olto este e. La fuori u:r.i ta di . i ero da i marg ini della fasc ia tura non richiede la rimozione di qu e la. La m ortalità clic era del 15 ,5 % })Cl' ]e co ttalure di 3° g rado e d<'l 7 ,5 /{1 per le srotlalure di 2° grado . quando J'A. usaYa ] '.acid o picrico , è scesa coll 'aciùo ta n11i co a 4 P I %. 11 n1 etodo d e1le con1pre . e all 'acid o l>ir rico è s tato adoperato anch e arnbu]atoriarr1cntc con ottimi risultati. R. I . c SEì\ 1

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DI V AGAZIO N I.

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La fisiologia dell'uomo in ma1·e. l Jna . erie d 'in tcre santi ricer ch e è si ala e eg uita su que to argomento, nel cor. o di vari anni, a Trieste, sotto la dj1eziu11e del prof. Am edeo Herlitzka di Torino. Le ricerch e sono state condotte nel Lazzaretto di S. !Bartolomeo, messo a sua disposizione dalla Direzione Generale di Sanità. Per mancanza di mezzi si è dovulo poi abbandonare l 'opera intrapresa. Un riassunto dci lavori compiuti è stato esposto dal prof. Herlitzka quando venne ina ugurata la sezion e della Ven ezia Giulia della Società Italiana di Biologia SperimentaJ.e (di ch e dem mo già notizia). I ]avori riguardano, tra l'altro, gli e ffetti d el bagno di mare che sono stal i egniti per

ciò che concerne il ricambio respiratorio ed energetico (notevolmente aumentato: Rahbeno, Margaria); la temperatura dell'aria aspirata (che si abbassa: Margaria) per azione della uperficialità della respirazione). :È stata poi studiata la meccanica respiratoria in varie for- · me di bagno e di n.uoto (Rabbeno). La p erS[Jiratio insensibi·lis a ttraverso la cute - sco1)erta immortale del Santorio - aumenta in seguilo al bagno (Mariannina Levi e Sa pegno) . Particolarmente so110 state studiate le modifi cazioni del sangue in seguito al bagno di mare. La reazione del sangue i)resenta una diminuzione della ri erva alcalin a (Rabbeno); Ja g lice1nia diminui ce e cre"'ce la tolleranza per g li idrati di carbonio , m e11tre si ha una perdita di acqua del plasma (Ro,vinski). Il nun1ero dei corpuscoli ro i e bianchi aumenta (Chiatellino e Gianotti) ebbene la massa sa11guigna rimanga immutata (C:hiatelJino e Rowinski), i cor1)u coli rossi i)erdono di rei ten za, segno di immissione i11 circolo di sangue dalla milza (Cl1iatellino). L 'eliminazione dell'acqua e dei sali coll 'orinn aumentano : più la prin1a cl1 e i secondi! e l 'acqua elimina la in più de,'e in par~e provenire dai tessuti (Chiatellino e Margar1a) . Anch e la velocità di sedime11tazione in seguito a bagni ripetuti aumenta (Palo111ba) pur riman endo n ei limiti della norn1alità . L 'eliminazione dell e basi purinicl1e (acido urico) subisce pure un aumento per quanto non immediato (C:l1i atellino e a1)eano) e alt crazioni nell'ccruilibrio del potassio e del calcio nel sangue . i hanno in seguito a bagni . in go li e a1 ~ogg- iorn o al ma.re (Ro,vinski e Barone). Que, t ' ultin1 0 provoca au mento del ricambi o ba ale nei ban1bini pr0Ye11ienti dal r.ftr. o e dall'alto Adi ge. non in qu r lli di Tri e~ l o (Rowinski), il r l1 e dovrebbe e, ~e re tenuto rref'enle n ell 'asscg·nazio11 e d ei ban1bini alle r oloni e al1}ine e marin e. Ro'''inski fl Sapegno din10. trar ono al m a re t1n noteYole aumento dr 1 rinn ovament o dC' i rorpusrqli ros~ i. analogo n quello constatato in n1ontagna nell 'Istituto Mos. o diretto d~J l 'ITerlitzka, pur non avendosi al rn are aun1ento del numero dei. co r1)tlsc0li. An r h e sull a secrez ione gast rica tanto il bagno di lnare r he quello di solei e~err it a no l 111 ann1ento (Barone). . Tl 1ono muscolarr 1)oi in ~auito al bagno diminuisce nel aio,'ane (Ceruti). m a aumenta n ei piccoli bambini e neJI 'uomo anziano quando r ioè il tono stesso è inizialm ente basso (S·a o·egn o). Una serie di ricerch e furono eseguite con l'iniezione di acqua di mare che provoca un au m ento del ricambio degli zuccl1eri (Viola) . en za modificazione del alucosio del sangue (Rabbeno) e con aun1entata arterializzazione dcl san gue (Gayda). n un altro campo furono eseguite numerose ri cerch e da11a dott. ssa Coll e che studiò la prodLtzion e e Ja raccolta dell ossigeno in alcune al ghe.

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cc IL POLICLI NI CO

Dopo questa esposizion e l 'Herlitzka 11a concluso che qualunque sia il valore di queste ricerch e esse dimostrano che esiste nella fisiologia dell'uomo al mare un campo di studi da disso dare sistematicamente. · . Dopo aver esalta to il mare culla della vita organi ca e che ha per l 'u omo una cosi grande importanza, l'Herlitzka, deplor'ando di dover abbandonare l 'impresa e portato un saluto a quel lido a cui tanti affetti lo legano , do.: lente che g li anni non gli permettano di sperare di riprendere l'opera incominciata , esprime l 'augurio che altri lo possa fare e che a Trieste possa sorgere in un non lontano avvenire una <t Università del Mare >> per studiarlo in tutte le sue manifestazioni, da quelle. fisiche a quelle artistiche e ciò per giungere a conosoenze che permettano di rendere m eno aspra la lotta che ogni giorno si combatte sul mare per la vita dell'uomo. R. 1

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. O. Vos s. Sepsis ruach Angina. Vol. in-8° di pag. 60. W. Vogel, Verlag, !Berlin. Mk . 6. Trattasi di una breve monografia relativa al problema prevalentemente terapeutico degli stati settici gravi immediatamente susseguenti a forn1 e gravi di angina tonsillare. Dopo una breve storia dell 'argomento, e ad alcune i10 zioni gen erali di patologia riguardanti le vie , sanguigna , linfatica o attraverso gli interstizi dei tessuti , attraverso le quali l 'infezion,e si fa strada verso 1'organismo dal focolaio infettivo ac11to tonsillare, è trattata la patogenesi della forma, unitamente ai limiti entro cui deve essere nosologicamente intesa e ai sinton1i locali e generali. ~ largamente trattata la parte specialmente ch e si riferisce a1la sintomatologia locale sia strettamente tonsillare sia di vicinanza , l '·edema dei tessuti del collo, la tumefazione ghiandolare e i segni di alterazione circolatoria di vicinanza per compromissione tromb otica dei vasi venosi ; la sintomatologia generale .e la corr1promission e dei vari organi e~ apparati vengon fatte più su ccintamente, ed a ragion e dato lo scopo ed il carattere del lavoro. La casistica riportata è di 25 casi tutti b en studiati sp ecie dal punto di vista specialistico, n1a anch e dal punto di vista generale; ed è minutamente indicata la t erapia chirurgica, ch e, secondo l 'autore, deve mirar e ad aggredire il focolaio primitivo· dell 'affezione e cioè la tonsilla ch e vien considerata appunto non solo com e porta d'entrata ma anche com e centro di sviluppo e di diffusione dei germi nel] ' organismo; m a pesse volte l 'intervento sulle tonsille va fatto in un secondo tempo , e dopo che si è già intervenuti o su infiltrazio11i flrn 1monose del collo o su trombosi veno-;e o ~u linfogùia11dole ... up_lJuranti. Conìunque pri111a o dopo l 'intervento fondam entale è quello di aggredire il focolaio tonsillare ·e la casistica

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riportata dall 'autore circa le guarigioni ottenute è assai favorevole al criterio interventista, poichè i casi guariti operati raggiungono l '80 per cento; rimane sempre una percentuale del 20 '}~ di insuccessi, ma questo numero è assai inferiore a quello di analoghi casi lasciati a sè, cioè non trattati chirurgicamente, ed è anche inferiore a quello dei casi sfavorevoli riportati da altri autori secondo i quali solo nel 50 % degli interventi veniva raggiunto il su.ccesso terapeutico. · Trattasi come ahtiamo detto prevalentemente di un lavoro clinico; sul materiale operato e sulle localizzazioni settiche a distanza sono sta te però prati ca te anche accurate ricerche batteriologiche che, secondo noi , non dovrebb ero inancare mai nello studio di queste form e ancora tanto discusse n el loro intimo meccanismo. Dalle indagini dall'A. praticate risulta che la massima importanza spetta in questo campo agli streptococchi, per quanto una certa parte spetti anche agli stafilococchi e ad a ltri germi ; e per quanto l'A. non abbia eseguito sperin1entali su animali ' tutta. . ricerche . via ritiene per la sua esperienza clinica di poter convenire in linea di massima con le osservazioni di altri autori che ammettono la P?Ssihi1i~à di ';1Il organotropismo particolare d1 questi germi provenienti da focolai tonsillari anche in queste forme chiaramente e gravemente settiche. La breve trattazione a tipo monografico del! 'argomento , corredata da una buona raccolta bibJi~grafica , si presenta di proporzioni modeste d1 mole, ma densa di opportune e cl1iare osservazioni e di dati di fatto clinicamente indagati. Cu.

OBNN.I BIBLIOGRAFICI. (f.) A. Busr. Te~1vica. e dil!gnostica r(Jldiologica delle r:ialattie c,hzrurgiche, l lnione Tipografie.a Torinese, 1933. Vol. di pag . 997, con 599 figure. Lire 95. Ho qui sul mio tavolo accanto al libro di Haeniscb e Holthusen (recensito di recente) : Einfiihrurig in die Roentge11ologie, il libro di Busi , edito dalla Unione Tipografica Torinese e costituente il X volume del Trattato di semeiologia fisica e diagnostica chirurgica pubblicato sotto la direzione del Taddei con la collaborazione oltre ch e del !Busi, del Chiavaro, del Citelli, del Gentili, del 1Fragnito, del Putti, di Vollaro e di Delitala . Tutto quello che dal punto di vista editoriale salta agli occhi p er il libro di Haenisch e Holthusen u scito dai torchi del Thi eme (carta patinata, stampa perfetta. radiogrammi nitidau1ente riprodotti) fa deficienza purtroppo nella edizione dell'Unione Torinese. Special(1) Si prega d ·inviare due copie dei libri di si desidera la recen sione .

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S l~ZIONE

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PIV\TICA

n1ente la riproduzione dei radiogra111111i (ch e Gli AA. hanno curato di es ere quanto più si indovinano meravigliosi per dettagli e per possibile brevi, chiari e semplici i1ell'es1Josiorigirtalità d ei casi) è imperfetta. Eppure una zione della tecnica. In gen ere vie11e descritto edizione accurata (sia pure con un modico un sol metodo, quello in cui l 'A. ha maggior aumento nel prezzo), una stampa perfetta, una pratica e maggior fidu cia; g li altri metodi nitida riproduzione d ei radiogran11ni sar ebbero vengono talora accennati. stati dal pu11to di vista editoriale una o l tima La con cisione del t esto - che talora }Juò in1pre a percl1è il libro del Bu i è il più bel ~ embrare eccessiva non va a scapito della lib·ro ita liar10 di radiodiagno tica pubblicato c l1iarezza e tutti i tempi operatori importanti in C[uesLi ulLi111i anni. sono messi in 1uce. el fervore spirituale che ci ani111a in questo Le illustrazioni (406 fi g. e 16 tavole a colori) decennale, fra i t entativi di rinascita r }1e du ano orig inali e particolarmente dimostrative. più parti si tenta del libro italiano, il l jbro G. PACETTO . d el Busi - accurato nella stampa e nella edizione - avrebbe finalm ente impo to il lihro e. LEPOUTRE et F. TOBBAERTS. La Pyélographie italiano ancl1e all 'estero. È vero ch e il radiointraveineuse dan~ le diagnostic urologique. log-o intel llge11Le e lo stu dente in telligenle poEdiL. G. Doin e F., Parigi, 1933. iFrs. 22. tranno ricono cere nel libro di H.aeniscl1 e R una breve 1nor1ogra fi a che fa parte della IIollhu en il lraltalo in serie m entre il libro nota collezione : « la pratique médicale illusdel Busi è il libro di un Maestro, è un libro trée » edita da G. Doin. (l\ilolti nostri studiosi ove ~ano proft1 e a p ien e mani e l 'esperienza hanno pubblicato contributi non inferiori .. . ma dell 'i11 egnan1ento e l 'esperienza tratta dalle sono rimasti come articoli di Riviste, e non difficoltà diaa11ostiche che ogni radiologo inlanc ia ti come mo11ografie a sè ... il ch e si dice contra nella sua pratica giornaliera. E tutto vi è detto con form a l)Ìana e sem- , non per far torto ai fran cesi ma forse a noi ... ). Sono 40 agili pagine in cui sono esposte la plice con t1na perfetta fusion e d ella radiologia toria e la tecnica d ella pielografia endovenocon l 'anatomia patologica, con la fisiolog ia e a, e sono dati i risultati , malattia per malattia con la clinica. Lo tudente vi potrà apprend ere (ptosi, idronefrosi , calcoli , tubercolosi, ascestutte quelle cognizioni ch e gli sono necessarie; si J tumori, ecc.). C, è anche un capitoletto per• ma il radiologo esperto e provetto leggerà il la gravidanza (14 righe ... ). In 8 la vole sono poi libro con diletto: non è il trattalo clo,·e in riprodotti 32 radiogrammi, a lcuni mol~o buomodo schematico sono fissati i olili punti ni. Ch e si vuol e di più, per 22 fran chi ? principali dci ' 'ari capitoli di radiologia; ma è p. g. il libro scritto con passione perchè tutto è frt1tlo della esperienza personale malurnta in tanti G. CAVINA. T ecnica della resezione gastrica . a1111i rli laYoro e di tudio . ] val . di pag. 138 con 98 figure. L. 60 . ~ p er que -to che l 'edizione lJresente . arà Ed it. L. Cappelli , Bologn'l. ben 11resto e o.urita. Aspettiamo presto la nuova e<l i?.ione in bella veste quale è dovuta a una ~ un 'opera m olto preaevole l)er il chirurgo opera italiana ch e lascia finalm ente a distanza questa ch e oggi l 'illus tre 1primario dello S:peda_le la 111aggior parte d ei trattati p ubl'.llicati in quedi S. Giovanni di Dio in 1F iren·ze, p·u bbl1ca 1n s ti ultin1i anni all'estero. E. Mr1,.i\NI. bella veste e corredata da nitide e belle illustrazioni. L ' argomento h a ancora molto in te1\f-\HTO"l. T ecnique chirurgicale: Urologie (G. re e : in t ema di resezione gastrica i pareri '1ario) Gyn écologie (R. Toupet). pp. 507 con ulla tecnica e sulle modalità dell 'anastomosi 406 flg. e Il> tav. a colori. 1\1aloine, edit., 11on sono ancora concordi ed è bene ch e i Parigi, 1932 . _ chirurg hi che più hanno avuto occasione di I.a pre e!i lo edizione, che è la 6a. , della « Tec- eseauire resezioni n e illustri110 la t ecnica pernica c hirurg ica », si presenta con u11a modiOon~le . In Italia questa monografia ,-ien e a cazio1te fonda111entale in quanto che per pre11dere il suo posto acca~to a quelle . su 1l.o u11 aggiorna1ne11to accurato dell e n1od i Ocaziolesso argomento g ià pubblicate da a ltrr chi11i di tec nica e delle operazioni nuove - il rurghi. Marion }1a c hiamato a collabo rar \' i eminenti Nella prim a parte del volume l 'A. fa Ja cl1irurgi specializzati e precisame11te: Maure s toria d ell a resezione gastrica e molto con1por l e operazioni sui vasi , s ul collo e s ul topletamente rico rda le varie t ecniche e le :rierace; orr el per g li arti e la col on no veri ebra - dificazioni d ei m etodi classi ci non tralasc1anle; Bourgeois per 1 orecchio, na so e go la; Vel- clo c1uelle italiane più conosciute. Nella seconda parte tratta dell e cure pre- e t er per g li occh i; n obineau per la tesla, s istepost-operatorie, delle complicazioni , dell.a rn a nervoso , impa lico; Toupet per J 'appa rato anestesia e infine, più in extenso, della tecnldi!!r rcnlr . ano, retto, ginecologia; ~fario11 per ca personalmente attuata nella ~e~ezione g~le gen eralità e l 'urologia. Lroduodenale segulla da ga trod1g111no t on11a L 'opera co111 prenderà 4 volun1i og11 u110 dei Lran smesocolica ora]e parziale i11feriore. quali fa parte a sè e si vende epar atamen te. Bella la veste ti1pografl ca e o tt im a la riproIl volurne testè co1nparso comprende l 'urologia duzione delle fig ure. P. VALDONI. e la g i11ecologia . 1

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1186

<< lL POLICLIN CCO

ZA I NI F. : AppeThdicite. Seconda edizione; pag. 130, 4 tavole f. t. Milano, Soc. An . Coop. poligr af. operai, 1932. Opera scritta con intendimenti pratici e corredata dai dati di una vasta esperi e11 za personale. L 'A. ha curato specialmente la parte clinica , d escrivendo oltre alla sintomatologia classica. anche le form e clinich e più comuni ed importanti (gastrica, intes Lina le, urinaria) e intratten er1dosi sulle indicazioni all 'ir1tervento chirurg ico la cui tecnica illustra con 4tavole riportate d a Pauchet . G. PACETTO. CANECA

D ucu1NG . Précis de Cancérologie. Voi . di 1260

pag. con 516 fig. Masson , Parigi , 1932. Scopo d ell 'A. è stato quello di riunire i11 q t1esto libro le nozioni f.ssen ziali s ullo s tato attuale del probl ema del can cro e la trattazio n e c lin ica completa dei di, er si turr1ori maligni. La prima parte d ell 'oper a riguarda lo studio d el ca11cro in gen erale (etiologia, a11a tomia oatologica , clinica, patogenesi e terapia) non tralascia nd o nulla di ciò ch e è necessario saµer e d i queste gen eralità e special1ne nte del radium, d ei ragg·i X e d egli agenti fi sici i11 gen e re adoperati contro il ca ncro . La seconda parte contien e un'esposizione con1pleta dei diversi tumori malig ni aggio rnata con ]e moderne acquisizioni diagnos tich e e t erapeutich e. · Lo studio c lini co di ogni forma di tumore n1 aligno è precedu to da cenni di anatomia, en1briolog ia e fi siologia, n ecessari a lla sua eh iara comprensione. um erose e b elle illustrazioni, in g r an parte orig inali , completano questa OJ)e ra r1 ella quale il n1edico pratico troverà un 'ottim a guida. G. PAcETTO. 1

iBÉ CLÈRE, CBALJER, MAGROU, DE NADJ AS, DELRERM, LACASSAGNE, LECLERQ , LAnonnE . Huit

Conférences de Cancérologie. Vol di pagg. 229. .Nias on , edit. , Parigi, 1931. Sono le « conj erenze .della domenica n fatte a l Centr o a nlicancer oso di Tolosa (Prof. Duc ut11g) su argomenti di attualità, da studiosi particola rr11ente competenti conve11uLi dalle ,,arie parli della Francia. I vari argo111enti sono trattati in forma piana e sintetica, con intendimenti pratici e ser ena obbiettività. Il libro si legge con piacer e cd è r icco di u tili insegnamenti. N ell 'irnpossib ilità di accennar e sia pur fugacem ente ai var i argornenti trattati ci limiLi.an10 a dare l 'e len co dei temi d elle conferenze: Bécl ère : La radioterapia dei fibr omi uteririi. Cl1alier: Il trattamento del cancro del retto. 1\fag r ou : Cancro delle piante. De abia : Imp ortanza dell'esame istologico

nella radioterapia del cancro. J,aborde : l~ adiosensibilità deii tessiiti e s1ioi rn1)1>orti col f raltamerito del c.ancro.

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[ANNO

XL, NuM. 30)

1Delh ern1: Aspetto radiologico dei tumori del

polmo;ie e del m ediastino. I Jacassagne: l 1idicazione alla radioterapia cl ei sarcon1i. J..eclerq: Traumi e cancro. G. PA CETTO.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia ll'ledico-Fisica Fiortintina. Seduta dell'8 giugno 1933. Presid ente: Prof. Pio BASTAI. Sopra un caso di aneurisma dell'arteria anonima.

Dott. F. FERRANTI e Dott. G. Nrzz1-NuTr. - Gli 00. n el riferire il caso di loro osser vazion e, illus trano la sinloma lologia dell 'aneurism a dell 'arteria ano11i1na, richiamando sopratutto l 'allenzion e sopra le al terazionj del polso radiale e carolideo di destra, sulla p aresi della corda vocale dello stesso lato e sui fenon1en i di co1npressione della trachea e della ' ena anonima di sinistra. Fa11110 rilevar e ! 'importanza per una tale diagnosi della r adiologia e della misuraziorte della pressione ven osa, nei casi, in cui la s tasi a sini sLra, dal lato opposto cioè del Lu m ore pul sante,, non sia rilevabile altrimenti perch è ancor a assenti la cianosi e l 'ede1na.

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Singolare caso di blastoma sintetizzato a noduli multipli disseminati sottocutanei.

Dott. G. MANGANO'ITI. - L 'O. presenta un sogge tto di 38 anni il quale da circa 6 m esi ha notato la comparsa di n oduli duri indolenti disseminati a1 tronco ed aumentanti progressiYa1nente di numero e di dimensioni, senza tuttavia compromettere lo stato gen er aìe, ch e è ottimo. Da1l 'ultimo n1ese si apprezza110 le linfoghiandole inguinali ed an ellari accrcsciu Le di volume e di consisten za. La formula ematologica t end e verso una linfomon ocitosi con graduale increm er1to num erico di glo. buli bianchi (da 6800 a 12.000). L 'esame istologico di quattro frammenti (lella cute e delle linfoghia11dole fa orientare verso una n eoplasia sist emica probabilmente del . R. E. del so lloculaneo, con appar enza in qualch e zona di r e ticuloma, in altri di endo lelioma. Pur riser,·andosi nel giudi zio diag·n ostico definitivo, ch e solo ulteriori esami ematologici e istologici del caso per1netleranno di delucidare, l 'O. espon e il con cet to ch e Ja forma in esam e debba ritenersi com e un a n eoplastizzazio11e sistenTica multicen lrica rlel S. Il. E.; e fa osservare ~ome il caso rappresenti verosin1ilmente un anello di con giunzione fra l e forme iperplastich e e quelle neopl astich e del sis lem~. Sindrome da compressione endocranica pEr sdoppiamento della squama ·dell'occipitale.

Prof. O. BARTOLI e Dott. R. BEN nLLI . - Gli 00. clesrrivon o un caso di cisti ossea di origine traun1a lica sYilup1)alasi a carico dcl} 'occipitale e che clava n el pa1.ien te fenomp11i da compressione (dis tu rbi visiYi , cefalea, attacchi convul sivi, spermatorrea). Si soffermano larga1neHt e sulla diagnosi d ifferenzjale, ricor<l ando il m eningioma , I 'ascesso cerebrale, l 'en1 a lo1na so ttudurale. La sindrome scomparYe comple tamen le dopo l 'atto operativo .

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, {AN

·o XL,

Ul\r.

30]

Studio sistematico delle emorragie cerebral i. E. CAFissr e G. DE STAs10. - . Gli 00. s u 7370 au Lo1)sie ha11no trovato 167 emorrag ie cer ebrali cau ate da arteriosclerosi ed arteriti in genere. Di queste 141 erano ~ sede abituale (capsula, nuclei d e lla base, corteccia cerebr ale nella zona parietolen1poro-occipitale) e 26 in sede più r ara (9 ponle, '8 cerrel letto, 3 lobo frontale, 2 p eduncolo, 2 bulbo l i11. ula, 1 ponte pedur1colo e cervellet1o). Dall~ studio tatistico è r esultato: 1) cbc le omorragic ·Ccrel>rali in e tà g jovanile sono :giù frequ.en Li nelle f e1nn1i1to che neiI 1nascl1i , anni 0,10, m a ch i I OI 11 %l fem1nine 0,31 ~o ; anni 11-20 maschi 0,46 %, femmine 1,41 %, forse in dip&ndenza alla magaior dispo iz ion e delle prime Yer o le alterazio11l va ali er ecli larie; 2) che l e e1norragie cer ebrali rare si manifestano in soggetti mollo g iovani , o mollo vec-chi , o 111ollo nlalalj . Questo perchè la le ior1e abituale ull 'ar leria di Charcot si manifesla con l 'elà ·t:ispcltanclo individui parlicolarmen le r e i st enti (vecrhi), e perchè essa è facilmente livell a la d alle gravi lesioni acquisite d all 'albero circola torio cerebr a le in genere.

Le sindromi emorragiche venulari costituzional i.

Prof. A. LuNEDEJ. - L 'O. prospella e o tiene la t esi d el la n eces ilà di introdurre fra l e diatesi ie1norrag ich e, fra le malattie emorragicl1e: le sindro1ni emorragiche venulari da aggi un gersi al .gruppo delle emofilie: (e. vera, e. sp or ad ica, p seu doemofilia costituzional e) e al gruppo delle emogenie (morbo di Warlhof con genito, lromhoas lenia ·costituzionale di Glanz1nann) . L 'O. suddivide le sindromi emorragich e venulari .costituzionali in due g randi varietà: l a sindrome .eccl1imolico-teleangectasica e l ' angiomatosi ereditaria em orragica di Osler. Mett e in evid en za la nece silà della suddivi ion e in due sindromi di tinte p er le n otevoli differenze di sintoma to logi a clinica e di decorso, la nella djfferenza dal punto di vista prognostico. l 'es trema rarità dell a seconda, la g r ande frequenza d ella prima, alla quale riporta lo « s la tus eccl1imo lu » di Ch eva11 ier e le n1acchie nPuropatich e di Mi.iller . Accen11a infi11e ai legami dal pu u lo di vis La clinico e patogen e tico con le altre cli a tesi em o rrag icl1 e e alJ a p ossibilità dell 'e is tenza d ell e sinclron1i miste fra ques te e le aJ tre diatesi em orragiche. I Segretari: L . P1ccH1 - P. N1ccor,,rn1.

R. Accademia dei Fisiocrit ici in Siena. Sedula d el 28 aprile 1933. Presid ente: Prof. B. LuNGllETTI.

Pneumonite enterococcica. •

1187

SEZIONE PRATICA

D' ANTONA L . - L'O . dopo aver ricorclato l 'affinilà esistente tra enlerococco e pneun1ococco riferisce su di un caso ch e clinj can1e11tc ed analom op a lolog ican1ente aveva i)r esen la lo 11 quadro classico dell a polm onile crupale. L 'esct·ea lo inje Ltalo al tQpolino bianco aveva d e te1:mi11uto la m orte d ell 'an imale, dal cui sa n~ue ven iva isol at o in cul tt1ra pura una forma diplococcica che era agglutinata dal sier o specifico per i L i)ncun1ococco d el tipo II. Un più completo slu <li o ci el germe dimo lrava trat tar i di en terococco ciel t)po B econdo Gunclel . Il ca ~o coslit ui sre la i)rim a esser' azio11 e di ·_polm onite enler ococcjca. L 'O. fa seguire alcun e con siclerazioni cir ca la importanza di t111 esame minuzie o per la dia-

gnosi d i ffer en ziale tra e11ter ococco e pneumococco e sul valot·e della agglulinazio11e sp ecifica, richian.\anc~ o 1'att~nzione sulla possibilità di un a agglul1naz1on e d1 gruppo per l 'ent erococco e il pneurnococco.

Degenerazione mucoide di un ceppo dissociato di Bac• del carbonchio. Prof. G. MAziETTI. L'O . riferisce su e osservazioni s ul Ienon1 eno della tl egen erazion e mucoicle d i un ceppo R (ruvid,o) di bac. d el carbon chjo . L 'O. fa seguire alcun e consicl cr azio11i sull 'importanz1 ch e po son o avere gli studi sulla variabilit~ del bac. del carbon chio, rjg u ard o all 'epicl enriologia, la profilassi e la pra I ica diagnostica di questo germe.

Il Segretario.

Accademia delle Scienze Mediche e Nat urali di Ferra1·a. Seduta d el 27 maggio 1933. Presidente: Prof. R. TAl\IBRONJ. U. Nos1L1. - Considerazioni sul tratlame1tto chirurgico della ca lcolosi biliar e co l ecis t ica (con prese ntazi on e di op er ali). Discu ssione : CAsA1' 1.

Risultati di un metodo personale di cura delle cervicometritl. C. MERLETTI . - L 'O. propone u11 1netodo p ersonale e radical e di cura d ell a cervico-111elrite puerper al e e gonococcica, ch e consis te i11 una esci ssione a con o della mucosa cervicale, seguì.la da una causti cazione chimica con nitrato d 'argento. Le molte mig liaja di casi , trattati in tal modo, consentono di gar antire il massimo successo, con un 1ninimo cli inconvenienti, in confronto dei mezzj di cura comunemente u sati. Il metodo propo lo i òimostra valido per l a profil assi d el cancro dell 'uler o. Discu ssi on e: Nosu...1, C:u1,\Pl'1N1, CASATI.

E. CA~ATI. - I l clo rosan in gin,ecologia. Disc u s ione: 'NIERLETTI .

La cura della emottisi con istilazlon i endotracheali. CANEI.r.A. - . L 'O. riferisce di 8 in alati , in cui venn e e eguita l a iniezione ei1dotrach eale sopragl oltictea, con adrenalina, secondo il 1netodo Giuffrid a e con adrenalina o coagulen, secondo la mod ifj cazion e d el Galli. Le emottisi , b encb è gravi ed os lin at e, vennero rapidan1ente a cessare in tutti i casi , e, mentre la ola adrenalina provoca una e1noltisi Lalora trani lor ia, l a iniezio11e i11is ta indu ce un effetto dura Luro . Il procedim e11 to 'enr1 e sempre b ene tollerato, non os lant e l e forti d osi di coag ul en impiegate (fino a 25 cc. in una sol a volta). Dopo risu l lat1 cosi brillanti, ottenuti dall 'O. nel la sezione medica rn aschile d ell 'Arcispedale A11 na, in perfetta arn1onia con le osservazioni cli molti 00. L 'O. confern1a l a J;ontà del metodo e ne consig lia I 'u so n ella pralica corrente, data la sernplicità d ell a tecnica, alla porlala di qualunque medico pratico. Discussione: M ERLETTr , CASATI, FnA HI::1~r1 , OnLANDI. Il Segretario: E. CHIAPPINI .


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[.tu~No

XL, Nu]\-1. 301

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. L'esame degli occhi in medicina generale. 1. Ilein e (D eizl. 11iccl. l Voc lie1ls., 16 giu g110 1933) metle i11 rilieYO le seguenti 1)a rlicolarilà: Corriea. - Gli intorbidan1enti tlegli s trati superficiali (nubecola, m acula, let1co111a, as tigmatism o irreg·olare) indicano: scr ofolosi, eczem atosi , flitte11ulosi. Quelli degli strali 1)ro[ondi indican o i11''e ce : tubercolosi (cl1era ti te clerosante) o sifilide , s1)ecialmente er ed itaria (ch eratite parenchima losa). Il ch eratocon o fa sospettare dei clisturb i dell e ecrezion i in lerne, specialn1ente delle ghiandole ge11ilali . LCl distrofie d el margine, ch e sono co1ne la i1ega tiva del ch eratocono , intl icano di.~ turb i cli indole opposta, che però i1on sono r1oli. Tl cl1er at ocono è 11r1a malattia della pubertà, le distr ofie del n1argi ne, in ece , <leJ periodo involutivo; se qu este i h anno in periodo re]aLiva1nente precoce, si p uò parlare cli senilità prematura. Non è raro trovare tu] e d istrofia u11il atera1e. La cornea non circolare, · cioè ellittica, si Lrova 11ella J ue ereditaria lJer lo p iù acco111 pagn ata da a trofi a l)t1g11osa dell 'iride. Sclerotica. - Leggermente ])luaslra i11 gioventù e gialliccia n ell a vecchiaia. Quando invece è n e ttan1en te blu in •a-io' en tù e di colore grigio-blu-ardesia i11 Yecchiaia, La ad indicare sifilide ered itaria s1)eci.alr11ente e accom ,p agnata con te11denza alle fratture ed all e lus azio11i a])ituali . I vari processi patolog ici dell'iricle vi lasc iano dei segn i per cui si. 11a1\no atro[ì e diffuse e circoscritt e dopo la l ues e la tubercolosi . La n1idria i e J.a n1iosi p1Jpillare, di significato OlJPO to irt g·iove11Lù ed in vecc l1iaia, possono indicare grav i ptoce si orgn11jci n ervosi e cerebral i, specialn1ente e so110 con1binate con dis turbi della reazion e alla luce ed alla co11verga11za e clell 'accomodazion e. Ta li clisturbi posson o aver ·i per un glaucoma (ch e i~ ure essendo una mala ttia locale è e pre ione di malattie gene..ral i), rr1a p iù specialn1ente nella lu e , nella tabe , nella i)aralisi ed anche n ell 'i terism o. Per quanto rig uarda Ja len te, la i)resenza di un a cataratta n·1inima cer1tra]e i11dica l111a n1 ala ttia endocrina <lella r11 aclre 11el I-TJ i11 e e di g raYidan7.a. Se ,.i '"' ono intorbida111e11ti dopo la nascila, n el i1rin10 mese faJ111 0 pc n. are a tetan ia, r11iotonia , diabete. Più frequeuLi so11 0 tali lesioni nella e dopo la pubertà. La forn1azion e di ur1a cataratta un ila terale p11ò ind icare una le io11e locale oppure an cl1e una malattia gen erale e così 11t1J"e gli int orbid a111e11li del vitreo. Le allerazjoni della r etina e clella coroide sono segni di n1 a lal lie generali . ·1)e o cli natura fa111 il iare ed ereditaria , del cervello, del n1idollo .. i1inale, dei reni. 4

L 'esa111e dell 'occhio ha pertanto grande in1portanza, sia per ]a medicina gen erale. sia ancl1e dal punto di vi ta d ella profila si sociale , i)er la con su ltazione pre1natrirnoniale. fil.

CASISTICA E TERAPIA. Tipi ynri di n1agrezza.

E Gra fe (l. B latl f. iJi,n. 111 edizin , 22 aprile _1 9:33) esan1i11a a111piam ente il proble111a della i:1ag1:ezza-111alatLia endogen a, di cui tratta IJarl1colarmente le forn1e di origine e11docri11a. .-\ lt re for111 e son o : La n1agre::.::.a se11ile. - :È n oto che la n1aggior parte degli ir1dividui all 'oltrepa5sar e il 7°-8° decennio di vita dimagriscono; talora il d j1nagrimento è tan to rapido ch e si pensa alla possibilità di lln tumore maligno. In n1olti ca, i, l 'a tro fi a colpjsce anzitutto il tessuto udil)OSO s1)ecialment e quello cutaneo. J feno n1 er1i lJ O$~ o no veri fl car ~ i oià .alla fine del 50° a11 no . È indiscutibile cl1e n ei vecchi ch e dim ag·rico110 agiscono clei fattori esogeni. La din1inuzione dell 'a1)petito è un fa tto fi siologico n ella ,·eccl1iaia, 111 a con que to n on si piega tutto, i11entre vi on o casi in cui la qt1an lità di cibo ii1lroclotta n on è din1inuita. Non si pu ò negare l' es i, tenza di fattori endogeni , n oti cd ignoti. 11: u n fatto cl1 e i l1 a un rallenta1n ento degli sca n1bi e la clin1inuzion e del ricambio m ateriale ch e i aggira sul 10-20 %. Ma i1on si deve r iten ere ch e l 'abbassan1enLo d el rican1bio sia il fatto prin1ilivo e la vecchiaia qt1ello secondario; si tratta , p iù ch e altro, di un attril)uto cl ell a vecc l1i aia. IIanno nol evo le i1nportanza j n questa le anomalie dei sistemi n er voso e circolatorio; le note alter.az ior1i vasa li det er111iJ1a110 dei disturbi di nutri zione in reg io11 i d i ve rse secondo gli indi vidu1 ed , in q nalcuno, più forti i1 cl tessuto adiposo. Più imperlanti sono le lesio11i del siste111a n er,·o o ce nlr~l e, specialm ente del cervell o: atrofìa e i)rocess1 degenerativi , tanto ch e si attribuisce la i11orte fi siologica all '11sur a del siste111a n ervoso ce11tra le. \!on si può an co ra dire se tali a lterazioni enili siano o non la consegue11 za delle lesio ni vasali e nutritive; tra ttasi, ad ogni 111odo di u11 circolo vizioso in cui i processi di t1 sura decorrono paralleli. Le anomalie del rican1 bio ~ a rebb ero conseguenze secondarie, con1e pure le atrofie ed il decadim ento di fun zio11e degli i11creti , specialme nte dell e gbia1ldole germi11a tiYe.

!11agre--za cla alioressia fJrimaria in.defini ta.

- Caral terif' tica è J)er questa ca tegoria di 11azien1.i la 1nancanza del enso della fame , pur con r eperto organico del tullo n ormal e. Come in certe forn1e di obesità si ha una forma di iperapp etito , in questa catego ria i 11a l 'opposto. P er quanto l 'ori g in e del sen o dell a fame non

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(ANNO XL,

NUl\1.

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sia a11cora stata ben chiarita, s1 d eve rite11ere cl1e la parte psichica \'i abbia una certa import a11za. i deve p e11sare che in molti di tali casi s i tratti di una ipoes tesia centrale per il senso della fame. IJ 111aggior contingente a que la ca tegoria è forr1 ilo dalle donne. Vi sono però individui d ·a111}.)o i sessi ch e, })er tutta la loro vita, avverl o110 il senso della fame in modo d el tutto sca rso an cl1e dopo lunga .as tinenza ; marl giu110 p er a biludir1 e o per riflessione e se n1anca110 ques ti due movertti si riducono allo s lalo di sc h eleL1·0 od ancl1e muoiono. Si tratta i)er lo IJiù di in clividui d el .tipo a stenico (di tillcr), c l1e "'i osserva anche in bambini. Più frec1ue11t e è la ma11ca rlza d el sense di fam e i 11 ce rti i)e-. riodi, special111ente nella fanciulleiza ecl a ll a J>Ul)ertà. Si J)C11sa a lla tubercolo i , ad a ltre 111alatlie; pareccl1i medici si affretl3no a far cliagno~ i di tuber colosi ghiandolare e poi la condizion e, anche senza cure clin1a ti c l1 c ... pec ia li ..,co1n11ar e . J\lagrezza con appebito 1i-or1?1ale od atimentato (con sumo di lusso) . - :È: o_servazio11e con1u11e que ll a di individui , special111 ente alla pubertà e nel 3°-4° decennio di vita cl1e ri111D 11gono magri nonos tante si n.u triscano anc l1e abbondantemente; fatti analoghi so110 n o li anche a gli alleva tori di animali. In a lcuni casi, ~i tratta di aun1enlata attività muscolar e. ch e però in altri manca. La condizio11e ri cl1ied er ebùe un o s ludio preciso del bila11cio calorico. 7 _ 0tevole importanza ha , in tali casi , il bilanc io dell 'acr1ua; i tra tta p er lo più di indi,'iclui con te ~ uli ecchi , che ingeriscon o scar sa quantità di liquidi. Ma poichè il contenuto del 1'or ganismo in acqua non può di ce11der e sotto certi limiLi , un bilancio n egativo d ell 'acqua può fornire la spieg azione di questo s tato so ltanto p er un certo periodo di te1npo . Ancl1e q u e~ la forrna di magrezza lJresenta tuttora n1olte in cognite degne di studio. fil. O. ervazioni ull'obesità.

Pl . f . Wilder, F. H. Smith e I . . 'andiford

(.~111inals

of lntern .

1189

SEZIONE PRATICA

~ ledi c . , dice111}) re 1932) vol-

l er o controllar e le osser,.,.azioni di Lauter e B ern l1ardt sulla « fase negati,·a » d el m etaboli 1110 <leali ohe i , o serYazioni ch e erano la te n egale da trang e McClugage e ciò in a cco rdo col ]aYoro di !Benedict e Carpenter. Le ron clu ioni a c ui sono g iunti on o le eg u e11ti: La lJr oduzione di calore ch e segue l 'e ercizio fis ico leggero e pesante i1-ell 'ol)eso i1on tende .a cadere al di sotto del livello basa le n ell e dL1e ·ore e 11 e sc.gu ono l 'eser cizio. T enendo l'o})eso a dieta che i a1)pro ·si111 a a quell a del metabolisn10 basale d elle 24 ore . si a ' eva riduzione d el metabolisn1 0. La p erdita di 1)e_o era legata a l ricambio idri co ed aveva un ra1Jporto paradosso col riposo in letto, nel sén o ch e col riposo si accelera,ra n1 entre si oserYaYa minore perdita di peso in p eriodi di J

n1aggiore attività. Que lo i)ar ad osso i iJUÒ spiega re con un'insuffi cie11za circola toria r elativa. L 'insulina, data in d o e di 20 unità per ogni pa Lo, n on ha alterato la i1erdita di peso , mentre la sua sommini trazion e per 12-30 giorni era seguita da perdita len1pora n ea della tolleranza agli idrati di carbo11io con curve g licemich e son1igli anli .a quelle del diabete mellito , fenomeno cl1e si può interpretare come dovuto a d irritabilità del pancrea n1esso a 1\. LusENA. ri1)oso .

La diatesi essndntiva di !.. Czerny.

Ne tratteggia il quadro clinico G. B. Allaria (La Pediat.,,ia, i1. 3, 1° luglio 1933) in un fascicolo di omaggio per il co1npiuto 70° compleanno di_...\. Czernv. È a questo À. ch e infalti ri'" a ]e il merito di a,·er b en d elimita to e din1ostra to scientificamente una delle a n on1alie costituzionali più fre quenti nell'età in fanti le. 'F ino allora, infatti, durava la nozione tradizionale ed empirica di uno stato anormale dell 'organisn10 in ' 'ia di crescenza. d enominato: cr osta lattea , o lattime, ch e non veniva curat o poich è erroneamente si riten eva cl1e rapprese11tasse un fe110111e110 di di fe a , nel senso di un allontanamento provvido di un1ori dann osi circolanti, la cui soppressio11e poteva cau sare a ltri danni gravi , compresa la morte improvvisa. T~o Czerny , invece, dir110 Lrò infondata l 'ipotesi etiolog ica che la ma]attia fosse da riportar e unican1ente a cause a li1 nentari . sost en endo come as urdo fos e interro1nper e l 'allattamento materno, essendo su ffi cie11le impedire la sovraa limentazione e nliglior ar c Ja digestione dei gr a i d el latte. ello tesso ten11po sgo111brò il campo sinto .. n1atologico, escludendo dalla sindrome ~e manife tazioni di natura scrofolosa, le quali erro11ea111:ente vi era110 state i11trodotte. Cr eò infine la de11orui11uzione di: cc diatesi es udativa ». d efin en<lola come un 'anon1alia co tituzionale cl1e s i manifesta dura11te l 'età d ell 'a ccr escin1e11Lo , più inten sam e nte nella prima infanzia , per ces ~a re prin1a d ell 'adole... cen za . . ' . I caratteri di questa i •asson o oggi cosi riassumer si: er edità; reazio11 e patologica all 'iperalime ntazion e e alla dige tione dei g rassi ; a_lter azioni del sist en1a n ervoso; t endenza costituzionale abnor1ne della c ute e d elle mucose alla essudazione; labilità termica e vasale; di1ninuita immunità. I-'a sir1dron1e così circoscritta , inter essa la cute , le mucos~, g·li org·an i Jinfoidi , la nutrizione o·enerale e il sis terna i1er voso, estrinsecandosi c~n una i11finità di si11to1ni morbosi .

M.

FABERI .

Rac1titismo renale.

Esistono form e di rachiti mo ch e si sviluppano n ell 'infanzia in rapporto con una nefrite cronica , con cisti co11genite del r en e o con


1190

«

JL POLICLIN ICO »

persi tentc idro11efrosi bilaterale. Se il banl.bino sopravvive alla pubertà si può avere infantilism o e uale. Un ca o è descritto da A. R. El liot (The Journ . of tli e Americ. fl l edic. Asoc,., 11 n1arzo 1933). i lratlava di u11a barnbina di 11 anni , o ervala n el 1917 per la prima volta; aveva u·n a J)ielocistite con dilatazione dei due t1reteri e rachiti smo. Nel 1928, a 22 anni, fu riveduta per un gi11 ocqhio valgo , cl1e desidera va fosse operato; presenta va esit i di .a lterazioni. rachitich e a lle g ir1occbia, ai 1polsi e ai gomiti'. No11 fu operata percl1è aveva anche una stenosi mitralica. Nell 'ottobre 1930 la paziente morì per uremia. R. LusE A. Diagnosi e

c111·a

del m. di !Jldi on.

G. A. Ilarrop, A. Weinstein , L . offer e J. H. Tresch er (The Journ. of lh e Americ. A1edic. Assoc., 10 giugno 1933) curarono negli ultimi due anni e mezzo coll 'e tratto s urrenale cort icale 13 casi di m. dj Addison. · "Ebbero 7 morti e 6 malati ancora in vita . Dei 7 niorti, in due c'era atrofia corticale, tre tuber col osi surre,nalo e due tbc . surrenale e di altri organi. I risultati sono molto scarsi in confronto di quelJi pubb.Jicati da altri. Gli AA. credono ch e questo si possa spiegare col fatto che non tutti i malati creduti addisoniani sono veramente tali ; essi cr edono anche ch e alcuni sintomi (ipotensione, ipog licemia, pig mentazion e) siano dovuti alla midolla surre11ale e altr i (a tenia, disturbi gastroenterici) alla corteccia. La so11ravvivenza è n1aggiore in malati , in cui prevale la pig mentazione e in cui l 'a tenia e i disturbi ga troenterici sono m er10 accentuati . La })igm entazione della cute e d elle r11ucose è indispen saJ)ile per la diagnosi ; es a 111 ig liora qualche volta per effetto della c ura, n1a g li AA. n on videro mai il dran1matj co n1iglioramento da un giorno all'a ltro che alcuni h anno pubblicato. La pressione arteriosa è abitu.aln1e11te ba a . Gli AA. h anno osservato in 3 ca i soli la brusca caduta della pressione colla po"' izion e eretta e que to fatto scomparve dura11le la cura. In due casi soli c erano focolai tuber colari in a ttività. In uno solo c'era au1nento della tolleranza al de lrosio. Non fu osservala una accentuazione dell 'azione dell insulina ulla curva glicemica. Nessun elemento diagnostico si p11ò avere dall ' uso di tiroide. Gli anirna li urreiialectomizzati sopravvivono di più se si fanno loro iniezioni di cloruro di sodio. La s urrenalectomi.a dà disidratazion e con aun1ento dell 'eli1ninazione urinaria del cloruro di odio e djminuzione della sua concen Lrazion e n el sang11e. Gli AA. desc1ivono due e.asi di m. di Addison, in cui la dieta aclorurata provocò cri i di riacutizzazione dei sintomi e n1ig lioramento ron ritorno a dieta clorurata senza ormone corticale , m entre nessuna modificazione si ebbe n elJ a sintomatolog ia usando la dieta aclorurata 1

1

[1\ NNo

XL, Nul\1. 301

in un caso solo sospetto n1a non sicuro di t\.ddison . Per questo essi usarono con buoni risultati in 4 casi l'aggiunta di cloruro di sodio per os in quantità di gr. 1-6 giornaliere alla alimentazione comune. Essi ritengono che la prova della dieta aclorurata abbia valore diagnostico nel m. di Addison e che l 'orn1one corticale sia utile veramente solo nei casi in cui prevalgano i disturbi della corteccia su quelli della midolla. R. LusENA.

Sul trattamento chirurgico degli stati ipotiI·oidei. II. Hilarovvicz e E. ~1icha]c)'';ski {Zer1.tr . f. Cl1ir .. l 932 : n. 41) l1anno provato 1111a tecnica nuo,-a di inter\e11to ulla g landola tiroide per ·ov iare allo stato di ipoti roidi n10 nell'uomo . E'"' i n el cane rrati carono Ja lPgatura della carotide comune cranialn1e11te dalla biforcazione della a . tiroidea · uperiore; i11di preparazione del fascio vasco lare e disposizione su peduncolo della glantlola, liberata dal suo n ido. . i trapianta facilr11 enle '"' otto la pelle della nuca, dove e.s::;a ri111a11e dopo la guarig·ione. Sezione secondaria d el peduncolo nutriente come organo p erfettam en te e con1pletamente trap iantato. Si notò n el mon1enLo della legatura della carotid e un sor1)r e ndente. aumento rlella corrente sanguigna nel l'arteria tiroidea sup. o v-eramente u11a vivace pulsazione dei vasi tiro idei. Sulla g uida di taJi esperimenti in una bambina di 6 auni, crcti11a . legarono ]a carotide esterna al disopra dell a arteria tiroidea superiore, prin1a della lin ~ualc. PP 3esisteva all 'operazione un diffuso gozzo, che aumentava sem- . pre; poi forte difficoltà di respirazione e segni somatici di cretinismo. Dopo 3.4 s~Ltimane notevole din1inuzione delle parti laterali d el gozzo e cornpleta co mparsa d eJla difficoltà di . r espir azion e, miglioramento del comportamento psichico . Istolog icamente forte cambian1 eoto della struttura g l.andolare: prima d el] '011erazione gozzo tipico parenchimatoso; due m e i dopo operazione: quadro istologico norn1 aJe tiroideo; n eofor1na zio ne ,ra ale. V JuRA.

IGIENE. L'associazione siero-anatossina nella profilassi della difterite.

N-e lla profilassi della difterite, la vaccinazione per mezzo dcll 'anatossina trova diffusione sempre più larga. Essa però esige un certo tempo (almeno un mese) prima di stal)ilirsi e, quindi, n on può essere usata dur.ante un.'epidem ia difterica. In tali casi , s11ecialmente m particolari condizioni (famiglie, istituti, ecc.), serve ottirr1an1ente il siei·o antidifterico, ch e ba sicura azione IJrofilaLtica, la quale però non viene ora abbastanza sfruttata, sia per una sopra,-alutazione d ~ i danni attrib11iti al siero in sè, sia per la trari. itorietà della protezione irnmunitaria. Partendo da tali concetti, T. Fon tano (Art-

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[ANNO

XL ,

NUì\1.

30)

SEZIONE PRATICA

11!}1 I

nalì idi Igiene, maggio 1933) si è post o il problema della possibilità di abbinare al siero profilattico il vaccino (anatossivaccino), i11 modo da ottenere ch e all 'irnmu11ità passiva conferita dal sie:ro si aggiungesse quella alti va data dall 'anatossivaccino. In una serie di num erose esperienze ha affrontato i vari lati del problema e cioè: · 1) Aziorie del siero all'efficacia vacciriante dell' anatosstilna. Il siero ì niettato con tempor u-

n eamente o poco prima dell'anatossina ne annulla l 'azione vaccinante. ~1an mano si distanziano le due iniezioni (facendo sempre precedere quella di siero), l 'azione vaccinante del] 'anatossina si viene manifestando ed è co1n pleta quando l 'intervallo è di venti g iorni. - Anche la diminuzjon e delle quar1lità di siero iniettate per1nette, raggiu11to un certo li1nit.e , cl1e l 'azione vaccinante si manifesti . 2) Azio1ie dell'anatossina sul l'efficacia pro-

tettiva del siero. Il sier o m an tiene le stie proprietà protettive (immunità passiva) an ch e iniettando - contemporaneamenle o dopo dosi alte di anatossina; le perde soJtanto se le quantità di siero si r iducono alle rr1inime dosi protettive. 3) I nf luenza reciproca quando l'iniezio1ie di anatossina prececla qriella di siel'o. Il po tere vaccinante dell 'ar1atossina, inoculata 24 ore prima, non ò ostacolata dal s iero a11tìdifterico, cl1e svolge la sua azione pr otettiva , senza disturbare l 'azione dell 'an.atossivaccin o. Queste ricerch e h ann o una duplice importan za teorica e pratica. Esse d imostrar10 anzitutto cl1e l 'anatossina , pure avendo perdute le propri età tossich e, con serva tl1tte le proprietà delle tossine. Con 1R i11iezione cortte1r1po ra nea di siero ed <:inatossina, questa leg.n (come fa iri vitro) le antitossine di quello e vien e quindi a n1 a11care l 'azion e vaccinante. Cosi si spiega la manca ta azione vaccina nte quando il siero si inietti conte1nporan·e amente od in precedenza a br eve dfstan za di tempo; si b a invece quando .il siero è stato del tutto eliminato. Al pari della tossi11a, I'an.atossina h a g rande affinità per i tessuti viventi ed un.a volta fi ssata 11on può più esserne strappata . Accade allora ch e il siero iniettato ~-± ore dopo l'ana tossina non trovi più (ana)tossina libera ed esplichi quindi la sua azione protetti va, mentre l 'anatossir1a, dal canto suo, vada esercitando l 'azior1e immunizzante. D al JJUn.t o di vista pratico, s1 din1ostra in tal modo l 'erroneità di abbinare al siero l '"anatossina o di far preoedere questa da quello . :È invece consig liabile, quandQ si vogliano otten ere i due sco1Ji del1a difesa immediata (temporanea) e di quella su ccessiva (duratura) il far precedere l 'iniezione di anatossina e, 24 ore dopo, praticare quella di siero. Soltanto in tal modo si otterrà un vantaggio dal1'associazione del siero e del vaccino; alla protezione di quella segue così la difesa attiva vaccinica. . fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. La funzione vasomotrice del simpatico renale.

In b ase ai risultati di precedenti -esperirnenti di scapsulamento renale, J . IF abre e Z. 1Dambrin (C. R . Soc. Biol. , t . CXII n. 11 p. 10 ~~ 7) non cr edo·n o che la vasodila tazion e, la quale ne seg·ue, sia dovuta esclusivamente al ,-;istema simpatico, parag·onando perciò lo scapsulamento alla simpaticectomia p·eriarteriosa. Gli AA., dagli esami istologici delle precedenti esperi ~n­ ze amm-ettono ch e sia dovuto invece al fatto ch e il parenchima r enale , liberato dell a sua capsula, tenda ad ·e spandersi ed i capillari sono violentemente iniettati. 1Si tratterebbe perciò di un tazione prevalentemente meccanica. Per giudicare la funzione vasomotoria del simpatico g li AA. h ann o studiato I ~ effetto del1' eccitazione elettrica del grande splan cnico sui capillari corticali. Con esami istologici hanno potuto con statare una diminuzione ·del quinto del calibro dei capillari , mentre si era no.tata già macroscopicamente so tto lo stimolo elettrico a carico del parencl1ima ren ale una perdita del colore rutilante , ch e diveniva più scuro. Se si paragonano i due metodi esperi1nentati i osserva ch e la vasodilatazion e dovuta a decapsulazione si presenta lentamente , mentre la vasocostrizione da eccitazione elettrica dello splancnico è immediata e tale da dover essere a ttribuita a modificazione primaria del ca libro del ra mo · Notevoli sono le modificazioni di volu1ne delle formazioni vascolari corticali , ch e sono v·. JuRA. l 'origine delle vene renali. Enervazione simpatica del rene: la diuresi e le sue modificazioni; studio istologico del rene enervato.

S. 1F abre e L. D.a mbrin (C ,r~. Soc . Biùl., l apir ile 1933, t. CXII, n. 12, p. 1138) st11diarono le modificazioni della diuresi cor1seguiti .alla enervazione simpatica completa del rene, la q·ual e fu praticata bag·nando (intingendo) con liquido di D·o ppler o con tripbenol g li elementi d,ell 'ilo renale, ispecie l'arteria renale, n onch è la superficie del r ene prima decapsulato . I conigli e i cani così trattati furono tenuti alla stessa alimentazione, e sacrificati in lassi di tempo varii. Si ottenne un'oliguria nei giorni che segui- ~ rono immediatamente al trattamento. Sembrerebbe che lo choc op·e ratorio neutralizzasse l'effetto della vasodilatazione. Solo al 4°-5° giorno dall'operazione il tasso di uri~a emes~a ritorna al normale. Alla fine delle 1)r1me sett1m.ane l 'anim.ale presenta poliuria, ch e è tanto più netta .quanto più l'enervazione simpatica è stata completa. . Gli AA. cr~dono che le modific~1zi(Hli de]la diuresi osservate siano dovute alla liberazione ed . al riadattame11to a vita nuova dei centri n ervosi autonomi.

I


1192

cc IL POLICLINICO »

Istologicam ente p·o terono dimostrare ch e la en ervazione si111p·a tica del rene produce una vasodilatazione glom erulare ma non a ltera le cellule dei tubuli contorti. V. JuRA.

V ARI A. La ''silhouette ,, della donna contfmpot.. anea.

In una cjnq~~ntina d 'anni, la cc silhouette n femminile ha subìto profonde modificazioni. Dai vitini di vespa, in voga sulla fine del secolo scorso, siamo passati alla più completa libertà, lasciata all 'espansione del torace e del1'addome. È ormai relegato fra . i ricordi ... archeologici , 1'antico busto , vero strumento di tortura ch e le eleganti di un ten1po string evano fino all 'eccesso: corazza dalla costruzione complicata, con stecche di acciaio e di balena, con numerosi agganci ed un sistema di cordoni che costringevano i visceri sottoposti e ricacciavano verso l ' alto ed il basso adipe e visceri. A stringere allora, per la vita una donna , invece de]la palpitante sensazione di vitalità che oggi ci dà, si aveva l'impressione di abbracciare una statua od un guerriero antico. È stato verso il 188'5 che 1F rantz Glénard emise le sue vedute sulla ptosi viscerale e mostrò i dannosi effetti del busto sugli organi sottoposti. Le sue idee si fecero strada e, fra il 1900 ed il 1915 si vennero adottando molti modelli di successive n1odificazioni del vecchio busto che, insieme a tante altre cose, venne spazzato via dalla gra11de ventata della guerra. Si andò allora generalizzando ] 'applicazione di una cintura addominale , che soste11eva le reni , mentre dal 1920 al 1925 si adottò la più completa libertà e la soppressione quasi completa di ogni contenzione. Dal 1925 ad oggi , si tende a ritornare all'applicazione di cinture e di corsetti di vari tipi, per mezzo dei quali si ottiene un certo allargamento della « vita n, r ealizzando anche un buon sostegno ed una buona contenzione dell 'addome , pure lasciando la più ampi.a libertà ai movimer1ti ed al r espiro. Un 'utile e necessaria ag·giunta , che giova anche all 'illusione estetica, è stata quella del r egg i-petto. In una confer·e nza tenuta recentem ente a Pa rigi , Roger Glénard attribuisce tali modificazioni al! 'influenza della dottrina delle plosi viscerali em essa dal padre. È probabil e che essa vi abbia contribuito, insieme ad altri fattori di non minore importanza, quali soprattutto il cambiam·ento di molte abitudini di vita e Io sport, in concepibile con l ' antico busto. · Certamente , ora, l 'abbigliamepto fen1minile, salvo certe particolarità come la troppo scarsa copertura delle gambe nell 'inverno e le scarpe (che a11cora per molte donne, per la forma , la strettezza ed i tacchi alti . costituì-

[ANNo XL, Nu~r. 30]

scor10 un elemento di tortura) si avvicina alla })iù d·esiderabile razionalità. La scomparsa della vecchia giarrettiera sostituita dal nuovo tipo attaccato al corsetto, l'ampia libertà lascia ta al collo sono altri vantaggi del] 'abbi gliamento femminile, invidiabili per noi uomini costretti da ormai più di un secolo ad un si: stenta di Lu])i in cui introduciamo gli arti ed a cui , n elle cerimonie aggiungiamo quel ridicolo pezzo di tubo di stufa che è il cilindro e la scricchiolante corazza della carr1icia inamidata. Nella dottrina biologica generale, la femmi!la. passa p er co~sei:at~ice ed il maschio per in1z1atore. Per 1 abb1gl1amento femminile invece (pure riconoscendo che probabilmente le proposte dei cambiamenti sono partite da uomini), si può dire il contrario. Le modificazioni che esso ha subìto e che hanno avuto anch e r10 Levole ripercussione sulle arti plastiche dimostrano la grande adattabilità della donna alle nuove correnti che le vengono proposte, mentre l ' uomo riinane attaccato a1la vecchia tradizion e, da cui è sperab!le cl1e u11 giorno finaln1ente si smuova per avvicina r si a quell 'ideale ig ienico dell 'ahbigliamento che la donna h a in p·a rte raggiunto. A. 'F ILIPPI NI.

POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. S. C. da T.: Sull 'effetto dei traumi in gravidanza si è molto esagerato : molte volte si tratta di coincide11ze o di valutazioni inesatte del prodotto abortivo : a volte l 'uovo espulso, se bene esaminato , risulta morto da qualche tempo ·e d allora cade il rapporto che si credeva causale. Su questo tema può leggere un cenno di Gaifami in La Cliìnicp, Ostetrica, giugno 1933 (della incompetenza nei referti in tema di aborti). ~ tuttavia vero che la reattività dell'utero agli stimoli è delle più personali; non è da escludere che anche un'estrazione di denti in una gravid.a predisposta ad abortire acceleri l'ab·o rto; m.a non si può dime.n ticare che si asportano non solo tumori ovarici, ma perfino tumori dell'utero senza ·che la gravidanza si turbi. Levi dunque pure lei qualche dente ... se il caso lo richiede, senza eccesso di paura delle conseguenze uterine... p. g.

FORMULAR I O. Nello spasmo della vescica. A. Goldscheider consiglia: Luppolina . . . cg. 15 l\1orfina . . cg. uno J_Jattosio . . g. I Per una polv. di tali, 1-3 al giorno. Oppure, anche, suppositori di Estratto di belladonna (2-5 cg . per ogni suppositorio).

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[r\xxo Xl, 1

UJ\L

30]

1193

EZIONE PRATICA

SANITARIA E GlURISPRUDENZA.<*) Risposte a · quesiti per questioni di massima. 46° Dott. R . D. - Le norn1e concernenti i concorsi per la nomina dei medici condotti - eccettua te s'intende certe r egole del diritto - n on si applicano, salvo richia1no espresso, ai concor si per il personale ospedalier o. I due ordinan1enti sono disti11ti. Il secondo, cioè quello relaLivo alle is tituzioni di beneficenza, risulta effettiva1nente dai regolamenti locali. È da riten ere, perciò, ch e 11011 sia est en sibile la esenzione dal limite di età s tabilita per g li impiegati comunali e per i sanitari condolli. B efficace invece la disposizion e che, per t11tli i concorsi, eleva di cinque ai1ni i limiti di età per coloro che h anno prestato servizio durante la guerra. Nel ca ' O <1 i illegittima esclusion e dal concorso, l 'interessalo può ricorrere al Con iglio di Stato in sede giuri sdizionale nel ler1nine di g iorni 60 dalla comuni cazione d el provveòimento. 47° Doltor

G. V. -

Il bie1u1io di prova h a ef-

fetto dalla data d ell'assunzione d el ser vizio in base alla 11omina interinale, essend o lala questa eseguita enza interruzione dalla n omina difinitiva. Il licenziam ento d eve essere d eliberato tre mesi almeno pri1na del compi111ento del biennio . Il congedo di un mese, sia pure per r agioni di s ludio, non importa i11terruzione della prova. 48° D ollor C. P . - La d eliber azione d el Podestà concernente la eventuale istituzione di una secon da condotta dovrà esser e approvata dalla G. P. A. in sede di Lutel a, per ch è sia efficace. Qunlu11que inleressa lo può presentare su e deduzioni all 'aut orità tutoria per dimos trare che, contenend o jn li1nit1 legali e g i\1sli l 'elenco dei po"-eri , la i ti tuzione di un 'allra condotta nor1 è necessaria ecl import erebbe una spesa inutile o per lo n1en o evjtabile. Qualora la deliberazione sia approvata, si potrà ricorrere contro il provvedimen lo della G. P. A. al Ministero dell 'Interno nel ter1nin e di aiorni 15 dalla data d ella comuni cazion r. 49° Dollor C. D. -

La g iuri prudenza d el <~011-

.. iglio di Sta io rilie11 c cl1e 1 qua11do u11 Co11sorzio ia sciolt o o pii1 Comuni i uniscan o in consorzio, non . i verificl1i un caso di su cce ione tra en li e il r apporto cli impiego n on si Lras1netla d e jure. 1 011 è t;osl }JCrò, nel caso cli fu sione o aggregazione cli Comuni . L'art. 30 d el regolamento sanitario, 19 luglio 1906, n . 446, attribuisce una ·inclennilà , pari ad un anno di stipendio, ai sanitari condotti che siano dispensati per effetto d ello scioglin1en lo di un co11sorzio e i1on siano rjassun li d a uno dei Comuni g ii1 consorziati o da un Con sorzio co1nposto in tutto o in parte dagli stessi Comu11i. ~ da ritener e ch e questa disposizione si applichi, per analogia , n el caso di cessazione d el r ap <•1La presente ruLri ca è

porlo d 'impiego co tuunale p er effetto d ella costituzion e di un co t1sorzio. Ma se il nuovo ente n on succede de iure nel rapporto d 'impiego, n on è escluso, è an zi opportuno clal punto cli vist a an1mini stralivo, che, regolandosi il passaggio d el ervizio d all 'u110 all 'altro ente, sia s tabilito, nelJ 'atto costitu tivo del con orzio, il tra feri1nento d el rapporto d 'im. IJtego. L autorità am111inis tra liva in sede di tuteJa può· favorire questa sisten1azion c. Poich è, nel caso in esame, uno dei Comuni h a un medico condottolitolare e la condotta dell 'allro è vacante, sembra ovvio che sia assunto al nuovo ufficio, perdi posizione contenula n ell 'atto di costituzione d el Con orzio, il titolar e della condo tta comunale. Qu alora questa ipote i n on si verifichi, il licenziamen to deve esser e d elibera to dal Comune, persoppression e di pos to, quando il con or zio ar à costituito con proYvedim ento esecutivo . Non è necessario attendere il risu 11 a to d cl con cor so: il nuovo ente può proYved er c interinalmente al ser vizio, non essendo vincola lo a1 prcceò en l e r apporto d 'in1piego cornunaJ c.

50° Dottor L. M. - E sc11ùo la lo perfezionato! 'a lto di nomina, gli effe lli clel con corso i esau rirono. La posteriore ce sazione d el r apporlo di impiego per cau a di m orte, ia pure in rlipenrlen za cli condizioni ch e ft1rono egn alate prima d ell a n omina, i1on fa riviYere il precerlenle con cor o. ì\on importa ch e il periodo di }J TO' a i1on sia ta1o compit1lo. È n ece ·sario , i11 ogni caso, che alla nomina p er ii n11 ovo m edico ro ndotto i proceda mediante concorso. 51° Doltor F. li. -

Il rapporto d 'i1npiego i11Le-

rinale ha una co11dizio11 c g i urldira parlicolare> disciplinata dall 'alto cli llo111ina. Qu es to può estend er e ad esso tutte Je norn1e r elalive al tratLamenlo economico d el lil olar e; n1n può stabilire disposizioni s11eciali. e a ll 'inleri110 è a ttribuito. Io sti.pendio men sile i11 una da ln ruisura, enza dirillo a indennit à p er mezzi di tra porlo, non i J) UÒ obbligare il Co111u11e a pagar e la indennità previ ta per il. 11 tolnre. L 'i11 lc ri110 può fareista11 za i 11 'ia ammini lraliYa, s pec ialmente se il rapporto è continua ti ,-o per 11011 breve tempo, al fine di indurre l 'a 111n1ir1istrazio11 e o il Prefetto ad a egn are una inòe11nilà a titolo cli rin1bor o, •

N 13. - Ai quesiti dP.gli abbonati si risporide, itt ogni caso, diretlantett le, per lettera. I quesiti devono esser e in v iali, in busta, accompagnati dal' francobollo .per la risposta e sempr e indirizzali imCJcrsonalmente rzlla Rcdazi orie del u Poli clinico » 1 • via Sistina 14, l~ on1a. Le risposte ai quesiti che non richiedono esamer1; J f li o sp eciali inrlaui ni , sono gratuite.

affidata a ll'avv. 01ovANNI SEr.VAGGI esercente in C:u;c.;azione, con&. J eg~.le rlel nostr o µcriodiC()

..


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1194

" IL

POLICLINICO ))

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XL, Nul\I. 30]

NELLA VITA PROFESSIONALE. .

CONCORSI. 1PosT1 VACANTI.

AMBIVERE. - Vedi MAPELLO. BASTIDA PAMARANA (Pavia) . - Scad. 31 lug.; consorzio; L . 11.000 e · 5 quadrienni dee. ; età lim. 40 a.; tassa li. 50,10. 131'.°s CEGLIE (Bari). - Scad. 31 lug.; medico direttore cl el Disp ensario Celtico; L . 4000; ritenute di l egg·e; n essun limite di età; tassa L. 50,10. CALTANIS SETTA. R . Prefettura. - Scad. 30 sett., u re 18; u fficiali sanitari di Campofranco e di Riesi; L . 5000 e L. 8000, oltre 5 quadrienni dee.; deduz . .12 %; età lim. 45 a. CANICATTINI BAGNI (Siracusa). - Scad. 20 sett.; L. 9700 ; riduz. 12 %; 4 quadrie11ni dee.; età Jim. 40 a.; tassa L . 50, 10. CASIER (Treviso). ·- A tutto il 31 lug.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10; doc. a 3 n'lesi dal 1° mag.; :stip. L. 9500, per uff. san. L. ·500, - c .-v., trasp. L. 1500-3500; riduz. 12 %; addizionale L. 5 oltre il 20 % della popolaz. CASOLE n'ELsA (Si ena) . - 1Scad. 15 ag·osto; per Monteguidi; L. 8500 e 6 quadrienni dee. , oltre c.-v., L . 3500 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. CASTEIJ.AMONTE (Aosta). - 1Scad. 16 ag.; ia cond. ; L. 9000 e 10 bien11i ventes. , c.-v., L . 500 bicicl. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50. CENATE n'ARGON (Berganio). Scad. 30 sett. 1 ()re 18; L . 800'0 e 5 quinquenni dee., oltre lire 723, 70 uff. san ., L.. 2000 trasp., L. 300 ambulat., addizionali di L. 2 e L. 5 per tutti gl 'iscritti, -c.-v.; riduz. 12 %; età lim. 45 a. al 1° luglio; doc. a 3 mesi dalla stessa data ; tassa L. 50. FEnE1~TILLO (Terni) . Scacl . 49 gg. dnl 23 gi:u.; L. 9000 oltre L. 600 serv att ., L. 4000 per la cura dei p overi fuori ce11tro, L. 350 se uff. san.; riduz. 12 %; età lirri. 35 a.; t assa L. 50,10; doc. a 3 mesi <lal 23 giu. GABINE (Pesaro-Urbino). - Scad. 30 sett.; L. 8000 e 5 quadrienni d ee., L. 300 uff. san.; riduz . 12 %; .età lim. 40 a. GENOVA. Spedali Civili. Scad. 25 agosto, ()re 15; vice direttore sanitario dello Spedale di S. Martino; L. 22.500, oltre L.. 2500 serv. att. 1 3 quadrienni di L. 1000; riduz .. 12 %; l~urea da 6 anni; età lin1. 40 a . ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 1° lug. Chied . annunzio. .Scad. 21 ag·osto, ore 15; 1 aiuto specialista in oculistica e 1 in dermosifilopatia; L. 5000; riduz. 12 %; l aurea d a 4 anni;. nom. e 3 conferme trien_naJi non oltre 45 a .; tassa L. 50; doc. a 3 mesi ·dal 1° lug. Chied. annunzio. LAURIA (Poten za) . -- Scad. 25 ag.; L . 8000 ; riduz. 12 %; 6 quadrj enni d ee.; età li1n. 35 a. ; tassa L. 50,10. Lon1vEccH10 (Milano) . - Scacl . 15 ag. ; L. 13.000 .e 5 quaçlrienni dee., oltre L . 850 se uff. san. ; riduz. 12 %; trasp. L. 1200 .: et à lim. 35 a. LuccA. Corisorzio Provinciale Antitubercolare. .Per titoli ed esami. Posto di 1nedico aiuto del Dis p en sario Provinciale del capoluogo. Stipendio lire -0000 elevabile a L. 9000 L11erlia11te due scatti qua-

driennali di L. 1500 ciasçur10, indennità di servizio attivo L. 1500 annue. Riconoscimento limitatamente ad un quadriennio, del servizio già prestato in posti di ruolo presso altri Consorzi k11tituberc0Tari o presso Istituzioni Antitubercolari Statali o Parastatali. Età massima 45 anni, salvo eccezioni di legge. Scadenza 31 agosto 1933-XI. Per maggiori schiarimenti, rivolgersi alla Amministrazione del Consorzio, che, a richiesta, invierà copia integrale ciel bando di concorso . l\tIAPELLo (Bergamo). - Per titoli. Condotta consorziale con Ambivere. Assegno :residenziale lire 7040; indennità mezzi di trasporto L. 1760; asseg·110 qualè Ufficiale Sanitario L. 520; id. per l 'ambu1atorio L. 440; indennità di L. 2 per gli inscritti nell 'elenco d ei poveri ammessi all'assistenza ed ai medicinali gratuiti o di L. 5 per gli ammessi alla sola cura n1edica ed ostetrica; indennità caro-viveri con le riduzioni di legge. L'assegno residenziale e di Ufficiale Sanitario saranno aumentati di un decimo per quinquennio e per cinque quinquenni. La domanda con i presc:çitti documenti, I 'elen co dei quali e rispettive modalità possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi al1'Ufficio Comunale di Niapello, debbono pervenire a detto Ufficio entro il 30 settembre 1933. MERCATINO MARECCHIA (Pesaro-Urbino) . - Al 20 sett.; 3a condotta~ L . 8000 oltre L . 3000 cavale. ; c . -v. MILANO. Ammiri. Provinc . - Scad. 31 ag.; medico ·primario ò di sezione nell'Ospedale Psich. Provinc. in Mombello di Limbiate; L. 13.000 e 8 aumenti triennali e quadriennali di L. 1400, serv. att. L.. 3000; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10. Rivolgersi alla Segreteria Generale Cl ell a Provincia . · MuaGIANQ (Pistoia). Scad. 23 ag. ; 2a condotta; L . 8000 e quadrienni dee. fino a L. 12.000; c. v.; cavale, L. 2000 ; sostituzioni straordinarie L. 25 giornaliere; et~ lim. · 40 a. 0RUNE (Nuo ro) . - Scad . 31 ag.; 2a cond.; L. 8500 e 5 quadrienni dee._; ritenuta 12 %; tassa L. 50. PEsARo. R . Prefettura. - Posto di ufficiale sanitario pel Comune di Urbino. Per titoli ed esami. Stipendio iniziale L. 7000, lordo delle ritenute di legge e della· riduzione del 12 ~~ di cui il R. D. 20 novembre 1930, n. 1491, con quattro aumenti sessennal i di un,, decimo ciascuno. Indennità di servizio attivo L. 1500 annue; più indennità caroviveri nella misura corri sp.o sta al personale sanitario del Comun~. Le domande con i prescritti documenti, l 'elenco dei quali e relative formalità possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla R. Prefettura di Pesaro, debbono pervenire alla suddetta R. Prefettura non più tardi delle ore diciotto del 31 agosto 1933-XI. PESCARA. Amministrazione Provinciale. - Si ren(le noto che il termine per la presentazio11e delle domande di ammissione al concorso per l a no1nina del coadiutore della 1Sezione medico-1nicrog rafica del Laboratorio provinciale d ligiene e di profilassi è prorogato sino alle ore 19 del 16 agosto 1933-XI. P er schiarimenti rivolgersi alla Segreteria gener ale dell 'Amministrazione provinciale. PIOÌ\IBIN.o. Congregaz. di Carità. - Scad. 15 agosto , ore 18; primo assistente chirurg·o e assistente chirurgo presso l 'Ospedale V . E. IIl ; L. 5500 e lire


t.1\Nl'iO

XL,

NUl\f.

30J

3000 ridotte del 12 %, vitlo , alloggio, partecipaz. ; età lim. 40 a .; doc. a 3 n1e~i dal 27 giu.; serv. en-

tro 15 gg. Per al tre condizioni chiedere a11nunzio. POTENZA. Amministrazio11e P r ovinciale. Si partecipa che il termine di scadenza del con corso, di cui il bando del 15 niaggio 1933, p er il posto di Direttore della Sezione medico-micrografica clel Laboratorio provinciale· <.l i igiene e profilassi, è prorogato fino alle ore diciotto del g iorno 15 settembre 1933. l{ms1. - Vedi CALTAi~rs·sE1"rA . S. }i'nATEIU> (Cosen za) . - Scad. 30 lug.; per J\ cquedolci; L. 8000, oltre L . 2000 ca, ralc.; deduz. 12 %. S. A GATA suL SANTEllNO (R aver:.na) . - Al 15 ag. , ore 18,30; L . 500 e 10 bien11i ve11 te imo, oltre L. 2500 trasp. , addiL.io11a1e L. 2 ol tr e i 1000 pov. ; riduz. 12 ~{:, ; alloggio gratujto se uff. ·an .; età li111. 40 a.; 1as a L. 50, 10; serv . entro 20 gg. S. ~IAnGHERITA n Ante ·~ (Padova). __,. Scad. 31 lug.; L . 9000 e 5 quadrie1111i d ee.; assegni vari. 1

T RA:\CBINO Ro~rANO

1195

SEZIONE PRATlCA

(Aosla). -

cacl . 20 sett.; lire

9000 e 10 bienni Yenle ., oltre L . 500-1000-18003500 trasp.; età lim . 35 a.; t assa L. 50,10. THIEN"E ( T'icenza). Scad . 10 ag.; 2° r epart o.

ToLMEzzo (Udin e). - Scad . 31 lug.; 2° reparto; L . 9000. oltre L . 500 se rv . al l. , J_, . 3000 trasp.; r icluz. 12 ~b. TR ENTO. Comune. cad. 30 lug., ore 17; co.n <lot la sub urbana; L . 500 e 5 quadrie11ni dee., oltre L. 850 uff. san., L. 1000 indennità via, L. 2200 indenn. abilaz., c.-v.; rid uz. Chiedere av viso alla Segre teria Gen er ale. • VENEZIA. Comune. Scad . 30 sett., ore 18; m edico ispettore d elle 1Scuole: L. 14.000 oltre L. 2500 ser,·. att.; assisten te i1elJ a ez. m edico-micr ogr afi ca e assistente nella ez. chlmica del Laboratorio di , .igilanza Igienica Mt1nicipal e: L. 12.500 oltre lire 2500 serv. atl. e L. 1500 etYizio provinciale; per i tre p os ti 4 quinquenni d ee.; riduz. 12 %; tassa L. 50; doc. a 3 m esi dal 1° luglio. Chiedere an11 unzio. RiYolger si: Ufficio Per son ale d el Municipio. VERCELLI. Ospedale Nlaggiore . - Scad. 6 se tt., ore 18; 5 assistenti (Sezione Generale Med jca, Sez. Gen. Chirurgica, ez. Ostetr.-Ginec., ez. Ofta]n1ica e , ez. Rad io.ti iolerapica).

Per titoli ed esami. ~osto di assistente per la Sezjone Chin1ica nel Laboratorio di Igiene e Profilassi . lipertdio annuo iniziale L. 10.0QO, oltre a lire 2000 annue di indennità, il tutto ridotto d el 12 % e d e lJ e trattenute di legge. Sei aumenti quadriennali del d ecimo st1l10 stipendio. Documenti prescritti clal l 'art. 8 d el R . D. 16 gennaio 1927, n . 155, oltre al certificato di iscrizione al P . . F. ed a copi a dello stato di servizio per çhi abbia pres tato ser\'izio n 1ilitare. Scadenza 15 setle1nbre 1933-XI. Assunzione servizio entro trenta giorni clalla nomi11a. C,h iarimenti e ricl1iesta avviso di concorso all a Segreteria ProYin ciaJe. AvvERTENZA . Quanrlo non è allrirn en li indicato i con corsi si rif~riscon o a co11dolte n1edico-chirur . . giche, i compensi allo s lipenclio base. ' ' ERCET.r.r. A mministrazio11e provinciale. -

BORSE Dr STUDIO

Borsa di studio bie.nriale « Enrico Darci )) da

conferir si a un giovan e laurea lo in inedicina e

chirurg ia che intenda IJerfeL:ion ar si n egli studi chirurgici, presso la Clinica Chirurgica della Regia Università di Firenze. L 'ammontare della borsa è di L. 4000 annu e. ~ossono }ìartecipare al co11cor so cittadini italiani e italiani non regnicoli ch e abbiano conseguito la laurea in Jnedicina e chirurgia da n on oltre un biennio alla data cli chiusura del presente concorso, e che siano abilitati all 'eser r izio profess ionaJ e. I clocu- 1nenti debbono essere presentati alla Segreteria entro il 31 ottobre c. a. ~er chiarimenti rivolgersi alla Segreteria d ell a R . Università di Firenze. NOMINE, PROMOZIONI ·ED ONORIFICENZE. Commiss ioni giudicatrici dei concorsi a calledr e unive r sitarie. Fisiolog ia nel la R .

Un ive r sità di

Sa.ssari.

P roff. l\iiario Can1is, ' Virgil io Ducceschi, Antonino <Jle1ne11le, Alberto .1\ ggazzo lti, Gaet ano Quaglia' iello. Palologia clii r u r gica n.ella R. Università di Caglia ri . Proif. Giovanni P ascale, Guido Ferra-

rini , ·.G iammaria Fasia11i , Nicola Leotta, Fiori.

Paolo

Patologia medica nella R. Un,iversi i à di Pavi a. - Proff. Giovanni Di Guglielmo, Luigi Zoia, Giu-

lio Andrea Pari, Giu eppe Zagari, MatJrizio Ascoli . Anat o1niCI1 umana normale e istologia nebla R. Univer sità di Sassari. - Proff. Carlo Ganfini, Emerico Luna, en. Riccurùo Versari, li'erdinando Livini, Gae tano Cu lore. Clin,i ca Pediatri ca nella R . Un iver sità di Siena..

-

Proff. Rocco J e1nma, Antonino Longo, Giovan11i Batlis la Allaria, Riccardo Sin1011ini, Olimpio Cozzolino. Farmacologia e T ossicologia nella IJi bera Unive r sità di Camerino. Proff. An1edeo Herlitzka,

lessanclro Baldoni, Aclriano Valenti, Alfredo Chislo11i , on. Gaetano Vj11 ci . Il dotl. cav. uff. Lu igi Ailagr1aghi, inedico capo e segretario d t>l Comitato d ei lavori del Duo1no di Pavia, è s tato insignito da S. S. Pio XI della croce di Cavaliere dell 'Ordine di Sa11 Greg·orio J\IIagno. Il n os tro vivo compiacin1ento. In e ilo a .c;oncorso, il dott. Giovanni ~lo11t al-: bano, da Favara, è nominato ufficiale ai1i tario di J\.grigento. Cpn gratulazioni. iJG""

Ricordiamo l 'Inter essante pubblicazion e : Dott. P.rof. ENZO ROMANELLI Docente nella R. Università di N apoli

Il Croup e la Tecnica della Intubazione SOMMARIO.: STORIA, pag. 1"4• STUDIO CLINICO, pag. 5 a 13. !STRUMENTARIO, MoRFOLOGrA, pag. 16 a 26. pag. 27 a 36. TECNICA DELLA INTUBAZIONE, pag. 37 a 48. -- TECNICA DELLA ESTUBAZIONE, pag. 49 a 68. !~TUBAZIONE E TRAçJ-U!OTOMIA, pag. 69 a 72. - CURA MEDICA DEL CROUP, pag. 73 a 78. SIEROTERAPIA ANTIDIFTERICA, pag. 79 a 86. MALATIIA DA SfERO (anafilassi), pag. 87 a 92. PROFILASSI ANTIDIFTERICA, pag. 93 a 106. V olu me in-8°. di pagg. Vl ll -106. Prezzo L. 1 4. Per i nostri abbonnti sole L . 1 2, 8 O in por to franco. Inviare vaglia all'editore luigi Pozzi. Ufficio Postale s uccursale diciotto, Roma.


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LL POLICL.l NICO >>

NO TIZIE DIVERSE. Il prof• .A.lessand1·i negli Stati Uniti. Il prof. Roberto Alessandri, i11 $egui lo nd_ i11' ilo clell 'Ospedale Italiano Columbus di Ne'' 1 ork, si è recato negli Stati Uniti d'America, ove è ri111a._ to daJ 22 inaggio al 24 giug·no ed 11a tenuto 1rumerose conferenze, ha proiettalo pellicole di operazioni chirurgiche cla lui eseguite, h a partecipato a edute operatorie, a congressi , a riunioni, facendo apprezzare dovun<.1ue la nostra tecnica e il nostro sapere e cl es la11do Uil 1n0Yimenlo cli viva ~imp a tia e di esli111azio11e ver so l 'Italia neJl 'ambjente 1r1edico. L 'illt1stre cli11ico è s lalo a Ne,,- 1·ork, . e'''ark, Bosto11 , l~ilaclelii a , Baltin1ora, Washington, Chicago, Mil,vaukee, Rochester. Per dare un 'id ea dell 'alta co11 iderazion e i11 cui egli è s tato tenuto, basli nolare ch e a Boston gli . è stata offerta , per ltna settin1a11a, la cal leclra di clinica chirurgica d el Cutler ; che l 'Accaden1ia di Medicina di e'v York l 'ha nominato so~io onorario; ch e a ~Iil,,raukee, ove la g·rai1cliosa Associazione J\iledica A111ericana te11eYa il suo con gr esso annuale, l 'AJessa11clri è stato ospite d '011ore; sono, queste, c1isLi11zioni che negli tati Uniti Yengono riservale solo ai so111mj. .\.nch e al di fuori d eì campo slrettamente culturale, l 'Alessa11dri ha svolto Ynrie azioni significa tive. Così a Filadelfia ha otlenulo che i i11edici i taliani e qtielJ i cli origine ilalia11a provvedessero acl orga11izzarsi, come in altre città 11or cl-americane. L 'azione pii1 importante co1upit1ta dall 'Alessandri, debitamente autorizzalo, consis le lle nel1 ·i11dt1rre le Au lorità federali a riconoscere le lauree in 1nedicina conseguite d a italo-americani in ltalja, ll"lentre si era n1iuacc ia to cli ospender e il riconoscimento, con nostro discapito n1orale e troncanclo i rapporti, diYenuti se1npre più s tretti, fra gli s tudenti <l 'origine il ali a11a e la madre patria. Il prof. Ales a11dri si è r e ·o, per la l1Lol sot lo molteplici riguardi, hc1tcmeri to del 110 tro Pae e.

20 Congresso internazionale per la n1edicina dello sport. Tra le 111aggiori manifes lnzioni internazionali indellc iii Italia pel prossi1no se lte1nbre, impor1a11te e per le p ersonalità ch e v'inlerYerranno da bgni Paese, e p er j} valore cien tifico, ociale cd umanitario d ei u )i scopi, riuscirà il II Congresso Int ernazionale cli ~1Ieòic i11n òello Sport , che il Capo d el Gover110 ha òis1>osto sia te11uto dal 3 al 6 setten'lbre pro si1110 a l 'orino, in con comitanza con i Criuochi I11ternazio11ali Universitari. L 'Italia che, n ell ,attuale n1omento, per l 'opera n1irabile del Governo Fascista, è 111 t ta pervasa di s piri lo s1JortiYo, recherà un contril)u lo anche a ql.1e~ta bran ca della 1nedicina, ch e fiancheggia il i11eraYiglio o 1110Yin1e11lo a ce11 jo11ale degli e er r izi fisici. Il Congresso i occuperà prin cipal111 e11 Le della ft111zio ne r enale 1 iello sport, c.l ell ,ali111 e.n tazione e dell 'alle11amento sportiYo. \11 lllerosi e di ()'r and e i11ter esse cientifico sono gli annunzi di comunicazioni perve11u li dal! 'es tero, 1ra c ui seg11aliamo quelle el ci proff. : Boigey, Piedallu , Latarjet, Laugier, Cl1alloy-Bert {Fra11cia); Hug (SYizzeraì; i\lich ael , Knoll, Schnell , Bauer (Germania); Dyl)O''" li (Polonia) ; Rejis (Olan(lu 1; Eszr1ko,vaty (l 1 11gherin ); Lascnr, Llnieanu (Ro111enia) ; Biejin (Lettonia). 'fra i relatori italiani no-

XL,

Nu~1 .

30]

tiamo i proff.: Baglio11i , \ liola, Do11aggio, Paclre Gemelli, Aiello, Pellegrini, Vinaj, Poggi Longolrevi , Biolato, Cassinis, ecc. Al Comilalo, presieduto dal presidente della Federazione l\lfedici Sportivi prof. Ugo Cassinis, giu11gono nu1nerose e continue adesioni dal! ,Italia e dall'Estero; sicchè orn1ai può dirsi assicurato il completo su ccesso di questa manifestazione. . .

La settimana medica i>ata,·ina. Nell 'Università di Padova, alla presenza di circa 200 medici prove·n ienli da tutta Italia, si è svolta la 2a. settimana inedica, con numerose e interessanti lezioni e conferenze di illustri personalità. La solenne inaugurazione si è tenuta il 4 giugno, con l 'intervento di autorità e professori dell ' A ten e o; dopo i (liscorsi di saluto del segretario d el indacato m edico padovano e del Preside della Facoltà medica dell 'Università, ha pronunziato la lezione inaugurale il prof. 1\1eneghelti, direttore del1'I stituto di Farmacologia, che ha trattato il tema: « Il rifiorire della n1.e<ljci11a omeo1)utica e la scienza 111oc1erna ».

Il repartò ''Fo1·lanini,, all'Ospedale civile di Udi·

ne. c ura del ConsoTzio Provinciale Au lituber colnre cli Udine è stato cos trt1ilo, nell'Ospedale Civile cli questa città, un padiglione per mala ti di p etto, intitolato a Carlo Forlanini. E: capace per ora di 138 letti; vi è attuato quanto di più moderno consiglia la tecni ca analoriale. Due logge aperte per la cura d 'aria sollo capaci. di circa 50 e 60 posti , in seggiole a sdraio. 11 costo i è eleva lo a 3 n1ilioni di lire, ossia a 22 .000 lire per posto-] e tto, cifra. che non .<leve considerarsi elevata data ] a perfezi o11e cleg]i in1pianti. J{

Due nuovi istituti nosoco1niali a Gorizia. Il 4 giugno, alla pre::;enza <li S. A. R. 1\.n1edeo di Savoia, cluca <l 'Aos ta, e dell ,011. Bottai, pres.irlen te dell 'l s ti Lulo az io11aJe Fascis ta clella PreYicl enza Sociale, so110 sta ti inaugurnti a Gorizia l 'o pedale sanatoriale e 1'o pedale i:)sicbiatrico proYi11ciale. Quest 'ulti1no è co talo o] tre dieci milioni cli lire ed occupa llna s11perfi ce di quasi 900 111ila 111elri quadrati , con 17 pad ig1ioni cap·a ci cli !500 le l ti; il san a torio ha e<le in u11 fabbricato u11ico, a tre piani nei· lati e a quattro nel corpo centrale, sil1iato qua i di fronte all 'os pedale p sichiatrico, in località assai salubre; esso, che è costato 5 milioni cli lire, può disporre di ol tre 200 letti ed è dotato cli lin parco.

Nn.ovi ospedali sanatoriali sorgeranno a Jesi e a Torino. Si è riuni to a Ro111a sotto la presidenza del1'on. Bottai il Con1ita'lo esecuti o ciell 'I s titl1to nazio11ale fascis ta della }.) revirlenza sociale. I111porlanti deliberazioni sono s late prese per il finanziamenlo di lavori di bo1ufica e allres1 per laYori cli pubblica utilità in corso presso varii comuni del Regno. Per l a lo lla co·n lro la tuber colosi il Con1itato esec utiYo ba preso in e a1ne l 'opportunità della cos truzion e di due nuoYi ospedali sa11atoriali in regioni ch e ne difettano e precisamente uno a .Tes i ed un altro, cli più Yasta capacità, a l'orino. La decisione è ~ t a t a favorevole per an1bedue le propos te, salvo a d efinire per l 'ospedaJe cli Tori110 la località jn cui d ovrà or ger e tra le varie loca lità ch e sono s la te i1ropos te. 1


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SEZIONE PRATICA

Il Museo dei rit;1.·atti dell'Ospedale Maggiore dt Milano. Quando il i11assi1110 Xosoco mio di Milano s i sar à tra ferito n ella nuova, g randiosa sede di via Graziano Imperatore, clel }Jalazzo del Fil~rete prenderà possesso la R . Università per sistemarvi il Rettorato e le Facollà di legge e di lettere. Ma la presidenza degli Istjtt1ti Ospitalieri ha pen sato n1olto opportu11ame11te - a tratten er si parte d el palazzo per i suoi archivi e per la costilt1zione ctel Museo dei ritratti. Ogni due anni , })er la tradizio11ale esposizion e clel cc Perdono », i ritratti dei b en efattori d el! 'Ospedale 1.faggiore vc11gon o tolti d ai m agazzi11j ed espos ti al pubblico, a1nmuccbiati gli u11i su gli altri, ch è le capaci arcat e clel portico e d ei loggiati dell 'Osp edale sono divenute insufficie1lti ad accog lierli tutti, convenient em e11te (sono ora 537). Nella nuova sed e arel>bc disage' ole quest'esp osizione, ch e corrisponde, cl 'al tra 1)arle, alle ta ative disposizioni s tatutarie clel 6 dicembre 1602. Il problema di una differente coll ocazione di questi ritratti viene ora ri solto in sien1 e a quello di tenere continuamenle a clisposizione degli stuclio i quel! 'importante m a teriale arti tico-slorico.

Centro di tucli talas oterapici. Sotto la presidenza del prof. D. 0Lto1e11ghi, si i' riunita l a Giunta escr11tiYa del Centro di stt1<li Lalasso ler apici di lli111in i , per d ecidere la sist emazione d efinili,·a dell 'O ervatorio m et eorologico, concretare u11 piano di ludi clima tologici e cli moterapici e preparare il progr amma d ella g iornata-raduno dei m edici artisti (cl1e avrà luogo in quella città il 19 agosto). Si è p·u re st abilito di provvedere alla redazion e e dislribuzione giorn aliera, in tu tla ] a piaggia, di urt bollettino r lin1at ologico.

Azioni contro il cancro a Vienna. La città di Vienn a coni ava gjà u11 os1)edale per cancerosi , is tituito da un filantropo americano ch e, guari lo d el cancro, aveva, a titolo di ricono scen za, clonato i fondi n ecessari al proprj o 1ne<lico. Durante la r ecente riunione della <( Societ à aus triaca p er gli studi sul cancro » il presidente, prof. Eiselsberg, ha annunziato che un altro filan tropo americano h a donato i fondi per un second o ospedale con gen ere . Questo conterrà 20 letti e di sporrà di una ricchissin1a installozion e di laboratori ; ne sarà direttore il prof. Freund. Inoltre n ell 'Osped al e Municipale di Vien11a è stata istituita una Sezione radiumter apica, con 60 letti ; i can cerosi vi sono trattati chirurgica1nente e col radium e vi si compie uno studio rigoroso dei singoli casi. Nella Clinica dermatologica si praticano pure trattamenti d ei cancri accessibili , per mezzo d el radium; Ja proporzione dei casi gu ariti sorpassa quella ottenuta n ella celebre « Radiumhemmet » di Stoccolma. Infine, va notato che la Società predetta e il Municipio di Vienna hanno avviato un cen si111en to accuratissimo dei cancerosi della città .

Commissione di medici tisiologi in Francia. Con decreto in data 11 giugno è stata istituita in Francia, presso il Ministero della Sanità pubblica, una commissione speciale, composta di 5 m edici tisiologi, scelti tra i m embri della com -

inissio11e l)er111a11 c11te di preser Yazio11e daUu tt1 bercolo i. La con1111issione s peciale può essere con sultata in m erito allo don1a n<le di congeda di lunga durata, ai rinnovam enlj ùi congeclo, alla reintegrazione d 'i1T1piegati e i11 ge11er e j n tt1t t e le questioni d 'ordine medico ch e irtteressino l 'a1)1nlinistrazione statal e, n el campo d ella tuber colosi.

Le tra fn ioni di sangue in 1ng11ilterra. Da una r elazione della Socie tà della Croce Rossa Britan.nica risulta cl1e le trasfusioni di sangue a r ura d ella Societ à predetta sono in continuo increm ertlo: d a 1360 nel 1929 si passa a 1627 nel 1930, a 207 i1el 1931, a 2442 n el 1932. Ili quet 1ultimo anno esse furo110, in m edia, circa 7 al g iorno· ma in 84 giorni ~ 1 è andati a 10 od oltre . Si sono avuti 308 d atori ch e cedevano il an gu e per la p rima volla; altrettanti lo cedevano per la seconda volta e così via sino a 19 per la 12a volta , 2 per la 14a ecl 1 p er la 45a. 1

Per ~occorrere gli nuiYersitari riu1ossi dalla Ger· mania. i è' co lituilo in Inghillerra un Co111ilato, « Academic Assist an ce Council »,

p er soccorrere i professori ed assistenti t1niver sitari licenziati o resi clim issionari in Germania: per lo più si lra tla c1i ebrei , in parte anch e di es tremisti ciel socia.li~1110 o ppure di iJ11pa lizLa nU. ll Con1ila lo predetto comprende i migliori i1omi della scien za inglese, con1e Reyl eigh e Rutherford: per la m erli cit1a n e fanno p arte Green\vood, Haldane, Hill , Hopkins 1 Sherrin g lon, Y. E. Smith. In u,n ap,p ello vengono d a li i nomi tli 164 professori ed assi le11Li (in massi i11a parte i>rofessori), rimos i durante 20 g iorni ; la list a è inco1npleta 1 1na non si è voluto attendere a r enderla nota. Altre manifestazioni si sono pure avute in Inghilterra: per es. il « Times » ha pubblicato una protest a, fir1nata da 20 professori di Cambridge e di O ford , contro il licenziamento di Zondak . In altri Paesi i ono avute r eazioni Yarj e; per es. l 'Egitto h a d a lo ospitalità a 200 m edici ebrei profug·hi d alla Germ ania. Nella stan1p'a medica. I du e periodici degli ta li nili « r cl1 ives of Physical 'f herapy, X-Ray and Ptadium » e « Physical Ther apeutics n si sono fusi ; il nuovo periodico m antien e il primo titolo.

L ·« O pedale di Bergam o » è il titolo di un periodico pubblicato a cura d ell'Ospedale Maggiore « Principessa di P je:n1onte » di questa città e diretto dal dott. G. Chiodi, il quale dirige anche il gr and e nosoconJio; accoglie gli Atti della Societ à Medico-Chirurgica Ber gamasca. « The ·N ature of Disease Journal », fo11dato, di-

retto e r edatto da J. E. R. McDonald, è organo ufficiale del << Nature of Disease In s titute » (abbreviato in « NO D lns{itute ») dello stesso autore . Esce in volumi. Il secondo volume, di circa 200 pagine, ora pubblicato, tratta i segu e11ti soggetti : la degen erazione arteriosa; lo shook; le infezioni autogene; reca anch e un 1introduzione ed un epilogo; è scritto di so.n a pianta clal McDonagh. Può aversi dalla Ditta : William-Heinemann (Medical Books) Ltd., Greet Russel Street 99, London W . C. I ., Inghilterra (al prezzo cli 7 s. , 6 d .).


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40 viaggio di '' 1'1inerYa Medica ,,. Anche per quest 'es ta le la rivista

lL POLICLINI CO >>

l\tli11erva Meclica >> h a orga11izzato il s uo viaggio-crocier a che è il quarto della serie. Esso avrà l a durata di 18 giorni: dal 30 agosto al 17 settembre, ed ha per in èla il Mediterraneo, la .Spagna e Lour des. Nella prima sua parte il vi aggio errà fatto p er mare a bordo del lussuoso piroscafo « Amazzonia >> rlella Compagnia Cosulich , il quale ha tutte cabine es terne. Si partirà cla Genova il 30 agosto, e i sbarcherà a Cadice il 4 settembre, toccando l\tfarsiglia, Bar cellona, l e isole Baleari. A Caciice si inizier à l a seco11cla parte del viag g·io, Yisitando le città di Granata, Malaga, Cordova, Madrid, Barcellona, e infine Lourdes . Il prezzo del viaggio varia dalle 2250 all e 2750 lire a seconda d elle categorie di p o to sul piroscafo « An1azzon ia >>. Per infor1nazioni r ivolg·ersi alla Amn1inistrazione della rivista « Minerva ~1eòi ca », via Martiri Fascisti 15, Torh10. <(

Viaggio inedieo in R11ssia. So t to il J)atron ato clei do1Lor'i Debré, De i11aret, J eail-Louis F abre, HoYelacque, Leveuf, l\1ondor, Rou:x-Ber ger e Roussy, sono s la li or ganizza li clue Yiaggi 111edi ci in Russia, uno dei qua1i p er il lug lio, l 'altro p er J'ag·osto. Per infor111azio1ti rivolger si all a: Ba11que Com m erciale p our 1'Europe du Nord, service de tourism e, avenue d e l 'Opér a 26, Paris .

Un monumento a " ridai. L 8 l t1glio è s ta to inaug·uralo, 11ella Clinica m erlica d ell 'OS]Jedale Cochin a Parig"i, un busto di Fernand Wiclal. Alla cerimonia intervennero il 111.inistro dell 'edt1cazione nazion ale Daniélou ed altre aut orità, la ,·edova ed il fig lio del Widal, m ol tisime p er onalit à della medicir1a, tra cui alcune dal ! 'E tero, quali Morquio di Montevideo, Don1inguez di Cuba, ecc. Parlarono il prof. Bezançon , presidente clel Con1itato ordjnatore; 1\llourier , direttore generale deJ 1'Assis ten za Pubblica; Lemierr e, per gli allievi; Da niélou, per il Governo. Il monu rne11to si fregia clj alctmi bassorili evi ; r eca solo due da te, 1862-1929, e l 'elenco delle principali scoperte di Widal: Sier odiagnosi - Cilodiagn osi . - Pa togene ·i cl egli ederr1i Fenomeni di ch oc - Cur a <.l eclorura u lc - Azolemia - Classilicaziotle delle nefrj ti - Colloicloclasia. Epidemia di dern1otifo nel Cile. U11a in1provvj.5a epidemia di tifo esanlernatico è ·coppla la a Sa11Uag·o ccl h a indotto il Presiden·tc clella Repubblica a procla111are lo s lato di assedio della ci ttà p er facilitar e la rigoro a applicazione clele misure sanilarie atte a combatterla. Il focolaio <l'infezione è st.alo individuato nei ricoYeri dei disoccupati. Le cause dell 'epidemia sono fatte risalire allo stato di prostr azione d ei r icover ati, soprattutto di quelli giunli dalle campagne, lutti insufficier1t em ente il.utriti da lungo tempo, ed all'ondata di frcd clo verificat asi a Santiago (ch e ora è in pieno inYerno). Sino al 15 luglio erano accertati 326 ca i e 50 mor ti . Le au torità h anno mobilit a to lu tti i medici dj .. ponibili e t anzia to un prin10 fondo di 200.000 pesos. R lat o Jton1inato Uill cli Lla tore sanitario al qt1ale fa capo tuLLa l 1organizzazione dell a campa-

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gn a. I ricoveri d ei disoccupati so110 sbati accuratamente disin fes tati. Il Governo è convinto di poler ormai debellare I 'epidemia , data la tempestività con cui le misure sanitarie sono state applicate. A.. ehi appartengono i roentgenogrammi i

Il Tribunale di Dayton, nell 'Ohio (Stati Uniti) ~ 11a risolto il seguente caso. Un de11tisla, Leas, aveva praticato una roentgenografia ad una cliente; aveva poi stabilito la cliagnosi e prescritto u ,n intervento; tariffò la })ellicola 10 doll ari e le comj)etenze per le pres tazioni ulteriori sino allora, 5 dollari. La cliente rifiutò l 'intervento; chiese la J)eJlicola, ma il Leas non l a cedette. Per questo motivo il m arito della cliente no11 volle corrispondere ch e 5 dollari. Il Leas in lentò causa e la Corte ha riconosciuto che i roentgenog·ram1ni non appartengono ai clienti, salvo intese pre limi11ari; ha perciò conclannato la parte r es)s ten le.

Manoscritto di l,ranklin donato a ltn ospedale. L 'Osp ed a1c cl i PenP sy lYania, a FiJadelfia, , ·enne fonda lo d a Beniamino Frank1in , il quale cl ettò an cl1e l 'iscrizion e d i una lapide muraria. Il l11 an oscri l to d e1l Jiscrizione p as ò nelle ma11i di un a1n111inis l ra tore, Robert Vaux, e poi migrò i11 Gern1ani a, dove è stato scoper to e acquistato da un bibliografo, A. S. W . Rosen])ach , di Filadelfia . Ad ìniziativa d el dott. Franci A. Packard si sono • 1 raccolli i fondi p er 1'a r11e l 'acquis lo ed il 1° n1agn'io scorso il n1 anoscril lo Yenne donato all 'Ospeclale.

Un po' dovnnt11te. I ..~Associazione de lle ·Bibliolec11c ~if ediche d egli la ti Ur,i,iti h a lenu.to il suo convegno a11nuo da] 19 al 21 giugno, n ella cc Northwestern UniYersity )> d i Chicago, sotto la pt"esidenza d el ùol l. W alter R . ,Steiner . Co111-e qi. con su et o, durante il m ese di aprile s i son o volti n el Giappone i principali con gressi medici : (li 1nedicina interna, chirurgia, igiene. i)at ologia, tisiolog"ia, r oentg·enolog)a, endocrinologi a, n1icr obiol ogia. Varie sezioni della Federazione Italiana Nazionale Fasci sta per la lotta contro la tub er colosi si sono adunat e di recente: siciliana (24 niarzo), ligure (27 aprile), p u glie e (4 tnaggio) , toscana (28 maggio), lombarcl a e veneta (28-29 m aggio), della Venezia 'l'r id enli11a (18 giugno), emiliana-romagi1ola (25 g·iug no). I resoconli !:>Ono o sar anno dati }Jer esteso in. « Lott a con tro l a tubercolosi >L l i 22 giu gno si è t enuta a Catania, nell 'aula cli Clinica Medica, la seduta inaugurale d ella Sezione Siculo-Orientale d ella Società Italiana di Cl1irurgia della bocca ed Ortopedia d ento-facciale, cli cui fu n ominalo presidente on or ario il prof. Seb astiano Gussio e presidente effet tivo il dott. A. De Luca. Dopo i discorsi inaugurali e la distribuzione delle ca riclie sociali vennero svolte e discu sse alcune comunicazioni. La Società Medi~o-Chirurgica .Veronese si è adun ata il 1° mar zo e il 1° aprile sotto la presidenza del dott. F . Delaini. Furono fatte comunicazioni dai dottori : prof. VianaJ prof. Zorzi, prof. ZannJ, prof. a Pavia, F . Fiorini, ~I . Artom, prof. G. ~lon­ tanelli, S. Fiocco. •


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EZJ ONE l >l\.\TlGA

La Socie tà cli Scien ze ì\Ie<liche di Co11egli n1 to e Vittorio si è adunata il 18 maggio, sotto la presidenza d el prof. Coletti. Furono fatte co1nunicazioni dal dottori Ventura, Gritti, Tornasi, Baroni, prore sor Tramontini, Fabris, Rossi. La Società Medico-Chirurgica Bellunese si è adunata il 5 aprile e il 3 maggio, sotto la presiden za del prof. M. G. Pieri, segretario il dott. G. Locatelli. Furono fatte comunicazioni dai d ottori : G. Lise, prof. G. Pieri, G. Gottardi, prof. M. Lape11na. M. Poltronieri , G. Mancini.

Si è costituita in b1ghil terra uria (e British Health Resorts Associatjon » p er promuovere e migliorare le st azioni idrom inerali nazionali; h a t enuto un a riunion e a Lea.ming ton Spa. Con decreto del Capo del Govern o, Minis tro deJle Corporazioni, sono stat e emanat e le norme per la commisurazione e l a riscossione dei contri1t1li p er l'assicurazione obbligatoria contro le malai lie. l!n Consiglio i1azio11a1e di cullura intellettuale i11 Spagna è st ato is ti Luito dal ministro della pubblica is truzione; alla presirlenza è stato cl1ian1ato il dott. Teofilo Hernanrlez , professore di farmacologia e terapia al1 a Facollà 01edica di ~Iaclrid, fondatore di una Scuola di gastropa lologia, m embro cl 'onor e ò el pro ·si1n o Con gresso di terapia indetto a Parigi. L 'amm inislrazio11r clell 'Opera p er gli orfani dei sanitari italiani in Perug ia l1a nolificato ai Prefetti ch e per l 'anno scolastico 1933-34 sar an11 0 probahiln1ent e YP-CH 11 I i 7 posti nel Convitto, di cui 5 nella ezione n1ascl1ile e 2 in quella femminile. Una delegazi onì~ ll tedica della Società delle Na1ioni è stata incaricata di un 'i11chiesta sanitaria in Polonia, rlella clurata di 5 settin1ane. L '8 giugno ven11c celeJJra Lo 11 10° ar1nivorsari o <l cll islitttzione d ell'aviazione sanitaria svedese, la cruale ha reso servigi ine limahi1i in regioni clic per parecchi mesi dell 'ann o sono del l utlo isolate cl ai gll ia cc.i . Il servizio venn e crealo dalla Croce Rossa Svedese per iniziativa dcl principe Carlo dj 'yezia, fralf•llo del re Gustavo ' '. 1

Al 2° Con gresso jnternaziona1 e dell 'aviazione sanitaria, adu 11atosi a Madrid , er a i11detto u n co11corso per aer oplani s&.n il.ari; il primo premjo fu assegnato all 'appareccl:uo « LuLljn n della Polonia . Con d ecreto legge i due Ospedali di ~1il a11 0 Fatebene-fratelli e Fale-bene-sorelle (co11 annessa Causa Pia Agnesi) sono Lati fusi in una sola istituzione autonoma, con che viene sanzionata e co111pletata una d eliberazione ministeriale del dicen1- · bre 1925. 1 due Ospedali sono perfetta1nen te at trezzati ; la sede verrà conservata entro la cer chia rlei vecrhi avigli ; Ja capaci tà dovrà essere di al1neno 450 le tti . ,S. ~I. la Regina ha visitato il P adiglion e Zonda dell 'Osped&le Maggiore di Milano~ diretto dal prof. Donati. S. A. R . la pri11cipessa di Piemonte h a visitato la Clinica os letrj ca dell 'Uni Yersità di Napoli, dir etta dal prof. Mirancla.

Il presidente d egl i Ospedali Riuniti di Roma, prefetto Spano, h a visitato la Poliambulanza del Sovr an o Militare Ordin e di Malta, diretta dal prof ~ Arnaldo Biasiotti .

L '« United Hospilal Fund » degli Stati Uniti h a ripartilo, lo scorso maggio, 2 milioni di dollari (pari '°' oltre 30 milioni di lire it.) fra ·55 ospedali di New York, proporzio11aJmeut e alle pres tazioni gratuite fatte. L ·ospedale lr1fanlile di Ne'" York, di cui era. slat a minacciata la cl1iusura p er mancanza di fondi, resterà an cora aperto almeno durante l 'estate, grazie all 'a ttività della presiden le, sig.a W. 'fhorne Kissel , ch e h a raccol to 50.000 dol1 ari, i quali copro,n o me tà del deficil accusato; la cam!)i:\gna prosegu e. Il dott. Simonini e il prof. Negro, d ell 'O. pedal~ Cottolengo di Torino·, hanno anunnziato alla R. Accademia di Medicina di questa città, nella seduta del 16 g iugno, di aver trattato con su{)Cesso l 'artrite pri1naria cronica, 1nediante estra l ti del lobo po teri ore dell 'ipofisi.

Il prof. Vittorio Bedarida, direttore del! 'Ospedale Civile di Vas to, ha tenuto una conferenza sul ten1a. « Il s uccesso in chirurgia ». censin1.enlo dei inedici d ella ficrman ia pubb licato n/31 <( Reich smedizinelkalend er » e r elativo. al 1° novembre 1932 dà 52.518 n1 ectici, tra cui 3405 donne. Rispetto al 1930 si ha u1l aum ento cli 3,56 % (2,9 per gli uomini e 6,4 . per ]e donne). r J)r atici raggiungono il 74,l %. O t1

Il numero dei inedic i r egis lrati in Ingh ilerra all principio del 1933 risu Jlò di 55.932, tra cui 3391 clonne. 1la aYu lo luogo la prcruiazion e del le gare d 'igie11 e indel le nelle cuol e ele1nentari d el Con1une di ~filano u cura clelJ a Reale Società It aljan a cl ' Igi ene ~ la cerin1 onia si è s vol la n el C;lstel lo 'forzesco; ltan110 parla lo il prof. Veratti, president e cl ella .Socie là .. il do tt. Ravasio per il Comune e jJ sen. Cap])él. La donna ch e aveva u cciso il chirurgo cileno. Dodds (il quale ne aveva operalo jl figlio senza riuscire a sal Yarlo), condannata in prima istanza a 10 anni di lavori forzati , in appello ha otlent1to la riduzione della pena a 4 anni .

ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSII•E. Sommario del N. 6 (gil1gno 1933) : Memorie originali : R. ARRIGONI e F. TRONCHETTI: Sul fenomeno dell'.a.nacoresi; G. RUGGERINI : 1mmunità specifica e ant~gonismi im:munitari.; M. BARBATO : Esperienze sul· la reazione di Urechia e Retezeanu pe1· la sierodiagnosi della sifilide. - Rilievi e commenti : E . J. PAMPANA: Carenza di vitamina O e ass enza di scorbuto? - Problemi d'attualità : V. ZAVAGLI: Crisi economica e disoccupazione. Per Ulll•a migliore u tilizzazion e degli alimenti e delle vitamine. - Reoensi·oni : I mmunologia. Sieri e va.ccini. Servizi igienica-sa nitari : Note di giurisprudenza. - Notizie. - Allegato. · 1

Abbonamento pel 1933: Italia L. 6 O Estero L. 1 O O ~ ai nostri aibbrnnati rispetti'Vamente L. 5 5 e L. 9 5;

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Pel' otten•1re quanto sopra rivolgersi direttamente all'editore LUIGI POZZI, via Si stjna 14, ROMA.


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« JL POLICLINICO »

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RASSEGNA. DELLA. STAMP A M.EUICA.

I d., 15 apr. be uterine.

D eut. Med. Woch .. 14 apr. -

GAuss e MARGRAF . [ narcotici esplosivi; profilassi. - v. PANNB,VITZ. Roen tgen- lerapia d ell 'arl hritis defor111ans . A r ch. dell 'I . B. I. , feb. - M. M. MA1No. St erilizzazione ormor1ica. - D. GANASSINI. Diag11osi gen erica e sp ecif. d el sangue colla reaz. Ganassini . l lif. Med. 1 15 apr. - E. LoEwENSTEIN. La bacilLe1nia t b c. n el le malattie nervose. - C. C1cEnr e G. Ann1GONJ. Il san g u e negli affetti da u l cera g·aslrica e duod. P r esse. M éd. , 15 apr. - G . PAnTUHIER e A. PoNT. Fegato e lesjoni gengi vo-dentarie. Id. , 19 apr - F. l\l!AIGNON. I grassi . nell'u tiliz7.azione d elle proteine. - G . LECLERc e J. PoNT. Sciatica traumatica. Surg. , Gyn. a. Ob st ., mag-. F. L. MELE.NY. Infezioni gangrenose d ella pelle. - A. A. DAVIS . 'fb c. in testin. ipertrofica. Amer. Journ. Med. Se., mag. - L . PrcK. Àanton1atosi. - A . J. QuroK e Nf. A. CooPEa .• Fu112io11 nJi1 ìt epatica. - C. H1NES. Digestione delle proteine in soggetti con an aci<losi. - J . L. '1Yl':En. Lo s tato pre-diabe tico . Med . Iber a, 6 m ar . - J . G. CnIADO. Igiene prenatale. - DIAz e G6l\rr;;z. Il problema del dolore clegli arti ampu tati. Med . J(li nilf , 12 mag. - G. I(r.;r..L1NG. La stiti chezza abitual e. - A. CHNEIDEHDA UH. Diag n . d ella trombosi cardiaca. J(lin. Woch., 13 mag. - :!}[. GuN uEn. La r egressione del la tbc. - T. H. ScHREMS e C. CARRIÉ . Fisiologia e fisiopatologi a d ell a eliminaz. della porfirina. D eut. Nl ed. Woch ., 12 mag. SoHOTTMULLER. Diagn. differ. del n1 . ci i W eil. - v <\.N CAPELLEN. Terapia con ormoni sesst1d]i.

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J . Rc::cA no. La torsione d elle trom-

D eut . M ed ..Woch.,

21 apr. -

Indice alfabetico per materie. A11eurisma d ell ' a. anoni1na P ag. Appendicite: causa ed essenza . n Ascessi intermuscol ari . . . . )} Bacillo del carbonchio : ricer ch e . . n :Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . ,, Blasloma a noduli n1ul tipli so ttocutanei » Cervello : emorragie . . . . . . . . . ,, Cervello : sindrome di compressior1e . . » Cervico-metriti: trattam ento . . . . . n Diat€si essud ativa . . . . . . . . . . . . " Difterite : associ azion e siero-anatossina nella profilassi . . . . . . . . . . . )) Donna contempora11ea : cc silh ouette » Emo ttisi : trattan1en to - . . . . . . . >> E ofago : cancro . . . . . . . . . . . . . » Febbre esantematica med ilerran ea i11 Lucania . . . . . . . . . . . . . . . . » ))

Giurispruden za sani taria: qn esiti ..

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Gozzo : radioterapi a . . . . . . . . . . . Gravidanz.i ed est r azi one di denti . Ipotiroidismo: trat lan1ento . . Itteri: differenziazione . . . . . . •

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Mare : fis iologia d ell 'uomo i n . Mag·r ezza : tipi . . . . . . . Morbo di Addison: diagnosi . . . Obesit à: osservazioni . . . . . . Occhi : esam e in medicina genera1e . . . Pneumonite enterococcica . . . Rachitismo renale . . . . . . Reni : ricer ch e . . . . . . . . . . . . Sangue: conteggio dei reticol ociti . Scottature: cura . . . . . . . . . . . . . ,Sindrome di compressione endocranica post-traumatica . . . . . . . . . . . . Sindromi adiposo-genitali e au m ento di pressione endocranica . . . . . . . . . Sindromi emorragiche venulari costitu zionali . . . . . . . . . . . . . . . . Stomaco: actinomicosi pri111aria . . . . Stomaco: resezione . . . . . . . . . . . Tubercolosi polm . : ricambio basale e ricambio d egli idrati di carbonio . . . . Ur ol ogia : i inpiego di i poalgesici . . . . Vescica: tra ltam. dello spasmo . . . . .

Pag. 1183

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. seguito Di r itti d i proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavon pt1bblicati nel Policli11ico se non an

ad

autoritzazione scritta dalla 1'edazione. E t1ietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne La fonte.

C.

FRUGONI,

.Rerl . capo.

A Pozzi. res p Horna - S t nb . 'fipo-Lit . Arma ni di

~l .

Courrie1-. •


Roma, 31 Luglio 1933 ·XI

.lNNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

Nnm. 31

''

.

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATICA

CESARE FRUGONI

REDATTORE CAPO: PROF.

Clinico Medic o di Roma

SOMMARIO. '

Lei.ioni : L . Preti: Neoplasia. del .pancreas. Note e contributi : G. Marotta e U. Peratoner : L'AtelJrin nella cut•a delle febbri di malaria. - F. Calvi : Nota clinica s ull'alcoolterapia nelle mal attie polmonari. Osservazioni cliniche : V. Ponzoni: Sifilide esofagea. ~ivendicazlo}li : I. Hyma.n Goldtein , M. D.: Ovaia, estr atto ovarico ed ormoni sessuali femm inili nel trattam ento dell'emofilia. Sunti e rassegne : S I STEMA NERVOSO: Garcin : Le atassie. - G. Lecl erc e J. Pont : La sciatica traum atica. G. Delama.re e R. J. Ga'Ona: Il dermografismo. ANESTES IA CHIRURG l CA: R. Leriche: Considerazioni in ha.ee a. 12.559 anestesie. - °A'Iarian : La rachia.nestesia nei bambini. - MlsCELLANEA: M . La.bbé, F. Neprvenx e J. D. Grin.goire: L'impol'tanza delle vitamine B nel metabolismo idrocarbona.to. Il loro impiego nel l ratta.mento del dia.bete. - A. Baudoin e H. Schaeffer : La prova dell':Lperpnea. - H. Ohabanier, C. LoboOneff e E. Lélu: L'iperazotemia post-operatoria. Divagazioni : A. Filippini : Libri gialli e realtà. Un d1·ammatico errore perita.le. Cenni bibliografici. A11cademie, società Mediche, Congressi : Società Lombarda di Medicina. - R. Accademi a delle Scienze Merlico-Chirtrgiche di Napoli. - R. Accademia dei Fi,j ooritici di Siena.

LEZIONI.

--:Cl

Istituti di Patologia Medica e di Clinica Medica --· n ELLA

R.

l JNI' ' ERSITÀ

nr PARMA.

Neoplasia del pancreas. LEZlO~E CJ... INICA

per il Prof.

Lu101 PRETI ,

direttore.

È questo uno dei 7 malati, che ho promesso

(1i illustrarvi per un sintomo in comune ch e essi presentano, ,c ioè la tinta itterica dei tegumenti. Questo sintomo però per ciascun malato provien e da cause diver se. Cercherem o oggi n el paziente, ch e vi sta davanti, di stabilire la sede, la natura della lesione ch e l 'ha fJrodotto. S. Edmondo , di anni 69, vedovo, calzolaio, da , .igatto. Perdette il padre per asma quando questi raggiungeva il 60° anno di età. Gli morì la madre di 68 anni per malattia, che .non ricorda ; la rnoglie, di 37 anni, per t ubercolosi polmonare; un f ra tello per p olmonite. Ha 2 figli, cJ1e godono ottima salute. Il pazie11te nulla ci offre di importante nel suo J>assato, percl1è n essuna m alal tia ebbe a soffrire

Appunti per il medico pr-atico : DALLA PRATI CA CORRENTE: A. Belardiuelli : Atrepsia infantil e prh:u-jtiva ed insn1iuote1·a;pia. - SEMEIOTICA : Ricer che sull'intradermoreazione aprplioata. ailla dia.gnosi dell'echinococcosi. ( 'ASI STICA: Le ca u se di morte improvvì sa. Corp i Ciitranei n elle p..Time vie digestive ed aeree. - P ericoli delle iniezioni endovenose. - Avvelenamento a cuto da jodio. - Setticemia. consecutiva a mastite a grappolo. - TERAPIA : Un metodo s emplice ed efficace di prevenzione degli accidenti ser ici a mezzo dell'ingestione di efedrina. - L'effetto specifico della cc fuadina ,, s ul granuloma inguinale. - Il cloruro di sodio nella feb,b.i·e tifoide. - L'atebrin nell'emoglobinuria .malarica. - La salsapariglia n ella cura della sifilide. - Errori di tecnica ed incidenti delle iniezioni terapeutiche. - MEDICINA SCIENTI FICA : Gli anticorpi nella malaria. - Le prop r ietà battericide del liquido cef.-racili . e degli essudati e trasudati. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. elvaggi: Riposte a quesiti per questioni di massi111a. Nella vita professionale : I struziO"ne superio r e. - Medicina socia.le. - Cronaca del movirme11to professionale - Concorsi. - No111ine, promozioni ed onorificenze. No tizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

1

nll "infuori della scarlallina , della qua le pj 'l1 nt1lla ricorda. Da 11 'età di 10 anni è un ar Ug in 110 <lella èalzalura. E st ato 11no s lrenuo beyjtore d i yj 110 ecl un Jorle fumatore. Riferisce che verso il g·cnnaio rli c1u es l 'a11l10, j s uoi fan1iliari notaron o come l a sua ct1te andava coloran dosi in giallo, m entre egli st esso constatava ch e le sue orine assu n1eva110 una ·tinta oscu ra e le feci si facevano chiare. (;on1i11ciò ad essere tormentato da prurilo . In pro ieguo di tempo il colorito giallo della cute si fece pitL marcato. Si aggiunse senso doloroso ali 'epigastrio. Frattanto era comp arsa set e intensa e fame e poliuria . Dopo dtLe m esi da qu esti disturbi il paziente notava che le su e forze erano sen sibilmente diminuite, e ch e in tre 1nesi aveva perdu to 18 Kg. di J)eso del corpo . La colorazion e itterica non subi nlai alc una regressione e le feci , sempre chiare, avevano assunto una particolare consistenza pas losa. Ora l 'ammalato accu sa debolezza g·e11erale, facile stancabilità, n1alessere indefinito, prurito c;utaneo, dolore gravativo, quasi continuo, all 'epigaslrio, polifagia, polidipsia, poliuria. alvo fa ciln1ente libero. All 'esame obbiettivo si rilevano i seguenti dati : ln1.palcatura sch eletrica r egolare, tato di nu 1r izion e scaden te, con1e lo dimostra la pelle flacc ida per riduzione del 11a1111icolo a cli poso e dej n1 uscoli . La cute e l t°\ ro11 g·iunli \L~ ]) nllid r son o


1202

« JT_. POLlCLINJCO »

tinle in giallo e qua e là <;On riflessi Yerdas lri . T. asc. 36°,6; polso ritmico uguale, piuttosto molle, 58; respiro 20. Nulla di speciale menzionP al capo se si eccettua il colorito dei padiglioni auricolari, ch e sono quasi esangui . Nulla di speciale rilievo al collo, all'apparato respiratorio ed al cuore. L 'addom~ è tumido ed assimmetrico per maggior espansione dcl quadrante superiore di destra, con fosselta epigas trica ed ombellicale appian ale, senza rete veno a. Si palpa una resi stenza, ch e occupa parte dell'epigastrio di des lra, e la r egione epigastrica; su questa resist enza ri Lorner e1no frn poco. Nelle parti basse dell 'addo1ne si 11a senso rli fluttuazione. Con la percussione si i11ette in evidenza una otlusità mobile secondo la gr avità, oltusità che in posizione semisedula arriva a 2 c1n . ~opra la sinfisi pubica con lin ea arcuata a concavità verso l 'alto. Il fegato è leggermente aumen talo di volume ; cleborda inferiormente dall'arco costale di 2 cm. dal prolungamento dell 'emiclaveare; il inargine superiore tocca la 5a. costola sull 'emiclaveare; la consistenza è leggermente aumentata; la superficie è liscia. Palpando il margine inferiore del fegato si avverte che dalla massa epatica inferiore pende tra la linea mediana e la parasternale destra una tumefazione di consistenza elastica a superficie uniforme, avente l a forma di una grossa pera, pressochè indolente. La milza non è ingrandita : il polo inferiore i1on deborda dall 'arco costale ; il margine superiore si mette in evidenza con la percussione alla 9a costola sull'ascellare posteriore; il margine an leriore tra la linea ascellare media ed anteriore. Se approfondiamo la mano in corrispondenza della regione epigastrica, appena sotto l 'ala del fegato, avvertiamo una resistenza n1al definibile , piuttosto dura, ch e si perde profonda111ente, disposta in senso trasversale, resistenza, che sembra a tutta prima far corpo col feC7ato, ma che invece devesi ritenere indipendente da e o, perch è se con una mano fissiamo l 'ala del fegato e con l 1altra la suppos la r esist enza, ed invitiamo il pazient e a respirare profondamente, possiamo constatare ch e m entre i l fegato segue i movimenti respiratori, la resislenza in questione resla fissa. Nulla abbiamo a dire a carico dello ston1 aco e dell 'inteslino. Riassumendo quanto abbiamo rilevato a carico dell 'addome e dei suoi visceri, possiamo concludere: a) che esiste un modico versamento addominale, presumibilmente costituito da un liquido trasudativo , poichè mai fu cons latala fe1Jbre ed anche percnè esso gode di una co1111)leLa 1no])ilità in rapporto all 'atteggiamento del cor})O; b) che il fegato è un po ' aumentato cli volum e e di con is lenza e che con ogni verosimiglianza l 'appendice, che si palpa dipartirsi dalla sua faccia inferiore è la cistifellea notevolroen te ingran dila; e) ch e esiste una resistenza abnorn1e di spos ta trasver salmente, indipendentemente dal fegato, p erdent esi profondamente e fissa. Prima di iniziar e la <liscussior1e deJ caso credo u lile darvi notizia degli esami u suali, riservandomi di fornirvi p articolari referti cli alcune ricercl1e speciali dura11te la tratlazio11e. Le orine forten1ente color a le co11lengono pig111enli biliari ecl urobilina. Le feci hanno l 'asp etto conte di inastice e sono b ia11cl1e cretacee; n on conten go11 0 sangue erl al-

[ANNO

XL,

NU:\1.

31 ]

I 'esame microscopico so uo ricche (li gloJJuli di

grasso, di fibre carnee, di nuclei , di caseina . Il liquido ottenuto i1ìecli a11te puntura esplorativa del! 'addome è giallas lro, contiene bilirubina. ed ha i caratteri di trasudalo (de11sità 1010, Rivalta negativa, n el edimen Lo cellule endoteliali, scarsi mononucleari). Siero diagno. i di Was ern1ann e di ùleinicke ul iero di sangt1e: negali e.

***

Ci troviarr10 dinnanzi ad un uomo di 69 a11ni, calzolaio, senza dati nel gentilizio degni di rilievo, se ~ i eccettua la morte della moglie per tubercolosi poln1onare e senza dati nella anamnesi per onale all'infuori del suo etili mo. L'anamnesi recente ci rende edotti di due fatti iniziatisi in J11a11iera subdola tre mesi or sono : 1) un itlero progressivo, preceduto da urine ipercromich e, accompagnato a feci acolj cbe ed a prurito cutaneo; 2) notevole din1inuzione del peso del corpo n1algrado la polifagia, co11 dolori epiga ... lri ci irregolari 11on in relazione coi pasti. Il primo quesito, ch e dobbiarrto proporci di risolvere è quello della natura dell'ittero : si tratta di it tero totale o parziale P La presenza del prurito cutaneo, molesto, denunciato dal paziente, e la bradicardia, ci autorizzano ad ammettere che in circolo debbono esister e non solo i pigmenti n1a anche i sali biliari: e quando questi due elementi sono presenti iamo autorizzati a pensare che l 'ittero è tolale , cioè ch e l 'ittero è da ritenzione; ed in questa affermazione ci conforta ancl1e la determinazione della bilirubina del sangue, la qua]e, con1e voi apele, quando viene rilevata col n1etodo di Hjma11s van den Berg mediante la r eazione diretta, depone per una bilirubinemia da ritenzione e nel caso nostro il tasso bilirubinico è stato di 14 unità a reazione diretta. Assicuratici ch e l 'ittero è da st asi per i sintomi clinici rilevati e per la reazione diretta della bilirubinemia, po"' ian10 andare oltre ed affermare che si tratta di un ostacolo al deflusso biliare se tenian10 conto anch e dell 'acolia delle feci. Dove tale o taco lo 11a sede? Dentro o fuori del fegato P Ricordiamo ch e l 'esame obbiettivoci ha messo in gra do di stabilire che dalla faccia inferiore del fegato tra la linea m ediana ed il prolungamento della parasternale di destra si stacca un corpo a guisa di pera col maggior ovoide in basso, corpo cl1e per la sede, la forma e la consistenza viene riconosciuto essere la cistifellea ingrandita; e così essendo, l 'ostacolo deve aver sede p er lo n1eno· al disotto d ello sbocco dcl cistico nel colerloco. Passiamo ora in rnssegna le varie condizioni morbose, aventi sede a valle della cistifellea, capaci di condurre a stasi biliare occlusiva. Calcolo incun eato nel coledoco; neoplasma cl.ella ci tifellea o del coledoco o dell'ampolla di Vater o della tesla del pancreas o più diffi1


[A~Ko ~'\L ,

~l.

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31 ]

-

ciln1ente ùel i)iloro o del colo11 trasverso, o come pos ·ibilità ancor più lontana lesione d elle ghiandole alla porta h epati . e con iderian10 ch e n e l nostro n1alato t-i è a11dato formando quasi parallelan1ente all 'ittero una r accolta ljquida n el cavo peritoneale coi caratteri tra ·udativi, com e abbiamo preu11to dai dati c li11ic i e come ci ha confortato l 'esa1ne de l liquido, vien fatto di pensare che l 'ostacolo , con ogni probabilità al d eflusso biliare, agisce anch e sul circolo portale provocando,~i una stasi , e per ciò e so deve risied er e \n una zona, dal la quale pos a do1ninare ed il c ircolo biliare ed il circol o portale. Ed allora pos..,iamo senz 'a ltro abbando11ar e 1'ipotesi di un calcolo incuneato nel coledoco sia perch è un calcolo in que~ta ede se può interessar e il deflusso biliare, non può influire ul circolo portale, e prendere in con sider azion e le altr e possibilità. Esclusa la possibilità di una n eo1)lasia pilorica o d el colon di d e tra , mancando per la prima even lualità il vomito , e non essendovi ostacoli alla progres .. ione fecale })er la seconda, la nostra attenzione no11 p·u ò rivolgersi cl1e alla 11eo1Jla ia d ella cistifel Jea o cl ell 1am1)olla di Vater o dcl Ja Lesta del pancrea . essun elem ento probativo 11oi po ed iamo in favore della prima e della econda ipo le i: riu ciamo a pal pare la cistifell ea e normem ente jngrandita, ma con s tatiam o cl1e la u a consisten za n on è tale da far pe11 a re cl1e essa ia in preda ad u11 p roce o eter o-plastico, mentre invece avvertiamo una r esist e11za in sede <li· versa da quella d ella cis lifellea e d el duode110. Abbiamo in vece m olli ele111 e11ti probativi . an amn e Lic i ed obbieLLivi , a fa ore di una n eoplasia d ella le ta d e l pa11creas. La resistenza, ch e per la sua sed e ci ha fallo escluder e una neoplasia della cistifellea e d eJl 'an1polla di Vater , è, come abbiamo de l lo. ituata p rofondamente sotto il margine epatico, dispos ta tra . . Yersalmente, dotata di u11a certa fissità anche nei movimenti respiratori , resistenza dunque ch e presenta d ei caratteri propri della ghiandola in questione. Ma un altro dato b en più importante ci viene fornito dall anamnesi: il paziente, ch e, si badi b ene, ha perduto 18 kg. di peso in 9 mesi, è ancl1e afflitto da una penosa sen sazion e di fam e e 1 di sete, ch e n on è difficile riferir e ad un a l lerazione d el metabolismo idrocarb-0nato, e nel 1 caso prese11te, quindi ad un allerazione de lla funzione en docrina d el pancreas. Che cosa dice il laboratorio a conferma ed a compl emento di questo nostro indirizzo di.agnostico? Il labor atorio può esser e particolarn1ente utile per saggiare an ch e partitamente le fun zioni pancreatiche, ch e sappiamo abbastan7a ('Ornplesse. Con1inciarr10 dalla funzione esocrin a : solo l111a stia assenza tota le sar ebbe sicuramente rile' abile, perch è sarebbe facile dimostrare nel 1

1203

SEilONE PllATlCA

succo pa11cr ealico e n elle feci la 111anca11za d ei suoi ferrr1 enti (tripsina , dia lasi, lipasi). Se per s teno i dei can a li secr etori viene a cessare od a diminuire n otevoJmente il !)assaggio dei fer1nenti nel lume intestinale li troveremo manca11t.i o notevolmente di1ninuiti n elle feci , ed aumentate invece n el s.a ngue e nell 1orina perch è, e sendo la loro produzi on e n ormale e non po tendo essere eliminati , verranno assorbiti e quindi paf.seranno J.'el sang·ue e di qui n ell e orirte . So }) Oi non vi è stenosi dei d etli biliari, ma una con siderevole alterazione dell a g hiandola avre1110 una ridotta produzione o pertanto riduzione più o meno cospicua, non solo nelle feci , ma anche n el sangue e nelle • orine. Prendian'l J i1t co11siderazione dunque i trefermenti pan cr eatici ch e conosciamo. Se la Lrip iJJ a rnanca nel succo duodenale, l e albumine verranno inco1n_l.;letamente digerite e le Lro ere1110 immodifi cate o quasi nelle feci fino nella proporzione d c l 70-80 % di quelle introdo tte. J\l[a anche sen za ricorrer e al d osaggio delle albun1 ine fecali , noi possiamo praticamen te accontentarci d ella ricer ca microscopica d elle fibre 111uscolari, d ei nuclei e d ella caseina n elle fec i. Per quanto i riferisce alla diastasi basterà d et erminar e l e unità diastasiche nelle feci, n el sangue e nell urina. Una diminuzione d i esse n elJ e feci , con contemporaneo aum ento nelle orine, ci conduce ad ammettere una n ormale produzione con difficoltà di escrezione , cioè stenosi dei dotti e cretori; se invece Ja diminuzione si rileva contemporaneamente an ch e n elle orine e nel sangue, dobbiamo penare a d eficiente produzione d el fer mento e verciò a distruzion e del paren chima ghiand ola• r e esocrino. Riguardo a lla lipasi noi sappiamo ch e essa trasforma i grassi n eutri in acidi grassi e, se essa viene a mancare, troveremo n elle feci un aumento d ei grassi neutri. Si è anche stabilito un rapporto tra g rassi n eutri + acidi grassi e sa poni , che in condizioni n ormali è uguale a d 1. Quando la lipasi è diminuita questo rapporto tende ad aumentare. A scopo clinico è ufficien te a d enunciare la diminuzione della lipasi e l 1aspetto cr etaceo lucente d elle feci e l 'aumento dei grassi n eutri nei preparati microscopici di feci trattate col Sudan III. 1\ p 1)li cando queste cognizioni al caso in que: s l io11e, noi abbiamo osservato ch e la diastasi 11elle feci è ridotta a 48 unità , cioè molto m eno di quanto esiste in condizioni fisio logiche, poich è normalmente se n e possono trovar e fino a 1000 unità; m entre n el sang u e e n ell e orine si sono dosate rispettivam e11 Le 50 e 48 unità, cioè una quantità inferiore al normale, essendovene fi siologicame11te nelle orine circa 55 e nel sangue 100 unità. Deduciamo quindi ch e vi è una m inor produzione diastasica. Infine abbiam o constatato che le feci del nostro paziente hanno un tipico aspetto di mastice 1

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POLICLIN l CO »

.e sono straordinariamente ricche di grassi neutri e contengono fibre muscolari, caseina in notevole quantità. Siamo autorizzali pertanto ad affermare che il fermento triptico e lipasico sono scarsamente rappresentate nel lume i11testinale. E non essendovi alcuna ragione che questi due fermenti abbiano una sorte diversa dalla diastasi, per la quale fu dimostrata una minor produzione, così possiamo dire che anche nei riguardi d·ella tripsina e della lipasi vi deve essere una minor produzione da parte della ghiandola, e per ciò vien fatto di pensare che nel nostro paziente esiste una lesione dell'apparato esocrino del pancreas. Non solo la parte esocrina della ghiandola .è alterata ma deve essere alterata anche la parte endocrina. Il paziente è tormentato da bulimia e da polidipsia, e mangiava e beveva inolto, eppure in breve tempo ha perduto lb' ](g. di peso; ha un tasso glicemico a digiuno di 1,54 %o ed una modica glicosuria. Ora tutto ciò è un indice di una insufficienza anche endocrina, legata probabilm"e nte ad una lesione delle isole di Langherans. Abbiamo dunqu·e una- insufficienza funzionale esocrina ed endocrina del pancreas : ma questa concordanza non è obbligatoria, anzi è i1oto come talora vi possa essere un antagonismo fra le due funzioni. Ricordo a questo proposito le esperienze fatte nel nostro Istituto da ~1augeri, il quale, distruggendo la parte esocrina del pancreas, otteneva un aumento di insulina; comunque nel caso nostro la constatata alterazione della funzione endocrina conferma ad abundantiam la già supposta lesione pancreatica. Concludendo possiamo dire che tanto i dati clinici diretti, quanto quelli indiretti e di laboratorio ci conducono ad escludere una lesione al tubo digerente, ·e ad ammettere invece una lesione interessante il pancreas e capace di comprimere il coledoco e la vena porta. Dopo ciò se teniamo conto dell 'età del paziente, del modo di insorgere e di decorrere della forma, del grave deperimento generale, dell'assenza di fenomeni infiammatori, della negatività anamnestica, clinica e serologica di un 'affezione lu·e tica , della frequenza, con cui le statistiche anatomiche indicano la neoplasia come causa quasi esclusiva di simili lesioni pancreatiche, siamo condotti a sostenere che di neoplasia si tratti -e perciò precisiamo ancora la nostra diagnosi : neoplasia del pancreas comprimente la porta ed il coledoco, donde ittero ed ascite. Il malato va rapidamente verso la cachessia marantica e la prognosi è infausta a breve scadenza. La terapia non può essere che sintomatica. Si dovranno combattere: le crisi dolorose epigastriche ricorrendo alla morfina per via ipodermica, il prurito con alcool acetico o con pomate al mentolo. Si è cercato di sommini-

XL. NuM. 31]

strare in via sostitutiva dei fer111enti digestivi (pancreatina, takadiastasi) ma il risultato pratico , come voi ben potete supporre, è stato nullo. Non dovremo trascurare l 'ascite sopratutto per i disturbi compressivi, cl1e dà luogo sul cuore e sul respiro, e ricorreremo quindi alla paracentesi ogni qualvolta che la intolleranza soggettiva del paziente la richiederà . L 'ammalato ha continuato a i)eggiorare: si è dovuto praticare un paio di vol le la })aracentesi; cfl infine è mancato il 12 giugno. All 'autopsia praticata il giorno successivo si è trovato: stomaco di ampiezza normale, mucosa ; iscia: piloro norn1 ale. Duodeno coperto di muco, colorito della n1ucosa 11erastro. La papi1la di Vatel' non è pervia. Il pancrea si i)re enta duro. Il dotto di v\.ir~ ung è mollo dilatalo con ripiegature ed infossa1nenti della mucosa. Questa dilal azio11e appare j n tutto il suo decorso clalla coda fino in corri::.pondenza del corpo ed al di fuori di esso vi è un focolaio e1T1orragico della grandezza di una 11oce. Anche in corrispondenza della testa deJ pancreas, in vicinanza dello sbocco in duodeno ,.i è un focolaio emorragico della stessa grandez1.a. La t esta sembra più con sistente che di norina. Al taglio è conservala la· lobulatura; le pareti del dotto di Wirsung sembra110 ispessite ed im ~ bo ltite. Il coledoco pure è n1ol1.o dilatato; al punto dello sbocco, dove confluisce col VVirsung hiano, sembra che vi sia u11a imbottitura circolare (probabile punto di s tenosi di entra1nbi i canali). La cistifellea è molto dilatata, distesa da bile scolorita, fluida; le pareti sono assottigliate. Il fegato è ingrossato, h a un colorito verde variegato da stasi biliare. Cava e porta normale. L 'esan1e istologico h a messo in evide11za un can cro cla epitelio cilindrico molto alto (dei tuboli secretici). Diagnosi anatomica: ca11cro primitivo della te. ta del pancreas con occlusione della papilla duoclenale, dilatazione del 'virsunghiano e del coledoco con idrope dell a cistifellea e compre11sione della porta; ittero ed ascite.

Interessante: oott. Cl USEPPE PENSO

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SEZION E PRATICA

ma1e. Le g rafich e mostrano che nella terzana · semplice, dopo la prima dose di Atebrin si è Istituto di Semeiotica Medica della R. Università di Roma avuto o un piccolo accesso nel giorno successivo, oppure si sono avuti due piccoli ac,., Cl JOLA SUPERIORE DI MALARIO·L OGIA. cessi nei due giorni successivi, talvolta un acL'.!tebrin nella cura delle febbri di ma- cesso elevato. Nella ter zana doppia, nel giorno laria. segu ente alla prima dose di Atebrin , l 'accesso febbrile si è sempre avuto; quello su ccessivo Dott. G. ~1 ..\ROTtA. e U. PERATONER , .assiste11ti (1) spesso è mancato oppure è stato di lieve entità; _l\bbian10 curato con Atebrin durante la sta- rara1nente è stato elevato (gra fica 1). Abbiamo esaminato il sangue dei nostri i 11 gione malarica e. . tate-autunno di quest 'anno 45 fermi tutti i g iorni e abbiamo con statato ch e n1alarici così ripartiti per la forma clinica: il Pl. vivax scompariva dal sangue p eiriferico 21 n1alati di Lerza11a primaverile; 22 malati di co ta11ten1ente a l 4° giorno di cura (anche in terzana estivo-autunnale; 2 malati di quartana.

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Al)bian10 son1m inistrato I ' Atebrin ai nostri infermi : prescindendo dalla forma di malaria , alla do e di 30 cgr. al giorno per 7 giorni con secutivi. La dose giorna liera è stata data in alcur1i casi f1·azion ata in 2 o in 3 porzioni; in a ltri casi tuLta i11 una volta. Nella t erzan a ilor MI

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prin1averile ed anche nella estivo-autu11na]e senza caratteri di estren1a gravità abbiamo somministrato la prima dose di Atebrin alla fine dell'accesso febbrile ovvero, nell'estivoautunnale quando la temperatura n1ostrava una netta tendenza a raggiungere la cifra nor(1) Il lavoro è stato eseguito in collaborazione llaltandosi di casi osservati n ei due reparti ai C]liali essi $011 0 separatan1ente asseg11ati.

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recidivato: a d ogni modo 11ulla possian10 dire di ciò che è avvenuto di loro dal momento in cui hanno lasciato l 'Osp edale. Interessante è stato il con1portamento dei malati di malaria estivo-autunnale: essi hanno avuto tutti un accesso febbrile dopo la prima dose 'd i Atebrin; molti hanno av.uto anch e un altro piccolo accesso; però la durata di questi è stata sempre di parecchie ore minore degli

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120G

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l 'inizio della cura , poi ve1111e l 'a~cesso maggiore nell 'ora e nel giorno attesi. In seguito con1pleta apiressia e sangue costantemente negativo durante un periodo di osservazione di due mesi (grafica 3). L '.LL\.tebrin è un preparato che si può so1nministrare tranquillamente alla dose di 30 cgr. al g·ioruo per se tte giorni consecutivi. Non prooc.a disturbi accessori subiettivi come ronzii, cefalea, sordità ecc. La colorazione gialla della cute che si osserva in un certo numero di casi è senza i111portanza ed è d ovt1ta unicamente al giallo di acridina del preparato. Negli uomini si vede poco. L 'esa1ne del sangue dimostra in ogni caso cl1e la formula leucocitaria non si modifica

a ccessi precedenti alla c ura. I parassiti al terzo giorno erano rari ed a] quarto giorno olo rintracciabili in goccia s1)e sa (grafjca 2). I gameti , e presenti prin1a della c ura, non sono stati sensibilmente influe11zati dall 'Atebrin; in qualcl_le caso sono scon1parsi d11rante la cura o dopo la fine della cura analogamente a quanto ' si vede ancl1e durar1te la cura chini11ica e non oerto in rapporto con essa. Abbiamo assistito alla scorr1pa rsa spo,n tanea delle se1nilt1ne in alcuni casi, anzi uno degli infermi ch e si era comportato in tale modo è stato rivisto dopo 4 mesi ed egli ci ha riferito di n on aver avuto mai febbre e di sentirsi b enissimo. Della magg ior parte dei malati trattati con 1 Atebrin · non abbiamo avuto notizie precise , 1

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ad eccezione di uno che nei pri1ni giorni di febbraio 1933 è stato ricoverato ir1 altro reparto per ch è presenta va accessi febbrili quotidia.n i con reperto abbondante nel sangue di plasmodium vivax. Il malato era stato da noi nel1'agosto precedente con una terzana primaverile doppi.a; curato con Atebrin come g'li altri an1malati er.a uscito guarito e non si era più recato in luogo malarico. Si tratta quindi ò i un caso di recidiva di terzana primaverile. Abbiamo usato l 'Atebr1n in due casi di quartana. Una delle inferme era entrata in Ospedale con piccole el evazioni febbrili; il sangue e ra positivo per i parassiti della quartana . .DoI }O alcuni g iorni la febbre si esaurì: i parassiti scomparvero dal sangue periferico. La donna ft1 curata con l Atebrin in quest e condizioni e durante i due m esi successivi di degenza al Reparto 11011 11a avL1to più febbre. L 'allro caso riguarda una do11na che aveva una quartana tripla con accessi elevati ogni quarlo g·iorno e altri due piccoli e brevi accessi n egli altri due: n el sangue tre generazioni di parassiti. Incon1inciata la son1ministrazione di Atebrin alla fiu e del grande accesso , si ebbero piccole eleyazion i febbr ili nei due giorni su ccessivi al1

3.

con il medicamento e che anch e la leucopenia resta invariata . Viceversa migliora notevolmente l 'eventuale anemia per un aun1ento dei globt1li rossi e dell 'er11oglobina , certamente in rapporto alla guarig·io·Ìle delle febbri . Anche la i11il za di1nini.1isce costantemente di volun1e. L 'Ate-brin tronca la febbre e fa scomparire dal san.g ue i parassiti del ciclo pirogeno delle tre forme di malaria. Pur rimanendo insoluto il problen1a delle r ecidive a causa d elle insufficienti esperienze, i1011 si può negare che esso abbia azione s ui parassiti malarici per lo meno uguale a quello de lla chini,na, oltre il v.antaggio di essere una cura cl1e dura sette g iorni soltanto e ch e non dà i disturbi accessori del chinino. RIASSUNTO. Gli AA. 11anno esperimentato l 'azione curativa dell 'Atebri11 in 45 malarici (21 di prima·verile , 22 di estivo-autunnale, 2 di quartana) e hanno constatato che essa tToncando la feb' . . .. bre malarica dimostra un azione sui parass1t1 per lo meno uguale a quella della chinina. Ne consigliano l 'uso per il vantaggio di essere


1.r\Nl\O

XL, ~ \( . 31]

cura breve e di non dare i disturbi accessori <lel cl1inino. Circa le recidive dichiarano I ,esperienza ancora inst1fficiente. BIBLIOGllAFIA. GAnc1' DE CosA C. ~Iedicina

de los Pa is. Cal ., 31

ge11naio 1933. J\1xu-r1t W. Riv. Malariologia, 1932 1 i1 . 2. In. l{iv. Malariologia, 1932, it. 3. Mi.iHLEX P . ~lti11ch . lU e cl . v\ioch ., 1932, ll. 14. 0REN TEJN A. J . Bril isl1 rned. J our11·., 2-VIl-1932. PETER F. M. Progr essi di Terapia, 1932, n . 4.. T o N "ARD-NEUl\lANN E. & Dllfu'\O\\" KI ,\ . K. Arch. ftir Scl1.- u . Tr.-H ·g., luglio 1932. Z CBUCKE J . Confere11za Ace. ~ledi cn di Roma, giugno 1932. ~stituto Nazionale fascista della Previdenza Sociale. OSPEDALE A 'ATO RJ~\LE DI CAME RLATA .

lJro r. F. f>Anon1 , direllorc.

Nota clinica ull'alcoolte1 apia nelle malattie p<•lmonari. 1

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1207

SEZIONE PRATICA

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JJe i11i ezioni endovenose di alcool sono tate ìn lrodolte in lera_{Jia dapprima da Thur ~ z per la lolln contro le affezioni cance ri g11c, e poi per le affezioni generali di natura batterica (febbre pue rperale-endocardite subacuta). \ e] cor so di (1uesto esperime11Lo si os ervò pe rò che le iniezioni di alcool davano un certo i11 iglioramento della malattia fondamentale, n1a pi eg~vano una azione quasi elctli va nelle cor1q;li canze pol1nonari. Dapprima Thursz, usava delle forti dosi ina . i e di alcool , 200 cm 3 , in una sola volta, i11 u11 a oluzione al 30 %, all ,iniezione a dose n1a ~i va, oltre a dan.neggiare il fega to produceva1to obliteraz io11e delle vene. Fu Fejegin (/..,a Presse M édicale del 30 dicembre 1931) ch e portò per il primo le proprie osservazioni sul risu]Lato ottenuto dalle iniezioni di alcool al 33 % in tutti i processi ac11ti e sub-acu ti del! 'apparato r espiratorio accompagna I e da e peltorazione purulenta abbondante. .\d c vilflre i dat111i sopra lan1enlali, A . l A1nd att e S. I\am er (La Presse Médioale, 1932) dim inuirono la concen Lrazione portando Ja soluzione dal 33 % al 20 %, praticarono le iniezion i endovenose a giorni alterni n ella dose di 2U cc. e tendendone la indicazione anche alle form e bronchiettasiche ed ai casi di ascesso polmonare. \ . Co~ta in ct ue casi di cancrena polmonare c i 11 ·0. cri I ta (Jlf in erv(t 1\1edica, 1 93~) rl)be ot-

timi risultati. J) iego Fur]ando e F erdinando da Silva Araujo di Lisbona (f.1isboa l\1edica, 1932) in casi di polmonite loba re e di bronco1)olmonite influenzale all e localizzazioni polmonari, e ultimam ente Maurig Hamburger e Guerrin nella setticemia g r ave (Presse "fttf édicale, 1933). essun principio dottrinale spiega crli ottimi e incontestabili ris ul tati che si ot tcng·ono in pratica: parrebbe che l'alcool, trallenuto dalle cellule del sistema reticolo endoteliale del lJoln1on e, agisca (in silu ) ulla causa dell,infezione, dimin11en do ] a attività, ]a virulenza (lei microbi ed eccitanclo !,attività della prollt1zione degli antic;orpi da parte del tessuto endoteliale. La tecnica è per lo più scevra di pericoli · è però nece ari o pratica re le iniezioni con n1olta lentez1a; I ,iniezione fJrovoca sen. o di do]enzia tal ora a urente cl1e si propaga lungo il decorso della ,rena , ch e col finire della ini cz jone endovenosa cessa completamente. l1cl1e coll a soluzione al 20 % dopo alcune in i ez ion.i la vena si occlude e per ritorn.are pervia dopo un po' di tempo. Io 110 trattalo complr~ ~ i va1r1ente 47 casi. l~c form e lrallat e sono: I ) form e tl1 l1crro lari polmonari con complicanze bro11co-pncnmon ich e acute non tubercolari; 2) forrne speciO cl1e polr11011ari co n complicanze bron co-pneum oniche pecifich e susserr l1e11ti ad emotti i; 3) forme di Lubcrcolo i fìbro se con broncl1iettasia e suppurazione cronica da comuni • gern11; -l) forme di bronchietta sie di natura non specifica coi periodi di acuzie; 5) for1ne di bron ro polri1Qni tc e l)O]n1onite ir1 f1 ueuzale in sogget1 i 11011 tubercolari. J) F orm e tubercolari (Jolmonari con, complicanze broncopn.eu1noniche acute non tubercolari . - ln dieci èasi caduti sotto la mia osservazione, il tratlam en Lo ~ ! è fatto con iniezioni quo tidiane via via c rc ~ ce ndo sin o ad arrivare alle do i di 50 eme. , sempre in soluzione al 20 % sin o alla scomparsa del fatto acuto. ino dall inizio del Lrattam ento ]o stato generale dei miei pazienti si migli orava sensibil111 ente, presentando, in certi casi, uno stato el1forico spesso cont1 astante colla t emperatura e con tutti gli aftri segni della malattia. IJa ten1peratura , in genere a tipo continuo re111ittente, con r emissioni mattutin e di qualch e grado, è andata gradatam ente cendendo sen za più riprendere la punta termica iniziale. J~'escreato ricco di germi comuni , si è modifi cato notevolmente n ella quali tà, perdendo i I rar altere muco purulento; parallelan1ente 1


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alla 111odificazione della qualità, i ·escrea to si è modificato nella quan tità, din1ir1u endo g rada tamente sino a raggiunger e q uasi delle quan tità trascurabili. Localmente si è assistito ad un a g·raduale scon1parsa dei fatti umidi , sino a lJ a clr tersion e dei focola i n1orbosi ; in alcuni casi , dopo circa dieci giorni , altri dopo venti , t renta giorni . I fatti locali si son o n otevolme11te modificati sino a regredire quasi del tutto.

influenzale in soggetti

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tiibercolari. -

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queste forme, in numero di otto, si è fatto il trattamento dal m anifestarsi dei primi sintorr1i alla comparsa dei fatti acuti , con iniezioni quotidiane, via via crescenti , sino ad arrivare a lla dose di 50 cc. 3 di alcool etilico in so luzion e al 20 ~G . In via gen erale si sono ottenuti dei buoni risultati : defer vescenza sir10 dalle prime iniezioni n ei cas i lievi , andamento più 2) Forrrie specifich e polm onari co n complib enigno n ei casi g ravi ; fluidificazioni dell 'eca11ze broncop1ieun1oniclie !ipecifì ch e susse- screa to e rr1odiO cazion e del suo car.attere rnu guenti ad em ottisi. - In questi casi , 15 in copurulento. Gli esa1r1 i ripetuti hanno 'via via tutto, 110 seguito lo stesso trattam ento dei J)fe- m esso in eviden za una graduale riduzione delcedenti. J risultati però son o, stati del tutto la flora b atteri ca cotn une, e della quan Lità differenti , n on avendo i1otuto otten ere ness11na dell 'escreato. m odificazion e del decorso regola r e. Si è avuto Localmente si è a ~ i Lito ad una progresin tu tti la confluenza e colliquazion e successi- · siva riduzione dei falti conges ti zi e del r everto va dei focolai con formazion e di escavaz ione. stelo-acustico , sino alla scomparsa sen za riaSe qualch e vantaggio si è avuto , questo ha cuti zzazion e dei focolai p recedenti. Il polso , solo consistito da una parte n ella scomparsa piccolo e frequente all ,inizio; procedendo n el -. della flora batterica associata e nella diminutra ttamento è divenuto sempre più valido; lo zione transitoria della quantità dell 'escreato, stato generale si è avv.antaggiato notevolm ente. e da ll'a ltra un minore de fedamento delle conl~I ASSU~1ENDO : d izioni gen erali d ei pazienti . 3) Forme di tubercolosi fibr osa con bron1) La tecnica r1 on presenta alc u11i inconvechi ettasia e suppurazione cronica da germi co- nienti , poich è in n essun caso si è avuto ohblimuni. - Ta li forme , i11 nun1 ero di sei casi, terazione delle ve ~1e, anch e u sando dosi alte , • • • • • • son o state trattate con in1ez1on1 in vena a giorsempre n ell e proporzioni del 20 ~{, di alcool ni alterni sem pre n ella medesim a q ua ntità , etilico. 20 cc. della soluzione alcoolica al 20 ~lo, dopo 2) Le con cezioni circolatorie ren ali ed epaventi iniezioni è stato sos peso il trattamento tich e n on ono state per nulla influen zate. ed è stato ripreso coll 'intervallo di un m ese. 3) Nelle form e croniche tuber colari, se l 'alI va ntaggi si possono cosi riassu1ner e : cool non determir1 a a le una m odifi cazione deJ essuna m odificazione sulla cura terrr1ica decorso, g iova talor a r1 elle riacutizzazioni , sia 11cl n1nggior numero dei casi trattati , m odifia ffrettando la risolu zior1e dei fatti congestizi , cazione rilevante invece n-ella qualità dcll 'esia spiegando la su a azione sulla flora ba ttecr eato perdente oltre la purulen za, il car atte- rica associata: r i lico fcLor e, e quel di più la riduzione sulla 4) Nelle fqrm e influe11zali co1nuni con comquantità, cl1e da 10 g rammi in certi casi si è plicanze broncopneu1nonich e la ua azione riridotta a pocl1i g ramn1i ; e poi la modifì cazio- solvente è notevole. • n e app rezzabile d~lla flora ba tterica in queste C ON CLUDENDO : forn1e. P er i falti locali si è raggiunto fin an co Dai da ti suesposti ci sembra di poter afferla d etersione d ei focolai morbosi. mare che l 'alcool trovi la su a migliore indi4) Forme di bronchiettasie di natura 1ion specifica nei periodi di acuzie. - In queste cazione nelle form e influenzali con1uni, spiegando la sua azione quasi elettiva sulla flora forme, in numer o di otto, si è incominciato batterica associata ; e di conseguenz.a si può il tratta 111en to dell'alcool sino dall 'inizio della es tendere la sua indicazione nelle form e crofa e acuta, praticando un ciclo di iniezioni coniche tubercolari. 1ne per le forn1e pneumoniche. I risultati ottenuti sono stati rilevanti per RIA 'lJNTO. qu.a nto riguarda la ten1peratura e l'escr eato , L' A. si è giovato dell 'alcool etilj co al 20 %, il quale, ]1rocedendo nel trattamento, è andato via ,,ia perdendo il carattere purulento e il per iniezioni endovenose, in dosi quotidiane crescenti fi110 a 50 em e., per il tralla1ncuto fetore, e si è anelato riducendo nella quantità. di 47 casi di affezioni bronco-polmonari , riLocalm ente abbiamo notato una graduale ritraendone b en efizi marcati n elle bronco-polcluzione dei fatti u111idi, si110 alla completa moniti influenzali e nelle bronchiettasie non scon1par a. specifiche, benefizi più o m en o e' identi in 5) Farnie di pr1eu1no11ite e broncop olm o11ile forme tubercolari varie. 1


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SEZIONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICH E. Sifilide esot·agea per il dott. VtTTORro PoNZONI Specialista in Radiologia Medica e Terapia Fisica - Lodi (Milano). Tutti gli Autori cùncordano sulla rarità della sifilide esofagea. Rara la forma acqnisita, eccezionale quella co11genita, essa ha come sede preferenziale il terzo superiore dell'esofago. La lesion·e anatomo-patologicamente consiste in neoformazioni gommose nella sottomucosa; tali gomme variamente ed irregolarmente sviluppandosi vengon o a sporgere n el lume e o fageo e possono cosi stabilire una s tenosi . la la modalità più frequente pel forn1arsi del restring imento non è questa: per solito prima ch e le gomme in via di a ccr escimento g iungano ad obliterare totalmente il canale, cadono in un processo di rammollimento in seg uito al quale si ulcerano versando il .p rodotto d ella loro liquefazione in esofago. In questo stadio il paziente nota un qiiglioralnento dovuto alla momentanea maggior cannlizzazione esofagea e crede in una spontanea regressione del m ale. Migliorìa illusoria. che in prosieguo di t empo le ulceri tendono a cicatrizzarsi e le conseguenti retrazioni connettivali add ucono progre ivamente a r estrizioni sempre miaggiori, fino a stabilire la stenosi assoluta. Altra possibilità, oltre le due s uddette è ch e le gomme senza ulcerarsi ma invase da un processo di ·sclerosi , si arrestino n el 101·0 ulteriore sviluppo coartandosi, raggrinzandosi su loro stesse, fino a provocare stiramenti suile pareti c ausa di obliterazione. Clinicanl:ente Ja malattia esordisce con disfag ia manifesta e dolorosa; non quindi il quadro acuto dei restrin gimenti c icatriziali consecutivi ad ingestion e di caustici, nè l'improvvisa dis fag ìa dell'esofagis1no spas tico d ei neuropatici e d egli isterici , ma piuttosto una affinità di d ecorso con la forma carcinorr1atosa. Sono dapprima i cibi solidi che scendono a fatica, indi i .p oltacei ed i liquidi stessi non riescono più a sorpassare l'ostacolo. I dolori localizzati al punto della lesione possono irradiarsi alla spalla e si può osservare paralisi del nervo ricon·ente. Gli altri segni clinici (percussione vertebrale e paravertebrale con rilievo di ipofonesi; in corrispondenza dell 'ectasìa soprastenotica, ascoltazione di gorgoglio che si prolunga d opo l 'ingestione di liquidi per il lento filtrare d ei medesimi attra,1 er so il tragitto ristretto) sono comuni alle stenosi di altra natura . Anche l 'aspe tto del P. le cui condizioni fi sic h e gen erali decadono in rapporto al]a d enu-

trizione fino a stabilire u11 quadro di cachessìa s ul tipo di quella carc ir1omatosa, nulla arreca di contributo alla· diagnosi . Lo stesso sondaggio da praticarsi con le dovute cautele, potrà illuminarci sulla sede, sul g rado della stenosi; potrà offrirci dati di pro]Jabilità (il ritrarre la sonda c operta di rr1uco-sangue parla per il carc inom·a ) ma nulla pilì. Se l'anamnesi e la R. Wassermann possono aiutare a precisare la natura della lesione, la i1eg·atività di esse può talora far abbandonare il P . al suo fatale d estino di morte per inanizione . La durata del decorso (lunga=sifilide; breve = can cro) può fino ad un certo punto essere un solido argomento per la diagnosi differenziale. Infatti mentre sono d escritti casi di carcinoma eso fageo durati oltre due anni , Rosenbein1 ne cita uno durato 10 anni. Ma i mezzi d 'indagine ch e n ell 'esame dell 'esofago offrono più ricca messe di risultati sono 1'endoscopìa e l'esame radiolog ico. L 'eso fagoscopìa può dare rilievi importanti ; le gomme si presenta110 come tumefazioni rosse liscie protundenti ne l lum e esofageo; se ulcerate hanno margini a vallo, sqno rotondeggianti ed il fondo è lardaceo. Se la stenosi è dovuta alle retrazioni cicatriziali od agli stiramenti di sclerosi d elle gomme, si osserveranno cer cini serrati coperti da mu.; cosa leucoplasica chiazza ta di bianco, tipiche briglie conn ettivali. La necessaria specializzazione del I 'esan1ina- . tare per la difficoltà ed i pericoli inerenti all 'esame', fanno per solito trascurare tali mezzi di indagine che solo - con la visio11e diretta della lesione ~ potre bbe fornirci elem e11ti buoni alla diagnosi differenziale. L'indagine Rontgen, n1ezzo . prin cip e di ~i­ sione, delle alterazioni d el tubo diger ente i1er le luci che apporta e per l 'i11noc uità del tecnici mo quasi sen1pre , quando sia .p raticato d a un esperto e metodico indagator e, può dirci ln causa di una disfagia. Cause intrinsech e ed estri11sech e, a lterazionj organich e o disturbi di innervazione ci .appariranno allo sch ermo fluorescente , qualora. istruiti delle loro rr1odalità di manifestarsi. le ricerchiamo pazientemente con la tecnica appropriata ed ancora riusciremo a precisarne i più fini dettagli con radiog rammi tempestivi. Ma se la radiolog·ia può sincerarsi che la disfagìa è dovuta ad una sacca diverticolare pi11ttostochè ad una massa m ediastinica corr1primente il canale, ad un meg·aesofago piuttostoch è ad un r estringimento organico, essa no11 l)UÒ offrirci dati sicuri sulla natura deJle varie sten osi. Il Busi infatti ci dice : L '1mrnag·ine imbutiforme è la sola raratteristicn di una steno i ci1

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« JL POLICLINICO

catriziale. Negli altri casi, se i ·a11a111nesi 11on soccorra con il ricordo di u11 -IJrecedente fatto traun1atizzant e, infiammatorio o caustico la -radioscopia no11 è da sola in grado di riportare la stenosi alla sua ' 'era origine e soprattutto di differenziarla da una stenosi n eoplastica. Ed il Bu"' i ar1cora ci a '"verte: In tutte le forme di carcinorr1a esofageo (e questo valga per tutti g li altri possibili tun1ori dell 'esofa go) 111 cui il restringimento sia anulare, in cui perciò J'estre1110 inferiore della colonna opaca sia regolar111enle curvilineo , la diagnosi differenziale colle altre specie di stenosi, riesce impossibile stando col reperto racliologico. Non sempre una fra stagliatura del contorno oprastenolico è indizio di u11 neoplasma. Il Parola , ad e . , cita un caso di stenosi cicatriziale con simile aspetto. Sappiamo infine che un fatto organico, come un 'ulcera peptica od un carcinoma possono sfuggire all 'esan1e perchè mascherati da un restringimento spastico a monte di essi. Nella letteratura radiologica non sono frequenti le descrizio11i di lue esofagea. :f ra i pochi AuLori che si occuparono del! 'argomento ricorderemo lo tradiotti che sotto il titolo cc Sifilide esofagea? ·arcinoma ! » descrive un caso di stenosi esofagea radiologicarnente controllato e localizzata a circa 3 cm. sotto il live llo della cricoide di cui anamnesi, decorso, siero-diagno i e cura ex ju.varitibus antiluetica con subita , spiccata migJiorìa generale facevano ritenere una sicura natura sifilitica. Il P . quando , dopo tre mesi di cura , già stava per e"'ser e con side• rato guarito, venne a n1orte per un processo acuto pneumonico e l'autopsia rivelò come !:esofago per 6 cn1. in lunghezza fosse perifericam~nte infiltrato da tessuto che macroscopicamente già si presentava come neoplastico e ch e ali' esame istologico si dimostrava costituito da un 'infiltrazione e piteliale di ti.po pavimentoso. Lo tradiotti dopo aver an1piamente vagliati i segni differenziali possibili tra sifilide e can cro esofageo, (sede, decorso ecc ... ) dopo essersi chiesto se era possibile evitare l'errore, ritiene fallaci tutti i criteri clinici per il p leimorfisr1lo sia della sifilide che del cancro ch e non fanno cc ch e realizzare la sindrome della stenosi esofagea » e nessun valore affida neppure al criterio curativo, adducendo un altro caso di un sifilitico portatore di carcinoma pilorico che co11 una cura specifica ebbe in due mesi l'aumento corporeo di 6 l\..g. per ri1)rendere poscia il cammino verso la cach essia carcinomatosa . La rarità della malattia specialm ente nella forma ereed itar1a e la scarsità di descrizio11i in proposito ha fatto sen1brare non vano lo scopo di illustrare un caso caduto sotto la mia oscrvazione e segl1ito a traverso la cura specifi ca 1

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con la documentazione radiografica di controllo alla r egressio11e dei sjntomi clinici . G. Ernesto, di Lodi, d'anni 50, macellaio. Si presenta ambulatoriamente su richiesta del curante per un esame radiologico dell'esofago preen~ando. da circa. tre. mesi. difficoltà pro~essiva all '1ngest1one degli a1Ime11t1. Dall'anamnesi risulta che la morte del padre può riferirsi a neoplasma dello stomaco. Coniugato, la moglie non ebbe mai gravidanze. ~ rlescritto clal medico curante come u11 epilettico al quale sovente dovette prestare le sue cure durante e dopo gli accessi conYuJsivi. Il p. as-erisce d 'esser si 20 anni or sono infettato di blenorragia ma senza mai avere avuto ulceri e mar1ifestazioni cutanee. I disturbi in rapp.o rto con l 'affezione attuale ~bbero inizio, come dicemmo, circa tre mesi prin1a del nostro esame; il p . notò una leggera difficoltà alla discesa dei cibi solidi ed un senso di costrizione in fondo alla gola , come se ci fos~e sempre qualche cosa a fare da intoppo. In prosieguo di tempo fu costretto a modificare la sua alimentazione solo ricorrendo a pappe ed a creme di uova e latte. Da 15 giorni la disfagia è rliventata quasi assoluta; all'assunzione di qualiasi liquido segue immediatamente tosse e rigurgito; una sola volta, insieme a Inateriale di ritorno fµ notata qualche stria di sangue. Il p. che denunzia di essere diminuito dall'inizio della malattia di 11 kg. pesa attualmente 62 kg. Di robusta costituzione scheletrica, il suo aspetto spettrale spiega la diagnosi fatta dal medico curante di « carcinoma esofageo ». Mucose pallide, pelle grigiastra solleva11tesi in ampie pieghe, pannicolo adiposo scomparso. All'esame del capo: nulla di notevole. · Al collo: micropoliadenia cervicale bilaterale. Torace ed apparato respiratorio: respiro aspro u tutto l'ambito polmonare. Apparato circolatorio: accetntuato il 2° tono sul focolaio. aortico. Addome: nulla degno di nota. Anche l'esame dei genitali è negativo. 'Bsame radiologico: torace: arco aortico lieYe111enle allunga to ed innalzato, punta dell'ombra cardiaca tondeggiante, spazio retrocardiaco libero. Espansione toracica ed escursioni freniche rego1ari; ombre ilari marcate; accentuate le arborizzazioni del corno inferiore dei due ili ; linfoglan dole epibronchiali ingrossate\; nessun addensamento parenchimale; nessuna ombra anomala a carico del mediastino . Addome: nulla di notevole. Somministrasi pappa al bario osservando il p. in O. A. D. Il liquido spinto nell'ipofaringe cade in una vasta sacca eli ttjcél che interessa tutta la porzione cervicale dell 'esofngo; il p . ha immediatamente tosse e rigurgito con parziale svuotamen· I o della sacca s11drletta. Q·u estn si presenta a due strati liquido ed aereo ed i suoi bordi convergono verso il basso con del minus falcati fino a stabilire un tragitto st enotico ·che inizia a livello del1'articolazione sterno-claveare. Attraverso a tale restringi111ento filtra lentamente il liquido baritato fino a svuotamento completo della sacca che si realizza in circa 20'. Adunque ci si trova dinanzi ad una stenosi esofagea con ectasia so,Tas ta11 le; anche le pareti del tratto ectasico si presentano irregolari per vari minus dati da m asse protund enti nel lume dell'esofago.

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S.EZION r

'in ton1a tologia clinica e reperto Ro11 lge u cra110 tipici p er l a forma n eo-pl astica vegelanle. ell 'in tendi1ne11to di .. ot Loporre 1'infermo a rarlit1111 lerapia, e o ' 'enne accompagnato all 'Istitulo di Radiolog·ia i\1ec1ica della R . U11iversità cli Pavia . lvi, ~ ottopo~ to il p. nuova111en te a(l esame 1 adiologico Yennp ron fern1ato il u e po 1o orientamento diagno .. lico. Pur tuttavia, i fece pre, -enne s tabilit a inl111 cdiatai1ìe11te u11a c ura a n ~er1te con1e una . i11ti le si11dron1e radiologi ca poi esse avverarsi , . in pure eccel ionalmen le, per Jocnlizzazione sifililira. Ed infatti ab])ia1no: Reazio11e serman + + +; Sachs-Georgi + + +.

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F 1G. \'~n11 e

u11a tencler1 za delln

l e~io11c

Yer. o la re lilulio ad inlegru1n per1net f('1tc1 0 quincti di e)cYare un giuclizio progn o~ t ico ben i g110, i11 1i n1ore d ello st abilirsi di una .. te110 i c ica tri zial e .. i invita il p. a dnre nolizie cli r:;è ed a far si ri e~n nlinare . Esso si è presenl a1o p erioclica rn e11te ogni due mesi sempre dcru, a11do il ])ii1 co1n ple lo Lene, .. ere che ci ri"'u l ll perclt1ri lutl orf\ cl o no ltn a11no e mezzo di ct1ra.

D al caso "" udd et to si J)Ot eYa n o csclltdere la ra u a estr in seca e qu ella e icat r iziale resi un do i11 di sc u._ ... ion e il carci1J on1a e la sifilide.

1.

labilil a iuuue<liata11 1enl c u11 a c ura anti lu e lica rner(' uriale ·h e i11 bre e t e1npo calmò l a disfagi a fjno alla ua completa sco1111)ar sa. Dopo 60 g ior11i dal 1° esame, dopo circt'l 50 cli cura jl p . venne cli nuovo so tlopo lo acl esame radiologico. L 'a . i11g-ra a1o e b en sanguifica to dice di n on accusare più alcuna i11oles lia all 'i11 ge8 li o11e <le i ibi e di aver e o"servato un aumento di p eso di ben kg. All'esame radjol ogico il liquido baritato fatto (}eg1u1ire a lenti sor ~i JlOlt 1l« r a ll e11lamenti. La stenosi appare notevolm ente ricl otla. Essa infatt i è so1o indicai a da un piccolo e breve rientramento d ell a p are te, immutabil e i11 diverse osservazioni e con l a somm inis trazion e di antisp asmodici e quindi probabiln1e11 le riferib ile ad un cer cine cli r e trazione c ica tri ziale. Anche l a parete cer vicale esofagea sfian cala d all 'eclasi a appena sovras tante al trallo ten o tico si presen la di din1en sionj rid otte ri sp e llo al precedente esame. Malgrado i segni clinici e radiol ogici di111ostrin o

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Pl\ <\TIC:\

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2.

u J)a ci dice\ a la ede percl1è e è 'ero ch e il

terzo superiore d ell 'e ofago è sede 1)refer en ziale cleJla lue esofagea è 1) ure ver o ch e e ~~ o è i11 ordine di frequ en za i I segn1ent.o 11i ù colp ito dal cnrcinoma. Il d ecor o con il ra I>iclo s tabilirsi d ella teno ~i . con il rapidi s in10 dc>cadimento delle condizioni aen erali parlava i11' ece i11 fa ,,or e d el neoplas11La ed in questo sen.._ o 1)ure ,·olgeva la storia d el paziente e l >esame dei genitali c h e n egavano in moclo assoluto un 'infezione luetica acquisita . I ca r a lteri ra<liogr a fici parlavan o senz 'a ltro 1 ~1er u 11a in fì ll razio11e carcino1nal o a. La positi,•ità d ella rra i ione \\-a ~er111an11 ~d an cor più la duratura rnigliorìa della cura ex juvantibus , neg·arono tulto 1'in ier11e dei sinto1ni surriferiti ed a "''iaro11n il P. · alla completa


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<< JL POLJ CLINJCO >l

o-uarigion e di una sifilide ereditata e del tutto ignorata. Dalle con iderazi oni ·e dal caso surriferito po siamo dedurre le seguenti conclusioni: 1° La sifilide esofagea sia ne lla forma congen ita ch e nella forma acquisita può presentar e sinton1i clinico-radiolog ici simula nti la forma neopla tica nulla essendovi di tipico ne l1'andamento d ell 'un.a e dell ;altra ma] attia. 2° Dinanzi a d un quadro radiografico di s ten osi organica esofagea specialmente se esistano minus fra stagliati ed on1bre diverticolari a carico d el tratto soprastenotico andrà sempre tenuta presente la possibile natura luetica d ella lesione ed andrà sempre te11tata la cura ex jii-

vantibus. 3° La c ura ex juvantibus della sifilide e ofagea sten o an te può da sola condurre se non alla r eale restitutio ad integrum anatomica a quella fun zi onale con canalizzazione completa de] lume. 4 ° Il paziente sotto cura andrà periodicamente ·esaminato ai rag.gi X per seguire le varie tappe della regressione della les ion e organica sia per la possibilità di trovarci dinar1 zi un sifilitico portatore di car cinoma (caso Stradiotti con inig lioria transitoria) , sia per l 'eventualità d ella ostituzione di una stenosi ci catriziale a quella vegetante gommosa ch e imponga di iniziare la dilatazione strumentale.

1\ NXO

XL, ~U:\I. 31]

Himmelstjern (Sven ska Lakaresallskapets Han dlingar, Stoccoln1a, 1925 , v. 51, pp. 207-212). Cfr. anche 11/eclical Journal and Record , Ne''' York, lug. 1933, e il n1io breve commento su questo soggetlo, in Tli e Journal of the American Meclical A ssocialion, al IJrincipio de) 1932, intitolato . cc Ovaia, estratto ovarico e orn1oni sessuali femminili n el trattamento d ell 1emofilia » e la bibli ografia annessa alla mia memoria cc Hereditary Multiple Telangiectasia », A rchives of Dermatology and Syphilogy, Chicago, agosto 1932, vol. 26 , · pp. 2&'2-308 ; noncqè cc Goldstein 's Disease or Rendu-Weher's Disease », Acta Dermato-Venereologic.a, Stoccolma , dicembre 1932, vol. XIII, n. 6; cc Goldstein 's H er edofa1nilial A11giomatosis 'vith recurring F amilial hen1 orrhage~ », A·rchives of internal Medicine , Cl1icago, nov. 1931 , col. ±8, }Jarte I , pp. 836-865; « Goldstein 's Her edofan1ilial Bleeding ». Journ al Am er. 1/ ed. _4ssoc. : Chicago, 6 mag()'io 1933, vo1. 100, p. 1±53. Distin tan1en te II1MAN

I.

M. D.

GoLDTEIN,

1425 Broadway, C.an1ùen, New Jersey.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le atassie.

RIASSUNTO.

L'A. illu tra un caso di sifilide e o fagea con esito felice discutendone i sinton1i e offermandosi in n1odo speciale sui segni differ en z'iali nei riguardi del carcinoma dell 'esofago.

RIVENDICAZIONI

Ovaia, estratto ovarico ed 01·moni sessuali femminili nel trattamento dell'emofilia. Ricevia1110:

Sig. Prof. Cesare Frug oni, Redattore Capo de Il P olic linico Roma. Tn meri to all 'articolo d el prof. Erne to Bertarelli su cc La terapia ovarica dell 'en1o fili a n cd al la ri Ye11dicazione. di })riorità avanzata per tale n1 etodo di trattamento (Policlinicc, S. P., vol. 39, n. 51, pp. 1889-1991 , 19 dic . 1932), desidero rilevar e ch e la priorità , in qua11to i ri feri ~ce a questa speciale form a di trattamento, d ovr ebbe andare a Lachla11 _,ranl (J.Jancet. J.. ondra. 1904, II. p. 1279; cc editorial », ibiden1 p. 1299) ed a H . v. an1 01l -

( GARCIN.

.

R evue l\1eurologique. m aggio 1933) .

L 'atassia è un dis turbo della coordinazion e cl1e, indipendentem ente da ogni d eficit motore . altera la n1isura e la direzione del movim ento volontario e le sinergie posturali di fissazione e . d 'equilibrazio11e che ad esso sono strettamente associate. Questa definizione con1prende 1'atassia cinetica e quelJa statica , in quanto il n1ovin1ent.o in effetti è legato con la postura,. la fi ssazione temporanea di uno o più segmenti di arto essendo indispensal)ile al i ' e ecu zion e d el r11ovim ento ' 'olontario.

I . ,4.tassia tabetica. - La g rande atassia tabetica è divenu ta più r ara grazie a i progressi della tera pia . Il n1eccanis1110 i11 ti1no dell 'atassia tabetica costituisce ancor a uno dei problemi più ardui. La più accreditata è se·n1pre la teoria che attribuisce 1'atassia ad t111 d ist11rbo del1 a sensibilità pro fonda. I fa tti sui quali si appoggia questa teoria son o: 1° la tabt' P es enzialr11cnte una lesione d elle radi ci posleriori ; 2° esiste un par a llellismo tra la g ravità d ell 'atassia e quella dei disturbi se11_itivi; 3° esis to no di sordini ata~­ sici nel corso delle neuriti perif:eriche, della sindron1e radicolare rlelle fibre ]ungl1e, delle


~l::Z J ONE

lesioni parietali, si11 dro111i n elle quali si l1t\n110 parallellamen te perturbazioni cl ella sensibilità profonda; 4° la sezione delle radici posteriori negli animali provoca atassia; 5° la netta i11fluenza d ella vista sui movimenti tabetici. Tutta,·ia , questi fatti una volta in discussi si sono mostrati in successive osservazioni n1ancanti o per lo meno tali da n on essere da soli suflìcienti a spiegare 1:atassia co11 ii solo disturbo sensitivo. Vero è ch e l 'atassia tabetica è la risultante anche di altri fattori: alterazione dei movi111e11ti riflessi ch e, indipendentemen te dalla sen il)ilità cosciente, assicurano la coordinazione n ei centri midollari e bt1lbo-midollari; tli turbi d ella dinan1ogen esi in d etti rerttri la cui azione non è più regolata dalle eccitazioni periferiche; ipotonia dei muscoli agente non so lo attraverso le perturbazi<>ni meccaniche indo tte sull'im palcatura sch eletrica, ma anch e attraverso i di turbi indotti sull 'innervazione riflessa ch e richiede sem1Jre una tettsion e o ttin1 a dei muscoli. Senza dire cl1e IJossono co11correre a provi,~ care il disturbo le alterazioni d elle vie labirì11· Liche e d ei contingenti cer ebellari provenienti dalle colonne di Cla rke. Infine per spiegare 1'in1pul i vi là quasi conYulsiva e 1'incessante varietà d elle scariche motri ci scoppianti intempestivamente nella muscolatura del tabetico, bisogna ammettere l 'esistenza di ' rari corti circuiti tra la fibre dei cordoni posteriori alterati, corti circuiti ch e provocano per via rifJessa contraz.ioni inattese. Gl i sfor7.1 di correzione vol ontaria aagravano ancora l 'in co1npostezza di questi mo,'irnenli irresistil)i]i. ~ questo disordine particolare clel movimcn t o cl1e distingue sopra tutto l ,ata sia tabetica dall 'incoord inazion e d clJ e altre atasPie sen ~ itive. L'atass ia tabeti ca i rileva con tre ordini di clisturl1i: 1. Disturbi della stazione (segno di Romberg); 2. iDisturbi dell'andatura; 3. lncoo rd i11azione statica e cinetica d egli arti , del tronco. del capo, d ella fa ccia , d egli occhi , d ell e corde vocali f d el diaframma. L ,a tassi.a tabetica può 1T1ani festar i n ei movimenti isolati come in quelli d'insieme aìtera11do più o rneno arossolanam ente la direzione . la misura ed il ritm o d el movimento . e può ~ ll erare tanto il movimento len1o co1ne quello rapido. . . L'influ enza aggravante della <.,h1usura degli occhi è il carattere peculiare d ell 'atassia tabetica. An c]1e molto significativo è il fatto ch e i sin goli movimenti sono violenti e bruschi. Il. A ta.i;sia cerebellare. - Gli elementi costitutivi d el] 'atassia cerebellare sono: 1. disturbi dell'ampiezza d el movimento (iperm e tria , dismetria); 2. disturbi n ella rapidità d ell 'i11c.itazione c1el movimento; - 3. disturbi nell 'a~sociazione dei 111 0Yimenli elemen tari (asinergia);

PR.~TIC.\

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-1: . dist urbi 11c:~ Ja r apidità (lei movi1nenti alternativi (adiadococinesia); 5. disturbi n elJ a continuità della con trazione (tremore cin etico e statico). Questi differenti fattori intervengono quasi sempre sin1ul tanean1en tc J)er perturbare il movimento. ella stazione in piedi e nell andatura si hanno i segu enti disordini: 1° Ritard o nella comparsa d ella contrazione riflessa d el tibiale anteriore, seguita da una contrazione esagerata : fenomeno nettamente visibile n elle sindromi unilaterali sopra tutto a live llo dei tendini della faccia anteriore d el collo del piede. Una leggera spinta indietro accentua il fenomeno_ 2° Diminuzione della resistenza passiva d egli aduttori d ell'arto inferiore del lato malato. 3<> In un soggetto normale, in piedi 1~01 1 le gambe divaricate, con un piede avan ti I 'altro , una pinta dal l'indietro in avanti a ]i,1ello d ei lon~~ bi provoca un passo in avanti. In un err1icerebellare, destro p . es., le risposte sono differenti a seconda che l 'arto del lato affetto è posto in avanti o indietro d ell 'arto sano. Nel primo caso il piede sano (posteriore) eseguisce un passo i11 avanti- (r eazione fi siologica), n el secondo caso con la medesima spinta è sempre il piede san o che i sposta portando i più in avanti. Questo cc segno del passo » senza e ser e patognomonico è molto frequento n ell e sindromi r.erebellari unilaterali. Comunque nell 'atas ia cerebellare il sintomo capitale è l 'asin ergia. Fatto importante la chiusura deali occl1i n on aggrava l 'atassia oer ebellare.

ITJ . .4 tassia 1labiri11tica -

È es~e11 z ial n1ente

un 'ata sia di stazione e di loco1nozione, senza a ic u11a modificazion e dei mov~1nen Li i o lati deg li .arti . Nella s tazion e in piedi è classico il segno di Rom berg vestibolare, ne lla locor110: zio ne è caratteri ti ca 1'a ndatura a tella d1 Weill-Babin. ki.

IV. Pseudoalassia di origirie oculare. -

La paralisi di un mu col o ocu lar e può d eterminare nna deviazione del movin1eu lo volon Lario adattato ad uno scopo .a cau a dcl falso apprezza111ento della ituazio11c degli ogaetti. Si possono a'rere disturbi d e11 'an datura e 1'infe rn10 si serve solo dell ,occl1i o 1>aralizzato o se la paralisi oculare è bilaterale.

V. Atassia nelle lesioni a piano del nevrasse. - L 'a tassia delle n e, riti, cl ell e radicoliti , delle lesioni del n1idollo \compressione, deg·enerazi on e con1bina ta s ubac uta, sindrome r adicolare delle fibre lung l1e, n1ieliti di natura indeterminata , morbo di Friedreich , sclera i cambi. 11ala) e delle lesioni bulbo-peduncolo-pont1ne varia a secondo della localizzazio11e della lesion e. Si può aver e I ' in coordinazione per di" turbi della sen sibilità ])ro fonda com e l 'ata sia a car attere cerebellare. In linea generale si può dire cl1e Je'" ioni dei conduttori cerel1ell ltri sono 1


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1~uL1 CLIX1<.: o

Ji:ù es1)re -s i' e di q uelle cerebellari ·v ere e proprie. elle J>ri1n e :::;0110 co1J1pr on1e -se le fu11zi oni di coord i11azione. i11e11tre i1elle second e è cl is t urba to 1'equili1Jrio.

v·I . A l assia llelle sindron1i talamiche. -

È

leggera, li1niLala e n o n raggiu11ge 1nai il grado dell 'atassia t abetica a11ch e quando esistono grossi disturbi della sensibilità profonda. Si h a una certa e, itazione nel tno' in1ento, cl1 e si rallenta })r ima di raggiunger e lo scopo. La· contr attura i11ten zionale dà un carattere particolare a ll 'inroordin azione tala1t1 ica. Oltre a questa .at assia si p u ò a,-ere un 'atassia a tipo cerebe llar e quando son0 contemp oran ea1nente l e e le racliazioni del pedun colo cer ebellare super io re.

' TII . r1lassia fro ntale. -

Un 'atassia frontal e pura sembra i1on esista. I fenomeni a tassici ch e si incontrano 11elle lesioni dei lobi frontali ric::u ltano dovuti a rise11ti1ne11ti labirintici e ce· r ebellari determi11ati o d all 'ipertens ion e endoc ranica o da a lterazioni d elle vi e fro11to-pontocer eb ellari. Gerstmanu e Schi Jder han11 0 studiato n ell e lesioni fron t<tli un gruppo .d i sintomi a l qua 1e h anno dat o il l10111e di « al)rassia d e 11 'ar1 rlatu ra )) . P. ~Iarie e Béhague hanno tro,Ta to cl1e le les io11 i s te se provocano u11 disorie11tan1e11to nello spazio. In base a tutti questi fal li s i JJUÒ affermare ch e il lobo frontale h a un 'i111porlan za notevole ~u l meccanismo della coordinaz ione, dell 'equilib rio e d ell'orientamento. Ciò s piega con1 e il suo sviluppo 11ella scala animale ia parallelo al p erfezio1la111ento della stazion e e d ell 'an datura e ret la.

VIlT. A tassia callosa., lcnip t11·a,le e fJa ri elaLe. - Nelle lesio11i del corpo calloso, d ei lobi parietale e t en1porale si posso110 avere dis Lurbi atassici ch e en1brano an cl1 'essi legati · a perturbamenti labirintici o cerebellari . Certo è ch e n elle le io ni parietali i fatti atassici n on sono proporziona li ai di_t11rbi della sen sibilità profonda. . Nelle le io ni parieta li è ta lo d escritt o nn parti colar e di turlJo d el se11so cli o rientan1e11to nello pazio.

I.1 . Atassi<' acute. -

Se 11e possono aver e tre fo rme : ala ia acu ta ti1Jo Leyden , tabeti ca, polin e urità . · Nel t ipo Leyden si h a la ·inclron1e di una g rar1de atassia cer eb ellare ch e si sta bilisce rapidam ente in qualch e g iorno. e t e1mi11a di solito con una g·uarigione cort1pl eta. Col1)isce sopra tutto i giovani da 20 a :30 an1l i. i verifi ca n el corso di una infez ione acuta b en rlefìni la o di un 'intossi cazione , n1a il più delle vo lle compare i111proY-vi-amente in individui d el tutt o sani come una 111a lattia 11rin1itiva. t slata attribu ita all a n1ala tlia di H ein e Medin , :\ll 'pn ce falil c a cl1ta. alla sc l e ro~ i n i)lnrch e.

))

L 'atassia acL1la talJelifa ~ i . . tabili ~ce in1provYisame11te i1e lle fo r111e frl1sle d i tabe o n ella sifilide ign orata. La r eazio11e d el li ci uido cefalorachidiano . è mollo inten a. Con u11 trattame11lo antisifilitico appro1)rialo s i l1a la g·u ari gio1)e con1pleta. L'atassia p oliueuritica acu ta è p iuttosto rar a. ~i 11a n ell a diflerile e n e ll 'alcoolisr11 0. X. Astasia-abasia. Per n1olto ten1po fu con sid er.ata cor11e un dis turbo esclusi,rarrte.nte ist erico . U lt eriori ricer cl1e 11a11no dimostrato ch e l 'asta ia-aba ia I) UÒ e · ·er e anc11e legata ad un 'atrofia cer eb e llare sopr a tu l to d cl ' 'ern1e , ad una ' 'era apra sia del la st alione e d el camn1in o, a lesioni lab i ri11tich e, a<l un'esagerazione d elle reazioni di o Legn o. DR. 1

La sciatica traumatica. (G. LEcLERC e J. Po~T. La Presse nf édi cale. n . 31 , aprile 1933). Gli -~A. r ifer i -co no <lu c c;a .. i <li sc iatica co11 abolizione del ri fl c o acl1 ill eo e d is ~ oci azio11 e alb u n1ino-ciL0Jogica d e l liquo r in .. eg·uito a u11 m ovimento di fl css io11 e fo rzn la del racl1ide. In an1b edue i casi si trattava di o pera i : il lJrimo presentava una p iccola fe rita dcl c uo io c.apeJlul o d el lat o s ini ... tro d el cr anio. Per evitare il trauma il l>. a' eva eseguito t111 1r1ovirn e11to d 'iperflessio11e forza la d cl racl1ide. Il gior110 dopo l 'infortuni o era in orla una sir1dro1ne sciatica sin i tra ·on segni cli Bo11r1et. e cli I .asègue positivi e ... co1npar a d el riflesso achilleo sini-tro. L ' e p loraz ioue cl i11 ica e radiolog·i ·a pern1etteva di cstl t1der c q L1a l sia ~i frattura del r acl1ide e del })acino . Il liquido c . r . era limpido, co11 R. \ V. 11egativa . Albumina: 0,50 %0. Do po u11 ru cse la s inrlrome sciatica t endeva ad attenuar si: clolore di1n inuito , riflesso .acl1ill c 0 ri co1n _p arso, nlbt1n1 i11a clel liqu or 0 ,4!5 %0. Anch e n el secondo caso , il g iorno seguente u11 brusco n1 ovin1 ento d 'i pc r[lession e fo rzata del racl1ide e del bacino , cl1 e J)er co nsegue 11za immediata norl a vev.a avuto ch e t1n leggero indol enzi1l1euLo della regione lomb ar e, in sor se d olore lungo lo sciatico di d estra acco 1111)a g11alo dai segni di Lasègu e e di Bonnet e da abolizion e del rifle ·so acll ill co di ù eslra . l ,a radioµ-ra ua 1pe rrnette di esclud ere lesio11i del racl1ide e d el bacin o. Il liquor è normale , ad eccezione dell 'a]bum ina cl1e r ago-iunge il titolo di 0 ,70 %0 . J...Ja indroin e ' olg·c a g uarig ioJle 111 un me ~e c1rca. Nei due cas i riferiti dag li 1\ 1\ . l 'o ri g i11e tra u r11atica .è indiscutibile; qual c11e considerazio11e m erita il m ecca11is1no 1)a toge 11 ctico. I.a ~ciatica traun1a ti ca è be11 conosc i n La: essa è doYuta a una con tu · ior1 e dire tta ù ci cordoni del p lesso sacrale con sec utiva a frattura della ' ' lon1ba r e o d ella c i 11 tura pelvica . 1'ale compre ~ ione può verifi ca1\.Ì nnche sen za sposlf' n1e11to d ei fra111111en ti o~ ei : per la p r esenza 1

~


l.:\N~O

XL, .ì\ :'; {. 31 ]

EZ lO~E

di versan1enlo ematico nel canale sacrale e nei fori sacrali; questo rr1eccanis1no può però e:::.... ere eliminato n ei casi in esame poichè non esistevan< · fra tture. P arimente s i esclude la lesione mi d ol la1:e in co rris1Jonde11za d el rigonfiamento lon1bo-sac rale, che si accompagna a l listurbi bilate rali , 111 o tori e ser1sitivi co11tem IJOraneam ente, e a dis turbi sfinteri ci. Si può a11che escludere la l esione intrar.a cl1idea dell e radici n ervo e nel loro decorso lungo la cauda equina: tale lesior1 e avr ebbe delermi11ato reazione e1nati ca d el liquo r , r eaz ion e clie rr1anca Yf\ nei due casi . ~ quindi l)lausibile riporta r e la sindrome a ll11a di sten ·io rie e a uno s tira111 e11 lo d eJla ' ' r a dice lombare verificatosi i1eJlo s lre l.l o corricloio li111italo dall'apofisi tras,rer sa d ella V vertebra lomba re , dal margine s uperior e dell'ala ciel sacr o, dalla faccia posteriore del corpo vertebrale e dall'artico lazio n e sacr o- lombar e. J. Tin el (in Roger , Widal et Teissi er) ritie11e ch e n ell e sindromi ch e insor gon o in seguito nllo s lira1nenlo di un JJlesso, il trau11• a si esplichi s u radici g ià malate: questo cri le ri o ' 'errel)be co11fe rma to dall'anamnes i e dal] 'e. an1e del liquor ch e vresenta 1in foc it:osi n otevole. Ora i· anamnesi nei due casi su esposti è 11egativa, il liqu o r non J)rese nl a Jinfocit osi, ma lieve dissociazione albumina-citolog ica. Tale di soc iazion e era già stata segnalata n elle sciatiche « funicolari » da Sicard al quale 1·asen za di r eazione linfocitari a f.aceva escludere la lesion e radicola re in trarn en ingea; l 'i pera1])umino i è dovuta alle r eazioni rr1 eningee congestive di ,·ir inanza . Gli AA . con cludono fa cen do rileva r e l 'iruportanza , s ia d al punto di vista clini co ch e inforlun i stico , del rrieccauisn10 de ll ' iperflession e forzata del rachide n ell a gen e i dell a ~ indro m e sciatica . I~ . F EnR.E·r·rr.

Il dermografismo. e R . .T. GAONA. Revue 1Veuro l ogique, maggio 1933).

(G.

D ELAMARE

Lo sfioram ento d ella pelle umana con un oggetto a 11u11ta sm ussata d etermina, oltre al pallore immed ia to, fugace, incostante dovuto a lla pre ion e diretta, una r eazion e locale ge11eralrn ente ros a , talvolta bianca, talvolta ross a e bianca. Nel primo caso la parte ecc itata s i arrossa dopo un breve lasso di tempo e qua i sempre inver sam ente proporzionale all a inten sità ed a lla durata d e1la reazione. Ne ri sl1lta una macchia rosa o rossa un po' più l arga della zona sottomessa allo strofinio. Di solito scompare in uno o due minuti , ma quando la reazione rossa è mollo accentuata può d11rar e fino a n1ezz'ora . el secondo caso la pelle , invece di arrosire, in1pa11idisce com e nella sin cope locale, "' enza p er ò r a ffredd ar s i e senza provocare en_azioni di sorta. L'inter,rallo tra l 'eccitaz ion e

PllATICA

1215

e la co1nparsa della s tria })ianca è ug·uale a quello ch e si ha n el d ern1ografismo ros o , m a la durata della reazione non oltrepassa mai qualch e rojnuto. La stria bianca si distingue dal pallore provocato dalla pressione, lJerch è st1cced e a questa ed è ge ne ralmente pii1 dif . fu a n el sen so d ella lar g·l1ezza de lla ionR ecc i I ata . Talvolta si ha una r eazione mista nel sen so cl1e la s tria ros a è ]imita la da una zona tra11sitoria di pallore attivo e ,,iceversa. Il tipo d ella r eazione può varia r e d 'intensità e ta lvolta anchP. di qualità n ei diYer si tr.rritori cu tan ei ed a dist anza di tempo. Il dermografismo rosso costituisce la reazione abituale della pelle un1ana alle eccitazioni mec canicl1c legger e. Negli individui normali le variazio11i riguardano solo la ir1tensità. ch e mol~ to eccezionalmente può spingersi fì110 alla tria ecchimotica e in sen o inver so fin o a lla 111an canza di qualsiasi r eazione. Le r eazioni più forti si hnnno di solito alla fro11Le , a l collo, a l petto , a lla r egion e inter scapolare, le medie all 'epio-a trico ed agli epicondri , le d eb oli all ,ipoga. trio, ai fia n chi ed alla r egione lombosacrale. Sug·li arti l'intensità de cr e oo dal] a radice a 11 'estr emità e dalla faccia anteriore a quella posteriore. Le r eazioni degli arti superiori sono più forti di quelle degli <1 rti inferiori. l\lon ' 'i sono r elazioni apprezzabili tra l 'in1cn i tà delle s trie rosse e la colorazion e abituale della p elle. Le r eazioni forti si hanno n egli individui a tinta scura come nei pallidi , sulJ a pe lle bianca d el p etto come sulla p elle arrossa la della fronte. Il rossor e pneumonico clei pornelli non implica una reazione forte alla fronte o al coll o. L'eritema sacrococcigeo del decubito coincide pesso con strie pallide sulle r egioni g lutee. La pigrnentazione de1la c11te dei n egri non fa rilevare la formazione di strie rosse all'in· fuori d el palm o delle mani e della pianta dei piedi dove generalmente le reazioni sono de· boli o nulle. Nei m eticci le reazioni sono percettibili solo quando son o inten se. Le ' 'ariazioni ù 'intcn ità delle strie r osse s<Jno indipendenti d alle alter azioni orO'a nicbe re~ g istrate a livello del seg-mento corrispondente, e son o indipendenti dalla frequenza d el polso , dallo stato d ella pression e vasale e tioi movi· menti ritmici dei ·Ca pillari . E iste solo una r elazione tra la d ebolezza della reazione ed il .grado d ell 'anem ia. Nelle g randi anemie di anchilqstomia mancano reazioni , che cominciano a comp~rire cori il mi-. g lioramento d ell o s tato anemico. . L'inten sità d elle strie r osse è del tutto indipendente qalla e,·entuale frequenza di do.lori torac ici o addomin ali. di zone iperestesich e o a11astesiche, dalla vivacit.à dei riflessi cutan ei (pilomotore, addominali , genitocrura li) e dal g r a do della s11dorazione eia ca lo re. Le eccitazioni ripet11te a breYe distan1a non


1.216

« JL POLICLINICO »

detern1inano alcuna modificazione qualitativa o quantit ativa delle reazioni su ccessive. Le applicazioni calde o fredde non alterano lo stato delle strie rosse. Le iniezioni sottocutanee di .adrenalina o cocaina non impediscono la r eazione. Le reazioni deboli predominan0 n ei tl1bercolotici e n ei leprosi, ,e quelle forti nel tifo , nella m eningite, nell'isteria, n ell 'alcoolismo, nel saturnismo, nelle endocrinopatie definite, nelle psicosi catatoniche, nei deliri m istici , nell'idiozia. Le strie bianche sono molto n1eno frequenti di quelle r osse. Possono ~ssere generalizzate o regionali o segmentarie. Poco accentuate alla fronte ed alla nuca presentano il massi1no di evidenza sul torace, sulla faccia anteriore degli arti superiori e delle coscie. Sono state osservate nella lebbra, n ella sifilide terziaria , e nella sclerodermia, affezioni n elle quali possono coesistere con quelle r osse. Le strie sie rosse ·che bianche sono generalmente ·con siderate come riflessi vasodilatatori e vaso costrittori e quindi in dici dello stato del • • tono s1mpat1co. In conseguenza le reazioni dermogr afìch e r osse molto forti metterebbero in evidenza l'ipertonia e quelle bianche J 'ipotoni.a del simpatico, mentre le r eazioni nulle sarebbero imputate alla vagotonia. Se le strie bianch e s'incontrano più fa cilmente nell'insufficienza surrenale gli ~ }Jercl1è in questa condizione il tono simpatico è basso. Ma l 'esistenza di tln dermografìsrn o r osso o bianco non autorizza a con cludere p er l 'esistenza di una condizione iper- o iposimpaticotonica. In effetti le strie rosse depongono solo per l 'eccitabilità dei dilatatori e l 'ineccitabi1ità dei vasocostruttori , mentre quelle bianche de• • • pongono per una s1tuaz1one inversa. Le strie rosse con aureola bi.anca e lt~ strie bianche con· aureola rossa m ettono in evidenza un 'eccitabilità quasi simultanea benchè inuguale delle due specie di ner,ri e provano che l'eccitabilità degli uni non implica l'ineccitabilità degli altri. La trasformazione delle strie bia nche in rosse in seguito all'eccitazione ripetuta prova che all 'ineccitabilità dei vasodilatatori può seguire la loro eccitabilità. Le r eazioni nulle depon gono o per un' eccitabili tà eguale dei due sistemi o per la loro totale ineccitabilità. In altri termini lo strofini o leQ'gero distrugge l'eq11ilibrio tra azioni dilatatrici e costrittrici , equilibrio che determina in gran parte la tinta · intermedia tra il rosso ed il bianco giallastro della pelle normale. Lo squilibrio più frequente è quello con prevalen za dei va.sodilatat.ori. In ogni caso l'uno e l '.altro dei riflessi è localizzato alla zona eccitata. La diffusione , nulla nel senso lon gitudinale , è molto discr eta nel senso trasversale. Le variazioni regiona]j , la sensibilità circostante, alle eccitazioni ripetu-

[ANNO

XL, NuM. 311

te, al freddo, l 'insensibilità al calorf, all 'adrenalina, alla cocaina, la persistenza alla simpatectomia cos.tituiscono particolari caratteristiche di questi riflessi. La perturbazione del riflesso vasodilatore (esagerazione, i11debolimento, abolizione) ha un 'importanza semeiologica molto relativa. Per il tifo e la meningite vi sono segni più chiari delle strie rosse, che possono anche · mancare in dette malattie mentre sono presEr1ti in altre malattie. L'indebolimento del riflesso vasadilatatore non costituisce un aiuto per la diagnosi della tubercolosi o della lebbra, e la sua scc)mparsa per la diagnosi dell 'a11chilosto1nia si. Ed il riflesso vasocostrittore non costituisce un sintomo patognomonico per la tubercolosi, la lebbra e la sifilide. L'interesse principale se non unico di tali riflessi sta nel m ettere in evidenza Je perturbazioni del simpatico dei piccoli vasi cutanei.

DR .

ANESTESIA CHIRURGICA. Considerazioni in base a 12.559 :inestesie. (R. L ERICHE . Lyori Chirurg. , n. 3, 1933). L'A , rife.ris(){l che sino al 1924, u sava nella ·chirurgia sottodiaframmatica la puntura lombare nel 75 % dei casi. In seguito, trasferitosi a St.rasbourg, avendo avuLi 2 casi 111ortali a seguito della P. L. ed in soggetti robusti , ha dato la preferenza all'anestesia generale eterea ed alla locale. Egli ricorda come 1'anestesia generale eterea, se eseguita da per sona pratica,. quasi specializzata , è benigna, e come n el NordAmerica la usano quasi sempre, perchè attrezzati. Ritiene adunque importante e raccomanda di non affidare I 'anestesia al primo venut o, o a personale vario, ma di assegnare per tale compito una persona specializzata, e lui h a ricorso ad una suora . Con l 'anestesia locale, che molto preferisce,. ha eseguito la chirurgia ce11trale, . :ffiidollare, della faccia. del collo, della tiroide, del torace, . le resezioni gastriche e le gastro-enterostomie aggiungendovi l 'anestesia degli splancnici o dei meso. Fa notare giustamente ·come per questo tipo d'anestesia occorre arte e dolcezza nelle manipolazioni. In tal m odo si spiega perchè questo tipo d'anestesia dà grandi soddisfazioni ad alcuni chirurgi, mentre è insufficiente per altri. Negli interventi addominali in anestesia locale ha notato due inconvenien ti : I ) in certi malati, nelle prime 24 ore dal1'operazione si h ann o contrazioni muscolari intermittenti dell 'addom e molto dolorose, ch e egli crede sieno dovute a piccoli ematomi dei setti; 2) quando si è aggiunta l 'anestesia degli splancnici, più di frequente g l 'infermi hanno sofferto per 3-4 giorni di m eteorismo.


SEZJON~

Sono quindi piccoli inconve11ie11ti, in rapporto ai gra11di , rantaggi del metodo. In quanto alle complicanze poln1onari postoperatorie, li ritiene più frequenti a seguito dell 'anestesia generale, ma li vede di meno dopo l'impiego dell 'acido castronico, di cui è molto soddisfatto, e dopo che pratica l'isolamento rigoroso di questi ammalati, ritenendo rn.olto pe~icoloso metterli in con1une cogli altri operati. R. GRAsso.

La rachianestesia nei ba1nbini. ( MARL\.N. Zbl. f. Chir. , n. 31, 1932). . ella. t-:linica pediatrica di Bukarest (reparto cb1rurg1co), dal 1918 sono state praticate 653 r<Jchianeste ie in bambini dai 4 ai 16 anni per interventi svariati, con risultati assai soddisfa. centi. Per quel che rilguarda la tecniCll della pun · tura, nulla di speciale tranne l'uso di uu ago sottile e a punta corta. L 'anestetico usato è stato la novocaina in oluzione :il 4 %, preparata da non più di 3 settimane. se·11za aggiunta di adrenalinu. La dose iniettata varia da 3-4 ctgr. di novocaina nei bambini di 4-5 an11i, fino a 7-8 ctgr. n ei rag.azzi di l 5-16 :inni , tenendo conto ancl1e dell a durata presunta del} 'intervento. Il livello più alto della puntura è stato tra il IX e X segmento dorsale. È bene porre u11 c~scino sotto il capo, dopo l'iniezione. Quando s1 vuole che l'anestesia arrivi un po' più in alto basta in clinare leggermente in Trendelenbt1rcr. Dt1ra n f 1'intervento se il piccolo paziente lnostra segni di aaitazione, un assi tente 16 incora~aia , lo e orla a re~pirare profondamente gli barna. le labbra e la ~?nte con una pez: zuola um1da , fredda ; se div1ene pallido o mos tra sintomi u tipo bulbare, g ] i l)rf-\tica iniezioni di canfora o caffeina. GJi ·insticcessi possono esser dovuti alla soluzione J1on più fresca, o alla scarsa quantità di .anestetico, o a errori di tecnica . Su 653 casi in 15 la R. . fu i11 suffi ciente e si d·ovette ricorre.re alla narcosi. lncide'!tf immediati a tipo bulbare, di una ccrla e nt1ta, non ne furono osservati; solamenta nell '1, 5 % dei casi fu notato pallore e irrequietezza che l'A. riferisce all'emozione. Dopo 10-15 minuti dall'iniezione sono stati osservati i11 qualche caso veri fenomeni bulbari facilmente dominati con la caffeina. Mai disturbi cardiaci n è respiratori improvvisi. In alcuni casi n au sea e vomito. lncùdenti secondari. Nei bambini al di sotto di 15 anni non fu mai osservata cefalea; ra<.: hialgia fu notata solo raram·e nte nei bambini grandi cel li. In ne sun caso intorni di n1eningismo, ritenzione uri11aria, incontinenza anale, paralisi degli arti o dei n1uscoli ort1l::\ri. di sturbi t rofi <'i o dell a 8ensi hiJità. 0

1217

Pl\ATIC.\

. Jn:cid~n.ti m.o_rtali nessuno. L'A. si sente perciò in d1r1tto d1 affermare che la R.A. nei bambini tra i 4 e i. 16 anni, in condizioni norm.ali , non presenta pericoli apprezzabili ed è da .prel'crire alla narcosi cloroiformica.

G.

PACETTO.

. MISCELLANEA. L'importanza delle vitamine B nel metabolismo id1·ocarbonato. Il loro impièi@ nel trattamento del diabete. (M.

e J. D.

LABBÉ, 1F. NEPVEUX

GRINGOIRE.

Bull .

Acad. de Méd., 23 maggio 1933). · . I ~av?ri di Randoin e Lecoq hanno permesso d1 d1st1nguere nel complesso della vitamina B tre p_rincipii differenti : la vitamina B1 antinevritica; la vitamina 1B2 di utilizzazione nutritiva propriamente detta; la vitamina B3 di utilizzazione cellulare o vitamina di ere cenza, più resistente agli agenti fisici e chimici. ·r .e nendo degli ani mali sensibili alle vitamine B, piccioni o ratti , a un regime alimentare privato dei fattori B2 e B3 • la carenza alimenta re i manifesta con un certo num.e ro di di·tLtrbi della nulrizio1te, co111e 1'abbassamento del metabolismo basale, l'abbassamento del quoziente r espiratorio, 1'aumento del rapporto urinario C :N., che fa prevedere un difetto di combustione dei g lucidi. i ha inoltre una perdita di sostanze azotate, iperlipcmia, ipercolesterinen1ia , abbassamento della rise rva alcalitla , acetonemia, iperglicemia più o meno marata, nla sempre netta, una diminuzione importante del tasso muscolare del g lutatione. I. sintomi di carenza compaiono tanto più rapidamente quanto più la razione è ricca in --alorie e quanto più è grande la prop·o rzione llegli idrati di carbonio nel regime. Esiste fra i alu cidi e il fattore B un rapporto quantital ivo ch e non può essere turbato, sia per dimi11uzione delle vitamine sia per aumento dei !.!'lucidi , enza ch e si procl11cano disordini gra' i rtell'organismo. D altra parte lo studio dell 'ipervitarninosi B n1clte 11gualmente in evidenza 1' importanza (lelle vitamine B nell 'assimilazio11e delle so~ia11ze idrocarbonate. Gli AA. hanno constatato ch e i conigli ipervitaminizzati presentano un aun1ento di g licogeno epatico del 140 %. Poichè il difetto di vitamine B produce dei (listurbi d·e l m etabolismo idrocarbonato analog·hi a quelli che si osservano n el diabete, è nata nello spirito dei biologi l 'idea di un rapporto fra le vitamine B e l'insulina da una parte; fra car enza in ,,i tamine B e produzione del diabete dall 'altra. La somiglianza di azione fra le vitamine B e 1'in ~ ulina ha indotto alcuni AA . a saggiare il Lrattamento del diabete con le vitamine IB 1

0


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1218

JL POLICLI NJCO »

e dalle esperienze condotte in questo senso si è con cluso ch e un tale trattamento è utile in tutti i casi di dia bete, anche nei casi gravi trattati con insulina, essendosi potuto rimpiazzare parzialme11te 1'insulina con le vitamine B ed arrivare su ccessivamente al trattamento con vitamiI1e sole-. Incoragg·iati dai risultati favorevoli annunciati dai differenti AA. , ma non trovando le loro osservazioni molto convincenti, gli AA. han.n o voluto riprendere con metodi più precisi i tentativi di trattamento del diabete con le vitamine B. Dalle osservazioni eseguite in dodici casi di diabete grave gli .AA. traggono le conclusioni seguenti: 1° La vitaminoterapia diminuisce la glicosuria e la glicemia dei diabetici , aumenta la loro tolleranza per gli idrati di carbonio, mig·liora il loro stato generale e fa aumentare il loro peso. 2° Questo miglioramento è l ento e prog ressivo e. richiede spesso più di un m ese perch è si manifesti. Bisogna dunque all 'inizio istituire il trattamento insulinico insieme alla vitaminoterapia. A misura cl1e la toll eranza aumenta, si può diminuire o anche sopprimere · le iniezioni d 'insulina. 3° L 'azione, per via buccale, della· vitaminoterapia rappresenta un vantaggio molto apprezzato dai malati. C. ToscANO. 1

1

La prova dell'iperpnea. (A. BAUDOIN e H. S c HAE F FER. R evue Neurologique aprile 1933).

La pr ova dell 'iperpnea fu in primo tempo in1magi11ata dai fisiologi allo scopo di studiare g·li effet ti dell 'iperventilazione polrr1onare sul1'organi n10. I precursori furono ernon e Henderson, n1a gli studi più sistematici furono fatti nel 1920 da Collip e Backey e da Grant e Goldn1ann i quali con statarono le modificazioni dell 'equilibrio acido-basico sotto forma di alcalosi gassosa. Le prime applicazioni cliniche rimontano al 1924. Ioshna Rossett, in America, sottomise alla .prova dell 'iperpnea una serie di soffer enti di diverse malattie nervose e constatò esagerazioni delle contratture piramidali ed extrapiramidali . Nelio stesso anno F orster, in Germania , praticò la prova negli epilettici e rilevò ch e essa scatena accessi comiziali n el 55 % dei casi . I risultati di ·F orster suscitarono molto interesse. Gli studi furono ripresi da vari autori i ·q uali ottenner o dall 'iperpnea i medesimi effetti ma con percentuali di accessi varie e sempre più basse di quelle presentate dal ;ricercatore tedesco. Tutte le prove fisiologiche hanno confermato ch e l 'iperpnea determina un' alcalosi gassosa. La ventilazione profonda che essa produce 1

[.ANNo XL, NuM. 311

lava in qualch e modo l'aria residua nei pulmoni cl1e allo stato normale è molto ricca di anidride carbonica (C02 alveolare). Poichè l 'aria atmosferica n e è praticamente sprovvista il lavaggio riduce notevolmente la quantità di anidride carbonica alveolare, e poichè l 'acido carbonico libero del sangue varia proporzionalmente all 'anidride carbonica alveolare, esso ~iminuisce durante la prova e si determina cosi uno stato di alcalosi gassosa. Questa altera temporan·eamente la costituzione e quindi la fisiolog ia degli organi e degli umori. Nel cervello si provocherebbero fenomeni vasali che arebbero r esponsabili n egli epilettici dello scatenamento dell'aocesso. La prova dell 'iperpnea si fa con un ritmo lento (10-15 respirazioni al · minuto), ma quel ch e importa è la profondità delle r espirazioni, sopratutto lunga deve essere 11espirazione ·ch e ' ;a spinta. a fondo. ' Il soggetto deve essere posto coricato o meglio seduto con il tronco leggermente in cli11ato in .avanti e gli avambracci leggermente poggiati sui poggiuoli della poltrona o su di un tavolo. Naturaln1ente deve essere eliminato tutto ci.ò che può ostacolare l 'espansion,e toracica e addominale (abiti stretti, busti , cinture, bretelle, ecc.). La durata della prova varia secondo gli autori da dieci minuti ad un'ora. Ma dato Io sforzo ch e importa, la respirazione forzata non t1uò ·essere prolungata oltre un certo limite. Oltre ai disturbi umorali si rischiereb·b e di provocare accidenti più o meno gravi a carico del cuore. Del r esto a scopi clinici le ventilazioni prolungate son o in utili. Nelle prove positive le inani~estazioni comiziali si producon o di solito entro 10-15 minuti o an ch e prima . e 11elle prove negative è inutile prolungare l 'iper1)nea. Per elin1inare ogni elemento volontario e ridurre la stanchezza sono stati ideati apparecchi mediante i quali l 'inspirazione e l 'espirazione vengono dete1·minate con un particolare sistema di pompe. Con questo metodo riesce possibile prelevare l 'aria al,reolare e detern1inare così l 'anidride .al veolare, detern1inazione ch e costituisce un indice dell 'efficacia della prova. Questa può essere apprezzata anche con le variazioni de ll'acidità de.Il 'urina., la quale è in relazione con I ' alcalosi indotta nel sangue. Le osservazioni fatte dagli autori su 36 pazienti . hanno dato esito positivo nel 15 <Jo dei casi. Le manifestazioni comiziali i11dotte dall 'iperpnea furono varie: crisi to11iche_, jackso- . niane, ' 'ertigini , assenze, grandi crisi co11Yul• s1ve. Dato il fatto che tali manifestazioni si sono avute sopra tutto nei malati che ave·v ano crisi il valore diagn ostico della prova appare di 1


• •

[AN?\O XL, Kl:i\f. 31 ]

SEZIONE PRATICA

carso valore , in qua11to alla diagnosi si può giung·ere con l'esame del paziente in occasio11e delle crisi spontanee. Anche dal punto di vista medico-legale il valore della prova appare modesto sopra tutto quando si tratta dell'accertamento di equivalenti psichici, in quanto in soggetti di tal genere l 'iperventilazione risulta quasi sen1pre negativa. E .anche dubbia sembra l 'in1portanza terapeutica dell'iperpnea, che secondo alcuni sostituirebbe gli accessi di piccolo male con crisi convulsive certo meno nocive. In effetti 1'iperventilazione p uò essa stessa determi11are sia assenze o vertigini sia scariche motorie . L'applicazione della prova in .altre sindron1i nervose organiche o funzionali, non ha da~o risultati conclusivi sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. Si sono constatate in genere piccole modificazioni dei egni obiettivi , accentuazioni o comparse transitorie di disordini motori o sensitivi. Tali fai ti no1 i pre..,entano alcuna importanza diagnostica o terapeutica, nè per il momento 11anno destato aJcun interesse teorico. Tutto sommato la prova dell 'iper entilazione ha un interesse solo per l'epilessia, e un interesse solo relativo in quanto con la prova s lessa non si giunge a conclusioni diagnostiche 11ei casi dubbi , nè sempre si riesce a confermare una diagnosi già fatta. Allo stato dei fatti l'iperpnea co1ne sussidio diagnostico n elle affezioni 11er\"Ose si trova ancora nella fase iniziale di studio. Può darsi che con opportune modificazioni e perfezionamenti della tecnica essa possa riuscire utile non solo a scopi pratici, ma anche per meglio penetrare il n1eccanismo intimo degli accidenti comiziali. · DR. 1

L'iperazotemia post-operatoria. (H.

CHABA.NIER, C.

LoBo-ONELL e E. LÉLu. La

Presse Jlf éd., 21 giugno 1933). Gli AA . prendono occasione da un' osservazione di iperazotemia po t-operatoria con declorurazione guarita con la riclorurazione per mettere a punto, secondo gli odierni concetti, l'import.ante questione. Si trattava di un prostatico, i cui reni presentavano una discreta deficienza funzionale e che fu operato in anestesia generale. Dopo 48 ore, durante le quali lo stato del paziente rimase soddisfacente si ebbe brusco aggravamento con alterazione dello stato generale, tachiaritmia, dispnea con lievi sintomi polmonari (rantoli congestizi alle basi): La sintomatologia va gradatamente accentuandosi, il ventre si tumefa, si stabilisce un singhiozzo persistente, la pressione arteriosa si abbassa e in due g iorni lo stato ge.. n erale si fa dei più allarmanti: esisteva un notevole tor'Pore. Per quanto la diuresi fosse sempre stata abbondante si pensò alla possibi-

1219

lità di una poiissée di iperazotemia : un esame chimico del sangu,e dimostrò infatti un tasso di urea dell ' l.36 e un abbassan1ento del cloro globulare. Su questi dati si stabilì un trattamento di riclorurazione per via endovenosa: ventiquattro ore più tardi la situazione era profondamente mutata: la sintomatologia andò sempre più nligliorando e di pari passo diminuiva il tasso ureico sanguigno, si che al quinto gior110 esso era completamente normale. ~ questo dunque un esempio caratteristico di ~indrome iperazotemica post-operatoria , guarita con la abbondante somministrazion e di cloruri (siero clorurato al 10 %, 60 eme. endovenosi pro die). Qual 'è il meccanisn10 della poussée di iperazotemia postoperatoria~ Secondo gli AA. tale fenomeno è dovuto ad uno stato di oliguria relativa, quello stato cioè nel quale la diuresi acq uosa non è sufficiente a permettere l ' elirni~ 11azion e tota] e dell 'urea elaborata nell 'organisn10, per quanto il rene secerna questa sostanza nella più forte concentrazione di cui esso è capace. Lo stabilirsi di questo stato di oliguria relativa sarà tanto più facile e precoce quanto più; i·o il valore della co11ce ntrazione renale massima sarà basso (alterazione renale); 2° la diure. i acquo a arà diminuita nel suo valore assoluto; 3° la quantità di urea elaborata nel1' organismo ed offerta all'eliminazione renale sarà ntaggiore. Nella fase 11ostoperatoria sono i due primi fattori l'abbassamento notevole della diuresi fino all'anemia completa e la brusca deflessione della concentrazione massima che hanno la n1aggiore in1portanza nella genesi della poussée di iperazotemia. A questi due fattori bisogna aggiungere l'esistenza di una disassimilazione azotata, messa in evidenza da LucasCham1)ionnière, cl1 e si traducE nell<1 produzin · ne giornaliera di una quantità di urea ug uale o anche superiore a quella elaborantesi nei soggetti normali a regim e comune. La sindrome d'iperazotemia post-operatoria è stata inizialmente studiata negli urinari, e specialrr1ente nei prostatici, nei quali essa si osserva con particolare frequenza e gravità: ma le recenti ricerche di Robineau e Lévy hanno dimostrato che il fe11om eno è generale e che qualsiasi interve!ftO, qualunque sia l'anestesia a cui si ricorre, determina una poussée di iperazotemia, di cui solo il grado è variabile secondo i casi. Un altro punto che rnerita. attenzione è quello della ineguaglianza delle manifestazio11i cliniche ohe questa iperazotemia provoca: mentre in alcuni malati si ha infatti il quadro classico del] 'uremia piccola (vomito, anoressia, diarrea) o grande (uremia respiratoria, torpore, coma) in altri invece le manifestazioni sembrano non avere a lcuna relazione . ' s1. puo' aveapparente con uno stato uremico: re cioè uno stato di choc brutale con tendenza al collasso o uno stato p seudoperitonea]e. In

·

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1220

• (e

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l'OL1 CLINI CO »

[Axxo XL, NuM. 31]

altri casi infine la poussée d 'iperazotemia non DIVAGAZIONI si accompagna a sintomi apprezzabili . Per quanto riguarda le manifestazioni clas- Libri gialli e 1·ealtà. Un drammatico ersicamente uremiche gli AA. pensano che esse ro1·e peritale. possano derivare principalmente dalla presenC'è ?ggi una quantità di gente che s'ingolfa za in circolo di sostanze tossiche originatesi da uno squilibrio del metab0lismo dei proteidi. appassionatamente nella lettura dei libri gialli. Le manifestazioni a tipo non uremico resta,ra- :È una delle varie manie del tempo attuale in cui. intere n1asse di popolo si spostano, con freno più difficili a spiegarsi: gli AA. avevano nesia, verso una data tendenza, che evidentecreduto in un primo tempo di poterle attrimente non può essere di un livello intelletbuire alla cheto-acidosi post-operatoria, ma le tuale molto elevato se deve adattarsi a quello recenti ricerche di Rohineau e Lévy hanno ben dimostrato com,e esse derivino essenzialmente ?omun~ della mass:a. çosi .è per i libri gialli> 1ndubb1amente der1vat1 dai racconti straordida ur10 stato di ipocloremia post-operatoria. nari di E. Poe, ma conservanti soltanto di Gli AA. stessi hanno constatato come questa questi l'esteriorità della trama, senza il miniipocloremia post-operatoria sia, in vario gra- mo intendimento d'arte e senza la sottile codo , un fenomeno costante. noscenza dell 'anima umana che è una caratUn ultimo punto interessanle è quello che teristica di Poe. riguarda i rapporti fra quesla sindrome postComunque, questi intrecci di inverosimili operatoria e l 'equilibrio acido-base. Gli AA. avventure allettano una quantità di gente. Anavrebbero constatato nel corso della sindro1ne che in tale campo, però, la realtà della vita iperazotemica post-operatoria ed anzi nel corso è sempre più maravigliosa ed attraente nelle di tutte le insufficienze renali acute il com- sue varie manifestazioni che non i prodotti plesso caratteristico dell'alcalosi gassosa e cioè della più sbrigliata fantasia. Senza uscire dalla un abbassamento del rapporto cloro globulare nostra scienza, possiamo trovare fatti non meno e della riserva alcalina del plasma: cloro pla-. avvincenti che ci dicono lo strazio e le ansie smatico. realmente vissute ed, additandoci i possibili erCredono perciò di poter a mmettere l'idea rori, ci mettono in guardia dal ripeterli noi che I 'insufficienza renale acuta non provochi stessi. Non si può leggere senza fremere d'intensa necessariamente, come comunemente si ammette, una acidosi, ma al contrario, ur1 'alca- commozione il racconto che G. Rizzatti (La losi. (L'induzione è un po ' azzardata, e tut- Clinica Ostetrica, marzo 1933) ci fa di tutto un insieme di errori e di giudizi troppo legt'altro che dimostrata. - N. d. R.). In sostanza, l'interesse pratico ch e sorge da germente emessi da periti e riguardanti la suora di un ospedale arrestata per infanticidio~ tutte queste ricerche è quello della possibilità di allontanare, per mezzo della riclorurazione Dalla serena esposizione scientifica , balza una che scaccia lo stato di oliguria rel~tiva, la viva drammaticità. Donna di 48 anni - sulla quale certi. fatti di poussée di iperazotemia post-operatoria e ottenere cosi, talvolta in poche ore, un capovol- virilismo pilifero od il carattere allegro e gioviale attirarono forse i sospetti - la monaca era gimento della sindrome post-oper3:toria, che, in alcuni malati, si presenta con segni vera- stata veduta ingrassare in modo appariscente. p·er parecchi mesi e poi visibilmente dimagrare .. mente impressionanti. G. LA CAVA. Il fatto desta maraviglia ed incomincianodelle voci vaghe, che sospettano una gravidanUtlllaslmo per gli esami ad Ufficiale Sanitario : za che - riferiscono i testimoni - non si rese evidente a tutti per la ragione che le mooott. AZECLIO FILIPPINI nache sogliono portare vesti larghe. La povera Dirogente il Reparto di Igiene applicata. suora è sorvegliata a sua insaputa; fra i corpi:nell'letituto sperimenta.le delle F.F. S.S. in Roma.. di reato repertati dall 'Autorità vi è persino il' pezzetto di carta che la suora stessa introduceva nel buco della serratura quando entrava. Pretazione del Prof. CIUSEPPE 8ANARELLI nel gabinetto da bagno, a farvi chi sa che Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Untv. di Roma.. cosa. . . Ed infermiere e malate vanno a spiare: per le fessure ... Un medico parla di rapporti Manuale oom·p .ilato oon criteri eminentemente pratioi ad uso dei medio! condotti, degli uffto:iaJi B8.1Ilita,ri e di sessuali con la suora ... tutti i funziona.ri addetti aJ.la vigila,nza tgienica. Sopravviene poi il rapido dimagramento e lai voce si precisa. Si trova un cadaverino in Un volume ìn-8, dJi pa.g XVI-564, stampato su carta un ripostiglio ed il sospetto di gravidanza, di di 1\1880, in nitidiisoim.i tipi tip()graftoi e rilega.to 8414parto, d'infanticidio prende corpo. eticamente d.n tntta teta, con isoriz.ion.l sul piaino e sul La solita lettera anonima , lo zelo del Diretdorso. Prem-0 L. 5 2. Per i nostri abbonati sole L. 4 8, 5 O fra nco di porto. tor e dell 'Ospedale e di un Commissario di P. S., raccolgono la cc voce pubblica » e la suora viene arrestata. I nviar e Va glia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio PoIntervengono i periti, evidenten1ente suggestale Succursale diciot to. ROMA. 1

Prontuario dell'igienista


[1\.~NO

XL,

Ì\Ul\L

31)

1221

SEZIONE PRA'l 'lCA

stionati dalla « voce pubblica ». Esa111e di una diecina di suore: « nulla di nulla in nessuna, soltanto l 'indiziata potrebbe ... ». Ed allora gli esami si ripetono, trascurando di proposito strano a dirsi - Io stato dei genitali esterni e del collo uterino. on si trova alcun segno di certezza e si tiene allora conto di quei sintomi di. probabilità di gravidanza, che si u sano nella pratica corrente di an1bulatorio , e su quelli si fonda la c~rtezza . Si repertano due piccole strie madreperlacee al ventre e si trascurano le altre numerose alle mammelle ed alle cosce. Si strizzano dalla base le m ammelle e ne fuoriesce un « mare di latte », tutto contenuto però su pochi vetrini da microscopio . Errore scientifico, che l'A. mette in rilievo, di attribuire a pregressa gravidanza questa secrezione mammaria che lo stesso A. ha trovato in donne sterili, in nullipare ed in una neonata . Una m estruazione sopravvenuta fra due esami viene presa per lochiazione... ad un mese da! parto. La convinzione generale è tale che arl uno dei periti che tende a manifestare un parere diverso viene prospettata l'ipotesi di un 'incriminazione per mendacio I La suora passa sei lunghi mesi in carcere sotto l 'infame sospetto, con l'onta e lo 8trazio di ripetute visite medico-ginecologiche , in cui « le valve usate per mettere in evidenza il collo uterino determinano lesioni sanguinanti all 'imene, alla forchetta, all'osculo ». Lacerabilità senile e verginale, ch e mal si accorda con u11 pregresso parto I La suora ottiene la libertà provvisoria e poco a poco la situazione si rischiara. Molti fatti osservati trovano la loro spiegazione scientifica senza ricorrere ad ipotesi infamanti. L'alternativa di adiposità e di dimagramento si accorda con i disturbi endocrini della menopausa , altri fatti con la presenza dimostrata di un fibroma uterino e cosi via. Una prima sentenza assolve l'accusata per insufficienza di prove e finalmente interviene la Cassazione censurando per illogicità tale deliberazione e proclamando l'onorabilità di quella cc Suora esemplare, tutta dedita alle opere di carità, alle quali si era per voto monacale, dedicata ». La tempesta è finita, ma a prezzo di quante sofferenze, ansie e torture, che soltanto la fede in un Altro che aveva vuotato il cali ce amaro fino alla feccia ha permesso di sopportare I La delicata missione del perito è irta di difficoltà di ogni genere; ad illuminarne la via servono, oltre che le ·sode cognizioni scientifiche e l 'alto senso morale, gli errori (1) e le inav(1) Un altro curioso errore viene riferito da G. BIANCHI N I (Clinica Ost etrica, m aggio 1933). Si Lraltava cli oggelli sospetti , repertati d ai RR. CC. in u .n t err eno prossimo all'abitazione di una leva trire di fama sospetta e dichiarati dal locale m edico condotto: « ossicini di feto a termine e place11la al! 'inizio del 4° mese ». Gli esami dimos trarono trattarsi rispettivamente di ossicini di Yola til c e di pesce e di un tubero di pianta I

vedutezzc degli al Lri , .: pecialn1e11te quando, come · nel caso dell 'A., sono messe serena n1ente in rilievo , din1osLrando a quali. incr esciose e dolorose conseguenze possano arrivare. A. •F ILIPPINI .

CBNNl BIBLIOGRAFICI. t11 J.

La fièvr e exantiliéniati que du littoral . 11iéd)itétranéeri. J11-8° <li. 86 pag. co lt 18 fi g. PrÉRI.

G. Doin, Paris, 1933. Prezzo 30 frs.

La febbre esa11ten1atica ir1 edilerranea, di cui le prime descrizioni sistematich e si sono avute in Italia verso il 1920, viene ora assun1endo sen1pre maggiore in1portanza perchè ]a si ricor1osce inolto più diffusa di quanto si riteneva in primo tempo. Lo studio ne è indubbiamente interes ·ante sia dal punto di vista nosologico per il t10 ir1q11adran1ento in quel gruppo di mala ttie ch e COIIl!-'I'endc il tifo euantematico ed i vari pseudo-tifi, sia per la sua ~p idemiologia ed il i11odo di trasrr1issione. l·n questa monografia, l'A. espon e l 'eziolo~· i a, la clinica, ]a s jerologia, l 'aoatorr1ia patologica e la terapia. Nello studio del ' 'irus, riporta le più r ecenti ricerch e "" peri1nentali che proseguono alacr en1ente in Francia (caratteri f)l'OJJri del virus, virulen za del sa ngue e degli u tnori, serbatoi del vil'us in 11atura, inoculazione all'animale, applicazioni alla piretoterapia). Sarebbe stato desiderabile cl1e fosse stato 1nesso m eglio in luce il cont ributo degli italia·n i , di cui le osservazioni (F alcioni e Carducci) hanno preceduto di alme110 5 anni quelle dei fran cesi e che ·per i p1i111 i (Pecori) l1anno sospettato 11el1a zecca dcl ca11e ]'agen te d i trasmissione. fil.

Dia.gnostic et Trait em ent du Kala-azar niéditer1a.néen de l' e;njant et de l'adulte. Un vol. in-12° di 1). 110 con 18 fig. Edit. Masson et C. ie 1933. Prezzo 1F r. 17.

M.

n ' ORHSNITz .

Il kala-azar, se non divien e sempre più difft1so, è almeno più spesso riconosciuto, grazie a11e più accurate diagnosi ; per ciò richiama una attenzione crescente da parte dei pratici. La diagnosi è importante, dacch è oggi posiamo attuare una cura efficace della malattia~ I~' •\ . ha raccolto in questo ,,olumetto le nozioni r ecenti , con particolare riat1ardo alla diagno j clinica (notevoli la pigm entazione e le n1.a cchie bianch e della cute nel kala-azar degli .adulti); alla diagnosi di laboratorio (n ot e,roli le prove di presunzione costituite d.a lla formu1 1et1cog·elifi cazione, dall a r eazione di Cbopra e Das Gupta, dai saggi globulinici di Brahmacl1ari e, per le prove di certezza, la coltura in J~ ); alla cura (antimonia] e a diuvante e chirurgj ca). La bibliografia è tutta francese. ' 'ERl\TEY. 1

(1) Si prega d ·inviare due copie dei libri di cui

si

d e~idera I

,

• •

la recensione.


1222

J.

VALTIS.

u IL

Le virus tubercule11x. L'n vol. in-8°

di 2-l l 1)ag -'la so11 e C. ie, Paris, 1932 . Prezzo :36 fr.

Le n ostre 11ozio11i s uìla tubercolosi si sono

venute notevo]1nente i11odifica11do in questi ulLin1i tcn1pi . Basti pensar e alla scop erta dell ' u1 travirus c h e p uò mellere su tutt 'altra strada i con cetti uJla patogenesi e sull 'er editarietà, alJe qucs1ioni sull'immunità , sulla vaccinazion e. Ben e ha fatlo , quindi, l ' A. a darc i in questo su 0 libro una chiara visione de Jlo tat o attua le delle più vive questioni inerenti al virus tubercolare. Con ider a dapprima il baci1lo di I och , diffond endosi partico1armente sui m etodi diag n ostici , passa poi allo ~tudio d e ll 'u ltra~iru~ , di cui con idera la tecrnca iper ]o s tudio, 11 potere patogeno, l'importanza per la patogene i. In un capitolo a parte, esa111ina la que.. ti on e dell 'ereditarietà , sia quella diretta ch e indiretta (terreno). Da ultimo il capitolo sul BCG, p er il quale porta la · prova dcll 'innoruità e de gli ,e ffetti. L ' A. ·è b en noto per i s uoi lavori n el campo d ella tisi ologia ·e special1nen te 1)er i suoi studi sull '11ltravirus. Con i] s11ssidio di l111a vas ta bibliografi a , egli })Orta quindi anch e il va lido contributo d ella propria esperien za e, con una esposizione chiara ed obbietti va , m ette il lettore al corrente di tuttp quanto è ormai acquisito e di c iò ch e r esta ancora dibattuto. I lavori degli italiani son o n1 essi abba tanza in luce e cosa abbastanza rara in un libro fran cese - la g r afia italiana è riportata esattan1ente. fil.

La clirysotliérapie de la tub erculose pulmonaire. In-8°, di 36 pag., con 8 tav. ra diog r afich.e. J. :B . Baillièr e, Paris, 1933.

.T.

Ax~o

POLI CLJNI CO »

1\f1\ RI E.

Prezzo 6 fr . P er quanto ancora soggetto di discussior1 i, la criso lerapia d ella tuber colosi cpolmonare vie11e 1ar game11te u sata e conta al su o attivo d ei succes i . Soprattutto, secondo le vedute di L. Berna rd, es a embra indicata i1egli a ttacchi e' olutivi della tubercolosi pol1nonare. L 'A. precisa qui le indicazioni e l e controindicazioni di questo trattan1ento , la tec nic.-a, la posologia, riportando i risultati ottenuti, in i11 0do da fornire al rnedico utili i11 segnnm <?nti r1cr la 11ra tica appli cazione d el m etodo. fil. 1

I r. (~A BJCLl N(iE H. l nf ection in teslittalc et coliba.cilloses uri riaires . Un vol. iit-8° di 152 pag. O. Doiu , P atis, 1932. Pre~zzo l&' frs.

La colibacillo i v ie n e assun1endo un 'importanza serr11)r e n1 agg·ior e man n1ano ch e si acct1n1 ulano in proposito le osservazioni . Interes... a in t11odo peciale la sindrome entero-r enale, la nol.a i11fezion e urinaria ch e indubbiame11te og cri ~ i o ~se rva con rrtaggior frequenza di un te111po. La questione presenta molti ]Ju11ti non an cora completan1ente chiariti ed è cerlame11te

XL,

·u~r.

31)

d egn a di ric hiamar e l 'alle1lzion e d ell o studioso e d el pratico. L ' A., ch e da ten1po si occupa <lell 'argomento, tiene soprattutto co11to del punto di partenza , cioè dell'intestino e s tt1dia le lesioni intestinali della colibacillosi urinaria connessa con l'esaltazione della virulenza del colibacillo normale ~bitatore delle vie digerenti, i suoi passaggi nel circolo e le rr1odificazioni del terreno urinario ch e ne permettono l'attecchimento. Dal punto di vista diagnos tico , l' A. mostra l ' importanza d eJl 'esame coprologico e dà buone indicazioni di terapia, trattando , in un ullimo capitolo , delle 11efriti co1iba ci11ari.

fil. I

J.

TRoÈSIER

ning ée. Fr. 34 .

et J. lBoQUI E . La spirochétose in éEditore Masson , Parigi . Prezzo

I /in si em e d ei ]a, ori clinici e sperimentali eseguiti dagli autori hanno dimostrato che alcune m eniI?-giti sono d e terminate dallo spiroch ete descritto da Inad.a e Id o nell'ittero infettivo recidivante. In questo volum e sono ampiamente riassunti i lavori degli autori e d egli altri, che li hanno segui~i, sull 'epiden1iologia , la clinica e la patologia d ella meningite spirech et osica umana. DR .

C: . .TE TSEN. Die iJ1trakutane Kanin chenmethode

zar Answertung von Diphtherie-Toxin und .4ntitoxin. Un vol. in-8° gr . di p. 211 . Kopenaghen. Edit. Levin & Munksgaard, 1933 (Suppl. XVT agli « Acta Pathologica et Microbiologica Scandinavi ca ») . Per giudicare l'effi cac ia della vaccinazione antidifterica -- la qual1e viene sempre più largamente impiegata m ediante J'anatossina - la r. di Schick non dà indicazioni sicure , ma di attendibilità. L' A. ha elaborato un metc1do che permette la valutazione precisa degli anticorpi circolanti nel san.gue, val endosi di iniezioni di mescol~nze rli tossina e di siero n ella cute del coniglio, ed ha reso il metodo pratico. Le s ue copiosé ricer che sono state eseguite n ell 'Istituto ~ierol ~ico statale di Copenaghen , diretto da Madsen . Vengono riferite dettagliatamente in questo lavoro. L. V.

Bulletin, t rime trel de l'O rganisation d' Hygiè11e,

1933, n . 1, Genève.

Questo nun1 ero dell'interessante pubblicazione edita d alla Società delle Nazioni contiene il rapporto d ella Conferenza internazionale sui servizi igienici in certi territori affricani e del1'India brittannica, alcuni studi su un problema d ella più 'ri va attualità , cioè sugli effetti d ell 'attuale crisi economica sulle condizioni di alimentazione e d uno studio particolareggi ato sulla febbre tifoide n ell 'ambiente rurale. fil .

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1223

SEZIONE PRATICA

Le novelle del 1dottore. Ufficio Stam· pa Medica Italiana, Milano. Prezzo L. 6. Queste novelle sono state scritte da un me.dico con il nobile scopo di diffondere nel popolo pr ecetti elementari d 'igiene con il mezzo più accessibile, il divertimento. Dovendo parlare a d anime semplici l 'A. no11 ha avuta l 'intenzione di fare opera pregevole ·dal punto di vista letterario. · I medici quindi non potranno ricavar e gran profitto dalla lettura di queste novelle. Ma ciò non li esime dall 'obbligo di far propaganda perchè esse siano lette per la maggiore diffu.sione dell 'igiene. Da. E.

BAYLA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di Medicinu. • eclula del 2 giugno 1933. Sulla diagnosi precoce dei tumori cerebrali. C. BESTA . - La comunicazione h a lo scopo di richiamare ancora una volta I ' attenzione dei col leghi su un problema che ha acquistalo in questi ul Lirui anni un 'importanza pratica grandissima, da li i ri ul Lati sempre più brillanti d ella n euro-chirw·gia: ri ullali ch e diventeranno sempre n1aggiori qua nlo piit pre to i malati saranno sottopos ti all 'intervenlo operativo. Espone quat tro casi n ei quali la diagnosi fu posta giustamente in base all 'indag ine pnemno-encefalografica. -Caratteristiche cliniche di una nefrosi lipoidea di tipo puro e sua evoluzione a distanza. L . Ro r. - L 'O. h a riferilo s u di un caso di nefropa Lia nel quale ia per i car atteri clinici c h e per quelli di laboratorio poteva venire post a la diagno i cli n efrosi lipoidea a tipo puro. 1 'e oluzione a distan za, complicata con una sintomatologia cli idrocefalo vasomotorio e iperlensione arterio a, ha offer lo lra tti di collega11za con le n efropatie di lipo infiam1natorio cronico. Vengono an che esposli i risu l ta ti assai brillanti della terapia d ello stato edematoso e.o n l e cipolle.

Studi ematologici nella tubercolosi polmonare P . G. SILVANO. - L'O. ritie n e ch e le grandi alt erazi oni n el volume di plasma totale rilevabil i fra diver se ravvicinate determinazioni, in un sen o -0 n ell 'altro, come appaiono segu endo il m e lodo d e l rosso-congo, non iano da ritenersi d el , lutto r eal i n è esclusivarr1en te legate a n1odificazioni regolanti in modo diver so le affinità d egli elementi tissu lari per l e soluzioni colloidali. Esse sono in parte apparenti: legale a fenomeni eh~ alterano e m odificano la qua ntità di oslanza colorante presente in circolo.

Seclula d cl 16 g iu g no 1933. Sostanze idrocarbonate e reazioni precipitanti specifiche nei germi del gruppo dissenterico. L . CATTA NEO-A. FrEScH1. - Gli 00. s ludiano il Gomporlament.o biologico di sostanze estratte d ai ger1r1i del g ruppo d ei dissenterjci mediante il procedimen lo di Avery. Simili sostan ze, conten en1 i un 'n l ta p ercenluale di un polisaccaride e di azoto n ella proporzione d el 4-5 %, sono state ottenute co ì ct allo higa-Kru e com e d al Flexner e dal hacilJ o èt i His -Ru sell ; e dimostrano una

composizione ce11lesi1nale assai imile. Invece biologicam ente si co111porlano in modo diverso col siero anti-Shiga ine nlre le altre non reagiscono coi rispe ttivi sieri specifici. Tale comportamento è probabilmente causato dalle caratteristic he d ei sieri e non dipende dalla . oslanza. or10 date alc une caratteristiche chimich e. Discussione: Zo1A, F oÀ. Emoglobinimetria ed indice cromatico. O. CANT0N1. - Si propone che il contenuto e1noglobinico del sangt1e ve nga espresso escl u si,-amente in valori assoluti , g rammi per 1000 cc., abolendo radicaln1ente lutle le vecchie scale jn cen tesimi; e che venga considerato come i1ormale per l 'uomo, maschio adulto, il valore di g. 156 . Dai risultati espressi con la nuova notazione l 'indice cromatico con il suo valore abiluale, si può ricavare con calcolo semplice o leggero su a pposito m onogra1nma. . Discu s ione : Co~rEL, FoÀ, ZoJA .. La cupremia in diversi stati patologici. A. FrESCHI-E . STORTI . - Gli 00., riallacciandosi a preced enti ricer cl1e, continuano lo s tudio della c upren1ia in alcuni st ati anen1ici e trovano che n ella maggior parle clelle ane1nie primitive (sopra tutto l a p erniciosa) e secondarie (da cancro, da anchilostoma) Ja c u.preruia è nettamente eleva ta: al contrario in UJl 1anemi a da emorrag·ie in un anemirl a Li po iporigenera livo ed a ne1nolilico la cupren1ia d in1 os lrava fo1·ti d imi1lu zioni d el valore as olulo.

ed

1

La diagnosi broncoscopìca del cancro del polmone. A. PEnONI. - Vengono e posle le ragioni analon10-palologich e l'er le quali è possibile una diag no i precoce d el can cro d el p ol1none p er mezzo della broncoscopia. Si prosp e tta l 'importanza di una diag nosi precoce ai fini d ella terapia chirurg ica. Esposti i segni precoci di tumore endobron chiale e di co1nplican ze di questo, si illu tra con casi clinici Ja nece il à di ricordare cl1e i proce i suppura tivi d cl pohno11e p ossono e er e causat i d a os lru zioni 1Jro11chiali n eoplas tiche suscetLibili. di e sere di agno .. tica li ·ol m e todo bronco;::.COpJCO.

Il Segretario : Dott. l{ .

co·n ·1 DouGLAS .

R. .! ccademia delle Scienze Medico-Chi1·nrgiche di Napoli. Sedula d cl 20 maggio 1933. Preside11Je: ProJ. Sen. G . P .\ SCALE . Deformità cistica congenita non comune delf a regione temporo-mascellare ainistra da germ i parotidei embrionali aberrati . DE GAETA1 o. - flifc riscc ch e n ello scorso anno venne porta la all a sua os ervazio11e una ba111bina, appena nala, ch e prC'senlavn alla r egione t~111poro-mascel1 are sini Ir a t1na lu111cfazion e d ella gra1tdezza di un n1a r1da1·iuo, di dubbia diagnosi . llivi. la1a ci.opo u11 inese, fece ctiag 110 i di cis li co n ge1ii ta, per ch è er a auru e11 Ia ln d i Yolu111e , presen lavo u11a profo nda fl11 ll n azio11e ed er a )rriducibi le. Con sig liò pcl i11on1ento apJl licazior1e ùi Raggi X. in a lte a di una età po.~ ibil e per l 'intervento cl1irurg ico Q u ando Ja bamb~na cbbl' r aggi unto un anno di s,·iluppo. d eci e l ' i11le r' <1 11 to chirurgico. cl1e ft1 esegt1ilo ir1 Clinica.


122.J

ic JL

Espone alcune considerazioni di ordine t ecnico, r adioterapico ed istopatologico: 1) dal la to tecnico-operativo la lunga incision e antero-posteriore e la r esezione del ponte zigon1atico permise di dominare bene tutto il campo operativo e di fare una comp leta asportazio11e della grande cisti e delle altre piccole, profondamente raggruppate; 2) per quanto r iguarda la Rontge11lerapia fa rilevare ch e con essa la cisti non aumen lò più di volume; il ch e l 'O. aveva ottenuto, in precede11za, anch e in un linfan g·ion1a cistico del collo. Questi fatti lo inducono a pensare che, in casi con si111ili, sarà ben e iniziare subi lo dopo la n ascita la Rontgenterapia in attesa ch e, ver so l 'an110 di elà, si possa praticare u11 intervento radicale; 3) è noto ch e le formazioni cis ticl1e d ell a glandola parotide son o molto r are e per lo più si svi luppano fra i lrenta e i cir1quanta anni . Se ·si con id eri ch e parecchi dei pochi casi pubblica1i devono essere considerati p ar otidei so lo per sede, e non p er orig i11e (giacch è quelle con presenza di .epitelio cilindrico e cilindrico-vibr atile ed infiltrazio11e linfocitaria sulla parete, hanno da essere interpretati com e cisti di origine branchiale d alla prima sacca endodermica farin gea; e c1uclle con cellul e stratificale poliedriche ~Ialpi gh i a11e com e cisti di origine branchiale dal 1° solco ec loder111ico), il loro numero verrà ancora più ridotto. La genesi delle cisti uniloculari , a conte11uto li quido co11 caratleri della saliva, deve n1ellersi in conto cli ger1ni glandol ari arrestati nel loro sviluppo e, o rimasti ancora nella g landola, o aberrati n elle Yicinanze I L presente caso rientrerebbe in que la seconda ~ategoria.

0110 lJre en1u le a11 · ~.\.ccade111i a le fotografie e le radiogr afie pri111a ae11 ·operazione, l a bambi11a operata ed i reperti istopatologici. Ernia diaframmatica del tenue e del cieco, studiata all'esame radiologtco. i\.. D 'I STR'IA. -

L'O. illuslra la toria cli11ica, .i dali del l'esarn e obiettivo e le i1 ote radiologiche ril e\'U le in u11 ba1nbino di anni 5 cl1e pre. c 11 tava er11ia diaframmatica sinistra, contenenle il tenue, il cieco e p arte del colon. ... i fer111a a co1nmentare alcu11i pu11ti del reper to radiologico . ch e gli per111ettono di sostenere che i tratt a di una er11ia congenita, intervenul a a llrave rso un difetto for111ativo del setto diafratnmat ico, in un perioùo di sviluppo inolto pre.coce; confront a questo caso con altri ch e gli sono precedentemente capitati face11do rilevare le differenze d el quadro radfologicd col caso attu ale; di.. cui e, sulla b ase dei reperli radiologici , l e po sibililà di cttra cl1irurgi<:a: fa rilevare come il r eperto di tale tnala ttia non e possibile sul vivente che con l 'esame radiologico, l 'esame clinico pote11d o co11 entire olo il sos11ello diagnostico. I l Segr etari o.

R. Accade111ia dei F isiocritici di Siena. Sedu I a del 26 .m aggio 1933. Preside11le: Prof. B.

LUNGHETTI .

l~ol\1A1" IELLO (per il qolt. ~1Asc1A) . Ricersulle 11ariazioni nlDr}ol·ogic11~ .e funzionali dei

Dolt. < lie

' 1th..tioli .

l ANNo XL, Nul\tr. 31]

POT.. T C.Lli~ J CO >>

Dott. L.

~lAnT1Nr. -

Siil dosaggio del mercurio n elle pasligl;e di sublimalo co rrosivo.

Prof. G. J\ . CH1"Gnco. ·-

ludio clinico-radiologico , anatomo-patologico su 100 casi di tumori d el colon.

Dott. E.

Ricerche sulle alter azioni del sistema nervoso n elle intossicazioni da tallio . V Nota. Il comportamento dei nervi per iferici con particolar e riguardo a~le terminazioni nervose follicolo-pilwi. CoRTELLA . -

L'alimentazione nei rapporti colla etio-patogenesi della carie dentale. Prof. G. B. FnAl"CI. - L 'O. riferisce i primi risultati d elle ricerch e intorno alla influenza della nutrizione materna e dei neonati con pane bianco e pane integrale di grano nei ratti bianchi . C:>nclude, che la nutrizione con pane integrale l)iù favorevolmente ha corrispos lo per la vitalità, resistenza e prolificità in questi animali . A dimostrazione present a gli ese1nplari differen lemente alimentati .

E. ConTELLA. -

Ricer ch e sulle alterazioni del · sislerria n er voso n,ella i ntossicaziorie da tallio. V. nota. Il compo rta1nenlo dei nervi periferici con particolar e riferimento alle te r minaziorii n ervose p er ijollico lar i .

Contributo clin ico radiologico ed anatomo-patologico ai tumori del colon. G. A. Cmunco. - Presenta uno stu.d io radiologico-clinico, ed ana to1nopalologico su 100 casi di tu1nori d el grosso intes ti110 (for1ne benigne lumorali, infiammatorie, pséudotumori e tumori n1aligni) co11 ·u na sintomatologia ·l a più svariata. Si tratta di 87 aden ocar cinomi delle varie sedi del colon: ileo-ceco 14; ceco ascendente · 5; asce11d ente 6; fl essura epatica 4; trasverso 7; flessura lienale 3; colon discende11 te 4; ansa sigmoide 44; H can cri su. poliposi, un fibromixosarcoma; un fibromioma; 4 pseudo tumori; un fecaloma; un granuloma d el ceco; un lipoma ; un enterocistoma. La maggioranza dei casi è stata trattata chirurgicamente (85) co11 l a resezion e del colon e ileotrasversos ton1ia o col metodo dei tre tempi . Risultati : 59 migliorali, 3 n on guariti, 7 g·u ari ti, 31 morti. Il lavoro sarà pubblicato con oltre 60 figure nel Bollettino della Facolta clell 'Università d i Siena. Nuovo prqcesso di resezione polmonare Bellucci- Chiurco. G. A. Cmunco. - Dopo aYere ricordato il processo u sato da Burci per la r esezione extraperi1.oneale del fegato in un caso di cisti da echinococco e lo stesso per la 1nilza dal Taddei, illustra i risultati delle su e esperienze sull 'applicazione cli tale metodo per il polmone sui cani e sui co11igli, accompagnandole con una serie di l l5 i11acro e microfotografie. Mette in rilievo i vanlaggi di questo 11uovo processo (Bellucci-Chiurco), d ella sutura i11ca igliata, che è di pratica semplicità, e che riesce ad evitare il pneun10lor ace e l 'emorragia primitiva e secondaria, nonch è il passaggio di aria, di germi e di san gu e nelle vie respiratorie attraverso quelle bronco-polmonari, J)ern1ettendo di togliere una cli cret a j)Orzio11e df })Ol1none, senza danno dell 'ani1I1ale.

·-


.. •

[.A.NNo XL

1

Nu~1 .

31J

Infin e e. pone Je proprie osservazioni e coniderazioni a11atomo ed istopato1ogiche su.I processo di guarigione del moncone polmonare ben fissato alla parete toracica mediante briglie fibrose formalesi tra pleura parietale e pleura Yiscerale.

U.

D'ANCONA. -

U.

D'ANCONA,

Le anomalie delle pinne pettorali nei Selacei batoidei.

L.

e

Le modif icazioni idrobiologiche del Lago di Nemi du rante l'abbassamento de l suo livello.

Prof.

D'ANCONA

VOLTERRA.

-

nome d ello stu dente ~IARIO ANona:::uoc1 comu nica le r icer che sull'aderenza r e110-sarrenale da questi eseguite. LUNGHE't"l"I •

-

A

Rapido dosa1J9io del mercurio nelle pastigl ie di sublimato • corrosivo. L. MART1Nr. L 0. , con opportune modifiche applica il nletodo acidimetrico proposto da Rupp nel 1926 (Pharm .. Zentralbl. 67, ~9) p~r il dosaggio del mercurio, nelle comuni p~st~­ glie di sublin1alo corrosivo, superando la d1fficol tà che queste offrono per la materia colorante in es e contenuta. L 0. per tale rapido do aggio, propone di agire nel modo seguente : Due grammi di pastiglie polverizzate, seccate su acido solforico concentrato fino a costanza di peso, si scio1gono, risc3:ldando, in circa l~ cc. di acqua ed alla soluzione sempre ~alda I ·a agi ungono cc. 15 di soluzione neutra di acqu.a o;sigenata al 3 % e quindi a poco a .poco, ed agitando di continuo cc. 10 d1 soluzione normale di idrato potassico'. i riscalda di nuovo ad incipiente ebollizione per . circ~ un ~arlo d'ora , in modo che il mercurio si depositi con1plelamenre, come precipitalo grigio pes~nte: . Si aggiungono quindi 10 cc. d1 acido clor1<lrico nortrlale e ~i riscalda all ebollizione per cinque mjnuli; i lascia raffreddare ed, in presenza di fcnolfla1eina, i ritilola ~ 'eccesso di acido con soluzione norn1ale di idrato JJOtassico, del qua 'e non devono ~mpiegarsi pi~ d~ cc. 7,1, il che indica che nei due grammi d1 pasti'glia analizzata sono contenu ti .g'. 0,96 di cloruro mercurjco (dato che 1 cc. di idrato potassico corri pondc a g. 0,1357 di cloruro mercurico). 1

1

1

Ricerche sulle variazioni morfologiche e funzionali dei capillari in gravidanza a mezzo del tonopsatiroscop io del Salvioli. Dolt. G ~!ASCIA. Con il tonopsaliroscopio del Salvioli l 'O. ha ricercato le variazioni morfologiche e funzionali dei capillari durante la gravidanza, il travaglio ed il pu~rperio. Le regioni prese in esame sono la plica ungueale . e la faccia esterna del padiglione dell'orecchio. L aspetto morfologico in entran1be . le regio.n~ .è stato pressochè identico: in gravidanza v1s1b1lità u n po· offuscata, leggero au.m ento cli ca)ib ro della parte in t ermedia e maggiore tortuosità della b:ranca efferente; m odificazioni queste che si rendono più palesi in travaglio per poi scomparire in puerperio, mentre la visibibilità in questi due ultimi tempi migliora. Durante le contrazioni uterine si ha qualche segno di iperemia, ma il dato più . ~portanle ~ un certo stato spastico con assott1gl1amento de~ minimi tratti arteriolari e contemporanea stasi ne1la rete venosa sottopapillare. Nulla di cara lteristico circa la corrente sanguigna trann e un 1

122~

SEZIONE PRATICA

più facile rilie,-o di e a in puerperio, forse per· la migliorata visibilità. I dati tor10111elrici subiscono minime oscillazioni all 'or ecchio nei tre· periodi, mentre una più nella differenza si rileva sulJà plica ungueale specie tra gravidanza. e puerperio. Per la permeabilità l '0. ha notato un maggior ritardo nella scomparsa del ponfo, in gravidanza che non in travaglio e puerperio . La fragilità o resistenza capillare segue u na. curva che raggiunge il massimo in travaglio. per diminuire rapidamente in pt1erperio.

Anemia progressiva eritroleucopiaatrinopenica sintuma dominante di una linfogranulomatosi midollare. Dott. SAl\IEK ed ARCHI. - Gli 00. riferiscono. di un caso di linfogranuloma non comune sia'I per il quadro clinico che ana tomopa tologico . e erano particolari caratteristiche una diffusione in toto del tessuto linfogranulomatoso a1 midollo osseo, mentre partecipavano in grado· assai minore al processo an che il fegato, la milza e le linfoghiandole. Espressione clinica dt questa malattia fu una progressiva anemia eritroleucopiastrinopenica, senza eosinofilia e senza .prurito con note terminali di diatesi emor-· r ag1ca.

Circolo collaterale soprapubico quale postumo di fltbitedella femorale. L. D 'ANTONA. _,. L'O. presenta un individuonel quale in seguito a flebite pos t-tifica della. femorale sinistra si è S\'iluppato un imponente circolo collaterale attraYer o ile vene soprapubiche per mezzo delle quali il sangue venosodell 'arto sinistro va a scaricarsi nella femorale· del la to opposto. . Ne mette in evidenza la rarità e ne discute il probabile meccanismo genetico.

Due casi di circolazione venosa sovrapubica transfemorale. Dotl. E. SAl\IEK. - L 'O. illustra dal punto di vis la clinico e patogen etico due casi di circolazione venosa supplementare secondaria a tromboflebite della femorale, interessanti per la viai non comune seguita dal circolo collate:cale, rappresentata dalle v. pudende esterne che dilatan:. dosi progressivamente assien1e al1e loro anastomosi sovrapubiche permetlono al sangue dell~ fe1norale del lato colpito di scaricarsi nella v. femorale del lato opposto.

Evoluzione ematolog ica in un caso di mielosi leucemica • cronica. Prof. dott. L. CnosETTI. - L 0. illustra una particolar e modalità di evol~io~e ~el repe~to ematologico h1 un ca~o d1 miel os~ leu~enuca cronica nel quale, per 11 sopravvenire d1 uno s tato di sepsi, parallelamenLe all'instaurarsi di_ un quadro leucopenico progressi.vo, sono . .grande1nen te diminuiti nel sangue circolante t granulociti immaturi mentre si sono co11servati pressoch è nelle proporzjoni primitive le cellu le indifferenziate. L 'O. illustra e discute le ipotesi che si possono avan zare a spiegazione del fenomeno che presenta qu.1lche analogia col concetto del cc Hiatus leukamicus » recenlern ente avanzalo da Nae.ge1i. 1

G. DADDI. Sul potere antigene dei lipoidi pig1nentofori del b. prodigioso . .Il lavoro cofil:pa-

rirà per esteso sul: Boll. « Chirurgica l> di Siena.

ludi Facoltà

~1e~1co-

l l Segretario.


122()

« JL POLICLINICO »

[ANNO

XL, ~r~r . 31 J

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Atrepsia infantil~ primitiva ed insulinoterapia. DoLt.

ATTILIO B ELARnr NE LLr.

Ne1 la lta11Le pred omina l 'assin1ilazione sulla •

. '

di a"' similazion e, per ch è ha bisogn o di t enere 111aggiore quantità di alime nto per potersi svi1up pare: cosa ch e non si manife La in nessuna e tà in modo così imponente. Quando è ostacolata l 'assimilazion e venendo a predominare la disassim ilazione si 11.a distrofi a. Le cau e di tali ostacoli sono la nutrizione insufficiente, l 'alin1en taz1one irrazionale, l e alte razio11i gastroenterich e, la tuber colosi e la sifilide. La distrofia o ipotr o fi a non ha limiti net.ti, m ,a quando è in g rado più avan zato si parla di a trofl a . In tali casi l 'atrofia è second aria cioè non è una malattia , ma è un esito delle varie forme morbose sopra indicate . Vi sono inoltre forme di atrofia primitiv.a (Con cetti) : si tratta di lattanti con funzioni intestinali normali n1a con alterato m elaboli sn10 an zi con d eficienza d egli enzin1i ch e presic~do­ no a tutti i fatti di metabolismo interno. In questi bambini deve esister e una d isposizione a i dis turbi a~ i1n.ilativi fin dalla nascila, con r e i tenza minima alle infezioni, per cui am malano facilnt ente di otit i , piodern1i ti , broncopoln1oniti: si h anno cioè alterazioni g ravi cl ei t.essL1l.i mal nutriti , disturbi d ella c ircolazio ne e nt1trizion·e gen erale, co11tinua dim inu zion e di p eso ed anemia, che h ann o }Jer conseg u e11za la cleO'e11erazione grassa d e lJ e cellule é d ei I.es uti dei diver si organi e si manifestano in u ltimo con l 'assorbimento secondario degli organi in degen erazione g ra sa (auto faO'ia), con ]'atrofia di essi , dando orig·ine a lutti i più varia ti disordini f11nzionali a seconda d ella in1porlanza fì iolog ica dell' or gan o colpilo. La patogenes i è ancora discussa : una t eoria e11docrina ammette la sindrome dovuta a squilibrio ft1nzion.ale del timo e della tiroide ; una teoria chimica fa derivare l 'artofi a primitiva da squilibrio del m et abolismo oellul.are con diminuzione d el la f u11 zi one fissatr.ice d ell'acqua e d ei sali fin o alla disidratazione dei tessuti. A seconda degli A. A. che hanno variamente d e critto tali forme , si parla di a trofia di Parrol , decomposizion e di tF ilch elstein, a trofia primitiva di Concetti. La sintoma tologia è caratteristica: pelle sec, ca ed arida , muscolatura fla ccida . gambe r e-

tralte; fontanelle infossate , occhi infossati nelle cavità orbitali; fronte rugosa con aspetto di vecchio o di scimmia. l\fucosa b occale secca quasi sempre coperta di mughetto ; addon1e sp esso gonfio con tegumenti secchi; attorno al1·ano , perineo, organi genitali costantemente cri terni . Il han1bino d orm e poco, grida qu asi sempre t con \ Qce rauca; polso piccolo, parti periferich e fredde. Sopratutto sono impressionanti la facies senile e la pelle r aggrinzat,a con perdita di turgore. • 1

A. B. , mesi 9, prin1ogenilo ; genitor i sani e vi,·enti. Nato a termine e di peso n ormale (Kg. 3) . La madre r iferiscc eh c fin dalla prima settimana h a notato una reg res ione del peso normale. Dietro consiglio d i ·pecialj li ha fatto allatt amento 1nisto dando anrl1e Yari ricostitu enti . Nel tiinore ch e il lat le della madre avesse potuto influire s ull 'ipotrofia è stato cla to a })alia . Feci norrn ali per quantità e color e. Quando cade sotto la 111ia osservazione present a il q uarlro co1npleto e caratt eristico d ell 'atrofico: l 'esam e obbietli,-o clei ,·ari organi è nega tivo a<l eccezione di mug hetto al la mucosa boccale. Peso Kg. 2, 500. Prescrivendo la nutri zione e cJusivamente al seno inizio la cura insulinica . Inietto (a giorni al terni) 5 U. C. di ins ulina facendo seguire imm ediatamente t1na iniezione di 20 cc. di una so1uzione di gluco, io al 30 ~6 . Ho ~doperato l 'insulina Belfanti dell 'l .S.M. Non bo la111entato alcun incident e; h o notalo solo d opo la quarta iniezione e fino alla 14a un marca lo nistagmo rotatorio ch e poi è andato scem a11do fino a scomparire coropletamen te e di cui non n1i so spiegare la causa n è l 'e,•en lt1ale r apporto con la cura i nsulinica. Complessivarnen te h o i>raticato. 18 iniezioni d 'insulina ed altret tante cli soluzione di g·1u cosio al 30 %. Alla terza iniezione il b ambino pesava Kg. 2,850, èioè dopo sei giorni di cura aveva g u adagn ato Gf . 300; alla decima iniezione pesava Kg . 3,700; alla diciottesin'la Kg. 4,UOO. Il miglioran1ento è tato J uraturo e progres ivo tanto che dopo un mese dall'ultima i11iezione pesaYa Kg. 6,200 e tuttora, dopo òue m e i dall 'ul lima iniezio11e, chilog rammi 7,500. L 'aun1ento del pe o h a costituito il fatto di primaria importanza, quantunque il miglioramento delle cond1~ioni ge..i1er ali lo abbia superato e preceduto: fin dalla prima iniezione all 'aspetto fa1nelico e senile della faccia è seguita I 'espressione caratteristica d el bambino sano e Yi,race. Gli occhi sono divenuti più lucidi e la peJle si è direi quasi desquamata, assu1nendo u n aspetto e un colore normale.

L 'insulina , do110 l e sue m eravigliose applicazioni nel diabet e e sopratutto n el coma. è stata sperimentata nella c ura delle più svaria te forme morbose; anzi si può affermare ch e, prendendo lo spunto dal} 'azione b enefì ca manifestata n elle


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31 )

~EZIO~ I·

complicazioni del diabete (prurito. eczemi, furuncoli, antrace, xantoma), non vi sia nlalattia nella q11ale n on sia stata sperimentata. Perb mentre in alcuni ca1npi ha dato risultati soddisfacenti, in altri 5i è din1ostrata co1npletamen le inefficace. Qualche autore ha ammesso cc cl1e i1o n 11ot~11 · dosi .avere accu111 ulo d i .albumine e di gra. sn nell 'organi::;mo se i1on vi è scon1posizione deg1i idrati di carbonio, e ch e, non essendo''Ì sconi1)0 izio11e che q11ando l 'apparato insulare ò integro. que to organo ha certamente una parlr i1nporlAnli. '" in1 a nella regolazione fi siologjcn ùell.a ali111cntazio11e e nella deter1nin azion c dclJ q a l)l)elenza. Posto co ì il ra1)J)O rlo tra la funzio11c dell 'n p· IJarato insular e ed i deposi.ti di gra o J1e11 ·or.!?anismo , è stata te11tata fin dal 192! la cura in ~ ulinica nella denutri l ione dei tubercolosi r. il tratt am en lo 11a dato dei buoni • risullati . I i)ccl iaLri america11i nel 1925 per i ]Jrin1i applicRrono l 'insulina nella cura delle iy1olrofie infa11ti li con risultati soddisfaceJ.1li . Tn generale . i inietla110 cinque U. C. di 111 t1lina ogni due giorni facen do seguire im rrtediatan1en te lina iniezione di J0-20 e.e. di :.oluzi one !!lucosata .al 30 °{). ·Il gll1co io è il miglior n1ezzo per com bat. tere l 'i1)oglicen1ia derivante dal! 'introduzione nell'organi mo di in ulina , nello ste5so tempc è un elemento d 'in1portanza grandissim a nel. l 'ali1u f: ntazione del lattante. È neces~ario con· trollare il peso do1)0 la quarta o quinta inie zione; n on co n,rien e insistere e non c'è au111ento. Per ottenere lo scopo bastano circa Yen ti i11iez io ni. Camera no (Ancona), giugno 1933 .

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PR \ TI C...\

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ci ti ida lidea 52 Yolle ollanto u 87 c;asi di reazione positiva e pensano ch e un certo nu1nero di reazioni positi' e ia110 doYule all 'a11tigene in1piegato, e consio-liano quindi di sag-<ria~e l 'antigene su pazie11 li no11 l)Ortatori di ech1~~c?cco1 • c.onstat~to . cli c vi sono sogg·etti ~~ns 1b1l1 all a11t1g·ene idatideo, es i pensano ch e ~1 dcb~an ? ~onsi~er.are com e po iti\ e olo quelle reaz1on1 1n cui s1 possono elimina re le fal se reazioni dovute alle proteine del liquido a11 Ligen e. Pensano cl1e l ' a ~ r11n . 1l'l • ifì lide 1 orticar ia , il prurito posson o d~rc reazioni '11o::::i ti ve e ch e, in ogni caso, bi"" ocrna e elud ere la i)re. e11za di elmi11ti. Y. Onteirino Xt1nez e ~I . C.alvelo I.opez (.{ n nales de tl léd. , gen i1. 1933) allo sco1Jo di ricercare ... e in effetti Ja reazione inl rndern1ica d i Casoni è specifica deIla. r i .. ti di echinococco o :--e è una reazione di g rupJ)O, l1 a11 110 eseg·uito d e 1le ricerche adoperando un a11Ligene proYe11 icnte da c isti di echinococco d i mont one e 1· 0 antigene di tenia . l~ ... si con cludono : 1) Ch e la reazione di Ca .~ o n i 11on è SJJeci Oca l1er la cisti idl1tid ca, 111a è u11u reazio11e d i g·ruppo. 2) Cl1e l 'an tigen e l) repar aLo con es lralto di lenia dà r isulta li perfetLameute so,·rappo11ibilì n qu elli ottenl1ti con il liquido idatideo, ta11to :1ei J)Ortalori di te11ie che nei rnalati a ffetti da rchinococcosi. 3) Cl1e devono e. . isLere clell c proprietà anti geni ron1uni fra ten ie di spec ie diff-eT€nti . C. Tos~ \,O.

CASISTICA • Le

c:i n~e

di n1 or te irnproY-ri.·n.

Ilar ry L. Sn·1ill1 cli D.ocl1esler ne 11.a JJarl ato in una riu11ione dell a Società l\{ed i a del di . lre tto cli )'ankton , a \/er1nili on , i l 2R a1>ri] e 1032 (Tlie Lancet, 15 g·iu gr10 1932). È già difficile s tab ilir e q11al è il n101n ento J)rcc i o della morte ed è ancl1 e difficile classifi ca re le i11ort i ii11prov\ io.:e. 1 1\ . 11a raccolto 98 ra. i di morte in1provv isa, in clud e11 dovi casi in c11i la 111 orte si ebbe nello . paz io di sei ore dall 'inizio della sinton1at0Jogiél. J11 13 ca ... i la 111orte fu ca u. a la da tron1bosi coronaria , in 5 da en1orrag ia rerebrale, in r · ra o da emorrag-ia cli u11a ve11a e ~ o raaea in un ci rrolico, in 3 da em b olin poln1onare, e in 1 r ispe ttivament e da rol"t ura cl i a neuris1na cere))ra le, da emorragia in tur11ore cer ebr<\ le, cla 0 111 orragia ga~ l roin tes l i nn le, da epi less ia e cla ecoessivo calore. R. LusENA. 1

J\IASSUNTO.

L 1A., fatta una breve relazione sulle alrofì e i11fantili, riferi ce un caso di atrofia primitiva guarita con l 1insulinoterapi.a . •

SEMEIO'fICA. :Ricer c11e ull' iutr adermo-reazion e nt' l>licatn alla diagno~ i dell'ec11iuococco i. In gen erale si considera la intraderrr1 oreazione di Casoni com e specifica dell.a cisti d.a echinococco. 'f utlavia si riscontra110 dei fBt li contracli ttori . A. Morenas , n el 1929, in un infermo S]) l e 11omegalico, con eosinofilia e Cason i forte111ente po i Li va, a li 'intervento non tro,1ò la ci: ti idatidea ma una plenomegalia con precirro i clel tipo Banli; l 'e.sa111e delle feci del ·paz ir nl e irtise in e' idenza cl1e esso era portatore di Taenia in ernie. l·airl eY• e "'' illian1s tro,·nrono ·u na

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Corpi estranei n elle prin1e ri o

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ed aer ee. r.. Borri (I l Valsalva, marzo 19~~) riferisce u alcuni casi di corpi e tran ci pen etrati nelle 11rim e ,~i e digerenti . Alcuni a e ·it o fortt1nato. Una rag·azza di 22 anni con u11a i1rotesi dentaria agg·anciata sulla parete i10 teri o re dell eo fa go ed i'ri rin1asla per 3 me ~ i: un uomo, <li ge~ti ve

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« IL POLICLIXlCO »

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XL, Nu~f. 31 ]

che da 65 g·ior11i portava u11 framm ento d i ... terno di pollo nel grosso bronco destro, ben visibile al l 'esanle radiolog ico. In entra111bi i casi , l 'estrazione fu facile. In un altro , che aveva una piccola pallina di pietra in trach ea (radiografia) i violenti conati di vomito d eterminati dalla omministrazion e di ipecaquana n e provocar ono l 'emissione. In altri tre casi , si ebbe invece la morte : in uno per complicazione periesofagea m ediastinica, negli altri due per emorrag·ia da corrosion ~ di grossi tronchi arteriosi : Quest 'ultima ,e venienza consiglia di passare un laccio attorno a l tronco car otideo comune prima di procedere all 'es trazione d el corpo estraneo per via endofaringea, in modo da potere allacciare prontamente la carotide n el caso di bisog110. Un a ltro caso viene . riferito da ·. Mengoni (I bidem ) di un osso di pollo a V (furcola) penetralo nella laringe di un bambino di 17 mesi. Il corpo ha provocato g rav i accessi di soffocazione, poi è stato toll erato per 2-1 ore, tanto da dare l 'impressione cl1e fosse stato espulso con la tosse. Insor sero però g ravi fatti di stenosi con complicazione bronco-pol1nonare, per cui -s'impose l ' intervento: trach eotomia bassa e tirotomia, seguito da com pleta gu·a rigione. fil. P ericoli delle iniezio11i endol·eno e. A. ' 'V. F or t (Fortsclir. d . Th erapie, e /'d ed. W elt, 22 apr . 1933) osser va cl1e è un errore il praticar e d elle iniezioni end ovenose quan d o si possa ottener e lo s tesso eff cl Lo con quelle endomuscolari o sottocutanee. on i deve dimenticare la possibilità di una reazion e colloidoclasica, ch e si può aver e in eguito a qual._ iasi iniezion e E>ndoven osa indipendentemente dalla natura della sostanza introdo tta. Vanno maggiormente sog·getti a tale pericolo i vecchi , g li iper Loni ci , gli arteriosclerotic i, i cardiaci e le person e ch e sono sc11sibili a l le µr oteine (co n di posizion e a ll 'asn1a, ·a ll 'orticaria , a lla febbre da fieno) od han110 idiosincrasi e n1edicamento e. Indubhian1e11te, vi sono d egli tali in c ui le iniezioni endovenose .possono avere d elle indicazioni, come il collasso e g li stati comatosi , in cui si useranno secondo i casi strofantina, adr enalina , glucònato di calcio, soluzione ipertonica di cloruro di sodio, in ulin a e contemporaneamente soluzione di glucosio nel coma diabe tico, ieTi a ntitossici . Invece, il cardiazol , la coramina. la stricnina agiscono ugual1nen.t e bene anch e 1)er iniezioni ,endomuscolari e sottocutanee. Anche la lobelina agisce b en e per tali vie e non si ricorrer à a quella endoven osa fil. e i1on n ei casi di estren1 a urgenza. (Cfr. anch e p. 1230).

con iniezioni endo,'eno e di collargolo. Lna di queste fu sostituita, per errore, con 10.0 eme. di tintura di jodio. Il medico, accortosi subito d ell 'incidente, iniettò immediatamente 500 gr. di soluzione fisiologica endovena ed altri 400 gr. per via sottocutanea, prati cando inoltre iniezioni di morfina e canfora. Subito dopo l 'iniezione della tintura di jodio il paziente accusò sen so di oppressione toracica, tosse e mancanza di respiro, profusa sudorazione e notevole irrequietezza. Polso 8'5, irregolare. P oche ore dopo: escreato giallastro, r antoli alle basi poln1onari , diuresi normale . 11 secondo giorno si i10 La va gra·nde irrequietezza, dolori toracici, tosse con sputo viscoso (al microscopio presenza di emazie), debolezza generale e lieve cianosi.: polso 125. A destra , al disotto d ella scapola fino alle basi, rantoli e piccole bolle. Cuore dilatato , toni impuri. Polso l eggermente arit111ico. Ling ua umida, pulita. Ritenzione d'urina: col cateterismo furo110 estratti 1250 cc. d'urina contenente albumina , zucchero e sangue e con reazione per lo jodio positiva. L 'esan1e del sangue da,ra: 3 mil . 100 mila emazie, 10 mila leucociti . 1Furono praticate fleboclisi e ipodermoclisi di sol. fi siolog ica , trasfusio11e di 250 cc. cli san g u e, iniezioni di cardiotoni ci. Al quarto g iorno miglioran1ento netto , subiet tivo ed obi ettivo. puto ro sastro , viscoso. Doello stesso ten1po i lore sordo al g inocchio. dolori e la tumefazione a car ico delle varie articolazioni erano scompar si . U rina normale, n egati,1a la reazione per lo jodio. In seguito miglioramento r apido con sparizione com1Jleta dell a sin tom·a tologia a rticolare. Il paziente venne dimesso completamente guarito. Si tratta dunqu e d·i un Laso di intossicazion e ac uta da jodio., ch e presenta vari punti degni di considerazion e . . I seg11i a carico del torace sono indubbiamente da riferire all'azione irritante specifi ca d ello jodio. Notevole il fatto c he 1'a1Lerazione a carico del r ene sia stata tran sitoria e n on abbia lasciato alcun segno di sè. ~1a an cora più interessante è la rapida e completa sparizione della sintomatologia articola re ch e n on er a stata influenzata dai soliti mezzi terape utici (a ntireumatici , collargolo , ecc.). Si tratta di una g uarig ion e inaspettata. mai prima d'ora osservata , in cui lo jodio h a agit o com e mezzo altame nte specffi co. · Il caso potrebbe servire di base a nuove ricerch e farmaco logich e e clini che sull 'azione delJo j odio , ch e si è g ià rivelato mezzo terapeutico effi cace in al cun e malattie croniche d elle articolazioni. G. ·LA C .4.VA,

Avvelenan1ento acuto da jodio. ' ' · Lejbo,,·itscb (1\liincl1. l\1ediz. vVoch., 24: febbraio 1933) riferisce di uno studente di 27 an ni , a ffe lto d a a110-ina . cui aveva eguito una sindrome dolor osa articolare. e ch e era c1Jrato

1-1na madre può morire .per allattamento n1 al diretto P La risposta d eve e er e affern1ativa. Il caso descritto da E. De Donno (La Clinica Ostetrica, aprile 1 93~). n e è una riprova. i tratta di unfi

Su una setticemia con ecntiva a n1astite n gra1)polo.


[AN~O

XL,

~ t )[.

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EZIONE PRAl.ICA

donna i)lu ripara , nella quale subito dopo 1'ultimo parto , si sviluppò un.a mastite a focolai ascessuali i11ultipli, i quali non incisi avevano ridotto la donna in condizioni a llarmanti, tanto da iar temere foudalaruente l 'obilus. Ciò nonostante la paziente aveva contint1ato ad allattare il proprio bambino ma questo dopo qualche ten1po era deceduto in condizioni pieto e di nutrizione. Venuta sotto l 'osservazione d ell 'A. , qu e ·Li proibisce 1'allatt.amento (il ban1bino mori n eJl e successive 24 ore), pratica una cura antisetticemica con vaccino anti treptococci co e cardiocinetici, incide ben c inque ascessi della mammella ed una adenite sottoascellare. Un 'iniezione di chinino , praticata neJla natica a llo scopo di con1battere una sospettata riacutizzazione malarica, agì come ascesso di fissazione e si ebbe un rapido r egresso dei sintomi a carico della mar11n 1èlla. Cosiì che la pazic11te fu potuta dimettere guarita dopo essere stata fra vita e rnorte : e ciò per un sempli1Cr · a cesso della mammella ch e avrebbe potuto !!uarire senza a lcuna complicazione mediante 11na cura oculata e ben diretta e, principalm ente , mediante la sospensione dell'allattamento. G. LA (~A,, \ .

TERAPIA. "C'n metodo semplice ed eftlcace di prevenzione de· gli accidenti serici a mezzo dell'inge tione di efedrina. L ' azione dell'adrenalina contro a li accidenti serici è potente ma brutale e di corta durata. Essa inoltre non i e ercita che per via parenterale. Esiste un medicame11to, simile per costituzione molecolare all 'adrenalina, e di cui si utilizzano con s uccesso le proprietà contro I 'asma, malattia che ha tanta affinità con la malattia da siero. lt l 'efedrina, che ha il vantaggio di essere efficace per in gestione. La sua azione è più lenta ma più dolce di quella del}'adrenalina e più duratura. Poichè l'efedrina ha influenza preventiva sulla crisi di asma, è naturale pensare che così anche sia .. ulle reazioni serich e. P. P. Levy (Bull. de l'Ac. de Méd. , 23 maggio 1933) ba somministrato i1 medicamento prima di oo-ni inoculazione di siero e poi ha mantenuto 1'organismo sotto la sùa impregnazione costante rinnovando l'ingestione delle' dosi. A questo scopo ha dato la prima compressa di ·e fedrina un'ora prima della iniezione di siero; successivamente ha somminis trato p er 14 giorni regolarmente ogni 8 ore una con1pre5sa (la regolarità della somministrazione è essenziale). Nei bambini da 1 a ± anni ha adop,~rat\> comp rf-sse da 1 centigrammo, da 4 a 9 anni compresse da 2 centigrammi, da 9 a 15 an11i co1n1)resse da 3 centigrammi. Noi~ ha constatato a lcun inconveniente in1putabile al medicamento .

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Nei soggetti nej quali il trattamento fu eseguito col'rettamente l 'A. ha ottenuto una propc.rzion0 di successi d ell '85,! ~o · C. To c ..\.NO.

L'eJfetto specifico della '' fuadina ,, sul granuloma inguinale. La « fuadina » (chiamata cosi in onore del re Fuad d ·EgitLo) è un coni posto prevalente di antin1onio e potassio ch e sostituisce il t artrato di a11 tirnoni o e potassio J1 ella c ura dell.a bilharziosi, in cui è efficacissin1a. Essa è efficace ancl1e nella cura del gran uloma in g uina le. Si adopera in solu zione al 7 %, so luzione ch e si mantiene stabile anche dopo 6 mesi e cl1e i inietta nei rr1u coli. Iei 11: casi trattati da T . \'. William sor1 , J. W. Ander son , R. Kimbrougl1 , A. I. Dod son (The Journ. of the Americ. Al edic. Assoc., 27 1nagcrio 1933) non si 11otarono dis turbi nè fatti ch e controindichino in qualch e caso I 'u so d ella fuadin a, che è certamente superiore al tarl rato di antimonio e pota sio anche nel1a cura d el granuloma inguinal e. R. LusENA.

L'atebrin nell'emoglobinuria 1nnlarica. Fin o a pochi anni fa un o dei problemi più gravi della terapia malarica era quello della cura dei malarici con emoglobinuria. Era anzi questo uno dei primi dilemmi che, tragico, i poneva di fronte al giovan e s tudent e in n1edicina. Bisogna dare o non dare il c hinino ? e non lo si dà , la malattia non guari ce e il plasmodio r egn.a indi turbato, se Io si dà vi è molta probabilità di agg1avar e l 'emog lobinuria per ] 'azione emolisante del m edican1ento stesso. Oggi le cose sono forse ca mbiate: si sono troyati d e i succedanei del cl1inino. e fra ques ti I 'A teb rin a avr.ehbe dato a E. v"\ragelsbach (Arc/1. fiir Scliiffs- und. Trop·en-H yg. ecc., luglio 1933) ottimo risultato in un caso di malaria tropica in cui l 'iniezione di chinino aveva provocato un lieve attacco di emoglobinuria: som111 inistrata in seguito 1'atebrina, la emoglobinl1ria rapidamente sparì e così anche la febbre 111alarica. E ciò perchè l 'atebrina avrebb e s ul pl. falciparum la stessa azione ch e ha la chinina senza però provocare nè favorire in alcun m oclo l'emolisi . G. LA C.i\.' 'A. Il cloruro di sodio nella febbre tiroide.

P. Caryophyllis (Paris m éd . e British m ed. j ourn ., 22 ott. 1932) raccomanrla di evitare nella tifoide una dieta ad acqua e latte , perch è provoca u11a cloropenia; ma se per qualche rag ione s'intende seg·uire ~al e ~i e l ~ ' bi sog~ a ag~ g iungervi del cloruro dt sod10 in quanl1tà d1 a lrr1 eno J 5 grammi al g iorno. Eg1i consiglia d i i11ieLt;\fe giornalmente ottocute 500 g ramrni di soluzione fisiologica. In tal m odo , si aumenta la diuresi e 1'organismo viene for11ilo di un~ suffi cien te quantità di cloruri .


« l L POLI CLIN I CO »

Se 'i è

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ole diarrea ecl un p r o fo11do _ta to b osi l ocali od a dis tanza possono osservarsi i n t ifo ... o . ~ i i11iel lcr à per via ei1do ver1 0 ... a d ella seguito ad ini ezioni endovenose di arsenico di so lt11io11e i1Je rlo11ica al 10 ~o ad in ter Ya lli di calcio, ecc. e non è eccezio11ale la possibilità 3 o re. fil . di embolie polrr1onari. In qualche caso , l ' iniezione è penetrata ne]La '" lll "npariglia nellu cura ùell:l ~ ifilide . le arterie. JI u ltci r en.ciscen.tur. . . ed an cl1e la ~ a L.. apariSi tratta sopra ttutto di errori inesplicabili Ji g lia r i tor11a n el n ostro a r se11ale tera p eulico, tecnica ch e n ei 7 casi della letteratura (piì1 fra i r in1ecli dell a s ifilide. vV. fiichter (111 eihizi1i . uno c1ella cl i11ica di Tuhi11ge11) sono stati seHi elt., 17 g iug n o 193 3) dà la composizione di g·uiti da gan g r ena . Nel caso r iportato, l 'inieq u esta droga , che con s ta esse11zla11uc11le di lr e Sd}) CJ lli11 e , o lt re ad olio o la tiJ e, a cere ama- zion e di t etraj odo era penetrat a nell'arteria cu b jtale . Si ebbe rapida gangrena del! 'arto . no11 r e, ::i111ido , so ·1a11y.e estratt i, e. La sal sap,a riglia è u sala in Ge r111 aJlia o lto . migliorata dall 'arteriotomia e che rese necessaTia l 'amputazione . fo r111a di d eco ltu di Zilt n1a1111 ed i11 Ita lia -ot ll isulta , anche da esp erien ze compiute dall o to q t1ella cli cleco l lo del P ollini. E _sa è pa rLi. te so A., che poch e gocce di una soluzionecola r111en le indicat a com e cu ra cli11li nat iYa irritante possono determinare dei disturbi vado1)0 inten ... e cure co11 p r epar a li c l1e111io ter acolari importanti , specialmente se intervien e p ic i . - pecialn1 ente crt1ar1do con11)a ion o cl ei clit111 'alterazione primitiva dell 'arteria . fil. s turbi n ervosi. perdita di p e o , ere . l l11 'i11di1 lfr. an ch e p . 1238). r azio11 c 11ec ia le è d ata dal1e i11ala lli e Ju etich e d el c uo re e d ei vasi , i11 c ui e ~ i tor10 controMEDICINA SCIENTIFICA. in<lica1iu11i per g li altri trattan1enti . L ' .~ . ha Gli anticorpi ne11n n1aJaria. !r ovél t0 u tile l 'agg·il1nta di m an Q'an e e allo "'coDa lu11 go t en11)0 s i crede ch e i parassiti della p o di e ·er c itar e un ' a zion e s timolante .. ui tesnlalaria sian o capa ci di p,r ovocare la produzione suti ; in con1bi11azio n e co11 la cura b isn1uti ca l si 11a un ra11icl o as orbi111en to dim os tra bi le ror1 cli a11ticorp i : ma la dimos trazione di questi no1l er a 1nolto eviden te . Ora è riuscita b·ene a H . l ' i n d agi J 1e r a ci i o Io g i e a . fi l . _ e·uma11n (Riv. di ft1/al. , 1933, p. 2), il quale Errori tli tecnica ed incidenti delle iniezioni tera_i è , ·a lso di t1n a t ecnica già elaborata da C. peutiche. Scl1illing n ei ri g u a rdi d ei tripanosomi. Il NeuO. t or (D er Cliirilrg. , 111ar zo 1933) fa il bimann n on h a fa llo altro ch e trasportare alla lan c io di que t o n1etodo di terapia c l1e o ra è n1alaria il n1et od o di Schilling , il quale contanto i11 Yoga, b asandosi suJ lar g hi i1no maist e n el p re1e, ·a r e il siero dopo 1'accesso febteriale d ella cliniC<l di Kir scl1n er a Tubi11gen brile e farlo ag ire ui parassiti prelevati, dallo e .ull 'in?l1ies ta fatta p r e .... o 70 com pag nie di stes... o p aziente, p rima d ell 'accesso : all 'uopo as . . 1curaz1o n e. il san g t1e para ~ itifer o va con~.ervato in g hiac• • Ri cor cla u·li i n c id e11ti g eneral i n0 ti n1a r nri: c1a1a. « ~ h ol' k », coll a so, tro111l)o ... i a di ::--Lnn za . d erTu tali co ndizion i le fo rme a sessu ali dei p am atiti , ecc . E r11 et te 1' ipo tes i cl i 1111 r ap porto ras._iti· r11a larici ven ao110 disciòlte (i gametociti fra Ja n1oltiplic.aziox1e d elle in iez io11 i en c.lo vei11vece r esistono) . L'A. ha lavorato con paras11ose e la r~c rudesce11za d egli in c ide nti flebositi di t er zana. embolici p ost -operatori. La forn1azion e cli anticorpi trova co11fer1na 1n iezi oni i71od ermiich.e. - Necrosi od ascessi , in altre r icerche di N. T. Koressios (pubblicate di cui la r a u . . a è ci ala cla u n' ini ez io ne fa tta n ello st esso fascicolo). Questo A. ha preparato tro ppo spe.. so al d er111a. o in una ... oluzion e d ei conig li con sangue malarico parassitifero rn al pr epa ra la , od in errori di a ep~ i. e poi ne h a ini ettato il siero a dei malarici (9 Iriiez;oni enclomii."rolari. - P os .. o no e ~e re r asi). Naturalmente, si provoca,~ano fenon1eni di en10Ji .. i. a ,·olte allarmanti : ma i parassiti cau a di di tt1rbi clolorosi o di ' er e n eY riti q uan do la soluzion e è stata introd otta tro ppo e la febbre sc ompari, a n o. L ' .t\. b a la, ·or a to con vivax e con fal ciparum . vic i11n ad uJ1· ner Yo. com e lo c iatico od il L ' azione curaliva si è avuta non solo n ei riradia le . Non è n ecessa rio , d el re to, ch e 11 g uardi d ella sp ecie parassitaria contenuta. nel n er vo sia tr a t1n1a tizzato direttam ente, rna b asan g u e ini ettato , 1na a n che ull 'altra specie. ta ch e la oluzion e s 'i11filtri 11 e11e u e vi c iT fenom eni d 'em olisi tendono inattuabile j} n a nze. I sali n1etallici ar seni cali , il 01nnife11 l1r ocedimento in · prati ca; m a esso ha valore avr ebbero, .. o tto t ale punto <li ' ista g r and e dottrinario . A. P. i111porta n i'n , " pecialmente in individ11i rr1agr i od a roll co1nt11r.a atrofizzat a. Le proprietà battericide del liquido cef.- rach. e deT ni c~ion i en.d oven.n.<:e . Oli re ai peri coli d egli essudati e trasudat i. rivanti d all a 11cnetra zion e cl c:lla soluzio n e nel P. vo11 Gara e O. !B. 1F rantz (Klin. W ochenLe ~ t1lo Cf' 11 u lare o ttoc11tnnco e d ell e escar e eh e ,r.;chrift, :37 m aggio 1933), prendendo in esame n e co n eguo110 (salvar .. an . tri J)tl fla vi11 n, r lo rud ei liquor provenienti da soggetti sani e amro d i calcio , ecc.), l ' A. in ~ i t e ~tille Lro1 nb o~i conn e s e con ] 'aller a7 ior1e d e l l '(· ,~ d f) Y c na ; trom - m al at i (fra questi figuravano meningitici, po1

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::-EZIONE PRATI C.\

lio111ielitici, luetici ecc.), hanno veduto che il potere battericida del liquido c. r . è nullo con tro i bacilli Gra111-11egativi; in qualche caso tale polere esisteva verso i germi Gran1-positivi; esso coincide,·a allora con un peso specifico relatiYamente a lto (fra 1.008' e 1.015). Gli AA. c redono che tale proprietà è strettamente conne'"' sa con il contenuto d el liquido c .r. in c ellule. Per quel cl1e riguarda il potere battericida dei versamenti es o era ben pronunciato in quelli di origine infiammatoria (p. s. superiore a l,Ul ), specie verso i batteri Grampositivi . I tra urlati si dimostraron o a oluta1nente privi cli azione battericida. . ~{1 1 z.

VARIA ~ La ordità dei cacciatori. I 11 ba~c: a nu m erosis in1 e os~e rvazio11i co11 Li11uate da anni. G. Dore (ll l 'alsalva, gennaio 1933) ha isolato u11 tipo particolare di ordi tà d a cui sono col1)iti i cacciatori con arn1i lungh e da fuoco . E ::>a è sen1pre unilaterale e d interessa l'orecchio sinistro nei destrimani ed il destro nei man cjni. Ta1 e difetto d ell 'udito si os. . erva in pre,1 a lenza per i toni dal do 5 al do=- della scala ton ale. Quasi se1npre raccorciato è lo Sch\''abach ; l 'orologio sulle due mas toidi viene p ercepito in 1ni. ura molto lninore d a lla parte lesa. SubbiettiYamente . esi tono talora 111a non .. emrJre, d e i ronzii ad a lta tonalità. Ta le c1uadro indi ca chia ramente una l e io11e del labirinto acu tico ed è ... omigliante a lle altre forme di sordità professionale. Naturalmente, n e varia 1'intensità secondo ' 'arie cause (anni di eser cizi o venatorio , età, altre lesioni a cari co del na .. o del rinofaringe, d ell 'or ecchio , ecc.). L 'unilateralità della le ione viene spiegata per il fatto ch e, mirando per esempio con l'occ11io destro, è J'orecchio inistro che viene ad essere maggiorn-1ente esposto allo stimolo sonoro ed al bru ·co spostamento di aria provocati dallo scoppio. Tale doppia azione traumatizzante non determina ubito lesioni gravi , ma col ripetersi a lungo finisce col ledere l'apparato acustico. La lesione . in paesi dove molti eser citano, p er diporto o per professione, la caccia, la lesione è tn\1lto diffusa ed ha carattere permanente. Dal punto di vi ta profilattico , sarà bene introdurre durante la caccia un batuffolo di cotone nel condotto uditivo. fil. Rapporti sessuali nei vecchi.

Il Med;cal Times a. Long. Island Med. J ournail (rnarzo 1933) rileva come non sia r aro ch e i vecchi anche in età avanzata si concedano rapporti essuali . In molti casi 11on ne derivano danni di sorta; ma altre volte gli effetti possono essere g ravi .

..

1231

L 'arLi colo riferisce di u11a donna sessanten· ne ch e, im111ediatamente dopo l 'atlo sessuate, presentò dilatazione acuta di cuore, ad esilù mortale. Presun1ibilmente il cuor e già insufficiente as. ogg·ettato a maggior lavoro durante l 'orga .. n10 , si dirqJistra inidoneo a funzionare e i arresta. Il fatto non è raro; ma è difficile avere dati attendibili , percl1è esso viene na costo d al parLenario terrorizza Lo. .t\bbastanza frequente è pure l 'angina pectori . Si è osserva ta .morte in1provvisa, d.a trombosi delle coronari ~, poco spiegabile. A volte l 'esito infausto non è immediato, ma avvien e dopo ore: si trovano vecchi morti ne l loro letto e non se ne sospetta il motivo. I vecchi ch e sposano donne giovani vanno spesso incontro a decadimento, per ch è non più idonei a sostenere le lotte amorose. I danni possono esser e immediati; l'articolo riferisce il caso di un vecchio morto durante la prima i10 Lte della luna di miele. Le donne si dimotrano più resistenti, ma non ind enni. . È diffi cile tabilire quante morti improvvise di vecchi siano state precipitate dai rapporti sessuali. Ma un 'inchiesta diligente rivelerebbe fatti insospettati. È probabile cb e n ei vecchi sani i rapporti essuali siano innocui , specialm ente se questi sono rraticati con morigeratezza. Invece è nece ario ch e i vecchi siano cauti se malati: co ì i diabetici , gli arterioscler otici avanzati. i miocarditici, g l 'ipertesi . A. M. rna ..1n1i . d'lg. , aprile 1933 all egato). l

1

PUBBLICAZION I PERVENUTECI. LACHMANN.

H.

Grundziig e der J(urorlwissenschaft.

Editore Thiam e, Lip .. ia. Pretzo MK 5,60. KoNrGER. Das lndividualisi er en

und die Oberwi ndung des Jndividuelle1i in cl er l(rankenbel iandlung. Ecii tare Thien1e , Lipsia. Prezzo ~IK

J. H.

1,80. S c HULTZ.

Das autogene Trainin g. -

Editore

Thieme, Lipsia. Prezzo :NIK 16,80. M. PAVONE. Di al cuni errori e pregiudizi in pratica urologica. - G. Travi, Palermo, 1933. U. OVFLLI. .Vot e e consider azioni sull 'infezi one gon ococci ca d ella donna. Tip . Terme-Montecatini , 1932. G . ALBANO e E. GAI.LINA . .4m11iosgrafia. Tip . Agostiniana , Roma, 1932.

C.

Sop r a un caso di olig odendr oglioma dell'encefalo. - Tip. Econ omica , Perugia, 1932. G. G uERn1N 1. Emolisi f otod inaniica in vivo d et er minala dalla clorofill a. - Tip . Nicola, Varese, AcosT1N1.

1932. 1'.

C 1M1No.

Esiste u 1ia malattia del co llo ves ci ca le .

- Tip. Ospiz. Ben efic. , Palermo, 1932. E. M EYNrER. L 'assi sten za pedialr ica ai 1ieonali della J.lrlaternil ·ì dell'Ospedale Maria Vittoria. Tip. Donati, Parma, 1933. Me 1nor ia de la Campana cont ra el palu dis m o. -

Tip. Aguirre, Madrid, 1932. N. MoRI. L ' is opatin oterapia del cancro. Poligr . Riuniti , Bologna , 1932.

Stab .


« IL P OLICLINICO »

11232

[ANNO XL, NuM. 31]

SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) •

Risposte a quesiti per questioni di massima. 52° Doltor P . M. - L 'an1nislia estingue il rea~o e, quindi, tutti gli effe tti penali. Rimangono però impregiudicati gli effetti civil i ed, evenlualn1e11te, guelli disciplinari. 53° Dottor P. S. - Non è olJbligatorja l 'assicu razione contro gli infortuni professio1tali per il i.Per sonale ospedaliero, salve disposizioni speciali .ciel regola1nento locale o dell 'atto di nomina. 54° Doli or G. Z. - Se n el pa sato lei si è assentalo ogni 15 giorni, previ accordi col medico viciniore e, dopo a'rerne dato a,.,,·iso al Podestà, :si può ritenere ch e sia questa una consueludine .nel se n so previsto dal Capilo lato . S'intende che deve trattarsi di breYe assen za e che il servizio no11 n e risen ta danno. 55° D ottor A. P . - La quis lione è discutibile. Non essendo stato modificato il regolamento che ·richiede con'le condizione la decorrenza d i un .determinato periodo di t empo da1la data della 'Laurea e questo titolo potendo avere effetti valu.tabili, indipendentemente dall 'esame di Stato, è da ritenere ch e l 'a111mission e al concorso non sia iillegittima. Gli interessali, cioè coloro che sono rimas Li fuori della graduatoria, possono ricorrere .al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale con.tra il provvedimento d efinitivo di nomina, anche per motivo inerente. all 'ammission e di concorrenti ch e avrebbero dovuto, eventualmente, es~sere esclusi. 56° Dollor 111. i\I . - ,Se i primi due concorrenti iilOn accetteranno la nomina, il Podestà sceglier à i ra i due del secondo gruppo, liberan1ente, quaJora, p er ò, la graduatoria a parità di m erito non ·debba essere n1od ificata per titolo di preferenza . ln altri termini, la graduatoria ex aeq uo pre:Supp-0ne una condizione di capacità u g uale; ma questa è poi modificata dal titolo di preferenza ieh e è indipendente dall 'accertamen to della ca;paci tà peci fica. Dato l 'indirizzo della giurisprudenza del Con.siglio di Stato, è da ritenere ch e prevalga il titolo d ipendente dal servizio prest ato n ella stessa .condotta : la condizione di famiglia è valu labile, sempre secondo la giurisprudenza, a parità d i -0gni altra condizione: quindi, in ultimo grado. 57° Dottor R . D. - Il regolamento o il capito·Ia lo non può derogare, in. senso sfavorevole al medico condotto, alle disposizioni dell'art . 29 del regolan1ento 19 lu glio 1906 n. 446, con cernenti i congedi e le aspettative. 15 dovuto , in ogni caso, un co11gedo annuale, an uno o più periodi, della complessiva durata massima di un m e:5e. Nel caso di malattia accer(• J

La presente r ubrica è affidata all'avv.

lata, non dipendente da causa di servizio, la durata del congedo potrà estendersi fino a tre mesi. Se la m alattia è contratta in servizio e per causa di esso, il congedo si estenderà fino al termine massimo di un anno. Durante il congedo ordinario e straordinario e in dipendenza di esso, non posso~o esser e imposti al sanitario oneri o ag·gravi n è diminuzioni dello stipendio. Qu este condizioni possono essere migliorate dai regolamenti locali m a non modificate in peggio .

58° D ottor P . L . - Si potrebbe fare la ipotesi di omissioi;ie di soccor so (art. 593 cod. pen.); ma nel caso da Lei indicato non se n e verificano le condizioni . La legge non stabilisce un obbligo espresso e specifico, la cui violazione importi responsabilità pen ale ; io ritengo, però, çhe, implicitamente, risulti dall 'ordinamento giuridico l 'obbligo del sanitario di prestare assis tenza, specialmente nei casi di n ecessità e di urgenza, salYi motivi giustificati. La rilevanza dei motivi è in r elazion e all a urgenza e alla necessità del soccor so. iVIa, ripet o, n el caso da Lei indicato, tanto più ch e il suo rifiuto era giustificato da motivi di salute e il soccorso poleva essere prestato dal medico condotto, non mi pare che vi siano elen1enti di respon sabililà. 59° D ottor F. C. e il primo graduato no11 accetta, il Podes tà deve proceder e alla nomina cli t1n altro concorrente idoneo. La giurisprudenza d el Con siglio di Slalo h a riaffermato enérgicam ente il diritto di liber a scelta ; ma il Podestà deYe uniformar e la Sl1a · at liYità a1uministratiYa alle istruzioni clelle autorità superiori . Se non osservasse l 'ordine della gr adu atoria senza giustificati nlotivi , il Prefetto n on approverebbe la deliberazione. Quindi, praticamente il Podestà deve procedere secondo l 1ordine della gr aduatoria. Può e sere nomina lo il concorre11te dichiarato idoneo. cioè gr adu ato oltre i linì ili della terna, con al111eno 27 punti su trenta. 60° D ott. G. O. - Pur essendo pre,isto nell 'a'viso del concorso il servizio di vigilanza igienica , l 'incarico affidato al medico condotto non esclude ch e il Prefetto possa r evocarlo per attribuirlo ad u11 medico libero esercen te. 111 questo sen so è la giurisprudenza del Con siglio di Stato. N B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente , per lettera. I quesiti d evono essere inviati, in busta, accompagnati dal francobollo p er la ris[Jos ta e sempre indirizzati imp ersonalmente alla R.e dazione del « Policlinico », via Sistina 14, R oma. Le rispost e. ai quesi t i ch e non richiedono esame di atti o sp eciali indagini , sono gratuite.

GIOVANNI SELVAGGI

esercen te in Ca.esazione, eone. leg1t.le del nostr o periodioo


1233

"'EZ l 01' L l'll \rH.;.\

NELLA VITA PROFESSIONALE. ISTRUZ IONE SUPERIORE. Il te to unico delle leggi s u1l' i truilone

~upr-riorr .

Il Con iglio dei ~lini tri 11a approvato uno .. cl1t~­ n1a di decreto cl1e approva il 'fe lo ltnico dcll leggi sull .i struzion e uperiore. 1' rnttasi di t1n pro"vcdi111ento l a ct1i i1nporla11za tra~cende quella cli t1na e111.plice elaborazione lrgi ~lntiva , in quanto rias u ine un decennio di legis lazione fa .. ci la 11el can11Jo clell 'i ~ lru1.io1tc e de1l 'n 1ta cultura. dalla legge organica 30 e lten1brc 192a. n. 2102, all a legge giugno 1933, n . 629, concernen te il riordjnan1ento dei ser,izi a 1n1ni11itrali,·i delle l 'niver ità e degli I tituti superiori . Il 1"'esto unico i1on olo h a per1r1esso di riu11irc la va la e comJ.>lessa Jegi"lazionc ttniver itariu, e111.a11a la in lt1ngo 'olgere di anni: in a ha ancl1 e con e11 lilo cl 'inquadrare jn un i!:>len1a organico le t1ornle con cer11enli g li is liluli cl 'i truzione uperiore già diprndenti da altri ~1inisteri (Is tituti .. u J)eriori agrari. di 111e<licina Ye terinaria , di scienze econ omich e e con1 n\erciali, l .. ti t11 to ti peri ore 11aYa lc). T.. a co1npilaz.io11e è st a ta agevolata dalla f acolt à con ce. sl\ al Go,,er110 del Re di coorcli11are, ove fos~e l1<'C'<3 •• ario, le varie disposizioni Jegi la1iYe introdu cendo. <3 del ca o, norn1e i11tegrali' e. facol tà <l el resto della quale è s tato fai lo tlll t1so a .. ai caut-0. • • •

Il C..on iglio rlei ~linislri ha ancl1 r ilJ>prO\ tt Io u110 :.-.ch crna di provYedi1nento per la Ira for11la zio11c d el la cuola superiore di 111alariologia i11 Is tituto di i11al ariol ogia .

MEDICINA SOCIALE. Le funzioni dell' Opera maternità e in fauzia. H a avuto 1uogo in R'o111a, al Ca111J>id oglio , i I rap11or to dei presidenti delle Federazioni l)ro' i11 ci aJi d ell 'Opera azion ale per la prolezio11c d ell a n1a lcl'nil à e d ell 'infanzia. Il r apporto r i l pri111 0 <lo po 1a l ra ... formazione degli or ga1li òiret1i vi del 1' pera econd o la legge 13 aprile corre1t le an110 . Il pril1cipe Bonco111pagni Ludovi i 11a p orl nlo i l aluto di Ron1a. Il pre iclente del l 'Opera, gr. uff. aY, .. ~ il e11 0 lì'abbri, h a rileva to con1 e, con i nuovi co1n 1)ili dalla rercnle legO'e n ll ri1Juili1 e. la Provin cia arre1i lui a l lcor:t d i più la llU c:ar a l leristica funzione ocial e; ba J)arla to delle u Diret li,·e e chi arirnenti intor110 al lo ·piri lo inforn1a torc della legi ]azione riguarcla11t c l 'Opera ~al i onal r ~ fa ternità e Infa11zia e all e . ur pra ticl1e a ppli cazioni », Ticordando innanzi Lu llo il comandamento del Duce : rafforzare il se11tin1en I o del vincolo f <ln>i1iare; dar e il l11agg·i ore imJlU I o alln. itataljlà ; rirlt1rre nl 111inin10 le cut1se di 1nor laJil à d elle rnadri e dei ba1n bir1 i. l)opo aver accen11ato al la funzion e <l cll ' O . . . l\L I . n ei confro11li d e lle allre istituzior1i e ·istenl i per la pro tezione e l 'a. si 1enza d elle madri e d ei fa11 ciulli - ft111zione di i11 tegrazio11e e di coorcli11an1c11l o - il 11rel'idcnle è passato ad illustrare il 11t10,·o ordinan1e11 lo clell 'Oper a, e il funzionan1cn to degn orga11i l oca] i co111inciando dalla F ecl erazion e <li e u i ll a nlc .. so in eYicl e11za l 'actresci u Ia i 111 porla n za a n c h e i11 rnp1)orlo alle at;t:resc it1l e fun zio11i a<l e ~ a afrida le.

fla eletto dei c.:on1ilali di Palronalo , c he sono i ' cri organi clirel ti cd in1111ediati dell 'assiste11za nl lc n1adri ecl ai fa11cil1l li . ed l1a ricl1iamato perln11lo l 'attenzione tt l1 c fu11zioni clei Co1ni tati ste , j , <' ~ \1ll 'organi zza1io11e clri erYi zi :rela tivi ch e pos0110 esser e organizza ti in u11 u11ico « Centro cli as~isle n za mater11a ecl infa.nlile » r i p oncl ente ai principi cli coordinazione i.>revis1i dalla Jcg·ge. Ifa da to le opporl t1ne di posizio11i ai presiden li <lc11c Federazioni circa Ja costi Lu1i onc · dei nuo'i organi dirigenti dei co1ni la li ed 11a concluso ricl1ia1nando ancora urta Yol ta l 'atlenzio11e dei presidcnli .. ulla nobile 111i::-sione ad e~~ i afficlata dal llegi111e. Si è vol ta quindi la discu _sion c i nt orno agli arg·o n1 en li cli J11aggior rilievo. .. . " Il Capo del GoYerno ha rice,ulo i co111ponenti dcl Con1ilato Ce11lralc de11 '011era .\azionale ~Iater­ Jlj Là e Infanzia, pre e11taligli d al pre idenle avv . " ileno Fabbri, ed l1a i111parlito le diret tive per l 'azione che deve svolger i con ritmo em11re più i11ter1 o per lo sviluppo llt1111erico . la sa lu Le e la po lc n zn della ruzza italiana.

Colonie e can1 i>eggi in I talia . Il :~o giugno. ~o tto la 1> re~idè11za clcll '01t. ce. ~ i è ril1nilo il Dire tt orio Kazionale del P . 1 • I'. Il Direttorio . ·azionale, sulla .. corta degli ele- . 111en ti forni ti da1 ... egretario del Parti lo, ha e~ n­ n1i11a to la orga11i zzazione dell e colonie es tive e dei can1peggi , con ~ ta La11d o co111 c. 11ei confro11ti d ello scor so a n110, e , sa abbia raggiu11 lo t1n maggior gruclo di l)erfezio11e, in tesa ad nccertnre le effe li i' e ·011clizioui [i icbe dci ban1llini e quelle ecot10111i c h e delle loro fan1iglie. La ' ifra esa lta di qua11ti u ~ ufruiranno clelle <'t1re climaliche JJO lrà 0ssere tla I a ol Lan lo al lermi11e d ell 'estate. È ncccrln lo, in b a ·e alle segnal azjoni perYcnutc, cl1e i l 1u1 n1ero d ell e uni là sarà, qt1e t ' a11110 , superior e t1 cruell o dell 'a11no corso. Il , egretario cl el P art it o b a jnfor111a to il Direlto rio 1 a7ional e , u11 ·al li' il à s11or1iYn r be j (7rUJ)pi Fasci..ti 11iYer i Lari e i Fa ci Gio' anUi di Con1ha I li n1en lo ,·olgeran110 dt1ran1e l 'e la te. A tale alliYilà cl1e i inizia i11trn a ccl intere ·an te , no11 · ara11no estranei i re pari i cli e rH1rleci peran no a~ ca1111leggi monlani e 111a ri11i .

Cronaca del movimento professionale. Per la <1nalifica di speciali tn • Il Con iglio dei :\[i11is lri h a appro' alo u1to scl1en1a cti decre to col quale ·i riaprono i ler1nini per la J) rC en tazione d elle <"fo1nnnòe in l e~c nel ottenere il ricor1osci.i11ent o d ella r1nnli ficn di "rccialisln 11cì 'ar i r an1i profes iona]i. 1'a1i domande deYono es ere 11re ·enla te n o11 o1lre il 30 settem])re 1934 ]Jer il trarnile d ei . co111pele11 li ordini o collegi della circo ·crizione i11 ctu· g li i11leressati banno la loro residenza.

Ordine dei medi ci della Provincia

()i

Ro1na.

11 l';onsig lio clirel liYo d ell 'Orcli11e dei ~ledici 1 aclu 11al o~ i la .. era del 12 corrente , h a fra l 'altro preso i11 csan1e la gue tjo1Lc dell a })t1bblicità fatta clai


1234

1

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IL P OLl CL IS l CO

n1e<lj ci sui g iornali e su g li altri period ici . E, rileYa li alc uni ca i in cui tale pubblicità 11011 corrisp ond e a quel se11 o di dignilà e di erietà <:l1e d eYe e sere proprio della classe medica, h a d eliberalo cl1c la Lessa d eYe essere ]imi t ata al1a inclicazio11 e d el Ia pecialità cl al n1edir o praticata, all 'i 11 dirizzo d elJo S Ludi o o Gabinetto, ed alle ore di riceY i rnen Lo. Il Consiglio prenderà i provYedi 1n enti di~ e iJ>linari contro g li eventuali trasgressori. Il Con sig lio l1a poi deliberato la concessione cl i 't111 s ussidio cli L. 1500 all ' Opera d ei figli orfani cl i sa11 ilari in Peru g ia e un con lri bulo di L. 3000 per Ja « Casa cli ripo o » del medico.

As ociazione di 1uedici condotti a .l\lodeua. In una sa la d ella Casa del Fascio di ~J od ena è avve11uta I 'in au g urazion e d el l 'Associazio1te provincial e dei n1edici condotti, a capo della qual e è stalo chia mato il camerata dotl. Giuseppe Itomani. Alla riunione erano presenti la gra11de maggiora11za d ei 1nedici della provincia , il prof. Trinca e il egr eLaFio federale comm. Lai. Il prof. l{.0111 an i l1a pro11unzialo un discorso, met tendo in luce l 'at tiYilà ù ei medici clelJ a provincia e l a loro fede fas cista. I.I egrelario federale ha pure pronunzia lo un d iscor so, porgendo innanzi Lullo il saluto alle Can1icie n ere ed incilando i it1e(lic i della prov i11cia ad intensificare Ja l oro opera per l a loL1 a co11Lro l a tubercolosi. •

CONCORSI. P O:'TI VACANTI.

1 scoli Picerio). caci. ao se i l. ; L. 7400 oltre L . 440 indertn . laurea. L . 2:376 cu' 'all o o i11uJo. L . Gl G uff. art. ; ne t1 e cle] J2 °o : tas a L . 50 . AcQ

ASAi'I T ,\

(

nn.L zz1. - Scacl. 14 ag.; L. 10.000; ·conci o lla rurale; tra. p. L . 3000; riduz. 12 %; 4 qui11qu enni d ee.; e là lim. 35 a. al 4 lug; voti mat erie clj esan1 e; 4 anni di condo lla; tassa L . 50,10. A QUJLA DEGLJ

B bllGi\~10. o.()[Jedal e (( Principessa di p;em onte ».

-

'cad . 15 o l tobr e; aiuto chirurgo e assis tente

di u1Lal. })alol. e r icerch.e clinicl1e; s tipendi rispett.ivan1en le L. 8500 e L. 7500· c .-v.; riduz. 12 %; p e r I 'assis len le camera p er sonale co11 obbligo di p er110 LLnm.; e là lim. ris1)e tt. a. 35 e à. 30; tassa L . 50; c hied . annunzio. n'AHGON (B ergam o). Scarl. 30 sett., ·ore 1 ; L. 8000 e 5 quinquenni dee., oltre lire 723,70 uff. san ., L . 2000 trasp., L. 300 ambulat., adcl i1.ionalj di L. 2 e L. 5 per tu Lti g l 'i scritti, c.-v.; riduz. 12 %; età lim. 45 a . al 1° luglio; doc. a 3 n1esi· Galla s lessa data; lassa L. 50. CENAT G

,1uusA 0-4AFAN1 (Palermo) . cad. 10 o lL. ; 1a cond o tta; .L. 8250 e 5 quinquenni d ee. UonooNo (1\Iilano) . - Per Litoli . P os to di titolare del la terza cbndot1a rura]e n1eò ica. cadenza 30 sett en11Jre 1933. ])er cl1iari111 cnli riYol g~rsi aJ) a Segreteria co1nunal e. Ei.. A E (Ca rnaro). - .Scad. 4 ag.; L . 8500 e 4 qttadric11ni d ee., oltre L. 2000 trasferta; riduz. 12 ~b ; L . 73,35 lorde m en sili per uff. san.; classificazione esa111i p eciali e <li laurea; t assa L . 50, 10.

G B1NE ( P esaro-Urbino). - Scad. 30 sett.; L. 8000 e 5 c1uadrien11i d ee., L. 300 uff. san . ; riduz. 12 %; -et ~t lim. 40 a.

[_ANNO XL, Nu~1. 31 J

»

GENOY.-\. Spedali Cil'ili . Scad. 25 agosto, c·re 15; vice direttore ... anilario dello Spedale di S . i\'Iartino ; L . 22.500, ol lre L . 2500 serv. att., 3 ({uadrienni di L. 1000 : riduz 12 %; laurea da 6 a nni: e tà lin1. 40 a. ; ta sa . L . 50 ; doc. a 3 nlesi dal 1° lug. Chied. annunzio. . r ad. 21 agos to. ore 15; 1 aiuto .. peci alista in oc t1li Uca e 1 i11 dermosifilopatia; L. 5000; riduz . 12 °~; laurea da 4 anni; nom. e 3 conferme trien11ali 11on oltre 45 a.; tassa L . 50; doc. a 3 1nesi dal 1° lug. Cl1ied. an11unzio. Scud . 30 ag-., ore 15 ; vice priu1atio ·1ne(lico; l ... 5000 l orde d el 12 %; 11on1ina e conferine lrien11ali; laurea da 4 anni ; tassa L . 50: doc . a 3 111esi dal 5 lug. Chi ed . an11unzio. G:oNzAG A (1\1antova) . cad . 30 setl. ; per Palidano; L . 9500 e 5 quadrienni di I .. 1000 oltre c. -v . e L . 500-2500 trasp.; ricluz. 12 °~ ; elà lin1. 35 a.; lassa L. 50,10. ~IAcER.\TA. Ospedrile

Civico. -

Scad. 15 ag. ; aiuto 111edico; L . G400 e percentuali; riduz. 12 %; e tà Iin1. 30 a.· 2 ar1ni di assi tente o aiuto inedico in clini ca ocl ospedal e im1)ortanle. RiYolgersi iSegrete ria Congregaz. cli C!arilà. (B o lza1ioJ. Ospeclale Ci vico. - Scad. 31 ag.: chirt1rgo pri111ario ; L . 12.000 e 3 quadrienni !\[ ERANO

dee., oltre L. 3447-5189 ind e1111. t e111 porar1ea di resjclenza, L . 5000 se clirel. Osped al e; r idu z. 12 %; elà lim. 40 a. ; 6 a111ti i11 O.. pedale co111e titolare ocl a i lente cffetti, o, dci quali -1 al111c110 i11 reparlo chirurg·ico. H.i,·olger s i a l <..:on1une. IVIERCATINO ~IARECCHL-\ (P esar o-Urb ino) . Al 20 se t l. ; 3a cond o lla; L. cOOO ollre L. 3000 caYalc. ; c .-v.

(;onsor: io Prol'in c. lnliluber c. - -.ca<l. 11 sell. ; n1ecii co diret torc e diret tore del di ~pe11sario di ~o,ara: due medici dire ttori delle Sezioni JOVARA.

di pen arial i ; ~ liper1d i 1... 20.000 11el 1° po .. lo e L. 12.000· p e r g li altri di.1c, ol tre i11de1111. Sllp]lle1ne11lare, ri pe-l tivru11. L. uOOO e L. 3000; età lirn. 45 a. al 10 lu g., l nurca <.la 2 anni; riYolgersi alla .. cg re leria. ~llLE ( ... a.ssnri). cad. 2 e l l .: L. 9500 oltre L. 800 t1:ff. san. e L. 1000 orm . far111.: riclt1z. 12 %; e tà li1u. 35 a.; La.. sa L . 50. P ESCAS S EJ\OL I (.4.qiiila). -

Scatl. 6 ag.; L. 9500.

PoTEi~zA . A11iniinistr azi o1ie Prov in.ciale. -

Si par· Leci pa che il ler1ni11e di scade11za del concorso, di cui il bando del 15 maggio 1933, per il posto di Direttore d el la Sezione mcdico-111icr ografica del Laborator io provinciale di ig ie11e e profilassi, è prorogato fino all e ore diciotto del g ior110 15 settembre 1933. Il1I\r1:N1 (F orlì). - Scad . 15 ag. ; 2 condotte for esi · L. 9000 e 10 bie1111 i ventes. , oltre L. 2000 o L~ 3000 caYallo o autovettura; c .-v.; aùdizionali L. 3 , L. 4 e L. 5 oltre il 12 % della popolaz.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. ROM>\.

I stitut o iV azionale Fascista della Previ-

deriza. Sociale. -

Scad. 31 ag·.; direttore sanitario dell 'Ospedale Sanatoriale <li ,Siracu sa; età li1n. 45 a.; doc . nort anter. al 1° g iu .; L . 24.000, oltre ! 'alloggi o e i l trattamento d i previdenza. Chiedere an11unzio. Rivolger si all a Direz. Generale (Servizio Per onale), via Ming h e t ti 17, Ro111a. S. GENE ro _\TESL.~o (Bol:ano). cad. 16 ag.; con ì\Ieltina; L . 500 o l lre L. 750 uff. sa11., lire • ..l .. c .-\•. •. r ·ll1t1z . 12 O'o . 12-10- arm. f arn1


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XLI Nul\r. 31)

SEZ LONP. PR..\TlCA

o (1\·ap oli ). - Scad 30 ag.: co11 c iscian o -e f'. Vitaliano ; L. 9500 ol lre L. 1·300 tra p.; e tà lin1. 35 a. 'fAl\J\N T o. Ospedale della SS. ,ln 1iu11 :i ala. cad. 25 ag.; !)rimario radiologo e aiu lo chjrurgo: ris pettiv. s tipendi L . 5000 e L . 3500; e tà lim . a. 45 e a. 40; co111partecipaz. ·omine: fi110 a 65 a nni pe l j)rin10 })O lo; 6 anni p el secondo !)O lo . Ch ied ere bando alla Segret eria. V ENEZI . Co mune. cad . 30 sett. , or e 18; m e·d ico isp e ttor e d elle .Scuol e : L . 14.000 ol lre L . 2500 erv. a lt. ; assis te nte n e ll a 'cz. iued ico-n 1icr ografica -e assist ente n ell a Sez. cl1i111ica del Labor a lorio di ' 'igilanza Ig ienica ~1unicipale: L. 12.500 oltre lire 2500 ser\'. atl. e L. 1500 servizio provinc ial e; per i tre posti 4 guinque11ni d ee.; riduz. i2 %; t assa L. 50 ; doc. a 3 m esi d a l i 0 lugli o. Chiedere annunlio. RiYolgersi: Ufficio Per son al e del ~Iu nicip i o . ,~ERCEr.r.r. Amministrazion.e pro vinciale . Per tit oli ed esami . ~os lo di assiste11 le p er la ezione C hin1ica n el Lnbor a lorio di I g iene e Profil a si. lipendio annuo iniziale L . io.OOO, oltre u lire :2000 annue dj ind ennità, il tullo r ido t lo d e l i2 ~~ e clelle lratle n11 le di legge. "' ei at1n1en ti quadriellnali d el ò cci1no sullo stipend io. Doct1n1en ti prescrit li dall 'art. 8 d el R . D . 16 genn aio 1927 1 n . 1.55, <>llre al certifi ca lo di iscrizione al P. 1'. P. ed n copia d ello lato di servizio p er c.;J1i a lJlJ ja pre la lo ~e rvizio n1ili la r e. Scadenza 15 selle111bre i 933-XI. A unzion e servizio en tro trenta g iorn i dalla n on1ina. Chi arimenti e richiesta aYvi o cli cou cor o alla Segre teri a Provin ciale. AVIA

.\ vvERTE~ZA. -

Qu ando 11on è a ltrj1n e nli indi ca to i concor si si riferiscono a cor1clo lle n1eclico-chirurgi c he1 i con1pensi allo lipendio ha e.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ll prof. Gu lave R ou ssy è nomif>.a lo decu 110 della Faco1là di u1edicina di Pa rig i . u ccedc al i>rof. Ballhazard, c h e n on si è riprese11tat o . Il Rou :, ch e i11segna a11a Lomia p at ologica, è lto lo 1)er g li s tudi Sl.J l can cr o e p er le azio1ù pro1no e contro quc la ina la lli a (centro a 11Lican cero o cli Villejtdf, l s lilulo di s ludj o e lraltan1ento d el ca11cro 1 })Tes, o l a Facoltà, i11 via di co1npletamenlo), n o11ch è i)er interessanli Ludi sull a tiroide, l 'ipofisi ecc. e per a lc u1i.i tra lla Li ch e pos. 0110 con icler ar i cla . icL ~0110

tra ferj li col loro con sen so i proff. : Giu-

sep})e Brolzu , cl 'igiene, da Modena a Cagliari ; Leon e La tte ~ . di medicina l egale, da ~Iodena a Pa,ia. IJ cloll. Ha rvey Cu sl1i11g è r1omi11a lo profes or e clj 1te urologin alJ a c u ola Medica d ell 'Univer il?\ Ya le a e' Ila ven . La cattedra è s lata s tabi]ita medi anle un lascj lo di trecentomila dolla ri , fa llo dal compianto J ohn W. S terling, di c ui essa r ech erà il nome.

.A.Ila Scuola Medica cl ell 'lJnjversi Là cli P enn sy1vania in Filadelfia sono nomi11ati i proff. : George M. Coates, J ol1n Cla ton Gittings e l saac Slarr jr. ris pettiva men Le di otolaringologia, di p ediatria e di ricerch e Lerapeuij ch e (nuova ca ttedra inU Lola la a Milton B . H arlzell) . 11 dott. Walter Bierring è talo e]e lto prcsicle nle d ell 'Associ azione Medica A1uerjc nna i)er 1'ann a ta i9:34-35.

NOTJZIE DIVERSE. 2• Couferenza internazionale s11l gozzo. È i11d etta a l3ern a dal io al 12 ago t o; è i1ron10 n clall ' Ufficio .. a11il ar io fed er al e svizzer o e organizza la dalla Commis ion e · izzera pel gozzo. L 'i11au g urazio11e avr à luogo i1ella sal a nazionale d el Pnrlan1ento, ollo la prc i<len za del mi11i..tro d el l 'inte rno, Dr. 1'Ie cr. 1'e111i : 1° (( Iverlireo i », rela tori : prof. cle .I o seli11 d c J o11g (U l recl1L), i1r o L R ols t (O lo), d ott. Plumme r (Roch es ler , S. U.), prof. Ep1)i11ger (Colonia), J)rof. Peycelon (Lione) ; 2° <' NuoYe ricercl1e sul gozzo end en1i co » 1 rel a lori: Dr. l\IcCarrison (Coon oor, India Br. ), prof. l ig bini (R eggio E1I1ilia) ; 3° « truma n1aligno », r ela tori: prof. Du11!1ill (Londra), prof. d e Qu ervain (Bern a). Sul pri1110 te1na verra11no .fatt e co111unicazioni co1111)len1e11lari dai (lo ttori : Cattell (Bo lon), Rou y e ''' el li (Parigi) ; u l econd o tema dai d o lla ri : J . A. Hoejr (~falino, vezia) , \i\' . ,,-ebs ler (Ba1 timora), J~ggenb erger (Jie ri a n , \j zze roJ; ul lcrzo dai proff.: cl e Verébc ly (Bt1cl 11p c lJ. B. Rll~ueni11 (Ber11 a ). Per i11forn1azioni r iYolger ·i a l segre lario del la Con1n1ission e, Dr. O . t iner, e id ge110-. lj ch e · Geunclh e itsamt , Boll,Yerk 7 , Berrt , Yizzer a.

. 4° Congresso internnziounle co nt ro il reu1nntisu1 0. La Lega inlerna zion a le co11Lro il reurnatis1110 11a incle lto il su o 4° o n gr es o a ~ [o ~ca , clal 3 al 6 maggio i 934. 'f e111i : « Cli11jca ciel reun1ati 1110 articola r e acuto »; « IJ1di~azio11 i cl ell a h al11 eo terapia nell e Ya rj e for111e cli re un1ali. 1110 »;«Gli la ti reu1nalic i i1ei laYor a lori dei lrn porli, n ei 1ni11alori e J1Ci n1e lallurg ici ». Dl1 ran I e il Co11gre so Ycrrà organil1.ata un 'e posizione. I co110-re sis li aYr anno 1 'opJ)Orl uni là di vi il ar e i d ivcr i sanatori e le stazio11i Le rn1al i d e] Cnt1r aso e dell a riYa del ì\lar :\ero. l>er i11forn1nz io11i ri' o lger i alla segre teria cl ella « Ligue intern a tio11al e con lre le Rhun1ali me » , 1\:eizergracb l 4 9, Am lerclam, Olanda. Dopo il Congres o i terr~t , for e , u11a seclula d ell a Lega a Var a'i ll.

200 (!oi1gresso i tal ial.uo di Il \.X Congr es o della

l'~i (' 11iatrin.

ocie là Ila lia11a di Psichia lria aYrà luogo ii1 1 ien a d al i o a l 4 o ttobre. I oci d ella oci e là Ita liana cli Psichiatria ed i cul lori della ~sichiatria, d ella \ e urolog·ia e Scienze affini potran110 partecipar' i come me111bri effetti vi versando a ll 'a lto d el la i crizio11e. L. i5 .. e soci e L. 20 se 11011 oc i. 1\11ch c le p er 011 e .di fa - miglia potraru10 parlecipar' i, co111e n1e1nbri associati, previo Ycr a n1e11lo del la lasso d ' j crizio11e di L. 10 p er per ona . 'l'ulli g li i crilLi , cl1e n e far anno tempesliva rich ies ta, rice' er aI).110 in le111po utile lo scontrino l)Cr la rid u ziorre ferroviaria (30 %) e 1a tessera di ricono cin1enlo o lleslant e la r egoJare iscrizion e al Co11grcsso , n eces aria per u sl1fruire d ella ridu zion e ferroviaria e p e r partecipare all e sedule t'd ai ri ccYi 111 enti offer ti ai cong ressis li . a ra111to svolte relazioni sui egt1enti le111i: « La diagno i delle cerebrop a tie cl <.> ll a prin1i si111a ·i11f an zia n (relatore prof. Baltluzzi; ; cc d ecor so ecl esilo d el la p sicast enia » (r e la t ore j)rof . P u ca) ; e< Le nuove reali zzazio11 i rl ell 'a sis le111.a o pi lalier a psichia trica r.11 'es tero >> (r efa1ore cl ol t. ~fanzoni) . Pre .. id e11le d e ll a $oc ie là '\ il lH·of . .\ . J)onagg io ;

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1236

ct IL POLI CLINICO

pre. iòcnli del Con1itato ordin a tor e ono i proff. A. D 'Orm ea e G. Ayala. I titoli delle comunicazioni dovra11no essere inviati alla Seg reteria del Comilalo ordinatore del Congresso n o11 oltre il 1° settenlhre p. v. I r iassunti d elle relazioni dovranno pervenire alla Segre teria del Congresso no11 oltre il 15 agosto p er p oter si le1npes tivame11le provv edere alla loro tampa . I ri assunti d elle co municazioni dovranno essere con segnati pri1na di fare la comunicazion e stessa. Le quo lc d 'iscrizione al Co ng resso dovranno esser e versa le j11 tempo opportuno p er ricever e la Les er a e gli scontrini ferroviari , al cassier e del ComiLa lo orclinalor e dott. cav. uff. Attilio Belardi (Ospedale l)sicbiatri co S. I iccolò in Siena). Per qual iasi informazione rivolger si all 'Ufficio di Segre teria d el Comitato ordinatore del Congresso presso l 'Ospedale Psichiatrico di S. Niccolò in Siena. Le giornate 111ediche di Bruxelle • i son o svol le dal 24 al 28 giugno con una straordinaria affluenza di partecipanti, non pochi dei quali d all 'Es tero. La r egina d ei Bel gi assisteva alla seduta inaug urale, i11 ~ui il minis tro· d ell 'igiene, conle Carlo11 de ' "'iarl, Le·nne il discor so di b envenuto ; in rto1ne <iei cl0legali s Lranieri parlò il prof. Léon Bcrnard di Parigi . Le giornate medich e di Bruxelles son o state destinale ques t ,anno prevalentemente allo s tudio della ifilid e. Sono state fiancheggiate da fe Leggiam enti e d a escursioni ed i11legr ate da una git a ad Ost enda . ono s tale accompagnate d a una ricca mostra . Per la istemazione edilizia di nlennA univer s ità. Il 20 luglio in Roma, alla prese11 za del Capo d el GovernJ, sono state firmale le due convenzioni lra lo SLalo e gli Enti inter essati alla sistemazione edilizia della R . Università e della ll. Scuola di Ingegneria di Padova e della R . l Trtiver sità di Fir en ze. La proge ttala sist emazione dei servizi ed iJ rinn ovamento d egli impianti scientifici dci due cenlri universitari richiesti da t anli annj , potra11110 cosi essere attuali, per volere del Duce, risolvendo i l problema di mettere i due importanti A1en ei in grado di risponder e alla loro alta mi ione scientifica. La spesa prevista ascende a lire 45.000.000 per I 'Univer si là e la Scuola d ·Ingegn eria di Padova, delle quali lire 35.000.000 a carjco d ello Stato e lire i0.000.000 a carico degli l~nti i11ler essat i e I ire 20.000.000 per l 'Universi là di l 1'iren ze, d elle quali lire 13.500.000 a carico ùello tato e lire 6.500.000 a carico del Comune e dell 'Ar cispedale di an la 'Niuria u oYa. 'arnn1lo lra }'altro costruiti ex rtovo i fabbri ca li l)er le cli11ich e e per gli IstiLuli scientifici allualn1cn le nlloga t i in locòli innùa l1i erl in suffi cie11 li .

11 Con . iglio dei 1inis lri h a appro' a lo uno sch ema cli prov,·ed in1enlo con cernen le l 'anticipazion e d el co11lribulo s lalale per la istemazione d egli Ist ituti univer silari di Pi sa : per gli esercizi finanziari dal 1933-34 al 1935-36 le rale annue di contribu lo d el lo ta to saranno del] 'ammontare di lire ei lnilioni ciascuna an zicl1è di lre 1nilioni. ulla . i len1azion c edilizi a cli alcune università cfr. nn cbe la n o ti zin data n el fase. 28, p . 1118.

»

(ANNO

XL, NUI\I. 31}

Per il prof. J en1ma. Colleghi, discepoli, an1ici, ammiratori dell 'illustre Maestr o d cll 'Aten eo napoletano, prenderanno occasione d al u o lrenlesimo an110 d'insegname11lo ufficiale della pediatria per esprimergli sensi di devota e cordiale es timazione. Si prepara anche una r accolta di memorie m edich e i11 suo onore; la con segn a del Yolume sarà fatta presumibilmente v~rs? la fine d~ll 'ai:ino, con solennità degna del cl1r11co, dello sc1enz1ato, del .filanlropo. . Si prega di inviare.l 'adesione al prof. I . Nasso, via Comme11da 9, Milano. La quo,ta di adesioneè di L. 100. A tulli gli ad erer1 li verrà inviato in on1aggio il volume .

Onoranze al prof. C. GaJlenga_ Nell'aula d elle confer enze d el Palazzo Universitario di Parma, si sono riuniti i professori del1'Università , gli aiuti, gli assistenti e un folto stuolo di studenti per porgere il loro saluto al JJrof. Camilla Gallen ga, ch e col prossimo ottobre lascerà la cattedra per raggiunti limiti di età. Il rettore inagnifico prof. Luigi Preti h a lumeggiato la grande attività scientifica e sociaJe del Gallenga il qual e durante 45 anni di per111anenza nella ca ttedra ha curato oltre 82. 000 amm alati con circa 18. 000 interYen Li ed h a avviato alla professione medica un numero grandissimo di allievi. L'oratore h a alLresì m esso in evidenza le ben emerenze del festeggiato con1e cittadino co1ne patriota, nonchè come Preside della Facoltà' e Rettore della Univer sità e lo ha vivamente ringraziato anch e a nome del Con siglio di Amministrazione per l 'oper a proficua svolta a vantaggio dell 'Ateneo. A nome d ei colleghi gli h a offerto una arti" lica m ed aglia d'oro ed una pergan1en a con dedica. Il prof. Gallen g a ha ringrazia lo per l 'attestazio ... ne di sti111a e di affello a lui Lributata. Per l e pen ioni ai medici in Romania. In Romania i medici anziani in stato di bisog110, ricevono degli aiuti dall 'Associazione Medica Nazionale, che durante l 'undicennio 1922-1932 ha dis lribl1it o 318.000 lei in sovvenzio,n i, variabili fra 500 e 5000 lei. Questi soccorsi, di natura cfuas1 elemosiniera e perciò umilianti, sono ad azione fugace . e di un 'efficacia irrisoria ri spetto all'entità e alla continuità d ei bisogni. La crisi economica h a ora aggravato la situazione generale e si fa entire sovratutto tra i medici, a causa della pletora (sia pure r elativa: si annoverano in Romania 8000 medici per 20 n1ilioni d'abitanti e di essi un quarto risiede a Bucarest, che conta mezzo milione d'abitanti) ed a cau sa della scar sa organizzazione della classe. Si è pensalo or a di provvedere ad un sisten1 a di pensioni. All'uopo è stato con1piuto uno studio preliminare diligente in altre azioni e sono s tati raccolti molti d a ti interessanti. Risulta, per es., ch e in Danimarca si è pure tentalo un sisten1 a di pen sioni, per tutti i medici, n1a non è riuscito; si è solo potu·to provvedere a due istituti di rico' ero : uno per i medici vecchi e l 'altro per le vedove e gli orfani che ne facciano richiesta. Nel1·Austria superior e si provvede al pensionamen lo dei m edici, m a lin1itatamente a quelli delle assicurazioni; inoltre si è costruita una Casa dei rue<lici , ch e è costata incirca un milione e mezzo di lire it. Nel Belgio y 'è una Società d 'assicurazio11e os li lui La d a 11tedici, per la ' 'ecchiaia , per gl'infor1u11i professionali ecc.; inoltre u11a Società a8~ icu­ ra l iYa iscrive i m edici a condizioni molto van lag1


SEZIONE PRATICA

.giose e dà loro un i11dennizzo di 25.000 franchi quando abbando11ano la pratica (un inedico può prendere fino a 4 quote); si hanno ancl1e due asso·Ciazioni medich e di soccor so. In Polonia vige l 'a icurazione obbligatoria di tutti i medici. In Svizzera s i è attuato un sistema di p en sioni, ma le i crizioni i accettano sol o fino all 'elà di 40 anni e .. o1o per m edici perfe tlnmente sani; si sono an.çl1e orga11iz1.ale ttna cooper a tiva ed un 'associazione cli soccor so ]Jer medici. E così via. In 1{0111ania sono s tati elaborati due progetti: 1° assicurazione presso una società; 2° cassa pensioni. Il Governo s i è impegnato a prestare un -con corso efficace qualora venga attuato il secondo progetto. L 'Associazione Medica Nazionale ha già ta1Lt:iato, all 'uopo, un milione e mezzo di lei e darà ulteriori co11l.ribuli ; altri introiti sarebbero eos lituiti : dalla vendila di blocchi per ricette (per le quali verrebbe reso obbligatorio l 'u o dei 1noduli); da una tas5a del 0,5 % sugli i11 troi li di sana lori , case di salute, gabinetti radiologici ; da con1ributi delle CamereA medich e; d a contributi vari (concerti, balli, donazioni ecc. ). Le pensioni si asegnerebbero dopo 60 anni di età e dopo 20 di -esercizio professiona1 c; andrebbero devolute anche alle Yedove, nonchè ai fi gli fino ai 18 anni (21 se i .. critli nelle universi là) in stato di bisogno. Il progetto arà discu sso in settembre dal Parlamento ; si preved e ch e andrà in vigore n e]] 'ottobre . A.. i tenza a medici profugl1i dalla Gerinuuia • .i\.bbiamo già dato notilia, nello scorso numero, <li un Comitato cosliluilosi in Inghilterra allo scopo di prestare~ assistenza ai professionisti e scienziati profughi dalla Germania. Il Comitato, presieduto da lord Rutherford, ha sede presso la « Royal Society ». La forma più concreta di assis lenza a ttuata per i meò ici con siste nell'offerta c1 i posli fissi; si evita però di ass~.onare posti che possano inlerferire con l 'a ttività di professionis li inglesi, onde non clanneggiare questi ultimi . iffatla opera cli occorso è sta ta r esa più agevole, in quanto Comita li simili sono sorti anche i1egli Stati U11iti, in Francia ecl in Svizzera e si è venuti ad un 'in lesa per modo che, qualora un campo di attività idoneo ad un profugo sia g ià occu pa lo in una Nazion e, si cerca se sia libero jn t1n 'al tra Na• .z1one. In Inghilterra è s la ta offerta ospitalità ai prof ughi anche dalla Sezione di Cambrid ge d ella cc All People 's Association », alla quale sono talC" fat te co picue donazioni con tale scopo.

Cinquantennio di laurea. i sono riuniti n ella secolar e farmacia dell 'Ospecl ale Incurabili di Napoli vari vecchi medici del 1' niversi tà partenopea per fesleggiare le loro nozze d ·oro con la scienza d 'Esculapio. Dopo i discorsi del president e del Comitato promotore generale m edico prof. S. Salinari e dcl gener ale m e<lico pro.f. Della Valle, cui risposer o degnamente il inarchese Gerace e il comm. Merolla, d ell 'Amminis trazione Ospedaliera, i convenuti voller o compiere 11na g ila in automobile alle opere d cl Regi.me e poi t ennero un simposio a Marechiaro, ove i b rjndò alle future n ozze di diamante.

l23?

c~ ienle

egli scrisse il contrario, e lo invitò a recarsi s u bi lo da lui, per iniliare la c ura. Il cliente chiese la sch eda, ma il m edico asserì che la rispost a non era s tata consegn ata in una scheda. In seguito ad i1r is ten ze del n'lalato, il medico si r ecò al l abor atorio, ove dichiarò di avere perduto l a scheda e se ne fece rilasciare un a in bianco , ch e p oi riempì da ~è e ch e cor1seg11ò al cliente. Qu es ti ebbe dei o petti e r ecat o i al laboratorio scoprì l 'inga11no; rlonde una denunzia al « Board of m edical reg·i tration and educa tion », che corrisponde al nos tro Ordine. Il Brown è stato dichiarato colpevole cli g rave immoralità e sospeso ir1definita1nente dalla professione. Egli si è appellato a ll a Corte uprema del Ka11sas; m a la condanna è s tala con fer1na ta.

Un po' dovunque. Il 3° Congresso internazio11ale o ·pedaliero venne inau gur ato il 5 Juglio a Knoche (Belgjo) e si è s ol Lo n ei cinque giorni successivi ; i è chiu so in Olanda . È stato precedulo e segttl to da visite a is liluzioni nosocomiali e Yarie. 0 daremo ulteriori no tizie. Dal 10 al 15 lu glio si è te11ulo a Parigi ed a Bru elle un co11gresso inlernazio11alc d elle infern1jcre, cui h anno partecipa to più di 2500 d elegate rli tutti i P aesi . La seduta inau gurale venne preieduta dal n1i11i .Lro fran cese d ella sanilà, Da11ié1ou . La ocietà ~Iedico-C hi rurgica Brescja11a h a ten u lo una serie di adun an ze nei giorni 25 aprile, 9 inaggio e 6 giu gno , so llo l a presidenza del prof. l . Baratozzi as is tilo dal segretario dott. P. Soda. Furono fatte comunicazioni dai dottori : G. Pitlani, prof. C. Rossetti, B. Spagn oli, prof. A. Pign a tti, V. Lanzani , p r of. G. Dossen a, A. Magrassi. L 'Acca(lemia med ico-cl1ir urgica clel Piceno ha tenuto un 'adunanza ad 1\ncona il 27 tnaggio. Furono fatte comunicazioni da 1Salvolini, Capogrossi, Fralini, A. Fibrj, Del Vecchio, Atelie, Beverini, Seli ~Iani, Papa; l a rnaggior p ar le dettero origin e a discu ssioni.

lJ Co11siglio della Socie là d ell e Nazioni ha, il 4 maggio, prorogato il n1anda to dcll 'a ltuale Co1ni talo d'Igiene fino al 31 djcembre 1933.

All'Esposizione di Cl1icago la Sezione italiana i· s tata frequentata da una media di 50.000 per~one al giorno. Le conferenze del prof. Bottazzi e cli allri scienziati italiani hanno dest ato vivo inLeressan1ento. 1\. un ])anchetlo ufficial e il prof. Bollazzi trattò il tema: « Del progresso delle scien1.e biologiche nel secolo futuro ». Pe r iniziativa d ell 1Associazio11e n1edica italiana (li idroclimatologia, di talassoterapia e di terapia fi sica, una cinquan Lina di medici e molti laureand L in medicina di 'forin o h anno visitato le RR. Terme di Valdinieri, di rette dal prof. Dog liotti.

Condanna di un medico.

L 'on. N. Cas tel lino ha tenulo a Napoli , dinanzi ai partecipanti al 15° corso internazionale per la e ])ansione comn1.er ciale, una conferenza sul tema : « L ·assistenza social e in Italia ».

Un medico di Kansa City (Stati Uniti), dott. BroV\"n, aveva diagnosticato la sifilide in lln paziente con manifeslazioni cutanee. Prelevat o il élngue, lo aYeva manclato ad un labor alorio per la \ì\ra ·ser111ann. Il respon so fu nega liYo; ma al

La Lega czeco-sloYacca contro iJ re\tn1alismo, cos tituita nel 1927 con1e Sezion e della Lega internazionale, tiene da all ora adunanze annuali; ha organizzato un cor so di per.feziona1n cnlo sul r eumatismo, a Prag·a; }?.a l)Ubblica to un tral tato sul reu-


122'

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n1ali nlo; l1 a ora i11 cor .. o Ja fonda1.ionc di un co n ~u ltorio in Ull g r a11de cen lro i nel u s lria le.

_\u ·o ·pedale

d ei Pellegrini di :\'a poli

·tali

· 0 110

Il ntl O\' O Osped a le <e Reg·ina ~1Inrg·h erit a >1 e.li ~le ~ i t1n, la cui pri111a pietra fu col locata 11ell 'april e 19;30 a ll a presen za d el Sovra110, Ycrrà i11nu g urato ji1 ago lo; risulta di 14 paflig·'lj oni ecl occupa J 4.000 n1q .; potrà accoglier e 240 l11a la li ; co terà 7 in iJjoni e 111ezzo di ])re. ~ell 'U11iversità di r ~ tilul o or topedico,

Brno (Bri.inn) s i è fonda lo 1111 che dispone cli 125 let ti ecl è· affidalo nl 11rof. B. Frejka; copo princi1)ale del1'i ·ti t ulo ::,arft L'inseg11a111enlo; 111a e o n\rà a11cbe copi a i · Lc11ziali, profilattici e ~c i e11lifi c L I liluti ortopedici e i leYano già 11elle altre clue u11iYer. i là czccosloYacch e, di Praga e cli Prc ... l)t1rgo (Bra-

Li ·laYia). J ~tiluto

11azionale di r uclio copja è

lalo crealo ne l Belgio, con d ecre lo reale; avrà sede 11ell 'cc lid11ital Brug 111a11 » di Bruxelles ; avrà scopi scionlifici e c li nici ; la <e Unio11 mi11ière )) dcl Cal nngn s upe rior e 111e tterà prossi111 an1en le a sttn clispo izio11c 15 g·ramn1i di radju111. ~c li 'O

i1ed nle OJJu kch di Leni11graclo s i è a})Cl'la una nuo\':t Faco ltà n1edica, p er iniziali' a dei proff. Grccor e Gorkhov; è destinala agli « assistenti medici tf11alificali », che sono infe rn1ieri di grado su11criore: diYengono 111ed ici iI1 due an11i e m ezzo. G l 'i critti possono es er e in 11u111 er o di 150; 'cngor10 cel li tra i pitL idonei . l~

sta to inauguralo a ' ' ale11 1H lln T til\1 10 provin ciale cl'ig·icne, che comprend e 1111 cli spen sario anliLubercolare, uno an tivenereo ccl u11a cuola di p uericul lura . 1 Da una' relazione del doLL. Carlo d AnJ1 a risulta . c l1e nel la 1)r ovinci a di Trento sono s ta li is titui ti e f t111z io11ano r ego1armen.t e cinque refettori 1Tiaterni (freqll e nl a li giornalmenle da una m edia cli 150 don11c e O b ambini) , Yarì dispen sari p er la l la11ti (anche nei piccoli paesi) e la colo ni a infa11ti1e « Regina Elena » di 1"Iiralago 1 presso RjYa, che o. pi l n 1!50 })amhi11i deboli a1)partcnen ti a fan1i-

<rl i C

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. Presse 1Iéd. , 13 n1ag. -

i11aun-urali i rc1Ja rli per l 'as i le1lza alle rnadri, .. or li per Yolon là del Regi1lle: la cerimo11ia fu onorala <l a ll 'inlerYento Clci Princ i1)i di Pie n1011 le. DoflO la bened izione irnpa rti la dal Vicar io Gen erale, 'enrle scoperta una l aJ)ide co1111n c111or a liYa.

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[ANNO XL, NuM. 31 l

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I il u lo ' ieroterapico ~azio11 a] e co1nunica che - d<Jno uu 'interruzion e di clue inesi, cleler111inata dn fa lali c ir co lanze ben no te - ba o t len11lo, rl a1le au lo1ilà co111 pelenti, 1·a11Lorizzazionc a ripre11clcre in tera la 11ro1Jria a tti vi Là. L '1. lit u lo Siero lerapico f\iil a11esc co1n u11icn che 11tdl n l1a in co1ìlu11e co11 l 'IstiLt11 o Siero terapico 1 azionale, o che p er equiYoco sono la ti rilirati nnC' l1r a lcuni su oi prodotti , cl t1ran le le 011crnzioni ]>rr i I scquc. tro d ei prodotli e la cl1i1u:rura cli gue~lo .. ccondo Is titt1lo.

\nlo ni110 Gallo, cli ~les.;; inn , n1orlo 11el ~a 11 1 t or io cli .\reo. ha lascialo al1 '0s1)edale CiYico clrl l a ' un ci l là natale circa 3 n1ilio11i di lire .

fl s ig.

e il pH urinario. L ancet. 13 n1ag. dronti similari.

P .-L. V10LLE. I regimi

II. C "ur..tLL. J~pil essia e sin-

.\le~iz_ ii~elt, l~ Il1ag. C. FUNK. P ato1Jiologia. d eJ bisogno. - I\.. F. 1-IOFF~L\ l'\N. Mecljci11a interna

e i11alattie para d enlarie . .\1iinc1i. Med. Woch., 12 1nag. L . ~UN RNBEllER. Le scari ch e vaginali . - '1'. Bntrc scH. Gl'itteri . Zeiitsc lir. f .. Tub erk ., m ag. - E. LAss. Ser1sibilità. culanea d ei tuber colotici a ll o iodio e a]l 'istamina. Brit. 11fed. J ou rn. , 13 mn g-. - G. PAGET LAPAGE . E n cefalite po]iencefalit.c ed en cefalile ' 'accinale nei

JJa111bini. Arch. per lo . tuclio <le/la l ì i siopal. e Clin. del Ricambio, mar.-apr. ~l . ZAjtDJ. ' Ipe rtensio11e e dirtbete. - G. BARDATO J:'oHI EO. Il glu lnlione. R evue Neurol., apr. - L. l' \IH\AQUEn . Funzionedi lobi frontalj . - l\ . B., t: oo I N e H. CHAEFFER. La proYa dell "iperpnea . R ev. ùe Cir. d e Barce lona, ge11 . L . G u B E RA ALISAcH s. ì\Iala ltia gela Linosa del perj loneo. Gior n. 11l ed _ rl el l'A I l o Adige, apr . A. CONTI. i\ zion e ipoglicemizza n I e clell 'ac. cloridr. - A . GuAn1No. Formola l eucoci I ari a e ri serva al calina. P. TRAJ\IONTI. Ede n1i si lema Uzza ti a insorgen za

brusca. .~le di cin,a. (l\tl adr idì,

e R~ CouLLANT MEN DIGUTJA. Traltam. d elle anemie. Gazz. I ntern. di Mecl. e C11ir., 15 rnag. - M. B ARBIROLI. _i\denomi sp cri1nenla1i della cis tifellea. Rass. Cli1i.-Scient .. 15 mag . - D. G10RnAi~o. Appendiciti larvale. - \ . I LVENTO. I~a cu te nella cura delle malattie tbc. An.n. cl'I g., apr. - I . Gonn1En1,. ?vlicroflora propria (l el latle. - 1~. llEnT \f\ELr...r e E. CAsEruo. J\ggi unla di nitri ti a ll e carni insaccate. - A . FILIPP11 ·1. Nu oYo apparecc11io per i ·esam e alla luce di \'Tood. Riv,. OspedC11l. rna r . - GAL r,J . Valutaz. della ris posta del cu ore ai rneclicamen li . Med. Ib era, 13 niag. - E. BA EZ'\ ALoNso. Rapporti tra sisten1a r .-e. ed im1nl1nità. Nuova. Med. lf,alica, 30 apr. A. L AURI. La trasfu s. di sa1l g u e n elle ernotli si tbc. Riforma A1ecl. , 13 mag. - E. CASTRONuovo. Autoed etero-squa1no-1erapia n e]Ja p sori asi . J3ull. Ac. de Méd., 9 inag. G. ETJENNE e G. R1cHARD. L 'er edi tà ru~gli iperlesi . J(lin. ~Woch., 20 m ag. KAL'vErr. Basi fisiologich e nella cos tituzion e del la personalità. Bt: nGERS . Imm unizzazione percutan ea contro la difterite. Presse ~!éd. , 17 111ag. - M. PoLOXO\" KI e ÌI. \VAnEl\IBOURG. Insufficienza g licolilica. ~ H . V\tom .ERS e R. Ai,nÉoun. 1'ra llan1 . della fel)})re tifoide col n1ag. -

J . 13.

lnA CTA

11eosa1varsan. l\f ediz. vVel t, 20 n1ag. - E. ScffRELPHALU e al. La terapia con onde ultra-corte. - H. H ERXHEIMER. Il cu or e e lo sport. Nlorgagn,i, 30 apr . - G. LANzA . Azion e ipotensiYa d egli estratti n1uscolari . Patliologica, 15 mag. - R. TARANTOLA. Mixoglobulo i d ell 'appe11d ice Y. V. GR1l\IALDT. Pariepali le cron. Diagn. e T ecn . di Labor., 25 fcb. - O. ScrARRA. icrodia!ln . della ifilide al liYa. Jled. '"'Iil;nik. 19 J11ag. - G. GEu..L~G. L a stiti-

chezza abitl1ale.


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(;a:. cl ll ò/>., 20 n1ag. u111ero . ull ·;-i n es le. in . 4rc l l. J\,lal . .'l/)p. Dig. ecc. , mn g. - .t\ . 1) 1 .,111En e J . A. C..or. LA RO. Glicopatic. .J. ' . (~ROTT e a l. Ricerche con111ar at iYe u lla tollera11za per g li z u c-

c heri.

1239

CRONACA. EPIDEMIOLOGICA Mese di Febbraio 1933 30-1!6·2 -~

.Tour11al A. ,\f. A .. 6 1nag. - 11 . C. C'Alnunx. 'l in1ctizzazio11e d ella p 0Jn1oni le po l-O])er a lorin . I~ . H. LEE. Disorcli11i 11ell a inobilit à dcll .iridc. l~il 1 • Ilal. di .. l o1nat ol., n1ag. L. C Htl. l\fl X ·\TTn. c;cn giYopatie a tipo proliferante. ~ P. B. ~'' ,\ z7l OLJ . Bio ti11i e dental11ra . Riv. l t. di Terapia, 30 rnar . - \ · . ~[. B1r, C.\t~n . l)rofilassi e cura d ella p nr ali..: i pr . - l •. ·PEnAP.\ .:\ I. A sociazio11e nlebrino-11lasmochina n elle r ccicl i ,.e 111alarich e. '~ I . 1ll ed. l l . , n1ag. - M . (~.i\LABRE r. \!\ ... CR \YARTz. L 'ac ido lattico del .. a11 g n c i11 co11di1io ni norn1n]i e patologich e . G. ~1 . G" TOLDT. lJlerglicen1ia adrcrlalinica . - A. R oRF.CCB1, . B .\TTI ~T t :"ìr. Parati roidi e 111e labolisn 10 del calcio. ll .ic11. l\l in. TVoch ., 26 mag. - J E1L1~ El\ . . \ 1ioni bioloa icl1c rlell e 011d e ultra-corte. Ret'. Fra11ç de Gyn. ccc .. gin. - :\t1111ero til cl olore in ginecologia. J ou rnal A. l\1 . 1 ., 13 i11ag. - C. K EnEX ITURI e a l. Baci lli acido-re i · ten ti n ello stomaco e nelle feci di luhercolo lic i. - ,,, . H. CHULZE e al . Avvel ena111enlo da p ion1bo. - /o .. 20 mag. - J. 1~ nn·\T. Tralta1n. della poliomielite. ~f . BAnco J. .i\11cn1ia })ernic. e tbc.

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14'-l 407 111 356 135 352 12 1 H94

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Varicella.

10 1 299 1:13 449 10:1 206 l ! 8 452

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Va.iuol ? e V ajuoloide

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Tifo addominale

154 2c'8 151 256 128 206 131 207

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Difterite . e Cr oup

321 592 2 7 574 !l63 b68 318 701

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Meningite cereb ro-spina]e

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E ncefalit e ta rgica.

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Disseo te rja

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Pl1s t0J a maligoa 14 14 23 28 11 19 3 s - Tifo peteccb. Oo Jer A. a P. Peste bubb. - N essn na d••n1 11 zia

Indice alfabetico per materie. ,\Jcooltera1lia ·11ell e 111alat1ie p oln1onnri Pag . 1207 "\11e111ia ]Jro~rr iva e 1inf0gra11 ulo111:tl o i i11idoll are . . . . . . . . » 1225 Ane le ic c11irurg ich e . . . >, 1216 1\ tassie . . . . . . . . . . » 1212 1\tebri11: in11)iep-o . . 1205, 1229 ..\trep ia infa nt ile pri1nili' n ccl in ~ t1l i nolerapia . . . . . . . . . . . . )) 1226 )I ,\' ,·elenamen lo acuto cJa jodio . 122 t~atlerici cli a di liquidi o r ganici n 1230 Ralleri d i e11lerici : ricer r l1e 122!3 Bibliografia . . . . . . . . . . . • 1221 )) Carie dentale e a] irnc11 Iaz ione . . 1224 )) Cervell o: tumori: di ag110 .. i precoce' 1223 Col on : l umori . . . . . . . . . . . . . ,, 1224 f,orp i estr anei n elle JJrin1e ,·ie aerC'e e dige tive . . . . . . . . . . . . . . )) 1227 <~ ro rtaca del 1nov im. p r ofess. . . . . . n 1233 Cupreinia in diver i ta li patologici . . n 1223 Dcforn1 ilà c is tica congenit a della r egio11e t ernporo-mascellarc . . . . . . . . n 1223 Dermografi mo . . . . . . . . . . . . . n 1215 ·Echinococcosi : in Lrad er111oreazio11e 1227 1~mofilj a: t era1)ia ovarica . . . . . . ] 212 • Emoglobinin1 e Lrin e jndice cromatico 1223 )) l~moglobinuri a lnalarica: trattamento 1229 Ernia diaframmatica <lel t enue e d el cieco . . . . . . . . . . . . . . . . . n 1224 Febbre t ifoicl e : impiego del cloruro di sodio . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1229 F lebile po t-lifi ca della fr n1orale: circolo collaterale . . . . . . . . . . . . . . . n 1225 Giarispruclcn za sanitaria: quesiti . . . >, 1232 (;.ranulon1.a i11g uinale: in1pjego della fuaòina . . . . . . . . . . . . . . . . » 1229 Diritti di proprietà riservati. -

GraYiclanza: ' ari atio11i n1 orfo logjc Il e.' e funzio11ali <lei capiJl a ri . . . . . . . J>a.<J. 1225 l11iezion i c11do,·e11ose: JJericoli . . . . )) 1228 Ini ezionj lerapeulirhe: errori cli lcc uica )) 1230

Jperazo lcn1ia 110 l-o pcr a lorin . . f1)erp11ea: pro' <t de ll · -- . . . .

. .. . ..

Jsfru-:io n P Sllf)e riorr : Ics/ o uni1·0 <le/ le leggi . . . . . · · \Ialarin : an iicor1) i ìvlal ar ia : cura . . Jf e<li cina socia.le .. ~Ii elo i l e u cenlica . • Morle irllf>rovvi a: ca use ~ efro i. 1i }loidea . . . . . Perizie n1ed ico-legali : u11 errore dranl -

111alico

. . . . . . . . .

· · · ·

Pancr eas · neoplasia . . . . . . . . . . ca11cro: cl iugnosi bronco .. col)ol moni: . pica . . . . . . . . . · · · · · · Pol111oni: re ezi on e Bcllucci-Ch i ureo llacl1ianest e ie nei bambini . . . . . ... ciatica traun1a tic.: a .. . . . . .. . ~ellirem i a consecu ti' a a i11a .. lil C' a p·r ap-

pol o . . . . . . · · · · · · · · · · ~ i ero te ra pi:.1

·

i1npicgo cl ell 'e fedrina

i Iil i cl e e o f J ge a . . . . . . . . . . . . . S ifilide: ir11pjego dell a al ~ a])Urigli a • ... ord ì Là clei cacciat ori . . . . . . . . Sub lirl:1a lo corrosivo: do agg'io n ell e })as t igl ie . . . . . . . . . . . . . . Tubercol osi pol n1. : en1él lologia . . . . . ' ' eccl1i : r a11por ti ses u alj . . . . . . . . ' ' iln111in c B e rican1bio idrocarbon a to: lrJ ll a111. del dia'"be te . . . . . . . . . .

N on ~ consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non

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seguito ad

atuoritzazione scritta dalla f'edazinne. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonu .

e

FnUGON l ,

Red . capo .

A. Pozzi, Resp. Roma - Stab. Tipo-Lit . Armani di M. Courrier .

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1240

JL POLICLINICO

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[ANNO

XL,

~Ul\1.

31]

Nuova pubblicazione in corso di stampa:

dott. prof. ERMANNO MINGAZZINI docent e di Clinica delle Malattie delle Vie Urinarie e di Patologia Speciale Cl1irurgica nella R. Università. Pr.irnario U rologo nell' Ospedale del Littorio, Roma.

UROLOGIA PRATICA Prontua1,io ad uso dei medici condotti. Nell a compilazione di questo Manualetto ~i è te11uto costantem ente di vi ' ta la necessità di un rapido o rientamento te rapeutico. n1a sicco1ne la terapia non può esser e razion ale enza una precisa diagnosi, la materia è stata ·uddivisa secondo uno sch e ma che è parso adatto a tale scopo. Onde evitare inutili Tipetizioni, precede u11a parte generale ri guarùunle l o struanentario e la tecnica u.rologica, alla quale si rimanda anche volta a volta, n elle parti speciali. Segue una seconda parte destinata alla diagnosi di sede e natura , basata sulla valutazione esatta dei sinlo1ni. Questi, dapprin1a discu ssi singolar1nente p.er r egioni ed organo, ono stati poi raggruppati per forn1are le diverse sindromi. · Per ogn i malattia viene indi cata Ja r elativa terapia, circoscritta al pul'o n ecessario e ai m ezzi più semplici, 1na seguita da quelle indicazioni ch e possono indurre il pratico alla richiesta di un collega più esperto n ei casi più difficili. Infine, per rontodità di ricerca. chiude il Manualetto l'elenc<• alfab etico delle varie u1alattie e relativi rimedi .

Altre interessanti pubblicazioni di Urologia:

OLDI P l'O f • DOtt• GUSTAVO RAI \.4 JJ

Docente :li .l:'aoologia. Medica nella R . Univereit&, Primario Urologo nell'Ospedale Policlinico Umberto I

L'esame della funzione renale con i moderni metodi di indagine Prefazione del P1·of. ROBERTO ALESSANDRI Ri1101·tia11io qui di seguito l' l1iclice completo del volume: ·CA PITOLO I. RICORDI ANATOMICI. - CAPI'rOLO II. COSTITUZIONE CHIMICA DEL PLASM,\ SANGUIGNO E DELL'UREMIA· - CAPITOLO III. FISIOLOGIA DEL RENE : Seorezione esterna del rene•• secrezione interna del rene. - CAPITOLO IV. INSUFFICIENZA RENALE : Uremia •• Edemi . . Ipertrofia di cuore. - CAPITOLO V. ESPLORAZIONE DELLA FUNZIONE DEI DUE RENI PRESI INSIEME: 1 ~ METODI OHE SI BASANO SUL SOLO ESAME DEL~,E URINE: a.) Esam~ fun.zionale medi~nte l'analisi chimica, fisica e .micr~sco&>ica ~ell'~rina Il• b~le : Qu~t1tà delP~ma. Deae1met!'J.a: . Ureo~e~r.ia. Determinazione del cloruro d1 eod1p . Alb11m1nur1a. Esame mi-0roe.cop1co delle urine. - b) Metodi f1s1co·ch1m101 senza influenza artificiale sulla funzione del rene: La. crl~ aoo-pia delle uDìne. Cloruria alimentare S/ponta.nea. P.rova della resistenza elettrica dell'urina. Coefficiente azoturlco cli M. R. Boulud . Diast~. · e) Metodi che artificialmente influenzano la funzione del rene con l'in· troduzione di sostanze per via orale e per via sottocutanea: Albuminuria provocata Prova della cloruri.a a.Li· menta.re sperimentale. P rova dell'aumento della elim inazione ur.in!l..ria col mezzo dei diuretici. Le prove per mezzo delle eosta.nze col or3Allti · prova della fn-0&in.a.; tJrova del bleu di metilene; eliminazione del bleu di metilene. paragonata a quella. dell'urea; 11>rova della rosa.milio.a.. prova dell'indaico ca.rmin.io ; prova della fenol. sulfon-ftaleina.. Prova del la. eli mdnazione dello ioduro di J>Qta.seio'. Prova della elimina~ione del salicilato di · · sodio. Prova della elimina.z.ioue del lattosio. Prova della eliminazione dell'a.cido i'lì11>urioo. Prova della fiori· zina.. Capacità di d iluizione e di condensazione: l a poliuria provooo.ta lo studio della coneentra.zione ma&sima. · d) Lo studio della tossicità urinaria. - 2° LO STUDIO DELLA FUNZIONE RENALE CON I METODI BASATI SULL'ESAME DEL SANGUE: Studio morfologico del @angue : emazie; globuli bianchi. Studlio fieioo del s~gue: vi.&c?simetria; il ceefficiente viS-coeimet~co d,i Martinet ; crioscopia del &ang_u e; P.rova della pressi.on.e e.a.ngu.1gna. sistolica (Mx) e della pressione dia&tor1oa (Mn) . misura della prese.ione d1astol1ca; metodo oe.cilJa,. torio; va.lo~ della. pressione. differen.ziiaJe (PD~ . Studio ohi~ioo del sangue; prova. della coagul azione d~l sangue; mieura dell dbum'lna del siero (refrattometr1a); ureometria del s3/n1gue; a zotemia norma.le e patolog1oa; azoto totale e azoto reeiiduo ; lo st1tdio dell'aJOido urri·c o; c.reatinemia. e cr eatinine mia ; studio degli tdra"ti di cubonio contenuti nel E»an.gue: la gldoeemia ; la 1iipemia nelie leeiond ren•rul•i colesiterinemia; la lipemia totale nei nefriti cl; dosaggio dei sal·i di potassio nel sangue: studio dei gaa del e~nE?'lle: il C02. - 3° LO STUDIO DEIJ.A FUNZIONE RENALE CON l METODI BASATI SULL'ESAME COMPARATIVO DEL SANGUE E DELLE URINE: La orloscopia. oomparaita del sa.n.gue e delle ur:ilrue (Metodo d~ Léon Bernard). Il coefficiente emorenale di Bromberg. Coefficiente sftgmorena.le e ooeffioienrte idrul'lioo La ooeta,nte ureosecretoria o di Amba.rd: tecnica per la ricer.ca. della costante; valore del·l a coetante neÙ'uomo norma le· vaJore della costante in .pwtologia; la costante nelle m.alattiie chirurgiche dei reni; modifìcaziODJi a.olla. formula di Ambard. Cloruremia. e ooetante clorurosecretoria: metodi per dOE.1are il cloruro di sodio nel sangue. - CAPITOLO VI. ESAME DEL VALORE FUN· ZIONALE DI CIASCUN RENE PRESO SEPARATAMENTE : FISIQI.OGIA DEI RENI PRESI SEPARATAMENTE E COMPARATI FRA LORO. - I METODI DI ESPLORAZIONE RENAT1E APPLICATI ALL'ESAM E COMPARATO DEI DUE RENI: Prova. delle 608tanze coloranti. L'mdaco·carminio : cro:cJ.ocieto6copia: la fenol-Emlfon-ft aleina.; glioosoria. flor'iziniea; faooltà di ooncentrniztone 6 dii dilnimone. - CAPITOLO VII. VALORE DEI METODI DI DIAGNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE MEDICHE DEI RENI. - CAPITOLO VIII. VALORE DEI METODI DI DIAGNOSI FUNZIONALE NELLE MALATTIE CHI RURCICHE DEI RENI E IN QUELLE DELLE VIE URI· NARIE. - BIBLIOGRAFIA.

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Dott. GIOVANNI MARIA GIULIANI

Ass istente nella R. Clinica Chirurgica de ll'Università <li Padova

ad uso dei Medici Pratici Prefazione del Pròf. AMBR.OGIO FERRAR!

MANUALITÀ. CISTOSCOPICHE

SOMMARI O. - Prefazione - Princìpi de.Ila cistoscopia . Cistoscopii . Parte illuminante · Porta del cistoscopi o · Onglet · Cistoscopia · Cateterismo unilaterale e bilaterale - Cistoscopia ed irrigazi on e · Sorgenti luminose - Parte ottica · Sterilizzazione . V e.rificazioni . Tecnica della cisto5copia · onde · Preparazione d el malato · Introduzione del cisto::.copio nell.uomo . Aspetto d ella vescica · Trigono vesci cal e · Sbocchi ureterali · Cateteri nto d egli ureteri · Cistoscopia nella donna . Uretero·pielografin · Casi difficili per nn e a111e ci:.toscopico · Rachiane ~ tesia · Anestesia locale . Puntura epidurale . Volume in-8'\ di pa.gg . ' 'lli-79, con 58 figure in nero e a col ori interc:alate nel testo. Prezzo L. 1 5, viù le f:> pe1:e po tali di spedizione. Per gli abbonati ai nostri pe1·iodici 'ol e L. 1 3, 7 5 in porto franco. Per ottenere qua nto sopra, inviare V agli a all'editore Lu 1e1 POZZI , Ufficio Postal e Succursale diciotto, ROMA •


ANNO XL

Roma, 7 Agosto 1933 • XI

Num. 32

''

,,, fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavor i or igi na li: Ricciotti Del Zoppo: L~ radi azioni vitali nel sangue in rappcrto all'età. Note e con t ribut i: G. Barbera : L'importa11za del metodo Antonucci rJ)er la diagnosi di colecistite cronica. osservazioni ol in iche : A. Bellini : Voluminoso enterolita simulante un tumore addominale. T ecnica : C. Frigimelica : Nota preventiva sopra un processo di " pietrificazione,, dei tessuti a.nimali. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: B. Soler, De La Carrera: L'esplorazione del sistema nervoso vegetativo. ·- A. Eiselhsberg : Sopra un caso di fistola ventri~olare postrtraumatica e la sua rappresentazione radiologica. - H. Tilley : Cef l.lea e dolore nell'infia.mmazione dei seni nasali. - CuoaE : C. F. Coombs: La cura delle insufficienze cardiach e acute. - Oh. Achard: L'edema acuto del 1p olmon.e. - L. Roemhcld: Ginnastica respiratoria per i ca.rdiopazienti. - F . Deutsch: Il cuore degli sportivi. - R. Vargas Molinare: Fe1·ita transfoesa del cuore. Operazione, guarigione. - 0RGAN1 DI MOVIMENTO; E. Lorrington Gi~reest: Rotture e strappamenti di muscoli e tendini degli a.rti inferiori. - Thiesbiirger : Stra.ppa.mento sottocutaneo bilaterale simultaneo dai legamenti rotulei. - MALATTIE DEL LAVORO : L. Feci: La pneumoconiosi nei lavoratori di barite. Di vag azion i : L'a.zione della 1uce e delle altitudini sul1' organismo umano.

Cenn i bibliografici. Accade mie, Società mediche, Congressi: Società Lom· barda di Chirurgia. - R. Accademia Medica di Genova. - Soci ~tà Medico-Chirurgica di Catania. - Accademia Pugliese di Scienze. Appunti per il m edico pra tico : 0AS1Sl'ICA E TERAPIA: Due casi di leucemia monocitica. - Un caso di leucemia mielogena polinucleare senza splenomegalia. - Un caso di linfadenia leucemica da benzolo. - n trattam ento delle aremie. - Il trattamento delle anemie gravi. - Osservazioni sulla gastro- ed epatoterapia nell'anemic.1. perniciosa. - Sul destino dei malati di anemia perniciosa. - Lo. terapia della p seudoemofilia dei neonati. , - DIAGNOSTICA : La diagnosi eziologica delle orchiti acute. - lGraNE: Gli effetti della pastoriz zazione sulle proprietà nutritive del latte. - Contrjbuto alla conoscenza della microflora propria del l atte. - MEDICINA SCIENTIFICA: L'anatomia dell'asma studiata col lipiodol. - Una reazione fa.gocitaria nella febbre da fieno. - VARIA. Pol itica sanitaria e g iurisprudenza : G. Selvaggi: Risposte a quesiti rper questioni di massima. Nella vita professiona le : I struzione superiore. - Medicina socialt. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. · Notizie diverse. Rasseg na della stampa medica. Indice alfabe tico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

s Lo caso non è faci le stabilire se tal e comportamento sia la causa o 1 effetto del diminuito potere irradiante. Lo trovia1no b.asso anche in alcuni stati patologici come per ese1npio nell'obesità , in cui l 'atti,rità cellulare dei tessuti è spiccatamente ridotta e poi in molte altre forme morbose che vanno dalla cachessia conseguente a tumori maligni (periodo in oltrato) alla tubercolosi avanzata, per la perdita da parte d ell 'organismo a qualsiasi forma di rea. z1one. Qualche autore ha trovato u n a lto poter e radiante all'inizio d ,ell 'infezione tubercolare , ma in tal caso il fenomeno troverebbe una . spje.gar.ione nel tentativo da parte del corpo umano a reagire all 'invasione d el male, in quantochè esso viene gradatamente a diminuire a mano a mano ch·e l 'infezione vince ogni resistenza e determina quello stadio di astenia insensibile a qualsiasi r eazione. :È povero di raggi il sangue di soggetti in preda a pr ocessi infettivi acuti, dipendente molto probabilmente dal! 'indebolimento orga-

Jstituto di Clinica Generale della R. Università di Bari. Prof. L.

1F ERRANNrN1,

direttore .

Le r adiazioni vitali nel sangue in rapporto all'et à. Dott. RrccroTTI

DEL ZOPPO,

1

assistente volont.

Lo svil11ppo di qualunque organismo è esseniia ln1ente dovuto alla mol tiplicazione del~e cellule d i cui esso è costituito. La proliferazion e cellulare sembra poi stimolata e regolata da speciali radiazioni vitali dette anch e radiazioni mitogenetiche o raggi di Gu rwitsch . Normal1nente il sa~aue umano è più o meno r icco di simili radiazioni, la cui qu antità varia in rapporto a determinate cause e speciali circostan ze. Infatti il potere radian te mentr e è fortemente elevato nei giovai;ti sani ·e robu sti è di solito basso nei vecchi nei qual i si r iscontra .un r allentato ricambio or ganico; però in que-

1


1~42

« IL POLICLINICO »

nico, provocato ia dall >infezjone che dalla prolungata car enza alimentare. Quest'ultimo fatto verrebbe avvalorato dalle ricer che di coloro che avrebbero trovato . in animali affamati un sangue privo completamente di radia• • z1on1. I raggi di Gur\1\ritsch si originerebbero poi dal tessuto circolante sanguigno, attraverso processi ossidativi delle sostanze proteich·e (polipeptidi , aminoacidi) e processi ferme11tativi degl >idrati di carbonio. Il loro modo di prodursi giustifi cherebbe l 'alto numero di e i nelle fen1n1in e a ravide, ove i processi ossidativi e fermentativi sono esaltati a causa dello stato gravidico. All ' infuori del sangue, tutti gli altri tessuti , giunti al termine del loro sviluppo non emettono più radiazioni. 1Fanno eccezione a c iò solamente il midollo osseo, le ghiandole linfatiche e la milza d egli animali, e questo diverso compo,rtamento sembra dovuto alla presenza in questi orga:r.i di cc ossidasi ·» elementi indispensabili pe~ch è le radiazioni si producano. Anche i tessuti neoplastici emanano costantemente una note~ole quantità di raggi; qui però oltre alle ossidasi bisogna considerare un altro fattore, e cioè il notevole aumento del ricambio cellulare, come è stato chiaramente dimostrato da Marburg. Alessandro Gurwitsch , nel 1922, mentre ricercava i fattori causali della moltiplicazione cellulare, ebbe occasione di notare per la prima volta il potere radiante della materia vivente. Per le prime esperienze egli si servi di giovani radici di cipolla. l{icer ch·e successive dimostrarono ch e i raggi di Gurwitsch venivano emanati da molte sostanze organiche come i lieviti , i germogli di g irasole, i cotiledoni , le emulsioni batteriche, le uova fecondate degli anellidi e dei ricci di mare , il muscolo sartorio tetanizzato d ella rana > il torlo d'uovo del pollo , la saliva, l 'urina, i tumori ecc. Si stabili appart~nere questi raggi al carr1po d egli ultravioletti , capaci di agire anche a dis tanza attraverso l 'aria , l 'acqua, 10 sch ermo di W ood, una otlile lamina di quarzo e per riflession e : aventi llna lunghezza d 'onda che per Gurv,ritsch e Frank sarebbe dai 1930 ai 2370 Ang trorns m entre che per Reiter e Gabor la lungh ezza d 'onda si aggirerebbe intorno ai 3400 Ai1gstr6ms. Infine Gola, Pre tti ed altri, con speciali accor gimenti di t ecnica e dispositivi sono riusciti anche ad impressionare delle lastre fotogra fiche, con 1' e posizione di sostanze emananti radiazioni, venendo così a confermare sempre più la reale esistenza di essi. In seguito a tutte queste ricer ch e ed in con-

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siderazione de11 'inJportanza che va sempre più acquistando l 'arO'omento, ho creduto interessante studiare il comportamento dei raggi mitogenetici nel ~ ang·ue in rapporto all'età ed al sesso. A ta]e scopo mi son servito di individui sani robusti e appartenenti alla seconda combinazione del De Giovanni. Ho considerato altresì tali esperienze come l'inizio e la base di nuovi studi che ho in a11imo di condurre e perciò ho incominciato gJi esperimenti s11 persone normali per rendermi edotto maggiorn1ente deJl>argomento ed essere agevolato nello studio di alcuni stati 111orbosi.

Per la d eterminazione del potere radiante 110 usato « l 'Emoradimetro » di Pretti il quale n elle sue parti essenziali è costituito da un piatto di ebanite contenente al centro un piccolo dado di nike l saldato ad un dischetto dello stesso J1-:cta llo e che gli serve da base-: Su di una faccia laterale del dado, si trovano otto fori, disposti in senso circolare , ad ugual distanza l'uno dall 'altro , e continuantisi entro il cubo fino a raggiunger e Ja parete opposta. In questo modo il dado è attraversato da otto cunicoli , a disposizione circolare, ed entro ai quali s'infiltrano otto sottilissime minuge di vetro che vengono cosi a formare una piccola raggera a raggi paralleli, sporgenti dalle due opposte facce di centimetri due e mezzo per lato. Ad un 'estrem ità d elle minuge s'incastona una goccia di sang ue precedentemente emolizzata , mentre all 'a.ltra estren1ità si colloca una goccia di acqua distillata. A 5 mm. di di-· tanza dalle du e gocce si d epone una cultura di saccaromiceti ... viluppatasi su agar maltoato. La cultura "' u agar viene prima dell'uso trattata nella seguente maniera : Da un ceppo puro , se n e preleva un 'ansata e la si stempera entro ad una provetta conte- · nente una soluzion e sterile di glucosio al 25 %. Dopo qualche giorno di permanenza in termostato a 25° la colonia si è riccamente sviluppata com e lo dimostra I 'intorbidamento del liquido ed il deposito in fondo alla provetta. Si versa allora qualche goccia della sospensione sulla su p,erficie libera di un blocco di agar maltosato (maltosio al 2 %) e contenuto in una capsula di Petri e modificata dal Pretti. Dopo 15-20 ore di soggiorno in termostato a 25°, si è formata una sottile pellicola sulla superficie dell'agar (indice dell'avvenuta proliferazione dei blastomiceti) ed è quindi pronta per I 'u so. Si estrae allora il blocco


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S:CZlONE PRATICA

dalla capsula, lo si taglia in due con una lametta di rasoio e le due metà vengono collocate rispettivamente avanti alle gocce con le superfici di cultura rivolte verso di queste. Dopo aver tenuto esposte le culture, cosi allestite, per un quarto d'ora all'azione del sangue e del l'acqua distillata, si allontana il dado contenente le gocce dall'apparecchio, si copre il piatto con un.a campana di vetro, t enendolo poi per un'ora e tre quarti in tern10stato a 25°. Trascorso il termine, senza porre alcuno indugio, dal blocco di agar si preleva con un 'ansa la parte di patina esposta all'azione radiante , la si stempera in uno o due em e. di acqua distillata e una goccia di questa si pone al microscopio osservandola con obiettivo a secco a forte ingrandimento. Contemporaneamente lo stesso procedimento viene usato per la cultura esposta alla goccia di acqua distillata e che serve per controllo. Si procede quindi alla conta dei saccaromiceti avendo cura , come dice il Protti, di numerare non meno di 1500-2000 elementi prima di stabilire la percentuale delle gemme appena nate su quelle mature. Il sistema per vplutare l'intensità del potere radiante del sangue di fronte ad una cultura di blastomiceti è quello di contare allo scadere dell'ora e tre quarti un certo numero di cellule, calcolando la percentuale delle gemme appena nate e fa cendo poi la differenza con la percentuale delle gemme trovate sul materiale di controllo. La differenza trovata indica l'intensità del potere radiante del sangue in esame. CA N. T. sangue: S. D. sangue: T. G. sangue: L. G. sangue: G. B. sangue: C. C. sangue: M. T. sangue: R. D. sangue: L. F. sangue : A. A. sangue: G. P. • sangu e:

(u omo), + 23. (uomo), + tiO. (uomo), + 47. (clonna),

+

I

STUDI ATI.

di anni 14 : jJotere ra(lian le del di anni• 20: potere radian le del di anni 21: potere radian le del di anni 20: potere radiant e del

41.

(dorina), + 30. (uomo), + 46. (u omo), + 50. (uomo), + 39. (donna), + 35. (u omo), + 40. (uomo), + 35. V. M. (uomo), saigue: + 31.

di anni 24: potere radiante del

.

di anni 26 : })Otere radiante del di anni• 29: potere radiante del di anni 32: potere radian1e del di anni 33: potere radiant e? <l el di anni 40: potere r adiant e del . di anni 39: potere radiante del

. 47: di anru potere radiante òel

1243

C. P. M. (donna), di anni 51: po tere radiante sangu e: + 19. C. V. (uomo), di anni 58: potere radiante sangue: + 24. F. M . (donna), di anni 60: potere radiante sangu e: + 8. L. D. (uoino), di anni 65: potere radiante sangi.1e : + 17. D. D. (donna), di an11i 70: poter e r adiante san gu e: + 13. N. M. (u omo), di anni 71: poter e radja11tc angue: + 20. P. P. (uomo), di anni 78: potere radiante .. angue : nullo. G. D. (uomo), di anni 80: potere radiante angue : + 6.

del del del del del del del del

Le cifre riportate, rappresentano la media di due, tre valutazioni praticate a d ogni individuo sempre al mattino e a dig iuno dalla sera precedente. Ho preferito fare le determinazioni ' semprenelle stesse ore, per non incorrere nelle oscillazioni che si verificano nei diversi periodi del]a giornata. · · I risultati da m e ottenuti co incidono in alcuni casi con quelli trovati dal Protti, però mentre quest'autore ha notato ch e il potere radiante è più alto dai 20 ai 40 anni , io ho rilevato le cifre più alte solo dai 20 ai 30.

*** Da vario tempo il Protti, pratica con brillanti risultati n ella senilità e n ella vecchiaia precoce, la cura del ringiovanimento, mediante 1'emoinnesto intramuscolare. Il m etodo tenderebbe a sostituire il trapianlo ghiandolare ch e rappresenta una terapia unilaterale, di non facile applicazione ed i cui risultati effimeri non sempre son o privi d 'inconvenienti . Egli invece, con tre o quattro iniezioni intramuscolari di 10 eme. di an gue })Ul'O ed accuratamente scelto, avrebbe semplificato notevolmen te il sistema di cura, rendendolo alla portbta di qualunqt1e medico, esente da pericoli e di ottima efficacia. Per il buon ris11ltato del su ccesso occorre però molta. accuratezza n ella scelta del donatore di sangue poichè si è constatato ch e quanto più esso possiede un alto potere r.adi.ante per tanto maggiori e soddisfacenti sono g li e ffetti conseguiti. Le su e esperienze però hanno bisogno cli maggiori conferme. Un vasto campo di applicazione per I'emoinnesto offrirebbero le ma- · lattie delle ghiandole a secrezione inlerna, in cui i preparati ormonici, sia per il n1odo come ' Tengono all estiti e sia per lo scarso valore r h e hanno sulla rein legrazione dclln gl1 inn doln n1-

'


t

terata, si sono rivelati insufficienti o addirittura inutili. Pochi esperimentj si sono fatti in proposito sinora; ciononostante si è visto che persone affette da polisarcia, sottoponendosi all'emoinnesto e prendendo una sola compressa di estratto tiroideo sono riuscite a diminuire di 15-20 chili di peso mentre ch e ,con la sola cura opoterapica non avevano ottenuto ch e disturbi a carico del cuore e d el sistema nervoso. Anche in alcuni casi di diabete pancreatico, refrattari al trattamento insulinico, si sareb, bero avuti ottimi effetti. ·un largo orizzonte sembra aprirsi poi per i • cancerosi: L'osservazione che soggetti in preda a questo male sono costantemente privi di radiazioni nel sangue, lascia supporre che, venendo a mancare l 'azione r egolatrice dei raggi sul meiabolismo organjco, si possa d eter1ninare in qualch e g ruppo di cellule, predisposte alla proliferazione maligna, quella moltiplicazione atipica che dà poi origine al t essuto neopla's tico. Ma oltre a questa semplice ipotesi vi è 'un altro fatto che non può non essere preso in considerazione, ed è il riscontrare in donne gravide (doLate di un sangue ad altissimo potere radiante) e precedentemente affette da tumore, l 'arresto d ello sviluppo del neoplasma durante il periodo della gestaziope . · Quesle due diverse osser vazioni suggerirebb ero il tentativo d ella cura dell'emoinnesto nei casi di tumori inoperabili. •

CONCLUSIONI. '

'

.

Dalle ricer ch e da me eseguite e dalle brevi considerazioni fatte, cr edo ch e si possa concludere cl1e i raggi mitogenetici , rappresentano senza dubbio un elemento per stabilire con una certa esattezza, i poteri vitali dell 'organismo, e ciò perchè li troviamo maggiormente conten11ti nel sangue di giovani sani e robusti, e nel periodo dai 20 ai 30 anni, epoca in cui l 'organismo ha raggiunto il massimo sviluppo e può espletare la massima attività . RIASSUNTO.

L' A. ha studiato il comportamento delle radiazioni vitali nel sangue di venti soggetti normali in rapporto all'età, ed ha riscontrato il massimo potere radiante fra i 20 ed i 3-0 • anni. BIBLIOGllAFI1\ . G. Ueber mil og. Strahlung. Biol . Zentralbl., 49, 1929. GuRw1Tscn A. Die mitog. Str. aus d. Blattern v. Sedum. Eine Erwider. an C. H aberlandt . Ibid., 49, 1929.

HABERLAN DT

[ANNO XL, NuM. 82)

« IL POLICLINICO »

1244

GU'l"l'ENJJERG .

Zu1· Theorie d. milog. Slrahlen. Ibid.,

48, 1928. I

Sulla fotografia e la eccitazione delle radiazioni del Gunvitsch. Atti Soc. Cultori. Se. M. e Nat., Cagliari, n. 2, 1930. BoNoMo S. Ricerche sulle radiazioni mitogenetiche del sangue nelle m<1Jlattie infettive acute. Estr. Boll. Ace. Pugliese di Scienze, gennaio 933. CASAGRANDI O. L e acque minerali viv e e i loro principi vitali. Rivista It. Idrol. e Pat. Ricambio, 1920, ' CLERICI A. Le radiazioni mitog enef i che. Gazzetta degli Ospedali e delle Clinic he, n. 1, 1930. MAXIA C. Intensificazione della segmentazion e di uova di cc Paracentrotus lividus )) sotto l'influenza di radiazioni mitogenetiche. R. Comitato talassografico italiano. Mem oria C. L. V., Ven ezia 1929. , In. Gli anelli di Liesegany adoperali come detef.tori negli studi delle r adiazioni 1nitogen eliche. Atti ,Soc. Cult. Se. Med . Nat., Cagliari, 1930. ~ETRI L . Sopra le ra diazioni mitogenetiche d··l Gurwitsch. Rend. R . Ace. Lincei, cl. Se. lis. mat. e na l. . S. 6, voi. VII, 891, 1928. PRO'll'tr G . L 'e moinn esto intramuscolar e e le radia, zioni vi.tali nella vecchiaia e n.ell 'esaurimento .. . Ediz. lloep li . Z1RPOLO . Riv. fis. inat. e Se. Nat., 1929. BRUNETTI e MAXIA.

I

NOTE E CONTRIBUTI. Ospedale del Littorio in Roma - Padiglione Morgagni. Chir. primario: Prof. C.

A NTONucc1.

L'impo1·tanza del metodo A.ntonucci pe1· la diagnosi di colecistite cronica. Dott. G1ovANN1 B. IBBERA, aiuto chirurgo d egli Ospedali di Roma. Col nome di Colecistografia rai)ida Antonucci ha proposto un nuovo metodo di Colecist ografia basato sul principio di associare all'iniezio ne endovenosa di tetraiodo-fenolftaleina una certa quantità di glucosio. Egli ha ottenuto coleci stografie di vescicole sar1e dopo 1-2-3 ore dalla iniezione . In una serie di arLicoli apparsi sul cc Policlinico », Sez. Pratica, 1931, sulla cc Rivista Italiana di Radiologia », 1932, sulla cc Presse Médicale n, 1932, ha dirr1ostrato la bontà d~l metodo , precisata la tecnica e l'applicazione nella pratica corr ente. In un individuo che era stato operato di cisti di echinococco suppurata del fegato e ch e presentava una fistola dei dotti biliari intraepatici, praticai con1parativanJ.ente la prova di Graham e quella di Antonucci raccogliendo frazionatart1entc la bile erogata dalla fistola. Col metodo di Graham ottenni in 12 ore 99 cc. di bile con una m e dia di cc. 8 all'ora . Col metodo Antonucci otLenni in 3 ore 4 7 cc. di bile con una m edia di 15,6 cc. all'ora. L'immagine colecistografica si ebbe col metodo di Graham in 12a ora, col m etodo Antonucci in 3a ora. L 'opacità radiologica dei campioni di bile non diede differenze appreziabili nel me1


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SEZIONE PRATICA

todo di Gral1am , n el m etodo Anto1111cci il massimo di opacità fu ·presentata dai cam}Jioni della 4a e 5a m ezz 'ora. Co11clusi cl1e 11Jentre col metodo di Graham la tetraiodo vien e eliminata in maniera continua , quasi co ta nte e solo il potere di concentrazion e può render e vi ·ibil e la coleci ti , c0 l m etodo Anton11cci invece si ha un brusco e prccoc-0 arrivo n ella ci Li fellea di bile carica di iodio e 1}erciò il potere di concentrazione è in questo n1etodo m enu i1npor tante . È eh iaro cl1e la capacità della parete della c istifellea a distendersi sotto un bru .. co afflus o di bi le carica di iodio dipe11der à in prim o luogo dallo stato normale o no della par ete te a: la prova Antonucci per ciò , ch e si fonda principalmente sulla distensibilità della parete vescicolare e non sul 1p otere di con cen trazion e della mucosa, è oltre ch e rapida anche m olto sen ibile. E'ino alla proYa .i\ ntonucci si può dire cl1e la diagnosi radiologica di colecistite cronica n on fosse basata su d.at i preci i e facilrnenLe rileva bili. I segni indiretti radiolog ici son o di in Lerpretazione m olto delicat a e soggetti a errori d 'apprezza1nento individua]e. Con la prova di Gral1am1vescicole croni caTl1ente infiammate possono produrre una buona in1mag ine colecistografica. Graham stesso dice: « da una parte una vescicola diagnotiti cata com e avente una funzione normale m edianle la colecistografia può niostrare all'operazione alcune vecchie adesioni rappresentanti processi guariti e d 'altra parte una vescicola può apparire normale aJl 'operazione pur essendovi una completa manca·n za della funzione concentrante ». Cosicch è p er arrivare alla tliag nosi di colecistite cronica con la prova di Grahan1 bisogi1a basarsi su sfumature dell 'in11na.gine colecistografica p. es. ombra di opacità più tenue del solito , parete non diste11sibile, ritardo n ella forn1azione dell 'imrr1agine, ritardo e lentezza d elJo svuotame nto . aturaln1 eute in tal i11odo solo con una granùi. . ima pratica di colecistografie si possono dar e giudizi ch e ~ i approssiman o alla verità e n on sempre è eYitabile l 'error e. Con la prova Antonucci le vescicole a ffette da infiamm.azion e cronica non dan110 a so Ju tamente alcuna i1111nagine colecistografi ca 11eJle prime quattro ore dell ' esame m er1tre nello stesso periodo d i te111 po , a partire dalla prirn a ora e spesso dalla prima r11ezz 'ora vescicole sa11e si dimostrano b en riempite e fortem.ente di stese. Questo criterio può et:5sere affermato in l)ase a 300 colecistografie ef'eguite n el Reparto Chirurgico Mor gao·ni del] 'O peclal e del Littorio 11 egli anni 1931-1932. Le colecisti a 1)or tate ii1 )Jar-,e ai risultati della prova. Antonu cci i on o d in10-

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stra te all'esame macroscopico e istologico costa ntemente malate. In gen erale si è trattalo di colecisti a fragola o di co lecistiti c roniche non litiasiche secondarie sp ecialm ente a tifo e ad appendicite. Spessissimo la prova ha dimoslrato ammalate colecisti che, pur presentando una n1ucosa normale , mostravano seg11i grosso lani di pericolecistite per la qua] e aµ flUn to la parL't e della vescicola non si lascia va distendere Nei casi clinici che ri1Jort.o , si tratta cli P. che presentavano segni clini ci evidenti, e anche di t111a certa gravità, di colecistiLe cronica non litiasica . Eseguita la c0lecistografia col n1etodo Graham sempre iniettando la letraiodo per via endovenosa, si ebbe buon riempimen to della vescicola in sa e 12a. ora. È vero ch e qualche volta l 'ombra era un po ' tenue, ma i risultati colecistog rafici portavan o ad ammettere che la vescica la e ra sana , ed eran o in con trasto con le so fferen ze lamentate dai P. Eseguita n egli stessi P. la colecistografia col metodo Antonucci non si ebbe alcun riernpim ento della vescicola. All'atto operativo si notarono speciamente in ten se. lesioni di p ericola-cistite ch e .spiegaro110 come la iparete della colecisti n on si fosse potuta distendere sotto il brusco . affiusso di bile e avesse dato imma oo-ine nega t1va n el metodo Ar1Lonucci , m entre Ja relativa integrità de lla mucosa controllata con l'esam e istologico, dimostrava con1 e, essendo mantenuto il potere della con centrazione, si fosse ottenuta ~na buona in1mag i11e radiologica col n1etodo d1 Graham . I. - M. Mar cella , a . 17. Dal 6 novembre 193! dolore continuo n ella fossa iliaca d., spesso vomito, modica febbre, stitichezza. Dolenti i .punti a~p~11;dicolar~ . All '~s . radiologico; appenò1ce non v1s1b1Je, regione cieco-appendicolare molto dolente. La colecistografia col metodo Antonucci <lii:nostra buon riempimen lo deJl 'organo fin dalla prima ora . C?perazione : 16-XII-31 (dott. Barbera). Eteronarco~1 . Mac-Burn fY . Appendice grossa . come il dito mignolo, a pareti spesse, m ollo iper emica . Append~cect.omia . Sutura a pi ani . Esce guarita dopo 10 g1orn1 . Ritorna il 17-VII-1932 l am entandosi di dolori all 'ipocondrio destro irradiati alla spalla destra. Stitichezza . Disturbi diges tivi . Dolentissimo il punto ci stico. Indagine r adiologica col m etodo Antonucci. Nessun riempimento della colecisti nelle 4 ore successive all 'ini ezi on e. Si prescrive cura medica ed esce il 24-VIl-32 con r acco1nandazione di far si rivedere ~e i dis turbi non cessassero. Ritorna il 9-Xl-32 lamentandosi di peso al}'epigastrio continuo, più for te dopo i pasti, eruttazioni, aci<lità; n ell'agosto aveva avu lo improvvisi e forti dol ori ali 'epigastrio e ipocondrii a tipo di colica , con ,·omito bilioso, m odica elevazion e d ella temperatl1ra; n el settembre t ale sintomatol ogi a si era ripe1uta più gr ave. J1 10-XT-32 esam e colecistograOssERVAZIONE


1~6

lL POLICLINICO »

l(

fico col i11etodo Antonucci. Nesst1n riempimento della cistifellea. Il 22-Xl ripetuta l 'indagine col metodo di Graham. Buon riempimento della cistifellea in 12a. ora (vedi radiogrammi 1 e 2).

RADIOGRAMMA N. 1. - Ossel'v. I. Melorlo Nessun rie1npirnento alla 3a. ora.

A11 lonucci .

[ANNO XL, NuM. 82]

faccia inferiore. Solo i I fo11do della vescicola è libero. Le aderenze si es tendono anche sul cistico. Distaccate le arlerenze e liberalo l 'orga110 la parete riman e spoglia di peritoneo, è opacata e un po• s pessa; il collo è ectasico, una ghiandola ingorgata s ul cistico. Colecis tec tomia in via retrograda alla Mayo. La n1ucosa è alquanlo pallida, un po' ispessita. Al) 'esame istologico nulla di notevole a carico della mucosa e sottomucosa. Sierosa ispessita, fibrosa. La P. usr.l auarita in 15a. g iorna la. Rivista in seguito dopo un m ese e 1nezzo di ce di 11on avere più dolori, ma solo s titichezza. 111 questo casp si tratta a di una i1otevole p ericolecistite ch e si era. sviluppata cerla1nente in seguito all 'appendicite. In fa lli Ja colecistografia eseg·uila neI novembre 1932 aveva dimostrata una vescicola normal e e solo in seguito la P. aveva co111inciato a soifrire di dolori sottoe1)atici. L 'integrità dell1 mucosa spiega il buon riempimento col metodo di Graham, i 'in tensa pericolecistite impedì, nella l)rova Antonucci, che la parete si distendesse sotto il brusco afflusso del composto opacizzante e l 'imm agine colecistografica mancò. OsSEf\VAzroNE II. - M. Giuseppina, di a. 28 . A .10 anni malaria, a 24 anni reumatismo poliarticolare acuto . Dall'età di 7 anni soffre di dolori Jancinanti all 'epigaslrio co11 irradiazioni a tutto J 'addome, accon1pagnati da acidità ed eruttazioni, 11on in rapporto con i pasti. Spesso vqmito, di liquido biliare. Dolente il f)t1nlo cistico, i punti epi gastrici e l a zona coledoco-pa11creatica. Esame colecistografico col metodo· Antonucci eseg uito 2 volte, il 2 ed il 26 nove111bre 1932, non diu ios lr:i alcuna in1n1ag i ne colecis tografica. Col me-

'

. '

RADtOGRAl.\11\IA N. 2. - Osserv. I . Metodo Graham . Buon rie n1pi1nento alla 12a ora . 'Opcrazio11c il 27-XI-32 (dott. Barbèra). Etero11aro4cosi. Lapara lomia transreltale d . La colecisti è complctan1cnle ader ente all 'angolo CJ>a lico del coJon per m e nìbrane infiammatorie in1pianlale sulla •

N. 3. - Osserv. Il. Metodo Antonucci. Nessun riempimento d ella colecisti in 3a. ora.

J\AnIOGRAMMA

todo di Graham esegui Lo il 9 dice1nbre, discreto rien1pimento alla 14a ora che diviene evidente alla 16a. ora (vedi radiogrammi 3 e 4). Operazione (do lt . Ilizzo) : 12-Xll-32. R. a11est.


{ANNO

XL, NuM. 32]

S EZTONE PRATICA

lutoc. Transreltale d. l 'otuìe aderenza della colecisti al colon . L'ader en za è aJ)ba ta n za tenace, ma è possibile trovare un pia110 dj .. eparazione. Liberazione ancl1e del ci tico. Le pareti della vescicola sono un po' i pes ile; dt1e linfoghiandole sul ci. stico. Colecistectomia alla ~Iayo. Guarigion e in 15 .giorni . All 'e ame i11acro copico la vescicola presenta la sierosa i11olt o opaca la e i pessita nella zona dell 'aderenza, nlucosa biancastra un po· ispessita, bile densa <.l a slasi. All'esame istologico la mucosa appare ispessita , in alcuni punti si vede infiltrazione leucocitaria

1247

Colecis lectomia. Pilorectomia. Billrolh II . Tubo e zaffo . .Sutura a piani. Guarigioue. Aper to lo s tom cco non si trovano lesion i ulce-

RAn10G nA~1~1A

5. - Osserv. III . Melodo Antonucci. ~Iancato riempimento jn 4a ora. .

Osserv. II . Metodo Graham. Buon riempimento della colecis ti in 16a ora.

RADIOGRAMMA

N. 4. -

discreta, muscolare ben sviluppat a, gr asso so ttosiecoso, sierosa 1nolto ispessita in alcuni punti con aspetto fibroso. OssERVAZIONE III. - G. Alberto, a. 24. A 8 anni pleurite secca. Da un anno e m ezzo senso di peso e bruciore un 'ora dopo i pasti. Da 2 mesi dolori più intensi. Es. radiologico dell 'apparalo digerente il 15 nov. 1932. Stomaco a piccolo riempimento dimostra pliche grossolane; a riempimento completo si dimostra ectasico con zona di ipersecrezione in allo. Microbulbo, modica dilatazione del recesso interno con piloro ecce11trico e contratto spasticamente. Vuotamento ritard ato con residui antrali abbondanti. Colecistografia metodo Antonucci, 22-XI-32. Man cato riempimento della colecisti n elle 4 ore su ccessive al! 'iniezion e. Colecistografia metodo di Graham, 29-XI-32. Buon riempimento della colecisti (vedi radiogrammi 5 e 6). Operazione (prof. Anlonucci) : lG-1-33. R. An. tutoc. Laparat. mediana xifo-ornbellicale. Aderenze infiammatorie tenaci stil collo della cistifellea e sul cistico; e da qui estese al duodeno ove si riscontra intensa periduodenite. Pare li della vescicola ispessilt!, qua e là biancastre.

Osserv. III. Metodo Graham. Buon riempimento in i2a. ora.

RADIOGRAl\'fl\tA

N. 6. -

rative sulla mucosa del piloro e del duodeno. La periduocle11ite è molto intensa, la sierosa ispessita e addensata a strie longitudinali . La mucosa del-


1248

H JL

POLl<.;LINlt:O

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la vescicola è ispessita, in -alcuni punti con a petto quasi papillon1atoso, colorito bian co gr jgja tro. Bile densa, do stasi. E . i lologico: Infiltrazione leu coci larja della par e te, i pe simento della si ero ~ a. In que lo caso la pericoleci 1i le e la p eriduod enite erano imputabili alla colecisti le cronica. O sEnVAZJONE IV. - C. Angelo, n. 43, calzolaio. Da 2-3 anni continui dolori a11 'epign · t rj o, qualche volta attenuati dall 'ingestj one clel e i bo, di solito protraentisi per tutta l a sera e part e clella no tte. Eruttazioni acide e bruciore epigo.s lri co. Individuo molto grasso, palliclo, clolorc sui punti epigastrici e sul punto cistico. Esami radiologici : Tubo digerente: s101naco modican1enlc ectasico, i1)erperistal tico, duodeno deforn1ato con r ecesso inferiore dilatal o, s pasmo n1edio bulbare. Recesso superiore co n t rat Lo. Jn

»

[ANNO XL, Nuf.1. 321

forme1nenle blua lro. Ciò i1or1 ostante sulla scorta dei dati coleci tografi ci deJ 111 e toclo Anlonucci si d ecide di proceder e a lln colcc is lectomia. Colecisteclon1in aJ lc1 \la o. Ga lroen1erostomia J)OSleriore I r ans111esocolir a. 1' ubo e zaffo. Sut. a piani. Aperta Jn colec i li ·i din1ostra il tipico a petto della vescicola fragola . L 'esame istologico conferma . Guarigione. È notevole in que lo caso ch e la ,·cscicola dal1·esterno era assolula1n e11te di aspelto normale e nulla faceYa sospc l la re ia colcs lcrosi intensa della n1ucosa. Tale vescicola sar e])be s ta ia con servata in base alla colecistografia col rn e lodo d i Graham., tanto più che la periduode n i Le e Ja perjcolecistite erano spiegate dalla presen za del! 'u lcera cluodenale. Solo in base al mancato r iem11im en lo con la prova Anlonucci fu decisa l ·as1)ortazion e della vescicola. •

RAoroGRAMl\1A N. 7. - Osserv. ' ' · Melodo Anlonucci . Tenuissimo riempimento in 4a ora. alcuni radiogrammi ombra a nicchia della parete posteriore. l~ole(1 i ~ tografia metodo Graham: colorazio11e ten uc i11 i2n ora. 1 :o1cc i ~ l ografia metodo A11tonucci : colorazio11e 1n:111ca la. v µerazion e (prof. Anlonucci) : 23-1-33. R. An.

lu loc. adr. Laparal. mediana x. o. lomaco di grandezza normale. · Vasi sanguigni dell antro pi lorico iniettati, il resto dello sl. dimoslra vasi normali. Ulcera della ia. porzione del doudeno al confine con la 2a. porzione. Inten sa periduodenite eslc a verso il collo della vescicola e verso i] cis tico. In. questa zona il peritoneo è m olto ispesit o, opaca lo e ricco di vasi . Si ritien e che l 'infi a n1111azione d el peritoneo e 1'ispe si1nento della ~ i crosa intorno al cistico siano econd arie all 'ulrera duodenale. Le pareti della coleci ti sono apparcnl e111ente n ormali, morbide e di colorito uni1

RADIOGRAl\fl\IA N. 8. - Osserv. V. f\1etodo Grah am . Buon rie1upimento i11 128 ora OssERYAZIONE V. - ·r. Ge1nn1a, a. 40, due gravidanze. Un anno fa Yivi dolori al fianco destro con febbr.e e vomito Yerdastro a1naro. Due mesi dopo nuovo dolore a tipo di colica . Dopo i pasti avverte senso di peso all 'epigastrio, erutta;Zioni e talvolta vomito di materii!le verdastro. Dolente la pressione sui punti cislico e appe11dicolare. Durante la degenza in ospedale colica epatica du rala . per tutta u na notte. Es. radiologico dell 'appara to urinario e digerente negatiYo . ColecisLografia m etodo Antonucci il 16-XII -32. Tenuissimo r iempimento della vescicola n elle prime 4 ore seguenti al i 'iniezione. Colecistografia col ni~todo di Graham il 30-XII-32. Buon rie1npimento della vescicola che p erò si vuota tardivamente con la prova di Bronner (radiogrammi 7 e 8). Si ripete la colecislografia col metodo Antonucci il 21.J-33. :Nelle J)rin1e 4 ore di esame nesst111a in1n1agine <l ella coler i Li. Poich è alla 6a ora


(ANNO XL,

~U~I .

:32J

SEZIONE

un r adiogram111a clin1os tra ben evidente la presenza di tetraiodo n ell 'inte tino, si eseguono su ccessiYi radiogran1n1i in a_1oa.12a. ora. Ques ti climostrano buon rie1npimento della colecis ti con1e 11el 1netodo di Graham. Questo rien1pimento tardivo n el metodo Anlonucci è importante ; in ques to caso la prova con erva il suo valore poich é jl riempimento precoce è mancato e cioè la parete non si è lasciata dis tendere dal brusco amusso di bile carica di iodio . Ques to si è river sa to n ell ' ·.nleslino in tal copia da essere svelato radiolog~ca1nente. B stato evidentemente riassorbito dall 'intestino e riportato al fegato che, nel tempo successivo l'ha segregato con la bile e dopo la co11centrazio11e avvenuta nella cistifellea è apparsn l 'imn1agine colecislograflca. In altri termini i è avuto un comportan1ento simile a quello the si h a con la prova di Graham per via orale. Operazione (dott. Barbèra) : 27-I-33. Et. n ar cosi. Laparotomia transretlale D. ampia. Cistifellea di gr andezza normale. Sierosa non opacata, colorito bluastro . l\'Iolto gr asso intorno al cistico. Nulla a carico del coledoco. Colecis tecton1i a r etrogr ada alla Mayo. Tubo e zaffo sottoepa lico. _i\1>1>endice a pareli pe se, gomita la da aderen ze fibrose. Appendicectomia. Aperta la colecisti si trova l a mucosa spessa con aspetlo papi11omatoso. Reperlo istologico conferma la diagnosi di colccislile cronica. Guarigione . OSSERVAZIONE , .I . - C. _t\ngela. a. 24. m arita ta; tre gravidanze. Par a1netrite dopo la 2a gr avid anza, pielite durante la 3a.. Nel mese di ottobre 1932 qualche m ese dopo il parto, cominciò ad avvertire sen o di peso all 'epigas lrio, dopo i pasti , spesso accompagn a lo ùa vomito ed eruttazioni acide. Dopo venti g iorni dolore all 'ipocondrio D. continuo, febbre sul>continua, piutlos lo elevata , vomiti biliari, subilter o delle scler e, urin e scure. Le febbri duraron o 40 giorni. Attualm ente per sis te dolore all 'iJ)OCondrio D. irradiato a11a sp all a D. Dolore sui punti cistico ed epigastrico. Segni di Murphy ed Abraham s presenti. Indagine rad. diretta del fegalo e r cni 1 null a di notevole il 6-II-33. Indagine r adiologica dello s tomaco e intestino <là : stom aco m odicam ente ect asico, a sifone. Null a a carico del pilor o e duodeno. Grosso cieco dolente irregolarmente ripien o. Appendice n on visib ile n emmen o dop o 24 ore. Dolicoco]on . Indagine colecistogr afi ca col m e todo di Grah am (tetraiodo per os). Colecisti piccola, m~ b e11 color ata, si contrae ben e con la prova dl Bronner: 13-II-33. Vien e invia la in cl1irurgia con diagn osi di appendicite in b ase all 'esame r adiologico. . Si ripete la coleci logr afia col m etodo Anlonucc1 il 24-III-33. Nessuna color azione. Si d ecide di esplor ar e insieme appendice e colecisti . Operazion e (prof. Antonucci) : 29-~II-33. Et. N. regol are. ·rransr etlale D. Appendice normal~ . Cieco e colon molto m obilL Non m embran e per1tiflilich e e pericolitich e. Si asporta I 'appendice. Colecisti di forma e gr an dezza nor111al e, colorito bluastro n essun op acamen to o ispessin1e~to della par ete. Esiste u11 piccolo legamento col ec1 st?-du~­ den ale, n ormale. Solo sul dato <l el n on r1e~p1mento della cistifellea col m e•ndo Antonl1cc1 e

] 249

PRATI CA

della sintoma tologia cli11ica, in contrasto col buon riempin1ento ottenuto col metodo di Graham, si decide di asportare la colecisti. Colccistectomia . Tubo e zaffo. Sut. a piani. Aperta la vescicola si trova intensa colesterosi

..

clella parete ch e e1nbra co me inton aca ta a reticolo. Due piccoli ca lroli , di colesterina, liberi (v. fotografia). C ONC LUSI ONI.

Il n1etodo di Gral1.arn , n el qua] e la tetraiodo vien e eliminata lertlan11e11 le e costante1nente , ha bisogno per dare u11 'i1n1nagine colecistografìca , cl1e la mucosa della ' 'e cicala con servi , anche solo in parte, il potere della con centrazione. rel lun go periodo di -1 2-18 ore ch e inter cedono fra I 'assunzion e della tetraiodo e la forrnazione dell 'immagin e, a11ch e una vescicola a i)a reti r elativamente rr1olto m alate può riuscire per tan to a concentrar e il ioclio e a dare un 'imm agin e colecistogra nca. Sen1pre si avrà un buon riempimen to n ei casi in cui si tratti di perico1ecistite· seconda ri a ad appendicite, ad ulcera duodenale, ecc ., IJe rch è in tal caso il potere di con centrazione della mucosa è integro; in tal ca o la diagno . . i n on p olrà fonda rsi che su seani indiretti di n o1t sicura inter pr elazion e. Nel m etodo Anlonucc.i fin dalla prima rr1ez7. 'ora, arriva alla ci ·tifell ea una grandissima quantità di bile carica di iodio; se la parete è


1250

cc I L POLI CLI N I CO »

del tutto sana, m,orbida, ben distensibile si a,1rà una precoce immagine colecistografica; se essa invece è infiltrata di colesterolo (colecisti a fragola) o è ispessita (colecistite cronica) o tenuta aderente ad a ltri organi da briglie infiammatorie (pericolecistite) l 'organo non si lascerà riempire e distendere e l 'immag ine mancherà. II prodotto opacizzante si verserà allora nell 'i11testino ove potrà essere radiologicamen te v isibile, potrà esser e assorbito dall 'intestino ,e· riportato al fegato e di nuovo assunto dalla c istife llea ch e con ce11tra·n dolo potrà dare un~ tardiva i1nma · gin e colecistogra fi ca p·r iva però di valore (osservazione 5a). La 1prova Antonucci è per ciò più sensi.bile e più utile in pratica della prova di Graham perchè ri chiede un organo intatto in tutte le sue formazioni , mucosa, muscolare e sierosa. Il mancato riempimento d ella cistifellea col metodo Antonucci g iustifica un intervento operativo sempre che naturalmente coincida ~o n so fferen ze clinicamente evidenti.

RIAS.S u~·ro. L 'A. d opo aver messo in evidenza ch e Ja colecistogr a fia col metodo di Graham si basa suJla concentrazione della sostanza d a parte della mucosa, e la colecistograila col m etodo Antonucci invece sul potere di diste-=isione della parete vescicolare sotto il brusco e r apido afflu sso di bile carica di iodio , dimostra che la p rova Antonucc i è più sensibile e più utile in pratica della prova di Graban1, ipoichè è costantemente n ega tiva nelle vescicole m·a]ate. BIBLIOGRAFI~<\.

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(ANNO XL, NuM. 32)

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CIVI LE VITTORIO EMANUELE

III

DI PORTOFElt!lAJO

diretto dal prof.

LuIGI

ToRCHLW:\.

Voluminoso ente1'olita simulante un tumore addominale per il d ott.

ALESSANDRO BELLINI ,

aiuto.

Gli ·e nteroliti n on rappresentano ·Un 'eventualità patologica molto rara ; noti sono per la genesi loro e per i disturbi ch e apportano; il volume e il peso ch e posso110 raggiungere, tali d a far n otevolmente spostare il tratto intestinale occupato, la possibilità di una loro abnorme posizione devono essere tenuti presenti nella diagnosi differenziale con i tumori addominali; diagnosi cl1e non di rado è assai più difficile di quanto comunemente si creda. La letter atura insegna ch e enteroliti voluminosi furono confusi da clinici sperimentati con tumori di organi addon1inali e specialmente con turnori dell 'epiploo11 , d el mesenterio, delle g·hiandole r etroperi ton eali , degli organi pelvic i ; un caso d el genere capitato alla nostra osservazione ch e per l 'oscura sintomatologia presentata ci indusse in errore n onostante l: a c~ curato esame clinico, ci è sembrato degno d1 ricordo . Livia Sch. , di a. 10 cla Rio Elba, entra in Ospedale il 30 lug lio 1932. . . . I l padre morì per bro11copolrr1onit~ vari. anni ~r ono· l a madre e tre fratelli sono viventi e sani ; la b~mbina è nat(l a t ermine di gravidanza fi sioJogica con parlo eutocico; h a avuto. ?llatt~mento n1aterno prolungato fino a quattordici mesi ; dentizione e dearnbul nzlon e in epoca normale. Non 11a sofferto di malattie d egne di nota fi110 all 'attuale; ma è sempre s tata di costituzione . gracile, p allida, di scarsa vivacità e intelligenza; fi11 dalla tenera età ha avuto l 'abi luòine d 'ingerire l a terra. Da circa un an n o l a bambina ha cominciato ad accusare dolori di ventre che, da prima vaghi e diffusi finirono col localizzarsi nella fossa iliaca di sinistra il ventre diYe11ne m eteorico, si manifestò stipsi ostinat a alternata con profusa di~­ rea di feci fetide commis te a catarro, ma pnve di sangue. La n1alata divenne anoressica, più torpida e sYogliata, dimagr? notevol?le~te perdendo in pochi mesi alcuni ch1logra~m1 d1 peso, .sottoposta all a visita di un sanitario le venne r1~con­ Lrata nella fossa iliaca inistra una voluminosa massa la cui presenza allarmò i famigliari da indurli a ricoverare la paziente in Ospedale. La bambina pre enta cos tituzione t ipicamente l ongilinea, astenica; sch eletro so ltile, ma regolare, n1asse muscolari ipotrofiche e ipotonich e, scarso pannicolo adiposo, cute inelastica e sollevabile in pieghe, mucose Yisibili assai pallide; è ap.i retica, quieta, giace in decubito inclifferente, torpida nel con1prenclere e ricordare.


SEZIONE PRNI'ICA

~ulla

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La piccola malata era disappeler1te, il cibo preso però veniva ben t enuto, alvo diarroico con feci liquide di color giallo-oscuro, mucose, fetide, senza tracce di sangue. Esame dell 'orina: n ega li,·o. Esame del san g ue: emazie 3.200.000; globuli bianchi 6000; emoglobina 60. Nulla di particolare a carico del sistema nervoso. Non furono possibili delle ricerche radiografich e, la sosp en sione di bario, jngerila con ripugnanza, veniva vomilata poco dopo; somministrata per clistere quasi subito evac uata; ~u giocoforza quindi ri11unciare dopo ripeluti te11Lativi del genere. L 'esplorazione rettale, compiuta con difficoltà per la viva opposizione della paziente, no11 dette risultati probatori; l'ampolla rettale fu trovata vuota nè ris tagno fecal e ven11e co11s ta lalo più i11 allo; si apprezzava con la punta dell'indice la tumefazione, i suoi contorni, la sua mobilità; ma non si riusciva ad avere un netto reperto circa i suoi rapporti con gli organi endoaddominali. L'esatta diagnosi dell 'al lerazione morbosa in parola si presentava piuttosto difficile; la voluminosa massa stl1diata per i caratteri presentati do,·eva essere considera la come una neoplasia; le dimensioni, il contorno liscio ovoidale, la cor1sistenza dura, inelastica, carnosa, il modo d 'insorgere lento e progressivo facevano propendere con maggiore probabilità per un .fibroma. La mancanza di fluttuazione, la consistenza escludevano una massa cistica nè potevasi d 'altra parte pensare ad un fecaloma del sigma che di solito ha forma cilindrica o bernoccoluta è di con sistenza piuttosto Jnolle e può essere, con la palpazione appropriata modifica lo nella sua for1na, oppure di con sistenza durissima, lapidea; n1ancava inoltre il sin tomo di Gersuny per quanto si neghi ad esso ogni importanza . Inoltre prima della nlalattia attuale la bambina aveva sempre avuto un intestino molto regolare; durante l 'insorgere di questa si era manifestata s tipsi aJternata con diarrea ; dall'ingresso in Ospedale l 'alvo era n ettamente <liarroico; p er tali ragioni, ma soprattutto per la consistenza carnosa <i ella massa insist emmo sulla diagnosi di fibroma. Dovendo stabilire a carico di quale organo era insorto il tumore si procedè per esclusione : non a carico del connettivo r etroperitoneale, poichè con Ja percu ssione legger a si con statava suono timpanico tutto intorno al tumore e non davanti , segno evidente ch e la 1nassa intes linale lo circondava e non era situata anteriormente; non a carico della parete addominale per il fatto della abr1orme mobilità ch e pre ~entava e per quello che t ali tumori F1c . . 1. · divengono più sporgenti quando si fann o contrarre le pareti addominali, carattere questo assai preca di sinistr a è inleramente occu J1a l a da una m as- ciso ch e man cava nel caso attuale. Esclusi del pari sa voluminosa quanto la t esta di un feto a ter· organi endoaddon·1inali dis topici (milza, ren e) dato mine, di forma ovoidale a grande dia1netro tra ch e lutti si erano poluli localizzare bene ed indisverso, inelas lica, mobile; i contorni ben delimividuarne indenni da ogni al lerazione, l 'esame si tati con l a palpazione e la percu ssio11e, si presen reslringeva al colon discendente, al n1.esenterio tano lisci e regolari ; è jndolente. e agli or gani genitali . La bambin a in decubito orizzontale lale massa La bambina presentava dis lttrbi del tubo digesi porta n el centro, al di sotlo dell 'ombelico ocr ente m a non di grave entità e tali ch e potevano cupando la region e ipogas trica, facc11do spos tare essere interpretati più come elemento contingente I 'ammalala su i due fi anchi si laleralizza senza difdelle condizioni gener ali della p aziente ch e diretficoltà; in posizione eretta occ"L1pa la fossa ili aca lamcnte di:p endenli dallo sviluppo della massa. e ipocondriaca sini s tra d alla linea m edian a al] 'aVi era poi il fatto della mobilità del tumore sposcellare an lerior e giungendo in alto fino due di la s labi1e ta11to in a] to guanto la leralmen te senza al di sopra dell 'ombellica le trasver sa; con manopro,·ocarc dolore all a paziente; mettendo la bamvre m anuali la si può spos lare fino alla fossa iliabina in posizione cli Trendelenburg questo si porca destra e in alto so llo il diafran1n1a (v. fig. 1). tava in alto nella cavità adòominale come nello

di anorn1ale si riscontra a carico del} 'apparato reSJliralorio ; il cuore è nei limi ti con lieve soffio anemico alla punta, polso f1 equenle con cento pulsazioni al minuto, piccolo, ritmi co; il fegato deborda di circa un dito dall 'arcata cos lale, è però indolente alla palpazione con lnargine li scio e regolare, la milza è nei limiti . L 'addome si presenta meteorico in n1odico grado ; alla palpazione superficiale e profonda i1on mostra punti dolenti ; la fossa ileo-cecale è ùe11 trattabile se11za risentimento alcuno. La fossa ilio -


1252

[ANNO XL,

« IL POLICLINICO »

~UM.

32]

spostam ento sul fianco d estro sciYolaYa con facilità n ella fossa ileo-cecale. ,S i con cluse perciò per u11 turrlore del m esenterio non escludendo che })Ote se trattarsi di un tumore solido degli annessi di sinis tra fatto piuttosto r aro m a non in1probabile. Dopo ciò fu d eciso l 'atto operatorio compiuto dopo una diecina di giorni durante i quali la b an1bina fu sottoposta ad opportuna preparazione ch e n e nligliorò alquanto le condizioni gen erali . L 'operazione viene compiuta in e leronarcosi eseg uendo un taglio laparotomico pararettale sinistro c l1e dalla linea ombellicale trasver sa si porta a] pube. Aperto il peritoneo si scopre la porzione soprasigmoidea del colon discendente enormemente ec lasica Lale d a giungere a destra al di là della linea nledian a; l 'interno d el! 'intestino è occupato da un gr osso corpo estraneo del volume di una t e ta di feto a termine, subito al di sotto l 'i11 tes tino ritor11a normale e le due zone se1nbrano divise d a un cercine fibroso . Pro teggendo l>en al! 'intorno si estrinseca con facilità al rli fuori il colon discend ente e se ne incidono le pareti con un taglio long itudinale di circa otto cm . di lunghezza. La pare te presenta una tunica muscolare notevol1ne11te iper trofica dello spessore di circa m ezzo cm., aperta si presenta rtel lume intestinale occupato in parte da un grosso enterolita ricoperto di feci . Lo si toglie con facilità i11 toto. Il colon presenta la porzione cbe va dalla flessura sinistra al sigma enormem ente svasata e limitata nella parte inferiore da un cercine robusto che la separ a nettamente dal sigma; s'incide lon gitudinalmente anch e questo anello e si suturano poi i margini in duplice stra to in sen so trasYer sale in modo da eliminare ogni cau sa di st enosi . Si pratica accurata pulizia peritoneale e detersione all'etere della lin ea <ii sutura, quindi si chiude l 'add ome in tri plice strato. Il d ecor so post -operatorio fu regolarissimo e la guai igione avviene per prin1a; la bam bina esce dall'Ospedale quindici g iorni dopo in buone condizioni, con al vo regol are.

ir1Lestinale n on in1pedendo la canalizzazione delle feci ch e passaYano tra la massa e le pareti. La differenza di ca libro fra il lume intes tinale e 1nassa contenuta spiega l 'impossibilità d ell 'impegno e l 'ectasia notevole, sì ch e CJUe1la sezione del colon era assai più ampia dello stomaco e l 'abnorme mobilità della massa cl1e poteva portarsi in qualunque regione d ell'addon1 e. Com e ultimo richiarno desidero qui ricor da~e la grande rarità della sede soprasigmoidea poich è tali masse più faciln1ente si riscontrano ir1 segmenti intestina ii ch e me-

L'enterolita esa n1inato pesava complessivan1ente cinquecent 9venti g r.; presentava una parte centrale C08 tituita da argilla, tale risul tata a n ch e all 'esame chimico, sopra alla quale si erano stratifica ti sali precipitati n el lume i11te tinale (sali di calcio, fosfati ecc.) misti a in uco e a feci , formando cosi un tutto compatto d i forma ovoidale (vedi fig. 2). Circa la patogenesi di t ale voluminosa massa si devono tenere in gran con siderazione due p ri11cipali fattori: la geofagia della bambina e la costituzione di un cer ci11e fibroso , anular e ch e divide,ra completamente la zona ectasica da quella so ttostante. Questo cercin e fibroso si potrebbe con siderare com e secondario; io penso invece ch e preesist esse, forse dovuto ad una m alformazione con genita ìa quale si opponeva a l norn1ale procrredire della 11ta sa argillosa ingerita, nonostante gli forzi di espulsione del tubo inLesti11ale la cui tunica muscolare i veniva così notevolmente ipertrofizzando . Ne risultò pertanto una notevole dilatazione a monte nella quale l 'enterolita ruzzolava per così dire nel lume

RfASSUNTO.

Fic. 2.

n Q s;i oppongono al le leggi di gravità di quello ch e non sia il colon discendente, motivo per cui il cercine fibroso constatato aumenta la sua importanza }Jatogenetica.

L 'A. descrive un caso di voluminoso ente.. rolita presentante la sintomatolog ia di un tu1nor e addominale. ~1ette in rilievo le difficolt à diagno~tiche ch e s'incontrano in simili casi. BIBTJIOG RAFii\ .

·

AscHoFF. Analomia 7Jalologica ~peciale. U. T.E. T. DONATI. Chiru rg ia dell~aclàonie: U.E_. T.E .. FonGUE. Compendi o cl i patoloyta chirurgica. S.E.L. GAI\INA. ~fonografia dell'apparato diger ent e n el Trattato di anoL lornia pulologica publJlicato cla Pio FoÀ. U.T.E.T. KAUFl\L.\NN" Trallal o d i analo1nia patologica. ,~allardi. 1\'IoH!l e STAEBELIN. Trallalo d i 11iedi ci na in ter1ia.

S.E.L. OcrrNEB. Sintomal ol ogia clinica delle malattie interne. Vallardi. Prru~RA. Patologia e clinica medica. Vallar_d~. .

ScmvALBE. Errori diagnosl.ici e terapeutici e criteri p er evitarli. Vallardi . SrnuMPELL. Tratltalo cli palologia speciale m edica.

Vallardi. Semeiotica fisica e diagn osti ca chi rurgica. U .'f .E. T. VoN LEUBE. Diagnostica clifferenziale dell e malattie intern e. Vallardi.

TADDE I.


~

TECNICA. LABO&\TORIO n ' IGIENE 1

DELI.. 0SPEDALE

CIVILE DI BELLUNO.

"Ezio E MEu1co -~lrcROGRAFICA

Direttore : d ott.

e.

T.-\~FER

.\.

Nota preventiva sopra un processo di '' pietrificazione '' dei tessuti ani1nali. CARLO FRIGJl\1ELI C..\,

1253

EZJONE PRATICA

volontario.

Il ritrovare un JJroce o di con ervazio ni dei pezzi anatomici ch e ne manten ga inalterati e forn1a e colore sen za richied er e la pre. en za di liquidi fì . _atori è 1)roblen1a ch e h.a empre i11tere~ .. alo g li tudiosi anch e per la l)O ibilità di una e'?entuale e~ len ione alla co l d etta pietrifi cazione dei cadaveri. Tentativi di pietrifi caz ione sono stati già fatti , e con buo11 e ito. anche da anticl1i speri1nentatori ~ tra i quali. particolarm ent e il Segate ha din1ostralo l a utilità ,e la possibile applicazio11e pra t i r n del l)rincipio; tutti però hanno mantenuto egreto il procedimento toa liendo così a lla cienza un mezzo che arebbe stato certamen te di Q'rande utilità i11 molteplici• camp1.• Ritengo pertanto d'interesse comune l 'esporre in questa mia nota un m etodo molto semplice col quale ho ottenuto risultati in coragaianti a pro eguire lo studio e le esperi en ze su più vasla cala. Il m etodo di << pi etrificazion e i> che bo id eato e sto perimenta11do consis te nell 'in1prrgn.are i tes .. uti animali con Ipo olfito di odio fuso n ella propria acqua di cris tallizzazione. A questo scopo i p ezzi da indurire vengono anzitutto messi a fi sar e in una soluzione di Iposolfito odico e formalina. Il fissagaio d e,' e e sere sol.amente uperficiale in modo da n on alterare il colore d ei te suti . I pezzi si fanno quindi pas are attraver o una serie di oluzioni acqt1ose d'Iposolfito sodico sempre più concentrate e infine si · portan.o in I poso] fito s. preventivamente fu o ove restano quanto è neces ario alla temperatura di circa 60" (stufa). P e: ciascuno d ei uddetti passaggi occorre un tempo più o meno lungo (or e) a econda d cl volume e d ell a natura dei pezzi. Quando qi1esti sono ben im1:iregnati si lavano rapida1nen.te in una soluzione acq. satura d 'Iposolfito s. riscaldata a 60°-70°, si asciug.ano, pos ibilmente accel erando con alcool assoluto , i lasciano per un certo tempo all'aria o, n1eglio , i11 tern10 tato (3 7°), si ripuliscono ripetend o ali 'occorrenza l e manovre precedenti e in ultim.o

si ricoprono accurat.amente con una verni ce trasparente e in1permeabile. Riassunt.a così la tecnica general e sorvolia1no sulle particolarità di trattamento suggeriteci dalla pratica per i vari organi (occhi ecc.) e passiamo ai risultati. I nostri preparati acquistano una durezza pressoch è lapide.a, notevole specialn1ente in certi tessuti , tale a volte da resistere all a lima; con servano bene la for1na primitiva ; l1anno colori ben differenz iati e spesso brillanti. È da notarsi a questo punto che a b ella posta venne escluso ogn i artificio onde Yalutare e attamente le possibilità del procedin1 ento. I peli rimangono morbidi e solidamente piantati. La s truttura istologica non viene sostanzialmente modificala sì ch e, invertendo il processo ed cseguE::11do l'inclusione in paraffina , è possibile, ad esempio , osservare d entro ai vasi i g lobcli rossi ancora ben con .. ervatì .. Le immagini radiografi ch e risultano quasi. normali. Non è possibile per il momento forn1ulare un pronostico circa la durata dei preparati ma nulla si oppone a che abbiano da conservarsi molto a lungo. 'Chiudo questa nota ricordando che il metodo è solo abbozzato e formulando l 'augurio che possa , in segujto , arrecare qualch e ·giovamento a lle mediche disciplin e. Belluno, lucrlio 1933. 1

RIAS U TO .

L 'A. d escrive un procedimento per 1'induri-mento d ei tessuti anim ali medi.ante impregnazione con Iposolfito sodico fuso n ella propria .acqua di cristallizzazion e. L ' A. ha ottenuto in questo modo risultati incoraggianti sia per la durezza dei preparati come per la conservazione dei caratteri ma cro-microscopici. _..

Ricordiamo l ' Importante pubbllca2/oae:

La Tuberco•o8&1 Lezioni e conferenze del 1o Corso di Tisiologia lenute sotto g li auspici della Direzione Generale cii Sanità Militare n el Sanatorio Militare di Anzio, rlai

proff.: G.

E. MARAGLIANO, V. AscoLI, A. D10N1s1 1 E. MonELLI, A. Busi,

l\iEMl\tO,

R. ALESSANDRI , D. DE CARLI, S. R1cc1, R. CrAun1, A. F. BoccHE"rr1.

GERMINO,

Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCHETTI.

.Prefazione del Prof. Sen . E. MARAGLIANO. Un vol urr.e «Li pagg. XVI-344. nitida.mente ,:;tamtpato, c::>n .J.mrpressa, sulla copertina, la fotogrSJfia d.i S. E. il Ca po del Governo, Benito Musecldini, fra .i ricoverai>i d el Sanatorio Militare. - Prezzo L. 6 O. p.iù le spese posta.Ji di s pedizione. P er i nostri abbonati sole L. 5 O j n porto franco.

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


1254

<t Il,

POLI CLIN I CO

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'esplo1·azione del sistema nervoso vege· tativo. (B.

SoLER ,

B.

DE

LA

CARRERA.

La 111 edic. Ib era,

27 maggio 1933). Il gra n n11mero di metodi propos Li p er l 'esplorazione del sistema nervoso veget.ativo di1nostra come la questione sia an cor.a da ri solvere. Bisogr1a riconoscer e però cl1e tale e !)}o razione è cosa tutt 'altro ch e fa cile : è così g rande l 'importan za n ell 'or ganisn10 di que to sistema , le sue funzio11i sono così m olteplici , le sue manifestazioni m orbose così va rie. ch e, per ch è una esplorazion e del sistem a n ervoso vegetativo riuscisse completa , occorrer ebbe studiare isolatamente , uno per uno, i vari organi ed apparati dcli' economia che tutti da esso sistema sono inerenti. ~ esso infatti che, insieme co11 Je ecrezioni interne, forma la costituzione e I.a p ersonalità dell'individuo, e n e r egola gli impulsi e g·li istinti. A questa gran complessità di fun zioni bisog na aggiungere la mancanza di una esatta con oscenza della sua sistematizzazion e. Allo stato a ttua le delle nostre cognizioni due soltanto sono i tipi di procedimenti che ci permettono una esplorazion e diretta del sistema n ervoso vegetativo e cioè quelli che cercan o di studiarn e la eccitabilità e quelli ch e ci permetton o di conoscerne il tono vegetativo; intnndendo per eccitabilità vegetativa la risposta di detto iste111a ad un agente eccitante cl1e Io stimoli , e per to110 vegetativo la eccitazione coslante e èontinua provocata da uno stimolo interno. 'Ft1rono Epping er ed Hess i prin1i che, per mezzo d ei riflessi vegetativi e del],e prove farmacodi11nmich e, esplorarono la eccitabilità del S. N . V. Utilizzarono a tale scopo l 'atropina e considerar ono com e vagotonici quei sogcretti che reagivano con tachicardia e com e simpaticoton ici quelli che presentavan o bradicardia : concezion e del tutto errata com e hanno dim ostra to le su ccessive ricerch e di Danielopulo. In seguito Goetsch studiò con precision e il rifle o simpatico determinato dall 'adren alina (prova di Goet sch) : consi ste n ell'iniettare sottocute 1 em e. di soluz . .al %o di a dren alina e osservare le m odificazioni sia locali ch e gen e rali ch e avven gono . Localmente appare un 'ar ea pallida circondata da un 'aureola violacea e com e fenomeni gen erali si osservano m odificazioni della pressione tachicardia , apparizion e negli i pertiroidei di glicosuria ch e può man care, e di iperglicemia ch e è costante ; in oltre poliuria , palpitazioni senso di freddo, sudori . tremori , an goscia ,_ t alvolta elevazioni terrnicl1e, pall ore. midriasi , a umen to del m etabolism o basale, altera zioni dell 'equilibr io calciopo tas ico e della formula leu cocitaria. i

»

[A NNO

XLJ

l'\Ul\I.

32]

Si è ,,isto poi cl1e a c1cl1e i oggetti con ipereccitabilità vagale reagisco110 all 'adrenalina ma con bradicardia e talvolta estrasistolil che scompaion o con l ' iniezione di atropina. La pilocarpina ha azion e opposta a quella dell 'adrena lina; ri tarda il numero delle pulazioni , a umenta le secrezioni, producendo ~a­ livazion e e sudorazion e ; determina peristaltismo intestinale, discesa della pressione arteriosa, lacrimazione: fenomeni questi che sono molto accentuati n ei vagotonici. Da ricordare è anche la prova di Loewy, cl1e consiste nel1'instillare n ell 'occhio due o tre gocce di adre11alina al millesimo. Nel soggetto normale si produce soltanto una vasocostrizione, nel simpaticotonico invece si ha midriasi. Lo stesso risultato si ottien e con soluzioni deboli di co• ca1na. :È basandosi su q ueste prove che Eppinger e Hess formularon o i due famosi quadri clinici della vagot onia e della simpaticotonia, a seconda il predomini o degli ormoni vagotropi o simpaticotropi. Per qu esti AA. il quadro vagotonico è caratterizzato da miosi ) pelle umida, dermografismo , crisi sudorali, salivazione , bra dicardia, eosi11 ofilia l .grande tolleranza per gli zuccheri, manc.an za della gli cosuria adrenalinica , segno di Graefe, mancanza del segno di Moebius; e il si1111)a ticot o ni co da esoftalrr10 , midriasi. diminu zio11e della secrezione salivar e, secch ezza della bocca e della pelle, tachicardia . mancanz-a di eosinofilia , diminuzion e della t olleranza verso gli zuccheri , glicosuri a adrenalinica , segn o di 1oebius positivo, n egativo quello di Grae fe. Altre prove intere anti ono quelle con la eserina, la em oc]a ia di o-e tiva di Widal. lo tudio del pH , il quoziente calcemia-potassie mia, il cui aun1ento indica vagotonia e la diminuzione simpati conia, il metabolismo basale ·ecc . Tali erano le cognizioni c]1e av·evan10 riguardo al sistema n eL1rovegetativo ed ai metodi per esplorarlo prima delle nuove concezioni introdotte da Da nieJopulo: secondo il quale tutte queste prove della eccitabilità vegetativa erano male usate -e male inter pr etate: male usate per ch è alla via di introduzione del farmaco non si annetteva l 'importanza che si me- · rit.ava , m ale interpretate perch è non si faceva distinzion e fra ton o locale, dipendente da condizioni p articolari inerenti all'organo, e un tono generale, ch e può es er e normale .an ch e quando que llo loca le è alterato. Ma ciò che più è importante è che non si t eneva conto delle dosi di farma co sommjnistrate. dato che p·u re ha enorme importanza per Ja valorizzazion e dei risultati ottenuti: Danielopulo ha dimostrato l 'anfotropismo delle sostanze u sate, ch e . a piccole dosi sono eccitanti a predominio vagale, a grandi dosi a predominio simpatico. Non minori erano gli errori commessi n ello studio dei riflessi , che si è oggi dimostrato essere anfotropi e ch e soltanto posson o ervire a conoscere l'indi ce


l\u~r.

[AxNo XL,

32 ]

SEZIONE PRATICA

della eccitabilità vegetat iva . Sì che passavano inosservati i casi di ipo- ed iperan fotonia e i casi mi s ti , tanto frequenti nella pratica. Secondo Danielopulo il tono locale vegetativo è la resultante di due sistemi antagonisti: nella in1possibilità di sopprimerli per n1is urare direttan1ente il loro ton o non resta altro che stin1olarli per esplorarne la eccitabilità . Le prove che Danielopulo propone a t ale scopo sono d elicate e richiedono apparati speciali. Quali sostanze stimolanti sono s tate proposte gli estratti tiroidei , ipo fi sari, del timo , paratiroidi , l 'adrenalina , 1'eserina , la pilocarpina , la linfogan glin a e ultimamente il Pacyl ch e è un d eriva to della colina . Come riflessi vagali sono stati utilizzati oltre al clinos tatico di Danielopulo e all 'oculocardiaco di Aschner, il riflesso car otideo di H erino-, quello pneumocardiaco di W e lser , il riflesso della conver genza di Ruggeri e il pa]atocardiovagale di Lou ge : con1e riflessi rino tati ci i più u sa li sono il celiocardiaco di Banuelos, il palatocardiosin1patico di Louge e l'ortostatico di Danielopulo. Tale m etodo di ri cerca, a c ui gli A. 11anno apportato qual ch e pratica modificazione. dà ri tilt.a li costanti e di grande esattezza .

G. L..\

CAV..\ .

Sopra on caso di fistola ventricolare posttraurnatica e la sua rappre entazione radiologica. (A. Ec

1t eta Chirurgica Scandi1ia-

E LHSBERG.

vica1 vol. LXXI). L 'aulore d escri,·e il caso di u11a donna, di a nni 24, ch e in eguilo ad un tra uma aveva riportato una frattura aYval1ata della r egione frontale e temporale sinis tra con lesion e cere· brale , e d el seno lon g itudinale uperior e. La lesion e cerebrale era causa di perdita di coscienza e di emiparesi d·estra . Intervenuti d ' urgen za furono asportati i fra r11menti ossei avvallati, e durante quesle manovre fu scoperta l 'emorrag ia d el sen o ed arrestata a mezzo di « tabota mp » . Otto g iorni d opo si apre una fistola suppura nte di ct1i la secr ezione si fa sempre più abbondante; il g iorno appresso l 'inferma ria ccruista la coscien za, m a è del tutto afasica. Si })ensa a d un ascesso cer ebral e e tre settimane dopo l ' in cidente si reintervien e : non fu trovato un vero ascesso, ma d ella sostanza cerebrale, ch e tendeva a fa r si pun1lenta. La fisto Ja si fece così an1pia ch e con la vista s i corge,·.1 b en e la cavità d el ventricolo later ale sinistro, e con l 'introduzione d 'olio iodato si rese vi sibile ai raggi ]a fi. stola ed il ventricolo. È interessante il fa ll o che la p . continuò a ' 'ivere per lungo t empo malg rado che la suppurazione continuasse, mentre generalmente si r it iene mortale l 'irruzione di un ascesso cerebrale n ei ventricoli. La sopr avviven za fu spiegata co11 una chiusura del foro di Monro da rig·onfiamento cere1

1

1255

braJe i11fia mmatorio, con cui il processo rimase localizzato ad un ventricolo. Questa supposizio11e fu confermata dalJ a r adiografia previa introduzione d'olio ioda to, che dava la rappresentazione della fistola e d el ventricolo sinistro. CJualch e giorno d opo l 'infezione 1passò all'altro ' entricolo eò alle m enin gi, e la morte fu rapida . Lo svilur>po di un a nleningite della conves, ità, fu i1npedito dalle aclerenze ch e si erano form a te n e ll 'ambito d e lla ferita operatoria.

R. GRASSO. Cef'alea e dolo1·e nell'infiammazione dei seni nasali. (Il. TrLLEY. Th e Brit . l\1 edic. J ournal, aprile 1933).

La cefalea è segno frequente d ell 'infiammazione cronica d ei seni etmoidali , frontali e fen oidali , e può e .. ere ge11e ralizzata o localizza ta a lla zona d el seno a ffetto. ·on i può avere si nusite en za cefal ea. L ·esistenza di cefalea si spiega coll a dis tribuzio11e d el trigemin o, ch e è il n ervo ch e ha rami sen sitivi per i seni . iI dolore è provocato da ri~11zion e sotto ten sion e di secrezior1e patolog ica n ei se11i e la prova è data dal fatto che il dolor e scompare appena il seno m alato si scarica. Qual che volt.a però il d olore può essere provocato da corri pre .. io11e d ei n ervi ensitivi ·vic ini al seno (co l p. e. i può aver e con turbinato medio cistico). L 'a pe tto clinico d el dolore da sinusite varia . ec.ondo il sen o m alato. L 'antro mascellare può ammalarsi p er infez ion e d elle radici d el seconrlo bicuspidale e d el primo e secondo molare e allora il dolore si avverte alla g uan cia ed è do\'Uto a periostite a lveolar e. P er ò il dolore ipuò irradia r i al territorio del nervo sopraorbitale e far pen sar e ad una si11 usi te fronta]o e può anch e estendersi a tutta la metà del capo . Nelle s inusiti c'è spesso la i11atti11a cefalea, cl1e scompar e n el pomerigg io. L 'infi.amm azione d ell 'etmoide dà d olore alla }')a rt e jnterna d ell 'orbita e alla radice d el i1aso. La inusite frontale provoca d olore alla fronte. La sinusite sfe n o idale dà p iù spesso dolore a ll 'occipite e meno pes o a l vertice e rara111ente a lla regione innervata dal nervo sopraorl) ita le. Può d ar P anch e la sindrome del gang·lio fe nopalatino: dolore n evra lO'ico a lJe reg ioni sopr aorbita le. oculare , ma. coll ar e superiore . r11astoidea A occipitale. I11 a lcuni casi il do1 or e può estend P.r si an ch e .al braccio e alle diLa d ella n1ano. IJ'appli cazion e di cocaina sulla mucosa nasale sopra e dietro il turbinato 1nedio calma il dolore. ella stessa rivista W . H arris riferisce su due ca i di ascesso cer ebral e frontale secondario ad infezione d el sen o frontale. Egli si e tende a trattar e d ell 'innervaz ion e dei seni e parla della J) O .. ibilità ch e un ti c doloroso abbia la sua origine nell'infezione di un sen o.


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POLI CLJN'I CO J>

[ANNO

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An ch e l 'u so di -ostanze iperten si,,e è t alvolta in dicat o a d e ~ . nell 'in uffici enza acuta d ella d i fi:erite. Es e agiscon o opra tutto in quanto eccitan o l e par eti a r teria e e miglior an o la circolazion e periferica. In con seguen za n o11 i p u ò gen era lizzare, do,-endosi ten er present e ch e n el caso di insuffi, cien za a cu ta b i so()'n a solo mig liorare l 'azion e CUOR E. miocardica , e cl1 e in ogni c.aso non si d eve ecLa cura delle insufficienze cardiache acute ced er e. I vari stimolanti di tiso comune, come la (C. 1F. CooMB S. Practitioner, m ar zo 1933). s tricnina , la canfora e I 'al cool , non fanno eccezion e a questa re.gola. Essi eccitano l 'attività Le cau se ch e d e tern1inan o l 'i.n sufficien za d el cardiaca e sul m om ento riescono t1tili , ma il m iocar dio son o di tre specie: I ) Infezioni : r eulor o a buso pu ò riuscire n ocivo in quanto aum atismo; 2) I n t ossicazion i : batterich e ( difterite, pulmonite), chimich e (alcool): endoge11e (ti- n1enta l 'affaticamento d cl miocardio . I nit rit i sen za dubbio alleggeriscon o il lavor o r eotossicosi); d egen erazioni : in, oluzion e ( ened el cu ore abba sando la p re sion e arteriosa , ma scen za), a ffatica m ento (ipenpiesia). forse la l or o e fficacia è doY11ta alla dilatazion e Le moda lità clinich e dell ' in sufficienza cardia d elle coron arie e qui n di all a rn·i g liore irror aca acuta posson o es er e: I ) Au r icolare, cau sata zi on e del miocardio . d al r e uma ti m o cardiaco croni co (st en osi mitraAnch e la ca ffe ina, la diure tina e simili agilica), e da lle tireotossi cosi , ed estrinsecantesi scono mig liorando la c ircola zione coronaria. con dispnea , cian osi ed aTitn1ia t o tale; 2) AuriL'insufficie.n.za miocardica nelle infezioni acucola -ventrico lar e, causate dalla scler osi senile te è quasi sem1)r~ a ti po vc11tricolar e. e d estrinsecantesi con attacchi sincop,a li e bra L 'infezion e ch e agi. ce di rettam ente sul miodicardia; 3) Ventricolare., cau sat e da iperlJiesia , cardio e ch e rp r ovoca i fe110Ineni più cospicui è trombosi cor onaria, infezioni acute, sifilide della difterite. l 'aorta, ed estrinsecantesi con dolor e, collasso, Ne l r eumatismo ar u lo invece l 'insufficien za dispn ea, pallore, ipot en si on e, ritmo n ormale . è in rapporto a d una pan cardite. La p iù importante è la in u f ficien za ventricoNell 'influen za 1' i11 .. u ffi cien za miocardica può lare per ch è in effetti la sist ole d el ven t ricolo è esser e causa di m orte ~ 11 cl1 e n ei casi non gr aYi la funzion e essenziale d el c uor e. , In oo-ni caso di iposist oli a la condizion e p rin- specie n ei vecchi . . In. ?itt.e quest e for me infet tive I 'indice più cipale per l 'efficacia di qualsiasi cura è il riigmf1cat1vo di tutti i di ~turbi è l 'abbassap oso. Qu esto diminuisce il lavor o d el cu or e il m ento d ella p r ession e del polso. ch e imrplica una m aggior e possibilità di r ecuLa cura con sist e n el riposo il più rigor oso. p ero di en er g ia d a parte d el miocardio. A prima Il p aziente d eve t ar e di ' teso, completamente vista parrebbe ch e la posizion e sdra i<ita ia la più co~ veni ente in quanto assicura una 1nig lior e in1mobile, n on d e, 1e eseguire movimenti ,1olontari per rigirarsi n el letto e n emmeno per manirror azion e d el cervello .. Sta di fatto per ò che con la posizion e seduta è r11olto facilitato il ri- giare. Deve quindi esser e alim·e nta to . Quando ci sia vomito convien e a st en er si d a ogni alimentorn o d cl sang u,e ve,n oso al cu or e m entre la ditazion e p er via ora le J)er evitare ogni sforzo, e stribuzi on e d el san g u e arteria o è a iutat a d alla limitarsi all 'introduzion e n el r etto di soluziocontrazion e d el dia framma. T utti i mezzi a dop er ati p er agevolar e l 'elimi- r1 e d.i glucosi o. _.\nch e n el periodo d ella convalescenza bisoO'n a limitar si a da r e per bocca sonazione di acqua dall 'or gan i m o , mediante la luzion e di zu cch er o e pas ar e lentamente alla diuresi o in altri m odi, t endono a dim inuire il diet a solida. carico d el cu or e. !\1a in effetti i m ig liori ser vi- . .ell'insu ffi cien za d ifterica non è prudente g i a l r iguar do ono r esi d all a digitale in quant o JJr aticar e la cura di i er o . diminu i c e la conducibilità n ell a fi b rillazion e elle forme r eumatich e cor1Yien e osp ender e auricolare. Si h a così una dim inuzion e d eo-li timoli t ra m essi al ventricolo, u n 'azion e ven- o limitar e l 'u so d ei sali cil ati , p er il ·pericolo ch e tr icolare p iù lenta, u n allung amento di ciascun provochino il vomito o ab b ian o un 'azione t osciclo ,cardi aco ed in ispeci e d ella dias tole . In sica sul miocardi o" Nei casi più g r avi n on si deve dare dig itale con segu en za si h a u·n a fase, di riposo più lung a , un aum ento d ell a circolazione cor onari a , un p er bocca, ma occorrono l ',u so di iniezioni dei suoi d erivati o di strofantina p er via ipodermica nli O'lior dren aggio al1ricolar e, un riempime nto d el ventri colo p iù completo, condizi oni tutte ch e o eventualmente per via e11dovenosa . La strofan tina integr a effi cacen1en te l 'azion e d ella digir end ono 11ii1 e Cficient e il lavor o del cu or e. f ,'opvio è indicato p er ch è diminuisce l 'affa - t a le. Qu ando la pr ession e va"'ale è abnorn1 em en te ticamento del cuor e, e perch è rid11 cen do le attivit à fi ich e e psichicl1e r isparmia J-1er que- ba ... sa si r icorre agli ipertensi,,i (p ituitrin a , efedrin a, a dren alina) . sta ' 'ia il m i ocardio.

pesso ce falee a tipo netta 1nente ein i cra11ico dipendono da sin u siti , come })ure d a inu iti po sono dipender e le n euro i cr onich e d ella g uancia, caratterizzate d a dolor e co .. tante a 11a g u an cia, in cui c'è a n ch e u na cau sa p icl1i ca ch e segna l 'inizio d ella sin toma tologia. R. LusE A.

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SEZIONE PRATICA

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L 'uso dell'oppio e d.ei suoi derivati è vantag:gioso quando esistono dolori ed irrequietezza -e semrpre che la pressione del polso non sia molto bassa. È stato an che raccomandato il bendaggio de.gli arti per contenere la paralisi dei capillari .che probabilmente è un fattore con corrente in questi difetti circolatori tossici. La funzione intestinale deve essere assicurata inediante purganti leggeri (cascara con o senza µaraffina, sciroppo di senna). La trombosi coronaria è ora più frequente -che per lo passato, o meglio oggi sl diagnostica più facilmente. Si manifesta con un dolore JJrecordiale acuto a carattere anginoso, ch e non i calma con il riposo, con i rivulsivi locali, con i vasodilatatori. L 'accesso è per lo più fatale: circa un terzo dei pazienti soccomb e. I malati devono esser e t enuti nel più assoluto riposo in posizione orizzontale. Durante l 'attacco non è il caso di fare uso di 'E'Ccitanti e tonici cardiaci. L'unico medicamento da usare è la morfina ~he calma il dolore e mette in riposo il cuore. La fibrillazione auricolare è un accidente che pu ò verificarsi nel corso di cardiopatie cr onich e (stenosi mitralica) in modo violento ed improvvisò ed accompagnata da tali sintomi (dolore > ingrossamento del fegato, vomito persistente) da simulare ltna catastrofe addominale .acuta. Tuttavia non mancano sintomi che fanno pensare al disturbo cardiaco: affanno, cianosi , polso tachicardico ed irregolare, vene del collo dilatate e pulsanti, edemi, toni forte1nente alterati, pressione variabile a volte bassa, a volte a lta. Qualunque sia la ,c ausa (vizio mitrale, tireotossicosi, degenerazioni miocardich e) il trattamento è lo stesso. 11 paziente deve osservare il riposo assoluto a letto in posizione seduta sostenuto da cucini e con l 'inclinazione ch e egli stesso tro., verà la più adatta. Si farà un salasso o si applicheranno sanguisu gh e sulla r egion e: epatica. Il medicamento più indicato è la digitale accom pagnata eventualmente, nei casi gravissimi e con vomito insistente, da iniezioni endovenose di strofantina. La tachicardia parossistica ed il flutt er auricolare possono determinare il}sufficienza cardiaca indebolendo i ventricoli e dilatando le orecchiette. Esse sono molto gravi se si verificano quando il cu or e è già alterato. Anche una semplice tachicardia parossistica . di origine auricolare può esaurire u.n c uore senile e riuscire cosi molto .:oericolosa. Nel caso di flutter auricolare conviene subito saturare il paziente con digitale ed insistere fino a quando il battito del flutter è sostituito dal1'aritmia di fibrillazi9ne. Questa poi è curata con la chinidina di solito con successo . Anche le altre tachicardie parossistiche sono

curate con dosi forti di digitale o eventualn1ente con la strofantina per via endovenosa. Gli attacchi sincopali possono dipendere da tnolti disturbi cardio-vascolari. La forma più comune è data da irregolarità sinusali , che si verificano per lo più in ragazzi e giovani. Si riconosce facilmente dal pallore e dall'ast enia totale e per l 'a::;s~nza di fatti organici. Conviene escludere ] 'esistenza di emorragie interne e di epilessia rrtinore. La cura è sem.p lice: riposo a letto a testa bassa e qua lche tazza di caffè o tè. Talvolta però specie nei vecchi con segni di degenerazione cardio~arteriosa l 'attacco sinco. pale è dovuto a· blocco auricolo-ventricolare, cui segni sono bradicardia e differenza di frequenza tra il polso radiale e quello della vena giugulare (talvolta alla mediale si hanno 30-4:0 battiti al minuto ed alla g iu.gulare 80-90). In questi casi il paziente deve essere ìnesso in rii;>oso assoluto in posizione orizzontale. Si som1n1nistrerà dapprima atropina nella supposizio. ne ch e si tratti di un disturbo di origine va. gal e e non organico. Ma se essa fallisce si ricor. rer à a ll 'efedrina ed eventualmente all'adrenalina , ma sempre con precauzione. L'iposistolia ventricolare acuta si verifica sempre in individui oh e hann o segni di altera. zioni cardiach e : iperpiesia, toni deboli, .rumore di galoppo, polso alternante,- ecc. La più comune forma dell 'accidente è la cosi detta asma cardiaca . Specie durante la notte il paziente è 1pTeso acutamente da un sen so di soffocamento che gli interrompe il sonno e Io riempie di terrore. Egli si m ette quindi a sedere in preda ad affanno . L'attacco si vince facilmente con un 'iniezione di adrenalina o di efedrina , e si può prevenire con un 'iniezione serale di morfina. E ffetti più rari sono gli attacchi di edema acuto pulmonare, che anch, essi si verificano per lo più di notte. L 'accidente è più allar111ante: si h a inizio improvviso, dispnea in· tensa con forte senso di soffocazione, cianosi intensa, aspetto dell'uomo asfittico, espettoralo sanguinolento, secrezione abbondante dalJa bocca e dal naso. Questi attacchi durano da pochi minuti a qualch e ora, e dl solito cessano con 1a morte. La cura nell'iniezione di morfina e atropina , seguìta da salasso.

DR.

L'edema acuto del polmone. (CH. AcHARn . Journ. des praticiens1 1 luglio 1933). ·F ra g li incidenti drammatici a cui può assistere il medico, l 'edema polmonare deve esser e posto in prima linea. La subitaneità della sua comparsa, la brevità della sua evoluzione, l 'in ten sità dei suoi sintomi asfittici sono caratteri tali che il clinico deve sapere prontamente riconoscere per mettere subito in opera il trattamento che sp esso riesce efficace. · L'edema polmonare acuto si presenta ad accessi specialmente notturni. Il malato avverte 1


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una leggera irritazione della gola che gli provoca la tosse che si fa penosa. Compare ben presto la dispnea, che diventa soffocante. Poi, il malato emette un 'espettorazione abbondante, schiumosa, spesso di colore rosa-salmone. Al1'ascoltazione del torace, si sentono dei rantoli fini, a pioggia, sul principio alle basi che salgono poi a tutto il polmone: una marea saliente di rantoli. Il malato si fa cianotico, le estremità si raffreddano, il polso si fa piccolo, l'intelligenza si obnubila ed il malato muore. Se, invece, si interviene a tempo, l'accesso può essere troncato ed il malato ritorna al suo stato di prima. L'espettorato ha caratteri speciali: consiste in un liquido albuminoso, senza rnucina nè fibrina, ma con molto albumina (30/ lOUO invece dell ' 1/ 1000 che si trova nelle bronchiti acute). All'esame citologico, vi si trovano poche cellule bronchiali e qualche emazia, dei polinucleari e dei macrofagi carichi di pigmento. Frequente è, in questi malati, l'ipertensione e spesso l'edema polmonare è preceduto da un accesso ipertensivo. Alla fine dell'accesso, si può riscontrare albuminuria. La durata dell 'accesso può variare da qualche ora a 3-4 giorni; si possono avere recidive ad intervalli variabili. Si possono distinguere parecchie forme cliniche. 1) Fulminante o broncoplegica, che provoca la morte ancor prima che il malato abbia potuto in qualche modo espettorare la sierosità formatasi nel polmone; 2) A-ttenuate o subacute, in cui gli incidenti sono meno brutali. Bisogna però distinguerne alcuni fenomeni derivanti soltanto dall'insufficienzà ventricolare sinistra, come il pseudoasma, la tosse cardiaca, che non sono dovuti aJl 1edema polmonare, ma possono coesistere con esso; 3) I piccoli edemi polmoriari, che prendono la forma di a ccessi d ' asma notturni, con sintomi di bronchite ed ,e spettorazione mucosa ed albun1inosa. Vi è inoltre: 4) una forma catarrale che consiste in un lieve edema sovrapponentesi ad una bronchite cronica e; 5) una forma latente e silenziosa, senza segni fisici probabilmente perchè i focolai edematosi sono piccolissimi e profondi o mascherati da liquido pleurico. La diagnosi è generalmente facile. Lo pseadoasnia notturno dei cardiaci, l 'accesso di dispnea notlurna dei cardiopatici non si accompagna ai rantoli fini, gorgoglianti dell'edema; il malato non ha espettorazione liquida ed abbondante, ma emette dei rari sputi appiccicaticci e bianchi; con la terapia cardiotonica, scompare rapidamente. L asma vero provoca una dispnea spasmodica,, con inspirazione breve ed espirazione prol11ngata. All'ascoltazione, si sentono soltanto pochi rantoli sibilanti; sputi poco abbondanti con eosinofili. L'embolismo polmonare non si a ccompagna 1

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ad espettorato albun1inoso ed è quasi muto all 'ascoltazione. L 'infarto di media entità dà degli sputi emottoici ben diversi dal liquido schi11moso e roseo dell 'edema acuto. La bronchite croriica in certi brightici e cardiaci può accompag·narsi ad abbondante espettorazione idro-mucosa, diversa da quella albumin~s~; ma l 'ede1?a ~olmonare può sovrapporv1s1: 9uaD:to ali an.gina pectoris, il suo quadro cl1n1co e ben diverso, m.a essa coincide qualche volta con l 'edema acuto. L 'A. riporta alcuni casi clinici di edema polmonar-e, tratta dell'eziologia, dei reperti di autopsia e della patogenesi, a proposito della quale ricorda le esperienze di Frugoni, il quale ha osservato che l'edema non si produce se si estirpa il ganglio stellato o se si inietta della morfina. La prognosi immediata dipende dall 'abbondanza della flussione sierosa e specialmente dalla difficoltà della sua evacuazione; è più grave se non si ha espettorazione. La prognosi dipende inoltre dallo stato dell 'apparato cardio-vascolare. Di cattivo significato sono l 'ipertensione, il rumore di galoppo sinistro ed il polso alternante; altri faltori di gravità sono i segni di insuffi cienza cardiaca, la tumefazione del fegato, l'oliguria, g li edemi. L 'incertezza della prognosi è aumentala dal fatto che nulla può far prevedere la com parsa di un nuovo accesso. Base della terapia e rimedio eroico dell 'accesso ·è il salasso, che deve essere abbondante, 500-700 grammi, che produce un sollievo immediato. Contro la dispnea intensa, si può usare la morfina, ch e un ten1po Yeniva i11vece proscritta; essa è p erò controindicata nei casi di nefrite sclerosa pronunciata e di oliguria. Il venir meno del cuore esige l'uso dei cardio-tonici, specialmente dell ' uabaina (iniezioni endovenose di 1/ 4 di mg.). 1 Formalmente controindicate sono le iniezioni di siero fisiologi co (cloruro di sodio) e l 'adrena.lina che 11a importanza nella patogenes1.• Passato ] 'accesso, istituire un trattamento in modo da prevenirlo; trovano allora la loro indicazione i card.io-tonici , sp·e cialmente la digitale e la teobromina. ~ prudente mantenere i malati al regime declorurato e di prescrivere il riposo, moderando l'eccitabilità del sistema nervoso con qualche calmante, come il gardenal ed i bromuri. fil.

Ginnastica respiratoria per i ea1·dio-pazienti. (L. RoEMHELn. Medizin. Welt, 17 giugno 1933) Secondo l 'A. con un'adatta ginnastica respiratoria che mette in movimento il diaframma, si ottiene un miglioramento notevole nelle condizioni degli organi circolatorii, di cui viene facilitata la funzione. La si eseguisce al mattino, a digiuno , in


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EZIONE PRATI CA

letto stando in posizione supina con le gambe retratte (cosce in flessione , gambe in flession e sulle cosce", pianta del piede appoggiata sul piano del letto). Si spinge poi in avanti I ,.addome ed in seguito lo si ritira, in modo che invece di un addome sporgente, si abbia un addome affondato. La spinta in avanti dell'adc!ome corrisponde alla posizione di profondit~ del diaframma ed all'inspirazione diaframma tica; la retrazione dell'addome corrisponde alla spinta in alto del diaframma ed alla espirazione. Si fanno 15-20 di tali movimenti. Tale metodo viene chiamato di ginnastica aortica dall 'A.. ch e lo considera addirittura adatto per prolun ç.r:1rc 1.1 'il :1. Esso è consigliabile anzitutto per la profi l a~­ si delle malattie del sistema vasale , speciaJmente delle grosse arterie e delle coronari e in individui ereditariamente tarati in quest o senso. in quelli con alta pressione del sangue , con diaframma elevato , negli obe i negli individui con gro o addome, o con varici all e gambe, in generale poi per tutti O'li individui oltre i 45 anni. Per gli individui che già soffrano di affezioni aortiche, si esegt1iranno i movimenti in posizione seduta e graduando Jn pressione con una mano posata sull'addome. In pazienti del genere, l'A. ha ottenuto in ques to m od o notevoli miglioramenti.

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tivi o negli individui che non fanno continua . . mente dello sport. Importante è dunque la decisione se si tratta di un cuore normale ingrossato o di un cuore organicamente leso.

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Ferita transfossa del cuore. Operazione, • • guar1g1one.

(R . VARGAS MoLINARE. Boletin de la Sociedad de Cirurgia de Chile, X, i1. 8). L'A. ha riferito alla Società di Chirurgia del Cile su di un caso da lui osservato di ferita transfossa del cuore. Si trattava di un uomo <li 28 a. che in una aggressione aveva riportato una ferita da coltello in corrispondenza del IV spazio intercostale . All 'operazion e l 'A. trovò una ferita di 1 cn1. nella m età inferiore della faccia anterior e d el pericardio, una ferita di 1 cm. sulla faccia anteriore del ventricolo S. ed esplorata la fa ccia post eriore cli questo, un 'altra ferita di 1 1/ 2 cm. Suturò le due ferite del cuore e qt1ella del pericardio. Il p. ebbe nel decorso post-operatorio una complicanza polmonare di cui p erò an ch e si rimise. Due cardiogrammi eseguiti 1 e 2 m esi do1)() l 'inteT'Vento dirr1ostrarono solo un 'inver. ione d ell 'onda T: il resto era normale. G. GENTILE.

Il cuore degli sportivi. (F. DEuTscu . Wiener K1lin. Woch ens. , 7 luO'lio 1933). Il cuore degli sportivi è un cuore ingrossato ben funzionante. L'ingrossamento è dovuto alla posizione di adattamento dilatatoria ed all'aumento generale della muscolatura dello sportivo. L'ingrossamento è vario secondo i diversi generi di sport •. L' A. riporta in proposito la seguente tabella: Percentuale dei casi co11 ingrossamento del cuor e Canottaggio • Sci • • Bicicletta • • Nuoto • • • Lot.ta • • 'furismo • • • Atletica leggera . ·e h erma Boxe • Calcio

27,8 • •

• •

18,2 15,3 14,9

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9,4 8,8' 4,4 3,1 2,7 L 'int eresse terapeutico del medico nello sportivo deve esercitarsi quando il cuore oltrepassa certi limi ti. Il trovare un cuore un po ' grosso negli sport che esigono un esercizio che dura a lungo può essere normale, mentre invece è da con siderarsi come anormale e quindi patologico il reperto di un cuore grosso negli sport che esigono esercizi non continua-

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ORGANI DI MOVIMENTO. Rotture e strappamenti di muscoli e tendini degli arti inf'eriori. GJLCREEST. Journ. Amer. Med. Ass., 21 g·enn. 1933). · Le iotture e gli strappamenti di muscoli e tendini degli arti inferiori sono più frequenti di quanto si ritiene generalmente e spesso misconosciuti , sicchè il paziente viene trattato per settimane e mesi come se fosse affetto da artrite, neurite e simili. Invece con una diagnosi ed, eventualmente, un intervento precoce, la funzione può essere ben presto ristabilita. L'eziologia può essere riferita a: 1) Senilità; 2) 1'fodificazioni patologiche (artrite, miosite, malattie acute infettive, arteriosclerosi , sifilide, tubercolosi , neoplasma); 3) Predisposizione fisiologica; 4) Occupazione; 5) Fatica; 6 Trauma (diretto od indiretto) . Per quanto riguarda il meccanismo, si deve tener presente che, sebbene lo strappamento possa aversi anche in stato di flaccidità, si verifica abitualmente quando il muscolo è contratto. Lo strappamento del muscolo può quindi avvenire: I) Per azione muscolare: allo stato flaccido (contrazione degli a.n tagonisti o stiramento passivo); nei muscoli in contrazione (per contrazione attiva del muscolo stesso o degli · antagonisti, per eccesso della forza di trazione in confronto di quella di coesione, per contrazione asincronica di parti del muscolo stesso e per la forza addizionale di un altro muscolo); (E.

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2) per trauma e·s terno; 3) per torsi on.e spirale lui per farsi visitare; nel distaccarsi improvvid~ll'arto; 4) per degenerazione del muscolo per samente dal margine del marciapiede su cui si trovava, tutto il peso del corpo venne a · malattia. Secondo Grassheim, la frequenza di tali gravare sulle dita del piede destro, sentì un. · strappamenti è maggiore per i mu~coli del pol- vivo dolore al polpaccio e cadde a terra. Alpaccio; vengono in seguito gli estensori della i' esame, ecchimosi vasta 4ella gamba destra., gamba, il tendine di Achille e·, da ultimo, edema nella regione del polpaccio, dolorabilità. l'estensore del pollice. Madyl ha raccolto 61 alla pressione sul de.c orso del plantare e dolore. casi di strappamento del quadricipite e 57 del alla flessione del plantare. Cura conservativa legamento patellare (118 casi, contro 103 di con massaggio e fasciatura compressiva; guastrappamenti degli arti superiori). Se si consi- rigione in 10-14 giorni. derano anche i muscoli del tronco,. si deve 4) Tend~ne d'AchJille. - Lo strappamento. riconoscere ch·e molti casi etichettati come è provocato da un subitaneo sforzG in forzata lombaggine sono invece strappamenti nei mu- flessio·n e dorsale del piede; le infezioni, sp·e cialscoli profondi o della fascia. mente la sifilide diminuiscono la resistenza del • L' A. riporta 15 casi di strappamenti inter.~stendine;. fattori più importanti so110 l'età ed santi: il peso eccessiVQ. I) Gili estensori 1d.el ginocchio. - Il meccaNei 3 casi dell'A. sj trattava: di una ragazza nismo di produzion·e è duplice: il paziente sta · che, ballando lanci~ in aria una gamba ed apper cadere e si mantiene in piedi con difficoltà poggiò tutto il peso del corpo sull'altro piede~ ed in questo momento avverte uno st~appo alla di un uomo che rimase col piede impigliato .fra gamba e cade; oppure, cade sul ginocchio for- i piuoli di una scala da cui era caduto, sicchè temente flesso provocando strappamenti dei il piede venne violentemente e forzatamente muscoli o dei tendini oppure frattura della flesso dorsalmente; di un individuo che correnpatella. do mise il piede in una buca e cadde in avanti .. Si ha emorragia immediata nell 'articolazio- Tutti tre furono operati. ne; la rotula ha una mobilità abnorme, l'estenNei casi di rottura incompleta, risponde besione della gamba è limitata od impossibile. ne il trattamento ·c onservativo, fissando la ca,Se lo strappamento è soltanto parziale, speviglia in flessione semiplantare in modo che il. cialmente in persone anziane, si possono tentendine si trovi in stato di iiposo; l'alzare ·il tare le misure conservative; altrimenti, si incalcagno per un certo tempo dà un certo solterverrà al più presto, tenendo presente che, lievo e rende il camminare me{\o incomodo. fra i :muscoli dell'uomo, quello che più rapi- Si guardi però dall'applicare una fasciatura dame·n te si atrofizza è proprio il quadricipite; troppo stretta sul calcagno. Lo strappamento. il massaggio e la faradizzazione dovranno per- completo v.a trattato chirurgicamente. tanto iniziarsi al più presto. . fil. 2) Flessori del ginocchio. - Gli strappa~ menti del semitendineo sono molto rari e pro- Strappamento sottocutaneo bilaterale sivocano subito sintomi articolari. N·el casb delmo.lta·neo dei legamenti rotulei. l'A. il paziente si lamentava di dolore al ginocchio, che venne notevolmente migliorato con ( THIESBURGER. Br. Beit. z. kiin. Chir., voi 157 ~ l'intervento, fatto nonostante si trattass.e di un 1933). individuo vecchio e di scarsa salute. L' A. indica con questo nome le interruzioni L' A. riporta un caso di strappamento del capo interno del gastrocnemio, provocato da un traumatiche bilaterali · dei lega1nenti rotulei, movimento .di torsione a piede ferino . Il pa- che avvengono nella continuità dei legamenti ziente si lamentava di dolore al ginocchio e, stessi, e le distingue dagli strappa1ne11ti tenfortunatamente, venne trattato per un anno . dinei che avvengono i1el punto di unione del tendin·e con l'osso e dalle· fratture da strappacon la cura conservativa. L'intervento chirurgico diede notevole miglioramento. In un altJ:o mento, nelle quali sono interessati l' apioe della caso, prodotto dallo stesso meccanismo, ma rotula o la tuberosità della tibia. L' A. ha raccolto dalla· letteratura 10 casi del con rottura parziale, si adottò con successo. la genere, ma solo 1n ella metà di essi la diagnosi cura conservativa. 3) 1.,.._fuscoli del polpaccio. - .Se ne ha lo · era stata accertata radiologicamente od operastrappamento, spesso insieme al plantare nei toriamente. gioca,tori di tennis, quando saltano o stanno L' A. ·aggiunge agli altri un caso personale, per saltare, oppure si voltano rapidamente te- Si tratta di un uomo di 38 a., che aveva sofnendo ferma la gamba. Risentono l 'impressio- ferto parecchi anni prima reun1atis1no articone di avere ricevuto un colpo di pietra e ca- lare acuto; · scivolando a ginoccl1ia flesse dallo scalino di un tram, e tentando di rialzarsi dono. L'A. ha avuto occasio·n e di vedere uri caso bruscamente, avvertì un forte dolore alle gidi strappamento del plantare poco dopo che si nocchia, e ricadde all'indietro. Le ginocchia era prodotto. Si trattava di un paziente ope- si tu·mefecero rapidamente. Era impossibile il rato dallo stesso A. qualche mese prima per sollevamento della gamba dal letto. La rotula frattura della rotula sinistra e che si recava da era abnormemente mobile in lateralità ed era 1

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un po' sollevata; da to controllato radiografi camente. All 'operazione eseguita dopo dieci gior11i dal traurr1a fu rin Yen u ta u11a rottura bilate rale dei tendini rotulei ch e ve11ne ro su turati. Guarl perfetla1nente. A distanza di dl1e anni la fun zionalità era bilateralm ente c ompleta. La rottura bilaterale dei lega111i rotulei pu ò essere dovuta a lral1n1i dire i ti o indiretti ; la frequenza dei pri111i rispetto ai seco11di e come 2 :1. Perch è avve11g a la rottura è n ecessario che ] 'agente causale agisca repentinan1ente in tutta la su a potenza , e ch e il tendine già disteso ' enga ancora s tirato d a una nuo,·a trazion e, d ' ordine ri fl e so . Nei traumi indire tti ha g rande importan za insieme al fattore della repentineità , a11cb e il rapido passaggio dalla posizione di fle sio11e a quella di esten -ione; n ei tra umi diretti è di valore decisivo oJtre a ll 'azion e d ell'urto, la provocazione di un forte ri fle so patella re. Tale meccanismo val e anch e per le fratture r otule e e per gli s trappam e11ti d ei tendini qu adricjpitali. Condizioni patologich e dei tendini rotulei che ne diminuiscono la resiste11 za , fa voriscon o la loro rottura. La cura d'elezione n ella rott11ra d ei legam enti rotulei è quella operatoria . La a te11sione, pur essendo possibile la saldatura spontanea dei mon coni con un tessuto di cicatrice, è seguìta da disturbi ch e i compendiano in un grave dannegg ian1 ento d ella e tenion e e quindi n ella difficoltà di e eguire salite. p . T Er \ l l'\ t. 1

MALATTIE DEL

1261

8 EZIONE l>l\ATIC:\

L.~VORO .

La pneumoconiosi nei lavoratori di barite. (L . FEct. Radiologia !Yl edica, maggio 1933).

Gli s tudi sulla p n eumoconiosi si sono fatti più numerosi in questi ultimi an11i paralle]an1enle al inaggior svilup po ed a ll 'imp ortan:ta a ~sur1ta dalla « ~Iedicina d el lavoro » ed all 'j n tensificars.i della lotta a ntitubercolar e, essend o ben nota I 'influen za dannosa ch e l 'inal azion c di certe polveri ha nel favorire l'infezione tu bercola r e in certe categorie di lavoratori . Un ' osservazione fortuita ha spinto l '.~ . acl indag are se realmente anch e n ei lavor a tori d ell<l barite si osservino delle alter azioni n ell ·appa · rato r espiratorio , da porsi in conto al g en er e di lavoro cui attendono ed imputabili alla in ,, Jazion e del materiale pulverulento ; in altri ter mini se esiste una pn eu1noconiosi da barite e q11ali rapporti intercorrono fra qv,.esta eventuale forma di pneumoconiosi e l'infezione I uber colare. Un 'inchiest'.1 radiografica condotta su alcuni di questi lavoratori permette di affermare ch e in essi si rilevano delle immagin i radiografich e ch e stanno a dimostrare come la inalazion·e di questo materiale pulverulento d termina nei polmoni d elle alterazioni so,rra p-

ponibili, n el lo ro insiem e , ai quadri radiografici più noti d ella pneumoconiosi da altre pol' 'eri minerali. Probabilm ent e an che le lesioni an a lon1opatolog ich e sar an110 u guali e cioè rientrano nel quadro d elle polmoniti interstiziali cronich e similmente alle diver se fo rme etiolog ich e d ella pneumoconiosi , indipendentemente dall 'entità del processo in e stesso e delle sue co1nplicanze. In un primo g ruppo di 10 operai esaruinati , la ricerca è riuscita posit.i va in sei e ir1 ques tj si sono ritrovati i diversi aspetti con cui si appa lesa radiograficarnente la pneumoconiosi e . ': c1oe a) un qua dro nliliariforme, costituito d a u11 'eguale disse1n inazione, in tutti e due i campi polmonari, di finissime immagini stellate di in tensità d 'on1bra n otevole; b) quello più co111une, di una marcata a c-· ce11tuazion e d elle strie b r on co-linfo-vasali dis~ em in ate lt1ngo l'ambito polmonare, associala ad iperplasia delle ombre ilari; e) quello di una locali zzazione prevalenten1ente ilar e con ammassi di opacità quasi m etallica e s trie divergènti molto marcate; d) infine d egli agglom er ati i.ntraparen chirnali n1u]tipli e i]ari associati , pure di opacit ù ca lcarea. Clinicai11en le tali soggetti llOn prebentano· t1ulla di particolare se si eccettua uno scarso l"\ pettorato m u coso al m attin o. In base a tali d ati l 'A. cr ed e di e sere autor izzato a concludere a ffer111a t ivarnente sull 'esi. . tenza di una pn eu moco nio .. i (ch e potrebbe d e110111i11arsi baritinosi n ei lavor a tori di baritina e derivati . Per quanto r ig ua rda i rapporti fra baritiuosi ~.d infezione tuber colar e, le r icer che sono an~ora in sufficienti a \1erm etter e d elle conclusioni definitive. Da un 'inchiesta son1m a ria espletata nel Reparto tubercolotici de11 '0spedale di Berg amo e n ell e industrie d elJa stessa provincia ~ en1bra si po a dedurre ch e I 'inalazione di ques te polveri n on ha a ffatto azion e pr edisponente all 'in sediarsi d ell a i11fezion e tuber colare, ma , forse, un 'a zion e cont rasta nt e..

G. LA C.\.

A.

_.. Interessante pubblicazione: Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI Li bero docente di Patologia del Lavoro nella R . Un1v eNità di Roma

Le J\.1ala ttie da Lavoro I. Patologia e Clinica - H. Assicurazione. L'importanza della pubblicazione si desume dal tatto. stesso che essa ha vinto il primo premio di L. 8000 nel Concorso nazionale del Ministero dell'Eoonomia 1Na· zionale per studi inerenti alle assicurazioni sociali, sul tema: 11 MALAT'l'IE DA LAVORO u. Volume i n-8°, dLi. pa.gg. 317, oon 74 figure, nitidamente stampa to. Prezw L. 5 2. Per i noetri abbonati, sole L. 4 9 i11 porto fran co. Inviare Vaglia. all'editore LUIGI POZZI, Ufficio P1 1· · stale Succursale diciot to. ROMA.


1262

« I L POLICLINlCO

D I V A G A Z I O N I.

L'azione della luce e delle altitudini nll'organismo umano. L 'organismo urr1ano è capace di adattarsi a nuovi cli1ni reaae11do con int1tamcnti fìsio log ici appropriati. Dal p11nto di vista n1edico i fattori climatici ~he l1a?no inaggiore importanza sono quelli inerenti alla durata ed all'intensità della luce solare ·e quelli inerenti alle varie altitudini sul livello del mare. · A. l~.a,1 i na (P resse !.1 édicale, 17 giugno 1933) pasRa in rassegna gli studi più recenti sulla azione dei climi assolati e di alta montagna sull'organismo e le relative deduzioni terapeutich e. Il clima solare o molto lum inoso si può tro,rare in certi deserti , sul mare e sulle alte montaane. ei deserti il forte assolamento , la secchezza cd il calore sono realizzati al massimo , tuttavia 1'azione del sole è ridotta dal pulviscolo di sabbia sospeso n ell'aria. Sulle rive del mare e dei grandi laghi la luce solare è at1men Lat a del 30-40 % in conseguenza della r iflession e sulla superficie dell'acqua . Ma i climi n ei quali l 'azio11e della luce viene utilizzat~ in pieno sono quelli di alta montagna , al d1 sopra di 1500 metri, dove si trova il massimo di secch ezza e di trasparenza dell'aria , I 'assenza di fumo , di polvere, e di tutte le impurità che assorbono una gran quantità di raggi , sopra tutto quelli ultravioletti. Mentre sulla cima del Monte Bianco 1'intensità dei raggi solari è diminuita solo del 6 °fo, al livello del mare lo è del 20-30 %. La durata annuale dell'assolamento varia molto con le altezze: 1576 ore a 400 metri e 1857 ore a 1800 metri nella regione di Zurigo. La differenza è ancora più notevole se si considerano solo i mesi d'inverno: 215 contro 410. Da ottobre ad aprile si hanno 700 ore di sole a Saint-l\1oritz. 535 a Basilea e solo 300 ad Amburgo. I raCTgi più attivi sono quelli che arrivano con un angolo che più si avvicina al retto. t per que to che certi versanti di montagna sono particolarmente favorevoli durante l'inverno. Eguale interesse ha il calore dei raagi solari. In alta montagna il termometro può segnare - 10° all 'ombra e +50° al sole. Così si spiega come ad altezze di 2000 metri si possa fare lo sport a corpo quasi nudo. Tuttavia 1'aria non è mai cosi calda da riuscire m olesta. L'effi cacia dell'assolamento è intensificata dalla riflessione della luce sulla n eve e sui ghiacciai , la quale aumenta l'irra diamento del calore e la inten ità della luce. Durante i mesi di marzo e aprile quando persiste ancora la nevr ed il sole è già abbastanza alto i montanari presentano una pigmentazione molto marcata. La pigmentazione solare è dovuta principalmente ai raggi ultravioletti. L'intensità di que-

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fA No XL, NuM. 32 ]

sti raggi debole d'inverno ' a umenta .in primavera, . è molto raggiunge il massimo in estatee declina lentamente in autunno. La differenza tra la temperatura dell'aria e}'intensità del calore solare è un elemento capitale dell'elioterapia in alta montagna. A livello del mare questa differenza è di soli & gradi, a 18'00 metri è di tre volte più grande· e a 3000 metri è dieci volte. Queste variazioni della temperatura esterna hanno un 'influenza favorevole sulla salute: stimolano l'organismo ·producendo piccole :reazioni della circolazione periferica, stimolano le funzioni di nutrizione· e d ~assimilazione aumentando la dispersionedel calore del corpo. Altri fattori importanti al clima di alta montagna sono la diminuzione della pressione e della .dens~tà ~ell'aria. A volume eguale la quantità di ossigeno è più piccola e per compens.are qu~~ta rarefazione i polmoni devonoresp1rare p1u frequentemente e più profondaSi • ha cosi un 'attivazione della funzione mente. • respiratoria e conseguentemente an che di quella circolatoria. La leggera diminuzione del tasso di ossigeno determina un aumento del-· l'acidosi sanguigna, ch e costituisce un eccitante di tutte le funzioni fisiologiche. La secçhezza dell'atmosfera e la bassa tem~r~tura agiscono favorevolmente su i processi. , mfia!filila~ori essudativi. L'evapo razinne è piu rapida sia dalla superficie cutanea che dagli .alveoli polmonari e quindi aumenta l'eliminazione dei prodotti tossici. Altro fattore importante è la stabilità det clima di alta montagna. Le variazioni della pressione atmosferica non sono considerevoli e non apportano modificazioni fisiologiche. L'efficacia terapeutica dei diversi fattori climatici dell'alta montagna è particolarmente notevole dura11te l'inverno , quando la purezza dell'aria,_ l'assenza di polvere, l'importanza dell'asso lamento , la diminuzione della tensione dell'ossigeno hanno pieno effetto. Il clima di alta montagna agisce specialmente su i processi infiammatori essudativi, sulle bronchiti asmatiche, sulle bronchiectasie, sulla tubercolosi. L'asma guarisce all'altezza di 1500-1800 metri per la rarità di sostanze allergiche. Anche l'ipertiroidismo migliora, a meno che non vi siano controindicazioni per gravi disturbi della circolazione. I diabetici , gli obesi, i sofferenti di disturbi gastro-intestinali si avvantaggiano dell'alta montagna. Sono influenzate favorevolment·e parecchie· rnalattie del sangue ad eccezione dell'anemia • • perniciosa. La paura di raffreddori non è giustificata. :È risaputo anzi che nella stessa epoca è più cile ra ffreddarsi in pianura che in montagna. Le cure di altitudine sono controindicate solo per i tubercoloti ci che presentano disturbi laringei e per i nervosi .


l .\ N. o XL, ~u~r. 32]

I disturbi circolatori e l 'ipertensione non -eostituiscono controindicazione, tuttavia è me:glio consigliare a tali malati altezze non superiori ai 1000 metri. A quest 'ultima altezza i fattori sono molto differenti. La te111peratura è più stabile, I 'azione del sole è meno efficiente, l'umidità del1'aria è relativamente notevole, gli annuvolamenti più frequenti, i l tempo più incostante, mentre la purezza dell 'atmosfera è quasi uguale a quella dell 'alta montagna. L'azione nel suo insieme ·è più calmante che eccitante. Naturalmente la bellezza del paesagg io, la vita tranquilla , l 'assenza di rumori sono anche essi fattori decisivi attraverso influenze psichiche. Numerosi malati possono avvantaggiarsi della cura de lle medie altezze: i tubercolotici, gli individui ::;oggetti alle affezioni catarrali, a i raffreddamenti , a ll 'ang~na, all 'influenza, ai sofferenli di postumi di affezioni pleuro-polmonari acute, ai bronchitici cronici , ai convalescenti di ogni malattia acuta, agli affetti di morbo di Basedow, alle donne durante il climaterio . Le controindicazi oni sono costituite dalle affezioni parossis tich e : asn1a cardiaca, angina pec toris, embolie o trombo i vasali , iperten ione ed insuffi cien za carciiaca . In complesso le cure di alla rnontagna hanno sopra tutto un 'azione eccitante, ostacolano le infezioni aggiunte, mettono in riposo gli -0rgani inalati, s timolano le r eazioni difen sive dell 'organismo. Le cure di media montagna hanno piuttosto un 'azione tonica e sedativa. L'azione complessa eser citata sul sistem a endocrino, sul sistema n ervoso e sullo psichismo non è ancora b en nota , ma si hanno sufficienti -elementi per le indicazioni d elle varie altezze per ciascun gruppo di malattie e di malati.

argo. . . - Ricordiamo l 'lateressante pubbllcazloae : oott. WILLIAM SEAMAN BAINBRIDCE

A :M.., Se. D., M. D., C. M., LL. D. Commendat.o rt della Corone. d'Itali a. Membro corrispondente dell'Aooademia .Medica di Roma

Il Problema del Cancro Traduzione in rJas-suinto dalle edizion·i inglese, fra,n -0eee e epagun.ola, ~ cura dei Dottori Gi ovanni Perì lli • Arna ldo Pozza. Prefazione del Prof. ROBERTO ALESSANDRI Direttorf' della R . Olln. Ohiru.rg. della Uariv. dd Roma I l llbr., oontiene ~ru>ltre u.n e8Jl)'Ìltolo o-r.iginale

Sulla lotta e sugll studi contro Il cancro In Italia del SU!d·detto pr of. R. ALESSANI Rl e del pr of. R. BIANOATI, nonohè tutta la. b i bliograf i a oncologica It aliana più i·ecente.

La prima C(Jpia Cii questo li bro, venne presentata a S. E. MUSSULINI iJl quale, compiacendosi vivamente con l'autore e con i collaboratori, ha molto gradito l'omaggio, e ha consegnato al r'[J'l"Of. Bainbridge una sua fotografia con dedica. Volume in-So, di ·p agine XVI-365, nitidamente stam· pato in carta semiipatinata. Prezzo L. 5 O, più le spe6e postali di spedizione. Per i n ostri a bbo na.ti, sole L . 3 2 in porto franco. •

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SEZIONE Pl\ATJCr\

lnviare Vaglia all 'Editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA .

OBNNI BIBLIOGRAFICI. (' ) 1?. D ' ONGHIA. Biologia delle emozioni. Editore L . Cappelli, Bologn a . Prezzo L. 25 .

1

L ' A. fa una esp osizione delle varie Leorie localizzatrici dell ' emozione (bulbar e, talamica, corticale) delle emozioni, e delle loro relazioni con i l sistema endocrino. Espone il meccanismo f eno1nenic o e produtLi vo delle emozioni, riportando ques te alle manifestazioni più semplicj della vita. Uno speciale capitolo è dedicato alla cenes tesi e d alle sue variazioni. DR.

E. MoRELLI. Sindromi oculo-simpatiche. Casa Editrice Giardini, Pisa. Prezzo L. 40. Questo grosso volume rappresenta una tra ttazione completa, esauriente di quanto fino ad ora si conosce sulle relazioni tra il sistema 11e urovegetativo e l 'occhio. Dopo un 'ampia esposizione dell embriolog·ia ed anato111ia del s isle111u i1eurovegetativo, d ei su oi rapporti an a tomici e funzionali con le varie parti dell 'occl1io, sono passate in rassegn a le varie affezioni pri111iti ve e secondarie d el impatico ch e si manifestano con alter azioni o disordini d ell ' organo visivo. Si tratta di una pubblicazion e veramente interessante ed utile. DR. 1

R.

Le riystagmus vestibulaire et les réactions de mou-vements. Editore Maloine, CLAOUÉ .

Parigi. È la seconda e.dizion e di un piccolo volume

n el quale sono descritte le modalità ed i modi di provocar e il nistag1no, i1onch è la sua importan za sem eiolog ica n elle affezioni del labirinto . G. D.

L . R. Mi.iLLER. Die Einleitun1g des Nervensistems 1iach seinen Leistungen. Editore G. '"f hiem e, Lipsia. Prezzo Mk. 6,80. Breve e succosa descrizione delle varie parti del sistem a n ervoso e de lle rispettive funzioni . umer ose illustrazioni n1olto chiare completa no e r endono più comprensivo il testo .

G. D.

G.

L' épile[Jsie et la constitution épileptoide chez l ' enfant. Editore G. Doin, Parigi. Prezzo Fr. 18. RoBIN.

Esiste un 'epilessia senza crisi convulsive, e ch e può manifestarsi con piccoli fatti spesso n on convenientemente valutati: instabilità, turbolenza , colle re impulsive, · violenze, obnubilazioni intellettuali , crudeltà , incontinenza n otturna di urina , sonnambulismo. L 'avvenire dei ragazzi ch e presentano tali (1) Si prega d ·inviare due copie dei libri di cui . si desidera la recensione.


---

1264

cc I L

XL,

Nu~1.

32)

disordini dipende spesso dal tempestivo inter essamento portato u di essi . Tutto ciò che può essere attribuito a difetti o a vizi, va invece riferito a costituzione mor· bosa. Quindi il medico deve integrare 1 educator e, la medicina riesce l·i dove l'in ~egnamento fallisce. DR.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

J. LAcAN . De \la psyc,hose parartotcque dans ses rapports avec la p ersonalité. Editore Le François, Parigi. Prezzo 1F r . 50.

C1occA E. - L 'O. presenta un caso di linfopn et1111atosi cistica s lenosanle del cieco. L 'O. distingue la pneumatosi del tenue da quella del grosso intestino. Dal punto di vista patogenetico ritie11e la malattia dovuta a un processo di biochimica bacterica (fer1nentazione) evolventesi al di là dell 'epitelio intestihale. La forma è benigna e tende alla guarigione spontanea, il criterio demolitore dev'essere di n ecessità ispirato dalla presen za tli profonde alter azioni delle pareti intestinali. Discussione: PEPERE, ZoJA, DoNATI, CAsTIGL10N1,

L 'A. passa in rassegna tutte le concezioni i1osografiche e patogenetiche della paranoia, .concezioni che hanno tentato di identificare il caratter e essenziale di questa n1alattia senza 111ai sboccare in idee soddisfacenti. La paranoia per l ' assenza di ogni altro deficit mentale, per l'assenza, di ogni manifestazio11e organica rimane la più enigmatica delle 111alattie psichich e. L 'A. espone un suo originale punto di vista ch e riporta la paranoia ad un'anomalia particolare della personalità nelle sue relazioni con l 'ambiente sociale. Si tratta di un tentativo interessante ch e rivela nell'autore una vasta cu ltura ed un fine DR. i11tuito psicologico. •

[A~No

POLICLINICO »

Società Lombar da di Chirurgia. Seduta del 26 i11aggio 1933. Presidenza: Prof. N'IARIO Do.NATI. Contributo allo stud io della pneumatosi cistica dell' inte· stino. Linfopneumatosi cistica .stenosante del cieco.

BILELLO.

U. e AMonEo N1c0Lò . precancerose. La leucoplachia buccalis. Discussione: DoNATI, P.ePERE. CLER1c 1 BAGozz1

L esioni

Fratture misconosci ute del rachid e e M. KUmmel.

Questa monografia da un quadro completo delle sindrome m orbose che possono eguire all 'encefalite epidemica. È noto com e questa affezione soglia dare le più tristi sorprese. Essa può lasciare tracce impressionanti quanto invalidanti : disordini inotori, tonici, sensoriali, endocrini , vegetativi e psichici. 'Il riassunto di questo nuovo capitolo della i)atologia è fatto dagli autori in modo chiaro e completo. DR.

ErroRRE E. - · L 'O. riferisce su 27 casi di f. 111. tlel rachide osservali nell'Ospedale Ber gn1annsheil di Bochum, mettendo in evidenza gli elementi ch e concorsero a · far passare inosservate tali lesioni, fra cui in primo luogo la contrattura muscolare, ch e, fissando la colonna in lordosi, tende a scaricare il corpo leso. Fino a ch e 11on subentra un 'insufficien za muscolare l 'i . può compiere anch e n1ovimenti e in qualche caso lavorare. L 'O. m~tte in r apporto tali reperti con la sindrome di Ktimn1el 1 ch e non ha ragione di su ssistere come entità morbosa a parte, tranne per quei casi e discutibili casi di effettiva iualacia di qu·alche corpo vertebrale, ch e 11on si possono riferire alle solite cause ed in cui ma11ca il trauma violento . Q\lanto alla cura l 'O. riljene che rispettando 1·incunea111ento e lasciando l 'infermo a letto si ottenga una guarigione più rapida; quanlo al i11etodo Bohler , è d el parer e che dia risultati buoni solo qua11do l 'i . sia in grado di compiere g li eser cizi n ecessari ad evj lnr e I 'atrofia muscolare. I>iscussione : DoNATI.

Rééducation psychothérapique.

Metastasi cerebr ali singolarmente tardive di cancri mam· mari nel l' uomo.

G.

Gu1LLAIN e

l' encéphalite

P.

IVl oLLARET.

ép~demique.

Les séqi1eilles de Editore G. Doin,

Parig i. Prezzo 1F r. 28.

G.

DE PARREL.

Editore G. Doin, Parigi. Prezzo Fr. 20. Sono passati in rassegna i vari metodi di educazione degli individui che presentano una qualsiasi rottura dell 'equilibrio mentale e nervoso, ossia degli psiconeurotici. L 'A. espone dettagliatamente e con indirizzo affatto pratico la tecnica di t.ali metodi , che l1anno una speciale indicazione per ciascuno degli stati morbosi . DR.

P . - L 'O. descrive due casi di metastasi all 'en cefalo con secutive a cancro della mammella in due soggetti maschi. Mette in evidenza il fatto ch e a mbedue questi carcinomi inammari abbiano dato m e laslasi al tessuto nerYoso en cefalico mentre invece il carcinoma mam· inario n elle donne è solo eccezionalmente seguito da una t ale diffusione e ch e tra ! 'asportazione dei tu1nori primitivi e la compar sa dei segi1i clinici parlanti a favore d elle metas tasi cerebrali, trascore un tempo notevolrr1ente lungo (4 an11i). CosTAN1·1N 1

E. S1GN0R1s. Punti di vista scieritifico-posi;tivi. Tipog ra fi a Editrice cc Minerva » Torino . Prezzo L. 15. È u na serie di scritti su argomenti psicolo· gici, filosofici e religiosi di palpitante interesse. Si leggono con viva soddisfazione per l 'audacia e la sincerità delle opinioni liberamente affermate e chiaran1ente dimostrate . G. D.

R. Accademia Medica di Genova. Seduta del 22 g iugno 1933. Presidente: Prof. N1coLA

P ENDE .

.

Infl uenza del simpatico sulla funzione sessuale maschi le.

Prof. N. PENDE. - L ·o. comunica ricerche clinich e le quali dimos trano ch e gli s tati di prepon-


[ANNO

XL ,

.! U i\I.

32)

12()5

S EZIONE PRATICA

Gèranza impa lica ull 'equilibrio n ervo o vege lativo ( iper te i e e11ziale, di ab etici , sogge l ti co11 an g io p a n1i, based o ,Yiani ed ipertiro idei in gcn erP) i a ocia1l.o in un g ran nun1er o di ca .. i a fatti p er111 an e11ti o JJeriodici d 'impot e11lia coendi . L 'O. fa 11o lare ch e n1en tre si con o ce ben e l 'azio11e ,·a odila lctlrjc;e alti'a d el parasimyJa li ro sacr ale (11er'i p elYi r i e<l erigenti) n ella fu11 zio11e se u ale, n o n s i co no ce affa l t o l 'azione d el si111patico se11 u si r ie l iori cl1e certan1ente arriYa agli org ani geni ta li . on è i in probabile ch e al s i tnpatico, co111e iu aJLrj territori viscerali , sp e lli u n 'azione va oco trit lrice erl i11ibilrice dell 'er ezion e e cl ei fe11on1e 11i 11el 1r ocl1j111ici i11 gen er e eon11e i ol l 'at lo es uale. Co ] po trebbe spiegar i il co1n ples o d elle o crYazio ni clinich e u accenna le: i . ogge t li a prep o11der ::i.nza simpatica faciln1 en le i11ib if; opra tullo per fa ttori ein o tivi , n el con11>i11ìe11lo clcll 'att o e~ ti ale. L 'O . con la coll a bor azio11e d ei proff. Dt1ra11te e ~.\nl og n e tti la or a . ludian clo la po il>ilità p erin1entale di i olar e i1ei r a n1i co111unicnn li ch e discend on o dal u1idollo loniliar e e J1el n cr' o pre aer ale Yie · 11ervo e la c ui ezion e faYori ca I 'erezion e e la cui tin1ol aLion c inibi ca 1'er ezion e te sa. Se lali ricer ch e arri' er anno a ri u ll a li p osit ivi si p o trà anch e p er ar e in una I era pia rhirurg ica simpa tj coli tjca clell 'im 11o len za m a cl1il e, p ecialmente in quelle form e <lella 111eélc inia ch e co n si s tono i11 ll1 a11 ca11 za o d eb ol ezza d eJI 'erezjon e. L ·o. ricorda l 'osservaz ione d ei chirurO'i cli e .. i sono occupa ti n eJl a d onna d ella r esezio11e d el n er ' o p ar asacr ale: a qu esta r esezion e si è vi t o p oco d opo seguire qua i empre il flus o m e lrt!d) e, an ch e quando ques to avrebbe d ovuto n ormal1nente Yerificar i as ai più Lardi n ella d o11na. Or a il n erYo presacr ale è ricco di fibre in1pa lich e, for e antagonis te d el n erYo p elYico, la cui iper cccitazion e è il fa ttor e immediato d ella en1orragia m e truale.

Reazione individuale alla introduzione per via parenterale di emazie eterogenee nell'uomo sano e in condizioni patologiche. Prof. A. L1rzzATTo. - L 'O. fa 11na rapida disamina d ej in et od i u sati in c1inica p er indagar e l a effi cen za d el! 'appar ato r eticolo-is liocit a ri o; rjleva con1c a lcuni lra ques ti diano scar so affiù am ento (li e a l tezza, altri sieno, se n on p ericolosi cerlam e11 te piacevoli p er il p aziente, e ritien e ch e sia què la una cau sa per cui l e numerose n ozioni acqui i le in lorno al ,S . R. E. n on abbi an o d at o a n cor a n ella clinica un complesso icuro di con o cen ze ad egu a le a quello, e a que to ri g uardo p er e . r aggiun lo d all 'an at omia p a lo logica. Poich è tra le fu n zioni attribuile al . lt . J~. una <li quelle uniYer almente ricon osciutegli corne proprie è l a produ1ion e di antj corpi di ter zo or dine (impregiudica to se qt1esti sieno un ver o e proprio prod o tto a l li vo, di reazion e all ' a11lige11e 1 o u11 proclotlo d i di ges tione d ell 'o.ntige11 e st esso), l 'O. da t em po u sa u11 metodo proprjo co11s is len le n el sag g iar e n ei sing oli 'individui la capac j lò (li formazion e delle emolisine in seguito a vacr in azi oni ripe lule con gl obuli rossi di conig lio. Espon e la tecnica seguila, e i risultati raggi un Li nell 'osservazion e s u soggetti sani e su m alati acuti e cronici di vari e forme morbose. L 'O. rileva ch e se an ch e l 'avYenire ùovesse di nuovo far dubitar e ch e il S. R. E. ia il formatore d elle cilol i ine, il

co1n plesso clei poteri for111a lori <li quest e sar ebbe u g t1aln1ente col su o .. i len1 a i11d aga to; è questa ch e egli chiam a proYa fun zio11 a le d ei p oteri di reaz ion e a timolo cli cellul e e ter ogen ee, p otrehLe for se d ar e un indizio d ella cap acità indi,idua1e di r esis ten za a ta1u11i in u l li 1norhosi 1 p arlicol ar 1nen te tra quelli infe ttivi r a ppre e11tare quindi lln m ezzo p er indagar e n ei singoli ~ogget tj quef' l a impor tante attitudin e cos tituzion ale co111e per s t udiare i r apporti tra <Jties la cap acit à e il d ecor so d elle singole form e m orbose. La vacci n azione non <lette m ai lt1og o ad inco11Yeni ente alcuno; anzi 1'0 . segnala la possjbilità (' }1e essa cos titui ce un in ezzo t er ap eulico, in quan1o o] tre alla in tra du zion e cli prot ein e et erogenee, ch e p ossono co Lituire un a ter a pia ùi s timolo, con c1ue lo inezzo s 'introclu ro no cellule formale, l a n ecc ilà di òistrugger e l e quali r appresenta for se tino tim olo mollo opp or ll1no e ler 3p euti cam ente e ffi cace .

A proposito di tonsillectomia nell'adulto. Do lt. . RiCH ERT. - Tnt en lo cli ques ta comunicazion e è cli esp orre al cunj rilievj ch e Yengono su ggeriti d all 'esam e d ella n\1111er o a s ta ti tica di t o n illect omie to tali esegu i le col m etodo chirurg ico durante qu e li ul tilni anni n ella Clinica Otorinol aring oia tri ca d ell a R. ni er sità di ~ifi­ Ja no diretta rlal prof. t J. c;alamirla . Dopo aver ri assunto ]e indicazio11i e le co11 lroin<li cazioni all a t on sjlleclon1 ia 11ell 'adul lo l 'O. d à alcuni cenni ulla tecnica , ccond o il n1e todo così de tt o cl1irurgico, quale trova i d e critto n ei i11agg iori tratta ti cli t ec11i cn chjr11rg ira OtorinoJarin·· goia lrica. Riporta quindi in una tab ell a un t ot ale cii 404 to n sillec tomie. s la li lica d ell a Clinica di l\Iilan0, <li vise secondo I 'indicazion e, l 'elà, ecc. Riferisce p oi alcuni casi tratti d all a u a ta listica p er son ale di t on sil1ect on1i e . i quali prcsenta110 particolar e inter es e si a p er l 'e i lo d ell a Tnalattia gen er ale ch e aveva indica to 1'inter Yento sia an che p er la quest ion e d ella cosidetta ton sill ec tomia a caldo . Dopo brevi considerazioni conclu cl e affern1anrlo 1' u t.ili tà di pra ticare la t on sillecto111ia chirurgica 1o tale i n tutti quei casi n ei quali sia })en accertata la ep i focale tonsi11arc e in spec ial modo qua11clo g ià vi sien o egni <li con1par tccipnzi oni locali e gen erali.

A proposito di tonsillectomia col metodo dello Sluder. Do lt . L . Crt~Lo. - L ·o. 11a e po lo alcuni rilievi ,1e 1J r1 li d ~1la 11u 111er o a la ti tica di lon sillectonila JJr a licate col m e Lod o ri el lo Jud cr 1 nella Clinica Olori11 ol an goiatrica di ì\li1 a n o ed h a pro\ ato com e il lYlet od o d ello luder . ia que llo ù a prefer.irsi quanòo occorra eseguire una ton il1 ect omi a in gi oYani soggett i , ciò p er l a facili là e la r apidità d el1'esecu zion e, p er la car a em orragia ch e in gen er e si cl et ern1ina ed infj11e l)er la 1>enig ni ti1 d el decorso p os t-oper a torio. P rof. ·u. EREDE. - L 'O. r ifer enfl osj alle nor111e t.ecnicl1e su ggRrite dal Poin clo11 p er la vaccinazion e r egional e i11 g inecologia, e b asandosi sui prin1i ris ultati d elle ricer ch e in torno all a or gan ot assia, h a esr ogitato u11 i11e tod o di op o ler aJ)ja r egionale scevro di p ericoli e ch e . embra <1es lin n lo a facili1i1ar e l 'assunzione lli prep ar a li op o ter apici n el lra tlam enlo d ell e ipofu11zioni genit ali femmin ili . li Seqrel ar io: A. ~I-c_·cc1A. •


1266

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J L POLICLf .~I CO

Società Medico-Chir11rgica di Catania. Presjdente: Prof. F. A. FoDERÀ. Curve a tipo blastomatoso nel liquor alla prova colloidale del bleu di Berlino. V. M. Bu scA1No. -- La reazione colloidale del bleu di Berlino (Kirchberg-1Santangelo-De Giacomo) p er mette di differenziare nel liquor, oltre le curve luetiche e quelle m enin gitiche , due curve (< a tipo blastomatoso » curva A con floccu lazione nella 5a e 6a provetta; curva B, con floccu !azione n ell a 5a., 6a e 7a provetta - , n.on specifiche , ma frequenti in primo luogo per sindromi compressive intracraniche ed intraracl1idee con localizzazione del focolaio o dei focol ai blastomatosi n ell 'encefal o, nel midollo spinale, nei tronchi nervosi intratecali , nelle meningi. Tali curve particolari non sono stale n olate nelle s indrom i compressive del midollo spin ale da blas tomi o da focol ai tubercol ari della colonna ver tebrale. Rappresentano un nuovo sintomo cc um or ale » di })la stomatosi inlracranica ed intrarachidea ; cos l i tuiscono, talvolta , l 'unico reperto posi livo n el liqu or. 4

Stenosi mitralica con enorme ingrandimento dell'atrio sinistro. Prof. S. F icRER>\. - Si riferisce su un caso di enorme dila tazione del! 'or ecchiet ta sinj stra in conseguer1za di un modico gr ado di s tenosi ini., tralica. L 'orecchie tta si1ti stra aveva subilo un ingra11rlimento ver so des tra, aveva coperto e schiaccialo i1l parte l 'orecchietta destra s0Yrappo11e11dosj aò essa e aveva cos tituito il margine destro rl el la ottusità cardiaca en ormemente ingrandita. on si aYeYano i11 vita segni di compres ione d egli organi mediastinici. Sol a compressione era quella del bronco inferiore del polmone des tro che aveva provocalo la atel ettasia del Jo])o polmonnre relativo. la cistifellea.

(ANNO

XL,

Nu~r.

32 )

cli fibromioma in utero gravido debba far pensare alla inci1)ienle necrobiosi del tumore, per cui è indicata l 'asportazione di esso jn gravjd anza.

Sedtita <iel 17 giugno 1933.

Prof. G . L1No. -

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Actinornicosi sp eri1n e11lale de l-

Azione ipoglicemizzante del glucosio nell' iperglicemia post· narcotica. Prof. G. Ln:~o . - L 'O. con 1icer che sperimentali originalj 11a trovato che la iperglicemia postnarcotica non ha l uogo se alla fine dell a narcosi si i11ietta del gl11cosio. Avendo ir1 altre ricerche originali gjà rese note trovato ch e l 'iperglicemia di acidosi sperimentale egualn1ente i1on l1a luogo con , in~ ezio ni di glucosio, con si ci era I 'iperglicemia pos t-narcotica com e una rea zion e biologjca di difesa all 'acidosi post-narcotica . Contributo alla casistica di fibromiomi e gravidanza. Prof. E. ScAIJA. - - L 'O., passate in ra ssegna le condizioni p er c ui n o11 tutti i casi di associ azione di fibromi e gr avidanza capi ta110 alla .osservazione dell 'os tetrico, espone un caso da lui operato, in cui fu il sintoma premin en le : dolor e in sed e d el tumor e, che portò la paziente alla su a osservazione. Detta paziente, dism enorroica e sterile n el passato, n o11 sapeva di esser e incir1ta. Per i d a ti an an1n estici del caso, m ette in guardi a dalla pratica generica d ella djla tazione cer vicale e raschiam ento, per la cura clella s lerililà con dism en orrea, e fa rilevare con1 e il d olore i11 sede

Sul metodo di Louis Drosin per favorire il distacco della placenta. Prof. E. ScALlA. - L 'O. descrive e raccomanda la posizione di accoccolame11to sul dorso di Louis Drosin per favorire, l addove n on vi siano tenaci aderenze, di p lacenta, il secondamer1to. Rottura intempestiva d~I sacco. Giri di funicolo. Do tt . A. CoNSOLl. - L 'O. ha rilevato, attraverso g r an 11umero di parti, come sp esso alla presenza di g iri di funir.o li al collo d e] feto, si associ una rottura precoce del sacco. Ne fa risalire il meccacanisn10 di azione all a brevità r el ativa del funicolo, ch e impedisce l 'impegno profondo della testa ed a lla ma11canza del movir11ento di iperflessione di questa al! 'inizio del travaglio. Fa notare quanta impor ta nza abbia tale sintomo per la previsione dei gjrj di funicol o e la pre,·enzione di asfissie fetali . Complessi sintomatici pellagrosi non maidici. Dott. L . PoNTONJ. - J_, 'O. espon e 3 casi d.i complesso sintomatico pel lagroso in soggetti ch e non si erano nutriti cli m ids, i1e c.1 iscute la sintomatologia e ne propone la d isti.n zjone d al complesso pellagroso vero e J)roprio . Sulla distaccabilità della mucosa del seno mascellare. 1>1.". 'tt. G. B. FonNAnr. - L'O. dopo aver messo j r1 rilievo I 'importanza della di s taccabilità della mucosa del seno mascellare nella patogenesi del prolasso di questa n111cosa , comunica l e su e rjcerche eseguit e a tale riguardo sui seni mascellari di dieci cadaveri. L 'O. ha trovato ch e la mucosa della parete orbitaria si distacca più facìl1nente, segue poi quella della parete p osteriore ed anteri•)re ed in ultimo della mediale che presenta una forte aderenza in prossi1nità e sull 'ostio mascellane. Seguono alcune rleduzioni clinich e. I l Segretario: G . D1 ~IAcco.

Accademia Pugliese di Scienze. Seduta del 10 giugno 1933. Presidenza: Prof. PAOLO

GAIFA~r1 .

Sull'equilibrio proteico del sangue dopo sforzo del cuore in cardiaci compensali. Dott. A. MILELLA. - L 'O. , riportandosi a sue precedenti ricerch e sull "etjopa logenesi dell 'ende111a cardiaco ha ricercato l 'equilibrio proteico dopo sforzo del cuore ottenendo n ei cardiaci çompena li modificazioni (aumento delle proteine totali, aumento delle albumin e, aumen lo delle globuline , aun1ento del quoziente proteico) che mentre non ripetevano l e variazioni apparse n egli individt1i n or1nali (aumento delle proteine totali, delle albumine e del quoziente protei,co, di1ninuzione delle globuline) si avvicinavano a quelle dei carcliaci in istato di scomp enso. Le variazioni dell 'equjlibrio proteico apparso n el siero di sangue degli individui che appe11a avevano superato il compenso ripetono , dopo sforzo , 11ettamente quelle d ei cardiaci scon1pensati co n edemi ed inoltre le variazioni dell 'equili})rio proteico degli epato-pazi enti a cuor e sano riproducono d opo l o sforzo, le var iazioni notate nei cardiopatici appena superato il compenso (aumento delle


~ANNO

XL, 1\u~r. 32 )

SEZIONE I

g lobuli11e, diminuzione d elle alb u n1in e, di111inuzio11e d el quoziente proteico). Da ques ti d a ti e premessa l a formaz ione d ell e proteine funzione essenziale del fega to, l 'O . c rede s i J>Ossa per l a iden lici tà rlei r ep erti ottenuti n ei cardiopa l1ci compe n a li e n egli ep a lop azie nli a c u ore sano ricondurre il fenomeno osserYa lo, e c ioè, l 'inve rtito e quilibrio proteico, acl un a cl is lu r bata proteinogen e i dovut a a disfun zio n e d ella cellula epatica.

Su tre casi di osteoartrite sifilitica tardiva deformante. Dott . V. ~!A SELL I . L 'O. descr ive tre cas i di os teoart rite g io aniJe cl eforn1 a 11te d e ll 'a11ca i11 sogo-etli lue tic i e dopo cs.er si intralle nul o ul l 'a 11 a lo1t1ia patologica delle a rlrop a li e sifiliticl1e t ardive e ~u lla diagno i differenzial e d ei s u oi casi g i u 11 ge a concludere: l ) ch e l 'osteoarlri le tle for1na11te i11fa 11 t il e e g iovanile frequentement e r appresenta un a pr>nnnag g io ag li individui e r ed oluelici ; 21 c h e J)er l a diagn o i di un 'o teoar lril e sifi litica e per la valutazion e d e lle con cn u e cl i nI tra natura bisogna t enere in 111assin10 co11to, ncra11l o a lla sinlomatologja oltre alla r eazione Wélsser r11a nn, la Cilocl10J, praticala sia sul icr o di san g u e, sia ul liquido e nd oarli colare, quando i1e è po ibile il prelievo ; 3) cl1e sen1prc a l Cine di una g iu s ta di ag n osi diffe re n zia le bisog 11a no11 lasci are in osserva Lo lo la lo gener ale buo n o di nulrizio11e d el p uz ic11 le, ·011t r a tan te co1t iJ lun go e s t1b clolo d ecor so del 11taJalo. In qualche ca o un mig lioramen lo d ei fatti cloJoro i locali o ltenuli con urt ·oppor tun a c ura " rltilt1elica può ser' ire nel indirizzare verso la g iu ~ la rlat ura del la mala I Ua ; 4) c h e infine seco11 d o l 'O. d al lo s tudio r esta co n fe rn1a lo il fallo c J1e J'os leoartrile lue tica con gen ita ed acquisì la clall 'anca, può prese11 lare quarlri variabilis i1ni cl1e spesso sono confon dibili con quadri di aJ lre forme osleoarticolari , e ch e d a localizzazioni inizialmente n1onoarli c0Jari , si può g iunger e in breve t empo ad alterazioni poliarti co lari e imme lrich e, p er assumer e, in ciu alch e caso un vero d ecor so m orboso s is lem a li zzu lo e J>oco su scettibile di cure .

Contributo alla patogenesi ed alla clinica delle polisinu· siti con complicanze orbitarie. Dott. G. R usso F1v \ TTASI. L 'O., clopo nYer e po · lo una serie di osser Yazioni c lini cl1e: ecl a11alon10-palologicbe di polisinusiti cronic.b e con complicanze o r1Jilari e, sostie11e eh-e n ella pa loge· 11esi cli ques ta infezione ad andamento cr onico, s p elli, p er una r agione essenzia lmente a n alorni ca, il primo pos to al seri o etmoida le, c h e in gen er e è se.no-ba e delle polisinusili, e ch e nell a genesi di es e poli in u si li sia cl a vagli are preci J)Uar,1en te le a lte r azioni a n a lo micl1e e conge11jte o acquisite a cari co d el setto e dei l11rLinati, condi zio11i ch e favoriscono g r andem ente lo sYiluppo d e lle forme u decor so l a tente.

Le metrorragie negli aborti interni. Dolt. A. QUAGLIATI. - L'O., in b ase a r icer cl1e personali, ritiene elle d opo la m orte dell 'u oYo e durante la s ua prol ungala rilenzio11e s i cl e lerm i n ino per il cessa lo s lin10Jo alla irrornzionc g r aviclica le io ni rlegcneralrici n ell a parete dell 'u lero e nei su oi Yasi con riduzione e scomp ar "a di e i. Le le .ioni riscontrate fa nno p e11sar e aJ l ' ini z io d ei

RATICA

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fe n omeni inYolutivi puerp er ali a cu i sar ebJ1er o d oYute le possibiJ tià d ell 'esp ulsione di u ova Jnorle con p erdila mini111a d i sangue e vicever sa di s ta ti di atonia uterina a c ui sar ebbero da attribuire anomalie del seconda111enlo e metrorragie pp. Poichè dalle osser vazjo11i cli1J.ich e risulta ch e la percen t uale d egli i11cide r1li n o11 è maggiore che clop o l 'aspulsi on e cli uova vi ve, l 'O. ritiene dal l ato pra tico d ella t er apia, p iù o pportuno a llendere lo spor1la n eo insorger e d el travaglio a11zich è deter1ninarlo con mezzi ecbolici; p er non interro mpere I 'involuzione uteri11a ch e coll 'o])literazio11e dei vasi sa11g ui g ni t ende a ridurre ad un minimo la perdila di san g u e cl1e a cco u1pagn a il parto o l 'aborto.

Intorno ad un caso di probabile ermafroditismo vero dell'uomo. Doll. L. BoGLIOLO. - In seguito alla os ervazio n e di un caso l 'O. con clude ch e l 'ermafroditismo vero può al cune voJ le essere diagnos ti cato clinicam ente quando n el medesimo indivi d u o siano contemporan eamente din1oslr ab ili segni d ella funzion e le licol are. (er ezio n e , ejacul azione, orgasmo) ed o,·a ri ca (m estru azioni ed equivalenti di essa) .

Lo stato attuale delle conoscenze sulla trasmissione della leishmaniosi. Do tt . L. BoGLIOLO. - In base ad u110 studio d ella le tteratura sul] a trasmi ssione d ella lei shmaniosi l 'O. con clude ch e non ono an cor a conosciuti l 'agente ed il modo con cui quest e 1nalattie i propagano. B u a convinzione cl1e un cambia inento d ell 'indiri1zrJ delle ricer ch e, ed il portare la osservazion .; u un campo più vas to, possa riu scire utile per la mig lior con oscenza d el problema.

L'amebiasi nelle Pugile. · Dotl. A. :\'l LLECJ .A. - L 'O., dopo aYer r apidamente esaminato il qu ad ro n osologico dell 'a111ebiasi quale oggi si presen ta e le i1u111erose ricer ch e fa:tte dai diver si autori in Ita lia in questi ulli11Ji anni , esp o n e i ris ulta li o LLcnu ti dall 'arnbulatorio gr atuito p er g li studi sull 'amebiasi is tit uito dal dir e ttore della Clinica Medica d ella l{egia Univeri là cli Bari , Luig i Ferr a nnini, da l febbraio 1932 ad oggi . Gli ammalatj esamina ti ed ave nti turbe erLterocol iche furono 255, e O quelli no11 aventi nessuna manifestazione a carico del tubo digerente. 75 furono positivi p er le varie fot111e parassitarie, fra le q u ali fig urano la la111blia i 11testin alis, l 'er, tamoeb a coli, il cer comonas, il tetramit u s , ecc. La ent amoeba his tol y lica figura , in 24 casi , fra cui a cessi p olmo n ari. epA ti ti e forme a carattere d issenterigene; alcuni individui i11' ece er ano p or· La tori dell'amoeba hi s lolytica senza avere a vuta nessuna manifestazione i11testinale. Dopo avere espos ta brevemen te la lecnica per potere ottenere n elle ini gliori con d izioni r eperti p osi tivi, richiama 1'atte11zion e s u]J a diffusione della sopra d etta infezione ch e prima di queste ri cer ch e P,ra assolutamente J.gn orata n ella R egion e . Dolt. R. ATTIMONELLI. tub ercolosi e carb onio.

-

Sulla parainimiznità tra

Dote. SARDONE. La rappresentaziorie motoria de lla rriano n ella sosta rtza grigia spinale.

I l egretario:

GAnGASOLE.

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« IL POLICLINICO »

[ANNO

XL, Nul\1. 32j

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

I

Due casi di leucemia monocitica. el 1913 R eschad e Schilling Torgau d escriveva110 una « nuova leucemia >> caratterizzata dalla pre en za nel san gue di numerose cellul e ch e da aegeli e Pappenheim furono ritenute n1onociti. Oggi Naegeli in una revisione dei casi" finora pubblicati conclude ch e si tratta di uria mo11oci losi associata con iperplas ia mieloide d ei t essuti. .J. '~r . Orr (Tlie Lane et , 25 febbraio 1933) n e d e crive due ca si: n el primo la conta dei leu cociLi d a a valori n orn1ali, il che non è raro a verificar i speci e n elle cosidette « fa si al eu~emi ch e ». I!1 a~bedue i ~asi il tipo cellulare e lo . t e o :. i suoi ~aratten •morfologici , la col o~az 10? ~ v1 Lal e e in un caso l 'inge I ion e di er1trocit1 provano ch e si tratta di cellule m onociti cl1e. Clinicamente si notò n ei due casi 1'inizio s ubdolo , l 'ingr andimento del fegato ma n on della milza; a li ' autopsia si rilevò l~interessa­ m ~nto d elle Jinfog·hiandole, l ' iperplasia d el m1d0Jlo , la presenza di ulcerazioni n el canale diger e:ite, la siderosi d el fegato, della milza, d el n11dollo o seo, d elle linfogl1i and ole e finali:te~ t e altera~io~i d egen erative d ella ghiandola t1r~1de. Qu t ultima osservazione potrebbe aver e importanza per spiegare la eziologia di qt1 ela form a n1orbosa . E. CARLINF.\!'-JTI. Un ca o di lence1nia mieJogena polinncleare senza SJ>lenomegnlia. ~mi le vVeil d escrive un caso di leucerni a, in c ui - accan I.o ad t1na elevazion e notevo li ima d el nurn? ro d ei g lobuli bianchi (circa 100.000) - non s1 n otava la presenza di forme immatur e, all ' in~uori di qua~che .mielocito e di qua]ch e .e n1az1a 11uc leata: i polinucleati rr1 aluri er.ano invece n ettam ente aumentati. La . 1~il za n on era ingrandita a lla 1)er cu ion e e s1 palpava a stento sotto l 'a r cata nell e p r ofonde ispirazioni . L ' ~\ . di ... cute (Soc. A1éd. Hop. Paris, 23-IV~ 933) la ciin g n.o~i ~ fa. riJ ~var~ c~e l ' utilità preen Lala dall e 1n1ez1on1 d1 sali d1 tario (ixiun1) rappr esentava un'ulteriore conferma al con cetto ch e si tra ttasse di una leu cemia: rivendica a sè la pri ori~ à d ella d escrizione di que te forme morb~se : ricorda ch e la leu cemia senza plen on1ega l1 a può osservar si sia n e] p eriodo ini zi ale d elle form e mieloidi classich e sia n e lle r ecidive. dopo t1n 'inten sa cura di ~aggi . Ricorda cl1e la prognosi di queste form e d e' 1c eR-sere n.10 lto c...a ut~ , d ato il p erirolo ch e e e b occ h1n o, da u11 momento all 'altro, in un a forn1 a ac u1a. "\i. SERRA . Un cn o di linfadenia leucemica da benzolo. ~ i;i~La 1'azi.one di b en zol o sug li organi em o1>01et 1c 1, ~pec 1 a l m ente sulla serie leucocitaria· la le ua pro1Jrietà è tata ~ fruttata p er la tera pi~

dell e leu cemie; nei ca i co ·ì trattati avviene di a lito uno spostameulo d ella for111ula a vantaggio d ella serie linfoc itica. Degno di nota per lo studio del! 'azione di be11zolo si presenta i l ca o (secondo nella letteratura) co1nunicato da E. Tarejew e N. Nikulenk~ ( Vr~ceb.rioj e Delo , 1933, n. I ); iµ esso t1na int~ ss1caz1 one ?ronica da benzolo h a pro~ocato (1n u~ ~ p er a1? d~ll 'indus tria di caucciù) il quadro t1p1co di l1nfoad enosi leucemica. L ' i~fermo ~igliorò. a]quanto con la r6ntgentera:p1a; m a il m~gg1or su~cesso si ottenne proprio colla terapia b enzol1 ca. B asandosi sullo studio d el caso gli AA. o ... ... ervan o ch e l 'orig ine in feltiva della leu cemia è da considerar si e clu .. a; ' ien e invece avvalorata la teoria di Ziegler , il quale con sider a la con1par sa di leu cemia quale risultante di una turbata correlazio11e fra i ... i11 goli ele1ner1ti dèll 'e. . Jnopo1es1. Per quanto riguarda l 'az ion e curativa di benzolo cl1e sembrer ebbe paradossa dato che esso è. stato la causa . dell~ ~alattia, la spiegazion e s1 troverebbe 11ella differ enza d '.azione di dosi eccitanti o i11ibenti ; u 11 eserr1pio analogo si b a n ella r 6ntge11ter apia applicata con su ccesso nelle leu cemie d ei radiolog i . S. l\11Nz. Il trattamento delle anemie.

P. )lora,,·itz (Deut. ~led . W ochen,s., 1933, n. 15) fa una ri,·i ta critica dei vari metodi di trattamento delle anemie, specialmente contrapponendo quelli classici (ferro arsenico) a i più moderni (fega to) . Secondo l 'A., i ca si refrattari alla cura epatica, quando questa sia b en condotta e non esista an ch e un 'altra malattia che impedisca il successo, sono molto rari. U na parte degli insu ccessi si deve alle dosi troppo piccole ; si tratta di una cura che n on va nè tralasciata , n è diminuita. Raramente si ottengono con essa n otevoli miglioramenti n elle malattie ·sistemiche del midollo spinale. Il fatto ch e 'ri · son o d ei malati con gravi fenomeni si stemici senza una pronunciata anemia, mentre in altri si hanno per lunghi anni gravi an emie con pocl1i o punti §egni n ervosi indica ch e l e cau se d ei disturbi n ervosi e di quelli an~n1ici sono di,1er se. In pratica , è oggi necessario opporsi alla comparsa d ei fenom eni spinali con una dose e levata di prod otti epatici el1 e si intro ducono per via parenterale. La trasfusione sanguigna è necessaria soltant o n~i .pazienti con anemia perniciosa e con scars1ss1mo contenuto em oo-lobinico (sotto il 20 %). Non si può p erò fa r e a m eno d ella trasfu sione n el trattamento d elle gravi anemie postemo~r.a gich e, in . quelle torpide del tipo s~cond~r10, r efratt arie a lJ e altre t erapie , nel] an enua pseudoleucemica infantum e n elle forme aplat-.tich e. Il m eccani mo di azione d ella trasfusior\e non deve con ider arsi limitato


t..\NNO XL, Nu l\r. 32]

SEZIONE PRAl'IC.\

alt 'impianto di eritrociti estra11ei, 111a anche come incitamento ai tessuti emopoietici e ad inibizione dell 'emolisi. Anche la terapia ferruginosa, oggi grazie a nuove ricerche , 11a riguadagnato terreno , specialmente per l 'anemia acloridrica e le anemie 1)ostemorragiche, con l 'uso di preparati bivalenti ad alte dosi (1-3 grammi al giorno). L'indicazione principale dell'arsenico, ch e oggi viene quasi del tutto trascurato nel trattamento delle anemiè, è data daJJ,e malattie leucemiche, in cui lo si son1ministra per ' 'ia parenterale ad alte dosi. In nessuna forma di anemia è con i. alia bil e, secondo I' A., la somministrazion e di i)iccole quantità di ferro con piccole dosi di ar enico. Per quanto riguarda i preparati di rame nella cura delle anemie degli adulti, mancano ancora e perienze convincenti. fil.

Il trattamento delle anemie gra\'"i. La terapia epatica delle anen1ie 11a falto passare in seconda linea quella ferruginosa. G. r..,onés e L. Thivolle (Le Sang, 1933, n. 3-5) riprendono lo studio del problema quale si presenta dopo le più recenti ricercl1e sperimentali . ~ormalm ente, il ferro organico a limentare è in parte jonizzato sotto l 'influenza della digestione gastrica e trasformato in jone ferroso, ch e viene assorbito nell 'ambiente acido duodenale e n on lo è più nelle parti basse dell ' inte.. lino. Ora, il rifornimento in ferro è necessario n elle anemie, n1a non può far si soltanto per ' 'ia alimentare. Gli spinaci freschi , ch e pure appartengono ai cibi più ricchi di ferro, 11on n e contengon o ch e mg. 1,53 per 100 g ram111 i. Per dare 50 mg . di ferro , bisog n erebb e costringere il paziente ad ingerire tre chilogram111i di spinaci J R quindi necessario ricorrere alla vera terapia marziale, la quale deve es ere fatt a secondo gli ./\. n on già per via sottocuta n ea , ch e è ineffi cace, ma p er via orale. Teorica111ente, il per cloruro, il solfato, il protos~alalo di ferro possono essere usati con identici riulta li. PraLicamente , però l 'intolleranza dige tiva è freqt1 ente ; me.glio tollerato, ma me110 attivo , il ferro ridotto. Le dosi de, rono essere di 50-100 mg. di ferro-metallo al giorn o. Per via diger en te, gli AA . preferiscono il caseinato ed il solfocianato di ferro ch e, alla dose di 40 m g . di ferro-metallo al g iorno , h a11110 dato risultati noLevoli , che vengono migliorati con l'aggiunta di caseinato di rame. Quand o, a ll 'ingestione di caseinato di ferro e di rame, si aggiun gano le iniezioni simultanee di triptofan e di istidina , si ottiene un ri cuper o di emoglobina superiore del 70 % a quello del solo caseinato di ferro . IJ'elaborazione coordinata dell 'emoglobina rende n ecessaria la presenza di quattro fattori: ferro , rame, triptofan ed istidina; la presenza

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del rame, indispe11 abile 1)er l 'elaborazione 111assi1na dell 'emoglobina , n on sen1bra che sia tale per le emazie, a cui occorro110 invece il ferro e specialmente il triptofan e l 'istidina. . fil.

O servazioni sulla gastro· ed epatoterapia nel· l'anemia perniciosa. ' ' · G. Baroni e A. Costa 11a11no esperimentato la gastro- e la epatoterapia in 6 casi di anemia perniciosa e in 2 casi di anemia secondaria , notando che gli effetti terapeutici della 80111111inistrazione di stomaco sono di gran lu11ga inferiori a quelli ottenuti con l ' epatoterapia . Ta li risullati , ottenuti sia con stomaco fresco, che però veniva fornito salato dal mattatoio, sia con polveri di stor11aco (Ventraemon), con cordano con g li scarsi risultati ottenuti da . altri AA. , ma sono in contrasto con i numerosi dati favorevoli da n1olle parti comunicati. Gli .!\A. riten gono ch e i risultati negativi o insuilìcienti siano da ascri,1 ere o all 'a, 1 venuta salatura degli stomaci o alla particolare preparazione farma ceutica dello stomaco ,e ssiccato, essendo dimostrato che molti preparati sono di effetto curativo inca lan le o del tutto nullo . Per questi fatti lo ston1aco dim ostra una net~ inferiorità pratica di fronte al fegato . Esso. e di diffi cile acquisto, n on si con ·erva fresco in natura, è poco b ene accetto agli ammalati e il ·uo J)rin cipio an tia11emico è e. . t re1namente )abile. C. '"f oSCANO . Sul destino dei malati di anemia perniciosa.

iente è più utile al n1edico pratico di questi a ua rdi d'insieme ch e, basandosi su sta lis tiche rigorosamente cont~~llale, . p~rme~~o110 di ~p~ prezzare la reale ut1 l1tà dei r1n1ed11 terapeut1c1 • in voga. Dai dati riferiti dal Biittner (~1~d. Kliriik, 18, p. 623, 1933) risulta ch e n ella Clinica m edica di Giessen la n1ortalità , prima dell ' inizio della e1Jatoterapia, era assai più elevata ; tuttavia è ricordato un caso cl1e vive an cora, dal 1922, e i trova in buone condizioni ; evidentemente si tratta di una ren1ission e spontanea, eccezionale. Ma anche dopo l'avven to della e1)atoter apia la m ortalità si ir1antiene n ote,role · pecialn1ente quando la cura epa tica sia abbar1dor1ata. Essa deve essere du11q ue proseguita a lungo : ·n ei casi b en compe11sali basterà una iniezione di una fial.a (2 cc.) di estratto epaLico, 1-2 volte a lla settimana. Nei casi di ·estrema gravità , è opportuno il ricovero in clinica, IJer cl1è ripetute trasfusioni dànno il tempo alla epatoterapia di far sentire la sua azione. Con la cura epatica razionalrr1ente praticata , si possono ottenere lung h e remi&sioni e la cura per bocca presenta notevoli svantagg i, e quella per iniezione le va preferita. V. SERI~ ..\.


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u IL POLJCLJNICO »

La teraipia della pseudoemofilia dei neonati. . In vari r:asi del gen ere , E. ~1aurizio (La Clinica ostetrica, marzo 1933) h a ottenuto buoni risul tati mediante iniezioni di sangue n1aterno. ... ella melena vera, due volte al dì 15-20 eme. profondamente nelle masse g lutee, continuando per 3-6 g iorni ; g uarigione in 5 casi su 6. Nella onfalorragia, 8-10 eme. , due volte al dì , per 3-4 giorni; 5 casi, tutti guariti. Nelle rinorragie, 5 eme. una volta al dì, per 3-7 g iorni; 4 casi, tutti guariti. Nell'ittero grave, 12-15 eme. due volte al di, per 5-6 giorni; su 7 casi, 5 guarigioni. Nel cefalo-em atoma, senza aspirazione dell 'ematoma , 5-6 eme. di sangue 1-2 volte al di ; 4: casi, tutti g ua riti . Le iniezioni di sangue materno trovano le loro indicazioni anche nelle anemie dei neonati; in esse sarà utile somministrar e contemporaneamen le anche dei preparati di fegato. fil.

DIAGNOSTICA. La diagnosi eziologica delle orchiti acute. I. Orchite traumatica. - Antecedenti·1 talora e1natoce]e ,,aginale. È i1nportante il sa pere se la contusione 11a colpito un t esticolo sar10 o se l 'or chite era anterior e al trauma . II. I casi facili. - L 'or chite è un fenom er10 n el ~orso . di un 'affezion e diagnosticata . Nei no~tr1 . pa.es~,. 0110 soprattutto in cau sa g li or~c . ch~ oni : in1z10 brutal e verso il 6° g iorno, orchite vera con integrità dell' epididimo e del de fer~nte; esp lor azione r ettale n ega tiva; r egre s1one spontanea, bilateralità frequ ente. Accessoriamente si può avere orcl1ite in : Vajt1olo (orcl1ite vera , prognosi buona) tifoide (or chite acuta della convalescenza eh~ evolve verso la ri ol uzione semplice). _ ei paesi tropicali ; fila riosi (0. acuta, rara , ~~1 e .evo ~ve verso la cr?n.icità); malaria (epidid1n11te, ir1efficace la ch1n1na, nuclei fibro si della testa). III. I casi difji oilli. - L 'or chite sembra esser e la ola n1alattia. A. ell ad ulto. Predominanza all epididin10. 1) O. tubercolare acuta. Spesso bilater a le, inizio brutale colo uretrale frequente si111ulan 1e una blerìorragia . L evoluzion e assic ura la di a0-110 i: r egre sione dei segni con locali zzazione all 'epididimo; ali ' esplorazior1e retta le, lesio ni pro lato-vescicolari; rap ida fi stolizzaz ione. 2) O. acuta gonococcica.. Inizio brutale, i1tfìa111ma~orio; epididimo ir1olto grosso, che n1achera il testicolo. La diag no .. i è basata su1l 'u _n i1ater.a lità, assenza di seg ni all 'esplorazione re ttale, scolo uretral e (sempre poco ab·bondante!). Evo luzione: mai fi stolizzazione; sequele nucleo fìl)roso alla coda clel l 'ep ididimo. 1

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3) Predominan.za testicolare. 1) O. da orecchioni, qt1ando la parotite è stata fugace ed inavvertita oppure si trattava di orecchioni sotLoma cellari. 2) Il volvolo testicolare. Molto raro; i i1r oduce in un testi colo a lungo meso,

[ANNO

XL, NuM. 32]

1nolto n;.o~i~e nella vag.inale . Dolore sincopale fin dall in1z10; tumefazione rapidissi1na . ~ensare an?h e al cancro , alla sifilide, a11 ·orch1te n el v~r1cocele (discussa). B. Nel ban1bino. Classicam ente tubercolare· rara n ei tube1:colosi ossei; presi contempera~ nea~ente testicolo ed epididimo; evoluzione rapida verso la fistolizzazione. P en sare anch e alla torsione testicolare detta dei masturbatori (volvolo testicolare evolvente ver so l 1atrofia rapida) ed alla torsion·e dell'idatid e sessil e. In prat ica, i11tervenire sempre nelle orchiti acute primitive dell'infanzia; rararr1ente si tratta di tubercolosi (ch e n on è aggravata dall ' i~­ tervento), m entre spesso si tratta di torsione ed . in tal fi caso , non intervenendo , la oo-hiando)a s1 a tro izza. C. Negli individui an ziani, si deve n1enzionar~ una forma speciale: Z' epididimite colibacillare dei ritenzion isti sondati. Inizio bruta1e, urine torbide conten enti i] B. coli. Genera lmente risolve, m a le r ecidive son o frequenti . (Gazette des hopitaux, 6 aprile 1933). fil.

IOIENE. Gli e1fetti dello. pasteurizzazione sulle proprietà nu· tritive del latte. W . Sa vage (Lancet, 23 febbr. 1933) ha fatto in proposito delle ricer ch e su la tte pasteurizza to a 145 F ahr . (poco più di 62°) ed immediatamente raffreddato. I grassi ti ' salvo che . la . non son o modifica . crema s1 separ a meno facilm ente. Le proteine non sono alterate; però il 5 % di lattalbumina diventa insolubi le. Il lattosio non subisce modificazioni. Invece, il calcio solubile diminuisce del 20 % per la forn1azione di un fosfato di calcio colloidale. Lo jodio vien e ridotto del 20 %. Gli enzimi non sarebbero distrutti rna il caglio non fa coagulare il latte pastori;zato. La vitamina A., abbondan t.e nel latte , non viene distrutta e nemmeno la B 1 , la B2, la D e la E · invece è distrutta la C. Paragonando la composi zione del latte di mucca a quello umano, si vede ch e la pastorizzazione rende i l primo un po' meno dissimil e dal secondo; la diminuzione del fosforo e d el calcio operata dalla pastorizzazione va con siderata come benefica; quanto al ferro , nettamente deficiente nel latte di mucca e n on ditrutto dalla pastorizzazione, può essere aumentato con i recipienti del latte. Sono stat e fatte r1umerose esperienze anch e su animali e si è veduto ch e il problema d el1'an emia o quello della sterilità non possono essere n1essi in conto del latte pastorizzato. Se la diminuzione del calcio e d el fosfor o possono essere dannosi per l'animale ch e ne ha grande bisogno per la sua cr escenza, n on è lo stesso per il bambino che ne ha rninori esigenze. fil . 1


[ •.\.N:'llO

XL,

N U l\I .

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SEZIONE PllATICA

Contributo alla conoscenza della microftora propria del latte. econdo l.° Gorrieri (A ririali d /g iene, aprile 1933) n on son o m an cate, d a parte di i1un1er osi sperimentatori italia ni e s tranieri, ricer cl1e accurate riguardanti la distribuzion e d el numer o d ei microbi nelle varie porzioni <lella mu11gitura, ricer che ch e son o val e a din1ostrare concordem ente come il primo latte sia m olto più inquinato d ell 'ultimo . Riguardo alla 11'1tura della flor.a batterica d el latte è orinai a ccertato ch e essa è data in massin1a parte da contaminazior1 e esterna . L 'A. vol endo contribuire allo s tudio d ella microflora propria d el latte ? elle va rie por zioni d ella n1ung ilura , h a compiuto uno studio sistematico di 73 campioni di la tte prelevato :ç,er son aln1ente con scrupolose r egole di a~etti c ità. Ha 'isto così ch e il la tte, ai1ch e prelevato da un olo capezzolo, difficilmente si può o tten er e a micr obico, sia pure n elle ultim e porzion i d ella mung itura : fa tto ch e a vvalorer ebbe I ' opi11ion e ch e n ega una sterilità del paren chima ghia ndola r e e l 'origine endogena di alcun e sp ecie microbich e i)r esenti cos tante·m ente n el ~atte s tesso. I cocchi acidificanti rappresentano, 1n m ezzo a scar se forme bacillari , Ja flora più diffusa d el la tte . ~ probabile ch e q uesti cocchi rappre entino la flor a di orig ine endogen a. 1

G. LA

C A VA .

MEDICINA SCIENTIFICA. Una r eazione fagocitnria nella febbre da fieno. E sperimenti di fagocitosi di granuli di pollin e con san g u e d i m ala ti di febbre da fi en o eran o s ta ti fin or a impossibili per ch è troppi g rossi etano i g ra nuli di polline rispetto a i leucociti . Recentem ente si è o sser vato ch e i l polline di Phleum pratense è costituito da numerossimi fini g ranuli , r acchit1si in un r eticolo. I sola ti con particolare a ccorg im ento i g ranuli e r accoltili in una soluzi on e salina D . Harley (British !11 edical Journal , 28 genna io 1933) li ·h a m escolati a san g ue d efib rinato di individui sa11i e di soffer en ti di febbre d el fi en o cu t ireatti vi per il Plileum pratense. Dell ~ miscela di san g u e e sos.pensione di gr a nuli h a fatto d egli s trisci ch e , colora ti con bleu di m etilen e, son o stati esamina ti al micr oscopi o. Mentre n egli strisci d ei soggetti sani i g r anuli eran o quasi tu t ti scompar si , n on cosi n ei pazien ti cutireattivi per il Phleum , in cui si riscontra van o nu1ner osi leucociti ch e aveva110 fagocitato i g r anuli , r1ter1tre inoltre si osser vavano a n ch e g ranuJi ex.tr.acell ulari non distrutti . M. P oNs . I

L'anatomia dell'asma studiata col lipiodol. 11 lip iodol introd otto nei br on chi attraver so la m emb ran a crico tiroidea, costituisce un m ezzo e ffi cace per studiar e radiol ogicam ente la di s tri b u zion e an a ton1 ica d ell'alber o bron chia le. l r1 fa lli , il lipiodol pen etra con facilità n elle

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più n ii11ute r a111ificazioni d ell 'albero bron chiale · ? n on c 'è enfi sem a e se il paziente n on tossis~ s1 a rresta all 'orifizio d ea li alveoli · sen za p ene-· 0 Lra r e in essi. L 'evenienza più con1une è secondo J. B . Chritop~erson C .The La1icet , 7 gennaio 1933) la dila tazion e d ei b r on c hioli diffusa a tutto i1 polm on e. Altre volte si può osservare in al cune aree dila tazion e d ei bron cl1ioli , m entre in a ltre aree la co~trizi one dei bronchioli ha impedito il dif~ond.ersi d~l l_ip.iodol. Meno frequentemente può d ar si ch e il l1p1odol n on pen etri affatto a causa di una costrizione vagale dei bron chi e d ei bronc hioli. Quest ultima evenien za si ha n ei rari c~si in cui a\ vien e un attacco dura nte l 'operazion e. Il lipiodol h a an che una azion e terapeutica cl1e può condurre a un miglioram ento anch e nei casi ribelli a lle altre c ure. E. CARLINFANTI. 1

1

V ARI A. Sole e cancro.

(A. H. RoFFO. El Dia Médico, 2 genn. 1933). l. ragg~ solari ~splicano una doppia azione f otod~nam 1ca e att1n1ca sulle lesio..ni precancerose, e 1 Autore ha n ota to che esiste una relazione 1nolto intin1a tra I 'irradiazione solar e la cole~terina e lo sviluppo d elle lesioni pre~ncerose. La quantità di colesterina n elle diver se re~ioni c~tanee ,·aria in prorJorziun e app r ezzabile in r elazione c on l 'azion e d ei raggi solari e tra la colesterina del la pelle e la frequen za delle lesioni n eop lastich e cu tan ee vi è u11 n esso inà 1 solubile. Su 138 osser vazioni per sona li l 'Autore ha notato ch e tutte le lesioni can cer ose cutanee si m anifestan o in quelle par ti d ella cute ch e sono più esposte all 'azion e d ei raggi solari . Dopo aver e con sider a lo la dis tr ibuzione d ella colesterina nelle r egioni coperte e scoperte della c u te, ha stabililo una r elazione elioterapica d ell a colesterina d ei tessuti . 1 ella interpr etazio11e del p r ocesso intimo ch e porta all 'alterazion e cellu] ar e, la fotosensib ilizzazion e d ell a co]esterin a del p r o lopla ma d elle celluJ e, p uò s1)iegar ci l 'a umento clel dinami1l10 cellular e in r elazion e con l 'az ion e foto dina1n ica eser citata iper l 'irra di azion e di d et erm inala lungh ezza d 'o nda, ole = 69&'0 a 3970 unità Angstrom e r agg i ul travioletti = 2000 a 1000 unità Ang t ram. Ciò sopra tut to se si tien e prc en t~ ch e il fen o1ncn o si p r oduce n ei tessuti esposti al sole n ei quali e~ i te an cl1e l lll conten u to colesterinico cl1c influisce nella formazion e di un terren o cl i predisp osizi on e. L 'irra diazion e solare intervien e aumentando non solo le ossidazioni organi ch e, ina accele1 ando anche lo scanìbio g·enerale. F a cj litan o e i11ten i ficano l 'osmo i cellt1lare per la funzi one lipoditica delle membr ane La luce deve influire come fi ssa tr ice e con d~11 a tr ice d ella colesterina, la quale poi ag irebbe dis tru g·gendo i tessu ti . N. D1 P AOLA .


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IL POLICLINI CO »

Risposte a quesiti per questioni di massima. 61° Dolt. A. L. - Se Lei istituisce un ambulatorio o un luogo di cura, è n ecessaria l 'autorizzazionc del Prefetto, previa ispezione del m edico provinciale; ma per il semplice eser cizio dell 'at lività professionale è sufficiente la r egistx:azione dell a firma all 'ufficio ·comunale.

62° Dottor E. D . --.. La differen z,a cli s lipe11dio 1 d ovu tale per diritto già acquisito, spetta a lei ad p er sonam nel sen so ch e uguale trallarr1e11lo 11on sarà fa Llo al su ccessore. Ma d a que ta coI1dizione n o11 cleriva ch e lo stipendio effettivame11le a lei · doYulo in misura inaggior e di quella slabilila nell 1or ga11ico d ebba esser e asorbita dagli a umenti periodit i . Questi le spettano in rapporto al uo stipendio. Credo ch e possa provocare una regolare deliber azion e del Podestà e, n el ca o di provvedin1e11Lo n ega tivo, possa ricorrere alla G. P . A. in sed e g iurisdizionale n el t ermine di giorni 30 d alla co1nunicazion e. ,Se il Podest à n or1 ùclil1erasse, lei p otrà notificar e un atto per asseg11are un termin e peren torio, d ecorso il quale ricorrer à alla Giu11la entro trenta giorni dall a cacle11za d el t er1n ine da lei s la])ilito e, in tal caso, impugn erà. il lJrovverlin1ento n egativo. 63° Dollor I. c. - Costituito il Con orzio, è soppre o il po lo comunale. Quindi, i e lingu e il rapporto di in1piego. ~la nell 'at to co tituliYo del Co11 orzio o con proYYedimento u cce siYo potrebbe e ere previ la e' regolata la uccession e del nuo,·o onlc nel rapporto d 'impiego, t anto })iù cl1e vi è un solo titolare. Se, per effe tto della cos liLuzio11e del Consorzio, il titolare d el pos lo comun ale è licenzi1to, è dovuta t111a equa inrlennilà, sia per un principio gener ale a n1messo con cord cm e11le d alla dottrina e dalla g iuri sprud e11 za, sia per applicazion e an alogica dell 'ar t. 30 d el R. D. 19 Jug lio 1906, n . 446. Può chieder e al Pod està d el Com11ne una indennità in misura n on inferiore acl un anno di stipendio. e il prOYYedimen to arà contrario, ricorrerà alla G. P . A. in sede giuri dizion ale n el termine di giorni trenla dalla n otificazione rli esso .

64° Dol l or L . R . - La riduzion e del 12 ~G è applicabile dalla data del decr e to ch e la s labilì. Il meclico co11dollo clipende dal Con1t1n e, il quale è r aJJpresenta lo d al Podest à, cioè dal capo d ell 'ammi11istrazione. Dipende ancl1e da l Pod es tà in qt1anto esso è ufficiale del Governo. on c'è un rapporto cli dipend en za clal segre tario comunale. 65° Dottor R . AI . -

66° Dollor F. c. - Il nledico co11dollo h a l 'obbligo della residenza. Se ed in quanto non gli sia vielalo dal capitolato di allonla11ar si per breve ten1po,egli può prestare as istenza liber a an che •

e•J La p r esente rubrica è affidata all'avv. G10VANNI

XL, NuM. 32)

E GIURISPR UDENZA.<*)

POLITICA \

[ANNO

fuori del Comune. In tal caso, esercita la professione come qual siasi allro n1edico chirurgo e r1on ha n emmen o obbligo di osservare l e speciali tariffe approvate clal Prefetto per 1'assistenza agli abbienti dello stesso Con1une n el quale è medico condotto. 67° D ottor S . M. - Esse ndo Lei medico interino, è valido il patto di rin·u11zia all 'addizionale, perchè questo r apporto è r egolato liberamente e possono essere s tabilite condizioni speciali. In altri termini, all 'interino non si applicano senz'altro le norme r elative al trattamento economico del titolare. Ma la rinunzia vale soltanto per il JJeriodo d ell 'interinato. Assunto l 'ufficio p er nomina ùefinitiva, si estingue il rapporto interinale e h anno effetto tutte le disposizioni del regolam ento organico con cernenti il trattamento economico d el titolar e, ancl1e se non siano s tate specificate 11ell 1avviso d el concorso. Quindi, di~ venuta efficace la nomin a definitiva all 'ufficio d1 titolare, Lei avrà dir1Lto alt 'addizionale. Il servizio presta lo ir1 qualtlà di interino, essendo seg·uito senza inlcrruzio11e dalla no~ina d efinì tiva, è valutabile agli effe tti d ella stabilità. 68° Dottor L. S. - Il 1ncdico chirurgo che assume la direz ione di un gabi11e tto dentistico n el quale un dentista non aulorizzato compia atti di -.dontoiatria, assume responsabil là penale perchf. favorisce il r eato di esercizio abu siYo commesso dall 'altro. 69° D ottor L . G. - Astra ttan1enle mi sembr a ch e siano ùa respinger e le due soluzioni estreme : cioè, c he Lei abbia una sola indenn~tà di cavalcatura per i due servizi o abbia due indennità come se i servizi stessi fossero indipendenti . Ques la indennità ha un a cau sa l>en d efinita: r~m­ borso, a calcolo , d elle spese effettive per mezzi di Lrasporto. La ri soluzion e d eve essere guid ~ta da 1 criteri pratici in r appor lo all a cau sa dell 1nden11ità. Se quelÌa ch e le è a llril1uita co111e l1ffici~le sanitario è in5ufficien le alle esigen ze del nuovo servizio pro,~visori o, è da ri tenere ch e debba essere integr ata in m od o da corrispondere all~ muta te condizioni. ' e, invece, Le spella una mden11i Là tale da compen sare an cl1e l 'oncre sopravvenulo manca la cau sa del supp1c1nento. Quindi, è ' . . una queslion e di specie, d a con sid erarsi con crit eri ammjnistrativi e d i opporlut1ità.

N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risportd.e, in ogni caso, diretta1nenle, per lettera. I qq._esiti devono essere inviati, in busta, acc~ m~aflnal~ .dal francobollo p er la risp osta e sempre indir~zz~t~ zmoer sonalmen.te alla Redazi one rl cl

11

Polic lznzco ».

via Sistina 14, Roma. Lc risposte. ai qu esiti che n on r;clliedono csn171 P di Jlti. o speciali indagin i , sono gratuite.

SELVAGGI

esercente in Ca66azione, eone. legA.le rlel nostro JJeriodioo


(ANNO XL,

N U ?\-1.

32]

1273

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. ISTRUZIONE SUPERIORE. Gli studenti stranieri. . Uno dei m eriti del F ascisrno è quello di aver ridonat o serietà ag li studi e d i aver ria]zat o anch e di fronte alJ 'es ter o, il pres tigio delJ a S~uola univer sitar ia i lalia11a. Un indica di questo accr esciu to prestigio si rileva dal numero sempre cr escen te di stranieri ch e ven gon o in Italia a com piere i loro studi superiori . P er assecondare questo afflu so è sta ta an ch e cr eata 1'Università per s tranieri di P eru gia e son o stati istituiti presso altre universi tà appositi corsi estivi ; m a questi cor si h anno u n cur aLtere del tutto speciale, come i cosidetti « fuori corso » ch e ammontan o a parecchie centinaia. Ci limiterem o a con sider are gli studenti s tranieri r egolar ment e iscrit ti ai cor si ufficiali normali delle Univer sità e degli Istituti superiori del Regno. Qu esti s tudenti stranieri ammontavano a 487 i1el 1913-14 e a 700 nel 1921-22; n ell 'an no scolastico 1932-33, lll1 im o del prim o decenn ale, il lor o numer o er a ~alilo a 2287, dej quali 1851 er an o iscritti n ell e l lniver ità e 436 n egli Istitu ti su periori di i lruzione; per ogni 100 s tud enti stranieri del 1913-14, se n e con tavano, d unque 145 n el 1921-22 e ben 470 nel 1932-33. Gli studenti lranieri si r agguagliavan o n el 1932-33 al 4,5, per cento rlella in ter a popolazion e scolRstica delle Un iver . ità e degl i Istituti superiori del Regn o. Il 64 p er cento degli tudenli tranieri er a iscritto alla F acoltà di Medicina e Chirurgia; il numero di essi (1.468) r appresentava il 12 per cen to di tutti gli studen ti italiani e str anieri , iscrit ti alla anzidetta F acoltà. Com e è ovvio, gli studenti str anieri n on affluiscon o in egu al misura alle varie Univer sità del Regn o; quel1e ch e n e contan o un m aggior num ero, son o le Univer sità di Bologn a (460), di Rom a (329). di Padova (205), di Modena (175), di Milano (115) e di Napoli (110). In r elazion e alla surldivisione per Facoltà, il m aggior numer o di stud enti stranieri affluiva per la Facol tà ,ii Medicina, alle Univer sità di Bologn a (426), di Roma (257), di Padova (182) e di Moden a (161) . Nei rigu ardi della n azionalità gli s tudenti ch e nel 1932-33' er an o regolarm ente iscritti n elle Univer sità e n egli Istituti superiori si ripartivano n el seguente modo: U. R . S. S., Polonia e Paesi Baltici , 540; Romania, 392 ; Stati Uniti di America, 365; Ungh eria, 242; Albania, 107 ; Bulgaria, 96; Svizzer a, 72; Grecia, 67; Argentina, 36; Jugoslavia, 34; Inghilterra, 30 ; Siria e Palestina, 28; Germania, 27 ; Turchia, 24 ; Brasile, 21 ; Fran cia, 19; Egitto, 19; Cecoslovacchia, 17 ; Tunisia, 16· Au. stri a. 15; Spagna e Portogallo, 15; Belgio e Oland a, 12; Messico e America Centrale, 10; Danim arca e Paesi Scandinavi, 2; allri P aesi de1l 'Asia, 41; altri Paesi del} 'Africa, 4; altri Paesi dell 'America Meridion ale, 36. Fra i Paesi ch e dànno più alti contingenti si rileva ch e per l'U. R. S. 1S., la Polonia e i P aesi · Baltici il m aggior numero di student i affluiva alle Univer sità di Bologna (117), di Padova (83) e di Modena e ch e m oltissimi fra di essi (434) seguivano i cor si di Medicina e Chirurgia;

per la Rom ania le quo te maggiori· er an o di quelli iscritti alle ·univer sità di Bologn a (95) , tra cui 88 iscritti alla Facoltà di Medici11a, e di i\Jioden a (77 tra cui 69 iscritti per la Medici11a); per gli Sla ti Uni ti di America il mag·g ior num ero di stud enti si trovava presso l 'Univer sità di Ron1a (212), ove quasi t utti (205) er ano iscri tti alla Facoltà di l\1edicina. Dalle cifre su esposte risul ta ch e è l a Scu ola ~Ie­ dica italian a quella ch e esercita un maggior poter e di attrazio:n e tra la gioventù studiosa clegli alt ri P aesi , tan to ch e di tut ti in disLinta111e11te gli studenti ch e son o iscritti all e F acoltà di Meclicina e Chirurgia, il 12 p er cent o è r appresentato · d a stranieri ; son o tuttavia con siderevoli an ch e le altre correnti di s tudenti est eri ch e segu on o altri r ami dell 'insegn am en to su peri ore.

MEDICINA 'SOCIALE. Ospedali e Istituti di assistenza sanitaria in Italia. L 'Istituto Centrale di St atisti ca h a eseg·uito una n uova indagine, su gJi Ospedali e s ugli Istit uti di (ISSisten za sanitaria e ospedalier a la quale, abbracciando tu tti gli istituti osp edalieri e case di cura ch e prestan o comunque assisten za ospitaJiera ai ricover a ti, d à una vision e sintetica dello s tato del1'assistenza ospitalier a n el Regn o e n elle ingole provincie alla fine dell 'anno 1932. La presente indagine comprenrle: ospedali comuni , chirurgici, per tubercolotici , irtfanliJi p er rachitici , p sichiatrici, ecc., nonchè le case cii cura e di salute, i convalescenziari, ecc. e, in gen ere, tutte le istituzioni ch e danno ricover o o prest an o assist en za sanitaria agli infermi sia acuti cl1e cronici . Son o st ati esclusi , però, gli Ospedali 1nilitari , le infermerie presidiarie e quelle dell e Carceri dei Collegi e simili , g·1i ambulatori, i di spen ari , ecc. Secondo i primi risultati provvisori di quest a indagine, al 31 dicembre 1932 si conta·van o n el Regno 2.086 istituti osp eda1ieri pl1bblici e priYati (compr 1si i r eparti staccati), e cioè circa 5 per ogni 100.000 abitanti . Essi avevano una capacità cii ricovero in complesso di 238. 511 letti (in m edia, 114 letti per ogni Istituto e circa 6 per ogni mille abitanti) ; escluse le nuove provincje, il nu m er o dei letti er a aumentato di circa il 76 °1o in confronto di quelli esist en ti al 31 dice1nbre 190'7 (letti 127. 732: circa 4 per ogni mill e abitanti). Il movimento dei ricover ati durante J 'ann at a 1932 è st ato assai n otevole. Nel complesso del Regno furono ri cover ati 1 .119.003 infermi per un totale di 65.515. 022 giornate di presenza. Nella Lombardia gl 'infermi ricoverati furon o 204.2&0 (18. 26 % ciel tot ale Ciel Regn o) i quali con sumaron o 2.686. 000 giornat e di presen za . Nel Ven eto rluran te il 1932 furon o ricover ati complessivam ente 147.316 infermi (13,16 % Ciel tot ale del Regn o) i qu ali consum ar o110 8.955. 000 giornate di presen za. Per contro le Calabric e ]a Lucania h an no aYt1t o un m ovimento di ricoverati assai limitato, le Ca1abrie con 8. 265 ricover ati (0,74 % del t ot nle del Regn o) ch e consun1arono 397.261 giorn ate di pr esenza e la Lu cania con 1.996 ric0verati (0,18 % del tot ale del Regr10) i quali con su1naron o com plessivam ente 52.253 giorn ate di presen za. 1

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1274

« IL POLICLINlCO »

CONCORSI. Posn vACA."lTI.

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ACQUASANTA (Ascoli Piceno) . - Scad. 30 sett.; !L. 7400 oltre L. 440 indenn. laurea, L. 2376 cavallo o mulo, L. GlG uff. san.; n ette del 12 %; tassa L. 50. AQUILA. DEGL.r ABRUZZI. - Scad. 14 ag.; L. 10.000; condotta rurale ; trasp. L. 3000; riduz. 12 %; 4 quinquenni dee .; età lim. 35 a. al 4 lug; voti materie di esame; 4 anni di condotta ; tassa L. 50,10. BERGAMO. Ospedale « Principessa di Piemonte ». - Scad. lq ottobre; aiuto chirurgo e assistente di anat. patol. e ricerche cliniche; stipendi rispettivamente L . 8500 e L. 7500; c.-v.; riduz. 12 %; per l 'assi stente cam era personale con obbligo di pernottam.; et à lim. rispett. a. 35 e a. 30; tassa L . 50 ; chied. annunzio. CASTELMORRONE (Napo li) . - Proroga al 31 agosto; L. 9500 lorde del 12 %, 3 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi; accettaz. entro 10 gg. CHIUSA SCLAFANI (Palermo) . - - Scad. 10 ott.; 1 a. condotta ; L. 8250 e 5 quinque nni dee. ConoGNo (Milano) . - Per titoli . Posto di titolare ·della terza condotta rurale medica. Scadenza 30 'Settembre 1933. P er chiarimenti rivolgersi alla Segreteria comunale. GENOVA. Spedali Civèli. - Scad. 30 ag., ore 15; vice primario medico; L. 5000 lorde del 12 %; nomina e conferme triennali; l aurea da 4 anni; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 5 lug. Chied. annunzio. GoNzAGA (Mantova). - Scad .' 30 sett.; per Pali·dano; L. 9500 e 5 quadrienni di L . 1000 oltre c.-v. e L . 500-2500 trasp.; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; tassa L. 50,10. LESSOLO (Aosta). - ~er titoli. Condotta medica · pel Consorzio Lessolo-Fiorano, con residenza in Lessolo. Stipendio iniziale L. 9000 con dieci aumen1i biennali del ventesimo. Indennità trasporto L. 500 per bicicletta. Caro 'iveri di legge. Scadenza ore 16 del 15 ottobre 1933. Per informaz ioni e schiarimenti rivolgersi alla Segr e teria Comunale di Lessolo. MACERATA. Ospedale Civico. - Scad. 15 ag. ; aiuto medico; L. 6400 e percentuali; riduz. 12 %; età lim. 30 a.; 2 anni di assiste11te o aiuto medico in .clinica od ospedale importante . Rivolgersi 1Segreteria Congregaz. di Carità. MERANO (Bolzano). Comune. Scad. 31 ag., ore 19; chirurgo primario nell'Ospedale della Città; L. 12.000 e 3 quadrienni doc. , oltre L. 3447-5189 indenn. temporanea di r esidenza, L. 5000 se direz. ·Osped.ale; età lim. 40 a . ; 6 anni in Ospedale come titolare od assi stente effettivo, dei quali 4 almeno in r eparto chirurgico; doc. a 3 mesi dal 26 giu. Scad. 31 agosto, ore 18; medico direttore del Dispensario Anticeltico del Comune ; L. 10.560 più L. 3520 per la cura degli affetti da malattie celti.che e della pelle ricoverati nell 'Ospedale; d oc. a .3 mesi dal 31 maggio; nom. e conferme quinquennali. Per tutt'e due i posti tassa L. 50, 10; assegni già <lepurati del 12 %. tvloNTALE (Pistoia) . - Scad. 20 ott.; L. 8500 e 8 trienni dee. , oltre L. 500 uff. san . , L. 2000 caval e.; riduz. 12 %; età lim . 35 a . ; tassa L . 50,10.

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XL, NUM. 32]

NovARA. Consorzio Provinc. Antiluberc. - Scad. 11 sett.; medico direttore e direttore del dispensario cli Novara; due medici direttori delle Sezioni disp ensariali; stipendi L . 20.000 pel 1° posto e L. 12.000 per gli altri due, oltre indenn. supplementare, rispettivam. L. 6000 e L . 3000; età lim. 45 a. al 10 lug., laurea da 2 anni; rivolgersi alla Segreteria. NuLE (Sassari). - Scad. 28 sett.; L. 9500 oltre L. 800 uff. san. e L. 1000 arm. farm.; riduz. 12 %; età lim. 3q a.; tassa L. 50. PALERMO. Associazione contro la Tube1·colosi. ~ Scad . 30 sett., ore 12; 2 medici capi-reparti nel Sanatorio Popolare « V. Cervello »; titoli ed esami; 11omina e confer:me quadriennali; L. 12.000 ridotte del 12 % e 4 quadi:ienni dee.; vitto durante le ore di servizio. Rivolgersi alla Segreteria, via Divisi 93; età lim. 40 a. al 24 luglio; doc. a 3 mesi dalla stessa data; tassa L . 50,10; 2 anni di tirocinio in istituzioni antitubercolari o presso istituti universitari od ospedalieri. Chiedere annunzio. PESCASSEROLI (Aquila) . - Scad. 5 ag.; L . 9500. POTENZA. Amministrazione Provinciale. - Si partecipa che il termine di scade11za del concorso, di cui il bando del 15 maggio 1933, per il posto di Direttore della Sezione medico-micrografica del Laboratorio provinciale di igiene e profilassi, è prorogato fino alle ore diciotto del giorno 15 settembre 1933. RIMINI (Forlì). - Scad. 15 ag.; 2 condotte foresi; L. 9000 e 10 bienni ventes ., oltre L. 2000 o L. 3000 cavallo o autovettura; c. -v.; addizionali L. 3, L. 4 e L. 5 oltre il 12 % della popolaz.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. RoMA. Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale. - Scad. 31 agosto; dieci posti di medico; età lim. 35 a. ; doc. non an ter. al 1° giugno; L. 23.000 nette di R. M.; ritenuta del 5 % pel trattamento di previdenza e detraz. del 12 %; aggiunta di famiglia. Titoli ed esami. Chiedere annunzio alla Direz. Generale (Servizio Personale), via Ming h etti 17, Roma. RoMA. Ministero de.lle Colon(ie. - Proroga a tutto il 31 agosto per la presentazione delle domande di concorso ai posti di sanitario n ell'Ospedale Vitt. Em. III in Tripoli; alla stessa data ~ prorogato il compimento dei dieci anni di laurea richiesti . RUTIGLIANO (Bari) . - 1Scad . 19 ag.; L. 9500 e 5 quadrienni d ee.; c.-v.; riduz. 12 %. S. GENESIO ATESINO (Bolzano). - Scad. 16 ag.; con ~1eltina; L. 8500 oltre L. 750 uff. san., lire 1275 arm. farm., c .-v.; riduz. 12 %. SAVIANO (Napoli). - Scad 30 ag.; con Scisciano e S. Vitaliano; L. 9500 oltre L. 1500 trasp.; età lim . 35 a. · SANVALENTINO IN ABRUZZO CITERIORE (Pescara). Scad. 3 mesi dal 21 lug.; p er l'Aggregato di Roccamorice; L. 8712 ridotte del 12 % e 5 quadrienni dee., oltre L . 1000 cavale., L. 440 nette se uff. san.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50,10. SCIACCA (Ag rigento). - Scad. 21 sett.; chirurgo primario degli Ospedali ci vili alle dipendenze della Congregaz. di Carità ; L. 12.000 e 4 quadrienni dee., oltre 50 e 65 % partecipaz., indennità trasloco per il n ominato e sua fanìiglia; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50,10. Rivolger si alla Segreteria della ' Congr egaz. di Carità.


~A.NNO

X.L, NuM. 32J

TARANiro .

·Ospedale della

SEZIONE Pl\ATICA

SS.

An.n.unziata.

,

-

L'Associazione Amcricar1a per lo studio del gozzo, nella su a r iunione tenuta a Memphis dal 15 al 17 maggio. ha conferilo un premio a miss Anne Heymann, per il suo studio sulla batteriologia del gozzo, esegu ito n ell 'Isti lu lo d 'Igiene dell 'Università di Michigan .

:Scad. 25 ag .; pri1nario radiologo e aiuto chirurgo ; -rispelti:v. stipe11di L. 5000 e L. 3500; età lim. a. 45 ie a. 40; compartecipaz. Nomi11e : fino a 65 anni pel primo posto; 6 anni pel secondo posto. Chie0dere bando alla Segreteria. VERONA. Amministrazione Provinciale. La sca'<lenza del co11cor o ad assistente d ella ezione me:dico-micrograf. clel Laboratorio Prov. di Igien e e Profilassi, è prorogata t)L 31 ottobre.

La medaglia Kaiser-i-Hind , isliluila dal re d 'Inghilterra per benem er enze verso il popolo indiano, è stata conferita r ecentemente al dott . Robert H. H. Goheen, medico americano stabilito in India, promotore di varie istituzioni m ediche assist enziali. ·

Quando non è altrirnenti indicato .i concorsi si riferiscono a co11dotte n1edico-chirurg iche, i compensi allo s tipendio base. AvvERTENZA. -

SS. MAURIZIO E LAZZAHO. Ufficiali: gr. uff. prof. Zeri Agenore, Roma. Cavalieri : gr. uff. prof. Leotta Nicola, Palermo; cav. dott. Consalvo Gaetano, ' ' ittoria. ORDINE nEI

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Nel concorso per esami e p er titol i al posto di .aiuto-o tetrico d egli O pedali Riu11iti di Roma, è riuscito eletto il d otl. Enrico Fro11ticelli , al quale venne affidala la direz io11e d ella l\1aternità d ell'Ospedale . Spirito. La Commissio11e esan1i11atrice era così composta: :Sen . prof. Erne lo Pestalozza , prof. Cesare Micheli .e prof. Ore le {argarucci.

ORDINE DELLA CORONA D ' ITALIA .

Commendàtori: prof. Vale11ti Pal adino Francesco, Catania.

Utilissimo ad ogni Medico:

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza

Le Comn1i io11i 11orrtinate d al Consiglio azionale d elle Ricerche 1>er l 'e ame dei titoli presentati d ai concorrenti ai })remi « Lepetit » hanno -chiuso i loro lavori. La Commsisione pre ie<luta dall'on . prof. Pietro Castellino ha esam i11a to i saggi sperimentali di ;giovani Jaureati n el qo inquennio 1927-1931. Fra ii 22 concorrenti, che presentarono 93 lavori, i 5 pren1i di L. 1500 0110 stati as&egnali ai dottori Egidio ntoniazzi, Brenno Babudieri, Vincenzo Famia ni, Giuseppe P en so, Alessandro Rossi. La Commissione 1tominata per l'esame cl e11e t esi di laurea d cll 'anr10 scolastico 1931-1932, presie<lu la d al prof. Ferru ccio Schupfer, Yaglia ti i lavori pre enta li clai 28 con correnti h a assegnato dieci premi di L. 1500 eia ·etino ai seguenti dottori : Nino Battino Viterbo di Firenze, Paolino Bordi di Parma, Giuseppe Facbini di ~1ilano, Alfonso GiordaTlO di Catania, Gino Ligori di Roma , Flaviano Ma.grassi di Roma, Franco OLtolenghi di Milano, Lui;gi Santa di Genova, Guido Stolfi di Napoli , Edoar<lo torti di Pavia . Inoltre ha assegna lo 5 premi da L. 1000 ai dottori: Calisto Amici ili P erugia, Luigi Bessone di Genova, R-~ nzo Bracco di Tori110, Virgilio ' 'larcon e iii Palermo, Gaet ano Mascia di Siena. Il dott. Angelo Lorenzi è abilitato alJ a libera ~ocenza in terapia fisica. Il prof. Herm an Zondek, dell 'Università di Berlino, costretto ad abbandonare il suo pos to, è sta to invitato dal Servizio degli ospedali di Varsavia ad .accettare la carica di medico primario di un ospe-d.ale municipale. ove egli organizzerà un is titu lo <li anatomo·patologia. Alla 1c New York Polyclinic Medica} School and Hospital )> sono nominati i proli. : Russell L. Cecil d i m edicina interna, Joseph E. J . Kin.g di neuro.chirurgia. Il dott. Kart Lands teiner , me1n.bro dell 'Istituto Rockefell~r per ricerch e mediche di Ne"v York, ha ricevuto la medaglia d ·oro della Croce Rossa Svedese, per la scoperta dei gruppi san guigni in 1·apporto alla trasfu sione rlt sar1gue.

1275

Direttori : On. dott. Aristide Carapelle, Con sigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il n u mero 7 (Luglio 1933) contiene :

Per la nomina dei sanitari condotti. N OTE SINT]j)TICHE. - Il t itolar e di farmacia esercita atti di commer cio per professione abit uale 1 Rassegna di giurisprudenza : Concorso ; nomina non a·p·

provata· ricorso. - Aspettati\"a; duTata. - Chirurgo primario ospedaliero ; licenziamento per fine di prova ; illega lità. - Licenziamento per dimissioni volontarie presunte; C<mllpetenza. - Vendita aibusiva di medicinali; de tenzione in drogh eria. - Commesso di far· m acia; validità del contratto; contratto collettivo per le aziende commer ciali. - Responsabilità del funzionario .per atto illecito. Leggi e Atti del Coverno : Proroga dcl termine di cui a ll'art. 30 della legge 22 m aggio 1913 n. 468, sull'eser . cizio delle farmacie.

Prezzo del suddetto numero separato L. 5 N ..B. - L'ab bon amento ai dodici Nu meri del 1933 costa L. 3 6, ma agli a ssociati al 11 Policlinico 11 è con cesso

per sole L. 30, che vanno inviate, mediante Postale o Bancario, a ll'Amministrazio ne del 11 Pubblico Sa nitario 11 , Vi a Sistina 14, Roma. Al mento della predetta somma verra nno subito tutti i Numeri finora pubblicati del 1933.

Va.glia Dirit to ricevispediti

._- Importante: Per norma di coloro che non se ne sono provv/Sll o che non vogllaao r estarne privi, a vvertiamo che sono rimaste dlspoalblll soltanto ancora pochisshne copie dell'lateress1111te Manualetto del Prof. Dott. AUCUSTO FRANCHETTI

Merlioo P rovinciale presso la Direzione Generale della Sanità. P u bblica

Appunti d i legi s l azione per gli Uffic i a li S a nitari Volume in formato tasca.bile, di pagg. VIII-200, niti· da.mente 'stam pato. Prezzo L. 1 2, più le spese .p06tali di epedizio:1e. Per i nostri abbonati eole L . 1 O, 5 O in porto franco .. Inviare Vaglia all'editor e LUIGI POZZI. Ufficio Po eta.le Succursa le diciotto. ROMA.

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« IL POLICLINICO »

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[ANNo XL, NuM. 32)

Il Congresso internazionale di medicina dello sport.

NOTIZIE DIVERSE.

F ervono presso la li'ederazione Italiana Medici degli Sportivi - di cui è presidente il prof. Ugo Cassinis - i lavori di prep arazion e del Congresso Internazi on ale di Medi cin a dello ,Sport che il 3 settembre prossimo, poch e ore prima della cerimonia inaugurale d ei Giuochi Internazionali Universitari, si inaugurei à a Torino. S. E. St ar ace, capo d ell o Sport j taliano, ha dato i] suo alto appoggio a questo Congresso, che per il numero d egli ad er enti stranieri e connazionali riuscirà un 'affermazion e d ella nuova brancà della m edicina , ch e apre agli studiosi nuovi orizzonti scientifici e pratici. Oltre 60 comunicazioni sono preannunziaté su argom enti ch e abbracciano i vari · r ami d ella m edicina in relaziòn e allo sport. Nomi di illustr·i scien zi.1ti, direttori di Cliniche ed Istituti univer sitari n ostri figurano non solo nel Comi tat o di Presiden za a lato d ei n omi dei presid en t i d elle Fed er azi oni ed Associazioni di medici sportivi stranieri, m a an cor più fra i semplici iscritti . La città di Torino, tradizionalmente ospit ale, prepar a agli ospiti accoglien ze liet e e bene è st at a la scelta d ella Segr eteria del Guf p er riunire insiem e i giovani ch e lottano per un prim ato fi sico cogli s tudiosi ch e d anno ogni loro en er gia per il r aggiungimento d.i un primato scientifl co, ch e valga a far migliorare costantem ente l 'org anism o un1ano n el rendimento sportivo e lavorativo.

lJnione internazionale contro la tubercolosi. A Parig i si è riunito il Con siglio Direttivo d ell 'U11ion e e vi , h anno p artecipato i rappresentanti ili 40 Nazioni . Per l 'Italia, in r apprese11t an za del presiòente della F ed er azion e Nazion ale Italian a Fascis ta p er la lott a contro la tubercolosi on. prof. R. Paolucci , era presente il prof. F . Becch etti . È sta la scel La V ar sa via a sed e d ella fu tura IX Conferenza Inter nazionale ch e avr à luogo d al 4 al 6 settembre d el 1934. In questa Confer enza Internazion ale, alla q u ale parteciper anno tutte le Nazioni del m ondo, sar anno trattati i seguenti argomenti : Tem a biologico : Le variazioni biologich e d el · virus tuber colare ; t ema clinico -: Le varie forme di tuber colosi os teo-articolar e e loro moderno trat t am ento; t em a sociale : L 'utilizzazion e dei dispensari per la cura d ella tubercolosi. I primi due argom en t i sono s tati proposti d alla Fed erazion e Italian a Nazionale Fascist a per la lotta con tr o l a tuber colosi e la relazione gen er ale su « Le varie forme di tubercolosi osteo-articolar e e lor o m oderno trattamen to )) è st at a . affidata all 'Italia. Ugu almen te tre correlatori su gli altri argom enti sar anno italiani. Ancora una volta in qu~sto alto con sesso di scier1zia ti di tutto il mondo è stato ricon osciuto il gr andissimo sforzo fatto in Italia d al Regim e fascist a in questi ultimi anni, il che, per m erito d ella sua legislazione ardita e chiaroveggente, ha m esso il n os tro paese all'avanguardia an ch e nel cam po della difesa della razza dalle malatlie sociali. La Fed er azion e Nazionale Italiana F ascist a p er la lotta contro la tuber colosi prep ara intanto per la prossima Conferenza un'ampia documentazione di quanto è sta Lo r ealizzato dall 'Istituto Nazionale Fascist a per la Previdenza social e, dai Con sorzi Provinciali An titubercolari, dalla Feder azion e stessa, e dagli altri enti assistenziali che tutti, vivendo appas ion atam ente n el Regime, agiscono sotto le direttive della Direzione Gen erale di Sanità Pubblica.

220 Congresso italiano per il progresso delle scienze. Ricordiamo ch e la Socie là Itali ana per il Progr esso delle Scien ze si aduner à a Bari dal 12 al 18 ottobre. Dell 'Ufficio di Presiden za fa parte> quale vice-presidente, il prof. Dant e De Blasi ; la Classe B (Scienze biologich e) comprende una Sezione (3a.) di Fisiol ogia e P sicologia ed una Sezione (4a.) di ·Patologia, le quali sono presiedute rispettivamente dai proff. SilYestro Baglioni e Raffaele Paolucci. Quota d'iscrizione alla Societ à L. 30; quota d 'adesione al convegno L. 15. Tutta la corrispondenza r elativa al convegnò dev 'essere indirizzata alla Seg·reteria, presso l'Istituto farmacologico della R. l Tniversità «Benito Mussolini n, Bari. .Sono in programma varie gite ~ Viene anche or- . ganizzata una crociera scientifica a Rodi e Atene; le adesioni preliminari alla crociera vanno dirette, . non oltre il 10 agosto, alla Segreteria della Società, via del Collegio Romano 26, Roma.

30 Congresso internazionale di pediatria. Nei giorni 20-21-22 luglio si è tenuto a Londra il Terzo Co·n gr esso internazionaJ e di Pediatria con J'intervento di numerosi congressi sti , circa 400, delle varie nazioni, sotto la presidenza d el prof. Still. La cerimonia inaugurale ebbe luogo all a presen za d elle LL. AA . RR. il duca e la duchessa di Yol'k . Vari relatori, scelti tra i più competenti, hanno trattato i due temi posti in discu ssione e precisam ente : cc La n atura dell 'allergia in r elazione alle malattie d ei b ambini » e << La profilassi d elle m alattie prodotte dal latte vaccino ». Ci riser vi an10 di d are un resoconto particolareggiato di questa importante discu ssione. Anch e l 'Itali a h a portato un contributo 1 on incliffer ente ai lavori di questo importante con vegr10. A parte la delegazione ufficiale composta d ai proff. Allaria, J emma e 1Spolveril).i, i quali tutti hanno preso viva parle ai 'l avori , cir ca 40 sono stati i pediatri italiani inter venuti. Il Con gresso in seduta plen aria ha acclamato 1\oma come sed e d el futuro Con gresso internazion ale ed h a n ominato il prof. Sp otverini, djreLtore <l ella Cli11ica Pediatrica . presidente del IV Con veg n o i 11 ter11azionale.

290 Congresso Italiano di otorinolaringojatria.

Dal 9 al 12 sett embre si svolgerà a Bolzano il 29° Congresso promosso dalla Società it aliana di laringologia, rinologia e otologia, presieduta dal prof . Guglielmo Bilancioni, in unione con la Società italiana di fonetica biologica e di foniatria,. presieduta dal prof. Silvestro Baglioni ed assurgerà ad avvenimento scientifico internazionale, per la partecipazione dei maggiori cultori nazionali e strçi.nieri della specialità. Ha per alto patrono S. A. R . il duca di Pistoia. I temi di r~lazione sono : t< Le fratture del nasoe dei seni >ì (relatore prof. Vidau di Roma); « Le fratture dell'orecchio (r el a lore prof. Pierantoni di Brescia); « Fratture dell a laringe » (relatore prof. Simeoni di Nap oli); « Biologia delle fratt11re » (relatore prof. Alberti di· Brescia).

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SEZIONE PRATICA

Una giornata del congresso sarà tenuta a Mel'ano per lo studio dei problemi idroclimatici in rapporto alla specialità.

Un Congresso di documentazione grafica. J

Il 1° Congresso di doc11menlazione fotografica e .cinematografica nelle ,Scienze mediche e biologi.che si terrà a Parigi dal 5 al 7 ottobre, presso il Centro Nazionale di Documentazione Perlagogica (rue d'Ulm 29) . L'iscrizione è gratuita. La segreteria per le questioni scientifiche è retta dal dott. Charles Claoué, rue Scheffer 32; la segreteria per le questioni amministrative è retta dal sig. Miche! Servanne, rue Ro1nainville 48. Seguirà una visita ai principali cc studt » e laboratori cinematografici di Parigi.

Convegno regionale sulJa tubercolo i. La Sezione Veneta della Federazione Italiana Nazio11ale Fascista per la Lotta contro la Tubercolosi ha tenuto il 3° Convegno Regionale a Udine nei giorni 28 e 29 maggio, sotto la presidenza_ del prof. Gasbarrini, assistito dal segretario prof. C. Molon. Alla solenne cerimonia inaugurale intervennero il Prefetto ed altre Autorità. Il prof. G. M. Fasiani svolse un 'ampia relazione sul tema cc Tubercolosi renale ,,, Seguì un 'animata discu ssione. Ebbero poi luogo molte comunica.zioni. Venne votato un ordine del giorno per la diagnosi precoce della tubercolosi renale e per il tempestivo intervento chirurgico.

L'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza sociale. Il Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale ha tenuto una riunione, sotto la presidenza dell 'on. Bottai, pet la trattazione di ,rarie questioni riguardanti la lotta anlilubercolare e le altre branche assicurative dell 'Istituto. Ha poi deliberalo su varie operazioni finanziarie proposte dal Comitato esecutivo dell 'Is lituto s tesso. Sono stati decisi impieghi di fondl per un complesso di 107 milioni di lire. Di questa somma sono attribuite L. 66.000.000 per finanziamenti e Consorzi di bonifica, L . 17.000.000 circa per mutui a Comuni e Provincie per esecuzione di opere di pubblica utilità, L. 13.000.000 per l 'eililizia popolare, ecc. L'on . Bottai ha infine esposto al Consiglio il piano di lavori in corso e ha comunicato alcuni provvedimenti già presi per intensificare l 'opera che I 'Istituto si è proposto di svolgere nel campo delle cure idrotermali a vantaggio dei lavoratori assicurati. Presso lo stesso Islituto della Previdenza Sociale si sono riuniti anche il Comitato Speciale per l 'assicurazione della maternità e quello per I 'assicurazione contro la tubercolosi, che hanno adottato _ decisioni di massima e hanno deliberato su casi speciali di particolare importanza.

Una iniziativa della Federazione antitubercolare. La Federazione Fascista Antitubercolare ha fatto costruire ed ora va man mano distribuendo una sputacchiera la quale corrisponde pienamente a tutti i requisiti dell'igiene. La nuova sputacchiera, alta dal su olo 70-80 cm., è chiusa e si apre solo al mo1nen to dell 'uso con una leggera pressione del piede; co11tiene un li•

quido disinfettante solven le degli sputi, è di aspetto elegante e non può non essere pulitissima essendo di metallo cron1ato brillante e liscio come uno specchio. Facilissima e comoda la manutenzione, assolutamente inaccessibile alle mosche. Con tale sputacchiera, nel mentre viene offerta a tutti g1i uffici, i luoghi pubblici, gli stabilimenti ecc., Ja possibilità <li rispettare la legge, si prosegue n el modo più efficace) da parte della bene1nerita Federazione, la lotta contro la tubercolosi e contro il suo terribile alleato, la mosca. E non c'è chi non veda Ja grande importanza che potrà avere nel riguardo sanitario, l 'adozione, in tutti i luoghi dove la legge prescrive debbono trovarsi le sputacchiere, della nuova sputacchiera veramente razionale. Senza con siderare che la diffusione di questa sputacchiera offrirà nuovi mezzi all a b enefica istituzione per la lotta contro la tubercolosi. Il nuovo Centro ospedaliero di Taranto. '

Il Consiglio di amministrazione dell'Ospedale di Taranto, presieduto dal cav. uff. Baldassarre, giovandosi del vivo interessamento del Prefetto gr. uff. Natoli, ha ideato e approvato un piano finanziario p er la costruzione di un grande nosocomio, rispondente non solo all 'importanza e al decoro della città , ma anche ai bisogni futuri. Con successive deliberazioni acquistava il suolo oocorren le, per l'importo di circa un milione, e approvava quinùi il progetto definitivo dell 'erigendo ospedale, presentato dal: l 'ing. dott. Giulio Marcovigi. Il nuovo ospedale sor ger à nella zona sud-orientale di Taranto e precisamente sul suolo Acclavio, su di un 'area di oltre 30.000 mq., in massima parte pianeggiante, ad una quota media di 20 m. sul Jivello del mare. Il tipo prescelto è quello u1oùernissi1no detto a piani, preferito ormai in Europa a quelli a pa<figlioni, per la m aggior praticità nei riguardi del disimpegno dei servizi e per il maggior risparmio che ne risulta, tanto nell a spesa d 1impianto quanto in quella di gestione. L 'intero stabilimento compr ende: l 'edificio principale e Ja chiesa; un padiglione maternità-ostetricia e malattie veneree; un padiglione servizi generali; un padiglione isolamento; la camera mortuaria e i labor a tori per le ricerche chimiche. Il padiglione principale risulterà di un edificio a cinque piani oltre il seminterrato. La spesa complessiva per la cos truzione del nuovo ospedale an1monterà a L. 9.218.200. Saranno disponibili 305 posti-letto.

Nuovi poteri al Presidente della Croce Rossa Italiana. La c.< Gazzetta Ufficiale» pubblica un R. Decreto legge ch e conferisce nuovi poteri straordinari al presidénte della Croce Rossa Italiana. Fino al 31 dicembre 1933 il presidente gener ale dell 'Assoçiazione Italiana della Croce Rossa è autorizzato, in d.eroga a qualsiasi disposizione cli legge e di rego1amento generale o speciale : a) a dispensare dal servizio il personale di qualunque ufficio o grado comunque dipendente dall 'Associazione Italiana della Croce Rossa; b) a provvedere in ordine ai posti even tualmente vacanti o eh.e siano per rendersi vacanti, fissando le norme e le modalità .

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Al personale, rhe in applicazione del decreto verrà di pensalo dal servizio, sarà corrisposto il trattamento ad esso spettante a termine delle norme organiche vigenti p er il personale stesso.

Il prof. Pende a Parigi. Il prof. Nicola Pende, invitalo dal Consiglio Direllivo del Congresso internazionale per la protezione dell'Infanzia, dalla presidenza della Società francese di biotipologia e dal clinico medico di Pa1·ig i prof. Emilio Sergent, ha tenuto in questa città con g rande successo tre conferenze su problemi di n1edicina sociale: il problema della biologia della razza , quello della protezione scientifica d ello sviluppo degli adolescenti e quello della costi Luzione endocrina femminile (rispettivamente alla sede del Congresso predetto, nell'Ospedal e Henry Rou ssel e nell 'anfiteatro della Clinica). Egli ha potuto dimos trare che la scienza medica italiana e le provvidenze legislative del Governo d 'Italia tengono un posto d 'onore per i risultati finora ottenuti, ed è stato fatto segno a manifestazioni di ammirazione e simpatia per lui e per l 'Italia.

In onore di quattro chirurghi. Una manifestazione intima e sentita si è svolta a Milano, nell 'Albergo dell'Angelo, in onore di quattro valenti chirurghi che tra il generale rimpianto lascia110 il loro posto di dovere e di lotta, tenuto per tanti anni nel} 'Ospedale Maggiore: dottori Romolo Calvini, Ferruccio Caneva, Alessandro Mariani e Angelo Gerli. A festeggiare i quattro insigni sanitari convennero molte personalità; il prof. Pizzagalli presentò una medaglia d 'oro cui era aggiunta una lettera di documentato elogio. Ai discor si dei proff. Pizzagalli e Maiocchi risposero commossi i festeggiati.

Per la riforma degli studi medici in lngl1ilte1·ra. L'Unione degli studenti di Edimburgo ha organizzato un convegno, in cui è stata dibattuta la riforma degli sludi medici. 11 dott. Chalmers Watson , medico pri1nario a Edimburgo, invitato ad aprire la discu ssione, sost enne ch e i difetti principa~i dell 'attt1ale curr iculum medico sono inerenti all 'eccessivo s'iluppo da lo ad alcune discipline preliminari, importanti ma che vengono sopravalutale, e cioè l 'anatomia, la fisiologia e la patologia, come pure a quello di alcune clinich e speciali; viceYersa è insufficiente 1'insegnamento clinico aen erale e l 'insegnamento dell'igiene o inedicin a prevenliva. Fece un raffron1o tra I 'Inghilterra e g li Stati Uniti, i quali assumono or111ai una posizione di avanguardia nel! 'insegnamento d ella medicina: all 'Università di Edimburgo 900 ore sono destinate all 'anaton1ia e 450 alla clinica generale, mentre alla Yale e alla Harvard si des linano in media 260 ore all 'anatomia e 1100 ore alla clinica generale. Il prof. G. H. Holt, clinico chirurgo n ell 'Universi Là Aberdeen, appog giò le stesse idee; affermò che egli s'impegnava ad insegnare tutta l 'anatomia necessaria per i medici, in soli 15 giorni. Seguì una discu ssione, in esito alla quale venne volato un ordine del giorno in cui si chiede una riforma radicale dell'insegnamento medico, per limitare gli studi preliminari e per sviluppare la 1nedicina pralica ~e la medicina preventiva.

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Un po' doYunque. stato iP Italia il prof. A. Monjardino, della Facoltà di Medicina di Lisbona, per osservare da vicino le realizzazioni del Regime nel campo dell 'assistenza alle madri ed ai fanciulli; ha studiato. particolarmente l'organizzazione dell'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia, onde preparare anche nel Portogallo un sistema di assistenza materna, e per l'infanzia analogo a quello creato dal Fa• sc1smo. È

L 'Associazione Medica Brita11nica ha te11uto la sua lOla riunione annuale a Dublino (Irlanda) dal 21 al 29 luglio. Il 39° Congresso annuale della ,Società belga d'oto-rino-laringologia si è tenuto a Gand nei giorni 8 e 9 luglio, sotto la presidenza del dott. G. Droesbeque; venne discusso il tema « La radiologia della mastoidite ». Il 3° convegno nazionale per l 'infanzia anormale avrà luogo a Roma il 29 settembre, di mod0i che potranno parteciparvi tutti gli studiosi intervenuti alla Riunione europea per l'igiene mentale. All 'ordine del giorno è stato per ora iscritto un solo tema: « L 'instabilità ». Saranno (late ulteriori notizie. Il congresso nord-americano di radiologia medica è inde~to a Chicago dal 25 al 30 settembre; sarà presieduto dal dott. f] . K. Pancoast, di Filadelfia.

Il 6° congresso francese d 'igie11e pubblica e socj ale si è riunito a Nancy, con l 'inlervento di 250 congressisti. In Germania avranno luogo prossimamente i congressi seguenti: di odontoiatria, Breslavia, 1-3 settembre; della Società tedesca per la medicina legale e sociale, Monaco, 4-7 settembre; della Società tedesca di eredologia, Gottinga, 6-9 settembre; della Società tedesca di infortunistica, medicina d 'assicurazione e di soccorso, Francoforte sul Meno, 8-9 settembre; della Società tedesca di storia della medicina, delle scienze naturali e della tecnica, Erfurt, 9-10 settembre; della Società tedesca di ortopedia, Lipsia, 11-13 settembre; della Lega tedesca per la microbiologia, Monaco, 21-23 settembre. La Società di Cu: tura Medica Novarese si è adu.nata il 6 luglio nell 'Ospedale Maggiore di Novara, sotto la presidenza del prof. P . Pietra, assistito dal segretario dott. L . Ferrero. Furono fatte comunicazioni dai dotlori: D. Cantone, G. Baroffio e P. Croce, prof. P. 'Pietra, P. A. Borella, V. Gallina e E. Giubertoni, L. Cabitto, A. Vanelli. La Sezione della Venezia Giulia della Società Italian a di Biologia Sperimentale si è adunata a Trieste il 7 luglio sotto la presidenza del prof. G. RevoltelJa assistito dal dott. A. Duca. Furono fatte con1unicazioni dai dottori: 1'uchtan, Protti, Gey_er, Pristcr, Barzilai, Tagliaferro, Colavecchio, Izzo, E. Sapegna. La Società medjco-chirurgica veronese si è adunata il 2 maggio; furono fatte comunicazioni dai dottori: prof. Rossi, Fiorini, Dal Santo, prof. Spangaro. La Scuola di medicina dell 'Università di Bristol ha celebrato il suo centenario.


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SEZIONE PRATICA

RASSEGNA. DEU,A STAMPA. MEllICA. Bull. Méd. , 27 mag. - Numero sui r eu1natismi. Journ . de M éd. de Lyon, 20 mag. - Numero di d ermosifilografia. Bull. Ac. de Méd., 16 mag. - I . A. ScRIBAN e D. PAULIAN. Istopatolog ia di miopatia primitiva. Chinese Med. Journ ., mar. Numero sulla lebbra. Proc. R . Soc. M ed., mag. - Discu ssioni sul cancro dell'oro-faringe e sull 'u so dell 'iodio n el t r attam.e nto delle malallie della tiroide. Casistica. Rif. M ed. , 20· mag. - L. BEN.ii;DEK. Ter apia 1noderna delle paralisi progr. - D. CAr..1PANAcc1. Cosidett e anemie acute p erniciosiiormi febbrili. Semana Méd., 4 mag. - J. LÉoN e J . DrnADouRIAN. Azione della chinina sull 'ulero in travaglio . - R. L . GAVIOLI. Torsione acuta della tromba. Arch. lt . d i Chi r ., mag . - T. B1ANCHERI. Amputazione del retlo . Miinch. M ed . .Woch. , 26 mag. - K. K1 ssKALT. Patogenesi ed epidemiologia della difterite. - A. BREITSCBU. Esiste una iperten sione coniugale ? Presse Méd ., 20 mag. A. CArn e P . Ounv. Emorroidi ed angiomàtosi emorragica. - I d., 24 mag. T. DE MARTEL e al. Ventricolog rafia. Accad. Med., 15 mag. -=- L. ANTOGNETrr. Studi sull 'imbibizione. Morgagni, 7 mag. - A. FRAGOMELE. La calcemia n ella tbc. sperimentale.

P ediat ria, 1 giu. - L. A URIOcm o e M. M1RAGLIA DEL G1un1cE. P assaggio . di anticorpi nel liquido c .-r. e terapia della malattia di Heine-Medin. Brit . M ed. J ourn ., 27 mag. - W. SnAw. Trattamento delle irregol arità mestruali. Mediz. Klinik, 26 mag. Numer o di dermatologia. Edinb. Med. J ourn., g iu. - R. M. MuRRAY-LYoN. La sintomatologia del diabete m . J our n. d. Prat., 27 mag. - P. NoBEcounT. Dolicocolon p e1vico n ell 'infanzia. Med. Ibera, 27 mag. - B. SoLER e al. Esplorazion e del sistema n euro-vegetativo. Giom, d i Batter. e lm.m un., mag. - E. PuoNANI, F. MAS·SIMELLO. Equilibri delle d ifese immunitarie. - G. Cucco. Chimismo organico e infezioni. Wi en. Klin. Woch., 2 giu . - FALTA. Endocardili s l enta. Studium, 1 giu . Convegno ital . con~ro il cancro. Minerva Med., 26 mag. - F . Bu A. Meccanismo della diuresi e dell 'antidiuresi m ercuriali. Haematologica, III. - G. M1Nc1on1. Degen eraz. combinata subacu ta del midollo spin . con anemia perni c. - P . MoIJENI e B. Buzz1. La formula eritrocitometrica nella vita prenatale e postnatale. F. D. REzzEs1. L 'infezione da « Bacteriurn m onocy togenes » e il problema d el monocito. J ourn. Méd. Franç., mag. -.. Numero sulla serologia della tbc.

Indice alfabetico per materie. Latte: m i cr oflora . . . . . . . . . . . . Pag. Amebiasi nelle P u glie . . . . . . . . Pag . 1267 Lei shmaniosi : trasmissione . . . . . . . » Anemia perniciosa : esiti . . . . . . . » 1269 Leu cemie . . . . . . . . . . . . . . . . » Anemie: trattamento . . . . . . . . . . 1268, 1269 Liquido cer. -sp. : prova del blu di BerArti inferiori: rottu re e str appa1nenti di muscoli e tendini . . . . . . . . . . 1259, 1260 lino . . . . . . . . . . . . · . · · . · >> Medi cina sociale . . . . . . • • . • • • • » Asma: studio radiografico . . . . . . . » 1271 Metrorragie n egli aborti interni : . . . » .Bibliografia . . . . . . . . . . . . . » 1263 Orchiti acute: diagnosi eziologica . . . » Cancr o e sol e . . . . . . . . . . . . . . J> 1271 Osteoartrite sifilitica tardiva d eformante » . . . » 1258 Cardiaci : ginnastica r espiratoria Parto: rottura intempestiva del sacco e Cardiaci compensa ti: ricerche sul sangu e » 1266 g jri di funicolo . . . . . . . . . . . . » Cervello: metastasi di can cri mammari n 1264 Pellagra: gen esi . . . . . . . . . . . . » Cervello: fi stol a ventricolare posttrauPieLrificazione di tessuti animali . . . » matica . . . . . . . . . . . . . . . . . » 1255 Placenta : per favorirne il distacco . • >> Climi assol ati e di alt a montagna: azioni » 1262 Pneu moconiosi n ei lavoratori rli barite » Colecisti le cronica : radi odia g nosi Antonucc1 . . . . . . . . . . • • • • • • • )) 1244 . Rachide : fratture misconosciute . . . • . » Racliazioni vitaJi del sangue in rapporto 1259 Cuore degli sporlivi . . . • • • • • • • )) a ll 'età . . . . . . . . . . . . . . . . . » Cuor e: feri ta lransfossa; intervento; Seno mascellar e: distaccabilità della guarigione . . . . . . . . . . . . . . » 1259 mucosa . . . . . . . . . . . . . . • » Cuore: insufficienze acu le . . . . . . . » 1256 .Seni n asali: infiammazione: cefalea e Edema ac uto del polmone . . . . . . . » 1257 do]ore . . . . . . . . . • . . . . . . . » Emofilia: p seud o- dei n eonati: trattam. » 1270 Seni nasali : infia1nm az. mulliple con Emolisine : produzione . . . . . . . . . » 1265 compJi canze orbitarie . . . . . . . . • » Ermafroditismo . . . . . . . . . . . . . >> 1267 Sis tema nerv. simpatico : influenza sulla Febbre da fieno: reazione leu cocit aria . » 1271 funzione sessu al e m. . . . . . . . . . » Fibromiomi e gravidanza . . . . . . . » 1266 Sisteina n ervoso vegetativo: esrJlor azion e » Giu1'isprudenza sanitaria: quesiti . . » 1272 St enosi mitralica con enorn1e i11granGlucosio : azioni . . . . . . . . . . . . . >J 1266 dimento dell 'atrio sin. . . . . . . . . » Intestino: pneumatosi ci s ti ca . . . . . >> 1264 I struzione superiore . . . . . . . . . . . . » 1273 1'on sillectomia . . . . . . . . . . . . . . » l 'umore addominale s imula lo da voluLatte: effetti della pasteurizzazione sul1e minoso enterolita . . . . . . . . . . . » proprietà nutritive . . . . . . . . . . » 1270

1271 1267 1268

1266 1273 1267 1270 1267 1266 1266

1253 1266 126Ì 1264 1241 1266 1255 1267 1264 1254 1266 1265 1250

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Pubblicazioni a disposizione degli abbonati al 'Policlinico,,: Prof. CESARE

FRUCONI Direttore della R. Glinica Medica. dell'Univ. di Rom&. con la. collaborazione dei Proff. c. Melli, E. Peserico, A. Luisada

L'EDEMA P OLMONARE ACUTO Affinchè i nostri abbonati possano farsi un crite1·i o dell'importanza di questa pubblicazione, ne riportiamo qui di s~ ­ ·guito il Sommario :

-OAP. I . Spunti di anatomia e f isiologia del polmone, pagg. 1 a 12. - CAP. II. Definizione e limiti, pagg. 12 a. 16. - 0AP. I II. Storia dell 'edema polm·o nare acuto, pa.gg. 16 :1. 18. - CAP. IV. Anatomia p a~ o1o g 1ca, pagg. 1S a. 27. - CAP. V. Eziologia dell 'ede ma polmonare a outo, pa.gg. 27 a 49. - CAP. VI. Sintom a tolog ia, pagg. 49 a. 61. - CAP. VII. Va ri et à cliniche e decorso, pagg. 62 a. 70. - CAP. VIII. compl icazion i e prog nosi de ll 'accesso di edema polmonare acuto, pag. 71. CAP. IX. Diagnosi dire tta e diag nosi di f ferenziale, pagg. 71a77. - CAP. X. Cli e dem i polmonari a cuti s perimentali, pa.gg. 77 a 79. - CAP. XI. Fa ttori ch imici e f isicochim ic i de ll'edema polmona re acuto, pagg. SO a 129. - CAP. XII. Fattori e modin a mic i e umorali dell'ede ma po lmo na re acuto, pagg. 130 a 163. - CAP. XIII. I fattori ne rv os i de ll 'edema polmona re a cuto, pagg. 164 a 212. - CAP. XIV. Pa togenes i de ll'edema polmona re a cu t o, pagg. 213 a 220. - CAP. XV. T er a pia d ell'ede ma polmonare acuto, pagg. 220 a. 231. Volume in-S 0 • di pagg. IV-232 nitidamente s tampato, con figure nel teeto e una tavola fuori testo. Prezzo L. 2 4, più le spese postali di spedizione. Per i nostni .abbonati sole L. 2 O in porto franco.

oott. Prof. ANDREA FERRANNINI Docente di Patologia Speciale Medica e di C1inica. Medica nella R. Università di Napoli

PATOLOGIA SP ECIALE MEDICA EPITOME ad uso de i Medici e degli Student i PTefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'letituto di Patologia Speciale Médica. nella R. Università. di Roma Ripartiamo l'Indice dei capitoli : -OAP. I. Patologia. della costituzione !individua.le. OAP. 11. Patologia del ricambio materiale. - CAP. III. Patologia degli organi endocrini. - CAP. IV. Patolo· gia del cuore e dei vasi. - CAP. V. Patologia delle vie respiratorie. - CAP. VI. Patologia dello stomaco. - CAP. VII. Patologia dell'intestino, del pancreae, del peritoneo - CAP. VIII. Pat.ologia del fegato e delle vie biliari. CAP. lX. Patologia del sangue. CAP. X. Patologia dei r eni , della vescica, della pelvi renale. - OAP. XI. Patologia deJ Slietema nerv<>Elo. CAP. XII. Patologia delle infezioni. Volume in-S 0 , di pagg. XII-524, n.itidamente stampato, oon 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo : in brocb ure L. 5 6 i rilegato in tela L. 6 4; più le epeee poetali di spedizione. Per gli abbona.ti al tt Policlinico u rispettiva.mente L. 5 O e L . 5 8 in porto fra.neo . J. B. HURRY·

I Circoli Viziosi

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Patologia.

Trat.iuzione dalla 3• edizione inglese. riveduta ed &iO-oreecnuta. dal Dott. GIUSEPPE DRAGOTTI, con prefa· gione del Prof. VITTO RIO ASCOLI. Elenco dei Capitoli di questo i mportante volume: INTRODU ZIONE. Ca.p. I. Etiologia dei circoli viziosi. Cap. II. Olaeeifioazione dei circoli viziosi. - Cap. III. S~stema n ervoso. - Cap. IV. Sist ema ca.rdio-vasoolare. - Ca p. V. Sistema respiratorio. - Ca.p. VI. Sistema digerente. - Ca.p. VII. Sietema urinario. - Cap,. VIII. Sis tema. genitale. - Cap. IX. Sistema. endocrino. Cap. X. Malattie costituzionali. - Cap. IX. Occhi e palpebre. - Cap. XII. Na.eo. - Cap. XIII. Gola. Cap. XIV. Orecchio. - Gap. XV. P elle. - Cap. XVI. Malattie veterinarie. - 0ap. XVII. Malattie delle piante. Cap. X\7III. Circoli viziosi causa di morte. Caip. XIX. Circoli viziosi artificiali. - Cap. XX. Circoli v .a.zio~ i ooncorrenti. - Cap. XXI. Rottura naturale dei circoli v.izioei. - Ca,p. XXII. Profila.sei e Terapia dei circoli viziosi. - Cap. XXIII. ConclueiOIIli.. -

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INDICE ANALITICO.

Uin volnme di pagg. VID-296, nitida.mente etampa~ eu carta ~emipatlnata. con 23 tavole intercala.te ed una a. colori fuo r i testo e rilegato artisticamente in piena. tela. inglese, con :nscrizioui in oro sul piano e sul dors o. - Prezzo L . 4 5 j per i nostri abbona.ti sole L . 30. p or q ttqppgp

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•nviare Yamia a'l''Ai'PC'

Prof. TOMM.llSù PONTANO Direttore Inc. della Clindca. delle Malattie Infettive nella R. Universi tà di .Rom a..

Le mal a ttie d a infezinne Af'Jinchè i iettori abbiano una più esatta coon izione dell'importanza ài questo libro dei Chiar. mo prof. P ON· TANO, ne riportiamo qui di seguito l'Indice: 0AP. I . Parte generale : Concetto di malattia da in fezione~ 1) La causa morbosa; 2) Le difese organiche ; 3) La malattia; 4) La terapia. OAP. II. Pa'fte spe-

ciale: Morbillo. Scarlattina. Rosolia . Quarta m a l attia..

Megailoeritema o q·u inta Malattia. Varicella. Vaiuolo. Febbre Miliare. E r pete febbrile. Tifo esantematico. Dengue. Eritema nodoso. Lebbra. Setticoem ie. Settiooemia streptococcica. Id. etafilocoocica. Ld. meningocoecic3.. Id. gonocoooica. Id. pnenmoooccica. I nfezione da Ba.cterium Coli. Tifo e Paratifi. Morva. l'llfezione mel1itense. Febbre da B. Aboc·tus. Tnbereolosi miliare acuta. Peste. Meningite cerebrcspinale epidemica. Paroti te epidemica. Difterite. Malattie da siero. Tetano. Erisipela. Carbo nchio. Pertoo-se . Influenza. Colera. Dissenteria bacterica. In!ezione reumatica. Rabbia.. Malattia di Heine Medin (Poliomelite acuta epidemica). Encefa,lite epidemica.. Singb iozzo epidemico. Sepsi ~on a.granulocitooi. Febbre glandulare. Febbre quintana. Febbre da pappa.taci. Febbre gialla. Malaria. Tripanosomi asi umana (Malattia del sonno). Tripanosomiaei america.na \M. di Chagas). L'eisbmaniosi. Amebiasi intestinale. Febbre l.'licorrente. Sodoku o Spirochetosi da morso di topo. Framboeeia tropicale (Pian, Bouba). Spirochetosi ictero-emorragiica. Broooo&piroch etosi em orragica. Sporotricosi. Volume .in-So. di pagg. VIII-423, con 72 figure in nero ed a colori e una tavola. Prezzo L . 4 5 più le spese postali di epe lizione. Per i noetri abbonati sole lire 4 2, 2 5 in porto franco. Prof. CARLO BASILE Diplomato in medicina tropicale a.l Royal College of Phi&iciams a . Surgeone (Londra) • Libero docente in Parassitologia • R . Clinica Medica di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie

P r efazione edl P r of. VITTORIO ASCOLI Direttore della R. Clinica Medica di Roma. Un volume nell'ampio formato della nostra Collama Manuali del te Policlinico n, di pa.g. XII-262, etampa.to Em c3.rta semipatiuata con 1S tavole nel testo e 21 figure inter calate, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 3 3. Per i nostri abbonati sole L . 2 5 in porto fTaJilCO.

Dott. ROMOLO RIBOLLA Medlico ddplom ato della. Marinia. Mercantile

Medicina Tropicale e 1giene Marinara MAN UALE T EORIOO-PRATICO con lettere di AU GUSTO MU RRI edi AL DO CASTE I .I .ANJ. · Ecco come Si sono espree&i i d'Ue eaienziati ita1ia.ni S'1l questo libro del Ribol la: « Caro Ribolla, chi è di no i, che chiudendo un libro " già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel n leggerlo'? Ella, caro amico, può vivere sicuro che non u cl sarà uno, che dopo aver letto Il suo Manuale, non <e lo r iapra per impararci meglio ciò che c'è dentro. cc No i che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, « onde venimmo, non ci accorgiamo troppo della nost~ u ignoranza, ma ora che gl'ltaliani sembrano voler r1· u cercare le vie d'acqua Che percorsero gloriosamente « un tempo, Il suo Manuale sarà prezioso per tuiti loro, u e nessuno lo studierà senza mandare un grazie d• cc cuore a chi lo ha ' lavorato per loro. 1c lo Le manao le mie congratulazioni « aff.mo collega AUGUSTO MURRI •· u

Caro Ribolla, •

Ho ricevuto il di Lei eccellente Matluale che ~ra « di grande utilità pratica per medici e studenti. • Le auguro ogn1 successo e 1ni rallegro davvero con • Lei. u Aff.mo oollega ALDO CASTEL LAN I ». New Orlean s, La., 28 marzo 1926. Un volame ln-8•, di pa,gg. XVI-491, n itida.mente eta.mpato su carta semipatJi nata, con 39 figure intercala.~ nel te&to. Prezro L. 5 2 più le spese poetali .dd lJl)e(li· zione. Per i nostri abbonati sole L. 4 5 1n Porto fra.noo. «

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ANNO XL

Roma, 14 Agosto 1933 ·XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : S. Gangi: La dissimetria de l corpo umano e sua importanza come fattore predispon ente. osservazioni cliniohe : M. ~1elletti: Lipomatosi con enorme dilatazione ed ipertrofia dell'ileo terminale. A. Quattrocchi : Stenosi intestinale incompleta d a slro::zamento di un ipacco di anse del tenue in una fes ura anulare del .grande omento. Sunti e rassegne : SISTEl\tA NERVOSO: C. Paiget Lapaoe: Le en cefaliti dell'infanzia. - R. V. Bradlaw: Nevralgie - T . Alajouanine e R. Thlirel: Le simpata.lgie faccia li. - CUORE E CIRCOLAZIONE : F. Terrien : Emorragie retiniche ed ipertens ione gen er ale. - E . Fronticelli : Insufficienza mitralica congenita. - J . Hay: Angina pectoris. - MISCELLANEA : H. Dodd: Tipi di appendicite acuta. - O. Zimmerm.ann: La cura del morbo di Basedow. Divagazioni : G. ~f. Estapt> : La perRoaali tà di Goethe. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia ~fedica di Roma. Società Lomba.rda di Medicina. Società Lombarda. di Chirurgia. - Società Medico· Chirurgica di Catania. Accademia Puglieee di Scienze. - II Congresso Regionale della Sezione Venezia Euganea (Società Italiana P ediatria).

Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Sulla. febbre ondulante. - Clinica della malattja di Weil. - Difterite maligna tardiva ; la sindrome del cinquantesimo giorno. - Ematuria malarica .- La teraipi a della scarlattina. Batteriofa..goterapia. SEl.'rtEIOTICA: Vè:tlore clinico della prova del rosa bengala per la determinazione della capacità funzionale totale del d:egat<>. - No-rE DI TECN ICA: Il conteggio delle piastrine. - MEDICINA SCIENTIFICA : Dimostrazione di 1ma sostanza antitiroidea esistente nel sangue e nei tess uti. - L'ef,f1oacia dello stimolo i staminico sulla secr ezione gastrica. - Ricerche sulle sostanze attive della curcuma e il loro influsso sulla funzione del fegato e delle ne biliari. - Rilievi clinici e ricer~he sul ricambio organico nella spondilosi rizome1ica. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: I pericoli dei bagni dj sole. Nella vita professionale : Amministrazi one sanitaria. Ooncorsi. - Nomine, promozion i. ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Catania. Notizie diverse. Ra ssegna della stampa medica. Ind ice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

terò le osservazioni dello Steiner ch e per il primo fermò l 'atle11zione sull~ omolateralizza. zione dell'otite e della poln1onite, cruell e del Ioltrain e ·quelle del Campeggiani che nella· Slla prege:role m onogr afia : Sulle otiti suppu-

La dissim1netria del corpo umano e sua importanza come fattore p1·edisponente. Prof. dott.

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SALVATORE GANGI .

J)ocenle di Patologia peciale ~Iedi c~ Dimolrativa nella R. Università di Roma. Ten. Colonnello !\1edico R. E . .

\fenlre nel campo della patologia umana appare sempre più evidente l 'importanza d ei fattori costituzionali e lo studio di essi procede con ritmo cr escente seguendo piste ed orizzonti nuovi, ritengo n on priva d'interesse la raccolta e la coordinazione di tutte quelle osservazio11i che IJossono comunque portare un contributo a ll 'esame del vasto problema ed a lla con osce11za degli eventual i rapporti fra costi· tuzione e patologia. Valorosi otologi ave,ra 110 s-egnalalo da tempo la omolateralizzazione di a lcuni processi morbosi e n e ave,rano tentato anche la spie· • gaz1one. Per ricordare le ricer ch e più interessanti ci-

rate e loro complicanze mella polmonite fran ca 1lobare concluse affer1nando « che le lesioni d ell 'or ecchio sono in prevalenza unilaterali e con straordinaria frequ en za risiedono dallo stesso lato del processo polmonare » . Anch e i chirurgi avevano constatato da tempo la non infrèquente. coincidenza n ello stesso individuo dell 'appendicite con la colecistite, ma i due concetti sono rimasti sino ad ora slegali ed h an proceduto separatamente, corog si rileva dalla dotta relazione sulle Sindronii associate dell'addome destro ampiarr1ente discussa nel 38° Congresso della Societ.à Italiana di Chirurgia (18-21 ottobre 1931). Durante la guerra n1ondiale coadiuvando il Direttore dell'Ospedale Militare di Venezia 11 e] Reparto Osservazione, dove venivano visitati per i provvedimenti medico-legali n1oltissimi militari feriti e malati, ebbi anch'io occasione di con s tatare che la on1olateralizzazione d ei


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processi morbosi non era infrequente, che non si limita,·a alle sol6 infezio11i acutf. e chP. qualch e volta alla omolat.€ra1izzazione dei processi infetti vi a decorso acuto o cronico si associavano imperfezioni congenite come la spiccata deviazione del naso , l 'impianto dissimmetrico delle orecchie, la criptorchidia, lo sfiancamento del canale inguinale ecc. Non ero riuscito però ancora a sintetizzare i rapporti esistenti fra la 0molateralizzazione dei processi morbosi e 1e più o meno evidenti imperfezioni congenite. Continuai la mia osservazione fra la c]ie11teJa privata e nelle numerose visite presso la Comn1iss. Medica Superiore per le Pensioni di Guerra. 111 base ai risultati di tale metodica ricerca potei stabilire che la omolateralizzazione dei processi morbosi, sia a decorso acuto, che a decorso cronico era frequente negli individui che presentavano una spiccata clis!Jimmetria ed era localizzata nella metà del ·Corpo che nel suo insieme appariva m eno sviluppata o nella . m«~tà del segmento (faccia, torace , addome) che per uno sfalsamerito di piani risultava arretrato, rispetto all'altra meta. Si affacciò così alla mia mente l 'idea di soggetti destro-labili o sinistro-labili tota.li o segmentarii e cercai di fi ssare i segni controllabili di tali tipi çostituzionali. 1 destro-labili totali più spiccati presentano la metà destra della fronte meno ampia o meno prominente della metà sinistra, l 'occhio destro ubicato in un piano arretrato rispetto al sinistro, lo zigo-. mo meno sporgente, il naso più o n1eno d eviato a destra, il solco naso-genieri o di destra m eno evidente o addirittura appianato. La n1età d estra della rima labiale è gen eralmente più bassa della m età sinistra ed in qualche caso la metà destra delle due labbra e del mascellare inferiore è così poco sviluppata e disimmetrica da far apparire la faccia ed il mento deviati verso destra. Il padiglione dell 'orecchio destro è impiantato o più indietro o più in basso di quello dell'orecchio sinistro. Il muscolo sterno-cleido-mastoideo di destra, i corrispondenti muscoli del cingolo scapoloomerale ed i muscoli della m età destra della nuca sono meno sviluppati degli omonimi di sinistra. E tali reperti sono stati da n1e constatati in soggetti che non avevano mai sofferto di affezioni dell 'apparato respiratorio, per cui si poteva escludere che la manifesta differenza di volum e delle masse muscolari fosse la espressione di una ipotrofia iegata .a processo specitì co.

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Qualcl1c vol ta m entre il muscolo sterno-cleido-mastoideo di destra si presenta meno sv_iluppato del sinistro , i n1uscoli della metà destra della n11cn ~onr· p iù evidenti di quelli della metà sinistra, in modo ch e la metà destra del collo appare come 11bicata su di un piar10 arretrato in rapporto alla metà sinistra. Le manifestazioni della dissimmetria si riscontrano anche n ella m età destra del torace; fossa ·s opraclaveare meno an1pia, clavicola ora più curva, ora più sottile della sinistra, parntc anteriore più appianata. Come n el collo, anche nel torace si riscontra con frequenza lo sfal samento dei piani, per cui la metà destra appare impostata su di un piano arretrato e la scapola corrispondente a volte sporge in modo d~ simulare una deviazione della colonna vertebrale. Non è forse superfluo rilevare a questo punto quale interesse possa acquistare nel ca·mpo della semiologia la cono~cenza dei dettagli della dissin1metria del torace per la sua ripercussione sui risultati dell 'esame comparativo.È meno frequente la possibilità di con statare una spiccata dissimmetria fra le m età del1'addome. Nei destro-labi1i si trova qualche volta la metà destra della parete anterior{} del1'ad doro e più appianata della metà sinistra. È facile comprendere la ragione della difficoltà n ell '~pprezzare la dissimmetria dell 'addome, quando si con sideri I 'influenza che esercita sulla sua forma la presenza di gas e la loro temporanea pre,ralente distribuzione. Ta le interpretazione è suffragata dal fatto che in un soggetto destro-labile, mentre tu~to l 'addome si mostra ugualmente disteso, è pos· sibile constatare ch e la spina iliaca anteriore superiore di destra risulta ubicata su di · un piano di poco inferiore a quello di sinistra. Negli individui sinistro-labili totali si riscontrano a sinistra i dettagli della dissimmetria descritti n ei destro-labili . .A differenza di questi due tipi nettamente individualizzabili altri ne ho trovati nei quali la dissimmetria è appena apprezzabile o ·crociata, per -cui ad un minore sviluppo della n1età sinistra della fronte per es. corrisponde un deficiente sviluppo della metà destra della faccia o del tronco. I rapporti fra la dissimmetria del tro-n co e quella degli arti corrispondenti non sono apparsi costanti specialmente nei riguardi del trofismo, forse perch è modificati dalle conseguenze della funzione. Per dare una visione pratica dei rapporti esistenti fra la dissin1metri a del corpo umano e la localizzazion e dei processi morbosi, ho rite-

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SEZIONE PRAT1CA

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nuto sufficiente di elencare alcuni dei nun1ero i casi da 1ne controllati ch e er ono anche a dimo trare come la labilità leaa ta alla di immetria po sa mostrarsi a volte localizzata ad un solo egn1ento, a volte diffu sa a diversi segn1enti di una stes a metà del corpo. I casi elencati si riferiscono a soggetti nei quali la dissimmetria era manife ta e totale, diffusa cioè a tutta una metà del corpo. Nell'intento di rendere più ordinato e sen1plice lo volgimento del tema in1postomi ho ritenuto opportuno di e porre in questa prima nota solo i risultati delle osservazioni relative agli organi bilaterali (occhi, oreccl1ie, polmoni, reni ecc.). · Ho fatto un 'eccezione per l 'appendice e la colecisti, percbè le o ervazioni ulla sintonia patologica dell'addome destro e le sindromi associate dell'addome. destro hanno avvalorato il concetto unitario della patologia della sezione destra del ventre, per ripetere la feli ce ed incisiva espressione del prof. Solieri. Pubblich erò in una nota successiva le os.. ervazioni riguardanti gli organi mediani o non bilaterali (cuore, stomaco, colon ecc.) e le ricerche eseguite sugli individui che pre"entar10 una dissimmetria crociata. 1) B. ~I., di anni 46, sarto. Di imm etrico destro, labil e. Pleurite destra (esili radiologicamente controllali). 2J C. V., di anni 36, insegna11te. Dissimmetrico sinistro, labile. Otite sinistra. 3) I. F., di anni 33, co1nmesso po tale. Diss. destro, labile. Polmonite destra. 4) G. A., di anni 43, bracciante. Diss. destro, labile. Paresi reumatica del fa cciale di destrn. 5) T. ,S., di anni 39, minatore. Dj s. destro, labile. Pleurite purulenta a destra. 6) V. A., di anni 22, studente. Di ss. sinistro, labile. Tubercolosi della colonna vertebrale (3a, 4a vertebrale cervicale). Pleuro-corticolite sinistra tbc. 7) G. :E;., di anni 1.5, studente. Diss. destro, labile. Pleurite destra; appendicite. 8) L. T., di anni 22, pittrice. Diss. destra, labile. Appendici te n el 1928; otite n1edia purulenta aruta e mastoidite nel 1933. 9) G. E., di anni 50, cantoniere. Diss. destro, Jabile. Tubercolosi polmonare con spiccata localizzazione a destra. Orcbio-epididimite destra tbc. 10) G. M., di anni 41, bottaio. Diss. sinistro, labile. Otite catarrale cronica bilaterale molto più accentuata a sinistra. Errùa inguinale sinistra. 11) F. A., di anni 55, avvocato. Diss. sinistro, labile. Pielonefrite sinis tra. Epistassi frequente a sinistra. 12) P. A., di anni 52, insegnante. Diss. destro, labile. Miopia bilaterale molto più accentuata a destra. Piolonefrite calcolosa destra (operata). 13) B. C., di anni 50, avvocato. Diss. sinistro, labile. l\iliopia bilaterale più accentuata a sinistra. Calcolosi renale a sinistra . 14) G. R., di anni 37, falegname. Diss. destro,

labile. Pleuri le destra. Flebi Le all 'arto i11feriore destro . 15) 1\f. D., di anni 50, seggiolaio. Diss. sinistro, labile. Adeniti cervicali a sinistra . Pleurite sinistra. 16) S. L., di anni 28, con tadino. Diss. destro, labile. Otite media purulenta cronica destra. Pleurite a destra. Gonartrite destra tbc. 17) D. N., di anni O, civile. Diss. destro, labile. Glaucon occhio destro. Pleurite destra. Appendicite. 18) C. i\1., di anni 30, civile. Diss. destro, labile. Otite cronica purulenta destra. ~leurite destra. ApJ>endicite e pericolite destra (S. A. D.). 19) . C., di anni 57,. possidente. Diss. destro, labile. 1890: otite media purulenta cronica destra e pleurite destra ; 1923 : pieJonefri te calcolosa des tra (operato) · 1930 : ulcera duoderiale (operato). 20) R. R., di anni 38, impiegato. Diss. destro, labile. Adeniti cervicali a destra. Bronchiolite biapicale tbc. e pleurite basilare destra. Periostite tbc. alla tibia destra. 21) S. N., di anni 36, pastaio. Diss. destro, labile. offrì nel 1922 di pleurite destra e n el 1923 di pleurite sinis tra. 22) V. D., di anni 52, ufficiale dei RR. CC. Diss. sinistro, labile. Da giovane soffrì di ade11ite inguinale sinistra non venerea e successivamente di emorroidi. Nel novembre 1917 in Libia ammalò dj tifo Dal dicembre 1917 soffrì saltuariamente di leggeri attacchi di colecistite.

La interpretazione di alcuni fra i dettagli da me segnalati per identificare la metà od il egmcnto più labile del corpo umano non ha bisogno di essere discu sa, perchè la genesi costituzionale di essi appare n1anifesta. (~osì IJer es. non sembra ch e lascino luogo a dubbio circa la loro origine costituzionale il .1ninore sviluppo di una metà della fronte o di una metà delle ossa della faccia (zigomo, nlascellare inferiore) o la ubicazione di un O·C chio o di un orecchio su di un pi~no arretrato rispetto all'altro, quando manca qualsiasi traccia di alterazioni anatomo-patologiche riferibili a processi morbosi preesistenti. Altri dettagli invece, come il differente sviluppo dei muscoli di una metà del collo , o di uno dei cingoli capolo-omerali e ]a di,·ersa conformazione di tutta una metà del torace per sviluppo e posizione esigono dei chiarimenti. perchè non rimanga il dubbio che essi rap· presentino 1'effetto di un process<• inorboso endocavitario. L'avere rinvenuto come ho detto in precedenza il rrtinore sviluppo dei muscoli del collo in armonia con ]a dissimmetria globale di tutta la 1netà del corpo , in soggetti im111uni da ma]attie specificl1 e o che presentavano solo la omolateralizzazione di un 'otite catarrale e di un 'ernia inguinale induce a ritenere cl1e non in tutti i casi la defi cie.nia unilaterale di tali gruppi muscolari debba considerarsi come


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e pre.., ·ion e di una ipotro fia lega ta a IJrocessi specifici dell ,appar ato res1)iratorio. i comprende bene come l ,a ttecchin1enlo di un proce so tubercolare endotor acico defecland o tuLto l 'orcrani mo p ossa e d ebba fa r risentire in IJre a len za la sua azione deleteria sui mu . coli più ,ricini e fa centi parte di t1n segn1e11lo costituz.ion,almente labile. Di1nostra to cl1e non in tutti i casi il diver so sta to di sviluppo d ei muscoli d e] coll o })Ossa riten er si con1e ·Conseguenza di u11 i)r oces o tuber colar e è da cl1ied er si quale interpetr azir,n e si po sa d ar e al più spiccato illcur\'a n1en to ed a lla n1aggiore ottig lie zza della clavicola rin' 'enuti qualch e volta nell 'en1itor ace più labile. La constatazione di tali dettagli ai1cl1e i11 sogge tti imn1uni da p rocessi tuber colari o ffre l' argom ento più solido in favor e delJa gen esi costituzi on ale di questi particolari d ella dis· sin1111elria . Ed ancl1e quando la clavicola più curva o più sottile si trovi .associata ad un processo tuber colare più o m eno diffu so d el polmone corrispondente, insorto n-ell 'età adulta , se111bra sia lecito escludere ch e la morfologia d cll 'osso po a es ere stata illfluenzata dal processo specifi co al punto d a potersi consider are come una con eguen za d e11 ·affezione tub e r ~o] are 1)01· m o11are. -n ,altra con siderazione e111erge dal la ca uistica elencata; n on tutti cioè i eg1nenti della n1e là labile d el corpo son o in ogni ca o 11 g11alm e1tLe vulner abili . l\1en tre difatti il caso ·n. 18 dimostr a in lnanie ra inequivocabile la d estro-la bilità diffusa ch e iniziatasi con una appendicite, si a ffermò con una peritonite destra (sindron1e addon1inale d es tra d el Leotta) e successivamen te a1)par\'e più evidente con la pleurit e e l 'otite sen1pr e a d estra ed il caso n . 19 . i appale a pre o a poco con la medesima esten s ion e della labilità, i casi in,•ece di omolateralizzazione limitata e quelli indicanti una sola localizzazione vengo110 a suffragare il concetl o cl1e la labili Là con cide è vero con la m e tà d el corpo aln1en o appar enten1ente n1e110 sYiluppata, O{l ubicat a su di un piano arretrato , ma ch e tale lal)ili là n on investe ug ualmente tutti i seg· .. m enti di essa. · · G li u l timi due casi riier e11Lisi a localizzazion i 111orbo e anch e in organi non con1presi i1ell a m età più d ebole del corpo morfolog icamente segnala ta d alla dissimn1etria, s tanno ad indicar e cl1e la labilità, legata in genere alla di sin1n1etria IJUÒ esser e moclificata o dalla sede cli 1)rediletione cli speciali germi, co111e i)er es.

il tifo per la ci~ tifell ea, o da altri fattori non emersi o sfuggiti alla n1ia osservazione. Tl tema h a bisogno di esser e ancora molto ap1Jr ofondito, g iacch è solo da uno stu dio comp le to potrà emergere il valor e etiologico reale d ella dissimmetria. Uscire i dai confini ristretti in1postimi nel comunicare questa prin1a nota, se pretendessi anche di sfiorare la interpetrazion e e la genesi d ella dissin1metria, i suoi rapporti con la labilità assoluta o relativa dei diversi segmenti del corfJO umano, problemi ch e esigono estese ricer ch e nei diversi can1pi d ella biologia. A m e basta di aver segnalato la non illfrequente localizzazione od 01nolateralizzazione d ei processi n1orbosi n ella metà e n el segmento del cor po 11mano ch e a !)pare meno S\riluppato o che per sfalsa1nento di piani, si mostra uhi· cato in una po izion e arretrata, rispetto a l seg· n1 ento omologo. Tale coin cidenza n1i fa s1Jerare di avere individualizzato n ella dissi111metria d el corpo umano uno dei fattori controllabili della predisposi zione ind ividuale. Ro111a, lì 12-11-1932, A. XI. 1

RIA

U TO .

L 'A. rileYa ch e il cor1)0 uma110 è dissimmetrico, non sol o interna111ente, ma anch e nella n1orfolog·ia esler11a: una metà d ei varii segn1enti del corpo (cra11io , faccia , collo, torace, addome) appare 1neno sviluppata od ubicata su di un piano arretrato in rapporto all 'altra in e tà . La dissin1me tria in ccrt i soggetti è totale, inter essa cio è tu~ta una n1età del corpo. In altri individui si n1ostra cr ocia la; ap1)are meno svil uppata per es. la i11 e tà d es tra della fronte e la n1et à sinis tra d cl torace. In numerose o ervazio11i ha potuto rilevare la 1ocalizzazio11e dei pro ce~si morbosi n ei seg111enti del cor1)0 cl1e apparivano m eno svilupl)ati od ubicati ..,u di un IJiano arretrato . Nei cli . . in1metrici totali (destro-labili o sinis trolabili) n on era i11fr equente la 011101aterali zzazione de]] e i11f rn1 ità. Ne d educe cl1e occorrou o altre ricer cl1e n ei vari cam1)i della biolog·ia per l)Oter e stabilire il valore r eal e d ella di in1n1etria come fattore controllal)ile della IJredi posizion e i11dividua]e. 0

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l J .l1.POLL0N10.

()tite

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t1\NNO

XL,

u l\I. 33 J

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Lipo1nato i con enorme dilatazione fd itlertrofia dell'ileo terminale. Dott. l\IARio ~1ELI.ETTT , cl1irurgo 1Jri n1ario - Pergola. TJo crcclut o di d are que la den omin a7ione all n forn1a inorbo.~ a cl1e n1i accin go a clcsr rivere, i1ercl1è, al co11 tra rio di c1uar1lo ·i legge i11 qua "' i tu lli i lavo ri ull 'araon1ento dei li pomi i11te Linali . clo, e 'engono qua"' i co ~ L a nl e­ m ente cle crilti uno e cli r ado J)Ochi li] on1i, e di volu1r1e 11on giga 11t e co, nel ca o ch e r ventilo o lt o la m ia o er azione i trat lava ir1' ece di u11 numero g rande d i tun1ori Ii1 >on1 a losi, di cui inolti racrgiungevano u 11 volun1e in solito, e il cui Yilu ppo evi den tem e11te aYeYn pro ,-oca lo llna en orn1e dilataz ione dell 'il eo ter minale. ~Ii pa re ch e que ~ to caso me riti di es er e re. o 110Lo, non solo }Jerch è i tu111ori li110111a to i dell 'jntestino (crasso o te11ue che s ia) son o n1olt o ra ri, n1a percl1è in que to il nu111er o delle 111a . e li po n1 a to ~e, la lor o di .. po izio11e e grand ezza, l' ipertrofia d el tra t to i11te tina lc in teres . . ato, delern1 ir1 a van o un quadro an a to111 ico, c he, . tand o al n1 e110 al co11 fra nto colle clescrizio11 i di casi a11alogbi , d eYc con sid erar i 1

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' EZlONE P R.\TI CA

addirittura ec cezio11ale. ln olLre c1uesto argon1en Lo verte n el can1po d e lle le ioni addon1in ali , in cui la diag110 Ì 110ll i ']JUÒ 111ai }JOrre nè con icurezza, n è con a1J1Jro irnazio11e. percl1è n e un intoma è cara lteristico e per ch è n on è lecito pen sar e a un caso r ar o, quando gli s le i sinton1i o i11dron1i morbose 1) 0 sòno a11clJ e e ~ sere le 111a11if'es lazioni clinich e d i le. . . .' . . ion1 a "sai p1u co111un l. i Lra Lta cli t111 t1on10 cl i 35 ar1ni 1 B . ~ Iarino . i~e ~u11 precede11 Le fa mig liare o p er son ale. È. perso11a <li asp e tto an o e r ob u lo. Co tiluzio11e ch ele lrica r egol are, la tura i11e<li a 1 1na e muscola ri bene sviluppa le, pannicolo a<l ipo o scar o, sang t1jf içnzio11e olfin1 n, colorito <l ella p elJ e ùrtlno. Nor111ali sin1i i js len1i cirC'ola lori o, r e p ir atorio, 11c r,·o o e u ro poiel ico. Xon l1n n' ulo 111ai inalattie clerr11e d i n ola. f:. i11 0111 n1a un uo1110 at10 e vigoro. o, un indivicl uo d c l l u llo nor n1ale. La 1nalat t ia al lu aJe rii non la a(l un p aio di a nni circa. Egli l1a i11co1n in r ialo acl avYerlire 11n d olor e cr a111 pifor111e al quadr an te infer ior e cle~ lro d e}l 'aclclOtl1e, C'h C n ei prin1Ì le mpi SÌ r i pe l 1.'Vil Ci r aclo (ogni qualch e 111ese o ctli111a11n ) e ch e in ~eg ui lo è and a to sen1pr e I)it1 in ten si Cica11ci o i p er freq u c n za e per v iolen za , fi11 0 a ' erificnr si. quasi lt1l li i g iorni , co1ne avve11iva a ] n101nen lo clel st10 in(J·re o in o ~ped a l e. 11 d olor e cr am1)ifor1n e insorge~a in1pro,, ·isam ente ed in ci u a l i asi ora cl ella a ior nri ln, indipen d e n len1en te da i pa Li ' un poco ~ de lra ed in ])a so clel1 '01nbell ico. In11necliat a .. n1cnle il p azie11le no laYa il forn1ar i , n el punto n1ed e imo, di u n a tumefaz io11e liscia, sp or gente <li poco ul pia n o d ell a })ell e, d ella g r an dezza di u11 p u g110, lna piì1 allungalo clall 'alto al basso. Dop o ]Jochi m inuti, con ltn e11 o di liquiclo ch e scorre, 1u t lo ce ava, e 1'a<ld o111e ripre11deYa il u o a])i l uale a i1e l lo. All 'inf11ori delle cri i dolor o e il p. n on aYYerti' a assolula mente a1cun dit urho jn te .. tina le. 1 'on l1a avuto 1na i Y0111ito, n ta j el eYazioni ler111ich e, m ai li lich ezza, n è diarren 1 n è emiss ion e cli 111 ucosilà o di san gue colle fec i (n e ppure all 'e n111e n1icrosropi co e chimico). 1. 'estt 1ne obl)ic lti vo n o11 ri,·ela 11ull a. Arlclome lra tl nbiJ c e n1olle in t11tti i sct lori. avvalla lo, in<lolen te. :\"e un a . en azion e n1 en ch e n or 1nale si a ,·ye r le p alpa nd o i I q uad r a nte i . cl. d oYe appunto il 1). localizza i . uoi in torni . olo u n a YOlla (qu al~ ch e criorno p rirnn <lel1 'in1 er,·en lo) n el J11 on1 en to d1 t u1a c ri si clol or o a .. i era enl i to colla nlan o il tu111ore, con i cnr at leri 111ecfc ·in1i , del re Lo, cl esc ril l i d al nlala lo. Quell a Yo l la la ma sa. d ol ente all ~ l)al11n.zio11e 1 cli con sis le111.a <luro-elus tica, d ella gr éu1clezza cli un 11u g n o nl Iu ng·a lo. aYeYn. se<le. un po' pi\.1 · all 'i11t ern o ecl jn a.lto cl ell ~ r eg1011e ile~­ cecn.l c 11r op ri a1ne n te il et ta; ll su o d1amolro lon g1tudi11a le po tev1 corr isponder e al ter zo l a t er ale d ~l n1u . colo r ett o aflrlominale; il centro du e cen t1n1et ri so tto l '01nbellica1e LrnsYcrsa. Oue La sem plice e rnorl es la (1na n on cl1iar a) sint on 1n tologia n o11 è s la'l a p er null a d elu.c in at a d a ri11e l ll Li es~111i r arliologici fa lti sia col I 'jngestio11e 1 ia col cl ist er e di solfa lo di 11ario, col quale i è pott1to olo ril eYare un a in con tin e11za della val Yol a ileo-cerale. Il p az ient e r ichied e e. o st esso un i11ler vento chjrurg ico , ch e n a tural1ne11te n on vien e rifiutato, 11on fos e al lro ch e a scopo esplora tivo. •


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<- I L POLICLINI CO »

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XL,

Nu~1.

83)

La ede del la massa palpabile durante le crisi g iorni d all 'intervento l 'oper a lo è u scito colla fed oloro e d ava piuttosto l 'ir11pressio11e di qu alch e rita perfettamente cicatrizzala. cosa ch e appar tenesse all 'ileo, piutto lo ch e al Dalla fig ura qui riporta la si potr à avere una cieco. Tuttavia si interYenne colle ipote i, rite11ute idea della grandezza del tra tto asportato. La parte n1en o improbabili , di una intussu scezion e cronica tern1inale dell'ileo, en orm emente ingrossata, ha ileo-cecale, d elecminat a d a un fattore ig noto, ovuna lunghezza di 45 cm . In alto si continua bruver o di un cieco mobile con fenomeni di torsione. scamente - a g uisa dello s tomaco coll 'esofago Inutile dire ch e tali ipotesi non ocld i facevano <.ol r esto del t enue, ch e, co1ne si è d etto, è iperpunto e 11on potevano ,-aler e altro ch e p er tali . trofico. In basso imbocca 11el cieco con u1l.a enorn1e ap ertura, simile ad u .11 ampio ostio vulvare Operazione , 7-XII-1932. Si pratica u11 a lapar otodi pluripara, dove si poss~no introdurre comodamia p arare ltale destra di J alaguier, piultos lo a1nn1ente tre dita di ciascuna mano per esaminarne pia (circa 15 cn1 .). Appena aperta la cavità p eritol 'interno. La val vola del Bahuino h a spessore e n eale, cl1e non contiene liquido ed h a pare li lialtezza proporzionali all 'orifizio che era destinata scie, ùi a pe tto norma le, si vede subito una g rosa g u ernire. Il colon ascendente, sezionato poco sa 1nassa oblunga diretta come l 'i11cisione pratisopra l~im.bocco ileale, è molto ampio e con paca la , liscia, d el volume di un grosso braccio di r eti abbastanza spesse, circa il doppio della noruo1no e più , e ch e si p erde sotto gli angoli supema. Le dimensioni dell'appendice col suo meso" riori e i11feriori d ella ferita laparoto1nica. Essa ha un colore g rigio r o eo, h a con si le11 za molle e a prin1a vi ta ricorda assai bene l 'aspetto dei ciston1i ovarici. Con facilità la n1assa viene estrinseca ta, ed allora si può accertare c h e essa è co- · stitu ita d all ' ultima JJarte dell 'ileo, p er una lung h ezza di circa 50 cm. Insieme a questo tratto si e Lrin eca anch e il cieco, molto lungo e dilatato e co11 pare li sp esse. L 'appendice h a ancl1 'essa un as1)elto g igantesco, essendo lunga una ventina di c111.; 111a specialment e il suo meso, ch e ne circon cla 1a circonferenza p er tre quarti , essendovi essa quasi af Pondata, è j1npressionante p er la granclezza e lo spessore. Il suo colore è qu ello solito d el grasso. Infine, colla porzione estrinseca la, vien e e pos ta an ch e un 'altra formazione ch e su scit a n ei presenti quasi un 'ilare meraviglia p er la su a g r n11dezza. i tratta <lell a frangia epiploica d el] 'ileo, ch e i1ormalmen te h a una lar g h ezza di app e n a un cm . ed una lung h ezza di 2-3 cm . e ch e qui invece formava , com e si vede b ene nella fig ura, una sp ecie di grembiule di grasso rlell 'amJ)Ìelza e dello spessor e dl una mano di aclu1 Lo . Di fronte ad un reperto operatorio di que lo gen ere (e d a ta a n ch e la n atura evicl e11tc111 en te b enig n a cl e Il 'affezio11e, per l 'aspe l lo e la co11 istene della fran gia epiploica si riconoscono b ene dai za n1 olle e liscia del! 'intestino; 1' unica condol1 a r apporti d ella figura . La con sistenza della massa t erapeutica cl a seguire era la resezione ileo-cecale, r unifor1nemente molle ~ sfugge11te. La tunica ch e i11falti vien e iniziata. A questo ])Unto si n ota sierosa è a l ar ghi tra lti ispessita e<l opacata, e ch e an.ch e ll t enue soprastante al tratto ing rossoppannata d a larghi d epositi di g r asso, che in ~a1 o, e cl1e si contintta bruscamente con questo, qualch e punto assun1ono la forma di veri lipomi, h a lln cli anietro ed uno sp essor e dell e parPI i a di g randezza non superior e a una m andorla. Il sai più gr ande d el n or111ale, paragon abile aln1e110 meso-appendice e la frangia epiploica sono costial tenue di un bove. tuitt pure da tessuto adiposo e, macroscopicamenLa resezion e intestinale si fa sezionando prima 1e almen o, non si vede n el loro spessore traccia di s u p inze il n1e enterio fi110 al cieco, poi coll ando t essu ti diYersi . il cieco e J)arte dell 'ascendente dalla p are te adLa circonfer en za massima del tra tto di tenue è d ominale pos terior e e r ecidendo grosse vene ch e di cm. 35. Qu ella interna di cm. 25. Il m esenterio serpeggiavano sulla sua faccia aderente. l "na forte è anch 'esso spesso e ricco di grasso, m a non prebriglia conn ettivale, che univa l 'ascencl en le, verso senta veri lipomi. Il p eso di tutta la parte asporl a u a nle là, colla p ar ete later ale d ell 'acldo1ne, tata è di gr. 1850. ·vien e r ecisa . Sezionati p oi col cauterio il t enue Sezionata longitudinalmente, si può constatare e 1·a cendent e, che è n1olto ampio, data la diffequanto segu e tutta l 'emicirconferenza intestinale r enza dei diametri , si chiuclon o con doppia suopposta all 'inserzione nlesenteriale, anzi i due i ura i capi e poi si ris tabilisce la co11lint1i là int er zi della circonferenza, sono clisseminati di fort estinale con un 'anastomosi ileo-colon ascendente m azioni lipo~atose a sed e so ttomucosa, che per la tero-la ler ale, jn p osizion e i so~ristaltica , unen dimen sioni vanno da quelle di una noce a quelle c1o poi con punti t accati le sezioni d el 1nesenlerio di grossi ar an ci . I lipomi più voluminosi (una e le lan1 ·i ne neri toneali d el colon . Si sutura a tre diecina) sono tutti scaglionali di fronte all 'in ser-stra li la })are le sen za drenaggio . zione mesenteriale, con1e si è d etto; essi respingono la mucosa verso il lume e sono sep ar ati tra Il decor o post-operatorio è tato dei più r egolor o d a profondi solchi trasversali , dando alla l ari. 1)01>0 36 ore Yi è s ta ta emission e di gas. In s uperficie interna d cll ·i n lcs lino un aspetto gros-sel tin1a g ior11ata i ·oper alo, senza aYverti re n essu·solan am ente loba lo. I 1ipon1i più piccoli si p ossono, r re o dal letto per andare di corpo. Dopo 11

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[ ANNO

XL, Nul.\r. 33)

SEZIONE PRATICA

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no contare in numero di una ventina. La mucosa L ·epitelio non rivela nulla di caratteristico . Il è ricoperta di abbondante muco, è abbastanza r horion si presenta riccam ente infiltrato di cels pessa (1 nlm. circa) ed in corrispondenza del cenlule linfatiche e di cellule migranti, e contiene tro dei tumori più voluminosi ha un colorito nu1nerose cellule sedentarie di Renaut, specialscuro, rosso-vinoso: negli altri punti è grigio-rom ente quelle a protopl asm a rifrangente ed a reasea. Le masse lipomatose so110 aderenti alla n1u· zione is tochimica d ell 'em oglobin a. Per ogni villo cosa, ma si staccano bene dalla muscolare sotto· intestinale se ne possono contare d a 15 a 20. I folstante per la presenza di una lassa sotton1ucosa, licoli solitari e aggregati non presentano di cache forma una specie di piano di clivage. Tutti i ratteristico null 'altro ch e una modica iperplasia. lipomi sottomucosi sono circondati da una sottile Infine le sezioni praticate sul t essuto lipon1a toso capsula connettivale, che li individualizza. Al condimostrano semplicemente d elle cellule g r asse, trario, le formazioni lipomatose sottosierose non come qualsiasi tessuto adiposo, e un discre to nusi possono facilmente enucleare e se1nbra non siamero di linfociti e cellule migranti; non tali tutno rivestite di capsula propria, continuandosi gratavia da far pensare a processi flog istici. datan1ente col tessuto ottosieroso. La tunica muscolare presenta un 'enorme iperIn confronto ai tumori inaligni dell 'intestitrofia , sia n ei punti corrisponde1tti alle masse, no i tumori benigni rappresentano, come è c h e n ei tratti vicini al m esentere. Essa ha lo spesben noto, u·n a rarità , che anche ad un chirursore di tre mm., di cui lo strato circolare forma la parte m aggiore, e ch e si Yeò e, nei t agli con- go molto sperimentato potrà capitare poche do lt i . econdo la circonferenza, com e un'orditura volte nella sua carriera. Il lipon1a poi non è il di fa ci di fibre paralleli della grossezza di uno più frequente tra i tumori benigni, poichè spago d a calzolaio. Incidendo lon g itudinalmente verrebbe per ordine di frequenza dopo l 'adedalla i)arte della sierosa si Yede pure ~na notevoli i1n a ipertrofia delle fibre longitudinali , per noma, o, secondo. altri, anche dopo il mio .. q u an lo meno cospicue delle altre. Infine la siema. Il lipoma è du11que un tumore molto raro. r osa, ch e h a superficie ondulata per la presenza llispetto poi al numero 1 nella maggior parte òi n1as e lipomatose più o meno appiattite, ha in dei casi è unico ed è poco voluminoso, tanto n1ol li punti aspetto opaco, a guisa di una memche, al di fuori delle possibili complicazioni, bran.a connettivale o di una fascia muscolare. L 'appendice vermiforme ha una lungh ezza di e so non dà general111eo te nessun disturbo al 22 cn1., con uno spe sore un po' maggiore della portatore. Tumori lipomatosi grossi e multipli norma , ed è come affondata n ell 'enorme mesen(specialmente a sede sottomucosa) si sono riteriolo, ch e n e riveste anche la punta . Essa è è pien a di contenuto fecale; m a n on presenta segni scontrati in una piccola percentuale di casi macro copici òi flogosi . La frangia epiploica è, co(un decimo circa). !\fa per le ricerche fatte me i è d e tto, gigantesca ma n on present a ispes- nella letteratura posso quasi sicuramente affersin1en ti d ella sier osa n è segni di flogosi . Infine il mare che non vi è descritto nessun caso che c ieco è m olto ampio, con pareti notevolmente ipertrofi ch e, e con grosse vene ch e serpeggian o 1possa paragonarsi a quello sopra esposto, non ~ ull a ua facc ia posteriore extraperitoneale; m a solo per il numero· e la grossezza di molti dei n on present a n emn1eno esso tracce macroscopich e lipomi sottomucosi, ma anche per l 'enorme di infia1nn1azion e n è traccia di lipomi. Il tenue sopra tante è m olto ingr andito e con pareti iper - ipertrofia e dilalazione del segmento di tenue che li accoglieva ed ai1che, in notevolissima trofich e. Per non prolungare 1'intervento - già abl:>a tanza complesso non 110 esplorato fin misura , dei segmenti intestinali sopra e sottomolto i 11 alto la porzione orale del terlue per vestanti .. In modo che, con1e accen·navo prima, d ere, fino a che altezza si estendeva questa iperla parte di tenue interessata pareva un grosso trofi a, e mi sono limitato a resecare a circa 20 e lungo stomaco attaccato ad un esofago ipercm . sopra l'inizio della porzione invasa d a i Jipomi . Esn.n1 e micr oscop i co del le parPli . - In co111pJes- trofico da una parte, e dall 'altra ad un colon assai ampio, se pure con pareti non molto so non si osserva al microscopio n essuna modificazione sostanziale dei diversi tessuti e a1ni11ati . ispessite. Invece è rileva ntissima l 'jpertrofia d elle pareti in·Di tali tumori intestinali (tenue e colon, t estinali , sia in corrispondenza d ei lipo1ni , sia n ella zon a sopr astante r esecata. Indipendentem en - compre o il retto) se ne trovano dunque nella t e d all e ma e lipom atose, t ale ingrossarnento è letteratura un numero assai lin1itato. Il De- · sopra ttutto a carico d elle tunich e muscoìari . I due · rocque, nel 192-!, ne raccoglie 104 casi. Il s trati , circolare e longitudinale, n ella zon a d ei liPolak, n el gennaio . 1928 ne raccoglie, con i pomi h a nno insiem e uno spessore di 3 1n 1 ~ 1. , di cui un po ' più della m e tà ap1Jarliene allo strato suoi due casi , 128'. Il Mirolli, nell 'anno 1929, circolare . Qt1esto, con un piccolo ingraru l i C1J.ento 156 casi. Credo , dalle ricerche fatte, che in (56 d iam.) occupa ed oltrepassa il carnpo n iicroqu,esti ultimi anni non ne siano stati pubblicati scopico ed è forn1ato da densi fasci con 11uclei ben altri. colorali e con qualch e rara cellul a migr ante qu a Per l'anatomia patologica sono degne di rie là infiltrata tra le fibre. La muscularfs mu cosae è an c l1 'essa m olto più spessa cle11 a norm a, e conlievo le seguenti rparticolarità. Il tumore (o i serva la su a ad erenza col chorion mucoso . I tu- tumori) si sviluppano con frequenza quasi m ori lipoma to i a sede sottornucosa r e pi11gono pari nel tenue e ·n el crasso. rei 10± casi racverso il lun1e la tunica mt1cosa coll a sua nluscuLaris.

colti dal Derocque infatti il tenue era interes-


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POLJCLU~ J CO

salo ±9 ,-olte, il grosso intestino 52 volte , mentre in tre non era precisata la sede. Come ho detto , nella gran n1aggioranza dei casi si trova un solo lipoma; in circa un decimo se ne trovano più d'uno . Il volume è per lo più modesto, come una nocciola o una noce; ma qualche volta si sono trovati tumori di volume cospicuo, come un pugno (caso di l\1archand, di Cicala, di Klein) o come una testa di bambino (caso di Ho)·t, caso di Link). I tumori più voluminosi si sono trovati specialrnente nel grosso intestino, o nello stomaco, come in un caso di Spitzmiiller. L 'impianto può essere sessile o peduncolato. La forma è ovoide o rotondeggiante, con superficie leggerm.ente bernoccoluta per la sporgenza dei vari lobi di grasso separati da lacinie connettivali. La sede dei tumori è quasi sempre nella sotton1ucosa intestinale, dove , aumentando di volun1e, respingono verso il lun1e la mucosa col1a sua muscularis, che appare spesso ispessita per ipertrofia delle fibre. La n1ucosa ii1vece sarebbe il più delle volte assottigliata per la distensione cui è sottoposta e p er 1'impoverin1ento della circolazione, che qualche volta può arrivare fino alla necrosi e alla ulcera. z1one. Secondo la 111aggioranza degli autori ]a tunica muscolare sarebbe poco modificata. Queto dato è con1 rario a quanto io ho riscontrato nel caso descritto, dove essa era fortemente i IJessita IJer vera ipertrofia delle fibre circolari e longitudinali. Tale reperto va certamente spiegato colla presenza di un g ran numero di grossi lipomi, che si erano sviluppati in massima parte nella sottomucosa, e con i conseguenti fenomeni di spasn1i e contratture (che clinican1 ente si rivelavano con i dolori crampiformi) insieme allo sforzo che doveva compiere la muscolatura intestinale p er far progredire il contenuto attraverso un lungo tratto di parete enormemente dilatato e mo1to irregolare per tutte quelle masse che sporge·vano nel lume. Solo pochi autori (tra cui cito il Polak , l 'Hiller e il Francini) hanno trovato , con1e n el mio ca o, ipertrofia dell e tuniche intestinali. I lipon1i sottosierosi, più rari, sono stati trovati sia in corrispondenza della parete intestinale (soprattutto n,el grosso intestino) sia nel tessuto adiposo delle frangie epiploiche (il Malapert trovò un lipon1a sviluppatosi in• una frangia epi ploica del sigma e grosso come una testa di adulto). Infine sar ebbe stato descritto dal Cassanello una vari età di lipoma in traparietale, che pro-

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trudeva tanto verso la sierosa, che verso la miucosa. Ma questa varietà, a~che se istologicamente confermata, è del tutto eccezionale, per cui non dobbian10 tener presente ch e le due varietà sottomu cosa e sottosierosa. Qual'è il decorso clinico e la sintomatologia dei lipomi intestinali? Si può senza dubbio affermare che l 'uno e l 'a ltra variano entro i li1niti più ampi e che nulla hanno di caratteristico. Il lipoma intestinale può passare conipletamente inavvertito per un numero indeterminato di anni, ovvero può dare sinton1i variabili per durata e inten sità, fino alla sindrome dell'occlusione acrita per invaginamertto. Dall'uno all'altro di questi due estremi si passa per un numero indeterminato di gradi intermedi. Volendo classificare , possono cli11icamente distinguere tre • gruppi: a) casi completamente latenti e che vengono scoperti incide11tal1nente (secondo Derocque 22 casi su 94 lipomi sottomucosi del tenue , cieco e colon); b) casi che traducono la loro i)resenza per mezzo di una si11ton1atologia cronica. Qt1esta (che però non ha i1ulla di caratteristico) è data da dolori addominali a sede non fissa, o da senso di fa tidio e 1pesantez1a, accompagnato da costipazione, svecial111ente se il tumore è nel grosso intestino (come nei due casi di Polya). Altre volte si possono avere crisi addominali consistenti in crampi o coliche che cedono alle cure mediche, o che possono essere l'inizio dell'incidente acuto de11 'in vaginazione; molte volte si è notata diarrea alternata con stitichezza, e prese11za di sangue nelle feci (ulcerazione de11a mucosa per necrosi ischemica). In genere lo stato genera]e non 1è molto alterato; tuttavia il dimagr.a mento è frequente (10 Kg. in un caso di Polya, 8 I(g. nel caso da me curato). Data la rarità dei tumori benjgni dell 'intesti·n o, e in particolare dei lipon1i, è naturale che q11ando l 'idea del medico sia rivolta verso una lesione non i11fian1111atoria, e specialmente se vi è sangue nelle feci, si pensi jmmancabilmente ad un neoplasma di I" a tura maligna. L 'evoluzione di tali casi ad a·n damento cro11ico , o con accidenti che si ripetono ad intervalli , può far capo o al costituirsi della sindrome acuta, o più raramente all'espulsione spontanea del lipoma (se unico e peduncolato), sia solo , sia eccezionalm ente insieme ad un tratto di intestino invaginato e caduto in necrosi. Su questi casi fortunati naturalmente non bisogna contare, tanto più se già è inlerYenuto l 'in,ragi11amento. E i si sarelJbero verifi c~ti nel 6-7 % di tutti i casi pubblicati;

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SEZIONE PRATICA

e) l'occlusione acuta infine costituisce il :terzo modo di manifestarsi del lipoma intestinale isolato. Essa nulla ha di caratteristico di fronte alla gran classe delle occlusioni, e nulla può fan1e immaginare la causa, perch è, come si è detto , a11che i sintomi cronici, che il tumore può avere dato in passato, non hanno 111ai permesso ai più attenti osservatori di formulare la diagnosi. L'occlusione può insorgere d'emblée (fatto più raro) o essere l ullima evenienza di una sintomatologia cronica recidivante di occlusioni risoltesi spontaneamente -0 coll'aiuto di mezzi medici. ~ certo, dai reperti operatori e necro:scopici, che nella massima parte dei casi l'occlusione è dovuta ad invaginamento dell'intestino, essendo forn1ata la testa dell'invaginazione precisamente dal tratto intestinale che ospita il tumore. Infatti, questo si è trovato sem.pre alla testa dell 'invaginato e in alcuni casi è stato anche visibile e palpabile coll'esplorazione rettale. Solo jn un caso il tumoretto fu trovato a monte della testa dell'invaginazione, il che venne spiegato con un principio di disinvaginaztto~e spontanea. Quanto alla frequenza di questa complica " ione in rapporto alla sede del tumore, dalle statistica risulta che essa è notevolmente più frequente nei tumori del tenue che non in lIUelli del crasso; il che trova le ~ tesse ragioni .anato1niche ch e nelle invagina2ioni di altra natura (mobilità del tenue, lunghezza del m esa, ecc.). Infine in un piccolo numero di casi (come i,n quelli di Bland Sutton, Russe!, La])ey) la sindrome di occlusione sarebbe stata <le terminata dalla sola presenza del tumore e <lallo spasmo della parete intestinale. Ma in c1uesti casi si trattava di' tumori del grosso intestino. • • • Nel caso occorsomi• una vera invag1naz1one non si è probabilmente mai prodotta durante le crisi cui andava soggetto il malato. Sono indotto a spiegare queste ultime come sen1pJici spasmi del tenue, la cui violenza era in rapporto collo spessore della muscolatura intestinale; o al più come tentativi di invaginazione, ch e non riuscivano a produrla a causa dello spessore delle pareti intestinali. 1

Per la diagnosi un posto importante dovrebbe spettare alla radiologia. Ma non risulta cl1e tali rnalati siano stati sempre ed esaurientemente studiati coll'esplorazione radiologica. Il che certo è da attribuire al fatto che il maggior numero di interventi è stato praticato in occasione dell'incidente acuto, cioè ·n el momento meno opportuno per un tal genere di· ricerche. Tuttavia, .anche nei casi operati a

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freddo la radiogra fia non avrebbe dato risultati concreti. L 'imagine radiografica infa't ti può (benchè non frequentemente) essere dimostrati,·a nel caso che il tumore abbia sede nello stomaco, perchè questo viscere ha un contorno anatomicamente semplice, ben definito, ed una mobilità ritmica, tipica, ben conosciuta: il che non si può dire dell 'intestino. Il crasso, oltre ad avere forn1a, lunghezza, decorso e sede variabilissimi da individuo ad individuo, oltrech è il suo stato di maggiore o minore contrattura , pure variabili, rende il suo contorno quanto mai irregolare, non è quasi assolutan1ente possibile sor1Jrenderlo nei rari momenti di peristalsi, il che potrebbe allo schermo favorire la scoperta di un tumore benigno. L'indagine fatta col clistere potrebbe in teoria dimostrare lln difetto di riempi1nento : ma innanzi tutto il tumore, per essere visto, dovrebbe risiedere sui margini dell'intestino; secondariamente l'interpretazione sarebbe incerta per la sinuosità dei con torni intestinali e 1per il facile scambio con un i11co1npleto riempimento o con un difetto dovuto a causa estrinseca: e bisognerebbe ripetere almeno più volte la ricerca. Qua nto ai lipomi del tenue, le difficoltà si possono identificare con quelle re la tive al crasso, coll 'aggiunta di ·q uesti due fatti : non è facile, per la co11tinenza della valvola ileo-cecale, eseguire il riempimento del1'ileo col clistere opaco, il che è già qualche cosa per chi voglia studiare la forma anatomica, più che la funzione, di un viscere cavo; infi ne il pasto opaco si ferma poco te1npo nelle anse del tenue, raccogliendosi ben presto n el cieco e ascendente, rr1entre le anse che ri• • • • mangano in un primo tempo . r11p1ene, s1• ammassano nel punto declive dell'addome, so' 'rapponendosi e confondendosi tra loro. Questi sono i motivi per cui nemmeno radiologicamente è stato possibile nlettere in evidenza i lipomi intestinali. Nel caso poi che ho avuto in cura, dato l 'amplissi1r\O diametro del tratto di tenue tern1inale interessato, è da ammettere che il pasto opaco non possa averlo riempito che in piccola parte deìla sua circonferenza, e non abbia pertanto fatto risaltare la sua forma e la sua grandezza. ~ vero che il clistere opaco fatto più volte (poichè io dubitavo di un cieco mobile soggetto a volvolo) aveva din1ostrato una cospicua dilatazione del cieco ed una incontinenza della valvola ileo-cecale; ma da questo alla diagnosi di lipomi intestinali c'è molta 6trada . Al più l'incontinenza della valvola poteva far pensare 1

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POLICLINICO »

(dala l 'assenza di importanti egni c linici) ad una malformazione congenita. In conclusione, nè l 'esam1B clinico più accurato , nè I 'indagine radiologica possono co11durre alla diagnosi di lipoma o !ipomi intestinali. 1ei casi rari in cui si è potuto mettere in evidenza l'esistenza di una mas a solida, la mente è corsa a ll 'Idea di tumore maligno, per la incomparabile nlaggior frequenza. Nemn1e110 il comportan1·e nto dello stato generale pt1ò fare qualc·h e luce, i>erch,è si sa che. i tumori eterologhi del g·rosso intestino hanno un ar1damento assai lungo e possono lasciare, per un lungo periodo, poco alter.ate la nutrizione e la sanguificazione; e d'altra parte anche i lipomi, come si è detto, possono dare anemia e dimagramento notevole, ed anche più o meno larvate e11terorragie. Per quanto mi risulta dalla letteratura infatti una diag·nosi preoperatoria non è stata mai fatta. Nei casi operati durante la crisi di occlusione la diagnosi si è sempre limitata al fatto acuto, che può essere determinato da un numero molto grande di condizioni anatomopatologiche e cl1e r1on può essere attribuito alla presenza di un lipoma, salvo il caso che il tumore si senta iper via rettale. Il trattamento dei lipomi intestinali è di natura chirurgica. R chiaro che il metodo operatorio praticato dai diversi autori è stato diverso a seconda del reperto addominale. I lipomi del retto, che per lo più sono peduncolati, si tolgono agevolmente per via anale, sia colla legatura del peduncolo, sia coll'enucleazion·e sottomucosa, se il tumore ha larga base d'impianto. Negli altri tratti intestinali , e 11ello stomaco, il tumore, se non molto voluminoso, si asporterà coll'incisione del visoere e quindi colla sezione del peduncolo o colla enucleazione sotto1nucosa. In ~aso di tumori grossi o n1ultipli non resta che la resezio11e intestinale. Nel malato che io ho operato era evidente la necessità di un 'ampia resezione ileo-colica, data la lung hezza del tratto invaso e il numero grande dei lipomi, e data la dilatazione del cieco e il gigantismo dell 'appendice e del suo meS(l. Per la tecnica di questo intervento occorre tenere pre ente che non bisogna esagerare nell'ampiezza della stomia, per non favorire coll'andar del tempo, la tendenza dell'ileo ad assumere una disposi.zion.e perpendicolare all'asse del colon (Tonnis) che trasforma l 'anastom'°si da ]atero-1.aterale in termino-terminale e che favorisce il formarsi di uno sperone della mucosa opposta alla bocca anastomotica, che viene attratto nel lume del grosso intestino , determinando disturbi di canalizzazione. Sembra che la lar1

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ghezza della stomia non debba esse1e superiorea quella dell 'ansa innesLata. Ma non mi dilur1go sulla scelta che si deve dare ·n ei singoli casi a questo o a quel traltamento operatorio, e alle consegue11zc meccaniche e funzionali che i vari metodi possono portare co11 sè, perchè l 'argomento. imrportantissirno, esce dai modesti limiti di un contributo personale e trova il suo an1pio trattam1ento negli studi di fisiopatologia degli operati di intestino. Aggiungo solo che il trattamento da cegliere per ogni caso deve scaturire da u·na giusta valutazione delle condizio11i locali anatomiche in confronto a quella della resistenza del malato, che gli studi odierni vanno sempre più profondamente esplorando con sempre nuove ricerche sugli organi e apparati. RIASSUNTO. Viene descritto un caso di lipomi molteplici dell'ultima parte dell'ileo jn un uomo di 35anni, trattato colla resezione ileo-colica seguita da ana,stomosi latero-laterale. Il caso è da considerarsi eccezion.aie per la grandezza e il numero dei tumori lipomatosi e per la enorme ipertrofia del lume e delle pareti intestinali. Premesse alcune nozioni su l] 'anatomia patologica e sul decorso clinico di questa malattia vien-e discussa la sintomatologia dal punto di vista clinico e radiologico ed indi cato il trattamento terapeutico nelle varie forme e manifestazioni cliniche. BIBLIOGRAFIA. BAUER. Epistola de molis intestinortim. Losanna>1757. CAsSANELLO. La Riforma medica, 1921 , t. 37, e id.,. 1912. DEROCQUE. I lipomi sol toniucosi dell'irilestino. Journ. de Chir., agosto J924, t. 24, n. 2. HEINONEN (rif. da PoLAK). Un caso di invaginazione intestinale provocato rla un lipoma ecc. Finska lakares. Handlingar, genn. 1926, t. 63. LONGO. Il Policlinico, Sez. Chir., 1920, vol. 27. MIROLLI. Contributo allo stuclio dei lipomi intestinali. Arch. ital . di Chir ., vol. 24, fase. 5, sett. 1929. NETTO e V1cENTE DE AzEvEDO . Liporn i sotfomucosì dell'intestino ecc. Revj s la de Mecl. de S. Paulo, a. 12°, n. 49, 1927. PoLAK . Due casi di lipomi soll.oniucosi dell'intestino. Acta chirurgica scand., vol. 63, fase. I , genn. 19'28. PoLYA. Sui lipomi dell ' iritestino~ Zen Lr . f. Chir.,. t. 56, n . 40, 5 otL. 1929. ,SRELTO.N HoRSLEY. Inltissuscezione da lipoma dell'intestino ecc. Arch. of Surg., vol. 18, n. 3, marzo 1929. STE'l"l'EN. Surg., Gyn. a. Obst., t. IX, 1909. VACCARI. Contrib1ll o allo sturi io ilei liJJO mi dell'intestino. Arch . Ital . cli Chir., vol. G, fase . 6, gennaio 1923.

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EZIONE PRATICA •

0SPED.i\l~E C IVILE

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SALVATORE DJ P ESARO.

Direttore e cl1irurgo prin1arjo

e

CosTA.

Steno i intestinale incompleta da strozza. mento di un pacco di anse del tenue in una lessura anulare del grande omento. Dott . .J\t.oo QuATTROC ~HI , assi tente chirurgo . ., on cred o rlri vo di interesse riferire su ùi u11 caso occorso alla nostra pratica d ' una paziente con ::,i11d ron1e di stenosi inLestinale incom1)leta cro11i ca da "tr<>zzamento di un pacco di an ~ e del Lenuc in una fessura anulare del grande 0111enlo. data la rarità eccezionale del re11erto ri ~co ntra t o al tavolo operatorio. Tralta... i cli una d onn a, B. Benilde, di a. 50, d a Pesaro, entrala in sezione chirurgica del nostro o pecl(lle il 26-II-32 con diagnosi generica di neoplasia addomi11ale, formulata dal m edico curante e cor1Yalida ta da u11 racliologo. Da1l'anamne i non risultano malattie d egne di 11ola: n on appendicite, peritonite od altre affe7ioni acldon1inali che abbiano richies to intervento chirurg jco· 111ai sofferti gravi traumi contusivi . La pnz. rRcconta di soffrire ùi coliche addominali , 11 on a... ai d olorose, ma persist enti e ribelli alle cure, in al caratterizzate, insorgenti per lo più dopo i pa ti, acl inizio e fine piuttosto brusco, lJOJL accompagna te cla Yomito, n è cl a disturbi della defecazione .. 'arra cl1 e tali soffere11ze, in modo più leggero. e separa le da lunghi intervalli di benes'-ere. ]e ha avute fin da bambina, ma che in que~li ul l iuli le1npi si ono fatte più intense e frequenti ; ogni inge tione di cibo le risvegliava, tante ch e 1;1 paz. i era avvilita ed era venuta alla d eterminazion e di non mangiare se non alimenti liquicli ecl anche questi in quantità esigua perchè così le embrava di star m eglio. Però di conseguenza n e soffrivano le sue condizjoni generali, così che il curante esterno, tenuto co11to dell'età della paz., del d i1nagramento notevole e della pre~enza di una tu111cfazione palpabile all'addome, fu inòotto a formulare la diagnosi di neoplasia add ominal e. Dall 'esame obbiettivo risulta: donna di costituzione normal e; colorito della pelle e mucose visibili normale ; pannicolo adiposo sottocutaneo scaro. E ame dei riflessi e della sensibilità norm ale. l\ulla al torace. L'addome si presenta all'ispezione globoso ; non si vedono disegni di anse intestinali. La p alpazione è lievemente dolente su tutto l 'ambito addominale, più dolorosa nella regione mesogastrica, ove si palpa una tumefazione grande come un 'arancia, di consistenza variabile nei diversi esami, a limiti in(fistinti, discretamente spostabile nei movimenti di lateralità. La percu ssione m ette in rilievo .u n accentuato meteorismo cliffuso a lutto l'addome ; non si rileva zona di ottusità manifesta in corrisponclenza della tumefazione pal" pabile. Fegato e milza nei limiti; i reni non si p alpano. Nulla di patologico rìvela l'esame delle 11rine. • i pon e la <Ua!!HO i di occlusione intestinale probal)ilr11en te neopla~li ca e si d ecide I 'intervento, chP fu e rgu i lo il 30·11-1932.

Descrizione dell 'atto operalivo (opera il prof. Costa, assistito dal ùott. Quattrocchi). areasi Mass·elP,re regolare. Laparotomia transreltale des tra di 20 cm. circa; eviscerazione del tenue, che metle in evidenza un ostacolo costil uito da una grossa corda omentale della misura di un pollice, che avvolge ad aneJlo due anse del tenue ; questa for1nazione in alto si continua colL'omento, in basso con una grande lacinia che va a fi ssarsi alla fossa ileo-cecale. Il peritoneo che rieste delto anello è liscio e lucente; non vi sono aderenze tra queste e l 'intestino; Ja superficie in terna dell'anello, entro la quale n1uovevansi le due anse intestinali , ha una forma paragonabile lontanamente a una troclea omerale, per lo stampo impressovi dalle anse medesime. Si seziona 11anello strozzante omentale e si r eseca l'omento ede dell 'anello medesimo; resezione della lacinia om entale che si porta alla fossa ileo-cecale. L'app endice vermiforme è lunga 2 cm. circa, atrofica, totalmente aderente alla parete cccale; la si asporla e i affonda il moncon e con punti alla Lembert. i termina l'atto operativo suturando a strati le i)are ti dell 'addome. Guarigione per prin1a inlenziorLe. In dodicesima giornata la paz. viene dimessa dall'ospedale guarita; rivista da noi a tre m esi cli distanza dall'atto operativo sta perfettamente ber1 e: non ha più alcun disturbo intestinale, . ha ripreso le sue forze ed è ingrassata; n1 angia di lutto en za notare più alcuna sofferenza. 4

Dai pochi sintomi raccolti e date le condizioni generali di gravità in cui versava la pa: ziente, non si potè fare prima dell'operazione altra diagnosi che quella di una comune stenosi intestinale incompleta da n eoplasia intestinale, giustificata da dolori a tipo accessio11ale, dalla lenta e prog r·essiva diminuzione delle forze, del peso corporeo, e dall'' età della paziente. Nessuna malattia acuta dell 'intestino, nessun.a lesione traumatica delle pareti addominali , nessun intervento chirurgico si potè rilevare dalla storia dell 'arr1malata, che ci facesse orientare verso la giusta diagnosi di natura <lell 'occlusione, che d'altra parte era imposibile r)orre con certezza. Restringimenti cicatriziali del tenue, esiti di tubercolosi chirurgica, danno una sintoma· tologia riportabile al nostro caso; in quanto alla diagnosi eziologica non può essere stabi· lita che dai dati anamnestici e dalla eventuale • coesistenza di un'altra lesione bacillare in altri organi. Generalmente si ritiene che queste fessure dell 'omento e dei meso, quando si possa esclt1dere con certezza la eventualità d'una rottura interna per contusione addominale , siano di origine congenita . Il reperto notato nel caso descritto , non ha facile riscontro nella letteratura, anch e per la


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lunga durata delle manifestazioni morbo .. e, compatibili con uria vita non eccessivamerite travagliata, e per la mancanza di un 'occlusio11e acuta vera e propria, che avrebbe m esso in serio i)ericolo la vita della paziente, come suole avvenire in simili casi. RIASSUNTO. L'A. espone un caso di stenosi intestinale incompleta da strozzamento di un pacco di anse del tenue in una fessura anulare del gra11de omento , datante da molti anni e compatibile con uno stato abbastanza tranquillo (li vita .

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le encefaliti dell'infanzia. (C.

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PAGET LAPACE.

British Medfical Journal , 13

maggio 1933). Con. i progressi dell'indagine diagnosticata è aumentato il numero dei oasi di encefalite dell'infanzia. Molte forme che prima erano attrib,u ite a meningiti sono ora più esattame~te diagnosticate e riconosciute come encefaliti. Queste possono seguire alla pustola vaccinica 1 alla vaiuoloide, alla varicella, allo zoster, ali' encefalite letargica, alla poliomielite nonchè alla pertosse, alla parotite, alla rosolia , all 'influenza. Le lesioni che si riscontrano in tali encefaliti da virus sono: degenerazione delle cellule gangliari, vacuolizzazione, neurofagia , zone d'iperemia e piccole emorragie. Il virus raggiunge le cellule nervose per la via del sangue o attraverso i vasi linfatici perineurali ed i liquidi che circondano e proteggono il tessuto nervoso. Ne segue un processo infiammatorio con essudato che comprime le cellule nervose. Se la compressione scompare le cellule riacquistano la loro funzionalità e si ha la guarigione, ma le lesioni prodotte direttamente dal virus sono irreparabili. Il virus può causare l'encefalite o direttamente o attivando un virus preesistente nel1'organismo: cosi si spiegherebbe perchè anche la rivaccinazione provoca talvolta l'encefalite. Ciascun virus dimostra una spiccata tendenza ad agire elettivam·ente su determinate aree del cervello. Le encefaliti da vacciriazione ,sono state descritte da molto tempo, ma solo in questi ultimi anni è stato loro attribuito un grande interesse a causa della loro frequenza. Il maggior numero di casi è stato constatato in Olanda, in Inghilterra ed in Germania. Secondo le statisticl1e di B.olleston si sarebbero avuti in

Inghilterra 175 casi su cinque milioni e mezzo di vaccinati. In Olanda se i1e sono contati 14G casi. È strano il fatto che i paesi suddetti sia. no più cç>lpiti ::li altri . La malattia non pllÒ attribuirsi alla qualità del p11s vaccinico, perch-è in Olanda il materiale per la vaccinazione è importato da parecchi paesi. Nè si può attribuire al fatto che per la preparazione della linfa si ·adop~rano i conigli , perchè anche in Spagna si adoperano questi anim11li senz~ incon,,enienti . ·Le lesioni anatomo-patologiche sono quelle di una grave encefalomielite disseminata, evidentemente causata da un virus neurotropo. Questo è stato trovato nel sangue e nei tessuti di individui vaccinati, ma non nel liquido cefalo-rachidiano a meno che non si tratti di pazienti con i sintomi dell'encefalite in atto. I sin_tomì compaiono di solito da 10 a 13 giorni dopo la vaccinazione e sono quelli di u11a grave encefalite acuta: cefalea, febbre, vomito , ottundimento, ritenzione di urina, stipsi, e disturbi motori vari che vanno dalle convulsioni alle paralisi flaccide. La puntura lombare dà liquor iperteso con aumento dei linfo citi. L'età dei colpiti varia dai 3 ai 13 anni. Ciò deve suggerire a praticare )a vaccinazione quanto più presto è possibile. Per ovviare il pericolo della encefalite dopo le ''accin.azioni fatte a ragazzi di età superiore a tre anni -è consigliabile praticare un solo innesto e più f:.11perficialmente che sia possibile. con linfa diluita con siero d'individui già vaccinati. La polioencefalite è un 'infiammazione della sostanza grigia dovuta di solito ad un virus specifico cpe raggiunge il cervello attraverso i linfatici perineura1i dal naso e dalle fauci o dal tratto gastro-intestinale .. Nella malattia tipica il bambino può avere come sintomi prodromici catarro faringeo, febbre e vomito. Seguono i sintomi della 1esione cerebrale acuta con febbre moderata cefalea, opistotono, e talvolta coma. Lo stupore è meno frequente nell'encefalite che nella meningite. La puntura lombare dà liquido iperteso, limpido, sterile. c on aumento del contenuto cellulare. Il virus si trova nella polvere delle camere abitate 1ai pazienti e resiste all'essiccamento ed alla luce, così ch·e può trovarsi anche nella polvere delle strade. Durante le epidemie molto probabilmente i portatori sono molti specie tra coloro nei quali l 'infezion,e si a:r;resta alla forma catarrale senza provocare fatti paralitici. Spesso si hanno casi di polioencefalite durante epidemie di poliomielite, il che fa pensare all'identità del virus delle due malattie con varia localizzazione. Cleland riferisce di un'epidemia di polio-encefalite-mielite in Australia, durante la quale furono colpiti anche scimmie, agnelli, vitelli. e puledri. 1

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SEZIONE PRATICA

Le misure preve11tive consiston o n el pronto isolamento dei pazienti e dei probabili portatori , l 'accurata disinfezione delle ca1nere infette e delle vicinanze, l 'allontanamento degli anin1ali don1estici e nelle altre precauzioni . di ordine generale . La cura con isle neII ·iniezione er.doveno a di 20-50 eme. di siero di convalescenti. Ma quando ci.ò non è possibile bisogna ricorrere alle iniezioni endovenose di urotropina. Il riposo de ve 'essere assoluto. Sulla testa vanno fatte appli c(\zioni fredde. Le punture lombari sono })iù n oci,re ch e ' antaggiose. I fatti di eccitazion e possono essere calm ati con i bromuri ed il luminal. L 'encefalit e epidemica o letargica si annunzia quasi sempre con sonnolenza ch e può andare fino al ro1na. cefalea diplopia. Talvolt a il p rimo :-.in ton1a è il singhiozzo in isten te. Talvolta i piccoli pazienti presentano olo u 110 s tat o di astenia e di abbattimento. I po turni più comuni son o stati di irritabiJità e di dèbol ezza , insonnia notturna , a ttaccl1i a malici , squilibri mentali sopratutto d 'ordin e morale e talvolta parkinsonismo. Talvolta per ò an che n elle form e gr avissime si }1.a Ja g uari g ion e cornp leta. Durante le epiden1ie sono col piti indi,1idui di tutte le età , an ch e i lattanti. XeJl o s ta dio ac uto i ri centran o le ioni 1nic ro CO}Jich e diffuse sopra tutto dei nuclei d ella ba e e talvolta a n cl1e d ella corteccia , del ponte de] bulbo e dell e corna posteriori d el bulbo ; le corna an teriori n on sono mai inter e ate. La coin c id en1a d elle epidemie cli en cefalite le i a rg ica con quelle di influen za fa leaittim an1cnle pen are a d un 'identità d el viru . . . Il tratta111ento con iste n ell 'alleviare le sofferenze d ei pazienti , n el riposo assoluto , n el fa' or ire la elim inazione d elle tossine. La puntura lombar e può dare qualche solli evo. Vann o tentate le iniezioni endovenose di urotropiJla ed eventualmente di iero di convalescenti. Negli stadi tardivi g iovano la belladonna e ]a • • lOSCina . Le encefalit,i esantem atiche si verificano in seguito o n e l corso d elle infezioni eruttive sp ecie d ella r osolia. Anatomo-patologicamente i riscontrano zon e di d emieJinizzazione nel cer vell o e n el midollo e lesioni sim ili a quelle cl ell 'en ce fa lit e vaccinìca. Pare ch e non si tratti di proce~ ~ i infiamma tori , ma di le "' ioni pura1n enle lo. ich e . .~11 cl1 c nella difterite i p uò nve re un 'en ce falite ac uta tossica. DR . 7

Nevralgie. (R . V.

BRADI..AW.

Th.e Practitioner, lug lio 1933)

Le i1 evralg je po sono essere psicogeni cb e e fi iogen icl1 e. La diagnosi di n evr alg ia l)SÌcogenica si d eve fare con molta p rudenza. ccondo la . . cuola moderna di p icolo<-.,.ia i111puJ si dolor osi r epr es i possono provocar e dol ori o 11euro~ i d i a i1 '"' ietà. Parker d e_crisse una

n eYralgia facciale i11 una donn a frigida; e~sa con1pari va dopo i rapporti sessuali col m arito ch e lei subiva sol o per dovere. Fra le nevralgie fi .. ioge11ich e sono importanti quelle craniche . La più frequente è quella d el trigemino e più spes o quella d ella 2a. e 3a branca. Molto frequ ente è anche l 'emicrania. La nevralgia sfertopalatiria o di Sluder colpisce 1'occhio la mascella superiore e i denti estendendosi alle regioni zigomatica e temporale e anche a quella mastoidea. Vi si po sono associare fenomeni simpatici , perdita d el g·~s~o nella me~à anteriore della lingua 1 vertiO'lDI. Sembra sia dovuta ad infezion e del gang lio per assenza de lla lamina ossea che separa la fossa sfenopal ~tina dai eni. La nevralg ia del gang Zio genicolato è caratterizzata d a dolore ali' occhio e a ttorno ad esso con diffusi one a lla zona cervi cale o· d el triaem ino. Vi si può as ociare eruzione erpetica fra orecc.hio e cuoio capelluto. Si può avere perdita d el g usto dal lato affetto , come pure concomitante paralisi facciale. Si può avere anche n1iosi omolaterale. La n1evralgia glossoj(]Jringea è rara; provoca dolorè ai pilastri deJJe fau c i e aJ la base della Jingua . Il dolore, passa OJ) Ta e lateralmente all 'ioide, dietro 1'an golo della n1andibola fino all'orecchio. Si ha nno PJiSmi nei movimenti di d eglutizion e e di protrusione d ella lingua. La nevralgia posterpetica è dovuta a inter essamento del ganglio di Gasser. · Le nevralgie sopra ed infraorbitale si hanno per processi infiammator i e i verificano nella malaria , n ella febbre esantematica e nell'influenza , come pure n el reumatismo, nella si· filide. La nevralgia occipitale, rara , può esser e dovuta a neoplasmi a tuber colosi. La cura non operativa di tutte queste n evralgie è raramente soddisfacente. Gli antinevralg ici , la diatermia , la ionizzazione hanno risultati sempre incerti . P er quanto rig uarda la n evr algia d el trigemino , quando i rim edi suindicati falliscono , si ricorrerà all 'alcoolizzazion e d el aanglio o a lla cura chirurg ica. Que t ' ultin1a rj chiede un inten~ento non fac ile. dà alta n1or ta1ità , ha il per icolo di una Je_ion e chirur!!ica a lla radice • ç motoria . Ci sono nevralgie con cause al di ' fu o1i deZ trigemi-n,o (così , p. e.., .. la n e vralg ia da carie dentaria ch e compare d opo l ' influen z.a o durante la gra, idanza o n el re11ma ti8n10) e dipendenti d.al trigemir1 0 i11a con una causa idenlifi cabil e (p. es . malattie d ell 'or eccl1io , del n aso , d ella bocca). R. LusENA. I

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1

1

Le simpatalgie facciali. (T . .i\J. <\JOUA

TCI ~E

e R.

TH U HE T..

Joizrnal ~1édica~t

Frariçai s, giugno 1933). i d à il nome di impata la ie a d olori d i tipo particolare , associati a bitu alm ente ad al-

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1294

(l

tre manifestazioni, che indicano la con1partecipazione preponde1Tante del simpatico . Le simpatalgie si distinguono dalle nevralgie sotto parecchi riguardi : I) I dolori sono continui, perma11enti con accentuazioni progressive e regressioni lent-e, o a crisi di durata più o meno lun ga. durante l e quali i dolori sono continui. Sono dolori non facilmente definibili: sensazioni di formicolio , di stirame11ti , di costr~ioni; dolori co11tusivi ; sensazioni termiche ed in particolare di scottatura (c.ausalgia). Quantunque di solito non siano violenti ql1esti dolori sono inolesti per la loro dt1rata · e perchè si accompagnano ad uno stato di ansia, che .s·err1bra esse.re un attributo particolare delle sirnpataJgi~, in qµanto q11este si esagerano sotto l 'i11fluenza di emozioni ·e si attenuano con il rjposo morale. Le re.azioni delle simpatalgie sono di natura af eettiva ' agiscono ' sull 'urnore e s11l temperarnento , che seguono le alterr1ative dei dolori . Ed in ciò si disti11guo110 dal]e psicalgie che sono veri disturbi psichici , i quali non sono un corollario o un concomitante dei dolori , ma costituiscono il substrato delle sensazioni penose. }~ come tutte le idee fisse o ossessioni le psicaJgie sono caratteristiche per la loro fì ssità. 2) J_,e cause provocatrici sono varie: il caldo o il fr€ddo , il vento, l urr1idità, i rumori , la ll1ce, le en1oziorli , alcuni stati fisiologici. Viceversa i movimenti non esplicano • • azione nociva. 3) I dolori sono unilaterali ma raramente limitati a tutto ò parte del territorio dé1 trigemino, ch e sconfinano più o meno, potendosi diffondere .all'emicr.anio, alla i1uca e talvolta anche alla spalla e nlJ 'arto superiore corrispondente. L 'i11tensità dei dolori è generalmente proporziorlata alla loro ilifft1sione. Le forme topografi ch·e sono multiple: dolori orbito-frontali , orbito-frontali-tempora.li. temporali, orbito-nasali s11perfi ci.ali e profondi . oculo-nasali. Si è cercato di dare un substrato anato.1nico ai singoli tipi e si € parlato dj sin. drorne del ga11glio sfeno-palatino (o sirldrome di Sluder), sindrome del ganglio ciliare (o sindrom e d·el nervo nasale o sindrome di C.ar1os Ch.arlin). In realtà le varie forme topografiche sono spesso intricate. 4-) l,e algie , anche quando non sono intense, si accompagnano di solito a manifestazioni sirrt pa tiche orr10Jaterali con evoluzione parallela. I disturbi ' 'aso-n1otori sono importanti: rossore della faccia con sensazione di calore, cor1gestione della congiuntiva e della pit-µitaria con pizzicori , turgescenza dell'arteria temporale con pulsazione obiettiva e subiettiva. I disturbi secretori sono meno -costanti: lagrimazione , idrorrea nasale, iperidrosi facciale. L.e esacerbazioni dolorose sono spesso accompagnate da nausee e vomiti. 1

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IL POL1.CL1N100 ))

[ANNO

XL, NuM. 3BJ

Non di rado si constata sindrome di BernardHor11er transitoria. Possono constatarsi .anche altre manifesta.:. zioni se11sitive, sensoriali e motorie: iper·estesie o ipo~stesie emifacciali, ronzii·, ipoacusia, a11r1ebbiamenti di vista, stanch.ezza visiva : n1ioclonie del dominio del facciale, paresi dell 'o, culo-motore comu11e. Tutti questi disturbi sono transitori, interr11ittenti, compaiono solo durante le crisi dolorose. Viceversa .altri disordini possono durare a lungo, tali sono le placche d 'acromia o d 'ipercromia, l 'emicrania, la cheratite neuroparalitica, l 'emiatrofia facciale. Le sirn.patalgie e le manifestazioni che le accorr1pagnano possono considerarsi come disturbi fisiopatici di origine riflessa. il cui punto di partenza trovasi in un fatto irritativo periferico localizzato a livello dell 'emifaccia, o come disturbi da cau sa ignota, pro·b abilmente in rapporto a un'alterazione del sistema endo-' crino-simpatico. A) Le algie riflesse sono in rapporto sia a traumi della fa cci.a o del cranio o ad affezioni di div·er si org·ani della faccia: denti , naso, occhi. 1. - Algie riflesse tratzmatiche : non sono rare in seguito di una ferita. della fa ccia o del cranio , di solito dopo la guarigione : sen1br.a che la cicatrice sia il punto di partenza del disturb·o fisiopatico. 2. - A1gie dentarie sono le più frequenti, e quindi conviene in ogni caso praticare un esam e accurato ,dei denti. Il dolore può essere certamente localizzato ad un dente, ·e d essere esagerato dal contatto degli .alimenti freddi, caldi , acidi o zuccherati. Questa odontalgia indica un.a carie che s'arresta alla ·sostanz.a eburnea o penetra la polpa La caduta dello smalto in un punto qualsiasi basta talora a determinare una sensibilità do· lorosa del dente . Le algie irradiate alla n1età della mascella, .alla mascel1a antagonista e anche .a distanza (emifaccia, collo, spalla) sono quelle che ingannano di più. Talvolta il dolore è Iocaljazato a un dente sano, generalmente il dente on10logo di quello malato del lato opposto. Non v'è rapporto costante tra le irradiazioni dolorose ,ed il dente che ne è il punto di partenza. Tuttavia per lo più le lesioni dei denti superiori dànno irradiazioni dolorose ali ' occhio , alla fronte, alla tempia, e le lesioni dei denti . inferiori all'orecchio ·e d al collo. L'eruzione del dente del giudizio inferiore è spesso l 'origine ili dolori intensi. Altre volte i dolori sono .consecutivi ad un 'avulsione dentaria , anche quando il dente è sano, si tratta allora di algie postraumatiche. 3. - Le algie di origin,e nasale sono facilmente riconosciute quando si tratta di sinu-

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[ANNO XL,

NU!'L

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SEZJONE PRATI CA

site acuta frontale o n1ascellare, o di etrr1oidite acuta. Ma talvolta i dolori sono provocati da fatti banali costituenti spine irritati,re : deviazione del etto o ipertrofia del cornetto m edio , lievi stati congestizi della mucosa, malformazio11e o infiammazioni trascurabili dei seni . Le algie di origine nasale sono gen eraln1entc fron lo-laterali, periorbitarie o orbitarie. Si manifestano sotto forme di accessi transitori spontanei o in occasione dei cambiamenti di temperatura , della stanchezza visiva , di stati fisiologici o patologici che favoriscono la conge Lione cefalica. I dolori scompaiono in seguito alla cocaini zzazione della region e del meato medio, sia per l'anestesia sia per la r etrazion e della mucosa in essa determina ta. 4 . - Le algie di origine oculare sono dovute .a vizi di refrazione (astigmati ... mo . ipermetropia). glaucoma cronico, infiammazioni (iridocoridi te). corpi estran ei , ferite dell'occhio e dell 'orbita . 5. - Le algie facc,iali a punto di partenza lontr1n o ono s tate o. ser·vate in seguito a })neum olorace t erapeutico, alla simpatectomi a cervi ra 1(:\. B) Le simpatalgie facciali erriptogenetiche

sono quelle nelle qu.ali l'esam e più accurato non mette in evidenza a lcun fatto al quale possa attribuir i direttam ente o indire ttamente il dol ore . Al riguardo si deve fare osservaz~qn e a non scambiare le mani fe~tazioni serondarie o con co111itanti del dolore con le ca11se del dol ore stesso. Tali algie sono del m edesin10 tipo di quelle rifl esse. Tn mancan1.a di un punto definit o sul quale agire terapel1ticamente bisoo-n erà tentare il tratta rr1e1 l I o !rener"Ale : atropi 11a. tartrato di ergotamin.a, adrenalina , a ntian.afilatti ci o anti rolloidoclasici, opoterapia, diatermia . radi oterapia , ionizzazjone calcica . Nei casi ribelli e grav·i si può ricorrere all'intervento diretto . ul s i ~tcma simpatico . DR.

CUORE E CIRCOLAZIONE. Emo1·ragie retiniche ed ipertensiene generale.

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(F. 'fERRIE N. Journal es Praticiens' 3 giugn () 1933). I di sturbi dell 'app,a tato visivo possono verificarsi in un gran num,e ro di affezioni gene1 ali , renali, respiratorie, ·e cc. e sopra t'utto nelle malattie del sistema nervoso. L'esame oftalmoscopico spesso costitl1isce l 'elemento conclusivo per 1a diagnosi di varie n-europatie. A parte ciò disturbi visivi caratteristici si hanno molto frequentemente negli individui • • ipertesi. La retina ha una circolazione a olutamente chit1. a proveniente dalla carotide interna .a

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mezzo dell 'oftalmica , ch e forni sce l 'arteria centrale della retina. Que t a situata al ce11tro del nervo ottico arriva alla papilla e di qui si ramifica dicotonicamente negli strati interni tie ll a r.etina in rami sempre più piccoli fino a distribuirsi n E-i numerosi capillari che poi si r accolgono n elle vene retiniche. Il sistema arterioso della retina è chiuso, ser12a anastomosi, ed in ciò è an.a logo al sistema vasale del cervello e del rene. In conseguenza 1'occlusione dell'arteria centrale determina 1'arresto di tutta la circolazione della retina e quindi la cecità. I disturbi della tensione arteriosa g enerale sono risentiti dall.q circolazione r etinica provocando sintomi più o meno allarmanti (mosche volanti , fotopsie, annebbiamenti transitori), nonchè diminuzione dell'acutezza visiva do' 'uta alle emorragie r etinich e . I disturbi transitori sono molto frequenti negli individui anziani , e possono considerarsi com e i piccoli segni dell 'atteriosclerosi . Essi son o verisimilmente dovuti ad eccitazione d'ella retina che si traducono sempre in fenomeni visivi . Se nell'oscurità si esercita , attraverso la palpebra superiore, una leggera pressione sul],a parte media del globo oculare si determina ubito la comparsa di un arco luminoso .al punto opposto, corrispondente .all'est~­ riorizzazion e n ello spazio della sensazione risentita dalla retina nel punto eccitato, (fosfeni). T disturbi visivi dell 'ipertensione hanno un m eccanismo analogo e sono in relazione a spasmi dell'arteria central e della r etina , che costringendosi arresta o riduce tutta la circolazione della r etina provocando fenomeni di irritazione ( f osfeni ) o l 'a bolil.4lone temporanea de 11 ~ vi ~ion e (obnubilazione della vista). L'esame oftalmoscopico ha talvolta fatto rilevare durante tali cri si un lieve restringimento delle arterie retini ch e, il ch e conferma l'importanza dello spasmo nella patog,e nesi di qt1esti disturbi. In ogni caso la prognosi deve essere sei:n pre riservata perchè in molti casi gli spasmi transitori ripetuti possono clar luogo ad occlusioni definitive. Spesso lo spasmo è la conseguenza di endoarteri te , che ad un certo punto si accentua, I' occlusione diviene totale e si ha la cecità. L'occlusione dell'arteria centrale della retina si manifesta in modo caratteristico: la vista scomp,a re improvvisamente senza cau se ap·prezzabili, senza alcun dolore e senza alcuna reazione ap:garente. Se l 'occlusio11e interessa solo una branca del ] 'arteria centrale, la perdita della visione è incompleta, corrispondente a1 territorio retinico irrigato dal ramo occluso. Ali ' esame oftalmoscopico si rileva : arterie filiformi, vene anche retratte , ma in grado minore. Alla periferia le vene sono congestionate, tutta ]a regione peripapillare è edematosa, mentre la macula appare come una piccola n1ac-

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« I L POLICLI NI CO »

chia di colore rosso ciliegia . L 'assolt igliam enl o della retina lascia vedere i vasi della coroid e. In tali casi la p erdita delJa visione è p er lo più definitiva , tuttavia le iniezioni di acetilcolina possono talvolta vincere lo spasmo e ri dare un certo grado di vista. Questi fenomeni di endoarterite e di occlu sione <lell 'arleria ce11trale sono talvolta la con seguen za dell 'ipertensione. Ma questa provoca sopra tutto emorragie co11 disturbi visiyj prodotti sia dalla lesione. emorrag ica come da J1'aumento della pressione nei vasi retii1ici ch e coesiste empre con I 'iperten sione generale. I disturbi visivi dell 'ipertensione permane n1 c possono essere aggravati dagli aumenti trart ·itori della pressione, che generalmente sono 1n causa determinante delle emorragie. Al rig uardo hanno un 'azione nefasta il freddo, le en10zioni , i pasti copiosi . Analoga azione danno .. a ha la stasi venosa attiva e passiva, ed è p er ciò ch e le emo.r rag ie retinich e con11:w.ion o pi 1'1 frequentemente nella posizione coricata e n el sonno, durante il quale si ha una vasodila t a• z1one. Infine le alterazior1i vasali , l 'ipoviscosità d e] sangue, Je n efriti , il diabete favoriscono la comparsa delle emorragie ed aggravano ]a prognosi• . Secondo la loro forma ed est en sione si di sting uon o emorragie puntiformi, a fi amma , a spruzzo. Il fatto più importante è la sede. Per le em orragie periferich e i sintomi subiettivi sono nulli o insignifi canti . m entre sono con siderevoli per le emorragie della macula, la cui alterazione determina la perdita più o men o assoluta della visione distinta. Se l'emorragia è localizzata alla periferia si possono avere fo sfeni o sensazioni luminose, dovute alla compressione della .retina, o uno scotoma. In tali casi però la prognosi rigu ard.a solo lo stato generale , in quanto la lesion e è l'indi ce di. t1na cattiva circolazione o di .alterazioni renali concomitanti. Vicever sa le em orragie cong iuntivali non hanno alcun signifi cato prognostico grave perch è esse sono in rapporto ad una particolare fragilit à dei va si della cong iuntiva e sono compatibili con una pressione arteriosa n ormale. Le emorragie r etinich e possono anche ria sorbirsi . Ciò dipende m olto dallo stato gen erale. ei n efritici . nei diabetici , ecc. le recidive son o più fa cili ed il riassorbimento è più lento . Con il tem.po le emorragie fini scono p er subire una degen erazione particolare e prendono una colorazion e biancastra m ollo ca ratteristica . Queste lesioni sono d·efinit.ive e la visione resta diminuita o abolita n ella zona clel campo visivo corrispondente al punto leso. La cura locale con siste n elle instillazioni di miotici (nitrato di pilocarpina all ' 1 %) , allo scopo d i p re enire il g laucom a e sop ratutto il gla11com a e111orragico, affezione g ravi?sima, ch e bisogn a ... em pre tem ere i11 pre enza di emorragie retinich e.

[ANNO XL, Nul\r. 33]

Per la cura dello

tato generale si preferirann o gli ipoten ori . l 'acetilcolina , gli estratti di pan cr eas e simili , si prati ch erà e'rentualIllente un salasso .

DR.

Insufficienza mit1·alica congenita. (E. FRo~TICELLI. La Clinica Ostetrica, lug lio 1933).

I vizi congeniti de] cuore più frequenti sono la malattia di Roger e la persistenza del foro di Botallo; più rare sono le malformazioni di posizione e numero dei vasi e quelle degli osti r elativi; estren1an1enle rari i difetti e le irregolarità congenite degli orifici auricolo-,rentricolari. L'A . riferisce intorno ad un bambino n a f rl con parto spontaneo da donna apparentemente ana , il quale fin dalla nascita era colpito di tanto in tanto da attacchi di dispnea e pallor e, qurante uno dei quali mori al quinto giorno di • VIta. Durante Ja vita il ritmo cardiaco era stato assai accelerato ed il polso aveva oscillato fra 150 e 170 b·a ttute al minuto . All 'autopsia si trovò un cuore grande il do ppio del normale del p eso di gr. 34, senza malform azioni della cavità e dei g rossi vasi. Il ventricolo sinistro aveva uno spessore di mm. 6-11 ed anch e l 'orecchietta era isp es!'i1 a ma non dilatata; la valvola mitrale era retratta aderente alle pareti del ventricolo notevolmente ins ufficiente e mancante delle papille tendin ee. Nulla a carico del cuore destro. All 'esame istologico della mitrale e del miocardio limitrofo n on i ri con1rar on o lesioni anatomo-patologich e di sorta. Questo fatto fa escludere una genesi flogistica del vizio valvolare in questione, la cui origine va ricercata in un difetto congenito delle cuspidi -valvo1ari: la malformazione trarrebbe origine più che altro dalla porzione muscolare e sarebbe in sorta n el momento n el quale le fibre muscolari subi~c?no quell~ riduzione ch e dà origine a11 e cup1d1 valvolari nella loro forma definitiva . Certamente 1'ipertrofia del ventricolo sinistro e del relativo atrio era venuta formandosi durante la vita endouterina del feto a causa delle difficoltà dinamich e che il cuore era stato costretto a superare a causa della in ufficienza della valvola mitrale. IFacile a spiegarsi è il rapido scompenso venutosi a determinare a çausa delle aumentate esigenze di lavoro del CUOl'ei sinistro , una volta soppressa la circolazione cardio-fetale. t

VrcEN1'INI.

Angina pectori s. (J.

HAY.

The Practitwner, giug no 1933).

L ' ang ina pectori è una fo1n1a in1provvisa di dolore cardiaco "'ubsterna le J>iù ch e submammario, durante il quale il paziente av,rerte un


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SEZIONE PRATICA

senso di oppressione o di costrizione che può raggiungere una tale intensità da provocare un 'intollerabile angoscia. Il dolore ha ben note zone d'irradiazione ed è spesso determinato da sfor zi o emozioni. J>uò essere accompagnato da a lcuni intorni caratteristici, come il senso di i11orte imminente, e da disordini vasomotori co111e il pallore cadaverico e il sudore freddo. L 'angina pectoris è molto comune in quelle famiglie. con tendenza ereditaria alle affezioni -delle arterie ed alla iperpiesia. ~ r.ara in coloro ch e n on hanno raggiunta l 'età media, è più frequente nei maschi dai 50 ai 70 anni . La vita con1oda e sedentari.a, l 'eccessivo lavoro mentale tendono a creare una condizione costituzionale favorevole allo sviluppo dell 'angina pectoris. Il diabete è un fattore etiologico di notevole importanza in quanto si accompagna molto frequentemente all 'arteriosclerosi generalizza ta compresa quella delle coronarie. La sifilide p rovocando l 'aortite, la stenosi delle bocch e delle coronarie e l 'insufficienza aortica è un fattore determinante di n otevole importanza. In tali pazienti c'è ingrandim ento dei ventricoli, restring imento degli orifizi dell e coronarie, nonch è delle coronarie stesse, abbassamento della pressione diastolica, un insieme di fatti insomma che produce l'isch emia del rniocardio. D'altra parte nella stessa condizione v'è una spicca ta tendenza agli spasmi delle coro• nar1e. L 'angina pectoris è essenzialmente dovuta ad una deficienza dell'apporto di sangue al miocardio determinata o da un restringimento organico delle coronarie o dal loro spasmo temporaneo. L'angina spastica tipica è facilmente riconoscibile; qualche difficoltà diagnostica si h a riclle forme n elle qu~li il dolore è leggero ed ha una sede diversa della ordinaria. In tali ca i ha molto valore il fatto che il sen so di 1>ona o di dolore si h a in seguito ad uno sforzo eù ò alleviato dal riposo, e che la ripetizion e dell o sforzo fa riapparire il dolore. Molti pazienti 11el descrivere le loro sof f ei:enze tendono a n on u are la parola « dolore » e parlano di senso di oppressione di costrizion e, di peso, di pienezza, di calore. Il dolore è generalmente localizzato allo sterno di solito al terzo medio e superiore. Quando il dolore è localizzato alla parte bassa con diffu .. ione all 'epiga trio i pazienti parlano d 'indigestione, e si può essere effettivamente tratti in errore in quanto in tale condizione si 11a u11a tendenza all e eruttazioni ch e spesso alleviano eff,e t.tivam ente il dolore. L ',e rrore è fa cjJ.e anche perch è gli attacchi sono determinati cl al moto fatto dopo i pasti. IJ dolo re ang-in o o è durante I 'attacco continuo e costante, tende ad aumentare se il paziente continua a fare sforzi e diminuj sce progressivamente con il riposo. L 'espo izione al freddo , le emozioni aumentano la tend enza alle • • cr1s1.

Oltre al dolore sternale si ha senso d 'intorpidimento e di formicolio lungo gli arti superiori fino alle dita, o un dolore a tipo neuralgico al gomito ed al polso più spesso a sinistra. Altr·e zone coinvolte sono la regione scapolare sinistra, la nuca ed il giugulo. Nei pazienti di angina pectoris l 'esame fisico ~on dà un reperto significativo. Si possono riscontrare lesioni aortiche, alterazioni miocardiche, ipertensione, ma spesso si trova tutto normale. La crisi dolorosa determinata dal! 'infarto delle coronarie ha caratteri particolari che la fanno nettamente disting uere dall'angina pectoris di origine spastica. L 'attacco sopravviene in forma allarmante in individui che non hanno avuto precedentemente manifestazioni del genere, in pieno riposo ed anche nel sonno, è accompagnato da forte dispnea, non si attenua con il riposo e con i vasodilatatori. La prognosi dell'an gina pectoris è sempre riservata. È più grave qu.ando esiste ipertensione, insuffi cienza cardiaca , lesioni renali. Escludendo i casi di trombosi coronaria, per i quali la percentuale di morte durante l'attacco è altissima, si può calcolare ch e la vita dei pazienti non dura in media oltre i cinque o sei anni dalla prima manifestazione. · Non è dubbio che la prognosi è migliorata dall'adatto trattamento . Lo stato del miocardio ed il grado di alterazione delle coronarie può essere deterrrtinato dal grado di sforzo occorrente per ·s catenare l'accesso . L'aggravamento della condizione è provato dall'aumento della frequenza della crisi e per cause occasionali sempre più insignificanti. La tenden za alla dispnea , la presenza del ritmo di galoppo e del polso alternante sono • segni• graYI. Durante l'attacco la prima misura da prendere è il riposo più assoluto. Se malgrado ciò il dolore continua bisogna ricorrere ai vasodilatatori (prima tavolette di trinitrina ed in caso d'insuccesso inalazioni di nitrito d'amile). Qualora questi rimedi fa 11 i cono si deve ricorrere alla morfina in do i aenerose. •D urante i periodi inter,1allari i pazienti devono osservare un regime di vita rigoroso. Devono evitare tutti quegli s forzi che l 'esperienza h a dimostrato esser a pericolosi. Al riguardo è a n otare ch e c 'è una pecie quasi d'idiosincrasia per ciascun o individuo, nel senso che sforzi anche lievi, innocui per alcuni pazienti, sono pericolosi per altri. Deve evitar si il moto eccessivo specie dopo i pasti. Questi devono essere consumati sen za fretta. Comunque non bisogna abbandonarsi a lla vita seden taria, gli esercizi n on faticosi sono sempre benefici. La dieta deve essere leggera , semplice, digeribile, riducendo al minimo le ~v3:11de. Se il paziente è obeso dovrà essere cons1gl1ata una dieta dimagrante .

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« JL POLICLINICO »

Nei casi nei quali esiste uno stato iretisti co si potranno dare i bromuri, il cloralio il lun1inal. ' Accertata l 'esistenza della sifilide (reazione di Wassermann) si praticherà la cura specifica. Talvolta nei diabetici gli accessi scompaiono con il trattamento insulinico. La diatermia (un elettrode sullo s tern o e l'altro tra le spalle) talvolta rarefa la f'I'equenza degli accessi. Dn.

MISCELLANEA. Ti pi di appendicite acuta. (H . Doon. The Practitioner, febbraio 1933). L 'A. distingue anzitutto l'appendicite catarrale acuta, in cui l'infiammazione si trova specialmente sulla mucosa, che è rigonfia e con. gesta, con emorrag·ie petecchiali distribuite irregolarmente; l 'organo è disteso e contiene del muco sanguinolento. Nelle infezioni gravi, si hanno trombosi d ei vasi appendicolari a cui segue ·la gangrena; tale fatto si manifesta clinicamente con un senso di be11esser e, caduta della temperatura, scomparsa o quasi del dolore, stato ingannatore che precede la tempesta peritoneale forse fa.t ale. La risoluzione può essere completa, ma generalmente riman gono delle aderenze o del tessuto fihroso, da cui provengono g li ulteriori disturbi che passano sotto il non1e di appendicite cronica. Se il lume è bloccato dalla congestione della mucosa o dal suo rigonfiarsi attorno ad un blocco di feci o ad un punto sten osato , si può avere un 'occlusione appendicolare, a cui seguono un m.ucocele, od un empiema o la gangrena. La forma ac.uta suppurativa od ulcerativa si inizia con un'erosione della mucosa opposta ad un pe2z? .di feci dure; l 'infiammazior1e si ?iffonde rapidamente alla ·musculatura ed al ri vestimento peritone'a le, con chiazze di gangrena . Il decorso delle condizioni suppurativa e gangrenosa è determinato dalla reazione peritoneale (le aderenze possono localizzare il processo) e dalla gravità dell'infezione (massima quando si tratta di streptococco). Dei 350 casi operati dall 'A. negli ultimi 3 anni, 127 erano gangrenosi o purulenti, n1a imperforati, 70 ebbero perforazione; in 93 vi era infiammazione catarrale. Il quadro clinico. - L'appendicite ac11ta si .inizia con dolore addominale generale attorno all'ombelico, riferito generalmente allo stoma· co; esso aumenta gradatamente mentre si stabilisce lo stato di malessere. La nausea, i conati di vomito ed il vomito accompagnano il dolore con vario grado d'intensità. Il vomito si ha 1-2 volte; se esso continua, si pensi a qualche altro quadro morboso. Vi è disgusto ·per il cibo. Polso e temperatura sono aumentati; questa ultima sui 37°,3-37° ,8. Se è maggiore di 38'0,4

[ANl\O

XL, Nu~r. 33]

(a meno che si tratti di u11 bambino) ricercare qll:alch e ~lt~a caus~ (pleurite, influenza, pielite) ~rima di diagnosticare l'appendicite. I brividi s1 osservano generalr11ente n ella pielite ma raramente nell 'appendicite. ' Il dolore, di vario carattere e localizzazione può manifestarsi al lato destro ma da ultim~· si localizza alla fossa iliaca de;tra talvolta un po ' più alto o più basso, oppure ~Ila schiena. Nell 'appendicite pelvica, rim,a11e nella partebassa dell 'addorne (ap}Jendi cite degli ultimi tempi della gravidanza). . Cefalea e dolori alla schiena ed agli arti mancan o generalmente; talvolta si ha un dolore riferito al tes ticolo, lungo lo stesso decimo segmento ~ervoso dorsale; esso può far pensare a_d una ~es1one renale (esame dell'urina) . L 'improvvisa scomparsa del clolore la sensazione improvvisa di bene ser e od ui1 ~otevole mi o-lioramento suggeriscono l 'idea della gangre:fa o dell~ 12erforazioJ'!e, di cui la comparsa è spesso prec1p1tata dall '1ncon sulta son1ministrazion e di o]io di ricino. .Il dolore ch e si manifesta o peggiora camminando o con l 'estensio11e della coscia o ch ecau sa una sensazione di debolezza alla coscia stes~a suggerisce l 'idea cli un 'appendice ch e si trovi sullo psoas. Se essa è loca lizzata sulla vecica! si può avere m inzione dolorosa. Un 'appendice retrocecale può tro\'arsi assai vicina alla cistifellea e simulare una colecistite acuta. Quanto sopra si è descritto si osserva costantemente in tutti. i veri casi di appendicite; soltanto talvolta è difficile il rivelarlo e le modificazioni sono dovute al rario tipo di infezion~, di pazi.en te o di posi~ione dell 'aippendice. D1verso è il quadro dell 'occlusione appendic<;>lare acuta. Essa è caratterizzata dall 'improvv1so presentarsi di dolore coli co ch e prende t11tto I 'addome, per cui il paziente è cos tretto a ripiegarsi su se stesso. I11 qualche caso esso· sveglia improvvisam ente il paziente che dorn1iv~ . La ~nq11ietudi~e .ha spesso un significato· diagnostico . Essa indi ca un dolore meccanico mentre il dolore infiarr1matorio immobilizza il paziente che , man mano procede l 1infi amn1az~o;ie si va facendo più tranquillo, in una posizione fissata. La Lemiperatura ed il polso sono poco modificati, il che incoraggia 1'attesa e fa pensare ad una colica intestinale o ad un 'indigestione, specialment.e se vi è il sospetto di qualche disordine dietetico. Vomito e con ati si ripetono, il che non si osse:va nell'appendicite vera. I sintomi sono dapprima puran1ente addominali e non vi è segno di infiammazione o di tossiemia , sebbene la faccia del paziente sia gen eralmente ansiosa. Spesso, l 'anamnesi accurata rileva la storia di attacchi di dolori colici più accentuati a destra. Il quadro dell'appendicite acuta con occlusione successiva non è altrettanto chiaro . I sintomi iniziali sono quelli di un 'appendicite acuta ed, alla cornparsa del!' occlusione, si fann o


SEZIONB PRATICA

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più gravi. 1)a 111 odici. con vomiti a ripetizione. Non si deve mai omettere l'esplorazione retLa perforazione si n1anifesta dopo un eventua- tale, che deve essere diretta, sia a mette re in le cc periodo illusorio »; l'aumento della fre- rilievo le sensazioni dolorose d el paziente, sia qt1enza d el polso con dolore generale addo1ni- a riscontrare la prese11za della massa appendin a le ed aumento cli tensione addon1inale indi- colare, sia la sporgenza di un ascesso, od alt1e cano lo s tabilirsi della peritonite. forme patologiche n emmeno sospettate (p. es. Esam e .del nialato. Il malato ha un un collo uterino sen sibile, il ch e indica la posa ~IJetto g rave, a11sioso, arrossato; sta se1npre in sibilità di fatti annessiali). posizione s upina , talvolta sul fi anco , con le La più variabile delle condizioni è forse il gambe fles e. Lingu.a i1n1)atinala ed umida, fiatemrpo. Tutte le modificazioni , dall'occlusione to puzzolente. La presenza di movimenti respi- all 'in fiamm.azione alla perforazione ed alla pera tori d elle pinne nasali. l 1h erpes labio le od il ritonite generalizzata possono d ec.:orrere in quat .. j)n lJ or e circl1m or a]e sug·geriscono ]a polmonite, tro ore od invece impiegare parecchi giorni. Almentre la dispnea con forte dolore addominale cuni casi riportati dall 'A. sono molto dimostra· fanno pensare alla pancreatite. I movim enti tivi al riguardo. dell'addome variano secondo la g ravità e lo D ecorso . - In 1-3 giorni, i sintomi posson<> ·stadio; talvolta le sue escursioni respiratorie passare alla peritonite generale ovvero scompasono norn1ali , a ltre volte limitate od a scos~e rire, il che indica l'appendicite catarrale acuta , n ella n1età i11feriore. In seguito , l'addome di- ovvero può formarsi un ascesso locale (i sinventa immobil e oppure, n ella peritonite gene- tomi non scompaiono del tutto) e formarsi un r alizzata . il rit1no r espira torio è invertito (si - tumore nella fossa iliaca d estra o nella pelvi. gnum mali 0111inis). P er siste un leggero g rado di febbre, si può aveDopo fatta l 'ispezione, si dica al paziente di re costipazione o diarrea; la frequenza della protendere lo stomaco (come un poliziotto minzione con dolori alla fine indica aderenze g rasso dice 1'A. ) ; si ottengono così d eJle indi - con I.a vescica. cazioni sull'esLensio11e del processo, in quanto Nella formazione di ascesso, dopo il 5°-6° che tal e movime nto spesso provoca dolore alla giorno, il dolore diventa 1più grave col crescere fossa iliaca destra e , n ei casi gravi, J) on può della tensione dell'ascesso. Secondo la localizvenir fatto. zazione, · questo può farsi strada attraverso la L'iperestesia si pro,'a con la ;punta di un ]a- parete addominale, all 'ingu.ine, nel retto , nella pi ch e si striscia sull 'addo1ne in direzion e tra- vagina o dare una peritonite generalizzata con sv!lr. . a e longitudina le; nel 40-50 % dei ca i , la tutte le sue gravi consegu enze. Un ascesso 1esi os erva n el la fos ·a i 1ia ca d estra. trocecale può manifestarsi p iù ta rdi come .:.uh· Con questo modo di procedere, si g uadag nll frenico. la confidenza del paziente e si può poi passare Il trattamento è soltanto operativo e deve esalla i)a lpazione, senza che si abbiano eccessive ser e fatto s ubito . Le sole contr oindi cazioni son o rea1ion i di difesa. Si esamina la tensione dei le gravi malattie costitu 7.ionali come un cuore retti ])O ando la superfi c ie flessoria delle dita (a in sufficiente, il diabete, la nefrite, la tuber colopiatto) evitando di spingere con ]a lJunta ch e si polmonare. L'A. conosce bene il trattame nto . i fa scorrer e fin o a i fian chi. La differenza dal- medico ed aspettante , ma ritiene che i risultati l e condizioni normali può essere assai lie,·c, chirurg ici siano n1igliori; egli opera al più prem a è n etta; si tratta cli un.a cc difesa » piuttosto s to dopo fatta la diag nosi , sotto anestesia gech e di una rig idità. Può e ~sere il solo seg n o }JO- nerale o spinale o loca le secondo le condizioni silivo cl1e com•pJeta la s toria. La t en sione al del pazi ente. fi an co indica un'appendi ce r e troc:ecalc. La mortalità media dei casi trattati 11ei l!r<.nr~ fossa iliaca <lestra è gen era lm en te dolenlc di ospedali di J.. ondra è d el 4-5 %. Fra f 350 e mostra \rari g r adi di tensione o di rigiù i lil casi (privati ed ospedalieri) dell 'A., si sr,no ,· er ~ o il punto di mezzo fra l 'ombelico e la s1Ji avuti 7 morti. La durata media d ella i e.t.{enza na iliaca an terior e su1)eriore. In qual cl1e l'ttro ospedali era è stata di 21 g iorni e mezzo; nei caso , l'appendice lJ UÒ essere palpala come una casi catarrali 16, nei ipuru1enti o g.an grenosi 1r1a ma ~ a molliccia dole1tte, mobile, non Jdercn I e imperforati 21 e m ezzo, nei perforati 3&'; an ch e alla parete. Se il caso dura alcuni .giorni, si pl1è) qt1e to dimos tra l 'uti lità dell'intervento T)J ejìl. palpare un ascesso fi ssato ad una massa nella roce . fo. . . a ili aca destra o n ella pevi (all 'esa1ne rclLa cura del morbo <li Basedow. lale). Ln ricridith della fossa iliaca de tra ò la ri- (O. ZIMMERMANN . Mediti. J{linilc , 5 maggio n sposLa d ella parete all 'infian1n1azione sotto po1933). 1 sta. Quando l ap1Jendice è relrocecale , nella 1)clT11 questi u ltimi anni un nuovo con cetto si vi o dietro il inesentere, il fenomeno è i11 eno marcalo e si ha probabilm ente soltanto la dol o- è fatto strad a per quella che è la patogenesi del m. di Basedow, ch e cioè in questa malattia ral)i lità alla pressione ed un a leggera di fcs!l. l 'iperfunzione tiroid·e a n on sia un fattore isoTale fe110111cno si osserva bene n egli ultimi stadi della .g-ra,rid anza , in cui l 'appendicile si può lato ben sì sia il sintoma dominante di un quadro ' morboso che comprende lo squilibrio di mani festar e e può e sere confusa con 1a pietutto il sistema endocrino: se questo squilibrio lite.


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cc IL POLICLI N I CO

totale rappresenti soltanto una compartecipazione secondaria oppure abbia il vB:lore di fattore primitivo r esta ancora a vedere. Si compr ende quindi come, data la molteplicità delle funzioni a lterate in questa malattia, una terapia indirizzata in un sol senso non possa dare risultati se non mediocri o nulli, essendo invece necessario lo studio costituzionale accurato di questi amma lati e del loro apparato endocrino onde poter stabilire una terapeutica adatta ,ed efficace. Era logico ch e, appena conosciuta la funzione della tiroide e l 'importanza dell'alterata secr ezione di essa nel m . di B., si cercasse di trovare un preparato ormonico specifico: sorse cosi l 'antitiroidina di ~1olius, il Rodagen di Lanz. il Katechin di Her zfeld e !Frieder : ma gli entusiasmi ch e tali medicamenti destaron0 ali 'inizio lasciarono ben presto il posto ai dubbi ed alle incertezze. Si tornò alla medicazione puramente sintomatica, ai sedativi (luminale, bromuri), al fosfato di sodio (6 gr. al giorno), all 'arsenico. Una vera no,·ità rappresentò l 'introduzione, da parte di Neisser, della t erapia jodica : lo jodio, ch e era st ato sin 'allora severamente interdetto ai hasedowici data la grande sensibilità ch e hanno questi malati al medicamento, diede invece, alla dose di 5-30 gocce di una soluz. al 5 % di joduro di potassio, rapidi e brillanti risultati in casi cronici di m. di !B. Si vide poi trattarsi di risultati piuttosto transitori e l 'indicazione della jodoterapia passò d ai casi cron.ici a. quelli acuti e subacuti, con manifestazioni tossiche e con preponderanza dei disturbi cardiaci: a quei casi cioè che non rispondevano alla comune t erapia e nei quali non era consigliabile, almeno momentaneamente, I 'intervento chirurgico. pa qui all 'introduzione della jodoterapia quale medicazion e preparatoria all'intervento operativo il pa.sso era breve e fu compiuto da Plummers. Oggi questa è rimasta l 'indicazione principale .d ella terapia jodica nel m. di Basedo,v. Adlersberg e Porges per primi pensarono di modificar~ lo stato di irritabilità del simpatico, che è costante nei basedowici, per .mezzo di medicamenti che ne djminuissero il tono ed usarono a tale scopo l 'ergotamina : ma ben presto si notarono casi di cancrena e di grave collasso. Un preparato simile è il Pacyl che consiste di er gotamina e colina e che ha dato buoni risultati anche all'A. Più recentemente · R esse e Jacobi hanno otténuto buoni risultati mediante solfati di ferro e di rame che avrebbero azione disintossicante· sull 'ormone tjroideo. Buoni risultati sono stati segnalati inoltre da Groscurth mediante l 'uso di estratto di fegato. Tutti questi medicamenti agiscono probabilmente, non in maniera specifica, bensì modificando le condizioni generali organiche depresse. Una grande importanza ha nella cura del m. di B. la dieta: non appena si conobbe I 'alterazione del ricambio albuminoideo nelle iper-

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tireosi, si credette di dover favorire l 'au1nentata richiesta di albumine 1nediante una magg iore somministrazione di queste nella dieta: la conseguenza fu un evide11te aumento della secr ezione tiroidea ed un peggioramento subiettivo dei pazienti così trattati: si cambiò · allora strada e si vide che meno albumine si somminis travano e più fa cile era ottenere un equilibrio del ricambio delle albumine. D'altra parte la nota povertà in g1icogeno del fegato basedowico, indicò la necessità di una dieta ricca in idrati di carbonio. La glicosuria e l 'iperglicemia dei basedowici non hanno grande importanza : reperti di acidosi sono notevolrp.~nte r ari. La glicosuria è stata considerata da alcuni di origine alimentare, da altri come dovuta ad un 'aumentata potenza dell'adrenalina, da altri infine, e più recentemente, conseguenza di una lesione del1'apparato insulare del pancreas. In sostanza la dieda del basedowico deve essere ricca di carboidrati e povera di a lbumine e ciò principalmente nei malati m.olto din1agriti: in quelli in buone- condizioni generali tale cura ingras-san te non è strettamente indicata : non bisogna fnfatti dimenticar e che un a umento di peso eccessivo potrebbe seriam ente ostacolare· l 'attività cardiaca e portare ad un peggioram ento della malattia . La terapia dei disturbi cardiaci dei basedowici rientra in parte nella terapia sedativa generale: la digita]e infatti è quasi sen1pre impotente a combattere la tachicardia e, se somministrata ad alte dosi, riesce anch e dannosa. Lo stesso si può dire della 'chinina, che n on riesce a m odificare quasi mai la fibrillazione auricolare, la quale spa risce invece rapidamente dopo la strumectonlia. Se però vi sono sintomi di scon1penso la digitalizzazion e è indicata, specialmente come medicamento pre1Jaratorio all'intervento chirurgico : molto efficace è risultata la combinazione della cljgitale-con la jodoterapia. Molto difficile a curare sono le profuse diarr ee : la di~ta e la somministrazione di oppi o restano spesso senza efficacia. Migliori risultati si sono ottenuti con la somministrazione di pepsina e di estratto pancreatico. \Una gra nde importanza ha nell'evoluzione~ della malattia la regola di vita seguita dai pazienti: i migliori risulta.ti si ottengono . con i una lunga cura climatica in zone superiori ai. 600 m . In seconda linea viene la terapia fisica, bagni fatti con prudenza (attenti alle condizioni del cuore), faradizzazione e galvanizzazione della tiroide. Gorlitzer vanta molto i bagni con fluoro. Se volg iamo ora l 'attenzione alla radioterapia del m. di Basedow, dovremo subito notare come le statistiche di guarigione denunciate dai vari terapisti non sempre coincidano e coesse non sempre raccolgano il consenso· dei chirurgi i quali tendono a svalutare tale· mezzo di terapia, i ~ui gravi pericoli (coma basedowico da riassorbimento rapido, .mixe-

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[Ax~o

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SEZIONE Pl\ATlCA

dema, necrosi del gozzo ecc.) so110 ì dirt1inuiti i11 seguito all'adozione delle piccole do i , ma n on del tutto scompa:rsi. V'è chi parla del 50 % di guarigioni ed anche più. Vi sono dei chirurgi che propongono una irradiazione preoperatoria della tiroide e anche del timo, altri che invece la ritengono dannosa per la formazione di aderenze che rendono più difficile l 'intervento. Se si pe11sa poi al lungo periodo di tempo che richiede il trattamento radio o radiumterapico (al minimo 6 mesi) si compre11derà il perchè la m aggior parte degli internisti affidi al chirurgo i ca i o-ravi di n1. di Basedo,v. I ca i lievi oppure quei casi gravi che per una qualche complicazione non possono essere sottoposti all 'intervento, beneficeranno della cura n1edica e radioterapica. Da quando però Plummers ha introdotto la jodoterapia pre-operatoria, con l'odierna tecnica chirurgica, si può dire che in nessun caso di Basedo,v, anche il più grave, purchè non vi sia· un grave stato di scompenso cardiaco, sia controindicato l'intervento operatorio: questo rimane dunque, almeno fino a qt1ando non sarà possibile conoscere le intime alterazioni funzionali di tutte le ghiandole endocrine che sicuramente partecipano alla· gen,esi del m. di Basedow, il trattamento di scelta . Esso potrà essere potentemente coadiuvato dalla terapia jodica specifica, medi.ante la dijodotiro i11a (contenente la frazione jodica delle tiroidi), preparato questo entrato in terapia solo due anni fa, ma che molti AA. già co11sidera110, con entusiasmo forse un po' prematuro, come il migliore dei medicamenti interni nella cura del m. di Basedo,v. G. LA CAVA.

DIVAGAZIONI

La personalità di Goethe. La geniale personalità di Goethe è rimasta anco·r a talmente viva ed interessante attraverso le sue opere ed i ricordi che della sua vita egli stesso ed i suoi contemporanei hanno lasciati, che uno studio di essa dal punto di vista della psicopatologia storica non può non riuscire a1Jpassionante ed istruttivo. Lo ha fatto molto intelligentemente ed acutamente G. M. Estapé (Rev . Méd. Latino-Americana, marzo 1933). :È appunto nel periodo della giovinezza accidentata e burrascosa di Goethe, saturata di tedium vitae e coronata dalla disperazione, è nel periodo dei suoi veri amori e delle sue fughe che incomincia il dramn1a gigantesco della sua vocazione, quando un destino interiore faticosamente raggiunto entra in conflitto con un destino esteriore, implacabile e tragico. Studiando la biogenesi della personalità di Goethe si incontrano tre linee ereditarie e convergenti che i·n tegrano il nucleo della sua eccezionale personalità: per la linea paterna, i Goethe, che appartengono alla classe lavoratri-

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cc operaia , per I.a linea materna , Ja famiglia '"f e lor apparle11ente a lla cla e intellettuale e amministrativa e la famiglia Lindheimer, scrittori ed artisti. Queste tre masse ereditarie convergenti e differenti (epinixi ereditaria di 3° grado di Sommer) spiegano la ricchezza ed il polimorfismo della capacità psicl1ica di Goeth e. Schill er, nel 17 :· così lo ae ~ c rivc: (( di statu ra inediana, di aspetto rigido, anche nel camn1ino. La sua fi sionomia è €r1netica ma gli occhi sono molto vivi ed espressivi ed il suo sguardo incantatore. A parte la sua serietà, l 'espressione del volto è benevola: djmostra più anni di quelli che ha. ·L'espressione della sua ,,oce è sommamente gradevole » . . Dal punto di vista del carattere (formula psicologica) Goethe era dominato da un possente animo vitale, ch e aveva ereditato da sua madre e che gli permetteva di affermarsi nella vita con energia e perseveranza. Dal punto di vi La del t emperan1 ento, Goetl1 e era un buon borghese, buon mangiatore e buon bevitore ma non alcoolista: non prendeva tè n è caffè e aborriva il fumo. Nella vita psico-sessuale, contrariamente a quanto comunemente si crede , Goethe si mantenne sempre nei limiti di una sana prudenza , per quanto il suo istinto sessuale o cc libido » fosse particolarmente intenso. Come Buonaparte, come Giulio Cesare egli non poteva vivere senza donne e nelle sue relazioni con il bel sesso si possono con tatare tutti i gradi estremi ed intermediari, dall'amicizia serena e confidenziale all'amore appassionato e frenetico. Era capace di un amore narcisista o amore allo specchio, come lo dimostrerebbero queste parole che egli scrisse nel 1777 ad una sua amica, Carlotta von Stein: cc Penso talvolta se io vi ami veramente o se l 'essere a voi unito mi dia solo il piacere che dà la presenza di un cristallo puro in cui uno possa specchiarsi ». Le sue amanti appartenevano a tutte le classi sociali; i suoi amori come la sua attività artistica rivestono un carattere chiaramente periodico : è questa la caratteristica specifica della vita amorosa di Goethe. Apparentemente la sua attività creatrice o artistica necessitava di uno stimolo erotico, ma ciò avveniva ad intervalli di tempo regolari. Goethe dunque era un ciclotimico, portatore della cosidetta costituzione psicopatica periodica. La sua attività creatrice e la sua attività amorosa procedevano parallelamente e si rinforzavano vicendevolmente, essendo ambedue consecutive ad u.n aumento o intensificazione del tono neuro-psichico, che si traduceva in vere crisi di eccitazione intellettuale (attività creatrir.e) e di eccitazione psico-sessuale (attività amorosa) : tali periodi duravano in media due anni e si alternavano con periodi di depressione intellettuale e psico-sessuale, che dl1ravano circa 7 anni e nel corso dei quali au-


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POLICLl Nl CO n

men lava la sua attività scientifica e filosofi ca. La biogr a fi a d i Goe ll1e è la prova evidente d i tale at ti vità periodica. Come lo riconosce lo stesso Goethe, la ua a LLiviLà crea lrice e l 'ispirazione poetica sor gono in lui com e febbre brusca e repentina , r aggiu n gon o un acm e e p oi lutto cade d i 11uovo nel 11ulla . on più du nque l'opinione classica ch e faceva di Goeth e u n genio cc tu tto eq u ilibrio cd armonia », b en sì genio r isu I tante d alla combinazione di un tale11to su perior e con un fattor e psicopatico, ]a ciclo tim ia Goethiana , che, a1l 'imn1ortale t ed esco serviva di lievi to, di catalizza tore nella creazion e d elle su e o per e possenti . G. J.,A CAVA.

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L'Igiene custode della salate. Un vo l.

in-16° di 306 pag. con 101 fig . Soc. editrice internazion ale, Torino, 193 3. Prezzo L . 10.

U n buon libro di volgarizzazione d elle n ozioni di ig ien e e di m edicina è di somma uti· lità n on soltanto p er diffonder e tali con oscenze fra il pubblico ed agire cosi come propa.ganda, ma p er il i11edico s tesso .e l 'ig ienista , sp ecialme·nte com e guida per conferen ze di prop aga nda igienica e di pronto soccor so. Ii.i p onde ottimamente allo scopo questo lib ro d el p rof. Abba, n om e ben n oto a tutti j cultori di ig ien e. Nei i)rin1i capitoli ano e po"Sti : le m eravi glie d el corpo umano, il la b orat ori o u m an o in a zion e, l 'ambien te di vita . Largamente tra ttate son o poi le malattie in fetti ve e con tagiose; vengono poi Je malattie del lavoro e capiloli su diverse questioni (alcoo]i ~1110, abitazion e, nutrizior1e, n ettezza, spor t). D opo oltre tr en ta pagine dedicate a] p r on to soccor so, l 'A. si occu pa d ella Croco Ro sa, d ell 'assis ten za agli in fermi , d·e lla legisl azion e igienico-sanitaria , d ella statistica d e111ogr a fi ca. t ile pian o, direi quasi , bonario, im111agin i vivaci ch e richian1ano l 'atten zion e clel lettore e ·col paragon e di cose note (centrale elettrica, a cq uedot to , ecc.) r ertdon o più chiari i complessi meccanismi an atom o-fisi ologi ci ; in tutto un se11so di g iust o equilib rio ch e, r ifuggendo da i11 uti]i esa ger azioni, n1jr a a quanto 1p uò essere e . . en zialmen te pratico. fil.

Elem enti di antropologia dell' accrescim ento. Editor e Carabba, Lan cian o.

P. A

1.1\LDI.

Prezzo L. 12 . Dopo aver e d ato un cennq con ciso e com pleto di a ntropologia g ener ale l' A. el en ca e spiega l e modificazioni che . l'organismo uman o st1bisce durante il su o sviluppo. Si soffer ma su ciascun periodo d ell 'et à d ell 'u omo precisandon e i caratteri e le forme di transizio11e d i tappa in t appa. (1) Si prega d'in viare d u e si desic.ler a la recen sione.

COfJiJ

rlei lib ri di

~ui

[c\N~O

XL,

~L"~L

33)

. La seconda par le è dedicata a Ila i>atologia nervosa e ment ale d ell 'infan zia, e ::iopra tutto a lle frenastenie. D R.

Atti dell' Istituto riazionale delle As:>icurazioni. Vol . \ r. Un vol . in-8° di ·pag . 277. Presso lo stesso I stituto, R o1na, 1933 . In questo volume di Confer en ze di coltura assic':lra!iva lenut~ n el 1U32, tro via mo par eccl1i lavori d1 gr ande inter esse anch e per il m edico ed il biologo. Anzitutto uno s tudio su u11 tem a d ell.a più palpitan te at.tualità , quello della flu ttuaz1on e d ella n a lalit à ch e L. Livi co·nsid er a in r apporto con lo stalo sanitario ed econ omico dei popoli. A proposito di assicurazioni ed igien e sociale, A. Il vento tratte ggia Ja g r ande iinportan za c]1e è venuta assumendo que l 'ultima ed il g r a11de sviluppo che può assumer e col siste111a assicura tivo. M. Boldrini rileva in uno studio s l~ li sti co -antropologico la tendenza verso l 'unificazione del tipo somatico italiBn o . Altre confer en ze e rnonog ra fie riguardano la statistica pura (cc Prob abilità e sorpravvivenza ,, di IF. Insolera) e qu estio11i assicurative od economich e. fil .

L. PuTURIANU . La tuberc.ulose germinale. ± volumi in-4°, poligrafati, di p. 586, con 55 tavole in n-ero ed a colori. Presso l 'A. (Str. Dr. F elix 48 , [Buçuresti 2, Rom ania) , 19311933. L 'A. designa come « germinale » la tubercolosi prod otta d ai g ranuli .o germi n on acidoresi tenti d eriva ti d al b acillo di K ocl1 (li ottiene mediante inoculazion e n ei IJolli o n1ediante colture in m ezzi sp eciali); essa differisce molto d a quella prodottà dal b acillo di Koch , a cido-r esistente e ch e l'A . consider a sporigeno. ·L '1\.. se n e vale anche a scopo terape11tico. Con sider a per ora I.a batteriologia e la patologia d ella tbc . cc germinale »; in volumi ulteriori prenderà in esame la clinica. Il lavoro, diligente, è polig rafato; sarebbe desiderabile ch e fosse stampato. A. P.

P. STEFFA.N. Handbuc]i der Blutgruppenkunde. Editor e J . F . Lehma nns, Mona co. Pre1zo Mk. 48. La teoria d ei gruppi sang uigni cl1e in pochi anni ha raggiunto uno sviluppo cospicuo, costi tuisce argom ento di numerose monografie e trattati istituzionali. I progressi incessanti sull ' argomen~o, r end on.o le pubblicaz\oni presto incomplete . Il libro dello Steffan espone ampiamente tutto quanto si con osce sull 'ar gom ento , cl1e è t r attato in m od o chiar o ed esauriente in tutti i s uoi as11etti teorici e pratici. La letteratura, n ella quale fig ura abbondante il con cor so d ella sci enza italiana , è riportata a l completo . Dn. •


[ANNO XL,

N U 1'1.

33)

8EZI01'E

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Sedula ordinaria d el 29 aprile 1933. Prc:siede il Prof. B. Gos10. Consideraz i~ ni sul solfocarbonismo professional e.

Prof. A . RANELLETTI . - L 'O., considerando ch e lo .st~d i o c~ el. sol fo~arbonismo ha assun lo negJi u.ll1rm a n111 in I t ali a una maig ior e i1n p or la11%a, s1a f)er c h è i casi d i ques ta intossicazion e son o aum e11ta li , ia p erch è e a è compre a 11ella legge d 'a... icur.azio11e obbliga toria contro Je 111ala l lie J)rofe s1onal1, e fra qu ell e per l e quali c'è l 'ob ])Ji go d ell e Yisi to pre ' e11 l iYe e j)eri orl ich e cf ej 1aYor a lorj , h a s ti111a lo utile JJOrlar e il u o conl r ib u1 o c1i n iro e sp erin1e11la le alla m igliore conoscen za dell 'i11 lossicazione. A' e nrlo egli osservat o una g uind icjnn di casi di solfocarbonisn10, h a raccol lo tut ta la ca si s tica italiana, cl i u11 ccn linaio cli casi i11 m od o da poter tracciar e u1t quadro pressoch è compl e to sullo st a to a ttual e d èl solfocarb on ismo in Italia. Dallo studio d ci casi per son ali , e d agli altri AA., e d a risulta ti d ello su e ricerch e sp erimen tali, l 'O. tr ae alcune con sid er azior1i, ch e così riassume : 1) dal lato et io logico, l a maggior parte dei casi (77 %) si sono avuti n elle fabbricl1e di seta artificiale (Rayon), il rima n ente n el] 'estr azion e d ei grassi a mezzo d el C "2, e n ell a v ulcanizzazion e a fredd o del cau cciù; 2) d al lat o sin tomatologico, 1.1ella n1assim a p ar te d ei casi (80 %) si h anno m anifestazioni cliniche p r evalenti a carico d el si s tem a n er voso: psicosi , sindromi strio-pallidali, sindrom e di Korsakoff, t u rbe d i organi dei sensi, p ol inevriti e para] isi, t alora n evriti isol a le, tra cui u n caso person ale d i n evrite parziale del n. Yago-accessor io, degno d i r il ievo in q uanto d et ta n evrite si ritien e propria della t ossin a d ifterica: alle turbe ner\'OSe si associan o segni d i anemi a, d is turbi gas lro-inteslinal i , ecc. l\1a in u n minore r1umer o d i casi (20 %) si ha prevalen te l 'anemi a . P er cui CS2 lede p r incipalmente jl sis tema n ervoso e il san g u e; 3) d al l a to an alon10-p atologico : g li esp erimenti dell 10., fat ti in modo da riprorlurre l e m od alità e l e con d izioni in cui si verifica J'intossicazione profession ale, oltre confermar e l a sintom a tologia dell 1u om o, h anno fatt o rilevar e al t~razioni an a lom o-p a lologich e, ch e, dato 1e scar sissime osser vazioni sull 'uom o, h an n o import an za in qu a nto d à nno u na base a n a tom ica alle più iml'ort anti m anifest azioni cli nich e : l 'O. illus lra le p rin cipali di ques te alter azioni, specie del cervello, fegat o, milza: n el cer vello, oltre l 'iper emia comun e a t utti g li or gani , seg n al a la cr omalo1isi delle cellule nervose, a cui egli ritiene di p o ter r iferire al1nen o una p ar te d ei disturbi n er vosi ch e si osser van o nell 1u omo, ol trech è all 'affi11ità di CS2 p ei lipidi d ell 'elernento ner voso; n el fegato uno s limolo irrita tivo e un 'azi on e tossica (in filtrazion e JJar vicellular c n egli sp azi di Kiernan , e st ea los i d el1e cellu le epalich e) : cui si p·u ò r iferire l a l esa fu n zi on alità ep at ica c;h.e si osserva n ell 'u omo; nel la m ilza n umerosi macrofagi, nei seni e nei cord on i d i B illro lh con frammenti di globuli rossi , n ttes tan t.i u na maggi9re attività eritrocateretica deJl a Jn ilza, indice d i m aggiore demolizione dei g lobuli r ossi , per azion e dann osa eser citata sull a loro vital i Là da CS2, il che p u ò spi egare l 'emoli si e l 'anen1ia nell'uomo; 4) da~ lat o diagnostico l 'O. I

P&ATJCA

130i

segn ala ulile per l 'accerta m ento diag n o Lico l a ricer ca di S02 n ell 'aria espirat a, a inezzo di due met odi da l ui sp erimenta li faYor evol1ne11te basati r isp ettivam ente su lla r eazion e d el Xanlato d i rame e tlel solfuro d i piombo; ri<:er che ch e, com e quelle r~la tive ad al tre i11tossicazioni , acquist er ann o magg1or valore n ell a prossima enlrat a i11 yjgor e d ella legge d 'a sicu razion e contro le mala t tie profession ali . IJ pro f. To R~..L A cr ed e u LiJe ricord ar e che egli. l La av uto occasion e di ad op er ar e l ar g·au1en le i] solfuro d i carbo11io, com e a ntiset tico intes·t i n alc, ùopo i pri1n i l avori di Du jardin-Beaumet z al riguardo, lo ha u sa lo, nella su a pratica 111cdica, a n ch e p er lu ngh i p eriorli di ettim n11e e 111esj, scc--ul lo da étl tri coll eghi ; e può affer111nre d i n o11 ; Yer m ai o Cr '- a lo clis lu r bi di orla. Il prof. au ELLETTl fa o servare cl1e la \ ia ua~~ri ca non si r iscontra 11rll 1i11tossicazio11e i)rof~s­ s1011l1le, Ja q ual e s i verifica prin ci pal n1e11 le n ella \ Ì a rc , piraloria pei Yap ori di C. 2 , e lJOi do1la pelle ])el liquido. Per la ' ia re .. pira lo ri él, dos i d i n1 r11u. 0 0,1.5-1 per li lro d'aria prOYOcti no 11ell ' uo n10 jnto ica1. io11e cro11jca; n11ng. 1,.) pe r litro cl 'aria, i nlo icaz ionc acu ta 11on graY(."\; 111 n1ir. G circa dànn o in lo111 i graYi d 'i11tossicazionc ac u ta in ineno di un 'o ra. Invece ])er via g·as lr ica occorr er ebber o d o~i mol l ) maggiori : così secon do Dalt l1azard l ' jn gesl lo11c ùi 12-35-57 g r . di 802 è s tata incapace d i provocnI e la mor te; e Sapellier ci ta il cttso d i u n individuo che aveva la martìa di ingeri re CS2 sino a 7 g r . al giorno, e dopo un n1 csc aveYa d ia rrea e d ima~:ra111ento; perallro Le ,Y iu ci ta il caso di u n indi,i,luo mor to in d u e ore dopo l 1ingestion e di 15 gr. <li CS2. Piccoli an i1nal i (caYie, conigli) i SOJlO 1>0Lt1li inlo icare Jaccnd o ingerire ino a gr. 1-2,5 di ~S2 al g iorno: la morle avveniva i n n1edia dopo u n mese (Arezzi). R iassu mendo, per la via gas lri ca n on si verifica l 1in tossicazione professionale. Comunque per tale ,·ia occorrerebbero dosi forti d i parecchi gramm i a1 gior110, d i gran lunga quind i su perior e a quelle su fficjen ti per vi a inal at ori a e a quelle t erap eu tich e di cui p arla il p rof. Torcil a, il q ual e p erciò può essere riassicurat o al r igu ard o.

Il prof. 'f oaELLA r in g r azia d ell a esau riente risposta. P r of . . R. ALEsSANDnr. - Due nuovi casi oper ati rli Lu more a clessidra co111p ri m enl e il mido l lo spinale.

Svilupp o s ponta neo di micet i nel tapp i di sughero di bottig lie con soluzioni med icamentose e ne lle sol uzion& stesse. Prof. R. MorrA . - I mice li son o visibi1i macroscopicamen te sull a faccia inferiore dei t appi di bottiglie contenenli soluzioni varie (protargolo 1-23-4 %, cocaina, novocaina-ad r enalina, Fehling A e· B,. m is lura Baccelli, ecc.) e nel fond o d i soluzioni acquose di cocaina, n ovocain a-adrenalin a, ecc., fiocclLe l li a cespug lio d ati da colonie micetich e, co1ne cl imostra u 11 preparat o, che 110. presenta. Si svilupparono varii mice ti: Pen.icillium crustaceu rn, P. digitatum, P. italicum, P. luieum, Aspergi ll us sp., A. glucus, A. Versicolor, Fiormodencl ron, Phaescopalariopsis, Cephalosporium acr emonium; Pachibasium piramidale, Cryptococcus sp., A-Ionilia sp., Oospora lactis, Sporotrichum albica11s, Sp. flavicans.


1304

l~

JJ,

POLICLIN1CO »

La coltura per le soluzioni e] i protargolo fu negativa, per quelle cli cocaina ap1)arenlemenie ben conservata p osiliYa. L 'O. n1etLe in evidenza l 'in1portanza dottrinal e e i)ratica clell 'argomento . Ques Le ricer che spiega110 l a p a togenesi di alcuni casi di micosi dell 'orccchio e delle prime vie aer ee e digerenti e spiega110 pure l 'azione negativa o addiri Ltura d eleteria (li alcune soslanze erroneamenté impiegate per Ja cura di esse. I l Segretario: G. A~rANTEA.

Società Lombarda di Medicina. Seduta del 30 giugno 1933.

L'i mmunizzazione attiva curativa preventiva neJle paral isi • postdifteriche. G. FoRNARIO. - Negli organismi vergini di ogni in1munizzazione passi Ya, le 1)aralisi post-difteriche da11no pronla rispos ta risoluliva al trattamento d ell 'immunizzazione a Lti va con 1 anatossina, senza riser ve. È d a ritenere che n egli organismi trattati già con l 'irmnunizzazione passi,~a, se fatta con dosi forti di siero, J 'inoculazio11e di a11atossi11a è inutile o dannosa. I n questo caso pri1na di procedere all 'in oculazion e di anaLossi11a, bisogna aspettare l 'eliminazione dell'antitossina ch e si compie n el periodo di sei o dodici giorni. Acl organismo con poche unità antitossiche i11 circolo (per inoculazione di piccole dosi di siero o per essere a termine d ella sua eliminazione) , il trattamento dell 'anatossina può iniziarsi anche subito a piccole dos~ ed a brevi i11tervalli (4-5 giol'ni). : perchè le piccole dosi di anatossina~ spostando piccole d osi di tossina, non riescono danuose, possor10 riuscire immunizzanti e concorrono al processo di eliminazione del siero. Nel trattamento di immunizzazione passiva giova ricordare che le dosi inaggiori cli 30.000 unità n o11 aiutano alla risoluzione dell 'infezione e im1)ediscono il pronto e valevole .intervento di una vaccinazione sussidiaria attiva all 'anatossina. A qualunque finalità cu rativa o preventiva è controindicato ogni trattam ento associato di siero antidifterico e anatossina ·in un sol t empo o a brevi intervalli (ore, giorni) come fu t entato altre volte perchè inefficace o p otrebbe riuscire nocivo . . Discussione: NAsso. 1

Studi ematologici sulla tubercolosi p~lmonare : il comportamento dei reticolociti e della loro resistenza osmotica. P. G. SILVANO. - Il rapporto relicolociti-eritrociti è aumentato n ella tuber colosi polmonare ma la produzione qualitativa d ei reticolociti stessi è

..

alquanto inferiore alla norma (resis tenza osmotica minore che nei normal i) . Il pneumotorace pro.duce una diminuzione d e] rapporto; me11tre invece la crasi san guigna n1igliora . . Da questo si deduce che n elle anemie tubercolari più è d ovuto al fattore emolitico ch e· vien e nettamente diminuito che n.o n a quello miel otossico.

. Pri mi esperimenti sull'azione leuco cateretica della milza. C. CoLOl\1Br e L. P ALAzzr . - La leucopenia osservata n el sangue venoso splenico fa subito pensar e ad un 'attività lcucocateretica della milza e cer care un i:apporto fra i r isultati dei clue oratori co11 le osservazioni cli Tramontano e di Borghi. La g r ànde differ enza nel numer o dei globuli bianchi fra iJ san gu e venoso splenico ed il sangue del circolo geDerale non è colmata n eppure dal-

[ANNO XL, NuM. 33]

I 'energica con trazione deter1ninata dall 'iniezione di 1 mgr. di adrenalina e11dovena. Sembrerebb e quindi trattarsi di distruzione di grande quantità di leu cociti.. Discussione: PEPERE, GREPPI, FoÀ, GIANNI, ZoJA.

I primi risultati del trattamento con dijodotirosina nel1' ipertiroidismo. P. LEVI. - Vengono riportati e discussi qu attro casi di ipertiroidismo in cui il traltamento con dijodotirosina ebbe assai favorevole effetto. L 'esposizione deì dati clinici viene pteceduta. da una discu sione bibliografica dell 'argomento . Discu ssione: FoÀ, GnePP1 1 ZoJA. Il Segretario: Dott. R. SCOTTI DouGLAs.

Società Lombarda di Chi1·urgia. Seduta del 9 giugno 1933. Presidenza: Prof. MAnro DONATI. •

p gLLEGRrNr A. - l mpala1nenlo addoriiiriale da bastone da sci. Descrizione di un. caso operato

dopo 5 ore, guarito. Discussione: NAsTnucor, · DoNATI.

La frattura di Meissner.

RAGO G. - L'O. presenla un caso ra ro di frattura marginale posteriore isol(.l ta dell 'epifìsi dj s tale della. tibia, di recente osservazione personale, illus trandolo eziopalogen etica1nenle e cli1ljcamente. Alla descrizione del suo . ese11Lplare fa procedere uua breve rassegna degli al Lri pochi casi esjs te.nti in letteratura. Discussione : ETTonnE, LussANA DONATI. 1

Sulla peritonite acuta cosidetta primitiva. A. - L 'O. coglie l 'occas1011e di alc1.ini rilj evi clinj ci osservali in un caso di recente operai o - 9° d ella sua s tatistica _,. per discutere il proJ)]ema d ella genesi, ancora controversa, di questa oscura mal attia e pur non negando le altre teorie c rede che mol Li dati di fatto stanno a provare l'importanza della teoria intestin ale. Discussione: Zo1A, · PEPERE, DONATI, FoRMIGGINI, SOSTEGNI. C 1ì\1 1NA'l' A

G. - · Osservazioni cliniche e sperim.en.tali sul mu coccle apperidicolare e sul pseudo CASTIGLIONr

mixoma peritoneale . Discussione: DoNATr,

PEP-ERE.

Tentativi di produzione sperimentale di embrio mi. PEIT!NARI V. - I/O. rjassume i r isultati d i una lu.nga serie di esp erienze che da alcu I1i anni persegue sull 'innesto di tessu Li embrjonali. DocurTten ta una serie di casi nei qua1i è ri uscito ad o tlener e d elle for1nazioni teratoidi ch e sono sta le ~eguite fino all:;t morte spontanea degli animali con un massimo di 20 mesi dall'innesto senza seg·ni di regressione o di · prossimo r iassorbimento. J~sse corrispondono a for1nazioni patol ogich e u mane ed in modo particolar e a cisti mesenteriche (epidermoidi, dermoidi , endotiermiche particolarm ente associate con zone cartilaginee e ossee) a cis ti paraovariche, ad entero cis tomi , a complessi teratoi<li. 111 un caso la struttura era a tipo mixofibromatoso con nuclei car ti laginei. Analoghe for,n1azioni hn ottenuto con l 'inoculazione in testicoli di cavia. Dimostra llD ani1nale e p r oietta nùmer ose folografie e i11icrofotografie. I l Segretario. •


• S l ~ZCONE

Società Medico-Chirurgica di Cn,tania. edu la d el 1° luglio 1933. Prc irlcnle: Prof. F. 1\. FonERÀ

La classificazione delle ipoglicemie. Prof. S. F1cuEn \ . - Dopo una djg ressio11e fra le varie form e d 'ipog licc1nie si propo11e una cl a sificazione di ques te eco11do la Joro genesi e ~c­ condo la loro durata . Così si disti11g uono le i poglicemie in provocate e pontanee. Le prin1 e in ipoglicemie dci. insulina, ùa sostanze ad aziono insulinica e c11.1ell e peri111cntali. Le ipoglicemie .. ponlanee irt per., i.: lenti e lra11sitori e. Le pcrsi t enti doYu te o a in ufficien te apporlo di idrocar l1onati, o a c]i111i11azione e agerata di ques li , op pure ad altern zi oni p erman enti di organi ch e presiedo110 al ricambio zuccherino. Le transitorie son o lega te a di fun zioni te111pora11ee di de tti or gani enciocrini .

Le ipoglicemie spontanee transitorie. Prof. S. FronRnA . labilito per qual e 111 cccanisn10 armonico ~ j 110 1'equ.ilibrjo g l icernico, s i fa u11a rassegn a òi alcuni lipi di ipoglire rn ic pontanee tra11silorie e si riferisce· su un ca o di ipoglicemia da iposurren a lismo . Ln omn1ini lrazione di prep arali surre n nl ici corresse l a iJ1og licemi a. Si fa rilevare l a importa11 za rli tali forme ch e spesso rapprese11tano u11 r eperto occa ion a1c asintoma lico e qu alch e ' 'o lla on o rileva lo da una indron1e cli11ica g licopeni ca .

Prof. G. LINO. -

Orgnni geni t a li e co lecisti. Ri-

sper; m en tali. G.•. tL\ . Ricerclie

ce r clie

s/Jerim e1ilali Rui rappo rt i Ira simpatico ce r vicale e 1 1o!:on1ol ori r etini ci nel

cane. L' autovaccinoterapia nell' ozena nasale. Doll. . BAnBEHA . L·o. riieri cc i ri s ultnli oltenuli in 15 ca ~i ùi ozena nasale trattati con l 'au loYaccinolerapia p0Ji1nicrobica . ln 7 cas i ba ot t enuto la g u arig io11c, jJ1 2 un n o levol e mi g liora n1ento , i11 3 l1n i11ig li o ra 1nen lo 1necl iocre , in 3 insuccesso. Nei casi guariti si sono avute rri odiii cazioni anch e i1eJlo s lalo della mucosa , iit qu ant o qu es ta i· ri lorna la qu a i di aspetto n ormale; 11ci cn si con i1otevole n1ig li or a1nento si è aYuta la scorr1parsa dellC' creste e d el ca llivo o d or e co11 p er s is ten za 'lell 'atrofi a d ella ml1cosa; n ei c:a i con 1uig lioramenlo n1 2diocr e si è avuta un'attenuazio11e e Lomp ar a tl ell 'odore cor\ fluidificazione e dirrli 1111zione d ell a ccrezion e ; nei casi di iJJ su ccesRo i è avu t o o un ntiglior a111en Lo o ness un ri s u1 lai o. La r t1ra è la ta 11tag-giormen lB effi cace n ei ça s i i11 cui l a n1 ala l lia e l 'a lrofi a dell a mucosa n on l·ra110 a sai 1) rogredil e . I ri sull a li o lle nuli so 11 0 ~ t a li con , talali 011cb c a l )ÌÙ di un anno dall a l in c d ella c ura.

Contributo allo studio dell' adenoma delte fosse nasali E. G TUFPnJDA . - De crizione òi u11 a rari ssima os ervazionc di ad en on1a pure d ella fossa n asale ... . . inserito i11 corrispondenza dell a parte an ler oinferiore nel c l lo. Rile' a ]a n ecessi là di ben differenziare l 'n deno111a vero e proprio dalle iper1Jl nsic ghiandolari che ta lora possono ri scon trarsi 11ell 'ambilo d ei polipi n asn li ; rileva ancl1e ]a n eces . . it à di differenziare . i casi r ari ssi1ni di adenorn<i <1e1le fo "' e nasali da quei casi ch e si trovano rl<'scrilli so llo l a deno111i11azio11e di ad eu oma n1ali -

1305·

PRATICA

S. des lruen s e che vanno ii1vece co1npre:;ii n el capilolo d ell 'adenocar cinoma. Espone i dati J'<>11da1nentali di diagnosi differ en ziale tra ade!! Ili

no ma puro delle fosse nasali e iperplasie g hiandolnri n ell 'ambito ù ei polipi nasaU, di cui comuni-ca an ch e un 'osservazion e p er son ale.

Emolisi da eritrosina con emazie di soggetti normali e· cancerosi.• Dott. G. GALVANO. - Si è s ludiu lo con. tre djfferenli serie di esp erimenli il p o lere en'loliliro della eritrosina verso e1nazie cl i i11diYidui nor-mali e èancerosi . Nes una differ en za di compor Lamen lo è stata notata .

Crisiasi ir. corso di auroterapia. A. LoNoo. - L 'O. accenna breYe111e11te alle ,·arie corr1plicanze ch e posson o verificar si in cor~o di a uro terapia, in lrat 1en e11dosi partic0Jar n1enle sulle alter azioni pig n1entar.ie della p ell e. DescriYe il caso di un a donna, di colorito brm1 0, in cui dopo la somministrazion e di gr. 2,80 di Crisalbjna in 5 m esi , i manifc f ò la in sorgenza rli crisiasi . Accenna alle varie teorie palogeneliche, din10lrandosi favorevole a quella ch e considera la crisiasi com e dovuta ad un d ep osito di granulii 1netal1o-proteici nel corion , avanza11do I 'ipotesi, per quanto ineno probabile e comunque da rli1nostrare che la pigmentazio11 c p ossa essere d o,·uta ad un disturbo della m clanogen esi. I l Segreta1•io : Prof. G. D1 MAcco.

Accademia Pugliese di Sci.enze. Sedu la dell '8 lug lio 1933. l)re idente : Prof.

PAOLO GAIFAì\II .

L'albuminuria sostitutiva nel diabete. P1 of. L. FERRANNINr . - L 'O. a proposito di

t 1n

caso di diabete in cui la glico uria scomparYe quando comparì una n efrite, pur p er sisler1do iper g lice1r1ia notevole , discute l a cosidctt à alhu1ninuria sos ti t11tiva, di cui critica l 'espressione eci i I concello . Ricl1iama I 'atten zione sull 'importanza d ella fttnzione renal e n el comportam e11to della g licosuria e s ui disordini del ricambio idrocarbonalo nelle n efriti , ribadisce il con cello ch e solo attraver o la glicemia si può ricono cer e e seguire tin diabe te; invita infine a s tudiar e l 'imporlanza rlel r en e nella patologia e intomalologia del diabe te traccianrl o l a via da seguire.

Amniosgrafia. e Do tt. M . .t\ zzARITI . -

Prof. M . CETRON I Gli Q(). l1a11no eseguito radiog r afie d ell 'ulero graviclo dal ·eLlin10 al n on o m ese in Yenlicinque clonne, dopo i11i czio11e n ell ' utero, attraverso la ])arle ac1rlo1ni1tal e, di sostan ze opache. L ' t1so del jodt1ro di p otassio e di stron zio non ha dal o risulta li oèf disfacenti; buoni con lras li so110 La li ottenuti con l 'u o dell ' umbrenal e dell'uroscl cc tan (dose da 30 ;1 40 cc.) e n1igliori ancora con la i11iezionc di 3040 cc. di pielofanina al 70 %. e sun danno si è avuto p er la madre e p er jl fe Lo . Nei radiogrammi appare soprattutto evide1) le il contorno d el fe lo, piccol e p arti comprese, ond e si propon e il nome di « felografia endouterina ; quasi sempre si può fare diagnosi di sesso ; eYi-. <l e11li le anse del funicolo, i su oi giri attorno al collo ed aglj arti d el fe to, l a ede dell 'inserzio11e place11 lar e; si sorprendono m ovi1n enti di suzio11e


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IL POLICLrNICO »

[.;\NNO

XL,

Nu~r .

33 J

fl eJ felo, Ja Yaria1Jilità del t10 a I leggiarne nto. i l rapido pa s ~ . ggio i1ello ston1 aco ed in le ti110 del 1iquid o a n1 n iolico. ln clue ca.s i i11 ct1i le iniezio11i e ra110 t ate e,·eO'llil e in lrnYaglio di parto, l a r adiogr afia d ella pl acent a, d o po I 'espulsione. ha n1e o i11 eYide n za I 'opacità clella rete Ya ale . il cl1e cti111 0 1ra ch e la o tan7.a irtiel lala pa ~ a nel sangue cl el - feto .

'"'e ques te ul tin1e ~ono in fOCl(l O se111plici ipotesi di lavoro, p er le qua li no11 h a quasi se11 o una ri,·endicazi on e, l 'O. tie n e invece a s tab ilire la pri orità italia n a ne i rigua rdi dei reperti obiettivi i tologi<'i. già int ere ~ an li di per sè e m erile, oli pertanto di for1nare oggetto cii ulteriori s lurli ch e periamo non manc h eranno ~ ln1 eno ora ... dopo il r icl1i a n1 0 si ra11iero . Il Segretario.

l'azione dell' estratto paratiroideo sul tasso glicemico nei soggetti normali e nei diabetici. . I )o LL. A. F EHRANNIN"I. -- L 'O. 11a stt1c1 i a lo in

2° Congresso Regionale della Sezione Venezia Euganea.

se ll e sogget ti i1ormali ed i11 due cli ab e lici l 'az io1te d ell 'c lral to di para tiroide ' tll la ~ so g Jice1n1co. Dej e t Le .. ogget li norn1ali in ei esso l1a e plica lo azione i1)oglice mizzanle; in t1n ol caso invece d ell 'ipogl ice n1ia i è aYu to ttn 111 odico rial zo d e l tas ~ o g lice1nico. \ e i d ue di al)e lic i l ' azio11e ipoglice c11izzante è s ta t a co La11l e.

Pseudo emottisi da sanguisuga in trachea. l)o lt. G. R1-~ o-}'n.\TTA SI. L 'O. illus tra t111 caso dj a11gui uga i11 trachea i11 un u on10 cli GO n n11i cl1e i111ulava una emolti i e di cui l 'i11fer 1110 n e ig11orava la presenza. E pone d elle con ' id e r azion i su i terreni. di sYilu1)1Jo cl egli anellidi e su i m et O(l 1 cl i es trazione.

Osseruazion i su di u n a reazione cr o1nati cn presenlata cla a.l cu n e u rine di l)r of. L. l\[ ugA10 .

-

ra.lli . IVol1 Il .

L'istologia della portio in gravidanla e il cancro. Prof . P. GA TF \ l\ lI . - Prende pun lo cl i partenza <la un l n,oro d i Hofbau er , co111par so n ell '.-tn1e1iclut J ou rn . f . Ob s. a . Gyn. clel luglio 1933, p er r iYend ir a rt a sè tesso la prin1a dimo trazione n ell e 111oclificazio11i a tipich e iperplastich e e metapl a ticl1c d ell e produzioni Yacu ola ri ch e l a g r aYidanza d c le r111in a sp es o n ell 'epitelio di rives lin1e11lo e 11ell 'el e1nen lo g hi a ndolare d el coll o ute rino, qt1uli on o ora 11uo ,·nn1ente descritle da Hofbauer. · L 'O. lucliò cie l t e 111odificazion i s is te11tatican1e11t c l'ino a l 1910 (Annali di Osl. e Gin.ec. ) ed alci.111e d elle f ig ure allora r iportate corrispondono perfe l ta rne n le ;i rr11 elle od ierne rli Hofba u er. L 'O. ine rì a11 cl1e nl cuni di d etti r e perti n ei suoi Elenie1tl i di gi 1i ecologia , pag . 247 , Ed. Pozzi, Roma, 192 . In egui lo, dopo i laYori di Lieve ch e ave' a tr a curalo il co11lributo ita]i a u o, l '0. fece ripren d er e lo tudio d al uo aiuto R evolte1la (Rivista ! tal. di Gi11ecologia , 1927 e 28) . Q ue Lo p er il l ato ist ogr afico. Dal l alo poi d elle p o ibili in terfer e11ze patogen e li ch e, l 'O. ricorda c h e g ià 11ella m onografia del 1910 egli faceYa coniderazioni n1olto analog h e a quell e od ierne di Jlo fbauer , prosp e t tando l a p ossibilità di Yedere <l ei r apporti fra g li stin1oli gravidici alla proliferazione a tipica d ella mucosa del collo ed il pre·d o111inio d elle multi pare 11ella localizzazione cervicale d e l cancro dell 't1tero. 'fale con cet to faceva poi ribadire d a llevol tella nel 1927, da De Candi a, 11e l 1930 (T_Ja Cii11ica Ostetrica), d a Cetroni n el 1932 (, \ Ili 1l cc. Pugliese di Sci enze, 1932, n. 6); lo riaffer1naYa egli tesso in una n o ta sulla predisp osizione al can cro d ell .utero n elle pluripa r e (La Cli 11icn Ostetrica, 1929) e di r ecente all'ultin10 C ~o11g re" o d el can cro (Roma, aprile 1933, V. in lJa Clini ca Os t etri ca, maggio 1933), a proposilo d ella l{elnzione del Sotti -ul1 e lesioni precan cero ~e.

Socletlt Italiana dl Pediatria. Presicle11le: Prof. G1No F'noNTALI.

La 5econ tla riu11ion e dei j)Cclia lri d ella ezione ' ' enezia Euganea h a coi11ci o co11 1a co111me1nor azio n e del 50 11 a11nivers ario d ell a fondazione della Catteclra ped ia trica di Pad ova ad opera rlel prof. Dante Cerve at o. Qu esta ca lletlr a, la prima del Reg110 in o rdine c ronologico, ve11ne fondata difa tti nel 1 2. L a conln1e111oralio11P h a a' t1lo p er ciò carattere tiffciale ecl è avvenuta 11ei locali dell 'Università alla pre e tlla d elle nt1lorità provinciali e cittarli 11e, d el l\llagnifico Ilet lore , del Presidente della 'oc ie l~t Ilal ia11:\ di Peclialria , cli nun1erosi rappresentanti d elle varie facol Là d r1I ' J\ I e neo padova110, nonch è <li nu1nero ·i p edi a tri co11, e11uti dalle tre ' ' e11ezie. P:.u ·l arono l l r ettor é prof. .\ :.\ 'J 1. il pre id ente rtella ocie là p r of. 1\. Lr.ARJA, il titolar e d ella Cattedra di cli11ica pcùialri ca <li PadoYa e president e clella sezion .? p r of . lì no ~T.\LJ, c he le11ne 1.ln ai11pio discor so. •

Considerazioni intorno all'intubazione . Dott. ANT0~1 0 BACCI CJi ETTI (Osp . d ' Is., Treviso). - .t\nalizzando i ca i di difterite laringea (506) ricover a ti 11el es en11io 1927-1932 all'ospedale d 'i solame 11to -lj l "revi o trova ch e ~ u 446 intubati n ess.uno fu clin1e ~ o co11 sintomi ili s te11osi laringea cronica ·ero r1d a ria ad intu1)azione: 11essuno rimase ca11ularcl . La (lurata del perio(lo di permanenza d el tubo i11 lari11ge j11 alcuni casi è s la ta su1)erjor c al 111ese, ciò n o no tante n essu n esito cica l rizjale i ebbe ad osservare com e consegu enza cli co ì l 11 n go periodo di intl.1bazione . ."" i u saro110 tulJi corti enuclea bili , senza lasciare il filo. Non i è 111a i ricor i alla trach eotomia secondaria prefe re11do qua11do i I bambino non ri~ ma11eva estuba lo, aumen lare g rad a tamente il calibro del tubo otlene11clo co5l . en1pre che dopo un periodo, più o n1eno lt1t1g·o, il piccolo rima11esse esturbato . Su 446 in tu bali di cui 38 sotto I 'anno, i ebber o 2 morli. Do ll. G lt:Lro Dk~Es (Lab . Prov . Ig ., P adova). Jl odificazioni del bacillo rlifl e1; co in rapport o cori l'immiinilù loca le. Prof. PAOLO J ACC UtA. (Osi). Orfani di g·u err a, Triest e) . Relaxalio diapli ragmatis destr a, co n movim en to p a r adosso da. probabiJle paralisi difter ica del frenico.

post·

Considerazioni su una epidemia di poliomielite ant. acuta a nord-est di Vicenza. Prof. EooARno OREFICE (Rep . Ped . Osp. Civ., , -irenza) . - L ·o. riferi ce su 12 casi osservati verso il finire d ella scor sa es tate (fine luglio, agosto, sett embre 1932). 1' u lti que Li casi provenivano da una zona d ella provincia di Viceuza situata a


[ ANNO XL. :'\ u~r. 33]

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SEZIONE PRATJ CA

nord-es t ciel Cap ol uog·o. I bambi11i colpili erano quasi Lulti olt..o i due a11ni di e tà; olo dt1e orpassavano tale limi le. Tre d e i ca i o serYati dall 'O. a u11.. ero t1n d ecor so rapicl a n1ente ino rlale, ri' e te rtd o la form a d ella parali. i a cend e11te acuta, tipo La11dry. Di fronte a rcu e · ti casi c h e co1npron1ettono co ì tragica1nen le la ,·i la cte i b a n1bini, noi c i tro' ian10 pres ochè <li ar1na li . "fal,olla il siero di conva lescenti i1011 si può trovare co11 la d esid er at a r apidità; il sie ro ~ettit viene invialo a r jchie la abbas tanza rap idam en te, n1a so110 rar i i ca i graYissimi c l1e vengo110 })Orlati a lla n o t ra o servazione n e i prin1issin1i g iorni . E anche quando que Le c irco lanze f a,·orevoli si ve rific l1ino, i ri ullali cl1e i otle11go110 ei a ta Je t erapia la c ia no alquanto i)erp le si. L 'O. n on vide m e11oman1en te influenzalo il proce o i11fi an11nat o rio ra1>icl a n1e nte a cencl ente fino a d are il qu uclro d e ll a pa ra li i bulbare. Furon o u ati a n c: l1e tutti gli altri mezzi lerepeutici quali l 'urotropina , le iniezio11i endo r achidee di adrenalina al n1ille i1no. ecc., n1a i ca i gr a' i , i111i " enn cro u g u a l111e1lte a m orle. I l r ep e rto i lologico confern1 ò le cl as ich e lcsicu1i n e ll a so ua11za g rig ia 1n1iclol1are e n e lle le1Jlon1ening i. I casi j) ÌÙ lie, ·i migliora' a n o o p er r egressione n a l urale, o coadiuva li dall a R6n lgent era1>ia ITl.ido ll ar e, che d à i ris u l lati n1ig liori qu ando ia J)recocem en te inlra1Jresa. L 'O. d e id er a entire d a i colleghi pre enti i risulla t i d ell a loro esperie11La ter ap e utica nei ca .. i gravi . FRo ''l"AL1 o serva con1e i ·a ffezione abbia un an<lainenlo c11d emico n ella provincia di P adova d a c u i affluì cono ancora numero i ca i alla Clinica p ediatrj ca. In ri po · La a 11 a domanda d el prof. O REFI CE c irca i mez1,;i ter apeutici da u ar i n e ll a n1a la ttia da Ileine e ~Iedin 1 '0. ha l 'i1npre ione c h e la progn osi d el caso singolo qua le si presenta alla prima osservazione 11011 venga sen i lJil m en le influ enzata dall 'u so d el siero di Petlit. Egli ritien e p er ò ch e j l si er o P e tti t quale si troYa in commer cio n on ia, co1ne qttello inizial m ente pro1)oslo dallo le so Petlit. u11 sier o pro· veniente da sci1nmie a 11lro1Jomorfe; 1na sia empl icem e n le un siero proveniente da cavalli, avend o egli le so osservalo n ei casi Lra llali un e a n t e1l1a d a siero c h e n o n avrebbe av uto ragione di vc rifjcar i qualora il iero clerivasse da cimmie antropomorfe. In tali ca i il siero del malato af. fet lo da 1na lattia da siero, a conlaLt..o con siero di ca\'allo pre enlava l a s p ecific a r eazione zonale del· l 'A coli . o erva cl1e 1n e ntre all 'inizio d ella diffu sione cl el s iero Pelli l , fornitogli da Jl 'O. s lesso, quest o er a ce rtamente d e l siero d i c in1mia, per notizie as un le in seguito può dire c h e I 'attuale siero Petlit messo in commer cio è cie l siero di cavallo. I ris \11 lati ottenuti con ques lo siero che al! 'inizio sembravano incoraggianti hanno delu so poi l 'aspe ttativa e l 'O. p u ò dire in base a ll 'osservazione p er sonale che tali r isu l tati sono all 'incirca gli st essi di qu elli che si otte ngono facendo u o di siero di cortvalescente o di siero di genitori dei piccoli malati. . \I.LARI.\

Sulla polmonite fibrinosa franca del lattante. Prof. ETTORE G10RGI (Osp. I nfan l. , Venezia) .

L 'O. riferisce su un ca o di polmonite crupal e in un bambino di 3 mesi , n el quale la diagnosi clinica ebbe conferma dalla diag11osi anatomo-patologica. A tale proposi lo ricorda , p er confutarle,

le affermazioni r ere n l is in1 e cl el l\iiarfan , il qua] e n el su J ultimo lra tt a lo (.Le ~laladie de premièr e enia n ce », n ega ca tegoricam e11te la e i lenza d ella polmonite franca n ella prin1a inJa11zia. Dal m ateriale ricava to n ell 'O p ed a le I11fa 11Li le (li Ven ezia, opra un Lo ta le di 1153 p e11umopa ti e acu t e, osservate in se lle anni, p o ter on o e . . er e annoverale 195 polmoni li frar1 ch e 1 i11 J)nm bini i1e i primi tre anni di vi La. I l r apporto tra polmoniti fra11che e bro11co-pol111oni Li era del 17 %. Nelle p o linonili fra11che si ebbero 1? decess i coll a mor tai i Ià d ell '8, 5 %. Secondo g li anni di vi La la }JO I n1 o ni le franca si è osservala nel primo anno in :34 b a n1bini con 5 dece s i (mortal ità d el 15,2 <to). i\e l "eco11do anno si ebbero 79 casi di p olmoni te fil>rino a con 10 deces i (11,5 %) ; nel ter zo an 11 0 i ca i di polmonite furono 82. Dagli espos ti d ali t atistici e cl alJ e osser,·azioni ana lom o p a lologicl1e ri ul la cl1e, pur non esendo f-re que n li ~ in1a, n el primo anno cli vi la la p o l1nonite fibril1 0 a si verifica non di rado anch e in cod e t a e tà, assl1n1e11do p erò una g r aYità 111aggior e ch e neg li a nn i st1ccessivi. L 'età più }J i ·co la o e r,-a la è di 3 .rn c j ; nel secondo e ter zo a11no cli e lù la m al attia è frequente ; 1'andamen Lo u11 p o ' 111en o b e ni g no 11el secondo anno, a u n1e n el terzo a11no quel decorso favorevoìe che si osserv a 11ella }) Uerizia . l La volo analotn ico oll r e c he r ep erti di polmo11ile fra n ca confernl nn li la di ag n osi clin ica, si hanno .. oYenle r eperli i c1unli ci i11segHa110 che alJba Lanza p es o polmoniti fibrinose non vc11gono diagnos ti cate p er c h è co111 1>l ic:a le e c101nj n a le dalla bronco·pol1noni le cata rra le.

Fenomeni nervosi nel corso delle afft zion i pol mo nari acute nel bambino. Pro f. G1ovANN1 CAnEnn11 (Cli11 . l)ed. P acl ova) . u 15 ca i di a ffezio11i a ctll e dell 'a1Jp ara lo repiralor io osservati n ell ' u ll i rn o bi~n11jo 116 eran o fo rme bronco-po1nlonari , 42 f'orn1e })Olmonari labari. i e lle for111 c bronco-p o ln lon ari co1npa rvero feno 1n e 11i nervo i (convu l ioni , feuo1neni 1neningei) n e l 2,5 %. u 4~ ca ~ i di polmonite l obare .. i ebbe in vece il 21 ,5 ~fo di fen o 1n cni nervosj cospicui . J~s i e r an o rappresenla li eia: t at o di jpereccita zio n e, e da egni n1 eni 11 gc i 1nolt o n1arcati e com 1Jar a di fenom e11 i co11' ul i' i . La puntu.r a .lon1ba re 111ise in evidenza un aumento tlella pressione in Lracr anica ch e p er i Lè in un caso oltre l a risolu zione d ej fa l li poln1onari m eu tre in un ca o i passò d a un liquo r norn1aJe ad un liquor con le car a tteri lic h e cli una 1neni11gile pneumococcica. E iste quindi uu a u ffinil à fra pne11mococcie mia e n1ening i . La i11aggior frequen za di f en on1 enj nervo. i in rapport o a lla local izzazione al la ctel processo p olmon ar e . e u1bra lega ta alla maggiore frequenza co11 cu .i tale localjzznzione si manifes ta rispe tto a lle al tre sedi. Prof . FEDERICO Bn NETTI (O ]). Civ. , Ve n ez ia) . 1

Due cas i di cornplicaiize brortco-polmon.ari eia int er ve rito chi r u r gic o su ll 'an ello di Wald eyer.

D isCLlS ione : CAnEoou, OnEFI CE, 1\LLARIA. Prof. PAOL O J ACCHIA (Osp . Orf. di Guerra, Tries le). - Guarigion e d i rn en;ngil e lo ri C<'n1pleli sint o1ni brrsilari in barnbina co n tub er co ìosi ghiandola.re e n efrite em orragi ca acllta . Pro f. GrovA~XI Z .\ XETT J (I ~ t. i1 . Pat. , Padova). 'p iroclietosi uniuer. ule in ban1bi1to er edo-lu etico.

l) isc u ion e :

Tnl.- FFI , ZANETTI.

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11,

POLICLINI CO n

Leishmaniosi cutanea. Prof. '[ \n10 TnuFFI · (Clin. Dermosif., Padova). - L ·o. hn p o tuto ludiare le modificazioni citolog ich e del paras ila i11 cl11e ca i in c ui fu i11ie tta lo end ovena del tartaro s libia to a do e altissi111a. I primi effe tti si 1nanifes ta110 sul macronucleo cl10 ~ i Yacuolizza e tende a scomparire; anche il pro lop lasn1a i riempie di vacuoli lasciando tt11a l)iccola cavità oYoidale limitata d alla memb r a11clla i1crife rica. Il 1nacronucleo il quale co11er' a i1e.ll e ])1'i1ne ore la forma a bastoncino si riduce acl ttna fer e tla puntiforme e scompare cosi con1e pure la 111cmbranella periferica. Anche l 'ele111ento cellular e ch e ingloba il parassita subisce l lll proces o i11voluliYo e clegencraliYo probabiln1c11 le p er l 1azio11c tossica d elle sos tanze che si libera110 dal corpo d el parassita morto.

Sulla terapia della stenosi congenita del piloro. Prof. G11'<0 Fno:NTALI (Clin. J:>e<l ., Padova). L "(). dopo il' er rapidamente espos ti Lre ca i di que la affezion e cl1e er a s tata diag n os licata esa lta111e11lc d a i pu11lo cli Yista cl inico o co11ferma la racliologica n1enlc, e clopo .aver m esso i11 evidenza l 'a11d a n1e11l o favorevole della cura 111edica cd il bt1nn esi lo d i ql1ella chirurg·ica con clude con l 'am111cLlcr c c l1c l 'affezio11e abbia una frequ e11za tl1aggiore (li quella cl1e si può rilevare dall e s LaLi, licl1c finora comp arse in Italia e s ulla i1ecesilt\ cli affinare la diagnostica n el ca1npo dei piccoli vo111ita lori abiluali p er dis tingt1ern e rapida111cn te qu elli in cui il vomito è dovuto ad un ostacol o anatomico e di passar e en za ecce so di perd ila di le111po alla cura chirurgica coll 'inlerve11to di ,\.e11cr Ran1st edt. Egli crede infatti ch e i casi i c1uali Yc11go110 a gu arigion e con la cura medica siar10 qt1clli itl cui delle due compo11cnti anaton1ir a e spaslic:t, pre,ale quella spa lica.

ri lcYa con piacere co111e si sia so ttoli11cala cla })a rle d el Fro11lali l a possibilità di j )Orr e u11a d iag110... i cl i s te110 ' i congenita d el piloro i 11 ha ·e a l sc111plice e amo clinico e i as·ocia all 'O. (; irca l "opporltfllilà ùell 'intervento c l\irurg ico. L) 1·;.L t1' ALA

G10Rc1 nffer11l a cli i1011 a ,·er il ' ufo i11ni occasio11e cli inviare forrnc di s tenosi congenita d cl piloro al cJ1irurgo ; poichè i casi di vo1nito al)ituale che egli 11 a a' uto i11odo di osservare furono p oluli cura r e col ~010 lratta1nento m edjco, sopra l ulto n1 edianle il trattan1en to dietelico con le pappe den se. ()f\EFrc 1~

ri tie ne an cl1e egli n1ollo r ara la slcn osi conge11i1a cie l pilJ rù ch e non h a aYulo in ai occa$ion c di rile,·are 11ella ... u a pra tica o~pedali era; (1ua11lo alla })a1oge11 esi dell 'affezione p en sa alla JlOssibi1il à cl i u11a l})e r trofia secondaria a sp asn10 pilorico. Prof. CE An E CA vrNA (Ist. d 'Odont., Bolog11a). ln<li cn zioni ad O/Je r are rielle / esstire labiali e po.ialin e congenit e.

L'indirizzo moderno della cura precoce delle deform ità. Prof. l:'n·\NCEsco D eL1T.\ LA \ O p. Civ. , Venezia). - (.,on1c dirigente di un reparto ort op edico e di <'l1ir urg ia in fnntile ::;i è sen1pre preoccupa to di larr a i 111edi ci ed ai suoi allieYi norme precise :--u 11 'C' là pi\1 propizia p erch è le tl1alformazioni com -

[ANNO

XL, NuM. 33}

patibili colla vita p o sano essere operate con successo. Vi sono i11alformazioni quali la spina bifida, la st enosi d el piloro, l 'imperforazione anale, il 111egacolon che hanno carattere di urgenza e con1e. ·tali debbono essere trattate. E qui I 'accordo è completo. ~e~ altre malforma~ioni si discute sull'epoca m1gl1ore, se durante 1 allattamento, se prima, se a di stanza di anni . Si possono fare alcune consid er azioni generali : 1) nelle prime 24 ore la resistenza del neo11a to è massima ; 2) tutte le operazioni di plas tica ossea o d elle parti molli riescono m eglio quanto più si è vicini alla nascita. La forza formativa è massin1 a 1Le]l 'embrione, minin1a nel vecchio; 3) col passare d el tempo le alterazioni delle parti deformate aumentano progressivamen1e, mentre alla correzione chirurgica precoce seguono m odificazioni dell 'organismo che possono ar rivare fino alla restitutio; 4) no11 Yi sono difficoltà lecniche maggiori quando si opera precocemente. Come conclusione si. deve operare più precocemente che sia possibile, quando non vi siano controindicazioni gen erali. Come esempio pratico porla la cura del piede lor to e della lussazione congenita. Un tempo si attendeva che il ba1nbino avesse r~g:giunto i 3 anni, ora si opera non appena p oss1b1le nel p . torto, non appena si fa la. diagno. i, n ella lussazione . Quanto più l a riduzione ~ precoce tanto migliori sono i risultati.

MozzErr1 MONTERU~frcr (Osp. Civ., Venezia). R.i lievi sulle peritoniti chirurigche della prima infanzia.

L'anestesia nel lattante. Dotl. FRA CEsco CABRAS (Osp. Civ., Venezia. Riferisce sui diversi tipi di anestesia usati nel1a Div. Chir. Infantile dell'Ospedale Civile di ' renezia : anestesia locale tutocainica, anestesia ge11erale eterea e cloroetilica, e deduce dalle osser ,·azioni fatte, che i bambini tollerano bene e senza inconvenienti tali tipi di anestesia, per cui ritiene si debba ad essi ricorrer e per evi tare ia il dolore ia quei riflessi generali che possono impedire o ostacolare il regolare decorso dell 1i11Ler vento chirurgico.

L'acetato di tallio come mezzo di depilazione nelle tigne. Prof. G1ovANN1 TRUFFI (Clin. Dermos., Paqova). L 'acetato di Lallio somministralo a dosi terapeutich e in quantitativi cioè ormai fissati tra i 7 e i 9 mmg. p er Kg. di peso d el bambino, determi11a ordinariamente una alopecia completa e temporanea del cuoio cap elluto. La somministrazio11e viene fatta per via orale in acqua zuccher ata a digiuno , 1enendo poi il bambino per tutta l a g iornata a dieta lattea o almeno a dieta leggera. Data la facilità di u so e l a quasi costanté azion e alopecjzzanle d el farmaco si comprende con1e · il tallio si a un m ezzo pratico per la terapi a del]e tigne, a portata di ogni medico e preferibile, specie n ei casi di diffusa epidemia, alla d epilazione con Rontgen. Bisogna però tener presente che il metallo è lo sico e ch e il li1nil e tra dose terapeutica e do .. e

-


~ -\.

No XL, Nul\t 33)

SEZIONE

1o sica è molto ristretto. Non bisognerà mai cioè oltrepassare le dosi sopra accennate se non si vogliono vedere comparire dolori articolari, vomito , dolori colici, diarrea, parestesie, inconvenienti ch e a volte compaiono anche malgrado ch e il dosaggio sia stato esatto. Presenta a dimostrazione di ciò un bambino il quale, avendo assunto 8 m gr . di tallio di peso, è depilato in modo perfetto sul cuoio capelluto, ma ha presentato sintomi dolorifici agli arti inferiori, più accentuati in corril)Ondenza delle articol azioni del ginocchio, tali dn provocare evidenti disturbi nella deambulazione. · E stato proposto in questi ultimi tempi (Buschke, 1928) come antidoto dell 'acetato di tallio, e quindi come m edicamento uti1izzabi1e nei ca i cli comparsa dei dis turbi, il tiosolfato di sodio. A 11oi questo farmaco non Jia dato particolari va11laggi. Il bambino presentato ha infatti ricevuto giornalmente p er 8 volle 10 cc. di soluzione al 10 % di iposolfito di sodio per via endovenosa, subito clopo l 'ingestione del tallio, e malgrado ciò la sintomatologia dolorifica e tossica si è egualmen te lllanifestata. Un altro dato da tenersi in considerazione è quello che la nascita dei peli dopo somministrazione dell'acetato di tallio è più precoce di quanto non lo sia dopo le applicazioni Rontgen, cosicchè il tempo a disposizione per le disinfezioni del cuoio capelluto è più breve, ecco la ragione per la quale si devono eliminare i peJi m anualmente appena la depilazione si mostra facile e indolora. In generale la caduta spontanea si verifica tra il 12° e 18° giorno. La possibilità di facile avulsione compare invece più precocemente, tanto è vero che già all '8°-10° giorno si possono provocare depilazioni complete. Il metodo misto raggi X + tallio, con il quale i utilizzano metà dosi dell'uno e dell'altro m ezzo depilatorio, è naturalmente assai meno pericoloso eliminando gli inconvenienti sia dei raggi che del tallio ; però a noi da un punto di vista terapeutico non ha dato risultati pari all 'u so del solo acetato di tallio, inquantochè l a possibilità di recidiva si è manifestata assai più facilmente . Prof. GAETANO 8ALv10L1 (Clin. Ped., ,Siena). Comportamento del latte di fronte a sostanze colo ranti e colloidi.

Dolt. GIACOMO

~o

Dott. GrovANN1

BoMBASSEI

(Clin. Ped., Padova). Influenza dei r . u . v . sulla vitamina C de l latte. -

(Osp. Civ. , Venezia).

Un caso di scorbuto infantile tardivo.

Dott.ssa MARTA

RAD1c1

(Clin. Ped., Padova). -

L i pogalattia nelle donne del basso Pol esine . 1

Risultati ed osservazioni sulla dieta di Gerson nell'età infantile. Dott. A. GoLIN e DoMENEGHIN1 (Clin. Ped., Padova). - L 'O. riferisce i favorevoli risultati conseguiti, dal punto di vista dell 'acccrescimento in peso e miglioramento delle condizioni generali, in 16 su 24 bambini specifici della 21\ infanzia trattati con la dieta di Gerson, opportunamente modificata. Riporta anch e i dati ottenuti da varie ricerche chimiche, come determinazione dei cloruri delle urine e determinazione della riserva alcalina, la

1309

PRATICA

quale in "tutti i soggetti è apparsa i1L lieve au1ne11to. Presenta ed illustra " arie grafiche, diapositiYe e tabelle. Prof. G. CAREoou e dott. F. RA SI (Clin . Ped . Padova). - L 'elimJinazione dei P. in ba11i bini sani e rachitici dopo somministrazione z)arent erale di 1

fJreparati organici di fosforo.

Dott. Rol\rEO DELLA G1usTINA (Clin. Ped., Pa<lova). - Compor tam ento della fosfatemia nell'oryanismo a digiuno sotto l'·influ enza de i r. u. v.

Prof. G. GAREonu e dott. R. CENTO (Clin . Ped., )ladova). - Compor tamento del tasso calce mico rtcl bambino normale, r achitico ed affetto da tetania sotto l ' influenza dei r . u . v. e dell'ergosterina irradiata.

Do tt. VALENTINO

A NGELINI

(Clin. Ped ., Padova). -

L ' urea, l 'ammoniaca e il pH urinario nelle atfe::ioni gastro-enteriche del lattante.

Costante ureo-secretoria nel bambino. Dott. A. GASPARINI (Clin. Ped. , Padova). - Di., 1nostrata l 'utilità che può presentar e ques la ricerca n el bambino, l 'O. prima di tutto si domancla se la formula della costante così come è stata tabilita d Ambard p er la ricerca n ell 'adulto, possa senza altro applicarsi nell 'età infantile, o non . ia meglio applicare la formula di Apert, modifi . cata appunto da questo autore nel sen so di po· lerla applicare nel bambino. Determinata la costante in una serie di bam bini con rene integro sia con la formula d 'Am · l)ard , sia con quella di Apert vide che i risultati o ttenuti con quest'ultima formula davano dei valori m eno plausibili di ·quelli ottenuti con la forrnula d 'Ambard, i quali corrispondevano a quelli ottenuti da quasi tutti gli autori n ell 'adulto normale. Nelle varie affezioni r enali del bambino poi leosservo ch e in quelle ch e s'accompagnano sioni glomerulari si otteneva sen1pre una costante superiore alla norma ; invece in quelle prevalentem ente tubulari la costante si scostava poco o nulla dalla norma. In base ai risultati ottenuti conclude che la determinazione \della costain te ureo-secr etoria nel bambino mediante la formula d 'Ambard è regolata dalle stesse leggi che valgono per l'adulto e nelle affezioni renali essa si è dimostrata una buona prova per riconoscere quelle for-me in cui i ha una partecipazion e del glomerulo anche di car sa entità; infine poi h a giudicato questa ricerca un buon indice dell 'attività ureo secretoria ch e con cordemente con le al tre manifestazioni cliniche può essere di guida per stabilire il successivo evolversi di un 'affezione renale. 1

a

Dott. DoMENrco BO'ITACIN .(Osp. Civ., Venezia). -

Ortostatismo e nefrite cr onica.

Dott. RonoLFo BASSEl1:'I (Osp. Civ., Venezia). Un caso di emoglobinuria parossistica a /rigore.

Dott.ssa LursA PANAIOTTI (Clin . Ped ., Padova). -

Glicemia e glicorachia.

Dott. ssa MAFALDA PAVIA (Osp . Aless., Verona). Prime ricerche ebreo italiano.

antropometrich e

Discu ssione: TRIVELLATO, SAr.v10L1.

sul

bambino


1310

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla febbre ondulante. , 11lJa febbre ondulante c'è di cus io11 e al la Sezione Medica ca e di Medicina ociale d ella of Medecine di Londra il 24

tata un'ampia Epidemi ologiRoyal Societ y gennaio 1933

(Prooeed"tngs of t}ie Royal Soc . of Medioine,

giugno 1933) dopo una relazione di Sir Weldon Dalrynyle-ChampFey. Egli ha osservato ch e ]a febbre ondulante ha un ' entità clinica ch e ne permette la diagnosi. l,luesta però non può e sere certa ch e coi metodi d'indagine di lahoratori o. La febJ)re ondulante è sparsa in tutto il mondo e non è nemmeno sicuro che la sua origine ia stata n el Mediterraneo. Per quanto riguarda l 'Inghilterra e il GalJ es l 'O. può riferire di 115 casi, che si ono avuti ovunque senza speciali predilezioni i)er alcune regioni. Essi riguardano 73 uomini e 38' donne. La n1alattia è r ara nella prima decade d ',età, più freqt1ente fra 50 e 60 anni. Solo nell '8 % d ei casi si trattava di faltori o di addetti alle fattorie, il che è in contrasto co11 osser,'azioni di altri. essun ca o ri guardava veterinari e macellai. P erò l' e ame del sangue di 98 veterinari dava agglutinazione po i tiva per Br. abortus in 15 su 63 che avevano aVl1to contatto con animali malati e in 1 su 35 ch e non ave,r.ano avuto questo contatto. L ' infezione può d erivare oltre ch e dal latte anch e da con c in1azione di terreni con letame derivante da ca1)r e infette. Così in un , epidemia d escritta in 'F rancia dal Lafenetre. Nei 115 casi in questione ci furono 4 morti e 1113 settiman·e di febbre. Walke r Hall ha trovato una forte percentuale di campioni di latte anche pastorizzato con tenente agglutinine per Br. aborlus , n1a in nes un caso l 'iniezione nelle cavie mi e in evidenza le brucelle. inclair ~Iiller h a curato sei casi di febbre ondulante collo sh ock proteinico (m ediante vaccino paratifico) ed ha avuto buoni risultati, mentre non ha avuto buoni risultali Zakin. rel 1930 Home, a Rostof, curò con buoni ri u Jtati a lc uni malati con irradiazioni Roentge11 della milza. Più r ecentemente, ne] 1933, un caso di febbre onclt1lante fu curato col mercurocromo . Secondo Manson-Bahr il limite minimo del ta o di agglutinazione sufficiente alla diagnosi è di. 1 :80 e di quest 'opini one è a11che C. S. v\rit on . Morley-'Fletcl1er sostiene la n ecessità di cercar e si tematicamente l 'agglutinazione per la meliten e ogni vol ta che si cer ca per il tifo e i ))aratifi . Geo ffrey Evans richian1a l 'a ttenzione sui caR. LusENA. si licYi.

331

Clinica della malattia di Weil. A. Bergwall (Deut. Mediz. Woc11enschr. > 11. 10, 1933), osserva cl1e, oltre a l d ecorso tipico della febbre, i sintomi principali della malattia di W eil son o i dolori ai polpacci , l 'albuminuria ed en1aturia, e 1'ittero che sopravviene ver so la fine d ella prima settimana . I sintomi corrispondono agli orga11i n ei quali si annida la spirocheta: mu coli . reni e fegato. L ' A. d escrive un caso in un uomo di 25 anni, in cui l 'ittero è comparso a l 7° g iorno di inalattia. Il fegato era ing r ossato; la fun zion e epatica poco compromessa: prova d el galattosio normale nlai feci acolich e. La partecipazione del rene al processo morboso si manifestò con la comparsa di albu1ninuria, cilindruria ed ematuria· la pressione de l sangue. il ricambio idrico e l ' azoto r esiduo nel sangue i mantennero i11, ece sempre norn1ali. Il grado di lesione renale ha in1portanza prognostica : i casi ad esito l etale per lo più socco1nbono all 'uremia. La diagnosi venne assicurata nel caso osservato , con la inoculazione di urina a lla cavia: comparsa di ittero e dimostrazion e delle spirochete itterogene nel fegato d ell 'animale. Cura sintomatica: dieta riceà di idrati di carbonio , po,rera di album ina e di grassi ; iniezioni di g lucosio-insulina. P oLLITZER. 1

Difterite maligna tardiva. La sindrome del einquan· t e imo giorno. H. Grenet e J. Mezard (Soc. Méd. H opitaux, Paris, 16 giu gno 1933) richiamano 1'attenz: cne sulla difterite maligna tardiva, ch e si può manifestar·e quando il malato è già in conva]escenza, verso il 35°-40° giorno ed anche più tardi. Si tratta di un nuovo attacco d ell'intossicazion e difterica, in cui possono disting uersi due ordini di sinton1 i: le paralisi (del velo pendolo , d ell 'accomodazione, d egli arti inferiori, d ell 'addome, del tronco , della nuca), ma soprattutto i segni di alta gravità di ordine generale: il pallore, l 'astenia , la febbre , per lo più non elevata e particolarmente i disturbi cardiova colari. Incostante la dispnea; vi sono talora vomiti, altre ,~o lte d ell 'ango .. c ia precordiale; frequente l 'albuminuria e quasi costante l'oliguria. Vi sono talora d elle forn1e fruste, in ct1i i segni d 'intossicazio11e si li111itano a , romiti, ad un leggero pallore , ad un rialzo non forte dì temperatura , ad ipotensio11e transitoria. Segni che, però, debbono ugual1nente richiamare la at tenzione per il pericolo di morte improvvisa. Paralisi e segni generali sembrano indipendenti. Qualche volta, i segni compaiono soltanto verso il 50° g iorn o , sia netti, sia in forma frusta. In un caso degli AA., un bambino di 4 anni e mezzo, affetto da angina grave, è curato con 560 eme. di sier o. Si ristabilisce


[ANNO ÀL, 1\

~r.

3aJ

SEZIONE PRATI CA

pro11 ta111e11Le, soll a11to 'er . . o iJ 3 " g ior oo, si 11ola110 tracce di albun1ina 11elle urine· buo110 s tato gen erale. I111provYi ~a111 en l e, a l 50 11 giorno , 'i0Je11Li accessi di t os ·e, -e11za fa l ti 1)011110nar i; pol o a 176 , con (jua lch e irregolarità, ~1bol i z i o11e cl ei riflessi rotulei. 11ole,·ole abba ::,.an1e11lo d ella pressione sa11 - t1ig11a. Al 52° g io111 0, lt1o rtc i111provy jsa . La I11J;~ io11 c cll ~ ri::-ul la clalle o ~ servaz i o11 i ùegli 1\ 1\ . è essenzial111enle c1l1e ~ta ch e ·i p uò a,-er c u11a sindro111c ciift crica rnalig n a tardiva e cl1e passato il 3 11° o ineglio il 52° giorn o, il difteri co IJ UÒ co11:"'iderar . . i . come completame11te salvato dagli accide11 Li gravi d 'Ìntossicazio11e. Le para li si. ~e csi~tono ; eguono il loro corso . I11 l± casi di difter ite i11alig11a, osservati in 3 an ni , g li _.\:\ . l1an110 og..,er,·ato: in 10 casi , .. egni gravi dopo il 40° g iorno e g uarig ione \t·r o il 50°-52°. In 10, comparsa dei fenomeni Ira il 45 6 ed il 50° (, 0111iti tardivi, febbre leggera , albur11inuri a. con segni di debolezza cardiaca). In 9, si è avuta la guarigione verso il 40° giorno. In 3 n1orte tardiva al 47°, 48°, 52° giorno. ~ 111a lagevole IJrec isar c la natura di q uesti accidenti tardiYi , ch e non trovano rispondenza in perLurbamenti d elle fl1nzioni organiche rilevabili con metodi di laboratorio; forse una certa in1 portanza ,.a a ttribuita a ll 'azotemia. Xessuna indicazione ,·iene data nè da llo studio clella tossic ità d el germe, n è dalla delern1 inazione d ell 'an tiloss in a i1el .. angue degli individui affetti . fil.

1311

lo si11e: è un siero an li1 o ' ~ i co ecl a11 tii11 fettivo. Se Ile iniettano da 30 a 150 cn1c. per via endomuscolare od endovenosa secondo i ·età d el 111alato e la gravità del caso. l ei ca i gravi ch e i presen tano tardivamerite a ll 'osserYazione, si tc11 ter à ugualment e col siero , r l1e })erò ùarà scarsi ri ... ultati. u o1t re 3·000 casi o serva li all "Ospedal e di Trie ' te in 10 an11i, l'A . ha avuto una mortalità ])er scarlattina d el 10 % anterior111onte all 'u so del siero su nominato e del 2 ~~ d o1')0. · Per le complicazioni bro11co-poln1onari oliLich e e n efritich e. s i u serà la terapia sinton1al ica ; per le angine fortemente i1ecrotich e, l '..t-\ . consig lia le iniezioni (una o due) di arse110benzoli alla d ose di cg. 10-15 e nell e complicazio11i o-}1iandolari la proteinoterapia alla close di 2-5 eme . Giu .~ tamente l 'A., confortato dalla sua larga e ~ perienza, è contrario a tenere 111olto a lungo i11 lett o il malato, alimentandolo con dieta car .. a a base preva lentemente di latte . T ale .. ist en1a va seguito n ei primi o-ior11 i quando il malato è febbricitante ma, appena sfebbrato, lo si farà alzare aun1entando lJrogrcs ivan1e11te la diet a t enend o conto d elle condizioni generali e dell 'esame delle urine. 111 pochi giorni , va rÌJ)Ortato a lla dieta normale e11za nessuna. esclusione , anzi con iperalimentazione.

fil. Ba tteriofagoterapio. Pocl1e delle prime speranze del la batteriofaao terapia ono s tate reali zzate. '"'i è visto cl1e qt1H lr l1 e ri . u llaio .. i p uò a' e re dando il batteriofa go per ,-ia end o, 1enosa. Però quello ch e i di ce cc ba tt eriofago » è spes o i1iù cl1e una e111p lice so p en sio11e di batteri ofago; difatti co11tie11e anche peptone del brodo di c ultura e p rotein e batteriche liberate n el procc .. o d i lisi. Si Lratta quin di di un super vaccino contene 11te tutti i cos tituenti chimici d ei batteri . P er que~to Larkum (J. Lab. and Clin. J1ed., april e 1932 e '1 h e ./oi1rn, of the Americ . .~1 edic. Assoc., 6 maggio 1933) con sig lia di o tituire i coml1ni vacc ini con colture d i batteri lisizzati. R. LusENA. 1

~maturia

malarica. ~Ien tre l 'e111oalobinuria è r e]ativamer1te frequente nell a i11alaria, rara è l 'en1aturia. W. H. Pott (Th e C/1iriese Al ediic. Journ., aprile 1933) descrive u11 raso di emaLuria in un giovane di 32 anni, in cui l 'esam e del sangue ~ p ositivo per la terzana e nelle ct1i feci si trovarono uo, a di ascaridi e di ancl1i] ostoma. L 'ematuria .. comparve in 4 g ior11 i colla so1nministrazion e di chinino e i)la inochi11a. (Non fu fatta un'indagine radiogìafica e l'A. 1

rion 1dimostra in, n1 odo sicuro l'origine malari ca di questa ematuria. - _-. d . R. ) .

R. Lu

E A.

La terapia della carlattina. ~ella n1aggior l)l"l r le d ei casi di car lattina , la migli or cosa è cli lasciar e operare Ja 11atura che rapidan1e11te pro,rvede . Diver san1 ent e var1no ]e cose T1ei casi gravi , che s i pre entano co11 f·ebbte alta, vo1nito, esantema 111olto acceso , inton1 i 11ervo i ed ipocardia . In questi, come pur quando si tratta di pazienti d ebilitati , E. Lizier (La Pediatria , 1 luglio 1933) consi glia l 'u so d el siero an tiscarla ttinoso di Dick , ch e si ottiene, come è noto immunizzando d ei cavalli con gli str eptococch i en1olitici della carlattina e le loro

1

SEMEIO'flCA. Valore clinico della prova del rosa bengala per la determinazione della capacità funzionale totale del fegato. M. V. Rudha Krishua Rao (The lndian Journ. oj Medic. R esearch ., apri]e 1933) l1a eseguito la proYa del rosa b enga la in un gruppo di 111alati di cirrosi epatica con ascite e d 11a trovato co tantement e ritenzione del col ore n el san gue ~e11 za aumento della bilirubinemia. Questo di}')ende da più cause : dal din1inui to afflu so cli angt1e attraverso il fegato cirrotico. daJle alterazioni strutturali del lobulo epatico e dalla degenerazio'Je delle cellule del fega to.


\

1312

C< I L

R itenzione de] color e fu trovata anche 11c i casi di insufficienza cardiaca con· congestione passiva del fegato di lunga durata , però la ritenzione è scarsissima e p er lo più raggiunge il limite massin10 della riten zione n ormale, tanto c he: seco11do l 'A. , la prova d el rosa b en gala può e sere utile nella diagnosi differenziale dell 'acite da scompen so cardiaco . Come nell'ascite da scompen o cardiaco si comporta il· rosa b engala ne lla nefrite e nella p eritonite tubercolare. L 'ittero e l 'avitaminosi provocano pure moderata ritenzione del colore mentre n otevole ritenzione i h a n el can cro primitivo o metastatico del fegato. Nell 'an chilostomiasi fu pure o servata ritenzione del rosa b en gala. Questa prova, se h a grande valore diagno~ lico, n o n ne h a molta dal lato prognostico.

R. I ,usENA.

N oT E DI T E cN I

[ANNO XL, Nutt1. 33]

POLTCLINICO >1

c A.

Il conteggio delle piastrine. Si pratica secondo Gutstein (M ed . J(linik e 1/ orgagrti, 29 genn. 1933) n el modo segu·e nte: Prelevare il sangue dalla vena cubitale, diluendolo con solu zione di citrato rli sodio al 3,5 %, nelle proporzioni di 4 a 1. Agitare ed .aspirare n ella pipetta contaglobuli fino al seo-no 1, diluendo poi fino a 101 con la soluzione: ·Nilblau 2 BX g. 0,05; Solfato di mag nesio gr. 7; Acqua distillata g. 100. !Filtrare prima clell 'uso. Agitare e, dopo 5 minuti m ettere il liquido i1ella camera di conta. Osservare con oculare 4 ed obbiettivo D (o 6). Emazie n on n1odificate; leucociti tutti blu • ~enza possibilità di distinguere il nucleo dal protoplasma; le piastrine appaiono com e piccoli corpuscoli rotondi od ovali blu chiaro o 11ettamente blu. Vanno contate soltanto dopo i>-1 0 minuti ; nel frattempo si possono contare ]e emazie. Conteggio di 25 quadrati grandi (n ella ca1nera di Burker), moltiplicando il risultato per 5 / 4 (poich è la diluizione è stata di 4 a 1). ~ assolutamente n ecessaria la più scrupolosa pulizia della camera di conta. L 'u so della citratazione del sangue impedisce l 'aggrupparsi delle piastrine e rende cosi agefil. vole la conta.

MEDICINA SCIENTIFICA. Dimostrazione di una sostanza antitiroidea, esistente nel sangue e nei tessuti. K. J . Anselmino e F. Hoffn1ann (Klin. l Voch., 11. 3, 1933) r icordano come già da varii autori sia stata sostenuta l 'ipotesi che nei tessuti e nel sang ue dell 'organismo normale si trovi una sostanza capace di agire in senso perfettamente .antagonistico all'ormon e tiroideo. Ora , a questi autori, b riuscito di isolare, dal

sangue e dai varii organi, dell'animale e dell 1uomo, una sostanza la cui azione antitiroidea ~ facilmente di1nostrata dall'influenza depressiva che esercita sul metabolismo basale. Questa sostan·za è particolarmente abbondante ~~l ~a.ngue del feto, .di1ninuisce in quello dell 1nd1v1duo adulto e s1 fa scarsissima nelle ~ari1e forme di ipertiroosi e nella gravidanza. La possibilità di isolare e di titolare codesta sostanza apre naturalmente nuove vedute alla terapia dei distiroidismi. V. SERl1A.

L'efficacia dello stimolo istau1inico s11lla secrezio· ne gastrica. J. de Jong (Klin. Woclienscihrift, 27 maggio 1933) ha n otato che in un caso di cosidetta cc achilia assoluta », la quantità di acidi liberi e di acidità totale era trascurabile dopo I 'iniezione di l mg-. di istamina s~o-uita all'ingestione di 300 gr. di thè; il massimo di essi invece fu ragg·iunto 5 ore dopo un pasto di prova, importando rispettivamente _10 e 43; tali valori si accentuavano ben poco dopo l'i1 niezione di istamina. L A. ha voluto confrontare l'effetto eccito-secretorio dell 'istamina e del pasto di prova in altri tre casi ed ha potuto vedere che l'azione di quest'ultimo era sempre di gran lunga superiore. È bensì vero che l'osservazione di quattro casi non autorizza alla formulazione di conclusioni generali; però i casi riportati dimostrano in modo eloquente ch e l'assenza di reazione gastrica all'istamina non è sufficiente per affermare l'esistenza di cc achilia assoluta ». Va notato che in tutti i casi la reazione gen erale all'istamina era piuttosto intensa . S. l\{JNZ. Ricerche sulle sostanze attive della curcuma e il loro influsso sulla funzione del fegato e delle vie biliari. H. Kalk e K. Nisse11 (Deut. M ed. Woch., n. 4±, 28 ottobre 1932), ha nno intrapreso ricerche sulla sostanza attiva della curcun1a donrestic.a, proviamdo varie frazioni, contenenti in parte l 'estratto totale, in parte i soli oli i eter ei, e in parte i soli componenti idrosolubili ·deilla droga. Si è in tal modo confermata la isua già co1101s ciuta e straordinariamente energica azione coleretica, dimostrandola sia· negli animali da laboratorio , sia nell ' uomo, per mezzo delLa sonda duodepale. Tale azione è poi apparsa legata non solo all'olio etereo, ma, in maniera anche più netta, alle porzioni idrosolubili. Per I 'impiego terapeutico pratico dei preparati di curcuma ne consegue dunque che posson·o essere bene utilizzati anche quelli contenenti l'estratto g lobale della droga. In commercio trovansi già dei pre parati si-


.. [ANNO XL, NUl\1. 33]

1313

EZIONE PRATICA

mili, i quali si sono dimostrati clinican1ente attivi nell 'itlero catarrale e nelle colecistopatie.

M. F..\BERI• Rilievi clinici e ricerche s1Ll ricambio organico nella pondilo i ri1on1elicn. ello stato di incertezza e, sotto molti a jp e tli , di o curità in ·Cui tuttora ci trovia1no nei rig uard i della oonoscenza etiologica e })atogenetica della spondilosi rizomelica , indubbiamente il renderne noti nuovi casi , accurata111e11te s tudiati, può portare ad lln progresso, nella penetr.azione degli imporla·n ti i)roblemi an cora in oluti, chei concernono questa malattia. P er tale ragione L. Cro ... etti (L'OszJedale lllaggiore, luglio 1932) ne pubblica due casi, i11 due uo111i.ni di 37 anni, che pre- entano alcune peculiarità, cl1e egli illus tra .ampiamente, richiama ndo in modo speciale l 'attenzione u aJc11ne n1odificazioni del ricambio d ei carboidrati , stil tasso calcemico. secon do I' . lesso relativamente alto, su alcune not e d el q undro ematico e su un aumento della ve locilà di sedimentazione degli eritrociti. Le n1 ocli fi cazion i os erva te, perchè loro si possa a ttrib u i re un signi[i ca lo nel complesso quadro morbo o, dovranno evidentemente (secondo I ' i-\ . te .. o) essere co nfe rn1ate su una più nun1er o a ca ... istica. ~1 . C: QPPO. 1

POST A DEGLI ABBONATI. Trasmis. ibilità dei postumi dell'encefalite letargica. - Al dott. G. i\-1. , SaYona: sono stati pubblicati studì su lla trasmissibilità dei postumi della en ce falit e letar. g1ca. In lin ea teorica una tale possibilità si clovrebbe escludere. I postumi post-encefalitici sono in r elazion e a le ioni r.esidue di processi infet t ivi spenti. Esclusa la trasmissione della infezion e originaria, è a ritenere che non possa verificar si la er editarietà di fatti anatomo-patologici consolidati. È noto come sia estremamente difficile la trasmissione dei caratteri acquisiti. Le analogie conferm erebbero una tale 'eduta. Gli individui affetti da postun1i di poliomielite non trasmettono alla prole le parali i di cui . offrono, e neppure una tendenza a contrarre la poliomielite Nè sono applicabili all'argomento in quistione alcuni dati sperimentali. Gli anin1ali con gravi lesioni traumatiche della cor·t eccia cerebrale possono trasmettere alla prole una tendenza epilettogena. Ma questi dati non hanno trovato riscontro, per lo meno sicuro, n ell a clinica. D'altra parte i postumi dell'encefalite letargica i11l er e ano il sistema extrapiramidale e solo eccezionalmente la cortecci::t. 1'011

DR.i\.GOTTI.

VARIA~ I pericoli dei bagni di ole.

11 modo inconsiderato con c ui molta gente, nella stagione estiva, si espone all'azione dei raggi solari specialmente al mare p11ò essere causa di disturbi vari che ogni medico ha facilmente occasione d'osservare : oltre alle lesioni cuta riee, di cui la guarigione può protrarsi a lungo, si hanno anche dj sturbi generali, particolarmente stati febbrili anche violenti ed, in qualche caso, è possibile il r isveg lio di processi tubercolari sopiti . Un ca o con sequele abbastanza gravi è citato da A. Urquhart (British 1n ed. Journ., 22 luglio 1933) di un g iovane di 21 anni , robusto che aveva passato una giornata ~l ~are , ~ulle coste del GaJles, con temperatura di circa 40°, alternando i bagni di mare con quelli di sole a cui si era esposto del tutto nudo. Individuo di pelle bruna e di agevole pigni.entazione, durante la stagione non aveva avuto possibilità di esporsi ancora al sole; in quella g iornata, si era, come al solito, unta Ja pelle con olio di oliva. 11 giorno dopo, presentava due imn1e11se vesciche, I 'una posteriormente, da)! 'angolo de,lla scapola alle natiche, l 'altra anteriormente dal capezzolo alla metà di una lin ea fra l'ombelico e la sinfisi pubica. Il re to della pelle era acutamente eritematoso, con -delle piccole vesciche, qua e là. Condizioni genera li buone, temperatura a 37°, 1. Il g iorno seguente, le condizioni peggiorarono: temperatura a forti o cillazioni , inquietudine ed incoer enza . Al sesto giorno. ematemesi e segni evidenti di etticem ia. AI d ecimo g iorno , si m,anifestò un asce&so alla n a ti ca destra da stafilococchi. In seguito, Je condizioni andarono lentamente mi crliorando fino alla guarigione ch e si ebbe dopo un altro mese. Come cura, l'A. adottò le pol·verizzazion i di una soluzione di acido tanilico e la cura generale della setticemia. Nel caso in esame, è da rilevare l'assenza di ogni fenomeno di un vero colpo di sole. P er quanto riguarda l'ematemesi, è da ricordarsi che essa è stata osservata in casi di u stionj estese, per assorbimento di prodotti settici derivante dall'estesa distruzione dei tessuti. La profilassi è ovvia: rifuggire da~le pazzie di e porsi al sol e senza criterio . L'unaersi con olio di oliva (nelle nostre spiagge si usa quello di cocco, che non ha nessuna azione specifica) r itarda la comparsa di eritem.a e rende la su ccessiva desquamazione meno forto, ma ha effi cacia limitata per la prevenzione di lesioni n egli strati più p,r ofondi della pelle . .L' A. consiglia di spalmarsi la peJle con lanolina a cui si sia aggiunto un colore che dia Ja tinta del mogano ·e di prendere 3 volte .al giorno, per 2-3 g iorni, 10-15 centigrammi di bicloridrato di chinina, metodo che permette una protezione relativa. fil.


1314

«

JL

POLICLINICO »

(ANNO XL, NuM. 33]

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZION E SANITARIA. Consiglio Superiore di Sanità. .

e riunire in tes to unico le disposizioni di legge emanate in n1ateria sanitaria, con facoltà di modificarle e di integr a rle, anche in relazione al 11uovo ordinamento amministrativo delle Provincie e dei Comu11i ed alle disposizioni del nuovo Codice pe11ale.

Presso il Ministero dell 'Interno si è riunito, n ei g iorni 27-29 luglio, in sessione generale, il Consiglio superiore di sanità, recentem ente ricostituito pel triennio· lg33-1935, sotto la presidenza • d ell 'Accademico prof. .De Blasi e del vice presiCONCORSI. . d e n le prof. Frugoni. Ha assistito al1o svolgimento dei lavori il SottoP OSTI VACANTI. segretario all'Interno, on. Buffarini, al quale i] ALAGNA (Pavia) . - 1Scad. 31 ag.; L . 10.000 e 5 pre irlen le prof. De Blasi ha rivolto preghier a di quadrienni dee., oltre L. 300 a111bulat., c.-v.; rirendersi i11Lerprele presso il Capo d el Governo e duz. 12 %; età lim . 40 a.; tassa L . 50. Duce del Fascismo dei sentimenti di devozione e di riconoscenza dell 'intero Consiglio per l 'efficace B &~EVE'.'fTO . Amministrazion.e Prov inciale del Sanimpulso d ato, a ttraverso il suo personale appasnio. -.- ~er titoli. Posto di Direttore del Brefotrosion ato interessamento, allo studio e all'attuazione fio Provinciale, scadenza 30 ottobre 1933, ore 12. d elle provvidenze dirette a tutelare e ad assicurare Periodo prova anni 2 con disdetta 3 mesi prima. la salute pubblica. Stipendio annuo L. 6.000 al lordo ritenute di legI lavori del Con siglio si sono inizia ti con la ge e riduzione 12 ~{, . Età minima anni 21, masrelazione dcl direttore generale della Sanità pubsima 35, salvo eccezioni legge. Don1anda stesa su blica, g r. uff. Basile, s ulle condizioni sanitarie carta bollo L. 3; d ovr à essere corredata, oltre pred el Paese, sui provvedimenti adottati nel 1932 scritti documenti rito d ai segu enti : a) diploma in e su quelli in preparazione. 0riginale o copia n o taril e di Laurea in 1nedicina La Relazione, che sarà prossimamente resa pube chirurgia rilascia la da una delle Università del blica, h a dato luogo ad una inJportante discu sRegno: coloro ch e abbiano con seguita laurea po~ s ion e intorno alle condizioni sanitarie d el Regno, steriormente 31 dice1nbre 1924 o , posteriormente sulle is tituzioni d'assistenza e profilassi ch e il F a31 dicembre 1925, dovra1tno presentare certificato scism o va sviluppando con criteri organici, nonrl 'aver superato esame Stato per abilitazione proc·h è su altri importantissimi oggetti. fessionale; b) diplo1na specialista in pediatria opSono s tati, così, esaminati: l 'organizzazione delpure riconos~imento di t a le qt1alilà a norma R. D. la lotta contro l 'infezione tifoidea, ch e si è rico29 agosto 1929, n. 1823; c ) certificato iscrizione nosciuta ormai quasi debellata n elle città, 1na Ordine l\1edici anno in cor so: d) tessera ·o certifiric11ied c: a n cora una larga serie di misure nelle . cato iscrizione, anno in corso, al P . ti. F. rilacampagn e; un vasto piano di difesa sanit ari a consciato Federazione Fasci Combattin1ento domicilio tro la malaria, anche in vista dell 'addensamento concorrente; e) quie tanza Cassier e Provin ciale ili mano d 'opera per le bonifich e; alcune impor(Banca Sannitica) L. 50 tassa con cor so. Certificato tanti, questioni relative all'organizzazione antituod estratto nascita, certificato pen ale generale e b ercolarP-, ch e il Governo cura con speciale intecit tadinanza dovranno essere rli data non anteresse e con crescente su ccesso, e in cui si è rileriore a quella del presente avvjso. Co11correnti vata la necessità di sviluppare l 'assicurazione coni1otranno esibire tutti quei documenti utili c~ i cui tro Ja tuber colosi; l 'organizzazione della lotta con- ·son o in possesso agli effetti graduatoria (pubb litro I 'infezione cl~ .:;feb~re I!lediter·r anea, per cui cazioni, ntonografie, certificati serviz.i prestali , sono in corso ricer'ch~e ed accertamenti presso tutti ecc. ). Assunzione servizio entro 30 giorni data i servi zi sanitari -de1la periferia. partecipazione non1ina sotto pena decac.l ertza . . N~l lavori si sono conclusi con la formulazione di 1ninato h a obbligo re idenza De n eYen Lo. ( JiJ ar1direttive di massima sui singoli problemi trattati. n1enti alla Segreteria Generale Amministrazio~c Son o stati esaminati, inoltre, numer osi affari ProYinciale. BeneYento, 1° agosto 193J. r elativi a ricor si disciplinari, acque minerali e CARIFE (Avellino) . Scad. 31 ag.; L. 6500 e 4 stabilimenti termali, penstoni privilegia te e doquinquenni d ee.; riduz . 12 %; e tà lim. 35-45 a.; mande per privative industriali interessanti l 'igiet assa L. 50. r1e e la sani là pubblica. Al termine dei lavori, il Sottosegretario all 'InCASTELl\IORRO~E (Napo li). Proroga al 31 agosto; L. 9500 lorde del 12 %, 3 quadrienni dee.; età lim. t erno h a espresso la sua viva soddisfazione per la elevata discu ssione, cui hanno dato luogo gli ar40 a.; doc. a 3 m esi; accettaz. entro 10 gg. gom en Li trattati , e per l 'alto spirito ch e fa. d el F oRl\lELLo (R oma) . - Scad. 30 sett. ; L. 10.500 e Con siglio Superiore di sanità un idoneo efficace 5 quadrienni d ee., L . 804 uff. san ., L. 2112 c. -v., strumento, d el quale il Duce e il Regime posL. 1672 arm. farm. , adrl izionale L. 3 oltre i 1000 son o valersi appieno n ell 'opera i11defessa ch e vanpov.; riduz . 12 %; età lim . 35 a. ; tassa L. 50, 10. no svolgendo a tutela della sanità fisica e morale J oLANDA DI SAVOJA (Ferrara). - Al 20 agosto, ore d ella stirpe. 18; 2a condotta ; L . 9500 e 5 quadrienni d ee., oltre Per il nuovo Testo Unico delle leggi sanitarie. assegno L . 3000, trasp . L. 1200, riduz. 12 %; età limite 35 a.; tassa L. 50; ò oc. a 3 mesi dal 27 La « Gazzetta Ufficiale » pubblica la legge 6 lugiugno. glio 1933 concernente il conierirnento al Governo del Re di speciali poteri per la emanazion e del LEssoLo (Aosta). - Per titoli. Condot!a medi?a nuovo testo unico delle leggi sanitarie : pel Consorzio Lessolo-Fiorano, con res1d~~a in A rticol o unico. - Il Ci-overno del Re è autorizLessolo. Stipendio iniziale L. 9000 con d1ec1 auzato, senti lo il Consiglio di Stato, a coordinare menti biennali del ventesimo . Indennità trasporto


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SEZIONE PRATICA

I

L . 500 p er bicicletta. Caro viveri di legge. Scad enza ore 16 del 15 ottobre 1933. Per informazioni e schiarimenti rivolgersi alla Segreleria Comunale di Lessolo. ~[ONTALE (Pistoia) . Scad. 20 ott. ; L. 8500 e 8 trienni dee., oltre L. 500 uff. san., L. 2000 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. ~[ORTEGLIANO (Ud ine) . Scad. 30 sett.; L. 8000 oltre L. 500 serv. att., c.-v. PADOVA. Ospedale Civile. - Scad. 31 ag.; assistente effettivo di chir.; L. 5000 e 2 bienni dee.; riduz. 12 %; stanza; medaglie L. 30; età lini . 33 a.; tassa L . 50, 10. As-sociazione cont1'o la Tubercolosi. Scad . 30 sett., ore 12; 2 medici capi-reparti nel Sanatorio Popolare « V. Cervello »; titoli ed esam i; nomina e conferme quadriennali; L. 12.000 ridotte del 12 % e 4 quadrienni dee. ; vitto durante le ore PALERf\10 .

di servizio. Rivolgersi alla Segreteri~, via Divisi 93; età lim. 40 a. al 24 luglio; doc. a 3 mesi dalla stessa data; tassa L. 50,10; 2 anni di tirocinio in is tituzioni antitubercolari o presso istituti universitari od ospedalieri. Chiedere annunzio. RoccARAIUOLA (Napoli). - Scad. 10 sell.; L. 9500 e 4 quadrienni dee., c. -v.; età lim . 40 a.; lassa L . 50,15. Ronrco (Man.tova). - Scaò. 30 se lt.; la cond .; L. 9000 e 5 quadrienni di L. 1000, c.-v., se uff. san. L. 800, au lomob. obbligat. L. 2500; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50,10. Rol\IA. Ministero delle Colonie. - Proroga a tu tto.. il 31 agosto per la presentazione delle d omande di con corso ai posti di sanitario nell 'Ospedale Vitl. Em. III in Tripoli; alla stessa data è prorogato il con1pimento dei dieci anni di laurea richiesti . R UTIGLIANO (Bari). ,Scad. 19 ag.; L. 9500 e 5 quadrienni dee.; e.-v .; riduz. 12 %. S. PAOLO MATESE (A1alera). - ,Scad. 10 ott .; lire 3000 oltre L. 500 uff. san.; età lim . 40 a. SANVALENTINO IN ABnuzzo Ccren10RE (P escara). Scad . 3 mesi da] 21 l ug. ; per l 'Aggregato di Roccamorice; L. 8712 ridotte del 12 % e 5 quaclrienni dee., oltre L. 1000 cavale., L. 440 nette se uff. san. ; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi; tassa L. 50, 10. Sc1ACCA (Agrigento). - Scad. 21 sett. ; chirurgo primario degli Ospedali civili alle dipendenze della O>ngregaz. di Carità; L. 12.()()(} e 4 quadrie11ni dee., oltre 50 e 65 % parteeipaz. , indennità trasloco per il nominato e sua famiglia; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50, 10. Rivolgersi alla Segreteria della O>ngregaz. d i Carità. T O).lB \ (Pesaro). Scad. 20 sett. ; L . 8000 e 5 quadrienni dee.; addizionale L. 2 oltre i 500 pov . e L. 3 oltre i 1000; per cavale. L. 3000; c.-v. ToLLO (Chieti) . - Per titoli, pos to di medicochirurgo. Stipendio L. 9000 per i primi 500 poveri; con aumento di un d ecimo allo scadere di ogni quadriennio di effettivo servizio e per cinque quadrienni. Compenso di L. 5 per og ni povero in più dei primi 500. ~er l 'eventuale incarico di ufficiale sanitario assegno annuo L . 500: Indennità annua di L. 1500 per mezzo di trasporto. Stipendio e assegni sono al lordo delle tra ttenute di legge e saranno diminuiti del 12 %. Domanda e documenti, l 'elenco d ei quali con tutte le r ela tive formalità possono desumersi dal bando di concorso d a richiedersi alla Segreleria Con1u1lale, d ebbon'> perve11ire alla egreteria s tessa en tro il 20 settembre 1933.

Scad. 31 agosto; due 111edici di Sezione e due m edici assis tenti ; stipendi L . 12.600 e 11.000; serv. att. lire 3500 e 2800, c. -v., ecc.; riduz. 12 %; età lim. anni 45 e 40; tassa L 50,10. VERONA . Amministrazione Prov in ciale. La scadenza del concor so ad assislen le d ella Sezione medico-micrograf. del Laboratorio Prov. di Igiene e Profilassi , è prorogata a l 31 ottobre. V1t.iLOBlll\ (Treviso). Scacl. 15 o tt. Rivolgersi scgr e l. co111un. TnAPAN r.

Ospedale Psi chiatrico Prov . -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. . Il pr&f. P. Verga, straordinario di anatomia patologica nella R . Università di Perugia, è stato, con votazione unanim e di Facoltà, chiamato a coprire la cattedra d ella stessa disciplina nella Reg ia niver sità òl Napoli , rimasta vacante p er la inorte del prof. G. Pianese. Il Verga, allievo del Guizzelli, ha una salda preparazion e scientifica e didattica; riuscì primo della t erna nell 'ultimo con corso di a11alo1nia patologica; è decorato di due n1ed aglie al Yalore militare. Le nos tre congratulazio11i per l 'attuale· ascesa.

Il len. gen. m edico Alfonso Falso è nominato ispettore gen erale e direttore centrale della Sanità militare nlarittirna.

Il dott. Giovanni l\1en gano è rj sultato, p er concorso, direttore d el Laboratorio provinciale medico-micr ografico di Brindisi. Il prof. Umberto Calamida, direttore della Clinica oto-rino-laringoiatrica d eJl a R. Università di Milano, è nomina lo mol u prozJrio di S. J\.1. il Re, con1mendatore n ell 'Ordine della Cor on a d 'I talia.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Catsa/a:

Chiusura dell'anno Accademico allt Società Medfco•Ubirurgi ca di Catsn=a.

Colla seduta del 22 luglio, la fiorente Società l\Iedico-Chirurgica di Catania h a chiuso i suoi lavori per I 'anno accademico 1932-33, ch e è stato il suo primo anno di vita. Dopo lo svolgimento dell 'ordine d el giorno , cos tituito unicamente di comunicazioni riguaròanti lo studio delle brucellosi - a cui il prof. G. Di Guglielmo e la sua Scuola hanno apportato ed apportano pregevQlissim i contributi il presidente prof. F. A. Foder à h a riassunto l 'attivi tà scienti fica d ella Società n ell 'ann o 1932-33. Tale altività è sta ta uperi ore alle aspettative più rosee: d a marzo a lugli o 1933 on o s late svolte, in clieci sedute, oltre 70 comunicazioni> che for1na110 il contenuto di un volun1 ~ di più di 700 pagine, con circa 50 t avole fuori lesto . Inoltre, sono stati r accolli in due fascicoli sep arati, a cura della C. E. Vincenzo l\fuglia di Catania, g li studi riguardanti la Leishmaniosi viscerale del ined iterraneo (8 lavori, circa 200 pagi11e, con 7 tavole in n ero e a colori), e quelli attin enti ai diversi problemi d ella brucellosi (16 comuni~ cazioni, circa 150 pagine, 2 t avole in n ero e a colori , in cor so di stampa). Infine I 'on. prof. l\Iu scatello, a nome di tutti i soci , ha proposto un voto di plau so al Consiglio direttivo d ella Società ch e, in così breve ten1po e i 11 i11ezzo a tante difficoltà, h a ap ulo assicurare così solide basi ad un istituto c11e è palestra comune allo scienzia to ed al n1edico pratico. T.


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te IL

POLI CLINI CO » .

NOTIZIE DIVERSE. 20 Cougres. o internazionale di c11ir11rg ia ortope·

dica. i è tenuto a Loncira, com e avevan10 a11nu11ziato, dal 19 al 22 lug lio, con 1'interYen to dei più illustri ortop edici dell 'Europa e dell 'America . In rappresentanza clell 'Italia erano il prof. Putti, chiamato alla vice- 1)residen~a , il prof. Delitala, relatore sul tema cc ~Ieccanismi e movimenti articol ari » e il prof. Bargellini cli Torino il quale ha presenta lo una comunicazione sul t ema cc Della cura cleJl 'arlrite cl eformante, della coxi te tu15erco;1are e delle lussazio11i dell 'anca ». Erano presenti anch e allr i co11gressis ti ilaliani. L 'assemblea h a d esjg n at o I 'Italia acl ospitare il futuro congresso ch e sarà presieduto dal professor Putti .

Congre o internazionale p er il fanciullo. Si è svolto a P arig i dal 4 al 9 lt1g lio, l 'annunzialo Con g r e so Internazionale }Jer la tutela del fanciullo, alla cui inaugurazione h a presenziato il Presiden Le cl ella Repubblica :\lberl Lebrun. Al Congresso, pre ieduto dal Vice Pres. d el Senato, sen. lraus, er an o rappresenlate 39 azioni. Dalle inleressanli r elazioni sono en.ier se le prOY\id en ze adottale dai vari Pae i in n1at eri a as is len zi ale. L 'Italia h a potuto al r iguardo iue tler c in rj ]i evo i r is ul La Li co.n seguili nell 'organizzazio11 c sociale . I nos lri cl elcgali proff. Allaria e Valagussa hanno preso par le alle cli cussioni n elle d iffer e11 I i czioni a ca ratter e t ecnico sanitario, mentre il Con sig liere çli Ca sazion e comrn . Gaetano ha parlato n ell a sezione g iuridica. L 'Italia si è lroYa ta i11 ques to Congresso alJ 'ayang u ardia ecl i u oi rappresentan li han 11ol t 1 lo di1no Lrare ch e n1ol li d ei deliber a li espre si nelle diver se sezioni del Congr esso st esso sono g ià r ealizzati da Le1npo per 1'opera lungimirante clel Governo Fa cis ta. L 'Assen1blea h a cl esig n a to l 'Ilalia a sede d el futt1 ro Congresso e ciò in on1 aggio all e provvid e l eggi. d el R egime. Cor si di 1>erfezio11a1neuto. Il V Corso inl eTnazional e di, al ta coltura m edica d ella F ondazio11e Tomarkin si svoJgerà durante i giorni 13-27 agos lo a St. Moritz GSvizzera). Saranno lrallati i segu enti te1ni: l\Ialallie aller g iche (asma llronchiale, febbre d a fie110, allerg ia nutritiva) ; Affezioni cl el sangue (spec ial111e11le leucemia) ; Clima tologia, fisiolog ia e idrot er apia ; Reumatisrno ed ar lrile; :\Ialaltie d el ricambio ; avr anno anch e luogo conferenze libere. el corpo insegn ante troYiamo i nomi di emin enti clinici e s ludiosi apparten enti a Univer sità dell 'Il alia e ttentrional e: I. Nasso, U. Carpi, D . Cesa-l~i a11chi , ·A. Ferrata, F. ~licl1eli , F . Li vini, E. Berl ar elli 1 l\I . Donati, C. Foà. Altri italiani t erranr10 conferenze libere. La lassa d 'iscrizione p er il Corso, di fr n11 chi svizzeri 60, d eve es ere ver sata sul conlo ch èqu es pos tali cl ell a Fondazione Tomarkin, Bellinzo·na XI-1675 o sul con lo della Fondazione Tomnrkin pres o l a Banca cl ell a Svizzera l taliana a Locarno o J)er sonalm ente J1Tesso l a Segreteria <l e1l a Fonclazione. P er informazioni e prog r a1111n i riYolger si alla Segre teri a, Casella Post . 12 , Locar110, SYizzera. Un cor o internazionale cli perfezionan1ento aYrà lt1ogo a Berlino sui risulta li pr~ti c i d ell e ul lin1e

[ANNO

XL,

NUl\[.

33 J

ricer che sullP.. i11alatlie inler11e, organizzato dalI 1« Unione clei docenti per il perfezionamento merlico » e dalla Facoltà di nledicina, dal 2 al 14 otlobre. Iscrizione: marchi 60. Programn1i dettagliati pres o l 'ufficio e( Dozentenvereinigung fi.ir arztliche Fortbildung, Kai serin Friedrich-Haus, Robert Koch-Platz 7, Berlin l\W 7, Germania.

La siste1nnzioue e dilizia dell'Università di Pisa. In dieci a11ni di Regime I 'antico S tudio Pisano (istituito con la bolla cc In supremae dignitatis » cla p apa Cl e1nente VI il 3 seltem l)r e 1343) ha vis te coronate inolte sue s11eran ze cd esauditi au spicati ,·o ti e n ecessità cl1e - prima - invano aveva chiesto di vedere appagate. Il nuovo spirito di coll aborazione, che affratella tutte l e città d'I tali a, }ler1nise ch e tra i diversi E11ti clelle provincie di Lucca, Livorno e ì\Iassa CarraTa e Pisa f9sse fir1nala 1'8 1naggio del 1930, a Palazzo \ -enezia in Roma, alla presenza di S. E. il Capo del GoYerno, t1na convenzione nella quale g li Enti suddetti s i in1pegnaYa110 a contribuire finanziari amente per la sis temazione edilizia dell a R. UniYersità e d egli Is tituti superiori di Pisa. TI Governo fa scis ta n ell o s tesso anno deliberava la concessione di 21 rn.i li oni di lire da versarsi in 7 eser ci zi finanziari. Con legge 18 diccni,brc 1930, n. 1811, venne non1irtata una <e Co1n n i issio11 c a111111inis tratrice d ei fo11cli per l 'as e tlo edilizio clella R. Univer sità e d egli allri RR. Is lituli Superiori di Pisa ». Bisognava cl1e tra corres ero 7 anni prin1a che 1 1 asse tto edilizio dell 'Università di Pisa fosse, alm eno in linea cli m a si1na, compl eto. Senonchè il Consiglio dei ~lini lri , nella sedu ta d el 26 m aggio scor so, stabiliva ch e « i ventun milioni, destinati al rinnoYamenlo edilizio della R. l -1river sità di Pisa, Yengan o Yer sa li non in sette ann11alità ma in ci11que ». In virtù di ques to proy·yeclimento, n el 1936, anzich è n el 1938, 1'assetto edilizio del! 'Univer sità di Pi ~ o sa rebbe s tato completo . Di j)iù , il 22 lu g lio il Con sig lio dei Mi11istri, allo scopo di affrettare l 'esecuzior1e d ei lavori injziati, ha approvato un provvecl i111en lo in Yirti1 clel qua le sarebbero state an ticipat e l e tre ultime r ate del co11lribt1to g overnativo 1 a favore della sist e111azione edjlizia d ell 'Un i ver silà cli Pisa. Cosi, p er opera fasci s la, l'antico sfi1clio di Galileo e cli Pacinolti, ove il Redi, il Car<lucci , il Giusti ecl altri molti ch e onorarono la Patria furono tuclenti , conlinua con intensità e potenzi alità maggior e la sua alla m is ione educatrice, di cultura e di civiltà

Per l'as etto edilizio dell'Univer ità fiorentina. "" i è aduna to, pre

o il Re ttorato d ella R. l'1liver sità di Firenze, per un primo scan1bio di idee, il Consiglio di presicl enza del Consorzio per i ·asse l lo eclilizio d ella Facoltà medica della R. Univer sità cli F irenze. Il Consiglio ha effettuato un sopraluogo a Gar eggi , ed h a visitalo l e località dove d ovr anno sorg·ere g·li Is titut i clinici e biologici della Facoltà medica . Il Consjglio ha poi preso in esame ed np·p rovalo lo sviluppo pJanimetrico degli edifici. Q uindi , in u 11a seduta t enutasi nei locali del Re ttora to, il Consig lio stesso ha preso i11 esam e i proge tti g ià pronti per la Clinica di JJa lolog ia m edica, l 'Istituto di farn1acologi.a e quello cli fi sio logia , i qu ali saranno soltopost1 al-


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u~r.

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EZJ ON E PHA TJ CA

I 'e a111e e a ll 'approYazionc dei com1)etcnl i ~Iir1i­ steri, 011<le })O ter quanto prima iniziare i JaYori . 111 linea cli n1assin1a il Consiglio ha deliberalo poi, p er quanto rig u arda gli altri Is tituti e le Cli11iche, cli i1tdirc a}ll)OSi li con corsi per i progetti di essi. Son o ta te qui11di gettate le basi della cr eazione dell ' ufficio tecnico e d ell'ufficio amn1i11istrativo d el Consorzio st esso . Al t er1uine d ella riunione è sta to i11viato un telegran1111a al Capo d el Governo.

I sitituto del radi11m a Bogota. Il }Jresiden te d e lla Repubblica di Colombia h a no111i11ato u11 Co111i lalo, affinchè studi la possibil~tà di fondare un I titulo nazionale d el radiun1, previs to d a una legge del 1928. L 'J tilulo comprenderà, tra l 'altro, una sezion e di an a tomia e i tologia p a tologica e un 1aboratorio p er i raggi X; ar à affilia lo all 'Istitu lo del r adiu1n di l)arigi. Il l)re i<lc nte dichiarò ch e il Gover110 i\azion ale è pronto ad appre lar e i fondi n ecessari e chiese la coopcr a1ion e clei ministeri delle finanze e dei l avori pubblici e quella della Giunta Gen er ale della Ben eficenza.

Strane ,·icende giudiziarie. Uno s tudente di 111edicin a di ~IonlpclJi er , J .-R . Guenoun di 32 anni, il 23 marzo 1932 s 'i11slallava in un p aese, Graissessac (diparti111ento del1'Hér aul t), facendo. i as un1ere quale medico d a una 111u l11a <li oper ai n1inatori. Non aveva an cor a supera lo la te i di d ottora to e quindi non aveYa dirit lo ad e er cilar e. Il clott. J . Fabre, dello s tesso 1)ae e, e sanlennc, lo d enunziò. Il 12 giugno venn e inti1nato al Guen oun di cessare il suo eser cizio illegale; i11a il 24 giugno egli con eguiva i l diplon1a e poteva riassumere la propria attività. Tradotto innar1zi il Tribunale correzionale di Bézicr , fu conda11nalo a 50 franchi d 'amme11cla, noncl1 è ad 1 franco di da nni-in lercs i a fa' ore del dott. F abre. Poco dopo egli apprese cl1e il Fabre, cos tretto ad assentarsi d al 5 agos to al 3 setle111 l)r e 1932, i era fa tto sos tituire da uno s tudente in 111e<licin a, R . Carrazo, 27enn e, pure di Monlpellier. A su a Yolla denu11ziav3. il fa Lto. Il Tribunale correzionale cli Béziars non ebbe ad occuparsi della cl e11unzia, es endo . opr avvenuta un 'amnistia. La Corte d '.\J)])ello cli Ion tpellier ha or a rigettalo un DJ)pello, per difetto di forma.

Un medico campione 1>ortivo. IJ rrieclico irlandese d ott . O' Callagham è un valoro. o sportiYO. Alle gare internazio11ali di A111stercla1n e di J_,os Angeles, vinse il campionato olin11)io11 ico del lancio d el giavellotto; l 'ann o scorso conquis tò il campionato irlandese di salto in altezza, con m. 1 ,88, del lancio del elisco, con m . 14,83 e, s'intende, quello del lancio d el giavellotto; jnoltre coprl 100 m . in piano in 11' 2/ 5, 110 n1. ad ostacoli in 15'' 2/ 3 e saltò m . 3, 75 alla p ertica e m. 6, 70 in lunghezza. Ora ha conquistato un nuovo campionalo: quello n azionale irl andese di pugjlalo pesi n1 assimi . Dilettanti mo di medici. L 'ultima seduta della Società medica degli Allegh en y, tenutasi a Pittsburg il 20 giu gno, fu caratterizza la dalla mostra di opere d 'arte e di collezioni varie eseguite d a m edici. Oltre a quadri,

sculture, intarsi, inci io11i ecc., fig urava110 mostre di fo lografie, rilegature artis tich e, velri antichi, farfall e. h a toni d a passeggio, minerali, legni pietrificati , libri rari ecc. \ en nero fatte anch e alcune conferen ze varie; il prof. R . J . Fergusson, di s toria clella m edicina trattò il t em a : « Contributo d el n1edico allo svi~ luppo sociale e culturale ».

Un 1>0' d ovun<1ue. La Società ~iemont ese (lj Chirurg ia ha t er1uto d ell e aclunanze i giorni 11 e 25 1narzo e 8 aprile, I)resjedute dai proff. Uffr8du zzi e Bobbio. Furono falle con1u11icazioni d a F. Placco, E. Lugaro e O. lffreduzzi, L . Stropeni, Turco, U. Camera, G. Vìlla la, D . Giordano , P. Bast ai e G. Dogliotti , A. ~Ia J a11, L . Caporali. La ociet à ~Iedico-Chirurg ica Brescian a si è adunala i g iorni 25 aprile, 9 n1aggio e 6 giugno, sotto la pre ide1ua del prof. U. Bara tozzi, assistito dal segretario d ott. P . Sa1a. Furono fatte comunicazioni d a : G. Pittani, C. Rossetti, B. Spagnoli, A. Pig11atli , Lanzanj G. Dossena, A. Magr assi.

'T·

La . ocie là di Scien ze l\!Iediche di Co11egliano e ' it lorio si è adunata il 2 giugno, so llo la presid enza del prof. Cole1 li , assistito dal segr etario clott . Fabris; furono fa tle comunicazioni dai dottori i)r of. Opocher, Rossi, })rof. Brisotto e l\i1arcer . 1

La logia

ezione Pavese d ella Società Italiana di Bioperimentale h a tenuto una serie di adu- , i1a11zc cor1le1nporanee a quelle della , ocietà m edico-chirurgica di Pavia, presiedute dal prof. A. l\Ion li . Il Capo d el GoYerno l1a collocato n ell 'Agro Ponti110 la 1>rima pietra clel nuovo comune rurale di alJa udia, che docu1nenta l a vittoriosa avanzata della r ede11ziorre d ella terra, per opera del Fascismo. L'on. r. Cast e1lino, ispe ttore del P artito per le Colonie estive, h a inau gurato, in r appresentanza dell 'on. SLarace, la colonia montana cli Savignone (Genova), costruzione cl1e comprende due ali a tre piani ed uri a torre cenlrale; è sor ta per volere della F ed eraz. proVinciale fa~cista di Genova. Il 5 luglio è s ta to i11sediato dal Prefetto Albini il Con orzio della J)rovincin rli Palern10 per lo studio e la lotta contro il cancro ed h a subito inizialo i suoi laYori. Il 15 giu gno venne cele])rato a Berlino il 50° anniversario delle leggi ulle assicurazioni sociali. Gli assicurati ora sono 19 milioni. Con decreto d el ~otere esecutivo d ella Repubblica Argen tina è cosliluila una Commissione t ecnica ji1caricat3. di studiare i] clima e le acque ter1J1al i e n1inerali d el Paese, dal punto di vista terapeutico. Il 2 agosto è s ta la fondata la nuova università di Ist ambu l . La maggior parte d elle cattedre è s tata riservata a en11nenli professori stranieri. La nuova u niYersità comprende una facoltà di medicina. .\. Lilla è stata deposta, dall 'ex-minis lro francese della sanità Justin Godart, la prin1a pietra clell 'I s tituto di m edicina legale e di nled icina sociale.


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POLICLINJCO

Il 14 luglio - festa nazionale fran ce e - venne inauguralo il grandioso ospedale della GrangeBlanche di Lione; alcuni reparti cominceranno a funzionare durante l 'anno. Sorge ad est della c.illà ; occupa un 'area di 17 ettari; comprende 22 padiglioni, di cui 13 con cliniche universitarie; sarà capace di 1544 letti. La « città medica » lionese viene così ad assumere il suo pieno sviluppo. Alla Maternità di Santiago del Cile so110 annesse trna Clinica prenatale ed una Clinica di puericultura; nel 1932 esse prestarono assistenza rispettivamente a 5p0 gesta11ti ed a 349 bambini. Il ig. Annibal e Batlistella ha elargito, all 'Ospedale Umberto I di Venezia, la somma di lire 10.000, per onorare lf' memoria dei suoi genitori. ell 'aula magna del « Dental Hospi tal » di Edimburgo, dinanzi a numeroso pubblico internazional e di stomatologi e odonlologi, l 'on. prof. Amed eo Perna ha t enuto una conferenza, con proiezioni, sui metodi più sicuri e rapidi di risaname11to e di prevenzione delle infer111ità della bocca, dimostrando I 'intimo r appor to tra tali ma~attie e le malattie genérali. - •

All '« Unione cattolica dei servizi sanitari e sociali della Francia, adunatasi il 29 giugno in Parigi, l 'on. dott . Nast trattò il tema: <e Psicologia dell 'uo1no ch e diviene cieco; una prova vissuta ». IJ 2 lu.gJio è s tato commemorato a Bruxelles il dotl. Ovidio Decroly, che consacrò l a sua vita all 'edt1cazione dell 'infanzi a anormale.

11 numero dei medici l aureati o autorizzati ad esercitare nel Perù dalla Facolt à medica di San Marco, ascendeva nel 1932 a 1024, ossia 1 ogni 3001 abitanti . A Lima e Callao ne erano co11centrati circ;l 500, ossia 1 ogni 681 abitanti ; 11el restante del Paese la proporzior1e si riduceva a 1 ogni 5215 abitanti . Il decano della Facoltà medica dell 'Università di Liverpool h a informato l 'Associazione Medica Americana ch e non vi sono più posti disponib~li p er studenti stranieri. Ha anche stabilito di limitare il numero degli studenti inglesi. È stato festeggiato

a Lovanio (Belgio) iJ 25° an-

niversario professionale del clinico oculis ta Van d er traeten, cui è stata consegnata una medaglia. Il dolt. L. Emel yk , rl:i Hay-les-Roses (Francia), in compenso di cure prestate, aveva ricevuto una cambiale di 3260 franchi da una signora Lévy. Una cugina di questa, recatasi a trovarlo, si offrì di pagare il debito. Invece gli strappò di mano la cambiale e, masticatala, la ingoiò ; poi aggredì il medico, afferrandolo per i capelli. Il Tribunale della Senna ha mandato assolta la terribile signora, perch è la distruzione di una . cambiale non costituisce reato e perchè, nei riguardi della violenza , è intervenuta un 'amnistia. È morto il prof. Edou ard Quénu che dal 1890

al 1905 fu direttore della scuola anatomica degli ospedali di Parigi e poi professore di clinica chirurgica nell3 Facoltà medica di questa citt à e redattore capo della « Revue de Chirurgie »; era nato nel 1852.

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RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEDICA.. Paris

~Iéd . ,

27 mag. -

H. BoRDIER e al. Dia-

termia . Arch. f. Sch. - u. Tr.-lfyg., giu. - vV. ~IOLLOW, W. J uNGE. L 'atebrin nella malaria. Practitioner, giu. - Numero sulle cardiopati e . Bull. Ac. de Méd., 23 mag. - LEVADITI. Localizzazioni n ervose d el virus linfogranulomatoso. M. LABBÉ e al. La vitamina B nel trattam. del diabete. - P. P. Ltvv. Profilassi degli accidenti da siero con efedrina. . Afediz. Welt, 3 giu. J . LANGE. Criminalità ed eugenica. - A. LAQUEUR e R. REl\fZJ. Le onde corte in terapia. - H. ScRLECRT. Ca1nbiamenti nei principì direttivi della dietetica. Aiediz. Klinik, 2 giu. - Numero suJla tbc . Paris 1)!éd. , 3 giu . ~umero sulle malattie infettiYe. Rif. A-led., 27 mag. C. BttlJNr. La litotrisia moderna. - G. ANno-G1ANOTT1 e C. lùvoLTA . Glie.ernia durante l 'azione di soslanze fotodinamiche. - L . ,S1von1. Immunizzaz. mista attiva e passiva per . via gastrica . Presse Méd., 3 giu. - M. CRIRAY e J. BAUl\fA~N . L 'infossicaz.' d 'orig. intestinale. Brit. Med. Journ ., 3 giu. _, A. D1NGWELL FoRDYCE. Problemi pratici in pediatria. J ornal dos Clfnicos, 15 apr. - G. B1LANc10N1. La sordità con genita. - 30 apr. P. SALGADO. Eziopatogenesi del reumatismo. Rev. Med.-Cir. do Brasil, feb. - H. PonTUGAL. Classificaz. delle micosi cutanee. Bruxeiles-AJéd., 4 giu . - L. MAYER. Cure pre- e post-operatorie. A rch. di Pat. e e l. Af ed., apr. - G. BAGNARE SI. Azione dinamico specifica e ricambio intermedio negli epato-pazienti. - L. LEVI. Sindromi associate acrocianotich e ed acromegalich e. Acta Rheumatol., mag. - F. MAGRAssr. Reumatismo infettivo sperimentale -e infezione streptococcica focale . K~in . Woch., 3 giu. F. · RosENTRAL e P. UNNA. Il morbo di Osler. - F. LuoE. Nutrizione e stato di salute dei disoccupati. Giorn~ di M ed. Mil., mag. PERRmR. Traum.i e sindromi parkinsoniane. Deut. Med . .Woch., 2 g iu. - BRAUN. Basi scientifiche della collassoterapia polm. - E. BruEGER. La crisi san atoriale. Ann. di Ostetr. e Gin., 31 mag. - F. VozzA. Elettrometrogramma. S. Zoccu1. Gravidanza prolungata. Arch. A.-Iéd.-Chi r . App. Resp., 2. - F. PARODI . Il riposo polmonare n ella realizzazione pratica. H. FATH e H. J. A. J ASIENSKI. Silicosi e silicositubercolosi d el polmone. - R . LESSARD. Dita ippocratiche e suppuraz. polm. Riv. di Pat. e Cl. d. Tub ., 31 mag. - C. N1NN1. La prova biologica della tbc. per inoculaz. nelle gland. Jinfat. cervicali della cavia. - S. CAccuR1. L 'aminoacidemia nella tbc. polm . For.ze San ., 14 mag. - D. FALLERONI. Bonifica d ell 'A.gro ~on tino e zooprofilassi. Revue neurol., mag. - A. AusTREGESILO. Il tono paradossale. Brit~ Med. J ourn., 10 giu . A. L. HooPs. Cura della malaria con atebrin. - M. Sc'\VARTz. Cura della malaria con plasmochina e chinina. Lancet, 10 giu . - E. R. F1NT. Trattam . . pre-operatorio. - R. J . ~lcNE1L. Trattam . dell 'appendicile ac uta.


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SEZIONE

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PRATICA

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Indice alfabetico per materie. Adenoma delle fosse nasali . . . . . Albuminuria sostitutiva 11el djabete Amministrazione sanita.ria . . . . . . Amniosgrafia . . . . . . . . . . . . . Angina pecto·r is . . . . . . . . . . . Appendicite acuta:. tipi . . . . . . . . Auroterapia: pigmentaz. cutanea . . Batteriofago.terapia . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . Cuore : insufficienza mitr. congenita Curcuma : azione coleretica . . . . . . Difterite maligna tardiva; la sindro1ne del cinquantesimo giorno . . . . . . Encefalite letargica: trasmissibilità dei postumi . . . . . . . . . . . . . . . Encefaliti nell 'infanzia . . . . . . . . . Febbre ondulante . . . . . . . . . . . . Fegato: esame funzionale . . . . . . . Frattura di Meissner . . . . . . . . . . Goethe: la personalità di - . . . . . . Intestino: lipomi multipli . . ·. . . . . Intestino: stenosi incompleta cronica da strozzamento . . . . . . . . . · · Ipertensione generale ed emorragie re-

tiniche

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Ipertiroidismo: trattam. . . . . . . . Ipoglicemie . . . . . . . . . · · · · · Malaria: ematuria da _,_,. . . . . . . . .

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MaJattia di Weil.: cJinica . . . . . . . Malattie: dissimmetria del corpo come fattore predisponente . . . . . . . Miceti: sviluppo in bottiglie con medicinali . . . . . , . . . . . . . . . . . . J\1ilza : st11di . . . . . . . . . . . . . . . ~1orbo di Basedow: cura . . . . . . . Nevralgie . . . . . . . . . . . . . . . Ozena: autovaccinoterapia . . . . . . . Paralisi post-difteriche: immuniZZ!lZ. attiva curativa-preventiva . . . . . . Pediatria: comunicazioni varie . . . . Peritonite acuta detta primitiva . . . . Piastrine: conteggio . . . . . . . . . . Sanguisuga in trachea causa di pse4doemottisi . . . . . . . . . . . . . . . Scarlattina : terapia . . . . . . . . . . Simpatalgie facciali . . . . . . . . . . . Sole : il perico]o dei bagni di . . Solfocarbonismo professionale . . . . . Spondilosi rizomelica : r;icambio . . . -· Stomaco: azione stimolante dell 'istamina sulla secrezione . . . . . . . . Tiroide .: sostanza antagonista dell 'ormone d i. - . • . . . .' . . . . . . . . Tubercolosi polm.: ematologia . . . . . Tumori embrionali sperimentali' . . . . Utero: istologia della portio in gravidanza e nel cancro . . . . . . . . . .

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cli. sunti di essi .senza citame La fonte.

C. Fauco~1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp. fuama - Stab~ Tipo-Lit. Armani di M. Q)unier.


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« IL POLICLINI CO »

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Pubblicazione indispensabile ad ognl medico condotto:

Dott. Prof.

BER~ARDINO

[ANNo XL, NuM. 34] •

MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

Tecnica Terapeutica Ragionàta, Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Medico-primario e v. direttore s anitario del Policlinico Umberto J, in Roma

Riportiamo qualcuno d'ei tanti giuditi espressi dalla Stampa tnedica ltal. sul Libf'o del prO'j. MASCI. Mancava in Italia un manuale- di tecnica che racchiudesse in poche pagine quanto oggi è noto nel campo « della m edicina e della chirurgia e tale mancanza costituiva un vero bisogno da parte del giovane professionista « e del medico già provetto. « O ra a colmare, come suol dirsi, la lacuna, l' A. pubblica il s_uo volume di « T ecnica » destinato a guidare « soprattutto nei primi ·passi · chi è all'inizio della sua carriera professionale e nel contempo a porgere ai provetti « esercenti l'occasione di venire a conoscenza dei più recenti metodi di cura e dei più moderni procedimenti di tee.. « nica, in uso nelle grandi Cliniche e nelle sale Ospedaliere. « Non occorre, certo, dire che non poch e volte, dopo di aver fatto una giusta diagnosi, massime quando si « combattono le prime armi professionali, si rimane indecisi sulla scelta del metodo di cura o sul suggerire un ap.« propriato regime dietetico . Il vasto corredo di nozioni e di teorie, che si hanno intorno alla genesi di un processo « morboso o sulle cause che determinano un particolare sintoma, a nulla valgono quando, al letto dell'ammalato, « non si sa adattare un apparecchio di contenzione o quando non si sa giustamente praticare una iniezione di un « siero o di un vaccino. Si aggiunga a tutto questo che non raramente alle tante domande rivolte al medico o « dall'infermo o dalla sua famiglia, si rimane indecisi n ella risposta, non potendo sicuramente d ire se, a es., giova « op pur non portarsi in questa oppure quell'altra stazione climatica, se è opportuno oppure np ricorrere a questo o « a quell'altro metodo di cura. « Lo scopo che si è prefisso 1' A. a me sembra interamen te raggiunto. Leggendo il libro del Masci io vi ho « trovato riportate le antiche applicazioni terapeutiche e quelle più recenti, suggerite dalla terapia fisica, e questo, « naturalmente, è di non poca utilità non solo per il medico giovane, ma ancora per quello che ha già una certa « pratica professionale. « La vasta e complessa materia trattata dall'A. è div:sa in ben 27 capitoli, dei quali ognuno tratta di un argo .. « mento speciale. I singoli argomenti sono trattati non so:o con scrupolosa esattezza, m a vengono completati da no,... « zioni che invano si cercherebbero in trattati similari, poichè rappresentano il frutto della personale esperienza, « acquistata dall' A. durante il suo lungo periodo di esercizio medico prestato negli ospedali. « Il volume, che è edito dalla Casa Pozzi di Roma, e che fa parte della Collana « Manuali del Policlinico », « nulla lascia a desiderare anche dal punto di vista tipografico. Le numerose incisioni, che vi si trovano interca.. late, completano i pregi della pubblicazione ». RIPPA. (Dalla Rassegna lntemaz;ionale di Clinica e Terapia di Napoli, Anno V I, N. 4). «

Questo bel volume, che per eleganza di stile e semplicità tipografica supera le edizioni di cui le grandi « case parigine invadono il m ondo, è davvero degno di stare nella raccolta di ogni medico colto. <( È una specie di piccola enciclopedia di terapia medico,chirurgica in cui ognuno può riscontrarvi la not1z1a « che gli ocorre rapidamente e chiaramente •.. « L'assistenza, l'igiene e l'alimentazione del malato riempiono i primi capitoli, cui seguono i varii medicamenti « galenici, le cure fisiche (crenoterapia, climatoterapia, ecc.) l'elettro, e la psico, terapia. « In una serie di capitoli successivi che potrebbero formare- una parte speciale, le varie terapeutiche descritte « dal punto di vista generale, vengono applicate per ogni singolo apparato, sistema, organo, non esclusa la tecnica « terapeutica pediatrica. ,, Seguono tre capitoli sulle cure pre.. e post,operatorie, e sulla tecnica delle medicature e fasciature che com.« pletano il libro, nel quale un accurato indice alfabetico permette di riscontrarvi rapidamente l'argomento che « occorre ». {Da Rinascenza Medica di Napoli, Anno 11, N. 12). «

« Riteniamo che questo libro risponda ad una vera e sentita necessità di quanti si iniziano all'arte pratica del

guarire : in vano si ricercava fin oggi una sobria m a completa esposizione della m anualità che la professione del « medico richiedono ad ogni passo. In questo libro si può dire che nulla v'è di trascurato o di omesso: dalla tee.. « nica delle iniezioni ipodermiche a quella del lavaggio gastrico, dalle norme per le fasciature a quella per gli appa.(( recchi ortopedici, e via dicendo. E non solo in forma chiara e aiutata da espressive illustrazioni, ma anche con la << guida di un giusto spirito critico che sa discern.e re e vagliare fra i molteplici espedienti. Crediamo di essere facili ·« profeti dichiarando che questo manuale incontrerà pienamente il favore d'una vasta cerchia del personale sa .. « nitario ». PoNTICACCTA . (Dal Gio-rnal.e d~ Clinica Medica di Parma, Fase. V, Anno VI). «

Volume di pagg. VIIl.-845, nitidamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela, con iscrizione sul piano e sul dorso. Prezzo L. 7 8, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 6 8 in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore Lu 1e1 POZZ 1. Ufficio Postale Succursale d~ciotto. ROMA·


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Roma, 21 Agosto 1933 ·XI

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fondato nel 1893 dal professori: GUIDO BACCELLI . FRANCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico

Medi~o

d1 Roma

SOMMARIO. Lavori orig inali : S. Solieri: Sierosite circoscritta sottoj aksoniana. Osservazioni cliniche : L. Rongoni : Bronco-spiroohetosi del Oastellani e wberc.olosi. Confer~nze : V. Puccinelli : Le u l cere gastriche e duoden ali e il loro trattamento chirungico. Sunti e rassegne : SEMBlOTICA: D. Waterston: Il dolore. - F. R a.mond e H . Davy: Il fianco destro dolente. G I NECOLOGIA ED OSTBTRI OIA : D. Fraenkel : L'aborto abituale. .- H. Vi~es : I disturbi della n1Pnopausa; come mterpretar l1 e come a lle\'in.rli. IJernard.: Le com:plicazioni inf ia.mmatorie ·dnlla cul"it·teJ'a-pia nel carcmoma del collo dell'utero· tecnica r!elle applicazioni di radium. ' · Div~~azio!'i :. Boge_ y : Le conseguenze dl·lla pol;roneria. Not1z1a b1bhograf1oa. - Cenni i:>ibliografici. Accad~mie, Sooietà Mediche. Cong r•JS&i : R. .At·c · ~l d~mia Med:1ca di Roma. - Reale Accademia di Meòicina di Tor~no. Accademia Medico-Fisioa Fioren tina. Società Medico-Chiru~ica Veneziana. Appu~ti .Per. il medico pratico : O ASISTICA E TERAPIA: I men1ng1omi. - Mening ite da bacilli influenzali nel

LAVORI ORIGINALI. DIVISIONE DELL'OSPEDALE

G.

CHIRURGI CA 1B .

M oRGAGN I DI

FoRLf

diretta dal Prof. SANTE SoLmR1.

Sierosite circoscritta sottojaksoniana per il Prof. SANTE So1,1Eru.

Ho chiamato cc Sierosite circoscritta sottojaksoniana » u11a disposizione anatomo-patologica da me riscontrata alla biopsia in un certo numer o di operati con diagnosi di appendicite cronica o subacuta. Ad essa ho già accennato nella mia con1unicazione cc Addome destro e sindrome aderenziale peritoneale » (1). Si tratta della formazione di un versamento sieroso in un8: cavità chiusa foggiata come a manicotto e limitata da un a parte dalle membrane di Jakson e dall 'altra dal cieco e dal colon ascendente per una certa sua parte. Que(1) Le Forze Sanitarie, anno II, rt. 12, aprile 1933.

bambino. -:-- La prognosi nelle meningiti purulente. Coonmoz1ane cerebrale a sintomi tardivi. - Le encefalopatie della difterite. - Emiplegia difterica. Su alcune forme meno comuni della malattia di ~ei~e-Medin. La cura della poliomielite: profilassi delle. deformità. e protezione dei muscoli. - Le iniezioni en dovenose di alcool. - Il trattamento dia· termico della .d emenza rparali,t ica. - TECN I CA DI LABO· RATO'llO: Ricerche comparative sulla di1nostrazione dei bacilli tubercolari. - MF.DIClNA SCIENTI FICA: Progressi recenti negli studi sull'ergosterina irradiata. - Studi sperimentali su di un nu01Vo etere della colina. POSTA DEGLI ABBONATI. -

VARIA .

POiitica sanitaria e giurisprudenza: G. Selva@gi: Ri·

sposte a qruesi ti per qu estioni di massima. Nella vita professionale : Medicina sociale. - Concorsi. - Nomine, \Promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Ra ssegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

sto all 'infuori di qualsiasi versamento libero nella ca, ità IJeritor1eale, di ogni segno di tuber colosi peritoneale o cecale in atto o pregressa, di tiflite , di colite , per lo meno apprezzabili macroscopicamente. L 'appen dice non si vide mai essere adesa al cieco e mo.lto meno vincolata e sottomessa alla membrana di Jakon, ch è anzi fu trovata sciolta, cioè fluttuante. Quantunque l 'inte1·vento sia stato praticato sempre per diagnosi post~ di appendicite st1bacuta o cronica, il verme alla biopsia non appar, e apprezzabilmen te m.alato, salvo in un caso (N. IV) in cui all 'esame microscopico si assodò uno stato di appendicite cronica con ipertrofia follicolare . La sintomatologia invece che ave,ra condotto i pazienti alla nostra osservazione era stata di un attacco àppendic.itico di intensità media con temperatura di 37°5-37°8 e diffusione del dolore spontaneo e palpatorio in alto lungo j } colon, sin verso l'angolo epatico. Il che faceva peijsare ad una eventuale posizione dell 'appendice r etrocecale o comunque ascenden Le. In ne$suno dei casi però si era notato, nè si notò poi dopo 1'01)eraz ione, alcu1

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· na turba a carico della colecisti e del piloro OssERvAz10NE V. - _i\. E., di a. 10, da Cervia. e duodeno. Entra il 14-VII-1932. Già altre volte, da tempo, avevo notato, apeDiagnosi di entrala: appen<licite subacuta (attacco influenzale recente). randa per appendicite, una leggera falda liquiDiagno3i anatomo-pa lologica : Appeiidice quasi da sotto le membrane di Jakson, in tali casi . normale . .Sierosite sottojaksoniana. mobili e scorrevoli facilmente sul viscere; queOperazione 15-VII-1932: Tec11ica co1ne sopra. sto specialmènte in bambini o giovanetti. Solo Alla apertura delle membrane fuoriesce notevole quantità di liquido sieroso t orbido. Guarigione in quando mi occorse di trovare la lesione molto 15 giorni. accentuata per l 'abbondanza del liquido ebbi nozione esatta e ch.iara d·el fatto . Per cui non OssERVAZIONE VI. - C. S., di a. 30, da Cesena. Entra il 9-IIl-1932. e clt1do che altri casi siano per l'addietro pasDiagnosi di entrata: Appendicite subacuta (insati sotto alla mia osservazione non ancora fluenza un mese avanti). bene attenta al rilievo del fenomeno. Do con Diagnosi anatomo-patologica: appendice presnormale. Sierosite sottojaksoniana . pochi cenni indicozione d·ei casi clinici in cui sochè Operazione 12-JI-1932: Tecnica come sopra. Diil r eperto era più e'·idente: nella prima osser- screta quantità di liquido sieroso un po' torbido vazione è descritto il semplice intervento fatto, fuoriesce alla incisione delle memhrane. che si è ripetuto uguale negli altri , salvo la Guarigione in 13 giorni. quantità maggiore o minore di argento colloiL'interesse di que te osservazioni, oltre che dale introdotta n ella sierosa a seconda dell'età n el reperto anatorr1ico, sta nel quesito riferentesi alla etiologia ed alla patogenesi, che è degli operati. necessario considerare l 'una in relazione alOssERVAZIONE I . - F . B. , di a. 30, da Castrocaro. i 'altra. Concorre un elemento congenito, cioè E11tra il 13-VI-1930. Diagnosi di entrata: appendicite subacuta. la presenza di membrane di Jakson estese e Diagnosi anatomo-patologica: appe11dice solo legfoggiate in tal guisa da determinare attorno germente arrossata, sierosite sottojaksoniana. al cieco ,ed al colon ascendente uno spazio Operazione 14-Vl-1930: Rachianestesia. Taglio di virtuale chiuso o q11asi chiuso. A ta1e elemento Jalaguier, appendicectomia. Resezione delle membrane di J akson (fuoriesce notevole quantità di si aggiunge una rau.sa irritativa, flogistica, caliquido sieroso), toletta asciutta della regione, impace di stimolare le proprietà che la sierosa missione di 20 cc. di Electrargol Clin, chiu sura peritoneale ha in comune con tutte le altre prin1aria della pare te addominale. sierose della economia e cioè di originare adeG11arigione in 12 giorni. renze e membrane e di secernere sierosità . OssERVAZIOl'fE II. - R . A., di a. 18, d a Faenza. Dalla quale proprietà può derivare in primo Entra il 12-11-1931. tempo la chiusura completa dello spazio periDiagnosi di entrata : appendicite cronica riacucecale e pericolico precostituito dalle membratizzata (il paziente è da poco convalescente di un grave attacco influenzale). ne congenite di Jakson, se del tutto chiuso già Diagnosi anatomo-patologica: appendice con senon sia, e la seco11daria essudazione di siero gni cli flogosi pregressa non recente. Sierosite sotentro la cavità stessa. Il siero p11ò farsi torbitojaksoniana. do , come ne è suscettibile ogni versamento Operazione 13-II-1933 : Tecnica come sopra . Alla incisio11e fuoriesce notevole quantità di liquido delle sierose, quando sia invaso da elementi siero o. corpuscolari (Oss. N. V e VI). Tale concezione Guarigione in 15 giorni. è facile ammettere qualora si pensi che sotto le membrane di solito la sierosa peritoneale OssEt\VAZIONE III . - ·r. I. , di a. 10, da I•'orlì . Entra il l 7-Xl-1931. è in condizioni normali. cioè fornita ancora Diagnosi di entrata: appendicite cro11 ica. del suo rivestimento endoteliale. Questo tutti Diagnosi anatomo-patologica: appendice poco gli AA. e tutti i chirurgi hanno constatato a ta macroscopicamente. ierosite sottojaksoalter . operando ed è elemento in favore della tesi n1ana. Operazione 20-XI-1931: Tecnica con1e sopra. Alche sostiene tali formazioni di origine conge1'apertura delle m embrane fuoriesce liquido sienita. In quanto allo stimolo irritante, che rapro. o in discreta quantità. presenta il fattore etiologico, si comprende. coGuarigi on e in 14 g iorni. me debba ritenersi il più delle ~alte di natura OssEnvAZIONE IV. - B. R. , di a . 14, da Castiglione bacterica, siano i g·ermi provenuti dall'intestidi Ravenna . Entra il 23-VI-1933. no , cioè dall'appendi ce, dal cieco, dal colon Diagno i di entrata: appendicite acuta. ascendente, siano giunti in sede per via emaDiagno i anatomo-patologica: appen(licite follitica. Ho tentato di aspirare con una siringa colare iperplastica. ierosite sottojaksoniana. liquido dallo spazio sottojaksoniano a scopo Operazione 26-VI-1932 : Tecnica com e sopra : aldi ricerca batteriologica, ma non mi è riuscito i ·apertura della membrana fuoriesce liquido sieperchè, as.p irando , la membrana si accollava ro, o abbondante. all'apertura dell 'ago , impedendo l 'a pirazione (;uarig io11e in 12 gior11i.

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stessa. Sta il fatto cl1e per lo più la o · er vazione di sierosite sottojaksoniana o~corse i11 periodo di epide1nia influenzale (O s. II-V e VI). Ma non è escluso ch e l 'agente irritante possa esser e di natura tossica, essendo din1ostrato clinicamente e sperimentalmente ch e il cieco ed il colon ascende11 te rapprésen tano talora una via di eliminazione per sostanze tossich e di origin e endogena od introdotte n ell ' organismo per os o altrim enti . Ritengo difficile, non ostante ]~ molteplicità e la esattezza degli odierni m ezzi di indag ine, cornp·r esa la radiografia , individualizzar e per segni clinici lo ststo anatomo-patolo crico descritto, sì da giung·ere ad una diagnosi esatta . Quasi sempre si parlerà di appendicite, di tiflite o di colite. Ma è utile ch e il chirurgo conosca la possibilità di questo reperto per la necessità e le modalità del trattamento. Il quale può essere attuato con semplicità , come è descritto alla ossrrvazione prima e con esito favor evole e, credo, pure costante.

RJASSUNTO. L ' A. illu tra una particolare man ife tazion e morbosa della sindrome aderenziale peritoneale , rilevata alla biopsia, ch e consiste in un versamento sieroso o siero-purulento circoscritto da membrane di .Takson in uno pazio chiuso.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Bronco-spirochetosi del Castellani e t ubercolosi. Osservazioni cliniche e radiologiche. Dott. Lu 1G1 RoNGON11 !Fermo.

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SEZIONE PRATIC.i\

inton1atologia della « bronco-, piroc}1etosi del Castellani » dal .pu1ìto di vi sta clinico i può dire n ella maggior parte dei casi, presenti caratteristich e ch e inducon o pesso il medico ad esprin1 ere un giudizio diagn ostico errato e specialmente volto alla forma specifi ca bronco-polmonare, quando il processo inorboso si estrinseca in età giovanile con ripetute lievi elnoftoe, febbre modica , stato g·enerale un po' scaduto , nonosta11te fa ccia diretto la presenza del bac!llo di Kocl1 n el1'espettorato. E tale giudizio si ritiene maagior n1ente e fondatan1ente probatorio, se la })ersi ten za sp esso esasperante d P.lla sindrome "' ubiettiva ed obiettiva, non con . igli il medico accorto e diligente ad un a minuta investio-azion e clinica e di laboratorio, atta a riJevare la vera n atura del m ale. La bronco-spiroch etosi clel Ca tell ani è certamente confondibile con molteplici al terazio-

ni bronco-polmo11ari e difficilmente dia15n osticabile se non si ·è a bitu.ati ad una scrupolosa disamina dell 'apparato r espiratorio, che fa ccia sorger e il sospetto di lesion e spirochetica e n on si diriga le indagini alla ~icerca microscopica dello « spironema bronchialis n reponsabile della etiologia de l male. Bisogna purtroppo convenire che per spe., ciali condizioni di ambiente e di vita scientifica in cui si è costretti ad esercitare la professione a molti medici non sono consentite le migliori risorse clinicl1e e di laboratorio , valevoli a dissipare dubbi e scartare ipotesi errate, e fatalmente si corre verso la diagn osi di una delle più diffuse malattie broncopol1nonai;i la tubercolosi - . Giudizio che costituisce una responsabilità preoccupante per le dolorose conseguenze e per le tristi ripercu sioni sia S\l l paziente cl1e sui faJniglia ri. ~ pertanto n ecessario n on ig·norare la malattia del Cast ellani, e nei casi dubbi render si edotti d i tutti g li espedienti che posson o menare alla diagnosi di certez1~. Codeste riflessioni ini hanno consigliato di illustrare tre casi venuti alla mia osservazione con i r>iù di sparati giudizi diagnostici , n el! ' inten to di p ortare un contributo eminentemente pratico per l 'interes e ch e i casi stessi rappresentan o dal punto di vista clinico e radiologico. Pren1 etto innanzi tutto che nel territorio , i11 c ui ho p.o tuto avere la possibilità di osservare i casi ch e sar ò per descrivere, un Chiarissimo co llega il Prof. Alberto Rezza , ha constatata la malattia del Castellani , confermata dall' esame microscopico dell ' esp~ttora to, e tutta,ria confusa per qualche tempo con processi di altra natura. Codesta con statazion e permette di considerare la malattia, non una rarità, com e si potrebbe supporre, per le speciali modalità epiden1iologich e affliggenti i paesi tropicali ove jl Castellani ebbe modo di l·i]evarla (Cey· ]on 1905). In Italia del resto non sono mancati osservatori scrupolosi i quali ci hann o appr eso la esistenza della forma n1otbosa del Castellani, verificatasi spor adican1ente in \ arie regioni. La casistita tuttavia è molto limitata ed è presumibi1e ciò dipende. dalla scarsa valutazione dei reperti di laboratorio e. dalla evoluzione del m ale, ragioni precipue di insu ccesso diagnostico. 11 quadro clinico della bronco-spirochetosi q11ando n on si rilevino complicazioni in altri organi, che rendano maggiorm ente disagevole il giudizi o diagn ostico, presenta al su o apparire troppo scarsi elementi, faciln1e11te riconducibili alle più semplici e bana li alterazioni del! 'apparato r espiratorio: febbre tenuissima , 1

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tosse cuu scar o espettorato costant~mente negativi, per il bacillo di Koch . In tali condizioni la giovane fu ricoverata in casa striato di sangue, COfl:dizioni gen er ali appa- di cura sanatoriale ove rimase quattro mesi, senrentemente buone, tali da. n on costituire ap- za peranco ottenere una benefica modificazione pren ioni ecces ive quando i aggiunga il ri- dello stato preesistente. La negatività dei r eperti e delle ricerche effetsultalo negativo ascoltatorio e plessico ed i dati anamnestici patologici di poca importanza o del tutto assenti; fisionon1ia clinica quindi. da trarre in inganno e far e emettere i g i udizi più discordi. Il i)aziente in questo inizio del male è soltanto preoccupato dalla persistente espettorazione anguigna , ed è affranto dal pensiero di una incipiente lesione tubercolare. In casi invetera ti l 'espettorato assun1e speciali car atteristich e: muco-purulento con tendenza alla tonali Là rosso vinosa, di odore punto piacevole, facilmente confondibile del resto con espettorati di altri processi morbosi a lipo gangren oide, bronchiti fetide, ecc. Non è qui il caso di indugiarsi ad elencare le tante forme patologiche ch e danno manifes tazio11i sirni.li n è porne in discus. ione i caratFIG. 1. teri differenzia li , poich è la maggior parte di -ess'e offrono reperti clinici obiettivi fa ciln1Ente riconducibili a processi di altra s1>ecie , che tua le P.er c.:hiarire gli episodi morbosi, tlopo il su sseguirsi di 1nol leplici ipotesi , fece final1nente non sia la bronco-spirochetosi del Castellani. sospett are la bron co-spiroch etosi del Castellani e E veniamo ai nostri malati, nei quali in u11 l 'esame dell'espettorato eseguito da un illustre primo tempo parve ovvio riferire la sindro111e cultore di batteriologia e di malattie esotiche il morbosa ad una lesione specifica bronco-pol- prof. Fran chini , fu d ecisa n1 enle positiva. monare , per passare decisivan1e.nte alla diaIl seco11do m alato E. F. verte un frateJlo della gnosi di bronco-spirochelosi a distanza di tem- · ragazza nel quale il r espon so diagnostico fu inpo, e tornare finalmente in òue di essi alla sistentem ente rivolto ad uria at lflndibile alteravera esatta diagnosi di tubercoloc;i polmonare . zione specifica e l 'esame radiologico avrebbe resn . Ci fu qualcuno anche cl1e amrrtise la ipotesi di. un probabi]e processo luetico : Wassermann negativa. · (Prof. Levi della V\da). Degli errori diagnostici è doveroso rle1tunciare qui ragioni e colpe, allo scopo di 1rarne utile ammaestramento e profitto , in altre occasioni consimili, nell 'avvenire. 1;e · o a ente,

I tre malati provengono dalla stessa famiglia .e presentano una fisionomia clinica pressoch è identica. I curanti sin d alle prime fasi del m ale furono concordi n el giudicare la a.ffezion e tubercolare, r esponsabile d ei sintomi subiettivi ed obiettivi. La prima malata è una ragazza di 18 anni ; D. F. , n ella quale il processo morboso mantenne per lungo tempo una sindrom e a carico d ell 'apparato respiratorio consistente in moleste sen sazioni toraciche alla respirazione, tosse con lieve espettorato muco-sanguinolento, febbre effimera serotina insorgente arl intervalli, astenia, decadimento organico. Un a esplorazione radiologica del torace, lasciava scorgere note lievi di fatti 'hronchiali e peribronchiali a tipo produttivo. Assenza di bronchiectasie e di adenopatie ilari. Nessun segno di infiltrazione inter stiziale polmonare. Nulla di anomalo all'apparato cardio-vascolare (fig. 1). Gli esami microscopici dell 'espettorato ripetulan1ente eseguiti da specialisti tisiologici, furono

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probatoria la diagnosi , se la con s tatazione della esisten za della malattia del Cast ellani in un m embro della famiglia, n on avesse fallo sorgere il dubbio, ch e anch e n el fratello dovesse trattarsi della st essa affezione. La ricer ca microscopica del! 'espettorato in vari stri ... ci color ati col procedimento di Fontana-Triboncleau , parve mettere in • •


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SEZIONE PRATICA

evidenza molte spirochele con i caratteri n1orfologici dello « spironema bronchialis » del Caslella11i. La indagine radiografica tuttavia (fig. 2) 111etleva in rilievo un carat teristico focolaio di infiltrazione essudativa alla Lase dell 'emitòrace destro, tale da autorizzare il giudizio di lesione tubercolare, come difatti fu enunciato dal so ttoscritto, non solo, ma la coe istenza di u11 per itente disturbo alJ 'ar ticolazione del ginocchio sinistro, interpretato quale processo infiammatorio cronico; ne avvalorava la ipotesi. 11 decorso del n1ale nullameno, lasciava dubbi sulla interpretazione, dei reperti micro capici, eseguiti da osservatori che aveYano for e ceduto al precon cetto lu ingatore della e islenza della malattia del Castellani, nella Lessa famiglia. In que to caso giunse opportuna ] 'autori Là ir1ctiscussa del Castella11i stesso, il quale aYendo accolto nella sua clinica il giovane, escluse ir1 modo assoluto, con prove irrecu sabili, la presenza dello « spironema bronchiali » e preci ò la diagnosi con reperti positivi di tubercolosi polmonare e di conseguenza la natura specifica dcl patimento articolare. Il quadro radiologico ave' a confermato il sospet to clinico, ma la proYa di laboratorio ritenut a raggiunta nei primi ten1pi, aveva fatto cedere nlla 1u jnga di una diagno i in apparenza O '' ia, e nondimeno errata. Ciò serve maggiormerl te a dimostrare, se 'e ne fosse bisogno, con gual e cura e accorgimenti debba essere condotto un e ame clinico e radiologico ed eseguito sempre in u11ione con gli altri mezzi di ricerca che valgano a suffragare un giudizio e a dissipare un dubbio, ancl1e quando le i11dagini 1 adiologiche consentano una interpretazione deci iYa rispondente alla Yerità. •

Il terzo casu con cerne una giovane donna F. F., coniugata, e come per gli altri i primi rilie' i clinici dell'apparato r espiratorio facevano propendere per una affezio11e specifica. avvalorala dai preceden li famigliari indubbi sulla eredi I ari el1l tubercolare. Il quadro clinico non si presentava dissin1iJ e: febbre vespertina, tosse, sputo sanguigno, deperimento organ ic0, dato ascoltatorio im.portante, sfregamento pleurico all 'interlobo sinistro: ·alla percussione, ipofonesi nella sotto-clavicolare destra. Ricerca del bacillo di Koch nell 'espellorato, persistentemente negativo. All'esame radiologico del torace (fig. 3) i11 cor rispondenza della regione sottoclaveare des tra si notavano i segni di una lesio11e con l 'aspel to caratteristico dell'infiltrato di Assmanri. Cotesto reperto con i rilievi clinici ed i dati anamnestici, non sarebbero stati sufficienti elementi per esclu clere altre affezioni? Anche in questo caso il diagnostico doveva essere posto con la massim a cautela resi consapevoli del la esistenza cer i a della bronco-spirochetosi almeno in una persona della famiglia, ed infatti il risultato della ricerca dello spirocheta bronchialis nel} 'espettorato ar>parve posi Livo. Non rinunciai al giudizio radiologico di specificità , espresso al m edico curante con relazioni scritte, ed accolsi il responso microscopico co11 cliffidenza, ammaestralo dai precedenti ca i, luttavi·a mi par,·e logico porn1i il quesito e le alterazioni con latate fo ero tutte espre jone cli un 'unica forma 1norho a o n el conten11Jo respo11-

. abili di un processo co11con1 i la11te pecifico, tro,·ando per l 'attecchimen lo un terreno già fertile. Le provvidenze terapeutiche dirette a debellare la forma spiroch etosica avrebbero dovu lo portare alla esclu ione del processo specifico, ina purtroppo i preparati arseno-benzolici in prevalenza usati 11on determinarono una benefica modificazione della i ntomatologia toracica, anzi l 'acce11tuarono. L'e ilo negativo della cura spinse i famigliari aIla decisione di rivolgersi all'insigne clinico prof. Frugoni, il quale precisò il giusto significato dei sintomi clinici e radiologici, rilevanqo altresì nel-

F1c . 3.

l 'e pellorato i bacilli di I och e non lo spironema bronchialis che altri o servatori avevano creduto cli con tatare.

Da quan Lo ho esposto mi pare poter desu 1nere con iderazioni di pratica utilità , che 111ettano c;ull 'a, viso di front e a sindron1i clinicl1e di tale entità. In11anzi tutto il ,ralore da attribuire alla indagin e radiologica deve e sere ben ponderato, ben a]tro dovendo essere il reperto obiettivo radiografi co in contrasto ad una persistente sintomatologia clinica certamente grave. La bronco-spirochetosi del . (~astell ani all 'investigazione radiologica 11on preser1ta una propria individualità , nessun dato obiettivo deciso, inconfondibile patognomc)nico. Quando ima gini anormali si rivelino nei campi polmonari , per quanto esigue e e iano , si è trascinati spesso a considerazioni interpretative erronee che m ettono in eria apprensione il paziente. Ma il dato di pochezza e di tenuità dei segni radiografici , come n ella prima malata congiunto ai reperti negativi dell'espettorato doveva m etterci in guardia e farc i consapevoli del1'errore diagnostico, poicl1è ad una sindrome clinica certarr1ente notevole avrebbe dovuto seguire una rappresentazion e radiografica a1)11ariscente e decisiva, n1entre apparve una in suf1

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fA

« IL POLlCLINTCO »

ficente r.isponde11za non agevole a deDnire la e J>res . . ione cli11ica dei di turbi. Radiologi degni simi di fede , ritengono che la forma del Ca tellani pre enti lesioni .anatomiche confondibili con co1nplessi specifici e soltanto la positività dello spironema debba costituire una c onc lu ione probatoria del male. na diag"Dosi di natura se spesso non può essere emessa colla sola inda.g ine radiolog ica può d el resto consentirci, 'il sospetto di attendibilità, e perm etterci di suggeri re le relative ricerch e di laboratorio. Dal pt1nto di vista clinico è necessario distinguere precocen1ente l 'episodio morbo o da altri processi invero non dissimili, per potere istituire il più presto po~sibile le opportune prov,ridenze curati,1e atte ad evitare con egu e11ze d eleterie pe!' il decorso cronicissimo della malattia del Castellani ed in special modo utili ad .allontanare i danni del contacrio alle per one ch e assistono e av-vicinano i pazie11ti. Per raggiungere lo scopo e per non cad er e in insu ccessi di carattere diagnostico, non è rr1ai di troppo essere agguerriti di una severa critica n ella raccolta dei fatti e n ella loro interpretazione. I risultati di cordi d ei ca i illustrati ch 6 hanno procurato una prezio a perdita di tempo per la cura , ed incresciose sorprese sono da ascrivere sia alla scarsa valutazio11e dei sinton1i rilevati , sia alla d e ficiente cono cenza d ella e~·oluzione del male, sia ai r eperti microscopici forniti da osservatori poco scrupolosi, o punto edotti delle speciali caratteri tich e morfologiche delle « spirocl1et e bronchiali ». Le spiroch ete che P" ono aggredire l 'app.arato respiratorio si possono raggrupp.a re in due fan1iglie. Alla prima appartengono spiroch et e bronc hiali a larghe spire (Bucca lis-d entium . \ ' ince11ti i) a 11a econda , spirochete più sottili, esili a spire molteplici e ravvic inate, (spirochete del Castellani e spiroch ete })allidum). Codeste varie · specie di spiroche te per g li e i)erti para " i tologi e microscopisti clinici n on deve gen erare confu ~ ion e. ~a purtroppo nei i10 tri n1alati la errata interpretazione delle indag·ini di laboratorio aveva can cell ata n el s~­ condo e t erzo malato la giusta diagnost, fondata u dati anamnestici clinici e radiologici attendi}) i]i imi . Lo spirocl1eta bucca lis era stato causa incontrollata di errore ? T controlli s11cccs. ivi hanno limpidamente din10 trato che sl. È b en e quindi che i n1edic i pratici a cui sono rivolti que t i miei rilievi conoscano quali d ebbano essere i criteri adeguati per poter guidare con cognizione di cau . . a l 'ammalato in sin1ili eventi . e n on trasc uriito un fallo di ca-

NO

XL,

NUl\1.

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p itale in1portanza e cioè che la malattia del Castellani per quanto non frequente ma non rarissima ' Ten ga vag li.a la con tutti i sussidi diagnostici razionalmente e scier1ten1ente condotti , per modo che non c i sia110 riserbate delle an1are delu "ioni. •

U TO.

L ' A. ai fini pratici di un esatto g iudizio diag nostico discriminativo , tra Bronco-spirochetosi del Castellani e Tubercolosi, messi in rilievo i criteri da adottare per non incorrere in errori e d elusioni , s i occu~a prendendo lo spunto dai casi illustrati , dei n1ezzi valevoli a cl1iaTirn-e l a sindron1c clinica e precisarne la natura precipui ed indispensabili la ricer ca di laboratorio e la investigazione radiologica. condotti con . . crupol o .. o n1etodo di tecnica.

CONFERENZE. Le ulce1·e gastriche e duodenali e il loro trattamento chi1·urgi co (1 ). Dott. VrTTORIO P ucc1NELLI (~hirurgo prirnario dea]i Ospedali di R0111a. Dieci anni fa Mo)nihan parlando su H Alcuni i1roblerni dell 'ulcer a ga trica e duode11ale » dice,,a c h e la lett eratura s ull ' argo1r1ent~ era allora formidabile, n1a sfortunatame nte di un valore non pro1)orzionat? alla sua J?aS a. E' difficile dire cosa . ia diventata oggi, per ina, sa, quella iettero lura che dieci an~i .~~ era g ià formidabile, e ~or.se altr~ttanto d1ff1.c1le è dire qua11to sia n11gl1orato 11 v~lore di una simile m assa di letteratura. Oggi certamente sarebhe al di là del la po sibilità. di qualunque uo1no prendere conosr.e11za d~r~Lla di Lutto quello cl1e è tata pubblicato u1l argomento e. a11che se questo fosse po sibile, non potrebbe certamente ervire a farsi un 'idea ·chiara s ulle questioni dib·a ttute, ancora n1.olto lontane d~ qualsiasi «conclusione» .. o g!11 11atologo . ?gn1 chirt1ruo l1 a voluto contr1bu1re a cc scoprire » le dottrin e dell'ulcera e qualch e volta invece che cc scoperte n sono '°' Late fatte « invenzioni » o sono state nutrite « illusioni ». Per comprendere i casi clinici i è ricòrso a1npiamente alle o ... servazioni speri~entali e que t~ hann<;> ~inito crcriormente 1 termm1 P er confo11clere ma ~o . 1del problema; tutta la parte cc sperimenta e » astrae, p er necessità di cose, dal ?or_nples o anamnestic o e subiettivo ch e cost1tmsce la base d ella sindrome clinica n ell 'uo1no, stu,dia su anin1ali cl1e 11anno cl1in1i 1no gastro-duo1

. (1) Conferen za te11utn al Corso di Ct1ltura rnedica dell 'Ospeòale ~1e11ini in Chiari il 25 111aggio 1933.


{ANNO XL, Nt;;\I{. 34]

SHZIONE PRATICA

denale certamente differe11 te in n1odo n otevole d a qt1ello umano , e ch e, quadrupedi, preentano condizioni staticl1e e dinam ich e viscerali assolutamente divcr e: già per tali considerazioni la produzione cc sperimentale » di una ulcera gastrica o duodenale in un anin1ale non appare affatto paragonabile a ll 'insorgen za di una si1nile lesion e nell 'uomo e no11 può avere n e suna relazione coll 'ulteriore evoluzione di essa. Ora ,ch e il tra ttamento chirurgico d ella m a lattia h a pern1esso di fare le più vaste osservazioni clinic l1e e anatomo-patologich e si resta sorpresi rileggendo, anch e n ei trattati cc cla sici », quello ch e è scritto s u tale argomento, ch e corrisponde n1olto da l ontano o non corrisponde a ffatto alle cons ta tazioni chirurgich e; la dottrina « c lassi ca » d ell 'ul cera ga ·trica e duod en ale ha dovuto subire da ogni lato co rrezioni. , prec isazioni, .. r11entite e si può dire che abbia oggi più ch e a ltro un 'aJ ore torico e n on r eale. l o so110 convinto ch e soltanto lo tudio accurato d ei ca i clinici , in que. to argomento ancor a più c he in tutti g li altri a rgomenti medici, com e può e ser e fatto durante la malattia , al momento d ell ' inter,rento e n el s us 8.ooUet1te d ecor o imn1ediato e l ontano, rapp r esenti il p\ù completo e più istruttivo « esperin1ento » capace di portare a con clusioni di importanza pratica e sci entifica . La o ervazio11e d ei malati cc rioperati n può portare la n1ig liore luce u sperimentale >) n eg]i: te si 1>roblen1i della patogenesi dell~ uloera gastrica e duodenale. E la visione complessiva, sintetica, a distanza di tem po, di un numer o ril evante di ca i clinici se(J'uiti per sonalmente , quella ch e si c hiama: e< 1'esperienza persona le n, cr ed o costitui ca sempre u11a pnte di utile e pratico in egnan1ento per sè·· tessi e per g li .altri . Ho avuto occa io11e di operare fin o a d oggi 623 casi di ulc era duodenale e gastrica e ho rioperato 48 casi c11e già erano stati operati da me o da a ltri . Riunendo n~ll a m ia n1ente in una ,.i ion e s intetica tutti i qu.adri clinici studiati e seguiti , h o l 'impression e di avere im1)ar a Lo a di -ting ue re e a pvec isar e alcuni aspetti ch e prirna mi apparivano differ entem ente. Esiste pn complesso sintomatico che vien e dichiarato « caratteristico » dell'ulcera gas tri ca e duodenale. I caratteri del dolore e la periodicitj. d eo-li attacchi 'Ve11g-onu g·e11eralmente addo tti <.fUali daLi anamn estici tipici. Il dolore è stato qualifitato come cc il d olore della fame >) o, n1eglio , «·come il dolore ch·e cessa mangiando ». Certamente il d olore è la n ota predominar1te d el quadro, è quello ch e più spesso costringe il m alato a chiedere I' aiuto medico. L'argomento cc dolor e » n ella storia clinica di un malato di stomaco assume a petti m olto vari; una espr essi.o ne « fortunata » come quella del cc d olore d ella fa m e >> è s tata portata da tempo in primo pianq ed è stata p-rospettata con le caratteristich e della « tipicità »; dopo aver visto alcune centinai a di ,

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nt,alati di tal gener e, è n ecessario dire subito ch e la tipicità d el << dolore d ella fam,e », nei riguardi dell 'ulcera duodenale, non è affatto esatta; si può a ver e tipico « dolore d ella fame », di quello ch e costringe il malato a ten ere in tasca la boccetta col latte o a mangiare ogni due ore, in un canceroso dello stomaco (l 'ho constatato cc tipico » in un caso di epitelion1a sottocardia lE} sen za n essu11a concomitante lesione duodenale) e in forme cliniche da lesioni delle v ie biliari e anche da tuber colosi intestinali del tenue. Il dolore assume certamente n ella inaggioranza dei casi la parte più in1portante n el quadro cli11ico di t ale malattia , ma certam e nte esistono ulcerosi ch e non h anno mai avuto il minimo dolore e ad un tratto hanno la p erforazione. Essendo una n ota completam ente subiettiva, la d efinizion e d el d ol ore n ei ma]ati di s ton1aco è faLta ir1 forme assai differenti , an ch e a econda del m alato che l 'accusa. La « languidezza di stomaco », la cc fame in sazi.ahi le », il « bruciore », tutte le variazioni dei dolori veri e propri , con locaµ zzazior1i regionali più o r11eno precise cos tituiscono l e note di u11a gamrr1a e il dolore della fame cc tipico » r appresenta una d ell e r1ote più acute; ma non si p uò dire certamente ch e, se n on c'è quello, non esis te ulcera e neanch e ch e: se q uello c'è , esiste un ;ulcera duod enale. Comincerei quindi col togliere il caratter e di cc tipicità i) al cc d olore d ella fam e n e a considerarlo com e un a cc varietà » del dolore d ei gastropazienti. Sar ebbe assai importante poter fi ssar e una base anatomo-p.a tolog ica del d olore di q11esti malati ; I 'insorgenza del dolore è s tata a ttribuita alla s timolazione diretta , meccanica e chimica, della s uperficie ulcerata, allo spasmo pilorico, alla iperperistalsi gastrica, alla iperacidità, ma acc11rate osservazioni vol ta a volta hanno dimostrato che ta li condizioni possono esis tere senza dolor e e ch e dolore può e -isLer e an cl1e astraendo da tali condizioni. Si rientra qui n el complesso p,r oblema della '11atogenesi e deJle vie del dolore viscer ale, problema ch e ancora attende una persuasiva soluzione. È suggestivo pensar e ch e g li stimoli m eccanici e chirr1ici d ella contrazione e d ell 'acidità, provochin o d olore agendo s ulla sµperOc ie ulcerata , ma è indiscutibile ch e ulcere gastrich e e duodenali possono essere causticate durante un intervento chirurgico senza ch e il malato , sveglio, accusi dol©re. Sindromi « dol<;>rose >J perfette sono state constatate perfino in casi di a chilia. ·D 'altra parte ]a constatazione che l 'ingestion e di cibo fa calmare il dolore n on può essere trascurata, ri,c ordando però ch e l 'idea ch e tale fatto s1a dovuto alla neutralizzazione dell'acido cloridl'ico è smentita dalla constatazio11e di casi ne i quali la cessazione ·del dolore si verifi ca colla ingestione di sostanze acide, come Iimo~ a te e s~mili . E numer osi sono i casi n ei quali 1 malati ra ccontano çh e mentre cc prima » il d olore cessava mangiando cc ora » è diventato


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« IL POLICLINICO »

« fisso » e non cessa più e talvolta aumenta. •

Sono precisamente questi i casi con le storie più lunghe di sofferenze e i ·Casi :nei -quali si trovano le ulceri più antich e e penetnanti; vorrei dire ;che ·p roprio il dolore fisso, continuo, che non cessa niangiarido è quello ch e può essere messo in rapporto con la 1esi-0ne anatomo-patologica dell >ulcera. Il dolore « ritmico >> regolare, a ore fisse, quello ch e può servire « per rimettere l'orologio », que,llo cc che cessa mangiando » > può esistere senza ulcera, ma quello fisso, con localizzazione costante e irradiazion i precise, che il malato sa indicare co11 la punta del dito e che non ha relazione coi pasti, è certam~nte dovuto all'ulcera. Ricordo d'aver operato un caso di ulcera della piccola curvatura nel quale la precisazione e la fissità del dolore riferito da] malato avevano precedenten1ente persuaso un chirurgo di buona volonlà a togliere al malato la zona dolente e cioè l 'apofisi ensifor1ne dello sterno I L 'insorg·enza di un tale dolore può avere con1e base lo stin1olo diretto delle terminazioni nervose raggiunte dal processo ulcerativo (quando la maJattia, se·c ondo J(uhlenkampff, diviene cc mesenteriale » e perciò viene a contatto con le terminazioni nervose della zona parietale) rr1a tutti gli altri dolori sono certamente in ielazione con perturbazioni della funzione e quindi della sensibilità viscerale ed insorgono indipendentemente dalla lesione ulcerativa. Accade assai spesso di vedere n1alati con sindromi dolorose imponenti per I 'insistenza, il ritmo e la precisione e di trovare all'operazione lesioni ulcerative minime, quasi incontrollabili e di operare n1alati, ad esempio per la ripetizione di emorragie, che presentano ulcere callose e penetranti e non soffrono dolori. Niccl1ie da ulcera possono essere din1ostrate radiolo.giiçamente, quando lunghi periodi di completo benessere farebb·ero richiedere all'esame radiologico soltanto la prova della guarigione. La base, quindi, di tutto questo gruppo di dolori non è la lesione ulcerativa, ma uno speciale stato di sensibilizzazione gastro-duodenale, provocato da quelle cause che provocano gli altri disordini funzionali costituénti il complesso della n1alattia_. Sempre nel campo della sintomatologia dolorosa bisogna ricordare i « cambiamenti » di storia; molti malati dopo lunghi anni di storia periodica, ricorrente, stagionale, raccontano che cc ora » i disturbi sono continui e non ·Cessano più coll 'ingestione di cibo, oppure raccontano cpe, quando e< quei » disturbi periodici , era:no passati, sono cominciati i vomiti alin1entari o le digestioni lente e difficili. Dalla storia della .cc sindrome » gastro-duodenale si passa a quella dell'ulcera vera e ·propria o a quella della stenosi. Sono questi i casi che esibiscono p,a lesemente , a mio modo di vedere, la differenza fra quelli che sono i sintomi del! 'ulcera e quelli che sono i sintomi del cc resto n della malattia. Certamente al con1plesso ch e direi extr.a ulceroso va

lANNo XL, Nu111. 34J

legato l 'altro sintomo cardinale che viene addotto co1ne tipico dell'ulcera e cioè la cc periodicità » degli attacchi. Gli attacchi dolorosi nella n1aggioranza dei casi sono « stagionali »; molti malati sanno che al <e carnbiament-0 4i stagione » soffrono di stomaco e molti accettano il fatto con1e una qt1alcl1e peculiarità dell'organismo che annoia ma non preoccupa. Le osservazioni radiologi che e più quelle operatorie dimostrano ogni g·iorno che può accadere di non avere nessuna evidenza di ulcera o minir11e lesioni superficiali nel corso degli attaçchi stagionali e che inYece ulcere grosse e · profonde possono trovarsi, in piena effi cienza, nei tr.a11quilli periodi di intervallo. Le variazioni istologiche accertabili nel campo del] 'ulcera in coincidenza con i cc periodi » di acuzie sor10 minime o nulle. Sono state descritte le speciali fasi di cc infezione » batterica delle zone ulcerate, ma non c' è ragione esauriente per dire che tale fatto è causa e non conseguenza di qu ello che accade nel period.o di acuzie. Certamente la cc tipica » periodicità degli attacchi dolorosi è indipendente dal fatto ul oerativo e dalla sua evoluzione ed è l 'espressione di quella alterazione di funzioni che viene descritta come cc sindrome gastro-duodenale ». Sicch-è a me ·sembra di poter concludere ct1e il tip-0 degli attacchi dolorosi e la periodicità di tali attacchi, addotti come dati .anamnestici « tipici n dell'ulcera gastrica e duodenale, sono invece indipendenti, nella loro patogenesi~ dal fatto u] cerativo , pur essendo l 'espressione di una malattia gastro-duodenale, durante la quale si creano condizioni che possono facilitare I 'insorgenza di processi ulcerativi. 1 tentativi cbe cercano di determinare le cause genet~li ~i un tale squilibrio non mancano e particolarmente interessanti sono, per quanto ancora poco conclusive, le ricerche sulla colesterinemia e sulla iperglobulia degli ulcerosi. L ~inda- · gine che riuscisse a dimostrare quale è la differenza di cc ft1nzione » dei gastropazienti nei periodi intervallari di benessere e in quelli cc stagionali >> di acuzie, ci direbbe certamente molte cose importanti sulla patogenesi di tali malattie; non si può non pensare , avendo nella mente la periodicità degli attacchi, la stagionalità di essi, a]le dottrine dell'allergia, alla possibilità che la cc ,~indrome » gastro-duodenale sia Ja cc risposta » di quegli organi ad uno stimolo nato altrove o ad alterazioni· del ricambio generale, dell'equilibrio ormonico o neuro-vegetativo; e i casi nei quali la cc sindrome n è certamente una cc seconda malattia >>, che insorge dopo la malattia di altri organi (arppendiciti, colecistiti, stati tossici, ecc.) e cessa quando cp1esta guarisce confortano 1'idea che il corr1plesso sintomatico gastro-duodenale (con o senza ulcera) debha essere considerato come la manifestazione gastro-duodenale dello stato di squilibrio, locale o generale, prodotto dall'altra malattia.


f.A.NNO

XL, Nu~r. 34]

SEZ IONE PH ATI CA

lle r tali considerazio11i a n1e sembra che . . ia

d i g ra11de in11)ortanza di le11er e di ti11 li 11el quadro cli11ico dell ' ulcera gastrica e duoder1ale i sinto1r1i dovuti a l fatto ulcerali vo vero e proprio e q t1elli che costi tui ~cono il cc re lo » della n1ala ttia, i)ercl1è so llar1 lo così potr à o tten er ~ i Jo :-,co1)0 di indi rizza re con preci-ior1e il tra lt an1 e11to tera peutico. No r1 è se1111; re fac il e r agfriu11ge re lo . copo di OJ)er are e di c urare 11011 il H sir1t 01110 H llla la cc i11alattia »; uel caso <leJl ' uJ ce ra g(!.$ Lrica e duodena le le OS'eTvazioni .cli11iche d i1110 ·trano nel m odo p iù e' ide11Le c he la cu ra d el ·int orr1a cc ulcera » non è la c ura dell a 1n a lattia cd ancl1e il con trario, cioè, éb e ]a c ura del co n1 plc so inton1a tico non è J.a cura dell ' ulcera . .Proseguen do q uin di 11cll 'a n a li ~ i di q11clJo che 'iene raggrup1Ja lo 11el ca j)i I olo del la u le era ga ·tro-d uodenale, do po la sir1Lo11 1a lo}oo-ia do loro::;a e la i)eri odìc ilà deg li a ttacc l1 i , bi ogua consider a re g li a ltri falli cl1e genera ln1 e11te ve11gono chian1ali . . cO'n i « indi retli » dell 'ulcera . La co id elta ipercloridria o iperacidit à è tata lun O'am en te di cus a e portata com e causa e cor11e con ... PgL1e11za flel1' ulce ra, ina quando si è cercato di con11Jrc11d ere co a fo ·se clu csta iperacidità e q ua11do e'"' i" te e, 1a ri cerca è dive11tata con11)lessa e confusa e µri va di con clusioui praticl1e. T~' ipe­ raciditil, .. ia n ell 'as11etto di a umen to di quantità dc1la ::,ecrezione acida, che in quel lo del) 'a u111ento della co11centrazione, o in quello d ella « f a i » del secr eto acido, è sta ta accertata olta r1lu in un l1iccolo num ero di ca i d ell a n1 a la ttiu ed oggi non è a ~ solul an1e 11 t e po ibil e descri vere un a qu alunqu e a lt craz ion d el cJ1im is n10 gastro-duodenale che possa e ere chi am a la « cara tteri tica » di tale 111ala ttia. L 'iperr!!.Qtilità gastrica, por tata in can1po j)ecialmente da lle ricerche radiologich e, è anche fJro pria soltanto di u11 ristretto numer o di casi; lo tudio accurato di e .. a h a dimo Lra to ch e, se è presente, non b a nessuna relazion e coi vaJori acidi e con la ... inton1a tologia dolor osa . I vo111iti alirnentari o secretivi, epi odici , acces~ua li , sono I 'espres ione di specia li condizioni Lransitorie e n on possono certo fornire un a ba. e te caratteristica » . Restano da ultimi i sintomi veri e propri del fatt o ulcera tivo; le em orragie. le perforazioni . Preci am en te l 'osservazione di tali intorn i è q uella che aiuta a distinguere chiar am ente <1uale è la parte della lesion e ulcerativa nel quadro cli nico ch e vien e descritto com e cc ti pico » di e sa . · Le emorraaie, per la loro impo11 enza per la loro qualità, n o11 pr esentano n ote ,capaci di indurci .a. speciali con clusioni: gra,ri em orrag ie I>O ono venire da lesioni mini me, super fi ciali, e ulcere p rofonde pos ono esi te re ann i ed anni sen za causare perdite di san gue; spesso co tituiscono 1'unico in torna della m ala ltia, latente per tutto il re to, prima e do1)0 il fatto e morragico : dell a en1orragia si può dire ben 1

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IJOco di co11cl u ivo e cioè solta11to r l1e e a cos l i Lui ~ r,e la pro' a ir1cli culibile, a l 1non1er1 lo i11 cui i verifi ca, della e islen za di una le ·ione d i co ntinuo della n1u co a; l) ÌÙ volte è accaduto di andar e a d operare dO})O grav i i)erdite <li ung11è e di tr ovare n1ini111e erosioni , c1ua i n on d imo~ tra bili .

Le perfo 1~az ioni 01to in realtà il egno più vivo e diretto del fa tto ulcerativo . C0n la si11Lon1a tologia drarnn1 a tica della i)erforazione n el cavo peritoneale libero o con 1'and ar11en lo cr o11ico, chiaro o subdolo, della perforazione degli organi vicini, esse costituisco110, con le ernorragic, la vera essenza dell a m a la Ll ia cc ulcera n i)ure e endo com p leta111en te indipe11denti da c1uell o cl1e ho cl1ian1ato « il resto » della mala ttia. Ogni chirurgo si è trova to di fronte a ca ~ i di i)eritoni li da i1erforaz io11 e d uodenale enza nes un 11recede11Le ana111nestico pri1na della i)e rforazio11e liber a e a ca i cli gro se ulcere penetranti nel IJanc rea o nel fegato con e.. Lre1na povertà e g ra nde br evità di dati unan1nes tici , cl1e po tesse ro far pe11 ·are alla lun ga evolu zione d ~lla mala ttj a. Da una a nalisi cosiffatta del com1)lesso in tom a lico, il quadro clinico dell a i11drome ga. lro-rluodeuale n on a ppar e m olto chiarito; ma a n1 e em bra cl1e dopo un a tale anali ·i sia più n ett a la visio11e di a lcuni degli elementi di c1uel quadro clinico e quindi più probabile una deJi1n itazione e una prec i azione d~ agn o tica e terapeuti ca. È imporla r1te con vin cersi che i cardini della sintorna to logia s ubietti va descritta per l ' ulcera e cioè alcuni dolori « tipici » e i JJeriodi ricorrenti , non barin o r elaz io11e col fatto ulcerativo, che J' t1l cera esi te nei suoi a petti anatom o-patologici indiper1dentem ente da <Juei fatti , con le cc ue » caratteristich e e le cc su e » possibilità e che la cc sindrom e n con n ote iden tict1e sia nell 'e1)isodi o g iorna li ero del ritrn o doloroso ch e nella dura ta e n ella })eriodiciLà. degli a ttacchi , può esistere ii1dipend entem cnte da l fa tto ulcera tivo. Quando accade, come non raram ente pl1ò accadere, di operare ull 'indicazione di un a storia cc perfett a n e di non trovare alcuna ulcera d11odenale n è gatrica, invece di attardarsi in11tilmente a ricer car e qua lcl1e 1n in ima erosione duodenale, è bene ri corda re ch e la cc sindrom e » non è certo mentita dall 'as en za del fa tto ulcerativo e che <1uindi la cau a di essa può e ere cer cata fuori dello stomaco e del duodeno in vece éh e in qualche minim a lesion e ga tro-dt1odenale r 11c ne è la conseg uen za. La possibilit à di una identit à sintom.a ti ca in casi con ulcera e senza è· la più evidente prova .ch e il nesso fra l 'ulcera e il cc resto » della · m ala tti a non è quello di cau a ecl effetto , nè in un o nè in altro senso. E quindi suggerisce qt1alche osservazione anche su1la patogenesi deJla m alatlia. Probabilmente lo sforzo così continu o degli tudio i a Yoler rintracciare la ca usa cc unica » dell 'ulcera era trica e duodenale non è ris11ondente alla realtà. È mollo più verosimile a mmetter e cau-


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se differe11ti per un 'ulcera che, senza storia, dà una perforazio11e libera e per un 'ulcera che progredisce con alterne vicende per anni, accompagnata da t11tto 11n vario complesso sinto1natologico, piuttosto che ostinarsi nella ricer ca del [attore unico che dovrebbe spiegare l'insorger1za e l 'evoluzione di tutte ]e ulcere gastro-duodenali. A nessuno è mai venuto in mente di invocare una causa unica per tutte le ulcere acute e croniche che possono verificarsi negli arti inferiori, pure ammettendo che, quasi 11er I utte , Ja stazione eretta è un fattore di n1olta in1portanza; ed invece si vuol trovare a tutti i costi un fattore t1nico per l 'insorgenza e l'evoluzion e delle ulcere gastro-duodenali. La teoria cosiddetta meccanico-digestiva a me sembra che potrebbe essere paragonata a una teoria che si chi.amasse « della stazione eretta » per le ulcere delle gambe. È intuitivo che i fattori meccanici e chimici della digestione siano più che sufficienti per spiegare l 'insorgenza e la persi~tenza dei fatti ulcerativi in quelle regioni deJlo stomaco e del duodeno che più ne risentono l'effetto, ma è ben vero che tutti gli organismi possiedono .quelle zone _gastro-duode11ali (magenstrasse e prima porzione rluodenale) e che soltanto .alcuni si ammalano di ulcera in quel]e zone e quelli che si ammalano non p resentano speciali alterazioni dei fattori meccanici nè chimici che spieghino l'insorgenza delle ulcere. I mezzi coi quali cc sperimentalmente n si è potuta produrre un 'ulcera nello ston1aco e nel duodeno sono assai numerosi e .altrettanto numerose potranno essere le cause capaci di produrre ulcere nel1'uomo, ma è certo che ]~ stesse cause non sono sen1pre capaci di produrre ulcere ed è perciò che io mi sforzo di distinguere nella malattia e nei inalati i segni dell'ulcera vera e propria e i segni di quelle alterazioni che possono sensibilizzare stomaco e duodeno all'azione traun1atica e digestiva o ad altre azioni, creando le condizioni opportune per l 'insorg,enza e .anche per l'evoluzione dell'ulcera. 1\1i fermo a questo punto su alcuni casi che io chiamerei cc esperimenti clinici n di malati operati e rioperati per malattie di stomaco. Il fatto che l'osservazione di tali casi non è stata guidata da scopi puramente cc sperimentali », ma soltanto terapeutici, non toglie certamente ad essa il valore pratico che normalmente si a ttrib11isce alle condizioni della indag ine « speri men tale » pl1ra e il f.aLto che tali « esperi1nenti » son c, stati fatti sull'uomo dà ad essi un 'in1portanza clinica ben più rilevante di tutti gli .esperimenti fatti sugli animali. Questa parte cc ~periment~]e » della mia esperienza compre11de 48' casi: di questi 36, ave:vano avuto in prin10 tempo la gastroentero. stomia , 7 la J1iloroplastica o gastroduodenostornia e 5 la rssezione gastrica. Nel gruppo dei 36 casi rioperati dopo una precedente gastroenteroston1ia mi ·ha ·colpito il fatto ch e nel.la gran de maggioranza dei malati 1

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rioperati la via piloro-duodenale era chiusa, o chirurgicamente, con la tecnica dell 'esclusione pilorica, o patologicamente, dalla stenosi seguita alla pregres~a ulcera. In due casi fra questi in un secondo intervento era stata praticata la resezione d~lla f>Orzione di stomaco a val}e della gastroenterosto1nia , di quella porzione cioè antro-1>ilorica al]a quale è stata attribuita tanta importanza « ul cerogena »; in tali casi tale resezione. seco11daria non solo non aveva · fatto guarire t'ulcera digiunale, ma ne aveva aggravato il decorso, dirfloslrando cosi come ulcere possono prodursi ed evol, ere anche quando è soppresso il fattore antro-pilorico e come la gravità cc ulcerogena » della esclusione pilorica è ql1asi certamente in funzione del fattore meccanico. La prevalenza di tale fattore in confronto con quello chimico è anche avvalorata dalla osservazione della sede di tali ulcere postoperatorie. Nella inaggioranza dei casi le ho trovate sul versante mesenteriale dell'ansa anastomotica, di fronte all'apertura e talvolta nel digiuno anche lontane parecchie centin1etri daJl'anastomosi, a valle di essa. Tale sede, certa111ente e necessariamente a contatto e sul passaggio delle secrezioni duodenali alcaline r dimostra che 1'esistenza del} 'ulcera è indipen• dente dal chimismo dell'ambiente dove si trova. In un caso, a valle de] livello della ga-. stroenterostomia, ho trovato nello stomaco una grossa ulcera della piccola curvatura, che al momento del primo intervento non era neanche rilevab.ile e che aveva continuato nel suo decorso progressivo, malgrado la presenza della gastroenterostomia. Ass~i interessanti tre casi nei quali la gastro- · enterostomia era stata praticata, non da me, per curare la « sindrome » senza aver rilevato con sicurezza la presenza di un 'ulcera. . In questi casi, tutti senza esclusione pilorica e con piloro-duodeno ben funzionante, era insorta l1lcera digiunale dimostrando così la maggiore cc sensibilità » del digiuno a quei fattori dello squili·b rio cc ulcerogeno » a cui avevano resistito stomaco e duodeno. In un altro caso la sintomatologia di una grave ulcera digiunale da gastroenterostomia, tanto grave da ·e ssere giudicata cc inoperabile » radicalmente, è stata molto migliorata ri.apren.d o il piloro che era stato chiuso. Più volte l'ulcera aveva sede ìntorno ad un punto di seta od al laccio della esclusione pilorica, pendente ne-1 lume pilorico . Interpretando quindi tali casi con mentalità cc sperimentale >) io <iirei che la gastroenterostomia è capace di far guarire le uloere duodenali (e non quelle gastriche) perchè allontana da esse il fattore irritativo meccanico e trasfer endo questo sul digiuno è capace di fare insorgere le ulcere sull'ansa anastomotica, anche se il duodeno e lo stomaco restano integri . Perciò, dal punto di vista patogenetico ed evolutivo , mette ìn evidenza iJ fattore meccanico, traumatico. Resta dimostrato così a11che cc sperime11talmente » nell'uomo che la resezione 1


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. SEZIONE PRATICA

dell 'antro non crea condizioni adatte a lla guarigione dell 'u lccra e che i corpi estranei possono essere ca u a di ulcera. Nei selle reinterven ti dopo piloropla tica o ga troduodeno tomia è stata trovata una lesione ulcerativa più grave di quella rilevata alla prima operazione, che perciò era risultata completamente fallita allo scopo : gli interventi diretti sul piloro-duodeno assai spe o creano condizioni anatorr1iche locali per le quali I 'azione nociva del fattore meccanico anzi che essere eliminata ' riene ad essere accentuata. Di particolare interesse sono i cinque casi nei quali son dovuto inter,1enire quando già era stata praticata la resezione gastrica. l lno di questi ca i era quello di una malata c11e era stata affetta da una forma di setticemia emolitica. Dopo una gastroenteroston1ia per ulcera duodenale era stato trovato ulcerato tutto il bordo anastomotico e dopo la resezione era stato trovato identico reperto e dopo il secondo intervento (r esezione più ampia) la sintomatologia era continuata con le stesse caratteristiche; quindi è evidente che, persistendo la causa cc ulcerogena » ogni intervento risultava insuffi ciente. In un altro di questi casi il primo intervento, consistente in resezione ~astrica per ulcera duodenale unita a colecistectom ia e appendicectomia , non aveva modificato la sindrome; un secondo intervento consistente in entero-enteroanastomosi aveva lasciato lo stesso stato di cose e, dopo un terzo intervento d'urgenza dovuto alla perforazione di un'ulcera digiunale a valle della anastomosi, il comp lesso della cc sindrome » continuava identico. In due casi 1' ulcera seguiva a resezione del1'antro praticata con il metodo della anastomosi diretta gastro-duodenale, secondo Billroth I. Nell'altro caso la lesione ulcerati,1a si era riformata dopo gastroenterostomia e dopo resezione e dopo un periodo di digiunostomia; la sindrome migliorò dopo una .n uova gastroenterostornia fatta sulla parete anteriore del piccolo moncon e gastrico residuo. In tali casi la cau sa « ulcerogena » persistente aveva continuato ad agire anche dopo g 1i in tervenli radicali, dimostrando all 'evidenza che anche questi possono essere insufficienti quando la patogenesi dello stato ulcerativo è presumibilmente extragastrica. A questi potrebbero far ri contro tutti quegli altri « esperimenti » clinici n ei qt1ali la cc sindrome n di ulcera è cessata, dopo interventi sull 'appendice o sulla colecisti o dopo l 'allontanamento di agenti tos~i ci , come il tabacco. In conseguenza di tutte queste· osservazioni, io c redo che la diagnosi di ulcera gastrica e duodenale e la diagn osi di sindrome gastroduodenale siano da consid erare separatamente, dividendo e poi raggruppando , sotto l 'una e 1'altra qualifica, i vari sintomi che finora costituiscono un unico quadro clinico, più teorico che reale.

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La cosidetta sindrome gastro-duode11ale è basata su un insieme di sinton1i q uasi esclusivan1ente subiettivi costituiti da alterazioni della sensibilità gastrica, della « cenestesi » gastrica che vanno fino al dolore. È in1possib ile trovare una base anatorno-patologica o fisiopato1ogica a tali sensazioni: po sono esistere con esse disturbi di motilità , disturbi di secrezione, ma non abbiamo ele1nen ti per dire che ad una data sen sazione corrisponde una speciale alterazione. Perciò la qualifica di <( 1dispepsia gastro-diiodenale » ch e si potrebbe attribuire a tale complesso può dare un 'idea complessiva della cc disf.un~ione » l'D:a dev~ riconoscere che i caratteri di tale cc d1speps1a » sono prevalenteme11te subbiettivi. Sotto questa qualifica vanno raggruppati tutti quei sintomi di cui abbiamo parlato che va11no dal cc dolore della fame >> alle più svariate sensazioni di cc bruciore )>, di « peso », di « vuoto », di cc languidezza », con la più varia intensità , frequenza, periodicità, regolarità, sintomi subbiettivi che possono esistere in casi di atonia e di ipermotilità, di ipercloridria e di achilia. Una tale « dispepsia » è segno di alterata funzione gastro-duodenale, che oggi non sappiamo meglio definire, ma non è segno di « ulcera n; può verificarsi, come dimostrano i numerosi interventi chirurgici che trova110 lesioni associate, insieme, o in seguito ad una appendicite, ad una colecistite, ad una flogosi addominale, può verificarsi episodicamente, giornalmente, periodicamente, « stagionalmente » senza essere in nessuna di queste modalità manifestazione « tipica » di un 'ulcera gastro-duodenale. Quando c'è tale cc dispepsia » spesso c'è anche ulcera e forse l'ulcera è conseguenza di quelle alterazioni di funzion·e che si manifestano a lle nostre osservazioni con le note di quella dispepsia, ma l ' « ulcera » V·era e propria ha la sua sintomatologia, subbiettiva e obbiettiva, distinta da quella del la « dispepsia ». Il segno subbiettivo dell'ulcera è il dolore continuo, attraverso le esacerbazioni, fisso nelle sue localizzazioni e nelle sue irradiazioni e i segni obbiettivi sono le emorragie e le perforazioni, ma non è necessaria la presenza contemporanea dei segni subbiettivi e obbiettivi per ammettere l'ulcera; emorragie gravi e perforazioni duodenali possono verificarsi senza nessuna storia preliminare nè dolorosa nè dispeptica. Appare chiararriente da tutto questo come nel g iudizio diagnostico di tali malattie la parte preponderante, in modo assoluto, stia nella ricerca anamnestica. Le con1uni indagini semeiotiche clinich e ben poco possono dare di preciso nella maggioranza dei casi e 'soltanto l'indagine radiologica può fornire , n el silenzio di altri sinton1i, un dato obbiettivo sicuro dimostrando cc visibilmente » la presenza della lesione ulcerativa o di que1le alterazioni di forma e di funzione che si connettono con l 'ulcera vera e propria . Tutti gli altri segni radio-

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logi.ci, cosiddetti « indiretli n, l)Otran~o rientrare nei quadri clinici di quella che abbiamo chia1nalo cc dispepsia gastroduodenale » , ma non po~s ono certaruen te essere addotti come segni di l1l cera. Cerlan1ente, dopo l 'indagine anamnestica , l 'indagi11e radiologica è quella che può per1nelterci affermazioni più solide, ma è 11ecessario che sia molto accurata ed oculata.., per non incorrere, sp,ecialmente nei responsi negp.tivi, nel reato di « millantalo credito » ! Voler parlare , per metodo scolastico, di « prog11osi " ii1 forn1e cliniche di tal genere, così ricche di incertezze assolute e cosi variabili in ogni caso, mi sembrerebbe veramente fuori di luogo. A sai in1portante invece è di determinare quello cl1e può promettere la terapja di tali n1alatlie, nei suoi vari metodi, per giungere alle conclusioni pratiche che sole intere sano i n1alali e la coscienza del medico. l~iguardo a tale argomento, è di particolare in1portanza la distinzione h·a ulcere e dispepsia. :\bbian10 già detto come sarebbe desiderabile, in ogni cura, poter dirigersi alla malattia e non ai sintomi: purtroppo nelle forme cli11iche di cui stiamo parlando, l'essenza della n1alal Lia spesso non è nota e, cercando di risalire dai sintomi alle origini di essi , noi possian10 ' ·edere che gli anelli della catena cominciano dal dolore, dalle emorragie e dalle perforazioni per arrivare all'ulcera e per continuare da questa alle cause del! 'ulcera, alcune delle quali si manifestano con quel complesso che abbiarr10 chian1ato dispepsia, che, dall'altra parte, si aggancia ad anelli che talvolta vediamo e comprendiamo (appendicite, colecistite, flogosi addominali), talvolta vediamo e non comprendiamo (ritmicità, periodicità, stagionalità), ma che in ogni caso non sappiamo in quale modo agiscano nella insorgenza del com1plesso. Bisognerà quindi considerare le varie possibilità terapeutiche a seconda che si dirigono in alto, al punto di partenza della catena, o ai vari anelli di essa. Una sola è la terapia ch e oggi non si discute in que to campo: il pronto soccorso cliirurgico nei casi di perforazione dell'ulcera nel cavo peritoneale libero; per tutto il resto la <e disputa >> terapeutica è sempre in piena evoluzione. Io credo cl1e prima di parlare in genere della t erapia della cc malattia » è opportuno ·Considerare la t erapia dei vari sintomi, andando dal nolo al! 'ignoto, dal! 'indiscutibile al più discusso. Per le perforazio~i libere l'intervento chirurgico è ormai ammesso universalmente; si discule sulle modalità tecniche di esso e di queste ved1.,emo in .seguito. Dopo di quelle i sintomi che più reclama110 la terapia sono i dolori, per la loro continuità e intensità, e le emorragie per la loro gravità. Le emorragie, n ella loro entità, non han110

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relazione diretta con la entità de]la le... ione ulcerativa, n è con la età di essa. Può dare emorragie gravi un 'ulcerazione superficiale ed emorragie lievi un 'ulcera penetrante dalla lunghissima storia; l 'emorragia può essere la manifestazione unica di una lesione che per ogni altro aspetto è asintomatica. Astraendo dalla c ura di quella che è l 'anemia acuta o cronica derivante dalle emorragie, è chiaro ch e l 'emostasi del vaso ulcerato sanguinante può ottenersi direttamente, chirurgicamente, con azione diretta sull 'ulcera o i11direttamente con i mezzi tendenti a modificare la crasi sanguigna o ad arrestar e l'emorragia cc in loco ». La scelta di tali mezzi è argomento assai controverso. Io penso che la scelta delJa via chirurgica deve partire dal presupposto di conoscere sicuramente la sede dell'emorrag·ia e di poterla dominare; quando si procede chirurgicamente senza conoscere tali condizioni, ci si affida quasi esclusivamente al caso e si assun1ono responsabilità assai gravi, perchè si rischia di aggiung.e re inutilmente pericoli chirurgici a quelli che porta ·c on sè l 'episodio emorragico. La cura chirurgica deve avere per scopo principale la soppr essione de] focolai.o emorragico nel senso più radicale e cioè con 1' asportazione, perchè, per mettersi al sicur o di un episodio di importanz.a immediata come è un 'emorragia, non basta pensare a cc far guarire col tempo n la lesione emorragica. E si arriva .così all'argomento della terapia dell'ulcera vera e propria che del' r esto ·è quello cl1e fondam entalmente importa. Si può anche considerare per un istante se può esistere un trattamento del sintoma dolore ch e astr agga dal trattamento della lesione ulcerativa. I malati ci insegnano che il mezzo per lenire i dolori veri dell 'ulcera, quelli ch e si esacerbano con 1'ingestione di cibo , può consistere ~olta~to n~i calmanti. Si può an·ch e pensare d1 agire chirurgicamente sulle vie del dolore, ma le indicazioni che consiglino un intervento chirurgico per curare il dolore di un 'ulcera, senza preoccuparsi dell'ulcera, appaiono assai problematiche. I malati ci insegnano anche tutta quella ga1nma di dolori che noi abbiamo mess.o a base della forma ùispeptica si calmano con l'ingestione di cibo; è bene ricordare che. si calmano con l 'ingestione di ccqualunquen cibo e che può essere utile per que.l lo scopo tanto il latle come una spremuta di limone, ma tutto questo non riguarda la terapia dell'ulcera, che ora invece noi vog liamo considerare indipendentemente dalla sua patogenesi, come del resto, e purtroppo, sono le condizioni nelle quali normalme11te si applica. Si entra qui nella spinosa questione della cura medica cc o )) della cura chirurgica dell'ulcera: se però si g uarda alla realtà dei fatti è facile accorgersi com e praticamente la ccquestione )) non esista perchè le ulcere si curano chirurgicamente quando la cura medica è risultata inutile. Non esiste nella realtà un ma1


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Jato di s to111aco ch e si rivolga al chirurgo se11za pri111a aver cer cato più o meno luo ga111en te la g uarigion e co11 i mezzi n on chirurg ic i. na tale r ealtà, e c ioè 1'ad ozione d ella cura chirurg ica d opo la c ura n1edica, quando questa è in effi cace, })Ll Ò a11ch e e sere ricono c iuta come dire l ti' a 111et odi ca. Però, per fa r e dei co11fro11ti esatLi , Ja pi ù grande difficolt.à esis te n el precisar e co a sia la <e g uarig io11e » di un 'ulcera. Da lLlll o qusllo c l10 abbia1no d etto ris ulta ch e la sco1111Jarsa d ei sinto111 i subiettivi e obbiettivi no11 ~i g n ifì ca la g ua ri a io ne de1l'ulcera, nel en o ana ton1ico. E n1orragie e perforazioni posson o veri Ocar'"' i nel . . ilenzio più a oluto di tutta la in tomatologia. 1 eancl1e la « ,.i ~ione n radiolo a ica ]) UÒ dare element i che pern1ett ano a ffer111az ion i « icure n di guarig ione; è accaduto più ' olle di do,·er .. occorrere 1)er una g rave en1orragia i11fern1i all 'indomani di un esame radio1og ico cl1e a' eva di c hia r a lo l ' ulcera g uarita. Perciò, l1ua11do la presenza di un 'ulcera è accerta ta per i uoi "' i11t o111i dire tti b isogna e er e molto cauti prima di dichiar arla guarita. A tutti i chirurghi è accaduto cli opcr~re n1alati con ecchie u)cer e oh e la cura m edi ca ave,ra fatto «guar ire » più ·e pi1'1 volte; bisog11a ricordare ch e quella inton1 a lologia ch e si è po ta a base d ella diag no i di ulcera e ch e io cr edo ~ i d ebba raggru1)pare "'ott o la qualifi ca di cc di peps ia 1> h a un a nda 111ento ciclico, periodi o, r en1ittente, per conto proprio , all 'infuori di qualunque tera1)ia e ch e un 'ulcer a può far e la ua evoluzione i11 t11od o con1pletan1ente i11dipend ente da quelle variazioni sintomatologicl1e. I o cr edo cl1 e la que tiouc sia posta n ei . . u oi termini ' 'eri oltanto cer cando di preci a re bene qua li 0110 i rj ~chi e quali le pos ibilità di g uarigio11 e cl1 e o ffrono il tratta1nento rn edi co e quello chirurg ico. Il trattamento m edico presenta i ri cl1 i dell 'ulcera che non g uarisce; tutti i mal a ti , trattati medicalmente, cl1 e muoiono di en1orr.agia o di peritonite d a perforazione anche se operata, costituiscon o la lnortali tà d el trattamento medico. La n1ortalità de l tratlamento cl1irurg ico va distinta nella mortalità cc operatoria » e in quella do,'uta poi all 'ulcera eventualmente n on guarita. La mortalità oper a toria, oggi , nel trattamen to degli ulcer osi gastro-duodenali , è pressoch è abolita : centinaia di ca i possono e sere operati con qualunque tipo di operazion e e11 za che "' i abbi a una perdita ; J udd su varie n1iglia ia di casi operati riferisce di mortalità cl1e r est an o al di so tLo del m ezzo per cento. Nei miei ca i h o avuto, globalmente, una percentuale di mortalità del 4 ~ c i.r ea p,e r cento,· compresi i casi d 'urgenza. Quindi il cosidetto rischio 01)eratorio si può con sider are oggi a ai p iccolo e certamente l.a ln ortalità operatoria è a a i inferiore a quella ch e dànno le complicazioni delle ul cer e trattate medicaln1ente e n o11 g uarite . .A.. parità di altre condizioni il n1alato u rischi a » di più a petlando la g u arig ione m e dica •

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di un 'ulcera ch e accettando il tralta1nento chirurgic o. E rischia di 1)iù anch e ri petto alle possibilità di raggiu11gere la g uarig ion e : ri1nanendo n.el campo delle cc vere » ulceTe si può affermare con sicurezza e l1e la possibilità di g uarigion e « ,-era » è n1ollo minore col trattan1ento m edico ch e con quello chirurgico. Col tra Llarr1ento m e dico J.a ulcer a cc qualche ,-olta n guarisce; col tratta1r1ento chirurg ico l !ulcera << qualch e volta » non g u arisce : la vera g uarigione dell 'ulcera rappresenta la 111in or an za nei casi di trattamento m edico, Ja rrtagg ioranza nei casi di trat1amento chirurg ico. Detto questo, è n ecessario entrare n el campo d ella tècnica chirurgica ed esaminare i vari in lerventi ch e si p9ssono praticare e quello ch e c'è da aspettarsi da ciascuno di e. i. È chiaro ch e le strad e seguite ~ono differ enti e i ,·u ole arrivare alla gu arigione del! 'ulcera sopprimendola op1)ure facendola cicatrizzare. L 'asportazione dell'ulcera è certan1ente il m ezzo più evidente per r aggiunger e radicalmente lo scopo. Ma la oppressione pura e semplice dell 'ulcera , con 1>esci ssione o la causticazione, h anno dato un minimo numero dì successi e lln gr andissimo nun1ero di insuccessi ; è q,uesto un fa tto clinico ch e dimostra b e11e com e, n ella maggioranza d ei casi, il fatto ulcer a tivo è una parte d ella sindron1 e e con segu enza di fattori peciali; se i a porta l'ulcera , la ciando inteo-ro il r esto d elle condizioni loca li e gener ali , l 'ulcer a quai di r egola torna a formar i. Ed allor a. per arrivai e radicalmente a opprim ere l 'ulcer a, si opprime con essa .an.ch e l 'organo ch e la porta: si g iunge co ì alle re ezioni ga tra -duod enali più o m en o ampie. ~ la terapia d ella disperazione; non potendo altrim e11ti far g uarire la m a lattia , si asporta 1'orga110 n1alato, com e quando non riuscer1do a far guarire una piaga del piede , si amputa la gamba. Il chirurgo vuol mettersi al sicuro e gara ntire il ft1turo; però , alcun e vol te, l 'ulcer,a ch e era al piede torna a formarsi sul n1oncone d 'amputazione! Non volendo , p r r esser e radicali. essere mutilanti , bisog na con sid erare le oper azioni ch e h anno lo scopo di fare g uarire 1'ulcer.a. E in questo campo n on è più possibile considerare l 'ulcera a JJ 'infu ori d ella ua patogenesi ; l 'incertezza di questa è la cau sa della vari e tà d ei tentativi ter apeutici di tale tipo. La gasLroenterostomia (po teriore e anteriore. transme ocolica, trasver sale, verti ca le, antecolica, a d an sa corta o lunga, isoperistaJtica od ar1tiperistaltica, con o senza esclu sion e pilorica, con o senza entero-anaston1osi co mplementare ed in tutte le su e possibili varietà) vuol corregger e le cau se che impedisco1lo la guarigione d eJl 'uJ.cera m ettendo ques ta a 1 rip;iro dai fattori meccan_ico-chimi ci della digestione e modificando il chimisrno o·astrico sulla direttiva della neutralizzazione d ell 'acidità. L 'esperienza clinica prova ch e ta li scopi sono ottenuti soltanto parzialmente ( i valori acidi saggiati accur atarnente dopo la ga troenterostomia da

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Le"''isolin e Teldmann, in un centinaio di casi, erarto din1inuiti soltanto nel 3 per cento dei casi, mentre dopo la resezione la diminuzione si v~rificava nel 77 per cento dei casi) ed in più dimostra come i fattori m eccanico-chimici possano essere ben i1ocivi sull'ansa digiunale dove vengono ad essere trasferiti. · Le operazioni sul piloro (piloroplastica, gastroduodenoslo1r1ia , duodeno - sfinterectomia, gastro-duodeno-digiunostomia e simili, con tutte le loro varietà) tendono ad eliminare i meccani mi dell.a contrazione 1pilorica ed a mettere in valore quel flusso e riflusso gastroduodenale che sperimentalmente si è dimostrato importante fattore nella insorgenza e nella guarigione dell'ulcera gastro-duodenale. Operazioni demolitive e operazioni conservative, correttive, dànno successi e insuccessi, dal punto di vi la della guarigione; gli insuccessi debbono disti11guersi in insuccessi imm ediati , e cioè nella mancanza di qualunque miglioramento e in insuccessi tardivi, cioè nella recidiva d~lla ulcera nella sede antica od in altra sede. Non è facile pronunciare un giudizio obiettivo sul valore di. ogni tipo di operazione; ogni chirurgo, seguendo le proprie ?irettive teoriche e tecniche, ottiene con ogni operazione differenti risultati. E'inney dall 'esame di 737 casi tr?va .che I.a piloroplastica e la gastroenterosto1n1a Sl equ1valgo110 con l '85% di buoni risultati curativi mentre per la resezione i buoni risultati arrivano al 90% circa. . . . . Judd su 1363 casi trova che J. r1sultat1 det due tipi di interventi si equivalg?~o pur~ pr~­ ferendo gli ittterventi conservat1v1 locali p1loro-duodenal i. Balfour studiando 500 operati di ga troenterost.omia dà buoni risultàti lontani nel 96% dei casi. Nella mia pratica senza fare perce11tuali n è fissare cifre che vorrebbero essere precise e . spesso sono inesatte , perchè è impossibile tradurre in una espressione aritmetica quello che è u11 apprezzamento personale come una guarigione o un miglioramento, io ho os ervato che l 'escissione semplice dell'ulcera h a quasi la certezza di recidiva; la resezione gastro-duodenale , senza aggravare in modo partic;olare la 11rognosi operatoria, dà le massime garanzie per la durata della guarigione, ma non mette al icuro della recidiva, corr1e abbiamo visLo e ami11a11do i reinter, e1tti: credo di poter affermare cl1e quando la recidiva dell_'ulcera avviene dopo resezione, avviene subito, percllè l 'operazione è avvenuta in un momento in cui le cause della disfunzione gastro-duodenale favorevole alla insorgenza della ul cera persistevano e si inserivano sul trauma operatorio. Per gli altri tipi di operazione 110 visto che tan lo la gastroenterostomia quanto la piloroplnstica e derivati, presentano in realtà un 'alta percentuale di possibilità di recidiva, as ~ ai più alt1l che nelle operazioni demolitive 1

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e assai più alta di quella che si può rilevare leggendo la casistica nel]a letteratura sull 'argomento. Per vedere se fosse possibile di migliorare i risultati di tali operazio11i correttive senza estendere le indicazioni di quelle der11olitive, da qualche tempo pratico que~l 'intervento che si può chiamare gastro-duodenosto1111a sottopilorica'. All'idea e alla pratica di tale intervento io sono giunto partendo dai vari tipi di piloroplastica e di gastroduodenostomia ·proposti ed adottati da 'F i nhey e da altri chirurgi. Cercando poi notizia dei precedenti tentativi di tale gastroduodenostomia 110 trovato che circa 35 anni fa un tale tipo di operazione è stato descritto e praticato da vari autori e specialmente da Villard e da Kocher. Donati riferisce che Carie uel 18!l6 fece un simile tentativo che non fu seguito da buon risl1ltato terapeutico. Dopo di quell'epoca Moynihan e Balfour circa 20 anni fa riparlarono di tale operazione, ma nei trattati moderni soltanto nel trattato di tecnica operatoria che sta ora pubblicando Kirschner ho trovato la notizia che una operazione simile è stata proposta da W olfler. Secondo Kir chn er la cc gastroduode11ostomia ristabilisce condizioni anatomiche e fisiologiche normali e perciò si deve considerare al riparo del rischio dell'ulcera peptica. Per Lali con siderazioni dovrebbe essere fatta molto più spesso; IJerò molti chirurghi non credono alla sua possibilità tecnica; iri realtà è più semplice della piloro·p lastica secondo Finney, con la quale ha grande somiglianza ». In realtà la « possibilità tecnica » di questa operazione è legata alla mobilizzaziqne della 2& e 3a porzione duodenale, che talvolta è difficile. La gastroduodenostomia sottopilorica, COJ! o senza esclusione pilorica dovrebbe avere tutte le indicazioni della gastroenterostomia·, eliminando tutti gli svantaggi delle complicazioni immediate e lontane, come il cosidetto- circolo vizioso e l 'ulcera peptica digiunale, e tutte le indicazioni delle operazioni locali piloro-duodenali col vantaggio di eliminare completamente il giuoco meccanico del piloro e di assicurare certament~ il flusso e reflusso gastro-duodenale. Non mi è possibile riferire di risultati molto lontani, perchè la prima operazione con tale tecnica è stata fatta da meno di 2 anni. Il decorso immediato è certan1ente ·più tranquillo ch e dopo la gastroenterostomia è i risultati vici11i, controllati anche 'radiologicam ente , sono apparsi assai buoni . Una volta è stata osservala ulcera recidiva, una volta è stata osservata 111anca ta guarigione della ulcera duodenale; in questi due casi i· operazione era stata resa un po' complessa per la fissità duodenale e l 'apertu1a anaston1otica era risultata piuttosto picco]a. La casistica clinica rig·uardante tale OJ)erazione sarà oggetto di mia speciale relazione; con l 'esperienza di oggi credo di poter affermare che la gastroduodeno-


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SEZIONE PRATICA

stomia sottopilorica, con o senza l 'esclu sione pilorica, ch e in tal caso non porta con sè il pericolo della ulcera digiunale, quando tecnicamente è di esecuzione facile può sostituire .con vantaggio la gastrodigiunostomia e i vari tipi di piloroplastica o pilorectomia ed in rr1olti .casi di ulcere duodenali può risparmiare la r esezione gastrica. Riunendo finalmente in un quadro sintetico quello ch e sono andato esponend o su ll 'argomento, io rilssumer ei, nel c9mplesso clinico qualificato come « ulcer a gastrica ·e duodenale >', alcune considerazioni fondamentali : 1) ulcerazioni di varia importanza possono prodursi nello stomaco e nel duodeno per cause svaria te ; . · 2) può accadere che tali ulcerazioni assumano un andamen to cronico e costituiscano un ,entità clinica speciale; 3) la entità clinica cc ulcera » è basata sui si11tomi trettamente legati alla J e ~ ione a11atomo-patologica e cioè le emorragie, le IJerforazioni e i dolori provocati dal (atto ulcerativo sulle terminazioni nervose della r egione interessata; 4) g li altri sintomi suhbie ttivi e obbiettivi c l1e ~i mettono n el quadro d ella malattia cc ulcera » non sono car atteristici dell'ulcera , ma sono l'espressione di uno squilibrio del la funzione gastrod uodenale che costituìsce una sindrome a parte, ch e si potrebbe chia111arc cc di pepsia gastro-duodenale »; 5) la dispepsia gastro-duodena le può es ere «secondaria » a una malattia addominale, come l'appendicite, la colecistite o ad altre lesioni di natura flogistica o tossica; può verificarsi anche in una forma ch e si può dire « ricorrente » ch e si manifesta con episodi accessuaJi, spesso stagionali ; 6) tale dispepsia gastro-duodenale, sia secondaria ch e ricorrer1te , m ette lo stomaco e il duodeno in condizioni di particola ri sensibilità e crea condizioni finora non precisabili, che facilitano l'in sorgenza di processi ulcerativi ,. 7) la cc dispepsia gastro-duodenale » e l '« ulcera gastrica e duodenale n non sono necessariamente legate come forme clinic h e; 8) la terapia della cc dispepsia gastro duodenale » deve rivolgersi alle supposte cause più che ai sintomi; 9) la terapia dell' cc ulcera gastrica e duodenale » deve invece mirare ad eliminare il fatto ulcerativo , asportandolo o facendolo gua• r1re; 1O) la tera pia d ella cc dispepsia gastro-duode11ale » deve esser e chirurgica quando può mirare a sopprimer e le cau se di essa (appendice, colecisti, etc.) ma d eve essre m edica quando le cause sfuggono o quando si suppongono in alterazioni del rica mbio o di altra natura; 11) la terapia dell ' cc ulcera » d eve essere <'hin,irg ica nella grande maggiora nza dei casi,

scegliendo caso per caso I 'intervento ch e più si adatta alle condizioni locali e gen erali ; la terapia medica può essere utile per a ttendere le condizioni più favorevoli a ll 'intervento chi• rurg1co; 12) il trattamento medico della dispepsia e del! 'ulcera è essenzialrr1ente dietetico , n1a più che la qualità dei cibi è importa11te regolare il ritmo della nutrizior1e. I trattarnenti a d azione indiretta a base di peipsina, pepsinina, benzoato e simili posson o avere · qualche effe tto utile, soltanto temporaneo, ma possono anche avere n essun effetto; 13) il trattamento chirurg ico sintomatologico della cc dispepsia » n on ha base logica perch è non si conosce la vera essenza di queta cosidetta dis11epsia; soltanto i segni diretti <li un fatto ulcerativo possono dare indicazione chirurgica; 14) il trattamento chirurg ico dell 'ulcera promette i mig]iori risultati c t1rativi . quando è. d emolitore, anche negli interventi d'urgenza; però anche le operazioni con ervative e corr e ttive (gastroduodenostomia, piloroplastica, gastrodigiunostomia, etc.) IJOssono avere precise indicazioni ed otte11er e buoni risultati ; 15) l 'applicazione d ell 'uno o d ell 'altro me .. todo di terapia d eve e sere su ggerito dall'esame di ogni caso clinico, in t11tte le sue caratteristicl1e, sintomatolog icl1e ed obbiettive, ri. cardando ch e la cura chirurcrica, a11che la più radicale, può lasciare inteO"re le cause cc ulcer ogene » che a bbiano sed e extragas trica e che pesso un complesso inlo rnati co g astro-duodenale può essere guarito con un inter,rento su altri visceri addominali malati o con trattam ento medico e può non essere guarito con un intervento gastro-duodenale. P erciò la deci ion e terapeutica non deve essere la con seguenza di conclusioni dogmatich e e globali ch e, per essere globali e dog mati ch e, mancano di reali fondamenti in un campo *che presenta tante variabilità e tante incertezze. Chiari, Ospedale Mellini, Maggio 1933. lateressaatl memorie di chirurgia: M. VICTOR PAUCHET dell'Ospedale St. Michel , Parigi.

Gastrectomia per ulcera digiunale postoperatoria. (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al Prof. R. ALEsSANDRl. stampata in separata « brochure », con 16 bellissime figure nel testo). Prezzo L. 8. Per i nostri a bbonati sole L. 5 1 5 O • • Prof. ROBERTO c. COFFEY Ordinario di Clinica Chirura ica nell 'Università di Oregon.

Applicazione del drenaggio '' quarantena ,, nella chirurgia. addominale. ~· (Memoria pubblicàta nel volume delle Onoranze tributate al Prof. R. A.LESSA.lli'DRl, stampata in separ:ita « brochure », con 26 nitidissime figure nel testo). Prezzo L. 8 . P er i nostri abbonati sole L. 5, 5 O. Inviare rispettivo Vaglia all'editore L U IGI Pozzi, Ufficio Postale Succursale diciotto, Roma.


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« IL POLICLI I CO »

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SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.

Il dolore. (D. VVATERSTON. Th e Lancet, 6 01aggio 1933). Il n1eccanisn10 di produzion u del d olore è a11cor oggi un a i102ion e da conquistare. Sir J a111es Macke11zie l1 a d edicat o molti dei su oi n1igliori anni a c1uesto s tudio e 11a d e finito molti d ei più i1111)ortanti problemi sul dolore. Questo studio è ocrgi conti11uato n ell 'I stituto cl1e da lu i prende il n on1e d a u110 dei compo11e nli di questo . L 'A. riport a i ri ... ultati di alcune ricerch e, te11denli i11 ultima istanza ad acquist ar e, per ciò cl1e è la sen sazio11e dol orosa ~ cog nizioni par ago11abili per accuratezza e co111plet ezza, a quelle ch e si hann o 1)er le .altre forme di senaz io11i. Prin10 punto ~a cl1iarire è quello d ell a na tura d el rr1eccanismo doloroso periferico , se esso sia differ ente da lle altre forme di en sazione, quali siano i tessuti forniti di u11 appar.at.o do]orifi co e se questo è uguale per i v·a ri t essuti oppure rispond e ad un diffe· rente s ti1nolo ill tessuti differenti. l Tna prin1a difficoltà che si incontra in q11este ricercl1e sul dolore è che esse richiedono, ad un certo momento, l ' esperin1entazione su u11 individuo senziente; ecl (. cer la111-ente la spiac,evolezza deg·li esperi1rtenti ch e li.a di tolto nlolti ricer catori. Ma Waters ton ha s uperato b r illanten1ente quest.a difficoltà: avendo acquistato , i11 pre-· ced enti ri cerc h e s ulla sen sibilità cutanea, una pratica non comune nella osservazione <iei fen omeni sensoriali , si è sotto1)osto egli stesso , g uidato da Mack en zie, ai i1ece ~ari e... peTi111enti. Le osservazioni furono direLLe a stabilire. se vi fosse , e quale fosse, la ri posta sen soriale d ei vari te• . . suli ad una s ti1nolazione n1 ecca nica. In gen e ra le ciò si otteneva rr1ediante un fine ago ch e era i11trodotto a ttraverso Ja cute e pas:-5ava n ei sottos~ nti tessuti , ad una differ ente p rofondità : 111U co li , t e11dini, periostio, n el le l)fl reti del] e ene ed a11ch e attraver. o. la i)aret e di u11.a arteria. 11 \~laterston h a J)Otuto co . . ì se1ntire cl1e il l>a ssaggio d ella punta di u11 ago at traver so l 'e:p iderm ide ·è comp letan1ente i11 clolor e e non dà a llra ser1sazio11e ·e non quella di contatto; e ciò è particolar1ner1te dinl ostrabile n ell e r egioni i11 cui l' epidern1ide è ab}?as tanza s pes a. lt d errna o coriti1n da un.a rispost a sen soriale co1111Jleta1nen le different e e la en azione dolore a ._,i apprezza non appen.a la punta d ell 'ago p enetra nello strato s uperficiale d el corium. ~la tale ensazione dolor osa non è t1guale in t ull a la su _p erficie -essendovi d ei punti i11 cui. la pun tura non produce a lcun dolore: l 'A. cr ed e da varie considerazioni di poter a mmetter e c J1e n el corium ono principaln1ente i nervi cl1e a cco111pag n an o i va i capillari guelli cl1e co11ducono g li impulsi dolorosi.

iLa puntura d elle arterie provocaYa una sensazion e particolarmente dolorosa: non appena l 'ago entrava in contatto con la parete. d e ll 'arteria, si apprezz.a va immediatan1ente un dolore a cuto e localizzato, il più spiacevole ch e sia s ta to pro,·ato durante queste e perienze. Se si faceva penetrare l'ago attraverso la parete del}'arteria , il dolore si a ccentuavà , accompagnand o i a en sazioni di debolezza e di n·a u sea ma sen za pallore e senza sudor·e : il polso r estava n ormale. Tolto l 'ago il dolore persist eva per un certo t empo: esso si irradiava lungo l ' avam braccio (l 'arteria punta era la bracl1iale poco sopra il gon1ito) e specialmente lungo la linea. d ell 'arteria r adiale , sul margine late rale del1' a vambr.acci o . Al contrario, la IJenetr azione d ell 'ago n ella parete d elle vene periferich e non cau ava alcun dolore , o, al più, i] dolore lieve non con1parabile in n es un m o do con quello d elle pareti arttriose. Per qua nto rig uarda i muscoli, è già stato dimostrato da vari osse rvatori ch e si origina d olor e nei n1uscoli volo11tari in seguito a contrazione se l 'afflu sso sanguigno è ostacolato. Un apparato doloroso deve dunque esistere n ei muscoli, n1a la sua natura è ancora sconosciuta. La risposta sen oriale del in·u scolo alla stimolazione meccanica d ell:ago, ricer cat a da l1'A. in ' 'ari n1uscoli e cer ca11do di penetrare con .1'ago attraverso un punto insen sibile d el derma , fu sem p r e distinta e caratteristica. Non era cioè un vero dolore ma più che altro una: sen sazion e di pressione profonda spiacevole, seguita quasi subito da una sensazione di rigidità locale, come se una porzione d el m11scolo fosse divenuta dura e contr:atta. I tendini ed i tessuti fibro si danno invece una particolare sensazione acuta , pungente,. mentre il periostio e 1'osso danno poco dolore e talvolta nullo. L 'acuto dolore che si ha in alcune fratl ure può essere spieg.ato, seco11do l 'A., con lo tato di contrazione dei muscoli viciniori. Difatti nelle fratture in cui questo stato di contrazione non esiste, .il dolore 11uò ma.n e.are. In sostanza, le osservazioni del Water ston· allontanerebbero ogni dubbio sull ' esistenza ne lla pelle di un apparato dolorifico distinto da quello tattile. Verre bbe cosl a cad er e la t eoria cl1e riten eva il m eccanismo del dolore periferico Iunzione di una sovrastin1 olazioned·e ll e comuni t ern1inazioni tattili, venendo invece confern1a te in parte le concessioni di H ead , il qu.aJe ammetteva che la sensibiliLà epicritica - nel qual termine egli includeva ,il lieve toccan1ento e una parte d elle sensazioni t er111ich e - diper1desse da un iste11i.a di fibre e di oro-ani ter1T1inali differ enti da quelli d ella sertsibilità p rotopatJ!ca - e c ioè d el m ·eccanism o del dolore e di una parte più ampia della; en .. il)i]ità termi ca. Teleologicam ente parlando, il dolore deve e sere considerato quale un meccanismo di di · fesa : inton10 per eccellenza d egli Lati morbosi, ... ui qua li es. o richiama l 'attenzion e del 1

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SEZI ONE PRATICA

pazie11te (e perciò del medico); pur a' endo carattere primordiale, è ciò nonostante specializzato nelle sue sensazioni più di quel che non si creda. Sotto l 'epitelio tattile della superficie corporea esiste uno strato di tessuto, il corium, fornito di n ervi che rispondono ad un 'ampia serie di stimoli: prqteggono così l'organismo contro molti agenti offensivi esteriori. ~ questa probabilmente la più importante funzione del dolore. G. LA CAVA .

Il fianco destro

dolent~.

e H . Dl\,rY, Presse Médicale, 17 giui2'nO 1933).

(F.

RA~O~D

Il fianco destro dolente è molto frequente sopra tutto nelle donne. ~ costituito da quel comples o di sen sazioni moleste . che j pazienti non sanno definire. e che si estendono dal mar~ne costale destro fino alla fossa ilia ca corrispondente, con due poli principali: l'appendice e la cistifellea. I due .grandi fattori del fianco destro doloroso sono le infi.ammazioni della risti fell ea e dell'appendice. La cistifellea è il più delle volte dolente per Ja presenza di calcoli , specie se infetti. Ma non è dubbio che esistono un gran numero di colecistiti non calcolose, senza contare i casi di ci tifellee dolenti per distensione eccessiva, per inginocchiamento del dotto cistico, per atonia. per stiramenti da aderenze peri cistiche . Vi sono anche forme nelle quali man ca ogni traccia di alterazione della cistifellea. ed allora il dolore è di origine rifiessa, propagato al plesso nervoso pericistico da affezioni più o meno lontane. Al riguardo sono da considerare innanzi tutto le lesioni duodenali e neriduodenAli. La duodenite assume un 'imnortanza patologica sempre più importante . Numerose sono le osservazioni di ulcera duodenale tipica , nelle quali all'intervento chirurg-ico non si riscontra altro che una semplice congestione infiammatoria della mucosa: si hanno insomma pseudo-ulceri duodenali , come si hanno pseudo-ulceri gastriche da gastrite cronica ipertrofica. Tali lesioni puramente infiammatorie danno quasi sempre un risentimento doloroso sulla cistifellea. Le periduodenjti congenite hanno scarsa importanza clinica, mentre quelle acquisite, a reazione fibrosa . più spessa e più abbondante, per essere secondarie a ulceri a tendenza perforante o a colecistiti subacute o croniche provocano reazioni dolorose più o meno vioJen te da parte della cistifellea. L'ulcera gastrica , anche distante dal piloro, si accompagna molto spesso a dolore della cistifellea: dolore puramente riflesso o da infiammazione linfoangioitica del piccolo epiploon. Il dolore cistico è spesso più intenso dello stesso dolore dell'ulcera, ma varia da un giorno· all'altro e non s'accompagna al segno

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respiratorio così utile per distinguere la vera colecistite dalla falsa. In effetti nella vera colecistite esiste una diminuzione marcata de] mormorio vescicolare della base destra , percettibile sopra tutto lungo la linea ascellare posteriore durante la inspirazione debole e nei casi marcati anche nelle inspirazioni medie e· forti. Altri fattori del dolore cistico sono la litiasi del coledoco, le coledociti, le pancreatiti subacute, le adeniti retro-duo~eno-piloriche, le reazioni peritoneali localizzate dovute ad una infezione a distanza o ad un 'infezione specifica , come la sifilide e sopratutto la tubercolosi. L'appendicite ed il suo corteo doloroso sono troppo classici per meritare una lun aa trattazione sulla sua importanza nella genesi del fianco doloroso destro. Ma oltre al punto appendicolare di MacBurney esiste un altro punto doloroso di special e sianificato clinico · il punto celiaco destro o di Morris situato al} 'unione del terzo interno e dei due terzi esterni della linea che unisce l'ombelico con la spina iliaca anteriore superiore destra. Si nota molto frequentemente nei processi infiammatort delle vicinanze, ma si nota anche nel corso di altre affezioni specie della colecistite. Per la sua banalità è analogo al punto epigastrico, ma per la sua vicinanza all'appendice è causa di molti errori . Molte appendiciti immaginarie sono dovute al! 'ignoranza del punto celiaco destro , come anche la frequenza della coesistenza della colecistite con I 'appendicite è stata esagerata per la cattiva interpretazione di questo punto. Più di rado il fian co doloroso destro è provocato dalla stasi colica destra , dalla dilatazione dolorosa del cieco. dalla ptosi e dalla mobilità del cieco. dal volvulo e dall 'inginocchiamento del colon destro , dalle peritifliti, dalle pericoliti destre , dall 'inginocchiamento dell'ansa dell'ileo , dall'epiploite cronica. Vanno infine ricordate le di,'erse litiasi renali , le affezioni genito-urinarie, la cui azione è piuttosto ]imitata. E di ciò è prova ]a rarità del risentimento sul fianco sinistro, quando l'affezione trovasi da questo lato. La ptosi del rene destro è sensibile solo quando v'ha infiammazione concomitante. rL 'associazione appendicite-colecistite merita una speciale considerazione. In questi casi le difficoltà cliniche provengono essenzialmente dal fatto che non sempre vi è una vera e propria associazione infiammatoria di ambo g li organi . Più frequentementé si ha la sola irradiazione dell'appendice alla ci tifellea, o vicever a da questa all 'appendice. Spesso capita ch e quando si è fatta diagnosi di una doppia infezione, 1'operazione rivela che uno solo degli organi è leso. Si tratta di dolori riflessi che ricordano per la cistifellea i dolori biliari provocati dall'ulcera gastrica, e per l'appendice quelle irradiazioni verso il fianco sinistro note sotto il nome di


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et IL POLICLINICO

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[ANNO XL, NUl\{. 34}

segno di Rovsing, il cui significato ha perduto no in apparenza a svilupparsi normalmente._ . L 'importanza causale di queste malattie della sua importanza primitiva. In una buona metà di casi di colecistite o l 'uovo è dimostrata dal Mall su un materiale· d'appendicite isolate il dolore esiste nei due di 33 uova patologiche provenienti da donnepunti ap·p endicolare e cistico. In alcuni casi è che ·p rima avevano avuto gravidanze normali presente il dolore sponta1i.eo in ambo le parti, e poi aborti abituali. Torsione del funicolo, abnorme brevità O• in altri il dolore diviene bipolare solo con la pressione dell'organo malato, ·ed infine in un lunghezza di esso, possono pure essere causa. terzo gruppo di casi il dolore si desta anche di aborto abituale. Alterazioni dell 'amnios, sull'organo sano quando sono sottoposti a pres- i dramnios rprimario, non dovrebbero avere grande importanza quale causa di aborto abisione ambo le parti. Quest'alternanza del dolore provocato o spon- tuale, mentre alterazioni della struttura nortaneo è un buon sussidio diagnostico. Nei casi male e della sede della placenta sono spesso. dubbi gli autori propongono di eseguire la invocate· com·e causa di '"a borto. Estesi infarti prova seguente: si dà all'infermo un grammo bianchi .della placenta impedirebbero uno svidi aspirina e dopo un quarto d'ora si riesami- . luppo normale del feto , mentre le concrezioni nano di nuovo le due regioni; se sono ambedue calcaree sarebbero senza importanza. Franqué infiammate il dolore bipolare persiste sempli- ha dimostrato che si può avere la morte del fecemente attenuato, se uno solo degli organi ·è to anche senza la presenza di estesi infarti : queinfiammato il dolore persiste nella parte cor- sta sarebbe dovuta a processi endoflebitici ed rispondente ma scompare nella parte dell'or- endoarteritici consistenti in proliferazione dell'intima ed in degenerazione ialina di tutta la gano sano. · In alcuni malgrado la forte intensità dei do- parete vasale che porterebbe all'occlusione lo1i in ambo le parti, all'operazione si trovano completa del lume. Ricerche di Henkel misero in eyidenza altesane tanto l'appendice che la cistifellea. Si ha tendenza allora ad attribuire i dolori a disor- razioni di sviluppo e di struttura sia dei vasi dini psichici. Ma questa diagnosi di comodo dei villi sia dello stroma di essi. Aschner emette l 'i potesi che l 'aborto abiil più delle volte non corrisponde alla realtà tuale sia spesso dovuto ad una malattia pridei fatti. Altre cause possono provocare i dolori ap- mitiva della placenta. La fissazione dell'uovo pendicolari e cistici, e tra queste vanno tenute nel segmento inferiore sarebbe causa d'aborto presenti l'aumento dell'escrezione di sostanze secondo Rhenter e Pigeaud che esaminarono irritanti da parte dello stomaco , del duodeno 100 uova abortive sotto questo punto di vista. Stati patologici della ma~re : Solo in un nue dell'appendice, e le crisi congestizie dell'epatismo. Ambo le condizioni possono provocare mero esiguo di casi si può trovare I''endometrite come causa dell'aborto abituale; la queDR. dolori sul fianco destro. stione se l'uovo fecondato possa annidarsi in GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. una decidua infiammata può consid·erarsi ormai risolta in senso affermativo (Schroder ,. L'aborto abituale. Bumm). Processi flogistici della decidua possono dar luogo a necrosi, emorragie e trom(D. lFRAENKEr~ . Berichte iiber. die Gesamte Gybosi dei vasi utero-placentari; l'iperplasia del.nec. und Geburtshilfe, 22 Bnd. , Heft 4, I 'endometrio, dovuta alla mancanza dello scop1932). pio dei follicoli, è di solito accompagnata da Esso non è un 'evenienza tanto rara , se We- sterilità. Notevole importanza nell 'eziologia dell 'aborber su 294 casi di aborto ne trovò ben 21 che si possono classific.are fra qu.e lli abituali (7 .1 o/o). to abituale hanno le alterazioni del miometrio ~ Fraenkel, seguendo Niìrnberger, divide le ed è naturale, dato che è ormai accertato che cause dell'aborto abituale in due grandi cate- il proseguimento indisturbato della gravidangorie: stati patologici dell'uovo e stati pato- za: dipende in gran parte da una normale costituzione anatomica e funzionale della musculogici della madre. Stati patologici .dell'uovo: le ricerche anato- latura uterina. Miometriti acute ·s ono spesso mo-patologiche di His, Becher e altri su uova causa di aborto; nei casi di mioma l'aborto abortive giovani dj mostrarono che molto ~pes­ non sarebbe più frequente del solito. La graso la causa dell 'aborto è da ricercarsi in mal- vid.a portatrice · di miomi va spesso soggetta conformazioni dell'embrione. !Fra le caratteri- nei primi mesi a perdite sanguigne in corristiche più importanti si trova spesso Ùn ab- spondenza dell'epoca mestruale. norme contrasto fra il diametro dell'uovo e Le alte;razioni dello stato di tensione funzioquello dell'embrione, che spesso è appena vi- nale dell"utero hanno certamente una notevole importanza quale causa di aborto abituale: sibile. Fra questo e i suoi involucri vi è una gran- specialmente nei casi di neurosi vegetative è de indipendenza; ciò è dimostrato da quei casi dato spesso osservare contrazioni spastiche e nei quali , mentre l'embrione è morto e in dolorose 'della muscolatura della sfera genitale, avanzata .degen,erazione, gli involucri continua- dell 'intestino e della vescica . 1

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XL, Nl.T:\f. 3i)

SEZIONE PRATICA

Un'altra causa frequente di aborto è data -dalla malformazione dell'utero e dalle sue deviazioni di posizione; specialmente la retroversione sarebbe, secondo Kustner, causa di molti .aborti al II e III mese; l 'utero acquisterebbe in ·questi casi una particolare sensibilità. Lacerazioni cervicali, amputazioni alte della portio, incisioni profonde del collo in occasione di parti, hanno pure la loro importanza nell'eziologi:\ dell'aborto abituale. Non è dato ancora conoscere con certezza se il taglio cesareo vaginale e la cicatrice del! 'utero nel taglio cesareo addominale predispongano ali' aborto ed al parto pre111aturo; è pure insoluta la questione se .aborti provocati predispongano a parti prematuri. Rusin, che ha raccolto numeroso materiale in Russia, troverebbe un aumento dei parti prematuri in ·molte di quelle donne che si erano fatte fare numerose interruzioni di gravidanza. Come momento causale dell'aborto abituale non dobbiamo dimenticare i processi flogistici acuti e cronici del genitale; se si inizia in tali casi una gravidanza, questa può proseguire fino al termine, ma frequentemente si interrompe prima. Kleinwachter cita il caso di una donna che aveva un essudato parametriale e che abortì spontaneamente 3 volte in novemesi. In questi casi l'aborto sarebbe dovuto al trapasso del processo infiammatorio ali' endometrio. In qualche caso può succedere che l 'utero abbia contratto tali aderenze con gli organi vicini, che gli sia impossibile di espandersi. Kleinwachter cita il caso di 3 donne ch e .avevano un utero così tenacemente fissato che neppure ripetute gravidanze erano riuscite a renderlo più mobile. Illic cita w1 caso in cui la causa dell 'aborto abituale, era dovuta alla presenza di un corpo estraneo nel cavo addominale. All'atto operativo si trovò all'altezz,a del promontorio un pezzo di matita lungo 5 cm. disposto in maniera da irritare continuamente l'utero. Fistole urogenitali, processi flogistici del ba-cinettç> possono p·r ovocare pure l'interruzione della gravidanza. Queste ultime però, più per la febbre alta e per le tossine ria~sorbite che per la malattia stessa. Nelle malattie del parenchima renale la gravidanza è di solito minacciata verso gli ultimi mesi; la distopia del rene può pure esser causa di aborto. Nei casi gravi di appendicite e gravidanza si ha nel 50 % dei casi l'interruzione di questa; nelle appendiciti catarrali la gestazione prosegue indisturbata. Romer ·descrive un caso di aborto abituale in cui non si riusci a scoprire alcuna causa all'infuori di un pregresso attacco appendicolare. I vizi di cuore non portano di solito all'interruzione prematura della gestazione; Jaschke, Fromm-e e Seitz trovarono l'aborto spontaneo solo nel 4-8' % dei casi ed il parto prematuro nel 5-9 %. L'interruzione della gravidanza nei vizi cardiaei scompensati, si spiega facilmente

con la possibilità di emorragie da stasi nella decidua, emorragie retroplacentari e con la contemporanea presenza di una lesione renale. Daneff e Dengler studiarono l'importanza dell'aumento di pressione d·el sistema vascolare quale causa di aborto abituale. Nell'ipertonia le arterie che sono rigide e ristrette non possono portare agli organi la quantità di sang ue necessaria : per conseguenza la placenta viene insufficientemente nutrita, può andare lentamente in necrosi: si ha cosi la morte del feto. . Marattie dell'apparato respiratorio, accompagnate da forti rialzi termici, possono provocare l'interruzione della gravidanza perfino nel 50 % dei casi (polmonite); un nesso causale tra aborto abituale e malattie dell'apparato respiratorio si potè constatare solamente per 1'asma bron-chiale e per la bronchite cronica accompagnata da enfisema. Kaminer cita il caso di una donna la quale abortiva dopo gli accessi asmatici; Kleinwachter quello di una paziente che aveva partorito sei volte a termine: aborti 3 volte da quando fu affetta da bronchite cronica con enfisema. Si ammette oggi che il corpo luteo abbia durante la gravidanza due funzioni: 1° protettiva sull'uovo, rispettivamente sulla decidua; 2° sull 'utero nel senso ·Che lo manterrebbe in uno stato di riposo (Knaus). Non si è riusciti però ancora a dimostrar'6 se esiste un nesso fra ipo-, i per- e disfunzione del corpo luteo e interruzione prematura della gravidanza. Pare invece molto più giustificata l'ipotesi che 1'insufficienza ovarica abbia una grande importanza nell'eziologia dell'aborto abituale .. Ricerche sulle cause endocrine della sterilità hanno dimostrato che donne con insufficienza ovarica hanno più tendenza all'aborto abituale di quelle affette da alterazioni della tiroide o dell'ipofisi. In molti casi di aborto abituale a eziologia non chiara, la somministrazione di preparati ovarici avrebbe dato buoni risultati. Secondo certi AA. l 'ipofunzione della tiroide sarebbe spesso in gioco nei casi di aborto abituale ad eziologia oscura; i successi ottenuti in questi casi con la teraipia iodica sarebbero da attribuirsi, secondo Sanger e Novak, ad un 'influenza di questa sull'ipofunzione ti-' r oidea. L'importanza del morbo di Basedow quale causa di aborto abituale, non è chiara. L'importan74a dell 'ipertireosi venne recentemente sperimentata sugli animali da G. Doderlein: egli osservò che la somministrazione di tiroidina dopo iniziata la gravidanza, provocava l'aborto. La donna gravida abbisogna di tutte le vitamine; un posto speciale occupa la vitamina D per le sue strette relazioni col ricambio del calcio e' del fosforo. Un compito importante spetta pure alla vitamina E. Ricerche su animali hanno dimostrato che la mancanza di questa vitamina è causa di aborto e di morte 1


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endouterina del feto. La vitamina D prolungherebbe la durata della gravidanza e provoch erebbe un accrescimento più rarpido dçl contenuto endouterino. Una grande deficienza di vitamine danneggia il feto: si può avere il cosidetto parto prematuro avitaminico. La causa della interruzione della gravidanza per mancanza di vitamina E, sarebbe da ricercarsi, secondo Lyon, in processi degenerativi dell 'ovaia ed in un 'atrofia dell'endometrio. Anche se finora non è ben chiaro a quale determinata vitamina si debba attribuire importanza causale, pure non si può negare la loro influenza sia sullo sviluppo del feto che sulla conservazione della gravidanza. In ogni caso di aborto abituale si dovrebbe pensare a carenza vitaminica. La somministrazione delle vitamine può venir effettuata facendo prendere alla gravida 3 cucchiai al giorno di olio di fegato di merluzzo. La lue avrebbe scarsa importanza come causa determinante l'aborto nei primi mesi di gravidanza, m·entre eserciterebbe un 'influenza deleteria nelle gravidanze più avanzate. Doderlein arriva perfino a negare che la lue possa essere causa d'aborto nei primi 4 mesi. interessanti sono le osservazioni di Dexeus Font: egli· avrebbe osservato che alcune donne che non presentavano clinicamente e sierologicamente alcun segno di sifilide, partorivano feti macerati. la cui placenta presentava le stesse alterazioni che si sogliono trovare nelle placente luetiche; sebbene la sierodiagnosi tanto dei genitori che dei' figli viventi avesse dato se1npre esito negativo, pure egli sottopose i coniugi ad una cura specifica, dopo la quale tutti i figli vennero partoriti sani. L' A. conclude dicendo che il risultato favorevole della cura pare confermare la natura specifica della malattia. Alcoolismo e morfinismo pare non abbiano grande importanza nell 'eziologia dell'ab-Orto abituale. Nelle lavoratrici di tabacco, vi sarebbe una grande frequenza di aborti spontanei e l 'insorgenza frequente di cerviciti ed endometriti; altri AA. non confermano questi dati. Certe intossicazioni (piombo, mercurio, solfuro di carbonio) predispongono certamente all'aborto : perciò in queste industrie non dovrebbero venir occupate operaie gravide. Donne predisposte ad aborti devono evi tare ogni sorta di traumi, anche piccoli: scosse, salti, viaggi in ferrovia, lavoro con la macchina a pedale. 1F ra i traumi dobbi~mo annoverare anche il coito . Che questo ab·b ia la sua importanza basta a dimostrarlo il fatto che, proibendolo, certe donne che abortivano abitualmente, riuscivano a portare a termine la gravidanza. È ancora sub j udice la questione se il riassorbimento di sperma, dopo avvenuta la fecondazione, possa avere azione abortiva. Secondo Ardelt e Rapp non vi sarebbe 1

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alcun dubbio che lo sperma possa venire riassorbito, specialmente dalla mucosa uterina; secondo questi AA. ogni coito agirebbe come un 'iniezione di sperma. Con iniezioni di siero di maschi non castrati Butomo potè provocare nelle coniglie gravide l'aborto e la morte del feto. Con iniezioni di sperma si potè pure ottenere una sterilizzazione temporanea; per ciò non si rpuò non prendere in considerazione la possibilità di un'azione spermotossica sull 'uovo impiantato specialmente nel caso che la donna abbia rapporti con più uomini. I traumi psichici violenti possono provocare contrazioni della muscolatura liscia di molti organi e perciò anche di quella dell 'utero; la paura ed il dolore possono provocare una iperemia viscerale che può esercitare un'azione sfavorevole sull'utero gravido. , Venne studiato se una lunga attività svolta in un istituto Rontgen potesse produrre delle alterazio·n i germinali e una frequenza di aborti. Naujoks studiò la fertilità e la discendenza delle assistenti radiologiche: in un 'assistente la prima gravidanza terminò con l 'aborto; la seconda partorì un feto malconformato e non vitale. In uh secondo caso l 'assistente ebbe (senza causa apparente) un parto .p rematuro: il bambino era imbecille e morì; nei due parti successivi ella diede alla luce bambini normali. Torre Bianco si occupa dei danni che i raggi Rontgen possono iprovocar.e sul maschio e riporta il caso di un radiologo il quale fu costretto ad abbandonare la professione per le alterazioni cutanee che gli avevano provocato i raggi; durante il periodo della sua massima attività il matrimonio rimase sterile; quando il radiologo abbandonò il lavoro e le sue condizioni migliorarono, la moglie rimase gravi.da ma partorì feti n1orti. Do·po un ulteriore miglioramento del marito la donna rimase nuovam ente gravida e partorì un feto sano. Donne affette da diabete raramente (5 % sec. Seitz) restano gravide : q.uando ciò succede, si ha la morte del 50 % dei feti. Interruzioni abituali della gravidanza sono molto frequenti in questi casi. Nothmann cita un caso in cui una diabetica che aveva avuto 3 aborti spontanei, ,partorì a termine sottoponendosi alla cura insulinica durante tutta la gravidanza. DucA.

I disturbi della menopausa. Come interpreta1·li e come alleviarli. (H.

VIGNES.

Presse Méd. , 10 giugno 1933).

Bisogna tenere gran conto della soppressione del flusso mestruale per interpretare i disturbi legati alla menopausa. L'abolizione dell 'utero con conservazione delle ovaia o con innesto ovarico si accompagna abitualmente con gli stessi disturbi cui vanno incontro le


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SEZIONE PRATICA

donne castrate. Alcuni avrebbero osservato che la conservazion e dell'ovario rende i disturbi più discreti, ma questo beneficio , se esiste, è l 'A. non lo ha mai osse:rvato. è molto raro. Se invece si conserva l 'utero e si fa un innesto ovarico si osserva che la donna per un certo periodo presenta gli stessi disturbi dei soggetti castrati, poi, quando l 'ovaio si è adattato nel suo nuovo nido e ricompare la mestruazione, i disturbi scompaiono immediatamente. Ed è curioso osservare che i disturbi scompaiono non quando 1'ovaio ricomincia a presentare i suoi aumenti di volume periodici, ma esattamente quando ricompare la mestruazione. B\ciogna dunque riconoscere 1'importanza dell a amenorrea come causa determinante dei disturbi de1la castrazione e della m enopausa . La regression e dei caratteri sessuali secon dari ch e si accompagna alla menopausa natuTale può portare ad un certo mascolinismo dovuto ad un eccesso di funzione delle surrenali, ma questa eventualità è .rara. La donna di regola non prende il tipo mascolino, ma si avvicina al tipo sessuale indifferente, per cui ·essa perde rapidamente ogni attrattiva . La menopausa spontanea ha relativamente poca influenza sull'istinto sessuale, forse in molte donne esso diviene m eno imperioso , ma in altre si produce una momentanea esasperazione della sessualità, una bulimia sessuale. Dal momento in cui l'ovario ha erotizzato il sistema nervoso, sono le condizìoni psichiche più che 1'increto ovarico che regolano 1'istinto sessuale e 1'abitudine sessuale persiste quando l 'ovario non funziona più. Contemporaneamente alla .cessazione del fun.zionamento dell'ovario in quanto ghiandola genitale, si assiste alla cessazione dei suoi effetti di stin1olazione per tutto l 'organismo, donde una diminuzione delle combustioni , l 'ingrassamento, l'astenia muscolare, ecc. Contemporaneamente si verifica una iperattività della tiroide, dell'ipofisi e della surrenale. Dalla iperattività tiro-ipofiso-surrenale derivano vari inconvenienti: le crisi di vaso-dilatazione, causate dalla iperatti"\jtà tiroidea, le c risi di tachicardia ch e riconoscono la stessa origine, l 'ipertensione legata all'attività dalla surrenale, certe cefalee dipendenti da ilpertrofia dell'ipofisi. Parallelamente a queste reazioni endocrine si producono, per crisi, degli stati di eccitazione del sistema nervoso vegetativo, che rivestono I 'aspetto di ipervagotonia e più spesso di ipersimpaticotonia. Due ipotesi spiegano la iperattività dell'ipofisi, della surren.ale, della tiroide e del simpatico: I 0 secondo una prima teoria si ammette che vi sia antagonismo fra le ghiandole del consumo (tiroide, surreni , ipofisi) e le ghiandole m oderatrici (pancreas, ovario); soppresso

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l 'ovario si scatenerebbero le ghiandole antagoniste; 2° ùn 'altra teoria uppone che l 'ovario sia anch'esso una ghiandola di consumo e che, una volta soppresso , venga rimpiazzato dalle altre ghiandole. Si osservano anch e, all 'epoca della meno})ausa naturale Q dopo .castrazion e, disturbi inentali vari. Essi risultano da due ordini di fatti opposti : fatti depr.essivi primitivi legati alla soppressione dell 'ovario, e fatti di eccitazione secondari, legati ad una reazione. Per quanto i disturbi della n1enopausa sia110 transitori, dato che in uno o due anni o prima si ha un adattamento , non è per ciò m eno importante cercare di alleviare i disturbi. Gli effetti benefici della terapia ovarica per os o per iniezione sono reali , ma sono rari. Alcuni hanno insistito sulla necessità di un Lrattamento molto prolungato, ma in malattie transitorie ci si può sempre domandare se i benefici di una cura prolungata non siano effetti del tempo. Inoltre la terapia ovarica è un 'arma a doppio taglio. Spesso provoca congestioni facciali esattamente simili a quelle che ci si propone di con1battere, talora provoca disturbi di altro genere. La terapia ovarica va dunque provata ma sorvegliandone gli effetti ed il trattamento deve esser discontinuo. È poi razionale prescrivere la terapia ovarica in tutti i casi di scomparsa della mestruazione ? L'A. considera parecchi casi. Quando si estirpano le ovaia conservando l 'utero , può essere utile son1ministrare un estratto ovari co molto attivo per ristabilire le regole o anche un'associazione di follicolina e luteina. Quando si è praticata l 'isterectomia sarà logico tentare l'opoterapia nei casi in cui la donna è depressa, eseguendo il trattamento in m odo discontinuo e sorvegliandone gli effetti. Nella nlenopausa naturale il problema è più complesso. Sarebbe bello ottenere la continuazione della maturazione dei follicoli e una perpetua giovinezza, ma nè l 'opoter apia ovarica nè l 'opoLerapia preipofisaria hanno dimostrato finora un tale potere ed i risultati di tali tera pie sono infinitamente rari. arà utile saggiare i tonici (vino, alcool, tè, caffè a piccole dosi). Nelle donne ch e restano depresse, ch e hanno un metabolisn10 basale abbassato, si potrà tentare di prescrivere la tiroidina a piccole dosi, sorvegliando~e molto l'impiego. Saranno poi utili i medicamenti ca11aci di frenare le reazioni endocrin e di comJ)enso (radioterapia della tiroide e dell'ipofisi, bromuri alcalini, radiotera pia del simpatico e delle surrenali , valeriana, belladonna, gardenal), a seconda che esista ipervagotonia o iper·impaticotonia. An ch e l 'idroter apia potrà essere utile. il soggiorno in un clima sedativo, ecc. Il regime dovrà essere suffi ciente, ma stret-


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ian1ente sufficie11te evitando og11i eccesso che risulterebbe dannoso e tenendo co11to non soltanto della quantità nta anche della qualità degli alimenti. Il regime non dovrà essere rie- · co di sostanze azotate e devono specialmente e. sere evitate le sostanze ricche di nucleine. Data la soppressione delle emorragie mestruali, può essere utile il salasso periodico, ma l 'A. preferisce la medicazione purgativa, facendo ingerire a data fissa del solfato di soda in modo da ottenere due o tre scarich1e liquide. 1

c.

T OSCANO.

Le complicazioni infiammatorie della cnrieterapia nel carcinoma del collo dell'utero; tecnica delle applicazioni di 1·adi 11m. Bull. de la Soc . d' Obst. et de Gyn. , dicembre 1932). ·

('BERNARD.

L' A. ricorda gl 'iµ cid,e nti di natura infiam111atoria che seguono alle applicazioni di radium secondo la tecnica comune: temperatura che si eleva sui 38°, dolorabilità dei para1netri e più raramente vomito, decadimento delle condizioni generali, reazione peritoneale; infine gravi ricadute di. processi infettivi locali e insorgenza cli peritoniti mortali. La tecnica dell 'applicazione ha in ciò la più g·ran de importanza; le reazioni infiammatorie insorgono più . fa cilmente quando nelle applicazioni di radium si ricorre alla dilatazione del collo ed è quindi. da ritenersi che il fattore trauma favorisce lo stabilirsi di reazioni infiammatorie; l 'azione del radium sarebbe scarsa nella provocazione di tali processi. L'A. fa precedere, all 'applicazion e dei tubi radiferi, lavaggi con liquido di Dakin per più giorni e l 'elettrocoagulazione in presenza di masse vegetanti. Dopo aver collocato in sito la so11da uterina ed il colpostato con i tubi radiferi, applica due drenaggi tubulari di piccolo calibro immobilizzati al fondo della vagina da due-tre compresse poco stipate; in seguito, nello spazio di 20 ore , si fanno 4 o 5 lavaggi; le garze vengono rinnovate ogni due giorni senza rimuovere l'apparecchio radifero; si favorisce cosi il deflusso dei prodotti desquamativi della vagina e del materiale settico 1 cancer.oso. Con il metodo descritto l ' ~~ . affer1n.a di ridurre al 1ninimo, grazie all 'assenza del traumatismo quotidiano, le reazioni infiammatorie così frequenti nelle irradiazioni frazionate. Tali reazio11i debbono attribuirsi a linfangioiti dei parametri e conseguente reazione peritoneale. Infine segnala un grUJppo di reazi~ni i11fiam1natori1e costituito da salpingiti, accompagnate da segni di peritonismo, che non regrediscon o con l 'interruzione del trattame11to. La conti11uazione della cura · divien e impossibile,. le 1

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condizioni generali dell 'ammalata peggiorano fino a condurla a morte. Per la cura della complicazio11e annessiale consiglia la salpingectomia con drenaggio Mi~ kuliez; dopo tre giorni dall'intervento si può riprendere la curieterapia; così l ' A. ha trattato 2 casi con successo. Nella discussione Laborde riferisce sulle indagini compiute nell'Istituto del cancro; i risultati delle ricerohe batteriologiche hanno rivelato ch,e epitelion1i della portio lin1itati possono esser sede di germi patogeni virulentissimi; al contrario alcuni carcinomi vegetanti .accolgono solo batteri saprofiti. Prevalenti su tutti gli altri: strepto-enterococchi e stafilococchi aerobi, streptococchi anaerobi; in scarsa quantità , per ordine di frequenza, il bacillus perfringes, colibacilli, i pseudodifterici , il bacillus putrificu s. È del parere che l 'irradiazione diminuendo i poteri generali e locali di difesa , esalti la virulenza dei germi e rie permettçl uno sviluppo rigoglioso ; l 'elettrocoaugulazione e lo scu·cchiaiame-nto sembrano favorevoli all 'esaltazione; azione affatto superficiale P.a la disinfezione locale con la tintura di iodio, tripaflavina, blu di metilene, acetone ed altri antisettici. Tentativi con la vaccinoterapia e sieroterapia sono stati effettuati con buoni risultati. La dilatazione del collo con Hégar nelle applicazioni dei tubi radiferi può rappresentare una causa di , gravi complicazioni settiche; a tale proposito è del parere che non si debba andare oltre il n. 6; per misura di prudenza l 'A. applica il ra dium 24 ore dopo la dilatazione del collo per assi·qurarsi dell'assenza di ey,entuali processi febbrili. Petit •D utaillis riferisce che i carcinomi di 2° e 3° grado sono sempre infetti; la mortalità di queste categorie di casi sottoposti a radiumterapia oscilla dal 2 al 7 % ed è domta all'aggravarsi di questo stato· settico. Le setticemie e le peritoniti mortali attribuite alle applieazioni di radium non si avverano se si è fatto precedere lo scuccl1iaiamento e la cauterizzazione del tessuto neoplastico disfatto; questa 1p rècauzione chiude le vie di assorbimento. L 'elettrocoagulazione diatermica, secondo Petit Dutaillis, è meno adatta della cauterizzazione perchè la sua · azìone può essere più profonda di quanto occorra; la ,c auterizzazione, malgrado la sua apparente intensità di azione , è meno lesiva. L'apparecchio usato per la fissazione dei tubi radiferi al fondo della vagina è costituìto da gomma ed è fornito di due drenaggi che permettono il lavaggio; cosi l'apparato radifero rimane in sito per tutto il tempo dell 'irradiazione senza che vi sia bisogno di sostituzioni; I 'uso della gomma permette un facile deflusso del materiale settico e l 'attuazione di ripetuti lavaggi. 1

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CHIMENTI.


FZJONE PR.\Tl CA

D I V AGAZIO N I.

Le conseguenze della poltroneria. Ciascuno di noi ha pre ~ente quei tipi di grassi flaccidi, dal colorito pallido. dai i110Yi111enti torpidi, piccoli con111ìercianti spesso rintanati in fondaci , in11)ieaati od altri che, per professione e soprattt1tto per tendenza . fanno una vita quanto mai edentaria, no11 si com odano per nulla , associando il torpore psichico a quello fisico. Ma , come 1'eccessivo lavoro sfibra ed u tira 1'organi n1o. an ch e la poltroneria ha i suoi auai e le sue malattie. Tn questi indi,ridui , g li scamhi r espiratori ed il metabolismo. I 'assorbimento di ossigeno e l 'eliminazione di acido carbonico sono ridottissimi; il san g t1e ha un carattere spiccatamente venoso. e èon egue una trasudazione plasmatica negli spazi intersti ziali: il tesst1to rellul:lre non è infiltrato di adipe. ma di acqua , siccbè tali individt1i , più che degli obe .. i sono , come li chiama con espre sion e fJittor«:> ra Bogey (rif. in .4 n n . di m edicina 11a.v al e e. col ., magQ"io-giuano l n33) d egli (( spugnosi )) . Tn segt1ito all'abbondante infiltrato 1infatiço. si manifestano d elle a lgie o tinate che rammentano l e cellt11iti, ma se n e differ enziano perchè non esistono fatti infiammatori . A11<\ palpazione si avvertono delle p iastr e irregolari , talora molli rome edematose ch e non prendono però ] 'impron ta della pression e. più raramente dure ma sempre dolenti alla pres• s1one. e la sedentarietà si protrae a lungo , l ' inflltrazione diventa anche umorale e si ri veglia un dolore l atente all 'atto di ogni movimento . Tali infiltrati non hanno tendenza al ria ssor bimento ed in Yece si organizzano e dive'n tano croni ci , dand o così d elle forme pseudonevra1gicb e le quali simulano il torcicollo , l'artrite cervicale , l'emicrania . ]e neuralgie intercostali , Ja lombaggine. la sciatica. Bisogna anche pensare alla pannicolite adiposa. all 'adiposi dolorosa , agli edemi localizzati di Quincke. Tali individui son o sempr e stati con siderati come d egli obesi con r eumatismo cronico, ma non ,,i si trovano affatto manifestazioni articolari. Va rie sono invece le associazioni morbose. i11 rapporto con I 'immobilità . Dispepsia per atonia 1nuscolare delle pareti gastriche . per insufficiente irrigazione .ghiandolare; costipazione per atonia intestinale ed insufficienza epatica. Fe~ato spesso ingrossato , ma non du ro , con sensibilità profonda alla palpazione; region·e celiaca spesso dolente, eruzioni di orticaria, emicranie, asma, generalmente compagne d ella insuffi cienza epatica. Non è rara una certa congestione alle basi polmonari ; cuore e r e11i senza alterazioni. La vit a ed entaria i1on è la sola cau sa di tali di turbi , m.a d e, 1 ono esistere delle condizioni· predisponenti , fra cui vanno annoverati l 'alcoolismo cro11ico, la ifilid e, la di po izionc tu•

J343.

bercolare e spec ialmente la ela'"topatia o deficienza globale ereditaria del tessuto elastico;. la quale è .all'origine di molte ptosi, ernie, varici , dilazioni gastriche, en fisen1i, smagliature cutanee. Vi si possono aggiungere con1ecause predisponenti. le cardiopatie la tenti e l'in-. sufficienza renale. La causa essen ziale ne co11siste però nella• sedentarietà per ct1i si riduce 1'inLroduzione di ossigeno e l 'eliminazione di COz; si viene cosi a stabilire u110 stadio di acidità un1orale ,, che cagiona a sua volta l 'idrofilia dei tessuti t 1nentre l'in1mobilità d elle roa se n1uscolari fa ,·orisce 1neccanicamente l ' infiltrazione. Come cura , l 'A. consiglia ]'eser cizi.o fisicot consistente più che altro n el can1minare metodi co e nello sgranchirsi del Lro11co e degli arti. Utile è anch e il massaggio. Ma indubbiamente queste cure così semplici ed efficaci saranno sempre rese difficili dal torpore psichico di questi individui ch e è for se la base· delle loro condizioni di vita. fil.

NOTIZIA BIBLIOGRA FICA. · LoRE~ZINI

G. Lezioni sull' alimerttaziorie. Fisiologia e 1'egime. Vol: in-8° di pag. 392 . Li-. breria !Bocca, Milano. (Ediz. fran cese: Mas·· son & C.. P arig i), 1933. L. :10.

In questo bel libro organicamente pensato e ordinatamente scritto. il Lorenzini h a svolto pianamente e molto lucidamente ìn una serie di lezioni i problemi più in1portanti d ell 'alimentazione. Egli li ha co11 .. iderati evidentem ente dal punto di vista della chimica biologica pensando ch e ogni profonda conoscenza della dietetica , abbia com e premes a una conoscenza esatta del biochimismo organico. Non· è possibile infatti pensare che si possa scien-. tificame11te parlare di dietetica e di igi·e·n e alimentare senza essere informati perfettamen-. te sulle leggi ch e reggono i rapporti del ricambio, sulle eventua]i deviazioni del metabolismo e sui fatti ch e determinano la scienza. e la misura nella quale i singoli alimenti possono essere , in varie condizioni fisiologi ch e o l):llologiche. sicuramente utili zzabili. Il Lorenzi11i si è proposto di esporre scientificament& que ti dati relati'ri a l biocl1imis1110 organico edi dimostrare con1e e .. i formino 1'anello di co11giunzione fra la biochin1ica e la clinica. H.a esposto dapprima , fedele a questo pro-. gramma , in cinque capitoli il metabolismo. del! 'acqu a, delle sostanze n1inerali , degli idra-. I i di carbonio , dei g rassi e dei lipoidi, e delle· o. tan ze proteiche: quindi 11a studiato i fat-. tori regolatori degli scambi nutritivi, enzimi,. ormoni, vitamine, sistema nervoso, trattando· dell'azione di questo sulle glandole esocrine· ed endocrine ; poi è passato a studiare g li ali1l1enti classifican doli secondo la loro composizione , il loro valore e la loro utilizzazione e qui è fatto posto a lle leggi dell 'i odinamia e-


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<< IL POLICLI I CO

del 11)i11in10 che, i può dire, reggono la fisiologia alimentare. Intorno la composizione degli a limenti vi sono indicazioni brevi, con cise, ma esatte e cbiar-is ime, così da poter essere di guida a chi voglia rapidan1ente essere i11formato. Poi nelle successive lezioni si tralta diffu ' a1nente della razione di mantenimento, de11 'a lin1e11Lazione della prima infanzia ed adole cenza , dell 'età adulta e della vecchiaia m ettendo sempre chiara.mente in ' 'ista la differenza del problema i11 varie r egioni e sotto varie condizjon i di vita. Infine si parla della terapia alime11Lare nelle nlalattie, del regime del lattante e del ban1bino malato e dei regimi particolari nelle Jnalatt.ie ..del ricambio, dell ' apparato gastro-intestinale, nelle tubercolosi e via discorrendo . Nelle ultime paaine in una rapida sintesi sono riuniti i principali risultati degli studi e delle osservazioni esposte. Il libro, che era stato già pubblicato a Parigi in un 'edizione francese accolta con grande favore, troverà certo anche in Italia fra i medici italiani un 'accoglienza degna. Esso è ricco di dati preziosi , di osservazioni interessanti, di conclusioni logicamente chiare e convincenti: è scritto, ciò che mi sembra particolarmen te in1portante di rilevare, dato 1'argomento del quale si tratta , con molta semplicità, senza inutile sfoggio di formule , con un ordinamento della materia così razionale da far sì che esso riesca non solo utilissimo , 111a di piace, ole lettura. Un bel libro dunque che m erita di trovar posto sul tavolo da studio del medico e di essere letto e studiato con a LLen zion e e consultato con molto interesse. 1

A.

CASTIGLIONI .

OBNNI BIBLIOGRAFICI. (t) Er . . gebnisse der medizinfischen Strahlenforschung. Volume VI. Pag. 650 con 469 fig. Thieme, ed. Lipsia, 1933. Marchi 72. Il 6u ' rolun1e degli <e Ergebnisse » pubblicati

Ho1..FELDER-HoLTHUSEN-JuNGLING-ScH1NTZ.

otto la direzione dei 4 radiologi suddetti conLiene clelle monografie interessanti : i precedenti 'olun1i sono ben noti ai radiologi . Queslo nuovo volume porta co111e primo lavoro quello di Reis11er sull 'eritema cutaneo; e poi cruello di Scht1macher sulla diagnosi radiolon-ica di g ravidanza; di Velde sulle plich e ga"' tricl1c 11ell 'ane111ia perniciosa; di Haring sulle 1nalattie del pancreas dal punto di vista radiologi co; di '.Bayer e Pansdorf sui diverticoli del canal digere11te ; di Teschendorf sull'immagine radioloc:rica dell ' ulcera pilorica e prepilorièa; di Giintl1er sulla rontgenterapia dell'artrite (leformante . Belle e cl1iare figure e nitida stampa, pregio (1) "' i prega d ·inviare due copie dei libri di cui si dcsiclera la recensione .

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XL, NuM. 341

[ANNO

anche questo del nuovo volume edito da Thieme. I radiologi, che ai volumi degli Ergebnisse ricorrono volentieri per conoscere a fondo certi argomenti aggiornati e completati nella 'letteratura, accoglieranno con piacere questo nuovo volu1ne della collana di T·h ieme.

E.

MILAN!.

VrG1 e. LAscnr. La radiologia in. otorinolaringologia. Parte Il. Pag. 235 con fig. 91 . Cappelli, 1933. L. 3-0. Il nuovo volume del Vigi e Laschi, pubblicato in questi giorni dall 'editore Cap_pellii costituisce la IIa. parte dell'argomento e tratta della faringe, dell'esofago, laringe, , trachea, bronchi. Buoni radiogrammi sono intercalati nel testo. Ogni capitolo è preceduto da brevi notizie di tecnica per l'esame, quindi viene trattata l'anatomia normale e radiologica d-e lla faringe e dell'esofago, del faringe, della trachea e dei bronchi : dopo alcuni cenni di fisiologia, largo posto viene dato alla trattazione della parte patologica. .Il libro si raccomanda agli specialisti .otoiatri e ai radiologi per la completa trattazione e l'aggiornamento degli argomenti .

E.

MrLANI.

Longevità. Vol. di pp. 202, Edit. Giusti . Livorno, 1933. Prezzo L. 9. Scopo dell 'A. è stato quello di esporre al pubblico le norme più importanti dell'eubiotica, basata sulla conoscenza dei principali precetti di igiene fisica psichica e sessuale e delle norme per la lotta contro il cancro, la tubercolosi e le malattie veneree. Il libro, scritto in forrr•a agevole e chiara, alla portata di tutti, realizza pienamente lo scopo dell 'A. e si legge con piacere ed interesse perchè ricco di insegnamenti utili per conservare la salute e prolungare quindi la vita. G. PACETTO. G.

J31zzARRI NI.

/ateressaaU memorie di chirurgia : FRANCISCO CENTI L Professore

di Clinica

Chirurgica nell'Università

di Lisbona

Note sulla chirurgia cardio-pericardica. (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate aP Prof. R. ALE.ssl\NDRJ, stampata in separata « brochure >1, con 8 nitidi radiogrammi nel testo). Prezzo L. 5 . Per i nostri abbonati sole L. 3, 5 O.

Dott. MANUEL CORACHAN Chirurgo Primario nell'Ospedale di S. Cruz e S. Paolo di Barcellona .

Contributo · allo studio dell'aortog:rafla. (Memoria pubblicata nel volume delle Onoranze tributate al Prof. R. A.l.&SSANDRJ, stampata in separata a brochure ». con 4 bellissime radiografie fuori testo). Prezzo L. 6. Per i nostri abbonati sole L. 4, 5 O. Inviare rispettivo Vaglia all'editore Succursale diciotto. Roma.

LulGl

POZZI. Ufficio Postale


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[ANNO XL,

-t -1\I.

34]

SEZIONE PRATI CA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE; CONfiRESSI R. Accademia Medica ti i Roma. e<lu la ordinaria d el 27 m aggio 1933.

Presiede il prof. S.

ll-\GLIONI ,

pre ide11te.

Ricl1ia111a p er ciò I 'a l le11zion e u tali p os ibiJità~ .:ia p er 1'inter e se clelJ a pra l ica ch e p er lo ludi o pa loge11e l ico clell 'ossalu ri a. l)isru io 1L~: proff. Pt-~TON1 e P E!';SO .

,

Il P1tEs1DE:-.iTE })r ega l 'Accaden1i a di ,·oler con cecler c al oc io })rof . AnL01 e di fare la su a con fe1 enza, cli cu i demn10 già n o li zia {Jl. 919). L .i\ccade1n ia accoglie appJ aud'e nd o la pr op osta ed il j)rof. 1\.n L01NG 11a la p ar ola. 1\ll a fi ne d ell a · s u a ro11fer en za sui Yirt1s filtrat ,i l ~ il prof . A ttLOING è viYan1 en le co111plim ent ato, ccl jl Presiclen le, prof . BAor..ro J , gli rivolge p articolari espression l di ringr aziam ento . 1

Ancora sull'azione correttiva di alcuni metalli in caso di deficienza del fattore E. L 'O. riferi ce i ri ulta li di e perie.r~ ze e e~ uj le i11 continuazion e cli al tre preced en l 1. Qu esti , n on solo confer111 a110 i pri n1i , 11ci rig unr<li d el] 'azion e correttiYa faYore\ ole e~ er ei la La d all o zinco e rl al r a111e i11 _iem e, ui fen o1ne11i dn clefi c ienza d cl fa tt or e E, 1na li e · tendo11 0, climotra11d o ch e una egt1ale azion e è e er cil a la p ure d al olo r a n1 e o d al ol o zi11co. Pro f. ' I .

ZAGAl\11. -

Il metabolismo basale nei portatori di tumori maligni prima e dopo la loro asportazione. Prof . V. JtTR.\ ~ - L 'O. J1a rjccr cot o il co111por t am e11 to d el n1etab oli n1 0 b a a]e in 19 p a1 ienli affe tti cla lun1 ori 111 alig ni : la i11nggior 1>art c di es~ i t1i riferiYa a car cinomi della mammella. In qua i 1u lti jl m etabolisn10 b a ale pre-01>er alorio e ra in aumento, m en o ch e in un a o erYazion e di epi lelion1a d el prepuzio ( + 7) ed in un ca o di epitelioma mammario ulcerato (- 11). L ·o. po1 è s tudiar e in 16 in que ti ca i il m etab oli sil10 b a ale d op o i ·oper azion e per un lasso di ten1po 1n in imo di 4 giorni ecl u11 111a irn o di un n1e e e ripe tendo gli e a111i ] JO.. · ibil1ne11t e ogni giorn o eco11<10, ch e lo p erme tlcYa il decor o p os lop er a torio cl 11 'ammala lo. rn tutti i ca i g u ariti p er prin1a n ei quali fu pot u lo asporl are i I 1umor e ro n le 111eta la i , il n1etabolj m o 24 or e d opo l 'oper azion e i ridu se al cli ... o I to d el n ormale; pre . or h è in tali condizioni r e lò fino a 9-15 g iorni dopo I 'oper azion e, rientra11<10 di J)O i in lin1ili rit enuti n ormnli . ~e l raso <li epi leliorna 111an1111 ario ulcer a lo, e endo i infet la ta la feri la oper a toria, il 111 e lab ol i n10 b a ale p er un p eriod o cli 10-12 g ior11i a u111en tò. _ ei pochi casi, 11 ei ql1ali la cifra r]j n1e taboJL in.o pre-operaloria d imi)1uì leggern1ente o ni ente si JJO lè prova re o ch e il Lu111or e n o11 er a la to p otuto nsporta r e d e l tutlo, o ch e e i teYan o 1ne ta la i c1in ica1nent e 1100 di 1110 Ira te e rileYa te all 'n111 op ia . 1

Ossaluria e parassitosi intestinale. Prof . V. G ru o1cEA ·oREA. - L 'O. dopo aYer e accenn a lo all e discu ssioni in torno all a p a toge11 e ·i <lell 'o aluria, cl1e alcuni ritengo110 effe tt o di una p artjcolar e al ler azion e d el ricam])io ed altri una possjbile m anife Lazion e di conclizio11i rnorbo e di,·er e, pecia hne11 le degli or ga1ti cligcr e11 li , h a co n fern ta lo, p er os erYaz ioni propri e, r b c esis te r eal1ne11le t1n g ruppo di ca i in c ui J 'os aluria è in r apporto ron la <U p ep .. ia o-astrj ca d a ÌJ)Otloridr ia, e cl1e r apida111en te t11igliorin o co n l 'uso d ell 'acido idroclorico. Per I 'in te Uno, cl op o rc n11i sulle e p cri e11ze cli alcuni os erva lori ull 'azion e os alige11a di a lc uni gern1i ,. l 'O. ha riferit o st1 inol ti casi , <l a lui o ser va ti , cli coi11cicl en za di [}ar a il o i in les U11 aJe (d a Chilorr1a lix. 1neha coli , _\.. i loJitica, La111hlia, 1'ricocefalo, Bla toci ~ ti , l~ nd ol i 1ua ~ n an o) e os alu ria, ch e i11 p arecchi clei i11ecl esimi i ridt1 se o cessò d opo la cura.

Prof.

. CAs l.·ro. ·- T erapi a in cru enta del l ' iper -

trofi a de lla prostata, di er es i el el Iri ca p er l e vi e n al u r ali : risu ltaCi dop o 9 anri i di espe rie1ize.

Metodi e direttive nella diagnosi clinica delle neopl~sie gomme e cisti del polmone. Prof . ·r. ~ONTANO. - L'O. pro p e lta le difficoltà <l iag11os t ich e n ei tumori , i1ell e cis ti , i1ell e gomme d el p olmon e. n alizza j m ezzi d 'i11dagine e il r a-

diologico e il clinico e quello di laborator io e n e critica il Yalor e diagn os tico. Riporta tre o ser vazioni cli11ich e, u11a di sifilide gon101osa ·del p olm o11 e inislro, u na di cisti cle rn1oid e u11a cti car ci11om a cl cll 'il o d e Lro e prend e occasione d alle clifficollà diagnos tich e, presen ta le clai casi s ludi a ti , p er fi ar e dire lliYe diagn os tich e n ei prin1i e n egli ladi a' an za li clei processi pohn on a ri , ch e, all 'c a m e r adiologico, ofiro110 u11 '0111 bra r o tond a p olm o11ar e. Di cu · iorJce: 1)r off. ARCANGELI e ' ' Eru ONI. Prof . G. ~IELDOLESJ .

Sul la at le ridibilil à deg l i att uali 1ne f od i clinici de lla de f ermiriazi on e c1 e~la 1nassa so 1igu ig n a · circo lant e. -

Prof . (~ . "1ELoOLESI e Do li.

V e n ON A. -

ul la cri-

st alli zzazi on e de ll ' em ogl obin a u m an a.

Il glutatione negli organi durante l'avvelenamento da· acetato talloto. Prof. P. TESTONI. - L 'O., ludi a11do il gl u ta-· lione n egli organi di conigli sott oposli a<l aYvelen ar11e nl o act1 lo, subac.uto e cr onico, dri acetato· la lloso, l1a m e so in rilievo alcune variazio11i rig uard anti sia il contenu lo in glu la U011e <l e i singo li te uLi . ia la r ipartizion e d el polipeptide solfora to 11ell 'organis1no. ol lo l 'j11fluen za d el tallio, i l con le11u lo g loJ,aJe <l ei g l u Ia Iion e i1 ei tessu Li pre i n el loro in ie111e u on Yari a n oleYoln1enle r i p e l lo a quell o degli ll Jl iTna]i n orn1ali, n1e11tre ri u l ln no leYo lm e11 le 1110<l ifica la la su a distribuzion e J1eg·Ji org·ani .

Esposizione riassuntiva sull ' impiego di plasmochina, chinoplasmina e chinacei nella cura della malaria cronica •. Prof. R . Gosro. - . u 105 . oggc l ti m alarici cr oJ ti ci

o- er,-.a li in un ' j11I er a lagione cli rico' er o· JJ ella colo1tia anti1nalo.r1 ca cli Bor gh e l lo, Yien e J)re. . rel lo uu g·ruppo opporl.u11arnen le seJezio11R lo p er 1111 0 Ludio con1par a li,·o d eJla pla n1ochi11a, pla1nochi11a co1n JJO la, ch irtopla 1nina e cl1in acei 11elln cura d ell a n1a1ari a cro11ica. on o presen tati 8 e e1npi ~trnfici corri !)Ondenli alla curYa delle se111ilune j 11 cjrcolo, rileva Ia in Yia spo11 lanea e sotto lra lta111e11to an tim alarico . •·i disct1le e cou clu de s ul la O])p orl Jni Ià cli len er con lo u peri or e del com1

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1.346

«

IL

POLICLINICO ))

plesso curativo realizzato e di vagliare l 'azione dei .singoli farmaci più dagli effetti globali ottenuti ·dopo un lungo periodo di osservazione che dallo studio frammentario dei singoli sintomi. .Alcune modificazioni osservate nei globuli rossi parassitati da plasmodium vivax.

Prof. R. Gosio. - L 'O. descrive per alcuni stipiti di plasmodiu.m vivax nelle fasi iniziali del .suo sviluppo, particolari tenui figurazioni anulari -endoglobuJari legate alla comparsa ed alla tecnica . ·<:he inellc in evidenza le granulazioni di Schtiff- ner e non riportabili alle produzioni del gruppo granuli e macchie morfologicamente note. · 11 r eperto non è costante come in vario grado ·non lo è quello delle alterazioni globulari dovute .all'attività parassitaria. L 'O. interpreta tali figure come zone di rarefaY.ione della emoglobina che si diffonde e addensa ai bordi costituendo dei cer.cini diversamente marcati. Ne risultano porzioni globulari colorite rispetto al campo restante che per l 'aspetl0 intrinseco rassomiglia a piccole zone .di ottonatura. Il Segretario : G. AMANTEA.

.Reale Accademia di Medicina di 'l,orino. Seduta del 16 giugno 1933. Pres idente: Prof. F.

VANZBTTl.

·Osservazioni sulla terapia arsenobenzolica ad alte dosi secondo i I metodo di Savolescu in malati di paralisi progressiva .

Prof. L. BoLSJ. - Secondo il metodo in esame .si as ociano all 'ar senobenzolo alcuni cc. di una soluzione di deidrocolato di sodio al 20 % al momento dell 'u so, nella quale I 'arsenobenzolo si .scioglie. In alcuni aa. non hanno dovt1to la111enlare incidenti importa nti , malgrado' siano riu sciti ad iniettare in certi casi 12-13 grammi di ar ser1obenzolo in 25-30 giorni con iniezioni endovenose. Altri aa. invece si sono mos trali intolleranti ·delle alte dos i d i arsenobenzolo, mal grado l 'as:sociazione con i l sale biliare, ed in un caso in'Sor se una agranulocitosi gravissima eh.e ha messo in pericolo la vita del paziente. L 'O. 11a constatato che l 'associazione con il sale biliare protegge il fegato dall 'azio11e toss ica d el1'arsenobenzolo ed è quindi in grado di far au'm entare la tolleranza de11 'organismo . Inoltre ba osservato in ?.. che aveva110 ricevuto in breve tempo grandi quantità di ar enoJJenzoJi la n egativazione della R. W ., di Meinicl1e e cl i Kahn nel sangue e di queste due ulti1ne reazioni n el liquido cerebro-spinale. :Su di un caso di atresia della polmonare con malformazioni multiple dei grossi vasi arteriosi del cuore.

Prof. C. MANCA. - L 'O. ha trovato in una bambina di 5 m esi l'arco aortico a destra, l 'atresia dell 'a. polmonare e la trasposizio11e della aorta e ·della polmonare e difetto del sello in lerven tricolarc; infir1e ha rilevato la presenza di arterie bron·Chiali sopranumerarie e di un 'arteria che dal1'aorta andava ai polmoni . L 'O. ricostruisce su base ai1atomo-patologica il .circolo sanguigno e tratta della pa togcnesi delle varie anomalie.

lANNO XL, NuM .. 34J

Calcoli proteiol delle vie urinarie sperimentalmente ottenuti.

Dott. F. VOLANTE. - L 'O. ha ottenuto sperimen talmente negli anin1ali ]a produzione di calcoli di sostan:?:a proteica nel bacjnetto re11ale, 11e descrive le particolarità morfologiche e ne cliscute la patogenesi ed il significalo, lnelte11clo in particolare rilievo i caratteri che fa11110 nettamente distinguere questi concremen ti da quelli batterici molli, con i quali vengono dn 1al\1ni c:o11flrsj. - Seduta del 23 g iugno 1933.

..

Presidente: Prof. VANZETTJ. Sul significato diagnostico e sul determinismo della reazione di Takata sul siero di sangue. . Prof. G. Do!\1IN1c1 e dott. G. Or.1vA. - La reazione diede esito posilivo (floccu1alo aln1eno in tre provette) in tutti i cirrotici esaminati, e ciò tanto sul siero che sul I iquiclo di versanien lo ascitico. Nell'ittero epato cellulare la ri sposta fu per lo più negativa, ad eccezione di rlue casi, nei quali all'esame autopsico si riscon Lrarono gravi lesioni a carico degli elen1enti parencl1irnali . Negli individui cscn I i da lesioni epatiche la risposta della reazi o n e fu sem1>re 11egativa. Gli 00. hanno <limos trato in (j n.e· cl1e la positività della reazione è in stretto rapporto con il quoziente: sieroalbu.n1ine I sieroglohuline. È riconfermata l 'in1porlanza della reazione in questione n~i rigltardi della diagriosi della cirrosi epatica.

Dott. E. VrcLIANI. - Dosaggio quantitativo delle porfirine col m etodo della fluorescenza e· dati sul tontenuto in copropo rfir;na delle ori n e normali e patologiche . Su di un raro caso di frattura dell'atlante. Prof. G. CANUTO. - L 'O. descrive un caso in cui si è trovata Jn frattura dell'apofisi trasversa dell'atlante e la rottura dell 'arteria vertebrale sin. nel suo tratto enclo-cranico. Si trattava di una ragazza di sedici an 11i, che era caduta perchè-inseguita o er a stata colpi la òa unf\ bastonata dell 'in seguitore? Appunto esamjnando qualche al lro caso analogo della letteralura, l 'O. ~on clude che è piì1 verosimile l 'ipotesi del trauma indiretto per la caduta che non quella del lrau1na diretto. Forma anatomiche e patogenesi dell'actinomicosi polmonare. Dott. P. FoLTz . - L 'O. riferisce i risultati delle ricerche eseguite su di un caso di actinomicosi polmonare bilaterale con diffusior1e del processo micotico alle pleure ed alla gabbia toracica. Discute la classificazione generalmente seguita secondo la quale vi sarebbero due forn1e di actinon1icosi polmonare, una s uperficiale ed una profonda o distruttiva. Tale distinzion e secondo 1'0. i1on ha basi anatomiche e forme solo eziopatogenetiche. Ritiene più opporl un.o nell 'actil).omicosi del polmone separare la forma polmonare pura da quella toracica o profonda. In quest'ultima forma distingue ancora t111a forma primaria del polmone con diffusione al lorace e quella primaria del torace con diffusione al Jloln1011e . , .ILLATA.

'


fANNo XL, Nul\1. 34J

Accademia Medico-Fisica Fiorflntina. Sedula del 22 giugno 1933. Presidente: Prof.

1)10 BASTAI.

l ' operazione di Judd nella cura dell'ulcera duodenale. -

Prof G . CAVJ NA. - Consisle nella escissione d el! 'ulcera as ocia la ad una parziale pilorectomia (resezione dei dt1e t erzi an leriori dello sfintere) . Oltre a r;im':1o.vere l a Jesione locale, mira a distruggere I a lt1v1tà n1uscolare del piloro e ad eliminare dt1e dei prjnci1)ali sintomi del! 'ulcera duod ena le: la s tasi e Ja iper acidità uastrica. Gli s tessi scop1 i po sono in real là conseguire a11 ch e con la gasLrodigiun ost o111ia, la quale però lascia in silu I '~I.tera, inen tre espone al g r aYe rischio d ell 'ulcera d1g1unale peptica. L :oper~zion: di. Iudd è .indicata n ei soggetti g iovaru, nei casi d1 duode110 discretam ente mobiJe e non troppo d e forn1 a lo 11elle ulceri r ecenti d ella parete ~oprattutl o a nteriore del bulbo. ~rali condizioni di ope ra bili I à si verificherebbero 11ella m e tà dei casi . I ri ultati di que la« excision of ulcer and parti al duoden ectomy » sono a sai lusin g hie ri : secon~o una s ~ati s ti ca della Mayo Cli11ic (1930), su 464 interve nti , 2 soli 1norti e su 369 malati seguiti a <iis tanzc.l , ris u lt o ti sodd isfacenti n el 90 % dei casi. Negli t1lli111i cinqu e m esi, il Cavi11 a ha avuto <:>ccasione di eseguire Judd in 7 · rnalati con dj agnosi cJjnica e r adiologic a di u . c.1 .; i11 clue, per ò, I 'ulcera i1on fu 1rova la. In tutti , ottimo l 'e ilo irnm edia to (tranne una g rave con1plicazione polmonare) . l\ ai favoreYole s i annunci a l 'esi lo lontano, 11on os tanle il breve p eriod o di os ervazione po I-ope ratoria. Le incl agini fi11or a pratica te sul co11te nulo ga .. trico t endo no a di1n os lrare una effettiva riduzione d ell 'aciclilà. Uadio log icam cnte (prof. l\LE..~Tr), 1'evacuazione del pasto opaco n e~ -ca i esaminali , avvien e nel te1npo n orm ale; in un caso a lorren te. Da ul ti1110, il CA v 1~A sulla scorta cli aJc u ni dise.gni orig in ali i ll u s tra n ei vari d e ttagli la tecnica dell 'opern1.ione, mostra j pez7.i asporl a1 1 e le ra.diografie d ei sin goli casi . Discu ss ion e· STOl'PA'ro. . •

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SEZIONE PRATICA

C)

1

'r

Due casi di idronefrosi -intermittente. Do l l . G. Pr.r.r.1cc1A. --- Pren1 esse al cune nozioni ~lio-patoge n e l ich e s u 11 'idronefrosi inle r1ni ttent e, l 'O. n e ricord a p e r ommi capi il quaclro clinico. Pa sa quindi ad e po rre due casi cii tal e affezione <>S'"'erva ti T1e ll 'Osped ale di . Giova1111i di Dio in Firenze e ope r a li dal prof. CAVIN.\ di nefrectomia totale, co n o ttim o ri ultato . Mollo t1lile ni fini d ell a diagnosi fu l 'esa1ne radiog ra fi ro, con iniezione e ndoven ose di Croselectan R. L'O . nios lr a e d escrive l e () Iterazioni ana lo111ir l1c ·dei <lue re n i asportati, n ei quali 1 oltre· le car a lleristiche lesioni idron efrotich e, ft1 ri scon trala un a ·sten osi dell 'ostia }Jelvico d e1l ' ure ler e, con impianto la t era lizza lo cl el rn ed esimo n el primo caso. Nel 'Secondo caso esis teva110 inoJ lre <lue vasi ilari aberTanU , i r1 corrispondenza del m a rgir1e inferiore '(leJla sacca. Rilie11e cl1e la ca usa d ell 'idronefrosi d ellba riferirsi alle pred cl le a l ler azion i pielo-urel erali , di ila tura 1>robab i In1e u te con gen ita: infin e acce nna a lle probabili con <l izion i ch e nei due casi s tu-

dia li p ot evano dar luogo al fenome no dell 'intermill en za.

Un caso di peritonite pneumococcica. Dott. G. PEr:r.1cc1A. - L 'O. espon e un caso di ))eri toni le pne11mococcica, ch e, inizia lasi con una sinlo1na tologia assai grave e diificilmente differenziabile d a una appendi cite acuta, a11tlò poi evel vendosi benig11an1 e nle con l a formazione di una vasta r accolta purolenta subilo dietro la p ar et e addominal e anteriore, d aJl 'ombellico al puLe . Tale raccol la s tava per farsi s trada all 'es terno , attraver so l 'ombellico, quar1tlo m cr cè un a piccola incisione fu evacu ata e drenala, otten endosi la guarig ione assai rapidamenle e senza alcun 'altra com1) licazio11e, n ello sp azio di 40 g iorni circa. L'O . poi si soffern1a alquanto sulla questione della t erapia chirurg ica, schier a nd osi dalla parte dei fa utori dell 'in terve11 to rita rdato.

Scleroma sottoglottico. Asportazione del tumore per mez· zo della laringoscopia. Dolt. ~.\.. 0RLADL.~I. - L 'O. presen la un a n1alat a. di 60 a rtni affetta d a 40 a n11i d a Rir1oscleroma . ' '"cnlotlo anni fa fu op era ta di un tumore che occupava tutta l a narice d estra e ch e fu diagnostica lo cJinicamente e biopsican1enle p er tessuto scleromatoso. Si ripresenta ora nuovamente ali 'O. p er ch è da 5 m esi è presa da a l lacchi di soffocazione molto inquietanti e pe rcb è l 'apertura dt>Jla ua 11a rice sinistra è occupat a da un nuovo tu111or e impiantato n ell o .. p azio so ltoglotlico. TI tun1ore Yiene asportato in l aringoscopia diretta. Con una bro11coscopia eseguila subilo dopo l 'atto op er a l iYo, l O. h a p o tuto con statare che a11c he l a mucosa tracl"!eale è inYasa dallo s lesso J J!'•J~f sso clero111~toso e si este nde fino a 2 crr1. dullo SJ ion e. Le a pe rture bron chiali n e so110 inde nni. Cito g ior11i dopo Yien e asporta lo i l turr1ore c li è cstrui\ia la narjce sinistra. L 'esame })iopsicu <lei d 1Jc t11n1ori a portati h anno rivelato 1111a s lrut t•1ra cl:iar amen te scleromatosa. La larin gùscop i~ cl n c·tta e la broncoscopi a furono esegui le coll 'apparecchio ideato cl all 'oratore .

Le sindromi emorragiche del.l'endocardite lenta e la loro patogenesi. Prof. A. Lu~ED EI e Do lt. A. G rA NNONi. - Gli 00. m e llono j11 evide n za s ul.l a b ase d e lle luro ri t:E:: rcl1e e egujle sopra una casis tica clin ica llltmcrosa, la sca r i si1na importanza ch e 11a n ell a gen esi d elle emorragje della endocardite le11la la fncile esp io· r azion e e ndoteliale. Gli 00. uis li11g · l' 110 s11td ;-c.1ni diffu e, cl1e sono ge11eralmen le d egli s tadi t ermi n ali e indromi l ocalizzate ch e 0110 anche iniziali e t alvolta precocissime. Qu c le ultime comprendono : l 'infarto visceral e emorragico, l 'eritem a l)Urpurico, il nodulo di Osler cl1e è even lualmen le . em o rrag ico, l e emorragie anulari (porpora anulare) sir1tomi di Blner , Oettinger (« roo tl1 's spoots >>). piegano la genesi delle emorragi e anulari e d el nudolo cli Osl er con l a soffer on7.a t issulare da e ndoartericlite. Le s indromi cliff1rse possono ass ume re l 'aspetto sia del morbo di Scb cenlein, che quello del morbo di "\'Verlhof, al q11ale può re11d e rle 1naggiorn1ente simili l 'eYentuale presenza di t ln a }Jias trinopenia. Queste sindromi diffuse han11 0 ri pettivamente la s tessa n1 olleplice p atogen esi de l i11 . di Scheenlein e la s le a n1 o1teplice patoge11esi del m . di ' Verlhof. 0


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Modificazioni istologiche del polmone dopo l'immobilizzazione della parete toracica. Dol l. R . PAZZAGLr. - L ' O. h a pratica lo in co11igli crie di in terventi chiru rgici alli a dirni11 uire l a mobilità della pare te toracica dL1ran le i n10,·imen ti re pira tori (scalenoc lomia e neurec to1nja d egli ji1t ercos lati) ed ha riscontralo che,, analogan1e11lc a quanto si era osserYa to dopo pnet11nolorare e dopo frenicoexere i , i polmoni deg li animali co ì lrallati JJr esenLavano evid e11te i pe sim e11lo con n e t livale de1la parete al veoJ a r e. L 'O. crede di po ler m e ttere jn rapporto tale fi hrosi con le modificazioni circol atorie ch e si verifica no nel p oJ mone tlopo l 'inlerYenlo imn1obilizzan le la parete. t 111a

Su tre casi di splenectomia per splenomegalia. Prof. O. B"nTOLT. - L ·o. 11a presentat o tre mal a ti 011er a li i1cll 'an no scol as tico 1932-1933 di splen ec tomia ))er splenomegalia cl OY\1 ta i11 du e casi a ~Iorbo cli Ba rit i in uno ad itl ero emol itico. ·rali affe.1. io11i, rliag 110 licate clini camente, l1anno avut o la confer1n a d ei da li istologjri for11i ti dai pozzi espor lali. I pazienti hanno ri senlito un nolevole benefic io cl all 'o pcrazione, con1e i è potuto co n st atare dal ]o ro o lt i1110 stato cli salt11 e, rl al loro a u 111en lo di peso e dalla ripresa progressi va d ella crasi sanguig n a c11e oggidì si può con siderare ritorn a la rtormale.

Reticuloma tonsillare trattato con radium.terapia (con presentazione del pazienJe). Dott. B. Lo VuLLo. - L ·o. presenta un paziente in cui mediante l a radjumterapia si è p o tuto ott ener e, in un period o di 15 g iorni , la scompar sa clinica comple ta di un reticuloma clella tonsilla palatina ini tra ch e all 'inizio della cura aveva le dimensioni di un piccolo mandarino. 11 ca o 1nostra chiar ament e la picca la racliosensibili Là di questo tipo di neo1)las1na. Circa l a .. cella clelJa sor gente irradia nt e 1'O. d à, ove è poss ibil e, la preferenza al Radiun1 n11zicbè al Rontge11, per ragioni t ecnich e e radiobiologiche. I Segretari: Prof. L. P1ccn1-P. N1oco1,1N1.

Società Medico·Chirnrgira Veneziana. eduta del 20 g iugno 1933. Pre idenza: Prof. G. B. Fiocco.

Idrocefalo cronico o tumore pontocerebellare 1 Prof. F. V 1TAL1. L'O . rifer isce il caso di un 'an1malata venuta a n1orte due m esi or sono e c he p er la durata delle soffcre11ze (17 a 11ni), J'er l a lo.ro ripe tut a ren1issione, per le inler1nitte11li ele Yazioni te rmiche, per la 111a11canza al1 'esordio di inlomi a focol aio (i efiniti , faceva p er1sare pii1 n<l t1na si11dron1e di iperlen ione sem1)lice (papilla da la i d al 1925> ipert en sior1e d el liquor dal 19·28) ch e ad lln neop las1na cliag n osLica1o in sed e sellar e cl al ra<liologo per l a <lis lr11zior1e d ell a sella turcica ed HJ)poggiato d ai fen omen i clinici di a111enorr ea ed in1pinguame11 to generale. D 'al lra par te le allerazio11i coclearj e vestibola ri a sinis lra, la ])arali i d el l 'abclucen te e J'ipoes tesia corneal e dello te o lato, lBi perdita d ell 'a1nmicca·1 nen1o e la d i 1ne lri a a sini"' tra era110 egni che facevano 11en are al la .. ed e ponlocerebellare, per111e lte11clo i

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Nu~1.

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tun1ori cl ell 'acu lico t111a pi\1 lunga durata di u11 processo J1eopla lico i11 tracranico. L ·o. richiama l ·atten zione ul fe nomeno <lell 'an11n iccan1ento ch e r iferisce ad alt er azione del , -11 e ch e h a osservato anch e in altri ca i come fe110111e110 iniziale di una paralisi periferica del facciale.

Neuroglioma ponto cerebellare e ganglioneuromi multipli epidurali osteoclastici. Prof. A. FA RRJ S. - L ·o. illustra n11 a t.01110-pa tol ogica1nen te il caso clj oico del prof. Vitali : si tratt ava di lln g ros o tun1or e d ell 'acu s tj co, ch e si di111ostrò is tologica1nent e come un g lio1n a fasci col alo; in pari len 1po ulla faccia estern a della dura 1nadre, specie alla ba e cranica, esi leva u11 fitt o disseminio di nocle lti inniccl1iantisi i1e11 ·osso che 11e risultaYa tarlato, riYelali i al mjcroscopio come i olett e di lessu lo nervoso aberrante, ricco di cel !ule ganglion ari di tipo corticale. L ·o. iuterpreta il r eperto con1e lln unico processo clisforn1a tivo l enti ssimo omologabile ad un a n eurogliomatosi centralei senza con1partecipazione d ei 11ervi periferici e d ella cute con1e nel ~I . cli l{ecklingausen.

lnduramento bruno del polmone a forma calcificante. Prof. G. J oNA. -

el caso descritto daJ J' O. il

paren chim a p0Jm o11are era tutto Lon1p es tato di no~ duli calcifica li d a una capoccl1ia òi pillo ad un pisello incastra li in cavità bron cl1i ol ari e vescicol ari. Il polmone ern di un amm n1a to cli st enosi 111itra1ica con ricorrenti pro fu e en1otti si · i noduli si er an o costituiti s ul fondo di n1a sse pign1e11t a t e di orig in e ferrica d erivanti d al di. facin1ento cl el san g u e s lraYasa1o, 1nasse diYenute u]Lerior111ente sede èl i precipitazioni calca r ee. L 'O. differenzia il caso d e lJr altre for1ne d escritte, n ota la corrispo11der1za del r eperto r ad iol ogico o ttenuto in Yita e di quello cadaYerico.

Noduli reumatici sottocutanei. Dott. G. DALLA T oRn E. - L 'O. esp on e due osserYazioni di n o<l n li r e un1atici con1parsj 11el cor so di riacce11sio n e ò i processi endocarditici r eumatici. L 'esa111e is tologico n1os trò esser e il nodul o costituito da zo11e di n ecr osi fibr in oicle circond a te da zon e di in fil lrazior1 e cellulare con numerosi Yasi neoformali. L 'O. ritiene ch e tali forme debbano essere differ enziat e da alt r e analogh e descri I le e fa rileYare il fallo ch e tali 11oduli scompari ' ano r apida m ente quasi tulli qua11do le condi zioni circolatorie n1 ig li or aYa n o.

Confronto clinico, anatomo-patologico e radiologico delle caverne del lobo inferiore. Dott. P . LE~TJ. - L ·o. u sufruendo del n1aleriale dell'Istituto Be11 i lo 1\ift1 ssoli ni 11a Ludiat o un not evole nun1ero di caYer11e del lobo polmonare inferiore. Le con c1t1 io11i ch e ne lrae Yertono special1nente sull 't1.bicazio11e d elle caverne stesse ch e risultan o nella rnn ggior parte d ei cnsi a carico del] 'apice d el lobo inferior e. Que t o fatto e la precocit à d elle aderenze piegherebbero la quasi abi tu ale insufficienza d ella ol a c ura pneun1otoraci ca e porterebbe all a 11ecessaria precoce i stitu zione della fre11ico exere .. i a ocìat a al pneumotorace s tesso Il egrelario: Dolt. .\ . VANNI.


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3-1)

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. I meningiomi. :\ Plenk ( ll1i 0n. /\l in . ll .och e11sclir, n. 17 , 19?3) C'ileva ~]1 e 0110 tali rao-gru1)pati da Cusl~111g otto 11 110111e di 111e11i11g ior11i 1 i tumori più o in.e110 b et1i g11i d elle 111eni11g i ch e si m a11ife tan o per lo 11i ù i1el te rzo-quarto d ecennio di. ~· i t_a. .... on o tu~ti ~u111o ri connetti vali e pri1111t1v1 d elle n1 e111na t. Il ]oro accr e cime11to è n1ollo le11to, la ~ e de è variabile n1a di prefere11za n1età a11terior.e d el cranio , i tessu. . .n ella . t1 ''1c1n1 11on vengon o i11filtra ti i11a oltanto po .. tati e ~o n1pr~ ~ s i . La I)ia forn1a u11a capsula co1111ett1vale 111lo r110 a l tun1ore . _\ carico d ell e os.. a c ranich e si o .. er,·a s ia u11 a ~ ottig li ame11lo q ua11lo ur1a i peros tos i realti,·a. I i11e11 ing io111i ta l\ o lla 11011 d eter111inano a lcun .si111 orno per 111olt i a11n i: ~ 0 11 0 i1011 di rado un r eperto acciderttal e a l I ' a uto11..,ia. P er mo]ti a n11_i po ~ sono 111a 1~care i eg11i di au1nentata pres~0 11e endocl'an1ca, p erch è l 'aun1e11to di p,res1o~e è molto lento e g ra dua le: IJer lo più i p_az1en ti so ffro110 p~rò di cefalea. La co111 pre s1011e localizza la detern1ina .., inton1 i a focolaio eh~ si. mant.engono a lun go allo tata puro: ep1le s1 cort rr4le con s ucce ive paralisi , n euralg ia d el trigemino, atrofia del n ervo ottico (?pes~o unilater 3:le). Ta l,·o lta ...i s"·iluppano tat1 ps1co-patolog1c1, di ca ra tter e hirofrenico (n ei primi tre decenni) o s i111ili a quelli della paralisi (tI'a i 30 e i 60 an11i) o alla de1nen za senile (dopo i 60 a1111i) . Vengono descritti -~ casi perso11ali operati . R. P oLLITZER. Meningite da bacilli influenzali nel bambino. Dopo U\'er rapida111ente r icordato i e.asi di n1eningite d e critli nella le tteratura ' in cui fu . nscontrata n el liquor presenza di bacilli simili a quelli d ell 'influenza n el liquor, V. Gara (D eut. J\/ ed. l Voch., 7. 1933) riferisce su du e ca. i di m e ning i le du lui osservati, e ch e ebbero entrambi esito fatale. Dal liquor ft1rono tutte e due le Yolte isolati d ei bacilli gran1-negatiYi. in Lutt o imili a quelli di Pfeiffer , fuorch è per ]a capacità d~ coltivar i ancl1e in te rreni priYi di e111oglob1na. I due casi j sYol -e ro in un p eriod o in cui n on esis teva a lcuna epidernia di grip1)e. V. SERRA.

La prognosi nelle meningiti 1>urnlente. La prog 11osi della n1eningite i)urulenta (E. Edelrr1ann , 'J!Vien. J(lin . l-Vochen scJi r, n. 17 , 1933) dipe11de dalla qualità e dalla quantità d,e i germi cl1e i trovano 11eg·Ii strisci di liquor. In a lcuni casi non i p uò dimos trare a lcu11 g erme, n è all 'è ame diretto n è a ll 'e a111e culturale : la p r ognosi è allora assolu lan1ente buona, anc h e e il liquor è fortem ente purulento. Altre volle l 'esame micr osçopico del liquor n on din1 0 tra alcun germe, 11ella cultura

i sviluppano però d ei meningococc hi: anch e in questi casi I.a IJrognosi è buona. In gener~le i~ tutti i ~asi. di m eningite m eningococc1ca, la prognosi è in r apporto con la quantità d ei germi dimostrabili a ll 'e ame diretto del liquor. Altri germi g ram-nega tivi cl1e oltre ai ~leningococchi pos 0110 d eterrninar-e m en in giti purulente, sono il bacillo in flu e11zale, il bacillo di Friedlander, il gonococco : in tutti questi ca i la prog110 i è cattiva. A solutamente infausta è la prognosi in tutte quelle m eningiti purule11lc in c ui i r111 venaon o ge rn1i g r am-po itivi n egli strisci di liquor . · R. PoLLITZER.

Commozione cerebrale a sinto1ni tardivi. R. Klo lz (111 ed. W elt , 18 marzo 1933) raccon ta un infortunio di cui egli s te o è stato viti in1a. l\fentre pedalava in bicicletta , lo portello cli un 'auto ch e gli veniva di etro si apre improvvi arrJe11te ed urta i l manubrio del la bicic letta; egli cad e, battendo la t e ta ( cl1e era sen za capp ello) e s i produce una picco la ferita di 3-4 centimetri ed un en1atoma . i rialza prontamente ed ha una discussione co11 il conduce11te d ell 'auto, prende il numero di questa e ripre1J.d e la ua trada. Poco dopo , cende dalla bic icle tta , si appoggia a l muro e norr a più orizzontar i n è riconoscer e dove sia. Viene cond otto a casa e curato . on von1ito , n è incocien za, nè cefalea , n è vertig ini . oltanto: am11esia totale, confusion e mentale, ·tata di eccitazione psichica e di d eb olezza gen er ale. Dopo circa una setti mana può ri1Jr en dere con fatica il lavoro di consultazione; rimane p er un certo tempo una facile e auribili~à fisica e psichica , poi g r adatamente tutto i)assa ed egli ritorna d el tutto norn1a le in circa 6 settimane. In con1plesso, dunque, una commozione cer ebrale comparsa un certo tempo dopo il trauma ; unico sintoma di essa l 'amnesia diffusa e dura ta abbastanza a lungo; una cura a datta, ·1)ecialm ente il fatto di evitare ogni sforzo a11ch e n1entale, riportarono il paziente alle condizioni normali. fil. Le encefalopatie della difterite.

'l'r.a le manifestazi oni n ervose l ega te alla difterite (paralisi periferich e, per polinevrite o cellula-n evrite., talora con impegn o dei nuclei bulbari) le paralisi di o rig·i11e cen traìe (en cefalopati e difterich e) sono cerla n1ente rar e : pure esistono e ~1assière (La Presse Méd., 36, 1933) n e descrive un caso cl1e d ecorse colla ~ i11torr1 ato logia della sindrorn e pseudo-bulbare e. ch. e m igliorò notevolmente so tto la ter apia ier1ca. i tratta , di solito, di le. ioni arterilicl1e : l 'anatomia patologi ca h a din1 qs trato I' esis te11za di focolfl i en1orragic i n ella caps ula interna e n el nucleo lentic olare: n el ca o dell 'A. si ave-


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« JJ, POLICLINICO »

va probabilmente a che fare con foco]ai n1ultipli di rammollimento e di trombosi. Quesle paralisi centrali difterich e vanno infine distinte da quelle che derivano da en1bolia cerebrale per trombosi cardiaca, a11 cl1 'esse OS· servate talora i1ei difterici. V. SERRA. Emiplegia difterica.

L. J3abonn eix e A. Miget (Gazette ides hopi-

. taux, u aprile 1933) riferiscono il caso di un

bambino di 29 m esi affetto da difterite co11 paralisi velopala tina in cui , al 18° giorno, comparvero feno1neni nervosi complessi caratteriztati da emiplegia ·sinistra con ipertonia di tipo piramidale e poi ipotonia; poco prin1a che si avesse la morte, furono colpiti tutti quattro gli arti. Per l 'interpetrazione di tali fenomc11i, in mancar1za del reperto di autopsia, si presentano tre ipotesi: 1) Le erriorragie cerebra.li con secutive alla difterite son o rarissime. 2) Il ra1nm ollimento cerebrale si presenterebbe in u11 certo numero di casi , sebbene il meccanismo ne appaia discutibile. Probabilm ente n on si trattava di migrazione embolica, ma piuttosto di un ra:qimollimento per arterite. I fenomeni clinici osservati dagli AA. sono molto simili a quelli rilevati da altri che han11 0 potuto riscontrare il rammollimento all 'autopsi~.

3) Bisogna però fare una riserva per Ja

possibilità di en ce/alite. Secondo le r ecenti vedute, la difterite maligna passa per tre fasi: a) impregnazione dei centri n er,·osi senza lesione (responsabile delle paralisi del velopendolo e degli accidenti cardiaci); b) vaso-dilatazione generalizzata, con ipoten sione arteriosa a cui sono dovt1te certe emipleg·ie e certe crisi convulsive; e) comparsa, attorno ai vasi dilatati , di edema e di en1or ragia. ch e m ette capo ad un 'encefalite, da < t1i derivano le emiplegie della convalefil. scenza .

Su alcune forme meno comuni della n1alattia di Heine-Jledin. La malattia di H eine-Medi11 i rivela a traverso una varietà di forme clinich e talora difficili a riconoscersi per cui può sfu ggire ad una o ervazione superficiale. Ciò accade sopratutto quando il virus poliom ielitico invece di localizzarsi nel n1idollo spinale, colpisce seg1nenti più alti del sistema nervoso, determinando n el n1idollo lesioni pressoch è inapprezzabili. Assai importanti dal punto di vista terapeutico e profilattico sono l e forme fru te ed abortive e le localizzazioni encefali ch e: in queste ultin1 e in modo particolare sono colp iti i nervi cranici e pecialmente il facciale. . Genti li (La Riforma 1\1edica, 17 a it1gno

[1\NNO

XL,

NUl\I.

34}

1933) in soli 14 mesi ha osservato sette casi. di paralisi di nervi cranici su 44 casi di nlalattia - di Heine-Medin studiati, in occasione di una recrudescenza della infezione poliomielitica. In sei casi era colpito il n. facciale ed in uno il nervo abducente. In tutti e sette i casi la manifestazione paralitica o era stata preceduta da un periodo febbrile o era accort1pagnata da sintomi di interessamento di altri distretti del sistema r1ervoso. Ma non 'sempre questo accade ed allora i1} mancanza di un sicuro criterio etiologico que· sti casi vengono qualificati per paralisi del fa c· cial e a frigore. Si comp.(ende perciò come di fronte ad una paralisi isolata di un nervo cranico e specialm ente del fa cciale, si debba andare cauti prima di emettere una diagnosi etiologica e ter:1er presente la possibilità di una infezione polio1nie1itica. È inoltre importante ricordare , tra le molteplici manifestazioni c]iniche cui può dar luogo 1'infezione poliomielitica, la forma meningitiça, della quale l 'A. ha pure osservato un, caso. , Nella poìiomielite pare che sia costante una meningite istologi(,a che solo se si accentua dà luogo a n1~nifestazi?ni clinich e importanti che possono simulare 11 quadro del1a mening ite cerebro-spinale o, come nel caso studiato dall 'A., quello della meningite tubercolare. Sono le paralisi che col loro comparire fann,o co~regge~e la diaanosi o meglio ancora è l ulteriore decorso della malattia che si avvia ad un rapido miglioramento. Talvolta la meningite da virus poliomielitico è accompagnata _da dolo~i piutto~to vivi al rachide ed agli arti , causati da un interessamento delle radi ci spinali posteriori da parte del processo infian1ma torio meningeo. Tale processo può ulteriormente propagarsi alle cellule delle corna anteriori · dando origine a fenom eni paretici. È necessario perciò nello studio della ma .. lattia di Heine-Medin con sintomatologia me.. ningeo-radicolar.e fare distinzione tra i fenomeni paralitici associati a fenomeni dolorosi dovuti a lesioni puramente o prevalentemente radicolari, con t endenza regressiva e le paralisi da lesioni midollari profonde che possono coesistere alla form a meningea della poliomielite. Vrc i::NTINI . 1

La cura della poliomielite: profilassi della defor· mità e protezione dei mnscoli. J. Rubrab (J. A. !'ti. A., 20, 1933) esamina ?on c~ra tutti i mezzi da mettersi in opera per 1mped1re la comparsa di deformità e i danni n1usco1ari nei soggetti colpiti da poliomielite. II malato sarà posto, appena sia possibile, su


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XL,

Nu~1.

3 t]

SEZIONE PRATICA

di un materasso resistente, e in quella posizione che egli terrebbe se fosse in piedi; questo impedirà che vengano danneggi<iti quei gruppi muscolari che presiedono alla lazione eretta: i glutei e i quadricipeti. Il malato d eve esser e protetto da oani genere di fatica che - se precoce - può dann eggiare i muscoli per sempre. La l11uscolatura sarà quindi protetta; Ja disten ione forzata, provocata sja da lla forza di gravità ch e dall'intervento aggressivo d egli antagoni ... ti , può esser e 1nolto dannosa. I primi tentativi di mobilizzazion e passiva saranno eseguiti lentament e sopra una tavola inclinata, liscia e cosparsa di cipria o sotto acqua, nel bagno: i muscoli di cui deve esser e prima a sicurato il miglioramento sono i deltoidi , g li estensori del polso , l' op])Onente del pollice, i glutei, il quadric ipite, i gem elli e i muscoli addominali . Man mano ch e il miglioramento procede, cominceranno a d esser e perm essi con grande prudenza i m ovimenti atti,;; prima di ogni esercizio , il muscolo va riscaldato con applicazioni locali ecc.; i bagni caldi sono accetti e molto indi cati .

V.

SERRA.

Il trattan1ento diatern1ico della demenza paralitica.

Gli inconvenienti della malaria-terapia sono: la difficoltà di con servare i parassiti , l 'incontrollabilità d egli attacchi febbrili la possibile scomparsa degli attacchi prima che essi raggiungano un numero sufficiente ~ alcune comp licazioni della malaria , morte compresa. La diatermia non presenta ques ti inconvenienti . Essa fu usata in 50 casi da W. Freema11 , T . C. Fong e . .J. R o ... enberg (The Journ. oj the Americ. Medie. Assoc. , 3 giugno 1933). In sei casi si trattava di neg ri in cui }'inoculazione della malaria era stata se,n za effetto. Su quasi tutti erano state fatte cure ~nti­ luetiche in precedenza. In 44 casi i polè fare una cura diatermica completa con periodi di iperpiressia di 2-5 ore; n egli altri ca i la cura fu sospesa d opo uno o più periodi. Durante l'applicazione alcuni ammalati diventano irrequieti, in qualche caso comparvero anche attacchi convulsivi. In quasi tutti ogni applicazione è seguita da prostrazione con inappetenza. I risultati d e1la cura furono que ti : 10 migliorati, 26 n o11 migliorati, 14 m orti. In quanto alle condizioni sier ologiche un n1iglioramento si osserva nei primi periodi di ct1ra . Nessun miglioramento fu osservato in malati so ttoposti a sola cura diatermica sen za somministrazi on e di preparati antiluetici. Gli AA. s tudiar ono le modificazioni an atomich e di 6 casi, ' 'enuti a morte n ell o spazio di 3 a 10 mesi d opo la cu ra di.atermica e in t utti e sei i casi si tro,raron o IJr oce_ i in fi a1nmatori cortico-menin gei .

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La cura diatermica va abbandonata n ella demenza paralitica. R. LusENA.

Le iniezioni endovenose di alcool. Le ini ezioni di 10-20 cn1 c. di alcool al 33 % fatte giornalmente hanno d a to buo11i risultati n elle forme purulente d el po ln1one. A. Dei Ilossi (Il Valsalva, genn. 19 3~) 11a r11esso in opera tale terapia in casi di rn ening ite puru1.e nta otoge11a. Due morirono , 111a si trattçi va. di ir1fezioni gravissime già dal pri1no 1no1riento ; a ltri due, di cui uno n1olto g rave , guarir ono. Data la prognosi gen eralmente in fausta di tale forma , il risultalo è certa rne nle d egno di rilievo. Tal e t erapia, più c he un 'influer1za s11lle le-sioni locali: ha azione b en e fi ca sull 'apparato. c ircolatorio e sullo s tato gen erale d el paziente, sicch è l 'A. consiglia di sperime11tare su larga scala tale terapia che , a li 'azion e b enefi ca sull0> s tato generale, non contrappone n essun inconveniente. fil.

TECNICA DI LABORATORIO. RicercJ1e comparative sulla dimostrazione dei ba·· cilll tubercolari. Il metodo più sicuro per la di rn oslrnzione di una malattia specifica, di ce I\ . Brinkmann (Deut. Mediz. Woch~nschr , 2 giugno 1933), è· la dimostrazione di bacilli tubercolari. Nei casi; in cui non vi è espettorazio11e oppure se <1uesta1 è scarsa e puramente mucosa , si deve ricor-· rcre all 'esam e del muco la rin geo . Lo si prelevai tra le corde vocali con un tampon e lungo 1920 cm., piegato anteriormente ad ango lo ottuso. Il n1assimo dianielro del ta mpone non. deve superare il cn1. L 'arricchim ento co11 l 'antiformina offre pochi vantaggi: è necessario invece }Jroced er e ali 'esame c ulturale e alla inoculazione negli animali. Il m etodo di cultura d a preferirsi è quello di Hohn . R. PoLLITZER. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Progressi recenti negli . studi sull'ergosterina irradiato. Molto r ecentemente si è riusciti a d isolareun certo numero d elle sostanze, che compongon o i prodotti grezzi d 'irradiazione dell 'ergosterolo. Tra esse an che la vitamina antirachitica, ch e in Germania viene den omina ta Vitam,ina D2, ed in Inghilterra Calciferol . Tale conquista veram·ente fondam entale della i1uova biocl1i1nica, p ermette di portare luce nuova su molti punti, finora oscuri, d ella chimica fisiologica d ella vitamina antirachitica. Tali progressi r ecen ti , r accolti in r assegna .5intetica da H an au (Gazz. degli Ospedali e delle Clin1iche, 7 maggio 1933), h anno, sotto alcuni punti di vista , n otevole interesse pratico.


13.52

C<

IL

POLIGLl~lCO

Cna irradiazio11e n1aJe o tToppo a lu11a o a1)plic ala , può dar luogo a lla produzione di o ta11ze lera1Jeuticamente inatti,,e e alla111e11te to ·sicl1e , quali quelle isolate col non1e di tacl1isterbria o di sostanza 24-8. i in11)one perciò una scelta rigoro a dei preparali da p re c ri' 'er i ver u o un1ano. Solo t ecnic i es1)erti, ch e abbia110 p r ofond a conoscenza del la n1ateria, e laboratori co11 installazioni p erfette ineritano la fiduc ia d ei medici. Là vit. Da r es ist e b ene al risca1dan1ento; solo a i15-131 gradi essa si denatura rapidan1e11le. E invece sen sibile all 'ossiger10 1 quando è inescolata con O']i altri prodotti grezz i d 'irradiazione. I i)rodotli ciolti in olio son o molto n1eno facilmente auto-o sid abili. La 'it. D:? pura è qt1a i in ensibile ad esso. Va da è che sar à molto opportu110 usare per la pre1)arazione dei prodotti antiracl1itic i , i n luogo d ei i)rodotti grezzi di irradiazione , la it. Dz, }Jura, cristallizzata. Ciò è vantaggioso sotto tre principali a .. j)etli (vVindaus): 1) titolazione più esatta d ei preparati attivi, chimica , analiti ca, oltre cl1e fis iologica; 2) r esist enza notevol e all aria e alla luce; 3) ottimo d el rap·p orto tra dose limite antirachitica e do e limite tossica, essendo stati a llontanal i tutti i prodotti ad azione to .. ica senza effetto antirachitico. l\I. CoPPO. \

1

1

POST A DEGLI ABBONATI. della 3a ge11 e1'azi one:) n. 2258- 1:

Eredolae

All 'abb .

-011 i p u ò escludere in modo a oluto una s ifilide congen ita (o ereditaria) d ella terza generazione : casi d el genere sono stati d escritti da autori m eritevoli di ogni fed e ed in modo da no11 lasciare dubbio. Bisogna anche pensare cl1e proprio in forme siffatte la sifilide obbedi ca a lla legge d ella così d etta cc apéidose >> (lontanan za dalla specificità) nel se11so ch e , a l pari di a ltre i11fezioni cr onich e, e a Yada ma110 111a110 perdendo col tempo i suoi caratteri specific i, ia dal lato pur~mente nlorfologico, .. ia da quello iero logico ed as urna a1)1)arenze c li11ic l1e le più diverse: qui anzi p iù cl1e mai c a lza il detto cl1e la sifilide è « la c in11nia >l di tutt e le malattie. i con1prende perciò quanto sia più difficile i11 ca. i del genere ricon oscerne la vera orig ine, la quale taJ,rolta viene dirnostrata solo dal succe o delle cure antiluetic h e. e , ]Jeraltro, ne1la donna trenta eien11e di cui parla l 'abb onato , il ilenzio d ella R.W. i accordi con un 'anamn esi i11dividua le negativa e con l 'a .. c11za di manifestazioni sospette (an on1alie d e1t1arie, aortite ecc. ), è da cr eder e 1nolto })OCo 11robabile ch e, pur trattando 'i della fig lia di 111adre eredo-luetica, essa a sua volta l)OS~ a 1l1et tere al mondo prole nlalata. , -. :\fo~TE A O.

n

[A~NO XL, Nu~r. 34]

Al dott. A. t\ .. abb. n. 2500: Il i)rinci1)io cl1e deYe domi11are il trattamento di un diabetico con a lbun1inuria è quello ~i ~mn1!nistrare una ufficie11te quantità di 111 ~ u1111a in i11odo da poter for11ire una dieta abba -t anza ricca i11 carboidrati e ridurre la quantità di proteici. Le indicazioni preci se possono d edursi soltanto caso per caso, secondo la tolleranza dell 'individuo ai carboidrati ed il r>rocesso ch e det ermina l 'albuminuria. fil.

V ARI A. Appendicite e variazioni stagionali. Le cogn izio11i intor110 a li .etiologia d el! "app endi cite so110 · a11cor oggi tult 'a ltro ch e c:oru plete: eppur e i è cer cato i11 ogni maniera, con ricerche clinicl1e . speri111enlali, batteriologi ch e , an atomo-patologicl1e , di portare un IJO • di luce n el comple ~ o proble111a. el nl1111ero d el 21 aprile d ella Aliinche11. JYI ed. lt'och, t\. . Hagentorn e .~ 1;one alct1ne sue con siderazio11i s ulla etiologia dcli 'a 1)1)endicite e in particolar modo ui r a p1)o rti di essa con le ' 'ariazioni stagionali . In p:-imo luogo egli i11elte in e,·idenza l 'importanza della co ... i detta infezione latent e : c on tale espre sion e l 'A. intende riferirsi allo lato particolare di fac ile serbatoio di germi rappresentato dall 'ap1)endice analogamente nlle ton ille, a ct1i es'"' a è s1)e so paragonata. t fac ile comprend er e co111e questo serbatoio di germi raf>})l'eSenti Ull focolaio di infezione laten te : in esso, come in ogni altro focolaio laLe11te. la lotta fra organi rno e gerrne è continua ed aspra: bas ta un p iccolo ind ebolimento dell 'organisn10 o un a11n1ento di virulenza del gern1e, p er ch è ques to a])bia il soprav.vento e l 'infezione da latente diventi manifesta . È opinione dell 'A. ch e ogni vita organica dipenda dag li influssi atn1osferici: così i tessuti del nostro or ganisn10, cosi i loro nemici , i gern1i. Che le cau se scaten anti dell 'attacco appendicitico n on sian o oltanto g li influssi atn1osferici, è e'idente : ' 'i sono altri fattori ch e pos ono esser e ritenuti colpevoli e così gli errori di dieta, la stasi d el contenuto d ell 'appen dice, i traumi; ma que ti fa ttori in alcuni casi provocano l 'attacco ed in a ltri no: e ciò perch è lo scatenarsi o meno d ell 'a ttacco è, secondo I ' A., dipe11dente ancl1e dag li influssi atmosferici. A dimostrazion e d ei suoi asserti l 'A. pl1bblica l e g rafich e rias uutive di un g rosso mat eriale tatistico, dal quale, n1ediante il confronto del numero dei ca i di attacchi appùndicitici (in tutto più di 1000 casi) n ei ,-ari n1esi d ell 'anno, risulta evidente come si riscontri cost anteme11te un aun1ento notevole di frequenza nella p ri1r1avera e nell'autunno .

G. LA. C..\ VA.


(ANNO

XL, Nl::\r. 34J

SEZIONE PRATI CA

1353

SANITARIA E GIURISPRUDENZA.e*) Risposte a quesiti per questioni di massima.

A gi udizio dell 'amministrazi on e co munale non significa ch e questa abbia una facoltà arbitraria 70° D ottor G. C. - Se Lei sarà licenziato per cli apprezzam ento. Certamente c 1è discrezion alità soppressione di pos to o, comunque, per causa di di ,·alutazion e m a, com e ogni atto discrezionale, riordinamento, avrà diritto ad una indennità an ch v quest o d e,,·e esser e sost alzialmente legittimo> qualora , però, n on sia · preavvertito con anticicioè d eve aver e una giu sta causa. pazione. Gen eralmente, si considera sufficiente In altri termini, I 'apprezzamento d eve corriil preavviso e la corrispondente indennità per un sp o11der e alla r ealtà delle cose: il Podest à non può p eriodo non inferiore ad un m ese e non superiore vie tare qualsiasi occupazion e sol tanto per ch è I ~ ad un anno, a second a delle circostanze de] caso, r it en ga soggettivam ent e inco1npatibile. Si deve d ella durata presumibile d ell 'impiego, ecc. con sider are an ch e il fatto obb ietliYO. Almen o dal 71(1 Dol lor G. A. - Il Comune n on er a obbligato · punto di vista d ella Jegitlimità l 'atto d el Podeall 'a sicurazion e contro gli infortuni , essen do t a- stà è controllabile. to in odifica to il capitolato in relazion e alla clau ·rrat1an closi di una · questioJ?.e dipend en te d al sola inserita nell 'avviso del co11corso. Quindi, può rapporto d 'impiego, è compe tente la G. P . A. in SYincoJar si d al contralto, sal'i gli impegni ch e :e<le d i g iuri sdizione e p oi in secondo g rado il abbia assunto Yerso l 'is tituto assicurator e. l\1a Con ig lio di ,Stat o. se per sua liber a determinazione o per su a n egligen za J1a rinnoYa to il contra tto e, comunque. h a 75° Dot tor G. 1V. - La illegalità per m an ca la pagato il premio d ovuto a11 ·1stituto, an ch e d opo co n1u n icaz ion e dell 'avviso d el concor so può esla mo(lificazione d el capitolato, n on h a diritto di ere d enunciata al Prefe tto, il quale d eve provchìede1·e il rimborso aJ medico. Rinnovazion e e ved er e all 'annullamento, essendo eviden te la viopagam ento sono cve n li o fatti dipendenti d alla lazion e d ella legge. con cernente il coll ocam ento volontà d el Comun e. degli i o validi di gu erra. 1

72° D ottor G. P . caduto il t ermine tabilito per entoriam ente d alla legge (tre m esi almeno pri1na d el con1pimento d el biennio) il Podes tà non può d eliberare il licen ziamento p er fine del periodo di prova. È rliscu ti bile se sia valutabile il period o d el! 'aspetta tiva per m otivi d i famiglia. Inclino riten ere ch e, salve interruzioni n orn1 ali , n on si possa riten ere ch e l 1aspetlativa per m otivi di famiglia, cioè quel periodo al quale n on corrisponde n è prestazion e di ser vizio n è corresp onsion e di slipendio per t empo n on breve, n on interrompa la prova. .-y

1

73° D oltor G. (J. - La g iurispruden za or a d o1ninan te consider a modificabile la indennità per m ezzi di trasporto: purch è, per ò, la m odificazion e sia giu stificata in con creto da un effe ttivo mutam ento di condizioni , in quanto queste influiscano sulla sp esa. La variazion e può d erivar e da rivalutazione d ella m on eta, da riduzione del servizio e, in gen ere, da qualsiasi al tra causa che influisca sulla misura d ella spesa e quindi , d el rimbor so. 1

74° D ollor F. A . - La disposjzion e d el capi tolato, secondo l 1ultimo testo approva to d alla G. P . A., d eve essere inlerpetrat a in r elazion e all'art. 40 del R. D. 30 dicembre 1923, n . 2889. E, quindi, da riten er e ch e l 1ufficio di m edico condotto an ch e in cot es to Comune sia incompatibile « con ogni altra occupazion e che a giudj zio del1'amministrazion e comunale sia ritenuto n on con sigliabile cor~ I 'osser van za d ei doveri e d el d ecor o d ell 'ufficio ».

76° Dottor B . S. alYe diver se disposizioni del regolam ento sanitario locale, l 'ufficiale sanitario, quando sia istituito il p osto di vet erinario e il lilolare sia t empor an eamente assente, non è obbliga to a provvedere gr atuitam ente, cioè per d overe n ormale, alla ispezione d elle carni . Se la su a oper a è richies la p er tale pres tazion e, gli È' d ovuto un compen so. La sos tituzion e temporan ea d à diritto a rimu- ~ ner azione se ed in quanto non sia soltanto nomin a1e m a importi prestazione d'oper a effettiva. Agli effetti degli aumenti periodici non è va1utabile il servizio prest a lo in altri Comuni , specia ln1ente se il regolam ento o il capitolato non s tabilisca espressamente ch e t ale servizio è valutabile. Dico sp ecialmente, p er ch è se n on c'è una di posizione espressa la risoluzion e non è d ubbia; se c'è una disposizione, la, validità di essa è m olto ·discutibile. Ricord o an zi ch e una r ecente senten za d el Con siglio di St at o ha ritenuto che n on possa essere validam ente st abilita la valuta1ion e d el servizio prestato in altri Comuni . 1V. B. - Ai quesiti degli abbonati si risp on de, irt ogn i caso, direttamente, p er lettera. I quesiti dev ono esser e inviati, in busta, accompagnati dal fran cobollo p er la risp osta e sempre indirizzali impersonalmente alla R edazione del « Policlinico », 1Jia islina 14, R om a. L e r isp ost d ai quesiti eh e 11.on 1:ichiedon o esame cli alti o sp eciali i n dagini, sono gratuiti.

(*) I a presente ru brica è a;ffidata all'avv. G JOVANNJ SELVA GGI esercente in Ca ssazi one, cons. leg. del n ostr o periodico .

'


1354

« 1 L POLICLI NI CO »

[ANNo XL, NuM. 34]

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE.

Basta I :indicazione di queste forme assistenziali, preziose per la sanità delle maestranze opecai e, per rilevare la grande importanza sociale di ~ues~ 'opera ch e nel campo industriale si svolge in piena ad;Jrenza alle direttive del Regitne. Dei rapporti con i sani tarj , per quanto tìguarda prestazioni e competenze, avremo più volte occasion e di occu1--.urci .

Le casse m1ttue malattie.

I

Una delle più importanti realizzazioni ch e il R egime .co:po~at~vo, mercè gli accordi s lipulati dalle assoc1az1on1 sindacali dei clatori di lavoro e dei ~avorat~ri, assic:ur~ alle 1naestra11ze operaie d ell a ttndustr1a, è cost1lu1ta d alle casse mutue di assistenza contro Je m alattie. Da quando Je due Co11federazioni d ell 'Industria ebbero ad approvare lo s tatu lo tipo inter confederale, pubblicat o sul Bollettino Ufficiale <!elle Corporazioni, il lavoro di cos tiluzione .e .di. svilt~ppo di tali Casse ~Iutue è proseguit o att1Y1 1n10 in tutte le provincie, in piena aderenza alle direttive sociali d el Regime. I frutti di questo lavoro, inspiralo alle d iret liYe di collaborazione ch e sono tipiche del Regime, son o . s tati ver am en te imponenti; dopo poco più di dti e anni e mezzo dalla pubblicazione d ello statuto-tipo, le Casso 1\iiutue sono divenu le circa 1450, e rig uardano ol tre un milione di operai e 48 mila ditte, !Pr esso le quali si svolge questa essenziale 01Jera di ass is tenzcl. Inoltre bisogna tener conto d el1 e molte altre casse mutue ch e sono in via di cos titu zione, ·ed anch~ d elle 11on poche casse aziendali, non an1Cora tra formale in casse mutue conformi allo statuto tipo, ch e pur sempre assol vono un importante compito di assis ten za a favore delle maestranze jnd u triali. Si può d ire, oggi, ch e in tutte le provincie quasi tutte le categorie indu striali ha11no ormai la loro çassa mutua. Il lavoro compiuto risulta per tanto Yeramen te imponente, realizza11do in un ettore 1nol to importante dell'assistenza fa ci ta le direttiYe di collaborazione esistenti fra le organizzazioni d ei da tori di lavoro e dei lavoratori d ell 'industria. Alcune cifre dànno una chiara idea dell 'imponente aspetto di quest'opera assistenziale, b en ch è esse si.11lo limitate alle Casse costituite o trasformate in conformità dello st atuto tipo inter confed erale, e già regolarmente costituite. Le 1438 casse mutue malattie comprese in t ale Tilevazione comprendono 999 cas e interne, per altrettante dille e 366 mila operai ; 171 casse interaziendali , per 19.272 d itte e 196.271 operai; vi sono poi 234 cas e professionali, comprendenti 20.575 ditte e 352.133 operai, e 34 casse miste, per 7543 ditte e 45.522 operai. Il numero pii1 cospicuo - osia 360 - di casse, appartiene alla categoria tes·sile; i meccapJci ne hanno costituito 264; 141 gli .alimentari; 151 gli edili; 107 i chimi ci. LP al tre Casse si dividono fra le varie categorie d 'indu tria, -ciascuna d elle quali gode ormai di questi is tituti assistenziali il cui beneficio a favore <lelle m ae:stran ze operaie è di gr ande rilievo. Naturalmente, non tutte le casse possono dare, 'in quantità e qualità, la medesima somma di pres tazioni assistenziali, poichè queste i1on possono esser e che condizionate alle poss1bilità finanziarie d i ogni singola Cassa, e cioè in prirno luogo alla misura del contributo. Quasi tutte le Casse danno agli iscritti, ol tre naturaln1ente il su ssidio -<li rnalatlia, anche l 'assistenza sa11itaria; molte proYvedono all'assistenza farmaceulica, ai sussidi in casi s traordinari ed in caso di parto e talune prevedono la possibilità del ricoYero degli opeTai i11 ca e di cura od altre a sis tenze colla ter ali .

CONCORSI. ~

Posn VACANTI. ALAGNA (Pavia) . - ,Scad. 31 ag. ; L. 10.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 300 an1bulat., c. -v.; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50. AosrA. Amministrazione Pro uinc;ale. - Per titoli ed esami. Posti di Dire ttore della Sezione Medico-1\ilicrografica e di Assistente d ella Sezione Chimica dei Laboratori di Ig iene e Profilassi. Stipendio risp ettivamente di L. 18,500 e 14,000 aumentabile di un ventesim o per ogni biennio e per dieci bienni. Supplemen to di servizio attivo rispettivamente di L. 4000 e di L. 2500. Indennità di aggiunta di famigli a. Per centuale s ui proventi per ricercl1e, analisi , ecc. Il tutto soggetto alla riduzione del 12 %. caden za ore diciot lo del 31 o ttobre 1933-Xl. Per schiarin1enti rivolgersi alla Segr eteria Genera]e. B ENEVE ~To. Ammi n ;strazione Provinciale del San-

~er titoli. Posto

di Direttore del Brefotrofio Provinciale, scadenza 30 ottobr e 1933, ore 12. Periodo prova anni 2 con disdet!a 3 mesi prima. Stipendio annuo L . 6.000 al lordo ritenute di legge e riduzione 12 ~{, . Età minima anni 21, m assima 35, salvo eccezioni legge. Domanda stesa su carta bollo L. 3; dovrà essere corredata, oltre prescritti d ocumenti rito dai seguenti: a) diploma in originale o copia n otarile di Laurea i11 medicina e chirurgia rilasciata da una delle Università del Regno: coloro che abbiano conseguita laurea posteriormente 31 dicembre 1924 o, posteriormente 31 dicembre 1925, dovranno presentare certificato cl 'aver superato esame Stato per abilitazione professionale; b) diploma specialista in pediatria oppure riconosGimento di tale qualità a norma R . D. 29 agosto 1929, n . 1823; e) certificato iscrizione Ordi n e Medici anno in corso; d) t essera o certificato iscrizione, anno in corso, al P. N. F. rilasciato Federazione Fasci Combattimento domicilio con corrente; e) quietanza Cassiere Provinciale (Banca s~nnitica) L. 50 tassa concorso. Certificato od estr atto nascita, certifica to penale gen er ale e cittadinanza dovranno essere di data non anteriore a quella del presente avviso. Concorrenti potranno esibire tutti quei documenti utili (~i cui soll:o j.n possesso agli effetti graduatoria (pubhlicaz1on1, rr1onografie, certificati servizi prestati, ecc.). Assunzione servizio entro 30 giorni data partecipazione n omina so tto pena decatlerrzn. No1ninato ha obbligo residenza Benevento. ( J1iarimenti alla Segreteria Generale Amministrazio-ric Provinciale. Benevento, 1° agosto 1933. Bru:;ssANoNE (Bolzano). Scad. 31 ag.; L. 6800 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 2600 indenn. alloggio ; r iduz. 12 %; età lim . 35 a.; doc. a 3 mesj dal 30 mag.; tassa L. 50. Couo èen1.a li11gua italiana .. nio.

-r


IANNO

XL, Nu .~.

~ ·,

Scad. 31 ag.; L. 6500 e 4 quinquenni dee.; riduz . 12 %; età lim . 35 45 a t assa L . 50. ·; '?ARIFE (Ave llino) . -

FoiurE~ (Roma). Scad. 30 sett. ; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., L . 804 u ff. san . , L. 2112 c.-v. L . 167~ ar1n. farm., a(l dizio n ale L . 3 ollre i 1000 pov. ; r1duz. 12 %; et à lim . 35 a.; tassa L. 50,10. "cad . 31 ag.; L . 9000 ol tre L. 1000-2500 trasp., c .-v.; e tà li1n. 40 a. GuALno_ (1\lrtcerrila J. -

I~rPElUA. A rnn1ir1.istraziorie Provi1tciale. cod . 31 a~.; concorso a d u e p os li di secondo assi le1rt0

medico ])re_ o l 'I. lilt1lo EJiolerapico )Llorio E tnanuele III. 1ndcllo clal (:-0nsorzio Provi11c. Ai1ti Lt1hercolar~ di Bn . sano <.li "' a r1 Reni o. Rivolgersi a11 a ear eleria d el Con orz10. })re o l '.t\.1n111ini Lrazjone ProYincia1e. ì\!oRTEGLI·\NO (Udine). - Scad. 30 sett.; L . 8000 oltre L. 500 serv. a ll., c.-Y. PADOVA . Ospedale Civile . -

Scad. 31 ag.; assis ~en te effet tivo di chir. ; L . 5000 e 2 bien n i dee.; r1duz . 12 _~o ; s tanza; medaglie L. 30; e tà lim . 33 a.; t assa L . o0,10.

O fJ edal e (.ivile. cad. 30 sett . 1 ore 17· ])ri n1ario di u11 reparto di iuedicina; ti Loli ed e a~ 1n i ; L . 4000 l 'a11110, dec urlate d el 12 ~{, , esclu ·a qualsia ~ i i11<.l e11.n . di c .-,.. : tassa L . 50 ,10; età lin1 . 45 a. al 1° ag.; doc. a 3 n1esi dalla s les a dal n. Chied. a'' i o. Rocc \HAJ:.".OT.A ( a1>ali ). - ... cad. 10 elt. ; L. 9500 e 4 quadrienn i d ee., c .-v. ; e tà Jjm . 40 a.; tassa L . 50, 15. Ron1co (i\ilantova). ca(l . 30 selt.; la. cond .; L . 9000 e 5 quadrienni di L. 1000, c.-v. , se uff. san. L. 00 nutomob. obbliga t . L. 2500; riduz. 12 ~{,; età lim . 40 a. ; ta a L . 50, 10. • PAOLO MATESE (l\1alera) . ,Scad . 10 o tl. ; lire 3000 oltre L. 500 uff. sa1L; e tà Jim . 40 a . P\t>O\-\.

' 1RAcu A .

Jln1minisl r azione Prouinciule. -

SEZIONE PRATICA

l)er

titoli ed e a1ni . Posto cli coadiutore della ezio11 Chimica de l Laboratorio Provinci al e cli Ig ien e e ProfiJ as i. cnd cnza ore diciotto del 3 nove1111Jr e 1933-XII. 1 ti p e11dio an n u o L. 17 .200, su scettjbilc dj tre aun1en li quadrie11nali, il primo di L . 600, il secon clo di L. 00 ecl il t e rzo di L. 900. Inden nità caro Yi,·eri fino a qu a11do sarà manlenula agli allri impiega li d ell a 1\.rnn1inislrazione. . tipendio ed indennità sono sogge lti alle tratle11ute di legge ed aJl a riel u ziou e d el 12 %. Alla do rr1a11da clovranno a11egar i j docun1e11 li })r e critti dall ' art. 8 d cl R. D. 16 gennaio 192/, 11. 155, ol lrc i egu e n Li: certifica to di i cri zione al Partito ,azior1ale Ji'a cista; ricevula di cartolin a vaglia di L. 50. I d ocu menti non_ cl i caratt er e fisso dovranno es er e di data non an leriore a tre mesi. Assu nzione ser vizio entro 30 g iorni rtalla data della partecipazione di n omina o.tto pena di d ecade11 za. Cl1iarin1enti e r ichies ta d ell'ori g inale avvi o di con cor o a.Ila Segreteria Ge11erale d ella Provir1cia . ToMB ·\ (Pesaro). - Scad . 20 sett.; L . 8000 e 5 quadrienni dee.; addizio11ale L. 2 oltre i 500 pov . e L . 3 oltre i 1000; per cavale. L . 3000; c.-v . ToLLO (Chieti). Pe r titoli, pos lo di medicochirurgo. S ti pendio L . 9000 per i primi 500 poveri ; con a umento di u n decimo allo scadere di ogni qu adriennio di effettivo servizio e p er cinque quad ri enni . Compenso di L . 5 per ogni povero in più dej primi 500. P er l 'eve11tua]e in carico

1355

di ufficiale sanitario assegn o a nnuo L . 500. Indennità an11ua di L . 1500 p er inezzo di trasporto. S tipendio e assegni ~ono al l ordo delle trattenute di legge e saranno diminuiti d el 12 %. Domanda e d ocumenti, 1'elenco dei quali con tutte le r elative formalità possono d esumer si d al bando di con corso da richied er si alla Segreteria Comunale, d ebbon"> p er ve11ire alla Segreteria st essa entro il 20 settembre 1933. Scad . 31 agosto; due m edici di Sezione e due m edici assis tenti ; stipendi L . 12.600 e 11.000; serv. att. lire 3500 e 2800, c.-v. , ecc.; riduz. 12 %; età lim. ann i 45 e 40; t assa L 50,10. TnEv1so. R . Pref ellura. .. cad. 15 nov. ; uff. san. rlel capoluogo; L. 14.850 rido lte d el 12 %; 5 quaclrienni d ee ., erv. att. L . 2500, asseg110 carica L. 1000, tra p. L. 1000; diviet o eser c . profess. Jjbero ; doc. a 3 111esi d al 10 ag. TRAPANI. Ospedale Psicliialrico Prov. -

\ " 1LLOBI1c\

(Treviso) . -

cad . 15 ott. Rivolgersi

cg re l. con1un. AvvE!\TENZA. - Quando n o n è a l lrimer1ti indicalo i concors i si riferisco110 a co11dol te n1edico-chirurg icl1e, i compen si allo slipendio l>ase. CoNCOUS f A PRE~IJ .

Fo1 idazione. Luigi Devoto.

Il g ior110 31 dicembre 1933, alle ore 15, si chiude il con corso inde tto d al R. Isti Lu lo Lon1bardo cli ci enze e Lettere, per il premio b ien11aJe, in tern azion ale di L . 10.000, all 1autore di u11 laYor o, pubblicalo, il quale <e abbia portato un c~ 11t ribu to risolutivo su di un punto della patologia del luuoro » . ono am n1e 1 soltanto i lavori pubbljcali rJal 1° genn aio 1932 al 31 dicembre 1933. !Jo so1lo con correr e itali ani e stranieri pree11ta r1do le loro pubblicazioni in una d elle cinque ling ue: italia110, francese, ing lese, spagnuolo e t.ede co; i con correnti strani eri p er ò dovranno· unire un sunto del l avoro in i laliano o fran cese. Le opere presentate s i con server anno n ella BiblioLe.ca ~cl eJl '! s tituto p er corredo d ei proferiti g iudizi. R1 vo1ger s1 al R. Istitu Lo, vi a Br era 28, l'viilano. Fondazione « T om1naso St or elli». - E indetto '-!n co~~orso al J?r~m i.o ~i L . 1250;. possono p arte-

c1parv1 i l aureati ital 1a111 c h e abbiano con seo-uito il diplon1a n ell ' az:ino pr~cedenle a quello p~r il con cor o al premio. E. L d ebbo110 din1os trare di aYere frequentalo l ' ultimo Lrie11nio nella facoltà ~Iedico-C~ irurgica .di Bari e di aver riportato alrn.ei:o g l t ot~o d ec~n1 i 11egli esami di patologia e ~ l1n1ca i11ed1ca. L a egnazione d el premio sarà Jalta a l con corre11le ch e presenterà il miglior la,·oro i11 p a tologia o clinica n1 edica. Le domande e i r elativi d ocumen li dovrann o es er e inviati al ~Iagnifico l{e ltore e ntro il 31 agoslo. In uno del pros•lml numeri daremo:

TU]IORE DELL'ANGOLO PONTO-CEREBELLARE SINISTRO

Lezione clinica d el prof. 1\. .

GASDAnn tl\ 1

Direttor e dell 'I_tituto di Clinica Medica della R. Università di Padova


1356

« JL POLICLINI CO »

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NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE.

[ANNO XL , ~Ul\1. 34]

NOTIZIE DIVERSE.

ella Repubblica Argentina sono s la li istituiti d ei Premi azionali delle Scienze. Il primo pre-n1io, di 30.000 pesos (120.000 lire al cambio attuale) è s ta lo assegnato ai dottori Solé e Piiiero Serond, p er i loro s tudi sull 'ulcera gastrica. Anch e il ler zo premio, di 10.000 pesos (40.000 lire), è toccato a due mrdici: il dott. ..\.. Bakro, per il su o s ludio sull 'occlusione delle coronarie, e il dott . A. Salaber, }Jer la sua tesi sull 'embriologia rlell 'apparato gen itale fem1ni11iJe. Il premio per la Il Liglior e opera cli meclicin a pubblicata nel biennio 1931-32 è s tato assegnato al dott. Diez, per la ~ua tratlazjon e: chir u rgia del sis tema simpatico. i

50 Congresso medico ar gent ino. Il V Congresso 11azionale m edico della Repu bblica Argentina si adunerà a Rosario de Santa Fé n el lugli.o del 1934. 1'ratterà il tema ufficiale et Amebiasi », · affidato di dpllori Salvador ~lazza, David Staffieri, Daniel Greenway e Arrnando Maretta, i quali n e prend eranno in esame r ispettivamente il l ato epidemiologico, medico, par assitologico e chirurgico. Il Con gresso con1po rterà le segue11ti Sezioni : Clinica m edica e Terapia; Pediatria ; Neurologja e Psich iatria ; Dern1atologia e Sifilologia; BioLa Società t edesca di oto-rino-laringologia h a logia gen erale; Chlrurgia generale e Ortopedia; Ostetricia e Ginecologia; Oftaln1ologia; Otorinolaa egn ato il premio Denker al prof. Per'''ilzschky, ringologia; Urologia; .Radiologia e Fisioterapia ~ cli Monaco, per il suo lavoro riguardante l 'inIgiene e Medicina sociale; Medicjna legale e Tosflu en za dell e oncle sonore corte e deboli sull 'orecsicologia; Farmacia e Biochin1ica; Odontologia; ~1e­ chio. dicina milikre e navale; Pedagogia medica e ProIl prof. Luigi DeYoto è riconfermalo re ttore b1 emi universitari; Infezioni e Patologia regionadella provincia di ~fila no . le. Il Comitato esecu tiYo si riserva la facoltà di modificare la di,i sione in Sezioni e di creare delle Sottosezioni, a seconda del numero di comuSEZIONE MEDICA (Mensile) . 11icazioni presentate e delle loro affinità. d iretta dal prof. CESARE FRUCONI. . ~l Co~gr~s~o ~oss?no ad~r~re si11gole persone, r1v15te ed ist1tuz1on1. Le r1v1 st e e le istituzioni I l Numero 8 (t o AgoGto 1933) contiene i seguenti contri·buti: non possono e5ser e rappresentate che da un solo. LAVORI ORICINALI : rl elegato. Le quote d 'iscrizione sono: 10 pesos per P . MOLTNARI·TOSATTI -- La tecnica della preparazio· le persone, 20 per le riviste, 50 per le istitu zioni. ne deg li estratti per le rea· Rivolg~rsi alla : Associa.ci6n Médica Argentina, zioni cutanee diagnostiche e Santa Fe 1171, Buenos Aires, Argentina. curative negli a smatici.

'' IL PO LJ CLINI CO

R. CO'l'TI DOUGLAS e L. RORDOLI

''

La massa di sangue e la ora· si sanguigna nell' ipertensio· ne arteriosa, con particolare riguardo agli s tati pletorici. - Su l' istogenesi dell 'emopoiesi extramidollare. Considerazioni su d 'un voluminoso focolaio d'emopoiesi nel tessuto adiposo retroperitonea le in -

P. FOLTZ

a. p. p.

-- La reazione di Henry nella diagnosi sierolog ica della malaria .

M . BIASIOTTI •

Id

Prezzo dl ogni numero separato della Sezione Medica L. 8

Abbonamento annuo alla sola St1. Medica: Italia L.50 - Estero L. 6f). Se cumu lativo con l a Sezione Prat i ca : Italia L. 1 00, Fietero L. 1 5 O; se cumu lativo oon l a Sezione Prati<la e con la Sezion e Chirurgica : Italia L. 1 2 5; Estero L. 1 80.

'' IL POLICLINICO ,,

SEZIONE CHIRURGICA (mtnsllt)

dirette del Drof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Nuxr.ero 8 (15 _i\.gosto 1933) con t iene i segu en ti con · tributi: LAVORI ORICINALI : M. OANA VERO - Sulle modificazioni istologiche e sul· l'adattamento funzional e del t e nue dopo colectomia. C. COLUOCI - Contributo alla diagnosi ed al trat· t a mento delle fistole gastrocoliohe. G. OOLMONE - Appendiciti ed occlusione intestinale. R.. MEMMI - Ca ngli linfatici calcificati attorno al cistico. P. V.ALDONI - Nu1>vo metodo di cura operatoria del· le cisti da echinococco del polmone.

.11 Prezzo dl ogni numero separato della Sezione Chirurgica L. 6

Abbonamento annuo alla sola Sez. Chirurgica: Italia L. 50, Estero L. 60 Se cumulativo oon la Sezione Medica: Italia L . 1 00, Estero L . 1 5 O; se cumulativo con la Sezione Pratioa e con la Sezione Medica : Italia Lire 1 2 5, Estero L. 1 80. In"çia re Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI · Ufficio Postale Su ccur sale diciotto - ROMA.

-

Congr esso Nazionale dell' A. ociazione Volont ari I t aliani del Sangue. L'Associazione prede tta (A.V.I ., ·' ha conYocato u11 Congresso per il 22 ottobre a lilano nell'Aula dell 'Accademia Medica Lombarda (sede del Sindacato IV1edico Provinciale Fascis ta. in Piazza Duomo 20), gentilmente con cessa; esso si svolgerà in due sedute, una anti1neridiana ed· una pomeridiana. Verrà fatta una relazione dal prof. Leone Lattes, membro italiano nel Comitato In lernazion ale per lo stu dio dei gru ppi sangu igni, president e del Comitato Scientifico dell 'A. V. I . S., sul t em a: et Scienza e tecnica n ella trasfu sione ». T!J in progr amma una g·i ta a Varese. La q u ota di i scrizione per i membri ordinari (dirigenti sanitari delle Sezioni dell 'A. V: I . ·s.) è di L. 25 e per i membri straordinari (aJtre persone, associazioni, is tituzioni) è cli L. 30. Coloro che intendono partecipare al Congresso con co1nunicazioni devono far pervenire il titolo di esse entro il 15 settembre e il t esto in duplice copia dattilografato entro il 30 òello s tesso mese. Rivolgersi al dott. Vittorio r.,ormentano (Istituto Ematologico Milanese), via i\1oscova 18, ìVIilano.

Corsi di perfezionament o.

Un corso complemenlare sulle malattie del Cl lOre e dei vasi avrà luogo, a cu l'a dell 'Associazione d 'i11seg11am ento med ico deglj ospedali di Parigi, nel Servizi o e sotto la direzione del dott. C. Laubry. Il corso durer à dal 3 al 21 ottobre. Tassa di iscrizione 150 franchi. Rivolgersi al dott. H. Dany, Hòpital Br oussais, rue Didot 94, Paris (14e). 1

La '' giornata della madre e del fanciullo ,, Com e è st ato annuncia lo, . E. il Capo del GoYerno ha stabilito sjno dallo cor so aprile, nel no-


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SEZIONE PRATICA

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bile inlen.lo di e altare con una grande ma11idol la a 1: 1297. Ora, però, la si I uazio11 e è rapid alestazione nazionale la maternità e 1'infanzia, ù 'i1i1ente ca1nbiala, in seguilo alla fondazione di stiluire la «giornata d ella l\lladre e del fa11ciullo », molle cuole m edich e, av,·e11ula nel 192 , per efGhe avrà luogo ogni anno il 24 . dicembre. fe lto dell a prosperità di cui gocf e, a allora la proIl Duce ha affidato all 'Opera 1 azionale 1alerfessione. nità ed Infanzia l 'organizzazione d ella giornata: Le 19 Facoltà medich e univer i larie e gli 11 Col· jf pre idenle dell 'Opera stessa, gr. uff. avv. ilelegi i11edici ora esistenti nel Giappone, hann o 110 Fabbri, a s u~ volta ha impartito opportune dicarica lo in quest'anno (durante l 'aprile, epoca sposizioni alle Federazioni provinciali . La celebrad elle lauree nel Giappone) 3143 nuovj 1nedici. I zione consi sterà in solenni riunio11i du.r ante le m edici morti durante il 1932 furo110 933 e quelli quali, davanli alle autorità cittadine, dopo una ch e rinunziarono alla professione I11ror10 23; qt1in· breve illustrazione del significato della cerimo11ia, di viene ad aversi un 'eccedenza di oltre 2000 m everranno distribuiti premi di nuziali Là e di n adici, di gran lunga sproporzionata all 'incr eme11 lo talità g ià predisposti dagli organi <lell 'Opera stesdi popolazione. Se si continuasse con lo stesso sa o dagli altri enti locali. Potranno anche essere ritmo , si calcola ·tra dieci a11ni s i avrebbe un m eindetti concorsi a premio per i bambini più a ni dico ogni 500 abitanti . e meglio rappresentanti le caratteri stiche d ella r azza. Durante la stessa gjornata ad iniziativa In materia di re pon abilità medica. sempre d egli organi dell'O. 1\. M. I ., dovran110 Nel 1929 un signore parig il1 0 in Yilleggiatura aver luoao speciali spettacoli cinem a togr afi ci d e. rima e ferito alla gamba . inistra p er un infordicati alle madri ed ai fanciulli. tunio automobilistico; il m edico deJ posto assiSi prevede, dato che le iniziative r elati" e a precurò cl1e non si erano prodotte lesioni gravi e che mi cli nuzialità e di natalità duran Le quest 'anno il paziente poteva subilo riprendere a cammisono state particolarmente numero e, ch e parecnare. Più tardi tre esperti di Parigi , Auvray, Balchie diecine di migliaia di famiglie italiane, n el thazard e Belvèle, accertarono invece una fratgiorno che precede la Natalità, avranno ad operD tura incompleta del femore; donde una cau sa del Regime, in un 'alta e nobil~ atmosfer~ d.i c~n ­ intentata dal pazienLe contro il m edico che lo creta esaltazione della nlaterrutà e d ell infanzia, aveva curato, il qu.ale ora, dopo quattro anni, si il segno tangibile della riconoscenza nazionale. è visto condannare dal Tribunale Civile cli SainteAffrique (Aveyron) a 5000 franchi, per coprire le Per un monumento a Golgi. spese richieste dalla diagnosi esatta e perchè la Il Comitato per le onoranze alla n1en1oria del prof. Camillo Golgi ha bandito il 3° con:corso na- marcia anticipata, pur enza aver pregiudicato la zionale per un monumento da collocarsi nel cor - guarigione, fu cau sa di dolori all 'arto. tile d etto « d elle ,S tatue n dell'Università di Pa. Un po' dovunque • ,·1a. All'artista prescelto per I 'esecu zione ò ell 'opern Si è tenuto a Basilea il t;on gresso m edico svizsarà assegnata la somma di 90 mila lire, c ompr_en - zer o. ell 'occasione si è aduna la anche la Società <lendo in tale somma tutte le spese per l acquisto s,·izzera di neurologia . di materiale e per la lavorazione. Il monumen Lo dovrà essere consegnato e posto in opera entro un IJ 29 luglio si è t enuta a Reims una « giornata anno dalla firma del con tratto ùi esecuzione. 111edica missionaria »; vi erano rappresentate 5 n azioni : B~Jgiq, Francia, Italia, Svizzera, Stati Diplomi medici stranieri in Argentina. Un ili. Tra gli oratori fu don Ugo Bertini, diLe leggi d ell 'Argentina non ric?noscono i di ~ r e ltore dell 'Unione missionaria del Clero italian.o . plo1ni medici stranier~, f~tta . eccezione p er quellJ. di tre Stati sud-amer1can1 : Uruguay , Paraguay e Si è adunato a Madrid un Co11gresso internaBolivia. Più volte i meòici argentini hanno chiezionale di omeopatia, presieduto dal dott. 1\rias to ch e fossero abrogate le convenzioni con que ti n oel Torres Oliveiros. Alla seduta inaugurale intre Stati . tervenne il ministro della .s ar1ità pubblica. Tutti. i medici diplomati in altri Stali d evon o Dal 7 al 9 settembre si terrà a Bordeaux il Conavere il diploma convalidato, sostenendo una spegresso nazionale dei medici amici del vino d ella sa elevatissima, cii 4000 pesos; inoltre d evono uFrancia; informazioni presso il Dr. Fagouet, perare 3 e an1i ; solo per i d~ploTI?-ati di n a~i~na ­ lità ar gentina g li esami sono ndotti a 3 (m ed1c1na, cours G. Clemenceau 57, Bordeaux. chirurgia e o le tricia). Tuttavia il Governo può Un 'cc Associazione medico-cbirt1rg ica la tino-americonoscere i diplomi stranieri ~ autorizz~re all :e~ ricana » è stata fondata per iniziativa dell'Assosercizio professionale, quando s1 tratLa .d1 ~ed1c1 chiamati da Enti nazionali. È accaduto cosi ch e ciazione Medica Peruviana <( Daniel A. Carrion », che ha sede a 'Lima (Apartatlo, 925). anatomici, embriologi, batteriologi, si trasformassero di colpo in medici pratici. Di recente molte La Societ,à medico-chirurgJca )Jellu11ese 5i è proteste sono state soll evate perchè si è .riconoad unata il 7 giugno, sotto la presicienza del prof. sciuto il diritto ad esercitare ad un medico austriaco, dott. Schlanger, in quanto un professor e G. Pieri, assistito dal segretario G. Locatelli. Furono fatte comunicazioni dai dottori: M. Bertodell'Univer sità di La PJata lo aveva nominato prelozzi , G. Bombi prof. D. Ma elli, prof. G. Pieri. paratore e il chirurgo Finochietto, in cari~ato prof. R. Bar(lani , V. La Zan ch e. di m edicin a operatoria all 'Università di Buen o Aire , 10 aveva poi impiega lo come radiologo. La ocietà m edico-cl'lirurgica ber ga111 asca si è Sovraproduzioue di medici al Giappone. nclunala il 22 maggio, o lto la presidenza del J)r of. D 'Alessandro. Furo110 fatte co111unicazioni \'el 1925 il GiapJ)ODe contava un medico ogni d ni dot tori: prof. L. F ec i, P . Leidi , Za11etli. 107 ahi lan Li ; l tel 1930 la proporzione si era ri1

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« IL POLICLINICO »

L 'Universilà di J ena ha feslegg·ialo il 375° anni,1er ario della sua fondazione. _l\.ll 1Università di l stambul della cui riforma demmo già notizia, è stato chiamato 1'illustre clinico cl1irurgo Sauerbruch 1 il quale parteciperà all insegnamento recand9si colà varie volte l 'anno, per tenere lezioni e co11ferenze. Del corpo inegnante fanno parte tre donne, diplomate rispettivamente in Francia, in Germania e negli Stati Uniti. 1

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Alla Fiera internazionale di Marsiglia, che avrà luogo dal 16 setlembre al 1° ottobre, una Sezione verrà destinata all 'arte medica e farmaceutica; inoltre saranno organizzate Giornate specialmente destinate al corpo sanitario (mediche, per l 'infanzia, ecc.). Informazioni presso : « Foire de Marseille », quai des Belges 1, Marseille. Un medico spagnolo ottuagenario, don Pedro Agnelo Abodia, si è iscritto n ella Facoltà di let- • tere e filosofia di Saragozza ed ha superato l 'esan1e del 1° corso, insieme agl1 altri s tud enti. B superfluo dire che ha ottenuto le massime classificazioni. Egli nacque a El Bt1rgos de Ebro nel 1862 e si laureò in medicina nel 1873. Casi del genere non sono rari negli Stati Uniti; in Europa si tratta di un'eccezione.

[ANNO

tore di quella Clinica medica.

:B. morto a Leysin (SYizzera) il dott. Léopold de Reynier, uno dei pii1 reputati specialisti di tisio: logia. Durante la guerra si prodigò. a favore dei prigionieri e perciò gli fu poi conferita la grande medaglia della Riconoscenza francese. ~

1norta la m edich essa polacca l\Ielania Lipinb la quale fu u11a rlelle prime donn e europee' laureale jn inedicina (all 'U11ive~sit.à di Parigi). Mollo apprezzata qual e professionista, continuò ad esercitare attivamente anche dopo essere rtiven11ta cieca. Viaggiatrice instancabile, volle fino all 'ultimo soddisfare la sua passione per i lun ghi viaggi, rnalgrado la cecità.

:B 111orto a I\1adrid, in età <li 83 ann~ , il dott. Car celes. Era &lat o ministro della n1.ar1na. Condannato a morte per chè repubblicano, era ri~­ scito a rifl1giarsi in Francia, d 'onde . passò in Svizzera. L 'avvento della :r:epubblica gli ha perm esso di lornare nella Patria in trionfo . Il 30 di luglio moriva nella Sua casa il profesore WILLEM STORI\1 VAN LEEUWEN, farmacologo di Leida. . . . Iniziato i assai tardi, nella pi ena maturità, agli ludi m edici , Egli scompare non ancora cinqu~n­ te11ne. Ma benchè breve il periodo della Sua ~ita dedicato alla nledicina, fu sufficiente ad assicurargli l1na fama che ampiamente ~uper~ i confini del Suo Paese ed il Suo nome e oggi noto e sinonin10 di originalità e serietà di ricerca in ogni centro culturale. . . . La Farn1acologia fu la Sua ~ater1a d1 in s~gna­ tnen lo, 1na 1 spirito eclettico ed ~nsoffer~nte. ?1 barrier e n el ca1npo della speculazione sc1ent~f1ca, se pt1re la .. cia ricerche notevoli di Farm~colog1a pur a, lt1lt avia la t1a fa1n a è legata particolarment e a studi che da tale 111aleria esorbitano. Le u e inda1

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gini nel campo dell'allergia e delle malattie allergiche rappresentano il inaggior retaggio di questo in igne Studioso. Sinceramente amico dell 'Italia dove spesso ritornò (ed anche negli ultimi mesi in cerca di una salute che nulla orinai potev~ rendergli) Egli seguiva col più attento interesse quanto da noi si fa nel campo scientifico ed anche per le Sue classiche ricerche sulle malattie all ergich e prese lo spun to (come afferma Egli stesso nella prefazione ad un Suo volume) dagli studi delle Scuole italiane. A Lui particolarmente si deve nel campo delle malattie allergiche il riconoscimento di numerosissime cau se allergizzan li e particolarmente la giusta valorizzazione di inuffe e funghi microscopici diversi, specie del ge11ere aspergilli, quali agenti di allergia. Egli giun se a queste conclusioni in modo veramente geniale, a ttraverso lo studio attento e minuzioso della distribuzione geografica dell'asma. Gli fu così possibile rilevare come fossero per l 'appunto le zone a forte umidità quelle dove più frequente era l 'asma fino a giungere a località (zone basse del! 'Olanda) dove la malattia è ampiamente generalizzata ad andainento vera1nente endemico. Da questa prima constatazione risalì alla causa di tali maggiori frequenze del1'asma insito per Lui nel più rigoglioso sviluppo di muffe e nella consegueJ1Le maggior densità <li allergeni nell aria inalata . La dimostrazione assolu la della genesi estrin&eca, ambientale di tali casi di asma Egli la dette a mezzo delle 1Sue « camere senza miasmi », ambienti cioè erme ticamente chiusi in cui l'aria esterna giunge filtrata e depurata. Con tale dispositivo imn1eltendo n ell 'an1biente (all 'insaputa dei pazienti) aria circostante ora sì ed ora no filtrata, Egli vide alternativamente scomparire e ricomparire gli accessi asmatici nei suoi malati. « Ca1nere senza miasmi » che ebbero in seguito più ampia applicazione adattandosi alla diagnostica e t erapia di numerose for111e inorbose (asma, eczemi7 pertosse, ecc.) ed avendo trovato anche applicazioni industriali per la conservazione degli alimenti, ecc. Nè a queste che, brevissimamente riassunte, sono Je ricerche Sue più note, si lin1ita l 'opera Sua; se lo spazio non lo vietasse sarebbero. ,anc.ora da ricordare fra le ricer che che ebbero p1u risonanza, quelle sulla componente alle!gica di s~· a­ riate forme morbose, su di una reazione gener1ca di allergia, su modificazioni fisicb~ del plas~na nelle malattie allergiche, sul meccanismo genetico di questo gruppo morb?s.o, ecc. ~cc. . . ~lente eclettica ed or1g1na1e, si era dedicato 1n questi ultimi Lempi allo studio delle influenze 1neteorich e sull 'or ganismo umano; putroppo questa nuova promettente strada fu da Lui solo po: tuta iniziare : la malattia e la fine prematura Gl1 i111pedirono di percorrerla appieno. . . Oratore e confcr·e nziere brillante, scrittore piacevole ed efficace chi Lo conobbe ricorda di Lui I 'ardente entusia;mo per i problemi scientifici, la chiarezza della mente, la rapidità di assin1i.lazione, la signorilità del tratto, il singolare fascino che emanava dalla Sua perso11a. . S.torm Van Leeuwen scòmpare nella pienezza dell 'ingegno, in instancabile attività; l a Sua brev: giornata si è compiuta troppo pres~o, ma Egl~ lascia tuttavia profonda e duratura impronta d1 Sè. G. ~iELLl. 1

È morlo a Lisbona il prof. Belo Morais, diret-

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SEZl ONE .P.RATICA

RASSEGNA. DELLA ST.!MPA. MEDICA. .A rch . l t . di Cliir., giu. -

I.

Ch e ton emia e ch etonur ia in r ap por to cogli interventi operativi. ---=- G . N1c0Los1. Influ enza d ella n ar cosi sui poteri immunitari. L an cet , 15 lug. D. HouBLE. Influen za d el si s tem a endocrino sulle emopatie. D eut. 'Alled . Woch, 14 lug. - Numero su ll 'eu gen ica, I 'er editarie tà e I 'igi en e delle razze . Ann. d 'l g ., giu . - R. A,RnraoN1 e F. TRONCHETTI . Anacoresi. - V. ZAVAGL J. Crisi economica e alin 1entazione . Wien . K~in. Woch., 21 lu g. - NOBEL e RoNALD. Mixed em a infan t ile . - MAGISTRis. Ormon e d el ricambio d ei g r assi n el l obo anterior e d ell sipofi si . Trop . Dis. Bu Dl ., lug. - W . J . liARVEY. Batteriofagoter apia. - S. STAN us. Bubbone climatico e forme affin i. J our n. Ne rv. a. 1\-l ent . Dis., lug . - P . ScHILDER. L 'appar ato vestibol are n elle n evrosi e n elle p sicosi . - H . L . CRoNIN. P ellagra con disturbi ocu lari e p sicosi . Giorn. di B att erio l . e lmmun ., lug. - M. S ACCHI. La b atterioemia post oper atoria n egli inter venti sulle Yie urinarie. - L. TRossARELLI. Sulla b a tterioernia. M orgagni , 11 giu. - . S. FlCHERA e L . BoITINO. Poter e ipoglicem izzan t e d elle vitamine . DAVANZO .

1359

Rev. !vi éd. Sui sse R on1., 25 giu. Pat ogen esi d el « complesso varicoso » .

E . RAMEL_

Paris Méd ., 8 lu g . - L . BAZY. Le vaccinazio11i preventive in ch irurgia. M ediz. Kli nik, 7 lu g. - L . AscHOFF. Le emorragi e ap op lettich e cerebrali . - F. HAUROV\' IK. Chimica dell 'immunità . Gazz. d. Osp. e d . Clin., 9 lu g. ·- M . ScHACHTER . P olineuriti ap iolic!!_e . Giorn. di Cl. !vled ., 30 g iu . - L . DETRE. Ag r anulocitosi . - R . REITANO e L . DucHINI. COsidetto 11umor e p atogeno di m ilza n ella polmonite lob ar e. - G. B. ARGE!\1T!NA. ,Scissu r it e e p er i sci ssu r ite azygos. R1'.f orma M ed., l lug. - S. F1CBERA e P . AL0Is10_ Ipogli cemia ali~entare precoce e t ar diva . M or gagni, 25 giu . - R. DE UNNO. Temperat urai d ell 'aria espirat a . Minerva !vl ed., 14 lug. - F. ScHUPFER. Parapal'esi d a micr ococco di Bruce. - G. NANNINI. Tbc_ polm. associata a diabet e m. Par is l\ll éd., 15 lug. - l umero di farmacologia_ Revue Beilge Se. M éd., m ag. - E. DELCOURT-BER1'\ARD . L 'accesso febbrile. • A rc h~ I t. di Chir., g iu . - R. PAL MA e P . P Er oNE. Appendicite e p er id u od enite. - C. DE FERMO. Ipofi si e tumor i m alig ni . E . PAGLIAI. Iòr o cel e comunicante . R iv. d i CLi n . M ed , 15 feb . - A. MARLlNI. Dér n1ot ifo estivo b en igno n on contagioso.

Indice alfabetico per materie. Aborto abitual e . . . . . . . . . . . . l!ag. J 338 Alcool per iniezioni endovenose . . . . )) 1351 App endi cite e sier osile ci rcoscri~ la otto·Uaol onian a . . . . . . . . . . . )) 1321 Ap pen dic1le e Yariazioni stagion ali . . )) 1352 Bacil1J tube rcol ar i : t ecn icl1e per l a di1no trazio11e . . . . . . . . . . . . . )) 1351 Big Jiogratia . . . . . . . . . . . . . . . 1343, 1344 Br on cospiroch e tosi n el Cas leJl ani e tu b er colo i . . . . . . · · · · · · · · )) 1323 Calcol . i pro teici sp erim entali cl elle vie u.rin. . . . . . . . · · · · · · · · · )) 1346 Casse m ulue nialatf ie: svilup7Jo . . . }) 1354 Colina : n u ovo et er e . . . . . . . . . . )) 1352 Commozion e cerebral e a sin ton1i tardi vi )) 1349 Dolor e . . . . . . . . . . . . . . . . . )} 1336 E miplegia di fler jcct . . . . . . . . . . )) 1350 En cefal opati e t1eJla d ift eri Le . . . . . • )) 1349 End ocar d ite len ta· s ìnd r omi emor· ragich e . . . . . . . . . . · . · · · )) 1347 Er gost er in a irradia la: studi r ecen t i . )) 1351 F ianco d es tro cl ole11te . . . . . . . . . )) 1337 Fr attu r a d ell 'atlant e . . . . . . . · · )) 1346 Giu r ispr11den za san ita ria: qu esit i . )) 1350 Idronefrosi inl ermi ttente . . . . . . )) 1347 L EEUWEN ( STORM VAN) w. . . . . . . )) 1358 Malaria cr oni ca : cura . . . . . . · · · · )) 1345 ~Ialaria : m od ificazion i dei g1o b11li r ossi )) 1346 ~1alformazioni d el cu or e e d ei grossi )) 1346 vasi . . . . . . . . . · · · · · · · · )) 1349. ~Ieningiom i . . . . . · · · · · · · · · A1.eningite d a bacilli influen zal i n el )) 1349 . . . · · · · · · · · · · · b am bino

~1Ieni 11gi li purulente: prog11osi . . . .

~Ienopau sa : disturbi ; come interpret arli e come allevi arli . . . . . . . J\ll etalli : azioni sull ·organi 1110 . . . . Ossaluria e p ar assi losi intes tinale . . . P aralisi pr ogr . : dia term o ter apia .. Par a1is i progr. : t er ap1a ar sen ob e11zolica ad aJte d osi . . . . . . . . . . . . Periton ite pneu1n ococcica . . . . . . . P oliomielite: cur a . . . . . . . . . Poliomielit e: forme m e11 0 com t1ni . . . . . . . Polmone: ac tinomicosi Polmon e : caverne d el loJ)o inf. . . . . Pol mon e: diagnosi clinica d i n eoplasie, gomine e cisti . . . . . . . . . . Polmon e: induran1ent o bruno . . . . Poh11011e: modificazion i d opo imrnobj Jizzaz. della p aret e tor acica . . . . . . J)ol tronerì a: con segu en ze . . . . . . . H.eazjone cli Takat a . . . . . • . . . . Reumatism o : n oduli sottocutan ei . . . Sclerom a sott oglottico : asp qr taz. . . . . n tcnect om ia p er splenomegalia . . . 'fallio: avvelena1nento da - : ricer ch e 1 'ons~ll e: r eticulDma: r adi u 1n terapia . 'fu1nori d el sist em a i1er v. centr. . . . . '! 'umori malig ni e m et ab olism o b as. Ulcer a duoden ale : operaz. di Judd . · · Ulcere gas trich e e duod en ali e lor o t r at t nm. chirurgico . . . . · · · · · · · IJ tero: C'u riet er apia del carci1101na d el

col 1o

. . . ..

· · · · · · · · · · ·

Pag. 1349:

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Non è consen tita. la _ mta~pa di. la~o n . Pubb~ati. n et Poliolinioo se non •n segauto ad. autoriztazione scritt4 dalla f'edazione. E vietata la pubbl;ca2)0ne tJi. sunti di esn senza citarne la fon te.

Diritti di proprietà riservati. -

C.

F RUGONI ,

Red. capo.

A Pozzi. resp. 8-oma · Stab . Tipo-Lit . Armeni d i M. çourrie1·.


_1_36_0_____________________ _FL_P_o_L_1c_L_r_l'\_1c_o_ u _ _ _ _ _ _ _ _ _ _..:_(ANN---o XL, NuM. 34] e:_ <.

Pubblicazione indispensabile ad ogni medico pratico : •

. Dott. CARLO SANTORO degli Ospe dali Riuniti di Roma

-

SINDR

I D'U

Cause, Diagnosi e Terap•a Prefazione dei Dottori TlTO FERRETTI e GIOVANNI ANTONELLI Chirurgo Primario Direttore dell'.~rciospe dale

Docente dJ Patologia Medica Medico Primario <li "S. Spirito in Sassia,, in Roma

,

' valutare l'importanza di Perchè J Signori Medici ne abbiano conoscenza e possano .questo volume del Dott. Santoro, ne riportiamo l' -

"

INDICE

PREFAZIONI

CAP .

.Sindromi emorragicl1e. CAP. I. - Epistassi • • •

CAP .

CAP . CAP. CAP. iCAP. 'CAP.

Il. -

Emottisi . • • Ili. - Ematemesi • • IV. - Emorragia intestinale . . • V. --. Ematuria . . . VI. - Metrorragia . •

1 5 11

CAP.

I. .-. Stenosi laringee. II. - Asistolia . . •

CAP. III. - Asma . . • . CAP . IV. Edema acuto del polmone . •

42

50 58

67

rC AP. CAP. CAP. CAP.

III. IV. ,

1

--

VI. -

CAP .

Il. -

Diarrea

• 136 . 143

·Sindromi urino.rie. CAP . I. - Rite11.zio11e acu.ta CAP.

II. -

d'urina • . . 150 Anuria . . . • 159

'Sindromi nervose. CAP. I. - Apoplessia e coma .

.

CAP.

• 204

209

164

. . . . • . . . . .

. . . . . . . • . .

. . . . . . . • . .

. . . . • . . • . .

. . • . . . ., . . .

232 235 235 239 240 242 245 246 247 248

CAP.

CAP.

CAP.

CAP.

Lesioni traumaticl1e • I. - Ferite degli arti 253 CAP . II. - Ferite e contu· CAP.

stinale . • . 76 Strozzamento er· niario . . • • 89 Peritoniti acute. 98 Appendicite • • 112 Colica epatica • 121 Colica nefritica. 129

'Sindromi evacuative. CAP. I. --. Vomito

V. -

Scottatltre . . . . . . . . 250

.Sindromi dolorose addominali. CAP. I. ~ Occlusione inte· II. -

CAP.

Parte- generale . Parte speciale . Arto superi-0re , Arto inferi ore Cranio . . . Faccia . . . Collo . . . Mammella . Addome . . Perineo . .

34

Dolori toracici .

•CAP .

rv. -

CAP.

Processi inflau1matorì acuti.

17 21 28

62

II. -

CAP.

• 180 • 191 . 198

Convulsioni • Delirio . . • • Sincope . . • Asfissiq acuta

CAP.

Sind1·omi dolo1·ose toraciche. CAP. I. - Angina di petto CAP.

II. III. -

Avvelena111en ti ac1tti. .

'S'indromi dispnoicl1e. CAP.

SISTEMATICO

1

sioni del collo . III. - Contusioni del CAP. torace •• • • IV. - Ferite del toCAP . race • . • • V. - Coritusioni delCAP.. l'addome • • . VI. - Ferite dell'adCAP . dome . • . . del CAPt. VII. - Fratture cranio . . . CAP. VIII. Lesioni tratt· maticlie della colonna - verte· brale . . • . CAP . IX. -· Lesioni traumatiche dei mascellari . . .

·x. XI. -

XII. XHI. XIV. XV. XVI. -

327

333 341 346 351

359 365

Corpi estranei. CAP. I. - corpi

264

270

CAP .

II. -

276

CAP.

III. -

286 CAP.

IV. -

295

CAP.

306

CAP.

V. -

VI. -

317 . CAP.

324

Fratture delle dialisi degli arti . • . . Lesioni traumatiche della spalla . . . • Lesioni traumatiche del gomito . • . . Lesioni traumat.iche, del polso e della mano Lesioni traurnatiche della anca • . • . Lesioni traumatiche del ginocchio • . . Lesioni trau. matiche del collo del piede .

1

VII. -

estranei nel sacco con. giuntivale • • corpi estranei nelle fosse na· sali • • • . Corpi estranei 11ell' orecchio . Corpi estranei nella laringe e nella trachea . Corpi estranei riell<Z laringe e nell'esofago . Corpi estranei nell'uretra e nella vescica . Corpi estranei nel retto . •

• • Volume in-8°, di pagg. XII-400, nitidamente stampato su carta sem1pat1nata. Prezzo L. 4 5, più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 3 8, 9 O in porto franco.

Per ottenere quanto sopra invklre vaglia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Suooursale diciotto, ROMA .

372

373 374 376 377 383 386


ANNO XL

Roma, 28 Agosto 19aa. XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BA CCEI.LI

.Num. 35

''

FRANCEsc·o DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C A PO : P ROF'.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO . •

t.ezioni : G. Jona: Si1·ingobulbia. Problema eziologico e problema terapeutico. Note e oontributi : G. Picardi: La velocità di sedimentazione delle emazie iu aJcu.ne malattie chiru1·giche delle vie biliari. - U. Diliberto: Anemia a tipo pernicioso. Trattamento adrenalinico venoso. Ripri•stino della crasi sainguigna. Osservazioni cliniche: D. Curri: Su di un caso di cisti da echinococco del collo. Sunti e rassegne : lNFÉZJON1 : G. Sanarelli : Sulla patogenesi e tratta•m ento delle infezioni dette intestinali. - M . Faure: I11fezioni naso-faringee, boccali, intestinali e reumatismo. - DIABETE: R. M. Murray-Lion: La sintomatologia del diabete mellito. - G. Sotgiu, C. D. Ignazio e L. G. Montani: Sul comportamento dei f erm.enti pancreatici nel diabete mellito. - H . Roger: Il diabete acron:.egalico. - ORGANI DIGERENTI: I. Tansini: Sulla esof3>gizza:ione dello stomaco per alcuni Ca6i di deformità a clessidra. - A. B. Rivea:s e D. L. Wilbur : Lesioni intrinsecbe gastro-duodenali come fattori causali dell'ematemesi. - L. Bernard, Gauthier-Villars, Thoyer: Gli accidenti gastrici consecutivi alla frenicectomia sinistra.

Divagazioni : E.. Joltrain: L'emozione fatto1'e di squilibrio umorale. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Lombarda di Medicina. - Reale Accademia di Medicina di Torino. - Società Medico-Chirurgica di Catania. Appunti per il medico pra ti co : CASISTICA E TERAPIA: Una forma cl inica eccezionale della fel)bre di Malta. La colecistjte p rimitiva litogena. - Nella colecistite cronica. - Coliche ~patiche vescicol ari a ripetizione in C<?l\SO di ,pneumotorace destro. Fegato e les ioni geng1vo-dentarie. - La dia t asuria nel corso di lesioni delle vie biliari. - NOTE Dl TECNICA: Di un procedimento tecnico per facilitare la lettura della reazione ~i Kahn: MEDI CINA SOCil\LE : La mortalità per parto ll1 Inghilterra. MRDIClNA SCIENTIFICA : Il ciclo evolutivo del virus sifi1itico. - L'ATTUALITÀ MEDICA: Azioni speciJfiche delle onde ultra-corte. Nella v ita professiona le : A 1nministrazione sanitaria. Concorsi. - · Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per mate rie.

LEZIONi r

to; si curò con massaggi, ma senza vantaggio; tutto l 'arto divenne un po' alla volta debole, denutrito, parestesico. Co11gedato nel '20, dovette abbandonare il lavoro di vetraio perchè Ja mano destra non prencleva, e il braccio non si alzava che malamente. ]}1olto più tardi (dopo due o tre anni, secondo il paziente), si sarebbe manifest ato anche all 'arto inferiore d. un sen so di raffreddamento e di forn1icolio, e insieme un indebolimento ch e andò accentuandosi sino allo stato attu ale. Non accusa sen sazioni particolari, nè fatti di debolezza motoria a sinistra. Non accusa alcuna turba viscerale. E. O ~ Nutrizione e sanguificazione buone. Capo: lieve s1)ianan1ento dei lineamenti della n1età destra ; ipotonia nel ca1npo del facciale inferiore: n ei movimenti, stirato leggermente all 'est erno e in alto l 'angolo boccale sinistro. Pupille isocor iche, normalmente reagenti. Visus normale. Ipoestesia corneale bilaterale. Lingua con spiccata atrofia della metà sin., che è animata da continui movime11Li vermicol ari e fibrillari. È porta con deviazione verso sinislra (fig. 1) . Tutta la metà destra clel corpo ha completa anestesia ter1nica e dolorifica, e assai lieve ipoestesia tattile e barica. Torace notevolmente asimmetrico, per caduta della spalla sinistra, portata in giù e in avanti. Colonna in scoliosi dorsale destro-convessa. Il cu cullare s. è spian ato, forte1nente ipotrofico così i1ella porzion e superiore, come nella media ed

OSPEDALE

CIVILE

S CUOLA DJ MEDICINA

DI VENEZIA

PRATICA ({ A.

l\1INICH )) .

Siringobulbia. Problema eziologico e problema terapeutico. Lezione del prof. G. JoNA, medico primario. V. -~lbino, vetraio, di a. 39, da Burano. Padre morto a 60 a. di pellagra, madre morta a 50 a. di poliartrite: due fratelli vivi e sani. Im1nune da lue e da malattie veneree, sobrio, laYoratore: a 19 a. sposò donna sana, da cui ebbe 4 figli, viventi e sani . Nel 1911 contrasse malaria; nel '18, sul Piave, si r einfettò di malaria;. ebbe qualcl1e accesso, lungo 3 anni; n el '18 ebbe bronchite influenzale. L 'i1uermi là, per cui entra in Ospedale, sarebbe pure esordita, secondo il paziente, all 'epoca della guerra. Nel gennaio '18, mentre era in trincea a Ca' Clementi (Cavazuccherina) dopo essere stato esposto per più .giorn i al freddo e all 'u1nidità, ebbe fatti di congelamento alle due mani, che eran divenute cianotiche, insensibili, incapaci di movim e11to : non passò che tre giorni all'Ospedale da Campo, tornò migliorato in trincea, sempre però con par estesie dolorose, bilaterali, ma più intense a d., pri1na alla man o, poi a tutto l 'ar-


« IL

1362

P OLI CLINI CO ))

inferior e. Così pure il deltoide e i fasci superiori <lel gr an pettorale (v. fig . 2), per cui tutto lo schele tro clella spalla è posto in singolare eviden za, specialmente se il braccio è portato in avanti e in alto, con che si pone allo scoperto il fondo osseo della fossa sopraspinosa e tutto il tratto osseo acr omio-clavicolare, per atrofia an ch e del muscolo sopraspinoso. La scapola sinistra è portata in giù e in fuori: in p osizione di riposo il m argine int. dista dalla linea m ediana circa 4 cm. più del corrispondente di destra.

[1\.NNO

XL,

~UM.

35l

Riflessi epi- ipo- m esa-gastrico: torpidi o appena accennati. R . cr emasterico torpido. Sensib i lità: alterazioni irregol armente distribuite, più importanti' a clestra (fig. 3) . La sensibilità tattile è leggermente di111inuita alln mar10 e all 'avambrar.cio des tro fino a 10 cm. circa sopra il polso: è pressoch è n or1nale in tutto il r es to . La sensibilità cli pression e e stereognostica conservate. La sensibilità termica e clolorifica è notevolm e11t(~ din1inuita in tutta la m età destra del

.I

)

,

F I G.

1.

Il Lor ace si esp ande ur1ifor1n em ente, in alto; più a rl. alla base. Es. p olmon ar e: n egativo. Cuor e n e.] limiti n orn1ali: toni n etti ; polso r egolare (84 al m .) elastico, ritmico. A ddome trattabil e, indolente: organi ipocon driaci ir1 sede. Arti superiori. Il destro h a muscoli del braccio ipotrof ici (cm. 25 e 23 contro c1n. 29 e 26 del sini st ro (vedi fi g. 2;, mano cia11otica, in contrattt~ra , con dita in flession e, con forza pren sil e min1n1a.

:\. sin., atrofia e p aresi del cu cullare. Ari i inferi or i . Trofism o con servato. ,"\tiobili tà : lieve deficit di destra. Riflessi: r otul ei accen tu ati bilat eralmente, achilleo un po' esager ato a <lestra. Non cloni. Un accenno inst abile di Babinski a d. ; Oppenheim, Gor don , Marje -Foix negativi.

FIG.

2.

t ron co, e all 'arto super. destro: qui è pressoch è abolita lungo una zo11a longitudinale sulla su perficie anter o-est er11a del braccio. A.Il 'arto i11fer ior e d ., la sen sibilità per il caldo è di tn inuita all a ga mba, n1an cante per un tratto della superficie lateral e est . del ginocchio. Riappar e alla coscia. A sin. , vi è una zo11a di quasi complet a an estesia p el caldo e pel freddo , alla superficie della sp alla e post -est erna del braccio. Sulle linee m edi ana del capo e del tronco, la linea che divide il campo anest esico d . dal sinistro, rimane or a a d ., ora a sin. della linea m ediana . Nel don1inio del simpatico , lacrin1azion e continu a del! 'occhio d . s trie va son1otorie di Trou sse·au spiccatissime, provocate, talora spontan ee, su tutta la superfi cie cl e1 collo e clel tron co, prevalentem ente a destra .


[ANNO

XL,

Nu~r.

35]

SEZIONE PRATJ CA

Rillesso pilomotore, alle coscie, assente. Reazione elettrica degenerativa al deltoide e cucullare di sinistra. Reazione d egenerativa della porzione media e posteriore del deltoide di destra . Notevolmente diminuita l 'eccitahilità faradica dei muscoli del braccio di destra. Apiressia costante. Orine: normali. R eazi on.e di Wassermann ne] san gu e: negativa. Piinlura lombar e, in posizione sedu La: liqu or lin1pido, incoloro: pressione aumentata (47 cn1 . al Claude), 53 d opo con1pression e delle giugulari ) ; e tratti 15 cc. di liqu or la pre ione scende a 36 cm. Albumina 0,2.5 ?1>o.

1363

lun aa prevalenti a d es tra, ma presenti anch e in zone di sinistra ; turbe a carico del simpatico, vason1otorie e ecr eLive, prevalenLi nel dominio cervicale di de tra. ' La di sseminazion e, apparentem ente irreO'ogolar e, di~ordin~ta, di questi fatti co1n1)1e~si, j:>o trebbe invog liare a considerarli <li natura ~erife~i ~a e ~ inquadrarli o n el campo delle pol~n evr1t1 o in quello delle miopati e 1; r otopat1ch e. l\la se voi scorret e co 1 pen siero i vari i tipi co;n cui. può presentarsi.clinicamente la polinevrite, ri conoscerete ch e in n ess11no di e i ri en tra bene il caso n ostro .

..

Ipoe le ia Jie,·c

I po es lesi a o-rave Anestesia

Sen sibil i tfl tattile

Sensibili Là lermiea e dol orifica f

IG.

Gluc:o io 1 %0. Reazione cli Nonne-.>\.ppell, di Pandy, di W assermann, n egative; n11a cella di Xageotte, 3 elem. p. mmc.

Il m alato, di cui udi te la st oria, ò du11qu e un uomo visceralm ente sano, psichican1er1te normale, ma ch e pro enta g ravi al terazioni de l ist en1a n erveo-111l1 colare, le quali, i1 ei loro tratti principali , possono esser così riassunte: e1r1i1)ar e i motori<i d estra , JieYe, ma t otale; emia trofia ling u ale sinistra ; atro fia d el cingolo scapolare sinistro, e a trofia dei muscoli d el braccio destro; alterazioni di sensibilità per lo p iù di ssoc iate, vaste, irregolar111ente dis tribuite , di gr an

:3.

E co ì per le amiotrofie JJrotopatich e, co11 cui IJOtreste spiegar e l 'atro fia della lingua, del trapezio sinistro , d ei muscoli omerali di destra, ma n on l'emiparesi d estr a, le dissemin ate e g r avi alLerazio·n i di sen sibilità, le turbe simpa ticbe. P er spiegare questa complessità di fatti, e p er spiegare la fi sonomia di qualcuno tra essi e di qualche loro aggruppamento, noi dobbiamo ricorre re ad una lesione centrale. t ben questa ch e ci accingiamo a ricer care, per as egnarle sede e i1atura. P er ciò ch e rigu arda Ja sed e, la sinton1at0Jocria d el ca o nos tro è cosi ricca ch e ci permette di penetrare per più vie n el problen1 a dia gno ti co. 1


1364

H

IL POLICLINI CO

Però, que ta stessa ricch ezza e varietà di sintomi, ci ol)bliga a scegliere com e punto di partenza, r aggrui:)pam enti di fatti Lra i più significativi, ad identificare quelli a1)parente1nenle antagonistici ma ch e forse app unto per ciò racchiudon o in sè la chiave dell~1 diagn osi . T anto n1eglio se essi rapp resen ta ne) sindromi g ià n o t e ~ e quin di di più sicura inter pretazion e. L 'e1n i1paresi destra presenta delle n ote particolari ch e la staccano dalle comur1i €miIJaresi capsular e o corti cale o talarr1ica. Essa colpisce poco la m otilità, m olto la sen sibilità, è accompagnata da a trofi e localizzate con g ran prevalen za a un egm ento d ell 'arto :--uperiore: al braccio ; dà un B abinski incompleto. Con siderata da sola . ci lascierebbe troppo spaziar e n el campo delle localizza1.ioni , ma se la con sideriam o congiunta all 'emiatrofia ling uale sinistra , n e risulta un a varietà di IJara lisi alterna , già con osciuta sotto iJ nom e di RévillodGouko,, rski , o a n ch e di sindron1e inter-olivare di Déjerine, la quale ci porta subito a localizzare la le ion e 11ella p arte alta del bulbo, n ella n1età sinistra della zona inter -olivar e. Là è colpito il fa scio piramidale, in un pt1n to in cui n on è an cora ]ncrociato 1p er gli arti, e quindi dà emipar esi degli arti di destra, rne11tre è colpita l 'innervazion e del! 'ipoglosso , dopo incrociata, o nel nucleo , o n elle fibre radicolari, risultandon e l 'atro fia , a tipo degen erativo, della metà om olaterale (si·nistra) della lingua . L 'emiplegia destra, di quest a sede, importer ebbe ver am ente ch e fosse risparn1iato il fac· cia le, ch e inyece n el caso nostro si n1ostra (assai lievem ente) colpito nel su o r am o i11feriore. No n voglio dilungarmi a interpretare il fatto, ch e credo p ossa esser spiegato in m odo da n on alterare la fision omia gen er ale del quadro . Passiam o ora a vedere come :tnzicl1è partire da quest a sindro1ne di paralisi alterna , p otremmo partire da quell'altro aggruppam ento sintom atico ch e è r appresentato dall 'cmiatrofi a ling uale sinistra congiunta all 'atro fia del trapezio di sinistra : tale lesione nel car11po del 12° e 11 ° paio, costituisce una sindrorne di Jackson (incon1pleta, poich è 1nan ca ogni lesione del X0) cl1e di per sè r appresenta n el vasto gruppo delle così dette sin,d romi dei 4 11ltimi nervi cerebrali, quella che forse più frequentem ente è legata a lesion e intracer ebrale, per lo più dei nuclei dell 'ipoglosso ed ambiguo , amb edue collocati n ella porzione alta del bulbo . La localizzazion e coincide adunque colla pre1 cedeJ1te, aggiungendo però ch e 1 atrofia del trapezio avendo colpito ancl1e le parti media ed inferiore del n1uscolo, ch e son o innervate da radici cervicali , dobbiamo pen sar e ch e la lesion e bulbare si estende in basso an cl1 e a un tratto del midollo cervicale. Fi n'ora h o con sider ato lesioni motorie e trofi ch e. Se ora vogliamo parlare di quelle della sensi· bilità , troviamo ch e .an ch e queste, così g ravi

»

[At\NO XL, Nu~1. 35)

n el nostro m alato, si inquadrano llene in una localizzazione bulbare. Esse sono spiccatissin1e su tutta la metà destra, più spiccate ch e n o11 quelle di motilità, ed h ann o dovunql1e carattere dissociato, colpendo sopr atutto la sen sibilità termica e dolorifi ca, poco le altre. Ora sappiamo che le vie sen sitive corrono nel bulbo , compl etamente distinte e soprastanti alle vie motorie piramidali . Un.a lesione può colpirle direttamente, iurba·ndo solo i)er vicinan za le vie i11otorie. Ed è proprio di questa sede, ch e' le altera· zioni di sen sibilità, si presentino dissociate, e il .p iù spesso dissociate a tipo siringomielico, con alterazion e della sen .. ibilità termica e dolorifica, conservazione della sen sibilità tattile e ster eognostica. Ciò àipende dal fa tto cl1e uella formazione reticolare laterale del bulbo, le vie delle due prime forme di sen sibilità corron o nello strato retrooli,rare, affatto distinte e relativamente lon ta11e da quelle delle due seconde, ch e corrono n ello strato inter-olivare. Anch e le stes. e sensibilità termica e dolorifica possono esser dissociate tra loro, in lesioni di questa e<le : può esservi termo-a n estesia senza an alg·esia, o viceversa , poich è qui anch e queste \'le on o dissociate e relativam ente lontan e tra loro, m entre è solo più in alto che esse concorron o a forn1are un n astro di Reil compatto , in cui tutte le vie h anno i loro posti distinti , ma fra di loro contig ui . Due fatti voglio ancora ricorda rvi: l 'ipoeLe ia della m età destra d el capo, la lacrimazion e dell 'occhio destro . Dobbian10 ricon oscere com e del tutto naturale ch e n el n ostro m alato partecipi ali ' alterazion e di sen sibilità tutta quella vasta parte del t erritorio del capo che è inner vata d.a l 5u <li d estra. Infatti, in quella parte del bulbo ch e ammettia m o lesa , corre la via cen.lrale del trigemino ch e più in alto fini sce coll ~a ffiancarsi pur essa a l nastro di Reil . E in quanto all a turba di secrezion e, rarppresen tata dalla lacrimazione dell 'occhio d . , essa è spiegata dal fa tto ch e la r adice 8Cn sitÌ\'a del 5° n el suo tragitto bulbare, racchiude · pure fibre del simpatico, com e è dimostrato e dall 1anaton1ia e dalla fi siologia sperimentale. Adunqu~ tutto co n corre a far riten.er e c.he nel n ostro m alato vi è una gra ve lesion e insedia ta nella })arle alta del bulbo, ch e ha co~­ pito i nuclei dell'XI 0 e del ~II.u '. alterato .le vie di n1otilità e le vie ·ai sen sib1l1tà che vi passan o acca~to , e probabiln1ent~ este11~endosi o infiltrandosi alquanto verso 1 alto , mmand? 11integrit à delle vie del "'\T0 e del VII0 , e verso il b asso, colpen do iì nucleo spi~ale . dell 'XI~ ~ nuclei innervanti muscoli degli arti super1or1 colpiti pure da spiccata atro ~a . Di che natura sarà tale lesione? 1


• [ANNO

XL, Nu .,r. 35 ,

***

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SEZIONE PRAnCA

Possia~o. spaziare . n~l vastis in10 campo d~lle lesioni vascolari, 1nfian1matorie, neoplastiche, che colpiscono la regione : i ran1mollimenti trombotici, le polio-encefaliti inferiori i granulomi specifici, i tumori proprian1ent~ detti, i parassiti . Nella discriminazione , devono guidare: i caratteri generali dell'andan1ento , che si è mostrato squisitame11te cronico, progressivo e benigno rispetto allo stato generale del malato, poi la causa a cui sembra doversi collegare la forn1a nostra, poi la varia frequenza dei singoli processi in questa sede, poi, e principalmente, la qualità tessa dei fenomeni che costituiscono la malattia che si svolge. Non credo che tale diagnosi differenziale di natura , fondata su quesli criterii . richieda una discussione molto lunga. "Cn andamento di 15 anni non si adalla n è ai granulomi infettivi, n è ai tumori ; l 'es er e l ungo, progressivo, e olutivo, non si adatta a un proce so vascolare cioè nè a un 'en1atobulbia nè a una b·u lbomalacia di origine trombotica. Potrebbe invece con ciliarsi colla palioencefalite inferiore cronica, ma se ne tacca per l 'aspetto del quadro morboso: La p0lioencefalite inferiore suole as umere il tipo de lla parali i labbio-g lo so-laringo-faringea, colpendo per lo più sisten1a ti~amen te l 'innervazion e di tutti que ti or gani , ciò che non avvenne nel caso nostro, in cui la lingua sola è colpita; risparmiando la en ibilità, mentre n el caso n ostro que ta è fortemente alterata, risparmiando l 'inn ervazione co ì motoria che sensiliva degli arti, ch e qui invece sono l 'una e l 'allra, forte m ente colpite. Potrebbe pensarsi ad una associazione della polioe11cefalite inferi ore cro11ica colla sclerosi laterale amiotrofica, associazio11e n on rara e che spiegherebbe la preser1za delJ 'atrofia linguale coll'atrofia d ei muscoli della palla, associata ad esagerazione di rifl essi , J\.Ia ancl1e l 'ipote i di una tal e con1binazione di quadri sarebbe troppo, direi cosi, grandiosa, per alcuni ordini di fatti (per la atrofia so pratutto che nel nostro caso è limitata a pochi territorii ). e invece sarebbe. insufficiente per altri, e cioè per le grandi alterazioni d ella en ibilità pre enti n el nostro malato, e che non son proprie n è d eJla polioencefalile n è d ella clerosi amiotrofica. Vi è un 'altra forma n1orbosa , la pachimeningiite cervicale ipe1·trofica, ch e per la sua sede alta, per ]a nalura del processo m en.ingeo (il qua1 e esercita azione diffusan1ente ed irregolarm ente co1nprime nt e ed anche de formante , su11 'organo midollare s0Lto1posto), r>o trebbe certamenle spiegare la complessa sindrome d el ca o no tro, ma essa, se pure ha ancora cliritto di occupare un po to di. tinto n ella 11osoarafia (ciò ch e si tende empre più ad escludere), quando esiste com e tal e, deve dare alterazioni

chi1nicl1e e citologich e d el liquor ch e pure qui mancano . Rin1ane finalmente da con siderare una for1na la quale, localizzata a l bulbo dà assai spesso un quadro in tutto risponder1re a J caso notro , e cioè la siringomielia che qui diventa si-

,.ingobulbia.

Veramente la stessa menirtgite ipertrofica può secondariamente determinare una siringo1nielia, ma essa, per le ragioni at1zidette, va e. elusa mentre inv.e ce può rima.n ere il concetto di siringomielia, n1a di origine diversa. l Tna tal diagnosi c i è forse imposta da un qu.alche sintomo •patognomonico? on lo credo. Direi ch e la siringomiel! a non lla intorni patognomonici. Vi è un· fenomeno ch e le è stre ltamente legato, cioè la dissociazione delle sensibilità. Ma be11ch è tale dissociazion e sia così spiccata anch e n el nostro malato, neanch'essa invoco qui con1e segno patognomon ico, perchè è ormai pacifi co ch'essa p uò trovarsi in altri processi e poi, e più ancora, percbè ]a dis ociazione d elle sen sibilità, è a sai frequente in ocrn i vata alterazio~e della parte alta del bulb~, qua lunque ne sia la natura, e ciò per le ragioni a11a tcmich€ cl1e vi ho esposto poco 1a. An che l ' emiatrofia lingU(J}le è d e ·critta speso i~ casi di sir in aobu1hia , ma però può trovar i nella tabe. n ella ·clerosi a •pla 2cl1c, nelJa ])Olioen ce falit e inferiore, n ella scler a i Jaterale a1n iotrofi ca, oltre cl1 e in processi non sisten1atizzati , centrali e periferici. Perc iò anche queto fa tto , cosi importante e così mani festa nel no tro malato , è ben lontano dall 'e scr decisivo per la diagnosi. r\dunque, non è ta nto l 'uno o l'altro dei intorni o d egli a ggruppamenti di sintomi del n o tro malato, che ci porta al giudizio di siriJngobu.lbia , quanto 1'ins iein e di essi . :È un insieme costituito da alteraz ioni di motilità e di trofismo , d a di soci.a zione d elle senibilità, da turbe del simpatico, quale è nel fondo di pre occhè ogni qu.adro di siringon1ielia, e da cui ri sulta (pur in n1 ezzo alJe grandi varietà deriYanti dalla sede, da ll'estensione, d a11 'origine, dal~e complicazioni del fondan1entale fatto caYitario) una fac.ies che parmi pettare chiaran1ente al caso no tro. Ciò n1i sugge ri ce un 'altra considerazione, e cioè cl1e non è sempre vero che ~l quadro sintomatico delle malatti e nervose centrali, è dominato dalla sede anzichè dalla natura del i11orbo, ina che è vero invece che vi co11 corrono i due elementi nella stessa 111isura, o meglio an cora , ch e i du e elementi si in Fluiscono tra di loro così da doverli considerare i11 un blocco. Bas ta con siderare che molto spesso ·è la va ria natura de] morbo , quella eh€, entro aa)i tessi centri n ervo i, lo porla ad agire piutto to ull 'uno ch e sull'altro dei su oi organ i od elementi: vi cito quale esen11)io ]a encefalite di Economo e Ja encefalite di ' iVerni1


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« IL POLICLINICO »

cke, le quali , anche quando colpiscono l 'una e l 'altra il m esen cefalo, prediligono nuclei diversi , ma poi direi ch e anche quando colpiscono lo stesso nucleo, imprimono al feno1neno ch e n e deriva un carattere e sopratutto una evoluzione ben diversa, in rapporto n on alla sede che sarebbe allora la stessa , ma alla diversità del virus che le determina. In quanto alla siringomielia, questa deve il suo speciale aspetto sintomatico forse a cib cl1e essa (come vi dirò subito) si stabilisce preferibiln1ente su terreno di gliosi; che la gliosi colpisce preferibilmente la sostanza grig·ia posteriore, iper corsa dalle vie di sensibilità , complicate e intrecciate assai più che le 111o torie, e ch e la gliosi tende a diffondersi, le11tamente, in profondità e in altezza , cosicchè Ja s tessa siringomielia fini sce coll 'assumere dei quadri sintoma tici vas ti, legati e alla varietà dj sistemi colpiti, entro al midollo , e all 'estensio11e talora assai grande della loro lesione, e poi forse an ch e a ciò che il ristagno di liquor nella cavità siringomielica può deterrr1inare turbe, e meccanich e, e chimicl1e e biologiche nella circolazione di esso. Vorrei dimostrarvi tutto ciò, se n on m e lo impedisse10 i limiLi d ~ ll a lezione.

**:k Per tutte le considerazioni cl1 e 110 e lJosto , for1uulo la diagnosi di siringobivlbia. Ciò significa , come ben sapete, ch e n el bulbo si è formato una cavità , la quale può essere, o n on essere, in rapporto colla ca·vità del midollo ! qui g ià apertasi a formare la cavità del 4° ve11tricolo . l\Ia , si tratti di siri·n gobulbìa o di siringomielia, n ell 'amrn ettere l esistenza di questa cavità abnorme non abbiamo detto tutta la diag·nosi ana tornica della lesione., p oich è sappiam o ch e Ja c.avità sirir1gomielica può aver orig ini varie, dalla anomalia di sviluppo, alla dis ten sione ecc entrica del ca11ale preesistente per iperpression e del liqrior , dalla disintegrazione di un, fo colaio en1orragico o di ran11nollim ento trombotico, alla fusione di tes5uto granulon1atoso o n eoplastico, sino all 'evoluzione tar di,·a di un processo poliomielitico o polioen cefalitico . lD.a queste varietà di orjgi11e , è sorta ]a varietà di teorie patogenetiche le quali , più ch e contrappor si, si completano tra loro, poicl1è derivano da serie di c',si svariatissirni, aventi iil comune una cosa sola: ·l'esisten za della cavità. Certo però che essa è ìl più frequentemente legata alla gliosi, tessuto neoformato, interm edio tra l infiammatorio e il neoplasti co, derivan te da lla microglia , il più ~pesso costituito quasi interarnente da fibrille, 11c1vero di eletnenti cellulari , distinto quindi dal vero gliom a, ch e è in vece ricco di cellule. Parn1i a sai probabil e Glie a 111~l1 e n el n ostro caso la siringobulbìa sorga da u11a gliosi percl1ò è l 'esperi en z.a ch e di111ostra che è questo il 1

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processo da cui più fa cilrr1ente sorge, e poi perch è la gliosi , processo di per sè asssai lentamente progressivo , e inlìILrante, si adatta m eglio che ogni altro all'evoluzione del caso nostro e ad alcuni particqlari del suo quadro sintomatico, come Voi stessi potete riconoscere dopo ciò che ripetutan1ente Vi ho esposto. 1

*** Vi sono ancora due punti su ct1i desidero ricl1iamare la Vostra attenzion.e : il problema eziologico e la terapia. Nella trattazione strettamente clinica, l 'eziologia, quando si tratti di IJrocessi cronici, al di fuori delle forme infettive, o delle distrofie classiche, è troppo spesso trascurata. Eppure essa ha una grande importanza: importanza p;atica, perch è sempre più si intreccia alla patologia del lavoro, e a sempre nuovi e pressanti problemi m edico-legali, e in1portanza teorica, perch è, là dove ci troviamo in campi di oscurità o di incertezze causali, sono i casi clinici, che devono, con elementi anamnestici bene assodati, porre le ~011da111enta a ricerche eziologiche più precise, cosi nel campo sperimentale, come nello st11dio anaton10-istologico o parassitologico . Il caso clinico per lo più non ci dà che dei rapporti cronologici. ~Ia se questi sono sicuri, e limpidi, risp etto ad altri elementi del cas~, possono b en g uidarci a conoscere rapporti causali , o assurgere diretta1nente a dignità di tali . Nel caso nostro , il malato che subi un congelamento in trincea n ell 'inverno· 1918, assicura che le sofferenze attuali si sono ìniziate proprio allora , che anzi le sofferenze del congelamento passarono direttamente in quelle dello stato che anche oggi perdura. Dobbiamo crederg'li, perchè il malato non mostra alcuna tendenza a m·e ntire o ad esagerare , anzi si è mostrato sotto questo rapporto di una ingenQità ben rara . Egli, poverissimo, reso inabile ad ogni lavoro, carico di figli, non gode di alcuna pensione quale mutilato di guerra, nè si è mai s0oonato di chiederla. Oggi stesso fui io, che p er un senso di equità, lo incoraggiai a chiedere un provvedimento di eccezione, offrendomi di testimoniare la mia convinzione che alle soffer enze della guerra si' connetta la sua malattia attuale. Infatti, resta escluso ogni altro elemento eziologico concreto (lue , alcool, gravi infezioni generali p·r egresse, ereditarietà neoplastica , e simili), e d 'altra parte sarebbe in questo caso ben difficile il sostenere Ghe il congelar11e11 Lt-, non rappresenti che l 'accidente rivelatore di una n1alattia preesistente e latente. Sarebbe b en difficile, perchè n el primo periodo il quadro morboso fu n è più nè meno di quello con1uné ad og ni con.gelamento , dunque proporziona to in tutto alla causa, e poi venne lentam ente e g radatamente svolgendosi e in-


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SEZIONE PRATICA

g randendosi, pur conservando la fì sonomia duati dal congelan1e11to, o segui ti ad esso, dei primitiva. fatti di nevrite ascendente. È per questo eh 'io son portato ad affermare Ma poi aggiungo ch e un chiaro nevrologo, quale .Guillain, h a ammesso ch e una lesione il rapporto causale. Con quale meccanismo? Non vorrei espri delle estremità (p. es. un trauma, un patereccio , od altro) possa determinare una nevrite n1ere alcuna ipotesi; tanto più che, come già vi dissi, la siringo1nielia non è un fatto anatomico ascendente capace di salire sino al rr1idollo e di determinarvi una g li osi e una siring·omielia. unico, sempre eguale a sè stesso, può sorgere da processi s'1 ariatissimi, e solo quando avesLo stesso concetto ha nno esposto Hl1et e Lesimo in mano la natura del processo che orijonne, per interpretare una siringomielia di g inò nel nostro malato Ja siringomielia, poloro osservazione, pubbli cata i1ella Revue Neutremmo discutere con qualche pTofitto questo rologique del 191 O. lato del problema clinico. Senza volerlo , ecco dunque ch e Vi ho espoÈ ' 'ero eh 'io ritenni com-e massimamente ·to un ipotesi, sorr etta da t1n gran nome : 1'ipoprobabile che il processo primitivo sia la gJiotesi cioè che anche nel caso 11ostro il congelasi; n1a non per questo è meno difficile la d in1ento abbia determinato una r1evrite ascenscussione eziologica : Basta cl1 io vi ricordi che dente, e ch e il processo risalito progressivanel rapporto di Roussy , Lhern1itte e Oberling mente sino a l midollo, abbia portato in esso sulla cc nevroglia e le sue reazioni patologiche » 11n processo infiammatorio e delle teazio.n i suc(che fu l 'oggetto della Riunione Internaziona]e cessive conducenti ad una siringomielia. dei Nevrologi di 3 anni fa), le g liosi cc primitive Un altra ipotesi che Vi prospetto, è fondata o criptogenetich e » sono dichiarate uno degli sulla possibilità di u11a reazione a distanza a r gomenti più difficili di tutta la fJatol ogia delle cellule nervose , r)er cui leso il neui-one in nervosa, perch è « noi ignoriamo ancora tutto, un punto qualunque, anche periferico, la celdella loro eziologia e della loro delin1itazione ». lula ·n ervosa ne so ffre, fino talora, ad esserne In ogni modo, per le ragioni che Vi h o edistrutta per completa cromatolisi . sposto 1poco fa, e che rappresentano, a m io a,,_ Questa reazione a d.ista1nza scoperta da Nissl, viso, un imperativo della indagine clinica, vofu ·confermata da Mar in esco, dal nostro Luglio ricordarvi alcuni dati che n el darci qualgaro, e da altri. che barlume sui rapporti eziologici del caso, Nel caso nostro potrebbe pensarsi che Ja ripo son o confortare la n1ia interpretazione. percussione ce11trale delle g ravi lesioni n evriAnzitutto Vi ricordo che il co.ngela1n ento f'i tiche periferich e, intesa nel senso di Nissl , fosaccompagna sempre a fatti n e-vritici. Taluno se stata essa I.a spinta al crearsi di un processo disting ue n el quadro del congelamento 2 tipi : patologico delle cellule dell 1asse, tale da condurre tardivame-n te alla gli osi secondaria e il vascolare e il nevritico. In realtà si tratta di 2 t;len1enti, presenti sempre ambedue nel cong€consecutiv,a siringomielia. lan1ento, n1a con alterna preva lenza dell 'uno o Queste ipotesi sono fondate su evenienze rare, ma di sicura osservazi o11e clini.co-a11atomica d ell 'altra. Nel periodo della g rande guerra, q uesti fatti o fisio-patologica, e perciò, pur rappresentando furono studiati con c ura, e anch e tra noi n e tali evenienze, dei rneccanisn1i patogenetici di scrissero Mazzolari, Santoni, Neri , Vidoni , oleccezione, cr edo lecito i11vocarle a spiegare un tre a quelli ch e ne trattarono dal lato chirurcaso come il nostro, che pur esso è di ecce. • g 1co. z1one. Allontanandoci dal periodo della guerra, si ** * trovano studiate piuttosto le con seguenze r eDa ultimo, parliamo della terapia: mote del congelamento e delle nevriti nettaUn tempo, non esisteva: oggi essa h a due mente ascendenti. risorse : la radiotera pia, la chirurg ia. In genere vi sono le gravi turbe di sensibilità La mia esperienza personale è scarsa, ma e di trofismo ora preco·c i ora tardive. Non manessa mi permette un orien lamento, sia pure cano descrizioni di turbe gravissi1ne, succedu• • pr ovv1sor10. te tardivamente a congelamenti priniitivamenLa radioterapia è riconosciuta quasi univerte lievi come sarebbe stato nel caso nostro. salmente efficace n·e lla gliosi. In un caso di Marchand, si ebbero dei fatti È un evento particolarmente fortunato che la di grave estesa pachidermia con an1iotrofie, radiosensibilità sia n 1i11ima pel tessuto nervoparalisi, e g ravi turbe di sensibilità. ~ n otevole so, massima per la gli a; cosicch è è )Jossibile c he queste t urbe di sensibilità non solo in queadoprar e contro il tessuto g liale patologico delsto caso, ma in molti altri studia.ti così in p1'imo che in secondo temp,o del morbo , h an- . J.e dosi relativamente elevate, senza clie ne risentano danno gli elen1enti nobili n ervosi. no tipo dissociato, per lo p iù risparmiando la Zimmern e Chavan y 11anno dato una scala sen sibilità tattile , colpendo la termica e la dodell a radiosensibilità dei g liomi, decrescente lorifica. dagli spongioblaston1i verso g li .a strocitomi ,e Fin 1qui, la ,casistica non ci serve ch e a cong li e pendimomi. siderare come pertinente alla comune patoloComunque, cosi pei gliomi come per le gliosi, gia il fatto ch e · nel nostro malato sie110 resi1

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oramai numerose statistich e, nostre e straniere, portano risul tati soddisfacenti , co11 migliora· m enti, ·più o men o n otevoli, in un numero di casi cl1e va dal 50 % al 75 % di quelli trattati. Gli insuccessi più numerosi ono in casi veccl1i di più di cinqu e anni . In gen ere la terapia deve essere prolungata, con serie di sedute distanzia te, adoperando dosi medie, a fuo cl1i crociati , irradiando non solo la regione clinicam ente inter·essata, ma debordando largamente da essa. · Con tale n1etodo, applicato dai radiologi del no tro Istituto o ~ pedaliero , ottenemmo già un risultato , ch e direi brillante, in un malato da Voi tutti con osciuto perch è lo presentai due volte n egli anni scorsi a lezione della Scuola Minich . Si tratta del Farf. A. malato da 4 a. con segni di g liosi cervicale: i·n lui un 'emorragia , stabilitasi bruscamente in seno alla gliosi, detern1inò un improvviso aggravamento della sindrom e, colla comparsa di un 'atassia acutissima e gravissima: gli arti inferiori da puloinella, non lo r eggevano, per una totale scomparsa della sensibilità profonda, cosicch è pur essendo conservata la inotilità volo·n taria, la stazione e la deambulazione erario co1n pletamente annientate. Iniziato i1 tratta111e11Lo radioterapico, il ini· glioramento 'iniziò prestissimo, e portò il n1alato a poter i reggere e ca1111ninare da solo, senza appoggio di bastone, bencl1è penosam ente. Da ± an.n i ripete, ad intervalli di nlesi, i periodi di cura, ed egli stesso li richiede an siosam ente, perch è ogni volta ne h a beneficio. Il trattamento è riuscito probabiln1e11te a distruggere tessuto di gli osi e n e frena la nuova produzione. Riguardo alla cl1irurgia della siringomielia, essa h a iniziato i suoi tentativi con Puusepp, fir10 dal 1926, e a quanto mi risulta fu g ià pubblicata più ch e una ventin a di casi (1)iù ch e m età dei quali con esito favor evole) trattati col metodo da lui preconizzato : laminectomia , pun tura della cavità idro111ielica, poi in ci ion e della cavità stessa, sondaggio di esplorazione verso l 'alto e ver so il basso, riduzione della dura , sutura. Questo intervento nella mani di Puusepp avrebbe avuto buon successo ar1ch e in un caso di iringobulbia, nel quale il m igliora1nento (scom1)ar a di una paraplegia spastica, scom par a di cri si r espiratorie, diminuzione di algie e dì anestesie) durava ancora dopo 4 anni . In un convegno di 2 anni fa di chirur,g hi tedeschi , l{:ilttn er si mostrò assai favor evole ali ' operazione di Puusepp; Borchard e fFoerster fecero molte riserve ; solo Peiper dichia rò che nell a Clin ica di Schmieden non si ebbero c }J e • • in uccess1 Credo ch e un tale metodo, ch e n on riveste di per è una gravità eccezionale, avrà la sua indicazione tut te le volte ch e si sia costituita una vera cavità idromielica . con aumento del dia· metro tra verso dP-1 n1idollo, e qu indi con oc, 1

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cupazione del cavo rachideo determinante particolarmente dolori radicolari e sintomi spas tici: i m etodi di investigazione clinica , particolarmente l 'esplorazione col lipiodol , dovranno dimostrare la ca,1ità e il suo comportamento, prima di decidere l 'intervento. Vitek, della Clinica di Praga, propose di sostituire all '9perazione di Puusepp, Ja puntura diretta de lla cavità siringomielica, praticando prima una endomielografia col lipiodol , o·n de verificare tutta l 'estension e della cavità stessa, e poi la mielocenlesi (cioè la puntura aspiratrice), n el •p unto più ampio e più basso della cavità così dimostrata. Nel nostro caso le prove del lipiodo1 non furono eseguite. Il nostro malato, estremamente restìo, si è prestato appena ad una puntura lorr1bare, la quale ci dimostrò u11 aumento di pressione del liquor, ma un contenuto di albumina normale; la prova di Queckenstedt fu n egativa (aun1ento di pressione secondo norma). Questi dati , per quanto semplici , ci dicono che probabilmente non vi è un ostacolo alla circolazione del liquor percbè l'ostacolo ~vreb­ be dato I 'iperalbumin osi nel tratto sottoposto , con l 'una o l 'altra d ell e form ole dissociative (di IFroin , di Sicard , di Nonne) e avrebbe dato una prova di Q. positiva. Per questo, noi oggi siamo assai lontani da) pensar e ad un intervento chirurg ico, che in ogni 1nodo non discuter emo se non dopo una ricerca col lipiodol . Pri111a di tutto pensiamo di dover esperire il tratta1nento radioterapico. Domani stesso sarà iniziato , se anche l 'età inoltrata del processo li n1 ila Je nostre speranze. ~faggio, 1933. _..

Ricordiamo linteressante m onografia:

Prof. Cl\ETANO BOSCHI dell'Osp. Prov. di Ferrara; Doc. d i Neuropatologia. nella R. Un.iv. di Padova.

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DOtt.ssa MARIA C'Ohl del Reparto Nenrologioo della Poliambul. Med.-Chir di Fèrra.ra

COMPRESSIONI MIDOLLARI Rilievi clinfci e guida diaanostioa SOMMARIO. - Prefazione. - Definizione di ., compres. sione midollare 11o - Richiami anatomici. - Anatomia patologica. Sintomatologia: Sintomi della com· pression e el. tra.midollare. Posizione della compreesi~ ne rispetto al piauo orizzonta.le. Compres&ioni extra· mid(\llari a sede intrar o extr&tdurale. Compressioni da ca.usta intra.midollari. Differente sintomatologia & norma dell'altezza. - Esami sussidiari : Studio ma· nomet r ico della. tensione del u liquor», Puntura lom· bare. Segno di Queckenetaedt. Prove di Queckensta.edt· Stookey. Indice di pressione. Prova di Ayer (e di Boechi}. Esame del u liquor n , Esame d·el ((liquor• : doppia puntura. Prove ra.cii ologiche dirette. Prova del lipiodol di Si.card e Fore~ tier. - Casi personali. - 1ndirizzamento diagnostico: Diagnostica differen· ziale. Diagnoetica. di natura. - OeoJ rso e prognosi. - cura. - conclusioni. - Bibliografia. V olume di p:igg. VJII, 128, con 28 figure in nero e 2 a co-lori intercalate nel testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Pe r gli abbonati al « Polidi~1co » sole L. 1 6 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, RC MA.


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NOTE E CONTRIBUTI. 0

DErJ LITTORIO - p ADIGLIONE <<FLAJANl» diretto dal Prof. ANGELO CmASSERINI.

PEO,\t.E

La velocità di sedimentazione delle e1nazie in alcune malattie chirurgiche delle vie biliaI'i. Dott. G10VANNt P1cARD1, assi t.ent.e.

La velocità di sedimentazione· d elle emazie costituisce un argomento di cui è ricca la 1etleratura n1oderna. La prima osservazione d ella sedimentazione d elle emazie risale a Galeno: col fenomeno della coagulazione del sangu e fu notata la formazione della cc crusta phlogis tica » d ata dallo ·trato bianco del coagulo privo di emazie soYrastante a quello scuro, ri cco di e ritrociti. -~ltre osservazioni sono quelle fatte da Hunter (1797), Miiller (1833), Davy (1839), Nasse ( 1 76) e poi qnel1a di Biernacki (1897). Co i lavori di H ober , Biffi (1 904) e di Hamburger (1912) si inizianrJ r icer ch e is te matiche. Fahraet1s ha d a to impulso nuovo allo studio di qu e Lo fenomeno: n el 1918' scorgeva n ella velocjtà di sedimentazione d elle emazie un n1ezzo di diagnosi precoce d ella g r avidanza. In seguito que to s tudio è stato ripetuto in molti casi , indirizzando le ricerche in vario ~en o, n el t enla tivo di trovare n ella prova un ind ice di diagn o i o di prognosi in diver e mala ttie. Dai lavori eseguiti risulta ch e an ch e in condizioni fi siologiche la V. S. può subire modifi cazioni di vario grado. Infatti essa viene influenzata dalla digestione , nel senso di un aumento (Josefowicz), dalla temperatura ; è diminuita n ei n eonati rispetto a quella ch e si ha n egli adulti ( adolny). P er ò si trovan o variazioni n ei primi periodi della vita stessa, in r apporto anch e al sesso. Modificazioni sono state trovate anch e durante ]a gravidanza , senza però aversi, a que. lo proposito , accordo completo fra i vari ricercatori , circa il periodo della gravidanza s tessa in cui Je modificazioni siano più cotanti. Notevoli variazioni della V . S. n elle n1alattie infettive e dopo le operazioni. La velocità con cui le emazie sedimentano viene gen eralmente misurata in mm. , r elativamente al t empo, ~ si d anno com e valori normali quelli di mm. 4.-10 n ella 1a. ora, 9-20 nella ll't., 13-26 n ella 111a, 20-32 nella rva., 25-40 nella va., 27-50 nella VI'", ±1-65 nella x11a, 60-71 n ella xx1va..

Il fenomeno si riduce essenzialmente nell 'accollarsi degli eritrociti tra loro. In tutti i casi in cui l 'or ganis1110 scinde in maggior copia la propria album i na, aun1e11ta il tenore o-lobu li nico d el sa11g ue. b L 'aumento d elle globulin e r ende i1 plasma più v~schioso , per cui gli· eritrociti si accollano in n1aggiore quantità , si raggruppano in masse cl1e cadono rapidamente sul fondo. 1Con questa esposizione semplicista non si p iega però il meccanismo ; per lo studio del qt1ale e per ricer care i vari fattori che entrano 1lel suo determinismo , sono state is tituite nu111erose ricer ch e sperimentali. econdo la forn1ula di

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d ove r = ragg·io dei g lobuli rossi , g = ~elo cità prodotta dalla forza di gravità, D = d ensità del globulo , d = den sità del liquido, Y = coefficiente di a ttrito , n1olti ricer catori fra cui Lohr ' Burcl er er, Bocl1 ed Oelesner, dopo n1olte espe-' rier1ze su e mazie di r~r1a , di capra e di uon10 , cr ede tter o di dovere atttibuire la n1aggiore i1111)ortanza a l volume delle emazie ed al loro con tenulo in en1oglobina. Viceversa Vorschutz riteneva dalo importanti ssimo il numero d elle e111az ie, mentre Vig n es n egava qua l iasi valore al numero degli eritrociti , constatando una e gt1ale velocità di sedin1entazion e sia nel sangue 1nollo ricco cl1e in quello mollo povero di . emazie. 1\re u e ' ' ida, n elle loro ipotesi, eguirono u11 co11cetto n1eccanico fondato s ull 'attrito ' esc ludendo ogn i importanza r elati,ra .al i1umero o volt1n1e delle emazie. "' . . IJober p er primo emi~ e una teoria elettrocl1inLica: i g lobuli r o i IJOssied er ebbero una forte carica elettrica i1egativa ch e· è maggiore n egli eritrociti di a ngue sano che non 1n c1uc11i di an gu e malato, per ch è jn questo si ,avr ebbe uno squilibrio albumine -g lobuline , con aumento di que te ultime la cui carica elettrica neutra o d eb0Jn1ente n egativa , dimint1irebbe la carica eletlrica n egativa d egli eril roc iti disponendoli aIl 'agglutinazion e. perimentalmente, elettrizzando p la m.a · ed ern.azie con diversi m et odi, non furon o osservate modificazioni d ella V. S., per cui A1\. ritennero fattori precipui d el fenom eno la densità del plasma ed il peso specifico delle . emazie. Starlinger ritien e ch e il fìbrinoge110 d ebba aver e grande importa11za. Low emberg è pro1)en o a dar e ' 'alor e alla pre enza n el plas1na di maggiore o n1inor.e


1370

« IL POLICLINICO »

XL, Nu:'\I. 351

[ANNO

quantità di colloidi a carica elettrica positi,·a. Gaif:l.mi interpreta la maggiore V. S~ come un aumento generico dei lipoidi. Teoria più completa pare quella fisico-chimica emessa da Popper e Kreindler, secondo la quale la V. S. è dovuta a d un complesso di fattori tra cui hanno molta importanza: la tensione superficiale, la carica elettrica, la viscosità, il contenuto deJ sangue in fibrina , il quoziente albumine-globuline del siero, tutti fattori che regolerebbero la tabilità colloidale. Sarebbero poi da considerarsi come fattori accessori il numero e le dimensioni dei globuli rossi, contenuto d~l sangue in colesterina, ricch ezza dei globuli rossi in nucleo-proteidi, emoagglutinine . 1B isogna tener presente anche l 'azione delle pareti del tubo da saggio, nelle ricerche di laboratorio, sull 'andamento del fenomeno .

posto in tubi da saggio di 1 cm. di sezione e graduati in mm. da O a 100. Il prelevamento del sangu,e è stato sempre fatto da vena, prima ed il giorno successivo all 'atto operativo. In alcuni casi la prova è stata eseguita an ch e alcuni giorni dopo. La lettura è stata fatta di quarto in quarto di ora per la prima ora, poi di ora in ora nelle 5 . ore successive e quindi dopo 24 ore. Ecco il tracciato del comportarr1ento de1la V. S. in alcuni casi di calcolosi epatica e di ulcera duodena le, paragonato al tracciato di persona normale. •

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[ANNO

XL, NtJ,{. 35)

1371

SEZIONE PRATICA

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molto dai valori avuti negli altri casi presi in esame. Nei pazienti di lesioni delle vie biliari esiste-

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.XXIV VI In molti casi si trattava di colelitiasi di antica data, in altri di riacutizzazioni di colecistite calcolosa, dov ~~ quindi esisteva frequentemente uno stato febbril e e dove non era posOr d

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IV V


1372

lANNo

c1 IL POLfCLINI CO >l

sibile escludere in modo assoluto l 'esistenza di uno stato infettivo delle vie biliari. Linton e Robert R. attribuiscono valore a questa prova solo se non esiste febbre o infezione delle vie biliari. A conclusione di quanto esposto ritengo che nelle affezioni delle vie biliari la S. V. non segua un comportamento costante e che poco si a llontana dalle condizioni normali, pur potendo presentare delle oscillazioni in più o in meno che spiegano i diversi e talora opposti risultati o llenuti da alcuni ricercatori. RIASSUNTO. Dopo l 'esame della V. S. in a lcuni casi di affezioni delle vie biliari, l 'A. conclude col ritener e la prova di scarso valore in imili affezioni. Giugno 1933. BIBLIOGRAFIA. L1NTON, RoBERT R. T11,e Sedi1nentalion Ral e of Blood as an lndex of t lte Haemorrhagic Teridency in Obstructive Jaundice. Ann. of Surgery, vol. XCI, n . 5, pag. 694-704, inay 1930. CHIASSERINI A. Cause e m eccanis1ni delle emboli e postoperatorie. Rapp0rlo alla ,Soc. Intern. di

Chir., Varsavia, 1929. LAX H. L a valutazione diagnostica dei metodi di laboratorio 11ella pratica medica.. A cura Ist. ier. l\IIil. , 1930. P1G ATARI F. Sul valore diagnostico clella velocità di sedimentazione dei globuli r ossi. Rinascenza 1\1edica, n. 20, ottobre 1932, p. 464 a seg. M1AN1 A., FILIPPA C. L a velocilà di sedimenla: ione dei globuli r ossi nei tumori maligni prima e dopo gli interve n,ti chirurgici. La Clinica Chir. , a. XXVIII, 1925, p . 480. DuocESCH1 V. Sur les aictions d e parois dan,s la sedim. des gl. rouges. Arch. It. de Biol., p . 160, 1931. CASTAIGNE F., BRuLÉ, G c\RBAN , ecc. Foie et pancréas.

A. Maloine et fils , éd., ~aris, 1923. P1cARDI G. Comportamento d elle piastrine in seguito ad atti operativi. Policli11ico, ez. Pralica, 1932. CLINICA MEDICA GE NER LE DELLA

R. UNIVERSITÀ

DI PALERMO

diretta dal Prof. M.l\URIZro AscoLr .

Anemia a tipo pernicioso · Trattamento adrenalinico venoso - Ripristino della • crasi• sanguigna per il dott . Uao DILmERTO, assistente. Durante il trattamento , da Maurizio Ascoli e da me proposto (1) per la cura delle spleno(1) I . \

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e U.

DILIBERTO:

Therapy of Chronic

· Nl a.larial sp l e11omegaly. The Southern Med. Journal., n . 6, 1932. U. DILIBERTO: T enlativi di terapia m edi ca d elle splenon1 egalie malaric11e croniche .

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n1ega lie ii1alaricl1e c roniche, fu nolalo in tutti i ca i un miglioran1e11to più o me110 pronunziato della era i a11guig11a. Questo contegno sollevava il que ito ::-e 11on fos_e pos ~ ibile con lo stesso mezzo influenzare favore,-olrt1enle altre forme di anemia. B. D., di a. 33, nubile, da . Biagio PJa tani. Nulla di notevole nell 'anan1ne i fan1 i1iare nè nell 'infanzia del soggetto, Lr anne un 'affezio11e febbrilè durala pochi gior11i, llieci anni or ono. La n1alatlia che condusse I 'inferma alla 110 tra osseryazione si iniziò sette mesi prima del suo ricovero in cli·· 11ica, avvenuto il 22-3 c. a., con cefalea, "ertiginì, ronzij agli orecchi e dolori o teoco1)i agli arti inferiori. 111 segui lo l ' i11ferma a poco a poco andò perdendo le forze e notò u11 progressiYo pallore della cute e amenorrea. A lali disturbi in questi ultimi giorni si è aggiunta la comparsa rii edemi. E. O. r ormotipo. cl1eletro ar1nonicamente sviluppato. Muscoli trofic t n1a ipotonici; pannicolo sottocutaneo cliscreta111ente conservato; cute pallida, cerea; muco e forlen1e11te scolorate. Sisten1a ghiandolare linfatico indenne. Decubito inclifferente. Edemi agli arti inferiori e al vi o. Nessun fenomeno foni co nè plcssin1etrico deg110 di nota all 'ap parato respiratorio. L'aia di ottusità cardiaca è contenuta in limiti n orn1ali , il prin10 tono è accompagnato da un soffio inc ~o istolico dolce che si ascolta più di ti11tamente ul focolaio anatomico della mitrale e mostra i cnratleri di un rumore anorg~ico. Polso 66, rit111ico, u g11ale. Pressione arteriosa 110-70 (Boulitte). Lingua detersa, p allida. cldon1 e trattabile leggermente ineteorico indolente; fegato in lin1iti normali, milza leggern1ent e ingrandita palpabile nelle profonde inspirazioni . Urina: lieve urobilinuria. E a111e morfologico ciel angue: reticolociti 1/ 2 %; piastrine 250.000 ; g lob uli ro si 00.000: globuli bianchi 6000; Hb. : 25, 'l. r. J. : 1 3. Formula leucocitari a: Ne11Lrofili 63 ~b; Eosinofili 1 %; Mastzellen 1 %; Linfociti 32 %; ~lonociti 3 %. All 'esame di s trisci colora.ti col 111etoclo May Grun\Yald-Giemsa si riscontrò: ani ocitosi , poichiloci tosi, megaloci tosi , discreto nt1111ero cli globuli rossi conten1~nti residui nucleari , di normoblas ti e di megalobl1sti orto e metacro111atici . Reazione di Hyman s v. de11 Bergl1: diretta negativa; indiretta positiva (rilarda!a). R . Wassermann, 1\feinicke, Citocl1ol : negali, e. Esame coprologico: negati,·o per la ricerca di parassiti e per la ricer ca di e111orrag ie occulte. Tracce di bilinogeno. Esame del su.eco gastrico: acido cloridrico libero assente e acidità lotale zero sia all 'esame esegui1o a digiuno come in quello <lopo pasto di proYa che dopo iniezione di istamina. Pep in a oscillante tra 12 e 18 u. p . 1

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Riassumendo: Si tr.a tta di un caso grave di anemia COJ?. quadro ematologico che differisce da quello tipico della forn1a perniciosa soltanto per la mancanza della lingua di Hunter e della leucopenia. Ri,-j la

ai1itaria icilia11a, 11. 10. 19:31 . _\.LE NRO A . L 'ar7renali na 11ella curn della splenon1egalia malarica cronica. Rivi la ani tari a iciliana. n . 5,

1932.

1


1373

EZIONE P RATICA

L 'infern1a fu ... o tl oposta al trattan1ento a dre Jlitli11ico esclu --i,·o ( ... en za a lcun altro su s'"'idio tera1)euti co) c h e elJbe i11izio qua11do il J>e o dell 'a111111a la ta !--i €ra ' t abilizzat o e il nun1ero decrli eritrociti e ra La lito a 1.6 milioni . Le i11 iezion i YeniYa110 lJrat i ca t e g ior11aln1ente per via end o " i1osa ro1n inciando co11 Ja do e n1in i111 a di 1/ 100 di ln g r. e iniett a,n d o n ei gio r1ti seQ" uonti l / H(t cli 1t11 11g r. ; 1/ 80 di mmgr . e COt-Ì ,j a \Ìa di scu u1t o fi11 0 alla d o e di J 10 di 111n1 ~r . >u esta t1llin1a d ose 'e1li\ a ripe l11ta per \ ellti crio r11i di :--eguito, r aagiuno-e11d o co~ì co1 u1 1l e~ - i, a11 1 e 11 t e ne l g iro di :30 gio rni Ja ql1ar1tit à di due 11 1111gr. e t re dec inti circa. La 1ni1 La a lla fì ne c]e lla cura era torna ta in lin1iti fi siologie i . Lo specchietto :::-egue11te r ia ... ' u1 ne Je ' a ria-

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zioni dei glo buli r ossi , d ell 'em oglobin a e dei rct icolociti ri conlra te durante la cura; i l eucociti r imasero imn1uta ti sia qualitativam ente cl1e q uan tita tivan1 e11te. Je piastr ine o ... c illar on o sen1pr e i11torno a 250.000. 11 quad ro eiJ1ato logico i1ei giorni eau enti e fi~o al m omento d ell 'u cita (17 g ior11i dopo la ospen sione d ella cura) non m o ·trò a lcu11a variazion e e cli11ican1ente l 'infer1na si n 1antenne in otti n1e condi zioni gener ali. In ,·i ... ta di que to or pr endente contegn o appariva in ter e ~ ant e r icer car e se e in qua.n to il tratta 111e11to avesse 111odificato an ch• e la secrezione O'astrica. L'c a 111e d el contenuto gastrico a n ch e in seguito a ini,ezione di i tarnina dimostrò ch e l 'infern1a er a rimasta achilica . I n te rp retazion i e ipot e ... i potrebber o avan zar si 11u111er o e; ogai in t endian10 lim itar ci alla sernpli ce esposizione dei da ti di fa tto . i a turalmente pr ocurian10 di eguire ulteriorm ente 1'iu fe rrr1~ ch e da it o li zie recenti ri .. u l ta i11 buo· ne cond izion i d i a lu le. •

RIASSUNTO. L '.\ . b a tratt at o un ra ~o di a11emia a tipo tJernic io o con mi11in1e do ·i di adren alina per 'ia ven o -a (con1pJes Ì\ a n1e11Le inn1gr. 2,3 in 30 a iorni circa) ed 11a o ttenuto il r ipris tino. tle11 a er a i san g uig n a.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEDALE

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SPIRITO

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DIVISI ONE CHIRU RGI CA.

dir etta dal p ri111ario dott . R. GRoss1<.; H. .

Su di un caso di cisti da echinococcodel collo per il d ott . 1D.\

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CuRRI :

aiuto.

L 'echinococco, mala ttia 111olto frequ ente i11 cer i i paesi , in altri invece manife ~t az i one alquanto r ar a, può com e n ot o, localizzar i e prend er e sviluppo in tutt i i tessuti del] ' organismo;, con pecia le frequer..za in al cuni , in a ltra con 1 arità p iù o m en o estre111a . Tra le sedi di locali zzazion e n on certo frequenti d eve a nn overarsi an ch e la r egion e del collo. Specialrr1ente n elle n o tre r egio11i 1'echin ococco i è u11a eve1Jien za piuttost o · rara (frequenza di cca. 4 ,5 , casi accolti in inedia a11'anno) ed il fa tto di t1n echinococco localì zzato alla region e cer vicale m i spr onò a consultar e, la letter a tura a m ia cl i.. JJ O izio n e e pu b blicar e il caso p resente : ' ' · .1\ ., di anni 42, casa U11ga. l\lladre rnorla di

vizio cardiaco, J:>adre viYen te e sano. 1're .fratelli viventi e sani, due sor elle rporte in t en er a et à (di cui u11a in seguito a difterite; dell 'altra non ne a precisare la causa). Da bambina ebbe scarlat· tina, dcl resto n ega mala ttie pregresse degn e di r ilievo. ~Iestruata a ] 3 anni , r egolarm e11te, sposò a 23 anni un u om o ano. Ebbe 6 figli dei quali vivono 4. Asserisce <li ricordare b en e d'aver notato, fino d all'et à di 10 anni n ella r egion e cer Yicale sinis tra un 'intumescen za indolor a, grossa quanto una nocelJ a, sen za mai alter azioni . della cute. Venne allor a curata con massaggi ed u n guenti. Negli anni su cce sivj non ebbe mai a consultar e il m edico dalo ch e l 'affezion e 11on le arr ecava n e sun disturbo. Mai elevazioni termich e. iegli l1lti1ni tre o q uattro anni, l 'intumescen za aum en tò lentame11le di volu1ne ed è perciò ch e si <lecise a con sultare il m.edico. Ques li l a con sigliò <ll ricorrere all 'o~pedale . per 11n in Lervento operal ivo, ciò ch e essa fece il 2-X,II-1932. Esam e oggettiv o. - Don11 a di gr acil e costituzione, sch eletro n ormale, inu coli fl accidi , p annicolo acli poso car so, colorito ·pallido. ulla ai n ervi cr anici, reazion e pupillar e pronta, cavità n aso-or ale normale. Respiro r egolare, polso ritmico 72. Nella regior1e del triangolo m ediale inistro del co1lo t1o ta \1na int11rnescen za gr os a quan to un u ovo di gallina delle dimen ioni di 6 1/2 x 4 cm ., ricopcrt a da }Je1le normale fi sa1a al pian o sottost ante j 1

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1374 .

« IL POLICLI NI CO »

i l lun1or e pre enla una superficie regolare, liscia co11 segni di p eudo-fluttuazione e consistenza teso-elastica, indoloro. Si fa diagnosi di probabile linfoma del collo. Il giorno 3-XII-1932, in anestesia locale tutocainica si procede all 'in:tervento oper atorio. Incisione cutanea parallela al margine inferiore della mandibola. Inciso il pannicolo adiposo sottocutaneo e la fascia superficiale del collo , si presenta un tumore cistico, bene capsulato con aderenze alla base; previa preparazione acc~rata si riesce ad estrinsecare in toto il tumore; emostasi e sulure profonde al catgut, sutura della pelle. Il tumoretto estirpato h a forma ovoide, consistenza elastica, color e g rigio-biancastro. Incisolo n e fuoriesce un liquido chiaro, limpido, in quantità di cca. 10 ccm. ed insieme· con cinque, sei, piccole cisti trasparenti della dimensione di un fagiolo . L'esame del liquido dà il seguente reperto: peso specifico 1012, assenza cli albumina, cloruri presenti; l 'esame microscopico n on rileva elementi corpuscolati. Aperle con le dovute cautele le allre piccole cisti ed esamina tone il contenuto esso ha le m edesime car a tteristiche clel liquido contenuto nella cisti grand e, il . microscopio invece r eperta scolici ed uncini. Il decorso postoperatorio è scevro di complicanze, guarigione per prima, l'ammalata esce il de• • cimo giorno. L'esame istologico della sacca cistica dimostra trattarsi <ii tessu to omogeneo n ella parte interna, la parete esterna invece è costituita da tessuto fibro o connettivale.

Tratta i dunque nel caso presente cli una cisti da echinococco localizzata alla regione sottoman dibol are sinistra. Confesso, ch e il rep erto mi sorprese non poco, anzitutto per la natura dell 'affezione, che come dicevo poc' anzi , è relativamente rara nelle nostre regioni, e poi sopratutto p er la sede. Ed è p erciò spiegabil e senz'altro ch e io abbia tralasciato di ~ot­ toporre l 'ammalata a quelle preventive indagjni specifi ch e, che il sospetto d 'un eventuale echinococco avrebbe richiesto . Rintracciai l'ammalata che nel fr.altempo era u cila ed iniziai precise i·n dagini anamnestiche che però non portarono a nessun risultato. Sottoposta la donna ad un esame radiologico dei polmoni esaminate accuratamente le urine e le feci , indagato il sangue riguardo all 'eosinofilia ed esperita pure la prova della deviazione del complemento, nulla ne dedussi che fosse atto a chiarire vieppiù il caso. Anche la intradermoreazione risultò n egativa. Ammetto ch e tali indag ini « postfestum » avevano scarf;O valore , ina I 'interesse per il caso mi spinse tuttavia ad eseguirle anche senza asp,e ttarmi un u cccsso. Il caso presente mi parve interessante cla tre di tinti punti di vist.a: J ) per la natura dell'affezion e da noi abbasta11za rara ; 2) per la sede nella regione cervicale; 3) per il 1neccanismo di penetrazione e ·u. seguente loec'lli zzazione . al collo. In una reg ione come la n o tra nella quale le

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N1_r~1.

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affezioni idatidee 0no poco frequenti, lJUesta circostanza stessa della rarità n1i fece sviare completarr1enlc dal giusto .criterio diag11ostico. Infatti pensai alle i11.anifestazioni morbose a carattere cistico più frequenti ai linfo mi , alle ci ti congenite del collo, agli atero1ni , alle citi dermoidi , ten endo sempre presente l 'assenza di manifestazioni generali 11onchè I 'inizio lento, senza disturbi apprezzabili ed il lungo decorso senza modificazioni progressive e senza le caratteristiche fisich e del tu1nore. L'idea di una cisti di echinococco n o11 or e n eppure e fu unicamente l 'inter,•ento operativo segui· to dall'esame del tumore estirpato cl1e condus. se alla giusta diagn osi . Chiarita e st~bilita la. natura dell :affezione, il caso i presentò degno di essere studiato per la sua insolita topografia. Infatti, le statistiche degli autori, che esercitano la loro attività professionale in regioni infestate dall'echinococco, o n o11 parlano affatto di sede cervicale circoscritta oppt1re riferisco·tto casi di cisti idatidee più o ine 110 ' '(1lumi1 n.o~e con punto dì inizio dalle vertebre cervi~ cali. ammettendo dunque 1111a localizzazione, µer così dire. secondaria a lla regione del ro11n 1 Cignozzi pubblica negli Annali Italiani cii f~ hil rurg1a un caso d1 ci ti da ecl1inococco 1)rimi~ • 1.iva del collo partente da una linfo~hiandol~ cervicale sopra clavear e r,d acce11tua la. E-~ -;trP.n1a rarità dell 'ubicazione. Nel caso prese11te ci troviamo dinanzi ad un.. caso di cisti idatidea a secte cervicale sinistra quasi sottoma11dibolare con caratteri di localizzazionP j)rjmiti,ra. Difatti all'operazione n on ·ve11ne individuato nessun nesso co11 organi adiace11ti o so ltostanti. Ci si trovò dinanzi ad un tumore cistico b,e n isolato circoscritto ed aderente, con tessuto lasso, alla regione· dei grossi vasi del collo. Nè l ' indagine macroscopica, n è l 'esan1e i tologico rilevò elementi di organi cervicali n è re . . idui di gangli linfatici o di tessuto tiroideo aberra nte, ecc. L'assenza completa di elementi clinici atti ad individuare la presenza di altre cisti idatidee conten1poranee, la netta ubicazio~e rl e11a cisti nel triangolo mediale del collo b en isolata e senza segni di connessione con a ltri c)rgani avvalora l'ipotesi della loca_lizzaz1or1e in un ganglio linfatico, con1e nel caso descritto dal Cignozzi. Si potrebbe obbiettare che a tal ipotesi mancano totalmente gli ele1nenti 11robativi (resti di t e suto linfogl1ian dolare); IJerò d'altro canto è ammissibile che la lunga per1nanenza della ci~ ti idatidea nella piccola mole di un ganglio linfatico abbia di trutto, i)er la lenta compressione, ogni elemento atto ad identificarne la natura . orge ora spontanea la domanda, come si sia potuta localizzare nelln regione cer,1icale un 'unica piccola cisti idaI


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ti d ea e quale sia il n1eccanismo d 'i1nmigrazion e della larva d 'echinococco. Il processo d 'in1migrazione solito, clirò quasi nf)rn1a le, è che introd otte le uove della tenia del cane n el tubo digerente e scioltone l 'involucro, la larva dive11ta ta libera perfora la mucosa gastro-intes tir1 ale e perviene 11el circolQ -sanguigno o li nfa1 ic:o annidandosi n ei vari organi ove è fer~11ala 11el pa saggio dal lun1e stesso d:ei capilltlri . Così si spieg·a la frequenza del] ' echi110cocco i1el fe f)'a to , polmone, r eni , milza, ecc. ~ o,., io ch e la lar' a uria volta penetrata n el s istPma vascolare sanguigno o linfatico, può loca lizzarsi in qualsiasi oro-ano e tessuto del corpo, però è molto im1)robabile ch e ragg iunga isolatamente ed unicamente un organo d el collo . enza dapprin1a essere tratte11uta da ali ostacoli capillari comple i degli orga11i più vicini alla porta d 'infezion e. P erci ò credo ch e I 'ipotesi del Cignozzi, cb e prende in con iderazion e un organo di penetrazione della larva d 'echinococco anche la tonsilla ed il suo complesso 1infatico si.a accettab ile specialmen te per i cn~ i d i cis Li idatidea ch e come unica e d isolata si .Joc:tlizza i1ella regione d el collo. . Cl caso · pre..,ente. cl1e n1i 11arve int e re. san te per la sede non comune di un a cisti idatidea al col lo, Jo è opratutto per il fatto cl1e in presenza di .un t.11more cis tico dcl collo si debba penare a n cl1e a ll 'evcn icr1za di un ccl1in ococco ed 1ntra1)render e tulle C[ltelle ricer ch e cliniche e bi olog iche ch e po$ ono portare ad una g iusta € prrcisa rli agno_i f\ n r h e prima dell'intervento oprra tivo.

RIASSUNTO. J ~ ',\

. descrive un easo di rara localizzazion e

di cisti idatidea a lla r egione cervicale sinistra la cu i natura in as enza completa di f~­ nomeni clinici e b iologici - venne stabilit a aprJc na durante l 'inlervento operativo . Con clude , cl1e in presenza di formazioni ci lich e del collo, anche in paesi in cui l 'echinoccocosi è rara, bisogna converger e l 'attenzionr anche a que ta forma morbo a. N uova moaogralla di lmmlaeate pubbl/cazloae:

Prof. CIOVANN I Direttore

della

R.

Scuola

REVOL TELLA di

Ostetricia

di

Trieste

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. INFEZIONI. Sulla patogenesi e trattamento delle infezioni dette intestinali. (

\ N,\REr.r..1.

Bull.

'oc. Patii. Exot.,

n.

2,

] 933).

Gli s tudi p iù rcce11Li ull e infezio11i dette int e.. li na Ii -0 so1Jratt1l t o quelli sulle fe bbri tifoiclrc e l">aratifoidee , ulle dissenterie, sul colera e ·ul carboncl1io interno. o intesti11ale, l1a nno me , o in e,rjdenza due 11ozioni ch e han110 or111ai as u11l o gra11d e in1porta11za per cfò ch e rig uarda la patogenesi di queste malattie i1t ge11erale. La p rin1a di tali nozio11i con cerne l 'i111po s ibilità oggi ben di111ostrata, per i germi pecifici d elle . . uddette infezioni. di percorrere lo stomaco e di moltiplicar i nel ca11ale digestivo: nello ston1aco .sono u ccisi. La seconda nozion e è quella della facilità estrema con cui alcuni di questi microbi , arrivati a co11t.atto della mucosa d ell a bocca e della gola, pos o no, an ch e sen za essere fa,roriti da ferite accidentali, versarsi n ella circolazione e loca lizzar i quindi nei ' 'ari ·Organi. Que te nuo,,e cognizioni avrebbero dovuto g ià da un pezzo orientare i11 maniera differente , da quella i 11 oggi ammes a, le idee su l111 cccanismo d'azione di certi germi patogeni, c lte l 'A. ha sin dal 1919 denominati enterotrofìi , ma es e a' re bbcro dovuto a n ch e da tempo di truggere la fidu cia inveterata dei vecchi medici sulla efficacia t erapeutica o preventiva della cosidetta antisepsi intes.tinale. Ija febbre tifo i de era infatti con iderata, ancora trenta Rnn i fa, come u11 'infezione tipica d ell 'intestino : il b. di Ebert11 , ingerito con le bevande e co n i cibi contamin ati , tra.versava la l)arriera g.a lrica, raggiunge va l 'intestino e vi si impiaJ1tava per produrvi le ben note le.., ioni. Ma le e perienze di labor atorio hanno poi dimostralo che la febbre tifoide non era una infezione dell 'intestino , b ensì una infezion e generale con localizzazio11i intest in a li. Tale dimostrazione ft1 data dall 'A. per mezzo di un virus tifico ottenuto da mezzi artific iali ed attra,rer o una serie di pa aggi da peritoneo a peritoneo d i cavie, capace di vincer e J.a r e isten za naturale deg li anin1ali da laJ)oratorio. L 'A. potè. con st ata re com e l 'iniezione di questo ' 'irus sia lì e] i)eritoneo sia nel tessuto sottoct1taneo p r ovocava sempre lo stesso quadro morboso carat leri tico . Ciò dimostrava ch e il b . tifico pe11etra lo, 1)er una quali-asi ' 'ia parenterale, nel I' organi mo della ca' ' ia, va ubito a localizzar i in quegli organi, ver~ o i quali esso mostra un tropismo specifi co: e ·so ... i localizza di[at ti 111 corris11ondenza d e lle pareti inte ti11 a li . delle cavità e or gani linfa ti c i. Il ccuadro 1n o r bo:50 <.· ~ara tt eriz­ :~n ln da u11 'en lt"rite acula 'io lc11 la, dc~c1ua-


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<f

IL POLICLINICO

n1ali' a cd e111orragica, acco111paa11aU\ da iperp la ia di tutti g li organi linfatici: n1ilza , gang li , placcl1e di P e}-er . In que~ la i11to icazione {i fì ca i)erin1entale, che si ottiene solo in lroduce ndo la to si11a per , -ia parenterale e l1e n1a11ca co11 la i11 Lroduzione per via orale, il co]ibacillo inLe ·tinale dive11ta ~irulento e i n1oltiplica in 111,a11iera sorprende11te : esso resta quasi il solo ra ppresc11tante della flora 111icrobi ca dell 'ap.para lo digestivo e tende a di e11 t a1·,e invadente. C)uesti tessi fenomeni si osservano nell'uomo i11alato, le cui dejezioni sono così ricche in colibacilli e così povere in bb . di Ebertl1. Tal i ron cet ti lro"';arono in u1t primo 1non1ento ovpositori accaniti: sembrava a prima Yi ta ina1nmi ibile che in un processo morbo o caratterizzato da sinfomi e lesioni co ì ~ tre~tamente comuni con l 'apparato digestivo , il v1~u.. ~ peci~ co do~esse agire a poste1'iori per Ja via d ella c1rcolaz1one generale: n1a oggi le op i11i o11 i ono molto cambiate; la nozione d ella elettività intestinale e dell'enterotropismo del virt1s tifi co, sorta dalle esperienze del Sanarelli , è ormai divenuta di tutti: è essa ch e ha -µorla t o a lla ,emo- e siero diagnos ì della inala t tia e .alla vaccinazione antitifica.

* ** .\.u cl1 e la con cezio11e patoge11elica <li u11 'a ltra a rande infezion e a sintomi intestinali, il colera . i110 a pocl1i anni fa, era e trc r11a1nente semi) li ci ta: l 'uon10 inghiotte il nlicrobo; quPbto , dopo aver attra,·ersato lo stomaco, arriva nell 'inte tino ove si u 1.oltiplica ed e labora il . : uo veleno, ·Che, assorbito da Ila mucosa intes tinale, è versato nella circol azion e. L 'A., rice rcando nei conigli lalta11 ti (l uale fosse Ja evoluzione d el] 'infezione colerica, conferjta per via bo.ccale , l1a potuto con s tatar e che i l conl e11ulo ga trico normale d ei conig li lattanti .rappre enta t1n ostacolo as olutamente in orn1onlabi]e per i vibrioni: . . embrava d11nque logico con cludere che que, li ,,•ibrioni , per raggiunaere le ulLin1e porzioni d el ca nale dige: tiYo, dove ero rendervi i per via i11diretta attra er o la circolazione ge11erale. T vibrio11i cole ri c i o no dotato di quella ])roprictà })articola re, ch e I ' A. ba chiarnato enterotropismo: e '"' i cioè i dirigono verso le })ar eti inte Linali anche ·e iniettati per via pare11teralc. La ornn1ini trazion e per via orale li fa pe netrare nel·]a circolaz ione generale attra,rerso l.a n1t1cosa delle p rin 1e vie digestive. Sec ondo I'/\. tale J)ene traz ione ba Juogo attraverso le formazioni linfati cì1e della aola che costituiscono I 'anello di vValdeyer: tale penetrazione si effettua per mezzo d elle corre11ti leucocitarie ch e determinano del Je migrazioni di fagociti dalla 1)rofondi là alla ~ u perfì cie delle ami cr<lal e e ' 'iceversa, fen o1nen o t ud iato da tohl , di cui porta anche il 11on1c.

»

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XL, Nul\r. 35 ~

. Anche la così d etta peritonite colerica -per1mentale , ch e tante lotte e discussioni ha sollevato fra le varie scuole sperimentali di Francia e di Germania, non è altro, secondo quanto ha .p otuto dimostrare 1·A., che una emplice enterite colerica, dovuta al .gastroenterotropismo dei vibrioni, che, iniettati nel peritoneo, no11 vi si distruggono, ma invadono le pareti gastro intestinali. Ma, malgrado questi nuovi importa11ti dati sperimentali, I.a pa.. togenesi del colera non era ancora con1pletam .ente chiarita. Il colera non è soltanto un ' e11terite: esso mostra nell'uomo una si'Ildrorr1 e particolare, l 'algidità, con la triade ipotermia, depressione circolatoria e anuria, ch e è, se 11on pecifica, certan1ente assai caratteri tica. Questa algidità no11 si era riusciti a. riprodurla sperimentalmente , 11011 si era quindi potuto tu.diare la sua genesi. L' A., avendo osser,rato nella corrente sanguigna di animali inerti per inoculazione colerica, I 'apparizione di ger1ni idi so1'tita, fra · cui pri11ci1Jalmenle il b. coli, ,pe11sò che la facilità estrema con cui il colibaciJlo si mobilizza neJJe infezio11i da vibrione, non fosse un fenome110 batteriologico banale e senza i1nportanza, ma fosse anzi la causa principale della alg idità colerica: ed infatti, iniettando in cavie g ià inoculate con vibrioni, alcune gocce di un filtrato di cultura colibacillare , otteneva un quadro qua i identico all'attacco algido d ell 1uomo. Tale quadro morboso, che è espressione di un fenomeno generale allergico, assimilabile ad uno choc anafilattico, si accompagna sempre .ad alterazioni ana tomiche ed umorali molto caratteristiche, tra cui primeggia la caduta imponente e massiva degli epiteli dj ri,restimento di tutte le uperfici muco e, del tubo digestivo, d ella cistifellea, della vescica. E perciò ch e l 'A. ha cl1iamato tale quadro morboso epitalassi o caduta degJi epiteli. ·Alla luce di questi concetti , la genesi del la crisi algida nel colera umano sar ebbe la eguente: l 'antigene vibrionico sensibilizza e prepara l 'organismo e, più particolarmente , le pareti intestinali. I germi, e enzialmente enterofili, si localizzano elettivamente n ella ottomuco. a intestinale. Il procP"' o enterico ch e ne deriva ris,1eglia ad un dato m om ento ogni e' entuale focolaio microbico. latente o opito, esistente nell'apparato linfatico i11 te tinale e per lo più di natura colibacillare, . e provoca l 'entrata in circolo di una nuova to sina, la q11ale sj comporta come un antigene scatenante, in . un organo già sensibiliz.z ato dal proteide ~brionico. Ne deriva immediatamente una reazione generale , analoga alle reazioni anafilattiche, i cui sintomi e quadro anatomico corrispondono ai fenomeni osservabili negli stati algidi , nel decorso di alcune enteriti e di certe appendiciti. Per ·quanto rig uarda l'.ap1)c11dicite si conoscono le discussioni d ei chirurgi ulla patogenesi di essa e le ·nun1ero e teori e avanzate per spie-


[ANNO XL, Nl:i\t . 35·J

SEZIONE PRATICA

garla: la maggioranza di queste teorie si riporla ad un'origine enterogen.a dell 'infezio11e. ma questa origine è poco verosimile. ahli di Berna insiste sulle analogie fra infezione appendicolare e amigdaliti e chiama l 'appendicite cc l 'angina dell'appendice)). Anche in condizioni normali l 'appendice è carica di una quantità e.norme di germi, che non provengono dall'intestino, ma dalla circolazione generale e il loro punto di partenza molto probabilm~nte è la cavità boccale, l 'anello linfatico di Waldeyer. Si spiega così la coincidenza fra c. migdaliti e risentimento appendicolare. Ed una prova dell 'esattezia di questa opinione è stata data dall 'A. il quale è riuscito ad ottenere lo choc o ictus appendicolare con un metodo analogo a quello che gli servi per ottenere lo stato algido nel colera sperimentale. Allargando le ricerche alle varie malattie microbiche, finora dette intestinali, si è potuto constatare che tutte, anche il carbonchio detto interno o intestinale, riconoscono il medesimo meccanismo patogenetico. Dall'insieme di queste ricerche risulta anche come sia errata l 'opinione cl1e considera il canale digestivo simile ad un tubo di brodo, pronto ad accogliere ed a moltiplicare i microbi patogeni. Esiste invece una autodifesa dell 'apparato digestivo contro i microbi patogeni ed ecco come essa si esplica : l'intestino tenue normale è poverissimo di germi; il succo enterico ha normalmente netta azione antibatterica, che impedisce uno sviluppo eccessivo di germi: ma se il succo ènterico, .per una ragione qua]siasi, si diluisce o si altera, l 'azione antibatterica si indebolisce e i germi pullulano. Allora la natura interviene con una difesa indiretta: il colibacillo intestinale si risveglia e si mol tiplica in maniera prodigiosa. Questa proliferaZ!ione colibacillare s'accompagna ispesso a grave virulenza dei germi, che può produrre accidenti gravi; ma presenta anche un lato utile finora insospettato: la presenza dei colibacilli e dei prodotti del loro metabolismo rende l 'ambiente intestinale assolutamente contrario alla moltiplicazione e alla vita di tutti gli altri germi detti intestinali. 1

TRATT•.\MENTO

DELLE

ENTEROPATIE

MICROBICHE.

Questi nuovi concetti modificano anche naturalmente il punto di vista terapeutico e principalmente mettono in evidenza l 'inutilità della somministrazione dei così detti disinfettanti intestinali: questi, che non hanno probabilmente alcuna azione sui germi i quali, provenienti dalla corrente sanguigna, stanno ben nascosti nello spessore della parete ga tra intestinale, potrebbero invece danneggiare la mucosa già malata. Scopo di una terapia lo-

1377

gica deve essere di espellere ed eliminare questi germi, imprigionati nei tessuti degli organi intestinali e che costituiscono dei complessi colloidali e dei focolai tossiemici attivi. E poichè questi germi g iunti attraverso la circolazione generale, restano accantonati nella mucosa intestinale a causa di una probabile alterazione dei colloidi che costituiscono la mucosa stessa (e questa alterazione si traduce in uno spostamento di joni e nella inversi9ne del segno elettrico dei coll oidi), bi ogna pure ammettere che la separazione e l 'espulsione dei batteri avrà luogo soltanto dopo che si sarà ristabilito il segno elettrico fisiologico dei colloidi della mucosa , uguale a quello dei germi. ~ in tal senso ch e potrebbero agire gli elettroliti delle soluzioni saline purgative, i quali, penetrando nei tessuti, potrebbero ristabilire la primitiva costituzione colloidale di questi, i quaJi vengono cosi a riprendere il loro segno elettrico fisiologico. Cosi si debbono spiegare gli effetti benefici delle acque purgative naturali. ~ questo stesso meccanisrno d 'azione che entra in1giu oco nel t.rattan1ento del colera col metodo di Roger~, ch e consiste nell'i11troduzione endovena di abbondanti quantità di soluzioni ipertoniche ricche di potassio, calcio e sopratutto sodio. Per quanto riguarda la sieroterapia : sieri antitifici, antidi enterici , a·n ticolibacillari e anche anticolerici si sono mostrati utili in svariate circostanze: ma n elle infezioni a carattere in vaden te di rado ono capaci di arrestare I 'infezione. Al contrario la vaccin oterapia di queste iri- . [ezioni ba fatto veri progre si; ma anche essa deve essere applicata carri grano salis, quando cioè l 'organismo m ostri ancora un certo grado di resistenza e- la possibiiità di r eagire. Buoni ri ultati si sono avuti anch e in queste malattie con la vaccinazione aspecifica, vaccini eterologhi o anche semplici i)roteine e albumine eterogenee. Così · anche è da ricordare la tiloterapia di W einberg, cioè la cura con autovaccini preparati con semplici diluizioni delle feci dei malati, sterilizzati con la soluzione di Lugol. Come si vede, molte idee sono cambiate, molti fatti nuovi sono affiorati in quella .che è Ja ·patogenesi delle cosidette infezioni intestinali : e tutto ciò è sorto dall'esperimento paziente, dal l'accurato con fron Lo e controllo coi dati clinici. Ma se i conce tti sono cambiati non altrettanto si può dire dell'indirizzo terapeutico del pratico: vi sono ancora dei medici che curano le ·enteropatie microbiche come si curavano le febbri intestinali cinquanta anni fa I 'Bisogna ch e es i applichino queste nuo·ve ic.lee, altrimenti, a ch e pro tanti stt1di e ricerch e quando veni ~ e a nlancare lo scopo ult imo di esse, la guarigione dei pazienti µ G. LA CAVA .


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IT~

Infezioni naso-fa1·ingee, boccali, intestinali e reumatis1no. (M. FAURE. Gazette des Hopitaux, 28 dicembre 1932). Le o servazioni continuate per trenta anni su numerosi malati con sentono all'A . .di concluder~ ch e le cau e più frequenti del reumatismo sono : 1) le infezioni naso-faringee nei giovani; 2) le infezioni intestinali negli adulti. Le due cause prat1can1ente s integrano a Vl-· cenda nel senso ch e l 'infezione intestinale cronica ha per lo più la sua orig ine in un 'infezione na o-faringea. Gli stessi soggetti cl1e nel1'infanzia hanno sofferto tonsilliti, riniti ripetule, infezioni dentarie, adeniti, adenoidi , perto se, rosolia, scarlattina ecc. durante l 'età adulta hanno uno stato infettivo dell 'apparato diaeren te con dispepsie, enteriti, diarree, appe~diciti, colecistiti, ecc. Sono questi stes~i soggetti che in giovinezza soffrono reumatismo articolare acuto , corea , cefa lea e n ell 'età adulta hanno nevralgie, n evriti , deformazio11i articolari ed ossee lesioni cardiache, ecc. Tale punto di vista è confermato dal criterio terapeutico: i reumatismi da infezione naso- faringea, boccale o dentaria guariscono con la soppressione del focolaio infettivo nel cavo orale; ed i reumatismi da infezione intestinale g uariscono con l'eliminazione del focolaio intestinale o paraintestinale. La cura in questi casi deve consistere nel trattamento chirurgico (tonsillectomia , aI?pendicectomia , colecistotomia . ec?.), n ella d.1infezione della bocca. delle fauci e delle vie nasali nel trattamento dei denti , nell 'appropriato1r egime dietet~co, atto a regolarizzare le funzioni del tubo digerente, eventualmente n ell'uso di sieri e vaccini. Tuttavia vi sono r eumatismi st1barnti e cronici che rimangono ribelli ad ogni trattamento antinfettivo. !Bisogna quindi concludere ch e vi sono altre infezioni bana li oltre quell e accennate, e che forse sono anch e favorite dalle condizioni generali del soggetto. La misurazione sistematica della. temperatura r ettale degli individui affetti da reumatismo di m o tra en1pre t1n 'ipertermia di qualch e decimo ed anche di un grado e che la temperatura stessa ritorna normale con la g uar.igione. In a ltri termini qu esti individui con infezion~ del na o-faringe o tubo intestinale sono dei febbricitanti, la cui febbre è ignorata perchè non misurata. Ciò con corre a dimostrare che le manifestazioni reumatiche di cui soffrono sono in r elazione con il decorso del focolaio infettivo. Quando si tratta di infez ion~ n?so-fa ringee la iperterm ia è ugual e per tutto il giorno, m entre nelle infezioni intestinali è più elevata al mattino. Adt1nque i pazienti ~ualifi_cati com e ~et1~a­ tici ono aen eralm ente 1n fe tt1 con fo cola1 d infezion e latenti o ignorati. ~ que ta ianoranza •

J•

[ANNo XL, NuM. 35]

POLICLI N ICO »

che '"' piega la cronicità ed i progres.5i dello stato n1orboso . _ on è impossibile che esistano altre cause del reuma tismo , ma è certo che la causa abituale è un focol aio infettivo. La per istenza insolita del! 'infezione può spiegarsi con una co11dizione particolare del1'organismo . Il carattere ch e riunisce i pazienti di reuma. ti 1no non si trova n ella i1atura dell 'infezione, ma solo nella somiglianza delle reazioni dei pazie nti di fronte ad infezioni diverse-. La specificità è nel malato, non 11ell 'agente patogeno. DR.!.

DIABETE. La sintomatologia del diabete mellito. i\I . MuRRAY-LYQN. Edinburgh Jou r nal , giugno 1933).

( Pl.

m edical

In generale, i diabetici possono essere suddivisi in tre g ruppi, lasciando a parte la semplice glicosuria o quelle condizioni associate alla gravi.danza o ad ovvi disturbi_ endocrini : 1) individui a peso eccedente prima che s1 m anifestino i sin tomi diabetici; 2) individui più anziani in cui , già al] 'inizio del diabete , si ha1mo i segni di arteriosclerosi o di altre alterazioni degenerative; 3) quelli che non ricadono in nessuno dei due gruppi antecedenti e ch e possono ascriversi ai tossici. La distinzione tra diabetici grassi e magri è g ià stata fatta dalla scuola francese, che ha riconosciuto come i diabetici a peso eccedente hanno un decorso più lieve della malattia. La distinzione del tipo senile appare giustificata dal fatto che la gangrena è, talvolta, il primo sintoma di malattia e che in tali casi, le arterie appaiono spesso già calcificate: in esso, possono aversi alterazioni locali dei vasi _pancr eatici , come se ne osservano per quelli renali; altre aiterazioni vasali sono dimostrate dall'emorragia cerebrale. Il materiale clinico dell' A. comprende 1924 casi di glicosuria, fra cui 1700 diabetici veri, per i quali la diagnosi venne eventualm en~e accertata dalla curva dello zucc~ero sanguigno. Negli altri, si trattava di glicosu~ia r enale della aravidanza, del gozzo esoftalm1co, ecc. 's esso. t:>- Nella serie dell 'A. , è da rilevarsi ]a notevole preponderanza delle donne (64 , 5~<> , contro 35,5 % di uomini). In confronto delle statistiche precedenti, si vede che la preponderanza si va spostando verso il sesso femminile; di fàtto, su 13.291 casi dal 188~ al 1922. si vede che gli uomini figurano per il 63 ,5 °1 proporzione che si è abbassata al 43,9 % dal 1922. al 1932 (9.5&'3 casi) e ch·e è discesa al 35 ,5 % nella serie attuale. Per quanto riguatda la distribuzione nei g ruppi accennati, le donne figuran~ per _89 , 2 ~6 fra il tipo obeso, per 63,2 % fra 1 arteriosclerotico; nel gruppo tossico i sessi h anno parte

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SEZIONE

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quasi uguale (50,1 % di donne). Nelle età anteriori ai 40 anni, si ha preponderan za n1aschile. Eredità. - Le s ta tistiche, in proposito on o assai variabili (dall 'l al 68 %). Nella serie d el1'A., si aveva diabete famigliare nel l G,3 1.·n . Per quanto riguarda l'eredità di .altre malattie , si aveva il gozzo esoftalmi co (famigliare od ereditario) nel 2,8 % dei pazienti e l 1emorragia cerebrale n e l 16,2 %Età all'inizio. - È molto difficile st abilirla. In media, si può ritenere di anni 47 e mezzo. Nel gruppo degli obesi, il 77 ,5 % dei casi si manifesta nella V-VI deca de di vita; fra gli arteriosclerotici , si ha il 53,4 % alla VII decade; la distribuzione è più uniforme n el gruppo tossico, in cui il maggior numero de i casi si manifesta fra i 20 ed i 50 anni. Tipo di inizio. - t stato a cuto soltanto nel 9,4 % ed insidioso negli altri ; spesso I 'inizio acuto (più frequente nei bambini) è legato a condizioni di sepsi (8,4 % nella serie d el] ' A. ). Talvolta , il diabete viene scoperto accidentalmente (2 % dei casi dell 'A.) , in quanto ch e il paziente 11on ha sintomi. Sintomi iniziali. - La sete, da sola o con prurito e poliuria , si è osservata nel 62 , 7 '1'0 dei casi ; questi 3 sintomi, da . . oli o riuniti, si sono avuti all 'inizio nel 78, 1 % d ei casi . Vengono in seguito per frequ enza la d eb olezza e la perdita di pesò (13,8 %, da soli o riuniti). Bas ... e per centua li si hanno per il forte .desiderio di cibi d olci (2,1 %) , i disturbi v isivi (1,8 per cento) , la neurite (1,1 ~f, , la gangrena (1,0 %). I singoli sintomi presentati con1plessivamente da i pazienti esaminati al) 'ini zio della cura erano i segu enti: Debolezza • Sete • • Poliuria . P erdita di peso . Prurito • Disturbi ' 'isivi . • eurite Desiderio di dolc iu m i .a ngrena

1

86',2 % 82,6 % 82,4 % 80,6 % 33,2 % 32 ,0 Ob 24 ,6 <}o 12 ,6 % 3,2 °10

Evidenlen1e11te, parecchi pazi enti avevano più di un sin torn a. I quattro primi si possono considerare con1c i più importanti. Il p rurito è assai più frequente nelle donne (49, 9 %, co11tro il 2,8 % negli uomini) . Grangrena. ~ i è osservata in 55 casi all 'ingresso in clinica, senza considerare gli individui in cui si è sviluppata in seguito. Tutti i p azienti (meno 2 del gruppo <C obeso ») appartenevano agli arterio . . c1erotici , con distribuzione fra i sessi analoga a quella dell 1arteriosclero ... i . el1' 1 l per cento di questi , la gang r ena i inan ifestò prim a d ella diaan osi di diabete. L'età m ,e dia di com parsa d ella gang rena, nei casi dell 'A., fu di 63 ·a nni (oltre il 50 ~~ fra ]a

J>R~TI CA

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VII ed VIII d ecade) . In generale , la gangrena era del tipo secco , associata con d ege11erazione arteriosa. Obesità. - Il gruppo d egli obesi , n ei casi dell ' i\. è del 27 ,3 %, quindi molto minore di quello di altri autori (Joslin dà il 77 %). L' A. tro a la ragione di questa differen za n el fatto ch e, nelle statistich e degli tati Uniti e del continente europeo fig urano inolti individui di origine semitica in cui vi è tendenza all'obesità e forse anche per l e, differen ze di dieta. Neurite. - L 'A. vi con1prende tutti i dolori vaghi ed i formi colii p ersis ten ti ir1 c ui rr1anéava una causa ovvia, come l 'artrite. In altre s tatis tiche si ave·ya uria percentua le maggiore (35,8 %, Sevringhaus), o m olto minore (5 % ed anch e 0,6 %) se la ·diagn o i di n eurite è fatta co11 criteri n1olto severi. I do lo ri n euritici , nella serie de ll ,A. si aveva110 di preferenza fra gli obesi (32,8 %) in confronto degli arterioscl erot ici (25 ,8 %). Disturbi visivi. - Nei casi più r ecenti, si trat:tava p er lo più di una d ebolezza di vista (cl1e 111igliorò col tratta1nento) in rapporto cor1 alterazioni dei mezzi di l'efrazion e c0r111essi con l a fluttuazione del co11tenuto in g lucosio dei liquidi organici. La perce11tuale in c ui tali dis turbi si n1-anifestarono è p iù forte neg li arteria cl eroti ci (42,4 'lo) . . Ri ulta , in complesso, ch e i quattro sintomi cardinali del diabete on o : ete, poliuria, perdita di peso e d ebolezza. Le caratteris tich e dei 3 g rup1)i sono le se~uenti:

...

1) Ob esi.

-o le vole pre1)011deran za fra le donne, per lo più a ]la· V-VI decade ; elevata frequenza di dolori neur iti ci e 1nen o marcata perdita di peso. 2) Arterioscler otici. Per lo più ollre i 6-0 anrti ; tipo lieve di diabete, n1asch er a lo da alterazioni d egen,er ative , per lo più del . . islema circola torio . · 3) Tossici. P iù g iovani ; n1aggior numero di i11aschi ch e negli altri tipi ; diabele più acuto a ll •inizio e p iù gra,Te ; più spes o associato con epsi. • fil.

Sul comportamento dei fermenti panc1·eatici nel diabete mellito. C. 1D 'I GN '\ZJ0 e L. G. Mo~TA~l , ~Jrch. per lo studio della Fisiopat. e Clin. del Ri-

cG.

OT GI U>

cambi o, gennaio-febpraio 1933).

Gli AA. hanno studiato i rapporti tra secrezion e .e sterna ed interna del pancr eas n el diabete m ellito. Dopo a' rer valutato e con siderato specificamente il Yalore d ei singoli fermenti in 1 apporto a lla fisiopatologia del pancr eas, e doIJO aver globalmente con siderato il significato della loro presenza in eccesso o in difetto nei vari mezzi organici ( angu e. urina, feci , succo duodenale), gli AA. dallo studio dei singoli ca... i, ten endo cont o an ch e delle condi zioni cli-


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'

"tt

IL POLICLINICO ))

[ANNo XL, NuM. 35]

niche inerenti alla gravità della sindrome dia- dovuta a tumori dell 'ipofisi e a tun1ori partenbetica in esame, perven gono alle seguenti con- ti dal lobo a11teriore, sono sempre le sindromi clusioni. ipofisarie neoplasiche quelle che si complicaIl comportamento dei vari fermenti nei di- no con diabete. versi m ezzi organici non è mai parallelo. Clinicamente il diabete acromegalico è abiNel diabete mellito, anche grave, non è co- tualmente assai intenso; la poliuria raggiunge stante n è frequente una sindrome da netta in- tre e più litri; la glicosuria 100-200 gr. in 24 sufficienza enzimatica. Quand'anche essa esi- ore; la glice1nia è stata vista raggiungere cifre sta, non è tale da essere rilevabile con Io stu- al te : gr. 2, 20 fino a 6,25. Oscillanti sono i dio di un solo fermento. corpi chetonici. Spesso vi è un din1agramento, 1Dopo insulina si assiste talora a modifica- 1'astenia talora è .p iù accentuata ch e negli altri zioni enzi111atich e ne i diver~ i 11mori, ma inco- casi di diabete. Non mancano talora nel quastanti e in vario senso (particolarmente netta dro i piccoli segni dell'eritema perineale o vulla diminuzione del potere triptico fecale). vare , la caduta dei denti, come nel diabete Non è quindi giusto affermare come cosa as- banale . . L'azotemia, quando è stata cercata, è siomatica ch e nel diabete mellito esiste neces- stata trovata normale. Davidoff e Cushing nosariamente una sindrome da insufficienza di- tarono aumento del metabolismo basale. gestiva di genesi p,a ncreatica, paralle1a alla Anch·e nel diabete acromegalico si possono gravità della forma morbosa ed influenzabile avere gli accidenti del diabete comune : acciin senso benefico dagli stessi medicamenti (in- - denti n ervosi, come il coma, e tubercolari. Nell 'evoluzione del diabete acromegalico, olsulina) ch e valgono gen eralmente a modificar€ l 'alterato ricambio dei carboidrati. tre alla morte per coina o per _tubercolosi, si può avere I.a guarigione passeggera o permaC. T OS CANO. n ente , spontaneament e o dopo trattamento insulinico. Secondo Cushing, il diabete acromeIl diabete acromegalico. galico procede a tappe successive ch e coinci(H. RoGER. Marseille-médical, n. 1, 1933) . dono con le poussées di iperpituitarismo , nei Il caso che offre lo spunto al Roger per una cui intervalli la sindrome acromegalica subiprecisazione d,elle nostre conoscenze sul dia- sce un arresto. bete acromegalico, riguardava un uomo di 33 Una distinzione importante deve essere fatanni ch e verso i 20 vide svilupparsi una sinta n egli acromegalici g licosurici, fra le glicodrome acromegalica, dapprima sfuggita ai me- surie semplici, che il Labbé ed altri mettono dici curanti e d 'altra parte manifestantesi so- n egli stati paradiabetici, ed il diabete vero, lo con astenia psichica e fisica, con angoscia, .accompagnato o non da denutrizione azotata. con palpitazioni, con oefalea. A 22 anni, la Come stati paradiabetici sono da ritenersi quei sindrome era tipica , con facies patognomonicasi nei quali lo zucchero passa nelle urine in ca, restringimento del campo visiva, allarga- modo intermittente ed il più spesso in piccole mento della sel]a turcica. Tredici anni dopo quantità, in specie dopo il pasto. La diagnosi l 'inizio della malattia, compare un diabete: si fonda essenzialmente sopra la prova della accentuazione dell'astenia, dimagramento, po- iperglicemia provocata: l 'ascensione della glilidispsia , poliuria, glicosuria di 275 gr., ace- cemia dopo la ingestione di 50 gr. di · glucosio tonuria di gr. 1,32 nelle 24 ore, glicemia di anidro si eleva n ei paradiabetici più in alto e · 4,80. La dieta e l 'insulina migliorano rapidà- per più tempo che nei normali, ma in modo 1nente la sindrome. Da aggiungere nello stesso m eno intenso che nei diabetici veri. Il diabete malato la presenza di una sindrome di Ray- vero comporta una glicosuria persistente ed · accentuata, potendosi o non accompagnare a naud iniziata con l 'acromegalia . • La frequenza del diabete nel cor so dell 'acro- de11utrizione azotata e ad una evoluzione grave. megalia è stata differentemente valutata dai Nel dia.b ete vero si sono notati casi leggeri e diver si AA. Secondo Pierre Marie in un t erzo benigni, con diabete transitorio magari recidei casi , secondo Hasemann in 12 casi su 97; divato; e casi gravi. 1F ra le forme clinich e biper Hindsale in 14 su 130, Arnold nel 9 %. sogna ricordare anche forme di diabete acroSecondo Borchardt un vero diabete coesiste m egalico associato ad altre sindromi ipofisanel 35 % dei casi ed una semplice glicosuria rie: sindrome adiposo genitale, diabete insin el 5 %- Per Davidoff e Cushing nel 12,5 % pido. Il meccanismo del diabete n el corso delsi avrebbe un vero diabete e in altrettanti una 1'acromegalia è stato molto discusso: si può glicosuria. L'età di comparsa in genere è fra passare sopra alle semplici glicosurie del pai 40 e i 50 anni. Il diabete è un sintoma tar- radiabete acromegalico il più spesso legato ad divo dell 'acrom egalia :· da 6-7-13- 23 anni dopo una insufficienza epa.tica concomitante ovvero l 'inizio della ma lattia. Alcuni osservatori se- ad una .alimentazione troppo ricca in idrati di gnalano la comparsa del diabete in acromega- carbonio : tre teorie sono da ammetlere e dilici ch e abbiano subito operazioni di ablazione scutere, la teoria pancreatica insulare, la ipodi adenomi ipofisari. Essendo l 'acromegalia fisaria, la infundibolo tuberiana.


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XL, NuM. 35J

SEZIONE PRATICA

La teoria pancreatica pura non è os tenibile: I 'unico intervento degli isolotti del Langherans, la semplice coincidenza di un diabete banale con I 'acromegalia non è da am111ettere. Sia la teoria ipofisaria che tuberiana contano n1olti fautori. Le esperienze di Roussy, Camus e Legra11d hanno in modo indubbio stabilito la e istenza di u11 diabete tuberiano e sen1brano aver seppellito i11 modo definitivo I 'antico diabete ipofisario e spodestata la glandola di ogni azio11e sulla nutrizione idrocarbonata. I ]avori recenti dei fisiologi tendono in' rece a ridare alla glandola un con1pito di second'ordine nella glicoregolazio11e: è da notare anzitutto che l'azione farma codi11an1ica specia le di un estratto gJandolare, non in1plica Itece sariamente 1'intervento di questa g lando1a nel meccanismo fisiologico della funzione 1 che turba l iniezione di que t'estratto . Che l 1estratto della postipofisi produca dell 'iperglicen1ia non è una prova assoluta che la pituitrina intervenga nella g licoregolazione. È amn1i ibile che ipofisi e tuber abbiano ambedue una in1portanza nella g licor egolazione e nella prod11zione d el diabete acromegalico: e l ' ipofi i ed il tuber ir1tervengono per correlazione or1nonale, l 1una, l'altra con l'intermedio del sistema simpatico o parasimpatico , sulla secrezion e pancreatica per provocare negli acromegalj cil una insufficienza degli isolotti di Langerhans . Il diabete a cromegalico resterebbe in d efinitiva dovuto ad una quantità insufficiente d'insulina nel sangue. Siccome la secrezione pancreatica e l'insulina hanno un'azione antao-onista, si potrebbe supporre che la pituitrina prodotta in eccesso neutralizzi una troppo grande quantità di insulina: però sembra più logico ammettere una vera insufficienza insulare, secondaria alla lesione tubero ipofisaria. Si tratterebbe dunque, di una sindrome pluriglandolare, o meglio , di una sindrome plurienrlocrino simpatica. ~ da aggiungere che questo diabete è nel maggior numero dei casi influenzato beneficamente da Il 'insulina, e che l 'asportazione del tumore pituitario non lo fa sempre scomparire. MoNTELEONE.

ORGANI

DIGERENTI.

Sulla esofagizzazione dello stomaco per alcuni casi di deformità a clessidra. (I. TANSINI. Rinascenza Med. , n. 13, 1933). L 'illus tre prof. Tansini, ora emerito della Università di Pavia, pur avendo lasciato l 'insegnamento , continua alacremente nella s ua attività e riferisce ora sugli esiti lontani di questa nuova operazione, c he egli comunicò al Congresso di Padova della Società italiana di Chirurgia nel 1926 , e che aveva praticato in due casi , nel '22 prima e poi nel '26.

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In ambedue i casi si trattava di uno stomaco a cless idra molto alta, in cui cioè esisteva una piccola acca gastrica superiore , e il punto ristretto era n1olto lungo e aderente alla faccia inferiore del fegato, nel quale , specialmenLe nel pri1no caso, penetrava una larga ulcera della piccola curva. 111 an1bedue i casi il di tacco dal fegato portò a lla lacerazione della parete gastrica. Il rransi11i pensò a llora di abolire la sacca superiore introflettendone la parete sopra una sonda esofagea introdotta dalla bocca, e suturando su questa anche la parete gastrica del punlo ri lre lto , in modo da formare una specie di prolungamento d ell 1esofago (donde il nome dell 'operazione) sino alla porzione di stomaco a calibro norn1ale , nel quale qui.ndi pa sava enza difficoltà il cibo per la spinta d ci movimenti esofagei. La prin1a operata è s tata seguita dall ' A. per u11dici anni , e . tranne un passaggio di sonde, dopo ± anni, per una lieve stenosi de l tratto ricostituito , non richiese a ltre cure ed è tuttora in ottime condizioni; la seconda, che ebbe irr1mediato vantaggio dall'atto operativo, e dopo t1n mese era cresciuta di 4 kg. , decedette dopo due mesi e mezzo per complicazioni laringee dovute ad un ascesso caseoso sottoglotlideo e per nefrite cronica riacutizzata: l'autopsia dimostrò la scomparsa della configurazione a c lessidra e lo stomaco ridotto alla grande tasca infe riore comunicante r egolarmente col1'esofago prolungato. Si tratta dunque di un nuovo processo operatorio, che può riuscire utile nei casi, sia pure eccezionali , di stenosi mediogastriche molto alte ed estese, in cui non è possibile la gastroenteroston1ia colla sacca superiore, e la re ezion e riuscirebbe molto difficile e grave. R. A.

Lesioni intrinseche gastro-duodenali come fattori causali dell'ematemesi. (A. B. R1vERS e D. L. W1LBUR. Arch. of. lntern . ~1edic., olt. 1932) . Le lesioni intrinseche gastroduodenali sono re.. po usabili del 90 % dei casi di ematemesi. Più frequenti sono l 'ulcera peptica e il cancro dello stomaco; meno frequenti le lesioni infiammatorie e non specifiche, i tumori benigni, la sifilide gastrica, la tubercolosi. Lo studio degli AA. è stato fatto alla Clinica Mayo sul materiale raccolto n el 1927 e 1928. Comprende 668 casi, di cui 236 diagnosticati clinicamente e 432 esplorati chirurgicamente. La frequenza delle varie lesioni in 602 casi fu questa: 356 ulcer e duodenali (59,20 %), 43 ulcere gastriche (7 , 10 %), 22 (3,6 %) con storia di ulcera ma radiolog icamente negativi, 92 (15,30 %) con ulcera secondaria, 84 (13 ,80 per cento) cancri d ello stomaco, 1 (O, 16 %)


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« IL POLICLINI CO »

adenoma del duodeno , 1 mioma dello stomaco, 1 sifilide gastrica, due fistole colecistoduodenali. Confrontando le varie lesioni fra loro come causa dell 'ematemesi , si sono presentate in questa proporzion e : ulcer e 76,80 %, cancro 12,60 %, lesioni benigne 0,83 %, altre cause diverse dalle precedenti 9,65 %Per quanto riguarda l 'ulcera, si sa che il 20 %. delle ulcere dà emorragia, e che qu·e sta è p iù frequente nell'ulcera della parete posteriore del duodeno ch e in quella della parete anteriore. L'emorragia è prodotta certarr1ente da rottura di un vaso , ma ci sono diverse n10dalità con cui questo si produce : un vaso grosso può essere incluso nel processo ulcerativo , oppure vasi piccoli si congestionano e si rompono per eccessiva stasi, oppure croste che rappresentano un inizio di cicatrizzazione dell 'ulcer a si strappan o. Cause di ematemesi possono essere l 'eser cizio fisico esagerato, un 'infezione acu ta, l 'alcool , le en1ozioni. · L 'ulcera gastrica sanguina meno spesso della duodenale. Una zona infiammatoria g astrica o duodenale che dia i segni clinici di un 'ulcera radiologicamente non c-0nstatabile può essere responsabile di un'emorragia. R. LusENA.

Gli accidenti gastrici consecutivi alla freniceetomia sinistra. (L. BnttNARD, GAUTHIER-VILL as, Presse t.1 édicale, n. 34, 1933).

TnoYER.

La

La questione dei disturbi gastrici consecutivi alla frenicecton1ia sinistra non sembra aver destato l 'interesse ch e merita. E. Sergent, in un0 studio sulle funzioni del nervo frenico basato ui fenomeni clini ci ch·e insorgono in seguito alla sua soppressione, non parla di fenomeni gastrici. Così pure è inuta su questo argomento la letteratura riguardante la frenicectomia. Sola1nente in una relazione di Kos~el riguardante ventisette casi di frenico-exeresi i trova ql1esto accenno: « In seguito alla freni cectomia sinistra si h anno frequenten1ente n1alesseri gastrici , ch e in un caso per istettero per più di tre mesi (pesantezza, stato di nausea . anoressia , digestioni difficili). Questo stato di cose attesta la rarità di tali disturbi . I11 una recente pubblicazione, iBonafé e Poulain distinguono tre categorie di disturbi gastrici consecutivi alla frenicectomia sinistra: dol ori leggeri, persistenti per qualch e g iorno dopo l 1intervento dovuti a stiramento dei nervi ga trici ; sensazione di ripienezza gastrica dopo il pasto e ch e può concludersi e.on il vomito, dovuta all 'aerofagia; infine il volvolo gastrico· di cui descrivono due casi. Di questi u110 solo fu operato pratica11do una gastroenterostomia, 1na con esito leta le.

[ANNO XL, Nu~r. 35)

Anche L . Bérard , Delore e Bonafé hanno illustrato un caso di volvolo gastrico consecutivo a frenicectomia sinistra: fu praticata una gastroenterostomia, ma il paziente decedette dopo qualche giorno. . G~i AA~ , riassunte ~osi le precedenti cogniz1on1 sull argomento, illustrano il caso capitato alla loro osservazione. Si trattava di un 8oggetto portatore di una lesione cavitaria sottoclaveare sinistra in cui data l 'impossibilità di istituire un .p neumoto: race. per la presenza di aderenze pleuriche, fu praticata la frenico-exeresi sinistra. 9~alche. gior~o. dopo inso~sero disturbi gastr1c1 cons1stent1 in: a11oress1a ' vomito biliare . mattutino, senso di pesantezza e di gonfiore dopo i pasti. L'esame radiologico, previa somn1inistrazione di pasto opaco, mise in evidenza: notevole ret~azione della region.e pilorica con perigastrite dovuta a probabile ulcera della piccola curvatura, di antica data. Essendo rir11asta immutata la sinto1natologia gastrica nonostante le cure mediche, fu eseguita una laparotomia: lo stomaco era stirato da una briglia la quale, partendo dalle vicinar1ze della grande curvatura, si fissava al fegato. La briglia fu sezionata; l 'intervento fu com•pletato da una gastro-enteroanaston1osi. Durante il decorso post-operatorio l'infezione tubercolare assunse andamento rapidame·nte evolutivo generalizzandosi ad ambedue i polmoni, di modo che si ebbe l 'exitus per n1ar.ì sma. ~ da notare che il paziente 1 prima del ricovero , era in condizioni generali buone, non febbricitava; quanto a disturbi gastrici solo molti anni prima aveva avuto tre crisi dolorose interpretate come colich e epatiche. L 1autopsia permise di constatare un 'ulcera gastrica situata in corrispondenza della zona d 'origine della briglia. Gli AA. propongono di distinguere i disturbi gastrici dovuti alla frenico-exeresi sinistra in due categorie : sindrome gastrica leggera caratterizzata da manifestazioni dolorose e dispeptiche discrete e da aerofagia, sindrome tra- · scurabile, dovuta alla distensione dello stomaco consecutiva all 1innalzamento del diaframma; sindrome gastrica grave, rara , caratterizzata da dolori e da vomito con progressivo aggravamento; da un intervallo libero che segue J1intervento e la cui durata varia col variare della rapidità di ascensione del diafran1ma; da una base anatomo-patologica, fir1ora non sufficientemente messa in evidenza : il volvolo dello stomaco, dovuto a torsione o a plicatura dell'organo . · Tale alterazione a·n atomo-pato1ogica, che clinicamente si esplica con una fenomenologia ch e ricorda l 'eventrazione diaframmatica sinistra era dovuta, nel caso illustrato, a una briglia cicatriziale conseguente a un ' ulcera gastrica in atto, m·a a decorso clinico muto.


(ANNO

XL, Nur.r. 25]

SEZIONE PRATICA

Gli AA. quindi concludono mette ndo in evidenza l'opportunità , prima di eseguire una frenicectomia sinistra, di raccogliere una anamnesi molto accurata e di eseguire una esplorazione .con1pleta dello stomaco esame radi~lo~ico compreso, tanto più t ..he, ~e si de' re giu~1care. dai. pochi casi conosciuti, gli interventi prat1cat1 per volvolo gastrico con ecutivo ~ frenic.ectomia ~an·no dato risultati poco sodd1sfacent1, probab1lmente in rapporto alla scarsa resistenza dei tubercolosi alle operazioni chirurgiche. L. FERnETTI.

DIVAGAZIONI L'emozione fattore di squilibrio umorale. (E. JoLTRAIN. Presse

~1éd.,

7 g iugno 1933).

La ripercussione dell'emozione sull'organ\smo, tanto sul fisico che sul morale, è di nozione corrente. Se normalmente gli effetti della emozione non oltrepassano i limiti della fisiologia, così non è quando I 'emozione colpisce un individuo predisposto ad entrare in eretismo. Talora anche la più leggera emozione, che passerebbe senza disturbi in un soggetto a sistema ner,roso ben equilibrato, lascia una impronta durevole e produce delle reazioni eccessive e sproporzionate in soggetti ad equilibrio instabile. Ed è questa sproporzione· fra causa ed effetto che dà a que ' la e111o ti vi I à il suo carattere morboso. La storia dei grandi nevropatici ce ne offre degli esempi rimarchevolissimi. Nel dominio organico noi conosciamo tuttà una serie di reazioni fugaci o durature che corrispondono o almeno coincidono con le diverse modificazioni dello stato psichico. Cosi le reazioni cutanee (rossore, impallidimento, comparsa di herpes, psoriasi, prurito, ede1 ma di Quincke, orti caria, ecc.), l emicrania, l 1asn1a , il gozzo esolftalmico. Sappiamo d'altra parte che non è sempre l 'introduzione di un antigene che determina sull'organismo sensibilizzato lo choc emoclasico, ma che agenti fisici o l'iniezione endovenosa di semplici soluzioni di cloruro di sodio o di bicarbonato di sodio o anche i prodotti della fatica mu colare sono capaci di produrre uno squilibrio umorale del tutto analogo alla choc anafilattico. La guerra ci ha fornito a questo proposito un'ampia messe cli fatti sperimentali. Essa ci ha dimostrato l'azione immediata dell 'emozione sulle funzioni di tale o tal 'altro organo. Da questo punto di vista ogni individuo recava nel suo modo di reagire alle emozioni il suo terreno particolare, le sue predisposizioni organiche, le sue tare ereditarie. D'altra parte la guerra ha provato che le grandi emozioni non hanno realmente presa che sugli individui affetti da ciò che prima

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si chiamava artritismo e che oggi si denomina meglio diatesi colloidocla ica. Quando si ricerca in questi individui la flocculazione del siero rispetto all'idrato ferrico colloidale, si constata che spesso la flocculazione. è pi.ù intensa e si verifica a diluizioni più deboli, ciò che prova l 'instabilità colloidale. Un 'altra . quistione delle più importanti è che spesso i cancerosi ed i precancerosi danno delle reazioni di flocculazione rispetto all'idrato .ferri~o. colloi~ale analoghe a quelle degli em1cran1c1, degli asmatici , ecc. Autori come Slosse e Réding hanno insistito sull'abbassamento del pH nel cancro e nel precancro. Se questa teoria è discutibile , non è meno vero che la di~tesi. alcali~a coincide frequentemente con la diatesi collo1doclasica e che .è ull 'antico terreno artritico e di squilibrio umorale che la cellula cancerosa trova il mezzo più favorevole al suo sviluppo. I lavori di Adaville banno dimostrato d'altra parte che la depressione costituzionale che coincide con le manifestazioni colloido~lasi­ che,. di cui _non è fo.rse che una espressione, realizza assai spesso 11 quadro clinico di una alcalosi cronica, l'emotività determinando un aumento del potassio plasmatico. Questi fenomeni spiegano ,l'azione assai rimarchevule in certi casi dell'acidificazione degli umori in particolare a mezzo degli acidi fosforici e dei fosfati acidi di calcio e di ma• gnes10. Questi fatti , oltre al loro interesse biologico, hanno anche una importanza pratica. Se lo cho_c en;totivo è capace di determinare degli acc1dent1 provocando delle perturbazioni umorali, è logico ammettere che sia u gua lmente ca pace di produrre effetti contrari, cioè favorevoli. May ha, per es .. , segnalato un fatto di orticaria guarita con lo choc emotivo e gli AA. hanno osservato dei fatti analoghi per l'emicrania. Non è raro vedere, durante delle catastrofi, dei malati affetti da malattie infettive guarire bruscamente. Cosi la terapia suggestiva può avere un effetto analogo e provocare sull'organismo un perturbamento umorale, una modificazione fisico-chimica suscettibile di ristabilire un equilibrio momentaneamente turbato. Si comprende infine come i calmanti del sistema neurotonico ed i metodi di desensibilizzazione, l'auto- emo- e I'autosieroterapia trovino così le indicazioni in tutti i casi in cui l 'emozione agisce alla maniera di un antigene. I meravigliosi risultati di certi metodi spesso di apparenza empirica, i successi registrati nel corso dei tempi dai venditori di filtri, l 'azione terapeutièa evidente esercitata dall'autorità morale e dal prestigio del medico in tutte queste affezioni, troveranno forse nei fatti esposti una spiegazione razi onale. C. TosCANO.


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« JJ, POLICLINICO »

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA.

[ANNo XL, NuM. 35]

ordine per la cura quotidiana di 5000 infermi ». Si tratta dunque di un 'opera fondamentale A. CANEZZA e M. CASALINI. Il Pio l stituto di di pregio assolutamente non comune e costiS. Spirito e Ospedali Riuniti di Roma. Vol. tuir~ una delle fonti , per ) 'avvenire, alle quali di pagine 310 e numerosissin1e figure . tutti coloro che di questi argomenti si inteRoma, 1933. ressano , dovranno pur attingere! Ma non si può chiudere questo rapido cenno L'attuale Presidente degli Ospedali Riuniti di Roma, S. E. l 'avv. G. Spano, nella prefadella ~~nogra fia, .senza ricordare i propositi zione, presenta e spiega lo scopo della Monoen~nc1at1. dal Pres1~ente a favore degli Ospegrafia de i due valorosi scrittori. Egli ha rited~l1 .. « ~1sog~a parificare, :egli dice, per ranuto opportuno << far rivivere il glorioso Isti- g1on1 d1 equità e decoro i vari Ospedali. Bisog~erà . ~uindi . dotare di completi impianti tuto di S. Spirito in Sassia, nella luce della sua storia quasi millenaria », ed espone cc il rad1olog1c1, tutti quegli Ospedali che ne dicomplesso ordinamento amministrativo e tec- fettano ». Ma se, appena terminato il nuovo braccio di nico del grande nesso ospitaliero » . Bisogna riconoscere che il compito non era S. Spirito, le costruzioni ospitaliere avran110 facile: eppure esso è stato assolto assai egre- una battu.ta di arresto, questo non significa giamente dai due autori . Confessian10 volen- che non s1 deb.b a pensare a provvedimenti che tieri , e non saprernmo render loro miglior non consentono dilazioni. Si allude alla sepaomaggio, di non aver immaginato neanche razione dei tubercolotici dagli altri rr1alati , inconveniente che tutti gli Ospedalieri confessalontanamente che si potesse scrivere intorno a materia arida in apparenza tante e cosi in- no, e al quale è però difficilissimo riparare. Tuttavia un prirr10 pa_sso è stato fatto, creando teressanti cose. Ma non è solo lo stile che avvince: è sopratutto la esatta documentazione uno speciale reparto per gestanti tubercolose. Un altro problema che certo commuove e dei singoli fatti che sorprende. Traspare la interessa la cittadinanza è quello del trasfevisione diretta delle fonti più disparate, la comparazione criti ca di testi antagonisti , la com- rimento da Roma dei cronici. Triste cosa per petenza artistica, tecnica, storica di ciò che un infermo vedersi esiliare e spesso di viso per sempre, quasi innanzi ten1po, dai propri caril si compendia poi in poch e righe. Un altro compito, cui auspichiamo il rr1agCosì bisogna sottoscrivere ancora toto corde giore dei successi, perchè lo riten iamo d 'im·· a quanto è detto an cora nella prefazione : « cultori di studi storici e studiosi di discipline portanza assolutamente essenziale, è 1'elevaamministrative e tecniche troveranno in esso mento del personale di assistenza. Quindi bene crescano e bene fioriscan o le scuole proalimento prezioso per le loro indag ini. E quanti fessionali I amano 1, Art~, ch e nel nostro Paese ha dato i E plaudiamo infine alla si111patia che al Capiù luminosi bagliori , saranno lieti delle prepo .degli Ospedali ispirano le istituzioni della gevoli riproduzioni delle miniature ch e adornano i Codici preziosi, testimoni delle vetuste Scuola Medica Ospedaliera e dell'Accademia costumanze del Pio Istituto , rivolte tutte al- Lancisiana , istituzioni gloriose che non debl'amorevole cura ed assistenza degli infermi , bano rappresentare se non integrazione e complemento degli Studi Universitari . dei poveri ». Dimenticavamo di accennare al successo Questo per la parte storica a ff!data al dott?~' dell'opera. La edizione di parecchie e parecCan·ezza, ch e ricorda come cc l Ospedale, g1a chie centinaia di copie si è esaurita in pocl1i denominato di S. Maria, e poi di S. Spirito giorni, ma in altrettanto breve lasso di temin Sassia, sorgesse con l 'annesso Asilo p~r reietti , n egli anni più bui del lontano Medio po si accumularono sul tavolo presidenziale. centinaia e centinaia di lettere di commenti Evo , nel 1204, per lo slancio generoso del entusiasti , di lodi convinte, di approvazioni Pontefice Innooenzo III ». Ma è anche più interessante sapere come · autorevolissime. Per i ritardatari una buona· notizia : il libro cc esso .avesse sede in un luogo già da più M. e. remoto tempo consacrato ad opere di t1mana sta alla ristampa! solidarietà, cioè l 'Ospedale che dicesi er etto da S. Simmaco Papà , il 498, e 1'0.spizi o istituito CENNI BIBLIOGRAFICI. per i suoi connazionali da Ina , r e dei Sassoni M. COLLI NA. La lotta a-rutitubercolare nella leoccidentali, verso l'anno 728 n. gislazione italiana. Un vol. in-16° di 67 pag. In tal modo ci troveremmo dinanzi l ' Ospe!Federazione italiana nazionale fascista per dale più , recchio del mondo . la lotta contro la tubercolosi , Ufficio PropaIl prof. Casalini poi h a cc con1pendiato n1iganda. Roma, 1933. rabilmente la consistenza, l 'organizzazione, il Sulla tubercolosi si è venuto formando in funzionamento del grande e complesso Istituto, con un patrimonio rustico di 21714,43 et- Italia tutto un Corpus di leggi, disposizioni , tari , una proprietà immobiliare comprendente circolari che disciplinano la materia inerente 70 fabbricati in Roma, oltre i beni a Monte- e ch e non è agevole raccogliere e tener presente, n1entre la conoscenza ne è della massima romano ed a Terracina, che gestisce un biimportanza per dirimere le varie questioni che lancio annuo di più di 144 milioni ed h a il si presentano in questo cam1Jo . governo di un folt o stuolo di personale di ogni 1


[.\l\"NO XL , l Ul\l. 35]

IJ dott. ~fari o Coli i11a , che è l~ a f)O dell 'U fficio a11titubercolare alla Direzione Generale di "" a11iLà Pubblica ed è anche 1D ottore in Giurisprudenza, ò 1ato i11dt1bbian1en1e ma.g110 pars 11ella esLen sio n c delle a ccennate leggi e dispo.. izioni. e .. u1lo n1e()'l io di lui poteva , quindi, sintetizzare ar111onica111e11te ql1e .. ta 1)1ateria , con ordine ~i ... Le111atico; le dis1)osizio11 i i1011 so110 r iportate nel Lesto integ rale , il ch e ci avrebbe dato t111 Lesto tro1)PO vo ll11n i.11 0~0 crl a rido, ma riportando, per i diver ...,i argon1enti , la J)arte integra] e di tutte le disposizioni te ~e, con le preci e c itazioni. ~ ovvia la gra11de utilità di que to libro per c hiu11c111e si occupi di ta li a rg01llenti , cl1è Yi I l'O\ erà u11a guida sicur a per orientar i i11 l aJc cart t}>O. ~a e ~o ha a11 cl1e 11n a ltro aranclc i11 rito, quello di mostrare in t111a ... inte i felice quanto l 'Italia ha fatto in pochi anni per l a lotta antitubercolare: le prov,ride11za istituite, i ... ervizi or ga11 izzati e disciplinati inspira11dosi ad una vasta ,.i io11e dei problen1 i ocial i : $fo rzo mara,1 i~lioso, di cui si incominciano a Yedere i benefìci frutti. fil .

G.

rezio11e de] dotl. C hon1pr el ,e, co111e g li a ltri , ·oll11l1i a ià editi ( -cspoulous, Dentisterie op_Jra.toire; Izard, Ortliodoritie), è opera e senzialn1enlc pratica d ella quale pos ~ ono bene profittare lanto gli stl1dcnti ch e i n1edici desiderosi di coltura sto1n.a lologica. Ricordando le basi anato111iche e fi siolog icl1e, allra,re r~ o tudi c li11ici preci ... i, gli au1 ori del volume g uidano ad u~1a ·precisa diag 11osi con1e ad u11a ic ura tecnica e cura. La pri111a parte rig uarda la patoloaia buccale e peribuccale (lingua, labbri , regione ge11ie11a, reo-ione palatina, n1a ·cellari , gla11dole salivari); la seconda 11a per oggetto i rapporti de lJa patologia b11cco-dentaria co11 i g randi pro ce~ ~ j della patologia ge11eraJe (infezioni, inlo ... -icazion i , carenze, disturbi endocrinici ecc .) C' ro11 le 111alal Lie dei diver... i apparati (re }JÌ raLorio . circoJalori o, dig·crcn tc, ccc .). Il g r an nlerilo deg li A .~ . co11sisle 11011 '.a, er roluto co11cretizzare in un 111odo perfetto i rapllOrl i c he e ' istono fra la i)alologia bucco-de11Laria e le a ltre bra11che della patologia. l\1agi~ tra l111e 11 te espo te le quattro g ra11d i a ffezioni atlor11 0 -a ll e quali gravita qua ~ i tutta Ja patoJogia. J)uccale : tubercolo i , n1i co ... i , sifilide , tu-

li le1n e11ti di ni edicin.a S[JOrtiva. n ' rol . in-16°, di pag. 125. L. .appelli ed., Bologna, 19:32. Prezzo L. 7 . PINI.

I.a rr1cdicina porti,·a . cie11za criovan e o11rat tutto in Italia. ma ha fer,·idi ed appassionati cultori cl1 e di studiare e di con ialiarc la a.aaliarda giovinezza che si dà allo port , i _ano fatti una vera mi sione. Con ala cr e spirito ()'iovanile, il prof. Pi 11 i ha fondato e dirige il Gabinetto di esame deg li sportivi anne o a l grande « Littoriale ,, di Bolog11a. Della larga e perienza ra ccolta in questo ine aurib ile campo di osseryazioni , orrctla dalla lun ga pratica n1edica, eo-li porta i n c1uc lo u cco o libro il frutto. Precedono le nozioni generali di anatomia e fi iologia sporLi,ra, in cui $0Il0 de critti o ra111menlati i parLict0lari c11e po_ ono i11tere... .. a re g li sporLivi : i muscoli (i vari rno~i111enti, punti di attacco , le funzioni). le articolaz io11i , i 'i ceri il metaboli mo e le , rari e fl1n1ioni clcll 'organismo, tutti richiami nece ari nella loro diretta applicazio11c· allo SJ)Ort. i diffonde poi ui i11etodi di e ·a1l1c (rilevandr1 fra l a ltro in ra1)porto tra il 1i1)0 co tit.uzionale e I 'adatto gc11erc di . . port) ~ ui criteri di va]utazio11 c, n10. trando in 1utto una profor1da conoscenza della 1)1ateria cd un .. ercn o e(1uiJibrio di O'it1d izio. Il i)ro f. V iola , i1el1n p rcfazio11e, sa luta co111c ben\renuta questa pubblicazione e trova spec ialmen te rimarcl1evo le il capitolo decli ca to alle più recenti conqui te della fi io1ogia delJo port. fl:l. I

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Palliologic bucc11le, [)éri-buccale et d'origine buccal e. Vo1. <li pag. 57G. ~lasso11, Paris, 1933, Frs. 70. EA.u-DEc ELLE

1385

"EZIO E PlUTJC.\

li volu111c f'a parte della co1lezione « La Pr~lique .Sto1rialologiqu e >> l)Ub·lJlicala ~ a lto la d 1-

lllOl'J.

Il volunl.e i·icco di 196 fì rYure, la i11agg ior J>arlc orjgi11ali , tcr111i11a con t1 11 i11di ce a I fabet ico co111pleto ed accurato. .~. 1)1PERNO.

CUORE E CIRCOLAZIONE Periodico mensile diretto dal Prof. CESARE FRUGONI . O~po Redattori : l)rof'. C. PEZZI, Mila.no - Prof. G. MELDOLE I, Roma.

Il Numero 8 {Agosto 1933) contiene:

LAVORI ORIGINALI. V. CARULLA RIERA e P.

f

I...

J. G1BERT QuERALTÒ,

Ecci .. tamento del seno ca rotideo. Cura del1a ipertensione sanguigna con stimoli radiologici. - Il ... A. STARNA: Valore clinico della pressione arteriosa nelle altera... zion i cardio .. vascolari. - III. .. F. MARCOLONGO : AI .. cune considerazioni a proposito di recenti ricerche sul comportamento dei vasi retinici nelle ipertensioni ar.. teriose. - IV. .. R. Scorr1..DouGLAS: 11 comporta.. mento dei vasi retinici neU' ipertensione arteriosa. Itn .. portanza del suo studio per )a medicina intern~. (Ri .. sposta al Dr. Ferdinando Marcolongo). MoRAGUES GoNZALEZ:

I PERIOD ICI SPECIALIZZATI. TRA LE RIV ISTE ED 1 CONGRESSI. - MAV e CoNPER: Il n1e· tabolismo basale nell'ipertensione arteriosa. H EYMANN e BoucKAC:RT : Sull'influenza esercitata dalle zone vasosensitive ri .. flessogene dell'aorta e dei seni earotidei sull'eccit~bili tà ~eJI~ corteccia motoria. LIAN, MARCHAl., DEPARIS: Gh aneur1sm1 aortici intrapericardici . - A. DI Ciò e A . BATTRO: V alore del soffio merosistolico nella diagnosi dell'infarto del miocardio. Jnchiesta s ull ' uso della digitale nell;i prevenzione e cura della debolezza cardiovascolare. - Congresso Cecoslovacco di cardiologia. NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE. A. VAN BOGAERT: N ouvelle rné .. thode pour la détermination des chronaxies myocardique et hisienne. E. F OLDES: A new aproach to dietetic therapy. Metabolism of water and minerai and its disturbances. Traiti de physiologie normale et pathologique. Ton1e VI. Circulation. par DENIOOR, FABRE, FR~D~RICQ , H ERMANN. MATHIEU et DE WAALE.

Abbonamento annuo : Italia L . 40: Eetero L. 60. Per gli a&;ociati al " Policlinico 11: Italia L. 3 6; E.etero L. 5 5. Un numero ~eparato L . 6. Per ricevere quanto sopra. inviare Vaglia all"Editore LUIG I ?OZZI, Ufficio Postale Succursale dicioito. ROMA.


« IL POLICLINICO »

138U

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI I

Società Lombarda di Medicina. Secl uta del 14 lugl io 1933.

il.a funzionalità della milza del cane dopo la legatura delle arterie spleniche. C. C0Loi\'rn1 e L. PAOLAzz1. Gli 00 . l1an110 Jll e~so in riU evo ch e il quadro tlell a resistenza g lo bular e del ·ang·ue della polp·a splenica, ot le· llll lo n1edia11lc s r>re11ùtura p er contrazion e adre11aJi nica, pre en la a dis tanza di due 111esi dalla lega t tira dei vasi arteriosi della mil za t1na quota di globuli n1inin10-resistenti n1ol lo i11fcriore cli qua1t lo pri1na della legatura. Cosi pure 1'iper g lobttl ia adre11al in ica è asce a a valori pit1 ba si e l alora è 1nancata . la legatura dell'arteria splenica. Ricerche sperimentali:

istologiche ed ematologiche. E.

TORTI.

_...

La l ega tura dell 'arleri a s1)lenica

[AN. ·o XL, Nm1. 35]

Reale A.ccade1nia di ì\ledicina di Torino. ,Sed u la d el 7 luglio 1933. President e: Prof. F. V ANZE1'TI .

Mielosi a decorso subacuto con fase di anemia grave e di agranulocitosi e con remissione temporanea. Prof. F. ì\11 c 1c ~L1 e dolt. PENATI. ·- 111 una ban1bi11a di 12 ai1ni dopo un p erioclo iniziale fellbrile con l timore di rt1ilza si notò u11 acutizzar si d el q u adro morboso, menlre dal la lo ern atologico si n o tava tina profonda anemia di tipo iper cr omico ecl t111a fort e l eu cope nia con gran uloci tope11ia e presenza di qt1alcl1 e elem ento mollo im tnaturo (mieloblasti) . I n seguito il <i ecor o lta avuto un:> r en-ii s io1le clinica ed e111atologica; rua poco dopo i l quadro n1orboso h a ripreso con il tipico reperto clinico ed ematologico di una mielosi acuta. Gli 00. sulla scorta dell a loro osservazione e di alcuni casi ~ imili rintrnccia tj nell a l e tte ratura interpre1a110 il caso con1e i ·e J)ressione d 'ur1a particolare 111oclali l ~t di decor. o della nliel osi acuta.

Bradicard ia da ipertensione orbitaria.

11011 è cla11no a nè p ericol osa: 11011 .. i notò alct111 Prof. (~ALLENGA. - \ ·ie ne descritta una sindrome seg110 di colliquazio11e e solo piccoli i11farti anccl 'ipe rten sione clo ll a c'\vitll orbitaria, riproduci-: n1icj od c111orrugici assai r ar an1e11te. L 'i11lerven1 0 l1i le SJ)erime11Lalrn en lc, ch e 1)rese11La quale si11to-conduce l 'or ga110 a g·racli pii1 o nle n o accentuali di clero i e 11e proYoca la perdi la c.lella contratti- . 1110 i>rin ci1)aJc t111a hradicardia persist ente. Di questa bradicardia l ' O. indica i caratteri più imporlità adrenalinica. La crasi sang1.1ig11a ritor11a dOJ)O la n ti. t111 J)eriod o iJ1iziale di oscillazioni ai ' alori iniziali ~alYo alcu1 1i caral leri dello ::-la lo ~I)l enopri, o . Sulle fratture dell'osso temporale. L 'en1oli i i riduce cl i 111olto. La legatura cl ell 'arProf. E. PAr,T.E "THI.:,· r. - L ·o. ricl1iama l'in1port eria plenica pro' oca uno slalo ~ p1e11opriYo lanza della e r11briologia 11 ell 'i11terpretazione dei qua · i co1111)le lo cl1e i ma1i.tieoe cl11raluro e perineccanismi e <lell a }Ja togenesi delle fratture di111a1 1enle rel te orl jnflirette di quest'osso. Ne con segue che in questo cu o , l1a importanla non solo l a na~I comportamento della formula leucocitaria e della fortura e la Yiole117a del tra u ma, n1a a11che la regiomula eritrocitometrica prima e dopo la collassoterap ia Jle i11 cui la vjolenza del trau1na ha agito. Così i I raun1 i acl azione ull 'occipile p ro' ocano fratture nella tubercolosi polmonare. ~ e tllJ)lici o inullipl e influenzale i1el d ecor so loro Jl. coT1·r ] ) oucLA e P. G. IL\ \i.' O . - Gli 00. da clt1e fo rn1azjo11i anatomich e; ln sutura occipito11a1 t110 s tucli a lo le for111ule le ucocitaria ed e riLro1 nas loidea e l 'i111pr cssion e ossea clel se110 laterale. citonte lrica 11eg·li a n11nala li cli tuber colosi pol I tra unti JlOrla li s1il la squ a 1na del temporale mo11are e le loro Ya riazioni cl a colla oterapin. le11do110 a pro,·ocar e un clis lncco irregolar e fra la Co11cludo110 affe r111a11cto ch e i l tiuadro leucocitario l)rin1itiva porlione quamosa e la primitiva por1110 l ra l 'eYicle11za della g r aYità degli a111111alati o ~ ­ zione· petrosa. ~ell 'uno e nell 'al lro caso son o sempre le porzioni cavi la rie del l 'orccchio medio a deserYa li (q uaclro di tipo · etlico ·eco11do :\Iedlar), terminare l 'e le11 ione d elle Iratlure nella · piramentre la for1111tla erilrocitome lrica 1110 tra una 111ide temporale, men l re jl bJocco labirintico per lo deYiazione Yerso d estra alqua11to ncce11tt1ata. La pi t1 resi le ron11>l c la111e11te anche alle 1naggiori col ln oter apia h a cau a lo lieYe leu copenia ed eoYiolen ze trau1na li zza11ti. si11o t'ilia con sig11ificato · di faYore,·ole azione del pneun1olorace. I diame lri dei g lobuli ro si 11anSu Ila tubercolosi dei gangli celiaci. no 111ostrato per lo più t1na cleYiazione Yerso sini ~· tra, indice cli rilorno ,·er so l a 11or111a. Do l l. P. FoLTZ. - L 'O. riferisce su un caso di l ubercolosi caseosa dei gangli cel iaci in sindromi ( : . GEl\BI. Rapporti fra 1>azio non solvent e d i Alldison pe r tube rcolosi cl elle g hia ndole surre<lelle proteine [JCt il glucosio e [Jressione colloi,lonali. Il caso risulta partj co larm ente i11ter essan te ~ 1nolica. no11 solo per Ja rarilà ciel repe rto, n1a anche perc hè fu pos ibile la cliagr1osi clinica cl ella 1C]calizzaTerapia della polmonite crupale franca. zio11e lub~rcolare s ul simpa ti co. l;-. GALTJID"il. L ·o. espo11 e le , tLe esperie11zc Le basi anatomiche della cardiopatia nera. i11 l>a e alle quali 11a c uTa to l a pol111onite con in ie1.ioni con lPrnporanee di s l on1o ~ ina a11tip11euDoll. P. f."oLTZ. - La sinclr o111e della cardiopal ia nera può riconoscere al tc razioni arteriali d el 111oroccica e di g lt1co1ta lo di calcio o l len endo lupiL'col o circolo morfologica1ne11te cli\'ers~. ~ ·o. di" i ngh icri ri ~ tillnti. s l i n g ue: 1) arler iolj le e tr;orn bo-arl cr1ol1te non Il .,egretariu: Do l l. l~ . SetY1·r1 l)o l -GLA


{_\~);O

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Nu~r.

35]

SEZJONE PRATI CA

.sper.ific_a ; ~) a rl erili siiili lich e diffuse ; 3) manifes t az1on1 d1 ve r a a rteriosclerosi (arterio cl erosi se<,~1 1 clari~ deg:li A.e\ .) particolarn1ente in dipendenzn d1 cardiopa tie e pneumopatie; 4) fi11almente alterazioni arteriali d agli AA. d efinite: arteriosclerosi pri1nitiva. L 'O. s ulla base delle ricer ch e eseguite in un caso c rede ch e le lesioni descritte in simili ca i ~on sia~o identificabili con quelli della vera art er1o?cle~o~ 1 e su lla base ~lell~ ricerche propon e l a ost1tuz1on.e d ell a deno1T\111az1on e rli arterioscler o. i p rimitiva d el piccol o circolo co11 quell a di p11eun1op a Lia a rterioscler o tica essenzial e.

Indicazioni ed applicazioni della ventriculografia cerebrale per via trans ·orbitaria. Prof. F . ~I . DocL1orr1 . - L'O. ri cordale le indiieaz ioni e l a tecnica di questo metoclo, che già al .tra Yol~a venne esposta su questo giornale (vedi ... ?c. P1en1on t ~se di . Chirurgia. 2 gennaio 1933) d11nostra mecl1ante c1ne1natografia que to uo m e.todo.

Societ à Medico-Chirurgica di Cat ania. Sedula del 15 lug lio 1933. Presidente: Prof. F. A. FonERÀ . . Pr?f. A. A~AJ~10. -

.s1ont

Xeroderma pigmentoso e le-

oculari.

Contagiosità, Immunità , reinfezione nel tracoma. Prof. G. FAVALono. - L 'O. con que te ricer ch e, .a u cora in cor so, si è prefit- o di indagare nell ' uomo, col melodo sperimentale, i ·essenza della contagio ità e dell 'immuni là nel Lracon1a . Egli è venuto all a con c1u ione ch e e i le una reale immunità regional e congenita contro il tra .con1a , ch e questa imn1unilà è for P. più d iffu a di quanto i creda, che e i te altresì u11 'immunill1 acqui La con tro una reinoculazione di tracoma e cl1c con tagio it à ed immunità ono termini fond a 111en tali d el la que Lione e liologica del tracon1a.

1387 Linfoadenosi cronica aleucemica.

. Do l l. L. PoNTOt L L 'O. espone un caso di l1ufoadeno i cr on ica ale u cemica, n1elle11d o i11 rii ievo :. ~ ' assenza cli forme imrn o Lu re, 11ei preparali a ll e 11l1 col metocl o d ello ar ri cchin1cnlo 1 an che d ?po i u iezione di ad r e r1alina, is lan1ir1a , ac ido aden1lico; la coesis tenza d i notevoli infil tra li Jeucenl.ici con lo stato nleucemico · la buor1a efficaci a rl el trn l tnm ent o Ro ntgen . Do ll. S. BARBERA. Ricer c11 e islo-palologic1ie sulla 1nuco.su del corll el lo inferiure t iella rinit e vasonio l oriu e nella ri nile ipertrofica.

11 metodo di Willems nel trattamento delle artriti acute purulente. Dolt. G. MmoNE. - BreYe r e lazione d i sei casi <li arlrile purulenta acuta (ci11que di go11oartrit e e uno di 01noartri teJ e presen lazior1c dei sogge tti, lralla li con il metodo di Willem s, pra lica11do, pe!ò , l 'arlrost omi a ir1vece del la semplice artrot o1111a, ed ot Lenenclo l a r esli l ulio ad inlegrum d ella fu n zio u nli là articolare

Invaginazione intestinale acuta in quinta giornata ridotta con clisma di bario • Prof. G. Zu n.n1A. - Ban1bino dj due m esi affetto <li inYaginazione inte ti11ale acuta in quinta g ior11 a la. In1po i bile l 'inLcrven lo opera Livo date l e gra\'ÌS irne condizioni del piccolo in fermo. ' i pra tica un clis1na di bario a leggera pressio11e o l lo i l controllo rad io copico, e s i riesce a ridl1rre l 'i11Yaginazione, ch e però si ri J)roduce dopo due g ior11i e ien e definitivan1en le r idotta medianle al lro clisma. Guarigione a cli l an za di tre rnesi . .

I l . ' egr elario: l)rof. G. Dr MAcco.

DI Imminente pubbllcazloae : PAOLO CAIFAMI

Sopra un caso di tumore pseudo-leucemico simmetric o delle palpebre. Prof. G. FAV.\ LOno. - L 'O. d escri' e un caso rn1 o di tu1nore p seudo-leu cemico di ambo le palpebre clj destra e di sinistra in una d onna quart111 taci11c1uenne ch e aveva inva o tutti i tessuti pal peJJrali di origine mesodermica, compresi , cioè, tra la c ute e Lernamente e I 'epitelio congiuntivaJe in leriormente. Is tologicamente il tumore er<i esclu siva m ent e costituito da el ementi Jin foci Lari monomorfi . Es ... o s i è nolevolmen le avvantaggia lo dall a ro11Lgenlerapio . ~ome

un enorme ascite potè mentire per lungo tempo una gravidanza. Prof. E. ScALIA. - L'O. riferisce il caso d i una

·Cardio paziente con fegato da stasi ed ascit ica , amenorroica, c h e fu g iudicata incinta anche olttre i1 t ermine della normale gravidanza, ricorda le varie cau se di amenorrea fisiolog ica. prin1aria .e econd a ria e m e tte i1l rilievo l 'importa n za clello :studio clinico accu r ato di ogn i donna che si so.spet ti incinta .

Direttvre della R. Cl inica Ostetrico-Gin ecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche · ad uso d e i m e dici pratici Volume di oltre 550 pagine, nel qua le sono riunite buona parte delle Conversazioni tenute ai medici pra .. tic1 ne (( La Clinica O stetrica » durante gli ultimi 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste. Prezzo del volume L. 5 O, m a agli "Clbbonati a t\ La Clinica Ostetrica » sarà accordato, quale premio sem ig r a tu ito con eccezionalissima riduzione, ossia per sole

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1388

u I L POLICLIN1 <.:0

»

[.A.NNO

XL,

Nu~r .

35;

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Una forma clinica eccezionale della febbre 011dulante. La colecistite Jlr~mitiva litogena. !Fra le forme clinich e della febbre di Malta·, <1 t1elle relative. alla infezione 1primitiva ed isolata del fegato o dell a vescicola biliare sono tr asc11ra Le da quasi tutti gli A. "1.. . Laurés dì To·Ione (A 11,nales de M éd., maggio 1933) ha potuto seguire un malato con infe zione da ' n1elitococco e con localizzazione escl1i. ivan1e11te coleci. tica e forma zione di un calcolo. Si tratta,1a di un malato di 65 anni il quale mai avev_a avuto n ozione di coliche e1)atiche, n è mai aveva sofferto di una malattia notabile. Nel g iug110 1930 è colpito IJer la prima ' 'olta nella sua vita da febbre senza brivido, senza sudorazion.e, della durata di due giorni ; dopo due g iorni di apiressia febbre per quattro giorni ed 6t,oUale r emissione. IFino all'ottobre su ccessivo nuovi periodi di piressia ed aprire ia sempre più lunghi; abben ch è astenico ed anoressico continu a a lavorare. Visto nell 'ottobre, presenta ling ua saburrale, non m ilza palpabile, vescicola biliare sensibile alla pressione, s·u bittero inarcato e generalizzato , feci decolorate ad intermittenza, no11 J)ig1nenti n ell e urin e, to se stizzosa , febbre alta , dimagrarr1ento intenso , nulla al torace, sierodiagnosi ·n el novembre po iti va, a 1/ ±00, pel 1nelitococco, emo~u~tura n egativa. C:ura co1l. gonacrina , g uar1g1one. P·e r un anno il malato sta bene, di poi accusa u11a colica epatica, con vescicola grossa e doloro a , itteTo, decolorazione delle materie fecali, cort pig111enti nell e lJrine , febbre alta. Con alter11ati, e ùi peg.gioran1e11to e in ig lioram ento il m alato trascorr e altri tre mesi Jìnch·è è operato e si toglie dalla ' 1 e. cica la un calcolo pig mentario, nero, gros o quanto una nocciuola . La bile raccolta asetticam ente mostra in cultura pura , do·p·o 96 ore, un melitococco . In definitiva si tratta,'a di un malato colpito im 1)rovvisamente , dopo 11n periodo di invasione jn fetti,ra breve, da colecistite m elitococcica . :Nlai lta prese11tato della melitense i sintomi g enerali importanti , sudori , artralgie, 1 nilza g ro sa , orcl1ite; a l contJ·ario mostra una colecistite prin1itiva , n1elitococcica ; aggiungia1110 la fabbricazione, ur1 anno dopo , di un calcolo . Nell 'etiologia della litiasi biliare a infezion e ·dell a b ile J)er p arte del melitococco, attualm ente ntolto r,omune nella regione n1edit erra11ea, m erita di es ere eg!lalata a i clinici, r icordando che la febbre melitoco.c cica può ~ ·ere leggera , ben sopportata e può .a11che 11on o])bligare a l etto . Forse in n1olti rasi di co idette colecistiti sedicenti colibacillari si tratta di colecistiti melitococcich e . 1

'

l\foNTELE ONE.

NeIJa colecistite cronica. Riposo in letto , continuato a nc h e per 3-± s~tti!Ilane; se vi è. febbre, urotropina per iniez1on1 (2-4 eme. d1 una soluzione a 25%) continuate per 6-8 giorni. Contro il dolore sordo, applicazioni locali di ghiaccio se vi è febbre, od altrimenti calde(rinnovare ogni 1/ 2 ora). Utili i sedativi nervini: Ti11t. di ,raleriana g. 10; Tìnt. di belladonna e di g i.u squiamo . ana g . 3. XX gocce, 2 vo lte al giorno in un po ' di acqua zuccherata. . Oppure: Etere amilvalerianico cg. 60; Olio d1 rr1andorle dolci g. 8; Gomma g . 5; Sciroppo· sempl. g. 30; Ac qua g. 60. Da prendere i11 quattro volte. Utile è anche la diatermia. Dopo cessazion e dei dolori, prescrivere l 'oli o· di Haarlem (cg. 20 in capsula prima dei dt1e pasti princi·pali , per 10 giorni) ed al mattino· a digiuno: Magnesia calcinata g. 30; Sottonitrato di bismuto g. 10; Lattosio g. 60 . Un cu cchiaino da caffè, in un po ' di acqua; aument~re le dosi di magnesia in caso di costipa-· z1one. Il olfato di sodio e così pure gli estratti biliari non si daranno cne qtiando sia. passato ogni sospetto di infezione. · In,·ece, od a seguito dell'olio di Haarle111 , l'olio d~ oliva, 1-2 cu cchiai prima del pasto dr mezzogiorno. Alimentazio11e moderata , soprattutto latteovegetariana con frut.t a; caduta la febbre, pie-· cola ql1antità di carne (60 g rammi) ai ferri o· magro di prosciutto, o pesce. fil'. (Vichy méd., febbr. 1933). Coliche epatiche vescicolari a ripetizione in corso· di pnenmotorace destro. C:. Baccarani (Riforma lt1edica, 1932, n . 36).

dopo avere ricordato come il pneumotorace possa qualche ' 'olta farsi causa di sindron1i disp eJPticb e · ga:stro-intc tinali e dopo, averne comim.Jenba•t o il m ecoan ism.o patogenetico, il 1ustra il caso di un a mm a lato di tubercolo~ polmonare · destra, ne·l ·quale l 'applicazione del J)n eu1nojt orace, dopo la prima introduzione, h a 1> To,rocato n ei sei rifornim1einti successivi, altrettanti attaccl1i classici di .colica epatica ve. cica lare. L'ammalato presentava Jil sintom o· dcl respiro para do sale o di I\..iem bock e u11a i1otevo1e eipa;t optosi. Dopo il sesto rifornime.n to. essendo sco1miparso il sintomo di Kiembock e· diminuita di m.o}to la ptosi del fegato, l 'an1malato non ebb e più .co lich·ei epatiche v-esc icolari e la c ura potè essere continuata con buo:n risultato.. L ' A. crede che queste colich e epatiche. cl1e· com1)arivano dopo ·ventiquattro ore da og11i" rifornimento , debbano mettersi in rapporto alla· el)atoptosi , donde una colecistostasi da i)osizione e poi una scarjca di colica vescicolare.


1389

SE ZIONI:: PRATICA

Il Baccarani ritie11e n ecessario, n el le1ll po d ella cura pneumotorac ica, di sorvegliare J 'apparato digerente d egli an1ma~t i ; il ~~le 1tél 1111a enorme imtportanza per il buon r1 - ultato d ell a c ura. t\ . P.

Fegato e lesioni gengivo-dentarie. G. Parl urier e A. Pon t (La /)resse J~l éd. , i1. 30 1933) intrr11i. La il i)rimo ) odontoiatra il ~econdo ric~rdano con le g li ep·a t1 ci adano in i1 todo p~r1 icolaro . ogge tti a lesioni. ~ceca] i co: i11e geng iviLi, piorrea . cari e. :È ~ptn1 oi:ie ~eg l L .\ \ . ch e i focolai aeng i\ a li ed a n11 crdalo1de1, 011 0 111eta ta i seco~darie ad una prima infezio rle cl 'origine inte rna . Gli A . . . u 100 e pa tici 11an110 tro,alo ch e o lta11to 13 ave,rano la d eut at11ra p erfetlan1enle ana, e ch e il 50 % dell ~ li ent ela di un od ontoiatra presenta de1 segn t di turbe Ppat obili ari . ed?no n el.l 'alter~z~one ciel ·m eta bolismo d el calcio degli epat1c1 la ~1)iegazi on e di que li. di .turbi .dentari , e fann ~ ri .. alta.re com e <Itle tl di lurb1 sono cau a d 1 ca ttiva rr1a licaz io n e co11 riperc u ion e ul t\1})0 (l'a .. troenterico . (~onc 1ud e ndo racco11Landano . di ' 'i sitar e 11 c1 crli epatici lo st.ato d el e.a vo oral e onde p revr~ i re e c urar e l e le.. ioni d entarie, empre p o sil>il i foc i d'infezione. R. GR.\.S o. 1

1

()U elli ba~a ti ulla dev iazio11e d el con1plementu, 'l)ecie n elle reazioni p ar zialn1ente pos itive, ~ì c h e p e o può dipender e oltanto da un cri1r rio per onale il propendere in un sen so o 11ell 'altro rig uardo all ' interpretazione de l ri s ultato. Ora, poichè le r eazioni di flocculazione si \Ut1110 se111pre più afferr11ando ri petto a lle a l tre, ·pecia lmente per la loro ~1aggiore . r~~)~­ d.ità e sensibilità , e ques ta inagg1ore sens1b1l1ta r costituita da1l magg·io r numero di r eazioni 1>arziaJi cJ1 e con es a è da to svelare i comprende con1e Lutti i rice rcat ori t enda no ad accreccr e ques ti pregi , e i11 pari ten11)0 a facilitare Ja lettura d ei ri ulta li .

A. Gra

~j

(Diagri. e T ecnica <li Labor. , 1

25 ett . 1932) e pone u11 suo m etodo, che gli Ila dato ottinli ri .. l1ltati e cl1e con i te n el o~ tit llire ]a centrifugazion e allo cuotimenLo elc i tubi . Co11 t al e m etod o i leo-gono facil1ne11te anch e le r eazioni d eboli. L 'A. racco11tanda in oltre di pratica re una econda let1ura d op o aggiunta di oluz. fi siologica e lI Cccssi ra cent.rifu u·azio11e . G. LA CAVA.

MEDICINA SOCIALE.

La 1nortalità J)er parto in lngl1ilterra. Riportiam o alcu11i dei ? ati d cl r~p:porto O: La dia to.suria nel cor o di lesioni delle ii.e biliari. n a le .della ~! at ernal M ortality Commission, cos i I . Foged (Acta Chir .. cand ..'. ' 'ol . L~ .. f~ ~· come e i ono stati enun cia ti da W . Oxle·y I\-,-) h a tudiato la dlastasur1a n egli e 1)a ~ic ~ . in u11a eduta della Soc ie tà Reale di Me dicin a 'u 310 ammalati di colelitiasi o di colec1st1di Londra . (Proc. of the Roy. oc. of !'ttfed ., t e , la diastasi urinaria è tata ri cerca ta a m ezaprile 1933). . zo di c irca 1. 500 analisi . La commissione, ch e h.a lo scopo d1 conFu tro ata diastasuria patologica n el lo % trollare il numero d elle morti per parto in Indei ça i di coleci tite e di colelitiasi n on com ghilterra , e le rag ioni di tali moi~ti , se. ~io ~ Iili cata. . . esse er an o, alla luce delle moderne cogn1z1on1 _ elle calcolosi del col edoco la dia t a uria tcori c h .prat ic hc ~1 d 1u eccani ~ n1 0 del. part<?. pa tol ogica fu pre ent e n el. 60 % ? ei e.asi , p er evitabili o n1en o, ba r accolto u11 materiale r1c ui 1'A. segnala il valore d1agnos t1co d1 qu esto o·uar cla11 Lr eircu (_). 000 m o rl i per p arto o du:::inton1a , in caso di calcolosi d el co led oco. . ~ante il parto. L ~esame accurato di t ali ca i E gli di. cute l 'o ~igi.ne di tale ~iasta uri a h a din10 Lrato ch e n el ±8.8 % d ei casi la morte }Ja tologica, ed altr1bu1sce que to. s1n~~m ? a d e ra stata cau sata da uno o più dei segu en ti u110 tu lo irritativo partito dalle vie. bil~ ar 1 ~ er fattori pri1nitivi evitabili: 1) errore di giudizio trt1ad ag11ar e il pan creas, lung<? la v 1~ 11nfa ttca e di condo tta n el trattamento del caso; 2) m ano can a licola r e o per propagazione diretta. . can za o insufficie11za d el trattame11t o prenalaL'4.\ . tra tta J)Oi la diastas uria po~top~r~l~r1a ]e· 3) mancanza di m ezzi mat eria li ; ±) n eglicon secutiva a a li inter venti sulle vie b1l1ar1 e g~n za d el paziente o de i uoi ~aren.ti . . È pr o. . la trova n el 23 ~{,, d egli ammalati . babile p erò ch e la percentuale d1 ca L dt n1orte Fra l e cau se più frequenti d ella diastasur1a a fatt ore primitivo ei itabile sia an ch ~ :nag})OStOJ'eratoria fa rilevare: g ior c di quella riportata d.al~a Co~m1~s1on e. 1) le op er azioni in im1nedia ta vi cin anza · Questa p oi si è IJreoccupa~a. d1. st~btl1re il 1·:.. col p an cr eas; . ,. ch è di tali difettose coi1ù1z1on1 dt trattam ento 2) una alterata pressione all 1nt~rn o delle e se esse possono esser e elimi~ o. ~ e 111~~ianL~ ' ie biliari a seguito d·ella asportaz1_on e d ella opportul1i provvedimenti amr1iLn 1 ·traLl\'l. S1 'e cicola ])i]i ar e . R . GHAsso. potè così stabilire coi;rie. in più c he. la i11 et~à • dci cagi. 11e sUlla dev1az1011e da ll a 11nea no1N o T E D I T E c N I c A. 1nale di esatto trat Lamento era avve11uta: son o Di un procedimento tecnico per facilitare la let· que ti i casi di m o rte per scp i , per ecla.mpsia, • tltra della reazio11e di Kaltn. ' h ock, e n1orragia ante, parl.um , . en1bol1a pol: menare. rell 'altra meta de1 ca . . 1 la n1ort e s1 La lettura d ei risulta ti della sier odiagn osi della lues, ch e i o ttengono coi procedimenti arebbe po luta evit ar e. . J.Ja commission e si propon e dt1nqt1e m edianl»asati ulla floccu1azion e, appare in gen er e a lte vnTi ecl oppo rtuni pr 0Yved in1enti di n1icrlioquanto ineno _ic ura e facile ch e n on s ia per


1:390

H

IL POLl CL I N ICO

r a re i erv121 o tetric1 in n1od o cl1e la n1ortalità p er parto d ebba forzatament e di111inuire. Quali ·aranno questi provvedi1r1ertLi, ecco il problema l G. LA (~.\''A .

ME DICINA SCJENTIFICA. Il cielo evolntiYo del virus !oCifllitico.

Do1)0 la scop erta d el Treponem.ci pa!llidum da par te di . r l1 audinn e Ilo [i1r1a1111 , la 111 ag g ioranza dei i11ic robiolog i con sidera· a la spirocl1eta pallida com e I 'unica espressione de l virus ifilitico. Pure , g ià sin dall'inizio , Schauclin11 a \ ' C' a i11l1"él' isti la ]JO ~i b ilit à di u1t c ic lo evolutivo di que to \i.rus , comportante del le [a i n o11 spiroch etich e, an aloghe alle for1ne di re ·is len za o di cle~ lre ~ i o11e r o11stat at e i)r e o a lcuni p r o tozoari . 1Ia fortuna tam ent e le ricerc h e di cl1audi1111 furo110 i.11terrotte lro11po pres to e d altra parte le osser az ioni d i a ltri aut.ori ch e i er an o occupati dell 'ar 0 ·on1 ento n on furono co11 fermat e dalle ricerch e ulteriori . Il Trepolnema pallidum r estava dunque la sola for111a coito ·ciuLa di v irus ifì1itico (ruan d o n el 1927, Levaditi e collabora tori, riprende ndo le ipotesi di ch a udinn .a ffercn a ro·n o , ·111la 1Ja :-;e di studi biologic i ed istologic i , ch e ~1 ,tre11?n cma nor1 r a1)preser1La d a solo la t otalita d el ' ' 1rus s i fìlitico. :È n ot o , dopo le ricer cl1e di Truffi , -ChTe11h ul e Mulzer , ed altri , cl1e i gan g li linfa tici p eriferici d ci conigli portator i di ifilon1i scrotali , ono: p er così dire , cos ta11te1t1en te virulenti , ~ purtuttavia n on conLen goHo gen er a11nente mai delle spiroch et e visibili a ll 'ultramicr oscopio o u t agli color a ti co i mig liori m et odi ar gentici . Ora, se i e amin a in s·itu c iò cl1e avviene qu ando si innestano dei framm enti di ghiandole linfa t ic b e v irulente o tto la 1Jelle de ll o scr oto d el coniglio , si constat erà cl1e i processi evolvono in due fasi: una l)rirn a fase aspirocheticia d ella durata da tre11t a a quaranta gior11i ed una seconda fase treponemica. Durante la i)rin1a fa e l 'innesto s i n ecr o a, s 'infiltra con p olinuclea ti e cau s a una r eazione infiamm a toria .p eriferica ch e non ba nulla di specifico : n essun i11etodo ist oloo-ico p ermette di scoprirvi d elle piroch ete . P oi , in maniera quasi esplosiva, le lesioni ca rnbian o d ' a p etto, per rivestire i caratteri particola ri d ei sifilomi n1icr oscopici : endo- e perivascolarite linfo1>la .. 111ocit aria , apparizion e di cellule e pitelioidi e g ig anti , tras forn1azioni p eudo mixomatose. Ora ql1esti can1bi ist olog·ic i coincidono con l 'app.a rizioJ1e d ei trepo11e111i , j quaJi J1011 tard ano a moltiplicarsi, apparendo anche n el t essuto cl1e è servito d ' innesto e ch e fino allora er a rimasto, p er così dire, s terile. Da,·anti a tale fatto due sono l e ipotesi possibili : o cl1e l ' innesto i.a olo apparentem ente m an can te di trep on emi , cioè ch e questi esi s tano n1a in p iccolo numer o si che essi non sono visibili con i nos tri insufficienti m etodi d 'indagin e (ipot esi questa elin1inata sull a b a e cli l\.1)eri e nzc 1)1':.llir a te con la . ·JJ. D utt oni) 0 1) 1

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35}

pure ch e il virus sifilitico possieda un ciclo evolutivo complesso, comportante, oltre la fa~ e vegetativa, un 'altra fase u ltravisibile, inaccessibile ai nostri mezzi d 'investigazione. È in questo stato ultravisibiJe che il virus veg eter ebbe n el sist err1a linfatico dei conigli sifilizzati nel n eurasse di alcuni animali colpiti d a sifilide inapparente e , probabilmente anche, nei soggetti ttmani , sia durante i periodi inter ca lari della sifilide, sia , per quanto concerne il cervello ·e il n1idollo spinale, nel corso d ella parasifilide (paralisi progressiva e tabe). Delle nuove esperienze, praticate da M. C. Levaditi . R. choen A. Vai~man e N. Costantinesco (Bull . de l 'Acad. d e M éd .', 20 giugno 1933) sia con d ella sostanza n ervosa virulenta, per quanto a ppar·entemente esente da treponen1i , da tOJ)i ~ i fìliti ci , ia con dei neoplas n1i conten enti d el viru s sifiliti co patogeno, per il conig lio, ha11110 confermato qu es~a concezio11e di un cic lo e' rolutivo d el virus della sifilide, com porlanlt=- l1na fase ve g etativa treponemica c<l un 'altra fa e ?1ìtra,r1sibile per quanto perfettan1e11te 1)atogena. La trasfor111a zion c d el g crn1e invisibile in .. pirorl1e te i cl'fr llt1a al contatto, e è favorita claJl e l ef:.ion i in Oa ir1matori e vasculo-forn1ative b occali , le qua ] i r ealizzano condizioni nutriti,-e fa,ror evo li ad una tal e trasformazione. Le alterazioni ti ..... ulari d ette sifilitich e non offrono 11l1lla di pecifì co. Esse non si distinguono dai l)r oce si s i1uilari avirule11ti, ch e p er d elle 1nodi fìcazio ni q ua11titative inter essanti i divers i elem enti cit o log-ici ch e le com p ongono. olo la pre enza d el Treponema pallidum imprime lor o il cachet eti ologico. G. LA CAVA.

L' ATTUALITÀ MEDICA. Azioni specifiche delle onde ultra-corte. 011de ultra-corte, <iice 1". Reiter (Deut. l\1 e<liz. vVoch.enschr, n. 5 , J 933) sono quelle inferiori ai 15 m .; esse eser citano delle azioni b iologich e d el tutto p ec ia l i. Provocano in pro fondità fe no111eni r ea tli, i vascolari caratterizzati d a una n o tevole Ya o-dila tazione: si tr atta di ui1 vero processo infiammatorio che i può spinger e anch e fino alla formazione di n ecrosi e di suppurazioni. Hanno azione infiammatoria le onde più corte di 10 m. Un 'altra importa ntissima azione delle onde ultracorte è quella di distruggere in modo selettivo le ce1ll tlr tumorali. Innest ando bilateralmente n ell 'addome d ei topi il sarcoma di Jensen, ed a pplicando poi unilateralmente le onde, si cons tata la distruzione ·del tumore che è invece })en s\riluppato dal lato non trattato . Questa azione si osserva solo per le onde inferiori ai 4 m. e superiori ai 3 m. : le onde più efficaci 0110 quelle di 3, -! m . , esse provocano la dis trl1zione d el sarcoma nell ' SO % d ei casi. Vengono distrutte solo le cellule del tumore, il tessut9 connettivo intorno al .tumore viene invece stimolato , esso presenta gran quantità di elementi giovani e una forte iperemia. 1

R.

PoLLITZE R .


, F710 E l'l'\ATJ CA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. '

Con i O'Jio Snperiore di , aniti1. Cotlte JlC d e u1n10 già notizia. p1·0sso il l\Iini ~ l rrn dell 'Inte rno si <· riu11ilo , 11ci g iorni 27-29 lug lj o, i11 sessione generale:' j I Co11sig lio . uperiore cl i Su11il i't, rece11te111en lc ri cos1 iluil o per il triennio 1933-193:) so t lo la prc~i<lc11 za dell ':iccade111ico . E. il pro r. DE BLAS1 e del Yice pre, icl ente prof. Fnt·coi\1. Ha as istil o a llo YOlg in1ento dei Ja,ori il Sottosegretario all 'Inl erno . E. BrFFAnrN 1. nl qu ale i I pre idente pro f. DE BL ,\ .. r 11a ri,·o]lo e]e ,·a tc p arole cli sal n lo e di ringrttzinm ento pregar1d olo cl i rendersi inlerprPle pre . o . E. il CaJlO <lel (10' er110 e Duce d el l;-a ci ~ n10 d ci senli111en li di de,01ion c e di a111n1 ira.1,ion e èl ell 'intero Con ig lio, l)er l 'i1nportanle opera volla nel can1po d e i proYYCdin1c11 I i igieni co-sanitari e })er J'inleresse })Orla to a lt1tlo qua11to j riferisco alla lulela ed a1 rinYi rrorin1 c11l o della salu te dell a l'>0]10lazio n e. Il prof. D 1~ Br..A::;1 ha rjYollo un caldo a iut o a l prof. l\1archiafaYa, che nell a sua grar1de sapien 1a e saggezza 11n i)rc iedulo per lung hissimi anni il Con esso. Ha Lraccialo con 1nac lria il progran1111a gcrl.er<l le clell 1a LliYi I à d e l Con iglio. In particolare, h a rj leYato l 'imporlanza delle di cu ssioni a111pie 111a n on prolj , e, ed J1a lumeggi a lo i compiti clel1e C:o1nmis ioni di e lJerli . I JaYori ·i .. 0 110 iniziati con l a rela.1,io11c d cl dir e llor ge11era le d ella ani là Pubblica, g r. li rr. H , _ srLE, prcYe11ti\'t1n1enl e trasn1es a in bozze cli ~ l <l 1 n­ pa ri crvalc u I u l li i con1ponen li d e l Co11Liglio, sulle co ndizioni sanilarie del Paese, sui provvedimcn.ti adol t ali n.el 1982 e su que ll.i allo studi o JJ(l l' futuri svilupp i. Tale r elazjor1e , clic , ur[1 pubblica la prossilu amen le 1 ha clato luogo, a i)ropo i lo d elle condizj on i sanilarie dcl J{egno e d elle organizzazioni di a .. istenza e profila. i cl1e il Fascisn10 va sviluppar1do con metodo e le nacia e con quel ri lino di g rnclualità ch e è irnpos lo rta1le condizioni economicl1 e d cl Paese, acl una i1nportante discussione a c11i h a11110 p nrtecipnto i con ig li eri on. prof. E. ~lon1~LLT , Jl ro r. L. ~fANFn•~o1 , J>rof. . B\GLI01"""I, pro f. , r,, LF.,TJ, 0 11 . prof. EnO:N0 1 prof. ~IonPURGO, ge11. 111ed . L . .Fn ',_ CHI, gr. uff. . FABBRI , presidente dell 'Opera Nazionale J)Cr la 1Jr o tezio11e clell a 111 a lernità e cl (• l l 'infanzia , e g r . uff. A. ANSEL1\JJ , dire tl orc gen erale del l avo·r o , del! 'assis tenza e dell a previd en social e, i l qual e J1 a , particolarn1ente, })OStO in rilievo 1'cn Lii à el c i rapporti fra Sanità e Di cas i er o delle Corpor azioni agJi effetti di t1na più l arga e proficu a a si tenza ig ienico-sa11itaria della popolazione coordinando le pre tazio11i assicuraliYe <'on quelle degli Enti autarchici - Comuni Provi11 c ie, Opere Pie - secondo le norme stabilite dalla << Carta d e l lavoro ». La di ~cu ssione i è chiusa con lln unanin1e Yoto di compiacimento e rli plauso d el Consiglio p er 1

za

l 'a1 io11e .. volta dalla Direzione 11ilà PL1bblica.

Te11cr,tlc della ~a-

f>ro egu e11do nei ~ uo i la,ori , il Co n~iglio , ollre n buort numero cli affari anitari .-u cui i l parere (\ olJl>liga loria111ente rich ic · to dal le dL pos izio11i i11 _ Yi go rc (do111 and e di a utorj zzazio11 c all a ve11dita di l'l.l'qu c n1inerali, naturali ed nr1ificial i o all 'eser-. r ii'io cli ~ l a})i]imen1 i lern1 a li ; ricor i va rì ; i ta11 ze flCr pen c,io11i priYileg iale i11dl 1::-triali, e<:c. ), ha pre. , o iJ1 e a1ne alcune quesl ioni cli indirizzo su lla prof ilo.~ ; eri assistenza, con cer11enli a r gom c11ti is lruiti in a ppo .. ite rel azjo11i d e ll a Dirr1ion c Gc11 eralc della ~H nit à P·u blJli ca .

T..a pri111a que lio11e 11t1 j)fO::.j)rl ta lo Ja i1ccessilà_ rl <' lla i11Lensificazione della profila,..;.-:; del/ci febbre lijo;tle, inalaltia che Je ~ lati lich c r d i dali prese11ta ti ri1eYano ancor a p er i .. ten le n elle zon e rurali cl o,·e 1'infezione è pii1 I e n a cem e 11 I e r<Jd ira t n in co11f ro11 I o cle11e città. La n1orlalità p er febbre lj fo1de , t h e n el trje11nio 1 7-89, coincid e11lc ron Ja pron1t1lgazjor1e d ella pri1r1a legge sanilnria. Prn di 30 . u 1 Iniljo11e di abit an ti, è venula gradualn 1rulr rli1ninue11dd· d r l 'i9.2 per cenlo e end osi H!Jba -..ata a 174 per l n1ilione di abita11ti ncJ Lrje1tnio 1928-30. Tutla,ia occorre ril evare cl1c di ques to ]Jen eficio più d ella 111elà. 58 %, i con ·eguì n ei p r imi a nni di 1 • 1> J) licaz ionc della Jegge anitaria C'd 111 co1np1e so nC'l 1>rin10 quindjcennio, n1e n1re 11egli <1 J1ni st1cl C::-.. iYi la climinuzio11e fu pit1 Jrn ta . Perl a 11lo, dopo i mig lior a111 c11li igi enic i apportati nel le città, è tempo di dare OJ)era più inte11sa_ al ri a n a n1ento dei centri rurali , itei quali . a prerrre11za i annida e persis le l 'e11de1nin, e da cui t1 i cliiConde la malaltia n el le ci I Là. 0011 ciò solo potrà ottenersi una ulleriore e pi1'l for lc ridu zione d ella 1ifoicle fino a sradicare c1ue la endernia, che r\ i11dice rileYatore di 111anc h rvolezze n ella salulJrilà d eg·li abitati , e n ell a edura1.io11e jgienjca cl ('] )a i)o11ol azione. Il Jlrobléma si prese11la j)ar licolarn1e11te arduo qua nd o i consideri la molteplicità d ci faLtori che contribui cono alla con crva.1,ionc ed alla diffu"- ion e d eì contagio 11ell 'amlJie11le. a ll 'intimo Iega1ne di t ali fattori con le condizioni d el suolo, cl e l1 e acque, delle abitazio11i, erl alle g ravi difficolt à cli eliminare tutte Je cj rco~ta11 ze che manlcn.go11 0 e favorisco110 l 'azionr 11or iva d ei suddetti fn l lori an1bientali. A ciò agg iungasi, na un ln I.o, l a <lifficoltà di V<"11ire a conoscenza (li tu t Le le forn1e iniziali, lniti , a bortive, ano1nal e di tifoide; Jn fa cilità di ' p o ri at ori ch e diffondono il co11 lagio: la impossihili là cli a ttuare la cura tlire lta di essi e l 'isolalarl1e n 1o, inentre, d 'altra parie , nell 'ambiente ru1 a le le condizioni favorenti 1·enòe111ia ono tali <:> così inolteplici da n o11 pol er i . p erare in un loro pronto e radicale i11utan1e11to. L 'inter e ante questione, pro J>et lata dalla Dire· 1ione Gen erale d ella Sanità in t1n clocumentato , •


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t(

IL POLTOLJl'> I CO

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lANNO XL ,

NUl\{.

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rapporto, è stu ta illu lra la nl Consiglio St1periore J1a11no creato 11uove esigenze sanitarie e nuovi clai relatori proff. CASAGIUNDI e PEcon1 1 i quali ha11con1piti e.la assolvere, che. si i·e11dono sempre più 1to esaminala I "azione fiI1 qui attuata e come essa Yas li in rapporto ai gra11di sviluppi raggiunti dalle potrebbe svolger si per l 'ayve11ire, nei riguardi: . oper e di Lrasforn1azione fondiaria e di colonizzadella pratica or ganizzaziol1e <:lei servizi per l a zio11e agricola specialn1cnte nell 'Agro Pontino. Alle H1anchevol et:z~ della })recsistente legislazione per. id entificazione dei portatori di bacillo del tifo, fronteggiar e i nuovi bisogni .sopraccennati, è stae per ottenere , in quanto possibile, la rapida steto (li recente provveduto con la legge 22 gjugno rilizzazione di essi.; delle in<licaz io1li per es len-; <I ere la vacci nazione anti tifica all a generalità de1933, 11. 851. per il coordinarnento e l 1i11tegrazione gli abi lanli n el le zone di ei1de11'lia, e <lelle cal1tele delle norme clire lle a diminuire le cause della mada ado l tare; e, sp eci al111e11l e, d ell '0rganizzazione l aria, m enLre nuovi criteri so110 stati ema11aLi col e.l ei serYizi e inezzi pii1 idonei a garan tire l 'innoIl. D . 13 febbraio 1933, n . 215, nei rig uardi dell a cuità dei riC:iuii della vita cittadina, e la salubonifica i11tegrale , ch e deve oggi veramente conbrità degli appr ovvigionamenti idrici looali a presiderarsi qttale l a realizzazione di un pi.ano generale di lavoro e ·<lj attività coordin ate con rilc.vanti ferenza nelle zone rurali, in attesa ch e si svilup,·an laggi igienici. de111og·rafici 1 economici e sociali. pino e si co111pleti110 dovunque opere radicali di Gli anzidetti provvedin1enti 1 emanati dal Gorisanan1e1ìto , otte11e11rlo in tal modo · il risultato cli stabilirP a l p iù pres lo l e condizio11i e gli or- verno Fascista, ir11primon0 un nl1ovo più fecondo impulso alla lotta contro I 'endemia di mal aria, e clinan1enti basilari per l a lo l ta a fondo contro le JllOSCh e. cl all 'applicazione di essi si avvantaggerà, senza dubbio, l 'assistenza igienico-sanitaria e profilaltira In seguito alla djscussio11e sull 'argomento da a faYore ~pecialmente delle classi lavoratrici ruparte dci con iglieri proff. FRUGONl, 0TTOLEKGHI , rali. PUNTONr, ALESSANDHINr e l\!IANI"RED1 , il Consi glio SuLa radical e ed i11tegrale trasformazione dei terperiore ha approvalo, all 'u11animità , il ,·oto: reni palt1closi ed insalubri, la intensificazion e del« che s ia dato il n1agg·ior e possibile i111pulso all 'appr0Yvigio11a111ento idrico , si.a clei grandi cen- 1'agricoltura con razionali ed adatte coltivazioni, tri urba11i, sia di quelli r h e i trovano i1 ell e zo11P il popolamento delle campagne - finalità della bo11ifica integrale - affida110, poi, di potere in 1 t1rali, preoccu1)anòosi oltre che della qualità, del tempo più o meno breve sradicare e sopprimer e qt1antilativo necessario no11 so~o per gli usi pric.lefinitivamente l 1e11demia. Yati, ina anche per qt1el1i pubbli ci; che sia r igoSt1i i11odi e sui inezzi di maggiore praticità ed ro amcnte ap1)Iicato u11 efficace e precoce i olaefficacia d eUa organi zzazione antimalarica nelle 111e11Lo dei malati e si dia quanto più presto poszo11e rurali e nei compre11sori di bonifica è stato iJJile pratica effet Lu azione _ai servizi provil1.ciali ricl1iesto all 'on. Con siglio Superior e di voler dare cl i profilassi ; ch e, per quanto si rjferisce all 'i gie1·autorevole parere , per norma e guida della Dir1e generale 11egli stessi centri , sia provveduto: r er,ione Generale della Sanità . a l regolare allo11tanamento e s maltimento dei riL 'interessante questione è stata illustrata da fiuti un1ani ; ad una razio11ale discjplina delle con u11a Commissione compos ta d el gr. uff. E. IANcimaie ; al rigoroso divieto ciell'uso cl elle acqu e lunoLo, direttore generale della bonifica integrale, e ride per la irrigazione deg·lj orti e clei frutteti; alla dei i)roff. G. ALESSAi"iDRL."\fI e D. 0TTOLENGHI, relabuona tenuta dell "abitato; a <.lare opera attiva · e tori. IJiù an1pia ch e sia possibile di educazione, di diDopo cenni illustrativi del prof. G. ALESSANYU lgazione e di propaganda igienica, con parti_ c oDRINI sullo svolgimer1to (lella lotta antiI1'lalarica Jare riguardo ai mezzi di clifesa e di lotla contro nell 'Agro Pontino, il Co11siglio ,Superiore ha unale mosche e contro ogni altr o veicolo di infezione; nin1amente approvato, su proposta degli stessi reche siano fraLtanlo estese le vaccinazioni anl a tori , il seguente voto: cc Il Consiglio Superiore di 1itifiche all a popolazione civile in quei centri ruSanità rileva ch e la recente legislazior,e sulla borali in cui l a infezione tifoide si presenta con una nifica integrale, frutto della illuminata e fervida con tinuit à endemica (specie durante gli eYentt1ali collaborazione fra il Ministero dell'Interno (Direepisodi epidemici), r acco1nandand o che e se, per zione Generale della Sanità ~ubblica) ed il Miniquanto si può, siano fatte per via ipodermica e s tero dell 'Agricoltura e Foreste (So ttosegretariato r ipetute ancl1e annualmente in epoca anteriore per l a bo11ifica integrale), h a dato più chiaro riall 'ordinario insorgere dell 'endemia; ch e siano faconoscimento g'iuridico alla necessità, già appar a Yori ti gli studì i11.tesi alla preparazione di vaocini r1ella prassi, di inlegrare l'attività di tutti i nìezzi che dia110 un i11inimo di reazioni e attuabili po~ occorrenti ad i1npedire la diffusione della malaria ..,ibilmente co11 una sol a i1tiezione ». • e a proteggere da essa i lavoratori adibiti alle La econda que lio11e esamina la si è riferita al opere; problema della lotta con,tro la malaria in rapporto rileva pure che u.11 n1aggiore concorso alla . alla bonifica i11tegrale ed alle llltove provvidenze Tisoluzione dei problemi attin enti alla difesa della legislative al riguardo. malaria potrà essere dato dalla faco1 tà attribuita al Mini.stero dell 'Agricollura di promuovere studi Come è noto, la politica rurale del Regi111e e la e ricerche anche sperimentali ai fini della migliore g randiosa azio11e redentrice attuata dal Governo for1nul azione dei programmi da attuare tanto n ei Fasci .. La con la bonifica integrale in territori per riguardi econo1nico-sociali che igienici; la ma "sima parte focolai endemici di malaria,


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U i\I .

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SEZJONE

osserva con soddisfazione ch e, ol tre alle accennate provYidenze, inl.ese ad assicurare il migliore st1ccesso sanitario dell 'attiYità pubblica di bonifica, la nuova legge per1nette di e tend ere a tu lte le zone dichiarate nlalariche - anch e e fuori di comprensori di bonifica - l 'inlerve11to statale diretto alla soppressione delle co11clizioni di suolo faYorevoli alla malaria; ritie11e perlanlo che la nuova legge ri po11d a a razionali direttive per quanto concerne il probl e111a clella inalaria, e<l esprime il voto che appun lo in vi La dei nuovi orie11ta.n1e11ti legislativi, m eglio adegua ti alle esigenze sanitarie, i abbia pre ente la necessità, in sede di forn1 azjo11 e e di attuazione d ei progetti, di un 'ampia col laborazio11e cientifica e pratica da parte di esperti nei proble111i igienici ed in particolare d ella 1nalaria. Nei riguardi delle 11uo' e provvidenze legislaliYe, n o la co11 soddisfazione che la nuo,·a legge 22 giugno 1933, n . 851, con sentendo, in rlali casi, che le omm e da erogars i p er la lotta antim alarica dalle .:\1nminis trazioni pubblich e ecl enti olJbl igati siano Yer a te a<l un u11ico organi. ino pro' i11ciale o ad apposito Ente debitamente allrezzalo, consegue una 1rligliore <:oordi11azio11e . d elle atl ivi Ià assistenziali e profilattiche. ota inoltre come questa legge allarghi le prov"id enze di difesa e di assistenza, assicurando non solo ai lavoratori manuali e alle loro famiglie, ma anche al personale impiegatizio la somministrazione dei rimedi e, nelle zone di bonifica int egrale, anche l 'assistenza medica gratuita. Rileva poi che con la istituzion e della tes era sanitaria e con la cura prolungata e gr a tuita dei malarici che abbandonano la zona di ]aYor o, n1entre si assjcura la guarigione di questi , i impedisce il dilagare della malattia fra le popolazioni di località indenni. l1l particolare rileva con vivo co n1pia r i rn en lo J 'avvenuta sos tituzione della tassa sul chjnino con una sovrimpos ta a base totalitaria, otte11endosi così di diminuire l 'onere tributario dei co11tribuenti e rli evi tare le gravi spese di riscossion e. Il Consiglio uperiore di Sanità rico11osce infine ch e le ado ttale provvidenze, in quanto meglio garanti cono la tutela sanitaria dei lavoratori nelle zo11e malariche, g iustificano la nonna ch e esclude il carattere di infortunio alla malaria contratta in occasione di lavoro, pure assicurando adeg u a la indennità nei casi di morte p er perniciosa e fa YOLi : 1) ch e l 'aYviamen Lo alla unificazione <l ei ervizi an Lima larici, felicemen le irdzia la con le nuove disposi zioni di legge, si svilu])pi ulteriorn1ente r e11dendo normale per tutte le zone inalaricl1e le diSJJOsizioni prevj s le come facoltative n ell e sòle zone jn cui si eseguono lavori di bonifi ca integrale (articoli 7 e 10); 2) ch e il con cetto di non limi tar e . ai soli proprietari di terreni e fabbricati delle zone mal arich e, l 'on er e lribu Lario della somn1inistrazion e dei rimedi an lima larici, abbia più ampio svjJuppo in armon ia col carat Lere nazionale della lolla contro la malaria;

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PRATICA

3) che siano assicurati i m ezzi necessari al

regolare funzionamento dei comitati provinciali antimalarici, e che si tenga presente la necessità di chiamare a farr1e parte esperti n el campo sc1e11lifico e pratjco della malaria ». Suc~essivamente,

il Consiglio Superiore si è occupato di alcuni importanti particolari dell 'or9an.izzazione antitubercolare, ch e il Governo ct:ra con speciale interesse e co11 sempre inaggiori tnezzi.• In primo luogo è s lato preso in esame il problema della depurazione ù elle acque di rifiuto dei sanatori antitubercolari, sul quale ha riferito una ~peciale Commjssione composta dei con siglieri on. prof. E. ~10RELL1, prof. Ons1, prof. ing. BoRDON I e prof. L. ~1ANFRED1 , r elatore. La Commissione, dopu avere preso atto della documentazion e fornita dalla Direzione Generale della Sanità Pubblica, ha riconosciu La la gravità e l 'ufgenza della quesiione, clalo il gran numero dei Sanatori ch e vanno sorgendo in llalia grazie alla provvida legge dell 'assicurazione obbligatoria e date le ragioni di opportunità che hanno consigliato l'ubicazione di essi in vicinanza dei centri abitati. La Commission e h a ritenuto che, anzitutto, debba provvedersi in ciascun lslitu to .all'adozione di mi sure rigorose p er la racco] ta e la sis tematica cli truzione 0 quanto meno, s terilizzazione degli escr ea ti prima che vadano ad unirsi nella fogna del anatorio alle deiezioni e alle acque di lavaggio. Circa le varie contingenze che possono preen larsi nel campo p~ati co, essa ha indicati i seg ue11ti criteri di massima : 1) nessun provvedin1en Lo speciale è necessario per le acque nere ri' er ate nella fognatura collettiva urbana convenienteme11te costruita, in quanto la grande dil'uizione del materiale infettan le e il suo disperdirnento offrono . sufficienti garanzie; 2) similmente non è necessario u11 trattamento speciale quando il materiale possa essere smaltito per epurazione naturale o per filtrazione attraverso il s uolo o per disperdimento nel mare aperto o in grandi corsi d 'acqua, a convenienti distanze dagli abi tflti; 3) escluse le circo~tanze anzidette, I 'epurazion e delle acque nere sanatoriali, prima del loro smalti m ento nell'ambiente estremo, è indisp en sa]JiJ e. Premesso che sono da escludersi i m e todi biologici (fosse settiche, letti d'ossidazione, fanghi a ttivati), che oltre ad esser e più o meno complicati e costosi, hanno scar sa influer1za sulla vitalità d el bacillo tubercolare, la Commissione ha indi cato come idoneo allo scopo il trallamento con cloro (cloro gassoso o ipocloriti) preceduto da sufficiente decantazione e chiarifjcazio11e òel 1nateriale. ' Il regolare funzionam ento d egli apparecchi automatici di clorazione dovrà essere sor Yegli ato accuratamente, poicbè quando siano sufficienti la Jnisura e la durata della clorazione (gr. 20 di cloro per m c. di liquame già depurato. con una durata di contatto di almeno due ore) è dimostrato che la dis truzione del bacillo tuber colare può ritener si sicura . 1


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Dopo un'ampia discussione, alla quale hanno partecipato i con siglieri proff. CASAGRANDI, on . MoRELLI, PuNToNr, ORSI e gr. uff. BASILE, il Consiglio Superiore ha approvate le st1esposte direttive. La trattazion e successiva ha considerato il quesifo della ospedalizzazione degli infermi di tubercolosi chirurgica, sulla quale ha riferito una Commissione composta dei consiglieri proff. G1AN• r-;1N1, VALAGUS~A e gen. medico L. FRANCHI , r elatori. Lato importante d el poliedrico problema anti .. tubercolare è costituito dalla necessità, ormai in? d erogabile, di adottare direttive adeg'l!ate anche per l 'assisten za e la cura delle tuberc,olosi ossee ed osteoarticolari. Tali infermità debbono infatti essere anch 'esse precocenlente diagnosticate e sottratte all'assistenza ospedaliera comune, per fruire di appositi Istituli ubicati in opportùne località 1nar1J!-e o climatiche e forniti di personale m edico specializzato. Agli effetti di stabilire il fabbisogno integrativo in questo ramo della assistenza antitubercolare, la Direzione Generale della Sanità ha recentemente proceduto ad una revisione di tutti gli Istituti ospedalieri specializzati per tali forme di tubercolosi, accertandone n. 31 (esclusi i reparti delle cliniche e degli ospedali'1, con una disponibilità di circa n. 4614 letti. Di essi n. 19 sono diretti da sanitari specializzati in chirurgia ortopedica, e n. 12, pur essendo di t etti da medici generici, hanno chirurghi specializzai.i, come consulenti. Siccome nel convegno medico t enuto . a Cortina d 'A1npezzo nel febbraio u. · s., sotto gli auspici della Federazione Italiana Fascista per la lotta contro la tubercolosi, si riconobbe la necessità di affrontare adeguatamente il problema del ricovero e cura di tali infermi, allontanandoli dagli ospedali comuni, così il relativo quesito è stato prospettato dall 'on. çonsiglio Superiore di Sanità, per le direttive del caso. È da tenei:e presente che il ricovero dei detti infermi appare, per ovYie ragioni di profilassi, meno urgente che quello dei polmonari, per modo ch e l 'ospedalizzazione degli osteo-articolari, ove n on trattisi di assicurati contro la tubercolosi, si rende necessariamente meno facile. Si prospetta, pertanto, la convenienza, allo s't ato attuale, di dare, in un primo tempo, il massimo incremento alle Stazioni elioterapiche a ricovero diur110 per le forme che non richiedono degenza obbligata a letto. Intanto si completerà l 'assetto degli Istituti climatici ad internato totale oggi esistenti per le forme in parola; salvo a procedere, in un secondo tempo, ad un maggiore sviluppo dell 'org·anizzazione assistenziale anche in questo campo. Sull'interessante argomento ha.i1no parlato, qltre al relatore, i con siglieri proff. OrroLENGHI, MANl·'RE01, G1ANN1N1, V .<\LAGUSSA, on. MoRF.LLI e gr. uff. BASILE, e la discussione si è conclusa con l 'approvazione di un voto proposto d alla Commissione predetta e contenente le seguenti direttive: 1) costituire in ogni dispen sario antitubercolare tina consultazione iel1irurgica affidata a 1

I

IL POLICLINICO

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[ANNO XL, NUl\I, 35]

persona competente per la diagnosi dei casi di tubercolosi chirurgica; 2) u sufruire degli Istituti perma11enti già ben attrezzati, procurare 9i completare quelli che vi si prestano in conformità dei mezzi finanziari a disposizione, trasformandoli in sanatori specializzati per la cura della tubercolosi chirurgica ; 3) dare ampio sviluppo alla costituzione delle stazioni elioterapiche debitamente attrezzate e di~ rette, per le fo,rn1e tubercolari che non richiedano i trattamenti speciali d'immobilizzazione, od altri, i quali trovano lu loro sede negli Istituti sanatoriali per tubercolosi chirurgica. Proseguendo nella trattazione ~elle questioni generali di profilassi e di assistenza, iscritte all 'ordine del giorno, il Consiglio ha preso in esame i prin1i risultati sin qui raggiunti dalla collaborazione fra Consorzi provinciali antitubercolari e F ed erazioni Provinciali dell 'Opera Nazionale Maternità ed Infanzia , per la profilas~i antitubercolare. L 'importa11te argomento è stato ampiamente illustrato da una relazione dei consiglieri proff. L. MANFREDI e gr. uff. avv. S. FABBRI, presidente dell 'Opera Nazionale per la protezione della Ma- · lernità e d ell'Infanzia, rèlatore. Come è noto il ~1inistero dell'Interno (Direzione Generale della Sanità), allo scopo di dare il necessario impulso all'assistenza alle gestanti tuÌJercolotiche e alla prevenzione delle malattie tubercolari n ell 'infanzia, ebbe a diramare ai Consorzi ·provinciali antitubercolari i criteri informatori di tale assist enza; e, st1ccessiva1nente, allo scopo di coordinare i n1ezzi e le energie disponibili, d 'accordo con 1'0pera Nazionale ~Iaternità e Infanzia, d ettò norme di collaborazione tra i Consorzi provincjali antitubercolari e le Federazioni dell 'Opera Nazionale l\iiaternità e Infanzia. In seguito al voto formulato dall 'or1. Consiglio Superiore di Sanità nella tornata d el 22 dicem})r e 1932-XI, il Ministero dell'Interno richiese, com e base di prima organizzazione, che in ciascuna Provincia fosse previsto un adeguato nu1nero di posti per il ricovero di urgenza di gestanti tubercolotiche; fosse altresì prevista l 'assistenza u.r genle al neonato figlio di madre tubercolotica, chiamando il Brefotrofio ad istituire una speciale f'ezione, in mancanza di altre istituzioni locali, e, inoltre, fosse provveduto ad una ndeguata assistenza ulteriore, tanto alla madre che al neonato. Le spese e le iniziative dovevano ripartirsi fra i due Enti predetti. Allo stato presente i risultati ottenuti son o i seg11enti: Nella più parte delle Provincie tali nordi collaborazione sono in cor so di applicazione sia m ediante la destinazione delle somme occorrenti, sia mediante la destinazione cli postiletto presso Istituti adatti per il ricovero delle gestanti tubercolotiche e dei nati da madri tubercolotich e. In alcu11e provincie il Ministero ha invitato i prefetti a curare che tra i Consorzi provinciali antitubercolari e gli altri Enti locali siano stabilite

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SEZ I ONE Pl\\TLCA

i1ttese n ecessarie per 1'in1pianto, presso I li tu ti già esi tenti, di reparti da destinarsi all 'assisten za di ct1i sopra. 111 riassunto, può dirsi che attualmente i postiletto in rep arti SJleciali per gestanti tubercolotich e sono n. 544. I posti di collocamento immediato dei neonali da donne Lubercolotiche sono oggi n . 291; e per il ricovero preventoriale di fan ciulli convive11li con tubercolotici si dispone attu almente n ei preventori con inter11ato, di n . 10.991 !)Osti-letto . Nei riguardi delle somme stanziate n ei bilanci, seconclo le più r ecenti notizie esse asce11dono a L . o.290.222 per i Consorzi provinciali an titubercolari ed a L. 2.042.250 per le Federazioni del1'0pera ~faternità e Infanzia; e, cioè, un to tale di L. .3~2 .472. Presentemente, la competenza passiva per l 'assjslenza alla gravida tubercolotica è a carico del Consorzio provinciale antitubercolare, ovvero del1·1stituto ~zionale Fascista della previdenza sociale, se lrattisi <li assicurata ; m entre, per i n eon ati sani, l 'assisten za spetta all 'Opera Nazion ale ~Iaternit à ecl I11fanzia. l\ila qui occorre rilevare ch e I 'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, che gestisce l 'assicurazio11e contro la tubercolosi, ha un notevole interesse, anche econo111ico, ch e i bimbi d'oggi, 'fatti giovani, non sia110 in ay,·cnire a suo carico com e tuber colotici, quan· do l '011ere della cura sarà ben maggiore e il dann o socjale più vasto. A tale riguardo è già i11 a tto una encomiabile collaborazione da parte del predello Istilu lo azionale 14.,ascista dell a tJr eviden za sociale; ma è stato au spicato ch e con un ritocco alla vigente legge sul} 'assicurazione contro la tubercolosi , possano aumentarsi i mezzi occorrentL per una più l arga e profic11a collaborazione. Pertanlo, su queste premesse il Co11sigilo Su periore di .Sanità ha dato la sua pie11a approvazione alle segu enti con clusioni dei r ela lori : 1) di predisporre st atistiche più complete in m ateria; 2) di curare la collaborazio11e e la coordinazion e fra gli Istituti ch e provvedono alle varie for1ne di assistenza antitubercolare materna e i11fantile, affrettando accordi definitivi tra le altre is tituzioni più direttamen le inter essate alla difesa antituLercolare, e cioè: Opera azionale l\Iaterr1ità e Infanzia, Istitulo Nazionale F ascista della p revidenza socia le e Consorzi provinciali a11 litubercolari. Altre argomento, nel campo clelle organizzazioni antituber colari, si è riferito alle statistich e relative ai Dispensari provinciali antitubercolari per il 1932, elaborale dalla Federazione Italiana Naz. Fascista per la lotta contro la tuber colosi. La questione è stata esaminata, alla stregua dei dati r accolli, dai con siglieri proff. G 1ANN1Nr e MAN FREDI (r elatore). I dati raccolti si riferiscono alla attività svolta n el 1932 e rappresentano l 'avviam en lo ad una vera statistica vitale dei tubercolotici in Italia, e cioè l 'inizio di un r egolare cen simen lo del numero di essi con registrazione riservalo e segreta presso i singoli Consorzi.

Essi dati riflettono sin qui 77 Co11sorzi, per un complesso di i1. 361 dispen sari e riferiscono, per ogn i 1nclividuo, secle, sesso, profession e o mes tier e. on poterono, per ora. elaborarsi i dati relativi alle condizioni eco11on1iche per quanto di esse si possa già avere una certa idea dalla notizia del mestiere o della professione, dalle condizioni di ambiente, e dalJ a indicazione se il malato è assicurato contro la tubercolosi . I risultati globali sono i segu enti: ricon osciuti affe tti <la tubercolosi polmonare n. 59.824; non ricon osciuti affetli n. 122.143; in accertamento n . 33.057; visitati con1plessivamente n . 215.024. È ri ullata la preponder anza del sesso femmi11ile p er alcune forme tubercolari più ,,importanti, con1e quelle dei polmoni e delle pleure; inentre il rapporto Ira m aschi e fern111i11e subisce invece poch e oscillazioni per le affezioni dei gangli tràcheobronchiali, ed è quasi identico per tutte le altre forme. È cvidenle il r apJ)Orto fra età e forma tubercolare per alcuni periodi della vita, specie per le forme polmonari , per le pleuriche e per quelle dei gangli tracheo-broncl1i ali . Infatti, mentre le form e tracheo-bronchiali raggiungono il massimo n ei primi 10 anni di viLa, Je forme pol1nonari aum entano dall 'et à di 15 ann i all 'età di 35, raggiungendo i I nlassimo verso i 23 annj . In quanto alla diffusio11e delle forme polmonari in r apporto alle professioni e ai mestieri, la• classe più colpita è quella degli operai, e, subito dopo, alcune categorie n on professionali (attendenti a casa, disoccupati, m endicanti, ricover ati in ospi1

I

zi, ecc.). I dati, desunti da un lavoro tenace e complesso, pur nella incompletezza rappresenta110 un primo e poderoso sforzo . Il Con siglio Superiore, preso atto, con interesse, delle notizie ricevute, h a approvate le conclusioni dei r ela Lori, auspicanti : 1) una sempre più omogen ea e completa unifica,zione della segnalazione statls lica, la quale cornprenda equamente non soltanto i malati in r egim e con sorziale, ma anche quelli in regime assict1ra tivo; 2) un casellario unico, centrale, ch e costitt1isca un vero e proprio cen simento della tubercolosi in at lo, in Italia.

L 'ultim a delle ques lio11i poste all 'ordine del giorno si è riferita allo esame di alcu11e proposte forn1ulate dalla speciale Con1missio11e r elatrice, compost a dai con siglieri J)rof.f. VEfu~ONI (relatore), L.\ FRANCHI e STAZZI , n ei ri gu ardi delle bruce llosi . Com e è ben noto, le infezioni da « brucelle» 11 ell .' uomo e negli animali devono essere sempre seg uile con vigile attenzio11e, a cau sa del pericolo che r aJ>pr esentano })er la snJ11te uman a e p er gli oJlevanl enti nazionali. 1 el primo semestre dell 'ann o corrente si sono avuti a lamentare diversi focolai n ell 'u omo, e preci a1nente n elle })rOYincie cli Avellir10, Belluno, F'ro i11o ne, ro,·ar a, Pis toia e Rag usa, mentre anche itella pecie l>o,ina ed ovina n1 anifestazioni di cle t Le j11fezioni si sono prescn tale con r elativa frequenza •

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« IL POLIGLINICu »

Nell'ulLima tornala del 22 dicembre a11no decorso, a con clusione dell 'esame clella importante questione della brucellosi, il Consiglio Superiore di Sanità emise il voto che la Direzione Generale della Sanità Pubblica disponesse per la esecuzione di una inclagine razionale, allo scopo di possibilmente accertare, per ogni singolo focolaio o caso di brucellosi nell'uomo e negli animali, quale fosse il tipo di brucella causa della manifestazione. Per la ide11tificazione del tipo devo110, poi, determinarsi i vari procedimenti dalla <letta Direzione General e. La Commissione rel atrice predetta, dopo nuovo attento st11dio dei vari elementi inerenti alla questione, ritiene che gli accertamenti debbano svolgersi, nell '~orrto, sulla base dei seguenti capisaldi: manifes tazioni clinicl1e; indagi11i epiden1iologiche; identificazior1e batteriologica. Manif esta:iorii cliniche: cartella clinica, compilata con la maggiore accuratezza, specie per quanto si alli~ne alla sintomatologia, e corredata dal diagramnla ter.rnico. Jnclagini epidemiologiche: cla eseguirsi co11 la 1nassi1na diligenza allo scopo di detern1inare l 'origine del corrtagio. A tale fine dovranno essere tenuti presenti i contatti diretti con persorte od animal1 eventualmente infetti, la ingestione di proclotti animali capaci di trasmettere il contagio (latte e suoi prodotti freschi) ed ogni altra possibilità di contagio indiretto. Identificazio ne batleriologi ca: dovrà eseguirsi mediante i solamento del germe causa del) 'infezione, da effettuarsi con i procedimenti riconosciuti utili per arrivare, in quanto possibile, ad una esatta determinazione del tipo. Dovranno considerarsi com e fattori particolarmente utili per la differenziazione: a) la maggiore o mi11ore facilità di sviluppo della prima coltura, sia in aerobiosi che in anaerobiosi relativa; b) la produzione di H 21S in speciali terreni impiegati a tale fine; e) il con1portamen to del gerJ,lle in esa1ne nella prova àel la batteriostasi delle sostanze coloranti . • Parallelamente all 'inchiesta nel campo umano, altra analoga verrebbe eseguita negli a11imali della zona, ai quali possa essere riferita l 'origine del contagio. Nei casi in cui le ricerche batteriologiche previste non conducano ad una netta deter1ninazione del Lipo, le colture dovra11no essere inviate per t1lteriori 1rtdagini al Laboratorio Batteriologico della Sanità ~ubblica . Inoltre, un questionario redatto sulla base dei capisaldi di cui sopra, illustrato da apposita circolare alle Prefetture del Regno, potrà mettere gli uffici sanitari provinciali in condizione di predisporre utiln1ente il piano di ind agine con siderato, vale11closi della collaborazione dei servizi sanitari comu11ali e delle compelen li istituzioni mediche e veterinarie . Alle suesposte con cl11sjoni clel relntore, è seguìta un 'an1pia discussione, da parte dei con siglieri proff. FRUGONr, LANFRANCHJ , P uNTONJ ed on. Mo1

RET.r.1 .

Di seguito a tali conclusioni, e data l'importanza e la compl e~sit à del problen1a e la necessità di giungere a proposte n1otivate e co11crete nei ri-

[ANNO

XL,

NUl\1.

351

guardi della formulazione di nor1ne legislative e relative istruzioni tecniche circa la profilassi de1le infezioni brucellari , S. E. il presiclente del Consiglio Superiore di Sanità, prof. DE BLAsr, per la continuazione degli stu.d i relativi secondo le direttive sopra esposte, ha nominato la Commissione seguente: prof. Cesare Frugoni, vice presidente del Consiglio ,Superiore di Sanità, presidente; proff. Vittorio Puntoni, Guido Vernoni, Alessanclro Lanfra11chi, Pietro Stazzi, Carlo Bisanti, capo del servizio veterinario della Direziorie Generale della Sanilà Pubblica, me1nbri . Prima di esaurire il proprio compito, il Consiglio Superiore ha approvati altri voti, e, precisamente, uno proposto dal consigliere sen. prof. E . PEsTALDZZA per un particolare controllo sulle denuncie obbligatorie degli aborti procurati per indicaziond m edica, diretlo ad ottenere che la

grande falange dei medici italia11i, uniformandosi alle direttive della politica demografica del Go. Yerno ed ai progressi della scienza-, miri · a limitare entro confini sempre più ristretti l 'incresciosa misura del! 'aborto procurato. Un secondo voto, proposto dai consiglieri proff. CASAGRANDI, on. SERONO, VALENTI e BARGELLINr, si è riferito alla opportunità dello studio di pTovvedimenti direttj a r endere più facile e più diffuso il consumo delle acque min.erali naturali, le quali costituiscono un vero e grande patrimonio nazionale che dovrebbe essere piit largamente sfruttato. Infine, un terzo voto co.n cerne il problema dei fabbisogni minimi di ventilazione e di cubatura <l 'aria pBr gli ambienti. Dato l'interesse del pro-

blema, il presidente del Consiglio Superiore S. E. DE BLAsr ha nominato, per il suo studio, una C.Ommissjone composta dei consiglieri on. prof. E. Morelli, presidente; proff. O. Casagrandi, D. Ottolenghi, V. Puntoni e G. Pecori, membri.

••• Al termine dei lavori, il Sottosegretario all 'Interno S. E. BuFFAR1N1 ha espresso la sua viva soddisfazione per la eJevata disct1ssione cui hanno dato luogo gli argontenti trattati e per l 'alto spirito che fa clel Consiglio Superiore di Sanità un idoneo efficace strumento, del quale il Duce e il Regime possono valersi appieno per l'opera indefessa che vanno svolgendo a tutela della sanità fisica e morale della stirpe.

Per la lotta an&irunlariea. La « Gazzetta Ufficiale » del 22 luglio 1933, numero 169, reca la Legge 22 giugno 1933, n. 851, dal titolo « Coordinamento e integrazione delle nor1ne dirette a dimi11uire le cause della malaria », della quale avemmo già ad occuparci nei numeri 14 (p. 552) e 25 (p. 905). Il l\1inistero déll 'Interno (Direzione Ge11erJle della Sanità Pubblica, Divisione VI) ha diramato ai signori Prefetti e Autorità assimilate una circolare in data 4 agosto 1933, n. 201183/ 4, la quale precisa e chiari sce i punti fondamentali della r1 J Ova legge. Ce ne occuperemo in 11n prossjmo numero. 1


[Ax:No XL,

t u~r.

35]

SEZIO -E PRATIC.\

CONCORSI. POSTI VACANTI. ALBISSOLy\ l\lARINA (Savona). Scad . 30 sett.; L . 7200 e 10 bienni ve11tes., assegno addizionale L . 500, c. -v. AosTA. Ammi nistrazione Provinci al e. - Per titoli ed esami. Pos ti di Direttore d ella Sezione l\fedico-Micrografica e di Assi stente della Sezione Chin1ica dei Laboratori di Igiene e Profilassi . Stipendio rispettivamente di L. 18,500 e 14,000 aumentabile di un ventesimo per ogni biennio e p er dieci bien11i . Supplemento di servizio a ttivo rispettivan1ente di L. 4000 e di L. 2500. I11dennità di aggiunla di famiglia. Per centuale sui proventi per ricer che, an alisi , ecc. Il tutto soggetto alla riduzione del 12 ~b . Scaden za ore dicio tt o del 31 ottobre 1933-XI. P er schiarin1enti riYolger si alla Segreteria Gen erale. BRESSA~ONE t BolzanoJ. Scad. 31 ag.; L. 6800 e 5 quadrienni dee., c.-v., L . 2600 indenn. alloggio : ricluz. 12 ~& ; età lim. 35 a.; d oc. a 3 rn e i d al 30 m ag.; tassa L. 50. Conoscenza lingua itali an a. CA TELxu ovo GARFAGNANA (Lu cca). Scad. 15 dic.; 2 condotte ; L. 9000 e 5 quinquenni d ee., oltre L . 2000 trasporto ; addizionale L . 20 p er famiglia povera eccedente il n. di 120. C ENA'CE D'ARGON (Bergarn o) . Scad . 30 selt .; L . 000 e 5 quinquenni d ee., oltre L . 723, 70 uff. san ., L . 2000 lrasp ., L. 300 ambul at ., L . 2 e L . 5 addizio n a li })er Lutti g l 'i scritt i, c. -v. CoLL-\GS.\ (R eggio Em .) . - Scad . 20 o tt. ; con Bu an a; L . 000 oltre in<i enrt. cat egoria L. 3000, L. 2000 pel <·on sor zio, L. 2000 lrasp ., r. -' . I~ . 1200, fino a co11su1nazio11e cornplessiva di L. 17.000. DrcAstccE (Pesa r o). - ,Scad . 30 sett.; L . 8000 e 5 quaclrie11ni dee. , ollre L . 300 uff. sa11 . FoR~IELLo (Roma) . Scad . 30 sett . ; L . 10.500 e 5 quadrienni dee., L . 804 uff. san ., L . 2112 c. -v ., L . 1672 arm. farm. , addizionale L . 3 oltre i 1000 pov. ; riduz . 12 %; età lim. 35 a.; tassa L . 50, 10. F oscrANDORA (Lucca) . Scad. 15 sett.; L. 10.000 oltre L. 1000 cavale., L. 840 se c.-v. , L. 600 se uff. sa rt. Gu ALDO (l\fn,cer ul a). - Scad . 31 ag.; L . 9000 oltre L. 1000-2500 trasp., c. -v .; e Là lim . 40 a. Gu ALTmnr (R eggio Em.). - Scad. 30 ott.; L . 8000 e 5 quadrienni d ee. , oltre L . 1000 inrlenn. catego ria, L. 3000 trasp . con cavallo o automobile, c. -v . l~IPE nrA . Amniinislrazi on e Provin.cial e. cad . 31 ag. ; concorso a due pos ti di second o assi s tente m edico })t esso l 'Is Lituto Elioterapico Vitlo rio Emanuele III, inde tto cl al Con sorzio Provi11c. Antituher colar e di Bussano cli San Remo. Rivolger si alla Segr e te ri n cl el Con sor zio, presso l 'An1111ini s l1 azion e ProYinciale. · ~IoNT BRoc:-.so ALl\iIO (Rag usa) . Scad. 10 sett. ; L . 10.000 e 4 quadrienni dee . l\IoNTnESTA (Nuoro). Ab,i tanti n. 1390 . Medico chirurgo condotto . Concorso p er titoli scad ente il 15 o llobre 1933-XI. P eriodo di prova anni due con disd etta sei m esi prima. ,Stipendio annuo L . 10.500 su scettibile di n . 4 aumenti quadrien n ali di un decimo . Indennità tempor an ea di car o viYeri n ella misura di legge, se dovuta. As egno anr1uo cli L . 500 p er l a carica di uffici ale sanitario ove quest a gli ven ga conferita dalla Prefet tt1ra. Stipendio, . inclennilà e asseg no va1tno sog g etli alle ritenute di legge; l o stipendio e l 'ass&1

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g n o JJer uff. san. an ch e a quella d el 12 %. Età inas in1 a an11i 40 salvo eccezioni di legge. La don1a11cla, oltre ai d ocumenti di rito, dovrà essere corred a la d el certificat o cl 'inscrizione a ll 'Albo di u11 '0rcline dei 1\Iedici e al P . N. F . Tempo massimo per l 'assm'lzion e d el ervizio, un m ese d alla partecipazione di nomina 'sotto p en a di decade11za. Per chiarin1enti rivolger si all a Segret eria del Co111une . fJADOVA.. Osp edale Ci vi l e. - Scad. 30 sett., ore 17; primario di un reparto <.li n1edicina; titoli ed esan1j ; L. 4000 l 1anno, d ecurtale clel 12 %, esclusa qualsiasi indenn. di c. -v. ; tassa L . 50, 10; età lim. 45 a. al 1° ag.; doc. a 3 m esi dall a s tessa d ata. Cl1 ied . a Yviso. IRACUSA. Animinislrazi on e Provincial e. - Per titoli ed esan1i. Post o di coadiutor e d ella Sezione Chimica del Laborat orio Provinci ale di Igiene e Profil as i. Scaden za ore cliciotto del 3 novembre 1933-XII. , tipendio annuo L. 17.200, su scettibile di tre aun1enti quadrienn ali , il primo di L. 600, il secondo di L. 800 ecl il t e rzo cli L. 900. Indennità car o viYeri fino a quando sarà m antenuta agli altri impiegati d ella l\.rn mini strazion e. Stipendio ed indennità sono soggetti a lle tratte11ute di legge ed alla riduzion e del 12 %. Alla d0111anda dovrann o allegarsi i docu1n e11li prescritti d all 'art. 8 del R. D . 16 gennaio 1927, n. 155, oltre i segu enti: certifica to di i scrizione al P artito razio11ale Fascist a· ricevuta cli cartoljna vaglia di L . 50. I docume~ti n on di caratter e fisso d ovranno esser e di d a ta n on anterior e a tre i11esi . Assunzion e ser' izio en lro 30 giorni cl alla cl at a della p artecipa7.ion e di n omina sotto p en a cli decad en za . Chiarin1enli e richiesta dell 1ori ginale avviso di concorso alla Segret eria Ge11er al e del la Provincia. TnEv1so. R. Pref ellura. -.. Scad. 15 nov . ; uff. san . d el capoluogo ; L. 14. 50 rido tte d el 12 %; 5 quadrienni dee., serv . att. L. 2500, assegno carica L. 1000, trasp . L. 1000; cliviet o eser c. profess. liber o; d oc. a 3 m esi d al 10 ag. V I LIL·\R P ELLICE (Torino). - Scad. 15 ott. , ore 1~; co11 Bo])})io Pellice · L. 9000 e 5 quadrienni dee. , oltre L . 920 trasp . { rid\1 Z. 12 %; età lim. 45 a. AvvEnTE~ZA. -

Quando n on è altri1ne11ti indicato i con corsi si riferiscon o a cond olle n1edico-chirurgich e, i compensi allo s tipen clio Lase. Coxcon •

1 A

PR El\II.

Pre1n i cc L epcl i t ».

La Lepetit S. _A... h a m e so a dj s1)osizione del Con ig Jio azional e delle 1~ i cercl1 e la somma di L. 7500 affinch è siano isti lt1ili 5 premi di L. 1500 ciascuno d a assegnarsi ai 5 111ig liori lavori o g ruppi di lavori sp eri1nentali e egui li da l aurea li i11 mecl ici11a cla 11 011 più di 5 a1111 i. I 1)ren1i sara11no de11on1i11a li Pren1i « Lepetit » e sar anno asseg nati su desig·n azion e fatta d a una Co111n1iss io11e nominata d alla Presicl er1za del ComiLa lo azion ale per la Medi cina. Posson o con correre ai 5 Premi « Lepeti t » 1933 t u l li i cittadini italiani ch e si sono l aureati in 1neclicina in una d elle Univer sità d el Regn o n elle sessioni di l aurea di luglio e ottobre 192 , 1929, 1930, 1931, 1932. I l avori sp erimentali debbo110 esser e st ati pubblicali durante l'anno solar e 1933 e debbon o riferirsi ad un solo argon1e11t o. Il candidat o p otrà aggiunger e al lavoro altri su oi lavori eseguiti prececlenle111ente, solo se si riferiscon o s trettam en-


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J L P OLI CLI!' l CO

le all 'argonìento trattato nel lavoro pubblicato

nel 1933. Non sono ammessi manoscritti o dattiloscritti. I conconenti deb})ono presentare al Comitato Nazionale per la ~Iedi cina del Consiglio Nazionale delle Ricerche (i\ilinistero dell 'Educazione azionale, viale del Re, Roma), entro il 15 febbraio 1934, domanda su carta da bollo, accompagnata dal certificalo di laurea debitan1ente legalizzato, da un certificalo cli cittadinanza italiana e da quattro esemplari dei lavori. BORSE DI STUDIO.

Posti di perfezi onamento d el lascito cc Dott. E1'n es lo Parona ». -. Sono posti a concorso due po-

sti: uno p er la clinica chirurgica, l 'altro per la patologia m edica; assegni rispettivamente di lire 2500 e di L. 1400. Rivolgersi alla Segreteria della R. Università di PaYia. Scad . 30 novembre. •

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prof. Pasqu a1e Pasquini è i1om inato, in esito a concorso, straordinario di e1nbriologia a Perugia. Il prof. Ugo Facci11i, prin1ario cl1irurgo del1'0spedale Civile di Aquila, è no1ninalo, in esi!o a con cor so, primario chirurgo dell 'Ospedalc Costanzo Ciano di Livorno. Il R. l s l'ilt1lo ' reneto di Scie11ze, Letlere ed Arti b a a egnalo il pren1io ~1i11ich di L. 3500 al prof. Camilla Ninni di Napoli per i suoi studi co1npiuti all 'I tituto Pasteur di Parigi sull 'ullravirus tubercolare. Il cl olt. Giuseppe Russo, direttore del Servizio oftaln1ico dell a Cirenaica, è non1inato, motu proprio del Re, ufficiale dell 'Ordine Colo11iale della Stella d 'Itali a. Il prof. Giuseppe Bolognesi, direttore della CliIlica chirurgica ùella R. Univer i là di Siena, è r1omina lo, motu proprio del Re, cav. ufficiale nelJ 'Orcline della Cotona d 'Italia.

NOTJZIE DIVERSE. Corso di alta cultura medicn, della Fondazione

Ton1nrkin. La cerimoni a inaugurale del 5° Corso internazionale, avvenuta il 13 agosto al Kurhaus di Saint1\iloritz, si è risolta in una calda manifestazione di schietta simpatia ecl ammirazione per il ·Duce d'Italia e per il Fascismo. Quando il vice presidente della Fondazione, dott. Leonardo Tomarkin, dopo che il presidente d el GoYerno cantonale on. Vieli , ed il sindaco di Sa:il1t-l\1Ioritz on. Nater, ebbero portato - in lingua italiarta - il l•Pn venuto agli ospili, ed espresso il loro compiacimento per la scelta dell 'Engadina a sede del 5° Corso, ha accennato al mirabile contributo che per volontà di Musso]ini, l 'Italia porta anche nel campo del progresso delle .scienze, ed h a ricordato che il successo del 4° Corso, tenuto lo scorso anno a Milano, fu in grande parte dovuto all'ausilio prezioso apportatovi dal Governo del Duce, i convenuti che gremivano il salon e applaudirono calorosamente. Il dott. Tomarkin ha chiuso il suo dire non senza aver ringraziato tutti i partecipanti ed avere inviato l 'espression e della sua gratitudine a S. E. Solmi, ch e aveva aderito, al Segretario federale di Mila110 , Rino Parenti ed al Podestà di Milano, che si erano fatti rappresentare, nonch è al preside della provin cia P<l ai vice pod està pure aderenti.

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XL,

Nu~i.

35]

Hanno p arlato quindi il prof. Alfonso Cuzzi, membro del Direttorio di ~filano, in rapprese11tanza del Segretario federale, il prof. Ragazzi, a r10rue del Podestà di Mila110, il prof. Buergi per gli scienziati svizzeri e il prof. Tuslin per il J,\:Jgio. A S. E. il Capo del Governo italiano, Tomarkin l1a inviato il seguen le telegra1nn1a, accolto da nuo~ vi applau si: cc Professori e sanitari partecipanti al 5° Corso di alta cultura medica della ~"011dazione 'l'omarkin, memori e riconoscelti della indimenticabile ospitalità dell'Ateneo milanese, apprezzanclo altamente il co11tribu.t o degli scienziati italiani al Congresso dei corsi di perfezioname11to per i 1nedici, esprimono all 'E. V. l a loro profonda sentita ammirazione per l 'opera n1irabile compiuta dal Regime fascis ta, pioniere opere miliari alta cultura e civil Là ». A cerimonia tern1inata, il prof. Alfonso C\1zzi ha inviato un telegr amma a S. E. Slarace a non1e dei professori universitari milanesi convenuti a SaintMoritz, ed un al Lro Lelegramma al Segretario feclerale. Tra i docen ti figurano nun1erosi i laliani. Laremo ulteriori i1olizie del Corso. 30 Congresso internazionale o i>edaliero.

Dal 28 giugno al 3 luglio si è tenuto, come annunziammo nel N. 31 (JJ. 1237), questo importante Congr esso, promosso e organizzato dal dott. R. Sand, presidente dell 'Associazione intern azion ale degli ospedali . Furon o an1piamcnte diLaltule le più Yitali questioni r elative rlegli ospedali, particolarmente l 'organizzazion e tecnica, i servizi d ~infermeria, i ser' izi sociali , i servizi annessi (aziende rurali) ecc. Gli atti vengono pubblicati integralmente nel periodico « Nosokom eion » (Urbanstrasse 12-16, Stuttgart, Germania), che è ] 'organo ufficiale del1' Associazion e.

20 Congres .o medico-cltir1u·gico calabrese. È indetto a Reggio Calabria dal 3 al 5 sette1nbre. Presidente d 'onore del Congresso è il prof. Rocco Jemma; il Comitato ordinatore è presieduto dall 'on. prof. Rocco Caminiti ; segretario generale ne è il prof. Ugo Tropea. Temi di relazi one e relatori: prof. :)1isasi, « Meningismo »; prof. Tropea, cc Odierne "c,<lu Le sulla terapia delle infezioni puerperali r: u1of~ Puca, cc L'epilessia in rapporto ad alcune località calanresi )) ; prof. . alvadori , (( La tubercolosi lnTi11gea e i suoi rapporti con la tuber colosi polmonare ». Ai congressisti sarà accordata da e per Reggio una riduzione Slli bigli etti ferroviari. Occorre perciò richiedere in le1npo utile a] Segretario generale le t esser e e gli scontri11i ferroviari anche dei familiari specificando i nomi delle persone che dovranno L1sufruirne. La tassa <li iscrizione al Con gresso è di L. 25 per i medici e di L . 10 per i fan1iliari. Tali somme devono essere inviate al segr elari o ge11erale del . Congresso. Sono in programma visite e gite. Al Congresso sarà an11essa una esposizione di prodotti farmaceutici, materiale sanitario, strumenti ecc. RiYolgersi al segretario generale del Comitato ordinatore, prof. Ugo Tropea, Reggio Calabria. 1o Raduno italiano di gastroenterologia. ~ pro111osso da un Comitato provvisorio composto cli A. Al lodi, G. B. Benacchio, Cavazzeni>


[.~NNO

XL, Nul\r. 35}

SEZIONE PRATICA

Chietego, V. Chini , G. Diena 1 P. Girardi, E. Greppi , Plitek, Qu aglia, F . Ravenna, F . Serio, P. Zorzi. Avrà luogo a P avia, durante il Congresso di meclicina (ottobre). Sarà all 'ordine del gior110 la costituzione definitiva di una Società italjana di g. -e. e saranno 'svolti e discu ssi i segu e11ti temi: « Achilia gastrica >) (prof. A. Allodi) ; « Achilia gastrica ed anemia ,> (prof. F. Micheli). Le adesioni vengon o r accolte clal prof. P. Zorzi, via A. Cantore 7, Verona . Alle Terme di Salsomaggi91·e. Con bre,·e e auster a cerin1onia ono s tati inaugu rati due medaglioni mar111or ei collocati negli uffici (lelle Terme demaniali in n1e1noria dei profes ori Alberto Riva e Cesare Catla11eo. Do1)0 brevi parole del p rof. Varanini per le Tern1e, del comm . .Sofia per la ci ttà termale e del prof. Preti per la facoltà n1edica di Par1na, il prof. Zoia e il prof. Kasso h ann o ri corda lo gli studi con1piuti e l 'opera Yol ta rispettivamente dal Riva e dal Cattaneo. Pro11unziò breYi parole a11ch e il gr. t1ff. Rebucci. Fu in seguito te11uLa una riunio11e scientifica, con illustrazioni delle applicazioni terapeutich e salsoiodiche in medicina intern a (prof. Luigi Zoja), nelle malattie ginecologich e (prof. E. Alfieri 1, nelle nJ.alattie delle pri111e Yie r e piralorie (])r of. F . Lasagna).

1399

l 'ospedale sanatoriale per la provincia di Firenze. Il prof. Morelli, d 'accordo con il podestà sen. Della Gh erar clesca e col preside della provincia Radiani, ha scelto la zona di Pratolino, pross)ma al preentorìo inau gurato lo scorso anno, nella stessa villa Pinu cci. Il t erreno è stato concesso dalla provincia. Si attende l 'inizio dei lavori.

N11ovo Ospedale di Pinerolo. Quest o ospedale, i cui lavori verranno quanto prima il-iiziati, occuper à un 'area di 27.960 m etri <]uadrati. La spesa "ascenderà ad olLre due n1ilioni e duecento mila lire. Il sen. Giovan11i Agnelli ha annuncia lo, anch e a nome del figlio comm. avv . Edoardo, u n 'offerta di lire centomila, subordinata al sollecito inizio dei lavoi:i. r\ lato dell 'ospedale sorgerà un vas to padiglione pel dispen sario antitubercolare, ch e verrà costruito e gestito dal Con sorzio provinciale.

Centro medieo di Tokio.

Il 4 giugn o, con un discorso dell 'ambasciatore americano J . C. Grew, vennero inaugurate a Tokio rlue nuove unità _dell '« Ospedale Internazionale di :-.an Luca con Centro Medico ». Qu es to Ospedale ven n e fondato tre11ta anni or sono da un m edico americano, dott. R. Bolling ·reu sler, r ecatosi nel Giappone quale missionario della Chiesa protestante episcopale. Le due nuove unità consistono in un magnifico Un labo1·atorio italiano di ftsiologial. in alta 111011· · r'osocomio, capace di 275 ricoverati, ed in un grantagna. dioso collegio per infermiere, capace di ospitare Si sta creando a Predazzo presso Ja "'cuoia al- 200 allieve. I fondi per l 'unità nosocomiale sono l)ina della gu ardia reale italian a, ad oltre 1000 m . s lati raccolti negli Stati lJniti, mediante sottoscririone popolare; quelli per il collegio delle infersul mare, un laborat orio di fisiologia degli sports n1ier e sono stati elargiti dalJ a Fondazione Rockeper s tud iare non soltanto 1'altiludine fisica nei feller . campi in ilitari e gli effetti dei diversi e ercizi fi_. ici a grande altezza, ma anch e le conclizioni di \'ila in alta m onlagna e stabilire crit eri scje11- Ospedale-scuola per negri a Cl1icago. L 'l giugno fu inaugurato a Chicago il cc ProtWci clefini li per la elezio11e sever a dei ogge l"ti ,·ident Hospital » per i negri, con centro d 'insecostituzion almente più adatti ai servizi in rnongnamento; era già in funzion e dal 15 maggio . lagna, da arruolare n ell 'esercilo, e ciò tanto n elSostituisce un precedente ospedale. 1'i11 Leresse del corpo ch e in rruello dell 'incfjviduo. È costato 3 milioni di dollari (ol lre 45 milioni , .i si accerta l 'ine ltit11rline alla r esistenza , la cattiva arm onia delle capacità f unzion ali dell 'orga- di lire it.). • Alla direzione è preposto ! 'ammiraglio inedico n1smo. Norman J . Black,vood. Nella n omina del perso11ale Il laboralorio è dotato degli apparecchi, n ecestecnico ed insegn ante non si farà questione di sari al lo stuclio sperimentale delle nlodificazioni razza; ma, a parità di altre condizioni, si darà subìle per le differenli funzioni dell 'organis1no clurante l 'atlività fisica. Verranno studiati gli eser - la preferenza ai negri. All 1insegnam ento è destinata la somma di 1 micizi della Gu ardia di finanza a Predazzo e Paslione di dollari, donata dalla Fondazion e Rockesorolle. feller e amministrata dall 'Università di Chicago. Pel rinnovamento ospedaliero e tiniver sitarjo di Limitazione di rapporti con i medici ebrei in Firenze.

.Xel Palazzo clel Governo a Firenze l1a avuto luogo u na importante riunione d{'.i rappresen tanti degli enti cittadini interessati nella soluzion e del prohlet11a cl elle Clinich e e clell 'Univer si là. R stato firmat o il , ·erbale conten ente i capisaldi dello sviIu1Jpo armonico e organico della nuoYa Città universitaria e sanitaria . Si è stabilito cl 'indire entro il m ese di agosto I 'app alto del primo edificio ; si proced~rà poi, con ritmo sollecito, alla costruzione clegli altri edifi ci , secondo gli ordini impartiti dal Duce per il rinnovan1ento ospedaljero e univer sitario di Firenze.

Ospedale sanatoriale per la provincia di Fh·enze. La Cassa Nazionale per l e assicurazioni sociali ha deciso. in linea di massima, la costruzione clel-

Ger mania•

Dalla <( Gazette des Hòpitaux » del 9 agosto si apprende ch e il commissario delle associazioni m edich e della Germania ha .pubblicato un decreto, il quale commina un'ammenda ai medici ariani colpevoli di mantenere dei r appor ti con i medici ebrei o con i pazienti di qu esti m edici . Il decreto interdice anche ai m edici ariai1i cli affittare locali ai medici ebrei , o di essere locatari di questi ultimi ; d'inviare dei inalati presso i medici ebrei, e di curare guelli racco1nandati loro <la questi ultimi ; di prendere p arte a con sulti cu i partecipino m edici ebrei. Coloro ch e trasgr e, cliranno a questo decreto dovranno corrispondere un 'ammencla ch e · sorpassi una volta e n·fezzo I 'importo degli onorari percetti.


1400

lC

1L POLI CLIN I CO

Per i medici tedescl1i rift1giati in Inghilterra. Il Consiglio l\!Iedico Generale, che regola I 'atti vità professionale dei medici in Inghilterra, è stato sollecitato, dalla « J e,,·ish Medical Emergency Association » (Società n1edica di soccorso agli ebrei), af~in~hè si ano accordate facilitazi0ni ai medici ebrei profughi dalla Germania. Attualmente si richiede un esame preliminare di anatomia e (li fisiologia e, dopo d ·u e anni, un esa1ne definitivo. Si fa 11otare che tra i profughi figurano altissime personalità della i11edicirta: sarebbe vessatorio sottoporle a queste formalità e lungaggini. Anche per gli altri medici si vorrebbe una certa liberalità. Il Comitato esecutivo del Consiglio ha però risposto che il Consiglio stesso non ha facoltà d'infrangere le disposizioni vigenti.

Un po' dovunque. L'Accademia Medica Pistoiese cc Filippo Pacini » sl è adunata il 27 luglio sotto la presidenza del prof. C. Cantieri. Furono fatte co1nunicazioni dal presidente (sul mimetismo famigliare della tubercolosi) e dai dottori C. Melani, N. Gavazzi, B. Lorenzo, Gentili. Il 16 giugno si è adunata a Sl. Louis l 'Associazione Cattolica Ospedaliera degli Stati Uniti e del Canadà ed l1a approvato alcuni ordini del giorno, secondo ct1i: 1° l 'assistenza ai malati deve coslituire lo scopo supremo degli ospedali; il problema della retribuzione ai medici ed alle an1ministrazioni, quantunque importante, è d 'ordine subordinato; 2° jn conformità ai prin cip'ì enunciati da S. S. Pio XI contro la limitazione delle nascite, negli ospedali associati no·n verrà tollerata alcuna pratica diretta a tale scopo; 3° si dichiara che l 'assistenza agli indigenti non deve costituire una responsabili Là del solo Stato.

[ANKo XL, Nu~r. 35]

»

Un congresso medico ungherese ebbe luogo dal 9 al 16 n1aggio in BalatonfUred, sul lago Balaton. Furono trattati i temi : il pratico e la balneologia (da J. Sumeghi) · le emorragie ginecologiche (da E. Schipiades); terapia fisica delle cardiopatie (da I . Ber talan) ; le deformazioni corp0ree in Ungheria (da M. Horvath). · Dal 9 all 11 ottobre si terrà ad Atlantic City (Stati Uniti) u11 congresso della Sezione i11edica della « American Prison Association ». Verranno fatte tre conferenze: sul servizio 1nedico nelle prig·ioni (dott. R. K. Flannagan), sui neurotici nelle prigioni (dott. F. S. Baldi) e sull 'esame neurologico sisten'latico dei reclusi (dott. 1\11. Freen1an). Nell 'occasion e, all 'Ospedale cittadino verranno fatte leziorii sui problemi di cardiologia (dott. P. l\!Iarvel jr.), sulla sifilide (dott. C. H. Shivers), su l servizio ospedaliero e la terapia (dott. D. W . Scalan). I medici dipendenti dallo Stato e da società private del Belgio hanno orga11izzato una sottoscrizione per offrire al dott. Giovanni Trolli - che per lunghi anni fu medico capo e direltore generale dei servizi sanitari al Congo belga - il di lui busto in b ronzo, nelJ e dimensio1li naturali. Com 'è rLoto, il Trolli è italiano e 10 so1lo anche 62 dei 150 medici coloniali belgi; l 'opera dei nos tri connazionali ·è apprezzatissima. 1

La Co11g·regazione di CariLà di Aquila ha offerto un ricevi1nonto in onore del prof. Ugo Faccini il quale h a lasciato il posto di primaTio chirurgo in quell 'Ospedfl l e Civile, per passare allo stesso posto i1ell 'Ospecla~e Costanzo Ciano di Livor110. Inter,·ennero le autorità e le maggiori personalità cittadine. La sera i colleghi della città e dei dintorni offrirono al Faccini un banchetto d 'addio; parlò il gen. m edico Caccia, cui rispose il festeggiato .

Iodice alfabetico per materie. Anemia a tipo pernicioso: trattam . adrena linico . . . . . . . . . . . . Pag. 1372 Bibliografia . . . . . . . . . . . . . )) 1384 Bile : ricerch e . . . . . . . . . . . . )) 1387 Bradicardia da ipertensione orbitaria )} 1386 Cardiopatia nera . . . . . . . . . . . )> 1386 Cisti da echinococco clel collo . . . . . )} 1373 Colecistite cronica : trattamento . . . . )) 1388 Colecistite litogena nella febbre ondulante . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1388 )) 1388 Colich e epatiche in corso di pnt. destro )) "1387 Colitici: sist. nerv. vegetat. . . . . Consiglio Superiore di Sanità . . . . . )) 1391 Diabete m. acromegalico . . . . . . . )) 1380 Diabete m.: comportam. dei fermenti . pancreatic~ . . . . . . . . . . . . . . )) 1379 )) 1378 Diabete m. : sintomatologia . . . . . . )) 1387 Diabete m.: tolleranza per il galattosio Diastasuria nel corso di lesioni delle vie bl.liar1· • • • • • • • • • • • • • • • • )) 1389 E1nateme-si da lesioni intrinseche gastro-duodenali . . . . . . . . . . . . )} 1381 Emazie: V. ~. in malattie chirurg. del1e vie biliari . . . . . . . . . . . . . )) 1369

Emozione, fattore di squilibrio umorale Pag. 1383 Fegato e lesioni gengivo-dentarie . . . )) 1389 Fratture dell 1osso t emporale . . . . . )) 1386 Infezioni coside lte intestinali: patogenesi e trattamento . . . . . . . . . )) 1375 Infezioni nasofaringee, boccali, intestinali e reumatismo . . . . . . . . . . )) 1378 Mielosi subacu.t a . . . . . . . . . . . . )) 1386 )) 1886 Milza : ricerch e ·.' . . . . . . . . . . . Onde ultra-corte : azioni specifiche . . . )) 1390 )) 1387 Pachimeningite emorragica interna .. 1389 Parto: mortalità da - in Inghilterra )) Reazione di l{ahn : lettura . . . . . . )) 1389 Siringobulhia : problema eziologico e terapeutico . . . . . . . . . . . . . . )) 1361 )) 1381 Stomaco a clessidra: eso.fagizzazione . )) 1387 Su cco gastr.: dosaggio dell'acidità .. )) 1386 Tubercolosi dei gangli celiali . . . . . Tubercolosi polm. : accidenti gastrici della frenicectomia sin. . . . . . . )) 1382 Tubercolosi polm. : collassoterapia: a)) 1386 zione sul sangue . . . . . . . . . . )) 1387 Ventricolografia cerebrale . . . . . . . )) 1390 Virus sifilitico: ciclo evolutivo . . .

Diritti di proprietà riservati. - Non i consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policliniao se non in seguito ad auiori-.aazione scritta dalla

f'~e.

E vietata la pubblicabone di sunti di essi senza citame la #onte.

A. Pozzi, Resp.

C. FRucoN1, Red . capo.

Roma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. CA>unier.

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ANNO XL

Roma, 4 Settembre 1933 • XI

Nom. 36

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fondato nel 1893 dal professori:

çiUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

Clinico

CESARE FRUGONI

MedJ~o

di Roma

SOMMARIO. La~ori ~riginali :

F. Intron~: I rapporti t ra la ohetosi d1abet1ca e lo stato del sistema endocrino. Osservazioni cliniche : U. Bani: P seudo-divertioolo vescicale da incarceramento della vescica ad opera di d~e fi~romi sottosierosi calc1ficati dell'utero. G. Nis10 : Ritenzioni del rene destro simula nti flogosi della appe~dice .e ~ella c~ tif ellea. C. Maltese Le ltoy : Cons1derazion1 su di un caso di twbercolosi renale iniziale senza deficienza funzionale. Commenti : G. Protti: Sulle i·adiazioni vitali nel sangue in rwpporto all'età.. Sunti e rass.egne : CARDtOLO<!lA : R. Miller: La prevenzione delle cardiopatie r eumat IC'he. - G. Bickel : La terapia dell'in!arto del miqcardio. - ANESTESIA : F. B. Parsons : Alcuni recenti progressi in anestesia. - P a nnet : Problemi della rachianedteRia. - ENDOCRINOLOGIA: F. Bert ran~ : Le indi('azioni terapeutìche nelle sind.romi basedowiane. - G. Straguell: Applicazioni cliniche dell'ormone sessuale .femminile. - ~BU .t OLOG-I A : Houcp.ut, .R.oger . .Fr?'me~t e Gu}chard: Un caso di encefal1~e tifica d1 .tipo ipertonico con esito in parkinsowsmo. - Fraz1er: Come si deve trattare l'ascesso cerebrale. - Vm BILIARI : A. Cernezzi: Acetilcolina e vesoi-

chetta. biliare. - C. NewÌnan: Fisiologia e anomalie funziona li della vescichetta biliare. Divagazioni : A. Ca.rleton: Varuta.ggi e pericoli dei cosmetici. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Medico-Fisica Fioren tina. - Societ à Medico-Chirurgica di Catania. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: I vasi retin ic~ n dJl 'ipertensione arteriosa. OASISTICA : Tubercolosi polmonare e dilatazioni dei bronchi - Bronchiettas~ se<'c~. - Le grandi .cisti gassosé dei polmoni ne~ 1nfa nz?a: TERAt-IA: Il trattamento dell'ipertriC?SI fernm1n11e. - Per la pelle seborroica. - Nel prurito .anale. - Tratta.mento delle u stioni con l'acido tannico. - lGIBNR : I pericoli delle stoviglie in ferro smaltato. - MEDICINA SCIENTIFICA : L'accesso febbrile nell'u omo. - VARIA. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, pro.mozioni ed onorificeMe. Notizie diverse. I ndioe alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

cambio dei carboidrati (diabeti insulino-resi.. tenti). La ragio11e per cui la chetasi interviene, con1e pri1na e più importante conseguenza dello . compenso del ricambio , sta nel fatto che essa è p rovocata da tentativi ch e fa l organismo essenzial1nente per opera del fegato - di fornirsi di altri carboidrati anche se e5so è incapace a consur11arli. Si può am1nettere in generale che la chetosi interviene sempre in tutte le form e di carenza di carboidrati da qualsiasi causa questa provenga per i tentativi che fa l 'organismo di rimediare a questa carenza con la produzione endogena di idrati di carbonio. Cosi la chetasi è presente oltre ch e nel diabete pancreatico, anch e nel diabete renale, quando è erronéamente cura.t o con la sottrazione di carboidrati dalla dieta; nel diabet e flori zinico, che è la riproduzione sperimentale del diabete renale; nel digiuno prol11ngato di carboidrati; nelle somrninistrazioni di eccessive qt1antità di insulina, per cui la massima parte di carboidrati resta fi ssata nei tessuti sotto forma di g l!co-

Clinica Medica Generale della R. Università di Genova. Direttore: Prof. N1coLA PENDE.

I rapporti tra la chetosi diabetica e Io stato del sistema endocrino. Dott.

1FRANC0

INTRONA,

assistente.

La conseguenza più immediata e più importante dello scompenso del ricambio nel diabete è la chetosi; cioè aumento dell'acetone e degli altri ch etoacidi nel sangue ed aumento più o meno intenso della loro eliminazione per l'urina e per l 'aria espirata. Per scompenso nel diabete intendiamo quelle alterate condizioni di ricambio in cui la diminuita funzion e interna pancreatica è scesa a t.al punto da non essere più permesso ai tessuti il minimo indispensabile consumo di carboidrati; oppure quelle particolari condizioni umorali per cui I 'insulina, che ancora il pancreas è capace di in1mettere in circolo, non riesce a svolgere il suo compito normale nell'andamento del ri-

1


1402 • gene; •e m tuttt• quegli altri casi patolo!rici in 0 c:ii .il fegato. si tro,·a p oco provvisto o privo d1 riserve gl1cogenich e. L 'organo cl1e genera chetoacidi è essenzialme11te il fegato: numerosi fatti con1provano quest~ affermazione. AnziLuLto quello riportato dal 1F1s:~Ì1ler, ch e nei cani avvelenati con fl orizina , vide una ch etasi intensa quand o li 01)crava prima di fistola di Ech invertita: 1nentre n ei cani operali di fistola di Ech la che1 osi non si presentava. Questi dati sperin1entali dimostrano in n1aniera inequivocabile che la p ermanenza del fega to nel circolo generale è ir1di pensabile per la genesi dei corpi chetonici. Altri dati di fatto sperimentali che depongono per la esclusività del fegato nella genesi dei corpi chetonici sono le ricerche di Emden e dei suoi collaboratori , eseguite con la circoJ.azione artificiale del fega to ; si vide che tutti gli acidi g rassi presenti nella nostra dieta abituale e n1olti aminoacidi fatti circolare attraverso il fega to dànno orig ine all'acido ~-ossi­ butirrico. Dunque, co111e primo punto fondamentale nella question e della cbetosi, è da ritenersi ch e la chetosi è u11 fatto patologico, un tentativo di riparare alla car en za dei carboidrati di qtta1siasi n.a tura, ch e il fegato compie attivan1e11te. Per tanto perchè la ch etasi esista , è n ecessario ch e il fegato funzioni se non normalmente, almeno fino a un certo minimurt1 ' oltrepassato il quale n ell 'insufficien za epatica completa la ch elosi non si può avere o ]a si h a a1)pena accenna ta. A questo punto n on possia1no non richiamare l 'aLLenzion e sul fatto ch e i t entativi di r iguardare l 'aceton emia provoca ta dopo un digiuno come J)r ova di una ipofunzione epatica non hanno una logica e salda base teorica, in quanto nella insufficien za e1)aLica, la cl1eto i non è dovuta alla diminuzio11e o alla cessazione di essa funzi on e epatica, ma è invece un en ergico tentativo di compenso che compie il feg.ato, utilizzando la sua funzionalità residua , di riparare alla carenza di carboidrati causata dalla più o meno marcata depressione della su a fun zion e glicopessica. Dobbiamo ora esaminare la question e delle sostanze madri a spese delle quali il fega to elabora i corpi cl1etonici. Sen za dubbi o g li acidi gr.a ssi contenuti n ei lipidi alimentari contribuiscono alla genesi dei corpi ch etoni ci . Il Knoop ha avuto il m erito di illustrare il modo come gli acidi g ra si vengono a mano a mano disintegrati e ]a loro catena carbonica viene man m ano ridotta per mezzo del la B-o .. idazion e ino ad arri,·ar e

[At"lNO XL, Nu~r. 36J

all 'acido ~-os:ibutirri co . Secondo la teoria di Knoop solo g li acidi grassi che abbiano una catena di atomi di carbonio di numero pari possono dare origine ai chetoacidi. Ed infatti nel nostro organismo e nella nostra dieta abituale, sono presenti soltanto acidi grassi a numero pari di carbonio. · Ma è stato visto che ancl1c i derivati proteici possono, non meno degli acidi grassi, dar luogo nel fegato alla formazione di chetoacidi. Questi derivati sono gli aminoacidi che giunti al fe~ato s~no deaminati e quindi ingranati nel r1camb10 energetico . Ora principalmente ques ti tre ~minoacidi, la leucina, la tirosina , e la fenilanalina, hanno , come è stato visto i1t esperienze. di perfusione sul fegato, spiecatissime proprietà chetogene. Quindi il fegato in tutti i casi di carenza di carboidrati tenta di riparare tale carenza col f armare carboidrati nuovi dai grassi e dalle proteine. In tale funzione non può fare a meno di generare chetoacidi poichè se la glicerina n ella molecola dei grassi neutri può essere tutta trasformata in carboidrati senza residui lo sici , non ·è cosi per glf acidi grassi della c ui m olecola una parte subisce la trasformazione ch etosica ; e così degli aminoacidi derivati dalle proteine i tre sumn1entovati sono in g~11 ere tra form.ati in chetoacidi m entre gli altri an o trasformati in carb oidrati . · In quanto agli organi ch e in condizioni normali hanno la funzion e di disintegrare i cb etoacidi, si tratta di una quesLione m olto con troversa: fu p en sato dapprima cl1e il fegato fosse capace di distrugg·ere questi corpi e questa credenza fu autorizzata dal reperto di esperienze di circolazione ar tificiale n el fegat o in cui fu visto ch e nel liquido di perfusione fu o. . . . .' . r1usc1vano n11nor1 quant1ta di ch etoacid i di quelle che entrava110 . Ma ulteriori ricerche di Snapper e De Gri.inbaun dimostrarono che il fegato non li distrugge n1a li fi ssa invariati n el su o tessuto. Si viene quindi alla con clusion e ch e il fegato non eser cita. asso] utamente alcuna funzione di disintegrazion e sui cb etoacidi. Conclusione questa che è stata convalidata dai risultati delle ricerche di Baer e di Mann in cui è stato visto nelle rane e nei cani epatecton1izzati ch e i ch etoacidi iniettati scomparivano come negli animali normali. Dalle esperien ze di Snapper e Griinbaun e Neuberg, e da que11e dj Griesbach si ricava la con clusione che gli organi deputati alla distruzione dei ch etoacidi n ell 'organ isn10 sono i r eni e i muscoli.


SEZTONE PRATICA

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la funzi o11e epatica generatrice clei cl1 etoacidi la , come tutte le altre numerose funzioni <lel fegato, sotto la regolazion e del istema neuroendocrino. Questo particolare è della rr1a ssima importanza e deve esser tenuto presente se noi vorremo darci r agione di tutte Je particolarità che mostra la ch etoge11esi nei vari tipi costituzio11ali e nelle varie endocrinopatie. Abhiamo visto ch e il fegato genera chetoacidi a spe e di alcuni prodotti della disintegr.azio11e delle proteine e dei grassi neutri . Ora è di evidenza palmare ch e faciliteranno la chetasi tutti quegli orn1oni che timolano il fegato a disintegrare attivamente le proteine e i grassi. Co1ne pure viene di conseguenza che, se la chetasi si manifesta essen zialmente nei casi di carenza dei carboidra ti , noi osser' ·eremo qt1esta alterazione del ricambio in tutte quelle si tu azioni neuroendocrine ch e deter minano una carenza dei carboidrati e un impoverimento dei depositi glicogenici nei vari organi - principalmente nel fegato. Sappiamo ah e gli ormoni della tiroide hanno sul fegato valide influenze sulle funzioni che riguardano il ricambio nel senso di accelerarlo. È noto ch e la tiroxina stimola la glicogenolisi epatica; tanto ver o, ch e la diminuzione del contenut o di glicogeno di un fegato di topo a cui sia stato inietta to del liquiclo in cui si sospetti la presenza dell'ormone tiroideo, è indice certo della presenza di questo ormone. Cosl pure sappiamo ch e g li ormoni tiroidei esercitano una forte influenza sul] a disintegr azione dei gra ssi da parte del fega to. ~ nolo a tutti la bassa lipemia e lo scarso contenuto di lipidi negli organi degli individui m orti per morbo di Basedo,v, e n elle ipertiroidosi patologich e; d 'altra parte sono n ote le alte lipe111ie e l 'abbondanza di lipoidi negli org.a ni di ma· lati affetti da ipotiroidismo più o meno marcato ; le ricer che di Bufano e di Capra in que· sta Clinica hanno dimostrato ch e le cur ve della lipemia dopo in gestione di colesterina in latte decorrono in senso contrario negli individui con fegato i11sufficiente e in quelli affetti da morbo di Basedow. È stato visto ch e m en· tre n-ei primi si ha un aumento persistente del· la colesterina libera e degli eteri colesterinici nel sangue, insieme a una diminuzione dei fo· sfatidi, nel morbo di !Basedo'v si ha il fatto opposto. I suddetti AA. hanno spiegato questi comporta1nenti coll'ammettere ch e il fegato insufficiente scinde scarsamente gli eteri colesterini ci, elirr1ina attivamente la colesteri11 a li-

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hera del sangue e nello stesso tempo no11 può esercitare un 'atti, a sintesi dei fosfatidi . Nei Basedo,viani gli AA. ammettono che il fegato scinda attivamente gli eteri colesterinici, elimini attivamente la colesterina libera, ed eserciti un 'attiva sintesi dei fosfatidi . Quest'ultimo particolare, caratteristico n ei malati di morbo di !Basedo,v, è l'indice più sicuro dell 'attiva combustione dei grassi, in quanto che gli acidi grassi, desaturati e co1nbinati sotto forma di fosfatidi , sono n elle condizioni più opportune per essere disintegrati. Per quello che rjguarda il ricambio proteico è stato visto da Bufano che nei Basedowiani e negli ipertiroidei esiste un 'attività deaminante del fegato ben conservata , in qualcuno esaltata; e ..~.lzona ha vi5to che l'attività deaminante del fegato in questi malati può essere depressa dalla radioterapia a forti dosi sulla tiroide. J ~a deaminazione dc:.gli aminoacidi nel fegato è la premessa indispensabile per un 'attiva chetogenesi proteica. Quindi in tutti gli stati di ipertiroidismo, il fegato si trova 11elle miO'liori condizioni per esaltare la sua chetogenesi. Per quello ch e riguarda l 'influenza dell 'ipofisi nella chetogen esi noi vediamo ch e essa si comporta su per giù com e qu ella della tiroide e la differenza esistente pare la si possa limitare in questi termini : la tiroide eccita pre' 'alentemente la ch etogenesi proteica nel fegato, l 'ipofisi eccita prevalentemente la chetogenesi lipidica. Ma che l'ipo fi si possa in parte stimolare la chetog·enesi proteica è risultato dalle recentissime ricerch e di De Flor a n ella nostra ~linica, che h anno dimostrato che gli estratti d~lla parte posteriore del! 'ipofisi tendor1 0 a migliorarla e ad eccitarla. ~Io lto più vistosa è l'influenza dell 'ipofisj sul ricambio dei grassi nel fegato: la maggior j)arle di queste ricer che la si deve a Raab. Egli ha visto inn an zi tutto ch e gli estratti della por zione intermedia e posteriore dell'ipofisi fanno cadere la lipemia . Ciò è stato confermato da Blix e Ohlin . Ha visto an cora che gli es tratti pituitarici sono a ttivi se iniettati sotto cute a dosi altissime; in vece si può ottenere un effetto molto impon ente se gli estratti si iniettano direttamente n ei ventricoli cerebrali. Secondo questo A. ciò si spiega coll'am111ettere ch e le sostanze orn1onich e agiscono sti1nolando i centri simpatici e vegetativi del pavimento encefali co. Difatti ,gli estratti pituiLarici sono pri,1i di azione se si distrugge il tuber cinereum, o se si avvelena il si tema n ervoso con l 'acido acetilsalicilico, oppure se si seziona il midollo cervicale ùal quinto al 1


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sesto segmento, o se si tagliano gli splacnici, oppure se si avvelena l'ammalato con ergotammina, oppure se si intossica il fegato con fosforo. Tutti questi dati di fatto portano a concludere ch e gli ormoni del lobo anteriore e posteriore dell 'ipofisi agiscono stimolando i centri simpatici della base del cervello e ìo stimolo s i trasmette per la via del midollo cervicale e quindi degli splacnici al fegato il quale fissa in un primo tempo i grassi neutri che circolano n el sangue fa cendo cadere la lipemia, e poi li catabolizza. Difatti Cooper e Chamberlain ha nno visto che sotto l'azione della pituitrina, la funzione lipidica del fegato, prima aumenta, poi diminuisce. L 'aumento dei lipidi epatici, dopo pituitrina è stato confermato da Oshima. Sono recenti i lavori di Anselmino e Hoffmann i quali avrebbero estratto coll'acqua, da un pregresso estratto acetonico del lobo anteriore dell 'ipofisi, un ormone che iniettato n ei ratti fa aumentare i corpi chetonici nel sangue. Questo ormone sarebbe immesso in cir. colo dopo somministrazione di grasso e durante il digiuno. Molto probabilmente questo ormone isolato da Anselmino e Hoffmann agisce sul fegato e lo stimolerebbe a m etabolizzare i grassi neutri più attivamente e le proteine, con la conseguenza di aumentare la chetasi. Recenten1ente nella Scuola di Houssay Rietti ha dimostrato che la chetosi nei cani spancreati o florizinati è molto inferiore a quella presente nei cani normali spancreati e fl orizinati. In tal modo abbiamo visto come di tutto il sistema vegetativo, la tiroide e l'ipofisi in stretta relazione colla sezione simpatjca del sistema nervoso vegetativo, abbiano la specifica influenza di stimolare e di rendere più intensa la funzione chetogena del fegato. Questa nozione deve essere t enuta nella massima considerazione per potere renderci e;outo delle variazioni individuali del comportamento della chetosi nei vari casi di diabete pancreatico.

* ** Secondo la Scuola del Pende, il diabete è nella sua patogenesi dovuto in grandissima parte alla ipofunzione interna pancreatica. Ma già da moltissimi anni il Pen~e, pe~fetta~ente conscio deali ultimi progressi degli studi en5 1 . docrinologici, che riconoscono essere e singole ghiandole a secrezi~ne in;erna, n~lla loro funzione, intimamente interd1pendent1, e regolare le due sezioni del sistema nervoso vegetativo ed esser e alla loro volta regolate da cp1e-

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ste, una certa parte delle manifestazioni cliniche nei singoli casi di diabete dipende non tanto dal pancreas quanto dalle alterazioni delle altre ghiandole a secrezione interna e del neurotono vegetativo causate dalla primitiva meiopragia pancreatica. Questa teoria della genesi plurighiandolare del diabete deve essere ormai accettata senza riserve, come quella che si basa su fatti sicuri e incontrovertibili, e che spiega le cause, altrimenti del tutto oscure , per cui il diabete pancreatico mostra un 'infinita varietà di comportamento clinico e di acuzie del male. In ogni singolo caso di diabete è dovere del medico colto sceverare tutto quello che è dovuto alla prirr1itiva meiopragia pancreatica e tutto quello che è dovuto alle alterazioni secondarie delle altre ghiandole endocrine e del sistema nervoso vegetativo prodotte da correlazioni patologiche dalla primitiva meiopragia pancreatica. Spessissimo noi vedremo nei singoli casi di diabete insorgere fatti dovuti alla iperfunzione d·e ll'ipofisi o della tiroide. La causa di questa iperfunzione sta nella venuta meno della funzione pancreatica. Il pancreas da una parte e l'ipofisi e la tiroide dall'altra sono delle ghiandole antagoniste. Basta pensare ai numerosi falti sperimentali raccolti dalla Scuola di IIoussais, in cui è stato visto .che. il diabete sperimentale da pancreasectom1a e molto più leggiero e alcune volte può anche scomparire se lo si provoca in animali tiroidectomizzati o ipofisectomizzati. E l 'azione an-: tagonista degli ormoni dell'ipofisi e della tiroide a quella dell 'insulina è documentata Cra l'altro dalla magO'iore sensibilità che mostrano " . . . all'insulina gli animali tiroidectom1zzat1 o ipofisectomizzati. Quindi per questi rapporti di antagonismo, i1articolare comportamento debb~no pr.esentare quei diabetici in cui per la m e1oprag1a pancreatica si stabilisca o si accentui un aumento di funuzione dell'ipofisi o della tiroide. Dopo tutto quello che abbiamo dett~ più sopra una delle caratterist.iche .eh.e ~i~t1ngue i diabetici ipertiroidei o 1perp1tu1tar1c1 è _la spiccata tendenza alla chetasi e ~a marca~ f~­ cilità con cui questa può raggiungere 1 p1u alti gradi. . Diamo qui alcuni casi che dimostrano 1n maniera evidente questi fatti. Di questi il più classico è quel.lo. di ?na donn~ di 42 anni la quale enlrò in Cl1n1c~ II~ stat~ ~1 precoma: sensorio molto. d~presso, al1~0 1ntens1ss1mamente acetonico, fort1ss1mo deperunento della nutrizione, pelle secca e ruv~da, m?c~se arrossate, pomelli e prolabi vivamente irrorati d1 sangue. Fu


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SEZIONE PRATICA

impossibile un 'accurata anamnesi per lo sta to della paziente, che durante la degenza non fu nemmeno visitata dai parenti. La P. è venula in Clinica senza che nei giorni precedenti si sia anche per poco alimentata; malgrado ciò aveva intensissima glicosuria e intensi~sima chetonuria, con presenza nell 'urina dell'acido diacetico e dcli 'acido f}-ossibutirrico. La glicemia era al disopra di mmgr. 400 %. L'esame obbiettivo dell'ammalata non rivelò segni a carico di altri apparati o organi. Il collo non era particolarmente ingrossato, per cui non si poteva clinicamen te parlare di ingrossamento della tiroide. Mancavano altri fatti atlribuibili a iperfunzione tiroidea. L'ammalata fu immediatamente so ttoposta ad energiche dosi di insulina, llrima per la via so ttocutanea, poi per la via venosa. Contemporaneamente furono eseguite ripetute ipodermoclisi glicosate e proctoclisi di bicarbonato. L'ammalata non accusò nessun miglioramento e dopo alcune ore dall'ingresso in Clinica entrò in coma e dopo 24 ore morì.

In questo caso noi abbiamo l 'esempio tipico di una forma di diabete grave insulina-resistente in cui era anche molto spiccata la chetasi. L'autopsia eseguita dal 1D irettore dell 'Istituto di Anatomia Patologica dell'Università di Genova, dimostrò una completa e unifor1ne atrofia pancreatica e un 'ipertrofia marcata di tutta la tiroide, che non si rivelav<l all 'esa1ne clinico per essere la tiroide profondamente incavata nello sp.izio tracheo-esofageo. Alla superficie di sezione la tiroide si dimostrò particolarmente ricca di colloide . Altro particolare risultato dell 'autopsia fu l 'atrofia completa dell'ovaia con assenza di segni che parlassero di una recente maturazione follicolare. In questo caso 1'insulina-resistenza e la grave sindrome ch etosica persistente fu certamente cau sata dall'iperfunzione tiroidea. Un secondo caso rigu arda un giovane di 23 anni il quale si presentò all 'ambulatorio della Clinica con una grave forma di diabete scompensato, con forte chelosi e con forte deperimento nutritivo; tolleranza dei carboidrati negativa. La glicemia a cligiuno oscillava sempre al di sopra dei 0,350 %. Il diabete era cominciato circa un anno e mezzo prima dell 'ingresso, ed .era durato sino a poco tempo prima di tale data senza segni di particolare gravità per cui il malato aveva potuto curarsi in famiglia. Si era aggravato improvYisamente in seguito a patema d'animo. Fu istituita immediata1nente un a terapia insulino-dietetica iniziando il trattamento con forti dosi di insulina. La glicosuria che a digiuno di carboidrati si era inan tenuta intorno ai 30-40 %o mostrò all 'inizio della cura solo u11a debolissima tendenza a diminuire; la poliuria non si miligò gran ch e; l a forte chelonuria con presenza abbondante dei due cb etoacidi restò invariata. Fu aumentata la dose di insulina: si arrivò a somminis trare così fino a 100 unità clini.che giornaliere con un quantitativo 1n<Ji superiore ai gr. 70 di carboidrati nella dieta . Non fu osserva lo nessun

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netto miglioramento. Sospettandosi una iperfunzione della tiroide per il fatto che il paziente pur non manifestando una tu1nefazione della regione anteriore del collo aveva tachicardia accentu ata, mani calde e sudaticce, lievi tremori basedowoidi, leggero esoftalmo, fu praticata la ricerca del melaboli smo di base e questo risultò intorno a + 30 %. Fu allora iniziata la irradiazion e a forti dosi sulla regione tiroidea 11el mentre che la quantità di insulina veniva rjdotta ·da 100 unità cliniche a 70 unità cliniche p er g iorno. Immediata1nente fu notata la diminuzione a.ella glicosuria fino a traccie, la riduzion e della poliuria, 1'aumento del peso, la scomparsa dei suddetti sintomi basedowoidi, e, fallo più impor tante, la scomparsa completa della ch etosi. Il paziente dopo un periodo di irradiazioni suila tiroide durato circa u11 mese fu curato colla sola insulina, e colla dieta, cura che ebbe allora tutta la sua efficacia, mantenendo il malato in buon.o stato di compenso del ricambio. Il paziente fu dimesso dalla Clinica e continl1a a domicilio con buon successo la cura da noi prescrittagli .

Questo caso è di una forza dimostrativa non comune in quanto ribadisce l 'importanza del fattore ipertiroidismo nella genesi dell 'insulino-resistenza e nel determinismo della chetasi accentuata; fatti questi che scomparvero in maniera completa e duratura dopo un periodo di radioterapia energica depri1nente la funzione della tiroide. Il terzo caso riguarda un uomo di 37 anni con un 'anamnesi poco importante. Non luetico. Il diabete cominciò un paio d 'anni prima ch e capitasse '" otto la nostra osservazione. Si trattava di una forma di diabete di forte gravità, con toller anza negativa pei carboidrati, con forte denutrizione, con alta glicosuria, con alito acetonico intenso, con chetonuria intensa, con m arcata astenia. La glicemia oscillava sempre al di sopra di mmgr . 300 per cento. Iniziata un 'en ergica terapia insulinodietetica, fu subito n otato che il risultato non corrisponùeva alle forti dosi di i11sulina sommi11istrate con un miglioramento corrispondente delle condizioni del ricaml>io; la glicosuria non si riduceva in tracce come si sarebbe a priori aspettato; la ch etosi restava invariata, 1'astenia si accentuava, e, fatto importante, si aveva solo una marcatissima diminuzione della diuresi con notevole aumento di peso dovu lo verosimilmente a l'itenzione acquosa per il fatto che il sottocutan eo e tutti in gen ere i tessuti divennero parlicolarmente su cculenti. Credendo di pot er rendere più effi cace l 'azione dell 'ins~lin a in questo malato con la somministrazion e di una cer ta quantità di alcali, si prescrisse del fosfato trisodico per bocca. Un paio di giorni dopo il P. rj lornò colpito in parecchi punti del corpo da edemi spiccati. Erano particolarmente in Len so l 'edema alle caviglie, I 'edema del pene che era trasformato come u11a grossa pera col picciu olo allaccato al pube e l'edema della regione lombare dove la normale lordosi era colmata da lino spes ìssimo stralo edema toso. Si intervenne con ei1ergiche somministrazioni endovenose di cloruro di calcio: gli edemi si attenu aron o, ma n on scomparvero completamente. •


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_F u allora sospeltalo ch e nel P. doYesse esistere u110 stato di iperpitu;itarisn10 posteriore che inibisse fortemente la diure i aiutato in ciò dal1'insulina, e quindi favorente g li ederni, e d'altra parte rendesse frustranea I 'azione <lell 'insulina nel! 'aumentare la tolleranza p ei carboidra li e nell 'abolire la forte chetosi. La radiografia d el cranio, 1nostrò una sella turcica solo appena aumentata di volt1me, iua, come forma, p erfettamenLe nor111ale. ~'1algrado .ciò si p er sist ette nell'idea d el1·iperpiluilarisn10 e si iniziò su])ilo la radioterapia della pituitaria. l\fan n1an o scomparYe la tendenza edernigena d ell :i11sulina; questa fu così potuta somministrare a do:;i g·&r1erosissime; lo scompen so del ricambjo a poco a poco si attenuò sino al punto che con 1nodich e dosi di insulina e con modiche quantità cli carboidrati il P. divenne completamente anacetonurico e l a glicosuria si ridusse a tracce saltt1arie. Il P. , che immediatamente dopo l 'inizio d ella radioterapia dell 'ipofisi aveva perduto parecchi chili di peso per I 'acqua cbe aveva elimjnato, a poco a poco, aumentò ancora di. peso e questa volta p er accumulo di gr asso. Dopo molti mesi di osservazione fu dimesso dalla Clinica in ottin10 st ato e continu a con uguale efficacia la cura insulino-dietetica iniziata in Clinica.

Questi tre casi dimostrano nella maniera più evidente e più convincente come in accordo alla teoria plurighiandolare di Pende, nel diabete pancreatico, sono proprio le iperfunzioni dell 'ipofìsi e della pituitaria, sia di natura costituzionale sia di natura temperamentale, sia consecutive all'insorgere del diabete per venir meno della normale funzione pancreatica, a determinare nei malati questi due fatti importanti: l 'insulino-resistenza e, quello che a me premeva illustrare in questo la varo, e che f orse non è altro che un fenomeno strettamente collegalo al primo, la spiccata chetasi anch'essa diffi cilmente deprimibile da dosi anche forti di insulina, e che se si vuol rendere a11 'insulina la sua proprietà di ridare ai P. la tolleranza ai carboidrati, e di favorire la scomparsa della chetasi , bisogna procedere all 'energica terapia depressiva di queste due ghiandole endocrine o, quando siano sede di neoplasmi iperfunz ionanti, all 'asportazione chirurgica od al1a distruzione radium-roentgenterapica. RIASSUNTO. La chetasi è da considerarsi come espression e della reazione del fegato di fronte alla ·carenza dei carboidrati per cui esso cerca di fabbricare da protidi e dai grassi il glicosio ed il glicogeno . P er ciò la chetasi viene rafforzata da tutte quelle condizioni che determinano un 'attiva funzionalità epatica come l 'ipertiroidismo, 1 iperpituitarismo, specialn1 ente po1

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steriore. L 'A. riporta ad esempio tre casi in due dei quali soltanto in seguito alla irradiazione delle ghiandole incriminate (tiroide, ipofisi) è stato possibile annullare la chetonuria pur diminuendo la dose di insulina. Ciò è fra i tanti un altro dato in favore della patoO'enesi 0 pluriglandolare del diabete mellito.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Policlinico 6. B. Morgagni 1n Roma~ Il Reparto Chirurgia

Pseudo-diverticolo vescicale da incarcera· mento della vescica ad opera di due fibromi sottosierosi calcificati dell'utero. Dott. UGo

BANI.

I trattati cla:sici e fra questi il più completo quello dell 'Howard e I\.elly e Thomas S. Cullen hanno ~a tempo precisato il ruolo della ·vescica nel1o sviluppo dei miomi uterini in tutte le loro varietà, e la patogertesi dei disturbi vescicali è oggi conosciuta sulla scorta di centinaia di casi, confortali nei recenti trattati da reperti cistoscopici e urologici completi. L'associazione dell ' urologo al ginecologo ha in tali casi portato ottimi frutti permettendo non solo lo studio, ma anche la cura più appropriata di tutti i disturbi vescicali che insorgono dalla zona genitale. .

Nella maggior parte dei casi di sviluppo di fibromi la vescica conserva la sua normale posizione, ciò nondimeno e non raramente essa viene stirata in alto verso l 'addome. Tale spostan1ento dipende da due fattori principali: 1) La spinta jn su che produce il mioma subvescicale. 2) La graduale ascenzione della vescica, dovuta all 'aumento continuo de.Il 'utero miomatoso; 1) Quando il mioma si sviluppa sul seg111ento inferiore dell'utero e si espande nello spazio subvescicale, la vescica è spinta in su in tutta la sua superficie. Similmente avviene quando un grosso utero si incarcera nella pelvi, così che la corr1pressione è esercitata in tutte le direzioni e la vescica è spinta verso la grande cavità addominale. In ambo i rasi lo sviluppo del tumore altera la .p osizione e la forma della vescica, da ciò i1otevoli disturbi che vanno da fenomeni di semplice disuria fino all'assoluta impossibilità di urinare. · 2) Quando il t11more si sviluppa e si accresce nella parte superiore deJl 'utero, la Ye-


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SEZlO:NE PR,\TI C.\

scica può conserYate la sua posizione 11or111ale, ma se lo viluppo del tumore è tanto grande c be tutlo I 'ut ero non trovando posto nella pelvi, .. i spo ta ·yerso l 'addome, anche la ve c ica viene tra "'cinata con esso in alto alterando la sua for1r1a oltre che la sua .posizione. Lo spo tamento è poi reso an cor più fac il e se la vescica ha preso aderenze col viscere mion1atoso, con1e spes o a' viene p er fenomeni di irritazione delle du e SU])erfici a contatto. Malgrado cl1c ques to in alto ia lo ~posta­ n1ento più roml1ne, talvolta la vescica può spoi;;t.arsi i 11 })éL .. o respintavi dallo sviluppo deJ mion1a. Tale co ndizione si a'reva in un caso di Kelly e CulJen in cui la . vescica era spostata in vagina ed i ma imi di~turbi si riassumeva11 0 nella di uria e nella difficoltà della d efeca• z1one. 1

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da ui\ allno per faYo d el collo in sogget to diabetiro. Cinque anni o r sono ebbe unn coli ca renale de.. Lrd che fu seguita da e.n1is ·ione <li u11 piccolo c:a lco lo e i1on si è pit1 ripe tutn. J) ~t due an11i ha dolori a ll a 1nin zion e c he si c·o nlpie ro11 diffico llà, le urine so no Lorbine e la·c ia110 un deposilo purulento e vengon o e1nesse in cl ue riprese. La paziente riferisce c h e rlopo la pri111n parte di una minzione le rima11e Jo stimolo e c ho se i11 questo ITI0111 e nlo si ·preme con la mano· I'ncl<lo1ne al cliso1)ra d cl }Jube riesce ad e1nettere 111111 noleYole CJtH111tilà di uri11a cl1c però è })iù torbida dello. ])recedente. Tal ,·ol la ot tenne lo s le ~ o cff ct lo cambi nr1do di posizione, iua non l e è }Jossibile o tt e nere lo SYUOLa11lento della vescica e urina ~ clraiala. }la piccole e saltu arie el eYaz ion i di t en1perat t1ra e lalYolta licYi c111alurjc a tipo lerminale. H a

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* ** A pélrte le aderenze della parete esterna , le condizioni nnato1ni cl1e della vescica pcrn1an gono norma] i rtn ch e negli spostam enti più ar-centuati. Fra le mi O'liaia di ca i di n1ion1 i , accura ta mente esaminati dagli autori succ itati, oJo in cinque casi fu notata i1)ertrofia delle J>arel i , corrtprcnd en te 1litte Je tuniche, e olo in un caso formazione di un diverticolo, diverticolo però da trazione in quanto la vescica era doppiata da un nodulo miomatoso , ma aderente ad un a ltro ad esso superiore. In moltissimi casi la sintomatologia è tul ta a carico delle vie urinarie; l'ammalato g iunge al medico solo per le turbe della minzion e, ch e giungono fino alla ritenzione completa in caso di incarceramento. Ad ogni modo quando i più appariscenti siano i sintomi a carico del tumore, non ma11ca mai una sinLomatoJogia ' Tescicale di n1aa<Yiorc o minore intensità.

*** Il caso cli 111ia osservazione è interessante s ia daJ punto di vista della sintomatologia, in quanto essa fu solo e sempre a carico della vescica, sia dal punto di vista 'ìell 'anatomia i)atologica in qu?nto la vescica era divisa i11 du e Lasclte dall:t pressione di due noduli fibro111atosl a 'viluppo subvescicale, calcifi cati e fì ssame11t.e in cuneati nella pelvi. CA so (~LrN r co. - F. Ca teri n D, cli anni 55, en tra in Clinica il 2-5-1932 indirizza ta da un colJ ega della provincia, perch è l 1esam ini essendo nffetta d a oltre due anr1i d a distl1rhi ,·escicn li (la paziente parla di cislite) ribelli olle comu11i Cl1rc. Nulla di imporlan le nel gentilizio e ne11 'unnn111 csi remota. Si è posala a 37 nnni cd h a a' ttlo lii I unico figlio viYcnle e sano, il marito E> cl ecedl1 lo

F1G.

1.

pollachiuria notlur11a 1 eù anch e difficoltà alla de1ecazione ed un conlin110 senso di peso al perineo. Obiettivamente i1ulla pre enla dal pu11to <li vita generale, pl1r essenclo deperita e di a petto 110 1e' olmente soffere11Le. ~ulla all 'esaine delle regioni r enali: n e1la region e sopra pubjca si palpa una massa dt1ra rotond eggia11le, non spos tabile, r hc occupa la linea media n a, della grandezza di l1n i11anclarino e che . e n1})ra approfondirsi n el bacino. T, 'es::ime ])in1anuale pre' iu esplorazione vaginale, lH.•rn1elle di rile vare cl ur. 1na so ù cll a g randezzn cli l111 n1a11dari110 di ro 1t sist cnza l apidea, in c·o nlinuità con l'utero di cui il fo·n do non si riesc·e a i)alpare. L ' ul c ro è i1n 1n o bil e, fisso, e per <l ••t'u 1 lo si lertli i1on i riesce n m obilizzare nè il Yi.-cere nè ]e clu e 111n ss'e tHlùescritle . Que to l'a tto ci 1ne tte uhil o nel so pello c he d cbbn Lraltar, j (li r111c n1:t "~e turnorari calc ificate della 1.ona ge1litale, e c h e i di Lurbi vescicali debba110 esse re i1nputati a r iò. L 'esam e c istoscopiro infat I i perm e lte di o ser' are una Ycsric:i 110 Le,·0ln1 e11 le ci e fo rmat ~, for-


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« IL POLICLIN fCO »

mante clue ampie tasch e un a anteriore ed una posteriore, comunicanti per un tratto appiattito in cui è possibile spingere il cist oscopie .

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opaco, i cui risultati possono vedersi nelle annesse figure. Stabilita la diagnosi si provvede con I 'atto operativo; in· narcosi eterea, con laparotomia mediana so~to1nbellicale si esplora la sfera genitale . . Si osserva allora che i due tumori sono d11e grossi noduli fibromatosi calcificati, sviluppatisi n ello spazi<> sub -vescicale dalla superficie anteriore d~l corpo dell Jutero ed incarcerati nel piccolo bacino. Il loro disimpegno è un po J difficile e la parete vescicale deve essere pazientemente scolpita per distaccarla dalle, aderenze prese dai tun1ori. La parele vescicale, ch e in toto se:r.nDra ipertrofizz ala, nel punto di i11aggiore contatto con il tu~ore è talmente assottigliata che si rischia ad ogni rnomento di aprirla. Si esegue la isterecton1ia sub-totale e si cerca, ricostruendo la pare te addominale di ancorare in alto l 'apice vescicale. Per prudenza si pone un catetere in, vescica per due giorni. Il decorso post-operativo è normale e al 14° giorno la p aziente lascia la clinica. A sei mesi di dist anza ~a malattia torna per una visjta di controllo e constato con piacere che ogni disturbo è cessato.

Il caso clinico descritto, pur non avendo caratter.e di eccezionalità, a me sembra interes.. FrG. 2. sante per alcuni suoi dati caratteristici. Innanzi tutto € notevole il fatto che a malgrado La mucosa vescicale in tale punto è arrossata ededello sviluppo dei due miomi e della loro calmatosa con chiazze emorragiche; nel fondo della cificazione ed i11cuneamento nel piccolo baci- --no, nessun disturbo si è notato dalla malata a carico d·e lla sfera genitale. . :È stata la sintomatologia vescicale che ha richiamato fin dall'inizio l'attenzione della paziente ed indirizzato le cure dei medici cui si è rivolta. :È inoltre irr1.p ortante la sintomatolog ia tipo diverticolo, che si è sempre più andata accentuando, a malgr.a<lo dell 'a:mpia comunicazione fra le dué por·zio11i della ves~ica . ed il fatto della con1pleta gua-rigione da ogni I dist11rbo dopo l'esportazione dei tumori a malt. . gradc> de Ile a l LerRzioni da essi prodotte per il • ( . contatto cori le pareti ve$cicali. .RIASSUNTO.

L 'A. illustra un caso di incar~era.m ento della vescica da fibromi calcificati con sintomatologia con1e per un diverticolo vescicale ed assenza di ogni sintomo a carico della .~fera genitale.

Ritenzioni del r.ene destro simulanti flogosi della a ppendiee e della cistifellea (*).

FIG.

3.

tasca post eriore si notano flocculi n n Lanli di muco pus . Nulla di notevole n egli sbocchi ureter ali. Si esegu e un, esame radioscopico prima se111plice, poi p reYia introduzio11e i11 vescica di un liquiclo

Prof. G. N1s10, ·Jib. docente di Clin. urologica, Bari. È noto co·m e non

è facile orientarsi verso

l'org ano malato durante la fase acuta di una s~n·drome addominale destra (S. A. D.). Tosto (•) C:Omunicazionc svolta all'Accademia Pugliese di Scienze nella seduta del 18 febbraio 1932.


~ANNO

XL, Nu M. 36J

SEZIONE PHATICA

1409

però che l'episodio colico è in via di risoluzion e rine accompagnato da riflessi peritoneali, o addirittura è superato, l ' ~ndagine diviene a- gastrici .sopratutto : n ausea, con ati, vomito gevole, .}'organo reS1ponsabile più accessibile. addiri·t tura. Una sindro·n1e dolorosa qui11di, Riesce così, anche se in un primo m·omento si che se n011 fo sse l 'effetto di una causa da è rimasti in forse o proprio al buio, di •p oter noi provocata sul rene destro, potre bbe bene poi bene im quadrare la fenomenologia osser- sembrare origirua.re da lllilla flogosi della civa la verso una flogosi dell Jappendice, della ci- stifellea, meglio dell 'appendice. stifellea, verso un 'alterazione del r ene destro; Vog·lio :c.ioè dire ch e le distensioni del ren·e per non chiamare in ca usai che i visceri più fredestro , p1recis1amente le uronejrosi, e partiquentem ente colpiti e più facilm1ente r esp onsa- colarmente le piccole, sono alterazioni ch e fabili delle si.tndromi dolorose dell 'adJdome cilm·e nte sim!lllano la colecistite, più spesso destro (S. A. D. ). ! 'appendicite, e sono perciò alterazioni che, L 'a ttacco appendicolare ha n ormalmente un ·e non beni oonosciute, possono indurre in qUJa dro ben defini lo; la colecistite puTe ha ma- interventi inutili, erronei, a volte fatali. Più nifestazioni proprie, ha caratteri parti<:olari , di qualunque considerazione valgano g li . da cui di solito è esattam ente rappresentata. eserr1p1 . La colica n e fritica, a sua volta, ha una fenoCAso l. - B. Amelia, da Trani, di a. 26. n1enologia propria e caratteristica. Sin dalla prima g iovinezza ha accusato dolori Il dolore, opratu tto, sia esso dolore di sede, nel fia11co e nella fo ssa iliaca di destra. ~ ia dolore irradia to, è, fna i sintomi propri, Al 7° m ese di gravidanza (la 1a) dolore grava11vo fisso i1el fianco d estro, spesso nell 'ip,ocondrio dello qu ello cl1e più fa cilmente identifica l 'organo afs tesso lato, dolore n1ai irradiato, sove11 Le esacerfetto • ba11lesi sino al acqui stare il lipo colico . Ma oltre ai sintomi propri, le alterazioni d ei l\lla.i febbre. Interpxe Lato prima come un distur,;, visceri in questione (appendice, cistifellea e ren e destro) hanno anche caratteri comlll!ni: riflessi gastrici , intestinali, peritoneali in genere. Esistendo dunque caratteri ·propri e comuni, se per poco i primi non• sono bene n etti, e magari n1arcati, più cl1e il dubbio diagn ostico, nasce, facilmen te e fatalmente, la confusione diiagno&tica. Si può oosi confondere e scamb iare uma flogosi dell'appendice per una della c istifellea, o viceversa; una flogosi dell 'appen dice o della cistifellea con un 'alterazione rlel r ene destro e viceversa. Quando, nella esecuzione di una pielog rafia d estra allo scopo di esaminare radiologi camen.te il ren e ·destro, n oi si va un po' al di là della aapacità fisiologica del bacinetto , si pratica cioè una distensioner più che un riempimento della pelvi r enale destra, noi si provoca immediatamente .u1I1a sin·drome dolorosa ch e se n on fossi m o più ch e sicuri di averla prov·ocata dis tendendo la pelvi renale potremmo variam ente inter pretarla . Quando infa tti eseguiamo un eccessivo riemF1G . 1. pimenito , quando,' 1c.o me ho g ià detto, distenbo di natura colecistica fu prescritta una dietél dùa.m o il bacinetto renale ·destro', noi si p rortu11a. voca: un dolore vivo, t alvolta vivissimo, a sede ·C'•i1po l~sitata a termine e feli cemente la gravidanza , tutt'al tr·o che costamte, evolvendo ora n ell 'ipo- appena l'inferma abbandonò il le tto fu colta da condrio, ora nel fianco , ora n·ella fossa iliaca, colica violenta con sede di predil ezione del dolore ora n ella zona epigastrica, ora n ella sottostan- n ella r egione del fianco destro, senza irradiazioni , t e m esogastrica; dolore violei:ito, ten sivo'. co- 1na accompagna to da vo1nito. Un nuovo sanitario si orientò verso I 'appendice lico imile, sovente, anzi spesso, senza irra- e p er tale infezione 1'in ferm a fu cura la. Dura11te diazioni lungo il tragitto dell 'uretere o il l 'intero p eriodo tl ell 'allattan1enlo gli a ttacchi cod ecorso dell 'addomino genitale; dolore in- lici sov~nte si ripeterono, rivestendo a voJ te tale 1

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1410

intensità e tale gravità da far decidere l'inferma all'atto operativo. Un ar1110 fa, infatti, l'inferma fu appendicecto· mizzata. Il suo medico curante, presente all'intervento, rimase sorpreso dell 'aspetto sano dell 'appendice. L'intervento non 111odificò per niente i disturbi, chè gli attacchi colici si rinnovarono con eguale frequenza e forse con maggiore gravità. La pielografia infntti (fig. 1) dimostra come la S. A. D. dipendeva esattamente dalla piccola idronefrosi del rene destro. I~ radiogran1ma, invero, ci mostra un bacinetto ampollare ad angolo acuto con l'uretere; sensibilmente ectasici i calici supe• • r1or1. Piccola idro11,ejrosi in (verosimilme1tte: da) ren e mobile.

L'esecuzione della pielografia provocò la caratteristica sindrome dolorosa da cui l 'inferma era abitualmente colpita. La pessia con decapsulaziane del rene ha messo fi11e alle sofferer1ze. Sono infatti trascorsi due anni daI°l 'intervento e l'inferma vive in pieno benessere. CAso 11. - L. Eugenio, da Bari, muratore. Questo infermo da ragazzo è sempre stato soffere11te di un dolore gravalivo nella fossa iliaca

FJG.

M. I., da Taranto, di a. 23. Storia antica di dolori dell'addome dest10 a sede e intensità incostante. Fu curat:i per qualche tempo per appendicite senza mai migliorare, finchè si decise all 'inter'"~~nto. Fu appendicectomizzata. Ma i disturbi non si modificarono, le coliche si rinnovarono. Un corJsulente dichiarò trattarsi di colecistite. Incalzélndo la sindrome dolorosa l'inferma fu sottoposta ad un nuovo e più grave intervento: la colecislectamia. Risulta ohe la cistifellea asportata non conteneva calcoli. Nessun miglioramento. I disturbi ripresero il loro corso abituale, anzi le coliche si ri11novarono con frequenza più accentuata. La . A. D. riprese ripetutamente ad assalire l 'infer1na. A questo momento qualch~ sanitario parlò ai1che di isterismo. Ft1 in uno dei soliti attacchi colici che un sir1toma vescicale: Ja pollachiuria, richiamò l 'attenzio11e dell'ammalata e dei farnigliari sull'apparato urinario e precisamente sul rene destro. Un esame microscopico dell 'urina del giorno seguente alla colica rivelò una ematuria microscopica. Cosi ebbi occasione di visitare la malata. Obbiettivamente si palpava il polo superiore ( I)

FIG.

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.

Nessun giovamento. Il dolore, con gli stessi caratteri di prima, quasi sempre grav~tivo, s?vente colico, continuò imperturbato ad affiggere il p .. L'esame urologico (fig . 2) ci fa vedere come 11 re;11e destro, in ectopia congenita iliaca, è sede di una piccola idronefrosi, unica respon s~bile della 's. A. D. che fu invero perfettamente riprodotta . dall 'esecnzione della pielografia.

XL, NuM. 36)

CA so III. -

2.

de.stra. B vissuto a regime di purganti, in quanto il dolore era ritenuto proveniente da ristagno cecale. Nella prima giovinezza recatosi al lavoro di muratore il dolore assunse carattere colico. Fu quindi c1;rato per appendicite e infine operato dj appendicectomia.

[ANNO

3.

del rene destro, che, peraltro, era dolente. Particolarmente dolente il punto pieloureterale di B:izy. . , . L'esame cistoscopico non rivelò alcunche d1 patologico. Calet erismo ureterale ti laterale: A sinistra i1 catetere raggiunge il b ac~nett~ agev?lment~. L'urin a vi deflui sce col solito ritmo Jnlerm1ltente, normale. A destra invece. il catetere viene fermato da un primo ostacolo che però si riesce a vince.ce; mo ancora più su si ~ncontra un ~ecoi:do .ostacol_? c~e non si vince nonostante una 1nst1llaz1one d1 olio


[ANNo

XL, Nul\1. 3oJ

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SEZIONE PRATICA

gomenolalo, e nonostante la sostituzione del catetere con un ca leterino sottili ssimo. Pielografia: 9 eme. di ioduro di litio Erba provocano u11a co lica violenta, la colica solita, con dolore all 'ipocondrio J)revalentemente, senza irradiazioni lungo 1'uretere, accompagnata da conati poi da vomito ripetuto. L 'esan1c radiograf i ce im1n ediatamen.te eseguito, ci fa vedere un interessa~1 le reperto che spiega chiaramente Ja S. A. D. della p. Il b aci11e tlo è di volume normale, forse anche più piccolo del normale, i calici invece so110 ectasici. M:i più che dilatati sono deformati, hanno cioè perduto la forn1a da cui essi traggono il loro non1e. Si ha l 'in1prcssione di un riempimento forzalo, mentre si è avu to cura di sospendere l 'iniezio11e tosto che la p. ha dato avvertimento di una sensazione lieve di ten ione. Epperò, appena cessata l a assun1.ione radiograficd, esplo<le la colica con l'intensità degli attacchi soliti e dei più viole11ti. L'interesse dell'esame radiografico sta invero nel! 'osservazione dell'uretere. Si nota infatti a ca rico di questo un gomtto ali 'altezza della 5a. vertebra lon1bare, go1nito che ostacol ava l a progre sione del catetere. ~la sopralutto si nota un 'interruzione netta nel segn1ento lombare, dove l 'u relere è francainente i11lerrotto, spezzato . .Si tratta verosimilmente di un vaso ainomalo a sede no11 frequente, perchè i vasi anomali, come vedesi nel 5° caso clinico, interrompono abitual1nente la co11. tinuità dell 'uretere nella sua porzio11e pielo-ureterale. Il vaso anomalo di qt1e to caso clinico, agendo in linea meccanica o come spina irritativa, provocava una ritenzione intermittente, una uron efrosi intermittente che aveva condotto ad errori diagnostici ripetuti e, peggio ancora, a due interventi inutili e dannosi; per ct1i l 'inferma che ha perduto ogni fiducia nella medicina e sopratutto 11ella chirurgia, continua già da un anno a rifiutare l 'i11Lervento sull'uretere ~ sul rene, no110stante che la S. A. D. si affacci con marcata frequenza e non comune inten sità.

A sinistra il catetere raggiunge agevolmc11le il bacinetto. A destra ii1vece viene arrestato a poco più di una diecina di cm. dal meato. Ma, nono. Lanle iJ r0rto tragitto compiuto, si assiste ad u11a eiaculrzione serrata che permette di raccogliere un a lrentina di eme. di urina pallida, francamente })Urulenta. Se il cate ter~ avesse compj uto ir1teramente il percorso dell 'ureter e la diag11osi era fatta di fronte alla quantità d'urina raccolta ; si sare})))e una ritenzio11e cioè stati sic uri di •avere evacuato • renale. Ma il cate tere aveva percorso poco più di 10 cm. della lunghezza dell 'ureler e, sicchè non era a dire di avere evacuato un ristagno renale. S'imponeva quir1di l 'esame pielografico.

F1G.

CAso I\l. - Sig.ra S. R. D., da Bari. Dall'infanzia, d ichiara l 'inferma, ha sempre sofferto; ha accusato dolori i1el basso ventre, indipendentemente dalla digestione e insorgenti senz.1 causa apprezzabile, anche a letto, di notle. Cominciò il periodo delle coliche nella pubertà. Fu ':'urata per appendicite. Fu infine appendicectomizzala. L'inferma ebbe la dolorosa sorpresa di essere colta da uno dei solìti attacchi colici stando a letto in decorso postoperatorio, e di comprendere che l 'oper azione era stata inutile . I distt1rbi infatti permasero immutati. Col te1npo le coliche, che prima decorrevano in completa apiressia furono accompagnate <la febbre. Così apparve anche un manifesto intorbidamento delle urine, che ris ultarono purulenti. Un esame radiografico risultò n egativo per ombre di cal coli . Venuta all a mia osservazione l 'ammalata fu sottoposta ai comuni esami endoscopici. Ctsf oscopia: Buona capacità vescicale. Iniezione lieve del collo; edema evidente e congestione della papilla ureterale destra. Il meato sinistro no1male per colorito, sede e forma. Cateterismo ureterale bilaterale.

~

4.

Pielografia: Si cateterizzano entrambi gli ure-

teri e si ~ipete quanto si era già verificato col precedente cateterismo. A sinistra il catetere procede agevolmente per tutta la lunghezza del tragitto ureterale, a destra invece si arresta a poco pi1'1 di 10 eme. dalla papilla. Si inietta ioduro di litio Erba. A sinistra a 6 eme. l a paziente nccusa Ja solita dolenzia del fianco che mi fa sospendere I 'iniezion e. A destra invece a riempire il bacinetto occorrono 30 eme. di liquido di contrasto. La radiografia immediatamente .eseguita ci m ostra: a si11istra un bacinetto non completamente riempito, ma evident emente nor1nale per sede e di1nensio11i; a d estra la loggia lombare è vuota ; ml\ a ridosso del sacro si nota I 'ombra di un bacinetto irregolare e voluminoso: uropionejrosi in r ene ectopico congenito.

CAso V. - Sig.ra M. , da Andria, di anni 35, levatrice. Da molti anni sofferente di dolori nell'addome destro, sovente a tipo colico . .Sed~ del dolore: ~l fianco, più spesso l 'ipocon-

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141~

« IL POLICLINICO »

,

drio. Mai febbre, an ch e quando la S. A. D. è durata un paio di giorni. La falica, lo strapazzo non hanno rapporti col dolore, il quale è insorto anche 11ottetempo, in riposo ~ durante il sonno. Da qualche tempo le coliche riveslono partico. lare in tensilà. È stata curata per colecistite senza calcolo, in q~antq- ripetuti esami r adiografici sono risultati negativi per ombre di calcoli. Qualche sanitario ha emesso l 'ipo tesi ch e potesse essere il ren e .responsabile della S. · A. D., tanto più che in qualche colica, qualch~ disturbo urinario, pur n on m arcato, è apparso (pollachiuria) .

(ANNO XL, NuM. 36]

in corrispo11de11za della zona appendicolar e, si palpa una m ussa ovoide irregolarmente liscia, do lente a11a p al1)azione profonda, eh e si sposta modicam e11te n egli atli del respiro, ch e verosimilme11te è il r ene destro; rer1e soffere11te quindi . Al caleterismo ureterale destro non si apprezza· ritenzione re nule; l 'eiac11lazio11e è t arda, I 'urina m ollo conceutrata e ricca di sali. La pielografia ci m ostra un tipico bacinetto a T, corto n ell 'asse verticale, forse da dife Lto di proiezione (può d ar si ch e ii rene sia inclinato in dietr:o, sia in retroversione per aderenze pregresse). Ben rn anifesta è 1:-l posizione a T del bacinetto rispetto ~ Il 'uretere, ciò che coslituisce noloriamen-

FIG .

5.

FIG .

Lo studio della p. rivela un rene destro nettan1en te ptosico. E l 'esarne pielografico spiega chiarame11te la sindrom e. La rad.iografia infa tti ci mostra il bacinetto e i cali ci modicamente ertasici, ci mostra cioè come iJ rene destro è sede di una picco la uronefrosi, di cu i è responsabile 11n vaso anomalo che in.Lerrompe la co11tir1uità dell'uretere 11ella sede cara llerislica di questa anomalia : i) punto piclo-ureter ale. CAso VI. - Sig.ra A. G., da Ortanova (Foggia), di a. 54. Ha avuto molte gravidanze esitote a termine. Nelle ultime g ravid anze soffrì di dolori alJ 'addome destro: perio11ilielica1e, del1 'ipocondrio, più spesso della fossa iliaca, a tipo sovente colicosirnile. Fu curata per appe11nicite cronica. Qualch e sanitario dubitò della ~ede appendico]nre e si orientò ver so la colecisti an ch e perch è, com e la p. stes· sa asser.isce, il dolore soven le partiva dall 'ipocondrio, si rnnnteneva alto, irradiandosi p osteriorrne11te al costato. Sul)biet1i' nm ente, n essun disturbo gastro-intestinal e, nè di ci rcolo. La digestione si compie norma i men Le, ] 'alvo è regolare. Obbietliva ~ente: nel fianco destro, in basso,

6.

te una condizione favorevolissima alla ritenzione dCtidentale, intermittente. 'fraltasi dunque di un a S.. A. D. d a ritenzione fun zi onale del rene destro.

Ecco dunque sei 1casi bene accertati di S·. A. D. in cui la cistifellea , più spesso l 'appendice, sono state erroneamente .chiamate in causa e per cui sono stati eseguiti interventi inutili e, a volte, dann:o·s i: appendicectomia, colecistectomia. Da tempo, anche prima dell 'era radiologica, erano noti i rapporti, i n essi intimi esistenti tra appendice e rene d estro, o, m eglio, tra ceco e rene destro. La 1pr.ielite destra per C·orto trag itto, cioè per la corrente linfatica ceco-ren a le, è la mig liore documentazione dell 'asserrto. Ten end o a lmieno presenti questi intim i n essi ,di contig uità non si ·p uò non pe11sare che il ren e destro possa essere responsabile di sindromi dolorose ·del} 'addome destro, anche se


.... •'

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1413

SEZIONE PRATICA

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il dolore non ha la sede abituale del do.Jore alla norma, e n-ella terza figura è, forse, meno renale; ianche se non è aoc-0mp·agn.ato dalle aim1p io di un bacin etto normale. La ritenzione, irradiazioni n·o te e caratteristiche della coin una parola, è funziona le, accidentale_, di lica nefritica, ma sopratutto se la sindrome natura quasi sempre spaistica, e insorge senza dolorosa insorge e d evolve in apiressia comcausa apprezlla.b ile. La causa dello spasmo ripleta o quasi completa. Perchè è ormai n oto, siede o n el r ene (m obilità), o nel . bacinetto lo si vede dai radiogrammi, e giova sempre stesso (disordini nervosi) o ·n ell'ureter.e (vaso ripetere che lei uron-efro si, specie le piocole, anomalo, gomito, briglia, a·d erenza) . possono decorrere coni .·d·olori di varia inten,. La ritenzione, d,umque, è ac.c identale, è funzion ale ; ins or.ge tosto ch e una ·delle cause ensità , frequente1nente colicosirrnili, e in sede atipica, senza irradiazioni, ma specialmente tri in funzione. Epperò, cessata ·di agire la causa , cessa n aturalment e l 'effetto. E tutto senza oscillazioni febbrili. Di consegu enza m eno in.frequ entem ente, ma rientra n ella Ulrorma; ovvero r esidUJa.no altera-. zioni così m odiche ch e, pur risultando evi ... più opportunamente, si .eseguirebbero pessie d enti a ll 'esam e pielografico, ci permettono l ~ del rene destro , in luogo di oolecistectomie e .appendicectomie inuttili o addirittura dannose. presunzione no1n· già la oertezza diagnostica. Le piacole idronefrosi , com e g ià s'è detto,E m eno infrequentem ent e i scovrirebb-e l'ur eter e destro per libeirarlo di briglie, di gomiiti sono dlilil·qu.e ·d ' ordine gen eralmente dinam~co, fissi , di inginocchiamenti mar.cati , di vasi ano- legata cioè ad uJn disordine del funzionam ento mali, respon sabili, m·e ccanicamente o dinadell 'appare:ccbio l)ielomotore. Non ·è quindi micamente, ·di ritenzioni r en·ali croni ch e o fun- ·clall 'imm.agine di un m·om ento (pieilografia), e zionali , di g randi e piccole uronefrosi . i1eppure da diverse immagini prese successivia.m ein.t e (pielografia in serie) eh-e ci riesce La diagnosi di una uron efrosi si fa .ùn vari m odi. Capita sovente di riconoscerla già in l)Ossibile rilevare 1e al ter:azioni del cliniamismo ambula torio, col semplice cateterismo ureto- pielo-urrete·r ale, ma è p1recisamente dall 'osservazione ·diretta della motricità pielica, cioè ra le. Il catet ere, introdotto n el b acinetto, vi dalla pieloscopia, ch e noi a pprendiamo esattrova il ristagn o e Io evacua . Assistiam o quiindi tament e il modo e i.1 tem po di svuotam®tv tli ad t1na eiaculazion e continua e accelerata, per cui in breve si raccoglie una co picu1a qua nti- qu esto apparecchio pielo-uretera1e. tà <li urina , normalmente assai pallida, espr es-· È esattamen.t e ciò che si verifica p er lo ,.. ton1a co. Un1a1 radio1g rafia ci mostra uno sto1n.aco sione della ritenzione. dilatato o retratto, de formato, ptosico, ma Ma sp esso la uron1e frosi ,e ' è e il ca tete rismo UJreterale non ce la svela. Ciò accade perchè : , n o·n ci dice se queste deformazioni sono passeggere o p ermanenti; in· altri termini essa o il cateter:e non rag.giunge il bacinetto ostacolato da una stenosi , da un gomito, un in- n' on ci m ostra nè i m ovimenti d.ello· stomaco, ginocchiam ento dell 'ureter e; o,v ve·ro perch è il n è g li spas1ni, n è la ritenzione. La ra·àioscoc.a teter e essein·do a lume sottile, u rua volta rag- pia, a l con,trario, tci fa vedere lo stomaco vi· vei:p.te, ch e si riempie, ch e modifica di seco·ngiunta la pelvi, dà esito ad un go,c cio.Jio d 'urina tanto lento che n on ci permette di poter do in seco·n do la sua forma e i suoi co11torn i, ch e si contrae, che si avac.ua . beme discernere quan·do finisce la evacuazio ne La pieloscopia, a -differenza della. p}elogFae quiando comilncia la n ormale eiacuJazione. fia, è m etodo poco usato ; eppure è l 'unico La diagnosi esatta di una uronefrosi si fa con l 'esame pielografico. È la piel ografia che procedimiento 1c.h e ci dà l 'esatta 'visionf> del ci fa veder e le m odificazioni di forma e di cattivo funziona m ento del b1acinetto e d elle vie volume del bacinetto e d ei calici, J',o,r ienta- di escrezione del rene . E il 1procediment.o cl1e, m eglio di qualunque a ltra ricerca, ci svem ento, la posizione, la situazione del rooe. M.a questo è g iusto per le ritenziorn. i croni- la le picco.J,e idro·n efro·si , n1ostrando1ci l 'ipertonia, l 'i'P-Otonia, l '1a.t onia del bacinetto e del ch e, non già p er quelle fun·zionali. suo corrispo1n·den te u1retere. Nelle piccole idronefro i , infatti, che sono Pielograficn e pieloscopia no.n sono però due quelle e.b e più facilm e:nte sÌlmrulano le flogosi di altri organi, nascondemdosi completamente m etodi in 0 pposizione, ma sono bensì metodi ai comuni esami clinici , anche la pielog rafia ch e si completano a vi cenda, iche si integrano. Ten eirtdo dunque presente che le riten!Zioni risulta insufficien te. del r ene destro , siano esse ictroniche che f unC0me è evid1ente n ei radiog ran1m i d elle figure la, 2a., 3a, 5a., il b acinetto renale, all 'esa- zionali, possono · evolvere con una sintomatome pielografico, ha volum·e pJOco superior e l<)gia sin1ile o pressoch è simile a quella di 111n .a 1

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POLI C Ll~ I CO

a1>pe11dic ite o di una col ecistite e simulare quindi una di qu<f'ste f}.ogosi, noi vedren11mo sicura 111ente e s ubito ·diminuito il numero d elle co iddPtte cc fa lse appendiciti n, e sopra tutto ved1·e1nmo dim1i11uito il in.umero dei risultati chiru1:gici n egativi, che , in m a teir ia di a pper1dicectoi11i.a, ha raggiunto un tale crescendo d a spingere molti interventisti , e fra questi tmo dei · J)iù ardenti fautori. il Dieulafoy ad cc al-

zare alta la voce contro l'invadente appen;dicite n. RIASSUNTO. I

· L'A. dimostra , s ulla base di casi clinic i co·n

docun1.entazi-Oni pi elografi1c.h e, come le ritenzion.i d el r en e d estro, le uronefrosi , le piccole specia lmente , possono evolvere · con un:a. sintomatologia simile o pressochè simile a quella di un a appendic ite o di l\lllla colecistite, imulare quindi una di queste flogosi e indurre in i11terventi inutili, p ericolosi e d anin osi sul1'a PJ)endi1c.e e sulla cistifellea. Conclud e cl1e p er la diag.nosi d ell e riten z ioni r ena li cronich e, cioè d eille g r andi uronefrosi è s uffic iente a volte il solo cateterismo urete'rale, m a più sic UJTo esame, anch e p er ch è -eì11in,enremente dimostra tivo, è la pieloarafia. Per le ritesnzio.n i r en ali funzionale, ·cioè le piccole uronefrosi , la pieloscopiQI, invece, rapprese11 ta il metodo di elezion e, il metodo che , 1nt8bo-ra n-d o sp ecia lmente l e ame pielo.g rafico , dà l'esatta vision e del cattivo funzionamento d elle vie di escrezion e d el r ene. 1

Considerazioni su di on caso di tuberco· losi renale iniziale senza defieienza fon· ·zionale. •

Dott . c. MALTESE LE Rov . chirt1rgo urologo , Padova.

011 è raro il caso in c ui intervener1do con diagn osi di tuber colosi r en aJe, praticata la lomboton1ia ed esteriorizzato il r en e, 1 esame più attento e minuzioso d ell 'organo non rivela l.a 1n.i nima lesion e; n essuna g ranulazione milia re sotto la capsula, l ureter e e d il bacinetto a ppaion o d el tutto n orma li. Ho vist o urologi di g ra n va lore r esta re p erplessi di fro11te a tal e situazione oltrem odo a11g iosci osa . Come co1nportar si in t ali casi µ La n e frotomia esplorativa a cui ri corrono alcuni è da scon sigliare per ch è inutile e peri colosa. Infatti oltre a costituire un intervento grave a causa d elle e111orragie seco11darie, essa può n on interessar e lesioni d el p ar e11chima anch e ava n zate, ch e son o m e se i1 1 evidenza 1

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soltanto da sezioni jJerpendicolari rnultiple. Se ci si Jin1ita alla lo n1botomia ir1 a.ttesa che I ' evoluzio11e ulleriore d ella malaLtia chiarisca Ja diagnosi , si corre il rischio di lasciare un rene affetto da lesioni a11che di ltna certa er1tità , con la prospettiva di un secondo inter Yento in peggi ori Lo11dizio·n i. ~ nota inf.a tti 1 utilità di asporta r e un rene tubercoloso il più pre<.;ocemente possibile. Gli esami Jir aticati anteriorn1en te ci forniscon o tutli g li elen1enti necessari da non esservi alcun dubbio sulla diagnosi (ulcerazioni tipiche in vicina~ za d ell 'orifi c io ureterale. presenza di i) US e di ])acilli di Koch, ne]Jr urine di un r en e fu1tiionalm entc i110Jto defic iente) se n on esiste ectopia r e11ale crociata e e n on vi è stato e rrore di lato, si h a il diritto di asportare il r ene a colpo sicuro cd al ta g lio se n e co11s tateranno con un'e vidente oddj fazione le lesioni i11iziali. !\fa talvolta qualcuno degli ele1nenti diag110t ici m an ca, in tali ca8i 1)11re essendo convinti <la l complesso degli e~an1i ch e eRiste i1na lesio11e renale, il dubbio di aver com111 esso u11 error e diagn ostico e di asporta re un r en e sane> c i fa passar e d ei 111om enti di an sia indescri ' 'ibili. Essendo111 i trovato in una situazione simile in un caso in cui il r en e era affetto da Iesior1i tuber colari minin1e, c redo utile di segnalarlo a1l 'attenzion c dei Collegl1i. TI caso presenta anch e un certo interesse dal punto di \rista diag11osLico non esistendo de fi cien za fun zion a le d el r en e colpito. 1

OssERVAZlONE. - P. An1abile, di auni 25 casaling a, d a S. Pie tro l\ilontag non (Padova). f\1i vie ne indirizzata il 4 ·novembre 1931 d al su o m e<lj co curante dott. Bone tti , per i11lomi di cistite. Nessun antec~d ente n è person <.tle, n è er editario, 11è collater ale. Sposata all 1et à di 18 an11i ha avuto rlu e gravidan ze a tern1ine, normali . Nel dicembre 1928 en1all.1ria abbondante, spontanea, totale, a dire dell a paziente sen za coaguli , accompagn ata da lieve <Jolor e sordo e continuo al fian co sinistro, cessat a spontaneam ente otto g iorni d opo. Nel febbraio 1930 seconda em aturia con gli stessi caratteri della prima, durata un giorno. Da circa un m ese pollacl1 i uri a notturna (2-3 volte la notte), con bruciore alla fine. I soliti rimedi (urotropina, ecc.) si sono m ostrati inefficaci. La p aziente asserisce ch e le urine so110 state ~ Cmpre chiar e. Stato attua l e : Magr ezza accentuat a. Colorito pallid o. Temper a tura normale. Nulla a carico del! 'appar ato r espiratorio. Urine : leggermente torbide e pallide. R eni : n on palpabili . Punto paraombellicale sinistro d olente alla pres ione. Genitali normali. Cis toscopia : vescica in buona capacità (200 _eme. ) .. · Region e d el trigono un po' arrossata. A sinistra in jmmediata vicin an za d ell 'orificio ureterale che è arrossato, un 'ulcer azione ovalar e a bordi irre.


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SEZIONE PRATICA

golari ricoperta da un piccolo essudato biancastro e circondala da un alone rossastro . Il resto della mucosa vescicale, l 'orificio ureterale destro so110 del tutto normali. Cateterism.o dei due ureteri: facile. Due sonde (N. 13 a S., N. 14 a D.) sono spjnte p er 20 cm. Esame i stobatteriologico:

R. D. : singole e1nazie; fosfati amorfi; cellule epiteliali. R . S.: emazie; pus in piccola quantità; r1on ba c illi di J(och n è altri batteri. Esame fun zional e (durata 70') : R. D.: Voi. = 12 + 18 = 30 eme.; urea, al li tro = 20,50; urea, quantità r eale eliminata = 0,61; F . S. F. = 30 + 4 = 34 %. R. S . : Vol . = 30 + 13 = 43 eme.; urea , al li1ro = 19,24 ; urea, quantità r eale elimir1ata = 0,73; F . S. F. = 25 + 3 = 28 %. S. V. : zero. L 'esam e delle urine globali rivela : pus e bacill i di f(och. Alla r adiografia di tutto 1'npparato urinario n essun 'om bra di calcoli. Basand omi su questo risultato (piuria amicrobica ltnilaterale, presenza •lei bacillo di Koch n ell'urina vescicale. deficienza di eliminazione di ftaleina a sinis tra) decido d 'intervenire. Il giorno 11 novembre n efrectomia sini s tra (aiuto rlolt . Piccini). An es tesia generale al b alsoforme . Incisione lombar e cl assica. 11 rene liberato ed esteriorizzato facilmen tf> , è di aspetto, vol urne, conformazione, con sis te11 za normali . L 'uretere ed il bacinetto non presentano rigidità alcuna . Dopo un minuto di incertezza terribile mi decido di asportare il r en e. Sutura dei mu coli in due piani al ca lgut n. 6, delle cute al crine di Firenze. Tubo di drenaggio . Esame d~l pezzo: La superficie del rene è del tutto liscia, la capsula si scolla facilme11te non esse1tdovi aderenze fra essa ed il paren chima . .-\lla sezione Jongitudjnal e non si m ette in evidenza nessuna lesione an ch e minima. La mucosa del b acinetto è norma le. Si praticano allora delle S~· zioni multiple d elle due valve, perpendicol;\ri alla prima e dopo un esame altrettanto atteu to ch e angoscioso, si scopre una piccola granulazione giallastra a carico di una papilla del polo s upe• r1ore. L'esim e is tologico è stato pratica lo dal pr of. G . Zanetti , aiuto del R. Istituto di Anato111ia I}atologica, il quale come unica l esione ha trovato un piccolissimo focolaio tubercolosi di una papi lJ n, formato dall'agglomerazione di alcuni n oduli del l a grandezza di un grano di miglio rappresentati da tubercoli tipici (zona di cellule epiteliali, cel lule g iganti). Il decorso p ostoperatorio è normale. n 5° giorI)O si leva il tubo cli drenaggio, il 18° la paziente lascia la casa di cura del tutto guarita. Jlivist:l tre m esi d opo l 'ammaJata h a un aspetto floridi ssi1no, è numenta ta di p eso di 8 K g., le urin e sono limpid,i ssim e, ogni dist11rho vescicale è scomparso .

Il caso mi sembra ntolto interes8a11te sotto diver si punti di vista. Per ciò che concerne la funzi o11e renale, in genera]e nella tubercolosi , an che all'inizio si ha la caduta dell 'eliminazione ureica . In questo caso la concentrazione ureica era uguale n ei due reni ed il V

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debit » in 70' del rene inistro era superiore a quello destro. La deficienza nell 'eliminazio11e della ftaleina (28 % a S. contro 34 '?~ a destra) oltre al! 'esistenza dell 'ulcerazio11 e vescicale ha cor1tribuito moltissimo nelJa decisiorte di praticare I 'intervento e di asportare il r e11e nonostante esso fosse d 'aspetto normale. Checchè n e dicano ancora alcuni, io credo che nessun 'altra prova sia cosi sensibile, cosi fedele, cosi precisa come lo è quella della ftaleir1a per farci apprezzare il valore ·funzional e doi reni anche qua11do le lesioni sono allo stadio iniziale. Nes uno al giorno d'oggi dovrebbe trascurarla quando si pratica una divisio11 e d'urine per sospetto di una lesione renale. L'inoculazione alla cavia viene da me praticata molto raramente sia perchè }-,isogna attender11e il risultato iper sei settiman e, sia perchè d 'importan za molto relativa. (La cavia inoc·ulaLa può rnorire per tbc sponLa11ea, oppure vivere a lungo in casi in cui trattasi di tubercolosi). Mi sembra utile insistere s11l valore che si può attribuire alla lombotomia esplorativa che molt~ a·n cora praticano a scopo diagnostico, quando il cateterismo ureterale non è po ibile, basandosi sulla costante d 'i\mbard. Se essa può dare u11 buon risultato in certi casi in cui le lesioni sono evidenti, n1olto . pesso costituisce un ir1tervento del tutto inutile e ch e può produrre disastrose conseguenze se praticata da chi 11on ha u·na grande esperi enza urologica. Il mio caso mi sen1bra molto istruttivo, esso dimostra: I) cl1e un rene colpito da lesioni tubercolari 1può non presentare, almeno per un certo tempo , deficienza fun zionale; 2) ch e la lombotomia esplorativa, anche se seguita da nefrotomia , deve essere in generale abolita non avendo nes un valore diagnostico e non essendo scevra di pericolo. Essa può avere le sue indicazioni in casi rarissimi e se praticata da urologi di speciale com petenza. RIASSUNTO. «

L ·,\. i llu tra il caso di una paz., a lui indiri izata per ematurie e sintomi di cistite, in cui la diagnosi di tbc. r enale sinistra fu basata su cli un'ulcerazione tipi ca vicino all'orificio ureterale s. e solo su di una lieve diminuzione 11e 11 'eliminazione rleJla ftaleina del rene s. Le urine di sinistra conten evano poco pus senza ~errni. L'urina globale bac. di Koch. Praticò la nefrectomia sinistra nono tante


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« IL POLICLJSiùO »

il r en e fosse d'aspetto d el tutto n ormale. Al tag lio l'unica lesione consisteva in una piccola granulazione a carico di una papilla del polo superiore (esame istologico prof. Zanetti). L' A. insiste sull 'inutilità d ella l ombotomia e n efrotomia praticate a scopo diagnostico e sul valore diagnostico precoce d ella prova della ftaleina .

COMMENTI. Sulle radiazioni vitali nel sangue in rapporto all'età. Leggo nel n . 32 d el Policlinico (Sez. Pratica, 7 agosto 1933-XI) una pregevole e, sotto alcuni riguardi , gradita Nota del dott. Riccio tti d al Zoppo sulle radiazioni d el sangue in rapporto ulla età, intorno alla quale nota è necessario esprimere una JJarola di chiarimento. Nella seduta scientifica del 17 marzo 1930 all ' Ospedale Civile di Venezia, prospettai per la pri,ma volta la possibilità di c on siderare il p oter e radiante d el san g ue com e un indice sintetico equivalente d ei fenomeni di combustion e or ganica, e ciò sl1lla base di osservazioni da m e per primo eseguite , sopratutto in rapporto a ll 'età, nella magrezza ipertiroidea, nella obesità, ne lla uricen1ia, n ella psicoastenia, n ella azotemia, nella gravidanza ecc. La imnortante conferma alle mie ricerche ... d el dott. Ilicciotti dal Zoppo , , mi conforta, come tutte le altre , e colgo 1'occasione p er aggiunger e che la mia pro11osta d i indagine emorarlimetrica trovò piena conferma presso varie Scuole e anche in altre mie ricerche com u·n icate alla Società Medico-Chirurgica di Padova il. 6 g iugno. 1933 e a lla Società Italiana di Biolog ia Sperimentale (Sezione Giuliana) a Triest e il 7 lug lio .;corso. . · 1~a1i · ricerche (delle quali non so rinunciare al compiacimento della priorità) stareb·b ero n on soltanto in favore d ella opportunità di classificare gli organismi in ipo- n ormo- iperradianti, ma accreditano il mio iniziale criterio che; a cifre em oradimetrich e egual;i corri-

spondano ritmi m etabolici egu ali od equiv·alenti, sul quale indirizzo mi sembra vada orientandosi anche il collega Ricciott~ d al Zoppo . Sono quindi lieto che anch e dall 'autore vole Scuola del prof. Ferrannini sia partita una pa-" rola in. sostegn o d ei miei studi; tuttavia · mi sia lecito rilevare (passando n el campo della terapia) come, forse per amor di sintesi , il dott. Ricciotti d al Zoppo non abbia chiarito nella s ua Nota due p11nti fondamentali. Egli, infatti , identifica la pratica del1 ' emoinnesto i11tramuscolare, d a m e proposta s u basi r adiobio-

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logiche (foto-bio- elettroniche), con una cura di ring iovanimento. De:sidero evitare questo equivoco : m a i io ho parlato n è scritto cl1e l 'emoinnesto sia una cura di ringiovanimento, ma solo afferma i (come affermo) che l'emoinnesto può giovar-e quale potente mezzo di stimolazione e di equilibrio neuro-vegetativo, specie negli stati di d eca dimento organico , nella arteriosclerosi anche se accon1pa.g nata da lesioni r enali, nelle iperten sioni, ·nell 'iperazotemia, nel rallentato ricambio in genere ecc. Propon evo inoltre l 'estensione di tale te:r.apia (purtroppo poco studiata, quando 11on è anche confusa colla trasfusione del sangue o con la solita emoterapia p.a renterale) in molte forme morbose (specie nelle endocrinopatie), trat·tandosi di cura sempre innocua che, per i criteri sperimentali e teorici sui quali si fonda , poteva la sciar lecitamente sperare il conseguimento di ris ultati in parte prevedibili, onde l e applicazioni successive dell 'emoinnesto dovevano ritenersi con ca tenate ad un unico indirizzo d ottrinale. Intorno a l problen1a del così d etto « ring iovanim ento » non perdetti occasione per usare la segu ente frase , ch e è quasi divenuta , per così dire, la divisa dei miei studi sulla p-a tolog ia d ella senilità : « folle è colui ch e si illude di rifarsi in g ioventù e poco serio chi lo promette n. Passando all'accenno ch e il dott. Ricciotti Ja1 Zoppo d edica ai miei studi di oncologia spe!·imentale, rilevo di non aver mai suggerito il t entativo dell'emoinnesto quale rimedio ai tumori maligni (come può sembrare dalla lettura della Nota d el collega Ricciott.i dal Zoppo) ma solo di aver avanzato una ipotesi di lavoro sperimentale, mediante la quale il problema d el can cr o , nei su oi vari aspetti , può venir considerato al lume delle nuove acquisizioni foto-~io-elettroniche (v. : Comun. alla XIX Riun. Soc . It. Progr . Scienze 1930; P ath ologica 15 sett. 1931; Com. J.Jega It. cont ro il Cancro; Roma, 1933). La estrema d elicatezza d ell'argomento mi impone di essere esplicito per togliere ogni equivoco in proposito e sono certo che anche il d ott . Ricciotti d al Zoppo approverà la 111ia meticolosità scusabile. GrocoNno PROTTI Clinica Medica - Padova. Nella rivendicazione del dott. H. I. Goldstein, pubblicata sul fase. 31 , p . 1212, al 2° capov., legger e : Cfr. anche Medical Journal and Record, New York, vol. 124, n. 6, pp. 329-332, 15 sett. 1926; Medical Review of Reviews, New York, vol. 39, n. 2, pp. 329-333, l ug. 1933, e il mio breve com mento ecc. Corr igenda. -


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NUl\1 .

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SUNTI E RASSEGNE. CARDIOLOGIA.

La. prevenzione delle cardiopatie reuma-

tiche. (R. L~

MILLE R.

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SEZJONE PRATICA

Praotitioner, giugno 1933) .

studio istopatologico delle lesioni reumatiche del cuore ha messo in evidenza che esse non sono prodotle da tossine di microrganismi localizzati a distanza , ma da germi agenti di rettamente. Questi raggiungono i tessuti dcl cuore attraverso il sangue, precisamente attraverso la circolazione coronaria. Il processo infettivo si attenua r apidamente ed è seguito da periodi di quiescenza e di recrudescenza. L 'agente patogeno produce un tessuto reattivo caratteristico. Questi fatti dimostrano che il reumatismo cardiaco è una mala ttia determinata da un agente specifico. L'agente patogeno è uno streptococco che per il genere delle lesioni prodotte deve r iten ersi diverso da tutti gli altri. Si tratta verisimilmente di un germe che in determinate circostanze acquista una particolare virulenza (nelle tonsille o altrove) e raggiunge il cuore a ttraverso il sangue. La quistione della contagiosità del reumatismo acuto non è ancora ben chiarita. Al riguardo è interessante il ratto che numerose r ecrudescenze del reumatismo cardiaco si h anno durante epidemie di altre infezioni, della scarlattina sopra tutto, e che nelle epidemie di affezioni ca tarrali delle fauci compaiono frequentemente in alcuni r agazzi manifestazioni r eumatich e. Il fatto può avere varie inter pretazioni: o che il germ e del reumatismo esalti la propria virulenza in con tatto di altri germi o nel! 'organismo preparato da altre infezioni, o che si tratti di un medesimo microrganismo che solo . negli individui predisposti produca manifestazioni articolari e cardiache. Sollo questo pu:ito di vista va prendendo molto cred ito l'opinione ch e il reumatismo articolare e cardiaco presuppon ga uno s1)eciaJe terreno fa \'orevole al suo sViluppo, una vera e propria diatesi o un particolare stato allergico. Si ritiene da molti che il germe del reurnatismo sia un ospite abituale dell'organismo umano e che acquisti virulenza solo in alcuni individui e solo in d eterminate condizioni. Tale opinione è avvalorata dal fatto ch e spesso il reun1atismo articolare colpisce più persone del la stessa famiglia , che genitori che hanno sofferto il reumatismo procreano figli con tendenza a contrarre la stessa malattia. Meno attendibile è l'ipotesi allergica . Essa è basata sul fatto che tra l'infezione tonsiJlare e le manifestazioni articolari e cardiache

e' è .sempre un ìntervallo di ·una diecina di giorni . Ci sarebbe insomma un fJeriodo latente analogo a quello che intercorre tra l 'iniezio~~ di antitossina e Ja comparsa dei ·s intomi ser1c1. In altre parole durante l 'intervallo l'individuo sarebbe sensibilizzato nel senso allergico. l\lla l 'ipotesi cade di fronte al fatto che i fatti articolari sono dovuti ad un 'infezione batterica delle articolazioni e così i fatti a carico del cuore. Certo è che tutte le manifestazioni del reumatismo, articolari e cardiache, sono dovute ad un agente unico. In conseguenza la prevenzione delle cardio~a tie reumatiche si fa prevenendo il reumatismo. ~la conviene tener presente anche che le n~anifes~azio~i cardiach e sono in genere tard~''e e .si ~1 e:1fi can o .per lo più nelle forme gravi. Qu1nd1 11 tentativo di prevenzione della localizzazione card_iaca ha più fa cilità di succes~o durante il periodo d'invasione, quando cioè il ragazzo presenta fatti ca tarrali alle fauci tonsilliti e dolori muscolari, che sono avvertiti prevalentemente a lle braccia ao-li avambracci alle dita ed alla nuca. In aitrit> casi i sintomi premunitori sono di natura nervosa e minacciano la . . cor ea: nervosismo ' facile emotività , insonnia , cefalea, enuresi, tics, son nambulismo. Talvolta i ragazzi presentano pallore, accusano stanchezza, perdita di appetito, affanno. Ma tali sintomi premunitori non sono ca.. ratteristici del reumatisn10 e quindi non sempre riesce di sfruttarli per prevenire le localizzazioni cardiache. Essi comunque devono essere tenuti presenti nelle località dove esistono le condizioni favorevoli allo sviluppo del reumatismo e nei bambini con tendenza a questa malattia. Quando il reumatismo è accertato o fondatamente sospetto . conviene eseau ire riO'orosao mente tutte 1e misure alte ad evitare la diffusi.one dell 'infezione al cuor e: 1. Esame 1)eriod1co .d.el :agazzo con particolare rigu~rdo alle cond1z1on1 del cuore. 2. Prescrivere abiti di lana, scarpe impermeabili, abitazione calda ed asciulta. Gli abiti bagnali devono essere subi·to cambiati . Proibire il nuoto. 3. Cura ri O'orosa delle esacerbazioni dei sintomi r eumatici . O~ni m anifestazione dolorosa, ogni aumento di temperatura deve indurre al riposo a letto. Le convalescenze devono esse re lunghe. Deve essere evitato il contagio di altre malattie infettive , sopra tutto della scarlattina della difterite e del m orbillo. 4. Praticare ev~ntualmen­ te la tor1sillectomia e curare la disinfezione ~e lle_ f~uci pra.ticando qu?tidian~mente gargar1sm1 .a base d1 clorato d1 potassio e di salicilato d1 soda. 5. Somministrare salicilato a piccole dosi per up lungo periodo dopo la scomparsa di ogni manifestazione m orbosa. <.J


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t< IL POLICL!l'<l Cl, »

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NU?tI.

361

La terapia dell'infa1·to del miocardio.

ANESTESIA.

(G. B1cKEL. Paris Mooical, 6 maggio 1933). Mentre la clinica e l'anatomia patologica

Alcuni recenti progressi in anestesia.

dell '~nfarto del. miocardio sono state ogg-etto di studi numerosi e completi, poco si è fatto finora per st;abi~re quale sia la terapia più si9ura in una s.indrome che presenta una tale importanza. V1 sono così ancora oggi clinici che consigliano la digitale e la chinidina, mentre altri dimostrano quanto questi farmaci possano essere pericolosi nell 'infarto miocardico. Si può dividere il quadro del! 'infarto in tre ~o~e~ti, .per ognu.~o dei qu~li ha particolari ind1cazion1 terapeutiche. Anzitutto il perioclo dell'insorgenza dell'infarto : in esso domina jJ dolore, a~r?ce, _costrittivo, che dalla regione sternale s1 irradia al dorso e alle braccia . Occorre dunque cercare di lenire il dolore . A ~u~la valgono il nitrito d'amile e prodotti Jff1n1 (e questo serva per la diagnosi differe11ziale); unico rimedio veramente efficace è la inorfina o i suoi succedanei, da sola o m eglio associata • al] 'atropina, per diminuirne I' a• z1one vagoton1ca. Utili inoltre sono in questo periodo le inalazioni di ossigeno. Se poi si ha una notevole ipotensione arteriosa si miglioreranno le condizioni del circolo con preparati di canfora e di efetonina. · Il secondo periodo si può chiamare periodo ?i ripar~z.ion_e: il . maJat? ritorna poco a poco in c~nd1z10~1 n~r!llal1; 11 cuore cerca di riparare 1 danni subiti. Occorre che, perchè questo avvenga , e non si abbiano ricadute troppo spess? fatali , il malato riman ga nel più assoluto r1poso per almeno sei settima ne. Come medicam enti, o-li .antispastici vascolari (papaverina . b elladonna), o meglio ancora i vasodilatatori ad azione specifica coronarica come l 'eufillin a e l 'acetilcolina. · Recentemente sono stati sperimentati, con successo, i cosidetti « ormoni circolatori n sotto il quale termine generico si indicano ' vari estratti di muscolo, di fegato o di pancreas. Utili sono anche, per favorire la nutrizione del miocardio le inalazioni di ossigeno, e la somministrazio.n e di glucosio , associata o meno a piccole dosi di insulina. Nel caso poi che si presentasse una insufficienza cardiaca, ma solo in questo caso, si ricorrerà ai preparati digitalici, usati con la massima prudenza, ricordando che, rinforzando le contrazioni cardiache si corre il pericolo di immettere in cirèolo frammenti del trombo . II terzo periodo della cura è quello prev~ o­ tivo di possibili recidive. Il malato dovrà vivere una vita calma, senza eccessi di fati che ·) di emozioni, senza esporsi a bruschi .;;:.oalzì (~i temperatura , alimentandosi in modo re.gola.re. Dovrà astenersi in modo assoluto dall'alcool , dai liquidi e cibi· drogati , rinunciare al furl1n . Come terapia medicamentosa , si consiglino 1 comuni preparati antisclerotici . M. PoNs.

(F. B. PARS~Ns. The Practit·ioner, aprile 1933). I progressi nell'anestesia riguardano gli anestetici volatili, i narco tici basali e l 'anestesia spinale . A NESTETI CI VOLATILI.

Ossido nitroso. - Si va estendendo il suo us? a.nche p~r. il mi.glioramento degli apparecchi d1 somministrazione che permettono il controllo ~s~t~o, d~l gas. È necessario però .avere Ja poss1b1l1ta d1 sospendere la somministrazion~ per d~re, se occorre, ossigeno e diossido d1 ca rbonio. · Etilene. Dà rilasciamento muscolare maggiore dell'ossido nitroso. È molto usato in ~merica. In Ing hilterra è meno diffuso probabilmente per la diffico ltà di ottenere il CYas '5 per i·1 . suo o dore sgradevole e per il pericolo di' esplosione. Etere. - Esso deve essere preservato dalla decomposizion e. Questo si ottiene conservandolo in recipienti di rame. Un progresso è rappresentato dalla sommini trazion e endotracheale m ediante un catetere introdotto diretLaLnente attraverso la laringe. Cloroformio. - Bowling ha descritto u11 rnetodo cl1e permette il dosagg io esatto della qt~antità inalata e consiste nel far gorgogliore aria .attraverso una miscela di cloroformio e paraffina liquida in cui sono immerse delle palle di peso specifico variabile. Le palle cadono una per una , man mano che din1inuisce la quantità di cloroformio della mistura. L'ossido d i divinile è di u so recentissimo ed h a dato buoni risultati . Il diossido di carbon io è usato per eccitare il centro respiratorio in modo da produrre u11.a rapida eliminazione nell 'anestetico usato e da evitare le complicazioni respiratorie postoperatorie. Si può adoperare anche durante la narcosi _in pazienti ribelli . 1

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NARCOSI BASAilE. I

Vantaggi di questo metodo sono la somn1in istrazione piacevole con poco o scarso trauma psiohico e la maggior durata dell'anestesia. Però ha lo svantaggio di assorbirsi ed elimi11arsi l~ntamente, quindi maggiore difficoltà nel controllarne la somministrazione. Gli anestetici non volatili si possono dare per bocca, per clistere e per iniezione endovenosa. Ce ne sono tre . gruppi: I ) liquidi con punto di ebollizione troppo alto per potersi dare attraverso i polmoni, per es. la paraldeide; 2) g li alcaloidi, come ·la morfina e l'ioscina e 3) sostanze solide, lipo solubili, spesso insolubili in acqua (cloralio, sulfonal, -veronal, nadinal, pern octon, amital, luminal , nembuta l , edonal , avertina).


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SEZION:E PRATI CA

La paraldeide è ora sopraffatta dall 'avertina e dai pr-eparati barbiturici. Ste,vart ne consiglia la somn1inistrazione per via rettale in soluzjone fi siologica. Il sonno sopravviene rapidaménte , mentre il risveglio si ha dopo 5-b· ore. Il paziente non si accorge del cattivo odore della paraldeide eliminata per i polmoni. È rara la irrequiet e1.za postoperatoria e non si ha caduta della pressione per il suo liso. L ' avertìna è un vero anestetico. Si dà in soluzione acquosa p er il retto o anch e per via endovenosa. Dopo 1O' dalla somn1inistrazione il paziente diventa sonnolento e i)assa al sonn o profondo. Dopo altri 10' il riflesso corneale è abolito. Il respiro è superficialissimo, c'è miosi, si ha caduta lieve della pressione arteriosa (di 1015 mm. di m ercurio). L'avertina si può usare anche nei vizi cardiaci e nelle malattie dei vasi sang uigni. Se anche in assenza del riflesso corneale l'applicazione di pinze da lenzuoletti provoca reazione si darà etere. Coll'avertina la durata del sonno è lunga, non si ha vomito. Raram ente si ha irrequietezza postoperatoria . . on è consi ~liabile u sare morfina nè derivati barbiturici in associazione coll 'avertina , percbè si hanno di~turbi respirato!i a volta mortali. Il solo medicamento che s1 può adoperare è l 'atropina. Per inter~ompere la '?-arcosi avertinica si usano coramina ed ef edr1na. PREP ..\RATI BARBITURICI.

Hanno tutti una variabilità di azione ch e n e rende dif ricile il dosaggio caso per caso, possono produrre depressione circolatoria e respiratoria, si scindo110 in sostanze ch e possono dare disturbi psichici ed irrequietezza. . L' amital sodico dà caduta della pressione arteriosa. Jl nembutal è più tossico .del. preced~n.te e cleve essere dato a dosi minol'l . 81 son1m1n1stra per bocca o per via endovenosa. ~l risveglio è rapido : dopo 3 ore. Questo medicamento è usato anche nel parto. Il pernoctoin è adoperato a dosi an cora più piccole del nembutal. È il prodotto barbiturico p iù u sato oggi. lt\..NESTESIA SPINALE.

La percaina ha po~ere anestetico. super~or~

alla cocaina, ma è CJ.nque volte più tos~1c~, però è di uso più facile , perch è agisce a d1lu1zione di 1 : 1500. R. LusENA.

Problemi della rachi anestesia. (PANNET. The Lancet, 22 luglio 1933). La rachianestesia ha tuttora molti problemi in discussione. L ' A. ne considera due: 1° il livello raggiunto dal~a zona a~estetica; 2° Je variazioni de11a pressione san guigna. I l livello anestetico è funzion e dell'espander-

si della sosta11za iniettata nello spazio subaracnoideo; questa espansione avviene , secondo l' A., soprattutto per azione della gravità e de1l'ii11pulso meccanico . Per sfrutta.re l'azione della gravità l'A. fa uso, a causa del suo alto peso specifico , di una soluzione di novocaina al 10 % combinata con opp,o rtuna posizione del paziente. L'ascensione del liquido anestetico può essere ostacolata dal contatto a c ui viene il ·midollo spinale con la parte posteriore dello speco a livello della D. XII e dalla presenza dei legamenti dentati e d.elle radici ner' ose. ·L'espansione del liquido anestetico per in1pulso m eccanico avviene p er trasmissione, attraverso le meni11gi , delle pulsazioni dei vasi ch e decorrono nel grasso extradurale. Scarsissima importanza vien e attribuita dall 'A. alla circolazione del cc liquor », che riconosce lentissima; e allo spostame~to volumetrico. La pressione sanguigna registra una dimi11uzione più o meno importante e che sembra irt rapporto diretto . sotto certe riserve, con l'altezza raggiunla dall 'anestesia. Più che al blocco degli splacnici, cui è stata generalmente attribuita , questa diminuzione della pressione sembra dovuta, ritiene I' A. , alla vasodilatazione della parte inferiore del tronco e degli arti inferiori, verre bbe così ostacolato l'afflusso venoso al cuore: questo sarebbe il meccanismo della din1inuzione d.ella pressione sanguigna durante Ja rachianestesia. L'A. ha ottenuto buoni risultati innalzando leggermente il bacino e gli arti inferiori, senza però ricorrere a lla posizione di Trendelenburg ch e ha l 'inconveniente di ostacolare la circolazione di ritorno della metà superiore del corpo . Scon siglia- 1'uso di adrenalina e di efedrina, perchè queste sostanze, agendo sulle terminazioni simpatiche dei vasi cerebrali, la cui esistenza sembra ormai dimostrata, aggraverebbe l 'an emia bulbare ch e si vuole combattere. L. FERRETTI . 1

ENDOCRINOLOGIA. Le indicazioni terapet1tiche ne Ile sindromi basedowiane. (F. BE.RTRAND. Gaz. des H op., 25 marzo 1933). Dal punto di 'ista anatomo-clinico, bisogna distinguere la malattia di !Basedow vera, caratterizzata da una sindrome ipertiroidea (disturbi cardiaci, dimagramento, elevazione del metabolismo basale) e da una sindrome di distonia neuro-vegetativa o simpaticotonia (esoftalmo, di . . turbi nervos] . disturbi vaso-motori , ecc.), ed i gozzi con indrome ipertiroidea nei quali ri e11trano la maggior parte. degli adenomi tossici di Plummer. (~onYien e inoltre mettere da parte le ipersin1paticotonie pure o meglio le sindromi b asedovian e c11e corrispondono alla grande n1agg·ioranza dei casi di Basedo'". frusto .


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t42G

« IL POLICLL'iICO »

1>oicl1è a noi sfugge il cc printum movens » delle sindrom i basedo·viane, non possiamo sperare in un trattamento €tiologico. In difetto di base etiologica, la patogenesi e la fisiopatologia ci dan110 attualmente un punto di partenza sufficientemente solido sul quale fondar e u na terapeutica raiionale. È la ghiandola tiroide che è bene m ettere al centro patologico. La terapia attuale si presenta dL1nque con una doppia tendenza; il trattamento fisiologico, innanzitutto medico, ch e si pr opor1e di modificare la secrezione tiroidea o di attenuarne gli effetti; un trattamento anatomico a mezzo della radioterapia e dell'intervento cl1i. r t1rg1co. La neutralizzazione della secrezione tiroidea è stata tentata con la sieroterapia a m ezzo di metodi differenti. I l primo riposa sull 'ipotesi che il siero di un .animale privato della tiroid~ contenga delle sostanze neutralizzanti rispetto ad una ipersecrezione tiroidea . Questa concez ione h a portato alla preparazione del siero di Moebius, alle preparazioni di latte di capra sti.roidata , della t iroidectina e dell 'en10- o emato-etiroidina. Qu esti vari preparati n c)n hat1no r ealizzato le speranze che su essi erano state fondate. Il secondo n·tetodo riposa sulla nozione della immunizzazione, cioè sulla produzione di an ticor pi nell'animale trattato con prodotti tiroidei . Dal punto di vista dottrinale il fatto è discutibile, in quanto la secrezione endocrina è assimilabile agli ormoni , di cui il carattere essenziale è di non comportarsi c ome antigeni ; e l'esperimento clinico ha confermato questa tesi . Fra i numerosi medicamenti proposti nel trattamento del gozzo esoftàlmico, solo lo jodio m erita di essere preso in considerazione. Num erosi AA. furono per lungo tempo persuasi della sua nocività e spetta a Plummer e agli AA. americani, il merito di averlo riabilitato. Ma il suo modo di azione è oscuro. Bisogn a per ora contentarsi della conoscenza della sua grande effi cacia e della n ozione che noi possiamo controllarne gli effetti con la misurazione del m etabolismo basale. Le modalità di applicazioni dello jodio variano con la suscettibilità di ogni malato e devono r estare sotto il controllo del metabolismo basale. In generale si può dire che il trattamento continuo a piccole dosi sembra superiore ai trattamenti discontinui. Il trattamento deve durare in media 3 mesi e non deve essere abbandonato se il metabolismo basale non si stabilizza al di sotto del 20 %. Un altro principio importante è il frazionamento della dose quotidiana. La dose quotidiana media varia da X a XXX gocce della soluzione jodo-iodurata (jodio gr. 5, ioduro di potassio gr . 10, HzO gr. 100). Si comincia con 10 gocce e poi si aumenta gradualmente a seconda

[~o

XL, NuM. '36}

della tolleranza del malato e delle indicazioni del metabolismo basale. La medicazione iodata ha un'azion e talmente netta e talmente rapida nel gozzo esoftalmico da farla giudicare veramente specifica. I sintomi cardinali regrediscono, tuttavia il trattamento iodico non sembra cl1e possa dare una guarigione vera; dopo alcun tempo i sintomi si ripresentano; il metabolismo basale in particolare non ridiscende quasi mai alla norn1a. Bisogna somministrare lo iodio nell 'adenoma tossico? La maggior parte degli AA. americani h anno risposto negaLivamente. Oggigiorno però si può dire che l'azione dello iodio sul gozzo h·a sedovizzato è simile a quella che si ba nel Basedow vero . Occorre solo una sorveglianza più rigorosa. Lo iodio è in complesso un trattamento inseparabile d ell 'ipertiroidismo e presenta l 'immenso vantaggio di preparare meravigliosan1ente il terreno all 'intervento chirurgico, tutte le volte che quest'ultimo è indicato. Due trattam enti si rivolgono contro le lesioni anatomich e: l 'elettroradioterapia e la chirurgia. Il trattan1ento fisicoterapico (radioterapia seguita in caso di insuccesso da elettroterapia) è certamente effi cace e dà una mortalità terap eutica assolutamente nulla. Presenta però deo-Ji inconvenienti. Alcuni malati si dimostrano n ettamente refra ttari e altri perfino si aggravano; in altri è n ecessario fare un trattamento prolungato, di 1 o 2 anni e più; si è anche sostenuto che il dosaggio rigoroso è impossibile a causa dell'azione cumulativa dell'effetto distruttivo dei raggi (casi di mixedema postradioterapico); è possibile la formazione di aderenze ch e complicano ed aggravano l'intervento se questo dovesse in ultima analisi essere necessario; infine la radioterapia, se determina un rammollimento ed una riduzione di vol11me del gozzo , Io lascia però sussistere; r esta pertanto in posto una tiroide sospetta con un potenziale patologico difficile a valutare . La chirurgia propone attualmente come trattamento di scelta la tiroidectomia subtotale (che permette di togliere i 5/ 6 della ghiandola) e ciò tanto che si tratti di Basedow vero o di gozzo basedovizzato. I m eriti di questo trattamento sono evidenti : la sua azione è rapida e si manifesta in generale completamente in due o tre mesi; la sua €fficacia è superiore a quella di ogni altro trattamento; esso sopprime il gozzo; dal punto di vista funzion.ale agisce in modo rimarchevole sulla sindrome ipertiroidea; modifica più francamente il metabolismo basale. Per giudicare però sulla efficacia del trattamento chirurgico, bisogna riferirsi alle tiroidectomie subtotali, non tenendo conto delle -.emitiroidectomie, delle enucleazioni e di tutte le operazioni mal fatte, cioè


[ANNO XL,

Nu~f.

36]

incomplete. La qualità e il grado della guarigione sembrano proporzionali alla quantità della tiroide eliminata. Bisogna però riconoscere che la tiroidectomia subtotale non è sempre completamente efficace. Certi sintomi, l 'esoftalmo in particolare, restano spesso irriducibili. ~fa la chirurgia, come la radioterapia, attaccando la tiroide, non può avere per scopo ch e di agire sulla sindrome ipertiroidea. La sindrome ·di ipersimpaticotonia spesso sfugge poichè non sappiaroo agire sul primun1. movens ch e resta sempre ignorato. In r ealtà il solo appunto ch e si può rivolgere al trattamento chirurgico è di comportare una certa m ortalità operatoria. Le statistiche globali cii questa mortalità sono assai varie; vanno da O a 31 %. Ma se si tiene conto delle statistiche portate su un num ero notevole di casi operati di tiroidectomia subtotale, la mortalità appare molto bassa e permette di considerare ques to intervento come benigno quando sia ben preparato e b en eseguito. In conclusione, n essun trattam ento è perfetto . Come concepire allora la condotta della terapia nelle sindromi ipertiroidee? Tutti sono d'accordo su di un punto: istituire subito un trattamento con iodio e, se n&cessario con chinicardina, m ettendo il malato in ripo~o. Quando il trattamento iodico ha dato il massimo del suo risultato, bisogna soeg1i ere fra l'elettroradioterapia e la tiroidectomia subtotale. Nel gozzo basedovizza to l'opinione generale è favorevole a l trattamento chirurgico senza elettroradioterapia preventiva. Per il gozzo esoftalmico vero la condo.tta consigliata è la seguente : trattamento medico per 3-4 mesi (5 a 25 gocce di Lugol al giorno, riposo, chinicardina, se necessaria); dopo questo periodo, se il metabolismo basale resta superiore a 30 % al di sopra della norma, saggiare la sensibilità del soggetto rispetto ai raggi X; se l'affezione sembra ipersensibile ed in poche sedute il miglioramento è manifesto, continuare il trattamento che guarirà il malato; se il miglioramento è invece incerto, è indicato l'intervento chirurgico. C. To·SCANO.

Applicazioni cliniche dell'ormone sessuale femminile. (G. STRAGUELL. El

1421

SEztO?m· '. PRATlOA

Hospi~l

Argentino, anno

III, n. 15). L' A. riporta i dati di una inchiesta compiuta negli Stati Uniti fra i medici che hanno usato ormoni ovarici. Lo studio delle risposte indica la grande efficacia del trattamento ormonale nella maggior parte dei casi. La via di somministrazione adoperata fu la gastrica e la sottocutanea. La somministrazione per via gastrica ha dato risultati ottimi.

Nelle amenorree, su 230 casi, 119 presentarono risultati eccellenti, 55 buoni, 16 sufficienti, 4 ·dubbi, 35 negativi. Nel gruppo delle amenorree ed oligomenorree sono specialmente interessanti i casi associati ad obesità; in 10 casi si registrò un considerevole dimagrim ento, solo in 5 inferme il risultato fu negativo. In 40 casi di dismenorrea, 15 diedero risultati eccellenti, 15 buoni, 7 sufficienti e 3 negativi. I disturbi da menopausa furono distinti in tre grt1ppi, a seconda che ·si. trattava di m enopausa naturale, precoce o dovuta ad intervento chirurgico o ad applicazione di raggi X o radio. Al gruppo della menopausa naturale appartenevano 153 casi, di cui 74 con risultati eccellenti, 4.5 buoni, 14 sufficienti e 20 n€gativi. In molti casi, n ei quali la obesità aveva coinciso con la menopausa, si notò dimagrimento. Su 8 casi di menopausa precoce si ebbero risultati eccellenti in 3 casi, buoni in 4: e sufficienti in 1. I risultati nel terzo gruppo di menopausa furono approssimativamente equivalenti a quelli del primo gruppo. Su ·13 casi di infantilismo, 12 hanno risposto bene al trattamento con Progynon. Alcuni in forma brillantissima. In tutti i casi di frigidità sessuale il risultat o fu favorevole. Tn 13 casi su 15 di vomiti gravidici i vomiti cessarono completamente con il trattamento ovarico . 13 ri sultati positivi si sono avuti su 22 casi di sterilità.

c.

NEUROLOGIA. Un caso di encefalite tifica di tipo ipertonico, con esito in parkinsonismo. (1B oucnuT, RoGER, IFROMENT e Gu1cHARD.

.

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Bull.

Soo. Méd. des Hop., 22 maggio 1933). L'en cefalite tifica è oggigiorno ben conosciuta: la conoscenza più approfondita della patologia encefalica_ha permesso di definire in forma precisa molti casi, che in altri tempi si sarebbero detti di meningite, di delirio, paralisi, senza nessuna esattezza di concetto e di • espressione. Scopo degli AA. non è dunque quello di presentare ancora un nuovo studio riassuntivo della questione, ma solo di presentare un caso molto istruttivo, capitato alla loro osservazione. Si tratta di una donna di 31 anni che al1'ingresso nel turno presentava segni evidenti di encefalite acuta: rigidità generalizzata senza segni meningei, ruota dentata, tremore di ti.po parkinsoniano. L'origine tifica della malattia, posta subito in discussione per la presenza di una roseola e di febbre continua di 40°, venne

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TOSCANO.

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• 142:&

« IL POLICLI:-fICO »

poi doc umentata d alla splenomegalia, e dalla reazione di Wida l . In qualch e settimana la malata g uarì; poi ricadde due volte ammalata , con grave stato generale, cefa lea violenta , dolori lombari , sintomi di alterazione psichica, di creta linfocitosi cefalorachidiana. Riguarì, m a rimasero delle sequele di tipo fran carr1en1 e . parkinsoniano, con sistenti in rigidità moderata con ruota dentata , senza però notevole tremore n è salivazione, nè altri disturbi p sichici. Questo il caso. Esso è notevole anzitutto per la rarità della localizzazione striata d el virus tifoso. Inoitre per l ,esito in guarigione . Tutti g li AA. sono concordi nell 'affermare la g ravità di queste complicazioni encefaliche dell 'infezione tifosa. Nel caso nostro due ricadute per di più , e guarigione definitiva . Gli AA. fecer o una terapia a fondo con siero Rodet (1000 cc. in 20 giorni). Hanno osservato che l 'applicazione sieroterapica , due volte eseguita , ha coinciso due volte col miglioramento d el]' amm a lata : è tutto ciò che essi osano dire , con giusta prudenza scientifica, consapevoli della facilità con cui il nesso di causa è falsato dalla legge del caso. Ma la cosa più notevole che si osserva nel caso. desc~itto, è l'e.sito in fe nomeni di tipo p~rk1nson1~no, ch e rimaser o fissi per due anni d1 osservazione . Non si trattava quindi di uno stat o lentamente ma sicuramente evolutivo , come è del classico parkinsonismo postencefali tico. Gli AA. non credono ch e il caso da loro disc~sso ~ osservato possa pesare in favore dell 1potes1, ch e venne sollevata a proposito di molte infezioni , tra cui l 'eberthiana , che le complicazioni en cefaliche non sian o dovute a] b. di Eberth , m a a un virus di sortita simile a qu·e llo dell 'encefalfte e pidemi ca. Nulla impedisce ch e il b . di Ebe.r th o le su e tossine possano ledere la regione striata e creare di consegu enza uno stato parkinsoniano. Questa eventualità verificatasi nel caso qui riassunto è eccezionale, ma possibile e riconoscihil ~ forse, p er il carattere poco o affatto evolutivo . . della. sindrome parkinsoniana ' ch e cost1tu1 ce quindi una vera successione morbosa una speciale traccia· definitiva di una comune' ~nfe~ i?~e e~ert.ina , decorsa dapprima con , tutti 1 cl1n1c1 cr1sm1.

M.

COPPO.

Come si deve trattare l'ascesso cerebrale. (

F nAz1EH. Surgery, Gynecology and Obstetrics, lug lio 1933) .

1

Gran parte degli insu ccessi registrati in passato n el trattamento degli ascessi cer ebrali sono a ttribuibili , secondo l ' A., ad interventi int empe ~ tivi , intrapresi prima che la raccolta fosse completa1nente limitata da una capsula b en oraanizzata. Si deve r iconoscere, insiste

[ANNo XL, NuM. 36]

l 'A., che un ascesso i11 formazion e non è una lesione chirurgica. L 'incapsulamento della raccolta è un processo c~e richiede, in media , un p eriodo di tre settimane; a volte però, e per ragioni che sono tuttora sconosciute, la formazione di tess uto connettivale procede più Jentamente . In ogni modo , dato ch e l 'inizio dell 'infezione no11 è precisabile, bisognerà reg olarsi sui segni · dell 'aumentata pressione intracranica specialmente cefalea e papilla da stasi. ' Recentemente è stato proposto, come indice d·e llo stato di in capsulamento dell 'ascesso, l'esame citologico del « liquor n. Se i neutrofili predominano, il processo di incapsulan1ento non procede in maniera soddisfacente ; quando viceversa si ha un predominio linfoci tario, le condizior1i oper atorie sono più fa' 'orevoli . In quanto al drenaggio le preferenze dell 'A. vanno al metodo di Dandy, cioè d egli svuotamenti ripetuti , o a l metodo di Colemann che lascia in p osto un tubo di gomma molle. Qualche volta la parete ascessuale è tanto solida e tanto individuata che la lesione si può asportare in toto come se si trattasse di un neoplasma. Le tendenze attuali , conclude 1, A. , sono sfavorevoli all'intervento precoce che spesso si conclude con un disastr o ed è tanto dannoso quanto l'attesa troppo protratta. Sapendo cogliere il momento dell 'incapsulamento completo si migliorerà grandemente ]a statistica di questa a ffezione. L. 'F ERRETTI .

VIE BILIARI. Acetilcolina e vescichetta biliare. (A. CERNEZZI. Gazz. degli Osp. e de lle Cliri., 30 aprile 1933). Il ]ungo dibattito sulla possibilità o m eno che la cistifellea csplicl1i una vera e pro1)ria attività contrattile, si può orn1ai considerare risolto in senso positivo e son o ormai n ote le applicazioni clinich e della eccitazione riflessa del poter e contrattile d ella colecisti a mezzo di sostanze come i grassi, le albumosi , i peptoni, ecc. introdotti n el duodeno, ch e costituiscono il mezzo eccitator e d elle così dette p ro ve del riflesso duodeno-vescicolare. L 'osservazione diretta ha permesso di stabilire ch e la contrattilità della cistifellea è in dipendenza d ell 'innervazione parasimpatica, contrariamente all 'opinione classica dell'epoca d el Doyon che considerava il simpatico come il nervo motore di questo orga110. Il L oeper ed i suoi collaboratori hanno appunto pen sato di provocare la contrazione della muscolatura vescicolare con l 'aceti1 colina, ch e si è din1ostrata forse il p iù r>otente fra g li eccitanti del parasi111patico. '


[A1 No XL, Nu ?\r . 36J

Se si inietta nelle vene di un animale una dose di mezzo a un milligrammo di acetilcolina per c hilogran1mo di peso , si ottiene, oltre al1'abituale dimiriuzione della pressione sanguigna , un brusco .aumento della consistenza della vescichetta per effetto di una spiccata contrazione delle sue pareti . Tale contraz.ione è tran itoria , durando da 30 a 40 secondi, ed è seguita dal ripristino delle lente contrazioni normali dell'organo, durante ]e quali lo sgocciolamento di bile sul coledoco si fa note, rolm ente più tardo. In1 piegata per via sottocutanea l'acetilcolina s vo lge effe tti infìnitamente meno intensi che per via endovenosa. L 'ap plicazione clini ca sull ' uomo di questi dati pe1·imentali si è dimostrata al Loeper parim enti efficace ed insieme non dannosa . Iniettando da 5 a 10 centigr. di acetilcolina, quasi imrnediatamente , se vi è pervietà d el cis tico , si l1a la ri posta vescicolare. Tra ques ta prova e quella col solfato di magnesio non vi è sempre perfe tto parallelismo di effetti e il Loeper spiega il fa tto con la diversità di azione del solfato di rr1agnesio , che è piuttosto paralizzante dello sfintere di Oddi. Anche l'azione terapeutica dell 'a ceti I colina risulta altrettanto manifesta . Così , ad esempio. in casi di ittero catarral e se ne è visto sensibilmente accorciato il d ecorso in seguito ad una o due iniezioni. E l'uso di questa sostanza pare particolarmente appropriato nella cura di quelle a tonie e discinesie vescicolari che og: gidi si vanno sempre più esattamente e più frequentemente riconoscendo. Al contrario la litiasi biliare, gli ostacoli d el coledoco , le obliterazioni vateriane controindicano l'uso dell'acetilcolina. I pochi casi n ei quali l'A. ha adoperato l'acetilcolina depongono per l'assoluta innocuità del rimedio e per una indiscutibile ed utile azione coleretica nelle colecistiti non calcolòse, particolarmente in quelle consecutive a talune infezioni g enerali (tifo, influenza) e in quelle colibacillari riacutizzantisi nel puerperio. C. TosCANO.

Fisiologia e anomalie funzionali della vescichetta biliare. ~E WMAN .

Th e IJancet , 29 aprile 1933). Anomalie di concentrazione e secrezione nella vescica biliare. La colecis ti infiammata (C.

1423

SEZIONE PRATICA

l)erde il suo potere selettivo e diventa come un sacco di collodio dializzante per cui la concentrazione della bile è anormale e precisamente invece di assorbire il composto colestetina-sali biliari assorbe solo i sali biliari, per c ui la coles terina priva d ella sostanza solvente precipita. Questo fatto così importante per la genesi della calcolosi biliare è s tato descritto da Ron senthal e Licht ne l 1928 nel

cane. L'A. ha trovato nel cadavere u111ano un 'alterazione netta del rapporto fra colesterina e sali biliari della bile contenuta nella cole cisti infiammata. La bilirubina è in parte ossidata in biliverdina ed in parte precipita in forma di c rista lli che si separano facilmente col lavagg io ed hanno i caratteri fisici e chimici di quella form a di bilirubina che dà la r eazione di Van den B·e rgh ritardata. Sono la sorgente del] 'emobilirubina e si trovano nelle medesime circostanze in cui si trova un calcolo di pigm ento e calcio . La proteina è secreta nelle colecisti solo per processo infiammatorio ed è contenuta nella parte centrale dei calcoli. Il calcio f.i forma in grande quantità spec ialmente n ell'occlusione d el cistico. I microliti di calcio si hanno solo nella bile alcalina. Gli acidi grassi sono componenti n ormali della bile colecistica e non hanno valore nella formazione dei calcoli in cui si possono trovar e solo come inclusioni passive. RAPPORTO FRA DISCINES IA ED ALTnI ME CCANISMI PATOGE NETICI .

Stasi. Con questo concetto si voleva spiegar e la causa di molte alterazioni. Bisogna dis tingu er e la vera stasi dovuta ad occlusione del cistico e la distensione dovuta alla possibilità di affiusso di bile nella cistifellea , ma con difficoltà ali ' eliminazione della bile dai dotti extraepatici. La diste nsione è fisiologica durante il palo e anche durante il digiuno . Diventa patolog ica se è da altre cause o dura troppo. La vera stasi si può avere per distensione continuata o per completa occlusione de l cis tico o per peritonite. Il meccanismo con cui la stasi produrrebb·e i calcoli è duplice : ci sar ebbe d ecomposizione della bile e ritenzione dei prodo tti di questa decomposizione. Oggi n on si dà importanza alla ·s tasi come fa ttore causale di calcolosi . Co lecistite. La sua etiolog ia rappresenta un pr oblema arduo . Sperimentalmente la legatura de l cistico dà invariabilmente colecistite, che ir1vece non si ha per legatura del d otto biliare comune. In patologia umana la discineia n euromuscolare dipende da anomali e del] ' ampolla di Vater o dello sfintere di Oddi, q uindi il fatto è di difficile interpre tazione. Bi ogna ammetter e anch e un processo infiammatorio .a cari co della colecisti e a facilitare questo processo infiammatorio può intervenire la stasi . La colectisti a fragola dipende dal deposito. di liquidi sulla mucosa . Sperimentalmente si ottenne colecisti a fragola iniettando streptococchi nella parete della vescica e alimentando con colesterina . !Bisog na an1mettere per la sua formazione un fatt or e metabolico e uno di cinetico. Co-


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e<. IL

POLI 61iJl~;l(l0

munque la colecisti a fragola n0n rappresenta una malattia a sè. L'emicrania è da qualcuno messa in ra pporto con alterazioni biliari, e l 'A. ha potuto rilevare durante gli attacc~i un aumento della bilirubinemia e della .colesterinemia. Per qua11to riguarda i rapporti fra calcoli biliari e funzione della colecisti si può dire questo : che la teoria di Naunyn, .che i calcoli faccettati, moriformi siano di origine infiammatoria non è .stata scossa dalle più recenti indagini, che i calcoli di bilirubina e calcoli che si vedono nella distensione della colecisti dipendono da un disordine della motilità a cui si associa un 'alterazion e metabolica. Inoltre i calcoli bianchi, molli, di carbonato di calcio dipendono da occlusione del cistico. I calcoli verdastri di carbonato di calcio sono calcoli dovuti ad alterazioni del metabolismo calcio-pigmento. Il calcolo di colesterina pura non ha niente a che fare colla discinesia. I calcoli terrosi del dotto biliare comune e attorno a corpi estranei sono dovuti ad infezione associata a discinesia.

R. LusENA.

D I V AGA Z I O N I. Vantaggi e per.icoli dei cosmetici. L 'uso dei cosmetici ha assunto da un ventennio una diffusione ignorata dalle precedenti generazioni. Per trovare nella storia periodi nei quali I 'umanità ha ricorso a tali espedienti estetici, bisogna riandare alle antiche civiltà orientalim editerranee. Ancl1e sotto questo riguardo la storia ha i suoi ritorni. Oggi le cose sono molto più complesse e l 'uso più esteso in tutti gli strati sociali perchè la tecnica è in gr.1c1o di preparare prodotti di tutti i generi ed a buon mercato. ~ stato . stabilito che la quarta delle più grandi industrie degli Stati Uniti di America è quella dei cosmetici. Questi sono meno adoperati in Europa, ma lo sono abbastanza per interessare non solo il dermatologo, ma anche il pratico generico. A. Carleton (British n1 edical Journal, 10 giugno 1933) osserva che le prevenzioni d'ordine igienico che si h anno sui cosmetici sono for e esagerate. Sta di fatto che l'esperienza ha dim ostrato che essi provocano ef felti dannosi solo raramente, mentre sono per lo più innocui e talvolta anclle benefici. Un'analisi dei prodotti più comunemente usati prova come in genP.re le sostanze che entrano nella composizione dei cosmetici non possono riuscire dannose, e come uno sforzo continuo fa ccia l 'industria per eliminare gli ingredienti nocivi. Polveri. - Le ciprie consistono di una mistura di polveri vegetali e minerali, di sostanze coloranti e di profumo. J

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NUl\t.

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Le polveri vegetali sono:. riso, frumento, farine varie, an1ido,. acacia e gomma. Quelle minerali sono: gesso, talco, caolino carbonato di magnesio, nitrato o carbonato di bismu~o e .o~sido di .zinco. I colori possono e:::,sere di ong1ne vegetale o derivati di anilina. Vanii olii eterei sono adoperati come profumi mentre. il bul?o di iris ~ spesso adoper.ato pe~ fis&are i colo:r1. La maggior parte di queste sostanze sono del tutto innocue; tanto che le stesse polveri incolori e non profumate sono usate nella pratica dermatologica. La polyere più pericolosa, alla quale sono dovll:ti i.I maggior numero di casi finora r egistrati di avvelenamento, è quella di piombo. Tanto nella forma di acetato di piombo come in quella di carbonato sembra che questa polvere sia stata una cipria molto comune in passato, quantunque l 'acetato di piombo sia così solubile, che un acquazzone può dissolverlo. Ma il suo pericolo è stato riconosciuto da molto tempo, e perciò non è adoperato più dalle ditte più accreditate. In Germania è stato proibito da 40 anni. Mayer riferisce che in Giappone le donne più povere ancora u.s ano, come cipria, l 'acetato di piombo puro, e i lattanti, aspirandolo dalla pelle della madre, subiscono un avvelenamento cronico. Barron e Ilabein hanno osservato cinque casi di avvelenamento da piombo in una fa.m iglia,. con tre mor.ti, due delle quali dovute a encefalopatia saturnina. Solo le donne della famiglia erano avvelenate, perchè facevano uso certo di polveri a base di acetato di piombo. Il bismuto è un 'altra sostanza metallica per cipria che può essere nocivo se assorbito in quantità suflìciente. 'futtle riferisce cinque casi di avvelenament.o cronico dovuto ad un preparato insolubile di bismuto, contenuto in una cipria. Eccetto il piombo e il bismuto, le ciprie, se1nbta non causino danno , tranne che agli individui che sono allergici o ipersensitivi. Ad esempio, l'eosina che è usata come colorante di cipria , causa dermatiti in alcune persone, e il bulbo .di iris non di rado provoca l'asma, la febbre del fi~no e anche le dermatiti di natura allergica. Pure il riso , il frum ento e la farina di grano sono stati denunziati come allergici. R ossetti per le labbra. - Questi consistonoin varie misture di paraffina, lanolina e spermaceti con una sostanza colorante. Essi non causano quasi mai irritazioni. I rari casi di irritazione delle labbra dipendono in genere dal colore e scompaiono di solito, cambiando rossetto. Creme grasse. Queste sono misture di grassi e acqua con o sen1a 1'aggiunta di aìtri ingredienti . La qualità dipende dal.la finezza dei grassi . .Alcune creme per la faccia conten-


(ANNO

XL, NuM. 36J

gono, però, piombo o mercurio in forn1a di precipitato bianco o di calomelano. W oltman d escrive un caso di avvelenamen to cronico da piombo, dovuto all'uso per dodici anni di cos1netici. Creme e pastelli contenenti percloruro di mercurio nella proporzione di 1 in 200, e precipitato bianco al 50 % sono raccomandati <lai cosi d etti « intenditori di bellezza », per in1biancare la pelle, rr1entre la formula del}'unguento precipitato biGinco officiale è al 5 per cento. 11 lo ro uso conli nuo ca usa una pigme11tazione facciale che è molto difficile togliere. Goecker1nann ricorda due di tali casi, ch e egli crede siano tali associati al sudore alcalino. Egii J;resume cl1e la normale acidità del sudore potrebbe spiegare la rarità di questo inconveniente. Molti annunzi di cosmetici , oggi, insistono til le proprietà radioattive dell:\ 111erce va11tata . ~ella gran maggioranza dei casi, questo è fortunata1nente un va11to fraudolento , perchè il radio e le altre sosta.n ze radioattive riuscirebbero dannose. Creme evanesc,e1t1Ji. - Sono per lo più cre111e senza o con poco grasso, composte di stearato di potassio e di odio con g licerina , mischiati a u11a piccola quantità di grasso e di acqua di rose o a ltro profumo. 1'ali creme po ono contenere olio di mandorle, cera o gelatina. La caseina, un costitue11 te occa ionale del le crem e evanescenti , può produrre r eazioni allergich e. Depilatori: il più comune costituente è il solfuro di bario , n1a si usano ancl1e il solfuro di calcio, di odio , di tronzio o di n1agnesio. Pare che, generalm ente, i depilatori siano innocui , ma nel1f· pelli .d elicate essi possono aumentare l 'irritazione delle dermatiti localizzate. Lo2Jioni per far scomparire le rugfte. - Queste sono lozioni astringenti e sono tanto innocue quanto i11effi caci . Qualche anno fa furono in voga le iniezioni locali di para1flna . rf ali iniezioni sono capaci talvolta di causare filaromi, con ostruzione linfatica, e edema locale. In ogni caso g li effetti estetici sono n101to incerti. Il metodo è s tato abbandonato. Miller e T aussig descrivono i n efasti di uri terzo metodo per far sparire le rughe. Questo consiste nel dipingere la faccia con una soluzione di fenolo a l 65 %. Il giorno dopo si applicano strisce di nastro adesivo che viene staccalo quarantotto ore dopo, assi erri e al l 'epid ermide aderente . La crosta si separa in due o tre settimane e nella cicatrice che ne risulta le rughe non sono apparenti. In alcuni casi si produce l 'in1possibilità di chiudere le palpebre e le labbra. Tinture per capelli. - Sono state divise in due gruppi: 1) Tinture vegetali. come l 'Henna che non irrita, ma il cui uso freque11te spezza il capello; 2) Tinture metalliche a base di ar4

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SEZIONE PRATICA

gc11to, rame, mercurio, piombo, nikel, cobalto o bisn1ut o. Il metallo si unisce al solfuro sui ca1Je l1i e forma un deposito di solfuro metallico. e quest e tinture metallich e sono usate ripetutamente una certa quantità di meLallo viene assorbito e proçluce sintomi di avvelenam ento cronico, lilla conseguenza molto più seria. delle dermatiti ch e possono apparire al momento dell'applicazione della tintura; 3) Co111posti di sali metallici e prodotti vegetali tali corne l 'acido pirogallico 1 sostan ze potenzial1nente tossich e ed irritanti; 4) I derivati di a11ilina, dei qt1ali il più conosciuto è Ja pararenilendian1ina. Il Yantag·gio estetico di questa ultima sta nel fallo che essa penetra nel capello. :E:; facilmente applicabile , dà una tinta durevole e può produrre una vasti sima scala di colori. Per lluesLe rag ioni essa divenne ra1)idamente popolare. ~{a non appena la sua popoJarilà fu assicurata i manifestò anche il suo peri colo. La libera vendita di essa è ora proib ita in Ger1nania 1\ustria e in !F rancia. Questa tintura causa una d ermatite molto grave e persistent·e, forse la più per islente delle dermatiti dovute a applicazioni esterne. 1\tiiller e Ta ussig citano un caso in cui le lesio11i eczematose du• • raro no e1 mesi. La tintura « para » l1on è ol lanto un irritante della pelle ma può produrre sintomi nervo i e gastro-intestinali , e anch e neuriti retrobulbari . ono stati registrali molti casi fatali. La seuibililà de1la tintura può P ere provata anticipalar11ente con il m etodo abouraud-Rousseau. 1\1a a lcuni parrucchieri, for e per n egligen za nell'applicazione o nell 'osservazione dcl metodo, non son riusciti a scoprire le sen ibilità e i risultati sono s tati disas trosi. P"ecentemente sono stati r egistrati n un·1erosi cas i di avvelenamento da cc ~n,ec to », un preparato . molto diffuso contenente parafenilendiam ina . Sfortunatamente la colorazione dei capelli non si limita all 'appìicazione nel procedimento di tinture. Prima b·i ogna togliere il grasso. Ciò i fa tl ualmente appli cando una lozione a lcalina, come la soda cau stica o l 'am1noniaca. e la lozione alcalina è troppo forte, può produrre una dermatite del cuoio capelluto. Quando i capelli sono stati tinti altre volte o sono stati tinti male , è n ecessario talvolta togliere le sostanze coloranti con miscele decoloran Li. Ciò può esser fatto con perossido di idrogeno, che non irrita, ma l'uso eccessivo pL1ò far n1ale al capello e lo spezza. Altre sostanze d ecoloranti sono l 'acido ossalico, e acido idroclorico, il cui pericolo è enorr11e. Ma ancora più pericoloso è l 'uso di cianuro di potassio. Lozioni per capelli. - Sono stati di tanto in tanto registrati casi di d ern1atiti o di avvelenam e n Li cronici dovuti all 'uso delle lozioni per 1


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« IL POLICLl1'iJCO »

ca j)elli . Le sostanze accusate di recare danno sono : il chinino , l 'acido salicilico, e la resorcina. E se m e ntre sono benefiche ·e adoperate in quantità rag ionevole, pos ono causare dermatiti e adoperate con troppa frequenza e s11 individ11i f'ensibi li. . . Da quanto si è esposto risulta che l 'uso di a lcuni cosmetici può riuscire pericoloso. Sopra tutto dannose sono le tinture per capelli e qt1ei procedimenti escogitati per ridare a lla pelle I.a fre~ch ezza e ]a levigatezza, ed il ·Colore, canee). Ja li dal l 'età. Ì\fa ogni generalizzazione è esagerata. L ' industria produce ora polveri e cren1e che, a parte le rarissime eccezioni dovute a sensibilità speciali , sono del tutto innocue o anch e vantaggiose. Le ciprie che oggi si trovano in commercio sono generalmente senza alcun pericolo, e dato il basso prezzo dei loro costituenti non v'è alcuna probabilità di sostituzione fraudolenta . Le creme ragionevolmente adoperate possono essere t1tili , specie in detern1inate condizioni , proteggendo la pelle dagli agenti irritanti esterni . Le persone a pelle secca si g iovano particolarmente di tale J>ratica. Per tutte le altre la J)ratica più ana e più conveniente rirnane sempre il lavaggio con un buon sapone. argo.

. OBNNl BIBLIOGRAFICI. (1) Il . T. D EELEMA 'N . Die Hi stopatJiologie der Uter11smucosa. Edit. G. Thiem e, Lipsia , 1933 , 248 figure, pag. 218, M. 22. È un vero e proprio Atla·n te di istografìa del-

la mu cosa uterina , carne risulta dal nun1ero d elle figure, uguale a qu ello delle pagine. Ed è un Atlante di magnifiche microfotografie, fra le più niLide possibili, che riproducono 'le più varie condizioni della mucosa uterina, nel· le fasi gra·v idiche e puerperali, nello stato nor· male e patoloo-ico . L 'A. -è un anatomopatologo che si è soprattut to dedicato a questo campo, vagliando ed ilJt1 trando con competenza quanto gli venne inviato dai colleghi ginecologi negli ultimi 10 anni ; opraltutto ebbe la collaboraz io11e d el. l)fOf. Engelhand, Direttore d ella Clinica Gine· cologica di Groninga . Il Lesto è molto stringato . .t\ ccanto ai r eperti is tolog ici figurano riportate uccinte notizie cliniche; ·n e viene una raccolta molto utile ·di orientamento diag nostico. 1Fra le parti più interessanti sono da segnalare quelle sulla muco a uterina nell 'aborto, nella mola vescicola re e n el corioepitelioma, ricchissima dei più di {ferenti aspetti di queste per sè variabili enti là; anche quelle sulle atipie e sulle n eoplasie n1aligne ono riccamente i] lustrate. (1) Si prega d 'inviare du'! copie dei libri di cui si desidera la recensione.

lANNo XL, NuM. 36]

Lo seopo dell 'A. di offrire sia a l patologo che al gi·n ecologo una guida di orientamento istologico nel campo cosi bizzarro a volte e insidioso dell'endometrio, ci pare raggiunto in • pieno. L.'edizione è bellissima; carta patinata, riproduzione perfetta delle figure , quasi tutte nitidissime . Un ultima osservazione : il prezzo èj bassissimo, se si tiene conto della mole del volume, d el numero delle illustrazioni e degli abituali prezzi d ei testi di lingua tedesca. Il che potrà ancora più invogliare ·n ell 'acquisto . p . g.

H.

HARTMANN,

Gynécologie Opératqire. Ilèmll

édit. Masson et C.ie, Paris, 1933, frs. 110. Il trattato di ginecologia operativa di Hartmann ebbe g ià meritata fama nella sua prima lontana edizione e ricompare oggi , fondamentalmente immutato nelle linee generali , ma bene modernizzato circa i .n uovi mezzi di terapia impostisi: COSÌ dicasi per la rontgen e curie terapia, per le operazioni sul simpatico pelvico, 1'i sterectomia vaginale allargata, ecc. Molte figure sono state rinnovate (peccato ch e ne sia rimasta qualcuna, ch e ormai ci riesce pacò ... simpatica, soprattutto dopo che al riguardo siamo stati per cosi dire viziati delle grandi case editrici tedesche). Un buon indice analitico facilita la ricerca. L'esposizione della materia è chiara, completa , • per• qua11lo sintetica, sopr atutto ·n elle indicaz1on1. L'edizione è ottima, con1e sempre quelle del· la casa Masson. È dunque nell 'insieme un ottimo manuale, che avrà in questa rinnovata ed izion-e un su ccesso larghissimo e non solo francese .

p. g. _.. Ricordiamo l'Importante pubbl/caz1oae: Prof. Dott. PAOLO CAIFAMI . Direttore

della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi Ginecologica e Schemi. di Terapia PER

MEDICI

PRATICI

E

STUDENTI

(Con 243 figure, delle quali moltissime originali, inter· calate nel testo). Indice-Sommario. - Premessa detl' Autore. - Norme gene· rali e deontologiche. - La anamnesi ginecologica, s ua impor, tanza, modo di raccoglierla. L' esame obiettivo in ginecol°' gia. - Sintomi principali della patologia ginecologica. Le diret, tive clinico--diagnostiche. - Cenni di patologia genitale. - MaJ, conformazioni dei genitali interni. - Le modificazioni gravidi, che e la patologia degli organi genitali in rapporto con lo stato puerperale. - Le associazioni plurineoplastiche e neopla stiche,in.fìammatorie. - La patologia dell' apparato urinario che più interessa il ginecologo. - Schemi di terapia ginecologica. I più comuni errori ginecologici del medico pratico. In· dice analitico. Volume in-8°, di pagine Xl 1 373, stampato su carta ameri• cana in nitidissimi caratteri bodoniani, con 243 figure nel testo, delle quali moltissime originali ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 6 8., più le spese postali di spedizione. Per i no stri abbonati sole L. 6 3 in porto franco. 1

1

1

Inviare vaglia all 'editore Luigi succurRalè diciotto, Roma.

Poz~i.

Ufficio Postale


(ANNO XL, Nu

1.

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SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Sedu la del 6 luglio 1933. Presidente: Prof. Pio

BA STAI .

Un caso di cancro genitale con iugale. Dott. V. GoNNELLI. - Riferisce intorno ad un caso, capitato nell'Ospedale di Sa11 Giovanni di Dio, di cancro d el pene in un uomo la cui rnog lie er a morta di can cro d ell'utero (can cer à d eux). Le prime manifestazioni del cancro della verga erano comparse circa 4 anni dopo gli u Jtimi rapporti avuti con Ja moglie g ià ammalata. "i ritiene ch e il ca o possa essere con sider a lo favorevole alla teoria della contagiosità del can cro. . . i mette i1t rilieYo il periodo di la.lenza, 4 anni, constatato nnch e in altre os ervazioni nel genflre (Giordano, Harlm ann). Amputazione d ell a Yerga e f.ruar ig ione persis te11 te da 7 m esi.

Sopra un rifl esso addomino-glicemico sperimentalmente dimostrato. Prof. A. MoN1'A · .\RI. L ·o. h a condotto una serie di esperienze n ei conigli p er studiare le variazioni glicem ich e in r apporto ad u.110 s lin1olo addominale consi lente in u11a serìe di bruscJ1c cd en ergiche con1pres ioni ulla r egion e epigastrica. Esc.;o è g iunt o a quesli ri ultati: l a g licemia portale in confronto a quella aortica è s tata r e1a\. tivamente pjù eleYa ta ch e neJ1e c ~ perienze con trollo e ciò nel 100 ~6 d e11e esperie11ze : lo s timolo ha determinato l1na tendenzf\ all 'aumen to assoluto della g licen1ja portale P opraepatica e all a diminuzione asso1t1La della g licemia aor Uca e periferica (vene dell'orecchio). L 'O. discute poi il meccanismo di produzione di ques to fen o1nen o e conclude r,h e lo s tin1olo 11a deter1ni11ato un minore assorbimento di g lu cosio per parte del tubo gas tro-enterico e una lende11za a un n1aggiore as· sorhimento per parte degli organi tributari delle cave (escluso il fegato) o <lei polmo11i, Ycrosin1ilmente p er uno stimolo del sistema n ervoso vegetativo addominale che in via riflessa ha agito ~ull a fun zio11e glicor egolalri ce di certi tessuti.

Prof. A. Mo

TANAnI.

-

Ricerche speri1nen f <lii

sulla azione esplicala dal f egato rispetto al po-

tere del siero di sangue di ostacolrzre la reversion e rii emolisi da cloruro di sorlio. I Segretari: Proff. L. P1ccH1 e P. ~1c coL1Nr.

Società Medico-Chirurgica di Catania. Adunanza del 22 luglio 1933.

Seduta. destinata a.Ile Brocellosi. Pre iclenle: Prof. F . A.

F oDEllÀ.

Le brucellosi e la vaccinoterapia endovenosa. Prof. G1ovANNr D1 Guar.,JELMO. - Da una ])i\1 -larga esperienza, basata or amai su più di 130 casi di infezione brucellare trattati con la vaccinoterapia endoveno a, risultano confermate con magg ior sicurezza l 'efficacia costante del metodo (100 % di guarigioni) e la sua innocuità assoluf a (in tutte le età, dai 4 ai 77 anni, e in tutte le con ittero infe l Li vo. I sei malati sono tutti g u acondizior1i, anch fl le più g r avi , n on escluse quelle con risentimento renale) . La maggior parte dei ~asi richiedono u11 n1ese circa di cura con dosi

1427

massi111e di vaccino di 75 milioni di germi ; biogna però tener presente la possibilità di cure brevissime (2 o anche 1 iniezione con 5-10 milioni di germi) e quella di cure prolungate (un mese e mezzo, 12-13-14 iniezioni, dosi inassime fino a 125 inilioni di germi). Sono in cor so ricer che su] n1eccani smo d 'azione; qual u11que possa esserne ! 'esito, res ta stabili lo che per l 'infezion e brucel lare il m etodo di cura è oramai acquisito i11 modo dcfini tivo . Prof. S. F 1cuEnA. - Riferisce stti Luoni risulta ti otlenuti in 1tove casi di brucellosi con Ja vaccinoterapia e11òovenosa proposta dal prof. Di Guglielmo . Parla del dosaggio, d ella modalità della cura e d elle reazioni ter1nich e che si hanno alle singole iniezjoni. Accenna ai quesiti ch e ancora rimangono da risolvere r elativi alla durata rlella guarig ion e e alla possibilità di recidive. A,·an1.a l 'idea che il metodo potrà avere utiJi applicazioni profilattiche, specie per l a sterilizzazione degli animali ir1fe lli e alla loro possibil e imn1unizzazione contro possiJ)i]i i11 fezioni d a brucella. Rileva inflne l a n ecessi lh della prepar azio n e di un vaccino U1>0, e1npre cost an1e nei s uoi e ffetti t erapet1 lici, prendendo punto di partenza d ai l aYori della scu ola di t\ scoli ull a prep arazio11e cl i vaccin i ch e al massimo poter e immunizzan le u sociano il minimo potere tossico. DoLL. n. GRASSO~ - L 'O. riferisce su 20 casi di brucelJo i trattati arnbulatoriamenle con la vac< inoter apia endovenosa. Di ques ti, 16 sono perfet· tnment e guariti ; 3 molto migliora li , sono j11 cor so cli trattame11to; uno, anch'esso notevolmente mig li o rato, non si pre entò in a111bulatorio dopo la 4a jniezione. i ella casistica riferita non si ri11venner o controindicazioni a lla cura, che durò da J2 giorni ad un mese e ri ul tò da 2 a 7 iniezioni efficaci di vaccino. Dott. R. CAST01uNA. - L 'O. riferisce tre casi di febbre di lVlalta cura li rtella pratica privata con il vaccino per via endovertosa. Nei primi due il ri sultato curativo è st at o rapiòo e hrillan le u sando una media di cinque iniezioni di vaccino; nel ter zo il risultato è stato solo apparentemente negativo perchè l 'O. è convinto che se ] 'inferma avesse permesso di raggiungere dosi più elevate di ,·accino e di insistere nella c ura, l a g u arigione C'ompleta e clefinitiva si arebbe pure ottenuta . Doli. F. MAUGERI. Riferisce su due casi di brucel losi nei quali l'infezione durava rispettiva1nente da due e da qua ttro m esi, durante i quali le varie cure praUcate n on avevan o apportato alrun beneficio. La c ura vaccinica endovenosa in e1ttrambi con clusse a guarig ione, rispettivamen le con 1 e 3 iidezioni òi vaccino. Dott. S. SIGNORELLI. - Espone i risultati ottenuti con l a vaccinoterapia en (lOYcn osa in sei casi di brucellosi parti colarmente g ra vi , J)r eeisamente in t r e casi di ])roncopolm onite brucellare co1t compro1n issioni renali di varia entità, in un caso di bruce llosi e polmonite franca, in un caso di. brucell o i con g r ave porpora sin lomalica ed in uno con ittero infettivo. I sei malali son o tutti guariti en Lro il mese dall 'inizio della cura senza ch e le iniezioni end ovenose di accin o ave sero mai presentato il minimo i11con venien te. L ·o. fa il confronto di questi ca i con altri tre portali i1t Clinica in condizioni gravissime e nei cyual i, 1lo11 . i potè tentare la r urA perch è i pa-


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cc IL

POLI CLI~'iI CO

renli allarmati dalla riser va lezza d ella prog11osi vollero su l>ilo ripor tar)i a casa, dove gli ammuJnli venivano a morte. Da ques ti dali di fat to l 'O. trae argo1nento per i nsistere su lla i n11ocui là ed efficacia del metodo di cura e sulla n ecessità di r icorrere tempes livamente alla t er ap ia specifica en d ovenosa in tutli i casi di brucellosi . Do1 1. ,.. . S1GNORELL1 1o - L 'O. ha polul o confermare qua11to era s ta lo già vis to da Bian chi e Ca ttaneo relati vamente alla man can za d i r eazion e feb b rile a11 e iniezioni en doven ose cli p iccole d osi ùi Yacci no anlibru cellare n egl 'i11d ivid u i non affetti da bru cellosi . Per ò irt qualch e caso la r eazione i h a e quindi n on si può d ar e a ques ta prova u n vero valor e diagnostico n ei casi dubbi d i l>rucell o i. Con piccole d osi d i vaccino una n et ta r eaz ione febbr ile p u ò mancar e an ch e n ei m al a ti d i brucellosi . L 'O. espon e q uindi i car atteri di alcu11e r eazioni tip iche in cor so d i ter apia vaccinica endoven.o sa an tibr ucellare . Do lt. S. SIGNORELLI. -:- In 11n caso di brt1cellosi con spon dilite g ià per n ove m esi c urato com e µialaria, non si riu sciva ad otten ere la g u arig ion e complet a con una lunga t er apia vacci11ica endovenosa ch e an zi favoriva la formazion e di una r accolta ossifluente n ella fossa iliaca di d es tra. Isolato d al pus un m elitococco se n e p repar ava il vaccino. Dopo la t erza iniezion e e11dovenosa di au tovaccino l 'amm ala to er a co1np letam ente sfebr at o e non accusava pi1ì alcun <i olor c in corrisponden za della lesio11e ossea. Dot t. P . MAGNO. - Descrive due casi di b r u cellosi, i quali. contrariamente a quanto si osserva comune men te, daYano delle r eazioni t ermich e alle inlezion i d j vaccino so l lant o fin o ad un certo pun lo del corso d ella rrialattia, a par tire d al quale tali r enzioni anelavano m an m an o diminuendo fin o a scomparire. Dott. M . ConnAno. - Studiand o 28 casi l 'O. è gi ur1 Lo a i eguen t l ri sul tati : 1) in tu lli i casi di brucell osj esélmin a ti, la V. S. h a p r esen tat o un acceleram cnl o p iù o m en o notevole ; 2) Ja r eazio11 e feb b r ile al vacr,jn o endoven oso è accorr1pagr1ala da u n au.mento dell a V. S. la q u ale però, cessa ta la reazion e, ton 1a r ap idame11 tc ai valori di partenza; 3) durante il d ecorso dell a m alattia e della cura, Ja V. S. si manUene piut tos to stazion aria. Quando si è ollenu la I 'apiressia, essa comin cia a decrescere len tamente per raggiungere valori q u asi normali j n una d iecina di g iorni. Prof. G. SonGE. - L 'O. ha saggiat o l 'intradermorcazion e alla cc m eli Una » di Burriel, m odifi cat a da Lubois e Sollier (sostitu zion e dal brodo comune con brodo ·i i p lacer1 la uman a), in 25 ammalati d i bru ccl Iosi e i n 28 pazienti di al tre affezioni var ie. Ifa r egistrato 24 r isu lt ati posi Livi n el primo gruppo (96 %) e 27 risultati n egn tivi n el secondo (96, 7 %). In base a que li r isultati , con clude per l •utili là pra tica del metodo éu tidiagnostico, che per i g·rand i vantaggi d i comodilà che p rese11la sulla sieroreazione di Wright sembra destinato a sosti tuirla, o q uan to men o rappresenta un aiuto prczio ·o per i m edici ch e non possa n o d isporre dei confor l i d el laboratorio.

»

[ANNO XL, NuM. 36]

Do t t. S. S1GNOREL,L1 . - L 'O. illustra 1111 caso di 111eningo-encefalite brucellare primitiva con sieroagglu tinazioni per n1elilen se ripe tutamente n~­ galiva ed in cui la diagn osi fu fa tta in b ase al r isul tato- della r achicultura ch e dava lo sviluppo di un micr ococco d el Li p o brucella. L 'autoceppo veniva d eb olmente agglutinato d al sier o di san gu e dello tesso malat o men tre er a fortem ente agglutinabile con altri sjeri specifici . Dot t. L. PoNTONr. - Il n 1an cato abitual e pieno su ccesso d ella t er apia vaccinica en doven osa in un caso di cirrosi epatica e brucell osi ser ve all 'A. come ar gom ento per richiam ar e l 'attenzione sull 'impor tan za imrr1 uni taria dell a cellul a epatica e d el su o siner gism o con gli elem enti reticolo-isliocitari, i qu ali, all'au top ia, n on p resentavano il con su et o grado d i at tivi là lor o propria n ella meli te11se. el co1nur1e di Mod ica Dott. V. BoNGJOVANNI. in tutto il 1932 er an o sta ti d enunzia ti 3 casi di b rucellosi, men tre le denunzie salirono a 16 in gennaio 1933, 30 in febbraio, 14 in m ar zo. Furono sot toposti a controllo sier ologico 87 animali lattiferi (7 vacch e e 80 capr e) d i alc un i gruppi sospe t ~i : l 'inchiesta diede 48 rj sultati positivi (55,2 %) per i germi del gruppo br u cella. Risult avan o infette 5 vacch e e 43 capre: 1 vacca e 3 capre agglutinavan o l a Br. m eliten sis, 1 vacca e 13 capre la Br. abortus, 16 capre la Br. param elit en sis, 3 vacch e ed 8 capre a<l eg·u ale tjtolo la Br. m eliten sis e la Br. abortus, 2 capre la Br. m eliten sis e la Br. param eliten sis, 2 capr e la Br. ahortu s e la Br. p ar amelilen sis . Altri 28 anim ali lat tiferi infetti furono ricon osciuti in un 'ulterior e indagin e più es tesa esegu i ta d all a Stazion e Zooprofil attica per la Sicilia. L 'O. discute i m etodi zoofil attici e riassume le provvi den ze legislative di r.ui d ispongon o n ei casi del gen ere le Autorità prepost e alla vig ilan za. Nel caso in ispecie, il seque-str o e I 'isolam ento degli anim ali infet ti bast aron o a ~offocare prontam ente 1'epidemia. Il Segretario : Prof . G. Dt MAcco. Ricordiamo la

lateressaat~

oott. Prof.

Monografia:

o.

VIANA Di rettore della. Matern it à , Bre fotr o fio e Scuola di Oetetricia in Ver<>na

fiinecologia e secrez1on1 interne Prefazione del Prof. N. PENDE SOM?t!ARTO DEL VOLUME. - Prefazione. - Avvertenza. - 1ntroduzione. - Cap. J. Cli organi della secre. zione inter.na genitale : la ghiandola interstiziale. Oap. II. 11 corpo I uteo • Mestruazione e crisi pub~ rate. - Cap. TII. Malattie genitali da alterata secrezi nne interna dell'ovaio - Metropatie emorragiche Annessiti non infettive. - Cap. I V. Miomi ed ovaio. - Cap. v. Le ipoplasie e le ins ufficienze funzaonafi uteroovariche • Disrnenorrea - Infantilismo - Clorosi . Disovarie. - Ca.p. VI. Tiro•de ed organi genitali; stati ipotiroidei • Morbo di Fl a iani-Ba s ~dow. Cap. Vll. Ipofisi e genitali; siJ!dromi ipofisarie • Acr~ ­ megalia • Distrofia adiposo.gen1ta1e. - Cap. VTII. EP•· fis; • Surreni . Timo, pancreas e genitali. - Oa p. IX. La mammella come organo a secrezione interna. Cap. X. Endocrinologia del climaterio. - Cap. XI. Co. stituzioni e malattie gi1necologiche. - Cap . Xll. Opo. terapia ginecologica. - Bibl iogr afia. Un vo ln me in-8° di pag g . VIII-176 (N. 12 delle nost re Monog'l'afie medioo-obirurgic be d'attua lità) Illiti.damente sta mpa to in carta semipatinata. Prez -:o L. 1 8. Per i nostri a bbon ati sQle L. 1 5,50

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. I Tasi retinici nell'ipertensione

arteriosa~

~ nota la gra11de importanza che ha l'esame

del fondo dell'occhio in medicina generale che costituisce una vera spia dello stato vasale del1'intero org·a11is:çno; taJe esame non dovrebbe essere mai trascurato dal clinico, specialn1ente negli stati ipertensivi. R. Scotti Douglas (Cuore e circolazione, maggio-giugno 1933) tratta a fondo tale argomento sulla base di 260 osservazio11i personali in pazienti affetti da ipertensione arteriosa. . . Egli distingue quattro quadri oftalmoscop1c1: I) Arteriospasmo, con arterie sottilissime e grosse vene turgide, che si riscontra con maggiore frequenza nell 'ipertensione essenziale. 2) Angiospasmo generalizzato, con asi:>etto filiforme di tutti i vasi retinici; si osserva particolarmente negli ipertesi con palese ed in1p·ortante alterata funzior1alità renale. 3) Arteriosclerosi retinica , che può essere considerata come esiLo locale dei due 11rin1j quadri od osservarsi come quadro autoctono i11 individui arteriosc1erotici, generalm ente ipertesi. A questo tipo di alterazioni del fondo oculare va anche unito u110 specia le aspetto detto reti1to-malaoia arteriosclerotica. Esiste una certa interdipendenza fra arteriosclerosi retinica e fatti emorragici o trombotici cerebrali, nel senso che il 30 % dei malati co11 arteriosclerosi retinica aveva le dette lesioni cerebrali. Considerando anche le lesioni arteriogcJerotiche cardio-aortiche, la proporzione sale al 50 %. 4) La neuroretinite, che può insorgere nel corso dell'ipertensione essenziale (quando questa col peggiorare porta ad un aggrava mento dell 'angiopatia che ne è la base) e nel corso delle lesioni renali vere e proprie quando l 'angiospasrno da tossicosi conduce a lesioni asfittich e nei rlelicati tessuti retinici . I fondi oculari normali osservati dalI' A. negli ipertesi furono 20 su 260 (7 , 7 %). Esiste quindi una stretta connessio11e fra ipertension e, o meglio , fra le cause vascolari che .1'h.anno prodotta e le lesioni più o meno g r.a v1 del fondo retinico. fil. •

CASISTICA. Tubercolosi 1>olntonare e dilatazioni dei bro11cl1i.

Secondo Dufourt e Etienne-Martin (Le Jourrtal de J\1 édec. de Lyon, n. 318, 1933) la tecnica dell'esplorazione al lipiodol, fa oggi di ammettere la frequente pTesenza nei tubercolosi di bronchiettasie variate. Sappiamo che esistono varietà cilindriche e varietà ampollari delle dilatazioni stesse: da molti fu ammesso

che le dilatazioni ampollari fossero opera esclusiva della sifilide, ora però oltre alla sifilide bisogna ammettere come causa di sclerosi altre malattie ed in prima linea la tubercolosi. Come g ià aveva fatto notare Grancher, le bronchiettasie tubercolari sono in rapporto con una lesior1e distrutti va della parete bronchiale o con un processo sclerogeno eser citante sulla parete un 'attrazione centrifuga . In alcuni casi, ad esempio in cavitari, nei quali si scoprono grandi bronchiettasie sottostanti alle caverne, la dilatazione sembra provenire da processi misti n ei quali, in uno con le cause strettamente tubercolari , intervengono il ristagno delle secr ezioni delle caverne ed un elemer1to infiamm atorio banale .. Le bronchiettasie si incontrano: l. nel bambino, come seguito di lesione sclerosa della prima infezione. Ne sono inoltre state segnalate in alcuni casi di tubercolosi fibrocaseosa o fibrosa, appartenenti al periodo terziario . 2. nell >adulto, nei casi seguenti: a) tubercolosi fibrocaseosa . Rare nelle form e acute, le dilatazioni sembrano essere relativamente frequenti nelle forme croniche, con marcata reazione fibrosa. 'Esse sono locaJizzate e .assumono ordinariamente il tipo cilindrico o moniliforme. b) tubercolosi fibrosa; è la principale causa. Ed ançhe qui bisogna distinguere le bronchiettasie delle sclerosi consecutive alle spleno- e pleuropolmoniti, delle sclerosi postpleuritiche, delle tubercolosi sclerose dense e lobiti ulcero fibrose , delle sclerosi consecutive al fibrotorace del rF orlanini. e 'è infine da domandarsi ~e, come sembra testimoniarlo la inoculazione nelle cavie, molte sclerosi lente, di apparenza banali per la loro etiologia, ed accompagnantesi con bronchiettasie, non dipendano dalla tubercolosi. Le dilatazioni delle tubercolosi fibrose sono generalmente del tipo cilindrico, talora del tipo ampollare. Sono talora diffuse e di grandi dimensioni. MoNTELEONE. Brone11iettasia secca.

Solo dopo che Sicard e Forestier esplorarono l 'albero respiratorio radiologicam ente col lipiodol Ia diagnosi di bronch1ettasia si è potuta fare clinicamente in m odo sicuro. I bronchi possono essere dilatati anch e senza cl1e ci sia espettorazione. Pochi casi sono stati pubblicati finora. C. Wall e J. C1ifford Hoyle (Brit. t.1edio. Journ. , 8 aprile 1933) ne videro 20 casi. D~ll' esame di essi risulta ch e n ell 'anam·nesi c'era 8 vo]te morbillo nell 'infanz ia, Il volte tosse convulsa, 13 volte bronchite o bron copolmonite. Solo in 3 casi non c'erano precedenti di questo genere.


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1L POLICLINICO »

Tra i sintomi il più comune è l 'emottisi, secondo alcuni, non però secondo gli AA., peT i quali più co1nune è la tosse. Alcune volte i hanno dolori toracici, spesso si ha di pnea. Al torace si ha per lo più ottu ità con cr erJitazione o altri run1ori (soffio, r espiro g ra11uloso, sfr cgan1enti): Solo in un caso c'erano segni di cavità . I sintomi toracici er ano serr1pre b asali , ad eccezione di tre casi. I dL1e sessi son o ug ualmente colpiti. L'ini.zio e il decor so della malattia sono insidiosi . P er qi1anto riguarda l 'etiologia gli Ai\ . non videro fra i loro casi nessuno del tipo con genito. Secondo loro la causa va cercata nella dilatazione bronchiale da sforzi inspira tori. La pr ognosi di1)e~1de dalla possibile i11fezione e dalle possibili emottisi. La· guarigio11e è possibile; in alcuni casi però va discns ·a la possibilità di fare una lobectomia.

Pt.

L US'ENA .

Le grandi cisti gassose dei polmoni nell'infanzia. W. Auspach e I. Wolman (Surg . Gyn . Obst. , marzo 1933) ricordano ch e som rn an o a circa 154 i turr1 ori cistic i dei 1)olrr1oni, 1ua ql1elli a contenuto aer,e o so110 rari . Essi sono con ge11i l.i giaccl1è si osservano o n ei prirr1i rnesi di vi ta o al più n ell 'infanzia. In gen ere presuppongor10 l 'esistenza di un tumore cistico a conter1uto liquido che poi si svuota per la via J~ ro r1chiaJe, riempiendosi di aria. L 'apertura c0i broncl1i , per lo p iù stretta , può r estare b eante ed è il caso I)iÙ favorevole. I .a cavità si può allora obliterare lentamente in modo spontan eo. Altre volte invece si chiude e la cavità rimane generalmente immutata per vario ter111)0 salvo ch e n on sopravven gano complicazioni di infezioni. I11fine si h a11no casi di chiusura a valvola , .allora la pressione i11terna cresce co ntinuamente e può p er la compressione eser citata sui grossi vasi vicini causare la m orte dei p iccoli bambini. P er la diagnosi differen ziale si de·b bono ten ere presenti i casi di pneumotorace circoscritto ch e però sono fattori del parenchima polmonare n1entre le cisti ne sono circondate . La cura è spesso ardua per l 'alta mortalità che si ba in questi p iccoli pazi enti. Il procedimento 1nigliore è di aprire e drenare ali ' esterno. GHIHON .

TERAPIA. Il trattamento dell'ipertricosi femminile. La cura dell 'ipertricosi locale costituisce uno dei compiti più ingrati della cosmetica medica. I depilatori chimici e la rasatura hanno soltanto un effetto transitorio ed, eccitando la pelle, aun1entano la Lendenza all 'accrescimento dei peli. Secondo M. Gumpert (.~1 edizinische vVelt, 21 genn. 1933) i procedim e11ti di cui oggi disponiamo sono 1,epilazione r ontgenologica, l 'elettrolisi e la diater-

LANNO

XL, NuM. 36:

inia . L 'A. rr1ette in guardia contro la prima, in quanto ch e la dose tossica è troppo vicina a quella terapeutica e se n e hanno spesso delle spiacevoli con segu enze, quali la formazione di telangectasie ed, ancl1e dopo anni, di atrofie irreparabili di alto grado, che costituiscono un serio disturbo. L 'elettroli8i è, oggi, passata in seconda linea i11 e0~1f !'' 1nto della diatermia che agisce più rapidamente e senza dolore. Ma anche la diatermia n o11. IJUÒ essere considerata come una solu zione soddisfacente del problema. Essa va bene p er fare scomparire alcuni pochi peli duri specialmente al m en to . Ma se l 'ii)ertricosi è molto estesa, tale procedimento costituisée una prova di pazienza per il medi co ed il paziente. Con inani m olto esercitate, si possono evitare delle cicatrici , che spesso si vedono come conseguenza di tale trattamento e ciò almeno per il mento; ma per il labbro superiore r imangono spesso, nonostante la massima cura, delle cicatrici puntifor111i . Se i esagera n ella cautela, cresce anch e il numero dei peli recidivanti. I profa ni , poi, n on apprezzano in giusta misura il i1ur11ero dei peli ch e spesso è di parecchie centinaia; in una seduta se ne possono trattare al massimo cinquanta , andando all 'estremo li1nite della pazienza del medico e della tollerariza del paziente. L ' A., pertanto, consig lia I.a diatermia per I 'allontanamento dei peli più v.isibili (al n1ento ed agli angoli della bocca) e, per gli .. altri, un u·n gu·ento ad alto contenuto di perossido ch e, applicato a lungo e se b ene sopportato, sembra danneggiare il pelo. Per le donne g iovani, se non vi è una n etta i)r edispÒsizion e ereditaria, è consigliabile un attento esame ginecologico e gen erale, ch è può spesso rivelare l 'esistenza di disturbi endocrini, contro i quali però non abbiamo armi sicuramente effi caci. L ' A. ritiene in oltre ch e i massaggi del viso favoriscano la tendenza ali ' ipertricosi. · fil.

Per la pelle seborroica. Gol1gerot consig lia di praticare dei massaggi, di estrarre i comedoni 1-2 volte la settimana e cli lavare la cute con acqua calda boratata. Alla sera, applicare la pomata seguente: Solfo precipitato lavato . g . 5 Alcool canforato . . . g. 10 Acqua distillata . . g . 50 Glicerina neutra . . . g . 5 Cloruro di sodio . . ana cg. 50 Resorcina . . Al mattino, lavare con acqua calda e lozioni con alcool canforato o con la miscela seguente: Etere solforico canforato !Bo'race . . . ~. ana g . 15 Acqua distillata . . g . 300 !F iltrare.


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NUl\f.

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SEZIONE PRATICA

A ciugare ed applicare una polvere di riso allo solfo: Carbonato di magnesio Amido . . ana g. 25 Bora to di sodio . . g. 2,5 Solfo precipitato . g. 5 Acido salicilico. . . cg. 50

Di g iorno, se la pelle è rilucente, sgrassarla con il liquor e di Hoffmann puro con aggiunta di acqua di rose (d a l 10 a l 40 %).

Nel prurito anale.

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L'istamina nel trattamento del prurito. 1\.. C. Ernstens e B. M. Banks (Journ. A m. l'rl ed. A ssoc., 4: febbr. 1933) h anno trattato co11 due iniezioni g iorna liere di mg. 0,5 di i tamina 6 pazienti con prurito associato ad orticaria ed altri 7 in cui il prurito era dovuto ad a ltre condizioni (durata de l trattamento da 1 a 25 g iorni). In 3 dei pazienti con orticaria, si ebbe un pronto effetto b en e fico ch e per uno fu duraturo, mentre per· g li altri due si ebb e una rec id iva. Degli a ltri 7 paz ienti senza orticaria, se n.e e~bero 4 migliorati. In una donna con prurito della vulva ch e durava da tre anni si otlen11e praticarnente la guarigione (con 8 g iorni di trattamento); così pure in un paziente con prurito della regione crurale di orig ine indeterminata (in tre settiman e di trattamer1to); un parziale- sollievo si ebbe in un caso di dermatite gen eralizzata ed in un altro co·n kraurosis della vu1 va. Nessun b en e fi cio si ebbe invece negli altri 3 casi (prurito anale). Nessun b eneficio si ottenne con il tartrato di ergo t~mina somministrato per bocca a dosi di 1 mg., 3 \'O!te a l giorn o . J, 'i11ieziorte di 0,5 mg. di istam ina determina flu ssione della faccia e de] collo, cefalea transitoria e talvolta d elle palpitazioni che durane pocl1i r11inuti . Tutti i pazienti vennero t enu li in lt' tto per 11r.'ora doro l 'iniezione. fil.

Ricon osce varie ca use : n1 etrite, emorroidi , parassiti i11le tinali (ossiuri), una suppurazione anale, delle escoriazioni, una eczema tizzazione secondaria; talvolta dei di ,turbi intestinali con scariche frequenti. i può 11anifestare al periodo della rr1enopausa, i1el diabete, in individui con azoten1ia superiore alla n ormale. Come terapia, E. Bensaude, 1\1. Hamburger e P. Ch èn e (Jourri . des praticiens, 7 genn. 1933) consig lia n o di combattere anzitutto il n er ,·osismo con l ' ia iene gen erale, l ' idroterapia , il riposo, il regime alime11tare n on troppo ristretto come qua ntità, la so1>pression e d el ca ffè, tè, cioccolato . alcoolic i , con serve, selvaggin a, legumi acidi ; riduzion e della quantità di pane, cura d ei disturbi diges tivi . Come calmianti: p roibire l 'aspirina, l 'an tipirina e g li oppiacei; utilizzare i bromuri, la valeriana , Ja passiflora, il gardenal. Ai ca Jmanti , son o preferibili però i to11ici: preparati di Trattamento delle ustioni con l'acido tannico. fosforo , adrenalina (antagor1isla della ca ffe in a). Localmertte: proibire le lavature con acqua e R. Leriche e A. Jung (Lyon Chir urg., n. 2, sapone, pulire l 'a11 0 ed il perineo con olio di 1933) in base alla loro esperienza si dicl1iaramandorle dolc i; talvolta s i è manifestato utile n o molto favorevoli al trattamento d elle u stiol'alcool jodato. n i eco do il metodo di Da vidson , e cioè della Se esi stono lesioni cutanee; toccamenti con medicazion e all'acido tannico in soluz . al acqua di Alibour, .applicazior1e della crema di 2,5 %. Ricordano co1ne sia buona norma Alibour; se vi è eczematizzazione, linimento ca1nbiare il m eno possibile il n1ateri a le de lla oleo-calcar e e toccamenti con nitrato d 'argento. prin1a medicatura, mentre r accomandano di Lozioni calde con cc coaltar saponin é » (.è inumidire questo ogni 2-.~ h. con la soluz. composto co11 catram e di litantrace p. 1 e tin - · tannica sopra accennata. Ri portano un caso di ustione di secondo tura di quillaja .all' l i5, p. 1); : asciugar e e spolverare con tal co. grado molto esteso in cui la g uarig ione fu Se il prurito persiste, irtieltar e nel ce llulare ottenut a .con tale trattamento <lolJO .J:O giorni, mentre cpn g li altri processi avr ebbe impiesottocutaneo della r egione perianale 1-2 eme. della soluzio11e seguente: Benzoato di benzo- gato da 5-6 mesi. caina; Alcool feniln1etili co, ana g. 5; Olio di R. GRASSO. mandorle dolci g. 90. Un 'i1tiezione ogni 3-4 IGIENE. g iorni; azione sedativa i1n mediata e ·prolungantesi. I pericoli. delle stoviglie in ferro 1naltato. Agiscono rr1ale l e porr1ate alla cocaina , meglio que lle al 111entolo e canfora, come la seSi sono avuti in Ingì1ilterra tre casi di avguen te : Mento}, Canfora ana cg. 40; Ittioi o v,e lenamento colletti vo in seguito all ' ingestiog. 2; Ossido di zinco, Lan olina, ana g . 12; n e di limon.ate preparate in recipienti di ferro ' s1naltato. La prima si verifi cò a NevvcastleVaselina g. 16. Utili le corr enti ad alta frequenza, eccell en te on-Tyne, dove una ditta decise di fornire ai propri dipendenti delle bibite rinfrescanti dula radioterapia, sconsig liabili gli interventi chi• • rante la stagione calda, preparate con una rurg1c1. soluzione di acido tartarico, ch e si lasciava fil. 1


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IL POLICLr:'ilICO

per una nottata in un r ecipiente di ferro smaltato. Ne u sarono una settantina cli individui e 'quasi tutti ebbero disturbi ch e p er 56 di essi furono tanto forti da r endere necessario l 'invio all 'ospedale. Un altro avvelenamento si ebbe a Folkeston e ad una riun ione di 120 persone, per le quali si era preparato un rinfresco costituito da una limonata fatta con fette di lim one messe in caraffe di ferro s1naltato. Dopo m ezz'or a circa, 25-30 person e ebb ero disturbi di . .' vari~ gravita. Un terzo avvele·n amento si ebbe in un grand e ospedale di Londra dove 65 su 70 delle infermiere cl1e per l a festa di Natale b evvero della limonata preparata in r ecipienti di ferro smaltato ebber o vomiti a cuti seguiti in par eccl1i casi da collasso . La cau sa di tali avvelen amenti va ricer cata n ell 'ossido di antimo11io u sato come opacificante n ella sr11~ltatura invece del l 'ossido di stagno ch e è più caro. Gli acidi tartarico o citrico - disciolgono l 'antimonio e si forma del tartrato o citrato di antimonio e potassio (tartaro stib iato) ch e provoca i sintomi di avvelenamento . Nel primo caso, si trovò ch e un bicchierone della bibita conteneva 9 centig rammi di tartrato di antimonio e potassio. Nel secondo, lo smalto del r ecipie11te con teneva il 9 % di ossid o di antimonio; il curioso è ch e tali r ecipienti venivano vend11ti con la dichia r azione che si trattava di oggetti perfettamente sicuri e privi di ogni sostanza . n ociva. · Siccom e a quanto sembra (Journ. Amer. 'A1ed. A ssoc., 25 aprile 1933) l 'u so dell'antimonio invece dello stagn o diventa comune, è opportuno ch e si con osca la possibilità di tali avvelenamenti per prevenirli e per riconoscerli a tempo. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA.

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circa. QuesLe variazioni possono prodursi nei due sensi: aumento o diminuzione della perdita azo tata; 6) ~a parte pr oteica pr op"!'iamente detta ha un comportamento incer to e potrebbe in certa misur<! es8ere in relazione con la contrazione muscolar e; 7) Non sembra che i proteidi abbiano una imporLanza analoga a quella d ei g rassi e d ei glucidi. Essi n on sembra che costituiscano, come questi ultimi, un a limento principalmente en er g·etico . Essi interven gono indirettamen te ed in modo variabile. C. ToscANo.

VARIA. Clnb medico automobilistico in CzecosloTacchla. È stato costituito sotto il nome di cc Aescu-

lapius »; n e fanno parte circa 800 m embri. Questi hanno diritto ad u sare, per le loro auto1nobili, un disti11tivo il quale assicura loro dei privilegi , ma impone loro anch e degli obblìgl1i. Il distintivo consiste in una targa con una croce rossa e un serpente d 'oro su campo azzurro . Va collocato sia avanti che dietro le vetture. Quando il medico non è in servizio, il d oppio d istintivo va coperto. Ali 'uso del distintivo è iner ente l 'obbligo di portare sulla vettura una cassetta di pronto soccorso. I privilegi inerenti a tale uso, consistono nella precedenza data alle automobili che ne sono fornite e n ell 'autorizzazion e a sostare in località dove il parco è vietato alle altre vetture. P er g li iscritti al circolo si è ottenuta ancl1e una riduzione di tassa. Sull 'esempio della Czecoslovaccbia, si sono costituite analoghe società in altre Nazioni del1'Europa centrale. È ora in corso un 'intesa per addì enire ad una F ederazione internazionale, allo scopo precipuo di ridurre le restrizioni frapposte ai passaggi di frontiera, -e sonerando d-a i passa porti . Il club ha promo&so la propaganda per il pronto soccorso tra gli a uton1obilisti. Ha preso deliberazioni riguarda nti l 'or ganizzazion e dei posti stradali di pronto soccorso e i problemi tecnici r elativi all 'organizzazione del pronto soccorso, nonch è alle modalità con • c ui questo va attuato.

L'accesso febbrile nell'uomo. E. Delcourt-Bernard (R ev. Belge des Se. l\1éd ., aprile 1933) ha studiato le modificazioni della termogenesi e le sor genti di queste modificazioni tanto nel corso del! 'accesso febl)rile con brivido che nel cor so del! 'accesso sP-nza brivido , p ervenendo alle conclusioni segu enti: 1) L'au1nento della termogenesi n el corso Interessante pubblicaziontt. dell 'accesso febbrile si fa a spese dei g rassi; A. ALESSANDR1NI e M. PACELLI 2) Questo aumento, che è d el 70 % in m eUn pericolo sociale : le brucellosi dia , è ugua le vi sia o non vi sia brivido; Prefazione del prof. A. ILVENTO, 3) Il m etabolismo dei glucidi aumenta solo. se vi è contrazione muscolare ed in provic~ir~ttore generale della Sanità Pubblica. porzione con c·~sa; Un volume in,8° di pp. 184, con 10 illustrazioni e 1 tavola. 4) Nel corso del! 'accesso fel1brile senza Edizione degli « Annali d' Igiene ». Prezzo L. 2 4, più le spese postali di spedizione. brivido, si con stata una diminuzione del] a Per gli abbonati al « Policlinico 11 sole L. 2 O in combustion e dei glucidi , in m edia del 53 %; porto fr a nco. 5) Il metabolismo azotato subisce, n el corso dell 'accesso febbril e (con o sen za briInviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale vid0) d elle variazioni dell 'ordine di + 30 % · Succursale diciotto. ROMA .


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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. La nuova legge per il coordinamento e l'integra· zione delle norme dirette a diminuire le cau.., e della malaria. .La « Gazzetta Ufficiale », n. 169, del 22 lu· gl10 1933, ha pubblicato la legge 22 giugno 1933 n. 851, su.I Coordinamento e integrazione dell~ norme di1 ette a diminuire le cause della malaria. Questa legge, come la l egge Mussolini e le recenti nuove norme per la bonifica iTtt egrale, ap-

prova te con R. Decreto 13 febbraio 1933, n. 215 •, rappresenta un notevole perfeziona1nen to della nostra complessa legislazione antimalarica e provvede ad assicurare una più efficace tu tela sanitaria delle schiere di lavoratori che, in conseguenza del gigantesco impulso dato dal Governo F a cista alle grandi imprese di bonifica, combattono la buona battaglia per conquisi are nuove terre all 'agricoltura, redimendole dal triste retaggio della malaria. . In confronto alle precedenti disposizioni, la legge porta alcune innovazioni sostanziali che meritano di essere brevemente illustrate. Mantenendo ferma Ja dichiarazione di zona malarica, è resa obbligatoria in ciascuna provincia avente zone malariche la costituzione di un Co":itato provinciale p er la lotta antimalarica, presieduto dal preside della provincia, col compito di combattere la malaria, sia con iniziative ed attività proprie, sia coordinando l'azione degli altri enti . Nelle zone malariche la somministrazione gratuita del chinino d ello Stato è estesa a tutti gli operai e coloni ed alle loro famiglie, nonchè agli impiegali, e loro famiglie, che percepiscano uno stipendio non superiore alle lire ottocento mensili. Oltre che il chinino, è falto obbligo di fornire i medicinali sussidiari , che saranno designati dal Consiglio superiore di Sanità, per tutta la durata del trat lamento preventivo e curativo della infezione malarica, secondo le proposte del medico provinciale. La spesa per la forni tura del chinino e dei medicinali sussidiari , fatta dall'Amministrazione provinciale, è ripartila fra tutti i proprietari di terreni e fabbri cati della provincia, mediante un contribut o in aggiunta alla sovraimposta provinciale. Questa importante innovazione nella ripartizione della cosidetta tassa-chinino viene incontro al desiderio manjfestato più volte dai proprietari cli terreni malarici, i quali sinora erano i soli colpiti dalla tassa, e corrisponde ad un criterio di equità in quanto, allargandone la base imponibile, r ende l 'imposta meno gravosa sopratutto per la proprietà fondiari a scarsamente redditizia, come è quella posta in zone malariche. Gli operai e coloni addetti a lavori in comprensori di bonifica integrale e di miglioramento fon•

(•) V. Policlinico, Sez. prat., n. 21 del 22 mag-

gie u. s.

diario . .od a pubblici lavori in zon e malariche, e le r1spell1ve famiglie, oltre che al chinino ed ai medicinali su ssidiari, hanno diritto a carico del datore di lavoro, all'assistenza medica, a domicilio ~d in ambulatorio e, se è necessario, al ricovero in osped<JJli o in appositi istituti di cura. :È evidente come qu es ta disposizione costituisca un efficacissimo comple tamento delle disposizioni preced entemente in vigore, in quanto aggiunge le cure ospedaliere alle altre form e assi Lenziali a ,favore d ei lavoratori malarjci . Anche a bonifica ultimala, se persistono le condizioni di malaricità, la provincia non solo ha facoJtà, ma, ove occorra, può essere obbligata ad inlegrare i servizi di assi lenza e profil assi antimalarica. Nelle zone di bonifica e di miglioramento fondiario, questi ser,·izi, sotto le direttive del Ministero dell 'lr1lerno, posson o essere affidati alle Amministrazioni provinciali o ad altri enti particolarm ente attrezzati allo scopo, che li attuano medianle contributi d ei concessionari dell 'impresa, del Mini tero dell 'Interno, del Con1r11issariato per le n1igrazioni e per la colonizzazione i11 terna, ed evenlualmente di altri enti. È frequente il caso di lavoratori che, contratta la m ala ttia, lascino la zona malarica per tornare rlel proprio Comune indenne da malaria, il quale non è attrezzato per assisterli convenientemente; in pratica questi lavoratori restavano ora privi deJla assist en za curativa n ecessaria per ottenere la g uarigione radicale dell 'infezione. La nuova legge impone al Comune di residenza, anche se n on compreso in zona m alarica, di prestare ai malarici l 'assistenza medica gralui ta e di somministrare loro il chinino ed i medicinali sussidiari per almeno sei mesi dal giorno in cui hanno ab-' bandonato i luoghi di lavoro. Nelle zone malariche è confermato l'obbligo d ella difesa dalla penetrazione degli insetti aerei dei JocaJi di abitazione e ricovero del per sonale della fin anza, di quello ade.le tto alle s trade, alle ferrovie, aj pubblici lavori ed alle bonifich e. Tale obbligo può essere esteso, d al prefelto, anch e ai privati, per le abitazioni ed i locali di ricovero t emporanee, di operai e contadini. ,Speciali facoltà sono attribuite ai prefetti perch è provvedt\no a vietare la formazion e di ristagni o ad eliminare quelli esistenti e perchè dispong3110 l 'applicazione di in Lcrventi antianofeJici p er la difes~ di centri od aggregati di abitazioni. La concessione delle licenze per apertura di cave di prestito è pure devoluta ai prefetti e subordinata all 'osservanza di cautele dirette ad evi lare i ristagni d 'acqua o gli avvallamenti di terreno non dotati di facile scolo. La nuova legge, ch e garantisce, come si è visto, larglte provvidenze assistenziali in favore dei lavora tori , risolve anche la dibattuta ques tione della m alaria-infortunio, in qua11to esclude dai casi di infortunio per lesione violenta in occasione di lavoro 1'evento dannoso dell'infezione mal arica. Con ciò si evita la possibilità che i lavoratori, per un


11

IL

POLIGLl~ICO

malinteso interesse pecuniario, ler1dano a sqtLrarsi alle rnist1re di profilassi e cli ct1ra antimalarica. Per i casi di morte per febbre perniciosa sono lu ttavia stabili te, a favore delle famiglie, speci ali indennith a cari co dell 'istiLuto presso cui i lavoratori deceduti erano assicurati. Quar1do risulti che sia mancata sul posto l 'assistenza sanitaria del maJarico 1norto per perniciosa, è prevista anche un 'indennità a carico dell'appaltatore o concessionario dei lavori. Irtfine la legge sancisce le penalità per gli inaden1pien li agli obblighi in essa prescritti. Entro sei me.si Yerrà emanato il regolamento esecutivo. A. FllANCHE'l"l'I.

CONCORSI. VACANTI. ALBISSOLA ~IARLNA (Savona) . Scad. 30 sett.; L. 7200 e 10 bienni ventes., assegno addizionale L. 500, c. -V. AVEZZANO (Aquila) . Ospedale Civile dei SS. Filippo e Nicola. Scad. 30 sett.; aiuto chirurgo; L. 5500; rid uz. 12 %; tassa L. 50; per al tre cQnd izioni chied . annunzio. BRANZI (Bergamo) . - Per Litoli. Condotta cçn~orzial e dei Comuni di Branzi, Carona, Valleve, Foppolo e Isola di Fondra. Slipendio annuo lire 10.000 con aumento di un decimo per ogni quinquennio e per cinque quinquenni consecutivi. Indennità di L. 570 per le f11nzioni di Ufficiale Sanitario; L. 4500 per mezzi di trasporto; L. 400 per spese di ambulatorio ; L. 5 o L. 2 di quota annua capitaria per ogni inscritto nell'elenco aventi diritto rispettivamente alla sola assistenza sanitaria gratuita o all 'assistenza sanitaria e farmaceutica gratuita. Caro viveri nella misura corrisposta dallo St ato ai proprii d ipendenti. Lo stipendio e le indennità sono soggetli alla riduzione del 12 ~~ ed alle ritenute per conlribuli a favore della Cassa Previdenza per i Sanitari , dell 'I.N.l.E.L. di noma e del Collegio Orfani Sanitari in Perugia, nonchè a quelle di R. M. e I. C. Le domande, insieme ai prescritti documenti, l'elenco dei quali con le altre formalità p-0ssono desumersi dal bé!_ndo di concorso da richiedersi alla ,S egreteria Co1nunale del Capo Consorzio, rlebbono pervenire alla egreteria di Branzi non oltre le ore diciotto clel qui11dici ottobre 1933-XI. BRE ~ c1A. A!unicipio. A tutto il 15 novembre 1933-XII è aperto il concorso a due posti di medico condo tto suburbano. Stipendio iniziale lire 9000; ci11que aumenti quadriennali di L. 1000; indennità di servizio attivo L. 1200; indennità trasferta L. 1500; indennità amb11latorio L. 800; indennità caro viveri di legge, il tutto a lordo delle trattenute di legge e della riduzione del 12 %. Per schiarimenti rivolgersi alla Divisione l\1unicipale della Sanità di Brescia. BnESSANONE (Bo lzano) . - Proroga 30 sett.; lire 6800 e Q quadrienni dee., c.-v., L. 2600 indenn. alloggio; riduz. 12 %; età lim ~ 35 a. ; doc. a 3 mesi dal 30 mag.; tassa L. 50. Conoscenza lingua italiana. In corso d'approvaz. indennità trasp. lire 2000-2500. CANTÙ. - V. Co~ro . CASALE '.WoNFERRATO (Alessandria). - Per Lit.oli cd esami. Posto di Ufficiale Sanitario. . cadenza 30 J1ovembre 1933-XII. lipenclio l ordo L. 13.500, POSTI

»

[Axxo XL. ~t- ~r. 36'•

con aumenti bie11naJi di un 'entesimo, oltre indennità ser' i zio attivo e caro 'i veri, nonchè com1)ensi per l e prestazio1ù pri' ate. Doma11de e documenti alla R. Prefeltura <li Alessandria. Richiedere copia dell 'avviso al Comune di Casale ~ion­ ferrato. CASTELNUOVO GARFAGNANA (Lucca). --:- Scad. 15 dic.; 2 condotte; L. 9000 e 5 quinquenni dee., oltre L. 2000 trasporto; addizionale L. 20 Jler famiglia povera eccedente il n . di 120. n'.ARGON (Bergamo). Scad. 30 sett.; L. 8000 e 5 quinquenni dee., oltre L . 723,70 uff. san., L . 2000 trasp., L. 300 ambulat., L . 2 e L. 5 élddizionali per tutti gl 'iscritti, c. -v. CmAVARI (Gen.ova) . cad. 60 giorni dal 22 lug.; condotta urbana ; esami; L. 7200 e 10 bienni ventes., oltre L. 300 bicicl.; età lim. 35 a .; tassa L. 50; doc. a 3 mesi clal 22 lug. CoLLAGNA (Reggio Em.). - Scad. 20 ott.; con Busana; L. 8000 oltre indenn. categoria L. 3000, L. 2000 pel consorzio, L. 3000 trasp. , c.-v. L. 1200; fino a consumazione complessiva di L. 17.000. CoMo. R. Prefetlura. - Scad. 15 ott., ore 18; uff. san .. di Cantù; L. 15.000 oltre L. 3000 serv. att. e L. 2400 trasp., 3 aume11ti di L. 1000; divieto libero eserci~io; titoli ed esami; età lim . 45 a.; tassa L. 50,20 all a Tesoreria con1unale; cloé. a 3 mesi dal 15 ·ag. D1GABICCE (Pesaro). - ,Scad. 30 sett.; L. 8000 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 300 uff. sa11 . FANO (Pesa1'o-Urbino) . - Scad. 90 giorni dal 10 ag.; residenza Fenile; L. 8300 ol tre L. 3000 cavale. o automob. o motocicl.; c.-v.; 10 bienni ventes.; addizion. L. 2 oltre 300 pov. e L. 3 oltre 1000; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10: doc. a 3 mesi dal 10 ag. Chied. annunzio . CENAl"'E

FoR~IELL<>

Scad. 30 sett.; L. 10.500 e 5 quadrienni dee., L. 804 uff. san., L. 2112 c.-v., L. 1672 arm. farm . , addizion ale L. 3 oltre i 1000 pov.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. Fosc1ANDORA (Lu cca). - Scad. 15 sett.; L. 10.000, oltre L. 1000 cavale., L. 840 se c.-v., L. 600 se uff. san. GAI.,LARATE ( Varese) . Per titoli ed esa1ni. Posto di ufficiale sanitario e capo dell'Ufficio d 'Igiene. Stipendio iniziale L. 16.000 al lordo di R. M. e del contributo Cassa Pensioni Sanitari, con 5 aumenti quadriennali del decimo. Indennità di serYizio attivo L. 3000 al lordo di R. M. non valutabile per l a pensione, oltre l .. 2000 per indennità varie di trasferte nel territorio clel Comu11e. tipendio e indennità sono soggette alla riduzione del 12 % ed alle trattenute di legge. ~ inibito il libero esercizio professionale. Le domande e i documenti, l'elenco dei quali con le altre formalità e modalità possono desumersi dal bando di concorso da richiedersi alla Segreteria del Comune di Gallarate, debbono pervenire alla predetta Segreteria non ol tre il 15 ottobre 1933-XI. . GuALno (i\llrice r ala). - Scad. 31 ag.; L. 9000 oltre L. 1000-2500 trasp., c.-v.; età lim. 40 a. GuALTIERT (Reggio Em.). - Scad. 30 ott.; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 indenn. categoria, L. 3000 trasp. con cavallo o automobile, c.-v. l:t\.fPEruA. Amrrii11istrazione Provinciale. Scacl. 31 ag.; concorso a due posti di secondo assistente medico presso l 'Isti Lu to Elioterapico Vittorio Emanuele III, indetto dal Consorzio Provinc. Antitu(Roma) . -


{ANNO XL, Nu~! . 3~1

. EZIONE

bercolare di Buss.1no di a n Rc1110. lli volger si alla :Segreteria del Consorzio, presso l 'An1111inistrazio11e Provinciale. LEGNAGO (Verona). _,. ca(l . 30 sett .; uff. an. .consorz. (14 Comuni) ; L. 18.000; riduz. 12 %; lire 5000 trasp.; età lim . 45 a . al 5 agosto; tassa L. 50. ~fEDE (Pavia) . Congregazione d i

Per titoli. Pos to di Medico Diretlore dell 'Ospedale .s. Marti110. Scadenza 30 novembre 1933. Sti])Cndio L. 14.000. Diritti accessori L. 1400 e L. 1600 al 5° .e 10° anno di servizio. Con1partecipazione })roventi visite ecl atli operativi. Indennità te111poranea L. 2000 IJer Direzione an1bulalorio antituber colare. Per chiarimenti circa limi li d 'et à, tiloli di s tudio .-ichiesti, rivolgersi a lJ ·An1n1i11istrazion e O pitali era. Car ità. -

Cassa Soccurso dell '_4. T . l'tl . (I stituto i\ fedico Chirurgico XXT'lll Otl obre). Concorso MILANO.

per titoli ai posti di : u11 Pri111ario Pediatrico, un ...\iulo di Chirurgia, lln 1\.iuto cli Ostetricia e Gi necologia, un Aiuto di I\Icdicina, quattro Assist enti in Medicina e Cl1irurg ia, un i\Iedico Assis tente addetto alla Terapia Fi ica. Elà limite, per il primario 50 anni (]i e tà, per gli aiuti 35, e per gli assis tenti 30. Scad. ore 18 dcl 20 seltembre . erv. en.tro 15 gg. Chied er e nn11unzio (viale Campania, a ngolo via Apuleja, ~fi lano) . MoNTERoc;so ALJ\ro ( Ragusa). - Scad. 10 sett.; IL. 10.000 e 4 quadrienni dee . · MONTRESTA (Nuor o) . ·Abitanti n . 1390. Me.dico chirurgo ronnollo . Per titoli. ,Scadenza 15 ol.tobr e 193~- ' I . (' 'edi precedente . 35). PADOVA. Ospedale Civile. cad. 30 sett., ore 17 ; primario di un r eparto di m edicina ; titoli ed esami; L. 4000 l 'anno, decurtat e del 12 %, esclusa .qualsiasi indenn . di c .-v.; tassa L. 50,10; età lim. 45 a . al 1° ag.; doc. a 3 m esi dalla s tessa data . Chied. avviso. PAESTUM (Salerno). - Per titoli. Posto cli 111edico condotto con lo s lipendio ai1nuo di L. 7000, s uscettibile di quattro aL1menti quadriennali del <lecimo e con l 'indennità di caval catura di L . 2500. Lo stipendio è soggetto alle trattenu te di legge ed alla riduzion e de.I 12 %. Il termine p er presentar e i documenli scade i I 15 o ttobre 1933. Richiedere <locumenli e bando cli con cor so al ~Iuni cipio cli Capaccio (Salerno) . PAVIA. Ospedale di S. A-l atteo ed .4 n.n essi I stituti . - Ispettore anilario presso l 'Ospedale Poli clinico di ,S. Matteo; titoli ed evenlual m. esami ; L . 15.000 e 5 quadrienni dee. ; e . -v. ; camera, poi alloggi o comple to. Scad . ore 17 del 30 sett. Età lin1. 35 a.; :2 anni di funzioni identich e od analoghe in Ospe<lali od Is tituti similari di almeno 400 le l tj ; tassa L. 50; doc. poster . al 15 lu g. Chied. annunzio. ~ENNAB1LL1 (P esaro). Scad. 28 sett .; con sor zio; per Molino dj Bascio; L . 10.000 e 5 quadrienni dee., alloggio, L. 3000 cavale. ; r iduz. 12 %; e tà Jim. 40 a.; tassa L. 50. RoMA . Pio I st ituto <li S. Sz;irito e OszJedali Riu11iti. - Sono ri aperti i t ermini per la presentaz ione delle do111a11de ùi a1n1nissione al con cor o per assistenti medico-chirurghi e son o elevati da 20 a 40 i posti per il con cor so st esso; i limiti cli €tà sono porta li da 30 a 34 anni. Chieder e annunzio. Scad. ore 16 del 20 o ttobre 1933. Ministero dell e Con iunicazioni (Ferrovie clello Stato) . - Con cor si per titoli ai seguenti poROMA.

1435

PR.\TJ CA

s ti di ~[ecl ico di riparto: Lecce I (BariJ; J3orgoforte, l•"orlì, Quarantoli, \ ij}Jafran ca di \ 'er on a (Bolog11a) ; Pabillo11is, Villasor (Cagliari) ; j\.lirabell almbacca ri (Cat a11ia) ; 1\rezzo I , Castelnuovo di Gar fagnana, Lucca I , S. Piero a Ponti , iena I , Siena II (Firenze) ; Morra lrpir10 ( ~"oggiaJ ; lbissol a, 0 Yada I , po torno, ' ' enlimig lia II (Genova) ; Besozzo, Broni ~1ilano) : Riardo, Salerno IV, 'forre rlel Gr eco (Napoli) ; Acqua viva O, Can1pobello I, Palazzo Adriano, Palma Montechiaro (Palermo) ; J)iombi no (Pisa) ; Sapri (I-leggio CalaLria) ; Ceccano Il, Labi co (Rom a); Francetvilla Fona tan a II ('faranlo); Bar ge, Cavagn olo, Collegno, 1 r eca te II ('forino) ; J\ viano, ~ifaino, ~fa11i ago, Pinza110 0 ' e11czia). Invia re domancia e r ichiedere informazioni ai risp e ttivi Ispettorati Sauitari (ir1dicati fra p arente i) . cadenza or e 17 d el 30 setle1nbre 1933. 1

S. Pos JUONIO (Modena). - Scad. 30 sett. ; L. 8500 e 10 bienni ventes., T.... 600-2500 trasp. , altre indenn . ; addizional e ; riduz . 12 %; e là lin1 . 35 a . Amministrazion e Provinciale . - P er tiloli ecl esami . P os to di coad iutore della Sezione Chimica del Laboratorio Provinciale di Ig ien e e Profil a . i. (Vedi }Jrecedente !'. 35) . InACUSA .

'l'nEv1so. n. Prefetlura . Scad. 15 nov .; uff . sa11. del capoluogo ; L . 14.850 ridotte del 12 %; 5 quadrienni dee., serv . a lt. L. 2500, assegno carica L. 1000, trasp. L . 1000 ; divieto eser c. profess. Iibero ; doc. a 3 mesi dal 10 ag .

l 101 NE. Ospedale Civile. -

' catl. 30 setl., or e 10; dire ttore sanitario; titoli ed esami ; elà lim . 45 a . a l 20 ag. ; doc . a 3 mesi cl alla st essa data; t a sa L. 50,10 al Tesoriere ; stip. L. 25.000 e 5 bi e1111i deci1no, oltre L . 6000 serv. attivo, alloggio ecc.; è inibito il JiJlero esercizio; lJien nio di proYn. Chied ere an 11unzio . PELLICE (Torino). - Scad. 15 ott. , ore 12; con Bobbio P ellice; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 920 trasp .; rid.u z. 12 %; et à lim. 45 a. V1L.L\n

AvvEnTENZA . - Quando non è altrimenti indicato i concor si si riferiscono a co11do tte n1edico~chirur­ g ich c, i compensi allo s lipe11clio h use.

NOMINE, PREMIAZION.I ED ONORIFICENZE. Il do tt. Oliver T . Osbor11e, professore e.merito di t er apia clinica alla Scuola ~I ed i ca d ella Univer si là ) '.ale in ~ew Haven , J1a ricevuto il premio Ch o1npre l , decretatogli d all 1.i\.ssoci azio r1e .., lo1natologica An1erica11a, <e per i s11oj ro11tribu li all a cie11 za s lomalologica e 11rr I ' in fa i icaJ}i]e a l liYi là sYolta l lello tabj li re dei ra}Jpor l i I rn In n 1edic in a ge nernle e l 'odontologia, nell 'iul c1es. e deJI ·u 1nanità ». Il premio venne fo11dato l o ·cor o a11no, i11 011ore d el prof. J . Chompret, della ct1ola francese di stom at ologia a P arigi . Il Consiglio Diret liYo del la li'acoltà di Scienz~ medich e di Buer1os Aires ha assegna lo il premio d ella Facol là al dott. Angel H. Roffo, p er il la.... voro intitolato: « Biologia delle onde ultra-corte di Hertz ». L 'Accademia delle ... cien ze di Vie1111a ha asseg nato il premio Ignaz Lieben al dott . Ferdinand Scheminsky, aggregato di fi siologia a quella Facoltà di m edicina, p er il su o l avoro relativo al 1'influen za della corrente elet trica sulla m embrana cellulcre.


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<< IL POLIOLI:-l'lCO

NO TIZIE DIVERSE. 31 o Congres. o italiano ostetrico-ginecologico.

Ricord.iamo che la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia terrà il prossimo Congresso a Bari, nei giorni 28-30 settembre. I ten1i di relazione so;no : << Gli ormoni sessuali femminili » (prof. Acconci);· cc Le celiotomie vaginali )> (prof. Bertino) . Saranno anche discussi i seguenti temi sociali: « L 'organizzazione assistenziale ostetrica dell'O. N. ~1. I .» (prof. Ver cesi) ; « L'assistenza alla maternità nel mezzogiorr10 » (prof. Gaifami) ; « La levatrjce condotta in città e la levatrice rurale » (prof . •Bolaffio). Tassa di adesione al Congresso, per i non soci , L . 50, con diritto alle riduzioni ferroviarie del 50 %. Inviare le richieste, i 'titoli delle comunicazioni, ' prenotazioni alla discussione, al prof. G~i­ fami , R. Clinica Ostetrico-Ginec., Bari, al lJlÙ presto.

Congresso medico britannico. Il 101° Congresso annuale dell 'Ass~ciazione Me~ dica Britannica si è riunito il 21 luglio e seguenti a Dublino, nei locali del Collegio Trinità. Furono ampiamente trattati i temi generali: L 'aborto; La vaccinazione antivaiolosa; L'insegnamento medico. Il dott. Ramsay, chirurgo dell'ospedale reale · ' :ittoria a Bournemouth, è stato eletto presidente per l'anno 1934-35. . In margine al Congresso si è tenuta una Mostra di storia della medi cina, organizzata dal dott. l(irkpatriok. Si è tenuta anche una grande mostra intitolata « Doctor s' Hobbies »; co1nprendeva opere d 'arte eseguite da medici e moltissime collezioni, quasi tutte riguardanti anti.chità, ~lcune più. ? ~en_o strane (dagli spiedi ai vasetti per medic1nal1; 11 dott . Sean Savan presentava i suoi innumeri trofei sporti vi). Congresso medico sud-africano. Come abbiamo già annunziato, l'Associazione Medica del Sud-Africa si adunerà a Capetown, nei 11uovi locali dell 'Università a Groste Schn.ur, dal 25 al 30 settembre, sotto la presidenza di E. B. Fuller. In tre delle mattinate verranno discussi i temi di relazione : « Mortalità materna nelle aree urbane e rurali >), « Problemi medico-legali nella pratica generale » e « La dieta in rapporto alla salute nel Sud-Africa ». Altre tre mattinate, alternantisi co11 le precedenti, saranno destinate ai lavori di sezione. I pomeriggi saranno riservati, in prevalenza, a gi le ed escursioni. Convegno di medici musicisti, letterati ed artisti. Promosso dal Centro talassoterapico di Rimini e dall'Associazione medici inusicisti italiani , il 19 agosto h a avuto luogo nella ridente cittadina adriatica I 'annunziato convegno di medici musicisti , letterati ed artisti, che superarono il numero di 200, fra cui celebrati maestri. Ottimi saggi hanno dato i medici musicisti. Con un caldo messaggio <li devozione al Duce, il conveg110 ha propiziato i suoi lavori. Furono fatte e discusse comunicaz)oni varie, dai proff. Silvestro Baglioni , Gugliellno Bilancioni , Pietro Berri clalla dotl.a A du clel Va1tte irno e dn i cl o l tori E~lo Campo resi e ·Cesare Sacconagh1.

»

[ANNO

XL,

NUl\f.

36]

Il prossimo convegno si terrà nel 1934 a Viar eggio: e così di ci t là in ci l t à ,-erranno sopite ]e facili critiche. Il corso IJ.1omarkin. Il quinto corso internazionale di alta cultura medica della Fondazione Tomarkitt si è svolto a SaintMoritz dal 13 al 26 agosto. Conferenze e lezioni sono state tenute da altissime personali1à della inedicina, tra cui non poche del! 'Italia. Le illustrazioni dell~ medici11a italiana hanno riscosso i più ampi e calorosi riconoscimenti e plausi da. parte degli s tranieri . È probabile che il prossin10 corso avrà luogo in Italia.

Servizi medici pe1· gli universitari a Chicago. All'Università di Chicago era st ato istituito, iJ 1° dicembre 1931, un servizio medico per il personale e per gli studenti, su base mutualistica, con quota ~api taria di 1 dollaro al mese. Il 1° luglio u . s. il servizio per il personale (professori, assistenti ecc.) è stato separato da quello per gli studenti ed affidato al clinico medico George F. Dick, coadiuvato dal dott. L. W. Hunt; occupa un vasto reparto nell'Ospedale Billings. I professori della Facoltà medica possono essere accolti, a loro richiesta, in qualsiasi Clinica universitaria ; g·li altri professori e gli assistenti devono denunziare prima la loro m al attia al nuovo Istituto, che può assegnarli alle varie Cliniche. Nella stampa 1nedicn. In Germania alcuni periodici medici sono stati soppressi o 1nodificati o fusi d'ufficio. Così « Das Ilorrhor » (Il cornetto acustico), il quale si trovava in quasi tl1tte le sale d'aspetto dei medici ed aveva carattere ameno, è stato sostituito dal cc Neues Volk » (Il popolo nuovo), orga110 di propaganda dell 'Ufficio per l'incremento della popolazione e p er il be11essere della razza. La « Deutsche Korrespondenz fur Gesundheitswesen und Sozialversicl1erung » è stata sostituita dalla « Korrispondenz fi.ir Vo1Jrsaufkl'arung und Rassenpflege », che tratta problemi di ereditarietà ed euge1ilca. I due grandi periodici d'interessi professionali, c.< Deutsches Aerzteblatt » e « Aerztliche Mitteilungen », organi della cc Deutscl1er Aerztevereinbund » e della « Hartmannbu11d », , sono stati fusi, in seguito alla fusione di questi due enti; il nuovo org-ano recherà i1 printo clei due titoli. Tutte queste azioni si sono con1piute tra molti contrasti. Il « .l ournal of Phar1nacology and Ex:perimental Therapeutics », fondato e redatto per 24 anni dal dott. John J. Abel di Baltimora, è stato ora da questi ceduto all'« American Society for Pharma. cology and Experimental Therapeutics », di cui diverrà organo ufficiale. La Società è presieduta dal dott. V\' illiam deB MacNider, professore dj farmacologia alla Scuola Medica del! 'Università della Carolina Settentrionale; segretario ne è il dott. Ve· Iyien E. Henderson, di Toronto, Canadà. Il periodico inglese « Heart » ·cambia il titolo in « Clinica! ,Scien ce, incorporating Heart ». Ne è rerl attore-capo fin dalla fondazione (1909) sir Tho1nas Lewis. (Sede: Fletter Lane 7, Flett Street, Londont E. C. 4). La prof.a Lydia Rabinoyj lch e il prof. A. Kuttner ]asciano la redazione della « Zeilschrift fur Tuberkulose », cui avevano dedicato tanto fervore e tanta operosità; al loro posto son o sl1bentrati. dal i11ese di luglio, Fra11z Redeker e h.arl Diebl . J.a


JANNo XL, NuM. 3Gj

SEZIONE PRATICA

Casa ed itrice e la r edazione assicurano che il periodico si manterrà sulle direttive già tracciate, .cioè accogliere e rispecchiare gli studi di tisiologia -cosi nel campo scientifico come in quello pratico. Il « J ournal of Pediatrics », organo ufficiale delJ 'Accademia Americana di Pediatria, ha dedicato il numero di lt1glio al pediatra tedesco Adalbert Czerny, che ha con1piulo il 70° anno.

ervizio odontoiatrico 11elle . cnole del Gia1)1)one. Ve11ne islituito con una legge promulg·a ta nel 1931 e si è rapidamen le sviluppato, malgrado la .crisi. Un'inchiesta condolta nello scorso aprile ha .accertalo che a 3619 scuole primarie erano stati .addetti 2788 dentisti, a 719 scuole secondarie 690 dentisti. Nel 1932 si sono spesi, per ques to servi· .7io, 126.699 yen per le scu ole primarie e 14.965 per quelle secondarie (ossia rispettiva1nente lire it. 500.000 e 65.000).

Politica demografi.ca iu Germania. Il consigliere ministeriale Conti , della Direzione generale di Sanità presso il ~Iinistero dell 'interno in Prussia, ha emanato disposizioni dirette a pro· ~nuovere le famiglie numerose. È vietalo di fare dell'umorismo sui capi di famjglia carichi di prole . Si dovrà cogliere ogni opporlu11ità per metLere in rilievo come le personali Là più eminenti proYengano, quasi tutte , da fan1iglie numerose.

Provvedimento disciplinare annullato. :Nel 1929 il colonnello medico francese Léon era stato messo a riposo d'ufficio - il più grave provvedimento disciplinare attuabile con tro un 1nilitare - perchè nell 'Ospedale militare di ChàJons-sur-Marrte egli i sarebbe di1nostrato privo di umanità e ~i sarebbe reso colpevole di gravi errori professionali. I falli furono oggetto di una interpella11za parlamentare e se ne occupò largamente la s tampa. Ora il Consiglio di Stato ha annullato il prov· ·v edimento, essendosi accertato che questo venne òeliberalo prima di sentire le discolpe del prevenuto, il cui interrogatorio si ridusse pertanto ad un simulacro.

Un po' dovunque. Un Convegno Lombardo d'Igiene Rurale è indetto a Milano per i giorni 22-24 ?ttobre,. dalla Società Italiana d'Igiene e dalla Sezione Milanese dell'Associazione I taliana Fascista per l 'lgiene. Il Comitato esecutivo ha sede in via Ospedale 3, l\ifilano. La Società Lombarda di Chirurgia si è adunata il 23 giugno sotto la presidenza del prof. M. Donati· furono fatte comunicazioni da S. Lus· sana E. Nava A. Peroni, C. Lorenzetti, L. Feci; mol~ comuni~azioni sono state oggetto di discus• • s1on1. La Sezione Romana della Società Italiana otor1euro-oftal1nologica si è adunata il 15 maggio, sotto la presidenza del prof. G. Bil ancioni: Furono fatt e comunicazio1ti da U. Bombell1, A. Tommasini-Mattiucci, G. Ferreri, M. Silvagni e D. Sabbadini, U. Lumbroso, Q. Di Marzio, G. Bilancioni. La Società medico-chirurgica bergamasca si è adunata il 29 luglio sotto la presidenza del prof. D'Alessandro. Furono fatte comunicazioni dai dot. tori Burbi, Ciabò e Pellegrini.

1437

Si è svolto a Cesenatico (lforlì) un co11vegno di talassoterapia, sotto la presidenza del sen. prof . Messedaglia; vi hanno partecipato una cinquantina di sanitari specializzati, provenie11ti da ogni parte d'Italia. L '8a. Riunione della Società Argentina <li Patologia Regionale del Nord, destinata alla 111edicina tropicale, si adunerà a anliago del Estero nei 11rimi giorni di ottobre, sotto la presidenza del prof. S. Mazza (Casilla de Correo 1917, Jujuy, Argentina). Ur1 congresso aìnerica110 di fisioterapia si terrà dall '11 al 15 settembre in Chicago (Palmer Hou· se). egre leria esecutiva : North Michigan Avenue 30, Chicago, 111., S. U. d'A. Dal 7 al 12 agosto l' « American Dental AssociaLion » ha celebrato, con un congresso tenutosi a Chicago, il centenario della sua fondazione (giubileo di diamante). Nell 'occasione si sono adu11ate numerose altre società odontologiche; la n1anifestazione ha preso il nome « ,S et1imana dentaria ». Vi hanno partecipato eminenti specialisti di tutti i Paesi civili. Le due grandi associazioni mediche corporative tedesche, ch e avevano la loro sede a Lipsia ed a Pot dam, sono state fuse d'ufficio e col 1° gennaio 1934 verranno trasferite a Berli1to, in un im· 1nobile speciale, « Casa del medico », in cui saran110 riunite anche l 'organizzazione per la politica demografica e i problemi di razza, le organizzazioni della s tampa medica t edesca e due organi medi.ci 11fficiali: « Deutschen Aerzteblatt » e « eu es Volk » . I Lu~li universitari i11lernazionali banno luogo a Torino dal 1° al 10 settembre; vi hanno ade· rito ufficialmente ,32 Nazioni . Ricordiamo che r1ell 'occasione è convoca lo il Congres o internazionale di medicina sportiva.

La Scuola Medica Ospedaliera di Roma tiene anche quest'anno un corso estivo per laureandi e per laureali in attesa degli esami di Stato. Il corso è organizzato n egli ospedali Policlinico Um.berto I e Littorio. Chiedere il progran1ma alla segreteria della Scuola, Policlinjco Umberlo I , Roma 27. L 'Ufficio Internazionale di Chimica », che si propone cli studiare, per un interesse generale, le que..t;lio11i riferentisi nll 'organ izzazione i11lernazionale della documentazione chimica, ha incomincialo i s'..loi lavori nel 1932. L 'Italia vi è rappresentata dal prof. N. Parravano. Rivolgersi a « Office International ùe Chimie », rue des Mathurins 49, Paris 8e, Francia. <<

Si è adun~to a Ginevra il Comitato centrale del1'oppio, sotto la presidenza dell'inglese Lyalle; rappresentante dell 'Italia è il prof. G. Gallavaresi; segretario del Comitato è il nlarchese Ugo Theodoli. Il Capo del Governo ha ricevuto la sjgnora dott. Marja Sacchi ved. Casale la quale gli ha consegnato la somma di L. 500.000 da d estinarsi al! 'Istituto « l\fussolini » in Roma per la costruzione di un padiglione per i 11eonati di donne tubercolotiche. Il Capo del Governo ha manifestato alla generosa donatrice il suo più vivo compiacimento.


143

[Armo XL,

« IL P OLICLIN I CO »

Il 1.5 ago lo ven11e ii1augurato uf.ficjalmente a ì\Iadrjcl un nuo' o Ist ituto di Puericollura, diretto dal dol l. Llopi . Nell 'UniYersilà di Pen11sylvania, a Baltimora, si è inaugurato un Istituto per lo studio dell 'eziolog ia e della cura clel diabete. Il re Giorgio V h a inaugurato recentemente a Londra, nel Revenscourt Park (Hamn1er smith), il nuovo o ped ale ilei massoni; const a di 4 padiglioni . Nella Czecoslovacchia son o stali cr eati quattro nuovi ospedali ; la spesa si è eleYata a 11 milioni ili corone. Il 7 luglio lord Dn,,rson oI Penn collocò la pri111a pietra d el nuovo campai1ile della Chiesa Hemplead a Essex. Il vecchio campanile, crollato 11el 1882, conteneva la tomba di Harvey e d ei com1>onenti la su a famiglia. La t omba verrà ora traSj)Orta1a nella nuova costruzione. Il « Reich gesetzblatt )) , Gazzetta Ufficiale della Fed erazione Germanica, ha pubblicato, in data 14 luglio, una legge ch e istituisce la sterilizzazione obbligatoria dei tar ati , a scopo eu genico. Il Governo prussiano h a emanato un decreto con cui proibisce in linea di principio la cosidetta vivisezione degli animali. Un 'aggiunta di imminente pubblicazione stabilirà i pochi casi in cui,· per imprescindibili ragioni scientifiche, la vivisezion e sarà ammessa. La Commissione incaricata di assegnare, a m edici e vedove di medici d ell a Francia, dieci « bor.: se fan1iliari » dell'importo di J 0.000 franchi ciascu11a, stanziate dalla « Fondazione del dottor Roussel », h a espletato i suoi lavori il 21 giugno ; l1a esn 1nina lo 52 d on'lai1de. E s lata promulgala in Francia una legge a favore cli m edici e altri sanitari p ensionati di gu err a: viéne riservato loro un terzo dei posti nelle ammi11islrazioni pul)bliche ~ in qu~ll~ private ?or1 regi11te di inonopolio; una Cornm1ss1one speciale proceder à alle assegnazioni. I laurea ti n ell 'anno accademico 1922·23 ch e d esiderino festeggiare il 10° anniversar!o di laurea, son o pregati di inviar e la loro adesione al prof. l\I . ilYagni, R. Clinica . Oùo11toiatrica, Roma. Il 4 ottobre verrà celebralo, alla Clinica del Lavoro di Milano, il 3° centenario della n_asci~ di Bernardino Ramazzini. Il giorno su ccessivo s1 terrà una riunione d edicata all 'anchilostomiasi . Adesioni alla segreteria d el Comitato, via S. Barnaba 8, Milano. Il 15 lucrlio è st ato solennemente celebra lo il centen ario bd ella inort e di Hip61ito Unanue, chiamato <( il padre d ella medicina .peru~iana )>. Speciale sYiluppo ass:un se la cer!monia pr~mossa clall 'Associazione ìvledica PeruVIan a « Dan1el A. Carri6n n. La « Rivista speriment;:tle di Ji.,renia li<;a e Medicina legale delle alienazioni mentali n. reca, n el n . 2 del 1933, i dati statistici sul m~v1~ento degl i alienati negli Istituti di cura ital1an1 du·

Nu~r.

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rante il 1931. Al principio dell 'anno i ricoverati erano 72.269; durante l 'anno ne furono ammessi 29.460, n e furono dimessi 17 .065, ne morirono 5837. Nella riunione del V Cor so di al la cultura m edica d ella Fondazione Tomarkin è stata data lettura in varie lingue di un t elegran1ma invialo dal Maresciallo Balbo al medico italiano dott. Slrumbalo per ringraziare del saluto e delle felicitazioni inviategli an ch e a nome clei professori partecipanti al cor so. La leltura del dispaccio è stata salutata d a unanin1i applausi. Il dolt. ~Iorris Frishbein red attore-capo del cc Journal of the America11 Medical Association » di Chicago, ha t enuto u11a conferenza sul tema « Follie d ella m edici11a socializzat a ». 1

Il do lt. Alexander Forbes, professore di anatoin ia alla Scuola m edica d ell'Univer sità Harvard in Boston, si è recato da questa città a Napoli sullo yacht « Ramah )), stazzante 65 tonnellate, in compagnia di 14 studenti e di un cuoco. Ogni anno egli suole con1picre una crociera diretta ad un posto europeo. La n ave è rimasta in disarmo a Napoli, <lacchè i con1ponenti l 'eguipaggio si sono dispersi per varie ciltà d 'Europa;- lo stesso Forbes si è diretto in idroplano a Genova. Due chirurghi di P arigi, Engberg e Hedburg, chiamati d 'u.rgenza per t elefono , erano giunti in macchina presso la stazione di Saint-Paul, quando furono assaliti da un g ruppo di malvagi, che li seviziarono atrocem ente e volevano obbligare il primo a « mutilare n il secondo;. in s~guito. a r~· fiuto, e dopo altri maltrallamenl1, u ccisero il pr1: mo col cloroformio ed il secondo con un colpo d1 rivoltella; infine simularono u11 jnvestimento ferroviario, disponendo l 'Engberg al volant e dell 'auto e l 'Hedburg a qualche dis tanza e distruggendo parzial1nente la macchina. La po1izia ha .ricostruit.o i fatti ma non h a potuto accer tarne i m oventi. , embra trattarsi di uno spetlacolo giallo. I medici cinesi rj siedenli a Hong-Kon.g· so~o stati in gr ave allarn1e; uno di essi , chiamato d'urgen za di notte, p er t elefono, non appena entrato n.ella casa del presunto paziente fu abbattuto con una mazzata; tre altri medici cinesi che avevano ricevuto analoghe chiam ate, insospettitisi, erano rientrati nelle proprie abitazioni prima di cadere nell'agguato. Anche questa n otizia dà l'impression e di uno spett acolo giallo. \ iittime del dovere sono morti: ad Amiens, di radio-cancro, il dott. Degouy; a Bea11vais, di un 'infezione chirurgica, il dott. J ean Piedolocq. morto a Belg rado il prof. Georges J ammovic , che n el 1920, dopo la fondazione del Regno H S .H. fu chiamato a organizzare la prima Facoltà medica jugoslava; n e era anche decano e dirigeva l 'Isti: tuto di anatomia patologica; ~opo la m~rt~ d1 Paltauf, a Vienna, er a stato invitato a sostituirlo, ma egli aYeYa rifiutato . È

morto a Madrid il 14 agosto, il prof. Sebaslian Recaséns ch e fu a lungo direttore di quella Cli11ica ost~trico-ginecologica e d ecan.o d~ quell a Facoltà medica; da poco er a andato in riposo. È


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1439

CRONACA EPIDEMIOLOGICA

Rivista di Jlalariologia

Le malattie infettive in It alia.

Pubblicazione bimestrale.

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di Febbraio-Marzo 1933

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9 9 12 13 12 8 8 Tifo petecchiale. Colera asiatico. Peste bnbbonice.. - Nessuna dennnzia

Son1ma rio d el N . 3, 1933: Contrib ut i originali : F. JERAOE e A. GIOVANNOLA: L ' a.zione steriliz~ante della pla.emochina. sui gameti dei parassiti malarigeni e sua importanza profilattica (10 1g raf.). - U. MINGAZZJNI: Sulla comp arsa di enzi·m i proteolitici specifici nella infezione m a lar ica. - F. WEYER : Grosse und Maxillenzahl als Unt.ersoheidungsn1erkma l der Rassen von A noJJheies maculip ennis und ibre Beziehungen zur Umwelt (18 graf.). - R. C. SHANNON; An a lgerian Ano,p heJine found in Greèce. - C:. FERMI: Diserbo biologico delle ltcque. -· V. VANNI: Ancora un progresso nella d elarvizzazione dei culicidi (1 fi g.). - E. FUGAZZA: Ossemrazioni sulla zooprofilassi antimalarica fatta a Milano nel 1932. - J . SCHWETZ : Notes SUJ' le !Paludi'3n1e au Congo. - M. PA DO.AN : Ematemesi e distonia neuiro-vegetativa in infezione malarica cronica d a Plasm odium viva::c (1 graf .). - Relazioni : B. DE LUC'A : Trentadue anni di malaria n ell'Ospedale di Grosseto (6 grruf. ). - Recensioni (Patologia - Clinica Terapia e F a rmacologia - Epidemiologia e Profilassi generale - Geografia della m a laria e Campagne antimalariche). - Rivista bibllografi r a. - Rili evi e comm enti. - Atti ufficiali e parlamentari. - Notizie. Sommari. ~ Supplemento : G. TEGONI e B . WILLIA1.f8 AURELI : Indice bibliografico delia malaria, 1931. (Il f ascicolo e il s upplemento risult.a uo di compless ive paigine 322). Abbonamento annuo: Italia L. 40, Ester o L. 75 : per i nostri abbonati L. 35 e 65 rispettiva1neote: un numero separato: Itali a L. 1O. Estero L. 15.

lnv iare Vaglia all'editore LUIGI POZZI P oetale Snccnrsale diciotto - ROMA.

- Ufficio

Indice alfabetico per materie. ,

Pag. 1419 • ..\nes le ia rachid ea: problemi )) 1418 A n este i n : r ecen li progr essi . . . . )) 1432 Automobilismo meflico . . . . . Basedo,vismo: indicaz ioni ter apeutich e )) 1419 )) 1426 Bibliografia . . . . )) 1429 Bronchiellasia secca )) 1427 • • • • • • Bruce1 1 o~ i . . . . . . . )) 1427 Cancro genildle coniugale . . . .· . )) 1417 Cardiopatie r euma tich e: prevenzione )) 1422 Cervello : ascesso : tra t tam. . . . . )) 1424 Cosmetici : van laggi e pericoli . . . . )) 1418 Cuore: terapi a dell 'infarto . . . . . Diabete: ch et osi; stato del sistema en)) 1401 docrino . . . . . . . . · · · · · )) 1416 Emofilia : tra tlam . ormonico . . . . . Encefalite tifica con esito in parkinso• )) 1421 n1srno . . . · · · · · · · · · · · · · )) 1439 Epidemie · cronaca . . . . . . . . · . · )) 1432 Febbre : i11cccanismo dell 'accesso . )) 1429 Ipertensione arteriosa: vasi retinici . . )) 1430 Ipertricosi femmini le : trattam. . . . ·

lvlalaria: nuova l egg e p er il coordinamento e l 'i ntegrazione delle norme cl irette ci di mi n.uire la . . . . . .

))

1435

Orn1011e sessuale femmi11ile: applica7 ioni cliniche . . . . . . . . . . . . Pag. 1421 l)olmoni : grandi cis ti gassose nell 'infanzi a . . . . . ~ . . . . . . . . . . . )) 1430 Pruri lo anale: trattam. . . . . . . . . )) 1431 )) 1431 Prurito: trattam. con is tamina .. . . Rene destro: ritenzioni simulanti !lo)) 1408 go i dell'appendicite e della cistifellea )) 1427 Rifles o addomino-glicemico . . . . . . Rene : tuber colosi iniziale sen za defi)} 1414 cienza funzionale . . . . . . . • • • angu e : radiazioni vitali in rap11orlo )) 1416 all 'età . . . . . . . . . . . . . )) 1430 . eborrea: trattam. . : : . . )) 1431 toviglie in ferro smaltato : pericoli . Tubercolosi polmonare e dilatazioni d ei )) 1429 bronchi . . . . . . . . . . . · · )) 1431 Ustioni : tratlam. con acido tan n ico )) 1406 Vescica: incarceran1.ento . . . · )) 1422 Vescich etla biliare e acetilcolina Vescich et la biliar e : fisiolog·ia e aI1 0111a1423 lie funzionali . . ' . . . . . . . . . . ))

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C.

FRUGONI,

A Pozzi, resp.

Red. capo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou rrie1·.


L440

« IL POLICLISICO »

[ANNo XL, NuM. 36]

M" Naova Monografia delle no•tre Collane: •

Prof. GIOVANNI REVOLTELLA DIRETTOl\E DELLA R. SCUOLA DI OSTEllUCIA. TRIESTE.

GLI ORMONI SESSUALI FEMMINILI (Fisiologia e clinica dei presunti ormoni preipofisari e degli ormoni ovarici nei rapporti coll'apparato .genitale) Con presentaiione del Prof. PAOLO GAIFAMI Riporttélmo l ' indice dei capitoli della Monografia: •

Pag. Ormoni ovarici . . . . . . . . . . . . . . . . . · . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 'l'rapianto ovarico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 L'estro sessuale provocato nei roditori quale prova per la valutazione dell 'ormone sessuale femminile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Tecnica per il riconoscimento dell'ormone sessuale femntlnile . . . . . . . . . ll Da dove si origina la follicolina ? . . . . . . . • . • . . . • • . . . . . . . . . . 13 Influenza qella jrradiazione llortlgen sulla ovulazione: rapporti di inlerdipendenza tra prejpofisi e ovaio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Materiale di estrazione e tecnica <lella preparazione dell 'ormone sessu ale fe1nniinile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - . . . · · · . · . · · · . · · 16 Metodi di estrazione d ella follicolina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 19 Proprietà fisico-chimiche e biologiche della follicolina . . . . . . . . . . . . Ormoni preipofisa.ri e funzione sessuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Reazioni della ipofisi, lobo anteriore (I. L. A.J . . . . . . . . . . . ... 24 Animali da esperimento e t ecnica p er 11 riconoscimento degli ormoni preipofj sari 25 30 Metodi per l 'estrazione d ell 'ormone ipofisario, lo:tJo anteriore (I. L . ./\. I e III) . 30 Estrazione di I. L. A. I e III dall 'urina di gravida . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Estrazione di I. L. A. I dall 'urina al di fuori de1la gravidanza . . . . . . . . . . 31 L 'estrazione d ell 'ormone preipofi sario direttamente dalle ipofisi di animali . . . 32 Azioni biologiche d ell'ormon e ipo.U sario, lobo a11leriore (I . L . A.) . . . . . . . 32 Azione di I. L. A. n egli animalj infantili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Azione di I. L . A. I e II nell'animale adulto in seguito a somministrazione pro1ungata . . . . . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · 33 Azione di I. L. A. I e III su gli organi sessuali maschili . . . . . . . . . . . . . 33 Azione riattivamente dell 'ormone del loLo ipofisario anteriore sull 'apparalo genitale di animali vecchi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . . 35 L 'ormone luteinizzante del lobo anteriore ipofisario (I. L . A. III), inibitore della

funzione ovarica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · · · Ormone ipofisario e gravidanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La presenza e lo sviluppo dell'uovo nei rapporti coIla produzione di ormone ipofisario, lobo an leriore . . . . . . . . . . . . . . · . · . . . . · · · · · · · Ormone del lobo anteriore dell'ipofisi e ormone ovarico nei riguardi della fun_. zione riproduttiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . • · · · · · · · · • · · · Metodi clinici per la diagnosi di gravidanza . . . . . . . . . · · · · · · · · · · Contributi clinici per diagnosi di gravidanza .... · · · · · · · · · · · · · Contenuto di foJlicolina e di ormone ipofisario, lobo anteriore: nel sangue e urina della donna gravida, del feto e nella placenta . . . · · · · · · · · · Meccanismo di stimolazione della preipofisi . . . . . · · · · · · · · · · · · · ·

Clinica della follicolina. e dell'ormone ipofisario, lobo anteriore

. . . . . · · ·

Metodi clinici . . • . . . . . . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Applicazioni clinico-diagnostiche . . . . . . . . . · · · · · · · · · Ormone ipofisario (I. L. A.) e tumori . . . . . . . . . · · · · · · · · Ormoni sessuali femminili e ricarrtbio . . . . . . . . . . . . . · · . Ormoni sessuali e accresciment0 . . . . . . . . . . . . . . . · · · · Applicazioni terapeutiche della follicolina e dell'ormone ipofisario (I. L'ormone ipofisario nella patologia maschile . . . . . . . . • • · · · L'ormone preipofisario nei feti prema turi . • . . . . . · · · · • · · La r eazione di Aschheim-Zondek nella diagnosi prenatale di sesso . Applicazioni medico-legali della reazione di A.-Z. . . . . · . · · · · Contributi recenti . . . · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · · Bibliografia . . . . . . . . . . · · . · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

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Volume in-8, di pagg. v111-72, nitidamente stampato su carta patinata, con ~? figure intercalate nel testo e due tavole a colori fuori testo Prezzo. L. 1 8, p1u le spese postali cli spedizione. P er i nostri abbonati sole L . 1 5,5 O in porto franco.

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ANNO XL

Roma, 11 Settembre 1933. XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 37

''

. FRANCESCO DURANTE

SEZIONE I>RA.TICA REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico M edico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : C. Frugon i: Encefalo-nP.uro-mi eHte tifica. Note e contributi : V. Alberti: Il legam en to teres come momento patogenetico dell'ernia epigastrica. Osservazioni cliniche : I. Nuvoli: Sede non comune di ghiandola t iroidea accessoria. Temi d'attualità : R. ' 7 erhoogen: La morte improvvisa dei bagnant i. Sunti e rassegne : Ù STETIU CI A E GINECOLOGIA : Bartolomew e Krack e: La r elazjone degli infarti placentari con tossiemia eclampti-ca. - H. Taylor : Car cinoma del co!'po dell'utero ed iperplasia dell'endometrio. - L. Niirnberger: La leu oor1·ea e RUa cura. - ORGANI DELLA RESPIRAZIONE : E. Bue: I veri sintomi della caverna tubercola::e. - Truet a R aspa i : Le complicazioni broncopolmonari post-operatorie nella chirurgia dell'addom e alto. - VASI SANGUIGN I : Leriche, Fontai ne e Friech : Indicazioni e risult a.ti dell'a rteriogr afia nelle arter iti. - Gosset, Bert r aind e Patel: l 1 t rattamento delle embolie arteriose degli arti. - H. O. Doench : Embolia dl aria per ferita d el seno long itudinale. - H . P aillard: La, diaignosi dell'arter ioscl er osi . - MISCELLANEA: E. J. Brigwood : L 'importanza. dell'alimen1 azione n ella genesi di a l cune malattie. - M. Boigey : Modifica.zioni del metabolismo dura nte l'esercizio fisico. Cenni bibli-ografici.

Accademie, Società Mediche, Congress i: Reale Accademia di Medicina di '.l'Qrino. - Società Medico-Cbirurgica di P avia. - Società Sassarese di Scienze Mediche e Natu.r ali. - Società Medico-Chirurgica Veneziana. - Accademia delle Scienze Medica e Naturali di Ferrara. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Sul valore diaignosti co della rea.zione intradermica in a lcune sindromi allergiche. - OASl STICA E TERAPIA : Il catarro del tenue e la dispepsia da saponi. - Ileo d111odenale. L'esame batteriologico dei versamenti peritoneali nelle ulcere gast ro-duodenali perforate. - P erforazione intestina le n ella paratifoide. - Valore della t rasfusione san guigna n elle atonie intestinali fUnzionali aoute. P ericoli dell a gastrolisi n egli stati comatosi d elle intossicazioni. - MEOIClNA SCI ENTIFICA: Nuovi studi sul vi1·us influenzale. - V ARIA : J. Lacassa,gn e e J. Rou sset: Fenomeni m eteorici e derm atosi. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Cont roversie giuridiche. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, p r omozioni ed onarificenze. Notizie d iverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie. ,

LEZIONI·. R.

ISTITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE DI l\Ol\1A

diretto dal Prof. CESARE fFRuGoNr.

Encefalo-neuro-mielite tifica. LEz1o~E

.del Prof. CESARE FRUGONI, raccolta dal dott. M.l\Rio ToRRIOLI, ass . vo1 .

'1"'i presento oggi un bambino di dieci anni. Nulla vi è che .abbia qualch e importanza nella sua anan1n esi sia fan1igli.are che personale fi siologica e patologica remota. Quel che interessa è ch e il malato venne preso circa due m esi fa da febbre acc·ompa.gnata da cefalea e da malessere generale g rave. Del decorso di questa lung.a malattia febbrile poco sappiamo per le confuse deposizioni del bimbo e per le inesatte notizie forniteci dai famigliari. Ad ogni modo è certo ch e alla decima giornata di febbre si presentò e pistassi e che verso la m età della n1alattia insorsero dolori addominali e scarich e diarroich e con feci abbondanti, liquide, verdastre . Dopo 4 settimane di malattia, la feb·bre cedette ·e il bimbo, qua ntunque in condi zioni gen erali decadu te e in istato di notevole

prosLrazione , se1nbrava già avviarsi verso la con valescen za, quando la feh:bre nuovamente insorse accompagn ata a cefalea e a notevoli fen orneni éli depressione psichica, ch e hanno indotto i famigliari a chiedere il ricovero in Clinica (7-3- ' 32). Ricevemmo così un birnbo di costituzione • g racile, in condizioni generali note,·olmente -cadenti, f·ebbricitante (38°-38°, 2) e la cui psich e ben ch·è torpida era facilm ente ridestabile. JJre... er1tava una n etta rig idità nucale, ten eva r1 el letto le gambe atteggiate nella caratteristica posizione a can e di fucile e lamentava violenta cefal ea. Per non togliere tempo alla disc ussione, perme ltète che vi dica in sintesi vhe pressoch è n egativo riusciva l 'esame obbietLivo delJa testa , del collo , del torace e dell'addome ad eccezione degli organi ipocondriaci ch ·e si presentavan·o ambedue tu1nefa tti , giungendo il fegato in basso , leggermente dolente, a un dito dall 'arco e in alto alla 1quinta. costa e (palpandosi la milza egualmente a un dito dall'arco , con il polo superiore ch e raggiungeva l 'ottava costa. A carico del sistema n er v-oso, oltre a quanto ebbi a ricordarvi , esisteva improvocabiJità dei riflessi patellari ed achillei. 1


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In capo a pocl1i g iorni la febbre cadeva p er lisi e i1eJle orine trovavan'to di rin1ar cl1evole tracce minime di albumina ed acetone e nel sangue Hb 65 G.R. 3.500.000 e G.B . 5000 di cui 7 4 % n eutrofili, 20 % linfociti e 6 % mononucleari. L 'ernoooltura praticata in periodo febbrile, risultava ·posiliva per il b . di Eberth e ug ualme11te positiva fu la prova di agglutinazione per il tifo al tasso di I : 800 e nega tiva _ per gli altri germi. Senza perderci , qui11di, in inutili di~cussioni diagnostiche possiamo fin d'ora affermare che la diag11osi di parten za è chiara trattandosi di tifo con una ricaduta nella quale emergevano in primo piano dei fenomeni nervosi. Senonch è verso il 25 del m ese scorso il paziente incorninciò a n otar e diminuzione del visus a destra e pochi giorni dopo dolenzia alle coscie ed all 'arto superiore destro e pochi giorni appresso an cora , disturbi vescicali con sistenti in un sen so di distenzione dolorosa della vescica , ch e n on si svu otava se non dopo stimoli o accorgimenti partic-o lari quali l'applicazione di borsa calda sul basso ventre. Contemporanean1ente insorgeva debolezza progressiva ag li arti inferiori tanto che il giorno 28 il 1p aziente, ~lzatosi dal letto p er una necessità , incapace a reggersi, cad eva pesantemente a t erra. Il g iorno seguente il piccolo paziente presenla,,a psiche n·otevolmente d·e pressa ma risvegliabile , amaurosi completa a destra , rigidità nucàle, paresi del settimo inferiore di <!estra. par esi del braccio destro e p araplegia completa a carico degli arti inferiori ; la milza ed il fegato si era no n el frattempo detumefatti e si aveYa ancora invece qualch e linea di febbre . In questi ultimi g iorni poi abbiam o assistito ad un agg ravarsi dei sintomi vescicali tanto cl1e da ieri abbiamo avuto perdite involontari e di orine· e di feci . Il quadro clinico quindi ·è tale èl1e merita considerazione, presentazione e discu ssione. Nell 'esporvi la sintomatologia obbiettiva attuale, lasciate che io sorvoli sulla parte non i·ig·u ardante il sistiema nervoso, per con centrar e su questo ultimo tutta la nostra attenzione), an ch e qui limitandoci a rCitare solo dati patologici positivi. Voi vedete un bimbo depresso, anem1ico , ch e però non 1p r esenta a carico dei suoi visceri nulla di particolarmente notevole, se si eccettua la vescica talora palpabile al di sopra del ipube nei suoi momenti di massima disten .. ione non svuotandosi éssa , con1 e vi ho già detto , altro che sotto applicazioni calde locali . Il polso oscilla tra 90 e 100 pulsazioni , molle e ritmico. Il respiro è tranquillo (24-26 respiri al minuto). La ]Jsiche è attualmente lucida. Esiste midriasi bila ter ale. Però,. mentre a sinistra tutto quanto riguarda la statica , la sen sibilità , m o tilità e r eflettività oculopalpebrale si svolge in n1odo n orma le, a destra si h a in,rece amaurosi completa; al qual proposito debbo avvertirvi ch e nei g iorni passati si sono a vuti p eriodi di 1

r egressione dell 'a111aurosi sle sa, durante i quali si aveva la percezione di quaJ che barlume luminoso e qualche a ccenno alla visione indistinta. Stimolando con soTgente lt1minosa la pupilla ·di destra non si ha ·n essuna reazione , essa •però si restringe consensualn1e11te quando si provoca il riflesso in quella di sinistra: il cl1e dimostra l 'i11tegri1.à della sezione e.fferente dell 'apparecchio n ervoso che presiede al riflesso lu1ninoso. Il globo oculare D. non è dolente nè protruso. I ersera esisteva netto stra:Qisn110 interno per patesi del retto esterno di destra , e staman e il fenomeno è sempre presente ma meno -e vidente. Proseg·u endo oltre, voi potete notar e una eviden te ins ufficienza del settimo inferiore di destra, che non può certo confondersi con le asimmetrie fa cciali congenite talora osserva bili, perch è, tra l 'altro, l 'abbiamo vista instaurarsi sotto i nostri occhi. E come vedete, se non può parlarsi di vera rigidità nucale, nepp,u re può dirsi che la nuca sia ora completamente sciolta. Nulla notiamo a carico dei .m uscoli respiratori. La nostra attenzione è invece attratta dall 'arto superior e destro a carico del quale qualche movi m ento è sempre possibile. L 'arto }) UÒ ,,enire sollevato , 1p iegato e disteso spontaneamente ; la mano invece, sollevando 1'avambraccio , cade inerte come avviene quando sono paralizzati i muscoli della r egione esten soria dell 'avambraccio e in particolar modo quando sono compromessi il lung o e breve estensore radialè e l'esten sione ulnare del ca!1po. E se noi tentiamo di far flettere la mano sull ' avambraccio constatiamo l 'impossibilità di questo movimento. ~ b en e notare ch e questa impossibilità alla flessione della mano è completa, e possiamo quindi esser certi della compromissione sia del flessore ulnare che del flessore radiale del carpo. Ma non ·b asta. Invitando il paziente ad allargare le dita, con staliamo la assoluta in~'l ­ pacità all'esecuzione di questo mo,1 imento; cosa che ci r ende certi della compromissione degli interossei dorsali. Infine la constatazione dell 'impossibilità all a fl essione della prima falan ge dell e dita durante la estensione delle ultime due ci conferrn a la compromissione degli interossei e ci fa ammettere la paralisi complei.a cli tutti i lombricali. Scuotendo l'avambraccio la mano balla inerte per ipotonia muscolare evidentissima. La forza è nulla , m entre I.a sensibilità è normale. I riflessi periostei sono aboliti. I riflessi tendinei invece, si comjportano in modo differente, e specialmente il tricipita]e di destra si presenta provocabile e particolarmente vivace. ·Accanto a questi imponenti fenomeni motori non si notano attualmente alterazioni evidenti del trofismo . Devo aggiungere ch e ]a compressione risulta indolore sia sulle masse muscolari sia sui tronchi nervosi. L ' addom e è disteso, i riflessi addominali son o rlifficilmen te pro,1ocabili e si riesce ~ n1el-


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terli b ene in evidenza so lo stimolando la c ute 11lolto lateralme11te. Gli arti inferiori come vedete sono abbando11ati sul letto , paralitici e ipotonici. Anche qui la co111pressione d elle masse dei muscoli e dei nervi è i11dolore. Indolori pure risultano i moYimenti passivi degli arti· flettendo sul tronco l'arto esteso si ri veglia lieve dolenzia solo quando si raggiunga l 'angolo retto. Potete c onstatare che la paralisi è com·p leta; qualsia i 111ovimento è impossibile. Se però noi ricorria1110 alle manovre cl1e voi b en co11oscete possiar110 constatare presenti i segni di automatistno midollare. e infatti io fl etto forten1ente le dita di un piede vedete questo flettersi sulla gamba , la aa1nba s ulla coscia e questa ul bacino. ,~i en e abbozzato, in altri tern1ini, il movim ento d el passo. Ma non basta: se noi ripetiamo ia manovra sulla gamba estesa, quando l 'altra è fl essa vedia1no flettere quella e tesa ed estendere quella fl e · a. Viene così, an.cl1e maggiormente, posta in rilievo ]a analog ia con il nlO\'Ìm ento d el pa so. Procedendo oltre vedete i riflessi achillei esacrerati fino al clono. Basla imprim ere una 1picc0Ja scossa al piede d ell 'infermo, perchè insorga un clono aro.p io, regolare, inesauribile. I pale1lari si sono comporlati , in questi ultimi tern1)i, in un modo variabile. I eri sera erano bilateralmet1te ,.i,·a c i ma più a '.D. che a S. stan1ane a . non a n o ])ro,rocabili, mentre a D. ris ultan o presenti ed a n ch e abbastanza vivac i. tre a ciò il iJ3abin ky è palese e si accom pagn a a sinistra al fenomeno del ventaglio. Infine vi ricordo ancora i fenomeni sfinteric i da tener presenti accanto ai rilievi obbietti,ri. Vi dirò anche ch e una puntura lombare praticata in questi g iorni ha dato esito ad un liquor normale sia per pressione, sia per aspet to, sia per reazioni chimiche e per contenuto citologico . Le urine contengono ancora tracce n1inime di albun1ina. Nel sangue i globuli rossi e bian chi si vresentar10 n ello stesso numero degli esami precedenti. Si è a ccentuata però la neutropenia (56 o/òo), è comparsa eosinofilia (7 %). I linfociti sono il 29 %; i monociti l '8 %. Il tasso di agglutinazione del siero per il b. di Ebertb è caduto a 1: 100. Ques ti in breve sono i fatti patolog ici positi' i ch e possiamo r accoglier e da11 'esame d el nostro malato e che c i dobbiamo accingere ad interpretare . Nessun dubbio diagnostico sulla m aJatLi a di parten1..a. Si trattava evidentemente di un tifo chiaramente docun1entato dalla storia clinica , dai riliev i obbie l.tivi e dalle nostre ri cer ch e di' laboratorio. . Quanto al primo episodio nervoso, ci pol'l<:t d1rettan1en te a pensare a fatti d'irritazione 1neningea nel sen so non di men~ngite ma di sem nlice m eningi::;n10. Voi sapete che il termine d.i m eningismo fu creato da Dupré a caratte11zzare form e <li li evi stati irritativi m enin gei,

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non fl ogisticj, qualificati da semplic i disordini funzionali. Il tempo e le moderne i11dag ini di labora torio ha11no sfrondalo questo capitolo di m.olti e molti casi che sono andati a far parte d el g ruppo delle n1eningiti lievi, g uaribili ; ma l 'enLità nosologica del meningismo 11a an cora diritto di esis tere ed è, anzi, d ' un a irnport.a11za pratica notevole. Orbene, nel nostro caso è evidente trattar si di me11ingismo, come la fugacità dei sinto111i e la n egatività del. liquor sono s ufficie11ti a provare; Jiquor cl1e occorre in casi dubbi ::;en1pre indagare mancando un obbligatorio parallelismo tra sindrome e reazione anatomica mening-ea, sì ch e talora ·i l1a11110 nlening iti a grandi reazioni cellulari e asintomatiche, mentre ta101a impon enti quadri di m eningismo tifico ~o no compatibili co11 liquor normale. Ammessa quindi la diag11osi di parten za di tifo , par ler emo qui di nleningismo tifoso, 111enlre ri erbi.a.m o la diagnosi di meningotifo i)er quei casi nei quali si trova sopratutto i)re1Jonderan te la indron1e 111eni11gea ch e fig ura in 1Primo piano eclissando per così dire tutto il r esto d ella sintomat olog ia. Infatti la più lar ga casistica clinica din1osira ch e enza arri,1are al m eningo-tifo , esiston o corlei sintomatici meningei li evi, fugaci , senza reazioni citolog ich e del liquor , nei quali la diag11osi di meningis1110 tifoso è pienamente giu stificata; forme queste per la gen esi d elle quali è logico i)ensare a fatti tos ic i senza localizzazioni del O'erme e enza gravi lesio11i an atornich e d elle • • 1nen1ng 1. D 'altra parte rr1ai sarà clirnenlicata l 'enorme i1111)o rla11 za pratica agli e ffelli cura tivi e progno Lici d ella diagn o ~ i di meningi mo che, specia lmente nei bambini, ii1sor ge non raramente come complicanza di molte malattie infettive. Ognuno di oi d el resto 11a certo vivo il ricordo di un inter essante caso svoltosi sotto i n ostri occl1i, in ques ti g iorni , nelle corsie d ella clinica. Si trattava, anch e qui , di un bin1bo di pochi anni che da qua lch e giorno presentava febbre elevata e in cui , poco prima dell ' ingresso , prqprio m entre sfebbrava, era in. orta rigidità nucale, le gambe ave, ano assunto l 'atteggiamento a cane di fucile, e si era d elineata incoscienza e delirio. Quando vidi il maiala la sinton1atologia er<i 11el s uo pieno sviluppo, esi teva un erpes lahiali s, e tutto pare,·a dover portare verso la diàg nosi di mening ite. ~{a il liquor perfettamente li111pido , in c ui anche .a distanza di ore nessun 1·eticolo si forma,ra, e sopratutto la considerazione che la sintomatolog ia meningea era insorta proprio in corrispondenza del bru sco cad erie della temperatura. una certa tendenza dei sir1tomi alla stabilizzazio11e e perfino un accen110 alla remissione, m 'i11dusser o a sospend er e la diagnosi di m eningite e ad .avanzare il sospetto di meningismo . E in pochi g iorni infa tti la scomparsa g raduale e comple ta di tutta la 1

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sintomatologia n1eningea di111ostrava che si era trattato di una forma influenzale con meningismo, sostenuta probabilmente da un piccolo focolaio pneumonico centrale e come tale sfuggito alle nostre indagini semeiologiche. Casi simili si presentano ogni giorno nella pratic.a medica e vi troverete davanti ad u11a g1·ave r esponsabilità se porrete erronean1ente la diag·nosi di n1eningite epidemica o, peggio, tuber colare con la relativa terribile prognosi. Vi sia di regola generale intanto che, nelle forme di 111ening·ismo vi è sempre o quasi anche la con1pr·omissione tossica del sensorio mentre nella meningite possiamo avere forme gravi che si svolgono in piena lucidità. Ammessa così, nel nostro malato una fase di ineningismo tifoso, dobbian10 poi·ci . una domanda ch e ci servirà anche di guida nella discussione ulteriore degli altri fenomeni n ervosi e cioè se nel nostro malato l 'evento di fatti di meningismo sia espressione di una particolare labilità individuale o costituzionale del sistema nervoso, o piuttosto vada considerato come una tendenza, talora in alcuni casi chiaramente rilevabile, alle localizzazio11i n ervose del virus come se qu.esto fosse dotato di spiccate o elettive proprietà neurotrope. È noto che l 'i111portanza della reattività del soggetto 11ella cornparsa delle complicazioni nervose del tifo, come del resto di molte malattie infetti,re, ·è dimostrata dalla preponderanza delle com1plicazioni stesse n elle donne, nei ba1nbini (con1e qui), nei soggetti nervosi o comunque 1 a sistema nervoso defedato. D altra parte l 'ammissione di un vero neurotropismo del virus vien suggerito 11el nostro caso dall 1incalzarsi e dal ripetersi d egli episodi nervosi e relative con1 plicazioni. · Ambedue le ipotesi, quindi, sono verosinlili e probabili e forse n on ci allontaneremo dal vero an1mettendo che l 'uno e l 'altr·o' fattore abbiano concorso i1el nostro caso a] deterrninismo dei fenomeni. Ma se nel nostro caso la diagnosi di me11ingismo tifoso poteva essere ancora sufficiente . . . . ' . ne1 g1orn1 corsi , non puo certo ancora oggi, renderci conto di tutta la sintomatologia ci1e assieme abbiamo rilevato. Donde subito il problema preliminare se un 'altra malattia è insorta e se potremo in vece ancora tutto riportare al tifo sofferto. Voi n1i se11tite se1npre affermare ch e in genere (dico ir1 genere 1p erch è i casi singoli sono sem1pre presenti ad ammonirci del contrario) quanto più una diagnosi è semplice ed unitaria tanto più 11a probabilità di essere esatta. E d ;altronde, nel nostro paziente è esistita tale una continuità di fe11omeni e già, dal suo ingresso la sinton1atologia nervosa talmente si imponev-a alla nostra attenzione, cl1e ,ci ripugna l'ipotesi di una malattia distinta. dal tifo e susseguente a questo. Ma per procedere con rigore critico e metodo scolastico vediamo . pure quale potrebbe essere quest'altra malattia. 4

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Non certo sarà il nostro paziente affetto da una Heine-Medin a tipo encefalo-mielitico disseminato. Basterebbe a convincerci di ciò solo il fatto che la sintomatologia è insorta e si è progr·e ssivamente. delineata e successivamente svolta proprio quando il paziente sfebbrava e che vi è clono del piede ecc. Si l)UÒ considerare una paralisi ascendente acuta di Lan dry perch è .proprio questa mattina abbiamo r1otato una qualche difficoltà alla deglutizione e perchè voi sapete che questa n1alattia dà paraplegia potendo predon1iuare più da un lato cl1e dall altro e in sua raipida ,p rogressione. ascendendo finisce per spegnere il malato attraverso fenomeni bulbari. l\[a voi conoscete la sinton1atologia progressiva, tumultuosa, inesorabile, senza respiro e sosta che caratterizza la forma in questione, e vi rendete conto come essa non si accorda menon1amente con la forma lentamente progressiva, tendente alla stabilizzazione e talora alla r egressione cui ci troviamo di fronte anche per questa forma ran1mentando ch e il clono del piede bi1a terale suonerebbe in pieno contras to. Nè può trattarsi di una mielocerebrite multipla gommosa luetica dato che nessun segno clinico, anamnestico, o sierologico, ci porta sia pl1r lontanamente, a sospettare una lue nel nostro malato, cosi come non può all'evidenza parlarsi di encefalite epidemica o d'altro. E allora, non avendo altre ipotesi log·iche da 1prospettare, possiamo ritenere di esser di fronte ad una forma dipendente dal tifo sofferto. Le c omplicanze nervose, centrali e periferiche del tifo sono numerosissime. Vi ho già parlato del 111eningismo tifoso e del n1eningo tifo, e pup ricordarsi la possibilità di emorr.agie mening·ee. Nel camipo delle lesioni del neurasse, anche conoscian10 mieliti tifiche, forme spinali che mentiscono in 1pieno 1.a paralisi ascendente acuta di Landry, lesioni encefalicl1e, sia riportabili a veri e propri focolai flogistici circoscritti con relativi fen o1neni di localizzazione, bulbare, cerebellare, meseI1.cefalica, corticale, sottocorticale, ecc. sia a fenomeni tossici generali, che si ri velario con deliri · onirici, psicosi, mutismi, amaurosi, sordità e, infine, perturbamenti più o meno gravi del carattere che assun1ono spesso quella particolare forma di puerilismo ·p·s ichico che caratterizza, abbastanza frequenten1ente, le convalescenze dei tifosi. Talora, infine, arriviamo a vere e proprie amenzie acute. E Concetti ha descritto una atassia cerebellare post-tifica . Se poi pensiamo a tutte le possibili lesioni secondarie .a lle vasculiti tifose (arterite, aneurismi , trombosi, emorragie) e a tutte le possibili localizzazioni di tali lesioni, ci rendiamo conto della Jnultiformità déi quadri clinici, che il tifo può indurre a oarico del sistema nerv.oso centrale. Nel can1po periferico invece sono relat ivamente frequenti le neuriti, e sopratutto dell 'ischiaticopopliteo esterno e del cubitale, decorrenti con qolori e intorpidimenti cui se1

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guono l 'indebolimento motorio e l 'atrofia . E istone anche for1ne a carico di molti nervi cranici e di quasi tutti gli altri n ervi. Chi vedesse i)er I.a prjma ' olta qt1esta mano cadente e ballante correrebbe subito col pensiero ad una paralisi del radiale , specie ter1endo conto dell 'i11oto11 ia e dell 'atteggiamento. Vi ho già iparlato d 'altronde di qualch e doloretto alla radice del] a coscie e del braccio che h a preceduto da cou1parsa del1a paralisi e mi son:o dimenticato cli dire ch e il piede sinistro e la gamba destra J)re.. entano una evidente diseslcsia avvertendo i I raJtlo })er il freddo e vicc,-ersa. Inoltre l 'i1lot onia dei muscoli colpili. e la note' ole dim inuzione dei rifles i patellari sono tutt i inton1 i in chia,·e con una diagnosi di polineurite. Diaanosi ch e avrebbe il vant.agaio di . ., pieaarri la coesi tenza della parapare i inferiore e della 1nonoparesi brachiale, ma cl1e d 'altra parte per vari e argom entazioni non accetti.an10. Infatti ! e la tn ano cadente ricbian1 a le IJaralisi del racliale, non dobbiamo dim enti care che accanto alla paralisi dei mu coli dell a r egione J)OSt eriorc e later,a le clel l'avambr accio , innervati dal radiale, n el col'so del nostro esame obb1ettivo, abbiamo ril evato segni indu])bi di co111])rom jssio11e di altri n1u coli inner vati da altri 11ervi del l)le o 11rac11 iale. Ricorderò i] fl e. . ore ulnare del carpo in11ervato dall 'ulnare, rrli inte1·ossei inner' ali pure daìl 'ulnare, il fl e... sore ra(}iale del carrpo innervato del n1ediano e. irifine . i lon1brirali innervat i ia dal mediano rl1c da 11 'ulnare. Si tral ta quindi di una paresi €!lo1lale, ma iva dcll'e tremo dell 'arto, cui partecipano almen o tre nervi del ple ... so bracJ1iaJe e cioè : mediano , r adia le, ulnare. Ma se ancl1e la corri promissione con le1n pol'anea di questi tre nervi è conciliabile co n I 'ipotesi di un.a polineurite, un fatto che già ho ricordato, contrasta nettamen te co11 tale ipotesi di agnostica ed è la manifesla esagerazione del riflesso tricipitale destro. Sarebbe, infatti, una illogicità .a mm ettere la e ageraz ionc di queo..:lo rifle o in campo di una com1)l cla paralisi atonica per neurite. Inoltre Ja dolorabilità delle masse mu colari e dei tro11cl1L nervo i è troppo scarsa dacchè se Je prime pre entano una certa dolenzia , i secondi invece on o praticamente indolenti . r11oltr~ non abbiamo seo-n o di Erb, n on gros~olani di&lurbi del trofi mo , e per gli arti inferio1·i non Las egue 1ne otre accanto ai paleJlari indeboJiti, .abbiamo una evidente esagerazione dei l'ifles i t endinei più distali (fino .n l clono del piede per iperreflettività dell 'acl1i1Jeo) ch e se può anch e talora precocem ente presentar~ i in casi di polineuriti inizia li , è inconciliabile con u na polineurite g i ~\ co ì avanzata da dare completa parapleg·ia come ne] nostro malato. SEnza contare ch e ac- · canto a questi fen on1 eni negatiYi. abbiun10 tutta t1n'nllra erie e.li fa tti cl1e ci portan o <liretta1

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SEZIONE PRATI CA

r11ente a sospettare una lesion e centrale : ricorderò l'automatismo spinale, il Babinsky, i fenomeni sfinterici, e infine la dislribuzione della disestesia, che non è tronculare ma seeamentaria, a tipo nettamente centrale. Dobbiamo <1t1indi risalire verso i centri n ervosi e non pensare ad una meningite percl1è i fenomeni m eningei , al comparire delle paralisi sono andati regr edendo ed og·gi sono appena accen11ati. Ci troviamo co ì a dover ricercare la localizzazione delle lesioni nella sostanza stessa de l neurasse. Cominciando dalla paraplegia, potremo an1111eltere per essa non già una origine cerebrale i11a pinale. Voi sape te però cl1e u11a paraplegia di origine cerebrale pu ò st1 si ~ tere ma allora o presuppone gravi lesioni cerebrali b ien1i feriche o una unica vasta loca)izzazione n1eclia Je nel })Unto ir1 cui le du e circon,roluzioni fr o11tali asce11denti .:lei due en1 i .. feri , i ria,·vir in.ano in corrispondenza del vcrteti ce coi due lobuli 1)a racentraJi . Un trauma un tumore parlen le dalla falce, una gom.m a ch e colpi ·ca J'er1cefulo in questo pu11to , l)OSsono dare una i1arai:>legia di origine cerebral e, corticale. Ma 6 C\'iclente ch e nel nostro ca o una tale , eventuali là, com e quella di vaste lesioni emi ferich e 1.; immetricl1e bilater ali, deve e sere scar Lata 11cr l'a enza as oluta di qual ia i. intomatologia collaterale che orie11ti Yer o un tal .. o petto diagnostico. L'esclu ione di qt1e La i)o..... ibilità, e i patenti fenon1eni ch e ci indirizza110 diretlamente ''~r o la J e ~ io11 e m idollare (Bnbin . . ky, fenomen i d 'automati mo e fìn terici) ci contlucono senz'altro ad amn1cttere la genesi del·a JJarapJegia in una lesione del 111idollo. ~la anch e bisogna spiegare i fe110111eni paralitici a carico del braccio. Esclu ~a la polineurite dobbia1t10 considerare una eve11Lt1ale lesiono pinale del rig·onfiame11 to cervicale. Ma anch e ques to !è i1nprobab i] e 1Jerch è, accanto alla le ione del lJraccio vi è · Ja le-.: ione del settin10 dell o stes o lato che fa più faci lmcnte penf;arc alle comprami ioni di l ullo il Jalo de, Lro, piullo to cl1e ad una mo11oparesi brachiale. E a i11e pare ch e app unto l 'intrecciarsi di una emipare i con una paraplegia po sa spiegare soddi fa centem ente o-ran parte dei fenon1e11 i nervo ·i presen t.ali dal i10 lro n1alato. Non clin1cntica te infatti ch e 110 ricl1ia111ato la volra atle11zione apra il con tcano dcl riflesso J)atcllare di destra che ora è pre ente n1entre c1ue I lo di sini tra manca e cl1e nei giorni scorsi .. i presenta a particolarn1e11te vivace. mentre alIora il sinistr o ,era se111pliccn1e11te ancora presente. Il qu.a le fatto ci dice, cl1e a destra l dt1e sintomato log·ie s ' i11crocia110 e il pa te1lare di questo lato , cl1e do rebbe essere logican1ente abolito dalla i)araplegia, viene ri veO'li ato dalla con1ponente e111i1Jlegica cerebrale. I I fatto no11 è inanìmissibile in n el1ropa toJ ogia . Esi._tono perfino dei Yecch i tabetici co11 rif le ~ i 1)aleìlari spenti da an11i, 11ei quali qunn1


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cc IL POLICL!NICO

do i)er u11a lesione cerebrale insorge una e111 iplegia, il rifl esso patellare del lato colpito, lJ UÒ rico111parire talora perfino vivace. Nè d ·altra parte emiplegie, tifiche o postitificl1e sono evenienze di eccezionale rarità, e l11olti casi offre l 'osservazione dei malati. Alcu11e di queste forme so110 attribuibili a focolai di e11ce falile tifica , altre ad ascessi, arteriti, trombosi ecc. Sono episodi inorbosi che compaiono ge11eral111ente in febbri tifoidi a manifestazio11i cerebrali multiple e, mentre quelli <lovuti ad ascessi , .arteriti ed embolie hanno la prog nosi funzionale che voi potete immaginare, quelli dovuti a focolai di encefalite tifica, vennero già da N othnagel segnalati come qualche volta transitoTi ed incompleti. Volendo qui11di ammettere il sovrapporsi di q11este due sintomatologie, IJara'plegica ed emi})lrgica, ~n cui la sintomatologia emiplegica è, in uasso, sommersa da quella paraplegica,. ci vecli amo naturalr11ente costretti ad ammettere più di un focolaio. Con1inciamo da quello che a bhian10 g·ià l Jt.:alizzato nel 111idollo spinale. A ch e .altezza si tro,rerà il quid lesivo che ha dato la paraparesi ? Non è inolto difficil e lo stabilirlo seguendo i dati fornitici dai riflessi tendinei e possiamo così ri11unciare a servirci dei cosiddetti riflessi di difesa. Voi sapete che tali riflessi sono stati utilizzati per stabilire il lin1ite inferiore di lesioni spinali in base al lin1ite $Ul)eriore del territorio cutaneo in cui sono provocabili. Però la cosa è indaginosa e non priva di cause di errore. Seguian10 quindi la via classica. Abbiamo gli achillei esagerati , quindi dobbiamo ammettete la ' lesione al disopra del quinto segmento lombare. ~fa non dobbiamo risalire n eppure troppo in alto , perchè, se ),a lesione fosse al disopra del centro de] rifle... o rotul eo dovren1mo avere clono della rotula, così come abbiamo clono del pie.de . Nè possiamo riman ere troppo al disotto <li tale centro perchè altrimenti i riflessi rotulei non avrebbero ·p resentato le ,,ariazioni ch e abbian10 constatato. Ci troviarr10 quindi a dover ammettere la lesione in pieno rigon fi amento lombare subito sotto il centro del rotuleo , a. un livello tale cioè che abbia prima sfiorato e infine direttame11te com·promesso il centro del patel1are. È prt>cisamente intorno al terzo segmento lombare ch e un processo morboso dipendente d al tifo, e di cui dobbiamo ancora stabilire la n·atura , sta seziona11do il n1idollo con un decorso oscillante e non fatalmente progressivo non avendo raggiu11to ancora funzionalmente la sezione completa. Infatti i riflessi a sede inferiore sono presen Li ed esagerati , la sensibilità è solo Ul1 po' con1promessa ma non in modo grave e i fenomeni s finterici ci appaiono appena abbozzati. Se questa localizzazione ci sembra abbastanza sicura, il fo co1aio da cui dipende l 'en1iparesi, non è invece facilmenle localizzabile e ci

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tt\.NNO

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~1-- ~f.

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riporta in pieno eI) Cefalo. Non possia1110 an1n1etere una lesione corticale che dovrebbe essere enormemente estesa e colpire tutta la circonvoluzione prerolandica e compron1ettere la parola. Nè possiamo scendere fino alla capsula perchè si dovreb~e avere una sindron1e inolto più estesa e molto più grave e una lesione del VII molto più marcata. A me sembra cl1e, se immaginiamo una lesione nel centro o'fale in1mediatamente sopracapsulare, che compJ::om etta le fibre motrici senza veramente distruggerle, ci possiamo spiegare con sufficiente chiarezza , la sindrome emiparetièa del nostro malato. Ammesse quest6 due localizzazioni resta a stabilirne la natura. Per iprima cosa possiamo discutere ed escludere le vasculiti tifose. _Abbiate · tuttavia sempre presente questa importantissima affezione che può aiutare ad interpretare la patogenesi di molte sequele e complicanze del tifo. Ma nel nostro caso i1011 sembra possano venir chiamate in causa. Procedendo, infatti, per esclusione, potremo affermare non ti:attarsi di embolie n1ultiple e perchè non ne sapremmo l 'origine e perch è ben altrimenti impro'rv iso ne sarebbe stato l'inizio . Nè ipenseremo ad emorragie cerebrali , rachidiene e midollari <lacchè quando una tale eve11ienza si stabilisce nel corso o i1ella convalescenza del tifo , l 'inizio è genera l111ente quanto mai brusco. Ricordiamo invece che il nostro :pazie11te all ' ingresso presentava già ariflessia, senza che la motilità fosse spent~ , e ch e i fen o111eni rr10tori si sono aggiunti solo più tardi. 11 che fa pensare ad un processo lento e prog·ressivo e a lesione che si instauri bruscamente. ~Ia i1on è probabile si tratti di tromboarterite occlusiva. Se ricordiamo la distribuzione anaton1ica dei vasi del midollo s1)inale, apparirà la diffi,c oltà di spiegare una lesione cosi vasta con l occlusione di un solo vaso. E, d'altronde, saremn10 costretti ad ammettere una conten1poraoea lesione anche i n uu vaso cerebrale che, nel nostro caso, no11 potrebbe ·essere altro che la silviana. Localizzazione che prese11terebbe necessariamente una ben altra e più vasta sintomatologia non esclusa quella a carico del centro di Broca. Esclusi così i feno111eni \7ascolari ci restano a discutere due sole possibilità: o ascessi ti~osi, o focolai disseminati di cerebrite e di mielite. Gli ascessi tifosi sono possibili, ma , relativamente rari. Non dimentichia1no che la sinton1atologia n ervosa è insorta nel nostro n1alato , quando egli era g ià apirettico e con le reazioni sierologiche in piena diminuzione. Tutta,~ia non per questo dovremmo escluderli tenendo presente ch e il b. di Ebertl1, con1e il i11 . melitense, quando diviene piogene ha i11 g·enere perduto di virulenza. Ha invece valore co·n tro la lJossibilità della nat.ura ascessuale delle lesio11i nervose, la n1ancanza di fenoJ


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EZlONE PRATI CA

meni c ~ll~~erali. ~ 'esclu sione quindi , di ques~a 1)o"' s1h1l~tà e d altra parte il particolar n1odo d.1 svolgersi e le caratterisiche clinicl1e, specialmente del focolaio m~dollare ci portano direttamente ad ammettere la diagnosi di en cefalo lnielite tifosa. Alle mieliti e alle localizzazioni infian1matorie cerebrali tifiche g ià ho prima acce1111alo . Ma può aggiungersi c11e in queste forme è tipica· l 'insorgenza nei bambini, i quali rapprese11t~n~ un~ alta percentuale ,nella categoria della m1el1te t1fosa, e ch e è pure tipica la con1parsa dopo la fine d ell 'infezione. ono , secondo la frase e pressiva di Lar1doubJ, cc parali i epilogo ». A meno che noi1 i tratti di quei singolari casi di vera forn1a en ce falica della febbre tifoide senza i sintomi classici addominali e che Andemard ha d es?ritti con1e « oèrébrotyphus an d otlli cnt r r1e » o delle rare forn1e ipertonich e d ell 'en cefalite tifi ca di [eige e Kaplan p er le quali il n1alato ha l 'aspetto di un individuo u[f'e t tu du encefalite epidemica, e d o, ·ute ad un a lor.a li zzazione infettiva a predominanza striala i I c he ·enza dubbio è nel tifo affatto eccezion~l c Possiamo, dur.tque, inquadrare ll 11ostro. n1alato 11e l !!lodo seguen le: egli è affetto da una paraplegia e da una emiparesi . .A.. ba ·e d ella • • • prima esiste sicuram ente un focolaio <Ji 1njeli te tifica d el rigo nfiamento lombare. A ]Jase della seco11da, s i trova un probabile focolaio di cerebrite più te11ue localizzato 11e l centro ovale sopracapsulare. T.an to l 'uno cl1e 1'altro focolaio ipossono venir compresi nel quadro della encefa lomielite disseminata tifica. . . ~la un 'ultin1a questione ci si' pros pe lta ; e c,1oè 1~ causa dell~ fenomenologia a carico del 1 occJ1i~ <lestro. Non vi nascondo che il proble111a è d1 una estrema difficoltà, e si è per questo che per ultir1to r1e 1)arlo onde poterlo affrontare quando il resto del quadro è già sufficien1eme11 Le chiarito. 1\ffidiamoci sopratutto all'esame del n fw1du s oculi n . Questo ci dice ch e, r11e~~re non _ e sistono fenomeni morbos i apprez z~b1l1 a carico della papilla, e m entre nulla d1 patologi co . . si rile va a carie-o d elle arte ri e , i ,·asi \'enos1 vresen tano un turgore notevole quale i os ·erva in tutti g li ostacoli di c ircolo retro bulbare e sp ec ialmente n ella n eurjte r etrobulbare . E poi ch è 11oi conosc iarr10 Je n euriti tifich e e. tra que t e, numerosi casi J>recisa1nente localizzati ai nervi cranici d ei quali I' oct1lon1otore comune, è uno dei più frequenten1en le colpiti, vossian10 s ulla guida d el r el)~rt? ofl~ln1-0sc-0pi co, ~mrnettere , sia pure in , ·1a 1fJOtet1 ca, l1na neurite retrohulbare dell 'ottico , si ch e ]>Olr e1110 completare la diag1tus1 generale affer111ando ch e il malato è affetto da una encefalo neuromielite tifica a focolai di seminali . Benchè non di certezza assoluta tale diagnosi presenta il vantaggio di permetterci di essere sen1plici ed u11itari . Infatti , malgrado cl1 e il

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i)roce so logico, sia apparentem ente Ju11 0'0 e complesso, noi abbiamo seguito un si · tem~ rigoro a111ente clinico, abbiamo cioè cer cato d 'i11<lividuare con la maggiore approssimazio11 e la le ione esistent e, I ,abbiamo localizzata là dov~ I 'anatomia clinica ci insegna e n e abbia1110 interpretato la natura, vagliando rigorosa11ten te le condizioni morbose d el malato. l\{a se tale è la diagnosi, è facilmente inteso q ua11to dobbiamo essere riservati n ella prognosi , tanto più data I 'ignoranza di quanto fino ad ora è stato distrutto e di quanto eventualmente potrebbe in seguito venir distrutto ancora . Po sia1110 tutt ,al più affermare, in })a e a quanto prin1a vi ho detto circa alla Lransitorietà degli episodi di en cefali te ti fi ca ' che la . . ... s1.nto111a_to~og1a cerebrale avrà più probabilità d1 g~ar1g1011e che non quella J)Ìnal e. TropJ)O g ravi. e . trOfJPO. costanti ono i egni di con11)ro~11 s1one spinale, percl1è noi p ossiam o a pe ttarci .uria loro completa conlparsa. \~o t _? en sapete che. n el i Le1na n ervo:o quanLo e distrutto non s1 r e Laura. La ce]lula nervosa i11fatti 1 paga la sua nobiltà funzionale con la :-u.a in ostituibilità. e lla mialiore dell e ipotesi d~ ta la g ioventù d el oggett~, potremo spera re in qualch e fenon1 e no di compe11so e di supplenza. ln conseguenza a qua11t o abbia1110 d etto, è chiaro, come noi ci tro' iamo da] JJunto di vi!:ila terapeutico quasi disa rmati. Una .accurata vigila11za ed una intelligente t era1)ia s intomatica è tutto qua·n to po iamo fare l)Cr il nostro infe rmo. T~ I

Jungo periodo di d egenza cl1e e.guì la presentazione del mala Lo, la co1nprom1issione cJell 'occhio sinistro , con un •.:iuadro ofta lmot-copico identico al destro , e la successiva lent1ss1ma, g raduale ripre&1 ch e raggiun e una restaurazione funzionale quasi completa, bilaleralmen te, confer1r1a ro110 1'i pote i d iagn o ti ca di neurite ottica. g uaJm ente regredirono tutti i fenomeni n1otori (]ella metà superiore destra del corpo e i di turbi sensitivi degli arti inferiori . La para1Jlegia, invece, mig liorò scarsan1,enlc e ... carsam ente J!Ure migliorarono i dis turbi ve cicali , ch e condu sero ai1cl1e a ll 'i taur a rsi di una cistite. li ba1nbin o, J1ortalore ancora di una i)arapa1 e i flaccida e di una paresi vescicale, venne all a chiusura d ella clinica tras ferito in un ospedale IJediatrico si.a p er il <proseguime11to della cura , sia perch è ancora nei giorni prima della dimissione dalla clinica , ripetuti esami r ul tura]i delle urine avevano dirr1os trato in es~ e la presenza di abbondanti bacilli di Eberth. È evidente quale fonte di infezione sar ebbe tato il baniliino, qualora tornato n ell 'an1biente fa111igliare aves e quivi seguitato a i)erd ere urin e così pericolo amen te i11felte. •

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« IL POLICLI2'"TC0 »

NOTE E CONTRIBUTI. S..\ !ATORIO CHIRURGICO Il'\ REGGIO C...\L.\BRIA Direttor e: Prof. On. R. CAMI!\ITI.

Il legamertto teres come momento patogenetico dell'e1·nia epigast1·ica. Dott. VITTORIO ALBERTI , aiuto.

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La presente nota si riferisce all 'osservazione clinica di una donna di anni 33 1 contadina , da Martone (Reggio Calabria), madre di cinque fi o-li tutti viventi e sani. I primi egni _ d ella malattia in esame pare si siano manifestati subito dopo l 'ultimo parto (cioè circa dieci me.. i fa) con te1nporaneamente a d un m ar cato deperimento della nutrizione gen erale. L'ernia dapprima di volume piccolo g ra datam ente divenne più vistosa; poi si r ese fi s a e irriducibile e negli ultimi tempi di ta11Lo in tanto produceva dolori intensi a tipo trafittivo ·e quando la paziente ingeri,ra qualche pa s to abbondante avvertiva notevoli djsturbi com e stiramento doloroso a ll 'epigastrio e a ]l 'i1)ocondrio destro, en so di peso e di gon f'l or e epigastrico e tal,rolta perfino vomito. La donna si ricover ò all ora n el nostro sanatori o per es ere operata. All 'operazione (operatore prof. R . Can1initi a ... ~ i lito dal dott. V. Alberti , 28-V-1932), ncll 'i ola re il contenuto erniario colpì l 'a pelta cordoniforme del viscere che i affondava profondamente in alto e verso l 'ipocondrio destro. ed esegu endo trazione su di es o era netta la sen sazione che provenisse proprio dal fegato. Fra due legature, di cui la superiore fu applicat.a qt1anto più in alto possibile, si r ecise il tratto isolato. L'atto oper.a livo fu proseguito col m etodo l\1ayo Robson ch e com'è noto ·es en zialmente consis te n el} 'aprire ampiamente, trasversalmente le g uai11e d ei retti , e ch e al pregio di una facile esplorazione con1m elte quello di una buona e valida cicatrice. La 'Ocru arigione avvenne per priman1. • All ' e ame anatomico il pezzo resecato s1 trovò costituito da l cordone ombelicale ing inocchiato , conten ente n el su o spessor e i vasi ombelicali. l\1a questi , invece dì essere obliterati e tras fo l'mati in esili cordoncini fibrosi, come nor111almente avvien·e sin dai primi mesi extraute rini, si presentarono abnormemente grossi, pervii a llo -pec: Jlc e sanguinanti. . L'esame macroscopico fu completalo da ricer ch e istologiche (1) che confermarono il r e(1) La parle islologica fu eseguila nell 'I tilulo òi Anatomia Patologica del! 'Università di ~tes~ ina, dirett o d al prof. F. BATTAGLIA.

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perle della i)erfetta con eryazione d elle tunici1e ~-asali e misero i11 eYidenza, all 'esa111e microscopi co a fort e ing·randimento, immagini di g lobuli sanguig ni integri e col metodo Weig·ert ancl1e b e11 eritlenli le fibre elastiche vasali. Assenza invece di te suto adenomatoso.

* ** Non è certo sotto l 'aspetto clinico o operatorio ch e qui intendo n otare il riferito caso di ernia epigastrica; è invece sotto I 'aspetto patogenetico che mi è sembrato degno d'atten• z1one. La patogenesi delJ e ernie epigastriche non è un capitolo in cui l 'accordo è completo. Al riguardo è noto ch e il Villard (1) sin dal 1922 in una seduta della Società delle Scienze medich e di Lyon aveva proposto la teoria dell'ernia cc da scivolamento », congenita; a sostegno dell-a sua tesi egli adduceva la non rara assenza del sacco, la notevole prevalenza d elle ernie epigastriche sulle sottombelicali e la diretta constatazione anaton1ica della presenza di una parte più o meno grande d el legamento teres d el fegato nel content1to d eIl ' ernia. Il i)r q_blen1a cl ella patogen e"i delle ernie epi gastrich e non è sta to rj solto dalle vedute de] V1ElardJ· ma questi ebbe il n1erito di aver richian1ato J'a lten zion c ... ulla influenza che ha nella patogen e i tes a .il legamento teres del fegato. ·Difatti data la configurazione e ]a topografia del legarnento; il suo norn1ale decorso nella r egione epigastrica, ove il peritoneo forma come una cc fossetta >) che rapprese11ta quasi un sacco erniario naturale; e data anche la frequenza con cui esso suol trovarsi in rapporto a smagliamenti aponevrotici della linea alba (i,,i esistenti o com e fori n a turali fra gl 'intrecci dei plessi fibro i aponevrotici o come })Unti di emersione di vasi o di nervi) son r ealizzate quasi tutte le condizioni richieste pel determinisn10 patogen eti co di un 'ernia 1 che appunto i su ol co ·tiluire ovunque esi tana « punti deboli » naturali o cc acquisiti ». Se poi alle predette condizioni naturali predisponentj anatomotopograt1cl1e venga a sommarsi uno stato anatomico abnormente ano1nalo del legan1ento stesso, come p. e. nel nostro caso in cui in luogo dei sottili r esti fibrosi dei vasi on1belicali vi era un cordone duro , teso e rilevante, ' .. . . ' il ruolo patogen etico resta ancora p1u ovvio e manifesto . Il r eperto riscontrato abbasl anza eccezionale per un adulto, in cui l 'obliterazione dei vasi


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SEZIONE PRATICA

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ombelicali a''rebbe dovuto trovar i con1pleta ep iga trica conten ente il legam e11Lo l erE> del (pare ch e il tern1ine per la obliterazione sia fega to, n el cui spessore i vasi ombelicali si verso il 15-16° m ese di vita , sebbene secondo j) r e e11tarono an omalamente be11 con ser,,atì. a lcuni autori essa si compirebbe già alla fine del 1° mese) induce a ritenere che il legamento BIBLIOGRAFIA. nel caso in esame, abbia dovuto aver una deci- 1) ' ' rLL.\no. Seduta d el 27 fe])br aio 1922 della Sosa influen za patogen etica e per il suo volume cie tà delle Scien ze n1edich e di Lyo11 (cfr. DoNATI. Trattato di C1iirurgia dell'addome) . e 1)er la trazione e er citata, e for e anch e per la c ircolazione san guigna esiste11te it1 minimo 2) TESTUT. Tratlal o di Analoniia uniana descrittiva. Angiologia , vol. IV. g rado. 3) Pn1 NCETEAU. XXI\ Co11 gr esso francese di ChiDal punto di vista pratico la conoscenza rurgia, 1913. della evenienza del legamento teres n elle erni e epigastriche ha importanza oltre ch e per OSSERVAZIONI CLINICHE. la patogenesi anche per la terapia e IJer la diagnosi. II P 1\ DI GLIONE POLICLI NI CO UMBERTO I I N ROMA • diretto dal Prof. O. MARGARUCCI . Per la terapia perchè è n ecessario I 'in1piego di accorg imenti adeguati sia cluran te I 'isolamento del viscere ch e n ella resezio11e; i)er la Sede non comune di ghiandola tiroidea accesso i· i a diag nosi perch è serve ad i11terpetrare turbe 110:,ologich e specie epatich e ch e spesso accomper il dott. I NNOCENZO NuvoLr, cl1irurgo aiuto. pagnano queste ernie. Altrirnenti talvoJta restano inevitaùili gli erL 'i111portanz.a · clinica del segt-ente caso ocrori di tecnica operatoria e di diagnosi e quin-: corson1i nel II Padiglion e del Policlinico Umd i la per~ ist enza di IJOstumi oscuri e ribelli, l)erto I , diretto dal Prof. O. Margarucci, è data causa di disparate ipotesi e nuovi interventi , dalla iJresenza di tiroide accessoria in sede anoch e in pa ato furon o proprio le ragioni ch e mala . infirma rono la bontà te sa della terapia chiLa tiroide accessoria da me .asportata occururgica dell e ernie ep igastrich e, ch e invece da pava infat ti la r egione della nuca ed in piccola T errier in poi si è andata sen1pr e tJiù affer- parte la regioue sopraclavicolare, essendo essa n1ando e lJerfezio nando come unica cura di situa ta sotto il muscolo trapezio e sconfinando c1ueste a ffezioni . dal rr1orgine esterno di questo solo per un quinto del suo volume. Per concludere il legamento teres del fegato in m olti casi di ernie epigastrich e h a una de'lo r ia clinica. ___..,. Luigia N. fu Sal,•alore, a. 60, cisiva i in porta nza nel deternì inismo patogenetico di e ~ e sia per la su a situazione topografi- d. d . c . L 'ar1amnesi fa111igliare e quella personale r em ota sono negati ve; qu attro anni fa notò una ca, sia talvolta per la sua conforn1azion e, o per Lun1efazione .'.ll lato d es tro del collo, la quale è anormali disposizioni. a t1dala g radatamente cr escendo senza dare di sturGli a llri fattori con1unen1ente ammessi re- bi e p r odu ce ndo soltan Lo u11a deformità, d ella quale l a N. vuol liberar i . stan o n el loro giusto posto, sia quali mon1 enti Es . obb.: Condizioni gen er ali buone. Torace, a na tomici predispon enti come l 'all entamento cuore • addome normali. Nel·: a m et à des tra d ella dei fa ci aponevrotici della linea alba e delle r egione della nuca esi le un turr1ore della grannaturali inscription es tendineae della regione, dezza di un u ovo, ch e in avanti sorpassa i limiti es terni della reg ione p er i11vadere l a regione soo co m e la preesistenza di zone ipo1)la ich e praclaYicol ar e. Esso è silu ato i11 corrispontle11za (Pri11 re tea u) o di .àltri « punti deboli » frequen- d ell 't1nione del terzo superior e coi due t erzi infeti i11 questa sede, o com e la presen za di li- riori dcl 111argine esterno del trapezio . r: tu111ore è pomi 1)roperito11eali con la cosidetta fo setta liscio, r egolare, di consistenza fibrosa ed uniform e, indolente alla p alpazione ed all a pressione, perito11eale , sia com e cau se occasion ali acqui- spos tabile nelle varie direzioni. La p elle sovrastanite, ad e.. empio, ripetute gravidanze, il ripe- t~ è nor1na~e, m obile e sollevabile in pliche. Fu falla diagnosi di fibra-lipoma del collo. tersi di sfor zi prolungati o eccessivi con granOperazione . Anestesia locale novocai11i ca; taglio de a u1nento della pressio11e addon1inale; fatlosangico lu11go il 1nargine esterno del trapezio tori in j)a rte esistiti n·e lla nostra paziente. co111pre11dente la cute, il sottocutaneo. il platisma

RIASSUNTO . L 'A . sostiene l'influenza del legamento teres n ella patogen esi di molte ernie epigastriche e illu tra un reperto an atomoperatorio di ernia

e l 'ap oneurosi superficiale de.b. collo. Il n1ar gine ester110 del trapezio viene spostato all 'indietro, si scopre cosi il tumor e situ ato sotto detto muscolo e si procede alla sua ent1clcazione. Sutura totale, guarig ione per prima. Es. macr oscopico. Il tumor e enucleato ha l 'asp elto esterno di un lobo di tiroide avente una capsu-


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« JL POLICLINICO »

l.t (li toJore bia11co per:aceo, solcata da vasi sanguigni. Al taglio appare for111ato cla le su to carnoso, cc ì da sembrare un sarcoma. Es. nticroscopico. (Prof. Vernoni). Tessuto perfelta111er1te co11 ·ervato costituito quasi esclusiva1nen le cla ele111en li epi teliali, che formano cumuli n1a soprattutto vescicole fatte da u110 slrato epiteliale cubico unico e ripiene di materiale omogc11 eo aciclofilo, (li aspetto assolutam en1 e i rlen tico a quello dei:la colloide tiroidea norrnale. L 'ele111e11to interstiziale è scarsissi1no ovunque e rappresentato quasi esclusivame~te da. sistema vascolare

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sanguig no e linfatico e precisa1nenle cta {'apillari o lacune, cli cui si di stingue quasi solo l 'endote1io. Va aggiunto che la sostanza colloide oltre che 11 el~e vescicole è a11ch e co11tenuta in gra11de quantità 11egli interstizi del tessuto e in quelle lacune irregolari riYesti te, come si è detto, dal semplice endotelio. Si h a 1'impresione . se n on la certezza, che i11 inolti punti Le Yescicole epiteliali si aprano direttamente in queste lacune ricche di co:loide. Nel co1nplesso dunque questo tessuto abnorme riproduce {'OSÌ bene la normale ghiandola tiroide, d a po ter e ere scambiato con <.· sa. C~t1es to caso cli11i co è un contributo allo stu-

dio d elle gliiaridolc tiroidi accessorie o gliian.clole tiroidi ab erranbi; cioè a dire di <.I ue.g li am111assi g l1iand ol.ari, "'iari per forma e per di111en .. ioni cl1e si viluppano nelle ad iacenze della o-hi.a ndola tiro ide e ch e co11 tal e gl1iandola han· no comu11e l 'origine en1brionale, la trutturil nnalomrica e ]a funzione. La su a importauza è dat.a non ta11lo dal re1)erto di una ghia11dola tiroid ea acces.s oria,

quanto dalla sede da essa occup~ta; infatti delle tiroidi acce"" so1ie finora descritte, nessuna occupa la regione della nuca, pur essendo state riscontrate nelle più diverse località, ora vicine alla ghiandola tiroide e per ciò chiarpate tiroi· di accessoriae proximae, ora distanti e perciò chiamate tiroicli accessoriae rem,otae. Queste tiroidi rernote accesso1ie sono statcconstatate : 1) nella li11gua (Wolf , Butlin); 2) nella regione relrofaringea (Czern)'Veinlechn er); 3) nella regione retroesofagea (Zenker) ; 4-) nella regio11e ~ ottoascellare (Demn1e, Pinner, Hofter, Socin, Hanel); 5) nel canale laringo trach eale (Zimmsen ~ Bruns, Heise, Roth); 6) nel bronco destr o (Radestok); 7) nella regione ioidea (Rauget, Liicke): 8) nella cricotiroidea (Langenbeck); 9) nella St)pra clavicolare (Madelung, Lucke, Hinterstoissier) ; • 10) nella regione n1ediastinica e prec1sam1ente sull 'arco aortico sopra il pericardio (D 'Aiutalo). Nel nostro caso la nl assa ghiandolare tiroidea asportata era situata n ella r egione della nuca sotto al muscolo trapezio, fra questo e il muscolo splenico del .capo; solo il polo superiore sconfinava da detla regione per invadere il triangolo omo-trapeziano della regione sopraclavicolare. Come ~ noto, ]a regione sopra . clavicolare è attraversata obliquamente dal muscolo omoioideo cl1e la scompone in due triangoli: uno superiore d~tto omo-trapeziano e limri.tato: in basso dal detto mu scolo omoioideo, superiormente e in a''anti dal bordo posteriore del muscolo sterno -cleido n1astoideo, superiormente e indietro dal bordo anteriore del tra. pezio ed uno inferiore detto omo-claveare delimitato in basso dal margine superiore della clavicola, anteriormente dal margine posteriore dello sterno cleido mastoideo e superiorm ente dal marg ine inferiore dell 'omoioideo. L'area del triangolo omo -claveare è occupata dalla fascia cervicale n1edia al disotto della quale passano le radici del plesso brachiale. l 'arteria e la vena succlavia av, olte da tessuto adiposo ricco di ' 'asi e di gh iandole linfatich e. Nel triangolo omotrapeziano invece si trovano solamente le branch e del plesso cervicale superficiale e tessuto grassoso. La ghiandola tiroidea accessoria da noi asportata da sotto il muscolo trapezio guadagna·va con il suo polQ superiorr il triaugolo omo-trapeziano, non contrae·va quindi nes un i·apporto con R"l i or ga11i contenuti nel triangolo 1


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