Il policlinico sezione pratica anno 1923 parte 1 ocr parte3

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·gz IO~E PR.\T1CA

le affezio11i sifiliticl1e del nevr~1.sse può dive11tare i1egativa i11 segu~to all'inaitiva1nento del L. C. R. : tipico è a tale proposito il caso osser,rato cli quesli giorr1i di t1r1 vecchio tabetico Lli 6 a11n1 cl1e i11jziò la s11a tabe '27 n.1t~11 i fn. -co11 dolori folg·oranti ed artropatie la cui lliag·nosi 11articolarmentc clifiiciJ e trétitandosi di un verniciatore sa tur11jno fn fatta allora cla mio padre e d<tl prof. I)escarol<J ed è att1tlal1nen.te co11fermnta dal LlUadro siutoma.tologico completo. ln questo ammalato trovai \\'asser1nann e Sachs-Georgj n el siero cli sa11gt1e i1ntP11sa1nente poi::;itive. Nel L. C. R. l'eazioni aJbuminica, glol>ulinica e citologica n1ini1nc: Pancl~- +, Bo\'eri + in 4'. Nonne . t\.1)elt . + in 5', \\ · eicl1l1 rodi 11egativa, 3 cell i1J e per 1uilli111etr0 cnl10. I .. a \i'Tassermann . 111 L. C. R. inattiYato !Jer 1/2 ora a 56° fu completa111c11te 111eoativa a tutte le dosi di liq11or da 0.1 a 1.0: t:' con il L . C. R. fresco ftl positiva a tutte l e dosi dopo u11·ora cli termostato, i11izi a11do Ja e1nolisj clopo dtte ore s11l primo tubo (0.1), dol)O 3 e i ore csse11clo ] a emoJisi con1pleta i1 el pri1r10 tul)o, ji1.iziale ri el 2° e 3° (0.20 e 0.30): clor>o 24 ore 1::-1 en1ol igi era a.i1cora incompleta in queste p1·0,·ett.e e c~el t11tto assente nelle pro,-ette a 1n ti~·g·ior concentrazio11e di liqt1or. La '\ a ...;01·111a111t }Jl'<ttieata s11l L. C. R. non in::ttti,·ato i11a co11servato per sei gio rni in eal1inccin ia dà, 1'~ ·ultato netta111r11te negativo già do1)0 t111'ora cl i termostato a lle diverse dosi d l 0. 1, 0.2, 0.5, O. 7. l . èl Sacl1s-Georgi . ul liq11or praticnta 1111re <i <lo!=;j scalari cl~t 0.2 a 1.5 secondo il consigli<' cli Georg'i j1111ior (1) cliede i seg·uenti 1·ist1ltatj : a L. C. R. fresco lJOsitiva a 0.2 e 0.5 come finL3 imo J)recipitato, a 1.0 e 1.5 co1ne precipita lo grossolano; a I'· C. R. inattivato n egativn a t11tte l e dos i. (.~pprofitto c11 1i cle 11 'occasione r)e1· n ota re cl1e nei miei tre casi cli r11cnj11g·ite tt1bercolal'e e nel caso cli r•ott la. ~acl1 -Georgi fu e1np1·e negativa sia l1sanòo L. C. R . fresco cl1e i11 atti V<tto, alla dose di 0.2 e alla close di 1.5. Ossel'vo ciò <li ~fuggita rjservnndon1i cli tornare altrove st1 cli q11e to arg·o1ne11to). La :re Azio11e aJ ))enzoino colloidale diede la s-egue11te ct1rv:1,: 0000ù01210000000. T ale CELSO che io cito con1e esernpio serva di co11f.ro11to con i st1nnotati di reazio11e non specifica: ta11to qua cl1e là la \\1assermann fu n egati.va co11 il L. C. R. jnvecchiato o inattivato per mezz'ora a 56°, po. itivn con il L. C. R. fresco; n1a. tale reazione l)ositiva è ne j due 1

(1) F. I\..

GEORCif. Z 'Ltr Frage .';uclis-G eor~ischen

der Enipkfindli-

Aus"{loc ungs. rco.ktion irn, L iq iior. 1\-lunchener mediziniscl1e c11keit

drr

,,~ 0C'l1 r11c;cl1rift , i i.

1-0, 12 november 1920, p. 1317 .

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casi diversa: nelle me11i11g·iti s11ecificl1e la reazio11e à assai più stabile e i co11serva, po~i­ ti''(l anche dopo 12-2.'J. 01·e cli ter111ostato, r1eJle a.ffczioni non lueticl1e la i·eaziorl.e è più la-· l)ile e g i à dopo 5'-6' tli termo_tato la, emolisi è co1111)l eta. ~Ia in pratica qt1ello cl1e n1eglio può servire a scopo differenziale è cl1e l 'i11izio della emolisi nelle affezioni :i1on 11Leticl1e si ha l1elle prov.ette àove mag·g·iore è la quantità del L. C. R. , nelle affezioni lt1 eticl1e essa è lirnitat ..i n crt1ei tubi d·ove i L l J. C. R. è in close troppo lieve.

U11a, taìe (listinzjone è più importante n ellt- i11e11i11J~·it.i sifiliticl1e act1tr poichè qt1i essa d eve servire a l la diag11osj clifferenziale colla i11e11ingite tubercolare ed 11H, 1111indi un valore prn.tico eq101..me ...!\i sei casi di Èicke (1. c. ) di 111'e11ingi ~i ac11te i1ello stadio precoce del pe1·iollo ·eco11cla1-io in ct1i esiste,ra. accanto a una i11tensn reazione m ening·ett 11nn. \:Vassennan11 sul liquor fissa ed indipe11<1 ente d aJl ·i11n ttiva Jne11to posso aggiumgere tin caso di probabile n1 er1ing·ite sifilitica acuta in un ban1bino certarl1e11te eredoluetico da me stl1diato, che n1i inclt1ce à pensare cl1e in q11est.e Iorn1e la reazio11e di WassermanD st1l L. C. R. presenti t1na stabilità a11aloga a c111e lla delle affezioni 111e1Ìj11g·ee lueticl1e croniche: ecco il ca o : 'Il '2; io1·110 28 aprile c. n. e11t1·a i1ell 'Ospeda.le :\lugg·iore cli Novara, i~eJJarto ba1nbini , t1n rag·azzi1lo cli sei anni. L'a. è il t erzo ~i ire figli.: il prir110 cl i 12 anni e la eco uda d1 9 .s~110 vivi e <:t11i. 11 padre e la macl r c sono v1v1 e g·ocl.0110 otti1na $alnt1e : p erò In ma111rr1a raccor1ta cl1e i1ove a111ni fa allatt~~11clo ll na bambi11a d el IJf1 liatico nrovinèi a le, clJl)e· 1111 s1 filon1<:~. alla ir1a1nn1e1la- sinistra; f11 cura.ta. cori clieci iniezioni cli. calo1uelano e clata. l)er g·11arita, e ]nf att.j da allo1·a essa 11011 ebbe pii1 alc1111 di~tt1rbo. Poco niù di. clu e nn11i clopo tale infezio11e ebbe jl ÌII fig·lio cl1e ò l'attt1al e arnmaJato. Esso ebLe a otto l11e:i 11n-a er11zione c11t~tnea generaliz3ata, r>articolarmen1te inte_nsa alla, regione })eri anale e cl1e f n 111olto ~· t1na ~ to e riJ)elle a.11€ varie ~ llt'C. l) ~t allo1·,l ·111 }JOI 1to11 fece nessun~~ inalatti a <l e~·11a <li i1ota. Da ([Ualche mese prese11t? - a . det1.a. ~e_Jla . macli--e - scosse mioclon1 cl1e e 11·asc1J)1}1ta c11 car atte·1·e. sintomi cl1e furo110 1· i f erj ti a. llllH, coi:temporanea infestaziom.e d~as~arid! : il ~3 aprile pare i n segt1ito a 1!na 1nd1g·est1one, brt1sca1 n~ntc co~pa.rvero febbre , ce fal ea e sonno! e11Za.

AJl'esa111e obbiettivo: bamb1110 i11 scadenti cond izioni di i1l1trizio11e r cl j. svilu11po, co~ idrocefalo cli mo<li<.:o g·rado (c1rconfer~11za. d1 ;,3 cnL); crai1iio n atifor111e co11 fronte ol1mp1ca; cttund1111e11to cer_e bral e, 5011:1ole11za e s.ta.to soJ)Oroso con accenno a delirio 11elle 1)1·111le Ol'e clel mattino; Kernig· e rifte ......o co1~t~·o~a~erale ,li Brt1dzinski µrese11ti; mocl1ca :1~1d ~ta ~11~­ c:ale · lieva straJ)is1110 interno dt=o 11 occl110 _s1n~­ stro; p 11pille millria ticlie. }Jifrl'C n1le r eaz10111 ·


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POLICLl~JCO

IL

pa1)illa cla ...,tasi })ila.terale; i·ifle si lJeriostei e tenclirniei ,,i,-aci; accem10 di BaJJi11ski. La, i11ilza è lie·ve111è1i.te ipertrofica (dalla 7a. costa a . t111 clito sotto l'a1~co costale). Si 1Jal1Ja la ·epi~ trocleH.re clestra. Una pri111a pl111tnra · 1cn11bare è lJraticata il 1° mag·gio: il L. C. R. esce a g·etto, limpido, co11 cp1alcl1e lJiccolo coagt1lo fibrinoso natante; elbumi11a. a t11n·?11tata (Pa11dJr + + -1-, Boveri + irt 2 g·lobt1line au1ne11tate (Nonne-Apelt lJer · stra.tificazio11e 111odicamente positiya il1 2 mili U ti). So '· ta11ze ridt1ce11ti climin11ite (0.26 %o di g'lt1cosio al :.\la rtiri. _.i\J conteggio con ·il contaglol>t1li di .F ucl1s-Ro e11tl1al 204 cellule ( = 6 per mmc. ), clj ct1i il 90 '}~ ~ono linfociti. Intanto lo stato cle11· a . va peggioranclo: u11a dose <li sa11toni11a fa eli1llinare alcu11i ascaricli , n1a i clistt1rbi i1ervosi perdurano immutati: con 1111 a te11111era tt1ra, oscillante tra 37° .e 37°.8, com' t111 polso di 5 -60 al 1' lo stato psicl1ico è sc:n1-i,1Jre cot11ato. o st1bclelira11te co11 vo1niti e sti11s i. U11a seco11cla i11111tu 1·a l 0111ba re è praticata jl 4 n1agg·io : 11 lic1uiclo esce a za1n1)illo, l)erfetta111ente lim1)ido, a,ffatio ugt1ale i)el' reazio11i cl1i1nicJ1e e citologicl1e a qt1el lo delle i1rimc })11111t1re. Il gior110 4 stesso si pratica la reazione cli ,,-a sserma·n11 sul liqu0r e st1l sangue. Col L. C. R. fresco della I e della II pu11t11ra è positi\Ta clel)Olm e11te co11 .le dosì di 0.1 e 0.3, pi(111etta111e11te co11 le dosi di 0.5-0.7-1.0; col L. C. R. inattivato è 11-egativa co11 0.1; drtbb1a con 0.3; netta1nente positiva co11 0.50. 7-1.0. I... a reaz1011e Ji \\i.,.assern1a11n sul siero di sru1gu e è i11ten ·a.!nente lJOsitiva: cosi i)ure 1::1. Sacl1s-Georgi. Stc'tbilita in JJase a qt1esti dati l'·esiste11za sicura di una sifìlide ( cl1è i dati ar1a1nnestici ci f11rono fo.t nitj solo ]10. t111ni) e la possibilità di 11na. inc11i.r1git e ~ifiliti ::; a acuta si i11izia l111a cura, antil11 etica, ma troppo tardi : il 11ambil1:_0 i11t1orc 11e11 a i1otie cla l 4 al 5 magg·io. Seco11do il r eg·ola111ento d el nostro Os1::>edale no11 ci è conces ... a la iicl1iesta at1to1)s'ia ma le dt1e ca,1i e inoc11late coi lic1uidi delle clue pt1nture 10111bari sacrifi~ ate circa 40 gior11i dopo 1 i110ct1 l azion e i1 0 11 J)rese11to rono alct111.11 segno di t11bercolosi. Ri1na11e lJerò il dubbio: si trattò di 11n:i me11ing·ite sifilitica acuta o di un.a i11e11ingite cror1ica. 111eticél riact1tizzata pe1~ t111'j11f ezi o11e i11tercorl'ente jg11ota (stato me11i11geo i11 1111 si.11litico seconclo La·rerg·11e)? • 1

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tà. : po_ifiya e spe::;so co111pletame11te 1.>ositiva

colle ' 'arie dosi da 0.1 a 1.0 usando L. C. R. attivo (11on i11attivato) e osservando la reazio· J1e dopo una o dt1e ore di termostato, dimi· r1l1iscc molto di inte11siià fino a diventar llliegativa, clo1)0 1-6 ore di ter1nostato o dopo 24·-48 ore di g hiacciaia, iniziando la emolisi nei tubi do,-e magg·iore è la dose di IJ. C. R. e dà SLlbito u11 risultato n etta111ent~ negativo se il L. C. R. ft1 l'iscaldato i)er mezz'ora a 56° o se fu co11::;erY ~l to i)er b-7 gio1·ni in gl1iacciaia. Da ciò risulterebbe u11 m ezzo assai se111p1i· ce per e'1 it.are queste r eazioni i1on specificl1e: basterebbe usare sempre il L. C. R. inattivato ·; n1a d'altra lJarte, secoodo certi A.A. almeno e in cer ti casi di certo, anche nei L. C. R. ù elle affezioni sifilitiche 11 riscaldame11to del liql1or porta a u11 inclelJolim ento della reazione cli ' 'ra.sserman11 cl1e 11uò arl'ivare a far reagi· r è i1egativa111e11_te tal i liquicli sifili tici; perciò creclo el1e i11 pratica non si possa ap1)licare tou,t coit.1·t il co11sig·lio scmpljcista di L esser di i11attivare sem.p re il L . C. R. e di praticare la reazione di Wassermar.)1n sempre solo col L. C. I~. i11attivato: ~e ciò può portare all errore opl)OSto di i~e11derci negative delle reazioni. in ca$i cli sifilide certa, ben più prudente consi· glio mi lJare sia qu ello di i)raticare sempre la reazio11e conte1n1)oranea mente e sul L . C. R. f1·esco e sul L. C. R. i11attivato: osservando co11 cura Je differenti modalità di tale reazio11 c e special1nente le variazioni sue col L. C. R . fresco. osservao:1done la 111tensità con le cliverse dosi scal ari cla 0.1 a 1.0 (cliè importante mi l)H r e il fatto t.uttora inespli cato· che in tal i casi di r eazioni non specific11e la reazio11e di \\-assern1a1111 è più j11te11sainente posjtiva co11 i: iccole dosi (li Jiq11or (zona di diluizi{)ne) che co11 cl osi l)ji1 forti (zono.. di conce11trazione), co111~raria111e11te a q11el cl1e s11ccede di solito 11ei liqt1ii:li ifilitici ), os erva11do come si com· i)orta do1)0 3-6-12-24 ore di tem1)eratura d'am])iE11te o di gl1ia.cciaia, osservando come si compor ta 11na nuo,·a reazione con lo stesso L. C. R. lasciato a sè per $-4 giorI).i, eviteremo cli co1ìfo11c1ere le r eazio11i dei liqujdi luetici con qt1este pseudo-reazio11i. 1

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D11111qt1e n1e11t r e nelle a.ffezio11i 111et.icl1e del i1 evra~se la r e~zione cli "\'/ asserma1111 nel L. · C. R. •è cli solito J)OSiti,,a sia a L. C. R. fre~co cl1e a l... C. R. i11atti,·ato (be11cl1è talora ancl1e i11 esse il riscalda1ne11to i1e di111i11uisca Snccede in fo11clo 11er i I L. C. R. q11alcl1e cola i1ositi,·ità) ecl 11a i caratteri di q11el1a r esa di a.11n logo a q11el cl1e av\1ie11e neJ sangue. ln ti·v a sfabilitc1 clii.a della \\-assern1a.nn nel Do1)0 cl1e \'iasser1nai11n i11trodt1sse la sierorea. n11g·ue dei . ifllitici, in casi cli meni11giti, e zio11e tlella fissazio11e del co111ple111e11to per la ~pecia l1u ente iii i11e11i11giti t11l)ercolari come i11 rliag11osi della s ifilide, fra le 11uruerosissime rasi 1..11 con11)res .;;io11e midollare, si p11ò osser\·are 11cl T~. C. TI. llna reazio11c di '\Tassern1a11n n1odifica.zioni di tec11ica cl1e ft1rono proposte alla tec11ir.a orjginale, 11na cli ql1elle cl1e ])iù pos.iti,Ta cl1 e s i caratt8rizza l)er la sua labili-


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f~.\~C.

213 J

SEZIO~E

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fu p resa in co.:isiderazione e che rin1ane tuttora è la ·tec11ica di Hecht che adopera il siero di pazien.te attivo (non jnattivato) usamido di esso e co:t.ne con1plemento ·e come siero emolitico natu ra1e : a tale sistema che nelle varie sue moditìcazioni trovò molti aderenti, spetta ser1za dubbio il 1nel'ito di essere molto più sensibile che jl i11etodo orig·inale; nei casi di sifilidi Clll'<.lte, d1 sifilidi latenti, di sifilidi monosi11tomat.icl1e esso dà iisult.at.i positivi assai più spc.sso cl1e il metodo originale; ma quel che acquista i11 sensibilità perde in specificità; in casi di lebbra, di framboesia, di tifo petecchiale, (:li t.ubercolosi, di n1alaria, di scarlattina, di angir1a di Plaut-Vincent, di carcinosi disseminata, irt ·s tato di narcosi, di. ubbriachezza., di gra\idanza., di agonia esso dà più spesso della tecnica originale reazioni positive non specifiche : e tale minore specificità incl11sse 11oi ad abhamdonare questo metodo dopo ave1ne riconosciuto in pratica gli ingannevoli effetti e mi fa piacere cl1e in questi tempi in cui special1nente jn Francia vi si è aggrappati nella angosciosa e febbrile caccia alla sifilide con entt1siasmo esagerato, dopo Rubinstein (1 ) e Bro\vnimg (2), He.cht stesso (3) in ur. suo _recente e ponderato lavoro limiti gli <>rizzonti a questo suo sistema che raccomanda solo come controllo della cura di una sifilide nota mentre lo sconsiglia co111e metodo di ricerca. di iznn l11e latent.e o negat.a.

PR\TlC..\

Dunque e0111e vedemmo nel siero e nel liquido cefalo-rachidia110 il Tiscaldai11ento se da u1n lato J)ermette di eliminar·e le cause di errore ùovute a fattori non specifici dell~ rea7.ione, d'altra parte può ailche indebolire le reazioni specificamente. positive fino a renderle negative. Ciò se è noto da tempo per il siero di sangue è ancora ignoto ai più per il L. C. R. e, -con1e nota Kafka (4) , mette in nu.o va luce la

questione dell'ir1attivam-ento del L. C. R. : se~ condo i classici l 'inattivamento non è mai 11e cessario per il liquor perchè esso all'infuori di casi eccezionali e specialmente all'infuori dei casi i11 ct1i contiene sangue, non possiede mai azione co.n1plamentare. Ciò è confermato anoora da l'ecentissirne ricerphe di Bauchieri (l J, 111a ciò 11on è tutto: il riscaldame11to non distrugg·e solo il complemento ma agisce anche cli1·ettamente sul meccanismo della reazione di e ui diminuisce la positività. Come possian10 noi spìegare ciò? Ma anzitutto con1e possiamo spiegare la presenza di i·eazio11i positiYe i11 affezioni meningee non sifilitiche? Le spieg·azian,i proposte furo110 diverse a secondo dei diveJ'si autori. Come già vedemmo P la11t (1. c.) segL1endo ]n ciò Zalozìecki sostiene che si tratta di indi,Tidui sifilìtici in cui com1)are una lneningite non sifilitica: come conseg11enza dell'infiammazione meningea si n.vreb})e un au1nento della permeabilità de,lle lnet111ir1gi sì che ]e reazioni luetiche g·ia preseul 1 nel sangt1e passerebbero anche nel liquor : e un'i1)otesi analoga sostengono in Fra11cia Hl1tinel e l\ilerklen (2) che in base ai risultati della Wassermann nel L. C. R. sostengono che nell'11.16 °~ delle meningiti tubercola1i e~i­ ste lln terreno eredosifilitico, e Marcel Lavergne (3-4) che trovando in sette casi di stati meningei, da caltsa determinata , in due meningiti meningococciche, in una meningite tuhercolare Wassermann positiva nel liquor e 11egativa nel ·s angue sostiene che la sifilide può ser1sibilizzare le meningi alle infezioni acute . Ma, come a ragione obbiettano Zadek e J ahnel, co1ne ammettere una tale ipotesi nei casi in cui clinicamente ed anatomican1ente si poteva esclt1dere la lue ed im cui la ,\rassermann era negativa nel sangu~? Occorre qui11cli pensare pi11ttosto che in questi casi si tratti di reazio11i non specifiche, che non hanno nulla a che fare con ]a sifilide; .Tal1nel (l. c. ) rropende a

(1) M. RuBINSt'EI!\ . •Séro-diagn,osfJic de la. sy-

(1) E .. BANCHIERI. Rice·r che S1.tl conip ie1nento

I

philis. L es erreurs de te.~hnique dans la réaction de Hec1it (sé ru·n i non chaufTé \ et leicrs ca1.tses. La Presse médicale. n. 38, 7 juillet

1919, pag·. 373. (2) L. Il. BROWNING, E. M. DUNLOP and E. L. KENNA~1 AY.

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and Bacteriolog)·, t. XX\ì. januar)r 1922, pagina 36. (3) H.

HECHT. Z ·u r Beurteilung der Wasser-

lVIr.clilinische Klinik, n. 17, ?7 april 1922, pag. 52G. · · mann Rert.ktion.

(4) V. KA5KA. Die Wasse'r?1lannsche Reaktion der R ·uckc1imrir1csfiilssirt1ceit. 1e Jltfittei111ng. MPdizinische Klinik, n. 34, ~.5 aug1.1~t 1921, pagi-

na 10311.

nel liq·uor. Pathologica, 15 lt1glio 1922, pag. 434. riferito in ~4.nnali d'Igiene n. tO, ottobre 1922,

i)ag. 84·2. (2) V. HUTINEL et PR.

. .

MERI\.LEN.

.

Meningit e

tubercu.leuse et sy philis h éréditaire. Archives

de médecine des e11fants, tome XXI,r, n. 9. septembre 1921.

LAVERG,N~. Méningites syp hil~t~­ ques et réacti~J"n s meningées che: des syphilttiques. Archives de médecine des enfants, to-

(3)

MARCEL

n1e XIX n. 11, m.o vembre 1916, pag. 579.

(4) MÀRCEL LAVERGNE. Contributiori à. l'étude de cerbnines réactions rn éningées dP l'ef!f.anc f. L e71,rs relalion.s f r<~·rn ~ n t es (11 '" r la syphilis hr-

1'r di' rtriP. ThèRe <lr P aris. 0·r~1 nrl ~ditel1r ). "' '

ii.

247. 1ç}20 (Lc-


IL P OLI CLI Nl CO

[ANNO

XXX, F ASC. 26J

co11~iderare

c1ueste l'eazio11i co111e dìpe11denti S1)iegazio11e grazios::.1, 1na tro1Jl)O a rtificiosa dalla distruzion.1 e dei linfociti d el L. C. R. ; già l:Je r esser e lJresu. seriame11te i11 co11siderazio11e e cl1e ìnolLre i1on s1) iega le particolari inodaKronfeld (1. c.) basanclosi s11lle esperie11ze di Pa.p1).e 11heim che otteneva \;y asser111ann positilità di co111po1'ta1uento di queste reazioni i101i specj ficl1e . va col liqui.do di lavag·gio di leucociti, sostenne cl1e in seglL ito a lla distruzione d ei globuli Altri A/\.. dà11110 la inaggiore importa11za albiancl1i del liquor vj. s i formino sostanze cl1e l 'aume nto delle albumtnie o m eg·lio d elle g·lol111li11e del liql101· e ricorde1·ò ql1i prima di e11fissa110 il com1)l en1ento. Tal e teoria ft1 ripl'esa e pitl seria111e11te clisct1ssa da Jal1nel e da B el'- trare nella cliscuss io:r1e cl1e D e ' Tilla e Ronl1i (1) tro\ a110 un rappo1·to clir·etto t1. a lu gel: s ia ch e co1ne soste11gono \\'asser1nann e ttua1ltità d i globuli110 i)resenti i1el L . C. R. e I.a11ge (1) i li11fociti dei sifilitici 11a11no essi soli calcola.te in b a::;e alla i·eaziorl e di No1u1e Apelt tale lJroprietà clovuta al loro conte11uto in soe· la J)OSili vjtà, della. re aziorte di '\\·assern1,ln11 sta11ze s1)ecifi.cl1e, sia cl1e i11vece co111c vt1ole ""'pat (2) tutti i leucociti, tutte le celll1le dele cl1e Gn il lai tl cl1c iu11sisie sl1lla riccl1ezza iJ1 1~orga.11is1no in ge11ere abbiar10 l a lJropriet à d i co1n1)lcn1e11to e jn albumina di cp.1esti liquidi alte1'are le sospens io11i colloidali ì cla fissa1"e j)en~a cl1e la i1egatività: d ella r·eazione conseil com1)le111e11to, seconclo .J al111el le i·eazio11i i1011 cutiva. a 11' inatti vamer1to del liqt1or di1)enda dal ·pec)iìcl1e sono i)articolar111e11te fr equenti nei fatto cl1e il r iscalda rnè11to distrL1gge jf co1nL. C. R. riccl1i i11 cellule e i11 e8 i sono cau sate IJlemento, ca111b ia Ja j onizzazio11e del liquido e appunto da tale ricchezza i11 glol)uli bianchi : 11e lnorfj fica l e allJt1rnine. ciò ch e forse potreJ)be trovare co11fer1na i1ella I o credn cl1e la spiegazio11e mjg·liore s i abconstatazione fatta da ,rarii auto1·i (fr a gli a ltri . bj a l"'isale11do n.lla natu1:a stessa della l'eazioda Fontecill a e Se. 1) ulveda (3) e da B onola. (.~) ) 11e cli \;\lassermarn111 : i1oi sappia1110 og·gi che la cl1e i liq11idi cef a lo-racl1idiarni ricchi in let1co- reazione <li \i1\r. 11011 è l111a reazione biologic a citi ha11110 la i)ro1)rietà cli l'itardare se non di nel senso di u11a reazio11e i111munitaria tra i11ibire la e111olis i. :'\Ia come spiegare allora ant.ig·ene ed anticorpo : essa è una reazione fìle reazioni pos itive i1ei liqt1icli xa11trocromatis ico-cl1in1ica ·tra sostan.ze 1ipoi cli clell'antig·en e ci l'iccl1i sì i11 a_lJ)tlmina n1a poveri i11 cell11le, e sostn,11ze i1rote icl1e del siero, e precisame<J:1co111e 11ei casi di \ Ti11cent, di G11illa i11, com e nel te pare cl1e n el . iero l e globuline, colloidi lan1io ! ~; caso? J-, ili, facilrne11te preci1Jitabili i11 vitro s iano la .\ . ince11t (1. c. ) sostiene cl1e il contatto procf\11sa diretta della reazio11e: qt1esto al111e110 l1111g·uto del J,. C. n. CCl11. l 1ll. tllIDOl'e C·erebr alc nncl1'io ritengo, cli accordç> in ciò con la inag·ta paas8 1·e 11 ·~ l lic1uor 1)rodotti di sec!ezione g ior part~ d egli AA. , èol cl1e però 11on neg·o del tt1111o~·e, i1roclotti cl1e a co11tatto con l 'ancl1e anche la si erina, i lipojcli clel siero (lecititige11e si co111pott.a llO e on1e gli a11ticorpi sifili- 11u e col ester"in a) i s11oi sali i11 gemere e jl tici . Zadek e Saalfeld (5) i)e11sano cl1e l 'a11- co11ten11to in sali di calcio jn ispecie (Pietra' ra lle (2) ), In. s11a reazione, C1 l1bia110 n11 r1 1oll1 .111e11tata clistr11zio11e clei lipoidi del sistema 11errr1ol to i111 t')ortante i1el favorire o i11 ibire la pr evoso centrale ca11si la formazione iri situ di ci1)itazion e delle g1ob11line : le globuline del ant i.cor1)i a ntil11Joid ei, i c1l1ali, n1essi in 1)resiero s ifiliti co so110 d iver se cl alle globulf11e ·d el s e11l:za con l'a11tige11e lipoideo vi si co111bi11an o sier o Jlorm'a l e sia cl1e si tratti di 11n aume:nto · fissanrlo di co11segl1enza il compl em ento . q11a 11titnti·vo ( Ror~r (3-4) ) sin. ch e, con1e })are meglio di111osi..1·ato dR-i i1ii1 r ecen ti ricercatori, (1) ...\.. \". ,,-_\SSER:\IA~N lll1d C. I,ANGE. Z 'U,l' l P glo 1)11li11 e stesse 11g11ali in q11 a11t.ità, f:ia110 J1"rcl(JC lles En,sle lie11s cl er l~e((J~tiorisprod·u l~le bei de r .., erodi ag1iostik ClllS Lil es . Berliner l\.li(1) . DE .\ T1J,LA e A. RONCHT. R icPrc ltP sp r>ri11iscl1e \'' ocl1e11 ~ e l1rift, 11. ·11, 16 n1arz 1914, pa111.entali sulln r rar.. in1LP cl i 1ll (lsse1·11iann r1Pi g i11a 527. l1a1n bini. Tl P oli cljnico. Sez. 11rntica, nil. 6 e 7. (2) \\'". l...) P.:\T. Zur Frage ller Jl erl1:u11sle d es 6 e 13 felJ l1raio 1922. lu etiscl1en, R eaktiori · korp1~rs i1 1 der Zerebro(2) N. P r ErRAVALLE. La. nal'u1·rt drlle rPaqinf' ~pinulslilssig li.eit . \\·i~11er l{lini:::;che \\·ocl1e11s ., l1reticl1e P l.f principali cause di er1·ore dello 11. :?6, 26 j1111i 1914, pag. n31. . 1·Pci:.ione rii Wassern1an.n . A1111nl i d'Igiene, Il. R. (3) O. FONTECILL..\ et :JI. A. SEPGLVEDA. Le li99 l)ag. 0;) -1 . agos t o 1uv,.,~, . <1iti<le ' c;,plialo -·r ncliidien. :vin loine, éd., Paris '-(3) I .ot-JIS BORY. ~ 'ur la nature llrs co1nposanfs: 1921. rlP la sign1a -réctctiori (R éactio1i de 1Vasser(4) F. BoNoL \. Lcl rach.i ceritesi ecl il li.q1lido 1na1in' . C. R. Soc. cl c Biologi e, t. I.'\XXI, 9 fertfalo-r_clchi<liaao. Cur1elli, ed ., Bologna 1921, ,,rfer 191g, pag. 128. . . ring. 100. . . (4) J,01 ·1s BORY. R6les rcsJJP~l1~s rl ~ la. sér111 f' (j ) ··..\.-\LFELU. !J ei· LitfllOr cerr1 bros1J1na~ls , r· 1t f P /'SllCll ll n.y n1ethod.eJt 'll l td B eftl'l? d.e. Ze1ts- eL (lP la globillirtt' d o ns lcl signia-1·eactiori. C. R. oc. cle Biolog-i e, t. I . . XXXT, 9 i11ars 191 . tl1rift ~l1r iil'ztli\?l1e Fortl1il1l11r1g, 11. 18, 15 sep11a~:. ?~7. tt"\111}1er 1922. })fl g . 5~9.

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SEZIONE PR.\TJ CA

J•iù tu~il111l:>11t ~ i>1·ecii>it ~l. bili (\\.e j:::; bacl1 (1)) ~ ciò starebbe for ·e i11 1·elazio11e co11 llll distutba.t.o è<.!ll J l ibrio colloitla le del siero sifilitico, co111e te11do110 a d:il11ostra re. gli studi i' cli S a cl1s cl1e lJal'la cli \.li111i11uzio11e clel grado cl i di i)e1·~io11c tlellc g·lo b nli11e, 1e ricer cl1e di I\01) aczev.r~k i ( ~ ) clic i1ci :::;ieri sifilitici o ·servò un'a1t111e11tata 1en~io11e s 111)er.ficir.tle e t111a i11inore viscosità, sì che il siero sjfilitico 1Jrese11terebbe l 'aspetto <li u11 s iste111a colloidale iJ t ·equiljbrio jnstal,ile, itt st~1to di colloidocl asia. Quel cl1e e certo è el1c ta.li globuline labili, a contatt., co11 le so ·t<111ze li1)oicl ee clell'antige11e 11a11IJO t e11dp11za a fl oculare : ciò ftt din1os t.r ato già dall e rice rcl1e di I aco))stl10..l cl1e all't1ltrar1,icrosco1Jio con tatò la forma zio11e di g rant1li r.il.1 g l'o ~olani (c1gglo1uerati miceliari sccon<lo Ko1)ac;ze\\' ki ) al contatto tl'a siero luetico e a 11tig ·~11e e fu co11f€rn1ato d a lle ·t1ccessive rice r cl1 e. Ogg·i l 'esist enza di tale i)1·eci1)itato non è piu 111es ·a i 11 clttbl)jo da alc11no: ol o verto110 u i1co1·a tlltb]) j ulla sua costituzio11e cl1in1ica .; bencl1è g i it. 1111me eos i la vol'i siar10 sta ti fatti ti cli cs~o l)t11·e l 'acco1·do no11 è a11cora -..tatu rag u·j 1111)to: ria su111endo l e co110. cenze att lta li cli rò cl1e secou.do R11 bi11stei11 (3-4) e ~r.ecial111e11tc -.,eco11clo gli . tudi r ece11ti di \"\,.as...e 1·1na1111 :)_() ) 1ttlc p1·ecif)itnto (aggregato cli \\Ta .... er111n 1111) è co111po ·to rli d11 e sostanze di c ni r11r1H. I i po idea clerive1·ebbe cla ll'antigeno, l'altra cli co. ~ituzio11e al])lllninoidea, . pecifiCct (:-'OStaitza cli ,, -a~ '"'e r111a1111 ) cleriverebbe c(.11 11e ~011f~·r111<1r on o le ricercl1e d i Otto e \Vin1' l er (i ) - <In I :iP 1·0 l11 r tieo. Qn esto pl' eci1') i (l J

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.lit s-{locki1, n gsr eaklior1 en riac li n ll 1111) in ic ke ·i ni L ic lit e1ie tlc>r e

f"'nr.,·.::,/iu1iu. (Edi ior c Fi.cl1er ). J ena., 1921. (2 1 ,,, •. J\.o.E'.\CZE\VSl( l. Les caractères JJhi sic och.i11ii1lu es du s<; tilni au point rle 1· u e llr' lrt rtitcfiun <1(' JJor<lcl-\\'asser1rianr1,. C. l~. 8oc. cie Binloe:ie YO l. I ~XXXII. G cléce111]')l'C 1!}19, )Ja. ' f!inH. 1:?(j!J. _, (3 ) \f. Ilt a 1~ s·1 .1::1x. ~If> lh o d es sé r o-c l iin1ir1ues t., tllillll'e rie lct 1·é(tclio1i de 1\ 'flsse r111 a1in . I->a1 is 111éc.licn.le, ) avl'il 1919. 1.t. 1 ~l. H.t Btì\::;1EI~. R <~actio 11 rl e 1J ordet-\ \l <ts..;(' flf1 rt 1l1! el p1·océd és de « fio cu,lalion ·» . Pa.l'i s 111édjca Je, ii. lcG, 12 i10·11· embre 1921, pag. 377. (5) ..\. VUJl \\·\~S.ERl\IANN . [Je be1' 1L e 11. ~ 1:e e.L']J e1ir11,enlef[p l·'orsc ltttnge n, 1teber , ?~J.Jltil l:-;. B eJ'liner Kli11i scl1e \\-och e11s., i1. 9, 28 f ebruar 1921. (6) _\. \'01"1 \\. ASRER!\fANN. 1~7 e ite1'e "ll1itf eilu?l g eri ,, r ber cl ie Z erle g ll?ig cles \Tl a~ s ~ rn1 e~ 11 rirLgfl rega t es tln d i/ire rl.'11 we1idit1ig sfaJiig k e i I zur Bestatig un y der 7Josilive1i 11·asser nt<tH n s<: h en, fll akliu11. · l\.li111 .... 1·l1r \\·ocl1 e1tscl1rift , ii. :2:!, ~7 Jr1ai J~J2·?, ! >Hg". 1101. r . (7 1 R. l}TTO 1111cl \\r. F. \\ . Iì\l~LER. Z ur t>ll lltniss rles sogP11<tnnte11 « 1Va sser11ta111ia ygrrgates >>. ~IeLliziÌ1 i ~cl1 e I\.li11 i1<, 11. 25, '22 ju11i 1022, rla~ . ì7'J. 1

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tn to ltltl'a.1nicroscopico àdsorbe e 1is!:la il co1111)l c1uento e l)erciò è ·, a caL1sa d ella i·e azioue positiva: ì.: i1oto infa tti da i1u111erose fonti cl1e i l c o1~11J le1ne11to è facil111e1tte adsorbito dai fi11i IJr ecipitati colloidali 1na e111bra cbe occorra cl1e tal i 1Jeeci1)itati d ebba110 avere d elle s1Jeciali pl'oprietà p Br lJot.~1'1.; fissar e il co1111)Jem e11to S t~ è vero quanto oste11go110 da t111 lato Rubit1st ei11 e R a dos ·a.vl ievi.tcl1 (1), dall'a lt1·0 Cacio1)p o (2) cl1e olo i l)l'er..: ipi tatj cl ei s1eri luetici g·odo110 cli 1ale pro1Jrietà cl1e i1on1 è condivisa <I n.i 1)r.ecipitati dei si eri normali. flicl1 i amata C'O Sì la reazio11e di \~'a ~ ~er111ai1n i1011 pi ù a llll fenomeno biolog·ico trettamentt~ specifi:;o, i11a a u11.1 reazio11c tì.. . ico-cl1ilnica tr a os tat1ze colloidi è logico che essa debba ef-'sere i11.flue11zata d a i fattori fi sici: se il si ero dà r eazio11 e 1)0. itjva c111 a 11do J)l'esenta 1110ùificaz ioni clell'ecruilibrio clel suo si tenia colloidale. Ja r eazione JJOtrà. esser e inodificata da ttltti i fatto1·i cl1e san t ur])ar e ques to equilibrio. . 'pel'i1n e11talm·3n te tale pa1·tecipazio11e di fattori :fisico-cl1imici i1el cleter111inarc pl'·Ofo11de modificaz io1li nella cosidetta a ttività biologica del s ie r o è dimo str~tt a e dalle diver se n1odalità di i11atti,razi o11e d el compl e111e1lto i1 el sisten1a e111 olit.ico (clallo· ~cuoti;ucnto all'aggiunta di batt el'i o tli nn1ido (vedi Azzi (3)) e cl al fatto i1011 i1te110 ce1·to cl1e em olisi si 1111ò a\rere a11che se11za a 1ubocet+ore m a col solo co111pleme11to q1 1a 11do g li s iar.o s ta te agg·it1J1te os tanze cal)Hti di diminlti1·ne jl g·r aclo di disp er sione (dalla solu zione g lncosata jsoto11ica al vele no cli co 111 n., t.lalr ncido Bilicico a ll'int1li11a) . T11 pra tica qu est a i.nflue11za dei fattori fi sici ~ u lle reazio1Ji imn1unjtarie cl ei s j erj si ri1)er c11otc i11 du1)lice inaniera: cla un lato sa1Jpia n10 Glle urt1 siero \'i a sse1~1na1111 i:>o itivo l)t1ò di''e11iare 11eg·ativo i11 seg· uito a i11odificazioni fisicl1e : così l 'in,reccl1ia1ne11to i111 ò re11dere n egati v0 1111 ier o lJOs itivo (seco11clo l=>ietravalle p er la. 111oclifi caiio11e d el g· rndo di alcali11ità del sjero ste soì. e R e11Hux ( 1) co11 staf ò 1111 tale effetto . tL 1G 0 ·,, cl ei icr; 111 E:tjci g·ià do1Jo 1111

et. .\ . R \DOSS.\\'J 1E\. 1TC1L , '<iro-d.i riunostic de In su1>hi li s. Afélh odes dc 7, rrci 1Ji f ltf io11 . 1\ ·alitre rl e la réaclion df 1T'ossr>rn101i11. C. l~. cle ln. Soc. dc Biologie. to1n r· J,\X\I, 7 1jPcen1bL'2 1918, })ag. 11'1,5. (2) T_J , CACIOPPO. Sttl poffl'f! a:nli~o n~11lenie 1 ~­ / (l1'C clri flocc lii della R. ,C:.((r l1 s-Gr'orai e ~!le1ni cl1·P . 11 Policlj11j co, Sezione prafica, n. 5, 30 gcr1inaio 1022, i1ng. 1 'iD. ' 1;J) ..\ . .L\ 7.Z r. .~ u i fa 11 or i rl i i 11 u Il i I' (( :. i O Il e d I cu 11iple11if!ri lo 11 Pl :·i'is f r'JJt. t e 1n oli ti co . If n e111atoloo-ica vol. 1, fa ·c. 1, g·cn11uio 19?0, i)ag. 12H. (1) RE~ .\UX F~. ]) is}1nvi t i1111 }Jar tirillissen1ent de lct réactio11 <lf' R ordet-11·assern1ann rl ans c1'1 tai1is sé ru111s sy z1liilit iqites. Tién11i o11 cl e la . oe. 11elge cle Riolog:ie, 9 oct ohr "' 1920. (1) i\I.

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IL POL1CLTXICO

invc.ccl1in111t>11t.o cli 48-ì.Z ore; ani;llog·a1ne11te per il · riscalda1neJ11t.o UI1 siero positi'Yo perde una parte del suo poter.e di fis"are il colllple1nento, n.] l)U11to cl1~ secondo Gérard (4) tl1tti i sierj positivi riscaldati già solo a 40°-45° perdono drL 1 / 4 a 4 ,· 3 clella 11eoi.)rin atti,?ità. di anticorpo. D'altro lato sieri di persone indenni da 1L1c possono in condizioni sv~1~rl ate dare rea.zioni positive: noi ttltti abbiamo visto reazioni di 'Vassermann 11ositi"ve in ca.si dj affezionj protozoarie, di 1ualatt.ie febb1ili ilJ.11 p_eriodo di crisi, i11 malattie dist1'11enti co11 alterato r i cambio lipoideo, i11 . tato di col1oidoclasia patologic8. o meclica111e11tosa e ciò è logico se ammettiamo che la. positività d€lla reazione clipe11d a dall.e propr1 e.tù. fisico-chimico-colloidali del siero. pro.i)rietù chfl 1101J. possono essere str-e ttamente leg·ate a. unu. ma.lattia, ina se da essa pit1 fre que11ten1ente caltsate possono però essere almeno i) a1·zia.ln1 cnt~ 11ro,rocat,e anche cla. altre ma.latti e~ solo, in taJi casi. di solito le modificaziomi i1011 specifiche del sistema colloidale del sier·o, sono .iI1complete. parcella1i Jjiù instabili; le glob11line sono sì facilme11t e floculabili in 1)resenza. èii llll a11tjgeno lipoideo, ma la lo!'o preci1)itazione è ati1)ica ed incom1)let.a ed. jl i1.scaldarue11to le stabilizza. i11ibendo110 sp9sso la precipitazione. Così possiamo spiegare che quest.i casi di reazio11e di \Vassermanm 11on specifica iano molto ptl1 fr.eql1enti con Ja tecnica di Hecl1t (siero fre sco), cl1e -con la tec11ica. originale (sie1·0 inattivato) . Q11anto 110 det.to del siero vale ancl1e 11er il L. C. I:\.: il liquor sifilitico differisce dal normale per la crtia.n tità e la qualità dei st1oi colloidi labili.• delle sue globuline cli.e sono più facilmBnte fJrecipitabili; n1a altre alterazioni infiammato1ie o meccaniche dei centri nervosi e delle meningi possono causare analoghe 111odificazloni nelle glob11line del liquo1· sì cla causare con esso delle .1~eazioni di Wa&sermann positiv·e.. D'ultra parte come vedemmo a proposito del siero il ·riscaldamento e l'invecchian1ento stabilizzu.110 tali colloidi precipitabili (globuline) e ne diminuiscono qui11dj lu. .floct1labilità, d1strugge11do in essi quelli cl1e co11vc1na:io11n.lrne11te chiamiamo amoocettori tern10-l abili; ora n.nche nel L. C. R. sifilitico vi sono accai1to a globuline meno sensibili a questa sta.bilizza.zione globuline più senRibili, n.ccn.11t.o ad ambocettori termo- e cronostab ili a1nbocettori termo- e cronolabili; si capisce quindi che l'inatt.ivamento, limitando 1

(1) P. GÉRARD. Ter111olabilité des a1itìcorps Ryph.ililiques. C. R. de la Soc. de Biologie. t. L \:XXI. 12 octobre 1918. })ag. 83G.

xxx,

F ASC. 26]

la positività della reazio11e . a quanto è iJD, essa causata dai primi uolo, n.e di·m inuisce la intensità: ma, 1te1 1... C. R. modifiçati per altre ca11se i11 c11 i la 1·eazio11e di \Vassermann positiva non s1)ecifica è clo\-ut.a a llna più fragil~ turba colloidale cioè più ad ambocettori term.o- e cronoluJ)ili che a quelli stabili. l'j11a.ttivazione del t. C. R. (r:iscalda.me11to o inveccl1iament.o) ren1rlerà la reazio11e pii1 nettame11te i1ega.ti,. .a. Rl_<\._SL"N1,0.

L'. I\.. . -espone .1 casi. tre cli ine11ing·ite tubercolare e t1110 di 11araplegi ~1..per compressione 111idolla1'e da Pott: in cui la reazione di Wasserrl1a l~11 era po~iti\"U i1el 1iqt1ido cefalo-rachidia110, mentre era negati\'·a 11el sangue e cli11icame:nte non \ i era o.lc11n sintcmo nè alct1n dato èl11an1nestico clte parlasse per sifilide. · Espone le i1articolari modalità di queste reazio11i non specificl1e (1)ositive solo 11el liq11ido cefalo"7rachidia.110 fresco e non inattivato, labEli di fronte a llTI prolt1ngato sogg·iorno in termostato, ecc. ), .e dopo aver passitto i11 i·assegna i casi a11alogl1i della lette1~atura ed avee11e vagliate le varie ipotesi emesse l)e1· spiegarle, le spiega in base alle modificazioni (qualitative e quantitative) del contenuto glol1ulinico dei litJ11idi in questione. Novara~ ~O ottobre 1922. 1

SUNTI E RASSEGNE. FEGATO. • La sindrome dell'insufficenza emocras1ca del fegato •

(P. E. ' ';-ElL. BoCAGE, JscH-\\-ALL. La Presse ni éd. , 1922. n. 52) . •

L'impo.r ta1iza clel feg·ato i1el nl.etabolisrno dell'emog·lobina, 1·esa libe1"a i1ella milza ·dopo la distrL1zione dell'emazia, sia che se ne ammetta la t.rasforn1azione in bilirubina - pigmento biliare normale -, sia che si ammetta che il fegato el1imini semplicemente pigmenti biliari preforntati, è capitale. Agg·iungiamo che molte sostanze plasmatiche, 1e quali inter\•engono nella coagula.zione del sangue, sono di origine· epatica, come pare siano di origini epatiche molte sostanze anticoagulanti. A parte t11tte le teorie, è certo che una volta che la ghiandola epatica sia lesa: il sangue è profondamente alterato e la coagulazione avviene male : ~osi sono note le frequenti emerragie negli epatici.· le emorragie profuse ed i clistt1rbi della coagula.zione i1ella grande in-

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[ ...\NXO XX_ \, F.\SC. 26]

SEZIOI\E PR \TlCA

su1ficienza epatica (i11tos"icazìo11e da fosforo, itte1i g·1~avi, febbre gialla, ,·aiolo nero, ecc.). 'fl1ttavia att11almente i m edici i1011 conoscono crite1i· cli11ici per sta.bilu~e i·i11sufficie11za ern ocrasica d e'1 fegato: co111e sono co11osci11ii i grandi ritardi della coag11lazio11e, le cattive t]tialità del coag·ulo, le g·1·a11di en1orragi e dell'insufficienza epatica, così no11 ,reng·ono i)resi in considerazio11e i piccoli segni. Dallo studio di oltre u11 centi11a.io di e1)ati·· ci. gli . :\ A. nota.no che l"esa111e mir1uzio"'o della coagulazione « in vitro» per111ette cli co11statare diverse anomalie rag·gl'lll)l)a11tesi in m,o do variabile. Nell'osser,ra.zio11e de1l'i1·retrllltilità del co agulo, è ir1dis1)e11sabile er,rirsi cli tubi l)Ulitissimi, a preferenza i1t10,1i e sterili. Precauzio11e necessaria è di raccogliere il sa11gue venoso almeno in d11e tuhj , 1)er ·verifica.re che il fenomeno sia identico 11ei dl1e recipienti. Un segno ematico cl1e si co11stata quasi costantemente r1~gli e1)at.ici è 1a cli111 i11uzio11e, nei casi gravi la mancanza, della retrattiljtà del coa,g ulo: di consegl1e11za si. lta ciebole essudazione di • siero. lperc olP1nia: il ~ i l'fO e · udato è n1olto l)iù giallo cl1e norn1al111.e11te : l'eccesso di colorazion€ m ostra cl1e la colen1ia è ::t11111entata, e ciò -:;enza rl1e \'i ia ittero o ~ubitt ero. Q11esta co1em1a rj ~piega l)ercl1è 1a fi·eq11e11te i·11robili1

nlu--ia. .~pe:.zetta11l.en.lo

r/.el coa g·ulo: i tub i di Ra 11gt1e, esa1ninati clo110 2i ore, n1os tra110 che Ja parte i11feriore del c0Rg1tlo si è SJ!ezzettatn. Il ooagulo deg·Jj e11atici 11a l111a tl'ama di fibri11a meno solida Ja, quale lascia cader fuori delle e111azj e. Per ])OCO cl1 e si n1uo,·a il tubo, i bordi clel coa.g·ulo si n1ostra110 circondati da 11n alone rosso di glol)tlli , che presto si depoitano a l fondo. Nat111·almente q11esto segno manca c111ando la retrazione del coflg1tlo è Illllla. 1

J)i ssoluzio11.e rlel coagulo:

iJ fer1n e111o cl1e produce normalmentr la coag-ulazio11e del sa11gue, il trombozima, è capace di portare dopo circa u11a settimana, a lla dissoluzione nsettica del coagl1lo. Il fegato seg'l..egher ebb.e una sosta11za J>roteitrice clel coagulo cl1e Nolf chiama antitro1nboljsina, e cl1e l)iù o meno manca r1egli e1)aticj ; cosi ccl1è in questi malati. 1a re<lissoluzione cl el coagulo è più jnte11sa e più rapida da con1incjare in 24 ore e da essere completa j11 4 gi or11j . Per studi.are il fenomeno il sa11g1.1e sarà i ..ac~olto in llll Erl1lenmayer sterile e. i1uovo: la quantità di sa.n gue sarà <li cinque cc. a 1 ma ssLruo : si lascerà coagula, i·e facc11do sta,re la fiala Sll di un lato. Do1)0

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3-1 ?re la fiala ~arù ril11~ssa. a. l)iatto. e coagulo e siero sara11no interame11te i'ico1)erti ùa oli cli parafiìna ste1ile. Rapprese11t.a.110 delle cause di errore la prese11za di bolle cli a1ia nella. 1)3 rte . . t1periore del coagul o, che a ume11tano 1'adere11z.a di esso al ' retro, e J'esiste11za i11 alcuni sai1g ni di t1110 st.i·ato di l)lasma pm·o cl1e lascia i lceucocjti ftlOli del coagulo l'osso, ritardai1do od j111pede11d.o la redissolt1zio11e del coa o0 ·t1lo . Piaslrin o1J en,ia, : i1ellC1. s i11dro1l1e i11 ùiscor 8o

i1ota co11 costa11za l111a di111i11t1zione d-elle ])ia.strii1e : i11 18 casi di n.ffezioni del fegato, le 1)iastri11e era110 dimi11uitc di i111u1e1·0, clicci ,,olte a l di sotto delle 150,000. due volte intorno a:lle 250,000. Questa di1uinuzio11e può essere l)asseg·gera o dttrevole secondo i casi. sj

11itardo d.ella ~o a.gula::,ion.e : i11 rari ca~i di

cirrosi atrofica.. di fegato ipertrofico gl'asso tubercolare, di fegato da siasi co11 o senza ro11co111i.ta11ti 0111orragie, gli AA. l1a11110 co11sta.ta to 1111 ritardo della coagu lazione ' 'arial)ile dRi 11!5 ai 60 ini11uti e più. S edinz e rita:.ion e

li

el

cr llO r e e coag·ulazione

z,la sniatica : st1 tali fe110111e11i, l e ricerch e clegli A.A. so110 a11cnra in corso. ~ella. totalità deg·li 01)atici esa111i11ati, gli ..\A. l1an110 co1t ""tfltat.o 11n au111e11to del tasso cLPlJ.a cole1nia; g·Ji 4.\A. si s o110 co11te11tati di co11 tata.r e la ti11ta g iallo i11t.e11sa del si,ero, più i11te11sa della i1or111alc, enza i1ra tienr e a lc11r1 dosa gg"io colol'iu1etrico. r,· a t11uento cl ella col e111j a spiega la fret1t1ent.e con tatazio11e d ell't1roJJili11a i1elle t1rir1e : pi i1 ra,ra è J,a prese11za. clei l)ign1,enti bilia1i i1orn1ali cJ1e coesisto110 co11 l jttero ed il sl1bit.tero. La r eazione di 11:8. y fu spesso i11a ir1·egola,rme11te positiva: la stalagmo111etl'ia. se111bra essere 1111 n. l)rova più sensi])ile clella r<::azio11e di Ha.~T· I .a prova della. g·li- . cosuria ali111e11t~1 r c . i)rat.ica.ta a dig·jt1no c-0n 150 gra111n1i di sci1·01)PO di zucchero è stata il p1ù s1)esso i1egat.iYa. I ,a l)l'O\·a di Roch e .. chiff a l sa1 icilato di soda i1011 ha dato risul· tati cli1lici regolari e soddisface11ti. Ija prova. dell'i11sufficienza proteo11es."ica. l1a i)et~rn esso spesso di 11otare una let1copenia. L 'insufficienza. emocrasica ì: t1110 dei c::rg11i pii1 precoci di llll distt1rbo funzio11ale o di 1111a Jesio·n e a11ato1nica. del feg·a.t.o. U11n. j11fezio11e od l111a i11tossicazione, coJ1)l't1d.o l n. c ellt1la e11atica, reagisce st1l sa11g·ue, la cui coag:ulazio11e diviene a11orn1alc p1er lo i11e110 pcl, i11omento. Esisto110 l)erò cause di er1·01·e che Ya1mo ''agliate : l a più i1uportante sta i1el giuclicare il tempo del san gl1ina.re d n. 1111 olo esam e. Nc1ln. te . a gior11ata lo stcs"' o e1)atico i)rcsc11ta Yalol'i 1101·111ali: orco r1·c (lttindi J.1 0 1· e~ o fa r e 1


838

IL.

POLlCLINico

llell e Cl1rve come s1 fa p er la leucocitosi. Esiste una vera i11stabilità, sanguig·n u, il Clli deter1n i11is1no g·J,i AA. non h anno l)Oiuto precisa1·e, n1a ti· a i coefficier1ti del qual o interven- . g·o110 g·li a limenti, gli ag·e11ti m edicam entosi. È interessa nte il fatto che g·li epatici hann o 111t angue raram ente a. coag·11lazi o11e ritardata. Rig11 q,rdo a l n11n1ero cl ell e piastri ne i1eglì e1Jatici, l a cu i dimi11uzio11 e g·li AA. m·etton o j11 rilievo, fa pen sar e cl1e i I di ~tl1rbo e1>atico fncc.: i ~L i·isent.il'e l a Slla azio11e n on soJo cl j r eti.a n1e11te 111 sa11g·u e, n1a. ancI1e st1g·! i 01·g·n.iti ernatopoietici. L 'i n 11fficie11.za em ocrasicn. del feg8to ]JllÒ clt1nqu e ass11merc t1r1 tiJJO com1J le. ' O di èlist l1rbi clisen cloc ri11i l)Oti g la11di.tlati: a l • co11trario, le a lteraz io11i clel coagulo. il r itardo cl ella fonnazione, l a cattiva, qualità la r ecli ssol11zione, posson o p l'o,renire dieetta1n e11t e da. l esion i ceJ.l11la ri d·el fegato in scg·i.1ito a c1iminuzion e ,o a d alterazioni clel fibrir1ogen o, del trombog·eno, dell'ant1trorribolisin a, ctell 'a11n1ento cle11· a nti trombos i11 a. Qualt1nque cosa sia, il• J)rol11ngarsi del ~ il 11gi.1inare, la sua· arit n11 a 11 el ten1.po e nel}.o sp azi o, esteriorizzn.no ·on i.1 n~L g·r·a 11cl e sensib jlità i dist11rbi cl el ln e1a ])olismo . n ng·111 g·no l)lasm a t ico. MONT.

J ; ffJ (te s11ll'11robilinuria e significato di essa ( ~Iong NO

U·nir5n. 'Y[ìérlica , . pag·. 955 .... ,.

J)E \ ' EG.\..

n. ?37-2BR. 19?2). . 1~11u

d elle <-ll testio11i l)i ù cllb,\tti.1 lc è la in ter1)1·etaz·ione tlell't1rol1ilin111·ia: a1.c111)i al1to1·i d] stin ero cliv·ersc classi di nrobilina ecl una lll'Obili1l t1ria fi "io l ogica e d 1111a })atolog·ic~1 co11 spettri di asso1·bimento cliffere11ti. Seco11do alct111i esisterebbe nn a sola entità r l 1i 111i.ca, r1orm a l e entro certe proporzioni, secoJ1clo a.lt 1·i essn comparirebbe solo in casi patologie]. Alcl1ni consiclerano l a i.1rolJilini.1ria com·e e.-p l'ession e cl·elln clat1clicuz ione <1eJ,la cellula ep~ttjcn., ~ltri co1l1e jl renttivo cl elln i1)erc.ofen1ia. La llrobilina è co11sicl era ta co1ne t 111 c1et1' ' a to clel l' idrog:e11izzazion f' clel la bi] ir11bina , tal1orn. ]) ll Ò c1erivare dalla biliverdina. Non è st.-ita i s o}.ata 1)11ra : è ~ol 1 1 hilç:. in ~leool Pti1i co ' i11 alcool amilico , i11 cl orofor111io; m·eno i 11 0ter e ecl jn etere acetico, debolmente in ac1.111a. J__,e s ue solt1zio1) i a ddizionate a sali di .. zi11co c1anno una fil1oresc en za apprezzabile. I ,o s 1)ettro cli assori)imento . i mostra fra l e li11ee E ec1 F . Si elimina al lo stato cli cromoge110. Gli n11tori sono cl'acco rd o nel ritenerla una "'tanz 4"'\ norm~1°ç 11ell'11rinn: no11 t11tti però ~Q;-. ( · '"

XXX,

FASC.

26)

sono èl'accordo nel co11siderarl a unica. Sarebbe identica a lla st ercobilina. È importante con 0scere quale è la 1)1·oporzione nor111ale di urobili11a r1elle urine, dato cl1e gli a umenti della qt1antità compa io110 in cl e:termina.ti processi patologici. Stabilire un criterio l1nico che permetta tradurre in cifre la mis11ra nor111ale e (lllella i) atologica s ig11ifica po1·re J,a prima pietra dello s tudio dell'urohiljn 11ri a: m a 1'11robilj11a non ancora isolata a ll o s tato cli. pl1rezza cl1imica costitl1isce ttn cor po inclosal)ile . Dosific8 zj on e s 1)ettroscopicn,, c1osificazione colorjm etrica clànno fa ls i ri lll0

tati. Si tenc1e ad 11s are in pratica, per dar loro 11n valore patologico, Je r eazioni m e110 se11sil1ili ~l cct1santi l e t1robilinl1rie cli maggiore i11i ensità. Qua.ll1nque s ia il metodo u sato, n o11 Jìastn, che l'anaJ,izzat ore informi semplicen1ente d elJa presenza o m en o c1ell 't1robilina : cii) 11011 s ignifica nt1lla . Bisogna invece sa1)ere i l g·ra(1o dell'1reo})ilinl1ria . Altro p11nto da t eners i p r ese11te è l a co11centrazionc dell'urina: 1111'ori11 a t1robi.li111L r ica, dili.1ita, assume j caratteri di i.1n'orin~a norrnnle, ecl 1111·orina noi male, concentrata, ass11me i caratteri cle!l"llrobilinrtrica . È p erciò che a n ch e quando l e reazioni clcll'u1"obilina, acc11 ino p r o1)01·zion i a norrnali, si terrà conto se l n, ro riamo con 11rìne concentrate o no. ' F ormato il ~·iudi zio clinico circa la esistenza {l ell'i.1robilin11ria, cioè dfmostrata l'urobilinuri a patolo,g ica, ql1al e ne è il significato? I / urobilin11ria comp a r e in 11n g·ra11 numero di m al.att.ie : polmonite, re11matismo J) Oliarticolare ac11to, scarlattina, got ta, cl orosi, ahe1nia perniciosa, int ossicazio11e cloroformica , alco0lica , satt1rnina , fo sforica , cl a ossido cli carbonio, nei grandi straYasi sang11igni , nell'asistolia, ll el più gran nl1mero cli a ffezioni del fegato. Prima. di consiclerare le teorie g·e11esicl1e, è. neces s ario ritenere ch e : 1° l 'urobilina è considerata iclentica a lla stercobilina; 2° che Ja. stercobj1i11a comr>ar e llell 'i11testino per l'azion e ricluttrice so1)ra la. bile e ercitata dai gern1i jntestina li; 3° che l'intestino del neonato non co11tie11e stercollilina. No11 arni11essa J)iù è la t eoria ematica fondata sl1lla formazione d ell'11robilina in v itro R s p ese d ell'en1oglo1Jina mecliante fenomeni iclratanti, e data la formazione clell'11robilina J1ei focolai emorragici . I./ urobili11a s i forme- · rebbe i1el sangu e circolante. Pit1 fornita rli })::l~e s1)eTi1l1 c11t8 lC' è lo ' ''0-

t.l

[AN~O


[_.\i\ xo XXX, FASC. 28]

SEZIO~~E

ria isliogella. Lu, u1·obilina può origi11ar:;i nei tes ·t1ti i1er trasformazione dell'emoglobina nei

tra vasi sa11guigni.

Scco11rlo c111esta teoria la urobili11uria fisio. . Jog:ica J1011 arebbe che la coriseg1len:.cl della .._ cole111ia. ft iologica clim osttata cla Hayem, Gil]Je1 t ed al t1i. Seco11do lu, teo ria i1itestinale, l' urobi!in a <tYreJJJ:>0 1111ic<t or1g1ne nell' intestino, data la ide11tiiu. c.lella ltrob ili11a con la stercobilina e dato il i)arnllelisn10 fi·a l a pro1)orzionc dell,a 1Jrohjli11a 11ri11aria e cl ell a stercobilina fecale. T,r1 teorin. epa ticrl seg·na dt1e ta1Jpe: in una si co11.· iclerò l' t1robilina come il pigmento del fegato rnn.lato, della cell11Ja epatica insufficient~ n t1·asforn1are l'e1noglobi11a in bilirubina. La 11robi1ina sarebbe tino stato intermeclio dell~t tra forn1azjo11e dell1e1noglobin<:t. In t1ntt seco11cla t.a1)pa l't1robili11a fu considerat a elaborata clal f Pgato a spese d ell'e1nogJi0bi11a. I ~o~tc11i.to l'i flell a teoria en tero-epalica e1ni'"' ero l'ipotesi che l't1robilina di orig·ine intestirtale o s1)esc della bilirubina, in parte git1ngprc J1 l)(' JH'T' mezzo de 11 a porta al f cg·ato ed ir1 ]Jre~en zn dc 11 H- cell11 la epatica ~n re]) be trnsf 01111n t <t i 11 pign1cnti. biti ari. Un <:t piccola parti-' 1 1:1s~er<'l1be nel sang11e e solo 11na piccola 11arte snrebb~ ''er. nta n110Ynn1ente con la bile 11e-ll 'i11te.· ti11 o. J.P r ic C'rcl1e del Br11l<'· fa11110 ammettel'e che la t1roJ1il i1111ria è r egolata dalla colemia. e cl1e la J)i.lirt1bina hft 11n alto cc dintel » di e~crezi-011e. Se la co1.emia è leggera l a bjlir11bina no11 ~i eljminerel)be cl1e a llo tato cli 11rolJi.lj11a, corr>o l)it1 diffusibile, e crnando la 1Jro11or zione cli hil e è grancle, appare n ell'11rina Ja bilir11bina. Date le diverse opirtioni ·jn })roposii.o , ri s11lta cl1e non ptlÒ aclottarsi una teoria totaln1en~ te soddisfacente. I clinici ben sar1no c1'1 e ogn1 qual volta vi è insufficienza epatica vi è t1robilii1111·ia anor1nftle, e che non og11i q11a1, volta vi è. 11robilin11ria anoi-male, esiste ins11fficie11za epatica. . . n 8 1 11nnto cli vjsta clinjco le cose, . q11ind~ , 80110 :-li poco , ·ariate con i pit1 recenti lavori. UrolJjlin111ia ano1111ale signi fic a lieve at1me~.­ to ctell n l>ilirt1bj11a nel sang11e, ca11sato ~a 1tte:ro emolitico (od a ltro JJrocesso con clistrnzione eritrocitica), da distn1zion e biliare inco.ml)leta 0 clR. ma.lattia cl e1.Ja gla11~ol a ep~t1ca ~tessa, ccl in q11est'ult imo caso sia che s1 verificl1i conformeJnel').te alla teoria entero-epaiica, gin. 'Per ritenzio11e biliar€, am~ettendo c·l1e il fegato non lasci. l)ussare la bile, come il rene f ~t con a lc11ni cor11i, suppone11d.o co~ ciò dimostrata la fo1111azio11e extraepat1ca cl1 . ~. b'l' ". 1\10~T. p1gme11t1 l lalJ.

I

PR \TICA

839

CENNI BIBLIOGRAFICI. .1n Inrlex of progriosis a nel end-rcsillis of treat1ne11 t. R edatto• da \ 1 ari autori sotto la direzion-e di A. Rendle 11or.t. Un vol. in-8, di 594 pag·., rilegato. J. \Vrigl1t e flg1:i, ed., Bristol, 1922. Prezzo scell. J.2.

Ad una esatta valutazione della prognosi, ])iÙ_ ancora che ad una diagnosi esatta e ad 1111a Cltr,a efficace, il medico non .arriva cl1e do1)0 11na 111ng·a pratica oculata, e ciò anc.he 1Jercl1è, nonostante la st1a importanza, questa parte della scienza medica viene ·n1essa in seconda linea nei trattati e non for111a oggetto cl i opere ·speciali. L'unica esistente finora, salvo t1na recente francese di 111inor mole, è questa, di ct1i la l)rima edizione v enne pubblicata neJ, 1915. l . ' A . ecl i suoi collaboratori hanno avuto un compito non agevol-e, tanto i1ii1 cl1e, per diYerse rag·ioni, i dati rilevabili dalla letteratura non rappresèntan-0 la completa verità ecl esig·ono quindi un severo lavoro di critica. Il problema poi, s.e si presen.ta clifficile per la cl1il' urgia, lo è a magg'ior rag·ione, perchè più vato e cmnplicato, per la n1edicir1a; bast.j i1e11sare. acl esen11)io. a lle s\·ariote condizio111 c11e inflt1 er1zano la prognosi d el diabete della s ifilide, della nefrite, -ecc., per av.ere un 'idea d€lla comple sità. d ella crt1estione. Per la disposizione della matei"ia è stato adottato l'ordine al.fabetico; t1n ampio indice s t 1ppl€·m entare agevola le ricercl1e. Oltre la i11edicina e la cl1irurgia, sono trattate l'oftalmo1og·ia, la ginecologia, I a venereologia, ecc.; la esposizione è preci s a e completa, e prospetta al medico tutti i ln ti clel1.a c111estione prog110stica. Questa III .edizi one è at1n1entata di non poco in confror1 to (lcJl e i11·eccdent i.

ft l. L. ì\{OHR, R. STAEIIELIN e collaboratori. Trat~ato lli. ·1nediciria iriterncl. Puntate 29 e 30. Soc1et~

Editrice Libraria, Milar10, 19?2-23. Prezzo 11re 30. Que.~te due !)Untate del 11oto tr~tta~o di i\ilohr

e staehelin, in cor.so di p11bbl1cazione, sono 1a continuazione d ella II pa.r t e del III ~~olume cl edicato a lle malattie de11o s tomaco. \i sono ·n.ttati i disordini sen sjtivi (Stae.11eli.rt), la g.at r(. . (G' ) strite ed il catarro gastrico cr~n1co ~gon .' l'ulcera g·astrica e cluoclenale (iVI1cl1.a11~) , .11 ca1 cinoma (Rl.i.til11eyer)' ]a tt1bercolos1, .s1fil1de ed actino111icosi (Gigon)' i corpi estranei e le ltettro ~ 1 (StaeJ1eli11).

fl l.

...


f L POLICLl~ICO

[ANNO

XXX, FASC. 26)

N. PENDE. Le debolezze di costituzione. Intro- 11'ledical and Surgical Repo1·ts of the Episcopal duzione alla patologia costituzio.n ale. Un vol. Hospital. Un ,-olr. in-8, di pag. 326, con fiin-16, di 136 pag. Libreria di scienze e letg·ure e tavole, rileg·ato. Philad·e lphia, Pre.ss tere. Ro1na, 1922. Prezzo L . .7.50. of W. M. J. Dornan, 1916. Lo studio della costituzione individuale che Il g·1"osso ' rolu1ne, che è il qual'to LleJla serie. il De Giovanni ave,ra fissato nelle sue g-randi contiene i resoconti di questo importante ospelinee e nel suo .significato, viene ora assumen- dale, che aveva nel 1916 un movin1ento di cirdo grande importanza nella patologia e n11m.e- ca 5,500 a.mmalati, con una degenza media di rosi Javori si sono venuti accumulando in Ita- 20 giorni ed un costo giornaliero di dollari lia per opera di Viola, Pende, Fici ed altri, ed 1.75-2 per individuo. Seguono la biografia di in Germania. Ashurst (il cui nome è legato alla fondazione Il prof. Pende espone in questa prima parte ed allo sviluppo dell'ospedale) e 4:3 interessani concetti gen.e rali delle anomalie e debolezze , ti lavori origi11ali ed osservazioni cliniche comdi costituzione, trattando in modo particolare l)iute nell 'ospedale steS$O. fi.l. l'analisi semeiologiça, i criteri per la classificazione dei tipi ~ le prinicipali ectipie. Si ha Bibliog1·aphy of hookworm dis ease. Un volucosì un'idea. del largo c1a mpo che con t.ali in111e in-8, di 417 pag. The RockefeJler Foundagini si apre davanti al medico pratico ·ed dation Internat. Health Board. New York, allo studioso della psiche e della ])iologia. La 1922. esposizione limpida, .s obria ed efficace fa .sl che La benefica Fondazione Rockefeller ha iniil -concetto che l'A. vuole esprimere balzi fuori ziato fin dal 1910 la lotta contro l'anchilostonella giusta luce e si imponga al1 atten1zione miasi ed h·a iniziato dal 1923 la preparazione del lettore, accennandogli anche le numerose . della bibliogTafia su tale argomento. Essa f orapplicazioni di cui è feconda tale dottrina. ma l'oggetto del J)resente volume, comprende fil. 5,680 titoli ed è fatta e.o n estrema accuratezl.1. CHECNISSE. L 'année tliérapeutique (1922). Un za. Sono citati non so1o i lavori sin1goli, ma vol. in-16, di 208 pag. Masson e C., ed. Pa- anche le opere (di patologia, di microbiologia, ecc.), in cui viene trattata l'fill:chilostorigi, 1923. Prezzo Fr. 7. Il nome di Cheinisse è ben noto ai lettori miasi; delle diverse pubblicazioni si citano, oldella Presse Médicale, dove egli espone in bre- t re la fonte originale, le traduzioni, le recensioni od i sunti; di più la bibliografia non è vi e chiare riviste sintetiche il movim.e nto delcompilata sulla base della sola trascrizione del la terapia. Con gli stessi criteri è cornpilato ques.to an- titolo, ma i singoli argomenti trattati n el la11uario che presenta ai lettori i principal1i mez- voro ·vengono elencati sotto diversi ·capitoli. Si rile,ra da qt1esto vol11me il largo contriz i terape.utici preconizzati e messi in uso nel 1922. Esso rappresenta quindi una specie di buto degli ital.i ani agli sttldt sull'anchi1ostobilancio terapeutico dell'anno, esposto s.e nza 1niasi, a com.i nciare dai nomi gloriosi di Duentusiastiche approvazioni e senza sterili scet- bini (1843), di Perroncito, di Grassi (1879), ecc. Precede llll ,introdt1zione in cui ' engono date ticismi, ma con· spirito· di sana critica, che coordina le ide·e in modo eh.e il medico possa llozioni generali su11·argon1ento dal punte di a\rerne un giusto indirizzo nella pratica. Par- vista storico come da quello de•lla profilassi e ticolarmente interessanti sono le osservazioni del trattamento, a riguardo del q11a le si insicritiche su certi metodi e tecnich·e come l'opo- ste s111L'efficacia del1'olio di che11opo.dio. I.a coscienziosa fatica dei co·m pilatori merita un e vacci11oterapia e le iniezioni en1dovenose. r)la11so i11condizionato. fil. fil . 1

1

.-i\ . GIGON. Eini ge rieue1·e B etracliturigs'1veiscn in der Erni:iltrung.c;therapie. U11 vol. in-8, di

pag. 48. C. l\iarhold, ed. HaJle 1922. Prezzo Mar.cl1i 14 col 120 % ed il resto di at11nento. Trattasi di una. 1ivista sui mode1--ni concetti cli dietetica applicati aJJ'indtviduo sano ed ammalato. Sono presi in esame le abitudini dietetiche i11dividnaJi; il valore alin1entare della dieta, le sosta11ze cl1e forniscono calorie, l'acqua, i sali, le ' itan1i11e. 1l ' rolt1n1.e tto fa parte di t1na collezionP dj rr1 en1or ie s11lle malattie dell'apparato cli ger er1te e clel rica1nbio. 1

_.\. z.

Pubblicazione importante : Dott, DARIO MAESTR•Nt Docente di Fisiologia nella R. UniYersit·à di Roma Prof.

Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia Prefazione del Prof. S. BAOL•ONI Direttore dell'Istitut o di Fisiologia. nella R. Università d~ Rom a Un volume in-8, di pag. \ YIII-168, nitidamente stampato su carta semipa.tinata con 64 figure intercalate nel testo. Prezzc L. 2 O. Per i nostri abhonati sole L. 1 6. 7 5 franco d': porto. luviart! cartolina Yaglia al Cav. L"CIGI P'OZZI, Yia. Sistina. o. 14 · Roma.


LANNO

xxx,

FASC.

t.6]

IC&IDEMIE. SOCIETA MEDICHE, &ON6BESSI: II Congresso internazionale

di Medicina, e Fa.1macia militare. 1 Ron1a,

1na.ggi-0-gi'ltgn.o lY2S).

11 gic l'llQ ZS maggio ll. s. in Campidog·lio nell'aula tl~l , la . l")alazzo. Senatorio , 11"""· avu+-.l.iV. . . luogo sol enne inn ug·u razione del II C-0ng·resso Inte . . nale d' ~ 1 • • rnaz10. i - 1 ec1 ic1na e Fa I"IIlacia Militare alla A ~ta p1~~11z:1 di S . ~f. il Re e con, l'interv~!~o delle LT.1. ~.ID. :'Yfussolini, Diaz e Gentile e del Sott~segre~1~·1~> .~<:~rbo. di una lal'ga rappresentan7.a di :Al1tor~ta .<-·;Y1li e milita1i, di numero~ personalità ~t~ent1tì<-h 2 e di circa 800 congresf.Jisti. Erano ufficia ln1ente rappresentate alla sedut.a lP ..1:legazio~i llelle ~gt1enti Nazioni: BeJgio, Franei.a, Inghilterra, S. "C . d' Am~rica. Spao·na Svizzera, Giappone, Danimarca, Olanda, P~onia c~­ coslovaechia, Jugoslavia, Rumeni.a Irlanda' Argenti11a, Grecia, Uraguay, ' 7 enezueia 1 Costa 'Rica ~gitt-0. (inR, ~-01umbia, Estonia, Messico, Ci~ Jc, ecc.

Dopo uu Yibrante sal11to del Con11nissarjo Regio, senatore Cremone. i, a 11on1e dell' Eterna Città ~d ì mo patriottico di S. E . il Gen. Diaz, che 'con romn1ossn parola rieT"oeò il tributo di sangue dato dal vo1·po., anitario militare nell'ultima guerra, il Gen. med100 ea1ì0 F . Della \Talle presidente del C'-Omitat-0 organizzatore, esp(}Se in' felicissima sintesi l'orga11izzazione sa11ita.ria dell'Esercito italiano àura11te la guerra. le c11i caratteristiche furono 1a lltili7.7AlZjo11e dt>l J:>ersonale e la specia liz,;;azione dei ''ari ser\"izi . .·\ nome dei <le-legati e~teri J)rese iu ultin10 lil r>arol~l il Gen. 1neclico Wiln1ae r s, lS}JettQrP generale del :servizio sanitario militare belgn. J rongreR~&ti si recarono quindi iu imponente

<""()rteo n cl f\porre corone sulle tom~ di Vittorio l1Jman11ele II e dJ Umberto I al Pantheon e a q11ella del )'lilite Ignoto ~tùl'....\ltare della Patria. N~ l J)()llleriggio i clelega ti esteri, !)l'esenta ti dA l G~n. l)ella · Valle, furono ricevt1ti in !)articolare lldienza da S. ~f., che si trattenne in affabile colloq11io. Alla ,~ra, al Cast.elio dei Cesari, fn offt-r to n11 J>ranzo intimo ai delegati ester·i. I~ ed11te successi ve del Congresso fn rono tenute all'Ospedale ?vlllitare òel Oélio. In q11ella d~l 29 maggio fu discusso il I tema generale « S ull'o,·ga.;iizz·azione d.ez .·erviz·io sariita1'io e sullo 8go·rnbcro dei feriti e ?nalati in, guerra,

. t.en·uto co11,f c1 ctellc esiycnze .Z.rrid ll Cibil i llellP neces.-.:ttà f Pra1>rutlche ». Furo110 r ela to1·i per l'Ita lia iJ G~n . 111c dico San tncci e il 1\1agg. n1€dico De Bernard1nis; per Ja Francia i med ici principali di J.a classe 1Jzac, Dugnet e Do11t~1' . Pl'esero parte a;bi <lif':c·u~sione il Gen. n1edico Ronomo, i Col. ine-

diei l'.Ien11ella e Baduel, diretto re della C. R., e i Ten. col. Perna e Caccia.. Da questo dibattito fu rilev:-1ta la ne<:>es~tit di una collaborazione effettiva fra C-0ni.andi e direttori dei Servizi sanitari ed

collegamento personale e cliretto fra servizio <Wlla 710na <lelJe Armate e qnellD d<>lle rPtrovie, <"(}D<'ilianclo Jt> n~. ~ità tecnicl11! a quelle niilitari.

l 1n

841

SEZIO::\E PR.\TICA :1 ssic:ira~do i 1

:se1'1izio degli sgo1uberi con larghi n1ezzi d1 personale e materia le eh~ dovrebbe esPoere di t1n tipo t1niforme per permettere la interscambiabilità. fra le \arie Nazio11i. Nel pomeriggio all'Ospedale militare nei giar<.lil1i cli villa Fonseca, fu offerto ai con~ressisti lill sont11oso ricevimento. F11 ammirata una interessante mostra di 1nat.eriale sanitario d'i guerra. Nella sed.uta· d.el 30 maggio fu svolto il II tema generale cc Oollabor azione del,le Atttorltà oi1Jili e '11'~1Zi,ta1··i oonipetenti

in mate1·ia, d'ig'Ì<Yne, di ed'ltca-

~'l01icJ

fisica, e di p1·ofilass,i )) . Furono relatori per l ' Ita~ia il Ten . col. medico prof. Grixoni, il Magg .. 1necl1co De Berardinis e il prof. Il,•e11to della Sanità Pubblica: p er l ' Inghilterra il l\fug·g: ~ed. Daw:on, per la lotta antiYenerea, e 1>er gli ·s. U . d' A11terica il Cornand. Bainbridge, cbe trattò dell'infl11e1iza della g11erra sulla tuherc:o-losi chirurgica e presentò a ltre relazioni dei dottori .TncobsJ See"'~n lJ.<;l. T .fones e Coy. Il Gen. Bonomo riferì quindi sulla organizzazione profilattica del no tro Esercito, niandando un sal11to a lla memoria {1e i proff. Galeotti e Jatta vittime del doyere e ricordando l 'opera dei proff. l\!Iarag"liano e Bl1rci i)resenti all'assem\)len. I proff. Alberti e 1\Iode11a ed il Tén. col. (~onsiglio riferirono quindi sull'organizzazione nel1ropsichlatrica di gt1erra. Dalla discussione fu aff~rmata 11n'intima collaborazione fra autorità. s::initarie militari e civili nello l)Ossibilitil di ottenere una popolazione forte e :::ana cl1e darà valiòi soldati a ll'Esercito. correggendo fin {1all'infunzia i difetti fisici e p~ichici. Ln p:1lerra 11a offerto occasioni più fa \oreT"oli per saggiare le misure i1rofilattiehe contro le malattie Yeneree, le affezioni me11tali. J)er provare l'efficacia delle vaccinazio11i autitifica, anticolerica, 3ntivaiolosn. e della -sieroterapia antitetanica e nntidisse11terica: i rist1ltati della Yaccinazio11e nntitubcrcolare, pure no11 potendo essere considerati nel loro valore decisi,~o, meritano di essere pii1 largamente studiati. ·Nel pomeriggio i congressisti si recarono in vis i ta al Foro Roma110 e a l Palatino: gli scavi fl1rono illustrati dai proff. Bartoli <~' Tambroni ' ~d il sf\n. Eoni. infine, ricevette nffabilmente gli i11vitnti nei magnifici giardini farnesiani. Nella IV sed11ta del 31 1nap;gio fu discusso il TII tema « Su.lln disi11.fezio'ne e disinfestazione in tc1npo d; va<J<> crl in tcnipo cl·i guerra>>. Furono relatori ver l'Italia i Ten.. C0l. medici Rizzuti e ~1artoglio. per la Spagna il Ten. Col. 1nedico Potous e per la SYizz~ra il Ten. Col. farmacista ' ehomann. F11 rile,ato eh~ per la disinfestazione i n1~todi i1ii1 sicuri sono il calore secco e fra i prodotti gassosi l'acido cianidrico, 11sato con le do,·nte ca11tele da r>ersonalt' spf><'ia i zzato sotto la guida di tecnicj, adottnndo 11n npposito regolame11to.

In ~reno specinle l)Oi i cougre:;sisti si recarono nd Anzio per vi~i tn r0 il Sa ua torio n1ilitare ed R Nettuno per 'isitc'lre 1u ~cnola di malarioJogia tlclla Direzione Genf'rolc della SanitA Pnbblica. Il 1° giugno fu tent1ta la ,- Sle(lnta per la diHG41lSSio11 ~ del I\' ten1a «, 1,/ tratf a n1ento in 1n·i1110

f P-JH P<J

r

su9li r>. il i rlrlla ferii<> toraco-pol11zo-


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[ANNO XXX,

J L POL"ICLINlCO

11,a,ri ». l ' 11rnn1l relatori i Te11. ('ol. n1ccli<·i Cac:cia e I<.ic<.:i . I>resero r>arte ~llla discnssiohe il Gencr. n1c<lic<.> Bonomot il )l,lg·p;. \"011ke11 e il })rof. R ossi. Fu din10 trato ch0 1·~1stensio11c ba sem1)re le sue ir1<licazioui i1elle ferite tora~O-P<>l111011a1i cl1inse con assen7.a o co11 ·modico en1otorn.ce, no11 complica te ad en1ottisi, i1ei ._·('\toni da fuc:ile, da shra1Jnell, da pjcc ole cl1cgg-ic, e c-l1e il pnct1mo-toracc artificiale TappreS('Dta 1111 re<l l( })rogrc·sso nella <:11ra di q11est~ lesioni. 11 tra tta111('11 to C'lt irurgico è inelica to 11f\ll<' ferit.e cleJln pnr€'te, Il<'i J>Il<'11n1otora«i a]1{'rti, J)E'l' l 'en10 ·tasi e i>er 11rcye11ire infe7.ioni. I .. e ferite I)eticarflio-carcltacl1e <.:011 'lllOlJCrica rdio i-ichif ·c10110 il tratt.1u1e11to i111n1e-cliato. J;a tnl>c1·colosi lìOlruo11are è ~on11)l ic~1nza r a rn i11 qne8tc ferite, le qua 1i i:i8Y~glin.no per lo l >ii1 un focolaio latente o nggra,·a110 11n proceRSO specifico giit i11 eYol11zionc. 1

1

1

~cl ponlCl"igg-io i cong1·c8si~ti : i

recarono in a ntomobile U(l 1\riccia i1l vi ..;i ta a tL ncl ~i"\llU torio per i fn11cinlli predi ~10 ti :1 lla tubereol0si. N0llù seduta fi11nl< llt'l 2 gi11g110 fu sYol to infine il \ T te 111:1 «I la7>ora,,/.ori cl.i eh i:n1 icr1, J)rcsso le A.r1na,te )) . Fn1·0110 l'elatori })~r l 'Italia il Ten. Col. cl1illlico-f;l rn1aci ·t<t i•,1gniello ecl jl ::\Iag;g. cbin1icofar1nacist:t C'a1)J)elll. e pet ln Ceco~l0Yacel1ia il C\tP. fn rn1n eiRtu s ·nka1·cl.1. 14111 nft'E'l'Dl•\la ]"illll)Ol'tanza della u110Yn e llo1·tL'11to&1 ar111n. cl1in1i<.:a e rie-0nos<•iut<t L' o111ì0rtu11iti:1 cli stndial'e fi11 clal ten1J)O di J)ace la 11~11trn lizz::u~jo11e, predi spo11enclo ingenti qnn11titi:l di inat{\rie i1rime ecl nclegnnti sjtemi tli dif ~n . F11t-0no fatte q11indi a l tl'e iu1portanti con1nni c-;1i i o11i Rll Ynrt n.rgon1enti. Flll'Oll \) infìr1e J>O"ti i.11 Yotnzione i Y;1 1·i Ol'clin"i

clel giorno rif('r·~ nt isi a i te1u i d e l ('ongresso. S11cce-ssivu1ucntc. ·otto la l)l'e~ide11za del G0n . medi.co capo De1L1 \ "rn lle. fn ter111tn la seclnta J)l<>11nrin. llel Con1i tfl to T11tPr11;1zionnlc i1ermanente e furono upprov.ate Yflri e n1olliiìcnzio11i allo statuto. Per acclamazione fu 1lcsign;.1ta Pa1·igi a futura sene cl<'1 111 Co11g;reS$O ne 1 1n2:J • ft1 no1ni11nto il (i011 . D e lla ' ra 1J 0 pr0Ri<l011te 011orario dfll Co111i~1to I11te1·nn7.io11nle l:>er1nnne11tC'. C-011 1111 yibrante ~n lu to Ti volto a i. congressisti dt.1i Ge11cr<i1i "\Vilu1acr::- e DPlla \ Talle' si cl1i11se q11-e~ lo i.n11lort:1nt0 (\1ng1·e~so. ~A.. .

e.

R. Accademia. l\ledico-Chirurgica di ~apoli , . >

erl u t a dcl J 3 avrilc J !'12:1.

l'rC'Sl{ll'll7.i.l tlf'l

})l"Of.

Jlr1>.~r·n/1i:i1>n 1.·

n.

R'l'.\~ZI.\LE . ,~1ce-preside11te.

rli n11•,,11i cerr1' lli ano1nali.

r•rof. 'BlAX C:llI I ..F.O:\'.\RDO. -· I/O. presenta due ei1<:,-efali (li n1icrocefnli. 3J)l)artC'nt'uti alla te ·... u. f<lmi~lia, 11110 clei ])eSO di 184 gr . e l"altro cli :1._ 0 g-r. 11 lol10 fro11t.n le cli q11c~t't1ltimo. presenta 11n solo

soll·o c11e diYitle la prim:1 circo11Yoll1zione frontale {lnll;1 secon<.ù1. Q11e to Roloo è altr<:'~ì j11t0rrotto trn~Yer&1l11Je11tc da l1ll ultro ,·ol('O il q11ale divide iu <l11e n1etù tanto la prin1a (}11:1 nto Jn ~011da (jr. f·ro11u.1 + .· 1e-. Qtl('\l-i•t' li lt l fll " l'::\(J't"l'illl\O'P il <'OTIY0lt17.10l\l' => ' 0

<l

,.... ....

FASC.

26]

pi~tno

orLitale, <la cui è SCJ~L1·utn eia .1u ~1}leo il quale <li vide que~ta circo11Yolnziorte (lalla cl.reo1'lvol11zio11e estcl'na della ·S lll)erficie orbita ria del lol)o frontale. LJa ~ci~8ura di Silvio 11on 11n ltt branC<l ·v erticale, perchè l '01Jercolo si conti111u1 in a vanti co11 u11a c:ircouyoluzio11e el1e J)Ure il prolunga11..H:'llto clelln. circonvol11zio11e rolan<lica. anteriore, la q uale si fo11cle i11clietro e iit dentro. con la cir<:011Yolu zione orbitaria este1·na, n1entre manca com1>lcta1uente quella eh0 Yn <"Ol l1on1e <.li cirro11voluzione posteriore del J)iHno orbit.'lrio, e che si p11ò <:onRidera t·0 no1·m.llll1C'nt~ c·onl<' i l i>rol n11g<1mento clelltt tet~a. circonvoln%io11e f1·011t~tle. Da siffatto lll'Oln11gamento clelL'l Tolanclica anteriore che si Jiit'g;t i11 avanti obliquamente J)er raggi11ngere il 1>iallo orbitario, partono due sol c:l1i i quali potrebh0ro ps::;cr e co11ffi<10ra ti c•o111e le br;t n<:ht"' \'erti ca le e po8~riore della s<:isl-;11ra cli Rilvio <.:011 ln q11ale

i10rta11to cocl<> t i Lluc solchi coru11nicano. Manca <'01npl~tn1nen te Ja tt'1·zn cireonvol\17.ione frontale. a u1cno c·ht' i1on si Yoglia considera l'e <:omc t..'lle il d08c:1·itto prolung·nn1ento in a\anti della eirco11Y<> l u z i c.n te ro h111{l ica. 11 t "nt1·aUJ bi ~li cn1i:::;feri il solco a nte riore ·l:ra~ve 1·~0 <.l<•l pht ll'l orbiti1le è costit11ito da due sole cirton,·olnzioni: l n c i1·convo l11zione retta co11 u11 s·ule;o lJtofon(lo ehe accoglie il bt1lbo ol fa ttiYo e lH circonYol n~ione esterna <livisa dalla i1rin1a tla u11 o·ro8so sole;o ch0 a sua volta si ri<:nrva i11 aYanli ;,,, e i11 deutro al cli sotto d ei solco antei-iore tr.asver~o front.1lf' lJf'l' ra2;gi11n~ere la scissura interemiRf<• ric-a . Nell"aJtro eerYello la. disposizione è ancora J>itL sc1n11lie(\. Questi f:.l tti t roYTtno ri ·t·o11tro 11Pl C'('l'Yello d c-1 Ce bus. T.e riC"erc;he istolog·ich e prn ticat · F:ul 1nn11tello e;erebrnlc cl0l cctYello <li 184 g1·. rlin1ostrurono 11nt~ gl\UDtle sca r se'.Zzn rli cellule, nla 11(-;l nz:t f1 un ~i c:on11)let<1 di ~trfl tificazione, scnrRissi1ue eellnle J>irumidi1li con ·s car si prolungamenti. fatti cl1e cleJ)Ongono })er llna mnncata evoli.12ione del cer,<'llo. _t\.ncl1e il seconclo cervello J"">er 1,1 r~golari til e l•l quasi sillln1etrjn l)Uò rientrare perfetln1ncnte nel gl'11ppo delle microcefalie pt1re. Tratt c t<'bbesi ·a1111que di 11n nrreRto di cvol11zione cerebrale e di 11n <?-se1upi-0 clc.1ssicÒ (li i·0versione .ata ric:.1. n.si;;;o1niglia 11<10 Juolto ai cervelli (l ei CebuR sn11criori. R eccu t i. pcrfe.~· io11,a n1.e1it'i cl ella. ohir·urgia ()ranfca in, /,'rane i a - / >rf' .c:;en tff ~· i on e d cll o st r urn en tario d; 1'ltierr!J clr .~artel.

J/0. ri f e1·isce st1 qnnuto 11a ilYntn occasione di osserv~1re recenten1e11t0 nella Clinien r-1!)Pc:h1 li7.zn til cli Thierry de - I'roC.

(~11~·c10

~ln1·tll. il

Gl.\:\1' UHCO.

rarig-i.

1):\ rla to sui vantaggi ·d ella nneste~ia r 0 gion:t l • i1C'l1c 011t>r:tzio11i ~nll' 0ntl'f;.t lo P 8t1 t1ueJli ..ehc tl0ri.yano dn 11:1 po'" izio11e nssi~à dcll'o1:>eran~ c1o. 1"(). riferi$C'f> :l11corn sn i pror0s....;i cli cmost<.t~l e .:n 1la tccni<..'<.l d e lla t rn1)aJ\<tzione co11 i J)r~d~ ­ u1e1iti ll el C'l1irurgo fr,111cesf', precisa11òone le 111<11I >oJ)O

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cazioui. . J'('l·n1inu. con 1~1 l)l'~sentazio11c <lello ~trnme~t~r1 0 cl1e. .1 ttr~1ycrso diRpO$;itìYi 1110ce:.111ici ~c 1ni>l1c1 e


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1

SEZIO~E

PR \TICA

843

.

J">erfetti, pcr1nclt(' di Ul)l'il'e l111a bl'ccc:ia cranica <li qualunq11 grandezza in tre o qt1a ttro mi1111 ti ~enza. ·cos e i1è ,·ibrnzio11i, iuentre dit all'op~ra tore la sicu 1'('7.ZH n1n tenia tic a di i1on f~r ir 11è le 1neni11gi i1è i·encefalo. I.o strnmeuta1·io in discorBo trovA i)ure u tilL' a1>plicazione nell(\ làn1ineetomie . L'O., che hèL giit n,\-11to occasio11c cli Hervirsene in 11n ammalato i11 ct1i eRiste,rn lu~:·azio110 clelln 12a. clorrole. lo gi11dica anel1e in ql1esto ca . o ussol11tan1e11te rispond r1tf\ agli Rc·opi 11refi-&si dnll'i11Yento1·c'.

~ opra un caso di ('IJl<Jflll!Jf'Cla.i.;ia car<•rnvsa (inipropria «an9io>H'1 carernn.(\o»J conye11ita, cliff·11sa I otale della f/a 111 bn e d<'l pir·dc. <...'011 cli1uustrazione (li 11<'z;7'i anato1niei (' 1>roipzio11e di 1ni1

L:rofotogr.

Der-;t'. rizione <:li11i<.:a del c;;1 so e illr.,strazione ail èl ton10-pntologica delle lesioni del . l'arto a1upntnto lgunrigio11e cl l J•. ). 111 b;1se nllo studio cli qnestc altetn7.ioni 1·0. l'itit'ne di ùoYt'r esclti<lere la nn tura i1eoplasti<:<l de llu iualtt tti<.1. l.n le ione prin1ariu, c;onge11i tn e cli n~tn tri clc2·~H.ern tiYU. sa1·ebbe a ent·ieo clellc Y0tlC con co11segucnte i11Gu100 VEU).'OXJ . -

~

~ \.

~~ccademia

('HlSTON J.

s ufficie11za f"'l111z io11ale, da cui (lc:1 ·i'·~ rebÌ){\ro pet Yari n1ec<"'a11isroi fis io-patologi ci t11tt0 10 nltre nlt<...e razioni os. er,Ta te .

ll'Iedico-Fisica. di Firenze.

.:lrlu ·J1an.:.a del 10 niar:·o J})'l3. 1101.:0 lerren(I e frenica per l''isolatncnto in c11ltllra ·J.Jlll"fl, rlrl B. t11b~·rrolari rlagl i cserPati <' da rtllri Jìrod" ll i. e fP. sufi patologici.

<.i. JlLTH.\(·L\ .\~1. - J;Q. propone 1lll t rr('llO latt<•110\o-fec•o]èl cli vatate con ,·erde di Inalachite (2 c1n<-. <li Y<'l'rl<' <li n1nlachite a11·1 ?~ in II,,O .p er ogni 100 <·n1(·. di tc• r1· ·no) . . ·oliclificnto in. gi·o~s i in·ovettoni. Hi cl~YP ~mvre fate l'omogc11eizzazion0 del m a tel'in l<' c·o11 11no o due vo1111ni cli l"OJ u%ion<' cli 'idrato SO{lico al 4 % e dopo 11n'ora 1t(•utrnlizzt1rc -.:olo in llUl'te l'n leali co11 ng~i ni1ta di neiclo clori<.1ri<:o puro diluito su i10Ye ,·olumi cli acqua. I .a centrifngn7.io1H' del n1ate1·inlc 01nogeneir.z:1to non '\ 11 C-<'~SH ri;t nt> 11til€•. J/(). 1>re8<.'11b'> nu1n0ros l in·o,·C'ttoni <lel suo le rrc110 c:on bellP colonie e· ndditittura patine in cnlt nra put:l di B. tt1ùercolari nati sen1inan<lo c~crC'a­ ti. . ·e(lin1011ti <l'urina, ec·e .. tubercolari. I .. 'O. ritie11f> no11 sol'} possihile la coltiY;tzio11e <li D. tnbPrC'olari da ef::c1·eati ocl altri :Ptodotti ehe 11P ~inno r>a rticoh11'n1e 11tc ricchi. i11a uncbe cln qu~lli dove l'esa lllf\ clir~tto riesce pra tj<'amente negativo. e prc•:::;011tn ull'nopo a lc11ni l)rovettoni eo11 rnre colonie cli. n. (li K0<:h cl1e n. vevn. semina li 0011 111l €.:Cr0n to (li. in(liYicluo tif!i<'o mn che e1·ano resultn ti

::\-11urc1 nieto<lo ver ·onale di cura ilella blenorraf!ia infantil<'.

- J/0. ricorda di a.Yer l)te. enta to nel 19J 9 llil vagi11osoopio bivalYe cli sua in,--enzione peJ· lo . tnclio o la cu1·a delle così dette Yt1lvovaginiti ble11orrngicl1e ·d elle l)iccolc bambi11P. Ricortla come c:o11 q nesto mezzo eg;li potette })Cl' l)rimo mettere i11 cl1iuro l'anatomia l)atologica (li queste for1ne e .s tabiliTc in nloclo i11clisC'ntibile l<l locali7.Zfl7.io11e uterina. come poj nltri ..t\A. harmo confermato . In base. il i st1oi reperti egli ha sti1bilito n11 metodo cli ·tu·a bnsato ~ullil e lettrolisi iu vagina di ~~•I li di argento e ~u1la cura contem1)0rnn.eu del car1n.l cer·yicale a mezzo del suo vagino~C'opio. Ra curato 2."' bnmbi11e blenorrag·icbe. IJ:l 1nec1ia clel periodo di ct1ra è stata di <lt1e mesi. in C,{>Ufl'OlltO fl.i Rei O ~ette C11C OCCOrrevano ,p rima. Ia1~0 Sr.\DOLI~I. - I-'resentazione cli 'U'Yl àistriln1tore a 11ton1a i ico per sierodA,arJHOSi. 1

'\TOLTEHH.\

Il ?notarlo clel R.f.o-Hort'ega per 1

1

Accademia Gioe11ia di Scienze 11atm'ali in Catania.

.tl ll 11 nr1 n :·a d<'ll·. fcb7Jra iu 1 H23.

..ed.ula clcl 30gen,n,aio1928.

G-. I'~:Tll.\O~A);J. A.lC"unr rir·ercllc .·ul siero rli ·"fl·n f/llC <li ro].<J1'117Ji nor111ali e sottoJ)fJ-"fi a. tratta' 11 f> n t o r (J , 1. .~o s I rt 11 :: <" a 11 t i f1 e ;1e .

Pre.·idenza : Prof. G. CLE~IENTI.

8.

CITELLI. -

tlrlla. 8i/i.litlr cvl bisn111lo.

J:O. 1·iti~ne in ba~ nllC 1)ropri0 esperie117.c il B. 11n ottimo antiluetico cli nzion(• ~pe~itìf':l. 11on i11ff>riore a l iuerc11tio. r.,a sto111ntit( è evitnbile, <' cor-;ì gli nltri inco11venie nti. Effetto ott.hno 11el terziaris1uo, sear so sul vV~ sser1nnnn. Ri. lHl11110 r<'Ci(live com(\ con t11tti g·li altri •111tilnc\tic i. Da nclopcrurf-:i per ora i1ei casi ribelli n gitl inolto inPrcurializzati. I;a })osologia 1nerita <li e~ ere n1('g·lio ::;t n<.lia t<l. e:;; en<.lo trop110 g;ra11c1e In d1ffer€'l17."1 clC'] co11te11nto in n. dei YUri pre11a1

I/attuale rriio n1 ctodu

cli ou,ra dei

L ·o. riferisce sul metodo da lni aùoperato i1egli 11lt.imi 6 mesi e sulle direttive che si prefigge cli se.g11ire i.>er aumentar11e 1·e1ficac-ia ù c:erC:t1l'l! di . ~ulJ(.'rnre e:usi l~ultimo OE;tacolo che gli ri111ane dn vi11cere per raggiungertht n1eta. Con\1111ica breYemente a qnale punto eg]l è fll'rivato coi suoi risultati e creòe sia doveroso insist~re Slllla via (la lui tra<: ·iatil per ricavarne il m~1~simo l)rofitto . i ·n caso cl·i. vege tazioni adenoid-i oon esteso cl<'!Jenera.~· ion e ·~n ucosri. - In llD ragaz7.o di 1~ .a11ni. i1el cui an9 1une~tico llOD figi.u·a \Uno 111ala ttie degni? cli ri1i0v·o . 1·<?s:nn1e istolitico delle vege~'lzioni

t 1nnori

];OT>OY!CO 'l'0\1'.\fA. t. -

l'ilti.

A. -

il tessu.to oon.n ett ivo ?"Cticolare e u na S'llG· 'Utile ?Horlifica,::ion<J . (Con lT!.C'sentaziiì1e cli preparati). Pl'Of. 'JJ. CASTALDI.

ner1atirt'. nll 1 t'~11n(\ cli1·(\tto.

f ,o, c11ra

To~f).J .\ SI.

LODOY1co

~

niaLign.i. -


'

·1, ...1·

11. POLICL1:\1ICO

ade.i1oitli aspormte dimot-:trò lln·e~ist.e.nz.a e pro-

fonda degenerazione JJ111eo&i ~lla tonsilla farir1gea. .A... PI.\ ZZA. -· Su/.lu utili.tà della. p r ova a,ggt·u,ti1ia n te nell e nz asto·i d·iti o loro ao1t1:plf.oaltize. - L'O. rift!risce \:he . a ggiata la prova agglutinante nelle mastoiditi ac11te semplici e complicate la trovò

LANNO XX\, F ASC. 26]

sé11tauo ac.,.;ant-O ad lJna notevole riduzione dell'azoto amminico libe.:·o lln aumento dell'azoto aru1ninic? legato in forma peptidica con scarsa va .. r iazione dell'azoto totale non proteinico. Si tràtta di l1na Sintesi enzimatica per re\ersibilità del processo p1·oteolitico. ·

positiva ne l 70 ?~ dei casi . DoPo l 'intervent.o chiru rgico le agglutinine scomparivano da l siero dopo -10 giorni nelle forme semplici mentre per. ' . i-stevano a lungo nelle niastoiditi complicate con focolai r1ascosti endocranici e con fenomeni settic-emici. Fa notare la uoteYole illll)Ortanza di tale fe11omeno se applicato come mezzo diagnostico nelle forme. ad nnda1JJe11to s11bdolo .

Oont ,·ibuto a.lla oh,ini,ica degli orgaril getiitaii. I uen.~;a dello stato f ·u1iz·l onale su.l 001itenuto i1i (lt,ijoto. - L'O. trova spiccate differeruze nel <.-ontenuto in awto dell'organo g·enitale a seconda ohe esso tro,rasi allo . ta to di riposo od in piena attivitil. Le differenze sono molto pii1 sensibili nel testicolo che 11ell'ovaio e stanno for-se col metal'}()lismo lipoideo e colla funzione delle cellule nutrici specta lme11te attive nel peri<><lo d ·i iipooo.

Gn, ca so di e1>iteUon1 n niolto estoso àel la-bbro su.per lo re g'ltari.to colla anidride arseniosa.. - I ../O. illustra l111 caso di vasto epiteliomu del labbro su1:.eriore che n.,. :-.va interessato ancl1e i tessuti sottodermici guarito colla anidride ar.seniosa . Present.a due fotografie dell'infermo di cui una eseguita prima della Cltra e l'altra a guarigione u,r_

L'a,zoto 1ielle SMe v arie forme clu r write lo sin,.. lnppo del b01n,bioe del gelso. Continuando in quest~oi-dine di iru.lagini l'O. stabilisce la curva delle ·varie frazioni dell'azoto dt1rante l'intero ciclo della vita dell'animale e dimostra i rapporti esistenti fra i da ti chi.miei raccolti a particolari stati e funzioni biologiche degli insetti.

venuta.

G. I zAR. · - ~4.1n.e biasi i.n, Siallia. - '.Le ricerche e;linieo-sta.tist.iche riguardanti la difft1si-0ne dell'a1nebia.si nella Sicilia orentale, l'O. è indotto alle seg'11enti conclusioni : 1) La. distribuzione geografica dei 264 casi df ina luttia sinora accerta ti nella Sicilia 01ientale 11011 perm ette di stabilil'e l'esi.st.enz.a. di veri centri di infezione : solo Bi. l)UÒ rileva re una certa 1naggiore tliffusione nei l)aesi situati lungo le coste od in vicinanza. di Iag·hi e fiumi. 2) Nel 13.2 ~~ dei soggetti sa.n.i che non furono mai in colonia nè alla fronte durante 1<1 gl1erra europea e nei quali manca ogni nota an<lDJnestica circa pregresse turbe enterocoliche, si riscontra110 11e lle feci forme cistiche di entamoeba

Co~DORELLI

P oZielniin,tiasi da, << ta,en·la ~o­ li.u ;n, I 1. )) associata a « taeulia saginatQ, Goeze ». - Sebbene la tenia saginata sia più frequente· ad t)Sservarsi, accezionale ne è la polielmintiasi che si osserva invece quasi escl11siva mente colJa ta.e1l·i<h sol·i·u m per l :11ao di cal'ni suine fort:em.ente panicat:e e poste clantle~tinamente in commercio. P ed·i-01,.losi dei ou,o·i o capellu.t o da « phti·r tu.s in,g·u i·; ialis >). - L'O. d a u11 caso osservato i11 gioYinetto <l:odicenne è in(lotto ad ammettere 11n parassitismo "..ero e proprio.

-:\l . -

L. Co~DORELLI DE F IORE. - Lo s t ud.io del bilan,ci o f(J88ico co1i . peciale rigua rrlo all e 1zefropatic. l>reme-sse le nozioni bene accertate stil rapJ)Orto lipoi{l(lo i1ormale e su quello dei i1efripa tici, gil1nge alle segne11ti concl11sioni : 1) la colesterina è una "'ostanzu antitossica in1:piegata a difesa dell'organismo; 2) un co~tante aumento di grassi e di saponi libe1i nel ~ngue è effetto di u11 alterato meta}}1 >li~1no iJe.r la pre\~a'lenza dei fenomeni di disinte12;rnzione : ~) il r~1)porto lipoideo del sangue ,~aie a mi.. 11r are i 1 bilaneio tos~1.co n ei nefropatici: 4) l 'i11dice ant.ieu1olitico u·rinario sostituisce jJ rapporto lipoi(leo 11ello studio del bilancio tossico •l t>i nefropu t.ici e di !:è.1l11ne malattie infettive. ~

n,,u.0·1-0 arr ."o rli cc T 1··w hoblasto1nyoosf.s a.{f)illa.»is >). - T./O., i11 1111 nt1ovo caso osser\ato, è riuscito ad i~Jare il parn~ita patogeno allo staro C ii

di

p111·e~za .

G. F1oarro. - La. fa oooitosi <lclle piastri.11,f3. 1..·o.. da esperienze in. \itro ed in 'rivo, è indotto n Ilfl-~are ogni l)()tere f<'lg·ocitario alla piastrine. G. Rt:~so. - 1 i nte..:::i en,ziniatich e d·i ooniposti a'(:Otati oo·n iplessi. iri e..tra.tti di epato-painoreas. In d~terminate ron(lizioni gli e"'tratti di e-patoJ•CI 11crr·as l~l ~<·ia ti n ~ iu tern)o:--ta to a 370 pre1

'"ft

1

histolyt·loa .

3) La metastasi epatica figul'a J1e l 16.3 % dei casi osservati nè è dato stabilire una maggiore freq11en.za delle metastasi epatiche nelle forme di :i mebiasi da probabile infezione tropicale (16.8 %) rispetto a quelle da probabile infezione nostra le (14.9 <J~) . 4) Nelle popolazioni rivierasche predoIDjna la si ndrome e11terocolica nel quadro dell'amebiasi, n1e11t re nei L)aesi siti 111ngi da fiumi e dia.I m a re la for1ua cachetizzante è la più frequente. 5) I~' infezione amebica colpisce ancJ1e bambi11i n I <lisott.o dei 12 mesi (5 casi). H) Il contagio famigliare è abbastanza frequente (6 casi accertati) . :.11oà·ifica.~iotie alla t eonioa flella r eazione meio-

:stagni ioa preoipitarite (R. 1\1. P.) ve1· la diagnosi di tun1ori 1n.alig,-ii. - 'L 'O. illustra alcune modifieazioni che d11e anni di pratica nella reazione J1a11no consiglia t.o di introdurre. La tecnica de lla r~..aziou~

risulta not:e\olmente semplificata. Neeessita i)erò Sf':tupre 1'11so di acido riclnollco di proYata. a tti '\ltit ehe ben dtilìcilmente si trova in eomn1ercio. .\. c1t1este clitfiooltà 1·0. ha posto rip:i ro fabbric«-111do cl:.1 sè l 'ncido <• conser,·ando solo '\I. l

IPOLT..\ .


[ ..\.~o XX:\. 1''.\SC. 26]

SEZIONE PRl\TICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRA'rICO. SEMEIOTICA. La trasmissione auricolare

del somo di insum.cienia mitralica. Il ~offro cla ir1sufficie11za ,m itralica può i·n

ce1·ti casi a.scoltars.i oltre che s ul focolaio d ell'apice e nella prop.a gazione ascellare, anche all'or ecC'Jtie.tta; si tratta di malati co11 un torace piccolo ed un'orecchietta grossa che tocca la g.abbia toracica sul davanti o posterio r1ne11te; l 'onda reflua il.ell \orPcch:Let.t.a può così trasmettere allo stetoscopio il rumo.r.e di soffio che si prodl1ce all 'o.rificio valvolare. Se la col10D1Da ,~ertebrale è ir:n. cont.atto con la parte posteriore dell'or.eccl1ietta e del ventricolo, il soffio sistolico si può ascoltare sulle apofisi spi11ose, .a si-nist.ra dello spazitO scapolo-vertebrale, anche se il soffio è debole sul focolaio classico; la zona d'ascoltaz.ion~ può estendersi d.a ll'oocipite al sacro. _L\..lla radiose.opia si può rile\·are che il cuore tocca o noin i corpi ·vertebrali secondo la posizione del 11nalato; i può anche- osservare che quando i·l inalato e11tra all'ospedale vi è il contatto e si sente il 1soffio; dopo qualche tempo, calma.ti i fenomeni as.isto1ici, il soffio alla schiena · compare .ed il contatto fra cuore e .colonna vertebrale non esiste più. Pii.t rara è la trasmissione del .soffio di in~ufficienza n1itralica a.hl.a base del cuore; M. Roch (Revu.e 1nédicale d e la Suisse Romande. gem.naio 1923J ne ripo1ia u11 caso, in cu i non ba potuto delucidarne il meccanismo patogenetico. La n.ozione di questa possibilità è però interessante, peTchè un .soffio alla base a, sinistra delJ.o ·s terno può indurre in errore e far pensare ad llD soffio inorganico o da ste.nosi della polmonare; quest'ultimo può essere eliminato qt1ando non vi è propagazion e verso l a clavicola s.inistra. nè ftemito; i soffi :inorganici ·s ono piit dolci, v:ariabili e non coincidono n.ecess a 1·.iamente oon lln soffio organico all::i punta. · fil.

CASISTICA. L'ascesso paranefritico. E 11talattia n·on f1,equente, ma neppure eccezion.ale, ed è spesso causa di errori di diagnosi. L'accesso si sviluppa nella capsula adiposa del rene e non nel tessuto grasso che si trova al di fuori di essa; ha sede il più sp e.;>so alla faccia posteriore del rene, più di rado a quell a ante..riore od in corrispondenza dei poli. Il vol11me è variabile; in un caso di Franke (Deutsche mediz. W ocltenschrift, 1923, n. 7)

·venne da.to esit.o ad un l:itro di pus, in altri casi IlJOIIl. Sti ebbero che pochi eme., plll'le essendo\·i stati dolori ,101.ent.i. L'origine può es ier.e metastat ica, da focolai suppuranti anch · piiccolissiilni, o·p puro l'ascesso può essere ~ ­ condàrio ad u111a malat.tia acuta infe.ttiva; tal· v·olta non ·si 1Jt1ò riscontra.re alcuna causa. Si i111zia. spesi o con dolori talv·o.ita atroci, co11 febbre a bri,-ido e fan.o meni settici; può anc11e aversi gl1laxigionie rapida sia spontanea, sia in ~eguito a puntura esplorativa, ovvero la febbre si fa i·emittente, i dolori contintJa no co11 c.ar.attere ottuso; all'inizio t.endono ad ir1~a.dja.r,s1i al qi1adrante addo·m inale inferiore, talvolta. si nota sensibilità alla, pressione dell'ru3tremìt.à a.nite1iore della 12a. costa. Si pos....~110 a,·e.re sintomi di sepsi criptogenetica opl)ttre clei dist.urbi a tiipo tifoid,e, con febbre alta.! pol.lS'o raro, senz.a ros~o.Ja nè spleno·m e- · galia, nè di.azore·aziione. L 'esam·e delle orine è negativo. Quando l 'ascesso .si fa voluminoso . s i han.n o i sintomi da compres . . ione. La dhagnos:i differenziale va fatta con le nefropatie, la spondilite: l 'a.scesso perioolecistico od epatico, la mi·osite.) la p·aranefrite semplice cl1e può aversi a.sStociata ai vizi valvo1ari .aortici e può dare do·10r. 1. forti nel territorio d.ei nervi lomba.ri .a tipo di ·Coliche intermittenti e.on ematuria. La pl1ntt1ra esplo· rat.iva può ·essere deciistva, t.alora però è n egativa; Ja presenza di stafilococchi indica la origi.11e meta.statioa. La radioscopia può esse1re di grande utilità, riscontrandooi dal lato affetto una minore mobilità del diaframma. ll pericolo pl:lò e.s sere dato dalla gen eralizzaztone della seps.ii e dalla rottura dell'asces· s o in organi vicini; è indicata l'operazione da fa r i al più pr·esto sotto anei..~t e sia locale . 1

1

_!\..

z.

T E RAPIA. Trattamento dell' ''herpes zoster,,. Rog·ru· (Gazette des H6pitait 1·, 17 febbr. 1923

dò i se·g uen ti consigli: 11 E r uzione. - Il. trattan1.ent o locale deve ' eoI1sist.e.re n ell'applicazione di polveri (talco, oss·ido di zin.co); evitare il g·rattamento, g·li unguenti e l~ applicaziorli umid.e. Se vi è intens a dermatite, si può ricorrer e a lozioni con a1cool, a ll'acido picrico in soluzione, al linim ento oleocalcare; s e il dolore è molto ac11to. applicare linimenti di cloralio o cloroformio. od unguenti con cocaina, belladonna, oppiacei; 11elle f or1n·e ulc.erate, medica.zioni con acqlia <.l i Alibou.r . Se l'en1zione è vicina all •oc-


846

J I , POLICLINTCO

chi o, f al'e is tillazio·11i di argyrol i)er la chera,t ite e !t atro1)ina l) er i)reve:t1ire I 'irite. 2) Dolo1·e. - Si l)Ossono u sare i diversi a11tinei1ralg·ici, aspirir1a ,e deri, ati, cloralio, brornt1l·i, solfato d.i cl1inino, belladon11a, giusquiamo. Evitare in,v ece g·li oppiacei, specia~­ n1ente la, mo1fì11a; è i)referibile la tintura di g·e lsen1i.t1m a dos i cresce111ti da 6 a 12 goccie. . e la neL1ralg·ia si trascina .a lungo, si tenter a11a.10 i rin1edì locali: la puntura lombare, l a aJJp licazione Slllla colonna ve·rtebral~ di cop1)ette seccl1 c o di un l)iccolo \rescicante se i i·eni so110 integ·ri, il cloruro d'etile, le iniezioni di salicilato di odio, di novocaina, çli alcool, cli fibroli sina all'origine d ei n ervi intercois tali. Posso110 r ecru:e qualcl1e giovan1ento le cure fisicl1e, co1ne bag,11i di sol e, io11izZrazione con nitrato di aconi1tina, la diater1nia, la radioterapia, le cure tern1ali. Per i pazienti che hanno dolori jnt9llerabili e passa110 la vita in lln inartirio, sono stati consigliati dive,r si interventi cl1irurgtci allo scopo di agi.re sul centro bo-an oo'liare ' tutte or)erazioni cl1e pe.r esser e e ffic aci ùevono tagliare i:>areccl1iie r.adici; si ·ono avtlti, oltre a dei casi di n1orte, ,degli ins uccessi, ciò che i)rova cl1e l~ lesioni no11 si trovano .solo i11 corrisp.011denz.a del soJ:o gang li o, J11a alle corna posteriorr ·i e .nel Sistem a si.1n1)atico .endo1ni1dollal'e. fil. 1

( ....\XXO

XXX,

FASC.

?6]

])ini cl1e atlll1enta110 rapida111en.te di lJeso; nei g;ra11dicelli si eviterà la dieta che tende a dare i11grassaiT1e11to e si lin1iteran110 a11cl1e le b.e,rnnde. T Pra pill rlelle n1.a1life.·tazion·i locali. È ir1 ef-

ficace se no11 è acoom1)agnata da un'adatta n lltrizione. P. K arger (Die Tlier upi e an, dir"' B erli11J' r T{l i1iike1i.) osserva cl1e gli eczemi del ·v is·o e del ca1:>0 v,a·n no tTa ttati in i11odo da l asciarli iJ più cl1e possibile asciutti, quindi non • L 11 se l'à i1è ti cL111n, rl è Sél l)C•ne; . i e,-iterà ogni s1)orcizia e d il g·ratta111ento. I l)U11iti urn1di si s pennelleranno una volta al giorno con nitra to d 'argento al tre i)er cento .e si copri.r ·anno l)Oi co11 polvere o cori pasta di zinco; negli ecze111i molto Ltmidi o crostosi, si rammolliran110 dapJ).rima l~ croste con olio o vaseli11;/:' i11vece d ella ]1asta di zinco si può usare l' ung·n.e11to a l t)ellidolo.: à. evitini0 le n1edicazioni occll1si\ C o l 'a1)pl]cazior1e di paste so1)ra su· l)erfici tro1)po estes~, l~Pl' il l)&icolo di ritenzione (mis11l'are la te1n1)eratura!). Otte11l1to l 'essiccamento si a pplicl1erà t1n w1g·Llento co11: Balsan?o d el P erù g. 1; Borace g·. G; T a.lco g·. 20; \ Taselj11a e I . anoli11a a11,a g. q. }). i1er 100. N ell'eczen1a gene.ralizzato u sare. le i:>olveri ~ tener e il bambino su crusca di frll111 en.t o; se yj ~ono croste, .ap1)ljcazio11e di ossido di zi11co g·. GO in olio di oliva g·. 40. Nella ero. ta l attea si ottengo110 ])t1oni risultati con l e i.11ala.zio11i di i1jtrito d '8.111ile, inco111iI1cianTrattamento della diatesi essudati va nei bambini. do co11 3 gocce per non più di 10 ' econdi, fino 1'erupia alime1ita,r e. È la più clifficile nei a cl1e il ba1nbino· di,ren,t a r os·s.o; segue llno sta1Ja111bini p1ccoli, l)oichè il i)oppante con diateel io di i1allo1:e (coro]) atte ce· l 'eve·11tuale collasso si ,es.sudativa è t.rofolnbile, ossia più sensibile co11 l 'adre11alin a) ed aun1 e11tarc n1an n1ano la cl1e :iil s ano alle po1~ ibili azioni dannose d egli . dos·e; è b en.,e non far e ]l t.ru tta.n1,en.to in prealin1enti; nemm eno 11 se110 i11.a.terno proteg·g·e senza c1ei g:enitor j. fil. clalle i11a.11ifestazi,o·n i d ella diatesi. Particolare r io·nnrdo bii&og·11a aver e J1 ell' a li111entazi.o·n e ar· NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. tiftciale; •m olti esSIUclatiYi 11a11110 l111a speciale Vecchie teorie S1.LS1cett ib ilità -ve1·,s o il latte di v acca, tanto più e nuovi fatti sulla tetania paratireopriva. \rer·so il grasisro; norn s j, cle\'e q L1i11di oltrep as&a_.\ tt11al1ne11 t.e l e tre l)rinci1Jali teorie ono : 1·e n1eil1J.n, qt1antità totale· d.i latte il ùec:1n10 d el 1) cl1e l e 11arn.tirojdi. r egola11,o il rnetabolip e o cor11oreo e .fare llSO ])O ·i})ilm ente di 11n ~1l1 0 d ella, gL1a11icliJ1a, e q11 i11cli il to110 in t 1latte 111c.t gro . ì\I eg·lio tollerati sono gli idrati scola re; cli carbonio, cl1e l1 erò ''anno d osati accura.ta~ 9) cl1 e . esse r eg·olano il n1eitaboli, mo d el nw n te, jn J)lodo . peciale lo z11ccl1ero. Non s1 calcio; cle, e cercare di raggit111gère lln forte a umento 3) cl1e i'r1ftui sconò .. llll'eqllilibrio aci,di-b a -., f cl~ i1eso, n1a ba ·ta u11 a un1e.nt.o in edio·. Al piiì. del cor1)0, onde l est.ir1) a zio111e produce alc~­ l)rest o pos ibi1le, \7 CrS0 il settirno m .ese, SÌ lin1ilo i. Secondo alcu11i regole1..eJ)bero 311cl1e 1l terà l a <.1uan titù di 1atte, i11 111odo da non olu1 etabolis1110 dello zucchero. tre1)assare i ~00 g. giornalieri n ell'ultimo quaDragstedt l1a oss·ervato cl1e dei cani co11 ~dri111estre del primo a11no, i 200-300 nel secon11letn111e11ie l)aratjroid ecto111izzati l)Osso11u ,-1(lO unno; n.ej casi g·ra ,'i tali quantità , ,anno ' rere a lme11.o 1111 a11110, se ... i ugg·iu11gono alle <111cl1e ridotte. Si daranno pap1)e di se1nolino 101·0 c.liete forti c111a11titù, <li lc.Lttosio. Q1testo r Pn l latte, cli leg11mi, di l)atate, frutta, }) iù tardi g jn1e so1)1)ri111e com1Jletan1e11te la ptoteolis i cur11e, })u11e a l Lt1rro. Il i1tu11ero deiJ .v as ti s arà J1atterica r1ell'intestino, e la co11segue11te procli c111attr o al gior110 11el "2° ftnrlo e trP 11ei baro1

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L...\:\~'i(, .\.\.\, FASC. 26]

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EZTO~E

clt1zio11 e e.li vcle11i inte,.,ti1Lali. Ciò fa pe11sare cl1e Ja tetania i)aratir~opriva sia di natura tc·s ·ica, e cl1e le 1)aratiroidj i101t ""ecer11a110 1111 orn.1011e i1ecessario a lla vita, n1a s.ervano a 11et1tralizzare i l)l'odott'i tossici a111inici intestinali. Poco a l)OCO i cani possono adattarsi éld 1111[\. ùie.ta simi1e a lla consueta: e secor1ùo l> rag·stedt la funzione di·sintos. . icante Yicaria sarebbe a8su11ta dal fegato. Ll1<.:l\a1·d t 11a veduto m ,ar1care la tetania par.atireo1)l'i \'a, e i)erdurare i ca.11i in vita, ancl1e a dieta carnea, mercè la som1ninLstrazio11e orale cli lattato di calcio : ql1es.to i:>t1ò sos1:>ender i .. er1za danno do1)0 qt1alche te111po. -~ e . i r)rese11ta 1Joi tetania, aù es. i11 seguito acl alJbo11c.la11te ii1gesti-0ne di car11e l>oco buo11a. od altri a lin1e11ti i)ntridi, e~SEt. cede e:i l l uuY.e ~0111111inistrazioni di lattato di calcio. Seco11do a l\1asen la dieta car11ea i1n1)ove.1'i~ce 1·ol'ga11is111 J cli sa li di ca.Lcio, e ltt dieta ltlttea lo arr iccl1i sce, cl onde 1)1·obabiln1.e11te la s t1a i1111ocL1ità nei ca11i pr;ivi di paratirojdi. 111 C Jl1esti a 11i111ali l elimi11 azion.e jntest.inale ·ctel calcio è crescil1ta, e il1tti i tessL1ti i1e ve11go1l.-O i1111)overiti, i1on i soli muscoli. I>cr co11ciliare i fatti osservati da Drag tedt co11 <Ill elli o~ser,·ati dn L11ckardt si può p e11~a1·e cl1e b~t i)e1·ùila di calcio renda l)iù per111ealJi I e l'i11testi110 e le ,-arie cellule ai ,-ele11i 1J'uri~ in e i11t e. ti11ale. · z Of .-:i. t ' 17 i11arzo 19:2:3 . ( 1'1 lC JOllrl1(l -JI • •""1., 1

<..;

PRATICA

847

i·iodo di osseryazior1e di 15 gio1·1ii invece che di 10 percl1è nella letteratura inedica .esistono casi eccezionalissin1i di l'abbia trasn1essa 12-14 giorni avanti l'e. plosio11e clinica della n1alattia . ~Ia r1neste 0110 c.l elJ c c.:011clizio.11i di estret11a rarità, e forse nnel1e . o. cettibili di Cl'itica, ta11to cla 11011 aver e unn, inoJto grR nde in1portnnza J1ella. llf'a ti ca. \ T. PUNTONI.

,Al rlott . ...\.. Ca11dclh, ;.\ rcevia: · « L '~AYve11ii- e ~ur1ita, rio », ~ i

l)til1h1icn a i\filn-

no , Corso Porta Nuova. 3i. ·

VARIA . Un paio di lenti nell'addome. 'l'ra i co11)i e ·tra11ci ~111arriti nel e.i YO ad<lomi11;1 le cl<.lgli operati , {li l·n i Yrllite 11n raccolto 1111,t c·nsi ~tica llel Britisll Jl l od. Jo/lr11al (febùr. 1923). fiç:nra un r)aio di l e nt·i leµ:nt<\ in oro, dimenticate d;tl cl1irurgo, ·i l ql1a1e 11011 era ])Oi l'i u sc.:ito a i·itroY:1 rle ... 'l'ra g li a ltri corpi t~stra11Pi v e 11(-•t 1·<.1 ti nel ca Yo addorni11ale è fatta 1uenzion0 cli u11 l)Ortapenue, introùotto in 1-agina e (·l1e a YeYa a ttra Yersa to il co1·J><1 uterino ed era anelato <"t in111ig·Jinrsi i1ell'epiploon, che lo <.l. Ye\a inc:.111!'nlato. 111 4 ca ~ ehbe lnogo l'eli1ui11'"tzion0 .·pouta lil'a atr1 <1YC"r~o il retto ; i11 ~ <'~ì . i l'Plin1 i11azione i11 YP~ci{«l .

DORI.\.

a. p .

Un termometro nel duodeno.

POSTA DEGLI ABBONATI. .'ullo co11lll(Jiosità dell(l rabbia. .I\ . F . da T. :

Al d6tt. D.

Il Yiru. rt1bico 1ton , i trova i1ella saliYa dei c<t11i c:.t1tclidati .alla i-aJJbia ù11l'a11te la .t11ag:giol' i1tl1·te del l 1-c:1·iodo cl 'i11cubazionc. L'eli1ni11azio11e salivare i)recede tuttaYia di LJ11alc h e gjor110 la co1111)arsa dei sin~o111i l)r:1r1011itori e si riti ene orn1ai da tt1tt1 cl1e sia J1r11cler1te e.li co11sidera1·e lJericolose, ag·li effetti d el la rnl)bia, tl1tte le n1orsicature i11ferte i1ei 10 gj 01·n i cl1e precedo110 1 esplosione dell a 1

Un deme11te ~ Zurigo ba ingoin to un tern101net l'O iut<..ro a ma si1na . D"'ntta la estirpa~jo110 lnpa.roton1ic..it dello Rt1·t1u1~11to ·s i co11statò che la temperatura massima rag!!·j11ntn. era stata. cli centigradi 41.5. f,<l c:ifru è eYideute1ne11tc troppo elevata e il tll)tt. Prei~ che )llustra il cnso ln mette in ra1)Porto c:on he'l·a11de cal<l~ ir1goiaL ~ clal l)<tzieute. .J,e e.-·perienze tli Ito <lin1ostra no imatti che tra la t0n111e ratura rettnJe " que lla cluoclf\nnle Yi è una tliffere11za massiJ11a di 0.7 cent. (Da Patllol,ogiea, 15 gen11aio 1H23) .

Un topo in una tazza di birra.

1

ra1)bin. I>e1· qu.esta ragione in l)r atica, nllorq11a11do 1111a l)Cr:·o11a è 1norsicata d.a lln a11i111ale cl1e.

Ì)resent·a Bi11to1ni, è indicato cJi porre i11 os et,·azio11 e l'animale morsicatore per 10 gior-

i1011

11i; . e in (ruesto l)erio<lo di tempo l'a11i111ale ri~'l<.1.ne i11 r>erfetta sal11te, si l)llÒ escludere cl1e la i11or""icatl1ra possa avere i11n.estato la rabbia, ancorcl1è jl cane abbia la 111alattia in ìnc11bazione. _-\ lc:1111i I stit11ti _.\.11tiral1ici adotta110 llll J)e-

(ROlllil.11ia) due llJEll'CH Il ti troYa l'OllO l UI to1}0 1norto ii1 fondo acl u1ù:1 tt1zza <lella ùirrn ('h<' n \'e-rano beYn to e chia1ua ro110 i11 giu(lizio il birraio c·ll icdo11do uu incle11lli7.zo <.li 100:000 lei per tlanni e i11teressi i11 quanto che. i n conseguenza del disgusto JJrovato, i1011 1)(;)tero110 svolger~ regolarm~ntc i lor~ ftff;1ri. I I birraio, natt1ralmente, ec<..'èl)Ì li caso d1 fr1r7'a iuaggiore ma j l tribunale presa Yisione degli ~ 1 tti e clflllc perizie. concia1rnò qu0l tlisg·raziato a ])aga re 2.5,000 lei di in<len11it~1 <li n1~rc.1nti e 5000 Jci tli 111ult<l. oltrt\ Je ~J 1 éSC'. 1la11ccl. :! febbraio. I iag. 251).

_\. (;Jn i


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J l , POL1CLINico

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XXX,

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. <*) n fiesto

del decr~to per la revisione degli organici degli impiegati degli enti locali.

Lcl GazzettA. Ufficiale n. 133, (l el 7 giugrio, pubblica il testo del decreto 27 maggio 1923, n. 1177, cli(:! stabilisce la r evisio1ie dei r egolct'1nen.ti org(lJVici e degli stipenlli degli i mpiegati degli enti locctl·i. Gilì n.e dem1rio riotizia, pre veritiva, sulla base di co1n,-ltriic(tzion·i uffìciali, segncilandorie la. gravitcì, gli scopi e i limiti. Alci"ne disposiziorii del decreto non corrispondo110 e "Clttrt'frie11.te alle pr.i1ne indicazioni: p er es., il pote r e di sostituzione al Corn;u.ne: ·nel caso di inade·nipimento, è stato opporturictmerite attrib·u ito (tl Prefetto, sen.tito il purerc delflnte11derite di b'i11cin.za, e n.ori a.ll'lntenclente conie si era ilelto in pri11io tempo . Ma possia1no co11.fer11iare l'apprez.~amen.to d'in.sie. ' espresso. nie gia L 'applicazione pra.tica di questo.'decreto sa.r à diffìcilissi1na, per la delicatez'Za stessa dei pof:cri discre::;ionali che esso attribuisce e della 1nateria chr rie è regolata, e anche per la forma e il co1iteniito delle disposizioni. Infatti , co1i nor1n e 'li 1iif ormi, sono JJ r e rrs ti · e discipli nat'i 1·apporti e sil1.l rt"::ion.i essP n:::ic<.l1nente diversi e cl.istiriti, che riori è po~sibile rico1l.durr e o r idtlrre ent ro lo stesso sistt'nia, e sono es t esi agli enti lo ca.li critPri e con.dizioni cli preferenza e cli rl.ispe n, ·a cla l sPrPi zio c1ie è difficil e e i1i 11arte impossi bile aclattare a.gli 01·d;'i1iamenti coo1ilnci l ì, es.'}e1iclo stati stabilit i da.i r ela tivi decreti i1i 'rel 1.:: ion.e alla orgcl11i:.za:.i one burocraticct cle l/.o 5itato. • È necessaria, du1icrue , la più lYi·va se11s ibil·it<l dei lin1iti i1ecessari, pe1· evitare esorbitanze e deviazioni che potrebbe r o offeridere diritti quesiti e le esige'n ze stesse clell' assistenza sa1iitaria. 1

Pubblic her em.o, 1iel prossi·n io fascicolo, un, com·m erito siste ni.atico delle varie disposizioni, che ora riportiarrw iritegralniente.

..Art. 1. - Entro due mesi dalla pubblicazione c1el presente decreto le Amministrazioni delle Provil1cie, dei Comuni e delle Istituzio11i pubbliche {li beneficertz.a; dovranno procedere alla revisione delle tabelle e dei regolamenti ol'ganici del personale ~lllo scopo di : a) rid11rr<::: il i1umero dèi posti ed il personale, coIDuuqne 11ominato ed inquadrato, (;Ompreso il personale sanita1·io ed i maestri elementari per i Con1uni che abbiano conservato la diretta am1ninistrazio11e delle RC11ole, nonchè gli stipendi, i salari e gli assegni di qt1alsiasi specie, in 'l'e.lazione

all.e con~izioni finanziarie de11•Ente, alle esigenze c1e1 Herv1zi ed Hlla in11)ortanza <lelle a ttribt1zioni affidate al per~o.ualè stesso ; ò) riformare le norme relative al trattaruento di riposo per riduTre q uesto nei limiti stabiliti pe-rgli impiegati governativi, intendendosi annt1llati, anche per le istituzioni pubbliche di b€ne:tìcema, i regolamenti l)OSteriori a ll'entrata in vigore del R . decreto 19 settembre 1899, n. 394. nelle parti che eontravvengono al d ivieto fatt:o dall'art. 65. lett:era D, del decreto stesso (ora art. 91, lettera G. del regolamento UJ)provato oon R. decreto 12 fe'bbraio 1911, n. 297). Art. 2. - Nello t.es ·o terllline le ..lruministru zioni <1nzidette <lovranno procedere alle dispense dal servizio <lel person·a le a vventiziu e di qt1ello regolarmente 11om'inato a posti di I'l1olo, che si tro.vi tt1ttora nel J.>eTiodo di prova, e indi di quello che ha. consegt1ito la stabilità, qttando il per~onal<:­ medeslmo, in iseg11ito alla revisione <li Clli :sopra, risulti in eccedeuzu al 1111mero dei })()::;ti fissato cla lle 1111ove k'lbelle organiel1e. Per tali di~pense si osser\·eranno, in quanto siano ap:,plic-abili. le 11orme stabilite negli articoli 1, 2, 3 e 4 del R. decreto 2"5 gennaio 1923, n . 87, e le persone appartenenti alle categorie indie.ate nell'articolo 3 del R . decreto 28 gennaio 1923, n. 153, saranno preferite per il mantenimento in servizio, salvo le eccezioni nell'articolo stesso previste. L'applicazione delle norme precedenti avrà luogo lll)11ostante q11alsiasi co11traria disPosizione di legge, di regolamenti generali <, speciali o di capitolati. Nel caso di inadempimento da parte delle dette ~.\ 1nministrazioni, si sostituirà ad esse il prefetto, il quale, sentito l'intendente di finanza. dovrà comIJiere la revisione di c11i trattasi e di~lJurre le relative dis1>ense enh·o tre mesi dalla .scadenza del termi11e indicato nel primo comma; Art. R. - Gli impiegati, agenti e · salariati, dispensati dal servizio a termini dell'articolo precedente, saranno (}n11nessi a liquidare la pe11sione od indennità loro spettante a termini di legge, o dei regolan1enti organici, fe'l'l1lo . il disposto della lettera B dell'art. l . Sarà inoltre corrisposta loro, H carico dell'Ente. llna indennità · 1a cui misura sarà fissata dalle rispettive Amministrazioni, ma ch(A non potrà in nessun ca so essere su~ri<>Te a sei nè infe1iore a due me11silità dell'ultimo stipendio. Art. 4. - Contro i provvedimenti di cui al prt.~ sente decreto è ammesso ricorso ~oltanto I)er leo"itti.mità alla IV sezione del Consiglio di • Stato od b • • irt via straordinaria al Rf~, esclusa qualsk'lSI nz10ne giudiziaria. . . Art. 5. - Il presente decreto andrà in VIgo1 t<la lla data della m1~1 pubblicazione nella Gazzettn ·uffièia.le.

Nuove disposizioni per gli onorari dei periti in materia penale e civile. J~ ct. (~azzetta

l jf:fìciale 1i. 119 p 'u bblica il testo del Regi.o decreto 3 ·m aggio 1923, n. 1043, clii stabilisce, in. forza dei poteri straordinari conferi.ti al Governo, le competenze doi,ute ai testim.oni, periti, g'iitrati. ecc.

(*) Lu prP.sente rubrica è affidata a11·a,v. GIOVANNI SELVAGGI. cons11lente legale del nostro periodico. ,


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SEZIONE PRATI CA

Riportiamo gli articoli ch e si riferiscorio ag l i onorari e alle vacazioni dei p eriti, avverterido che le 11u,ove disposiz i oni, 1~on prevedute, riducono 1totevol11iente la misura delle comp et enze che er ario state stabilite co1i la l egge 20 luglio 1922 11. 999, ora es_pressamente abro gata:

(Gli ~1 rt. 1 a () rigt1n rdn.no i testi1no11i).

Art. 7. - Gli onorari e le vacazioni dci peri li per le operazioni che occorressero a i·icl1iesta dell'autorità giudiziaria nei casi previsti dal Codice di procedura penale saranno regolati 11el modo stabilito negli articoli precedenti. Art. 8. - Ciascun med-ico e chirurgo rice,rerà : 1) per ogni visita e relazione, compresa la prima medicazione, ove occorra, l'onorario di L. 6; 2) per le sezioni di cadaveri non inumati, l'onorario di L. 40 e per le sezioni di cada veri esumati l'onorctrio di L. 80, corupresi in ambo i casi il verbale di · autopsia, la relazione sui r isultati della autopsia stessa e l'esame degli atti processt1ali e le ricerche dottrinali o di altro carattere che a l perito occorressero per r ispondere ai quesiti proposti,· rimanendo esclu se le sole ricerche di laboratorio. Per qualsiasi .altra 01)ei:azione peritale, come prLre in tutti i casi ne i qt1nli i medici e i chiru rghi saranno chiamati dall'autorità gi11diziaria per chiarimenti ed assist.eranno a i pubblici dibattimenti all'oggetto di raccog·liere, dagli interrogèl tori degli imputati e dalle intlicazioni dei testimoni, nuoYi elementi per risPon(lere a quesiti su punti 11011 rilevati dall'istruzione preparatoria e dare contemPoraneamente schiarime11ti sulle precedenti relazioni, sa rà dovuta una retribuzione di vacazione in proporzione del tempo impiegato. La prima vacazione sa rà di L . 10, ciascuna delle successiYc, di L . 6. Uguale diritto sn.rà pt1re dovt1to ai medici e chirurghi i quali verranno chia mati per assistere a i dibattimenti al fine di dare il loro giudizio stillo stato di mente degli i rn11utati, o su qt1alsiasi altra ci:r'oostanza necessaria alla discussione della causa, comprese in .tale diritto le relazioni che dovessero fare sia verbalmente che per iscritto. Art. 9. ....- J.ie vacazioni di cui è cenno nell'articolo precedente e nei successivi sono di due ore, e nel calcolo d elle medesime non sarà mai con1putat.o il temPo impiegato nell'andatn e ne l ritorno. Il diritto di vacazione no11 si divide el1e per metà; trascorsa un'ora ed un quarto sarit dovuto il diritto intiero. Per ogni giornata cia scu11 perito no11 r>otrù l'icevere più di qt1attro vacazioni, neppure per operazioni che si riferiscono ad incarichi diversi. Questa limitazione r1on si applica agli inc..'lricbi che vengono espletati alla presenza dell'autorità gilldiziaria, pei quali si farà risultare dagli atti e dal verbale di udienZc:'l il nurnero delle vacazioni. Art. 10. - I periti dovranno presentare una nota specificata delle· somminis trazioni che avranno fatto; e se dovessero valersi dell'opera di facchini o di mercenari, il compenso di questi sarà pagato secondo gli usi locali, dopo che le aùtorità giuiJiziarie si saranno accertate della n ecessittL e de lla durata di tale aiuto. Questa nota dovrà contenere la indicazione di valore, di quantità e peso degli oggetti impiegati e dovrà essere munita del visto dell'autoritit giudi-

ziaria, incaricata della istruttoria delle causc e della. esec.'U.zione del relativo incombente, la qutil~ ?ovr~ respingere le spese non necessarie e q11in<lt inserirla negli atti processuali. . ~ve alle operazioni che motiva no t:all spese si~ • intervent1to il pubblico ministero il detto ,-i~t._. sarà d a lui a ppoRto co11 lo stess~ obbligo di cu·i sopra. L'importo de lle somministrazio11i occorl'en ti lìé l le autopsie non potrà eccedere le IJ. 30 salvo, net congrt1i . e.a.si, l'applicazio11e dell'art. 109 della t3 r iffa pe1iale. Art. 11. - Ai veteri11a ri che fossero cbi!Ullati ta11to per dare il lor o giudizio nella istruzione pet" iscritto quanto ai J)Ubblici dibattimen ti sarann4• accordati i quattro quinti degli onorari e delle vacazioni spettanti ai medici e ct1irurghi. Alle levatrici, nei ca si jn cui prestano la 101··-· opera in mancan za di medici e chirurghi, spettano i tre quinti dei (ljritti assegnati ai m~d-e­ simi. Nel resto sarà ad e si n pplicabile il cli sposto c1eJ. l'articolo p recedente. Art. 12. - Per la li'}11idazione <legli onorari spertauti a i professionisti laur~'l ti, professori di ch-imica e di altre scie11ze, a rcl1itetti, ingegneri ,.. 11obl i si applicano ·le norn1e co11tenl1te n egli aJ'hi - · coli 8 e 9. · .~rt . 13. Ai i1rofes~ionisti <1iplomati, i·ug·i,~·­ nieri, geometri, agro110111i, saggiatori di oro e dt argento, fa rmacisti 11011 laureati, calligrafi , ecc:~ i~ compenso è dovuto in ragione di lire 8 per la prJ.n1a yacazione, comprt~~'l Ja relazione. e di L. i 11er ciascuna de lle vacazioni Sl1ccessive. · Ai fini del precedente comma son o equipa1~ati n i professionisti diplomati coloro che. p11r essenri• Rforniti di di1>loma, otte11nero in virtù di specialf• disposizione di legge la isc·rizione i1ei reluti-ri aJh! a tntti gli effetti lega li. ..\.rt. 14. - Agli altri periti, 011erai, coltiYu t{1a·.i cd altre persone t:to11 la11 reate, nè diplomate, i J compenso è dovuto in i·tigione di I J. 5 per la l)tim·' vacazione, compresa la relazione, e cli fJ. 3 per ci.ascnna de lle vacazio11i su cce~sive . (Gli art. J 5 e 16 rigun r<.ln no interpetl'i e t1·aduttori). Art. 17. - Allorqnn11do i pel'iti i11dicati n~·\lii a r ticoli 8 a 12 saranno obbligati a trasferirsi aJi:l. di$1:.:'111za · di. più cli due cJ1ilo111ctl'i e mezzo dalit1 loro residenza, oltre gli onorari ed i diritti di \:Qcnzione, avranno diritto al l'in1bor80 delle spese di viaggio in prin1a classe st1lle f errovie. st1i l}jrosc-:~ fi Slllle linee di a l1tomobili C' ~n1g·li ~ Itri -reicoli ~' t~azione meccanica destina ti in n1odo periodico ~ re<Tolare al pubblico seryizio, se 11otranno .sen-it\.;:i dei medesimi, con l'aumen to rtei due decimi _ ~· i1eo·li alt1i casi, a lire una J)Cr c:l1ilometro sulle vie ordinarie, noncl1è nlla i nde1111iti'1 di lire 15 a·I giorno. I periti indicati i1ell\1rt. 13, gli interpreti er1 à tradt1ttori, nel ca.so i11·ccletto, a Yruu110 diritto nl rimborso delle spese {li viaggio in seconda clat::f'e s ulle ferrovie, St1lle Ji11ee di automobili e $lij!~ i altri veicoli a trazjone Jnecca11ica destinati in modo periodico e regolare al l)t1bblico ser,·ir.io, se J)( tranno oorvirsi de i n1ede~imi, e in J)rima ('lasse .:-:nd piroscafi, sempre con l'auu1ento di due de-cimi. ~l a centesimi 75 per chilometro sulle vie ordinnt·ie. nonchè alla inden1lità cli lire 10 nl giorno. Quelli menziona.ti nell'art. 14 ~ vr~ru1<? di.ritto i11vece al rimborso delle spese di Vlngg10 in tet'Y.:~ L classe sulle ferrone, sulle linee di automobili f' 1

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l [. POLI CI.!~ reo •

&'Ugli altri veicoli a trazione meccani<'a destinati in modo periodico e regolare al pubblieo serviziQ, se potranno servirsi dei medesimi, e in -seconda s11i pir~fi, sempre con l'aumento di due decimi, ed a centesimi sessanta s11lle vie ordina1ie; noncbè alla indennità di lire otto al gior110. (Gli a rt. 18 a 21 riguardano inag]:strati, ca11cellieri, giurati, ecc.). A.rt. 22. - Il pagamento delle indennità ai te:stimoui e r>eriti di cui è cenno nei capi I, II e IX (lel titolo I <lella tariffa .penale con le :rnodific,1zioni portato dal presente decreto, .sia che vengano pr0<lotti ùalla parte civile, dal pubblico ministero o dalla difesa, o siano stati chiamati di llfficio ai clibattimenti innanzi alle Corti od ai tribt1nuli, sarà fatttt su tassa clel presidente, che avrà diretto i dibattimenti m~esimi. In ogni altro ca$o, sarà fatto st1 tassa dei membri della sezione di accusa, dei giudici istrt1tt-0ri, e dei pretori sia che procedono t1'T1fficio alle i11for1nazioni o perizie, sia che loro ne sia stata c.1 ffid.ata la istruzione. ~ei casi previsti dagli articoli 278 e 285 del Codice di t>rocedura penale, il pag~ruento delle SJ>ese tli O'iustizia isarà ordinato dal funzi-0nario del pubbli~ ministero o che avrà assunto gli atti. (L'art. 2.3 rig·narda i magistrati e caneelliel'i)~ _.\.rt. 24. - Il diritto agli onorari e alle indennità. stabiliti n egli articoli precedenti si prescrive q11ando sitlnO trascorsi cento giorni dalla data degli atti <> <la 1 compimento delle operazioni per cui sono clovt1ti. Ai pl'escrivono altresì i mandati relativi cli pag:amento qt1ando non siano sroti })resentat~ per. la 1·isco~~ione entro cento giorni dalla data d1 essi. Sono eccettuate da queste disposizioni le. tas~ t1er indennità di trasferta dovt1ta ai funz1on:a~1 clel1'ordine giudiziario ed ai periti, per le quali 11 ~rmine 11tile per la richiesta del run,ndato al co1upetente ufficio pagatore sarà di giorni du~nto. i·isl)(>ttivamente dal compimento delle operazioni o daJ1J.1 dat..:'"t del mand·a to. _.\rt. 2f>. - I prefetti, quando non isia già .rec"!a t~ to, faranno stendere clagli ingegneTi proy1nc1a 11 uno stato delle clistan1..e che separano c1asc.1.1n Co~ 1nt1ne dal capoluogo del mandament.o e da quelli ove hanno sede il tribttnale e In Corte di appello. calcolando la misura delle di.s tanze stesse dalla periferia dell'abitato di ciascun C-om11ne. Per il .calcolo delle indennitit cli trasfert~, n~J1. si tiene conto della dista11za tra ~il sede dell 11fficio :xiurtiziario e la periferia dell'abitato: se n?n nei easi es11rL. ~a 1nente stn bili ti a .a lle 1eg·g1. e (lai regolamenti. Qualora 11on risultino dallo stato poliometri~, le <listan7~ dovranno essere <!-0mprovate con cert1fic·ati dell'autorità competente. . .A.rt. ~6 . - Lu liq11idazione degli 011ora ri dei pe1·iti delle Rpese per somministrazioni e delle .altre i1k.cknnitù loro spettanti, quan(lo debba farsi dal c'Onsio·liere cleleo·ato o dal giudice istruttore, come a nch; nei casi bpreveduti dagli articoli 368 e 399 cleJ · (~0<lice di procedura penale, è preceduta. dalla l·lebiesta del pubblico ministero, il q11ale terr~ 0?11to clella durata ed in1portanza delle operaz1oi:u e cli tutti gli altri elementi relativi alla 1iquidaz1on~ :--iess.1.

rrale ricl1iesta è sootituita dal vl&to del procu· "awre del R e se ln liquidazion.e s:.ia fatt;a dal pre~

t<>.,.,.. ·

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n o11 '-1 aµpli~ano :111~ iq1u nz1one superiore a lire d1ec1. . . J~ liq11id:\zioni per ~omma S"nperio:re a lire tre-

Cì\lt.-:-:te i1orn1e r~r ~ruma non

cento debbono in ugni caHO e~sere \:)()ttoposte al visto (lei procuratore generale presso la Oort.e di n1)pello o dell'avvocato generale presso la sezione <li Corte di appello. I . e ~11>.pellazioni contro le otdiuanze l>Ot:!SOno essere proposte dai periti e c1al 11nl)blico ministero e .·ono decise, nel caso mt.·nziouato dall'art. 214 del Cod. di proc. pen., dal :giudice t..:tr11ttore. se l'orclina11za sia pron11nzi.at:1 tlal })retore, e dalla sezione cli .a<!cusa 1se i·ordiuanza Bii1 i•ronunziata dal g·i11òic-e istr\lttore -0 <lal <>011sigliere <l~lt>gato ; nei casi prevecl11 ti negli n rt. Bti~ «aJ •oYe l'S<> e ·399 stesso Codic:e sono decise, in C'nm0ra (li <-onsiglio. dal tribunale I">eD•lJe o clnlla sezione dégli appelli pe11uli se la ordinanza ~a 1·i:sJlett.i,-alllente p1·onun;1,i<tta dal }):retore o dal pl'e.id~ute. ...lrt. -.n. - Ai ntagistrnti t' ai funzionari di cancelleria pér le trn~ferte in ma te ria civile. ai periti, a~li interpreti, ai tr<l\l11ttori. per le operazioni ordinate dall'at1torità g·lt1diziurict in det~1 mare1·ia. no11ehè ai <1epoi;it"'1ri di cl0<:;uruenti cl1e dovranno .nei gi11dizi nelln. st~-&'l matetia trasferirsi avanti }'.autorità giudiziaria, ~1ranno rispettiYamente applica te,· q11i.1ntx> .agli nuorari ec1 alle indennità. le disposizioni stal1ilite llal 1.i·esente decreto per In materia penal~. · Con le s~sse norme ·aranno liquida te JP i11rlennità ai testimoni chiamati a deporre nelle cause ci1'ili, p111·chè essi ne fncci.ano domanda 31ltl fine clelln cl.eposizione . ( G Ji art. 28 a ;10 rigna rdano le parti e i testin1oni) . Art. 31. - Sono abrogati: gli ~1.rlic:oli 7, comma primo, 8, 9, 13, con1n1n primo, 1:1, 15. 16. :ommi P rimo ' secondo' terzo, quart-0 e quinto, 18. 20.. 21, 22, 23, 25, 26, 27, 2c, 29, 30. 31, 32, con1ma pr1mq, 33 34 35, 36. 37, 38. 4. . 115. ll. 2. 116, 120, 121, 1:11 e t49 del R. decreto 2.~ dicembre 1865, i1. 2701. che approva la tariffa in ma teri.:'l penale ; i numeri 378. 379. 380. ?.81. B.: 2. 383. 3~9. B90. 3~1. ~92. B9n. 394, 895 e 396 de l R. decret-0 2-3 {1ic-emb~·e ~~ ' n 2700 ~he uppr<>''"R la tariffa r'eT gli ntt1 g1t1d17'lari i{1 ma ~ria ctvil~ : la leg·ge 2fl lt1glio 1922. n. 99n e il R. decreto 1:1 ~ttembrt' lff2"1. n. 1294, nonchè q11alsia1s i nltrs disposi'l.jo11e ront r nrin nl Pi'esente decreto. QUESTIONI PRATICHE. .

XXXVIII. - Licenziament-0 per soppre~sione di posto

9

Il pr-0vvedimento di ~ppve~sione di P?.sto con la conseg·11enza del 11ce11z1amento dell 1mpiegato che lo occupa,·.a è per sua natur3: tale che sacrifi<!a l 'intere.sse pri,·ato al pubblico e perciò non ba.sta addu·n "e s~mplici ~ongetture fondate su animosità di partito per unpugnare una· deliberazione determinata· da ragioni di economia. (Consiglio di Stato, Sezione \'", decisione 30 dicembre 1922, n. 32~·! . -- Ai quesiti degli abbonati si ri~pon<le di~·etta~ente per lettera. I quesiti debbon<> e~re invia ti in lettera' accompagna ti dal .francobollQ per ia' risposb:\ e seml>re i11dirizzn t~ imtlel~OOIUl~1nente alla Redazione {le-1 <t Polic-lin1~ ». 'u1 Sistina , 14 - Roma t 6). . . Le risposte ai quesiti che non nclù~ono es;.tme di atti -0 speciali in&1~ini, sono gratul~. N

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l--\.~~o

XXX, FA c. 26]

SEZIOXE PRAT l C.\

851

NELLA VITA ·PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE. Per la riforma degli studi di medicina. Il Consiglio Direttivo clell' Associazio11e fra i professori di Odontoiat1i~L e Proste...~ il 3 gi11gno n. s. ha fatto 1>erve11ire a lYlinistro clella l>. I. , il n1ezzo ùel Ca.po del binetto, il seguente Yoto :

Itùli,111t1

clenta1·iu . E. il Suo Ga-

«Il Consiglio Direttivo dell' Associn zione I tètli1l n~L tra i professo1·i di Odontoiatria e Prostesi <1e11taria a ~O'tlito e co11111len1ento (lel voto presc11tato il 27 mnrzo 11. ·. n. \ ' . E. S1.1lù.1 l'ifor111a cleg·li stud i medici, esp1ime il desiderio 11nanime ch e, q11alu11que sia i·owinamento che agli stu<li stessi sariL per da1·e nel1:t R11a s::tggezzn 1'1':. Yeng<lllO accolti i seg1.1enti principii : 1) Ch e nessuno pos. a gpeci<lliizà r i in quals iasi ramo d e lla me<lici11a senza posseder~ 11na coltu ra m eclico-chil'urgica gene rale completa ; • 2) Che alle Sct1-0l0 o Cor~i s u1leriori di Odontoiatria e Prostem <l<'ll taria non si J>Ossa accedere <:l1e muniti di queglj ~tc:-;:::ii titoli e requisiti c:l1e sa1·anno richiesti per l'n.n1n1i::;sione alle Scuole o (;orsi . uperiori d e lle altre ::;peeiùli tà mediche».

,r..

Firmati: A. Ql1i::l Y~ro . l>t·esi<lente: A. Berettn, vice-presidente; G. 'oeu- :igli, B. D'..-\li. e e .A.. I.,i~rno. consiglieri.

CONCORSI. POSTI \ "ACANTI. A~TEG!\ArE

Uons. con I~ : a l 30 gi11gno. Po\. J :..>oo ~u :.1~00 nb. JJ . 6500 fi110 a 1000 J><>v. e 4 q11i11q. cl€cj u10 ; IJ. 250 ogni een t iunio <li }10Y. in più fino a 2000 e ·L . ~50 (<liminnibili) ol tre, fino a 4000 {sio); .-1i1c c.-\.; IJ. 500 l lff. ~11 11.: liI'é

tllcrgan10 ). -

2-)00 tru.sp. ~ L. 150 a s.

'cad. 10 lng. Per le frazioni. L. 9000 e <loppio <:.-v., J.;. 2000 cnv. C0Ror11 xo (Pe rngia) . Per l\ilantig11ann; ct1ra piena; r~. 21,000 a forfait compresi doppio c.-v., 111ezzo trasp., mese co11gedo, a ffitto an1bulnt., assicuraz. Serv. entro 15 giorni. Sca<l. ;JO g-inguo. ('ni::~1os.l ed Uniti. - :J c;ond. rurali; L . Vt100 iniz1~1li oltre L. 4500 per 3000 pov., addiz. di L. 0.75; L. 1800 bici.cl.; c.-\·.; aumenti di L. 3200 in ·w anni : n~8 ic--ur., ecc. P overi circa ::1300: superf. di kn1q. 20 i)er condotta. Divieto di ~lssun1ere i·m pegni 0011 Ospedali, I stit11ti e Stabilimenti di quals . na tt1ra, se non col IJermesso d ell'Autoritit com un. E1it lim. 35. Sca<l. ore 1~ {1el 10 lug. Pra.t jca me('ER' t:l't.;Rr

(ll.011ta ) . 1

dica; chiedere a11nt1ll'lrio. Ospc<lale • '. Biagio. Primario medico. Scad . :JO git1gno. ' ye<:li fase . 21. FrnE~1%F.. R. Spedalc degl·i l rtn,oc-cnt i. - Direttore sanita1io; s tip. base L . 8000; q11ota ' 'al'iab. JJ. 3000; I.i. 1000 a l 2o e L. 1000 al 5° a u110 cli :;:;ervizio, oltre 5 t rie nni decimo. Ettl lin1 . 40 (45 per <:hi dimostri Dol.rooossoLA

(Novara).

di aver prest. serv. milit. in zo11a OJ)erazioni). ~er''· entro l1Il mese. Alloggi o o L. 2:50 men.~ . Do<:uru. all'Uff. SegTeter.ia. (piaz7..a SS. A11nunziat::t., 9). Sca<1. Ol'L' 17 clel 16 lug·lio. Cl1iedere Annunzi o.

GRA~Sa:No (Pote'nza). -

8cad. 26 lt1g-. Sti1J. L. 3000 lorde per 300 paveri, L . 10 ogni povero in più. 1 a. inde nn. caro-viveri, anruento ·ue:cessivo di 6 qna-Orienni. ; età non Sltperio1·e a ;:i5. Doc111uenti c1i rito. (}U.\HDA V Ei\TETA (1?.Qviuo). S<:acl. 30 gi n. J;. 7~00 oltre JJ. 2500 ·Cav. ovvero IJ. 1000 bicicl. , due c.-v., IJ. 400 uff. Sitn., a lloggio di 7 locali con orto e an11essi rt1stici. Circa 600 pov. IJ~~OLA (Ca.se rta ). Ab. 3175. I ... 6000 I>ei pov. Eti1. liru. 40. Scad. ore 12 del 15 luglio. 11IL \ NO . Istit'llti Ospltalieri. Dir igenti, viceclitig·c11ti e assistenti degli AnJbu lutori Con1unuli; Yedi fase. 24. &ad. 30 g it1gno. 1\lONIJ.'EC.\. TRILLI (Perugia). (:apoluogo. L . 6000 oltre L . 25 me11sili quale 11ff. san. e L. 120 a nnue {sic) per serv. ambulato1io; addiz. IJ. 2 oltre 1000 pov.; L. 1000 resid. po-vera se meno di 300 paganti; I J. 1000 cond. {lisagiata; t re qtùnq. decimo. Scad. -:10 giorni dal 28 maggio. Età liru . 35. (A parziale rettifica {le1l'::tnnunzio pubblicato 11e l fase . 24). :i\J.ON1'EGinF.r~To ( .·1 sool i Pio.). Sca d. 30 gi11g·no. IJ. 5500 resicl., L. 1000 per 1000 pov., L. 4500 nbl>ienti, I J. ~00 uff. :3a n . l\fos. ANO ( Tt icenza). Scad. 30 giu. J ,. 6000 oltre f.;. 1000 per 1000 pov ., ·L . 400 t1ff. san., c1ue c.-v. d a fissare; indenn. trasp. da fisRare. SerY. e ntro 20 g·iorni. NIGOLINE (Bresd'i,a) . Oonsor. 3 Comuni; chilometri quadr. 10. A tutto 30 giu. L. 7000; isenz:t obbl. ca\allo ; L. 1000 trasp.: L. 800 llff. san.; c.-v. ~.\b. 2065; pov. 150 circa. C1assificn7.ioni i1egli e~ami fu1ali. 0RV1E'I'O (P erngia) . A tt1tto 30 lug. una delle tl11c cond.; L. 6000 e doppio c.-v. , L . 1000 resid. f>OV. , I.J. 2000 serv. ospedaliero a tt1rno. Etit lim. 35. ~er·v. entro 20 giorni. PAL:hiIAN OVA (Udin,e). Con S . Giorgi-0 cli Nogaro. Scad. 30 giu. L. 7500 fino a. 1500 pov., addiz. T1. 1 tino a 3000 (.c:io); obbligo di tenere sempre il cavallo a dispo.s izion e ; 3 quinquenni; c.-\. Pov. circa 800 su 2600 ab. PESCOSOLIDO (Oascrta). 2a cond.; ab. 2326; lire GOOO e J_;, 1800 i11clenn. vettt1ra o cavalcat. qu..alora effettivamente mantenuta, 1° c.-v., chalet per a bitazione restando a carico la spesa di manutenz. (1hied. annl1nzio . Scad. lln mese dal 16 gil1. RACCALANA (Udi1ie). Scaò . 30 gitl. l.1. 7500 e 3 quinq., 2 c.:-V., L. 3000 se cavallo, L . 1000 altro 01ezzo; L. 500 llff. san .; pov. 70 st1 1569 a bitanti . Ro~rA. Minist ero il~Zla Ma.r ln,a. - 24 te11enti medici S. A. P. Scad. 1 ag. Vedi fase. 20. ROSSANO (Oosen~a.) . 23. cond.; scacl. ore 14 (lel 10 Jug. JJ . 5000, l lll c.-\., L . 75 mens. in sostitl1z . del 2a. c .-v. sopptesso; 5 quadrienni decimo. C<>mune {li 14,000 a b. circa. ~ ~JAHll A ì\io~TE (F1ire·n .~e) . - Sc;td. 00 giuguo. rJ. GOOO e s trienni dee.; 2 c.-\.; L. 3000. cavale . Residenza Capolt1ogo, -! chil. f erroYia; ar1n saluberrima, acqua pot., ll1ce elettr., corriere t)Qstale con Ponteclern. .., . s. NICOLA LA STR.\DA (Caserta) . - Scad. 30 g1ugno. Stip. JJ. 6000 lor(le. nssisten za soli pov.; au1


852

lL POLlCLIXJCO

menta bili di un decimo per ogni quinquennio; una indenn. caro-viv. Età limite 40 a11ni. SEtTUSI~o <Treliiso). Cons. con \~a s. Scad. 30 giu . L. 9000 e 5 quinq. decimo, un c. -v., I.1 . 2500 tra.si.) .. L. noo llf(. AAn., addiz. L. 1.50 o1tre i l:lOO (sic) poY. SORANO ( Grosse to ). -

Scad. 4 lug. Due cond.:

L. 13,000 ciascuna. oltre c .-v. di L. 100 per ammogliati, L. 65 per celibi. T ERA:M:O. Oongregaz,i one di Oarltà. Direttore del l\llanicomio. Scad. ore 12 del 30 gi11. L. 12,000 lorde e 4 sessenni; c.-v. I scrizione alla C. P. Età limite 45. Quadrie nnio in Manicom. o Olin. psi chif-lt. Accettaz. pre·ventiva norme att1.1ali e future . ~o­ mina fra i prin~i tre classifica ti. _.\.sst1nz. serr"izio entro 1 mese. Toni (P eru,gia). - Al 30 giu., per 9 fra-Zioni; L. 6000 oltre L. 1.000 disag. resid. e disag. servizio; due c .-Y. : J_;. 3600 (varia b.) mezzo trasp., assicar. Serv. entro 20 giorni.

Valen te meclico assumerebbe i11terin ato lu!:rlioagosto l)l'eferibilrue ·n te località 111arin.a. RiYolgC'r~i: l\fara11tonio, \'ia Sis tinl:l 149, R oma 1f>J. ~

Diffide e boicot-taggi.

NllOYe d iffide: 8. Giorgio in

I~o.·c:o 0

Cittade lla ·

(Pado~a).

NO MI NE, P ROMOZION I ED ONORIFI CENZE. Il prof. Giovan11i lVIiran,:i a è riconfe rmato con veto quasi unanime, Rettore della R . 'CniYe rsità l

di NaP-Oli per il trie nnio 1923-1926.

NOSTRE CORRISPONDEN ZE. Feste Centenarie in 01101·e di Paste11r in FI·ancia. Fra il 24 mag·g·io e il 1 o giug·no ·i so110 SYolte con gr<:l ucle sol~11ni tù le onoru11ze centena1·ie, organizza te dal GoYerno frantiese, da11e 'CniYersitil di Parigi e di Strasburgo e dalle eittù. della Frnuea C;0nte.a, l)er eele brare il centenario della i1nscita. cli Luigi r aste11r. 'L e c~rimonie cli Parigi h a nno aYnto la loro inaggiore espressione il 2tJ di maggi-0. i1ella sole nne seduta della Sorbona. In quel gior110 si (1ettero convegno n ello .storico anfitea t ro, sotto la l)l'~'i­ den za dello 8tesso Presidente della R e1)l1bblica. e in cos1)ett o (lelle .p iù erni11e nti l}{:'l'Sonalità della Francia, tutti i delegati e i ra1>prese11tanti <.le.c:U Stati e c1ellf' U uiye rsitiL di ogni 11<1ese ciYile . Fu

u n'ad11nata

ruera,·iglio~a.

r~~oruaggio

r eso a lla g·loria iillll10l't.'1le cli r>a~teu r assu11se i:>erc:i ò . 1111a imponenza indil)le11t ic:abile. L'on. Sa11arelli, delegato dell'lt<llia e rnpprese11ta n te t1ellc UniYcrsità di R oma e di T orino. cleignn to per ncch11nazione a parl<.t re i11 1101ne dci PQl)Oli la t ini cl ' Europa, pronun ciò llll c1i~rso cl1e, a ppl<\udito q11asi ad ogni frase, si cl1i11se tl'a le ovazioni cl ello i1u1)onente assemblea e segnò forse il più ~i1111mtico . u ccesso della giornata. Co11ten1porn11 an1e11te allo R\·olg-el'si di llDO SYà-

[_t\~XO

XXX, FASC. ?6]

riato programma di cerimonie e cli festeggiaménti in Parigi, si iniziò - all'intlo1unni dal rito sole nr1e ('Ompiuto a.Ila ·snrbona - il pellegrinaggio del Pre~idente della Re pubbli<;a, i1elle cittll. dell<l Franca C-0ntea. nel fljJ)artimento del Giura, che ricordano la. l1uninosa p:ioYinezza di Luigi Paste ur: a. Dole. la cittaclina natale : ad Arbois, sede della c.-'lsa l)aterna; a Lons-l e- ~n nlmie1·, ove Pa ~teur fece i primi studi: a Salin:-). i1el cui liceo il gr ancle scie nziato insegnò la J)l'in1a -rolta, ecc. !11 tt1tte q11este città i fes~C'ggian1enti assuusero l)l'Oporzioni . cli lll.Ul. g:ra11dezzn se11za precet1e n ti. _\ t t ra,·er oo le città e i Yillaggi, J)ayesati e decorati a profusi-011e . co11 1)iante: fìo1!i , g hirla 11de, arcl1i di t rionfo e trofej . il corteo .preside11ziulc Yeni va accol to fra ovazioni 1)it1 <:alotose. A.I seg1tito dcl Pre.,.i<le nte :\fillerand, erano i i11iJ)istri dell'Igiene e d ell' I struzione, ~natori e del JUtuti. le r)iù Sl)iC"Càte personalità Accademicl1e, i 11iù bei n o1ni cle1l'e~rc-ito e d e1l'a rmata e i deleg·ati di tutte le Xazioni nmicJ1e ed a lleate. I ..e cerirnonie celebra te a Dole e ad Atboi.· in11~1 ftzi a i inon111uen t i ei-etti n Pa steur, furon o di t111u bellezza i11desc:rjyilJile . i){lr<.:11è, oltre che da efficaci OYtl zioni a pologetic-he. })ronunciate clai JJii1 ill11stl'i r n.ppresent.n11ti cle ll'il lt.1 c ultura na zio11ale , \ennero ca l'atte rizza te da cortei pittorescl1i, che . 01111nergeYa 110 .:otto l111a J)ioggia di fiori le statue di Paste11r, é c1a scene :-:i in b0Jicl1<? \li l1na suggest iYità COll) lll!)\·011te. ~.\.11che la visita a lla e:a~ familiare cli Pas t e111·, · i11 ..A. rboj s, che racchi llcl e iu~ti1nn bili cimeli cle 1 sommo scienziato, fu inolto i11tel'e~sante. ~.\. n om e e l)er incarico tlei c1elegati e degli scien7iinti de lle Nazio11i a lleate e(l amiche, prese la l)arola il rappresentante tlell'Italia, prof. Sanarelli, c:h e elevò llll im10 alla g:ti1.nclezza morale della perso11alità di Pas teur e a lla m ondiale riperc11ssione della sua overa scientifìcn . ~\l discol'so (lell'o11. Sa11a r e lli, accolto cla frRgorosi a pplausi, rispose il Presiden te clelln R ep11bbli(·<1 elle, do po es~~rsi fn tto eco d ell'apoteosi l)ronn11ciata dall'antico ullie. YO di Pasteur, concl11s.e con l1na vib;r ante affer1na7.ione di amicizia franco-ita liana. «Le calde ))arole dell'on. Sana r 0lli - concluse tesh1al1ne nte il PréSitle1ite l\lille rand - han110 otten11to un'acc-oglien zn. c·l1e Q:li di111ostra quanto i suoi sentime11ti sia.110 C<.)Il<li\i~i cln i1oi. Gli applal1si che hanno aecolt<J le ~ne Jl-è,1 role, attestan-0 quali simpatie rispo11clauo a lle ~11e. J"'o Francia e PitaJia - è forse l1na h a 11alitit il (lirlo. n1a è 11na banalità che co11vie11e ri1)etere spesso - so110 d1i.e sorelle cl1e nt1lla l)tlò se1)a rare ! I c i.menti comuni so11porta t i fia uco n. fia neo, hanno stretto per seu11n·e q11e~ti legami in<lissolnbili ! Così, o Signo ri, è i:>er me un \ ero 1)irt ·e re sal11tare il delegat-0 italiano, dirige ndomi .--1 110 ~cienzia to ed insie1ue al1'11omo l)Olitico el1e ha tenuto innanzi a noi, in iuodo co. ì e loc11H?11te . r el\)gio di Pasteur. Io beYo alla sall1te dell'o u. S n11al'elli e, i1ella sua 11el'S0 11a, a t11tti i òelf\gati . tra11ie-ri ! ». .:\ Ila felice alloc11zione (l..-1 -P re ide11te ~lille1·a11{l ~egu ì lllla impone nte <limo~trnzio11e a 1 ·g-rido 11i « Yi\a !:Italia!)).


[_,\.::\?\O

xxx,

F..\SC.

:?6]

SEZIO~E

Le fest;e cen tenarie pa.s (enriané 11anno, i11finc . avuto il 101'0 epilog·u a ~tra...:·burgo OYe. il 31 maggio, fu inaugurato! inna:iµi al Palazzo dell't'ni,·ersità, il lllo11umento elevato u Pastcu1· per sottoscrizione internazionale . Il monumento è .:.1p!)<11~so a tt1tti di JJes i1uo g u- . sto, di gusto... futurista, come crnello di tanti brutti mon11menti cl1e soo11ciano non lX>Che artiistiche piazze del nostro bel paese. Infatti si parltl ·giil ùellèl sua remozione. lVla la cerim·o niu i-esultò di una grandiositù in11:>0nente. L'elogio di Pasro11r Ye1ine i)ronunciato dal Presidente della Re1)ubblica, dal Presidente dell'I stitt1to (li Fra11cia, dal R ettore dell'U11iversitit di Strasburgo e dal prof. Bordet di Bruxelles. l'i11signe allievo di P~te11r e p remio Nobel. Come è 11oto, fu a Stra~bnrgo che Pastcnr, &iuc:Jia11do i pro<.lotti dell'industria alsazia11t1, })à8~ò dalla crista llografia alla biochimie:n che cloYeYu i11<l11rre così profo11de trasformazioni nelln i10 ·tra ef'i'itenza e be11eficare così largamente l '11ruanitit. JJu . erie clelle cerimonie c-e11tenarie l)a~tenria11(• si c-l1inse. ~t Strasburgo, con l'ina11g·ur~1 z ione <lel 1\Iu~ ra teur, o rganizzato ne11· Istitt1to <1' Igiene <.181 prof. Borrel, e c-011 I'inaugnrazio11e clell'Espos izio11e i11tern n zionnle d 'igiene scientifì<:a f' i11clll slriale. Cluest'nltima, i>er veritit. troYa si a11cor<t a ll 'i11izio della sua orga11izzazio11c. l! n solenne rice:vimento l1fficiale .all'Hotel dc \ ' ilIe di Strasburgo offerto dalla !viunicipalità e 1111 altr•) ricevimentv, offerto dal Rettore dell'Uni,~er­ ~itù. cli Stra b11rgo a lle iiersonalità ed ai clelegati stranieri, l)C>Sero fine alla lunga serie cli feRteg·giumenti c-0i quali il gn\erno e il popolo francese hanno yoluto esaltare. iru1anzi ai ra1)1)resenta11ti di tutto il mondo civile. il r1ii1 lnm]noso e benefico genio della stir1)e Jnti11n '. Az.

:NOTIZIE DIV ERSE. \

Xl Congresso Internazionale di Fisiologia. Si adtmerà, sotto la lJresidenza cli sir Ed\Y~1rd Sharpey Scl1afer, a Edimb•1rgo, dal 23 a l Z7 l t.1glio. I .. iugue 11fficii1li sono : 1'inglese, il francese, il tedesco e J 'iti1lit1110. Ogni membro clel congre-~ che intende <li fare qualche comunicazio11e deve .al più presto spedirne alla. Segreta ria a ssistent~ llll sunto dattilografato comprendente 11on più cli 550 parole (circa l111a pagina e mezzo). Il st1nto sarà stampato negli Atti del Congresso, se sarà accettato dal Comi• • • tato. ~~ be11e specificare, se la comt1n1caz1one sara illu·sttata con proiezione di diapositive o di fil'.111 c)11ematografico; e, i11 questo 1second-0 caso, se con sistemn. « Pa tl1éscope » o àltro a perforazione 01·diuaria.. Se un membro desidera. cli fare una <limostrazione su animale vivente deve nell'invia.re il sunto della comunicazione. d ichiar!lre in un foglio a parte : 1) Il suo nome; 2) L'esperimento che si pro.. pone di fn re; 3) I..'aniinale su· cui vuole farlo; 4) Se desidera che l'a~imnle sia fornito dal C-0-

PRATICA

853

mitato ; 5) Quali altre oose, inerenti all'espel'imento! dovrebbero essere fornite ùal C'.Omita.to, per es. sostanze chimiche, st1·umenti; GJ Che anestetico si pro1)one di usare. È necessario che ogni animale, st1l qualA l'esperimento <lovrà essere eseguito, veng:l - eccetto c:he sia scerebra to - completamente anestesizzato per tutta la dl1rata dell'esperimento, e ucciso prima che si ~rregli. Per coloro che abbiano bisog110 ieli servirsi della ' corrente elettriec'l .stradale, il Comitato rende noto che a Edimbl1rgo è continua, di 230 volt. Chi (lesidera i11scriversi è. pregat-0 di fa~· conoscere senza indugio il suo nome e l'indirizzo, e di S!)edire l'a.n1n1ontare della ]scrizione (25 scellini) a miss Doroth:r C~harlton - De11artment of Physiology, Unive rsity, Edimbltrgl1 - la quale fornirà inforn1azioni concernenti a lberghi ed alloggi priYati, concessioni ferroviarie, ed altre notizie occorrenti. La spe.·a, per la dimora in Edimburgo tlnraute il Congresso, sarà da llll minimo di 3 sterline in su. secondo le esi1enze dei C-0ngressisti . ...i\.lcl1ni privati cittadini tli Edin1burgo ha nno offerto ospitalità in casa loro a membri del Congresso. La Segretaria Assistente deside ra sapere, nl più presto, quali membri sono dtsposti ad accettare tale ospitalità. È molto opportuno che, specialme nte quei rnen1bri che saranno accompagnatl da signore, esprimano il desiderio di ~ssere ospita ti al momento stesso della loro inscrizio11e . ...li fabbricanti, ecc., è offerta l'opportunìtà di esporre apparecchi :fisiologici . r er le condizioni e altre informazioni relative. riYolgersi senza indugio a lla Segretaria Assiistente. Una conferenza sull'l11sulina arà tenuta dal prof. J. J . R . Macleod.

I

~

Riunione di medici fcrrovia1'i. In un'assemblea generale tenut~ a Roma fu deliber.ato di asseco11dare l'opera dell'alto c ·on1rnissario, di de11unziare gli abusi, di fare propaganda ·di discitllina e di moralitit nel versonale ferroviario. F t1 inc~rica to il prof. Bla·s i della redazione del J;uJlettino. « Il Medico F erroviario>) . L"clezione delle cariche dette i ·Seguenti risultati : presidente: on. dott. Rnff..iele Paolncci; ' 'icepresidenti: proff. Gennaro F abiani ecl Errico Burri : segretario : dott. I gnazio De Nicola; tesoriere: clott. Guido FRrina; consiglieri : prof. Gi0Yan11i C-0ndio. dott. Piero Capellini, dott. Carlo Bruni, dott. Tullio Cecchetelli, l)rof. ' rittorio l\Iartini, dott. (Jarrnelo Lucretti., dott. Vittorio ì\Iogliazzi, dott. Cosimo Spadari.

Stazione balneo-climatica dei RR.. Istituti Clinici di Perfezionamento a Milano. Do Ila « Società: degli amici » de Ila Clinica de 1 J.ia,·oro in }filano è stata offer ta in dono l1n'a1·ea sn cui potrà sorgere unu Stazione ba lneo-climatica 1>ci· g-Ii operai dimessi dalla Clini~1 e per quelli (1J.e frequentano l 'ambulatorio. Il prof. ì\I11ngiagalli ha ncc-etta to tli bn<iu gra(lo e così la istituzio11e diverrà la t.:tzio11e 1Jtt I11eoclimatica dei RR. Istituti Clinici Lli 11€Tfeziontl1nento. •

J


JL f OLICLINICO

_.\) I Cong1·es.·o Nazionale· della Confede1·azionc ì\'Iu-

tualità e

assi~urazloni

sociali.

Nella. ~eùuta del G giugno del 1° Congresso Na-

zionale delle l\ft1tualità ~ delle Assicurazioni Sociali, il direttore prof. Ettore J.;e,·i 11a svolto una breYe conferenza, ill11strando la necessità c:he le }Jt1tt1nlità, i Sjndacutl e le Oonfecierazioni dei Datori di Lavoro e dei Lavoratori si interessino ai 1)roble111i della inedicina preventiva. Il prof. J"evi ha infine riassunto le attività finora realizzate clal1'!.:tituto Italiano cli Igiene, 1•re,idenza ed AF;sisten%n. Sociale, noncl1è i fini che l'Istituto stL'S~ si. propone raggiungere, fidando n1J1)unto nella ~oo­ pera zione delle Co11federazioni 011eraie e pndronali. Su pro11osta del c:on11n. G ia un i telli, segretario generaìe della Confederazione Italia11a dei La''Oratori, il Co11gresso l1a ,·otn to il seguente ordine del giorno : il Congresso ; a seg11ito della c:omunicazlone fatta dal prof. Bttol'e J...evi Sllll'opera di preY<:'nzione per la S<l lt1te tuna11a; J)la nde alla fer,ida attivitit sciei1tifica e pl'atica <lell'Istituto Italiano di Igiene, Pi:·e,-idenr.a ed Assist.enza Sociale, raccomandandolo all"c1ttcuzioue di quanti, istituzioni e persont'-, si pro1)0110-ono o hanno a c11ore l'ope1·a di profila<Ssi delle n1al;1ttie

Il dispe11sa1·io antituberc0Ja1·e di Varese. . Durante il terzo nn110 di Yita di qt1esto dis11e11sa1·io - diretto con sagacia {la ll'ill11s tre prof. Riva- . Rocci - vennero visitati circa 1300 soggetti, di cui G12 riconosciltti tubercolotici; il (li~pc11sario ,-enne freql1enta to da 185 i11alati, in cui fl1rono pratica te 532 visite ~cl eseguite ~349 iniezioni, in massima parte con liql1ido iodoforn1ico Calot, in parte c·on siero <legl'illfermi (autosieroterupia), ecc.; furo110 esegt1iti llarecchie cPnt~naia -Oi esa1ui di labora totio, es~)eritP- inchieste famiglin.ri, ecc. ; si è anche iniziata la vaccinazione preventiv.t.1 alla ::Vlaragliano. Nella sezione os1:>edaliera per tubercolotici furo110 ricoverati 50 n1ulati. ...

Commemorazione di Pasteur a Napoli. '

Nell'..<\.ula n1<.1g11a <lell' (I11iYe!·.·ità cìi .Xnvoli è to solennen1ente cornmen1orn to T1uigi l'asten r p1ot. Dante I>e Blasi, ordil1a1·io di Igiene, tratteggiò la figura . cientificn. del g-rn11cle log·o.

stadn 1

che bio-

ì\Iedici assolti.

sociali.

I {lottori l,<'lli11i e l)eg·11e tti, tl1e erano ~tati condr..11nati dal ·l 'ribunale cli Torino a nove e sei n1e.·i di car cere })er l'i11ternA n1ento arbitrario cli lllÙ:l siguora in t1n ma11icou1io, sono stati assolti àa q11ella Corte d'appello, JJ€r inesistenza cli l'<'•lto.

L'Università di Pavia sarà conservata. Il r•resi{lCllte del l'ousiglio ha i·icevuto il 14 gi11-

Jncerti p1·ofessionali. ·

g110 il prof. Beiìoni e il cav. Tor1·usio d~l C'o11siglio coro11nale di Milano e il caI>itano Ris i, <·onsigliere provinciale di Pa 'ria , coi qt1ali s i è i11tru tttnuto sulla Ritl1azione !)<>litica e u111mini. tr::ttiv:t di ~filano e di Pa\ ia. Ha appreso con compiacjruento ·he la ·ittit e la provincia di Pavia hanno deliberato 11n contributo ann110 di L. 500 iuila per permettere il regolare funzionamento di quella UniYersitù ed ha assicurato essere sua 'olontà cl1e l'lJniversitit di Pavia sia conservata con tutto il s110 glorioHO passato culturale e storico, quale Ateneo delle J)l'Ovincie lombarde.

L'ultima lezione del pi·of. Paglia,n i. I1manzi <td u11~t 1111uterosa sc:hieru di stut1e11ti e di medici l'in ip:11~ igienista di Torino ha chiuso la sua fr11ttuosa tar1·iera di Maestro. Egli tenne una lezione con~llela, in c11i esPose la tecnica ospedaliera, illustrando il proo·etto d'Ospedale n1l1nict1)ale redatto dng·li ingegneri Dongiovanni e Molino, e rievocò i l)rogressi igienici compil1ti clull'Italia, incit.Rndo i futuri medici nd operare perchè Yenga consolidato il frutto cli tanto lavoro. I~ sue parole furono J)iù volte corona te (la ap1Jla11si Parlarono l)Oi il J)l'Of. Sungiorgi lo studente Ferria, jl prof....\.bba. Fu '})edito dai i1resenti l111 telegran1mu al capo del Governo, che mandò la sua. adesione a l plnuso verse l'illu stre scienziato. mnestro e cittadino che 11a. tnnto contribuito al migliora m nto igie11ioo e alla prima organizzazione ~nitaria del nostro· Paese.

.Il dott. <...'On11n. ~\ r11al{lo I.Jusignoli, <.li , Ilo1na, è stato ~1.ggredito da un paziente tnberoolotico, che J1a es1) loso coul"l'o i·i1I11stre sanitario ql1attro colpi tli rivoltella, lasci811clolo fortunata.mente incolume. Il <Jott. A. s H-0

rais, <li Jto111a,

~

stato investito nel

ln bora torio elettro logico cla una corrente elet-

trica ad alto potenzi~lle, che lo ha la11ciuto a terra, producenclogli llStioni e contt1sioni, e ehC' lo 11a. in,·alidato pe1· alct1ni 0 iorni.

Un grave scandalo p1·ofcssionalo in Fra11cia. gra v~ ~eandalo è scoppiato a )Jar igliH. lJ11 gr11ppo {li medici e fa1·111ac:isti a,·ev;.1110 ritirato dai 11l11tilati migliaia di libtetti su i quali si segnano le ,·i.site meLliche e le ricette, cl1e poi sono rimù orsate <lallo 8tato. ~L\.i titolari dei libretti ve11iYa corrisposto per ln cessione qt1alche con1r>cnso con·i·ste11te in gent~ri alin1entnri, liquol'i. J)rofumi, ed i11tànto ruetlici e farmacisti percepivano dallo .:... tato i:>er l)retese visite e incsiste11te const1mo di lll(l · (licinali somme inge11ti. Pure <:11e con tnle sisterua ~ono stati truffati all'erario Z-2 milioiù di franchi. Sono stati arrestati ùo<licl farmacisti e dieci n1edici, tra i quali llU professore d(\lla Scuola di :Jfediciua e due asses~ori (lel ~·lunicipio di Marsiglia . · La stampa medica francese sostiene c:he tali sca11dali non a'""Verr~bbero se in FrD11c:ia e jf'tc.'"'. ero gli Ordini dei 1\Ie<lici. U11

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E . Doc~rEn. 11 d1·e11aggio

;11 terapia. Pari. JJ<d ., 10 innr. o~motic•o

A. BEssos e G. 1'J uR1xGF.R. Il Ba oi llus profP.us . - H ERVÉ e RotTl3S~L . Il i>iotorace co11 ecnti\o a 1)11eu1notorac;e teravcuti<.'O. Jour11. d . •~r. ilr:d. d e LiJ.lP. JJ 1uar. - 1\1. Poi. RO'\XILH. 1,a ~c.'Olio:-;i c o11geni tn . Briti.«11 .llt>ff.. •Jour11., JU 1nar. - ,,.._ J\IOT'l'. i·~icolo­ gin e nh· Lli -·i11a. - I-I. T. ~.\ ~Hnr. La nefrite nel-

l'iufa H7'i.-l . - D . f'·A:llPREX:L. ~Jeclicù-Zione ioniell. Ln roro , ~~ feb. - I~ . !->RETI. Fatica e Jesion~ dei llJU ~('o} i

l>a1iiJla ri <1el (;llPl\_) . Joflrnal .:1. Jl. .-l., 10 feb. - J. .JORT..I NG e 'L. _-\.R~OLD . Eziologirt della pellagra. I.1. E. DAvrs. J,e. ioni cle ll'area. r1aratrigemica. Rifo r111a }[ed .. 12 n1nr. - X. P .\ RI8E. ~Ionili~1si siu111la tri<-e di tbc. lK>l1nonarc. l\l ie1i . Klill. Wooll P11.· .. ~ ma r. - E. R EDL I C:H. rja meta lt1e. - H. J.oru:;~z. )!orte da aspa r:l g i. Mf'ff·i~:. Kli,11ik, 11 n1ar. "\""\~. Sro''"'RT. ].-'infezione rn1e t'}lel'•lle e Sll () tr::. ttRmento. - R. TJ.,HRnr nGEN. A.zio11e del fumo fli ta l)acoo s ulla gola. Glor1i. if. Jlf-'d. Prat., f~b. - U. ~.\RCAKC:ELI . Rn l1· o~tc·on1alacia . Bo8toil, Jl<'<l. r1. > urg. J ourn.. , 22 fc\b. .J. 0. RL00uc,onoo. 11 <·a n c·r o com e inala tti a i1re ye11ibilc. Ln ) i f.pl c1l(),q ia ~-4. - T,. I,.osTE. Concetto de lla niJ>iolo~in. R. }:;YZ \l;. ~·JnRE. Pn~ri<'ol tnl'n o lli}Jiut e nic:a? - B. SORI.\. Diade:'i ntin ro1)atie:a e turbe ùigerf>nti. - "C. ~J . .\R~ t.\ '.\ì>. T~a profil nsi::i clCll xeona to a :\Ionte\idt>o .

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Arcltiri.

.4-nn di Jl efl . ~-flr. (> ( ' <Jl .• ge11-feb. - :f]. 'Cnoc·t-:r.Lo. _\.zio11e del eiRnnro di l'<'.l rne e pot;1 .·~io ne lla tbc:. 'lelln c·nYin . A.rc ll. d f' Jfe<l .. f ir. ·y Esper., 10 mar. - A.. Aaor1

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)1n~tPr0nllosi un1a11a.

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lL\DOYI CI.

Idiozia. ama11rotic.1 e rigide-zzn <lc.•c.-erebrule. J111<·ric. JO'Lt1·n. Obst . a. Gyn., f eb : - F . B. Tl -nr~ . La reazione patologica agli <•stratti <li te~-:;uti lil>era ti in gravidanza. - B. TYLER e F . P. t·nI>ERHlLL. l\Iei;;trnazione e concentrazio11e clt>l !-IHUgue. -

T1. B . .\REY. f 1 n11~a della gravitla11z{t tn-

bH rie.a ,.1 rr·l! . <li .dn trop. Or111n ., ace . . 110,·.-d ic. - ..\ . l~ u.:--C'1:.­ ::\r1 GRI:.\fAT..DI. I/a11afilaqsi òa estratti <.'1 ·itro·f·itic·i. - P. ::à:lllio. 1\ialattie erecli txrie e loro <'tiol o:!-!·1a . - l~. !{OM.\ ~ESE f' 1\1. GOZZANO . J/i11tr•l ligv11r. 1 ne] iuiuo1·énni cle li11que11ti. .4 r c.ll. Ra.dio1og11, ecc., f e b. - ,,, . S1'J:1;,v.\nT. Il rtclio~rafi<-1. delLl t isi dei n1in a tori. J n ,1l. lli. }leurol ., \-'\TI. - Ji). Ro~sr. Tndf'boli1nento i11entn Je e reazioni a11ti socia li. J~iv. di Gi1tec .. Osi ., etc., fl:t. - .. E. ~:!Er~IER. :Vlan if~::;;tazioni inenina-o-cerebr n li JlCll:i Ii<Jl1nonite e broncopol rn. <l e i ba rn1>ini.

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B lenotrngia inff1 11tilc : cu ra

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CerYelli HllOlll<lli

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Cl1i111icn fi~iologica : ricètcl1c Cl1irurgi<1 cranica: J)erfezionamenti

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84-1 R42 840

1..tcen.t ia11ientfJ per ,1;u pp1·e s~ion e cri. µosto l'afl. ~)O )) I Jiqu or : reperti in eonigli norn1R li 1\iastoiditi : prova :1gg-lutinante . ):feòicillil e farmacia inilitari: 1...'<>ngre~-;o . )) organ,i<Ji d egli in1pief1o ti degli enti l oca li: » 8-1 revisione . )) Pasteur L. : feste e ~uteuarie ' 53 J>er,iti i ·n 11iatet"la penale e ai.vil e: nuoi·'' dispo si.~·ioni pei· y l i onor 1.ri .

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Rabbia : contagiosith . R e.azione {li Wasseru1un11 n Pl liquid o

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AmelJia :-\i iu

Asce.·so

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1~1 ra n~fritieo

Bacilli tubercolari : i:-:olt1n 1l'11t1)

Diatesi essnd~ tiva: trattamento Rn1oangiec:tnsin c:t,·er11o~a (angio111::i <·a ~ "'erno~) . . . EIJitelion1a eura t o con a 1u.d-11 ·' de ,a1,~·e " nio:-;i-1 Fagoc:itosi <.l e ll

Fegato: sica IIerrw~

l)i::tstri11e .

~inclron1e

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R45 ~43

cl'insnfficien za e 1no<'l'<l-

z<>.tPr : tr<1tt<\111ento

In~f'q11r1111cnto .~uper i ore

IuSl{ft1ciei1zn mitralica: tr<1sn1i.-~io11e nn rioola re dt•l .·offio R omn, 1923 -

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Tip. Cartiere Centrali.

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f a lo-r acl1irliano · ]{e.azione meiostagmi11ica : Sifilide: et1ra col l)i-sn1uto rr (\11iasi multipla .

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1~etania paratir~Ol)l'iY<l : Y<'C·e ll i e t~orif\ P nuovi fat ti . Tu1nori maligni: c11ra Cit(\Jli t Jrobilinuria : ~ignific·a to e l'ice r c h t> f,1.

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.

ANNO XXX

Roma, 2 luglio 1923

Fase. 27

I

,

fondato dai professori :

GUIDO BACCE LLI

FRA NCESC O DU RANTE

SEZIONE PR~TICA R EDATTORE CAPO : P ROF . l

VITTORI O

AS -~mi

SOMMARIO.

La vor i originali: L. .'cala. : 111oemoliti<:O nelle 1nHlatti t: epaticl1c. Note e contributi : P. ~Ia ri con Contributo a lla conosccn1.a d ella )lalatc.ia del )larcllia a. (Degenerazione del rorpo calloso). Igiene : '!\I. Giose!fi: Cn esperiment o di di sinf est~zionc del snolo l'Oll l'acido cianidri co. Sunti e rassegne : T1s10Lo1; ·A: A. Capogro~ i : Concetto e diagnostica. della ti s i iniziale. - « .\pte diu » nel trattanit>n1 o delle tuhercolosi 1.:hirurgiche. - ~ TO R I.\ n&LLA M E LH C: tN A: A. Cn~t iglioni: La medicina. n~i tempi e nell'opera <li ])unte. .\ . <.:asti~linni: Le malattie ed i medici cli Benvenuto

Ccllini. Cenni bibliogra fic i. Accademie, Società mediche, Congressi: R. .Acca<.le1n.ia 1\-Iedica di Romn. - R . •<\cc ademia i\fedico-Chiru rgica di Napoli. Società Lon1barùa di Scienie ) lediche e Biologiche. l\1ilauo.

R. _.\ccade1nia di 1nedic1 < 1 Torino. - Soc iet~ Sassares1:: tl i 'cien ze me1iC'he e naturali. App-o.1nti per il m edico pratico: SE MRIOT ICA : I mportanza del sintomo dolore nella ~ravidanza extrauterina. - OASI STI CA: Torsione spontanea del cordone spermatico. T ERAPIA : Il cloruro di ('ttl<.•io nE.'llle pleuriti. - Le iniezioni endorachidee di caffeina. - Sull'azione dell'emetina contro i protozoi. - (.nra della dis enteria tifosa 'c:ol bat t eriofago. - L'applicnzione delle coppette. - NoTE Di 1vIEDI CI1'A SCIENTIF I CA: Cognizioni odierne sulli\ fisiologia e patologia della milz:1. =- lGJ RNE: J.,a d ist.ruzione delle mosche. - VA RIA. Politica sanitaria e Ghwisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale ~ Per le onoranze a Guido Baccelli. Concorsi. - Non1ine, promo?.ion i ed onoriflcenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medi'ca. Indice alfabetico per materre. -

Diritti di proprietà riservati. - È vietata l u. 1·iproduzio11e d i lavor i pubblicati nel·POLICLIMICO e ta pubblicazione dei sunti di e.c:si Ren za cifa1·ne la .fonte. ·

Memento

Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2·l rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rime5sa. L«.L\ !\fM1N1sTRAz10NE

LAVORI ORIGINALI. J!'T lTl"TO DI DELLA

fl .

CLINICA F. PA10LOGJA l\;IEDIC.\ . lJNIVER ITA DI CAGLIARI.

tJirettor e incaricato:

prof. F.

GALDJ.

11 coefficiente uroemolitico nelle malattie epatiche. l)el' il clott. 1 ,TJl GC

SCALAS,

aiuto.

Le indag'ini s ul l)otere emolitico del.le tt l'i·11e n ormal i e Slù suo modo di comportal'si in isvariate co11ti ng2nze moi·bose appa rtengon o proprio a qt1est ' L11ti.mo periodo di studi o. L'Amati, i11 1111 primo lavoro, g it1nse a stabilire che l e l11·i11e di soggetti sani co11tengo110 costariten1ente una sostanza anti emolitica cl1e non è in r elazione diretta con la d en sità, con la reazione, col ~ c1ioscopico, col quantitativo di sali e ne1)pure , con l'urea, l e c11i soluzion i non obbediscon o alle 1,eggi osmoticl1e e s i -eomporta110, r ispetto alle em azie, come l'acqua distill ata. Potè a n c·o ra osservare che tlrine rli })eso specifico molto basso, con scarsa quantità cli cloruri, con a lto valore criosco11ico, n on clava110 emolisi: ebbe così l'i1n11ressione che talvolta l'urina non segua i principii dell osmosi, ma se 11e discosti per l a presenza in essa di l1na sost a11za antiemolitica. RiCP 1 cl1e uJiteriori clel c~1clorelli lltlll clin10~trato cl1e q11esta sost anza a11ti ern0J itica esi1

s te sempre nelle urine. è cli natura lipoidea - probabilmente una colesterina - e si scioglie nei solventi dei grassi. specie nel clorofor n:io. La sua azio1t e è antagonista r ispetto a •quella di altre sosta.11ze emolitich e, pl1re esistenti sem1)re ne!1e t11·in,e. Un a di tali sostan· ze, cl1e Cond or.el1li 11a YOll1to den om-inare a. emoli s·ina sarebbe lln n)i~ c11 glio cli acidi gr3'ssi, solid o all a ten1peratura ·di labor~torio, ch e formerebbe ,dei sali di piombo in solubile in etere ed eserciter ebbe m 1 forte })Otere emolitico sugli erjtrociti l1m ani, ma I1on .s.t1 quelli d i montone. L'altra, emol i ina B. ri s11lter rbbe pure di a cidi grassi, n1a in mi11or n11n1er o della prima. I ..iqt1ida a tem1)et·at11ra cli ~a boratorio, non saTebbe emol itica. i)ei globt1li rossi di m ontone ed avrebbe t1n'azio11e più lenta e più blanda. In conclizjo11i fìsiologicl1e p r eval e l 'azio11e dell' antiemolisina; se però le e111oli sine a11mentano o di111irt11isce 1'antìe1nolisi.11a, il pote1~e antiemolitico delle 1rrine p11ò scompari re ecl Bversi acl d·i1·ittttra 11n'azior1e emolitica. I .. 'anti emo1.isin.a è jnsaponifìcabile ancl1e cori soluzior1e alcoolica di potassa. For1de a 4'2°-~4P. Solifìca a 39°-10°. È con1pleta111er1te solubile i11 eter e, cloroformio, be11zolo. acetone, alcool bollente, sol.f uro di carl1n11i0 . .insol11bil e in acqt1a elt alcali. Cristallizza 11el sistem a esag·onale. Dà caratt eristic-a la r enzio11e clella colesterir1a c111ando ,~e11ga trattata in solnzio11e clorofor1

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lL POLICLINICO

r11ica, co11 eg11al \.-olu1ne di 8.Ciclo solforico co11ce11trato (colore mog·a110). La sua azio11e a11~i­ en1olitica sareb})e così inte11sa da essere a11cora a pprezzabile a diluizione 1: 2,000,000 e si esercite1·ebbe oltre cl1e sui g'lobt1li rossi t1111ani a11cl1e su queJ,li del J)ue, clella .c avia, del co11iglio, del i11aiale, non su quelli del n1011to11e. I11 relazione alla i)rese11za costante i1elle u1·ine nor1nali dell1a11ti.~plisina, si è voluto ricercare il · titolo di ~izio11e i11 acqt1a Q.istilJ,ata cl1e bisogna dare all'uri11,a percl1è c1t1esta c.live11ti emolitica. Il alore di questo titolo, dE:tto coefficiente u1·0 o litic o, è costa11te e ~ i aggira, per le urine sane, into1ìlo ad 1 :.6, 111a nei i1efritici e nei ca.rcino111atosi sarebbe sen1pre notevo11ne11te aumentato fi110 al ,ralore 6 : 1 · secor1do Am.ati; m entre seconclo Condorelli i1ei carci11oinatosi l'indice a11tiemolitico no11 i110strerebbe deviazioni dalla nor1na. L'A111ati 11011 sa se attriJ)uire ]:aumento del coaffici°e11te i1el . le. llrine dei n.e fritici e dei carcinomatosi alJa climinuzio11_e dell a11tle1nolisina o alla l)rese11za (li una sostanza emolitica. Due sono i procedimenti finora seg·uiti l)er lo studio del coefficiente uroe111olitico. Condo• relli parte clal principio cl1e il carbone anin1a.1e asso1·ba tutti i lipoidi e tratte11ga i·antiemo- . lisina. Se si confronta l'azi9ne antie1nol.it.ica cli un'l1ri11a prima e dopo il trattamento con carboi+e animale-, si l)Uà misl1rare, in certo n1odo, il potere antie1110.litico od eventt1aln1e11te e111olitico di u11't1rina. • • Il inetod-0 è il seg11ente.. f>rele\ ati dal ql1antitativ-o del] è 24 ore 30 cc. di uri11a, si _m·e scolano co11 carbon'e animale (Merck) per u11'ora. clopo la quale si filtrà. Su di un supporto si m ette una doppia serie di . provette; i1elJ,a prin1a se r'ie si. v-e rsano, i1elle p1ime tre l)ro,rette, 2- c1nc. di urina non trattata co11 carbone anima le e nelle altre 1 cn1c. Si aggiunge poi nella pri111a l)l'ovetta 1/2 eme. di acqua distiJla.ta, 1 eme. i1ella seconda; 1 1/2 nella terza , e così via aument ~11do se111pre di 1/ 2 c111c. Le clil11izio11i otten11te sono di ·2: 2. 5, di 2: 3, cli 2: 3.5, ecc. Co11 l'uriria trattata con carbo11 e a ni111ale si f ai1110 le stesse c.lill1izioni nelJa seco11cla serie di l)l"O\;ett.e. Si mette una goccia tli sa11gue in og·ni 11rovetta. Se, per esen1pio, Itella J)rima seri e l'emolisi avviene nella 1}roYettn i11 cui la dilt1izione è 2: 8 e nel] a secon1da ~.er ie avvi ene 11ella provetta in cui il titolo è 2: 4, l'indice antiemolitico è =-= 8 - 4 ossia i. Co11dorelli aggil1ng·e 1/2 gra1111no di clorl1ro (li sodio a 100 cc. di uri11a allor·cl1è questa , Jì er la bassa. conce11trazio11 e i11olecol.are, è en10litica.· L e provette clovrebbero stare a temperat11ra ambi ente e no11 i11 t e rm o~ta~o, giaccl1 ~ il 1

7

~

L

calore fa\1 orirebbe lo svilu111)0 d.ei gern1i, per az ione clei quali l)ot1·ebbe aversi emolisi. Il r>r-o cedbnento di Amati è a.lqua11to pil.1 se1n1)lice. Si collocano i11 serie otto }Jrovette ~ l1ella prima si ' ' ersano 6 cc. di uri11a, i1ella. seconda 5 1/ 2 cc. di llrinét -1- 1/2 cc. cli acqt1a. à isiillata ; nelJa terza 5 cc. ·di urina + 1 cc. di acqua di~tillata, i1ella q11arta 4. cc. cli uI·ina + 2 cc. di acqua digtillata, nella quinta 3 cc. di urina + 3 cc. fli / acqua dist. ; nella s esta 2 cc. di urirla + 4 cc. di acql1a dist. ; nella settima 1 cc. di llrina + 5 cc. di acq11a dist. ; i1ella ottava 1j 2 cc. d.i urina + 5 1/ 2 cc. di a cqua dist. Si pung·e il dito d ell'infermo e, con u11a pipetta, si versa un pa1o cli gocce di sangt1e in ogni i)rovetta. Si ag·ita rapiclamente . Le provette si mettono i11 ter111ostato a ·37° e . si osservano dopo 2 e dopo ·24 ore. 1 risultati c11i p~rvenne .An1ati sono questi: le t1rine di i)ersone sane per diventare e1noljticl1e debbor10 essere diluite con u11 volum e di acqua distillata, i) ari a 5/6 del volum e totale. Il coef ficier1te uroemolitico, vale a dire la mi11or diluizione necessaria , i:>erchè t1n'l1rin-a <li"\-enti emolitica, è quasi costante i11 tutte le t1rine norn1ali. Ordinariamente è t1guale a 5/6, 1na può i11 condizioni fisiologich e essere ugl.1ale a 2/3 e ad 1/ 11. Praticamente non si ottie11e emoJi~i oltre le ultime tre provette, l)ÌÙ spesso solo nelle ultime due ed i11 çasi l)iù rari solo i1ell'ulti1na. Nei nefritici e i1ei n1alati di . ttunore n1alig·no jl coefficie11te uroe1no1itico si sposta conside·revolme11te; tar1to c:he in inolti çasi già nella Sf\conda provetta _si li.a emolisi. come i:ier una inversione di esso. Co11dorelli g·iunge invece a deduzioni divers e. Il coefficiente uroemolitico nelle uril1e normali 11on sarebbe affatto costante, e ciò P ercl1è non è assolutamente costa11te l'eliminazione clei sali rni11erali, bpecialmente dei clorlJri, i quali oscillan·o quar1titativam~11te nello stesso ind1vici·,10 a seconda della dieta e delJ.e ore del g·iorno. L'indice uroemolitico n on sa, reb_be l 'espressione genuina delle q11antit t\ del1·a11tiemolisjna 11rinaria. 1

1

1

***

E ssendo q11esto lo statp att11al e delle 11ostre conoscenze ·sull'ar1tie11101isina 11rinaria e sulle s11e appJ~cazio11i cliniche 1 mi son proposto di riprend:erne lo stt1dio t'~on particolare riguarclo alla .ricerca clel coefficie11te l1roe11tolitico • nelle epatopatie. In pri1110 111ogo 110 voluto ,·edere con1.e reagisca l 'urina n1escolata con carbone animale, filtrata e poi diluita, seco11do Amati, con acq11a distillata. Da ri1)ett1te indagini compiut'3 sia s11lle llI'i11e di persone sane, sia su quel-


( •.\:N~O

XXX, F ASC. 27]

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SEZIOì\E PRATICA

di svariati i11fel'mi, 110 tl'atto il co11vi11cì1oe11to cl1e la sosta11za a11tie111olitica 11011 sia 11·atte1111ta. da qt1esto µi ezzo, con1porta11dosi tJuelle ltri11e perfetta1nente co111e le t1ti11e i11tegre . Il risultato i1on , . . a l'ia t1sando campio11i di 1trina i)1·elevati dalla ql1a11tità emessa i1elle ~4 ore e ricorre11do alle n1ig·lio1i qualità Ji carbone animale. Ne consegt1e cl1e il 111etotlo del Co11dorel\i per la ricer·ca clell indice llroemolitico basato stù pri11cipio cl1e il carbone a11i1nale t1·at.te11g·a tutta i·antiemolisina no11 può dare risultati attendibili. Le urine trattate co11 2, 3 clel loro volume di cloroformio, sJ)att11te per t111 qt1arto d'ora, ]asciate in riposo entro t111 i111l)uto separatore e poi })rivate del sedimento })ianco-grigiastro cl1-e si for111a, n1ostrano t111 abl)assa t11ento non molto i)ro11unciato, ma con1t111que i1otev~le, del loro potere a~1tien1oiitico. Con l'etere l'effetto è a11cora più evidente. Ciò prova cl1e il clorofor111jo e l'etere liberano, iua solo in parte, l'antiemolj sina, che non è certo una sostanza proteica nè un enzima. Saturando infatti le uri11e COJl solfato an1111011ico e sagg·iandole l)re,·ia filtraziorie, il potere antien1olitic6 resta del t11tto i11alterato. V'è dj piit. Esse no11 modifica110 la loro p1·01)rietà i1ep1)t1re qt1ando siano ::,otto poste })er 10 rrtintiti alla tempera tura di eboJ,Iizione. ~esst111a influenza deriva dai clo1·l1ri: se otter1iamo la l)rcci1)itazio11e di essi 1ne<lia~1te aggiunta ùi sol11zio11e di i1itrato di <trge11to al 5 %, le urine filtra te si comportano a11alogamente alle uri11e nor111ali. Ciò confe1·n1a 1'01)inione di Amati, per cui il potere antiemolitico delle uri11e 1100 sarebbe in clipendenza del lorù co11te11uto i11 cloruri ed, in genere, delle leggi osmoticl1e, n1a sarebbe dà mettersi in rapporto con t1n J,i poide ad azione ipertor1ica a l)l'Otettiv·a sulle e111azie: probabilmente un composto della colesterina. Il sedimento cl1e l'urina forn1a a llorcl1è sia stata. mescolata e sbattuta co11 clorof or111io, dà nettissima la reazio11e di Hesse-. alko,vski (color mogano con aggiunta di acido solforicn concentrato). Essicca.to ed osse.r,rato al microscopio, vi si vedono delle tavolette simili a quelle della colesteri11a. ~tilla di }Jii1 facile qt1indi che la antiemolisina ~1rinaria sia la stessa colester ina 1Jerven11ta dal siero di sangue, nel .. qt1ale, i1t1r trova11closi jn J)iccolissjn1a q11antità , è così attiva da riuscire a proteg·gere sperin1entalme11te i glob11li t·ossi dalil 'azione dissolvente delle saponine e della solani11a (Ramson). Per quanto concerne le indagini nei malati di fegato 110 segt1ito fedelmente il metodo di A1nati, cl1e mi è sembrato semplice e dimostrativo. ~on ~ssendo riuscito a notare, da })ro,·e preli111ina.ri. t111 cliverso comportame11to cl~l sa11gu e normale rispetto al sangue J.e

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dello stesso l)aziente di cui si sa ggiavano le utine, 110 ag·giunto alle provette .• disposte nel inodo già acce11nato, tre gocce cli sa11g·ue nòrn1ale, asettica1nente l)rele·vato, per mezzo di una siringa, da una vena del braccio. Le uri11e in esa111e eran })relevate dalla quantità del1P 24 ore, raccolte in calice netto e conservate ir1 ghiacciaia fino a qualcl1e ora prima della l)l"ova. Ho scartato quelle già in preda alJa fermentazione ammo11iacale. L'osservazione è stata fatta comparativamente su })favette ter111te in tern1ostato })er 12 ore e su provette tenute a te111peratura a111biente. I rist1ltati sono stati sen11)re concordi. I casi esaminati sono i seguenti : . 1. P. Salva~ore , a. 64. Diagnosi: Cirrosi epatica co11 ascite. En1olisi i1elle ultime cinque provette (da 4 : 6 a 1: 11). · 2. D. Anto11io, a . 42. Cir1~osi epatica con ascite. Emolisi r1elle ultjme sei provette (da 5: 6 a 1: 11). 3. F. Gelson1i11a, a . 11.. Quartana malarica rec~divante. Iperemia clel fegato. En1olisi nelle ultime tre provette (da ~: 6 a 1: 11). . 4. O. l\iiassima, a. 27. Periepatite tubercolare con ascite. Emolisi 11elle ultime 6 J)rovette (da 5 : 6 a 1: 11). · 5. D. Pasql1ale, a. 13. Malaria croJ.1ica. Enato· e splenomegalia. Emolisi solo nelle ultime d11e J>rovette (c.ta 1: 6 a 1: al ). . 6: D. Anna. a. 36. Sarcoma del feg·ato . Ittero grave. En1olisi nelle uJ,t ime quattro pro' 1ette (da 3: 6 a 1: 11). 7. G. ì\Iario, a. 40. Settice1nia. Fegato infettivo. Emolisi solo nelle ultime due provette (da 1 : 6 a 1 : 11) . 8. P. Gavi110, a . 26. Ecl1inococco i1on sup})11rato del fegato. En1olisi solo nelle ultime cl11e provette. 9. P. An11etta, a . 32. Grossa cisti da echinococco suppt1rata del feg·ato. Emolisi nelle l1ltime quattro l)T0\ ette. 10. S. Lore11zo, a. 70. l\1iocardite c1·onica. Feg;ato cla stasi. Emoli, i ne1,le ultin1e tre p1·0\' ette. 11. U. Rain1ondo, a. 39. Echinococco non su1)l)Urato del fegato. Emolisi n elle t1lti111e dt1e i1royette. 12. S. Ba ilio, a. 73. Dissenteria amebica cronica. E1)atomegalia. r.acl1cssia. Emolisi nelle l1ltime quattro prove1te. . 13. G. Anto11io, a . 35. Sifilide sclerogon1mosa del fegato . Emolisi i1elle t11time cinque provette (da 4 : () a 1: 11). 1-i . C. l\far!!l1~rita , a. 17. Ittero catarrale. Emolisi nelle t1 ltìn1e cl11e i11,.ovette. 15. P. Paola, a . 24. Spleno- ed epatomegalia n1alarica. Emolisi i1elle ultime due prov,e tte. 16. C. Anna, a. 60. Colecistite calcolosa. EmoJ,isi nelle 11ltime qt1attro provette. 17. l\.1. 1\Jarianna, ~. -i·8. Ecl1i11ococco n o11 ~t1ppurato del fegnto . Emolisi n elle 11ltime tre provette. 18. P . Vi11cenzo, a. 65. Echinococco n-011 su1)p11rato dei fegato. E111olisi nelle t1ltime due l)rovette. · 19. B. Giovn11ni, a. 26. F'eb])re di ::\falta. Feg ato infettiYo. Emoli si i1elle 11ltin1e dt1e pro' ;ette. 1

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IL POLiCLl~ l CO

20. ... . Bo11a ,·entura, .a. 35. Cirrosi e1)aticèt con ascite. En1olisi nelle llltj me sei provette (da 5: 6 a 1: 11). Dalla esp osizione déi risultati appare chiaramente come nelle semplici ipere111ie e1)aticl1e sia attive cl1e passi\re e nell'ecl1inococco non suppurato jl coefficiente uroemolitico si co111.: porti non a lt1in1enti che in condizioni fisiologtcl1e. 80110 i processj cirrotici, suppu1·ativi e neoplastici dell'org·ano che alterano eletto coeftici ent e. Dal valore normale cli 1: 6 11oi possiamo sa 1.ire a q1lello r a1>1)resentato dal co11tenuto della. terza provetta in cui 5 cc. di 11ri11a, trova11si clilaiti con "!. cc. éti acqua distjllata. La cirro ·i epatica :11 modo s1)eciale e.là lln così cor1sirlereYole spostf! in ento de Il' indice a11ti~molitico.

Il feg·ato i11(iuisce adunciue i1t mar1iera. innegabil e st1ll'a11tiemolisina ur]11aria. La qt1estione se 11elJ e ma.l;;t ttie epa ticl1e q11esta sia djmin11 ita o se l)i11ttosto sia q11asi supel'ata o ann1111ata. 11ei suoi effetti da!,1,e emolisine presenti i1elle urine è difficile a dirimere· 1111 ' fatto tt1ttavia rimane ~cl è l 'innalzame11to coilsici.erevole cli detto inclit:~, cl1e rlj conseguen za non comparisce solo nelle nefriti e nelle neoplasie, 111 a si i·isco11tra a11che nelle epatopatie. Giò era del resto p1"evedibile. Se l'a11tiemolisina aJ,1r o non sembra essere cl1e colesterina, il fegato. così im11o etante nella escrezione di c111esta sostanza (Bottazzi) non J)UÒ non esercitare t111 gran peso st1l pote1·e antie1noljtico delle t1ri11e. Dél ciò im1)l·icjta111 e nte si deduce come cli g·l'an lunga sia pii1 l)fobabile 1111a djmi11nzio11e dell'antiemolisi11a cl1e non · un aumento d elle ei11olis i11e urir1A.ri e nelle gravi lesionj e1)atirl1e. l)a ~' co1n plesso cli q1i.este ricercl1e si ricavano dtie co11clt1sioni : 1) L 'a11tien1olisi11a è t1n li1)ojde; essa è attiva, i11djpendenteme11te clal content1to in cloruri de ll' 1t~:ina, resiste alla tem1)eratura e.li ebollizio11e e presenta la reazione clell~t col este1ina. 2) Il potere a11tiemolitico delle llrine nelJe g·ravi epatopatie e sop1·atl1tto nella cirrosi epatica è note·v olmente ridotto; nelle semplici · cong·estioni del viscere e nell'ecl1inococco non s11p1)nrato si n1antiene normale. 1

Al\1ATI.

BIBLIOGRAFIA. E ·nLolis·i urinarin. Bo11e1,li, Napoli.

In. Una

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11Pl/1'

~O.

11rin P..

1ç)21.

NOTE E CONTRIBUTI. l STITL"'fO DI _\:\.\TO::,\IJA P\TOLOGJCA • DELLA R. {;:--;c,·ERSITA DJ ROMA

cl i retto dal prof. Seri. E. i\1i\RCH l.\F.\ YA.

Contribi1to alla eo.nosce11z.-l delt,1 l\Ialatti•t del l\'larchiafava. (Dege11erazio11e del corpo calloso). Dott. P. lVIARICOND.\, <loce11te ed assistente. Nell'alcoolismo cror1ico s i i·ivelano, come è or111.ai noto, sinto111i a carico del sisten1a ner· voso e.entrale e a carico del siste111a ner\"'OSO r)eriferico, cl1e si n1ar1ife~tano in n1odo d iv·erso e in g·rado cli,-er o clalla debolezza mentale, alla l abilità della memoria al pervertimento del se11so morale, dal uelirio semplice, al deliri11,11i tre1n eu s, daJ! a sen1plice manifestazione nostalgica, n lla forma di psjcosi melancolica; dal sem1)] ice eqni·v alente ep iJ,ettico, al v.ero stato epi1ettifnrn1e. . A carlco del sister1 1a i1ervo~n "' .. i è llòtato: il tren1ore serrl1'.)Jj ce, l 'Hta. ·sitt, Ja i)aralisi co111e nell?- l)Se11c10 tal)e n.lcoolica, la amat1rosi. gli attacchi epilet.tifo1·rr1 i. ~ono ~tate d.escritte · p11re le nenriti alcoolichP , la 1)a1cl1in1eni11gite e1norragica, le altel'az ioni deg·e11erai'iYe ùelle celll1le n.er\Yose e delle fi])re nerYose del midollo spinale, del cerYello, del cer,·elletto, le alterazioni dei vasellirìj sang11ig11i, ecc. Ne -· suno però, prima del ~Iarcl1iafa,·a ' a\·e,·a cli. mostrato le gravi a l te1·nzior1 i clella tra,·e o corpo calloso e cioè delle grnn di ,·ie commessurali. Come è noto dal1 '.A.natomia i1-0r111ale, il corpo calloso decorre come t111a tra\re da un emi- · sfero all'altro costitl1e11do il JJiù gra11d e sistema co1nmess11taJ.e del cer,·ello t1n1a110, cl1e colleg·a colle st1e fibre l 'inte1·a su11erfic ie corticale dei due emisferi, e cl1e fu i)er gli antichi, come ricorda il l\Iaestro, u11n d<?lle sedi dell 'anin1a. La trave è d1111que 11na ,·i a di associazione intra- e interemisferica per le ft1nzioni simultanee cli di,-erse zone della corteccia cerebrale dell'en1i fero clello stesso lato e de11· en1isfero op11osto. J .e parti della corteccia cerebrale, ricorda ancora il l\Ia.estro, sono collegate Jler la comme~st1ra anteriore. l 'alterazione alcoolica clelle c111e con1mess11re è limitata alla zona media clelle stesse; e J)Olchè in qt1esta zona so110 scomparse le fibre ner~ vose della bianca gt1aina n1idollare, il colorito ' . . e roseo g1:1g·10 o $Olo g·1igio i1ei cer,-elli frescl1i, mentre è i1allido 11ell.e grandi sezioni del cer,·ello, colorate col rnetodo \\-eigert-Pal. cl1e ti11ge in nero solta11to le g·uaine 111idollari. Cos1 aYYie11e cl1e nelle ... ezio11i fro11tali si distingt1011 0 tre la111elle: dt1e dor~nli e , ·entrali) })ia11-

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SEZIO);E PR ·\ T!t \ •

1.: l1e o 11ere, ed una ce11trale, grigia o bia11ca~tra ()Jarchiafava). Il fatto patologico fondan1entale, .secondo j] ~larchiafava, che per il prin10 lo osservò nel 1903, consiste nella scomparsa delle fibr e nervo e i1elle zone alterate, altre alterazio11i -di mi11ore importanza sono q1lelle riguarda11ti la 11.eYroglia, i ·vasi sangt1igni, i prodotti di dif'facime11to delle fibre nervose; i cilindrassi di <.J11e te, alcuni l)rese11tano vari g·l'adi di alterAzio11e regressiva. Oltre che nelle dt1e gra11di commessure la alterazione descritta fu tro,·ata con gli stessi caratteri istologici nella }Jarte centrale dei pe<l11ncoli m edi del cervelletto, i11 alc11ne regioni ,}el centro ovale, l)ecialmente in corrispontle11za di fasci delle lu11gl1e vie cli associazione (cingul11s, f11niculs 11ncinatus) (ì\1IarchiafaY8 ) e ancl1e 11ella i1arte centrale di alcune circon·voluzioni, s1)ecie del lobo frontale (Nazari). ...\gli studi. del ~Iarcl1iafa\1 a altri ne segt1iYa110 in alcoolisti st11diat.i dal Big11ami e dal Nazari in r1.11mero cli 12, a Clli facevano an-. cora segi_1ito altri 4 casi i)11bblicati da Sarteschi, Ceseris, Den1el, da Gian11elli ed altri. Dal 1910 ne reP-ero noti a11cora Bignami e i\ azari 18 casi e 19 ancora il N a zari. I casi cl'1e qui riferisco so110 due e tutti e <ll1e sono occorsi nelrOspeda\e di S. Spirito e cor1cessi dal prof. Nazari alla Scuola di Anato1nia Patologica, oggetto di l ezion e del prof. ~I a 1·cl1iaf a\·a .

èAso I. - Bl'aco11ci11i E1nanuele, di anni 60, g nardia110 in t111a fabbrica. Entra il giorno 12 è 1nt1ore il 15 dicembre 1921. L'infermo è portato all'Ospedale in condizioni g·ravi e n.o n è possibile raccogliere da lui alcun dato anam_nestico, l)erchè non se111bra . intendere le doinande nè riesce a pronunciare parola. ·na {in a1nico i tiesce a sapere cl1e l'infern10 è stato bene fino a do111e11ica 11 dicembre, quando a mezzodì, dop~ a-y~r i~angiato_, mentre si tro,rava ancora all osteria s1 abbatte im1)rOv\risa1ne11te s ul tavolo come se fosse stato colpito da sonno profo~do. Sen1})ra . non avesse beY11to al })llr1to d1 esser.e ubbrraco. Quando gli amici cercarono di destarlo scuo: tendolo si accor!::.ero cl1e seJ)bene tenesse gli occhi ~perti non sembra,·a rico11oscerli, nè i11tendeva le loro parole. Lo accompagnarono alla sua .abitazio11e e l 'infermo, percl1è s orretto era capace di 1n1lovere j .,1 assi. AJ n1attino 'segue nte, persistE-11do in11uutate le sue condizioni, l. infermo ' 'enne tl·n sportato all'Ospedale. Dalla a11a t11r1e. i i·e111ota !'accolta nulla p t1ò . . ;, persi con sicurezza. a11·inf1·ori che l'inferr110 era uno strenuo bevitore di ' ' ino. Sembra cl1e qualche anno fa a vesse presentato fenomeni simili a quelli attuali, non si può precisare quanto durassero; è certo cl1e l'in·f er1110 riacqt1 istò il con1pleto be11 ec::sere. '

Allo esa1ne obbiettivo si rileva quanto seg·ue : sensorio molto ottuso; solo dopo stimoli ripetuti si riesce a fare reagire l'infermo, il quale sernbra inte11da le don1ande, ma non riesce a l)ront111ziare distinta111e11te alcuna parola. L 'iJ.1fermo giace supino colle braccia serrate al tronco e con l'ava1nbraccio flesso. No11 si riesce che co11 i1otevole sforzo étd estendere gli arti, se si cerca cli scoprire l:inf ermo, questi riesce ad afferrare le coperte, lJer cercare di rico,p rirsi, gli arti inferiori estesi, non pr.esenta110 a t teggiamenti speciali. 11 faccial~ inferiore destro sembra leggerme11te deficiente. Le pupille tlg l1ali regolari di i11edia ampiezza r eagiscono r1ormalmente. Gli occl1i sono ten11ti costantemente sbar1·ati. I riftes~ i degli atti inferiori so110 presenti, 11on s j provoca il Babinski. La sensibilità cuta11ea sembra abolita; per le condizioni g r a, i dell'infermo r1on si può procedere ad esame i)articolareggiato degli org·ani interni. Non si riscontrano segni di alterazio11e polmonare. I limiti del cuore i1on se1nbrano at1n1entati, i toni cardiaci deboli si i)ercei:>iscono ap1)e11a. Il polso è raro (60) e a bassa i)ressione. Il r espiro è rumoroso con rantolo tracheale. Esiti di ulcere perfo1"anti di an1bedue le piante d ei piedi. Durante la degenza l ' infermo ftl apirettico. Urine no-r1nali. La pt1ntura 101nbare diede esito al liquido di as1)etto normale sotto bassa pressione, ch e si presentò normale anche all'esame chi1nico e citologico. Il rep erto anatomo-patologico :. ':\la~canz~ di tre dita del piede destro per d1sart1colaz1one inetatarso-falangea cl'1irurgica. Ulcera perforante della regione plantare d'ambo i lati. J\!1odica obesità. Lieve aterosclerosi degenerativo aortica. Aderenze pleuriche fibrose parziali a. destra. Enfisema polmonare dei lobi superiori, congestione ed edema dei lobi ~n­ feriori con scarsi nodi di })r oncopolmon1te acuta .a destra. Ispessim€nto cro11ico della aracnoide cerebrale. Degenerazione alcoolica del corpo calloso. 1

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CASO II. -- Campeg·gi Gaetano, di anni 43, già lustratore di inobili, ora mendicante senza fissa dimora. Entra il 4 dicen1bre 1921 portato in istato comatoso, da persone che lo avevano trovato privo di s~nsi lJer la ,-ia. L 'esame obbiettivo .non riv·elava nulla a carico degli organi in.terni; il sondaggio dell'uretra non fu possibile. L'infermo era apirettico, furono praticate iniezioni eccitanti, che a n11lla valsero; la morte avvenne in coma alle ore ·i del gior· no 5 e precisamente sedici · ore do1Jo l'ingres·SO. Non è stato possibile avere i1otizie anamnestiche. Autopsia : Lieve obesità, · escoriazioni multiple da grattame110 per pediculosi. Ipospadia con a1Jertura stenotica dell'uretra. Qu~lche rara cl1iazza di aterosclerosi degenerativa aor1 ica in corrjsp-ondenza dell'arco, ipertrofia di cuore (gr. 360). Aderenze plet1riche fibrose parziali bilaterali. Modico enfisema 11ol1nonare con congestione ed ·ede1na terminale. Epatite cronica in ter.stiziale co11 aumento di volume del fegato. Ttln1ore di milza. Degen erazione alcoolica del corpo calloso. Dalle storie balza cl1iarissin1a la sindrome cJ1 e affligge alc1111i sciagurati, e 11on son po-


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chi purtro1)1)0, specie nel cau1po proletario, 1911-1912 contro la cocci11iglia clegli aranci e che abusano di sostanze alcoolicl1e, nè è mio dei limoni, in Germania contro i piclocchi d-e l co111pito fermarmi su di essa. Solo ripeterò, pero e del 1nelo nel 1913; il1a con ri>st1ltati no1l che qtLalcl1e volta Sllllo stesso. sfondo della bt1oni; plu·e cla qt1el ten11Jo datano le es1)erienmalattia variano le tinte del quadro fino ad ze di Grassi e :.\lartelli ~n Italia contro i paaversi convt1lsioni epilettiformi, n1olto rare, o ra.ss iti delle l)iante. l\Iartell i l1a trovato in Si·equivalent i epilettici più frequenti, come so110 cilia che l'effetto del l'acido cia11idrjco s ull'afi- . chiamati dagli alienisti i diversi raptus da de clei li111oni (rf osoptero at1rantii) nei suof cui possono essere presi gli a lcoolizzati, sl1istadi cli larvC:t ecl aclnlto cleve essere istantacidi, violenze ed altri delitti. neo, poicl1è esso rin1ane mort0 nel posto col Finalmente è lecito dire cl1e talora. anche ·rostro ancora fisso i1el tessuto fogliare. dalla sola osservazione deJl' alterazione della Per le forme di vita veg:etale qu.esto gas è trave, cl1e perde nell'intoss icazione cronica al - poco tossico e le .semen•ze in genere non percoolica il st10 aspetto normale biancastro, tra: dono, alle concentrazioni olitame11te usate, il s for1nandosi centralmeùte, come precedenteLor o potere .d i germinazione. m.ente è ricord.ato per opera del 1farchiafava, Non sarà })rivo cli interesse i·ife rire breveche ne fece la constatazjone, in colorit o grimente su t1n esperi111ento ùi disinfestazione g·iastro, con percor o ltg·uale a qnello della del suolo .eseguito nell'orto cle1 dott. \ 7 irgilio commess11ra, si p11ò form11lare anche obbietCalegari a Perer1zo (, -alle di S. I ,11cia), con tivamente l a diagp.osi anato1nica, sia ·p11re coc1uesto gas tossico. noscendo molto poco della vita vissuta dal sogSi trattava di pre1Jè1ra1·e per la semina del getto, come è ad esempio d el 2° caso occorso tabacco 4 letti caldi cli una ser1·a precede11alla nostra osservazione e testè riferito, del te1nente sen1inata di lattt1ga, per clue anni di quale si avevano notizie solo molto frammensegt1ito infestata clag·li aficli. I soliti rimedi (cetarie. nere, calce, zolfo) non avevano giovato a nt1lÈ ovvio infine ag·gi1mg·ere che la degenerazione del corpo calloso, nella n1alattia cle l la. Il d ott. Calegari si clecif'e allora ad un.a prova di disinfestazio11e dei letti con· l'acido lVIarclliafava, è la primitiva e la più impor. tanto alterazione dal punto di vista anatom i- ci8niclrico. I letti a"·e,-ano una ct1batura di aria di 2 mc. cia:scuno. Pri111a di procedere co, ed è quella che ha dato lt1 og·o alle altre ricercl1e circa la alterazior1e d ei })ednncoli ce- .all'esperimento vennero messi come oggetti testo delle lun1acl1e, u11 rag·netto, un rinchite, reb ellari e d el centro semionale. alct1n,e formicl1e. Ft1rono pr·et)a rati anzitutto Roma, settembre 1922. ft. vas i di ,-e tro e(l ir11n1ess ~t ir1 questi l 'acq11cL vrececlentemente dosata i11 tubi gradt1ati. I n questi venne l)Oi ,-ersato 1'aciclo solforico i)reIGIENE. ceclenten1ente dosato ..·\.cl un'asta cli leg·no ver1nero leg·ati i vasetti conte11e11ti il ciant1ro di U11 esperimento di disinfestazione clel sttolo l)Ota.ssio. l~ rirn a di !Jrocedere alla cianiclricon l'acido cianidrico. ficazione, le \retrate della serra vennero ben Dott. ·~1. GcoSEFFr (Paren.zo, I &tl'ia). cl1i.use in tutte le fessure , incollandovi delle E r1oto come Ji' acido cia11id rico , prin1a di es- li terelle (li carta. Prima di i1nmett.ere nei vasere 11 ato per la distr11zi or1e d.ei ratti .e d e i si con l 'acq11a e l'acido solforico il. cianuro cli l)Otassio, le vetrate f11ro110 abbassate fin o topi nei bastin1enti, nei magazzini, nei g·ra~ nai, nei m11lini, e di i·nset.ti parassiti dell 't10- a 10 cm. e tenute così aperte mediante uno mo nelle case allo sco1Jo di lottare contro qt1el- zoccol etto di legno. Co111inciando poi dal letto l e malattie i11f,ettive che ono trasmesse al- sott o v.ento si })rocedette alla immissione del 1'uomo mediante la puntura di ospiti inter- ciant1ro n ei i·ispetti\'i , ·asi, bada11do di cl1iuclere rapidamente Je vetrate e di allontanarci medi, questo gas, Sl)iccata rnente tos ico, era stato fino dal 1 8~0 Rppl icat\) cp11tro i para s- in t11tta fretta. siti delle l)iar1Je. i l)rocedette alla operazione in due per Allo1·a il metodo (> tato ben pre to abban- fronteggiar.e e\·e11tual i accidenti. Trovandoci cto11ato per i pericoJ i di avvelenan1e11to. Es. o n.ll aria a1)erta non facemmo t1so deJ,le mav·e11ne poi ripreso i11 A1nel'i CH, (Califoi-nia) 11 el scl1e1·e. Lo s1)rigiona111ento (lel g·as è stato 18c6 })€l' CO}li agricoli. spetialme11te 11er l'i11- istantaneo: come t111a nube azzurrognola si c11r ione clegli i1lsetti negli aranceti e per li- sollevò nel raggio cli 1 12-1 metro non appena berare clag·li insetti le balle cli coto11e. lasciato cadere il cianuro nei vasi contenenti 111 E11t·o11n ve11ne ir1trodotto in I spagna nel l'acc1ua e l a cido :;olforico. 1

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r _.\!\~o xxx, F.\sc. 21J

SEZIO:'\E PRATICA

_.t\.d onta della chiusura d ella serra l'odore in1te11so di mandorla amara si avvertiva ancl1e dt1e ore dopo l 'esperimento in una: casetta c.:011 stalJaggio posta 20 metri sotto vento. La n1iscela da noi usata per ogni' vaso di.c::i11festato è $\tata èli

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SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. Concetto é diagnostica della tisi iniziale .

111 questi t1ltimi anni gli studi sull a infeCia11t11·0 di potassio . . . . . . . . . gr. 20 zio11e tt1bercolare (1) han110 condotto molti _.\cido solfo1ic o (66 °B . 0:1 l', . puriss. ) eme. 23 a11atomo-patologi e clinici a considerare l'i11..\cql1a . . . . . . . . . . . . . eme. 30 tero decorso di cp.1esta diffusissima i11alnttia j11 senso 11nitario. Dodici ore clopo la serra fu aperta; non si L~ pl'imitiva i11fezione i11fa11tile - qt1asi i11en vvertiva alcun odore di mandorla amara. ,·itabile i1elle grandi città - costituirebbe il Delle i lt1macl1e, rlue erano morte, le altre r)n11to cli parte11za di tl1tte le manifestazioni (lue, co11 l'operculum intatto, erç,no rimaste succes:Sive, o, in ogni modo, darebl.)e ad esse ,-ive. le formiche e d il ragnetto erano morti, ttn'im1.)ronta SJ)ecjale, per 11na im111111tità 1·elaun ii11cl1ito e t'ét l'imas1o v i,·o. Nel terreno 11011 ti,·a acqt1isita. ricomparvero g-li afidi. La. semina del tabacNon \1 i è i1ess11na. rag·ione, seconclo molti, co i1rocedette bene, in modo che le piantine cl i 11011 con siderare la tubel'col osi colle iste.:se 11el n1ese di aprile potevano .essere trapian, idee ge11erali cl1e s i applicano alla sifi lide. tate. Il j)iccolo focolaio primR1io risiedereb])e di L'ele,·ata tossicità del gas i·icl1iede ch'e que... olito 11el polmone (bambini) accom1)ag·11a to sto h~tema tli clisinfestazione s ia affidato a dalle alterazio11i delle g·l1iandole li11faticl1e re1)erso11c tecn icl1e di sperimentata capacità. g·io11ali (ilo). -~ c1u esto primo stadio seg·l1e ttn Dove 11on si })Ossano avere l e n,ecessarie gasecondo stadio di diff11sione (a cme) clerla. inaranzie è 111eglio astenersi dall'llsarlo. lati] a : alle ossa, n1 Je gl1iandole, alle sieI p1·i1ni sintom,i di intossicamento cl1e si l'ose, ecc ... cl1e pt1ò decorrere con sinton1i poco l)O sono verificare co,n sistono in sapore amaeYide11ti, o a11cl1e a vere lLn a ndan1ento in11)ero, br11ciante, sciclorrea, disturbi della r.e.sr)ituo o e letale (forme mjljaricl1e. rt1e11jng;itirazionE>, della ,·ista, vertigini, na11sea, vomito. Si cita iJ, caso cli un medico che rimase am- cl1e, ecc. ). Il terzo slaclio (ti i isolata) attacca di solito 111.alato a lt1r1go per avere eseguito l' a utop sia il l)Olmone ed 11a un decors-0 di regola lento, tli lln individt10 avvelenato con acido cianitalo1·a molto benigno, senza d,iffu sioni e medrico. tastasi generali, 1)ercl1è l 'or g·anisn10 è g·ià reL 'acido e ianidrico .agisce come anestetico e lat iYan1ente imn1t1nizzato. ~ l 'into_sicato va prontamente soccorso, a11cl1e Que ta dottrina non è accettata da tutti. se, in stato di incoscienza, ~j p11ò ritenere Una, difficoltà di clare la prova anato1110-_p amorto. La morte non si verifica che dopo lln • tolog'ica clell'andamento ciclico della malattiEt lungo l)èriodo di latenza. Trasportato l'intosco11sjste nella riéel'ca del focolaio }J1·ima1·io il1sicato all'aria libera e prestati i soccorsi del fantile i11 cadaveri cli adulti. In clinica la mancaso (respirazione artificial.e, adrenalina, inieca11za SJ)esso di d.at.i anamnestici sic11ri, la zionj endovenose di iposolfito di sodio all '8 ])OSSibiJità, non mai esCllISa in qt1alunque stai)er cento), si avvia il più delle volte ad 11n dio, di diffusioni in massa e g·1·avi per vi e sani)ronto ristabilimento. g·t1ig·ne o endobror1cl1iali, e di i1uove infezio11i dall'esterno, co1nplicano e re11dono difficile la Pt1bblieazione importante : ricerca. ~Ia s inora l 'infezione tubercolare del1' nomo, specialmente in Italia, non è stata Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università di Roma sti:1dj a ta sotto questi pt111ti ·di. vista, che mertta110 senza dt1bbio i11vece di essere presi i1t co11sidP,razione dai p1·at.ici. ~~ la grande varietà del quadro clinico della tt1bercolosi re11de ogg·j facile t111a critica di Prefazione deJ Prof. GIOVANNI MINGAZZINI Direttore della R . Clinica deJle malattie nervose e mentali queste ,~edute scl1ematicJ1 e, non è me110 vero dell'Università di R.oma cl1e da Psse emana llna nuova lt1ce itel cam1)0 t·n volume in-8, di pagine VIII-196, nitidamente stampato cl el] a patogenesi, della diag·nostica. e clella disu carta sem ipatinata, con 12 fig ure nel testo ed una riusci· tlssima illustrazione sulla copertina. - In commercio L. 1 8 fesa sGciale . . più le spese di spediz·i one postale. Per i nostri abbonati bole L . 1 5. 7 5 in porto franco. (1) A: CAPOGROSSI. Monogra;fì e 1necl.-c1ti1'. di Inviare cA rtolina-va,izlia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistin ... ~. 14, RQma. cittualil<i. Collez. clel «Policlinico », dic. 192?. .

I disturbi del sonno e loro cura.

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IL POLICLINlCO

Nel })a11lbi110 l)l'jn1it.iya111ente i11fettato si origina n110 stato s1)eciale <lelro1·ga11is1110 a cuj é stato dato il i10111e di allergia (trasfor111azi.011e della capacitll. a reag'ire ad una nuoya i11fezio11e). È i1oto cl1e l'allergia i1u<> es1)liéarsi j11 forme del ttttto op1)oste: da ur1 lato im11i.u ·u il lì e refratta1'ietà, dall'::t ltl'o i2J ers e'n sibilitcì o a llafilassi. lJ11a inn11ca11za di c111a.ls iasi reazione (licesi a1iergia. ..\n cl1e i i 1 s ta ti alle1'gici si osser,1ano J)et·iodi cl i a rtergia, cl1e possono SJ)iegare l 'insorg·e r e o I" a g·gi-a \ ar ·i di 1111 J)rocesso tubercolare. Le reazio11i dei tlll)er co·Jotici nJle i'u bercol i ne appartengo110 ]n g e11ere ai f e11on1e11i all ergici, t a J01'a con ca ratt21i di a 11 a filas i , ciò cl1e 11a dato luog·o a 111olte discu ssio11i. Le rei11ft zioni co11. n11ovc1 Inate1 ia 1e t11J)e1·col a 1·e sti11 tola110 l)lll'e la r 8azi o11e aller g ica. Oggi si ritierle g·e11er nJ111e11te che l insorgere d ella tisi 11elr a cl11lto sia d ete1·1ni11a ta da rei.11fezioni o s1111erinfezio11i e11doge11e, o e. og·e11e ilL 1111 J)Olmone, che }Jer lo l)iù era stato o e1·a a11cora i11fettato si.11 da11·111fanzia , e in un i11di\1id110, che aveva acql1i.~ tato da questa j11f ezione un certo g·1·ado ili i1nm11nità, o, per n1eglio dire, di a11111entata i·esistenza; a sua volta clipe11clente insepa ea biln1e11te da una iperser1sibilità vers o i b a cilli. di. l{ocl1 e le loro tossi11e (a llergia. = se11sibilità clifensi,ra ). 1

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l~~NNO

XXX, FASC.

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I 1)e1·feziona111e11ti e le Yirtuosità della se111eiotica servono solò se si tien conto di tutto. Qualch e volta la co111p ursa ùi t111a glicosuria mininia dopo i pasl i è t1n sintoma premo, i1itorio. L 'esa111e l'adiolog·ico è si) esso i1ecessa rio, s.pecialn1ente p e1· re. a n1 e d ell'ilo, ina a r1cl1'esso i ton p11ò a vere in a i ll Jl ,,,.a lor e assolt1to. J..a radiologia i1on è cl1e un ci JJart e della semeiologia . I r eperti cl1<:> ct.Ft. no11 i11dica110 ·e il processo !)Ol111011a1·e è r ece11te o a11ti co, se attiY(t o s11e11to. U11a ple u1·ite secca ar>ical e, 1 lr1 · ca tal'l'O 01] n11' infiltrazione l)Ol111u11are li111itati J)Ossono sf11g·g·ire alla ricerca. Infatti a11cl1e co11 radiog rafie n egative lo sputo p1lò conte11er e l)a cilJ j : n1a al cor1trario posso110 a 1)1)arire s t1lla la st1·& 01nbre d i focola i, che non si. sospett a Yano a ffat t o. I clati r a diolog·ici d el)bo110 es$el'e i)e1·c i·:> unche és si inter1Jretati. s empr e in 11ase a tuttcil r esto .

Delle num.erose ricercl1e di laboratorio pocl1~ sopraV\rivono alla critiCél . L'istPsso r e1)erto d el bacillo di Kocl1 n el1e f eci e 11el s angue non è assolut o per la dim ostra zio11e di t111n localizzazione polmonare, dato il g·rande i1 u1nero di portatori di bacilli. Delle i11dagini u111orali l? i·eazio11i t11bercoliniche so110 a11cora il m ezz J diagnostico }Jiù a.ttendibile, 1na con le dovutè i1reca11zioni e iiserve. 1

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]_,'assillante l)ro11J en1a di r1co11oscere al SllO i11izio questa rei11fezio11e e la reazione dell'orga11isn10, di diag11osticare i11son1ma precoce1ne11te la tisi non plJÒ ess<~re quasi 111ai risolto collo st11dio di uno o di l)Ocl1i dati de1ll'esa1ne. E faci le d irnostrare rl1e, se si eccettua il reperto positivo del })acillo di Koch nell 'espettorato, o Ja comparsa di f e11on1eni cl1e parlano per una malattia già progredita (emottisi, p leur ite.) nessu110 degli altri sintomi soggettivi e oggettivi può a rigore bastare i)el' una diag11osi . Perchè og·1111110 di essi, !)reso isolatan1el'1tel p11ò pi~esentn rsi a11 cl1e in i11al attie cl1e 111tl la 11an110 a vedere co n la tubercolosi. Ipofonesi, alterazio11i clel 111n11.11t1re ,·escicolare, rantoli, ingrossa111e11to delle g·l1iandole ilàti, ecc. (segni nelle ::onP cf allarm e apicali e ilàri), atrofie o rigidità dei i11us.coli, aumento della loro eccitabilità n·1ecca11ica., dolori locali, anisocoria manife ta o latente: ecc.; come a11cl1e deperimento. febbre, iuicropoliadE:nia, '"-lldori, basedo,\·isn10, ecc. , 11ossono aversi an<:l1e i11 altri sta ti 1norJ)os i. e a cquis tano solta11to un valore dcci. i\·o :--e co111binati jn , ·ario 111odo tra loro e a pp ogg-1ati a i d a ti della \lnan1nesi.

Le tubercoline, sebbe11e debbano essere co11s iderate come un clerjvato specifico del bacillo J.i l{ocl1, non contengono tutte e in1111odificate le s11e tossine; e q11indi la loro azione ir1 orgar1isn1i infetti non l)UÒ essere botale, c o111~ quella che si ottiene coi l)ac illi vivi o 1110 rtj ( ie11:0111er10 di Koch) . Cop.tengono spesso prodotti del ricambio 1nateriale clel 111icroorg·a11is.mo e non sono sprovviste di azio11e tossica. Vi si aggiunge ancl1e l'iperse11sibilità dei tubercolotici ,,erso albu111i11e etcroge11ee intl'odotte pe1~ via parenterale. B 11at11rale perta11to cl1e la reazione t11l1ercolit1ica sia stata discttssa a lt111go e si discuta a11cora. Nessu11a delle teori eproposte per S})iegarla è pie11amente accettahile. Bisogna tenere prese11te cl1e si ci111e11tan o colle tubercoline organiRn1i ed orga11i infetti da. tubercolosi, ma non organisn1i ed orga11i trattati pl'ecedentemente co11 ttlbercoline: solt a11to questa sarebbe biolog·ica1nente t1na g·it1ta co11dizione di espe1·in1ento. .

I.a s pecificità. d elle reazioni t11b e rc olinicl~ i1011 p11ò t11tta via essere negata, come a11cl1e recentemente è stato co11fern1ato da act1ti ~ co mpetenti osserYatori. Essa 11a portato 11n ·valido contribt1to allo <:>tudio delliinfezio11e t11l)el cola re dell'non10 e degli a11jmali.


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2ì 1

SEZ IO:\I:

I dati delle r1ecroscopie hanno s1)esso conferma ti i risultati delle reazio11i e. man mano ~he gli anatomo-patdlogi .si sono i>erfezionat.i in queste ricercl1·e, Le loro statistiche sono di,·entate pi11 signiticative.

PR.~TICA

·viduale già. da cause co11ge11ite, Ol)l)Ure acq11isite, o accider1t8.li. L' org·a1i.ismo resiste fino acl un certo p11nto alle cn11se di indebolimento e a lle i111ove infezioni, n1a poi ain1nala. L'andamer1to spesso saltua1i.o della tt1bercolosi de11· ad11lto con esacerbazioni e i·emissioni, sospensioni e riprese del male, è spiegato da qt1este va1iazior1i della sua resistenza e dalle occasio11i di nt1ov·e invasioni bacillari di fro11te allo stato ]mm11nita.rio acqt1isito e ancl1'esso variabile. Da ciò la necessit~L cli clare nella p1~a.tic.a la più grande importanza ·all'indi.vidua.lità e alla ·toria dell'infermo. •

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* ** Nel cam1)0 della patologia t1111a11a, specialmente nello studio della scrofolosi e delle, altre localizzaziorli tl1hercolari, si sostiene cl1e queste esercitino 11n potere protettivo solta11to qt1ando la loro gl1arigione non è cl1e <.'l.l)!lc1.l'e11te, mentre ba.C'il li vin1l~nti so110 ancora co11tent1ti nei loro tessuti. Se i- bacilli sono elimi11ati q ·distrutti € l'.o rg·anismo non reagi~ce pitt alla tubercoltna, esso diviene atto a contrarre t1na tubercolosi grave, · com1e se fosse 'ergine da ogni infczior1e. - Se ql1esta dottrirlét. fosse sempre applicaJ)i le all uomo, la co11segl1P1tza cl1e se r1e dovrebbe trarre sarebbe cJ1e. 11D focolaio l<tf.ente con bacilli virulenti im1)ed1sca . il sopravvenire della . tubercolosi progressiva., mortale. cl1e per lo pii1 ' ha sede neJ polmor1e. In altre parole è necessai·io essere t11bercolotici per non inorire tisici. Ciò che c'è di vflro nella rel<:itiva imm1inità , che si p11ò acquic:;tare dalla i11fezior1e, a . ltme. generalizza11clo, la forma di 11n. J)a1·adosso. In•uzio11i non sono possibili partenclo da dati inco!:>tnnti. Non è assolutamente i>rovat-0 che l'infezione prin:1aria ~ia u11à co11dizio11e l111ica e necessaria, e no11 è affa.t to c:erto c11e sia se1npre s t1ffici ente a ragg·iungere lo 15copo: cioè \1na relativa immunità e la g·uarlg·ior1e della reinfezione. E ' ir1 generale 11tile, n1a i1on sempff. I.:nllerg:ia: può avere effetti be11e.fici, ma !)UÒ H.r1c11e co11durte ad esito letale. ·1'anto negli anirr1,n li che :n e ll'uorno il fenomeno di l{ocl1 può portare alla !Ilorte per distruzjone rapida di tess11ti e per intossicazione generale. Non abbjamo alcu11 mezzo sic11ro per val11ta1·e il grado cli ir11111unità e di sensibilità cl1e può derivare da. u11 focolaio polm.011are stazionario, oppure ad esempio da 11na lesione profonda e , silt:11ziosa di qualcl1e g11ia.ndola linfatica. Sono condiziorti c1iverse e variabili già in s.è stesse e per circostanze al di f11ori di esse. Lo stato allergico (se11sihilità dife1lsiva) è destinato infatti a risentire l'iI1fluenza di 11n -cu1nuio di circostanz.e. fa·cilissim~ a verificarsi : r1uove i11vasioni ])acill ari rlall'esterno e dall ìnterno, dj111ir111zione della resistenza indi1

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Nei bambini il pote11tP. aiut-0 della cutireazione o dell'i11tl'aderì11oreazione le caratte1:·i- , ' . stiche diffusioni e l'esan1e radiologico rendono ahbastanza facile la din1ostrazio11e cli una t1il)E·1·coloc:::i attiva e I>ossibile il coglierla fin dall'i11izio. ~la qua11do comir1cia l a tt1bercolo,si l)Oln1011a1 e cronica dell'adl1lto, ql1ando si inizia la tisi? · Se la grar1de 1na.gg·ioranza dei v ive11ti r1ei lJa esi civili è già jnfettata prima della pu• bertù e se quasi in og·11i individuo si stabilisce poi per vi·a• endogena o esogena t1na tubercolosi per lo più apical·e; eh€ g·uarisce senza dar sintomi, o provoca feno111eni morbosi • t1·ansitori, oppure })rogredis·ce v.erso la tisi cro111ica, dobbian10 doman·à arci se e qi.1.ando si a lecito proporsi la diagnosi di tubel'colosi in iziale in un adulto cl1e si presenti alla nostra osservazione. Da . cr1.1nnto sappi a mo scaturi'sce 1.1na sola conseg·1.1enza log·ica: la diag11osi di tubercolosi iniziale i1ell'ad11lto no11 può discutersi percl1è l'i11izio · vero cle1l'i11f8zio11e (aln1eno fra i popoli civili) clata c1u a i. se 1111) rr dall'i11f anzi a. Possiamo a llora sorpl'endel'e il p1·i1110 stabilirsi della reinfezione, o s11perinfezione? Reinfezioni ii.on gravi a Clli tutti sono esposti, debbono m·olto spe~so essere vir1te anche all'insaputa dei· soggelti. E ne trovian10 no11 ' dj rado i residui anatomici. Diffusioni endog·ene in massa dànno 111ogo a fe11ome11i tun1_1.1ltuosi ·e gì'avi, e il quadro clinico, cl1e ne risulta, è de'1 tutto div.erso dalla co1n11ne tisi crpnica. I l caso -l)iù frecrt1ente è q11ello i11 · c11 i ìe contin11e picco lè l'einfezio11i (convive11za con tisici) o la clin1inuzione della ' resiste11za i11divifluHle stabiliscono ancl1e per la diff ~1sione da antic·l1i focolai non del 1

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JL POLICLINICO

, tutto g·uariiÌ -- l 'i11sorg·e1·e o il p1·01)aga1·si di 1111 nuovo ])ro c~sso . La l entissin1a diffusione intraca nalicolare o }..ler contatto noR ùà s1 1bito notizi e di sè. I disturbi o non vi sono, o possono essere così lievi, che non si d à aà essi alcuna importanza. Ad un certo punto, pe1· gli stessi fatti locali, o per ii1fluenze tossiche, compaiono sintomi riferibili ad un focola io noln1ona.re e di' sturbi generali: talor a questi soltanto. La ti1bercolosi si comJ;lOiia in questo . non diversamente clal] e altre inalattie i11fettive. La infezione n on è ìa 9tessa cosa del] a malattia e non coincide con essa. I.a malattia prende le mosse dal rapporto tl'a ~e due forze g1..andemente varial;:>ili cl1e la determi11ano: l 'ag·e11te infettante e l'individuo infettato, e si manifesta coi primi ·distur·b i, cl1 e noi oggi })OSs j amo iitenere co1ne es1)res~ i o11e (lella reazi on.e organica a i nuovi veleni tubercolari della reinfezione. Oramai essi sono adeguati alle cellule, divenute più sensibili, e sono in ql1a11tità Sllfficiente per provocare una reazione, rtnalogan1e11te a (1uanto potre])])ero fare le tubercoline : )11 J11odo· Ll11nquè analogo a tali i·eaz]oni allergicl1e, dallè ·P iù lievi alle p iù grav], con caratteri d'anafilassi. · Di qui comi11ciano le sofferenze. Qui comincia clinicamente la tisi, nlP.ntre l'inizio vero dell a rei11f ezio11e ci sfugge. All'esn.me potremo allora trovare alterazioni cominciate in t1n'epoca ch e no11 è in alc11n i11odo precisabile. Oppure, non raramente, U iocolaio è nascosto e risaltano sol o i fenomeni • ge11era.li. La diagnosi di Lisi iniziale. deve perciò es. !:4ere intesa praticame11te in ql1esto senso : ricon.oscere al pi il prPs l·O poss i bi l.e che ce?'ti f e1101ne11i ·n1.o rbosi riipe11<lo110 ila tilbPrcolosi atfil'a del pol1non~. ,

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[AN~O

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FASC.

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lievo obbiettivo depone per un processo SP''cifìco, i disturbi possono diper1dere da tutt'altra ca11sa. Il paziente i·icorre al medico per· delle i1l1ove sofferenze, cl1e egli è g j à forse proclive a inettere in rapporto col n1ale, cl1 ~ sa di a\·ere o che sospetta. :iVIa i1011 è sempre così. Ogn11no di noi. ha potuto ved ere qualcl1è ,·o].ta con quanta facilità i tubercolotici su1)eri110 t1n attacco grippale, 11na p-0lmonite, o I>ersino u11' infezione tifosa. Occo1're d11nq1:J.e i11 ogni caso i11dagare. Ed ancbe (linanzi all'ipofonesi, alla deJ)ole respirazior1e, all'opacità di t1n apice, chiedersi se pro1)rj o a questo' sono dovt1ti i disturbi che si presentano, se l 'indi- .. vjcluo 11a realmente una tt1bercolosi attiva, se è un po11.--tatore e ur1 seminatore di bacilli,_ o se invece il focolaio riscontrato è spento o in11ocuo. Satebbe senza dttbbio facile e comodo affi darsi interan1ent.e a l radiologo, o a reazioni biologiche, o alla ricerca isoJata di uno d.ei tanti sinton1i per la diagnosi J)recoce della tulJercolosi pol111onare, cl1e la letteratt1ra medica sciorina ogn i g·ior110, ,'e ri~parmiare cosi il l avoro analitico e si11tetico rlel ce rvello. Ma i i·isultati sarebhel'o disastrosi. So110 già stati segna lati. i i1ericoli del] e diagnosi troppo precoci e i clati incerti deJle finezze percussorie. Il medico d·eve contare anzitutto e sop1·atutto st1lle s11e forze e terter con lo di lit lto. Spesso clei feno111eni . Ticercati solo u11a parte, una l)iccola l)al'te si presenta ed è t1tilizzabile po1una ding·11osi. Lo scopo sarà ta11tn meglio raggit1nto qua11t.o pii1 la mente sarà. educata a lla ricerc·a. e all'a11alisi clei si11tomi e ad ttn rigoroso metodo logico lJer tra111e le conclu5ionj. i\ria se si deve contare soprut11tto sulle attit L1dini e sulr ecl t1cazio11e cljnicCI. cl ei mecljci, sarebbe l)Ur i11disper1sabile fornirli sempre e dovunque dei mezzi 11ecessal'i. 11er l ,esame dell'espettorato e di altri ·1)ro<iotij i)atologici, carne ancl1e i)er l,e ricercl1e coi l'èlg·gi Rontge11 (sorveglia11za radiologica). 1\/Iolti casi iil1cipienti potrebbero essere p;it~ rn1Jida1nente rico110scil1ti, e t1on })Ochi catarri cro11ici dci ,,ecchi (cl1e costitt1iscono il pii1. g·rave i)e1ic0Jo per le fa111iglie 1Jercl1è di solito i1on si dà ad e~si alcuna importanza) risulterebbero cli natul'a tu-

Il co111pito pesso non è facile. l\!Ia il prat i<:o sa cl1e è suo 11reciso clo·veTe o di ridare la tranc1uillità a cl1i l'ha. perduta, o agire al l)ÌlÌ presto nell'int e re s~e dell'infer1110 e di chi convive con lt1i. No11 si insisterà n1ai abl1ast.anza Sll q11esto : bercol~re. cl1e il pernio tlella cliagnoai è costituito dalla Tali laboratori, con1e CtJrllri rliltg1tuslici, difn11an111esi e clall'esan1e obb]etti,ro ben co11<:lotti. fusi alla portata dei pratici, l)Otrebb~ro ancl1e ~oltanto c:on questa gt1ida sarà possiJ)ile vadare 1111a idea i1t1rncJ.ica rlelJa 1ul)ercolosi atl11tar ...git1sta111ente le varie indagini di· labotjva ed i11fetta11te, una s pecie <.1 t ce11sime11to, J a torio e le reazioni 't1n1orali, e s0lta11to con ·senza affrontare })er ora la, Pr.taf a quaes t io t[ttP~ta lt1ce le n1ute 0111bre del cam1)0 radioloclella dent1ncia obbligatol'ia. g ico ootrùnno acquistare 11n ling·uaggio. A. P. I.e cn11 r d'errore so110 molte. iVIentre t1n ri-

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SEZIO~E

PRATlC.\

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Apte diu nel trattamento delle tubercolosi chirm·giche.

ùi ì\fcdici11a lnie1·r1f:l (Napoli, 1921) da ì\1a1·ag·Iia110 e \iiola. Nello origi11a.rsi e J1ell'evolvere dei })rocessi (B. SCHIASSI. Tip. Orlandjni. l\lodena, 1923). tubercola1i cl1i1~u rgici sono i11 giuoco · due fatIn attesta sua -l)rol11sione al corso di Clinica to1i: qt1el1o locale, legato allo stato anato.111i. ' c/1,ir·u,rgica generale, cl1e va svolg·endo i11 q11eco delJa parte e <ruello ge,nerale, dipende11te sr.o anno scolastico, 11ella Università di i\Io- clalla costitt1zior1e èlelrindividuo., e: la qua.le, clena, il prof. B. ~~chiàssi torna anco1·a u11a come diceva Tandler, do~11, in,a il clestino corvolta a- mettere in evidenza i criteri già pro- 11orc1le clell'indiviclito ». I .. a t erapia sar:à fallaJ)t1gn.ati in un'altra sua pubblicazione (Recr. t11tte le volte che i)erderà .di vista l 'intima sPzione del colon), crite1i da noi largamente associazione di qnest.i due fattori. riassY.nti ·e meritamente lodati nelle pagi11e Nell'in1111ensn rr1ag·gioranza clei casj di tu<lel Policlinico circa la rifor11ia o 111eglio il tH~1·colosi cl1irurg·ica l 'ere clità ci dirò, che l'in11erj'ezio1ia1nento dell'inseg11amento di quella divicl110 i1acq11c con 1Ìl1~ tara orjginale, ciò . • branca della Cl1ir111~gia cl1e si riferisce alla cl1e si rivela frequentemente nel cosi detto )I edicina operatoria. fil)it.o tisico. Itl a nalogia di q11el cl1e avviene Il suo co11cetto 1ruò essel'e l)reveme11te rias- i1elle forme ine•Jicl1e sono Je m11t.atc condizioni :--unto co.sì: porre lo stu dente nella co11dizio11e tlei le Sltt i, cl1e inclebole11d oli, prci:>arano il di apprendere e di co1,1prr>1trlerP, oltre ~he e.l a Jocalizzarsj cleile forme chir11rg·iche. Speciali e nn ptinto di ·vista tec11ico, rt1ic1ie sotto un p11n- i1ote condizioni circolatorié determinano l'anto di vista cli1iico. riidarsi della tubel'colosi nelle ossa corte 'e Pa timente t1nalcl1 e cosa di più egli crede si 11eJle epifisi. lT11 n1omento etiolog·jco non meno poc:;sa fare per l 'insegnamento della Cl1in1rgja i11111 )ortante è ra1:ipresentato cla l traumatismo g·1.. nerale, dn11do cioè 11n'im11ortanza be11 pii1 il qt1ale è capace di facilitare l 'arresto in loc o gra11de di quel cl1e fi11ota non abbia av11to, rli g·er1ni e di spore, eventt1al1nerLte circolanti: alla Chi1·urg·i a Medica, a q11ella branc·a cioè ciò dir.r1ostraro110 clinicamente 01lier, 'speri, dE::lla. ~led1cina cl1e si OCClll)a (li malattie, cl1e n1e11taJmente Scl1t1ller. h.bbi~og11ano della dottrina e dell'opera co11L 'i11sorg·0nza di l1n processo t.11bercolare è cordi clel l\ledico e del Chirt1rgo. possibile solo in i11di.vjdt1i che abbia110 una Questo indirizzo didattico l1a già trovato t111 i)redisposizione congenita o acquisita. In que:--nstenitore con,·into in 11no dei piì1 autore,·oli sti inùi vid11i, condizio11i cli climi1111ita resistencl inici cl'Italia, .n el prof. iVTaragliano, che i1e zn loca] e determina110 il i11anifestarsi di for11:1. solennemente rjconosci1ìta la grancle utilità · rr1e cl1irl1tgiche. 1 LE:. Jl't1lti1no Congresso cli N a1)oli; e la confel'Qt1esto concei:to può dirsi assiomati co e le 111a 11fficiale nella decisione, n1olto significaticontraddizioni, al lume della critica, riescono · · Ya.. presa dalle d11e maggiori associazioni itasolo apparenti. Da queste pr·e messe sgorga l iane di c11ltura clinica, quella di l\1edicina i11limpido il precetto cl1e nclia t eta1Jia della tl1te~a e q11ella di Chirurgia, di. iiunirsi og-ni bercolosi bisogna tener presente non il solo anno in secl11ta comune per trattare temi di {atto loca i e, n1a l"i1isie'nie cl el malato. Questo chirt1rgia nledica. precetto fu 1nessn be11e in , evidenza dal TriA qi1esto concetto nuovo e buo110 lo Scl1ias$i co111i a1 Cong·resso Siciliano del 1D21. S11 q11edice cli voler dare la prevalenza nel s110 i11seste basi ecco quali sono l e nor1ne pit't raccognan1ento e come primo argon1ento })rende n1andabili di terapia g P11 e~·ole, e locale nell~ a.ppt1nto quello della citra delle t·ltbe1'colosi t11bere olo si chirurgiche. · chiruraiche .

.t\nche dal'ultimo Congresso di Berlino i1011 è emerso lln criterio curativo 11niforme, cl1e possa essere accolto 11nanimemente come b110r10 : discordanza d'indirizzo, discordar1za di opinioni, discorflanza di risultati. Ciò dipende. secondo l'A. dal fatto cl1e nella Cl1ra delJa t11bercolosi l'obbiettivo essenziale è stato fi.110ra la distn1zione del bacillo, trasc11rando l'a~­ tro fattore, ben più importante, lo stato cioè dell'individ.uo ospite. Q11esto concetto non n11ovo. l)erch~ · già soste1111to da De Gjovanni e 'ila Rokitanski,. è si ato calorosar-nente rìaffe.rn1ato a l CongI'esso

Riposo.

- Qttesto non clevP Pssere ristretto

alla sol a immobilizzaziç>ne clella parte l esa, ma esteso a t11tt.o il corpo: jl riJ)OSo a letto, i11 ambienti aer·ati e 111111inosi è il mag·giore degli ausilij. L'A. ritiene che i bt1011.i risultati attl'ih11iti alle operazioni di r\lbee e di Hibbs sjano do·vl1tì l)iù che all'azio11e operatoria, a1 liJ)OSO general e 1)1·6lu11gato. I.. a no11 trasc11ra1Ji1 e esperienza perso11ale ci co11siglia di far eco alla voce a 11torevole clcllo Schiassi. ,ili1nentazione. - ])i som1na importanza, deve essere regolata qt1alitativa1nente e ql1antitativame11te, no11 solo in ra1)porto a ll e proprietà

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(ANNO XXX, FASC. 27)

IL POLTCLINIC.0

delle varie sostanze n1a ai1cl1e ai poteri digestivi dell'individuo. .4.rsentco. - Rimedio n1olto .raccomandabile,· cleve essere ado7Jerato co'nvenienbemente, non a. dosi p rog·ressive, ci0è, che esercitano azione di splas tic a~ ma a piccole dosi continuate a lungo. Iodio. - A Dura11te va il merit9 principale (li aver patrocinato l'usq d~ll'iodio nel trattam.ento della tubercolosi chi1·urgica. I prodotti j 0dici, adoperati a pie col e e rn,eclie dosi promuorvono a11mento di tt1tti i processi del licambio materiale., 11n cP.rt.o gTado cli lel1cocitosi generale ed t1n certo atrmento del potere 011sonico del si.ero verso i bacter1. L'A. critica severamente l'uso delle grandi dosi, praticato co11 la mir-a di far a1fftuire nel focolaio della lesione 11na tal e quantità del i11etallòiùe, ca1Jace di eset·cit.arvi azio1'le ·i rritativa e sostitutiva. •

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Lo jodio non si trova mal 11ei tessuti patologici t1111ani (Dominici) e le esperienze ii1 contrario <li Loeb e ·~1icl1a11d f11T'On fatte sulle c<tvie. Come · l'arse11ico ancl1e Jo jodio cleve essere adoperato a piccole e 1nedie dosi, le qt1ali soltanto esercita110 i.in' esaltamento dell'attività inglobante, digestiva e sec1·etiva dei fagociti. Nei tisici , ·cori lJiressie ancl1e 11 e,ri, è preferibile rin'l:lnciare alla i1rescriz)one dello jodio. Calc'io. - La OJ)portunità delle Cl1re minera-

lizzanti è oggi fuori di disc11ssione: ' pl1ò farsi con mezzi ali1nentari e far111acologici. . consiglia di associarvi l'adrenalina. L' . L\. '

Sole. - Nialg·rado gli sforzi clel mondo scie11-

tifico, le ragioni intime del potere veramente provvidenziale delle irradiazioni solari so110 ,poco note. Cou1t111qt1e, i ris11ltati J)enefici sono raggt1ardevoli, ma è i11dispensabile procedere· con oculatezza e costanza e ciò ta11to se ]a cl1ra vien l)l'aticata s11lle altitudini di Teneriffa, quanto uelle piane prE>sso Amburgo. Indicazioni diverse, cl1e debbono essere attenta111e11te vagliate, s11ggE>risco110 l a scelta del mare o della rr1ontagna. Fenomeni sospetti, a carico dell'apparato respiratorio sco11sigliano in g·enerc l'invio al mare d'11n tl1bercoloso chir11rgico. ... L'A. ritie11e cl1e l'eliotera1)ia ad t1n'altitudi11e media arreca un be11ef).cio così sicuro per la generalità e.i egli i11f ern1i. rla far preferire l~ n1ontagna al mare. B1lo11i ris11ltati debbono attendersi dalla elioterapia atl irta,clia:.iorii tot ali , nelle t11bercolo i Re11ilali, J)Urcl1è si adottino. specialmen. te nelle forrne t1tero-tl1bariche. op,11ort.t111e })recauzioni. • •

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Acute osservazioni sono c[ueile dell'A. sulla genesi e sul sig·nificato hiol ogico della J)igmentazio11e cutanea, 11onchè s11ll'intima e eomplessa azio11e delle irradiazioni solari Sll tt1tti i sistemi ed apparati del nostro organismo. 1: accino-terapia. - Acce11nato al metodo di F'riedrnann oramai re's11i11to dalla ge11eralità, l 'A. dice bene del vacci110 l\ilarti11otti, s1)e:rirr1entato dal compianto J1rof. I{emedi di Siena. Cilra l.ocale. - Do110 aver acceru1ato al metodo della tpere1nia i)assiva (Bier, Klapip) ed a quello della i1)eren1ia attiva (Salvaghi, Bier) lo Schiassi fa lt11 a c1·jtica severa e ptlngente a 1111 tempo, del pri1110 di q11esti due metodi; indi si occupa <lel valore ùel bag1io riscaldato con acqua salso-joclica, del qnal e si dimostra fat1tore, percl1e ag·isce precipunn1e11te l)er virti1 dell'ipeTemia atti 1i a, fonte di se1npre nuove energie, senza escit1dere l1n'azione be11efica diretta del liqttido s11i foro 1ai aperti. Per la lirtfo-ac1~11ia. tl)c . l'A. consiglia · l 'aJI)plicazio11e dei raggi X, cl1e l'esperienza di questi 11ltimi. anni ha cli1nost rato efficace. Goepel, Jerusa1e111 ed altri clri1"l11·gi a'rrebbero ottenuto huoni risultati dalla c11ra Rontgen anche nelle tt1bercolo::i esser artjco1ari. Le indicazio11i l>er la Chirurgill operativa sono ben .pocl1e e salvo casi eccezionali, sono circoscritte a llloclestissimi interventi. La tu. bercolosi genitale fen1mj11ile lascia anco1~<) largo margi11e a ll'attiv ità cl1iJ1.1rg·ica (Miranda). Ir1 un capitolo s1)eciale, che non è possibile riassumere, l' A. espone i. particolari della tecnica, tera1)et1iica, con t t1tti ·i mezzi sopra descritti. Dopo a ·v er accen11ato a:lJ rt vanità dei nt1merosi tentativi d'irnrr111nizzazio11e, l'A. cl1inde il s110 pregevole studio iI1ncggi ando alla mag11ifica atti vita · cl1e i11 q11 esti l1ltim1 ar1ni si P iis·vegliata i11 Italia lJer la lotta contro la t11bercolosi e raccornunda. il 1)recetto fondame11tale .c he le cttre siano appropriate (apte) e l.il1igamente protratt~ (diu ) .

T. F.

ReceatissiJ11a pubblicazlone : Prof. dott, LEONARDO DOMINICI

Libero docente . d,i Patologia Chirurgica. di Clinica. Chirurgica e ~Ied1c1na. Operatoria nella R. Università . Chirurgo · Primario negli ospedali di Roma.

Compendio di Semeiotica Chirurgica Prefazione del pro{. Robe.-to Alessandri. .l!n. v~lt~n1e. ~i l!ag. ' 7 III·425 sta,mpato su carta di luss<>. iu n1~1~1 ss 1.m1. t1p1 t1pograftci, con 73 figure, molte delle quali ongn~ah, intercalate nel testo e 4 tavole roloritte, in carta

americana., fuori testo. · . In commercio L. 4 2 1 J>er 1 nostri abhonati sole L. 3 6 1n porto fran co. Inviare cartolina vaglia al Cav. Ll"IGI POZZr. Via Ristina. o. 14 • Roma

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SEZIO~E

STORIA DELLA MEDICINA . .

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La medicina .nei tiempi e nell'opera di Dantie. CASTIGLIONI. E stratto dall 'Archivio di storia deLla scienza, vol. III, n. 3-4~ 1922. ' .

ÀRTURO

In una interessante memoria è trattata con profonda cultùra la qu esrtione se il -:o.ostro sommo poe~ ebbe ad ~·sercitare ai suoi giorni la professtone medica. Elementi stori-ci a compro, a cli questa si possono dedurre d·agli studi giova.n ili · di Dante, ch e certo f:requ·entò lo studio di Bologna, dove con tut ta probabilità eg·li segui il corso di filosofia ch,e in quel tempo t.r:attava anche le ql1estioni mediche. · Ancl1-e la vita politica del })Oeta 11élla stia Fio11enza porge altre ragion~ poichè all'obbligo cl1e vi aveva . og.n i cittadi·11-0 di appartenere alle co11)orazioni, egli corris1)ose iscrivendosi all Arte dei m·edi.c i e degli spe.ziali. In 111.olte raffigt1razioni del tempo è rappresentato in lucco e col vaio al be·rretto, foggia cl1e secondo alcuni studi t ie centi ·rappresenta il vestiario che più spesso i medici. indo ssava110. L'A. studia infine i rapporti che il poet~ ebbe con i med.tci più noti della .s ua età. Oltre questi eleqienti storici interess.anti l'A., dimostrando una <;:onosce•n za comp1eta delle opere del Poeta, raccoglie e vaglia i iJassi dove le teorie m1ediche di Galeno ed Ippocrate, cl1e erano quelle is eguite dai medici del tempo, sono anche accel)J1ate dal poeta, e con sì vivo spirito di osservazione, come soJo l)Oteva fare cl1i avessie una profor~da di• 1nesticl1·ezza con Clllelle idee. Anche questo, com·e tutti i laYori del c .astiglioni, dimostra co1ne egli sappia abl>i·n are armo.nica.m ie nte }a vasta cultur.a storica a qU:ella medica, e sappia esporre i fatti in uno stile personale e brillante ch e ne rende piacevolis,s àrla la liettura. BARZ. · 1

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Le malattie ed i medici di Benvenuto Cellini. _A\RTURO

Bollettino clell'Jstituto Sto1vico Itatiario dell' A +te S(tttitari a, anno II, n. 11-12, 1922.

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CASTIGLIONJ.

In que.s.to studio, orclinata1n.ente diviso in cà})ito.l i, l'A. tratta sulla sco·r ta della vita del grande scultore ed orefice d el 500, della di llti tnf~zione malarica; d ella 1Jeste di Roma del 1524, della sifilide contrat ta verso i 30 anni, che ebbe ooim e più g1·ave m.a niiestazìo. I ne un'irite, dei tentativi di av,re1e11.am1enti subiti, dell~ s.u e lesioni chirurg·jche, delle presunte s:ue omo.seS1Sualìtà e l)Sicosi. ·L'A. ritiene ìnfondata. l'acct1sa di o·m .os.es. sualità, spiega le allucin a zjo11i come dovute •

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PR .\TI CA

ai gravi attacchi 9-i malaria o all' esaur i ent~ prigionia, · 1a .sua instabilità, la sua imperf.e t. ' ta moralità, l a st1:a violen za, • come, car atterist tcl1e del .suo secolo. 01)portun10 r ilievo trovano le sue relazioni st1i .medici e chiru,r'gl1i famosi d.el suo tempo, Frances:c o Fusconi da Norcia, · Berengario da Ca.rpi, .Gi acomo R a;stelli d·a Peru gia , Guido Guidi e aJtri ·m inori. Gt1stosi appaiono alcuni annedotti, c-0·m e quello · del con.s ulto per l1a inalaria fra .Maestro Francesco .e GJ.ov.anni . . Guid.i (pag·. 9), s1ec-0n do i nostri ·criteri deontologtci estremamente !:31co·n venien ti, e gli appr-e zzarnenti del Cell i11i s ull a es0sità e furberia del grande Berèn gario .(pag. 11). Dal lavoro del Castiglio·n i, I più ancora che , dalla vita del C·eil ini, in .cui gli episodi sono disper,s i, emerge in u na sinte si vivace il quadro della vita sanitaria del 500, con i pro.gressi terapeutici e l e scop·e:rte a n atd m iche d e:i suoi grandi, ma anche con 1e superstizio·n i e le bas.s~zze, che sono di og-n i tempo . Nell'introduzione e nelle conclusioni l'A. trascende i confini _d el ,s uo tema e tratteggia su ccintamente, ·ma con cultt1ra di critico ~ co11 passione di artista l ambiente sto.rico del gran s ecolo e la figm·a al"tistica d·el Ce1lini. Il lavoro, illustrato, CO·I 1 incisioni r:are, è scritto in 1lno stile così '.l.'icco, ·vivace, piacevole, quale è difficJ.l e trovare oggi fra scrittori di cose m1edicI1e. BARz. 1

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CENNI BIBLIOGRAFIC.l . Dr> rnicitologie. Ton10 XXI del

Traité de P at~1ologi e médicale .et de Thérapeutique a.p.. pliquée)) di SERGENT, RIBADE ..\'. U , DUl\t,IAS, RABONNEIX. Con la collaborazio11e di DARIER, CIVA,TTE, MALLEIN, etc.' A. ~laJoinè · et fi ls, éd. Paris, 1923, pag: 628. cc

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Il 1na.nual.e di Deirmatolio g'ia ora pubblica-

to, fa , part.e del Trattato di Pato.log·ia medica :e di Terapia applicata di Ser g·ent, Ribadeat1 ,· .Dt1mas e R.a b.onneix; m .. a viene ·e.dito come volum.e a sè, pr ecedt1to. da un a notevole prefazio·n e di 1\11. •J. Darier .la qt1al1e è forse il ca• IJitolo più interess ante del l a vqro. La s tori9' deH•a derm.a tologia, J,e diverse interpretazi.oni che nelle epoch.e 1nediçh·e succedutesi da Ipp·ocr.ate s.ino a n1oi si sono date alle malattie cutane.e; l e difficoltà che inco:ntra chi voglia dedicarsi a gli stu.d~ d·ermato1ogici, d eriva nti sopratutto dalla nomenclatura, a volt~ es.pressione pur a1n.ente morfolog·ica, .a volte inte.s.a in S€n so etiologico O IlOsolo,g ico, sono s1intetica n1 en te esp oste dal Da.r1er e s.ervono molto b en e a d a 1~€ t1na i~e,a, 1

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(ANXO XXX,

IL POLICLJ ICO

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diciamo1o })Ure, delle inc~rtezze cl1e ancora r egnano in questo ramo d ella me·d icina . Nella prima parte del volume sono r.aggruppate le m a l,attie d·ella pel1e il Cli.li quadr0 etiologico n.o n è ben definito e che si possono chiamare sind.r omi o r eazioni cutanee, di ·cui è prototipo l 'ecie.m a. Nell '.altra quelle da cause ben conosciute: d ermiti artificiali, p.arassitarie, infettive. Classificazione, come s1 vede, mqlto · sem plic~, ·eID;inentemente pratica, e :soi:)ratutto adatta per g·irare, .senza Iisolverle~ le difficoltà d'ordine sistematico e tassinomico che ci si presentano ad ogni n1omento nello studio della patologia cutanea. D'altra i)a.rte da un manuale di malattie della pelle, fatto per :i;nedici prati·ci più che per sp.ecialisti, nro n s i poteva prietendere d i più e di meglio. Gli autori, fra i qt1 ali fig·urano nomi ben noti ai dermatologi, cl1e si sono assunti il comp·i to di trattare i varii capitoli, lo 11anno assolto in modo più che soddisfacente mantenendo una certa llnità di indirizzo e cl i lingt1aggio per cui l'opera, nel su o in1sieme, non risente t ropp·o dei difetti propri dei libri scritti in collaborazione di parecchi, specie quando, come in qt1esto caso, si tratta di la')ori d'indole pratica e n·on di opere fond arnentali. l . a letteratura medie.a francese è ricca di manuali com.e questo di ct1i ci occup.ia1no, cl1e non dice nulla di i11olto nt1·ovo e non è se non lln libro di divulgazione. Lo additiamo cio 11on ostante ai lettori i qt1ali Yi trovera11no se11za dub)Jio t1na ]Juona guida niello stt1dio .ele1nenta.re della dermatologia, con l augu rio / cl1e ancl1e autori italiani, smesso il i11»econcetto di dover .scrivere soltanto lavori origi11ali o tl'attati di g·ran mole, si dedicl1ino ad opere de.l genere , cl1e per la loro s11ellezza , 11Pr la 1nateria content1ta in li1niti circoscritti. e l)er l'e l)Osizione cl1iara ed accessibile a11cll{' a 1cl1i non .sia speeial.ista, ~.i prestano n1olt o be11e a l!a cliff11sione cl ella colt11ra , der111atologica. 1

1

G

La sifilid e e 11• 11ialatli1' 'rene r Pe. \Tol. I (.._ ifilirle ucquisita). Napol~, I deli;on , editore, 11ag. }70. Prezzo L. 32. , .ERROTTr.

I .. n. lett eratt1rn inedica italiana clell. t1l tì111 0

ltennio difettava di 11n bt1on n1a11uale clell«l ~ ifi lide e delle mal atti€ veneree ch e i1on fos!' e ttna d.elle. consuete J)Ubblicc:tzioni 111es e in~i e111 e a CO})O commerciale ct1i facil111e11te i· ar~ 0111 ento ~ i i1i;e~ta. ..\ coln1are qi.1esta lact1n ~ vie11e ora i11 ll1èe l 'eccellente ,·oll11n" del ,-~·r­ rotti. di ct1i ·1 me110 cl1e ~1 i1uo cliI'e. dopo '

27)

FASC.

averlo letto, è che fa vivame nte desiderare i volumi successivi. L'ordine e la· chiarezza dell'esposizione, il linguaggio appropriato, la ·descrizione sobria e precisa dellie diver.se fasi d ella sifilide e dei suoi svar iiati sintomi rivela no, anch.e ad un superficiale esame, il. sifilografo di pols·o in cui la profond.a .conoscenza del dottrinale teor ico si c·omp enetra con la lunga esperi-eniza cl.i nica non circoscritta alle sole nozioni morfologiche d elle m anif.estazioni cutanee e mu- . cose, ma èstesa a tutta l 'intim.a evoluzione d el processo luetico nei diversi apparati del1' organismo umano. Alcuni paragrafi anzl, per quanto brevi e sinte tic i, come quelli sulle glandole endocrin e e sulla mortalità per lues, possono dirsi, pE}r un comp.endio di sifilogr.afìa, una novità. Di particolare interesse è poi il capito1o sulla patogenesi della sifilide (parte V) in cui i cl assici concetti s ull'immunità e sull.a reinfezione in questa m alattia sono studiati e vagliati al lume delle più moderne vedute scientifiche: noncl1è l'altro sulla t erapia (parte VI) ove, pil1 cl1·e in ogni a ltro capitolo, l'At1tor-e inette a profitto la st1~ lunga esperienza per es1)orre l e indi.cazioni razionali dei di,·er si m.edica1nenti in u.so e s1)ecialn1ente g·li arseno])enzoli, .i i)repar,ati di m e rcurio e quelli più rece11ti di bismuto, sui quali regnano ancora, nello stesso campo degli sp ecialiRti, idee erroniee , co11fus1e e preconcette. Non è dunque un libro di com1) iln zione q11e$tO del· \ "'.errotti, ma un trattato n1oder110, in i1110 lte parti nt1ovo, starei i)er djre i) erson 1ale, a l. ct1i succes:so contribuera11r10 certo a11che la ~t1 ddivisione dell a i11ateria in bre\ i paragrafi. a tti a fi.ssare ben.e nella in.ente del lettore i co11ce'tti fondamentali; l a decorosa veste ti1)0g·rafica e le' buone illustr azioni in ll ero ed n. colori qua e là intercalate 11el testo. V. ' lVIONTESANO. . 1

I

I..

:.\l .\RCHrs.10. Co1rie ci possianio d ifende r e rial

Pagine deùicate alla g io· ve11tù. Co11 lJrefazione del }Jl'Of. .~CHJLLE SCLAVO. Ec.lit. « L'Italia Sanitaria». Rom<1. l.>r€ZZO J,. 3, pag. 52. L ·Associazio11e Italiana 1)er l 'l g j e 11 e, co~l be11emerita l)er r o11era di })1'011aga11rla ig·ie11iea cl1e Ya co1n1)ie11 clo . sotto la g11ida del suo ill t1stre })residente prof. A. Sçlavo. 11a avuto })I oprio quello cl1e si dice u11'oi.tima idea rtel ])a1 1dire lll1 co11co1·so co11 pren1io i1er lltl opt1scolo di i)rofilasf'i a11ti"v e11erea, do, l1to ad 1111 _at1tore • italiano. Il la,·01·0 d el clott. ~Iarcl1isio, cl1e 8egi1ali <1pericolo

11 e11erPo.

1

ni l 81tt1ri del cc Polirli11ico » ,

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• l.t\NKo ~xx, F.\sc ~ ì

SEZIONE PR.\ TIC.\

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tore dopo il maturo esa1ne di una Commissio11e appositamente nominata. Diciamo subito che l'opuscolo rispo11de completamènte al1'aspettativa sia i)er la chiarezza e la sobrietà dell'esposizione, sia per i concetti espressi in modo l)Opolare, sintetico e · se11za tutto il ciarpame rettorico-moralista che abitualmente ingombra le pubblicazio11i clel g·enere. Alle cose dette dall'A. si può sottoscrivere senza riserve, salvo in qualche l)l111to come p. es. là ove si accenna all1a cl1ra abortiva della blenorragia: il cl1e però non menoma il valore dell'opuscolo che noi clesidereremmo veder diffuso l argamente in mezzo ad ogni classe sociale e speciaTm·e nte fra i giovani ch e sono le vittime designate dall'inesperienza e dagl'irnpulsi, spesso infrenabili, proprii a,e lla loro età. . L'Associazione Italiana per l'Igiene, cl1e ha già fatto l1n'opera benefica i1el bandire il concorso e nell'ass11n1ersi le s1Jese di 1J11blJlicazione di c111eslo veramente J)reg·eyoÌe la varò, acqt1isterà ancora maggior inerito agli occl1i di Cllta11ti si i)reocc11pano de1 g·rave pericolo sociale che rapprese11tano le infezioni ve11eree: e dell'ignoranzn cl1e regna nella grAJt(le massa del pltbblico l:'ll di lln argomento così vitale, }) t avvedendo a cl1e l'opt1scolo del dott. Marcl1iRjo al1hia il maggior numero 1)ossibile di lettori. -v-. MONTESANO. •

BtCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademi~ Medica di Roma. > reduta.

09'clina rir1. del 25 1na rz·o 192.3.

Presidenza : Prof V. ·...\i;;cor.r. presidente. Lrb ricerca <lel bacillo difterico coi terr<'n . . i clC't t i·v i n,clla pratica. dell'a ccr>rta Jn entu r7 inr1110-<d ico della r7 ift'er'ite.

Prof. :àiI. PERGOLA. - I.i'O. riferi. c:e cli àver p1·nticato un largo esperime11to corupal'atiYo tl'n i terreni con tellurito di 1>0tassiu. eh~ egli ha elaborato per le <:t1lt11re di isolamento e cli arriccl1imento del bacillo difterico, e il siero cli T.1offlel'. So110 stati esaminati com11lessivamente ;334 can1pio11i t1i RO~pett i difterici: i tel're11i tl{ll . f-'~rgoln 11n11110 dato e~it<J l)Uf-1iti fO· i11 153 en1n1)io11i. cioè nel 45.80 %, il siero J~{iffler i11 !.6. eioè nel 16.76 ~~ . ~essu110 <lei casi" posi ti vi 11cl siern Lofflcr è· ris11ltàto negativo negli altri .:ub,.·trati. me11tre si è verificato l 'i11verso in 97 casi. c ioè 11el 29.04 %. Considerando poi il tob:1le dei en~i positivi. ('he ~ stnto cli 1!53, risulta c:l1e il terte110 elaborato dal1·0. per le c11ltnre fli isola1nc11to i1e hn fatti rico11oscere tlirettarueute 10 . <:ioè circa 70 °-o . quello· elaborato per le culture di .arricchimento. ne ha tiYc:>luti -1:>. cio~ eil'ea il :10 'ft) . ~cl il ·Si('ro 'fJ()ffier

871

ne ha fatti riconoscere 56, cioè 36.60 %, il c:he significa che con quest'ultimo s11bstrato si perdono 63.40 % dei casi posi ti vi, ci oè q11asi <:lue terzi. I terreni del Pergola risultano dunque· i migliori e quindi i più raccomandabili per la ri<!erca del bacillo difterico. II socio prof. PONTANO fa notare che secondo la • sua persoruile esperienza, jl si~ro -Oi LOfiler risponde ottimamente per quel che rigi.1a,rda i malati. Per i portatori egli vede 1111 Yero vantaggio • nel terreno proposto dal Pergola, ma clomanda se il Sl10 terreno mostra u.na . specificità per distinguere i difterici dai difteri1uor:fi o se dopo l'isolamento bisogna esperire le note ricerche sui poteri fermentati\·i. Il socio prof. Gos10 insiste sull'importanza dei risultati sinora ottenuti dal Pergola. Risponde il prof. PERGOLA che non esistono :finora criteri utili a differenziare difterici da difterimorfi .e c:he og11i b. (lifterico pt1ò trasformarsi nelle serie di culture in i.1n b. colle caratteristiche del difte1imorfo . '

Ulteri.ori 1·icerohe sulla en.cefalitc epideniioa .

Dott. I>. ZAN-XELLI e G. SANTANOELO. - Il dottZa1melli riferisce, an<:he a nome del collega, le loro lllterlori ricerche sulla eziologi<.1 della encefalite èl)ide1ui<.:a esegt1ite inoculando in conigli e cavie colla tec11ica ~lelle precedenti ricerche il Liq11or proYt:nie11tP da 5 malati di e11cefalite epidemica. I 1Jazie11ii p1·esentaYano quasi t11tti i sintomi caratteristici dell'encefalite ma molto attenuati; in tutti i caisi la fase letargica è stata prevalente sulla ipercinetico., il ùecorso abbastanza protrat- · to, i pazienti i11·esenta rono app<1l'ente guarigione . Gli 00. ha11110 llOt11to constp.tai·e che anche la ntala ttici sperin1en tale ha cleoorso in modo cronico 110icl1è gli anirnali ·v enivano a morte dopo molti giorni. inoltre 11a11110 11om to che tanto più lieve era la si11tomatologia clinica, tanto 1neno possibile rius<.:i va 1<1 trasmissione in serie (lella p.ialattia. c1opo pochi passaggi. lian110 istit11ite delle particolari ticercl1e su.I tro1)ismo dei virus encefali tic:i, dalle qunli è rist1ltato che lo spiccato tropismo 11e11l'ale non è llll criterio cliffel'enziale assoluto. el1e lJUù 8er,·ire a cliffercnziare il virus encefrllitic:o dngli altri sinlila1·i, r1oichè l)tlò climi11t1ire :firto alla scoru1)arsa attraverso ,st1ccessive fasi di deYir11leutazione. I11 elette fasi esso p11ò presentare delle pro11rietù di tro11ismo d€1 tutt~) annloghe a qt1elle del vi111s erpetico, del virus sali'n.1·e degli encefaliti0i o dei portatori sani. Concl11ùo110 afferma11do che la mitezza dei sintomi clinici di encefalite riscontrata. nel1a er}i<lemia di q11est'anno cleYe essere jnessa in rap1)01to con la àtte1111azione del virus encefalitico. S ul

v aloJ'c. (Ziaf}nust ioo 1ielle infc~·ioJ1 i da

D ott. :~ .

delle stafiloli si11 e .slafilococchi.

l /O. l)ill'la della reazione statilolitica. Egli h a l)l'eparato nn antigene alcoolico cl1e ris1Jonde 1Jttimamente allo scopo di PICOALUGA . · -

syelare il l)Ot€re emolitico di

~ieri

11mani in esame.


·- ' ....

~'"'=J

~!~ione tlella in

ro<liuf<' rapia. ~11lla cras:i scvngnign,a raj)porto alla qua.lilà d ei raggi.

I>ott. U. :Nu voLi. - I.' O. riferisre st111·(] zione de1 la radiazione con raggi filtrati col metodo <lella tiltrazlone variabile. Esp~rienze su anim~li han110 rivelato ll·l l aumento di globuli rossi con raggi filtrati, dimin11zione dei globuli rossi e bianchi colle radiazioni con raggi duri. . .il socio .l)l'Of. GruoICEA~DnEA che <.l oman<la quale è ·sta tu lI rou1portamento d cll 'emoglobi11a , l'O. ri~poncte e-be si è troYato 1111 eorri~pondente aumento di f'S&1 . R<iàioterapia nella ::;ic·usi se111pl ice con le ra.dia;::io11i .~r> c· o n<lari e ·.

'

11ott. GAsTosE ~lELDOLESI . ~Iedin11te la l)I'Odnzio11e di radiazioni secondarie ottenute col metodo Ghilarducci 1'0. ha avuti costanti favorevoli ri. ·ulta ti. :\Ientre co11 tale tecnica .si . . ono ottenute guarigioni dopo 2 o a I :·nassimo 3 npJ)licazioni, con le rHdia7.iio11i 01·dinarie altri autori hanno dovuto esPgl1ire ·edute n1olto pii1 nn1nerose (da 20 a 85). L'O. inoltre non ba osservato neRsun di~tnrbo 1-.er il paziente . nè alcuna deformiÌ<1. esteti C.'l . I ·11

a p pa racc:h ·io ver lo rl ell'attività rJarcl iaca .

1111 o vo

studi (J

Prof. D. ::.\IAESTRI~I. - 1:0. illustra il st10 ùo1lpio tonografo. ne mostra il ft1nzio11nmento ed nr. c~nna ai primi Tisultati ott0nnti 11e11o :;;;tu<lio del vatio 1nodo di comportarsi cl r lla ecc-itnbilità Yentricolare e c1 atria le <li fronte a cleterminati s timoli C-hÌlni (·i. cn111~ raJ('OOl €tili('O e l'urea, la eillCOnfna, In chinina. Processo di larin,geotoni ia con rioo~lit u zion e rlclla breccia fari11.c10-esofa_qeu 111 er cè autoplastic a apo-

nev rotica.

rANNO XXX,

TL POI...l CLITSlCO

l>rof. N. LEOTTA. - Dopo ;tYer i·ieorùat~> come IH..lln la ringe<:toruia 8i à bbia da 11na var te Ja fliffi«olti1 ine rente alla breccia f aring;o-esofa gea r esi(1u~1le cll.l ricol1nare e <lall 'altl'a il p~ric:olo <.l ella f'a c:ile 11ol111011ite ab i11gestis, dopo aYer ricorda t o i IH'O<:E>~l-\i d(ll P<?r ier e d el Dura11te . es1Jo11è u11 vr ol'<.~:-;~o Jn·o1>rio che i·i :ol1na la breccia fa ringo-eoof:t gea n1er cè n11a a u to1)lastica a poneyr oti<:a con uu Ie n1bo. I>t>dnncola to later<l lmente <l spese del1·.11>011evrosi eervicale s11per1lcinle. Nel I tempo l'O. sc:0lpisce i.111 lembo di cn t0 e . otto<.:u taneo quadrilatpro. con J'>Cd11n<;olo laterale esteso da un • ienS<:·olo :-;terno c-leiùo 111asloideo all'altl'o, e di cui i 1 tra t to or izzonta le su11criore si 11n a ll 'nltezza '14."" lro~:-:.o ioide <' l'infl-> l'iore a <.:irca {l11e <.: lll. ~ot to Ja <-.1r lilagine eric.:oiclt"). Il J>eduneolo lll1ò c~sere i1H.1 itrerenten1e11te a tlestra o .i. ~i11istra . . TPl 11 ten111n ~coJ1)i ~c0 nn lpn1bo co111c il c:ntà neo 11u1 1·011 1u.")llu 11<'olo tln.ll';1ltro la to, a spese delJ'~llt ll<.>Y10-.:i :{n11crfìl:inle c.:nl 1nargine libero a li\f'>lJ o cl<1 Jll :11'..!i n e :1 n t<'1i irt• clello -..tprno-«lPicl11-

F ASC. 27J

mastoideo di un lato ed il peduncolo a livello del Jl'.largine anteriore dello sterno-cleido-lllastoideo dell'altro lato. Nel III tempo eseg;11e la laringectomia· con la teenica ordinaria se112a preocc-uparsi della breccia faringo-esofagea chè essa potrà sempre ricolmarsi qualunque ne sia l'ampiezza.. Nel IV tempo, asportato il laringe passa il lembo aPonevrotico sotto i mt1scoli ~otto-ioidei del lato ove sta il peduncolo del lembo stesso, lu vort<1 . ull<\ breccia fartngo-esofag·ea e lo riunisce con una sutura contin1ia in seta sottile ai margini della breccia e s11 tutto il contorno di eSM.. Il lembo aponevrotico che è seru.p·re abbondante è più che sufficie:1te l)er cbi11dere la breceia qualunque i1e sia la vastità. Nel V tempo rit1nisce al davanti del lembo aPone\rotico con un piano di sutura muscolare profonda i mnsooli sotto-ioidei di un lato con quelli dell'a ltro. riune11doli st1lla linea mediana ed eliminand o lo H})azio morto tra essi · ed il ~embo aponevrotico. lf iRsa In ·trachen alla Cl1te con una serie cli puuti di sutura a eorona e per l1ltimo riunisce l:l cute e il sottocuta n~o rimettendo al suo posto il lembo cutaneo. ·rale processo che ro. h;J spcrirr1entato sui cani è di eseenzione ancora più fac-ile i1ell'uomo come Ila potuto "\·E·dere esegt1endolo 11eJ cadavere e si 11rovo11c <li :ll1Vlicarlo in clfnirn . E siso b~1 il v.antug- · ~io < li J}Ot e r c:hit1tlere sen1J)l'e In breccia faringoesof<t g·e<l qualunque i1e . sia l'an111iezza e di riunire in ogni c·;1Ro tutta la ferita di 11rim~ intenzione raettenùo <1nindi l'operato nelle iuigliori condiziolli desidern bili per e vitare la broncopolmonite a ò iJlrJP8fi 8.

]). GROSSI.

R. Accademia Medico-Chirurgi~a di Napoli. ;

NC'<l utri <l r l 13 n1 aggio 19.2.'3.

Presille-nz::i : Prof.

•} I u SEPPE

I

PIAN ~SE,

vreside·n te. '

1-acci 11 ot e·r ap i a erl operaz·ione cli Kondol èo•n in, ll'lt aa so rli cl eft;n lia si po st-f'r es ipe1at.osa (legli art i 'infer iori.

r>rof . 1.1U I<·I DE (i.\1·.TA::.'fo. -. Riferisce su di llll c·aRo <li elefn ntia~i post-eresipelatosa <lelle gambe.

nel q11ù le ottenne 1<1 gt1a rigione con la vaccinotera pia a11tistre1ltococ:c:ic:a . eon l '011erazione di . KoH<lol~o11, e con l'applicazione, <lc>po !'-operazione. 1lelle iase:ie ela stiche di r respo <li Velpeau. Gli ;1ttac·chi {li er ei;:;i1)eJa ~i ripetevano da 8 a11ni <.:', i1t>gli ultim i tempi, si ~1·<1110 re~i a ssai frequenti 10~11i 10 a 12 gi<1r1ti). No11 a \en(lo potuto ioolare lo .rt:re11t orocc:o da lle gambe dell'infermo, usò vacci110 è.\n tiRtrept ococ<..:ico eter ogeno polivale11te. l~ec.:e anrh e le iniezioni di fibrolisi11a (tiosinaminaJ. I n1Ullu1izzato l'infel'mo, pa ssè) a v1·.a ticare l'operazio11è (li J(o11clolèo~ . con a lc1111e n1odnlità tec11ic-l1e ehe mira vano f1{1 a~portare ln iu;.1 ggior parte · tli te.·t"11ti i11filtrn t i t') t'Cl('l'o~t i. <~d a rim11overe ln q11a"i totalitc't <lcll'apo11Pv1·osi <l'inviluppo della !!a111 h~1 . r.:opt-1·.1zion<' f11 P~eg-ni ta i ll cl11e tem11i .


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873

SE'l IO"'\F. PRATIC.:\ •

i)rima alla ·gamba sini3tra, la l)iù compromessa, i1on risultano in alcun punto dei tu·m ori o nella e poi .alla destra . Gt1arigione pe1· prinia. parete uteri11a segni ùi alterazioni apprez«abili Ottenuta la guarigione• chirurgica non s i lasciò che si possano riferire ad llna azione diretta dei l'infermo a .se stesso, ma lo si seg11i a ttentamenraggi X. In un caso di fibro1ni dell'utero gravido te e, constatato che nelle prolunga te 'Stazioni in trattato con la Roentgen-terapia e chirurgicamenI>iedi persisteva la tendenza agli edemi, gli si te asportato ha potuto mett(l>re in evidenza parti. applicarono quattro fasce di crespo di Velpeau, , colari modificazioni c1el corpo luteo gravidico. due per ciascl111 arto, dopo di che la guarigione si potè dire definitiva. (Presenta la fotografia delPrinoivii di t e.1'avia a?i tibte1io1·ragica. l'operato prima dell'operazione, l'operato stesso G . , r ALLILLO. ·- La n.orma direttrice, nella cui-a completamente guarito, i pezzi ana~mo-patologi· locale delle infezioni blenorragiche, è vincolata ci asportati, ed i prepara ti i.sto logici che ne moe-scl\1sivamente al princirlio dell'antisepsi. O~ò porstrano le alterazioni). ta da una. parte ad adoperare mezzi e modi s1)roViene, infine, alle seguenti ' conclusioni: })Orzionati allo scopo, d!all'alt1·a a non tenere nel 10 Nelle forme di elefantiasi post-infettive fal' ù0Vl1to conto il substrato vivente, riel ql1ale le sosempre preeedere una cura vaccinica specifica pri- stanze mediromentose devonoJ svolgere la loro azioma dell'intervento chirurgico. · ne. L'integrità clella mucosa 11retrale viene in tal 2° Nella operazione di Kondolèon asportare mod0 più o meno compromessa e il pr-0cesso riatuquanto più è possibile di tes&'Uto cutaneo ~ sottoraJe di guarigione ost.:'1.colato e rita rd:ato. Ctltaneo infiltrato e sclerotizzato, tratta11cl-0 la le· l..1 '0. imposta il l)roblema della terapia esterna. "ione <:ome se fosse lln tumol'e linfofìbroma toRo. (lf)Jle ureb:iti g·onoe:occ'iche o i11fettiYe in genere 3° .A.spol'tare larg·ame11te l'.apo11evrosi cl'invilnvst1 altre basi ed e1111ncia t1n metodo di cura che, J.>O dell'arto con lunghe incisioni bila tera li. in gu~­ prescindendo dall'elemento infettivo, dà la massiS.'1 cla scoprire le masse muscoli1ri e n1etterle in ma importanza a l terreno in cui que.c;to svolge la <li retto contn tto con il tessuto co11nettivo sottocur1ropria attività. Egli si vale di sostanze scelte fra taneo. Je tante stndiate nel loro comportnmento rispetto a s variati elen1enti cellulari d~ll 'ol'ga11ismo, Tali 4° A complemento <lell'atto overa tivo. ecl n fi11e , sosta uze, che a dosi infìni tesimH li costi fuiscono un 41i in111e<.lire eventuali riprodnz.io11i. :1ppli car~, do· ~omplesso eh~ l' A. ha denominato ,t< Blenolo )), ser})f.J aYY-?111lta la guarigione e:hirnrgit:n, le fa sce ela· vono ottimamente per, la cura delle uretriti blestiche {li crespe <li \ Telpea n , al doJ>l)io scopo di norragiche aC11te, s11bacute e i11 S}:>ecial modo crofar Ri r·l1e la circolazio11'-"' lj1rra tica e Yenosa 11· nicl1e o ribelli ai com11ni trattame11ti. come pure yerficiale co11tinui a compiersi <ltt1·ayerso le Yie nei casi di uretroc:istiti, e ciò risulta non soltanto i>rofonde intramuscolari, e cli .:nppJi re al deficien<la osservazioni persona li, ma anche dai ragg11agli te tono 1·asale i11dubbia111ent('.l c·o1npro111es!';o in tnli favorevoli' an1ti da a ltri ~perimentntori. 1~1tologicl1e deformib). 1

,

-'"\ . CRI. TQ.'.\I. ~

-

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche.- Milano. >c.;Prl uta del 20 npri l e 1923.

l)l'esi<lenza : prof. J) i

1111

~.\.. PASI NI,

presidente.

t requart i, v er l'evacuazi.one tl egl;, ecle1ni p e1·ifP1·ici.

lll(()l'()

G. GALLI. - I-''0. })l'esenta u11 trequarti di sun i<leazione per eyacuare gli eùemi negli scon11)ensi cardiaci. Le c;aunule di questo n11ovo trequ arti rei:-;tano facilmente in posto e permettono un ampio drenaggio S€DZa molestia. <lel paziente e senza imùrattame11to del letto. I./O. inette in rilievo 1 utilitit <1ell 'e,~a<:t1azione clegli Pcle111i aucl1e i11 casi • g-ra Yi e con. pl'og11or..-;tico appn l'entemente infù11sto. 1

1

Rilievi aridto1no-patologioi sopra fib roni ionii dell'ut13ro ed a,nn,essi ir1'(Jr(liati . 1

~I.

Riferisce i l'isultuti <.lell'indagi11e anatomo-patologica istituita sopra a lcuni casi di fibromiomi dell'utero irradiati ed asportati in seguito <·on l'i11tervento chirurgico·. Dimostra\ Rulla ~corta ili i)repnrati istologici, la completa ~1 trofia <leg;li ele111enti d~i follicoli OYarici, mentre }L\SSAZZA.

'ul -tia/.ore cl inioo rlrlla ricerca clei fer111.f'n t i triplici >ielle fèci.

-

i

l .. l~:\Rl?I. - · I/O. afferma la sc n~ibilità e la s1>ec·itì ·itit del metodo {lella gelntinn. per la dimostl'azione della digestione triptica : e dimostl'a c11e, per Ja ricerca dei fermenti t ri1)tici nelle feci, esso co.·titt1isce il metodo cli elezione. Usa la tecnica già c1e ..~ri tta in lavori i)1·eced.en ti eCa rpi e Bn i). In ricerche sperimentHli l'O. ha accertato che, in ·egui to a legatt1ra (lell'intestino, le feci a monte de1la legatura, dà11110 nncora (ligestione triptica, 1uentre ql1elle al di Rott o tlella legatura non cligerisc:ono la g·ela tina. Clinicnme11te: in c:a·.·i di tumori della testa <lel pancre1.1 s, controlln ti al ta Yolo a i1a tomico, con .ocl'lu sione totale dei dotti r>a11cre.atici, l'O. 11a pott1to 00sta11teme11te con::;tatare l'assenzn di digestione triptica nelle fe<!i. In una serie di c:i1~i Ye1111ti èll taYolo anatomico Jler malattie diverse e r.ei qt1nli la dimostrazione •c·linicn del potere · trii)tico delle fe<.:i era risultata positiva, l 'O. potè sempre accertarsi della integrità nnHtomi~'l del vanc1 ·eas. I u e-asi. <li C'-01111)romiRsio11e funzionale del pancreas (pan<:reatite, cliabete pancreatico, cirrosi del pn nere~~) il P·o tere triptico delle feC'i rjS11lta note,-01u1ente ri<lotto . •


,

.... , 8

\

In una serie di ricerche di controllo eseguite oolla ricerca dei fermenti triptici nel contenuto gastrico, l'O. ha const:atato che normalmente si ha un reflt1ss<:> di succo pancreatico nel ventricolo, an·che ool semplice pasto di Ewald (senza ricorrere al pasto di olio di Bold:yreff). I risulta ti della riCCl'ca d ei fermenti triptici nel contenuto gastrico corrispondono a q11elli ottenuti sugli ste~si pazienti colla ricerca della azione proteolitica delle feci. In casi di processi catarrali intestinali, con presenza di grasso nelle feci, la dimostrazione del potere triptico delle f eci permette di escludere l1na ins11fficienza pancrea ticn . I / O. conclude che la ricerca d ei fe rme nti triptic1 nelle feci e nel succo gastrico col método della gelatina (Car1)i e Bai), dev~ essere a ccolto nella pratica clinica come su ssidio diagnostico di valore indubbio per la dimostrazione diretta della secre7.ion~ proteolitica del pancrens. · Seduta clel 2 feù l) raio 192.:l. Pre~i<.lenza

:

J)l'-O.f.

f{. RoR:-:1. i1resident€'.

. _ 'c1npl ificazio1ie cli t~on·ic;a. d ella 1·ca~·io1ie di Abderhalrlen per la cliagnusi d'i I un1ori rnaligni.

!!"'. CATTORETTI. - L'O. rife risce i ris11ltati otte1111ti n el campo dei n eo1)lU·Smi n1alig·ni con la reazj ortc di Abclerhultlen llloc1ifìcat<i dall'O. medesimo. La modificazione con si:;:;te nel n1ettere direttn n1en te a conLì t to il s ie l'O d i sb u gue col st1 bstrato ~eopla stico e 111nn tenere il 111iscug~io in osservazione i11 termo~tato. J11 ca~<) di rcazio11e positiva eon1pure intorbicln111ento del :.,ie ro e Sl)Ul)POla mento del s11b"tra to. I r isulta ti ot.tenn ti in una serie di 11eo1)lasmi eonchln1~1ti n on furon o molto incoraggin 11ti. j11 <111an to <:be lll un~l viccoh1 percentuale cli casi- la reazi\)lle 1·is111tb J1et~11np11tc J10~i tiva.; in alenru altri 1·f\ . i to fu <l11bbio ed in J)Ureccl1i clel tutto neg·atiY<>. 1

-

(ANNO XXX, FASC. 27]

lL POLICLINICO

I ·~

Du,e cast di tubercolosi mi'1scolare · pri nlifi1Ja.

I-'. CAPPONAGO. - Comunica due casi di miosite tubercolare primitiva. Nel primo era colpito il muscolo grande dorsa le; nel secondo il retto anteriore ed il vasto esterno della coscia destra. In entrambi si tratt.'tva di un ascesso freddo situato nello spessore dei muscoli e non vi era nessuna apertura :fistolosa nelle pareti delle cavità ascessuali. Le fibre muscolari erano in gran parte co.n servate: solo alcune mostravano un aumento dei nuclei , scomparsa della striatura trasversale, ed alcune presentavano un inizio di degenerazione grassa e vitrea. Jie due sacche vennero asporta te in toto e ne segui guarigione per · prima . Stenosi

cicatriziale deZZ'esofa.go.

I

,

I.1. ANSALDO. - Presenta un caso di stenosi. esofagea cicatriziale insor.m o11tabile che, operata di urgenza di gastrostomia per ovviare a l grave deperimento generale e coll'i11tendimento di inter·v enirc chirurgicamente in t1n secondo tempo sulla · lesione cicatriziale, ha ..avuto lln graduale e prog:resi:iivo miglioramento d'e lla stenosi, cosicchè nello spazio di t1n anno circa l'ammalata :poteva nutrir~i sen za n essuna difficoltà con l' introduzione a.r1che di c1bi solidi. Tale n1iglioramento è da ~ite­ nersi i11 rapporto col ripoi:;o e colla sottraziop.e di tutti i cletriti alimentari in co1·l·ispondc11za del tr~tto stenotioo n el i>eriodo nel qt1nle e~sn s i nu triYa esclusi"vame11te attra ,·crso alla fi~tola ga- · , strica .

l>residen~a : J>l'Or. B. ROSSI, lJl'esidentp. ~ui rapporti tra i persensi bilità cd i1nn1unità. .

A. ZIROKr. - 'L 'O. ~1vanza l 'ivote~i che i fenon:eni d i iper sensibilità si })Ossan o <.liYidere in ùue • l)ati statistici s11.r;li esiti luntr111i clel p11c11niotorace categorje fondamentali, a seconda c:l1e l'elemento r1rti/icia l e nella cura clellrt ti8i pol111011a,re . eellulnr·~ pitì. sen.sibile della normn }J11ò ò i10 reagire e-on inte11sità maggio1·e ch e di norma allo l~ . C.\I?Pl. 1:0. riferisc:e i risultati statistici sco1)0 rli a llontanare lo stimolo. Se manca lu })OSSi<li 129 casi di tisi J1olrnonnre nei q11~1li ven11e, co11 1.>ilit.à della reazione jperer gicu l e c:ell11 le, e per varia in(lieazionc tl ttua ta la c:ur n <li lJUetunolorace c:onseg·nenza l'org·anismo inte r o, Jll'<'HPllt<1no i l q11~1artificiale e <'lle si riferi:-:cono ;1 un i>erioclo <l i o;ùro. i1oto come « fc11omeno J)aradoRso » o com<:.1 , ~<.'r,·nzio11i cli 1~ a 11lli. lf'att1.1 una s:elezione dei c:a.·i n i11dicazio11e iu · « idio~incra.sia ». Se i11yec.-e l)OSsono teagire mo lt" più intensa1uente che <li n orma, allontanando Oll extr~mis. o inefettuabili. J.e1· •lcl •re11ze iile11riC'l1e, i a nnull.111do lo stimolo, nllora offro110 il quaclro delri~nltati J.>01' i <-asi di torretta indi('èl?;ione ~no la imn1uuitù lll senso lnto. C'tl in i1nrticolnre <lella ru1111res(\ntnti <ln llt' segneuti t·ifre: Ri~11ltati favoin1mt.1nitil umorale . J>e r l'(). h1 produzione di a ntilt>Yoli .fH.:!1 °') : ri ·11ltati di gnnrigione definitiva .,- -o O//O• <:orpi in q11antitit ril(.lYante è seu1pre 1-.eff<.)tto della •t• ) ,f coope.1·n.zion e {li <l11 E· fattoti : Jn ca1)Ul'itil ('l<?lla cel(~li esili Hfa \'Orevoli in p~11te furo n o sostenuti lula cl i .·entil'e pi11 fortèrnt nte dell~1 norn1a certi da t:on111li<.:~1zioni infettiYC 11011 tuberc:ola ri. i11 casi .timoli c·hirnici, e la e:apacitit ili 1111.1 ren:r,ione Sé~iil a YYi~t ti a gunrigiout• e· lini ca t bro11corx>lrno11iti cret ori:1 111aggiore <.l e.Ila nor1nale. grippnl1) a e1ny)i<'1ni i1Iet.11·il'i l:ìstolizzn ti, n tub(\rcolo~i intcRt i11n le. :i c·o1n1)Jic-n ziont c:arclia che. F> 11ll'e<len1a da ca rùonch iv. 1.,t\ (·on1pl ic•1 zioni t llht 1 <·ola ri renali' e l<lriuc:ee ~0110 111 •nn temi~)ili e })ns;;..0110 pnssare •1 g:t1arigione L. )-loxc.lLYI. - I.J '(). rifl'risce into1 nu •l<l a lc:uui lll'I ('n~o di 11nn <·111·.1 cli p11enu1otorate ;1 <lec:or~o ftl<·a,..·i ùi e:arbcn1c·hio c:nt~111Po <li cui cl11e "'P ('Ìnl1nente ,

Iiella t'o1·111~1 nota c·o] 11orn<' di r"'lC'ID:l

(;il

rhoncltio-


r.L\.N~c, xxx,

F:\8C

875

S EZIONE PRATICA

::!ì] .

Seduta

so. Rileva come q11esto non s ia <:lle un·iufezione da b. anthracts, r~1rtic:olare della l'. · o rbito-palpebrale, in cui un edema, assai intenso .e diff11so. precede sensibilmente la pl1stola; sicehè la <li tinzione fra le due forme ha. solo i.1n limitato yalore no-

,

dcl

2

fcl1ù raio 1n:tt

. 1•resiòente: B ..\1.'TISTL~I. In suffic i en z a. dell'arteria aortn.

P. :E'o.À. - H o r onore tli i)rese11tn re il ct1ore e l'~l{)l'ta <li 1.1n soggetto u1orto a ()7 anni con seg11i ·sografieo. Importa tuttavia . conoRcere tale · eyeu• pronunciati di insufficienza ca1'<iin<:a. :E,u un forte tualità per una diagnosi clinica l)recoc.:e, L'lnto l)iù lavor<;tt ore e ~fferse di ·b lenorrea, di .sifilide e di che, trascorsi pochi gior11i, l'esame batteriologi co reumatismo articolare. e ra an<:l1c un bevitore. Preed anche la provu sierologica della l)recipitinn possentò la reazione di Wa1ssermann l)OSiti,a. Ebbe sono riuscire negativi\ • a11clle llna plet1rite essudatiYa a 42 anni. I cinque casi di carbonchio c:ur;tli clall'O. nel .A..11 ·a11to.p sia· è r esulta to il seg11ente reperto. Area biennio 1921-22 presso ·il Padiglione d 'isolame11to ca rtlit1 ca piol to estesn. Il ct19re Yol uminoso, sopra dell'Os~da le l\faggiore ebbero tutti ~sito favo retutto a spese del· ventricolo sini~ro . il q11ale era volé, nl.algrado l'imponenza e la gra Yitit delle madi1atèì.to e ipertrofico, oon nessun..'1. a ltra aippa rennifestnzioni loca.li. Nel primo dei c-n si il iero spete lesione del miocardio, le arterie coron arie e racifico non yenne 1Jsato. ~egli a ltri quattr o casi il no fornite di placche ateromat-0se, ma i loro f ori fmO 11so 11on ebbe influe11za apprez7A1 bile sul decorcl'ir1gre.:so erano beanti. L 'ar co den·aorta era molso della malattia. La ternpift locale si li111itò. a lla d ilatato : le valvole 1semilu11a ri aor t iche erano detersione meccanica. e<l a lln n1eclic~tzione asettica del focolai-0 necrotico, abolendo ogni mezzo ca11Rti- - sottili e <l'ap.p arenza norma le'. Subito sopra alle '\'alvole. dal seno di Valsalva, si presenta,ano s ulco ed a ntisettico. l'intima molte p laccl1e fibrose alterna te da estese o.(;.~e rva~·ioni a,natu1n o-patologicl1 e di G. 13. J/ uraree di degenerazione grassa e ater-0mato~e con flafl'ni riferentisi a ?nalattie profrs ionali. .qua lche p11nto di i11tìltrazio11e calcarea. Nelln l)Orzio11e ascendente l'a re') tlila tatissin10. a11elnstico. · P. PIC'C'lNINI. - Morg:1gni rapr)r~se11ta l"ùffcr1uasi ti-ra fatto i11 pflrte t rnsparente per la grande zione clcgli studi anatomici n.pvli eati u llo ~cibile atrofin clelln 1)nrete Ilei pnnti di maggior ectasiu. rucdico, e seg11u l'apogeo cli un « r>eriodo a 11atomiTutta l 'aorta toracica J)1·~~e11tn Yà l'intima co11 picco » iniziatosi già nel sec. XVI con E u stachio, Falcole pla<:che fibrose, alterna te a molta par te (l~­ l<Jl)l>io, ' r:1rolio. Ce ·nlr)ino . ecc: .. e continnatosi con gf-neratiYa ·0n piccoli usce~si e eon piccole i.1~cere l\In l1>ighi, Re<li, 'ra1sa1,~a, ecc . ateromatose. j:'\l . })ri11c-i1)io <l0ll':.1orta Gcldon11nale .E ra le opere i.1 sei a tee:i <l <l ).l-01·g·ag11i. 11a. 'lleCiale al i ispessime11ti e lP [ll'ee dpg·e11era te €l'àDO più i1UJ)Ortanza il « De sedibus et causis morborum >), t:t • • • rare per r1cli,e11t<1re più. accentt~ate alla b1forcaz101.'i·utto òi lllli.l Ya t issiwa esp€rienza anatomo-r>aton1~ dell'aorta. T11tte le iljacl1e e le fr•1uorali ern110 logica, che non si (1i~giunge'a m~1i cloJla clinica. uteroscleroticl1e. Le cnvit~t cl~l ·cuore ~rano molto Le osservazioni riferentisi a ma la ttie r,rofessionaampie. I poln1011i i11 1. tn to di i11dnr,a1ue11to bruno li so110 da.11"0. così distinte : 1) Deforroazio11i })Cl'con eclem;.1 . Idr otornce dop1)io, idropPa~cite, ed~ruanenti rla 1~1:Yor<• vrec(){:e: 2) .\lte1·,1zioni V<lrie 1ni ii.egli arti inferiori. ~-egal o cia11otico. · milz.a e <lPlle vie resvir•1 torie e dei polu1011i : ci) cla sforr.i J'<'n i àn. staffi. i\l n1ic.r osoo,p io i1011 si è rilevato prol1u1gf\ ti, 7J) cla l)Olveri J1ociYe i11nlate: 3) AltellUllfi 11elle fibre IDUSC:01::tl'i del CllOl'e : Si sono razioni 1:>ern1nne11ti vasnli : -+) 0011 cn:uSt' , varie <li trovate uegli a lveoli .polmonari 111olte cBll11le glo- · origine professionale . . bulifere e l)ig1ne11tiferc (cellule cn rd1.ncl1e) . Il ca110 l'oichè Morgagni cita ri1wtntame11te il «De lllo1·bis artificum » <li Ramazzi.ni. D!>n 'Ti 11a d11bbio c:l1e no11 fn sezionato. J,a n0stra di'lgno~ ft1 tli i11snfficienza aortica. f>O'ii riRenti la influenza di tale opC!'~\. che l)er la 1ua 11on i1el senso 11R11a le cl1e corri &11onde a1la ins~a con cezi-0ne orig~nale {\ In nobilti1 <l~gli intenti Rufficienza {lelle Ynlrole aorticl1e. s ibbene nel senso a.Yeva riportato il plauf.;O uniY~rsn l<='. C. \~.\LL.\RDI. di in, 11fficienza <lell'n rterin. o clel tubo arterioso . • • Xon nYe,·amo nessn11a rn~i.onc a11atomica I">el' aru.111etter(.> I 'in llfficie111,a delle Yalvole aortiche: no11 Jtella loro Rtrl1tturn . 11011 in a lte r n zio11i del m,i ocarR. Accademia di medicina, di Torino. clio cl1e no11 fu1·0110 r i:-;c·o11trè.1 te'. Dn ta la c1iagno8i Sed1tta del 12 [/C1111([ io , n2.~. sud.detta , è de-g110 di a tte11zione il fatto che 1111;1 ' PresiòentP.: n \lfTIS'l'l .'{1. i11sl1ffìcienzn. 11er n orti t~ n R-S(){'ia tu a gra \e a tero1ua~iJ1 dell' aorta co11 sfiancamento dell'arco. co11J> ue cas'i di. <JS f1Jo.·arco1110 r7el. 7>ar·ino <l11t't} spesso agli st_cs~i esiti ch e Si 11anno dfl i.1na trattati oolln. rarliotrra1>io . i11sufilcienza l)er ste11osi d·e lln mitrale, co1ne 1'atte\ l~ER'roLO l"l'L - Pres·211t<.l i <.l11e iualtlti diluoHtj·nn- . ~t~11'0 l'ectnsiu dC'1 cno1 {lestro. l'incl11rarue11to bru110 del poln1011<""". i YiRceri cln stn.1s i. i ,-érsame11ti ùo il rapido e com1)leto sticoes~o u vu to 11ei d11 · ~asi <lal trattame11to cli <:11i illn~trn le ruo'cln li.t~ ~ · sier-OSi ll~lle CUYitit c1ell~ l)leure e (lel J)eritoneo, e gli ede111i nlle gnn1be. 1'..J l1oto ~he le pure ins11ffilJ. tecnjca. , ~ienze ,-al,ol::iri clell'aortn. non si presentano con · 2:li ~siti suesposti. J>osso110 bensi interve1lire fe1~ •cd u t a rf rl ~n !JCH n a u1. ~on1eni· dip-endenti ò a i11sufficienz:.1 cardiaca. m:1 Preside11tt- : 0LJ\"!\. uolt.o n1eno i11te11si. ~ n1eno. preclo1ni11anti di q11el1 Con1111en1ora7.ione del l)l'{)f. Dnuie l0 R<1jar<li.

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1

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/

8~6

IL POI;ICLINICO

lo che sieno nei vizi (lel c1.1ore sinistro. Il fatt.o si può -spiegare così : I fenomeni della stasi possono <lipe1ulere da due or<lini di cause o da osta. ' coli at circolo refluo, o (la mancanza di tPropul,ffione (vis a tergo) <la parte ùelle nrte1ie, le cui contrazioni hanno t~nta impo1·tru1za nell'aiutare la cirèolazione del ~angue. Data J.11 mancata « vis a tergo» il saugl1e veno150 necessariamente ristagna, i1 che conduce alle ~n 1umerizio11até consegt1enze anatomiche. · . Ho desiderato .1ilevare i fatti suesposti, onde :P<>rgere ai pratici argomento di meditazione sulla opI>Ortunit:à di drstingllere le ins11fficienze delle 'raJvole aortiche dalle insufficjenze dell'arteria aorta. Non ignoro che i i1arla a11che di insufficienze muscolari delle valvole in genere, e delle valvole aortiche in ispecie. IJ.1fatti q11ando si riscontrano l)I'Ofondame11te degenerati o 8Clerosati i inuscoli paJ>illari, non occorre .ric-erc:are la esistenza <1i una e11docardite per ammettere l'insufficienza delle valvole, ma quando le pareti del ve11tricolo sinistro <lel c1101·e. e il settv interventrieolare 0011'0 intatti. e intatt<1 è la struttura delle valvole aortiche, i1on si CHl)ir~bbe come si pote~se • ammettere l'inSlLffi<:ienza di q11este ultime. Egli è- ·v ero c:he da qualche :111tore si aceenna all'esistenza di insufficienze Yal,-<>lnri aorti<.:hè cli origi11~ mu~c:olare, ma !':i aggiu11ge che e.'se ·0 110 molto rare, e le si Ti~contr~­ D:l solo nei casi di grave malattia. del miocatdio. Nel llOstro <·asn. riveto. il iniocatdio, sa lYo una non e...~geratà ipertrofia delle pareti del v~ntricolo si11i. tro. 11on 11rese11ta ,-a a l c"l.1na altera zio11e e le Yc-11,·ole erano SRne.

Lotta con,tro· il gozzo.

[ANNO

XXX,

27)

FASC.

' St,,ll' idrocefalo interrio e sua oura chirurgica.

Rie'})ilog-ate breT'emente le varie forme <li i<irocefalo e ric.'Or<lati i v~tl'i tentativi .chi1·utgici finora f~1tti per guarire tale affezi@ne, riferisce i::;11 <li ltn suo caso operato dieci anni fa di trapana~ione ost:eoplastica decompressiva, in cui si · Pbbe un notévole migliornmento Ria nei sintomi paraplegici che in quelli oculari. VALOBRA riferisce pure sull'argo~ento dell'idro- . cefalo interno, affermando la necessitc~ di ltn intervento clur11rgico nella massima parte dei casi. (lom1u1ica appunto un cnso <li 11n.'1 .~ignora migliorata sen·s ibilmente collfl p11nturn P il <lrenaggio del Yentricolo la tera le. 'CFFR1'.DUZZI. -

Ster eo,çooplo a. t ernpo di posa va.ria bile (graduar bile) pel trattflmf'nto ortopedico dello strabi81no \

coticoniita,.nt e. •

C.<\RBO~E p1·~~er1ta l'<lJ>J>al'~('c·hio d<l

lui ideato.

PIETRO SISTO. •

Società Sassa.rese di Scienze mediche e naturali. ~sé(luta clel 29 aprile 1923. (}0111plioazio1ii

neurologiche àell'e1itre111ia. •

O. Rossi. - l..'O. presenta un malato affetto da Pritren1ia nel quule si stabili trombosi della silYiana di sinistl'a, più completa nel ter1itorio dell'art. frontale infer. con conseg11'e11te emiparesi <lestrà, afasia e qualche fatto di aprassia, ed illnstrà un altro caso di eritre1uia n el quale si ebbE'ro emorragie miliari in · corrisp.0ndenza .. della calotta ruese11cefalica. Tratteggin ·il quadro genernle . d~lle complicazioni Jlervoise dellè1 ma1attia di Vaq11ez e poi ~i ,s offerma ~11 alcuni reperti intel'eS$anti per 111meg·giare il quadro cUnjco della forma morbosa e 11. sua pn togenesi metten<lo in :5I>eciale evidenza 1a rapi(lità e.li riasBorbimento degli stra vasi nota ti nel primo caso nella retina e tra le n1aglie dçlle pie me~gi. Fa notare la pre~nza nella polpa splenica di numerosi vremielociti, n1ielociti e metamieloeiti neutrofili ed anche di metn1nielociti eosinofili, me11tre nel sa1lg11e circolante i granulociti, a unientati di 11umer~ e pre·valen ti ·sui linfociti, avevano t11 tti ca rn tteri di eÌementi ma tu1i.

P. Fo1. - Partecipa il vivo movimento che eRiste <lttualrne11te in T'ari Cantoni della SvizZ€ra e nella Va ltìellin~ }Jer 01Jer..t <li un benemerit<.) Co1nitato loenle i11tei-;o a eombattere l'ende1uia del gozzo. È ~ cc-çrta to oggidì ehf' i I. gozzo è in funzio11e <:olla <.lin1i11uita tl na ntità <li iodio llella g·hia11<.1o1a tiroide, ed è noto c:he Yi è per 1·e. i.-·tenz,l normale la i1ece.·siti1 di 1111 111inin-iurn di iodio nell'org·anismo. IA1 c~urn feliceinepte intrapresa tempo addietro c·ou I 'opotera1>i~l tiroidea, f11 inodificata 11cl ~n8o c·lle i11 luogo <lella tiroi{len fresca si è so1111ni11iHtratn ln tiroi(lca essiccata e IJOlYerizzata. 111a. e-ii> cl1e gioYa nella cura tiroid0;.1 si è a1}punto la 1ninima quantità di iodio che essa contiene. ~i .'\ui danni che la. soniniini:1 tra .~ione cli ohi'nino senpensa per~'l11to el1e la migliore 111·ofila~si del g·oz:a il controllo del ;nerlico ,lllò produrre nell'ozo qun ndo f:lSSO è •lncora pastoso ~ n::;sia sul crescere. r<'cch io. ~ia h1 . 011101i11i ·trazione lli })l'ep;trati iodati. In \•nri r·autoni della Svizzera si è <1<.lotttito il sale G . . DouE:. -· 1/0. illustra u11 caso i1el quH le. in i<.><lato, c:h<.' vi~11c ~~ì ONtitttito negli · ;.1bjt11 nli u. i st'g-u1to a somministrazione <.li cl1il1ino, si l>rod11 s<li t·nt·i113 e 11clh1 fa bbricazioue d Pl J>a11e nl sale co~ una i~otevole sordità. Si l-'o ff('l"llla Rnlla diagnosi mune. I ri-.;ultati cli qt1esto ~e1nvli c:e proc·<'din1Pnto <l1f1erenz1ale fra l'ip<>neusia <la <.:hinino e quella i>rofiùitti('O sono tati ottimi ed è bene che se ne l>l'odotta <lè.l altre cause : espo11e in bre,,.e rinssuntenga conto per la sna introduzjo11e in Italia, in to i r~~llltati clelle e. perienze fatte i11 proi>osito c·ni le rl·gi<>ni ~ozzie-e11e ~ono nl<>lto i111mero~. d[l var11 autori sugli ani1nali. C'-OnClude afferman. (lo che la .·omn1i11istrnzio11e <lel c-l1ini110 <leve sern.~upra ll H ,.,, ., ,,rii 1'ttb<lon1ir1111a rl el cuore. J>l'(: '~enir ~ffidata al 1ue<li('o. l'opern del quale puo in11,e<.11re o<l att<·n11<1re i11c·o11-renienti come • • ~ tOJ>l 1-Zo •n \ 1. fntP l't•,:-:n nt c <·ontl'ihnto c ·n~Iquelli riferiti nel c-nsn .<l,•Ir .-\. ... ti(•41

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J ..\l'TNO

xxx, .F ASC 27]

. 877

SEZIONE PRATI CA

AFPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. t

SEMEIOT~~A.

CASISTICA. .

lmpo1 tanza del sintomo dolore nella gravidanza extrauterina. Il maggiore p·e1icolo della gràvida11za ect-0pica n.eD.a sua varietà tubarica che ne costi· tuisce pressocl1è la regola, si verifica proprio , ' nei primi mesi in Clli si hanno inaggiori dif- , ficoltà diagnosti-che.. sp~ialment e quando fanno difetto sintomi di probabilità se non .di assoluta certezza, con1e ritardo mestrua1e, secrezione mammaria, perçlite sanguign1e sciroppose, ecc. La mancata consl1etudine delle donne di ricorrere alla visita ginecologi-ca per ' un semplice ritardo od una 1nancanza mestruale, il nessun peso dato a piccole. molestie spiegano come difficilmente s i sospettino o si diagnostichin:o gravidanze tnbariche appe11a iniziali in atto; è. qt1indi assai probabile che molti aborti tubarici passino inoss·ervati con qt1alche dolorie e ·modico versarr;i,ento di sangue nello scavo di Doug-Ias. Di s.olito invece il medico è aV\Tertito solo quando la gravidanza è già tt1rbata nella s11a evolt1zione ed il giudizio diag·n ostico s ~impone, tnagar i p er . fen orr1e11i catastrofici. F. Valtorta (.4 tti della Società med. cliir'ltrg. d'i Padova, i11arzo 1923) richiama l'attenzione sull'importanza che, ,in presenza di 11na tumescenza iuxta-uterina ed in mancanza di f.enomeni presunti di gravidanza, può asst1mere l' esatta valutazione dei dolori. Questi si prese11tano a crisi che si ripetono a più o meno breve distanza di tempo, come dolori al basso ventre ad accessi in forma di crampi, coli.c he, trafittur e, stira'mer1ti; talvolta si tratta di sensazioni brevi, di poco rilievo, tal 'altra esse sono invece più marcate e danno origine subitan eamente a f eniomeni gravi. Tali dolori, che sono da interpetrarsi come vere doglie tubariche,. provo. cano una particolare sensazione di spasn10 ano-vagina-vescicale. All'esame .si riscontra una tumefazione iuxta uterina molle, pastosa, con caratteri di .attività circolatoria r ilevata dal , dito esploratore attraverso il fornice più _ o mie no marcatamente pulsante; la tumescenal toc-camento indiretto può mostrarsi poco dolorosa, meilltre in ve-0e sostando n ell' esame può dare maggior dolore p erchè entra in contrazione. Nulla di simile s i oss,erva nelle manifestazioni dolor.ose addominali per }!>I'Ocessi infiammatori annessial.i. Freq11entemente si osservano inoltre lievi rialzi· termici che se~ran:o susseguenti a ·contrazione tubarica (piccole emo-rra.gie endotubariche e peritoneali) che non hanilO ricevuto finora l1na chiara spiegazione. A. Z. 1

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I

Torsione spontanea del cordone

sperm,ati~o .

Car1~aro

(Atti della . oc., Lombarda di Scien, -:.P, ecc. ) riporta un ca.so .osserv.ato in un gio,·ane cl1e da 6 anni soffriva di crisi dolorose al testicolo sinistro,. a perìodi, anche nel com-

J)leto riposo, accom.p aginate da nause.a, ' 'omito, tumefazione del testicolo. n1ai febbre. Dopo ripetuti attaçchi dolorosi ft1 riscontrata atro~ • fia del testicolo. Negli ultim~ tempi si erano aggiunte crisi dolorose ancl1e al testicolo destro, s imili a quello sinistro, co11 tun1efa~ione dello scroto, ingrossame11 ~.o e dolore del fui1icolo, versamento sang11 ig·110 J1ell a vagi11ale del testicolo. Con l'jnterve11to fu trovato il cordone spermatico torto s11l suo asse avendo il testicolo fatto 4 giri. La ca.usa di tale torsior1e fu attribL1ita alla mancanza di meso per ct1i il testicolo era co1npletame11te libero nella vaginal e. , Quanto 'alla patoge11esi in gen erale l'A. riferisce che sono cnuse predisponenti l'ectol)ia e l a forma discoide del testicolo, la brevità del cordone, la disseminazione degli elementi, la bifidità. del cordone. la ma11canza e reccessiv.a Jungrtezza del m eso te·sticola r e e cause occasionali tt1tti gli sforzi addominali. , La torsione p\1ò avvenire .o i1ello spazio scrota le per cui il testicolo Ri torce insieme con tutti g li involucrj , o e11tro la vaginale. l • ca~ i riscontr:iti n ella Jetteratt1ra sono un centi11;1i o; 11ella metà si trattava di testicoli ~ctopici

Fra i sint(i)mi si hanno dolore improvviso al t esticolo, ti1mefazio11 e irriducibile, corclone grosso al disotto della tor sioile, versamen~o · sanguinolenrto d1ella vagiJilale. Riguardo al decorso pt1ò aversi la detorsione spontanBa del cordone con sct>mp ar~a dei sintomi, il ritorno al normale del tescicolo, l'atrofia dopo ripèt11te o prol11ngate torsioni. In tutti i casi pubblicati la cli!lgnosi clinica è stata d1 orchite o di ernia str ozzata. La cura cons iste nell a riduzione della torsione ~ n ella fis sazione del testicolo o nella castrazione se a11esto ·è in sfacelo.

T ERA PIA . Il cloruro di calcio nelle pleuriti. Kru1nmenacher (A nn,ales de ll1. édicine, µlarzo 1~23) iiporta diverse osservazio11i cli pleuriti trattate col m etodo di Blt1m (regime de- od i})Oclorurato e son1ministrazio11e di cloruro di c~l­ cio) ; i casi osse.rvati concerneva110 versamenti pl et1rici di origine diversa specialme11te t11•


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IL POL I CLI:'\ICO •

[ ..A.NNO

XXX, F ASC. 27]

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bercolare. I n tt1tti (salvo in i11alati co11 p leu1iSull'azione dell'emetina contro i protozoi . te ed ascite cancerose) si sono ottenuti effetIriye (The Japan ~led. World, 1922, n. 10) ti favorevoli, siceh è tale metodo iisulta assai 11a provato sperimenta1mente che il cloridrato superiore a tutte le terapie inesse in opera di emetina in soluzione a lcalina ha il p iù enerfino ad ora; frequentemente si possono con gli.co potere p_rotozoicida contr o l'am eba ed il esso evitare le toracentesi, la durata della n:ia- paramecio; tale potere è invece p iù debol e lattia ne viene notevolme11te abbreviata. L a in sol1uzione 1').eut.1--a, e più a11cora in ooluzione durata del trattamento, l 'intensità delle dosi acida. I n soluzione alcalina l'azione protozoivariano secondo i Ir:talati; i migliori effetti si cida si . es1Jlica p ien ai11entie fino a una diluiosservano quando l 'affezione è recente, men tr e zio·n1e d·el 0.0005 %. la presenza di aderenze è piuttosto un osta· È risultato inoltre chf fra il cloridr ato d i colo ed esige la somministrazione di dosi forti cl1inir1a, il cloridrato di eu1etina e il cloridraed ltna ct1ra proll1ng·ata. ·L'esiste1lZa di una to di cefalina il potere protozoicida p iù in tentubercol osi aperta non è t1na controindica- . so spetta all'e~et.ina; vengono successivamente zione. in ordine decrescente l a cefalin.a e il ch inino. La via cl'introduzione l)ref e1ibile è quella D'altra parte l'ameba ed il paramecio acquiboccale, sebbene i11 qt1alcl1e caso quella enclosta110 l1na 'ma.g·gior resiste11za all'azione del- · • venosa permetta di ottenere effetti rapidi e dt1l'emetina q11a.lora siano coltivati a lungo i n l'eYoli. Si prescrive la so'1uzione concentrata t1na soluzione acida di cloridrato di emetina di 3·0 grammi di sale secco jn 100 cli acqua, faconve11ientemente diluita. In q11esto caso in olcendone prendere tmo o dt1e ct1ccl1iai · i11 t111 tre l'ameba cambierébbe di forma, assu mendo l)OCO di caffè e latte e fac:endo bere poi d.el g·radatament e una forma raggiata. caffè-latte. Non si deve prolungare la sonuniIl tartaro emetico, l 'acido arsenioso ,e.d il rtistrazione oltre i 5-6 g·iomi, anche se l'effet: sublimato corrosivo accelerano l'azione prototo terapc11tico non è stato · s11fficiente, l)Oichè zoicida d ell'emetina co11tro l'ameba ed il pa-: 11na som1ninistrazione proltingata i:>11ò clare diramecio. Tale azione è piit forte i1ell'acido arst11rbi quali cefalea, anoressia, instabilità tersenioso; seguono nell'ordine il s11blimato coi..1:nica; è Jreferibile sospendere il trattamento . eosivo ed il tarta.r o emetico. per qualche giorno e ripre11derlo in seguito. CARD. • Non si o·sservano altri i11convenienti. fil.

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Le iniezioni endorachidee di caffeina . •

Cura della dissentE;ria tifosa col batteriofago.

Sono s,t ate introdotte da R. Bloch e Hertz co11tro gli accidenti bulbari della rachiane~ tesia; la gravità di qt1esti ha indotto altri a te11tare tale rimedio e si sono così ottenute • tlelle vere rist1rrezioni i1egli individui con cl1oc e i1elle inrfezioni. La caff ei~a può essere usata a titolo preventivo associandola alla rachianestesia; essa ma11if esta l)erò t1n '.eccitazio11e generale intensa, tanto eh.e pt1ò a11cl1e tt1rbare l 'anestesia, sicchè è necessario ~ om111inistrarla a dosi convenienti. Gli AA. citati usano fiale contenenti: scurocaina cg. 15; caffeina cg. 12; benzoato di sodio cg. 15; inietta r e almeno eme. 2.5 dei 3 che contiene la fiala. La caffeina però esplica la su a azione be11efica specialn1ente con1e rin1edio degli ace: iclenti bt1lbari e di ciò i detti AA. (Presse 11iédicale, 7 febbraio 1923) i1ortano 11uove prove co11 i;;ei succc.. ~i, u11 i11snccesso ed un succ.es"'o parziale; i 1l1alati cl1e non aveva110 risenti1o ftlc11n gi0Ya111e11to con la respirazio11e art ific ia le. c:nn le trazioni ritmicl1e d ella lingua, co11 Je ini~zioni sottocutanee di caff.ei11a, adre11ali11a. etel'e. ~--i riebbero dopo t111a. o due iniezio11i t>11tloracl1idee di 25 cg. cli caffeina.

Hat1duroy e _.\rsimoles (Le Progrés médical, 1923, pag. 61) riportano il ·caso di un uomo di 28 a11ni ii1 cui la ina.lattia si era iniziata improvvisa mente con vomiti e diarrea; circa 12 scariche al giorno co111poste esclusivamente di muco e sa11gue; tero•peratt1ra 39°, cefalea, lingt1a i::;ecca, n.rlc10111e doloroso alJa pressione, forti dolori do1)0 la defecazione. L'esame delle feci ditnostrò la prese11za del bacillo del tifo i11 coltt1ra p11ra, la. siero-agglt1tinazione era posi ti va a 1/ 100. \ 1 e1111ero iniettati 2 cn1c. di bntteriofago ar.Ltitifico ed antidisser1tcrico; la. i11iezio11e fl1 seg·uìta dopo 11n'ora da prostra: zione e st1dori che clurarono m ezz'ora; il nt11nero 11elJe scaricl1e decrebbe, dapprirr1a a sette, poi a q11attro, i dolori addominali diminuirono. Dopo t111'altra iniezione di tre eme. di batte1iofago antitifico, la lingua ritornò 111ni da, le scariche si ridt1ssero a due, il sang·11e lle scompa rve; due giorni dopo, la guarig io11e cli11ica poi.eva dirsi completa, il bacillo era sco1nparso dalle feci, la sieroreazione era positiva n 1 1300. Il bacillo l'icomp~rve nelle feci 1111a ql1indicina cli gior11i dopo, sicchè il 111alato f11 con. iderato l)er q11alche tempo come portatore. 'fil.

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XXX, FASC. 27)

, SEZIONE PRATICA

L' applicazione delle coppette. Si ammette che le coppette eser citino una azione derivatrice, sia .p ure modesta, ma che può momentaneamente diminuire la pleto1~~ sanguigna, al pari di un salasso; 1è anche possibile che l'eccitazione cutanea prodotta dalla loro applicazione si accompagni ad effetti re,·ulsivi, 'i quali decongestiona:&o gli organi sottog·iacenti. Droin (Ilevue médicale de la Suisse Romaride, aprile 1929) ha studiato gli effetti delle coppette sulla pressione arte1iosa e sul numero dei leucociti ed ha veduto prodursi entro breve tempo dall'ap1plicazione, un abbassa1nento i1etto di entrambi; vi sono q11indi delle variazioni analoghe a ,q uelle che si osservano nello choc emoclasicé. ~ quindi logico am111ettere cl1e esse possano sostituire fino ad un certo p11nto l'autoemoterapia; la loro indicazione non sarebbe dunqu.e da ljmitarsi a.Ile forn1e pol1nonari congestive, ma si potrebl>e estendere a molte malattie infettive che si t.ra scinano a lungo, qllando sembra utile una • s~ossa 11111orale reattivante, n:onchè in molti oasi in c11i sembra desideral1ile una desensibilizzazione dell'organismo, come nei pruriti, nell'ortical'ia, eczema. emicrania, emoglobinuria parossistica, epilessia, ecc.

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cariante ed · è probabilmente alterato il midollo osseo, luogo di formazione degli eritrociti. Importante funzi'one della milza è il trattenere g·li e1ementi estranei circolanti nel sangue: eritrociti alterati ocl eterog·enei, parassiti, batteri. · 2) Funzione end<>c.rina. Rapporti orm,o nici intercedono tra la milza e il midollo osseo. Ormonj splenici, a seconda dell' entirtà della formazion·e o clistrt1zione di ele.menti ematicJ nella milza, inibjscono od · e.s altano .la funzion1e eritroblastica del midollo osseo. Parte notevole spetta alla milza nel ricambio del ferro, della colesterina, dei proteidi. Ferme1n ti formati nella milza rent!ono possibile la formazion1e della sostanza amiloide e molti processi autolitici; 11ella milza vengono formati p11re degli anticorpi che inibiscono lo svil11ppo dei tun1ori.

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POLLITZER.

IGIENE.

La distruzione delle mosche. Il ì\Iinistero per l 'igien·e in Francia 11a diretto ai Prefetti una circolare in data 18 aprile 1922, iiportata dalltt Il evue d'Hygiène (fa 1 scie. VIII), per dimostl'are l'import.anza delle fi,l. , mosche nella cliff usio11e delle m alattie contaNOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. · giose e raccoma11da re la clistruzione di esse. Essenziale è la distruzione delle uova e delCognizioni odierne sulla ftsiologia e patologia le larve. Perciò dovrà essere prescritto che le della milza. fosse per il letame siano a fondo e .a pareti impermeabili: in quelle minori il letame do1 P. Lefrehne (D. ~fed. 1iVochenschr., n. 48, 1922), rileva che due sono le funzioni princi- vrà essere asportato tre volte nella s·ettimana, pali della milza: quella di linfoglandola regio- se d'estate, 'e dep0sto lungi dalle abitazioni. 11a1e del sangue e quella di organo endocrino. D':estate .si .dovrà spargere in qu.este. iosse. una 1) Funzione di glando1a regionale del san- volta al mese, 50 cn1c. di petrolio o di olio gue. La milza è il luogo di formazione e il verde di schisto per metro quadrato.. Va da luogo di distruzione di elementi del sangue. sè che le stalle, ovili, porcili, pollai, ·ecc., deFormati nella milza vengono principalmente j vono essere tenuti con la più grande pulizia, linfociti, che dai follicoli splenici vengono cee saranno trattati og·ni settimana· con soluziocluti al sangue circolante; in condizioni pato11 e di cresolo. logiche (malattie infetti ve, anemia perniciosa, In qu.anto alla ·di1s trt1zio11e delle mosche aleucemia mieloide) ven1g ono formati anche ele- clt1lte entro gli ambienti in Clli sono entrate, pt1ò ottenersi in l)itt i11oc.l i : 1nenti mieloidi ed elementi della serie rossa. La milza è poi probabilmente il principale luoa) In un vaso ·mie tallico posto· sopra un go di formazione del complemento. ·Gli eritro- fornello .si i11etta del cresolo in ragione di 5 cìti, e in grado minore le piastrine vengono grammi pe1· 111etro ct1bo d'aria. Il vaso de,·e distrutti n-ella milza. Gli eritrociti distrutti o esser e a bo1·di alti i)er evitare che il fuo co danneggiati dalla milza servono poi al fegato incendi i vapori di cresolo. Si chi11dono ennel)er la fabb1icaziollle della bilirubina. Nell 'it- ticamente le imposte e le finestre incollan1do tero emolitico e nell'anemia perniciosa ha luo- della carta sulle f~sst1re. e si lasciano agire g·o 11ella milza t1n '.eccessiv.a distruzione di eri- i 'Tapori l)roclotti, per sei or.e. ' trociti: la pr·i ma mala·t tia guarisce in seguito I medesi1ni rist1ltati si possono ottenie re faalla splenectomia, non cosd. la s·ec.onda, perchè cenclo br11ciare co.n le stesse precauzioni 50 g . .in essa .le cellule stellate e le glandole emolin- di solfo i)er metro cubo di aria. fatiche acq11istano una funzione emolitica vib) Carte moschicid~. Un modo facile per 1

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880

l>l'epar arle e poco costoso è il seg·uente : si facciano macerare per dieci ore 250 gr. d.i trucci oli di quassi a a m ar.a in 1 litr o di acqua; si aggiungan o 25 gr. di melassa, e si faccia evaporare il liquido fin10 a r idurlo a t1n quarto µel volu me primiti,·o, qu·i ndi se ne versi una piccola ql1antit~ in t1n piatto sul cui fondo è stato steso un foglio di carta da filtro. e) Si ottengono b11on1 iisultati tenendo esposti dei piatti co11 la seg11ente miscel a : acqua eme. 50, l atte eme. 25, zucchero gr. 10. formolo eme. 15. d) Una formula di vischio, per carta piglia-mosche, è la .seg·u~nte : olio di ricino 5 parti, resina (pece greca) 8 parti. Si riscaldi ' fino alla ebollizionie, con molta attenzione. Si raccomanda ancl1e di tenere delle strisci e di stoffa bianca rivestite del sudd.etto vischio, parallelamente al soffitto. e) La pelvère di piretro fresca potrà essere sparsa st1lle J)areti, soffitti, mobili, ecc., me,d iante semplici soffietti. Essa si può agevolmente litilizznre brucia11do negli ambienti su 11na lastra metallica 5 gr. di polver,e per metro cubo. Le moscl1e rimangono stordite e allora verran•no raccolte e bruciate. Pe1· evitare ·che le moscl1e penetrino nelle abitazioni sono t1tili i vetri color.ati in azzu r ro alle finestre o il tender.e delle reticelle o dei rideaux di cordicelle nel va.n o delle p orte e delle finestre. Si dovranno infine proteggere gli alimenti dal contatto delle rr1osch.e, tanto nelPinterno . delle case. come nelle strade e nei mercati. (Dagli An11ali d'Igi ene, gennaio 1923).

[ANNO XXX, F ASC. 27)

II. POLICLINICO

I

M. C. •

VARIA ~

« Sostieni la forza del cuor mio, perchè esso sia sempre pronto a ser\ir·3 il povero ed il r icco, l'a mico ed i l nemic-0, il buono ed il malvagio. «Fa che io no11 ,·eda altri cl1e l'uomo in f!olui C'he. soffre. Cl1e i l mio intelletto rimanga c:hiar o presso a l letto dell'a111mula to, che no11 sia d istrat to cla . alcun pensdero (l-8traneo nffin<:l1è a bbia p re!:ìente t utto ciò ·e11e l '(•SJ)erien7-e;l e la scien za gli hanno inseg11ato, pe1·ct1è ~raneli e sublimi sono le ricercl1~ scientifiche, cl1e hanno lo sc10po di conserYare In sal11'te e la vita <..lelle t11e crentl1re. «Fa che i iniei ammnlnti a bbi.1110 fìdueia in Dll' e nella mia: arte, cl1e ~eg11a no i miei con.sigli e le mie prescrizioni. « .A.Jlonta11a dal loro letto i <:iarln.tani, l a folla dei pare11ti dni mille consig·li, é i guardia ni ch e sanno sem1Jr e tntto. Ilerchè costoro costituiscono nna ri1zza J)t-ri eolosn, che. per vanitit, fa fallir€ i migliori µ1tendin1enti clell 'nrt~ P conduce spesso a tnort(' · le tue crea ture. « Sf\ g li ignoranti 1ni be~te111miauo ~ nii attacca110, fa che l 'amore clella .inia arte, come una corazza, mi re11cla invulnernbi.le, verchè io P·ossa perseverare nel vero, se1tza riguardo a 1 prestigio. alla fama, e a ll \ : tit dei ini0i nemici. << PreRtami, -0 mio :Pio, l 'i11d u Jg·e11ztl e la })azi0nza accanto agli anima la ti te ~tn rdi P gro~·solani. «Fa <;ie io sju 1u-0dl'rnto i11 tutto, ma insazi<.lbile n e l mio amore per la scif>nzn.. « Allont:=t11a da ine l 'idea che io ~appia t utto e che io possa tt1tt.o. Dammi la forza, l a volon tà e l'occasione cli a llargare. semprf' pii1 le m i e conoscenze. Oggi io 11osso scoprire nella mia scienza <legli errori, ehe ieri non sospettavo, perchè l 'arte è grnnde, ma lo spirito un1an-0. anch'esso, l)en etra sem1>re pi'l1 oltre)). Pii1 di 700 ~1n11i or i:-:0110 i l n1roic:-0 a YeYa bisog·110 di l)l'e-~el'\Ul'~i cl.alle Stf>St'e cle-bolezzt> <:he oggi lo affiiggo110. (1n lle steHse i11,irlie ed inHi<lle collegi a li che oggi lo ~1ttornio.110 . <> cli desidera re cl1e trf,l 111i e g li n111ma lati i1on si trovassero g li i n vade11ti consiglieri profa11i elle tuttora vi si t royano ! 11 il te1npo c l1e non c:an1mina, o è l'l101uo cl1e non

111llÙl '!

L'arte sanitaria secondo un antico medico. . .. La Lettura, Jlleclic·a. del 15 aprile e la Oultir1ra. ·1 nedioa Jl oderna <1e1 ~1 maggio, riportano dal la « Re\'·ne de :Médi. ·ine <.l-' la Suisse roma11cle », la Prer;hir~rci

1nattutina. <lcl 111crlico · N<'l'ondo .Ma1>1io-

ni<le.

Di

q11esto Caru~ade.

dic:e il <lott. Sol, si sa viù cli (j11<'llo 111~1 nzo11iano. l\Io i· è l\lamionide fu n1eàieo, t0ologo e filooof0 ebreo, nato a Cordova n el ll:J3 e mort-0 J1el 1204. I .n sun «preghiera matt11tina cl~l ntrtlico >l Hen1bra con1pilata ieri, eppure • 0110 Rcorsi oltre 700 ..inni dn q11and-0 lo è stnta. •

!!JceoIn :

« I>io n1ie. em11i il mio nni1uo <l'amore per l 'arte <" per le tue <:r~.a ture. ~on 11ermettere cl1e la sete <li gun clng110 e la rieerca di p:loria n1 i infl nenzino 11 ~ll'l'~ercizio flelhl 111ia arte, 1.>erchè que te nen1icl1c clclh.t Y<'l' i t~t ~ ùcll'nn1or<• del prossin10 potreblicrn fariln1entp 'iu<·ermi rcl allonta11arn1i dal 110bile doYcrc di fa re tl('l ~lH.' •li tuoi figli.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. DTTRAXTE

L UI•il. sui cosi detto (( Bot rioniico n1a. di

Pon cet e Dor )) . -

Torino, S. Lutt<'s

'-~

C .. 1922.

Sul significato rl1 atcunr >nrtnife11io1·bose v<~riodiohe clell.'elà infant'il e. -

}'HAN..CTON T C'ARLO .

sta~·ioni

Milano , Carlo . Sironi, 1922. F1 rLLfilIERO ANTONIO.

.su·i

11

asi cr1tra.li. -

Sulla gene. i cl ei ton i ud~bfl1.

.,..,orino, Rtab. 'l"i1). S. A. E ..

1923 . dei rnedici oto-1·ino-lala guerra. - Se tri Ponente,

GAVELLO GIUSF.PrE. L'ope1·a

rinrJ'>iat ri

c/uran.te

Stab. Ital iani Arti Gl'aficl1e, 191!>. Iv. Volu1nino ·u oorpo estra;1PO (prote.·i dentaria) rima sl o per settanta qiorni nel7a ]Jorzione inf<'riore d ell'esofago ed est ratio ver ria naturale col 1

nzeto<lo. egofagoscopico. Tor., 1920.

Torino, l rnione Tip Ed,


I ..\~. (' X:\X, FASC. 27]

·881

SEZlO:\ E PR.\ TJC.\

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (*) ~UESTIONI

PRATICHE.

XXXIX. - Il divieto dell'esercizio cumulativo della farmacia e di altre professioni sanitarie. L. art. 54, !)rimo co1111na, d el testo u 11ico delle .:.~ggi sanitarie 1° ag·osto 1907 vieta l 'eser cizio cu111t1latiYo della far111acia e di crualsiasi alt1·a professione anitaria. Qt1esto divieto 11a ))rececle11ti tol'i ci lonta111 : uel n1edioe,·o ft1 a11cito da quasi tutti gli stat11ti delle corpornzio11i clelle arti. 11 legi. latore • vt1o l.e evitare la })OS ibilità tessa di sos1)etti e cli ùt1lJbi intorno alla esplicazione dPlla a iti·v]11\ di assi te11za sanitaria. ~la 11011 è i11io i11te11di111e1)to di e a1ni11are .1 io11dame1 tto gh1tid ico de 1 divieto; vog·l io, in\·ece, acce11nare ad alcu11i clubJ)i di intet1)retazione. i)er situaz io11i cl1(1 po 0110 avere i1nporta11 · z3 pratica. tl l , .. iola

il di\'ieto c.l ell'ese l'cizio cu111nlati,,o il .::.u11ita1·io, J1011 fa1 ·111aci. ta , cl1e s ia. R11<.:l1e 1itula.re <lel rliritto patl'imoniale inerente ad una far1naci a '?

Per le dis1)osizioni v igenti J1l'i1na della legge -..a11ita1·ia ·?2 dice111bre 1 88, e più a 11cora og·gi ~tto l 'in11)ei:'o della leg·ge 22 1nag·gio 1913, in torza d eJ le 11orn1e transitorie, e finch è d t1ra il periodo de l rico11oscin1ento d elle a11ticl1e faru1acie e della loro libera co111merciabilità, pl1ò accad er e cl1e la proprietà d i u11 esercizio far1nacentico spetti a cl1i no11 è farmia cj sta. È t1na s it11 azione clw, a dir ve ro, non do-

YrelJbe 11iù e. sere tol l erata perchè, e si am111ette cl1e l'eser cizio d ella farmacia è una prof e . ._ione ·sanita ri a e non un comm.ercio, ne d oYre})be d erivare la conseg·u enza ch e solo cl1i è l-al1reato possa essere titolare d ella con cessione de ll'.esercizio farmaceutico. La legge 22 n1aggio 1913 avrebbe dovuto an1111etter e la com1ner c iabilità d elle f armaci e d i a11tico clirit.to, solo in r ig11ardo ai farma cistL

Però, a llo stato attuale della leg·islazione, si JJt1ò esser.e prop1·ietari di faimacie se11za essere farmacisti. ero c]1.e, in qt1esti casi, occorr e preporr e a ll'eser ciz io u11 far-1nacjs ta, i11a titolai-e della farmacia e i·n teresS'ato è il i)roprietario, il quale in realtà Ja ·e s€rcita a m ezzo rli l1n ter zo. Si d eve ritenere, q11indi, ch e a n ch e i11 c1u~st-0 caso s ia efficace il divieto d el cu1n11Jo. i11 r a1J.porto a l medico titoJa re <l el1a. f91·rr1acia. La. finalità della legge è in tal se11so, l)ercl1è, s.e il di,rieto è diretto ad eliminare il so-

'r

spetto inere11te al1 'esercizio cu111ulativo delle due atti,rità, la stessa ipotesi si \rerifica qualora il n1edico, si a o non diplomato in farmacia, c.tJ)l)ia t111a l)ro1:>ria azi,enda far111acet1tica. Ide11t i ca è l a s it11azione se il 111edico esercente s ia ancl1e ùirettor-e della fa1·111acia o coll8boratore diplon1ato d el fa.r111 ac ista; sebben e egli no11 sia 1 r oprietal'io dell a far111acia, t11ti n\·iu. eser cita l a. r)rofessio11e di fa1•m acist.a, e t1ee t a11to Jlon l)UÒ ese1·citare a11cJ1e nn.'al tra ,1rofe . . ~jo11e sa niin ria . l>) Il cl ivieto esis1e per il sa11ita rio cl1e, es.' P11clo a11cl1e cliplo1nato j11 farn1acia, dirige una offìci11R. <li l)rodotti cl1imici u sati i11 1nedicina o cli preparati gal e11ici? 80110 persuaso cl1e a. qu ~s to q11esito debba ris1)ondel'si. neg;ativame11t e percl1è, i11 sostanza, clù 11a o dil'ige uno stab i li.111e11to cli :1) 1~o duzio1)e ll 011 esercita la professio11e di f ar11iocista. La farn1acia si di. ti11gue i1ettamente dall'officin a dei prodotti far1nacet1t.i ci percl1è in questa 11on si i1oss ono vendere a l pt1bl)lico m edici11ali a dose e in forma di n1edica1nento. Ora, l 'articolo 54 vieta il Cl1111ulo con la farmacia i1011 co11 l e officine st1ddette; i1è, d'altra l)arte, clirige11do una officina di i)roduzione si . esercita l a professione di fa rmacista, i)erchè, sebbe11e si po11g·a110 in valore l e cognizioni e le abilità d ella pro.fession e, non si crean0 i)er ò ra1)1)orti nei modi ed a i fi11i prestabiliti i:>er l' esercizio d ell a far1nacia. e) Il titola re del diritto l)atri1no11iale 1T1e1·P11 te acl 11na .farmacia l)UÒ esercitare a ltra J)rofessione sanitaria in un co·m une div·e rso ? L a lette·r a della legge non fa distinzion1i, nè pone limitazioni al. divieto; tuttavia una interpretazione così estensiva d el divieto s arebbe il logica e co11traria a lla ratiò legis . Il d ivieto s i g iu stifica p eJ t.i.n1o ee di a l)usi, n1.a q uru1 do c111e to ti1nore notl l)UÒ, in n1odo assoluto, su ss iste re, è lo~;i co cl1e \renga n1e110 a 11 ch e il iig·ore della l egge. a di.siposizion1e limitatrice della libertà professionale non sarebb e giu stificata, altrimenti , e.la tina ragione log·ica e 11ecessaria . 1

r.

1

<I ) Percllè Sl1 ssi stn l 'esercizio a busivo non è n ecessar jo cl1e vi sia una ser ie di atti ripet11ti a l m e.d e·S·i.m o scopo; m a basta un solo atto, i1urcl1è esplicito e d t111ivoco. Non è i1e·m m en o essenzial.e che l 'esiercizio dell a profession e a vveng·a a sco1)0 di luc1·0. In sostanza, si applicano ancl1e in questo ca so i ineclesi1ni p riI1cipi cl1e valgo110 per l 'eser.

f * ) I.a })re.·ente rubrica è affida ta ull'av,·. GrorA~l\"l SELVAGGI, consu lente lega le del no~tro periodico.

'


882

[ANXO

lL POLJCLI);ICO

del la prof essi on e sanitaria senza abilitazione e sono efficaci i medesimi ten1peramenti che il buon senso pr.atico suggerisce per i casi di 11ecessità, cli t1rgenza, ecc. c1z10

XLI. -

xxx,

F ASC. 27]

Esercizio abusivo di professione sanitaria.

La Co1·te di Cas.sazione, con sentenza 2:1 gennaio 19.23, rie. Zisa, 11a clicl1iarato cl1e ~osti­ tuisce esercizio abusi\·o d·ell'arte medica) ai. sensi d ell 'art. 53 del te,s to t1nico delle leggi sanitarie 1° ag·o ·to 1007. n . 636, il fatto clella levatrice cl1e abbia praticato su varie l).erso11e anche di se.s1so nlascl1ile, iniezioni ipodermiche, esorbitando c1t1este dal can1po delimitato del diplo111a d.i ostetrica e costituendo un'operazio11e cl1e ricl1iecle S}Jeciali cognizioni professionali. Nè la l'ef:por1sabiliià è eliminata dal1· e,·entuale at1torizzazio11,e cl1e la levatrice abbia a,. .uto clal i11ec1 ico o da pretese circolari del iVIinistero cle!l'I11ter110, ql1este non , ·alendo ad e.5-cluclere la ,·olontarietà del fatto contrario alla Jegge, tant.o ])iù se le iniezioni siano p1·aticate dietro corr1penso. Ql1esta risol uzio111e clel S Ltpremo Collegio }Jenale è im1)ortante a11cl1e })erchè il divieto cl1e rie i·istilta circa la pratica delle iniezioni ipocler111icl1e rig·uarda in g·e11e1·e cl1iunque non sia abilitato all'esercizio della medici11a e della cJ1irurgia e, seco11do il c1iterio di ina ssi1na ..,eguito clalla Cassazione, la violazione cl i tale divieto può costituire esercizio ab11si,,o clella medicina. È da ritene1·.e i)erò cl1e no11 violi la legge l 'inferrniere cl1€ esegl1a. iniezioni per ordine e sotto Ja ,-igilanza clel n1eclico. 1

XL. -

Vendita di latte annacquato o adulterato.

a) L'art. 322 Codice penale prevede il fat-

to di colui che pone in vendita come « genuine >1 sostanze alimeI11ta.r i non genuine ma non pericolose alla salute; sieicl1è in esso ri·entra la ipotesi di colui che ponga in vendita latte 11011 e.sclusivamente di vacca, come annu.n zia al pub1)1ico, bensì miscl1iato con latte di capra, le due sostanz e essendo cois tituite da elerr1e111ti nutritivi diV.ersi. Così ha deciso la Corte di Cassazione penale con sentenza 12 gitLg·no 1922, rie. D'Angelo. Quindi la venclita clj Jatte adulterato, ma non pericoloso. alla salute, è pt1nj ta con la reclt1sion.e sino ad tln mese e con la multa da L. 50 a L. 500. b) Il lattiveindolo che pone ir1 ve11cltta latte llnnacqitaf o viola gli art. 322 e 325 Coclice penale perchè, malgrado la vig-ilanza ct1i è soggetto, eglj abusa della st1a pl'ofessio11e; infatti. l'aggrava11te })reveduta. nell'art. f25 sj riferi ce all abuso di una pr.ofessior1e od arte soggetta a \dgilanza per rag·ioni di sanità pubblica P. i11 questa am1p ia loclrzio·n e d1e ve intende r si co1npresa qualsiasi esplicazion·e di attività sogg·etta a vigilanza sia nit.aria e perciò anche l'esercizi·o di un -commercio o di una industria qualsiasi. Così ha deciiso la C•orte d i Cassazion·e penale con sentenza 26 g·il1gno 1922, rie. Can1pora. Qt1i11di il lattiv.endolo che venete latte annac{lllato co111n1ette reato pu11ibile co11 la reclusio11e cla uno a sei mesi e con la mu lta. cla 1,. 200 1

a L. 1000.

Co11 alt l'a sente11za, in clata 17 n1ag·g·io 1922, 1·ic. Ta.ddei, la. Corte cli Cassazione 11a dichiarato che è responsabile a norma deg·li art. 322 e 325 Codice penale e quitidi è punibile come il lattivendolo, anche il proprietario deg·li animali cl1e pone in vendita latt e ·a nnncquato, non potendosi in tal caso ritenere cl1e la vendita i1on sia un esercizjo com111erciale sogg·etto a vig·ila.i1za per ragioni di sanità pubblica nè la legge sanitaria conten1plando siffatta eccezione. . egnalièl n10 , ~pecial niente ag I i 11fficia li sa11ita1i. que te sente nze cl1e. ia J)Ure cl isct1tibi li per c1ua11to l'ignarda l'ag·gra\·a11te })revista nell'art. 325, te11dono a reprimPre con r igore l'nbu o della vendita di latte annacquato e a J)ll11i1·e ~eYera1ne11te i frodatori cl1e cagionano pregit1dizio alla salt1te, s1Jecialme11te nei casi in c\ti il latte è de . . tinato ad infermi. i...:

B. - - A.i quésiti cleglj n bbor1n ti si rispondè

j\-.

direttamente I:>er lettera. I quesiti debbono esser~ inviati, in lettera, ac-c-0111pagna ti dal francobollo per lo. risposta e seru1)re indil'izz.ati impersonalmente alla Redazione llel « Policlin·ico >). \'"la Si·tina. 14 - Roma l n1. 'L e risposte ai quesiti cl1e non ricl1ieclono e~arne di atti o speci~I i indngini. sono gratuite.

Importante pltl>l)licazione : Dott. AZEGLIO FILIPPINI

'

Dirigente il Reparto di Igiene applicata nell'l3tltuto sperimentale delle F.F. S.S. in Roma.

Prontuario dell' igienista Prefazion ~ del Prof. CIUSEPPE ::iANARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell't:nivcrsità di Roml . ~l:inu.tle compilato con c riteri eminentemente pratici ad u.s<> dei medici condotti, degli ùfficiali san itari e di tutti i funi <>· nari addetti alla vigilanza igienica.

.rn

-ç·o1ume i11-8, di pasz. x.,·1.;;64, sta mpat o su carta di lus.,o. in nitidissimi tipi tipografici e rilegato artisticamente tr tutta tela, con iserizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L . 5 2. Pe r gli abbonati al e Policlinico> sole L. 4 5 • franco di porto.

Invi~re

cartolina-vaglia al Cnv. I.uror PozZI Yia Sistina, 1-1 - ROMA .


( ..\N~O \ XX , FASC

2i]

883

SFZJO:>;E PR.-\TICA

NELLA VITA. PROF,ESSION ALE. Per le onoranze a Guido Baccelli.

CONCORSI.

Sottoscrizione promossa del «Comitato Nazionale per le onoranze a Guido Baccelli)) pel' i·edi· zione delle opete e l'erezione di un monumento. (Continua.=tione _; vedi fa ·c. 17). ~rl'n.

l\led . Ildebrando Turbac(·i. l.°<tJ). ~led. Arnaldo 1\lanfre-di 1 <l mer.zo 1fag·g. !\[e<l. Pi~tr<• Ri11alcli).

ll11tt.

~Iari11ell i

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J),1tt. Virga Jlit<t :\latio ( Lto1ua) . )) ~O ­ nott. Carrnccio 1\lariano I Roma) » 100 r· rof. ~enni Guido (Co8tantino)) lOIJ l)()li) D<>tt. I~a1 cioni Dou1enico <Roma) )) '>O '"' Dott. I"as:taria Frane . (Luc-era). )) ]:') )) Dott. \ '"irg·Uli I Jlligi (NOYill'il) ~O • Dott. ~Pgro ~.\nto11ino (ì\oYarn) . )) 20 <C'fJn tin ua).

POSTI VACANTl .

11 R. Go\·e rno de lla Cire11aica 11aaperto n11 C;ouc.:or~o cl1e scade ·il 31 l uglio pe1· 0 rnediéi. Coloro che i iitendouo c:oncorre1·e sono inYita ti a pre:::;e11ta re la domanda su ca rta da 1 lira :1 l GoYerno <1elln Ciren'li<::a, c-01 red.n ta clai doct1Il1enti di rito e di tt1tti gli ... altri titoli Yulevoli ad tt ttestare lfl. capacitit ~1ei ricl1ied.enti. I p1escelt i sarn.11no a·ssunti sec:onclr> le n orme del D. ì\1. 13 ottobre 1921, n. 2401, cl1 cletcrmina i1 trattame11to giuridico ecl economico dei medici coloniali. C.\SELECCHro DI R E).'O (Boloyna). Scad. 3 lug. _\b. 5732; pov. 1134. L. ~000: 4 trien11i e 1 quinq. <li IA. 600: 2 c.-v. Età lin1. :15. Pn11ti rlegli e~an1i <li laurea. CERVE·rERI (Rorila). - Scad. 10 lug. Per le frazioni. L. 9000 e doppio c.-,-., L. 2000 ca, , CRE~rONA ed U11iti. n concl. rurali. \r~di fa• cic-010 26. FrREi'\ZE. H . Sped alP <legli l nriocenti. Direttore . unitario. Vedi fa se. 26. GRAS~ANO (Pote1iz·a ). Sc:ad. 26 lttg. Stip. L . 3000 lo rde per 300 voveri~ L . 10 ogni povero in p i ù, 1a indenn. caro-viyeri, at1mento st1ccessivo di 6 quadrie1mi; età non Sl1periore a 55. Documenti di rito. GRUùRO ( l ' enez·ia). A. tutto 15 luglio. L. 7800, c.-v. di legge; L . 400 per ltff. san.; L .. 1500 mezzo trasp. ; alloggio ed orro gratt1iti; trienni. LENOLA (Caserta). Ab. 3175. L. 6000 pei pov. Età lim. 40. Scad. ore 12 del 15 luglio. ORVIETO (Perugia). A tutto 30 lug. una delle due cond.; L. 6000 e doppio c.-v., L. 1000 resid . f>ov., L . 2000 serv. ospedaliero a turno. Età lim. 35. Serv. entro 20 giorni. PESCOSOLIDO (Oasetr ta). 2& cond.; ab. 2326; lir e 6000 e L. 1800 indenn. vettura o cavalcat. qualora effettivamente mantenuta, 1 0 c.-v., chalet per abitazione restando a carico la spesa di munutenz. \ Chied. annunzio. Scad. un mese dal 16 giu. R EITANO (1llessiria). ~ti1). J, . 7000 lorde, conclotta soli !)OYeri; q1u1ttro nurue11ti quin(1 . cli un {lecimo; I..i. 5 ogµi po\ero in più cli 500; uff . ..{ tn. I.1. 1000; obbligo Arn1aclio farmnc. ~ead. :2:) lng-lio. ROMA. Minist ero della Jfarina. 24 te n enti medici S. A. P. Scad. 1 ag. ' redi fase. 20. D ~-xO .\.f'l.

-

1

Le ope·r e di (Juiclo Baccelli sara11rio stan1 pate irz

e.r.:<·n1 plari nu >nel'nfi e rrtesse ·i n 'Vendita dal Gorn italo a prcz-:o di cvsto. Coloro ell e si prenotano per l'acq11ist<r delle overe e che suff(Jscri'Vono al1neno

L. 2.;, avra1ino i volun1 i <7elle opPr(' con il 15

% di

1·iba s.~o .

I"e

sottoscri~it;lli

si ricevon.o pre.sso il Oornitato

f1:ia F:J. Pantaleo, 66, f> . 1°, Rorna (19) ). Possono essere dirette anche alla ·nostra .Am111inist·r azione . c1ie at?rà cura d'inoltrarle al Con1itato.

Si rende no to a• col oro che de! l'ope t·a del

Prof.

GIOACCHINO

FUMAROLA

'' Diagnostica delle Malattie del sistema nervoso ,, acqu istarono la PARTE OENERALE che. in questi g iorni , delln. !?ARTE SPECIALE ~i è puhblicn.to il

Sistema Nervoso Periferieo t"n volun1e in· . -di !>ag. 242, con 67 figure intercalate te.sto. Prezzo L. .n porto frJnco.

2 8.

P er 1 nostri abbonati sole L.

1H•I

2 4. 7 5

A chi non si è pt·ovvisto a ncora deUa PARTE OENERALE. c on

prefazione e due capitoli dcl prof. Giova nn; Mingaziini, ri corriiamo che essa co11 ta di un volun1e di pa!!. ,~111·352, con 17.; figu re intercalate nel testo e 8 ta Yole. a colori , fuori te:'ìto. P~izo L. 4 2. Per i nostri abbonati sole L. 3 6 in porto

f ranr o. •

Per I'a.cqu i~to . i1niare Cartolinit vaglia al (.;av. Ll..IGI POZZr, \ '°ia, Sistina, 14 · Ronh1.

nl~tlic~-clli1·nrgo ,

lunga J)l'atica eondottn, ~·areb­ be disposto ~ppplire qunlcl1e collega nel p1·ossimo inese di lug·lio. I11(lj tizzar e le offerte a: R-0... ta iugclott. Cesare, via Pierleone 13. ~11oleto. ~Iedi co-clli r u rgo,

1)1·.1ti.co condotta . ospecla l~. titoli perfezionan1e11to, cloEli{·j anni la u1'ea, n. sun1erebbe interi11ato. Inclirizzit 1 ·~: 1far1nn cia I•i etr ocola, via Cav-011r, 332 - Roma . Diffide e boieottagg i .

XnOYC" diffide : (; u1·thtno

.

tf>('rug:i~1) .


TL

POLl CLI~ l CO

C01'CORS I A PRE~IIO. f 1111cur."io fra laureali H{ll·L-1iii:ers ilà

cli Paler 1110.

l•~ra

i lanre<tti cli 1uedi<.:in.:.1. e •·hir11rgi<t negli anui ~cola~ti<·i 192 0-">l e 1921-:?'2, e b e a lJlJi;1110 ~eg-uiti j loro :jtudi nelJa R. (T niy~r:-:itii iti Palt>rn10 e che a bbiano riportato u eg·li e~a1ui si:>~cjali n1ia m edia 11011 inf<:'1·i or e a settt-- <lecin1i e 11e,g-1i \.'&trn i di la urea i1ou 1ue110 e.li 11ove dec.:imi. :-:ono npe rti, n11 concorso • pPr 1111 la,·or o di C l1ir11rghl c1Jn rn·f11 11io tli lire mille ~ n11 c-oncorso l:>el' n11 la ,·or11 d i :\IPditi11a con pre111io di il re einq uec:'en to. Gli ~1·gon1e11 ti del le te.~i di con('ol' o ~·ono : per la :\le di r inn « Glicosnrict Jiabètica in rapp orto al puncrea.°' ed a lle glandole Sf>11r n rena li )): per la l 'hir urgia «La tubercolo~i pulmon are i 11 r apporto ;1 Jla colln. · o terapia chi rnrg.ic:a con ricer che clinicl1e e speri men tali ». , I r<tnclicln t i clo,·ra nn n ~YOli!€'l'e Ja tesi p 1·esso un o d egli I stituti di :lledic:iua e l'li i rnr~ia della R. UniYcrsità di P ale1·n10 e pl'ese11tare il 111·01)1·io la vor o alla Segretr1·j n rlella st.€s~a t."ni1C'l'$i tà n on più tarcli. <1Pl 30 ùiCE'lllbl'e 1923. ·--- -,\ledici c:l1e sa 1>pin110 ~c·ri,·e1·~ in forwa brillante e semplice e r l1e <.1~-::i<lerin o e:olln bora r e ad l1na riyista <.li ed11cazione e i)ropag..1 nlla i~ic11ica sono µr(l-ga ti cli scri",er(\ ~1 1 :-:eguente in<li riz~o : clott. Tolll<l r c·hi11i, rasella 174 - Rùmq.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof. Raffaello ~asini ùi t himica generale a Pisa, è no1nil1a.to me1ubro onorario clella ' ocietà Chimica di ~"' rancia. L~l-11iye r~itit di Cambridge 11a cl ecretato in su o onore la lanr ea in Scienze li onoris causa.

T dotto1·i }frt111cesco

XXX, J:i.,ASC. 2ì]

.N OTIZIE DIVERSE.

1

[_\.K.\O

~-\ illl-'nta

e Ftanco Corona so-

no st~ ti. 110111i n n ti. in ~.;;11Ieta n1cnto a concorso, medici scola stici drl :orun11c di P a lermo.

Il r>rof. .A.n to11ino Bf'ntive~"lla è nomiru'tio, iJ.1 0~it.o a C"oncors0. J~pettore ORt~tri<'o u1un icipale di Palermo. .

J...,a Commissione pér il eo11c:or~o ai 1>0sti cli m<>• (lieo condotto a Palerrno. presleduta dal r>rof. Tri-

II Co11gres o internazionale di Urologia.

n R o 1nu. dal 23 al 27 aprile 1924. Ne portiamo il )Jrogrnmma pro vvioorio : È i 11de tto

i:j-

~lercoledi

2.3 n1•1·ile , pomerig 0 ·io: Rednt.t delJ:·t Soci0tà. Italiana òi 1Tr ologia in onore dei collegllj stranieri. Giovedì 24 aprile, ore 10 1/ 2: I11a t1gn · razione. Pomeriggio : R elazio11e sul tema: L'inner'Paz"ion,e 1·en,ale, relatori: Ambarcl (Strasburgo;. Stopford e l\1ac .-i.l1)ine (l\llanchester) , Zoia (Pavia)~ cl iscussio11e . ' '"enerdì 25 n.prile, ore 9: Yisita agli Osy~dali, Sedute operatorie . Pome riggio : Riuniont> del Comitato internn ziona le; l'f' la zioni R11l tema ~ V ncoi1ioterap la nel 7(' a ffr~· i o 11 ;, uri 11 a rie, r e la tol'i : Rovsing e Owe '\VuJf <f'ope11agJ1cn). Du11g·eon <I.Jo11dr a), Noguès (Pal'ig-i), l'iro11dini (Roma) ; d i•S(·ns~io11e . Sab ato 26 aprile. 01·0 9: Relazio ni -suJ te111a: Risultati loritani. d elle ov era zion'i per lo. lit i asi renale r e la tori: Bron gerf.;mn (Am·s terdam>. . . 1 "'if n(\ ntes c:.\ Iadri<l ), r~1 rdo <Paleru10); d1scuss1011c. Pon1eriggio, o r e l4 : •·eùuta ammi11istrativa ~ or<-' .1 0. relazione sul terua: I 1Jrogr('8Si P'iil recent i uel l'111·0Logia (il tema è st.'l t0 1>roposto <.la Ile D€'legH j',io11i An1e ric:ana <~cl 111g lese), r <? la to1·i i1on an<.:ora d e sig11ati discussione. Don1enìr a 2:7 a prile: )

eseursione. Saranno succeç;Ri'Yame11te vrecisati i vari ricevime11ti in onore d ei con g r eR:-;j stj, (\ la iSe<le d e llt" • • • 1·1umoru. P er i11formazioni di1·igc1·si al Neg1·etario generc.1Je prof. A. I..1. Bon.a11onl~. vin clei Gracchi, l 24 · Ron1n.

Riunione del Consig·lio di a1luninistrazione dell'Istituto italia110 di igie11e, pt·e,·idenza ed assistenza sociale. Il gio1·n o 11 maggio ad o re 17 si è l'iunito nella sede d e ll'Istituto i11 Roma - via Condotti, 38 il Consiglio di .:\.m1ni11i.strazione presieduto dal sto· Jtatore prof. G. ~anarelli, essendo presenti il viCépresidente co1n1u . I:~argoni, il sen. :ì\larchiafavu, il prof. Baduel, i11 r a pprese11tanza della C. R. I. , donrui E. Chiara"Viglio Giolitti ed i rappresentanti

comi. ha stabilito fra i t•l c:oneorre11ti ~1na graduade lega ti d e lla Co11tederazione Qenf\rale dell'lndut oria. segnalnndo 30 mel'it€>voli non solo pei 16 ~tria della Confederazione Generale deli'....\griool1>osti m essi a concorso n1n a nelle J)er quelli resi. tura,' d e lla Confederazione Italia11a dei La1~orator1. \acanti o · C'he ta li ,·i l'('.\tHleranno durante l'anno. e della ConfederH:.i;io11e Generale del Lavoro, Xella g r atl11a toria l1a teu11to ('Ont-0 innanzi tutto Il lJl'Psiùente se11. Sanarclli, dopo aver c·on1uni· <lella leg:gc.' 5\Ulla a. sunzione obbligatoria dei muca to (:he tutti gli _t\..tti - bila11cio preventiYo e tila ti, i11cluùe1tdone c:i u l)nP . consn11ti,-o delFlstituto - so110 tati c:ompletamenl Al classifica <le i cinq11e lllt.:t.tli<.:i m utilati è la sete a11provati dall'antoritù tntotia, l1a dato la p a!.?;uente : G. ::\Ianisco.lco : :\I. r•a vo ne : A.. C1re11ova : r ola a l di l'e tto r e p'rof. Ettore r.cyi. )le li; A. l::\aler110 : que lla <l~ i non mutilati è la Il prof. Le~i l1a riferito sulla situazione tecnist"gu ente: F. Cusma n•>: .·\. ~~1 lerno; V. Fi<.:i; G. ca , mora le ed cco11on1ica clell'll"t itu to . dimostra n..\~z:1 1·elln: I,. La F e rla: G. \"~tl'Y <ll'o: F. Chibaro: d one , con òa ti ùi fatto, i l ('0lltÌJ1UO 1uigliorallléllt• ~ ];. Genoya: C'. :\Iauro Trainn: E. A. D 'Angelo: 1''. )fni·t•ianò : I . Di B artolo: ..\ . 1'"'oti; ?\f. )lira-. n1algraù o ·le :\ t t nali difficili ronclizio ni economich1-: del paese. P ~rciò la Direziu11e ha impre-& "'o al~lh1: l '. R o u1u n o: G. \ -illari: _.\, ('it1uarrone; C. l'Istituto un regime <.ìi mas&'ima e<.-o:.iomia; in ar:N"ic.."'H~tro : F . • per·ia le: G. PuJeo : S. I.a ~!endola; mo11ia alle nuoyc dispos izioni legislative ~he r t:..\. Frn~ina: ;\, (}e hbi:\ : R . Im11a~<l to : R.• ta~8j. gola no l 'orga nizzu~io11c <.l elle Ove re Pie. 1 1 prnf. :\J :1L·io · Dnrbota tli l ...a l••r1uo è nominnto Il dir<>ttore ha riferito inoltre s ul st1cces~ lllO· 11n11n('nda l•)l'P <.lf'lla r.oroua <1 'Itali~. r:1I~ e pratico ·lt•11<' pubhli<·ax ioni cl i ~ti1u0 lo <' ( j

,r.


f _.\_N;\'O XXX, F ASC. 27]

SEZIO~E

885

r•ro1>ngn nda <: ur;tte dall'Istitt1 to, s ul sempre cre~entè inc1·e1u0nt1> della documeutnzione, sui voti <li. v1~1 n "o e di i11coraggia111ento espressi in recer1ti C-011gr~sffi, sul notevole continl10 afflusso {li studiosi elle si rivolgop.o a ll'Istituto per ragioni <li const1ltaiio11e e tl i s tudio, e ·ulle em1)re più \·aste relazioni inter11azionali cl1e l'I tituto -è riuscito n stabilire con le più impol'~'lnti orgauizzazio11i n ssisteuzi.a li cli ogni p a rte del mondo. Il direttore 11a illfine sottoposto al Con~iglio cli ""\.mministrazione il progtnmma {l'azione fl1tt1ra, ed il presidente sen. ~anarelli ha espresso con calde é<l efficaci parole la sua a ppro,azione all'attivitit r•assata dell'E11te ecl al progran.Jma futuro. A lui tj sono associati all'un~nimità tt1tti i comì:>o11enti il Consiglio 'li 4~1nministrfl7,ione . be11e augurando <.tll'a ,,·e11ire dell '01)era. Fu p11re a1)pro\ato ad unani1ui Yoti il regolamento i>roni~orio ecl il relativo org·nnico del per·onale . ridotto al ininimum po...~ibile, compatibiln1e11te nlln cre~cente attivitit dell'Ente.

la tubercolo~i quale probl~ma sociale e umano, iJ .. lustrate e documentatP da mag·nifiche proiezioni. L 'oratore rie,·oc:ò la eonct-zione contagio1lista cli lVlorgagni. J\'lise in rilievo I 'importanza dei progressi ig·ieuici. gerterali .sulla difesa contro la «peste bia nca)) e l)reco11izzò l'i<&tituzione clel « -r eg·ime secco))_ Dimostrò i benefici recati dalle colonie marittime e n1011tan~ fonda te colil cl8l dott. Fonzi Crnciani e fece l111a {li~c·reta allusione all'attiYitil benefica clell'aml>ulatorio da J11i installato, col co11cor-so {1P.l dot t. Ricl1nrd, 11ell'Ospedale Italia110. Rese omngg:io nlL.1 Gr.ande .Assemblea N azionale de lla '.rurcl1i ..t cl1e ha riconosciuto l~impo1-tanza nuziouale de l probleu1n. 11+-r cni sono i::tate for11ite al dott. Recl1acl Ri.za bey lè i•isorse necessarie per ln istituzione di un grande ·sanatorio all 'isoln. cli Halki. L'oratore fu c-.tlorosarne11te appla u clito · d al den.·o ed eletto. llClitori(J.

Per i medici frittlani caduti in guerra.

Nella sedut.a del :!2 n1aggio 1'4-\c:<.:iltle111b1 h;t reso omaggW. ~llfl n1emo1·i;1 della marc-l1e~a 1\.rcona ti Vi<. co11ti, nata Peyrnt . la quale 11a i1upiegato la gl'a11c1e fottn11a !>Orta tait- <1..'11 11obile ma rito itn lia110, no11 solo a on()rare le scienr.e toricllf' e le belle arti, 111a a nC'h e <l{l istituire 1111 premio per la radiologia !)t'esso l 'Ac:c-ademia, in memoria di I11frl)it Yittin1u della .scieh?.n . ed ~ con ·oliclare il bilancio' della ùil>lioteca dell'Accade1nin stes~a .

0011 nuster<-1 c.:erin1onia, fn innugnrata u '{;diue

una la1)ide ai ine<lici friulani c·nc.luti in g·uerra , n1ura ta sulla fronte tlell'ospeda le c-iYilc. I~a targa, in t•ietrn clurn. r>orta incastonato un bassorilieYo qu<t dranaolar~ {li bronz.o. ii1 c·11i è m odella tfl. la pnrtc· e · 11periore <li una fi~·u ra innliebre le c ui mani ~i 1 accolgo110 a l>roteggere nn;t silubolica finm1na rh~ ... i s1>rigion(1 i11 c01 ri8ponden7.a clel enore, e che Ynol ~c;.;sere In fia1u1na dell'amore Yer ::-:o la Patria. pèl' il frn tr- 1lo Roffere11t0. Sullo s fonclo si i11trecc hl110 ra mi cli ~i11t': es1n·e!';sione clel BUCl'ificio so~te­

nnto. La sc.:ritt<t ~~ottOJ)O~ta è la f.:egnente : « )lorirono 1,er la PHti-ia e l'er l'U1nuniti1 1913-191, ». , ..i sono . 1>0i scolpiti i no•1i clei Jnediei caduti. i11 nnruero <li 11ndiC'i, t> <Jniudi la <lroica: « ...\i colle~hi. i rneclici fl'inlani J !)2:] ». Alla cerimo11ia i11tervc1111ero lf' pi11 e:os1>i~1 e i1er~nnlitil cittadine-'. I)ronun<'iurono clir--e:o1'si il «n,-. n ff. clott. Anto11Lo Ca vn rzeraui . r1resit1ente dell 'Ordine dei nleclici. l' r1Ri:eHAore e::tY. <1ott. Rice:1 r<lo Borgl1ese, per il Cou1une. il medico 1)rovinc·i.<1lP t:-omm. prof. Pen11ato e l'nY,7 • ì\'liri.

Onoranze al prof. Perro11cito. Il C'on1ita to esecntiY-0, s11 propo~ta cl~l dott. Colnmìda . 11a stn bilit-0 di. ùelegare il cl <lpposita Co1n1uis~ione, ·scelta clal presidente prof. Faelli, ·1f' · n1oclr1litit dellH. C'PrimoniJ. delibe rnnclo c-h'e, sa nhbia luogo yerBo ln finf' dell':l11n o e. in ogni mo<lo , non oltre il 31 dice1nbr{\.

Conferenza sulle vitarnin<>.

..

PR.\TICA

La questione clelle 'itami11e <;he ngi tn così vi,·amente la cose:ienza inedie-a u1oder11a f n clott.11nente dis<:usF:a dal sen n tore ~la rag-1 it1 no in unn elaborata confetenza te11u ta i L S ging:no i1r lla sefle <lell' I.stitu to Bioc:l1i111ico Ita lin no.

('01uerenze stilla tt1be1·(1olo~i. • Il J>rof. F el izjani 11n. tenuto lare fa sci8t<.t tli f'o~tn11tinopoli

\

u11·t·niY01~itit

popoc111e eonfer e11ze sul-

'

Ali' Accademia di ·Medi('ina di Parigi.

Gli stnbilin1e11ti t~rniali di SaJ-.01naggio1·e in ~crnzio

·ai 1nutilati. !11 ~egu ito a <lelibe1<.tziu11e del Con~i 0·1io de i ministri, co11 deC'rl'tO r(:).1le. preparato dal ministro clel1e Fina11zt' . l'esercizio (lei RR. Stabi li111enti t el'ma li <li Sal~cnn:lg;giore è concesso alla Soc-ietil cooperati\'a · fra 1nntih1ti t><l inY~lidl cli g-i1erl'a. eo11 . ecle <l Roma: l'on . .t\V\ ·. L. I ,nnf1nuc:hi. cui era :ifliclata i11 1i11e~1 i>ro,rvi~uria la gf'stione clegli Stahill1uenti. CJtl:lle eu1nn1ì ~ sario ~·traorclinario. 11~ ·ecluto il suD inc.1rfc·o nl proYYeditor-e generale {lell-0 stato caY. nff. D. Imrtolinj. che (leYe proYYede1 e nlla ron~eg:11n llt-'i be11i f·u::;titue11ti l'azie11da, e {li og11i n ltro nee:• ~:-i~n ri o i11corubente. alla ~11dc1etta coopel'a ti\ù.

Assict1razione co11tr<' §e malattie nel Giappone. A 4 ua11to riferi~c'f' il «Bnll. ::\Ien.·. '(1e l'Off. 111tern. <.l'ITygif:.ne » def marzo 1928, si è promulgatn. 11el Giup1)()ne' rit..'l legge che istit11i~ce J.'a.ssicur<1zione-111ala tti0 ire1· ~li operai sottoposti alla Iegi1~lazione ~ulle fubbricl1e e f-'ulle miniere : 2 milio11i circa. La leg~e, datata il 22 ~tprile 1922, è entratn in vio·ore il 10 aprile' 192H. Le prestazioni che essa g;rentisce sono: i11de11niti1 i11 caso di malattia e (1' infortunio.; assegno -11er spese funerarie; assee:no di mo t~rnitit. I pre:n1i son-o r.·er n1età a carico . degli nsRic-urH ti e per m età a carico cl egli ii1tr:1vrend it·ori; il Govern.o yj c·oncorre con t'US~idio cleti11a to i.l c·opri rf· !e ~pe:::;e di fnnzionn1nento tl<'lle ra sse c1 '<"1 ~sicura z i1 l ll~.


-. G R_-\SSEG~_.\

[ANXO XXX, F ASC. 27)

IL POLICLI~ !CO

DELL.!. ST_l..1IP_l

~IEDIC_-\.

R e i·u e d'Oto-~~ eu r o-Oc Hl is t iq1lc , fe lJ. - G. CANNYT. Le a ffezio11i la tenti dell'e tmoide e <le llo sfenoidt:c loro complica ;-:io11i ofta lmologicllt! . A r cli . di Farnia c . sp c ri111. , c·cc., 10 gen. - )I . .dL:llAOIÀ. L a funzione va nere tica <lura11te l 'allattamento.. - P. DI )fATT..;r. r.'azio11e yjta1ni11icu di sosta11ze termostabili. Soc. à. Hop., 18 mar. - ~.\. REXAt7LT. II trattamento v er os col 606. - G. GuILLAIX e 'l" . .duJo~A~INE. Sifilide del nevrasse a fol'ma alg·ica €·onnole11ta . Lan.cet, 24 mal'. - G. EvA...,S. Xalnra de11·arte rioscle rosi. - 0 . RODON. Iniezione intl'<J ca rdia le cli

1 ma r. - I. ~ .\s ..o. Reaz. di Bra l1rna1·J1a l'i 11eJla <liagnosi di Ieislun anio. i infant. ri . )lo orGLJ.\XI e V. C.\ST.\.\'.L Ter apiét arseno-ben zoli<.:a i;er la Yia r etta le. P rr>.·.·e JIJcl., 3 m a r. :)1. BR1; r..f; e H. GARBAX. Epa titi e colecistiti d'origi11e intestinale. - G. .T F;Ax:-.."""ExEr e J. TARzrx . J1)0tè~i in clinica chirur~ica e ipert;en sioni ma scl1erate e scompe11sate. B ioch ini. e T er. sperini. , 28 f eb. - Nume ro com1nem ora ti vo <li R·. L -e :tz .\ TTO. ,')calpcl, 3 mar. - L. DAt:TRLBAS DE . Fisiologia paa<lr~nalina . tologica de lla r es1>ir. n ella. tbe. polm. Ro. ·s. cli 'tu<li sessuali, l. - D. B.\BDUzz1, F. D E Patli ologica, 15 n1a r . - )l. ) l.\STOY.\ X I. Il virt1s del sod'o ku. ~APOLI. ,~i.--ita e certificato sanitario J)tematriSoa.lpel, 17 mar . - )1. l\fOLHA)iT. SiJ1drome prott1monia li. bera nziale tipa .b-.o,ille . Jlens. Jl ed ., 17 feb. - _..\., PERRvcc1. Sifilide vesci• R iv. <l·i G~i n ecol. , ecc., mar. Q. CORDA. ~ Snppu cale . - ~-! feb. G. SE:'IIEXZA e A . TE!lìCOl\"'1:, L o razione dei fibromi. s''1.1otan1e11to ,gastrico studiato radiologicamente. Journal A. :JI . .·l., 3 mar. - · R . B. LE~1ERO . OsteoA.nl er . Jfed., .gen. - I. BRA U~ . I~'ap1:>etito r1el gozzo mie lite progres::;iya clell'<>S!-:0 fro ntale.. .J. F. ~softalmico . H. BECLER. I disordini riflessi ::\Ic CL&~oos. Gozzo da defieie uza iodica. - l(t causa ti da mula ttie l'etta li. 1uar. - G. F. STRAt:n. I~e cat1se de lla lombag·gine. f i'ol icb 11ied., 15 gen. L. SrYORI e U. REBA UJJr. Wien. Kliri. ivoch e1is., 15 mar. W. LATZKO. Equilibrio interorganico, ripara zi~ue di proces ·i .Azione da1mosa della roentgentera1>i.a profonda. patologici e difesa in11n1111ita ria. R cv. Jléà. S11isse Roni., gen. - E. LoNG. 'L a scle- · La P ·r es.se Th e rrn a.le, ('CC ., 15 ma r. - L. e R. I~A­ ·pielle. L 'artrite cronica de11·anca. rosi a })lacche e la 1sua eziologia. Pretisa Jl éd. Argen t ., 30 gen. - R. À<\.RG.t:\"\R,\z. Il R iv. c rit. ( 'liii . Jled ., "j die:. - }"'. B BRGOLLI. I Silli1ista g;mo cerebellare . tonli r->eritonitici de l tifo. .!rch . Jféd . B elgPs, f eb. - G . J:>oRT~L&.X x e P. D i:;l' resse JI<Jd., 27 gen. - P. P.\ G ~IEZ e .d. PLICHET. PO~Y. Aneuri8mi faringei <lella carotide interna. Il compito de ll'ac. cloridr. ·11ella let1cocitosi (1iParis M éd., 17 n1ar. - Nume ro sulla <lermatologia. gflstiYa. - J. DE CALYt. Crisi Yascolo-sanguigna ù a lf>gatni-a di un arto. · JJifes a S oc ., fe b. - A.. DI '\TES TEA. CI1e cosa insegnano le morti in istato di ubbriac-hezza . Bo.ston Jl. a. S. Joitrn. , 11 p;en . - Numero sulla p erin1e11tt1 zione animale . Brilisli 1lled . .Journ., 31 mar. - ,,•. E . D1xox. 11 Yizio dei veleni. lJra ln; <lic. .J. TAYLOR. J. G. GREE:\"'FIELD e J. P . )JAR'rrx . Siringomielii1 e siri11gobuJbia . - J. Bull . Ac. de Jléd., 20 mar. - . \LICH. Il determi,,. . . I .AXGEL.\.\X. Il tono n1n:-;c:ola 1·e . 11ism o del se.~so . . D r 11tscll e Jled i-:: . Wuclz en.~ .. lf> n1a r. - GoLDSCHEI J oll,r•. dc Jléd.. d e Par'iS, 24 ma r. - PrERRE-ROBii\". D.ER. Sul n1orbo di B ase<.l<Y\Y. H . Z o :WEK. InLa glossoptosi. - 31 1n ar. ~f. SPRI:\l'GER. Cor1~J ~11ffic-ie11ze })l11rig·Ia11<lolari. - 1-] . HoF~f.\~ ~ - Tra ttiroide e s villll)PO. ti11u(' oto delle foruncolosi. Pract itione r, a vr . - l{. T. ''ILLIA ~l~ON. Il ricoJ>r>rlirt t ria, 1.:i mar. G. C.\HOXJ.\. Prolt1sione. . nosci1nento cle 11 'e1nia no1)si::t ne Ila 1J'r a tic.:'l geneR. "\T.\~t.10. C ntis la xa. - E . :.\lonrG LIA~r e V. CAta le . - :\I. A. A.xl>E.R .~ ox . Di,·ertic·oliti del sigma. 'TAXA . 'Terapia arseno-b<.)uzolica per Yia rettalE> . (' linico. .L/ LalJur., mar. - )1. G. G. DE LA SEnRA;.i ..\ .l frdi~'. K lin ik . l S inar. -· K . n e nIXGER. Varici è t · F'. H. U ARCi .\. Iune.·ti oYa l'iéi. 1lt:> bit i dt•gli a r ti i11feriori. - -. .T. ( ' .\ S PARI. r~o stadio (}ioru,. d. ;Jf ed.. Prat., 1n.ar. - ~..\.. ·:.\l. L U ZZAT10. L a ant inna fila t tieo. - ..t\t.·::-1lE('J rT . •.\cido 11 l'ico e ne- · :·emeiotica della r egione la tera le de 1 toract'. friti. l~ iguria, .l:led., 10 gen. - P. DELLA , •.<\LLE. Liqui<ln ll iin cJz. Jle~l i::. lr ()clz en .· .. lG in,1r. ·- 4.\.. l{Roon -. . modificatore l)er le ti ~tole t l1ber col.ari. lla111m r t i tra re u1na tis1uo urticolare a c·uto ed enP e<liat1·,i a, 1 ° a111·. A. RO:\'CHI. _.\.zio11e cnrati,•a <lcx ..1rditC'. - '''" · ~TR.\ KO=-'CH .' S11lL:'l dia gnosi clie !)l'eve11tiYa d.egli e~tratti leucocitari autolisati. nic·a di 1u:i 1;t l'ia . - K. E . l? .\ XKE. \"'ita, s timolo. P rr>n sa M éd . .J. rge nt., 10 mar. J. C. KA,.ARRO. u 1a la t tia . intia ruu1azi Jll (\. Tipo poco conosciuto di s ifilide epatica. 11rit i.i~l" JJetl ..Jr111rn .• 17 ru:1r. - .\. KEITH. La staDent solle Jled. ll-ocliens .. 30 mar. - F. KLE~IPERER zio11e dell'-uo1110. - G. }~Y.\~ =-- . Xa tura <.lell'artee S. PE CHIO. Rapvorti tra C"l.1te èd i1nmunitit. r inse le.~ ro"i. O. STRAi::ss. Rad1ote~·npia dell'u lc-era gastri<:<l . /.,, <li11 . Pt •<l i ot r . , f c b . - E . ~ i::~~I. l lll(>ZZi di t 1. GoRONcr. En1o r1«1gia c-e r~bra le traumatiC<l tar: tlif :.~·t llPll'Ptà infa n t ile. ~I . FLA~11x1 . T...e s to<liv-a. - G. REDL J :". Il <lt1~ti110 df\i hambini con t ' er/ i at r ia ,

-

1

n1qsf n .\ n~lh1 t ~ra pia J•r , s\I, lf<:tl .. 21 i n nt'. ta~ik ine :-:i'l .

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L.L\:K~O

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F ' ASC.

27]

Ra.~ .... egna.

Int ern. di. C1lin. (' 'l'er .. 111<-lr. _-\... CHIqTO~ì. Intlue11za della i10,·ocaina sn lla interruz. tlella cond11z. nervosa . Presse Jléd .. 2S ina r. - .J . ~J .\GROX . l.:nll'etiologia del canc r o. Ga~:~. d. o.-p., 1" U }) l'. 4~. :.\IJ:\~I. r111u1ori clel legnme11to larg·o. A rcll i>t;i .

L 'Encépllale, gen. -

S.

887

SEZIOj,\"E PRATICA

DE S .\XCTI • .

I fanciulli ùi-

stin1ici. - P . CounBi>~. Dualismo etiologico rlella mani ·a e de lla melanco11ia . - H. e R. BIAXCANI. Turbe psichiche e sifilide . .lfneric. •Journ. Obst. a, Gy11ec .• gen. ,,-. ~­ Ro,\-LEr. Lo zu cch ero <lel sa11gl1e i1ella. graYi(la117.ta e n e l p11erperio. - II. GRA D. Patologia òel1·emorragia l1terina. Aro11. E.9pa11. de .Jled., Cir. y E sp., :!7 geu. E. F. S.\~z. L·e,oluzione della psico-anali:;i. •4 ,.cli . àe Cardiol. 11· H eniatol., mar. - G. PITTALUGA . Carioscbi~i dei gra11ulociti i1eutrofili e formazione d ei J)leocariOéiti. 1'',,l ia f.Jynar·ologica, , .. x,·1-x,·r1. - 111 011or e clel lJfO~. E. PE15'l'.\LOZZA. .1 rcli . <l. Jla1 . cf11 ('oeur. et c., mar·. - D. DA~IÉ­ LOFOLU e A. C.\RXror,. Prcrre cle 1l'a tro1)ina e del! ~ortoRt~ t isDH'.

S periuicnta l e,

,-_,·r. -

P. l{oxooxr. ' ra riazioni del

l)Otere rotatorio d el siero . .A.utoseroproteolisi. G . ·.rRox. Corpi di .Amato nel sangue degli sca.rlattinosi . - E. FRAXCESCJII. r.. e vene polmonari nelle stasi cla vizio mitralico. Ra<l iol ogia J:Ied ., mar. - V. l\1ARAGLIANO . I s1)es imenti pleurici e interlobari ca lcifica ti. JJorgagn'l (J. r ch. ), 31 ;nar. - C. Ro~rrTr. Idronefrosi intermitte nte. Gio'l'n. lta.i. Mal. Vener., ecc., feb . - I. CAPPELLI I~a d e rmo. ·ifilogr A..fia nella scie nza e nella vita. - :.\1 . •-\..RTO~r. Dermatiti stafilogene Yegetanti_. l'. GUAHixr. · Ro11tge n-Curie-t e rapia de lla psoriasi. };ederlandscll 'l.' ijdsclz rift Voor Genees1v1tnde, n. 9 . l).1. S'fI:\f~rE. AJ)pendicite cronica. ~l. LEvY. . Un caso di ti1uo persiste11te. Id., 11. 10. -· J.;. CAROL. Sull'eruzione del granuloma a nt1lare~ - E. ScHOUTEN. Critica al m etodo <li ,-au ·{ler Loo l)el' il d épistage ùei fanciulli <leboli . .4.nnali. di Oftal111ologia e oiin,. Ocuiist., 10-12. . G. DE VL""CEKTIIS. Il .e omportamen.to della mace lli.a ci~ea 11~lloccl1io i1ormale e patologico. _.\. C ·eco. Etiologia e patogenesi dell'idrottalmo . .Joltrnal _\-ere. a . .Uent. Dis., mar. J: BYRXE. Di~sociazione sen :·oriale ne lle fe rite dei nervi perife rici. - S. l ·rE)L\TSU . P atologia d elle psicosi • --e11i ll.

Indice allabetico per materie. .A.c1rta : iusn.tl:icienza l'ag. 875 Arte sanitaria seconclo u 11 n nti<.:o n1e<.lico )) H80 Bibliografia . 869 )) Blenorragia : l'tiucip1 t era11enti<·i Caffeina per ~niezio11i c11do rnchi<lt-e 78 » }) 74 Carbon<'hio: for1ua e<le ma tosa ~ t e t;avia )) ('hi11ino ca u qil <li ip•)act1sia . R76 )) Coppette : èlpplicazio11e . 79 ()ordon'e spe rmatiéo: tor~io11e s1,011tariea }) .",..,..' ' ...._ l) Cuor~ : nl1ovo apva re<.:<'l1io 1>er lo ~tudiu )) Cuore : rabdiomion1a . . ·D ifterite: per l'aceerti1 m(> n to di<1g110 tie;u )) llisinf~~tazi<1ne del suolo <.:on nc-id-0 cia)) 862 nidrico . )) I ._ ·-~ Dissenteria : curn <·ol ba tte·ciof,1go .. . Edemi perifer ici : nuQYO t requ arti per )) l'evar·n<i zione . . . . ' 73 E lefantiasi post-eresipelat')sa clegli · arti )) inferiori : cura )) 78 Emetina: azione co11tro i protozoi . )J S71 E11c-efalite epide mica : r icerc-l1e . }) '76 Eritre1nia : con1pliC"azio1li J1eu rologi<.:he

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Eserci.Ql-0 o bu si i.:o clel1rr. taria. . E~ofn.go : ste 11o~i

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extra-t1terlna: imr)ortanza d iag110~tica clel dolore . . Idrocefalo i11tern o e sua cura chirurgica I11fezioue da stn filococcl1i : Yalore diagnostico d elle ~nfilolisir1e . . Iveri::;ensibilità e<l in1mnuitil : ra1)t>orti ' T~a rin2:eetomia : ricostruzio11e della brac·eia fcl ringo-e~ofagea . Latte a nnacqna to o adulte ra to: repressio11e (lel con1me r cio . :\Inla ttia {lel )Ja 1'cl1iafa ra (dege11erazione del corpo cRlloso) : con t ribt1to :.\Jala tti<-> e-pn t icl1e : coeffi eie nte 11roemoli-

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. . .

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: fisiologia e pu tologia . :.\Io~he : di~iruzione Osteosarcoma <le1 bacino : radioterapia Pleuriti: u so d el cloruro di calcio • Pneumot.-Orace cu ratiYo : d;1 t'i statistici sug·Ii esiti 10111:.<1 ni . Sang11e: i\zione de lla radioterapia . . Sicosi: cura <:on r a diazioni secondarie Storia della medicina . . Stra biisn10 con co1nitante : trattamento Tiffi iniziale : co11cetto e <lingnostica . Tnbercol<>Ri cJ1irurg iche: trattamento;

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Feci: valore clinico della ricerC'a dei ferm enti triptici . . .. Fibromiomi irradiati dell't1tero e._1 a 11nes8i : rilie vi ann tomopa tologici . .

Goz/'; O: lo tta cn11tro il -

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Tumori maligni : sen111lificazio11e della tecniea della reazione (li .Abderhalden a ~po diag11ostico . • •

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. L. Pozzi, ed. resp.


• a i Ai medici condotti, liberi esercenti, ufficiali sanitarj, ed a l p er sonale addetto laboratori di ~igilanza igienica, rammentiamo l'util issima pubblicazione:

Dott. Cav. Uff.

ALBERTO Vrao

(DOC:TOR

.IUSTITI.~ )

La legislazione sanitaria-in rapporto all'esercizio professionale SO MMARIO. l'A.RTE r. Esercizio professionale libero. - CAPO I. - "f\Tor111e per i11 trapre11dere l' eserciz io professio11ale. Quali sono. Reg.ar.:-..t. zione del diploma. Esenzioni. Ragi&ni di quel)te . Pe~ali.t~ per i cont.rav\ entori. legge e. R~~ola.mento .sull'Or~ine. ~ei San.itaril Albo de' Sanitarii. Esenzioni. Obbligatorietà ùella 1scnz1one. ~Iodahtà e procedura delle 1sc r1z1on1. Effett1 della 1nscr171one ali Albo Trasferimenti da. un Albo ad altro di di versa Provincia. Cancellazioni e ria1nmissioni. Da. chi è pronunziata la cancellazione dal· l'Albo. Organo di svolgimento dell'a~io~e del C.on ~ igli?· At~ribuzioni cli d etto Con si.gl~o . Pu!!izio~i di~i~lina ri. C~mpartel'ipazio~~ al Cons iglio Provin t:iale ed al Con51gho Sup.eriore dt Sanità. - CAPO !I. - Dover~ inere~ti all ese~ctzto. p~of ..4sionale. De~unz1<l al Medico provinciale dei fatti c!Je possono interessare la ~al ute pubbhca . Denunzia al Sindaco cie1 casi d1 morte. Refert1. D è· nunzia. del :e na scite. Denunzia delle 111 a lattie infettive. Metteri;i a di sposizione del Cr1mune in caso di necessità. Dare, occorrendo le istruzion i necessahe per impedire la propagazione di una epidemia. Segreto professionale . Responsabilità penali e civili pe!' danni prodotti da imperizia, n egligenza e imprudenza. Disimpegnare senza eccezione l'inC':trico c: he fosse eventualmente dato agli effetti del D. L. del 22 ago::.to 1915, n. 1311. Denunzie degli info1 tunii agricoli. - CAPO III. · Diritti inerenti all'esercizio prof es· sionn.le. Pagamento dell e prestazioni. Repressione dell'esercizio abusivo.. Esercizio di più professioni sa.nita1 ie. Ecceziòne Pt'r l'esercizio ùella farmacia. - CAPO IV. - Dell'esercizio professionale dei rnedici stranieri. Divieto dell 'esercizio nel Regno . Eccezioni. Ra gione di esse. Condizione c ui è sottoposto l'esercizio profession:tle presso gli stranieri residenti nel Regno. Oltre alle ind icat.e ecce · zioni l'esercizio è suhordinato alla reclpròcanza. Quali Stati concedono la reciprocanza. Esercizio nel Regno di italiani fornit i d1 diplorni esteri. - CAPO V. - Esercizio profe~sionaie co nie niedico rii bordo. Instituzioue. Autorizzazione per l'esercizio. Esam i di idoneitì\. Documenti per esservi ammesso. Commissione giudicatrice. In che consistono gli esami e relativo programma. Oeclsion1 della Commissione. Funzioni dei medici di bordo. ì\lisure disciplinari. - C.,ro VI. - Esercizio professio11ale dei dentisti e fiebotomi. Legge 31 marzo 1912, n. 218, circa resercir.io della odontoiatria . Abus i. Df' ntisti stranieri. Flebotomia. - PARTE II. Obblighi dei Comuni relati vi all'assistenza sanitaria dei pover i. - CAPO T · Assis tenza sanitaria e somniini.itraziu11e gratuita di medici · nali. Obbligatorietà. Opere Pie. Condotte rnedico.chirurgiche. Numero e ripartiziove di e;:;se. Condot tn. piena e residenziale. Sop· pressione di condot.te e diritti dei sanitarii titolari di quell e sopi•resse. Trasferimento di titolari da una condotta ad un 'altra del medesimo Comune. Coercizione. Provvedim enti di ufflèio pel caso di inoperosità dell' Amrninistrazione n1unicipale. Ricorsi. Chi pUf) ricorrere. Termine. Somministra zioue gr.ituita di medicinali. A chi viene concessa. l\ilodalità della concessione. Da chi può essere fatta. - CAPO II. - Capitolato per il seri:izio di condotta - Elenco dei poveri. Presupposti iuù~pensabili p el servizio di condotta. Differenza fra Capitolato e Regolamento. Approvazione del Capitolato di servizio. Ricorsi. Disposizioni che debbono contene re €apitolati. Facoltà della G. P. A. Accettl!zione d el Capitolato ed eventuali sue modifiche in corso di nomina . Elenco di poveri Criterii per ln sua relazione. Unicità dell'elenco pei medicinali gratuiti e per la cura gratuitn. Procedura per la sua compilazione. Se il medico possa impugnarlo. Diritti del sanitario in caso di mancata formazione o re,• ision e dell'elenco. - CAPO III .. Condotte consorziali. Quando devesi costituire un consorzio sanitario. Consorzii "olonta rii e coattivi. ~Iodalità della costituzione c!egli uni e degli a ltri. Inammissibilità di ev-entuali prot-e$te da pnrte dei Comuni che ben provvedono al servizio sanitario. Ricorsi contro t varil Decreti prefettizi in materia. Convenzioni regolatrici e loro contenuto. Funzionamento delle assemblee con~orziali. Diritti dei medici in caso di scioglimento del consorzio. - CAPO IV. - Concorsie nomine dei medici co11dotti. Se sia amme~sa. la nomina diretta del medico condotto. Programma. Bando di con corso. Età utile per prender ,parte al concorso. Documenti di rito e professionali . Tern1ini di chiu sura dei concorsi. Con1n1issione giudicatrice. Graduatòria, titoli di preferenza, ricorsi. Oeliberazione del Consigli•> comun ale e for:naliti'\ richiestè per la sua legittimità. Kominn fntta dall a Giunta l\1unicipnle. Diniego d el Consiglio a provvedere. Nomina fatta dal R. Commissario. I1npossibilità del Consiglio comunale A provYedere. Se il Consiglio co1nunale debba rispettare la graduatoria. Unico concorrente. Xo1nina di medici aggiunti o coadiutori. !\ledici di Opere Pie in servizio di condotta. - C~ V . . Obblighi inerertti all'esercizio della ca rica di medico condotto. Disimpegno del servizio di cura ed a ssistenza sanitaria. Gestione de l· l'armudio farmaceuti co. Residenza. Vaccilluzioni rivaccinazioni. Ser,·i?.io necroscopico. Servizio ostetrico. Certificati sanitarii As ~i stenza sanitaria ai detenuti ri<·overati nel Carcere mandamentale. Cura ed assist enza sanitaria ai profughi di guerra. Cura ed assistenza sanitaria agli in,·alidi di guerra. Cura dei feriti in ris~a. Cura degli ammalati celtici. Iniezioni ipodermiche. Certificati per impedire la propagazione della sifilide p er baliatico. Infortunii s ul lavoro industriale. Infortunii su l lavoro agricolo. Lavoro delle cl.onne e dei fanciulli. Profilassi malarica. Pagamento di tasse e dei trib uti locali. - CAPO VI. _ Diritti inerenti t?Il'esercizio della carica di rnedico condotto. Stipendio. Aumenti di esso. Aumenti volontarii ed aumenti coattivi. Quali aurnenti ~oattivi può concedere la G. P . A. Caro-viveri. _>\umento imposto dai Decreti Luogotenenziali del 10 febbraio 1918, n. 107, e 19 giugno 1919, n . 973. Altri miglioram enti. Ricorsi. Pagamento crello sti p~ndio. Pre~rizione. Cessione e sequestro dello ~tipendio . Diritti secondarit condizionali. Sessennio. Congedo. Aspettativa. Dimissioni. - CAPO VII. - Della stabilità. Periodo di provn . Se in esso possa essere compreso il servizio in terinale. Stabilità virtuale e stabilità reale. Stabilità di pos to e di stipendio. Quale stipendio s1 consoliila con la. stabilità. Soppre.s.sione delle condotte povere. Contestazioni circa l 'acquisto ùella stabilità. - CAPO 'VIII. - Prot·i: ediruenti disciplinari. Quali sono. A quali mancanze si applicano. Procedura p er la loro applicazione. Ricorso. Facoltà di punire da part.e dell'autorità comunale. RicorsL Graduazione delle punizioni. - CAPO IX .. Lice11zian1e·n ti dei medici condotti. Licenziamento durante il periodo di proYa. Se vi è bisogno di motivazionP.. Epoca. in cui può essere deliberato. ltiassunzione in se rvizio dopo il licenzia· mento. Licenziamento in tronco. Ricorsi. Licenziamento di merlico condotto stabile. 1\-fodalità con cui deve essere deliberato. Risar ci.1nent~ di dnnni morali ~ materiali per effetto di illegale <>d ingiusto licenziamento. - CAPO X. - Pensioni. Istituzione della Cassa d1 prev1~enza pe~ le pensioni dei sanitar1i. Inscrizioni obbligatorie e facoltative. Condizioni indispensabili per l'inscrizione. l\.iedic1 condotti che abbiano prest.ato servizio prima della istituzione d eHa Cassa. l\1eùici anziani. Contributi. Chi ha diritto al collocamento a .riposo . Chi ba diritto alla indennità pagabile una voltn tanto Ammontare delle pensioni a seconda delle varie cause per cui ~ chiesta. Ammontare della indennità. Pensioni di riversibilità a f avore dell e ,·edore e degli orfani dei sanitarii premorti. Documenti che a seconda dei varii casi debbono accompagnare la domanda di liquidazione della pensione. Norme circa la. redazione della dom~nda. ~i !iquida?.i~ne di p ensione e dei relativi documenti. Contributi plurirr1i e loro valutazione nella liquidazione della pensione D1spos1z1on1 generali. Caro.viveri a i pensiona ti. Se il medico pensionato pO:'Stt ripr~ndere servizio nel medesimo od in altri Comuni - CAPO X~ . - Generalità. Se il med :co condotto sia eleggibil e alla carica di Consigliere Comunale. Se lo stato di incapacità deve c~ssare P.rima ~lelle elezioni. Se le dimissioni possono essere accettate dopo le elezioni. Se possa essere eletto Consigliere Provinc~a.l~. ~>ei m.ed1ci ~ondotti s upplenti, provvisorii od interini. Se i medici in ·servizio di Opere Pie siano eleggibili a Consiglieri Pro· YtnCi.ah . Se 11 med1eo. condotto possa far p aTte dell' .Amministrazior.e della Congregazione di Carità e di altre Opere Pie del Comune Se s1~. ~ubblico. umc1ale. - PARTE III. - CAPO I . • Dell'ufficiale sa11itario. Funzioni dell'ufficiale sanitario. Indennità di trasferta ~eq~1sit1. d e~!'az1one. delrufficiale sanitario. L'ufficiale sanitario ~ ufficiale go,·ernativo. - CAPO II. - Nomina e carriera degli uffi· ciali scui~ to 1 :n. _Non11na dell'ufficiale sanitario. Bando di concor~o. Com11li$sione giudicatriee. Condizioni per essere ammessi al con corso. Ti~oh. d1 ~referenzn. Programma. di esame. Graduatoria. ~omina prefettizia. Nomin e senza concorso. Medico condotto uffi. eia.I~ san1~0-:r1 ~turam.ento. Inc?mpatibilità. Indennità . Pensione e congedi. P rovvedimenti di$ciplinari. ~ possa essere membrìJ dell Am!"!n1strnz~o!1e .d• Op~r~ ~1e. Se possa essere consigliere comunale e provinciale. Se sia un pubblico ufficiale. - C.~PO J II Della '''~llanza 1g1en~ca. D!st1nz1one dei Comuni a riguardo dell'obbligo della vigilanzn igienica.. Consorzii volontarii e coattivi ~on~en_1: 1 one regol~ tric e dei C~n~orzii. .s~ il Decret.o <l ei Prefetto circ'.l' la costituz.ione, lo. modificazione e lo scioglimento del Con . . orzio ~1a provved1m~nto deftn1t!.vo. V1g1l.a.nza ed 1ngerenzn governatl\·a sulle deliberazioni dei Consorzii. Regolamento speciale per ~ funz1on~m~nto dei La bor3:to!11 e ~el . Pers?nal~. Pianta organica del personale e stipendii. Requisiti per partecipare Al concorso. rogramm.•. dt es.-~m ~. ~Of!lm.1ss1~ e g111d1cntr1ce, graduatorie e n omì na del persona le. Attribuzioni , diritti e doveri del personate dei Lnbo~at?rn, sanz1on1 d1S<.'1pltnar1. congedi eri nspt:ttatiTe. I~t ruzioni pel per$Onnl e isp ettiYo e di quello incaricato del prelievn dei r.nmp1on1.

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"01 1'

Un vol t1111e in-8° di 11ag. X VT-224. ni tid an1en le s ta n1pa to. L. 16. Pei I... 12,75 in ]lOrto fl'HllCO.

i1os tri abllc,n ati

Inviare SUBITO Cartolina-Vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina~ 14 - R O MA.

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l

.ANNO XXX

Fase. 28

Roma, 9 luglio 1923

fondato dai professori : FR.4~NCESCO

GCID O BACCELLI

DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C.~PO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

'

SOMMARIO. Lavori origtnali: .B. Polettini: ri1 01etodo .. empli ce p ~ r l'isoht.mento del pneumocoeco. Osservazioni cliniche: V. V'idal: Sopra un càso di mega.-, igma.. Note e contributi: I . di Pace : ..<\ proposit o dell 1 urobilinuritt nella diagnò3i d ell<l malaria liitente. ·Riviste sintetiche: ·n. l, un11.\rola: Sindrom e chi asmatica. nelle <~ffezìoni dell 'ipoft i. · Sunti e rassegne: P >.'l'OLOGlA cns !'lir~ RAt.t: : A. Scala: Nuove vedute sull' ann.filas.<li. - M BDICI!'\A: -li. , Strauss: Problemi dietetici nella terapia. della gotta. - CHIRUllGIA : R. Grégoire: Rotulectomin. Trapianto d'una. rotula del cad ave>re con i suoi legamenti ft~.;;ati in alcool. Ris ultati dopo qua ttro anni. Noti.zia bibliografica. Accad9mie, Società mediche, CongreS9i: ;R. Ae<!a.demia. Medica di }torna. - R. Accademia di ~fedi-cina. di Torino. - Società

1Mrittl di proprietà riservatt. di eRBi .9en za

citarne

...

E vietata la la fonre.

riprodu..:~icme

:'.\Iedico-Chirurgica .di Pavia. Ord ine dei ~led ici della. ProYincia. di Paaova . Appunti per il medico pratroo: C AS I STI CA e T ER API A : Sistema. sebeletrico: L'ostee>-artrite t ubercolare della. sinfisi pubica. - Le fratture isolate delle apofisi trasverse lombari. Seicreziopi interne: L a preparazione degli estratti dpoftsari . - L'insulina nel dia.bett- . - SEMBIOTICA : Per la diagnosi della. malaria. - POSTA CIBGt.I ABBONATI. Polt1iça $anitaria e giurisprudenza: Criteri e norme per la. revi sione degli organici degl i enti locali. Netla vita professiOnale: Per le ouor a.nze. a. Guido Baccelli. Con.corsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Not~ae diverse. Rassegna delta stampa medica. lndìce alfabetico per materie .

di l-avori p1-lbblicoti n el POLICLINICO e l a

pubbl ica~io-ne

d ei su,nti

' n to. Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2a. rata semestrale dell'abbonamento Meme In corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa.. L'AMMINISTRAZIONE

r

LAVORI ORIGINALI. 1STJT1'TO

DI PATOLOGIA

GENERALE

R. UNlVERSIT:\ DI PIS~. f)ir ettore : Profe.ssore C. SACERDOTIT. DELL\

Un 1netodo semplice per l'isolamento del pneumococco. Dott.

BR"t;NO POLF.TTINI,

ait1to e libero docente .

È noto come l'isolamento e la coltivazione

-del pn.eumococc-o offra molto !Sp esso notevoli difficoltà, sia p€rchè (Jl1esto i11icroorga11ismo si . sviluppa sientatan1ente .st1i comuni terreni ·d i cultura, sia percl1è i prodotti patologici, che lo contengono, frec1nentemente presentano una fior.a batterica ·v aria ed assai abbondante. Per • ·cui da molti AA. ft1rono proposti vari artifici che val esser o .a r endere pi"ù .agevole e l'isolamento -e la co1ti,·azi.011e, quale l'aggiunta ai comun.i substrati 'nt1tritivi di .alJ)Lunine non denatt1rate (liquido ascitico; siero di sa1~gu e; san gae intero o cle.fìbrin'a to .. ecc.), o l'u1so di siero di sangue di coniglio giovane (Mosny), di sangue defibrinat0 (Gilbert et Fournier), o qt1ello dl speciali terreni (milieu T, agar T; Cotoni . Truche et Raphael), o l'e,ssicC<'Lffi·ento clel mate• Tlale patologico, in con siderazion~ della sp€-

ciale r esiste11za cl1e nJres -ic.came11to offre il pn.et1moc·occo in confronto di altri microorganismi (Pane). ì\I a, nono.stante l'applicazione d i qt1esti varii espedienti, certe volte I 'isolamento non riesc·e, specialn1en te .quando si de·ve praticar.e la r icerca st1 prodotti a fior.a molto abbondante e \~aria; ed ancl1e il m~todo cli i'11oct1la.r e in questi casi i 1na.teriali p.atologici direttan1ente in a11imali sensibili (to-po bianco, coniglio), come da alcuni ft1 p roposto (Gama1eia, N-eter, Honl, ecc. ) talvolta fallisce lo scopo, perchè esistono stipiti di pneumococco avirt1lenti per questi animali. Nel cors.o di alcu11e ricercl1e. da me pr.a.ticate per l a diagnosi batteriolo.g ica del bacillo difterico coi teri~enì di Pergola, ho avuto occa sione di constatare come questi terreni fossero 11articolarm ente adatti per lo sviluppo d·el · pne11mococco, in quanto cl1e ques to microorganismo vi cresce r igogliosamente e precocemente in confronto a d altri germi. In seguito a qt1e.....te n1ie prime osservazioni ho pensato di utilizzare qu.e.Sita proprietà del pneumococco di s.viluppar8i precoce.mente sui detti .~11bstrati nutritivi per il suo isolam·e·nto. . .\. t ale scopo ho praticato s iste111atich e ricerche Sll , ·a r ii m a1


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IL POLICLINICO

teriali patologici, adoperando terr-eni a com·posizione s imi1e a quelli di P ergola, in cui il siero, il giallo d'uovo, il brodo sen1plice o glucosato e il tellurico potassico entravano in varie proporzioni. Dopo molti tentativi ho fe.rmata la mia attenzione, come quello più . corrispondente a llo scopo, al terreno 11° di Pergola, preparato colle modalità dal Pergola stesso sug·gerite, e che qui bre,·em ent.e riassumo : Siero normale di bue cc. 100. Gialli d.tlovo, N. 1. Tellttrito potassico, gr. 0,02. Si raccolgo110 s·t erilmente i varii componenti in un inatraccio; s i mescola lJer ottenere un 'err1ulsi.one om ogenea; si rip artisce in tubi, in quantità di ci1~ca 5-10 cc., .e s·i sterilizza a bagno-mari a a 55° per un'ora, tre· gio·r ni consecutivi. Una parte del terreno si usa allo stato liquido, mentr.e un'altra parte si fa c-0a,.. gulare a becco di flauto sottopon endola per un'ora ad 80°. Con questo terren o ·m i è stato facile, e sempre possibil e, isolare il pneumococco dai prodotti che lo contenevano. I materiali coi quali 110 spe•rir11entato furono varii; e precisamente: escreato .pneumonico (sia di polmonite fibriI1J0sa che di broncopolrponite) ; essudati tonsillari, faringei, laringei, ed essudati cruposi; escreati di individui sani; pezzi patologici presi dal cadavere (polmoni in epatizzazione rossa e grig.ia ; polmoni di broncopneumonioi; cang.rene polmonari, ecc.); pus di varia provenienza. E di proposito mi s.òno preoccupato cl1e . il materiale fosse lraccolto senza ·n essuna precauzione di asepsi. Per la tecnica si procede nella seguente maniera: Se il materiale, sospetto di contenere il pn.eumococco, a d un superficiale esame batt·erioscopico n1ostra la presenza di poche f orme batteriche, si semina un'ansa direttament e in 1Jn tt1bo del terreno liquido e un' ai1sa alla Sllperficie del terr.eno solido; se invece la flora batterica, rilevabile· all'esame micros.copico, è molto abbondant-e, si semina 11n'ansata in un tubo di terreno liquido e da questo un, ansata sulla superficie del terreno solidificato. Si mettono i tubi in termost ato a 37°, e, dopo 12-18 ore, s i pratica l'esam e. 13: sempr e utile praticare la 8'emina in tutti e due i substrati (solido e liquido) perchè, qualora il pneun1ococco sia pr-esen:te in quantità 1ninima, n el terreno liq11ido si effettua un arricchi1n ento rigoglioso e rapido, mentre il terreno solido i presta otti111amente per lo sviltl})po delle çolonie isolate. Il }Jnel1n1ococco, qt1ando è })res€nte, si svilupj1a precocemente € molto 11iù rigogliosa111ente cl1e non tutti gli altri germi, fatta sola

eccezione p·er lo streptococco; s icchè dopo 1218 ore di t e~mo·stato, il maggior n.u mero di germi sviluppati è costituito da pneumococchi. È facile quindi, m1 e diante un s.u ccessivo trapianto, isolare il pneumococco dag·li altri microorganismi, i quali crescono con un certo ritardo. Perciò è .s empre consigliabile di praticare l'esame dei .tubi di cultura tra le 12 e· . le 18 ore, m·a i dopo le 24 ore, perchè gli altri g.ermi, che eventualmente siano presenti, dopo le prime 24 ore si sviluppano co,s i rigogliosamente da ostacolare seria:m·ente I'isolamento. del pneumoco·cco. Unica eccezione è data dallo str eptococco., il quale, come il pneumoco.cco, s i svilupp.a rapidam.en te n elle priime 12-18 ore; ma vedr.emo in appresso come facilmente si possa differ-enziarlo dal diploco.cco. Nel terreno solido proposto per !~is olamento le colonie pneumococciche assumono t1n a spetto, che, s.e non è caratteristico, permette di differenziarle dalle colonie di altri germi, che eventualmente siano presenti e che, come queste, appaiono precocemente (streptococco, difterite). Infatti dopo 10-12 or e le colonie di pneumococco sono già evid·enti, piuttosto p iccole, leggermente rilevate, t1mide, lucenti , ed hanno t1n: · colorito grigio-piombo. Qu-esti ·caratteri le differenziano già da que ll·e non diplococciche,. le quali o appaiono i1ere, o del tutto incolori, come qt1e1~e dello streptococco. A 12-18-21. ore le colonie di pneumococco au·m entano di })OC<> le loro primitive dim1en sioni .ed ass.un1ono un colorito le.ggerment·e più scuro, ma non di\·entano mai completamente n ere. Le colonie dello streptococco invece o permangono incolori, o, seppure talvolta .assumono un colorito grigio}:>iombo, .s ono s-en1pre più volun1inose di quelle diplococcicl1e. Il dip1qcocco pneumonico svilupp atosi str questo t~rreno, si identifica faciln1·ente p erchè. presenta evidenti e tipiche le sue {!aratteristicl1 e ·morfologicl1€, cioè la disposizione a diplo, la for111a ianceolata, più o meno evid·ente a seconda degli stipiti. e la presenza di una. capsula. Quest'11J,timo carattiere è sempre co~ stante, tanto n el substr ato solido cl1e in quello· · liquido, e. pll ò ~.er,ri P, prescindendo dagli altri caratteri (forma limensionie e colorito del11~ colonie) a ùifferenzia:rce il pneumococco clallo· str eptococco. Tutte le indag·in·· I a n1e. praticate sia coi: varii materiali pat op,i ci ~ia con . miscele battericl1e a rtificial1l1e· f' clllestite e conte11enti l lfl nUJn1ero scarsissiP di diplococchi, m·11annosen1pre per111esso ' ·sulare con facilit à in 2448 ore il pneumo< ·n, per il precoc€ € rigo1

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SEZIONE

glioso. sviluppo che questo microorganismo as· sum·e nel terreno in questio·n e. Questo substrato nrutritivo poi non ·m odifica per nulla la virulenza del g~erme e ne conser va al Lungo la vitalità. Secondo la mia -esperienza a tutt'oggi, culture sia in terreno solido che in quello liquido, chiuse alla lampada e tenute alla temperatur.a ambiente, si so.n o conservate vive e virulente sino oltre .a tre mesi. Pisa, mag·gio 1923. BIBLIOGRAFIA. TRUCHE et RAPHAEL. Prieumocoques et affection pneumococci ques. Ed. Masson, Paris, 1922. GAMALEIA. Cit. da MACÉ in Trait é pratique de Bacteriologie, 1904. GILBERT et FoURNIER. C. R. de la Soc. de Biologie, 1896. HoNL. Centralbl. f. Bakter. u . Infekt., Or. Bd. XXIII, 1898. J\iIOSNY. C. R. de la Soc. de Biologie, 1895. NETTER. Ctt. da MACÉ in Traité pratiq·ue de Bacte1iologie, 1904. PANE. La riforma Medica, 1921. PERGOLA. Il Policlinico, Sezione pratica, 1921. COTONI,

OSSERVAZIONI CLINICHE. DIVISIONE CHIRURGICA DELL'OSPEDALE CIVILE DI UDINE diretta dal dott. prof. U. DALL' AcQUA.

Sopra un caso di mega-sigma. Dott. VITTORIO VIDAL, assisterute. Il caso che riferisco, operato co·n esito favorevole in questo reparto,, presenta un particolare interesse non ta11to per la sua non frequente evenienza, quanto dal punto di vista. della tecnica operatoria. · Trattasi di lln giova11e di 27 an·n i, Magri Luigi, pro·veniente dall'America de.I Sud (Brasile) entrato iL 27 maggio 1921. Il padre è 1norto per i11alatti~ di cuore, la madre è vivente e sana. Ebbe otto. fratelli di c11i due morti per malattie cl1e il · paziente non sa precisar e, gli altri sono vivi e sani. Nessuno .nella sua f a miglj a soffrì della malattia per la quale egli ricorre in questo osped.alie'. È am·m ogliato, con due figli viventi e sani. Mecc3111ico di professione, vi,s se sempre nel Brasile. Buon mangiatore, fumatore moderato. non dedito all'alcool. Dall'anamnesi r emota non risulta altro di notevo.l e .se. non che il paziente all'età di 22 anni fu colpito da n1alattia febbrile diagnosticata da alcuni per tifoide, da altri per malaria. L attuale morbo iniziò dopo guarito dalla malattia della quale sopra si è detto, ossia data circa da cinque anni. Nlentre prima di tale epoca, ancl1-e nell'infanz!at il paziente eb-

PRATICA

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be sempre alvo regolare, incominciò .allora a. venire colto frequenteme·n te, . sia di giorno che di not.te, da violenti dolori a tutto l'ambi·t o addominale, senza alcun1a 1ocalizzazion.e predominante, e contemporaneaimiente da forte tene smo anale ·e diarrea. Questo stato di .cose durò circa un me.se, dopo"chè il paziente si sentì sollevato, non residuandogli che un discrteto grado di sit ipsi. Però dopo · du·e o tre mesi venne nuo.v ament·e ..colto. da dolori che continuarono per due o tre gio·r ni ed ebbero termine con un'abbondante scarica diarroica. Dopo un nuovo periodo di alcuni n1esi di benessere ricomparvero n t1o·v amente i soliti dolori co1ici .accompagnati da diarrea. N ell'ultimo an.n o e. mezzo il quadro morbo.so era di solito il s.e guente: stipsi per 10-15 giorni, talora per un periodo più lungo (dl1e volte l'alvo perdurò completamente chil1so per 36 giorni), poi improvvisamente forti dolori a tutto il ventre e diarrea, talora con conati di vomito; tutto ·ciò per due 'O tre giorni. Queste diarree sopraggiungevano anche senza l'uso di purganti. Il pazie.n te asseriv~ che i dolori colici erano andati progressivamente crescendo d'inte·n sità e di frequenza tanto da essere in fine div.enuti insopportabili, e che negli ultimi tempi si accompagnavano a crampi dolorosi ai polpa10ci, scialorrea, emorr.agie gengivali, conati di vomito e spesso vomito di liquido amaro, trasparente. L'appetito durante gli accessi era abolito e ritornava normal·e durante gli intervalli. Le feci diarroiche hanno avuto sempre colo·r e bruno scuro, 111ai ematico·. Contemporaneamente all'insorgenza di detti disturbi, il paziente ha avvertito stabilirsi una certa difficoltà n ella deglutizione d.ei cibi sia solidi ·c11e liquidi, n1.aggior•per quest' ultimi, difficoltà che andò per un certo te.mpo aumentando per poi rimanere .s tazionaria, verificandosi costante.mentre ogni giorno in tutto il periodo della malattia. L'ostacolo a1 progresso degli alimenti veniv,a dal paziente localizzato sempre all'altezza dell'apofisi xifoide; esso era accompagnato da dolore in sede, dolore che si risvegliava sp.ontaneamente cp1alche volta di nott~ . La difficoltà al passaggio ·era m·i n1ore per i cibi solidi che per i liquidi; il paziente riceveva lia impression e che la prima parte di cibo introdotta nell'.e.sofa.go venisse arrestata all'altezza dell'ap_ofisi xifoid~ e che quando n ell'es·o fago si era accuml1lata una certa quantiità di alimento·, lo ·s pasmo cessasse e la progressio·n e nello stoma.co si effettuasse. Talora lo spa-smo cessava anche con l'introduzione di qualche sorso di acqua fredda. Il pazie·nte.. fu cur.a to sempre con mezzi medici· seruza risultato. L'en.t.ere·cli·s ma di 250 gr. di olio di o·l iva era trattenuto dalla sera al m attino e veniva poi em.ess.o s.enza espulsior di feci . Il paziente si recò da Pitanghera, dove a.bitava, a R·io J.aneiro, per farsi curare, f !'tnandovis.i 3 mesi, visitato da parecchi me·< ·ci. Gli fu praticato ivi l'esame radiologico rt ~ 1 l ' apparato digerente e gli fu diagnosticata : <t forma spastica del 1 c .ardias ed atonia in·..: tinale, radioJ1ogicamente non .es,seilJdo ·s tate ' ... vate alterazio·n i notevoli delrint.estino. ~ t alo preserite : Indivi.duo qi statura eleva~viluppo delle masse mi.1scolari e del pan., lo adiposo discreto, colorito çiella cute 1

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l L I '()1. rCLI~ I C..O

terreo. :\1111 a di rile\·a nte a1r esnme del capo e degli Ol'f.!'all i toracici. ...;111 ,-entre si vede ctisegn.ar~ i 11na i11t11n1esccnza ovoidale, a limiti no11 cle I t11tto definj})iJj, clelle ùi1nensioni app1·ossim·at i \-e della testa cl i i11t 11eonato, sit11ata J) rir1cipnlmente nella metà si11i" tra deTI 'addon1e, <love si spinge Jirl sotto l 'è.t1·co costale. ma cl1e sporge ancl1e n ella metà destra sino circa al 111ar gine laterale <le1 muscolo retto. E di consistenza molle-elastica, non fl11ttt1a11te, nor1 spostabile, con la J)ressione man11alc la sn a for111a sembra modificarsi ed il s110 ·vo· lt1me se111l)ra ridt1r ~ i; 11on è dolente aDa pres1

s jone. Si pratica l'esame rrtdiosco1Jico del t11bo dig·erente pre,~ia ingestione cli latte bismutato e si nota: Dilatazione diffusa cli i1oteYole <li nlc ns ion e d ell'esofago toracico, con restring·ime~to infe. riore conico terminante a liYello del diaframma. I contor11i dell'es.ofag·o èlilatato sono netti e r egolari; l 'apice cle!l'estrerno conico inferiore è prolt111gato jn basso cla l1n'ombra bi·~ffill­ tica :filiforme cl1e si contil1l1a nello stom aco con l 'ombra del bi in11to che \"a rac~oglien­ dosi 111ngo il canale salivare. Detta ombra filiforme è persi lente e de11ot a tin passaggio tenue i11a contin110 cli bis11111to dall'esofago nello stomac-0. Non si osservano n1ovin1enti peri~taltici nè antiJ)eri. taltici . Negativa la prova del 1·iflesso oculo-e . . of ageo. I/ingestione di l lD biccl1iere di acqna fresca aumenta. 11n l)O' il passag·gio del bismuto attraverso j] restringin1e11to. I~'esofag·o per 1SVllOtarsi del latte bissrn11tato (350 c1nc.) impiega circa 11n' ora. Progre~sio11e nor111ale del pasto dallo sto1naco all'inte· tino ten11e e lttng.o tutto queto; il rien1pimento clel cieco avviene in teim l)O .fisiolog·jco; ptosi cti medio grado d ell 'angolo e1)at]co ùel colo11; progressionie lt1r1go i l colon l'itarclata; dilatazione tli tutto il colon discendente cl1e si presenta a con~orni rettilinei per la ~co1111)arsa degli << l-Iaustra coli ». La dilatazione si fa della mas. ima ampiezza nel tra.tto sign1oideo. Riconoscit1ta in base a tali re1)erti l'esisteilza di t1nn. distensione clelle 11ltime porzio11i del gro$SO intestino e particolarmente clel .s igm ·a , con cospicua stasi fecal€, viene deciso l 'iillter,·ento, prima del qt1a le si somministrano per tre giorni consecuti,·i, con effetto sea1·sissimo, pt1rganfi ed -enteroclismi. L'~ gi~g110 1921 il primario prof. ] )all'.Acc1t1a pratica i11 c1oronarco. i 1n laparoton1ia media.11a &otto111bellicale. Aperto il peritoneo i trova 11na ma~sa costit n ita dal ~ig111a colico e11o rmemente disteso, llell'a,p etto gro$~Oln110 e delle dime11sioni di 1111 Cl'll1u11e fìa8co cti \'ino, n breve collo ed a ~~~~e <:.largat.a, la c111ale occupa Je duP fosse 1!1acl1e, mentre l'a11ice. è situato sotto l'arco co . . tale f:inis tro pre. so a poco in corri~pondenza della linea mammillare. No11 .. i rileva alcu11 fatto anaton1ico cl1e J?iegl1i qi1e::-ta ah11orme dilatazione del sigmR. ne è"ll monlento dell'atto 01)er~1tiYo è Yisiujle n.lc\1no $tato spa~tico tlell ' t.i11 ._·a. efferente del retto. anzi ttuellc qne ... l o .... i ])rege11ta e11orn1emente tlt~te-..c ;· <.: t -.. 1 i ' ~ig1ua colico cl1e il re1to '"'0110 lll't.'llf>ati fitta.u,entt' da. ll1a~~e fecali. Pro11o~tn i la J'P, <'7.ione del ~1~n1a. l,operatortl

(.\:\).tJ ..\\..\. FASC. 2.8)

tenttt clap11rjr11t1. <:011 l<.1. llre sio11e manuale di ~\'ltotare il conte11t1to clell 'ansa efferente nel retto co11 la :'l)eranz.a di 11oter i11 pa.rte alme110 1iberar€ J'uscia q11e~to clal st10 conter1uto i11ediante llna ·soncln. e~ofagea introdotta in esso. :.\la tale n1a1111al i 1ù lungi dal l'aggi11ng·ere l'inte1lto Jìegg-lura !e condizioni operator i e, i11e11tre J)Oll libe~n. 1'a11sa effer:ente, accum11lH J1el retto t1na quantitù troppo gra11de di feci cl1e 11011 è pii1 po~&ibile far regredjre. Liberata dal me~entere la porzione d 'irite tino che inte11<le asportare, l'opieratore l n estrae fuori (ln.l pe1·ito11el1. a \·endo$ i proposto con1e })lano 01.1e1·ntorio di re ecare 11 s1gma, cl1i11cletr i Jl1011co11i ter1r1inuJi clelle a11::;e affere11te eèl effe1·e1 1te e 11rut.ica1·e poi l'n1laston1os i lateral e <l eg·l i stessi j1i corris1)on d enza di 1111a tenia. l)if.ficoll C:t tec11icl1e i1r1pedif:cono <li l1ratica1·e tnle n11nstomo:-:i i)rin1a cle11a resezio11e in ca11sa (lello ei1or1ne acc1111)t1lo di fecj nelle anse. \~ iene perta·11to a~portato ])reyju coprosta~i con entero tati ed 11~a11do !Jer la. 1·ec i~io11e il termocat1terio, quella porzio11e di sign1a i-iten11ta co111pntiL]Je con lln possjbile e facil e av' icina.1nen to dei due }no11co11i i1er 1111a s11tura latero-Jaternle; e tar1to 11ii1 lnngo 'iene l a ciato il mo11"one distale i11 q11nnto è l)l'efis o jJ proposito cti non affo11dare poi j tlue i11on~oni nell'ad.dom e ma di fis. nrl i nlle pareti addon1inali per o·vviare acl f' \·ent ual i inco11\·e11ienti })Osi-operatori. 1\1a. re~ ecatn l'unsa. co11 gra.n de orpresa si ro11stnta cl1e, p11re Jnsciato così l 1111go, jl 111oneo11e <lista le i affo11cl a cu1111)let ame11te eritro j] piccolo bacjno n1a]g·rado tutto iJ sip-ma n.,·e~ :::-e ])erd11ta la s11a tonicitù. Per poter a.cco1Stare i 1no11coni l'l1110 all1altro, soprattlt.to facendo trazion.e s11 quello clis.tale, è necessario collocare 'il paziente in ])Osizione cli 'frendel enbt1rg dopo ri vere di i1110,-o ]nva110 t e11tato dì . . ·v t1otare il retto ll)ediante ~om1)res­ sione. Nella posizio11e di Tre11delenbnrg i clt1e lnonconi poterono ,-e11ire accostati, n1a con g·rlrve cti ffi coltà, 11erò f1 i · i111possibil e a1J1)ljcare qua.lsiasi e11terost·1t.o s11l mo11tone cli ~ta1e e Ja copro$tU$i f11 nffi<latn ulle clìta di t111 assistente .opport1111a1nente UJ)11licate. Dopo cl1i11c-;i con do11pio l)iarlo di s11t11rn gli e~tre n1i liberi dei n1011co11i fu praticata tra qtie .. ti l111 a11nstomosi latero-lnterale . tutta,·in mnlgra<1o ]l •1>i11 ~cr11lJ?loso accorgitnento non ftt l)Ossibile impedire che dura11te l 'esec11zio11e cli es a (cl1e f11 di necessità praticata ir1 ,·ici11nnza. i1nn1ecliata clell'estremità c1el rr1or1co11e distale) alc11ne particelle di materie fecali })ii1tto. to ~olide 11scisscro dalla linea cli ~11 t·ur a. Q11esta ft1 condotta n. ~riplice. strato e ri11fol'zata co11 la $O\·rapJ)Os1z1one d1 un lembo d11pLieat.o di omento, il qi1ale era oltren1odo sottile. In vista di tale i11ron·v eniente si i-ite1111c prl1clente colk>care un clre11a.ggio di ga rzH iodoforrt1jca s11lla linea clell'ann~torno . i. 'fel'n1inato l'atto O})erati\·o, n1ediante 11na n1ano introrlotta 11el retto con t 11tta 11rude11zc.t fu a~1)o rtat a t1r1a gra11cle parte delle i11asse fec:è1li cn11ten11te itell'an1polla rettale , dubita11ù o rl1e la J)l'é~s io11e tli q11este pot e e dist11rl•<t1·e il nl'tlC'e. o cli cicntrizznzione. I.'an~a aFportata - 111i~t1rn.\'\·a jn l11nghezza 30 c~nti1netri erl i11 rirc011f ci~f'11za 2:>. I .a. ..llessezza rlelle pu r eti era r11olto a11111e11tata (circa niezzo ct-11timetro 1 e lo eru. E:\'ident ementc a C(lrico suecinlmertte c1ella mu, colare c;l1e mis11ra\.~a milfimetri 3. Q11e~ta era molto lassamente spostabile. 1


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La. 11111 cosu. t1011 i1rese11ta Ya n1a crosco11icar11e11te a It ero.i io11i. :\11 'esa n1c i ._ tologico si tro\·ò i11olto svilu l)pato lo strato (!elle g l1ia11d-0le i11ucose, con ricca i11filt1·a zio11e r)a1·vicellulare che era a.:s a i co. l)Ì.Ct1a 11ella . . otton1t1cosa molto i11grossHta e ricca cli roh11sti fasci co11netti Yali. l~a ~te~ a i11fiJ tra zio11e e ._ isteva ira i fa. e i n1l1~colari i i>e ... iti, si'a a1Jparte11e11ti t:ilJu. 1n'lts~.:olrcris ntucosae, siéi. alla mu"'colare pro1)ria. 111 questa l'ipertrofia era assai considerevole 11eJla porzio11e circolare, la 1011git.11dinalc e111})ra va rli d'in1e11sio11i 11ormali. I.a rile·va11te difft')re11za fra le clit11c11.' ioni dell'ansa asportata vt1ota. cli co11te11t1to fec:n le, 111 t:o1tfro11to delra11sa i11 sito, co111e l'acco1·ciar11Pnto ilei 1t101tco11i di re .. ezio11e del . i gn1a, ~ono l:'Yid1~nten1e11te dipendenti dalla st111ttura istoloc.icH <lelle !)areti iT1testi11aJi alle qua1i Jo .... tatn e.li ipe1tt'c..>fia clel la to:oaca Illn""cola.rP co11seutiYa 1111ct .a;ra1L<le tetrattilità. Il decor~o 110.. t-opern to1·io fu n10Jto f n ,·or0''ole ~i110 alla 11ona gior11ata. {1t1a11ùo, a ,·011,to~i la ~era pt·eeedente son1n1i 11 i ... tra t<> 11 tt pur~a 11te oleo. o, incon1inciò acl u cire dnlJn. ferita lasciata ;i11e1ta 11na piccola c111n11tità di ~o­ ""tanzr fcr.n li; però la fistola si 1·iucl1i11se co1n!llt-ta111e11tc (lopo 1111 rnese e 111ezzo rl<-lJratto ope-rH.t i YO. I ri'a l zi te.en1ici l)O .. t-011era t.o 1· i f Ll t·o110 i11~ig1t ificnnti e L'ope1·ato lnscjò t'os~;cclé-:1lc• i11 uttiu1t> cu11dizioni il 28 ago~to 19:?1. c..lopo tre me~i <li tlege11za. I fatti .. pa ~tic i e"ofagei rin1a ~ero i11alteeati; . co111'l)ar,-e i11\ece ogn i dolore ad<lon1iu:-1 lt3 J'P:-.id11a11do solo \111 I iP\· e ~1 aclo cJj -..tip""i \·i11ta rRciJ1ne11te COll l··u . O ùi 1111 bla11do la~""ativo. qnale la. J11ag11P. ia <li s. l> ellegri110 , 1111 cucc l1ia io di P~~a essendo ~uffìcie11te i)el' f:-lrgli \ llot<tl'e ·rt.")golar111e11te e t1uuticlia 11a1nentP rn.lYO !)t:'l' t:illllllP gi.01·11i. l l l "-€ ~llito Si cliJl)O t ro ~11ffici e11te . ola1nente l 't1 o di l)a ragano-Jiu:-i. 1.. ·... ~:11110 1·<tdio:-,<.:opit:o praticato 1)1i1na ili li<·e1tzit1 l'P il pnzi1-111tti rliccle il Pp:1te11te r '11erio: 111,·ari:iti i tv11e>111t>11i Sl)3 tici del Céirdias. J>e t·I1tHr1e l a piu~i rlt' ll'&ng·o1o e1Jatic1) LlPl tolo11 r,d il rit<!rdo di p1·0;.t:1 ·essjo11f\ l1tup·n il co lnn ~tesso; b11011tt la. ea11alizzazio11e a li' t'Jlo 1lell.'e1tte1·0. é111a ttnno'-;i st tl r11i lato J>Pr alc1111i cc11ti111etri ~i o~~<'l'\'Cl un'otnbra l) isn1t1tica, dOYltta a rie111pin1P11to de l fon<lo cieco ùel i11011conP di. tuie ,f~ll.illte~t i110 r0._ ecato. r'orlo 2~ ore . i o.. Cl'va di ep;11ato, iier <fn[lnto 1111 po' i11com1)lctnr11rnte, il retto. Xotizie a. st111te u11 an110 c101)0 J'iuter,·ento <·<.n1fern1a,·n no la rlnrr,·olc ~co11lpar~a. dei cli"'t11rbi e Je ottin1 e co11l.ijzio11i ge11erali <lell'o1)e1ato con1e 1)11re il ripri . ti110 <l e11e 11or1nnli funzioni dell'intestino.

Le clifficoltà i11contrate i1ell'e ec11zio11e rlelJ'atto OJ)e t·ativo i11 rp1esto c..:aso di n1e 0 ·asig111 a e cioè rpplezio11e ingo111l1rante cli feci i1ell'a11sa da i·esE>care e retrazione del n1011co11e e ffel'e11te in mis11ra inolto Sll J} e riore a qua.i1to fosse J)L'e, ·edibile possono fornire ql1alcl1e a i11ma estra 1nf111to cl1(1 ~erva a vi.ù facilr11e11te . t1perarle i11 é) n alog·l1e condi zio11i. Considerato l'effetto quai 11nllo el1e $ j 1111ò ot.te11ere co11 i p11rC!anti e <·011 gli enteroclis1ni, una ,-olta fatta la diagnosi cli 111Pga sigma e deciso 1·att.o operati\·o

PR\TlC.\

893

è uti1 e la sera lll'eccdP11te ed i 1 matti110 della 01)erazione ' ruotare in ecca11ica r11e11te r a n1polla rettale 011de l)Oter ·operare su a11se possibilme11te libere da co11te11ut.o fecale. Durante l i11tervento nell'eseguil'e la resezio11e del sigma conviene a·vere prese.nte cl1e il n1onco11e distale subirà i111a tetrazionc di g·ran lunga inaggiore di quanto si possa pre umere ecl in ,rista di ciò sarà opportuno as1)01·tare da. questo lato assai n1.e110 di '111a1ito 1)0. sa semb1~are necessario. Qualol'a 11 e e istn. la. lJossibilità sarà utile l)raticare l'a.i1 asto111osl. latero-laterale fra i n1onconi l)l'in1n di I>a sa r e al1a resezio11e. I11 oltre le tna11oy1·e ul i11or1co11e cl istal~ sara11110 notevolmente ugeyoJate colloca11do l'i11fern10 i11 J)Osizione i11,1 cr~a . J1 caso 01,radescritto ci 11a of(etto nll'osservaz io11e l esiste11za di un fe1lo1ne110 S})astico della l)arte i1)f~rior c <lcll'ec:ofago e clel cardias,. el1e ])erdura ancl1e dO!)O l 'atto O!) r ati.vo e va l ìlC .. o in rela·i ione con la 1c. io11e (lel grosso intestin.o . r'e110111e11i s1Jasti ci e ofagei da a ttribl1i1·si acl l'rcitazioni ne~·vose riflfsse ft1ro11 0 i1otati da Loe1)el' e da Aubourg e Belot (1) in ra.pporto a lesioni i11 attu o pregresse clrJ t11bo dig·erent :! di .' Yariata natttra (lllce ri g·ast ri cl1e e duo(lrnali, te11osi l)iloricl1c, i1 e<.11) la. i e gast1icl1e ed extragastriche, stenosi intesti11ali , ap1)endiciti, g·astl'oenter o11tosi, ree.). 111 11110 st udio statistico Armani e :\lainolcli (2) li 1·isco11trarono CO l1 llll8 frcq11enza dP J ~1 °~ . ~"-11cl1e n.el 11ostro cHso i1011 vi l1n (lnbbio s11Jln. <.li1) c11ù e11za · clel fatto <=-11n.st.i.co esofageo dalla mulattia clel g ro. so i11tcsti110, considerato cl1e i fer10111e11i n1orlJo. i a cal'ico sia dell'una cl1e dell'altra. porzio11e cl e l t11bo digere11te si sono stabiliti l)B i·allela1ne11te e co11siderato che r> u ò esse eci 1111a analog ia patoge11etica (ma11.canza cli coordir1nzio11c degli i111pt1lsi cl1e danno Ofigi11e Ul)e COiltl'l-lZl<'lJÌ delle fib1·e IDUSCOlari li scie) nel l11 ecca11j · i110 cli formazione di aìc11ne dilatazioni iclio1)aticl1e Llcl colon come dr-gli S!1asir1i ùel cardias e del ])iloro (3). J 'ale :1)asmo l)erd11rò i1oi 11el i1ostro operara to 1nalgrado 1a scon1parsa dei clistl1rbi soggettiv·i ao,·11t.j nlla clilatazion e òrl jgma. 1

1

BIBLIOG I~~L\FJ A.

1.

,.\.C JBOt:RG ~ Bl':LOT. L 'exp l,oratiori ,.ad.iologique

.lot1rool dc R<-tcliolog·ie et d.'E1 e ctrothé ea -p i e to1ne I, 11. 8, a ' Tril 1914. :!. .\ U)lfA~I e ~f.\.r~oLnr. Ossr> 1· va:,io11i ~t a ti stic11 e .c;ullo spas11io esof a(ft'O iri ra1JJJorto alle lesio 1ii rlel t1lbo gastro-intestinale. Giornale di cli1rica i11ed ica. fl 11110 II, fase . V. 3. Il. _!\.LESSA~DRI . Rire1·che a1iato11iiche e cliniche sul :ig1n((-rPtln. I .. a Clinica Cl1ir11rgiCR. 11. 11. 1:1 (( icrn1 tirc 1917. rlPll' oesofague.


894

IL

POLICLINICO

[ANNO XXX, FASC. 28)

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NOTE E CONTRIBUTI. STAZIO NE AGRICOLO-ANTIMALARICA DELLA R. SCUOLA SUPERIORE DI AGRICOLTURA IN PORTICI diretta dal prof. GIACOMO Rossr.

A proposito dell'urobilinuria nella diagnosi della malaria latente per il dott. IGNAZIO

DI

PACE.

I. Il Plel1n (1) aveva ritenuto che la presenza di urobilina nelle urine fosse prova sufficiente per dimostrare la ·esistenza di una forma latente del.la infezione malarica. La sua opinione fu ripetuta d a altri, si che è quasi generalizzato il convincimento che, per diagnosticare la malaria latente, basti il reperto positivo di tale pigmento nelle urine. Io no11 mi sono mai piegato, senza molte riserve, a quel convincimento, che ho creduto un poco esagerato e un poco fon dato sopra una erro·n ea generalizzazione di limitate constatazioni di fatti. E, per modificare, o confermare i miei dubbi, sulla base dei risultati dei fatti sperimentali, ho fatto I.e ricercl1e ch·e espongo 1ni questa pubblicazione. II. Sapendo dalle osservazioni di vari autori e dalle mie cl1e spesso nel sangue, sia dei bambini che degli adulti abitanti in luoghi malarici, o provenienti da detti luoghi, apparenten1ente sanissimi, si vedono circolare p arassiti della malaria, anche in numero abbondante, senza cl1e si ma11ifestino acoessi febbrili, o che si mostri110 dist11rbi che facciano sospettare una fo1ma di malaria larvata; e convi11to cl1e tal,i })Ortatori di ematozoi, agli effetti della diff11sio11e della malattia, e sotto il riguardo profilattico, vanno considerati alla pari dei malarici conclamati, io non ho voluto limitare le mie indagini ai soli malarici ac11ti, da poco clinicamente guariti (2), ma le 110 estese a i residenti in ambiente malarico, dimostratisi portatori di ematozoi, con o se11za l'uso di agenti che li mobilizzano (nei ba1nbini sempre, e negli adulti quasi sempr·e, la stricnina), pt1r non presentando nessu11 segno, sia obiettivo elle subiettivo, che facesse sospettare la possibilità di una infe(1 ) PLEHN. Brit. Med. Jour1i., 1908; Mil11.ch. 'ffled. ll 1 ochr11s . , 1909. (2) Io di tingt10 la g·uarigione clinica da

quella etiogenica. La J)rima indica che non si l1a più febbre; la seconda invece che non si ha J)iù febbre, nemmeno in seguito all'uso degli agenti cl1e la riattiva:i10, e che nel sangue non si ri11vengono più i parassiti, nem1ne110 f ace11do u so dei mezzi che li mobilizzano.

zione malarica, e ai malartci clinicamente guariti da oltre dtte mesi. III. Poicl1è l'uri11a normale contie11e (lo ammettono tutti gli autori) urobilinogeno - sostanza incolore, cromogeno dell1urobilina cl1e, 1)er ossidazione, sotto l'azione dell'aria e della luce. si trasforma in urobilina, io 110 avuto cura di esa1ninare sempre le t1ri11e raccolte jn recipienti risciacquati con acqua distillata - subito dopo la loro emissione (la }'.)rirr1a emissione della mattina) onde escludere, dal })OSsibile reperto l)OSitivo, ancl1e il più piocolo dubbio cl1e esso fois se stato influenzato, sia pure in minima parte, dalla luce. Ho usato il reattivo del Pittarelli (1), perchè 11a i seguenti })regi: uso molto semplice e facile; co11servazione indefinita (cosa cl1e no11 può dirsi dei reattivi del Florence € di quello dell'Oliviero, che pur sono fra i pii1 t1sati .dei tanti reattivi cl1e si conoscono) ; evita le possibili cause di errori (2) inerenti sia al reattivo del Florence, cl1e a quello delJ'Oliviero; raggiunge la esattezza del metoclo Nencki-Sieber, sul quale ha i1 vantagg·io della grancle se.m1)licità. (1) Tale reattivo ha la seguente formula:

Soluzione di acetato di zi11co in alcool metilico (al 2 %) eme. 100, acjdo acetico e acetato di an1monio ana gr. 5, alcooJ, amilico eme. 100; e 11a anche l1na soluzione accessoria - la quale può eve11tualmente ,o ccorr.ere - fatta della stessa soluzione di acetato di zinco al 2 %. · L'esam.e co11 detto reattivo si fa nel seguente modo : in t1n tubo di assaggio si mettono 2 v·ol. di urina e 1 vol. di reattivo; si mescola dolceme11te senza agitare J11olto e si lascia ri1)osare per alcuni mi11uti. L'alcool ami.IJco, insol11bile, o quasi, nei liquidi acquosi, sale a galla, trascinando seco la sosta11za dicroica e trattiene una qua11tità sufficiente di alcool metilico, acetato di zinco e di ammonio perchè possa aversi il fenomeno della fluore scenza. Nei casi i1ei . quaili, per circostanze imprecisabili, l'alcooJ, ai11ilico tarda a separarsi e non si presenta la fit1orescenza, basta o centrifugare o aggiungere alcune gocce della detta soluzione accessoria, per ottenere subito la separazione e la fiu·orescenza . (PITTARELLI. La Riforrria ~!ledi c a, 1921). (2) Col reattivo del Pittarelli le cause di er-

rori possono venire solo dalla presenza di eosina nelle llrine, o per ingestione di pasticcini o di aJ,tre leccor11ie, colorate abitualme11te con detta sostanza , o ancl1e i11 segt1ito . a lavaggio e a disinfezione dei recipie11ti, nei quali l'urina si raccoglie, con soluzioni di sublimato corrosivo, fatte con le abituali pasticche del commercio, le quali sono colorate 3:ppunt<? con eosina. Per elin1inare tali ca11se d1 erron io 110 a '\ruto cura di proibir.e ai soggetti da ~e esami11ati di mangiare pasticci11i o leccornie colorate per 3 o ~ giorni prima dell,esame delle I.oro 11rine, e raccogliendo q11este -:-. com.e 110 già detto - jn recipienti be11 pul1t1 e r1sciacqt1ati con acqua disti.l lata.

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{ANNO

J

XXX,

FASC.

28]

SEZIONE PRATICA

IV. I sog·getti sono stati scelti tutti fra i fan.ciulli, gli adol·escenti e gli adulti, che non .avevano precedenti ereditari o acquisiti di malattie esaurienti o anemizzanti, fatta ec~ezio­ ne della malaria, per quelli che già avevano avuto la sua classica manifestazione. Gli esami sono stati ·fatti sempre nello stesso amoiente e in uno dei giorni di un lungo periodo ·di tempo nel quale i soggetti avevano la se11sazione di godere pieno ben•e ss•e re fisico. Quando ho do\7Uto esaminare le urine di soggetti che avevano già sofferto la malaria, in epoca più o meno lontana, io ho me.sso attenzione a scegliere quelli di essi che o non .avevano fatto cure arsenicali, o ferruginose, da non meno di un mese; e quando ho dovuto ':esaminare quelle dei sogg·etti, che avevano sofierto l'ultima febbre - sia primitiva che re.cidiva - 20 a 30 giorni prima, ho messo an.che attenzione a sceglie.re quelli di essi che non avevano iniziate tali cure e che avevano iatto uso solo di chinina fino a 6 o 7 giorni <lopo l'ultima febbre. E -ciò all.o scopo di escludere il possibile 1sospetto che tal.i cure avessero pot11to avere qualche influenza sul reperto urobilinico.

'

V. Dalle mie i11dagini ho avuto i seguenti I'isultati: A ) Gruppo dei residenti in ambiente mala-

:rico, che non hctn1io avuto mai manifestazioni malariche, o altri disfJurbi, anche lievissimi, che facessero sospettare una infezione malarica, che sono stati sempre bene da un anno e ~ lie sembrano in pieno e p erfetto benessere 'fì.i co. a) 811 15 campioni di urine appartenen-

ti a 15 far1ciulli dagli 8 ai 12 anni, i quali sono sta ti riconosciuti portatori di ematozoi (1) in segt1ito a una iniezione di 1 mgr. di nitrato di stricnina, fatta 10 a 15 gi.orni prima. (1) I .. a denominazione di portatori di ematozoi è stata data sempre in seguito al reperto

positivo dell'ematozoo in una qualunque delle sue forme gametiche o anche in uno quaJunque degli stadi della evol11zione del suo ciclo asessuale. Non credo fuor di luogo, a tale proposito, riferire cl1e nei miei esami mi è accaduto di tro,~are. con una rel,ativa frequenza, forme del ciclo f ebl)rigeno non solo ìlei soggetti che avevano sofferto malaria da tem.p·o relativamente breve (2 a 3 mesi), ma ancl1e in que·lli che l'avevano sofferta, con o senza recidive, da 5 a 6 mesi, e ancora in quelli che avevano avuto residenza, o stabile o transitoria, in ambiente malarico, senza aver avuto manifestazioni febbrili o altri disturbi cl1e .avessero fatto sospettare la malaria e nei quali sembrerebbe si dovessero trovare esclusivamente, o quasi, forme gametiche .

895

due \ 1 olte ottengo debolissima (1) reazione (13.3 %) . b) Su 30 campioni di urine, appartenenti a 30 soggetti adulti, cl1e anche 10 a 15 giorni prima sono stati riconosciuti portatori di ematozoi, in seguito alla prova o dell'adrenalina (10), o del vaccino antitifico (14), o dell'asmoganglina (3), o dell'endoipofisina (3), due danno fluorescenza debole e tre debolissima (totale globale 16. 6 %). B ) Gruppo dei soggetti clie hanno sofferto la classica forma della. malaria ben.i gna (terzana be·1iig1ia, o quartana), 4 a 6 mesi prima, be1i curati e clini.~aniente ben guariti . a ) Su 15 campioni di urine, di 15 fan-

ciulli, dai 6 ai 12 anni, accertati portatori di ematozoi, in seguito a una iniezione di 1 mgr. di nitrato di stricnina, fatta 10 a 15 gio-rni prima, 2 volte osservo debolissima ftuoresceDJza e 1 volta alquanto vivace (totale globale 20 %). . b) Su 16 campioni di urine, di 16 soggetti adulti, riconosciuti portatori di ematozoi o con le iniezioni di stricnina (G) o del vaccino antitifico (4·), o dell'endoipofisina (4), o dell'adrenalina (2), fatte 10 a 15 giorni prima, constato I~ volte la caratteristica fluorescenza: 1 volta debole e 3 volte debolissima (totale globale :25 ~{,) . C) Gruppo dei sogg etti che hanno sofferto le forme classiche della malaria, con più di dite recidi v e fìno a 2 a 3 mesi prima :

a) Di 20 ca:mpio11i di urine, appartenenti

a 20 soggetti adulti, che hanno avuto sempre, nell.~ varie recidive, la forma della malaria lieve ·- cl1e non presenta110 nè ingrossamento di milza e nè tumefazione epatica, cl1e l1anno ripreso il loro colorito e la -loro vivacità normale e elle non prese11tano ematozoi nel sangue della circolazione periferica nel momento della raccolta delle urine, 3 prissentano debole . fluorescenza (15 ~6 ) . Una iniezione di controllo, con 3 mgr. di nitrato di stricnina, ·dimostra cl1e fra quei 20 soggetti vi sono 8 (40 %) (1) Nell'annotazione dei reperti positivi ottenuti, mi è parso giusto e sufficiente fare

una c1.assifica che distinguesse le· reazioni intense, o vivaci, dalle deboli, e queste dalle debolissime. Giusto ;petcl1è la varia intensità fluorescente è in rapporto alla quantità di urobilina; è questa, in generale, nel maggior numero dei casi, con la povertà globulare ed emoglobinica e con le alterazioni epatiche e spl.eniche. Sufficiente, percl1è lo scopo principale delle indagini, cl1e qui riassumo, è stato quello di accertar1ni della presenza o meno dell'urobilina nelle urine dei n1alarici latenti e non della sua quantità in rapporto al.le condizioni di ogni singolo malarico latente, ricerca che ho fatto a parte e cl1e esporrò in altra pubblicazione.


896

IL POLCCLINICO

!)Ol'tatol'i di e111atozoi (3 ga111eti to11deggia11t.i; 4 fasi di . cl1izog·onia del plas11iod.ii1,1n. vivax,· e 1 i11 fa se di schizogonia del plasniodi·u ni nia1aria.e) ; e cioè: i 3 che aye,·a110 emesso urine con lll'l)bilina e 5 degli altri ch e ave\ra110 eme se uri11e senza la l)iù l)iccola traccia di tale pigrne11to ( esa tn ~ rj pet11to· dt1e , -olte, in clu e giOl'l) i SllCCessiYi.

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resistito, per tre gior11i, al].e iniezioni sottoct1tanee di solt1zio11e di bjcloridrat.o di chinina,. aJla dose di 1 g·r., e cl1e so110 sta te rl.on1ate da 2 o 3 i11iezioni endove11ose cl elle stesse soJ tlzioni di })icloridrato di cl1i11i11a, alla stessa

dose di gr. 1 pro d.i e, e el1e pr€·~c11tano lieYe ingra11din1e11to s ple nico - 13 mo strano la caratteristica fluorescc11za: 9 , ·olt.e ' 1 i,1ac·e e 6 b j Su 25 ca1111)io11i <li 11ri11e, cli 25 sog- ,·olte (lebole (totale globale 83.3 ~~). Una i11iegetti tt1tti adulti, i c1u ali l1a11110 aYttto, o i1elJa zion e (li i1itrato di sttic11i11a, aJcle d.osi di J11iJjnfezio11e !)l'in1itiva, o 11elJe succes i\·e recidi- Jigr. 2 a 3, dimostta cl1e t11t.ti questi 18 . og" e, J.a forn1a g·t·a.\·e (lella i11fezione inalarica, g·etti so110 parassitiferi [7 co11 sc<trsissime fol'111e ga111eticl1e (4 o\·oidali, 2 serni lu11a1i, 1 ft1 co11 febbre co11ti1111a o r ernittente, a tipo o !'ata), 11 i11 cli,rers0 f::tsi rli scl1izog·o11ia clel gast1ico o biliare, cl1e 11on 11an110 ripreso ancora la esr)re~ io11e d el lJC i1e ... ere fisico, che I~a,·ernn i a i)raecox]. e) Di 15 campio11i di t1ri11e, appartenenti rlon prcse11tava110 en1atozoi i1el sa11gue della eircolazjorj e J)èl'ifcrica nel n1ome11to della, rac- a 15 "oggetti cl1e soffriro110 111alarj a bcnig11a e cl1e ebbero d11e o l)it1 recidi,·e, e1n1)re ben1colta clelle nrine, 111a ~l1e prc:se11tano i11vece n1ilza lie,·e111er1te ingra11dita, si manife ta la gne e sem1)re vinte co11 1e 1)ri111e i1liezioni sotflt101' esce11za 12 Yolt.e: 7 l)it1 o i11e110 vivace, 3 tocuta.nee cli soluzi,011i di bicloridtato cli chi1 ti11a, alla d-0se di 1 g·L"., co11 piccolissi1110 indebole e 2 debolissi111a (totale globaJe .18 ~~) . gra11din1ento splenico, 11 da11110 ln. caratteriSottopo11e11do gli .·te. si 25 soggetti alla pro,1a . tica fluorescenza: 8 ,rolte ,-i,·ace, 2 debole e di co11trollo co11 t111a i11iezio11e di 2 nlgr. cli 1 debolissi1na (tota.le globaJ e 73.3 °~) . lJ11a i11ieriit.t·nto di st.L'ic11i11a: se 110 riYelano 13 (52 ~6) pot-tatori di ernat.ozoi (5 con s-ernilt1ne be11 chia- zio11e cli itit.rato di stricni11a, al!a dose di 2 milr e, 3 gan1eti ovoidi nett.i, 2 i11,1ece tondeggian- ligr., fatta dopo la raccolta d·elle 11ri11e, dimostra c l1e t11tti i detti 15 soggetti sono lJati, 2 co11 rnerozojti a gra1)1)olo e 1 co11 merora sitiferi [11 forme del ciclo febbrigeno ('i del :toiti libe ei) : P, fra essi s i trovano solo 9 dei pla sni. 11ialariae e 7 del pla sni. 1'·i 1'ax), 4 for12 che 11a11110 en1essa l1ri11a conte11e11te urollilina. Una s·econda i11iezione di 11itrat.o di s1ric- n1e ga.cneticl1e (1 roto11deggia11te, p iccola, 3 to11deggia11t.i, g ra11di)]. 11i1ia, alla dose di 3 r11gr. nei rim·a11enti 3 dei d) l)i 15 ca1r111io11i tli 11ri11e. di 15 soggetdetti 12, fatta nlla distanza di due ......gior11i,. diti cl1e 11anno contl'atto la n1alaria grave iii. 111ostra cl1e ess i sono li011atori di ematozoi (2 ..·~.lba11ia, cl1e 11a11no av11to varie r ecidive, semgun1eti fusa ti, 1 l)iccoJ.i n1el'ozoiti in amn1assi). pre con feJ)bre contint1a e a t.iJ)O ))ilioso, vinte D) Gruz)pt; <lei soggetti (lll lllti, 'ni.ala1·ici o do);>o 5 a 6 i11iezioni sottoc11tanee di solt1priniitivi o recidi 1'i, ch e han:no a v uto la pri- zio11i cli bicloridrato di chini11a nlJa dose di nta o l'·ulli111 ci 1na11ifesta-;ion.e febbril e 20 a 30 g1-. 2 pro di e, o cli 3 a 4 i11iezioni endove11ose giorni printa, clte prPsenla1to tutti a1icora scardelle ~tesse soluzioni alle stesse dosi, tutti co11. se f 01·11ic 11cc 1'G$Silari e rtel .'(l'n gile d ella ci1·coseg·11i fisici e organici della patita infezione lri:.io ne peri/eri.ca . (epato-sple11omegalia pi1) o n1 eno acce11tuata, u) Di 1;? can1pio11i ùi urina, di 12 n1alu- · ~tato oligoen1ico) e tuiti parassitiferi (9 cop for111e parassitarie del ciclo febbrigeno del La1·ici prir11itiYi lie\'i (terzana })enigna., q11artavel'ania l)l'é1 ecox, e 6 con for111 e g·R n1eticl1e de1na) gu8 riti cliì1jcamente s11bito co11 le l)rime l a ste s a laverania: li: . e111ilu11ari, 2 ovoidali) . tlue i11ie zio11i di biclaridrato di cl1i11ina, eniZa itittt presentano la caratteri$tjca fl11orescenza ~ "'~gni obbietti\•i clella 1) atita jnfezione, ancora 11 volte ,-iyace o ,~ debole. co11 scal'. i. ·._imi 1)aras iti nel . sa11gue della circolazione l)eriferica (7 in va.rie fasi di schizo\~ I. l)ai 11rriferiti risultati si cleduce che la g·onia, 5 co11 for111e ga1u etic.:h e t o11deggia1lti. del])1·es e11:ta di l1robilina n el le l1ri11e: le quali ·) con 6 flagelli lu11gl1is ~ i111i ) , 7 1)reu ) è co t-a11te nella rnala 1ia recentissin1a, 8C11ta110 la cara tteris~ica ftuore..,ce11za: 1 Yi: co11 . 0g11i fisici o org·anici ~ ncora be11 mani\ ' 8Ce, 1 debole e 2 rlel)Oli~s i111a (totale globale l e ' ti lle1.la i)a t.ita i11fezione e co11 presenza di oltre il 58 o~) . L'111atozoi neJ sa ngue della ei rcol azione perjfe1

b) Di 18 campio11i di t11i11e, appartene11. t.i a 1 mala rici l)ri111iti,·i g-i·a,·i (t.<'rza11a maligr1a ) H. forn1e cont.i11ua, o i~e n1itt.ent.e e a tipo J>l't>\-~ll1•utPn1c·nte ga . t1ico - cl1e l1ar1110

1·ica ·

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b) è t recp1cnt.e 11ella i11al a t·in, : : 1)ecie se rec idiYa., cl1e si manife tù. fì110 a 2 a 3 111esi JJrima con forn1e clit1icl1c g-r~ ,.i e che preser1ta

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FA c. 28]

SEZ!O)\E PRATICA

a11cora parassiti nel sangt1e clella circolazione pe1if erica; e) è rara· nei casi• di maJariét sofferta cla oltre 4. mesi, clinicamente ben, g·l1arita, 1) u 1· presentanti anco,r a parassiti nel sangt1e d.ella circolazio11e periferica, constatabili con ],a pro' a della $tricn i11a; d) è eccezionale nella malaria. Ia.tente ass0Jl1tament.e •asi11to1natica.

897

RIVISTE SINTETICHE. ·.

Sindrome chiasmatica nelle ·affezioni dell'ipofisi.

RIV !STA SINTETICO-CRITICA

clel dott. G.

FtJMAROLA,

lib. doc. e aiuto di Clin.

GJj iniziatori delle ric.ercl1e clinicl1e sulle af-

f ezioni ipoftsarje furono Lomb1"oso 1 (1869) e VII. Paragona11do, in fine , i detti risulta ti l 'art1ffi (1879) ; ma spetta sopratt1tto a P. l\Iaco11. c1l1elli cl1e si ottengono co11 1'11so .dei prerie (1886) il m erito di avere inql1aclrate in una parati opoterapici (1) (adrenalina, asmogansi11drome n1orbosa ben definita l ~ lesioni ipogli11p,, estratto di ipofisi), o con uno qua.lunfisarie, e cl i a vere creato con lo st11dio delt!ll e dei vari m ezzi più attivi e i)erciò più racccimandati (iniezioni dr.i emet ina o di nitro- 1' cc acromegali(t » nn i111ovo capitol o della })aglicerina (2) per la mobjlizzazio11e deg11i en1a,- tolog·i.H. tozoi € per la riattivazione deg·li a.c cessi febPer qt1anto, però, cla allora J,a letteratt1ra l>rili malarici - nei casi di malttria latente . nlle ricercl1e cliniche e sper imentali dell'ipo"Pecialme11te con le iniezioni cl i llitrato cli fisi sia diven11ta assai ricca, tt1ttavia vi è anstric11ina, che sollo affatto inn0Gt1 e (3), si cle- col'a disaccordo st1lla patogenesi dei i"elativi c11tadri morbosi. Ciò dipende dal] a scarsità dels11me çhe la ricerca dell'urob1linn. 1telle 11rine è lln mezzo di indagi11e diag11ostica della detta le 11ost.re corLoscenze st1ll 'im1)orta11za fisio•loforma di malaria che non i11e rita di e$sere g ica clell'i})Ofisi, e da~ riscontro freql1entè alar1teposto a nessuno di "q11el,li a i q11ali ho ac- fa nto1)sia di tumori ipofisari decorsi in vitu C(-·r1nato. E, ricordando cl1e l'nrobilinuria ·i senza manifestazioni. rile,1abi li. constata - sia pure i11 ·piccolissime (fl1antità Se è r~lativan1ente facile oggi la cliag11os.i - nelle urine normali - specj e q11ando esse di malattia i})Ofisaria , q11ando q11esta si prer1on sono esaminate s11bito dopo la loro emis- senti sotto una delle si11dromi co11osci11te (acro s i or1e - e che è fr.e quente - anche i11 qtlan- . rn e a~iliri, giya 1itis1no acromeaalico, i11fa11tititità rilevanti - in altre contingenze morbose, snio, dislrafict adiposo-geriit(tfe ) è invece spescl1e non ha11no niente di com1111e con la 1na- so difficile diag11osticare i tu111ori cle·l l i1)ofisi, laria. ci convi11ciah10 che essa non è patognocl1e non l)rovocano necessarian1ente una sin1no;iica della malaria ·latente e che perciò non drome ipofisaria e che possono q11i11cli restare mPrita di .essere t1tilizzata per la diagnosi cli ql1asi latenti. La sintomatologia, i11fatti, cui tait~ for111a di i11fezione. essi dà11n0 l1uogo è incostante e variabi1e, e s1)ess·o si confonde con la si11tomatolog·ia i11izi&le di alc11ni tl1·m ori cerebrali e clell'liydroce(1) l. DJ PACE. 11 'WIorgag1ii, Patrte 1a, n. 10, 1922. p lictlus. Qt1esta deficienza della Clinicà viene rn essa in evidenza dai freq11enti reperti ana. . (2) QUARELLJ. lbi tl em, 1920. (3) I. DI PACE. Ibidem, n. 7-8, 1915; La. 1\1 ala- tomo-pa.tol ogici in casi i11 rtli in vita non f11 riologia, n. 5-6, 1922; Il PoLiclin.ico, Sez. Prat., possibile 11na cliag·nosi, e dalla i1npossibilità IL 52~ 1922; Folia Medica , n. 5, 1923. dj trar·r e da q11esti reperti dati ·St1fficie11ti per stabi1lire t1n qt1adro dia.g nostic.o i11 tl1tte le affezioni dlelJ'ip·ofisi. Pubblieazione importante : Un grande s11ssidio ·diag·nostico po1·tano, i11Prof. Dott. DARIO MAESTRINI vece, ai tumori dell 'ip.ofisi senza sin.d·r ome ipoDocente .di Fisiologia nella R. Università di Roma fisaria, la sintomatologia oculare e l'i11dagine 1·acliologica: le lesioni oculari, sistematicamen• te ricercate possono costitl1ire .l't1nica manife• stazione sintomatica delle lesjoni iJ)Ofisarie; , Prefazione del Prof. s.' BACLIONI l 'indag·ine radiologica, mettenclo in evidenza Direttore dell'Istituto di Fisiologia nella R. Università di Roma le alterazioni seillari e delle ossa cranicl1e, può Un volume in-8, di pa~ . Vlll-168, nitidamente stampato su servire di g'l1ida alla conoscenza della 11atura carta semipatinata con 64 figure intercalate nel teato. Prezzo della lesion.e. L. 2 O. Per i nostri abbonati sole L. 1 6. 7 5 franco di tTn contribttto veramente notevole, alla i11porto. dag·ine diagnosti·c a dei tt1mori ipofisarii per Inviare cartoHna vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina. •a . lf - Roma. mezzo dell'esame oculare ~ radiologico, è quel•

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Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia 1

1

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898

LANNO

IL POLICLINICO

lo apportato rece11t.emente dal prof. Di l\iarzio, Aiuto i1ella R. Clinica Oculistica di Roma (1). L 'autore distingue: a ) lesioni dell'ipofisi con sindrome ipofisaria (acro1negalia, gigantis'lno, infaritili s11to ); b) lesioni dell'ipofisi s.enza si11drome i1)ofi• sar1a. Egli riporta nel suo lavoro solta11to 20 casi scelti, fra circa 60 riscontrati nella C.linica di Roma, perchè meglio studiati. e 'seguiti ancl1e nel loro decorso. Osserva, però, che se una statistica dovesse fare sui 60 casi esa111inati, dovrebbe dire che le lesioni i1)ofisa rie sono molto più frequenti di quanto si possa in1maginare e che una forte percentuale delle I.esioni dell'ottico, sotto forma di atrofia discendente, sono dipendenti da affezioni ipofisarie ignorate, in una percent11ale cl1e Ciri11cione calcola nel rapporto di 1 a 10, e cl1e l'autore crede possa essere confermata percl1è, su circa 600 malati nei oualì ha riscontra to alterazioni ' del nervo ottico constatabili all'oftalmoscopio, ben 60 lìresentarono alterazioni indubbie della ·regione sellare. Dalle ricerche cliniche, radiologiche ed a11atomo-patologi.che praticate su questi 20 casi di affezione delt>ipofisi si deduce quanto segue: Le l esioni oculari nel1.e affezioni dell'ipofisi sono sempre riscontrabili ed hanno una grande importanza: sono costantemente a carico del nervo ottico, come indice di una compressione localizzata a livello del chi asma. Nell'acromegalia, i1e·1 gigantismo acromegalico e nell'infantilis1no sono costanti le aJ,terazioni ''isive, che fanno pa rte della sintomatologia di queste classiche sindromi e seI~o110 quasi sempre ad indicare, sia il modo di evolversi della lesione ipofisaria, sia la direzione presa clal t11n1ore nei vari periodi della malattia sia infine le complicanze che intervengono 'nel suo decorso per causa del tumore. Nei tumori ipofisari sono costanti i sinto1ni oculari e permettono da soli di fare una diag nosi precisa di natura e di sede, in ass~nza di quasi tutti i sintomi generali; oltre a ciò i sintomi oculari costituiscono una guida preziosa per l'ulterior e evolver si della ma lattia . Le lesioni del nervo ottico ri s~ontrate cor1 l 'esame oftalmoscopico e l'esame perimetrico dimostrano ch e questi due esami sono quasi sempre concordanti fra loro. . L'alteraz]one del fondo oculare cl1e pit1 frec111entemente si risco11tra è l'atrofia. ottica di::;cenclente : n1ai è stata riscontrata la neurite ottica pu1'a. La papilla da stasi, che si osser' ra f <1 I volta, ùcve e. ere considerata o come (1) ..\nnali di Oftalmologia e Clinica oculi-

stica, anno L, fase . 3, 1, 5; anno 1922. Roma.

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FASC.

28}

segno di una sopraggiunta complicanza della lesione endocranica, o come segno di un'altra l.esione concomitante alla affezione ipofisaria. L' alt~razio11e · del campo visivo dimostra come le lesioni del cl1iasma si estrinsecl1in'o it~ vari modi, a seconda .del~a direzione di accre-scimento de1 tumo1--e. Nella grai.1de maggioranza dei casi si trova l'emianopsia b!tempo~ rale: l'en1ianopsia ])inasale è, però, m€nÒ rara di quel cl1e si crede. rra.lvolta si osserva anche l'emianoosia omonima, ed è im1)ortante notare come, essendo la medesima in dipendenza della lesione di un tract'l.lS opticus. pel'· l'estri11secazione all'indietro e superiorn1ente del tumore, ripeta i caratteri differenziali cl1e la distinguono da una emianopsia omonima per lesione corticale giaccl1è mostra una irregolarità dei limiti de.I C. V., un restringim ento del camrpo -conservato ~ l 'ineguaglìanza fra i due occhi. Qualche volta ai1cora riscontrasi rest1"ingimento concentrico del C. \ -e. scotorr1a centrale. Ouesti fatti trovan o là . 1o ro spiegazione n ella compressione prechiasmatica del nervo ottico, per l'est1inseçazion~ all'innanzi .del tumore ipofisario. L'emianopsia, quindi, viene di solito iiscontrata bilateralmen~ ed è simmetrica, ma spesso non sì stabilisce contemporaneamente nei du·e occhi, n è procede simmetrica.mente. Cosi, mentre vi sono dei casi in cui in un occl1io vi è emiar•opsia e l'alt,ro è norn1al.e, vi sono casi invece ove in un occhio vi è emianopsia e nell'altro vi è cecità completa. Così pure si può J.iscontrare, sebben e raramente, emiano1)sia pei sol i colori. Un fatto importa11te da notare è la variabilità de1 campo visivo emianopsico .. Frequenti sono i casi in cui, per progressione della compressione d.el chiasma e quindi delJa lesione delle fibr e ott.icl1e, l 'e111~anop sia segu e una fase di sviluppo: vi è dapprima uno scotoma simm et1~ico e poi emianopsia di un Solo occhio, oppure emiacromatopsia bilaterale, e poi si stabilisce una netta emianopsia bilatera.. le) la quale può trasformarsi in amaurosi di un occhio ed emia11opsia delJ'altro. Di contro, a queste fasi di progressione vi sono ancl1e le fasi di regressione, sia sponta11ee, sia sotto l'influenza della cura. Cosi capita di frequ:ente osservare casi cli emianopsia bilaterale in seguito al ristabilirsi di una parte della funzjon e visiva nell'occl1ia amaurotico. La maggio1-- parte dei casi cl1e vengono a ll'osservazione non presentano le classiche forn1e di alterazio11i de~ campo visivo quando la malattia è iniziale, come d·a1tra parte son o ancora ben differ~nti i sintomi della malattia che si avvicina alla cecità finale: su questi I

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FASC.

28)

S EZIONE PRATICA

dl1e pu11ti l '.t\.. ricl1ia111a i1ì n1odo speciale l'attenzio11e, perchè le alterazio11i ca1npimet1icl1e assumano la dovutà importanza .nella diagnosi delle l~sioni cl1iasn1atiche i11 tutte le fa i della malattia. L'acutezza visi\~a presenta i11 queste affez·ioni dei cambiamenti cl1e, a giudizio dell A. hanno ta11ta importanza come sinton1i diag·nostici qua11ta ne 11a la variazione del campo vi' egli i1011 avesse eseguito da sè stesso sivo. Se gli esa1ni fu11zionali e di controllo, avrebbe dubitato della esattezza di molti i--eperti, ma gli esan1i ripetuti gli ha1u10 dimostrato che non solo la variabilità dell'acutezza visiva è 11n fatto frequente, ma cl1e è soggetto a sbalzi sorprendenti in più e in meno da un m ese all'altro. Dimodocl1è la variabilità del campo visivo e la variabilità dell'acutezza visiva costituiscono dùe segni caratteristici qella sindro:me ipofisaria i11tin1amente connessi, l)ercl1è dipendenti · ambedue dalla vai.riabile pressione esercitata dal tumore ipofisario sul chiasma e sullre parti vicine. L' esoftal1no è sempre di modico grado, tanto che non ha mai raggiunto i 10 mm. Il co11trollo radiologico mette in evidenza che esso è sempre ir1 ·rapporto con un allu11gamento enorme dell e apofisi clinoidee anteriori, segno dell'accresci1uento verso l~ i1111anzi del tumore, che riduce11do la cavità orbitaria al suo apice, obbliga il globo a protrudere. Le paral·isi dei inuscoli ocula1"i l1anno valore co1n e seg·no di propagazione del tumore alle parti circosta11ti alla sella, oppure di complicazione endocranica. 1

Le indagirii radiologiche dimostrano come esse abbiano un valore diagnostico che può essere uguagliato a quello dell'esame ocuJare: . difatti con u11'atte11ta lettura nel difficile reperto radiografico del cra11io, quasi sempre si trova una corrispo11de11za esatta fra i1 reperto oculare e ql1ello radiografico. Anche n ell'indagine dell'ulte1iore decor so della ·m aJlattia l'esame radiografico dà det buoni risultati, ma appare m olto meno adatto per far apprezzare quelle ininime variazioni che l'esan1e oculare m ette in evidenza. Per ben comprendere il valore clel r.eperto radiologico nelle afft:zioni ipofisarie, bisogna · tener presente non solo 1.e n1oc11ficazioni del, le ossa sellari, ma anche le modificazioni di tutte le ossa craniche. Così i1ell'acromegalia non si deve solo considerare la lesione sellar e, ma tutta insiem'.6 la cc si1idro11ie r adiologica », caratterizzata da: sla rga1nen to della sella turcica, abnor111e grandezza dei seni, ine-

guale ispessimento clel.la lJal'ete cranica, })rot11beranza post-lambdoidea. · Nei sei casi di acro1negalia riportati .dall'autore 11on sen1pre la sindrome neurologica era compJ,eta; nel piccolo gigantismo acromega:lico esisteva il quadro della si.11drom·e radiologica dell'acromegalia, completa in un caso, menitr.e in un altro, associato con tutti gli altri segni di qt1esta sindrome, el'a visibile un piccolo slargamento della c,avità sellar·e. Per gli a1tri tumori l)ituitari se11za sindro1ne acr9meg·alica l'A. no11 crede che !)Ossa ri- , pete.r si la divisione di coloro che si contenta110 d.i creare un gruppo ~i tumori a sindrome di deficit, per lestoni sia dell'infu1idibulum che del lobo posteriore, in conitrapposto al gruppo dei tumori pituita1i à. sindrome acromegalica. Dap1)oicl1è egli ha 11otuto osservare che vi è . una identità di r eperto radiografico fra alcuni tumori pituitari con acromegalia ed alcuni tt1mori senza acrom.egalia, e cl1e in una fa se avanzata di sviluppo del tumore non vi è più alcuna distinzione possibile. In una fase ulteriore i tumori clell'ipofisi molto grossi, cl1e hanno determinato una alterazione co11sider~vole del corpo del~o s fenoide, non permettono, u11a 'diagnosi differenziale, perchè ha11no l1na grande somiglia11za con

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• •

1

quelle distruzioni cl1e vengono determinate d a I

alt1i processi morbosi della base, come pure con quelli che sono un sintomo parziale dell'aumentata tensione cerebrale e cl1e determinano una u sul'a della superficie in terna del cranio. Se il tumore, invece, ha sede nell'i11luridibttlu11i, si. 11a 11n-0 slargament9 dell'o.r-i:ficio della sella, con usura dei margini laterali del pavime11to sellare, che conserva le d'i111ensjoni i1ormaJ,i. Questo quadro radiologico, però, spesso si confonde con qu.ello dato dai fenomeni d'ipe11iensione cranica per hydrocephalus o per tumore del lobo fi'lonta1e o del lobo -::> ccipitaJe, e perciò bisog11a stare bene attenti a giudicare questi casi con • molta prudenza. Ad eyitare errori diagnostici, qui11di, bisogn·a tener presente. che l'ingrandimento della sella può anche essere solo un indizio_ di au-· mentata pressione endocranica da q11alunque causa essa proveng·a; ma allora sussistono per lo più ancl1e altre alte.i·azioni delle ossa craniche, qua le , l'assottigliamento di · tutta la pa rete cran~ca, la evidenza delle impressioni digitate e delle eminenze mammil.Jari, la maggiore profo11dità dei s0Jcl11i diploici, la deiscenza di alcune suture e la v~riazion e dell'angolQ sfenoida le n ell'hydroc eplial·us. r\. questo proposito I'A. ricorda u11'altra varietà di alterazione sella1--e,. su cui Cirincione h a richiamata

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,

900 l'attenzione.

e c ioè ttl i·e1)erto i·adiograficu clel l ' li11clroceplilLlu~ i11ternit;.;, sia })rimario cl1e secor1clario, caratterizzato cla abbassam ento cl elle cl·inoidee anterio1i ed · l111ci1 u:Ln1e11t o i 11 der1tro d ella. lamina qlladril a tera. Qt1esto ti1>0 cli alter azione sellare è e\-ident e in un caso dell'A., i11 ct1i si risconttò a l l' a 11topsia Jiyclroce 1111 u I us i1iter niis, seco11cla rio a tt1mor.e cl e l po11te. c h e aveva. occl11so l 'aq11rtecliictiis ?Jlvii.

(AN~O

IL I'OL I<:LlNJ CO

XXX,

FASC.

2 j

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. Nuove vedute sull'anafilassi. A.

$CA LA

(.4 nnrtli rl' lyi ene , 1922, n. 8) . .

I f e.u omen i dell' a r1n Alassi., fino dalle cl,assI-

cl1e esperienze di Ricl1et, l1a11no sempr·e destato la n11eravi gl1ia e J•i11te r·e~se deg·li stl1di.osi, N eg li u11dici casi cli tu111ori ipofisa i~i ripo1·~ ic.cli.è nu1nero ~ i lavo ri s i sor10 v.enuti ac,c ut ati daJ!'A. si nt1ò vedere com e in a' lct1ni il 1nt1lando st1ll'a rgorn ento e molte teorie ~ on o t11more er a in t1na fase H var1zata cl i s vilt11Jp o. s ta te em es.se per ten tarr1 e l interp1·etazione. tale cla a\ e re g ià di trutto t11tta la sella ecl j11I ,e manif esté1 zior1 i }) iit $Ulien ti .ed ·appari\1aso il cor!)O d ello sf e11oicle in moc1o dn i1 0 11 sce11ti dello s t ato a11afil<lttico cl1e. si è ven11to potersi pi11 disting·11ere se la lesione era d ofor1n:a11do n el ~ iJ e11z i oso movi111ento reattivo v11ta a co1.opressi0ne cli 1111 tumore Ì})Oftsa ri o d ell 'organisnto so 110 date dal così eletto cltoc oppure a c111ella cli un tt1more cerebra·le. 111 ocl ic tus , cl1e con le i])Otes i fi11or a avanzate è altri casi, invece, il tumore JJitt1it a rio rjpet e .. ri111asto inesplicabi.lf' nelle s11 e ca1t e e nella va le n lterazior1i d ella fase inizia}.e dell'a d eltq essenza. 1101n u d el lobo anteriore: cl1e si svilltppa j11 l .'A., Ì">ortanJClo cleci~a1n·e11t c. i fatti riel campo rnodo re ~·o l ::t 1·e ecl i.111prime alla niccl1ja sella1·e 11n J>t·ofì.lo clecisnrnentc to11deg·gia11te ; e in d ell a cl'1imicH colloiLlale e vag·!.iandoli alla st1·eg· nn. d e ll e Jeg·g·i cl1 e g·ove l'nar10 le r.eazioni e le 1111 caso esso aveva a.ss1111to l 'asr>etto ractiog·r8 co111bt11àzioni. co lloiclali, lj eso rr1ir1a sotto 11n fi co cli t111 tnn1ore in p eriodo di a , ·a11zato sv i 11llOVù pttr1to ùj vi. ta, clancloci l1na ·chiara vil11ppo, nell a fase cl'1e precerle 18 clist.r11zion e ior1e d el f e11ome n o. t otn Je del cor po de11o sfe11oicle. Eg·li osserv.a cl1e ur10 dei fatti più salienti In qtt8 Jcl1 e cH . . o Ja l esio11e end osellate pardello clioc è l a notevole diminuzione della l a.,,a a favore clj l1r1'affezior1e clell'i11f1indibupressione arte1·iosa, tli111in11zione ch e non p11ò l1Lni, ir1 qlta lcl1e a lt1·0 j] tu1nore endosella r e esser e spiegata cor1 un'alter a zione della i11etayeva sla rg·ato la sella ,·erso lfl s11 a base, cl1e canica circolatol'ia, p o icl1è fu· 1cbr1comitanza e ra n t1cl1e 11s11rata 11ei s11oi margini, aveva con essa si osserva110 dim ir11tzione del volt1accorciato e corroso la lami11a q11ad1ilatera 1ne total e del sang·t1e, a t1111 ento dj viscosità .e ed er a co11g·iu nto a i scg11 i cli i11ertensi.one enmagg"iore concentra.zior1e dei costituenti di d ocrani ca. c111esto. Si d ev·e qt1ir1di a m.n1ettere t1na per-d ita . U 11 i1r11)01'tante r e11et1 o 1·acliografico di l1 t1a di acq11a, l a qt1ale v ie nie ticl1iam1ata dai tessi11clrom e a. tiJJO cli cleficil vie11e for11ito da. t111 ·S uti cl1e né a})bisogr1ano; 11 fatto è .co:nfermato caso di j n fa.ntilism o, in cui la. ratliogl' afi~L metdall'osservazio11.e frec1uente . di -eden1h in malatt eva ir1 evic1enza 1111 g·rosso tumore cl ella retie o indromi in 1c11 i è .cl1iara, la ci-isi e·m ocla- · gio11e sell a r e in f ase di qalcificazion.e. s i,ca, daJl1a se.te, dai1l'oligt1rià od ar111ria dei p<iAl contrario, i11fine. di ciò cl1e n1olti afferz ienti dl1ran,te lo clio c. L ' idrofili.a cll:e i tessuti mano, accade assai di freq11ente di riscontram a nifestano in tal e stato 11.a origine da rear e i seg11 i r a tliog1·a.fici di aumentata l)ressione zioni complicate e profonde cQ.e modificano Jo e11doc ra nica si a i11 acrom egttlici cl1e in ipofis t ato cl1imico dei colloidi, reazioni in cui debsa rii 5e nza alc11na sinclrome. bono aver parte prepondera nte ,le .sostanze mi11erali. Per g·li anioni o cat ion i cli questi si JJo s tudio cl1e il prof. Di l\i[arzio, al1aevo vadebbono q11indi for111are stat~ acidi od alcalilo r oso clella sc nola cli Oftal1l1ologia di . Ro1nH, 11 i, con la conseguenza di sminuzzare Je mi11n. ina 11da to a termine, l1a lln altro J) reg·io celle co1ll1o idali .e di aumentare l'acqùa di comg·ra11disR i rno. e cioè cli. essere corredato da 1111 b inazione. T·enuto poi conto dell'aumento di i111nlPro co1tsiderevol-e di fig11r e (diagrammi idroge.njoni nel sangne di animali che 11anno cl e1 ca1npo vi ivo, fotog rammi (li reperti anns 11bìto lo clioc e d elle qualità an.t ianafilatticl1-e tomo-patolog ici , r a diog rammi d.el cra11io, cli' seg·ni ~cl1 e matic i) i11tte bene ri11scite, cl1e cl od·egJi . alcaliilli, s i d·ev·e escluder e cl1e l1a genesi cle.11\0 cltoc fa da riferirsi a liberazione di alCllmcntn 110 i tl 111odo m e ra vigli oso, cli rei q11a"i ~1 1 ggf'\~t i ,.o. ogni ricerca. ca li e ·i ùeve i11vece :rite11ere cl1e si tratti di liber a zione di acidi. Rimangono ancora da spiegar e diversi fatti, come l'orig·i:ne di tali acidi, il m eccanis mo con c11i essi agiscono, il 1


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xxx,

FASC.

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901

SEZIONE PRATICA •

silenzio dei fe110111eni durar1te il loro accu1nulo, il manifestar i in1provviso della 101·0 azio11e, ecc. Origin,e e nieccu11is1110 lli él~io n e deyli flCidi. È noto cl1e i sali i11i11erali nei:1t1:i, venendo in cÒ11tatto con ·un colloide, contraggono con · esso i.111a combi111azio11e e 11l etto110 in J ib e1·tà il l oro anio11e trasfor1uato così in acido libero; in tal modo si spiega la for111azion e dell 'acido cloridrico 11-ello ton1aco, i11 cui Y1e11e cioè fissato il catione sodio cleJ cloruro, 1ne11tre l'n11ione Cl COll ridrolisi si . trasfol'ma in acido cloridrico cl1e l)assa nel . 11cco g·n.strico. Gli acidi po ·so110 di.111qu e })rove11 ire dai ali i1eu tr i cl1e vn11110 fis ar1dosi st1i tessl1ti, com.e è })L'ovato dalla ritenzio11e di saJ.i i11ir1erali cl1e i osserYn i11 certi 11 eriodi delle 111alattie i11fe·t tive. La fi~. nzior1e si tratluce cori 1111a i1rodt1zio1le ab11or111e cli ncicli i c111ali, esau1'ite le 1·iserve a l cali11e ( fi s. nti~i . 11i tes--uti forma110 l t:1 ca' e1'l'ic.:a e:--ng·erata e lo stato anafil attico. Ric rl1e origi11ali tl.Pll'A. dimostra110 la g·rande aftini1ù d ei colloidi })er g·Ji acidi cl1e rl1e vengo110 fi ........ ati, :t1·1·i, a11ùo acl 1111 ,·ero stato J)ato!i0g'ico pnte11zialé, pericolo:-iss.i mo q11n11clo pas,~ i a llo $tnto t1ttivo. Bisog·11a poi tener p1·e. ente che gli acidi (ton1e ùel rr to ancl1e le ])asi) nel com1)lesso to lloida le n 011 s i t.l'ovano con1e tali - l)er molecole interP - 111a dis oc: iati nei loro joni e })erclo110 q11i1 td i le qua 1itù acide pel' i:iacq11 istarle q11ando lo jone elettronegativo i stac<"11i da l.Ja co rnh i111<1zio11e e ~i itlrolizzi. Nel prin10 llf-'l'iodo - cli ral'ica, - si l1n, rl11nq11e combi11azio11e <I eg·l i acidi m es i in Ji be l'tà con peirdita. d cJle 101·0 (Jllalitù acide; 11el secondo . . periodo di cll,oc - s i l1a l 'idrolisi ra,1Jida. degli j on i elettronegativi ed il 1·iacqi.1 i sto delle loro q11n.litù. acide co11 11rod11zione d ei noti feno1ner11. 1.. a pres·e11z~L ùi a.e idi 1 icl1ia1na nei te . . su ti l1na 11otevol e qi1a11titù ·di acq11n, come è i1oto dalle es1ìerier1ze in vi tro le quali d imostrano cl1e g·li acidi sono cansa di idratazjone dei colloicli. Gli ede111i 11oi sono seconda t·) e si mar1ifestano ql1ando i·acq11a dei tess11ti assorbita i11 eccesso s i lil)era e, i1q11 J)otendos i eliminare con 1.a celerità dovuta, i11 ca11sa d ella irlsuffici1ente ft111ziona] itù d ei reni, s i ·sp.ande nel1'orga11isn10. La -lJl'e enza di <.lcidi · n ei te s.sl1ti Ji . rende elettro11eg·<ì ti,,j J)el' cui . i 11a ri cl1iamo <leg·1i joni c>Jettr.01)os1tjvi (cationi) ciò cl1e s.piega la l'i ter1zione di . ali; d in1i1111 iscono così le risc1ve alca1i11e del S1ang11e da cui migl'ano anche gli elementi fo1·mati carichi cli -elettricità positiva, cioè i le~1cociti, cl1e ve11-gono attratti ve1·so i tess11ti. Si spiegano così la Jenco11e11i<l, ln rita1·data o mancnta, cong·ulabilità. 1

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del .sa11gue da cui La calce è migrata verso i tessuti. L 'intossicazione acida spiega a11che le alterazioni cl ell'in,t esti·110, dei reni delJ e masse in11scolari, l 'aumento di am,i noacidi nel sangue, l'or.ticaria. ed ancl1·e la mo·r te per marasm·a e cachessia _dei conigli cl1e hanno resistito allo clioc acido. Tale inter1Jreta.zione viene l)Oi confermata dallo stuclio delra11tiar1afilass i. A Q'llesto propo. ito l' A. scevera le sostanze antia·n afilattiche in due grt1pp i, il pri1no (clo·r m·o di .s odio ed altri . ali) cl1e agisce s ugli j oni combin·ati a.i colloidi, i11ante11endo intatto il con1ple,sso anafìlat.ti.c o; il seconclo cl1e tende a 11eutralizzare i l)rodotti clel disf aci111ento della e.ari ca. Appa rteng·ono a qi1est'ultimo gruppo i neutralizzanti alc~lini, i sa.po11i, i sali cli sodio degli acidi deboli uoncl1è le sostanze JJroteicl1e le quali , avidis,s j111.e di acidi, li fi SS8 llO e li ll Clltra},i zzano nel se11 o colloidale. Qt1esto m o<lo di vedere cì rende i· àgione dell' azione fi11 q11i l'itent1ta stra11a ed inesplicabile della l)1·oteinoterapia, cli.e cura malattie diverse con u11 inetodo unico. Le ... ostanze col• Ioidi ~ vergu1i -· iniet.tate togliel'èbbero acidi , basi, sali e forse tossine ni complessi col1oidali cl1e se ne erano c.al'icati e li elirni11er ebbel'o. Sj comprende così la non s.1)ecificità, poicl1è le propriett1 acce11nate so110 co111uni a tutte le o t.a11ze i11»oteicl1e; fo:rse an.cl1e i1elle • rna1attie s1)ecif1che, rnentre vi sono alterazi,on·i , pecjali cl1e cedo1ìo solo al rimedio specifico ve Ilie sono· di. qi.1elle g·er1e.raJi cl1e sono 1nodificate con l a l)l'Ot ei11.otera1)ia. l 1. 1 qt1esti stl1dì, d ove le teor~e i1nmunital'ie a1)1)aiono i.1 npotenti a cl1ia,rire i feno1nerli, la cl1i111ica colloida1(e j)erm ette cli ~piega rli e può ill)l'ire cam1)i fe-# c·or1di di ap1)lic.nzion i . •

fi I.

MEDICINA. ·

Problemi clietetici nella terapia della. gotta. (H. . TRA t:s. . OP ll.f sc lie JI Pdizi11isc ltP sc lirif t, 1922, a. tf3, pag·. 1438).

lVocheri-

Ritornato d' at.tt1alità col termi11ar.e delle disastrose co1~dizioni d ieteticl1e del te1npo di g·uel'ra, cl1e 11 e avevano diminl1ito le 1nanifestazioni, il 1)roblema della gotta ha riacquistato oggi tt1tto il SllO interesse; e la qt1estione centrale l'in1ane sempre qi1e1Ja dell'acido urico·. Og·gi, l)ecia lmen.te l)ier le ricercl1 e df Gt1dzent si sa c11e quello cl1e finora cn1brava caratte:r istico pe1· la diatesi g·ottosa, cioè raurnento d elracido l11·ico del sangue e del siero, è tt1tt'altro che costa11te. Si tratta di stabilire ql1ali sono , i momenti cl1e ' determi11ano la diatesi gottosa e q11e11i ell e· d·etern1i11 a110 l 'attac1

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POLIC~. INICO

·[Ai-;xo XXX, FASC. 28]

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co gottoso. L'autore contrappone un fattore di.s turbi locali d-ella. circolazione. Certo è, seu1norale ad llDO locale, istogeno : il quale ulti- condo 1'A. ch e i momenti cl1e determinar10 mo, sulla base del primo, determina la preci- l 'attacco possono essere di diversa natura. pitazione dei cristalli con le loro consegllet;ize Anche il fattore umorale non è sen1pre in raplocali.. A questo fattore locale l'autore ha dato porto con fenon1'eni di ritenzione: ma talvolli nome di «fattore X » e ritiene eh.e l'attacco ta di sopraproduzione (leucemia, polmonit.e). gottoso sia dovuto all'accumulo in un punto D'altra parte Joel ritiene eh.e le sostanze puridell'organismo di determinati prodotti. del ri- niche alimentari no11 rappresentino soltanto ca111bio che alla I.or volta, de.t ermin1ano la p.re- uni materiale p·er la formazione di acido llrico, ci11itazione dell'acido urico·.presente in eccesso, ma ancl1e uno stimo I o per la formazione di €d i conseguenti processi infiamm.atorii o, nei acido urico endogeno. Occorre anche notare casi più gravi, necrotici. La teoria, dell'A. che che a determinare le manif€stazioni cliniche -considera il fattore X dipendente dal ricambio del'la g-0tta interv.engono non soltanto le so·del connettivo, non è stata infirmia ta dal1e ri- stan:ze puriniche d~ll'alimentazione ed evencercl1e più recenti. Quanto al fattore umorale tuali alterazioni d€l · rica.m bio minerale, ma sta11no ancora di contro la teoria r.enale o ancl1e il valore complessi,10 dell' alin1entazion-e. della ritenzione; e ql1ella cl1e ritiene J,e altera- È ,a ppunto alla di111inuzione complessiva del zioni umorali conseguenza di un'alterazione cibo, e non tanio alla scarsezza della ·c arne del ricambio in senso stretto, cioè dell'azione che è dov.uta la diminl1zione della gotta d11dei fermenti. La teoria r enale .. più antica, è rante la g·uerra. Questa in•flu.enza della nutristata r ecentemente modificata dal Thannha11- zione abbondante era del resto già nota A. ydenham. _ ser, che vede la causa a.ella ritenzione dell'acido urico nell'alterazione di 11na special.e fur+Dal pt1nto di vista della di·etoterapia due zion·e · urico-secretoria del rene, qùando alme- s.ono gli obiettivi da ra.ggil1ngere: combattere n o n-0n vi ' siano segni di una . manif1esta af- . la diates~, cioè il fattore umorale,. e combatfezione renale (gotta « costituzionale » in cor1- tere il fattore locale. trap1)osto alla go tta r.enale cc .secondaria»). La Per il primo scopo J,a dieta priva o povel'a seconda teoria è sostenuta principalmente da di corpi p11rinici conserva tt1tta la sua imporBrugsich e Scl1ittenhelen. Umber ·e Gudzenit tanza. Questa d~·eta non si identifica però afsostengono una terza teoria in un certo senso fatto con una dieta vegetariana, perchè tl1tta contrapposta alle due precedenti; in quanto lln.a serie di v-egetali (spinaci, piselli, Ienticattribui-scono ,s carsa i·m portanz.a al fattore ·Chi1e., fagi.oli; .ecc.) c.ontie·nie delle quantità non umorale, e ritengono fondamentale il momen~ trascurabili di corpi purinici, cl1e possonò ragto istogeno, cioè l'avidità dei tessuti per 1'aci- giungere quelle della carne. È meglio dare a do urico (uratoistechia). Br11gscl1 ha recente- qlJesta di.eta il non1e di di.eta priva di éarne, mente richiamata l'attenzion e st1ll'importanz.a compr·endenido sotto questo .nome ancl1e i pedel sistem a nervoso centrale che es·erciterebbe s~i e gli uccelli. I più riccl1i di sostanze purila sua influenza attraverso lo splancnico. niche .sono i tessuti viscerali riccl1i di nt1clei ~ Queste discussioni non 11anno un valo1·e pu- reni, fegato, polmoni, cervello eh.e contengono ramente teorico : chè, p. e., se fosse vero che da 8 a 10 volte pil1 corpi purinici della carne il fattore ltmoral.e avesse scarsa o nessuna di ·m anz·o. Le ~arie çarni di manzo, di vitello, importanza, non vi sarebbe alcuna ragione di delle varie selvaggine e di molti pesci, hanno limitare notevolme11te l'introduzio11e d.ei corpi pr.esso ' a poco lo stesso conten11to di sostanze purinici, ·e tutto si rid11rrebbe a combattere il puriniche. Molto ricco di queste è l'estr.atto di fattore looal-e, isto.g·eno. Q11esto fat tore pur- carne. La carne bollita è più povera di corpi t l' Ol)J)O , a'Ilcot og·g·i è in g·ran parte un fattore purinici di quella arrostita. La dieta pove1·a di X. Becl1old pe11sa a fenomeni. colloidali. Vanto- sostanize p11riniche deve quindi avere u11ét gl1e1n, ilberg1eit ed altri, i11 esperimenti s11- composizione ben deter111inata, n ella quale gli animali, 11anno visto che l'acido t1rico iniet- entrano principalmente latte, uova, pane, fata.t o sotto cute precipita solo quando si intro- rina, frutta, ins~lata, e quelle verdure che d11con:o i1egli animali grandi c111antità di alca- non ri.entran o fra quelle soprac1tate : oltre alle · li11i. ì\Ia nè questi nè altri risultati o ipotesi qt1antità necessarie di gì'assi. ''alg·ono a indirizzare la nostra terapia dietetiFra le minestre si permetteranno q11elle di ca; e lleJ)l)llre la conoscenza di una diminuzio- latte, di frutti, di farina. Il the, il caffè, il ne J)re- o po tcrit.ica e di u11 at1Jllento critico cacao e la cioccolata non possono -essere condella eliminazione dell'acido llrico. L':linsorgen- cessi senza }.imitazione, percl1è nell'organismo za llegli attaccl1i gottosi d11rante una degenza la caffeina può essere più o meno completai11 letto fa considerar e al·l 'A. l'importanza di mente demetilizzata. ....econdo Tl1annha11ser. 1

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f ANNO

XXX, F ASC. 28 j

. SEZIONE PRATICA

903

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i nvece nell'organismo la trasformazione de11e guerra dalII() stesso cYtirurgo di Liegi operato anetilpurine in ossipurine è scarsissima e percla 4 anilli. ciò l'uso d~l caffè e del thè può .essere conce&So •, Il soldato V. Tl1., ferito il 25 settembre 1918 senza li•mitazioni. con lesioni m;ult.i ple, ·ed oper:ato 48 ore dopo. L'ideale di questa djetoter.apia sarebbe cl1e Una delle .s ue scheggie1 di granata era pene~ssa fosse continua: ma ciò non è ·possibile e trata nel ginoccl)io destro dalla sua faccia neppure sempre necessario. Bisogna· quindi anteriore, fracassand.o la rotula, e .restaI;lld.o in cavità articolare. Femore ·e tibia intatti, stabilire una dieta pov·era di sostanze purini'" {'l1e da osservare costantem.e.nte, e nella quale · rotula frantumata in pic-colissimi p·ezzi; sinoviale rossa tumefatta. Estrazione della scl1egii illltercal.ano delle giornate o delle settimane g·ia metallica e diei frammen1ti rotulei, rie.oo-0n t1na dieta n°ella quale le sostanze purini- struzione della c.apsula, st1tura del tendine dal cl1e sono ancora più scarse (Purinkarenz-ta- . qt1adricipite al tendine rotuleo con filo di bronzo; riu11ione per prima. g·en, risp-\Vochen). La frequooza di que..ste V€rso il 10° giorno n1ovimenti piccol,issimi. g·iornate si dev:e determinare caso per casQ, in 10 g·ennaio 1919. deambulazione difettosisl)ase alla presenza o m,e no di rnanifestazio11i Il si111a, flessione attiva quasi nulla, passiva di clinich.e, al contenuto di acido 11rico del san- 18°-20°. Il 13 g·ennaio 1919 Delr·ez preleva asetgue, ecc. Di solito :sarà opportuno di alternare ticamente su 'un cadavere fresco le due. rott1le; quella di çlestra con il re.gamento rotudue gi<>rni con car~e (da prendere possibilmente bollita ed in un solo pasto) e due gior- leo, il lig·amento del qu·adricipite, i ligamenti ni senza: riservando l'applicazione delle setti- grassi e laterali per una largl1ezza di cm. 11;2, 1€ punte dell'ala e la capsula doppia della mane di di•e ta più rigida per quando min.ac- sinovial·e: .il tutto fì.sga in alcool a 80°. Il 16 .("jano g·li .attacchi. Le cure di frutta - special- gennaio 1919 trapianito rotuleo; escissione delID€nte il lim-0ne è stato per uri certo tempo as- la cicatrice cutanea, scollamento della pelle verso l'alto e sopratutto in b.asso; asportazio~ai adoperato - non 11anno particolare éfficane del fiJ,o di bronzo; sezione d€lla cicatrice cia, ma presentan-0 il vantaggio di lina dieta tra tendine rotuleo e del quadricipite, liberi l'elativamente povera di albumina, che può dai aderenze in profondità. Articolazione, lierssere opportuna per alcuni gottosi. gamenti crocia ti e grassi, menischi illltatti. IsoQuanto alla mani€ra di combattere il fattore lamento del tendine rotuleo e del . quadrici' pite, il quale ultimo . si taglia verticalmente loca.le, essa è ancora più problematica. Come per metà per 5-6 c1n . Flessione a 90° de1 gi~r1onne in gran parte empiriche si può raccomanda1"'e di evitar.e gli abusi alcoolici, ed in nocchio. Il trapiantò viene immers.o prima del1'uso in soluzion ~ fisiologica p·e r mezz'ora; ligenerale gli eccessi dietetici e specialmente berato dei legamenti grassi, superflui, il ten!,introdt1zone abbondante di sostanze purinidine rotuleo morto si intern1a al mbncone vic11e. Altri principii fonda.m entali ·a ebbono es- vo con catgut; il tendine gTasso vivo si fissa· al becco ' della rotula; il tendine del quadri~ei·e qt1elli di risparmiar.e il rene ·e di niantenere una misura in tutto : l'efficacia di qlie- cipite tagl,iato a triang·olb col suo apiee viene fissato tra le dl1e labbra del tendin·e del ql1a~t'ultima pr.escri zione è dimostrata chiaramendricipite vivente, suturato con catgut; sui lati te dalla gu.erra. In qualche caso invece di ipo- la breccia interna è cl1iusa .st1turando la cap11utrizione ·ed indebolimento sa:rà opportuna sula vi'{ente (con la sinoviale) ,a lle francie capsulo-sin.oviali morte cl1~ d·ebordano dalla ltna e-erta sovralim1 entazione-. Ma quello che bjrogna ten.e r sempre presente è la n.ecessità di rotula trapiantata; sul l1ato estern.o, mancando la stoffa resta un orifizio di 2-3 cm. Sutuindividualizzar€ la cura dietetica del gotto.so : ra completa della ct1te. · G'L1arigione per pri~ di far precedere a~la pr€scrizi.one... dietetica mam senza alcuna reazione. ' 1IDa diagnosi esatta e precisa,\ per evitaré spiaDopo 4 anni, dic€m.b re 1922, estensi.one at..cevoli limitazi-0ni ad in(lividl1i affetti da altre tiva d·el g'inocchio totale; flessiòn:e attiva finp , all'angolo retto; movimenti accompagnati da linalattie articolari croniche. crepitazione leg·gera, indolente. Tono muscoE. SERENI. lare normale; poco· minore (2 pm. ) il pe~ime­ I tro d.elJ.a coscia clell' aTto operato; rotula a liCHIRURGIA. vello normale, ben applicata .sui condili, così ' n1obi1e come la sana. Dea.m bulazione normale Rotu1ectomia. Trapianto d'una rotula del ca.- e possibile ancl1e la corsa, seniza limiti mag<lavere con i · suoi legamenti fissati in alcool. giori cl1€ prima della ferita. All'esame radiologico la rotula tri:tpiaritata è perfettamente Ris1tltati dopo quattro a.nni. sana, e vi s.i riconoscono anche le travate os,_~{;-RÉGOinE~ R. Bull. et iviém. de la Soclété de see; la faccia profonda della ro.tt1la si adatta Clu'rur·gie. Tome XLIX, n. 8 . 6 marzo 1923) ... , perfettamente nello spazio int,e rçondilqideo. ~t11la faccia anteriore piccole irriegolflrit~ tra1 L A. presenta a n.o·m e d1 Delr~z (L1eg1) de1le -. sct1rabili. f\ J l;RA. r adiografie ch·e si riferiscono acl un feritp dj I

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IL POLlCLl:\JCO

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Dott. _.t\R~IA~Do 1\.LBANESE. Ricerche e studl sul nio rbo di Pott (Palermo, Stab: d'Art] G1·n.fiche,' 1923). ~otto tale tiLolo l"A. 11a ri11nito alcu11e ri-

X:\X, F ASC.

281

tato d.egli ii1te·1·ve1'lti ancl1ilosanti niella C\1ra • de1la spo11clili.t e tubercolare. L A., dopo •di avere stabilito qual.e S'ia il criterio · d·el trattamento d el morbo di Pott in rapporto a l1e S1peciali indicazioni curative, e dopo di ave:rie parlato del trattamento ortop.edico 1ncrt1e·n to·, fa la .storia del tr:attamento ehi1r11rgico, sofferm andos·i i-n moclo .sp·eciale st1l 11roc1e•sso Albee-de Quiervain, e sui varii altri l)rocessi d-el m.etod 0 ancl1ilosar1te, i)ro1p osti da.i varii ope·r atori; pttssando siistematilcamen·te iin ra ssegna sia i giudizi favorevoli cl1e le c.;rjticl1e, in modo da l)ros·p ettar.e i.1na visione com11leta d.elle conoscenz·e attuali s11l t1 atta1n1e11to moderno del m,orbo cli Pot.t. · egue c111indi U·IllO iStt1dio cli111ico s11 19 pa1

cercl1e, da lui fatte n iella Clinica orto•p edica e traun1atologtca del.la R. Università di Ro1n a, <.;U)la fisiopato Jogia e sul trattamento d.el1a Rpondilite 111J:>ercol are. Nel 1° c~pitolo riporta l'ri.cercl1e s1:>erimentali :-;ulla r esistenz,a m eccanica d·ella colonna vertebrale i·n rapporto .al sig·11ificato 1n ecca11ico della sinostosi jnterspino-v·ertel'.>rale. ~el 2° ca1'.>itolo pre;ncl e a eonsiderare le alterazioni scl1el.etricl1e della colo11na vertebrale 11ella evolnzione fisti.opatol.ogLcn. della spo11dilizieriti, opera.ti i1ella Clinica OrtopeJica traute tt1bercolare (s1Jlla base di 120 reperti cl1e matologica di Ro1na da quel Diretto1·e (16: casi l'~L\.. 11a studiato in Yari ~Iusei patologici del- sec.on.llo il J)rocesso di AJbee, e 3 · ca·si seco11d0 l"Italiu, dell'AustriA, della Czeco-Slovaccl1ia e il processo id·ea.to dallo stesso prof. Dalla v-edeJ1,a Germ ariia ). dova: qt1esto J)rocesso, inedito, consist(t n.el I ri s111tati ùi tale indagine portttno aJla col)- - trapianto di un lein.b o periosteo a ])rattee. cl11 io11e cl1e 1·a guarigi:one del morbo di Pott osteot,angenziali tra le a11ofisi spinose 01)porp11ò n vve11ire i11edian,t e u1i i1rocesso di i· i i) aratnnamente 1)re11arate acl accog·Jier1o) · zione osset.t n.niel'iore a11cl1e i1egli adl1lti; a11A tale stud:éo cl inico fanno seguito l.e ricercl1ilosi s o1natica che s i accon1pag·na nella tl1e s p e l'in1entali eseg11ite dall'A. allo scopo di 111agg'ior i1arte dei casi (.e semp1"e riei procesana1izzµre direttan1er1te i crnesiti rig11a1·danti ~i cl1e abbiano d etermin8ta cifosi) a modifita·n to i l tra1)ia11to della stecca alla _t\J])ee cl1e c;az io11 i n otevoli de] racl1ide· J)OSter i o,re, conil com1'.>ortHnùento del trapianit o periostale al:isten ti nell' a ncl1i1J.osi delle tll' ticolazioni (po- , la Dalla V·edova. sterio1·i) e n1el s8.ldamento s j11ostotic.o deJl.e laI r eperti s1)eri111entali .sono ·~ tati argomento rhine e talv·olta ancl1e d e ll e ttl)ODSli sr)ino e. a stl1<.lio i,stoJ.ogico, · radiologico e pe·r taluni , I/ A. i·itiene cl1e 1'ancl1i1losi posteriore sicl ])io.logie.o (con la c,o lo,r azione inti·avitale di alitletermi11ata, oltre cl1e da un fattore m,eccazarina) dai 11ri.1n i g iorni fir10 a. 9 mesi ctell'i11- . 11i co-f11nzionale (dato dall'adrittamento dei sef!·. tervento. '111e11 ti dei], racl1ide i'.)osteriore alle nuove esiRis ulta di1n•o1strato da tale stl1di.o cl1e l a g·enze st a ticl1e del] a colonna cifotica) ancl1e da stecca trapiantata atteocl1iisce dal l'.>unto di .vittn fenomeno di reavione osteogenetica a.egli sta citolog·ico n·ò n · d·a qu€1J,o istologico; nel stessi segìnenti posteriori allo stimolo i:>rovesenso cl11e il te.ssu to osseo ~el ti-a pianto muiore i1iente dal focolaio flog·istico so111atico. l1er !a maggior ]).arte·, attec:c l11scono l1erò :i11Il 3'1 ca1Jitolo st\1dia la n1orfologia deJ gibg ole celll1le che si mo1lt.iplica.n ,o .e prendo·n o bo da llistn1zione . on1atica i11 rapporto alla l)Hrte alla .neoformazione ossea; questa i1rovie11e l)l'incipa.lt11e11te dai centri osteogeni lll 11 'o. :ecl e ed al.la e tensione della distl'uzione stessa: v i sono r iferiti u11a serie di esperimenti s pite. Gli esperim enti esegl1iti col leml)O placo11dotti allo scop·,o di valutare il grado della .. tico l)er 1o 1Jeo dimostrano 1111a rig·og·liosa neocifo ·i i·Jl tapporto a q11e1llo del focolaio di diformazi one in llna stecca cl1e viiene a sosti~truzione de] cor1)0 vertebrale, comparativatnirsi a l sottile lembo tl'api'antato. i110n te nell€ diverse vertel)r;e, completati dalla lllla base degli e.lementi risultanti da quei11clagine radiografica dei lJreparati sperimento stl1dio cl·i n.ico e speri!n1entalè J'A. passa f<1li. l)n, ql1e te ricercl1e S])Cl'imental.i vi1e ce poi n ùiscut,e1·e tutti i vari ql1esiti. cl1e si ridata la ra g ione per la q11ale i1ella cifosi sponferiscnno al trattan1ento cl1il'urgico ancl1i1oLlilitica l)UÒ e er })rominente a, volta a volta .., ar1te della SJ)Ondilite tlil)ercolare, -iJ. ~\ralo1· e ln npofi i .. 1)i11osa d e lla ' rertebra cariat:t o clel trapi•anto <tg·li effetti n1eccanici, l'utilitù. tJ\lella ù elJ a yertebra sov rn tante al focolaio clella .anc11ilosi posteriore, il valor-e clinico de1d i carie. i · ot::>erazione di Albee, il valore pratico dell 'i11'\ eg-li nlti111i (iue ca1;itoli · cl1e S\'Olgor10 la terve11to e vi·ene infine a1le concl11sioni separt c }liù i11t e1·cg n11te del lavoro, Yie11e tratg ue11 ti: Il trattamie11to del là spo11dilite tuber1

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XXX, FASC.

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EZIO~E

colare l)UÒ e sere assolto cl1irurgica111e11te con · un intel:'vento di osteoplasti.ca, diretta a i)rovoca.re artificia.lm1ente il .saldan1ento delle ap0fì:i spinose e a.egli arcl1i del segmento n1alato co11 i segmenti sani contig11i. I .. a stecca trapia11tata (seco11do il i)rocesso di _.\lbee) per qt1anto non possa ri11scire a st1pJ)lire cl1e fino ad nn certo grado I.a coJonna a11t er iore di sostegno, f avorisce ed affretta la a11cl1il.osi . dei segmen1ti articolo-arcali e qn indi raf.rg·i11r1ge effetti va.mente lo se.op o di co~tit.u jre 1111 tutol'e i11tei-no, assol,1endo con ciò l e indicnzioni processuali di i111moJ)iJizzazione e

di "C<'lrico.

1... ,<1 Il to1Jlastica a . tecca 1111ica IJtlò e e1·e \·a11ta~rgio ·atnente ~ostitt1ita da ql1el1a l) erio~tct a :i ln nttee qi::;teo-taug·e11zié:li. J..'interv e11to u11chil osante, asso lveudo Je indicnzio11i proces. ua!i, <J.etermi11a le cor1clizioni JllPC..:t:Hll)t l1 e })iÙ fa,1 0l'eVOli }'>el'Cllè il processo v"lg·a a guarig·io11c, se que~ta in. conse11tita dalle condizioni hiologicl1e di i·esistenza e di rPnzione all'i11fczione: e1J11erò la Cl1ra mecca1lica clovril. Re111prc e. sere favorita dalla vHlnrizzazio11e di tutti i 111ezzi tetapel1tici, ineclic:t111P11to~i e fif'ici, ad azione g e1u rale e locale.

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s. _.\..

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PRA 1'1C.\

90.)

di Ag., pln tino, rame su c·ulture Yivenfi. 11elle quali si otte11pva la sterilizzazione se la ra diazio11e pri1naria vc11iva eo11tenuta tra i 30 e 36 <·ni. di ~- E. Con io n i lllètal Jici inoltre j11trodotti Pt' l' 111e~zo del l a jo11ofore~i egli l1a a11cl1e ottenuto l:t sterilizzazione tlello culture. 8Ptondo 1'0. l'az iont-\ \ da i1111n1tctr!-.i ;1lle r:1<li;1zioni :-;ec·ondarie di fino1·0scenza. t:t llic:be

.-..:.rJJJra r1.:i1:e11~a rl ece11 11ale c7el

ri7Jrionr colerico conservalo i n liqu ·i d o pe1·it<n1aalr. . 1

I,, ·o. ill111-;t1«1 «011 le -::::ue ric-e1·ch~ la so11ra vvi re11zn d<.~c-e1111a l~ del ,-jbrione <-OlC'rieo. co11seri;-n to in li(lnitlo peritone<1 le. Di J tnhetti preleYn ti da Jlf•rj toni ti <:0leri c:I1e <lellc ca Yie (' c·hi nsi <.1 lla ltt llllJrl d.a egli ha votuto dimostrar~

1•rof. '\r.

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PuxTo~r.

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tubetto la ~opra,·v iyenz.a del Yibrione, che c· o11 ~{.,)l'Y:1ya i tnrntt0rt culturali e J>è1toge11t i1n111u1111

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d i• l<·r111i11a .: .i rn1<' </lftt11/itatira rl<'i JJif1111e111i ùili((rf 11Plle u rlnc,

I>ror. (i. SAB.\TIXL r:o. HYol p:e la s u t1 comullitazio11e illu~trando 1111 inetodo rapidi. :-;imo ecl (•8<l tto ·per lfl <1Pter111i11n zjone ùella bili1·11bina l1ri 1tn l'ia. l,a tletPr111i11ar.ione per ,·in c·olort1u ptric:n ~i • 1'011<1;1 ~nll ' e. trnr.ioup (lt'lla biltvel'cli11n nrinaria ,'ta l lilizz;1 t;1 co11 n lc.:ool otte1111tn, col rea ttiYo c·loronitrito, e dal tonfro11to co11 nna ~olnzio11 c c-011trol1<) re::--;1 :-:ta bih.' co 11 lo ste~so inet<icl o. I 1t' ti toJaz i n 11 j e:seguitf\ rap;g;jn11go110 1111 ' sn ttPz.::t.<l c·llp Yn fino alli1 qni11t[l c-ifrn dt-«i1nale. 0

AC&BDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONliRESSI. R. . .. \.ccademia

~Iedica

di Roma.

.'-l<•tl ll ta .-.;/ r1101·f/ ina ria ~ù ell' 8 aprilP 19:!3. 1•1·~~·ddPll7.<1

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1•1·of. , •. ~\ BCClI.I. })1'('8itl~nte.

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su l i~ i111 JJl uriità ;.~toyena.

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l)rof. E. < I<;~TA~NI . - I/O. H\'Ol gc l urgt1rueul.e il 111·<tlJl('H1a d<'lla ii>P1·se118ibiliti1 (' della in1lllunitit • i~t<>g-Pn:1. di c·ni si ll;t ~ouo:-:cc•nza n1Pno c·o1u11letn f·]lp tlt•llà itlllllllllit;'t se1·i2n . J:Q. )JOl't<l tutti gli "'l~n1P11ti .1w1·in1e ntH li ~u cui pop;gi;1 lt1 e<>llCE;'zionp ~H <lif~:-;;1 «ell11lar<). i1aturale o ;1<:qni s it;1, t-' i11ostr<t tntt a la ri1)erc11ssio11e ehe i11 va tologi;1 nn lfllln I><>s~ • 0110 ;tY(l)'p ] <.-> 11\lOY(" ('C>Jlquist0. < ~JtiP<lf' . ln varoh1 i l pro1:. ~A~AHJ!:LL!. il q11nlt\ V<>l'l'f\bbe uun <leln<·i<1:1zione 8ulla in1111nnitù di bal'riPra, c·he e~1 i è 1iropeuso il <:011:-·d<l0ra 1·r c·oJll<' 111i;1 a<-eost n111~t11za }Jiù <·l1e c:olll ~ lllln Y01'•1 in11111111itù. l{i~1>onrle il pl'of. ('E.XT.\XXI · en11111el'a nclo p;li nt·~on1p11ti el1e 1nilit<1no i11 f<IYOr<-> cl0J to11cetto clf'lln t-·:i~t011za <l i nnn Yf'1'n immunitit di bn rriern . • >

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eduta · 01 ·di110,..ia, rlel 29 op·r ile 192:3.

I•l'PSi<lellZ.H d 0 ] p1·of. ~

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lll'e<idente . .

.4:. ion<> rt nt il>aC"I< rica <lPgli ioni n1ctallici e dr.lle rrrdiazi(Jlli -~ecfJ11darif' in. rapporto alla, tlottri11a tlr>ll(I. attirità biologica .~pccifica rl<>ll(' radia::ioni. 1 >ott. ~ ...A.TTJ LI. -

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1\ ·~tn r.ioue I sec:o11d aria. 1'{ 11 ll r~

r<" ·i .stc11 ::a. n l l' i·n rPc·r· li ia 111 cn to

(/i. alou?ii rnz·in1i <lell'or::·o H<'r111oglia/<,.

J•ro.r. D. :\l.\ESTR1x1. - · 1:0 1·iferisc·e le ri«ercl1e ():o:t'gnite ~ :.1g·li e nzin1i <lelrorzo g c' rmQgliato e dice di aY~r troi;-ato c·l1~ u l cl111i di Ps ·i (c-1lllil<1 si, prot·ensi e cat:l ln:•d) i·p~i~to110 11ll'inY€'c<·l1iame11to, me11tre te lipasi, l ' t'.1n1nl~inn e 1~ ossi<l(lsi ~ouo cli r..;trutte dopo :tl)penn 1111 ;lnno <ln 11 ·inYf'<•<·hia11H\11to. • \


[~~NXO

IL POLICLP-\ICO

XXX, FASC. 28)

quanoo si tratta dì infezione mista possono anche essere alealine appena emesse. La presenm .di pus Dott. E. TRESTI. - 'I/O. l'iferisce su 6 casi di jn qt1antità molto '\'ttria è costante. Così t-i può <·Ildocardite da streptococco di cui quattro e-on rlire costante la presenza, almeno lliiCr(k~pioo., di foÌ'DJn clinica <li endocardite lenta., e dt1e acuta. snngt1e. Nel decorso della malattia si possono poi Solo in due casi di endocardite lenta ft1 isolato • riscontra re delle vere emuturie : in quattro casi lo strept()('.ocoo viridans, in altri due lo .st1'epto- · l 'O. le notò come fenomeno iniziale molti mesi cocco non emolitico, nelle due forme aC11te lo streppnma di qualunque altro fenomeno. tococco emolitico. L'O. passa in riYist:<_ì. le opinioni Il sigillo della specificità è dato natural~ente dal sull'unicità o pluralità di tipi di stre1)tococco, moreperto dei bacilli ·di Koch nelle orine. · La loro ristrn11dQsi proclive a ritenere che i vari tipi poscerca fatta ron metodo è più fruttu<:h~ di quanto sa1}{) trasformarsi uno nell'altro. g·eneralmente si u~a dire: l'O. li l'iscontrò nell'84 cy~ dei casi. l:f ltl/(1. patogenesi dell-.infezione da q;irus di Danys.~· In c0ntrasto colla '·escica, il rene si fa poco o nelle arvicole. punto sentire in q11esta 1nala ttia : rare volt.e si l)ott. A. ALEclSANDRINr. - L'O. riferisce il risulhanno pseudocoJiche. ~ da tener presente anche l::t tato di esperienze, utili a dimostra1·e la p._'ltog·e!)()Ssibilità di sensazioni dolorose vaghe dal lato nesi dell'infezione da virus i::ano per rifle~~o renorenale. 'Lc'1. palpazione, posi, di Danvsz nelle arvi-cole. Egli ba trovato che l'infezione avviene per u11 tiva in molti C..'lsi, può in altri es...qere negativa processo simile a quello dimostrato dal Sanarelli ocl anche inga.nna trice come q11and'o un fegato ptoa proPosito dell'i11fe~ione colerica. sico rischi di far attrib11ire al rene destro un au• 1nento di vol11me che non glì appartiene. Ha inveE. GROSSI. ce un grande 'lalore diagnostico la eonstamzio1v! di un uretere ingrossat;o ed i.nd11rito 11ella sua porzione pelvica, quando rie~ ad C'~Rere fatta dnl R. Accademia di Medicina di Torino. retto o <lnlla vagina. .'{ l cl u: a del 9 febbraio .1923. I.Ja ct1ra medie.a ed in modo particolare In cura • ~p~ifica annoverano un numero insignificante di Pre-sidenza: BATTISTINI . g·narigioni indiscutibili, mentre rischiano di fur La T11beroolosi renal~. i>er{lere un tempo utile per la cura chirurgica perJ.J. FERRIA. - I.i'O. si basa sulla esperien~a cli 12G n1ettendo. ove non riescano, l'estendersi ed il ge<::nsi di tubercolosi renale st1i.diati nella Sezione 11era liz7..arsi della t11bercolosi. ' Urologi,~a dell'Ospedale di S. Giovanni in Torino T...n possibilit~t della cura chin1rgic..1 risulta dal1R da lui diretta. Essi hanno ~~tituito la proporc'011statazione della monolateralità dell'affezione e. zio11e molt;o alta del 47 % di tutti i . ca~i di affe(lella integritit ocl almeno della St1fficienza funziozioni suppurati ve del rene tenuti in osservazion~ nale del rene da lasciare in sito. I mezzi migliori o ct1rati (269). La malattia fu riconosciuta monola- per accertarsi di q11este condizio11i fondamenta li terale in 106 casi, e di questi 89 vennero operati sono forniti clalln cistoscopia e dal e.a teterismo ure<li nefrectomia. La forma più frequente della leterale. sionf.' fu la ulcerocavernosa. !VI~ quundo. il cateterismo ureter:11e non è posIJO. richiama l'attenzione sulle rare esclusioni , 8ibile, pt1ò e~re di prezioso ai11to la c·ostant.e òi po rziali e sulle meno rare esclusioni totali del re..\mbard opportunamente i11te1])retatu. 111 11 ca~ ne colpito, di cui riferisce alcuni esempi, attri!n C11i essa si rivelò inferio1'e [t 0.100 l'O. proceb11enclo a queste forme la maggior parte, .se no11 dette con pieno Sl1cces...~ a lla nefrectomL:'l anche tutti, i pocbi <:asi <:li guatigione clinica della tusenza uver potuto ri11scire nel catet€rismo l1retebercolosi renule, di -cui si fa q11alcbe volta parola. rule perchè ol'a la palpazione, ora h1 prova <lelLa gu.nrigione anatomica, <00bbene ' ammissibile n 1: indacocai'mino, ora ancl1c la .a.o ppia Iombotomia priori, ha avuto finora delle osservaEiOn1 troppo <?~!oratrice g·li ave,aoo eg11almente perllleBSo di S<·aTse quando la evoluzion<' del tl1bercolo sia per a$sic11rarsi che uno dei reni era pr'Ofondamente poco progredita. nJterato cosi da potersi attribuire la costante fuLa Yescica, a cominciare dagli sbocchi urete1·orevole acl 11110 stato di sufficenza fnrvzionale delrali, è interessata. almeno nell'SO ~~ dei casi e pre1·altro rene. <'OC<.'me11te, dando una impronta speciale al quadro Sopra le 8~ 11efrectomie l'O. ç·o11ta G morti 01>ecliuico. 1iJ merito della cistoscopi!l aver .sap11to sco- ra torie e 6 nei primi .sei mesi d~po 1·operazio11e . t>rirc queste lesioni fin cla l loro inizio e di a"Ver€ Xel decorso l1lteiiore della \ita degli operilti mt•~n c-iò contrib11ito a dimostrare che il decotso <lelrita l1i '€ssere rilevato il fatto che la morte per la tnbercolosi rennle è nella gri\11di-ssin1a inaggiotl1bereolosi de11·a1tro rene figura eome una causn 1·anza dei casi di ·cendentc. 1nolto r.ar~ (2 casi); pii1 frequente è la morte per - ~ella sinton1atologia le offerenze Yesc:icali pre11tubercolosi cronica dcg-li organi delln respirazione. <lono 11nn · posizio11~ facilmente predominante e cleJ1er c;.t c-hes..t:i.a, per n1eningite, come egli osservò in Yiu.co troppo soyente l'attenzione (lel medico sulla 7 t1ei "uoi rtn1c..ala ti. 'ìu~ti erano ~µtti .P.perati in ' era diagnosi tlella malattia. l'o11dizioni di tnber00Io9i ,~escicule a,·,1nzata che I,,e orine generalmente sono ncicle, specia Jmente non !1V{'Ya p<Ji i1iù potuto tornar~ a guarigione. '-] nnndo trnttasi cli infezione tnbercolc1r0 pl1ra. ma Ciò. oonferma Ja neceSBitil. di non la~ci!\r avan(7Al.I tipi a.i st1·cvtococoo ?),ell'endooa,rditc 1naligna .

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I


f ANNO XXX,

FASC.

28]

SEZIONE PRATICA

re troppo la malattia venso le vie infe1iori prima 'di intervenire. , Stabilita la diagnosi di tubercolosi renale, 8 n~ttamente indicat.:'l la nefrectomia se lo stato dell'altro i·ene la permette. È soltanto nmmissibile che si soprassieda attenendosi alla Cl1r.a meclicl nei casi ad evoluzione lenta accompagnata da un bu-0110 stato generale e se le viP. inferiori non so110 .a neo ra in t ncca te.

907

senti 1111 con1posto in~rmediario nella catena cli trasformazione del l)igmento ematico in pigmento biliare perfetto. Ra1>p1-esen~rebbe per_tanto in • confronto a quest'ultimo lln prodotto menò elaborato forse un· comr'6sto meno ossidato, uno stadio precedente di o~idazione. La definitiva 'trasformazione di bilirubi11a funzionale in pigmento bilia re perfettÒ ,O bilirtll)ina da stasi 3.vV~ene nel f egato.

Limitandosi puran;iente al lato cli~e cl uf ((, cz.ei 16 f ebbra io .1923: nico .aella quef\tione rile·va che .attraverso le mePresridenza : BATTI STI~r . t()(liche diligenti ricerclle del Pietra, non p11ò negarsi alla rea7.ione di '. den Bergh un alto \alore ·"' 11l con11>orta niento delle fibre a. re i ioolo clinico. • 'nel li11,fog ra·nu,loni a . La constatazione <1ella :reazionP diretta o indi~11r...o~E. Ha osservato che nel linfog1·an11Joma rettà nel siero di sangue dei singoli casi non sol(} -c-ollo scomparire ·d egli elementi linfatici le Jibre ci permette di ·valutate con maggior precisione, · reti<:olnri :"i ispessiscono n formare lln reticolo assieme ag·li altri dati dell'esame obbiettivo e f un<:on maglie irregolari e a mpie, e <!ol (\rescerè deì zionale la natt1ra e l'originè dell'ittero, ma qual- . teflf·n1to ili gran·ulazione il reticolo ai allarga, e le che volta la constatazio11e della reazione indiret:me fibre nel i>eriodo in cui il tessuto cli g·ra11ulata può orientare verso ln diagnosi di ittero emozio~ dimin11i:-;ce fino a scomparire le fibre a reti-· litico dei ca-si cl1e cli11icamente potrebbero essere ' colo formano l'unico costit11ente clelle aree che · interpretati diversa1nente. m~e1'()~r'(1pic:a tnente :lJ)paiono larcl ..1cee. MrCITELI.

1

1

PIETRO SIS'l'O.

'l'ra , for111r1 ..~ion, e .~aroo n1ato sa di 'ltn 1iJl'J ln(i n1iJJ01natoso . BL,\VET. -

Presenta i prepara ti del suo

,

Società llledico-Chh11rgica di Pavia.

intel'e~­

.... an~ caso.

'ed uta del 4 maggio 1923. 1

Sednta d el 23 f ebbraio 1928.

Presidenza:

BATl'ISTir\I.

•" lll •..:a.1ore cl el l 1, 'ricerca della bilirubin,a ·n el siero di ~angue v er la dif!e1~enz azi<Jne degli itteri. 1

1·1~:-rrt\. -

Dalle Sll C osservazio11i trae l e segi.1cuti co1K'bi11sioni: 1) la reazione di IIijn1a11s , .. clen Bergh rap]Jl'esenta. llll J1otevole ~11ssidio diagnostico solo r1un11do la ~i voglia con~idera re nella sna essenza (po dtiva o negativa, diretta o incliretta) e non i prenda no a base di gi11clizio i tempi di compa1·,'n delln reazione; ~J essa non dev~ co~tituire criterio i.1nico tl i {liag110$i, ma va interpretata dalla valutazione cli tutti gli elementi che sono in callSc:'l. negli itteri; ,, :J) dalla osservazione clinica degli itteri, conrlotta col sn s. ·iclio di t11tto il complesso di prove necessarie, clue grandi categx>rie di ittero si po _ sono ..~ta bilire: itteri da ria·ssorbimento in ct1i qllalunqnc sia il meceani~mo J)Iimitivo {li azioi1e ostn• colo meCX'a11ico oppure le~io11e o dish1rbo funziona.le lle 11a cell11la epaticH. (epatite 0 epatosi) si b!'l 11n passag·g·io, l1n riassorbi1p.cnto i11 t:ircolo di bilt com1lleta. Itteri f\molitici in c11i è in cn\lsa 11nn :t11mentata di~tr11zione di glob11li rossi; -!) esiste realmente l1n::t di,-Pr f.iìtit n 0 1 comportamento delle due bilirubil1c; funzioilftlé e da sta~i, legnta probnhjlmente n 11n tliverso st.'lto cli esse. I/ipotesi pii'1 J)l'Obabile e !)it1 soclclisfac~nt è cll(l ' ·' 'Si tr-J. tti di 1111:\ lieve d1fferenzn chimien e i1ii1 p recfc;amentP cl1e ] f\ bilirubina fnnzion:11<' rapprP•

Sul.la i11,fez·io·ne p,1·1).et·ica sperimentate.

e S.U..\ com11niCl;1110 i primi risultati c1i u·na serie di esr>e.rienze s11 cinqt1e diversi ceppi di Yin1s erpetico in parte i1 ~lati da loro da individui sani od ammalati oo in })arte avuti da altri rie:ercR tori. Tutte le esperienze furono fatte sul eoniglio e si estesero ad oltre un centillc<tio di ani'\TERATTI

111ali.

Gli a,utori, dopo avere riassunto in un · quadro sintetico le s,·ariate mn11ifestazioni .. cliniche della inalattin. e le nlterazioni istopatologicl1e, insistendo sulle differenze .note'V'oli fr.a caso e caso e tentando di :fissar e le linee fot1damentali di un rag-g·ruppamcnto sisten1utico dei diversi tipi. special111ente dal lll1.rato cli TiRttl istopatolog·ico. espo11go110 l i reperti ottenuti . i11oculn11do la malat tia. per vie iino ad ora no11 i.1gate e precisamente Wl= . la Yia del polmone e clel mi<lollo s11inale e studiano le condizioni necessn.rie P<'l' r enclere l'organismo accessibilc all'infezione J)er la via delle vene. Gli nnimali i11oculati i1el 1101111011(\ attraverso ,. la traohea muoiono colL<t · sin,(lro111e abituale a cn rico del sistenia nerYo~o centrale e presentano una leRione r>olmon:ire di cura ttere emorrngicç>1 ; quelli i11oculat i nel miclollo offrono t1n q11nclro tipico cli paralisi n.scendente e lesioni mplto caratteristiche cli mielite a foc:oL'li in11ltipli con modalitit diYerse dal t>unto di '?i~tn istopatologico da1 quelle prese11tnte clagli ni1imnli inorti per inie~io11e di Yiru s nel cervello. U11 secon<lo p:ruppo di efo\perie11ze rig11arda il J)l'O)1l0n1n <lella filtrabilitit del virus Prpetico: gli AA .

'


no

IL POLtCLl~TCO

<-011fern1ano ·ia i>osl"ibi litit <li ottene1·e con :-:ieurt-z7.<t l'infezi-0ne nel coniglio con virns filtrato attra\'(-'r.·o <:<'tnlle:Iu Cha 1ubèrla11d con tutti i nece:-;sn1·i <'Olltrolli e '.·piega llO le Contrad(ljzioui e. istenti fra le diver:-;e esperi<>nze registra te neJJa lettera tul'~1 su ll'argorne11to mettendole i11 ra1)porto col diYf11·so grado di tlilnizione clel ,·iruR (' <lin10. tr:1110 con1e <:olln. con<::entr<tzione nel \ 111oto (lf'i filt1·a ti si i>ossn ottenere un matt\1·iale inf~tta11tp della ma. simn vil'l1le117.<1. ..c\.cce111ù1 no JJoi alla <liff11Rione del virn$; 11ell'orgciui:::;u10 eonfern1<tndou~ la vrese11za neJ sa11gne e nella gh. sali\'<tle ~ <ln ulti1uo nel al<:nni tentHtivi di irnmn11Jzzazio11e <-' di (· 11r1.l <lella n1aJa tti~ con e5'ito nega tiYo.

<'111

,1..:,,1 l)<'ri-l.J<>ri -"J>Prin1P11/ttl<' dei pic(·ioui /H / r ti no lare r i!/" a rd o al 1a o 11 n l <n" i o p a 1o 7"y i ca .

'L 'O. con1t111ica ~inteticau1entp i i:i:-:ulta ti d e lle ·u0 i11<lagi11i <·linie:he eLl an•1 tonJo• J>a tologicl1e ~11lla polinevri te.) <ln ri~o bl'i11R to llt'i pie:e:ioui; ri:-;ultàti elle i11 l'itrtP :::Dno già :.;;tnti riferii i 1.l<l O. Ro s~i fin <ln l lfl1:) <.' 1H~O i11 «QllarlerR1QtTJE.a (i.

U. -

11i rii J'.sicltiolria». 1n l>nsr• :.\i revPrti ottenuti e:ol sussidio <li ti11i n1pto<li istologici n el si:::;te1l1a nerYoso e i1egli ol'µ:ani i11terni ri~11lt<'1·ebbP ('}le il .·ubstrato <lnatoruopatologico (l{}lla s i11clron1e clinic·a <lcuta J)l'ovocata n e i i>iccioni clù ll<l ;tlin1f'ntazione E'~clu siva co11 riso brillato. mai. dec:orticalo, f1·uu\0nto i1rtero tenuto 11er n11 'or;1 P 1uezzo n ·1-:1-:;0 i11 stnfn <1 secco, è fo11t lt1n10nt.1 ln1e11te c.:ostitnito <la ;J ltert17.ioni <lPg;eneràtive dPi i1ervi JH.' l'iff•rici :1 tipo s0gn1<'ntario l)el'ia. ·sile. . r.À·o. illnstr<\rù (•stp:;au1f•11te le sue concln::;io11i in 1111 J,1,·oro di }1t'0~8i1na J)11bbJic:1zio11c. .Il<•fo<l i <I i ricerC'a rf <'11n 'ifJÌ rocltet a paTlid a nel crrrello di Ju1 ,.o l f ti e i Jn·or1 r <> ss·i r i .

[.A.NXO

XXX, FASC. 2~1

svo1>iCi fà OR-s01·vn re con1e Rl<l uo l>i ù din1o~tr;1 bili i l'apporti tra. e lewenti nt>rvosi, tP:-;snto U<'l"Yo8o, Y:l :--1 (1 le S))Ìl'OC'h~tf\. /i'o colai sp iroclletici e locali.:-,:·a.:·ioui nell'enC'efa,zo dei paralitic·i. 1

<:t. l'.

1/0. i·if0r i~ce s11ll:1 dis1)o~i­ xio11e de l 1n1ra ssita lt1etic:o nel _cerYello: la J11·eùili-'r.io110 i)er le v.on e ;1nte riori e del Co11Jo ~l' ...-\ru111011t'. Innltr~ Ja 1)0$Ribilità di tr-0Ya1·Io lo<.:<1li7.za to tn 1,·01t.1 i11 reg"ioni c:l1e giit lù ·inton1n tolo~i<l <lel l':l zien tCl •l veva vrean11nnc:ia to. Passa i11 l'::lJ>i<lo t ·~; llllP le fo1·n1e. ~ltipic:l1e di i--11iroc:l1c->tt> troYnte: 1;1 lo<·;-1Jir.z:1 zione molte Yolte di eRse 11clle e;ellule IH~ r­ Yose <·n1n~ a ttor110 ai yn si P nella pn rcte Yils;\ le st<~ssn. 1n1ì11c.• pa rl11 della {liY<'rsa t·olora 7.ionp ~·ht• lnostrn llo foeolni tliver:si di :-;piroe;hetP (o~~t'l'\'c\ te n picco I i "Ri lno ing rn ndime11 to) 1nette11<10 i11 rn l>vorl-> <1llPSto f;l tto <:Oll 1111<1 llOS~ibilfl <1l\'Pl'siti1 <lPlh spiro<·lll' te d0l 1)1·in10 RYi lnllVO ~• qnclle cl{'i J>el'in- . <l1 <l\'ct llz<tti t\<l i11 \-in <li i11Yoluzione. Ji'n o~::-;c·r­ Yn1·<:\ ;\ g'l'Hl1<1i illp;l'èl U<lÌlll~Uti ](\ Sl)il'Oc-hetE' <.lei foc·oln i ht' n colo1«.1 ti oYe :-;ono 1J011 <·onsel'Yati. i p nr<t~Riti: Jlone11<lo a tonfl'onto n itri pr01>arati di fn1·oh1 i va llicla1uente eolol'a ti i11 c·ui le S"i11g·o1e ~pi1o~·J1t't<-' . i J)l'<)R~~1 t;1uo nella 1na8:-:in1a })arte isclH.. l<-'trit0. nltre 11;111110 verso _In forma <1 sp ira!<:>, e<l nlt1·l' a1H·ora c·hp YilllllO t1·a::;for111.1ndosi in gr:i.n11li. I)F:rt<\COFII .\. -

1

Dott.

Fn .\~CU:sco RJC('J.

Ordil1e dei ll'Iedici della p1·ovincia di Pado''a. ( ' Hre f<'b ùrili. i11fet/a11ti r·o11 ]larticolare (( <JllP71e <'8C'!Jllila CV II ('(Jj)/li pl081)/<Jrlici.

/'i(/ I/ (( J'r/ I) •

ODDO l'A.'.\(:R.\XOJ' di l'C'ttore dt> 11' r~titn tn a·rgie11p della R. Unive1,sità <.li t>;1llo,·;1. - r:<>. l'iJ>rof.

<r. ( ·.

J;o. fa .n11zitnt to os:-;Pr,-.11·p cnnH• il te)H'l'to 11pgati\·o tli spiJ·o<:hPte iu c·etYf'lli. Jll'l-'-Si ,, llt·he dOl)O ~~-7~ ()}'( <lall<l Ul<)l't(' <lel J>èl/.. llOll sia tl<J\' Uto •l fc·•Jl()!lll'lli <·ntht Vl'l'i(·i l)l'OYOl'; I llti l;l distruzione delle :-:pi1·0C'h<-'te. .\sseri~<·P c·llc• questi vnr.1s~iti e ·istono ;\ nc·h e i11 talP (-\l>Ol'<l, <! <"IH-' dohhian10 a lh' in~utlh·it'nti ri<·erc·hP 1c-ioè sn 11artP n1i, nilll<l di tPssnto c·<:'l't>br:tlt') nn t>sito infnnsto. Itilt•Yll l ' iu1po1 tanz;1 d elln :-:ct>ltcl (.](•i 110zzi: c:o11sig;lin 11do la ~sc· ln:-:ion~ <lall<' ri<:e1·cJ1e <lc•I tratti di vorte<:('ia pii1 :t ltt•r,1ti. oYe }(\ . ·11iroC'l1et~' ·on prob:1 bilitil non \'~iRtOll•> ve1· l'~~el'P Jlll~s:ltt' Ìll te~~llti più. ntlntti !>l-'l' ln loro ,-it.i. Inti1H' ("it.1 i n1Ptotli <l'im1)regnè1zio11P Jlt'l' t ;tli 1>:1ra:-;siti. Ps<.:ll1<l<.\ndon(..l ;lltuui tl'O))J10 ln11~hL t' t·ht 1t<.'<·es:-:it<1nn Jl;l~. i\,!!:gi in trOl)l>i r~atti,·i puri <.:he c.1~i~eon1> tlPtp1·ior;uH.10 g<...1r1ui e te. ·:snto. 'r1·oyn :t<la~ti i nH'totli c1i .1:111111.'1. l'idnt:encln in ~l'~i ' a llllllC• l' 1.1.'lllllO };t }l~l'lllllD(\llZ<l <l~i }lezzi Ìll lll'i\lllt), .111·0 ,1 P nitrato <l';\rg:euto . . 1'1'0\<1 (·011sigli:th i h~ pn r r> i J tll<'totlo di J~p1 ·t<1 rti l li-\~ ul1)i110 R si f n ~ ·~n i 1'1' a Ila ti~"azio11P il J>•1~~ng-gio J)(ll' 1111 'ori1 <.:ir1·.;1 in ~olfnt o di 1·;.11Ut ', c·on1c 1n1r~ quell<-' del I'"'n!.!llilll:t Jlt_)l' r~th.:oli. ti8~1ndo i t<'~snti i11 piridina. t '111} q\lt'"lÌ Jl}("ltotli }'<). PbbP l'isn]t(\ti J)OHitivi Sll :!I <lt•i :>~ c·asi <>~11ninati e <·on i1rt'•p:irnti n1ic·roPt:n .\CC:it I.\. -

corda anzitn tto i co11cett i , g ii1 ~~1n·e~~i in a ltl'<l eonfere11zo, ~1ei rignflrdi della 11roteinotera1)ia. l>i• <·f\ sul>ito cl1e le <:nre infettnutt son<.l · Illolto a11ti<·he. m;1 c:lle soltan to in qnt)8ti nlti1ui teru1li ha11n• ]>reso sYilltl)J)O èlll'i11:f1.I<ori degli <:tg·p11ti etiologi1:i, ;tppnl'teueuti nl grn})pO tl <'i batteri. n pro11o~ito di tc·ntati,·i. e~eguiti i11 Austria <' in <.:term!1Ili<t. i>er la c·ur<l dell<:> J)Sico~i e 1><.lrti<:oln rn1 entf' <l(llta 1}ar11liRi 11rogresRi,·o, <.:011 i 1)nrassiti ll~'lla n1nlnri<1 t> con qnelli clella febbre ricorrente. ll"'a pri?sente che le · 1>rim~ jnc.Jugini tPl'<lp('uticlle c·nn qn(.}:ti 1u~zzi s i ùeY0110 a l Wng-ner: c:he ~s~E>­ <·hbero esse11zi,1 lme11te v er q neHto . . \ n tore lo ~c·op• > cli vroYotare ql1el <:ornpl~~so ~into1nn tologi<:o. co11n1ne a tutti i proees:i i.nfe tti ~,j, ri tpn11 to ·oruengente cli <li·f4?sa snpel'iore · a tutti g li <l lt1·i. h1. 1\·bbrf'. E:-;p<Pl(-l i c·onl!etti i11ot1Prni in rn1111orto _ ag:I) ic;J'll8 :111<1 filn rt i ci t' a nn fiJ;1 toidi. (~ g-li esiti ('Olloicloc·l;1 ~iei <'llP in P1f(..ltto ~i r;1ggiung·o110. Ria:-:sn1ne bt -' \'eillt'nte ll\ te1·<1pif\ infetta nti t>.'è,!.!;uite ('Oi Tripano.~1ui, e qu~lle cseg11ite co11 Spil'o<·hf>ti, c-oucltH.lentl o per la 11egati,·itù delh.• Ullt> P d<)lh~ :1 lt1·p. tl•1 to (·IJ~ i11 tutte .·i atlOJ)Pra110 ,·irn"'.

'


[:\N:\O

XXX,

FASC.

28]

SEZIONE P1'ATII..'•

.. <JU<lli fac·il1ne11te ·i a cl.1tti:i110 a YtYete nell'orgùrrismo, i11dir:-e11dentemente (la qt1alunque iett1s e s1lb<:11tr~1 i>oi la {lifficoltà cli ~ra·dicnre. tal ge11ere cli j

lc~va11ti a11 ·nuto1>~1t..1 1>er~i110 gli <.' .:-.1iti

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i111n

lual<ì-

J·ia gr a,·e. ~i

è così ben lontani, egli dice, da llll •.igentt..' i11fe~ione. . i11fettante, <:t ntoit}.lmunizzante, prova i1e ,s ia li.L noDo1)0 di C'lle entra. a parlare della te.ta!)ièl 111ate,role quantità {li cl1inino che 'iene -data ai mala1i<:a. Accenna agli st11{li del 'Vagnet. del Doert hl ti, I>er troncare gli accessi, quètntitiL i1011 ·mai • e <li altri sul Plas1riodium 1.:i,vax, causa d'ella teri.11f.etiOl'P ai 15-18 gr. l)er l~t ter2a11a é quartana zuna, preferito a tutti gli a ltri pla~mod'i. e fe1·aj 00 gl'. :µe1· l'estiYo-at1tnnnnle. 111a l~attenzioue s ulla IJroprietit, ehe doYrebbe a.Yt>'l'ermi11a infine forrufill<Jo i· a tte11zione s11lla posre il ceppo_malarico emat.ico terzanario, per .esse- sibilità {li prov9c,a~·e dei focol~i inalarici. l'e:i; il re Yerame11te açlatto all9 scopo : fissità cli 'Vi1J' ule11- g·ra11 11n111ero di gametici e-be - si verrel:fbero .1rti• .:a. etfP~to 8ic~tro e.o stante, .propi~ietà, ai1it0-·i;u11niu·n ·i.~·­ ticial1ne11te <1 1~rod11rre 1 specie n ei 111oghi n11ofelici. ::anl i, ec<=. Riferendo senz'alti-o g'li " tu di ::;ul ce11110 e su lla pos~:ibilitit (lel pericolo (li i11ff'ttare .cli. febi\i H <lel Doe1:r, derivnt-0 <la 11na terzana ptimitil>ti lUàlariche n1alig11e gli individui trn tt.ati nnc:lle Ya, Jl<lRsato 1>t'r 2B indi"'i·iélui C> aYe11te ~ubìto 2-10 (·on c~ppi emati<?i 11Jalarici benigni, l}Oicl1è 1:11ni(;i- · ge11~l'flr.Joni. fa rileYare come gli aet-esf"i febbrili tit del parassita morfologica e clin.:ica, ·a ffeTmata i1ormali. se111plic:i o c101')r)i, si sono i>re~e11t~1 ti eonl<ltt qt1esti tera1)isti. i1on risponde alle loro ris11lruj ~ti n <.l ~1 cc-essi <li ,-er~i anteponenti o J)OSt}_)Oil èllte.1 nl'ie portate 11el c-ump<) biologico, il quale amti. ~"atto che, esse-11{11Q ·stato riconfe1·màto 11el iuoULette la p ossibilità clella for.rpnzione cli ibridi e clo <.l i com11ortarsi cli cli,~etsi a Itri ce1)1>i r>lasn1-0di.qui11di .-chi7A)nti di . nn'altr:}J. va1ietit plusmoclica <l ci, 11a condotto gli sti.1(liosi nel ·nmmettere la IH'seconda {lell '01Jg.i11e clelroocinet_e . ·e {la g~1meti oiµoc~·:-<~itit c:ll(;\ · il c·eppo en1atieo tera1)entico m<tlnl'i<:o. loghi <) eter-0logl1i. flet>btl a ,.c,1·~ la i>roptietà di c~ori<l11rre allt1 i11terfel\Iilh le11s e Ki1·s <-l1l>a um infn tti 11e l eorso {li i.n1 rvuza clelle :-;(·hi~og·onie pirogene. Egli combatte tr~ttn111~ 11to con sa ,l\'è1 r~tì.11 di l111a te.rzar1a be11igna })eri> l'esi~e11z1L di questa legge ritenendola leYi<lèro a<l un tratto svilu1>parsi- una ter~ana graYe . o·tltn n uuu 0oncezione errata di t1no ~·Yil11p1l0 s111lla Pla8ni.odiuni' in1 ·1naculatu1n ed indiYidua1~s1 t1na ec·ro11ic:o degli scl1izonti della ma Iari~1 inoculata <la 1fc bbre tropica che ·d ee-orse gra Ye e in111acci-0sa. le ano1)l1ele~ e da u11 uguale erra t11 conc-{>zio11<--• d~ l Conclt1de lJerciò col dire el1e u11 tal g·enere {li u10<lo <li penetrare in ctreolo dei I_)la s1110<1i clono terapia deYe es~ere a bban·d onn to, portand.o essa essel'e stati inoculati nel sot t(){:11b1neo. uell'i11fermo un'infezi-011e sempre . \ . grave di per sè o per le .sue sµccessioni morboiRe; lu malaria, eh~ 1•assa qt1iudi a discutere •sulla ])a1ticolu r<? i-;e11}}er di l)iù rientra nel g·ran<le Qlltldro ~elle ma - . ~ibilitit u l c:l1i1ùno che d0Yrebbe1~0 a Yere i cepvi t>inatì<:i ternpet1tici. secondo gli A11toti, tauto <la . la ttie s nciali'. i cni focolai è <lovere {li tìJ ,eg11ere l-' non {li -a liment;tre. . . < ·~st'\re po~sibile un.a ster,i l·l tatiu '!11(.Lftna con lJOC'lli Sostiene che tal genel'e di cure e~c:ono dal c:n.mgr.a mmi <1 i cl1inino e non . a veTsi tecidiYe per an11i 110 cle lla ·medicilta per entrare i11 qt1ella c1~1 maaneli~ sotto l '<:tzione di alcu.n1 agenti mobilita.11ti i gL: trato. al quale s11etta. <.li · g i11dicare se il conr>arf.lRsiti malarici. Egli perèl mette ir1 evidenza casi le tu li, anemie, s11cce-ssioni m-0rbose svariate i1el · StillSO richiesto al ])aziei1te E' .ai· c-0ngiunti per (fueste c:1ire infettanti fatte {lal ntedico. rappresenti cor~o cli tali terapie, .che stanno ~ par~ure contro , . in,·cce ch·e un atto cli <:a ritù. un utto da co11danl;J f:.' ensibilità dei par.vssiti al~'nzio11e <.lel cl1i11..ino. narsi. Ric:l1iama a11che l 'uttenzio11e . ulla prest1p1)o~ta P1:e11clouo la parola il clott. GER~rANI e il prof. Yirule~1 fi :.;a, acquistata dai detti ceppi tera.pet1J{ona:a:Er(INI ai qu'-tli -e~a t1rientémente risponde il tici con 'ra i·ì passagigi : secon<lo i concetti (lel r e la tor~. "\Vagner, si pot~va infatti pensare alla IJ<>ssibilitit Dott. CAPr.u ccro, segretario. cli ottenere- con. passaggi ·ooccessivi 11n virurs fisso tf:'l'J1.Rnnri-0 in ana logi<1 a quello della rabbia . 1.'t1tti .. g-li ~.\'.utori, egli dice, 11a n110 r itroYn to inTece che ' i1 l)e1iod<> di in-cubazione. qualunque fos~e il eeppo Pubblicazione interessante : 1>Jas1noc1ico' usato, variava e11ti·o termini molto Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli gran<.lj, giorni e settin1ane 1 te11en<.lo be11, 1:;'intend~ . pTesente il solo reperto plasm<Xlico del sangue perif-erico : cbè ove si ·v olesse considerare ql1ello degli organi interni, 11on sarebbe neppl1re possibile aece111i.are a limiti. Fa 11otare come proprio que- . lndicazioni·Prescrìzioni sta <lifficoltit di fissare il periodo d'incubaziòne igieniChe, fisiche, . dietetiche e farmaceutiche. n bbia in<lotto a sperimentare con di,rer~si tipi !)lnUn grosso vola,ne di pag. VIiI-574, nell'ampio formato della s1uo(lici n-0.11· solo {li terzan·a , ma. <li quartana e • Collana. Manuali del e Policlinico.» nitidamente stampato su cli estivo-n. utu1111ale, esperimenti che òa 1111 canto carta. di lusso e rilegato artisticamente, in tutta. tela. inS\7e lava n o nel 15 % dei trattati refratti1rietà tem, glese eon iscrizioni sul piano e sul dorso~ Prezzo L. 5 ·8. J}ora11ea A q11alel1e vòlta pe1~siste11te, e · çlall'altro Per i nostri abbona.ti sole L: 5 O.. franco di porto. rileva.vano effettivamente il g;r a.nde pel'icolo di pro,.<>care fenomeni gra,·issimi non solo col parasRi- . t..'"L della febbre. estiv-0-a11tunnale, · ina .anche co11 ·Inviare Cà1·tolina-Vaglia al Cav. LUIGI POZZI ·v1n. Sistin.u, 14 - Romn. <luello della q·nartana, con reperti necr-0seop1c1, r1(

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La Terapia Clinica D'ella Medicina Pratica

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(ANXO XXX, F ASC.

JL POLICLJ!\lCO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO .. CASISTICA E T.ERAPIA. I

SISTEMA SCHELETRICO. L'osteo-artrite tubercolare della sinfisi pubica. ·

Si riscontra in tt1tte le età; nei ragazzi le leioni hanno sede per lo più in vicinanza del1' articolazione coxo-femorale, n egli adulti di solito presso la sinfisi; è un poco più frequente nel sesso mascl1ile. Dal punto di vista ezio• logico 11a scarsa importanza il traumatismo; sulla evo·l uzion1e esrer·citano indubbia azion,e la gravidanza ed il parto. L'inizio è spes· s o insidioso, inancano di soli, to dolo1i re d altri sintomi subbirettivi e la lesione si rivela con la con1parsa cli una fistola; in qualche caso vi sono dolo1i talvolta a distanza; rari sono i disturbi del camminai...e ~ l'attitudine viziosa q.egli arti inferiori. La J}alpazion•e perm-ette di svelare un dolol;"e alla pressiòne r.lell'interlinea sinfisaria o ad uno dei du.e angoli del pube, dolore cl1e può essere messo in evidenza per mezzo di pressioni o trazio·nri esercitate a distanza sul bacino (spine iliache 1antero-superiori). Si potrà nota.re un aum-enrto di volume dell'osso e , nella donna, c-ol riscontro vaginale, un punto doloroso retropubico; s.ono eccezionali la tumefazione dei tessuti per.i articolari e l'adenite i·n guinale; l'eventual.e a.s cesso si fa strada di solito nellca piega g·enito-crurale o ve1~so il triangolo di carpa; s1)esso tali ascessi so110 bilaté,r ali. Prima o poi avvien·e la fistolizzazione e la direzione clel tramite pern1ette il più dell·e volit e di sospettarne l'origine; il m e·zzo di investigazion·e più utile .e preciso è la radiografia con cui si possono i1dentificare ca. i cl1e s arebbero altrimenti passati sconosciuti. Come complicazioni po·s sono menzionarsi quelle uretro-vagi11ali e la rottura d.ella sinfis i, cl1e si verifica più spes o nel parlq. NelJa diagnosi si devono tener presenti spe· . cialrnente il morbo di P ott e la coxite; in que:t'ultima il dolore è pii1 ,·ivo e s i accompagna frequentemente alla g·onalgia caratteristica. Compar o l'ascesso freddo, si dovrà differenziar e, s.e è al disotto ùel ·pube da.Il 'ernia crurale e dall' a denite bacillare, se è a1 disopTa ùal fle1n1no11e idiopatico d·ella , cavità del Retziu e dalla miosite infetti va delle pareti adùomina li, consecutiva a rottura muscolar.e od. a. febbre tifoide. Per quanto rigt1arda la cura C1. F. (Pensiero m edico, 28 aprile 1923), nei ca i rece11ti senza doler.e nè uppurazione, ~e 11za s eque tri consiglia l.a se1n1)lice immobi-

lizza zione sopra un letto tras1)ortabile e dt1!'"0 ed il trattan1 e11to climatico. delle tubercolosi . esterne . Quando si sia formata una collezione pL1rulenta, le punrture evacuanti seguit~ da iniez io11i inodificat1ici o sclerog.ene, non fan110 cli.e rita·r dare ·l'intervento cl1irurg·ico, il qual,e consisterà n.ell 'estrazione del sequestro,. nello scuccl1iaiamento e nella eauterizzazione al cloriro di zinco; è co·n sigliabile suturare l'incisione, lasciando aperto il solo tragitto fi· stoloso che cicatrizzerà per seconda intenzione . A. Z.

Le fratture isolate delle apoflsi trasverse

lombari ~

Queste fratture, appena menzionate n·e i t.rattati, sono il più sp·esso misconosciute e ' 'en· gono di solito ritellJUte come lombaggini trau.: inatiche. Oud.ard e Jean (rif. in Journal des praticieris, 24 febbraio 1923) asseriscono cl1e· esse sono ri_cpnosc.ibili per una sindrome spe· ciale cl1e p ermette di distinguerle da tutte le, altre affezioni ·della colonna lombare. In occasione di uno sforzo violento per sollevare un peso, oppur~ i:>er un urto od una caduta sul aorso, il paziente avverte ai ...lombi un dolore vivo che si esag.era con i minimi movimenti ed esige il riposo a letto; i dolori si irradiano alla coscia, alla gamba, porta11do la flessione d.ella coscia sul bacino. Talvolta il dolore lom· bare si attent1a ir1 qualcl1e ora, il più spesso persiste con lo stesso caratter.e acuto per 2-3 giorni e non permette che in seguito i primi movimenti spontanei. In questo primo periodo; la palpazion-e determina un dolore \'ìvi~­ simo eh.e si accon1pagna a contrattura dei muscoli lombari; il dolore è massimo in un punto determinato cor1ispondente alla seùe della frattura (subito sotto la 12a. costa se si tratta della prima lombare, subito sopra l'a1~ticola­ zionie t:acro-liaca se la frattura riguarda la 5a. apofisi). No11 si osservano di solito ecchimosi, o deformazioni, m.a in quasi tutti i casi, ·uria s"coliosi a concavità dal · lato leso l' indi\·iduo tiene la colon11a vertebrale in estensione inclinandola ·l eggermente dal lato ,della lesiollle ossea, attitudine di difesa che h a lJer efietto di rilasciare i muscoli che si inseriscono sulle apofisi lese. Particol a~·m.ente dolorosi sono i movime.nti di inclinazione dal lato opposto alla frattura. Dopo qualcl1e giorno il cammino è possibile, ma assai penoso; dopo 2-3 s ettimane il pazie11te può riprendere le sue occu11.aZioni, m a conserva una dole11zia persistente alla regi<;>ne lombare; è stata osservata, com.e complicazione eccezionale, 1a n ecrosi del fr am•


[-.\~XO

XXX,

FASC.

28)

SEZIONE PRATICA

mento.. La radiografia permette di non lascia· re passare i:navvertita la lesione; 1'im111obilizzazione in letto è per lo più .sufficiente; in caso di infezione a focolaio o di dolori l)ersistenti e vivi, si interverrà sopprime11do l'a1)ofisi ,frat·

tl1rata.

,

fil. SBCREZIOMI IBTERNE. La. preparazione degli estratti ipofisari.

L'ipofisi o gl1iandola pitt1itaria cl1e nell 'uomo pesa 35-45 cg·. è u11 organo situato alla base dell'encefalo e connesso alla faccia in· feriore dei t1tber ciriereu11i per mezzo di un peduncolo che lo fa rassomigliare ad un frutto; essa è in rapporto diretto con la sella turcica ed è separata dal t·uber cinereum e dal cl1iasma ottico pe1.. mezzo di u11 diaframma del1a dura madre, la tenda dell'ipofisi. Gli · , estratti si allestiscono partendo dalle ghiandole prelevate dagli anin1ali da macello specialmente daJ. bue. La testa viene .fenduta 1:>er metà ed il maeellaio .ha l'accorgimento di allontanare il coltello dal piano sagittale quando si trova vicino alla base del cra·n io altrimenti correrebbe il riscl1io di ledere l'i.pofisi e di renderne impossibile l'estrazione e la dissezione. . Secondo quanto riferisce A. Cho·a y (Pt·esse médicale, 7 febbraio 1923) nei macelli parigini l'estrazione è affidata a donne specializzate in materia ; le quali, do110 che la testa è stata vuotata della massa encefaliè a; seziona· DlO circolarmente la tenda del! 'ipofisi per mezzo di un coltello puntuto e ben affilato e la ghiandola cade allora dalla sua loggia ossea. Le ipofisi vengono r31ecolte in scatole metalliche sterilizzate con l'eliollizion·e o con la sfi~mmatura; in seguito vengono dissecate liberandole dal sangue coagulato, da frammenti di dura madre, di osso, di vasi ed alfi.ne sono eTI1Ucleate dal loro involucro fibroso; ·appaiono allora i du·e lobi, l'anteriore più grosso, allungato dall'avanti all'indietro, regolarmente convesso con un'incisura posteriore che contiene il lobo posteriore, più piccolo, f oggiato a clava, che si continua col peduncolo che per lo più è rotto nelle manovre di prelevamento. Nel .solco fra i due lobi si trova una speciale formazione ani.sta, talvolta a consistenza g~latinosa. Nel bue il peso della ghiandola totale oscilla da 1 a 3 grammi, senza essere ]n rapporto con la grossezza dell'animale; in n1edia il peso è di gr. 2.20; con il disseccamento si ha una perdita di peso del 78 %, ' ottenendosi così per ogni g·hiandola ·gr. 0.48, •

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di cui gr. 0.40 p er il lobe> .antetiore e ·gr. 0. . 08. per ·il posteriore. Secon.do le diverse fabbriche le preparazioni ipofisarie vengono date sia in unità (una gl1iandola, nlezza, ecc., intendendosi come ghiandola media) sia in p e-· so di organo fresco o disseccato; p. es.: un mezzo lobo posteriore corrisponde a gr. 0.05 di estratto secco (arrotondando a gr . . 0.10 lo estratto secco di tutto il lobo; è questo il titolo più. usato per applicazioni in ostetricia, ginecologia, nel diabete insipido, nelle emottisi. Le diverse preparazioni comprendono -gli estratti del lobo posterior~ (i più usati) dell'anteriore e della ghiandola totale. La ghian· dola può anche essere estratta dal cavalle, in cui pesa in media gr. 1:so e dà g·r. 0.40 di .estratto secco; la manipòlazione però è difficile e no~ è possibile la separazione dei due lobi, sicchè essa non può essere utilizzata che per la preparazione dell'estratto totale. Nel montone la ghiandola pesa in media gr. 0.60 e dà gr. 0.13 di estratto secco, nel majale essa misura meno di 8 mm. nella dimensione ' più grande, pesa gT. 0.22 e dà 0.05 di estratto secco.

fil. L'insulina nel diabete.

L'insulina si ottiene mediante l'est:razioB.e del pancreas; se ne fa poi una soluzione in , acqua con una traccia di antisettico; le fiale vanno tenute al fresco. Se ne praticano iniezioni sottocutanee al bracciJO con un ago piuttosto fino. La dose unitaria non è ,riferita . al peso della sostanza originale, ma viene dete1"n1inata dalla quantità necessaria per ridurre a 0.04 %·10 zucchero .s anguigno di un c.o ni·g lio , cligiunante del peso di 2 kg. ; v'è una perce11tu ale di zuccl1ero sanguigno in cui si mai1i- · f estano convt1lsioni, effetto prodotto da tre unità ·' il coniglio viene poi salvato . con iniezione e11dovenosa di glucosio; nell'uomo la dose media d.a somministrarsi è di 10 unità. Seco~do una relazione a~ Medica! R·eSe3ircl1 Council (British med. Journal, 1923, pag. 237), con L'uso dell'insùlina si ottennero, in una cinquantina di diabetici, risultati veramente notevoli; ad ogni iniezione lo zucchiero del sang11e diminuì rapidamente, quello dell'urina non co1nparve nonostante una dieta con una qt1a11tità di. idrati di carbonio tripla o quadru1)la di quelta precedentemente tollerata; si ·notò aum•e nto di peso con sensazione di calore e di en.ergia, scomparver·o dall'urina l'acetone ·e. 1 acido aceto-acetico. Tre o quattro ore dopo 1 iniezione, il paziente avve1~e un sens o di debolezza, talvolta uno stato vertiginoso o t en denza all·O sv.eni1

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fL POLJCLl~ILO

r11 e11to, ir1 llli Hlc lie ca,su i11t o ntirnenlo ocl an-

sietù p er la debolezza cl1e ~ i m élilifesta ra11idan1·e nte; in tali cor1dizi or1i lo zt1ccl1erCJ d('I sar1g11e si abbassa a O,OG-0,03 ~{,; il pazi ent e si rim ette i.n 10-15 minuti se gli i dù1111 0 1020 go ; n 111111i di g 111cosio, scio1t i ii1 poca acqua ; i1ei c:ae;i i1t c ui, per rnar1cauza di .sor veg·lianza, s i lln J)el'clita d.i coscienza, s i ottiene un pronto i·i - tabilin1 en t o con l1iniezion e enclovenosn cli g lucosio a l, 5 % in sol11zione fis iologica. Tut ti i dist11rbi si evitan10 anzitt1tto r1on sommi11i ·trando l 'insulin.a nei p eriodi di astiner1za <In 1 c ibo, poi face11do pr.e oder e un pasto u11 qt1a1·to d'or a dop o l 'ir1iezione, segt1ìto d o1)0 3;l! ore cln, t1r1 altro. E , appt1nto p·e r l o stato di ipoglice1nia che l 'in sulina provoca essa nari va data .alla cieca· in tutti i . diabetici; n ei casi ordinari basterà la r estrizion.e della dieta cor1 i p el'iod i di digiur10; se invece il diabete dlll'a. da J.1tn1g o tempo, se vi è e.ccesso di zt1ccl1ero ang nig·no ed il paziente non tollera dopo il digh1no nemmeno una di eta con 1000 calorie al gio1·110, se il uo peso .e le -forze decadon o cor1t i11t1a111ente, è indica ta l'inst1lina. QuestH pero costitui sce ~emplic emen1 e t1n m ·ezzo terr1 pora11eo per per1nettere al diabetico di introdurre 11na quantità di cibo mag·giore di quell.a })rim a tollerata, senza comparsa di zuccl1ero e di corp_i · acetonici n e11'11rin a, i11 modo d n p otc l'e co ì aum entare il ])eso e ]e forze; il suo eff etto è IJerò tran$itorio, essa non g11arisce il diri.bete, ma i)ermette n ei cas j gravi 11n p.rolungan1ento ctella vita ecl 11r1a clieta pil'1 amJ)ia a i1a.tto di con1tin11are il trattamento. Nei casi gravi si possor10 dal' e 20-30 unit ft clivi~ e in 2-3 volte a l g iorn . o. N e:-;-.;t111 effetto si ottiene nel co111.a. post-operativo ed effetti contra dditori nel coma diabetico otd in ari o; i11ft11 enza f a,1orevol e s i .esser va n ell e con11)licazior1i d el cl iabet e, qn ali la ~epsi e Je i1e11riti p eriferiche.

Per la diagnosi della malaria. Il clott.

Pa g~ni ello

è i·itor11a to, nel r ece nte Co11gres~o inte.rr1aziona!.e di m eclicina militare, so• pra t1n segno assai caratteristico, atto a rive lare ed a scovrire l 'infezione malarica. Egli l 'aveva. descritto g i <\ nel febbraio del 1920. Qu esto . egno consiste in t1n dolore che si risveglia nel !)(\ S})aZiO interCOS tale sinistro del paziente, frn la linea ascellare m edi a e la posteriore. ~l l lo1·qu a11do vi si esercì ta una m ode1·a ta J>res"io11e col })Ol paf'trello del dito. l 111 tale p1t11to dolorifico è stato da lt1i co~tanteme11te ecl (\Sclnsiva111ente riscontrato in 1

FASC.

28)

t.tttti malarici iu i11a 11Lera clu. perin ett e re i seg·u er1t i postt1lati: _ 1. Il inedico , tutt e le volte cl1e risco11tra

~

riel pazi·ente il punto dolorifico, p11ò prest1mer C' cl i trovarsi in i)r esenze:t di lln 1nalatic.o. 2. Il punto dolorifico diventa as ·ai prezioso per I.a diag·nos i diff.ere!tziale con altre i11alattie febbrili, p er cl1è, in casi clinici · con . jn to1nat10 Iog·.ia v ag·a e m n ltif01·me, es~o cl e1Jor1 e })e r l a malaria. . 3. Diffon<l.en clo e volg·arizze:.1r1do ln. conosc.: e11zH, cl j tale in ezzo s<:trtt clato di pe u~ar e alla ma.l~t1·i a pil.t pe~~o cl1e not1 s i faccia.

R. B. •

POSTA DEGLI ABBONATI. '

/J iagnos lic a d iffe1·e11 -:.ialr·. -

abb.

Il.

.Al dott. D. G. G. ,

1326:

So110 sempre· consigliabili « La diag11ostica differenziale>> del L e1tbe (ed. Vallardi) e «La , di a.gnos i clinica delle malq,ttie interne» d E:l Ferrio (Soci et a e<I. Torin ese)., Ma devo i1otare cl1e co111e non esiste e non pt1ò esistere un trattato di clir1ica m edica., è ben difficile trovare lln trattato cl1e dia I 'indirizzo alla cliaon o sf ica d el caso; q\lesti libri di diag~1o stica . iste1natic a sono da parag·onare a libri di patologia; essi avvi }tno a lla clinica e non .. ono l a _c linica. PO:\TA~O .

( ' 1Lrcl

della e1>istossi. -· Al dott.

G. G., étbb.

n. 9357: Non può esistere tl11. rn eto,l o di c1rra della e1Jistass i, daccl1è le cat1se del La epistassi sono in olte111 ici; con la cat1sa varia il mezzo di ter a111a. t. p.

fi 1.

SEMEIOTICA.

:xxx,

:)on d(Lg g io en.rl ocrino. n. 6481:

.i\l dott. A. A. , abb.

Co11siglia1110 CASTEtLINO e PENDE : Mctlattie <I el si1npatico; e PENDE: End oc rino l oyict; ·Ol)ere entrambe edite clal Vallardi. • t. p.

,'i1tl

cliabete oiel l itu. -

Al <lott. G. A., abb. r1u-

mero 2932: Troverà qt1anto lei desid era o nel trattato di Umber sulle malattie cle1la nutr:izio11e (Società ed. Torinese) o nel 23° vo1. della raccolta di Sergent, Ribade{t11-Dl1mas e Babor1neix ( ~1aloine ecl., Parigi). . t. p.

\


SEZLO~C

PR.\T11 · \

913

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. t*) c1~iteri

e norme pe1· la revisione degli organici degli enti loca.li.

Le finalità del decreto 27 maggio 1923, n. 1177. '

· Nella relazione esplicativa del dooreto è drt . to, in sostanza . cl1e l'obbligo della revisio11e Mi regolan1enti organici si riferi sce s11ecial1ne11te alJe a 111mini ·trazio11i di quegli enti che, dttra11te la guerra .e nel periodo 1>ost-J)ellico, assun·s ero personale oltre og·ni limite di neces, itù. o elevarono eccessi,,ame11te gli stipendi. Il comur1icato ufficiale cl1e u11nlll1ciò le deJiberazioni del Consiglio dei :.\1i11istri circa le noru1c del decr eto e cl1e f11 i·iasst111to largamentP in q11esta rivist.a, accen11ò pa rticola1·me11te Rlle sitl1azioni cl1e i era110 co tituite per effetto delle pres, ioni di classi e categorie org·a11izztLte i11 condizio11i a11orma li ùell~i, vita })ubblica. È , quindi, preci~ato e confern1ato cl1e 11 Governo 11a voluto provvedere, con norme eccezionali, a 11ormalizzare rapporti di impiego e sit11azioni organicl1e s ubite o co tituite dagli enti locali in condizio11i eccezionali. Da qt1esta finalità essenziale deriva un criterio-1.imite che è necessario sia tenuto presente, a11che pcrchè eve11tuali <le,·iazioni ed esorbitanze costituirebJ)ero eeccs o di potere. Sarebbe contraria ai fini ùel clecreto e a i lin1iti espressamente stabiliti la revi ione delle situazioni costit11ite e consolidate in ru Pl)Orto alle esigenze ùei servizi e a1!la ìn1 i)Orta11za dellc funzioni affidate agli in1pieg·a.ti; sarebbe iJleggittin10 il provvedimei1to cl1e i1on fosse rigorosan1ente determinato da necessità ed utilità obbiettive, rea l.i rd effcttive i11erenti alle esig·enze del servizio pul)blico e risultasse i11ycce n1otivato da considerazioni d'ordine soggetti\·o o, peggio, dissimulass~ prov,reclim en1 i discipli11ari o violazioni dei <!apitolat.L Il potere eccezionale attribuito agli enti locali ed ai Prefetti nbn può ser,rire a fini di''ersi da quelli cl1e ne leg·ittimano l'esercizio : ogni devi.azione aperta o Jarv·ata costituisce violazione di 1egge ed eccesso di IJotere. La condizione speciale del personale sanitario.

Le norme, del decreto riguardano tutto il persor1ale dipende11te da.gli enti locali: segreta1i coml1nali, di opere pie, ecc., in1piegati .amministrativi e tecn·ici., 1naestri elementari, salariati. }la l'applicazione delle i1orn1e deve essere coordinata alla particolare condizione de11e , rari e categorie di impieg·ati, nel alct1nie delle qt1a(*)

r....:l

1->l'è~('Dte r 11bl'ica

è :1ffidàtn a ll nl"v. 1

li corrisponde un.o stato g·iuriclico -ed econon1ico speciale. Il numero delle condotte n1edico-cJ1irt1rgiche, la loro ripartizione nel territorio e la sede di ciascun sa~itario sono stabiliti in rap1)orto alle esigenze dell'assis te1iza sanitaria. . ri sultanti dal i1un1ero clegli abita1~ti cl1e lianno diritto alla cura g·ratuita e della estensione' del terri torio (art. 22 del r eg·ola111er1to 19 ll1gl·io 1906, 11. .}261. 1,..·u.ssiste 11za sanitaria a.i i>o,·e1·i <.:ostit11iscP t111 obbligo gi'u ridico del Co111t1ne il ql1ale deye prov,·edervi con sufficienza piena - ed è llll diritto .sogg·ettiYo del cittadi110. Per nessu11a. cor1sideraziouc di ecoI1on1ia è lecito ridurre il nnmero delle co11dotte nece._stttie ad un regolar.~e e co1n 1}/Pt o servizio di as istenza sanitaria. I~a valt1tazione dei bisogni è cliscrezionale, e11tro certi limi.ti; ina è legittima pre unzione di st1fficienza e, qui11di, di sisten1azio11e 11on 111od ificabile la org·anizzazio11e ..costit11ita da te1npo, in condizioni norn1ali. I11 questi ed i11 a ltri casi analogl1i l1a revisione e la i·i duzion e IJ0 s ono ess.er e legittirn,at e da circostanze e co11dizioni so11ravvenute che abbiano n1odificato i l)L'e _u ppo. 1i d ell'orcli11an1ento già sto.bili,to dal Co1nu11e, con a1)provazione clella G. P . A. e in l)ase al pa1"'er·e t ecnico del Consiglio Provinciale cli Sanità. Una forn1azion e originariamente legittima, costituita dagli organi co1npetenti consolidata ed acquisita lJllÒ essere n1-0dificata se ed in qltanto ris11ltino 7Jo si ti i:a niente circostanze soprayvenut~ cl1e 11e abbia110 alterato la base e i~ rapporto originario ·tra il n1ezzo e il fi11e, fra la organi zzazione e il bisogno. Risoluzioni affrettate, esperimenti per te11tati,ri di economie non so110 a111missibili percl1è si tratta di t111a delle forme più delicate del1·af' i,st enza legale che è d0Yt1ta. a i cittadini. I~a misura d·elJ.o stipendio è . tabilita <<a l fin.e di a,ssicurare un regolare e co.n1pleto ~ er­ vizio di as·s istenza 1nedic o-chirm~gica » (art. 26 del testo unico 1° agosto 1907, n . 636). La retribuzione economica 11a, seco11do il siste1na della legg·e .s anitaria,- una caratterj tica si11 golare : è essa stessa conclizio11e e 1)resu1)i)O to cl i l lllfì organizzazione atta a rag:g·i1111gere il fine al quale è preordi11ata. E n~ce1ssario co11siderare <Jllesta de tinazione dello stipendio e delle in<.lennità acces orie in rapporto alle esigenze del servizio sanitario per subordinare ad (_)SRe e\·entl1ali fJropojti di econo1niP. 1

GroYA~Nl S1 · r.\'·\ CO L,

1

consulente Jeg8 le del n rJl':tro pe 1·iodi c.-o.


'914

L 1\.N~O

1L POLlCLIXlCO

Analoga è. in molti casi, },a condizione dei sanitari dipendenti da istituzioni pubbliche di beneficenza, specialmente se queste provvedano in tutto o in parte all'assistenza gratuita -Oei poveri. Riduzione degli organici e degli stipendi. L'art. 1° del decr.eto prevede la riduzione -degli organici a degli sitipendi cc in relazione -alle condizioni finanziarie d·ell'ente, alle esigenze d ei s erti~i e alla importanza delle attri·b·u :ion i affidate al personale» .

La sop1)ressione dei posti esuberanti, con lo ·eff.etto dell~ risoluzione dei rapporti d'impiego stabili, ·era ed è legittima anche in regime normale: per essa la novità consiste nell'obbligo fatto al Comune di provvedervi e nella sostitu·zion1e del Prefetto a~ Comun:e qualora questi non vi provveda nel terrn1ne di due mesi dalJa data della pubblicazione del decreto. Costituisce, invecei, una novità la riduzione 1iegli stipendi contrattualmente stabiliti e sin ·Ora considerati ir.riducib:illi in forza del vincolo obbligatorio costituito fra ente e impie·g ato. Ma è da ritenere che di questo potere gr.ave ·~d eccezionale sarà fatto limitatissimo uso in confronto dei sanitari, sia per la destinazione ·caratteristica de1la retribuzione, già rilevata, in ra1)porto alle esi'g enze del servizio di assitenz a medico-cl1irurgica e di vigilanza sanitaria e alla importanza delle relative funzio11i ·ia 1)ercl1è nè durante la guerra nè dopo si sono verificati. eve11 ti eccezionali, salve eventuali eccezio11i per ri11erct1ssione indiretta, che abbiano imposto aumenti di •Stipendio non giu1 .stificati al personale sanitario. Si deve, considerare, d'altra parte che le condizioni di caro-viveri sono purtroppo immutate se non aggravate e che la riduzione d.egli stipendi, ne1le circostanze attuali e nella 1l10rmalità dei· casi, potrebbe pregiudicare i ervizi sanitari. La ridtlZione degli organici e degli stipendi 11on tro'\i·a ostacolo giuridico in diritti quesiti, qt1a le cl1e sia la condizione del personale, stabile o assuntio p.er tempo determinato. Le att ribt1zioni del Comune sono circoscritte:

xxx,

FASC.

28]

sere approvata d1alla G. P. A. a norn1a dell'articolo 31 del regolam.ento 19 I.uglio 1906, nume1"0 446? Il dubbio è giustificato dal difetto di esplicite disposizioni del decreto. l\1a, come si con·cilia l'approvazione della G. P. A., sentito il parere del Consiglio sanitario provinciale, con la disposizione dell'art. 2 d.el decreto cl1e attribuisce a1 Prefetto il potere di sostituzione, sentito 1 Intend·ente di Finanza? Dal carattere eccieziona1e dell'attribuzione e dalla connessione della norma dell'art. 1 co11 quella dell'art. 2 si desumono seri argomenti per ritenere che la deliberazione dell'ente non sia soggetta acl a1)provazione tl1toria, salva si intende la vigilanza giuridica eh.e compete al Prefetto. Questa soluzione corrisp,o nde aillchie aJla disposizion·e dell'art. 4 che ammette il solo rimedio del ricorso per illegittimità alla 1va. Sezione contro i l)rovvedimenti dell'ente locale o de1 P.refetto; se, invece, la deliberazione del C·omune fosse soggetta al.l 'approva.z ione tutol'ia s·arebbe am.inessibile, second·o il sistema normale, il ricorso in sede gerarchica. 1

1

Le norme relative al trattamento di riposo. L'art. 1 lett. b) attrib11isce agli enti locali la facol tà e il dovere di riformar.e le norme relative al trattamento di riposo -p er ridurlo nei lirriiti stabiliti p er gli impiegati governativi.

La portata di questa attribuzione è meglio definit a : essa si riferisce agli impiegati che 11anno diri·t to al tratta-mento di riposo in confronto dell'ente dal quale dipendono - esclusi quindi i sanitari iscritti .alla Cassa di previde11za - ed è circo,scritta a ridt1zioni nei lin1iti stabiliti l)er gli impieg·ati governativi. Si intendono annullati ope legis, cioè senza che occorra una speciale deliberazi-0ne, anch-e p er le istituzioni di pubblica beneficenza, le disposizioni dei regolamienti p-0steriori al R. D. 19 settembre 1899, n. 394 ch·e stabiliscono indennità, nel caso di collocamento in disponibili tù per soppressione di ufficio o riduzione di organico, e pensioni pitì favorevoli di quelle cl1e spettano ai funzionari governativi.

Dispense dal servizio. ' _.\rgon1ento, questo, })ÌÙ delicato per difficol111 for za del decreto 27 inaggio non possono essere approvati provv.edimep.tli di altra natu- tà praticl1e intuitive. In relazione alla ridu·r a circa il rapJ)O rto di impiego, perchè il po- zione degli .org·anici, si deve procedere alla ditere eccezionale co11f er ito ai Comuni non com- spensa del personale avventizio .. in prov.a o pre11de 11na Yer a e propria riforma organica, stabile cl1e rist1lti in eccedenza al numero fisin ~e n $O ampia. n1a è limitata a1J.a riduzione sato dalle nuove tabelle. dei posti e t1beranti .e degli stipendi eccessi,·i. L' a1i. 2 stabi!dsce dt1e criteri fondamentali, Oltre c1t1e~t o conte11uto e fuori di questi li- · l't1110 atti11ente a condizioni oggettive - cioè 1niti il prov\·edin1ento, ema11ato i1i for:.a dei alla natt1ra e allo stadio del rapporto di impoteri 1,cce :.ionali, sarebbe ill egittimo. piego - r altro in relazione a condizioni sogLa rid.\1zio11e dei posti e dello stipendio, co- gettiYe inerenti all'im1)iegato. ~c i t ttet1llL) t111a riforn1a del capitolato, deve esDeve essere dispensato preliminarmente il rid u : io n P d egli organ,i ci e degli stipendi.


I~.\NXO

xxx, FASC.

28 }

915

SEZIONE PRATICA

personale avventizio o provvisorio; p.oi il p·er... ·s onale assunto regolarmente in servizio per posto di ruolo e tuttora nel· periodo di prova e infine, se necessario, iL person.ale stabile. Questa progressione è cl1ia ra. Soggiunge l'art. 2 <:be, per tali dispense, si d evono osservare, in quanto siano .applicabili, le norme degli art. 1 a 4 del R. D. 25 ge1111aio 1923, n. 87, il quale Iigt1arda l'esoner o degli im1)iegati dello Stato. Da questo decret.o si possono de,sumere le 8eguenti norme : a ) sa.ranno dispensati gli impiegati a venti 40 anni di servizio .e 65 di età . b) la dispens a dal servizio potrà essere disposta ancl1e prima che sian~ approvate le tabelle numericl1e in correlazio11e alJa progress iva eventuale soppressione o riduzione di determ in.a ti servizi. e) d•evon-0 essere dispensati gli impiegati non abili al servizio i)er mot.ivi di salute o per incapacità e quelli cl1e diano scarso rendimen1o di lavoro. d) i1el caso di soppressione di gradi o è.i ecce denza di personale in d eterminati gradi, qualora nel grado inferiore vi siano posti vacanti, gli impiegati del grado ridotto o soppresso potranno essere incaricati di esercitare i n via prov,risoria l e funzioni del grado inf eriore. Più cl1e di \·ere e proprie norme che consentano applicazione diretta, si tratta di criteri "Ch e in circostanze specia li possono essere osservati. ' I11oltre, l'art. 2 del decreto 27 mag·gio 1923 attribt1isce agli in11)iegati titoli di preferenza p<'r condizioni soggettive. . ono pref erit e, per il mantenimento in servizio l e p ersone appartenenti alle categorie indicate nell'art. 3 del decr eto 28 g·e11naio 1923, n . 153, e cioè: a ) mutilati, in\·alidi di guerra, ex combattenti feriti o decorati al valore militare o che abbiano prestato serviz ~o ir1 zona di op.e.r azione presso reparti operanti o presso comandi mobilitati inferi ori,· fino a quello di brigata co·m preso; b) vedove di guerra ch e non abbiano contratto nuovo matrimonio, orfani di guerra ... ; e) vedo vie n.o n passate a second·e nozze e ()rfa n e non coniugate di impiegati ed agenti morti in attività di servizio o che non abbiano diritto .a pens io11e; d) ·impiegati ed agenti che si sian o p a rti~olarmente segnalati l)er capacit~ diligenza e 2elo nell'adempimento dei_ propri doveri ed abbiano altresì di1nostra.to cli l)Ossedere in mi-sur.a notevole 1,a cap.a cità specifica n.ecessaria _per l'esercizio delle attribt1zioni' loro affidate. Però il titolo di preferenza, che è valido nell 'ordine di progressi one sopra indicato, non è 1

efficace se sia dimostrata, con giudizio insin· dacabile, la ]nidoneità al servizio o l a incompatibilità a ll' esercizio delle fcnzioni_. _ Il tito1o di preferenza perso.n ale prevale all'ordine che è stabilito i1ell'art. 2 del decreto 27 maggio 1923 in relazio11e alla natura e allo stadio del rapporto d'im1)iego? P er es. : il mt1tilato o ex-combattente provvisorio o in prova deve essere prefe1ito all'impiegato stabile? Il decreto non è chiaro, anizi è imperfettamente redatto; una d:elucidazione ufficiale sarà necessaria. Io inclino a ritenere che d ebbano ·essei e dispensati prelimin1a,rmente gli impiegati provvisori - essendo n ecessario stabilizza re l a organizzazione mediante nomin.e r eg olari e definitive, in rapporto ai p osti stabiliti - e gli impiegati che per r agioni di incapacità accertata per età o salute non sono pitì atti a servizio t1tile. Qualora il personale sia ancora esuberan~e devono ess~r e dispensati gli impiegati in prova, con preferenza fra essi, ai mutilati, invalidi, ecc., agli effetti del m antenim ento in servizio; e infine gli in1piegati stabili, salve fra essi le preferenze d'ordine soggettivo già specificate. A norma dell'art. 2, cioè i11 sede di applicazione della disposizione così com e è concepita nel decreto, è da ritenere che le persone appartenenti alle categorie indicate nell'art. 3 del decreto 28 gennaio 1923, n. 153, già esami1i.ato, non debbano essere preferite se sono in prov a agli impiegati stabili. Potere di sostituzione e rimedi giuridici. Qualor.a l'>ente loca1e non provv eda nel termine stabilito si sostituirà ad esso il PrEfertto , sentito l'Intendenza di Finanza . Sarebbe stato più corretto che, per i servizi sanitari, fosse invece prescritto il par.ere d-el Consiglio provinciale sanitario. Contro i provvedimenti dell'ente o d el Prefetto così n ei casi di riduzione e di soppressione di posti, come in quelli di dispensa d al servizio e di riduzionA degli stipendi è amm esso il ricorso alla IV Sezione del Consiglio di Stato per violazione di legge e per eccesso di poter e, nel termine di giorni 60 dalla comunicazione del 1)rov\'eclimento. Il ricorso -- redatto Stl carta da bollo d ~ L. 6, motivato, sottoscritto dalla parte ricorrente e da un avvocato esercente in Cassazione - deve essere i1oti ficato i1el tern1ine suddetto all'autorità cl1e 11a emanato il provvedimento e alle persone direttamente interessate. E11tro 30 giorni dal la notificazione deve essere depositato n ella Segreteria clella IV Sezione. 1


~)J6

IL

[ Axso XXX. FA c . .?.'3]

POLI C Ll~l CO

NELLA VITA PROFESSIONALE. Per le onoranze a Guido Baceelli. Sottoscrizione promossa d el «Comitato Nazionale i;er le onoranze a Guido Baccelli » per i·ooizione delle ope re e i ·erezione di llil mont1mento. !C1 011/i11ua .~: io11e ,

!:('di f ascicolo

n.

27).

Dott. GioY<lllili llocca 1.. -\lbu ) . r .J. 10R. I~ituto <li [>atologia ~le<licu cli l!"ircnzt\ t l' \f.Xl re Frngon i :>O. J)l'Of. rJ. Sig11ore lli 10, r>rof. G. 1\ucona 10, dott. Toµ;nini 10, dott. , -. ~c: ilnone 10. 'lott. \T. I.n picciuIJa 10, llott. .f\ . Snnli 10) . . )) J 1 oOspedale cli S. GioYanni Rattista in b'oligno (<lott. J{oberto .\.go ·tine lli 1O, (lott. C. ~la rdegani 10, rtott. . 1\.. J .JUC'<'ioli 10, <l ott. G. C. C'arretti 5, Dott. E. J èran 5, <.lott. 1\. 'rradanti 5, dottor .lnnibu l<li 5, prof. !=' . I.a11renti :J, dott . )J. ~lin<:iott.i 5, do tt. G. Pari 5.

ctott. o. r~t1cci 5) Prof. .\rnaldo (~·a11ta11i. raccolte n e lL.'1 T ('linica )!<'tlica. <lel ki R. UniYersità di ~a 1:>0Ji ùal t)rof. Oardarelli (prof. (".ar<larelli 50 , prof. C'a11taui 10, dottor :\farcl1etti :i, dott. Ilrancaccio 5. prof. Sta mtH1110lli G, (lott. SerJ)eto !5. <lott. Di Gi0Yn1mi :J, i)rof. T.J . Ottiru:tto 10, clott. D. Jorio 5, prof. Ar0-

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na 10) Dott. ~\.rualù o .. \re:a11geli. (J)l'Of. If. Pazzi 10. dott. tl iulio B0r1li :>, ..\. Arc:a11geli JO, e<:·c.) f•L·of. )[aurizio _\ ~'<·o li l l 'a bt nia)

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si riccvo1io vresso il

Oorn1ta to (r ia ::-:. Pn nta l "o . 6G, /). 10, Ro111a (J9) ). Posson,o - ,~.'<r> re dirPtte anc-h(~ alla. riost1·a A1n1ni1iist1«1.zio1ie.

che ai;rà cura rl'inoltrar1e al Oon1itato.

Importante pubblicazione: Prof. FRANCESCO VALACUSSA M.eùico della. Fa1niglia. Reale , Direttore e Primario del Pre· ventorio pe.r lata nti e E. llaraini >. Medico prin1ario nel· l'Ospedale infan tile e Bambino Gesù >. Docente di Clinie<t pediatrica nella. R. Uoiversit·à di Roma.

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia lnfantile &

Terza edizione cCMnpletanlente rifatta e notevolmente ampliata Pretazione di AUGUSTO MURAI r n \ O}UUl t i D· • ùi pag. YIII-488, nitidamente stcunpa.to su l'· rta ùi ~tinta. ~<>11 ~ figu re interca lat e nel test.o e finis s ima quat,·icrornil\ ulla copert.ina. Prezzo L. 3 6. P er i no:,tri abbona.ti Inviah ' l i• t . . " •

oh• L. 30. 7 5. C'Rt1ohnn. ViH?l ia a l (':n . Ll ' lt.; l ) .. • R. ·ITI (I •

Il li . G-0Yerno della Cirenaica ha aperto un concorso éhe sca.cle il 31 luglio per 5 ine<li<;i. Coloro che inte ndono concorrere sono invità li a l)res '.\11tare là <lou1a nda st1 carta cla 1 Jirn al GoYe rno della Citennica, corredata dai docnn1f'nti di rito e tli tutti g li altri titoli va levoli a.cl attestare la ca1>acitit <lei richiedenti. I prescelti s~1ranno a sunti secondo le norme ùel l>. ~1. 13 ottobre 1921, n. 3451, che determina il trattamento giu ti{lico e d econom~co dei medici coloniali. c _\S.\i.ECCHlO DI R.:xo (Bologna) . ~ ca<l. 5 lug. ~-\.b. 5732; 1)(),•. 1134. l.1. ~000; 4 trienni e 1 quinq ~ cli J.1. 600; 2 e:.-,.. Et:\ lim. 35. Punti degli esami tli h1urca. ODIOORO (fi-,errara). •cad. 15 lug. rrre <:ond. J;. 7000 fino a 1000 ))O\'". ; <t<ltlizic>n . <1 i T1. 2; 1)€\l' <:av. J;. 4-0W. GHAS~Ai\O (Poten z·a ). Scad. 2G lug. Stip. J,. 3000 lorde per 300 poveri, L. 10 og~j poyero in più, ia. inde nn. caro-Yiveri, aumento successi,·o di 6 quac1rif'111ti: età.. non su1)eriore :i ;;.3, Documenti e.li l'ito. B ENO.\ SI.

-

_-\.. tutto 111g.: l J . UOOO oltre T.1. :)O() llff. 8:;l11. e• 1111 e.-\·. ; alloggio: ;) 11niuq. d N:. J~tà limite 40. C~l{.UAHO ( 1·enez:ia) . A tutto 15 luglio. J ,. 7800. c.-Y. <li legge; r.J . 400 i:>er uff. san.; r.... 1500 me'.tzo. trasp.: alloggio ed orto gratuiti; tril'nni. J .. F.XOLA (Oa se rla}. - 4.\b. 0175. I.1. GOOO pei po\. Età Iin1. 40. Scad. ore 12 del J 5 ll1glio. ~fILA~o . I stituti Ospitalieri. I eo11corsi ,n.i JXl -'i-lti di ])irig€nti. ,.iec-dirig;011ti tli A.m·b nla tori, d j c11i abbiatuo <lato 11otizl;\ (fa~f'. !U). S\1110 proroga ti n 1 ~1 ottobre. ~IONTELAXICO (Ro111a) . ..\b. 200tJ agglo1ueruti_ Sc:ad. 31 lug. l ;. 7000 e c .-,-., quadri~n11i <le<>in10 _ Chiede re condizioni a l Segret. Com. :'\l.\~[l::HTI::'\O

( 1le.-8ina).

-

1

f ,e opere cli Guido Baccelli sara.nn.o sta ·111pat e in. <. ...,t>.1nplari nunlerati e 1n es..::e in, vendita, <lal Ooniit(fto a prr : ."'o <li costo. Ooloro ell e si 1>renotano per l'11 cqu f. t <r <l elle ope1·e e che so ttoscrivono alnlen.o l ;. 25, avranno i volu1n.i rlelle opere con, il J5 % ài ·cri~ iun i

POSTI VACANTI.

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CONCOFISt.

POZZI - , . ia ;;i.

i\Iedico :onclot.to COIDllt'illl<tl'io: T.1 . <iOOO e <l<•l)pio c.-v·., 'L . l 000 res id. pov. f.1. 2000 serv. ospedaliero a turno cou l'a ltro med _ de lla c:ittit. Et~l lin1. 35. Scacl'. or e J <> del 30 lug _ ~f'l'Y. entro 20 g . Chietlcre annunzio. PESCOSOL.TDO (Oaserta). 2a COJld.; ab. 2.326; lire 6000 e J.1. 1800 inde-nn. vettura o cavalcat. qualora effettivamente u1antenuta, 10 c .-,~ .. chalet per nbitazione restando a carico la spesa <li manute nz .. Chied. annunzio. Scnd. u11 inese dal 16 giu. REITA!'O (1l:les.·ina ) . ~tip. L. 7000 lorde, c·tn1ùotta. soli })()\eri; quattro tt1llllenti quinq. di t1n clccimo; L. 7> ogni l>OYero in più di 500: llff. san. f.J. 1000; obbligo .Arma dio farmac. Sead . 25 luglio~ ROM '\ . .lfinistero cl-ella J[ari11a. 24 tenenti 01edi<:i S ..A.. 1). Scad. 1 ag. '\Tedi fa se. 20. ROMA. Jli'nistero d ella. Guerra . Col 15 11oven1hl'e 192.:l a vriL i11lzio ne lla Rc·uo1a <li ~anit.1. militar llll co1·so ùi mesi s ~i per as1•iranti alla non1ina :l tenente me<lieo in S. A. 1~. Il nurnero ùe-i 11o~ti l' <li t·lnqnn nt.'l. Pntrnnno t·onc·o1·r0r0 all':1111 ()RYIETO

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17 .\SC. ?8]

SEZIONE PR\TICA

rni~sio11t' :

uffit·ioli medici (li complen1e11to e {lella ruili~ia t~Trito1·iftle e ufficiali <li <.:ompl€'me11to e in S. A. l'. di altre armi e co..rpi, lanre,nti i11 1n~cli­ ein.a e «hirurg·iu, {li et.1. non sur~riort:.' ùi i.:2 u1111i :.il 1° giug110 l H24: aspiranti m-e<.lici 1~111 ren ti e i 111eùici {.1Yili ~Ji e tà non ~UI1€riorc• ù .28 ~111111. J,{'

<lomande lu ili~'lri

d0Yt::t1u10

e8sere JJreseutnte :llle A.utoriu\

competenti (per p;lj 11fficiuli in ·ser-rizio ui

C-Omnndunti <li eorpo da cui <]ipendono, P<'r q11elli i11 co11g·edo e iwr i medici ci rili al C'oma11do <lel {]iBtretto cui t.ì.1)J)Urtengono o n~lla g·j11rjsdizio:ne ove ri~i edono) 11on p iù tardi del 10 ~t~ttcrnbre. Si ricl1i<>-cle 1·i1lon0ità i1Jeon(l i7.ionn tn ù ~1·yi;,i;i-0 1ni1itare i11 t<'rritorio t? 11clle l'olnnie. sia in· 1):1.l"t\ ·Bi:1 in guerra . I.a g-raduatoria per 1'<1mmissionc sarù fatta in F:PZnit<) a<l una p1·oy:i i>re1i1niuare eo11~i­ stente : a ) ne 11•e~a n1e clinico <li 1111 am1uula t<1 : ò) nello svolgin1ento fli u11 t~rua :--<:ritto tli ig.ie11c p:enernle. In bn~ :.all'e~ito cli tn li <:&'lm·i e alla Yitl1.1tazio11c . <l~i titoli presentati, lfl Commi8~ione 1scpglieri1 i candi(lnti <la iuvinre ulln ~c11olt1. . Gli ei::..1rni avranno luog·o il 1~ ottobre J)resF:O l'Ospeclnle militnre princ:i1jnle di Itoma. .t parit1L cli rnerito. nvra n110 la precc.~enz.1 i i1iù nnzinui cli et:'t. Il ~n1po tra~cor~ presso la R<:uol:i. di sanitiL milit...'l. rc p0r <.:c)loro che e,·f'ntu.aln1ent<' rinnnzi:is~ro alln no1nin.1 o non superassero g·Ji es..~mi fill<ìli snrà con~:h.lt: rn to c-orne :;;el'vir.io cl 'obbli~o (li prin1:t \

JlOinil1;l.

tt F ,..,...>

P<'r le 11or111<..\ re]ativ(' chiedert! copia (1ella cjrL-Olare 11. il57 nlli1 Dirczio11e {-entrale del S-f'rvizio sanitario milita.re pres~ il )Jini~tero <lelln. G11err::1. · SELLA~o (Perugio) . - ~end. 20 111g;. J,. 6000 o l tre fJ. 200() cll~:1g. resicl. f' I, . .1000 re~dd. l>OY rn : T.. :Jouo tr<-t!'\p.: -Oue c·.-Y. ; a sicur. IìJtà liro. 40. Serv. t•utro 20 gior11i. THAHL\ f Polern10) . T,. 5000 fino a 500 po,-.; quinqueru1i (l('eimo. 10 ~ ,~Aic-nr . "-itn. Scnd. 20 luglio. : ...

e-.-,· ..

Diffìde e boicottaggi. N11ove ùitTic.le: Fontiinetto tl'A.gognu (Novo.ru). C-0nferm:. di boicottaggio : Chie~n-C'ttP1)11ggi o­ J. . anzacl:i ( 1-_'ondrio). Fl8o nl ;, p er 1nedic1'. di 'bordo.

C'<>n clecrt'to ~~: g·iug-110 t• ~t..'1 ta inut-t t.t ·dal :\Ii-nistero <.lell'I11tf'rno, p<~r il mes:e cli no,·embre JO!:?:l. u~'l ses8iou(' di f\~nmi di idon~it.ù 1-lf"r i sanitari che n·f=I>irt1uo a <'OD . eguire l'nutorizzazione a viaggiar~ cont(;' me<lico <li bordo, n termini del R. D. .1 1 ge11'na io. 1fl2I3, 11. 1ù7. P~r tali esan1i saranno seguiti i progran1mi e lfi ru(){lalitit :fìs~atR .c·ou D. ~I. X upril(l' 1921, pub. blic-ato 11fill:1 Ga .~~· etta i ·tfi c-ialr> {lf·l ~~O aprile 1921 , il 102. Gli a~pirnnti 1.1 0,·l':l 11110 inY]à re dn111ftnda <' {loCJJmenti al ::.\Iinistero (l<:~lI'Interno (D:i:re'hione Gen.e ralc <l~lltl ~ttnitiL Pubblica) entro il 15 ottobre 192.:3.

Medici che

.:-:arrt)ia110 scrtvert~

in forma brilhln te e ·Rernpliee e che clci::iderino (;Oll.a.b ora re ad l111a rivistu di <"ducazio11e e vrop<.tg<1ndi1 igienica so110 pregati <li scri,rere al seg11c nte ~n{lirizzo : dott. Tomare-hJni. ea~lh.1 174 - R oma .

917

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Il co111une <li Padova ha decret<l t-0 la eittadinaw..u onoTaria u Edoardo Bnssini, l'imr>.areggiabile chirt1rgo, cui 1'11manitù è debitrice della curi! radicale dell'ernia. Il I~assini fu l1n patriot.'l ur(lente: è un st1perstite dei settant:.1 di Yilla Glori. Ora si è fatto campione {lel rinno,'a111ento agrario {lel p.ostro Paese. La Comm] ssione esaminatrice per il con cor ·o alla Cattedra di ~ledicina leg·ale presso l'Università di Modena, composta dei proff. Borri. Carrara, ~11rt-O, Pe1·rando t~ 8 cln'lo, h<l gindicato pri1uo fra sette concorrentj il prof. Ln ttP8: poi i proti. l)elleg:rini, Cnz7.n11ig·a. e Romu11e~e . libera doc~n~a i dottori: Guido Ruata, in clinica delle m~lattic ment. e nerv., a Pisa; BTu110 Bognomini e Fedele Fed~l i. in patol. 1chirurg~, a Genova; Gaetano Boschi, in neurologia, u TO'rino; Vilfredo Cùi{)(li, in jgiené, a Firenze: Gi11~ppe Cojnnti, i11. clin. ostetr-ginec-01., e Giorgio Ferrf'r.i. in clin. otorinolaring., a Roma; Alberto Dnlln \Ttt lle, in pntol. med. il Parrna; Cesare Dncre~·. i1t cl]nica dermosifìl-01>., a Sono abilitati nlla.

Bologna. Il aott. prof . .\ clorno ~Ja ·~:lini. della R. l.Tniversj tà (li Roma. e non1ina to con1nJ e11<la tore deila C-01·onn ~J'ltnli:::t.

~OTIZIE

DIVERSE.

V CongTesso Italiano di Radiologia 1'Iedic.a. ..:~ns1)i

·e l'on. prof. O. ~f . Corbino. i:;resiidente onorario deJl;i Socie~~ Italiana <-li RaclioJogia Medjc~, e co11 l'interve11to di S . E. il l\Jinistro della P . I .. se1L. G.ioYnn:n i µentile, ~i terriL ~n Palermo i1~i gtorni 18-21 ottobre. Le sedute n,-ì·anno luogo n0i loea.1i dell::i R. 1.711iver.~iti1. .Al Congres~o ~nril n11itn u11a n1o~tr<t tccnicoRcientjtìca per la qu:1le è .!!'ià assieu1·uto l'intt-l'Yento <-le)le più iu1portnnti c·n~e italinne e stra11iere. Pr-0gtammu d ei ln ,~01·i: 1. Saluto iuaugurùle ai (·ongresRistl {lel presi(lente l)rofes.~r G. ~c-n<ìuto: 2. l)l'Of . .Rossi (1-.nrma); relnz. snl tenJn « 11011tgentc·rapjn c1'2lle rual:i ttie cutanee >> ; 8. i ~rof. Gortan ('l'rieste), rela7.. s ul t<:ma : « Pn~umoradiogruiìn >); 4. prof. T:;oidi '.rrotti {Torino). relaz. Hnl temu : -(( Ra<liodia~:11ostit·<.1 dell'.a1)1Hlra t o lll'illfll'jo )) : rr. Con1nnicazlolli sc-ientificl1e. Qnot.11 (1~i~erizj Oll~ !)er j l l H?ID bri J .. 2.) : l)el' g-Ji

aderenti J;. li> . Per r1ual11nql1e t·on111nic<.1zio11t-' i1•erf 11te .a l Congresso serivero;: al . •egreb.1 rio, I>ott . ~g· 11>i Sa1,·nto1-e od al pre~i<.lente J)rof. C+. f.\ead11to. vit1 Alloro, 58 - Palermo. 1

Corso bimestralt>td'lgiene pratica. Si terl'i.t nel It. Tsti tu to {1' Igie 11e <1 i' 1 i ~a 1

il

i><l r-

tire clal J 0 ottvbre, ]1Pr a s1ì i-rnnti ~1 lln C'arriera sanitaria. ' Ti sono [ln1n1essi h.111rt-i.tti i r1 tued . e chir., vet.er .. ehim. e fttrm. Cl1ie<1ere informa·z ioni e an1runzio alla Seg·reteria cl~ll'T~niv~rsith . •

I


918 Sul~a

lL POLICLINICO

bonifica dei congedati malarici. ..

Col :JO giugno 1923 ebbe ter1ujne la campagna di bonifica clei congèdati Jnalarici attuata. per un trie11io dal nost'!.'O G-Overno. I i·isultati di questa grandiosa campagna non potevano essere più lusinghleri g·iacchè dei 130 mila ma.larici ce1lsiti, la metà sono sta.ti accertati guariti dai i·isrJettivi medici Cl1ranti e della rimanente parte una forte percentuale (32 %) •sono notevolmente n1igliorati, solo il 12 % sono rimasti stazionari per il fatto che dimorano in località malariche dove sono esposti al pericolo delle teinfezioni, mentre il 6 % si so110 sottratti alla cura l)el' fatto d'emigrazione, e meno clell' 1 % sono morti. I pochi malarici di guerra non ancora guariti potrè1nno, dopo il 30 giugno, giovarsi di tutte le proYYidcnze cura ti ve <:he, per la vigente leg·ge sanitaria e lJer la legge sulle pubbliche istituzioni di beneficenza, fnnno carico ai Comuni ed alle Opere pie.

Per il personale alienistico nei manicomi giudiziari. La Ga.~.~ctta L"ffici(tle ha l)Ubblicato il testo di lln decreto cl1e provvecle a lla sistemazione del personale a lie11istico dei l\1anicomi giudiziarii. Ri cli~poue cl1e i Direttori a lienisti sono nominn ti i11 Reguito a co11corso pubblico per titoli scien= tifici e 1>1·a t i ci . Gli asr>iranti devono provare di .;iye1· l)l'e~ta to ~ervizio in ~1anicomi pl1bblici o i11 Cliniel1e p. ithi<l triche per almeno un quadriennio. Ancl1c i medici assistenti sono nominati in seguito a concorso lJUbblico. Gli aspiranti devono diruo trare la competenza tecnica acquistata per stll(li l>C'C'i<lli compiuti o ner servizi prestati in l\Janicon1i o i11 liniche psichiatriche. Si regolano le prorooz.ioni.

Il p1·oblema universitario Marchigiano. In nun i·iu nione di rap1Jl'esentanti della regione marcl1iginna si è <lisct1sso della riforma universitaria i1ei rapporti colle esigenze <lellu zona delle J\Jar<:l1e. Snl'ebbe 11rer11 lso il concetto di completare il l)l'ìrno quadriennio di studii a tt11ali dell't.T11iYersità <1i Camerino con un biennio di studii eJinici da orga11izz:.1 rsi ad Ancona dove si può rite11ere che con1e loC<l li e mezzi didattici nulla manchi lJer conc:tetare il programma. i è norui11ata llna con1missione formata di membri dPi corpi nccadenlici di l\lacerata, Urbino e Camerino e cli rappresentanti delle q11attro pro,·i11cic intere &1 te per concretare un programma.

L'an1ministrazione dell'Ospedale Maggiore di Bergamo sciolta. I11 ~<'guito nel u11'i11cl1iesta governativa sul funzionnn1cnto tlell'Ospedale )laggiore di Bergamo, il l)refetto hn ~<:iolto l'nmn1inistrazione dell'ospedale ~tt'~~, nominane.lo al st10 posto un commissario prcf0ttizio nella pf\r ona dell'ing. Roberto Fuzi~r.

Per i no tri ciechi di guerra. Il .;ig. ,,.illiam Xelson Rom"·al di New York ha invh1 tn n i soYr:.1 ni d 'Ititlià la omma di L. 100,000 •

( ..-\N~O XXX, FASC. 28}

per i nostri ciechi di guerra, a nome di un Comitato di cui è presidente.

Una donazione del sen. Bassini. Il ~en. Bassini ha vol11to assicurare l'esistenza dell'Istituto · per la cura degli erniosi poveri, sorto a ì\filano nel 1906, che da 111i J)tese il nome . Egli ha donato a ll'Istituto lln'immensa tenuta che eg·li possiede a Vigasio (Verona) : 5000 pertiche di terreno coltivato coi l)iù moderni metodi,. con villa, cascinali, caseificio, macchine ag·ricole e parecchie centinaia di capi di bestiame, ten11ta alla quale atteudono 21 famiglie di coloni, il tuttoper un valore di alcuni milioni Facendo· 1a donazione il se11. Ba ssini ha es1Jress<> alcuni desideri, fra i quali che si rinnovi lo statuto in modo che dei ql1i11dici C"Qnsiglieri, nove da lui indicati - e che alle sorti dell'Istituto si interessarono dai suoi inizi - siano nominati a vita ; che man mano essi Ye11gano a man<:are sieno· sostituiti con rappresentanti di quegli enti pub~ bJici e di credito che più aiutarono l'Istituto; c-he- · ai padiglioni esi·stenti in Yia. Ricordi u110 ne venga aggiunto per ac<:ogliere . le perso11e agiate '· c1\:1e le· g·rancli benemerenze del fo11da tore e direttore del1'Istituto, prof. A. Preto, yengano tenute in cons iderazione. La donazione c-011tiene a ltre clal1sole per benefìe~1re due istituzioni che al Bassini sÒno càre ma non volendo egli che tali <:lausole possano 'dimi-' nuire i redditi della ten11ta, ha aggiunto alla donazio11e tanto consolidato, })er potern far fronte~

Onoranze al sen. Foà. Solenni onora11ze .S')no sta te trib11tate il 25 git1gno in Torino al sen. prof. Pio Foà che la<SCia la Cattedra universitaria per limiti di età. Alla ce:.. rimonia iutervennero il Prefetto, il Sindaco, numerosi senatori e deputati , rappresentanze di Università e di Accademie SC'ientifiche, professo1i e studenti. Pronunziò il discor so ufficiale il prof. CesarisDemel dell'U11ivrersità. ·d i Genovn. Parlarono poi,. tra g·li a ltri, 11 sen. Brondi, rettore {lell'Università, il sen. Ruffini, per l'Accademia clelle Scienze e per l'Ac<!ademia df)i Li11cei. Rispose commosso il festeggiato. È stato infine ~coperto 1111 bn. to a l sen. Foà,. opera <lel senatore Bistolfì.

Onoranze al sen. Bianchi. Per l'ultima lezione del sen. Leonardo Bianchi,. il 14 giugno, ebbe luogo una imPonente e indi1nenticabile m:;tnifestazione all'insio·ne uomo che e • fu vanto della cattedra -Oi psicl1iatria nell'Università di Napo•l i e che ' 'iene sottratto all'insegnamento per avere raggiunto i limiti di età. Alla cerimonia intervennero il Magnifico Rettore, prof. Miranda, e tutto il C-orpo accademi<!o,. oltre ad una vera folla di medici e di studenti. Il sen. Bianchi ten11e lina smagliante conferenza, in cui tessè l'elogio della vecchiaia; ne daremo prossimamente t1n largo ~-unto. Parlarono Poi il sen. CardareJli, il rettore prof. Miranda, l'on. Castèllino e due lal1reandi che han-


[ANNO

XXX,

FASC.

28]

SEZIONE PRATICA

no offerto al l\Iaestro, in nome dei colleghi, una medaglia d'oro. Rispose, dicendosi grato cli questa manifestazione, il sen. Bianchi, che venne freneticamente acclamato.

Onoranze al prol. Striimpell. Il 28 giugno venne festeggiato il 70o compleanno del prof. Adolfo Strtimpell, il clinico medico di Lipsia. Lo Strtimpell ha avuto una parte conside1·evole nell'educare le attuali generazioni di medici, non solo in Germania, ma in tutti i Paesi, non solo con l 'insegnamento or<o1le, ma col St10 tra ttu to e con la copiosa produzione scientifica. Era ancora docente priva t.o quando, nel 1883, dette a lla luce il trattato <:li l)atotogia medica e terapia, che gli valse la chiamata a Etlangen, donde passò a Bresla T'ia, a , .ienna ecl a Lipsia. Quel trattato venne tradotto in tutte le lingl1e moderne. I contributi dello Strlimpell alla medicina sono d'ordine purnrnente clinico : egli p11ò sembrare un arretta to n chi non concepisce più la clinica senza il concorso del laboratotio e dell'esperimento. Eppure lo Striimpell lascia orme incancellabili : egli ha visto ciò che ad altri sfuggiva e 11a dimostrato quali prog·ressi pos~a ancora com1)iere il puro nosografismo. Dobbiamo allo St1·um1Jell l'indivi<lt1a.zione di molte entità e sindromi morbose che ptima andavano confuse con altre manifestazioni, dalla pseudosclerosi all 'infiamn1azione anchilosante delle cartilagini Yertebrali, <la lla polioencefalite infantile alla sindrome amio. tatica. E stato lo Strtiiµpell a riconos<:ere che la « i1eurosi tratl'm.atica » e la «nevrastenia» hanno una base psichica. Oltre che alla ne111·ologia, ~gli 11a fatto compiere progressi notevoli anche alla. medicina interna : ricordiamo le sue ricerche su11'1 gliè<>St1ria alimentare e sulle nefropatie ctoniche. Lo · S. possiede il dono di una esposizione chiara, che mette in evidenza l'essenziale e lascia nell'ombra l'ingombrante : da ciò il suo grande 1successo come trattatista. Anche alcune f:l'Ue conferenze rivelano· il suo pensiero in forma pleclara, cri, ·tallina; egli è t1n artista della parola. Si ammirano in lui anche il perfetto eq11ilibrio e il raro buon senso, la profonda bontà, che lo fa idolatrare dai malati e dagli .allieYi, l 'attività instancabile: sulla sua casa ha fatto incidere le parole: «In labore salus ». 1

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Nel giornalismo medico. Ha visto la luce il primo numero del «Giornale di Biologia e Medicin: sperimentale» pubblicato a cura dei proff. A. Ferrata, C. Foà e P. Rondoni, col con corso di un ricco corpo redazionale. Il nuovo periodico è inteso a raccogliere le comunicazioni preventive che attualmente ' ranno disperse i11 Accad~mie, Società e Congre~si : il primo numero ce ne presenta più di una dozzina, e tutte pregevoli. L'abbonamento è fìssat,o in L. 50 (fr. 50) ogni \olumP; editori sono S. Lattes & C. (Torino, Genova). Cordiali auguri.

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919

Scambi int~llettuali con la Russia. A scopo <li facilitare l'inforn1azione di medici ru·ssi della letteratt1ra. medica uscita negli ultimf anni i11 Europa e quella che esce quotidianamente, il Comm jssariato della Salute Pubblica stampa u11a rivista «La Bibliografia ~1edica », la direzione della quale rivolge preghiera a tt1tti i giornali e riviste ed anche a.gli editori di libri medici dt voler mandare gentilmente tutte le loro pubblicazioni per u11a recensione, come pure l'annunzio dei · libri che stan110 per comparire, per informazione e cronaca. Libri e riviste si prega d'inYiarle direttament~ per posta a l seguente indiriz,zo: l\1osca, « l\i!edizinsk:aia Bibliografiia », Grana tnii pereulck, n. 2. Kv _ Il dottor E . I. Kvater. Importazione e produzione di medicinali in Russia. Con recente ordinanza del Commissario della Salute Pubblica in Russia, N. A. Semaschko, si è regolata la pr2parazione interna, l'importazione dall'estero e _la diffusione tra la popolazione· russa. dei medicamenti e specialità (farmaceutici, organoterapici, batteriologici, qisinfettanti, clieteticiJ con la nomenclatura condizionata, composti d'uno· o pjù prodotti cl1i1nici già r1ronti }:>er l'uso o <:la dosar.s i e non facenti patte della fa1·n1acopea russa. Gl'investimenti stradali di Londra. . .Gl'i11vestimenti stradali si moltipli~no in tutte le grandi città. Il record pare ché sia cletent1to da Londra ove, secondo l 'ultima statistica. nel corso del 1922 si sarebbero avuti 26,222 accidenti, di cui 675 seg·uiti da morte, e cioè : 5987 feriti e 22 inorti r.>er biciclette; 2422 feriti e f57 morti per cavalli e veicoli a trazione animale; 17,138 feriti e 596 morti per Yeicoli a trazione mecc-nnica (auto mobili, motociclette e camion).

volgare assassi110 ha spento la 11obile vita. <li ~1ICH.IDLE PIETR ...i\. ,~ALLE, direttore degli Ospedale Riuniti di Napoli Il Pietrnvalle è stato un sanitario Yaloroso e benefico, un Cllltore a1)passionato della medicina sociale, 11n parlame11tare e1uinente. Alla Camera, di cui era \ice-ptesidente, sede\a tra i radicali. Ha co1)erto molte cariche pubbliche elevate: faceva l)arte del C. S. r. I. e del C. S. S., era vice-presi de11 te dt· 11 ·Opera Invalidi, presidente del Consiglio Provinciale clel Molise. Durante la g·uerra co11tribuì fra i primi a creare il «Fascio di difesa J)arla111e11ta re)), che ebbe ta11ta parte · nel rinsal<lare gli a 11i1ni degli italiani. :E'u definito un «cavaliere dell'ideale». I/on. Pietra\a.lle e ra i1ato a Salcito (Campoba ··so). Co11tava 55 anni. Con profondo acc-0ra1nento registriamo la snn perdita., la quale è durarn~~nte se11tita dalla clnsse medica . ,-... a. p. U11


R_.\SSEGN...\. DELLA STMIPA ìllEDIC...\.. f>erliatr., 1nar. .A . .HoRRI~o. \ ·uclt>1la « pert1J>i ratio insen s i bilis » e loro

lt.ic. cli. (,'/in.

1·iazi.)lli valore nella J>atologia. del lattante. Lancet, "i fil) l' . - .._.\.. Yot.·~G e A . .J. H-cITO~'\. Il me todo sui ~i8tic:o nello "'·tu dio <leIla diagnosi t' terar>i<l <lell'ul<:era gastric·a e d t1odenale . Ja.pan Jl <:cl. ll-(J rl<l, J5 g<~n. - ~ . )l.\ SHIMO . Batteriemia <:olcri e:.t. · J'ulia JlJc1/., ~:o 111ar. ·- JL ii~oR~1 1Gl:ll•!LI ..\. . \ne u ri. ·ma cirsoideu. J>r>n.·. Jl ed. , :!4 111ar. - l'. P.IN D.L Il ]>01~ i>arado~­ Bo preagvni("fJ. - ;,;1 ina r. G. (1AMP.\TF,LL1. Granu lomi sperinH:11t:tli ùn. « l)eni c:illittm Bnr<.:ii ». J.>aris iJ f (Jd. , 7 apT. - ~1i.mero d i g~stro-euterologia . Pres.~e Méd ., 7 t\pr. ],. BEZ.\-:\çox , )J.-.P 1'\.EIL e J,. DE GESX"b..·. lTorme atipiche cli g·otta ac11tn.

-- :..\I.

,.ILL\RET, }'. s _\INT GIRO:\ S

e P.

G1U:~LLET\'­

Bov;Jf2L. I-'a tt-11~ione

Yenosa perife rictl . l?iforn1a. J f ctl ., U apr. - \ .... ARIOLA. J .. a sog'lia <le lla rf\si~tcnzu

globulare . Jl e<li::. Klin f.7.; , Sl mar. - X . ORT:\"ER. I s offi aortici <lia~tolici nccille ntn li. - O. Po~<H·~R. I 1 dolo rl' nt:ll"ulc:~rn gi1 ~tri<:a

e duodenale .

I'f:Jns. Jled .• 17 n1ar. - J,. T.1.\ TTt:R. l .~1 d i1nos traz.. bioloe:icu {lClla -paternità. ·Ju11rn . _4 . J f . .J. .. 17 mu1·. - G . 'VILLS. Rap1>orti tra <lingno~i c:lini<.:n e 11t't:ro~c:opic.a {le l éancro. ~ . T. DARLJ'\"G . I .. u JX>1>0Jazione .s colas tica nell'a~­ certa meuto de~li indici <li en<lt"mic:itit maln ricn. '.~lii n olt . Jl edA~· . ll~ oohens., 80 inar. F. ~1.\R(,'lL\:\ù. <·ont rnttili t~1 (lei enpilJa ri e dC;'] le ee l lu le HYYe11tiziali. - ·1•. 11i.i1rLEi<. 'Crnttamento fonzion~'lP c·j nemn tic-n cl e lla f r~1 ttura t ip if'a <leJ r.fltl io . R"r. Espoti. de lf ecl. 11 ( 1 ir ., "nur. --· P. Go~Z.\Li:R ~ 11. Att~\L\'\C:.~.-f. . I .~ P1noli~ine ott(->n11t<' per inh•7iiOD€' di g lnbu1. a11tigeni di l 1'orsehmann <:> ll11oi d i f't proti li.

ll éd ., ~1 war. - _\l. l'ERRIX e I~. YCJYà~O­ \'I l'CH . 'l'urbe del s il'tema ll('rvo~ org·ano-1·egetati\·o e tbc. l)Olm. -· Anu1~-D~LTl':IL e l )BHHIE:\1 . Splenopolmonite t: i>l<.•nri t~ in<:i~tattl. - .e\. \\. AL.Kt:H. I circoli vizio. ·i. Brit isll .Jlcd . Journ., 14 apr. - .J. '"'· B.\LL.i~TY~i.:.

J•arits

Os tetricia ]1re,·entivu e riparntric-e . D eutsch e Jl erfi:: . ll"oclt en.s-., 2 mnr. - ,,•. l'.\ S.PARI . Teoriu <.le lle azio11i ~lei raggi. - ,.Ot:LCKER . Rnl-

l'ipertrofin

pro~ta li<:n.

Wien . Kl i n . ll·uchc n.· .• ~ a1>r. - :\un1('ro .:n l 35° Congre ··o tede$C~) tli n1edi cina i11 t er11::i . 1l! Un.ch. Jt ed i~· . 1VochP1l8 .. H npr. - )I. ItosE:'\FELn. RapJ)()rti tra <li~tu1·bi p~i ehici e mu Ln ttie infettiYe. _..\.. ~11'HOP.1" .lpl'rnntri.z ioIH.' t' 1nalnttie. - 13 apr. E. KMr.~TJi:IL ~t1l tratta 1nL•nto tll·i t11u1ori lll.'ll]gn1. - E. )l.\Hf<ov1T'-i. I .a <':tst1·azione r•ldiologi041 dell'uomo. l)rensa Me<l . •4.1·r1ent., :!O mar. - .J . ..:.\ . S .\H.\LEGXI. I ;:1 tr in{1e ra{lìologi<:A.'l della si'lìlid<" •'Te<:l itRria.

Archivi. Brit. ,fuurn. C'hildren ' s Di s .• g"t•n.-n1ar. } 'LOYSTR tJP . Rubelln r..h1e exnnthem::itu. G . A. Sl..r T! IER.LAND . .3..neuri~mn conge nito d<•11a !){)l monnre. ·- L . l:"'IKDLAY. Trattamento <l~lla ~teno~i conge11ita del piloro. - J. D. ROJ. Ll':l:iTO:'\ . Tilo&.i (Itera to~i) «ongen i ta. J>roc. R. >"Oc . .Jf ed .. 'I.Uilt'. - l>i:-;eu~~ione s uJl;t lu~~. <!011g€'nil ~1 <lell'aneu. - ('01Ji05"U statisti C•l. 1l n. del D epa-rt. _ra r. d e 11 ig. (Bu f:'nv.s Aires), mn.~-giu.

22. -

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(' . R. l ...\HDE y ,.\ RTtLt:8 • .Anofeli e r>rofiL'lSSi ID!ll:1rica a Snn Salvndor. L'Enoévhale, apr. - .1 . ROQ uE~ DJo: I •,l:RS.\C e }J. :\{1~Ko1'-~KI. Il r~1 z ionnli~mo morboso. - .J. J ,JIER~lITTE ~ .\ . Rcn. HGl- I".\'~. l 'horea e ru<·intn . ('. I. l. BE<.1-rEs e~. "a s i ee r e-bra 1i .

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ltomn. 1923 -

Tip. Cartiere Centrali.

L . POZZI, ed.

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ANNO XXX

Roma, 16 luglio 1923

Fase. 29

fondato dai professori : GUIDO B ..>\CCELLI FRANCESCO DURANTE J

SEZIONE PRATICA R ED.4.TTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI •

SOMMAJlIO. Ossef'vazioni cfinictte: 8. l\1.11·i1h1cri: t:::n1ra di un'ansa intestina I~ at1t·rente all;L cicH.tri ~c cesarea per effetto <lcll':.izion ~ 1li:>trt1en~e dei \i Ili cori xli. Enterorr:.tJ?Ì<l :,inton1:1tic:a. 'T. Frantini: , 'ulla ;;clero-. i del n.e~ocolon trasverso nell'ul1·t•r tt ctuodcnalt>. L. ( ~;u1tuh1 mess a-Ca.rbon i : Gont1·ibuto alln <ptestionc: dc..-11 t .->11tt'rnRton1ia nella peritonite ucnta. - C. Catteruccia: L 'insufft a1.ionc ~as ::;o.,a in un caso di OCL'.lu ... irJne inte .. tinale. Note e c<>ntributi: S. Rapisarcli: ..\ pt oposìto <lell'iatluenza clel ealcio nel proce!<!40 di fi;-,saziOttl' del con1plen1ento. Leziooi : !:. Ghe1lini: Le :,,indrorni cliniche dellf eritrob la. tosi. Sunti e rassegne : 0'.'>rOLOGIA : Fibiger: Stato attuale s nU a produzione ::>Pt-rin1ental(' del <·ancro. - C. SteinkOJ)fl': Quc:.tinui hiologiche 11~lla ratlioterapia dei t11n1ori 1na li ~ni. C. Siniruon s e };, Dah111d: l ri;; nlt ati delle <•pe r azioni fat~t· per eancro delle labh ra .111·ospl•dale O~nt-r:tl~ )lassa<·hns::iett:, clal 190) al 1919. Cenn; bibliografici.

Accademie, società mediche, congressi: \' 11 ùo11grc-1:io medieo s iciliano. ~ 11 Congresso dell' .\.ssociazio11e nazionale per l'igiene. - Società Lombarda di Scienze :\Iediche e Biologi che. - Accarlemia .'.\f.edico-Fis ica Fiorentina. Appurtti per il medico pratico: CASISTI CA o T ERAPIA: Fegato e vie biliari : L'infe'1.ione delle vie biliari libere cla c.-al('oli. - Il trattamento medi co de11e malattie della cistifellea. Sulla struttura dei calcoli b ili àri. - Sa li biliari ed alb u mina. nelJe urine. N o·rE Di ~fEDICJN A SCIENTIFICA : I.a sintesi artificiale dell'urea.. - POSTA DEGLI .ABBONATI. Politica sanitaria e giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Norme per il reclutamento dei n1e· ùici per il ùongo Belga. - Cronaca del movi111ento pro f e~~ional e. Coltura. superiore. lVIedicina1 socia.le. Pel' le onorauze a Guido BacceJli. - Concorsi. - Nomine. pro1nozioni ed onorificenze. - No tre corri:.pon denze. Notizie diverse.

Rassegna della stanlpa medica. Indice alfabetico per materie.

..

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Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato la 2a rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' A1\fl\fIN i sTRAZI Ol\TE

OSSERVAZIONI CLINICHE. {)SPF.DAL I~

l)OLIC LJ ~ICO

l JMBERTO

l.

Ill I'.\Dl GLJ 0"\E. I ' r il lt8 l'io : P l'O f. R. ...t\ LESS,\ :'\DR I.

u~11ra

di

lln'a11.'a

i111estin~tle

a<lerente alla

cicat1ice cesarea IlCr effetto clell'Hzio1te distiuente dei villi c... oria1i. }~11terorragia sintomatica (::~) il l>rof. ~EHTORIO )LIBJNACCI, Iibe1·0 clocer1te, chir11rgo-aiuto.

j)C't'

1.. a rottura spo-i1taucu ll elfntero j11 gr<.lvi<IHl\za ha, · ynale momento cau R.le, 1u1'insien1e cli co11clizio1ri cl1e d eter1ni11ano u11 a c1 in1int1zione d i resiste 11z ~l (lel tessuto l1terino: jn aJcuni casi si tratta cli c ica.tr ice, s ia110 e~s2 clov11te a tagJio cesiareo, a n1iom ect.omia, a rascl1ian1ento, a la cerazio11i; i11 altri cas i si t1·atta di i11·ocessi f1ogistici o J1eopJu sti ci, rnetrite intBrstiziale, tl1bercolo~i o s ifiljde dell'l1tero, mioma; i11 altri -casi ar1cora si tratta realmente (" ) Co1n.unicato ~ll 'Accaden1ia ì\1eùica di Rnn1a ite.Jla sedt1ta ordin aria (lel 28 ge1u1aio 1923, e all'ultimo Co11gr~~n di (l tetricta in Ro1na

~5-8

apri le 192.3) .

cli lJrocessi deg·enerativi della muscolatura uteri11a in vicina11za d ella cicatrice.: l'esa111e istolog·ico cl ei va ·i dimostra in tali casi ora una · (le g· e11 r l'azio11e j a l i11<-l, ora una sclerosi Liei vasi co11 Lle·gene r azio11e s11ccessi~a delJ.a muscoJat11ra; in a ltri casi s i tratta di llil<\ vera iJ)Opla ~ia clell'11tero. Nel caso cla i11e osservato la rottl1ra del1' ute l'O i11 g·ra,,id a 11za si pl'oclusse in corrispo11dènza di una cicatrice cln. 1)1·eg·resso taglio cesareo alla r""'ritscl1. C>ra. si sa. cl1e qt1esto r11etodo. p11r a,·er1do c1ei vant.agg·i st1l tag·lio cesareo classjro, f'il)esso presenta gra,,i i11con\'e11ie nti dovtlti acl adel'e11ze 01n.e11tali o dell'i11testi110 co11 fùti i cli occlllSion e intestinale. JTolla11cl, Ilel s 110 J ~1voro sulla rottura della ciGatrice ce t• rea, affer1na che l'i11cisio11e tra::-vclr 'èt sul fo11do, predis1)one alla rottura; il Cnp1>eUa11i u. Slla volta, rigi1ardo all importartza clell'inserzio11e p1iacer1tare st1lla cicatrice ce. area, 111ette in luce l'im1)ort.a11za dell'in, filtrazione degli eleme11ti corial i nell o spesRore d~Lla parete. Il clott. Cuzzi, delJa Cli11ica Ostetrico-Ginecolog·ica di Ro111a, 11a ill.u strato t1n caso di rottura Sl)Ontunea del fo11do dell'utero al :::iesto me~e e n1ezzo di. grnvida11za per i11vn.sio1te 1


lL POLICLil\J CO

distrue11te dei ' ;illi cariali: i· esct111e n1icroscopico del tratto in corrispo1tde11za dei margini riella rotttira di.m ostra co1ne in alcuni punti i villi IJOggiano clirettamente sul tessuto muscoJ a.re, spingendosi i11 p1·ofonclità: in pareccl1i l)t1nti u11 sottilissimo strato muscolare se1Ja 1·a clal,la sjerosa i villi che compio110 l'oper a (11 usura e di distr11zione. Nel caso del C:t1zzi n11'e11dometrite settica era stata la causa. clell'impedita for1nazione degli elementi decid1tali a g:vavidanza insorta, mentee si sa cl1e la decidua ha l'azione protettrtce di opporre ~_1 na ba rriera all'a.zione er osiva del trofol:)lasto . Il caso da me osservato ~ operaio al III Padiglione del Policlinico l'an110 sco.rso., riguarda t1na gio·van e ·donna di ct1i riferirò sommari a m e11te la sto.r ia clinica : _L\. C., di an11i 32, da Roma, clo1i.t1a dj casa.

1-Ia soffe1·to nell'infanzia dj rachitj smo; 11a a'rt1to clt1e g·ravidanze a tertnine : il 1Jri1no parto f11 espletato con appJicaziorte dj forcipe; il seconclo, circa due an11i fa,, co:r1 taglio cesareo al.la Fl'itsc'l1, 01)erazione eseg·ujta 11ell n Clini.ca Ostetrica cl.i Ron1a,. :È ricovarata i11 OspeclHle (VI Padjgli-on.e - I>olircl±nico) ùa ll'8 mag·gio. l~ a lievi rialzi tern1i.ci ed eutero1·ragie piuttosto abbondanti. Io osservai l 'inferma la sera del g'ior11 0 13: ' 'erso le (l t1e d ello stesso giorno l'inferma avava acc11sato dolori addo-

111 i11ali intensi, i1on vomito·, però 1,'i11ferma ebbe si11gl1iozzo_ Essa presenta un a cifoscoliosi n1olto piccata, è di bassa statura. Si cliseg·n a nell'addo1ne l a tumefazione gravidica ; il1 corrisponde11za di essa_ si disegnano anse intesti11ali in preda a viva peristalsi, che si riYela sia sotto forma di teta110 intesti11ale, si a sotto forma di ond·e intestinali visibili e sus. eguentisi, sempre nelJa stessa sede e i1ellastes·sa direzione. In·sieme l'inferma avverte dolori intensi. La palpazio11e riesce particolarn1ente clolorosa neJ quadrante inferiore dell'a dclon1e o,re si a.pprezza l'utero contratto, la tJal1)azio11e su di esso i)rovoca una :Più squisita clolorabilità; anche il contatto superficjale col dito riesce dole11tissin10. Si. nota t1n meteoris1110 diffuso: uno sta.to ansioso dell'infern1a, lineamenti stirati, an emia, accentt1ata: poJ,s o ' 1 erso le 6 della sera a 101·; verRo 1e 10 a 120. Q\1e ta. la si11tomatologia elle l'ir1fermrt JJr esrnta.,1a: tenni l'inferm.a jn os erva.zione per varie ore lJoichè vi era, come c1irò, q11alche cosa i1el qt1adro cli11ico che poteva f11orviare clalla gill '"' ta diagnosi. L'osserva zione esatta e più ,·olte controllata di anse intesti11ali con viva pe1istasi, dolorosa sempre nella stessa sede e nella. stessa direzi one, ·ci 1Jortava log icamente alla diagnosi di occlu sione i11testi11ale da ostacolo meccanico; occll1sione incoml)lcta J)ercl1è mancava il vo1nito, vi era emissio11e di gas; d'altra parte la percezione dell'11tero contratto spasmodican1e11te, e più ancort. 1. la 8piccata iperestesia in corrispondenza rii e ·so fece ~mmettere come cliap:nosi cli prof\a.b ilità In f·ott11ra clell'ntcro. tanto pii1 che vi 1

[ANXO XXX, FASC. 29]

er a l 'i1u1Jorta11te dato éJ11a11111estico della cesare<-'li l)l'eg·ressa : ri111a11e,ra come sintoma osct1ro l'e11terorragia cllie g·ià d11rava da 5 o 6 gior11i, e che io lJensai, i11a co11 ogni riserva, cli poterla riferire alla i11odalità ~natomi ca d ell'occlusione (invag·i11azione, e1nbol ia e trombosi d ei ' 'asi mese11terici), occlusi oni da ' 'el'o ostacolo i11eccai1ico e che sono ac-compagnate, com e si sa, da intense enterorrag·ie . Fu posta i11 base a i sinto111i raccolti e alla valu tazione di essi la cljagi.1osi di occl"nsio11e intestinale parziale e di l)roJJabile rottura dell'utero : l'operazione ft1 eseguita alle 11 d i i1otte, do1:>0 aver tenuto in osservazione continua. l'i11ferma,, 011de poterci ori entare n el qt1adro cli11ico l)Cl' sè i1on chiar·o, e avere dei dati certi che ci autorizzassero all intervento, che, date le conclizioni generali d ell 'inferma e la g·ravidanza in atto, si prevedeva sa1~ebbe stat o di notevole gravità . Rachia.ne'SiteisiJa (nov. si.ov.) positiva. Shock cla pu11tl1ra (si praticano iniezioni eccitanti e ipodermoclisi). · Lap arotomia media11a in parte, SOl)I'a i11 pai-·te, sotto-ombellicale; i1otevole ·versamento ematico e11do peritoneale. Si noia subito t1na vast a rottura cl1e interessa quasi tt1tto il fondo dell't1tero da cui si ermano i villi l)lacentari; alla i11età si11istra clel fondo è aderente un'a11sa i11testinale 11er l'estensione di 4 o 5 c1n; 1'aélere11za è Sl1lla faccia opposta a ll'i11serzio11e rnesenterica : passo ad estrinsecare l'utero al cli ft1ori clella cavità addo1ninale e dJ01Jo aver scrupoliosamente lJrotetto il ta1111Jo . co11 cnn1presse ste1'i.li, m'interesso anzitutto di distaccare l'ansa a.derent~ : contavo poterla, c1istaccare se11za aprirne ìl 111me, tene11domi a 1·idoss10 della 1)a rete 11t1~rin,a, ina ciò nonosta11te, capitaj s11bito, ed era inevitabile, i1el lun1e i11testinale; come s11J)ito i1otetti constatare inancava una porzio11e della parete intes.ti11'a le, Clll ella cioè a contatto con i v)lli cl1e doi:)o aver us11rata la cicatrice cesarea aveva110 llst1rata· quella r>orzione della parete dell'i11testi110 a.derente ad essa ft1 subito chiara la causa cl cll'enterorragia: di stacca i con le forbice l'ans;a tutto i11torno al n1arg·i11e della breccia ute, rina jr1teressando la parete uteri 11a anzichè q11ella dell'intesti110; ne risultò una perdita di ~ost.anza a. l osanga. disposta longitudinaln1e11te ~t1lla p a rete intestinale, che io st1turai a d11e strati in senso tra.sversale, assict1randomi cl1e il lurp.e intestin a le 11on risultasse ~tr­ nosante. Nel n1e11tre io eseguivo qt1esto prir;no te1npo dell'operazione l'utero espl1l.se intatto il st10 co11ten11to, co·n traendosi s11b ito dopo in modo (;}1e J1on vi fl1 l1lteriore emorragia, ch e probal1ilment,e non sarebbe l)ÌÙ st.a ta sopportata clnlri11fern1a g ià esaurita: onde assicurare l'e111ostasi definitiv.ame111te, e impedire ul.teriori g ravidanz1e, pratiic:aì l'isterectomia subt otale. chi11den do poi a tre strati la parete. L'operazione durò comp.Iessivame11te circa un'ora. Il decorso pos·t-operatorio, ad eccezione della. gravità inevitabile dei d11e primi giorni, fu del tutto regolare. L:inf erma emise in terza giornata ancora feci sang11inol,ente, da riferir. i evidente1nente al sangue stravasato e raccolto nell'intestino nei .g·iorrli che precedettero l'intervento: l e feci torna1·ono noi d el tutto no1·n1a li e l 'in.ferma f11 din1e "' "'a completa1ne11•


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F.-\SC.

29]

SEZlO.:\E

te g·ual'ita, c.lopo qua i llll n1e&e clall ir1terver1to. Ho di rece11le sa1)uto cl1e le ·t1e co11dizioni si n1a11tengono sem1)re b~o11e. 1

Il caso da n1e rife1ito si presta a qualche osservazio11e i11teressante. Il reperto operatorio s1)iega esatt a111er1te la sinton1atol.ogia cli11ica cl1e l'inferrna presentava e dimostra come la co1nplessa e oscura sindrome fosse legata a tre lesioni annto111icl1e connesse fC"a di loro: i si11tom1. (li occlusione in completa erano dovt1ti a1l'i11tiu1a ·aclerenza cli un'ansa clel tenue a lla cicatrice cesarea e alle gomitature che i11evitabilme11te ne ristLltavano: l'e11terorragia, rhe per \'atì g·iorni f11 l'unico sintoma che ricl1iamò l'attenzio11e e la cui originr sft1gg·iv·a, era dovuta alla <.l istruzjone da pa1·ic ùei villi cariali della cicatrice cesarea e della parete intestinaJie ad essa adc1·er1te; i sintomi J)erjioneali rapidamente insorti neJl't1ltimo gio1110, erano da riferirsi alla rotttLi-a di q11ella l)è.trtc deJla cicatrice cesarea 11011 adt>re11te all'ansa, con repentin10 e intertso rie11tin1e11to del peritoneo. 1

1

Perciò, dall'osservazione del decorso c liu ico, risulta evidente il, co11trasto fra la sintomatologia a decorso ler1to con sintomi attenuati, deter1ninata dalla rottu1·a di q11ell·a parte della cicatrice cesarea aderente all'ansa intesti, ria le, e la si11to1na toJ og'ia rapi dar11('l11t e jnso rta, i1111)011e11te cl1e clomjnava , e cl1e )ndusse all'i11terven1o, ùa i11cttersi in rapporto con la i·ottl1ra cli qt1el tratto cli cicatrice cesare::l nor1 adere11te a ll'intesti110 : credo che {la. ta1J. conf:iderazioni clinicl1 e e a naton1ichc si deJ)ba concll1cl erc che .me11tre la 1·ottt1ra d·ct pltrte dei ,-illi cor ial i, della cicatrice cei:;area.., in avvenuta ' 'ari gior11 i }) rima, (lr l l'i11t0 rvcnto. j 11 qnel tratto aderente Edl'intestjno, e l'cnterorrR'g·ia notata ci autorizz.a acl affermarlo, la l"ott11-r·:=t della parie 11on a c1erE::11te sia ::t.V\ren ntft. RoJ.o lo stesso @;iorno dell'intervento. Nei tag·li istolog·ici 11on si è }Jotuto diH10strare l'in,rasione cla parte dei vjll i col'iali della parete intestinale, ine11tre è n1olto cli1nostrativa l'i11v·asione da parte di essi della parete 11 terina i1el trai to cl ella rottu rn : il, fatto è spiegabile qua11do si pe11si eh.e jo 11el d1 . staccare .la parete intestinale dall'utero, m1 te11ni a ridosso cli qt1esto, interessa11dolo nella cljssezione per i·ispaTmiare invece l'i11testjno: esiste lJerò il fatto cli1)ico, l'enterorrag'ia n1a11ifesto.tasi vari g'iorni prin1a dell'intervento. riappal'sa alla · 1'.)rima scarica clopo l'inter,·ento: scomparsa poi del tt1tto. Si deve perciò riten~re con tagionamento rigoroso per (1t1anl o elementare cl1e essa fosse escln Rivamente

PRATICA

923

e unicamente legata all't1sura da parte dei villi coriali della parete intesti11ale. Concludendo, l'interesse del inio caso, t1nico nella letter·atura, in parte è da mettersi i11 rapporto a1l'osservazionc clinica clell'enterorragia, che è stato per vari giorni l 'unico sintoma, clirei quasi, prem11nitore di una rottt1ra lenta, occt1lta ·dell'utero gravidico, in parte è da riferirsi alla dimostrazione d·el :p otere inva,dente clistruente dei villi coriali, che nel mio ' caso llon solo interessava la cic·atrice cesarea, osservazione questa già fatta da altri., ma interessava anch e la pa1·ete di t1n'ansa intestinale ad .ess·a acler.ente, osservazione questa, per quanto io sappja, sinora non fatta da altri. Il ca so cla i11e rifetito costitt1isce inoltre l'argo1n ento pil'.1 ·valido che a"l1torizza ad abbandonare ·definitiv·amente il taglio cesareo sul fondo preferendo il taglio transperitoneale nel seg·1n ento inferiore. BIB l ~IOG Ri\l1'I A.

Sin, fall von Uterits-Ri1,ptur ?.uar erict de1· S~hiuarige1·sc liaft. Monatschr. fi.ir

ALJ.:X .\l'\DHOl•It'.

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1


. F ASC... . ...... ·J9] " ·:-.; O ,_\.....,., [ -'"'::\ \..'\_,

IJ . POLI CLIN ICO l~ELL~- nt; HG.

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<) . .l-'EJ)ALE

C l V ILE

DI Fl VlZZA't\O.

Sulla ~clerosi del mesocolon ti·asverso nell'ulcera dttodenale. P1·of. 1\llETELLO FRANClNI cl ire t.tor·e e cl1irurg·o prima.rio.. Nel recente Congresso d ella Società I taliana di Chirurgia a Fire11ze, cliscl1tendosi i11 seù11 t a cor..iune co11 la So-ci.età ItaljaI1.a di Meclicina Interna, l'aT·g o,m en to deil'ulcera duodenale , j,L p1°'of. Donat i riferiva di alcuni casi da lui in qti:esti t1ltin1i te1nJ)i osservati, 11ei. q11aJ i l t1lcera duodenale aveva i11dotto a.lterazio11i scleroticl1e, retrae11ti del circost a 11te perito11eo visce-r·ale e spec.ia ln1.en"te del ln1eseco]o11 traS\1erso. Ri11ortava trà g·li a lt1·j 1111 ca,so i11 c ni la retrazio.ne n1esocolica, g"ià constatata l11terve11endo collA ga.stroe11te t'osto111ia })er la Cl1ra dell '11lcera duodenale, ave, 1.a d eterminato il catti,ro f l111z1onam e11to d ella bocca. a1'lastomoticR i1oste1iore transmesocolica, sicchè egli a·ve, 1 a ùov11to in secondo tem po esegui.re un'altra g·a.--t.roent e.rostomia.. qti.esta volta anteriore a11tecolica. E di 1111 a.ltro i11f.ermo ancora riferiva, i1el cruale la sinto1l iatolog·ia dolorosa assai gra,,e era stata per111a11enteme·n te e sufficiente1nente corretta co11 l111a pl n stica ael m ef;ncolon trasverso r et ratto . Os servazior1i cor1si1r1jli, a con fo1·to cl i qnell e tleJ prof. Do11ati, r,i portava 1'Anz1lotti di Li' 'or110 cl1c i11 t 111 caso di ulcer a d11odenale er a . tato r.ostretto, clalla i·etl'azio11e d el m esocolo11, :-:i ri111111zi are alla. g·nstr oe11t.erostomia tra;n sme1

11.

l\iIICI-I € Lt.

S1illtt ì'Ott·u ra SJJO Jìlll?l. ea dell'utero iri t1·av ay lio di parto. I .. a Se: tti111ana l\Iedica dello Sp e ri1n entale, fase. 1-2, 1899.

PESTALOZZA.

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[ •.\1'·· ·o XXX, FASC. 29)

SEZIONE PRATICA

925

-socolica posteriore e ad eseguire la anteriore in esso l'occhiello attraverso al quale doveva attrarsi la parele posteriore dello stomaco per .antecolica. Il rilievo di questo reperto anatomo-patolo- la anastomosi. Dirò anzi cl1e f11 solo in obbedienza aJ precetto, che del resto sap·p iamo esgico, eh!~ in nulla si discosta da q11anto ca- sere giusto nella estrema maggioranza dei ratterizza le lente reazioni del peritoneo e del casi, di P.seguir sempre la gastroenterostomia ..connettivo soLioperitoneale a processi distrut- posteriore, che io mi ostinai ad applicarla ancl1e in questa ammalata, nella quale le con-tivi della mucosél. di lln segmento qÙalsiasi d~l . dizioni anatomiche me l'avrebbero dovuta netiubo ga.stroi11testinale, presenta invece per il tamente sconsigliare. ·chirurgo un notevole interesse pratico, sia nei Ap erta l'asola, che inevitabilmente rasentava ·riguardi delìe · modificazioni che la r.etrazione l'inserzior1e del colon, eseg11ii colle solite nordel mesocolon potrebbe determinare nella sin- me la gastroenterostomia obliqua, isoperistaltica, con ·d11 oli ce strato di s11t11ra con tin11a in ·tomatologia e nel decorso della malattia, sia seta, fissando poi, come faccio abit11a lmente, ·e più ancora, perchè esso potrebbe notevolmenrocchi€>llo rnesocolico all'intestino anzichè allo stomaco. ie infl11ire s11lle indicazioni curative e sulla Appena esegulta l'operazione ebbi il dubbio ·tecnica da seguirsi ir1 simili condizioni. cl1e la trazio11e · esercitata dal mesocolon reCredo qt1i11di non inutile riferire di u~ caso tratto potesse dist11rbare il ft1nzionamento ·del.a me occorso alcuni inesi or sono, che in tutto la bocca a:qaston1otica e q11esto dubbio esternai ai colleghi che mi assistevano. Si manife-collima con uno di quelli riportati dal Donati, stò infatti alla fine della terza giornata 11n ·contribuendo ancora a dimostrare quanto già circolo vizioso cl1e si andava poi rapidamente egli prevedeva, che cioè osservazioni consimi- aggravando. I vomiti prima qJ1otidiani, . nettali, ricl1ia111ata ormai su di esse l'attP.n1ione mente biliari, Si andn rono rinfittendo e divendegl. studiosi, diverranno ben presto numerr1- nero sempre pi~ copiosi e l'ammalata ·ae·c adeva rapidamente, a vista d'occhio. · ·se nella lelteratura. Fui costretto q11indi a riaprire l' addome i·l 'l'rattasi di i1na donna (1'. Virginia, di Do- 21 agosto, a due settimane di ·distanza dal prirr1enico, di anui 44) coniugata, pl11ripara, pre- mo iniervento. Trovai l'ansa anastomizzata cedenten\ente sa11a e con gentilizio sano, che tirata in alto dal mesocolon cirrotico · e pieda oltre t1n biennio era tormentata da quelle gata a canna 1i f11cile, non notevolmente ec.alternative di g·ravi sofferenze e di relativo tasico il capo afferente come spesso si osserbenessere che caratterizzano il decorso dell'ul- va. La bocca anastomotica si palpava ampia e pervia. cera duodenale. Il deperimento organico. la ipercloridrj a spiccata, con pirosi, vomiturazioConfe!'mata truale la d11bitavo la ca11sa delni mattutine, Ja precisa localizzazione del do- l'ostacolo, fec-i rapidamente, come lo consi1o·re, quella speciale sensazione di dolore che gliavano le scadentissime condizioni dell'amsi acquieta colla ingestione del cibo (la hun- malata, una ni1ova gastroenterostomia e q11e_gerpain di l\lloyniharr1), la ripet11ta melena sta volta anteriore antecolica. Il resultato fu .senza che si ave.sse mai ematemesi, la dolo- durevolmente l>uono . .xabilità vivissima in t1n pt1nto preciso . al disotto del colecistico e la difesa vivace del m11Il caso descritto, al quale indub·b iamente alscolo retto in corrispo11denza di esso, caratte- tri se ne aggiungeranno, conferm·a nei minirizzavano il qui:l.rlro clinico. mi particolari il q11adro messo in 111ce dal Coll'esame radioscopico non rilevammo se.gni certi, diretti dell'ulcera o dei suoi esiti, prof. Donati. Riguardo alla sindrome morbo-q uali la nicchia di Ha11deck o stenosi o de- sa di questa mesocolite retraente, o meglio alformazio11i del lume d11odenale, ma positivi le modificazioni che ques;ta complicazione po,erano i dati <leUa replezione del bulbo, della trebbe jndt1rre nella ffnomenolog-ia e nel deipermotilità, del controllo della dolorabilità localizzata in corrispondenza del1'ombra duo- corso dell't1lcera duodenale, il Donati avreb·denale. be osservato costante nei s11oi casi t1na noteIn questa inferma, nella quale per un tem- vole accent11azione del dolore spontaneo, · tanpo fin troppo lungo erano state tentate le to che in 11no dì essi era stata da altri dia-<!11re mediche e la più rigorosa dietoterapia, intervenni con la gastroenterostomia il gior- gnosticata una forma neuralgica a ca·rico del no 7 agosto u. s. Aperto il ventre constatavo plesso celiaco. la i!Iltegrità della parete gastrica e del piloAnche nella mia inferma la sintomatologia ro, la parete duode11ale inspessita specialmen·te nel suo primo tratto, il peritoneo su di es- dolorosa, ini una povera contadina di caratte·so non presentava striature cicatriziali, ma . re assolutamente tranq11illo e che fu poi do·era però u11iformemente biancastro. L'11Icera cilissima in t11tto il decorso così burrascoso doveva con tutta probabilità essere localizza- dopo l' operazione, era straordinariam~nte ·ta nella parete posteriore. Procedendo allora alla gastroenterostomia grave. iransmesocolica posteriore trovammo i1 mesoDi quanto nella determinazione del dolore -colon trasverso rigido p, talmente retratto da possa inft11ire la infiltrazione e la sclerosi r ender rlifficile la estrinsecazione del colon idal1e labLra della ferita laparotomica e più del connettivo sottoperitoneale e la retrazione <lifficile ancora . la s·c elta del punto ove aprire mesen teriale sarebbe difficile ora stabilire. 1

\


[AN~O XXX, FASC. 29J

J L POl. TCLI~ I CO

4.\ propos1tù llella cura ap1Jare evide11te che noi dovr·~mmo in presenza di simili alterazioni del mesocolon trasverso, pur mantene11<lo i11teta la nostra fede nel.la gastroenterosto1nia posteriore transmesocolica, preferire, in via di eccezio11e, la gastroe11terostomia anteriore. che forsP, appunto potrebbe qui trovare l111a delle sue rare indicazioni. Il Donati riferisce di avere, nel caso già ricordato, ottenuta la cessazione d~lla sinton1atologia dolorosa con u11a plastica del mesocolon retratto per sutura inversa alla linea di .. ezjone. Evidenteme11te, se l a retrazione 111ese11tPriale è causa del dolore ed ancora eye11tualn1ent.e .di ostacolo n1eccanico alla funzione i11t.er-;ti11ale, la correzione della anomala con<lizio11e, dovrebbe far cessare il sinto1na ina io crt3do che, insie1ne a.i la plastica del mesocolon, la quale potrà rap1Jresenta1·e un co1nplen1 ento utilissimo, dovrà sempre es·e guirSi a11cl1e la gastroenterosto111ia, cl1e, per comune conse11so, x·iaffermarsi ancl1e nel recente Congresso, rappresenta la cura i1ecessaria e su11icie11te, n.ella. grandissima inaggioranza dei casi almeno, dell'ulcera · duodenale, che fu l'orjgine della lesio1:e secondaria .del ine. ocolo11 e che rimarrebbe causa cli progressivo deperimento e sorgente di pericoli cosl spe~so estremamente gravi.

Fivizz ,L110. Jn nove1nbi-e 1922.

()~PEDALE DI 8. :N.f.ARIA DELLA IN ì\10NTE S. . SA VINO.

• PACE

C-Ontrib11to ·alla questione della ente:rostomia nella peritonite acuta. J>ott.

l.AL·no

CANTALAMESSA-CARBONf,

clirettore.

I.I 22 agosto 1922, a ore 22, il colo110 Fr. Orete, tli anni G7, rli wionte S. Savino, i11 pieno benessere è colto improvvisamente da fierissi111i <lolori al basso vent1·e: l'inizio dei dolo1i è seguito a beeve distanza fla vomito, ripetuto due volte : i1ell'intento di dimint1i~re il dolore, il paziente « clic . i sei1te il corpo carico » prova a tlefecare, 5e11za riuscire, i1è riesce ad ~n1ettere &'as. od l1rinare: spaventato, perciò, e soff Pre11t1ss1mo, si fa l)Ortare all'Ospedale, o'Te g-i n11g(' (l 1111 ·ora del i11attino. All'esame obbiei1ivo i·iscontro: co11dizio11i generali gravi, sen-:;orio intègro, tlec: ubito obbligato supino, a co.;:;ce ~e111ifl rs5e. Polso 88, temperatura 38°. ...i \d'10111f dol e11tiRsi1110 al 111i11imo contatto, dife~d. 111 l1 ~colare piccata st1 tutta la superficie adtlo111i11n.le. prevalente a. destra, ove la paret e J1a <l Il l'PZla lign ea. Bole11ti. sima la palpazio11" de.i ea11ttJi j11g11i11ali . ...\ destra dell'ombeli·CO sen1l,r1 rjsiellere la zona più dolorosa, in cor1·i-..po11de11za ùella de critta area di maggior tli ft'~.a n111"c(1larL:. "'co11q1a1 ~a l'aia epatica. In1 r1·ognt11 il OH7i •11tC> "t' ili p '""ato ahbia mai

cloluri al1<1. 1'egio11€ gastrica od ~patica, lo i1eg·a: 11ulla, liguaJmente, che faccia pens.are ad lI11·anam11esi appendicolare: come unico lJrecedente morboso, dice che negli ultimi giorni notò ùua sca.riche alvine al g·iorno, in media, semiliquide, n1a cl1e non v~ pose at.te~­ zione, sia perchè l1on clolorose, sia perche in cp1P-i gior11i vi erano infiniti casi di diarrea nella popolazione. · Neg·a poi .in n1oclo assoluto cli aver riportato traumi al ' 1 e11tre. ~011ostante che Ja a11ain11esi fosse muta, la. Lliag11osi che sorgeva direttamente, g,enza pos~ib ilit.A di diag11osi differenziali, era: peritonite ac11ta da lJerfoea~io.ne, pur resta11do dubbia 1a situazio11e e la. natura della perforaziu11e stessa.: e co1t tale diagnosi intervengo, asf.istito clal collegli. dott. ìVIagl'ini, alle 2 1/2. ~al'cosi gen13rale eterea. Laparotomia pararettale destra: all'apertura del peritoneo, f11or iesco110 liquido torbido e gas; le prime anse cl1e si presenta110 so110 congeste, ricol)erte di scarsi ess11dati fi})rinosi; cfuasi subito si scorge, e si atti1·a all'esterno 1 u11'ansa del tE:nt1e cl1e pre~e11ta u11a 11lcerazio11e circolarf' del dia1netro di un centin1etro o poco più, daJ la quale si affaccia un tap1)0 di materia fe cale. Isolata l'ansa con pezze e detersa, si osse·rva che l'ulcerazio11e dista un · centimetro clal mµ.rgine mesenterico dell'intestino : è arroto·n data i suoi margini sono lisci, senza aJc11na teaccia di i11filtrazione i11fiammatoria. Nessuna infiltrazione delle placche di Peyer . sia 11ell ansa perforata che nelle altre. Sut11ro la perforazio11e a d11e pia11i, detergo alla meglio il perito11eo, cercando di frugare il meno· possibile, verso d ell~etere i1ella cavità. e sut~1 o con1pletarr1e11te a st1·at.i. la parete addom111a.le, se11za. d1·e11agg'io. Tornerò poi su q11esto 11a.rticolare. Esse11do 1nar'Lcato il re1.)erto a11atomico, non ùiscuto la. IJatogenes! della ulcerazione. ri~con­ trata: ve1•osimilmente doveva trattarsi d1 u11 ca.s.o della così detta 11lc e1·a se111pl.ice del tenue, ma i1on a1)profo11cliamo l a questione, in n1a11canza (lelln, ])1·ova iRtopa.tolog·ica. : lo scopo (li q11esta. J)llb}J]icaziooe è solta11to di avanza. i·e alcuÌ1e · co11s1tletazjo11i te1·:'.\pel1tiche, tratte clal decorso posto1)eratorio. Sorvolo s11i soccorsi a.cce~ ori recati al not1·0 pazie11ie, ipodermoclisi e p1·octoclisi quoti eliane, inìezioni eccitanti, g·l1 i ace io. Nei gior-11 i 23 e 24 la te111oerat11ra oscilla da 37°.2 a 38°.G il l)Ol~o da ~56 sale a 102-108; lingua alc1ua:rÌto <l.sciutt.a; alvo chil1so al le feci ed ai gas; mi.iJ_zione CO}Jiosa fin dal i11attino del 23, ripet11~a poi regolarn1ente ; il 111eteorismo va fl cce11t.ua11 dosi. IJ g·iorno 24 co11dizioni stazio11atie; u.1,-0 se111pre cl1it1so a i gas. meteoris1no notevole, cli p11ea. Il gior110 25 polso 120, 124. J 30, i·espiro freq ue11te e superficiale, teID:perat\1ra :37'>. 8, 38°. 3; i11inzion e a})]Jo11d.ante; alla fì11e rlella giornatn, passaggio ripetuto di ga s co11 g1·a11cle . alli evo dell'i11fern10, meteorismo f.\c111pre 11ote,1 ole. .~ll'alba clel 26, d-opo altre en1i .. io11i di g<.ts per l 'a110, il meteorismo è sconiparso, ed il pazi.ente l1a un·abbondante scctrica alvi?)u di i11ateriale J)Oltaceo, che si iiJ)ete uoi :il tre d11e volte, alle 8 e alle 9; ma app1111to aop1J la !>l itna d efrc nziu11e il ma1ato si rig~rn' à a 'i-=tn tl"oC'rl1io, il pL1l.::0 ate a 136<:lVllto

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XXX,

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SEZIONE PRATICA

11.i-O, sopravviene subdelirio, cianosi, raffreddame11to, ~d egli muore a ore 14. Durar1t~ la. degenza , nl1lla all appa.rato r espiratorio. Autop';ia 11on co11cessa. 1

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Di fronte a questo caso disgraziato, \'iene naturale cli do1n a.ndarsi: fu la condotta operatoria cOt'l'Ptta, o errata? Nulla mai di assoluto v'è in ql1esta materia: ed io credo che buone ragioni vi sia110 per agire come ho agito. Alt1i avrebbero senza dubbio lasciati drenaggi: ma se si pe11sa che va.lenti chirl1rgi sono d'opinio11e che lasciare la cavità a.ddo1ninale aperta dimi1rttisca Ja resiste11za del oggetto ed aumenti lo shock, che .la ·p·e ritonite datava da 1neno di 5 ore; che la. l)erforazione era del t enue, che si lavò con etere, che esistono statisticha eccellenti di peritoniti da periorazione trattate colla chi11sura per prin1.a.1r1 (' ' · bibliografia : 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, .8, 9), la n1ia condotta appare gitLstificata, tanto i>iù che il mattino del 26 - all'inizio del ql1a.11.o giorno - la perito11ite appativa dominata, l)el'chè il tipetut.o passaggio di gas, iniziato la sera precedente la regressione rapida del meteorismo dal 25 al 26, le ri1)etl1t~ defecazio11i, indicano chiaramente la cessazione della paresi intestinale di origine peritonitica. Il mio paziente non è dunque morto direttamente di peritonite, ed è appunto riflettendo a ciò che mi doma11do se, n on jl ·Irena r e ma a.ddiritt.ura un'altra operazione non avrebbe evitato l'esito letale

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Già nel 1887 Ma.x Schede co11sigliava nella fJeritonite l'enterostomia, e Ilel 1893 Maunoury la difendeva al Congresso francese di chitul'gia.: nello stesso anno si 11ronunciava in suo favore Henrotin, e, i11dipendentemente la praticava Lennandcr , seg·uito poi da molti altri cl1irt1rgi. Beninteso, no11 si parla di enterostomia secondaria, diretta a.d ovviare alla paralisi e distensione intestinale d'origine perito . nitica, ma di enterostomia preventiva. Duval (1911) diceva di avere osservato cl1e nelle perforazioni da tifo migliori ris11ltati dava la fìs'-'azjone dell'ansa alla parete e la sua fistolizzazione, che non la st1tura o la resezione Krogius nello stesso a.nno 1911 pubblicò un note.vole lavoro suJI'argom(}nto, con una statistica di 107 enterostomie, con 36 guarigioni: anche egli e. egue l'enterostomia · non come rimedio posiop€ratorio, ma anche li'emblée, come oper azione compJ,ementare, da eseguirsi cioè dopo rimossa la causa prima della peritonite e dell'occl1Jsione, in quei casi in cui l'arresto del circolo intestinalè dati da alcuni giorni, e le anse sieno sovradistese.

Delore e Conrozier poi, 11auno reccutemen. te (1920) 1iproposto come trattam.ento di scel. ta nelle peritoniti ~tcutc l'enterostomia, quando tutto è stato fatto nel ·p eritoneo. La lesione cattsale della, peritonit~, le sue co111plicazio11i locali o generaJi devono e·ssere trattate dapprima, e sistematica.mente: ma tt1ttavia se ciò soltanto viene fatto, secondo i detti autori, •una buona parte d~gli operati soccon1bono, pur Renza aver avuto tma pel'itonite diffusa, a causa del circolo vizioso cl1e si sta.b ilisce fra perito11ite e ileo. L'intestino, coperto di peritoneo infetto, Si para.lizza: il suo contenuto fermenta: gas ~ liq11.itii i11 ritenzione sov1·adi. tenùo110 le anse, aggrava no la paralisi, manteng·ono Jfl. peritonite coll'in1pregnazione settica della siero a a t1·averso le tuniche dell'intestino inalato, e fa,roriscono l'intossicazio11.e geneirale dell'organismo col riassorbin1ento incessante (li secrezioni tossiche, . ia enteriche che l)eritoneali. 111 tal caso la e11terostomia, ope·razior1e sempre fatti bile p ercl1è i)oco lesiva, è l operazione necessaria , e spesso sufficie11te non solo a modificate u11 così disast1~oso stato di cose, ma ad. i1npedir11e l'i11sorgenza. I.,a statistica di Delore e Co11rozier dà 10 decessi e 12 g·uarigioni. Cl1e la causa della morte nei peritonitici sia soprattutto l ileo, non ~arà certo accettato da 1utti: troppo lontano ci porterebbe la discus·io11e del meccar:.ismo di morte nelle peritonit i acute, i11a è verosimile che n1olti malati di pel·itonite ac11ta non ha11no il te1npo di morire di ileo, come prova, del :resto la statistica degli stessi D. e C., che nelle peritoniti diffu e ~ettiche dà 7 morti su 7. Certo, 11on si può t 11ttnvia i1eg·at'e ehe :a tossiemia e la batterie- . nJia clell'occlu s io11e possano contribuire com e alto coefficie11te a dep1·i111ere la forza di resi~tenza del peritonitico el1e lotta. con la morte; e cl1e, rimossa la c:a nsa della p eritonite (perforazior1e, ecc.), unn. entel'ostomia co1ne opel'a· zione disi11tossicc-1nte possa esser.e tln bnon st1ssidio . In caso cli occlt1sio11e i1ltesti11ale cl'orig·ine n1 ecca11icn , J'cntèrosto111ia è stata sempr e rig·t1arda.ta fino1·a co111e opel'aiionc cli i1ecessità, cla farsi solo ot1a11do le co11dizioni estre1namentf' gravi del i)aziente o cor1dizioni di a mbiente i1npedisca110 dì fare l111a operazione radicale; è lllla, 01)erazio11e i11 g·~ne1·e anti,p atica ·a i chir urgi, sja 11ercl1è è con iderata di cl1irurgia iilferiore, sia per il 111ng·o t1·atta111er1to post-. OI)eta.torio e la. frequente necessità d'un secondo i11ter,re11to: operazio11e di scelta è considerata la vera disocclusio11e immediata, a prezzo di q11alsiasi i11tervento indaginoso. Ma que~t e convjnzioni sono l)ressochè O'e11erali solo 1

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J L POLICLINICO

percl1è i1ella occlusione s i valuta a11cora troppo il lato mecc3.nico della q11estione, e si trascu1·a il lato bi.) logico. È iloto ormai, ina non ar1cora o.bbasta11za, che quando si , ·ede morir 0 11n occlt1so 0perato, colla circolazi one fecale g iù. r ist abilita, la causa clella morte p11ò essere appunto l 'ope razione eseguita... troppo bene, che i11vece di lasciar versate a ll'ester110 una s omma enorme di prodott1 tossici, com e farebbe l'ent erostomia, libera11done immediata.1nente l 'organi sn10, perm·ette che la materia J)eccans passi. da segmenti intestinali soprastanti all'occlusjone, çhe avevano quasi peril11to la facoltà r!i assorbire, a. quelli sottostanti che assorbono r apidamente, e s ovraccarican o l 'orga11isn10 di un nuova ed ingente ondata di veleni. In sostanza, negli occlusi operati senza enterostomia, il momento .più pericoloso è per l 'ap])Unto quello in cui l'occlusione viene tolta; ed essi non vi resistono, non soprav,rivono, s e erano prima fortemente tossien1ici.. Q11 esti co11cetti, b ene sviluppati nella rece11ti ssima (1922) monografia di Guillaume sulle occl11s ioni intestinali, agg·iungono t1n altro ar' gomento a quelli addotti in favore della enterostom ia da Delore e Conrozier, oltrechè dai più antichi fa utori di tal e operazione.

Dato il inodo di veder e di Gui1laume, e dato che nel paziente di cui ho riferito la stori a se1nbra ragionevole ammettere che la peritonite fosse in via di. ri'3oluzione, m entre poi è rnorto a ppur1to p oco dopo a bbondanti defecaz1 oni, h o rimpressione che questa morte sia analoga non a quella di peritonitici, ma dei disocclt1si: e che questa volta seguire il suggeri1nento di Delore e Conrozier poteva salvare il malato. Non sar à sempre !acile valutare, all'esperim ento, la proposta di qu.esti chirurgi, poichè sia in caso di gu ar igione che di morte, sarà im possibile sapere qi.1ale fine avrebbe fatto il malato con a ltri trattamenti: s olo statistiche molto num erose, che mettano a confronto il 1nctodo d ella enterostomia cogli a ltri metodi potranno risolvere l a questione: ma il caso che ho descritto, sembra a me particolarmen1e s11 ggestivo, e t al e ·la far r ifl ettere se l' ént erostomia non d ebba d avvero esser rimessa in onore più spesso, e l e sue indicazioni allargate, a i1che nl di là, per esempio delle indicazioni di I<rogi11s: e cioè non eseg11irla, come atto comnleme11tare, solo quando l'occl11sione dati rln alc11ni g iorni e le anse sieno distese, ma

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29]

a n che quando si possa te.mere ch e ciò avvenga jn seg11ito, tanto più che la t ossi-batteriemia 11on è affatto proporzio11ale a l tempo trascorso jn stato di ileo. Settembl'e 1922. BIBLIOGRAFIA. S11lla questione dei drenag·gi n elle laparo-

tomie per peritonite: 1.

·T rai'tement de la p éritonite aigile su,1Jp·urée libre. J ournal de Chirurgie, 1912,

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ch·i uso dezz,.i peri toPite acut1a appendicollire . Policlinico, Sezione pratica, 1915. 4. C 1MORON I. Sul trattam ento delle p eritoniti a.cute. Rivist a Ospedaliera, 1914, n. 13

(Statistica di

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ScHEIDTl\iIAN)l.

d~l

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f éihig kei t d es P eritonetlm

gegen lnfektio1i bei der beh andlu ria d e1· akuten App endicitis . Mitteil,1ngen aus den Grenzge-

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XXX,

bieten der Medizin und Chirurgie, Bd. XXVI , 5, 1914. 9. vVETL. Die akute freie P eritoni tis. Ergebnisse der .Chirurgie 11nd Orthopadie, Bd. II, 1911. Sulla enterostomia n elle peritoniti acute: 10. ARNA1JD. I .e traitem.ent d es périto11ites diffuses aigiles . Thèse de L y on, 1911. 11. DELORE et CONROZJER. L'ent érostom.ie d ans les traiterrient de la péritonite. Revlie de Chirur g·ie, 1920, LVIII, 11. . 12. DuVAL. Thèse d e I>aris, 1911, citato n el « J 011rn al de Chirurgie », 1919, XV, n. 5, p. 539. 13. KROGITJS. Su.lla ente·r ostom in quale opera=-

zione d'urgenza n ~ lle perif on.ifi ed occlusio11i intestina li. R ecen sito n ella cc Rivi 8ta

J4. 15. 16.

17.

18.

Osned uliera n, 1912, n. 7, dal << n e,1t~che l\ledizinische Wochenschrift », 1911, CXII, nn. 4-6. MAT TNOl~RY. A propos de l' e·n t é1·ostomiP préalable . Cong r. fran ç. de chir11re;i e, 1893. MA~ SCHEDE. XVI Congresso tedesco di chi· rurgia, 1887. S t: MMERS I. E. Entero stomy in the treatm erit of a·!:ttte inf es tin.a l obstr 1tction. S11rgerv· Gv11ecoloITTT and Obstetrics, XXXII, Il. 5, 1921. Gr.; 1LLAl; ME .!\.. C. L es occlusions aia'ii~s et sv haigiles de l' intesfJin. Paris, Masson, 1922. l\1ARINAccr.

I rr1prirne1ie Polyglotte

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Roma, L'Universelle ».

Occlusione inft>sfi11ale. «


[ANNO

19.

XXX, FASC. 29]

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SEZIONE PRATICA

929

L ' occlusion i1ité stinale : et physiologie pathologique.

cancerigno. Controi1ldicazione assoluta dei pathogé1iie purganti. Sconsigliabile un intervento chirurPresse médicale, 23 maggio 1906. g ico date 1e condizioni della paziente e la no20. ROGER et GARNIER. Société de Chirurgie de tevo.W lontananza dell'ospedale. In11tili sul moParis, 2 luglio 1919, et nov. 1920. mento le palliative lavande gastriche, easeD>21. STONE B. HARVEY. The toxic agents developed dosi lo stomaco già Sl)arazzato di ogni contei1t tlie co1trs of acute intestinal obstrucnuto. Penso al famoso clistere elettrico di Henti<>n and thei1· a.ction.. . Surgery, Gynecorot e Boudet, i quali contano al suo attivo logy and Obstetrics, XXXII, 1921, n. 5. brillanti successi; ma in una condotta rurale è tutt'altro che facile avere subito a portata di mano l'istr11mentario occorrente, inoltre la ' eccitazion 1~ elettrica può solo nell'ileo paralitico riuscire veramen.t e utile. Che fare? ... Mi baL'insuftlazione gassosa lena in m·ente la cura dell'insufflazione gassosa e risolvo, dopo una certa esitazione, di inin un caso di occlusione intestinale tE:rvenire con tale metodo. Dott. C. CATTERUCCIA. Tra i sistemi proposti d:a vari autori, quali Richards011, Curshmann, Ziemssen , Senn, Stralcio dal mio taccuino alcune note su di Notl1nagel, ecc., scelgo il più semplice e di ~1n cuso clinico occorsomi tempo indietro, ripiù facile attuazione : quello dello Ziemssen. Questo clinico, a sirnigliaù1.za di quanto protenendo non priva di speciale interesse la condotta da me seg1tita nel t.rattainento terapell · I>one Frerichs ner la dilatazione gassosa del. lo stomaco a scopo diagnostico. consiglia di tico del caso medesimo. introdu1•re successivam.ente nell'intestino 18 grammi di acido tarta1ico e grammi 20 di biNel marzo 1g20, trovandomi in Lubriamio • so- carbonato di sc•dio i11 solt1zioni acquose sepano chiamato al letto di lln'inferma, A. B., di rate : si sviluppa acido carbonico che, dilatan.. anni 53, sofferente di carcinoma entero-peritodo il lt1me i11testi11ale -ed eccitando la peristalneale e già operata nel giugno 1919. Mi si risi, favorisce la progressione di eventuali masferisce che la paziente non ha scariche vense ostrueiil.ti. la riduzione di invaginamenti, trali da circa llna settimana e che versa in ecc. Sanza ulteriore indt1gio mi accing·o a porcon1dizioni gravissime. r p, in atto il sistema prescelto, sebben~ conscio dei gra.vi pericol1 inerenti ad esso. . Trovo l'inferma profondamente abbattuta, l\IIediante una grossa pera di gomma faccio pallidq, con i lineamenti deform a ti, lingua arida, polso piccolo, frequente, aritmico, respiro i11trodur:rie l'u11a dopo l'altra nell'intestino le d11e sol11zioni di m·ezzo litro ciascuna; lo svis11perficiale, ternperatura subnormale, estremità fredde e lievemente cianotiche. Ella ac- luppo del gas ha inizio, non appena i liquidi vengono a con·.atto fra loro. Si raccomanda cusa dolori colici diffusi con vive esacerbazioa.lla paziente di coI1tenere og·ni emissi one di ni ricorrenti che si originano verso il fianco gas, merLtre la si coa.di11va con l'applicazione sinjstro; ha avuto eruttazioni e vomiti alimentari. biliari, fecn.loidi. Diuresi abolita da pa- di un tampone di ovatta fort emente premuto contro l'orificio a11ale. Si odo110 gorgog·lii e borrecchie ore. Il vro1itre è fortemente tumido, globorign1i rumorosi jn tt11.to l'ambito dell'addoboso. con cicatrice omb elicale estrofiessa; l'inme, la cui tensione è notevol1nente aumentata. testino meteorico in alto grado è percorso di L'inf ernia acc1lsa violenti dolori colici ed ha ql1ando in quando da peristalsi violenta; alla 11uovi conati di vomito. Poco dopo vi·en tolto palpazione, che è poco dolorosa, riscontro al fianco sini stro in corrispondenza di t1na vasta il tamuone. Si ha. emissio11e di gas a scariche frequei1ti seg·uite da scarse evac11azioni di feci cicatrice chin1rgica, una tumefazione rotondiarroich e leggermente e.matiche. Do1)0 un deggiante gros8a q11amto una testa di neon~ i1t1ovo lam1cinante attacco di dolori colici la to, impiantata, profondamente, non spostabi1 e, paziente emette l1na certa quantità di esc~e: a s11pertì.cie nodulare, di consistenza duro-fimenti solidi ii1 uiccoli boli e in f1·amrnentm1 brosa con zone n1eno resistenti, quasi pastose. irregola.ri, e l)lÙ -tardi , a varie riprese. abbonSi tratta indubbiamente di un tumore misto danti feci poltacee, fetidissime, commiste a dov11to al carci1i'oma e al ristagno di masse m a rcia sangui nolenta . Insorge febb1~e elevatE~,, fecali al di sopra della stenosi neoplastica rreced11ta da brividi, la q11ale s~o111par.e 11 rlell'intestino. • gio1~0· seg11e·nt~ con modica s11doraz1one. ScomIl complesso predominante dei sintomi gep a.1..sa la febbre. mig-liora notevo~n1e.n1!e. 1-0 stanerali e locali dimostra all'evidenza trattarsi to generale dell'infe:m a . I d~lor1 ~ol1c1 cessadi occl11sione intestin.ale ac11ta interessante il no a11asi del t11tto, il meteonsmo e ~ressoch.è colo11 discendente poco al di sotto dell'angolo scompa.r sò il tumore è fortemente ridotto. 11 splenico. Apprendo dai famigliari che sono stati ri- 1ic>lso è m~no freq11ente e pi1'l valido, l '11ri.n a7.ione normale. petuta1nente tentati invam,o i più svariati mezJ_,a naziente ha qi;iotidian.amente un~ o ~ue zi, ner evacuare l'alvo dell'inferma e debellascaricl1e ventrali. senza ricor·rere quasi ma1 a. re la crisi: ,p urp:anti, enteroclisi d'acaua salalassativi o all' enteroclisma. Ella p11 ò ~bbando­ ta, oleosa, s,a ponata; impacchi freddi .e caldi do90 una d'ieci11a. di gio111j il letto e fare • sull'addome, antispasmodici. ecc. Il caso si nare 1 anche delle brevi gite in car.rozza. 111 a1 e.~to presenta di estrema gravità, dato anche lo frF1.ttem110 io mi tra.sf P.risco 1n l1na. condotta stafo nrofondamente cachettico della paziente. Roma. . . L'insistere ancora con enteroclisi a magg;ior presso J.J'inferma viene a socc~mhe:e in seguito .ver pressione potrel)be comportare l'event11alità di il f::t,ta.l e pro~redire òell affez1one n eoplast1ca. una rottura dell'f,n .testino minato dal processo ROGER

GARNIER.

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9'30

Ho credut.o opporttmo e doveroso illtlstrare il caso occorsomi, per dimostrare ai colleghi come un metodo di cura facilissimo, attualmente quagi <la tutti abbandonato, possa invece renderé ervig1 insperati nell'occlusio.n e intestinale, qt1a11do siano fallite o inatt11abili le altre risorse terapeutiche. L'insufl1azior1e gassosa agisce dilatando e svolg·endo l'inbesti110 co11 una pressione elastica ed uniforrne su tutti i pUìiliti - ciò che non può assolutamente realizzarsi n1ediante le comuni enteroclisi - ed attivando la peristalsi, come fu già detto,. pe.r l'azio11e eccitante del1' acido carl)onico. Volendo regolar.e la pressione ·eco11do i1eces ·i tù e prt1denza, ottimo è i 1 di·spositivo s11ggerito da CuT·s hmann. Esisto110 certo controindicazioni assolt1te pe1· l 'i·n~t.fflazi011e ga.ssosa, quando processi infìan1matori , 11lcel'a.zioni e a.ltre lesioni degene1·ative mini11'l la resistenza delle pareti intestinali - e riel i11io caso l interve11to fu in verità eccessivamente at1dace -· ma a paritù, di condizioni tale rnetodo è .sempre meno pe1·icoloso dell'enterocli$i, la c11i azione, efficace 11el ran1mollire le inasse fécali ostrt1enti ed eccitare la peristalsi. i111on J)tlò affatt.o essere impiegata come pressione interna per dilatare, svolgere e svag·irta1·e l'inte~tino. U11 clistere di m ezzo litro pt1ò 1·01n11ere jl colo11 Lli i1n bambino di tre rnesi (Po,ver). Cor1cludendo. il metodo dell 'irusuffiazione ga~­ sosa nella cnra dell'ileo meccanico merita di esse1-.e tra tto rlaJl'oblio, al quale, credo, fu troppo sever·amente conda1mato; il medico pratico potrà ricol'rere ad esso, a tempo opportuno e co11 le debite cautele, in casi di intussuscezione intestinale, di ostruzione })er sciba1e, elminti e corpi estranei. di occlusione per gomitaturn e per strozzame11to da processi neopla~tici e cicatriziali. Del resto varie sta tisti(•he (S. Thomas Hopital, Wiggin, ecc.) offrono al riguardo ris11ltati abbastanza soddisfacenti. Magliaa10 Sabino, <licembre 1922. 1

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Interessante pubblicazione : Dott. Prof, PAOLO GAIFAMI

DO<'~nt~ di <:hnir a Ostetrico-Ginecologica nella R. UoiY. di Rom ·1 ...

Prontuario di Terapia Ostetrica VADEMECUM DEL MEDICO PRATICO t.>retuiione ilei Prof. Sen. ERNESTO PESTALOZZA

Dlrettort' della R. Clinica Ostetrico -O·inecolo1?h·n tlell 'Università di Roma.

Uu vol11n1~ ri i pag. VIII-294. in formato t.fl Sl»tbile della nostra « àIE?tlOR \N[}A • . n itidamente stnmpato s u earta distinta.

,·<>n i7 ftt:?ure ed una tavola a colori nel testo ed elegantemente rllegl\to in piena tela flessibile. Prezzo L . 1 8. Per i no o:itri abhon nti sole L. 1 5. ~O fra nco <l i porto. Inviar~ C'11rtolloa 'Vaglia. al Ca,·. LITIO t POZZI · \'i& Sii:-t ina,

( ANNO

JL POLICLl)èlCO

ri .

14 • Roma .

XXX,

FASC.

29]

NOTE E CONTRIBUTI . . ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA

R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretto dal prof. A. ZERI.

DELLA

A proposito dell'influenza. del calcio nel processo di fissazione del complemento p1el dott.

SALVATORE

RAPISARDI,

ass ist. volont. 1

In 1111'aJtra nota (1) ho breveme11te esposto i ris1lltati delle i11ie ricerche sulla influe~za spieg-ata dal calcio 11el processo di fissazione del con1ple111ento 11ella sifilide. dimostrando: 1) ·cl1e il co1r1porta111ento clei sie.Ii luetici a i·eazio11e di \\"a sern1ann positiva rimane im111t1tato Llopo la eli1r1 i11azio11e del calcio; 2) che i11 11u1nerose anali i, co11stata te anche dal dotto1· Co11do1·elli, i1on i è potuto rilevare nes_un a 1)p1~ezzal)ile tt.111nento . del co11tenuto in calcio dei sieri R. ,,. . positivi rispetto a qt1elli R. \V. 11egati"vi ,c ontra.rian1ente a quanto so1srtie11e pj etra valle in lln suo recente lavoro (2) . 111 seg·uito aJJe diRc n.ssii.or1i so1·t.e rece.nten11ente sull'arg·o1ne11to (3) mi pia.ce dar conto succintamente dei risultati di un gruppo di espierje.nz.e di controllo eh-e nella prece.dente nota volli tralaisciare. Il Pietravall€ sostiene che i sali neutri dei metalli alcalino terrosi ostacolano a , dosi piccolissime l'en1olis1; basterebbero .. .secondo l 'autore, eme. 0.06 di u.na soluzion-e al 3 % di Ca Cl:? p.er inibire l'em·o lisi in assenza di siero ed .antig·ene, invece in presenza sia dell 't1no che dell'altro sarebbero sufficienti eme. 0.20 di una solt.1zione al 0.3 % : tale inibizione si avrebbe con le stesse dosi di calcio n ei sieri l11etici ancl1e in assenza dell'antigene. Dalle mie esperi,enze, delle quali non riporto le tabelle per brevità, risulta che per inibire lievemen.te l'emolisi occorrono eme. 0.50 di una soluzione al 3 % di Ca Cl2 - (quantità circa 10 volte maggiore di quella riscontrata dal Pietravalle), che nessuna influenza spiega la })resenza del siero negativo e che l'aggiunta dell'a.n tigene fa. spostare a eme. 0.40 J,a quantità di Ca Cl 2 al 3 °;.. nece~saria tJer ·dare 11na lievissima i11ibizjone. L'aggiunta di eme. 0.20 di Ca Cl 2 al. 3 % ai sieri 11letici - in assenza dell'antigene - non ha mai conferito potere anticomplementare, anzi posso affermare che in tali condizioni (1) RAPI8.\.RDI S. .'-;ztl 11ieccanis1no rlella R \V. Bioch. fl 'fer. Sperin1 .. 1923. . (2) PJETRA\.ALLE. Stilla 1iatura delle reag1ne

lzteliche, ecc. AnnaJ.i d'lgi.ene 1922.

(3) Seduta del 24 giugno 19~3 dell'Accaden1iA ~1edie.a di Romn . •


[~.\~ "0

xxx,

F'.\SC.

?9]

931

SEZIONE PRATICA

LEZlONI. -

non ho ri8co11trato differente colllportamento tra sieri luetiGi e non luetici (1) . Al Pietravalle che era pàrtito da dati di Le sindromi cliniche delle eritroblastosi. fatto errati, (( so«rse l'idea che il 1nagnesio ed Conferenza tenuta all'Ordine d·ei Medici di Pail calcio compo1zenti normali e costanti del dova da.I prof. G. GHEDINI, della R. Univeirsiero di sangite potessero essere aumentati sità. nel siero dei soggetti luetici». Egli ha creduQuando. nel midollo oss eo la proliferazior1e to di d:illllostrare vera la sua ipotesi con una d·egli .elementi emoglobinici sd compia in soanalisi di un miscuglio di sieri .a R. ·v.l. p osi- verchiante prevalenza su quell.a delle leucoceltiva in cui avrebbe trovato, fatto veramente lule e tale si es.tenda anche in zone. mi~ollari straordinario, un aumento del calcio di circa 01~dinariamente in riposo, si definisce eritro20 volte il tasso normale!!! - f€n.o m·eno verablastico il processo e .il tessuto midolla1"e chPmente impr·essionante giacchè possiamo dire ne rist1lta. che esso non ha i·iscontro ne.i fatti fin'ora osGli ele1ne11ti rossi che prevalentemente lo coservati nel caro.p o della chimica biologica; e stit.t1i1scono sano i proeiritroblastt, gli eritroblaquesto straordinario perturbamento nel ri- sti, gli eritrociti, i m-egaloblasti, i megalociti, cambio de1 calcio - altro fatto v.eram·ente cioè elementi ·rossd. in divef1so stadio ev·o lutivo; stra110 - non si accompagna a ne · ~un a ap- gli elementi bianchi che contribuiscono alla prezzabile manifestazion-e clinica.. neoformazione sono i mieloblasti, i pr_omi€loD.el resto risulta dalle nostre esperienze che citi, i mielociti, i polinucleari e in minor nunon una ~ifra di gr. 2.6 %o (!) di c·ao - ri- 1nero ~ con minor frequenza gli emocitoblasti, scontrata dal Pietravalle nei sieri luetici le mastzellen: le cellule di Ri,eder e d\ sarebbe sufficiente per dare inibizione ma una Tiirck. ecc. quantità più di 50 volte maggiore , giaccl1è coLa neoformazioille 11a sede preci·p ua, spesso me abbiamo più s opra ricordato sono l)er ciò unica, n el midollo osseo; qt1ando abbia diffunecessari 0.50 eme. di un·a soluzione al 3 % sione a nche niegli organi che appartengono al di Ca CL,. Quindi un siero luietiico per in-ibire sii·s tema emopoi·etico è di cosi s carso sviluppo l'emolisi -a causa d€l calcio che contiene do- da crearvi ltevi o appe na diJScrete m·odificavrebbe avere un tasso di g·r. 150 %o (!) di zioni obiettive. Le modifica.zroni a carico deCa Cl.,. gli org·ani ' milza., linfo·g angli, fegtato) S<)ino A qi:iesto si aggiung·a che noi niel1e esperienze conseguenziali e consiston.o princiip?-lmente in in vitro abbiamo adoperato il sale di calcio congestioni vascolari, in a.umento di eritrofaeJ.ettroliticamente più attivo e che invece la ghi, di pigmento -emati.co e f~rrico libero e maggi-0r parte del calcio contenuto nel san- inglobato tanto nella ·m ilza che nel fegato che gue si trova legato o all'acido fosforico o alle nei linfogangli, .e in secondo tempo in reaziosostanze organiche. ni ipe'rplastiche connettivali. . Credo ch·e dopo qu·e sti dati di fatto al Pi~ travalle non convenga più sostenere che «la ** * reazione di W cissermann potrebbe essere soI fattori ezi-opatogenetrei di questo morbo stituita dal dosaggio del calcio nel siero da non .s ono in molti c.asi i.d entificabili1- in altri esamiriare ». non sono assolutam ente accertati - in alcuni I nostri ringra.ziamenti vadano all 'illu5tre si possono ritenere acce·r ta ti. _prof. Zeri. È alla inf.ezion.e tubercolare che in qualche Roma, giugno 1923. caso va rife1~iJta l'origine dei processo. Lo dimostrano i frequenti reperti anatomo--patolo(1) La quantità di siero adoperato è stato gici po·s1tivi, i granu1lomi tubercolari frequensempre dii eme. 0.10. temente riscontrati specie nella milza di sog.... Recea t issima pubblic•zloae ; getti eh~ già avevano presentato la sintoma~ Prof. dott, LEONARDO DOMIN ICI tologia della ipereri!.roglobulia vera come ne\ 1Jbero docente di Patologia Chirurgica, di C~inic~ Chirurgica e Medicina Operatoria. nella R .. Università. casi di Nageli. Chirurgo Primario negld ospedali di Roma.. Lo dimostrarono a rn.e e ad Ollini0 i reperti ematici e. 1nidolla:ri di soggetti affetti da tub~r­ Prefazione del prof. Robet'to Alessandri . colosi polmonare ad andame11to torpido e re~ Un volume di pag. VIII-425 stampato su carta di lusso, tn lativaroente beruigno, a forma così d.etta fiorir n itidissimi tipi tipografici, con 73 figure, mc:>lte delle quali -originali, intercalate nel testo e 4 tavole colorate, in carta da, soggie.tti ben nutriti, di asp.etto ro~usto, di americana, fuori testo. . colori ti0 roseo e rosso .i .quali possedevano In commercio L . 4 2. Per ·i nostri abbonati sole L. 3 6 in porto franco. · emazie ed en1.oglobina oltr~ la norma ed il I n viare cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZI. ·via Sistina. m·i'dollo osseo in iperattirvatà eritroblas t.ica. 'D. 14 Roma

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·Compendio di Semeiotrca . Chirurgica


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Lo confern1ailo gli analoghi rep.erti ematici di Mircoli, di Roque e Cordier in casi di tubercolosi. Lo confermano, sebbene indirettamente, i buoni ri.s ultati terapeutici ottenuti da Castromàn in due casi ip ereritroglobulia vera con la vaccinazione antitubercolare. Lo confermano i reperti ematici di Mircoli, e quelli ematici e midollari di Patrone ottenuti in a.njmali sottoposti all'azione di veleni tubercolari e che sono quelli propri della ipereritroglobulia, risp.ettivamente della eritroblastoSi. È all'infezione sifilitica che in qualche a ltro caso ne va riferita l'origine come in quelli di Glasner, di Gallavardin e Bertay, di Winter, di Lutembacher, ecc. Ma in non pochi casi può, anzi deve essere invocato nella patogenesi, l 'intervento di pecu~ liari ormoni endocrini eritromielostimolatori come n el cas.o di ipopituitarismo con policitemia di Brown-. Oppure l'intervento di peculiari prodotti splenici eritromieloinibitori in difetto come sosten gono Hirschfeld e Weinert. Oppure eritron1ielostimolatori in eccesso com e sotien e N aswitis, i qua1i ultimi si formerebbero specialmenie in seguito .agli esagerati processi eritrolitici intrasplenici analogamente ai Wundhormone od ormoni delle ferite di Haber1andt. Certo è comunque che il processo può nascere ed evolvere senza significato di reazione s econdaria o compensatrice come se fos·s ero in atto fattori ipoglobulizzanti e con significato di neoformazione primitiva si quando si i·dentifichino gli agenti causali si quando non si riesca a ricono scerli, poichè è altrettanto ovvio che per affermru."'e la individualità istoanatomica di un d<eterminato processo morboso non è necessario metterne in evidenza il fattore etiopatogetenico in via assoluta. Se si avesse questa rigida pretesa molte, moltissime -entità nosograftche dovrebbero essere negate perchè purtroppo quasi ad ogni p·agina della patologia siamo di fronte a s imhli ineognite. 1

[ANNO XXX, FASC. 29J'

lL POLICLINICO

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Le manifestazioni cliniche della eritroblasto$i si possono compendiare nei seguenti ectipi. Un primo tipo è costituito da quei casi che presentano tegumenti e mucose di colorito rosso vinoso, vene turgide, tempera tura spesso sotto n orma. Talora emorragie nella cutie, nelle sierose, nelle ·m ucose gastro intestinali, nella retina ed escare, algie, cefalea, vertiginii,1 iSonnolenza tM anche disordini rena.li pseu®nefritici, tu-

more di milza, meno spesso di fegato. Volume· • totale del .s angue doppio; ipereritroglobuliìl. con 7-10 milioni,- più di raro come nei casi di Koster, Tancre, Hnàtek di 14 milioni et ultra di emazi.e - talora anisocitosi come nei casi di Rominger e Bonniger, policromatofilia~ come in quelli di Decastello, basofilia come in quelli ·di Senator, talora leucocitosi, talora: piasitrinosi - di ordinario aumento assoluto· del tasso emoglobinico (150-240 %) - valore· globulare indifferente - resistenza emazie variabili - spess.o diminuita. Carattari biochi·· miei della emoglobina normali. Ossiaffinità dei singoli e.ritroreiti indifferente ma aumento der. contenuto totale dell 'ossigeno ematico. Viscosità aumentata. Coagulabilità variabile. Den-· si.tà e residuo secco del sangue in toto aumentati. Diminuiti quelli del siero. Glucosio indifferente. Grasso in quantità doppia della normale. F.o sforo e ferro in toto aumentati. Refrattometria .normale. Eliminazione urobilina e ferro a11mentata. Costituiscono questo tipo ricca casistica alla quale hanno contribuito particolarmente Vaquez, S.en a tor, Parkes, Weber, Lutembacher e altri. Va rietà di questo tipo clinico si considerano, la . forma eritromelalgica caratterizzata da rossore e da algie sopratutto localizzati all '.estremità; la forma ipertonica caratterizzata da at1mento più o meno cospicuo della pressione arteriosa, da cuore ipertrofico, da meno a11mentato tumore splenico; la forma iper&ritro e J,eucoglobulica caratterizzata anche da aumento dei globuli bianchi, tale da assumere· il significato subleucemico o leucemico come nei casi di Blumenthal, Aubertin, Rosini, -ecc.;. la forma emoglobinurica caratterizzata da ac-· cessi di emoglobinuria parossistica.

* ** Un secondo tipo è costituito da quei e.asi chepresentano fenomeni obbiettivi e sub biettivi analoghi a quelli del tipo ora d·escritto compresi quelli ematici, ma inoltre tinta dei tegumenti e delle mucose subitteri~a o itterica,. urobilinogen·o, bilirubina, ematoporftrina e P·r odotti similari nel siero; urine senza pigmenti biliari ma con urobilina, feci ben pigm.entate, fegato ilngrossato, di modica consistenza, liscio, a bordi arrotondati, poco dolente. Fenomeni chie di ordinario si manifestano fin dai primissimi anni di età del soggetto eche decorrono piuttosto miti tanto da permettergli ordinarie ed obbUgate occupazioni, mfr che di tanto in tanto s.i esacerbano aggiun-


L~l\NNO

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FASC.

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29 J

SEZIONE PRATICA

gendo·si febbre, disordini intestinali, consdderevole miastenia. Costituiscono questo tipo tra gli altri i casi di Bouchan e Combrie, di Michel, di Rosenasf eld, di Guinon, Rist, Sirnon, Tro,is:iie.r, Mo1sse, Mayer; q11elli descritti da J.. epl'1ene, Scl1eel, Feigl e Quer11er con la desiignaz~on.e di itteri _z,itenli dinaniici llella policitc1nia e n.on pochi di. quelli designati.i come itteri. emo.liti<!i co11geniti o eredo fam1gJ,iari.

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Un quinto tipo è c.ostituito da qu8!i. casi che presentano fenomeni obiettivi e subiettivi simili a q~elli del ti.p.o III o IV compresi ~elli dello stato poli.cit.emico oppt1re oligo·emico e i,o oltre se.gn.i obietti.v i ·d1r eitti e indire ~ti di epatite interstiziale mista e quindi fegato indurato, talora ingrossato, turgo•r e de:i , vasi venosi superficiali addomir1al,i, ascite, emorragie cutanee, ·e mucosie. Appartengono a quesito tipo i casi di Ghedini. Turk, Fiessinger, ì\10 sse, Hamilton, ecc., e eome è fondato ritenere, un g·ruppo almeno di quelli descritti con la den'o111.ifnazione di cirrosi ipertrofica ip er.splen.o,m .egalica da · Gilbert, Fonrnier, Lerebul.et, Eppinger, .ecc., oppure di cirrosi ipertr.ofica da Hanot, e.cc., e mi riferisco sp·ecie .a qu.elli n.ei q11ali la spleno.cto mia ha indotto la scomparsa dell'ittero e nei quali la milza fu riscontrqta riccamente s.iderotica. 1

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Un terzo tipo è costitu1to da quei e.asi che pres.entano molti dei fenome11i o·b bietti1vi e del tipu subbietti.vi e decorso ana:oghi a quelli • precedente, ma se n1e differenziano per la pre · senza di uno si-ato oligoemico in genere modico o modtcissimo co1n f.e.r mato dal1o esame <lel sangue ·c he rileva d··o·r dinario modica ipog obulia la qL1ale anzi in ç_ualche caso, o in saltu 2ri periodi à i qualche caso può mancare. Talora non si rileva:co apprezzabili modificazior1i i11orf ol:::>giche nè tintoriali degli eritrociti e così d icasi del.a loro agglutin1a bi'ità, resist"nz~ ... ecc., spesso invece si riscontra aniso e poi chilocitosi, pclicromatofiJ,i a e granuloba· sofili1., llO·r mo e megalohl ast csi, iporesistenza alle soluzioni ipoton1che. Talora parim.enti non si rilevan.o apprezzabili ino·d ificazion.i nu-

mericl1e nè morfol0giche dei leucociti, altre volte si ri~contrano lieve l·eucoc t o.s i oppure le11coTJenia, talora mielocitosi o al.tre forme midollari irrnmature e atipiche. Infine si riscontran10 riel siero sali biliari, l1robil inogeno. ematoporfirina ecc. e spesso iso o etero-emolis.ine. Ri trngo che appartengano a q1~esto tipo grande parte dei caisi descritti con la de.signazione di itteri cronici acolurici splenomegalici o di itteri primirtivi emolitici o di spl·enom.e galie emo~itiche, ecc., particol.armente quelli denominati congeniti da Cl1auffard e seguaci.

*** Un quarto tip o può ess~re costituito con un gruppo alme.no di casi di ittero dei ne·onati, anche nelle sue for1ne pjù gravi e maligne e sopratu~to di q11elle famigliari, er.edita.riie che non s.i a;ccompagnano . e.on manifestazioni cliniche e con dati positivi propri di uno stato infettivo, che si · a.coomragnano invec e coi segni em.at ~ci di una tumu~tu(a:ria atipica proliferazione midollare rappresentata da emazie gran11los,e, policromatofile, da mega.1o·b lasti e m.egalociti, da m1e1ociti, ·mielobl as~i . ecc., come ç.d es., sono i cas1i di Gurke, Abel, P<?yn.ton, Heima11n, Slawich, M.aliwa, Silb.ermanrn.

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Un sesto tipo è costituito da qu.ei casi che presentano stato oligoemico più t> meno grave, talora gra_v issjmo simile a quello peirnicioso, colle modificazioni ematjche, c.orrel.ative, e insieme tumore di milza, più o meno co·s picuo. Spesso. a poussées, preseintano lievissima tinta snbitterica delle sclere, con aum.ento del pigrn ento f.ecale e d ell 'urobilinogeno. Tal.ora qt1esti ultimi feno·m eni permangono e s~ agg·ravano e il ca:s.o a.s sume la sintom.a- . tologia del tipo IV. Cost ituisco.n o questo tipo i e.asi di Guizzetti, Renon e Richet, di Cha11ffard, e di Eppinger ecc., e p.articolarmente quei casi di anemia così detta spleriica che dopo splenectornia hanno pr.ese.n tato iperglobulia come i casi di Sch upfer, Klemper er, Hirscl1feld, Plehn, ecc. Ri 'l.ssumendo: l'eritroblast.osi pt1ò manifestarsi e decorre.re con o senza aun1ento d elle emazie e dei leucociti anche con diminuzior1e, con o senza m·odificazio•n i qualitative di questi elementi, coi fenon1eni della policet•emja o della oligoe·m ia e an·che della anemia grave pernicios i ., ta lor a con aggi11nta di quelli della leucemia o subleucemia, còn o .se·n za it:·ero, ordinari8mente con splen.omegalia, -tal.o ra co·n turn.o re epatico ·e cirrosi. Ql1ale interpreta.ziione si deve a q11esta assai ac·centuata varietà di espire1Ssioni sintomatologiche? La domanda non va lasc.iata senza risposta, s;e è v.ero che la clini.ca n.o·n è soienz.a quando trascuri di per&crutare l.e fo nti originarie· dei fen·omeni e ·s i limiti alle loro .apparenze più tangibili e volgari.

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IL POLICLINICO

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(ANSO XXX, FASC. .29} •

Come la iperereritroglobulia derivi dalla eritroblastosi, come compaiano in circolo elementi e.ritroidi non ordinari; come qualch e volta compaiono elementi bianchi i1n quantità e qualità abnormi, non è difficile illustrare e comprendere. Sono in sostanza fenomeni ·èhe a vvengono con meccanismo perfettamente analogo a quello fisiologico e che se ne differenz1ano da un lato pe.r la intensità e.on la quale si determina la proliferazione mid1ollare specie delle serte rosse; d'altro lato per la intènsi~à pe.r l.a quale si determina il passaggio dal focolaio di origine in circo~o degli elementi neoformati. E po·ich è la proliferazi.one spe-cie degli elementi rosisi è di o·rdi nar~o tumultuaria, talora di tipo embrionale, si comprende anche la possibilità di riscontrare in circolo, j normo, ·i megaloblasti, gli eritrociti basofili, i policro1natofili, i macr ociti, eiec., che le s on propn.• Come poi ~ssendo in atto il processo miele eritroblastico si p.o,s sano non rinvenire in circolo elementi r·ossi o bianchi, in qualità e qli.antità abnormi , anzi tal.ora in minor nu.m,ero, si interpreta con maggior difficoltà, anzi n on è dato invoca1'e che il concorso di semplici ipotesi sebbene razionali, analogamente a ql1anto è concesso per la interpretazion e delle aleucen1ie nel corso delle miele rispettivo mente linfol1lastosi e di esse mi limito a r ico rdare la presunta assenza di leuco ed erit.ropine in circolo. È tuttavia a qt1esto punto n·ecessa.rio rammentare che spes ~, o la mancanza di elementi rossi in so pra numero va rife1·ita ai processi · eritrolitici così attivi, specie per opera della milza , da soverchiare la iperproduzio11e eritrocitjca ·m idollare. Piì1 facilm nte è .spiegato il t11more di milza. Ger1eralmente contrib11iscono a co·s tituirlo processi congestizi attivi, aumento di polpa a11m.Pn ~ o di nlacro eritrofaghi, di eritrociti ed • eritroblasti, a11mento dei prodotti se condari, della eritroress i ed eritrolisi, più di raro la comparsa di ve.ri nidi eritrohlastici e di focolai metaplastici mieloidi come notarono Westen11ofer, I-Il1tch inson, lVIi.111er. Talora vi contrjbl11scono processi fibroodenici con a11mento del con11ettivo i11trasplenico. Analoghi fattori contrib11iscono a formare il i11n101·e di fegato e cioè i1rocessi congestizi, eventnn li focolai eritro e 111ielobJ.astici, aum ento cl i e1 itrof nghi, aum-ento di prodotti erit r nl it i ci e di pign1e11ti bilia l'i, cong~ec:;tioni biliu ri e talora iperplasie connetti-vali. I, 'n nm 0nto del r11aterial e biliare f€caJ.e, la 11re "'e1 zn di urobilin a e di ·i)rodotti affini n el $iero ~n ng1 1i a-110 e nelle urine, l 'ittero sono 1

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dov11ti all'opera combinata di tre el.ementi s,o.stanziali, all'accre.sciuta quantità di eritrociti P. quindi di m ateriale pigmento f armatore, alla .accresci11ta attività delle cellule reticolo endoteliali di Aschoff, Lindau o cellule itterogene o oollule di Stern e di Kupper p er le quali come dimostrarono con recenti ricerche Hyman1s vam den Be1"'g h e altri, si possono formare uro·b ilina, bilirubina, pigm·enti biliaFi, nel ~egato, nei gangli linfat1ci, n el midollo e sopratutto nella milza. Subordina tam ente .alla produzion,e e accentuazione dello stato itterico possono contribuire la mag·gior conieentrazion.e del liqu.ido biliare, la ininor sua fluidità l'ingorgo e la trombizzazione dei canali biliari, le loro eventuali flogosi catarrali ed ostruen1ti, ecc. , seppure non si accetti la dir~tta procluzione di pigm enti dai detriti e1rnatici dep·o sitati n ei tessuti. , Con la guida di. questa c.o noscenza ci! è senza dubbio consent1ta t1na eis auriente inter. pretazione della varinbile sintomatologia clinica della e-ritro·bl.astosi . Es,s a va riferita e•ssenzialmente alla minore e maggiore intensità della prolif.erazione eritroblastica, alla .minore e maggi 01re emissione in circolo degli elen1en1ti neoprodotti, alla maggiore e minore eritro cater~si intraspl.enica, epati.c.a, linfoghian1

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dol are, alla minore o maggiore attività delle

cellule itterogene, e in concomitanza a tutte quelle condizioni :imdividuali e viscerali ch e costituiscono la personalità, che creano la predis1)osizione generale e tcrritori.ale ad un determinato morbo .e lo rendono multiforme e sin golare per rapidità e lentezza di decorso, p er gravezza o leggerezza di fe11ome:p.i, per acce ss ori morbosi differentemente caratteristici . Non soltanto; più ed oltre che i singoli fe11omeni ci è consentìto, interp.r etare i loro r aggrl1ppamenti in comple ssive sindrom i cliniche; accenn o i:>articolarmente a quelli più d]scussi, .a quelli di patogenesi, tutt'ora da. molti ritenl1ta non definita e non definitiva : alle anemie splenomeg·aliche, a ll'ittero cronico acolu~ rico spJienomegalico, congenito ed acquisito ipo- o ipereri.troglobulico. Nel grllppo di fenomeni cl1e compon.g ono q11este due distinte forme cliniche, le modificazioni mo11ologiche degli ele111enti rossi circolanti, quelle fisico chimic h e, (fragilità) che in alct1ni casi sono simili od identiche a q11elle del! 'anemia di tipo pernicioso, vanno riferite midollari indotte dal processo alle alterazioni • eritroblastico; le alterazioni 11u1neriche di essi e lo s tato apemico consenguenziali vanno sopra tutto riferiti alla iperattività emolitica, c111ocateretica splenica, :processo distruttivo che 1

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. notevolmente supera quello riproduttivo midolta.tivo terapeutico sia contr·o a quello in1pegnalare; la splenomegalia va riferita so·p ratutto to. Nè qui ricorderò i mBzzi ben noti a tutti all'al1mento quantitativo dei suoi elementi emo- voi che sono in tali evenienze e per quei fatdistruttori (macrofagl1i, cellule del reticolo en-. tori consigliati. Farò eccezione soltanto per la doteliale) e ai prodotti emateci derivanti; alla accinazio1r:ue antitubercolare che nelle mani di congestione, talora alla fpe·r plasia connettivale Castroman riuscì assai efficace in due casi di e follicolare; l'ittero, ordinariamente cronico, polieritroglobuglia eritroblastica. permanente nella seconda e ordinariamente ìVlansione ~ltr ettanto importante e altre ·~tan­ saltuario nella prima, l'iperpigmentazione feto logicament.e scientifica è quella che ha pe.r cale, l'urobilinuria vanno• riferite a de~ti .pro- fine di colpire il processo morboso nel suo nido anatomico originario; è quella che ha per fine cessi emocateretici e in parte itterogenetici di inibir~ la iperproduzione eritrocifica nella splancnici ma anche epatici. Così che il quadro rimane lumeggiato in compagine stessa del midollo osseo, annullanogni suo dettaglio clinico e patogen•etico ID·e- · do l ' aziòne degli agenti eccitatori, affievolendo l' attivi1.à g eneratrice degli elementi cellulari,, glio che con altri d.ati ed argo menti che mal resistano ad una seria ·valutazione, ad un se- spie cificatamente degli eritroblasti. P er conseg11ire questa finalità si è ricorso al vero controllo pratico e sperimentale. Dati ed • benzolo, av.e11done presen~i le influenze inibiargomenti, discussioni e cri ~iche che io qui non ripeterò tanto più che una mia pubblicazione trici esercitate s11gJi elementi bianchi comprovate dai risultati ottenl1ti da alcuni Aa. nelle precedente. ne contiene larga trattazione. si111dromi leucemiche delle mielo-linf-0blastos.i Così si spi,egano anche i risultati ottenuti in E in mano di qualche A. e nel quantitativo queste forme morbos.e con la splen ectomia: il di 1 gr. pro die apparve più o meno .efficace, pront o accrescimento del numero d elle emazie ma ad azione eminentem ente transitoria. talora così acce11tuato da ingenerar.e vera iperSi è rico·r so .alla emanazione del to:r:io, del globulia come fu osservato da Meyer. Brieger e Forschbach, \Vider·oe e J ervel, Lamb ert e radio, applicat.e alle grandi ossa intendendo così di ir1fluenz::tre estese p orzioni di m idollo Delannoy, ecc.; la frequente pe rsistenza di eritro.b l ast ico e. se ne ebbero incerti risultati. una loro atipica morfologia ; la diminuzione o Si è ricorso ai raggi X e precisamen.i-e da me la s comparsa dell'itt ero. per Ja prima volta nel 1918 mentre er o addetto Si riesce co·sì a stabilire come e p erchè possa alla clinica medica di Genova; quei primi tenavvenire il trapasso di una policitemia in una tativi s.eguiti da promettenti succe.s1si r esi puboligoemia e viceversa - di una anemia s ple- blici dal mio .l\tlaestro nel~a lezione clinica di nomegalica semplice in una a n emia sple11ome- chiusura di quell' anno furono poi ripetuti in galica di tiipo emato1ogico così detto p.ernicio- casi analoghi e con lo stesso indirizzo e con so, oppure in una forma di it~ro cronico spleanaloghe modalità da molti altri · Sanitari, e nom egalico e viceversa - di una policit.ernia radiologi specie france si e tedeschi, (Scl16nigt in una mie1oblastoleucemia (Brieger e Forsch- Hogler , Brieg.er e Forschbach, Béclère, Pederba.cl1) o viceversa ; la presenza di el em enti ros- grass, ecc.). Ed ogg·i dopo estes.a esperienza, si si atipici e morf òlogicamente eguali tanto in può ritenere per certo cl1e i raggi X appljcati c·a si di policetemia che di a nemia s1)lenon1ealle grandi oss a , specie con gli accorgimè nti galica, che di ittero di neonati (Fortunato, En- tecnici propri alla Rontgenterapia profonda, gel, Gurke) . riescono veramente efficaci al fine di inibire I.a Illustrazioni di gr.ande importanza .se valgo.:. ecceis siva. proliferazione eritroblastica come può no a precisare fatti e avvenimenti a ltrimenit i esser e const atato colla diminuzione delle emaoscuri e anche a guidare più sicuramente e zie circolanti nei policitemici. Effetti che non vantaggiosamente la prognosi e la terapia. restano limitati al p eriodo della applicazione A proposito della quale concedete, ma che possono successivamente permanere . egregi col. leghi, che io sottr.agga al vostro tempo ancora più o men10 durevoli. Ricordo tra gli altri i brevi momenti. cinque casi di eritremia cosi tratta ~i da Franz 1\tian.sione prima, logicamente scientifica delHogler nei quali la diminuzione continuò fino la terapia nella eritro·b lastosi è certo quella a dopo un anno e m ezzo dalla applicazione ~ che si impone in ogni morbo e cioè quella che non accenna va a mutamenti. Viene indirizzata a combattere o eliminare gli Mansione pure logica , ma non altrettanto riagenti etiologici. E polchè 110 più sopra ricor- g·oros am ente sci.entiftca? è quella di sottrarre dato i fatto.r i .tubercolari, sifilitici, en drocrini dal c]rcolo gli eritrociti qt1ando si Ano eccessiè ovvio come og·ni qualvolta si sospetti o si vi, ~ome nelle sindromi poliglobiliche oppure identifichi o l'uno o l'altro di essi il primo ten- di distruggerli con mezzi artificiali. '

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Il primo fine si cercò di conseguire col sa lasso, e le sottrazioni abbondanti e ripetute di .sangue in mano di Horder, Herrnheiser, ecc. riuscirono, come era da attendere, a diminuire il numero degli eritrociti e ad attenuare. i fenomeni pletorici e l.e varie alterazioni funzionali, ma è altrettanto ovvio che il successo si limitasse e. si limiti a breve periodo. Così cl1e se l'intervento è co·nsigLiabil.e in via di urgenza, per il conseguimento di una provvidenza immediata, sotto la minaccia di gravi sintomi, non pare altrettanto consigliabile in diverse situazioni. Il secondo fin1e si cercò di conseguire coi mezzi chimici somministrando i cosi detti veleni ematici e particolarmente, segllendo i consigli di Eppinger, con la f enilidrazina. E in fatto il fine è stato raggiunto ma non è scevro di inconvenienti (Hogler) e non lo credo quindi indicato·. Viceversa si presentano eventualità, e sono quelle che vanno raggruppate nella casistica o delle anemie più o m·eno gravi con spleno' splenomemegalia o degli itteri cronici con galia in cui man.s ione logica a'.[)pare quella di eliminare· l'eccessiva attività eritrolitic& degli organi, sopratutto dell'organo, che in particolare intensa misura suole esplicarla. Questo scopo fu in gran parte conseguito con la snlenectomia e lo dim·ostrano i successi • ottenuti da Eppinger, Hitzrot, Lotsch, ecc. In casi di anemia grave con splenomegalia, e quelli pure apprezzabili resi noti da Lotsch, Wideroe e J ervel, Meyer, Sauer, ecc, in casi di i~tero cronico ·con splenomegalia. Aggiungo che tentativi intesi a conseguire analoghe finalità cio n metodi incruenti e precisamente coi .raggi X applicati alla milza. rimasero in genere ste.rili (Hogler, e altri). Questo intervento - la splenectomia - per le nostre cognizioni attuali sulla patogenesi di queste forme non appare soltanto logica, appare anche rigorosamente scientifica. Difatti togliendo I.a milza non so~o si elimina il fattore che contribuisce principalmente a determinare o l'ipoglobulia o l'ittero o l'uno feno1neno all'altro associato, ma sì bene ad eliminare fattori che contribuiscon.o a sostene-· re s ingolarment.e vivace l'iperproduzione eritrocitica, sono quelli orm oni splenici, sono quei prodotti della eritroressi che valg·ono ad esercitare potent~ azione eritrostimolatrice. Onde è cl1e con la splenectomia non si interviene soltanto terapeuticamente contro l'epifenome110, n1a anche contro gli elementi patogenetici cl1e fondamenrtalmente contribuiscono a mantenerlo. E 11ertanto s'impone la conclusione che va1

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lide armi m mano non manicano per lottare con fiducia contro non poche e non lievi manifestazi.oni morbose della eritroblastosi . . Certo devono esser.e adoperate con prudenza, con perspica.cia e con la guida di chi possa vo1ta a" volta diagnosticare oltre la sindrom.e .anche la sua patogene.si, anche I.a sua entità anato·m ica, al qual fine co.n tribuirà efficace~ mente, positivamente l'es,ame del midollo oss.eo intra vitam. Ma una secon da conclusione non meno importante s'impone altresi. Si deve dedurre come fossero nel vero quelli osservatori eh.e consideravano tutte queste sindromi legate d'intima par.entela, figli~ di t1na t1nica genitrice, an.elli vari d'unica catena. Questa affermazidne è espressa con particol,ate compiacenza da cl1i vi parla, da chi per primo se ne fece sostenii tore, coordinando osservazioni e ricerche di .alt1i autori, passando al vaglio di rigorosa critica talune opinioni e dottrin.e dominanti, sistemando l'abbon,dante ma cionfusà casistica, lumeggiando·la e 1s uffragandola nel corso di vari anni con indagini personali e con quelli di valenti collaboratori. Con particolare compiacenza, poichè glt scarsi con,s ensi delle prime accoglienze oggi son diventati numerosi, come numerose sono le nu1ove osservazioni, i recenti fatti cl1e la confermano mentre diminuiscono e sono svalorati a dissensi di allora e di oggi. . Conferm1e e successi che presto -0 tardi non · ' possono mancare quando lo studio clinico sia ispirato da c9qcezioni indi penden~i, e dominato da metodica sc ientifìcamen:te positiva, quando venga opposta resistenza alla com!Qda accettazion e di empiriche distinzioni e · classificazio'Q-i, quàndo oltre e più che il fenomeno superficiale si tenda a ricercare e conoscere il fatto .sostanziale che lo crea. 1

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Importante pubblicazione : Dott. AZEGLIO FILlPPINI

Dirigente il R parto di Igie~ applicata nell'Istituto sperim~ntale delle F.F. S.S. in Roma.

Prontuario dell' igienista Prefazione del Prof. GIUSEPPE l>ANARELLI

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Roma. Manuale compilati) con criteri eminentemente p ratici ad uso dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti. i fuoz10· nari addetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI·564, stampato su carta di lusso. in nitidissimi tipi tipografici e rileitato artisticamente in tutta telat.. con iscrizioni su l piano e sul dorso. Prezzo L. 5 2. Per gli abbonati al e Policlinico » sole L. 4 5, franco di porto.

Inviare cartolina-'\'aglia al Cav. Via Sistina, 14 - ROMA.

LUIGI

Pozzi


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PRAT!CA

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SUNTI E RASSEGNE.

zione d·elle cellule cancerose continua anche dopo cessata l'azione che l'ha provocata, come avviene per i raggi X nell'uomo. Così che ONCOLOGIA. quando l'agente cancerigno ha dato alle celStato attuale lule l'impulso iniziai.e, pur cessando la sua sulla produzione sperimentale· del cancro. azione, la moltiplicazion.e delle cellule continua. {FIBJGER. Acta chir. Scandin., 22 dicembre Bang ha dimostrato che le alterazioni da 1922). catrame nei primi 4 mesi hanno una strutLe ricerche fatte mediante gli innesti di tutura istologica benigna, mentre negli animali mori pur a vendo apportato n·ot.evoli progressi, sop·r avvissuti ai 4 mesi, .a nche s:enza continuanon permettono di studiare i prirni stadi, l'orire il trattamento, si trovano dei veri çarcigine dei tumori spol1/ta11.ei. I mezzi che cercano nomi. .Ciò dimostra che le cellule .epiteliali, di colmare qu.esta lacuna sono, oltre i raggi X pur non presentando un'atipia marcata posadoperati da Clunet, Marie per produrrè dei sono a vere di già la potenza d'una trasf orsarcomi nei ratti, essenzialmente tre: mazion·e maligna (tempo di latenza). 1° la spiroptera neoplastica o gongilonema L 'A. ammette una predisposizione indivineoplasticum, nematode, che produce nel car- duale non avendo potllto ottenere il carcinodias dei ratti neoformazioni papil1omatose a ma spiropte.rico in più del 50-60 % dei ratti tipo carcinomatoso, l'ospite intermediario è la presi in esperimento; ·e la p.ercentuale d ~ ffe­ blatta. Le neoformazioni si verificano nel 5·3 %, risce an:che con la specie (sorcio, ratto, topo). le metastasi per lo più nel polmone. Qualche Così per i tumori da catrame, secondo J avolta fu osservato un carcinoma della lingua. magiwa ~ Ichilcawa, si ha maggiore recettiL'A. ha inn·estato una· inetas.tasi p eritoneale vità fra i conigli neri ·e fonces che in quelli conservando il tumore per 4 generazioni; nel ' biondi. trapianto non erano contenute spiropter.e nè Si potrebbe anche ammettere una predispouova di esse. Una conf.erma del valore degli sizione speciale di organi e di tessuti: 1'evoe1minti è data da Bullock e Curtis con la f-0r- luzione ·del sarcoma sarebbe legata all'azione mazione di sarcomi sulle pareti cistiche cl~l diretta su un connettivo, particolarmente sucisticerct1s fasciolaris. scettibile, che re·agisce con proliferazione. 2) le uova di toenia crassicollis, éhe ingeDalle conoscenze attuali non si può attririte dai ratti producono nel fegato sarcomi a buire importanza all'età. La ragione dell'inti:po fl1so e polimorfo cellulare; sorgere dei cancri di prefer.e nza negli .adulti 3) il catrame che spenn9llato per prima da potrebbe cercarsi nell'azione di somma degli Jamagivva e Ichikava sl1gli orecchi di con~gli irritanti provocatori, nella circostanza che ha prodotto papillomi e corni . cutanei (178 certi irritanti non 'possono agire· cl1e sugli animali). Ts11tst1i ha ottenuto 35 tumori papil- individui adulti, ed infine n·el fatto eh.e .alculomatosi spennellando il catrame stilla , pelle ni fattori hanno bisogno di ' un'azione tanto del dorso : prolu11g.ata, che g·li individui divent~no canL'A. ed il suo assistente Bang, su 45 topi cerosi solo nell'età avanzata. bianchi hanno avuto in 24 che sopravvissero Uria predispo.s izione oltre che nelle cellule al 180° giorno, dei papillomi e dei corni cudeve risi-edere in f attor'i interni che regolano tanei, sp,esso di enormi dimensioni, che stac~ gJ.i accrescimenti. cati lasciavano delJ.e ulcerazioni simili all'ulDa ricerche sulla distribuzione d.el cancro cus rod.ens. In 6 furono trovate metastasi nel- nelle razze uma ne non sembra che abbiano 1'ascella e nel polmone; i trapianti furono po~ influenza predisponente gli alimenti. sitivi. Quindi fattori irritanti esterni del ge- • BRANCATI. nere fisico-chimico o di parassiti anima1i posQuestioni biologiche sono generare un tumore. nella radioterapia dei tumori maligni. Come agiscono? Per il catrame B1ock e Drei(CASPARTI, Steinkopff, LiP,sia, 1922). fuss hanno trovato con la distillazione fraNoi non abbiamo alcuna chiara conçezione zionata, le sostanze più attive tr.a 370° e 440° delle cause che determinano l 'azione dei raggi e con un estratto al benzene di queste sostanze h anno ot.tent1to il 100 % di tumori; con sui tessuti. Fra l'agente di natura prettamente fisica da Clli si parte: i raggi X, e gli effetti l '80 % di metastasi. Per la spiroptera ed il cisticerco l'azione biologici che noi siamo soliti osservare esiste una lacuna eh.e noi no,n siamo ancora riusciti va ricercata in prodotti tossici di secrezione. · Nella evoluzione dei tumori la moltiplica- a colmar~ : ed ancora non sappiamo se la ' 1


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degenerazione delle cellule neoplastiche è dovuta ad un'azione diretta od è secondaria ad alterazioni che si vanno formando n·ell'organismo. L 'A. non crede •c he i raggi X agiscano per un fenomeno analogo a quel1o di una causticazione ma piuttosto per un aumento di fermenti autolitici simile a quello da lui osservato con iniezioni insolubili di solfato di radio nel tessuto neoplastico. Il tumore regredisce gradualmente per un l)rocesso di rammollimento, di autodigestione o, come si disse più tardi, di atltolisi. I prodotti di necrosi formatisi però, passando iri circolo agiscono da sostanze tossiche, capaci pure di condurre a morte l 'individuo, o deprimerne I.e r eazioni di difesa sì da perm.ettere lo svilupparsi più .rapido di eventuali metastasi. La moderna tecnica di immissione di aghi con radium o radio em.an·azione senza filtri porta agli stessi risultati terapeutici come pure alle stesse complicanze come Beck di Min·esota, Ragaud di Parigi registrarono. La diversa radiosensibilità dei tessuti è stata da Schwarz attribuita al diverso contenuto di lecitina, o di un suo prodotto la colina, la cui distruzione porta a morte le cellule. Nt1merose osservazioni ed e.s perienze non conferman.o p erò tali ipotesi, bensì portano ad am1nettere cl1e i rag·g·i agisc.ono in primo· tempo st1lla sostanza i1ucleare e sui proces·s i di cariocinesi. La legge di Tribon·deau-Bergonnié cl1è è il risultato di una serie di ricerche confern1 anti questo concetto, ci dà solo le modalità del com1)ortan1ento dei tesst1ti sénza spiegarci la causa. _ P11rtro1)po i1oi i1on sappiamo quali alterazio11i fisic9-cl1i1nicl1e intervengano nelle sostanze 1111cleari di una ccll11la i11 attività cariocinetica, il che ci l)Otrebbe da-r e le spiegazioni del1a cliversa recettività delle cell11le ai raggi. Tale leg·ge anzi va intesa in un senso genera le, in quanto che molti fatti ci sono che non si com11ortano secondo le norme da essa stabilite si cl1e Perthes vorrebbe limitarsi ad ammetter e cl1e vi è t1na maggiore radiosensibilità per 1e cellule in attività cariocinetica, e secondo IIoltl1t1sen qt1e~tn sensibilità aume11terebbe in alcune fa si del processo mitotico. Q11csta piti sq uisita radiosensibil.ità delle cellul e i11 fasi l)roliferanti })Orta già in se il concetto della llU Ftpplicazione per la terapia dei t11111ori. Se11oncl1è il voler delimitarne l'azione etl il clare delle dosi capaci di distr11ggere i t11111ori basato u 11n J1rincipio così generale ap1)are azzardato, anzi da qttanto è stato os~Pt'\ nto s i <leve credere cl1e non vi è dose ca-

pace di uccidere tutte le cellule neoplastiche; al più vi sarà una dose .capace di portar-e alla regressi.one del tumore, e questo porta implicitamente a pensare ad una azio·n e secondaria e non diretta sul tessuto neoplastico. Per quanto suggestive siano le esperienze di \Vassermann confer1nate da Prime ed Halberstaedtel'. l'A. non crede alla divisione schematica nelle cell.ule di due gruppi funzionali: un gonocettore addetto al1a proliferazione ed un nutricettore addetto agli scan1bi nt1tritivi di cui il , primo solo sarebbe rece.ttivo ai raggi; e ciò in base a sue esperienze ed a q11elle ad esempio di Opitz che riuscì a far proliferare innesti di tessuto neoplastic.o assogg·ettato a dosi 100 volte st1perio:ri a quAlle eritema. Tutta. la so, stanza nt1cleare viene aggredita nelle sue div.erse funzionalità. Se 1a radiosensibilità d-elle cellule dipende dal trovarsi o no in fase cariocinetica, anzi in alcune di queste fasi, ne deriva che il tempo di irradiazione ·Oltre cl1e la dose avrà valore, per il numero del1 a cellttle che verrebbero così a trovarsi nella fase di cariocinesi e forse per tale ragione, per la sua lunga a1)plicazione il radium dà risultati migliori in alcuni tumori. Non potendosi escludere che in num.erosi casi la radioterapia condusse a risultati indiscutibili; que·s ti risultati sarebbero da attribuirsi ad una stimolazion•e dei fibroblasti e ad una ~ proliferazione connettivale la c11i importanza è da molti ormai ammessa. I :fibroblasti verrebbero stimolati dai prodotti della necrosi formata e riassorbita dall'organismo come avviene nelle esperienze fatte studiando la cicatrizzazione delle ferite nelle i1iante s.econdo i concetti esposti dall'I-Iab.erland e cl1e l'A. fa s11oi per spiegare l a cat1sa degli effetti dei raggi. Perchè avvenga la regressione del tumore non occorre dare dosi tali cl1e distrt1ggano tutte le cellule, ma basterà dare q11elJ.a data dose capace di produrre la morte di t1n numero sufficiente di cel,lule. i cui })rodetti necrotici , passando in circolo riescano a determinare lo stin1olo dei fibroblasti , la proliferazione del tesst1to connettivo. Essi non devono però essere in q11antità tale da determinare 11n'azione dep1:essiva delle forze di resistenza ne1l'organisrno; non si potranno perciò detern1inare a priori gi11ste ·dosi comportandosi .ogni individ110 in modo diverso. . Accanto a qt1esta azion:e specifica i raggi sarebbero capaci di determinare una reazione g0nerale as1)ecifìca: questa azione l 'A. riuscì a s1 i.tnolarla sottoponendo, ad esempio, dei to-

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. pi innestati con tumori, ad emanazione di ra- sede e d·el volume del tumore. Nei casi nei dit1m. Con questo semplice trattamento osser- quali quest'operazione radicale era controinvò una proliferazione m-0lto p iù lenta del tes- dicata dall'età e dalle condizioni generali del suto neoplastico eh.e nei controlli. Tale reazio- paziente, fu praticata un'operazione palliat~va ne immunitaria riesce molto più sempliçe quanche consisteva nell'escissione del. solo tumore. to più presto si sottomettono gli animali a Di casi ricoverati ne furono operati 163: in tale trattamento, i migliori risultati si hanno 122 ft1 fatta l' o·p eraztone ra-dicale, in 4-1 l'opespecialmente negli animali trattati anche pre- razione palliativa. I risultati lontani sono coventivamente all'innesto. Questa azione non è nosciuti di 138 operati ossia nell '84. 7 % dei propria dei raggi X, molti at'ltori riuscirono a casi. provocarla ancl1e con altri mezzi sia fisici che Etiologia. - Gli infermi comprendevano 170 cl1imici, quali ad esempio il calore, iniezioni maschi e 2 femmine. In 4 casi era colpito il di at1tolizzati, di sangl1e, di sieri diversi, e , l.abbro superiore, in 168 l'inferiore. L'età più consisterebbe in lln r..1.umento delle forze di di- comunemente colpita è dai 40 ai 70 anni, ma 2 fesa clelle sostanze imn1unizzanti dell'organi- infermi avevano 20-25 anni; 4, 25-30 anni; 3, smo e verrebbe in aiuto al trattamento locale. 30-35 anrni e 13, 35-40 anni. . La leucocitosi che con tale trattamento si proIn 62 casi era preceduta qualche lesione deLduce, se pure non è la causa del passagg·io 1.a cute o della m.u cosa del labbro (screpolatuin circolo di qt1este sostanze immunizzanti co- re, seborr.ea, leucoplachie). 100 pazienti erano me molti sostel1gono, è però un indice notevole. forti fumatori specia.lmente di pipa, e 6 mastiQuesta terapia immunizzante aspecifica può cavano anche tabacco. Degli altri 63, 9 non assumere notevole importanza laddove si trat- avevano mai fumato. La R. W. fu praticata 12 risultati positivi ti di correggere gli eccessi di un esagerato .soltanto in 56 infermi .con ' trattame nto locale. Cosi nella irradiazione .e 44 negativi. Anatomia patologica. - La struttura del tumassiva post-operatoria ove il trattamento locale può è vero distruggere tutte le cellule neo- more era quella dell'epitelioma i\!Ialpjghiano plastiche rimaste, ma l'intossicazione dell'orspecialn1e11te del tipo con cipolle epiteliali (81,5 %) ,. più raramente degli altri tipi più ganismo che ne consegue e quindi la d iminuita immunità porterà ad un più facile svi- metaplasici e maligni. luppo di metastasi che l'estirpazione del tuNon sempre sono clinicamente rilevabili le metastasi glandolari anche quando esistono e more principale può mobilizzare. si riconoscono al1'esame dei tessuti asportati; Un 't1ltima applicazione infine potrebbe avein 24 casi degl,i operati fu osservato questo re : gli studi di Latl1 rop e Leo Loeb 11anno di• mostràto quanta importanza abbiano i fattori fatto. La i:>resenza di metastasi glandolari riconoereditari nell 'insorgere dei tumori, lo stimolo di sostanze immunizzant.e all'entrare dell'età scibili clinicamen:t e è molto grave per la propiù pericol.osa, in individui predisposti per gnosi. Di 19 casi nei quali le metastasi erano tare ereditarie potrebbe impedire l'insorgere presenti e dei quali .si conoscono i risultati di forme neoplastiche, se si i)otesse provare lontani il 27,7 <J~ stava bene dopo 3 anni; m enche questo stimolo perdura per .un certo pe- tre dì 72 senza n1eta.stasi riconoscibili stava bene 1'86,6 %. riodo di tempo. PICCALUGA. In quanto a1Ja sede del tumore la si desume I risultati delle operazioni fatte per can~ro dal seguente specchio : Labbro inferiore 4; L. sup. lato destro 51; delle labbra all'Ospedale Generale MassachusL. s11p. lato sinistrq• 57; Centro 25; Tutto il labsetts dal 1909 al 1919. bro 14; Angolo del labbro 6; Non precisato 15. (CHANNING SIMMONS e ERNEST DALAND). Il tumore presentava la forma ulcerativa Dal 1909 al 1919 furono ricoverati nel <t Mas- in 84 casi, fungos a in .21, nodulare in 34, baz• sac-h11ssetts General Hospital » 172 casi di epi- zuta in 14. telioni del labbro non operato precendenteOp erazione . - L'operazione radicale fu esemente e 15 casi recidivi tutti controllati col- gt1ita in 122 casi con 73 svuotamenti gla ndol' esame microscopico del pezzo asportato: L'o- lari unil,aterali e 49 bilaterali. Prima asporta• ,ran si i tes-:;uti delle loggie sottomasce1lare e perazione di scelta è stata l'asportazione del caroti dea; dopo st1tttrata l'.i ncisione, lasciando tumore con o .senza chit1s11ra pJ.astica della fe, rita, e nell'asportazione del grasso e delle un l)iccolo drenag·g io, si asportava il tumore labiale. L'aspo.rtazione del tumore e delle glanglandole delle regioni sottomentoniera e a-elle dole in blocco è teoricamente l'op erazione di regioni sottom.asoellari fino a lla biforcazione scelta, ma in pratica se 1a ferita del collo si della carotide, uni o bilaterale a seconda della ,


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IL POLICLINJ CO

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contin11a co11 nl1ella del labbro sooravvi,·e quasi sen1iJl'e ltna cliffusa infezione. L'operazione palliativa ,consisteva nell'asportazione del turnar.e (41 casi) e fu fatta in alcuni casi che clinicamente si dovevano dire pl'ccancerosi 111a nei qi.1ali l'esame ist. dirnostr ù trattarsi di forne n ette e qt1ando l'età. o l e condiz1011i ge11erali controi11d i cavano la 01)erazione. Dei 122 cas.i operati radic.almente vi furono 3 morti post-operatorie (2.5 %) ; 1 per eres ·pela, 1 per flemmone e p.olmonite, 1 p er polmonite embolica; flemmoni post-operativi: 10 casi grave infezione; 1 flebite; 1 polmonite; 3 broncl1iti gravi; 1 en1.orragia della facciale. ' 111 14 casi fu n ecessaria t1na sutura plastica; questi casi .sono particolarmente gravi : 10 morirono di recidiva e solo 4 stavano bene clo1)0 3 anni. . Risiiltati. - Dei 12? casi. sottoposti ad operazio11e radical.e so110 conosciuti gli esiti i11 102: 5 era..rto morti nei primi 3 a 11ni di altra malat tia. Degli altri 98 casi 68 stavano bene, g li altri 30 erano morti nei primi 3 anni: tre in seg11ito a ll'atto operativo, 27 di recidiva (68.1 % di g·t1arjgioni dopo 3 anni): Svuotamento gla ndolare u nila.tente

Operati Risult ati lo,n tani conosciuti in 1\-forti post-operatorie Morti di recidiva ~Iol'ti di a ltra malattia Gu.a rigioni dopo 3 anni

glandolare l>ilatente

73

49

. 64 1 13

39 2 14

3 47

(77

-

~vuota n1 en to

~{,)

21 (54 %)

f>i ?-i- cusi con inetastasi gl andolari ri-cono · ~cibili Rolo il 27, 7 % era guarito, di 92 casi ~er1za metasta, i glandolari riconoscibili .era gt1arito 1'86,6 7o . Delle 27 recidive 13 erano solo n el collo, 5 nel collo e nel labbro, 4 solo nel labbro, 5 non precisabili. (Jperazioni palliative. - DegJ.i 8 casi clinicamente considerabil i come precancerosi ma nei quali microsc. si riconobbe il cancro tutti 8 erano gl1 ariti· e stavano bene dopo 3 anni. Degli altri casi il 60.6 % stava bene od era 111orto di altra rnalat~ia, 11 erano morti di recidiva. Op eraiioni palliative: Ca si operati 41; ris11ltati 1011ta11i conosciuti in 35; morti di recidiva 13; n1orti di a ltra cau~a 2; guariti dopo 3 anni 20 (60,G %). L. D.

CENNTBIBLIOGRAFICI A.

RoMAGNA-1\fANOI A.

I

disturbi del so1i1io e

loro ciira. ·- Collana l\!Iant1ali del « P oliclinico » . U·n volume di pag. v11r-196 con 12 figure nel testo. - Roma, Casa Ed. Luigi Pozzi, 1923. -

Prezzo I,. 18.

Una ventina d'anni fa, i n.evropatologi e i JJ Sichiatri non si occupavano del son no; in compe11so i)erò, da qual1che anno a qu esta pn.rte se 11e occt1pano pareccl1io. Tra le mo11og·l'afie e le memorie -eh.e sull'argomento si pl1bblicano di continl10 da psicologi , fisiologit medici ·e dilettanti di ogn1 ge.n ere, tien e un posto notevole questo voJume del npstro ben noto libero docente dott. A. Romagna-lVIanoia . Difatti il volume, dalla veste tipografica e:egante, contiene una esposizione piana di fatti, ipotesi e teorie, che sarà letta con molto van taggio d a i medici non specia!,isti e dai prof ani; molto più cl1.e l 'A,. sempre diligeme e cl1iaro, non affaccia pretese personali , nè mai s'i11golfa in ingombranti discussioni cri ~iche, e si attiene scrupolosamente al fine ch e h a la Collana del « Policlinico », che è quella d ella vo1garj zzazione del1.a scienza. Il volume è diviso in 5 Capitoli. Il 2° soltanto tratta (del resto assai sommariaroiente) dei Sogni; gli altri quattro sono dedicati a riassumere ql1ello che oggi sappiamo intor n o al sonno fisiologico, agli stati anormali di sonno, ai disturbi del sonno e alla cura dei medesimi. Parlando dei Sogni (Cap. 2°) l'A. non lascia di esporre, anche lui, le idee del Freud e di qt1alcl1e suo segt1 ace, riferen don;e anche alcune critiche, com.e qt1el:e di Sciuti, Patini, Salmon, De Sanctis, tCC., senza però porre in evidenza ciò che nelle critiche stesse vi .abbia di originale b di ripet11to, di esatto o di inesatto, di accettabiJ.e o inaccettabile. L 'i\.. chiama «Stati anormali di sonno» tanto l 'ipnos i che gli stati comato·si per malattie cerebrali, tanto il sonn·o da intossicazioni che quello da tripanosomiasi e da encefalite l.etargica. Di tutti questi stati lJA. dà l111a br.eve descrizione, senza però pron11nciars i Sl1lle <.1l1estioni controverse. Nel Cap. sui Disturbi del Sonno, parla di ipersonnia, pal'ason11io, narcolessia, incubi, st ati sognanti, psicosi oniricl1e e specialmente di in,son11io; lJerciò in que~to Cap1tolo si trovano a1q11anti ricl1iami medico-psjchiatrici e medico-legali, 1nolto l1tili per chi legge. Il Cap. 5° è dedicato all a «Cura degli stati anormali e dei distl1rbi del sonno» . È un breve s11nto di terapia cl1e contiene, come in appendice, anche 11n cenno sulle teorie dell'iste1

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(AN~O

XXX,

FASC.

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SEZIONE PRAT!CA

risrno. Questo a noi sembra i.l Ca:pitolo più accurato del libro, e siamo sicuri che ne riuscirà di granide utilità pratica la lettt1ra ai medici e ai non medici. Un indice bibliografico p er ordine alfabetico, e un indice a11alitico per materia, chiudono il voll1me, al quale a11g~1riamo il migliore successo. SANTE DE SANCTIS. GILBERT et THOINOT. M aladies d:u cervelet et de l'isthme de l'éncephale. Fase. 32 d11 Nouveau Traité de Médecine et de Tl1érape11tiq11e. (Baillière, éd., Parigi. F'r. 35). Non si pece.a di esag.erazio ne se si .afferma che H. Claude e Lévy-,Tal1ensi s·i sio no cimentati nella parte più ardua della scienza n europatologica.. quand.o hanno accettato l'incarico di s criv·ere il 32° fascicolo del trattato di Gilbert sulle malattie del cervelletto e del1'istmo dell'encefalo. Regio ni difficili per la strutt11ra anatomica, per le co·n ne ssioni, difficili nella fisio·l1ogia e n.ella fì siOJ)atolog'ia , re· gioni di cui la diagnositica, in questi ultim.i anni, ha fatto notevoli progressi, sebbene forse ancora non sia uscita dalla ceTchia d.i una compleS1Sa sem,eiol.ogia, che, fino a poco tempo a.ddietro era privilegio di pochi. Queste difficoltà la competenza degli autori ha superate trionfalmente; n ella espo$izione i capitoli pi1) astrusi so no resi piani e 111cidamente chiari. Dopo la trattazione d elle malattie del cervelletto, del ponte, del bulbo, •s eguono capitoli non meno interessanti sulla polioencefalite, sull'atassia acuta, sulla encefalite letargica,. Slli tun1ori del quarto ventricolo, dell'ang·oJo ponto -cerebellare, su lle sindromi vascolari della cerebraJe posteriore, dell e cerebellari, della b.asilare, sulla sclerosi del mese.n cef alo, SJUlla ~iastenia paralitica, sindromi cl1e giustamen. te gli AA. denominano « sindromi complesse dell'istmo dell'encefalo», e che purt1·oppo sonio trasc11rate in non pochi trattati. Claude e Levy-Valensi, sobbarca11dos1i a:d t1n rude lavoro di volgarizzazione, 11anno acquistato titolo di vera gratit11dine pref so gli .s turli osi. T. PONTANO. 1

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Prof. ARTUR BIEDL. Physiologie und Pathologie der Flypophyse (mit 42 Abbi1dungen im tex.t). iVIunchen und 'Viesbad.en. Verlag vo·n J. F . Bergmann 1922. troppo noto il nome del Biedl nel campo dell'endocrinoJ.ogia perchè una sua completa monografia sulla fisjo-pa~ologia dell'ipofisi non desti il più vivo interesse fra i cultori della medicina chie vogliano conosc·er e co·n sufficien... È

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tt1 esa~tezza lo stato attuai.e delle molteplici

queis tioni cl1e si riferiscono a questo im.p ortante capitolo, g·ià fatto oggetto., da parte del1.' autor-e,/ di una relazione al 34° Co·n gresso di l\1edici11a interna in ' i\ liesbaden. Dopo avier riassunto le principali nozioni anatomiche e anaton10-comparate, embriologiche ed istologiche dell'ipofis'i, passa a trattarne la fisiologia d,elle ·varie parti, facendo un'analisi critica d·ei vari argo1n.e nti e .portando qua e là il contributo delle persona1i ricerche. Finalme-n te ,svolge, sempre da un punto di vista prevalentemente fisio-patologico, le vari~ sindromi cliniche e i tipi n1orbosi cl1 e sono da mettersi in ra1Ji:>orto con le alterazioni dell'ii:>ofisi, non che co n le formazio11i nervose viciniori (arresti di svilnpp o, · na11osomia ipofisaria, gigantismo, acron1eg·alia, a lterazioni del ricam])iO, distrofia adiposo-genitale, diabete insipido, ecc.), discutendo per ogni singola forma morbosa gli argomenti pei quali essa deve iinputarsi al~.e alterazioni di questa o quella porzione dell'ipofisi. L 'A. riesce pertanto ad inqu.adrare i singoli tipi morbosi ne,i vari tipi ,e· siedi di lesione ipofisaria, ]n modo così chiaro e suggestivo, come non è facile vedere nei con1uni trattati di endocrinologia. Concili a anche in lln tutto armoniGo le opposte teorie, per quanto riguarda la g··eniesi di alcune sindron1i morbose, am1nettendo una str8tta correlazione funzionale fra l'ipofisi e la hase del 3° ventricolo, ove esistono centri destinati a regolare alcune fra le pi11 importanti funzioni della vita vegetativa. La monografi a è corredata da oltre quaranta ill11stJ;azioni in cui sono riprodotte radiografi.e e fotog·rafie molto chiar.e e dimostr.a tive che costituisc.ono una preziosa documentazione della personale ·esper ienz.a dell'autore. In complesso il lavoro del Biedl condensa in forma li.Jllpida e facilmente accessibile tutto quanto s i co·n osce di più impor tante dal punto di vista dottrinario e patogen·etico 'intor,no alle alter a zioni dell 'ipofisi, che fra le g·Landole a secrezione interna, è forse da considerarsi la più complessa, e n on del tutto cono- . soiuta i1el suo intimo s ignjficato fisio-patologi.co. G. ANTONELiI. 1

und FREUD. Studien uber Hysterie. Prezzo M. 6. - Editore Deutiek.e. Lipsia e Vienna. Tn questo volume i due ben noti autori viennesi riassumono le loro vedute sul meccanismo di pr-0d11zione, su la clinica e la terapia dei fenom eni isterici. Naturalmente tutto è spiegato al lum e della BRENERIVI

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942

teoria psicanalitica di cui uno degli autori fu il fondatore. Volume interessante sopra tutto perchè rife. r1fce gli ultimi ritocchi apportati alla psican alisi. dr.

C. • CENI. Cervello e f unzioni materne. 2 vol.

Editori Lattes e C. Torino-Ge.n ova. In questo lavoro esposto in due grossi volumi l'A. affronta con n l1merose e diligenti ricerche sperimentali ed osservazioni cliniche lo studio dei rapporti fra psichismo e fenomeni della m aternità. La prima parte è riservata aJ.l e cp1es.tioni sull'istinto materno, alle ricerche sperimentali istituite allo scopo di far ri1evare i fatti che provano la natura atavica del fenomeno psichico, i suoi rapporti con i vari o·r gani nervosi che ne rappresentano la sede e le sue correlaz,ioni con le funzioni materne viscerali. La seconda parte è riservata alle varie questioni generali di indole scientifica, biologica e sociale e sopra tutto di psicol,ogia che si connettono con la mJ~ione. materna. Nlrmerose figure tll11strano il testo. dr.

HttHDEMIE, SOtlETA MEDICHE, tON6RESSI. Il VII Congresso medico siciliano. (Pa l ern10 . 20-22 avrile 1923).

[ANXO .X XX, FASC. 29)

IL POLICLINICO

. . 1\i numerosi medici accor·ffi non solo dall'Isola, ma a nche dal continente e dalla Tunisia e Tripolitania, porse il salu to della città cli Palermo il JJtof. Carnevale, a cui seguirono il Prefetto, gr. uff. Gnsti, che rappresentava il l\1ini~tro della P. I. , il prof. O. Lazzaro ed il prof. Be11tizegna a non1e dell'Ordine dei Medici. Alle im1)01tnnti comt1nicnzioni scientific.41e, di cui diamo sotto u n breve sunto, vennero a lter11n te l e \'isite a ll 'Ospizio l\fa1·i110, n Il'Istitu to dei r uchitjci, a Villa I gea. ecc., cl1e destarono il plauso dei congressisti e lasciaro110 in loro il più grato ricorc1o. Una conferenza clel prof. !\laragliuno su «I10 stato attuale òella tera11ia deìla tubercoloRi >> , diede luogo ud una grnncliosa 111 anife~t.1 zione di f"i111pa tia per il cliniro ge110Yc~. Con1c i-:ede del J)rossimo Co11gresso venne scelta i\Icssinn. I temi uffic:ia li era no i seguenti : I!.ltiugene.r.;i <l<'l can cro (prof. G. FICHEH.\, wiessi-

nn). - I,c rlccrcì1e l }Cl' troYare il parassita. del cn nero sono .~1 :t te Yanc, sicchè si ritiene oggi cl1e l'agente no11 si<l Rpecifico, ma che J)()Ssa essere rapprf''-!cntn to da 11110 Rti111olo cronico nccanto n clii oc: ·orre mettc 1·c c·on1e fattore eRs<>nzin le quello indi,• i<luall~: iclentificnl)ile ll{'lln ~enc.«·l·11z·1 aggraYntn od anticipn t~1 da Jle leRio11i <1 itTn~P :1 molti

org·ani e ripercosse nella compag·ine dell '-economia. Kotèvole importanza formale, ma non causale ha . la. teoria dei g·ermi embrionali aberranti, dominata anch'essa dal fattore individuale. Una certa luce sull"intricato problema è stata poi gettata dalle ricerche S11ll'innesto in varii organi e sulla immunizzazione degli animali mediante poltiglie e macerazioni ,-Ji organi; i massimi \alori di resistenza ed immunizzazione sono sta ti trova ti per la milza, i minori per i testicoli; gli organi che si ritengon·o inibitori dello sviluppo blastomatoso (gruppv ·ematopoietico) sono poi iperfunzionanti ed iperplastici negli animali immuni. Anche nell'uomo si osse1~vano fatti analoghi, come, p. e., la grande attività degli organi emopoietici nell'infanzia in cui è minima l'incidenza di neoplasie, l'influenza di a blazioni o di tra1)ianti di organi, la regressione di organi inibitori (timo, milza, midollo osseo) nell'età cli di·s posizione ai tumori. Queste vedute permettono di spiegare molti fatti e di intende re la dispo9izione ereditaria, quale facilità allo squilibrio biochin1ico trasmessa dagli idioplasmi germinali ; esse ln1scin110 inoltre il valore di elementi di disposizione o di determinanti locali alle diverse ca use ·di ordine meccanico, chimico e parassitario ed indica110 una probabilità di SllCcesso in una terapia biologi ca .

1

La te rapia del can,crn (prof. G. PARLAVEccmo, Pa le rmo). - '1/ampia €d esauriente .relazione mal si. presta ad essere riassunta; 1' 0. pone anzitutto i seguenti postulati terapeutici : prevenzione <lel 1

bla stoma , d istruzione del tumore in sito, delle sue J)ropaggini regi onali, di tl1tte le metastasi lontane, disintossicazione dell 'organismo, eventuale cura dei sinto!Di pili 'molesti, prevenzione delle r ecidive, ricostituzione dello stato g-enerRle nel senso di ripl'istinare l'equilib1·io eheruio-morf·o tico il cui perturbamento fn ca usa o conca usa della compa r•sa del tumore. L'O. accerina coraggiosamente alla inferiorità rno ral~ della terapic'l (lemolitrice, dolorosa necessità dell'oggi che può attenuarsi con la cura delle lesioni prec:n ncerose e lQ diagnosi precoce. Imvortanti ossei vazioni fa 1'0. a proposito della radio- e radit1n1terapia c-l1e l1anno indubbinmentc migliorato la prognosi d ei bla sto'lni maligni, sebbene occorra diffidare medici e malati contro le troppo fucili illusioni di guarigione. spesso semplicemente apparente. ·Malattie rla carenza (prof. J.J. Gru1tF HÈ, Palermo).

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L'O., dOJ)O una rivista storica sull' argomento,

descl'ive gli stc'lti ru(Jrbosi che si riferiscono a carenza, sia delle sostanze nlime11tari fo11da mentali, sia d i quelle co1nplemf'n tari od acc€ssorie, acqua, saJi, -çitami11e, e le carenze miste, fra cui 1·0., secondo esiiericn7& iniziate nella s11a clinica, mette ancl1e jl Iutirisruo . Oltre a lle ca renze alimentc'lri propriamente dette, l'O. accenna a quelle dovute ad insufficienza ili .stimoli div€'rsi, specialmente fisici, che possono determinare stati morbosi in éonseguenza di difetto di assimilazione. l /opport11n.itrì di una o»gani~zaz i one della cla.~­ se ntellica italiana. (dot t. F. S ,\LJ>IETRA) . - In que-

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SEZIONE PRATICA

sto tema d'interesse professionale l'O., inspirandosi al motto cc tutti J.)(!r 1111-0 ecl uno l">el' tutti», dimoStra cl1e per la co111une salYezza no11 v'è altra -via che accostarci .agli Ordini, dal loro 'Vita ed elevarci in essi. Riassume poi le sue idee in un Ordine del gior110, approvato dal Congresso. R'. S.

Il Il Congresso dell'Associazione nazionale per l'Igiene. (Venezia 2~-30 giugno) Il Cong·resso, che contò oJtre 200 intervenuti da ogni parte d'Italia, venne in.augurat-9 nel grandioso sa lone napoleonico <lel r>alazzo Reale con discorsi utnciali del Commissario straordinario per il Comune, prof. Giordano, del Prefetto, dei pr<>fessori Ca agr.andi, Loriga, Gualdi, Lucatello, Vi'·ante e di molti altri. A tutti rispose il prof. Sclnvo, 1·ingraziando e ricordnn{lo ql1n11to fee:P per la p11bblica igiene la Serenissima e n1ostrnndo che la Venezia moderna. deg11a figlia d·e ll'antica, ne segue l'esem1)io ed è ante~ignn11a nello studio <lei probl~mi igienici, specialmente di quelli che riguardano la casa e la ~euola. Nella seduta i11al1gurale è stato comunicato l'esito dei concorsi indetti dall'Associazione ; l)er l' opll'SColo su ll 'igie11c della casa. è iisultato Yincitore il dott. Palesa dell'Ufficio 1.\Iunicipale di "\'enezia; per il tipo di bagno pt1bblico po11olare vennero a·ssegnati a pari merito d11e pr~~1i alla Ditta Achillini di Roma e i\!lilano t>r1 alla Ditta Romi e Rumor di Milano. 1"umerose, interessanti e bene orga11izzate le gite e le visite alle Scuole, all'impianto dell' Acquedotto, ai nlolini Stucl\:y, a lle isole dell'Estuario, ecc. I congl'essisti i::ii recarono poi a Padova, guidati dal prof. Casagrandi, per asststervi alle feste v~r il quarto centenario di quell'Ufficiò (l~Igiene. La serie delle relazioni venne iniziata co11 1111 ll1ciclo discorso del prof. SOLAVO dal titolo : «Per 'lt.n p'i ù valido impulso all'igiene 'nazionale>); clenso di concP.tti pratici. inspirato ad un rinnovamento sostanziale di tutta l'organizzazione sanitaria nazionale, concluse dimostrando la necessità di conquistare l'animo . ·d el l)Op'Olo all'jgie11e. Seguì una dotta relazione del prof. CANALIS sul : « T' ainolo in, Italia e s1ia profilassi». In essa l'O. mise in rilievo CQllle il vaiuolo colpisce in modo irregolare le diverse regioni italiane e determina più gravi epide!llie specialmente i1ell'Italia meridionale. La IJrincipale causa risiede nella deficienza del srrvizio di -vaccinazioni e rivaccinazioni. • nonchè nella omissione della de11unzia, negli errori diag11ostici dei primi casi e i1el difettoso i·so lamentq. È dunque necessario npplicare rig·o rosamente la legge e sostituire ev~ntualmente l'opera della Direzione generale <li Sa11ità a quella dei Comuni, <:l1e per inerzia -0 per i1egligenza non .adempiono ai proprt obblighi. L 'O. propone modificazioni al Regolamento 1sulla vnccinazione, l'istitl1zione di Vaccinogeni di Stato e le rivacci11azioni generali. Venne clistrib11ito ;ii congressisti u11 in-

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teressante lavoro del prof. A. Scar1>ellini, ail1to· nell'Istituto di Igiene dell'Univer~itit di Padova, sulla «Profilassi antivaiolo.r:;a co1i vaceino bovi'no >). 111 esso Yeng·ono fra l'altro elabo: ati molti dati statistici rapr>resentauti le osserva ?iioni cli lln déoennio di 1Jrofila~si antiYninolosa fatte dal prof. Casagrandi in Sardegn~1, le qu'lli illuminano , chia ramente i rapJ)orti fra Yncc-inazione ed infezione 'Vaiuolosa. . Il prof.

"\rrvANTE,

nella su:i relazione

« L'ope-

Sll

'l'a d·i p?·opaya·n da degZ 1i 11/fioi d 1i ig·iene nei su,oi rapporti con, l'organizza z io ne igienica nazionale>), 1

afferma che la dil1turna propaganda igienica (leve libera re il 110polo <lalla ignoranza che gli impedisce ·d i collaborare all'ulteriore progresso dell'igie11e e f;t voti. pel'cl1è l'Associazione italiana I)er la igiene nssun1a la funzio11e di coordinare ·e di indirizzare l'attività cli tutti quegli Enti che, · con scopi, funzioni e mezzi <.liversi si occupano del progresso igienico della Nnzione. Intonata ad un'esatta visione della realtà ed a criteri pratici, è la relazione del prof. CASAGRANDI su « 1.1a preparazio·n e dei 1n e<lioi. 1gieni,sti >>. con la quale l'O. dimostra l'insufficienza <lei mezzi eh~ oggi si offrono per tale scopo e la necessità di una seria i-stJ.'llZione per . questo personale, che de·ve in sè assommare tante qualitit dal ricercatore di laboratorio al propagandista. ~u l « Recluta-n1 ento e prepara.z iorie degli agenti 8ttbalterni rli poli.zia sa1Ìita1ia )>, ha riferito il prof.

con l'autorità che gli fornisce la sua lunga e-spel'ieiiza, dimostrando la uecessità di ayere elementi tecnica1n~nte J1reparn ti a cui no11 manchino !)erò l'antoritiL la Yeste necessaria JH.~ r fare ris1.>ettare la legge. G U ALDI·

« L'Igierie farroviar·i.ri » è stata trattata <lall'ing. (~r:.\BLO\'ITZ

di T1·jeste, il q11ale rileYa11do le deficienze degli attuali impianti, ha l).roposto utili migliora111enti teenici specin lmente per Ql1nnto rigu~r­ da le latri11e delle stazioni e le carrozze. I,a discussione succ-e"'siva ha ampiamente dilagato 'dalla relazione e, col numero dei partecipanti e la lung·a durata, J1a dimostrato 11uante e q11.ali competenze possegga. l 'Italia .Sl1 tnle argomento. Il clott. lv.fAR'r1nANO ha ribattuto molte delle critiel1e con h1 esposizione di ~ati statistici e {li disposizioni di legge. I problemi della scu-0ln r.;ono sta ti ttatta ti <lai proff. RAGAZZI e DI VESTE.\. Il pri1uo 1~i è occupato dell'« Ori.en,taniento 1>rofesslonale », sostenendo la necessità delJa: coo11erazione fra inedico e mae~tro allo scopo di f:1r conoscere ai fanciulli ed nlle famiglie l 'importan:1.n della scelta razi-0nule del n1estiel'e e della, professione e sulla trasformazione del corso popolare in corsi che offrano la }}ossibilità <li avviamento nd esercizi e lavori manu.1li. Il rapporto del pr-0f. Dr \~F;·s TEA Sll «L integra .~ iQ1ie igienic i della p-r epara:::ione peda ,q ogioa deòopo elevate l)Urole del prof. PAGLIANI. 0

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R11l (( Goordi·n amento dellr. Overe pie » ltn parlato il prof. ABBA, rilevando lo ' stato tli cose attl1ale

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[AN~O

lJ , POLICLINICO

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verrunente <leplorevole e fa c:endo Yoti per la ra~ pj<la applicazioI1e delle leggi. Numerose ed interessanti furono le comunjcazioni per le quali Yennero dedicate le ultime sedute. · A sede del p1:ossimo Congresso Tenne scelta Ca gliari. ,

Az.

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Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche.

mostrare che nell'uomo, in condizioni normali, il YOlume degli eritr<X!iti diminuisce in modo assai <:onsiderevole durante jl periodo della òig€stione. Tale dim~nuzione di volume che sembra a vere il suo massin10 2-3 ore dopo il pasto, i>uò raggiungere il J O % del valore primitivo. La diminuzione del numero degli eritrociti non decorre parallela-. m ente, ·cosicchè l'indice di ' "olume •subisce notevoli cS(:illazioni. In ca.sì patologici può la din:inuzione di volume non essere rilevabile. Ricerche ulteriori dimostreranno se questi fatti possono trovare qu..alcl1e applicazione nella. diagnostica clinica. •

Seduta ordinaria del 17 niaggio 1923.

Presidenza: Prof. .A.

!•ASINI,

presidente.

Reseziotie dell'angolo sinistro del colon e resezione. .segrnentaria dello stu·n iaco per oarcinoma in individuo già operato 10 an1ii pri1na di resezione del cieco vr.:r la rnedesirrn,a affezione (con pr~n­

t..'lzione de ll'ope1:a to). B. Rossi. - L'O. pone in rilievo il favorevole risultato del primo atto operativo, il quale, oltre ac1 assicurare al paziente llna sopravvivenza, che certo nessun a ltro IJrocedimento terapeutico avreb . be potuto a~sicurare, si è dimostrato veramente radicale nel senso <li impedire la recidiva sia in loco, 8ia per metastasi linfa th:~a . Il ca rattere di operabilità della riprodl1zione cancerig11a (riferibile questa a l fatto causale primitivo e a 11ote di ereditarietlt presenti nell'operato) e J'esito fa v<;>revole anche del secondo intervento, esito che si pr-0trae ornai per q11a·si un anno, conCern1ano la reale efficacia della cura operativa, purchè sin eseg"l1ita con tecnica appropriata e in modo da riu :::ic:ire 'Veramente radicale 1'-: J1(,Ciali sosta nze clel sa1~.r1ue in stati patologici e ·nella gra villctnza " ile rri te elci ll'na faoile ~·eazione.

R . COSTA. --- Il rea ttiv·o principa le è la novocaina in Roluzio11e fisiologjca a l 2 %. Si mette 1 eme. e ntc~zo di tale ~oluzionc in una pro, ettina, vi sj aggiungono ~ goece di citrato di soda al 5 % e poi 3 gocce di sangue; si capo\olge ripetutamente la pr ovettina per mescola1:e uniformemente il sang·ne col liquid-0; si ce11t rifuga fi110 a che il cont~11uto clella proYetta sia li1n1>ido e ·si aggiunge infine nn<l gocci,1 tli f orn.1a linn pura. Quando la 1'('<17.ione è I>O itiYa Ri for1na, entro lG minuti (poi-:;iti.r-issin1:i se entro 5 ·ninnti) nn precipitato bene n1 11>rez7~1bile nel fon<lo della provetta, g·rigio o gri~io-gialla'{tro: oltre 13 minuti di tempo una nube<'')l n el1i~1 rn ~i f-0r1na co~t.,,'1nte111ente. I Al rfl'a zionc f> Iie>~•l ti "a ueI le persone rigoro~n ruen te sn ne : è po~i tiYa .11clll gra,idc (contrihnisce co11 <:iò a lla <li.ig11o~i di gra Yic.lanzn) e 11ellc forn1e infetti,·e an<:h(l ' in ~tato di lat·en7;<'1. DiYentc'l positiva in personP iu ('lli ~i r>ra ticl1i In proteinote rapia o le ini0zioni tl i va eci110 a11ti tifico.. 7

XXX, FASC. 29]

il bleu, di 1net·i le ne boraoico poli()1'01no ed 'il suo ·u.so nella t ecnica eniatolo.<J ica. 1

U . BIFFT. - · Questa misc-ela colo1·ante Ya soggetta col tempo e in di~ndenza d ella temperatt1ra a cui vie11e conservata, a n otevoli vari.azioni <:himiche, alle quali corrispondano Yariazioni non meno profpn<le {lelle sue affiui t<ì tintoriali per i tessuti, che la rendono, in dive t~~i stadi di maturazio11e, idonea per dìsti.n te coloruzioni. L'O. hn. studiato minutamente il processo di trasformazione, specie in rapporto all'11so ùel bleu boracico nelle colorazioni del tipo Romanowsl{Y··Giemsa, ed ha C<•nsto.tato che l'agg·iunta <li glicerina nella proporzione <lcl 10 % arrestc'l la trasformazione de lla miscela. colol'<tnte ~I l}Unto di mat11razione vol11ta, net1 tralizzandola. N u9 i;i stitdi sulla 1iatu,ra delle ni alattie rne11tali, e di111,ostra~ione dell' es·is te1~za cli vsicosi tubercolari.

E. CrAHLA . - L'O. afferma di eS'sere in grado di dare per il primo la dimostrazione di fondamenta le importanza che, fra le malattie mentàli rima ste finora criptogencticl1e, la massi1na parte so11<J dov1'.1te a tossi-infezione da bacillo di K och, e ciò in ·base a molte è~nti11aia di osser,Tazioni cliniche e a11a tomiche, sussidia te da ricerche: sierolo~;i cl1e, b:u tterioJogiche, biologiche, anatomo-istopn tologiche, clinico-nosografiche, comparative colle altre branche della 11atolo~ia. Deduce che, a seconda de.i substrati a11\} to1nici cerebr<1li lesi e del decorso della lesione, la tuber colosi J)U Ò dar luogo a lle 1}iù svn ri a te sind~·omi l)SÌCO'Pà ticl1e, fra ·cui l e principH li so110 : e befrenia, catatonia, paranoidisu10, paranoia, deme nza semplice ; n1nnia, melanconia, e loro combinnzioni; confusione menta le; nc·uro-psieastenia, isterismo, epilessia: deficienze mentali · immoralità, à elinq11enza . 1

A . ('ERESO LI. Se cl11ta ordinaria del 4 1naggio 1923.

Presidenza: Prof. A. S·u di

PA SI Nr,

prPsidente.

un caso di sifilicle vescicale.

N. ( ARR.\RO. - I/O. riferisce intorno ad una pa, ziente che presentò d'em blé sintomi di cistite. ColI nttuenzri dPlla digestione la cistoscopia vennero riscontra te ulcerazioni del. ul t>olun1c degli erit rocit i. la mucosa ' 'escic..'l le attorniate cla lln alone bianl J. B11<'FI. - Vnl<.'11clo i di 11n . uo metodo di s~­ castr o. T.1a reazione di W a sern1ann 110Ritiva e la <1 iln0ntnzione spoata'v')a cle~li eri trociti in sangue enra specifica che fece scoìnJJarire la sintomatolore8o incoao-ulabilc <1~1 lFi rn1 lina, 1'0. 11n potuto cligia d olorifica e guarire le le~ioni vescicali descrit-

-

1

'


[_t\N::\O

X:>;X,

FASC.

29]

SEZIONE PRAT!CA

te, stabilirono la <.liag11 0.~i. La ricerca della spirocheta pallida nel -sedimento urinario fu negativa : coll'anamnesi si è potuto stabilire che l'infezione luetica risaliva a circa nn anno. Contributo allo st1idio del batteriofago.

C. 1.' 0MASET.LI. -- I./ .O ha eseguito numerose ricerche allo scopo di chiarire partjcolarità dell'argomento non snllicientemente studiate -0 oontroverse nella loro interpretazione ed a ncora di sta bilire qua.le delle ipotesi ava n zate per spiegare' il fenomeno della lisi batterica tra•smissibi"le in serie trovi miglior confor to dalla prova dei fatti. Fa seguire ~d . ogni gruppo di esperi erur~ le conclusioni princlpHli che da esse s i potevano trarre ed afferma a guisa di c-0nclus1one generale che nell'i nterpretazione rlel fenon1eno ba tteriofagico l'ipotesi dell'esistenza di un viru s Yivente, seeondo d'Herelle, sia quella ch e allo stato attua le delle nostre conosce11ze appare maggiormente coilfermata dalla prova flei fatti. ....\.. CERESOLI. '

Accademla Medico-Fisica Fiorentina. Seduta l}el 22 marzo 1B23. S1tl meccariis1no <li produzione del rumore di F'lvntGrocco nell'i1isufjioi'3n.za aurtioa .

.E-:. - Il rumore presistolico, che qualche volta si se11te a lh1 punta llel .-.uore n ell' insufficienza d ell'aorta , fu s1>iegato come dovuto a ll 'onda r eflua dell'i1orta, che spinge il gran lembo della mitrale producendone una -;ten osi funziona le. l\1a biso(l'na ritletterc clic~ durante la JJresistole la forza o as])irativa rliaslolica del vent1icolo sinistro è finita e quindi il meccanisn1-0 invo~ato dalla spieg~zion0 cl.a ssica viene a m anca re. Normalmente il sangue proveniente dall'atrio st1bisce \.l u rante la diastole ventricolare, un movi' . mento di vortice, che tende a chi u(lere le va lv-0le cuspidali. Nella insufficienza de lle vn.lvole aortiche , per la maggior tension e e repl,e zi-0ne del ventricolo sini:3tro, tale in-0vimento di ,•ortiee tenderà a chiudere con mn.ggior forza della norma la valvola mitrale , donde una stenosi funzionale di essa e quindi il soffi-0 . presistolico . PERI'l'I

PresP1itazione di animali operati di cloro formica del la.berinto.

distr1izione

SI~fONl<;LLI

G. - L'O. inietta in gatti oon una -comune siringa a ttraversd la finest1·a rotonda una miscela a parti ugt1a li di olio di oliva e cloroformio, evitando cosi la !lla nt1aliti\ più difficile della sla birintRzione, non cruentandosi l'orecchi o interno e non a ve nd,o si mai fatti sup·p ura ti v.i. Nulla si OJJpone a che ~l metodo non possa essere tentato .<tncl1e 11ell'uom-0.

.

.

Secluta del 19 aprile 1923.

E. -

Una utile mudijioaziono all'appareccll io Gunnin.q pe1· la cura delle fratture della 1naridi bo la. CIARDI

945

En.fi,s'3 ma, delle l i n.f og h ia·n d ol e niesen tcr·i ch e. in lattante .

Pr-0f. VER~ONI G. - L'O. illustra, con proiezioni d! micr-0foto6·r a fie e dimostrazione di preparati, un caso di trasformazi')ne enfisema tosa delle linfoghiandole mesenteriche, constatato all'autopsia in t1n ball}.bi110 (!i un anno. I>otendosi escludere la . i1atl1ra vutrefa ttiva ca<la vericn della lesi one, 1'0. ritien e che essa costituisca un'affezi one insolitn' analoga a lle varie for1ne 11ote di pneu1natosi cis tica ::1'dd ominale. È ines$o in rilievo il fa tto particolare che, collié ri ~u ltn da faci le indng-ine, in· t utte queste forme morbose come pure in quei ClliSi in cui la pneu' ma to:si cistica si sviln npn in org.anisITi n o1·mali {suini d i ct:-1·ti alleYa1r1e11ti nl1triti con latti~ ini), l'a limen taiion e abitn;tJe ct.egli i11dividni affetti è pl'eva lentemente lattea . Un endo q1ìesto f atto ~on l 'altro, che risulta ·d all'esan1e anaton1ico dei vari casi, e cioè ch e l 'enfiseinn. ha sede essenzi a lmente nelle yje li11fatiel1e (vtlSi e gl1inndole dell'intestino e mesen ter e) , vieu fatto di chiedersi se ·Simili aff+"zio11i non po'3snno esRere riroYoc::t te Ca l1 Il <liFturbo nell'asso rbimento di mn te riali òerivfl ti da l lfl tte, per ct1i, accu n1ula ndosi q tlesti e ristagnando · n~lle vie linfatiche, uotrebbero pTovocare o snbil'e una d t-comno~i 7-ion: e con proèl11iione ò i g.as. Ma: per evidenti ragioni, s1111a n a tura e st1lla genesi di un simile proresso r1on è Jì·OSsibile form11l::i re, neppure in via d'approssiu1azi1.>t1c, alc11na pla u sibile ipotesi. Sopra. un, caso di actinoniioosì 11 nt ana t oracica .

Prof. VER~0 :\"1 G. - In seguito a carie dentarie , si ebbero a lter azi oni acttnomicoticl1e nello spessore dPlla parete t oracica. con upert11re fistolose cutanee : da l pus fu isolnto , un a ctinomieete associato a un bacillo minutissimo g ra111-negativo. .. • Seduta del 2G ·april e 1923. M. - Avvel f3nan1ento d.a Veronal. Diagno.~i clinica e. id1Jntifi,cazir)'n~ ·chin1ica. MA NCINI

~f 0 rte i'n? vr<nn_iisfl. per

blocco

1n eocan,1oo

del cuore.

D. - La morte del soggetto avvenne per una neofor mazione peduncola ta ~!l' ostio atrioventricolare sinistro, a str uttura pap1llomatosa. VANNUCCI

Ii'a oc-resaimento corporeo e l e ghiandole a sec-rezione interna, oun partico lare riguardo all'ipofisi P.if. ev·iJi ~1.

Prof. CASTALDI 'L . - I/O., es1)oste le applicazioni biometriche eseg11ite s11 mh~nr.azioni ipofisarie ed epifisa rie, si11tetizza esse e qt1e[e preceden ti sulla tiroide, su rrenale e timo,. trucciand·O nn qn.u dro. ge11erale dell'i11fluenza di ciascun n di queste gh1.a nd ole ·nell,_~ varie fasi dell'accrescimento somatico, ntC'tte11do in rela7i one i propri ris~ltati m atemat ici con . qvelli della m-0rfologia sperimentuJe, con cui collin1a no. Il Segreta1·io : Prof.

r,u I GI CASTALDI.


.. 916

lL POLICLI NICO

[ANNO XXX, FASC. 29]

APPUNTI PER. IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. FEGATO E VIE BILIARI.

L'infezione delle vie biliari libere da calcoli. Con il i1ome di ar1giocolia, Naunyn ha pro1,osto di chiarr1a1·e l 'infezi one delle vie biliari i1i'tesa nel senso più largo, riservando quello di angiocolite alle forme infettive in cui si }Jrod11ce 11na lesione macroscopica della parete ocl ancl1e u11a su pp11razione d.elle vie biliari. La <liag·nosi si basa anzitutto sull'e·voluzione della n1alattia ; si hanno di solito clisturbi dello stato generale, come stanchezza, cefalea, elevazioni termiche, anoressia e disoi:dini nella r egione epatica. La curva termica non prese11ta i1ulla cli tipico; talvolt.a l 'affezione si jr1izin con brividi, tal'alti:·a si tratta di oscillazjoni Sltbfebbrili; l a nati.ira dell'agente patogeno ha una certa importanza, in quanto che il ti1)0 febbri le dell'angiocolite ebertian~ è diverso da q11ello di origine streptococcica con formazior1e di a~cesso. Nelle infeziox.1i ematogene, l'inizio è più si.1bitaneo che in qlielle enterogene in cui le n1anifestazioni premonitorie dispeptiche, gastrointestjna1i sono ipiù accentuate. Localme11te l'ammalato si 18menta di dolori sordi sotto il margjne costale destro con irradiazionj verso la scl1iena e la spalla destra; eccozio11almente si possono avere accessi tipici di colica " epatica e l a diagnosi non può farsi in modo sic11ro che co11 la laparotomia. Co1ne segni obbiettivi si notano: nei casi i11 ci.1i le ·vie bi] i a ri partecipano al })recesso, tllmefazione epatica marcata, per ct1i il fegato spotge pe r 2-3 dita rlal marg·ine costale; l 'organo è se11sibilc alla pressione; 2) t11mefazione (lella milza rilevabile alla perc11ssio11e ed alla pal1)azionP; nelle forme cro11icl1e e reciclivanti si J'.l11ò arri\ a.re ad un tu1nore cluro per c11 i la cli a ~11osi con la 111alattia di Banti o co11 ln Rplenornegalia trombofiebitica può offrire delle difficoltà; 3) la forma la ematologica i1011 è caratteristica; 4) l 'ittero JJUÒ mancare; , q11a11clo esso è i11tenso e l'affezio11e è progressivn. se11za che \'i siano segni di colelitiasi, si potrebbe p~r1sare ad un'atrofia del parenchi111a c1)ntico; tale ipotesi sarebbe confer1nat::t clalln, }')resenza. cli le11cina e tirosina nelle urtne. dn lla climin11zio11e rapida del volt1111e del ft:aat o. rla 1111'elPvata q11a11tità di acidi bilia1i i1ellc 11rine e nel sang11c. t>er 1fna11to riguarda il trattan1ento F . Umber (l\lini~clle ll ~ochenschrift, 19 marzo 1923) con1

siglia il riposo in l etto, un regime leggero povero in grassi e con poca carne, soppressione • dell'alcool, applicazioni calde sulla regione epatica; si assicurerà una regolare defecazione, somministrando al caso dei leggeri purganti salini. Nelle forme ribelli, si introdurrà nel duodeno media11te l'apposita sor:da, una soluzio11e cli sòlfat o di magnesia al 20% (20-40 eme.) jn tal modo l'ittero e gli a ltri fenomeni morbosi possono scomparire in pochi giorni. Nelle forrue ·nettamente febbrili, si darà la esametilen-tetramina a dosi di un g·rammo, ripetute tre volte al giorno; quando l'infezione è grave e . r ibelle con tendenza. alla recidiva. èonviene praticare la colecistectom.ia con drenaggio consecutivo del dotto epatico o del coledoco.

fil. Il trattamento medico delle malattie della cistifellea. La cura delia malattia della cistifellea vien e spesso affidata a i chirurghi soprattutto percl1è l a diagnosi è fatta quando le lesioni sono già avanzate. Invece la cura medica può essere indicata anzitutto nei primi stadi, allorchè si hanno solo sintomi riflessi o gastrici, come rlispepsia flatulenta e dolora bilità nella regione della cistifellea a ll a pressi on~ profonda, e nei casi aci.1ti di ittero catarrale con o senza dolorabilità locale, associato a qualche infezione, come tifoide od influenza. Vi sono inoltre attacchi acuti di dispepsia senza itterizia, ma con dolorabilità alla r egione cistica: od enati ca , talora con in g·rossamento del fegato; essi si considerano come attacchi biliari e sono di nat11ra dubbia, p robabilmente dovuti ad errori dietetici che provocano disordi11i tossici delle cell11le Pnatiche In tali casi H. Roll eston (Lancet, 1923, pag. 40) consiglia di rim11overe anzit11tto la ca11sa, sia infrttiva (focolaio settico), sia tossica (cibi inadatti ) e di l asciare in riposo il feg·~to restringendo la diPta, rispetti,ramente prescrivendo il- digi11no; come medican1enti si somministrerà il ca1omelano (tre mg., tre ''olte a l giorno) seguito da p11r~anti salini. In alt1i casi di malatti e della cistifellea il trattamento chir11rgico, sebbene indicato, non è consigliabile ~peciA lmr.nte per le condizioni del c11ore (miocarditP. tossica, ch e deve essere iimo$sa prima d ell'int ervento) ; si ricorre a 110ra alla c11ra mPdica. Durante gli att~cchi rii diqpepsia, con dolore loca le con o senza febbre, si prescriverà il liposo in l ptto. i.1na dirta liqnida non esclusi,ramente lattea con appli-


(_i\NXO

XXX, FASC. 29]

SEZIONE PRATICA

cazioni calde sl1lla regione epatica tre volte al giorr10 prima dei pasti ed una miscela contenente urotropina, salicilato di sodio, benzoato di sodio, bicarbonato di sodio, spirito di cloroformio ed infuso di chiodi di garofano. [Lo spirito di cloro·f ormio al 5 % è la soluzio11e di qu esto in alco·ol a -00°. N . del red.]; questa miscela deve darsi per sei settimane dopo l'at• tacco ed è utile ancl1e se vi sono calcoli. Grande importanza ha inoltre la dieta, da cui si devono eliminare i cibi che contengono o producono colesterina, come tuorlo d'uovo, cervello, grassi, fegato, reni, piselli verdi, anitra, oca. Si imp eclirà il ristagno dell.a bile ne]la cistifellea, prescrivendo piccoli .p asti ed 11n conveniente esercizio ginnastico che favorisca le escursioni del diafranuna e del f egato. Come purgante l'A. consiglia le pillole blu (miscela di mercl1rio e di confezione di rose) od il calomelano· a lla sera, seguìto a l mattino da l1na soluzione ·assai concentrata di solfato di sodio o di mag11esio. È ancl1e consigliabile • cli allontanare i possibili focolai di infezione, ql1ali la sepsi orale, le tonsilliti, le st1ppurazit>ni nei seni nasali, le appendiciti e, nelle donne, le infezioni pelviche. fil.

Snlla struttura dei calcoli biliari.

Seco11do Naunyn (A rchiv f. experim. Palh. vnd Phr1rm., 1922, nn. 1-3), non è vero che t11tti i calcoli siano formati da un i111cleo e da l1no strato corticaJ.~ . Non tutte le formazior1i nel centro del calcolo possono essere conside1·a te come un vero nucleo. Q11esto esiste laddove .costit11isce un centro di formazione del calcolo: a l co11tr·a rio formazioni centrali eh.~ hanno preso origine in concrezioni già esistenti, non sono che falsi nuclei. Un vero n11cleo fa spesso difetto allorchè il calcolo abbia avuto origine in assenza del detto nucleo, sia che il centro originale di formazion,'3, costituito da muco infiltrato di bilirubina combinatè:l alla calce sia stato reso irriconoscibile dalla colesterinizzazione ulteriore. Quanto al corpo del calcolo, esso si presenta sotto due aspetti differenti: alcuni sono costituiti da una massa omoger..'3a all'occhio nudo, gialli, brunastri, o giallo-rossi, m entre che altri si ~ompongono cii sfero liti, spesso stretti. L'A. dimostra ch·e le proprietà colloidali e le corr e.n ti di diffusione dei calcoli biliari sono della r)iù grande importanza per la struttura di queste concr.'3zioni. Tal.i proprietà co1loi dali devono essere messe in rapporto con le sostanze albuminoidee presenti nel calco.lo, e che ne costituiscono il substrato orga11ico: forse anch e la st.~s~::a colest~rina ha proprietà ~

947

colloidali nel calcolo. Se11za clubbio per i chimici la colesterina è sempre cristallizzata, ma se questo è vero per J,a colesterina pura, . le cose vanno diversamente Di~lle con-erezioni biliari ove 1-a colesterina è raramente pura ed ove essa stessa può comportarsi come un colloj de. Un p·osto i1nportante sp,etta, oltre che alla colest.'3rina, a11cl1e alla bilirubina combinata alla calce. MoNT. Sali biliari ed albumina nelle urine. . '

Nei casi di occll1sione del coledoco le consuete prove per la ricerca d~1J'albumina dànr10 risultato positivo, })er cui si ammette g·eneralmente che l'albuminuria sia una complicazione. S. F. Oliver (JO?J,rnal of laboratory and clinical niedicine, , sett. 1922), ha osservato che i sali biliari vengono precipitati nelle loro soluzioni dagli acidi minera1,i e dall'acido acetico diltrito, cioè dai comuni reagenti usati per la ricerca dell'albumina. Ora se in tali urine Vi è presenza di albumina si ottiene con l a strafiftcazi.one dell'acido nitrico un doppio anello; quello inferiore, ~ stretto contatto c·on l'acido, è dovuto all,'albumina, quello superiore è invece dovuto ai saJi biliari; l'anello da ùrati si forma più in alto dopo un certo tempo e scompare con l'appl icazione locale del calore. La presenza e l'at1mento dei sali biliari possono essere rivelate colla reazione di Hay e da q11elle dell'alb11mina e deli'amido; per le ultime d11e si prepal'ano sol11zioni di d'uovo al 2 % e sol11zioni di amido albumir1a . leggermente acidificate con acido acetico e conservate co:n l'aggiunta di acido ,. salicilico; a 4 eme. di reagente si aggil1nge gocc·a a goccia l'urina precede11temente d·iluita fino al pe. so specifico dj 1008, fino a che si ottenga t1na lattescen7.a del liq11ido. I ,a. ricerca dei sali biliari è importante perchè in certi casi di cirrosi epatica si dsserva a11mento di questi senza aumento dei J)jgqienti. Nei casi con aumento dei sali biliari l'urina è torbida· se la reazione è acida, mf'ntre è limpida se la reazione è i1eutra od alcalina. A. z.

NOTE DI

MEDICI~A

SCIENTIFICA.

La sintesi · artiftciale dell'urea.

L'urea, l.a cui sintesi fu conseg11ita· da vVolher nel 1828, fu il primo comp9nen te ch imico del corpo vivente riprodotto in la.boratorio, e S€ r'v-ì di .s timolo a nt1merose ricerch e in que, sto campo, in buona p.arte seguite da successo. Il processo originale giungeva all't1rea attraverso il cianato d 'ammonio, e non poteva essere an.alogo a quanto si verifica negli ani1


IL POLICLINICO

n1ali, nei quali l'urea è probabile che si formi dall' acido carbonico e dall'ammoniaca. E nel 1882 Mixter ottenne l'urea facendo passare q11 esti d1'1e gas per un tubo riscaldato. Recentem ente Krase e Gaddy hanno perfezionato il processo, e lo h a nno r eso adatto agli u si in dustriali. Un prodotto intermedio è il carbammato di ammonio, che fu n1olto discusso come probabile precursor e dell 'urea i1el corpo, e fu tenuto r esponsabile di pareccl1i s intomi tossici osser,1ati nei disturbi della funzione ureopoietica d el fegato. Il ~entenario della sintesi dell'urea può esser celebrato con la i1rep a razion e di una serie di prodotti intermedi, che riproducono molto da vicino le m odalità dell 'ureogenesi nel vivo. (J our. A. 1'f.. A., ~ settembre 1922). DORI A.

[l\.NNO

XXX,

FASC.

29)

. I,' urotropina è t1r10 dei primi medicamenti ttsati, a simiglianza di quanto è stato fatto s i l)UÒ dire in ogni l11alattia da infezione : tifo, tifo petecchiale, .ecc. La somministrazione p er bocca è stata associata a quella per iniezione da du.e fino a 10 gr. al giorno. Nes·sun effetto appre.zzabiJ,e si ha dall'uso della urot r opina. Le r-evulsiòni della colonna vertebrale sono il più antico metodo qualificat.o c,ome curativo d elle più svariate .affezioni del s.tstem a nervoso, siano o no accompagn.ate da dolore . • Il ine todo è descritt o in qualun·que trattato di tecnica medica, quello più preferit.o è dato dai bottoni di fuoco. Parlando di encefalite epid emica io releg·herei tale metod·o fra i metodi di tortura e non di cura. T. PONTANO. T ec1iica d elta r eazio rie di Wass erman1i. -

Al ,

dott. G. B ., Mol a di Bari :

POST A DEGLI ABBONATI: Bismutolerapi a della li1,e. Al dott. F. G. Ser.

ravalle : I prep.arati di bismuto, introdotti solo da qualche anno n·ella tera1)ia d ella sifilide, si sono dimostrati di sicura efficacia contro que.sta infez ione nei suoi div·er s:i stadi e rapidamente attivi contro Le molteplici sue manifestazioni, non però sino al pt1nto da indurci a J)referirli sempre agli anticl1i medicamenti. Sono in generale se u·sati con prudenza, ben tollerati benchè non privi d 'inconve nienti, fr a cui il più r1'oto ed il più coml1ne è la stom atite co1 classico orlo gen givale. Sono stati d escritti ancl1e dis.t urbi generali più o m eno ::notevoli, .eritem.i ecc. Nelle forme arseno resi stenti e n.egli individui cl1e hanno speciale intolleranza per gli arsen 0-benzoli p·o ssono sostituire -efficacement e le iniezioni endovenose. di n eo-salvarsan. V. MONTESANO.

Ottimi manuali sono: l\1ARTINOTTI: Sierodiaanosi della sifilide, Cappe1.li ed., 1918. VIGANÒ: Man. di t ecnica sierodiagnostica, Stucchi e Cerretti, Milano, 1921: RUBINSTEIN : Traité platique de sérolog ie et de sérodiagnostic, Maloine, P a r is, 1921. lVIULLER: D ie sierod i agnose der S·y phi lis, Urban und Schwarzenberg, ~er­ li110, 1913. B ::>As: D ie Wassermansc~e, ecc., I\.arger , B erlin, 1914. PONTANO.

L att e ed i11.fezioni}· f ermen,ti lattici nelle mal attie i nfettive. - Al dott. M. M., Napoli:

1

1

Nella en.cefcllite epidemica. -

P"'"l dott. R. M.,

abb. n. 9868: L,olio essenziale di trem e11 ~ina è stato provato nella encefalite epidemica per la prodt1zione di ascessi da fissazione. In v.erità con es~a 11011 si possono form a re veri ascessi, dato il co11cetto cl1e noi abbiamo di ascesso, perchè ignoto è l'agente morb oso della malattia, 1na J: il1i ezione di t1no o due eme. di olio es. senzial~ di tre111e11tin1a nel sottocutaneo si proJl Orrcbbe lo scopo di fissare per cl1emiotassi i>os il i,. 'l let1 coci Li €d agente inorboso nel punto di i11oct1lazione. Il m etodo ha avt1to lodatori, 111rt 11on il conse11so degli studiosi.

Com e più volte avrà letto su questa rubrica, n on forniamo notizie bibliografiche su argomenti particolari : esula il compito da quel.li m odesti di questa rl1brica, che f11 ist ituita · co11 scopi pratici. I concetti generali però 1ei potrà trovar e in qualunq11e trattato moderno di igiene e di epidemiologia. ' Qu a nto a ll''u so e all'utilità dei ferm enti lattici nelle 'lncllatt ie inf etlive, non esistono esperi1ne11ti e 1'es11ltat1 rigorosi che ne din1ostrino l' effic acia. t. p.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. .h' R.\ i'\Gf:sco . . Il diabete f/.<Jri:::in1.oo e la d:iagnosi biologica clella. grrz1;ida11.za. Palermo,

P .\TTI

Jnd. Tip. « T..1a C'on1merc:iale )), JQ23. DEi.. V AL! E r .r\LDABAJ. DF. RAFAF.L. La subconciencia. - l\ladrid, Nieto y C., 192.3 PEsT.\ LOZZ.\ El., SF.\~lE:\-r P. _4.l cu ni punti con tro11er8i su l >nodo cli annidazion,e dell'uovo e sul . potere di.~truttiro <lri rilli co1·iali. - Siena, Tip.

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(AN~O

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SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.\*) 9UESTIONI PaA TICHS.

XLII. - Casi dubbi intorno al divieto di qualsiasi convenzione fra medici e farmacisti. La seconda parte dell'art. 53 del testo unico delle Leggi san.itarie punisce con la pena pecuniaria non 1r1inore di L. 1-00 i medici che facciano qualsiasi convenzione con farmacisti sulla partecipazione agli util<l della farmacia. Non .esamino il fondamen.to ~ le condizioni di questo divieto: la sensibilità dei sanitari è così squisita· e il sentimento del dovere cosi vigile che è superflua qualsiasi delucidazione perchè in pratica non accade nemmeno la pos• sibiiità che l111 quesito giuridico sia posto circa i li111iti legali del divieto. Voglio invece considera.re alcuni dubbi, dirò così, marginali, per situazioni che possono sfugg·i re alla i1nmediata intuizione dei limiti. L'art. 53 si riferisc e ai sanitari che esercitano la professione. :E . considerato in attività di esercizio anche il medico impiegato alla dipendenza di un i·s titt1to o di un ent~. Sebbene 1a Legge stabilisce il divieto in confl'onto dei fa.1·n1,icisti, si deve intendere che esso sia esteso a chit111que eserciti la farn1acia cioè a11che al titolare 11011 farmac ista; per es., il prop1ietario riconosciuto legittima1nente a norma degli art. 25, 26 e 28 della I~egge 22 maggio 1913, n. 468. :R da ritenere che il divieto sia efficace anche se la farmacia sia concessa in locazione ad un farmacista e la intesa si perfezioni tra proprietario e sanitario esercente. Non sono invece vietati dall'art. 53 i rapporti fra i sanitari e qualsiasi officina o azienr da di prodotti chimici o preparati farmaceutici, perchè in t al caso non si tratta di farmacia, la quale è caratterizzata dalla vendita di medicinali al pubblico a dose o in forma di medicamento. Il divieto rigt1arda qual.siasi convenzione verbale o scritta sotto forma di locazione, di v-en' . dita, ecc., purchè abbia per oggetto, . dissimulato o non, la partecipazione agli utili. Invece, è lecita la cessione che un medico faccia ad un farm acista del diritto di esercizio ·di 11na farmacia, sia p111·e mediante pag·amento rateale. Questo caso non rientra in alc1111a delle due ipotesi previste nell'art. 53. Il divieto è efficace, a mio giudizio, per l a partecipazione come socio a qualsiasi specie (*)

I.1a presente rubrica è a ffidata all'avv.

di società: in nome collettivo, in accomandita o anonima purchè, si intende, la società ab' bia per oggetto ],'esercizio di una farmacia e non riguardi invece istituti o imprese che esercitano la produzione e il commercio dei medicinali. Ancl1e nel caso della società anonima, l'azionista, sia pure nei lin1iti modesti della sua azione, partecipa agli utili della farmacia: quindi s.i applica il divieto. Ma non è vietato dall'art. 53 che un sanitario presti opera in un'azi~nda (armaooutica, salvo che L'accordo sia diretto a dissimulare una partecipazione agli utili. :R essenziale all'applicazione del divieto loscopo di lucro. La Cassazione })enale, con se11tenza 5 ottobre 1000, ritenne che non è colpevole di contravve11:ior1.e il medjco che assume gratuitamente l'incarico di far spedire le proprie iicette dal farmacista di un Comune vicino al quale rimette i1 prezzo eh.e riscuote dai clienti o somministra ai c1ienti specialità che egli h a ricevuto dai produttori. La ip-0tesi della vendita delle specialità ora non p11ò farsi più perchè. a norma dell'art. 18 della Legge 12 magg·io 1917, è p.ermessa soltanto ai farmacisti; ma, nei casi esaminati dalla Cassazione, è chiaro che non è efficace il divieto perchè manca lo scopo di lucro. È oer1nesso esercitare un ambulatorio gratuito ,- per i -noveri ' nei 1ocali di una fa rmacia? Si tratta , in sostanza di una intesa i1on vietata dalla legge. Il medico I1le ha vantaggio per la notorietà e per le piccole prestazioni che i farmacisti 11sar10 rendere per il recapito della corrispondenza, le .chiamate, ecc.; il farmacista può ritrar-ne utili p er la spedizione delle ricette. Ma una forma di collaborazione onestamente intesa ed attuata su qu.este basi rimane entro it campo del lecit·o gil1Iidico.

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XLIII. - Effetti della tardività della nomina della. Commissione giudicatrice dei concorsi. La disposizione dell,. a rt. 33 del regolamento sanita1io 12 luglio 1906, n . 446, la quale stabilisoe che, prima della chiusura del concorso. il Consiglio Provinciale sanitario procederà alla nomina della Commissione, non ha altra fi11alità. che ql1ella di affrettare, 11el più breve termine possibile, l'espletamento dei concorso. Se la Commissione s ia nominata dopo la scadenza del termine, cioè dopo la chiusura der

GIOVANNI SELVAGGI ,

consu lente legale del no..c::tro periodico


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[ ,_.\N~O X\\, FASG.

l C. POLH.:LI>."JCO

29)

&entati dai sing·oli concorrenti per stabilire 1a poziorità dei titoli tiei designati; ma: è soggetto a controllo di legittirruità, da parte dellia IV Sezion.e del Consiglio di Stato, l'operat-0 della Commissione se e~sà o~isa_ di tener conto d1 alcu11i clei titoli presentati da un concorrente, giaccl1è i11 .ql1esta ipotesi viene meno la garanzia clell'efficacia del giudizio della Conimissioi1 e . E, q11i11di, ìlleg·ittima e deve essere annullata la g·rad11atoria del co11corso a medico condotto se la Commissio11e non abbia ,espressa:.. n1ente esa.minato ·alc11ni dei titoli di uno dei co11corr.enti. N el caso deciso oon la se11tenza 16 febb.r aio-16 i11a1·zo 1923, ri.c. 1\.Ielillo, la I'' Se- zione del Co·n siglio di Statio ha dichiarato nttlL 'art. 33 del regolamento sanitario 19 luglio l:l la griaduatoria perchè non si era tenuto COD1906 no~ pone a.ltra condiz.ioin e per la compo- t 0 cl1e ll,IlJO çtei .ooncorr.enti aveva prestato ser- • sizione delle Commissioni esaminatrici dei co11 vizio m,ilit.a.r.e nome ufficial1e medico di complecor.s,i se no11 qu.eJla eh.e ii m.embri di esse sian.o rnen t o ed era stato riconosciuto. temporan.e.aprof eJSSiO·n isti c.ompietenti nella specialità d~lla mente in.abiJie p.e r m'alattia presunt:a dipenden. medicina. e clella cl1.i rurgia, ql1ali·tà queste che t•e da cau sia di sie rvizio e in on e:na stato oonsinon s i po s.ono diisconos.cere nel medico proderato il titolo co1.Stituito dall'approvazione ne.: ·vinciale il tiuale per la natl1ra stessa clelle fl111- g·1l. ,e,sam·i P e1~ lln pos t.o d"i a s'O='..Ls t ente . I m porta zioni di vig·ilarizH., di controllo e del1e i f)ezjon i omissione di congt11a valutazione il semplice cteve possederle in inodo particoJ·are. accenno alla frecru·enzia di t1n i1Stitt1t-0 (nella Ciò preme ss·o, la 1,- Sezi'One de}, Co11siglio di specie , clinica ostetr:ilca giniec·olog·ic,a), senza a-1Stato, con d~i&ion1 e 16 fehbraio-16 marzo 1923, cuna specificazione delJ,a qualità di assistente rie. lVIelillo ha di,chi a rato che non è illegale onorario e dre l lode·v ole servizio prestato, cioè lf+ costituzione della Comm.i,s si.one se di ess·a dellie ciroostrunze specifiche 1e qualitative rist1lsia chian1.aoo a far lJart.e il medico provinciale. tanti dal documento. concorso, nor1 deriva da questa irreg·0Ja1ità 1a nullità del concorso o sia pure -della nomina della Commi.ssione : s iffatta conseguenza DIOil è espressamente stabilita dalla Legge <! non si può desumere dalla finalità ordinarjn della norma. stessa. La IV Sezjone del Consiglio di Stato, così stat nendo co1i <lPci_sione 16 febbraio-16 mar;:,o 1923, ric. MelilJo c. Comune di Ripi, ha oonfermato lR .sua prec.edente giurisprudenza, che già rist1ltava dalla decisione 16 nov embre 1909, rie. Comu·n e di Corleone. XLIV. _ Come deve essere costituita la Commissione per i concorsi dei m. c.

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XLV. - Quando si considera espletato il concorso ai fini della pubblicazione della graduatoria. L'art. 35 del regolamenrt:o sanitario 19 ltlglio 1906, pres:c riv€r1do la pubblicazione delle grMdt1a tori e fa tt e dalla C-0mrni sione gi11 clicatrice, a concorso espleitato, ha inteso riferirsi a l .rn om·ento in cui il concors,o st-esso può co11s idierarsi compri11to con l'.a tto definitivo, che è la d eliberazione d~l Consiglio C0Illll.1nale, giacchè nè 1a d!ecisione dJelLa Commissione nè la t1a relazione costituisconio provvedime11ti di per sè 1sus cettibi1.i di :ricorso ~ non avendo altro valore se n on quello di atti prelim.inari costi111e11ti la l)n ~e della. d eliberazione Consigliare, insieme a ll a <itLale po:·sono essere Ìll1pllgnati . .No11 occo1"Te quindi che i co11correnti ne abbiar1() conosce11z a prima della deliberazione del Co11 ig1 io Comt1nale. La I\ Sezio11e del Con~igl.io di Stato, così st.atue11do co11 la decisione già rico1--data 16 febbraio-16 nUt rzo 1923. rie. :\Ielillo. s i è 1111 iformata nl parere espresso dal Co11sig'lio di Stato i11 ad\tnanza goo€rale ~n dal 17 ottobre 1907. Comu11-e di Tor1'18 Maggiore. 1

XLVI. - Condizioni per la legittimità del giudizio delle Commissioni giudicatrici dei concorsi. E i11sindacabile il giudizio e.spresso della Cornnri...c;."-io11P circa il val.ore dei doct1me.nti pre-

La illegalità della graduatori-a determina la nltl.lità della deliberazione di nomina, anche se i·l concorT1ente, che si duole di incompleto esam.e dei titoli, fu dichiarato idoneo: infatti, il grad·o della idoneità può influire sulla nomina, pur av.endo il C·omune il diritto di seegliBr.e liberamente fra tutti gli idonei. N . B. - - A.i quesiti degli abboriati si risponde direttamente per lettera. I quesiti debbono essere

inviati, in lettera, accompagnati dal francobollo per In risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico >), via Sistina, 14 - Roma (6) . Le risposte ai quesiti che non richiedono esam>e di atti o speciali indagini. sono gratuite.

Importante pubblicazione :

Dott. Cav. UtT. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia).

LA LEGISLAZIONE SANITARIA •• ••

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in rapporto ali' esercizio professionale ••

(Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e tutto ciò che si riferisce all'esercizio professionale, ad o eo dei ~ledici condotti. dei liberi esercenti, degli ufficiali eanitarii e del personale addetto ai laboratori di vigilanza i~lenica). N. B. - Coloro che intendono non restare sprovvisti di qu&~t ~ veramente utile opera compilata dal nostro compianto reriattore, in se~uit1, ulte insistenti prel!iure ricevttte dai let· tori det e Policlinico.), debbono affrettarsi percb.è l'edizione volge al termine. l>rP'77" T,. 1 6. Per i nostri abbonati sole L.

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Inviare Cartolina ' 'e.glia al Cf\v. LUIGI POZZI • sbtr.a., n. 14 · Roma.

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SEZ IONE PRATICA

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NELLA ·VITA PROFESSIONALE. Norme per il reclutamento dei medici per il Congo Belga. Il Ministero delle Colonie d·el Belgio ci comunicà, · con riferimento a qt1a.11to pubblicamn10 nel fase. 44 del 1922 (pag. 1.J.41 ) : L'ammissione al Servizio di Igi.ene della Colonia 'Clel Congo Belg·a è fatta con il grado di m.e dico di 2° classe con 1-0 stipendio iniziale di Fr. 20,000 e con .t1na ferma di t.i~e anni effetti• vi di servizio nella Colonia. Con il consenso dell'Ammin ~strazi one taJe p.e1·iodo può .essere prolung·ato. I medici stran1eri sono asst1nti nella categ·o · ria « ftlori ruolo >>, no.n ha;nno diritto a pensione, Ìna a titolo di compenso è to.1X> cor1i spo~ sto un aumento di sti'Pendio di Fr. 5000. A tutti i n1edic~ è corrispo11sta t1na indennità di caro-viveri, il cui impo.rto è vari.abile, ed urn' indennità di carica di Fr. 2000, qt1alora il medico non fosse a11torizzato all'esercizio profe.ssiona l1e privato. Vien corrjsposta inoltre lln,a sola volta una ind.ennit.à di arreda.ni.ento di Fr. 1200_. l e spe.se di viagg·io dal Belgio .al Congo ed anche per il ritorno 11el caso di fine di ferma o di rimpatrio per malattia. Le con dizioni di a1nmission'e so,n o: 1° Età massima di anni 35; 2° visita ·di idoneità praticata a Brltxell.es; al riguar·do \rienie raccomandato ag·li aspiranti di non far domanda se non ha11no stato dii salute ad.atto ai paesi tropica.li, giacchè 1e s.p ese di viag·gio per subire la visita sono 'a carico dei candidati; 3° frequ·enza ed approvazio11e agli esami della scuo·Iia ,c ij lVIedicin.a Trop1c.ale di Bruxelles, .il cui corso d1ira 4 mesi, e si ripete dt1e volte all'anno con ilI1izio in aprile ed in ottobre: a.i can.didati che frec111entano tale e.ore.o è corrisposta l1na indellillità g·iornaliera di venti franchi; 3° conoscenza perfetta della lingua fran.cese· i1l modo che sda parlata e scritta correnteme·11te; in11tile IJre.sentarsi s.anza qu,e sto requi-sito ! Il m.edico p 11ò essere .autorizzato a condurre con sè la m<>g·lje quand·o sia riconosciuto che essa possiede i reql1 isi ti fisici adatti per vivere nel t Congo.. 'Anche per la moglie le spese di viaggio dal Belg'io al Congo e vicevel'sa. sono a carico della Colon-iia. 1

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Cronaca del movimento orofessionale.. Associazione Siciliana dei Medici Chirurgi Specialisti. Il Consiglio dell' ...t\.ssociazione dei .l\fedici Chirurgi Specialisti di Palermo ha deliberato di far voti al Governo pe:rchè nella sistemazione del nuovo organico de11~ Ferrovie dello Stato ·oltre a.,lle poche specialità medico-chirurgiche finora compre- ' se, siano accolte quelle altr€ cl1e hanno raggiunto nna piena maturitc~ scientifica e pratica. •

COLTURA SUPERIORE. L'anatomia umana ostacolata da risorti pregiudizi e da una errata applicazione della legge. Dopo una lotta secolare per debellare vecchi, radicali preg·iudizi, falsi e funesti sentimentaJ,tsmi contl'io l'a.n atomia e g~li a.n·atomici, s i ,e ra g·iunti finalmente ad .av.e re per le Scuole mediche un materiale sufficiente per il progresso delle scienze mediche e i)er l'irisegnamento. Avevano contribuito i1ei tempi a11t.ich.i anche molti Papi, e ricordo eh.e alla mostr.a della Storia della Medicina, ~el is ettembre scorsoi, un colleg·a .aveva messo in mostra una serie di medaglie rappresentanti i Papi che avevano difesi, incoraggiati e .sostenuti gli studi anatomici. Ora sii torna indietro. Riporto qui i11 sunto i dati l)lir1cipali sull'arg·omento, poichè il guaio, come alcuni forse penser.anno, non rigt1arda soltanto le università che.. hanno sede in . piecoli centri, ma è ormai male comune a tutte.: s i può ttire anzi cl1e stanno peggio le Univer~ sità che risiedono n·elle grandi città. Il regolamento per la consegna dei cadaveri alle Scuole anatomiche (.approvato con R. D. 28 ottobr e 1885. i1. 3499) stabilisce all'art. 1 :· « Tt1tti i cad.averi degli individui morti negli . « Ospedali d·elle città dove esistano Univ.ersità « con st11d~ di Medicina e Chirurgia, e tutti '.< queg·li altri che debbono inumarsi a cura e « spese del risp·e ttivo Municipio, saranno conce seg11ati, .se richlestt regolarmente, alle Séuo: cc le ·Anatomiche e Chirurgiche pei rispettivi « esercizii. dopo le 24· ore dal decesso, purchè « non siano stati richie.s ti dalla Giustizia pe.(( nale, o non vi siano in C·ontT.ario ragioni l< stabilite dalla legge di Ptlbblica. Sanità o cc non si oppongano formalmente i congiunti re od affini del defunt-0, j qÙali dichiarino al cc Municipio di ass11mere a loro spese la inucc mazione ». Questa. disposizione, int.esa ad agevolare la 1


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~~~~~~~.:____:.;;;~~~~~------------:------=---~---------··-------~

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lL POLICLINI CO

consegna dei cadaveri alle Scuole Universitarie, dà luogo in pratica a gravi abusi. Le spese di inumazione ch e i congiunti od affini del defunto debbono sborsare al Municipio. sono stabilite da quest'ultimo, talora in misura in{eriore alla real.tà; -e si _comprende come sia facile ai congiunti stessi pagare quella piccola somma, e con ciò impeaire che il cadavere venga consegnato alle Scuole Univ.e rsi tari e. Inoltre l 'Università non ha alcun modo di controllare se tale somma sia stata effettivamente sborsata: non si può escludere che talvolta l'impiegato dell'lJfficio Municipale, sia pure disinteressatam-ente e per semplice bontà d'a n imo, consenta ai parenti di avere il cadavere n_o n pagando o pagando una piccola pari e del la somma stabilita . • Ora si vanno costituendo delle Società per il riscatto dei cadaveri medesimi, le quali si sostituiscono ai parenti od agevolano ad essi i mezzi pecuniar i per .sottrarre il materiale all'Università. E per agevolare il riscatto dei cadaveri da parte dei parenti, talo·r a l'Ufficio Municipale li tiene in sospeso oltre le 24 ore. per modo che, anche se vengono poi consegnati all'Univer sità, essi sono in istato di avanzata putrefazion.e. Nè si può tacere cqe spesso i inedici ospedalieri si permettono di co~piere essi le necroscopie: mentre per l'art. 41, 2° capoverso, d.el Regolamento di Polizia mortuari~ (approvato con R. D. 25 lugli.io 1892, n . 488) è permesso ai medici di valersi dei cadaveri, sotto speciali condizioni, soltanto qiiando non siano ric hiesti dalle Scuole Mediche. Non è possibile spiegare come in città popo-

lose per varie settimane e p-ersino per t1n mese intero, neppure un cadavere sia con·s egnato alla Univer sità. D'altra parte è incontrastabile che gli inisegnanti di Anatomia normale, di Anatomia patologica, di Medicina lega1e, di M.edicina operatoria, non possono sussistere senza un adeguato material.e cadaverico. La 1egge 2 lugli-0 1890 n. 6972, is ulle istituzioni pubbliche di beneficenza, stabilisce al1,art. 98: « Nelle città che sono sedi di Facoltà medi<< co-chirurgiche, gli Ospedali sono tenuti a (( fornire il locale ed a lasciare a disposizione u i malati ed i cadaveri occorrenti per i di• «versi insegnamenti ». Ed il Regolam ento per l applicazione della legge suddetta (approvato oon R. D. 5 febbraio 1891, n. 99) all art. 124 precisa che : " Fra gli Ospedali, tenuti ai termini del1

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l'art. 98 della Legge a fornire if locale e-O a e< lasciare a 'd isposizionie delle Facoltà ~fed ico« chirurgiche i malati ed i cadaveri occorrenti « per i diversi insegnamenti, sono compresi i cc manicomi ed ogni altro Istituto avente ca« rattere di Istit11to pubblic-0 di beneficenza. cc diretto alla cura di qualsiasi malattia in ge• « nere, od in ispecie». Per ovviare agli inconvenienti sopra lamentati e per assicur.are all'Università quella ql1antità di cadaveri che è condizione essenziale per l'insegnamento nella Facoltà Medicochirurgica è necessario che : «

Venga tassativamente stabilito che tutti i cadaveri degli ammalati ·rico1>erati gratuitam ente per almeno cinqtte giorni negli Ospedali, nei Man.icomi, nei Ricoveri di Mendicità, n egli Ospizi di Maternità, nei Brefotrofi, negl·i Orf a.notro"fl,, ed altresi nelle carceri ed in tutti gli istituti pubblici di beneficenza delle città che son,.o sede di Università, siano cons egnati alle Scuole an.atomiche dopo le 24 ore dal decesso. Sia in modo cissolu.t'o proib·i to dilazionare la corisegria oltre le 24 ore suddette. Sia tassativameiite disposto che tanto negli Osp edali ·quanto nelle Cliniche , le necroscopie debbano esserè eseguite se1npre e soltanto dal personale sp eci al.i.zzato degli Istituti Anatomopatologi ci.

Quanto ai cadaveri delle Cliniche, essendo univer salmente riconosciuto che l'esame cadav·erico -è Gompletamente indispensabile dell'insegnamento clinico, quando il m alato viene "1. morte, è necessario stabilire che tutti indistintam en te i cadaveri delle Cli11iche vengano sezionati nei modi e n·elle forme stabilite dal Regola.1nento approvato con R. D. 16 settembre 1912, n. 1174. (Da « L'Università Itali.a.na », maggio 1923).

Si rende noto a coloro che dell'opera del Prof.

GIOACCHINO

FUMAROLA

,, Diagnostica. delle Malattie del sistema nervoso,. acquistarono la PARTE GENERALE cbe, in questi giorni, della. PARTE SPECl·ALE si è pubblicato il

Sistema Nervoso Periferico Un volume in...S, di pag. 242, con 67 figure intercala.te nel testo. Prezzo L . 2 8. Per i nostri abbonati sole L. 2.4. 7 5 in porto frJnco.

chi non si è prov visto ancora. della PARTE GENERALE, _oon prefazione e due ca.pitali del prof. Giovanni Mingazzini, ricordiamo che essa consta. di un volume di .p ag. VIIl-352, con 17& figure intercalate uel testo e 8 tavole, a. colori, fuori testo. Prezzo L. 4 2. Per i nostri abbonati sole L. 3 6 in porro franro. P er l'acqui sto) inviare Cartolina vaglia al Cav. Ll'IGI POZZI, \~ia Sistina , J4 • Roma. A


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Si!:ZIONE PRATICA

MEDICINA SOCIALE. L'opera del comune di Roma nella tutela della prima infanzia. Il prof. L . M. Spolv-e rini, nella sua Relazione sui risul'tati ottenuti in un ventennio di servizio per la tutela della prima infanzia, osserva che in Ita:ia non è tanto necessaria come altrove la crociata contro l'allattamento artificiale e dovrebbe quindi essere più facile la lotta contro la morbosità e la mortalità infantili. Gli sforzi nostri dovrebbero convergere agli scopi di regolare l'allattamento materno, di provvedere delle buone nutrici a i bambini assolutamente privi di latte materno e di assistere ed invigilare le madri e le nutrici in modo da permettere loro di condurre bene a termine ed in buone condizioni l'allattamento al seno. Questo ha ben compreso il Comune di Roma, il quale molti e molti anni prima delle recenti disposizioni di legge e delle iniziative di altri comuni italiani, •h a provveduto al regolare servizio di vigilanza sul baliatico e di assistenza all'infanzia con risu1tati che non potevano essere migliori. Il germe di queste benefiche istituzioni si trova in 11n decreto emanato nel 1903 dal Prefetto di Roma su proposta del Medico provinciale prof. Ravicini, in cui si rende"·a obbligatoria una visita di controllo da parte del1'Ufficio di Igiene di Roma delle nutrici che intendevano allattare per gli Istituti di beneficenza, nonchè una visita periodica della balia e del bambino affidato1e. Il servizio venne rapidamente organizzato e ne fu incaricato come direttore il prof. Spolverini; in seguito poi la sorveglianza venne estesa alle nutrici scelte dai privati e, visto il favore con cui veniva accolta l'istituzione, per lo speciale interessamento ciel Direttore dell'Ufficio d'Igiene, p1:of. Gu.aldi, tutto il servizio venne organizzato in m odo comp1eto, facendolo funzionare anche come assistenza alla prima infanzia. Ora ogni donna che intenda fare da nutrice si deve presentare all'Ufficio del baliatico, dove, dopo un bagno generale, viene S-Ottoposta a scrupoloso esam e me dico, completato da esami del latte, delle urine ed eventualmente del sangue (Vlassermann); in caso favorevole viene- rilasciato il certificato di idoneità; per evitare poi che qualche madre poco onesta abbandoni il proprio figlio per darsi all'allattamento mercenario, si esige che la nutrice provi che il proprio bambino è morto od ha raggiunto l'età di sei mesi. Le nutrici debbonet presentarsi almeno una volta al mese insieme col bambino perchè il medico, in segt1ito all'esame di entrambi giudichi se l'allattamento può essere contin11ato. Questo servizio è integrato dalle consultazioni settima.nali

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per l 'assistenza all:a prima infanzia; tali consultazioni sono gratuite per tutti, l'eventuale somministrazione di latte, farine nutritive, medicinali viene limitata alla madri povere. D.ai resoconti statistici appare l'attività e l'utilità del servizio: in 20 anni vennero visitate 8.272 donne che desideravano fare la nutrice, di cui circa la metà per Istituti di beneficenza; 477 donne vennero dichiarate non idonee e ciò, malgrado un buon certificato del paese di provenienza; le cause principali dell'esclusione furono l'insufficienza o la cattiva qualità del latte, la troppo inoltrata età d ella donna e l'esistenza di diverse malattie (tubercolosi, cardiopatie, blen~rragia, sifilide). Il numero delle balie visitate per gli Istituti di beneficenza è andato continuamente diminuendo, mentre quello per i privati è andato aumentando, -ciò dimostra il favo re che il nuov·o servizio ha acquistato presso i cittadini. Grande è stato al\che il favore con cui venne accolta la consultazione per i lattanti, come lo dimostra il n11mero dei lattanti che. frequentarono le sale (10.592 in 16 anni) e che s i raddoppiò quando si istituirono nuove sale in altri quartieri; in esse la consultazione viene integrata da aiuti materiali, dal servizio di vaccinazione. Fra le proposte di prossima attuazione menzioniamo l'istituzione delle infermiere visitatrici a domicilio, gli accordi con • la Congregazione di Carità per una reale sorveglianza delle madri e bambini sussidiati, le consultazioni per i divezzi fino al 4° anno di vita, le consultazioni per le gestanti, la scuola di puericolt1rra per le levatrici. I risultati fin qui raggiun.t i sono notevoli: l'intensa propaganda a favore dell'allat~amen­ to materno, la diffusione deU.e norme di igiene infantile hanno fatto acquistare alle madri una coscienza igienica in riguardo all'assistenza .all' infanzia, hanno abbattuto vecchi e dan•Dosi pregiudizi procurando al nuovo essere un buon governo di assistenza materna. Nell '80 <}0 dei bambini visitati si sono evitate le malattie gastrointestinali, conducendo il 70 % di essi ad un accrescimento regolare; i benefici effetti si sono anche riflessi sulla mortalità generale del primo anno di vita, la quale dopo essere rimasta stazionaria per un certo periodo di anni ha iniziata una dimjnuzione dal 1912, diminuzione accentuatasi nel 1916 ~ continuata fino ad oggi. Non è impropabile che anche altri fattori abbiano contribuito al fenomeno confortante; comunque esso dimostra l 't1tilità di t11tte cp1este istituzioni cbe si -0cct1pano della. prima infanzia e che nella diffusione e volgarizzazione delle sane norme di igiene e terapia alimentare noi dobbiamo ricercare la salvezza e la prosperità dei nostri bambini. fll.


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[A?\lNO XXX

IL POLICLINICO

~ttoi---..:rizione

pron1ossa dal « ('-Omitato Naziouale r><•r J~ onoranze a Guido Baccelli» per l'edizione delle opere e l'erezione di llll n1onument-O. Raccoloo nella ll. Cljnica :\-ledica della Università di Roma (dottori: Giusep-

8abatini 50, S. Silvestri 50, E. T e r e11zi 25, T. Pontano 50, P. Ales'4A ndrini 50, G. Dellavita 10, C. Forti JO, ' ' · f4civitta.ro 10, Maganzini 10, <i-. JA;)ga 10, E. ~iilani 50, Monico 25, (iecc•oni 25, G. Meldolesi 25. M. Boc},. 525 cardiR 10. G. Fra. ·sanito 10, ecc.) . Società Itegie e NuoYf' Terme di Monte)> 5UO catini . . . Medici della Societ<\ e&ercente le Regie e N11ove Terme di )iontecatini €dottori: ..t\. Scalalornio 50, G. Parenti 20. )) ]25 G. 'Inrt.ini 2.5, B. Bindi 15, ecc.) Sig11ora Maria Ma t-Ozzj Scafa, vedova dell'on. prof. Enrico De Renzi (Napoli) . . . . . . . . . . . » 1000 J->io I~itnto di S. Svirito ed Ospedali )) JOOO Ri n11i ti di Roma Raccolte dal eolo1mello clott. Nicola De 1\:1arirt (N. l)e l\'Iatia 25: dottori: G. ( ·.a~agrandi 10. V. De Bernardini 5, P. Co11siglio 10, Oddera 5·, EJ. F-0rti 5. '.rurilli 5, Giorgi 5, . G11erra 5, Scalfa ti 5, Magg. ined. Zaffini 5. ~Iagg. med. G. T.Japponi 10, C.ap. med. ~1. ~Ia cedonio :l, Cap. med. F. Pagano 5, Ten. med. G. Tardioli 5. )lagg. medico ~ . Gangi 5, C.a1). Jned. C. Gio,·anno11i 5. Magg. med. G. Gallotti 5, G. Provantini =>, dott. S. D'Amico 5, L. D'Amipe

eo 5, G. ('ammarota 5) - Totale .

» 15-5 -

(Continua,).

Le opere di G·uido Baccelli sa ra·nno sta 111 pate in ese.1nplari tiu1ner<tti e me.qse i1i ·verid·i ta da.z Oomi1ato a prcz.~o di cv sto. aoloro e11 e si pr-e·n otano per l'acq11istv delle opc1·e e che sottoscrivono al1neno IJ. 2.5, avranno i vol11nii delle oper r cori il 15 % di ribasso. L e so ttosori ~·iuni si r·ioevono presso il Oomitato (via .. '. Pantaleo, 06, p. 1°, R onra (19) ). Possono essere dirette an che alla 1iost1·a A.1nmi1iistrazion e. che rtrrù c ura if'i11 0Ttrnrle a.l Oonzitato.

Importante pubblicazione: Dett. litARIO "LAMINt

Medico nel Brefotrofio Provinciale, a ssistente alla R. Clinica Pediatrica dell 'Università. di Roma Direttore della. Sc uola di Assistenza all'Infanzia .

Manuale di Pelliatria Pratica <Seconda edizione) Vnlnme in ·~ .

corredato di una estesa PO ~OLOOIA INFANTIL~ e con 74 Ogore lnterca;ate neJ testo. - lo contmerr10 L. 2 O, ma per gli asRoc1ati al e Policlinco, soJc L. 1 6, 5 O f ran\!o di porto. di

pnC?.

29]

CONCORSI.

Per le onoranze a Guido Baccelli.

FASC.

VTtl-H62.

111,·'n rl.' Cart111lnn ' '·H!lia :il CnY. Ll It: l POZ71 . \"i a ~ ; . :.ti 1.. 11, I~ • l~ r·1n i .

POSTI VACANTI. B f;._'\ u ASI. Go L'er no

5 iuedici c.;oloniali; età 21-45; sa nn <:ostitnzione iltta all'impiego: Yoti esa!ni speciali <> <li laurea. ~acl. 31 lugStip . L~ 6000: indenn. colon. L. 6()()0: c.-v. ; .tue anme1~ti di l/12 dopo il 2<' e il 3° biennio; poi ~tumenti di 1/ 8 ogni tri~n11io; cougedo annuo di 45 giorni: è amme, oo il cnm11l-0 bie1mR-le; indennità e rimborso spese trasferim.; rimborso spese viaggi cli congedo per sè e f~l 111iglia. Dl1ra11te il biennio di i)rovu si l)UÒ essere Jicenzia ti a giudizio insindacabile dell'Am.m in., con diritto a mensilità; è annesso l 'eserc. libero. Direttore chirurgo ùell'Ospedale C-0loniale di Derna; età lim. 50. Stip. 'l.1. 10,000; indenn. colon. l.1. 10,000; alloggio.•.\.ltre cond izioni 00me sopra. J:j'°'JNt\LE E~fILIA

d.c l la

( 'i.re n q i e-a . -

(Modena). -

Oong,r egazione di

Chirurgo-direttore ptesso l'Ospedale. Titoli. L. 15,000 lorde e q11attro quinquenni decimo. Uompartecipazione sui proYenti netti degli atti operativi agli abbienti nella misura del 50 %, indenn. c.-v. concessa al personale sanitario del Pio luogo~ Domanda e doc1unenti nlla Segreteria Congregazionale entro il 29 Rgosto. Schiarimenti dalla Segreteria. GAI,A'fl MAMER'l'INO (Messin,a). •.\. tutto lug.;. T.1 . flOOO oltre L. 500 uff. sa11. e un c.-Y. : allogg·io; 5 quinq. dee. Età limite 40. GnA~8ANO (Potetiza). Scad. 26 lug. Stip. L. 3000· lorde per ·aoo poveri, L. 10 ogni povero in più, J a indenn. caro-viveri, aumenti successivi di 6 qua(lrieru1i; et<ì 11on superiore a 55. Documenti di rito. MILAJ.~o. l stitu,ti Ospit(tlieri. I concorsi ai pos ti di Dirigenti, ' ' ice-dirigenti di Ambulatori, di ·ui abbiamo dato notizia (fase. 24), Mno proroga ti al 31 ottobre. n..1rN1.'UR~o (Oaserta). -- Condotta l't>l'id. per le fraz. Tufo, S. ~1aria I11fante e Pnh.:heri11i (2o relJ<lrt-0) . Sti1). I.1. HOOO lorde, fino a 1000 poveri, au1nentab. <li u11 clec:imo per quattro quj11q. Addiz. T.1 . 3 per ogni pov. oltre il migliaio; L. 2200 per in<l 0nn. tra~p. a r11ota. IJimite etil -:10 a1111i, nessun lim ite per chi abbia }>restato o prP:-:ti ~rvizio in ali·re c:o11dotte od ospeclali. Scutl. ore· J 2 del 31 ag. :MONTELANICO (Ron1,a). Ab. 200:3 agglomerati. Scad. 81 lug. L. 7000 e c.-,·., quadrienni decimo. Chiedere condizioni al Segret. Com. ORVIETO <Perugia). Medico condotto comprimario; L. 6000 e doppio c.--v., '11. 1.000 resid. pov., IJ. 2000 setY. ospedaliero a turno con l'altro med. tlella eittà . se~se1111i. al'::;ic111-. co11tro infortuni. Cal)it-0la to 11otruu J~. Btà 1i1n. 3:>. Scaù. •)re 16 del HO luglio. Ser,-. entro 20 g . Chie<lere annunzio. FEBC080LIDO (Oase rta). 2a cond. : ob. 2326; lire 6000 e L. 1800 inden11. vettura o cavalcat. qualora effettivamente mantenutn, 1 0 c.-v .. cha l et Jler 8bitamo ne restando a carico la si)esa di manutenz. Chied. annunzio. Scad. u11 mese dal 16 giu. REITANO <1liessi 'n a) . Sti1>. I .. 7000 lorde, condotta soli l)OYe ri: l.}na ttro aumenti quinq. di un llecirno : T•. 5 ogni povero i1~ più di 500: uff. san. I). 1000; obbligo . :\rn1:1dio farmac. Se.ad. 25 luglio. n o'r.\. l! in ;.~f P-ro rl r l ln 11 n rin a. - 24 tenenti me' d i1·i ~ .•\ . I>. ~<'ad. 1 a g. ' 7edi fa se. 20. Oa,rità. -


[.-\N!'>.O

\XX , FASC. 29)

JJitiistero àeil' ltiterno. - È indetta una se9sione di esami di ido11eità per medico di bordo. Domand::t e documenti entro il 15 ottobre. Vedi fM;C. ~. ROMA. M i1tiste·ro d.ella. G·u ,erra. Col 15 novembre avrà inizio llil corso ~r a . piranti a tenente medico in S . ~. P. Vedi fase. 28. 'l'RABIA <Palcr1no) . A tutto 20 lug.; '.L. 5000 e :; q11inq. decimo per 300 J)()Y •• lndenn. sup·p let.iva o ltrf\ 'Jnesto li1nite; c.-Y.; a,ssict1r. 'ita. VENTIMIGLIA SIOULA (Palernio). A tutto il 31 agosto; T.1. 5000 per 500 poY., addiz. IJ. 2 fino a 1000 PQv., Ii. 5 oltre; 5 quinq. dee. ; c.-'\".

.

RoMA.

1

CONCORSI A PREMIO.

ll Comib.1t.o Yeronese contro la tubercolosi, ne-11' intento di stimolare i giovani medici ad orcuparsi seriamente dei problemi rigt1ardanti la tubercolosi, 11a ·deliberato di istituire 11n premio di L. 1000 intitolato al nome il·l nstre <lei compianto prof. Massnlongo, che del C'omita to fu proruotor(\ e ))rimo benemerito pre.9idente, e da ~ ssegnilri:;i n lla. 111igliore pubblicazione inedita riflette11te la tubercolosi, con speciale riguardo al problema della })l'edi6posizione, alla ~rapia. o alla profila si. P•)tra1u10 concorrervi tutti i rut>ùici reside11ti nelle tre ''"enezie, lallre.ati doPo il 1915. )iloclalità solite. A1)posita Commission~ nel mese (li <licembre 192.3 esaminerà i lavori e proclamerà il riRUltato. Il C-0mitato si riserYa la facoltà di pt1bblicare il lavoro vrPu1iat-0 nel Bo17Ptti.no Sr111ita1·io d elle Tre V f' ne~ ie. VEJWX\. Prc ni·i o Massa,1011.go. -

---- 'Tal~11te

medieo. di ritor110 a:-::·istenta to in ~r­ n1ania P ('(Jll buona i>ratica or;;ped.nliera, a~sume­ rPbbe interiiutto qualunqt1e durata. RivolgerRi dot• tor Rotlrignez, via S. Martino, fil> - I>i~.

NOSTRE CORRISPONDENZE. '' Ars Medica",t •.\.ssociazione italiana del

Bra~ile

per lo studio e l'incremento delle dlseipline mediche. Q11e~ta

'

955

SEZCONE PRATICA

Associazione fondata dai i1ostri 1uediC'i ~ostitnisce una mag11ifica affermazione di . . italianità 11e1 campo intellettuale. Dalla l~ttura del breve, 1na sostanzioso sta.t11to, i lettori possono rendersi 11n'idea della bontà e <lella prati(·ità della iniziativa: Art. 1. - :B c-ost.ituito i11 San Paolo del Brasile un Ente sotto il titolo di « Ars M eàica. », A-ssoctazjone italiana cper lo tudio e l'incremento delle <liscipli11e mediche. .t\.rt. 2. - L' •.\ssociazione si propone: a.) l'istituzione di una bi b'lioteca meclica; I ò) l'istituzio11e di riuniotii peri.odiche tra tutti i ·oct ' per con1unicazio11i di indole ·scientifica:. o) l'organizzazione di confere·nze e relazioni saien,t1fiolle, da tenersi . da studiosi delle discivli11\:! 11110,·<t

mediche:

d) la C'OlllIJilazione di un Bollettino perioàioo; e) l'aiuto 1n o rale ed e·ventu<ilme·l'ite m.ate1··iate da porgersi a tutti quer soci che vog·liano compiere 1~ v·ori lltili alle Scienze ~Iediche. Art. 3. - I ~·i Ridividono in-! ca tRgorie : r-.YK·i

effettivi soci co1·1·is1X>ndenti, soci Il ono~· is oa'usa e soci benemeriti. ....\.rt. 4. - Sooi ejJetti·vi possono essere tutti ì inediei che i1e facciano regolare domanda. Tale do1nandA. dovrà essere approvata. dal Direttorio. •.\rt. 5. - Sooi co rr,i sponde1iti possono essere nominati tutti quei medici residenti fuori di S. Paolo, che portino colla lor-0 attività 11n contributo <l Il 'incremento dell' As~ociazione. · Art. 6. -- Sooi ((honoris oau,sa » possono essere nominate tutte quelle persone che appaiono eccelse nel eampo delle Scien7~ Mediche e Biologiche. Art. 7. - Sooi benérneriti sono tutti coloro, persone o Enti, anche se non apparteng-ano a lla clas- · se }fedica, i quali moralmente e materialmente, abbiano dato 11n i1nportante aiuto a Il' Associazione. •.\rt. 8. - I soci effettivi sono soggetti ad una ta.~sa d'ingresso e ad una quota, m.ensile da stabilir~i dall' ~.\soomblea. Art. 9. - I soci flffettivi ~no gli u11ici che abbiano diritto al voto. A.rt. 10. - L'Associ.azio11e ha la sua sede nel1' Ospedale Italiano U1nòerto I, ,secondo le norme da stabilirsi tra I' Am~inistrazipne Ospitaliera e il Direttorio del!~ Associazione. Art. 11. - I/Associazione è presieduta da un Direttori.o di cinque soci nominati dall'Assemblea. Il Direttorio a sua volta elegge nel suo seno un Presidente effettivo, un Vice-presidente effettivo, u11 T('.lsoriere ed elegge tra tutti i soci uno o più Segretari. Il Direttorio dura in carica. un anno ~d è rieleggibile in tutto od in parte. · _.\.rt. 12. - La Biblioteca non ~ alienabile. Art. 13. - L'A~ociazione si riterrà sciolta. quantlo ciò venga deciso dai tre quarti dei soci effettivi regolarmente iscritti. A\rt. 14. - Nel caso di scioglimento tutto il patrimonio mol)ile ed irnmobile dell'A•soociazione pas~rà a ··far parte ùei beni dell'Ospedale Italiano l"' ~nòe rto I. )

1

~ell<•

seùute <lel Direttorio vennero nominati: 11reRide11te il l)tof. Mangi11elli, tesoriere il prof. ~ple1Hi or~. segretari i dottori Constabile, Comenale <\ P~~~ola11a: furo110 costituite tre Commissioni tt•c:ui(;l1e iw r 1'orga11izzazione e manutenzione dellà Ril)lioteca , per la redazione del Bollettino, e JJer l'orga11izzazione <lell~ riuniOni e conferenze seientificl1e ; furono sta·bilite le riviste scientifiche a lle qHale abbonarsi (oltre 50) venendo decisa la oi-Jinaziont- immediata delle più utili ed urgenti. Le ( 101nmissio11i teeniche, rispettivamente presieclute 11~1i dottori proff. Tramonti, Donati e Mangi11elli, 11n11110 ini~iato ~ubit-0 i loro lavori.

Per la diffusione della cultura italiana nel Brasile .. L'« Anonima Libraria Italiana)) ha fondato a ~ . Paolo (Largo do \)uvi<1or 1 n. :i-A) una Libreria L eon,a r do da Vine,;,, la quale è for11ita di tutta la pro<luziD11e libr~1 ria conte-1n1)()rane.a ed è fn grado di i·1fornire <:011 rapidità e sicurezza qualunque OlJE>l'<l nel carupo <lella J11edicina come in qualunl1ue altto campo dell'attività editoriale. La Libreria Leonard9 clrt V1n.c:i h a llrul filiale in Rio (l f' .Jn11eiro. Tln \·a hlo pla uso r~ r la · oraf!;g-io~l i11iziatiYa. Ed.


lL POLICLINICO

956

NOTIZIE DIVERSE. . Il XIl congresso stomarologico italiano. Promosso dalla Fed~razione Stomatologica Ita• liana avrà luogo a Torino , nei gior11i 19-22 settembre. I temi ufficiali sono : «La c11ra Chirurgica delle cisti radicolari» (dott. C. Ca vina); «I moderni progressi della radiologia stomatologica » ( dott. A. Campiglio); «Valore soclale della protesi dentale e protesi economica per gli operai » (dott. A. llrusotti); « I.Ja Piorrea alveolare secondo le m<:>derne vedute» (prof. S. ralazzi-dott. G. De T<>masi). Oltre a q11este relazioni sono già annunziate numerose comunicazioni. Al Congresso potranno intervenire, oltre i medici stomatologici italiani, nnche i medici generici ed i chirurghi dentisti. Le iscrizioni si ricevono presso la Presidenza della Federazione :· Bastioni Romana, 15, Milano, inviando cartolina Yaglia di L. 25 non oltre il 12 settembre.

XXX

FASC.

29)

Una conferenza del prof. Silvagni. '' Il metodo in Clinica ,,• 11 prof. Silvagni ha tenuto una conferenza nell'Ateneo Bresciano sul tema: «Il metodo in Cli-

nica». L'oratore condensò l'indirizzo della scuola murriana nel motto latino «non ratio et observatio .'Jed obser·vatio et ratio», ed illustrò alcuni capitoli della medicina dimostrando come tale mètodo, anche in altre scuole, sia stato la leva maggiore del prog1·esso medico. Toccando i vari argomenti con vari ricorsi storici, l'oratore ebbe modo di ricordare i contrib11ti di osservazioni e di esperimenti che dettero gli studiosi bresciani, da Mazzini, che studiò il P-Olso e il respiro, al Seppilli, ·valoroso documentatore delle localizzazioni cerebrali, al Fiaberti e a l Filippini, giovani valorosi. L'anima dell'educatore e dello scienziato si rivelò anche nell'additare la n~cessità che incombe • a tutti i medici del controllo severo e dell'osservazione minuta dei risultati terapet1tici.

Conferenze di propaganda. Corso ai Direttori delle Colonie marine militari. • Il dott. Giuse1Jpe D'Urso, direttore della Sezione La Direzione Centrùle del Servi.zio Sanitario Midi Rocchetta S. Antonio dell'Istituzione G. Vi· litare ha istituito anche quest'anno per ogni Corsconti di Modrone, ha tenuto una serie di sei conpo d'Armata, sulle varie marine d'Italia,. una ferenze d'igiene sociale presso la R. Scuola NorColonia per sol da ti che, pur essendo sani ed idomale mista di I.Jacedonia; durante i mesi di magnei al servizio militare, sono ·gracili, deboli, ane.gio e gil1gno 1923. mici. In ql1este hstituzioni, che non costano nulla all'erario dello Stato, ' iene applicata con rigoroso <!riterio scientifico l'ae roelioterapia e l 'educazione . La Cassa Na1ionale Infortuni per i danneggiati dal· fisica. Inoltre a tutti si determinano prima e dol'eruzione dell·Etna. po, il peso, il perin1etro toracico, e si praticano Il Comitato Esecutivo della Cafisa Nazionale Inricerche spirometriche, dinamometriche e s.ul sanfortuni, convocato d'urgenza dal presidente s~na­ gue (emoglobina, globuli rossi, formula ematolotore Cesare Ferrero di Cambiano, ha deliberat;o gica) .....\.1 Sanatorio Militare di Anzio, alla cui didi porre a disposizione del Governo la somma di pendenza è st.ata istituita la Colonia Marina tipo, L. 20,000 da erogarsi in sussidi ai danneggiati dals'è .s volto 11n corso teorico pratico ai capitani mel'eruzione dell'Etna, o come fondo per quegli aldici direttori delle varie colonie ed altri ufficiali tri provvedimenti che siano intesi alla riparazione addetti per l'educazione fisica. Durante il corso, dei danni economici del disastro. questi hnnno assistito all'impianto ed al funziona-ru stata inoltre data facoltà al Compartimento mento della colonia tipo, e ·sono stati svolti i sedi Catania di erogare L. 2000 per gli urgenti socguenti argomenti: Col. RIVA: «I minorati organici)), r•rof. GUALDI: ((La importanza di vivere nudi corsi locali. all'aria aperta>). Cap. BoccHETTI: a) «Le Colonie Contro la tratta delle donne e dei fanciulli. ?\farine ~Iilitari e loro importanza igienico-sociaSu proposta del Presidente del Consiglio e Mile >), con proiezioni; b) «!"'elioterapia al mare_)>; nistro dell'Interno il Consiglio dei Ministri ha ai>e) «Climi di mare ~ climi di montagna )>, con jilms provato uno schema di decreto-legge diretto a fis<lell(' colonie marine france~i ed italiane, e delle sa re nuove e precise norme per reprimere la tra tcolonie montane della s,·izzera; d) ((Più forti per ta delle donne e dei fanciulli: grave questione già la grandez7~ dell'Italia nostra)). Cap. DE CESARE: «La dlngnosi della tubercolosi iniziale dal punto dibattuta sotto tutti i suoi aspetti nel Congresso penitenziario i11ternazionale tenuto a Parigi nel di ' 'ist.a radiologo, con materiale dimostrativo». Prof. .TER.\CE: «L'educazione fisica». Inoltre sono 1895 e successivamente a Londra e poi nella Conferenza diplomatica. di Pa1igi nel 1902. stute visitate le segl1enti istituzioni: Scuole alIl decreto-legg~ si compone di tre parti: nella l'aperto e Colonia per predisposti del Comune di Romn, illn tra ta dal prof. Grt'DICEANDREA, Istituto prima è configurato il delitto, che nel nostro Codice non e ra stato a~ora specificamente contemdi S. Gregorio e Dispensario R. Elena, illustrati plato; ne lla seconda si -disciplinano le agenzie e dal prof. SIG~ORELLI. Ospizio Marino di Anzio, . gli uffici di collocamento di donne; nella terza Scnoln nl Sole nelle Pal11di Pontine, illustrata dal parte infine si procede alla costituzione delJ'Uffiprot. 1\IISSIROU, ecc. cio centrale italiano per la repressione della tra tT.ie Colonie Marine Militari quest'anno sorgono ta, in ottemperanza a ppunt;o all'accordo amminiad Anzio, Savona, Rimini, Pflscara, Palermo, Castrntl vo di Parigi del 1904. ~ltnri. 7

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Omaggi.o al prof. Poi·ta. •

I medici di ~uln1ona si ~0110 atluuatj in' <.:111'tli<1le ~i1111Josio per fe t:eggiare il clil'ettore P chi1·n1·go J)rilna1io di <1ucll'Ospedale ('ivico, prQf. Pnrta, i11i~ito dal l\Ii11istero dell'Interno di u.nn onoritio • oenza n.l m el'i to ~nitario. Allo cllon1.pa,g·n o pitrJo il dott. Cozzoli, ponendo in i:ilieYo le- cli~tinzioni ;1Cqlùsite dal festeggiat-0 nel can1110 profei:-;.~i c111:11<', :iCientifico e sociale>'.

Commemol'azione del p1·of. Lltci~ni. Il 24 gi11gno ~0110 Rt.atc rese, iit

•.\~col i l, i tf'JlO.

figlio. :Nell'occa~o11e

furono i11a11g11rate una lapide· nella casa ove llèl<'<}11e il Ie111cjani e 1111 ricordo n1armo1 f'O <·on n1edaglione i i i bronzo. i·iproducent0 la <~ffirct~ dfll )il a e "tro, nella eas.a O\P t1·H ~C'orR~~ ln l'tl<l •

~1ov1nezza.

Nel Teatro « ,....

Ba~"o

prof. ~. ll<\glioui «OJllIDeIUOl'Ò dep:n~llll€'llt1• rinKig"Dfl fi "'iologo Un liallO tnettendo ]n l'ilieY<) la ~11<1 ]ioclero a OI'>el'cl di ~c·if'Jl­ »

1'011.

Zhl tO.

Una truffa. ~

stato al'restaw a Jl;llermo, in sl'gni Lo '' <lPn11nzia di una. Ditta <li ~1 ih1no, certo Angelo J3èln diera,

che aveva istitnito

i1e l

. uo <1oruicilio, in

via Ame1ico Amari 33, nua in11naginaria .J.cca<le1n iff. fis ;co-cli i.111 i ca, ra l'v1·~:-:t111 tata esc 111~i , -t1 n1ente dn I fonclat:ore ma nellc.t qual0 figu1·a Y<-LllO uon1i cli <·minenti scie11zia ti, e cll<' r1i:-:tl'ibuiva diplo111i, con r elative medaglie, <li<'tro i>agamcnto cli ta~se e <li altre s pese. <}li sono . tate ~questrate r ircolari, ò iplo1ni cd a ltri ùocumenti. l,a , na attiYità sj es1)li(;U\""a . e1X:ial1ucut~ all'Estero. I.e sori1mE-- lle rc~tte ne l g·iro cli lY.>C·hi <l nn i ammontano a p iù di un mi li on(:\.

Dottorato di Odo11toiatria in .!rgentina. A. B11enos AireR è stato l)Ubblicato jl uuoYo pl'ogl'am1na annuale di :tl1di appxovato dal Consiglio C~ntrale

Untver~itario,

~emestrale

in sostituzione di quello i11 Yigure in ql1ella Scuol~ <li Otlonto-

login .

Esso reca: pel 10 anno : anatomia, fi. iologia , i .. tologia, fisica e <.-himica, ;->roq!:esi dP.nta ri.1. l)el 20 n nno: h:1ttPriologi.a r> pfltol-0gia ~en<') ra le;

957

a n u.toruia lJ.èl tol, )h'"i<·~ proste~i <lenta ria, clinica otlontoiatrica. Pel 30 anno: 1>atologia ~JlP<.·inle (boccale e dentc1ria), tera1:>e"Gtié:t. prostei:;i tl<)11taria, clinica orlo11t-oi;_1 tricn> cli11i~:1 c·hirurgica e semeiotica, radiologia . P el 4° anno: itiloiatria. odo11tologia le.g<.:ile. igie11~, ortodon.toiatria, corone e lavorj a pon te, clinica od-0ntoiatriea, cli11ic.1 e-Il i1·ntgiC'èl e sen1ei-0ti<.:a. <li'.4 1,ue·nf1·~ E!anit. ).

<;ou J.-P. LANGJ1<)IS sco1npar~ 11no dei fisio10gi più: r·0n0Ncit1ti della i1ostl'a ~IJOea. eon.-eg·nì l a 1<.t ll l'(la i11 l')cie11ze n atur;1li: . ·oll~itato dal Ric:het J>aclr e-, ~i nddottorò a 11.-\.. 2u

.·ol<'.)nni onoranze alla memoria di T.,11igi l . 11<:i <t 11i, ll<'llc.t ri«orre1iza r1el '}uJ. rto auniyersarjo <.lell<1 n1<n'te. r•on grande concorso tli 1)()polo. r·o11 r i11tt>r\f111to di tutte le autorità cittadine. <l eJh~ ra1>1n·e~l'J1tn11jf,,(' · d~ll'Esercito, della )Ie1g;istratn1'a. cl(>l F"to. <l~l ­ l'Ordine dei me-dici e di tnttl-' le .-\ ~~ei;1'.4in11i locali, la salma e.l i I.J11igi f.11cia11i, gi11uta da J{ o1ua, accompagnata dalle iw1·so11e cleJla fHn1iglh1. ,.<'1111e tt1mu ln ta nel E, a.medio C'Oilll1nale. J_;a ·m a1lifesti1.iione ri11scì imponente J1<-1l' la <>ommossa parteei1)11zione di tt1tta la cittadinnnza, <:hc volle rendere l'estremo trihnto di onore e di g·Ioria al grant1~ i-:;no

PRATICA

ehe in

a11ni

metli~ina .

Affro11tò St1bito gli studt <1<:--llil tel'n1og·ene i e de l ricambio, i1rec-0rrendo i ree;euti 1isnltati degli americani Slll metabolismo l>asale. • 80110 rilllaste fondan1e11ta li in fisio1Ja tolog'ia le ~ue ricer<:he sul eomJ)it<) ù0llc ca1>s11le Sl1trenali. ~\lt1i ?tu d.i i11 c11i ~i è i·i\""elat a la sua originaliti! rign ilrd a n o l'equilibrio <:lOl'<tto clel ~«1nguè, la 1>0lip11~a tel'mica, Ja fisioJogia della circolazione polmona1·e. S'intere~s•> au<.:l1e alla fisiologia a1)plicatc'\ a ll'igiene indn striale : il luvor <l i11 aria co1np1·es~, iu a mbie nti caldi e n1uidi, i11 atmosfera co11teue11te vn1}()ri nitl'osi, l'igi<'ne dei . ottoruarini. Si è occt1pato co11 im1Jeg110 a n<·1H' <l('l)a fi~iologia n1>r>1i-

ca.ta.

all'eél'n~azione

fìsic<l.

.~lJn. Facoltcì mf'dica d i Pn tigi non potè ess~1·e che ~empliee « 3gg·re-;;at<) >>: ven11e però n o111inato

l)fOfessore al C-0nSPl'vatori-0 Nazi0nale r1·.arti e Mes tieri e i11earicato di ltn c-0rRo cli fisiologia uppli<'~l a ll'edu0azione fi~i<:~ _ Dirjge,ra <la u1olti fl rn1i 1:1 R e·;;uo g en,é rale tles ,~r·if>HC'<>.c: . J.Janglois f\1 i11fìnitamf'11t<' hnouo f' profondame11t.e a mato: (\l'a un pa1lr~ più <"h<' 1111 n1;U~f't1·0 per· .2:1i ,, llie vi. ( 011tnva ul n 11ni <1P1Jeua . a. p.

m

Si è spento il dott. O. .JOFjTTfJ. 1·jc·e-pJ·es ide:11te clella FJocieté dé B iologie, u1rcl ico all"OSJ.)e<lale della Pitié. _,.\ lui si <leve unn sco1)e rta r l1e lascerà u11a ti-~1ccia duratura nC'lJn F\f·ie uza : l'ateromasia sperlmt->-ntale delle arterie, ott~nuta inrclia nte iniezioni <li .ad.I·enalina. Co11sacratosi a Ila c:ardiologia. vi acquistò ltna grande perizicJ. U11 insuccesso inas1:>ettato a l concorso di « -.1g;greg-azio11e » l-0 attristò senza scoraggiarlo: egli rad<lo1>piò c1i ardore nella sua attività; .:na ne è rirunsto fia~c-;;i to : ml10re i:tenza aver compiuto la sun g iol'na t<t. m.a ln sciand0 llD.'opera d11revole . a,. p.

n1orto a Trento il 22 11)ilg~io 11 .-._ i l dottor <i-TJIDO· ~1:-.\.R(lHETTI ; di fa1uiglia origiua r:in di 'rionci. ('l :reuti110), era· uato a Ilrfl'~cin n <? l 1870. A\~eya diretto lln o~da le lX'l' l1ambi11i; noto come uno dei più <listinti D)e<lici prn tici a Roma, dovf' si Pl'a aequistato rinoma11za. con una vita di . acrifie:i tntt.a dedita al bene altrui. Ja ~ia a n C'he fra i (~lleghi iatgo rimpianto. A. Z. È

,.. ·.

.

.

~

...


958 RASSEGX~l

DELLA ST~IP_.\. llIEDIC..l.

G. FASOT~I. .Ce111enti <]i silicati ec.1 a lter<tzioni pulpari. - S. l'.\LlZZI. ...\.nest0sia troncnlare del II i·amo del trig·emi110 alla Carrea. ·

F{ to11u1 I ol;;gia, iuar. -

l:Jriti~lt

"-Jfed. .Jour1i., ~1 a1 11-. R. Hc1cmsoN. L'« uc1don1e <.:ronico ». - l >. C. I '· \~1.;y l' () . ..:-\.r.r.-

su1··r . I per1Jie :-;j a. Pre1isa ..Ué<l .•·Lrue11l.J i-10

Illill'.

-

R . _\. nlAROTT.\.

Varici sor>ra1Jnbie;h e. .Journ. ~lérl. Françai.:J n1a r. llléllto

(ANKO XXX. F ASC. 29)

I f. POLI CLINICO

Xun1ero snl tratta-

clella sifili<.1e .

Pul icliniq1Jr'. 1° feb. - I~. \\'ono'. D o.·u.e:gio d ell'nJ bl11ni11a 11ri1u1ria per cliafnnometrin . ' 'ne. <l. H 6p., 29 mar. - J). '\?.\LLER\-R .woT, R. C1I.\HP.E~T1En, TR,\B.\ u n. De ·i11~i hilizzn zi one J)er c:11ti t·e~lzio11i ripetl1te . l>. .:.\l .\HlE. II. BOUTI ES e T. IlEnTRAND. Stuclio .u uaturuico di sc:1erosi late. ra1e amiotro fi C'a.

A.rei! ivi . .-lrch . di Ortoved., 11. -

G. _\..::\-:\OY.izz r . Guari!!'in-

·-

ne spoutane~ della lu~saz . co11g. dell 'anca. S. ì\1ARCONI. Trattamen to d el le rigidi til de lla ·p3lla . - S . Bus1Nc:o. Artrodesi sca110Jo-omerale. R. G .\LEàZZI . _\. ~ .F1.-u1.\. ·rrapinnti m11~olnri e tendinei. Revi<e rie 1iléd .J 3. - ì\l. RocH. Tl1bercolosi della milza. E. f ;EHHt .r x. Tia geneserina, nuovo n l <"'a loide. Rall·i o logia M ecl ., apri. G. \ ìrANELLo. 1\1odific:a zioni del sa11.g11e deternli11ate da deboli dosi d i raggi X sulla Jnilz~1.

I~a

Jf inerva Med., 1° ruag. 1li intorno al <:aucr o.

P. Fo.\. N11ove cogni7.io-

.Japan Med . Tf' orl ll, 13 feb. - S. YAX.\GI. AWA . IuH11en7in del siero immune ·~u11a biologi.a del ba <·illo tifico . - N". Ft·rrer. . \ zione della ln ce so111 re ~11i te~tj(•oli.

La nostra SEZIONE ME~ICA, nel Fascicolo 7 (1° luglio) pubblicèt: I. - M. GH IRON: Varietà cliniche della luecemia acuta. 11. - \ . . \ 1 ANN I : Sulla morfologia e riproduzione della Spirochaeta ietero-haemorragiae di Inada e Ido. III. - ~~- T RENTI : I tipi di streptococco nella endocardite maligna. TV. - U. B At,CARANl : Sovra una speciale reazione colica di origine colecistitica. I no11 abbo11ati a detta Sezione potranno ottenere questo interessant e F'a scicolo, inviando cartoli na-,?aglia di L. 5 al cav . Luigi Pozzi, \ "'ia Sistina 14. Roma.

Indice alfabetico per materie. Ae;cl'es<.:imento corporeo e glandole a secrezione in te1·na Pag. 945 ...\c.:tiuu1 uicosi toracica . )) 9-15 Ana to 11tia 1f1riana ostacolata da risu?'ti pregiudizi e da errata applico :~ione <le7lct legge 1

Batteriofago : ric·erch('

Dil>liografia

. Calcoli biliari : st1uttur;1

-

Can cro cle11~ labbra : i·i~uJtilti clelle operazioni C'anc:1·0 : etiog(~ nesi e tera11ia . Ca11cro : . procl11zione s1)eriruentale Carcinoma <fel rolo11: iuteTYento ùJJeru-

tiy·o

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H39 H-12 !>:17 H-4-!

Ci ·tifellea: trattamento 111ec1ico delle Jnnlatt ie • 1 ( las.1o;e niel/i(·a italiano: opportu11ilà rff'll' orua Hiz.~a ::.:ione Oonr·orsi : varip . Crollar-([ del n1·JL'i1nent:J 1>rof<'8.s-ionall . (~ n oie: bl()(·<·o n1ccc·:-1nico CUll:-;n cli morte i 1Upl'OVVÌS:l Ematologia : l1 ...·o del bleu tli n1etilt'11e bn-

rncieo .En :efali te <:>I)icll'mica : trn ttan1t:>11l11 Erit1·oblasto. i: s i11<lromi c·li n1 rh0 J.~ritroc:iti : i11fiuenza <1 Ila di.~f'~lio11e ~111

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c:cnnpleu10nto :

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Uoma. 1923 -

Tip. l"a rtiere C.e-ntrall.

i\!lalattie da carenz~• 11! edici coloniali ver il 0011-uo B elga: ·norme per il reoluta111 ento . .Meàioi e farrnr1 c isti : divieto d·i conven zio1ii . .

Occl11sione intestinale: tr;1tt:1111(..nto <.:on insufflazione gn sso~ P eritonite acnta : <?11ter< >~to1ni;1 P sicopatie tu b-~rcolari R eazione speciale del snng l}e in "tati J)fltologici e Sl1llia. grt1 Yithi nza Sifilicle vescicale Tumori maligni : que. tioni biol ogiche snlla radioterapia Ulet· L·a d11odenale : ~clerosi deJ ll1e ·ocolon

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Urea. : sintesi o rtifici;t 1t' . Urine : sali biliari e<l n lùumil.l<1 \ie bili:1ri: infezione i11 a-.::-;enz<l di c:a l<:o1i

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J-'rn ttu rc <l(:'lln 1ut.111diboh1 : IlH>tlificazion(' :t 11'n1111~1 rec·cl1 io G u11 n iJ1g

Igie nisti : Congr esso I' ag. !)-1~ Infanzia : opera del colllu11e cl i Rorua per la t11tela delli prima - . In!;'n fficienza aorti'ca : ru1nore cli Flint)) H45 Grocco Intestino : aderenza a cicatric-f\ c-~~n ren: D~l » usura, enterorragia . Labirinto: distr,17.ione cloroforrnica f-:JJeri1nentale J-'infoglandole me:-:éntel'ic:he : enfìf.RllHl in )) !)-!:) lattante )) H-1::·; r.J11e : bisml1totern pia

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L. POZZI, ed. regp.


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PROF.

Nostra recentissima pubblicazione: 0.ARLO B ASILE

Diplomato in Medicina tropicale al Royal College of Phisicians y Surgeons di Londra Libero docente in Parassitologia - R . Cl:inioa Iviedica di Roma

t>iagnosfica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI - Direttore della R. Clinica Medi ca di Roma

Ripo.t'tia1110 alcuni brani dei giudizi espressi dalla stampa medica italiana su questo M Cl11/tlale: L'aJt~ co,n1peteuza dell' A. si riflette ·SU tuttai l 'o·p era . 8criyenc1o per i meclici) egli .s i è limitato alle n ozio·n i elle li inte1~essano·, cioè a i pa,r as.siti piìr importanti p e1~ la pa.t olo gia. tllll<l·n a, e si è la.s ciato guida1~e unicU>m·e nte daill'imp1o·rtanza1 pratica lega.ta a.d 01g ni ca1p itolo.. La praticità è lo scopo cla cui nullar lo svia1 : elimina cita,z,iDrn.i disserta.z ioni, dottrine; Sii attiene ai faitt i . "\rarie ta,b elle conclensa.no e si stemano le nozioni espois te. Il la1vD ro è corretiato cli abbo•n danti e dimostrati,re illu.st1~zio 1ni, in parte schema.t iche, moil te 01..iginfl.Ii. Esso ri.l1nisce tutte le ~~oncliz.joni per rendersi ut ile : e ness11n me dic6 c·olto dD1\rrebbe pr-i1

1

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\"aJ.--sene. N ellai teonicai dell allestimento editori ale non è sta;t.a, tr~asc.ura.t~1J neisSJUne:t· spesa.. (Jnai lode (Da. _4-nnal,i d)Igienie) fel)br·a.i o 1923). ,.a, a1lla, cor31ggio1s a Casi\! eclitrice. Il i)ro.f. B ..\.SCLE hèl.1 dato t1na brilante prova, del come si possi'tno so1..mo nta1·e le gra.vi d]f ticoltà clidatticl1e i11erenti alla tra.t ta,zione sistematica cli llna ma,t eria tra le più a.g'ita.t e. Là· pa1rte clia.g nostica differenziale - di g·ra,n<lissima in1porta11za quando Sii co,nsideri il ' JJa.11.uale in una delle sue ft1nzioni essenziali, q11ella di .co·ns11ltazio·n e - è sv<J1ta .a a,l B.'\SILE coo.. ~ ì\a.1..ia.t i e spesso · nu ovi (11rt.ificii dida ttici : ftgu1~e L'l1be)le sch emi; ne consegue lllla fo·r1ua conciS'a, attraente, che ù.à. al lettoire un senso e11for·i co cli chiarezza e cli ~·r·dine. Nellai trattaizione di conten11t-0 pa.rtic<J1la.rme11te medico aibbiamo consta.t a.to uno scrupoiloso aggiorna.mento clei cla.t i J)itì impo·r ta nti. M<>1lto selezion~1.ta., la lJa.rte tecnico-cliagno·sitica cli la.bo1~a.to·rio che rivela t1n ricercat-0ir e eo·n sumato pochi meitoc1i , inaJ i11•·a tjci e a.ttendibili. Oo,s ì cD1n ciso e serrato nella ela:boraiZione della ma:te1·ia.. limpide~. e chia.r o nella espo,s i zione, corredato da.i ])iù op1)ortuni sussidi g'l..afici, q11esto M a.111t1Ja,l e si presenta a.g li Rt11<ìi-0.~i italia11i in un -0 p1)0·1·t11no momento ed è destinato a,d llll 111figc> ca.n1min-0·. · (Da, Pathologioa). 1.5 ma.1·zo11923) . 1

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Ingr. 3000 diam.

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STUDIO CLINICO-OPERATIVO Qu~ bto s tudio s i basa su esatte cognizioni d'istologia e d'anatomia pntologica i traccia i punti più importanti dell'ana tomia. e dei rapporti della milza ; ne segue i dati clin ici ed operativi; e d espono in modo preciso e critico le complica· ziani a cu i può andare incontro la milza malaril}a. 'fale monogra fla la più completa ttnoggi pubblicata in I ta lia. ed all'este ro r:ipprt!~en ta lo s~ndio profondo di nrgom ent 1 di anatomia patologica. di ematologia, patologia medica é òhirurgica. serueioticof\ sira, clinica chirurgica e medicina op era. toria nei riguurd ì ùell t: splenomegalie malariche e delle loro

LA TRflUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE

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rer ottener e quanto sopra inviare Cartolina- Vaglia al Ca v. Luigi r o zzi - Vta Sistina, Num . 14 - Roma

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fond3to dai professori :

' •

Fase. 30

Roma, 23 lugl!o 1923

ANNO XXX

GUIDO BACC ELLI

·

fRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. I.avori

origi~ali:

G. L. Sacconaghi: L' e epechèsi ossitòni\!a »

elemento essenziale dell'egofonla. osservazioni cliniche: Zuccòla: Contributo all'opoterapia dello scleroderma. - A. Guerricchio: Sopra ~n caso di degenerazione genitcrsclerodermica. Note e contributi: E. Pirondini : La prova. della. galattosuria nella insufficienza. renale. Sunti e rassegne: (_;1acoLA ZtoNE: J. Hay : Sull'insufficienza car. difica. - H. Roger: L'emiplegia dei cardiaci. - Scbiit~ nhelm: Aortite luetica. - H. Rolleston: Sull'ipertensione.

Cenni bibliografici. Accademie, società mediche, Congressi : Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. Milano. - Società Medico· Chirurgica di Padova.

Appunti per il medico pratico: C.ASISTtCA e TERAPIA : Sistema nervoso : Sulla diagnosi differenziale delle neuriti. -

La

paralisi facciale a frigore. - Il trattamento delle paralisi difteriche. - Il solfato d1 magnesio nella t erapia della coreR. ·- La cura arsenicale della corea. - Il trattamento dell'~nuresi notturna con la t-ermopenetrazione. SE MB IOTICA : Sulla reazione del piramidone per la dimostrazione di emorragie occulte. - Po~TA uEGLI ABBONATI - VARIA Politica sanitaria e giurisprudenza: Nuove disposizioni circ:,t. il limite di età per l'amµiiss ione ai concorsi al posto d1 ufficiale sanitario. - Nuovi uffici sanitari. - Per la riforma della legge sugli Ordini dei sanitari. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onoriflc.enze.

Notizie diverse. Rassegna delta stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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Memento

Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2a. rata semestrale dell'abbonamento • In corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1N1sTRAz10NE

LAVORI ORIGINALI. L' '' epechèsi ossitònica ,, elemento essenziale dell'egofonla. ~1edico

Prof. G. L. SAccoNAGHI, primario degli Spedali Civili di Brescia. Ecque1n esse dices in mari piscem meum? Quos cu m capio, si quidem capi, mei s unt, ha beo pro meis >>.

e

Trattare dell'e gofonìa, con l'intento d aggiunger determinatezza alla qUialità acustica sua, apparisce a tutta p1ima, secondo il lato donde si guarda, impresa o ardimentosa o superflua. Ardimentosa, perchè il fenomeno è stato scoperto, e con prediligente cura descritto e studiato, proprio dal LAENNEC - l'astro più f11lgido nel firma-mento della semiologia cliniiea -, e cimentato poi alla critica di intelletti sovra11i; superflua, perchè oggimai, a giudica~ re dalle p·oche parole con cui i tr.attatisti si spicciano, nel descrivere il fenomeno, si direbbe che le note più singolari di questo sien come ingenitamente impresse nella mente già di qualunque s accosta la prima volta al letto del malato. Una considerazione toglie ,..nerò subito a questo mio scritterello ogni apparenza di ardi. 1

1

mento o di superfluità. Il LAENNEC, che descriveva l'egofonìa con minutezza, la indicava segno patognomonico de' versamenti endopleurici non troppo esigui e immancabile, in questi, in determinati periodi del loro decorso; oggi essa è d'ordinario descritta con sol una o due o tre parole qualificative stereòtipe (voce nasarda; vocè interrotta; voce nasarda e tremènte ; voce nasarda e caprizzante; voce tremènte, a stratte, simile al belar della capra; e via dicendo) e indicata di sfuggita come segno in certa maniera accessorio · (o perchè tenuto raro o perchè tenuto infìdo). Chi co·n osce passo passo 1a fortun osa vicenda ormai secolare del fenomeno, lo nota accasciato ancor oggi sotto la zampa greve dello SKODA, leonina zampa sovrana, ma forse appesantita talvolta un po' da inconscia gelosiuccia. c:Ji campanile; e compatisce alla gaia disinvoltura del WINTRICH, che, sottoponendo a esame severo la voce ascoltata al petto, chiudeva bensì, per onore alla verità ma fors'anche per dispettuccio allo SKODA, col riconoscere il significato pressochè patognomonico dell'egofonia, ma pur non si peritava, a prelt1dio, di ammonire il prati-00 che distinguere tra voce nasarda (broncofonìa) e voce .n asarda e tremènte (egofonìa) mette conto come decidere cc Se trallalléra e>


962 tra.llallà -

(AN~O

l L POLI CLINICO

Il più bel trillo invér ci dd ! )). Or-

XXX, FASC. 30]

l'autore stesso sarebbero state evitate talune: contraddizioni-di co11cetto, sien pur lievi e soltanto forma.li, alle quali la critica trova facile appiglio .

bene; che un fenomeno, indicato da alcuno come i1nportar1te, venga d'un tratto o a grado a grado disconosciuto nel • suo valore, non è cosa infrequente in semiolog·ia, nè tale da deDESCRIZIONE DELL' EGOFONÌA (SEMPLICE). « L 'egotrarre in ogni caso gran che alla stin1a delfonìa (seniplice ) consiste in u11a particolare· l 'autore; ma, che il fenomeno principe del ·risonanza (della voce ascoltata al petto) eh.e· LAf:NNEC, indicato da questo come segno patoa.ccompagna o segue l'articolazione .delle pagnomonico, e in certa qual maniera immanrole: sembra che 'una v oce iri certo modo arcabile, d'una afiezione frequentissima e al gentina , pi'tl acuta e più agra della voce de~ co11trollo ovvia, sia caduto giù giù, pur sotto nialato, quasi eco -~ Jie di qu.esta ripete le pail piccone d'uno SKODA, a tenere un posto a.frole o le loro fi:nal.i, frema alla superficie polfatto secondario, fa specie; - eccettochè, nel 1nonare, ove par riascere e per così dire napassare da autore ad autore, da manualE> a tare, ari:.ich è sortire dal profondo. Essa derima1111ale, esso fenomeno siasi venuto via via t )a il suo no111.e dalfimmancabile carattere suo· travisando ne' lineamenti suoi, col perdere alcomplesso di tre1nìo come a stratte e di ct1na delle note proprie o con l'assumere alti11ibro agro a rgeritino fremente - che l'assoc11na nota estranea. 1nig lia alla voce belante delllL capra. E:, insomQne~t'ipotesi ci esorta all'jndagine, e l'indama, ·u,na risoria11za caprizza11te, leggiera e argine ci chian1a al LAENNEC , alla fonte eccelsa. gentiria, alla silperfìci e del pol1no1ie. - Il cal\1a <L q11esta è m estieri ci accostiamo con menprizzo,111.en to sernbra per lo più d.ipertdere dalte sgo1nbra d'og11i preoccupazione, se davvero l 'arti colll.zione stessct delle parole, sebbene la vogl ia 1no scl1ivare il pericolo di non sapervi voce eh.e f'sce dalla bocca del ma lato non attir1gere se non quello soltanto e appunto che presenta rz.ulla d.i si111ile; m,a l ct l volta, e for·s e la 5eil1iologia moderna ha infisso e ribadito sol quando il versamento pleurico è esiguo, già 11ella m~nte nostra. Tal perico·l o non sepn.'è aftatto d.istinto, avvertend.osi separati la p ' io schivare fino a parecchi anni addietro, t>oce risonante e l'ar·gentino caprizzamento. poicl1 t.· il LAENNEC scolpisce sì il fenomeno ar11llora quest'ultirrio, a volte, sem bra farsi, pur g11ta111ente. ina 11on con rigore di concetto e nel medesirno istan te, in un punto, rispetto aldi par1)la sempre coerenti. Sol oggi, che l'espel'orecchio ascoltatore, lln po' più lontano o piiì rie11za. mia, e1nancipàtasi arditamente dal li1 ici.11,0 che non la detta voce; altre volte inbro, 1n'ha jn~eg11ato . a ll'ascoltazi·o11e della vo'l'erc, qua.11d.o l1 malato parli lentarrle11te e trace p ettorale, ma distinto o SI)iccante dal sl1ono n1ezzato, si ?1ia1iifesta, 1io·n isocrono con la vovocopettorale articolato, u11 fenomeno acustice, ~n.a i111rnJediata1nente dopo q·u esta, quasi i?n- . co affatto si11golare e d'·u na notevole frequenperfetta er o, s·u la finale ltelle pa1·o lP ». za, caratteristico e, direi, patog11omonico de' DovE s'AYVERTE L.EGOFO~ÌA. cc L 'egofo11ìa, q·u anversa111enti endopleurici a11co esigui, ravviso nel I~..\ENNEC llna. i1ota. esuressa con particodo c'e, s'a1't ert e se1npre su u11a certa estenlare 111sistenza, la quale, sceverata ed emensione; per lo più, in maniera più o 1neno evidat a. 111'appaeisce in ger1ne il fe11omeno rueded ente, i1t tltfto lo spaz.io tra il 1na1~gine niesin10 che l 't1dito inio, pii1 analitico forse che dia.le della scapo l a e la colo1ina vertebrale , sintetico, è venuto i11dividuando. co1nf pure in. tutto il conlor1io dell'angolo, scaFacriàmoci dunq11e al LAENNEC, inaestro e p olare inferiore e i1t una ::.01ia larga 1-3 dita d11cc. chf' girrz, seglte1ido la direzione delle costole, Qu c to deseriveva i~ egof.011ìa g·ià, 11el 1819. do ·rne:.za la scapola al capezzolo, in.somnia ne' nP1ln, 1a edizione del suo trattato; di poi, nel luoyhi del petto dove il modico versarnento 1826, ossia nella 2a edizione. apportava qual- pletlrico, 11.ella sua parte superiore, si appone cl1t> l iPve modificazione e molte aggiunte, nella i rt falda piu,tto sto sol til e alla superficie polmopa i·te g·enerale del libro e nella specia.le. nare. [N. B., il LAENNEC, in a ltro passo, dice Es )011go qui i11 succi11to la dottrina sua, qua : cl1e cc l' egofo1iìa 1•era r semplic e, cioè senza l 'e, ttV\ e1 tendo cl1e, per 1naggior concisione e broncofonìa, si 111anif est a sopra I utto alle parti 11e1 ~uic11ità, l'ordi11e e lo tile so110 i11 gra11 an leriori e la tera li del petto»] ; e il sito dell' ego{ onìa può essPr trasni.utato col cangiapa i te <li versi da11· 01igi11ale, 111a le parole descrittive e dicl1iarative son desu11te in tradu- 11ie11to di positura del corpo· e quindi d el verzio11 e fedele dal te to. Certo. se l'esposizione sa 111 e nlo. Può , 1nolto di rad.o, ai'vertirsi l'egodel l .At'\NEC fosse tata più sinottica, pii1 chia- { onìa sit tutta l'este;1sione d el lato malato, e ra e viva ne "arebbe balzata fuo1i almeno precisamentf' quando, pr>r briglie d'adesion,e l'i1n11ro11ta con1p1essiva del fenomeno, e dal<illa. plettra costale, il polmone 11on può esser 1


[àL\NNO

xxx,

FASC.

3()]

ricacciato addosso al nzed.iastino ed è p er ~on­ segue·n za attorniato i1t tutta l'estensio1ie Stta da una fald.a piuttosto sottile di versamento». SIGNIFCCATO DELL' EGOFONìA.

963

SEZIOl\ E PRA Tl CA

è se-

cc L'egofonìa

gno di versamento liquido en.dopleurico d'i modica qu.a1itità, sia poi qu1:sto dov uto a pleurite o ad idrotorace o ad al.tra; e non si ha in altri stati. Nella pleurite appare se111.pre, purchè il versa1tiento sia, come s'è detto, di modica quantità; 1nan ca quando il versa·m.ento è molto esiguo (può p erò esse r già bastevole uria quantità di liquido di 60-100 gr. ), come pure quando s'è fatto molto copioso, n.el qual caso essa ricom11rlre n el p eriodo d i regressione del versarn,erito o dopo evacuazione operatoria di questo (cc egofonìa d i ritorno = .4. egophonia r e-

ttux » ~ n. ~Iooo Dl PR•)D lJ ZIONE DELL' EGOFONÌA.

((U n ve rsa1tte·rito di modica quanti tà, da ·u na parte per compression.e cagiona, oltre a n ia.ggior addenr sa1nento d el t essuto polmonare, u1i appiattim ento, q?i,a~i a lingu.etta d i fag otto o d'ò boe, de' pic·~ oli e 1ned i ·ta.mi branchia.li sì che l'albero bronchiale di verita un.a sorfrt di strum ento a 'fìa.to t erminato d a. una quantità cli linguette - , se nza p er ò oblitetazio1ie d e' piccoli e 1nedi nè d.e' gro ssi bro·r ichi (quale ·un ver sa mento rnolto copios o da.re b be); àall altra, l1tn.gi dal con1.primerc e appiattire il pol1no1ie cotLf.ro al media.stirio (come farebbe un vers amento copioso) , s·appon.e al. p olnio·n e in guisa da r idu r si n elln p a rf e superiore ad una falda sottile. A d.arP egoforiìa conco·r rono irisi em e e l' a1>piattimento d e· rn:mi bronchiali sì, ch e 1

in questi '"' 1'0ce, risonando, frem e e la presenza d ella liquida ra zd.a sottile epperò agi tabile, con tremio, dalle vi bra zioni d ella voce (N. B. , applicarido una vescica, piena, d'a.~qua a nietà , alla r egion e int er scapola r e d '1l.n sa·1i o ch e presen.ta quivi. t.(,n,a bron cofonìa naturale ben n1.arcata, o sul laringe, l ct voce che attraversa il li qui do p ar farsi p i.ù acuta e lievemente tremolante). .-111.a tras·m ission e, già fa r.i l e attraverso a itn liquido (otti1no condÙttore d el suo1io ), giot'a anche Z1adde1isamento , e quiridi la maggior condutti1 ità, del t essuto polmo1iare. Il solo appiattimento de' bronch.i non basta. a dare f.'g ofonìa; altri~enti questa. p ersis t er ebb e in tutti i casi 01 e alla g·uar i gione d una JJl eurite con. versa11iento niolto copioso tien d ietro un r estringimento d el petto. 1

[N. B., il 1 ,AENNEC però, in un passo, si lascia sf11ggire l'affer1nazione che « l 'in tr ani ess a. d'una falda di liquido. se asso lutamente 1iecess aria no11, è a prodtlrre i l fenomen o, vi ha almeno molta parte »] )) . BRONCO-E<;OF ONÌA. «Varietà notevoli può ziego-

fonia, per il soni11iarsi SllO con u.11,a brortc ofo. 11..ìa µi1ì, o n1en.o 1n.ar.cata, C·ftrir e quarulo s·i mariif es ta in un, p ·u nto v icino a u11. grosso trori co bronchiale, e specialmente ver so la radice d el pol11ione (N. B., abbasta1iza sp esso allora, verso la parte · irbf eriore d el margine laterale della scapola, si avve rt e egofon ì a. sernplice) . Di tali va ri etlì posso·1io dare un'idea esatta: ora il tras 11ic t te rsi d ella voce a,ttraver• so ad ttn portavoce metallico o ad una "Canna f~ssa , ora il parlare tenendo u1i gettone tra' denti, ed ora, anche - e q'uesto parago1ie, che JJe rò s'aff à quasi so l quar1do il f en om e1io ha l·u ogo tra il 1nargine 1r1.ediale della scapola e la co lorina l'e rtebrale, è sp esso d ella p iù pe1·fetta esa tt ezza , m;assi1ne negli uoniin.i a voce un po' grave - i l ba.rbttylia111.eri to nasardo de' bagatt el lirri c1ie fa·n µarl.cire il pulcinella. È da avverti r e, però, rhe u1ia. broncofon.ìa agra, un po' capri z:..({nte o a tirnbro fesso, 1io1i basta a caratterizzare ru11,ione d ella egofonìa c on la broncofon ia (l 'e g ofo1iìa esserido come se g1io 'l)era e si cu r a sol quando consiste in una risonanza ca11ri:.-:.a1ite, leggiera e argentina , alla, superfi cie del polnione ) ; infatti può d etto f enomeno hro11cofo1zico nia1ii f es tarsi , alla radice del pol11io1ie, i n so gg et ti ch e a,ttua ln1 ente non hanno reru11a mala ttia degli organi r espiratorii, dov uto for se <td appiatti1nento più o m eno pro'lllt n.zia,to d e' grossi tro 1iclii bronchiali p er 1·estrin.g i m ento d el p etto consecuti1'0 ad aritica 1; leurite. La broncofon.ìli che s' aggiu1ige a lla l'yof 011 Ì -" l può esse r tanto l a b r on cof onìa ·tiali1.ra le , r esa dal ve r san1e1i to piiì i·nten sa p er la co ni p ress iorie r,he d el t essuto pol·nio n.are fa un 1n P::d pifl de riso e nieg lio [;01idutto r e d el s1to11 o, q u.a1ito la bronc 0fo1 i ì,a acc i d erital e (p er epatiz-:.nzione: n ella pleuropol1nonite), event1lal·nie1ite resa più fort e da.Lla compressione e add e1isa:.io 11 e dal ve r -.;ctnie1ito prodotte n elle parti siip erfìciali del 11olnione n on, per anco inl'llSe d a,ll a ft ogosi. È p erò d a riotarsi ch e, ~ qua7ido il. ve r sa'm,ento pleuritico <tnteced e al.l a pn,eum onif P-, l'appiattimen-to. ch 'esso per co111press io1i e produc e rie' ra1n.i bro1icliiali · sprovvisti d i ca rtil ttgi n.e, impedisce ch e la bro·n cof onia sia ben nia1iifesta .».

Dall1 esposizio11e, ordinata così, apparisce con1e elem ento precitJUO l1na « risonanza argenti1ia fr erne nte n, che, a1Jpunto perciò, l'al1tore i11d:i:ca t alvolta, senz'altro, come « oaprizzam ento n, ch'è c111anto dire « egofonìa (cil~, capra). Apparisce anche, con1e: 1) tal caprizza. 1nento, in di versi p assi dell'opera, -è, con evidente incoerenza, or·a indicato come compenetrato con la voce pettorale,. ora come distìntone, e, i11 q11esto caso, ora come affatto superficiale, ora come un po' più lontano o vi· )t

\


964

IL POLICLINICO

cino cl1e 11011 tJ:lielJa; 2) r1ella spiegazione del moclo di produzione il LAENNEC considera sol- · tanto il carattere di fremio e tremìo della voce pettoraJ.e e non fa alcun cenno della risonanza a rgentina; 3) mentre l'ego,f onìa è dal LAF.NNEC indicata. con insistenza, come pato·gnomonica de' versamenti endopleurici, l'A., in 1111 passo, si lascia sfugg·ire l'affermazione che 1a presenza di versamento assolutamente necessaria non è; 4) il LAENNEC descrive ·n otevoli varietà dell'egofonìa (congiunta con b1~on­ cofonìa) col mezzo di parag·oni cl1e sono, sì, scultorii ma ne' quali la risonanza arg·entina fremente non ha alcun rilievo, e sùbito dopo non si pèrita. di avvertire eh~ una broncofonìa agra, un po' caprizzante o a ti:qibr:o fesso, non ba~ta a car:;i..tterizzare la presenza dell'e-gofonìa nel fenomeno. Si co1n·p renrle quindi come la 1iso11anza argentina fren1ente - su la q11alP. il LAENNEC insiste, ina non sempre, nè sempre con rigore rispetto alla relazione sua con la voce pettorale per così dire di ·fondo - non abbia colpito la mente della maggior parte dei lettori; tanto più che il paragone col belar della capra, impresso nel nome medesimo di egofonìa, · è troppo pretenzi_oso, tale che nel caso concreto l'ascoltatore non riconosce forse mai la egofonìa se non indulgendo moltissimo e con tt1tt'arbitrio alla ma11canza di questo o quell'elemento. Cosi ha potuto lo Sn:onA, che pure ha esposto, in traduzione letterale e veramente fedele, quasi tutta la dottrina del LAENNEC su l'egofonìa, far consistere questa alla fin fine nel « suono trerriènte » della voce consonante; suono tremen-te ch'egli altrove dice dar ora l'impressione di « suono di portavoce», ·ora di « suono di trombettina », ora di « suono di voce na.sale >> ed ora infine di « suono di chi parla contro a u11a carta applicata a' denti d 11n pQttine »; ha insomma fermato l attenzione s11a proprio su quelle varietà, che il LAENNEC s'.è sbizzarrito a descrivere, sì in modo scultorio, ma come varietà d'egofonìa (combinata con broncofonìa) esenti, pare, della nota caprizzant.e specifica. Ql1al meraviglia, che, su qt1esto f allaca f andamento e con un tantino d esagerazione partigiana, lo SKODA trovasse la egofonìa tanto ber1e ne' versamenti en<;lopleurici quanto, pur senza traccia di versamento, nelle pneumonle e anco n elle infiltrazioni tubercolart o nelle escavazioni del polmone? Il fatto, qual è da me individuato, è questo. All'ascoltazione della voce pettorale, ne' versame11ti endopleurici, con una certa frequenza si avverte, compagna al suono voco-pettorale, articolato, qual ch'esso sia, una sonKinza aggiunta di tono acuto - sonanza ch'io chiamo 1

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[ANNO XXX, FASC. 30]

perta.nto (( EPECHÈSI ~SSITÒNICA )) ' da È1tl, ~X.7JCHç, òçocr e -rbvoç - a pron1L1izict press'a poco di S o Z dolci o aspre, sonanza sommessa, sottile ma non penetrante, non metallica, · che nulla ha per sè stessa del frèmio caprizzante (pi11ttosto ha del sibjlìo sottile d'insetto), anzi è di solito abbasta1iza limpida e sol talvolta è in certo modo fi1iemente rna ·radamen te granulosa (agra non la direi). --· Ne' casi tipici, è riettaniente · distinta dal s·uono vocopettorale a.r ticolato, di cui segile solta'n to il 1-itmo s·illabico con qualche stràscico (sarebbe quindi affatto in1proprio definirla, su l'esempio del caprizzam·eilJto s~condo il LAENNC, come una « risonanza » e addirittura errato definirla, su lo stesso esempio, come llna sorta d' « eco che ripete le parole, o le. lor.o finali. » della voce pettorale), e par nascere in un piano diverso. qL1asi sempre più vicino all'orecchio ascoltatore che non il su-o no vocopettorale, e talvolta concentrarsi o addirittura nascere prol)rio i1elJ a conca auricolare; ad onta della maggiore od anco immediat3:- vicinanza d ! origine a pparente, l'epechèsi talvolta sfuggcall'udito nostro se auesto è tutt'intento, a foco, al suono vocopettorale. A impressione si direbbe che questo suono artic·olato, qual che esso sia, provier1e, per tr·asmissione att1·averso

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1

al tes8uto polmonare addensato e al liquido,

dall'insieme clell'albero bronchiale, qual ch'esso sia, e l'epechèsi ossitònica, per medesima trasmissione, dalla parte d'albero minuto bronchiale C·Ompressa, la quale, per idiosintonia, dal suono vocopettorale estrae, per così dire, e rinforza quell'ossitòno che corrisponde alla tonità propria di essa parte d'albero tubulare; ma ql1esto che dico non la pretende a spiegazione vera del fenomeno, VU 0J servire' piuttosto, vera o no la s·p iegazione, a esprimere meglio l'eff8tto uditivo. Fatto è che a volte, se si comprime più o meno l'orecchio ascoltatore contro al tor·ace, l'epechèsi si avverte rinforzata (per idiosintonìa nella conca auricolare adeguatamente impicciolitasi?). - In altri casi, l'epP,chèsi, anzichè avvertirsi distinta, si compènetra col suono vocopettorale come in concento, in concento disarmonico però; anzi (com'io credo) ·doppiamente disarmonico, perchè disarmonizzanti fra loro, ·per intervallo d'altezza acustica, l'ossitòno epechèsico e il tono fondamentale vocopettorale, e disa.rmonizzanti fra loro, per disparità di forma, la sonanza ossitònica, che non è articolata ma solo sillabicamente ritmata e co:µ stràscico, e il suono vocopettorale ch'è articolato. Secondo che jl suono vocopettorale articolato è per sè stesso più o meno nasardo o, poniamo anche, tremènte [a me però il tremio è parso sem1


(_.\NNO

XXX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

pre, non momento insito di suo nel suono vocopettorale, ma effetto già d 'l1na certa disarmonia di ooncento], si possono avere dal concento i suoni, indicati dal LAENNEC, di cc portavoce metallico», di « canna fessa», di « gettone tra' denti» o di <e barb11gliamento di pt1lcinella », come pure gli altri, molto efficacemente aggiu11ti dal RACIBORSKJ, di (( mirliton )) ( « mirlito11 » o cc flu te à l'oignon » è una sorta di flauto rusticano di canna chiuso a.Ile due estremità da u11a b11cciolina di cipolla) o di « chi parla contro a· d enti d'u11 pettine sottile ricoperto di carta su una faccia »; ma poco contano questi paragoni se nel concento non spicca chiara, per di sarmonia , l'epechèsi o·ssitònica , che sola dà facoltà di afferma rr, con .' . p1u o meno s1c11rezza secondo la maggiore o minor chiarezza di spicco, la presenza di versamento. Con questo non vogljo a fferm a re ( « N11llum Numen abest, si sit Pr11de11tia ! ») che l'epechèsi ossitònica . anch e se dist inta o n1olto spiccante, s ja J)r oi:>1io a ssol1itan1en t e patognomonica. In cli11ica, si sa, ù va l ore della parola cc patog·nomonico » va intes-o sempre con una certa r estrizione ; n el fattisp eci e nostro poi può darsi che, fra l'aJt1o, una compressione est1i11seca qualsiasi (a.d es. da asc esso subfrenico o, come affermava pe r 1'egofonìa II. LANDOUzY, ·da cotenna pleu1~ca ) bast i a dare condizioni polmonari a tte all' ep ech èsi. Fatto è, però, che in tutti i casi di ind11bìria èpechèsi os sit ònica, da m e osse r vati a tutt'oggi , ho potuto dimostrare, anche con la punt11ra esplorativa, la presenza di versamento endop1 euri co, e n ei casi di epecl1èsi n on proprio m a nifesta ho do,ruto al più conservare qualche r a ra volta il dubbio, ma non m a i ho avuto l a certezza, della mancanza di liq11ido. Nè può dirsi che l 'epechèsi manchi quas i s empre ne' versamenti molto esigui o molto copiosi, com e a ffermava p er l'eg·ofonìa il LAENNEC. Nei vers an1enti molto copiosi, l'epechèsi è invero rara~ ma n ei modici e negli esigui è frequente, sì che talvolta nei molto esigui e saccat i ho notuto con la scorta d'una ' circoscritta epechèsi, infigger l'ago della siringa alla sicura nell'unico sito ov'era possibile estrar liquido. E l'epechèsi più manifesta si avverte qua o là nella zona ottusa, senza regola evidente, non (come affermava invece il LAENNEC per l'egofonia)) quasi soltanto nella parte superiore; anzi, in genere, direi più frequente l'epechèsi verso il mezzo della zona. Ho detto, più sopra, che l'epechèsi si avverte con una certa frequenza; posso forse aggiungere che, senza distinzione di stadi dell'affezione, si ·avverte in circa la metà ·dei casi di versamento endopleurico che càpitano all'osservazione, ma è difficile farne affermazione esplicita poiché,

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per bizzarria di cose, talvolta càpitano, in lunga serie, casi di versamento quasi tutti con epechèsi e casi quasi tutti senza! - Tàlvo·l ta, a render manifesta o più manifesta l 'epechèsi ossitònica giova esortare il malato a parlar più f·orte. 1

Coricludendo: L' (( EPECHÈSI OSSITÒNICA )) è da

t enersi l 'elen1ento essenziale dell' « EGOFONÌA » · col che implicitamente si vien a dare a que-' st 'ultimo n ome - che invano cercheresti di s opprimere, dopo natali così illustri e dopo cittadinanza clinica di oltre un secolo - la signjficazione lata di cc fenomeno caratteristico e f.o·r se patognomonico della voce a s coltata al p ett o ne' versamenti endopleurici » . Sul punto di deporre la penna, due obiezioni, di valore b en diverse, mi s'affacciano·, che parini v eder spt1ntare già s11 le labbra di questo o qu ello de' miei lettori. Un a p rin1a obiezione p otrà, sì, spunta r su le l abbra , ma non potrà, spero, ess er realmente sentita nella i·etta coscienza di alcuno de' miei l ett ori. Altri p er ò - conos~o i polli - potrebber o sen tirla in tutta la fede bag g èa della loro st olidità. Obiett erebbero, dunque, costoro, che u11'ana lisi così sottile, com'è questa mia, è i11utile quisquiglia, mass ime oggi che la pratica della puntura esplorat rice è a lla mano di ogni. più umile medicuccio. Ma beati loro, se n on avvertono il bisogno d,aver più d 'una frecci a n ella fa rètra e sanno acconciarsi una vita d eliziosa con la mente mùtila e i s ensi ottusi! E bea t i pur anco i loro p a zienti, se si senton tranqt1illi sotto l 'oochio vigile di tanta scienza llltr.amoderna. ! Perocchè, siffatti eroi dalla 1far ètra vuota s'o n poi quelli stessi che, per mala,11gu rato bisogno d'amma nta1..e di scienza la lor m ente g aglioffa, si fa nno i più .sca lmanati, m o. insieme i più malaccorti, paladini d'ogni 1netodo novo; son qt1el]i ch'esigon l'esame radiologico propri.o sol quando questo è inutile, e l 'emocultura a detern1inare le infezioni più evidenti ; son quelli che non dùbitan d 'applica re la sieroterapia a ogni febbre e l'opoterapia a tutte le alterazioni, vere o supposte, di organi, e via dicendo; son gli eroi, semplicett i quanto arroganti, che attendon al varco l 'ann11nzio d'ogni. anco più strampalata , novità. dell'arte, non per ghiotta smania d'apprender utilmente il verbo novo, ma per offrire e.on bel gesto al novo nt1me tutto l omaggio .della loro insipienza. Non medici sensati, ma scervellati a11tòmi infesti in tutte le maniere ! Alcuno, invece, de' miei lettori potrà per avventura obiettare - e qui l'animo mio si risoll eva - ch' esso già da anni, molti o pochi, intende l' egofonìa, su per giù , conforme alla I

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IL POLICLIN ICO

ai1a I isi ùa i11e fatta. A qlt esto possibile assertl) on dispostissimo a credere fin d 'ora, tanto J)iù che mi sarebbe di non poca sodisfazione trova r e, così g·ià pronto, il sostanz ia l e consentimento di ~ apienti collegl1i. Ma - oltre cl1e la. a.i1alisi no11 l"Jto trovata in alcun libro, fatta giC:t o accen11ata, (qì1el ch e si pt1ò desr1mere dal I.AENNEC è a11ali si in germe e per vari aspetti apparisce differe11t.e) - posso assict1rare che i molti, a11co vale11tissirrli colleghi, ai qt1ali ho avl1to l 'opportunità di dim.ostrare secondo l'interpretazio11e ai1nliti ca mia il fenomeno egofonjco più J)arlante là dove essi non sapevano p11nto ravvisarlo hanno m a nifes ta to, tt1tti, grande e g rata sor1Jresa : segno chiaro che, a lla m ente loro. libri e maes tri eran stati per lo m eno, inefficaci. Epperò ho scritto. Se 11on ho sc rjtto per tutti, h o scritto per que' 1nolti che a 11cora no11 sa11no, 11l1bidendo al preciso d overe d 'ogni studioso, ch 'è di risparmi are ad altrui la ri1)etizione in11tile d'nna faticata es1)erienza. « 1·i rginib1ts ». se mai. << puerisq1lC' ca11to ».

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE DI C l ' NEO.

Contribl1to all'opoterapia dello scleroderma. J)ott. Zt iccòLA, pri1nario e doiee11te. 1

Un rapporto fra sclerodermia e disfunzione della g·h iandola tiroide è ipotesi ve.n tilata col1.e prime osservazi o11i cliniche della l esione cutanea (fosse essa g'ener.a lizzat a: Leube, Bouttier, S. Marie; o disseminata: Littmann; o a striscie: Gril1feld, Peterson; o sotto forma di sclerodattilia: S. Marie, Jean:selme, Krieger), associata ad t111 m. di Basedo"'' completo od incompleto (Leu b.e, Bo11ttieT, S. Ma rie, Leo• pol(l Levy, Rotschild, Littmann, Grunfeld, Pe· ter on, ecc. ), o a un gozzo semplice (J eanselm e, l\:li1)11 el, Balzer, Boot) o anche ad atrofi,a d ella gl1 iandola (Singer, H.ecktoen, Leredde. Tl10111as); e nelle q11ali efficacem ente si era i.nterve11l1ti con una terapia tiroidea (Ménetrier. Blocl1, Lustgarten, Pisko, Jakirnoff, Lance1·e'1 u,, Pa11 lesco; 'cl1a111berg, Gri111felcl . Kor11felc1 . I..co1Jolcl Levy, Rotscl1ild, Darrier. Ferra1\tl. ~lirc o11rl1 e . Pai,, Nordma11n, ecc.). SP i1on ch e col i11oltiplicarsi delle osservazio11 i, col re11dersi più l)l'ecisi i m etodi biologie i d · i11dntii r1e e con 11na })i l) 111inuta disamir1a dei casi citati 11ella letteratura si poteva C'l)l1Cl11dere cl1e non sempre la sola ghiandola tiroide è i ll1Jlll ta bile dei distttrbi t1·ofici. appogain ndo t.n li vedute la p r esenza con essa di altri l(u nd l'i cli11ici q11ali la teta11ia (D11pré, Guillni11 ), l'ael'on1egnlia ( ~triin1pell), il m . ùi De·

rct1m (Oddo, Chassy). o di altri sintomi riferibili all'ipofisi (Roux, Touchard, Lafond, Izar, Sot1za-Leite, Souques, Hirschfeld, Sternberg, Oddo, Nicolas), alle surrenali (Charvet, Carle, Nicolas, Lancereaux, Paulesco, Gl.u rson), alle paratiroidi (Dupré, Guillain, Nicolas), alle ovaie (Fumarola). P er ciò la sclerodermia veniva interpretata come una sindrome pluriglandulare confortan'" do tale supposizione l 'osservazione dell'inutilità. della opoterapia uniglandt1lare e l'efficacia della pl11 riglandt1lare: ed i casi di Bonnefoy, Arcangeli, ì\!Iorselli, R·ovitsch, Oslert Friedhein, Grunfeld, Korne.r, Laquerrière, sono esempi. indubbi , essendosi in essi dimostrata inisuffic iente la terapia tiroidea sola, utile al con.. trario se associata a q11ella ovarica, testicoIa:re, surr enale, ipofisaria. Indubbiamente però nella grande maggioranza dei casi la lesione sclerodermica si accompagna a disturbi tiroidei. disturbi n on sempre presumibilmente iden tici se teniamo conto dei reperti anatomici : abbiamo già d etto co·m e essa possa accompag11arsi a d un m. di Basedow sintomatologicam ent e completo, non men o frequentemente incompl eto, oppure con una semplice ipertrofia o atrofia della tiroide; di inodo che a lato di una forma con ipertiroidismo altre nre dovrebbero sussistere con ipotiroidismo. St1ttler emette senz'altro l 'ipotesi ch e in ogni caso la ghiandola emetta una so· sta11zn tossi ca particolare; Kornfeld , Grunfeld, Leopo ld Levy, Rotschild, al contrario, che m. di Basedov. e sclerodermia evolvano su un terreno comune che la clinica rivela essere ipotiroidismo. Concetto confermato dalla non in, fr.eq11ente inso1~genza di fenomeni mixedematosi (Littma nn, Grasset , OsJer, Dehn) e del reperto freqt1ente di a lterazioni sclerotiche della ghiandola tiro,i de. Del resto spesso nelle osservazioni pubblicate il gozzo esoftalmico è frusto o si trattava di forme basedowoidi, men.tre un'an alisi !)iù })recisa. forse })ermetterebbe di applicare ad esRe l'etichetta di inst a bilità tiroidea. Cassirei· afferrna come in tali casi si sia troppo corrivi i1el diagnosticare un m . di Basedo\Y, poich è tnolti sintomi attribuiti ad esso appartengono a Jla sclerod ermia come tale, . mentre l'esofta.lmo può essere simulato dalla mascl1era scl erodermica, m.entre ancora casi basedow-simili non se111pre seguono nella loro int ensità il decorso del processo scleroder1nico. ~>\ltrettanto per quanto riguarda una co1111)artec ipazione al processo del tessuto cromaffine per la frequente comparsa di pigmentazioni cutanee, non solo perchè esistono numero~e combinazioni (Licht\\·itz, Kren ) di scle1


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SEZIOì\E

irodermia con pigmentazioni Addison-simili della pelle e delle mucose, nelle quali all'autopsia non si riscontrò alcuna alterazione delle sur-renali, ma ancora perchè in altri casi nei qua1i è man'Cato i1 sussidio di prove biologiche e del reperto anatomico, la pigmentazione è svanita in1dipendenteinente da una terapia surrenale. Quindi se l'associazione ai disturbi tiroidei di perturbazioni a carico di altre ghiandole endoçrine fanno sotto certi punti di vista della sclerodermia una disendocrinia, una sindrome pluriglandulare, altre considerazioni permettono di mantenere su questa ipotesi un certo riserbo; poichè si dev.e tener presente <:he la presenza di proces si sclerotici in singole ghiandole non è dimostrazione definitiva, ciò non parlando sempre per una Loro defi<:iente funzionalità; che il processo sclerodermico, potendo interess are anche i tessuti profondi, può colpire alle volte, ed in via ptlramente secondaria, alt:r.e ghiandole sanguigne, se pure i sintomi plurig'landulari non sono dovuti ad un puro pertt1rbam ento funzionale del s istema delle ghiandole san guigne, seconda,rio all-a lesione prima (Falta).

PR ~. TICA

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ca : corrispondono alle zone di distribuzion.e della III, / IV e V radice -cervicale e della II, III, IV e V dorsale con accentuazione dei fatti a sinrst1·a, non si hanno modificazioni della cute in corrispondenza delila zona V-X dorsale mentre l.e.sioni identiche, ma meno intense i~ corrispondenza de.Ila XI .e. XII dorsale ed in grado ancora minore della I, II, III e IV lombare. I tron·c hi n~rvosi corrispondenti non s.ono dolenti. I movimenti delle parti sono possibili m a impacciati. Soggettivamente l '.ammalato avverte parestesiè nei territori lesi, mentre l'esame dimostra ipoestesia ed ipoalgesia per tutte le sensibilità. Tanto gli arti superiori che ir1feriori sono piuttosto freddi e si coprono di frequente sudore. Diaid·ococinesia e $Ìnergia normali; senso st ereognostico, di posizione e di movimento integri. Sensi specifici normali. · La reazione di W. col siero di sangue e col liquor riuscì neg.ativ.a nè potè essere riattivata. L' esam.e elettrico non dimostrò alcuna n:ota speciale tanto per la corrente fara.dica e galvanica. Riflessi sia superficiali che profondi normali. Pressione vascola1~e 110-120. Polso 90-95. -L'esame della crasi sanguigna non diede r ep'.erti degni di nota, quello delle orine riuscì negativo per i1 glucosio e l'a lbumina. La compression1e dei globi oculari provoca marcat a bra dicardia (da 95 a 72) •e b radipnea (d a 20 a 12). I m.etodi farmacologici n1ediante l adrenalina, secondo Petren, Thorling, Bauer, Heppinger 1e d Hess (mmg·r. 0,0005-0,001), la pilocarpina (0,005-0.01 ), l' atropin.a (0,0001-0,0005), l'endotimina, l'ipofis ina e la pituitrina (0.5 eme. ), studi a.n do il modo di compor:tarsi del p olso, del r espiro, della pression.e e della temperatura non diedero risultato degno di nota, al contrario l 'inieziòn1e di -';4_-lh -e 1 eme. di endotiroidina diede diminuzione del numero dei polsi (da 110 a 90) ed un aumento della pressione (da 110-120 a 130-140) non accompagna to da altri fenomeni obbiettivi o subbiettivi. Oss. Il. - Negr. Anna, anni 36, ca saling·a. Nulla n el gentilizio nè n.ell'anarmnes:i r emota. Sposatasi a 21 annd. ebbe tre gravidanze tutte a termine con puerperio regolare. A 32 anni, in seguito, dice l'a. , ad un forte .spavent o, in cominciò ad avvertire cardiopalmo insorgente da prim a solo in seguito a fçt,tich.e, poi an ch e accessu almente in riposo; contempor a n eam ente notò tumefazione d.el co1lo, facile stan ch ezza sia fi sica che ·intellettuale, tremori diffusi a piccole scos.se agli arti s uperiori, cri~ i st1dorali . È dimagrita d~ 8 kg. circa. P ochi m es.i dopo l'inizio di quest i disturbi venner o a mancare l·e m estruazioni. E. O. - Condizioni di nutrizione deficienti, bulbi oculari le·g germente sporgenrti: Gra.ef€1, Stellvvag, Moebius !)resenti. Ghiandola tiroide t1niformemente in grossata, non pulsante. Cuore in •limiti con toni a ffrettati, impuro il. prim o all·a punta, non accentu a to il secondo s11lla polmonare : polso piccoJ.01 fr equente (100-110 al m ' ), -d ebole (pr essione va scola r e 100-110). Nulla ai polmoni ·ed agli organi addominali. Le orine (m edia giorna lier a 1000-1200 eme. ), 1

Oss. I. - Br. 1\1a rio, anni 34, avvocato. Nulla nel g entilizio; n·ell 'an amn.estico non malattie degne di not a, n on lues , discreto bevitore ·e ft1matore . L'inizio della m alattia daterebbe da qu~ttro an ni circa e si sarebbe iniziata con dolori a car attere radicola r e diffusi al collo, al torace ed agli arti sup. , interpretati da prim a d'origine r euma tica, p er cui il1 p. si so'tt opose a cure saliciliche e t.ermali senza otten erne vantaggi. Dopo cinque mesi dall'inizio lor-o l'a. n otò ch e la cute del collo, degli arti sup eriori e del tronco andava come ispessendosi, si faceva più consistente, tanto che non tardò a notare una. p ar ticolar.e rigidità nei movimenti, la sensa zione come se il torace fosse stretto da un1a fasciatura rigida. Prima ancora dell'alteTazione cutanea aveva notato che iL .collo andava ingrossandosi, che qualch.e volta era colto da accessi di cardiopalmo, da cris i st1dorali, da tremori alle mani, sì che la scrittura er a irregolare, da una minore resistenza alle fatiche. All'esame obbiettivo si riscontra individuo i.n buone condizioni di nutrizionre , occhi l.eggermente sporgenti, non sintomo di Stellwag, di Moebius e di Graefe. Ghiandola tiroide uniformemente ingI''O ssata, non pulsante, tremore a pi-ccole scosse all·e m.an i . Nulla agli organi cavttari. . Buona parte della cute del collo, del torace, degli arti st1periori si presenta notevolmente alterata : essa è S!)essa., come indurita, più resiis tente della norma, ha perduto la sua mobilità. sui uiani sottostanti e non è oiù sollevabile in pi.eghe. A11la palpazione è -fredda, com-e infiltrata in tutto il derma, qt1asi esistesse un edema dt1ro, alla pressione però non rimane l'impronta del dito. Le zone cosi infiltrate hanno una dis1)0Sizione qt1asi simm etri-


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IL POLICLINICO

non co11tengono nè zucchero nè a1bumina. Nulla all'esame dei genitali. BilateralmeDJte la cute delle spalle, la superficie antero-esterna e posteriore del braccio e dell'avambraccio e più precisamente quella. corrispondente allia zona di distribuzione del IV, V e VI ramo cervicale si presenta notevolmente ispessita e qi consistenza superiore alla norma; non può essere sollevata in pieghe, e compressa non marutiene . l 'impronta del dito. Qualche altra zona di ispessimento si trova sul torace, sulla superficie esterna delle coscie, senza che esse mantengano alcuna disposizione .s immetrica. Qua e là sussistono zone di iperc1"'omia la cui epoca di comparsa non è precisabile, non anteriore certo, però, all'inizio della malattia. La sensibilità tattile è diminuita nelle zone di cute lesa, la dolorifica è intatta, diminuita la termica. . Sensi specifici integri; .s enso stereognostico, di posizione, di movimento integro. Diadococinesia e sinergia conservate. Riflessi .s uperficiali e profondi normali. Reazione di vV. negativa. Le prove farmaco1ogiche all'adrenalina, al· la pilocarpina, all'atropina, a1l'endovarina non diedero alcun risultato; invece quelle coll' endotiroidina ·e coll'en1dotimina determinarono un aumento della pressione (da 100 a 125), un rall.entamento del polso (da 105 a 95) con ri11forzo delle pt1lsazioni cardiache. 1

Stabilitasi cosi per entrambi i casi la diagnosi gen1erica di sclerod't3rmia, tenuto conto dei fenomeni che completavano la sintom.atologia del primo: fenomeni basedowoidi e prove farmacologiche tendenti ad ammettere nella disfunzione della tiroide il momento · .eziologico, l'indirizzo terapeutico non poteva orientarsi se noDJ verso tale principio. Altrettanto dicasi per l'oss.. II, nella quale ~ e i fenomeni basedowiani e le prov_ e farmar cologiche parlavano in modo indubbio per un vizio funzionale della tiroide, i risultati della prova coll'endotimina e la precoce sospensio11e della funzione mestruale e la comparsa di • zone di ipercromia ci lasciava perplessi cir.ca la probabile, sia pure indiretta, compartecipazione del timo de11'ovaia e dell~ surrenali. Nel primo caso ed in un primo tempo si istituì una cura di tiroidina atossica, cura proseguita per tre mesi circa senza che l'a. ne avesse alcun vantaggio nè dei fenomeni sclerodermici e neppure dei basedowoidi, di modo che essa venne sostituita con una seconda a base di endotiroidina. Nel secondo, ammaestrati dalla prima osservazione, quantunque i fenomeni ba$edowiani foa.sero assai netti, si tentò immediatamente t1na cura con endotiroidina ed endotimina. Nel primo, dopo un mese circa di cura con enri.otiroidina scomparve1 o i fenomeni soggettivi: le parestesie, le crisi sudorali, il cardio1

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palmo, il senoo di fatica ed in capo a tre m-esi jncqminciarono a regredire i fenomeni cu-tanei; in primo luogo la cute dell'addome e delle cosci e, cne presentava lesio·n i meno prof onde, incominciò ad assottigliarsi, . a farsi ocorrevole, più eìastica, tanto da poter essere sollevata in pieghe; solo dopo 5 mesi mtglioramenti dello stesso genere poterono rilevarsi alla .cv.te del tronco e de1Je braccia. L'a. venne seguito per oltr.e due anni consecutivi, durante questi seguì la cura in modo continuo per i primi 8 mesi e poi a m-e si alterni. Oggig·iorno un leggiero ispessimento si rileva ancora in corrispondenza del collo e delle due spalle, più precisamente in corrispondenza della zona di distribuzione della IV cervtc~le . Soggettivamente l' a. non ris.e11te più alcun disturbo sebbene i f~nomeni base.dowoidi non abbiano subit.9 alcuna modificazione. Nel seco,n do caso la cura fu seguita in modo continuo per 6 mesi e quindi a mesi alter· ni ancora per 12. Prime a scomparire furoD:o le sensazioni. soggettive e le crisi sudo rali, il cardiop.almo al contrario non si attenuò; dopo quattr.o mesi la cute incominciò .a riprendere il suo aspetto normale, da prima quella corrispondente alla zona di distribuzione della IV lombare e più tardi, a distanza di parecchi m·esi, quella della IV e V cervicale : incominciò iDJ 1essa a notarsi un.a minore resistenza, a farsi più scorrevole, residuandone in ultimo solo una modica infiltrazione sotto forma di pseudo-edema. •Di pari passo le zone di pigm~nta.zione si fecero m·eno evidenti senza però mai scomparire del tutto. L).a. ottenne il massimo vantaggio dopo 11 mesi di cura; dopr0 questi, pur continuando niel trattamento, non ebbe ulteriori ben·efizi. I fenomeni basedowiani non pre~entavano alc~a reg·ressio11e·. Dopo 6 mesi di cura ricomparvero le mestruazioni. Per concretare in entrambi i casi si trattava di individui affetti da 6clerod.ermia, il prin10 con sintomi di disturbi funzionali a carico della tiroide, il secondo con fenomeni basedo\\riani veri e proprii uniti a fenomeni presl1mibilm«nte dipendenti .d a disfunzione del timo dell'ovaia e delle surrenali: concetti presupposti cl1e venivano a trovare la loro conferma nrel sussidio terapeutico al quale si era fatto a.ppello . I du-e casi offrirebbero campo ad ogni più ampia discussione sull'eventuale rapporto delle varie ghiandole a secrezione interna se le attuali nostre conoscenze fisiologiche, molto incomplete, non potessero con gran facilità metterci .allo sbaraglio di facili obbiezioni quando 1


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sul loro schema volessero trarsi deduzioni nel campo della patologia in cui a maggior ragione si noverano incertezze. Poichè evidentemente parecchi fatti clinici osservati sono intessuti di contraddizioni non a pieno decifrabili alla luce del1e attuali nostre conoscenize a meno che non ci si voglia accontentare di molto facili ipotesi. Rènard e Coulot passando alla trafila critica numerosi casi di sclerodermia apparentementé d'origine tiroidea (alcuni dei quali con melanodermia) e nei quali una terapia tiroidea-surrenale si era dimostrato inutile, mentre aveva dato buoni frutti quella ipofisaria (sen:za che le prove farmacologiche parlasse.ro per una c.ompartecipazione di questa ghiandole o l'esame anatomico delle singole dimostrasse lesioni a carico di esse); di altri imputabili a lesioni ipofisarie guarite al contrario con terapia tiroidea o timica; e di altri ancora i·m putabili a lesioni delle surrenali e guarite non con terapia surrenale ma tiroidea-surrenale; vennero indotti a domandarsi se invece di parlare di una sclerodermia d'origine tiroidea o ipofisaria od ovarica o surrenale, non si dovesse piuttosto pensare all'esistenza di una scleroder· mia sempre d'origine tiroid·ea, nella quale la secrezione tiroidea, deficiente od alterata, pot.esse essere eccitata o regolarizzata dall'iperfunzione di una ghiandola vicariante, artificialmente perseguibile mediante un'opoterapia eterologa mono- o pluriglandulare. Ipotesi che non sarebbe neppure in contrasto con quanto si ammette circa la correlatività delle ghiandole a secrezione interna e secondo la_ quale fra due di esse possono intercedere · rapporti di duplice n.atura a seco,n da che gli ormoni di una controllano la immissione in circolo del secreto dell'altra o semplicemente la formazione e l'accumulo di esso. Etienne, Richard, Ramond, Françoi.s spiegano, ad esempio, le forme basedowiane consecutive ad ipersurrenalismo ammettendo un'eccitazione del sistema nervoso d~lle surrenali ehe induce una ipersecrezione e necessariamente . un'esaltazione del simpatico il quale a sua volta eccita l 'iperfun1z ione della tiroide : in altri termini che l'adren.a lina favorisca la formazione e la mobilizzazione del secreto tiroideo a quella stessa guisa che agendo su1 fegato mobilizza il glucosio senza favorirne la formazione; ed in un altro campo che alcuni ormoni ovarici stimolino il trofismo tiroideo m.a rallentino il p,a ssaggio in circolo dei prodotti ghiandulari; a quella stessa guisa che la tiroidectomia determina ipert~ofia ed iperplasia della ipofisi senza corrispondenza di sintomi imputabili a questa iperfunzionalità poichè .'

senza la collaborazione tiroidea il prodotto ipofisario rimane inattivo. · Ora questi dati fisiologici tutti ancor pie~i di incertezze e di lacune possono in condizioni patologicl1e anche invertirsi forse in omaggio al principio che se uno stimolo ad una detèrminata dose ha un'azione eccitante quando essa è eccessiva può inibire. E forse a ciò ancora sono imputabili . certi r eperti apparentemente contradditori di cui è piena tuttora l'endocrinologia sperimentale. Che l'ipofisiectomi.a possa determinare un'evoluzione precoc~ del timo (Ascoli, Legnani, Houssay) o la sua ipersistenza abnorme (Ct1sl1ing, Aschner); che la tiroidectomia determini un 'ipoevoluzione delle ghiandole sessuali (Magus, Levy, Langhaus, Lucibelli, Scala, 1-Iertz), o sia senza influenza (Partov, Golstein, Hoskins, Allen) ; che determini una ipofunzionalità della. ghiandola mammaria (Hartoghe, Spolverini, lVIoussu), o una iperfunzionalità (Spolverini, Pende, Parho,n , Golstein); che sia indifferente sulle paratiroidi (l\1aresch, Pineles, Morel, Roussy, Clunet, Taneberg) o ne determini una iperr>lasia e un'iperfunzionalità (Halpenny, Tompsl}n, Vincent, Gley, Capo bianco, Scafer, Jolly) e sul timo ne favorisca l'involt1zione (Hofmeister, Jacoby, Lucicn, Parisot, Pin eles, Schilder, Berheim, Carrer, v. Basch) o la persistenza (Gley, Cadiac, Guinard, Biedl, Sainton, Rathéry, Pende, Uttèrstrom, Hoskins), ecc. ' Tanto che non potendo altrime·n ti darci conto di parecchi fatti clinici si è dovuto ammettere or1noni molteplici, ormoni di categorie funzionali diverse. Ed è indubbio che solo in tal modo possiamo spieg·are bene la complessività, la vari,e tà delle loro funzioni, quali risultano dai dati sperimentali e dai fatti clinici, n ei quali particolarmente l1na dissociazione funzionale è possi.bilità pi'ù frequente a constatarsi. Come logica conseguenza si è dovuto conclt1dere che per tutti questi organi si deve ammettere non un ipo- od un'iperfunzionalità, ma diverse ipo- ed iperfunzionalità. L'esposizione sommaria di tali fatti mi è sembrata necessaria per un tentativo di_spiegazione di quanto si è os,s ervato nei nostri casi particolari, poichè solo alla luce di essi potrebbe spiegarsi quanto si è osservato nella p,rim.a osservazione nella quale avendosi sintomi imputabili ad ipertiroidismo, con una semplice cura di tiroidina atossica non si è a.vuto ragion·e delle alterazioni sclerodermiche , mentre 11n miglioramento potè ottenersi quando si è passato ad una c11ra con prep al'ati til'oi1

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dei; se pure n on dobbiamo a111mettere che colla som~inistrazione di questi si abbia inclirettamente influito sulla fu11zionalità di altre. Così· nell,oss·ervazione II : si avevano sintomi indubbi dipendenti da una disfunzione ancor più manifest a della gl1iandola tiroide non solo, ma ancora del tim o e dell,ovaia, orbene mentre non si eibbero risu ltati coni una sern11lice cura tiroidea, incominciarono a d ottenersene qtlando si associò l111a cur.a con endotimina, ottenehdosi con ciò anche la scom}Jarsa di quei fenomeni che potevano essere attribuiti a d un'insufficienza ovarica (si iicordino in proposito le osservazioni di Tilmont ch e nelle distiroidia ha notato periodi di inSllfficienza ovaric.a sia parziale che totale) e di quegli altri (aree di ipercromia) che noi sar emmo stati propensi ad attribuire ad una disfunzione delle surrenalj. Risultati questi ultin1i di spiegazion·e tutt altro che facile ancor che la clinica dimostri un frequente parallelismo del ti1110 e della ~iroid e di questa coll'ovaia e colle surrenali. Difatti, t anto per citare un. esempio, nell'aplasia tiroidea si ha ipoplasia timica ed ovarica; n1entre r1ella iperplasia tiroid e.a ..:i h a iperplasia timica; l:innesto di timo produce un i11gTossan1ento della tiroide e<i ipoplasia ovarica (Bosch); l'innesto di timo b asedowiano ingrossam ento della tiroide con sin to mi di i1)ertiroidismo ·e sospensione. della funzione ovarica (Bescher) e la somfuinistrazione di estratti tiroidei produce iperplasia e d ipprf11nzionalità tlel timo (P ende, Utterstrom ). Di modo che ancl1e possiamo ammettere con1e molte volte alterazioni che noi p en,s iamo cli poter att1'ib11ire ad llna disfl1zione di questa o quella ghiandola possano non essere tali o possa.n o non esser~ esponente di una lesione limitata, tenendo presente in ogni modo che sem1)re si teatta di un iper- od un i})Otunzio11e in 11na ghiandola funzionalmente a normale, chiamata ad agire su di un organismo tale da variarne di p er sè stesso gli effetti. I casi citati ne so11'0 un esempio'. Tanto nell 'l1no qt1anto nell'altro colla sclerodermia sussiste\•ano sinton1i di iper tiroidismo, o almeno ~ intorni che noi siamo tratti ad interpretare cor11e tali, er n 1ogjco il 11pp orre cl1e anche la prima ricono cesse un identico momento ez~o­ logico, eppllre i sussidi terape11tici che in ge11ere agiscono i11 tali condizio11i m orbose si di1no trarono privi di alcuna efficacia, mentre ri"llltati palesi si ottennero quando si ricorse ai 1)reparati tiroidei la Clli somministrazione teoricnme11te avrebbe pot11to interpretarsi co111e lt11 controsen so. ~Ia la terapia tiroidea ha agito ul fatto sclerodermico non sui fenomeni 1

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di ipertiroidis1no segno evidente che i fattori determinanti l 'una cosa e l'altra non avevano fra loro alcun nesso ie eh.e doveva trattarsi di due. disfunzioni distinte nelle loro origini e n ei loro effetti. Conside1~azioni tutte che stanno ad indicarci i11 quali ince1iezze tuttora si navighi nella disamina di fatti in1putabili a funzioni delle ghian!dole ,a s ecrezio11e interna e di qual.e ancor più diffici1e interpretazione siano le già incerte interdipendenze loro quando si entri n el campo della patologia. 1

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Sopra un caso di degenerazione genito-scler~dermica. (Contributo clinico allo studio dP.lle sindromi pluriglandolari).

Dott. ANTONIO G UERRICCHIO. Il capitolo delle sindromi pluriglandolari è andato in questi ultimi tempi sempre più allargando i suoi confini.. In endocrinologia si ripete, così, quello che accade in molti nuovi ca1npi della medicina in cui, dopo un periodo di sottili distinzioni intese a differenziare quadri clinici sempre più nun1erosi, l'arricchirsi • della casistica e il progredire delle nostre co11oscenze inducono ad un.a concezione clinica e patog·enetica più comprensiva, se non anche i:> i ù uni tari a. Gli è che qui, più che mai, la l egge- della intima solidarietà di tutti gli organi e le funzioni della vita n on ha eccezioni. Le innumer e\1oli ricerche comp iute in questi anni convergono, infatti, a dimostrare quale fitta rete di rapporti diversi e spesso in apparenza contr addittori congiunga le più lontane glandole, e come molteplici s iano quasi sempre le azioni di una stessa secrezione ormonica. Se a ciò si aggi11ngono le complesse correlazi.oni esistenti fra g·hiandole a secrezione interna e sistema nervoso vegetativo (sindromi endocrinosimpaticl1e di CasteJ.ljno ·e Pende), le inevitabili esagerazior1i e, nell'applicazione pratica, i risultati quanto mai incerti di ogni terapia sostitutiva, si co1nprenderà come la fisiopatologia degli organi endocrini si sia oggidì tanto complicata, da sembrare ad alc11ni necessaria una revisione di gran parte dei fatti acquisiti e delle ipotesi emesse in questo campo. Al concetto di alterazione quantitativa, per cui in passato quasi tutta la patologia endocrina si risolveva in lln eccesso o in un difetto di secrezione, in iper- o ipofunzione di t1na glandola, va ognor più sostituendosi quello più complesso, per quanto non meglio precisabile, di alterazione qualitativa, di disfun-


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. ziorié, di deviazione dalla nor111a per turbato equilibrio intra- o i11tergland-o lare, così cl1e negli- stessi quadri delle- classiche affezioni monog'laridolat'i pure si tratterebbe di prevalenza delle alterazioni di una glandola, senza che sia sen1pre possibile ide11tificare I 'organo primitivamente colpito e cl1e si possa, com11nque, prescindere dai distt1rbi di tutto il sistema i quali ID·Odificano iri modi infiniti la fi sonomia del quadro clinico. Fra le affezioni pluriglandolari rientra, per concorde git1dizio degli AA., quella sindrome a · cui vo·n Noorden diede il i1ome di degene-

ratio ge11.ito-sclerodermica. È questa una malattia cl1e colpisce imp~ov­

,-isamente giovinette fino allora floridissime, in seg11it.o ad una infezione act1ta, e che· si manifesta con amenorrea, dimag·ramento, rapida involuzione a tipo senile delle più importanti ft1nzioni organiche, as1)etto di « vecchia vergine», alterazioni trofiche della cute fino alla scleroder1nia. Il caso cad11to sotto la mia ·osservazione mi sembra, per la relativa rarità dell'affezione e per a Icune particolarità cl ella sintomatologia, i1on privo di interesse, e però credo opport11no pubblicarlo.

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Si tratta di 11na Tagazza di 23 anni, l\faria G. C., da ~Iatera (Potenza), che l a madre 111i conduce perchè da più di u11 a nno deperisce, perde di 1:>eso e di appetito , non accudisce alle faccende cli casa con l '11sata attività, ed accusa un certo indebolin1ento della. vista. L'inferma è stata sempre pi11ttosto gracile, ma è nata e si è sviluppata i1ormalmente: non ebbe nell'infanzia alcunà malattia degna di ricordo, fu mestruata all 'età di 13 anni· e le regole si seguirono i11 modo sempre fisiologico. I genitori sono viventi e sani; l a madre ebbe dodici figli, nove d ei quali morti in tenera età per malattie acute; nessun aborto. ~el gi11gno del 1921 f11 improvvisamente col}Jita ·da febbre alta cl1e si protrasse con lievi remissioni per circa quindici giorni, con ir1tensa cefalea, vomiti, delirio e tendenza al sonno. Da allora non si è più ristabilita, ma comparvero ben presto gli attuali disturbi che andarono rapidamente peg·giorando. I-'e mestruazioni cessarono del tutto, si ma11if estò progressivamente invincibile anoressia, svogliatezza, senso di stanchezza, ostinata ed intermittente cefalea fl'ontale, pallore e di1nagramento crescente. Nello stesso tempo il carattere subiva profondi n:iutamenti: alla primitiva g_iovialìtà andò sostituendosi un certo grado di apatia, congiunta, per altro, a facili e ,riolenti accessi di collera. Da qualche mese vede conft1samente, in mo d-0 t1n poco più chiaro nelle ore della sera, ed l1a dovuto abbandonare il lavoro del ricamo, in cui era abiliss in1a, pérchè n.on riesce p.iù i1eancl1e ad infilare un ago. Avverte spesso senso di intormentimento alle estremità, e la madre rif erisice che nell'inverno mostrò la più grande sensibilità al

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freddo,. pn~ ~ non levarsi dal letto n~lle giornate p1u ri~1de, mentre durante l ,estate sop-· porta bene il .c:,tldo, con scarsissimi sudori. È stata sempre fortemente stitica E. <?· - L 'inferma lia tutto l·' aspetto di una veccl11 etta .: curva, per una notevole c.ifosi dorsale, elle rncede a IJicc_oli passi con andatura·· stanca, strisciando st1l suolo 'i tacchi delle scarpe. Il viso ~icorcla per alcuni caratteri la facies geroderm1ca: c~te J?allida! tendente al gialletto, s.ecca, sottile, inelastica specialmente sui pomelli ove non è possibile sollevar la in pliche; rl1gl1e sulla f.1vonte, rugl1e raggiate al · 13;-bbro superiore e agli angoli della bocca· i:>1gmentazioni minute, brune, sul dorso deÌ. naso e st1lle guancia. Le labbra sono bianche e ruvide, e non mostrano quasi differenza dall 'epider1nicte· della faccia, così che come rife!isce la paziente, i movimenti della' bocca son,o in certo modo difficoltosi e la rima ne· risulta notevolmente ristretta. Denti normalmente iJ?p~antati e sviluppati, ma gli incisivi infer1or1 e numerosi molari sono in preda ad avanzata carie. Gli ultimi due molari inf eri or~ di s inis~ra? sani, sono mobili negli atveol1. Soprac.ç1gl1a rarefatte, quasi a,ssenti nel loro terzo esterno; capelli sottilissimi scarsi e corti. ' · Nutrizione profondamente sca.dl1ta: pannicolo adiposo quasi scomparso, m asse mù.scolari ipotrofiche e flaccide, cute. i:>allida e delicata sul tronco. ·Si palpano pocl1i acicoli ghiandolari agli ing·uini. , Le ma111mellé so110 atroficl1e, con capezzoli piccolissimi; 11eli discretamer1t.e abbondanti alle ascelle e al pube. I g·enitali esterni :sono quelli di una rag·azza i1np11bere, piccole labbra appena accennate, jmene anulare. Non è conser1tita l 'esplorazione dei genitali interni. Mani piccole e scarne, con pelle ruvida e dita tozze; unghie, sp.ecialmente a sinistra, ri·· dotte a t1na sot.t ile striscia, a superficie irregolare ed opaca. L 'anulare ed il mignolo della mano d estra in permanente semiflessione, come nella n1alattia cli Dupuytren ; le ultime tre dita della mano sinistra ancl1'ess·e retratte, ma coperte da ·p elle ispessita, a derente alle ultime falangi, sede di formicolii e di trafitture spesso tormer1tos e. All 'esame del torace, lieve asprezza di respiro con es1Jirazione prolungata s ull 'apice di sinistra. La pt1nta del cuo1·e batte nel V spazio, poco all'intel'r10 della mammillare; non si palpa alcu11 fren1 ito, aia di ottusità normale; si ascolta su tutti i focolai, alquanto più intensamente s11 quello della punta ma abbastanza nettame11te anche all'ascella e al dorso, un rit·m o a tre tem11i, dovuto. ad un tono aggiun- · te presis tolico, scoccante e breve. Polso piccolo, ipoteso, freql1ente "(da 75 a 85). Fegato e nlilza nei limiti; è palpabile il polo , inferiore del rene destro. . A carico del sistema i!ervoso· non vi è che una certa esag·erazione dei riflessi patellari: integ·re le sensibilità, alql1ant 0· midriatiche ma normalme11te reag·enti le PU!)i}le. · $piccato il riflesso di Dagnini: la compressione dei bulbi oculari determina dopo pochi secondi r a pida caduta della frequenza e delJa tensione del polso che diventa filiforme, con vivo senso di an1bascia respiratoria. Assenza 1


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di stria bianca dopo strisciamento sulla cute dell'addome; notevole, invece, e persistente il dermografismo rosso. In entrambi gli occhi si rileva opacità del cristallino (cataratta nucleare), con conseguente notevolissima diminuzione del visus. Le llrine sono pallide, di basso peso specifico (1009) per grande scarsezza di sali abbondanti (media giornaliera cc. 1900), sen~a alcun altro carattere chimico e microscopico degno di nota. Esame del sangue. - Emazie 4.500.000 leucociti 7400, emoglobina (al Fleischl) 75: valore globulare 0,83. Formula = net1trofili 50, eosinofili 4, basofili 1, linfociti 25, monociti 20. Lieve anisocitosi. Reaz. Wassermann negativa. All'esame dell'intelligenza non si notano disturbi della memoria; si rjl eva una gr~nde lentez~a nel concepire e formulare giudizi, nel rispondere alle domande; vi è spiccata tendenza alle idee pessimistiche e melanconiche ed a sentimenti egoistici. Nel carattere l'inferma mostra, accanto ad una grande apatia per cui si interessa sca-rsamente di quanto le accade intorno, uria facile irascibilità cori reazioni violente ad ogni piccola contrarietà. L'esplorazione farmacologica del tono del simpatico dà i seguenti risultati. Dopo iniezione ipodeFmìca di un milligr. di adrPnalina si ha lieve accelerazione del polso (da 85 a 95), nessuna modificazione nel quadro ematologico e nei caratteri delle orine. Dilatazione pupillare appena apprezzabile si ottiene dopo instillazi·oin e di adrenalina nel sacco congi11nti. vale. Minimi sono del pari gli effetti di un milligr. di atropina iniettata sotto cute: leg'· gera e fugace tachicardia, inomentaneo senso di secchezza della bocca. Non è possibile praticare la prova della pilocarpina per l'opposizione dell'inferma e dei familiari. L'ingestione di forti quantità di zucchero, prolungata per parecchi giorni, non determina presenza di glucosio nelle urine. La complessa sintomatologia descritta è, senza dubbio, .espressione di molteplici alterazioni di diversi organi endocrini, e non è certamente facile discernere nel groviglio delle manifestazioni cliniche i segni delle lesioni di ogni singola glandola. Si p'1ò tuttavia affermare che nel quadro del precoce e progressivo senilismo che riduce una ragazza sui vent'anni nelle condizioni fisiche e psichiche di una veccl1ia cadente, i dist11rbi della tiroide e delle glandole genitali assun1ono importanza predon1inante, !1er qua11to oscurati e deformati dal contemporaneo patimento di alt!'i apparati. I caratteri della pelle, rugosa e secca, le alterazioni della capigliat11ra, la cefalea ricorrente, la 11otevole criestesia con la scarsezza i ella sudorazione, le modificazioni della psicl1e, e il ri "'t1ltato clelle prove farmaco-dina111 icl1e cl1e rivelano, in sostanza, un basso tono del simpatico, sono tutti sintomi che de-

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pongono per un prevalente disturbo delle funzioni tiroidee. Non v'è poi bisogno di mettere in ulteriore rilievo la profonda ipoplasia da cui sono col- .. pite le glandole genitali, e il conseguente grave deficit delle loro funzioni; notevole è però nel caso nostro l'assenza di ogni altera zione a carico dei peli delle ascelle e del pube, secondo quello che alcuilli AA. ebbero già ad osservare nelle sindromi da castrazione della donna, in cui è da supporre che il sistema pilifero sia alle dip·e ndenze della corteccia delle capsule surrenali (Falta). Quest'ultime glandole partecipano ~Ila sindrome con l'ipotensione vasale, la grande astenia ne·uro-muscolare, le piccole ipercrornie descritte sul viso; come non può escludersi ltn certo interessamento dell'ipofisi rivelato dalla elevata tolleranza per i carboidrati e dalla discreta poliuria, quantunql1e la patogenesi di quest'ultimo disturbo sia oggi più che mai in discussione. Per quel che riguarda le alterazioni trofiche della cute, che raggiungono il grado di una vera e propria sclerodattilia e che servono a distaccare il caso in esame dalle altre sindromi pluriglandolari, noi non oseremm<l attribuirle ad uno speciale disturbo ·di una determinata glandola, dinartzi alla grande disparità di vedute tuttora esistente intorno alla origine della sclerodermia. E' noto, infatti, che, per restare nel solo campo dell'endocrinologia, tutte le glandole furono a volta a volta accusate di prod11rre questa distrofia cutanea. La cataratta fu osservata in soggetti giovani per prima in casi di insufficienza paratiroidea (tetanig,) e nel diabete pancreatico; nella nostra inferma si sviluppò quasi contemporaneamente agli altri sintomi a completare il q11adr.o di quella senescenza di tutto l'organismo che è come la risultante delle diverse e convergenti lesioni glandolari. Se ora volessimo domandarci q11ale organo sia stato primitivamente colpito, dovremmo Sll · bito ric-0noscere che sarebbe questa una ricerca qi1anto n1ai ardua, essendos) nella nostra· inferma manifestati simultaneamente i differ enti disturbi descritti; è più verosimile ammettere che iJ i)rocesso tossi-infettivo, di natura non m~glio i)recisabile, abbia prodotto nello stesso tempo profonde e. forse, non riparabili lesioni in più di una glandola. Quanto alla terapia, si sono subito somministrati estratti di tiroide e di ovario, a cui si sono associati in segt1ito quelli di ipofisi e di surrene totale. Questa cura, istituita precocemente, è rimasta fino aò. oggi, dopo pa~

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recchi mesi, .senza risultati evidenti, all'intuori di una certa attenuazione di alcuni sintomi secondari; ma ha, presumibilmente, posto un freno all'ulteriore aggravarsi del quadro morboso. )Iatera, dicembre 1922. -

LAVORI CONSULTATI.

C. voN NooRDEN. Ue ber ch.loros e. Mediziniscl1e Klinik, n. 1, 1910. FALTA.

Le malattie delle glaridole sanguigne.

Trad. it. Soc. edit. libr. Milano, 1914. · CASTELLI~O E PENDE. Patologia del simpatico. Vallardi, l\1ilano, 1915. PENDE. Endocri1Lologia. II ,ediz. Vallardi, Mila· no, 1920.

NOTE

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CONTRIBUTI.

"' REPARTO UROLOGICO del POLTCLINlCO G. B. MORGAGNI

DI ROMA.

La ·prova della ga.Iattos1rria nella insufficienza renale

Infine, negli urinarii la stessa alterazione dell·a permeabilità renale può modificare i risultati di non pochi metodi di esame della funzione epatica. In questo primo tentativo di studio della funzione epatica negli urinarii scelsi la prova della galattositria provocata, perchè ha un indiscutibile valore clinico, e pe.rchè è semplice, e bene tolle·r ata (assai più della 1evulosuria, che pure in qualche caso praticai). E p.er la tecnica seguii quella più comune : reazione di Nylander e in qualche caso dubbio ricerc·a della rotazione polarimetrica n·ella urina preliminare di controllo, (o·n de essere sicuri della assenza di una pre1esist.ente glicosuria); s•omministrazione alla mattina a digiuno di 40 gr. di galattosio in acqua di seltz; raccolta delle urine per 6-10 ore a ·volte frazionatamente; in queste urine ricerca della reazione di Nylander• e quasi sempre anche determinazione polarimetrica (p10J Bri1n.e tro di Laurent con tubo di 50 cm. ), dopo di avere dealbuminato, defecato e spiombato.

del prof. EUGENIO PIRONDINI. Al termine della Nlonografìa .s ulla azoturia sperimentale (Roma 1917), concludevo insistendo che in ogni applicazione dell'esame della funzione renale non si può prescind1ere dall 'intervento degli organi funzionalmente connessi al rene (funzionalmente pararenali). Già in qu•e1la 'e poca era stato detto che nella uremia - spesso almeno - vi è una acidosi, e per quanto riguarda tali corre~azioni affermavo terminando la l\!fonografìa: « L'anello di congil1nzione fra uremia e probabile acidosi potrebbe essere appunto il fegato.. . Aila ricerca di tali problemi di estrema importanza scientifica e clinica si orienteranno le ricerche future». Funzione epatica e acidosi hanno in timi rapporti: vi sono acidosi di origine epatica e forse alterazioni epatich e prodotte dall'acidosi. E come diretto corollario '' i sono metedi di studio della funzione epatica che sono anche metodi per la ricerca dell'acidosi. Purtroppjo alcuni di questi metodi sono troppo complessi, altri troppo grossola11i e di valore non sufficientemente stabilito. Negli urinarii il campo di scelta si limita ancora più perchè in alcuni - per determinati periodi almeno - può essere imposs:bile raccogli.ere tutta l'urina delle 24 ore, e p er altri la reazione: la presenza, il riconoscimento anche di determinati prodotti, possono essere profondamente turbati d.alle così frequenti complicazioni infettive.

Praticai la prova della galattosuria complessivamente in 27 casi, 14 di ordin,e medico e 13 di ordin1e chirurgico, tutti osattamie nte studiati dal punto d.i vista della funzione renale, (determinazione della pressione col Pachon azotemia, costante di Ambard, prova ftaleinica per via intravenosa; in molti degli infermi di ordine chirurgico, anche cateterismo degli ureteri). Del gruppo degli infermi d'ordine medico fanno parte un C'aso, di calcolos:i epatica, con supposta e poi esclusa nefropatia, uno di neurastenia urinaria e 12 di nefrite cronica. a) Nei due primi cas1i la galattosuria fu negativa . b) Sui 12 casi di nefrite cronica, in ben 8 la prova della galattosuria fu ind11bbiamente negativa. Eppure in tutti questi vi era uno stato di grave insufficienza renale; in due vi era p11re retinite album inurica; in un altro la g·alattosuria fu rip.etutamente negativa .a nche in un periodo di uremia conclamata. In due casi di nefrite d'antica data sopravvenuta in seguito a un morbo di Verlhoff I.a eliminazione ga1iattdsica si avvicinò · ai gra·m mi 0,80. Ma in uno si trattava di una giovanetta di piccola mole, in cui forse la dose abituale di galia ttos.io po.t è e.sseir e eccessiva. Nell 'altro si trattava di un grave n·efritico (albuminuria in.t ensa, ipostenuria, azotemia, abbassamento della eliminazione ftaleinica, ipertensione, retinite albuminurica). In un caso 1 1a eliminazione risultò di grammi 1.40 (.n.efr1te luetica senza ipertensione nè piiccola 11remia, e con sufficien.za); n ell'ultimo di tal gr11ppo fu di gr. 1.80 (nefrite di antica data con scarso reperto urinario, senza ipertensione, con eliminazione ftaleinica ancora b11ona, ma con q11alche segno di piccola uremia). Risttltati. -


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IL POLICLlKICO •

111 que. to i.I1fermo, e ar1cl1e i11 due altr] (uno con gra11de in·sufficienza), la le\Tt1 losuria provocata risultò negativa. Del gr11ppo degli inf ermi d' ordirie chirurgico fanno parte: · a ) 3 !)l'Ostatici in cui la galattost1ria fu indt1bbiame11te neg·ativa; in t1no era da poco · compar&a mediante la cistosto111ia uno stato di g·l'a ve infezione t1rihosa e insufficienza r enale; in t1n second.o ·si era prossimi al secon do tempo, ~ dopo lln m e.se circa di cistostomia le condiziOIIl.i prima gravissime - poichè trattavasi di un di.steso vescicale - èrano assai 1migliorate; il terzo ft1 riten11to inoperabile per t1na grave insuffici.enza da nefrite probabilrne11t e luetica; in questo an~l1~ la levulos11ria f11 negativa; b) la eliminazion.e g·alattosica risultò di circa gr. 1.20 in un infermo di 74 ailJili, n otevolmente de1)erito, con calcolosi vescicale, e in un secondo infermo di 76 a nni con tl1more vescicale in·operabile, da g·ran tempo ematurico, in condizioni g·e11erali pure scaduti·ssime; in tale i111ftermo la levt1losuria fll n egativa. In entrambi non vi era t1no stato di1nostrabile di insuffictenza renale; e) finalmente n eg'li 8 casi di n.efropatie chirurgicl1e, 4 con sufficienza, (sebbe ne in du e la lesione fosse bilaterale), e 4 con lesione bilaterale e ilnst1fficienza grave, la l)l'ova della galattosuria fu se.m1)re ne·g ativa. Il m a,ssimo della eliminazi.ohe ftt di grammi 0.90 i11 llll i•n fermo del primo grt1p1Jo; poi subito ve11r1e per intensità di eliminazione galattosica lln infermo pure del prmo gr11ppo in cni si eliminarono gr. 0.55 appena. È importante cl1.e dei 4 infermi d€l secondo gruppo, ben tre presentavano i1etti fenomeni uremici; in 11no poi si trattava di J)ionefrosi sinistra e di g·rave n.efrite ll1etica destra; in un altro di questi quattro infermi ancl1e la 1evt1los11ria ft1 negativa. •

**t.< Concll1de11<lo: i n ge1Lere, riegli ,u ririarii colla p1·o'l.'Ocatc1, ?ion, si ritlscir ebb e a di1n ostrare i1,na insuf'f i c·i enza della ftlrizione ciel f egat o, (al n1eno d ella glicogene tica ). aalattosilriu

Infatti, ancl1e considerando positive quelle galattos11rie IJro·v ocate in cui la eliminazio11e galattosica raggi-tinge almeno tm gra1n1no, ben pocl1e 5e ne ritroyerebbero nei casi suespo ti, e senza netta predilezio11e nè pel tipo , 11è 11er l'origi11e , (a d ese1npio 111eti~a), della lesione renale , e neppure pel g rado di insufficie11za, for'e solo con t1na certa predilezion e per l'et ~t a,·anzaia, (infermo di calcolo vescicale e i11fer1no di tumore ,·escica1e). l\'Ia in,·ecel consideranclo co1ne Reiss e J ehn (:.\ Ieù. I<litL , 1908, n. 30 e 31), positive solo qu elle galatto 11rie provocate in cui la elimi11azio11e gnlattosica raggi tinge al1neno 2 gr., nrs~una clcllP JJro t'e esegui t e sarebbe positi vlt. Q ne ti ri ,t1ltati so110 assai di,·e r.-::i da quelli tli i\ln ria11 Fra11ke, (\,-iener I~lin. ,,..ocl1 .. 1913. 1)ng. 11:19). il qltale ir1 9 tl i li- nefritici ebbe

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(_;\.N:'\O

XXX, FASC. 3{))

la levulosuria positiva; a me anche questa prova fu .sempr e negativa. Anzi mentre i.\I. Franke ottenne la le\rulosuria positi\.·a malgrado i·assenza di fenom eni uremici clinicamente evidenti. nelle r,nie prove l a. g cllatto s11,ria rii1,sci negativa, spesso malgrado stati icrerriici manifesti.

Si potrebbe forse spiegare la discorda11za d.ei risultati conside rando che nei ca.si positivi di ìVI. Franke vi era ttna nettc1, alte1·azione pare1icliiniale in sen so stretto, mcentr~ in quelli neg~ativi, pur esistendo a volte qu-e sta stessa a lterazion.e, vi dovevanQ essere anche lesioni conn etti vali e vasali. Ora, in tutti i miei casi di nefrite, ancl1e in quelli .con albuminuria più cospicua, lesio11i connettivali e vasali certa1nente vi erano. E a questi tipi di lesioni sono riferibili non poche nefropatie s~co11darie al prostatismo, com e pltre., (in g·ran parte almeno), quelle chirurgiche bilaterali in cui da ttn lato vi è la nefropatia stvettam ente chirurgic?t e dall'altro una n-efrite, (non llna nefrosi), secondaria o accidentalmente coesistente. Infine ancl1e nei casi di lesion·e renale chirurgica strettamente bilaterale mancano in genere i segni clinici e l1rologici di gra·ve lesione par.enchimale in senso stretto, (quali 1a ipertensione e gli edem,i , la grande albuminuria, l 'inte11sa cilindruria). Potrebbe ·sorger e ancl1e il d11bbio che l'esito n1egativo di tali prov.e fosse leg·ato in parte alla diminuzione della permeabili·tà r enale. E cn1esto il punto debole dei meto di di eliminazione provocata n ella insufficienza renale; però a me risultò n eg·ativa pure la levl1losuria pe1~ l a quale second.o Franke il fattore r enale non sarebbe molto importante. Sto ora se1npre pi"lt convincend·omi che nello studio dei :rapporti fra funzione epatica, acidosi e ure1nia, sia più facile e . più opportuno comincia r e dall~acidosi determinata colla tensione carbonica 1n ell' aria alveolare. Sll tal punto è cl'in1minen te p11bblicazione lln contributo ch e tratta di 11na nuova tecnica facile e sicura, e dei ])rimi risultati. 1

Importante pubb iicazio_ue: Prof. CARLO BASILE Diplomato in metiicina. t ropicale al Royal, College of Phisicians a Surgeons (Londra) . Libero docente in Parassit ologia · R. Cli nica ~Iedi ca di Roma.

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefazione del prof. VITTORIO A5COLI Direttore della R. Clinica }!edica di Roma. Un volume nell 'ampio formato della nostra Collana ~Ia ­ nuah del e Policlinico•. di pag. XII-262, stampat-0 su carta semipatinata con 18 tavole nel testo e 91 Ogure interca la t~. più 2 tavole a colori fuori te.sto. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonati sole L. 2 8 io porto fran co. Inviare Cartolina \"ueli a al CaY. Ll'IGI POZZI · Yia Sist.ina. n. 14 - Roma.

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[ANNO XXX, F ASC. 30J

.SEZIO:NE

SUNTI E RASSEGNE. •

CIRCOLAZIO NE. Sull'insufficenza. cardiaea. ·(.J.

HA)'.

Britlt. med. Journ., 11 nove1nbre 19'22).

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975

PRATICA

La teocina e 1() diuretina sono anche buoni cli11retici, specie se u11iti alla digitai.e. La teobromina presa l)el' ll111g·o tempo ·ha efficacia . co11tro i dolori ang·inosi, anche per esperienza i)ersonale delJ.' . i\. L'aclre11alina agisce sul c11ore pròbabi1mente elevanclo la. pressione e dilatan{lo le coronarie. L'A. mette in gt1a rdia còntro r abitudine di ri cl11rre eccessivamente l'attività di ogni cardiaco, ciò che co11duce a l1na lim] tazione della f 01·za di riserva: lln esercizio moderato, inter1nit tente, in liete co11Llizior1i cli spirito, è spesso 111dicato.

Segni precoci sono 11n senso di stringime11to al torace, e la brevità del respiro, dt1rante non gra\ri f aticl1e; inoltre l1na digestione fa ticosa, cl1e si accompagna ad eruttazioni e a senso di peso dietro lo sterno, non·cl1è sensazioni dolorose nlla regione precordiale, alla spalla e al braccio sinistro, che si esacerbano DORIA. -con lo sforzo. Più tarcli compaiono manifesti L'emiplegia dei cardiaci. segni della stasi, e il po1,so alternante vero. (H. RoGER. Paris Nlédical, 1923, n . 2) . L'inst1fficienza delle tossinfezioni act1te si g·iova del riposo e dell'eliminazjone delle altre La emiplegia dei cardiaci ha caratteri cli~ause di distl1rbo circolatorio (meteorisn10, nici e p.atog~neti-ci distinti a seconda che si idrotorace, ecc.) 11or1ehè dei sieri specifici (clìf- verifica nei s9ggetti giovanri o anziani. terite, polmonite tir> o I ). Nei giovani card101)azienti l'em.iplegia è imL'ins11fficienza da n1iocardite o coronarie ri- provvisa e l 'ictus è accompagnato o non da cl1iede limitazione dello sforzo ed eventual- coma . Quando v'è coma si ha tendenza alle • mente ct1ra specifica (l11es !) . contratture, .ag'li sp.a.smi, wll'epiles.s i.a ja.cksoNelJ.'insufficie11za degl'ipertesi regolare la niana; il volto è acceso, il polso non rallentadieta e l'esercizio: la teobromina si dimostra to, lieve ipertermia. lltile; gl'ipotensori possono giovare occasionalNei casi leg·geri si l1a so1o vertigine senza mente, co11tro eccezionali ipertenzioni provoca- perdita di coscienza. Talvolta la paralisi comte da sforzi o dal dolore. Lo ioduro si dà spes- pare nel sonrno. so, ma senza 11n cl1iaro concetto terapeutico. Le ·embolie dei grossi vasi a.anno disturbi Nei vizi valvolari g·io~va il riposo, e la prolu11- inteillettua:li (conft1 ioni m entali, onirismo) di gata somministrazione di arsenicali e ferru- breve durata. ginosi, onde compe11sare col n11mero e la qt1aL'emiplegia non è mai com·p leta nè totale, lità delle emazie 1.a ·deficienza del circ-010. è localizzata prevalentemente a destra ed è Nella .fibrillazione, che è frequente, e biso- accompagnata da disturbi d·ella pariol.a (afasia gna conoscere, i digitalici sono rimedio sovra- o disartria) e da disturbi sensit ivi : dolori pro110. Nei casi gravissimi usare la strofantina fondi deglt arti, par~stesie varie, raramente intrave11e, negli altri casi i vari preparati d.i e1nianestesia completa, più frequentem·erute di<1 igitale, prima i 11 forte dose, poi in dose ap- minuzione o abolizi•On·e del1a sensibilità profonda, stereognostica, del senso delle attitudini e pena sufficiente e mantenere il vantag·gio. · Nella vera tachicardia parossistica (non nel della discriminaziona tattile. I riflessi cutanei .f lutter) giovano gli oppiacei. Nell'insufficienza e tendinei sono aboliti. Talvolta si trova il secardiovasco1are (toss] nf ezioni, shoc traumati- gno dell'alluce e Qttello soprangolo-mascellare co o postoperatorio) bisogna ovviare alla ca- co11sistente nella este11sione-pronazione dell'arduta della pressione per dilatazione dei capil- to superiore paralizzato e talora estensione dellari mercè fleboclisi adrenalinizzate, eventt1al- l' allt1ce in seg11ito alla pressione profonda delmente addizionate di gomma arabica, 6 %. Nei 1a regione sopra11golo-m ascellare. casi di bradicardia e senso di ma11camento L'emiplegia regredisce lenta;mente o raip·i da(aumento del t ono del vag-0) 1Jt1ò giovare l'atro- 111ente .e può ancl1.e .s con1parire senza lasciare disturbi apprezzabili. Qt1an:d1ò il focolaio di pina. L'A. nega effic acia alle iniezioni di stric11 i- . ran1mo1limento è est·eso residuerà un'emiple-' gia .spasmodica con .riflessi esagerati, c1ono del na, ecl ancl1e c:t. qt1eJle di olio ca11forato . L'alcool giova. neJ,le lipotimie, stimolando ft1- J)iede, Babin1ski, rifl.essi di dif·esa, contrattura gacemente il cuore in via. riflessa per l'irrita- in estensione dell'arto inferiore ed in. fl essione dell'arto superiore, piì1 spesso monoplegie del zione dell a mucosa orale. I caffeici sono efficaci cardiocinetici, ma, facciale inferiore o d·ell 'arto ..superiore. In quale . caso si l)llÒ avere en1itotremore o specialn1ente la caffeina, generalmente 11on ernia tetosi post-emiplegico. 1.:anno dati verso sera per e\itare l'insonnia. 1

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IL POLICLINICO

Anche i diiSiurbi afasici retrocedono rapidamente. L'afasia nei giovani cardiaci può mani·f estarsi anche isolatamente e s'accompagna spesso ad aprassia. E sopratutto nei cardiaci che si può, a causa della limjtazione qella lesione, osservare i tipi più puri di afasia. I disturbi .sensitivi si attenuano c-0nte.mporaneamente a quelli! motori. Lo psichi.smo è abitualmente indenne. La prognosi quoad functio1i err1, è migliore che pe r le altr~ f orine di emipJ.egia. 'l'uttavia bisogna tener presente: nei casi gravi con coma i clecubiti, le complicaziollli bronco-polmonari; la possibilità di recidive anche a distama di anni; l'aggravamento frequente della lesione cardiaca, poichè J'embolia è sintomo della riacutizzazi1one endocarditica. Le forme cliniche di emiplegia dipendenti da endocarditi acute o subacute differiscono sensibilmente da quelle iDJ rapporto ad endocarditi cronicl1e generalmeT1te spente. Nelle endocarditi infettive acute l 'e·m iplegia è per lo più coperta d.a uno stato tifoso o piemico, di .cui il coma emiplegico è talora l'episodio terminale. Più intèressante è l'emiplegia da endocardite maligna a forma lenta. Si tratta per lo pi11 di antichi poliartritici con affezione mitralica ben compensata, i quali, spe·s so senza la .comparsa di alcun nuovo is egno cardiaco, presentano una febbre r emittente di lunga durata, che fa pens.a re al tifo, .a lla malaria, al1a melitense, all'anemia perniciosa, alla tubercolosi fi.110 al momento nel quale embolie viscerali mettono sulla via della diagnosi giusta. Le emiplegie dipendenti da endocardite maligna non sono sempre dov11te a embolie di vasi cli calibro più o meno grande; talora si tratta di embo lie microbiche che si localizzano in una arteria cerebrale e vi determinano un focolaio d'arterite con ra.m1nollim ento consecutivo, oppure di un piccolo ane11risma la cui rottura provoca l'emorragia cerebrale. Nel gruppo delle ·emiplegie da endocardite act1ta o subacuta si possono includere alcune forme emiplegiche che sopravvengo.n o nel cor~o di malattie infettive. Queste infezioni posso110 dar luogo ad emiplegie permanenti o transitorie con di'Versi meccanismi: arterite acuta che prov-0ca un rammollimento o una emorragia, reazione corticale consecutiva ad t1n focolaio m eningeo, impregnazione tossica della corteccia, ascesso cerebrale. La forma di emiplegia da endocardite acuta si manifesta prevalentemente in individui con età di 20 a 30 anni. Le embolie cerebrali prove11gono sopratutto dalla \ralvola mitrale. La

[ANNO

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stenosi mitralica può essere messa in prima linea, segue l 'endoca.rdite mitrale reumatica. sia a forma di i·nsuffi.cienza, o di insufficienza e _stenosi; · l'origine aortica è rara, eccezione· quella da malformazione congenita del cuore. Le cause occasionali più frequ~nti sono: movimenti bruscl1i, sforzi anche leggeri, tosse, starnuto, emozione violenta. L'emiplegia dei vecchi cardiopazienti si ha generalmente verso la quaraDJtina e la cinquantina, quando nel oorso di affezioni d'origine endo- o sclero-miocarditiche si produce iposistolia -0 asi.stolia.' Durante questo periodo insieme alla insufficienza cardiaca, alla dispnea, agli edemi, all'ascite, talvolta nel periodo ~erminale, si ha l'emiplegia. La s\nto.m atologia è diversa d.a quella della forma dei giovani cardiaci, perchè l'embolo è generalmente più grande ed ostruisoo I.a carotide interna o il tronco della silviana. Il coma è più frequente, di più lunga durata, con deviazione coniugata deJla testa e d·egli occhi, decubito acuto, .stasi pulmonare: la morte è l'esito abituale. Quando il inalato sopravvive l'emiplegia rimane pronunziata e m-olto spastica. Non retrocede come i1ei giovani, si'a perchè il soggetto si rieduca meno facil·m ente, sia perchè le l~sioni arterioscl erotiche concomitanti impediscono la disgregazione del trombo e le supplerize vascolari. L'afasia con d·eficit intellettuale perisiste e spesso f.a parte del quadro1'emianopsi:a per concomitanti disturbi nel territorio della cerebrale posteriore. Talvolta i fenomeni di iposistolia migliorano perchè il pazi-ente è costretto all immobilità. Talvolta si hanno forme transitorie, emiplegie, monoplegie che durano qualche giorno, qualch·e ora, qualche minuto e talvolta si ripetono. Quest~ forme possono dipendere da intossicazione, edemi transitori, piccole embolie cerebrali. Il trattamento dell'emiplegia d1ei cardiaci' 11on differisce da qu~llo di altre forme. Quel che più importa è la sorvegJjanza delle condizioni .cardiache. Nei vecchi cardiopazienti ipo- o asist-0lici coniver.r à utilizzare i tonici ma a piccole dosi, per evitare che lln trattamento troppo energi.co scateni una nuova embolia. Nei gioviani cardiopazienti conv.errà ricorrere al salicilato .se si tratta di forma reumatica. N·e1le endocarditi acute oltre al trattamento antinf ettivo generale si potrà tentare la vaccinoterapia. 1

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Dr.

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Aortitie luetica. ( SCHlr.I'ENHELM. Il.

Deutsche Med.

individui con anaJnnesi luetica ed esa1ninarli con molta accuratezza e completamente. I sinton1i (Stadler, Romberg, Hoffmann, ' Schottmuller) dipendono molto dalla sede dell'affezione. Si possono accettare con lo Schottinuller una aortite s-0pracoronaria, una valvolare, una ane11Iismatica, benchè nel singolo caso le manifestazioni si sommano. Così una affezione luetica deJ,l e valvole aortiche nell'ulteriore deco~so dà luogo quasi costantemente acl una partecipazione dei vasi coro11ari ed .a conseguente angina pecfJoris, stenocardia, alterazioni m·i ocardiche, e cosi pure un'affezione dell'aorta ascendente, per diffusione. alle valvole aortiche, produce il quadro clinico dell'insufficienza aortica. La diagnosi è natl1raJ.mente facile. quando vi siano già manifestazioni da parte dell'apparato valvolare o dell·e coronarie. È difficile quando si . tratta di un'aortite luetica senza notevole partecipazione della radice dell'aorta. P erchè si possa constata.re una dilatazione delrombra vascolare, occorre che l'alterazione luetica abbia raggiunto un certo grado. Se questo esiste, spesso Ja relativa piccolezza del cuore sta in contrasto con I.a larga figura vascolare. ...\ll'ascoltazione il secondo tono aort1co h a assunto un'altra tonalità spesso metallica, senza che vi sia spiccata accentuazione. Spesso si ode sull'aorta un soffio sistolico di varia int~nsità. La pressione sanguigna è talora un poco innaJlzata, per lo più si tiene nella nor'2la. Concorda l'A. col Romberg nel ritenere che n eJila m esoartrite sifilitica la pulsazione visibil·e e palpabile alla parete anteriore .od al giugulo, non è molto frequente. Per la diagnosi è importante la preco.c ità dei sintomi: in contra.sto con la ateromasia, la prima comparsa dei fenomeni subiettivi ed -Obiettivi si ha. fra i 35-50 anni. L'arterio-sclerosi è di regola un processo a lento decorso, il quale soltanto in età avanzata porta a manif esta.tioni in cui la dilatazione dell'aorta non è di grado spiccato, risalta l'accentuazione del II tono aortico, mentre è rara 1a risonanza metallica, la pressione sanguigna è quasi costantemente aumentata, si palpa spesso una pulsazione al giugulo ed infine i disturbi subiettivi sono 11 evi. Ha importanza la vVasserrnann, ma 11na Wassermann negativa non costituisce una prova contro l'esistenza di un processo Jt1etico. .i\.ll~esa- me radiologico la dilatazione dell'aorta quale è deter1ninata daJJa distruzione delle fibre elastiche, dà spesso immag·ini tipiche, sia che raffezione colpisca soltanto l'aorta ascendente oppt1re ar1cl1e l'arco e la discendente. Quand0 r1eglii

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U?och .. , 1922,

2).

I lavori del Doehle

977

SEZIONE PRATICA

sull'affezion~

delraorta nei sifilitici degli anni 1885 e 1895, nei quali sono stabiliti i caratteri anatomici più importanti, costituirono il punto di partenza per la constatazione deJù.'importanza clinica dell'aortite. Recentemente lo stesso A. e lo Juergensen, richiamarono l'attenzione s11 altri caratteri. La sede di predilezione come è noto, è alla radice dell aorta ed all'aorta discendente. Quivi vengono colpite anzitutto la media e l'avventizia le qt1ali sono la sede p1incipaJe deJJ'affezione. Si forma u11 tessuto gom1noso di granulazione il quale rarefa le fibre elastiehe e porta ad un notevole ispessimento della parete, oppure a strie di assottigliamento le quali si p ossono facilm ente riconoscere macroscopican1ente, se si tiene l'aorta contro luce: quando sono molto estese costit11iscono la causa d egli aneurismi. Come carattere importante dell'affezione luetica delle \ alvole aortiche il ' Doehle riferi, oltre all'ispessimento ed al raggrinzimento d~i r11arg.·ini liberi dell'aorta tra le v~lvole, so[chi e docce più o me110 larghe che non si hanno nelle alterazioni \ralvolari da altra causa. Il solco che macroscopicamente s11hito si rileva tra le valvole, si forma per ispessimento dei punti di inserzione in seg11ito a diff11sione dell'infiammazione ad essi, per cui essi non si inseriscono più suil aorta im~ mediatamente vicini tra di Joro co1ne sottili cordoni, ma si applicano gli uni agli aJ.t ri come grossi cerci11i, e forse ancl1e perchè dalla parete dell'aorta una piccola qt1antità di tessuto proliferato si spinge tra i punti di inserzionr., cosiccl1è ne deriva un apparente allontanamento di essi. Le altera.zioni anatomiche spiegano in gran parte le manifestazioni ' cliniehe. L'affezione è subdola e progressiva e, se la radice dell'aorta non è da principio eoJpita i11 alto grado, può decorrere in modo comp1etamente asintomatico, finchè , talora I-1ruscamente, manifestazioni morbose, le quali con spaventosa rapidità possono dare un quadro grave, rendono evidente l'affezione. :R frequente quindi il decorso senza speciali disturbi, poi compare la ma.ncanza del respiro negli sforzi, spesso facile stanchezza e diminuzione delJa capacità lavorativa, taJo.r a anche cardiopalmo. Vi possono esser~ sensazioni speciali retrosternali, come senso di peso, bruciore od anche lievi dolori. Possono a ggiungersi manifestazioni anginose: è quindi opportuno attribuire grande importanza a tali lagnanze 1

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[AN~O

II. POLlCLI1'!CO

XXX, F ASC. 30)

l'alterazione è estesa essa dà luogo nell'esame antero1)osterìore, ad una 11otevole dilatazione, la quale in p assato portò spesso err?neamente alla diagnosi di aneurisma: qt1esto può essere esclt1so con l'esam e in posizione obliqi.1a prima e seconda. Occorre ricord are ch e l'arterioscler osi può da.re nei veccl1i t1n reperto approssimativa.mente ugual e a quello dell'aortite luetica; ciò si verifica in indiv1dl1i so1)ra i 70 anni, nei q11ali si trova coilpita tanto l 'aorta ascendente che l'arco e la d isccr1dente. Nella forma 111etica la dilatazione può essere più localizzata. Nelle immagi11i radioJ.ogiche 11a una parte notevol·e l'allt111gam ento e l'ir1nalzam·ento di essa aorta. Com·e cura ue-lla m esoa·rtrite luetica, è utile una cura combinata di piccole dosi di salvarsan e di mercurio, da ripetersi più v<Ylte. MONTELEONE.

Sull'ipertensione. (H. ROLLESTON. L ancet, 1923, p ag. 519). La .m ist1ra della pression10 sanguigna non -va ripetuta tro1)po spesso : però nelle persone -che l1anno o-1,trepassato i 40 anni è bene pi:ienderla un paio di volte l'anno, .onde scoprir{! un .at1mento di pression e prima d·ell,inizio delle altera:zi:i!oni strutturali d elle arte.rie, e regolare in consegue!llza il meto·do d·i vita, a fin e di prevenirle. È meglio n on informare il paziente della cifra esatta della pressione, risparrriiandogli così futt1re preoc~upazioni . Lievvi differenze tra tlna mis11razione e l'altra sono prive d'importanza. La •p ressione arteriosa è un clato da considerare insieme con gli altri e no11 in senso assoluto: bisogna tener conto che esiston-0 :variazioni individuali e variazioni transitorie ed anche variazioni dipendenti dall' equazione personale dell'esaminatore. Differenze di 10 o 15 iùillimetri son o perciò prive di significato, sopratutto se l e n1isure furono esegt1ite. da person.e dive~se: non si deve tener conto di un'unica misurazione, fatta da altri, sp·ecie Sle fu ·&seguita in circostanze ch e !)Otev.an-0 alterar.e la tranquillità del pazien·te. È pì·ovato cl1e le alterazioni della parete arter io~n, compresa la parzia1e calcifilcazione, no11 }Jortano una differenza superiore a 10-15 111n1. l-Ig. nella valt1tazione della pressione sangn ig11n. L ' eff~tto della contrattura della tt1nica n1ecl ia delle arterie, e dei mt1scoli dell'arto, ~ co1npare cori la con11)ressione ripetuta del n1a11icotto, la quale i11anovr.a non va n1ai on1e ~ a. I. . n pre_ · ion€ arteriosa normale \·a salendo

gradatamente dalla nascita in poi. I limiti normali della pressione massima vanno c.on'lpresi secondo 1 A., tra. le cifre ottenute aggi11n' gendo a 100 mm. Hg. il nu1nero degli anni di età del pazienté, e la metà di detto nt1mero. Ad es. a 40 anni, la norm·ale Mx è co111presa tra 120 e 140. La press~one minima normale s arebbe t1g·uale a tre quarti della massima i1ella media età, a metà circa , della m.as.si1na n·ell'età av·anzata, per la diminuita elasticità vasale. L ipertensione è più frequente negli uomini cl1e nelle donnie. Spesso è dovuta a un f at.t.ore ·ereditarto. C. Allbutt ha stabilito che l'ipertensione spesso precede l'arteri.osclerosi, che può allora chiamarsi « arteriosclerosi iperpietica » . Però l'arteriosclerosi np.n è sempr.e di qu~sta natura, ·e può talora dipendere da agenti tossici o infettivi, ad. es. la sifilide. Bencl1è l'arteriosclerosi non sia per se causa d'ipertensione, le due condizioni si trovano spesso associate. Dal punto di vista .etiologico bisogDJa distinguere due gruppi di ip·ertesi: 1) quelli nei quali ha preceduto una nefrite a cuta, subacuta, o croni-0a; 2) quelli n ei quali non ha preceduto i1efrite . Questa seconda forma d.i ipertens ion·e viene detta essenziale, primaria, o ben.igna, od anche ip erpiesi, secoDJdo Cliffond Allbutt. Le sue cause sono poco not~; si ammette }'.eccesso di cibo carn.eo, i paterrxl.i, le alterazioni del ricambio, i disord.ini delle gl1iandole a secrezione interna. Per la prognosi e ·pel trattamento è necessario distinguere le ipertensioni di origin e r enale : ciò non sempr e è faci le! ma soccorre I '.esame qt1antitativo dell azoto non proteico del sangue. Le tiltime consegt1en ze dell'ipertensione sono l' arterioscl1erosi, 1, emorragia o la trombosi cerebrale, la sci.erosi rena.le e l 'uriem1a. Il cuore ipertrofico può, dopo aver sostenuto per lungo tempo un elevata pressione, div.enir.e inauffi· cien.te: ciò si pu ò gen.er·almente evitare riconoscendo ~ curando in tempo l'ipertensione. In pratica è di essenziale importanza distiJnguere quando l'ipertensioil!e è accon1pagnata da alterazioni delle arterie e cp.1ando non lo è. Se i vasi s11pemciali appaiono sa11i vi potrebbe e.sere u11'arteriosclerosi cerebrale, coronaria o mesenterica; l'esame del fondo dell'occl1io p11ò mettere in evidenza le caratteristiche arteri.e a filo d ' argento. Si può tro·vare ipertensione in persone vigoro'"' e cl1e no11 $i lamentano di alctm.a infermità. I\.iilbs ~11 288 per$one con Jlx st1periore a 1

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l ..\i'\.'\O xxx,

F..\SC.

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SfZI O:\E PRATICA

- 170 trovò che circa. il 20 l)er centc, non presen- pressione non ha. mai superato i 170 m!ll. Hg·. ta vano alcun disturbo. La dispnea in pazienti con iperpiesi è indice In certi casi l i11ertensio,n e si può fo.rse con- che la malatt1a è più avar1zata di qt1anto po·sid erare un processo con1pensatorio, così come -trebbe altrimenti apparir;e. taluno considera rarteriosclerosi, la quale doParalisi transitorie e lievi ictus sono di catvrebbe impedire la dilatazione delle arterie tivo presagio, i)ercl1è è spesso difficil1e distinnei tratti dove ·cede la tuniC'a m edia. L' aumen- guere se dip ellldono da arteriosclerosi cerebrato di pressione accom.pagnandosi ad un au- lf e da picc0le emorragie piuttosto cl1e da sem1nento di velocità, . viene a prodursi t1na m,ag- pliiee spasmo dell.e arterie cerebrali. giore irrig·azione dei tessuti, -ed t1na più effiRiguardo alla terap ia., dato cl1~ l'iperte11siocj ente elimi11azione da 11a1·te deg"li emu11tori. ne è in dipendenza di \1na tossiemia o di altri Negli individt1i grassi l'ipert en sione non è ra- di..sturbi organici, ed è fino a un certo punto ra e rimane spe&so latente. fNei grassi l'au- un processo compensatore, non si de,1e sem1nentato v·ol11n1e clei capillari richiecle un mag- ·plieemente combattere coi vasodilatatori e coi g·iore afflusso di sang11e, ed essenclo le grosse deprimenti cardiaci. I vasodilatatori sono proe medie arterie rimaf;te rlello stesso calibro, la babilmente l1tili 11elle crisi ipertensive, m a le loro portata no11 }.)UÒ crescel'e ·c he au1nent ando indicazioni essenziali per la terapia sono q11ella velocità, e qui11ùi la pressione, del sangue le ca11sali : eccesso di cibi e di bevande, patemi, cl1e scor1'e· in esse. 'l'l. d. R.]. tossiemia. Bisog11a ridurre i cibi e le bevande, L'iperte nsione latente si rivela allo sfigmo- ridurre la carne, proibire gli estratti di ca~"ne, manometro, e al1a palpazione del polso : l'iper· il caffè e il th e forte, concedere poco vino e tensione permanente che dura da qual.che tem- diluito . Il riposo a letto fa diminuir.e la prespo dà ipertrofia del cuore ed accentuazione sion e, ed è util,e nell'insufficienz.a cardiaca, r,oa del. seco11do tono aortico. Si è detto che l'oscil- la press~one risale col levarsi da letto a cifre lazione d-ella gamba di un arto accavallato sul- gener almente superiori alle anticl1e. Un mode1'altro, fenomen>0 frequente nell 'insufficienza . rato esercizio fisico è utile agli ipertesi; può aortica indica u11a. Mx su·p eriore a 160 (Mol- eventt1alm einte essere sostitt1ito d(al massag' . le), però non si può affermare in modo asso- gio. Le distrazioni, i viaggi, i divertimenti, luto. Un importante segno èli ipertensione, ben- sono giovevoli; talora sono utili piccole dosi di cllè dovuto a circostanze acci dentali, come hro1nt11 o. t1n q,ngioma o un ulcera del!l a cavità vasale, I purg.antj e gli antisettici intestinali pos• è l'epistassi. sono giovare : il cal.ome.la no a picco1e dosi .ha Si può vivere a lung.o con una ~lx superiore qu.alche rip11tazione. La trinitrina 11a effetto a 200, m.a le statistiche d ell:a Società di assi- ft1gace, ma l)UÒ giÒva.re a conci1iar e il sonno : curazione mostrano che la mortalità d·egli in- il nitrito di sodio, il tetranitrato di eritrolo, e dividui che h:anno oltre 160 di pressione mas- ancor più il nitrato di ma11nitolo 11anno un sima è molto superiore alla media. Eniro certi effetto pitl. dt1rat11ro. limiti l'a11m ento dellà pressio•n e massim,a ha Ora si sa che lo digitale non at1menta la meno valore del r apporto tra pressione mas - pressione, quindi si può dare tarnq11illan1e·n te sima e minima. Un aumento reJ,ativo della agli ipertesi qua11clo è indicata. ·pressione minima deve sempre destare preocDORI A. Clll)azione, perchè spesso si associa a sclerosi renai-e, onde può preludere a ll uremia o al1'en1orragia cerebrale. In questi caisi giova la Pubblicazione interessante : dieta opportuna e il trattamento con purganti. P rof. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli Una pressione sistolica elevata con t1na pressione diastolica relct tiva.me11le bassa facil111er1te p relude ad un'insufficienza cardiiaca : le restrizioni dieteticl1e gio\rano })oco; la djg·itale st1ole Indicazioni-Prescrizioni giovare pe1: qttal cl1~ tempo. U11a pressio11e igieniilh e, fisiche, dietetiche e farmac eutiche. >el1e va progressivamente aumentando è di proUn grosso volu1!le di pag. VIII-574, nell'ampi o formato della .gnosi peggiore di t1na i1ressione stazio11a.ria, Collana Manuali del e Poli clinico » nitidamente stampato su ma un ahbassa1ne11to im1)r C·v viso deve far te- carta di lusso e rilegato artisticamente, in t utta tela in· 111ere l,ins11fficienza c:trdiacn. Rig·11ardo al peri- glese con iscrizioni s ul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8. Per i nostri abbonati sole L. 5 O . fran co di porto. ~olo di em o,r ragia cerebrale è da notare cl1e ineno del 15 i)er cento dei pazienti con ll1x s11periore a 200 muore di q11esta complicazione, I11viare Cnrtoli11a-Vaglia al Cav. f ;UIGI Pozzi la quale pu ò prese11tarsi anch e in coloro la c11i ' '" ia Sistina, f 4 - R oma.. 1

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La Terapia Clinica. nella Medicina Pratica


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CENNI BIBLIOGRAFICI. I.

MACKENZIE. L es Sympt6mes et leur interpré-

tatio11.

me. Parigi.

Traduzione dal! 'inglese di GuillauPrezzo Fr. 15. - Editore F. Alcan,

Abbian10 già dato notizia di questo libro in occasione della pubblicazione dellre varie edizioni originali ingl-esi e de1l·e traduzioni francesi. Ql1esta in fra11cese è la decima i·istampa ed ha i medesimi pregi delle precedenti. La importanza del libro non deve -essere ulteriormente rilevata; la frecp1enza deil le edizion i è al riguardo un indice abbastanza significativo. dr. e V. DELAMARE. Dictionnaire des ternies techniques de médecine. Un vol. in-24 di 640 pag., VIII. Ed. A. l\1aloine, Parigi, 1923. Prezzo Fr. 16.

M.

(ANNO XXX, FASC. 30 J

IL POLICLINICO

GARNIEH

Nell'incessante progresso della scienza nOstra, i nomi nuovi o rimodernati aumentano ogni giorno e lo s.tudioso si trova spesso arrestato nella lettura di opere scientifiche da nomi di sintomi, di ·m alattie, ecc., che gli sono de1 tutto sconosciuti. In tali co·n tingenze gli riuscirà molto utile il piccolo volume deglì AA., cl1e costituisce un catalogo esplicativo abbastanza completo e semplice di tutti i termini usati in medicina.· Vi sono elencati i nomi delle n1alattie, delle operazioni chirurgiche, ostetricl1e, i sintomi clinici, le l.esioni anatomiche, i ter1nini di laboratorio, ecc.; la s ua consultazione risparmierà molta fatica e r enderà più agevole la lettura di opere mediche. .. Il volt1me è presentato da una bella pr€fazione di Roger, che dimostra le confusioni e gli . errori che abbondano nella terminologia m e· dica e la necessità che si addivenga ad una riforma razional.e. 'fil . •

L'c11seignerne1it n1édical i?i Paris (Parigi, son e C., editori, 1922-23).

~1as-

Da parecchi anni la I•'acoltà medica di Parigi pubblica con questo titolo un -01puscolo, che contiene tutte le informazioni che possono interes~are lo student.e e qualsiasi m edico inte11da perfezionarsi i11 qualsiasi branca della med icinlA. La struttura del volumetto s'è venuta perf-ezionando e le indicazioni sono numerose. precise, facili a ritrovarsi. L'o11 u~colo , a scopo di propaganda, è molto diffu o. e me_so poi anche in commercio ::i. te11ue prezzo.

Se si pone a riscontro questo mezzo di propaganda con quello che si pratica in Inghilterra, dove tutti i gio rnali di medicina dedicano un numero all'anno all'Education, si vede come presso tali nazioni è apprezzato l'insegnamento .m edico sup·eriore e come le autorità s'in dustriano ad estendere l'influenza del proprio prestigio e dél proprio valore. .Far.e dei confronti co-n quanto avv.i ene tra noi è impossibile... percl1è n on si fa nulla. (

A. V.

ftCCRDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON6RESSL · Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche - Mila.no. Seduta del 24 maggio 192.3.

Presidenza : Prof. A. PASINI, presidente. D cl Rinofima e della sua 01,/ra ol,,irurgioa.

L. - L'O. parla di un caso di rinofima che iniziatosi una diecina di anni or sono era andato sviluppandosi fino a dare ipertrofia della estremità del naso e due tumescenze peduncolate, della grossezza di uov'.l. di piccione alle pinne nasali. Tratta dell'eziologia, dell'anatomia patologica della formazione e del caso citat.o e operato, da preparati istologici fa diagnosi di forma mista ghiandolare-connettivale . Il trattamento seguito è stato fatto in due tempi: dapprima si è proceduto all'asportazione delle m.a. sse laterali, in seguito a lla decorticazione dell'estremità e delle ali del naso mediante un rasoio. 'L 'emorragia fu di poca evtità. L'epidermizzazione fu rapida e non residuarono cicatrici i1è qepresse nè deformi . CATTANEO

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Quale inlportanza devesi attribuire ai focolai set -

ti<>i den,tali e peridentali dal punto di vista etio1ogioo-patogenetioo à·i aloune malattie di organ.i e s·i slenii della ·v-ita vegctatima e àella vita di rel (LZ io1ie . ·

Considerato come le recenti conclt1sioni degli americani sulla cosi detta O'tal sep.~i8 o sepsi d'origine orale siano in contrasto con le comuni nozioni di patologia, di batteriologia e di clinica, conducendo a criterii terapeutici che costituiscono un regresso dell'arte e della scienza odontologica, 1'0., dopo aver esposto i termini g-enerali della qt1estione, passa alla cri tic-a dei punti fondamentali delle teorie americane. Esaminato il problema dal punto di vista batteriologi<:o condanna le teorie dell'oral sepsis, eombatte i criterii clinici (avdnznti dagli americani), rifiuta l'ana logia con focolai settici che gli a mericani tendono a stabilire tra denti e tonsille, dato il diverso oomportament.o di questi organi nei riguardi delle metastasi. P .\LAZZI

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SEZIONE PRATICA

Soffermandosi sulla resistenza particolare alle infezioni che offrono le ossa mascellari, passa a discutere il criterio che attribuisce ad emboli settici il massimo numero di malattie, ricusa il nuovo conc"etto patogenetico dell'arteriosclerosi avanzato da Fischer e nega la frequenza di metastasi da focolai settici orali per <SUbsepsis. Conclude che Je conoscen7..e sul n1olo patogenetico del focolaio settico orale non possono essere mutate dalle nuove teorie americane.

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della ghiandola parotWe. ~

Un ca(jo di tubercolosi BEnTOLO~'I E. ·-

L'O. comunica un caso rarissimo di infiammazione cronica, a carattere specifico, della ghiandola parotide di destra, che egli crede di poter interpretare come lln processo tubercolare. Discussi gli elementi ezio-patogenetici, anatomo-patologici e clinico-sintomatici dell'aff~zione, specialmente in relazione alla diagnosi, riferis~ il risultato in perfetta guarigione dell'atto opera• tivo che comportò l'asportazione parziale deila ghiandola, rispettando le diramazioni del nervo Ulteriore oontribi~to allo stitdio della bradipnea facciale. spontanea e provocata, oon presentazione di graftolie sino a cinque 'respiri per mi'nuto.

I.'O. presenta grafiche del respiro di un individuo con bradipnea spontanea e di quattro con bradipnea causata dalla caffeina e dalla atropina. II minimo di respiro toccato è di cinque per minuto, senza cbe i soggetti avessero alcuna sensazione nel loro corpo o fosse possibile constatare segni obbiettivi di disturbata ossigenazione. L'O. fa diverse considerazioni patogenetiche sulla bradipnea e basand-0si sulle proprie os~ervazioni conclude : 1 o il centro del respiro può dissociarsi completamente dal centro cardiaco, sino ad esservi un minimo di 5 respiri per minuto; 2<> il centro del respiro sta funzionalmente in rapporto coi centri della coscienza; quando questa è comunque distratta., insorge bradipnea con aritmia del polso a tipo giovanile; 30 varie sostanze possono provocare la bradipnea, come la digitalt, la caffeina, l'atropina, e senza che il soggetto abbia alcuna sensazione di tale rarefazione del respiro. GALLI G. -

Studi sulle reazion·i irrirnunitarie delle piante. Nota terza.. (In collaborazione con C. FRANCA). Espe, rien,ze ool « Drosophyllum lusitanio·u m Link» .

Presidenza: Prof. A. PASINI, presidente.

CARBONE D. - In due precedenti note pubblicate altrove, l'O. ha inquadrato il tema delle sue ricerehe, che si limitano a stab~lire: se le piante siano capaci di immunità acquisita attiva (della quale, in caso affermativo, occorrerà indagare il meccaniLffillo), e se esse siano capaci di segr~gare anticorpi specifici analoghi a quelli degli animali (aggll1tinine, precipitine, ecc.). Al secondo J)roblema, la letteratura dà risposta dubbia o negativa, perchè i lavori a risultato positivo non sono al coperto da objezioni. Nella presente nota, l'O. dà conto dei risultati ottenuti con la digestione intracellulare asettica di emazie e batteri tifici ad opera della pianta carnivora Drosoph71llun1. li1,sitar1.icu/rr1, Link : risultati interamente negativi tanto per le emolisine (sia i ri toto, sia scisse nei Pomponenti termolabili e termo9tabili), quanto per le agglutinine nntitifo. Da questi risultati I'O. non ritiene possa inferirsi l'assenza di reazioni immunitarie nelle piante: potendo queste essere istogene, od umorali, ma di' 'er.s e dalle zooimmunitarie, od analoghe a queste ma mascherate.

L'operazione del Ta"flma nei rigu,ardi della f1tnziona.lità epatica.

Sul oomporta·n iento delle piat>tririe in ci·r oolo d1tra·n te la oos-idetta « Etnoolasia di.gestiva>>.

G. - L'O. riferisce di avere rilevato in un caso di cirrosi atrofica di Laennec, operato di omentopessi .secondo Talma-Schiassi, scomparsa di ogni sintoma di stasi portale (ascite, edemi declivi, turbe gastroent~!'iche gravi) e del subittero, miglioramento spiccato nelle condizioni generali fisiche e p~ichiclie; no!l solo, ma di a vere anche c-0nstatato sco1nparsa quasi completa della urobilinuria e della insuffieenza' glicogenopoietica, d'altra parte sensibilissimo 1ncremento della ureogenesi. Crede quindi giustificata l'idea che la omentofissazione sia valsa a risollevare la depressa efficenza funzionale del fegato ed avanza l'ipotesi che l'intervento in parola possa riuscire a questo effetto in quanto viene a deviare dal parenchima e1)atic~ una parte almeno di quei prodotti tossici, cbe altrimenti gli perverrebbero dall'intestino . . Fa notare che lo stato di benessere subbiettivo ed obbiettivo nel caso in questione pe1·mane invariato ad oltre tre mesi dall'atto operativo.

F. - L'O. J1a .5tudiat-0 le variazioni numeriche delle piastrine in circolo durante la Em..oola,sia dige.r;ti·va contemporaneamente con quelle dei globuli bianchi, ed ha trovato che alla leuCC>penia corrisponde costantemente una piastrinopenia. Però fra i due fenomeni ,esiste una netta dissociazicme di tempo in quanto che la diminuzione dei globuli bianchi si fa repentinamente e con altrettanta rapidità scompare, mentre tanto la scomparsa che la rico1npursa clelle piastrine a vvengono in modo pii1 llnto e graduale. Lo stesso fatto si verifica nello ~"hock proteinico e si può, qt1indi, riten~re che nella crisi emoclasic:i leuco~ penia e piastTinopenia ·s ono due fenomeni fra d1 loro indipendenti.

Seduta del 10 giug'lio 1923.

BRUNI

CATTORETTI

A.

CERESOLI.


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IL POLICLINICO •

Società J.Iedico-Chirlu·gica di Padova. Serl u ta d el 28 u1a r~o 1923.

'

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.<.;ulla, 11ussil>ilita <li una cura clin1atica, del t raoonia.

1-'rof. R u .\T.\.

I.:O. ha os~e1,·n to <:he nel Ca-

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dore, regione i111n1une dalla infezione tracomatofin, i «asi in11>0rtati, ~nche graviRRimi, g11al'iscono <:on gi·ande facilità con la c~mune terapia. Pnrt('.)nclo da q11esta osservazione, che si a11gt1ra Ye11ga C"Olltl'Ollatn, rO. l>ensa Che, qualora questo fatto fo~~ be11 . t<.1l>ilito, :-.i a-vrebbe la prova che esistono clelle zone i1on 80lo indem1i dal tracoma, ma. nelle quali l'agente IJa togeno troverebbe delle <'011dizioni di ambiente così sfavoreYoli, da permett.ere u11a Yera cura climatica del t1·ueoma, mediante stabilimenti nei quali <1ovrebbero essere accol1i tutti q11ei (·a~i J)rovenienti dallf> w11e colpite, <:lÌc resistono ostinatamente a cl ogni cura, fino ad arrivare a lle più elisa. ·tro~e co11segt1enze ed alùl ce<:ità.•

rrof. D. VEnONESE. -

L ' O. 11a aV11to· buoni iisul-

tuti (la ll'nso <.lell 'ossif>tiltriiodomet:ano nella perto. SC'. l•l'endo110 parte alla di~cus. ione ~ALVIOLI .<:he 11011 è entumai::;tn di tale tcra1)ia e ~AnBAT.\~~I eh~ «hicde intorno al meccnni~mo d'azione. VERO~ESE

c·1·P<l('.) C'he ('el1 tr i.

~i

trn tti di azionè

~la tiYa

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).-1to1.:c riccrcltr> .·ul c·<· nt,.u ra::;o111<1tore bulbare.

rrof. {'. ~"o~\. -

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Per 5'Ct'\'"erare l'azione elle gli idros:-:ilioni P ~li iclrog<:>nioni eser<:i~'lno su l centro Yn ~o1uotore <l<l quel4l che e:3si esercitano sulle pareti Ya~a li, l'O., n1entre regist1·a le o. c1llazioni YU 8ou1otric:i della Cl1rva emodinamica. di u11 cane curariZZ<lto e ootloposto nlla insufflazione tracheale «t1nti11ua r·on o~. ·igeno, regi tra pl1re le gocce ~·he ùcftuiHco110 <lalla znn1na <lello sÌ*•sso enne isolata c.lall;.l tireolnziont~ generale e sottoposta a · circolazione urtifi t·iale c:on n1'iscela (]i sangue e liquid-0 ùi Ringer. <2n•tlH.lo i vàs:i della zampa <..--0nse1·,·ano una I><'rf tta yitalitit, si i1ota.' un a!-\soluto l)Urallclismo frH le o~•·iìlazioni clella presmone arterio a ec.l i muta1nenti <li frequenza clelle gocce defluenti dall'arto, il t·hp clitno.:tra eh gli stimoli ce11trali giur1g-0110 ni ,·n~i de11ù 7.amvu per le' vie ,-a. 0111otrici c.l(.)corrl'11ti <·ol N sciatico. Infn tti se si re<:ide il X. ~<'h1ti<·o. il <l<'tlnl'. o delle gocce <liv;e11e perfettan1ente 0111o~(lneo e rc•golare. Le i11odificazioni in<lott ll0l ri tn10 e nella pro&nditlt. delle 011de vn~on1otri<:i <lalla lniezio11e enc1oveno8lt tli alcali o di R:tli nroi<li l'i rit1·oyano e~tt.'ln1(!nte eorri~poude11ti }~1· rituto (' ix~r <lnrnt.n nel analoghe vasoco trizioni e 'a o..;·>c.lilntnzioni nei vasi d(:llla zampa «i, olata n ai c1nnli 11on gil1ngono tullii.vi.o'l le sost.(1nze ini •ltntc. ~ dunque alla loro azione si.11 e-entro ,~a. nnuto1~ l>ulhar e non n<l una azione diretta sul)f' pn rPti Yn~\ li. cl1e i debbon riferire le modificazio11i clPlln c urY;.t emodiwimiea. J

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(ANKO c:~1ra '

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FASC.

30j

degli a-,;t•Plena111enti da pion1bo .

Dott. L. ScREM~. - Xe-ll"avvelenamento acuto,. il solfè1to di sodio o di magnesio che ~i raccomanda da Orfila in poi, deve essere . o.. tituito dal fo.·fato di sodio e di magnesio, che forma col sale di Pb introdotto un composto (fosfato di Pb) insolubile assai più del solfato. Nell'avvelenamento cronico, il joduro di K non può agire dal punto di vi-sta chimico. Non si può pensare clae ~so for1n1i l lll joduro di Pb a spese di altl'i composti di Pb salini che si trovano nell'organismo poichè q11esti sali &'1ranno in mas. ima parte carbonati e fosfati di Pb meno solubili del joduro di Pb. Ora non si può pa sare da tln sn le di Pb meno solt1bile ad uno più solubile. Se ad un auimule si inietta110 sali di Pb e si dà per bocca del Jk anche in grandissima quantità· non -si riesce a trovare trac-eia di PbJ2 nei punti ove il sale di Pb fu iniettato. Non si p11ò ·quindi ammettere. che il Jk agisc'l in qualche modo sui sali di piombo, e se mai l'az.ioi;ie benefica dei joc111ri esiste in quanto essi accelerano il ricambio. •

'u lle così <lette ar1,,afila.f.;.c;i rla latte nella l11fan.'t'ia. ·

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Prof. G. SALVIOLI. - Con1unica le storie di due lJambini che presentava.no fe11omeni di intolleran7,a a ti1}0 anafilattico per il latte Yaccino. La cuti e la intradermoreazione vra ti ca te co11 clifferenti latti no11 11anno potuto <limostrare i11 questi ed in nltri bambini. stati di sensibilizzazione ve1 so alcuno dei latti provati. Negati'a l)er i clue ieri è . tata la ricerca delle precip,i tine per i latti di donna e di ,~acca. Non è s tato possibile con detti sieri il tra9porto dell'anafilassi passiva i:>er il latte vaccino a cavie giovani si1ne. I {lue bambini i1un hanno reagito anafilatticnmente all'iniezione <li latte vaccino e11d-0muscol:1re. Tutte le prove fatte co11cordano nel far esclucl~re nei d11e casi de.scritti un~ stato di sensibilizzazione anafilattica. È da domanèlnrsi quanti di <Juei ca·si di intolleranza per il latte vaccino descritti come da anafilassi. debbo110 realmente riportarsi ad anafilassi; e se r1011 sia da. tenersi in conto qualche cornpo11ente i11organico del latte, quale ad esempio il potas~io. 1a cni percentuale nel latte di vacca è note,Tole, e <:l1e dimostra ~zione spiccatamente clemineralizzHnte. G. CEVOLO'fTO. 1

I1uportantc· pubblicazione: Dott. PrOf. A. ROMAGNA MANOIA

Docente di ?leuropatologia nella R. Università di Roma

I disturbi del sonno e loro cura. Prefazione del Prof. GIOVANNI MINGAZZINI . Direttore della re.. Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Roma Un volume in-8, di pagine VIII-196, nitidamente sta~pat? su carta semipatinata. con 12 ftgure nel testo ed ?na r1usc1tlssima illustrazione sulla copertina. - In commercio L. 1 8 plò le spese di speditione postale. Per i nostri abbonati sole L. 1 5. 7 5 in porto franco. Inviare Cart-Oli n~ Vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via Si· stina, n. 14 • Roma


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SEZl~E

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PRATICA

APPUNTI. ·rE.R IL MEDI" . . . CO PRATIC0.

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. CASISTICA E TERAPIA. SISTEMA NERVOSO.

Sulla diagno5i differenziale delle neuriti.

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co · g·ast1·ico) bisogna pensare act una poli11et1rite. L'A. ne riferisce due casi, consecutivi ad i11fil1enza.

DORIA. Le 111onone11riti, osserva G. \Vilson (J ourri. A . M . .4., 19 maggio 1923) sono rare e colpiLa paralisi facciale a frigore. scon·o gen~ralmente un nervo motore (fa.cciale), più di rado un nervo misto (ulnare, m:e- · È forse la. più freque11te delle lJar a lisi di oridiano, sciatico) . Le n1e11riti d1ei ·n ervi di moto gine perif eric,a; la deviazionie d·ella bocca, I ,imnon sono doloros e, lo .s ono que11e dei nervi possibilità di fi1s chiare, la scompars.a dell.e di senso o misti. Però non ogni d olore è do- pieghe e d·e.l le rughre, il lagoftalmo che dopo vuto a neurite. In presenza di un dolore lo- un certo tempo può portare la congiu·n tiviter calizzato è di obbligo ricercare la lesione dal la cheratite, 1 epifora p.ern1etton•o una diag·no m idollo v.erso la perif.e·r ia. si rapida._ Esistono però altre paralisi, che Riguardo a l midollo e alle radici, si pens.e- occ.orr·e d:i:sti~gu,ere da questa; quelle di origirà, in ordine di frequen2a, all.a sifilide, a ma- ne. centrale non colpisico·n o che il f.acciale inlatti:e d elle vertebre , allo zoster, ad un tumo- fe1i.ore, sicchè le palpebre e la fronte con.s erre spinale, nonchè a tu.m ori, con1presi gli va n o la loro m1o biJJtà; i sintomi varian-0 poi anet1rismi, che crescono presso il canale ver- secondo la localizzazio·n e d.ella le!Sione. tebrale. La sifilide pro·d11ce· di solito una lieve Niella paralisi a frigore tl:ltti i mu.s_c.oli dell a meningite (tabes, mening·omielite) . Il dolore faccia sono pres.i, soggiacrcio·no rap.idamente deJJo zoster pt1ò persistere per mesi dop-0 la all,atrofia ·e p·reisentano presto la reazione . di scomparsa dell'eruzione. Il dolore da irritad.egenerazi..0ne. La riceirca di qu.esta è facile zione delle radici si nccerutua con la tosse (} all1a fa ccia purchè si disponga di una maccl1ilo sta1'nuto, ciò che p11ò far per1sarie ad una na g·alvaniica con milliarnp·ero,m etr_o ed inv.er1:>l eul"i te, cl1e può magari anche coesistere. titore della corrent e; la reazio.n e in seguito Nella neurjte radic.olare di qualche entità si all 'ec citazione~ del ·n .ervo, co·n punto motore daha il fenomeno dell'anestesia dolorosa.< però vanti a11 trago, è molto d!iminuita, talvolta n(}n è rara t1na oer1a dolorabilità a1 tatto sulabolita per le due correnti. Per ricercare l 'inla zona dolorosa. version.e della formol,a, si m.ette lln elettrode. Salvo i casi evidenti di neurite del mediano, largo al d or so e . si eccitano i mus.c oli di cui dell,ulnare, o dello sciatico, è raro che u·n alla faccia si trovano facilm1ente i punti modol·ore illl un arto dipenda da neu rite : pe11 - tori; ne.I normalei e n.el1e par.alisi co.n lesione al disotto del bulb.o,, la reazione mu.scol.are è sare ad un'artrite, o ad una malattia dei ' 'asi, quando, si è esclusa una l·esione delle ra- ottenuta da1J.pTi111a alla cl1iusura deJJa corrente, con il pol.o neg·ativo al punto motore; in dici. I dolori articolari ' portano ad una raseguito, aumentando l,am.p·e raggto, la reaziol) ida atrofia m11scoJ,are: i riflessi sono spesis o aun1entati al contrario che nella ne11rite. Qu.e- ne si l1a alla chiu.s ura del polo p.ositivo, poi st' a.trofi.a m11scola:re n.on si accompa.gna a tu- all'apertura di qu~sto, poi all'apertura del nemori fibrillari nè a reazione degenerativa. gativo, tutte ricerche le quali s.i compiono con Nelle alterazio·n i dei vasi t1IlJa neurite può l'inversi.o n1e della corrente. insorg·er.e second.ariamente all'jnsufficiente nuÈ indispensabile il tratta1ne:nto e·l ettrico; trizione. Alexander (Le Scalpel, 5 maggio 1923) co11siLa poil.in~urite mista, pi-L1 comun·e, quella di glia di pratica.ye ogni dure giorni la galvanizn1oto o di s.e nso, possono seguire a varie ma- zazione (qt1alch·e ec:e:itazi·o ne ad ogni punto lattie infettive. all'intossicazione al'coolica, ecc. : motor.e con elettricità n.e gativa) e ta faradizi1 quadro è simile alla ps;eudotabes da alte- zazioì!le de1la regioille pr.eauricolare parotidea e de.i mus.coJi, ,scegliend.o un interruttore lento razioni midollari dell'anemia grave. ad llna o du.e interruzioni p·er seC'ondo. Per È molto raro che in t1na polineurite vada perduto il sens:o di p·osizi.o ne e la pallestesia via interna si d.arà il salicilato di S·odio · (otto grammi al giorno nell'adulto) .o lo joduro senza grave inter·e·s sam.ento dell.e altre forme (tre grammi al giorno) a meno che non vi"· di sensibilità. · In tal caso è possiliile che siasia int'Olleranza; nell·e form·e sifiliticl1e si inno lesi i cordon i pusterjori, .Hventualmente intens.ificherà il .trattamento specifico. sieme coi nervi periferici. Esclusa una tabes, e un'anernia grav.e (esame de1 sangue, del sueA. Z . 1

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IL POLICLINICO

Il trattamento delle paralisi difteriche. La difterite può complicarsi con paralisi precoci o tardive cthe si inizian•o al velo palatino e p ossono nei casi generalizzarsi. Quell.e precoci che si verificano n ella pri·m a settimana, in rapporto con una tossiinf ezione in piena attività, esigono una sieroterapia massiva per via · endmnuscolare ed anche endovenosa nei casi gravissimi. Le paralisi tardive si m.a nifestano una quin1dicina di giorni dopo la guarigione della l~sione rino-faringea e vengono considerate da alcuni autori com1e u·n reliquato dell'infezione difte.r ica ina ttaccabile dalla sieroterapi1a. Secondo J. ·C-O·m by invece (La Presse médi cale, 6 giugno 1923) la sieroterapia bene applicata può aver r agione di entrambe le forme. Ai primi s intomi di p.a ralisi velo-palatina, come voce nas·ale , r eflusso di liquidi dal naso durante la deglutizione, si praticherà l'inie- · zione di venti eme. di siero, .continuando fino a 3-6 giorni fino retrocessione della paralisi; si alterneranno I.e iniezioni sottocutane·e con le endomu.scolari, senza timore di an.afilassi. Si avrà inoltre cura di alimentare beill~ il malato con pappe, puree, formaggi freschi , conserve di frutta, alimenti più tollerati di quelli liquidi; in cas-o di intolleranza si introdurrà n ell.o stomaco, m ediante un.a ~élaton n . 20-24, una miscela di 100-150 grammi di latte con rosso d'uovo; eventualmente s,i procederà a clisteri nutritivi coilJ ~atte tiepido (g. 100), peptone (g. 5), un rosso d'u.ovo ed un pizzico di s~l e; da ripetersi 3-4 volte n elle 24 ore. In caso di sinc.ope o di arresto della respirazione, praticare la resp.i r azione .artificiale o le trazioni ritmicl1e ·della lingua. Dal punto· di vista profiLattico, non esitare in presenza di una difte.rte conclamata ad llsare dosi di siero tanto più forti quanto più grave è il caso o più tardivamente trattato, t1sando anche 40-100 e.mc. di siero.

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fil.

Il solfato di magnesio nella terapja della corea. A. De Capite (L a Pediatria, 15 maggi·o 1923),

ha .sperimientato in diversi casi di corea le iniezioni endoracl1idee di solfato di magnesio, introdotte dal lYi arin1esco; ha usato una solt1zione al 25 %, praticando le i.niezioni a giorni alterni ed introducendo da uno a due eme, per volta. I risultati sono stati lusinghieri ·e sce· ' 'ri da ogni preoccupante reazione che potesse lin1itare od interrompere la cura ; prima di ogni iniezione, veniva estratta una quantità l1gual.e od ancll!e maggiore di J.iquido cefalo racl1idinno, a seconda che la pressione era •

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più o m.eno aumentata; l'A. ha avuto anche cura, oltre che di usare le piccole dosi accennate, di praticare l 'iilJi1e zione con lentezza, ciò che spiega 1 assenza di r.eazioni e di inconvenienti lamentati da altri autori. Gli effetti benefici si sono ottenuti in un caso con un 'in iezione, in altri con 5-7. ·. L'A. ha anche tentato con .successo la via endomuscolare, m ediante la qnale il rimedio • è assorl:>ito lentamente dal~l'organism-0 e si evita cosi il contatto diretto sul sist(ijlla nervoso che viene sottratto all '.azione deprime.n te del farmaco. Anche con questo metodo i risultati soDJo stati buoni, ott.enendosi la scomparsa dei movimenti c·o reici mediante un massim-0 di noVte iniezioni, praticate a giorni alterni. QUJest'ultimo modo di :ilntroduzione del medicamento, per il suo effetto sicuro ~d iy.nocuo, deve ritenersi prefleribile; è opportuno però prima di iilliziare la cura di ·estrarre alc11ni eme. di liquiqo cefalo-rachidiano, allo scopo di diminuire la pressione intrav·entricolare, che costituisce una condizione favorevole all'eccitazione dei centri .n ervosi. 1

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fil. La cura a1senicale della corea. L'.efficacia dell'arsie nico nella corea del Sydeniham può es.s ere raggiunta solo se tale medicamento viene ·dato in dosi sufficienti; si -c onsiglia di solito il Liql:lore di Boudin (soluZione di a-ci do arsenioso a 1 %o ).· somministrandon e· .al principio cinque grammi (pari a: 5 mg.) ed a umentand.o ogni giorno fino a raggiungere la do.s e massima di 35 mg. e scendendo poi progr.essivam ente fino a zero. Questa cura 11a però l 'inconveniente di richied·ere J'imrnobilità diell 'in.ferm o, inoltre è necessario che il rimedio ver1ga preso n el latt·~ allo scopo di evitare n.ausee, vomiti, diarree. Weill (Jou1-nal de médecine de Lyon, 20 febbr . 1923) con.siglia di incorporare l' acido arsenioso con il burro, somministrandone pr·ogressivamente da cinque a quaranta milligrammi· e ritornando poi a zero. Il burro arsenicale si prende a metà od al.la fine dei pasti e non esige un r egime particolare, non dà inconve nieniti e permette che l 'ammalato continui nelle proprie occ1.1pazioni. A. Z.

Il trattamento dell'enuresi notturna

con la termopenetrazione. I. von Buden (Z ent ralblatt f. Gyniikol., 14 aprile 1923), in consid,erazione dei miglioramenti ottenuti con la termopenetrazione in


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SEZIONE PRATICA

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donne con incollltinenza dì urina dovuta a dePOST A DEGLI ABBONATI. bolezza dello sfintere interno, ha trattato con questo metodo dodici casi di enuresi, ottenen- Profi,lassi e C'tlra del.l'oftal1n ohl.cn.orrea dei n.eo1iati. - 1\l dott. E. L., ab b. n. 3622 : do nella maggior parte notevo·l i miglioramen· ti. L'applicazione può essere extra- od endovePri1na di usa re la profilassi nel dubbio di scicale; per la prima si mette un elettrodo una congiuntivite blenorragica, la .:!osa. miglioin vagin.a ed una placca di piombo, della re è qt1ella di assicurarsi con un preparato migrandezza di una palma di mano, sulla sin- croscopico se la secrezione vagiriale della parfisi; spesso basta questo metodo per p ortare torie11te contenga o no gonoco·cchi. In caso a fJ,a guarigione. Per il metodo endovescicale, si fermati vo sj consiglia di lavare gli occhi suriempie la vescica con soluzione 'fisiologica ùito al neonato con soluzione fisiologica opper mezzo di un catetere n1etallico isolato e mu- pure con soluzione di permang·anato potassico nito di un turacciolo; quando la vescica è pie- all'·uno per cinquemila; ripetere questi lavaggi na, si chiude il catetere e si fa passare la cor- ogni 3 o 4 ore ed instillare, dop 0, 1-2 goccie di rente fra l'elettrodo e la piastra metallica sul- protargolo al 3 %. st ciononostante si sviluppa la congiuntivite purule11ta con molta sela sinfisi. In tal modo si dà a tutta la vescica un intenso calore, che. agisce non solo · crezione allora conviene fa re pennellature di argento al 2 % rovesciando le palpebre in mosui tessuti sup.erficiali, ma anche su quelli do cl1e la cornea sia protetta e subito dopo faprofondi e sull,e terminazioni dei nervi trofici. re un lavaggio abbondante con acqua salata : .Il trattamento si pratica tre volte la settimale pennellature devono essere fatte mattina e n a e si continua per uno o due mesi. sera. Negli intervalli ogni ora lavaggi con soA. Z. luzio11e di permanganato (1-5000) ed instillare ogni 3 ore di giorno e di notte 1-2 g·occie di SEMEIOTICA. protargolo al 3 <y~ . Nei casi dubbi, o quando non si possa fare l'esame mjcroscopico instilSulla reazione del piramidone lare jl protargolo al 3 %. Se s j sviluppa la conper Ja dimostrazione di emorragie occulte. ginntivite purulenta usa.re il trattamento già indicato. G. PuccroNr. La prova della benzidina (specialmente quella inodificata da Boas) è il metodo più sicuro Nella congiuntivite primaverile. - Al dott. e più s·emplice per dimostrare la presenza di M. G., abb. n . 9738: Per la congiuntivite primaverile non c'è una sangue nelle feci. Non c'è ragi.one di volerla cura specifica, non conoscendosi .ancora la sostituire con al.tre prov·e. I,a prova del piramidone non è sicura nella forma indicata da patogenesi. Instillare ogni 3 ore un collirio Thèveni0n e Rolland, l'estrazione delle feci con di cocaina al 2 %, aggiungendo 5 goccie di acqua determina una color.azioiile del s11bstra- adrenalina al. inillesimo in 10 gr ammi di acto che può nascondere una debole colorazione qua distillata bollita. Alla sera instillar.e una lilla . Questo inconvenierute è stato eliminato goccia di glicerina pura (10 gr.) aggi ungendù dall'autore che ha modificato la tecnica della 5 centg. di acido tannico puro. Fare cura inprova: una quantità di feci grande come una terna con arsenico e mandare i malati in nocciola viene p,e stata nel mortaio .con aceto- .m onta.gna, n-0n al mare. dove peggiorano . G. P UCCIONI. ne, poi messa su una carta da filtro e ancora lavata con acetone: con una spatola si ·spre- La reazione di Dold. - All'abb. n. 9054-4 : me su ca.rta da filtro l'aceton.e rimasto sulle La reazione di Dold non è che la prima .f ase feci, di cui si mescola ben e in una provetta della reazion:e di Sachs-Georg·i. Invece di teuna quantità grande quanto un fagiolo con nere conto della flocculazione che si manifedell'acido .a cetico glaciale. sta, durante la p·ermanenza in stufa a 37° C. ' Sull acido acetico, filtrato, si stratifican1-0 10- per 24-48 ore, quando si mescola un siero 1.ue15 gocce di soluzione di piramidone al (!). 5 %. tico con l'estratto alcoolico di cuore di bue Al disopra dell'anello biancastro al punto di colesterinizzato, nella Dold si dà importanza contatto dei due liquidi si forma un anello a ll'intorbidamento (Triibungsreaktion), che lilla se nelle feci c'era del sangue. Cosi ·m odi- compare dopo poche ore. ficata , la prova è bu-0na quanto quell1a della A 2 eme. dell'antigene suddetto, diluito 1: 11 benzidina. in soluzione fisiologica, si aggiungono eme. 0.40 del siero in esame inattivato a 56~ C. per (F. HIRSCHBERG. D. Med. Wochenschr., n. 13, 30'· in altre provette si fanno i controlli e.on 1923). POL. 11 n' siero che precedentemente ha dato risulta1

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lL ?OLI CLINico

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io positivo e co11 un a ltro che s i s ia compor• tato in modo negativo; poi si allestiscono anL'elogio della vecchiaia. ·che un controllo del si ero: siero 0.40 + alcool 1 : 11 eme. 2; un controllo dell'antigene: anti~ ,·tato il terna seelto dal sen. Bianehi per là gene 1: 11 crnc .2 + soluzione fisiol ogica 0.40. . ua ultima lezione tenuta il 14 giugno !)l'esso l'Atene-<) napoleta110 e della quale demmo già .notizia. Agitare legge1·mente, tene·r e in stufa p.er 4 I/oratore disse che, alla lt1ce della odierna bioore (oppure 2 ore a 37°, 2 o re a temp. amb. ) . logia , ù1 vec-chiai.a e. la morte sono funzioni della La reazione si considera positiva se, a conspecie, e che la veechiaia è stata acquisita nel trolli perfetti, s i osserva un intorbidamento eorso clello "viluppo attraver·so le etil geologiche. i1ella mescolanza sier o in esame più a ntigene. Accennò a Ile <:onsue tudini di alcuni popoli fra L 'aggit1nta di poch e gocce di formalina sa- · i qua li, per abitu<line e per consentimento della rebhe t1tile impedend-0 le precipitazioni non leg-ge, i veci:lli si 5.l'U icida ,·ano a sessant·anni, per.speoCifich e. <:hè si piesu111~va che non potessero pii1 servire là collettività. La r eaz ione è' di faci1'e tec11ica è dà risposta I,p i11c1ag·i11i sta tistiel1e tencl ono a stabilire che sollecita. Pero può ·essei~ fatta s-010 con sieri limpidi , i1on con quelli biliari, laccati, itte- i i1i"t1 forti In rora tori del pensiero sono ' risst1ti in pr<)1}()rzi1)11e piìL n lungo. Dopo aYer riportato alrici; è talvolta di difficile lettura se l'intorbi·· cn11e ~tati. tielle, rilevò c:l1e nessuna legge fissa i damento è poco SJ)iccato. se anch e i controlli terulinj delltt decade117Al mentale, ed a tal fine sono 11n po' torbidj, se i si.eri di controllo 1 ripnrtù molti esempi fr<.1 i quali giova ricordare positivo e negativo, non s i comportano in mofr«l g li autiehi Fa bio, l\1a ssimissa, A11gu~to. fra i . do perfetto; non è sempre concordante C·On i pii1 -recenti Hobe.::; che visse 92 anni e seri se 42 ris11l tat.i della \V nssermann e della Sachsop·ere. :.\licht•langelo che produsse fino a ll'età di 90 a t111i. K a i1t che vis-~e qua:::i t1n ~ecolo, diffon·C~orgi. <lE11do il st1-0 J>e11siero e la s ua gloria nel mond o ; G . SAMPIETRO. riéord0 fra gli nomini politici. per il rerli diretta1oente c-0110 <:i11ti. Za na r delli . Luzzt1tti. Crispi e Anestesie della polpa dentale . Al dott. C. G iolitti . accenna11do a lle l)rinci1>ali eù <l lte qualità d. P., Celano: 1ne11tali di c1n0.·ti grandi: ricordò la u1usica lirica del « F<1 l sta ff )>. creata d'a Verdi a I)(){:O meno <li Per le aneste·sie diella pol.pa den tal e e delle RO <1 nni, ed in llltimo la ruenta lità forte di 4.\.ngengi·ve esistono in commercio fial.ette steritonio c~arda relli. A questo p1111to c!el lliRCOl'SO de llizzate di no,·ocaina e adrenalina. 1'011. Bianchi tutti si le,·ar ono in piedi. plaude11do Una b11ona f ormtùa è pt1re la seguente : tll venerando ~laestro. che pre~enziaYa la ceriNovocaina, ctg. 8. 1uo1na . Continua11cl o, ·1'oratore rievocò molti giovani geBicarbonato di sodio. milligr. 18. 11ia li. alcuni dei qt1a li morirono reln ti"\'amente pre-Clor11ro di sodio, milligr. 16. sto. come Duigio Pascal. Per una fiala di 2 eme. Lli acqua dic;tillata Di ~~ 1)oj. in una rapida rasseg·11a, che tutti i e sterilizzata. lavori n un1ero:·issimi Sll r icer che fatti "tl cervelli Nell.e estrazioni dentarie si faranno inieziodi ver·chi riguB rda no la demenza se11ile la q11ale ni Jlericoronali e periradicolari con effetto sipt111:roppo spess0 è precoce ed ancl1e p1wocissimu . curo ql1ando è asser1te la flog·osi del perice~,~e un q uaclro della giovinezza generosa nei r im er1to. guardi delln v~cchiezza prudent€. ed i1libitrice. I .a Yi ta del paese, disse, ri~11lta dall'integrame11A. PIPERNO. to delle q uali tà della giovinezza con quelle della vecchiezza bene con servata. E concluse ammonen11npi1>y o delle stonios in,e. - All'abb. n. 5313: do i ?:ioyani cl1e la 'ecchiezza a lacl'c ed efficace nel mondo si prepara nei freschi anni della Yita e I .e $tomosine sono efficaci i11 talt111i stati in-

fettivi determinando uno cl1oc proteinico ch e ha cert.n,mer1te un meccanismo di azione dissimile da qt1ello dell'imn1unità umorale. Le proteine batteriche ed i loro prodotti di degradazione. alme110 fino a 1111 certo limite, sono scarsamente anafilattogeni. Co11~iglio a l collega la lett11ra del Trattato s11lrln1n111nità ùel Ce11tan11i. riove largamente sono trattate le q11estioni t1 questo argomento. 11o11 r i n ~$umi h i 1i .

{]. s.

nella giov-inezza, e di·s se agli studenti che non si illn<lessero intol'n,o a lle recenti ricerche sul ringiovuuin1f'nto . Il .·ogno di Goethe sarà eterno quanto la vita per i vecchi decaduti. . 'l'erminò augurando ai gi ovani che hanno tanto rontribuito nella llltirna granrte guerra a fare più grande e rispettata la Patria. che ronservino per lR 1r·1t11rit:1:t e la vecchiezza a la cre, le grandi e ft--<·nnd(\ e11ergie <lella razza che oceorrono perchè la ri,·iltil ita li nnn emuli <Jllt>lla Pi,ilti1 degli n ltri pae~i.

I"a iuagni.fica ed elevata lezione ft1 coronata da :lJ)plau . i.


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S EZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (*) Nuove disposizioni circa il limifie di età per l'ammissione ai concorsi al posto di ufficiale sanitario.

Per la riforma della legge sugli ordini del sanitari.

Le Federazio11i degli Ordini dei medici, dei J•.'art. 75, n . 2, del regolan1ento sanitario 19 veterinari e dei farmacisti 11anno redatto l1no schema di i)rogetto per g·li Ordini d ei sanitari. luglio 1906. n. 466, dispone cl1e per l'ammis8ior1e a l concorso al posto di ltfficiale sanitaSegnaliamo a lcune delle più n otevoli disporio corinnnale, occorr e pro.vare di nor1 su1)esizioni nl1ove o modificatrici d i q1lelle a ttl1ali . • r are l'età di an11i 45 all a data della pltbb li«ART. 1. In ogni provincia sono costitt1iti cazi on e dell'avviso del concorso. g"li Ordini d ei medici-chirurgi , ùei veterinari e dei farmacisti. r esidenti 11ella provincia e ii1Con D ec r eto Reale 17 giitgn.o f923 n . 1437, scritti neg·li a lbi corrispondenti. Si rite11g·ono pùbblicato ·n ella Gazzetta Ufficia.le de l 12 lilcome residenti nella provin cia i Sanitari che glio, 1L 163, al 11. 2 dell'art. 75: è stata agvi es8rcitano per l a maggior parte d e11·a11no. giuritu il seg'uente conima: ..i\ll'albo dei n1edici-chin 1rgi sono a1messi d11e « 80110 es:>;itati dal p redetto li1nite di età ele11.chi, l'uno delle ostetrich e, costituite in colco l oro: a ) c7il', alla data del bando di con.corlegio , l'altro transitorio dei. chirurg·i dentisti so prestino se rri:.io in un Co1nune o Consorabilitati. zio, nella qitr1 lità di ufticial.e sanitario, con . i\ ll'a lbo dei farmacisti sono })Ul'e t1·a11sitonomin.a l)iennale o de:fi11itiva o d·i impiegu to ria111ente an11essi d11e elenchi, uno degli assidi 111010 !>res .~ o Uffici di igir>n.P 'J presso r estenti abilitati in base all'art. 31 della l egge parti 1nr' rlic o-micro gra,fìci d.i l abora t ori rt·i 1··i27 l11ag·gio 1913, n. 468, l'altro degli assistenti gilari:.a iy ie niC<l: n1l1n iti di solo patentino. Ove il nume1·0 degli b ) ch e, alla data il'el bando di concorso, in scritti in un aJbo -non arrivi a q11indici l'alabbiano pre strllo al nierio t re anni di ininterrotto se r ii i:.io , i·n un,o stesso Coni.une o Con- bo stesso sarà rillnito a quello d ella provincia finit in1a che sarà indicata dal Co11sig·li·o supesorzio. n.ella 4iwlitù di itffìrir1l1' sanitario, a riore di sanità ». se gu ito d.i rPg ol a rP noni in a prefPffizia , anche (L'art. 2 dovrà esser e rived11to sia i1ella parpro1'riso ria. u. te 11e riguarda gli stranieri - la quale non Nuovi uffici sanitari. è coordinata all e l1ltime dis1Josizioni - sia in Presso il }Iinistero della P t1bblica l strt1zioq11ella che discìplina gli effetti e le conseguenne fltnziona un llfficio centrale per la igiene ze delle co11d<lnl1e i)enali: materia delicatissiscolastica, a l ql1t1le fanno capo analoghi uffici 111a1 i)er la qt1a le l o scl1ema stesso conti e11e regionali pre ·so il P l'Ovveditore agli studi della riser\ra del parere di lin Jegale). la regione. « ART. 3. - L'i11scrizione in lln albo e negli ele11·chi è r icl1iesta con1é condizione necessaria ** * per l'esercizio nel Regno e nelle sue colonie e Il foglio d'orrli11e clella Milizia vo l nnta.rio per p1·otelt.orati di ogni forma di attività profesla · sicurl' Z:.a llazi on{t/ e, J)llbblicato in ql1esti sionale che ricl1ieda l)er la s11a esplicazione il giol'ni, contiene 11orme per l'ordinamento del c1iplo1na 1Jrofessio11ale. Sono esclusi i funzio servizio sanitario della ~Iilizia. nari sta tali ai ql1ali sia fatto il divieto del liPresso il Con1ando generale è istituita l1na bero esercizio. l)i r ezio ne gen era l e di sanitò , retta da lln ConAnche per le ostetricl1e, gli odo11toiatri ed i sole generale medico. Presso og11i Comando cli farmacisti assistenti è ricl1i e~ta la i11scrizione Zona f11nzion l una Dire.zio11e di suni tci d:i :onegli elencl1i l)el rispettivo esercizio. na, retta da lllì Console n1edico, il q11ale ha Le controversje che possono insorg·ere tra alla su a dipendenza una Sezio11e legg era di sanitari e pl~bhliche amministrazioni sono sogsanità s11 d1le reparti al comando di l1n Seniore medico. I re11 a rti sono retti da l1n ce11- gette a lla deci Rione di llna Con1111issi one arbitral e compo·sta cli du e rappresentanti dell an1turione. mi11istrazione e dl1e del Consiglio dell'Ordine, Presso og·11i I .. egione è istituito un Uffici o d.i sanitti di L eg ione, retto da lln centurione me- . presied1lta da lln magistrato delegato d·a l Pl'esiden te del Trib11nale ». dico. Gli art. 4, 5. 6, 7 e 8 rig11ardano norme di Ogni Coorte 11a l111 l1fficiale medico col gl'Ul)rocedimento. do di capo-ma11ipolo. 1

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( *) I.u1 presente rubrica è a ffidata •1 11 '<.l vY. G1ov.\:'i~I SEL\"AGGI. eonsul~nte legale del nostro r>eriodico .


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JL POLICLINICO

J... 'art. 8 aggiu11ge alle attribuzioni de11·ordine quella di cc ta1~iffare le parcelle e le iperizie

s11 richiesta dell'autorità giudiziaria, degli enti pubblici o })Iivati, degli iscritti e dei loro clienti »; di interporsi se richiesto n elle controversi e fra sanitario e p11hb]icl1e amministrazioni, per ragioni cli spesa, onora.ri e per a ltre questioni inere11ti all'esercizio professi on al e, proc11rando la conciliazione della vertenza. e, in caso di i1011 ri11scito accordo. emettendo parere come arbitro amichevole compositore. 1

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Ci lin1itian10 n dare questa sint etica notizia perch è si tratta di un primo schema, ch e dovrà essere considerato e rived11,to a] fine di u11a formulazione definitiva. Una riforma è senza dubbio necessaria, speri almente per rafforzare gli Ordini attribue11do ad essi maggiore efficienza pratica. AmmeRso il co11cetto-base del riconoscimento e dell'ordinamento giuridico delle varie categorie dei sanitari è necessario che l'ente sia 11n orga.no effici ente ed operante. Qu e~ta nota 11a scopo stretta.inente infor1nativo; q1lindi. non aggi11ngiamo ora a.ltre osservn zioni. QUESTIONI PRATICHE.

XLVII. - Esercizio abusivo di professione sanitaria.

Nessuno può esercitare la i1rofessione di medico chirurg·o, veterinario, farmacista, ecc. se non sia maggiore di età e non abbia consegl1ito la la11rea o il diploma di abjJitazione. L'art.. 53 del testo l1nico delle Leggi sanitarie 1° agosto 1907 p1misce l'esercizio abusivo con l.a peria. pec'u niaria non in.f eriore a L. 100. La Corte di Cass'a zione ~itiene che il divieto dell' Psercizio sia « diretto ad evitare un p ericolo per la salute pubblica e non già a reprimere u11a lesione di diritto » e che « la finalità principale della disposizione jn -esame sia quella di tutelare la salute pubblica in genere, onche se l'esercizio abusiv.o dell'arte sanitaria !)ossa t11irbare gli interessi privati professionali » e, posta q11esta finalità , la Corte di Cassazione considera semplioe contravven~io­ ne e r1on d-elJtto l esercizio abusivo. La risoluzione h a importanza sia per la misu ra della pena, che è l',1mm.en.d.a da L. 100 sino al mas~i1l10 di I.J. 2000. sia agli effetti della prescrizio11e delrazione penale che si verifica in due nnni se all'imp11tato si sarebbe dovuto infliggere la pena dell'an1menda s11periore a L. 300 o <li &ei me i nel caso di pena inferior e. QnP ta risol\1zione ha confermato la Corte rli Cassazione con sentenza 22 dice1nbre 1922, che ha annu1.lato la pronuncia contraria d~l Trib11nale di Cremona 15 novembr e 1922, nella 1

ca usa Giorg1, dichiarando prescritta l'azione penale per ;il decorso di due .a nni e con altra sentenza 16 febb raio 1923, rie. Urso, con la quale ha dichiarato prescritta l' azione perchè, essendo stata applicata la pena pecuniaria non superior e a L. 300 la sentenza di condanna non era stata proferita nel te1'llline di un anno (art. 9'i' . terzo comma codice penale). È da sperare che un riesam.e della questione persuada iJ, 1 C.0Jl~gio Supl'lemo ad accedere alla ri.soluzione più rig·orosa, meglio rispondente ai ft11i pr,o tettivi che la Legge •Si propone. Vero che l 'art. 53 è diretto a tutelare la salute pubblica ma il divieto d.ell'ooercizio assolutamente libero tute.ila anch e il diritto dei professionisti la.ureati o dip1om.a ti; la vioJazione deL divieto .costituisce urn peric·olo p·er la salute pubblica • ma viola ancl1e il diritto sog·gettivo di coloro cl1e soli, per disposizione di Legge, posson o esercitare la prof eiss.ione sanitaria. Q11esto secondo punto di vista è connesso a quel]o della tutela. deJJ,a saJ.ute pubblica e non può ·eStser.e trascurato p.erchè dalla stessa norma dell art. 53 .s orge il diritto soggettivo del singolo ·e da.ll abuso deriv.a la violazione di una sfera giuridica e professionale protetta dalla Legge, cioè la lesione di u11 diritto. Il contenuto e gli eff etti della norma non possono essere desunti .esclusivamente dal fine ultimo e remoto, per q11anto socjalm ente più importante; ma st devono considerare gli altri finii e, in ogni ipotesi, gli effetti immediati della disposizione, la quale stabilisce non un semplice divieto di fare 1na. 1111 vero e proprio divieto protettivo di diritti soggettivi profoosiona;li per un fine di intere·s se pubblico. Da questo punt o di vista, la violazione del1' art. 53, per esercizio abusivo della professione sanitaria, costituisce, seco11do la distinzione classica fra delitti e contravvenzioni, lln ver o e })roprio delitto.

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Importante pubblicazione : Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIOO (Doctor dustltla)

LA LEOISLAZIONE SANITARIA •• ••

in rapporto ali' esercizio professionale •• •• (~lanua le

contenente Leizgi, Dec reti, Regolamenti, Circolari e tutto ciO che si riferisce all'esercizio professionale. ad u so dei Medici condotti. dei l'lberl esercenti , degli ufflclaU sanite.rft & del personale addetto al laboratori di vigilanza igienica). N. B. - Coloro che intendono non restare sproV\'ist1 di quecit:i veramente utile tfatLo~. ia seu;uit' •

oper a compilata dal nostro compianto renIle insi stenti.i premore ricevute dai let· tor i del « Poli clinico >, debbono affretta rsi perchè l'edizione volge al termine. Prl'1 1n L. 1 6. P er i nostri abbonati sole L.

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in porto franco.

Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LUI GI POZZI - Via 81· stina... n. 14 - Roma.

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SEZI ONE PRATJCA

NELLA VIT ~t\ P RO F, ESSIO N ALE. Cronaca del movimento pr ofessionale.

POSTI VACANTI.

Pei m.edici manicomiali. La Società l\iledico-chirurgica di Pa Yia nella sua seduta deI 29 giugno 1923, presa conoscenza della r elazione e àel nl1ovo progetto 41 legge sui l\.'l:.lnicomi e sugli aliena ti, esprime il voto che circa la gerarchia dei lnedici manicomiali - Direttori Pri"' mari ed Assistenti - venga mantenuto integro' l'articolo 19 del vigente Regolame11to poichè la proP-OSta parificazion':' dei medici di Manicomio riuscirebbe rlannosa al progresso della scie11za psichiatrica.

Pei servizi igienico-sanitari. L'Associazione l\.ledica della Città e Provincia di Catania, ·s corgendo nell'annunziato Decreto ministeriale per gli Enti pubblici di beneficenza un grave pericolo per i servi zii di profilassi igienicosociale, cli vigilanza igienica. ed assistenza sanitaria, già insufficienti in Sicilia prima della guerra, ed assolutamente irrisorii nel dopo-guerra; fa voti lJ che il Governo, nel detta re le norme per i1 riordinnmento dell'Amministrazione <.1egli Elnti cli beneficenza, tenga presenti le condizioni speciali nelle quali si trova la Sicilia e specialmente la Città e Provincia di Catania in fatto di assistenza sanitari.a e di pubbfica beneficenza, dove pochissimo è (.:tato fatto fi11ora e tt1tto è quasi da :fare; 2) che tenga J)resente l'iniquo trattamento econon»co fatto al personale delle diverse istituzioni di beneficen7,a, cli assistenza sanitaria e di vigilanza igienica d elle diverse t'rovincie d~lla Sicilia; 3) che le mrrggiori assegna7ioni o ridu7.ioni di sussidii ai diY~rsi Enti da parte dello Stato, i diversi rami di servizii e i posti d'organico necessarii siano stabiliti in base a tabelle equitative a llo seopo di ovviare a lle ingiuste e 11milianti sperequazioni esistenti da provincia a provincia e di evitare eventuali diRposizioni partigiane; .e <1elibera altresì che il Consiglio Direttivo con l 'accordo opportuno con il Consiglio dell'Ordine, con la Presidenza dell'Associazione Medici Oondotti, l\ledici Ospedalieri e dell'Associazione Provinciale degli Ufficiali Sanitari provveda alla formar.ione di un Comitato d'azione, a l quale venga affidata la vigile tutela dell'interesse della Classe.

Pubblie zione importante : Prof.

Dott. DARIO MAESTRINI

Docente di Fisiologia nella R. Università di Roma

Cardiografia ed Elettrocardiografia Aogi·ografia Prefazione del Prof.

s.

C ON CO RSI .

BA CL I ON 9

Direttore dell' I stituto di Fisiologia. nella R. Università di Roma Un vol u~e .in-8, di pag. VIII-168, nit idamente stampato su carta sem1pat1nata con 64 figure int ercalate nel testo. P re.izo L. 2 O. Per i nostri abbonati sole L. 1 6. 7 5 franco di porto. I In viar~ cartolina vaglia al Cav. LUIGI POZZ I, Via Sistina. o. 1• · koma.

(Roma). - Scad. 31 lug. I.1. 7000 e 5 quadrien. decimo, L . 500 disag. resid., L. 300 utl'. san., • AGOSTA

c.-v., rimborso mezzi trasp. con ca vallo. BASCHI (Perugia). - Scad. 30 lug. f .1. ()000 per 1000 pov., 3 quinq . decimo, addiz. L. 2, c.-v. in 'L . 1200, indenn. resid. in L . 1000. BENt:iASI. Governo delia 011·cnaica. - 5 1neclici coloniali e direttore chirurgo dell'Osp. colon. di Derna. Vedi fase. 29. CA~lF..RINO. U n·iversità degli St,u di. Straordinario di patologia. medica con annesso incarico della Clinica medica; L. 12,000. Docum. al Rettore non oltre un mese dal 28 giugno; non carà tenuto qonto delle domande che perverranno dopo, anche se presentate in tempo utile agli uffici postali e ferroviari. Esposizione operosità scientifica e didattica e t itoli in 4 copie. CAMINO DI CODROIPQ (udine). - A tutto 15 a.go·sto. L . 7500 e tre quinq. dee. Indenn. cavallo (obblig-atorio) L. 3000; caro-foraggio e doppio c.-v.; I.1. 500 uff. san. Civile abitazione del Comune verso annuo fitto di L. 500. FARA VICENTINA (Vicenza). Scad. 31 luglio. L. 5000 resid., L . 1000 poveri, L. 500 uff. san., L. 1800 mezzo trasp., I..J. 300 ambul., doppi o c.-v., 10 trienni ventes:, abitaz. com11n. ver1So affitto annuo di L. 600. FINALE HMILIA (Modena). Congregazione ài Carità. - .li. tutto il 29 ag. ore 13. Chirurgo direttore dell'Ospedale. Età massima 45. Certificato voti. Quinquennio in clin. chir. o patol. chir. o in sez. chir. Ospedale princips le; titolo di pr~fer. : lib. ò~. L . 15,000 lorde e quattro quinquenni decimo; c .-v.; ~ompartecip. proventi operaz. abbienti; assicur. Titoli. Serv. entro 30 g. Chiedere annunzio. . FoRI,IMPOPOLI (Forli). - Scad. 31 lug. Comprimario ospedale e servizio 2a condotta; L. 8000 e 10 bienni ventes., addiz. L . 2 sopra 1000 pov., 'L. 600 u1f. san . GAI,ATI ~1AMERTINO (Messina) . - A tutto lug. ; L. 6000 oltre L . 500 uff. san. e un c.-v.; alloggio; 5 quinq. dee. Et:à limite 40. GALLIO (Vice·n za). - A tutto 31 Iug. ; L. 6000 resid. ; 'L . 1000 per 1000 pov., L. 200 ogni centinaio in più,. L. 800 uff. san., L. 3600 trasp., a lloggio gratuito, assicur., trienni ventesimo, c.-v. d i legge. GRASSANO (Pote.nia). Scad. 26 lug. V. fase. 29. LoB~NZA..."lA (Pisa). Scad. 31 lug. L . 6000 oltre L. 4000 cav. e doppio c.-v. per 90 PoV. su circa 1800 ab. l\1ARACALAGONIS (Oagli<Vri) . - Scad. 31 lug. Residenziale. Condizioni por tate dal capitolato. MILANO. Ist i tuti Ospital ieri. - I concorsi a.i posti di D ir igenti, Vioo-dirigenti di Ambulator i, di cui abbiamo dato n otizia (fase. 24), sono proroga ti a l 31 ottobre. MINTURNO (O iserta) . - Condotta resid. per le fraz. Tufo, S . Maria I nfante e Pulcherini (2° reparto). Stip. L. 6000 lorde, fino a 1000 poveri, au-

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l .'... POLICLINICO

menta b. di lill decimo per quattro q11inq. Addiz. L. 3 per ogni pov. oltre il migliaio; L. 2200 per indenn. trasp. a ruota. Limite età 40 anni, nessun limite per chl abbia prestato o presti serviziò in altre condotte od ospedali. Scad. ore 12 del 31 ag. MONTECOPIOLO (Pesaf"O). Scad. 31 lug. L. 7000 per 500 pov . L . 250 ogni centinaio in più, 3 sessenni dee., 1 c.-v., L. 400 tlff. san., L . 3000 cav., 'L . 1500 dt.c:;ag. resid. MONTELANICO (Roma). Ab. 2005 agglomerati. Scad. 81 lug. L. 7000 e c.-v., quadrienni decimo. Ohiedere condizioni al Segret. Com. 0I{VIE1'0 (Per~'gia). Scad. ore 16 del 30 luglio. Vedi fase . 29. PESCOSOLIDO (Ga.serta) . Scacl. un mese dal 16 gi11g110. Vedi fase. 29. . ROTZO (Vicenza) . - · C-0ns. co11 Forni. _t\. tutto j5 l11g. L . 10,000 resid., L. 1000 per 1000 pov., lire 2000 mezzo trasp., trienr1i ventes., c.-Y. ~oLEs1~0 (Padova). - Scad.1 alle ore 18 d el 31 ag. Ab. ·1300; pov. 400 circa. L. 7200 fino a 1000 poY., adòiz.. L. 2, doppio c.-v., L. 3000 uff. 1san., L. 800 ~ b]ciel. I.1. 2000 se cavallo, 8 trienni ventes. Età lim. 40. Pratica ann11a in Osped. o cond. o non breve eserciz. privato. Chiedere annunzio·. TERRAe!NA (Roma). - Due cond. Ab. 14,000. Ospedale. Rtaz. balneare e climat. Servizio per la sola popolaz. agglomerata di città. Scad. 15 ag. Richiedeffi biennio in grande O~dale o Istituto clinico. IJ. 7500 pei 2000 pov., addiz. L. 1.50. doppio c.-Y.; 5 quadrie11ni dee. : L. 500 al sanit.' con maggiori attitt1d. chit·t1rgiche, per supplenza. VENTIMIGLIA SICULA (Palermo) . - A tutto il 31 agosto; L. 5000 per 500 pov., addiz. L. 2 fino a 1000 pov., L. 5 oltre; 5 quinq. dee.; c.-v. VERNOLE tLeoc1J) . Scad. 15 ag. Per frazioni e centri sparsi. L. 5000 fino a 1500 pov., addizion. lire 5 fino èl 2000: L. 1500 disag. resid.; L. 1500 cav.; -1 ql1ad rienni decimo. 1

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niffide e b0 iCottaggi. 1

Nl10Ye diffide : C-0rciano (Pen1gia). ReYoca di diffide: Forlimpopoli (Forlj). BORSE DI STUDIO.

T.1a Fot1daz·i one perpetua Ven.ezia presso il Col-

legio l:>er gli Orfani dei Sanitari Italiani in Perugia mette a concorso una borsa di annue L. 1000 (mille) IJer stude11ti 11niversitn rii o di altri Istit11ti s11periori eq11ipollenti. Possono con<:o1·rervi tutti g li orfani dii Sanitari Itnlinni (l\J~dici, Veterinari o Farmacisti) che roano 11nti o<l a bbinno e~rcita ta la professione nella Cit· t~l o 11clu\ I)royincia di Venezia, anche se in vita i1-011 sia11·0 ~1 n ti contrib11enti Yolontari od obbliga ti <lel ('Dllegio di ll<>rngia. Ln domanda ed i documenti (stato di famiglia, <:ert. di morte del !)ad.re, fede di nascita, certificato di i~rizione a senola Universitaria, certific-,ati del ~indac·o e de11•Agente delle Imposte di n11lla te11~11za) tutti in carta libera òe\-ono essere i.I1diriz.. ".a ti entro il 10 ~ttembre 'TPntnro al Consigliere di .i\1n111inlstr~1ziune del Collegio dott. Guido Ancona t?nezin. , . Felice 3709.

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Qualora l'orfano beneficato sia di anno in anno in regola con gli esami ed in essi riporti almeno 24/30, la borsa gli verrà continuata sino alla fine (}egli studi: ·

« Can,i i/.lo Golgi ». - Dal 1° agosto p. v. è aperto il concorso fra i giovani italiani anche 11on regnicoli,. laureati in l\Jedicina e Cliirurgia in uno degli anni scolastici 1921-22 e 19~2-23, per un posto di perfezionamento pres..~ la R. Università di Pavia. Il tempo utile per la presentazione della doman, da e dei titoJi di concorso scade il 30 settemP~·e1n ·io

bre 1923.

L'assegno è di f;. 1200. A norma dell'articolo dello Statuto organico della Fondazione, esso deeorrerà dal 1° novembre 1923 al 30 giugno 1924 e sarà i;agato in quote mensili. 11 vincitore del concorso non potrà nell'anno di perfezionamento coprire altri 11ffict estranei all'Istitt1to in cui intende perfezi<.1narsi, nè risiedere fuori di Pavia. Dovrà a lla fine presentare una . relazione· sugli studi fatti nell'a11no. Domanda in carta legale al Rettore; certificato di na.scit:a in forma leg~le: diploma di la urea; dis. ertazione di laurea, stampata o manoscritta, e t11tti quei documenti 0l1e il candidato créderà conformi allo scopo òel c-0ncoroo.

NOMINE, PROMOZIONI

ED ONORIFICENZE

Ai posti di assistenti medici-chirurgi negli Ospecla Ji <li Roma sono risultati, in esito a concorso : 1. Bignami Francesco; 2. Spinedi Camillo; 3. Lugli G11a ltiero; 4. '\Tenezia11 Edmondo; 5. Stirpe

Giulio; 6. Bombi Giulio; 7. Cajo Mario; 8. Enrico Cesare ; 9. Ca vallari Ugo: 10. Margottini Mario; ll. Borromeo Giovanni; 12. G11aldi Augusto; 13. Fa11ano Vincenzo; 14. r.ronelli Lanfran("(); 15. Elia Innocenzo : 16. Coen Vittorio; 17. Celiberti Alfredo; lR. Rocchi Fil1ppo; 19. Riccard1 Francesco; 20 Schirò Fabio; 21 Fa sella Felice; 22. Ragone Saverio; 23. Belisario Mari-0: 24. Piccinelli Amedeo; 25. Miti Giu~-eppe ; 26. Galluzzo ~Iichele; 27. Zampaglione S.alv·a tore·: 28. &lntorio Mario; 29. Koch Mario; 30. Giangrasl'o Giacomo; 31. Capparoni Gaspare; 32. Cu1moni GioY. Battista; 33. $:pezzano Pasquale; 34. Supino R enzo; 35. De Ruvo Ton1n1aso; 36. Cinti Ron1eo: 37. lVlaltese C;:trmelo. Il Prefetto di Napoli ha inviato al Sindaco la re-

la zione d.e lla Con11nissione esaminatrice pel concorso a sette posti di medico condotto pei vl*1ggi di Posillipo, .V'uorigrotta, Bagnoli, Poggioreale, Piscinola. Miano e Capodimo11te. La Commissione, co8tittlita dai p1~)ff .•i\lfonso :Montefu.sco, presidente, ..\1111ibale '.faliercio e Francesco Polese; su 86 con<:orre11ti ne ha diclliarati idonei 38. cosi graduati, a gruppi, l">er ordine di merito: 1) Roma11elli, Scarlatto : 2) de Riti s: 3) Formicl1ella ~ 4) Cerfogli.a, Ettati. Fortunato. Russo, Serpico; 5) Tularico; G) Bifi1lco, De Ri~o, Gatti; 7) Be\":ilacqua, Garberini, Tagliala tela: 8) Alfano, Florio, Orlando, Rollo, Rimeone: 9) B11ffar<li, Sogliano; 10) Ajello, .Au•

. . •


Ll\.N2'0

xxx,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

dino, cialifano, Ciccimarra, (Jirie llo, &-a lingi; 11) Bertolini; 12) Amitrano, Cioppa, Manzi, Miliano, Muzr, Sa11giOYélnni. Scherillo, Zincone. •

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due borse di stt1di-0 ver r icerehe malariologic.he, dell'im]X)rto di L. 12,000 ciascuna, istituite dal ~1inistero per l 'A,g1icolturn, so110 sta te assegna te ai signori Enri ::o Federici, dottore iri Rcienze naturali, e Ant<?nio Galam.ini. dottore in n1edicina, preSC€lti fra 12 concorre11ti dei quali 10 la ureati in medicina e 2 i11 s<:ienze i1n turali. I ....a C-0mmissione ·aggiudica tric-e era composta dei proff. : 8ell. r}1·~1·ssi , presidente. l)joni~i e sen. Sanare lli. è stato confe' te,. il diploma rito, dal ~Iini stero delle ·.rei·re libera di beneruere11za, 11er 1R patriottica efficace a&<tistenza ~nni t<1ria prodigata ai profi1ghi friulani, durante ~1 guerr;1. ...~I d<>tt. Luigi Lecc:e. di ....\.Jyito

99!

Una nuova Società medica. Il 4 luglio numerosi medici de lla Provi~cia di Belluno si sono riuniti presso l'Ospedale Civile di Belluno p~·r fondare la Società Medieo-Chirurgica BellQ.nese, la quale si propone, con pe1iodiehe riuuio11i, dì prom•1overe la cu ltura e -stimolare l'attività. scientifica d ei soci. Proceduto a lla non1ina <i.ell'Ufficto di Presidenza, riuscirono ele tti : presid'ente, il prof. Gino Pieri, chirurgo dell'Ospedale di Belluno; vil'e-presidente il dott. Giova nni Gaggia, chirurgo dell'Os1)edule di Feltr·~; segreta1io-c·assiere il dott. $tefàno :N'icolis. radiologo de11·ospedRle di Bellu110. 1

Nuova Clinica privata per le malattie del sistem& nervoso e della nutrizione.

partecipa nti al ~ec'On,do Congresso nazionale d'I giene han110 visitato il 30 giugno p. p., la nuoYa Caoo di c11ra per le malattie ne rvose <<La Saluta re» in Altichiero, presso Padova. Il JJIOf. Giusev1~ l>".A. g<tta. straordinario a lla - L'I1stituto esclude rigorosamente ogni malattia CAtt.e<.lril di Patologia e Clinic•a chirurgiea dell'Umeiitale: nel tempo stesso è correòato in modo· niver~it~1 di Cameri110. :-.11 I>arere e con voto unac:omp leto clei più syariati rnezzi ~r la cura delle nime tl~lla }-...acoltà M~dic:a. è stato J>romosso al nialuttie <.l~l ~i stema nervoso. · grado di ordina rio <li dett<-t cH ttedra. È e.la cre<lere che n<Jn sentire1no IJiù il bi~og110di n1andRre i nostl'i a tas~iei e i nostri en1 iplegici nelle Rta zio11i estere.

NOT:IZlE DIVERSE. Per l'estrazione e l'utilizzazione delle sostanze radio-

attive.

I

Elargizione.

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J.,a ditta 1'Tassern1ann A., <li :Milano, ha veusato· a1tre L. 4000 a lla Clinica per le l\1alattie da La· Yoro di Napoli, la quale h a avuto così finora venti1nila lire da quella generosa ditta . Il mecenatismo i-;cientifi(.'O è aiSsai raro nel nostr o r ae·se: tanto maggior p la uso merita qt1esta elargizione .

d'Agrieolt,1ra. on. De (1a].Jitani D'Arzago. ba i·~ituito nel dica.:tero da lui retto una C-0mmiiS~ione l>er il radio e le a ltre $0Stan ze radioattive, con l'inearieo di ~tudiare l'estrazione .,,. dal su-010 italiano (li queBte 1•reziosis~ime soRtan7.€, <li controllare tu tte le qt1<1ntità che ne esi~tono i11 Ita lia , e di distribuire quelle di J)roprietà <lello Stato fra i va1ii Istit11ti scie11t1fici e <:liniei che ne n bbisog11nno a f'COP<> <li studio e terapeutico. La (_j-0mmifisione è Rtèl ta così con1vo~ta : se)l. Ori-;;o Corbino, ex-ministro della P. I .. per le scienze fisiche, ~en. Pe~carolo <li To1ino, per le mediche. on. Mario t '·erm€111.a ti, per le geomiuera logicb.e, i>-rof. Nafiini di Pisa, per le c-himiche e prof. Ghilar<l11cci del I•oJielinico dì Roma, per le radiologiche. Si ricorda cl1e tale provvi{la fl1nzione sta tale è stata recentemente di$ciplinata <la apposita legge, nella redazione della quale ebbe gran parte 1'011. Cermenati . che ne fll il r~latore aYanti la L~a­ rner n.

Il p roblema delle a utop~ie, il quale ha tanta i1uportanza per l'inseg11amen to, preoc:e11pa t11tti coloro che hanno a enore i progres:'i della medici11a. Segnaliamo, a questo rigu a rdo, u11 ordin·e d el giorno del « Com ité médical des Bo11ches-de-Rhone » il quale, iilevando la d ifficoltà crescente di l)ratic:nre le autopsie, e considerando che, a l di fuofi <lello scopo profilattico eYidente, gli esa1ni 11ecroscopici sono ind~spensabili al perfezio11a1nento medico e scie11tifico, emette il voto cl1e Ja « ('urumission administra ti ve des Hoispices » prenda t11tte le misure che gindicl1eril utili per facilitare. in aYvenire. la a u topsie.

Per il Congresso urologico.

Un caso pietoso.

In seno a l 2<> ( ~ongresi:;o urologico internazionale i11detto a Roma per l'aprile 1924 il J)l'of. "Eugenio Pirondini riferirà R.ul tema lifficiale commesAog·Ii <' Vne<:inoterapia in chirurgia l11inaria, l'antigonoc-occica es<·l11sa ». Egli ba diramato una cir colare ai <:•olleglli, pregandoli di comunicargli casistiche e giudizi. I d~1 ti devono èssergli trasmessi al più presto, a ll'indirizzo: via Quintino Sella, 20 - Roma.

11 gener a le medic'O J)('nsiona to Achille Maroc<:D '"f•niva assalito da follia erotica in una tabaecheria di Napoli, Flita n l C.-0rso "l. E., esercita d:1 11H signora Giovanna De Giorgi, e te11tava di violentare la proprietaria . Respinto, correva ad armar i di rivoltella e tornava sul posto minacciando. DiAarma to dalle persone aceorse, ' renne intern;:i to nel manicomio.

Il

~1inistro

Per le aut.opsie.

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IL POLICLfNICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDiCA.

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d. Hop., 4 mag. -

L. RAMOND, DONOYELLE (:! LAUTMAN. Amebiasi polmonare guarita con l'emetina. - CAR.:'fOT e BLAMONTIER. I.1a difterino-reaziooe sull'adulto. Jo11rn. d. Se. Méd. de liille, 27 . mag·. - BUFFÉ et A. D c\VID. Le grandi caverne polmonari mute all'ascoltazione. Rifor1na, Med., 28 mag. - G. GoGLIA. Cellule pigme11tifere dell'espettorato. - R. BoRDOF. Colesterinemia nell'emoglob. parossistica . M1inch. Miediz. W-0chens., 2.5 mag. - W. STOELTZNER. Principio isotropo nel trattame11to specifico della tbc. - R. HAFF. 'L'« Eatan » nel trattamento della tbc. chirurgica. D eut. i11ediz . Woohens., 25 mag. D. PLETNEW. Il 1882 nella ricorrente. M. B. BONSMANN. S11l Bayer 205. - Um.E1'""RUTH. Sul virus della peste suina. Brit. Med. ,Journ., 26 mag. - E. PRITORARD. Patogenesi del rachitismo. Rev. de Hyg. y T ·n b., 30 apr. G. GIGLIO. La fossetta di Morenheim nella òiagnosi precoce di tbc. polm. Gnz~. <l. Osp. e d. Olin., 20 mag·. G. DE GAE'l'ANI GINUK. Epidemia familiare di pneumonite dipl-0coccica i11 soggetti pestosi. Sf)c. à. Hov., 17 mag. - E. LESNÉ. Inefficacia della sieroterapia a ntidifterica per via enterica. E. MAY. Cri-si di sonno d'origine aoofilattica. Zbl. f. inn. Med ., 2 giu. - A. PFEFFERKOM. Trattamento della tbc. del diaframma. Jo11r11,. A:m. M ed. Assoc., 19 mag. - G. B. LucKFJoc.

(ANNO XXX, FASC. 30]

e J. B. CARTER. L'etilene come anestetico. - A . L. NIELSO:.'i. Tubercolosi u\tj>rtiya dell'anca. - "\V. H. ~IA~\VARING, A. C. BBATTIE e R . w. MAc BRroe. Le~ionl intestinali nell'anafilassi. New 1-ork st. Journ. of Med., mag. - S. B . JE'rVETT e P. BLANOHARD. Valore diagnostico dei saggi d'intelligenza . Stomatol., apr. - B . DE VECCRIS. La neoformazione infiamm8toria dei tessuti peridentali. Scal!pel, 3 giu. - BIGGUET. Trattamento chirurgico dell'ozena. HARDT

Archivi. At·oh. J!éd . Belges, apr. -

DANZIN. L'elioterapia

artificiale. Giorn. It. d. Mal. veneree e d. pelle, mag. - Reoocoilto del XIX Congr. della Soc. Ital . di Dermato logia e Sifilogra1ìa. Amer. Joitrri. Med. So., mag. - W. TILESTON. Tetania dell'adulto, a lcc1losi e metabolismo del calcio. - 1\1. A. MORTEUSEN. I cambiamenti di }}ressione arterio.sa nel cambiamento di stazione del corpo. - G. A. Ilt;CHANAN. Sulle leggi dell'eredità. - C. A. ~LSB~RG. Sintomi precoci dei tumori del midollo spinale. - P. H . RINGER. Per gil1dicare l 'attività della tbc. polm. L'Encépliale, mng. - W. VAN WoERKO.M'.. Stato psichico degli afasici. - R. TaRGOROLA. Delirio di interpretazione dei sintomi patologici. - H. RoGER, G. AYMÈS e L . PORTUAL. Sifilide vertebrale a forma di scoliosi. Arch. Mal. du Ooeur, mag. - J. DE MEYER e A. WILMAERS. Nuove forme d'extra.sistole a riposo compensatore protratto.

Indice alfabetico per materie. · « A11n filas i da latte » nell'infanzia

Pag. 982

Anestesie della polpa dentale • Aortite lt1etica . . . . • • Avvelcnau1enti da piombo: cura Bibliografia . . . . . • Bradipnea spontanea e provocata Oon. corsi per ttffioiale sariitario: nitove di.9posi~io11.;,

oirca i l limite di età .

Corea : cura arsenicale . . . . . . Corea: trattamento con solfato di magnesio . . . . . Crotiaca del niovir'ttento p1·ofessionale • Centro vasomotore bulbare: ricerche • Degenerazione genito-sclerodermica: casistica . . . . . . . . . . . Egofonia : l' « epechèsi ossitònica » elemeu to essénziale dell' . . . . JlJmiplegia dei cardiaci . . Emoclasia digestiva: comportamento delle piastrine . . . . . . . . . . Emorragie occulte: la reazione del piramidone . . . . . . . . . . Eserci-:io ubu .s-ivo della. profeBsiotie sani~

tari a

Rotuu, 1923 -

Tip. Cartiere Centrali.

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Insufficienza cardiaca : sull' . . . Pag. 975 Insufficienza renale : prova della gala ttosuria ' . . . . . . . . . . )) 973 )) 978 Ipertesione: nell'. . . )) 983 Neuriti: d iagnosi differenziale • Oftalmoblenorrea dei neonati: profilassi )) 985 e cura . . . . . . Operazione di Talma nei riguardi della fl1nzionalità epatica . . . . . )) 98J Ordirii dei sanitari: per la rifornia della Legge S'ltgli . . . . .

Paralisi difteriche: trattamento • • Paralisi facciale a frigore . . . . . Pertosse: trattamento con ossietiltriiodometano . . • • • • • • • • Reazione di Dold . . . • • Reazioni immunitarie delle piante • Rinofima e sua cura chirurgica • . . . Scleroderma : opoterapia · . . . Sepsi d'origine orale . . • Stomosine : impiego . . Trac-0ma : cura clima tic.a Uffloi. 8anitari nuovi . . . . • • • • Vecchiaia: l'elogio della • •

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L. Pozzi, ed. resp.


ANNO XXX

FaAe. 31

Roma. 30 lugl o 1923

fond2to dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE · SEZIONE PRATICA R EDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO.

\

Laworl originali': G. L. Sacconaghi: Il «solco trasverse.le soprar ipo~astrico >, su la. sup erficie anteriore convessa. dell'addome tumescente, segno dl ascite. 09servazloni cliniche: V. Ronchetti : Cisti del Pancreas. Note e contributi: D. Pisani: Bulla masturbazione infantile. Apparecchi e strumenti nuovi 1 O. Raimoldi: Un c!stouretroscopio guidato. Sunti e rassegne: OitGA NI DELL~ JlE~PJRAZJOr\B: n. Lamb: Sulle complicazioni broncopolmonari postoperator:e. - E. Cornwall: La cura conservativa della polmonite. - Krunmen acher: La cura dei versamenti pleur'.cl con il cloruro dl calcio. - J . . K elemen e F. Korxfeld: Sul significato dia-gnostico del mo,•imento respira.torio degli apici polmonari nena loro infilt razione iniziale e nelle aderenze pleuriche ap!cali. - N. E . Clarke: L'etiologia. del versamento pleurico eosinofiliaco. Lezioni: J. Hnlban: Il climaterio. Cenni bibliografici, Accademie, società mediche, Congressr : Convegno della Federazione nazionale per la lotta contro la tuber colosi. IX Congresso dell' Associaz.one profess:onale DermosifUo-

grafi italiani in Perugia.. - Accademia delle Scienze Medich e e Naturali di Ferrara .. - Società Medico-Chirurgie& Anconetana.. - Società del Medici a. Vienna . Appunti per il mediGo pratico 1 0A~I~T•CA e T RR.\P IA : Otorinolariogologia: Rino-faringe e affezioni dell'apparato respira.. torio. - D iagnosi e cura delle vegetazioni adenoidi nei bambini. - Le amigdaliti fuso-sp irillari croni che . - La tosse di origine naso-faringea... - P iosetticemie otogene. NOTE DI ME01CI;>.A ~Ci RNTtF J• A! Lo studio del bilancio tossico. - Pos'l'A uB<H 1 "RRON A 1'1. - V A RIA. Politica sanitaria e g?urtsprudenza: Esercizio nel Regno del Sanitari italiani laureati all 'Estero. - Istruzioni ministeriali per l' applicazione delle norme eccezionali circa la revisione d egli organici. - Questioni prati"Che. Nella vita professionale: Cronaca d el movimento professionale. C9ncorsi. - Per le onoranze a Guido Baccelli . Biografie: Prof. Gesualdo Clementi. Notiz:e diverse. Rassegna d elta stampa medica. Indice a lfabetico p er materie•

...

Diritti di proprietà rhervatl. - E vif>fata la riproduzio11te di lavori pubblicati nel di p1:si RP'Y1Zr.t oif,n,rnP la fonle.

Memento

POLICLl~ICO

e la pubbUcazio'Yle dPi suntt

Ai pochi at bona ti che non hanno ancora Inviato la 2' rata semestrale dell'abbonamento • In corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1N 1sTRAZLONE

LAVORI ORIGINALI. •

Il '' solco trasversale sopra -ipogastrico '', su

la snperflcie anteriore convessa dell'addome t11mesccnte, segno di ascite. }=>rof. G. L . SACCONAGHI Medico Primario ·degli Spedali Civili di Brescia Q,uodvis vel minutissimum additamentum ad explendam me<licam a rtem adhuc plura clesiderantem poterit conferre » . 11

Il fenom eno, su cui chiamo l' attenzione con queste poche linee, senza dubbio è stato visto da tutti i medici e notato da molti; pure, ch'io sappia, non si trova d escritto nè accennato nei libri. E si ch'esso h a la sua importanza, anche come segno. Ne' miei prim'anni di noviziato clinico tenevo, nella mente, infissa e r ibadita la nozione classica, da. tutti ammessa, che, per ascite, l'addon1e si va facendo espanso a grado a grado uniforrr1emente, eccetto che cresce nel diametro trasversale r.>i.ù che nell'anteroposteriore e con perdi.ta della concavità dei fianchi, e in tal modo vien ad assumere (s'intende, in pos itura dorsale del paziente) la forma di « ventre a bisaccia» o «ventr e di batracio »; e, con

la logica spietata di chi sta fisso in un princi• pio ch e erede inconcusso, pretendevo che così, e no in altro modo, dovesse svolgersi l'espansione dal primo evidente inizio fino al c11lmine. Non fu quindi poca la mia meraviglia quando m avvenne di trovarmi dinanzi a qualche addome tumescente, in cui da una parte la mancanza delle classiche note di versamento libero (ottusità spostabile; ondulazione) e dall'altra la presenza, su la superficie anteriore convessa, di un solco trasversale sopra-ipogastricc, del Q11ale non avevo notizia dai libri, mi Lasciavano in seria perplessità diagnostica (semplice meteorismo? versamento non libero?), m entrech è poi, prima anc6ra o dopo della scomparsa del solco, si faceva chiarissimo il qi1adro dell'ascite. In guccesso di tempo, non solo mi pers11asi che tal solco è com:possibile con _un'ascite, anco già mediocrèmente avanzata, ma anzi mi convinsi che n'è segn·o, segno lltile massime quando le note classiche del L'ascite ancor mancano o sono accennate ap9ena . . È un solco esattamente trasversale, come una lnnga e stretta avvallatura a declivio e acclivio vanescenti e punto fonda ma pur ben manifesta; solco che, tutto o quasi tutto uni1


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IL POLICLINICO

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FASC.

forn1e, decorre dall estre1no delrun fianco alS. P. Robusta t. ben nutrita. Sensorio libero. Ittero della cute e del1e sclere. Lingua asciutl'estremo dell1altro su la superficie anteriore ta. 'foni cardiaci concitati. Ventre prominente convessa dell'addome tumescente, di solito se- per meteorismo intestin a1e. La palpazione procondo una linea un po' più sotto della trasver- voca dolore all ipocondrio destro, ma più alla regione epigastrica ove d etermina prontam·ensale ombelicale, tra questa e la spino-spinosa, te conati di vomito. Fegato e milza nei limiti. interr-0111pendo la convessità della superficie Centralmente alla metà superiore d1ell'addome per un salto di 2-3 dita, dimodochè l'addome si palp.a profondamente una ma.ssa globosa, apparisce in certa gu_isa distinto in una parte dolente, spostabile passivam·ente, ma che nelle superiore, più grande, espansa e i11 una infe- inspirazionti profonde non scende in basso: l<> riore, J)iù piccola, sol t.umes-cente; solco, che stomaco appare situato superiormente ad essa (dilatazione colle polveri effervescenti) ed il con l'ulteriore l)rogredire dell'ascite scompa- colon trasverso inferiormente ad essa (dilata1·e, e d'allora, anco evac11ata o riassorbita zione mediante insufflazione d'aria per via rettale) , mentre 1 angolo splenico del .c:olon (pu ri} l ascite, più non appare. Par quasi .che l'addome, nel tratto corrispondente, sia strinto co- insufflato) ris.a l e lateralmente ed . esterniam ente ad essa molto in alto come di noril'.la. Non me da un nastro elastico, o rattenuto come- ascite . Nulla di anormale rilevasi coll'esame chessia d espundersi. ginecologico. _.t\.pparato ghiandolar~ periferico Altri potrà, se crederà utile, far iicerche si- indenne. Polsi radiali frequenti (112), piccoli. Pressiostematiche e precise. Io mi contento a dire, su . ne arteriosa 125. semplici miei ricordi (e dei ricordi bisogna fiUrine : colore giallo ar.ancio,. aspetto limpidarsi cor1 discrezio ne! ), che il fenomeno non si do, peso .specifico 1022, reazione acida, albu osserva forse mai, evidente e puro, nel meteo- me, glucosio assenti, bilirubina tracce, urorismo diffuso (senza ascite) e neanche nel cir- bilina tracce, indacano assente, urea gramcoscritto meteorismo o in genere nella circo- mi 25.620 %o. acido urico gr. . 0.450 %o; sedimento abbondante bianc.astro, ,costituito da scritta distensione g·astrointestinale; che non urati amorfi abbondantissimi, poche cellule segna affatto il limjte tra regione superiore epiteliali pavimentose larghe delle vie periferjtimpanica e reg ione inferio1re ottusa, col quale cl1e, poche cellule· linfocitojdi, pochi leucociti a11zi suole 1ncrociarsi ai due lati; che infine, p o1inucleati. Feci : colorite, farinate; reazione di Schmidt 11egli adt1lti almeno, si osserva forse so1o nei per la stercobilina positiva, reazioni pel san.mascl1i (per la maggior tonicità dPlla parete gue negative. Ricerca dei fermenti triptici neladdon1inale in ge11ere?). Una ragione anatomi- l e feci cio me di norma positiva netta nelle proca eventualmente insita nella struttura della vette con aggiunta di dil11izione di feci n.elle ' parete addominale, non l'ho saputa, a ogni proporzioni di 2 cc.; 1.5 cc.; 1 cc.; 0:8 cc.; 0,6 cc.; O,4 cc.; appena percettibilmente positi1nodo, trovare. va nelle provette con aggiunta di dil11izione di feci nell1e proporzioni di 0,2 cc.; O, 1 cc. Ricerca dell'amilasi nelle feoi positiva netta nelle provette con aggiunta di diluizione di feci OSSERVAZIONI CLINICHE. nelle proporzioni di 2 cc.; 1,5 cc.; 1 cc.; 0.8 cc.; 0.6 cc.; 0,4 cc.; positiva debolissima nell e OSPEDALE l\IAGGIORE DI ì\IILANO pro,rette con aggiunta di diluizione di feci nelle proporzion•i di 0,2 cc.; O, 1 cc. Cisti del Pancreas Ricerca degli iemoconii nel sangue dopo pasto di burl'o positiva netta. i}er il lJrof. dott. V t TTOHIO RONCHETTI, Sangue: globuli bianchi 11.400; e,m azie normedico })cimarlo. n1ali per forma, dimensioni colorabilità. PiaI~. Gi11 ·eppa di Pasquale, di 32 an11i, cg., f:ttine scaese. Polinucleari nel1trofili 62 %, eosinofili 1 %, linfociti 32 %, forme di passagr1ata a Castelletto d'Orta, dimorante a Milano, via R. Sn11z.io, 4. Entl'a all10. M. in sala gio e grandi mononucleari 5 °/o. Lt111ati, letto ri. 10, il gior110 8 gennaio 19~1. T emner.atura 37.8. Estratto dal diario: Nell'anamnesi famigliare madre morta a 43 a1111i per nefrite, t1n fratello i11orto per traum.a. 21 dice1nb l'<'. Urine : reazioni per i pig·me11ti Nell'a11a1nnesi pers onal.e mestrt1at a regolar- bi1 iari n@gaiive . 111e11t dall età di 15 anni; due gravidanze; 22 dicembre. Urine: negativa l a r eazione di lla1 li, })Uerperii, allattamenti .fisiologici; figli Cn.n1midge. Yi\i e sani. Quattro anni fa una colica epatica 30 dicembre. E same radioscopico: stomaco (colica vescicolare non ittero). Un anno fa piuttosto piccolo, tonico, 1spinto in 1alto da i 11 fl11 0 11za (lieve). Otto gior11i prima d.ell ' int1n ombra abl)astan?.a densa, tondeggiante. delcrrc ..... ù in Ospedale dolori ad insorgenza bn1- la grandezza di un cedro, con margini piutto. ca, all\~piizastri o. co11 diffu sione ' rerso i fiansto regolari 1 situata nella zona ombelicale. cl1i e r ife ri111rnto al dor~ o; vomito; febbre n Peristalsi viva, netta separazione dell'antro; brivido ir1iziale. Dono 4 ore i dolori cessarono. passaggio di pappa ne.I duodeno, che appare l)ue ~iorni dopo i - ripeterono e durarono più tutto visibile, un po' dilatato, e che circonda a lttngo . .. ·ella i1otte pri111a di entrare in osp~­ colle sue anse distese il margine destro del1'ombra su citata. Dopo sei ore stomaco vuoto; tlale n11ov a cri .;;.i. Frattanto le 11r ine si ~ono fatte itteric11e. -\1vo tittico. bar1te nel tenue e cieco. Dopo 24 ore pieno il 1

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SEZIONE PRATICA

trasverso, che circonda ed ansa il bordo ini·eriore del tumore. La porzione media del trasverso è un po, sottile e poco mobile. Diagnosi radiolog ica: tumore nella regione ombelicale, che sporge fra stomaco, duodeno e trasverso. 2 gennaio 1921 . Condizioni di nutrizione gene1~a1e discrete: peso del corpo kilog. 57 (prima di anunalarsi pesava da 58 a 60). Invariate. le condizioni del ventre. Negativo complet<tmente l'esame del sistema nervoso. Nulla al rachide. Non ittero. Non p.i ù vomito. Si lagna di dolori epigastrici assai vivi che si presentano di tanto in tanto a forma di crisi. 4 gennaio. Prova della glicosuria alimentare dl1bbia . Douo 1/2 -0ra dall 'ingestione (a dig·it1no) di 100 gr. di gl11cos.i o s i ha li·eve acc'e nno a riduzione del reattivo Fehling, che non si ha più colle urine emesse dopo. 7 gennaio. Prova della glicosuria adrenali11ica dubbia. Dopo 2 ore dall'iniezion e di 1 cc. di soluzione di adr enalina al millesimo si h.a un accenno di riduzione col reattivo di . Fehling , che non si ha nè colle urine emesse prima, nè con quell.e emesse dop o. . 8 gennaio. L '.a. viene trasportata al Pa;d1glio!1e Zonda per esservi operata. La diagnosi da me posta ancor prima del1'esame radioscopico, senza bisogno d i puntura .esplorativa, in base a l rilievo somatico diretto, e specialmente al com.p ortamento del tum ore in rapporto allo stomaco ed al colon trasverso ed all'angolo splenico del colon messj in evidenza mediante l a distensione gasosa, fu di « cisti del p.ancreas » . L'esame radioscopico confermò fino all'ev idenza tale diagnosi: onde noi quando consegnammo l' a. al chirurgo ci trovarruno in istato di perfetta tranquillità d'animo. ~ questo il terzo caso d i cisti del pancreas, • cl1e io ho avuto finora occasione di osservare, ecl anche in qi1esto, come i1ei due precedenti, posso compiacermi di .essere riuscito a formulare la diagnosi clinica esatta. Ed in questo terzo caso del resto la diag11osi non sembrava dìfficile ta r1to tipica era la s i11tomatologia, i11entr.e nel primo casti della mia serie (1) difficilissima era riuscita, a motivo d'ell'e11orme volun'l!e raggit1nto dalla cisti, ch e, appoggiandosi a l fegato) dava l'impressione di far cor]JO con esso. Ed in r asi di cisti del pancreas le difficoltà diagnosticl1e che possono occorrere con maggio•r freq11enza, secondo me, I"ig11ardano precisam en te la diag·nosi differenziale coi tumor1 cistici o no del fegato, del r ene, della milz a . In qt1el mio primo caso ri11scì possibile r iconoscere,. che il tum!Ore cistico no11 era incor1:>orato col fegato, solo cp1artdo, colla p11nt11ra esplorativa, se ne eli-

995

minò in p a rte il co11te11uto, rid uce11dolo così a min0r volume. P er la diag11osi differ enziale coi tumoti del rene servil'à sempre come discriminante definitiva, iJ.1 caso di bisogno il cateterismo degli ureteri. Per la diagnosi differ enziale co·i tumori cistici o no della milza, serv~rà s.e1npre il ca:r.att~re retrop.er·itoneale del tumore, e la p ossibilità di dimost1"are la presenza a lato di ·eSIS.o verso sinistra d el1' angolo splenico del colon i n sede normale . Ben poca importanza invee.e si dovrà dare, dal plinto di vista della di.agnos.i, alla presenza o meno dei prodotti della secrezione ester11a dell a ghiandola lJancreatica n elle feci: chè in fatti nel primo dei miei casi, nel quale all'autopsia si constatò la distruzione di 4/5 del pancreas (coda e corpo), residuava an·cora la testa d el pancreas, quasi intatta nella sua struttura, e coi su oi canali escretori liberi, che attraverso un wjrsungiano assai corto portavano . a.l duodeno il secreto d.ella porzione r esidua di tessuto .secernente. Ed ancora occorre ricordare, com.e no·n sar ebbe decisivo per la diagnosi il non trova re nel liquido estratto dal1a cisti con puntura esplorativ.a i fermenti triptici, l)·erchè, come g iustamente fa osservare Gilbride (1) 1p er le cisti e1niaticl1e c'è <.la tene r presente, oltre al resto, il potere antitriptico del si.ero di sang·l1e. In questo i11io terzo caso l'intervento chirurg·ico (marsupializzazi on~ in primo tempo, associata alla colecistotomia . con estrazione di calcoli dalla cistifellea: controap ertura alla regione lombare sinistra in secondo ten1po), pl'aticato dal prof. Baldo R ossi, confermò d efinitjvamente la diagnosi e sor tì esito fortunatj s:sin10. Dopo il secondo intervento cessò ogni , inovimento febl1rile, e la fistola pancreatica si · chi1~se , ie lo st ato generale dell'ammalata diven11e .flo1ido: io vidi l' a. non più di dieci gio rni fa; e la trovai appunrto in condizioni di n11trizione g·enerale ottime, co·n capacità lavor ativa i1orrnale, con llrina libera da z11.ccl1ero e corpi ch etonici come da pigmenti biliari, con feci i1on pres,e ntanti alcun segno di diiettosa digesti.on·e d~.i grassi e qualche volta un po' chiare, ma quasi sempre conteneinti stercobilina in discreta quantità. E ·s e t11ttor.a persiste un a. fistol a. biliare, ·Ciò. è dovi1to al fatto, che l'ammalata ric11sò il terzo intervento, che le era stato proposto dal prof. Baldo Rossi, 011<.le libera.rla, a11cl1e da ql1esto dist11r])O resi(luo, la co1 eci8tectomia. A11cl1e jl secondo caso della n1ia serie, di cui

(1) Dott. G. B. ZANTsr . Due casi di cist·i del

pancreas. L'Ospeclale l\1ag·giore. l\llilano, ottobre 1920 . •

(1) 1.,l1 e .lour11al of tl1e A111er. i\fecl . Assoc.,

17 ll1glio 1920.

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996

IL POLICLINICO

(ANNO

XXX, F ASC. 81]

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riferi là storia clinica per mio incarico il dott. creatite è complicanza frequente della calcoZanisi (1), vive pure e sta discretamelllte, losi epatica (!{orte! Osler, Egdahl, Quenu), ed quantt1nque non si sia lasciata operare: si in quanto fu potuto sperimentalmente dimotrattava in quel caso verosimilmente di una . strare, che la penetrazione della bile nei dotii pseudocisti ematica del pancreas o peripanpancre~tici h~ effetti deleterii. Poleza, per es., creatica di origine traumatica e non in rap(1) riuscì a provocare fatti di necrosi nel pap orto con fatti di calcolosi epatica. Mentre co- - rencl1ìma pancreatico iniettandovi batterii e me riferì lo stesso dott. Zanisi (2), l'a. prtma .filtrati di coltura di batterii misti a bile, mendella mia serie, operata troppo tardi, quando tre non vi riusci coi batterii e filtrati di battela coda ed il corpo del pancreas dovevano es- rii iniettati senza la miscela con bile. llll casi sere già andati quasi totalmente distrutti, tandi calcolosi epatica n11lla di pii1 facile che un to che divenne diabetica subito dopo l'opera- calcolo, durante la colica, spinto più travers~ zione, ed operata con successo minore, giacchè il coledoco, fin nell'ampolla di Vater, si sofla fistola pancreatica rimase beante, sol di tan. fermi alquanto allo sbocco di questa.. prima to in t a nto chiudendosi, ed allora si ripresen- di cadere nell'intestino. Ed allora a monte del tava no i sintomi di ritenzione e di riassorbi- calcolo, dentro all'ampolla di Vater stessa, si mento (ciò che forse diede opera a far si, che accumulerà, e sotto tensione, la bil·e: qlte-sta il processo distruttivo del pancreas contin11as- potrà quindi pen etrare per riflesso nel Wirsun- , se anche dopo l'operaiione) , finl per morire a gia no e s11e diramazi.or1i d origine, e, l1nita al tre anni di di$tanza dall'intervento per una succo pancreatico ivi ristagnante .. d eterminare inter corrente tubercolosi. a lterazioni dell'epitelio di rivestimento dei dotNon per aggi11ngere un·a nuova classificazio- ti e degli acini ghiandolari sottostanti. Di conn e a quelle n11m erose già pubblicate, ma per seguenza fatti distruttivi, fatti emorragici. Di fissare le idee di chi ba la pazienza· di se- conseguenza la formazi o11e di t1na pseudocisti, guirmi, dirò quì, che mi p a re di poter distinch e coll'accumularsi del secreto pancreatico, guere le cisti del pancreas cosi: coll'accentuarsi dei fatti necrobioticj, col ripe.t er si delle emorragie, potrà ingrandire e pre1) teratomatose: cisti d ermoidi; 2) n eo1Jlastiche : adenomi cistici, a denopa- m er.e sulle porzioni vicine del p ancr~as determinandovi a trofi a da compressione, ed assurpillomi cistici, adenocarcinomi cistici; gere ad una imp onen za di ~Iterazioni anato3) da ri tenzione: c.alcolosi pancrea tiche; miche e di sintomi clinici, quali, per es., si i1ancreatiti circ oscritte con esito di stenosi del presentarono nel caso che è o·g getto della pre-vVirs11ngiano o suoi :rami; penetrazione di sente n ota. a scaridi nei dotti pancr eatici; in quest i casi le Nella memoria cli Z<t11isi illustrante i primi cisti, rivestite internamente da ,epitelio, predue casi di cisti del pancreas d-ella mia serie sentansi ora in forma di gr osse cisti, ora di si accennò a ver dire con molte riserve, a l piccole cisti a rosar io (ranula pancreatica di problema, se fosse possiLile ovviare alla pers1· Vircl1ow, acne pan creatica di Klebs) ; stenza della fi stola p ancreatica, che deve fa~ }) paras.3itarie : echinococco; talmP.nte su sseguire alla operazione di marstl· 5) pseudocisti : così dette cisti em a tiche di lJ ializzazione di una cisti pancreatica volumiorigine traumatica, come nel seco ndo dei miei nosa, con un secondo atto operativo, che avescasi; od in conn essione con fatti di calcolosi se per scopo di innestare il tragitto fisto1oso epatica, come n el caso che forma l'oggetto s11ll'intestinio. Zanisi, riportando ques~a mia della presente nota e probabilmente come nel idea, la corroborava richiamando come qual· primo dei casi della mia se rie; cosa di simile fosse stato pr OJ)Osto da Cha11f..i\ggi ungere i: fard , e ricordando come i chirurghi e c- eguiscano correntemente la colecistienterostomia, b) cisti p er ipancreat.ich e, da rottl1ra del pnncrens di origine tra11mat ica, con ft1oriu sci- e, qualch e volta, la ureterocolonstomia, senza che per qnesto all'operazione seguano inta ùi ·11cco pancreatico e sangu e nella bors a fezioni ascendenti della cistifellea o rispettivaom pntale. mente dei baciilletti e de i calici e canalicoli reE ricl1iamerò l'atte11zione, per illustrare m eglio la patogen esi del caso, che forma og7etto nali. In proposito a me piace ricordare q11ì ora 1e ricer che di P atrie, Tyle e V al e (2), che, de lla presente nota, s11i ra1)1lorti fra calcolosi stt1diando ne i cani il problema del ristabilìcp~1ticn e cisti del pancreas, in quanto l n pan1

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( 1) L ' Os1)edale ì\faggiore, ottobre 1920, ::\1i-

lano. (2) I .oc. cit.

(1) :\Ii.ttel. a . d. Gre11zgeb. d. ì\Ied. u. Chir., vol. ·24 n . 1. (2) Surgery, GjyIJ. u11d Obstetrics, 1917.


(ANNO XXX, FASC. 31]

mento delle ,c omunicazioni interrotte fra pancreas ed intestino, osservarono che, qualunque parte del dotto pancreatico si prestò all'anastomosi; in nessun caso si verificò infezione ascendente, neppure quando il dotto fu immesso nel colon. Ma tutto ciò non mi esime dal riconoscere come il prof. Baldo Rossi abbia, nel caso che io gl ;_ affidai, con metodo semplicissimo risolto assai elegantemente il problen1a, n1ediane la controapertura lombare, che s tabilendo il drenaggio nel punto pil) declive, tolse ogni condizione di ristagno del contenuto cistico, ond·e le pareti della cisti collabirono, ed i1 seno fistoloso si potè chil1dere definitivamente. ~filano,

15 dicembre 1922.

. •

NOTE E CONTRIBUTI . NEtJROPSICHIATRICA

CLINICA

DELLA

R.

UNIVERSITÀ

DI RO!\'IA.

DirBttore : prof. G. MINGAZZINI.

Sulla masturbazione infantile. Nota del dott.

DOMENICO

997

SEZIONE PRATICA

PISANI, assistente.

Gli stt1dii sull'autoerotismo, i quali si sono succeduti numerosi dopo il famoso « Traité de l'O'nanisme » di Tissot, si riferiscono alle n1 anifestazioni a11toerotiche, che ins orgono all' epoca della pubertà e che si possono protrarre a volte per tutta la v ita. La maggior parte degl.i autori sostiene, basandosi sulle statistiche, che l'autoerotismo è più frequente nelle donne (Tissot, l\1orris, Pouillet, N ache, Lo\venfe ld, Adler, Ellis, ecc.). Rohled-er afferrr1a che nelle donne vi è il 95 % di masturbatrici; Bet:ger parl a perfino d el 99 %! Molto scarse invece sono le osservazioni sulla ·mastl1rbazione infantile. Townsend (riportato da Havel.ock Ellis) h a pubblicato 5 casi di piccole bambine dedite alla masturbazio.. ne . .B'ra queste ve n'è una di 8 mesi, che ripeteva la pratica autoerotica una volta alla settimana ed otteneva l 'orgasmo strofinando la coscia destra sulla sinistra. .Altri due casi pub · blica Havelock Ellis (1) . In '11no di questi casi si tratta di una bambina di 2 anni « dont les organes génitaux externes sont très développés et qui se les frotte sans cesse ». NeJJ,'altro caso riport~tto dall'autore la bambina cominciò a masturbarsi r egolarmente a 3 anni ed a 7 anni present.ava i genitali est ·3rni sviluppati come q11elli di t1na femmina a dulta.

Io posso riportare due casi, uno datomi dal prof. l\!Iingazzini, l'altro osservato nel nostro Ambulatori.o~

Nel primo si tratta di una bambina di 2 an,. nj. I.a madre portava J.a bambina a visitare perchè impressionata dal fatto che ogni tanto, 1nentre la teneva sul braccio, muoveva cel ermente le gan1be, diventava pallida in viso e arrovesciava 1n dietro la testa. Da l racconto della m a dre si poteva sospettare che si trattasse di accessi di piccolo male. l\1a durante l'interroga.to1io 1a bambina cominciò a confricarsi le superfici interne delle coscie 1'11na contro l 'a1.tra. Dopo qualche minuto divenne nal1icla e CElssò di dimenarsi. La ll).ancanza di qualunque elemento che potesse eonvali dar e il ~osnetto di ln accessso di piccolo male fece conclÙdere per t1n caso di masturbazione precoce. 1

Riassumo brevemente la storia clinica del secondo caso: · D. A., femn1ina, cii anni 5. Il padre è epilettico, non beve vino e n ega lues. La madre è sana . La bambina è nata con parto dist ocico. La madre porta la figlia al nostro Ambu1 atorio soprat11tto perchè preoccl1pata d alle contin11e pratiche onanistie:J1e, cli 0l1i l a bambjna usa fin dal secondo a nno cli .., ita. La madre racconta che la piccola si serve di qualunqu,e oggett o, ch e ha fra le mani, per masturb::ll"Rj. Nel momento d ell'orgasmo sess11ale l a b:::imbina diventa rossa e, a volte. s11da proft1samente. L'esam.e neurologico (motilità volonta.1ia, riflessi, se11sibiJ,ità, serl$i S~)eci fìc i ) è ne 9:ativo. La bambina ha org ani sessl1ali normali, solo la v11lva è arrossata. Si nota un lieve stato di dent1trizione generalè.

Da i pochi casi che ho potl1to riscontr are nella letteratura e dalle due osservazioni · origir1ali d a m e riportate si ·può dedurre che la mast11rbazione precoce è caratteristica d elle femmine e che si può accompagnare ad uno svill1ppo fisico precoce. Il secondo caso da me riportato è interessa nte perchè la bambina usa di già, come le femmine a dulte, diver si oggetti per ottenere la volu ttà autoerotica. Fi110 a pochi a nni dietro questi casi potevano considerar s i come m anifestazioni rarissime di precocità sessl1al e ma dopo le profonde · il}.dagini psicobiologiche di Freud sulla vita sessuale un1ana, essi rientrano nella vita sess11ale dell'jnfanzia, che h a come caratter istica essenziale di agi.re autoeroticamente, cioè « cercando e tro·vando i s11oi obbietti sul proprio corpo» (1). T eoricam.ent.e i casi di n1a sturba zi.one precoce rientrano q11inc.li nelle numerose form e di autoerotismo, co11 cui. si esplica, secondo la

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(1) IIAVELOCK ELLIS. 2tudes de psychologie Sexuelle, I . Pa.ris, 1908.

(1 ) FRE O.D. Introd. allo .Stttdio d ella Psico n.nalisi. Lib. Jnt. della. Psicoana lisi. 1922.


99

IL POLICLINICO.

psicoanalisi, la sessualità infantile normale. Praticame11te i11teressano i medici, che sono spesso cl1ia1nati ad indicare i rimedii adatti a disabituare dalla masturbazione i piccoli bambini. Compito non facile, sebbe11e si incontrino clifficoltà meno gravi di quelle che si presentar10 11egli adulti.

Jr1 p1imo luogo è necessario indagare qua1,i ~inno le cat1se, che, eventualmente, hanno att.ra.tto l'attenzione clel ba1nbino sui genitali, per eliminarle. E noto che presto o tardi tutti i l>a.mbini , segt1endo la 11aturale sensualità, vengono a conoscere che l' ecci t.a.zione dei geni t a.li produce un soddisfacimento sessuale; ma SfJesso la loro attenzione su questi organi è richiamata precocemente da diverse cause. Non raramente sono l~ persone addette alla loro ct1ra , che, o per ignoranza o per volgare lt1ssu1ia, abituano i bambini ai piaceri sessuali. È abitudine, nel popolo specialmente, di far mostrare ai maschi il piccolo membro come t1n motivo di orgoglio, fatto ch e spessn eccita in essi precocemente la loro fresca senst1alità animale. Sono del pari freque11ti i casi di balie igno1·anti e lascive che n1ast11rbano i bambini affidati alla loro cura, con l~t sc11sa di farli addormentare più facilmente. Ma le cause che più interessano il inedico sono di ordine fisico. Tra qt1este predo1nina per frequenza l'accumnlo, per mancanza di igiene, di sostanze irritantj nei ger1ita 1i (m11co, smegma, tracce di urine, di feci), le rrt1ali genera110 11n pr11rito inso1)portabile, che costringe i bambini a toccarsi insistentemente fino ad avere l'orgasmo sessuale. J,,e lesioni balano-prepuziali, le vulviti infantili, l erpete r·ecidivante dei genitali, la scabbia, la psoriasi, le fimosi e tutte le affezioni o malformazioni degli organi genitaJ.i detern1inano, per lo stesso meccanismo, lo stabilirsi di l)ratiche ~na.sturbatorie. N-0n è ir1oltre da trascurarsi, nelle indagini accurate, l a preser•za di elminti, che, frequentemente nei bambini, si accumulano nel retto, producendo un intenso prurito, che si estende a t11tta la regione perir1eale. Dopo che si son fatte osservare le elementari regole igieniche e c11e si sono c11rate queste eventuali affezioni o mn.lf0rmazioni dei gerritali, il compito terapeutico si <leve ridurre a prescrivere una dieta bla11dn lattea-vegetariana, a regolarizzare 1e rn1tzioni i11testinali e a som111inist1·are qualche mPdicn1r1e1\to per de1J1imere l'eccitab-ilità ge11itnlc (brom11ri , canfora, 111ppolino, ecc.). ·rro. le clive1 e c11re proposte ql1alche autor H con iglia, lltii casi di ma~t,1rbazione osti11n ta clr.lle hnn1hine, ln recisione della clitoride 1

[ANNO

xxx,

F..\SC. 31]

ma questo metodo poteva solo essere giustificato quando g1i alienisti attribuivano alla masturbazione varie forme di pazzia e le malattie del midollo spina.le! Se con la sorveglianza e coi mezzi terapeuti. ci non si ottiene l'effetto desid·erato si deve ricorrere ai mezzi meccanici: Je pambine che si mast11rbano strofinando una coscia sull'altra si d·e·v0n o te11ere con le coscie distese (TaJrlor) ; nelle altre forme di. masturbazione si applicano opportuni sacchettini all1e mani e delle -cinture metalliche a maglie . strette, che coprano i genitali. Questi mezzi coercitivi. che im1)ediscono di continuarsi a titillare, sono innocui e, a pplicati rigorosame11te e J>er lu11go tempo assieme alla dieta anafrodisiaca, sono capaci di distogliere i bambi11i dalla pratica onanistica. •

APPARECCHI

E;.

STRUMENTI

NUOVI~ •

Un cistouretroscopio guidato. per il dott. prof.

RAil\IIOLDI aiuto chirurg-0 d·egli Ospedali di Roma. GlJSTAVO

È .s tato nosiro studio la ric·erca di un tipo

di cistoscopio, che potesse penetrare agevoln1ente in vescica ' vincendo senza sforzo ed in ogni caso, nell'uomo, le curve patologiche del1'ur·etra posteriore. La necessità, in casi speciali, di simile istrumento non può sfuggire ed infatti già Ringleb aveva fatto costruire un cistoscopio guidato da una minugia che s.i innestava col solito passo di vite al becco del cistoscopio. Questo istrumento, secondo il costruttore, era destinato ai casi delicati (e111orragie, suppur~zioni, ecc.). Recentemente N oguès ha fatto costruire un uretrocistoscopio per esplorazione, tirpo MacCarthy al cui estremo può essere avvitatQ u11 cono portante la minugia guida. Sia l'uno che l' altro dei due istrumenti sopra descritti hanno il grave inconveniente cl1e la minugia, la quale resta arrotolata in vescica, irrita l'organo e produce ematuria se vi sono ulceraziollli. Nè è da tenersi in poco conto il pericolo ch e la n1inugia si spezzi o si sviti nei movimenti che l'osservatore fa compiere al cistoscopio. Noi abbiamo immaginato un uretrocistoscopio per esplorazione e cateterismo ureterale, tipo l\1ac-Carthy, che viene introdotto su guida, nel quale gli inconvenienti sopra lamentati vengono evitati. L'unita figura dimostra come sono composte le varie parti :

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{ANNO

X.XX, FAS-C. 31]

A: lln •ca te tare metallico (o camicia del cisto.scopi o, destinato a ricevere poi l'ottica, ecc.) , terminante a cono perforato in i:>unta e munito di t1na grarlde finestra da ct1j si affacceran-

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SEZIONE PRATICA

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no l'ottica cor1 la lampada e !'unghietta mobile per cateterismo ureterale. B : un tubo metallico di diametro tale che entri n.el catetere e serva a chiuderne la finestra.

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C: un 'ottica con in· testa la lampada e, sotto la lente obbiettiva, !'unghietta per il catetere ureterale. D : una minugia, come le solite, munita

di passo di vite, da avvitarsi sur una bacchettina metallica, come. n·egli uretrotomi o nei divulsori. La bacchettina metallica ha la lun· ghezza della camicia o catetere A. L'uso d·ell'istrumento è assai facile: introdotta la mint1g·ia nell'uretra fino in vescica, si avvita sulla ·m inugia la bacchettina metallica . Dopo avere sospinto il tubo B nel catetere A, in modo da occludern-e la finestra, si infila il catetere sulla bacchettina a cui segue la mi· nugia. Quando la punta del cono è arrivata alla vite che unisce bacchettina -e ·minugia, o si pt1ò continuare a far scorrere· il catetere sulla minrugia stessa entrando mano mano nell'uretra fino in _vesoica, o, impugn,ati la bacchettilila e il padiglione del catetere, si pt1ò spingere il tutto v.erso la vescica fino a che la punta de.I qatetere non sia bene entrata n.e lla vescica stessa. Nel sec·ondo caso la minugia si arrotola momentaneamente in vescica. A questo punto si ritirano la bacchettina con la minugia e il tubo B e si introdt1ce l'ottica. Si ha così un cistouretroscopio gu~dato, com e qu·ello di Noguès con il vantaggio notevole che la minugia viene ritirata in ogni caso e non produce quindi alcuna irriitazione della • v.esc1ca . Come si- vede dalla figura , il cateter·e è mt1nito di dt1e .r ubinetti di lavaggio che permettono la visione a lavaggio vescicale continuo e la distensione dell'uretra dura11te l'uretroscopia. Non esiste naturalmente valvo•la, n1a l'ottica si adatta al catetere con t1n pezzo a cono perfettamente calibrato in modo da ovviare ad ogni peroita di acqua. Un adattamento pertico lare assicura l'unione dell'ottica al catetere metallico. Il tubetto di ingresso dei caterteri ureterali è munito di rubin.etto. Il p.ezzo a cono perforato con cui termina il catet~re può essere sostitt1ito da un jpezzo piegato (v. fig-ura), che trasforma l 'ur~trocistoscopi-o in un cistoscopio comun€, munito però d·el dispositivo per il lavaggio continuo. Il calibro di questo ur.etrocistoscopio è di 21 Charrière. Si può adattare ad esso anche una ottica a visione retrograda. Si ha cosi un is~umeDJto che può servire se non in t11tti, certo nella maggior parte degli esami t1i·ologici.

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1000

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Sulle complicazioni broncopolmonari postoperatorie. (D. LAMB. Brit. med. Jo1lr., 11 novembre 192'2).

(ANNO XXX, FASC. 31)

IL POLICLINICO

Non è rara dopo la narcosi, specie se prolungata, una lieve bronchite, con tosse, poco o nulla espettorato, e senza febbre. Talora si ha febbre sui 39°, senso di opllres· sione, e lieve tosse, che il paziente cerca d'impedire per evitare il dolore alla ferita, con espettorazione mucopurulenta. Tutto dilegua in tre o quattro giorni. Indagati radiologicamente da \,\i'hipple, questi casi sembrano essere delle polmoniti abortive. Nell'espettorato st trova il pneumococco, ·generalmente un tipo IV, o uno streptococco, o 11 bacillus mucosus capsul'ltus, o il b. di Pfeiffer. Si hanno anche, talvolta, delle gravi bronco' polmoniti. Secondo varie statistiche,.-le quali comprendono a11che pleuriti postoperatorie ed embolie della polmonare, 1a morbosità dell'apparato respiratorio dopo interventi i11 narcosi varia dal 0.5 all'8 per cento. È maggiore per le operazioni lunghe e l)er quelle settiche furono colpiti quasi sempre soggetti che per al~erazioni acute o croniche del loro apparato respiratorio già avevano una certa espettorazione, che era stata più o meno difficoltata dalle fasciature o dal dol()re. L'A. non crede che la causa delle complicazioni bronco-polmonari si debba sempre attri· bui re all anestetico:' S'pecialmente l'etere por:· ta a questo riguardo una cattiva faro.a, non del tutto meritata. Talvolta è in causa il raffreddamento fatto subire al malato; talora la morte non è dovuta alla lieve complicazione bronco-polmonare, ma all'avvelenamento di cloroformio; spesso si tratta di bronco-polmoniti settiche ematogene, che sopraggiungono parecchi giorni dopo l'operazione, inoltre non vanno dimenticate le bronco-polmoniti da espirazione, rese ora più rare dall uso dell'atropina che impedisce l'ip.ersecrezion·e di muco e di saliva. Altre complicazioni postoperatorie piuttosto rare sono le pl1euriti, l'empiema, l'ascesso e la gangrena polmonare. Queste complicazioni sono s1>esso n s~ociate ad ascessi sottofre11ici da sepsi della. cistifellea o dell'appendice, ulcere perforate dello stoma~o o del duodeno, tumori ma.ligni. Po ~ono anche originare da emboli 1

1

settici.

L'edema acuto del polmone è per lo più in rapporto cQn 1e condizioni dei reni. Gli ascessi polmonari seguono di preferenza a tonsillectomie. Gli emboli e gl'in·f arti polmonari sono forse più frequenti di quanto si crede, e non sono sempre fatali. Onde prevenire queste complicaz.ioni occorre scegliere con discernim·ento l'anestetico, e somministrarlo con cautela. Quindi se vi sono segni di catarro bronchiale o nasale, ritardare l'opei'azione od evitare l'etere. Il cl.oroformio, bene adoperato, non è cosi tossico come taluni credono. Non far inalare mai l'anestetico in eccessiva concentrazione. E consigliabile un'iniezion~ di atropina un'ora prima dell'operazione. Non applicare fasciature che rendano difficile la respirazione. Innalzare un poco i l letto dal lato della testa. Sorvegliare il paziente durante il risveglio perchè non aspiri materiali vomitati, tenendolo coricato sul fianco. Eventualmente si può far precedere all'operazione un lavaggio dello stomaco. Nelle fredde notti invernali non far trasportare all 'ospedal e il paziente se l'intervento non è di stretta urgenza. DORIA.

La cura conservativa della polmonite. (E.

CORNWALL.

1922,

p:

New

York

medie al J ournal,

563) .•

L'A. intende per cura conservativa il fare quanto -è necessario e possibile per mettere

e mantenere il paziente nelle condizioni più favorevoli per il processo naturale di guarigione, e il non fare qualunque cosa possa determinare interferenza con questo processo naturale. L'A. segue con buoni risultati il seguente metodo. Anzitutto igiene e .frequente rinnovamento dell'aria dell'ambiente. Il malato però deve .essere protetto dal freddo quando la temperaura esterna è bassa. La febbre non è combattuta, a meno che non sia eccessivamente alta, nel quale caso occorre fare delle spugnature tiepide. L'alimentazione deve essere liquida a base !atto-vegetariana, e limi tata in quanto a sostanze proteiche ~ a calorie, a qualche cosa meno del miriim·um della razione normale, in vista della brevità della malattia. Vi si deb.. bono aggiungere degli alcalini per eontrobattere la tendenza a ll'acidosi, e del calcio per sopperire alla tendenza di diminuzione di tal.e elemento necessario. Infine acqua in abbondanza. Nella forma generalmente prescritta la dieta giornaliera consiste in litri 1. 700 di una miscela di due parti di latte e una di


fAN'NO .XXX, FASC. 3t)

SEZWNE .PRATICA

acqua d'orzo, in 230 gr. di succo d'arancio o di uva, in 56 gr. di lattosio, in 5 o 6 gr. di bicarbonato di sodio, in gr. 1.5 di cloruro di .calcio; e acql1a da oltrepassare i due litri e .mezzo. Questa dieta deve essere naturalmente adattata a.lle circostanze. Se, ad esempio, vi è timpanismo o diarrea, la dieta va ridotta ad acqua di orzo, sali, lattosi-0 ~ succo di frutta, o anche solo ad acqua e sali. In condizioni gravi, la dieta è di solito ridotta. Se il cu-0,r e • è molto debole, vanno diminuiti i liquidi. . Non è opportuno dare 'pl1rganti durante il periodo attivo della n1alattia, a nJeno che non vi siano speciali indicaz:iioni. Con la dieta sopra.iccenn.ata, la quale favorisce i batteri acidofili dell'intestino a scapito d.ei saprofitici, € possibile lasci are l'intestino in riposo per parecchi giorni, anche una settimana e pi11. senza eh~ si manifestino conseg11enze; di re.gola il ventre rimane :floscio e spesso le eva-cuazioni avvengono spontaneamente e con minore distu;rbo d1el malato, -che quando sono provocate artificialmente. Qualora si manifestasse timpanismo, e non si vincesse ridt1cendo la dieta, si somministra u11 lassativo. Eccitanti cardiaci si devono dare so1o quando indispensabili, negli ultimi stadi della malattia e nella misura strett<:tmente necessaria. Come eccitanti l'A. consiglia lo strofanto, la stricnina e la caffein,a. Contro i clolori nel petto giovano gli empiastri caldi, e possono anche somministrarsi gli oppiacei, ma in piccole dosi, i quali però sono da evitarsi negli ultimi stadi della malattia, e specialmente quando si è vicini all'attesa crisi. È ben.e non dare espettoranti, a meno che non si tratti di calmare in principio della malattia una tosse eccessivame11te stizzosa, n·el quale caso potrà, talvolta ricorrersi a piccole dosi di oppiacei. Nel delirio la sorveglianza .e la contenzione sono preferibjli ai rimedi sedativi, salvo casi eccezionali. Nei vecchi e negli alcoolizzati si somm inistra di solito acq11avite in dosi moderate. M.

COLLINA.

La cura dei versamenti pleurici con il cloruro di calcio. (KRlJNMENACfIER.

Annales

de médecine,

1923,

n. 3). Durante le s11e ricerche sull'azione dil1retica dei sali di potassio e di calcio, L. Blum ha potuto constatare che il cloruro di calcio procluce una notevole azione nelle aff ezic11i infiammatorie del].e sierose; in ql1este affezioni

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1001

il sale provoca 11on solo un riassorbimento del versam.ento ma anche un abbassainento della temperatura. In alcuni casi acuti l'impiego del cloruro di calcio 11a fatto terminare in 24-48-96 ore !'·e voluzione della malattia portando al disseccamento completo della sierosa_, con a·nmento del volume delle urinie e caduta rapida della temperatura. L'A. riporta llna serie di osservazioni eseguite su versamenti infiammatori della pleura di varia origine: alcuni metapneumonici, altri tubercolari, altri cancerigni. Il cloruro di calcio è stato somministrato ai malati per via ora11e e per via intravenosa. Nel primo caso il malato ·era tenuto a dieta declorurata o povera i11 sodio e sottoposto al tratta1nento calcico gli si somministrava 11 clor111·0 di calcio secco, granulato in ql1antità non inferiore ai 15 grn1nmi al giorno nelle forme acute. La somministrazione di deboli dosi i1on influisce sufficientemente sulla malattia. Una gra.nde difficoltà si jncontra nella pratica nel cattivo sapore del. cloruro di calcio. Il modo di sommjnistrazione cl1e è se1nbrato più conveniente all'A., è quello di farlo prePdere a cucchiai sc1olto in acqu11 al 30 % con aggiunta di un T)OCO d1 caffè e latte. Nel secondo giorno si somministrano ancora 15 gr. di Ca C1 2 se persiste ancora la febbre: se questa è caduta si porta alla metà la dose. La cura non deve passare una certa durata: a tal riguardo è difficiìe precisare il numero dei giorni; è raccomandabile non. prolt1ngare il trattamento a.l di là di 5-6 gg.; un trattamento prolungato può avere influenza nociva non solo sulla temperatu-ra ma anche sullo stato generale dei malati. I malati accusano un malessere generale, inappetenza, cefalea. La spiegazione è se1nplice. P er la lunga durata del1a somministrazione di clor11ro di calcio vi è un capovolgimento troppo intenso dell'equilibrio minerale degli umori: si sorpassa 1o scopo che si vuol raggi1tngere e ne rist1ltano accidenti manifestantesi con disturbi della regolazione termica e dello stato generale producendosi allora il fenonieno opposto, la febbre cessa allorchè cessa la somministrazione del cloruro di calc1o. Dopo la somministrazio11e del cloruro di calc1o è importante di contin11are il regime povero in sodio per circa 2-3 giorni e poi passare ad i1n reg·im~ mocleratan1er1te salato. Il sotlio scaccia il ca 1.cio cl1e si trova in eccesso nel tessuto e negli umori e ristabilisce il tenore normale òi Na Cl che il c~on1ro di calcio aveva mod ificato. In ness11n mri l::i.to l' A. notò intollera11za gastrica od . intestinale.


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fA~NO XXX , F.~è·. 31J

IL POLICLINICO

L 'A. l)er evitare del tutto disturbi dell'ap- · ni, il loro limite superiore è allo stesso livello, parato cl ig·estivo 11a saggiato l a via intràvesia nella pos izione eretta cl1e · nella posizione nosa, in11nettend-0 i1elle ve11e 50-80 cc. della so- curva in avanti, 1'apice malato . invece, per la luzione a l 5 ?1~ . Le iniezioni intra ve11ose di fordiminuzio11e del la st1a estensibilità e della sua • t i dosi <li calcio 8ono seguit e molto rapidarrienelasticità, non può seg·uire la cassa toracica t e cla una forte di1Jresi. E ~cetto sensazioni di nel suo n1ovin1ento e perciò, nélla 11osizione calore, b 1i vid i, deholezza, non s i n otano accicur\1 a, resta · indietro, col confine suueriore abdenti gr avi; è a notare cl1 é esisto110 differenze JJ<:t~sato ris1)etto a quello del lato su·o. fra ina la to e 111alato. In 11n caso si eb.be 11na Gli A.A_. hanno perfezionato questa ricerca, tron1bosi della ven a bracl1ia le. fac endo fare una prof onda inspirazion.e conr : azione ùelle iniezioni intravenose non sem- temporan·earnente all'incurvamento. L'elasticil)ra esser e superiore a (!11ella del sale introtà d el p olmone malato i1on è diminuita di d otto per via orale. tanto da imp edire l'espansione dell'apice nelDal1'insi eme delle osservazioni . risulta cl1e la 1.e inspira.zio·n i più prof onde; lo spostam.ento . son1111i1Ì.jst'razione d el cloruro di calc io è regorespiratorio d el ' margine polmonare è perciò larn1ente seg·t1ita da llna azion e s11l ver sam er1molto più an1pi o dal lato m.alato che dal l ato to e sulla febl>re sebbe11e l'in tensità varì nei sano; éhè~ 1nentre il polmone .sano nell'incurdiver si casi. 111 g enere l'i11ftu enza non 's i m·a- varsi, si sposta e impiccolis ce J,o spaz io 'd esti- _ 11ifesta cl1e a partire d al 2° gior110 di c11ra. nato all'espansione inspiratoria, il polmone ~pecialmen'te n ei casi cron ici non è che dopo rhal ato, nelle profonde inspirazioni fatte in 4·-5-6 g ior ni che si n.otano dei risn ltati. Il priposizione curia sposta il SllO margine per uno n10 seg·n o dell'azione favorev.ol e è sem:Yre l'a11spazio uguale a quello del poln1one sano più 1nento del v.olu1ne de1Je 11rine cui segue la dilo spazio d.el q11ale è restato indiet1·0 nell'in1r1in11zio11e del v ersam ento. Olt re a lla qua ntit à curvarsi. del clor11ro di calcio l1 a infll1 enza la nat11ra Tutt o que]1lo che si è detto vale per il polmod ell i11fian11nazi one; a tal proposito l'optim11m ne malato, m.a libero; quando esiston-0 a deè segnato dalle a ff ezioni m et apF.e11n1onicl1e: re11ze invece }a snostabili.tà respiratoria d el rLelle p let1riti t11bercol a ri 11a irnp.ortanza 1'anmargine polmonare manca o è incompletà : e . . zianità della l esione : nelle aff ezif' ni cronicl1e d.a questo seg no si possono trarr.e utili ind ·e a si. son o prodotte n1odificazioni d ella ple11re con zioni terapeutich e, p. e. nel caso dell'impianto · forma zioni di cotenne 011de l a penetrazjone di un pn e umotorace. d el calci o nel versamento e il riassorbimento E. SEREì\:T. d ell'acqi.1a non p11ò avvenire con la stessa fa• cjJ,ità con l a quale avvi ene in un a ple11ra poL'etiologia del versamento pleurico eosinofiliaco. co a lte ra ta. Il trattan1e11to cal ci co non sen1br a avere una (N. E. CLARKE. Jour ri . of lli c l l1n . nJ ·)cl . .-! ss.,. az jone nociva per l o meno immed ia t a . In un 1022, vol. 79, pa.g. 1591). caso ùj ple11rite e cli asci te cancerosa l 'A. non Second.o l'A., n ella letteratura è sca r s o il n otò a lcu11 effetto e così in altri /i. CR si di ascinumero di c~si di versamenti p].eurici con una t e can cero~a; l'A. per q11estG f 8 tto accenna alnotevole abbondan1za di eosinotìli; .ed in n essula 11oss ibilità di 11na origine non infiammatono di qu esti cas i è stato trova to il bacillo di ri a del la ple11r it e. Ko.ch. Secondo alcuni autori (Widal e Ra vant, Cori. la ter apia in di scor so non s i r ese neDonzello) il liquid·o· di qu.esti versamenti è cessaria. alct1na toracentesi. a ltam en te to ssico p er le cavie. MONT. I.. 'A., in un suo caso, è riuscito non so 0 a dimostrare l 'esistenza di llil.a tubercolo ~i polStil significato diagnostico del movimento re- m onare 111.a anche a di111ostrare la presenza pil'atorio degli apici polmonari nella loro del baciJ.lo t ubercolare n el liquido d·el versam ento, p er m ezzo d ell'inoculazione negli aniinfiltrazione iniziale e nelle aderenze pleu• mali. riche apjcali. L'A. n on cr ede che per queste pleuriti r-0si(.JOH. 1\ELE:\I~~ e F RANz J{ORxFELD. Deutsche Jknofiliache s i debba invocare 11n'etiol ogia spedi :.ini.f\ch c 1lTo c1ien.sc 1iriff, 1 92~, n. 43, pacia le, m a p·en sa che, come per tutte l e altre gina 1 1~1:). pl euriti, cosi anche per esse debba in molti casi riten ersi probabile un '.etiologia tubercoI l I\ornnyi, n el 191 , usando il m etodo di 1

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p rcn 'l~ i o 11e del Goldscheider . 11a dimostrato clic i11 c 11tre se g li apici son o con1pletam ente sa-

lare.

E.

~ ERE~J.


(ANNO XXX,

FASC.

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1003

SEZIONE PRATJCA

femmi11ile. È noto cl1e l 'ovaio, oltre ad essere il centro trofico p er le ghiandole genitali e inanim.arie, esercita con la su a secrezione inIl climaterio. terna una particolare influenza su tutto l'or· (J. · liALBAN. Milrich e n e r 1riediz. Woche11 sclirif t. ganismo; si comprende quindi che la cessa26 gennaio 1923). zion·e d~lla funzionalità debba i:>ure ripercuoÈ c.ertamente un fen om eno biologico notevo· tersi su tutto l' orga:n1smo. Alla perdita di tale 113 il fatto che la ghiand9la germinale fe·m mi- fl1nzione ne seguono raggrinzamen to ed atronile cessi di funzionare sui 50 anni; un feno- fi.a dell'utero, della vagina , dei leg·amenti larm eno analogo è peesenta.to solo dal tjmo il ghi, della vulva; il tessuto della ghiandola . cr11ale a lla p11bertà cessa le su e f11nzioni , men- mamn1aria subisce una regressi one e, come tre invece gli altri organi invecchiano con seg·no esterno, appare sp.es.so del colostro. La l'avanzare d·e ll'età e continuano a funzionare n1ucosa l1terina s i atrofizza, come pure quella per tntta la vita sia p11re con dimin11ita atti- della vagina; sie ne ha perdita dell 'epitelio. e vità . Il contrasto è tanto maggiore in q11anto con seg·t1enti sinechie vaginali, atresie del cache l'uomo p110 conserv·are la, J.1o t entia (lene- 11ale cervicale, ' 9iometra, ecc. L'atrofia dei gercindi fino alla tarda età. Considerazioni teleonitali esterni porta a d eczemi, l)rurito, kraulogiche possono far ritenere che, degenerando ros.i; il r aggri.n zamento della vagina può dare con l'invecchiare i prodotti dell'ovaia, la nat11- dist1u·bi del coito, I 'atrofia d1ella mucosa dà ra abbia voluto in1pedire che le 11ova in certo 111ogo a d emor ragie; il raggriniza mento della qual modo minorate . abbian o a svil11ppare pro- vulva })ll Ò avere effetti benefici, rimediando dotti minorati. jn certo i11odo a d un event11ale prolasso. Contro q:11esto modo di veclere sta il fatL'o,raio 11a inoltre un'influenza su l r icambio 1.o che, all'onposto, le donn e più anziane del grasso, del calcio e st1lle altl'e gh iandole danno di regola prodotti del concepimento più endocrine. Si ha una depos1izio·n ·e di gr asso forti e me~lio sviluppati. Ta1e fenom en o, se- in divers.e })arti dell'organismo (cute a ddomi·condo le ric·erch e dell'A. si osser va anch e in nale, n.aticl1e, seni) e, per la ripartizione irvertebrati infe riori (ran e, pesci) in Clli è di reg·olare di esso, ne viene turbata la bellezza regola che con l'a11mento d ell'età la fe·m mina del corpo femminile. I disturbi nel r icambio dia 11oya più grosse e pi1ì gro.s si prodotti. Non del calcio portano a d es.ostasi, osteofiti e taè q11indi im!)robabile che lo s~·esso avvenga an- lora a n odi di Heber; si osservano gr avi forch e nella sp·ec ie umana, siccl1è non si può rite- n1e di urtritf d~f armanti in giovani con àmenere giu stiftcata l'ipotesi so:pra accenn.at3. ~Ia norrea precoc.e ed analoghi disturbi si notano l1n'altra può avanzarsene: È noto ch e le fem- all' età del climaterio in donne che vi sono mine degli altr i inammiferi non h anno climalJl edis1)oste. Le ghi andole endo.crine (1pofisi, terio e che, sn l vo qualche rara eccezione, sono tiroide, isole di Langerhans) subisco·n o cam· tutte capaci di figliare anche ad llna età avan- biamenti org·anici, forse anch e in d:Lp endenza zata . Però il n ato da esse è più o meno indi- de:l tl1rbat0 m etabolis.mo del calcio o di in' pep.dente dopo il breve periodo dell'allattam en- ftu enze del s is1t1ema simpatico s11l quale l'ovaio to., mentre il figlio della donna h a bisogno di esercì ta azione manifesta. lunghe cure e di molti an11i prjma di esser e .. È n.oto, dalle ricerche di Cristofoletti, che indipend·ente. Si p11ò quindi pensare che la na- dop o la s.u a a sportazione si h a aumento delt11ra abbia provv·ed11to ad assicurare a q11e- la eccitabilità del s impatico, che viene dimost'ultimo il n ecessario aiu to materno facendo st r ata dalla glicosuria con Sìecu tiva a d ini.eziocessare in tem po la fecondità della madre. ne di adrenalina; così la prova di Loewy (midrias·i per l 'istiJlazion e di adren.alina nel sac* * ~co congiun tivalei) è positiva nel climater io. TaLa definizio ne di climaterio varia se,c ondo i le aumento di ecc1tabilità vi.enie anche dimodiversi autori; alcuni intendono con tal nome strato da fenomeni clinici, quali la contrail momento in cui l'ovaio cessa di funzionare zione dei piccoli vasi (che conduce ad una altri invece com.p rendono tutto il periodo di ipertonia tipic,a la quale pre·dispo·n e all'artepassaggio dalla r egolare funzionalità ovarica riosclerosi), !':improvviso flusso di sangue alla alla completa ces.sazione; questi lo identificano testa, il senso di vertigine, i sudori, i r onzii quindi con gli anni· del cambiamento, quelli d'orecchio , la. cefal ea, ecc.; qu,e sti disturbi poScon la menopn.11sa, ed in tal caso, riferendosi sono anche · esser e assai tormentosi, r ipetenall'ultima ovulazione, si parl erà di feno meni dos i talora 20·30 volte al giorno, ed avendosri anche nella notte, interrompendo quindi il pre- e p ostclimat erici. Lo stabilirsi della f11nzione ovarica provo- sonno. Particolare. impi0rtanza a ssumo·n o i sinca una serie di cambiamenti n ell 'organismo tomi cardiaci, derivanti dall'eccitazione del '

LEZIONI.

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1()().1.

IL POLICLINICO

sim1Jatico, che agisce come acceleratore: tachicarclia, palpitazioni, extrasistoli, stati anginoidi con senso di oppressione, dolori alla re..gione cardiaca ed al braccio .Slinistro, ansia precordiale. Pure dall'eccitazione del simpatico derivano distùrbi intestinali (meteorismo, flatulenze, diarree intermittenti, vere neurosi di secrezion,e) e gastrici (dolori, pirosi). Di notevole importanza sono anche i cambiamenti psichici, che intervengsno al climaterio; spessD stati depressivi, melanconici, talora aumento di jmpulsi sessuali. La gioventù che svanisice, la .scomparsa ineluttabile della fecondità conducono ad an1are riflessioni;, la donna che si rifugia nella sua maternità accetta il nuo,vo ~tato come una necessità naturale; in altre condiizioni, se dotata di un alto senso mor ale lotta silenziosamente; altre invec,e, meno r esis,tenti, sono travolte dal vortice e mostran,o traviamenti ed esaltazioni. Per alc11ne infine lo stabilirsi del climaterto rappre ~enta .11na v.era benedizione; cessano di fatto con esso l e soffer.enze di molte isteriche, ·n onchè i fenomeni {dolori, emicra nie, emorragie, alterazioni psichiche), che in molte do11ne accon1pagnano costantemente la m estruazioin c. Oltre a ql1esti disturbi, che sono propriamente postclimaterici, è b ene ricordare anche crtielli preclimaterici. La funzion~ ovarica, di fatto, non cessa improvvisamente, ma ha bisogno di un certo periodo per entrare n ello stadio di tranquillità; le ·ovulazj oni divengo·n o più rare, intervengono grandi pause nelle in.estruazioni, le quali talvolta si avvicinano e si fanno profus1e; eiò deriva dal fatto che non solo viene turbata l'ovulazione ma an' che la formazjone e la retrogradaz~one del corpo luteo, donde emorragie atipiche. Tutti questi cambiamenti sono g·raduali; è certo che nella second.a metà del quarto .decennio di vita la donna è meno feconda, pure essendo sana, ed incomincia quindi per essa una sterilità relativa. Nel climaterio si osservano inoltre con O'estioni ed altri fatti vasomotori, cardiaci, psiicl1ici, dipendenti da di·m inuzione di attività del corpo 111teo, la quale si manifesta ancl1e prima cl1e can1bi il tipo della ovulazione. Nella pratica medica si è snesso abusato d€11n diaar1osi di dist11rbi climat-erici, che dobbia1no inYece riserbare a cr11elli che sono in stretta dj})entlenza con la funzione ovarica; cio \'ale pecialmente per gli stati cardiaci, cl1e \'erso i 50 anni i1ossono os~ervarc: i :-lTIChe indipcndentcn1e11te dal climate rio. A11cl1.e le c111orr·1gie d(ll climaterio offrono materia. a serie con,iclernzioni diPgno"ticl1e per il sospet-

(A~NO XXX, F ASC. 31J

to di carcinama.; qualche volta solo il raschiamento a scopo diagnostico può dare una risposta decisiva. Indica piuttosto l'origine mestruale il fatto di esservi nei periodi intercorrenti delle congestioni, le quali scompaiono .allo stabilirsi (o poco prima) della e·m orragia. In pareccl1i casi manca invee.e ogni sorta di disturbo. Il medico che riscuota la fiducia della sua i:iaziente pt1ò avere grande influenza stilla cura dei disturbi di cui essa soffre, specialmente di qu~lli psicl1ici; egli deve soprattutto spiegare l'orig1ne dei fenomeni e tranquillizzare l'inf err11a. Ciò non lo esime naturalmente dalla cura med~camentosa (valeriana, bromuri, canfora nlonobromata negli stadi di eccitazione sessuale) e d.elle praticl1e idroterapiche. Di grande importanza per la terapia sono gli stati cardiaci; la donna, che prima non ne aveva mai soff erto, ne rimane assai impressionata; dopo avere esclt1so che si tratti di malattie cardiacl1e vere e proprie, si dar.anno nervini, si applicherà. la borsa fredda sulla regione cardiaca e si l1seranno blande cure idriche. In tali casi si sorveglieranno particolarmente le funzioni intestin,ali, poichè il meteo1ismo e l'innalzame.n to del diaframma ag'iscono in senso sfavorevole sul cuore. Speciale me11zione m~ritano gli stati di eccitabilità simpatica; anzitutto la congestionè contro la quale il sala~so ha indubbia·m ente un ottimo effetto, sebbene non possa consigliarsi i:n ogn•i caso; giovevole è pt1re l'idroter apia, fredda secondo alcuni, calda secon do altri ; l'O. consiglia specialmente i bagni tiepidi con affusioni fredde alla schien.a . Buoni risultati possono ottener.si con la t eobromina e con i preparati analoghi (diuretina); anche il calcio abbassa l 'eccitabilità del sistema nervoso e può associarsi co.n la teobromina o la diuretina e con piccole quantità di nitroglicerina. Poca fiducia mostra l'A. n ell'organoterapia, .che non na corrisposto alle speranze, sia se f.atta con i preparati di ovaio, siia con quelli di corpo luteo. Una forma speciale di organoterapia può considerarsi il trapianto dell'ovaio, che può farsi com·e autotrapianto, con1e omotrapianto (ovaio della stessa sp.ecie) o come eterotrapianto (ovaio di specie diversa) , finora non teilltato n ella specie um ana) . Il trapianto ovarico può portare qualch.e utilità nel climate1io precoce (raggi X, castrazione) che provoca gli stessi disturbi che quello naturale, e tanto più notevoli quanto più la donna è lontana da quello naturale; comunque l'azione del trapianto non dura a lurgo, ciò cl1e deve q11indi imporre il n1assimo con$erva ~.1s:-?.10 11ellc O!lerazioni ovarjche.

fil.

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[.t\NNO

XXX, FASC. 31)

CEN:Nl BIBLIOGRAFICI. I

FELI X. Vie Lungeri tub erkulo se. ('\Vier1, lJ.r.:ban e Sc!).J.v·arzenberg, 1 -.l922. Marchi 1029.60).

KLEMPERER 1·

Se 11uanto si rife1isce a lla semeiologia e all'anatomia patologica della tubercolosi polmonare è sino da tempi remoti in gran p arte completamente conosciuto e desc1itto, esistono certamente questioni importanti ch e rigt1ardano la patogenesi della tubercolosi polmonare, e ir1 particolar modo la disposizione sia g·ener ale del.l'individt10 ch e particolare dell'appar ato respiratorio, e cl1e n-0n ancora sj l)Ossono dire completarne11te risolte. In questa seconda edizione della s1.1a opera il J{lemperer espone tutto q11anto si iifel'isce a ql1esti importanti problemi dedica11do capitoli particolari alla disposizioJ1e, ed es1Jonendo risultati numerosi di accurate indagjni Rtatistiche. Ampio svolg·imento hann o i mezzi diagnostici con specia le rig11ardo all'indagine r a diologica, e l'al1tore particolarmente si sofferma su1l 'im1)ortanza di una diag11osi il più po~sihile precoce e s11i m.ezzi da impiegare per gi11ngervi con s11fficiente esatt•ezza. Uno specialr capitolo è dedicato alla cura della qt1ale tr atta dej rr1ezzi igienici e dietetici, dei mezzi specifici, cli q11elli sjntornatici, e infine (lella applicazione cli mezzi chirurgici ed anzitùtto del pneumotorace esponendone oltre la tecnica, le varie ]ncli.cazionj e i vantaggi che si possono ottenere. TR.

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1005

SEZIONE PRATlCA

V. B ocK. Die Fri edn1a.n,1i-n-1etliorle; con la prefazione di F. Jessen. Un voJ. in-8, di pag. 157.

Hirzel, ed. Lipsi a, 1922.

la tecnica e gli effetti e sa trovare la t'agione di tutti gli insuccessi, che si comprende non debbano essere pochi quando si pensi che basta l 'estrazion e di un dente, la vaccinazione antivaiuolosa od una malattia intercorrente, per compromettere l'esito della cura. Nell.a . seconda parte l'A. espone l'applicazione del metodo n elle singole localizzazioni della tubercolosi e chiude con statistich e favorevoli. 'fìl.

Doct.

R AGL

F . VACCAREZZA, FRANCISCO F.

INDA,

PosSE. Tra t amento del Carbunclo Hu1na1i o. Un vol. di 360 pag., 121 illustraz., una tavo.la. Buenos Ail'es, C6rd·oba. Spinelli, 1922. Gli AA. riassumono, anzitutto, brevemente la storia della terapia del carbonchio discutendo· il valore del siero .s pecifico comparativamente al valore del siero normale e delle iniezioni cli peptone usati in tale affezione. Des:crivono poscia minutamente 43 osservazioni di carbonchio cur ati ·c on peptone al 5 % in iniezioni quotidi:ane di 30 cc. intramus•colari fino alla r en1issdone de i sintomi. Second10 gli AA. le .iniiezioni di" lJeptone danno risultati .n on inferiori a quell1i ottenuti con siero specifico : è ,c erto pe.rò che le statistich e apportate dagli AA. non sono fra le più convince.nti; in .esse infatti ris1llta una mo~talitò. variabile dal 9-30 % (proteosoterapia) all '11. 76 (sieroterapia spe-.cifica) al 20 % (sieroterapia aspecifica), cifre di molto superiori a quelle ottenl1te· dag·li 1altr,i' ossiervat}or.i Europei, :special111ente italiani. A parte ciò, il lavoro degli Argentini accur ato, denso di osservazio11i clinico-batterioemato logicl1e ap porta in notevole contributo così importante. l~ .

1

l\IIONTELEONE .

. È noto che il m etodo Friedmann intende al-

la cura •e profilassi della tubercolosi mediante

l'iniezione di colture viventi · di bacilli isolati dal~o stesso F riedmann dalla ti1bercolosi della tartaruga. Tali bacilli, che non sono identici a quelli della tubercolosi degli an.imali a san gue freddo, sarebbero innocui p er quelli a sangue caldo in cui determinerebbero una vacéinazione dell'organismo. Il meto,do ha suscitato vivaci polemich e fra gli avversari che hanno registrato insuccessi e danni diversi, ed i sostenitori 1entu siasti che citano perfino casi di in:dividl1i con caverne, i cruali dopo quattro anni di incapacità al lavoro sono tornati col rimedio Friedmann alle loro _occl1pazioni norm ali. Alla ~cl1iera dei soste11itori appartien e l'A., che in questo volu1n e fa la storia del m·eLodo, n e mostra i fo11damenti biologici, ne d·escriv e ,

La n ostra SEZIONE CHIRURGICA, nel fasci-

colo 7 (15 luglio), contiene: I. - A. A LBANESE: Contributo sperimentale allo studio della legge di Wolff nel processo <li guarigione delle fratture. · II - R. BoTTEsELLE : Il colpo di calore post-operatorio. III. - C. CHIA u DANO : Calcolosi prim.aria in rene ectopico. IV. - L. GoBB t : Contributo allo studio delle cisti congenite del collo. I n on abbonati a detta Sezione potr anno ottenere que• sto intere~sant,~ Fasci <· ol~, invi ando car toli na-vagl ia. di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistin a 14, Roma.


1op6

(ANNO XXX, 11.,ASç. 31)

J L l 10!, l CLl.:-i ICO f

BCtHDEMIE, SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. Conveg110 della Federazione nazionale per Ja lotta contro la tubercolosi. 11 29 giugno u. s. si sono inizjati n ·r (-lnezin i In vori d e l Congres<>o <l nnuale d e lla l!'ederuzi o11e It<1linna ver hl lotta c-ontro l a tubercolo~i. In assenza clel pre~idente genf\1 ale on. Pao ln1ci, trnttennto il\ R Olllèl da rag·l o11i 1J<.1 l'lè1Illentari alt.a. importan z:1, la p residenza è st:'l ta t~nnta dall'on. J)rof. :\fn ragJ~a110 : segreta ri o i l l)rof. G. ì\1e ncles di R on1a. Notati fra i ì'rese11ti il prof. Rclù YO, il J)rof. Abbu di ~rori110, il l)l'Òf. Vitali cli Venezia , il 111·of. ~ne­ chi, <l~J egato dal Con 0rzio èlilt itub. cli Torino, il prof. Car pi <li l\'1ilano, il prof. Caro ed il prof. C iccon ardi di Na.poli, il prof. F~giuoli di Vero11a, il dott. SnlYini clei òispen~arii <li :\'IiJano, il d ott. R oatta del <lil"penisario tli b~ire11ze. i J)l'Off. Vittor c lli e Gl1iglioue di Geuo, ·è.l . il i>1·of. J ;nril di l\lant ova, il prof. Gualdi ed il dott. De I>a scalii:; di R oma, il dott. Xie<l<l11 dei t ube1·c:olotici tri11ceristi, il dott. D ella Seta. direttore cle ll' « I tn li.1 Sa11it:.1ria », il <lott. Ilertoll11i , d e l S<111atQrio cli I)r.-. ~,oilla­ so, il prof. Ca1n1Jani , clel ~11a tori o cli C nasso a l ~!onte (Vare~P), il clott. XoYello, del S<tnatorio <li P onton (Verona), il dott. Boccb e tti, del R.-1.11<1torio n1ilitare di An zi o, il prof. Fici, d e l R:1nn torio· Cervello di Palermo, il prof. Romano, del Con R01·: zio antitubercolare cli Veron<l, il prof. Fornario. (}el I>ispeus:1 1·io di rue<licina in 11un11iti1l'i<.t cli )lilnno, il prof. T,~Yi, de ll'Istitu to Nnzioua le cli I gic11e e P re,·ic1en7.n ~ocia le, il prof. 8forz;1 <li R orua, il prof. B e llei cli Bologna, :.\Ii.. 8 Turner cli }'irenze, il (;Omrn. Cri stofnni11i <li I ,iYor110, il clott. Corsini <li Sienn, e molti a 1tri. A 'yevauo i11,·ia te le loro ac10~ioni. srus:111<1osi di non poter inte r,·enire il llrof. ' Tittorio ...\.~coli . il iscnn tor e Pio Foù, ~l prof. R <>n v.011 i. il i1r of. ~ ig11 0relli. 'L a Direzione gc\nera le di ~n11i tit p11bbllc n era rappresentata dnl c·on1111. J)l'Of. l\In.·~n11e. e quella n1ilitare <1;1 l ni.nggio r e med. Gallotti. D ovo In l'e l<1 z ione 111ornle <lell n Fellernzi o11c, eRJ)OSta dn I ~(.. .t?:retn rio general e r>rof. ":\l C:'ll{les, hn n n o n\11to la pnroln i relatori , tra j qua l i il prof. C'n l'Jli. per lo l'\·olgiu1e nto di 1111n Rn n pro1x>st.1 cl i coAtitn ire i n ~P 110 a11n. F cd0rnzi on c lUla S.P<'CiHll' Co1nn1i:-:. i o11p . cientitìca <le~ t i nata a prtl11a1«1re a11110 1)(\1' an110 1:1 diRcuR ·io11e tli temi scientifi<"O-J>l'<ltici di ~tudid sulla t nber<:olo~i : il vrof. l 'c1giuol i, cl1() l1 n trn tli\ to cl~\lle prOYYlcl0nzf\ P<'r 1<1 tubercolo~i di glH'rra in rplazio11c c·o11 la tnberc:olo~i ciYilt>: 11 <lott. (~higliOH(' , ChE> ha ('SJlOSto 1111 "110 }11'0gr~\llllllll di lotta n nti tn~ereO] :l l'(' ll1'0Y Ìl1Cin Je : il prof. Fici. c:hP ha <li~~t'Itato s nlh1 fu11zione d e lla Jluhhlica l)('ll<'tic:i<\nz~1 <' la fnn7,ione d e llo St.n to 11<'1 r orgn ni'l.z:1 zinnl'\ cll'\ 1ln lotta n i1tih1 ber«o la re. I lllllDrt.:.1 nt i «nn1n11iC"nz ioni xono l)Oi . ., tate fatte d:.11 dott. ~~nlriui ~llgli :-:;copi e lll<'Zzi in .ntto lll' ~sn il ( 'ontnlll' di )!ila 11\.) n<->1 e-a 111po <le Ila lott<l a ntil uhcr,·ot;t l'P. d;tl <lott. Del'tnlini xni l'E>~nltnti ott()11uti Jl('\ priu10 l1PC-<.1 nnio tli vitti tlC'l ~ aunttnio- di Jlr:t xo1na"o. t' "'l1lh1 <·nr:l di l:'l\ orn llfli nt;tlnti <li

ai

tubercolosi de l sanatorio s tesR-o ; dal dott. ~'ic.:i, s ulla lotta antitubercolare in proviucin <li Pale l'mo, dal dott. Gatti s ulle inclic nr.ioni de i san ato rii a l monte ed a l l)iauo n e lla tube r colosi clell'appè:lrato tespirato rio : dal rrof. J>revitali, sul metodo di prevenzione ùclla tubercolosi i11fa ntile negli Stati l r11iti cl ' A.llleritc.l : dnl dott. No,·ello snl 11uovo su1lè1 tu rio di l'onto11. Alla cliscnssio11e Ru i varii argomenti trattati ha11no ])reso p,trte i sig·iJ.ori l\.1araglia no, Sforza, Fo1·11ario, ~1e11des, Vita li, l 'iccona rd i , Roa tta. Bocchetti, XiClddu, l'arpi. l>P i~a sr1.tli~ . Carn1luni. I ..evi, Lt1r i.t, ecc. II Co11yegn o è stato <:l1iuso cla une:\ confere nz<1 del dott. R oattt1, illustrata da lll1merose proiezioni, . ulJ 'eYolnzion e dell'idea a11atoriale ed il laYoro cl(>i tl1bercolosi e cla ·u n a inter essa nte escnrs io11e i11 autoscafo .alle varie orga11izzazio11i antitube rcola ri della I Aig-11r1a \~e11etn. L'assemblea g;ener a le de lla ~"'ederazione ha rieletto com e p residen te l 'on. R11ffaele Paolucci, e c-01n e consiglieri il J)l'Of. Achille Scl~1vo, i l prof. ArCù ng-elo IlYe nto, il prof. Guido ì\!Iendes e d il <lott. FJscJ1ilo D e lla Seta . Rono stati Yotati. durante i laYori de l Congr esso i seg:u e11ti d11e ordini d el giorn o :

« J ,n Fede r azione I ta liana per la. lotta c.:ontro la tubereolosi , clOI)O aver sentito e discu sso la re lnzione ~1el prof. :H'agiuoli s u l riordiname11to {lelle 1)1'0,'Yidenze J)<\r la tubercolosi di g11erra in ra11J)Orto Rll a t u bP r00I o~i c·i Yile, con sidera nel o che la tubercolosi di h'"nerra per la 11atur.1 cl e lla mal<1 ttia, Jler le su e cau,se, per i suoi effetti st1Ila soci etit. richie de gli stes~i proyvedime11ti cli con, trollo, <li profilassi e di cura della tubercolosi i11

ge11ere, rit ie n e : J o ch e le l)l'OYYiLlenze ass:i~tenziali (<lis11ensati, san,1 to ri, ecc) costitl1iti o da costituir8i per i tubercolosi di guerra (lebbano servire incliffereutem e11te per tutt i i tubercolosi in genere. co11 preceden za, na turà lmente, a i tubercolosi di g-uerra : 2° cl1e .sia 11ecessario ed utile eh~ ogni tl1ber• colo8o d i g u e rra Yenga i~eritto ad llil <lisr>e11Hnrio antitnbp1·colè:lre civile (<la desig11i1 r si <1nll 'orga 110 Rtata le compf\tente) C'he lo sor Y1'gli , lo nR. ist<1 , lo i11ll iriz7, i e tenga nota. r1gli rff<' f fi flrlla pensione, clel le n1nnifei::;ta~ioni t'YolutiYe <101 proC"Cl--~O m orb oso : ~o c:be 11elle istitut\IHle c:on11ni$sioni J.>er la ri-

forn1 ·1 tf\c·njc·o-~i' ìricl ic-·1 ne lla Jlnrte ri g n a r cl.111te se11tn t·n 1..1 F<.->llPtttziou~ suoi tcrnici 8pec·i;1lizzn ti

<l~!l '

l'Pll~ou i

<l i g,-uerrn. la t11hPrcr1losi, sia ra1)pr eXa zion:1le p~r iuezzo clt>i n. rragi uoli-Cicc-011a rdi).

<' I . . a Feclerazione Iu1 li;1na J <'l' la lott~t c·ontro In

tnbercolosi, lldite le r e l nzioni d e i proff. FH?:iuoli. (}hip:lione C' Fici. f n Yoti nffi11l'hè In i stitn zi o11e dei Con:-:orr.i vrn,·i11c:iali 11ntitnl.>erf'oln.ri. gii1 conten1pla ta <ln 11<1 lt;.::~e. 11011 ~ ia cou1e ora deYoll1ta n 11·1 n.utol'iti\ 1u·efett izin . ina iinpl):tn. per df\creto stalit 11} ').

C\'1tali-::\[c~11cl r::;).

'


-1--\N~O XXX, F ASC., 31]

SEZIONE PRATICA

1-007

~

IX . Co.ngre~s_o dell'Associazione professionale . • .. J • Dermosifi.lografi italiani in Pert1gia (9, 10, 11 giugno 1928;.

Si è rju11ito in I)erugia, il 9 gjugno n . s., nell'aula del Co·nBiglio 1)1·ovin<:in.le, il IX Congres~o ·dell 'Asso<:iazipne professionale dei dern1osifilografi italiani. Erano alla presi<le11za il 1Jre~id ent0 dell'Ai;socia.zio11e prof. -\""incenzo Mo11tesauo di Roma, i vicepresidenti prof. Truffi <li Messi11a e prof. Verrotti di Napoli, il segretario prof. Terzaghi ecl il cas::-1ere-economo lJrof. P eeori cli Ro111:l. T1·a i presenti i proff. FiO<:CO di Ve11ezia' ru s i11i di 1\lil;lllO, Risso ~ Iiebaudi di Genova, CaT"n lleri <.li \ 'ero11a. ChiR})1>ini di Ferrara, Ma 7.7A>la ri di Crem ona . T.1eidi di • Ilrei;:cin, Gallia cli Torino, ('ortoun (li Alessandria . ~berna di Firenze, Ilenini ùi {lerugia, llozzo di 1JdiI1e, Cnrruccio, Sabella e JJibonati <li Ho1nn. Il l)residente prof. Vince11zo ì\1onte~ano di Ro1ua, nel dichiarare aperta la riunione, riYolse a tutti un e levato salt1to e<l un sentito rillt'"raziamento per il loro intervento. Con n obili ·varole commemorò i ·eompiant j sori proff. l'lùri vino cli Xapoli e Fisichella {li Catania, <li cu i ric:0r cl<) i in0riti cli sc·ienzia ti e di soci ; <1lla loro u1e111orin inviò un mesto BaltltO. Pa. $Ò p oi a l'ilC\·are l'illl}10l'tHnza degli argomenti <.la cliscuter:-;i e terminò be11e augurando -R i lavori del ('ongres. o. Seguirono gli ap11la uditi Lliscorsi di saluto <lel prof. Ago$tini u non1e della Fede razione degli Or{lini dei l\fP<.1ici d e11·r·n1bria. dell'nvv. Oscar Uccelli, Sindaco di Perugia, e del ten. col. medico l\-1ariotti Bianchi che recò l'on1aggio della Rnnità mil itare, la quale appn11to a ttraverso l'opera scien-tifiea degli a tt11n 1i congressisti bn potuto pl'ende1·e provvedi1nenti dire tti a clifendere il sol<l~tto dn l contagi o òJ infezioni. Si con1unicarono i teleg1·a111n1i <.li ade~jo11e dei 1>roff. Pini P icca rcli <.' ltn n1ognini di Torino. i quali :-;<·t1sa r ono l•t pro1JrhL ,1 SFe11~a : si ammisero come i1uovi soci i IJroff. Sabella di Roma. Cotrone di \~enezia, Fontana e '.r1..1sf'arello <li Torino ; si uccettàron-0 le d imiBsioni del Jìrof. De Xapoli di Bologna. Il prof. :i\Io11te"'ano s,·olse una proposta circa 1'adesione nll' . ..\s:ocia . zione. della I 1egn I11te rnazionale per Jn p1'ofiln Fii::1i de lle mè1 lattie~ v0neree. pron1ossa a l'nrigi dnlla ~ ocietà In t0r11azio11a l~ clelle Croci Ro~se . Comuni<:ò a l 1igua1<10 eorue il prof. Ettore Le\·i di retto re clell'I. titnto di l)l'opaganda d 'igie11e soe:jale di Roma, ha dicl1iarato cli inettere a disp.osizio11é dell '.Associ~1zio11e professionale dei clermosifilogr,1fi italiani', per ragioni di competenza e con ~'q n iRi to senBo cli delica tezza scientifica e profPsRionn le, la non1ina <li Yice-pr esiclente -confPritagli dn ll a suddetta IJ€ga. Il prof. l\olo11te~1ano ricordi> la prOJ)Ostn ve11tiln ta anni or sono nel =p rececle11te Congr~sso di Sie11a circa la necessit11 -<li far F:orgere Rn cl1e in Italiél u11a Società Nazio11nle contro il pericolo ven ereo. In merito dopo i discorsi del prof. Carruccio e Libonati di R oma Fioceo di ' renezia e ~h e rna di Firenze si de liberò' la n on1 ina di t1na C'o111 n1issione per la compilazio-

ne <lello Statt1to cl1;ca la costituzione di una Società . Nazionrile contro il pericolo Ve'nereo.

Il l}resiclente ~lontesnno espose quindi la relazione 1norale, illustrando l'opera della presidenza . e le pratiche ùu essa espletate presso le Autoritit e . gli Enti statali. Il l)rof. Pecori di Roma feeé t1n'ampia relazio11e finanziaria dell'Associazione, eù il Congresso approvò Je dne relazioni con un plau~o ni professori Montesano e Pecori . La Ja boriosa seduta .si chiuse con u11 voto del prof. Fiocco di Venezia perchè nel GiorJ1ale delln specialità ve11is8ero pubblica te notizie sui c:oncorsi ehe spesso sono ignorati dalla classe .

* *ì: Nella seduta ])()meridiana si di~cusse sulla difficoltà incontrata da colleghi in alcune città. nel trovare alloggio per l'o8tracismo dato da padroni di casa o Cooperative all'esercizio della specialitil (lerm·r)sifilopatica, e l'assemb.l ea emise un voto di protes ta, cle11lorando che per l'opera di tanti pseud o ,f?pecialisti e .ciarlata1)i Ye11~.i gettato il discredito del pubblico sull' intera cl<.1 sse. Il r>rof. P ecori di R o1ua riferì sul te111a : « A 7>0lizion i.sn1 o e 1·egolarne·n tazione della prostititzionc ». L'oratore pren1essu {:h1~ si sarebbe occupato soltanto d ella regolamenta.zione riguardante l'Italia. illustrò breYen1ente tutte le disposizioni legisJntiYe e r eg-0lrimentari en1an ate nella profila ssi delle 1nala ttie veneree e sulla vigihu1za de l n10ret1·icio. dal 1888 ad oggi, cioè dal primo regolan1e11to C1·i spi a quello ultimo ùel 25 marzo scorso . E11u1uerò i pre· • gi cl elle (lisuosizioni adotta te clall ' Italia e il caratter e libeTale e di n1assin10 rispetto a lla pel'sonalitit della donna. 'Poicbè lo scopo esse11ziale tii tutte le i1ostre leggi, e dei nostri r egolamenti è la tutela della salute, illu strò con qt1ali mezzi liberRli 11 nostro raese vi provYe<.le , dicl1jnranclo che se oncl1e, dinanzi alla con1plessiti.t delle cose, essj non rag·giungano intiera1ne11te lo scopo cl1e si prefiggono, otte11g<>no sen7x'l d11bbio re·s ultati lltili, ment re nullù oggi si otterrebbe in Italia co11 1111 abolizioni ~mo completo, data la sc~'1 rsa educa zio11e igienica e sessuale delle masse. Ricon0Bce11clo perta11to tn tta la i clealith deg·Ii abolizionisti. dimostrò co1ne t u tti gli Stati, anche abolizionisti, abbiano llo,~uto adottare prov\e<.limenti sanita ri ed amministra t i vi per la d ifesa dalle malattie Ye11eree a11che ricorrendo a mezzi coercitivj cl1e l'Italia 11a sempre ripudinto. Il prof. v-incenzo tlJontesano di R on1a iniziò il sno dire rilevando eo1ne gli abolizio11isti, perchè t a li e co11trarinn1e11te <1 quanto si crede, i1on so110 nffatto avversi alla r1rofilassi antivener ea . esercita tn se si Yuole u11ct1e con i più rigoro~i sist e1ui; si oppo11go110 inT"ece a quella profilassi t1nilt1tera le basata qua si unican1ent e sulla sor\eglianza sanitaria (lel n1eretricio o sopra tutto siulle case cli t ollC'Tflll?:n l'ic·on oscin te dallo Stato. 1\i1a se il fondn.n1ento c1clla profì.Iu i:;.-i di queste malattie. devt> essere con1e tntti amn1ettono, la cura delle

\


1-00S

manifestazio11i contagiose cui. esse danno luogo, l'oratore si disse persuaoo che un regime liberale, nel quale il problema sanitario sia nettamente separato da quello morale e di 01ldine pubblico, indt1rrebbe più facilmente alla cura ste sa le donne dedite ai liberi costumi, che non un sistema coercitivo. Concluse affermando i suoi principi a bolizionisti e la sua ·fede in sistemi profilattici basati cssenzinlmente sulla educazione sessuale, sullu va sta propa ga11da anti ve11erea i11 ogni ordine di peroon<', e sulla p.i ù larga diffusio11e possibile <lei mezzi gratuiti di cura. Sull'nrgo1uento si accese 1111'animata disc11ssione, ~ui vn l'tccipnrono i proff. Pasini di ~filano. Fiocco tli , ..~nczia. Benini di Perugia; i proff. Carruccio e J ~ibo1u1ti di Roma; Verrotti di N~1poli.; Chin1)pi11i cli Ferrara; Ca,·a lleri cli Verona~ Risso e Rebu udi cli Genova; l\1azzolani di Cremona; Lei<li di Brescia; Terzaghi di Roma, ed altri. Ogni <lelibcrnzione in merito venne rimandata all'esame <lcl 11t10Yo regolamento. Nella seduta del giorno 10 corr. il prof. Fiocco <li Venezia si occup<"> della elevazi one ad E11te mornle clcll' Associazione; del premio Locatelli, del te~oconto finnJ1zjnrio del lascito Locatclli, formu ln11do proposte relative. Dopo osser vazioni dei r1roff. Pnf.lilli, Truffi, Libonnti, Corto11a, Rebaudi P cl<'l vrof. Montesano, si approvò, su proposta l">asini, ln sospensiva, salvo ad indire subito il l)re1nio T.JOcutelli per il 1924 ed in1piegnrne il capi lè1 le in buo11i del '.reRoro. r 1 elln. se<lu~'l

<lel giorno 11 si imprese lX>i l'esa-

n1e dci 1i110 vi regola1ncnti 81tlla profila. si. delle niala lt ie celtiche

[ANNO XXX, FASC. 31J

IL 1·0LICLINICO

e Cf)ntro la tratta

delle biflnchc.

I.1a di sc1t."Sio11c fu ampia ed imPorta11te; si emiS<'l'O Yoti per la non1ina del personale e nosizione dei 1nedici di fronte ui Comuni, per<:hè i n1edici viRitntori, cd ispettori siano nominati con tntte le gnrn11zie che regola110 i coneorsi i11 b,n~r nl vecchio r0goh1u1c11to, ec>c. Il prof. r_rprzngl1i di Roma, eSl)Ose l'esito del 1·cfer<' 11<1 uni sul servizio nei dispensari celtici in Italia. 11 r<•f Prrnd u1n ft1 indetto nell'e~tate c:or~o, die(le Ht•ar i risulta ti pratici, e la pubblicazione dei nnoYi rcgoln1nenti ne fece perdere ogni yalore. 11 lll'of. rl"ruffi di :\fesisi11a. con intere sante reh1zit1nt' l-iu~t(\1111fl Jn i1eccssi tit delln. visita. derniatolugica per i ba1n bini che de,,;ono essere ricoverati. i1t istituti, collegi, colonie di c11ra, ecc. J.1e propo~l \ dcl l'{'}:'.l tore vennero <'On 11n ordine d<.'l gior-

no · Hllp1·0,·:1te.

Esauriti tutti gli nrgonll'llli. dn.1 dott. Benini, ~H propo~tn ::\Iazzoln ri di t~rcmona, venne rè"tc-colta 11na ~ornn1:1 J~r il 'ollPgio <legli orfani òl?i Nanit.1 ri <li l)<"ru~ia. ~i :icclnmò \Tenezia n secle del <. 'ongr('~RO futnl'o n1cntre quello nth1nlc Ri c·hiuse <'on i:--plrati tl : st·o1·~i ùei proff. 'l"rnffi. Rf>nini e del J>l'(•shh'ntt.' l\1ontP~nno. I~. 'l"ERZ.\GllI,

segreta rio.

. t\ccademia . delle scienze mediche e naturali d~ Ferrara. !)residenza :

~1ARAS S1NI.

Sed1ita or<li1iaria del 10 febbrai.o 1923. Si.1 idrorne. del se1io ca1,ernoso da

• •

tu1n.ore

dell'ipofisi

(prP.sentnzione del malato). G . Bosc"fu. - Costitu~i-0ne adenoidea <.'On gro·s sola nità acromegal·o ide della faccia e delle estremità. Caratteri vagotonici. Da un anno esofta lm o~ edema palpebral~, iniezio~ congestiva della con giuntiva bulbo-palpebrale ; tt1tto ciò bilateralmente, ma più spiccato a destra. R ecentemente ha accusato un P·O' di nebbia alla visione. Non cefalea, non vere vertigini. Poliuria e pollachil1ria, sempre esistite, accentuate ncg·li ultimi tempi. Non turbe della adip~genesi, nè turbe sessuali affatto. C.ampo visivo normale. Al fondo dell'occhio un po' di iperimia yenosn, ma papj.lln. netta e non emorr agie . Nessun distanziamento dei denti. Non glicosuria; llll po' dj le11cope111i.'l. nel sangue. Wassermann neg·atiYa. Data la bilater~tlità, Ja costituzione <ìel soggetto .. l 'assenza di altra etiolo,g ia, 1'0. diagnostica « trombosi de l se110 caverno so da tumore della ipofisi». La radiografia conferma, mostrando ingr.andimen· t<' cospicl10, della sella turcica e decalcificazione delle pareti e specie del pavimento. Quanto alla natura : data. la. costituzione adenoidea del soggetto, la sede della affezione, .l 'innesto della sindrome nei caratteri n1orfofisiologiti del paziente, 1'0. ritiene si tratti di llll adenoma. L 'O. ha inclicn to la radioterapia. Ri ripromett.e (li riferire. 1

Il tifo adcloniinale 1iella patogene8i dell'utero pic-

colo (Oowunicazio11e !)l'esentata dal socio

C.

prof~

~{ERLETTI) .

...~ . VIG.NALI. -

'J-' 'O. premette una op1)ortuua di·stinzione tra le forme congenite e le acquisite di pjccolezza dell'utero : alle r)rime deve essere l'iser va ta la de1101uinazio11e di ipopl.asie, mentre le seconde flebbono consid(lrarHi come distrofie secondarie a malattie discrasiche e to~Ri-infettive. sopratutto dell'età pl1bere e pre-pubei-e. Osser,·a cl1e l'ipoplasia congenitù si inquadra in un tipo morfologico della clon11a, sin1ile a quell<> che il De Gio,·a11ni delineò come pri1na co1n bin,azion e 1norfologica e che è caratterizznta da concornitante piccolezza <lella pelvi del tornce, ùel cuor e e da per-u li ari individualità fie.:io-pa tologiche. La patogenesi e la terapin di queste ipoplasie non hanno niente di con1u'l1e co11 quelle distrofi~ secondarie ad altre innlattie, che sono genera1n1ente n1iscono~<.:iute e cl1e, inYece, interessa moltissimo ri.conoS<!ere se Hi ,·nole istituire un trattan1ento razionale e proficuo. T.'O. ha ricercn to la l)U tog0nesi ùi que~te diverse forme st1 11n In rgl1i simo n1n terio le clinico : :!Hl O c:a i <li ll tero J)i<·c:olo. Ila risco11 tra to eh~ H!l!l s1 nos~r~no (•0 11. idl:'l':\ re COil~PnitE> r2,;.:s 0 o) : (i():J di o rigine •


[.i\NNO

XXX , FASC. 31]

tubercolare (2t5,4 %); 771 conseguenti a tifo <29,5 %J; 335 ad infezioni d'altra natura (17,8 %) ; 132 ad enterocoliti e 16 a ,d anemie gravi. Risulta da queste ric-er che che accanto alle forme oongenite B tubercolari, nella patogenesi dell'utero piccolo, il tifo esercita un·influen za preponde rante: la distrofia viscerale è con seguenza di processi infiam1natorii scleroRunti, cli tl1rbe del circolo pelyico e sopratutt:o di endoarteriti accer· tabili ne l miometro. L'importa11za di questa constatazione, non è solt.anto dottrinaria, ma emine11t€·1nente pratica, perehè in~gna al m~dico internti~to che il suo con1pito non è finitu qt1ando l'acme del processo tifoso è ~01u.parsa. JlJa C'h fl . nella rlonnn. 0 ~oprn hltto, (la i 10 ai 20 anni. Si cleve continnare l'osservnzio11e <le lla inferma. per constata re la eventu,ale compa r sa òi segni (li distrofia uterina. (dismenorea, oligomenç,1 ea , orneno r.agie. ::5terilità ) e d iniziare, ~n bito, ein~:r­ giche et1re ginecologicl1e in t eRe n d otteuere l 'as~or­ b_imento degli essudati recenti ~d n n1 i gli orn r~ il trofismo uterino, oor ven<losi dei n1n lti 111ezzi f t ciò i11<licn ti e. sopr a tt1tto. de lle corr p11ti dia termiche ' e h-e sono di si cu ra ed ineontei:;tnbile efficacia . •

1009

SEZIONE PR.\TICA

in 570 aborti settjci si ebbero 3 morte (delle quali ben 2 imputa bili a perf<>razione criminosa dell'utero); nessun caso• di n1-0rte st1 49HO trattamenti di metriti, due decessi su 3782 aborti incompleti e zaffi di uteri puerpe r a li; n<:!ssun c1e<:t!sso su 940 casi Qi interventi e ndo-uterini per lesioni patologiche diver se. A.

MARRASSL~I.

d elle e-n1.a .zi e di alcuni rnarn.1'n-iferi.

~Al\fBRO~r.

ni i.~oele eteree nella profilassi r• delle infe~·ioni perito nea l i e<l a t eri1u.:..

Etere e

N 1J 'JV()

C. MERI~ETTI. - r;o. in1Diega <1<-l s an11i, nna infusione di <:ir~t 30 g r . i11 ogni laparotomia gineoologica non a~ettic:a <2 <lece~si appena su 207 casi). I vai1tnggi <li tn le pratica Hi J)()sso110 co8ì ria& sumer e : 1) liu1i tàzi·o ue u1n ·si1uR <lei ùren.aggi e sopra tutto del dre11aggi1) nlla ~Iik11liez, di eui sono noti gli inconyeuienti; 2) ste rilizzazi one de l ca1upo over ativo in gran parte delle infezioni mic:robic:l1e l ocalizZrR te (con formernente alle ricer che ba cteriologiche di Glimm e di Naujokos); =~> ~1tteul1azione clei clolori e della rt?azionc peri to11Mlc. 1>ost-01}er c-1 ti va . Fin dal 1914, a scopo JJrofila tti e:o e curativo fa uso di una iniscela e te r ea, alL-'l. quale ha duto il no1ne di « A.ntisepticunz ». Qu~sta lllii:;c-ela è così composta : alcool ;1 60°, parti 1000; etere:\ .p arti 400; lisoformio 10. Le rigorose es1:>erienze compiute su llo i:;trepto• cocco, sullo stafilococco, blll bac. a nthra ci s e sul bac. subtilis, djn 1ostrano la straordinaria potenza microbicida di quest.'l Jniscela: c·ap~ce di u ccidere le spore carboncl1iose in meno di 8 minuti. Questa i1otenza è il risultato <l ella azione si11ergica dell'etere, coll'aloool diluito (il <.'11i Ya lore è dimostrato dalle ricer cl1e (li Ep-stein) e del lisof ormio: usando i tre ngenti ~eparati l'azione bae:tericida è fortem~n te a tte11nn ti1. Il la rg-o e~p(\rimento clinieo <li questo n1eto<l o ne clim o~tra l·aito v.c.1 Iore:

ua St'l'Q-C'fl tr:ros:tnto.

A. G1rEDINI. ··- L'O. presenta un suo strumento che. offrendo i vantaggi degli ente rostati accoppiati, n on ne possiede i difetti; e11un1er a i v.antaggi, ne descrive l'u.s o e ucce11nn a tutte le u tili applicar.ioni. D ott .

~J .

J >anO\'.\ ~I -

Società Medico-Chirurgica .;\nconetana . Hed ute del 3 e 23 n1 a r .zo 1923.

Preside11te : lJl'Oi. G. l.A~

nella cura

(Con dimostra-

zior1e di preparati).

·"Prluta ordinnria del :] n1ar;o 192:1 .

Presidenza; R .

-- Os.serv a ziorii. s·u lla morfologia

nfnD ~NA.

r e a.:: i on i. co l i eh e <li. ori •q in e co l oc·lst i ca. .

U. B.\CC\!·t-\~I. - L'O., . flopo aYere breveme nte r iassu11to le si11ùro1Jlle gastriche e quelle intestinal i di origil1e <:olecistit ica, . riferisce intor110 <ld al<:uni e~emplari clinici, dei quali uno con reperto <lnaton10-patologi co, nei qt1ali la colecistite si esprimeYa a11cl1e ~ ttraverso a una evidentissima rea1'io11e colica e ci oè a ·s cariche pseudodiarroì'che in ogni D.ttncco {li colecistite. L'O. ritiene ch e queste rea.zio11i coliche ::;ieno funzione di u11 riflesso con punto di 11artenz.a dall'armatura nerYosa della vesc-iel1Pttn biliare infin1n111nta e pu11to di arrivo al colon : riflesso natura lrnente a tipo vasomotorio l'.On se(·o1i-tl.a ria trasndazi one ·sierosa, do nde le scariche J;:·;eudodia rroiche. J.Ja·

111 f.cro8copia.

~loTOLESF.. -

d ell ' ooch io V'ive·nte.

La lanJpada a fessura di Gullstrand combinata col microscopio corneale bin-0eulare ZeissCzapski segna un'era nuova in of talmologia, a yendo crea to una speci·e d i istol ogia, doll'oocliio vivente . Essa si basa sul principio di illuminare con la. maggiore po.ssibi.le inten~ità un campo limitato del tessuto che si vu·o le osservare . T a le nuovo metodo di indagine porta alla forlllazione {li giudizi nuovi delle più svariate ~ffezioni oct1la ri; sen :r.a d ire che alc.'lllli capi toli .(ad es. qu.ello rlel cristallino e del Yitreo) sono destinati a s ubi re una vera ricostruzione sci entifica. . La la111p·n da a f~.:;sura e-cl il i11icroscopio corneale permettono, ad es., di veder e l'endotelio vivente della faccia posteriore clellit cornea ; di seg·uire le fibre nc'r1·ose 11or1n.a li <lella cornea fi11 nelle lo r o più


1010 •

~AN~Q XXX. FASC. 31)

; l l'ùLICLINICO

minuziose dira m~zioni; forni~cono la proYa anatvmi~t dei residui della memhrana vascolare feta1~ posteriore, del residuo dell'arteria jaloidea, dei vari tipi di ·struttura {lella trama del vitreo, ecc:. I.Ja letteratura d ell'argomento è orn1ai oltremodo ricc-n : affatto recentemente il Galleruartes rivela Ya una. nuova applicazione dello appareccl1io : non solo <li diagnosticare, ma ancora localizzare un corpo estro neo intraoculare, in casi in cui il ·vitreo non si può rischiarare in alcun 'modo. Il maraviglic,so Atlante del ,.,.ogt (cl1e 11a te11l1to il 1° <.:-0rso di microscopia dell'occhio yi·v ente, n Basilea, nel oottembre scor~·o ed al qu.a le pnrtecipò lo seri vente) costituisce una. gl1i<la i11<lispcnsa bile a. chi voglia co11o~cere ecl addestrarsi co11 que~to nuovo metodo di indagine . Al nuovo sh1dio ha dato segnutarnente impulso il Vogt sopraric-0rdato ed i11oltre Koepve. che rue<liante un dispositivo speciale è riuseito ad o~~er­ vare una parte del fondo oculare viYe11te. L'apparecchio completo è a di-sposizione dei signo1i colleghi che abbia no interesse cli vre11cler11e visione n mezzo di dimostrazioni prn.ticl1e. 1j ·n caso di

n1cni'll1gite siero8(f.

consec uti1~a Cl!

acutis8i1J1Ct.

·n iorbillo.

R. l.,u1. - · Dovo <luè giorni c1nlla gt1arigione cli 1111 n1orbillo tipicnrnente decorso in l1na ragazzina di 10 anni, in1pro,·visa co1npar ·a ùi t e mpe1·atnra n 40° co11 semi-i1100scie11za, adi11an1ia , opistot-0110, Ker11ig e Tross~au, ra llentt:1me nto del volso. Uik'1 prin1a puntura lombare elette lt1ogo a llèl fuo1·iu ·cita di 30 eme. di liqui{lo otto fortissima vre~­ sio1H:~ . ..\ ll'esame microscopico~b imico : linfoci tosi. Nega ti vi Nonne-Appelt e Boeri, n-0rrnale la riduzione degli zuccheri, normale il Lisso clell'alb11minu. Do1)0 t1na seconda p1mtura lombare 111igliornn1(-lnto dei sintomi obbiettivi e Sl1bbiettiYi. 111 clie<·i gior11i g:narigione. F~o 1

ra 'I.l'Ha co1nplica n,:~a no'Y? co ni 11ne <li. una broncJ-pneurnonlte.

],. ll c;s..,1. - Riferì. c:e intorno a un caso <li bro11CO-JlnPu1nonit0, a tipo ruigrn11te, cli 11atnra ~tafilo­ ~:oc:c itu, i1el qual~. dopo un 'apir~ s ia di pot ili g-ior11i si ebbe nuoYo ris~eglio {le lln febbre e }loto <.lof)() nnn orthiepidi1nit~ con yagi11alite - i1 de~tra c·on liriniclo li1upi<lo. Nel liquido dellà ·vaA"innle fu riR(·ontrn to. i11 coltt1ra p11ra. lo sL1filococco. Il R11s·i rii iPne la cnn1plicnnza te~tico lo -Yaginnle tli na tura <.\n1ittogp11:t e fa o ser,·<1r<\ co11 la c-itnzio11e dE.·1l<\ lPtt<.\l"atura. ln rarità del C"èlSO. Su <li un C'as1J di a.1.,·n111 a nojilotliro rla 11ucc 1'01nica.

I•J. l•~t .\ . - J ."(>. . ricord a ti ln·<:'Ye111entc i nuovi studi l'-'11 i ·a ~n1n a natil a ttit·o tln ('Jn nnnzi oni vep;etn li o anhn•tli e s u l'èls111n bro1H:hi.tl<' ali11H~11tare, ripo1·1n n rt FlllO c:n. o d oYr h <l i1otuto <lin1ost1;1re c:l1e ln n nc•<\ \'01nic·n c rn causa <li n11 t i1 .ico ntt..1c'{·o ~1 'lll<1tit·o c·o11 u l>bontla11te cruzio11e cli ortica rin. D ott. l~. .. .\L ro1.1~1.

Società dei Medici a Vienna.

.

(Ge,n 11aio-Ma rzo 1923). 1

\\·. DE~K :

f-Jopri.1 l'ulcera, peptica digiunal e dopo r tsez·ion,e totale dell'ulcera gastrica. - I casi sono

molto rari, ma no11climeno di grandi8simo interooRe ])€r i l chirur~o e l'inte rnista . Discuss i.one: SCH'l.rR propone il trattamento co.n gran{li do~i di nlC°<'1li per evitare l 'iperacidi tà . G. ~IXGER crede. che non tanto l 'iperncidità qu~1nto picC"ole lesiolli trau maticl1e del tro11co dopo i ·01:>erazione sarebbero l~ cn:usa dell'ulcera J:>eptica. i\-IoszE:ow1cz 11a talvolta troYato delle mol teplici t1leere m icroscopicl1- · cliffuse nell'intero stomaco. DE:M~ER. Anche 10 J>articolarit~t tecniclle (della legatura, ecc.) I>Otr~hbero essere la causa dell'ulcera (Sed. del 19-1). FI~STERER . -

I.

se.ztone

rcidica.le.

i -1cera peptica, sanata colla rc(Dimostr.). (Red. del 5-I-192:~).

(Chicago) . -- Rife1isce so1)ra il •metodo radie:alissirno ameri~tno di opr,1·11zio1ie d el caricro più est<> so della. , n1a.1n 1n et.la co11 resezione totale del braccio superiore. (Sed. del 5-I-1923). BECK

In t enia : la questione d el cloruro cli sodio. - Gli effetti q11asi proteinici. osservati talvolta dopo infusioni di soluzione clo r osodiCil fisiologica, Y<'ng-0no confermati <la esan1i clliJnici, secondo i qua li i1ea11C"lle il cloruro di sodio pt1rissimo è una sostanza i11di ffe rente. 'isto c.-he DH.1nifesttt delle proprjetà catnliZZèl trici sull'ossidnzione clel perma11ganato cli potassio. (Sed. (lel 5-II). l\l.

ENGLÀSùEK :

K uc LER: 1·na nuoi:a sistc111aticn delle n eurosi. Iie i1eur-0si si cli tiugnono i11 sei complessi (neurosi fli fatica, eccitazione, vn nra, ipocondria. de}Jressione ed isterismo). L'etiologia può essere o ·Soma ti ca <eon otto ·sottogruppi, tra i quali i varl distt1rbi d ell'intestino e dei genitali sono di massima importanza) o l)Sichi<:n (anche divisa in otto sottogruppi). I.J ·11so d i qt1esta cla ssific<lZlone è di gru11de yantaggio i~ella pratica. (Se<l. (lel 5-I).

.

~ASP:\R :

{/rai·i.dan~a.

'L a paZiè11te fl1 operata, sette a11ni pri1ua, per carcino1na intestinale i11 gr~1 Yi{la 11za. Di nuovo in graYidanza, .si troy() un altro ca1·c:inorua. l:1u1 simile -os~er,·azione fu f<1ttn <la IlocHE~EGG . Di scus:sione: E. :F RE G ~u n1e11r.iona la mancanzn cli un acido diec"lrbonico nel siero delle gravide e <lei car<;inomatosi. Questa sostanza. regolarmente presente nel Ba11g1.1c norn1a le, ·1Yrebbe il J;otere cli distruggere le cellule c:arei110u1 ato~e in Yitro. ~I\. l PR.\EXKEL st111vone cl1e llel caso dilllo:-\trato il cnrcinom a e~i st~l':-ì~ ~:iit in·i111n. clella gra-vidanza. ScH...~1rzr,ER . fa r ebbe in sin1ili cnsl la cnstrazione, sulla q un.le T1rA Ll'~R non è d'accordo. (Seduta del 12-1) . Oarci1io1na 111

1

ì\It~I.Ll::OER e ~El- BERGt:R rifP l"i~c:ono sopra i loro ri8ultati d ella re ·ezione dell'ulcera r1a.·tru<luodrnal e perforata. l~•t re. ('Zionc pub ::r\7 e re buon .;;uccesso

a l pi il t..'lrcli ~l or(' dovo ln perforazione.


. (~l\.NNO

XXX, FASC. 31]

Di~cussione:

1011

SEZIONE rRATICA

EISELSBBRG ~ Sc11~tTZLER f a11110 ;111-

che dove pos ·ibile la resezione : 1a clinica HocHE:'-."LGG pre ferisee la gastro-e11teroston1ia. (Seduta del 26-I) . l'. 'LIEBF..SXY: Dell'i11ftuen.~ a del jodio ·ul rica1nbio niateriale. - Durante' il trn ttament-0 c:on j odio il ricambio può e. sere o invariato o rallentato o accelerato. ()uesta irregoJarità della reazi~ne si trova tanto n e ll'indiYicluo &1no quanto nell'11mm<1la to. Perctb In eura modPl'Ita clel morbo {li l~ASE­ oow con l)i<:cole dosi di jodio 11011 <leve P~se1e fatta se i1on sotto l'ac:curatissin1a osservazione in O~J>e-tl:ll (•. (St_lCI. del ù-11).

Intorno alla tera J1ia. e profila ss i rl<>llo str11111n. - r.Jn ,·ecchia ivote~i ~01n·a l'infiuenz:1 dell'acqua l)Otabile e quella delle infezioni per contatto i1on erano sodditSfacenti. Riguardo alla nnoYn teori~1. cltc il gozzismo ve11ga ea usato da ma11ec1nza di jodio, l'O. rammenta che que.ta teoria ft1 già n1e11zio11atc'l nel 1849 da PnEYo,·rr. i\la bencllè q11esta opini 011e non ~ia ancora com1Jleta mente fondatn , econdo le · regolf\ delle scienze, i risultati prati<:i della. S·v izzera col tràttamento a iuinim(_) dosi <.li jodio wno ;:issai co11siclereYoli, ,s1>cch1ln1~11te per la })ro:filnssi. I11 vistn dell'pnd~­ Inia austriaca <l~l gozzi·s mo 'iene fatm la 11ropo. ta, <:'l1e il ~ale monopolizzato deve essere mescolato c·o11 n1inin1c {losi di jodio. (Sed. del 9-II). WAo".'\ER-.J.\l:RE'JG :

W. 1'"'.\L'.r.\: f .;rt /)re-; iune arteriosa. <' l'insuffi<'iPnza renale>. ·- I diver.·i sali. la loro <:011c:entrazio11e nelror!!an is1no sono ili massiwa i1nv<>rlan~a. JJa soppre:.;sioue <lel cloruro di 8odio din1inuiRc-e la J)l'~ssione n rte rio sa. L 'aurne11to delù"l pres~io11e nella iuHufli(; ieuzn 8c'llinica ,-ie ne calcolata quale proces._,o COllilJt:>ll~atorio. Il :-odio impedi~-e . il votassio c<l i 1 ca lei o a u1ne11tano In dit1re~i clei sali. Le catti ,.e c:onsegl1enze della ri tenzione del s0<lio ~ dei prodotti terminali {1el ricàmbio 111a t~rinle vengono cc11n!)f\11snte dall'at11nento <lelln. l)l'PSRione arteriosa. Sf\ que ta cornpe11Razio11e i1011 <· J)iù efficace, si 111n nifeHt:1 la pletora. ·

clei polmoni e rl 'unn in8ufficien7-a del cuore sinistro, non viene appr . Jvata. EPPIXGt.R ed i suoi collaboratoTi hanno trov:-lto. che In <lifferenza · della concentrazione dell'ucitl-0 c~1rbonico nel sangue arterioso e venoso nell'a.s mn ti<'o non è tanto grande quanto nell'individuo ~alllJ . Sembra che lR velocità della circolazione s1>ecialmente nel sistema dei capilla ri! sia aumentata clurnnte l'attacco. ForAe la cauoo dell'attacco è t.lna fu11zione lesa d'l111 centro cetebrospinale ipotetico. che regola la v~­ locit<ì. della circola7'ione. Morfina e legamento delh' p:t1·<'~nith ~0110 ~:li nnicI rintedi contro gli att.i.\c('hi.

Disc11ssionP: l,ORC-:.Es . · STE.J SK .\L e GROSS:lr.ixx difenc10110 l a Yec<:l1ia te-orict <]i BASCH. WEKCKEBACH e )11. ~TF.RX P.EP.G ('()llfernlllllO le o s~er\azioni del!' O. <Sec111ta del '"3-11). I.1.

rn

di (( as:n1a ali111 r>n tare )) , l~isog1u.1 a,·e.l·e un gr~l clo <li i.;l·<.=>t ticisruo :-;ulle osseryazioni fatte so})l'<l le re;,1zioni specifiche cutanee nei casi dell '<1sn1a bro11chiale. (Sed. del 2-III). H OFB.\CT.R:

("{{.C.,' ()

r.J .

~1ULLE~: In tenia delle iniezioni di latte. I soliti aumenti {lella ten11)el'<lturn e l e altre complicazio11i dopo 1e i1liezion i cli lntt0 ~ono cat1sati

da i11qni11ame11to c-011 ba tteTi e dalle loro tossi11e . Se il latte viene e ·att<ltl.lP11te sterilizzato mancano qupsti incidenti. Gli f.•ffet ti <lell;1 terapin sono, a yolte. ns&-ai buo11i. (~c<l . del O-III).

Dott. .\ LF'P.ED

XEU:lIAXX.

E1u:L\TL~?.L Xel re~oc:onto al II C-011~r~sso clell'.A.~. oc:iaziolie Naz. per l'Igien e, fa scicolo 29. pa-

gina !>43, col. destra, dopo In line ;1 quart'u1tim;t è stata omessa l<:t line.a ~(·gue11te : gli ·inseg,n anti » è st<l to a1)1n·oya to nel u11animitil .

~

D ·is<·ussione : I\:AHLE8: J,.,o i1}ettonie si <.li ~ti11guo­ no. dalla loro p;enesi o dal centro vasomotorico o -O alla lle1'iferiil . PAI, ricorda ln clopr)ia inner,azi-0ne (a11gioc:inetica e<:l angiotonica) delle 11a r eti arteriose. I re11i TtOn so11::> sempre l)artecipa ti nei cnsi <li ipertonia. NYIRI: Le correlazioni tr.1 i l r jc..1n1bio del cloTuro di i:;.odio e la r1 ·ef:\~d one arteriosa non sono · tanto re~ola ri con1e fu descritt-0 <la F ..\LT..\. H Ec11T: 1.. 0 e~oeri~nze pl'a ticllP affer111n no le OJHnioni di FAL'f.\. C. S'l'ERN"n.E:n<J i1on crede alla genesi ce11trale dell 'ipertonia Yisto, cl1c qunsi sr'1npre si troYnno del10 l esioni anaton1iche 11elle al'teriole re11nli. A. 8TRASSF.n : J;e nefriti sono In c:onscg·u enz..'1 d()Jl'ipertonia. (Rt><.l. del 16-II). EJpec~c~ER.

IJ. \'. PAPP, H. RC H\~'.\HZ : J)ell'at·nna cardicwo. La vec-cllla opini-0ne di BAsc11. che l'asn1a cardiaco è l:i. conseguenza d'1111a rigiditit

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Le nefropatie secondo le moderne vedute. IXDICE SIS'IEJI•.\TJCO: Pr t)fazione. - Cap. I. Ricordi anato· m:ci. . Cap. JI. Fisiologia renal e · Cap. r ll. Ctas 1ificazione dèlle nefropatie. - Cap. 1 , .. Sernciologia ur:naria. · Cap. Y · E3am e delle funzioni renali . . Ca p. ''I. Seg~i clinici in rap· porto alla it1sufftcienza renale. - Cap. ,·11. Nefrosi. · ca.p. \'III. Gtomerulonefriti. . Cnp . IX. Gtomerulonefrite crenica diffusa . . Cap. X. Scl et'OSi renale. · Cnp. XI. Rene oo stasi. - Bibliografia. Elegantissima brochure di pag. ' Tl-168 (N . 3) delle nostre ,, fonografie niedico-clliruroiche d'attualità, sta1np:\ta su cai;ta distinta, :n nit:dissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 6. p er i nostri abbonati :.ole L. 1 3. 6 O i11 porto franco.

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1012

f_~:SNO XXX ,

IL I•OLICLINICO

FASC.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA E TERAPIA• •

OTORINOLARINGOLOGIA. Rino-faringe e aftezioni dell'apparato resp1ratorio. E. Sergent (Paris Médical, 20 gennaio 1923) premette che per il medico è importante non tanto sa1)er fare la diagnosi differenziale fra le varie.. affezioni del rino-f aringe, quanto invece lo scoprirne sempl) cemente, caso per ca· so, l'esistenza. Indi l 'A. passa in rassegna sinteticamente le principali nozioni di anato mia e di fisiologia del rino-faringe, mettendo in evidenza la azione l)rotettiva di qt1esto negli atti - respjratori. Mediante J,a inspirazione a bocca cl1iusa la aria arl'iva alla trachea ·ed ai bronchi g·ià convenientem.ein te riscaldata e carica di umidità. Quando invece l'aria arriva, secca e fredda direttamente nella tracl1ea e nei bronchi, ' è . facilmente causa di irritazione congestiva ed infiamn1atoria da parte della mucosa. I peli sit11ati nelle fo.sse nasali sono una protezione contro i corpi estranei grossolani, macroscop.ici; più all'interno le ciglia vi bratili che tappezzano non solo la rimunente mucosa nasale, ma ancl1e la mucosa di tutto !'.a lbero respiratorio (ad ecc.ezione di quella delle corde vocali), arrestano i corpi estranei microscopici, special1nente i microbi. E pertanto ogni affezione che distrugga questi epiteli st1per.ficiali muniti di ciglia vibratili (co1ne ad esempio la semplice coriza) vale a fiaccare questa difesa del1'organis.mo. Sono qlll ..;te ùelle nozi oni banali, ma che hanno fo11damc11tale in111ortanza nel determinisn10 della maggior lJarte delle malattie dell'apparato r espiratorio. Nel cat'O fari-rigeo poi la mucosa è ricca di €len1enti linfatici (sia come follicoli isolati, sia rit1niti a costitt1ire le torisille palatine e faringee ). Quivi avviene u11 continuo combattin1 ento onde l'organismo si difende dai co.r pi estranei, siano essi puramente meccanò.ci (p olveri, ecc.), ovvero microbici. Di qui, congestio11e ed infia11 nmazione di questi organi di protezione, con la possibilità di propagazione 1)er continuità lt1ng·o l albero respiratorio. Q11e to fon1ite di infezioni è larga111ente favorito t;ld intrattenl1to dalla })resenza dei vari seni ( e110 etn1oiclnl.e, seni frontali, seni ma"cellari). Ql1esti e11i sono dei v.eri e propri ct1l di socco cl1e si aprono nei vari tratti del cavo :i1aso-faringeo per mezzo di stretti orifici, ed offrono pertanto la disposizione più

favorevole alla persistenza ed alla cronicità. d·ella suppurazione. Ed infa tti le sinusiti cro1iiche recidivanti sono molto spesso il punto di partenza di certe bronchiti cronicl1e a poussée.s » successive e • recidivanti. Bisogna poi tener presenti i vari riflessi d·ella mucosa nasale, ossia: a) lo starnuto; b) J,a tosse nasale; • c) i·asma riflesso di or1g1n.e n asale. Da queste nozioni scaturiscono secondo l'A. tre ordini di conseguenze : 1) ogni ostruzione del rino-faringe, obbli oo-ando il soggetto a respirare per la via boeca1e, de.termina un disagio nella r es1)irazione che può àrrivare fino alla sindrome di insufficienza respiraioricl totale o parziale; 2) l'irritazione congestiva ed infiammatoria d.el rino-faringe può este~dersi alla mucosa dell,a trache.a e dei bTonchi, dando luogo ad una traclieo-bro1ichite d isce1iclenl e passeggera o cronica recidivante, a seconda dei caratteri della rino-f atin gite cl1e la d.etermina; 3) infine le lesioni del rino-faringe poss0no avere per consegu.enza la comparsa di accessi d'asma rjfles.so d, origine nasale, legato ad una particolare sensibilità della .m ucosa pituitaria, ed avente come punto di parte·n za il riflesso broncospastico, vaso-motore e d ipersecretorio. Distinguendo !)Oi dalle bro1ichiti vere· o esserizial.i le broncl1iti secon,il.arie o sintomatiche (cat1sate da stati particoJ ..1ri la cui sede iniziale è al di fu or i dell'albero respiratorio), l'A. afferma che le prime si originano di regola da una rir1ite (Lasègue). Le ~ec~nde ~n­ vece 0 si ac·compagnano .a malattie infettive (morbillo, ecc. ), o ad in tossicaz.iori~ (g.as asfissianti, ecc.), o ad auto-intoss1cazioni (aotta> ur.en1ia). Del resto ancl1e in queste ultime l'esa111e del rino-faringe non deve es&ere trascurato. J?Otendo esso far presenti delle alt~~azio~i notevoli (specialmente n elle bronclut1 dei got..\I DO CARDARELLI. tosi). e(

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Diagnosi e cura delle vegetazioni adenoidi nei bambini.

La dittg11osi di probttbili~à di ""eg·etnzi?ni ade11oidi viene faci~e di front.e ad un bambino con facies adenoidea. Allora, osservando se vi si~10 le granulazioni faringee e l'ammasso di m11co clietro il velo pendolo. ed apprenden-

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SEZIONE PRATICA

do che il bambino va ooggetto a raffreddori, a bronchiti ;a ripetizion·e, ad otiti, che russa di notte, che tossisce, la diagnosi avrà molta verosimiglianza. Per accertarla occorre praticare l'esplorazione digitale che, in caso posi· tivo, permetterà di riscontrare il classico amrr1asso più o meno spes,s o e m.olle che dà l'impressionie di un gomitolo di vermi. La rinosc.opia posteriore è assai utile e poco molesta, ma praticabile soltanto dallo specialista. La prognosi in un adenoideo è s·empre riserv·ata, poichè, se le vegetazioni t.endopo a scomparire con l'età, possono rimanere alterazioni dell,'oreccl1io n1·edio ed interno (semisordità), resp.i razione boccale e le note lesioni somatiche a carico del torace ed apparato respiratorio. È quindi n-ecessario istituire le opport11ne cure. Quando le adenoidi ~ ono poco sviluppate, se m a nca rrictbitus e la faci es, se non esistono complicazioni otitiche nè speciali dist11rbi., si pot1· ù. tentare secondo L. Pollini (Il Pensie1~0 medico, 2 giugno 1923) una terapia medica; questa consiste in llna c11ra inalatoria con acque salso-j odi.c he (acq11a di Sa1.. somaggiore) medianrt:.e se'l·ie di 10-15 sedute a distanza di settimane e mesi, della dt1rata da 10-15 min11ti fino a 1/2-1 ora. Giovand pure le istillazioni con olio mentolato, adrenalina e cure g.enerali jodiche od jodo.arsenicali e la cura marina. Con sinton1 i pitì. evid enti o dopo l'insucce~so della cura :nedica, si ricorrerà al1'adenoto · mia, che dà 1is11ltati tanito più brillanti quanto più è precoce; il ripristino però è parziale o tardivo se altre cause concorrono alla stenosi ·n asale. Com.e controirJJdicazioni all' ad·enot.01n ia, si possono citare le malattie dis.crasiethe od esaurienti, quali l'en1ofilia, il diabete. la leucemia, la tubercolosi polmonare; l'operazione va differita quando vi siano in corso adenoiditi, forme ac11te die ll'apparato respiratorio ed in tutte le malattie infettive; le complicazioni postoperative non sor10 frequenti e sono l'angina e l~ febbre di poca durata. L.a c:ura va completata con la ginnastica respiratoria e con le cl1re mediche ricostituenti le quali, non esistendo più la ca11sa morbosa, otterranno la massima efficacia. A. Z.

Le amigdaliti fuso-spiril1ari croniche. Oltre alla f or1na act1ta di amigdal1te, nota sotto il nome di angina del Vincent, l'associGt.zione f11so-spirillare p11ò determinare una forma cronica, interessante per le s11e lesioni e per le infezioni seco11darie che essa favori.se~. Seg11in, Bo11chet e Logeais (rif. in P1 o.sse

mètl'icale, 26 maggio 1923) descrivono l e lesi0-

ni anatomiche che si osservano in tale forma cronica, consistenti in distr11zione progressiva dell'epitelio, 11lcerazioni s11perficiali del tessuto linfoide ed ins1Jessimento dell'epitelio pavimentoso, una vera l eucoplasia di difesa; l e spirocl1ete, i11vece di penetrare in massa nel tessuto amigdalino, come 11ell'angi11a di Vi11cent, si portano solo nel tesst1to linfoide senza arri. vare in profondità. Clinicamente si osserva una amig·.qalite lacu11al'e ulcerosa in c11i l'esa.m e batteriologico riveìa l'associazio11e fuso-spirillare, oppt1re sopra un amigdala normale, si vedono t1na o parecchie erosior1i di grandezza variabile da lln g·rano di n1iglio ad 11na l(S.n ticchia; esse costituiscono 11na porta d'entrata per le infezioni secondarie e dàn110 quindi origi11e ad attacchi di amigdalite. · Dal punto di vista eziologico si deve tener presente la coèsistenza frequente di lesioni • gengivali e la localizzazio11e amig·dalina in seguito ad un a11gina acuta ba11ale. La terapia consiste in 1tocca1nenti cori arsenobenzolo glicerinato e, nei casi di infezione tenace e profonda, nella an1igdalectomia. fil. 1

La. tosse di origine naso-faringea. Si manifesta talvolta come tosse grassa ad accessi ed è dovuta a cal1Se meccaniche allorcl1è essa tend.e ad espellere del secreto puru1ento o muco-u11rulento dal naso o dal cavo . o dal condotto laringo-tracheale affetto da catarro consecutivo a le.sior1i nas·o -faringee. Altre volte invece si ha una tosse secca, convt1lsiva, progressiva, di natura riflessa, dovl1ta ad .eccitazio.n e periferica, 0r igintantesi specialmente dal velo palatir10 -0 dalle fosse nasali e causata da una lesione (p. e. un polipo) del naso o da un.a particolare sensibil ità del.la mucosa nasale; qu·esta forma cede immediatamente dopo il trattamento della lesione riftessogena. Le cause nas.o-farmgee -cl1e provocan-0 la tosse sono n;ei fanciulli specialmente l e vegetazioni adenoidi, negli adulti la coriza mucopurulenta, l -0z.ena, J.a rinite ipertrofica, le malform·azioni (particolarmente le deviazioni) del setto nasale e le annessiti croniche. Queste affezioni provo·c.an.o ostruzione delle f oss.e nasali .e si riperc11ot.ono sul polmone e, nei giovani, an-che sulla forma del toracè; quando il secreto naso-faringeo viene deglutito, si aggiun'S·ono dist11rbi gastro-intestinali; l'infezione cronica poi si estende al laringe, alla trachea. ai bronchi con evoluzione torbida . A. Bloch (La M édecin e, 1923, n. 4) richiama l' att.enzio.

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11e s11 questi fatti · poicl1è trattasi spesso di i11dividui 111agri, deboli cl1 e digeriscono male e resi.ston::> poco a:gli sforz i, in cui viene facilrr1ente posto ~l sospetto di tubercolosi o si iiensn. allo stadio i1retubercol:ire. A. Z. Piosetticemie otogene. Secondo Bruzzone (rif. in Hifornia medica, 28 mag·gio 1923) la presenza di u11a pti te me(li èt <)up11urativa i11 casi di setticer11ia deve richiamare rattenzion:e come i>ossibile punto di i1a rtenza dell 'infezione g·enerale. l_Je forme cliniche della settico-piemia otoger1a sono due; l'una acco111pagnata da tromhotlebite del seno laterale o di q11alcuno dei . . e11i peritemp,o rali o della gi11gulare, l'altra ùiret.ta se.r1za concomitante trombosi; gli agenti patogeni sono per lo più streptococchi ad esaltata. virt1l enza. La sintomatologia è comp l e~sa; fra i sintomi generali si ossiervano brivido, febbre a 40°, s11dori proft1si, t11more di 1nilza, polso freqnente, faci es ippocratica, colorito terr:eo, alito fetido, albt1mina nelle urine, stato generaJe profondamente alterato, talora anrcl1e sintomi cerebral.L I sintomi locali i1on 11a11no valore patognomonico; nella trombo,s:i del seno laterale vi è dolore, sul pi.ano l)osterior.e della inastoide, in quella dei seni petrosi, si l1anno epistassi, accessi epilettiformi, fotofobia, paresi deg·l i ocl1lomotc,1i, ptosi, esoftalmo, edem,a palpebrale; nella trombosi del seno cavernoso si ha edema palpebrale. accompagnato da esoftal1no e cl1emosi, in quella del seno longitudinale s11periore, accessi epilettiforn1i e t11rgore dei vasi venosi st1l. cuoio capelluto. l.a diagnosi è facile quando vi sono sintomi al1ricolari evidenti, alle volte però si deve E.·~clt1d ere il tifo. la malaria, ecc.; il decorso , è in rapporto cor1 la virl1lenza del g·ermie, la prognosi sen11)re riservata, la cura è chin1rgica e $pecifica; b11oni risul.t ati si sarebber o otten11tì con la vaccinoterapia. A. Z. Interessante pubblicazione : Dott. G. GIULIANO PERONDI l)ocente di Clinica Ostetrico-Ginecologi ca nella R.

Universit~

di Roma

Il sistema cutaneo nella gravidanza Fisiologica e Patologica L'argomento dei rapporti tra gravu:!anza ne»rmale e patolo· glca e sistema cutaneo non avEua ancora trovato una esposi· z•one completa e ragiooata. L'int eresse che eSSG presenta an :-he dal punto di vista dei resultali sempre p iù p~omettenti della i::ura, trcve.-à in questo l,bro la sua perfetta rispondenza. Il volume pertanto r :uacirà utilissimo si agli Specialisti delle Malatl•e Cutanee e Gtne.:ologiche come ai Medici pratir.i. Un volum " in· grande, d1 pag. 275, nitidamente s\~mpat,o. con dut• Tn.vole fuori te:,to. Prezzo L. 5 O. Per i nostri abbor.nt1 sole L. 4 6, frro1co ùi porto. Invia.re Cnrtohnn Va~lla. al Cav. LUIGI POZZI - Via Sii,tinu.. n_ 14 - Roma..

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. • Lo studio del òilancio tossico

(con speciale riguardo alle nefropatie).

In unu serie di ricerche L. Condorelli (Atti ' dell'Accademia Gioeni.a, Catania, 1923) , studia il bilancio tossico dell'organismo t1mano, specip.lrnerJ.te delle nefropatie, tenendo cor1to della gt·avità dell'intossicazio11e da un lato, dal1'altro della validità dei n1ezzi difensivi. L'A. si è fondato su quanto è già ben noto riguardo alla colesterina e suoi .eteri, ai saponi e agli acidi grassi. Per bilancio tossico l' A. intende designare il rapporto esistente tra l'entità dell'i11to.s.s icazione e la validità dei miezzi d.i difesa me,s si in opera dall'organismo. Nello studio di tal.e bilancio l'A. abbandonando la valutazione dell 'urotossia del Bouchard (teoria del resto tramontata da tem1Jo) si rivolg·e allo studio d'ella colesterina e dei suoi eteri, la cui azione biologica pt1ò essere riassunta nelle due proposizioni seguenti : 1) la forma biologican1ente attiva della co-

lesterina è quell.a eterificata; 2) la colesterin1a spi-ega una potentissima

atjone antiemolitica ed antitossica. Contro qt1alsiasi causa tossica l'organisrno reag·i se-e siernpre versando in circolo degli eteri colesterinici, mercè una ip erattività delle capSl11e surrenali. P er misurare poi l'enti_tà dell"intossicazio11e Condorel:li si v.ale degli acidi grassi, il cui taStso au1nenta nel sangue se il n1etabolisn10 è per una causa qualsias.i alterato, ]Jier v ull1tare il rapporto: colesterina totale e acidi grassi più sapon·i liberi, rapp orto il quale si abbassa. se i processi catabolici dell'organi. 1110 hanno il sopravvento. St11diando tale rapporto lipoideo nei nefropatici si ha un indjce esatto del bilancio tossico loro: le variazioni del ra1)porto lipoideo so110 parallele alle variazioni del1' indice anti·emolitico urinario, giaccl1è rai)presenta il rapporto in cui nelle urine stanno gli eteri colesterinici con gli acidj grassi. Esso indice antiemolitico, come risulta dalle n11merose ricerche fatte dall' A., si è rive 1-::t.to lln buon mezzo di sostituzione al rapporto lipoideo, per lo studi.o del bilancio tossico r1ei nefropatici ed in alcuni casi di malattie acute da infezione, fac endo alc1111e riser\·e per le nefrosi con degenerazione lipoidea, nelle quali le ricerche dell'A. non sono state portnt " ancora. MONT.

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POST A DEGLI ABBONATI. Esami p er 1nedici di borclo. -· Ai dottori P. F da Ficarra, abb. n. .J.735, abb. n. 8034-1 , abb. n. 5096 :

Si è data notizia della pross)ma sessione di esami nel fase. 28, p. 917. Per la preparazione consigliabile sotto ogni riguardo è : BELLI (C. M.), l uiene Navale. ·Manuale per medici •

di bordo. 2a. edizione. libraria.

~Iilano ,

Società editlice :VI. COLLINA.

Al dott. N. I . da R. : Non €siste, ancora, ~n I talia, 1111 l)eriodico dedicato esclusivamente a ll'Urologia. Nelrottobr.e ll. s. la Società Itali ana di Urologia ricostituitasi nuovamente dopo la guerra, decise di assegnare a questa speéialità una parte di uno dei giornali scie11tifici che a 11dassero per 1.a maggiore, e non passerà molto tem1Jo cl1e questo voto emesso 11nanimemente, diverrà cosa reale. E. !\'I. All'aibb. 11. 1-844-(I) : Conslùti la rivista sintetica su Le sindro1ni purk.inso1iia11 e pubblicata nella Sezior1e pratica del et Policlinico n, n. 4, 1922. dr. ·ulla cura del sonrz iloq1"io. -

Abb. 218"'.

Consultì l'eccellente voll1me del R·omagn a :Niano·i a su I distitrbi del sonno e lo1"0 cura, edito in Roma dalla Casa Editrice cav. Luigi P-0zzi. d1'.

i\ll'a bb. n. 1800 : l J r1 vol ume che tratta ampiamente della lombagg ine, sci atica, rrlial gie; 11eu ri fj ed affìr1i è ql1ello di Llewellyn e Jones con il titolo Fibrositis, pubblicato a Lot1drc.. (iaJl'Eclitore Heinemann. dr.

Interessante pubblicazione : Dottor GIUSEPPE DRAGOTTI

La

Psican a lisi.

SOMM.UIIO. - I. LA TEORIA DELLA PSICANALISI. Storia • Incosciente e psicad•i nam is mo • P ansessu a lism o • Perver. sioni e n europsicosi • Sogni • Psico.pa tolog ia d ella vita co. mune • La p s icanalis i n ell 'arte, n ella scienza, n ella sociologia. - I l. LA PSICANALISI DELLE NEUROSI E DELLE · PSICOSI. Etiopa t ogen esi e nnsoirafia • Le neurosi attua li • Le psiconeur os i • Le psicos i • Le n eur os i tra uma tich e ed a ltre neuros i. - l IJ. LA TERAPIA PSIOANALITIC.<\.. L'azione terapeu t ica d ella psicanalisi • Il metodt' dell e as. socia2ioni sponta n ee e d elle associazioni s p erimenta li • Indicazioni e co!!t roin dicaZiioni • Psican a lis i ed igiene mor a le. - IV. LA CRITICA DELLA. PSICANALISI. - V. BIBLIOGRAFIA.

Elegantissima brochure di pag. VI-81 (N. 4) delle nostre Monografie medico-chirurgiche d'attualità, stampata su carta distinta, in nit'. dissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbona.ti sole L . 8. 5 O in porto franco. Inviare Cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, ' 1 ia Sistina, n. 14 -• Roma

VARIA

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Medici ciarlatani e ciarlatani medici. Il prof. Andrea Corsini ha pubblicato con questo titolo 11no studio storico-critico molto interessante, di Clli abbiamo già dato un cenno (fase. 9, pag. 279). Su l'argomerlto molto si è scritto parecchi volt1mi so110 stati pubblicati all'estero, specie in Francia. ì\Iancava un lavoro che desse la storia del ciarlatanisn10 italiano e ne indicasse le p eculiari caratteristiche. Il libro del Corsini colrnanùo questa lacuna ha destato il più vivo interesse. L'autore fa l1na fine analisi dei fondamenti i1aturali del cj arlatanismo e mette in evidenza con1e esso rispor1da ad un istintivo bisogno dell'a11im0 umano. L'uomo ammalato se11te prepotente la i1ecessità di sperare n ella guarigione, q11esta necessità lo spinge ad a vere fiducia in tuttj ed in t11tto. Da ciò il sorgere· e lo svilupparsi del ciarlatanismo, eh~ è vecchi o com.e l a maJ.attia. I_,fl malattie sono la più tremenda piaga dell't11nanità. nè v'è def;iderio più forte di quello, che prova clii soffre, di vedere cessare le pro1: rie sofferenze. E ben sa sfruttare q11esto desirlerio, ql1esto bjsogno, il ciar1atan ismo che è stato un fungo ])arassita di t11tte le epoche, di tutte l e civiltà. Esso prosperò rigoglioso in Oriente, in Egitto, in Grecia, in Rom.a. Gli dei erano riconosciuti per gli al1tori di t.11tte le n1alatt1e ed ancl1e di t1itte le g·11arigioni; donde invocazioni, sacrifici, incubazioni, e.sp·iaz!o·n i. i\.lle r)r.atiche r eligiose si u nirono le formule magiche ed innumeri éerimonie che se avevano un'inclt1bbia azione suggestiva .. i prestavano meravigliosam·einte al ciarlata, nisn1:J. Press.o Ass,i ri, Babilonesi e Caldei vi erano in gra.ntlissima qt1antità incantatori, astrologi, in.ùovin i e r1egromanti. Nell'antico Egitto medicina, religicJ1e, superstizione formavano un tale misct1g·lio per c11i ·riesce difficile fare una netta distinzione tra medicina e ciarlatanisrno : certo non 1na11cava cl1i speculava sull'altn1i salute. Nella Grecia antica il ciarlata11ismo prosperò a ll'ombra -dei tenl ~) i di Esc11lapio, dove l a n1edicina si confondeva con la religione; l a terapia consisteva in praticl1e propiziatorie, nelle quali giuocava gran parte la frode da parte dei Sacerdoti, o in e.rbe ed in trugli le Clii fo rmo1.e venivano dettate dalla divinità con trucchi ed apparati tecnici di non scarso effetto suggestivo. Ron1a nell e ·v arie fasi della sua storia re-

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pubblicana ed imperiale fu invasa da ogni gestibilità cl1e possedette il secolo dei razio-. specie di ciarlatani. Ne erano piene le vie è nalisti. , Tion mancavano quelli che vendendo sostanze Du e italia rii ten11ero il primo IJOsto, Giusep1nedicinali di varia specie esibivano dei ser- pe Balsamo, palermitano, e Giacomo. Casanopenti per mostrare agli eterni babbioni la va, veneziano. 1'11tti e d11e ebbero l'ingegno potenza dei lor<J rim edii. Speciale rinomanza pari alfimmoralità. avevano q11elli venuti d'Oriente, specialmente Gi LISP.ppe Balsamo, che si conferi il titolo di i Caldei ed i Babilor1esi, i quali, ad esempio, Conte di Cagliostro; fu certo i·l più audace. guarivano la gotta m ettendo intorno all'arto Visse in dimesticJ1ezza con la migliore aristomalato l1na pelle di leone recen_temente scorti- crazia di Francia e di Italia, penetrò nelle cato, cui era attaccato 1m dente di donnola; corti, fl1 onorato da accaderr1ie, vivente ancora oppure facevano es·pellere il veleno della vi- gli si eressero busti, la s11a effigie fu incisa pera snspende11do alla parte morsicata 11na nelle pietre preziose, in ogni città era accolto pietra tolta alla color1na funeraria di una gio- con feste pubbliche e con cortei. Vendeva polvane defunta. ln\·ano Cicerone combatteva la veri e poraate a ite a r endere fresca la pelle divina,zione, la pretesa importanza dei sogni. delle d0n11e, a ridare vigore agli uomini esauLa magia., come ogni senso di superstizione, riti. I.a s11a specialità che gli fu più proficua avevano troppo J)Tofonda radice nell'animo dei fu l'elixir di lu1l ga vita ca.pace a mantenere o romani. Solo ~otto gl'i1nperatori cristiani si di ridare la gio\·inezza . Diceva che egli stesso cominciò a comminare pene se,·ere contro la e la moglie avevano parecchi secoli di vita e turba dei n egromanti e dei matematici, nome s! mantenevano giovani grazie all'uso del pre. col quc.i.le si designavano gli astrologi. E Leo- zioso eJ ixir. ne II stabilì la pena di morte contro chiunque Nel 1800 l'Italia dette ciarlatani di minore osasse ricorr.ere a malefici, anche se q11esti r e- ingegno e di ininore a11dacia, q11ali Niccolai, Belli, Trent11no, 'Bennati, Tofani e Regina Dal stituissero la salute. Nel medio evo la m edicina magica: e l'astro- Cin. logia raggiunsero il maggiore svilu ppo, e la Ai nostri gior11i il ciarlatanismo se ha i11uciarlataneria ass11nse le forrn.e più volgari e tato forma e n1ezzi vive sempre vita prospera. più audaci. I ci11rmatori, i ciarlatani, i cerreL'umanità attraverso i secoli non cambia che tani, i ~altin1banchi non si contano più. nella forn1a; l'essenza e la natura sua rin1anPiù t a rdi i rredici, q11elli patentati, co1ningono ptesso ch e immt1tate con i loro pregi e4 ciarono ad avere maggior credito su i ciarla- i ]oro difetti. tani, ma finirono per assumere il contegno di La scienza modica nel s110 affaticarsi ansioc1uesti e ad usare i loro espedienti. so nella ricerca dei mezzi che valgano a lenire La sontuosità delle vesti, la ricchezza clel le sofferenze dell'umanità appresta nuovi meztreno con c11i procedevano per le città, la pom- zi ai nuovi ciarla tani. posità delle forrr1e e del ling11aggio, ·l a solenNon più erbe, polveri, elixir; ma sieri, vac11ità dei loro discorsi, il mistero con c11i cir- cjni, vitamine, prodotti endocrini. C'onqavano le cure li fece dìscendere a livello Non più la piazz.a o la Gtrada per ac:credit.:1..re dei ciarlatani ed ispirò a J\1olière la satira il prodotto, m.a la co·1'lfe·reir)z,a ·O 11 gi·ornaJe. atroce. ' Oggi, scrive il Corsini, abbiamo la medicina Tra q11esto genere di medici ciarlatani gli fler picC"'ola posta. Accanto alla posta amoro$a italiani più noti f11rono Tommaso Giannotti . e inondana, aceèlnto agli avvisi di compra e Alfonso Ceccarelli, I,eonardo Fioravanti, Gi11- vendita e di domanda di impiego, si trova il geppe Fra11cesco Borri, uomini d'ingegno ecl consigl io m edico. Ed hanno ed avranno un bel anche di cultura, che sacrificarono al guada- da fare i giornali professionali, gli ordini dei gno la probità e la dignità professionale. mP-rlici ed i congressi federali! Finchè vi sarà Il secolo decimottavo, il secolo di Lancisi e chi avrà 11ecessità di alleviare i proprii dolo-di 1VTorgagni, non vede diminuiti i ciarlatani. ri, non manchera chi, medico e non medico, In n1 ezzo al Jj\1mero stragrande di volgari cercherà di trar vantaggio e far danari alle ci111..rnodori che vendevano per le strade e per spese di questi 4eboli della vita; ed esso a le pinz7.e la salnte al popolo, si distinsero avtal fine Si varrà di ogni n1ezzo, dai buffoni ' ent11riPri di J>iù alto bordo che servendosi rl1e 11na volta accompagnavano i cerretani, della cnbnla. della magia o di ogni più strano fi110 alla <( piccola posta» che permette ai giormetzo i11~annnva110 la n1iglior e società proprio nali~ti di S})acciar maggior numero di copie qunntlo la rlottrina materialista andava infile ad alc11ne ditt r di raccomandar e agli ingenui trn11do~i r1ello ~pirito di t11tti. La facilità con lettori certi speciali prodotti. la qnn I i pitl grnnlli iml)roglioni poterono È q1 1 e~to l l1ltimo portato de1la riflrlatatrovar credito, mostra la traordinaria sug- n eria. abbo. 1

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SEZIONE PRATICA •

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) Esercizio nel Regno dei Sanitari italiani laureati all'Estero. Con Decreto Ministeriale del 27 maggio u. s., pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 5 luglio, ed in esecuzione dell'art. 2 del Regio Decretolegge del 22 ·marzo 1923, n. 795, sono state determinate le modalità per la presentazione, la documentazione e l'esame delle istanze nel conseguimento dell'autorizzazione definitiva all'esercizio professionale nel R egno da parte dei Sanitari; laureati o diplomati all'Estero, e rimpatriati o rifugiati in Italia i)er effetto ed in consegt1enza della guerra. Con altro Decreto M1niste1iale in corso viene però prorogato dal 15 luglio al 1° ottobre p. v., il termine massimo entro cui le predette istanz~ con i docun1enti relativi devono farsi l)ervenire al l\finistero dell'Interno.

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Istruzioni ministeriali per l'applicazione delle norme eccezionali circa la revisione degli organici. La Gazz etta Ufficiale del 12 luglio, n. 163, pubblica il testo di una circolare senza data diretta ai Prefetti ùal Ministero' dell'Interno' per delucidazio11i circa l'applicazione del noto decreto 27 maggio 1923, n. 1177, che fu da noi largamente illustrato nel fascicolo 28 ùi questa rivista. Riassun1iamo ora le parti più notevoli delle istruzioni ministeriali, avvertendo che i criteri esp-osti dal l\!Ijnistro, a11torevolmente in ogni .c aso, sono efficaci per le a11torità dipendenti, cioè per i Prefetti e le Giunte Provinciali amministrative, ma n on vjncolano gli organi giurisdizionali, i quali sono liberi di interpretare diversamente le n-0rme del decreto. La Circolare ripete, anzitutto, che la revisione ha lo sc9po di ridurre il numero dei posti e del personale e gli sti1)endi, in rapporto alle condizioni fin anziarie dell'ente, alle esigenze dei servizi e alle attribt1zioni affidate al personale : cc l'istituzione di nuovi posti di « organico ed 0ooni nuovo miglioramento eco« nemico devono quindi essere r ec.i samente re« spin ti ». •.t\.vvertiamo però che quest~ conseguenza cosl nettamente fissata dal Ministe1.:o non può che riferirsi a lla revisione eseguita in forza e a norma del citato decreto; rimangono tuttavia ferme le disposizioni co1nuni della Legge, ch e non sono nè abr-0gate nè sospese c0sì pe-r

la determinazione dei maggiori bisogni, come per gli stipendi. « La revisione, soggiunge la circolare., ri(( guarda non soltanto le retribuzioni fisse e <e-normali, cio è gli sti•pen di , ma anche gli asse(( g?ti di qua l siasi specie , espressione assai lar« ga, nella quale devesi ritenere compresa. qua« lunque altra retribuzione, compenso, asse<< gno, sia pure di carattere straordinario, ec« cezionale, personale o temporaneo e quindi <e anche la prima e la seconda indennità caro'< viveri. Perta11to, qt1alora le amministrazioni cc credano di continuare la corresponsione del(( le indennità al loro personale (corresponsio<c ne -che non potrà mai essere imposta data (( la natura della spesa) dovranno almeno ri« durre l'ammontare - ·o ve li abbiano supe(( rati - entro i limiti fissati per il personale « governativo, salve bene inteso le ulteriori ri« duzioni ch o potessero risultare necessarie in « rap1)orto agli elementi indicati nella lett. a) « dell'art. 1 del decreto e principalmente alle cc condizioni finanziari e dell'ente. Più speciale< mente l'inde11nità dovrà essere ridotta per « q11egli impi13gati che non dàrino tutta la loro « at~ività a favore dell'amministrazione ». Dice poi la circolare che non si può ammett ere t111 tl.iritto dell'impiegato a compensi straordinari, poichè l' art. 105 del regolamento comu11ale e provinciale ne rimette la facoltà al Co11111ne, i1è un diritto a compensi cc per la ricc nt1nzia al c·o ngedo annuale, il quale (eccec< :;ione fatta per i l p ersonale sanitario) non « costituisce un diritto dell'impiegato ma un 1c beneficio il cui godimento è subordinato alle « esigenze del servizio ». Bisogna però avvertire che i1on si ·può considerare compenso straordinario la retribuzion e che è dovuta p-ar prestazioni alle ql1ali il sanitario, i)er es., non è obbligato nè per Legge nè per capitolato. Il compenso straordinario facoltativo rig11arda l'eve11tuale maggior lavoro, ma per prestazioni obbljg·atorie inerenti all'oggetto specific.o dcl rapporto d'impiego. La circolare tratta poi, particolarmente, dei sanita.ri. « Speciale atte11zione ri.-chiede la posizio11e « del personale sai1itario. Con la trasforma« zione delle condotte piene in residenziali i cc Comuni avrebbero dovuto o ridurre notevol« mente ·il numero delle condotte o riunirsi in «consorzio, raggiungendo una notevole eco« nomia di spese. Viceversa le condotte tra1

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presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI,

ronsulent,e legale del nostro periodico.


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lL l 'OLICLINICO

(( sforn1ate so110 rimaste immt1tate nel nume{( ro e le r etribuzioni del personale sanitario <( han110 nel contempo ragg·iunta una misura « eccessiva, ii1 quanto <Che allo stipendio vero «e proprio s i sono aggiunti nt1merosi con1<' pensi od assegni speciali (st1pplemento di <( assegno secondo il nt1mero dei IJOveri, i11« dennità di caYalcatura, di malaria, di catti(( va r esidenza; di st1pplenza, di epidemia, ob(( bligo del Comnne di assicurare il personale «contro gli infort11ni, ecc. ). Su questa materia « devo1io l'a:.ione tutoria delle Giunte Provi1i-

« eia li

_411imiriist rativ e e qilella surrogatoria (( dei Prefetti, esplicarsi co1i rriag giore energia. «Le condotte elevano essere dimir1,i1,ite e le i11« de1inità o co11ipensi sp~ciali dei>orio essere « eli11iinati o notevolnie nte ridotti » .

La circolare generalizza troppo, forse in vista di casi isolati o, con1t1nque, non 11umerosi. La indennità di cavalcatura non è che un rimborso di spesa; la trasforrpazio11e della condotta ·p iena in residenziale è spesso soltanto nominale, percl1è. gli amministratori, per ovvie co11sidfrazioni di opportt111ità anche elettorale, sono tratte a compila re con largl1ezza l'elenco dei })Overi e il medico è disarmato di fronte a que sti eccessi: delibera la Giunta e, in serle di reclamo, provvede il Consig·lio Comunale; al in edico non rimane che il rimedio del sindacato di leg·ittimità, assolutrunente inutile nel caso in esame; in q11este co11dizioni , il sistema tleJl'aumento dello stipendio-base, pro11orzionalmente al numero dei poveri, oltre un dato minimo, è 1111 freno ed è l111a garanzia di g·iuRtizia. Si devono considerare d'altra part~ le esigenze delle condotte disagiate per condizioni top ografiche, per difetto di risorse economiche, per malaria e altre circostanze. La economia è giusta e doverosa, ma una eccessiva preoccupazione delle esigenze econon1iche degli enti locali, potrebbe pregiudicare il servizio di assistenza sanitaria, che è attuazione del primo e più importante dovere dello Stato, e sacrificherebbe tanti professio11isti che, ignoti o malnoti, compiono in condizioni difficili u11 dovere umano, aspro e dt1ro. Non si pttò generalizzare i11 questa materia; non è possibile stabilire criteri l1niformi; 1na, caso per caso, con saggezza, si devono considera re le sitt1azioni concrete i)er raggi11ngere sì il fine della economia, senza J)erò pregit1dica.re il servizio e le gi11ste esigenze dei sanitari che, dOJ)O t a nti anni di studi e di rinunzie, cledica11do all'esercizio professionale tutte le loro en erg ie, 11a nno diritt-0 di vf,·ere con agintczza. La circol 1 1·e commenta ancl1e la LliSJ)Osizio-

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i1e dell'art. 1, lett. b, concer11ente le pensioni; salve ed impregiudicate le disposizioni legalmente approvate prima del regolamento del 1899, sono nulle di diritto quelle posteriori che stabiliscono a carico dell'ente un trattamento di riposo più favorevole di quello dei funzio11ari statali; sicchè, in tal caso, il trattamento di pensione deve essere ridotto entro i limiti di quello stabilito. per gli impiegati dello Stato. l\'.Ia. la circolare esan1ina anche un •punto assai delicato e, secorido noi, controverso. « Il Regio dec1·eto, mentre di-cl1iara la nul« lità delle disposizioni di pensione più favo« r evoli di qt1elle d el personaJe governativo, cc tace invece clelle liquidazioni di pensione già « delibe·r ate ed approvate in base alle dispo« sizioni a n zi 1ette. Nulla essendo pertanto in« nova to a J riguardo alla disposizione dell'ar« ticolo 164 del regolan1ento per l'esecuzione cc d ella legge comt1nale e provinciale, -i signo·r i cc Prefetti rlov r ctll?io denunziare 1Jer l ~anni1, Ua1rie nto cli ufficio le relative delibera:.ioni spe« cialn1ente c1t1ando si tratti di pensioni molto « elevate) come ne ft1ro110 assegnate in qt1esti « t1ltirni an11i » . Si tratta, in a lt1i termi11i, di ric..lurre le pensioni già liquidate a carico degli enti locali; come il ~1i11i.stero stesso rico11osce questa ipotesi non è prevista nel decreto; si dovrebbe , perciò, provvedere all annullame11to di ufficio, i11 forza del potere straordinario attribuito al Governo del Re in confronto dei provvedimenti. e delle deliberazioni che contengano violazioni di legge o di regolamenti. Dt1bitiamo della legittimità dell'uso di questo potere i1el caso in esame: l'argomento m.erita ampia e speciale trattazione; ci iimitiamo, perciò1 in occasione di questa nota informativa 1 ad una semplice riserva. Espone poi la circolare l ordi11e che si deve seguire agli effetti della dispensa del personale in soprat1numero. I criteri in essa fissati coincidono con quelli che noi esponemmo co11 la. nota ]llustrativa del decreto (Policliriico, fase. 28). « Prima il d)ersonale avventizio, poi « quello con nomina regolare che si trovi tut« tora nel periodo cli prova ed indi quello che « abbia conseguita la stabilità ». «Nel procedere alle dispense occorre aver « presente la necessità di conservare in ser~ « vizio il personale miglior·e sotto ogni l'ap« porto, dal quale l'amministrazione possa at« tendere maggiore rendimento; all'uopo gio« vano specialmente le disposizioni dell'arti« colo 304 del R. D. 25 gennai-0 u. s., n . 89, a cc norma del q11ale dovrà anzitt1tto essere di1

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SEZIONE PRATICA

« spensa~o

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il !'.lerso11ale cl1e, l)er motivi di sa!)~ESTIONI PR.ATICHE. « lute o per incapacità, risulti inabile al se1"XLVIII. - Se ed in quali casi siano emcaci spe~ << vizio o dia scarso rendimento di lavoro e ciali accordi formati fra libere associazioni ed. « quello che abbia r ag'git1nto i 11miti di età e enti circa le norme di nomina. << di servizio . .Si richiama poi particolarmente « l'attenzi,one dei signori Prefett~ sulla prefeFra la Sezione torinese dell'Associazione na« renza che il R. decreto· accorda per la ~on­ zionale dei medici ospedalieri e il Presidente « servazione del posto alle categorie di persodell'Ospedale di ,S. Giovanni erano stati stalJi« ne indicate d alrart. 3 del R. decreto 28 genliti speci ali accordi· circa le forme e le moda(< naio ll. s., 11. 153, e specialmente ai mutilati lità da osservarsi nei. concorsi al posto di me« e invalidi rli guerra, ed agli ex combattenti dico presso l 'Ospedale medesimo. «feriti o decorati o ch e ablJiano prestato serF11 dedotta, jnnanzi alla IV Sezione çlel Con« vizio presso reparti oper a11ti; la posizione di sig·lio cli Stato, l a violazione delle i1orrr.ie risultanti da tale concordato, ma, con decisio<< dette persone dovrà essere considerata con ne 25 maggiOJ 1923; i1. 575 - rie. 1\'Iantelli ed « ogni. riguardo >>. altri c. Ospedale di S. Giovanni di Torino Ritiene il l\tli.nistero cl1e l a facoltà st1rrogala IV Sezione ha dichiarato che « a prescintoria non escl11de quella. t11toria della G. P. A. dere dalla questione sul carattere giuridico e alla quale rimangono sogg·ette le deliberazioni che, per la revisione (lei regolamenti e del- sui poteri dell'Associazione nazionale dei medici ospedalieri, il Presidente dell'Ospedale le tabel1e or58.nich.,.e, le amministrazioni siano non poteva da S'a lo im'Pegnare l 'ente morale per adottare; cc tale com.pete11za tt1toria deve da lui ra>ppresentato, mentre per· costituire « esplicarsi nei m-0di nor1nali stabiliti dalla «legge Comunale e Provinciale e cioè appro- , una r1or111a da ·0 sservarsi obbligatoriamente dall'Opera Pia, occorreva formale cleliberazio« vando o disapprova ndo - co11 la procedura ne dell' ente da approvarsi. a 11orrna di legge». e< ivi {Jrescritta l e deliberftzioni stesse : sul)Siffatta 11sol11zione è indubbiamente corret« entra la competenza st1rro·g atoria. l a q11ale ta, essendo evidente che il Presidente di una « per la materia è deferit a esclusiva111ente al istituzione cli pubblica beneficenza non può « Prefetto, IJr~vio il parere dell'Intendente di modificare stat11ti e regolamenti o aggiungere « finanza , at1ando l e am111inistrazioni i1on abdisposizioni no-rmative, senza cl1e la leg·ittima « biano provvedl1to o, 'Pur avendolo fatto, abrappresentanza dell'ente deliberi in oo,n formità << biano adottato 1)rO'Nedime11ti i11adegl1ati ». della leg·g·e. Ma si p~ò aggiungere che, verifiMa se così è, cioè se rimane salva la funcandosi questa ipotesi, la nor1na deriva la sua zione di tutela no,r male, per la riforma dei caefficacia non dal concordato, ma dalla manifepitolati sanitari deve essere sentito anche il stazione di volontà dell'ente, considerata com e parere del Consiglio Pro,v inciale sanitario . atto autonomo e, per sua 11atura., revocabile, Noi seg·nalan1m 0 g·ià il dubbio che il Minicome ogni atto amministrativo, salv-0 che si stero risolve ora nel senso della ne.cessità del- s1 a formato il diritto del terzo: per es., nel l 'appTovazione tutoria; in vista delle maggiori caso che 11n concorso sia bandito sotto l'imgaranzie che ne derivano, siamo lieti di questa , pero delle norme stabilite · dall'ente o per inirisoluzione quale che sia l'opinamento . persoziativa propria o in relazi·O·n e ad intese corse nale nostro secondo i termini del rlecreto e Jo con i rappresentanti dj t1na associazione listretto diritto. bera. La circolare esamina in fine l'art. 3, relativo al trattamento da concedersi al personale Importante pubblicazione : dispensato dal servizio ; a tale riguardo non Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justltla) sembrano necessari altri cl1jari111 enti all'infuori dell'avvertenza che nella liquidazione della pensione od jndennità a fav o,re dei funzio•• •• nari che ne abb iano diritto a carico dell'ente •• in rapporto ali' esercizio professionale •• (Manuale tfODtenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari dovranno ess1~re applicate, se del caso, le lie tutto eib clie si riferisce all'esercizio professionale, ad uso det mitazioni di ctli alla lett. b dell~art . 1, circa Medici condotti. dei liberi esercenti, degli ufficiali sanita.rii e del personale addetto ai laboratori dd 'vigilanza igienica). la misura d ella pensione. N. B. - Coloro che intendono non restare sprovvisti di queAi sanitari iscritti alla Cassa di previdenza !1ta veramente utile opera compilata. dal nostl'o compianto rei.a se~uit'J alle tnsistenbi premure ricevnte da.i Jet· non può essere corrisposto alcun maggiore '1attore, tori del e Policlinico», debbono affrettarsi perchè l'edizione volge al termine. l>r"'7.Zn L. 1 6. Per i nostri abbonati sole assegno a carico dell'ente, fatta ~cezione per L. 1 2 ~ 7 5 in porto franco. quello fissato nella seoonda parte dell'art. 3 Inviare Cartolina Vaglia. al Cav. LUIGI POZZI - Via 8idel decreto. · strir.a., n. 14 · Roma. 1

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LA LEGISLAZIONE SANITARIA

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IL l'OLICLlNICO

NELLA VITA PRO.F,ESSION ALE . •

Cronaca del movimento .1>r0Iessionale. Congresso Nazionale dei Medici Condotti. 8iawo inrorwati elle il XV 11 Uong1esso Nazio-

nale tlei Medici C'-Ondotti avrà luogo in Trieste nei giorni 17-21 settembre c. a . I giorni 17, 18 e 19 settembre sono riservati alla discussione ùegli importantissimi teu1i posti a ll'ot<line del giorno. I giorni 20 e 21. sette1ubre sono invece destinati a gite nei dintorni (rola, Grotte di Postl1mia, ecc.).

La nuova costituzione del Servizio Sanitario delle Ferrovie dello Scato. Il Servizio Sanitario Cen trale presso la Direzione Generale è stato trasformato in Ufficio Ce11-

trale Sanitario ed aggregato al Servizio Personale ed Affari Generali, dal quale amministrativamente di1>ende . Gli uffici periferici sono denominati Ispettorati sanitari, con sede nelle seùi delle Direzioni Compartimentali . ed a Verona, rl 'rento, Pisa, Salerno, Foggia e 'l'arauto. T u tti gli Ispettorati dipendono direttamente dall'Ufficio Sanitario Centrale.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

degli Infermi. - Assistente nella Sezione 1\iiedica . Scad. 15 agosto. Per schial'imenti rivolgersi a lla Direzione. CAi.1rNo or CooROIPO (Udine). - A tutto 15 agosto. Ve<li fase. 30. FINALE .IDMILIA (Moderia). Oongregazione di Oarit<ì. - A t11tto il 29 ag. ore 13. Chirurgo direttore <l0ll'C)!--1Jl1.:)c"lal~. Vedi fase. 30. ~III.ANO. Istituti Ospitalieri. I concorsi ai poRti di I>irigenti, Vice-dirigenti di Ambulatori, di cui abbian10 dato notizia (fase. 24), sono proroga.ti al 31 ottobre. \lr~Tl H~o ( C'aserta). Vedi fuse. 30. Sl'adenza Rl agosto. l{ùr•c .\~E< C \ DEI VOLSCI (Ronza.). - Scad. 10 ag. I.i. cGOO oltre L. 200 arm. farro. e L. 300 qi1ale 11ff. san.; due c.-\'. ROMA. _Uinistero d.elT.a G1.1erra. - Col 15 no\embre avrà inizio lln corS4) per aspiranti a tenente medico in S. A. P . Vedi fase. 28. RO?\IA . Mi,n istero della M a1·ina. - 24 tencuti nu.~· dici S. A. P. Scaù. 1 ag. Vedi fa~<-. 20. Ro1'r'\. Jlinistero dell 'Int erno . È indt>tta unH "ione di t'sami di idoneità per medico di bordo. Domanùa e documenti entro ll 15 ottobre. Vedi BIELLA.

Osp13dale

fnsc. ~. ~ lloJ\t.\ . .1/ini.rttero clella J>. I. - Un assegno di f>t'rfezionn111t'nto per l'interno, <.li L. 6000, ed uno Jler 1'1'~ tt•rfl, di alilH'no I.J. 9000 e i1on oltre lir'' 14,000. t>er lnuren ti nella Facoltà di Medicina dn non altr~ 4 anr1i (5 per laur(>ati che al preeede11te c'.'OD<~ri::o riportarono / 10).

Gli a nnunzi di questi concorsl ci sono stati inviati con eccessivo ritardo per darne notizia in tempo utile. Deploriamo il sistema t1fficiale di non dare tempestiva diffu·sione a i bandi di concorso. SOLESINO (Padova) . - . Vedi fase. 30. Scad. 31 ag. sto. Vedi fa se. 30. TERRACINA (Roma). - Due cond~ Ab. 14,000. Ospedale. Staz. balneare e climat. Servizio per l a sola popolaz. agglomérata di città. Scad. 15 ag. Richiedesi biennio in grande Ospedale o Istituto clinico. L. 7500 pei 2000 pov., addiz. L. 1.50, doppio c.-v., 5 quadrienni dee. ; L. 500 a l sanit. con maggiori attitud. chirurgiche~ per supplenza. VENTIMlOLIA SICULA (Palermo). - A tutto il 31 agosto; L. 5000 per 500 pov., addiz. L . 2 fino a 1000 pov., L. 5 oltre ; 5 quinq. dee.; c.-v. · VERNOLE (Leoce) . Scad. 15 .ag. Per frazioni e centri sparsi. L .. 5000 fino a 1500 pov., addizion. lire 5 fin.o a 2000; L. 1500 disag. resid .; L . 1500 cav.; 4 quadrienni decimo. 1

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BORSE DI STUDIO.

Il Pio Sod<tl·izio dei Piceni, per onorare la me.moria del compianto benefattore prof. Gaetano Mazzoni, apre un concor so per titoli tra giovani marchigiani pel conferi~ento di una borsa di perfezionamento a ll'interno di 'L . 4000 in pa tologia e cliniC'a chirurgica. Condizione disagiata; laurea da non oltre 5 anni al 31 agosto. Docum. alla Segreteria (via Campo J\.1arzio, 24 - Roma) non oltre il 30 sett. Chiedere l'annunzio.

Per le onoranze a Guido Baccelli. Sottoscrizione promossa dal «Comitato Nazionale per le onorarize a Guide Baccelli» per l'edizione delle opere e l'erezione di un monumento. (Continuaa·i-0ne; vedi fa se. 29).

R . Clinica ~1edica di Firenze (l a. off.) R. Cllnicn. J\tfedica ·d i F irenze (2a off.) Dott. Suardo R.asetti ('L oreto) . Dott . Lino Capicchi (a nome dell'Associazione Medica Circondar. Pistoiese) . Prof. Giuseppe Coglia ti Prof. Tullio Ortolani Dott. Antonino l\ilarnlJo Dott. N . (1-0ppola

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» )) ))

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<Con,t1n'lla.) . Le opere di Guido Baccelli saran110 starnpate in esP.mplari 'ntt1n e rati e ""esse in vendita dal · Comitato a prezzo di cvsto. Ooloro ch e si P'renotano per l'aoq1Jist" delle opere e che sottoscrivono almeno L. 2.1, a ura1ino i volu111i delle oper e cori i l 15 % ài rfba.sso.

Le sottoscrizioni si ricevono presso i l Oomitato (via R. Pantaleo, GG, p. 10, Roma (19) ). Possono dirette a.nche alla nost1·a Ammini8trazio'lle. che arrà cura ri'1no1trarle al Oomita to . 688ere

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SEZIONE PRATICA

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BIOGRAFIE.

NOTIZIE DIVERSE.

Prof. Gesualdo Clementi.

XXIX Congresso della Società Italiana di Medicina

interna. Avrà luogo a Ro1na, nei giorni 24-26 ottobre 1923, a cura del Comitat-0 ordinatore presieduto dal prol. V. Ascoli. Sono messe all'ordine del giorno le seguenti rèlazioni: · 1) Dial>ete i1isipido e ricambio idrico. Prof. ASCOLI MA URIZCO. 2) Sulla oolelitia8i oon speciale riguardo al.i e panoreatiti ed infezioni biliari. Prof. SCHUPFER

(Relazione in éomune liana di Chirurgia).

FERRUCCIO.

col~

Società. Ita-

3) Sui pro.qressi della diagnostica e t erapia delle malattie <li cuure. l~rof. BARLOCOO AMERIGO.

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Coloro i quali intendono di fare comunicazioni . al Congresso sono tenu~i ad inviarne il titolo, e possibilmente il testo, al Presidente del Comitato or~inatore od a l Segretario del Congresso, P!Of. Giuseppe Sabatini (R. Clinica Medica - Policlinico Umberto I - Roma) non oltre il 10 settembre p. v. Oltre i soci effettivi, · possono partecipare al C-0ngresso i medici che isi iscriveranno quali aderenti. Per l'iscrizione a ~oci aderenti occorre inviare alla Segreteria del tJomitato ordinatore la quota di lire q11aranUl.. Per le signore· dei congressisti- è fissata . la quoto. di lire venti, che dà diritto anch'essa ai rib::ussi · ferroviari. .

XXX Congresso della Società italiana di Chirurgia. Si terrà in Roma dal 24 al 26 ottobre 192.3. Saranno posti in d\~cusR ione i seguenti te111i: 1) Jrifezion,i della, cistifellea con speciale riguardo alle 001nplicazioni pan,creaticlie. (Relat. prof. ~1 lì SCATELIJO) . . ' 2) Jnfezion,i delle grandi V'i e bil·i ari. (Relat. prof. CROSTI).

Si allontana dalla famiglja universitaria per avere raggiunto i limiti di età il prof. Gesualdo Clementi. Osservatore profondo e pacato, operatore corretto e sicuro, maestro sereno e riflessivo, prem11roso verso i discepoli e gli assistenti, pa3) Trapia-r11ti in generale e tirapianti della cute. terno con gli ammalati, h a sempre esplicato (Relat. prof. FASIANO) . 4) Trapir.intì dei nervi. (Relat. prof. CRXASSEopera altamente umanitaria e benefica. . Nacque a Caltagirone nel 1'848; si laureò a RINI) • Tutti i Soci che desiderano far eomuniC'azioni, Napoli; fu assistente del Gall11zzi, poi pere· • grinò pe:r varii istituti clinici e scientifici della debbono mandarne il titolo al Segretario della Società, prof. J.ieonardo Dominici (Clinica ChiGermania, dell'Inghilterra e della Francia: fu rurgica - Policlinico Umberto I - Roma), non oltre da Billroth, Bra11n, Stric~er, Langenbeck, il 1o ottobre 1923. Traube, Virchow, Lister, Spencer-Wells, ThomI Soci che desiderano usufruire dei ribassi ferpson, Errichsen, Péan, Richet, Verneuil, Gos- roviari a nche per i membri della propria famiselin. Ha percorso a Catania tl1tta la sua car- glia, debbono inviare al Segretario della Società, riera accademica, dalla libera d·ocenza alla di- prof. Leonardo Don1inici, L . 20 (venti) per chLrezione della Clinica chirurgica; vi ha coperto .sc:uno dei componenti, non oltre il 10 ottobre 1923 . . e vi copre anche altre cariche: primario nel1·ospedale V. E., r ettore dell'Università, pre- Il Còngresso della Società italiana di Urologia. È indetto jn Roma il 27 ottobre 1923, a lle ore 8.30, side dell'Accademia Gioenia, ecc. Tra i suoi studi v:anno segnalati. quelli sulla ne ll'A1tla de11·Accademia Medica del Policlinico chirurgia dei vasi sang11igni (trapianto per in- l Jmberto I. Saranno vostj in discussione i segu·e nti temi : vaginazione), sull'emostasi diretta del fegato e L'csfi,1ne fttn.~ionale dei r eni. (Rel. prof. 1)1uoNsl1lJa patogenesi della setticemja. Dii'iI e prof. RA~~rOLDI). L'11 giugno fu . solennizzato il giubileo didatLa 1·oentgenterapia 1n Urologia. (Rel. Pl'Of. Ilusr tico dell insigne chirurgo. G. F. e prof. BO.NA~OME). 1


IL POLICI.Ii\TCO

La. ra<li.otcrapia iii L-rologia. (Rel. prof.

CASSA-

XELI.-0).

Tutti i Soci c-he clesiderano fare comunicazioni sono pregati di inviarne il titolo al Segretario dell~ Società, dott. Ermanno ì\ilingazzini (Clinica Chirurgie.a, Policlinico Umberto I - R orua) non pii1 tardi del 30 settembre p. v. I soci che desiderano usufruire del ribasso ferroviario anche per le proprie fa inig·lie, sono prega ti di inviare al Segretario della Società., dottor Ermanno :àii11gazzini, L . 20 (venti) per ciasct1n componente non oltre il 10 ottobre 1923.

Onoranze alla memo1·ia di G. Baccelli. Nell'aula dell' .Accaclemia ì\iiedica al Policlinico Umberto I in Roma il prof. Ascoli, direttore dellct linica me<:lica, riunì gli aiuti e gli assistenti di Guido Baccelli per discutere sul modo di onorare la :-;ua memoria in ·v ista anche del grandioso mo11umento che .~.arà per erigersi. Erano presenti i proff. Torti, Gallenga, De Rossi, Galli, Ciucl1ini, ..c'\.ntonelli, Olivieri; i dottori Trulli, Petacci, Pagliuro, De Pascal1s, Donati, Toscani, Ciolina, ecc. Dalla discussione prevalse unanime il principio di far ri,'ivere tutta la bellezza delle opere del grande clinieo. Si stabilì di riunire in un elegante volume le lezioni di clinica, i la,rori scientifici, le geniali scoperte e tutti i magnifici discorsi. Per la pubblicazione di tali tesori dell'arte medica, sarà costituito llll fondo di cassa formato da 250 azioni da 40 a 50 lire ciascuna, che saranno ncql1ismte dai inedici, i quali avranno diritto ad un ese111plare <lel volume per ciascl1na azione. All'11opo fu formata llDa Commissione composta clei professori 1\ scoli, Gallenga, Antonelli e dott. Trt1lli per procedere nl laYoro preparatorio. 1

I.aurea d'oro. Si ~ono nùunati n ?\ lilnno otto dei no\'e medici super~ti ti dei laurea t i a raYia llel 1873, per festeg~ia re la ricorrenza. Era110 tra essi Jl sen. ll1angiaga Ili , i:;i 11dnco òi l\iiilano, e 11 dott. Pietro Ramazzotti. direttor~ del Dispen~nrio Celtico Governati\'O di :\11Jn no.

Per il prof. Mariotti. Dietro iniziati,·a del presiclente dell'Ordine dei ::\IL'·dlc:i <li Ron1n 11a n Yuto ll1ogo lllla riunione dei l'HPl)l'esentnnti delle tliverse ..t\ ssociazioni mediche, t1elle Istituziorù sa11ita.rie tli heneficenzu, dei collcg11i tlel 11recPcl<'11tc Oon~iglio di omministrazione dell'Orcline <1 i ::\ledici e degli ex-assessori dell'Ufficio tl'lgicne 1>er <:oncretare il modo di onorare dcgn;1n1ente l'illus&re prof. ~lariotti per la sua be11emerenzn Yer~o l'Ordine e Terso le organizzazioni di lll'C.~\·id ~nz·1 R<l<·iale in occ:asione del 400 anno del ~no •s<'mplnr.-' "~errizio Jlrofessionale. .\ll'nopo è :stnto 11ominato un Comitato.

-

Una conferenza del sen. R.ossi. In ~~nito ad i11y110 della C. R. I., il se11. Boldo I~<) ·~i. ùPgli T~tituti t'linici di l\Iilnno. hn tenuto n •11 'n n In ina~. . imn d()l Coll<:-!!io Romano una conf, 1·pnzn ~n l r ')n1n « t>:1-c<ln li di guerra c:hirur>-,rici ~

[_..\ XNO

XXX,

FASC.

31]

avanz<1ti » : erano llrese·1ti il Re ecl u n folto stuolo cli :per~o11nlità del mondo politico, sanitario e miJi tare, tra c11i il mini.stro De Car>itani, l'on. Giurja ti, l '011. Torre, i sen . Ciraolo, ~larchinfava, Foà, i genern li Drt.het, C·ittadini, Pugliesi, il prefetto Zoccoletti. il col. Bac.ll1el, ecc. L'interessante conferenza ,,.enne illustrata da riuscite proiezioni. Il R e Yoll~ pers0Ik'lln1en te congratularsi con l'insigne oratore.

La C. R. I. per la lotta antitubercolare. Sotto . la i1reRidenza dell'on. Raffaele Paolucci, ,s i è riunita la Commissione antitubercolare della C. R . I. per esamin.are e definire alcuni problemi de.Ila 10tta dell'Associazione contro la tubercolosi. La Con1missione 11a deciso, anche in conformità di v·oti espressi i1el recente Convegno della Fede1·azione delle Ope1'e Antitubercolari It.aliane, che le pro,rvidenze assistenziali della C. R . I. istituite per i tubercolosi di gtierra, debbano ormai serYire anche per i tt1bercolosi civili, pur dando la precedenza per l'accoglimento e la cura agli exmilitari che 11e abbiano bisogno. Ha stabilito che il t ubercolosario di Eremo Lanzo, presso '.rorino, da qualche mese chiuso ed in iestauro, sia trasformato in istituto di prevenzione per ragazze operaie. Ed ha tracciato t1n piano di propaganda nazionale a11tituber~lare, che avrà la sua base di azione nella scuola e nei dispensari e che sarà svoltoiJ L collaborazione dalla C. R. I . e dalla Federazione ll.<'1Zionale per la lotta contro la tl1bercolosi.

L'opera del Comitato romano per la lotta antitubercolare. Qn2st'anno l'azio11e del Comitato Romano per la clifesa dell'infanzia gracile e predi91X>sta si è noteYolme11te in te osi.fica ta . All'Ospizio 1\Iari110 di Ostin dal giugno scorso so110 stati an1mes~i cirC:èl 200 fancit1lli d'ambo i esHi etl a ltretta11ti verrauno colà ricoverati nei turni successivi. . '.\' lla colonia cli l'iYita·reccbia furono avviati 4-0 fancit1lle dai 4 ai 1-! anni : verra:uno so ... tituite, nello Rtesso nun1ero, in agosto . Coll'C'ste11sione dei limiti cli età il Con1itato Romano 11a ,·oluto colmare llllèl lacl111a~ pf'r C'ni a bambine a l <lisopra dei 12 n11ni ern pr~clusn la. <:11ra inuri11a i1elle Colonie esiRtenti. _..\ ttravcrso l'opera <lel Comitato stesso si è potuto estendere il beneficio <lelL:'l cura climatica, facendo ~ceogliere in ~ltri Istitnti . come gli Ospizi :\la ti11i, la Pro Tnfa 11t.\ia le Colonie Ora no, la Croc'! RoR"sa .ftnliann, un discreto numero <li fanciulli. Questo bf'nefico risultato si deve al coordinamento che 'a sempre più perfezioa'lndosi fra le opere della Confederar,ione, che è la maggior forza del 01nita to R on1·tno. l\:•rrltè le C'olo11i<? .:\Iarinc abbiano èlllt'lle 11n'azio11E' iuort1lizzatrice. ~i è òispo~to c-he le ammisRioni no1t ~i:t110 per la maggior 11arte gratuite, ma che le famiglie concorrano, qua11do possono, in 11na n' 1snri1 11ro1101·zionnta alle loro conclizioni ()Conomiche. alle ~1">€'SE> per il fnnzion::i.mento delle Colonie 8te8se. 1


[•.\NKO

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FASC.

31]

SEZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Hir. Espa11. de Mc<l. y Cir., apr. - .J. RESE..~T6S e R. DAROALLO. La pleurite eosinofìlica . - J . SOLER .JULI.A. C]ne111atizzazione del moncone amputato. Bul1. A.o. de Jléà., 24 apr. P . REMLINGER. Un })aradosso batteriologico: la grande recettività clella ca via a lla tuberoolosi siwrimentale e l 'immunità al contagio. - CALOT. I.Ja « coxa pl ana». Rev. de Hyg. y Tu,bero., 31 mar. - G . FISAE. Inalazioni c~1l~iche nella tbc. Rif. Med., 30 apr. - F. GALDI. Funzione del fegn to sui grassi. Riv. /Jle<l. Sic. , 1° mag. - Resoconto del VII Congresso ::\iled. Sicilia no. Ga=z·. cl. Osp. e d. Ol., 6 1nag. - P. PEROXA. :àiorfologia del cuore femminile . D e11t. luediz. lVochens., 4 mag. K. KISOKALT. Il vrogresso delle e1)idemie . - A.. Ht·a::1il':R. I.Al ùiagno!=:i precoce della tl1betcoloo renale. - R. R oo~Ex. Sulla cherooterapia dei t umori maligni. Rifo1'1na Jled., 23 apr. - P . Mixo. Quanti so110 i gruppi sanguigni 11mani? lfa:ss. Jn,fern.. cli Ol in . e Ter., ar>r. S. DESSY . E. perin1cnti di ct1ltur a del virus de ll'Herpes. Pari.~ Jtéd ., 21 a1)r. ~umero sulle acque minern1i e la climatologia . J,igu1·fa J!ecl., 1° feb. ....\.. BARLOCCO. Sindrome a<liposo-genitale per insuffi~ienza ipofisaria. J)re.~se Jléd ., 21 apr. C. Fo1x e A. ~lAssos. I.Ja s indrome l1ell'arteria cerebrale post~riore.

1023

Il La'voro, BO apr. «a frigore ».

f.

Z eitschr.

..\.

!,ERI.

Tuberk., 6. -

In tema di nefriti

H . BEI.TZKE. Le vie d'in-

fezione della tbc. B oston Med. a . S1trg. J ou rn., 26 apr. -

PnEBLE.

Giorn.:.

W. E r

L"obe~ità .

di Med.

Fe1·rov., mar.-apr. -

A. FILIPPINI.

La profilassi del saturnismo.

Archivi. Ame r. Jou 1rn. Obst. a . Gyn., apr. 1

P. F. WIL\IV. W. BA.B-

LIAMS. Glicosuria in gravidanza. COCK . 'l~rapianto di cervice. A.roll . de Med., Oir. y Espec., 5 mag. - A. LOENY:Fisiologia del clima d'altitudine. Folia. gynaecol., l. - P. PERAZZI. L'emocoltura e la l)rova biologica n elle infezioni puerper a li. 11. SPARAGIO. Infezione pu erperale da una pasteu r ella. - S . DI FRANCESCO. Gravida nza extra u teriua apparente. .::lnnal-i cl' Igien e. mar. I . SACCHETTO e ~f. SAYIXI. A.zione oligodi11amica del rame. V . P unToxr. Sopra nrivenza decennale di microbi del gruppo t ifo-coli . - A. ALESSANDRI~. Conservazione del virus di Da n ysz. - J\rI. CARPANO. Cultura dei germi ana erobi in presenza dell'aria. .4.nn. di 1lfeà . Na,v . e Col ., mar.-apr. - G . OLIVI. Azion~ della luce solare sui protofiti patogeni. - G. RI\'A. Oftalmia fotoelettrica e ambliopia isterie[~ . •4 1111 . rJ i. Ottal1no,l ogia, 3. G . FAY.\I.ORO. Glioma prin1itiYo del nervo ottico.

In dice alfabetico per materie. l )ag. ,.\.migtlaliti fuso-~pitillari croniche • Apici polmona1i : semiotica )) • • .\.scite : segno di . )) ...\sma cardiaco . )) • • Asn1a nliment--ire )) ..!.an1a anafì lattico )) • Bibliografia . )) Cancro clella ma1D1uella : operazione ra-

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dic~Ie

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Uarei11on1i i11 g t·a vic1all7...1 C'isti clel I>à ncreas . • Cistouretro~copio guidato Climateri-0: il Clon1ro . ·oclico : azione . ColeciHtiti : rec:'lziopi colie:he Complicazioni broneo-polmonari ope1atorie

Jlerlic i oiarlatani e c:iarlata11i n1edici.

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:\feningite sier osa acut~ssima conseC'l1tiT"a a morbillo . . X efropa tie e bila ncio tossico Occhio vivente: microscopia . Orgcrn'ici : iòtr·nzioni 1ninisteriali pe·r l'apz>lior1,zion.e delie norme eccezionali oilJ·-

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I>ermosifilografi: congresso Etere nella IJrofìla ssi e cura ll'infeii oni peritoneali e ·uterine . Gastro-enterostato nuovo Gozzo : profilassi e terapia . Ipofisi : sindron1e da tumore dell' .Jodio: influenza sul ricambio r..a tte per iniezioni :Masturbazione infantile • 'Roma. I92a -

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Tip. Cartiere Centrali.

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Piosettice1nie otogene ' P olmonite : cura conservatiYa Pre$:sione a rteriosa e insufficienza snrrc~1a l e

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cserci.zio i-n l t a}ia . ))

Pag. 1015

Tosse di origi.Je naso-faringea . Tl1bercolosi : congresso J:>er In lotta contro la . 1: 1cera gastro-duodena le perforata: reRezio11e l 1 lcera peptica digiu11ale poRtopera toria 1: tero piccolo : patogenesi . ' 7 egeb{zioni adenoidi: iliag11osi e cura . ' rersamenti pl et1rici : cura con cloruro di calcio '\Tersamento pleurico eosinofiliaco : etiologia

L. Pozzi, ed. resp.


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pubblicato:

Dott. Prof, ACH ILLE CApOGROSS I Docent.e di Puto!oJ?ia ~led1ra nella R. l niversità di Roma l\lt>cll<'o Pr1mnriu e Tlirettore dell'Ospeùnle Ch•ile e ?tlazzoni • di Ascoli Piceno

1)

Concetto e diagnostica della Tisi iniziale. n ' olumo in .f di pa~. l\'·88. nitidnmente stampato su carta di t in t u. con Plt>111llll 1-.c;i'11n copertina, L. 1 O. Per i nostri ahhon l1. aote L. 8.50.

"ltf'

.../\....

,

Dott. Prof, GUIDO MENDES uocente di Patolo~ia ~ledica nella R. Università di Roma Dir~ttore del Sanatorio della C.R.I. e Cesare Battisti>

2)

Tubercolosi e Sanatori.

(Tra t tam en to lgien ico-d iet etico) Preraztone del Prof . S~n. A. LUSTIG. Un vQl ume in-8. di paJr. IV-72. con 15 fi1?11re Intercalate nel testo. nitidamente stampato su cartn semìpatinata e con el&ganti~<iima C'Opertina. Prezzo L. 1 O. Per I nostri abbonai.I sole L. 8 . 5 O.

rcr ott~nere quanto sopra lnt>iare Cartolina- Vaglia al C""· Luig i rozzi - Via Sis tina, Num. 14 - Roma


'

ANNO XXX

Fase. 32

Roma, 6 agosto 1923 •

I

tondato dai professori : GUIDO BACCELLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

..

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO AS(:OLI ...

SOMMAQIO~ Lavori originali: A. Fiorentlni: La. cinconina nella. cura della mal aria dei bambini. OsservaziOni cliniche: A. Sala: Disarti colazione atip ica interti· bio-astragalica con .lembo osteoplastico ca lca.neo plantare unico. Sunti e rassegne: P ATOLOGI A GENERALE: De Lavergne: Patogenesi delle paralisi del velopendolo di natura difterica . TErc.Al'I~: c. Goria: I tentativi terapeutici della paralisi progressiva. G. Sampietro: Rimedi nuovi ad azione specifica. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi : R. _.\ccademia dei Fisiocritici di Siena. - Società Medico-Chiru rgica della Romagna. Faenza. - Società dei Medici a Vi enna. - Associa~ione Medica Britannica di Londra.

Appunti per il m edico pra tico: 8n.srsT ICA e TERAPIA : Contri. buto clinico alla conoscenza della malattia di Ba rlow (scorbuto infantile). - La patogenesi ed il trattamento del rachitisn10. r - P er promuovere lo sviluppo. - Un caso d i. mal attia di Kobler. - Osteom ielite dell'ileo nei f anciulli. - SEME lOTJCA : Pneumoperitoneo e sua facilitazione nella di agnosi di lesioni sottodiaframmaticbe. - Dolore frenico de1 la spalla indi ce di lesione diaframmatica. - PosTA l>EGLI ABBONA'll -

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza: La legislD,Zione sanitaria vigente nel Regno è estesa alle nuove provin<!ie, con norme speciali. - Questioni pratiche. Nella vita professiona le: P angloss: Uno scan·da.lo ammonitore. - Cronaca del movimento professionale. - Medicina sociale . - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. l.ndice alfabetico p et' materie.

8Jrlttl di proprietà riservati. - E' vietata /,a riproduzione di lavori pubblioati nel POLICLINICO di essi senz!'t oitarne ta .fonte.

Memento

e

la pubblicazione dei su,nt~

Ai pochi abbonati eh& non hanno ancora Inviato la 2a rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1N1STRAZIONE

LAVORI ORIGINALI. CLINICA PEDIATRlCA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI ROMA.

Direttore incaricato: prof. T. LuzzATTI.

La cinconina ' nella cura della malaria dei bambini. Dott. _t\l:GUSTO FIORENTINI , ·volo11tario e assistente degli Ospedali. La letteratura me~ica di q11esti ul.t imi anni si è atricchita di numerosi ed importanti studi s111 problema c11ra~1vo della infezione malarica e le difficoltà riscontrate durante l'ultima guerra p er ottener e forti quantità di chi- · nina portarono molti a11tori italiani e stranieri a ricercare se tra i prodotti secondari della chinina ne esistessero alcuni capaci di sostituire con efficacia il chinino, n.ella cura di (1uesta. inf ezio11e. Ed è così ct1e fu studiata sotto tale aspetto, l'efficacia deJ,l a cinconina, uno dei tanti a lcaloidi conten11ti nella corteccia <li china e che almeno sino a d oggi rappresenta l'alcaloide che per efficacia curativa si avvicina se non 11g11::1.glia quella del chinino.

La cinconina è variam.ente contenuta nelle scorse di Cinchone. In a lcune scorse indiane ed americane gli a lcaloidi secondari (cinconina compres:1) sono conten11t.i in quantità notevole e supe riore a quelle della chinina, mentre nelle scorse di Giava la chinina si trova in prevalenza. f_,a cinconina ha la stessa struttura molecolare della chinina., soltanto manca nel nucleo chinolinico, il gruppo m etossile. Se la chini11a è rappresentata da questa fo rmula : C 9 H 5 (O

e I-I3 ) N c 10

fJ 1 5 (OH) N

-

quella d el1a cincoriina è data dalla stessa formula meno il gruppo (OC:I-I~) . Tutti. i t entativi sinora praticati per poter atta.ccare alla cinconina questo gruppo metossile sono riusciti vani. La cinconina devia . a destra il piano della luce polarizzata, è pochissimo solubile nell'am.moniaca e nell'.etere e le sue soluzioni non dànno a1,cuna florescenza azzurra in presenza di acido solforico diluito (r eazione della chinina). ) La cinconina forma cogli acidi, sali analoghi ai sali di chinina, m a più solubili di questi nell'acqua e n ell'alcool. I sali di cirrconina•


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IL POLICLINICO

LA NNO

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trattati col ferrocianuro di potassio dànno un « guarigione e l'infermo non presentò nessun • precipitato bia11co giallastro polverulento so« segno di intolleranza». ll1hile a caldo, che con il raffreddamento criAccertati cosi i buoni effetti avuti colla somstallizza in cristalli cuneiformi color giallo n1inistrazione della cincor1ina negli ad11lti e oro. l'assenza di qualsiasi fenomeno tossico, iniziai L'uso della cinconina nell~ c11ra delle febper consiglio del prof. Luzzatti, una serie dì bri malariche, non è certamente nuov-0. Da esperimenti sui bambini, per poter cosi stabilungo tempo è stata tentata negli adulti con lire se il farma~o in parola fosse in questi risultati incerti e discordi. tollerato o se avesse -ner caso sneciali controinAlc11ni autori la ritennero di azione poco dicazioni. rapida (Chemel e D011~l e), altri (Bleyne) la La cinconina (solfato e cl-0ridrato) fu genpreferirono a l chinino p er la sua azione tostilm·ente concessa dalla Direzione Generale di sica meno fastidiosa, e mentre Laveran e Sanità Pubblica sotto forma di comp.r esse e in :Cougal ritennero che la sua azione antiparas- piccola quantità da! prof. Ascoli, direttore delsitaria fosse inferiore a q11ella della chinina, la Clinica m edica. Ai bambini molto piccoJ,i Briqu'3t asseriva che con essa si ottenessero flt somministrato il cloridrato di cinconina i medesimi effetti. sciolto in sciroppo <li an1ci e saccarina, a quelli più grandicelli invece furono date le comLo studio dell'azione terapeutica della cinpresse di solfato. conina fu ripreso d11rante e ·dopo ],a guerra. I casi in esperi1nento, controllati coll'esaCosì Roger da un lato tenta, con numerosi me di sangue, f11rono tutti quelli che capita,.. esperime-nti, di stal)ilire la \1ia migliore di rono nell'annata nel!,a no stra osservazione; tre somministrazione e la tossicità dell'alcaloide e Sil,.r0stri conclude le sue esperienze affer- casi però fl1ro110 presi all'ospedale Bambin Gest1 (Reparto l\'Iedico del })rof. Manc1ni). n1and o cl1e 11 solfato di cinconina non è più . tossico del solfato di chinino. Riferisco s11ccintamente i casi c1inici: D'altro canto le esperienze praticate su malarici adulti da noi in Italia (Ascoli, Dionisi, Caso n. 1. - I . I., di mesi 13. Entra in clinica pediatrica il 5 settembre 1921. Pé;!.dre di Pontano, Silvestri, Amantea, Bini, Sanguinet26 anni è stato malarico. Madre sana. Non t1 ) cond11ssero ad affermare essere la cincoaborti. Allattnn1-ento materno. Nel giugno 1921 n1na effìcace quanto il chinino e priva di qualjl bambino e~ be disturbi gastro-enterici di cui siasi inconveniente, se si eccettui qualche lienon guarì perfettamente. Verso i primi di luglio ebbe febbri quotidiane e la m adre fin da ve capogiro per le dosi massive. allora notò tumefazione di mil.za. Da 11na setNon risulta però che simili esperimenti siatimana febbri intermittenti a giorni alterni, a r1 0 s tat1 praticati nella cura della malaria dei freddo che scomoaiono con s11dore. Conati di tambini. A dire il vero già il lVIariani nel 1904 vomito' e attacchi -con~lsivi a tipo clonico-tonico d11tante gli accessi- febbrili. osservò cl1e non esiste·vano speciali controinE. O. - Condizioni generali d1screte. Nutridicazioni per l'età e notò come un bambino zion.e deficiente. Cute e rn11 cose visibil1 pallidi 10 n1esi tollerò benissimo l a cine-0nina a de. Polmoni e cuore nulla. Addome un 1)0' tumido poco trattabile nei q11adranti s11periori. dosi q11otidiane di mezzo gr. Anzi il l\1ariani F egato in alto alla qt1inta costola, in basso si stesso n otò un notevol e beneficio nell'uso del])a]pa due dita dall'arcata costale, liscio, di la cinconina in sos tituzione della china in un consistenza un po' aumentata. cu ~o di intollera11za per quest'ultima. Milza in alto al sesto SDazio, in basso si . palpa · tre dita sotto l'arco, 'l iscia, d11ra . «Si trattava cli un bambino affetto da tcrL'esan1e del sangue dà il reperto di 11na ter« zana estiva, ostinatamente recidivante. L 'anzana primaverile, leucopenia notevole, ùiscre« no precedente ricov·~ rato all'ospedale per . ta anisocitosi e lieve poichilocitosi. J,a bambina l1a due accessi tipici i giorni « 111alaria prese11tò amaurosi da chinino e ne7 e 9 settembre e poi la t.err1perat11ra va de« vrite clel nPrvo peroniero destro. Ritorr1ato gradando al normale. Viene somministrato « n el !.uglio dell' a nno s11ccessivo con infeziosolfato di chinino per bocca (grammi 0.20) ma « 11 e n1ala tica rrcidiva dopo so~ministrazio­ viene vom itato. Esce con lievi elevazioni febbrili il giorno « rie di et1chinina ebbe da prima orticaria e 14 settembre. cc 1>oi in segt1ito a tre ini ezior1i di chinino preRientra in clinica il 19 g i11gno 1922 perchè « $ent ò l1na paresi (tipo peron1ero) e forti doda 15 giorni è stata di nuovo colpita dn. acces« lori o. cu rico dci tron chi nervosi degli arti si febbrili a tino malarico. E. O. - Condizioni generali discrete. N11triu ir1feri o1·i cl1e s i acccr1tt1avnno ancl1e per piczione scaduta. Al torace qualche ronco . e rec1 co le dosi cli cl1ini110. Con la cinconinn detti spiro asnro alle basi. N11lla al cuore. Fegato cc di turbi non solo no11 si accentuarono, ma si naloa- sotto l'arco. Milza dura raggiunge cc progressi\'amente si att ent1arono fino alla ctrèa i'ombellicaJe trasversa. Tempcrat11ra ~00. f

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[ANN<? XXX,

FASC.

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L'esan1e di sang11e a fresco dà il r eperto di parassiti della terzar1a primaverile. Il 19 e il 20 giugno si somministrano gr. 1.20 d i cinconina, il giorno 21 gr. 1.50. La febbre persiste alta sui 39° e 40°. Al tor~ce p erò il giorno 21 si riscontrano rantoli catarrali a livello delle scapole e respiro aspro un po' soffiante a sinistra. Tosse ostinata. Il 23 la febbre cade per crisi senza sudor e. Si preseive cinconina gr. 1.50. Il 24 a l torace si ascoltano piccoli gruppj di rantoli sonori alla base di destra. Si som·m inistrano gr. 1 di cinconina p, d. e dal giorno 30 mezzo gramn10. L,es-ame del sangt1e eseguito il 22 giugno dà assenza di parassitj e notevole leucocitosi. Ripetuto il 2 lu gJ,io dà risultato nuovam ente n~gativo per il })arassita m alarico. • Esce il giorno 6 luglio guarita. La milza si palpa due dita sotto l'arco. 1

Caso n. 2. (Sesto Padiglione - Policlinico

Umberto I , prof. Panegrossi, primario) . - F. l~., di mesi 13. Proviene da Ladispoli. Entra il 21 111glio 1922. Allattamento materno. Sempre bene. Quattro denti incisivi. Attualgiente mangia minestrine e biscotti. Ammal,ata da cinqt1e giorni con febbre .alta, pare continua· per due giorni poi caduta con sudore. E. O. - Condizioni generali discrete. Nutrizione buona. Colorito palli ìo della pelle e mucose visibili. Fontanella anteriore aperta. Nulla al faringe. Al torace qualche ronco alla base di S., al cuore null.a. Addom e meteorico trattabile jndolente. Milza in alto sulla settima co~tola in bassq si palpa circa un dito_ e mezzo sotto l'arcata di consistenza dura. Il fegato si palpa sotto l'arco. Il 21 luglio l'esame di sang·ue a fresco è positivo per la malaria estivo-autunnal1e. Il g iorno 22 si prescrive gr. 1 di cl oridrato di cinconina p. d. e la febbre cade il giorno 25. Si ha un po' di vomito e di diarrea che scompare dopo purgante di calomelano e dieta opportuna. Dal giorno 28 si prescriv.o no gr. 0.60 di cir1conina e dal 2 agosto gr. 0.30. Il 9 si ha lieve rialzo tern1ico che n ersiste fino al 15 nonostante somministrazione di gr. 0.50 di cinconina. Il 21, 22, 23 e 24 lievi rialzi termici verso sera e in seguito api.r:·3Ssia fino al giorno dell'uscita (8 lugJ,io). Caso n. 3. ("\7111 P adiglione,

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SEZIONE PRATICA

~oliclinico,

prof. Carducci). - . .\. . M., di anni 5, proviene da Canneto. Entra il 13 111glio 1922 ed esce il 6 ag,osto 1922. Non è possibile raccogliere anamnesi precisa. Sembra sia ammalata da 7 giorni con cerfalea, brividi non irolto intensi e febbre. E. t). - Co11dizioni ge11erali buone. Sensorio integro. Nutrizione discreta. C:11te bruna. Mucose visibili -irrorate. Pannicolo adiposo scarso. Lingua umida ricoperta di patina bia ncastra. P upille llguaJ,i e reagenti alla 111ce ·e all'acoomoùa zior1e. Temper at11ra 36°.4. Pol8o 100 ritmico ipoteso. Torace n u lla. Cuore: itto al 5° spazio sull'emicla,reare. Nei limiti. Toni netti. Addome di consistenza normal e indolente. Fegato in alto raggi11nge la 6a. costola, i~ b~sso non s~ palpa. Milza in alto al 7° spazio, in basso s1 p ali)a rlue dita cir ca sotto l'arco. , . Il 13 si pratica l'esame del sangue .e da n -

s.ultato positivo per la malaria (anelli di estiva) . L'.e same d elle 11rine è n egati vo. Il 14 si somministrano gr. 0.80 di cinconina p. d., il 14, 15, 16 e 17 febbre contint1a fortemente remittente con un minimo di 37°.2 ed un massimo di 39°.6. Il 18 si prescrive gr. 1 di cinconina e s i h anno sol o lievi elevazioni termiche il 18 e il 20 (37°.2). Il . 21 la bambina è . apirettica e si sospende 1a cinconina. Il 24 ricompare febbre a 39°:4, il 25 a 38° e la milza si palpa sotto l'arco dura p er due dita cir.ca. Si prescrive g·r. 1 di cinconina fino al giorno 25. Il 26 febbr e a 38°, e l'esam e del sangu e dà ancora l a presenza di forme anulari. Si sospende allora la cinconina e si somministra gr. 0.50 di solfato di chinina p . d. Si ha all ora apiressia fino al giorno dell'uscita (6 ag.). 1

Caso n. 4. (Visitato alJ'An1bulatorio della cli-

nica p ediatrica il _giorno 25 ·luglio 1922). - A. 1\1., di m esi 12. E n ato in Sardegna (Macom er) . Ha avuto allattamento mater110 fino al m aggio u. s. A venti giorni di età cont:r:asse febbri malariche cl1e recidivarono quasi ogni mese. Fu r icoverato per tali febbri a ll'Ospedale Bambin Gesù, e in clinica p ediatrica nel febbraio scorso. E. O. - Condizioni generali discrete. Nutrizione scaduta. Pallor e notevoli ssimo della pelLe e delle mucose visibili. Lievi note di rachitismo. Fontanella anteriore ampiamente aperta. Nulla di speciale al torace e al cuore. Addome globoso, :µieteorico, ben trattabile, indol Pnte. 1\lilza si palpa dura due dita sotto 1'arco. In alto raggiunge la settima costola. Fegato in basso si· palpa circa. due dita - dalrarcata di consistenza aumentata, in a lto -raggiunge J.a quinta costola. L' esame di sangue a fre sco dà r eperto positivo p er i parassiti estivo-autunnali. L,esame d elle urine dà traccie minime di "albumina e a l sedimento djscr-eto riùmero di cell11le bianche. Si prescrive g r. 0.80 di cin,coni11a e gr. 0.80 di elrriitolo P . d. Ritorna 11n attacco febbrile dopo sette gÌorni ma, dopo la somministrazione di gr. 1 di cinconina p. d. la fe:Qbre ca de. Persiste però il pallore della cute e il tumore di m ilza. G],i accessi febbrili si l'ipetono ad intervalli di pochi giorni più volte e poi .scompaiono. Caso n. 5. (VI Padiglione, Policlinico). -

P. P ., di anni 5, proviene da Ladispoli. Entra il 29 settembre 1922 ed esce il 18 ottobre 1922. Genitori viventi. da tempo malarici. La madre ha altri 8 figli di cui 5 aff.ett.i da infezione 211alarica. La :p resente bambina nacque a tern1ine da gravidanza nortnale, pare però che la madre dura11te il parto avesse accessi di m alaria. Allattan1ento artificiale. Dall'età di due inesi la bambin a contrasse febbri di malaria e.d ogni anno Jla av11to recidiva. Quest'anno l1a avuto nu1nerose r ecidive n el giugno scorso. Ammalata 8 giorni ;fa con febbre · alta a fre<;ldo d11rata un giorno e cessata con sudore. È rimasta un giorno apirettica poi la febbre ha ripr eso a tipo continuo r emittente fino ·a ieri, a ccom1:>agnata da vomito e da diarr ea. H a fatto q11attro iniezioni di chinino. E. O. - Condizioni ge1lerali gravi. Nutri-


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IL POLICLINICO

(AXNO

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zione scaduta. (\olore della cute pallido, muCaso n. 7. (VI Padiglione Policlinico). cose anemiche, estremità fredde. P olso 120 Entra il 7 o_ttobre 1922; esce il 21 ottobre 1922. molle ritmico. Si palpano piccole glandole nelR. C., di m esi 3 lh. E nato a Roma (Clinica le corn11ni stazioni. Polmoni e cuore n11IJa di Ostetrica), e dopo dodici g'iorni è stato portato a l\1accarese . Allattam·ento materno. Semnotevole. P re bene. Il g·iorno 6 ottobre nel pomeriggio Addome ben trattabile indolente. i1 bambino ha avuto vomito, pallore cianoMilza. si palJ.)a dura 11n dito e m ezzo sotto . tico al viso, poi febbre durata fino al mattin·o, l'arcata costale. Fegato si palpa due dita dalcaduta con sudore profl1so. Alvo stitico. l'arcata. E. O. - Condizioni gen erali e di nutrizioIl 29 settembre date le conclizioni gravi deln e buona. Pallore discreto della cute e mt1l'inferma si pratica d't1rgenza una iniezione cose visibili. Null a al1o scheletro e sistema di mezzo grammo di chinino e si prescrivono gl andolare. Nulla ai polmoni e al cuore. Adiniezioni di canfora ogni 4 ore. dome ben trattabil.e, indolente. Si palpa la milza circa un dito e mezzo sotto l'arco, liAll' esam e del sa11gue non si riesce a rinscia, aum·e ntata di co11sistenza. Si palpa antracciare parassiti malarici; si trovano invece diversi le11cocit.i pigmentati. Il 30 si ha che il fegato . L '8 ottobre l'esame di sang11e in fresco e 'coapiressia, ma g·r ave st ato cli a bb attimer1to e diarrea. Si prescrive grammi 11no di cinconi- lor ato (Giemsa) dà risultato positivo per la malaria primaverile. I. . a sera si ripete l 'acna, iniezio11e di canfora, digalen goccie 20, cesso che continua fino al mattino d el giortannigeno gr. 1. Il 1° ottobre le condizioni sono invariate, il no 9. Il 9 si prescrive gr. 0.50 di cinconina. La febbre non torna })itt. · Il 14 non si l)alpa polso è 120, j)er siste vomito ~ diarrea. La stes· sa terapia. Il 2, 3, 4 e 5 condizioni p:ressochè la milza. Il 21 esce g11ari to. inva1ia t e. Il 6 l e condizioni generali sono miCASO n. 8. (VI Padigl~one Policlinico). gliorate. Non più vomito e di a rrea e non si A. C., di anni 29. palp a la milza. Il ì' e 1'8 continua il miglioraProviene da Maccarese ed è la madre del m ento. Il 9 si i1rescrive cir1coni11a gr. O. 50. l\·1iprecedente bambino. Due aborti e due graviglior amento notevole. II, 18 esce g·uarita. danze a termine di cui la seconda, il presente bambino che allatta. L'altra bambina c1 i Caso Il. 6. (\ "I P a diglione Policlinico). dt1e anni p a re attualme11te anbia febbre. Du e P. ..i\., d'ar1ni 12, scol a ra. Ent;ra il 24 otto- g iorni fa l'inferma ebbe fe.bhr e a freddo, dt!bre 1922 ; esce il 14 novembre 1922. P ;roviene rata t11tta la notte e seguìta da sudore. da Prima Porta. Genitori viv·enti e sàni. Due E . O. - Condizioni generali buone. Anemia fratelli e d11e sorelle stanno b ene. Comuni evidente d ella ct1te e mucose visibili. Faringe esantemi. P oi sempre bene. Ammalata da cirarr ossata. Nulla ai polmoni e al cuore. · La ca due mesi con febbri intermittenti a fredmilza si palpa un dito sotto J,'arcata. do; tali febbri dt1ravano due o tre giorni e . L'8 ottobre si h a ac.cesso febbrile tipico e poi cessavano per ricomparire con gli stessi l'esa.me di sa11gue a fresco e colorato (Giemcaratteri dopo un periodo di 3, 7 giorni èi sa) dà il reperto di una terzana primaveapiressi a . Da 4 giorni invece la f ebbr-e ha .as- rile. Il 9 si rioete l 'accesso febbrile e si presunto il tipo contin t10 re1nittente. La bambina scrive cinconina gr. 1.60. Il 10 si prescrive in questo periodo di t empo si è molto impallicinconina gr. 2. Apiressia fino al g·iorno 15 ; dita. Ha fatto qL1attro iniezioni di chinino ed l'inferma in questo giorno accusa dolori di h a preso cl1inino per bocca. ventre ed ha più volte vomito, la lingua è paE. O. - Condizioni gen er:_tli discrete. Nutri- tinosa.. Si sospende cinconina e si somminizione scaduta; pa1.lore notevole della cute e str 8. purgante. l\!Iigliorano i feno111eni gastrici. mucose visibili. Lingua detersa umida. Polso Il 20 ritorna febbre lieve (38.5), ma in seguito 112 molle ritmico. Polmoni: qualche sibilo al- a prescrizione di due g r. di cinconina, la febla ·base d estra. Respiro aspro in tl1 tto l'am- bre cade e la malata. il giorno 21 esce apibito. Cuore n ei limiti, primo tono sulla pol- r ettica. monare seguito da lieve rumore di soffio dolce, seco11do tono rinforzato. Addome ben tratCAso n~ 9. (VI Padiglio11e Policlinico). t abile indolente. l\1ilza si palpa tre dita sotto Z. P., di anni sei. rarco dora. Limite su periore a1Ja 7a costola. Entra il 25 ottobre 1922 ed escs il 12 genF egato si palpa t1n dito sotto l'arco duro a naio 1923. margine liscio tagliente. Proviene da Carroceto (Roma) . Non è possibile raccogliere l'anamnesi per assenza dei Il 25 l'esan1e delle u1ine dù. traccie di albuparenti. mina, m a il sedimer1to è nega.tivo. Te1nperatura 39. Il 26 febbre a 37.2. Il 27, 28, 29 apiE. O. - Condizioni generali gravi. P allore r essia . L'esame delle 11rine ripetuto dà scom- rLotevole d ella cute e mt1cose visibili. Facies par sa di alb11mina. Il 30 si prescrive un gram- ed ematosa, molto p~.1lida. N11trizione discreta. mo di cinconina p. d . .Il 31 nel pomeriggio M11scoli flaccidi. Lingua patinosa umida. Polfebbre a 3 . Il 1° 11ovembre si sospende cin- so 130 piccolo. Polmoni: rantoli a medie bolle conina e resame del san g11e a fresco dà pree sibili in tutto l'ambito. Non apprezzabili rise11zo. di anelli di estiva e semilune. Temped11zioni di st1ono. C11ore : nei limiti, azione rntura mnssin1a 39. Il 2 si prescrivono gr. 1.50 cardiaca con~itata. Toni netti. Addome ben di cincon ina p. tl. e da allora si 11a apires- trattabile indolente; lieve reticolo venoso agli sia. Il 4 si prescrivono iniezioni cJ,i ferro e ipocondri . .l\Iilza arriva in basso d11e dita sotarse11ico e l' un g rammo di cinconina p. d. to la J1inea ombellicale trasversa, dura, liscia, Il l ·i la bambina esce guarita . un po' dolente. Apprezzabile l'incisura del mar-


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SEZIONE PRATICA

gine interno. In alto raggiunge il settimo spazio. Fegato si palpa un dito sotto l'arco duro liscio. Il 25 e il 26 si ha febbre continua fortemente remjttente e l'esame del sàngue dà ,r isultato positivo per il parassita estivo-autunnale. Si prescrive cinconina gr. 1. Il 27 persiste poca febbre; si l)rescrive \.,inconina gr. 1.40. Il 28 apiressia e le condizioni generalìi. sono già migliorate. Il 10 novembre per disturbo gastrico si sornministra pt1rgante e si sospende cinconina. I ..'11 si 11a attacco febhrjl e cl1e si ripete meno intenso il 12. Si prescrive gr. 1.40 di cinconina p. d. Il 23 si prescrive gr. 1 di cinconina. Il 24, il 2() r1ove1nbre e il 6 dicembre lievi rialzi termici. L'S dicembre si somministra l)llrgant~ oleoso per nuovo imbarazzo gastrico (la bambina mangia molto) e si sospende cinconina. Si ha attacco febbrile il giorno 9 (38.4). Il 10 compaiono sintomi di bronchite diffusa co11 lieve febbre che scompaiono dopo ql1alche giorno in segt1ito a. somministrazione di as1)i.rina e di espettorante. IJ. 15 si inizia la cura della mistura Baccelli (due cucchiai al giorno) e il 12 gennaio la bambina esce notevolmente migliorata.

CASO n. 10 (Ospedale Ban1bin Gesù - Professor Mancini, primario). - F. E., di anni 5 e mezzo, entra il 31 ottobre 1922 ed esce l' '8 febbraio 1923. Proviene da Via Ostiense. La madre cinque aborti, la presente bambina nata a termine, allattamento materno, svezzamento a 18 mesi. Da 4 mesi ha febbri intermittenti precedute da brividi. È stata un mese all'ospedale di Velletri per malaria. Ha preso chini110 per bocca e per iniezioni. E. O. - Stato generale di nutrizione scaduto. Notevole pallore della pelle e mucose visibili. Lingua umida. Nulla alla gola. Ai polrrLoni respiro aspro diffuso. Al cuore leggiero debordamento a destra. Toni netti, polso 132. Addome leggermente meteorico trattabile indo1ente: Milza deborda quattro . dita dall'arcata costale cl1e raggiunge quasi l'ombellicale trasversa. Fegato è palpabile due dita sotto l'arcata aumentato di consistenza. I primi due giorni di degenza si ha febbre . intermittente auotidiana e l'esame del sangue dà resultato positivo per la malarja estivoautunnale (discreto numero di anelli). In terza giornata si son1ministra gr. 1 di cinconina e la febbre cade alla seconda somministrazione di cinconina. Il 22, il 23 il 25 novembre lievi . rialzi . termiei. A dicembre completa ~piressia e s1 s~g11ita a dare gr. 1 di cinconina. Il 13 gennaio febbre con vomito ed epistassi. Il 17 compare esanten1a morbilloso. Esce guarita 1'8 febbraio.

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CASO n. 11. (Ospedale Bambin Gesù - Professor ]\lfancini, primario). - N. A. L., di anni 9, proviene da Tenuta Bottaccio (fuo1i porta Cavalleggeri). Entra il 3 dicembre 1922 ed esce il 24 gennaio 1923. Pro"·iene dall'Ospedale di S. Spirito colla diagnosi di malaria e cli an en1ia secondaria.

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No11 è possibile per assenza di parenti raccogliere 1'anamnesi. E . O. - Condizioni generali di nutrizione scadute. Colorito del volto pallido, mucose inte11samente scolorate. Nulla al faringe . .Tora·çe: angolo epigastrico ottuso. Nulla alla perc11ssione e ascoltazione. Cuore: punta al 5° spazio lungo la mamilJare. Deborda leggermente a destra, Aia cardiaca scop,e rta. All'ascoltazione primo tono impl11·0 con lieve rinforzo sulla polmonare. Polso 96 ritmico molle. Addome: voluminoso prominente. La regione ipocond1iaca sinistra a})pa re leggermente sollevata rispetto all'omonima di destra. Non liquido libero. Modica dolenzia alla palpazione dell'ipocondrio sinistro. 1'.Iilza: limite superiore al 6° spazio sull'ascellare m edi.a, davanti raggiunge la linea mamillare. In basso sorpassa di circa tre dita la cicatrice ombellicale. In corrispondenza del margine anteriore si paJ.pa l'inci sura. Fegato: debord~ oltre due dita dall'arcata costale • liscio con margine tag]iente, au1nentato di co11si.stenza. Sulla linea mediana raggiunge qua.si la milza (amplesso epato-splenico) . Si palpano gl1iandole alle regjoni ing11inari e. al collo. I primi tre giorni di degenza si ha modica febbre d'intermittenza. Il 6 1'esame d,e l sangue a fresco dà risultato positivo per la malaria estiva (nl1merosi anelli e semil1me). · Ema.zie 2,500,000, Leu.c ociti 2560, Emoglobina 30. Si riscontra ·i11oltre anisocitosi e psichilocitosi, poli-cromatofilia, emazie nucleate e mielociti. Il 9 si ha forte accesso . febbrile (39. 9) : · si prescrive allora gr. 1.50 di ci11conina. Il 10 ~ 11 si ripete l'acces·so me.no intenso. Il. 12 si dà gr. 1 di cinconina, ma la febbre raggiunge 40.2. Il 13 si prescrive gr. 1.50 di cinconina p. d. La sera del 13 si ha temperatura 37.4 ed in segl1ito apiressia fino al giorno dell'uscita (2~ ger1naio). , • •

CASO n. 12. (Ospedale Bambin Gesù - Professor i\1ancini, primario). - L. L., d+- a.n ni 7. Proviene da località Capo due Rami (Ostia) . Entra il 3 dicembre 1922 ed esce il 18 febbraio 1923. Madre morta d 'influenza nelrepidemia del 1918. Un fratello e due sorelle sani. Un fi;atelJ.o morto di polmonite. Nessuna grave malattia precedente. Non ha mai avuto prima attacchi malarici. 15 giorni fa si è ammalato con febbre alta preceduta da brividi, vomito e cefalea. Da allora la febbre ha mantenuto lln decorso intermittente. Da qualche giorno il bambino è abbattt1to e apatico. Ha preso chinino t11 tti i giorni e r>er dieci giorni di seguito. E. O. -- Stato generale mediocre. Sonnolenza. Lingua .impaniata, llllliçla, arrosssata ai margini. Gola lin po' arrossata. Volto pallido. Torace: qualche ronca e sibilo in tutto l'ambito. Cuore: deborda a destra di ci rea un dito. NuJJ.'altro ·di no·tevo1e. Addome tumido meteorico, lievemente dolente nei quadranti inferiori. Non roseola. l\1ilza si palpa un dito sotto l'arcata, molle. Il fegato si palpa nel suo margine inferiore di circa un dito. Dal giorno d'ingresso (3 dicembre). fino ~l 6 dicembre !febbre contint1a fortemente remittente. Il 4 l'esame del sang11e dà il reperto


1030

[A~~o

IL POLICLINICO

di a?-elli della terzana estiva. Dal 7 all'11 apir.es.s1a. Dal 12 al 18 febbre intermittente quot1d1ana. Nel frattempo la reazione di \Vidal e la cutireazione alla tubercolina dànno risultato n egativo. Il 18 si prescrive cinconina gr. 1.50 p. d. 11 19 la febbre è diminuita e il 20 si ha apiressia che perdura fino al g·iorno 24. Il 25 si prescrive cinconina gr. 1 p. d., ma . la stessa sera si ripete modica febbre che permane fin10 al giorno 28. Il 29 si pre.scriv·e cinconina gr. 1.50 p. d. Il 1° gennaio temperatura 37.2. Il 2 e il 3 apiressia, il 4 si prescrive cinconina gr. 1 e la stessa: sera si ha temperatura 38. 7. Il 5, 6 e 7 modica febbre, poi apiressia fino al giorno 21. L'8 gennaio una radioscof}ia del torace dà cuore globoso, debordante notevolmente a destra ; accentt1azione delle ombre ilari co,n numerose ramificazioni sottili. Il 22 inizia feb- · bre a tipo continuo fortemente armittente e il 27 compare esantema morbilloso. Il 18 febbraio esce g11a1ito. .

Sono cosi 12 casi di malaria di cui 11 casi positivi controllati con l'esame di sangi.1e, trattati tutti colla cinconina somministrata esclusivamente per bocca. Sono 8 estive, 3 terzane primaveri·l i e 1 inalaria cronica con esame di sangu·e negativo. E da tener presente che i malati non furono scelti, ma furono presi e trattati colla cinconina man mano che capitarono sotto la 11ostra osservazione. Anche a noi è apparsa evidente l'azione curativa della cinconina non solo nelle terzane primaverili, ma anche nelle forme estivo-autunnali; nell.e prime però l'azione è sembrata molto più efficace che non nelle seconde. Infatti i casi ·1° e 8° (terzane primaverili) gt1ariscono rapidamente alle p1ime somministrazioni di cinconina; e se nel caso 1° (terzana primaverile) l'azione della cinconina è appar entemente tardi va, tale fatto dipende dall'insorgenia di llil processo polmonare acuto, di cui fan fede e l'esame fisico del bambino e l'esame del sangt1e (notE1vole leucocitosi). Così abbastanza rapidamente la febbre è troncata n ei casi 2°, 6°, 10P, 11° ·(forme estive). Il caso 3° si mostra un po' ribelle alla cinco11ina, probabilmente perchè somministrata in dose non adeguata e guarisce in vece rapidarnente col cl1inino. Fatto questo che forse pt1ò avere la st1a importanza sia per affermare l'efficacia della cura mista.. sia per amrr1ettere che la cinconina abbia agito in tal modo Slti parassiti malarici, da renderli poi accessibili all'azione del.la chinina, anche se data. in dosi piccole. Il caso n. 5 è una forma di malaria cronica g r a\ e complicata a disturbi intestinali. Ancl1e in qt1e to caso era stato soJDp,linistrato rl1i11i110 per iniezioni 4 giorni di ~e~ito sen•

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3'.2]

za pertanto ottenere miglioramento sensibile e una 5a iniezione fu praticata in ospedale. Si somministrò il cloridrato di cinconina in seconda giornata di degenza e alla 5a. somministrazione le condizioni generali e intestinali sono già notevolmente migliorate. Così anche questo caso si è avv9.ntaggiato dalJa cura mista, anzi si può dire, che mentre le iniezioni di chinino non avevano portato alla piccola inferma m iglioramento notevole, qu esto si otteneva colla semplice somministrazione di cinconina. Inoltre non è privo di importa11za il fatto che i gravi disturbi intestinali da cui era affetta la bambina non rappresentarono una controindi,c azione per la cinconina, che anzi qu esta fu ben sopportata e debellò in pochi giorni i fenome'ni morbosi . • I casi 9 e 12, due forme estivo-autunnali presentano una certa resistenza alla cinconina, poich è perio·dicamente ricompaion-0 piccoli accessi i qual,i sembrano specialmente ap• parire qu an do si sospende l'uso della cinconina. Però questo modo di comportarsi delle feb~ri non infrequentemente si riscontra anche coll'uso della chinina, specie allorchè si tratti di malaria cronica, come è il caso n . 9, o di malaria estiva recidiva come è il caso n. 12. In quest ultimo poi non sarebbe da esclud~re che la febbre fosse anche da attribuire ad ltn processo glandoJ,are ilare, come potrebbe far pensare l'esame radioscopico del torace. Il i1. 4 è una forma estiva con cistite. Q11esto caso è stato curato ambulatoriamente e non fu sempre possibile stabjli:r.e, per ragio11i o·vvie, q.uando la febbre era dovuta al parassita malarico e q:uando alla i11fezione vescicale. La cura poi fQ affidata aJla n1aclre del barr1bjno e .non si può quindi essere certi della regolare somministrazione di ci11conina. In prin10 tempo gli accessi furono troncati, ma si ebbero in seguito recidi ve. Da notare ino1tre nei casi 10 e 12 (forn1e estive) la presenza della febbre malarica e t1r1a intercorrente infezione n1orbi1losa. Dalle cose esposte appare dunqt1e evidente che su 12 casi trattati con la cinconina ben nov.e ebbero un effetto abbastanza rapido, due forme furono più ribelli ed uno non riusci a troncare le recidive a bt·eve scadenza. L'efficacia terapeutica della cinconina è stata qt1indi buona, ma i11certa è apparsa la ~a azione nell'impedire le recidive. Però si può affermare che la cinconi11a fu in tutti i casi ben tol1.erata da bambini anche in tenera età (3 mesi e mezzo) e non dette luogo a feno1


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meni fastidiosi di alcun genere, se si eccettui qualcl1e volta vomito. Quindi l'affermazione che ql1esta sostanza fosse dannosa, sola o unita alla chinina risulta in effetti non vera, come del resto fu a.ccertato da a11torevoli al1tori. Le dosi adoperate vanno da mezzo grammo al giorno di cinconina nei piccoli bambini ad un grammo e mezzo ed ancl1e 2 grammi in quelli più grandic~lli. Si può pertanto concl1iudere qt1esto studio affermando : 1) che la cinconina può essere usata nel1.a eura della malaria dei bambini; 2) che è di facile somministrazione e non provoca disturbi fastidiosi degni di nota; 3) che è capace di t r onca.re le febbri estiva e meglio ancora le terzane primaverili; 4) che può usarsi ottimamente in sostituzione del chinino in tl1tte le forme in cui questo non riesce efficace; 5) che la sua azione ris11lt.a ancora incerta nell'impedire le recidive, specialmente nelle febbri estivo-autunnali. N. B. - In una nota successiva riferirò in base ad un caso personale sull'efficacia della cinconina nell'emoglobinuria da chinino. Gen11aio 1Q23. BIBLIOGRAFIA. '

1031

SEZIONE PRATICA

.

Il potere curativo della cinconina nella malaria. Policl., Sez. Pratica,

AMANTEA FAUSTO.

1922, fase. 38.

BiNI. L.a cinconin,a può sostituire la chinina.

Policl.. Sez. Pratica, 1921, fase. 12. GAGLCO. Farmacologia e terapia, 1910. MARIANt. Sull'azione antliperiodica degli alca-

loidi secondari della chinina. Atti degli studi

sulla n1aJaria, 1904. . RoGERS. The Britisch Medical J ournal, 1918. SELLA M. Poli<!linico, Sez. Pratica, 1922, p. 390. SANGUINETTI . Cinconina e 1nalaria. Policlinico, Sez. Prat.. 1921, fase. 49. SILVESTRI. Policlinico, Sez. Medica, 1921, fascicolo 12. SILVESTRI. Policlinico, Sez. Pratica, 1921.

La n ostra SEZIONE- MEDICA, nel Fascicolo 8 ( 1° agosto) pubblica: ' f. - M. GH 1RoN : Ricèrche sperimentali di fisiopatologia renale. I I. - ~~ P1° nN01Nr e G. ALBANO: Nuova tecnica e nuove applicazioni urologiche della tensione carbonica dell'aria alveolare. III. - I~. CnNooRELLI: Il calcolo dei fattori estrarenali nella determinazione della costante uredsecretoria. I\r. - A. CAssuTo : Su la · terapia medica delle pieliti. "' V. - J.... BALDA:RI: Sulle variazioni dell'acido glieuronico nelle urine dei bambini ed allèvamento naturale ed artificiale con speciale rig\iarélo agli atrepsici. I nnn abbonati n det.ta SezionP potr anno otten ere que. sto interessan te FAscico lo. invi~ndo cartolina-vaglia di L. 5 al cav . Luigi Pozzi, \r ia Sistina 14, Roma.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CONSORZIALE DI RONCIGLIONE.

Disarticolazione atipica intertibio • astragalica con lembo osteoplastico calcaneo plantare • uruco. Per il dott.

-

..AJlMAN DO SALA,

direttore chirurg·o.

• Nell'ampl1tazione totale del piede, come già in quella totale della gamba è canone clinico il preferire l'amputazione osteoplastica (Pirogoff e modificazione) alla disarticolazione intertibio-s tra.galica . P erò il chirurgo deve distinguere caso da caso ed h a talora ragioni s11f:ficienti per giustificare la sua condotta anche quando questa si allontana dalla regola che J,a cljnica impone. Ignoro se a ltri prima di me abbia descritto il metodo che per altro non si trova nei comuni trattati di medicina operatoria, ad ogn.i modo nihil sub sol e novi, nè io tengo alla priorità di esso, lo riferisco per il felice risultato nel solo ir1teresse del pratico per il quale scrivo questa nota.

Numer-0 d 'iscrizione 36. Sala chirurgic·a le tto n. 2. T. M., di Enrico, di anni 9, da Ronciglione. Data d'ingresso 13 febbraio 1922. Uscito per guarigione il 13 marzo 1922. Figlio di un tag.liator.e di boschi, mentr.e il padre era intento ad altro lavoro, un fratello minore d·el ragazzo aveva .sollevat-0 la scure per recidere una piccola pianta d.1 castagno. Il paziente, n ell 'i dea di di ssuaderlo, pose il proprio piede destro incurvando la pianticella verso terra, ma l' ~tro non seppe o non volle trattene!'le l'arma ·s ollevata .e la lasciò cadere come mannaia sul collo del ptede che in quel momento era situato in flessi6 ne plantare. Viene trasportato su di un carro all'ospedale, che dista circa 3 chilometri dal terr.eno d'infortunio. Esame obbiettivo . - Raga.zzo robu sto, di costituzione scheletrica regolareff è palli·do p er il sangue perduto e presenta segni tj.i 1 ;:tnemia post emorragica. Ltavampiedie destro è reciso .e resta cadente ma attaccato ancora p-er la ·s oletta plantare; il moncon.e dà . sangue da tutti i vaJSi recisi. La sezione è caduta alquanto obliquamente $-,11 collo del pied~, recidendo d~l dor.s-0 alla pianta tutti i tesst1ti, aprendo l'articolazi·one tibio ta.r sica, r ecidendo la testa dell' astr.a galo ed i.I calcagno, rispettand10 solo la soletta p lantare con alcuni lacer_i muscolo-tendinei della regio11e. Accertatosi che non fo sse possibile il riattecchimento dei tessuti recisi p.eir la sezione totale di tutte le sorgenti nutritizie dell'a-yampiede (a. tibiale . anteriore, le malle~lar1, a. plantari) non m1 restava che eseguire una Pirogoff, che per altro mi avre~~e d,a to un moncone di amputazione molto p1u breve del1' arto san-o e cl1e coll '.a .ccrescimento ù lteriore del bambino avrebbe aumentato la differenza in lungh ezz-a , decisi al•l ora di togliere l 'astra<YaJO sost~tlOOndolo ·n el pestello con ltosso cal~anieare acconciaì!I1ente preparato per essere 1

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IL POLJCLINICO

fissato nella troclea tjbio-peroneale, ruotandolo di quasi 90 gradi. Previa iniezione di siero antitetanico eseguo 1,operazione : etere narcosi, laccio emostatico sulla coscia, trasfusione en.dovenosa di 500 eme. di si~ro fisiologico. Toletta accurata della ferita oon acqua ossigenata e liquido Daki.n. Recido le parti molli per un pajo di centimetri dalla ferita aocidentale, sicuro di poter chiud·ere la breccia. con il va.s to lembo plantar e cl1e avevo a mia disposizione, disarticolo l 'astragalo, · escido la oartilagine articolare tibio-peroneale, sego il calcagno ad una certa distanza dalla sezione, modello l ,estremo anteriore di esso p er fissarlo nel mortaio tibiale ed esco con l'amputante in un punto del l embo planta re che mi sembra sufficiente a ricoprire totalment~ la fe·r ita, lego l'arteria tibiale anteriore e l e plantari, tolgo il laccio completando l,emostasi. Co11 un perforatore passo due grossi fili di catgut tra la tibia ed il moncone calcaneare cl1e ho ruotato in alto, fisso a lcuni dei t endini posteriori agli anteriori, do qual.che altro punto paraostale e r iunisco i tegumenti ribattendo in avanti il lembo tall oniero. Il decorso postoperatorio fu buono: l'orlo cutaneo in qualche punto si necrosò, ma la g11arigione a vvenne rapidam.ente. Dopo 20 giorni il r agazzo g r avava sul suo moncone cl1e era indol~ nte, e d esce dall,ospedale guarito.

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FASC. ~J

i1ecessario ricorrere al.la tenotomia dell'achilleo, prima perch.~ avE:_)vo riunito alc11ni tendini anteriori con i posteriori antagonistici, poi p ercl1è la vasta superficie ossea cruentata e messa a co11tatto dov eva produrre un i·apido saldamento osseo sufficient.e ad .opporsi alla t razione del tendine di Achille come del resto la radiografia di1nostra essere avvenuto. L'obiezione che si può fare al n1etodo è cl1e il n1oncone residuale vie11e a poggiare sul suolo coi tegumenti poco r esistenti della porzion e posteriore del tallon e, ma il fatto pratico della per.fetta gravabilità del moncone e l,ottimo stato di nutrizione ti.ella c11te vista a di-

Dal calco eseguito sulla . radiografia del .. m oncone (vedi fìg" I ) e dalla fotografia (vedi fi g. II) risulta cl1iaramente tutto ciò chè sono ven11to esponendo. Il 1noncone nel metodo operatorio da me ese- . . .

Fig 2.

fig.1 g11i to. nel caso specifico, presenta i va11taggi ùelln. oper azio11e di Syme p er il lembo talloniero senza essere come q11esta cosi mutilant e, e quelli della Pirogoff per la grayabilit à del n1oncone osteplastico, senza avere il di fetto cli questa che sacrifica la cartilagine di accrescime11to tibia . p er on eale- inferiore. Infatti data l'età dcl paziente bisognava risparmiarla per l'accrescimento dell ,arto in lt1nghezza, saper1dosi che 11on prin1a dei 16 anni avviene il saldame11to osteo epifisa rio. Non n1i parve •

stanza di 7 mesi dall'intervento, h a per me il suo valore dimostrativo. Attualmente con scarpa ortopedica cammina liberamente, e credo che la mutilazione non gli impedirà di segt1ire il mestiere del padre o 1,arte del contadino. BIBLIOGRAFIA '\.'uLLSTEIN, ,,.ILl\1S. Cliirurgia delle estremità!

vol. III. Con1v1LLA. Scritti medici sulla gravabilitd dei

monconi.

CH. MoNOD.'

s. vv"'ANVERTS.

Te.cnica operatoria,

vol. III. G. \\71LYM, G. D1lv1s . A11atnmia avplicflfa. F. DURANTE, N. -L.EorrA. Chiruraia degli Arti, vol. II .


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FASC. ~)

SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA GENERALE. Patogenesi delle paralisi del-'velo pendolo di natura difterica. (DE LAVERGNE. La Presse "fflédicale, n. 19, 1922) . Le esperienze di Roux e J ersin, ed i lavori di Babonneix hanJ:?.o in gran l)arte rischiarata la patogenesi delle p a ralisi diftericl1e, ed in particolare della stafiloplegia, che è la più comune. Tutte le paralisi del velopendolo r1on sono però dello stesso tipo ed oggi con la n1aggior pa.r te degli autori se ne distinguono tre specie. Paralisi arigin.ose: molto precoci, contemporanee all'angina, scompaiono con essa. Il più delle volte non si tratta nemmeno di una vera })aralisi, ma bensì d'una paresi, segno banale e i1on pl'oprio dell'angina difterica. Paralisi difte riclie precoci: si debbono cl1iamare ql1elle vel'e paralisi del velo1)endolo, che sopraggil1ngono solo qualche giorno dopo la fine dell'ar1gina, si accompagnano con altri f enomeni gravi e spesso sono segt1ite da morte, giustificando così il pronostico riservato del medico. al loro apparire. · Paralisi diftericci tardiva: la più comune ed importante delle varietà, si mostra da 2 a 5 settimàne dopo l 'ang·ina difterica, è l)er lo più • 1solata, ma p-uò essere anche la prima di altre manifestazioni paralitiche. Q11este tre varietà non si osservano solo in malati differenti, ma nello stesso soggetto si può osservare il loro apparire, la loro scomparsa e nuova ricomparsa, il che mostra che ln stafiloplegia è una sindrome cl1e più d 'un meccanismo patogenetico, sussegt1entesi, può prodt1rre. Paralisi anginose: il loro mecca.nismo di produzione non l1a dato mai luogo a discus.sioni. Sopravvengono durante l'ang·ina, rag.git1ngono il loro massimo prima della fine del periodo infiammatorio, scompaiono con l'angina o persistono ancora qualcl1e giorno. Non si accompagnano con altri disturbi paralitici; sono incomplete e d.imostrano spesso di esser dovute ad t1na paresi dei muscoli statilo-palatini. Infine non si osservano solo nelle angine d,ifteriche, ma ancl1e in angine ftemmonose da streptococco. Esge quindi sono la s~mplice espressione della paresi d 't1n mt1scolo conseci.1ti\'a all'infiammazione della mt1cosa o sierosa che lo ricopre, secondo la ben nota legg·e di Stockes della patologia general e.

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Paralisi difteriche tardive : appaiono da . 10

a 45 giorni dopo la guarigione dell'angina, quando il malato già si è ristabilito e si crede guarito. Oggi si può a fferrnare cl1e queste paralisi sono tutte di natura difterica, e consecutive a difteriti con localizzazione faringea, e determinate dalla tossina difterica, tanto vero che si sono potute riprodurre spertmentalmente, e il mezzo migliore di prevenzione è .la sieroterapia precoce e intensiva .. Ma quali sono le lesioni che determina la tossina ? Inf<itti la paralisi può esser determinata o da u11a' nevrite periiel'ica o da una lesione centrale-poliom esoencefalica pal'ziale limitata aJ grt1ppo di cellule dalle quali partono i filuzzi motori che innervano i mt1séoli palato-stafilini. Una lesione intermedia tronct1lare o radicolare non potrebbe dare l esioni così dissociate. Se il tempo di incubazione breve, 3-4 · giorr_ii, nelle pa ralisi anginose è in rapporto con la nevrite che in questo tempo la tossina difterica , a contatto coi filuzzi nervosi, determiné\, 11n tempo più lung·o non parla più per 11n fatto periferico, bengì per lesioni centrali. E si comprende come occorra del tempo allét tossina per andare dai filuzzi neryosi i qt1ali l'l1anno assorbita senza alterarsi, sino al me~encefalo ove si fissa nelle cellule altel'andole. Questa è llna condizione cl1e g·ià si verifica nella patologia del s istema nervoso, come ad esempio nella ral)bia, nel tetano, e in certi casi di siringomielìa postinfettiva. A convalidare l'ipotesi d'l1na polio-mesoencef alite cal1sa delle stafìlopl egie difteriche, sta l' esistenza d'una alterazione del liquor caratte1·izzata da una dissociazione albumino-citol og.ica con iperglicorracl'lia, pt1r non contenendo il liquor, nè tossina, nè antitossina. Terzo arg;omento che parla a favore della polio-mesoencef alite difterica è la frequente comparsa della paralisi dell 'accomodazione con la stafiloy1leg·ia. Orben e, i nervi ciliari sono rami del] 'oculomotore comune i ct1i nuclei d ',origine ~i trovano n ella r egione dei ped11ncoli: q11esti nt1c1ei sono costituiti da vari aggrt1ppamenti cellula1i di ct1i uno è destinato all'accomodazione. ' D'altra parte la motilità . del velopendolo è ass ict1rata da cinque muscoli bilaterali: il pala tostafilino o mt1scolo dell '11gola, il glosso stafilino, il faringe-stafilino, il peri.stafilino interno o elevatore del velopendolo, e il peristafilino e terno o tensore del velo11endolo. r. ·innerva zione di questi cinqi1 e m11scoletti non è ancora sicura, acl ogni m odo m entre prima si riteneva cl1e alct1ni di questi mt1scoli fossero in11er\'ati rial ' ' II, e solo il faringe-stafilino dal

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Il..

[ANNO XXX, FASC. 3~}

~OLICLINlCO

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vago e il peristafilino esterno dal V paio, oggi sembra quasi assodato dalle· ricerche di Grabove1·, van Gel1ucl1ten; Lermoyez, che quattro siar10 inner vati dal S paio, e solo uno, il peri-: stafilino· esterno, la cui posizione l'espone in particolar 1nodo all'azione della tossina difterica, sia i nr1ervato da un filt1zzo del trigemino. Esistono qui11di nel mesencefalo tre. piccoli aggruppamenti cellt1lari r1t1cleari la cui lssione produrrà elettivam ente l"a paralisi del velopendolo e la p aralisi dell 'accomodazione. E il fatto ci sembrerc.\ meno strano di quello che possa sembrare a prima vista, se noì consideriamo che due di questi nuclei sonò vicinissimi tra loro, ·e cioè le cellule che danno origine • alle fibre che presiedono all'accomodazione, situate n el piano superiore del peduncolo cer ebrale al disotto dei tub erieoli quadrigemini, parallela.me11te all'acquedotto di Silvio, e il nucleo motorio del trigemino, che situato nella parte laterale della calotta protuberanzial~, si porta col suo nu<?leo accessorio senza interruzion e fin o al lato interno del tubercolo quadrigemello anteriore; ed ancora se si tien • conto dell 'affinità della tossina difterica per determinati ag.g rt1ppamenti cellulari, fenomeno ben conosciuto in patologia, come ad es. nel tetano e nel botulismo. l\.1a per quale via la tossina . giunge ai centri ? Due teorie sono state proposte : l'una ammette che là. tossina giunga ai centri per via sanguig·na, l'altra per via nervosa. Cont ro la prima teoria sta il fatto che n el sangue dei ma~ati non solo quando son colpiti dalla paralisi difterica tardiva, ma già q11alch e tempo prima, nel sangue circolante non ~i trova più tossi11a difterica, m a ·bensì. antitossfna. Questi fatti sono argomenti decisivi contrar'i alla teoria della diffusione della tossina per via sanguigna. P i'l1 logica sembra la teoria sostenuta da Babonneix della propagazione della tossina al inesencefalo per via nervosa. Le esperienze provano pe.r sè la buona base della teoria, ma più che esse., le particolarità cl ini che delle paralisi tardive si illuminano con la p atogenesi per propagazione nervosa. La localizzazione è cl1iarn l)Oicl1è è faringea la localizzazione della dif. terite. La paralisi pt1ò essere unilaterale quanclo a11che l 'angina è unilaterale. Il periodo ch e trascorre tra l 'an gi1ia e l' ap71arire <l ella paralisi corrisponde al tempo che

in1piega la tossina per arriva re, ascendendo 11111go le gi.1a i11 e perilinf atich e dei n ervi, e senza ledere le fibre ner,'ose stesse, sino alle cel1u le n1.1cleari. ' L f siste11zn <l'una rra:.ion.e mf'ni1igea costant e è llo,·uta al fatto ch e la tossina, risalendo 1

lungo i filuzzi nervosi, incontra· nel suo camn1ino i plessi coroidei quando i tronchi nervosi penetrano nel mesencefalo e quindi può provocare indirettamnete le modificazioni cliniche del -liquor. · L 'esistenza d ' antitossina nel sangue e il contemporaneo apparire della paralisi non sono fatti contradittori in quanto si può pensare che · la tossina che risale lungo e der1tro i tronchi nervosi sfugg·a all'azione dell'antitossina umo'· rale, prova ne sia il fatto che nel liquor non esiste antitossina.

'

P aralisi difteric h e precoci: esse, oltre che lo-

calizzate al velopendolo e bilaterali, comprendono talvolta anche i muscoli faringei, e il periodo che intercede tra la scomparsa dell'an gina e la comparsa della p a~alis i ' è breve, non superiore a 7 giorni. Orbene, anche qui si può ritenere che la lesione sia bulbare e che la tossin.a sia ivi arrivata per via nervosa, che essa. si sia diffusa intorno alle cellule d'origine dei qluzzi palatini del X paio, abbi~ colpito quelle dei filuzzi faringei, e anche quelle che presie' c11ore,' dond e i casi dono al funzionamento del frequenti di morte improvvisa. Ma per . quali r agioni l'intossicazione difterica crea pur con lo 'stesso meccanismo df propagazione ora delle par,a lis i t a rdive, ora prècoci del ,v·e lopendolo ? Le paralisi precoci sono. generalmente in rapporto a tre fattori= · a) sieroterapia tardiva, e quindi a lungo

la tossina ha agito sui

filuz~i

nervosi;

b) difterite grave; c) grande estensione delle ps eudomembrari~

sul faringe!l sugli archi palatini, e sui pilastri. ba qua nto sopra. si possono dedurre tre importanti a pplicazioni terapeutiche:

i ) Nel periodo di angina , il più precocem ente possibile si deve praticare la sieroterapia di inten sità sufficiente, specie poi se ile pseudomembrane sono estese. 2) Se si produce u na p a ralisi del velopendolo precoce bisogna ricorrer e alle più forti dosi di siero. 3) Se appare la stafiloplegia tartliva, allor a prima di iniziare il trattamento sieroterapico è bene utilizzare la r eazione di Schick. Se qnesta è negativa v'è dell'a ntitossina nel sangue (sia essa a.ttiva o passiva poco importa) circolante e allor a là paralisi guarirà da sè anch e senza siero; se la reazione è positiva si è certi ch e non esiste antitossina n el sa ngue ed è logico iniziare subito la sieroterapia. T. DE SANCTIS MONALDI.

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I

(_L\NNO XXX , FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

1035

TERAPIA.

mentarono il tartrobismutato di soda e potassa in 10 casi di paralisi ed in 10 di sifilide I tentativi terapeutici della paralisi progressiva. nervosa: i risultati furono assolutamente nul. li niella p. p. Gli .AA. non .escludono la possi(I metodi speeiftci). bilità che convenga tentarlo nella p .p. all'i(C. Gon1A. Mi1zervu merlica, 1923, n . · ). nizio. ' L?A. p.a ss.a in .a ccurata rassegna i metodi Fournier, Tixier, Mand.el affermano con Proct1rativi della p., distinguendone due gruppi ust e Miiller che la tabe troverebbe giovam.ento e comprendendo nel primo i comuni mied:Lca.- nell~ bismuto terapia. Peyri afferma l 'ineffica,m.enti antiluetici, nel secondo i metodi non cia del bis.m uto nella sifilide nervosa in gener~ specifici. a1 c onti--ario dello J eansel111e. Fino ad oggi non I rimedi specifici hanno per base i rimedi è quindi possibi1e 4are un giudizio sul bicardinali della sifilide : Inercurio, arsenico.. io- smuto. dio, bismuto. Arsenoterapia. L'As. fu utilizzato dapprima Terapia 1nerçuriale. Un prjmo gruppo di AA. da Scheller, Heinrich, Dauerow. (Nickol.s, A.n derson, Ziemssen, Meinert, ecc.), Lagardelle sostenne di .aver ottenuto la guaraccomandano 1.a ct1r.a mercuri ale affermando rigione in p. p . con un con;tposto di sodio, ardi aver ottenuto ottimi risultati. Più numerò- se11ico, cal.cio. Poco brillanti risultati e .m olti si · sono qu.elli i quali consigliano di astenersi pericoli dimostrò l 'atoxil, presto abbandonato. assolutamente da ogni tentativo di terapia mer- Ehrlich diede ad iesperimen tare l'.arsenofenilcuriale nei p. p. non avendo constatato risulglicirt::t con miglioramento di 31 p.p. (Alt) . tati favorevoli, ma in massima, un peggiora- Lo stesso Alt fu il prin10 .ad esperimentare. il mento della malattia: tra es.si Fournier. Go- 606: senza: riportare le numerose e varie conwers, ObersteJner, Bianchi, ecc. clt1s1on1 degli e.sp erimentatori del nuovo riUn terzo gruppo infine (v\1' ernicke, Jolly, m eèLio '8 Slll successivo 914, posstamo dire ecc. ) dà un giudizio intermedio ·e cioè consi- che un primo gruppo di ..!\A. dichiara di non glia la terapia mercuriale quando esistono av.er ottenuto alcun effetto apprezzabile sia utipartdcolari condizioni. lcl che dannoso (Schlesinger, Marinesco, OpKraepelin (ed anal.ogam ente Tanzi e Luga - penheim, Nonn.e, Michaelis, ecc. ). ro) si dimos.t ra poco propenso e preferisoe Altr i · dichiararono di aver ottenuto palesi l'iodio, limitando 'il mercurio n1ei casi dubbi peggior.an1enti con gravi fenomeni tossici e con evidenti segni di sifilide cerebrale. nel1rorecidi1Ve (Werner, Meyer, Leredd.e, ·ecc.) .. Dei preparati poi, furono esperimentati tutti Un terzo gruppo di AA. dichiara di aver osdalla pomata per frizione alle formule pii1 s ervato un miglioramento variabile da un caso 'complesse: l'esperienza dimostra che i più all' altro di alcuni sintom·i, sopratutto di quelenergici sono dannosi nei pp. (calomelano, sa- l·i p s•icl1ic1, ovvero delle apl\rezzabili remissiolicilato basico). Inefficaci sono il sublimato, il n·i. Tutti questi concordeme'.n te ammettono che cianuro, il benzoato, l'enesol, ecc. Nessuna moessi sono possibili soltanto quando la cura vien dificazione ·apporta alla malattia il mercurio fatta nel period0 precoce della malattia e che coleolo tanto utile nella lues cerebri. tale metodo terapeutic,o è controindicato nei S'è tentato ancl1e di i11trodurre diretta.men- casi av.a nz.ati; sopratutto ql1ando l'ammalato te nel liquido c. r. tenui soluzioni di 's ali merabbia avuto attaèchi epilettiformi od apopletcuriali. Byrnes iniettò siero di sangue m.ercu- tiformi. Tale metodo di cl1ra. dato anche i rializzato con bicloruro di mercurio, Ravaut pericoli che presenta, è stato in questi ultimi soluzione di un decimo di mgr. dello stesso tempi quasi d·el tutto abbandon·ato. Nè gli alsale, Sicard il cianuro di Hg. ·d a 1 a 4 decimi tri più moderni .preparati al'senical'i h.anno cordi mgr. disciolti in 5 cc. d'acqua cl ort1r.ata risposto nella p. p. : silbersalvarsan, il. sulfosal 5 %, Lautmann il benzoato, Carniol il sali- silato di Koll~ l'eparseno, il meta-ar.senobencilato ed il calomelano da 5 a 7 mgr. . zolo, il sulf arsenol cuprico, il luargolo, il galil. In complesso gli AA. , affermano che questo Sicard n e.gl,i ultimi anni ha proposto di .somm.etodo di cura è ben sopportato ma n·on dà ministrare i pr.e parati arsenicali (neoarsenoalcun risultato favorevole. benzolo, galil, sulfarseniol) a piccole dosi sottoSicard nella riunione annuale della Società Cl1tn.nee ed endomuscolari : per il neosalvarN~urologica di Parigi, del 1920 ha: afferma.te san egli ne ini€tta ogn•i due giorni 30' ctg. e chia1·am1ente che i . paralitici sono di solito globalmente 8-10 gr. per qùadrimestre fino al danneggiati dalla cura mercuriale, qual,u nque limi te dell'azione tossica. Egli afferma che in sia il, modo di · somministrazione . . tal modo sarebbe evitato il neurotropismo e . • Bismutoterapia. Marie e Fourcade esperì- lcl crisi anafilattiche. 1

1

1

'


1036

IL l'OLICLlNICO

I ri ·t1ltati

pa1~

siano soddisfacenti nelle mani d.ell'A., però il metodo non ebbe seguito. Allo sco1Jo di favorire il passaggio del medicamento arsenicale dal sangue direttamente nei centri nervosi, Fischier e Barbat iniettano il salvarsan nelle vene poi a mezz'ora di di, stanza con la puntura 101nbare sottraggono J,iqt1ido fin.o a che qt1esto non fuoriesca a goccte. vVeed, ì\tlc. Kibben ed altri introducono nell'organismo soluzioni saline concentrate per ottenere t1na sottrazione di liquor seguita da t1na vera secrezione equilibratrice nelle ore che seg·uono. Ricerche .r ecenti mostrano cl1e il !)assaggio dell'As. nel liqt1or nielle iniezioni endovenose ha luogo solo nel 43 % dei cas·i: di qui lia scarsa utilità del « drenaggio terape11tico del 1.

c. r.

I

».

Fu tentata ar1cl1e la introduzione diretta ne.J l c. r. dell'arsenico.. sia in soluzione acq1.1osa che in siero di coniglio o siero t1mano. I risultati non furono migliori di qt1elli ottenuti per via endovenosa: 1'11nico vantaggio è. una lieve modificazion1e favorevole del liqt1or il quale i1011 m t1ta afta tto col trattamento endovenoso. Si è tentato anche di portare il medicamento a diretto co·n tatto della massa cerebrale pe1· via sottodt1ra le, sottoaracnoidea, intracraniocerebrale corticale e ventricolare. I ris11ltati del metodo endocranico non sono quindi affatto in cor,aggianti, se si e.ccettuano J.e cifre di Cotton sui paralitici iniziali (35.5 °~ di arresto della malattia, 25.5 % di evidente migliora.me.n to). Questi risultati in complesso sono così scarsi di fronte ai g·ravi pericoli che preRentano, da non invogliare a seguirli. l\10NTELEONE.

Rimedi nuovi ,ad azione specifica. (G.

SA~IPrt:TRO .

..111nali d'lgie11e,

maggio 1923).

L 'A. ricl1iama l'attenzione st1ll'accorta campagna di preparazione che si va svolgendo intor110 ad alcune sostanze cl1emoterapiche eù opotera1)icl1e, clte si var1tano efficn.cissime e cl1e, !'.>llrc ammar1tandosi di un vrlo n1isterioso n cal1tela di interrssi indu striali, s11scitar10 11no straordinario interes~e per ]p n1alattie a Cll i SllllO rlesti11at~ e !)er la fidl1cia scie11tifica cl1e ~urlot10 lr J)erso11e cl1e le hanilO allestite E

ll~rimcntate.

Appartiene a qn e!;te so -- tanze il u Ba yP.r 205 », u11 1·in1edio contro le triya11osomiasi. il q11 ale so1·ebht' costit11ito da t1na sostanza organica co1uplll5~a . i11 C'lli i1011 entrano nè n1ercl1rio. n 1~ n f'$Pn ico. 11è n 11timonio; la ca, a te cl esca cl1~ !o inette i1\ con1n1ercio ne terrehbe SP{?reta 1::\

[A~NO

XXX, FASC. a2j

composizio11e... fino a cl1e non saranno restituite alla Germania le coloni.e africanE}, non volendo regalare. ai vincitori un rimedio che valorizzerebbe le reg·ioni oggi infestate dalle tripanosomiasi. Esso risulterebbe assai .effica.. ce sia contro I 'infezione sperimentale dei topi, ... sia nelle tripanosomiasi naturali; per ql1anto sia trascorso troppo breve tempo fra i risul.t ati ottenuti ~ la loro pt1bblicazione, s·embra che in realtà .si sia trovato il rimedio specifico per le tripanosomiasi umane, ciò che porterebbe ad inaspettate conseguenze, poichè le colonie africane, liberate dal flagello della malattia . del· ,901irio, rappr.eser1terebbero un importante fattore n-eil' economia mondiale. ... Pure contro la tripanosomiasi è stato pre1)arato negli Stati Uniti un altro rimedio, <e tr11parsamide » , un sai.e sodico dell'acido n-feni1g·licinamido p-.arsenico. Esso sarebbe .effica:ce contro il T. ganibien.se, ma non già contro il rhodesiense. Nell a tubercolosi si è tentato di a1)plica re la. cl1emoterapia, t1sando l'olio di cl1at1lmoogra, di indubbio effetto nelle forme Ieprose, ma con scarRi o n11lli risultati in quelle tt1bercolari. Un altro prodotto chemoterapico, preconizzato fin dal 1912, ma ora ogg·etto di molte applicazioni, è lo ycttreri; trattasi di . un preparato organico di jodio, cl1e si presenta sotto forma di polvere giallastra, il quale sarebbe dotato di notevole poter.e battericida; questo ~i esplicl1erebbe ancl1e a éontatto con le sierosità e gli 11mori organici. . .. Usato dapprima ne.. gli stati catarrali degli organi genitali femminili, venne poi applicato, e sembra con s1lccesso, nelJ.a blenorrag·ia, nella difterite, n el1.l dissenteria, nell' actinomicosi. Un prepar.at.o opoterapico cl1e, ancor prim'n della sua messa ir1 commercio, 11a destato inoltissin10 rumore nel campo medico ed in • quello degli ammalati, è l 'in,stL li1ia, preconizzata e t1sata contro ìl diabete. Esso è stato .estratto dal pancreas da scienziati canadesi, in ba.se al1a nozione ~c.lell'importanza del par1creas nella combusione dello zucchero, infl.uer1za esercitata· . non già dal st1cco pancreatico . ma dalla secrezione interna provenierite dalle , isole di Langerhans. Gli effetti utili dell 'insnl'ina sono dimostrati dalla scomparsa dellu znccl1ero e dei cor1)i aceton i nel r urina e da 1la dimint1zione dello zucchero nel sangue; t11tti i casi sottoposti al trattamento migliorarono notevol~·ent.e. Evidentemente J)erò l'i11sulina è 11n rimedio sintom atico, diretto solo contro il fenon1eno glicosl1rico; esso riesce a sopn 1·imere lo .Zl1écl1erl) da ll'l1ri11a, ossicla11clo e bruciando lo zl1ccl1 ero 11el $angi.1e, e può quinI


[:\Nl\O

XXX,

FASC. 3~]

1037

SEZIONE PRATICA

di cor1siderarsi utile in certi casi di iperglice-

mia. Prin1a di entrare nella pratica però va studiato ancora, .ed'· applicato solo caso per caso, regolandon·e .accuratamente · l ~ dos.i, perchè. ' la ridl1zione dello zuccl1ero nel sang·t1e potrebbe arrivare ad un punto tale da essere incompa-tibile con la vita. Si tratta di un rim,edio a zona maneg·gevòle ·ristretta. Non è ancor1. br.n r1oto .il p1·ocesso di pre11arazione dell'insulina. A ogni modo , interessa notare che la secrezione esterna del pancreas la distrugge ra1)idamente. Uno dei metodi di p r eparazione consiste nel legare il dotto pancreatico; le ceJl11le ad elette all a secrezi o11e « est1)t·n~1 » tlegenerano, me11tre le isole di Lange1~han5 persistono ed elaborano l 'ins11llna, al ~i Cll ro J.3i f P.r111enti 1>anc t"eatici. Un altro -1netodo consiste nel valersi d! pesci, in cui le due glanclole, in t e.m a ecl esterna, sono se1)a1·ate. Un altro 1isiede nella rapida est1·azio11e cori alcool. È cttrioso il fatto che ricer'Cl1e recenti l1an110 dimostrato i1eg·Ji estratti di lievito 1)ro])1ietd. analogl1e a q:urlle dell'i11sl1lina, in quanto cl1e gli 1111i e l'aJtra sarebbero ca1Jaci cli trasformare il g·l11cos io degli alime11ti i11 l111a r1articolare lTI 0d ificazione, yan1 Jna ; Ìil tale forma, cJ1e i diabetici non potrebbero iprodl1rre, lo z11ccl1ero circola nel sar1g11e e pt1ò ve11ire ossiàato. 1\.ncl1e con l'11so di C}11esti estratti si iareLber.o otte1111ti miglio1·an1rr1ti nei 9,iabetiri. 1

fil. •

CENNI BIBLIOGRAFICI. Trp,ité rie Pclthologie médiccile. f>r)di<ltrie. Tomes XXIV e XXV. A. l\llal,oine et fils, éd. Paris, 1923. Prix Fr. 60. ·

SERGENT, RLBADEAU-D UI\fAS

e

BABONNEIX .

Dei 32 voll1mi nei quali è divisa la inateria del- n11ovo trattato francese il 24° e il 25° sono dedicati alla pediatria. È una in1T1ovazione originale in un trattato di patologia, e~ secondo noi, t111a felic·e inn.o vazione. Condensare in un tr,attato lo scibile me dico, affidando la con1pilazione dei vari capitoli a com petenti deJJa materia, è vantagg·ioso per il medico l)ratico e per lo studenit e, che non pbss 0 no ·usufr11i1·e di 11i1a bibliot~ea di / opere speciali o di larghe monografie. E d'altra parte la compilazione di opere di pe diatria, cl1e decampi dai compiti veri di essa, si trad11rrebbe in t111a ripetizione delle nozioni diffusamente tracciate nei comuni libri di patologia. La pedia.tria inqt1adrata in lln libro di patolog·ia medica è, per necessità di cose, conten11ta nei suoi vèri limiti, senza divagazioni e senza straripam.enti. ·

questo secondo volume, in due fascicoli, è svolta la patologia dell'infanzia. Dopo un capitolo generale s ulle' malattie da infezione de.I neonato·, · (E d. W·eill e Pehu) seguono capito li dedicati all a dissenteria (' '' eill e Gardere) alla rnala ria, al re1Jmatismo articolal'e ac~to, alla c.l ifterite, alle malattie di cuore (N obecourt), del fega~o (Merklen) _. dei reni, degli organi genito-urinari, alle dermatosi (Rivet), alle malattie nervose (Babonneié ,e Voi• sin, alle malattie del sangue (Rivet). Cl1iudo- · n,o il trattato nozio·n i di ortopedia infantile indispensabili, e nozioni di tera pi.a infantile. Tutte quelle affezioni, come le malattie esantematiche, le quali hanno trov.ato posti in altri volumi del trattato non son,o qui ripetute. Alla buona iniziativa che trova u,n a realizzazione efficace in una l.u cida trattazfone .. per q11ar1to breve e compendiosa, auguriamo puona fortuna ancl1e presso i medici italiani. 111

T.

CH.

FIESSINGER.

PONTANO .

Les prognostics du praticie1i

en clieritèle. Un vol.

ìVIaloine et franchi 10.

fils~

iTIJ-16 di 324 pag. A. ed. Parigi, 1923. - Prezzo

· L 'A. è ben noto, specialmente ai lettori del Jo1L1·11.al des praticiens, dove , con acume critico e . co11 grande senso di praticità redige articoli e riviste, cl1e sono gil1stamente assai • a1J1:>rezzati. Con gli st e ssi criteri sono redatti q11esti Prog'nostics~· materia difficile, ,appena accennata od esposta in modo frammentario nei .t rattati. L'A. però non ha fatto un arido djzionario, adatto solo per consultazion.e, ma 11a invece GOmpiuto un 'opera organica, che si legge con diletto -e dà una visione esatta e cl1iara dell'argomento . Il volume è diviso in nove ca1:>itoli in cui la n1ateria è raggruppata secondo i criteri di affinità, ma1attiie del sistema nervoso, degli organi digerenti, respiratori, cardio-renali. infettive, ecc.; i due ultimi capitoli sono dedicati alle malattie senza prognosi ed a l successo in terapia . 1 1

fi,l.

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J B. HURRY. Les cercles vicie'ux en pathologie. Un vol. in-8 di pag·. XII-354, con 24 tav. di c11i una a colori. Parigi, A. Maloine -et Fils editori , 1923. - Prezzo fr . 20.

La monografia di Hurry, che abl>iamo a ltra volta presentata nella lingua origin.ale, ha raggi11nto in Ing·hiltei:ra la 3a edizione e ha conquistato' tln credito crescente. È dunque opportuno che il lVIal oine abbia pensato di reTud erla access1ibile ai medici dei paesi neolatini. L A. denota comé << circoli viziosi in patologin » iJ perpett1a.r si o l'aggravarsi di du.e o 1


1008

più disordi11i n1orbosi, p er influenze reciproche. Riconosce loro tre origini: correlazioni fisiopatologlcl1e, reazioni alle cause morbose, interventi terape11tici irrazionali (circoli viziosi artificiali prodotti dal medico). I circoli viziosi possono però anche essere in•t errotti e soppressi dal gioco di forz·e naturali o da procecli111enti tera i1en l icj. Sotto più titoli, dt1nqt1e, • l'arte di guarire. ha il (i.avere di tenerli presenti. Dando una prova di erudizione Straordinaria, l'A. percorre tutti j domini della patologia, attingenclovi innumerevoli esempi; dai problemi più ard11i di patologia generale eg·li passa, senza sforzi, ai e.a si concreti della clinica. Numerosi schemi rendono più limpidi j concetti esposti. ~ a. p. ., pratique, pubblicato sotto la direzione del dott. C. LIAN. Un vol. in-16

L ·anriée médicale

di 484 pag. A. Malone, ed. Parigi, 1923. I

•y

[ANNO

IL I,OLICLIN ICO

L' an'née m édicaie pratique entra nel suo secondo anno di vita e riassume in 300 brevi articoli le acquisizioni •cliniche e terapieutiche dell'anno scorso, in tutte le branche dell'attività medica, senza trascurare gli intèressi professionali. Esso risponde ai bisogni del medico pratico .che, con la consultazionie di questo volume, evita le ricerche frettolosamente faticose che si fanno sfogliando numerosi gior,. naLi e non arrivando il più delle volte che a risultati incompleti. La raccolta del materiale & stata fatta quasi esclusivamente sulla stampa francese, perchè, come dice 1 A., salvo qualche eccezione, i lavori esteri che hanno applicazioni importanti compaiono anche nei periodici francesi. È un fatto però che, se in tal modo il lavoro de1 compilatore viene facilitato, la trattazione può in qualche parte riuscire un po' monca. Qt1esto secondo volume è presentato da una lusinghie ra prefazione di E . Sergent. 1

fil. W. CRONER. Die Th erapie a?i den Berliner U1ii1' ersitats-l\.linlken. l Jn vol. i11-16 di pag. 698, ril.egato. Urban e Schwarzenberg, ed. Berlino e Vi enna. 1923. È qt1 esto un manuale

di terapia . clinica, compilato secondo i criteri ed i metodi seguiti 1lelle cliniche berlinesi. Oltre alla medicina ed alla cl1irurgia gen.erale, vi sono comprese la pediatria, l'ortopedia, la neuropatologia, là p$ichiatria, la ginecologia, l'ostetricia, l'ocu1L ticc.l. e l'otorinolaringoiatria. La redazione è '-'f nta affidata ad a ssistenti delle cliniche stess . I11 ogni capitolo poi la materia è stata liivi~a per ordine alfabetico; copiosi indici, sin 11er n1a1attie, sia per n1edicamenti e m e-

xxx,

F..\SC.

32]

todi di cura rendono agevole al lettore. di trovare ciò che egli cerca. Il favore con cui il pubblico medico ha accolto questo manuale terapeutico è dimostrato dal rapido esa11rirsi delle edizioni; la presente è l 'ottava e mette al corrente dei metodi moderni di terapia, con capitoli special.~, fra cui citiamo qt1elli sulla siero-vacoino- ed organoterapia. fil. P.

TRISCA. Les J.\llédecins Sociologues et Rom-

. "'!-es d'"$tat. 1 vol. in-12 qi pag. 224. Parigi,

,!\lcan, édit., 1923. -

Prezzo fr. 10.

Il Trisca rievo·ca un.a serie di sommi,, che hanno assunto un compito n-0tevol.issimo nella politica e neilla storia del pen·siero scientifico : Darwin, Lo cke, Rab elaiis, Littré, Quesnay, Lombroso.. . Forse non è molto legittimo trattarli da me dici, poichè la loT·o azion.e si è svolta fuori del campo professionale : « Se - dice scherzosamente Richet nella prefazione apposta al . volume - io fossi malato, non m 'in·dirizzerei a nessuno di loro » . Allo .s tes•s o m·o do, p1er riferirci a qual.cuna delle nostre personalità più recenti, non molti sanno che conseguirono ltna la11rea in medi.cina Grassi o Colaj anni... · Tuttavia è certo che il pensiero dei maestri che abbiamo menzionato ·ha risentito un'impronta medi ca e che la loro attività si è giovata delle loro C·onoscenze mediche generali: quindi è giusto considerarli come appartenenti alla nostra professione. Il Trisca tratteggia le vicende dei più illustri medici... ~ran·sfughl ed esamina l 'influenza da essi esercitata srull:a soci.età. Egli precon1izza un compito crescente d·el medico nella politica e n:ella vita. civile. a. p. 1

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lI. ROLLESTON. Some 1nedical aspects of old age. 1 vol. in 16° di pag. 170, con 9 tavole. I . ondra, Macmillan and C. Ltd. , 1~22. Rilegato; s. 6. , ·, 1 Si.r F. Rollef.fon, presidente del Collegio' '.R'e~1le de.i Medici di Londra, medico emerito d.el1' 0spe~ale S. Giorgio, racco~lie in questo vol11me le niozi·oni . antiche e recenti sulla vecchiaia. fermandosi alla 11atalogia, senza occuparsi della terapia , se non per incidenza. Tratta prima della durata della vita\ addncendo vari esempi di longevità i1ltra-protratte, tra cui perfino alcl1ne di oltre un secolo e mezzo; poi esa.m in.a come si stabilisce la vec• • • chiaia; qt1ali fattori inflt1 enzano la longev1ta; lr ca11se della senescenza; le alterazionì istologiche e le fisiologiche della vecchiaia; la clisti11zione tra vecchiaia normale e patologica; le malattie della vecchiaia. R. B.

'


~ ..\NNO

XXX,

FASC. ~j

SEZIONE PRA'I:ICA

ft&CBDEMIE, SOGIETA 'MEDICHE,. CON6RESSL . R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Sed uta del 25 1na,qgio 1923.

1039

sc11ldato per un'ora a 55°, in cui il pneumococoo conserva per vari mesi la vitalità, la virulenza e l'n.gglutinabllltà.

Nuo-vi niez~i di oult1tra del pneumooooco .

1

Presiclenz<t: Prof. l~ARDuzzr, presidente. COM U ~IOAZIONI

SCIENTIFICRF..

La formolo-gelijìca~ione per la .cliagnosi dell'infezione luetica . Dott. L. ROSSI e V. TADDEI. - Gli 00. dopo una succinta rivi:-;ta . critica delle reazioni siero-chimi-eh.e proposte per la diagnosi della lue, espongono le ,loro ricer che su lla reazione al formolo proposta <la Gatè e P apacostas conclt1·d endo cbe: la positiYit<ì della formolo-gelificazione non è specifica l){\l' 1'i11fezione luetica 11on mettendo essa in evidenzn altro che nn al11uento 1~1tologico delle albumine totali e parziali del siero, comune a n1olte e di,·erse forme morbose . Tl n art,;·:f izio di tecnica v er lo studio delle azio1ii reciproche dei ,nziororganisn1 i.

Dott. G. BROTzu. - JJ'O. rlle-vanùo la ina neanza cli un mezzo nutritivo su cui il 11neumocoeco l'i sviluppi abbon{lnntemente ha studiato nuoYi inetodi per la cultura del germe. Riconosciuta la 11ecessità di nn'alcalinit~l di Ph = 7.6 ha preso in considerazior1e ln capacità ùi svilupparsi meglio Sll terreni al sangue e agli idrat i di carbonio ed ha potuto ·così osservar e con1e il pneumococco .s i svilup·p i abbondante111ente Sll ag«11· amido addizionato co11 sa ngue· di bue defibrina to. Si prestano pu l'e bene ·il snngue d~ cn Yallo e cli coniglio,· e meglio a ncora è il s angue rli c·o11iglio trip·s ina to. Tra gli idra ti di carbonio se1·yono bene il snccarosio, -l'inulina, e gli amidi di i·ii;;o, di frumento e di niais. .,,, 'I/O. sci11de11do quindi il sangue nei suoi compo11en t i ba osserya t o come siano i globuli rossi la parte necessaria, ·e di qt1esti la sostanza più utile sia l'emoglobina. Contrariamente a quanto è stato recentemente affermato b.a Yisto cbe la frazione dell 'emoglo bina nec-essaria al microrganis1no è la globina, mentre l 'emat1na non ne facilita per i1iente lo sviluppo. . Ricordando infì11e il potere proteolitico di detto germe l1a potuto constatare come esso si sYiluppi dhscreta1nentè su ter reni con alcuni aminoacidi o loro derivati. Pro!., D. L. 1

rrof. D . OTTOLE~GHI. - L'O. illustra un J)n1·ticolare di tecnica. con cui si possono colti,ru r e cliYerse specie microbiche in prossimità l'una dell'altra, senza che si ve rifichi fr~1 loro altra renzione se non quella dei prodotti diffusibili. Si tratta essenzi 1lmente di seminare i germi sulle faccil -opposte di dischi culturali (di .agar, gelatina, ecc.) . -0] spessore arbitrario, cbe s i posso110 poi tenere in nerobiosi o in anaerobiosi. L'O. indica le mant1nlitù semplicissi.m~ per l'allestimento dei dischi.

Società Medico-Chirurgica della Roinagna. Faenza. Seduta d el 10 niag gio 192.3.

~· tudi

sui p1ieumoooochi (Xota seconùa). - Su lla freq·u enza, e sulla, importan.zci dei vari tipi di

1~11lZ'atrojìa

'

1nusoola,Te vrogressivn.

p ·nell?HOOOCOO.

(Ospedale di Fae11za) . - A proposito di un caso di atrofia muscolare progressiva f.a due rilievi di qualche importanza, l't1no riferentesi all'iniziq clell'nffc;.zione dagli arti infe riori piuttosto che dai superi0ri, e<l in iSl)e<!ie dalle eminenze tenai· e ipotena r, e l'~lltro sull'origine probabilmente grippale . ..\.. 'l'E TI

e CORO~\. - In questa seconda comunicazione sulla classifica dei pneumococC"hi gli 00. Tiferiscono le ulterio1i ricerche su 52 stip iti, di cui 46 isolati da. affezioni polmona1i, 4 da lllcere corneali, 1 da 11n caso cli meningite pneun1ococci.ca, i da un caso di angina. In a1cune affezioni po~tonari, il t ipo isolat~ JJOSt-m,01·ten11 cl.al polmone, O in vita da l!>l'Odotti })atol.Qg,ici delle comnlicanze, h a seu11)re concordato <!ol tipo isolato precedenten1ente dall'escreato. I ' 'ari tipi di pneumococco 11elle affezioni polmonari furono trovati ne lle seg;uenti proporzioni : tif.>Q I: 34.78%. mòrtalità 2.5% ; tipo II: 21.73% , mortalità 10 %; tipo III : 13.04 %, mortalità . 33 %; tipo IV: 30.43 %, mortalltà 28 %. Da lle ulce re corneali fu sempr~ isolato il tipo IV. I...e foFme cliniche pi,ù gravi furon·o date dal III e dal IV tipo. Il t ip·o III fu riscontrato specialmente nei vecchi; il tipo I è quello che ha dato il tUllggior numero di corçplicanze. Gli OÒ. riferi sco110 inoltre intorno acl n lcuni metodi rapi~li <li diag11osi batteriologie~ (agglutinazione allo stato nascente) e raccomand.n no i1er la co11servazione òegli ~ti1)iti il sn ngue di coniglio ri:\fAROINESU

G. CARDI (Os1)ec1a1e di Riu1ini). - Rioorda . che - se .non sempre - real111ente .molto svesso l'atrofia muscolare progres&iYa è di origine sifilitica . E riassume breyemente u11n. o~servazione l)l'Ol)ria i1t cui l'origine siflli,t ica òella atrofia oltre elle dn . eerti specia li caratteri del quadro morboso fu dimostrata cl<"llla R. W. +, ma so11r::.tntto <.1n1Jn Tapida con1pleta gna rig-ione otten\lta co11 la cura specifica. .-\.. TESTI. Il rilie vo fatto st1ll 'eziologia dell'atrofia muscolare ,cJa i nevrologi fra ncesi non va d'accordo con qt1anto è riferito dai trattatisti ai1cb.e moderni sl1lle J)Olio1nieliti ac11te e cro11icl1e, i quali 11on fanno cenno della sifilide come espone nte e causa d elle J)l'Ofonde alterazioni cbe insorgono nei 111uscoli, tali àa produrre il quadi·o classico dell'atrofia ml1s0olare progressiva . • ,.... 1 • •

f


101-0 •

IL !'OLI CLJ ::'\ 1CO

i~OJJl''t

alcun e ~i11<1 run1 i. 111urbu~e i 11 ra pporf () culla plica l()nt bu-o ra rica .-:;,_, i8t ra. ~-

~OLIEnI

(0~1>ec1<1le

di J.'01·l ì). - 111 base nlJa hiopsia di u1oltP <·e11tinaia di don11e lavn rotorniz7.att- ll(:' l' leRioni dell'apparecc:Jiio genitale interno . ·i è JH>tuto eonYi11ce re el1e la plica lombo-ovarica (le~;1111Pnto infundibulo lJelvico <li Kust11er) sinistra J1(->r i l'llOi rap1>01ti col n1eso cle l sigma }luò essere «au~1 indiretta cli <.li ·turbi della f11nzionabilità <le l ~ig:111n :-it~H80 i11 <:i1·<..:os tn n7.e deteì·111in.Hte. I~lnHtra quindi n11 caso ('linic;o evidente Rla Ù<ll 11nnto cli Yi:-:t.'1 «1 nc.1 toni.ico ehe <·linico. JJi un s<'1J.J.pliC'r 1netu<lo <li d ell'iclrocel e.

CJ(ra

radicale

\~ 1:ocru

recidiva.

I recenti '1'netodi ou·rat iv i della pertosse. 1.,. <iALLI {Brefotrofio cli :F'nenza). - 111 llpa re<-ente Pl>iden1ia <li pert088e h;1 HJ>erimentati l'etere <.' i Yèl<:<:ini Hlleeifici. ( onl<... t ermine di (:onfronto h;\ pre.'o l lll gr11111)0 di ::0 lJnn1bini ]>C't't08Sici cli Yil rie etiL C:\ll'il ti coi sol i! i 1netlicn1ue11ti (balRan1i (·i, <·nlu1:1uti. l)l'epa rati 011otera11ici). I/etere in11,i('.\gato in :JO bi11nbini si è cli1uostrato ~t:>nza alc:11na jnflnenza l)l'eYe11tiYa e ;;1 b o rtiY;-1: l~l' <"4 Hl tl'n fn molto e flì(«1Ce n e lla fHse co11yulsiya della l•f' rto:-i:-;e e lH:' ll<.' ('(llllPliC'nZi<)lli bron <:o·1Joln1onnri: la 1nnlnttin " L nii tig·n e si :ibbl'~Yin P lt• c·o1n1>liC':1 zion i guari ~.) 110 !'Olleci t<ìlllC'ntf\. 11 Y<1 f'C'ino ~110ti ftco. imviega to a st·ovo l>rofila t ti<·•, in -:1.:! bnn1 bini. eorrisvo~<... ;1 ll'aRvettnzione: .·i 11n(l (':tl<'olc1tc eh0 <' irea il HO <J<1 d e i bn1ubini ~ncci11.i ti riniase C'~~·nte dalla 11ertosse. ~\<lo}H.' 1':1 to s11 :;o hnnibini •1 ~<:O})O <:11ratiY 1 il vacC'i110 ~i è dimo:-.trnto Ynnt.1gp:io:-.o 1n1rc:hè Hia uRato acl al~1 do~e " ntil 1n·huo ~tcltlio fl~lln 111alattic.1. I Ja Rua azione lil'HPtit·a t·o n . i~t<) Hf'lla attc'nunzione dei ~into1ni, lll~ll11 rpµ.oh1ritil <li ~Yoln zione e llell'<l t<:nr<'i:lllH. . n tn <l<ll dP(l()l'SO ('Olll I > l P~~i\'O <l <.> ll;t pe1to~~~. 1

1'ro t fa 111 c n lo dellrt col no rn rsan

i~eh iolgia

,,,.,. rio 1

rpu >ll<t I i<·a orale.

.:\. I ..t "-I f l>~pella le di !l'orli). - J. . 'O. ha n Yllt•> i 11 1:; c-;ll"i l't'~nlt;1to f :1\'111·p\·o]p t·ol 110\·:1r~1n J lPJ' , . i; l lxx· ·~l 1

xxx

I

F.\SC.

321

,i..: 11lla, .setlitna CV.iiifa cerricale falsa <J • uprati111neraria. G1x~.\. ·1

(Ospedale di :b..,aenzaJ. - Es1lrime il pa re re c:l1e le nlt~razio11i 1)rinci11n li 11011 siano quelle d<t con1pressione del fascio <1ngio-11erYoso, iua debbn no I>inttosto attribuirsi ad una Hlterata funzione del . ·i ·ten1a siru11a tico i1eriY<l sa le c:l1e si deter111i11a in mod-0 q1w lt·h e Yo1ta le11til"sin10 e cbe non coincide sempre c'ollo sYiluppo con1p1eto della t:o~toli1 so1lra1111n1neraria ta11tochè la cliagnosi ,s i stabilisce in un 'epoca t..1rdi'a e ~11esso casuale . Ri1Jorta un ca8o di n11n r<tgazza di 28 an11i cl1e Vl'e~e1ltè:l Y<1 la fOl'lllazione C:Hl'H tteri~tica e COlll!)le· ;...--

(0,'liedale cli l!' a e nza). Si l.Jl'atic.:a lìll<\ in<:i:·done cli 2-3 c:e11tin1etri delh1 <.:nte e della ,·.1g-i 11;1 lE:' e . ·i i11trocluce un;J stristi<1 cli garz.1 sino 11Pgli sfo11dati Rnperiore P<.l inferiore della V<1 gi11nle ste."sa . 1At P:<l.l'Za v iP1l€ tolta do po <.I ne gio r11i. Si pro<lnc:e una Yng"ina lit e t. 1 <lesi Ya c.:oi1 gu a rigfo11e ra cl itn le definitiva de11' idl'O('(' l ~ l'O lll f\ l ' .-\... 11a l)Otnto c-011:-itn tare i11 :io ca i 011ern t i. Il 111etodo è nn;.t se11111liee inotlifi<·ètzione d~gli ci 11tiehi 1110totli di fog11at11ra e del ruet. di Volkmann, ~ni· <111 ;1li ver<> l1a notevolis~i 1ui vanb-1ggi. In molti e·:\ :-:i pn () so~ti t:.n ire co11 u tiliti1 i com u11i metodi cl~e1'g1n;1nn, ''"i nl~e l1nann , t->Ce .). i>erchè si esegui14<·P f<l<:ilrnente t' rnt1idnu1ente i11 ane~tesia loc~le ~ richiecle 1111<1 bl'evis.sirun clege 117.n . •-\ 1·i<.:hiestn del prof. ~ oli el'i 1·i~11oncl€' <li 11011 ;tY(->l'f' n otato fra i ~noi 0]1<'rati nesS1111 cnso cli ..A.

[_-\.XNO

ta ùelln . ·et tirua coxtola cervicnle bilaterale (con• ,tl'ollatn i·actiograficn111e11te) con <li:-:t11rbi 1)ÌÙ nel'YOSi cl1e va ·cola ri :-;olo a tles trc.1. Il c:a so è guarito <.:011 ~C:o n 1 1Jarsa eon11>l0 t a dei sinton1i. J)i. un oa.so di sifìlide r<' scioale .

(0S1)eclàle d i Forlì) . 8i trattnYa di 11na amn1n ht l:<i. sofferente da circa :-;ei un11i cli di ·turbi YescicH li in t-t1i la "\V. R. po. itiYa P 1<1 cura s1>ecifica 110Ttaro110 ..1 guarigio11e. I/esame <.:i~tosco11ico. in<·o111pleto, n Ye\a tiYela to i Re~11i di • <:ii-:tite ba11nle. r.uE'l'lC'lL\U

f

11

/I Il (' 11 z o a 111 a·n ife 8tazio?1 i 1n ·<' r a 1e n I r n1<''Il te e 11 t a n ee .

( Ospedale di Forlì). Du1·ante J~ epidemia influe nzale del gennaio-febbraio 1923 so110 C:<lpitnti all'O. 5 casi tli influenza a manffes~1zio11j c11ta n ee tipo scarlattina . In tutti si ebbero gli , tes~i si11tomi : febbre alta in1urovvisa, arroi::;!-'an1e11to del viso e delle fauci, tossè secca, coll<l to cli Yo1uito, cefalea e senso di troncatura del ·or110 : In te111peratura si mantenne a lta · per tre l)AKT ..1.LEOXI

g ior11i. poi cadde qu ~1 ndo ~i n1a11ife~tò un erite1nn diffuso a fine 1JU11teggi<l tnra, di colorito rossoYi Yo, a lle ,·olte a1>1Jena. ri~altante sulla i>elle, nltre Yolte rile Y<tta. localizz:ita nl Yiso, al tronc:o, agli arti :-;uperiori e a11 ·inte r110 d e lle c·osc:ie : ta le esa11tcma deter111i11ò u11a inodica elt>Yazione terrnic<1 ·pet cll1e o tre gior11i. i>oi .Hlliresfzja e .senso di bene~sere ge11erale ; e ~111 'esnutema successe una I>ip:n1fl11tH z io11e della pelle <:l1e si n1a 11 tenne. per -1 O ,gi<>rni , c-ni Re.gnì clesqua111n zi one nt>i tratti oY<> J>iù <..'Yitleutr ('l'n stata r~l'UZiOlle. J•rogllO~i fUll8t:l in tl I tt Ì

l

C':l l--'Ì.

(!a rci11 1J111a <lrllo papilla r/ & i·af Pr. ~Io~T.\N \RI

( Os11edale <li F<1e11za) . llre~nta llll i.ezzo n u n to1nico cli e:a1·c:i11on1.1 clfllla papilla di ,,-., ter rigi1;1rdante un amu1aln to (li ()2 anni del quale rift•ri:-;c:e la stori<l, de~eri,·e l'a11<.lnn1ento <1elJ;1 n1t.1lt.1tti11. rin. :-;1.11ne il Jn,·oro dinp.uostieo il qualt:i. J>o1ta va n lln dit.1p:no~i C-<>nfernia ta <la lla n1icr<Js<.-0Jli<t.


'(_.\.Nl\O

XXX,

FASC.

3!2]

SEZIONE PRATI C:\ '

Società dei Medici a Vienna. · •

R ias.·1111 to. <I elle coni unica ziu1t i di '\VENCKEBACH, El)PIXG'EH e HOI!'En nrlle se<;·ufie dr.l Co·11gre.sso degli , I ·riteruist i Teclesclli (10-IV-2B) e drlla, Societtì dei Med lei di T1 ·ie11na (20-IV-23). 1

Ija resezionr: ciel riervo dépressore quale rirnedio contro l'ang·i11,r1. pectoris.

1.Jo stt1{lio sopra l' ezi ologi<l dell 'angj na l)eC:to ris

e specialmente i lavori òi ~1ACKENZIE, T... UD1A'I G e CYON non affermano l'opinio11e geJ,1eiale che l~a11gtna p. fosse identica con (o c::lusata t1a) l<l sclel'osi ~1e1le arterie coronatie. I grandissimi dolori nel cuore, che sono t1n sintomo obblig'.8.torio del11angina, e le loro itra<liazioni 11elle val'ie parti del corp-0, al più spesso i1ell*antibraccio sini::;tl'o, detteto origine all'ide.a che fosse g ra vernente l)al'tecive negli acce:::;si il i1ervo depressore, C'he ,·je11e detto da Cron il 11er\' O cardiaco dell'.am-0re e do- · lo re. . r.:~1 11atomia di queBt o nerYo era fu1ora n1oltà ùubbin. Si sape,ya Rolamente <:l1e si trattasse tl'nn ra1uo (lel nervo vago, -cl1e ·iu va1·i animali, ma nean('l1e regolarmente, ha llll <.:orso ]11diJlen·de11te. cou1i.ncian<lo co11 <.lne ru rui dn I 11. ln ril1geo sn1>~ri ore ~ < lal ,-ngo e:iriea l'altezza <lel lnri11ge e ter111ina.11clo i1ell'ao rtn. T.. a topografia 11m.a11a tli questo nervo · ~'ra qua ··i scono~-ciuta. ScHU.à<IACl-IER .a,-eva descritto Yari ra1ni, .che cominciano nella sovradetta regione dal nervo lar . su11. e dal ·nerYo .vago e che si uni~eono clopo 'lln corso più o meno 111ngo c:ol sistelllil. sim.r>~1 tico. Ma la s u a opinio11e, ch e s i tratti qui cl'uil ana logo clel n. devressore anima.le, non fu ancora conferu1ata da esverti ~~iol-0~i ci. · J,e i1uove indagini t:1i HOFEr: climostrar10, cl1e queHti rami · ~d trovano qu ·tsi regoln r111ente nel col'po n111<1110. r,a lol'o resezione fn fa tt<:1 finora i11 djeci easi di a11gi11a 11-eetoris seco11<lo le indicazfoni di WENCKEBACH ed EPPIN"GER. TJn l111ic'O caso ebbe. fine le tale ; è morto a cau,sa •li una i1aralisi bila tera le <lel n. recortente. Fl1 t'n tto l111'o sbaglio : la resezio11e no11 dev'esse1·e eseguita c-011teruporanearnente a lla Jìarte destra e &iuj-stra. ~on ·8'i 1ratta Y.il di una lE>sione a na tomicn <lei ricorrenti; seco11<.lo HA.TE K (cl'iRc·ussione) può . giit l' èlnl1llJaeci:1 tura i11yolo11 b1ria · c1e I 1i. vago vro.. <lurte u11a tale llaralisi Jl<.lHSeggi ern . 8e ~yiene fatta la resev.i one bilaterale i11 d11e te.mvi, questèl ffl tale c-01u1>licnzio11e d'11na lJnr·n li~i , l>ilaterale del n. r e{:Orrente viene evitata co11 m,a s~ima sicu1·ezza . Qlilllche vo1ta basta i)er l<t. c11ra ·ò ell' rt ngina cli p~tto la resezione unil::t ter::i le clel n. <.le1')r€ssore. ~"'i11orn era semp·re possibile la resezio11e, mu Yista l'eventualità che- in tI>no o I 'altro cc-1 so non ~i tl'O\'a s~e un <:<?l'So incli11endente {lel 11. depl'essore, ::;i do~rebbe l)e11sH re, se non fosse incli<:<ìta in q neRti gra Yissimi ca si n i1che n11n l'esezi-0ne' del 11. vngo. Gli effetti àella opern zione di Eppi11gerHofPl' sono molto sod<lisface~1ti; furono dimostrati <'<1~i. c·l1e <lopo lunghi anni di gravi ssimi accessi . ' Ki trovnuo ora qt1asi li·bel'i. I. BAUER e DENK ricorda i10 la vecchia vLJ<::l'R zio11e di I•,1·Huc.;ois-.J 011es<·n ~.lella re:-1er.ione del simpatico cervicale. Sarebbe I

/

1041

.

cla J>e11s,1re, se i buoni l'isùltati d.t questa operazione nun ~iano l'effetto della ìnJplicita · resezione <li ran1i del n . deptessorio, cl1e nel suo corso i11fe, J·io1·e è unito co1 tronco simpatico-. ~la questa resezione clel tronco simpatico è inolto J>iù pericolosa cl1e la ope1·nzione di Eppinger-Hofer, che co11 le cautele soyra<lette non è neppure_ una l)l'ocell1rra grave. I 11t1oyi reperti ba nno delle consegl1enze intéressantissin1e stille nostre opinioni sopra il me~canismo <lell'angina tJectoris (effetto deJ nitrito di amile, ecc..). A. NEtT MA~N.

Associazione Medica Britannica di Londra. Il

p1·0 blP·11 1 a. rl egli

strc ptooocch i i11, patoloftia

e in cZin·lca. I. '<t rg·0me11to lfu <liS>Cu~so an1viamente alla « Britisl1 )lled ica l À:-:sociatio11 » (B r it . 111crl. Joit1''>1'., 12 nov. 1922). J. ~1. BEATTIE rico1·c1a la freq11ente 11resen.za di 8tr'-'ptococcl1i emolitici nel faringe norn.k1 le (dal 50 al 92 % dei. ca-si, se si prende il materia.le d.a lle cripte tonsillari), mentre si troYano di rado ne l

n.aso e sulle gengive. ::Ylolte i11fezioni acute comin<:ia110 col m.a.1 di go1~1, ed allor}l t~ generalmente facile dj111ostrare gli streptococcl1i emolitici nel f~tri11ge, e, più tardi, nelle com1)lic::lzi-011i. Essi sono frequente causa tii i11fezione secondaria in molte rualattie. Nella sear. \ ' latti11a si trovano quasi costantemente sulle to11sille (i11 }1'revn:le11za il tipo III dt Gordon), e &pess o ne1 sa ngl1e, 11eg·li organi, ed .a nche nell'urina. Spesso si tro,rano anche nel 1 V.;1iolo, m-0rbillo, infiue11zR., <llftel'ité, più fat:iimente a malattia. in-01-/ trata : 80110 la causa più comt1ne delle bro,n copol111-0niti. ]"'uro110 troYati i11 cult11ra pura nel liquor i11 un ca.so sosu·e tto di u1eni11gite, nel qt1.ale poi si sYiluppò un,(:1 scarlattina ·(Ileattie). Bla.k e Ce.ci! iuostrarono sperjmentalmente clle ·l'ina lazione di cloro fa·cilita l 'invasione polmonare degli streptococ·<:hi emolitici. Poss\)no .d are setti cemie primitiYe, i11 qualche c~1so forse l'iferibili a forme tipiche di scarlattina. • Per dife ndersi cl.a. tanta attivitù patogena è utile la disin.fezione sistema tica della· boero e del nasofaringe: il problema poi 1d ell'immunità <:1ontro ,c111e.sti ger1ni è in i11.t imo r·ap1J-0rto ·con quello della loro clasF>ificazione. Il ci·fterio morf0Jogic0 , della m.:1:ggior vir11le11za degli stipiti a lung·he ca, tene, .s i è din1ostrato f~llace . Il c rit~rio della ferruentazione dei carboidrati (Gorclon e A.), eventnttl1uente <1g·giuntavi l'::1ciclimetria (Virchow), sembra Yalevole .s olo per g·li st1piti <li recente isolati (lloplri11s. e I1ang), e .p uò, entro certi limiti, indicarne 1~1 pr-0,1enienza : g·li stiviti più patogeni, seco11c10 q11esti }~A., sa rebb~ro molto em-0·l iti1ci . Secou<lo R ose11a11 le infezioni stre1)tococciche ac11t~ tliJJ.e'.niclerebbero cla str. emo1itici. le croniche dfi str. i1ori emo1itici (ge11era ln1e11te dallo str. viri1

daris).

. , Recentemente flt npplicato il criterio delle reazio11i in1m11ni~'lrie. Pe1· la p,r ova dell'aggJutinazio11 ~ occorre 1111a sospenisione omog;e11ea, e che non •


101-2

IL I-'OLJCLINICO •

(A~NO

XXX,

FASC.

32]

tenda alla lioet1lazione SllOnt~ne.a; ciò si ottiene ni:-;sociarsi 9 ad escludersi (ais oociaziòne nega tira): ùo8ando <:on son111ui1 c ura la ~ncentrazione degli ad-'es. gli stipiti più resistenti a l Galòre tendono idtogenioni ( Doclle-z, 4t\.very e TJancefield) : del re- a fermentare In mannite, ma no11 formano lung-J1e sto anche ~r lo sviluppo delle culture la reaca tene, e nò11 fermentano il raflìnosio. Egli prozione <1el terreno 11a molta im1port~ (Beattie). pone una .classifie.azione su questa base. Crede Furono cosi <lifferenziate 125 ''"arietà d i str. emoIl:o 11 si debba esagera.re l' imvortanza delle mutalitici ; secondo Ha vens tre tipi rom·p rendono la zioni, e invece convenga cercare le proprietà che (1unsi totalità degli stipiti'. La .p rova delle precjnei comuni terreni (agar, brodo) non vari.ano, llitine, secon<lo I1nrnes, vale a distinguere i tip.i. esclu.dendo dallo stl1<lio, <:ome cultura impura, Sono .Jifferenti anche l:>eI' le })roprietà e1uolitiel1e ql1alche -stipite . -Oisoordante. Oosì gli streptococchi e fe rmenta ti ve. · pii1 virulenti \rariano col tempo la proprietà rli Rigi.1ardo nl1 't1tilità p1'1atica di ql1este classificafermentare i v.ari zuccheri, ma si mantengono zioni l' A. ricorda che gli e1npiemi S1)€rimentali, emolitici. ~o schema. di classificazione dell' A. è il prodotti àa Gay e Stone nel coi;liglio, ~ol loro seguente : • streptococco H , furono .p revent1ti -e curati (sebStr. emolitici : bene in una l)iccola percentuale di ca.si) mediante Str . li,aeniolit'icttis ('val. S. pyogenes). un i·m111unsiero omologo : il vantng·gio fu evidente Str. nor1 emolitici : in cor1fronto dei controlli senza ·siero. I v·a ccino Eiiter·ocoo&us : fermenta la mannite, resiste n.t • si n1ostrò invece danno~o. calore, non forma lunghe catene.· Anche rispetto al topo bianco (Dochez) è dimoStr. sapropliytious : non fermenta la ' mannit~ stra ta l'utilità degl'immunsiel'i omologhi e l'inn.(val. S . V'tridans), 1·esiste poco a l calote. for• t ilità degli .sterologhi, per l'infezione da streptoma lunghe ca tene. <':}CCO emolitico. Str. saliv~iii.s : fern1e11ta anche il raflìnosio o · Nell'noJno vi è poi l'a rgome11to analogi,co della l' i11t1lina, o entra r11 bi. l1tilitil \1ei sieri omologhi contro le polmÒniti e f]. m ·L tis : non fermenta nè raflìnosio nè inulinn. contro la meningite rerebro.spi nale. J . W. Mc.I.eod ha veduto clle gli str. più viruJ. H. Dible osserva che. una classificazione a leuti -producono ~iù emolisina, e crescono più ra, scopo clinico dev'essere ·seniplice, a limiti netti, pidamente, C<)ltivati in siero uma110 no11 diluito : e d€Ye corrispon·d ere a reali differenze nell'azioné il solo criterio del rapido sviluppo non è indice pn togena. È sen1plice se i caratteri discrimi11ativi sicl1r o .di virulenza.. Se, come .p are, gli stiipiti visono pochi . 14J poi inl1tile moltiplica·re le suddivirulenti per l't1omo, non lo ~on-0 !I)er gli animali. sioni, se i vari· stipiti si possono ri.durre a pochf ·e viceversa, vi è pooo da spera re nei sieri, anche ti11i per gli scopi l)ratici; anche ae ne risulti così omologhi. l1na classi:fi.cazione artificiale. IJ'intento è stato H. ~·arren Orowe propone che i vaccini conten, raggit1nto 1pel gr11ppo tifo-coli. gono il m:-iggior numero di varietà. di streptoooccl1i, data la nostra ignoranza del potere patogeno Una cla8sificazione degli streptococchi molto sedi ciascuna. guita È' quella tli Holn1an (191GJ. Que8ti li disti11• "\iv~. Fol'd Robertson vorrebbe aggiungere come gnt' in emolitici e non emolitici. Omettendo le vacui·attere differenzia le l'aspetto delle colonie in rietù che oomprend1o no solo pochi indiYi-dui , egli ngar-emoglobina . 8uddistingue: trn gli emolitici: J. IVI. Beattie _fa osservare che non si può tare 1 affidamento, per la classificazione, su 'di uno o · >.: • inf,,·cqu,etis, cl1e fermenta I'attosio, salicina, man. .. nite; Òllc-> carn.tteri soltanto. Una. classificazione utiJe deve distinguere stipi ti 01uologl1i per la patogeniS. P'Y()ycnes, che fermenta lattosio e salicina; cità· o per l' immunità. Dice cl1e non sempre i vac+ '. suùtl O'i fl 1f.~. chf\ n on feC'menta i1essuno di questi carboidrn ti. cini sono responsabili dell'effetto curativo che loro si attribuisce. '.rra i 11on en1oliti<!i: DORIA. 1-.. • ffleoalis, cl1e feì.·menta lattosio, salicina, mann\te; ~:. nt i Li s, che ferme11ta lattosio e sali.cina ; ·Pu1>"f>licf1,:iune importa r1:te l)Pr i n1ed1f"i vratic~i: ~~ . i[1na i-us, cl1e non fermenta nesSl.lD·O di ql1esti c:.a rb0itlrn ti. Prof. CARLO BASILE Però i ,~art tr. eu1oli tici sono uniformemente . Diplomato in me•licina tropi cale al R&yal. Collei;?e ot Phisicians <lil'fnsi i11 tutti gli habitat dell'organismo; se quala Rnrgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia R . Clinica ri1edica di Roma. c11110 se1ubra fare eccezione, e prevale~·e in una tlnta "C-rlt\ ciò è doYut.-0 a che qualche autore laYni·a iu·e,·:tle11ten1eute con stre.ptoc. .che da essst 111·0,·t:'11gono. l)ettanto Dible vorrebbe fare degli Prefazione del prof. VITTO~IO A:SCOLI Direttore della R. Clinica Medica di Roma. VlllOlitic.1 lln ~-010 gn1ppo. Un volume nell'ampio formato della nostra Collana Ma· lJo st~~ nccnde pei non emolitici c.he si tro' nuali del e Policlinico>, di pag. XII-262, stampato su oarta

Diagnostica delle malattie parassitarie

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semipatfnata con 18 tavole nel testo e 91 figure intercalate. più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonati sole J.. 2 8 in porto fran co. lnv?a re Cartolina Vaglia al Ca"\"". Lt:IGI POZZI · Via Sistina. n. 14 - Roma .


[t\NNO

XXX, F ASC. &?J

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . . •

CASlSTICA E TERAPIA. Contributo clinico alla conoscenza della malattia di Barlow (scorbuto infantile).

Nel morbo di Barlow predo1ninano le lesioni ossee, che sono _ecceziona1à. nello scor.b uto dègli adulti; nel bambino piccolo inoltre la gengivite mantiene esclusivamente il carattere emorragico, e solo nel bambino più grande essa è necrotica e accompagnata da foetor ex ore: m.entre nell'adulto assl1me le .c aratteristiche d~lla gengivite gang·rer1oso. e f1rçigo sa.

E importante, osserva C. Pestalozza (La Cliriica P ediat;ica, n. 3, marzo 1923), riconoscere il mo.r bo di Barlow nello stadio iniziale, perchè soltanto la terapia r azionale riesce a POLLITZER. determinare· la scom·p arsa dei sintomi, . spesso atipici ·e che vengono attribuiti molte vol-. La patogenesi ed il trattamento del ràchitismo. te a cause differenti dall.e reali. I segni caE. Pritchard (British med. Jou·r nal, 26 magratteristici delle forme iniziali sono: le altegio 1923) osserva che t1na nota costante e carazioni gengivali, il segno radiologico par~ia- • ratter:tstic.a del rachitismo è l'aumento di le di Fraenkel e il r eperto em·atologico. L'esa- emissione del ca:l cio (norm almente un bamme delle geng·ive del lattante deve essere acbino n·e emett~ cir.c a ~O cg. al giorno), che curato p.erchè le alterazioni sono spesso poco viene espulso nella massima parte con le feci estese: esse si trovano in corrispondenza dei in forma di saponi. Ora è noto dalJ.e ricerche denti rotti. 11 quadro radiologico parziale di di Hamilton .e Tobler che la funzione princiFraenkel è caratterizzato specialmente dal pale del calcio nel metabolismo è quella di fatto che la linea diaepifisaria degli estremi neutralizzare i corpi acidi, mentre l'osso in distali dei fe1nori è notevolm ~nte ispessita e via di sviluppo :q.on riceve l a quantità richiepresenta l 'aspetto di un'ombra trasversale, sta di calcio se non quand9 i bisogni vitali ora lineare, ora leg·germente Cl1rvilinea, ora clella neutralizzazione deg1i acidi sono stati sfumata, profondamente oscura, più ampia al soddisfatti. Noi dobbiamo quindi ricercare il centro e assottigliata ai lati. Il reperto ema- fattore patogenetico d~l rachitismo in uno statologico è quello di un'anemia a tipo cloro- to di acidosi, che può v~nire prodotto da vatico. La lieve dolorabilità che Pllò talvolta rie condizioni, che sono : 1) disturbi del m etaaccompagnare questi stadi rudimentali Barlo- bolism·o specialmente nel senso çt.el rallentawiani non avrebbe nulla di caratteristico; più mento (digiuno, oscurità, umidità, mancanza costante sarebbe in questi casi l' arresto della di esercizio muscolare); 2) disturvi endocrini; ct1rva d'accrescimento in peso e in lunghez- 3) diO'iuno vitamind.co; 4) infezioni croniche za. Le forme fruste della malattia di Barlow (sepsi~ tubercolosi, sifilide, B. coli, ecc. ); ~) di~ sono mol.to n11merose; .esse si manifestano so- sturbi digestivi (alimentazione difettosa, intoslo con un solo dei sintomi. Tra le form e mo- sicazioni intestinali, diarree, . ecc.). Tutte quenosintomatiche sono importanti la formq, ema- ste condizioni mettono eapo a IJ,o stato di aciturica la forma nevralgica, la form.a para- dosi, però con un quadro clinico affatto ~i' plegica, la forma coxalgica, la forma purpu- ·verso secondo i casi; i sintomi saranno quin. rica (rarissima), la forma esoftalmica; altre di div.ersi seconrdo i fattori eziologici e così volte l'unico segno del morbo di Barlow è diverso ne sarà il trattamento. Sarebbe di costituito da un cefalo-ematoma o da un fatto irragionevole . curare un caso di rachitiematoma pal.pebrale. L' autore riferisce 3 casi smo dovuto ad eccesso di carboidrati, c.~me classici di morbo di B.arlo·w in bambini di 17, quello dipendente da infezione cr?nica: o.,.,da 13 e 15 mesi, 2 ~asi iniziali in bambini di 20 mancanza di vitamine. La tera1)1a specifica e ai 12 mesi (arrossamento . e tumefazione del- del rachitismo consiste dunque nel trattamenle gengive),' 3 forme fruste (la.ttante di · 8 mesi to ·dei fattori ch e lo h anno provocato; in1dip~n­ con un)a grossa tumefazione dolente ricoperta dentemente da ciò il trattamento sint9mat~co da pelle lucidà, in corrispondenza del t?rzo è uguale in tlttti i casi e consiste n·e l fornir.e i11feriore della coscia desira e aorori a tutto tina quantità ad·eguata di calcio in forma asl'arto); bambina di 2 anni con gengivite e- si.mil abil~ e 1J€lla terapia aJcaJ,j.n a. r~ , morragica e· dolori lievi alla pressione delle fil. epifisi distali dei f.emori e prossimali delle ti. +~ emorPer promuovere lò svilu,p, po. .. . " , bie; bambina di 19 mesi (con geng1vi~ ragica ~ arresto di accrescimento in peso), e Condizione indispensabile è che l'orp-anismo l1n1a forma intermedia tra il morbo di Bdrlow sia ancora in via di sviluppo (n otoriamente lo e lo scorbuto deg·li adl1lti (bambina di 3 anni). ' sviluppo cessa del tutto verso i 20 anni) . I

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IL I •OLI CLI~ I CO •

r>er ac;ce1·tare t;11e un ban1bino od nn ragazzo sia11 o i11 ritardo 11ello svi1u1Jpo, conviene va lersi d elle tabelle s1Jeci'ali, che però nulla ha11110 tli a ·soluto: le medie va1·iano, con le 1 azze e con le f a 1niglie. 1>rin10 r equis jta. oss e1·va ì\l. pri11ger (Pres:;1' M é d. , 1() ~iu ~r10 1D?3), è di allontanare le cn use ge1lP!'al1: sifilide ereditaria, tubercol<?si g~ 11glio11a re, dis1)e1)s ie, intossicazioni croniche, ti r oiùit.i cronichr (go.z zigene) e a lt1·i fatto1·i di • t 11rl1e P11d0cri11e , ecc. Ir1 seco11do lt1ogo, eli1ni11a1·e le cause di di~trofia: favorire l' ossige11azione e quindi prescrivere la vjta a ll' aria libera, trattare le vegetazio11i aclen oidi e le ip ertrofie tonsillari (med icaJme11t e · o r l1i 1·t1rgi ca111ente), far compiere egercizi di g ir111astica polmonare _(3-4 sedute al giorr10 di. 5 minuti ciascuna), evitare i cibi imp overiti di vitamine (conservati) o distrofizznr1ti (alcool). l\lezzi più specificam ente diretti a stimolare i · accl'escimento sono : i decotti di cereali (pr.e11a ra.ti cl<.t l)OC' O, l'i11n ovatj og11i gioruo, da 11sal",; come bevand.a abituale) e .il consumo di leg111ni cor1 la loro acqua di cottura e di cibi frescl1i e variati, per rifor11ire all' organismo sali 111inerali e v itamine; l '€lettrizzazione delle cartilagini _ di cong·iunzion e del ginocchio (per attivare lo sviluppo in altezza); l 'opoterapia. co11tro le insufficienze e11docrin~: s1)ecialmente utile si din1ostra l a c11ra tiroidea, giovano meno qnella timica ocl a base di altre glandole e11docrine; i fo sfati di calcio (per rifornire alrorganis1110 il calcio, essendovi pesso decalcificazior1e); i ricostitt1enti g·e11erali (ferro, ar~e11 ico. stricr1i11n, iodio); i rim e cli vita111inici (olio di feg·ato di n1erluzzo, lievito di birra, fe r1n e11ti lattici, k efir, ecc. ) ; i fa ttòri cl1e pron 1110Yo11 0 la vitalità: gir111astica generale qt10tidia11a, idroterapia (calda o t epida o fredda . ~econdo cl1e viene meglio tollerata, pref eribilrn ente bagni di mare o in acq11a salata, molto I 1 rey i, di 1101 t oltre 5 mi.1111ii ~ , elettrizzazione . tntica (el1f' ra voriBce l o sv illl!)J)O di tt1tti gli 0c:;.::;eri ). I rin1e<li. c!1111que, i1 011 n1ar1car10 , n1a la loro ...,t essH. ahl)011d:i n za r end e n lcp1a11to scettici. snlJn. l (1l'P effic ac in . V.

Un caso di malattia di Kohler. el 1!30. il radin~.ogo ted esco l{ol1l e r descris~t· ltn a 11110' a lll tilat1 ia cl1e i l'i co11tra in r éll! é1zzi f r a i :-) e i f.) n n n i. ._en za p rece(len ti n1orl 1<1si pe r 011nli od (· r eclitari cli importa1Jza. 111 =-- g 11ito nd 1n1 li e,·e tra11n1a o er1za ca11sa np1,ar.--•ntP. " i ru n u1festét i n P~-..i n11 flolore i1ii1 o ntt·tHl 'Ì\0 -.;111 cl or"o del p iede n livello d ello 1

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scafoide . ~All' esa 111e radiografico, ir1e11tr~ le altre ossa sono nol'mali, lo scafoide presenta i.11,·ece le segt1e1tti al.terazioni: 1) Rid11zion·e di vol11me; 2) forma e co11tor110 per lo l)lÙ irregolari; 3) scompar1sa dei li111iti di separazione delle sostanze corticali e spt1g nosa; ~ ) accrescit1ta .densità con relativo aun1ento J"ì1to al quadr'11plo dei sali di e al ci o. Gli a rr1malati J)resentati dal Kohler, sotto1; osti ad t1na cura che ave,,a per fì11e di ma11tenere l 'arto affetto in riposo, guariron o in 11n periodo vario da 11110 a dt1e anni e mezzo. :Nel 1922 si co11tavarLo g·ià t1na quarantina di casi simili. Per l'etiologia Kohler nei tre c.::1si da iui osservati no11 i~ilevò alcun traurr>a; chultze S0})l'a 7 casi in s·ei rilevò un trauma, e così altri a 11tori trovarono tral1mi di ql1alcl1e rilievo, c0n1e la cadi.1ta cli lln oggetto sol) ra il piedr, 11na legg·era distotsione, ecc. l\ Ia i11 t1I1 o·ran n1l.IDero d i casi non p11ò essere o ' invocata alc11 nn. azio11e traumatica, e la malatt) a ha inizio insidioso . Nella patogenesi, gli a u tori r1on sono d'accordo : pare cl1e Ja malattia prediJiiga ragazzi i11 flo1ide conclizioni di salute. Sarebbe llna 1nalattia st1i generis , senza traccia di racl1itismo, senza mixedema, osteomalacia o tu~er­ colosi o sifilide. Per !{ohler ·si tra tterebbe tl i t111'anomalia d'i svil t111po della scafoide, dap!)r:i.ma di gr_a11c.1ezza nor male si riassorbirebbe in seguito . Per Wohla,1er si tratta di t1n difetto cli forn1az1one ilello scafoide, che 11a tend e11za a g11ari.re; per l'Heatl1 si dovrebbe pensa re ad t1n'ossificazione prematt1ra dell'osso, ond e dimin11zio11e delia grandezza ed a11mènto clell a densità. Com e s~ntomi il ragazzo accusa. dolore in corrispondenza dello scafoi lle di 11n pi ed r : eg'li zo1)pica ll n poco, trascina il pied e, camn1jna co11 l eggero graclo · cli varis1110, meno freqi.1ente con valgismo. IJ dolore risiecle nella J1arte n1e<liana clel margi11e interno del piede, poco accent11ato d11rantP il mattino, pi11 ,,iYo d11rante il gion10, a11menta la sera, sco1npa re nel.la notte. Esaminando 1a regione scafoiclea si nota u11a tumefazione alla quale l1rendono part0 spesso, so lame11te le parti mo lli d ella. faccia dorsale del piede. Rarament e vi è rossore e ca.lare loca le. Vi è 11n certo g:rado di atrofia dei n1nscoli clel polpaccio. 'f11tti i n1ovin1~nti del piede sono liberi. All'esame ra1liografico, so~o lo scfl foide ~i t1·0, 1 a mocli.ficato n el s110 volt1me, nel•l a s11a for111a,' nella s11a densitf1, nella s11a str11ttt1ra. I.a f orma è co1ne a biscotto o a disco biconcn.vo; i co11torni ora regola1i . ora ond11lati. tl entel lati. J,a rlen ità è at1n1entftta tanto cl1e s i è parla to di O!)a cità rnetallicn . I.'aspetto

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ra.diog·rafico ' 'a1·ia secou.clo , il periodo di· maJattia. Nella diag11osi · differenzial,e occorre tener 11resent1 .le contt1sioni semplici, le distorsioni, . le fratture dello scafqide, ]a tarsalgia provocaJa dall'osso til.Jiale esterno, l'osteo-artrite tu- l>ercolare. L'i1nmagi11e radioscopi~a ci mette sulla giusta strada. La prognosi è favorevole. J:l decorso var ia da mesi a qt1alche ai1no. Se vi sono di stl1rbj subiettivi notevolii, nella cura può essère indicato l'a1)1)arecchio gessato con l1na finestra in corrispondenza deJlo scafoid.e per tener questo so.tto controllo. Cessato il dolor,e si sostitt1isce all'appa.recchio gessato uno ortopedi-co, fa.cendo evitar'e al p. ogni eccesso di moto . Nel · caso dell'A. si tratta vn. di un ragazzo rli sei anni é mezzo con anamnesi ereditari~\. e r erpota y_. ersonale negativa, accusanto dolore al piede sin.istro e clat1dicazione dappoichè c.l11e a11ni prima aveva messo un piede in falì o. l)uA settimane prima. d eJ l'osservazione medica. era incominciata l1na tt1m efazion e del piede stesso. L' esame clinico fece rilevare un lieve valgisn10 del pted€ sinistro, st1l ct1i lato dorsale ed interno si notava t1lia sporgenza gibbosa a curva r egolare, su 1cui la Cllte era percorsa da r eticolo venos,o. Si notava notevole aumento del calore locale. L a \ tumefazione era dolente alla p,a lpazione m a nl1ale; dolente era la pressione sull'arcata plantare. Tt1tti i movimenti attivi del piede si mostravano 1ievemente ridotti. All'esa•m:e radiografico si no• tano le tipiche alterazioni. di Kol11-er . (F. PoNTr, L ·o s1JPda l e M ri(Jgio rP , 1922). lVIONT.

Osteomielite dell'ileo nei fanciulli . C. Béarse (Jo1tr. A. M. A., 7 aprile 1913) oss.erva che non è comune, ma n·eanche rara . . !Je cau.s e sonio le stess€ che nell'osteorr1ielite delle altre ossa . Le 1nanif estazjoni generq,l i sono le solite. ma i sintomi locali sono ingan natori percl1è si riferiscono piuttosto all'articolazione de~l' a1~.ca . Tener conto sopTa tutto d-elJ,a do}orabilità localizzata neì cas.i acuti, e (lell 'intumescenza nei ca.si cronici; non è rara tln.a contrattura dei g'lt1tei. · Il dolo1re e la contratt11ra rèndono difficili ~ mo,vimer1ti della coscia , non però impossibili. I raggi ·x· g.iovano .alla di.agnos i ·nei ca~i cron ic1, sono spess 0 inutili nei casi aèuti. La per- ·f orazione d1ell'osso è la reg·ola Sie non l'i11tervien~: si' può g·iungere all.a distrt1zione di '-buon a parte dell'ileo con grave danno della stati• ~a dell'arto corrispond~nte.. Talora si hanno infezio11i mefastaticl1e in ttltre ossa. 1~alor a la lt1nga st1ppurazione è causa di fegato amiloi•

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SL:Ziuì-.IE PRATICA

de. Altre complicazioni possor10 esseré l 'artrite dell'anca, l erosione dell'arteria femorale,flebite della v.ena iliaca, 1ori11azione di séni_ fistolo·si., La diag11osi precoce è cor1dizi,one di un ir1tervento precoc e, cl1e previene le complicazioni. Se la 1esione è ben dre11 a ta dalla perfora• zion1e ·ossea l)UÒ bas t.ar l'in.cisior1e dell' a s.c esso cl1e si è form.ato: a ltrimenti occorre tr·apa nar e, e,d ever1tua.lmente resecare parte del! ' iLeo. L 'A. riferisce dt1e casi, in uno dei quali si €ra ' già prodotta l'an1i1 oido1s i :· l'osteomielite c.le]l 'ileo ·e•ra secondaria od· un'o,s teite dello stero.o ed un trat1'.m.a ·n e fu 1a causa occasionale. 1

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DORIA. -

SEMEIOTICA. . .

Pneumoperitoneo e sua facilitazione nella diagnosi di lesioni sottodiaframmatiche. Gli AA. 11an110 impiegato il · pnet1moperitoneo nella discriminazione della d.i agr1osi di ascesso sottodiaframmatico : in ,u n primo caso ad esempio esisteva l1na plet1rite destra ' con. . sens11ale J)1er lesione sottodiaframmatica : la r·ep~1ezione g·assosa dell' addo·m e e la chiarézza dello s.p azio sub-frenico per distacco della c11polEL e1)atica fece esclt1der·e la .1)0.s.sinjlità di un as_ce.sso sot1odiaframm·atico con l)leurite consenst1ale e indirizzare lB ricercl1.e pi11ttosto verso la regione renale (.ascesso periren a le). In u,n altro ca·so - in cui il pneumoperitoneo era stato esegliit0 p er altra lesion.e - i l fatto che lo spazio tra di aframn'La e cu1)ola epatica era • i:> arzia~mente oscl1rato, fec e avanzare l ipotesi - successivamente conf erma;ta - di un incipieJJ.te ascesso st1b-f renico. Il meto.d o del resto, secondo L. R. Santé, Tlie Joi trnal of the Amer. Med. Assoc., n. 7} 17· febbraio 1923): p11ò esser•e largame:q.te llSato · in altre èir"co,s tanze : per stabilire aderenze della milza !)rima del.la. splenecto,m ia; 1'.)er la, diagnosi di ernia diafra n1m:atica e s1)ecialmente per la diagnosi di cardiospasm0, 1)otendosi così discriminare la pois1s ibil.i tà o· di Lesioni organicl1e o di adere~ze diaframmaticl1e, e sp€eialmente fra I.e prin1ie la prese;nza o 111eno di una. lllcera semplice o ca.rcinomatosa . .1\IIILANI E. 1

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Dolore f~enico della spalla indice di' lesione diaframmatica. . Il dolol'e alla SJ).all1a, s pecie in corrispor1denza dell '.acromio. e al collo, specie st1l cuct1llare, non ·è raro in tt1tte 1e cir.c ostanze in cui il dia• framm·a . e gli altri territori di distribl1zi one del! i1ervo fr enico (per icardio, surr.enali) vengono irritati. Si pllò q11indi a\rere nelle p er11


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IL

carditi, n elle plet1riti, soprat11tto nelle pleuriti diafra1nn1atiche, i1egli ascessi subfrenici, nelle colecistiti, nella polmonite, i11ell 'infarto polmonare destro, 11ell'acti11omicosi della base del pol1none destro, nell'ascesso del fegato, nel1' ulcera gastrica o duodenale perforata, nelle peritoniti, p·e rispleniti, appen diciti, pancreatiti acuie, rottura di gravidanza estrauterina, ti.1mo1·i s11r1·e·n a li, pressione sul diaframma di tubi di <..lre11agg·io. Negli stessi casi altre irradiazioni si possono avere alle pareti a ddominali o toraciche (interessamento d.egli ultimi sei n er vi intercostali). Il, dolore è spont aneo., circoscritto, spesso a distribuzion·e radicolare, con ip~r estesia e iperalgesia: si esacerba spesso col r e.s piro, con la tosse coi cambiamentL di posizior1e. (T.

ORR. J o'ur1i.

A. M. il ., 19 i11ag·gio 1923). ' DORTA.

I

POSTA. DEGLI

ABBONATI~ •

C1Lra dell<t osteo ?Hri laci a . -

abb. n. 3452:

Al dottoir O. G. , ·

La cura della osteo-malacia ha una storia, cl1e segu e passo per passo I.e opinioni differ enti sulla natura e patogenesi della malattia: dall'olio di fegato, al fosf.oro, all'ossigen o, al cloralio, a l cloroformio, si giunge alla ct1ra adrenal~nica, alla vaccinoterapia alla \\' right> alla castrazione. N.essuna di tali tera1)ie ha il consenso g~nerale• degli studiosi, e si può dire che ognuna di esse· ha avuto sLrent1i sostenitori, 1:1.n.a base di esp erienza clinica dimostrativa, h a pr o,rocato aspr.e pole111 icl1e . :Vlod-ernamente la adrenalina per iniezioni (111etodo Bossi), la cura col cloroformio (cloroformizzazione unica o ripetuta, m etodo P et1·or1e soste11ut0 e cl i' t1lgn.to da Arcangeli), la vaccin azione coni auto vaccino (isolamen to (lal la cultt1ra ossea ·del. diplococco di Arca11gel i e Fiocca e r,reparazione del vaccino, m etoc.lo :\ rca11geli ), sono i metodi più in u so. T~' e"1)erie11za degli studiosi, che tali n1etodi cli cnrn. 11n 11110 cor1trollato, i1on è ne1)p11re essa concorde per t1na decisa preferenza. T. PONTANO. 1

'

\ ·ell'arteriosc l Pros i

cerebrale. -

( •.\~NO

I'OLI CL I~ICO

Al dottor X:

La ct1ra per l'arteriosclerosi non ha gundag11ato grail ch e di nuovo dagli stt1di più re-

ceNti: es"a resta quindi circoscritta a mezzi igie11ico dietetici, q11ali sono indicati nei co111u ni trattati.

XXX, FASC. 32]

P er la localizzazione cerebrale, il riposo m ental,e è l'elemento fondamentale della ter apia. Gran parte della produzione farmaceutica, di cui sono inondat~ le pagine di reclame nei giornali })Olitici e i11edici, è destituita di efficacia c11rativa.

t. p. Tra.ttati di se11ieiolica medica e tecniche di récizioni. - Al dottor F. U., Trento.

Ancora rruello del Sal1li è i.1no d ei migliori e più completi trattati di semeiotica medica., Tra i manu ali, ch e si raccomandano per la loro brevità, ricordo quello del ·F errannini. P er la sierologia. son o consigliabili gli « elem·en ti di Sierologia » di A. Ascoli, per la batteriologia il v.ol'ume recente del Dopter. In un · • solo volume iJ, Bard (Précis des examens de laboratoire), r accoglie, con lodevole precisio"'ne, quanto può essere utile al medico al lettt; del malato. t. p. Esami per ?n edici di bordo. -

Agli abbonati

n. 9513, 6051-4 e altri: Abbiamo già risposto nello scorso fascicolo.

VARIA·.

Eccesso di nascite. Il numero di luglio del Praotiti<;ner - uno dei 'più scrii e diffa~i veriodici inglesi di medicina - è consacrato interamente alla contracezione, termine ' nuo,ro, che significa << limitazione dei concepi1n enti » . Il g·rosso fascicolo rn ccoglie l1na serie di articoli, <l.ovuti a sani ta rii di Yalore: sir M. Abbot...\.nder son; F. Fol'thergill, J)rofessore di ostetricia e ginecologia nell'Università di lVla.nchester ; E. Corby, professore di ostetricia e ginecologia n.el Collegio l1niversitario di Cork (Irlanda) ; A. L. 1\l c-Ibroy, professor el';&1 di' ostetricia ·e ginecologia n e lla Scu ola l\1e<lica Femminile d i 'L ondra; J. S. JJ'ni rbtlirn, ostetrico de l St. Tltomas H ospital e<:1 esaminatore di ostetricia e ~in~logia a ll'Uniyerità di Lo11dra; E. rritchard, direttore dell'O~ve­ clale infantile <li 'Vestminster : sig.a. F. E. Barrett, eon:-::nlente o tetric:a e ginecologa a l R oyal Free IIos1)itn l di J~ondra; B. Whitebouse, ostetrico e ginecologo 011ornrio de ll'Ospedule Generale di Bir1ni11gham; H . 'R. An<lrecos, ostetrico senicw del • f,ondon Hospita l: N. H nire, ufficia le sn nitario onora rio di ~jd11e~. Il fasc-icolo contiene anché un n1tic:olo reclatt•)l'iale introd11 tti,~o ro a lcune inforlllfl zioni con1p l em~ 11ta ri. In questi co11tribnti si di . . cute intorno a lle ra~ioni ~ocin li, biologiche e n1ediche che consigliano di lirui~'l re le i1ascite e sui mezzi più idone i e più pratici pe.r riuS<:irvi. •

• •


[ANNO ~xx, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

1047

• ~i

'

i·ileYa c!J.e la l)()polazione cres<.:e in modo preocc11pa~te, ~e µon allar1ua11te, mentre in conformitù alla veechia concezione di ~lalthus le risorse generali aumenta110 in misura molto più ridotta, di modo che il ~u olo britannico è sempre meno in gràdo . di sostenere i J.}ropri :figli ! :Non , bastano più gli' alime11ti prodotti all'interno od importa ti in cambio di a ltri prodotti; non ~ bastano più le materie JJrime; non bastano le abitazioni. E la disoccu1)azione cr esce in mi.s111·a imJ)revista. Il formidabile incremento t1ella po1>0lazione è in i>arte opera de i progressi igie11ici e Sèlnitari, che ha11no portato a rid11rre Re111p1·e più la mortalità: questa è attual1ne11te, i~ Ing·hilterra, di 11-12 %o appena. Se il s11ccesso igienico-sanitario si manterrà e si con<Solirleril, l'ntt11ale generazio11e raggiungerà una vita inedia <li un centinaio a ~a.nn i, di 1nodo che lasceril poco !)Osto per le i1u0Ye generazioni. Al tempo stesso le nascite si riducono, sì, ma non in modo corrispondente; di modo che v'è 11na forte 0sube1«:1nza <li nascite s11lle morti. :EJ 1>1·obabile cl1e la i1a tura troyi da sè dei rimedi :i questo squilibrio, mediante epidemie iml)fOYYise e letali, e:he diHtruggono provvisoriament e i benefizi dell'aume11t.1b1 longevità; mediante Yaste guerre di l)opoli, cl1e ucc:idono co11 le armf e <:on le l)rivazioni; mediante i·iyolgimenti sociali, ('he det€rminano impoverime11ti genera li e ·morie eorrela ti ve : ne ,·e<liamo, pur troppo, gli . esempi in atto. M a questi rimedi nn tt1ra li si acc~n111agnano a t1·ofJl)O gra,·i ~offe re1ize , perchè non sia prudente di scongiurarne l'avYe11to; e ciò non solo nell'interes~e delle prossime ge11erazioni, ma anche a Yantoggio immediato della generazione n ostr.a. Ques~ con side razioai valgono per tutti i paesi; ma si applicano - crediamo - in spe.cie a ll 'Italia, ove la popolazione aume nta di mezzo milione di anime all'anno, mentre le risorse restano inYal'iate O quasi, rin<:re1nento clella J)l'Oduzione agraria è quasi inavvertito, salYo le oscilla zjoni annuali, ~ l·i11çl11stria no11 sen1bl'n. s11scettibile di molto sviluppo; JJer <li più l 'emigruzi-011e non troYa sbocchi, perchè tutti gli Sta ti cl1e a·n te b c>lltt·ni con sentivano 1.1na forte imn1ig razi.:>ne, e lèYa no bar1·iere protettrici contro un·i11Yasi o11e cli cui non sentono più alcun bisogµo; i11fine, i territoi·i che r esta no da polJOlare - l"ler es. nell'immen'36 continente africano - richieclo110 ca1>itu li e iniziative ài cni noi (ljfettiamo. ~!ulgrado tutto, i sociologi contir.uano a incnlc·nre h1 dottrina <lell'11tilità dell 'iperdemia e d i mo1«1listi l)n1·itani SP-conda110 questo pregiu<:l izio, dettato. 11iù c:he a ltro, da con siderazioni militari: i llleclici si n1etto110 a s~ryizio degli 111~ e degli a ltri. .. 1>roserive11tl o o c011da11nanclo tutte le pratiche c-l1e tendono n. lin1ital'e l~ 11n sci te, od nutorizzR 11llole solo e co11 inolte c:autele i11 e.asi definiti, di ~ra vi 111aJattie. (~osì il cla11no s'inte11sifica e la società pr(){;ede Ye-rso un disastr o. Nell'arti~olo redatto1·iale de l P·raotitlon,er si deJ)lora che, mentre si discute 01·ma. i 1iber~lll~11te e ~n z4'1. ivocri·sic dei n1ezzi anticoncezio11ali, i periodici di medicina continuino a cons ideral'li con

I

pudore; pe1·ciò gli espedienti d::.t mettere i11 opera sono descritti solo in lìbl'i ciarla tanesc:hi e d 'i11c:ompetenti, cou gra Y\3 (lanno del pu}?blico. Si. rilev'L C'l1e l 'a stinenza sessuale, consigliata da l\ilalthus, non è dannosa tin molti c:asi anzi è ·utile); ma l>er 1~1 granl1e màggiora11za della po_polazione essa · è irraggiungibile ; d'onde la necessità delle pratic:lle a nticoncezionali o i1eo-n1al thu siane . Si osserva che nelle condizioni odie1·n-e, le sole classi socia li 'n1igliori limitano la proli.ficitil, ment1·e gl 'individui ineno res_ponsabiµ e meno clesiderabili -continuano a moltiplicar si senza restl'izioni: essi traggono,, così, innun1er evoli can1biali a t"u.oto sulla coJlettiYità. Sarebbe a vvedt1to di divulg;-tre l'us o d ei mezzi anticonceziona. li an che f1 a le classi inferiori, non n torto <.lette proletarie, e provyedere addirittura nlla stériliz~azione dei soggetti di , scarto: delinq11enti, alienati e nltr~ <:ol1)iti da gravi tare degenerative. In lJal'ecc:hi atticoli c.lél giol'nale si prendono in esame le lJl'è.l ti che a11t1.conceziona li : lavaggi vagi11a li stel'iUzzànti, mezzi meccanici, rnggi X, ecc., e si disctitono i danni l'eali o pres unti che ne deriYano e la sicurezza <"!he offrono; N. Haire espone In tec nica cl èl lol'o iru1)1ego in u11 articolo corredato d l illustrazioni: questo !111tore raccomanda in specie il l)essa rio ola11dese l\1en8inga, che gli ha dato il 100 11er 100 di preve nzioni e nessun incon-: veniente. Dallo ·s tesso fascicolo del J>1·c1,,otitioner apprendiamo t·he la <::ampagna contro la l)l'oli:fieità esuberaute, sorta in Inghilterra col ~Ialthus, non vi si è mai s1Je11ta, lllà Yi 11a avuto dei <.:a w11iu11i come Dradla t1gh ·e la Besant: ·Se non che solo in questi ultimi tempi 1111 richiamato tutta l 'a tteuzione che me!'ita e destato lo spirito di J)l'a ticitit del l)OIJOlo inglese ; e~sa 11a dato Ol'igine ~td n11 n•0Yiirte11to che è venuto estendendosi e raffor zandosi; così nel luglio J 922 ebbe luogo a J."'011dra la vT Co11rerenza ii1ternazionale di. Neo-malthusiani~n10 e Iler la riduzione delle nascite; il problen1a è ol'a penetrato nella co·séienza cli sociologi e uomini politici, di medici e biologi, ma occorre c:h e esso guadagni vasti strati della popolazione e che i medici non sdegnino di òccupal'sene. In ·a ltri paesi contint1a, intanto, ad aver corso il conyjncime11to elle si d eve f<Iyo rire, c.:on tutti i w ezzi, l'aum~11to (li popolazione, qu~le fattore di · successo nelle colllp~ti zioni internazion a li e non preoccupandosi affatto del disagio e delle so~erenze c:he J)pssono de1·iyarne. Oe1to il l)l'oblerna è com1)lesso, e per ciò in alcuni paesi può essere desider a bile una restrizione, in altri un incr~1ne11to delle nascite. Verriey.

1

..

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. l'TCCI~l.Kl

Il ({ v·iscum alburn, )) 'nella storia clelle scienze mediche e nrrtitrali. - Siena, r.rip. S. Beri1ardi110, 192~3. SA L:h10N ALBERTO. S·n lla patogenesi cl ella ' oon trattura d'origine p·i ramidale . - Reggio Emilia, Ooop. Lavoranti TiDOgrafì, 1923. PRASSITELE.

1


POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDE.NZA. l*) La legislazione sanitaria vigente nel Regno è estesa a1le nuove provincie, con norme speciali. •

, jJ ~ella

})I'ituu èl lJlJlic<t z;ioue ùel J>l'ese11te decreto, iier l'amn1i";..;ion(' ai concorsi, ch e ~nrarmo b tlD· d iti per i vos ti di medici •• yeterina ri condotti, i u1ed i<:i e yeterinari statali attua lmente in l'e1·yi• ;r,io n e i territoti a1 messi saranno dispensati cluI li1uite cli etit st..1bilito nei s i11golì ca1)itolati. E::;si, inoltre , avranno di1·itto di pre ferenza nell <.l uo111i11a i11 <;onfro11to con gli a ltri co11còrrenti. ~e1uvre c l1e 8 Ì il n o clicl1ia r a ti idonei dalle C on1rni~­ s 1oni giudicatrici ùei concor~i. Art. 3. - Gli attestati di st1pe-rato esarue cli fi, itn to, g ià c:on c:e~si ai sen.1si de ll'Ordi11a i1z.a a ustrincn 27 ngo~to 1 87~;, B. L. I., 11. 139, sono per ogni effett o eqnipar;.tti a que lli, di c ui a ll'art. :> cl~l

Co1i R eyiu clecreto 13 1riayy i& 1923, ri. 1238, i11serito 11ella Gazzetta Ufficiale d el 28 giug1io n,. 151, so1io stltte JJUbbl ica t e n ell e ·11ttore pro'l.'i1icie tittte l e /eygi sa11itltrie vi y e1it i n el R egno e sono stole stabilit e 11 or1ne cli coord i n u1ne nto e cli r1,tt11,a~io 11 e . L 'art. 1 del d ecreto con.tie1ie l'elenco di tutte • l e leggi e d fi reyul(l tn e11t·i es t esi r1,i t erritori . a1iries si. It . I>. 29 11H1g:~i·) 1~ns, ii. 21n. Gli arti·!:Oli sitccess ivi st abiliscono 1iorn1 e s pe~\1t . -l. ~t'lh1 JJl'ima <ll}l)licazione del vre~entP ciali, clie crecl·ianio utile 7·iportar e i11t eg1'lll- . D<:><·reto, i Prf•fetti confer1neranno nei ])o8ti di ll fmen le: iic·in le 8anitnri o d <?lle c:ittit già fornite' di sta tuto v r o1>rio, i n1edi<'i c:o1un11ali e he a ttun lme11te ademArt. ~. - ....\.gli artic:1)li lOD, 110, 111. 11~ t> 11;i piono a fnnzio11i corris1)onde nti a quEll le di nffici<lclel R egol;1u1ento ' l H lng-lio J90n. n. 4()(1, 80110 .1'Qsti11-_ Ra i1ita rio, l)Ur('hè tn li medici l >l'OYino cli c-0110tuite lt> flfi;nenti di~1,osir,ion i : H('t're la ling ua i t alia11a, e di l)Osse<l <' l'P i requi ~iti 1) E11tl'o ~ei llH:.•:-:i dalla pnl>blic.:c1zjo11.e tl t~ I v1·ecl i cui ni i1u1ner i l , U, 4.- 5 e 7 d ell'nrt. 75 del Re• ::-;ent~ Dec:1·~tn clo,·ril. i1ei tPl'l'i tot i anueH8 i. p1·oyg-ol<l n1ento lH Juglio 1906, n. 466. Y~ler8i

:

'

all<l :-;h-~te111 nzione clei sel'Yiz i cli Yig1lanzn igie11ica e<i a lli1 i10H1i11n (l egli uffic i<l li ~nnib-l 1·i (comunali <' con sorzinli) : b ) alla <.lete1·u1inazione del nuruer-0 de lle eondotte mediche, Yeteri11arie ed ostetricl1e (isolate e <;on sorzin li), a lla formaz io n e e<l <l 1la reYisione d e i ca1)i to h1ti di scr,·i11,io e delle <·011ye nzio11i 1·0golntrici <le i con so r 7.i ~siste11ti, e, in. gen ere, nlla i;.;i:-;temtlzio11e dei ~~1·-riz i cli n ssi ste11za .·,1nite1 ria c·on111na le , in co11for111itit delle nor111e o r gH niC-hP. este~ ('On l'nrt. J d~l J >re~e11te D ecr eto: 2) Ne lla l >l'illlil <llll)licazio11e <l el l)re..:-e11t e D Pe:reto, i Pre f etti l>otranno, ~e11tit o il m e dico vroYincialc, i101ni11a r~ ai. posti di llfficinle sa11it.1riu Ct)111unale o c·on sorziale, vres(' i11de11do dalle formaliti1 <1<'1 conc-01''0 e da l lirni t(• <li etil, i 1uediti Rtntali, attunl111e11te i11 serYizio Ilf:'i t e rritori a1111e~~i : :)) Nelln pri u1:1 a pplic·a~ione dfll pre8entE' DE'creto g li n ttu.i li i110clic i co1nu11n li, c·l1e abbin110 p:iit <le-qui t <1ta la :-:tnùili ti1 . sa r ;.111110 c:onfer11111ti. n~i 11'1uiti dei llO~t i <li~lH>nibili . <lall(' · arnn1i11i~tl'a%ioni <la c ni <lipen dono to11 la qu ;1 li ti't <li titoln r i <lPll<o> i titu0nd e c·on<lottP n1 0t1ic·l1~ . }Hll'(' h~· lH'OYi110 <li c·o110Hcer<> In li11g:un italin11<1 e di 11o~R~dere i l'E'flll i~iti tli cui n lr nrt. ~7. nlti1no <·ou1mn, del r e:.ro1:1 1ne11to 1n 1ng1io lHOH, n. -tGH: -ll <ili nttnali n1()clic-i <:<nu11nnli. c-he nbbi;1110 ne<1nh~tatil J,1 . tahi li ti1, n1n eh c• 11011 ~n r;\1111 0 c·o11f C"rn1a ti <"on1e lll(l<lic·i ton<1 otti. n,·rn11110 diritto nlla in<lenniti1 cli c·ni n ll'art. :10 cle J R ~goln111c.1nto 1n lnelin 190(), 11. -tfifi. Ta lp inclt)nniti1 non snri'1 Jl<'l't> c·orril'l>O~ta ;1 i iue<li<'i <·hp •l nortHè\ dPlle <lis}lo...,i zio11i Yigpnti UPi tPrritori nnnf\~'-'Ì :lYl'anno c·on-:(lp:nit<l il cl i1·i tto al tr.1ttn1nf'Utu tli •lllÌt>:-:c·t•nzn: a)

I

confer1n;1 nvrit luogo, in linea d e finitiYa, per i n1ecl-i('i muniti <1i regola r e n omina ;.1 Yita. e n tern1i11e , seconclo la risp e ttiva ~ca denz}l, J>f'r quelli n1u11iti di 1101ni11n u tempo incletermi11n to . .. \.1-t. 5. Sino a tnntD c he le nn11nini~t1·:1zioui co n1n11ali d ei territori nnne. ·"i n on ~,i ~nrn11no uni for1n<1te alle disposizioni <li cui a l R. D. 17 ottoh r C' 1922, tl. ~01, del R (:'p;olumento 19 luglio 190~. n. 29H. e dei c·n r)itoli i1or1uf1li estes i nd essi co11 il R . D. 11 ge 1111aio 1923, n. 117. l' eye11tnal~ vng·nn1ento conttivo d egli :::tipe ncli agli nffic1ali sa11itnri <:> d ni :-;nnitari to11dotti s;e~nirà. i11 bnse n di.·110s i z i o110 cle Ile Gi11n tr Provincia li 4111n1ini~trn ti YP . cln pnrte. cl f\~·11 nffi ('i <lt)lle i111pos te. 0ntro i li1niti <lt' llP ri ~co~c;:i o ni pff0ttnnte i1er eonto <li e: in~·un c·ol Jà

111n1H:\ .

n. - ·

Nn11n è i1u10Ynto ('il'C'~1 il trnttau1ento di qnie~·enzn a ·fa,yor e d ei Ranitnri loenli <l(\i t e r l'itori <lm1esRi. ii1 se ryizi o n lln tla tu di a ppli(·n zion<"> tlP l in·Else11te D ec1·eto . •-\r t. 7. - Entro ~i n11:1~i dalla pubbli<·;1zi one del J>l'esp nt~ De(·reto, il Pr~fetto di Tre nto lll'OYYecl e ril :1 lln c·o~titnzio11e fr<l i con1u11i clelln ProYinrin cl <'l (·o u~orzi :-> 11e l' il fn11ziona1ll e nt o d e i laborat ori cli Yig·il;1n7.a igienien, attnnln1e11te esistenti a Trento. Il rnaterinle (·l1e ('o~titui~c:e In dotnzione <lel la born torio h.;1 ttPriolo~ico clello ~ta to ~ clel ln b or.1torir; di ~ta,lo l)f>r 1· er..n 1n~ clelle Ro. t.;1uze nli111e11tnri, di Tre11to. :-·i ii1te ncle c·ecl nto nl ('011S01'7.io <li c·n i n 1 ('On11nn J>l'~reò entP. Il p~r~on n lf> ;1 ttualn1entc.' i11 !'lPr\·izio p re~.·o g-li istituti l1n <li1·itto ùi rn·ef(:ll' E'llZ<l t>er In nou1i11a ni po~ti el1e Y() r ra nno c·on11>rei::i n f>lla 11innt11 org';1ni<·;1 <lt>l pe r. onH l<' n :-; r..rgna to n i la h orn tori ~t<'~Hi. e :i i q11;1li 1,otr iln110 e~sere n onlinati s;e11zn n1orlnli t:1 <li <'OHC'Ot'"O e c·on cl isp0n . .·11 cln i lin1iti cl i <•tit. •\rt .


[AN1'1-0 XXX,

32}

FASC.

SEZIONE PRATICA

Nella prima applicazione del presente D€creto nei riguardi del laboratorio micrografico comunale e del laboratorio bromatologico annesso all'ufficio municipale di igiene <li Trieste restano fermi i diritti acquisiti dal personale sanitario attualmente in servizio. Art. 8. - Fino a che non sia diversamente disposto, le attribuzioni che le disposizioni indicate all'art. 1 del presente Decreto assegnano al Prefetto in materia di sanità marittima, saranno esercitate, nella circoscrizione di sua giurisdizione, dal Governo marittimo di Trieste. Art. 9. - In con1$eguenza delle disposizioni di cui al R. D. 25 settembre 1921. n. 13 7, e dei RR. DD. 18 gennaio 1923, n. 53, 54 e 93, sono sciolti gli Ordi11i dei medici cl1irurghi di Belll1no, Gorizia, Pola, Trento, Trieste ed Udine, gli Ordini dei veterinari di Treviso, Trento, Trieste ed Udine, e gli Ordini dei farmacisti di Belluno, Gorizia, Pola, Trento, Trieste ed Udine. .Art. 10. - Entro un mese do.Ila pubblicazione del presente decreto i Prefetti competenti procederanno, in base agli albi ò.i.S'(;iolti Ordini, e tenendo conto delle nuove circoscrizioni, alla formazione dei nuovi albi provvisori degli Ordini dei sanitari delle ,p rovincie di Belluno. Pola, Trento, Trieste ed TJdine, e di quello de i veterinari della provincia di Treviso. Art. 11. - Entro due mesi dalla pu·b blicazione del presente Decreto, ir1 giorno festivo, i Prefetti · convocheranno le adunanze generali di ciascuno dei nuovi Ordini per procedere alla nomina del rispettiYo Consiglio amministrativo. Art. 12. - Ogni Consiglio appena immesso in funzione, procederà alJa revisione del rispettivo albo provvisorio compilato dalla Prefettura e quindi alla pubblicazio11e e notificazione di esso nei modi previsti dall'art. 8 del Regolamento sugli Ordini sanitari. Art. 13. - I nuovi Consigli eletti dureranno in carica fino al termine ordinario del nuovo biennio 1924-192fi. Art. 14. - I Prefetti competenti provvederanno, sentiti gli Ordi1rl interessati, alla ripartizione proporzionale fra i nuovi Ordini dei patrimoni degli Ordini disciolti.

1049

,

concorrenti senza alcuna discriminazione : così non distingue fra l'uno e l'altro invalido di .. guerra nè tra i decorati con medaglia d'argento al valore milita.re o di marina; onde è esclusa una qualsiasi g·radazione in ogni categoria e quindi la possibilità di v.na valutazio. ne cumulati va dei titoli professionali e delle benemèrenze militari. Il ùecreto si limita a stabilire un titolo di r:ireferenza, a parità di merito, il che implica la. preventiva estimazione del merito, all'infuori degli elementi considerati nel suddetto ùecrcto, per far luogo dopo ciò alla determi11azione della preferenza fra coloro che sor10 riconosciuti di merito uguale. Non viola questo criterio la Co·m missione che valuta il servizio militare prestato dal concorrente d11rante la guerra., come medico, classiftcan,dolo fra i titoli di carriera valutabili dal punto di vista professionale, e Jl.On quale benemerenza militare -· salv-0 ad rupplicare il titolo di preferenza per b.enemerenze in · guerra qualora si verifichi la condizione alla. quale la preferenza è subordinata, cioè la parità del merito. Così ha deciso la IV Sezione, con sentenza 25 maggio 1923, n. 575, confermando, sostanzialm8nte, co·n particolare applicazi·one, il principio già stabilito con la sentenza ZaraBuda c. comun·e di Granunichele già Tiasr Sl1nta in questa rivista.

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1

N. B. -- Ai quesiti degli abbouati si risponde direttamente i;>er lettera. I quesiti debbono essere

inviati, in lettera, aecompagnati dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del «Policlinico», via SistiM, 14 - Roma (6). Le risposte ai quesiti che non richiedono esam~ di atti o speciali indagini. sono gratuite.

Importante pubblicazione:

* ** altre norme riguardano l'esercizio della farn1acia. le Commissioni pellagrologiel1e e la delegazione regolamentare).

Dott. Cav. Uft. ALBERTO VIGO (Doctor '9ustltla)

(I~

QUESTIONI PRATICHE.

XLIX. - Il servizio militare prestato dai m,ediei in guerra e le benemerenze militari, agli effetti

dei concorsi. Il R. D. n. 1825 del 1919, stabilendo che nelle graduatorie dei concorsi per gli impieghi degli enti locali ha.n no diritto di preferenza, a parità d.i nierito, nell'ordine ivi i11dieato, tra gli altri coloro che hanno prestato servizio militare, considera eiascuna categoria di

LA LEOISLAZIONE SANITARIA •• ••

•• in ·rapporto ali' esercizio professionale ••

(Manuale contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Circolari e tutto cib che si riferisce all'esercizio professionale, ad u eo del Medici condotti. dei liberi esercenti, degli ufficiali eanitarii e~l persona.le addetto ai laboratori di vigilanza igieni ca) . N. B. . Coloro che Intendono non restare sprovvisti di que-!lta veramente utile opera compilata dal nost ro compianto re· riattore, io seguit'J alle insistentli premure rirev11te dai let· tori del «Policlinico>, debbono affrettarsi percbè l'edizione volge a.l termine. Prezzo L. 1 6. Per i nostri abbonati sole L. 1 2. 7 5 In porto franco.

Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via &iet~I!a, n. 14 · Roma. •


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l'OLICLINICO

(ANNO XXX, FASC. 32)

·N.EL-L A .VITA .PROF,ESSION ALE . . Uno scandalo ammonitore. È quello scoppiato in Francia. I lettori del Policlinico sono stati già informati: a Mar-

siglia da medici e farmacisti si f.aceva u11 commercio delittuoso dei lJbretti di cura degli invalidi di g11erra. A questi, come è noto, lo Stato francese oltre la pensione corrisponde gratuitamente l'assistenza sanitaria e le medicine. Ad ogni pensionato è rilasciato un libretto nel. quale il medico visitatore, scelto liberamente dalL'interessato, stacca ad ogni visita un tagliando e rilaseia su apposito modulo la ricetta. Lo Stato corrisponde ai medici gli onorari delle visite ed ai farmacisti il costo delle medicine alla sempli.ce esibizione dei tagliandi e òelle ricette. Qt1el che doveva accadere è accaduto. A Marsiglia un gruppo di medici e farmacisti ha costituito una vera associazione a delinquere. I medici con un piccolo compe11so ritira vano dagli invalidi i libr.etti, e potevano disporre c-0si di tutti i tagliandi, e contemporaneamente rilasciavano ai farmacisti ricette per medicine costose, in sostituzione delle quali ve:pivano date merci di minor costo e di gradimento degli acquirenti, come liquori e profumi. Tal fatto com·m ercio durava da alcuni anni, poichè si in,iziò non appena la J.egge per l~ pensioni di guerra fu promulgata, per modo che lo Stato francese è stato truffato per diecine di milioni. E non è azzardato il so-. spetto che quel che è avvenuto a Marsiglia siasi verificato in altri luoghi di Francia. Al riguardo è bene notare che i fatti delittuosi ora di pubblico dominio erano stati denunzia.ti dal Sindacato Med~co fin dal 1920, e che le at1torità competen.t i si son decise ad intervenire so1o nel 1923! L'affaire des carnets medicaux appassiona oggi tutta la Francia non meno dell 'imbroglio della Ruhr. I medici ~ono alla berlina; e le invettive e le satire sono tanto più atroci in quanto fra i numerosi arrestati figurano ben note. personalità scientifiche e professionali : insegnanti della scuola di Medicina, assessori ed ex assessori de1 Comune di Marsiglia.. T.. o scandalo non avrebbe alcuna importanza, alJ'infuori di qt1ell 'interesse di ct1riosità eh.e cle tano t"titti i fatti del genere, se non avesse u11 profondo e, speriamo, efficace senso ammonitore. ·I... e provvidenze sanitarie statuite dalla Rept1bblica Francese a favore dei pensionati di

guerra costituiscono un esperimento di assicurazione statale contro le malattie di notevole estensione, e i suoi effetti sono un saggio abbastanza significativo dei suoi possibili inconvenienti. Coloro che in Italia si affannano a deprecare per l'esausto bilancio statale e per la stremata economia nazionale ! 1 nuovo danno di certe assicuraz1oni, non possono essere soddisfatti della realizzazione delle loro previsioni : essi non furono che f aci1,iss.imi profeti. Se mai ebbero il merito della sincerità e del coraggio, q11ando nel periodo della più folle demagogia si correva verso ~l disastro abbacinati dal miraggio di teorie falsamente umanitarie. La lezione dei fatti deve indurre alla m editazione, e· ricondurre sulla via del.la prudenza gli apostoli ze1anti delle assicurazioni malattie. , In Italia avevamo avuti gli esempi degli abusi, cui posS-Ono dar luogo i più o meno abbondanti sussidi di malattia. La Francia ci dà una luminosa, precisa prova sperimentale a.elle frodi ingenti che inevitabilmente genera i! sistema dell'assisten·z a gratuita medica e del.le m~dicine gratuite. È davvero stolto pretendere che non si stabilisca una connivenza più o meno esplicita, più o meno fraudolenta tra il benificiato ed il datore di opera, tra il compratore ·ed il venditore di merce, quando il pagante è un terzo, e sopratutto quando questo terzo è un ente collettivo o lo Stato, che è quello che più passivamente si presta alla truffa e· che. anzi, per comune intesa è meno delittuoso truffare. Coloro che per malinteso spirito di umanità insistono nel sollecitar e le assicurazion~ iLl .quistione, non si rendono conto dei gravi inconvenienti derivanti dalla pratica attuazione di provvidenze in teoria apparentemente benefiche. ·: Stretti fra le loro ideologie ed i sentimenti di colleganza professionale essi hanno prescelto un tipo di assicurazione, che pur garentendo agli assicurati ogni assistenza sanitaria meno danneggi gJ,i interessi dei medici: il sistema del pagamento a visita. E non si ~c­ corgono che con tale sistema si danneggiano gli uni e gli altri. Si fa il danno degli assic11rati perchè ogni aggravio de llo Stato si riflette Sl1lla collettività, assicurati compresi; e, naturalmente, quelli che ne sentirebbero di più il peso sa· rebbero i più onesti.


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(ANNO XXX, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

Si fa il danno della maggioranza dei medici perchè quelli prescelti dagli assicurati sarebbero i più compiacenti o i più disonesti. Ogni contraria argomerutazione teorica al riguardo impallidisce di fr onte alla dimostrazione data dai fatti verificatisi in Francia. · E non è n ecessar io accennare al danno morale, alla diminuzione del prestigio e del decoro, che colpirebbe 1 intera classe. Purtroppo noi non possiamo essere soddisfatti della china sulla quale corre la dignità professionale: la ridotta potenzialità economica del nostro paese, la pletora di m edici, 11anno sviluppate o incr ementate c~rte form e affaristiche• e commerciali dell 'attività medica, le quali abbassano ogni giorno più il piedistallo. che le necessità stesse dell a nostra missione richiede sia tenuto quanto ptù in alto è possibile. La nostra superiorità morale è forse un mito, ma nulla n oi dovremmo fare, neli'interesse nostro e dei malati, a che questo mito si dilegui. Noi sia rno 11omini, è vero, e perciò ipeccatort. La nostra c11ltura, la conoscenza dei difetti, delle miserie, dei dolort degli altri ci fa essere, forse pii1 sembrare che essere, eticamente superiori, ma l1rtroppo come gli altri abbiamo bisogno di evitare tutto ciò che può far cadere. Vi sono tentazioni di frode che allettano le coscienze più provate e più sicure. Gli arrestati di Marsiglia erano medfci che scientificamente, professionalmente ed anche per censo godevano la maggiore reputazione, eppure son caduti: non h ann o saput<> resistere alla facilità ed all'entità della frode. L'onestà è relativa, e noi m edici, come tutti gli altri u-0mini, abbiamo bisogn o della difesa implorata nella più umana delle preghier e: Et ne nos inducas in tentationem. Pangloss . 1

Cronaca del movimento professionale. Negli Ordini dei Medici. . P erugi a. - A seguito delle dimissioni da i1residente dell'Ordin~ de l dott. Bolli, è stato noìuina to presidente iJ dott. Enriro Bonarotti (SP<>leto). Nova.ra. - A seguito delle dimisAioni d a pre-.csidente del dott. Uorella. sono state affida te le funzioni di presidente dell'Ordine al consigliere anziano dott. Carlo Danioni ·(Biella),.

Il sindacato Medico Fascista e la riforma Universitaria. Il Consiglio (lirettivo del Sindacato n1edico f a .sci.sta non appena entrato in carica, si preoccupò della crisi che travaglia l'insegnamento superiore e C<>n esso quello della medicinà e de lla chirurgia, e nello intento di contribuire alla soluziene del gruve problema n ominò una Commissione eomposta dai sigg. prof. Ermanno Fioretti, presid~-

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te, Ernesto P(}staiozza, senatore d el Regno, Riccardo Versati, Tito F erretti, Vincenzo Nicoletti e Sabato Visco, coll'incarico di studiare la questione e d ì indicare i provvedin1-enti atti a superarli. La Comn1isRione ha eoncreta.ti i ri'8Ultati del suo lavoro in una relazi.one che, in seguito ad appro\ èlZione e ad autorizzazione del Consiglio direttiYO del Sindacato, è stata presentat:a. a S. E. 11 l\finistro della P. I. dai proff. Fioretti, Versari, '\'isco. Il prof. Viooo, che della re lazione è stato l'estensore, ha lllun1i11ato I'on. Gentile sui criteri generali a i q11a li la Commissione &1 è ispirata nello espletare il mandato r iceYuto.

MEDICINA SOCIALE. Le specialità medièinali. Dalle

clas.~i

..sanitarie ed anche dal pubblico a me7.7.tO della stampa, reiterati voti sono st.ati da te1111>0 formulati per t1na razionale disciplina della l)roduzione e d el commercio delle specia lità medici11a li nell'intento di infrenare gli abusi e{l i danni che pure Uilvolta possono d eriva re alla salute pubblica dalla quasi illimitata lib~rtà in a tto esistèrite e maggiormente aggravata dalle forme di l>t1bblicità assai spesso cia rlata nesche, .alle quali wolti produttori non esitano di ricorrere, e che si rivelano predisposte al solo scopo di carpire la buona fecle dei bisognosi di cure. Sappiamo che questa 111a teria, che ha certamente peculiare importan7~ , e che già trova :tpposita regolamentazione in tutte le legislazioni degli Stati più progrediti, è stata ora oggetto da parte di una speciale commissione Ministeria le di accur a ti studi per le determinazioni d elle necessarie discipline. La Commissione non trala.s ciò neanche di sentire i rappresentanti dei p roduttori di specialità. a llo scopo di tenere conto, nelle sue proposte, degli interessi econ omici, pure rilevanti, della industri a chimico-farmaceutica cl1e ha assunto ormai notevole sviluppo per poder osità di impianti, per organizzazione tecnica, e per entità di capitali e nume ro di maestranze impiegate. Il C. S. S. h a in questi giorni discu~-so e approvato ne lle linee genern li le misure predisposte. Ci nuguriamo quindi elle le proposte discipline siano a l più prP.sto trndotte in legge, nel suprerr10 interesse della s~ l1tte pubblici:\. C. _.. Vubbli<:azione interessante:

Prof. dott. LEONARDO DOMINICI

Libero docante di P atologia Chirurgica , di Clinica Chirurgic3 · e Medicina Operatoria nella R. Università. - Chirurgo Primario negld ospedali di Roma.

Compendio di Semeiotica Chirurgica Prefazione del prof. Roberto Alessandri. Uri volume di pag. VIII·425 stampato su carta di lusso, 1n • nitidissimi tipi t ipografici, con 78 figure, molte delle qua li originali, intercalate nel testo e 4 te.volé colorate, in cart:i a mericana, f nor! testo. lP In ' commercio L. 4 2. Per i nostri abbonati sole L . 3 6 ln porto tranco.

Inviare Cartolina Vaglia at Cav. LUIGI POZZI • Via Si· st.dn:&, n. 14 • Roma..

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(ANNO XXX, FASC. 3'2)

IL POLICLINICO

CONCORSI.

no di servizio, da J,.J. st. 400 a 800 annue e supplementi eventuali. Per informazioni : Secretary, Military Departme11t, India Office, Wbitehall, LonPOSTI VACANTI. don S. ".,.· 1, segnando le lettere <.'On la dicitura: « Recruitment for I. M. S . ». Ain0LE (Porto ,Waurizio). - Scad. 10 ag. I..1 . 5500 (Inutile inoltrare domande senza ottimi requisiti. oltre I.1 . 500 quale uff. san. e t1n c .-v . Dal confro11to con le co11tlizioni offerte nelle noALA ( V erorriaJ. Sc!ld. 8 ag.; 2<> rep. del cirstre colonie - pubblicate sul fase. 20, p. 646 condario sanit. Ala,.Pileante; I.J. 7000 oltre I... 2000 non si p11ò a meno di rimanere umiliati! Non e'è c. -Y. e ìnclenn. cav.; compete11ze visite ai non pov. da mera,·ig·liarsi se, pur troppo, i nostri medici A u o1runl!: (Pc,(,;aro). Scad. lo ag. L . 7000 e 5 coloniali siano co11siderati e trattati dai colleghi quadr. <lecimo, lln c.v., L. 1000 oltre 500 PoV .. lire 3000 cav., J.J. 1000 disag. resid., L. 4-00 uff. snn., • stranieri come dei tapini ... ). MILANO. Istituti Ospitalieri. - I concorsi ai poca sa dec0nte . sti di dirigenti. vice-dirigenti e assistenti di AmBE ~EVENTO . Muni oip·io. Capo Sezione medicobulatori, di e;ui abbiamo dato notizL:'l (fase. 24), n)icr ografica e cap o Sezione chimica d el T.xttboratosono pTor ogati al 31 ottobre. • rio Ck>nsorziale d 'igiene. Scad. 31 agosto. Titoli ed ~r1~TC i R~o <.Oaserta). Vedi fase. 30. Sc.adenza <•sa1ne. Stipe11dio annuo µ . 10,000 lorde per ogni 31 agosto. posto . (;ar o-viv . Età 40. Certif. pena le òal q11ale NAPOLI. R . unive rsitrì. - Assistente presso la ri ~11l ti elle i concorrenti non sono incorsi in conClinica ostP.trica e ginf\cologica, per 6 mesi (dal da nne per r eati contemplati nell'art. 25 Legge coro. 1° gen. al ~o giu. 1924) : L. 1aoo (sic).. Domanda al J)rov. 'l,itoli <:on1vrovanti pratica e cultura batteRettoré. Buona con<lotta; certif. pen. non anter. a riologica e chin1jca dei compone11ti .. Certificato vo2 mesi;. esame scritto su tema vertente l'ostetriti ottenuti singoli esami. Documenti temporanei non a11teriorj al 25 marzo . \ Terranno fatti conocia. prova di laboratorio. 1>0Gcro FrnoNI (Perugia.). - Scnd. 15 ag. T..1, 6000 scere il luogo e l'epoca per gli esami. fl addizion. L . 2 .so1)ra 1000 l>OY., L. 1500 disag. BIELLA_. Ospeclale degli Infermi. Assiistente servizio, un c. -·v., L. 3600 cav. per poveri e ricchi, nella Sezione l\iledica . Scad . 15 agosto. Per schiar ivedib. dopo biennio, J; . 500 11ff. san., assicur. rimenti rivolgersi alla Direzione. CAMINO DI CODROIPO (Udine). - A tutto 15 ago..\b. 183.5. R OCCASF.('('A DEI ,ror.SCI (Ro111a). Scad. 10 ag. ~to. L. 7500 e tre quinq. <lec. Indenn. cavallo (obf;. 8600'" oltre L. 200 arm. fnrm. e L . 300 quale uff. bligatorio) L. 3000; caro-foraggio e doppio c.-v. ; san. ; due c.-v. T.1 . 500 t1ff. san. Civile abitazio11e del Comune verso RoMA. jfin,iste1·0 della Guerra. - Col 15 noyema11nuo fitto di L. 500. bre airà inizio un cors-> per aspiranti a tenente CAMPODAHSEGO (Pa<lov a) . - Sca<l. 15 ag., II Rep., r.. 7200 e 8 trienni ventes., L. 1800 oo bicicletta o medico in S. A. P. Vedi fase. 28. ROMA. Ministero della Af arina. 24 tenenti me· altro rue z1.JO, L. 3400 se caYallo, <loppio c.-v. CE$F;NA (Fo1·li). - Scad. 20 ng.; per S. Vittore; dici S. A. P . Scad. 1 ag. Vedi fase. 20. . ROMA. .iJiinistero dell'Interno. - È indetta una I.J. 7500 e 10 l>ienni v~ntes., L. 2000 cav., due c.-v., sessione di esami di idoneità per medico di bordo. r,. 2 ogni l)Ov. oltre i 1000. Domanda e documenti entro il 15 ottobre. Vedi FINALE .ffiMILit\ (Modena). Oongregazione ài Oar 'ità. - A tutto il 29 ag. ore 13. Chirurgo direttore fase. 28. s. GIOVANNI BIANCO (Berga1no) . - Consor.; alclell'Ospeda le. Vedi fase. 30. 1'8 ag. ; montagna; L. 6500 per circa 1000 pov. su GnO'lTE S. STEl1"'ANO (Rom.a). - Se.ad. 15 agosto. 3700 ab., oltre ·J,.J. 2500 trasP,.; L. 500 uff. san., I.J. 7000 e 5 quadrienni dee., 'L . 500 dis.-'lg. re&id., L. 300 ambnl. SerY. entro 15 g. ('L 'annunzio ci è doppio e; -v., L. 300 uff. san. stato rimesso pochi giorni prima della scadenza). GuALDO CA•r-rA~EO (Perugia). - Se.ad. 10 ago...~o. J;. 6000 e 3 quinq ., 1 c.-v., addiz. L. 2 sopra i 1000 SOLESINO (Padova) . - ' Tedi fase. 30. Scad. 31 ag. 1>0v., J.J. 500 uff. san., L. 2600 cav., assicur.; abi'.rERR!CL~A (Ro1na) . Due cond. Vedi fase. 31. tanti 2500; abitaz. comoda e decente prossima amScad. 15 agosto. bulatorio. VENTIMIGLIA SICULA (Palermo) . A tutto 11 31 LOi\DRA. Military D epart111 ent, India Office. agosto; L. 5000 per 500 pov., addiz. L. 2 fino a R ec·l11ta1nento s1>eciale, per il 1923, di non più di 1000 pov., L. 5 oltre; 5 quinq. dee.; c.-v. 30 ufficiali eur•)Jw.i, assumibili nell'immediato fuVERNOLE (Lecce). Scad. 15 ag. Per frazioni e turo <lnlla « .. 'ecretary of State for India», tra centri sparsi. 'L . 5000 :fino a 1500 pov., addizion. lin1edici n11toriz7~ti ad esercitare nella Gran Brere 5 fino a 2000; L. 1500 disag. resid . ; L. 1500 cav.; tngnn <> Irlanda, s otto le leggi in vigore; età mas4 quadrienni decimo. ~iJua :l2 anni. Stipendio '1ne11sile per luogote11enti 6.30 r11pie (al cambio incirca L. it. 4500) eleYAbile, Difftde e boicottaggi. con le }Jromozioni, a 2100 rupie (L. it. 14,000) per lnogotenenti-colom1elli, comprese le indennità speNuove diffide: Fontnnett.o d'Agogna (Novarn)~ ci:i li; facoltà di esercitare la professione priYaSerravalle a Po (MantoYa) . t n n1e nte , snl,·o nei gradi superiori; dopo 5 anni Revoca di diffide: Ta~liolo Monferrato (•.\l~s­ di " rYizio assegno <li L. st. 1000 (al cambio. oltre le I.J. i t. 100,000) . Pensioni, a partire dal 17° ansa ndria) . 1


(ANNO XXX,. FASC. •

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SEZIONE P RATICA

· NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Avendo il prof. Luigi De Gaetano rinunziato al l'alta carica di direttore dell'Ospedale dt>i l'ell~­ grini di Napoli, è stato nominato in sua ,.e<:e 11 prof. Nicola ~'urgiuele, secondo classificato.

Il prof. R on1eo Roselli è nominato direttore dell'Ospedale Oftaln1ico Jler i poveri della provi11cia di Roma, in sostituzione del prof. Marta.no Scellingo, collocato a rir>oso per ragioni di età e nominato d irettore onorario. Nel concorso al Prem io Ribert indetto con Circolare n. 347 del «Giornale Militare» 1921, per gli ufficiali medici del R. E sercito e della R. n1a rina , stil tema « lnsegna1JL<'nti de.lla recente gu erra sul trattani en to delle ferite osteo-art icola1·i iii prinLo tenipo (profilassi 0011tro l e infezioni) ed in seco·n do lertipu: Organiz;;az·ione del servizio di ospedalizzazione e cli sgon1 bc ro di tali feriti». la Com-

missione esan1inatrice ha ricon osciuto ad unanimità n1erjtevolc di vren1io la rneruotia r>re~en tn ta dal colonnello medico in P. A . Salinari prof. Salvatore. È st<1to es1>resso il seguente giudizio : « E un trat~'lto chia1X>, completo, organico, moderno, spec:i:il111 ~11t1> nella parte che tl'att..1 della curn chirurgicn delJe fe rite ossee ed articolari, ta- . le da costitl1ire un'ottima guida per il cl1irurgo militare in cun1pagna. L a 2a parte, riguardante lo sgombero e I.a ospedalizzazione' dei feriti osteoa1ticola ri, ~ stata inoltre svolta con piena eonoscenza della materia ed in tutto ri'Spondente alle buone norme deriYate dalla esperienza dell'ultima gllerra >>. Erano tate presenta te cinque .me1uotie. Dalla Direzione del cc St. ~lork's Hospital » di New York è stato richiamato il nostro concittadino dott. cav. uff. Salvatore Magnoni, venuto l'anno scorso in Italja per ragioni professionali. Il dott. l\:lugnoni è da diverso tempo direttore della Clinica Dia.gnostica Medico-Chirurgica dell'ltaZian D eparttn ent d~ll'importantissimo Ospedale Americano affidato alla sapiente direzione del valoroso chirurgo prof. Beniamino T . Tilton. 41 nostro concittadino, eh~ onora la scienza Italiana nella grande metropoli nord-americana, i nostri migliori a uguri. Il dott. Pietro Zannelli ha conseguito la libera docenza in igi~ne r>resso la R. l Tniversità di Roma. 'L a Commissione era composta dei proff. ~ena­ t-Ore M.archiafav~, sen. Pestalozza, sen. Sanarelli, Maggiore e D'Ormea. I Ja lezione venne brillantemente svolta ~ul tema: Eziologia del tifo esantematico. Rallegramenti sentiti. Al dott.

Orlando Cafazzo Giovanni Battista è stata concessa la medaglia di bronzo al merito della sanità. pubblica ;per lo · zelo e lo spirito di abnegazione spiegato per sei mesi in provincia di Caserta e dell' U1nbria, come capitano medico, nella grave pandemia di influenza del 1918. C<.'tV.

Nell'Università di Heidelberg l'ordinariato in fì · siologia è stitto assegnato al professore straordinario Augus to Plitter, in sostituzione del cons. a111. prof. A. Kossel . •

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NOTIZIE DIVERSE. L'XI centenario dell'Ateneo Pavese. Si è tenuta presso il Rettorato dell'Università un'adunanza della Commissione organizzatrice per la celebrazione, nel 1925, dell'XI Centenario del Capitolare di Lotario col quale nell' 825 veniva ufficialmnete costitµito lo Studio pavese . Su proposta del prof. Solmi s i concretò nelle liItee seguenti il programma ; 1) Illustrazione delJ~ origirù e della storia dello Studio pavese, mediante opere scritte da cultori della materia e distinte in tre volumi corrisponde nti ai suoi tre grandi periodi: medievale, del rin~ scimento e moderno; 2) Un invito alla cerimonia, ..scritto in lingua latina , da diramar.si a tutte le Università del mondo ; 3) L'e rezione di una colonna commemorativa di Lanfranco in uno dei cortili della Università, nonchè l'apposizione di 11na lapide nell'attua le Mercato coperto, dove sorgeva la sede primitiva dello studio; 4) Festeggian1e11ti diversi da tene r si in Pavia, alla Certosa ed in Milano. Le proposte vennero accettate, e si deliberò la nomina di tre Commissioni: una fin anziaria, una per le pubç>licazioni ed l1na per l'orga nizzazione e i fe~teggia­ menti.

Il quarantennio della fondazione della Cassa Nazionale Infortuni. La Cassa Nazionale Infortuni ha voluto ricordare il quarantesimo anniversario della tSUa ere.a-

zione con una interessante ed elegante pubblicazione elle si arJre con un doveroso omaggio ag·li Istit uti di CI"~dito e di rispar1nio che ta nta parte ebbero nella ·s ua fondazione ed hanno nella sua amn1inistrazione. Notiamo un ordine del giorno rivolto nell'qccasio11e· al personale dal Direttore Generale dell'Istituto, nel quale si rileva la nt1gurale coincidenza del compiuto quara11ten11io con la attuale pro·me ttente rinascita della Na·zione. Seguono una sintetica. cronistoria della attività dell'Istituto e la espo-· ~izione dellJordinamento dei suoi servizi e della sua poderosa organizzazione, con molte tavole statistiche e grafiche, che attestano del suo magnifico e promettente sviluppo. Altri capitoli sono dedicati all'opera di assistenza agli infortunati e all'attivit:<;\ editoriale dell'Istituto di cui è precipua parte la decennale « Rassegna della Previdenza Sociale >), la più completa ed organica pubblicazione in materia di assicurazioni sociali. Numerose fotografie inserite nel testo valgono a dare un'idea della be11efica opera svolta dalla Cassa Nazionale I .n fortuoi con i suoi molteplici Istituti di cura e ben dotati impianti medico-chirurgici, e del grande ca·m mino percorso dall'assicurazione per gli infortt1ni nell'indt1stria e nell'agricoltura.

Unione Italiana di assistenza all'infanzia. sorto in Roma, sotto gli s.uspict della Orooo Rossa e deII'Union International e d e seoou,rs aua: e1bfwnts di Ginevra, una grande Istituzione dal ti· È

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IL POLI CLINICO

tolo «Unione Italiana di assistenza all'infanzia)>, che traendo profl tto dal generoso ardore col quale le pubbliche Autorità e i privati intendono rivolgere tutta l'opera loro al benessere fisico e morale delle novelle generazioni, si propone precisamente di promu0vere e intensificare nelle singole regioni d'It:alia una razionale difesa dell'infanzia, nel campo igienic-o-sanitario, morale e giuridiro. Il Governo, al corrente del progra.m ma, lo conforta e lo as~econda con tutto il valore morale della sua adesione. Occorre però che og·ni classe di cittadini, ~ni persona a c11i . ta a cuore l'elevamento dei nostri fanciulli, assecondi tutti gli sforzi diretti a sottrarli, fin dalla loro prima infanzia, a quelle cause di disagio economico e fisico, alle infinite mi.serie morali, che ne minano pr~cocemente l'esistenza. Si sollecitano pertanto contributi per quest'opera di bene. A richiesta s i spedtsc-e un estratto dello St:atuto. I Presidenti onorari sono Luzzatti, Mort:ara e Ciraolo · il Comitato esecutivo è presieduto da Raffaele De Notaristefani. Tutte le co·munic.azioni sono da indirizzare in Roma, via 1.roscnnn, n. 12. Commission{l Centrale della C. ·R. I. per le opere antimalariche.

Si è a<111nata sotto la presidenza del sen. E. Marchiafava; ha preso conosceuza dell'opera compiutH nPI 1922, estesa.si a circa 120,000 persone, e del programma per il 1923, per il quale sono stanziate J~. 1,020,000. Su proposta del prof. V. Ascoli si è delegato il SE>n. Marchiafava ad esplicare opera di direzione e consulenza. Contro l'abuso dell'emblema della Croce Rossa. Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha ordinato ai propri corpi (lipendenti di diffidn re da.ll'uso ùell'omblema della Croce Rossa Farmiicie, I:tituzioni di assistenza locale, sanitari, • fabbricanti di prodotti cl1imici e farmaceutici e di profumerie, nelle vetrine, mostre, carte, pubblicazioni, involucri, el'C., 11so vietato da appoRita legge, e di den,1nziare alle autorità sanitarie i contravventori, cl1e possono venire puniti con ammende ùi 'L . 300 a 2000 e con arresti da uno a .,ei mesi e confisca delle cose portanti l'emblema senza autorizzazione governativa.

La donazione del sen.

Ba.~sini.

Abbiamo dato, nel fase. 2S, notizia di una ingente donazione fatta dal sen. Ba.ssini al pio Istituto milanese per la cura degli erniosi poveri. Il 24 luglio venne celebrato, a Vigasio, l'atto notarile, cui apposero le firme il munifico donatore e il presidente dell'Istituto on. conte Febo Borromeo d'Adda. 'L a donazione import.a, in cifra tonda, 5 milioni di lire. Gli orfani di guerra di Firenze godranno temporaneamente la rendita di L. 100,000; poi anche questa somma passerà al pio Istituto milanese. L'Asilo di Vigasio ~odrà di quella di L. 20,000 (fondazione intitolata a lla madre del Bassini). Per non gravare il pio Istituto erniosi poveri degli oneri relativi vennero consegnate currenti mano L. 120,000 di consolidato. Quale amministratore della tenut.a pro-Istituto Bassini v~nne nominato l'ing. Polettini. Nell'80° genetJiaro di Camillo Golgi. Il 9 luglio, in occasione dell'8()o compleanno dell'illu.s tre Maestro, l'Associazione della Stampa provinciale pavese gli ha donato un album, coperto da parecrhie migliaia di firme raccolte fra i cittadini; l ,offerta venne recata dal presidente, avv. De Silvestri, che pronltnziò calde pai;ole di augurio; erano presenti i membri del Consiglio direttivo, Je principali autorità, i rappresentanti dei sodalj.zi locali, senza di·s tinzioni di classi nè di partiti. II sen. Golgi ringraziò con elevate parole . . Parla.rono anche il p1·of. Vivanti, preside della Facoltà di Scienze, in nome del Rettore, assente da Pavia; il prefetto, il quale lesse un telegramma di adesione dell'on. ~Iussolini, che conferisce al sen. Golgi un'altissima onorificenza, ecc. Alla sera la cittadinanza si recò ad ar>plaudire il sen. Golgi; il sindaco prof. Vaccari vollè rendersi interprete della riconoscente df~vozione dell'anima popolare. Il ministro della P . I. ha stabilito che l'Istituto di istolog4'l dell'llniversità di Pavia si intitoli al nome del Golgi. In memoria di Giovanni Ninni.

Alct1ni con•s iglicri comuna li di Napoli hanno firmat-0 una mozione perchè la salma di questo Eroe del dovere sia accolta nel recinto degli uomini illustri.

Albo di periti infortunisti giudiziari.

Una C'ommjssione c-0ml)OSta dal prof. Giglioli e dal prof. Pro peri, presidenti il primo dell'Ordine dei medici di Pisa e il secondo della Federazione italiann fra i :\fedici infortunisti, ha presentato un ..:\lbo ùei P eriti infortunisti al Primo Presidente dt\lla <>rte d'..:\.ppello di Pisa, ovv. Conte, illutrando i criteri egl1iti nella formazione . l..'a,"'V . Conte hn assicurato di 'Vedere con siml•ll tin h1 c:olla borazio11P della Cla medica con l' .\ntoritù ~iuclizinriu ai fini supremi della Giustizin.

Commemorazione di Numa Campi.

• •

Il 21 giugno, nella sede dell'Ordine dei ~ledici di Livorno, presenti moltissimi medici, fu commemorato il com1)in.nto presidente on. dott. Nun1a Campi . Pronunziò sentite parole il consigliere anziano dell'Ordine, dott. F. Pellegrini. L'oratore ufficiale, prof. Giulio Anzillotti, tracciò la biografia del1'illu~tre E tinto e si soffermò sulla sua Yita pro~ sionale e politica, fa.e-endone emergere l'nbnegazione e il valore.


[ANNO XXX, FASC. 32)

1055

SEZIONE PitATICA

Un monumento a Magnan. Nel Manicomio di Sainte-Anne a Parigi, è stato inaugurato un momunmento a Mag'Ilan, che può consiùerarsi èome uno dei fondatori della moderna psichiatria. Contribui alla sistemazione nosografica delle malattie ment.ali e fu distinto anatomo-patologo. Perfezionò l'opera di Pinel nell'abolizione dei mezzi di repressione e di contenzione dei pazzi. Si deve a Magnan la scomparsa delle camicie di forza dai manicomi.

Consiglio Superiore di Sanità. Si è adunato in questi giorni, sotto la presidenza del vice-presidt'nte sen. Marchia fa va . Daremo prossimamente il resoconto dei lavori. • L'Università di Bari. Il presidente del Consiglio on. Mussolini ha preso impegno, con l'on. Cotogno, che entro l'anno verrà fondata a Bari l'Univer-sità a l completo.

Corso sulla tubercolosi. L'Associazione dei Medici di Davos ha organizzato un corso gratuito di vacanze per medici, sul tema «Tubercolosi e clima d'altitudine», dal 19 al 26 agosto; le conferenze saranno tenute in francese e ted~sco. Per iscrizioni, informazioni e .Programmi, rivolgersi a « L'Institut Scientifiq11e », Davos (Svizzera) .

Si è spento a 60 anni 8TEPHAN VON APATHY, professore di zoologia. all'Università di Kolozsvar, noto per le sue ricerche sulle neurofibrille, ricerche sosten.ute da iuagniùche preparazio11i ottenute col met<>do G-Olgi. Egli ne derivò una teoria, che contrappose a quella neuronica: dopo un lungo dibattito, che oggi ha solo un valore storico, la teoria neuronica si è sempre più decisamente affermata : basterebbe ricordare le recenti ricerche di Ha i·11.son st111a coltt1ra in vitro dei tessuti; al tempo stesso però la struttt1ra neurofibrillare è diYenuta lina nozione corrente, pur senza comportare le deduzioni teoriche che Apa thy volle trarne. Questi ha portato molti perfezionamenti alla tecnica microscopica; a lui si debbono molti procedime11ti sulla tecnica delle sezioni, colorazioni, fissazioni e sovrat11tto dell'inclusione (in celloidina, olio~elloidina, olio-gelatina, doppia. inclusione). I"'a ::;eia due opere incomplete : « Microtechnik der tierischen Morphologie » (ne sono usciti due volumi) e la ricca monografia del genere « Hjrudo )) considerat:a come il suo capolavoro nel campo zoologico. Nel riassetto post-bellico il passaggio della Slla regione natale dall'Ungheria alla Rumania, in virtù del trattato di Trianon, gli ha cagionato un profondo dolore, al quale non è sopravvissuto a lungo. Pur essendo gravemente malato di cuore, volle segu]re la trasmig·razione dell'università ungl1erese, installandosi a S7~ged. R. B.

Indice alfabetico per materie. Angina pectoris : cura mediante resezio. Pag. 1041 ne ùel nervo depressore . )) 1040 Arteriosclerosi cerebrale : cura . • Atrofia muscoL'lre progressiva: osserva)) 1039. zioni . . · · )) 1037 Bibliografia . . • )) 1040 Carcinoma della· papilla di Vater Cfnconlua nella cura della malaria dei )) 102.5 ban1bini . . . ,; O<inoorsi, set·vizio di guerra e benemeren,ze niilita-ri . . )) 1049 Costa cervicale oopranumeraria : casistica . . . . . . )) 1040 Cron,aoa àel moviniento professionale . » 1051 Disarticolazione atipica intertibio-astragalica con lembo osteoplastic-0 calca)) 1031 neo-plantare Unico . . . Dolore della spalla indice di lesione )) 1045 diaframma tica • • • )) 1040 Idrocele : cura raòicale . • Influenza a manifestazioni prevalente)) 1040 . . .. mente cutanee • )) 1040 I~chialgia reumatica : trattamento . Legisla·z ione sanitaria nelle nuove provinoe . . . . . . . . . )) 1048 Malattia di Barlow (scorbuto infantile) )) 1Q~3 Malattia di Kohler: casistica . . . D 1044 » 1039 Microrganismi : azioni rec~proche . Roma, 1923 -

Tip. Cartiere Centrali. ,.._.

\

Pa-g. 104G Nasci te : eccesso di - . » 1046 Osteomalacia: cura . . Osteomielite dell'ileo nei fnnciulli . . )) 1045 Para lisi del .velop.e nd-olo dì natt1ra difterica : pat-0~e nesi . . . . )) 1033 Parali.si progressiva : tentativi terapeu)) 1035 tici; metodi specifici . . . . )) 1040 Pertosse : recenti metodi curativi . . Pneu1nococcl1i : frequen7ra e importanza. )) 1039 dei yari tipi . )} 1039 Pneumococco : nuovi metodi colturali Pneumoperitoneo nella diagnosi di lesioni sottodiaframmaticl1e . . . » 1045 Rucl1iti·smo : pn togf'nesi e trattamento . )} 1043 Rea7'ione al for111()lo per la diagnosi di sifilide . . . . )) 1039 Rimedi nuovi ad azione specifica )) 1036 Scnuàalo arnnionitore : uno . )) 1050 Sifilide vescicale . . . )) 1040 • Sigmn : sindrotni iI•. rapporto con la pli)) 1040 ca lombo-ovarica sinistra . . \

1

Specialità meàicinali: disoipli:na produzione e del commercio .

Streptococchi: il pr-0blema degll patologia e in clinica . . . . 8Tiluppo: per p.romuovere lo

della .

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1051

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1041

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Slsti~a,

Num. 14 - Roma •

1

1


ANNO XXX

..

~om~

13

ago~to

1923

F8$C.

33

tondato dai professori :

GUIDO

BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO .. Lavori originali: ll. Carpi : Sul valore clinico della ricerca dci Cenni bibliografici. ferm enti triptici nelle fe ci. Accademie, Società m ediche, Congressi: YI Congresso della SoDalla pratica per la pratica : A. Gismondi: Prati ca peciint.ri cn cietà Internazionale di chirurgi a. e pregiudizi di medici. Appunti per il medico pratico : Gn.s1s-r1cA e TER.tPIA : DerinatoOsservazioni cliniche: E. Sc1aky: Calcolosi prostatica. logia: L:i. predisposizione nelle dermatosi. - Sulla cura geA. Sartogo: Il processo n1orboso della. caJcolosi vescicale. nerale del prurito. - Trattamento dell'orticaria e della C. Licini : Pseudosigmoidite in uretrocistite complicata con prurigine nei bambini. - Pomata cont ro l'eczema localizascesso iliaco da anaerobii. - O. Brendolan: Due fistole zato. - Contro 11 sudore dei piedi. - r-:EME I OTi r A : Colora·· vescico-vaginali susseg uenti :ic.l una comune forcella cla cn- . zione del bacillo tube rcolnre. - l GJENi::: Le conliroindica. pelli in vescica. zioni all'allattamento materno. - ì\ o·rE ni MEDI CINA SCIENTICOmmenti: G. P ecori: Sulla diagnosi batteriologica ra.pjda dell ·, F I CA : Flagellati del genere T ricon1onas nel sangue circodifterite. lante dell' uomo. - V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : 11 decreto per la re yi s ion~ Apparecchi e strumenti nuovi : G. Galatà: Sega circolnre chirurgica. degli organici sarà emendalio "? sunti e r assegne : NEVROLOGIA: Il. Curstmann: Sclerosi a pia . Nella vita professionale : Concorsi. Nomine, promozioni ed stre. - A. Harkma.n n: Sopra. una sindrome accessuale di onorificenze. crampi unilaterali. - G. Slunder: Nevra lgia dell a metà inNotizi e d iverse. feriore del capo. - Navi lle, Christin , Frommel: Le 'miopatir Indice alfabetico p er materie. di~tali tardive

Diritti di proprietà riservati. - È vietata di essi senza citarne ta .fonte.

-

Memento

la

riprod1-tzione di lavori publ.Jlica ti nel POLlCl.l1~1CO

e ta pubblicazione ct"i

.sunti

Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2·~ rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L'AMM1N1sTRAz10NE

LAVORI ORIGINALI. Sul valore clinico della ricerca dei fermenti triptici nelle feci. t

Prof. Ul\IBERTO CARPl. Medico primario dell 'Osped. Magg-. di l\iilano. Docen te di P atologia e di Clinica Medica nella R. Università di Pavia. •

La ricerca d~i fermenti t ripti ci nelle feci, costituisce un mezzo sensibile di esame della funzionalità p a ncreatica. Già nel 1909, con ricerche iniziate in collaborazio,n e con Bai, proposi, come metodo di tecnica per la dimostrazione dei fermenti triptici nelle fec i, quello della gel atina che presenta sugli altri proposti per tale r icerca, il vantaggjo di una maggiore sensibilità, di r ichiedere una temperatura optimt1m di 38° C., e di possedere t1n caratte1·e di netta specificità di fronte alla digestione triptica. Da allora 110 sistematicamente applicato il n1etodo nella pratica clinica con risult ati costantemente probativi per la loro u tilizzazione. Rimandando per i particolari d el metodo all e pubblicazioni di Bai (Gazzetta M e-

dica Jtalian,cl, 1909, n. 41) e mie (l vi, 1910,

rt. 27-28) m i limito a form ulare le conclusioni a cui sono pervenuto in seg11ito a numerose. r icerch e. . 1. In via sperimentale la l.egatura de ll' intestino di1nostra la persistenza d~l potere proteolitico delle feci a monte della legatura, e la sua scomparsa a valle di questa; la legatura dei d otti pancreatici dà luogo pure a scom .. parsa del. l)Oter~ proteolitico n ell e feci. Per tal e ricerca è necessario assicurarsi che non esistan o dotti secondar i pervi, o complicazioni postoperatorie di carattere suppurativo che possono alterar.e il. rist11tati della ricerca (azion1e proteolitica di proteasi leucocitarie). 2. Per la pratica clinica 1 assenza -assoluta e costante di potere triptico nelle feci fre sche, ottenute con somministrazione di purgante, è un dato di compromissione della funzione di secrezi one pancreatica esterna per occlusione da: tt1m·o1i o per processi degenerativi diffu si del pancreas. . Una notevole riduzione del potere proteolitico delle feci è da considerare come segno cli defici enza funzionale secretiva esterna del pancras. 1

1

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10-38

(ANNO XXX,

IL POLICLINICO

Il r eperto di uri e levato potere triptico d elle feci è segno di buona funzione secretiva esterna del pancreas. P er la valutazione d ei risultati positivi \ti digestione triptica n ell.e feci de vesi esclud ere · la presenza di proteasi d'origine leucocitaria (processi suppurativi del tubo digerente); così pure nella valutazione d ei ris111t ati negativi v a esclu s a la presenza d el sangue nelle feci, la quale esplica azione inibitrice sui fenomeni triptici.

3. Un metodo prezioso di contro1lo de l comportamento d ei fermenti triptici nelle feci è offerto dalla ricerca di questi nel contenuto gastrico col metodo da m e proposto n e l 1910 e confermato dalle ric·erche di Varisco (Gazzette(, ]'1 edica Italia1ia, 1910); la concordanza dr i risultati ottenl1ti, in serie di ricerche parallelamente condotte, con tecnica appropriata .. sul succo gastrico e su1 contenuto intestin.a Je, P. ltna riprova d ei fondamenti teorici d el m etodo e dell' attendibilità d ella sua applicazione tecnica alla clinica. La ricerca dei ferm~nti triptici nel succo ga• strico e nelle fe ci può dunque avere il riconoscimento d ella clinica come mezzo di esame diretto della funzionalità secretoria esterna de l pancreas. Riporto la modalità di t ecnica per la ricerca d ei fermenti triptici n elle f~c i e nel sucC') gastrico. La prova è eseguita con feci fluide otten,1te dirett am ente con purgante (100 gr. infuso las sativo di Vienna) somministrato il rpatti110 a digiuno, previa applicazione di un clistere per S'\"Udtare le ultime p orzioni dell'intestino d ~l eventuali scib a le fecali. Gli ammalati, il giorno precedente la prova, vengono tenut1 a dieta costa.nt~ (l a tte gr. 400; Zuppa gr. 70; carne gr. 100; pasta gr. 120; pa · n e gr. 120) : qt1esta è osservata s ino a prova compiuta. In alcuni casi particolari, gl i amn1alati possono essere t enuti a dieta lattea. Ap11ena compiuta l 'emiss ione d elle feci, q11e~t e; vengono accuratamente m escolate, i)er ottenere 1rRa distribl1zione uniforme de lla m assa fl11icln. e una l)Orzione di esse viene dill1ita al 5ù 0 0 con t1na soll1zion e idrogljcerica di fluor11ro di sodio (acqua distilla ta gr. 80, più glicerina gr. 20. ft11011.1ro di sodio gr. 2), si agita acct1ratamente, si filtra e si conserva in gl1iaccio sin o al mo1nento dell'esame. I .e feci a reazione acida sono n el1tralizza t e (dopo filtra·· zion e) . P er il st1cco gastrico s i adopera il liquido filtrato e n eutralizzato (senza oltr epassare il

FASC.

33J

punto di neutralizzazione) senza ulteriore diluizione. Con1e .substra t o per la digestione si prepara una soluzione a l 3 % di gelatina (marca oro T e C. ) con aggil1nta di_ fluoruro di sodio n ella proporzione d ell 11 %· La gelatina filtrata attraverso la tela si ripartisce entro palloni di vetro sterile e si conserva in gh iacciaia oveessa rapidamente solidifica . Preparata in tal modo essa si mantien~ inalterata p er parecchie settimane. Per la ricerca del potere triptico della d.iluizio1n e di feci in esame, si prepara una serie di tubi di piova contenenti 2 cc. di gelatinéL, fu sa a moderato calore, in ciascuno s i distribuiscono quantità decrescenti dell'estratto idrogl ice rico di feci in tre serie corrispondenti rispettivamente a l la diluizione di 1 :2 (cc. 2,0.1.0, 0.5.0,25) 1: 20 (cc. 1.0,0.5, 0.25) 1: 200 (cc. 1.0, 0.5,0.25). Le prove, accuratamente mescolate, vengono poste per du.e ore e 30° in termostato a 38°' quindi per 6-12 ore in ghiacciaia. Il risulta to si può l egge.re già dopo 4 ore. Il limite d ella digestione triptica è dato dall'osservazione della quantità m inima dell ' ~­ stratto di feci che ancora è capace di digerire l a gelatina trasformandola in gelatosi ft t1ido :n elle prov~ ove l a digestione non è a vvenuta· la g.elatina rimane solida. Il valore triptico si esprime in unità tripti ch e, i'n tendend o come ltn ità triptica la quantità di fermento contenuta in 1 eme. di feci (non diluite) . cl1e è ca p a ce di dill1ire in 2 ore 30'; 2 eme. di gelatine. al 3 %·

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DALLA PRATICA, PER LA PRATICA Pratica pediatrica e pregiudizi di medici. I

Prof: A. GrsMONDI, libero docente in Clini·c a

pediatrica della R. Università di Genova, primario pediatra negli Osped:ali civili di Sampierdarena.

Le febbri cosidette « intestinali •.

Il con.cetto di febbri frequenti di origine iniestinaLe, causa abitua11e di malessere nei bambini, è tt1ttora, malgra do i progressi d.el1'il)idagine diagnostica , a ssai diffuso : e non solamente n elle famiglie ~ n ei profani, n1a purtropp-0 anche nel cet<:} medico. Certamente un.a febbre che compare per lo più improvvisamente, preceduta magari da un supposto disordin e dietetico, e che ad un esame sommario non d à ~tri .siilltomi che u11 po' di patina lingt1ale, anoressia, e non è accompagnata da sintomi a carico di altri organi, può f acilmen. . te suggerire l 'idea che il suo punto di partenza possa trovarsi nel tubo digestivo. Tuttavia questo capitolo de lla patolog ia infantile, così se1nplice in appare·n za, tanto semplice che il medico e lo siudente lo cerca in\:ano su m olti trattati, 111e·r ita. ·ai esser e maggiormente appr.ofondito e vagliato a lla str egu a delle odierne c-0nosc-enze di diagn ostica pe.dia. tric a. Qui si affaccia subito una q11istione pregiudiziale. Che cosa s i intend e per febbre di origine inte.stin,a1e? O p e,r m eglio dire, eisistono veramente febbri di origine int~sti·nale, n el senso che abbiamo s.opra indicato? Cominciam o dal110 sceverare quelle malattie intestinali sp e.s so acc·om.pagnate da febbr·e, m a a si.ntomi e11terici ben.e evidenti come ad es. la gastroe11terite . , la dissenteria , ec.c ., g'iacchè a n essun.o passerà mai per la m ente di chiamar queste malattie a nzichè col loro ver.o nome , con auello di febbri intestinali sebbene colpiscano ' l 'in,te stino o dian.o in pari tempç> la f ebb're . Sceveriamo pure un secondo gruppo di malattie, cl1e passa invece facilmente sotto l a comune denom.in.azione di f€bl)r i intestinal i, ed è -costituito dall1infezione eber t i a na, dai paratifi e simili. Le lesioni anatomiche che in qu·est.e form e .m orbose si riscontrano ·SU·l la mucosa d.ell'intestin o hanno loro valso questa denominazione, sebb ene iill realtà si tratti di se tticemie, delle quali l 'intestino no~ rappresenta forse in ultima. anali.si eh.e la via di eliminazione dei g.e.rmi patogeni o d eiJ.le loro tossine. Tanto è vero eh.e n el maggi.or numero d ei casi i sintomi generali di queste n1alattie, f ebbre, C·efal ea, tumore di milza , turbe del senso·r io 1

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ecc. prevalgo110 in modo veramente notevole sui sintomi locali, m·eteorism·o, dol enzia addominale, diarrea, ecc., cl1e possono a nzi mancare d el tutto. · ~la ap1Junto dal considerare questi segni locali c·o:m e non nece.s:sari per la diagn1osi 1 che vi€ne fatta anzi generalm ente sui soli sintomi generali, si è f.oggiato un particolare abito menta1e in molti m edici di considerare come intestinale ·ogni febbre non accon1pagnata a segni locali apprezzabili a ca rico d ei vari organi; a fare cioè la diagnosii di f ebbre intestinale in ragione della n.egativ ità dei sintomi l oc.a li a nzichè p·er veri s.e gni positivi a carico delle vie digerenti : o per m eglio dir e ad accus.ar.e J,'intestin10 come punto di partenza di ogni febbre criptogeneti.ca. All.e su·accenna t e inf ezi.oni possia1110 aggit1ngere la cosic1etta f ebbre gastrica, nel senso di H eubne r,. affezione febbrile -che co1ipisc.e i bimbi n ella seconda infanzia, è accompagnata a li.e.v.e m·eteorismo, t ende1nrza a diarrea, e· si r.isolve in sette o otto g iorni in inedia; malattia dovuta certa;mente a d un agente . p atog.eno scon osci.11to che si collega .eve·n tualmente con quello di certi itteri catarra.li febbrili . Ora , toJ.ti questi gn1ppi di mala ttie intestinali febbrili, che cois a rest a d ell.e cosid ette f ebbri iritesti-riali di cui sopra? Non intenrd iamo già n egar.e a priori che possano esistere i11f ezioni tuttora. sconosciute ch e abbiano la lor.o sede nell'intestino, e cl1e eventualmente possano dar febbre senza se g11.i i?iles tinali proP ria1ne rite detti. La batteriologia ci riserva ancora certame·n te delle sorprese. l\1a l 'esperier1za di lungl1i anni. a contatto coi bambini am1nalati ci h a persuaso che ·c aso mai qu.esta i:>ossibiJ.ità entra in campo ben. di rado, quanct.o .si abbia C\lra. di proced e1·e a .sistematico ed accuratissim.o esame dei piccoli febbricitanti, giac'Ch è varie e n on pocl'le sono le malattie del bambino che facilmente nella prat ica quotidiana p.ass.ano sotto l'etich etlta di feb b1·e iritesti11ale. E porteremo · cp.1alche ·esempio pratico.

I. lilalatlie d el cavo naso-fari11geo e dell'orecc1iio medio. - u .n bimbo si corica la s.era d opo av:er mostrato un po' di svoglitatezza e aver rifiutato il cibo. N ella notte la temperatura sale. Non ha tosse, n on ha diarrea. Il n1edico, chiamato a l ' mattino, lo .esamina; non trova nulla all'infuori di un po' di patina linguale. Un purgante opportunamente so·m .m inistr ato evacua l'intestino; la f ebbre cade. Il giorno appresso il bjmbo è vispo e g·i11oca allegramente; solo lo distt1rba q11alche sternuto e un po' di scolo nasale. Si tratta\ra di febbre intestinale,


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IL POLI CLINICO

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poicltè il 1)llrgarite ha portato 'U ilt la febbre' Nulla di più fal.so. Esaminate. la gola, e vi saJ.terà ag·li occhi un arrossamento d.e i pilastri e dell't1gola; alla sera il bimbo avrà fors e qualche decimo di te1nperatt1ra e russerà t1n po ' nella notte p er a·vere il nasino int.a sato. Si tratta va cti t111a rinite posteriore o rin1ofaringite. Un altro bimbo, con sintomi ir1iziali analoghi, presenta tem1)erat-~re S·erali di 39° e più; al mattino 11a 37° o ancl1e meno. Qui i l)Urganti non giovar10, ma la diag·nosi di febbre intes,tinale si fa con più accanimer1to appunto percl1è la febbre i)erdt1ra e la 1Jngua è naturaln1ente n1olto impatinata. Dopo otto o dieci giorni di dieta e purganti il bimbo è uno sch eletrino : un bel momento la febbre monta oltre i 40°: dolori violenti ad un or ecchio e finalmente scolo purt1lento. Una comt1n.e adenoidite ha portato una tubotimpanite c-0n otite media purulenta con esito in una perforazione d~lla .membrana del timpano . I !. medico saggio .asso lve l'intestino, ed t1n' altra Yolta g·uarderà m,e glio la gola, p er vedere se un fiocchetto di muco pus pe11zolant.e dietro il velopendulo arrossato facesse la spia di un'n.denoiciite s11ppl1rante~

111tamente innocente di fronte a lla svelata tllbercolosi gang·lio-polmonare. · .., Non parliamo qui della tubercolosi m ili are acuta, la cui diagnosi differenziale conf t1na tifoide non è clinicamer1te mai troppo facile.

II. 1\lalattie d ell 'app arato tlrogeriitale. - Una bambina lattante presenta febbre intensa. Nessun si.ntoma a carico dell'appa.r.eccl1io respir atorio. l Tn p o' dj abbattimento; qualche scarica alvina. ~1algrado l)llrg·anti e dieta (talora ho visto applicare la di~ta idrica per due o più giorni!) la bin1ba febbricita, impallidisce, è prostrata. Raccoglia.mo , le urine con un catetere: esse so11.o torb i d e; all,'.esame microscopico del sedin1.en to si mostrano ricche di leucociti, in parte degenerati, e formicolano di bastoncini mobili rifrangenti. Ancl1e questa ·volta l'intestino condannato in prima istanza vi€ne assolto in a1Jpe.J.lo, ed ur1a cl1ra appropriata libera la llan1bina. dalla febbre che era dovl1ta ad ltna pi.elocistite.

Da tutto questo vorremmo trtarre alcune conclusioni pratiche che ci appaiono ovYie, cioè :

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III. L 'infe:.io1le titbercolarc. - Un bambino cl1e l1a convissuto con parenti tossicolosi febbricita, cli111agra, è stitico. To ~se !)OCO o p11nto. Purganti. dieta. Il bimbo de1)erisce a vista d'occhio: co1npare tosse, magari bitonal.e. Se si })raticu. la. cutireazione alla tubercolina, questa si 1nostra positiva, ed t1n esame radiologico fa \'edere 1111 rinforzo e l111 at1mento di ' 'ol nme d elle orr11're ilari a contorni irregola ri. l . .n can1bia 111cnt o cli rotta, spec ialm ente J)er q11a11to rigt1arda l 'alimentazio11e, determinata in tc111110, p11ò a11corn rimettere il bimbo in di$Cr t e conòizioni. :\ ncl1e ql1i l'intestino è asso-

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IV. Le settice1nie . - Un lattar1te è colp it-0 da febbre alta, abbattimento grave. l\Ianca qualsiasi segno di localizzazione.. ~Ial grado la dieta e i pt1rganti il bimbo peggio1"a. Se si h a la possibilità di praticare t1n'emocultura_ si r iY.ela la presenza i1el sangue di un pne11n1oe-0cco o di un· meningococco. Più tardi il bimbo morirà con pete c.chie cutan·e·e, o con segni di meningite, oppure si formeranno a$ces~i multipli, ed allora l'esam.e batteriol.ogica del pl1s ci· indicher à la natur a del germe, additandoci l'indicazione di t1na siero- oppl1re di una vaccinoterapia scientifica. · 1 E potremmo continuare n·ell enl1merazion<:. Certe osteomieliti, la ma~.atti a dì I-Ieine l\ifedin nel suo primo stadio, l 'encefalite epidemica ne1 suo inizio, la stessa polin.onite fibrinosa vedemmo .erroneamente interpr,e tate come f ebbri intestinali. Non parlia1no poi di accolt e purulente interne, come pleuriti interlobari, ascess-i parare11ali, ecc. 1

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1° Di f eb bri i 11testinali ?i.ote non conosciamo per ora che il tifo, i paratifi e simili, i11alattie a decorso })artioeolare a inizio per lo piit lento, con febbre a tifo continuo e mai · completamente remittente. .-

20 Esistono altre malattie dell'intestino capaci di dar febbre, ma in queste (dissenteria, gastr oenterite, ecc.) i sinto1ni locali predon1ina110 talm.ente che non vi può esser.e errore diagnostico di sorta. 3° Al di fuori di questi due gruppi di n1ala ttie è bene di riteneire che non e·s istono altre feb b1·i intestiriali, almeno allo stato attuale delle nostre cognizioni. La diagnosi di comodo febbre intestinal e dovrà p erciò essere abba11c.lonata, e preferil'emo dire febbre di origine ig nota, quando manchino sintomi locali che • ce ne possano render ragione; ed in nessun caso dovremo sentieci dispensati da un'it;tdagine accuratissima per poter giungere a stabilil'e, con tutti i n1ezzi diagnostici di cui oggi disponiamo, la ,·era natura della malattia ..


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SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE. ' .1

ÙS'PEDALE CIVILE H IRSCH

DI

SALONICCO.

Calcolosi prosta.tica. Dott. ENRICO SCIAKY, cl1irurgo primario. È questa, un'affezione cl1~, ta1Qra primitiva

ed unica, pt1ò l)iù spesso accompagnare 1a con1t1ne ipertrofia prostatica. Riesce oggi di diagnosi più facile, essendosene già pubblicati varii casi. Sorge in g Enere dai 25-30 anni e si manifesta per lo più con f eno1neni disurici; brt1ciori spesso alla fin1e della minzione, spesso anche liev.e ematuria finale. La fatica aume11ta tali fenomeni e provoca talvolta dolori pelvici e perineali, pollachiuria no~tt11·11a e coito doloroso, potendo far scambiare· il paziente per un nevraster1ico ·uri. nar10.

La prostata S})esso grossa, })UÒ talvolta .n on essel'lo,_ m.a è qt1asi costantemente dolorosa al punto da non potersi spremere senza vivo dolore. L 'uretra-cistoscopia rivela talvolta seg·ni flogistici n.ell'nretra prostatica e nel veru-montanum. All'intervento si possono rinvenire da uno a pochi calcoli, ma tal\·olta b en 19, come nel caso operato da E. P. ·Meritt e descritto nel Tlie Journal of the Med. Ass. Chicago, volum LXXIII, n. 225. ' Le Fur cita du~ casi di calcoli prostatici, d.ei quali uno con un grosso calcolo unico del lobo destro in un pro.statico infetto di 52 annd, guarito con prostatectomia; ed un altro di ben 14 piccoli calcoli in un adulto di 38 anni, senza sindrome dolorosa nè infezione, presentando sòl-0 un restringimento bulbare filifor1ne e crepitaziorie carattei·istica all'esplorazione rettale. Pasteau (Parigi) riferisce uni altro caso di calcoli multipli tolti in blocco coll'adenoma prostatico. Chevassu riferisce di un caso analogo, nel quale l ' esplorazione rettale, li faceva sentire nel piano di clJ.vaggio dell'enucleazion.e prostatica. Escat (Marsiglia) confern1a di aver s1Jesso sentito nell'esplorazione rett~le questo caratteristico sfregamento calcoloso segnalato da Ch-evassu, e di aver riscontrato all'intervento, veri calcoli prost atici, respinti alla periferia dall'adenoma prostatico; ed aggj11nge la difficoltà di estrarl,i e la necessità insieme di non lasciarv.e li, onde evitare la formazione di l1na calcolosi secondaria alla prostatectomia. E ssendomi occorso di interYenire due volte

in simile aff ezio11e, giudico op1)ortuno pubblicarn·e una brevissima nota: Pardo lVI., di anni 56, da l\1onastir, coniugato; con anamnesi remota e gentilizio ne· gativi; soffre da qt1alche anno di pollachiuria ~p-ecie notturn,a, ~ di ematurie terminali talora violenti. H.a residuo vescicale di 50 cc.; l'esplorazione rettale rivela una prostata del volume d'una grossa noce, a li-miti non b.en definiti, con nodosità inter11e. dure; dolentissima al inassagg·jo cl1,e ne fa fuoriuscire qualche goccia di sang11 e. I~ 't1retro-cistoscopia non rivela nulla di anormale in vescica; il verumontanum è ip ertrofico .e for tem ente iniettato . Intervengo operatorian1ente il 1° novembre 1921 in cloretero-narcosi, eseguendo una epicistotomia. Entro, coll 'ungl1ia, nello spazio scollabile e rinveng·o in una prostata scl.erotica, che vi.en via a brand elli, ben 7 calcoli, dei quali il più grosso non super.a un cece. Revision'e della loggia })rostatica. Drenaggio alla. ìviarion. Guarig·ione eh~ persist.e tl1tt'ora. Tiano G., di anni 75, vedovo; con anamnesi famigliare e re1nota n.egativ,a , è da qualche anno un prostatico, con r esiduo vescicale di oltre 350 cc. Dopo 8 giorni dalJ,'epicistotomia intervengo per il secondo tempo della prostat~ctomia transvescicale alla Frey-er, il 30 dicembre 1921, rinvenendo a lnia sorpresa, entro la prostata, che anche questa volta tolgo a brandelli, ben 3 calcoli del volume medio di un gro·sso c.ece. Dopo accurata revisione d ella l oggia prostatica applico 11 drenaggio alla l\'.Iario11 e l'infermo guarisce operatoriamente. Nel primo dei cl11e casi si tr1tta senza dubbio di calcolosi primitiva della prostata; ed i11 esso poteva la sindrome doJ o rosa .ed emattrrica senza 11otevole ipertrofia prostatica guidare verso la diagnosi: nel secondo però essa si è stabilita probabilme11t.e secondaria.mente al1'ipertrofia ad.enomatosa, e non essendovi la sindrome caratteristica nè crep ·taziorie caratteristica all 'esplorazione r et tale, la diag·nos.i ne risultava più problematica. . N ei casi dubbi di diagnosi, consiglia Huberry le prove radiografiche cl1e gli avrebbero dato risl1ltati sorprendenti. BIBLJ OGRAFIA. BEYER.

Le Scalpel (Bl'11xelles), n. 24, 1921, pa-

gine 597. Btùl. et J\1ém. Soc. Cl1ir. (Paris), 10 février 1920, pag·. 211. GAYET. Lyon Chir11rgical, i1. 4, juillet-aout 1920, pag. 467. FARNARlER, HEI1\t1AN N et ì\10l "CHET. Journ. d 'Urologie (Paris), ton1·e ' TIII , n. 1, pag. 15. G. FRANK l ,YDSTON . .i\.mer . .Jour11. of St1rgery, vol. XXXII, 11. 11, 11ovembre 1918, pag. 257. HUBERRY. A111.er . .Journ. of Roent logy New-York, t. VI, n. 6, git1g·no 1919. CHEVASS"C.

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IL POLL CLI:NJCO

LE Ft:R. Comrn. at1 XIX Cong·rès Français de

Urologie. Paris , 8-11 octobre 1919; J ourn. de Chir. (Paris), t. XV, n. 5, pag. 559; J ourn. d 'Urologie (P a ris), t. VIII, n. 5, pag. 408. MERITT E. P. Tl1e Jo11rn. of the Am·er. lVIed. Ass oc. Chicago, t. LXIII, n. 25, pag. 1867, e Journ. d'Urol. Paris, tome IX, n. 5-6, p. 455. R: L. SPITTFfL. India n. lVIed. Gaz., t. 11, 1919, pag. 255. PASTEAU. Annales del maladies des organes génito-urinaires, 1901 , i:>ag. 416. Etude sur les calct1ls de· la prostate.

O SPEDALE C fVILE DI CIVIDALE.

Il processQ morboso della caJc.olosi vescicale. Dott. ..........__

ANTONIO SARTOGO,

cl1irurgo.

Il caso cl1e pres ento offre lln accenno sintetico quanto all ' or]gi.ne del processo morboso della calcolosi vescicale. Si sa che lln calcolo formasi per cause costitt1zionali o cause locali. Il giorno 6 111arzo 1923 viene all' OspedaJ.e C. L. da iVIaca roli s, di anni 39, contadino, vedovo, con la seg·t1 ente sintomatologia. Freq11 en za delle rr1i11zior1j , strang11ria, br11sca interrt1zion e rlel g ct t1to d ell'urina, dolori violent.i sopratl1tt o in seguito a movimenti del corpo .e irradia 11tisi fino a ll'estremità del g·J.ar1d e e n ei dintorn i d ella v escica-emat11rin. 1

sensazione tattile, 11ditiva di l1rto, sensazione un po' secca e cupa, pastosa in prevalenza. Interrogato più volte il paziente, confessa che egli si introduceva a scopo di godimento .n·ell' uretra un tl1betto contag·occe di vetro e circa sei mesi fa essendoselo spinto con pi1ì forza nel cana le n on lo potè più estrarre, tanto che in seg11ito. alla irritazione del corpo straniero iin1)egnatosi nelruretra coadiuvato dall' erezione, attraversata l'aponevrosi media con l 'aiuto dell' azione ·m uscolare del piano perineale sci volò in vescic.a. Il 9 marzo viene operato di epicistotomia. Il clecorso è · co111nletamente anir:~tico ed il 2ì m a rzo il malatò vi·ene dimes~o completamente gt1a ri.to. Dal basso fondo della '..-escica fu estratto il corpo estraneo jl quale si presentava disposto nel senso a11tero-posteriore attorno al tubetto fra il terzo n1edio ed il terzo inferiore a mo' di n1anicotto : si è depositato un ammasso di piccoli calcoli di cistin.a e di fosfati così da assumere 1a grossezza di un grosso uovo di g.al li1)a dal colorito grigio-giallastro-friabile. La mucosa vescicale iperemica, t11n1efatta, con ulcerazioni sia st1l fondo stesso che st1lla par.etP °"nte riore presso l ' ltgola. Il caso predetto l)llò interessare nòn solo clini.ca·m ente per la particolare etiologia ma -anche dal lato medico legale. Nella letteratu• ra altri se ne leggono di singolari, ma non freqL1e.n ti, come pezzetti di gomma, asticelle . forcin.e, frammenti di cat.etere- e altro, specie r1elle femmine. Tali c9rpi estranei rappresen tano co.m e è evidente nel· caso che presento veri nuc1ei di precipitazione delle sostanze contenute ne1l't1rina: P er la diagnosi, essa ris11lta dalla sintomatologia ·S dagli schiarimenti ch,e talora con 11na certa difficoltà vengono forniti sui vari oggetti. CisPEDALt CrvILE n1

ORTONA A ì\fARE.

Psendosigmoidite in uretroeistite complicata con ascesso iliaco da anaerobii. Prof. LCClNI dott. CESARE, direttore e chirurgo primario.

E ~n m e

d elle nrin (' : Sedim ento n on copioso cli r e11e llèl- a r1 g \1 e, c11iteli vescicali, cell11le di desc1l1a 1nnz io11p d elle vie 11ri11nrie. ' .-\.1.res11lorazio n e col cntète r e di Gn\'• on 111nnifestas i 11nn

N elle malattie 11retro-vascicali, si possono avere alle volte delle complicanze, che vengono i11terpretat e i11 diver sa 111aniera. Io 110 a Yllto occasione di ct1ra r e 11n infermo ammalat o di t a le malattia, cl1e si com1)licò con un a~ces­ s o iliaco, e co11temporanea1nente, dei sin101ni. potevano far per1sare ad u11a cointeressenza d el sigm a colico, cl1e no11 er<t ~tat o effettivamer1te leso nella s ua integrità. C. S. fn G., anni 64, medico, da Rocca . G. Il p a dre soffri di disturbi vescicali, non ben ricord a ti dall' inf ern10. Questi non fece mai m~­ lattie degne di nota, è modico bevitore e mang iat ore, f11n1atore a.eca 11ito, n on ebbe mai ma-

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SEZIONE PRATICA

latti~

veneree, quantupque molto dedito a Venere. Ebbe sempre una grande attività· fisica, quale è richiesta dalla si.1a professione. Da parecchi anni, forse 5 o 6, cominciò ad avere ·disturbi di 11rinazione, nel senso che doveva ricorrere al cateterismo per vuotare la vescica. Questo distl1rbo con il teim,p o s i fece più fr·equente, ed il cateteris1no ripett1to, fu causa di una cistite, che fu trasc11rata. Spesso, dopo il cateterismo, ebbe delle febbri violenti, che lo costringevano a letto per vari giorni. In seguito i disturbi llrinari aggravarono al plinto, che l'infermo doveva cateterizzarsi tutte le volte che doveva vuotare la ''escica. Cinqlte o sei giorni fa, di ritorno da una cavalcata, fu preso da forti brividi e da febbre violenta. L'11rina avuta con il catetere era torbida e di cattivo odore, con tracce di sangt1e rosso. Nei giorniJ seguenti i sintomi si calmarono, però una diecina di giorni dopo si ebbe l1na nuova esacerbazione. L'infermo ebbe meteorismo, dolori addominali, vomito~ L'uretra, all'esplorazione, lascia passare una sonda n. 20, che trova ostacolo a livello della prostata, per curi bisogna .adoperare un catetere a curvatura prostatica, per e:q.trarie in vescica. Questa contiene poca urina residua, torbida ematica. La capacità vescicale è di circa 180 cc. L'esame delle urine, di reazio·n e alcalir1a, dà presenza di pus emazie, assenza di elementi renali. Il Teperto batteriologico da: cocchi sparsi e numerosi bacilli. L'esplorazione rettale fa notare un prostata molto .gros8a, 11niformemente n1olle elastica, indolente. Nulla all'ultima porzione del grosso intestino. Nulla di speciale all'esame delle feci. Alla regione inguinale sinistra si palpa t1na tl1mefazione a salsicciotto che si dirige i11 dentro ed in dietro nella fossa iliaca. Essa spinge l'arcata femorale in avanti ed in alto. Q11esta tt1mef azione dapprim.a molle elastica, si fece in seguito pastosa, poi fluttuante e crepitante, (timpanica), alla palpazionie. Apertasi sponta11eame11te diede esito ad una grande quantità di pus denso, color cioccolato, fetidissimo. L'esame di esso diede cocchi e bacilli sparsi, identici a qt1elli rinvent1ti :n;e1le urine. La ferita residua presentò un fagedismo dei tesst1ti, che cedette all'uso di iodoformio e caxbo11e sterile, mentre altri medicinali erano rimasti -senza risultati. 'In vescica fu applicato un catetere molle a permanenza, immettendo, dopo lavata, con liquido indifferente, circa 100 cc. di liquido, per evitare l'intolleranza del catetere, tappato. L'addome• è ancora do1oroso ad .a ccesso, e di tanto in tanto si rinresenta il vomito anche a stomaco V11oto. Tein1)eratura 37 al mattino, ·38 la sera. . Dalla storia e dall'esame dell 'infermo, non · si rileva alcuna loca1.izzazione piemica nella prostata, nè le P'ar-eti vescicali erano state interessate nella loro contiDJUità da un processo purulento, come rilevò l'esame del~a vesc~ca stessa. Q11ale era stata dunqu:e ·1a v~a seg~1ta dalla infezione per dare man1festaz1one di se a118. regione ingninale, e perchè si avevano sintomi addominali? , Ciò ci può essere spiegato studia}ldo l'anatomia della parte. La parte posteriore dello spazio prèvescicale è costitl1ita dall'aponevrosi ombellico-vescicale del Testnt. Ql1esta apone-

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vrosi si fonde in basso con q11ella dell'otturatore interno, in alto con quella del muscolo retto dell'addome, ai lati l'aponevrosi non si salda con altra, lasciando uno spazio aperto. D'altra parte la loggia prostatica, posteriormente ai ligamenti pubio-vescicali, è ampiamente aperta ed a contatto de.Ila vescica. I ligamenti pubio-vescicali si confondono, ai lati, con l'apoJ).evrosi pelvica. L 'apo11evrosi il.iaca si arresta all arcata femorale ed al di sonra ed al di sotto di essa esiste connettivo las-so più o meno ricco di adipe. il colon sigmoideo riposa, Ilella sua l)Orzione pelvica, sulla vescica. Il processo infiammatorio uretra-vescicale quindi, sorpassate le pareti vescicali, si .era diffuso al connettivo pericisti tic o e di qui, seg·uendo le aponevrosi, si era fatto strada nelle vi:e lasciate libere da esse, riusc~ndo al di sotto del!' aponievrosi iliaca, e in fine al di sotto dell'arcata femorale. Si trattò in altri terminii., 'di i1n processo settico uret1...o-vescicale, con infezione del connettivo perivesc.icale ed a-Scesso da anaerDbi nella fossa iliaca, che agi come ascesso da fissazione, per la lesione vescicale. Che la infezione era in diretta dipendenza del processo settico llretro-vescicale, ci è din1ostrato dalla identità d.ei germi rinvenuti tanito nella vescica, che nella ma.rcia d·ell' ascesso iliaco. Che questi gern1i anaerobici abbian·o potuto attraversare la parete viescicale non lesa, ci è dimostrato dalla integrità di essa all'esame. Ch·e il sistema linfatico non sia entrato in gioco in questo caso, ci yien detto dal1'.anatomia, perchè si conosce che la rete linfatica della vescica, raggit1nta la superficie dell'organo, si divide in due parti .• di cui una ascende sboccando n·ei gangli della parete addominale, tin' altra discendie verso il bassof.ondo, sboccando nei gangli lungo l'arteria ipogastrica, ed Albarran potè dimostrar.e in ql1esti gangli la localizzazione metatastica di certe affezionri della vescica. L'infermo nerò ave·va avuto nel periodo acuto d~lla malattia, meteorismo, dolori addominali, vomito anche a digiuno, non ostante che l'alvo fosse normale e nulla si riscontrasse nelle feci. L'esame alt.o del sigma colico, neppure nt1lla rilevava di abnormale. Ciò non ostante la pressione nella fossa iliaea, al di sopra della tt1mefazione .summenzionata, rit1sciva dolente al pazient , Poteva sembrare che. per Ja contigt1ità della sezione del grosso intestino alla vescica, il colon sigmoideo fosse stato interessato dal processo infiauimatorio vescicale ed extrav,e soicale con tutte le conseguenze della lesione, tanto più che il ftemmonie perismoide,o si complica non rar<.tmente con propagazione alla fossa iliaca. In ogni modo i sintomi subiettivi, che potevano essere attri-


1064

IL POLICLINICO

buiti ad ltna i)arteci1)azione del sigma, non ma11ca vano, ed in un momento fu creduto iD essa, però lo s volgersi deJ la n1alattia dimo . strò che qttella sezione d el·l 'intestino non era interessato se non in modo riflesso dal vicino processo infiammatorio, poichè come si è so· pra ricordato, il sigma, nella sua porzione pel,·ica, riposn. Sltl1a- vescica o tra la vescica e ' retto. Cli11icamente questo caso 11a \ralore, olt'r e che f> er la .n on frequen za della con1pli'canza di un ascesso iliaco da anaerobi, derivato da 11n processo infiammat0rio uretro-vescicale. anche percl1è la vicinanza del sigma può si.mulare, in vin, riflessa, una sua lesione. Os1>EDALE C1v1LE DI Scn10 DIVISIONE CHIRURGICA diretta dal prof. CARLO MARIANI. •

Due fistole vescico-vaginali s11sseguenti ad una comune forcella da capelli in vescica. 11 er

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d o.tt. GILE

BRl!:NDOLAN.

Durante u11 a11no e mezzo da che sono Assistente in qu esto Ospe-Oale ho avuto occasione di vedere tre casi di i:>ervertin1enti sess11ali, di cui og11uno diedB luogo a clelle con1plicazioni abbasta11za gravi; il seguente 11a seco11clo me speciale i1nrportanza, percl1è ha cagio11ato in t1na ragazza due fistole \1escico-vaginali che iichiesero per guarire dt1e interventi s11cressivi. G. L., di anni 19, contadina, entra in Ospedale il giorno 13 marzo 1922. E ssa a.ccusa incontinenza di urina da u11 n1ese e ·mezzo e q11alche dolore al basso ventre; n·essuni altr o clisturbo. Nella storia nulla di notevole a carico del gentilizio. La malata non ha sofferto di alcuna malattia degna di i·n teresse: esclude blienorragia -e qualunque altra l esione ve11erea. Dal modo di presentarsi e di rispondere all.e domande r.ivoltele si capjsce che è di scarsa intellige11iza. La sua costit1izione è buolla, come pure lo sviluppo muscolare e lo sta.te di nutrizione; anche i vari apparati ed orga11i non p r esent.ano alcunchè di notevole. La 1)erc u sione e l a palpazione della vescica la rivela vt1ota; dal meato urinario non esce gocci.a d '11rina 11:eanche colla spremitura manuale attraverso ahl'ipogastrio: la vulva invece t\ 11111idn. e da Essa emana cdore rli. 111·i11a alterata: facendo l'esplorazio11e vaginale si nota110 due cor1)i metallici sottili, che si capisce . nbito es er le branche di una forcina da caJ) Plli; eg~ i ono in1piantati nelia parete .a nteriore della \ agina, a poca distanza l'uno dall' altro, e sporgono per tre centimetri circa perpe11clicolnrtl\ente al maggior asse; lungo que't i orpi ~cola n. gocci e l'urina. I a nazi ente, i11l rrogntn opportunamente, ammetfe cli esr i introdotta, non ~a con1e. una forcella in v c:cicn d uc n1e ~i 1Jri1nn. lthito d-01)0 introclot1

[ANNO XXX, F.· se. ~:t)

tala, avvertì dolore e bisogno impellente di urinare, e da allora si -stabilì tenesmo vescicale e pollachit1ria, che, molto intensi nei primi giorni, andar-0no lentame11te mitigandosi per dar luogo alla perdita continua di urina dalla vagina. Non sa dire come ·la forcella sì sia fatta strada in vagin.a , ma aff€rma dì J):erdere le urine da t1n inese e mezzo. · Come si capisce, la diagnosi era ovvia, sebbene la cistoscopia fosse i·m possibile, dato che il liquido da inietta1"'e per distend.ere la vescica ·sar-ebbe fuoruscito come l'urina attraverso i fori vescica-vaginali. Si decise perciò di tentare l'estrazione della forcella coi mezzi più semplici, e -cioè dalla vagina e a donna sveglia per usufruire delle sue sensazioni come guida. L'estrazione in questa mani'era sembrava facile, dato che tutte due le branche erano in vagina; ma invece, nonostante queste condizioni favorevoli, la cosa si dimostrò impòs .. sibi'le. Venn-e subito logica I 'ipotesi, che deposiziont calcaree si fossero for1nate intorno alL'ansa della forcella; .ed infatti il cateterism-0 esplorativo ci fece notare, che la sonda introdotta in vescica urtava contro un corpo duro e sca.. bro : tale reperto inoltre ci veniva confermato dall'esplorazione diretta ·dell,a vesqica fatta col dito previa ·divulsione dell'uretra, in quanto si sentiva la forcella attorn\ata da una grossa • concr~z1one.

Si. venne perciò all'estrazione della forcella

per cistotomia soprapubica, che fu eseguita d al Primario prof. Ca.rlo Mariani. La vescica fu chiusa, lasciando un piccolo dr:.enaggio i1ell' angolo .inferiore della ferita cutanea: fu applicato il tam:ponam.ento vaginale ed una siringa uretrale molle a permanenza, allo scopo di facilitare la riparazione delle due fistol~tte vescico-vaginali. Esaminati i calcoli, essi erano, uno della grandezza di una noce e forse più, l'altro di metà grossezza; ognuno si era formato intorno alla radice di una branca e, data la loro grandezza, erano a mutuo contatto neiLl.'int-erno delle branche presentandovi c.ia.scuno una fa-ccia piana. La forcella era di quelJe comuni da capelli della lunghezza di nov.e centimetri. Nei primi giorni la donna colle contrazioni vescicald spinse fuori parecchi'8 volte la siringa, che le fu sempre rimessa.. Nessun altro inconveniente post-operatorio. Dopo un mese e mezzo l'incisione soprapubica si era .chiusa, ma l~ due fistolette vescico-vaginali permanevano in1alterate e la giovane perdeva tutte le t1rine attraverso ad esse. Sj tentò di cauterizzarle col i1itrato d' a rgento e colla galvanoca.ustica, ina anche qt1esto fu inutile; dopo due mesi i1ersjstevano a11cora e i1on accennavano a cl1it11dersi menomamente. Si dovette perciò venire all'operazione per Ja loro chit1sura, che si eseg·l1ì dalla via vagin.ale col metodo americano a p11nti staccati in et a. Solito tamponamento vaginaJe e catetere a permanenza cl1e Cfllesta volta f11 tollerato be11issimo. L'esito di tale 01Jerazione fu discreto, 1na 11on completo. Dopo tolti il tampone e la siringa, la malata poteva trattenere in posizione orizzonta.le 150 eme. di urina, mentre tale qt1antìtà dimin11i\·a 1nolto i1el!.a posizione eretta. Ad 11n esame vaginale con in iezion e in ve-


t--\NNO

XX>.:,

FASC.

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SEZlONE PRATICA

sci.ca di liquido colorato,. si constatò la perman1enza di l1na d~ll·e fistole, mentre l'altra era guarita. Persiis ten.do tale stato di cos·e, il 31 n1aggio la paziente fu dim.es·sa, avvertendo lei e la fai1niglia che, dopo pass.ati t.r e o quattro mesi, sarebbe dovuta ritornare per una nuova operazione. Rientrò il 5 r1ovembre raccontando di essere stata sempre nelle stesse condizioni. Previa nuovo esame vag·inale, che ci confermò il reperto già notato a ll'u scita, il 9 n ro vembre si venne al secor.1d.o ir1tervento cl1e, e·sse·n do riuscito facile lo scollamento della p a rete vagin ale dalla vescical,e, fu eseg11ito col rnetodo delJo sdoppiamento e s11tura separata della vescica .con du.e punti in catgut, e d1ella vagina con quattro in seta. Ancl1e stavolta tarr1ponamento e catetere a pern1anenza, cl1e furon10 tolti in tredicesim·a giorr1a ta : i punti di seta in sedicesim.a. L 'esjto .stavolta fu compl.eto, la ragazza <101Jo 18 giorni dall'intervento lasciava l'Ospedale completamente guarita. qt1esto caso l'introduzione in vescica dPl. la forc ella deve essere avvenuta a.Il.a soli ta maniera e cioè : la donna, introdottala da principio nell'uretra dalla parte dell'ansa, nel parossismo del· godimento la spinsie forse eccessivamente e se la Lasciò scappare. Da allora d.iventò impossibile la fuoruscita del:a forcella, percl1è le brancl1e, divaricandosi per la loro elasticità, venivano ad infigge·r si nella parete uretrale, mentre era facile invece il progredire verso l'interno, dato che da questa partJe .era diretta l'ans a che è arrotondata e liscia. Fin quì nt1lJ a cl' in.t eressante. Quello che ci sembra degno di rilievo invece, e che ci indusse a questa illll~l.r azione, è il fatto, che la forcina abbia potuto perforare con ambed11e le sue punte il setto vescico-v.aginale. Ho voluto co11st1ltare tutte le pubblicazior1i a!. riguardo, cl1e son ri11scito a trovare nel ma~eriale bibliogl'afico che ho a disposizione, l)er· vedere ql1an.to frequente fos se questa evenien za, ma non l '110 trovata che in lln solo caso capitato al prof. Parlavecchio i1el gennaio del 1911. Si trattava di l111a contadina di 23 anni che a scopo di lil)idine si ei.·a introdotta in vescica una fo rcina da c.ape1li della 111nghe.zza complessiva di 1D cm., e le c11i brancl1e perfora-' tono i1 setto vescico-vaginale e minacciavano· di perforar.e il vagino-rettale. Tale f arcella fu estratta dopo dieci giorni dal prof. Parlavecchio dalla vagi.n a tirando sur t1r1a branca mentre spi1n geva sull'altra. Nessun altro caso ho vi ~to del genere mentre invece ci sono casi di corpi estranei che dalla vagina ~orto penetrati in vescica. Anche i trattati pnrl·H.no di altl'e complicanze, ma non di qt1esta; e che così sia, lo si capisce 111

1

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1065

pen1sa11do ch·e in cor1·isponder1za del setto vesci.co-vaginale la parete vescireale già grossa è quasi rafforzata dalla vaginale, alla quale aderisce per uno strato sottile di tessuto lasso. Carne interpretare allora tale perforazione? Le n1anovr.e del.la d-0 r1na, sia d.alla vagir1a cl1e dall'tpogastrio, noill ci sembrano sufficier1ti a spiegare qi,1esta perforazione, poichè essa è dolorosa, e la donna si sarebbe certo arrestata di fronte al d·olore, tanto più sotto l ' im- · pression,e di qt1 an to le era g·ià s11ccesso. Bisogna secondo 11oi per1•sare a questo: a1·1·ivata Ja forcella ir1 vescica, le l)Unte delle branche, che erano posteriori, d evono esser cadute verso il bassofondo vescicale; una conferma è.L ta],i i1)otesi l'avrem1no, se la donna fos~e stata in quel mom e.n.to sdraiata , ma r1or1 ril1scimmo a stabilirlo con certezza, ber1chè ci serr1bri molto probabil e. A questo punto d ebbono eSisere intervenute le contrazioni vescicali; infatti . la donna ci ha raccontato che, subito dopo l'introduzione, avvertì dolore e bisogno di urinare, ciò che fa pensare appunto, che, per l'irritazione prodotta daJJ a fo rcel~ a, si s iano subito verificate delle contraz ior1i, J.e quali svuotando la vescica e addossandone le pareti riuscirono a far irnpiantare le punte, che d'altra parte eran·o probabilm.e11te ten·ute ferme in mezzo a qualche pieg·a ID L~c osa . l Jna volta impiantate le branche. le s11ccessive co11trazioni che contint1aror10 a ll1ngo, come ri st1lta dalla storia, ril1scirono a far progred ire la force111 a fino acl attraversare tutto il setto. Ci s.i potrà obbiettare che la vescica tollera con facilità i corpi estr anei; per qt1nnto q11 t.' sto sia vero non ci seml1ra s ufficiente ad escln ct.ere n1el nostro caso le eontrazioni Yescica.li. dal momer1to che si tratta,ra di una forcella a branche appuntite; ed, oltre alla ~toria raccontata1ci dal!a inalata, ci conferma in tale ipotEsi anche il fatto cl1e dopo la cistotomia f11 ·Slpinta fuori più volte la siringa. Colle contrazioni si spiega pt1re il st10 caso il J)rof. Parl avecchjo, che, ad nna mia richiesta, ebbe a11punto a risponder e molto g·entiln1ente jn qu esto seniso. Si potrà pi11ttosto ammettere che, .d·opo l'impianto dell e pt111te, qi1alche man ovra del1.a donna abbia facilitata la p.e rforazione, ma questo .se mai come azione secondaria P dopo che l ' jmrpianto era avven11to, perchè l· azione principale secondo noi sipettn alle contrazioni vescicali. Un'altra circostanza ci ha fatto n1.eraviglia 11el nostro caso ed fi. cl1e siano residl1ati, A i due fori prodotti da·l 1e l>rancl1e della f or ce 11 a . due fistol.e. Noi non ce lo aspettavamo, perchè le b rane 11 e d ove va r1 o n ve r a t t r a '·e r sa to i 1 set· o 1


1066

IL

l)OLICLl~ ICO

senza d ar luogo a perdita di sostanza e q11indi era SJ)erabile cl1e la 111u\Sc11l:1tura ed il connettivo, divaricati anzicl1è distrutti, a vrt?bbero per la Joro rispettiva t9n1cità ed .elasticità portato alla chiusura dei fori. E infatti le fistole , ·escico-vagi11ali f:On·o <li sol i ~o dovute a parti lunghi distocici con co.m pressione pro1°l1ngata e n ecrosi s uiccessiva, o ad interventi operatori, o a trat1·m i, o a suppurazioni, o a qualche altra causa che dia p.erò luogo .a perdita di sostanza . Nel nostro caso ciò non era avvenuto e quindi crecliarno che le fl.stole debbano trovare la loro spiegazione in q11,e sto : La lunga permanenza delle branch.e cl1e determinarono nr1 decubito lento e prolung·ato sui fori deJ setto ves.ci co-vaginale, il continl10 passaggio de~.r llr ina, I 'azione irritante dei calcoli ed il processo cistitico permisero ai fori di orlarsi di n1ucosa, e p er questo r esta rono definitiva1nente ancl1e dopo estratt ct la forcina. ed applicata la sirin ga ed il tamponamento. co st itt1en1do cl11e fistol e ribelli, p.e r q11anto piccole, e t.nli da richi edere l intervento cl1 ir11rg·ico, che fl1 poi coror1ato da con1pleto succesis o. 1

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'

BIBI,,IOGRAFIA.

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1

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RAN fE. T?•ltttalo di pal olouill e T erupilL

.

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190 l) . 5. G1 \:\IBAL\'O. ll n cor1Jo estrarieo 1iella vau ina di I

una donna al 5° niese d i gravidanza. l\1or

COMMENTI.

Sulla diagnosi batteriologica rapida della difterite. Ricevia1no dal sig. dott. Reh di Ginevra: 11 prof. Pecori ha pubblicato in questo gio·r r1ale (30 aprile 1923) un articolo interessant1ssimo s111la differenziazion.e del bacillo di Loffier da quello di Hoffmar1n col metodo della deco1.orazione. Ci sia permesso ricordare a questo proposito che, già nel 1915 (1), in seguito a ricercl1e da noi fatte alla Clinica del professore D) Espine, esponevamo l' in1portanza, per la diagnosi rapida tra il bacillo difterico e il pseudo-ùifterico, del loro divetso comportamento con il Gram. Noi abbiamo dimostrato cl1e, i11 pr.atica, i bacilli eh.e si decolorano elevano essere considerati come difterici e che r1ell' 84 % dei casi di })acilli cl1e resistono alla clecolorazione si tratta in\.·ece di bacilli l)Seudo' clifterici. Qt1 esto inetodo di diagn'osi differenziale seco11do la decol ora.zi one f11 a1)1)licato di l)Oi da altri at1tori con variazioni tecniche (colorazion·e del ·Gram, colorazione del Gram modificato dal Nic clle, cll1rata della decolorazior1e variabile secondo il d ecolorante impiegato : alcool, a lcool-acetone, e secondo la d11rata d ' azione del colore). Anch-e in Francia ì\Iartin e Loiseau (2), Dufo11rt (3) -e altri lo chiamano metodo del Rel1. ~Iartin e Loiseal1 (2) scrivono-: « M. Deg·11y e Benj amin V\7eill ((avevano già segnalato questa decolorazi.-0ne cc del bacillo difterico, mentre il bacillo corto '< conserva fortemente i coloranti (ll1 ari.uel prn« tirzite rlu t1·aitement cle la cliphtérie, 1902), « senza trarre cons1eg·t1enze pratiche sulla di« stinzione dei veri dai falsi bacilli. Solo ne1 u 1915 il Reh ne fece un metodo di diagnosi « differenziale tra il vero bacillo difteri.co e cc quello déll'Hoffmann » . Ci sembra dunq11e inesatto denominare questo n1etodo nietoclo di Lana er e Kr1·lg er, visto che noi abbiamo indicato la sua base e la sua applicazione un anno i1rima della puhblicazione di q11esti due 11ltimi autori.

gag11i, 1921, n. 35 bis.

CATF.Hl . 'A. Contributo allo s/11,rlio di corpi estranei iii vesciCll. -~rcl1ivio Ita.liano di Chir11rgin., 1922 n. 15. 1 Tt r.01 1cr1.

(' <t l colo

111·etrale e corpo si t'alliero

in rrscica. Rifo1·111a Medica, 1D21, n. 1.

1~.\Dl1l· J.

J<'j s l ola

vescico-otl urato ria c1L t an ea p er1nan en:a di itn co rpo est ra-

a nt•o in ?'escica.

coJtsf!Jll<!llle l~r:HR 1'\I.

/)i alcun i

casi ili fistole vrscico ra-

f/Ìilf(/i. Gnz1etta JC'gl.i fìs!1eclali e delle Clini-

cl1e, n. 38.

(1) De la r ésis tan.ce d11, bacille pseudo-clipht ,; riqiie ( cory 11 r brtcte1·i 111n ps eudo-diphte1·ic u m. H off'nia11 n.) ti la décoloration, moyen de diaynostic différeri.tiPl avec le bacille diphté1·iqur> (co ry1iebacteriu·1n diphteriae, Lofffer. ) Revl1e

mécticale de la S11isse romallde. 20 1915. (2) Lot·1s ~IARTIN e

~eptemb :- e

L e n 1cillr diphtrri<1ue. Bulletin i11édical, mars 1921. (3) A:XDRÉ D1 ·Fot-RT. ...\ 7Jropos du diagno.'\tic de la diphtérie. I ..yon médical, 10 mai 1923. GÉORGE.

L OI8E.\l ..


[~i\NNO xx~, FASC.

3'3]

SEZIONE PRATICA

\

Tale pl'iorità ci sembrn tanto l)iù importante in quanto il prof. Pecari l1a confermato ancora, recentemente, la porta; a l)ratica del metodo cla noi pe.r primi J)roposto. •

APPARECCHI E: STRUMENTI Dott. G. GALATÀ.

Alla 11ota del dott. Rel1 facciamo seguire alc11ne brevi ossei vazioni del prof. Pecori: 0Te1la mia l)l1bblicazione, d.a lui citata, sulla differenziazione dei bacilli difterici daglri pseu<lo-difterici, 110 creduto di dover chiamare metodo di La11ger .e Kri.tger il metodo fon dato sulla decolorazione col Gram e s.ulla resist.enZ8 all'alcool per le seguenti r.ag·ioni: 1 l)erchè ] a. tec11ica di L. e l{., ide11tica rie] principio info1·i11atore, differisce sensibilmente in tulti i suoi ternpi di es·ecuziorie da quella di Reh e perchè con essa, e con gli accorgimenti precisati nelle mie ricerch.e, si può gil1ngere n. u11a differenzin.zione assoluta, ~ non soltanto nell'8 ~· % dei r e1)erti, co1ne con la tecnica di R eh; 2° perchè il metodo va sotto tale nome presso tutti gli a11tori ted escl1i cl1e si sono occupati di esso, i1è 110 trovato la deno1ninazione di cc metoclo del Rel1 » in nessuno dei lavori fr a ncesi cl1e mi è stato possibile consultare sull1argomento e cl1e pure citavano le osservazioni d·el Reh. Peraltro il merito del Rel1 non può .essere disconosci11to ed io stesso ho voluto dichiarare nel mio lavoro che cc f11rono Reh e lVIeros (1 913) i primi a notar.e le diver sità di resistenza, ecc. ». 1'orno oggi a r i affermare l'importanza delle rjcerc11e del Reh, i ndi!'.)endentemente da ogni q11estione di nomi, _nercl1è esse furono , senza d11bbio, il punto di partenza dalle ricerche successive di tutti gli altri sperimentatori. G. PECORT. (I

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Importante pubblicazione ! Prof. Oott. C. P. C OGG I A docente <ii Patolo~in ~Tetli . ·si nPlln. R . Università <ii <tef11,,"

Quesiti di Diagnostica e di Clinica Medica ad oso degli studenti e d e i medici pratici. Ri~no~te

somtn arie ai pi(1 frequ enti ·ques iti di Semeiolo21a ,. O ia~ nostica m ed ica che si presP.ntano n ella pratica g1or"a. llera a l letto d egli ammalali. (2' edizione riveduta eò ampliata)

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\T .\ R.TO. - 'Parte prilna: Quesiti generali di Semeiologla e Olagnoqtica medica. - p nrte second a: Quesit i di Laboratori • o er la Diagnostica medica. Parte terza: Quesiti. speclall d 1 Diagnostica e Clinica medica. Un volume ln·Hi. ò: pag. X-540. co11 84 fti:rnre nel tP~to'. elP· gantemente rilegato in piena tela. In commercio L . 28 pii'I le spese posta.Ji rli spedizione e di imb1\ll aggio. Per izti abbonati &I e Polh.:t:nico • sole L. 27. 40 tranco di porto e raccomannato. lnviare cartolin a-vaglia al Cav. LUIGI POZZT · Vin Sistina. N. 14. Roma. ·

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NUOVI~

Sega circo1are chil'urgica.

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......

...

Lo scopo prir1c.ipale che si propone questo istrumento è quello di poter eseguire agevolment~ l.a discontinuità dell.e ossa piatte con tagLi rapidi e sottili. Nell'idearlo si è tenuto soprattutto conto dell'esigenze della chirurgia cranica, ma la sua applicazione può essere estesa anch·e alla chirurgia osse.a generale e speciale. A differenza degli altri strumenti del genere (Kroenlein, Al:by, ecc.), ing·ombranti e cli norL agevole maneggio, si è cerca to di rendere ql1esto istrumento il I'.) i ù cl1irurgico possibile e cli dargli i requisiti della n1assima sern1)licità e n1anovrabilità. Per raggiungere questo ,s copo·: 1° le din1ensioni e il peso sono s,t ati ridotti a poco più di quelli di un comune staccaperiostio; 2° i tagli, invece cl1e perpendicolarmente all'asse dell'istrum·ento, come si han n o nelle altre seghe circoliari, sono diretti nello stesso senso d elrasse, e, quindi, d.ell'avambraccio dell 'operator.e; 3° l'attrito fra la sega e l'osso, nonostante l'alta velocità (2500 g'iri per 1 ') è sta to pot11 to riùurre al minimo, per cui, mentre si è evitato ja una parte il riscaldame11to della lam a e q11i11di la r1ecrosi delle superficie dj ta glio, è stato possibile raggiungere ag·evolmente ql1el p erfetto equilibrio fra po.teillza e resistenza che, p.er questi strumenti, è La c1uestione centrale del problema. Si sono potl1te, cos.ì, annullare del tt1tto le vibrazioni e le scosse, cl1e r a1)pr ese11tano l 'incon\n~niente abitnale di questi apparecchi. I . . e dette caratteristi·cl1e })ermettono di o.ttrnere 11n f11nzionamento caln10, ra,pi do e leggero e di .eseg·l1ire tagli anche s11 superficie ossee ristrette e pro·f ond e. La sottig·l iez2a dei tagli· (3/10 di mm. ) riduce, d'altra parte, la perdita di sostanza ois.sea a proporzioni insignificanti, f a1.to cl1e non è scevro d 'i111portanza per ·il J)rocesso di cicatrizzazione. Al p.ari di altri i.strl1menti congeneri, ~sso può anch~ funzionare coree sega gemellare per il taglio dei listelli da trapia11to , e può permettere, inoltre, l'applicazione di segl1e a coron a e di punte e frese diverse. (Fig-. 1, ab ed ). 1

.....

~:.

* ...

.:•.

L'istrumentario comprende, oltre che uno speciale motore (alta v.elocità, reggispinta agli


[.-\'.'\'Jo ~xx. F .\sc. 33]

Il. POL ICL INICO

1068

Fig.

I.

I

a

assi, sosp.ensione a bilico ecc.) e l 'asse flessibile con i rispettivi gi u11ti (fìg. 3), le seguenti i)arti: 1) L':Lstrl1n1e11to l)l'Ol)riamente detto (fìg. 1). Consta di lln })risma 111etallico r.ettangolar.e, cavo, che raccl1iude due assi , perpend~colar1ne11te collegati fra loro per mezzo d' ingrar1aggio biconico : ru110, lungo, che s' incastr a a ll'asse fle ssibile, r altro, corto, cl1e porta le segl1e. P.eso, gr. 21·0. Din1ensi oni cm. 17x2 x 1 2) Le seg'l1e cil'colari. Sori.o lame circolari molto sottili (2 10 di mm.. ) a speciale dentatl1ra, co1nprend enti ltna serie di 7 numeri di dia1netro pr ot_{r~~~ ivo . l)er tagli di prcfondit ù in.ass ima prestabilita (da mm. 2 a mm. 10) . 3) I raccordi i)er i tagli gemellari. Si ap 1)!.icé\no allo st e~so istru111ento e permettono di otter1ere, variancl 0 le combina zioni , listelli d el la larghezza di mr11. 5, 1O, 15, 20, 25, 30. 1

[;\.lg. :...;. ?

I'

i ) Una sega cilindrica di 12 mm. col s110

supporto. -...;e rYe ""opra ttt1tto 11ella craniectomia

('

i1er iJ tag·lio d.ei fori n eces.sari alla introduzione clella sonda elastica di protezione. 5) U11a ~011da elastica col s110 s111)porto (fig. 1, e). È t1n nastro di acciaio, di 8 mm. di la rg·I1ezza, pa.ssante in una spe·c iale guida che ne i)er111ette lo scivolame11to orizzontale o

r ig. s.


,. ".,. F ASC. ........ j [A NNO ;\.'\-"' ~~,

SEZIONE PR.\ Il CA

cu1\7ilineo fra tavolato cranico e dura senza che si eserciti pressione alcuna sull 'e11cefalo, e vincendo le eventuali aderenze. Serv€ a proteggere la meninge durante il taglio della sega circolare. 6) Punte div.erse per eseguire trapano-pt1nture, fori, erosioni ossee (1). •

* **

Norme detta.gliate per l'uso generale del1.o

strtun.ento sono co111pilate a parte perchè esorbiterebbero, quì, da una descrizione d 'insieme. Si riferiscono soltanto, in particolare, le norme p€r la craniectomia e per il taglio dei listelli da trapianto. Per la craniectomia, la tecnica è la seguente : S'incide il cuoio t:!a1)ellt1to qt1alche centimetro in fuori della linea del tag·lio osseo (onde p€rmettere il passaggio del bordo deJ,l 'istrumento) segl1end·o la forma in linee .rette che

..

a

I

b

e

(1) Le varie parti d ello strun1entario sono

ri11nite in appo·s ita scatola metallica. (fig-. 2). La sterilizzazione può esser fatta a secco, ovvero passando all'autoclave, o a bagnomaria, l'istr11mento, dopo averlo i1nmerso in l111a g·rossa provetta co11 olio. In tal caso, l'involucro dell'asse ftessitiile viene passato alla fiamma o, meglio, a'1Yolto con t1na benda di garza sterile.

si vt1ole sceg·liere per il tassello da tagliare (ql1adrata, rettangolare, romboidale, triangolare, €Cc.). Si taglia il periostio sulla linea del tag1.io osseo e si libera questa da ogni lacinia di tessuto molle. Quindi si eseguono, con Ja sega a corona da 12 mm. , d11e fori a cl11e


'

lOiO

IL l·OLI CL l~lCO

deg·I i angoli, per es., del c1t1adrilatero (1). Fatti i due fori s'int rod11ce in 11no di essi la guid a 111ontata col i1astro n1etallico di protez ione, i11cu11t'ando il becco di essa fra osso e du l'a trig. -1, a) e abbassandone il p a diglione in iu oùo da portat·e la IJu11ta d el becco contro r osso. . i spinge aJlor a, lent~t1n ente, il nastro al disotto della li n ea di taglio i)er la lungl1ezza vol11t a, e, protetta così l a dura, si eseg·u e con l a. seg·a circolare (lo. l arrta si scegli e in base a l lo s1)cssore.del tassello cilindrico già tagliato ) il prin10 tag·lio lir1eare (fig·. 4, b). F atto il prim o taglio, si ritira la sonda, l a si introduce di nuovo con la stessa manovra n el lo stesso foro ma in direzione a d a11golo r etto con 1a prima, e s i esegue il secondo taglio, ad angolo retto col primo. Quindi si passa all 'altro foro e si eseg·uono con la stessa m anovra 1 altro taglio o gli altri due tagli, secondo che si pr eferisca_ oppure n.o, la form azione del lembo osteopla stico. Nel secondo caso, isolato tutto in giro il tassello, lo si asporta, facend.o legg·erm.ente leva in uno dei tagli con uno scalp ello (fig. 4, c) . L 'operazion·e richiede in m ed i.a 10 minuti. Per il tag·lio dei listelli da trapianto, la tecnica è, brevemente, questa: Fissate all ' istr11nJento alla distanza voluta, due lame circolari di ug11ale diarnetro, la c11i }) rof ondità massima di taglio s11peri di qualche inillimetro lo spessore presunto dell'osso, S incid0 il p eriostio s nlle linee di taglio e si lib er ano l e linee suddette da. ogni lacinia di tesst1to m olle. Si fanno , q11indi, a lln te1npo, 1 (lue tag·li paralleli della lung h ezza voluta, e, d opo aver tolta una clelle segh e dall'istrumento, si eseg·l1ono due tag'li perpendicolari ai primi, ai dl1 e capi, 111ng·hi quanto b asta per incrocia rli. I solato così il tassello, s i fa legger1nente l eva co,n uno scalpello in uno ctei tag·li e agevoln1 ente l o s i as1)01ia. Uguale manovra si eseg·l1e, naturalmente, per i l taglio di docce ossee a margini paralleli. 1

1 ,

1

I.'i t rumentario cle critto è già da alcuni mesi urioperato, co11 l)iena sodùisfazio11 e, cl al Prof. Bastia11elli nella sua Clinica privata . Una dimostrazione })ratica r ecenteme11te f a ttane i11 q\1esta R. Clinica Chirl1rgica 11a 11gnnlment<.' incontr ato il fa' ore '1el Prof . .t\1 essn nd ri.

Ro111n. aprile 1923. (1) \ "0Jer1do, i tori

sono e er e fatti a 11che co11 fre a 111 ontatà n di nn con1tn1e trapano n 111a11 0 o. at1cl1 e i11p o·Jio con il trn1)ano di i\[artel. ~ ' t)O

SUNTI E RASSEGNE. NEUROLOGIA. Sclerosi a piastre. (H .

CURSTìVIANN .

niuncli n. iltlecl.

Woch~n s crifl,

n. 11, 1923). È importantie riconoscere l 'affe~ione (la più

frequente a ffezione spinale cronica dopo la tabe) n1eii s uoi primi stad1, quando il quadro sintomatioo è molto tncompleto. Sintomi prodr omici precedono sp esso di anni la malattia a decorso g r ave e progressivo, e s p esso si ripetono, separati da inte·rvalli di a pparente compl eto benessere. Tali sintomi sono frequentem ente rappresentati da disturbi visivi (da n eurite ottica e retro bulbare), più raramente da parali.si transit.aria di mus'Coli oculari, da mono- o parap a resi d elle estr emità, da p a r estesie, i·p eresitesie o dolori, da disturbi passeggeri dell 'equilibrio, cefa1 ~a o vomito . Sintomi eh.e già i n questo periodo di latenza po,s sono condurre alla di·agnosi, sono i dis.turbi visivi, i disturbi della coordin.azione e l e alterazion.i dei tifi·essi. 1) I disturbi visivi sog·g·ettivi sono molto lievi, obbiettivamente si notano d egli scotomi (specialmen t.e uno scotoma centra le per alcuni colori), il colore pallido d ella metà temporale della papilla del n ervo ottico e il nistag·1no. N egli stadi iniziali il nistag·mo è lieve; al contrario da ql1a.n to si o5serva nel ni stagmo fisiologioo, e&so si m a nifesta n.e lle posizioni estreme d egli occl1i, soltanto, oppure in modo piii sp iccato ql1ando i bulbi sono rotati verso una d eterminata parte. Questo nistagmo non si accompagna a manif.estazioni vestibolari. 2) I distt1rbi de lla coordinazione si osservano a carico di t1na o delle due mani o a ' t alcarico d egli art.O. inferiori. I sintomi ·sono volta difficili ad apprezzarsi (lieve incertezza nei m ovim.enti di una o delle dt1e mani, lieve incertezza nella deambulazione). 3) L e alterazioni dei riflessi prece.dono sempre i fenomeni di ipertonia. Esse consis tono nella con1parsa uni- o bilaterale del fe . non1en.o di B abi11sky, nell 'esagerazione dei rifte si t.endinei e r1ella scompar sa, attenuazio11e o disugt1aglia11za dei riflessi addominali e talvolta dei crern asterici. Rari sono n ell o . tadio iniziale i disturbi senitivi, psicl1ici, ,-e~cicali. Per la diagnos i si dev.e a nzit11tto e~c lt1d ere la ll1e. 111 alcuni casi (1). es., nelle forme paraplegicl1 e) la sc!.erosi im11la lln tt1n1ore e11do- od extra~pinale , un~t pncl1i meni11gi te , o 11 Il· n ffez ione Yertebra le. Si1

1

1

1


~-.\NNO

XXX,

FASC.

33]

~EZ IONE j

mili alla sicLerosi IJOsson.o essie re la mieltte fu11icolare (si osserva associata all'anemia per11iciosa e sp·ecialm.ente nei vecchi), e le altre forme di mi,elite, la paralisi spi11ale spastica (caratteristici ·d ella sclerosi sono i sintomi oc11lari), la mal a.ttia . di \ì\Til.son (in cui manca110 · le alterazioni piramidali dei riflessi), è la paralisi agitantie (mimica caratteristica, tremore anche nel riposo, assenza di sintomi piramidali). La di-most1'azione del carattere infiamn1atorio delle lesioni anatomi<!l1e della sclerosi a piastre (numerosi focolai in tutte le parti del sis.tema nervoso centrale, nie l midollo, specialn1er1te nella so•s tanza bianca), 11a cl1iarito la etiologia: la malattia è determinata probabilmente da una spirocl1eta. La terapi.a col salvarsan riesce molto efficace; l'A. consiglia di ripetere ogni 4-6 i11esi una cura di neo,s alvarsan, cor1sistente in iniezioni d.i 0.3-0.45 gr. ripetute ogni 5 g·iorni, fino alla dose totale di 5-6 grammi del f.arrn~co. È importante il riposo psichico e fisico; alle do·n ne ammalate s i deve in,t erdire il matrtmonio, pe:rchè la gravidar1za può deter1ninare lln rapido e progressivo peggioramento del l)rocesso. POLLITZER.

Sopra una sindrome accessuale di crampi unilaterali. {A.

BARKMAN.N.

Acta 1ned.

scand.,

1922, I> . 697) .

Si tratta di nn })aziente di 24 anni, operaio. N Lllla di notevole nel gentilizio e negli ante .. cedenti perso11ali. Sposò nel 111aggio 1921 t1na dorina sana che non rimase incinta nei primi sei m.esi di matrimonio. Nel 1915 ebbe g·o11orrea, non: com1)licata. Nesst1n'altra malattia degna di nota, i1ess11n trauma. 1101)0 ci1·ca t1na ~ettirr1an a di ang·ina, tosse, l'aclliaJ gia, cef a1ea, dolori toracici, senza febbre, il 25 gen-11aio 1922 f Ll colto improvvisamente da una crisi di cram1)i, che poi si ripeterono freqner1temente. L'accesso d11rava lln mezzo mint1to, e s i accon1pagnava a contrazioni delrarto inferiore sinistro che era diretto ind ietro e i11 fuori , d.el ginocchio in estensione e il piede in ttessione planta1~e, m entre la mano si11istra era <:ontratta e manteneva l1na p osizio11e intermeàia tra la mano a g riffe e la mono ostetrica. T muscoli era110 secle di vivi dolori. Gli accessi si ripeterono parecchie voJte aghi ora, e lJare,·ano provocati dai movi111enti attivi cleg·li arti 1li sinistra. Nesst1no s11asmo nei llll1scoli del tl'onco e della fa:ccia. Dopo le crisi r1or1 rirna11evano pa resi. clolo1 i. o p arestesi e~ no11 l·ima11eva l1ess11n distnrbo

I>RATI C.\

1071

r1ervoso o viscerale. La tosse e i dolori. tora.,. eici sono ar1dati scomparendo nei giorni seguenti. È importante notare cl1e regnava nel 1:>aese l111a discreta epidemia influenzale. L' A. ag·git1nge ol1e .l'accesso era brusco e la co11l r att11ra raggiungeva istantaneamente la masr ~ima intensità. Non si osservavano co11trazioni fibrillari. Nell'arto s11periore si manifestavano movimenti atetoidi. Gli stimoli elettrici erano incapaci di provocare l' a'CC·e sso. Non si notano amiotrofie; la R. \\~. è negativa. Il liql1or ha t1na J)r·essione di circa 170 m111., la No11ne-Apelt è l eggermente positiva. Nu1la a carico dei ne1·vi cranici, salvo qualche movimento nistagmiforn1e degli occl1i. Forza co11servata. Sensibilità normale. Riflessi tendinei vivaci; no11 clono. Babinski negativo a destra, incosta11te a sinistra, Oppen .. 11eim e Gordon positivi a sinistra, r1egativi a destra, M·endel e Rossolimo n egativi. Nell'andatura si nota l1r1a certa rigidità de]l'arto inferiore sinistro. Non Romb erg. La frizione verticale s11lla fronte a sinistra fa contrarre il m. frontale a destra, e viceversa; la frizione sullo zig·omo sinistro fa solle'Vare c!.011ica.n1e11te la con1missura labiale sinistra; la frizione sul radio sinistro fa fl ettere ili pollice, sul c11bito ·Sinistr o fa fletter e le due ultim.e dita; la frizione lu11go i peronei a sinistra. fa abdurre il piccolo dito e fa flettere dorsalmente l' a1l11ce, a des.t ra provoca la flessione plantare di tt1tte le dita. Opponen<:losi ai movimenti di fl essione deJl' a rto j11f eri ore destro si i) rovo_ca la flessione dorsal ~ del1'alluce sinistro, ina non viceversa. L' e::;ame el ettrico del m11 scolo frontale mostra una reazione rr1iodistonica (11na o più co11tr azioni. q11a11do è cessato t1r10 stim olo faradico ). Pel rin1a,n 8nte è normale l' eccitabilità elettrica, sono n:eg·ativi il seg·no di Chwosteck e quello Tro11s:s.ea n. ,~e eso la meià di febbraio er a110 scorr1r)ars i i cram}Ji, e molto n1igliorati gli altri sintomi. P er l.'i11terpretazione clel caso l ' A . J)ensa cl1e la pil.t probabile i.})Otesi è q11ella di llna encefalit e epid~m i ca o i11fi11e11zale, p11r r1on potendo escl11 dere del t11tto lìn tt sclerosi a placcl1e. Si tratta evide11tem ente di u11a lesione organica delle vie 1)iran1iclali, l)e r la facil e provocazione della flessione clorsale d.el!.'all11ce sinistr o. La lesione non 11a sede i1elle corna a11teriori, per la m anca11za di contrazioni fibrillari, e ner il ti1)0 della contratt11ra. Non si trat~ ta di tetano,, per la llnilatera]ità, e la differenza di tntto il q11aclro 1n.orboso. Per le stesse ragio11i si e~r1 11de J.a tetania. l~a lesio11e non


1072

è corti.cale, per il divel'so ti1)0 delle reazioni mot1iri. Non resta r.he })ensare ai nl1clei della lJ~lse, con cl1e si spiegheret1bero anche 1 111ovimenti atetoid i, la reozio11e miodistonica (de5Critta da oderbergl1 nel inorbo di \'ìilson e 11e1la psendosclerosi), i Tiflessi di frizione (descritti nel m. di. '\'Yrilson ). DOUIA.

Nevralgia della metà inferiore del capo. (G.

[_.\XNO XXX, F , se. 33]

IL POLICLII'\ICO

Ll .NDER.

Joitrn. A . M. A., 2 dicembre 1922).

L A. nel 1908 descrisse una sindrome, che se1nbra va in rapporto col ganglio di Meckel. Però le J,esioni non e!'a110 sempre nelle su e vicinanze: talora <si tratta·v a di sfenoidite. La coca inizzA.zione del gan glio giovaYa nel primo ca o, r ra i11ef:iìcace nel secondo, trova11dosi le lesioni so1)1·a bran cl1e Il e1·vose più centrali. La sinclron1e al compl eto consiste in dolori intorno o gJi occl1i, r1ella metà superiore della g11n.ncia, i1ella irtasce! la, che si estendono ai zigomi e nlle 1re mpi e. J)11ole l'orecchio e la mastoide, c;o1t u11 JJlllJto di massima c1ol enzia specie nl 1a 1) L'essione circa 5 cm. dietro di essa. 'J'a le l) t111t0 tloloroso p11ò temporanean1ente n1 a ncal'e. Il dolor e !ìUò estendersi all'occiJJite, al collo, al.Jn s1) nll a , alla scapola., al braccio, fino <:: J le dit a. \.i si ag·gi1111ge talora rinorrea, fotofobin . 1ac; l111uzi o11e, .=iL'nso di freddo. I l gusto è orcl in a ria in ente di111i1111ito sulla metà <:1 n. teriore della lingua; !)llò esservi parageu sia; tn.lora i 11 a vertigi11c. Possono esservi lievi (li st111·b i t:ien si li vi e motori n el i1n lato mol'l e, -;c11zn. va I ore clinico. Talora si. notano dei 110(lu li , tra11si1.ori o lJersistenti, nllfl. 11uca o s 11!1 cuoio co.1,ellt1t0. I)erò 1e lc~ioni retro11asali non pl'oducono ~e1n1)re c111··~t8 si11d1..on1e: i1ossono dare una e1l1irl'n 11 i a. oftalmica, talora col qt1adro con1l) leto, co1 t coto1na, en1iopia, do·lor di testa , 11at1Sl't'. t> von1i to. e perfi110 afas ia etl ei11ipn-

possibile la stazio11e; altri sintomi isolati pinttosto -.comt111i sono l'otalgia, lo scotoma, la fotofobia, la ri11orr~a . Le l esioni retronasali non di rado si accon1pag11a110 all'asma. L'A. neg·a che il })rincipa1e be11efic io della cocainizzazione del ganglìio di l\1eckel sia dovuta ad effetto psichico, oppure n.1l'nzio11e generale della cocaina, riferenclosi a i I'is11lta.ti ottenuti nei casi. piil tipici e intensi. Non va dimenticato nei casi opportuni il trRtta.mento acleg11ato del serto sfenotdale. DORIA.

1

1

I

rc>si.

La s i11clron1e l'ft rnm e11te è· compJeta: talora è p re~PtstE> solo nno d ei sinto1ni. Im1)o rta nte è la talorn rospicna glo sod i11ia, onrl1e percl1è• r ctii te nel og11i trattc:t1ne11to, snl.vo la cocai11izzazio11c de1 gét11glio di ì\Iecl<el. Q11esta. gi o'ra p11re nel ntten11nre i dolori dell'otite 111e<lin, sernntln l'.\.. , 11011cl1è i dol ol'i <llla. !)ar·tc i nferiore <lPlln p;unneia '10110 \ll\ ·est rn zio u e c1Pn1nrin , P Ie n t a l ~ i e r i fl e $ !.'.' 1' rl tl t oi 1si l l e eto n1 i a . J.n 11au. en e il ' '0111ito c111ali sir1to11lÌ isolati • t1 0 11 ~0110 rari: si !>rcse11ta110 n11cl1e se11za do'orr. 011dt' 11011 poS.SllllO rnPttersi i11 ra1)po11o «011 l'intt'\n-..itù di qne to. l ..:t ,·1>rtigi11e i1 on è rara, e JlllÒ rendere int1

..

' Le miopatie distali tardive. (NAVILLE,

CHRISTIN,

FROMMEL.

L ' Encéphal t,.

n . 3, 1923). Già n.el 1912 un·o degli AA. aveva isolato un t.ipo sp.eciale di miopatia. c:aratterizzato da un inizio tar·divo, da lesior1e iniziale nei musicoli p·e riferici con predomi.n.i·o negli esten.sori (al contr.ario di ciò ch·e avvien,e nelle atrofie mielopaticl1e o r1evriticl1e in cui iniziaf\o I.e lesioni nelle eminenz.e ten1are ed ipotenare) dal1' eVioJuzioiilJe Je11tissima, dall'assenza della fa1nili.ari tà, dal preferire l e donn·e. Gli AA. ri1:> rendono lo stt1dio di tali iniopatie distali in occasione di 5 n11ovi casi osservati recentemer1te confermanti le concltU sioni prrecede11ti. Ai propri casi, dettagliatam·ente descritti, gli AA. aggi11ngono 11n riass11nto dei casi finora descritti dagli altri élutori (Oppenl1ei111, Cas.s irer, D·ej erine e Tl1omas, Pich, Cockayn~, Rimbaut e Giraud, Merl<Jen e Scha-effer, Gow.er s, Battcn, Spiller, Verg·er). Tutti i net1rolog·i so1110 att1tal111ente d'accordò ·per amrn,ettere l l1nità della distrofia n1usco1lare progr.ess.iv.a i cui d iver·si ti11i 11on ~ono cl1e delle modalità . Per qt1anto riguarda il ti1)0 distale in disct1ssi.one, vedian10 cl1e l)el' '.a localizzazionP i1ei casi di Batten, Cockayne, Rimbaud e Gir al1d, si ha a far.e con inio11at.ie del tipo lJeroniero Charcot-l\1aric })er l a trofia i11usco1.are nev1itica, ma la Clli natura miopatica è dimostr·ata dall'assenza di disturbi sensitivi, cli dolori di contraz.i1oni fìbrillari e di R. · D. In llna qt1indicir1a di casi vi è notevole paresi, atrofia od a11cl1e in1rlot.e11za a.~ 1 solnta delle parti dista·l i degli. arti, contrasta11tii con t1na conservaz1on.e delle parti pros imiori, del cinto ca11olare e peJ.vico, del do.rso e della faccia. In generale, gli esteT1sori del car1)0 e delle dita, i tibiali anteriori e p:li e tensori delle dita 0110 i più colpiti: le n1ani l1anno 11n aspetto '1 cc griffe n radiale e ~0110 cndenti, le dita ftes..~e 1

1

1


[:\NNO

xxx,

FASC.

SEZIONE

33] •

nel palino, i pi1edi in equ1nJJ. . n10. In seguito sono presi gli interossei, poi i piccoli muscol,i della n1ano, i peronei e i flessori ijlantari. I:ru qt1alche caso si nota t1na partecipazione d·ei m.usicoli a·e11a· cintura i)elvica o soap olare o del.la nuca o del co•llo, d ella faccia: i1n malato av·eva una paresi de.i fror1tali e degl,i orbicolari, un altro una faicc1a mi.opatica, t1n altro tina atrofia della lingt1a., dei m11scoli del faringe, e del velo del palato; in lln m.alato si notò tina ipe.r trofia dei polpacci. I rifte ssi tendi,nei iSJono se·m pre dimir1t1iti o aboliti nelle regioni paretich e e spesso nel.l e r.egioni. in a1)parenza .sane. iVIolti autori. hanno segnalato la comparsa di contrazioni fibrill.ari in alcuni muscoli in u.no stadio precoce della malattia fo1~se per mini1na partecipazione d el n·enrone motore perii erico. N eì casi studiati dagli AA. le reazioni elettriche si comportano come nelle rniopati·e: è eccezionale la R. D. La sensibilità è stata. sempre t1 ·ovata intatta: alc11ni malati acc11sano dolol'i , raramente intensi, all'inizio della malattia pi1ì S})esso accusano formicolii, ))t1nt11re, sensazioni cli corre11te d'a ccr11a. ~la i dist11rbi mentali. RiVleduti alcuni ca.si dopo 5-10 annj t't1 constatato che senza alc11n di stt1rbo dello stato generale 1.'atrofìa aveva progr~edito e si era sp.esso generalizzata. Due malati 1no.rirono verso i 50 anni per indebolimento ge1ie1·ale. Att.ualm.ente S1i conc:.i dera la distrofìa inus~o­ lare com·e 11na abiotrofia general e; spesso si con•s tatano Inoctificazi•oni dello scheletro . alterazioni delle gla11dole enùocrine, dist11rbi mentali. Gli America11i si so110 iuolto occupati dei 1·a1Jport.i fra distrofia m11s·c0Jare progr.esis.iva e funzior1i endocrin e : alcnni con.statarono un al1arga mento della sella tt1rcica, altri modificazioni ùello scl1eJe1tro del carpo o del ta.rso, t1na l)ilositù anormale, l1n arresto degli organi genitali, una pig1nentazione od t111a seccl1ezza della pelle ri.r1Jortnti ad i1n dis.p ituitarismo. Altri notarono la c.oincid·enz a con il mixederna o con iJ cretini~mo. Ma se i dist11rbi endocrini sono r eal111.e11te J,'orig·ine della (listrofia rn11scolare progressiva bisog·na cercarli J)i11ttosto n ell e forme infantiJi e g.uar.darsi dal] a t.end.enza di attribt1ir.e ad t111a sindrome J)l11riglandolare ogni affezion e amicrobi ca. Studiando il 111 eta bolismo deJ.le atrofie muscolari progressive, alc11ni AA. constatarono 11na ipoglicem.ia, una dimir1t1zione della creatinina e la. com1)arsa o l'a11mento delln creatina nell '11rin a. 1

1

1

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1i)ì3

PRATICA

.sembra avere alct1n.a in1portanza nella gen esi delle mtiopatie distali tardive. È i11ter·essante il fatto che i V·entuno casi niasist1ntJ nel l avoro d egli AA. riguardano otto donin e ~ tredici maschi e i casi pu·r i -p resentan tj tutti i caratteri generali delle fo-r1ne tardive, distali, sono quasi tutti appartenenti a donne. Ciò è importante perchè le a ltre atrofie di localtzzazione analoga (Charcot-Marie; AranD11él1e1111e) sono al contrario, estremamente rar,e neJl:e do11r1e. L'.esperienza degli AA. porta a concludere che ta.li form e femminine periferiche tardive, ·ono assai frequenti e che son.o spesso passate inosservate o c11e, per 1.o meno, l a loro v.era i1atura miopatica non è stata riconosciuta. L'eredità

Il on

1

MONTELEONE.

CENNI BIBLIOGRAFICI. • Di (tg nostiscli-t,he rapeut·iscli -Vade1n ecum fur St·udiere11den ilncl J 1·tze. Un vol. in-16 di 563 lJag·ine. Ventunesima eclizione. A. B a rth, ed.

Lii:>sia, 1922. -

Prezzo n1arcl1i 28.80.

111 form a molto concisa è qui riassunto quanto pt1ò occorrere al medico pratico per nna rapida co·n suJ.tazione a scopo diagnostico e tera1)et1tico. Un breve accenno all'eziologia, una rapida scorsa n.el campo della sintomatologia, qualcl1e cen110 sulla diagnosi e p 1ognosi con t1na rnaggiOl'·e trattazione della par te te1.,apeutica. Ogni gruppo di malattie 0 precedl1to da oss~rvazioni e da sch emi che permettono anche a chi non è ancora ·esercitato nella professione un rapido orienta1n-e nto. Qualche trascuratezza è sfugg·ita qua e l1à, come, p. e., quella di accennare nella diag11osi di influ enza al solo rep·erto del bacillo di Pf.eiffer, od in c1uella della difterite al faetor ex ore come ad un s~gno cardinale. La medicina interna comprende circa 200 pagine; vengono poi trattati g·li avvelenamenti e le princip-a li ricerche uro- ~ coprologiche, le malattie cutanee e sess11ali, quelle degli occhj ; del naso, .o·reccl1io ·e gola. l'os tetricia , la ginecolog·ia, la chirurgia d"t1rgenza, ecc. fìl.

Prof. A. S1GNORELLI. Uno. Libro di semeiotica 11or1Y1ale e patologica. Un vol. in-16 di 58 p. Presso 1,A., Roma. - Prezzo L. 6. L 'A. raccoglie qui le lezioni da lui tenute a San Giorgio di Nogaro, durante la guerra, n ella baracca sconnessa dove docente e disce-

I


1071:

IL !JOLICLIN ICO

poli erano acco111unati da una stessa volo11tà, da. una stessa fede, erano Uno; ecco spiegato il titolo che può sembr are bizzarro e cl1e esprime il ricordo di quei giorni di dolore e di sp eranze. Le lezioni sono dirette specialmente ad istradare i giovani alla semeiotica. la base per clli ci si ac1cir1ge alla missione del i11edico. In qi.1esta prima pa1-te viene trattata l'anamnesi , dando lo scl1ema da seguire, ed il com·m ento diretto a fornire le dilucidazioni per la raccolta dell'anamnesi stessa. L'argo1mento è ·s volt o eon indirizzo pratico, animato da uno ,s pirito profondamente umano, come lo provano ques te parole cl)e l'A. pone quasi a conclt1sion e del suo dire : « gentilezza, cordialità, simpatia, tono dolce e bonario della voce, occhio che vede e non g it1dica, ecco gli str11n1enti migliori e più act1ti per g iungere sino all'anima dell'uomo che soffre, sino a lla verità ».

fil.

I

W.

lVlARLE.

fll.

Le.r'ico11 der gesa·m teri Tlierapie,

redatto con la collaborazione di nl1merosi specialisti. Fascicoli I e II ; formato in-K. Ur ban e Sch,varzenberg· ed., B erlino-Vienna 1923. - Prezzo-base: d el fasci colo marchj 6, clell'opera marcl1i 90. Qi.1esto Lexicon è desti11ato a l 111edjco pra' tico ed anche allo specialista, che potranno trovare in esso rapidamente quanto occorre nella pratica giornaliera. Vi è largamente trattata Ja tecnica ter.ape11tica, compresavi la cl1irl1l'gia d'urgenza. L8. materia è disposta per ordine alfabetico; ogni sog·getto viene dapl)l'ima succintam ente trattato d.al punto di vista della ezioliogia~ s intomatologia e prognosi; s ogne poi la parte strettan1ente terapeutica con indicazioni dei metodi nuovi e con acce11ni a quelli antichi. Con queste puntate, si arriva a ll a lettera D (D aiLerkath eter); vi si possono leggere interes8anti capitoli sulla peritonite, s u1le emorragie, s11lla appendicite. ti fti te, })eri tiflite, ecc. A!-la fine dell'opera vi sa1·nn110 appendici rignardanti i m edicamenti in generale ed i lt1ogl1i di cura. Il libro è alla sua seconda edizione, cl1e 'i prc enta ampliata ed aggiornata rispetto alla prima, la quale incont r ò il favore della critica e del J)Ubblico medico.

fl l.

[,. n.

inizia · co11 i1 presente volume , si ripromette di e sere una « storia vivenrt.e della scienza». Ognt1no degli scienziati, che viene con sidera to con1e u110 spirito direttivo, dà uno schizzo autobiografico ed espone l'insieme delle proprie ricerche e dei lavori con cui ha contribuito al progresso d·ella scienza . Dalla vita ~ dalle op.e re dei g·r.andi se ne trae l'ammaestramentp per il futuro e si arriva, dal contrasto delle personalità, a ll'unità della vita e del sapere. Ogni aut.o-bio-ergografìa è accompagnata dal ritratto, ed, in a lcune, dall'elenco d·ei lavori pubblicati. In qu~sto vo lume troviamo i nomi di A. E. Hocl1e, H. Kiimmel, F. ì\1archand, F . Martius. W. Roux, R . "\\-iedersheim. L'opera ha anch e per i tedeschi lln significato patriottico, poicl1è tutti i nomi elencati anche per il secondo volum e sono tedeschi, salvo l'olandese 1'endeloo; così pure sono tedescl1i tutti i nomi (salvo quello di B. Croce) el encati in un'altra collezione a11alog·a destinata ai :filosofi.

Die niedi:.in der Geaen1vnrt f Selhst<i<'rstPll'ungen. ' ' ol. I , in-8 di 227 pag. GROTF:.

11

rilega to. F. l\1ei11er. Prezzo I,. 30.

I.n coll ezio1\ e di

u

ed.

Lipsia,

a\1toerg-0grafie

1923. n

cl1e

1

Trn balhos do I ristitruto de Patologia geral ·· de Anatomia patologi.c ct da [711iversidade rft>

Lisboa. Vol. I. Sono rii.1niti in qu esto volume numerosi lavori comp~uti nell 'I stituto di patologia generale e di anato1nia patologica di Lisbona e pubblicati in div·erse riviste sc ientifiche. Vengono in prima linea quelli del, direttore, pro·f. E . E. Franco, fra cui notiamo specialmente quelli sulla Sarcosporidiosi bovina, con 10 tavole colorate, diversi s ulle Leisl1maniosi ed un utile lavoro di indol e didattica sull.e norm e p·er la redazione d el protocollo di un'at1topsia. Segt1ono altre memorie del prof. H. Parreira (fra cui una sulle anomalie renali , un'altra su casi di rottt1ra spontanea del cuore), di J. J. Martins sul trattamento della leucemia per mezzo del benzolo e di diversi altri. Pregevoli lavori cl1e t-estimo11iano la notevole attività dell'Istit11to diretto dal valente scienziato.

fl l. •

Peki11g Uni on medical College-.4 cldresses and P ape rs , D edication ceremonies a1ld medical confererices. Un vol. in-8 di i-16 pag., con

n11merose fotografie, rilegato. Peking Chir1a, 1922. La benefica Fondazione Rockef eller, fin dal 190 aveva rivolto la sua attenzione aJ.la China allo scopo di stt1diarvi l'organizzazion e. tl egli studi medici e tabili in seguito di coo-


( ANNO

,

XXX, FASC. 33]

perare con altri Enti per svilup11arvi un si stema di istruzione scientifica m,edica, no11 disgiunto da un'attiva propaganda presso i l popolo, per inspirargli la confidenza nella me<.licina e per veder~ di adattar.e i moderni postulati scientifici alJa sua mentalità. Questo volume fa la storia d1ell'o.rganizzazione! riproduce i discorsi delle cerimonie inaugurali e le conf.er~nze scientifiche di indole genera1e e speciale, che si leggor10 con vivo interesse anche perchè ci inettono dinanzl i1nportanti probl:emi e condizioni sociali a noi poco not.e. Belle riprod11zioni fotograficl1e illustran,o i principali edifici e laboratori. L'accuratezza ed il lusso con cui è stato ,e dito il volume sono un indice deIT.a generosa prodigalità con cui la F·ondazione ha provveduto all'importante probl,ema dell'istr11zione m.edica in Chin a.

fl l. Dictionn.aire de Spéci alité.

P har'lrtact!utiques. Editione 1923. Louis Vidal & Dar.eau editori,

Parigi (rue

d~

107;1

SEZIONE PRATI CA

Tracy, 5).

Questo dizionario, pubblicato dall 'Office de Vulgaritation Pharmaceutique di L. Vidal '"~ Dareau, dà un ,e lenco delle S·pecialit à farm aceutiche con tutte le informazioni essenziali (composizione, formo la, pos.ologia, ecc.), un quadro delle indicazioni tel'apet1tich-e, per agevolare la ricerca del1e specialità più aclatte ai singoli casi, la nomenclatura di tutte le specialità farmaceutiche mediche, con il nome e l ·indirizzo dei fahbri canti. R. B. Importante Pubblfeazfone Y Prof. G. P. GOGGIA

Formulario ragionato di Clinicil Medicil Teropeutica (6° edizione n uovamente riveduta ed ampliata)

co n 32, figure nel testo. SOMMARIO, - Parte Prima: Nozioni preliminari sull'uso dei r imedii. - Parte Seconda : Prontuario ragionato dell'azione farmaceutica dei principali medicamenti. Pa rte Terza: Formulario ragionato e formule varie. - Parte Qua rta : Tabelle posologiche. - Parte Quinta: Terapia die tetica. - Parte Sesta: Tecnica Terapeutica. - Pa rte Settima: Acque minerali, Bagni di mare e climi. - Parte Ottava: Terapia pratic~l°'. - Appendice: Esame dell'urina. Indice a lfabetico. Un volume i n -16, di pagine XV-1151, rilegato in tela. In commercio L. 35 più le spese postali di spedizione e d i im-

ballaggio. Per i nostri abbonati sole L. 3 2. 7 6 in porto franco e raccomandato. Inviare cartolina vaglia al Ca,·. LUIGI POZZL Via Sistina. ~ 14 Roma

'

HCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. VI Congresso della Società Internazionale di chirurgia. IJ011 d ra

- 17-20

111 glio

1923.

Questo VI Congresso della « Société Interna tionu le de Ol1ir11rgie », apertosi con una allocuzione di S . ....\. R. il l>rincipe di Ga lles, ha svolto i suoi lavori nella sede <.lella Royal. So'c iety of lliedecine. I rneu1bri clella Societit hanno a Yuto larga <X!cn-sione di osservi1re il la vo,;.·o dei chirurgi londinesi nei Ya ri os1)edali della ~Ieti·opoli. ' 1

:lo:

* * Ria ·sumereJn o breYeme11te le relt.17'ioni e qùnlche com1111icazione. 1a

SEDUTA -

Tenia di

17 luglio. rela~· iune:

Chirurgia delle ghiandole endocrine. V. v-EAU (l,arigi): Chirurgia rìel tinto nella prinia infa·nz'ia.. - La c:hirurgia del tiruo ci ha 1·eso i più grandi .·e1..,igi. La timectomia è un'operazione facile. se11z.c1 pericolo e ,c:;empre efficace. I ragg'i X 11a.nno di solito una notevole azio11e sulla ghiandola, e , attualmente, la radioternpin deve e1:>se.Le preferita a ll'intervento operatorio. "ra.Iora i)erò essi sono inefficàci. o. <tl contral'io, do.nnoRi; sono stati descritti casi di iuo1te {lO!)O la loro applicazione. Se questi acc.iòenti d·o vessero moltiplica r~i. la el1i rurgia riprend()r~bbe i s11oi diritti. T.ia ti111ecto1nia sarit ,i;;enlpre indicatn in quei rari ca~i in cui il c11il·urgo è chiamato d ·u rge11za presso un :fnncinllo. cl1e non può più re~p irare, e n el quale l'incisio11e cerYicale :::tYrà din10. trato un ti1uo i~rtrofìco . .T. I..ORTHIOIR (Brnxelles) : Oltirurgia del tin10. T.1a timectomia p11ò essere- totale o t:;ubt otnle. Per essere f<'tcile e non peric:olosa. deYe fa rBi so ttoca ps11la re. I/operazione è delle più benig-ne, a11c:lle ill bnnlbini assai J)iccoli e ·in c-a ttiYe c:ondi~ioni g~nernli. La inortalitil 01)era toria o postovera toria è i1ulht. Le indicazioni sono molto nlnnerose : oltre la dispnea timica e lo stridor, y'l1;1 l'intolleranza n 1la narcosi; le lari11giti spas·moclic·be (falso c1·ou11) ; il cattivo stato generale doYuto a insufficienza respiratoria ( con1e n ell'a den oi-:l is1uo cronico) : I' a i· resto ·di svilu11t>o intellett11nle ; l'innttituòine pern1n • nente a l laYoro. ecc. W. lVIA:ro (Roehester) : Le sindron1i splen,iolie. J. . a :funzio11e tlella u1ilza si ri,·erbera sulla composizione del sa11gue, ed è associata a lla funzione epatica. La milzn · è })rincipalme11te un filtro, che rimuove dal Rn ngue i cor1J11scoli rossi in qnnlche modo dep:ener,1 ti e gli agenti tossici, germi e ~co­ rie. su cui ngi ~ce. pri1na che eBsi ~t biS<'ano ulteriori 1noclificazio1ti nel fegato: è nnc:he fattrice di linfociti.


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l

I ~ (i

II.

:\Ientre la funzione della milza normale non e iruportnnte, Ja n1ilza 1Dalata rapvre enta una continua ininnct ia i1er i to~titnenti del sangue e per il fegato. -~J>pa rente1nente la milza, nel c·iclo delle affezioni (lnlle quali è colpita , ngi ce co1ne fèlttore se-

<.:ond;lrio. J ,a :-;na 1·iu1ozione se rYe · quasi -c1 svei'-zn re un circolo \'lZioso. I tumori cronici di milza, che non Rouo modificati dalle cure i11edicl1e, dovrebbero esser<' a~portati, a iueno che 11011 vi i:iieno coutro~in­ clicnzioni nllu svle11ecto1nia. Ne lln « :\Iayo Clinic » sono :-\tate e8egnite ~95 S})lenec:ton1ie, co. ·j su ùdivise : per 8ltilide ctonica e tubercolosi 12; per infezioni ùa piogeni 14; vet a11en1i;1 SJ)le11ica 82; per ittero eiuolitico 42; per ane1nia perniciosa rJI; ver r>olicitemia rl1bra l : per i>orporfl t>morragica (tron1bosi essenziale) 1; lJe r lt•nc·e111!a ~pl ~'non1 i el o~ena 29. ( } H. V\'ILL t:~ri:;

tlJiegi) e X .

GooR~rA C JiTIGIT

tGaud):

~i..:.u a,l c 11ni .-:p eciali puuti d ella chirurgia d elle oap-

J,,a classificazion e d ci tl1mo1·i ùe lla sur1·ennle ùeYe ispirar'si alla distinzio1u~ (n1orfologica, fu n zionale, embriologica) della ghian(lola in co1t i<:ale e midollare. I tu1uori ù ella corti t·n le : « corti{;o-::;u rre11alomi » son o •i i1iù frequenti: i tnn1ori d ella niitlollnre, i1iù l'<.l ri, si (liviclo110 in t n111 ori cl'orig·ine ~iu1pntica e in qne lli d'orig-inP pn rag;n11glion nrc. Gli 00. cl(\SC'l'iYono la ~in tomatologia cli (]l1( sti tnmori. I clinie;i an1111etto110 l 'in ufficienza surrenale , risu ltante dcl deficit tot;1 le d ell e funzi oni ::;nrrenali, 11011 ll<:>lla f;Ola aclre11alina. Alla distruzjone completa clelle c:npsnle corriSJJonde la forma acuta cl r lla Rindro111c cli Sergent-Ilerna rcl: 1ne ntr~ quella ;\ttc11nnta tor1·b-ìponde probabil111e11te a lesioni par.su l e

su1·re11ali.

-

1

~ inli.

<jut'stn i;;iu<lron1f' è indice cli a lte r azion i clella c·n p ~ nln, n1n 11011 <:i 41ice quali uossano e. ser e. I:estir1>azione d'1111a f-''1 1·re11nle n orn1nle, per di1uiunirc la n1nRsa totale delle <lnf' g-lliilnllolc. è stata prntic·:1ta ~011ratntto co u1e cura delle conv11lsio11i <.•11i ll' ttirl1c\ H<.'guend o il co n ~e tto ]Jc1· cui le c·o11,· u1l{ioni clipPilcl(\rebbero da le~oni cli p:hian dole <.'nclo<.·ritH'. In qun lc.: he ca so i:;i 80no aYnl i 1nigli ora 111c nti. J,:1 qn <"stioue però è 111ngi <1:1 ll'C'ssClre ri~o lu tn. I .a ~n 1 ·reu:.1 l ec-to111ia è s tat..'1 f:tttu :1nthl' ver <·nr:11 e l 'ipert<."Hsiont'. J .. n Yin r 0troperitoncale. prnticùta d :1 ~li ~\..\. l)~r In snl'l'l'll:t lc<·tnniin , scn1br:1 n1ig-liOI'<' di qn~lla trn 11~r1<'1'Ì l <> ll "<l le.

P.

rfell'i1>u/i· i. ~ot<'Y~)l i pro~ 1·c•s:-:i sono stnti ott en uti 11el111 chirurgin cl<."ll'ipnfi~i. cl o}ìO le p ri1ne opPl'll:t,ioni eS(.)guit0 <la , •. Il orsll'y più tli ~O HU11i fn. ~ln 1'C'Rt:1 ancora 1nolto t-;11n111 i110 <ln JlPr<·orrerr. 11 t:h ir11r;:n dt•Ye (lon1a1Hl:\1''d : 10 c·lll' c·osa l4i pnù s1K) 1-.1r~ dall'op<>rnzinu ~~·!: ~o q11:\l'(" il n1ig-liol'P protl•ssn n)l<'l'l\torio? I, nJ H'l':\ ziotl(' può a Yt'l' • j l'l' i--<:opo : a 1 di llHHI ifit ':l t'P la fnHzic)llC . ecr<•tnri~l : h) 111i~linrar i :--intou1i di l'olll)>l'P~sic11l<' loc·n lizr:1t·1: e·) n1ie-liornr<• la }•l't'""it•111 • .:.:1•11 "t':l ll' i ntra c·rani<"èl. R\H<:Jt' :XT

( f ,ontlrà) : C hir11 rvia

[_.\XNO XXX, F .\SC.

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33J

I/ablazione· tot.alé di un tn1nore ivofisario Do11 è ]}ratic:à bile, ma una rin1ozione parziale può et'~ere utile ; in certi casi è ~olo po._ ~ibile fare una operazio11e decomvre. ·si·;a. Le cause cl 'i11su<.:e;e.~ so . . ono: 10 Errori di diagnoRi, e qni11tli operaz,ioni tl scopo falso. 2o Estensione intra<'l'<lnitn del tumore. 3° ..-\ .cci<lenti 01)eratori. 4° Tossien1ia pituitaria postopetatoria (ana1ogn alla tossie-mia tiroideii dopo operazioni per ~I. di Ba.sedow). 3° Polmonite postoperatoria. 60 Infezioni (nei casi di operazioni ti·ani;;fenoid<t li). In molti casi il ,proces8o opera torio migliore è quello frontale (osteoplastico); l'operazione tran fe11oidale può aYere qualche \a11taggio in certi casi, ma non dà che inigliora menti t emporanei. Il l)rogresso nella chirurgia i1>ofiflaria dipenclerit <Ja maggiote precisione diagnogtica. -0~1 scelta pii1 acC'nl'a t..'l dei casi, dalla prec·ocitit llell 'intervento . Sullo stesso te.111a : «Chirurgia delle ghianclole endocrine)), fanno comunicazioni:

A. HENRY (Dublino) : Oliir1trg'ia de,tla yh iandula p it,n itaria. L ' O. dirnostra 11n istrumeuto tubulare che, trnY~ rso le fosse iu1 ~n li, permett(), sotto il c'-Ontr-0110 clella rucliografiH, <li lH? rforar e i Reni sfenoidali e il va ,·imeuto della ~<:Ila turcica. e q11i11di di n ~p 1) rtare pn rte clel tumore ipofisario. \ ToRoKOFF (Parigi) . - Descrive il suo metodo cìi trapianto testicolare e i risultHti ottenuti. l l\CK (L-Onòra). Conferma i risultati ottennti cl<l Voronoff. ~~- KOCHERY (Berna): 7'rapinnli di tiro·ide. Ke 11a esegl1iti 240 i1ell'uon10. Ha avuto solo il 14 % cl'insuccessi: 39 % di miglioramenti; 21 % di mig lioramenti molto note Yoli: 2t1 % cli guarigioni. Il p iù a llatto ,s i è (lillh)Strato l'on1otrapianto (sotto la fascia lata, sotto1)erito11enle . uei canale midollare della tibia). FROELL (Rtocolmn). - Ri.f~ri:-;ce i:;n l'icerche istologiche e chi111iche fatte f;lt1 i gozzi così detti tossici. L'O. J1n nnclle l'tndinto il comportamento della pressio11e a rtcr1o"a e d el inetaboliRmo in individui affetti da Ya ri e forme di gozzo. B.\~TISG (Toronto) e I.,1~CLERC'Q (New Yorkt. Riterjscono su lla (·nra del liabete con l'in~nlina. E Rn p€1rn1~ttr i11te rvt>nti c·l1irnrg-ici, con b11oni ri~rult.a ti. nei diabetici. 1

2a. Ri.:o ·rA 'I'e111a cl i re la~ io u <':

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1

TJuglio .

L'artroplastica.

(Brh;;tol). f i'n1-troplasti01 h11 Jo ~c· opo d i riclarr ln n1obili til nò unn articolazione n11c-h.i.lo~a tn. 1.1<..' ll~Pndn rtro~i e le tH~onttro!"i, conseC'Uti\e n fratture .~1111)lici, òi111o~trano cl1~ l)UÒ a.Yersi llnn nuo\n a rti<:{)h1 z ion~ .·en zn n lc·nna o{l€razi one l>la(:tBOYER

~tica.

I ri:-:ultari llPlle vperazioni di artrovla. tiC'~l r.;ou o l'0'1tr a<littnri. I.a ~Cll'P li<'l' 1nobilizzazione <·rut•ntu d~l go1nito clit ~r><•::;so ri. ·ul t:lti funzionali ass·1i buoni. D":1 Itra 11<1 l'l e non rn l'a1nentc l'artroplasti<·a d~ll'anca e del g inocchio t> :-:P!!l1it..'l da in~ucccRs,'

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• l~.\NNO'

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FASC. 33]

SEZlONE l'HATIC:\

1..a <.:011dizioue più f<l Yot-e,·ole i ,er l 'artl'ol)hU:>ti<;a è rappreBentata dall' anchilosi ossea conse<:uti\~a a traumi o a infezioni piem!clle da tempo guarite. Bl1oni risultati Ri ~ono a\t1ti in q11alche c:aso di anchilosi c1a artrite tu bercol<1re. L'essen za ùell'artroplastica è la c1·cazione di uno spazio fra i ta pi articolari, e il rnant<-·11iu1euto cli questo durante il veriodo di guarigio n r : ciò si ottien·e con la trazione continua e con 1110Yi1ue11ti volonta rt precor;i. Utili, 111a non n ecessari, sono il u1odelltì.mento d ei capi articolari e la loro copertura con materiali Yai·i. Per il go111ito hl n1igliote opern riio11e è que lla, elle rispetta i c·onrlili o merali n e lla loro lar~her.­ za, e li copr e con Ie1nb o libero di fascia. I>e r l'anca, i11 ca ·i <li anchilo i semplice, è cons iglia bile l'u$t~otou1ia <lel collo del femore e l'i11t e rposizione di un l~mbo aponevrotico; n e ll'ancl1ilosi ipe rtrofica 1uassiva l'osteotomia sottotroca11terica . con inte r posizione di fascia, in modo da a Yere u11' nrticoh1zi o110 •l sella; nc 11· o~tc o-urtritc la r esezione della testa del femore . P e r il ginoc:c.:hio, Be l'arto è fis::5ato in buo11a poRizione, l'intervento n·o n è con siglia bile ; a meno elle l'anchilo ~;i i1on ~ia bila tera le. ~e, d opo l 'artroplastica , ln n1obilit~t late rale J1C'r siste, ~\ neceftsario rinforzt1r0, secondnria1nentE', i legan1e11ti la t erali. I )n. relazjo11P è illustra tn da J)roiezioni. (Bol u!.!; na). - Ha es·eµ:u jto 142 <l.rt1·01,ln::-\lic-h e. la pri111n de lle (Jua li d::l ta d:i l 10 ~ingno 191 :L I/artroplasticH & iutPr-re11to lu11go <' trn nn1atir.zanP1..T T'l'I

te. Non debbono <:>sserYi Rottn11osti malati. ch e 11011 s ieno in bnoue con cl izio ni d i resistenza orgauica . I.-e :lllC:hiloffi ] ~ iù a dn t t e a ll'<l l'tl'OI)last ica SODO q11€'lle trn n1nn t i<' he . Fra le nnchilosi da artrite infetti -:,·n. 1ucglio Hi })re. tano q n~ll~ d a processi infiu1n1uatori a c:uti. ~Ieglio le n11chilosi ossee che le fibrose. J if\ a11cl1ilosi da nrtrite tnnE>rcolare ~n ran­ n o 011era te solo eccf\zio11al.illente. 11uoni l'isnltati l)OSsono a ver~i nelle a nchilo si di gue rra. n ell 'artrite deforma ntc dell'anca, nelle artriti P 0liarticolari anchilo:::;anti. ~on interv€-nire m a i !)l'im.L che sia trn_sc·11rsc, nn n nno cla qua ndo so110 scomparsi i feno u1p11i 1>it1 gro:-:~ol.:'lni del proeesso anchilnsn n te. T/0. parla in seguito delle indic:azioui svec:iti(:hP. I.a tecnica operatoria. la c:u1·a postoperatori.a f.' i risultati ve11gono con g rande eYide11za clin1ostra ti c•cn1 una· fil111 c-inematografica. ~.\.cl · u'lteriore conferma dei ri.s ultati ott e11u ti con l'art1·oplastica (le i ginocchio, secondo il Huo n1et odo, l>uTTr mostra tre 1'a zie11ti, da lui 011<:'rn ti. R. IvIAC AU8L.\XD (Bosto11). - - 1/0. disting·nr n n zitutto l'escissione dall'a rtropla stica. Descriye Ya1·t ti1>i di anchilosi: i11fettive, non tubercolari e trnn n1n ti(:he, ed c>n11u1e 1·a le indicazioni e le co11troi11dicar.-ioni p~r l'art1·oplastica. Spiega ql1ale è la n1igliore po~ir.ione ftn1zionale per 1E' articolazio11i rigide . I/O. traccia lo ~vilu1>v<> ·dell'a rtropla ~tic·a da i te n11>i di \.,.ERNET' II, .(1Q()0) a{l oggi. Ricoi:dit 1H.: inc-illalme11tc BAt~H. }lC\l' l 'u ~ <la 111i fatto de1lct Ye-c:;cic u (-l'Oiniz7.nta Cli ltl<liale, P :\I1-nPRY, T1er l'U 80 cli len11

~-

10ìì

bi r>edunco1a ti di fa sc:ièl. T tra1>ianti liber i di fascia h nnno d~lto all' O. , n 1>11TT1 e l>ArI< ottin1i r isultati. L'O. ùesc·ti,·e le i11djtn zioui e c:ontroindicazioui a ll'intervento lJer cia scuna articoJazione, e dimostra la tecnica 01:>era toria <;on proiezioni, ~vec:in l 1nen te i:>er ciò ch e rigl1arda l 'artrovlast i<'n df'l g-0n1ito. ~AXTY ( Liont~)

: (in assenza ùel Il. le c:onclusioui Yel1gono det~ da L-eRICRE). f,a rnobilizzazio11e opera totia clP Ile <l l'ticolazioni a11él1ilt0sa te è stata po00 p raticata in 1f r a11cia; ciò vercl1è si è con ti11l1a to a fare, in molti ca.·i, la re:~ sezio11e rnobilir.r.atrice di OLLIER.. QuPRtù <.lit buoni risulta t i ver le a r ticolazioni della 81Jalla, gomi to. i>olso. L 'artr-0pla stica è c:erta1uc,11te n u ])eri;ezi on amento, c:he i1erm ette di ottp11e re iii l1 fa c iln1ente bl1011i ri&'lll ta ti . La resezione mobilizzàtrice lJUÒ e~~ere utile ancl1e ver l 'anca in c:a~i <.ii a11chilo i ossee Yolnn1inosE\ ch e rendono difficile il mo<.10llan1ento; i1egli altri casi l'attror>la ~ tica è dn pt0fcrirsi. C}uesta è . opre:t tn t to i11<1ic:a tu 1.J<:'l' ltt i 11u bilizza zio11e delle ancl1il0Bi de l ginoccP.io. ~11 unesto steRso argiomt•11to parla i1u : ~il'

w.

1'Io E\\"EN (GlaSCO\\·). - Il riYestiwent1) clelle su11ernc.:i articolari c on le1ubi a:poneYrotici è ntilE\ in t)U:l11to l'a1Jonevrosi agisce ii1 questo caso, a l i>ari d e l pe1·1ostio, c:orne u11a iuembrana Umitante. EL~fSLIE

(Lo11dra). - l)escriYe un suo n1etoclo di artroplastica d e l gondto. Sir V\"". '\t\'HEELEI• (JJ ubli110). - llà otte11nt{) b nolli risultati con l 'a rtropla~ti ca del g inoc:cllio . (Praga). - Cou:e 111ateriale ct•inter1Josizio11e, nell'artroplastica clel ~inocchio, u.s a lembi cli grasso. FIHASEK

VILAHDELL (BR rcelloni:t) . - l'nrla dei Yati metodi di artroplastica. Di111-0Rtra, con p·r oiezioni, alc11ni casi di a rtroplasticn clellH inandibola e del g-0mito.

(Dublino). - P <1rla !SUI v~1lore t ela tivo della escissione articolare e clell'artro1)lastie<1. • Cort~CTL\.:\' (.Ba.reellont.1 J. J i1d icazione p er l' artroplastìca . STONEY

(Parigi). - Dovo l 'artro~; lastica si fare a n1eno ùe ll.a trazione. u sando invece un va r ecc.:hio fatto di a 8t e n1etalliche, <:l1e. fis.~ ato yiti a i ca:pi a1ticolari, rnantie 11e la di!'3tn nZ<;1 luta , e permette i n1oyim nti. TUFFIER

l>llò apcon vo-

(Nemecki Brod). - Riferisce s ui ris ultati ottenuti da artroplastic:he éon e sen Z<:t i11t erposizione di fasci.a . Tre a n cl1ilosi d€1 gomito era110 con1secl1tlve a tubercolo.si (risultati b11oni l. ZABRAYICT<Y

R1nAs y R YB.\s (Bi1rcellona) . - E f<l YOl'eYole all~ r esezione sott or~riostea . I11te rpone le1ubi cl i fascia Inta solo se 1'<1 n chilosi ~i è riprod otta clo1}0 nn i1ri1no inter,-ento. •

P u z y SuRED (Ilurcellonn). - Ha fatto 14 <1rtro11lns ticl1e. Ba a Yuto buoni ris ulta ti, si<l in terpo-


1078

l1A

11entlo lembi di zione.

fa~e:ia ,

sia con l;1

8e1n11lie;~

te:::;e-

1l)ozn~111J. - L'estensioue e;outinna, dopo oper<.tzioni di artroplastica, ·ya <l·Pl>lica to dopo 2-3 giorni. l 'sn per il gi11occhio l'in c:isio11e di Payr. Escid(' il le1ubo di fnscia dall'a1·to ovvosto. Jt:H.\<.;

GuovER. - Tiene a far rileYèl re gli :-;plendidi ri~uJt~ ti ottenl1ti da Pu'ITI. HEY

0a

SEDO'!'_\ -

19 Luglio.

Tenia di rela.z·i one:

Traumatismi dei nervi periferici. II1•, XR11~:-;1<~ ~

t~k i eu).

Do110 n11a $eZiDlle nervo:::;"1 fatta e;o11 u11 i~ trumento tnglie11te i ue1·vi mostra110 unn f<)rte di!:il)Osizione alla g·na r igion e ·po11tane.:'1. I.ia seu ibilità n pva1·e ~ P1X>11a ~i ha <;ont<l.tto fra i iuonconi u eryo:::;i, lc.i rn oti lit~1 dovo e;irca due i11csi. G1i stc~c:.;i ri:.:;n l ta ti ·i llèl uno dopo l111a snl n rn n(\tvosn. esrgnita correttan1e11te . T.Ja g-un rigionc i1nò n1anc.:are St' le ~ezioni IH.'rvo~e ~0110 ~'eparate v c1· i11terp0Rizio11e di altro tessuto, o v r il RO!)rnggtt111_gere di proce;si infettivi. I>nvn nnù s1 l nra seco11Llaria, la se11~ibllitil ~i l'i~t;1bili S('C 81tbito. I.a i11Dbiliti1 e le r ea%ioni e lett.rit 11e i1oruHtli possono rito1·11are dopo due 1ne.~i, eo1ne dopo una s11tura pri1uitiva. ~e il nerro è st<l to scllinccia to o stra1)llH to, i i1u clci <:entr<1 li s11bisc:ono a loro volta dege1H:'l'<1zion i viù o n1eno n,-anzate, e la i·igen<?rn~ione è spes:::;v i11c.:on1µletu o i11anca. I 111igliori risultati sono stnti otte11nti con la rese~ione delle parti ispessite, fibrose, infiltra te; e uc:ce ·lya sutura dei monconi nervosi.

.. \.

c~o. :-;1~T

-

L'O. si pone cliYer~e qui:-;tioni: Jo .Quali. _frritc rfei nervi sono da operare? Di~p:n~1 i11tcrvenire: a) nei ca si di compressione 1>rogl'eF-iSi\'a, t011t1ente nlle f-.indromi d'irritazione gru Y<' o <l'interr11zione. ~.\ q11esti cn si conviene la n c11roli:-ii : ò) 11ei e-asi d'interr11zione completa, constato ta «011 <'Sun1i tipetnti <ln neu1·ologi competenti, c-llC' 11011 <l i1n o:tr :1110 ~iuto111 i di i·igenerazione, o se~ui :-:olo di riµ;cne1·nzionc. inutile (,p arestesie lo<::t lizr.n t<•. non iJ'rog·1·cssiYe). 2° ()11ondo bi orina operare? Qualunque nervo ~Clzioun to lleve \). ~;-el'e jm1nedia taruente suturato: l·i(> ~,·i ta il <liY<l ric:n mento ve1wnnente dE;>i inonco11i 0 la for111azi ,1ne di tes~1to fibroso: fnyoriste una rapi<l:1 rig.<.'nc>rnzione . ~e il i1ervo è contu~o. l'attesa l"c•1nbrn l1rcferibile . Se il ferito Yiene tlnl chirurgo tn i Il i vn 1ne11te. r operazione cl<'Ye t'~sere <'~­ ~11 it,1. qu·\1Hlo l'n~e11si è assicu.i·atn. 1 0 ·: 1J isog11a fare? r"'a l':'ell1)>1i<:t1 libel'll( /lr• (°() .I;({ zioll(' dt> l n~ r,-o, t la ~n<l ricollocnzio11e fra inu. coli 1Hl1·n1n li. (• 11t il•' 11 0i e-a. i <li : indro1ni irritative n <ln 1·0111 p I'(\ ::;:-; ione. f.,· Pnuclen zion<' <lri ~ )iceoli filH·onli intrnftt"'<'icolari {• ll:i fill'Ri . olo ~l' <'!'~··1 J1011 t il'H<'l' no«i,·a ai f<1Sl'<' lti n er'o i su11i. l"\·r lt' i11tprr11zioni eon11)lete conYiene 11s11or~1re i <':llli fihrosi e f~lr h1 :-;uturè1 peri11curotiea s(~nzn t rnzinn~. ~<' la sutura è iu1possihile l>isogna fare llll ;iuto o 1111 0111otrn1iianto. P(\r ayc>1c~ ri~i1ltn.ti (l\11·igi). ·-

[A~NO XXX, F'.\SC. 33]

l'OLICLI.:\It.:O

utili è necess..i rio c:he le funzio11i articolari e w n.K:Ol<ll'i sieno con,·enientemente èL sicurate. Quali ::;ono i risultati? Sia uell-.1 ellirurgia di gue-rrll C:he nella l)raticc.1 c:ivile, la sutura irnme llia tn .lei monconi n e rYosi deve e.lare risulta ti ot- · timi. Dopo interventi • econdari (da 1 mese ù :! anni) tisultati funzionalmente buoni si hanno IH.'1 -t0-60 % dei casi. On. Fn_.\ZIER CB'ilad<' Jfia). - Do1Jo aver fatto una tlassificazione genera le di 3000 ferite da arma da fuoco dei nérYi lJerife rici, curu te nei «Reeonst1'11ction H osp-itals S. 1!. A. », i·o. J)assa a trattare della cli:·tribuzione delle lesioni nei vari nervi: delle l esioni complete e incomplete, t1elle guarig ioni sponta11ee. r"' ·o. ha eseguito, oltre a numerosissime sut11re i1errose e neurolisi, clei tra1)ianti di nervi. Il ri:n ltn to di ql1esti n ltimi (<li solito autotrapianti) non è stato buono . VERGA (Paitia). (L'immatura fine del valoroso cl1irnrgo è ricordata da ('111.\i:;SERI)."rJ:, che legge le eoncln ioni della r eLJzione) . - I.ie1 statistica più i1u1nerf)Sa di interventi sui 11e rvi periferici, pubblica t a in Italia, è quella di \ 'ERO .\ , che si riferisce n 212. interve11ti pubblicati ne.gli anni 191Gn17-9tS. Roltanto in una esigua minoranza di cns·i, e pe l' il concorso di .circostanze particolarmente fèlYorevoli, si possono ottenere i11 seg11ito alle operazioni m1i ne rvi guarigio11i complete e i<1ealmente i)erfette; nella grande 1naggioranza de i casi riferiti c-01ne g uariti l)er~ste qualche deficit fnn zio11a le . :\lolte sono le cause <1i errore ne1l'ap.p rezzamento del grado esatto di ripristino funzionale. Per arrivare a conclusioni atte11dibili occorre ·p erciò tener conto solo dei casi controllati da lln provetto ne11rologo e seguiti a distanz~1 di tem po dall'operazione. Le percentuali di miglioramento e di guarigioni otten11te sopra 82 casi seguiti' fin oltre un anno c1all'operazione furono: 52.4 % di guarigione; 87.8 per cento di migliorame nti;· 9.7 % <:li esiti negativi. Sopra 9 casi riesaminati fino a G anni e mezzo dall'operazione fu co11statata 1lnn sola volta regressione ed nna volb·l ~1 r1·esto dei s intomi di ripr.i tino. I risultati della ::;ntnra e delle neurolisi ·si sono

dimostrati incomparabilmente superiori a q11elli di tutte le altre operazioni intese a superare estese perdite di sostanza dei nerYi. Talune di esse però, e specialmente gli innesti, possono dare qnalcl1e risultato. H. r~ L_\TT ( 1-Ianc:l1ester) e R. BHI~TO\Y (JJOndra ). I ri. lùtn ti aella sntnrn <lei nrrYi, dopo f erite cln arma da fnoc:o, .'ono di solito in1perfetti. 111 unt"l 11umero:sa serie <li cn~i si sono a iruti in. ucccRsi 11ella proporzione del 20 %. I migliori ri~ultnti s i sono avuti per il radia le. n1e11tre i10r l'ulnare e il n1Cl<linno e lo ~c.-iatic-o i risnlt~1ti .-ouo inolto IH>C«) "oclclisfa (-e11Li. J.,e cause vri11cipali d 'in "'UC-C'eSSO SOllO : a) periodo troppo lnngo di ten11)0 fra le io11c del n erYo e -0nera zio11e : 1J l rigen erazione to1 1o_grn fiea inente crrn ta ; e) fibro~i inter~tjziule 80Jll'<l la linea cli i-:nt11ra .


[~~NNO

xxx,

FASC.

33]

SEZIONE PRATICA

Le operazioni di rit1 uione i11diretta dei lllon<·ou i nervosi, si so110 diu1ostrate (se i::;i ec<;ettt1ùno i t r<.lpianti liberi) completamente inéfficà<:i, e non dovrebbero più eseg·uirsi.· I risultati dell'innesto n erYoso fatto dai cl1iru1gi inglesi sono stati sca1~i. Nelle lesioni 11e rvose con sind1·-0111e causalgiea, la resezi o11e e consecl1tiva 8'..1tur a, o l 'iniezione intrn neurale di alcool 70 ~{, vorta (li solito a g·uarigione. Sull·o stesso argon1ento Yengon o ff1 tte le com11niea.zi o11i.

~egnen ti

I . F.RICifE ('f,io11e). - I . . 'O. i1n1·Ia <1 11zitl1tto d~11 ..1 C:èl usalgia, che egli tlèti11i1 se:e n11a si11clrome di le~ione dC'l siu1patico, non solo di qi1eJlo periY<lRnle. I': . .isa <,)Yol,·e in <l1I-e tap1ie: a) l)eriferie<l : lJ) i·adi<:ulo-midolla re, cui c.-orri s11011do110 ti vi c.liYersi cl 'intervent1. S'intrattiene poi sugli esiti l-0ntnni tl eg·li 0terotrapianti nerv,>si a lla Nageotte . Ne 11a eseguiti 20. <li cni :] i1recoci e 17 tardivi. Dai 3 tra l>in11ti p.re<:oci 11a ayuto 1 ~nC'cesso; dai 17 tar{liYi 1 Ru ccesM. Crede J)erciò c-l1e i trapianti di i1el'vi couservllti 11011 <lebbnno eSS<?re fatti. Per <.:iò cl1e rie0 :i1arda i (listnrhi trotic:i de!!li al'ti. 1.1 sim p:i t i recto mia l)eri,«1 . ·n le gli Ila {1~1 to in 1 Pi ca·si buoni risultati. ~

YousG (Glu1;coV1T). -

Riferisc·e su t r avia11ti 11er,·osi (autotr:1pianti prele\Tati dnlla branca a11teriore del radiale) da rni 11a a VI1to risu ltati molto soddisface11ti. I/nv;:olgin1ento delle sutl1l'e, ~op l'atntto con Jen1l1i di g·raxso, puì) essere n1olto utile. (Roma). - Xei casi in cni la i·illnione di r etta ùei monconi n ervosi è impossibile, il migl~ore vrocedi1nento sembra e sere il trapianto libero di ~egme nti <li i1erYo. ~Ieutre l'autotrc-1pianto è idPalme11te preferibile , no11 è l:3e1upre n dispoi-;izione del cl1irurgo i n qnantitù 8nffie:iente. J,J ·omo-trapianto di nervo co11sc1·,a to l1::i <.111 to a l1'0. bnoni -ri8nltati a:1atouiici 0 funzi onali ii1 u11a u 11ga ·*'rie di ricerche sperimentali. 'L o ha ancl1e a1)JJli<:!ato j11 un cn:so cli ver<l ite ·d i sostnnza <lel nervo 111eòiano, otten~nùo lJ ll iuiglioramento. J . . ·o. crede cl1e i • risultati <lei trar>ianti dipendono i11 bu-0na varte dalla tecni ca u sn ta. Illustra la ~na comunicazi o11e con ])roiezioni. CHIJ..'SERIXI

4a

SEDUTA

-

20 T.1llglio.

T enta di relazione :

Siero e vaccinoterapia in chirurgia. H,1TcI1E~s

' 'vnshin6ton). - Il t1·a ttarnen to JJl'eve11tiyu dell i:nfe.zioni t l1irurgicl1e, ad eccezio11e <1~1 tetn n-0. eon sieri e yaceini è J !OCO in uso. Cn nsa i fenomeni <l i11tollern 11z~1 la ter<.lJ)ia sierica è, si vnò di1·e, l'ist.rettn n Ile lllalattie a deL'Orso a<:nto. Dei -::ieri quello <111tistreptococcico, con1e è ;1ttu nl1uentf' lJl'epnrato, i1011 ri~pondc :ti bi~ogni della vratica e u'on 11a probabiliuente un Y<ì lore speçifico. 11 ier o n11tigo11ococcico non tlù i·i-

1079

sult&ti costauti. B uoni eJfctti ha l 'uso vrct-0ce del . ·ie1·0 a i.lticarbonchioso. U11 princi·p i0 fondnruentcile della vnc<:i11oterapia r isulta <lal fatto che l'i11iezione cl 'una sospensione batterica è seg·nit'l cla lla vr odnzio11e <li sostanze t1illor.fl li più o me110 a11tag-0niste verso il ger me c:ircolèlllte . No11 è certo tutta Yi <l C'lle 1~1 1Jl'ocl11zione cli anticor11i «ipso fucto )) debba pol'tate ad lln migli-0ra1ne11to della nlalattia. T eoricnmente ciò doYrebbe accadeI'e solo se i l)l'odotti r enttivi arriYa sser-0 a co11tatto del ger1ue i1el focolnio i11fe ttivo. Sembra che altri l}roceclimenti, i1on specifici, r~1 fforzando il n1ecca11isuJo battetic:ida i101·n1n le dell 'i11clividuo, J)Ossegg;lno t<1ntn. etneacia qnanta ne bn l a <:nra specifìcJ. Il solo grl1ppo d' infezioni chirurgiche accessibile n Ila va<.:cinoter[lJ.)ia ·embra es er q11ello delle i11fezi-0ni stafì.lococcie:J1e. Il inig·liornu1Pnto i1oteY-0le, eh<' ~egue talora allo ~hoe:k: proteinico, l1a in{l-0tto i n1edici a rico1·rerYi sn sca la }Jiù 1Hrg~1 ; 11on a vendo JH.-'J'<'> i i1:-ejt,zi per c:ontrollare i.I gra{lo di tale shock. i1on è stato i1osmbile far molto ca1111nino. L'ostacolo princivale, cl1e si 011·11011e n ll:1 Yè1l:1tnr.ione dei sieri e Y::tccini Rpecific:i il1 chirurgia, è dato clal fatto che solo i11 Jì·oche os;.-.ervazio11i J.'i11f<?zione è descritta n on solo <lal pn11to di vista f'hirt1rgico e clinico, ma n11che i8tologico, batteriologico e i111mun ologico. nAzY (Parig:i). - Se è utile di couoscere gli effetti P<ì r a specitie:i dei sieri e dei Yaccini (.choc c-o l l·oiclocla~ico cli \\' idnl, effetto di i~ptone di Nolf), bisogna rendersi aJ1<Che con to che, a llo stato attuale delle i10.s tre cognizioni, non si può trarre tutto il yantaggio possibile dal sier-0 e vaccinote1·a1)ia, se facciamo a8tr n?.ì.one clal concetto della specificità. La maggior pal'te «lei sieri cl'nso chirurgico p1·€~enta110 un 'azio11e assai 111eno netta, elle quelli più ~pecia l !llente antito• sici (n11titetanico, a11tigang renos-0), cli cui è n ota so1>ratutto l'efficacia preventiva. Gr a11òi servigi 'l>Os:::·.0110 i·e11dcr e le applil.'<17-i oni locali della Riel'oterapia . T~ jniezioni di . icr o doyreb·b er o essere riservate ai ca,s i urgenti, i1oicl1è, ri1;etendole più ·volte, la Jc,ro e ffi<.:<.'lci<l c1i111t1:nisc-e cli Illolto. In chi1·ul'gi.<'t n on si fa1u10 Ya0ci11azioni (nel senso cli Bordet). ma Y<lCcinoteravia, bacterioterapia (0011 pr odotti microbi ci 11011 i11 l'a!)porto ca usale con qu·e lla data 111;1 lattia), in1n1uniz:;1,n7.·onc iniBt·1 o . ·i ero-Ynccinazion~ . 111 li11ea genera l,e i sie ri ·~0110 i11ilic<1 ti ogni volta c:he eonYiene 11l'Od111·1'e u11 rffctto ral)ido e non necessa rin111ente <lurevole . cc 11 siero è u11a 1updici11a <I 'urgenza ·». I y·acci11i vrodnco11 0 effetti vift lenti. ~ieri e Ya~ci11i sono cli grande ainto a l c·ll i1·11rgo v1·i111:1 0 c.lopo l'operR~io11 e.

Rir _\ r.~IROTTI \v-~IGHT (I.ond1«1) . - l/impo1ta nte it'l;tzionP di ,,.. . n on p·u ò essere brevemente rias8nnta. Es. ·a for1uer:t oggetto cli u11 ·nmpi.a recen• 5=-"ione.


IL

1080

'l'enza di 1·ela zi,J11r:: Lo shock operatorio. G . W.

[ .\ XNO XXX, FA:SC.

POLICLI~IC:O

33] .

l . n fenou10110 fonda u1entale <1ello ~hock è la cad n tn rlella pre~"ione a rtèriosa che- non p11ò e~serf' r iilo rtata <'t lt->sioni cardiaèhe , nè a parali8i dei

(Cle\·eland): Un.a spiegazione el c:t• tro-ol birn lc<t clellu sh ook e d ell' esai"rim ento. cf>11tri vu·~ou1otol'i o d{\i \a::;i splanc11ici, mn ad una L'uomo e g li a ni111ali son o meccanismi elettror iduzio ne della qua ntitit di s nngue n e l circolo n tchimici co ·truiti sn lla falsariga d elle cellule, che tiYO per ri tag110 n e l ~iste-u1a ca1lillnre. li co,stituiscono . Le modjfi <.:azioni r espir.n toric sono scco11darie, e Seco11do questa ipo tes i: a ) l"ossido zione si efdipen(l~~nti da lla diminuita 11ressione arteriosa . .ffi fettua. nelle cellule, e solo fiuchè vi l1a una diffeùn qu esta cl ipencle ane:l1e il rilascian1c•nto m t1scorenza {li potenziale t r a nu cleo e protoplasma; a la l'~ è la <lirnint1it<l ~~E~il1 iliti1 agli stimoli. sua vol ta tale differenza persiste solo se v'ha osL'O. analizzfl i n ~eg ui to le ca use <lella persis itla%i one; b) il nu c leo delle cellule è positivo, il sten te cacll1ta d e lla p1·€'2!-\ione (nèrvose . tossi.che, <.: ito11Iasma è n egatiY'.) : il cervello. in rapporto al fredd-0 , se('rezioni i11tern t-, n11estesia , emorragia, fegato, è 110. itivo, e i l f egato 11ega t1Yo : e) poich è sepsi), <~ lC' ~ne eo11... f\guenze (tleficente OR~i~ena­ l 'elettricità scorr e da t1n potenzinle l)iù alto ad zione d€i tess11ti, stn~i e:apilhll'C\ s vilupJ.)O .di nc·iun o p iù basso, ·si può sup porr e ch e 1"011da elettrica do~i) Tern1jna ln s11a re lazion e con con.s ideraziou i ossid ativa passi dal cervello, che h a t1n potenziale sulln cura dell o shock e :-;11 l l<.1 i1lfluenz.a d ell 'a.nei nerYi ai musc-0li, alle ghiandole !4t.e!'i èl ~en <? r;1 l e 0 d e lh.· ,,p~ r: 1 z io11i chirurgiche ullu I Jiù a lto ' luno·o o e à l fegato, che ha il minore potere ossidativo e ~]lOC' k: . • il più ba~~o pote117.ial e ; e quindi ritorni al cer(~cf:xu-Ut:\'.\L e ~1ocQLJvT tl'arigi) : J_,u ~lluck Yello . i,.<1un1 atico aal pu1~10 rlt ri~la cl i11icu . - Dopo ayer Quando uno de i due J)Oli - cerve llo o fegato inl:'istito l'.inlln ~·a1)itla c..:0111va ti:;a tlei fenomeni del lv ~0110 rin1ossi o di.Rtrutti, l 'orgn nismo perisce . sh o<.:k: trutlllltlti<..:o, g li 00. fa11r10 nn qu,.,1dro sill~e_\ ì'organis1no è p rivato cli ossigen o , In cliff(\torua t i c-o b <U:>n to lll'ine:i1)<1 lILente :sulle os:·ervazioni 1t·11za di i>oten zinlt\ fra le cellule e gli organi di guerra, a nali zzando i ::;inton1i forniti dallo stu~con1pare, e !'equi Librio (m orte) ·9 i s tabiliste. dio <lell'ipote rmia, clell'ipoten·s io11e artel'iosa, delI>oicltè la velocità d elle r eazioni <:hi1niche e Ja · l' ttllètlisi del sangt1e e delle uri11e .. c·ond nci.bilitit elettrica St1biscono l'azione de l caldo :5Pgualano, 11ccanto a l ti110 <:lassi('o clello slloc:k, e del freddo, i1e segue ch e ]n un m eccanismo e le t uno shocl\: ~1 tte11unto t di fa c:ilc osserYa zion e) detrocl1imico i::i d eve essere un opti11111m di tempetr r1ni11a to ttnc11·esso <lall.rt <lattriti0n» dei tessuti. rn tura e u1)a t en1·p cratura calda o fredda leta le. I 1::t prog nosi dell o sl1o<::k: tr n urna tico Pllò essere 1/a ttissin1a p0rc011tua.l e di mortali tf1 dura nte i stn bilita tenendo c--0nto della te111pel'atura centrale, 1nP~i frPrlfli. i1ell.:c1 c·hirnrgia ::1clclomi.nnlC' di guerra. cte11 1 ,1 u~lJi si dellà ten, ivne nrte1iosa, dell'esame En tta in luoghi n on risca lt.la1.i. è 1111'illus trazione Lle ll 'urina e d el sa11gue. Jlratic:a di questi con cetti. ) ...ia l)l'vfilaSSÌ ùello ··Jloc:k 1JreSUL)lJOlle la l,>l'él:VI A1 teoria elettroc·h imica ~l}iep;her('bbe l' azio11~ Cità delle cur~' 1ncrlic·h~ e <.:llirurgi1.:hP: f ra queste ,, nLi tPtica l~ell 'aclrena lil1a s ulla. te1111>cr.a tura del la migliore è la ·a sportazi-0ne delle J}a1·ti t:orttP~. <:Pl'Yello e ch.•l f\:'~·n to e di altri organi splancnici; J..1a c u1«1 dello sltock può es~.::ere ::;i11tou1a tic~t " l' a u1n~nto cl0ll<l (~011Cl uttiYi tù e lettrica <lel cervello cau sale . Qu~st'n1tima 11a pe1· ba:::;e la <.:onc:ezionL· <:o n lo i odio, lo i odoformi o C' gli estratti tiroide i: i1uo\·<t de llo sl1ock. : lo shock è u11 ' i11to~sic:azione ~ In <li111i11nita con tlnttiYitil d opo tiroidectomia: proye11ieute ù a l focola io tram11atic:o; bi::;og11a qni11i1on«l1~ nu1nerosi ~\ ltri l)l'O('e({si fisiOJ)U tologiei. Spiedi agire :-:u qt1è::::st<' 1\H::ol8io. 'J'(•nri(·11u1-ente l'iu{lie j11 un'O}l"f\l'aZiOlle oo·h0 rebbe tlllf'l lC il f:.1tto C'lle. <.:azi on e formale è la sopprcssio11e delle parti eonc-ll i1·urgic::a nn::> stitto cli IH.'gn tt~·it~t e In re~ira l u e , <1a cui p1·o·ve11_Jono :t lbu nii11e i1oc.:i Ye. 111 pra r. ione i11t<' 1·11n - ti ifferenza <.li poten ziale - sono ti ca, se n o n co11vie11e conser,·n1·e l'<-' rto l eso, bi 111antennti, J1011 ~ i 11.a sho(']\: chirt1rgico. sogllà fare l'an1putar.ione l)rimitiva; se la c.:ouser.J. .li'HASER (Edi nburgo) : T10 sh ock o7iir11 rgico. Y;tzione tlell arto è indicata, bi ~ogna 4.l})l'il'e lal'gUIJ'O. cliYitlc le r i c:er clie e le principali t~orie sullo lllt~Ute i focolai cli contnsio11e e n::;1iort,1re ll0~~ ­ ~11oc::k. in due })eri odi . nn o n n terio r e, 1·,11tro J)O~tP­ bilme11re tutte l e J•Hrti devitaliz7..ate. ri ore nl 19J 5 . Nella discttssione :--tt 11uesto argoruento lla rla , fra Nel 10 periodo a ntebellico \l orninnno, fra le altre. g li •l ltl'i, 'CFFREoczzr l Torino) , c.:h e riteri::;ce alcune le c·onCP7ioni (fi l;rile (teori,1 dell ' e&1 nrimenlo <lei r ic:L•rcl·1e s perimenta li ~ulla pn t ogenesi cle llo s11ock.. tl'ntri Yason1otori) <'<li .Jc.1n<1Pll H enc1Pr5:lon (teori;.1 drll'ac:n11nia). Xel ~" pp1·io clo gli ··tutl i ~i 1lla essenza <lt'llo bl1nc·k . cli o. ~l'r\·azione cosi t·on1unc dura11te la guerra. si inoltiplit:n110. I/O. clcfi ni ~Ct' lo sl1ocJ~ 1.,a :-:-e-tl<' dt• l f utnl'O l 'ongtesso (192UJ :-:ari1 R on1u.. t·otn<' « Ull•> -.:ta to <l i tle1 1 re~~i o11e di tu tte le fnn f·~ <.>letto lll'<l.» ide nte il I>rof. Giortl1\UO, tl i \ '"enezla. 7.ioni Yita l i tl C'l C'Ol'p o. i nclotto da lP~iollÌ l>Ol'tatL' T 11ri1ui lrL' tP1ui .li rel·1zione Jlel' il Cu11gr~~o ~ni t0~snli • l' t•arntl l' l'izzato <la una <-;ul11ta prodi Ro1na . ~ono : gtl'S~iYa dplla p1·l.'s~i<>llL"\ sa11gu ig11a n. I>opo nv~r' r:q1itlttn1v11l(\ <1~::-;<.:ritto i1 q11nclr< cli11ieo d ello sl1oc·k. 10 ( hirnrgia <lell a n1ilr.....t. }'t) . l>fl ~,:1 ;l ...;ttulinrnc ln patolo~hl. x~~ li. l'Oll :!') ·r e rtt pia déi t uu1o ri d e l cervell<>. 'a nnnn. d i"'tin~1P <1u;.1 ttro gr upp i di alter•l zioni :~o l{a<li1.1ter<l]li<1 t 1 P!?li e]lite lion1i. prinl·ip:11i: c·ittolntorie. restlir<\torie. 111<.>tn1·i(.'"\ l' "Pn( 'RILE

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f:_.\NK-0 XXX, FASC. 33]

1081

SEZIONE PRATièA f

APPUNTI PER IL MED100 - P'RATICO .. CASISTICA· E TERAPIA. DERMATOLOGIA. La predisposizione nelle dermatosi. Darier e Flandin (B ulletiri rriétlical, 1923 n. 4) osservano cl1e nella magg·ior parte dell e tossider111ie e 11elle loro manifestazioni più abituali, co1ne gl-i .eritemi, ror:ticaria e l'eczema, si può se1r1pre o quasi riscontrare l'anafila$Si, la sensibilizzazione o la sensibilità. Le dermiti professio11ali delle lavandaie, dei lavoratori del cem~nt o, la rogna dei fornai, ecc. . sono esempi ~i se11sibilizzazione; analogamente le eruzioni medicamentose so110 manifestazioni di intolleranza o di sen sibilità; anche le intol1e·1·anze ~limentari si tradu cono . . talvolta esclusi,ramente con r.ea zi oni cutanee, il più sp esso co11: orticaria. Così pt1r e certi i11di, idt1i presentano l111a \'era F>ensibilità p er l'herpes sui quale i metodi di desens ibilizzazion e hanr10 10 st esso effetto che s11ll'eczema. Osserva zioni analoghe }Josson o farsi i)er le .epidermofizie a cui si debbono r iportare molti ecz.emi s ecch·i palma ri e plantari, come pure la disidrosi. Aila nozione di sensibilizzazione corrisponde quella di deseooibilizzazione; questa si fac·eva dapprima empiricamente con l'emo-e la si.erotel:·apia• ed è stata poi fatta con sostanze chimiche diverse, quali l'iposolfito, il cacodilat-0; il carbo11ato di sodio, il nercurio. Si è ora data una base scientifica a questa terapia; n ello stesso modo a giscono le iniezioni di p ep tone e di latte e for1se an{'he quelle di vaccjni microbici, provocando i1 el.l' orga11isn10 t1na reazione 'dovuta all'i11troduzione di albumina estranea, e portando alla gu arig·ione di diverse dermatosi. A. Z. 1

1

,

Per qt1anto riguarqa la terapia, ricordere1110 cl1e i 1nezzi antipruriginosi che fi.n-o ad oggi si utilizzano~ trpvano la loro indicazione nello .studio fisiopatologico del prurito, sia che s i voglia agfre sulle termi11azioni nervose liber e intra-epidermiche, conduttrici probabili del dolore e clel prurito, sja èhe si voglia esercitar e un'azione locale sopra la pell e attaccando la s11p erficie cutanea cornea, o diminuendo la stasi lin.f atica. Il prurito è molte volte ribelle al trattamento topico ecl alle m edicazioni ge11erali convenienteme11te in1piegate. Azùa ha detto che non abbiamo a ncora la morfina del prurito. lVIoJ.ti cas i di p ri.1ri_to so11 0 di natura anafilattica , e ri s algo ~o a d t111a dat a lieta o a d un dato alin1 e11-to : caffè, uva , i1omo dori, _è chiarò che in tali casi la sosper1sion e Jel dato elemento, sopprime la crisi del p_rurito, o la dermatosi anafilat tica; ovvero si può, come consi• gliano autori francesi, istituire un trattamento deanafilattizzante. Per l' efficacia di altri n1ezzi, vanno ricordati: la Rontgenterapia e l'alta frequenza. Al.tri metodi di cur a µsati spesso con successo sono : le iniezioni sottocutanee di grandi quantità di soluzion e fisiologica; l'autosierot.er apia , l' at1toematoterapia. Azione antipruriginosa fll ragg it1nta ancl1e con le iniezioni intrav.enose di soluzioni ipertonich e di glucosio, al 25-50 % nella d-os e di 16-30 cc. per 4-6 volte la .s ettimana con le quali l 'A. h a con statato la diminuzione notevoJ.e dell'infiltrazione cutanea. In altri casi è stata riscontrata utile la puntura lombare, ed il trattam ento anti.anafilattico. •

MONT.

• Trattamento dell'orticaria e della prurigine nei bambini. Sulla cura generale del prurito. Le tassidermie di form a i)ap11losa od ortiJ. S. Covisa (La m edic ina Ib era, 1922) ritiene che si debba considerar.e il prurito come cari.ace.a sono assai comuni nella !)rima e neluna perversione d·ella s ensibilità d-0lorosa, la l.a seconda infanzia; da ·1)rincipio lo strofulo quale, all.orquando raggiunge la si.i.a massima e l'orticaria , poi la prurigo a ripetizione >B intensità, ciome n ella crisi di prurito, inibisce la prurigine di H ebra. Tali fenomeni, esaspemomentaneamente la tras1nissione delle i1n- · rati dal t emperamento nervoso dell'individuo, pressioni dolorose in d.e.iterminate zone cuta- sono anzitutto in r elazione con fern1 entazioni nee. Nel prurito troviamo sempre L'alterazione digestive; queste eruzioni non si ' edono che nervosa, periferica o centrale, l'azionce di una i i1 bambini mal n11triti, sovra.limentati, allatsostanza tossica estern a od i11terna che opera ta ti artificialrn ente, costipati. Il tr attamento sopra i nervi o sopra i c entri, ed inoltre l 'a- locale ql1indi non basta , ma bisogn1a rimontazione di una causa esterna di ordine trauma- r e alle or igini, corregger e gli errori igienici, tico, di una irritazione perif erica, di qualsiasi prescrivere una buona a1imentazione, a ssicue l a..~~e ~ia. Talora manca la ragione toss,i ca, rare il b11on ft1nzi onan1ento e l'antisepsi delesistendo in caniliio, 11n'altera zio11 e fisica del l'intestin o, migliorar e le condizioni igieniche plasm a , un disturbo dell'eql1ilibrio colloidale. dell'ambie11te; si può così arrivare allà gua1

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1082

IL POLICLINICO

rigione, ed è per questo che la prurigine di Hebra tanto comt1ne nell'infanzià, è rara nel' , l 'adulto. J . ·Comby (C'o1isultatiòns pour i es maladies des enfants) dà i consigl.i seguen1ti : · • 1) regime alimentare; astenersi d.a l vino e dalle bevande alcoolicl1e, dal caffè, dagli alim e nti drogati, acidi, troppo sa:lati o troppo zuccherati, dalle carni frollate, dal pesce di mare, dai moliuschi, formaggi forti, cavol i, pomidoro; . 2) sospendere I 'uso dei bagni e ricorrere in caso di bisogno a sempl1ici la vatur.e con acqua bollita e tiepida; al mattino, lozioni calde sulla nt1ca e sulla colonna vertebrale, versando lentamente un vaso d'acqua a 36°380-400. Non portare sulla pelle della flanella, ma della t.ela; 3) al mattino ed alla sera, fare unzioni con la pomata seguente: gliceI olato d'amido g. 100; acido tartarico, acido fenico ana g. 1; mentol cg. 50. Contro il prurito si può. ricorr ere a questa pomata: amido, ossido di zinco, vaselina, lanolina, ana g. 25, me:qtolo g. 1; 4) combattere la costipazione con lassativi e dare, per una settimana su due, prima del pasto di mezzogiorno, lln bicchie rino di acqt1e minera li hicarbonato-sodicbe (l'A. consiglia Vicl1y o Vals); 5) contro l'orticaria ribelle e la prurigine di Hebra, applicare compr·esse jmbevute con olio di fega to di merluzzo o lin imento ol.eocalcare; 6) l'anafiJ.assi alimentare può essere prevenruta somministrando un.a piccola quantità di peptone (cg. 50) un'ora prima dei pasti. 1

1

fil. •

. specialmente

Pomata contro l'eczema localizzato., L. Bizard consiglia nell'eczema orbicolare delle labbra -ed in quello delle estremità la segu.ent.e pomata : Balsamo del Perù g. 1,50; Canfora polverizzata e stacciata g. 0,40; Tannino pt1ro g. 0,50; Estr.atto secco dj l1amameli s g·. 0,20; Ossido di zinco g. 4; Vaselina bianca e Lanolina ana g. 12. Se vi è prurito, aggiungere 30 cg. di stovaina.

Contro il sudore dei piedi. Irnmergere t1n paio di calze in soluzione alcoolica di formalina al 10 %, torcer,e, lasciarr. asciugare; alla, sera, dopo un bagno ai piedi. indo sare le calze, meglio se sono ancora umide della ol uz io11 e di forn1alina, e tenerle tutta ln 11otte; ripeter e l'operazione tre volte la settin1a11a; nei casi ribelli e levare il titolo dell a tormali11a a l 20 o,~ .

[A~NO

xxx.

FASC. ~]

SEMEIOTICA. Colorazione del bacillo tubercolare. Biffi (Pathologica, 16 febbr aio 1923), propo-

ne il metodo segu~nte : fissazione del :preparato alla fiamma, ricoprendolo poi con u.na soluzione satura di cristalvioletto. Si aggi unge una goccia di ammoniaca diluita e si scala.a fino ad int.ens·o sviluppo di vapori ; dopo qualcl'1e seco11do. quançl-0 il liquido .sta per entrare in eb,ol1izione, si ritira il . preparato dalla fiamma, si atte11d~ qualch~ s·econdo e poi si versa il liquido, trattando ·&l1bito dopo il preparato .con acidio nitrico .a l 30 % o con acido solforico a l 25 %, nel modo c0nsu eto. Si lava, in acqua, si asciuga e si monta in una -goccta di vas·ellina j odata; i germi appaiono in nero intenso e spiccano bene sul fondo giallo paglia, con c.ontorni n1ettissimi e son.o quindi facilmente riilftracciabil:i ancl1e se in* scarsa qùantità. I..' olio di vaselina j odato $i prepara agitando una v·entina di .eme. di olio di vaselina pl1ro con qu.a lche crist allo di }odio; quando il liquido ha as&11nto. up.a ·colorazione rosso-violacea int.en.sa lo .si decanta in 1..ln altro recipient,~ ed è pronto per l'uso. P ·er ottenere un fondo g iall0-fun10 uniforme. si immerge iJ. preparato in permanga.n ato di p.otassio a ll'1 ~b , la v.ando poi s11bito. in acqua.

.. IGIENE.

{il .

Le controindic.azioni all' allattamento materno. Sono be-n noti i grandi vantaggi dell'allattamento materno sia per il bambino, sia per la iStes•s a madre; v i sono però condizioni in cui esso può essere controindicato per ca11se provenienti dall'uno o dall'aJtra. Gli ostacoli do'vuti alla rnadre consistono i11: 1) ntalattie acilte; se si tratta di affezione poco graYe, sen1za grande pericolo d'infezione, basterà pr€ndere .alcune precallZioni, come la lavatura ,d~i 1sen.i con is oluzioni antisetti~he, P·Oi con acqt1a boll.ita e l 'isolamento del poppant.e nell'intervallo fra le' succhiaie; invece una affezione grave che abbia infll1e11za sulla se·crezione lattea ~ presenti pericolo di contagio deve far proibire l'allattame11to materno; 2) malattie croriic1ie; sono asso I utamente incompatibili con l'allattamento la tl1bercolosi JJ01mona.r e e le t11bercolosi esterne in evoll1zione, rnentre quando q11este so110 chi11se e non 11anno notevole risentiro~nto s11llo stato generale si può pern1etteC'e l'all a ttame11to; ros1 p11re i1alle cardiopatie in stad io di compenso. Controindicazione assol11t a è data da] n1orbo di Bright; neJ caso cli semplice albun1inuria si dovrà tentar.e


{ANNO

XXX, FASC.· 33J

SEZIONE PRATICA

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l'allattamento, il quale si iillizierà 3-4 giorni dopo il parto nel caso che vi sia stata eclampsia. La sifilide materna non è una controindicazione a n1 eno che la malattia non sia stata contratta negli ult imi due mesi, essa è in vece una contro,i ndicazion1e assoluta all a llattamento mercenario di bambini non sifilitici. Ostacoli assoll1ti sono pure le affezioni epatich e croniche, i disturbi cerebrali, l'idiozia, llepil.essia, il diabete, i neoplasmi. E. Niffle (Le Scalpel, 1923, n. 4) ascrive fra le controindicaztoni assolute anche il gozzo e le affezioni malariche, ma evidentemente occorre per entramb e le malattie distinguere e giudicare caso per caso. La pielo:qefrite gravidica senza risentin1e11to stillo stato generale non oostitt1isce controindicazione. Ostacoli seri possono essere dati da mail.formazioni dei capezzoli (ombelicati); l'ipog1alattia che si osserva talora alJ 'inizio può essere passegg·era e la m adre deve tentare di attivare la s.ecr ezio·n e lattea . e ricorrer e temporanean1ente all'alimenit azio·n e mista. Ostacoli dovilfi al ba'ni bino : i prematuri, i deboli, l)0 ssono non .avere la forza di st1cch iare ed in tal caso l'aHattamento si far à in modo indiretto, raccogliendo il latte dal seno m aterno e somministrandolo con t1n cucchiai1

1

no; ad espedienti. s imili si ricorrerà in caso

di mal.formazioni boccali; la brevità del frenulo linguale non è mai una controindicazione. In qt1alche rarissimo caso vi è in toller anza assoJuta per il latte della madre. fil.

gelli, assai sin1ili a lle forme note di Tricomonas intestinalis.; inoltre ernno presenti anche in buon numero forme parassitarie che avevano l'aspett <• di enormi bacilli , spe-:;so aggruppati insieme, m a Sénza dispo~izione determinata. Cna descrizione u1orfologica di questi IJn ra ssiti non è possibile in qu.anto che la prepa razione degli -strisci, come il successivo p rocesso di fìssaziQlle e di colorazione IJossono danneggiare talmente i pnrassiti, sicchè i flagelli van110 perduti o si accollano, la n1embrana ondulante diyenta meno facilmente osservabile, la fol'lllR stessa Llel co11>0 può risultate dive rsa da quella che è re<1lme11te. Dat cara tteri microscopici genera li, ben i·ic-0no~c:ibili anche nelle figure colora te c-he accorppagna110 il lavoro dell' .1:\., si deve ... concludere che 11essun dubbio può cadere sull'appartenenza o 1ueno Ji questi flagellati a l genere Tricomonas. In un Stcondo l)releYamento di sang·ue, ptatieato 10 ore dopo, si riscontra rono gli stessi flagellati, sebbene in nu1nero a.ssai minore: nei succe;:;sivi µrelevamenti, fatti dura11te t1n paio di 1nesi, la ricerca fu ;::;empre negati,·a. Negativa fu a ltresi la ricerca nelle feci e l'inoculazione in conigli e cavie . È qt1esta (lu11que la l)rima osservnzione ben docun1e11tata di fo rme parassitarie flagellate del ge11ere Tricom,o nas nel sangue ci1·colante dell'uomo. E cla• supporsi che il parassib1 sia migrato dall 'intestino nel sistema circolatorio, senza però adatta rsi nel nuovo mezzo; l'osservazione dell'A. dilll08tra. c-he tale pa 8S<lggio può avvenire 11on oo~o i1~ e.x:trenzis, ma ;1ncl1e in eon(lizioni che permetto110 i:>er lungo tempo l<.1 vita. fil.

VARIA .

'

Che cosa deve l'umanità alla scienza medica. R. Wilbur, rii::1){)11dendo a coloro i quali riteng,o-

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

• genere

Flagellati del Tricomonas nel sangue circolante dell'uomo. !11 questi ultimi tempi si tende àd a::;seguare ai flagellati del genere Tricomon..' ls un significato patoge11etico l)iù · import:'lnte di quello finora ad essi attribuito, rivorta ndo, J) . .es., a questi ptotozoi numerosi casi di dissenteria; oltre che nell 'intestino, tali flagella.ti possono trovarsi nella Yagi11a, nello S'!JU to ; ~i ci ta110 anche reperti nel sangue, da a ttribuirsi talvolta al loro ingresso in ea;tren1 is talaltra .a grossola11i errori di tecni~a. F. Pentin1a Ili (A.nn,ali ài Igiene; maggio 1923) riporta una osservazione da lui fatta. nel 1917 a l La boratori'O batteriologico del ,,..1 C. A. in . Cormòns, nelli:t .quuJe sono (lH escludersi sia l'ing·:resso in, ext reniis. Ria la tecnica difettosa. Trattavasi di tln s-0lc1ato in -cui f1·a le diverse ricerche siste1nati<:he (eruo- f\ -coprocoltura, sieroreazione, ecc.) riuscite tutte negative, l'esame dello striscio di sangue colorato col Giemsa, fece osservare numerose forrr.ie pnrassititrie di protozoi. 1n·oYYisti in parte di eYid ~11ti fin-

no che poco valga11·0 i n1edici a migliorare le condizioni di 1salute dell'umanità., afferma che mediante la precoce dia.~·11csi, la prevenzio11e delle malattie individuale e sociale,· le ct1re cat1sali e sintomatiche, l'ase1)si e l'a11este.sia chirurgica, la medicina viene a prolungare alquanto la vita media, e ad accrescere il benessere. ~ ie gli Sta ti Uniti si . yalessero di tutte le conoscenze mediche attuali, e spendessero nella ·lotta contro le malattie quanto spendono per guardarsi dai nemici esterni, secondo l' A. la vita media i>0trebbe ivi aumentare di die<:>i anni. Don.

i

Incrementi della popolazione. Nel 1921 l'eccesso delle i1as~ite to cl i 661,128 in Gern1a nia ; 4<>1,013 )) Italia : 390,41() » I11ghilterra ; 117,(123 » Fra11c:in.

~·llll e

morti è sta1I

(Da Annali a·I giene, agosto 192.3).

- --- 1{


1084

IL POLI CLI !\ ICO

(ANNO

:XXX,

FASC.

33J

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. l*) Il decreto per la 1-evisione degli organici I' sarà emendato 1 •

L'Associazior1e Nazio11ale dei Combatte11ti ha inviato alla stamtra il seguente comunicato : « Il Comitato nazionale dell'Associazione nazionale combattenti, chie 11a rivolto vive pre111ure · a l Governo sulla d.ibattuta ques tione relativa all'applicazione del decreto-legge i)el' la revisione degli organici degli impiegati dipendenti dagli Enti locali, ha avuto oggi la formale promessa che alla prima adunanza del Consiglio dei Ministri sarà sottoposto t11Jo scl1ema di decreto-legge con il quale vengono TI*1odificate le disposizioni contenute nel preced·e11te decreto del 27 n-xaggio, i1el senso di cor1ceder e ai Comt1ni e a lle Provincie una proroga per la revisione degli or ganici del personale da essi dipe11denti e di stabilire con maggiore pr€cisione il trattam e11to benevo·l o a favor e degli ex-combattenti.. « I Comuni e le Provincie potran110 quindi con maggiore ser enità e tranquillità procedere alla predetta revisione, jn attesa delle deliberazioni del l)rossim-0 Consiglio dei Ministri ». Qu,e sto proposito di revisione è as sai opporiuno ma è n ecessario che sia esteso al complesso delle norme del decreto, per una migliore precisazione dei limi ti del potere attribuito ai Comuni .e ai Prefetti, dei criteri e d ell'ordirie che d€vono essere osservati agli effetti delle dispense dal servizio, deg l i orga1ii che devono partecipare alla deliberazione in sede consultiva e di approvazione tt1toria, e per determinare la durata massima dell esercizio di questo potere eccezionale, non essendo stabilito alct1n termin e per la funzione sm·~ rogatoria dei Prefetti e non essendo ammissibile che attribuzioni straordinarie siano affidate per tempo n on .esattam,ente definito. La organizzazione sanitaria degli enti locali ricJ1iede speciale considerazione, per necessità d'ordine obbiettivo e f11nzionale cl1e già egnalan1mo in occasione dell 'esame del decrPlo ; ma purtroppo, la circolare minist..eriale ria ~11nta nel fa scicolo 31 di questa rjvista , ~1cce 11na11do particol arment e aJle condotte n1 etl i e· h r. r ispirata a criteri di economia e di rigo rl' cl1e non cor r ispond ono alla realtà dei bi,ogui e dell e e igenze dei ser,·izi di assistenz~1 c;anitaria. ~i è d ~tto perfìno cl1e devono e::-.ser e sop-· 11rc~se le ùispo. izioni, agge ed opportune, cl1e ~tabili cono n.t1n1enti gr:ld11ali di stipendio i11 I ro1)orzion€ dell'a11111e11to del i1um ero dei l

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l)Overi iscritti negli elencl1i, oltre. un dato lin1ite al quale corrisponde lo stipendio-baoo; 111a non .si è considerato che si rende possibile così l' attuazione pratica del.l a condotta per la generalità o quasi degli abitanti, a tutto danno del medico, il quale è assolutamente indlieso ,,. di fror1te agli eccessi e alle illegalità intrinseche degli -elenchi delle p ersone aventi diritto alla cura gl'atuita. Ci sono già stati segnalati non pochi casi di provvedimenti tipicamente arbitrari: per• fin-0 casi di dispensa dal servizio senza soppression-e della condotta; l interessato potrà ricorrer.e, è vero alla IV Sezione, ma frattanto la del.iberazione sarà eseguita e per far annullare il provvedimento è i1ecessario un giudizio. Più gravi sono le illegalità intrinseche che sfugg·ono in gran parte al sindacato di legittimità perchè coperte dalla discrezionalità dell'atto amministrativo. Noi apprezziamo ed approvia1110 le alte finalità che il ,G overno si è proposto di r aggiunger e; ma p er tendiere esclu sivamente ad esse ed evitare, nei limiti del possibile, arbitri ed eccessi, è necessario circoscrivere e defi11ire con m aggiore precisione le attribuzioni dei Comuni e dei Prefetti e stabilire che in ogni caso di riforma di organici per l'assistenza sanitaria e per la vigilanza igienica, sia pure delibeirata dal Prefetto in &ede surrogatoria, sia sentito il parere motivato dal Consiglio provinciale sanitario e il provv edimento dell autorità deliberante sia specificatamente motivato an·c he con riferimento al parere conforme o difforme dell'organo consultivo. La motivazione .s pecW.cata è condizione necessaria al controllo dell'uso di qua1siasi pot ere discrezionale; nel caso in esa.me, trattandosi di poteri ecc·e zionali, la m-0tiva zione è garanzia essenziale e freno discr etamente efficace anche per prevenire abusi ed esorbitanze. Il nostro ufficio di consulenza, al quale giungono ogni giorno numerose segnalazioni di casi pratici, è tm osservatorio sicuro delle vicende gi11ridiche e amministrative inerenti all'assistenza sanitaria : non formuliamo , dunque, ipotesi astratte ma vediamo la r ealtà de11n vita, cosi com e si svolge, e per essa la 11ecessità di migliori e p.i ù sict1re garanzi e a t11tela <lei diritti individ11ali e del normale f4vol gimento dei r a!)por ti fra gli enti e i medici. Crediamo, p erciò, di compiere un dovere 11on inutile segnala ndo al Governo e specialm e11te a lla Direzione Generale della Sanità qne te o~se1·,· azioni somm a1ie 111a ol>bi ettive. 1

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(*) T.n pr~~Pnte rubriC':l è n fficl n t u all'av-r. G1ovAx~1

ELY.\GOT,

consulente legale de1 nostro periodico


(ANNO

XXX, F ASC . 33]

1~5

SEZIONE PRATICA

NEL-LA VITA PROF,ESSIONXLE . .. CONCORSI. POSTI VACANTI.

AUDII'ORE (Pc~aro) . - Scad. lG ag. r.J. 7000 e 5 quadr. decimo, un c.v., L .. 1000 oltre 500 pov., lire 3000 cav., L. 1000 disng. resid., L. 400 uff. san., casa de<!ente. BE~"<EVENTO. Mun,ioipio . Capo Sezione medicomicrogrufica l~ capo Sezione chimica del Laboratorio Consorz-. d'igiene. Scad. 31 agosto. V. fase. 32. BRISIGHELLA (Rcvve,n na). - Scad. 20 ag. L . 8000 e 10 bienni ventes., T.J. 2000 ca,·., aumentate di 500 mobili; c.-v. CESEl\A (h,orli). Scncl. 20 ag'.; per S. Vittore: L. 7500 e 10 l1ienni ventes., L . cav., due c.-Y., IJ. 2 ogni pov. oltre i 1000. CIVIT.\YECCHIA (Ronia). - Per Palo e 'L adispoli. Scad. 18 ag. IJ. 7000 e 4 ql1adrienni; 2 c.-v.

iloo

FIXALE .El~iILlA (iJ1odena).

Oongregaz:io1ie di Ca-

rità. - A tutto il 29 ag. ore 13. Chirurgo direttore dell'Ospedale. Vedi fase. 30. Gl{OSSETO. Congregazione di Carità. - Aiuto medico-chirurgo all'Ospedale; Scad. 31 ag. ~ L . 6000 e c.-v.; allog·gio obbligat. in o~. GROSSETO. Jf. ~ pedale <lella Miserio<lrdia,. - Aiuto medico-chirurgo. ~\. tutto il 31 ag. L. 6000 lorde, ed indenn. c.-v. temporanee. Alloggio in Ospedale. IJESION:\.NO DI PAL~irA (Pa rma) . Scad. 20 agosto. L. 8000 sti:p., IJ. 2500 cav., L. 600 uff. san., L. 300 ambulatorio. Lo~RA. Ospedale Italian,o. Concor·so al vosto d'assistente (1uedicina e chirurgia) . Il candidato deve essere italiano, celibe, laureato in Italia, e con conoscenza perfetta della lingua inglese, parlata e scritta. Limite d'età 30 anni. Il nomjnato ~sterà in carica per sei mesi, con 1 d iritto di iipresentarsi ai concorsi successivi. Onorario ann11e Lst. 150, con alloggio, 'itto, ecc. I documenti (copie, non originali) devono pervenire non più tardi del 20 agosto al SegreJi.rio, Ospedale Italiano, Queen Square, vV. C. I. - Londra. l\i~r~TURNO (Caserta). Ve<.li fase. 30. Scadenza 81 agosto. RoiirA. Croce Rossa Jta.lia na. - A norma della deliberazione adottata il 21. luglio 1923 dal Consiglio Diretti,-o della C. R . I., è bandito lln conco·r so fra gli Ufficiali medici dell' A!ssociazione, ad un posto di Segretario medico negli Uffici del Comitato Centrale per il servizio di a·s sistenza sanitaria agli operai sul lavoro e per quello di propaganda igien(ca e sanitaria, :-;volti dal C{omitato Centra.le medesimo. La Direzione Generale della C. R. I. potrà aggiungere altre attribuzioni e modificare qt1este mede sime seco11do le esigenze del servizio. Il concorso sarà pe!' titoli. È dichiarato aperto a tutto il 31 agosto. Sar~nno respinte le domande <:l1e pervenissero agli Uffici del Comitato Centrale oltre· il termine suddetto. Saranno respinte del pari le domande non accon1pagnate da tutti i documenti richiesti. II bando d el concorso è ostensibile alla Sede del Comitato Centrale, in via Toscana, 12. ROMA. 'Jfi1i·iste1·0 della G11erra. - Ool 15 no,·em1

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bre avrit inizio un corsi) per aspiranti a tene11te ru<:>dico in S. A. P. Vedi fase. 28. • ROMA . .Alinistero dell' lnt_erno. -· 1!J iudt>tUl una se~sione di esami di idoneità per medico ùi bol'tlo. Do1uande e docum. entro 15 ottobre. V. fa,SC. 28. SOLESINO (Padova). - Scud. ·31 ng. L. 7200 tino a 1000 pov.; due c.-v.; I.J. 300 uff. san.; L. 800 se bic. e L. 2000 se cav.; età Iim. 40. Pratica. annua in pubbl. osped. o condotta o non breve ·esercizio onorevole o con titoli equipollenti di speciale colt. scientif. e buona pratica nell'arte med. Stàto di fa1n. Riserva di modificazioni. VENTIMIGLIA SICULA (Palermo) . - A tutto il 31 agosto; L. 5000 per 500 pov., addiz. r.... 2 fino n 1000 pov., L. 5 oltre; 5 quinq. dee. ; c.-v. VERGHERETO (Fo1·Z,ì ) . - Per Alfero. Scad. 25 ag .. L. GOOO e 8 trienni rlec.; disag. resid. L. 300; ca\. L. 4000; dt1e c.-\.

i\ledico-chirurgo, la ure<1 to in chimica, studt. esteri, va "'t:t clientela; accetterebqe quali&iasi combir1azion~ 1111,~ndosi altro medico istituire, migliorare gabinetto analisi. ••criyere : clott. Znngrjlli, Yia I-srescia. 29 - Roma. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr

Con decreto registrato il 24 ?uglio, il prof. Nic·ola P e11de · è nominato ordinario di clinica e pa tologia medica a Cagliari, per l'art. 24 ct·el Il. l .,. . Il 111i.nii;;tro, oltre che fondare quest.:'1 dee;iHionc f:ull'esito ùell'ulti1no concol'so di clinicà medica. in ct1i jI re11de risultò !)rimo, è stato sost~nutu itella st1a. inizia ti\a dal consenso scritto e dichiHra to di numerosi clinici e rappresentantj della scie11za medica italia11a . Vadano i nostri rallegramenti cordiali al valoroso clinico e scienzin to.

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L'on. deputato dott. Ferdinando Cazza1nalli ha conseguito per titoli, nella R. Università di Catania, la libera docenza in Clinica Neuropsichiatrica, trattando brillanteiuente per la prova della lezione l'interessante argo1uento : « Ca11·s e delle malattie neryose e mentali >) . '• Congr a tt1lazio:1.1i ed auguri. ~

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T.a Societit Italiana delle Scìeuze, detta dei XL, ha conferito la. n1eduglia (l'oro al prof. Riccardo Versari, direttore d~ll'Istituto Anatomico dell'lJniYersità cli {torna, per un recente e poderoso l<.1voro (i.i embriologia st1ll'occhio 11mano. La a ssegnazione della insigne Società delle Sci enze onor<l l'illl1stre scienziato e la Facoltà J\1edico-Chirurgica alla quale egli n1Jpnrtie11e. ~-ell' A sso cia.~'ion,e

Jfcllica .t1 n1 erican ci.

'I./ A 'rnerioan ~~fedical -'~ ssociation ba eletto pro-

prio presidente il dott . 'Villiam Allen Pusey, dal 1894al1915, professore di dermat-0logia alla Scuola iVIedica d ell'Universitit d'IllinoisJ attualmente proprofessore emerito, nt1tore di molte opere e di :ipprezzate ricerche nel campo della specialib\ .


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(ANNO XXX, FASC. 33]

IL POLICLINICO

NOTIZIE DIVERSE.

Prossimi Congressi. 1923: Settembre 19-22, Torino, XII Congresso stomatologico Itali.1no (vedi fase. 29). Sett,embre 27-29, Bordeall-X-, Co11gresso France!:l'e di ?\Ieclici11a (Yedi fuse. 23). Ottobre 18-21, PalernJo, V Congresso Italiano <li Radiologia medica (vedi f~1sc. 28). Ottobre 24-26, Roma, XXIX Co11gresso della Hocictà Itali:lnn <l i fi1edicina Inter.u n (Ye<:li fase. 31). Ottobre 24-26, Ro111a, XXX Congre8so delJa Societit Italiana cli Chirurgia (vedi fase. 31). Ottobre 2:7, R oma, II Congresso della S-Ocietà Italiana di Urologia (veòi fase. 31). Ottobre 27-2H, Bucarest, II Congresso rumei10 cli Oto-rino-lRring;ologia (veòi fase. 33). -·

1924: . .'.\.prile 23-27. Ro1ua. Congr€~~ Internazionale <Ti Urologia (vedi .fase. 27).

II Congresso r1uneno d'oto-rino-laringologia. È indetto a I~ucarest r1ei giorni 27 e 28 ottobre; l~

sedute si terranuo nel grande anfiteatro dell'Ospedale Coltee, sotto la })resid~nza di Ora11u . Temi <lelle relazioni : Radioterapia e - radiumterapia in oto-rino-laringologia; I ...e otiti medie nei lattanti; I.1a Yaccinoterapia dell'ozena. Segreta.rio generale: L. ~1ayersohn (Calea ì\folisor, 97 - Bncn rest).

Congresso calabrese d' idrologia e climatologia medica. Si è ten11to nella seconda decade <li giug·no a C-0-

senza. I congressisti -5-i recaro110 Voi a visitare la .._iln. e lJOterono convin....'"'ersi della bellezza salubre di q11ei luoghi. Nel Ranatorio per bambini malarici f11 scoperta llna lapide co1uDJe1nora tiva del dottor Domenico ~figlioli; parlarono il prof. Devoto e il dott. De 1\larco.

Unione internazionale per la lotta contro la tuber colosi. Si è riunito u l)nrigi il Consiglio direttivo dell'"Cnione internazionale per la lotta contro la tubercolosi sotto la presidenza <li Léon Bernar<l. ll<lPl)r esentava110 l'Italia i <l-0tto1i Mendes e Roatta dell:l Fede razione italiana })er la lotta contro la tubercolo. i. li1urono di.·cu. se Yn rie importanti 11n~ ... tioni e . i pr SJCro <lCCOrdi <lefinitiYi per la pro~­ sim~1 confeT<'Il7~1. internatziounlc <lell'Cnione cbe nYril luog-o nel ~C'tte~1bre 1921 n J.o~nnnn.

come verrà stabilito dall'assemblea generale del Consorzio antitubercolare. Si fanno voti per un risveglio delle classi dei datori di lavoro e dei da tori d'opera che devono tangibilmente dimostrare il loro interessamento e aiuto in questa -sacra opera di t1lllana redenzio11e.

Pel Sanatorio antitubercolare in Calabria. Presieduto dal vice-presidente avv. comm. Giambattistc'l Madia, e con l'intervento di monffignor Giosafatte Mittiga, comm. })l'Of. I1uigi Sirleo, avv ~ Michele Barbaro, prof. Pasq11ale .Alesce e tenente colonn. medico dott. Giangiuseppe Sebastianelli, si è riunito, presso l'Opera uazio11ale invalidi di guerra, il Consiglio di ~mministrazione del Sanatorio antitube1·colare pei tubercolotici di guerra e per i figli degli emigrati calabresi, erigendo nelle Calabrie, mediante la. fattiva <.'Ooperazione dell'Opera nazionale inYa lidi di guerra e di mons . lVIittigali. PreBa nota dell'adeffione del :presi(le11te, senatore prof. Alessandro Lustig, e dell'avv. n!ario Canino. il Consiglio ha deliberfl.to su i111portanti questioni, fra cui la scelta della località d'impianto del Sanatorio e la designazione degli ingegneri per la preparazione del progetto e J:>er la direzione dei lavori. La cerimo11ia della posa della pri.m a pietra avrà carattere di speciale solennità.

Nella Croce Rossa. Il Consiglio diretti\o adt1natosi nei locali d~J Comitato centrale della C. R . I. ha accettnto la genero&'l donazione della Mago1u1 d'Italia cbe ha ceduto alla C. R. I. l'area sulln quale è stata costruita una sezione di dispensario antitracomatoso a Piombino, che sarà presto completato con un dispensario antituberrolare. Nelht stessa seduta venne ratificata la nomina del sig. Edn1ondo Bassanesi a socio benemerito per a\er donato a lla C. R. I. 600 coperte del valore di IJ. 15 000. 1

** * gener:tle della

Il presicleute C. R. I., sen. Giovanni Ciraolo, 11a conferito di 1notu proprio la medaglia d'argento al merito ulkl delegata. generale per le infermiere, n1archesa Irene di Targiani Giunti, con la seguente bèllis&im<l moti,razione: «In premio dell'impegno e dell'or>era dedicati, d11rante il bie11nio dec')rso, 11ella Organizzazione del Co1·po clelle Infermie re \ olontarie e nella Istituzi-0ne delle scuole di assistenti sanitarie <lella Croce Ros ·a Itnlia11a; ~nir:1bile per de,ozione alle iclealità delln C. R. I., per ~pi rito di iniziativa e per combattiva atti\ità, uel <lirigere le opere antiche e nuove dell'Associazione, ai fini cli UDc.'l semlJre J)iù alta cd efficace preparazion(l di Infermiere ,·oloutarie e di assiste11ti sa11itnrie <lella Croce

Propaganda contro la tubercolosi. ~i è te11ntn a :.\lilnno nn<l prima assemblea d~i ~indn c i cl<'lla proYinci~ aderenti all' ..lssociazione Ro~sa >L frn i ('<ununi <l'Italia. f,,,';1s:o:e1uhl'-\<l ha \'Otato un orcli11e d~J giorno <'Oll . Nel giornali mo medico. tni ~i i111v gna ~1 ~Yol~erc 11ei si11g-0Ji •omuni opeIl prof. µ. San toro ha fo11da to la <e Calabria ~Ic­ 1·:1 :1lae1·(l P ~1tti,·a <li propaga11ùa a nro dell'opera dica » allo sco1>0 di riunire i nH.lo(lic:i c1 labresi incli ]ll't>\CDZion <liltitnhercolare e ~i irupegna }lUJ' ' torno al giornale ed i11 un'a. scx:iazione scientifica •li 1uoporrc nllc Ginut~ c:om11nali l'aumento dell'cl e di creare un movimento colturale: n questo scoliquota flPr ahitnnt~, che :1tt11aln1ente è di lire 1.05. po verranno nncl1e istituite bor~ di ~t11dio . 1


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[ANNO

XXX,

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SEZIONE 'PRATICA

..

La Cala bl'ia ha una tradizione di pensiero delle più antiche e gloriose e il nuovo periodico intende a·ssecondarne e prom"t1over11e il risveglio nel eampo medico. ' • Gli uffi('i l1an110 sede a Cosenza, palazzo Palumbo. ...~ugurt .

Una missione del sen. Lustig in Arge11tina. ~

partito a bordo del «Mafalda» da Genova per Buenos Aires il sen. prof. Alessandro Lnstig, dell'Istituto Superiore di 'Firenze, il quale è stato invitato ad inaugurare i nuovi locali dell'Istituto Biologico argentino e \lell'Ospedale - Italiano di Buenos .Aires. Approfittando dell'occasione l'Opera Nazionale degli Invalidi di Guerra, della quale il sen. Lustig è Presidente, gli ha dato incarico, con l 'appoggio del Ministero degli Esteri, di organizzare nel modo migliore possibile, l'a.ssistenza dei Mutilati di Guerra nell'Argentina. Nessuna spesa graverà sullo Stato o sull'Opera Nazionale per questa. alta mission~ . _ Col Lustig sono partiti a nche il prof. Paolo Alessandrini dell ..Cniver-sità di Roma e il prof. Luigi Lenzi, direttore degli Ospedali italiani di. Buenos Aires. ·

Onoranze al sen. Ferrero di Cambiano. Il personale della Cassa Nazionale per le Assicu.razioni Sociali ha consegnato al ·sen. mal'chese Ferrero di Cambiano, già presidente dell'Istituto, un'artistica pergamena quale attestato di omaggio per l'opera spesa dura11te l1n venticinquennio a favore dell'Istituto. Ai discorsi pronunziati rispose il festeggiato affermando che si sentirà sempre léga t-o all'Istituto da ~impatia e da affetto.

Onoranze al prof. Vineini. La citt.:'\ di Rimini ha solennemente onorato· il pr·of. Lodovico Vincini. Il Regio Commi-ssa1·io ne annunziò la nomina a cittadino onoral'io di Ri-

mi11i; il prof. Testi il llrof. Cardi e il successore pro:f. Silv~strini ne riassunsero i meriti scientifici, le virtù civili, ~la generosità d'a11imo. L'avv. C. M. Pugliese gli offri a nome di un Comita.to cittadino 1,ln alb·u ni ricope:rto di migliaia di firme, il generale Odella gli conseg"Ilò la grande medaglia della Croee Rossa ed altre medaglie d' Assocjazioni . All'ospedale, ove i con,renuti si recarono in imponente corteo, venne scoperta una targn. in marmo coli 111edaglione r affigurante jl volto del festeggiato, opera dello scultore l\farchesi. Numerose ed autoreYoli le adesioni. I...1e onoranze hanno a' uto luogo in occasione di un Convegno interregionale ·ai talassoterapia, del quale daremo prossim,w.nente notizia. 1

1

morto a 54 anni ENRICO BORU'l'TAU, professore di fisiologia nell'Università di Berlino, autore di studi molto apprezzati sull'elettro-fisiologia, sul ricambio materiale e sulle secrezioni interne; si è occupato in ~pecie del meccanismo della morte da fulgorazione e della ·n atura dell'elettro- . · tono. Ha pl1bblicato ID•)lti capitoli di trnttati ed un Manuale delle applicazioni dell'elettricità a lla .p:iedicina (in collaborazione co11 J\.t!ann, Levi-Dorn e Krause) . Era molto ais sorbito dall '.attività professiona le nel campo delle analisi di laboratorio. È

P.'

Si è spento

i11

t111 .s;a11a toTio

della Svizzera il

prof. CA..l\1ILLO POLI, re1)t1ta tissimo otorinol.aringologo di Ge11ova. SrJiegò attività i11tensa e fattiva a tutela dell'infanzia .c ontro la tubèrc51osi e per la difesa sociale rontro questo flngello. Fu propagandist:'l brillante e con vincente. Rapprese:r;itò più volte il nostro Govern-0 in conferenze internazionali, ov·e portò un giudizio equilibrato e sict1ro. R. B.

Indice alfabetico per materie. .Allattamento 1naterno: controindicaGhiandole endocrine : chirurgia Pag. 1075 • zioni . . . . • . Pag. 1082 • • Miopatie distali tardive . . )) 1072 Artroplastica . • )) 1076 • • Nervi periferici: tra1.l!lléltislni . . )) 1078 Bacillo tu.b ercolare : colo l'azione )) 1082 • Nevralgia della metà inferiore del c.a1)0 )) 1072 Ribliografia )) 1073 • • Organi'ic'i : il dec1·~to per la revisione deCalcolosi prostatica . . . . . )) . 1061 gli - sarà d'l'l'iendato? . . )) 1084 Calcolosi vescicale r>r-0yocata )) 1062 · Orticaria e pTurigine ~ trattamento nei • Crampi unilaterali: sindrome accesbambini . . . . )) 1081 )) suale . . . 1071 Pediatria : pregiudizi 'Cli · mediL ci in )) 1059 )) Derma tosi : J)l'edisposizione . . 1081 Prurito: ct1ra generale )) 1081 Difterite: per la di.ng·nosi batteriol·og·ica Sclerosi a piastre )) 1070 rapida . · )) 1066 Sega circolare chirurgica )) 1067 )) EC7~ma localizzato : prescrizione . 1082 Shock -Operatorio . • » lORO Fermenti triptici : ,valore clinico de'Ila )) Siero e vaccinoterapia in ciih·t1r'gia . )) 1079 ricerca nelle feci . 1057 Fistole vescico-vaginali .susseguenti ad Su:d~re ai piecll : prescrizione )) 1082 una forcella da ca pelli in vescica . » 1064 Uretrocistite colllJ)licata co11 ascesso Flagellati del genere T1·ioorrionas nel iliaco {la annerobii : r}seudosigmoidite sangue cirçolante dell'uomo . . » 108& )> 10G2 in • • • Roma. 192H .-

Tip. Cartiere Centrali.

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i•oz~.

ed. resp

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È uscito in questi giorni il volume degli Atti del 1° Congresso della

SOCIETA' 11;!.LIANA DI UROL()GIA tenutosi in Firenze il 24 Ottobre, 1922 . •

Esso contiene le seguenti ìnteressantissi111e pubblicazioni:

P rof. C. Alesio. Sul priapisn1 0 essPnziale . . . . . . . . . . . · . . . . . Pag . 134 ~ 8"' Prof. R. Alessandri. La radiografia nelle affezioni degli organi urinari . . . ); 4 .j Prof. A. L. Bonanotne. 8opra u n caso dì voluminosa id~on efrosi congenita )' 31 Dott. C. Boretti. Contributc alla cl1irurgia del renè unico . . . . . . . . Dott. D. Bosmin e Dott A. Romani. Sulle iniezioni endoven ose di urotro» 53 pina n ei processi infiammatori clelle vie urinarie . . . . . . . . . . . 100 Prof. C. Bruni. Una inodifica all'ottica d ei cisto scopi . . . . . . . . . . . >' Prof. C. Bruni. St1 di una rara compli canza nel decorso postoperativo cl ella » 101 prostat ectomia a lla Freyer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10~ P rot. · N. Carraro. Un caso di adenon1a e ,-ari ci vescicali. . . . . . . . . . Prof. N. Carraro. Rottura traumatica della vescica. Necrosi. Eliminazione 111 totale delle pareti e ricostru zione spon tan ea d ella vescica. . . . . . . Prof. N. Carraro. Riten zione cronica incomplet a d ' urina da glandole pro)) l l '; statiche accessorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dott. C. Chiaudano. Colica nefritica e ritenzione n el ren e superstite a n e78 frectomia per t t1bereolosi ,. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Prof. G. D'Agata. Dilatazione cistica in t ravescicale dell' estre1nità inferiore 89 dell' ureter e, trattata con la diatermia . . . . . . . . . . . . . . > )) 132 Prof. E. A. Delfino. Il metodo di 0111bred ann 8 n ella criptorchi dia . . . » 81 Prof. L. Ferria. Sui calcoli della })Orzione pelvica d ell'uretere . . . . 15 Pr-of. U. Gardini. Ri~ul tati lontani della prostatectomia . . . . . . . . . » Prof. U. Gardini. Di un cas o curioso di corpo estraneo n~lla vescica . . » 12 1 Prof. G. B. Lasio, I risultati ren1oti della prostatectomia alla .].,reyer . . . » Prof. P. Lilla. Aden on1a p eriu rétrale . t1retr0scop ico . . . . . . . . . . Pl'of. P. Lilla. Sifiloma iniziale d ell ' uretra . . . . . . . . . . . . . . . . » Prof. V. Martini. Di uno strumento per la incisio11 e d ella mt1cosa vescicale 76 nellq, prostatectomia ipogastrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Dott. Melanotte. L 'esplorazione della funzione renale con l a fen0lsulfo)) n eftaleina . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 » !lo Dott. F. N assetti. 1J n caso non comune di divèrticoli n111ltipli d ella vescica. Dott. M. Negro. La pro,;a della s11lfofenolftaleina e la costante di Ambard » in rapporto al muia1uento d el regime clorurato . . . . . . . . . . . . 70 Prof. N. • Pavone. Sull'anestesia d ell' uretra e d ella vescica con soluzione di cocaina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 103 . Prof. E. Pellecchia. Ulteriori considerazioni s ulla terapia dei tu1nori d ella )) vescica con le correnti ad alta frequ enza . . . . . . . . . . . ~ . . . 123 Prof. A. Perrucci. Rottura spontan ea d ella ve$cica in encefalit e letargica. Su t ura della vescica. G11arigion e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 12') Prof. A. Perrucci. Contributo alla con oscenza della sifilide vescicale. . . » 130 _,.. Prof. Rolando. Calcolo gigante d el rene . . . . . . . . . . . . . . . . . . I >> 7·; Prof. Rolando . Sulla costante ureo-secretoria . . . . . . . . . . . . . . . ~ Dott. A. Romani. Sopra 1111 in terPsc;antP caso di ano ma.li a reno-t1reterale. . » 45 Dott. A. Romani e Dott . .D. Bosmin. Sulle iniezìonj endovenos e di urotropina nei processi infi arnmatori d elle vie urinarie . . . . . . . . . . . » 53 Dott. F. Rossi. Calcolosi renale bilatPral e ec-l urèterale destra. Nefrolitotomia ed ureterolitoto:mia <:lestra. Pieloletotomia sinistra. Guarigione. . » 40 Prof. D. Taddei. Di t1na n efro-ureterotomia totale, secondaria, p er calcolos1 p~ ra,1 escicale d el] ' u retere con pion efr osi . . . . . . . . . . . . . >31 » Prof. G. V. Tardo. Sùlle alterazioni anatomiche dei r eni jn confronto con i ris ultati clell' esame funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 » Prof. G. V. Tardo. Sul valore ,]ella f>r oYa della s n1fofenolftaleina . . . . » 61 Dott. G. Volante. S op rHr lln cfl.go di gangrt?n::t t otale de11a mucosfl. vescicale » 9!1 •)

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11 volnme. cl1e a i Soci fo11datori , ordinAri ed onorarj clella Soci età è conces~o Gratis. trova i in co n1111ercio a l prezzo di L. 25 pitl le spese p ostali di SJ)edizion e. 1.a nostra nn1111ini strazio11e. in considPrazionP dell'j111portanza degli argo1nen1i trattati ed allo S<'opo di r en der-> piìt fac·i lP. ai p ropr ì ahbonatj. non facenti parte della So0iPtà, r~ cqt1 ]~to del sttddetto vol11n1e, si ~ }Josta in g rado <li p oterlo rerlere p er sole

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L . 2 0 in.. porto f ra.:n..co.

Per otteneelo i11viar e snbjto Cartolina Vaglia al Cav. LUIG I POZZI -Via Sistina N. 14 - JlOMi •


Roma, 20 agosto 1923

ANNO XXX

Fase. 34

tondato dai professori: FRANCESCO GUIDO BACCELLI

DURANTE

SEZIONE PRATICA . REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMI\MRIO. LHOri originali: A.. Curt:io: Sulle esosto~i funzionali. Dalla pratica per la prat1Ca : F . Rossi: Le emottisi ed il !uro trattameot-0. Note e contributi: li. )!onta.nari: L'infezione malarica nella chirurgia. - ,., E. O\·azza: Influenza della malaria in 01.11rurgia. sunti e rassegne : R .\lHOLOGI A ed ELETTROLOG IA : w. Weigeidalt: L' immagine radiologica del cervello mediante iniezione d'aria nello speco vertebrale. - Specklin e Stoeber: Retrazione d ell ~ aponevrosi palmari e plantari con . ne1 vralgia: guarigione con le radiazioni. -. F. H. H umpb~1~ ~ W. F. Somerwille: Sul valore terapeutico della eJettr1c1ta. statica delle correnti ad alt:i frequenza. • Cenna bibliOgrafici. Accademie Società m edjche, Congr essi : Società l\l edico-Chirurgica cÌi Pavia. Società !\Iedico·Chirurgicn Anconetana. - R. Accademia ){C'di co-Ch!rurgica di Napoli.

ApPunt i> per il medico pra tico: C':A.SIS'JJCA: La. nefropto_si. - Sull~ funzione del rene calcoJoso. - T ERAP I A : L'assistenza a1 cancero5i.' - Neoplasmi primari endotora~ici. Trattamento del carcinoma ricorrente inopera bile della mammel1 11 con il radio e con i raggi X. - ~EME I OTICA : Il cl?ro totale del succo gastrico coine criterio diagnostico .d1f: feren.liale. - NOTE oi MEDICINA s·c 1E r\TIFI CA : Le les1on1 intestinali nell'anafilassi. - Sulla questione dei rappor~ i tra pelle e immunità. - !G J ENI~ : A proposito di caffeismo. .

-

POSTA DEGLI ABBONA'll

-

VARI•A.

- Posta degli abbonati. - , ,aria. . . . . Politica sanitaria e giurisprudenza: Osservaz1on1 intorno agli · ordinamenti sanitari. Quest ioni pratiche. . . Nella vi ta professionale: Cron aca del movimento profes sionale. - Con corsi. - Nomine, pro1nozioni ed onor1ficenze .. Notizie diverse. Rassegna de lla stampa medica. Indice alfablrlico per materie,

Olrfttl di proprietà rlservat•. - È vieta.ta la riprodi,zione di lavori pubblica ti n~l POLICLl~ICO e la pubblicazione dr ·i s·unt . d,i es8i senza citarne la fonte.

M : ement o.

Ai pochi abbonati che non hanno ancora Inviato la 2(.l rata semestrale dell'abbonamento In ~orso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' A~1MlNlS'l'RAZlONE

LAVORI ORIGINALI. T. diretto dal lJrof. A.

l STITT: TO ORTOPEDICO

RA'\iASCHIERI CURCIO.

Sulle esostosi funzionali. (1> Questa c-0n1unicaziorie al Congresso pre11de occasione da caso essenzialmente tipico e reca· un contribt1to alla classifica delle esosto~i ed alla patoger1esi di esse, non ancora definita. È necessario prima distinguere tra quelle esuberanti produzioni attive, osteogenetiche eh-e vanno fino agli osteomi o osteocondromi -e, d'altra parte, quelle molte esostosi ch e deb1:,>ono rientrare nel numero delle prodtlZioni osteoperiostali, passive, per a d.attamento con~eguenziale alla predominante potenza n1uscola.r e o sindesmologica. . Tra.Lasciamo le r>rime, delle quali è già ricca , la letteratura; sono le prodt1zioni neoplastiche, tossiche, inf etiive, traumatiche, molto frequenti. Sono processi spontanei, multiforn1i e

un

(1) Comt1nicazione al XII I Co·n gresso della

Società ItalJa11a cli Ortooeclia i)el prof. ATTILIO CuRcro, docente cli 01iopedia i1ella R. U11i\:-ersità di Napoli.

multipli, ereùitari, con le solite induzioni patogenetiche della tubercolosi, racl1itismo, reu.111atismo, sifilide, endocrinismo, ecc. Le esostosi, delle quali ci occupia1no ora, sono quelle che possono ch iamarsi esostosi fi1,n.zionali, perchè prodotte passivameDJte, sotto l' ag·ente funzionale, nello stesso modo che tutti gli ing·rossamenti, e sen1pre la forma delle sing·ole ossa, sono conseguenti alle riS'Ultanze meccanich·e degli organi ed in rapporto diretto alla potenzialità di questi. Ciò va r icordato anche per la più esatta in1.. terpretazi.one di quelle esos·tosi dette caratte- ristiche, sen za sufficienti giustifiche, come per esen1pio quel.Le tibiali nel ginocchio. valgo, 1e quali, se morfiologicamente appaiono quali esostosi od osteofiti, rappresenta110 invece la schegg·iatt1ra, per frattura ad arbre del tavolato cLella superficie intet·na tibiale, im·p overita di r esistenze trabe-colari d ai bisogni ft1nzion:ali clel condilo tibiale e. tern o e corrispondente zona. tibiale, IJ E!l carico anormal e del ginoccl1io valgo, ed incapace a resistere alle trazioni muscolari neg·li i111pia11ti tencli11ei.. La radiog·rafia di111ostra faci.lmente l'alterazione struttt1rale e la frattur.a Ia quale per la trazione muscolare assume l' aspetto di esosto-

'


si. Ir1 casi n1olto ti1)ici ho raccolto ql1esti i·ep erti, asportandol.i, ad uso scolastico', mentre ch e, a riprova dell'asserto, essi trascurati nel· la correzione clel valgl1ismo, scompaiono col rjprj stino d·ella nor111ale funzione tibiale. 'f 11tto ciò no11 è nuovo, ma può servire a n1o(lificare l 'errata i11terpetrazione di molti at1tori che seguono a11cora il concetto della concomita nza quasi costante senza indagi11i patogenetiche. « Trattasi di picco,l e sporgenze ossee, vere piccole esostosi, alle qt1ali Mac E:ven h a dato 11 nome di spine tibiali » (Kirn1isso11). La vera s1)ina tibiale i1on è, per altro, che•· lo ispessimento, o esostosi funzionai.e, nooessario a.lla resistenza proporzi,onale del poten"te • tendine del quadricipite, così éome possono considerarsi esosto.&i ft1n.zionali le creste, 1e a1)ofisi e le epifisi. Non rientrano neJ. nostro argom·ento le esostosi così dette da accrescimento, dette an.c lw osteogeneticl1e, studiate reéentemente d.a l Sansevero, . p ercl1è .esse comprendo.fio e.sostasi attive e spontanee, com~ nei casJ, da lui ripor-· t a ti, dal Patriarche, del Sévestre, di Haliprè ed altri. Queste esostosi sono più frequenti nej m aschi, appaiono n,ei pruni anni di vita, spesso sono simultanee in più ossa, e si arrestan o a lla fine della pubertà. Ne.l mio caso trattasi di t1na giovane ventenn e, con curvatura epifisaria vara del femore a.estro e già operata, n ell' infanzia, per doppio gin.o·cc11io valgo rachitico. Essa venne presentata i}er supposto callo d,e forme del femore. 1.'errore deri\rava daJ.Ia minore 111ngl1ezza dell'arto e dalla s1)orgenza ossea, a punta, come scheggia nel terzo inferi ore interno della · coscia. La d ifferenza <li lunghezza era git1stificata clalla curvatt1ra vara e non dalla legge di B essel ..i\gen ed esisteva t1na esostosi molto pron11nzi a ta st1l condilo femorale interno. Nessuna a ltra esostosi nello scl1el etro, nè l 'er editarietà . A differenza dei noti casi di e.sostasi postuperative ed juxtaepifisa rie questa esostosi 11ariiva dal condilo interno femorale e si ditigeva in alto co1ne 1111 prol1111gam ento del tubercolo del terzo adrl11ttore, cl1e a ncl1e esso, i11 contlizior1i i10.rmali deve conside1·arsi come 11na esostos i fu11zional e. La radiografia i.11 questo caso è molto inter es ante, ma i)er spiegare la formazione di quegta belli si111a esostosi bi ogna. riferirsi ad a lcune leggi m ecca11icl1e e riandare alla pri1n.it i\·a n ff ezion e rachitica Sl1bìta d a lla infer111a. I.: i1oto ch e n ella })Osizione eretta normale la verticale condotta per il centro di gravità 4

~

(ANNO XXX, FASC. 34)

IL POLICLINICO

1(rjiJ

pas~a

per u11 punto interno _della base di appoggio. In tale posizione il centro di gravità è nella retta normale a q1,.lella che congiungei centri delle teste f e.morali, nel st10 centro, col}. pre~sione ugt1ale sui due piedi. Riportandoci alla conformazione dei meccanis1ni a cerniera i -movimenti di flessione pel carico sono ostacolati volontariamente dalle potenze estensorie, n el sano, mep.tre il rachitico, co·n ipotonia muscolare, che può giungere alla atonia, deve trovare 1' equilibrio statico girando rasse d·elle gamb~ in modo che anche gli assi delle cerniere articolari vengano a subire l1na rotazione cl1e è L'adduzione forzata delle .cosce, .aumentata dalla flessione e dalla abduzionie dei piedi, necessarie a condurre per maggiore stabilità statioa e dinamjca, automaticamente il centro di gravità al st1olo sopra una al1m,entata base di ap11oggi-0. Per qt1esta alterazione funzionale del racl1itico .abbia.mo che la forza R che iJrima tenki.eva a produrre la fles-s iòrie del ginocchio si .scom1)one in r •ed r" : la r' diretta verso l'asse dell.a cerniera è distrutta dalla sua egl1ale e contraria prodotta dal peso ~ ap1

.

2

I)licata sull'altro art.o .e la r'', che è tanto minore quanto più acce11.tuato è stato il movi1ne.nto. ' Le conseguen.ze morfologiche ·e strutturali per tale alterata funzione sono chiare, ma debbono tenersi pre.senti n,ei due fattori pri11cipali che servono al nostro caso e cioè : 1) per la accentuata add11zi.one d ei ginocchi i due segm~nti scheletrici, cl1e debbono m·eccanicamiente considerarsi come due solidi caricati in punta, hanno p e.r punti di carico maggiore (con bi.s-0g·no di resistenze maggiori ) i condi.li esterni, con impoverimento spontaneo dei condili interni; • 2) la funzione del grande adduttore trova norm.almente una r.esistenza al suo attacco distale con la formazione del tubecolo omonimo. Per cui si ha K= ~ (1) dove per K si intende lo sforzo in Kg. per c1nq. che esso tubercolo può sopportare, per S la superfici-e in cmq.; pe r P lo sforzo in Kg. che il muscolo esercita in condizioni normali. Ora, se per la iperfunzione add11ttoria suddetta lo sforzo sul tubercoJ.o aumenta al valore P occorr~ sostitu irne un altro, P', tale eh.e sia P ' > P -e quindi la formula (1) va sostituita dall'altra K < ~· (2), dalla quale ~i vede che la resistenza d el solido (tuberc-010) alla trazi-0ne è inferi ore a quelJa necessaria per sopportare lo sforzo p· del tendine.


[_L\NNO

XXX,

FASC.

34]

1091

SEZIONE PRATICA

_\fa d 'altra parte il valore di K non ri111ane form a primitiva al cessar della cau sa (defor: lo· stesso, per la pri1na ·considerazione fatta; mazion e permanente). onde se noi sostituian10 nella. form.ola (2) Nel terzo periodo, aumentando p iù ancor~ il a K t1n valore K ' < K l a clis11guaglianza (2) carico, si , intende i1el nostro cas o carie.o di aumenta ancora. trazione, si ha il così detto carico di rottura, . .\bbiamo . cioè un solido sollecitato alJ,a tra- sotto il quale il cor1Jo si 1·0111p.e, co1ne neglf zione da un carico molto maggiore di qu·ello esemp i già citati. che la sua resistenza comporterebbe, .ed in si"fCoordinando se1npre queste el.ementari leggi fatta circostanza è noto cl1e il solido cede e di n1atematica con gli spontanei a dattam·enti si allunga, per cui l'osso produce un tubercolo, strutt11rali e m orfolog·ici clelJo scl1eletro, come come nella funzione ·e forma normali (esostosi degli altri tessuti, ri~ulterà sempre la giu stififunzionale), cl1e può aumentare u.ell.a. grandez- cazio11e pr.ecisa delle esostosi passive o fu.nzioza eccezionale del nostro caso, e che infine può nali, con chiara intj.icazione del trattamento per ulte·r iore sforzo di trazione rompersi, qu.an- curativo. do sia .s oggetto specialmente ad un carico va' . riabile o vivo e conc€ntrato, come dicesi in meccanica. DALLA PRATICA PER LA PRATLCA. ES€1npi di questo terzo caso si 11anno fre- · quentemente, per dirne alcuni: il m orbo di SANATORIO CROCE ROSSA ITA LIANA Osgood Sclùatter e quell'osteofite tibiale del EREl\f O DI LANZO. ginocchio valgo che a.bbiam-0 innanzi r icorLe emotti~i ed il loro trattamento. dato. Qt1esti tre periodi delle conseguenze funzioDott. FRANCESCO ROSSI, capo reparto. nali sono matematicamente sostenuti dalI.a seIn base alle statistiche si de\.·.e l'itenere che gi.1ente legge: . « nei limiti di elasticità l'allt1ngamento che nel 95 % dei casi J.e em ottisi ~ ono la con.seun. corpo subisce per effetto di uno sforzo di ' gt1enz.a di un processo t.ub erco!are del polmone: sarebbe tt1ttavia impruden te, ogni qual trazione: volta l'esame dell'appa!'lato respiratorio coi «è proporzionale al carico; mezzi plessici, a~coltatori e radiologici esclu« è proporzionale .alla lungl1ezza originale da la presenza di un tal.e processo, fonda re del solido; un.a diagnosi di tubercolo1si poll11011are s oltan« è inversamente i)rop orzionale a.lJ.a sezione to sul sopravven~r.e d·i un'em ottisj. del solido stesso >,. Bisogner à anzitutto ·accert~rsi con opportuPer ciò se per effetto di un carico P in Kg. applicato ad un corpo lungo L m /1n ed avente na i•s pezi one che la sed e non si trovi nelle vie una sezione S in m / mq esso, pur rimanendo aeree superiori, essendo ben noto come non nel campo della elasticità, si allunga di l m / n1, raramente emorragie d~l n aso, con deflusso indicando con ~ un coeffi ciente di proporzio- nel r etrobocca od anche varici del farin ge o della lingua apertiesi tmp.r ovvisamente abbianalità dipendente dalla natt1ra del corpo su no, simulando un'1emotti.si, condotto a diagn oc11i lo sf orZ<o agisce, per l a Legge sopra ricor- si erra,te. data risulta E n eppure le emorragie delle vie aeree inferiori possono deporre con sicurezza per una p 1 L 1 tubercolosi del polmon·e: è r isapi1to inf.atti cos E me essie non inancl1ino a ,·olte nelle bronQuesto per il primo periodo, e cioè quando chi.ettassie, negli infarti 1emorrag:i:ci, nel1a cangli allungam€nti soDJo proporzionali ai carichi, cren a del. polmone·, nella rottu ra di cisti idae nel quale caso, al cessar della causa che le tidee, n ell attinomi1cosi e nel ca11cro e come ha prodotté, c.e.s sano le alter.a zi·oni m-0rfologi- queste emorragie n on p1o ssano se1npre, p er sè che ed il solido riprende J.a Sl1a forma primi- stesse, €1ssere distinte da qu.elle di origine tu• tiva (deformazioni elastiche); per .esempjo bercolare. Per qu.anto queste t1ltime costituil'appi attimento della spina tibiale nelle_artro- scano la sitrag·r ande m.agg·ioranza, la possibilidesi del ginocchio .e n~lle paralisi del quadri- tà di errori con quelle alti:e, toglie alJ'emottisi il valore patogn omi0nico n·ei confronti della cipite. Il secondo è caratterizzato da quegli allun- tl1bercolos i. Quanto poi ·alle emottist vicarie gamenti eh.e crescono in r agione molto mag- che si manifestano nelle donn e verso il periogiore dei carichi, eiome ne1 caso presentato in do m estrual.e, qual.ora non si tratti di emorradiografia; il solido non riprende più la su a r.agie delle vie aeree superiori, cos.a abbastan1

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POLICLl~ICO

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za frequ ente, la tubercolosi è, secondo Baun1· Raramente un' emottisi co11d11ce u. mpr·te p er garten, quasi sempre in gioco. dissanguamento e rarissima1nente i)er soffocaParrebbe, a prima vista, che l 'entità o la zione interna, essa agisce però sempre profrequenza delle emottisi ir1 un dato soggetto fondamente sul morale dell'ammalato che ne potessero guidare all 'accertament-0 della forè colpito e fa sì che duri lungo tempo a rima clinica clel!.a tubercolosi che ne è causa: mettersi d.al1'incubo d'una recidiva. Essa Jlnò g iova però osservare che se è vero cl1e le forinsorgere all'improvviso senza alcun segno me caseose per la m.a ggior distruzione di tesprodromico; più spesso, e particolarme11te dai suto polmonare e conseguente lesione dei vasi soggetti reciclivi che ben ne spiano e ri1evano possono, qualora la tronlbos i non preceda, i segni, è preavvertita per un vago senso di dare frequ enti emottisi, le forme ad andamenmalessere, oppressione, tacl1icarcUa, nal.1sea e to fibroso, per la ipertensione quasi costante disturbi va:somotori. Nè mancano spesso sintodel s i.stern a vasale portano alle stesse consemi locali quali l1n senso di pizzicore, bruciore guenze; anzi l:e stat~stich.e seg·nereb~ero una o puntura.. L'ai.1t.ore 11a pot:uto convin,cersi che piccola maggioranza a favore di queste ltlti - vi è in generale 1St1fficiente approssimazion e topografica fra il punto cui l'ammal,ato rifeme forane. Si deve però ritenere che le emottisi lievi ~ risce 11 fatto e quello rilevato coll'ascoltazi-0ne. frequenti siano più proprie del primo periodo Il sangue di colore rosso vivo, può essere ùell'infezione, mentre quelle i1nponenti e .~ emesso in piccola quantità commisto a sputo. volte ancl1c ino·r tali a ppartengono piuttosto al o a piene boccate e a volte raggiungere in periodo cavi tari o. pochi mi11i.1ti la qlliantità di un litro ed anche Parimenti errato sarebbe ript1tare la manidi più: il respiro nei casi gravi diventa diffestazione cli una emottisi indice o consegt1en- ficile per: la pres~nz.a del sangue nell' al.Pero za dell·a r jacutizzazione di un processo tuber· respiratorio, l a tosse con1p~re quasi subito P colare in atto. Cl1i abbia seguito lin certo se da llri lato coll'es1)nlsione del santg ue dai numero di t.ali ca.s i si sarà· certame11te conbronchi .solJeva ir paziente, per le violente vinto con1e ben raram ente un risveglio di fooscillazioni di pressione che provoca fa sì cl1e ~olai t11bercolari siopiti, od una r iacl1tizzaziol'e mottisi l)iù facil111ente continui. La dt1rata ne di q11ell i in regolare evolt1zione soglia predi qt1est.?- è n)olto varia, nè e~."' a presenta segni che permettano l)revisioni al riguardo: a cedere o s egl1ire 11n'emottisi. In linea generale essa i1on modifica l'anci.amento clel1la mavolte il fatto si ripete ad interva.lli più o m~­ no lunghi con llna insistenza che pare ribelle l attia., se si eccettt1a il caso in cui abbia esito ad ogni trattame11to. Cessata l'emorragia, g} j l etal e, oosa abbais tanza rara, o, m .e no raro, spt1 ti s anguigni tendono .a farsi pi1L radi: n ei dia ]11ogo acl u11a disseminazione nel polmone cas i imponenti e i1er ]o pi11 a capo di qualdi n1ateriale infetto con sussegue11te trapianto cl1e giorno, si pt1ò a vere l ' erni ssione di coadell'infezione o ad t1na bacilliemia con evengt1li nerastri, do·vuti al sangt1e cl1e si è rap· tua1e esito in u11.a miliare acuta. preso nei broncl1i : lo sputo Ya n1ar1 mano asTali eventl1alità, per qua11to fortunatamente sum endo un color rug·gi11e, fl11cl1è 111tto ritorn on costitl1iscano ln regola, sono d a ten.ere na al normale. sempre presenti e devono indurre il medj co La febbre, molto freqt1ente, inizia in genead essere cat1to nel s110 i)rognostico immediarale al se.condo o terzo giorno e deve rendere to, tanto pi11 cl1e la evenie11za di una dissepitì cau tC1. la prognosi. minazio11e o di llnn. bacillie1nia non sta affatLocaJiI11ente con1paiono ~egni sen1ei0Iog ici to i 11 rapporto coll' eI1tità dell' e1no ttisi : la presenza dici haci!Ji di Kocl1 essendo abbastanza non d11bbj; solta nto in casi i11olto imponenti freqncntc n el sa11g·11e emesso n elle emottisi la rapida invasione di g r an parte delle vie respiratorie da 11arte del sangue richiamatovi ancl1e nor1 a.bi>ondanti. E <1t1co1·a diff11so il preconcetto che em ottisi dalle i'.)rofond e inspirazioni cl1e precedono la 1ie\' i-...sime e fr equenti .. ia110 in Llice di un de- tosse, p11ò rendei e in1possibile la identificazione dell n. s ede. I .'e.snme d el pazier1te è e~tre­ corso benigu-0 dell' infezione t11bercolare: forse man1ente diffici11e e per la forzata brev"ità e la ciò è dovuto al fatto cl1e tale andame11t-0 ~i necessitc't di ri"pa rmiare all 'an1malato ogni n1an if egta pi LL f ac il111en te in soggetti ipertesi, rnov imen to, ri esce pi tt tiosto incom1)l eto. La n r i qnali, co111e è noto, la sclerosi J)ÌÙ fre· p erc11 sione cle,·e e- -._ere lievissima, o, nie~,,io qt1er1te111e11te ,·ier1e rnggi11r1ta: pare tuttavia n,·,·e11tf.lto attribt1 ire l1T1 ,·al:ore di buon pro- ancora, trala~cinta, 11ercl1è può recare gravi danni, i11entre lJer lo })iù 11on fornisce· c·he g l1ostic<.l a tal e fatto s e si tie11e pre-..ente cl1e oo-n i 0n1ot ti"- i 1111ù cngio11a re la ct iffl1~·ione del- segni di poca in1portanza...\ll"<t coltazione, praticata in l)rimo te111po, , i 11.ota la comparsa. 1· in f . . r i on e s te ~'1. ~

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1093

SEZIONE PRATICA

di numerosi rantoli crepitanti e s ottocrepitanti : ricercando, 0011 molta pn1denza, iJ fr~mito vocale tattile, es'SO in g·enerale non appa1"'e n10diftcato. Co11tinuando l'enwt tisi, il foeolaio primitivo va ma.n mano este11dendosi apparentemente, cosiccJ1è resta poi impossibilie detel'mina:l:'tle il punto di origi.ne; .a volte all-a base del polmo11e interessato compaiono, abbastanza per tem1)0, numerosi rantoJ.i a nalogl1i n. q11elli del f-0-colaio en1orl'agi co, senza cl1 e siano accompagnati d.a i11ofonesi a lla P~JCUSsione. - ~ t

L'esame precocé dell1a111111alato, allo scopo di ide11tifìcare il lato del focolaio, non "deve, quando sia possibile, essere tralasciato e ciò perchè, fall endo i comuni i11ezzi ter apeutici fisico-chimici, si potrà nei casi piuttosto gTavi od insistenti, ricorrere, se possibile, al p n eumotorace em ostatico. Trattandosi di pazienti g ià da tempo in Cl1r a , l'esame può essere sdperfl110 qualora la lesione s ia nettam e11te mon-0laterale, ina di fro11te a casi n uovi occorre farlo qua11to p iù pr esto, lJer chè i11 segt1ito il sangue inyadendo f t•eqt1en.teme11te, in consegue11za della tosse, anche le vie respiratorie del lato n on colpito, dà origine a fatti !)lessici e stetos-copjci ch e lasciano incerti sulla sede del focolajo emorragica. Cause immedin.t€ di emoti isi possono eSiSere tl1tti ql1ei fatti cl1e yalgono ad a11n1entare la conges tione J)ol1r1011are o l a pres.sione san,g ui· g11a. Per qt1anto riguarda i fatti congestizi, deve~i richian1are l 'a ttenzior:i.e sopra alcune c11re di insol.azio1ne eseguite fuori i)rop.o s;ito, o senza il dovuto co11trolLo m edico, od in pazienti affetti da forme che presentano spiccata incon1patibilità p.er tale gen ere di curq, : in queste circostanze tal i tratta'J11enti molto s p esso fanno çapo a no11 lie\-i c111ottisi. . Il cJ ima 11a notevole i1n1)ortanza: il n1are e montagna (sopra gli 800 in. circa) favoriscono molto spesso Iie emottisj; così dicasi p er gli improvvisi can1biame11.ti delle condizioni meteorolog iche e p,er le variazi'o ni della pres..;ione atm osf.erica : il n1odo di a gire di questi fattori non è l)erò ])en co11osci11to. I

Alcuni m eclici11ali (iodio , ars,e11ico,. g·uaiiacolo e creosoto) so110 stati i1111)11tati di azior1f e:nottoica; a ll 'a11tore non è stato i1ossibile i·js contrare tal e pro1)rietà in 1i e~1~ 1111 caso. I.a inaggior i1a1·te clei tubercoliotici più sio tto elenca;ti '.-e11 iva sotto1)osta a c11ra di iodio e gt1aiacolo: o:ra ta11to la sospe11sione cl1e la r ipresa della Cltra llOn dimostraro110 n'lai apparenti J1},9dificazioni 11ell'and ame11to delle en1ott.i. i. In alrn n i :;11,r(get1 i. 11oto1.'i ·1 n1 e 11t e e111ottoici, la ct1ra ioùica. od. é1r se11 icale. Yenne di l)l'Ql) Oslto inten-

sificata, . se11Za che perciò le e111ottisi fossero l)iù frequenti o più .abbonda11ti. Altre cause oc~sfun ali, in r elazione coll'aumento della pressione del; sa.ngue, sono le emozioni, gli strapazzi fis ici dovuti ad eccessivo lavoro inuscolare, gli errori dietetièi, più frequenti nei periodi di m~gliora.men.to e· dovuti ben spesso ad esagerata alimentazione; l 'abuso degli aocoo lici, le veglie, i balJi, gli oocessi sessuali, il can·t o ed il sovercl1io par· lare specialn1ente a vooe a1ta. Le gra,ìi conseguenze cui può condu rre la emottisi impongono il pronto inter vento del medico, tanto J)iù solleciio in quanto il morale deJ colpito è sempre profondamen te d epresso. Egli i)orterà anzitutto un i:>o ' di ca ln1a fra lo sco111p iglio cl1ie .suole circondar.e tali infermi; prescriverà il riposo più asso1uto, il sil enzio e f.arà ten ere a l p a zien te una posizione semi.sup ina : esigerà 11na dieta r ig orosa e, s.e sarà il caso, combatterà l a tosse colla m orfin a. I sussidi terapeutici atti a fren.are 1' en1ottisi so110, stando ai tra t tati, .assai 11llmerosi : essi lJossoil!o essere fisici o chir1Jici. Appartengono a i l)l'imi le appl icazio11i calde agli arti o quella di lacci enios.tatici, a llo s:co1)0 di ,s caricar é il p iccolo circolo, l)rovocando congeSttion.i attiv·e o passive locali: l e appl icazLoni di borse di g·hiaccio al petto, da talu1'10 ancora lts ate, d evono essere total1nent,e abbandonate percl1è più moleste che l1tili. Agli agenti fisici ap1Jartiene a11che il pneumotorace emostatico, mezzo assai efficace, e di cui verrà d etto più a,·anti. N11merosiss.i1ni i farmaci, ma in: g·ran parte falJ aci : l 'l1 tilità dei sali di calcio fu r isconlrutu. ùuJrau tore più friequente111e11te in quelle forn1e di emottisi lievi ma assai ostinate; lJerò i~az io11e non s i m anifesta cl1e a. distanza e cess:a rapida1nente se 1'11so ne vi-eri.e interrot· to: esso s i è p ure dimostrato efficace, 11sato con1e preventivo, contro qt1ell e lievi emottisi che soglio110 spes·s:o accomp agnare il periodo m estruale neJl,e tulJercolotich e; in tali casi lo .si prescri,1 e so.t to forn1a di cloruro alla dose di due g"l·a11un i pro die a co111iociare da lln.a diecina di g·iol'rli inn a r.izi al l)erio<lo mes lrt1ale p er sospenderlo alla fi 11e clel ·m edesimo. Questo tratta.me11to l1a l)Oi il vantag·g·io di iroYare un a "peciaJ.e i11d i e a zione ne•l.la ttLbercolosi a ct1i, co111e è no to, Ai accom1)ag·na una profo11da c1eminel'alizzazio11e dell 'orga11isn10 che doeve essere energicatnente co111ba ttut a . \ .i è cl1i con.siglìr:L lJer r s111ostasi i pu1·g·anti salini a d alte dosi , coll'i11tento di provoc·are una intensa . co11gestione . i1e] circolo int estin.ale, e, data la sµa. este11s io11e, '111 r apido ahb.ass.a1 nen• I

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1094

IL POLICLINICO

to (li pressione riel circolo polmonare. All'atto pratico non ri esce però facile, in simili condizioni, indurre il paziente aa. ingerire grandi ql1antità di liqt1ido, d'a.ltra parte lo stomaco, for se in conseg11enza della tO$Se ostinata, si TABELLA

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di1n ostrD })itt che mai intollerante ed è facile n rgt1ire a ql1 a l i estreme co11segt1enze i ridur r ebbe l'a1n11ùl!.at.o se si pro\·orassero conati di vonlito. ·i potrebbe ricorre re alla via rettale, llln l 'e ffetto sar ebbe ~~ai meno sensibile, men-

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tre le manovre cl1e s i r e11derebbero necessarie non sarebbero meno pericolose. Nelle tabelle che seguono sono riportati i risultati ottenuti dall'autore nel tratta m ento di 63 casi, ra<:colti in gran parte nel Sana-

) l addalena

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torio C. R. I. - Eremo di La11zo negli an11i 1920-21-22, compr.endenti varii gradi di en1ottisi: essi si riferiscono all'azion.e emostatica esplicata dall'emetina, gelatina, estratti lipoidei, adrenalina. ergotina, siero normale di caYa!Jo ed infine dal pnet1motorare emostatico.


.

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[ANr:io XXX,

3.'.]

FASC.

.

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SEZIONE PR.\TICA

• . . . I farmaci ft1rono somministrati tutti alle massim'e ·dosi consentite e pe~" v~a ipodermfca, ·fatta ecoèzione per il siero · di cavallo p-el qÙale ·fu :usata esclusivamente la v!a endovenosa. Le emotti:.Si sono state di~ise (necessa ria1roente con criterii empiTici) in tre gradi: il 1°: comprende quelle ca.ratt~rizz.at e da semplici sputi san,gt1igni e che compaio·n o per lo pit1 _ad inter vallj; il 2° rigt1arda quelle in cui il s~ngue, emesso a fiotti, non st1pe,ra a ppros~imativa:men te i 250 a 300 e.e. giornalieri; n el 3·> ·gradi() sono riunite fo r m e pi-Li° gravi. ·La prima· tabella comprende soggetti affetti .da tube-rcolosi polmonare a tende nza fibrosante, la seconda soggetti colpiti da forme tend ef!tti al r ammollimento; il risultato ottenuto è segnato i11 corrispond1enza al mezzo usato colle .lettere: N = nullo; l\i = mediocre; B = bt1ono; O . = ottin10. 1

1

L~ siero normale di caval1.o, per v1a endovènosa, si è conf.e.rmato il fàrn11aco di -elez1o' ne; il ris.ultato è stato posit ivo nell' 85·% dei ·casi ed, in generale, ottimo e sollecito.. Ad esso si fece r icorso in casi di media gravità, spesso dopo che g·li altri rim~di si ·erano 'm ostrati insufficienti. Per qt1anto il risultato si mostrass,e già evid·ente ·dopo J,a seconda iniezione, ne furono sempre praticate tr e di 10 (e.cc. etto nel .caso n. 35 in cui ne f uron.o fatt e tr:e di 15 cc. ) alla distanza di 24 a 48 ore, secondo 1a gravità d el ca.so, nè si ebbero mai a lamentare manifestazioni anafilattiche (se si eccètt-ni un eruzion e di orticaria a l n:. 56) quantunque alcuni soggetti (10 - 35 - 39 - 45) fos- ' sero stati, prim.a di entrare in sanatorio, sottoposti a sierot erapia. Non sarà tuttavia su. perfiuo ricordare come ottima precat1zione per evitar~ di incorr ere in fenom eni da siero, l a 1

••

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cc.

TABELLA RIASSUNTIVA. 'T,

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Emetina

Gelatina

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Casi 17

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E stratti lipoidei .

Casi 12

Ergotina

Adrenalina

.

Casi 17

Siero norn1ale

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Casi 15

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Casi 10 '

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Casi 2

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TAB.

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Casi 16

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11

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. Ca.si 24

Oasi 31

Ca.si 29

Casi 25

Casi 31

RISULTATO

COMPLESS.

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+ 15

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3

+

+ 21

13

16

2

29

Casi 4

Casi 23

+

-

+

9

16

20

+ 2

4

o

Nel['ultima tabelLa si trovano .r iuniti complessivamente sotto la d enominazione ( +) i risultati mediocri, buoni ed otttm.i ottenl1ti, e. sotto la denominazione (-) i negativi. Appat"e .a prima vista come non vi sia n0tevole differenza nel c-0mporlamento di fronte ai mezzi terapeuti.ci tra le forme fibro se e quel~e caaeose. Dai mezzi fisici cl1e, tolta l'applicazione di laoci, furono castan.temente usati, non si ebbe che in ~ar-e circostanze qualche apprezzabi1e ris11ltato . La gelatina e l'adrenalina si mostrarono, nella grandissima maggioranza dei casi, inattive; mcentre l'e•r goitina diede risult:atd, per lo più mediocri, nieà 34 % dei casi in cui fu adopera.ta; gli estratti lipoidei ·e la em.etina agirono nello stesso mo-do ma con ttna perc entt1 ale mag·g·io l'e (50 %).

iniezione, a scopo di saggi'°, di c~rca 1/10 di cc. del siero che &i vuole adoperare-; qualo·r a non si manifestino ne.ll1e prì·m e sei ore successive fenomeni di anafilasS1i, si potrà ricorrer·e alla iniiezione a SC-Oi) O terapeutico. Non potendo, per l't1rgenza dell'interven.to, atteneTsi a tale precauzione, s·ar.à sufficiente far uso di quantità di ·siero abbondanti (non m eno di 10 cc. p er via endovenosa) col cl1e si ottiene, in g ener ale, lo stesso scopo. Tale fu appunto il metodo seguito da1'1' autore m 17 casi con risultati soddisfac.entissdmi. Dei 63 casi sopra citati . uno solo (il primo ) ebbe al quinto giorno ·e sito letale; l' emottisi si manifestò subito cosl violenta (circa 3 litri nelle prime 24 ore) cl1e non era difficile prevedere }'insuccesso dei mezzi f a rm.aceut.ici i


1096

II, p0LI Cl..1)\ ICO

quali fl1rono impiegati soltanto per sostenere la fiducia del paziente; per questo· moti,10 non tlgt1rano nel1a tabella. Pe1~ JJesistenza di una estesa sinfisi plet1ro-polmo11are non fu neppure possibile intervenire co11 un })neun1otorace emostat.ico, come fu fatto, con risultato campJ-eto ed immediato, in tutti queg·Ii• altri casi in cui la gravità fac eva prevedere l 1insufficienza dei farmaci e non es.i stevano controindicazioni tecniche. Il pn.el11notorace infatti agisce m.eccanicamente, quasi come un dirett-0 tamponamento della ferita; e ciò r end-e ragione del st10 s11ccesso i·mmediato; la sua indicazione è t uttavia sogge.tta .a n1olte limitaz,ioni ed i p ericoli che si affro11t.ano in tale interve.n.tfo sono ben maggiori di qt1elli che si incontrano i1elJia costitt1z1one di un pneumotorace terapeutico e de.ri\'a.JlO i11 parte dal fatto che l 1im1nobilit.à cui il paziseni e è condannato }) 011c il m edico nella jmpossihilità c~ i esam i11aeJo C:t>n1e vorrebbe per scegliere il pl1nto pi1ì op1)ortuno per l 1inter,1ento; a volte poi_ J.'aml1ient e dif;.adatto, la manca11za di adeguata ass i terua e l'urgenza delllinterv:ento i1011 per1nettono all 1op-err atore di c.onser,·are qt1elJ a perfetta calma cl1e sarebbe desidierabile. Altre e più gravi difficoltà provengono da1ile condizioni fi siche de l pazi ente : il l'espiro freqt1ente e superftèiale fa si che, q ·1 ando anche ~ i è raggiunto coll' ago l o spazio intrap1 et1rico, le oscillazioni manometriche sono assai

[ •.-\ NNO

xxx, F.\SC.

3~]

Ja ptesenza di molto sangue nelle vie respiratorie, dato che, come si disse, si trattava sempre di casi imponenti, era taJmente compromessa che lo scollamento delle pleure non i)otè a\-venire eh.e attivamente, sotto la pressione del gas, benchè si trattasse di casi in cui I.a pervietà del!la pleu ra era stata clinioament.e e ripetutamente accertata, prima che avvenisse l ermottisi. l.11 v 1sta di tali d.ifficoltà e del pericolo di u·n 1embolia gassosa, sarà tanto più consigliabjl-e jn quesiti casi far uso, se pos·sibile, anzi1ossigeno, perchè es.send-o chè dell'azoto, d.ell • tale gas facilmente fissabile dall'emoglobina , _un eve11tuale embolo non può arrecare grayi conseguenze. In mancanz a di ossigeno sarà meglio ricorrere all aria atrnosferica percl1è m tal caso l'embolo cl1e si for1I1'.lsse verrebbe, p er l'assorbimento dell'ossigeno, a ridursi di un quinto e qliesto solo fatto potrebbe, in alcuni cas i, dirn.inuire J,a gravità c1elle conseguenze di un'embolia . L 'autore 11a d escritto (Il Policlinico, Sezione Pra.tico, anno 1922) e fa tto costrl1ire un apparecèhio di r11in]me dimensioni (28 x 10 x 6,5) cl1e, •1nentre serve egr eg·iamente alla toracentesi con1J)ina ta, risponde p erfet tamente alla cost ituzione di un pne umotorace en1ost.atico coll'impi-ego dell'aria ambie11te filtrata. L'apparecchio, colle sue ulti1ne modificazioni, è r ir)rodotto scl1e111a tica me11te nella 11nita figt1ra. 1

1

1

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V - - - - - - - - - - - - - · - - - - - -- -- - - - - - - - - - - - - - ' i1i tì })re vi e frequenti di ciò che normalmente

ncca<lc e lasci ano m1indi al.l'operatore il dubbio cli trova1~i al di qt1a o al di l ~t di tale spazio o 111.a.gari in corri pondenza di t1n vaso e lo obbliga.110 ~1)e so a ricer cl1e i11t1til i, diffici li e a volte anch e dannos e. ~i egl io i11 tali casi ricorrere st1bi to a lla s prern i ltt·ra tlC' l, t u])o, come ft1 proposta già dal F orln.11i11i per gli a ltri caRi <? $tl1rl iare, sotto i 1 co11irollo ma11ome.tr ico, il con11)ort a m ento dt lln. bolla che s i è f o r111ftt<1. • r( i f{lH.lttro ca i in c11i l' nutoo·e interYenne, troYò s mpr1..: Sl111erftuo attflndPre che i! gas ll llt"f rn~~~ i11 11ri.1110 tc111110 i•é1, 1,·ame11te, pel' :1 }".til'nzio n e: l' el'l-..ticitù d el p ol1none, forse per

La pompa è, attra,~erso un filtro nletallico, in comunicazione col porta gon1ma inferiore d eJ. r obi11etto a tre vie : 1 a ltro porta g omma è r accordato all 1ago. I d ue rolJinetti servono esclusi,~amen·te ad imp ed ire cl1e il J,~ qtlido mano1netrico sii spanda dl1rante il trasporto, e n el funzionamento quello d ella 1Jrar1ca liberè. sarà t ent1to aperto, me11tre qt1ello a tre vie Yerrà di.s1)osto ir~ rnodo da i)e1~n e ttere cont en1poranean1 ~nt e le tre comt1nicazioni, n è r icl1ieclerà a lcu11a 111 a 11oyra durante l 'i;1 st1fflazione. l ·na ,.a1,~01a, situata nella i1om1)a, impedi"ce ogni 1l i·r etta comunicazione tra l'ago e l'ar ia a n1biente. Raggi-unto, ~otto il controllo clcl mo.n o111eu·o lo 'lJnzio 1)l e11 rico, non òe· 1

1


( •.\XNO

XXX, FASC. 34)

SEZIONE PRATICA

corr·erà altra manovra che quella derla pompa, ad ogni colpo de1l·a quale 25 oc. di aria filtrata raggiungeranno lo spaziro intrapleurico. Dt1irante il funzion.amento della pompa, il ma11on1etro segna la pressione con la quale • l·aria viene introdotta: appena cessata la pressione suJJa pomp a, il manometro dà, .automaticamente, senza la solita manovra della chiavetta a tre vie, le oscil1azio ni d1e1la preasdo,n e int.rap1eiurica. Tale semp1icità dti funzionamento rende il medi•co indipendente dal1'aiuto di altre persone, mentre le ridottissime dlim1ensdoni dell' appa:vecchilo fairmo si che egli non se ne debba separare per affidarne ad Mtri il trasporto. Se, durante la insufflazione, il manometro te11de a raggiungere valori elevati in seguito ad iilltroduzioni di quantità di gas non m olto grandi (100 a 150 cc.), bisogna ritenere che il collass.o del polmone non sii poit rà ottenere che a f atiie3J ed occorr.e agire con molta pruden.za. Può .avv:eniire che in tale periodo l 'ammalato emetta una quantità di sa.:ngue anche mag.giore : tr.e vo.Jt.e su quattro l'autore ha con•s tatato che c.iò rapp·r esentava un buon .s egno prognostico agli effetti della costituzi·o ne del, pn.eumotor.ace e che era ·l a prima con·s egu enza della compressiorne diel polmone, la quale infatti &i rendeva dopo ciò più agev,ole, come veniva confermato dal comportamento del manometro t1 quale nqn segnava più ch e innalzamenti moderati per volumi di aria di 300 a 500 cc. Per quanto rigt1arda la quantità di gas da 1ntrodurre in ogni sing ola in·sufflazione, non si possono fissare limiiti esatti poichè essa dipende princìpalrnente dalla m .aggior.e· o· minore ampiezza del pneumotora.ce che va costitl1endo's i; nei casi sio·p ra citati no·n fu mai tenuta, nel prim10 intervento, infBiritore ai 600 cc. I~ un caso (n. 3) il cui . r.isuliato tardava a manifestarsi, 1a quantità d·el ga:s fu portata, nelle 24 ore, a 1500 cc. e ciò p,e rmise di frenare l'emoittil.5i senza gravi disturbi respirato.ri a carie<> del paziente; forse anche per il fatto che questi n-0n risente gravi inconvenienti dalla imm·obilizzazioo.e, anche rapida, di un polmone che al momento ha già in parte cessato di funzionare. Più ·Che il volume del gas intro·dotto, è importan.te 1'andamen.to delùa pressio,n e pleurica e perciò essa d.eve 1es:sere conitinuam.e•n te sorvegl.iata durante tutta I.a introd:tJ.zitone. In tuiti quattro i casi in cui l'au.to.r e ebbe occasion.e di applicare il pneumo.t orace em.ostatico risultò, a parità di I"ef.erto semeiologico, un comportamento da parte del po1'mone alquanto diverso da quello che si ha in simili operaztoni a scopo terape·utic-0. Pe·r quanto 1

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1

1097

di necessità il, numero dei casi presi in esame sia pdccolo, egli ritiene che le os.seirvazioni fatte, :Se pure non possano portare a con.clusJoni di un valoir e assoluto, non· siano, per la costanza con cui i fatti si rip,eterono, di poca importanza. In b~s.e a questi, nella oosrtituzione di un pneumo•t orace emostatico non valgo.n ·o in via assoluta i criterii che regolano l.a coistttuzio ne di un pneum·o•t orac,e teir·a peutico: in questo infatti ,si t•r ova (nei casi di pJ.eura pervia) al! 'inizio· una pressìcme che oscilla tra i valori di - 5 e - 10, mentre con in·troduzioni di 500 cc. la pressiione non sale . al valore mediio dello zero. N el'l'intervento a scopo emastatico, pur trattandosi di pleura accertata pervia (e la pervietà fu anche in un caso confermata più tardii da1 reperto necroscopico) la pressione in generale n·o n discese, in primo tempo, al disotto di - 3, mentre salì rapidamentre a valo·r:t positivi al principio della insufflazione, per discen.dere poi a valori più bass.i verso la fine della medesima. Ciò, veDosimilmeDJte, è dovuto aJ, fatto che mentre nJel primo caso il polmo·Iie per la sua elasticità si •C omporta attivamente, provocan.do la asp1raz1o·n e del gas, nel secondo caso ciò o non avvien·e, o accade in cosi lieve misura che il collasso deli polmone si ottiene quasi soltanto, in primo tempo, sotto la pressione del gas. Tale comportamento può derivare da due cause che agiscon.o conte1nporaneam1ente : la r::>resenza di molto s·angue nelle vie respiratorte, c,o me nei ca.si sopra citati l'imponenza dell' emottitS·i , acoompag'nata da tosse vi·o1enta, .e 1e mo dificazioni ple1s1si.che sopr:avvenute faceyano arguire fosse a;ccaduto, ed il fatto che l·e escu·rs'i.oni diaframmati·che molto :rdd.ot;te facievano s ì che la press:1011e in·trapleur.ica raggiungesse vai.ori meno b.a ssi del normale. L'arresto del,l'emo.t tisi avvenne in un. caso (5'7) durante la costituzion'e d1el pneumotorace stes.so : in altri due casi n.on sii ebbe dapprima che una diminuui.on·e assai sensibile della quantità di sanguie e l 'a.rresto defini.tri.vo avvenne in capo a qualché ora; nel caso diel n. 3 occorser0 tre introduzioni di 700 e.e. cadauna per rag·gil1ngere l'intento nelle 24 ore. FtssaI"e i 1l1mit.i di pressione entro cui il pnel1m.otorace emostatico sd debba oonten ere, non è ·COS1a agev.o1e, troppi ess·en·do i fatit ori da cui e·ss.i dipendono. La pr·ese·n za di zone di a·derenz·e plteuro-polm1onari, qt1alora addirittura non c·o stiituisca una ·contr.o indica.z ione tecnica, può ·Co.stringere l'operatore a press.ioni di -t-20 a+ 25 per ottenere un successo relativo e che in gien.e.rale non è duraturo, perchè in seguito a parziiale scollamento delle pleure od a cedimen.t.o di qt1alche brig·lia aderenziale, o a 1

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1


1uu~

IL

POLICLI~ICO

riassorbimer1,t o di gas, la P'r ession e sj a.bbas.sa rapidamie nte e l ' e1nottisi riprende il. SllO corso. 111 tali casi i rifornimenti, non p oten .do essere ch e di piccolo volun1e, d-0vranno essere 3issai frequenti e la i)ress:ilone firnale l)Otr~t ess ere te11 uta tra i+ 15 a+ 20 cm. di acqu.a, se1npr:e che 11011 sia ca t1sa d i carcltop a lmo o di accentuat:.t clis1Jnea. Nei cas i in cui il p olm on e è lib·ero, occorre, per a rre.stare l 'emott~si, l'.aggillngere una pres- . sio11e 11evem1e nte positiva: cp1alora pe·r ò le condizioni de1, paziente lo permet.t ano, sarà bene t enersi alquanto al di sopra di tale valor e pel: evitare cl1e l'abbassamento di pressi1one che deriva dall'asso1·bimento .del gas da parte d·e lle pleL1t e, a bbastanza sensibile al pr.i nc.ipii.o, segni l a r i1)res1a cl e11l'emo1ttisi. Se p.e r l'emo·s tasi è stato impiegato l 'ossig·eno, il primo rifornin1ento (cl1e naturalmente dovrà es.sere ·fatto co11 aria od azoto) dovrà avventre a non O'lt:i:'e 10 ol'e di dtstanza, a nche ·se si è terminata. l'i1ttr ocl11iio11e con 1111a pressio11e piutto·sto ele,,ata ;· e ciò p.el'ch è tale gas si riass·orbe co11 estrerrla faci·l ità: nei cas.i in· cui s,i fece u so d elf a1·1a at1no,sferica, si l) UÒ attendere circa 18 ote e 24 ner quelli in cui s•i è .ricorso a l·' l ' azoto : è superfluo dire che tali. d ati l1an n o olt'a nto ·un v alore appros1s.il11ativo e che è i1ecessaria la più grand,e sorveglianz.a del paz1ente· per e ~sere prioin .t i ad ogni ulteriore inter\7en t.o. Tl tempo cl1e il p1'1eum otorac.e emo·s tatico deve du·rar.e per dar .agio al1.a f.e1r ita di rimarginarsi dipende dalla più o nleno .grande rap~dità con ct1i avve11go1n.o i pr·O·cessi di ripara zione ed ancl1e e·v ide nte111ente dalla entità della · fierita ' ' stess,a : non è qt1indi poss.ibile un stcu'f-0 giudizio al r iguardo. Tient1to .conto p erò che in • . i1nili cond.izioni il coll,a ssò del polmone non })Otl'à, in generale, che a rrecare vantaggio al i)azi ente, non si avrà soverchio timore di ecce(lere in lt111gl1ezza: l,a u tore si è tenuto fr a i limiti di 1 a 3 n1esi, a s.econda della grav•i tà del caso, con riforni·m enti di azoto a 20 gi.orni o tli. a ria a 15 di ir1t e evallo, lasciando in seg·t1 ito cl1e coll a · orb~m ento d el gas 1 espansione del J)Olmone avv.eni s e gradatamente. I n seguito a t a le tra ttamento in 11es 11n caso si. ebbe anche 111ì solo accenno di rico111par a dell ' e1nottisi. 1

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1

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1

[_i\NNO

XXX, F ASC. 3 ~]

parenze, gio.va110 assai a l morale del tl1be1·colotico. La gelatina ·e l ' adrenalina non dann10 cl1e ben r arament.e qualch e v.an taggi.o e lJerciò non mer it a no fiducia. Il cloritro tJ,i calcio .è molto giovevole nell e form e liev.i e protiratte e s1i dimois tra ancl1e di t1na n.o.n traS1curabil·e aztone preventiva, bisog n·a p·erò che sia siorpministrato a I.ungo. L , em etiri a, gli est ratti lipoidei e, in grad·o ass ai minore, l 'ergotina, pos1Slono esser e impiregati nei caJs i llievi con vantaggio; n ei casi di gravità media o non agisicon.o, o non dann·o cl1e t1n effin1ero s1J:ccesso ed in ogni ~aSiO la loro a ziione è a lqt1a.n to tardiva. Lo siero 1ior1n..ale di cavallo, p er via endovenosa è, tra i fa:mn.aci, il p iù attivo e quest'azion·e è pronta ed abba;sianza s icuira, anch e n ei caisi di grav.ità m 1ed·i a; la sua effica cia non p u ò, natl1raLm·en te, .e.stendersi ai casi gravi. D·e i numerosi pro1dotti messi recentemente in commerci10 e indicati come specifici contro 1'en1ottisi, a l cum presentano un·a compo.siziione cl1:imica assai affine a quella del farm.aci di cui fu s opra diS'c1orso ·ed è l ecito supporre cl1e la loro az.ionte farrn.ac'Ologrca non ne · sia moJto cliversa : altri se ne staccan.o n ettamente, ma di est:i, per insufficiente num.ero di e.s peri!!lenti, non può es1s1ere fatto cenno nel, presente l avoro. ' I l p'ri~umotorac e emostatico è indubbiamente l'arma più potente e p iù sd.cura : sf.ortuna.t amente, p er le condizio·n ,i fisiche del paziente troppo ·esiguo è 11 numero .d ei casi in cui pl1 ò eiS·s.ere irrnpi'egato e 1a sua tecnica è piuttosto clifficile ; ad esso si deve tuttavia ricorrere ogni qt1·alvolta, non ieisistendo controindtcazioni, gli a ltri mezzi siano falliti o, per l a gr avità del caso, s ia l ecito prevede·r ne la i.n sufficienza. 1

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1

I :ia'ls unie nclo . . i l)UÒ i·iten e ri~ che ai me:.::.i (lsici, qt1antt111que l)Ocl1ilssrimo efficaci, si d ebba ~e 1n pre

i·ico rrcr e (se11za però escluder e il soll ec i lo i111!'> i ego d egli a ltri) s ia percl1è sono q uelli di Clti più facilm e11te nella pratica si cli po11 e, ia p el' il fatto che , pe r le loro ap•

_.. Pubblicazione interessante

i

• Prof, dott, LEONARDO DOMINICI Libero docente d i P atologia Chirurgica, di Clinica Chirurgica e Medicina Oper atoria n ella R. Università. Chirurgo Pr1 rnario negli ospedali di Roma. •

Compendio -di Semeiotica Chirurgica Pr:efazion o del p rof. Robef'to Alessandri. Un volume di pag. VIII-425 stampato su carta di lusso, 11t uitidissimi tipi tipografici, con 73 ft~ure, molte delle quali originali, intercalate nel testo e 4 tavole colorate, In cnrt:i. americana, fu ori test.o

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In commercio L. in porto franco.

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36

Inviare Cnrtoliu a , .aglia al Cav. LClOI P0 7.7.I - ' ia. $ 1. stina. :i. 14 - Roma


1~J9

SEZIONE PRATICA •

NOTE E CONTRIBUTI. «

OSPEDALE

8.

CAM CLLO » -

COMACCHIO.

serv.azioni (38) qu~l11to f1·equente sia il rapporto fra oi:>erazione cl1irurg·ica e recidiva malarica, rapporto cl1e secondo il Cioffi sarebbe tutt altro che dimostrato. F in dai pl'imi tempi della inia attività chirt1rgica in questo Ospedal€ ero stato colpito dal. fatto, impressionante a.Ile volte, che dopo un intervento qualsiasi, vedevo insorgere temperatt1re elevatissime, a distanza variabile di tempo~ con brividi più o i11eno intensi, accompagnati da cefalee v1olente, e qualche volta con vomito~ e se dapprima fui indotto a ten1er.e (dato l ambiente nuovo e pocò organizzato cl1irurgicameillte) che la caus.a della febbre fosse dovuta al fattore settico, ben presto, ave ndo sempre avuto guarigio.n e p er prima, ·m i orientai diversamente pensando che tale piressia fosse determan.ata dal risveglio di. malaria latente. L interrogatorio d.egli ammalati, l a terapia chininica subito adottata e le opinioni concordi dei C,olleghi conf ermarono l'ipotesi. · Tr·oppo lt1ngo sarebbe stato riportare l e sin1gole storie cliniche; 110 des11nto dalle cartelle cliniche 1921-1922 i casi tipici e Ii ho divisi in tanti grt1pp.i (vedi tabella) a seconda della loro prove11ienza, della professione, della narcosi subita., delJ,a inalattia p er cui sono stati operati, d·ella distanza di tempo in tercorsa fra intervento ~ insorgenza della febbre, del grado raggit1nto ·e infine della data llell infezione primitiva. 1

L'infezione malarica nella chirurgia. Do·t t.

i\lANLIO

MONTANARI,

chirurgo primario.

Nel fascicolo 16 d~l Policlinico (Sezione pratica) dell ann-0 in corso, nelJa rubrica <e Note e Contribt1ti », il J\1arogna, riportando le conclusioni a cui è g·iunto il Cioffi in t1.n suo lavoro sull infezione malarica nella Chirurgia, comparso nel fascicolo 5° dell'Archivio Italiiano di Chirurgi.a, ricorda una sua pubblicazione del 1909 ed aggiunge che cc nè due, nè undici casi di osservazioni possono stabilire leggi in natura, n1a i fatti sin goli sono utili per trarn·e deduzion.e di grande impo.r tanza ». Per tale considerazione r iferisce dt1e casi dimostr.ativi. 1

1

* *.y,. Per le peculiari condizioni in cui mi trovo esercitando da circa 2 anni la chirurgia in una zona eminentemente malarica. credo che anche il contributo che posso porta.r e io abbia un certo valore. Non già per rendere noto ciò che è a cogn1izion€ di tutti i medici e specialmente di quelJi che son·o stati in zone malariche, che m.o lteplici sono l~ cause che possono risvegJiare una malaria latente, ma per ricor1fermare con un discreto numero di os-

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Dall'e frazioni e paesi minori

Da.l!a C1t.tà

LuogG di pr0Yenien1a

20 Contadini Prot'ess ione 17

.

.

18 Op erai

V a t lil 1; !. 1

1:5arcaiuol1

12

5

·4

.

'

:\i orfio.eterea

Anestesia. locale

~ <ircos i

15

6

3 Lesioni t ra umatiche del cuoio capelluto e del viso. 1 epitelioma del labbro inferiore. 1 adenoma alla mammella. 1 galattocele.

::\lali1ttia. •

Set1Z~\,

I

2 10 2 2

calcolosi vescicale. ernie libere. ernie stroiza t e. variooceli .

anestes1a

....

.

l I

1 iùrocele. 1 varici gan1ba. 12 aborti e stHti febbrili puerpe1·ali.

2 f,ratture arto inferiore.

Insorgenza

Da 1 giorno a 4 dall'intervento

Da 4 a 6 g.

Da 6 a 8 g.

della febbre

10

13

15

Da 38 a 39

Da 39 a 4-0

15

19

Grado

Da 6 mesi

Da

~

anni

.

Da 40 a 41.5 4

Da 3 anni

Da tempo in1precì sato

Data dell'infezione primitiva

3

16

.

17

2


IL POLICLIN reo

1100

Se 11eg·li anni d ecor si si poteva ritenere che Comacchio città fos-se meno colpita dalla malaria che non le frazioni e i paesi viciniori sp eci almente per il fatto che la città era circondata da acquia i·n diretta comunicazione col mare e che alle volte superava i:rl concentrazione salina, l'acqua del mare stesso, oggi, cl1e sono state iniziate, ·~a purtroppo non si sono compiute. vaste opere di bonifica idraulica d elle Valli più prossime alla città, la mala r ia ha preso il sopravvento, essendosi cr,eate per l·e ampie distese di ~equa piovana, ottime condjzioni per la riproduzione delle zanzare. Quindi, p er quel cl1e si riferisce alle mie osservazioni, vediamo che i malarici provengono in nume ro pressochè ug·uali tanto dalla città, che dalla campag·na. La medesima considerazione si può fare l)e1· q11el che riguarda l a prof\}ssi one, rima11e11do es1)osti all'infezione i contadini per la Joro a bitl1a Je dimora in 111og·hi infetti, gli opera i per i lavori di bor1ifica, i barcaiuoli e i vallanti per le loro pect1liari mansioni eh.e 1i costring·ono a sostare in vicinanze delle foci del R eno e del Po di \ ·olano o a ' enire adibiti a trasporti fluviali. Questi dati, fatte Je debite l)roporzioni, concordano con qi1elli dell'Ufficio d'Igiene local e. Gli interventi chirurgici sono fra i più disparati, dai casi di ·elezione ai casi t1rgeniti fra c11i dt1e tra11matizzati delle' ossa. In tutti 38 si è verificato insorgenza delJ,'accesso febbrile la cui cl1rva r1peteva abbastanza fed elm ente il decorso della febbre terzana e alle volte della sub-contint1a estiv·o-al1ttmnale che dalle st a tistiche local.i risulta essere il tipo predomin.ante. l\Ieritano rilievo i 12 casi osservati di stati febbrili post-abortivi e pue r1Jerali che qui so' no assai frequ enti. · · Im11rovvisame nte doP,o 4-5-6 g~orni dall' a' borto o dal parto insorgevano temperature ele, a tissin1e, con brivido iniziale spesso assai tJr olun gato e con t11tta l a si11tomatologia d i \111 pri11ci1)io di febbre a tipo setticoemico. Data l'imponenza e 1.a gravità di certi casi, l 'i.mpossibi lità di poter controllare e seguire il decorso delle temperature a domicilio ho praticato in Ospedale qualche raschiamento e Cf\1alcl1e lavanda endo-uterina , quando for'e ba tava la cura chininica che del resto da tempo h o adottato. P er 1a narcosi non 110 m ai adop erato il clor ofor111io; n on ho perciò nessun elemento per ~iudicn re se qt1esto anestetico g iuochi una ~\l a azione specifica stil determinismo delle recidive malariche e d 'nltl'a J1arte non cr edo cl1e nè l'etere nè g li nnestetici locali siano 1

.

per ave1·e tale azione. Come del resto spieg.ar.e i 17 cas.i operati senza anestesia? L ' ana,m nesi ha poi un grande valore e la sistem·atica sua iicerca ·ha messo in rilievo che fl • J maggior numero dei casi osservati ha una data d'inf ezion.e cl1e oscilla dai d.ue ai tre a nni, coincidendo col fatto che appt1nto da quell epoca i lavori di bonifica sono stati in1 terrotti e ·abbandonati. 'J Come si. vede dalla tabella, l' insol'g·e11za della f ebbrie l1a variato da uno a 8 giorni e m entrie per i primi casi, che sono stati i più impres sionanti, potevano essere i1n1>utati alcuni fattori (che per aJ.tro la visita a lla ferita O}Jeratoria faceva esclt1d ere) per i susseg·uen ti bisogn·ava p·en sare ad altri elementi che l'.osservazio11 e Clinica abbondantemente forni,·a (brivido iniziale, asce11sione ra1Jida della temperatt1ra con sudorél;zione e remissione in terza g·iornata, tun1ore di milza qt1asi costante, rinnova1'si dell'accesso niei non cl1ininizzati, scom1Jarsa in,rece i11 quelli sottol)Osti subito alla cura specifica) (iniezioni di chinino bicloridrato ). Da tl1tto qt1an•to ho esposto credo di poter conclt1dere che clinicamente· ·havvi t1n rapporto molto frequente se non costante, fra atto operatorio di qt1alsiasi entità e in q\1al:sia i r eg·i one e risveg;lio di malaria latente. . ..., 1

1

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.,

A que ta n1odesta nota manéa t1n contributo i111porta11te; il rep~:rto parassitarjo del sang·ue. Elem ento indispensabile per formular.e un giudizio clinico-anatomo-patologico definitivo. Finora mi è mancato il n1'.ezzo e l'op1)o rtt1nità , ma mi riprom~tto in avve11ire, verificanclosi a ltri casi, di co111pletare co11 q11e~ta indag·ine , le osservazio11i. Con1acchio, maggio 1923.

1

Qs"ERY.\TORIO A~'fr~IALARICO 01 Frt · M! Cl);O.

Direttore: 11rof. sen. B.

GR.\~ T.

Influenza della malaria in chirurgia !1el dott. , 1 . E. O\...\ZZ..\. In bre\·e volger di tempo dai r a1)11orti assodati fra traumi della milza e su lle ossa col risvPglio di i11ai'aria latente (Cioffi, :-1 rclt. it. di Ch i r. , fase. :1, 1923) si è passato airaccertamento di tina simile azione da parte d ei pii1 ~va riati inter,·enti operativi (Marogna. Poli c lini co, fase. 16. 1923. "' i con11)1·ende cl1e in qt1esta 'eco11cla ~erie si DO$Sa citare t1n nun1 ero di ca i ben 111agg io-


[_.\:'\NO XXX, FASC. 34J

re, essendo molto pi1ì. faciJ.e di avere da operare antichi malarici che assiste·r e a milze traumatizzate. 1Vlalgrado ciò si è emes·s10 il dl1bl1io che buon Erioc.o sia dato dalla narcosi,' e ,.. c.. pel narcotico in sè e per la via di so1n111inistrazio11e. ~la io 11011 credo invece vi sia bisogno di l1lteriori espetim enti e mi doma11do: perchè oltre all,accen110 del ì\tlarogna sulla frequente comparsa di recidive n1a1ariche dopo i! salasso non si mettono assieme quelle dopo ;1 parto, simt1lanti spesso inizi di febbr e p11erperale? E del rest·o il parto tal f enome11-0 sul limitare tra la vita fisiologica e quella patologica . da l)Ote rsi co11siderare insieil1e e gra,,e tra umatis1110 e intervento - })lll' natl1rale - e salasso. E i11tanto -- al1neno in Itali a. - pel l)arto coml111e si ricorre be11 cli r a do a d al. cuna na1·cosi. In I1na nota ch·e sto l)Ubblicando i11. « Mala• riologiia. » a proposito dell 'azione ecbolica del chinino riferisco fra alt1·0 d'una signora ,che sofferse malaria solo p el primo n1ese di gravidanza e cl1e durante q11 esta fece congrua c11ra poichè si erano conti11uati a risco11trare i1lasmodi i1el sa11g11e. _i.\.ppena espletato il parto , risco111)iò 1111a terza1ia cl1e si potè cl1rare co11 buon esito. t1 r• In tale nota insisto appu11to s ulla 11ecessità di Cl1re specifiche, venendo co111un1emente a ttrib11 ito all'tlso breve del chinino o l'aborto o il parto p1 rrr1~tl1ro i) re1Jarato i11\·ece da l)l'in1a, più a 111ng·o. e ben più profondamente dalla malaria. ' _.\.nzi a mia tece11te co11oscenza so110 Ye11uti d11e casi 'tra loro identici. Due donne, t1na i11 primqt gravidaMa. l'altra pluripara. m alariche latenti, da pareccl1i mesi senza disturbi e se11za c11re, · nna.. al 3°, l'altra al 4° 111ese di g·ravidanza hanno un le·g giero e iso lato accesso febbrile, esarpe del sangue negativo. L'l1na do.p o 12 giorni, l'altra dopo 8 espello110 feto . . morto e a notevole distanza la placenta. In una al 3°, ~ell ,altra al 4° giorno dopo l 'incidente e con n1ilza appena sensibile insorgono accessi febbrili con brividi prolungati, ripetentisi ar· scadenza fissa per par ecchie volte, acl alta temperatl1ra con esa1ne ematico positivo e padroneggiati solo con note,roli iniezioni di cl1inin.o. Non riteng·o ~ffatto di ria.~st1rner e con"' ciò osservazioni originali: pa1·èccl1i e Yolte negli - addietro da simili ris11ltanze ero stato ' anni colrJito. La letteratura è ricca st1l dibattito svoltosi intorno all'opporh1nità o ID·e-no di cura spr.~ifica in graviclanza di n1alariche, men~

1101

SEZIONE PRATICA

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tre non si è ce1·cato di mettere la questione in rapporto a fatti similari in chirurgia. Il . Ch.i arleoni fin dal 1886 (Ann. Univ. di Nled. ) con chiose originali indicava ·m olti accenni sparsi anche fra gli autori stranieri favorevoli al nostro argom,ento. Anzi il Cu zzi i1ella relazione di << dL1e casi di recidiva di febbre malarica lJel traumatismo del parto » {Ann. cli Ost e di Gi11., 1880) m etteva g·ià i11 evid·enza che è appunto durante il pt1erpe·r io cl1e si estrinsecano tutti gli effetti del parto. Quanti lavori successivi hanno confermato fra i1oi tali vedute si può dire che altrettanti li abbiano, SJ)ecie fra gl'inglesi ed i tedes:ehi combatt11te . Anzi in studi recenti il Pontano (Policlinico, Sez. Med., 1920) chiaramente dà, risalto ul minor numero ed alla n1inor gravità che in ge · nerale gli accessi persentano, quando - spontaneamente, si noti - appaiono come ricaduta o r ecidiva. Ed eg·li cita pura la stagion e 1Jr o1)izia a tali nefasti, ciò che io non ho pot-t1to nota.r e nei casi consegt1enti a parto. Ora jo insisto s.u l fatto che se è comune nell'aborto di malariche il feto esser espulso ·m or to, talora macerato, e p er le conseguenze della malattia, ma spesso per una acces1so febbrile, questo può esser leggiero p.e r lo più isolato o come nel parto a termine con f·eto vivo d a J11esi non es.sersi ripet11to. È invece dei primi giorni del p11erperio - analogia spiccata con • gli operati - l a pparizione brt1sca di alte temperatl1re, ripet entesi imponenti e a facile diag·nosi 111iCTOSCO·p ica. Assisii1a1110 cioè ad un procesoo risorgente i1on solo jn ir1divid11i indeboliti da traumi naturalt od artificiali, ma all'evolversi improvviso nella circolazione vasale di già rilevanti quantità di plasmodi. R avvicinando quindi i vari pareri non mi i)are cl1e nel campo chirurgico si debba a ndar lontan 0 fino a d agenti indir~tti o a sostanze estranee per avere il ·m otivo principale del risveg'lio d1ella i11alaria. La mente ricorre più esplicitamen.te ad una cal11s a m~ccanica grossolana: dai profondt recessi deg1i organi ematopoietici - ove non sappia.mo ancora quale potenza .abbia no le sec-rezio.n i intern e sul!a ~a­ tenza della malaria - i maggiori elementi morfologie.i sanguigni, talora persin poichilotici vengono risucc·h iati coi i:>lasn1odi, che im, provvisament.e r·esta110 imm,essi numero.si in circolo, loro elettivo ambiente con un aumentato sti1nolo alla ri1)rod11zione partenoge1-ietica. Allora se }Jiti raramente n ei traumatismi - e solo in quelli · gravi - della milza furono acce11.ate le recidive malariche> ma più facil1

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1102

IL

in ente do1)0 atti cl1irurg·ici e più spesso ancora clo1)0 i salas. i ed i parti ciò lo si deve appt1nto alla ' 'era gradazione di richian10 im11rovvi o e l)iù generale di sang·ue cl1e avvie· 11e dal vasto •e l)t·ofondo ematoma splenico, alle 01>ernzioni i1ì ci.ti il chirurgo cerca di limitare i g11asti, alle l)t'Ofo11de perdite dovt1te a lla ln11cetta ftebotomica od ai vasi uterini beanti. Ad og·ni modo le deduzioni mie vengono pur sem1)re a .collim are con qt1elle della maggioranza dei malariologi : esser necessario chininizzare prontamente i trat1matici splenici co11 malaria latente, i)reventiva1nente gli operandi cl1e hanno sofferto malaria, costantem,ente le n1alc.1riche gra, id·e e tanto !)i\1, pe~ la maggior l1robabilità di s11ccesso , le recidi.ve dopo il i) arto. 1

SUNTI E RASSEGNE. RADIOLOGIA ED ELETTROLOGIA.

L'immagine radioJogica del cervello mediante iniezione d'aria nello speco vertebrale. ( \\-ALTHl!:R ii.

\\'EIGELDALT.

Milric1i. Mediz. Woch.,

:Jl, 22 dice11lbre 1922).

J)a11d y, nel 1918, pttbblicava il s110 primo studio s11ll'iniezio11e d'aria nel cervello attra'·e1· o i ventricoli; nel 1919 attraverso la punt1lra 10Jl1bare, 111etodo però provato solo su 8 ca i e tralasciato dall'A. stesso per la pref er e11za st1lla Ye11tricolografìa. Nel 1920 Bing·el e \\-id8 eoe indipe11de11te1nente pllbblica,·al\t) le 1oro ricercl1e ~'ull' iniezione intraspinale ( e11cefalografia di Bi11g·el ). La tecnica dell'iniezio11e d'aria i1el cervello l)LlÒ essere riasstl11ta co ì : 1naJ.ato a dig·iu110. })t111tura o lombare o ye11lricolare. Col 1° metodo r aria attraverso i fora111i di Lt1scl1l<a e ~Iagendie passa i1ei ventricoli laterali; Bi.11g·e1 11a i)roposto 2 punti.ire i11 clt1e s1)azi di.ver'i ;nisura11do il licor cl1e si e trae onde introdurre ide11tica quantità d'aria (oggi è preferito l'os igeno J)er il rapido as"orbimento Co1 2° m etodo Ya eseguita la pt1nt11ra ve11t l'ic oln re ul ])regina 2 cm. lateralme11te ali.a li11ea i11edia11a co11 clirezi.011e caudale dorsale ap1)rofor1dc11do l'ago per 5-6 cn1 ., O})pttre ])t1nge11clo il cor110 i11feriore del ve11tricolo attrnvcr, o In regio11e te1111)01·a le. ma tale n1etodo 11ece~sita (a parte la viole11za 111 aggi ore ' 11 ll ""isten1a di trapa11azione e l'aneste ia al111e110 Local e. I.a qt1antità d'aria iniettata, deve posil>iln1ertte non e -.: ere inferiore a 100 cc. Bn~ tan tlel re to 60 cn1. per a\ ere llna bl1ona radio rafia, nla nei casi di idrocefalo ~i l)U Ò n r1·iyu re n l111a ~ottrazione fin di ~00 cc. :\or1

X'.' . \ X [ -~-NO •• \. .\..

POLICLl~ICO

F .\~L ~ ' . 3.:iJ I ,

n1almente il g·as vie 1e riassorbito dopo 6-12 ore dai ve11tricoli, ma i1ell'idrocefalo può persistere 2-5 settimane. Non sono stati notati dan11i })reesi.ste11ti dopo l'iniezio11e cli gas; casi mortali sono stati seg11alati, nJa essi di11endono più che dal metodo dalla n1alattia fondamentale e dalla i11osser,Ya11za del.le indicazio11i. Può osservarsi collasso e a rresto del respiro; cefalea, aumento della tem11eratura e del l)Ol so, vomito, sonno, ecc., ma i11 genere do1Jo 2-1 ore i disti.1 rbi cedo110. Racliolog·i.camente dopo l ' jniezi.011e g·assosa, a parte l a visitabilità dei solchi cerebrali, sono evidenti i ventricoli laterali coi relativi corni anteriore, posteriore e ir1feriore; i gangli del.la ba se, ecc., co11 aspetto diverso a seconda della. proi ezione, le cisterne (specie la nl ag11a) alla base cerebrale, ecc., e nei casi l)atologici è possibile riconoscere le modificazio11i ventricolari, laterali, ecc. , come, ad es., i1ell'idrocef a lo, nei tnmori, ecc., la alterazioni rle1. 3° e clel .4° ventricolo (recessus infundibtlli, ecc.) · tanto da avere criteri diagnostici racliolog·ici sia per ttn processo che colpisce l 'int e1·110 ;tel cervello sia per un processo che col1)isce la st11)erficie esterna cerebrale (idro('ef alo esterno, atrofia cerebrale, ecc.), sia lJer ln cliag·nosi differenziale di tumo1·e a cl es. cerebrale o cerebellare o })er l'estensione di ttn dato t11 more, ecc. L·inclicazione teraoeutica (ad es. nel!.e epilessie g·ent1ine) dell'iniezione gassosa non è stata <t11cora Sl1fficientemente studiata; ca t1se d'errore possono derivare da scarsa i11iezio11e o·assosa , da alterazioni nei forami, da con1uo • nicazione, da svil11p1)0 abnorm·e clegli spazi pr1eu111atici clel cranio, ecc. Le jndicazioni per l111a iniezione gassosa nel cervello devono es-· sere bene determinate date le difficoltà e il l)ericolo clel metodo jl quale viceversa - specialmente i1ei tumori cerebral. i potrebbe ; salvare da sicura morte 'lllando si.a in11)ieg:ato con,~enienten1ente . Pertanto il metodo - senza temporeggiare ·- ' 'a. impiegato specialmente quando i noti Inetodi di ricerca di diagnosi. nel1rologica to11ica no11 })ermettono t1na sic11r a conclusione. 1

-

)lILANT.

Retrazione delle aponevrosi palmari e p1antari con nevra.Jgia • guarigione con le radia•

ZlOill. ( PECKLl~

e TOEBER. La Pressp J.Jédicale, 30 agosto 1922, n. 69, pag. 743). I~a

inalattia di Dtt})\l)·tren è interpretata cu· n.1e di t\1rho troficL>. Con1e fattore etiolo~ico ~i i 11,·oca no i)rinc ipa ln1e11te i tra u1natisn1i ripe-


1103

SEZIONE PRATICA

tuti, Sp·ecie professior1ali; si risc-0·n tra ancl:ie in alcune affezioni de1 midollo (specie la ~ irin­ gomielia), ma essa trova il suo st1bstrato anche in m.alattie ·d iatetiche: gotta, diabete, reumatismo. Può 1e..ssere ereditari.a o familiare. In altri casi fu creduto prodotta da les.ion i dei nervi pe rif eri ci , specie cl1bitale, suffragata speci.e in seguito dai trat1matismi di guerra (Reichel, Laignel-Lavastine). Gli AA. s i .domandano se in. altri casi n:on sia la n evrite ascendente un seg11ito dell'affezio11e dell'apo11evrosi. I casi che illustrano gli AA. sarebbero per qt1est'ultima inter1)retazi o11e. Si tratta di retrazione sin11netrica delle aponevrosi })almari e plantari in t1n soggetto con nevralgie intense nelle quattro membra. Gli AA. stabilirono uno stretto nesso tra le l esioni aponevrotiche ed i dolori, i q11ali le accompagnav.ano o le seguivano. L 'applicazione dei raggi X d a principio, del radium in segu.ito alleviò rapidissimamente l'ammalato, scomparsa dei clolori e diminuzi-0ne delle contratture e d elle retrazioni fibrose sin dalla prima applicazione). 1

Oss. I. Giardini-er·e, a . 53. Nel marzo 1921 formicolii dolorosi alle membra superiori specie alla facci a esterna dell'avambraccio e del braccio. Frequ1enteme·n te intirizzimento delle dita. A.g li arti inferiori ·dolori, più tollerabili, al bord·o interno d·el1e piante dei ptedi, estendentisi alla faccia po·steriore delle gambe, fino ai polpacci. Freq11enti formicolii alla l)ianta dei piedi. L'ammalato l)recedente111ente, fin dal 1907-8, aveva cercini sottocutanei sul bordo interno della pianta del piede destro, dapprima indolente, ma in seguito a~compa­ gnato da dolori alla pianta del piede stesso. Nel 1912 lesioni analoghe e disturbi dolorosi sussegu.enti anche al piede .sinistro. Nel 1918 cordoni fibrosi nel palmo della mano destra e successiva contrattura del 3°-4°-5° dito; poco dopo o contemporaneam·ente dolori alla spalla destra. Nel 1920 ri1)etizione dei disturbi alla maJilo sinistra con retrazione del 5° o noi del 4° dito. • Nel marzo 1921 dolori con i caratteri inna11zi •de.s critti al braccio sinistro, a.c centt1azioni dei sintomi ·e sospensione del lavo·ro. T,era11ia antireumatica. Nulla nel1'ana.mnesi f an1 iliare .e personale dell'ammalato. Nel marzo 1921 si nota contraittura in modica ftessione delle tre .. t1ltime dita della mano destra, · specie al 5° dito con cordoni fibr:osi e rilievi salienti nelln parte corrispondente all.'aponevrosi palmare. Alla mano sinistra la stessa. sintomatologia ma meno accentrato al 4° e 5° dito. Pressior1e si1lle retrazioni ~dolorose ad ambo i lati. Al piede destro snl l)ordo .interno della pianta al

. disopra della metà distale del prin10 m.etatarso, tre nodt1li fibrosi, qt1alche nod11lo a loca lizzazione simmetrica nella pia11ta sinistra. No11 contrattt1re 1lell'all11ce. Nl1ll'altro nell'esame generale. L'esa1ne ue11rolog-.ico dimostra delle ne,·ralg·ie sempJìci senza djsturbi r1evritici. l tronchi n ervosi delrestremità dolorosi alla . palpazjone. Gli ..L\.A. iniziarono il tl'attan1ento radiotera1)ico con dosi basse di ragg·i molli, con le qt1ali notaron·o t1n migliorarne11to. Da1l'aprile 1921, per t1n anno, a.pplicazione di l'ag·gi X e di raclium ql1asi ogni m ese. Ne tl'asse g·rande giovan1ento•; la lJelle, ne Il ~ regioni di anticl1e retrazioni, nç>n si dis tingl1e da quella delle parti c~rcostanti (nè cicatrici nè tel.engectasie); alla palpazione piccoli. indurimenti sottocl1tanei inservibili. Alla 111ano destra, inalterato l'ispessimento primitiYo, che fletta 4° e 5° dito di 120 gradi. Nervi e sclerosi del braccjo jnsensibil i a]la palpazion.e. Tronchi v.enosi del1e gambe niente affatt.o dolorosi a1-la pressione. Il tr.a tta1nento locale .esposto app1icato nelle regioni nelle ql1aJi risiedevano retrazioni aponevroticl1e, fec~ s11arire ql1este insieme ai dolori nevralgici risentiti verso le radici delle inembra. Nella ctiolo g·i.a è da escluder si il traun1atismo profes sior1e:1.le, l,i11flt1enza ereditaria, la clia t esi J;>atologica. Non a ffezioni 11ervose centrali o perifericl1e, a meno che non si voglia })en sare a piccoli focolari midollari circoscritti cl1e cliano distl1rbi trofici dellé apo·n evrosJ; tali fatti alle volte si sono trovati nelle contrattt1 re di Dl1p11ytren. Da esc1.t1d.er.si in qt1.esto ammalato per le molteplici localizzazioni jn punti di~tan­ ti del midollo. Il trattamento terapeutico non ha l)Otuto .agire cl1·e direttamente nelle alterazioni d•elle apon;evrosi e nelle terminazioni nervose senza che si fossero trattati i tronchi nervosi i dolori nevralgici cessarono. I dolori nevralgici quindi in qt1esto ammalato erano seco11dari al proces.s o patolog·ica che 11a dato le alterazioni aponevrotich·e. 1

1

Baner invece attrib11isce· la m alattia di D11p11ytren ad llna disposizione generale in parte c'o stit11zionale (indurimenti di altre fasci e). La m oltiJ)licità delle lesioni fa pensare nell'amm a lato innaniz i riferito · a sjmile movente etiolog·ico, che sarebbe stato favorito da scarso svilUJ)po di connettivo sottoct1taneo , p.er il maggi or ·lavoro e traun1atismo tollernt o delle apon.evrosi n ella fatica. In ql1esto ammalato sare-ube incomir1cia to agli arti di des tra). Simile ipotesi sarehl)e ~;l1ffrag·ata cln qu ec::;t "nltro cas·o: I

'

Oss. II. 1\1. C. , <1 . 50. Nel giugno 1921 piccoli corcloni alla base del ql1arto dito cle!la mano •


110}

IL POLICLINICO

d€ ... tra; nel dicembre 1921 dolori al braccio detro, con partenza dal bordo cubitale ed irra<li a zior1i al gomito ed al braccio. In seguito ~ontrattt1ra al dito malato; contrattura e dol ore aumentarono. Quando è visitato dagli AA. pre. enta tipica contrattura di Dupuytren alle tl u e i1ltim e dite delJa m.ano d·estra; i cordoni fibrosi sono dolorosi alla palpazion e. Netto dolor,e alla pressione del n1ediano e cubitale a lla l)ieg·a d~l gomito. Etio1ogicamente probabiJ e trul1rnc.ì.ti smo professionale. Un'applicazio11 e di l'ag·gi nel palmo della mano sedò i1otevolmente il dolore . Sparì la sclerosi cutanea ecl a1)011evrotica, Il1<:t persistette la retrazione del tendi11e fl essore del dito. Co11c lu sio n i t erape1J,tiche. Delle quattro contl'attl1 re d e l pri1110 caso gli AA. hanno potuto farne f ond er e tre con sop1Jressione dei dolori. I,a ql1arta scl erosi, risparmiata p·e r errore di t ecnica, non resisterà ad ulteriore trattarn ento. Non possono assiern e tirare concl.usioni sulla qua11titò. e dosaggio dei raggi da impiegare. Dosi })iccole d.i raggi molli e dosi concentrate pii1 forti filtrati del radio diedero il medesimo ris ultato. Trattata q11indi sin dal princi1)io, la co11trattt1ra di Dl1p11ytren , ribelle ad a ltri tratta1nenti, pt1ò dare s uccessi terapeutici con le l'adiazio11i. 1

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I URA.

Sul valore terapeutico ·della elettricità statica e delle co1Tenti ad alta frequenza. (F. H. 1-J Ul\IIPHRIS e \V. F. Sol\1ERWJLLE. Brith. 112 erl. Jou rn. , 2S setten1bre 1922) .

Il bagno statico è di co1noda e pratica ap111icazìone, l'.)Oicl1è non richiede neppure che il pazie11ie si tolga i vestiti; deve solo far attenzion e di no11 avere oggetti m etallici in pros~irnit à della pelle. Egli si siede suJla sedia i~olata, collegata al polo negativo, e la sua superficie è per corsa da una corrente di rni1ti1no amperaggio e di a ltissimo voJ.taggio, cl1e agisce ùa blando s timolo per le terminazioni 1ler\'o e. Qu esta forma di applicazione è utile l1egli csat1riti e nei n evrastenici ipereccitabili: 11011 di rado il paziente durante l'applicazion e caclc in lln dolce sonno. I.a corrente a d onda statica si applica ponentlo 1111 el ettrode sopra o sotto la parte da t.t'attnre, ecl at11nentando gradualmente la lung-l1ezza delta cintilla senza oltrepassare il 111111to cl1e dà contrazioni m11scolari dolorose: t a l e lun~l1ezztt varia secondo la superficie dell'elettr ode. I,n frequenza ottima della scintilla è cin 1 ~0 a 200 per min11to. Si ottiene così t111a ~et ie di contrazio11i m11scolari indolore, •

(_l\.NNO XXX, FASC. 34]

utile a risolvere gli spasn1i muscolari, e le i11filtrazioni flogistiche, purchè però non vi sia suppurazione, nè tendenza ad essa. Questo trattamento diminuisce la congestione e il dolore. Si dimostra praticamente utile nelle mialgie (lombaggine), nelle si11oviti, nelle ne11riti (sciatica). lVIentre in questo trattamento il polo negativo è a ten"a, e i1 positivo va all'unico elettrode, n ella corrente statica indotta entrambi gli elettrodi vanno al paziente, eliminando g·li effetti genera.li, e provocando effetti locali (sopratutto oontrazioni dei muscoli striati e lisci) pi~1 profondi e più intensi. Si ottengono buoni effetti nella atonia, dilatazione, ptosi dello sto1naco, e n ella costipazione ostinata. Da preferire gl.i elettrodi larghi. La scarica con la spazzola, tenendo la spazzola stessa a circa 25 cm. dal paziente che riceve la carica statica su piattaforma isolata, dà una sensazione di vento freddo: avvicina11do la spazzola il paziente rjcev.e l'impressione di t1n getto di sabbia ca1da sulla parte donde s i. trae la scarica. Si vedono scintille violette, e si forma ozono ed ossido nitroso, che secondo l A. avrebbero azione disinfettante sul.le eventuali ferite . ~1a forse il maggior vantaggio è dato dalle modificazioni del circolo. Questo m etodo giova nei nevraste11ici ipotesi, nei quali si applica lungo la colonna vertebrale. Lo stimolo delle surrenali contribuirebbe ad elevare la tensione arteriosa. Gioverebbe ancl1e in al.t ri stati patologici rr1al definiti, che presentano ipotensione, come pure nell'insonnia e nelle infiammazioni non p11r11lente (accesso gottoso) . / La scintilla statica è il metodo più antico di applicazione elettroterapica (Nollet, 1734). Essa provoca, se abbastanza lunga (20-30 cm. ) delle contrazioni muscolari energiche, che decongestionano i tess11ti profondi e alleviano perciò il dolore. Spesso giova nel1,a sciatica. Un Bffetto decongestionante ha pure l'applicazione della corrente ad alto potenziale con lo elettrode di vetro vacuun1, specialmente apprezzato per le corde vocali di cantanti e di chi molto parla in pubblico: si applica esternamer1te al larir1ge. Giova pure contro J,e emorroidi, lo spasmo ana1e, il prurito. Ne è discll$sa l'utilità in ginecologia. Le corrantt ad alta freq11enza aumentano sensibilmente la temperatura s11perficiale del corpo (1-2 gradi, p er intensità di 250-500 milliampère), probabilmente per modificazioni vasomotorie locali. Il n1etabolismo dei tessuti ne è pure sensibilmente influenzato: in alcuni pazienti il rapporto aciclo tirico: 11rea, delle l1Iine pas ò dn, 1: 100 a 1: 36 e anche meno, 1

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[~t\.XNO

XXX,

FASC.

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SEZIONE PRATI CA •

n1ercè questa sola cura, poicl1è si trattava di persont3 molto occupate, che i1-0n si usa,1a110 spociali riguardi. l\1olte manifestazioni funzional~ si a\ vant aggiano assai dell'alta frequenza. Essa gioverebbe pure in numerose altre condizioni morbose, cefalea, insonnia, dolori del _r eun1atismo, ecc. Hu1nphris non crede che si tratti di sola suggestion·e nelle applicazioni elettroterapiche, poichè ancl1e corpi inanimati, sottoposti a tal.i trattamenti. aumentano di temperatura. Contro l'ipertensione agirebbe ottimamente il in eto do dell'autocondensazione: ma occorrerebbe prima accertarsi che i1on s1 tratti di i pertens io11e compen sat oria. )

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studio delle aritn1ie: l' al1 to1~e i11siste sopratutto s11l•significato clinico dell'elettrocardiogramma, Slllle sue indicazioni e sui fatti che attual111ente ci sono acquisiti con sicurezza. Nei capitoli che segu ono, nella lucida · trattazione delle singole forme di aritmia, P ozzilli 1nette in iilievo, ·a differenza dègli autori citati, tutte. le ricercl1e r ecenti degli scrittori italiani sull'argomento, mat1tenendo sempre la st essa tonalità di critica. L'autore si dimo stra al corrente della vastissi111a letteratl1ra internazionale e italiana sull'ar~·om en to, la cui ricchj ssim a bibliografia trova infatti una larga ed acc11rata applicazione, e p11ò liuscire n1olto 11tile agli stt1diosi. A. P.

DORlA.

PAOLO STANGANELLI.

CENNI BIBLIOGRAFICI • Prof. PERICLE PozzILLI. Stllle aritniie cardiache. Un vol. in-8, di pag. 226, con 29 fig. nel testo (in vendita nella Libreria Mag·lio11eStri11 i, Roma, prezzo L. 25). \1n volt1m e scritto specialme11te p er gli stucle11ti e i i11edici pratici. In esso è esposta assai chiaramente la : 11ateria, ·y asta ed ardua, delle aritmie. La concezione fondamentale del libro è che bisogna dare 11na grancle in11)oria11za e mettere in prima li11ea 1o studio della insufficienza del miocardio. In forma piai1a e cl1iara l'A. riassume le più moderne acquisizioni della scienza sulla embriologia, anatomia e fisiologia del cuore, con speciale riguardo al nodo di Keith e Flack e del Tavara e al fascio di His e alla a;natomia dei nervi e dei g·angli cardiaci. Passa quindi a discutere esaurientem ente delle teorie miogena e nel1rogena Sl1lla attività cardiaca, ritenendo che la risoluzione del problema, dal punto· di vista clinico, non ha che un valore p'oco più che dottrinale. Nel capitolo sulle. classificazioni delle aritmie, enumera e critica tutte quelle seguite finora e nella ulteriore trattazione del suo la' ' segue le linee di Mackenzie, di Hering e voro, di ' 'aquez. N·el ca1)itolo seguente, Pozzilli dimostra tutto l'interesse, non soltanto teorico, m a pratico dei metodi grafici, in quello che con·c erne la diagnosi -clinica e la determinazione delle varie arit.mie. E queste questioni così complesse sono esposte con una g·rande chiarezza, i.n poche pagine, e il testo è illti strato da tracciati nitidi ssimi, assai utili per 01izzontarsi nello È

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La patologia d el l' aorta ad-

d.01ninale. Napoli, Tip. Trani, 1923. zo L. 60 .

Prez-

Co11 questo titolo lo Stangar1elli pubblica u11 i11teressante studio di 350 pagine, cui -=Ja rie- · cl1ezz a delle qsservazioni personali e il numeri ) d~elle incisioni e delle grafiche conferiscono, nella nitida ed elegante veste tipografica del Trani, notevole preg·io. Fedele ai principi ispiratori della sua scuola, l'autore pone -1. fondamento della sua trattazione il fatto cli11ico, indagandolo n1ei molteplici suoi aspetti, Yall1tandolo comp iutamente. Nei primi tre capitoli egli espone minutamente la anatomia , l'istologia, 1 embriologia, la fisiolog·ia del g·rosso ed importante tratto arterioso. Successivamente, egli cons.acra alla se1n1eiotica un capitolo intero, denso dei dati antichi e recenti dell'esperienza clinica. Dopo aver tracciato, dal pun1to di vista del.la patoge11esi una classificazione nosografica accurata dei l)rocessi e delle l~sioni che ·possono colpire il tratto vasale, l'autore considera in successivi capitoli, le anom alie di calibro, collegandole alla patogenesi delle inf.ezioni tifose, delle nefriti, delle cardiopatie; le n evrosi, inquadrandole in quattro tipi clinici fondamentali, la n~uro-astenia vasal.e pulsante, i.I pseudo aneurisma isterico, la nevrosi celiaca, la neuro-paralisi vasale di origine capsulare cJ sindrome Castellino-De Renzi; le ectasie sempl ici o distrofiche; le aortiti addominali, ·di ct1i traccia, sulla scorta di 20 r eperti anatomopatologici, l a genesi unitaria e il con•c etto anatomo-clinico; I '.aneurisma, di cui, appoggiandosi a.i criteri d~l s110 n1aestro Cardarelli, ·fissa le linee direttive di 11na diagnosi e le norn1e per evitare gli errori diag·11ostici, cosi frequenti. Altri capitoli non m eno interessanti si rife.

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1106

IL POLICLIXJCO

riscono agli .embolismi e alle tromnosi • alle algie dolorifiche metameriche, alle r icerch e di patologia comparata, alla radiologia. L 'A. in confronto dei dati delle scuole di oltre Alp~, approfondisce e rivaluta quelli dellr scuole it~liane, di quella napoletana in particolare, venendo così a compiere anche un lavoro di riv.endicazione scientifica, col dimostrare quanto sia grande l'orma tracciata dai nostri maestri, in questi capitoli di patologia vasale ed a colmare le molte lacun1e dei trattati che vanno abitt1almente per le mani di medici e di studenti. Ai quali il libro merita di esse.re vivamente raccomandato per una proficua const1ltazione.

Prof. .J.

[AXNO

XXX,

FASC. 3~]

JOLLY. 1'rattato di tecriica en1atologica

e di ematologia.

L'Editore Maloine di Parigi ha pubblicato in du·e volumi dii 1129 pagine e 744 figure un nuovo manuale di ematologia che merita I.a massima consider.azio·ne. La lettt1ra del libro dà l' impressione cl1e esso sia stato lungamente meditato e prudentemeD:te scritto·. E1siso interesserà certamente t11tti gli studiosi . di Biologia, medici e fisiologi. ' Vi è una trattazio· n e paz.i~nte e part1colaregg1ata dell'istologia dlel sangue.., dell 'ematopojesi e di tl1tte le question i che v.i sono connesse con un metodo didattico originale. G. PILOTTI. È ricco ·di osservazioni personal.i. che f armano il fondamento di tutta la trattazi.on:e. E F'rof. dott. A. FERRATA. L e EtnOJlatie. Vol. II, omessa la chimica, la sierologia e la parassiparte s1)eciale, Società Editrice Libraria, tologia del sangue che oggi formano brancl1e ì\Iilano. speciali ·e con propri .m etodi di indagine. Vi è trattat.o però non solo lo studio deg1 i Questo volume delle emopatie non ha bisogno di speciale presentazione data la notorie- elementi n·onnali e patologici del sangue m i1 tà. e la diffusione che ha ass11nto il primo. · lo svilupp 0 embr ionario e filogen·etico de1 sangt1e € dei tessuti .em.opojeti.ci. Esso era da molto tempo atteso. ' Anche l'istofì.si.ologia vi trova posto collo stuDobbiamo essere grati all'.!\. cl1e ci ha dato una trattazione ampia e direi quasi completa dio Sllll'emog·lobina, i pigmenti ematici, l'emoda ogni punto di vista d.ei vari quadri mor- lisi, la c.oagulaziio ne, ,i; f erm81Ilti de1l leucociti, la. I'lelazione fra .eliem·enti figurati e nt1trizi•o ne, bosi delle malattie del sangue. infiam·m azione, immunità. Il volume comprrendé una parte generale ed Ne risulta un'opera con impronta del t11tto una parte speciale. Nella prima, do·p o aver~ riassunto le princi- personale. Lo stile è serr~plice, chiaro e si legg·e con 1)8 li classificazioni, tratta delle eritrocitosi e delle leucocitosi come reazioni midollari se- piacere, essendo stata tolta gran parte della condarie .a determinat~ condizioni sia fisiolo- pesante e variabile nomenclatura cl1e fa parte i:ntegrante di molti trattati di ematologia. giche che patologiche. Lo sperim·entatore vi trova molti insegnaNella seco·n da tratta delle malattie proprie menti di tecnica dimodoch è l'op.e·ra troverà del midollo osseo, le eritremie, le leucemie, larg·o favore presso medi cd e bio1ogi. le anemie a tipo pernicioso. 1\1. GHIRON. Le eritremie e leucemie vengono esposte conte un 11nico capitolo, cercando l'A. di porre in evidenza come eDJtrambe sieno ·da consideN P u ljlJli crr ~· ion e intportante p er i 111 ('dici praf i ci: l'arsi iperplasie del tessuto mieloide le une Prof. CARLO BASILE con spiccata prod11zione eritroblastica, le seDiplomato in medicina tropicale al Royal, College of Phisicians conde mieloblastica. a Surgeons (Londra) - Libero docente in Parassitologia Nelle an emie perniciose e n ella lo·r o patogeR. Clinica Medica di Roma. n esi dimostra l'importanza delle alterazioni del midollo osseo com€ i) rimo fattore patogenetico. Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI Il volurn.e di i55 IJagine edito con cura è Direttore della R. Clinica Medica di Roma . a rriccl1 ito da 15 tavole a colori eleganti e preci e <1t1ali siamo al)if11ati a vedere nei lavori Un volume nell'nmpio formato della nostra Collana &1a· del Ferrata. nuall del e Poli clinico», di pag. XII-262, stampato su carta Ed ora dOJ)O ln lH11g·n attesa per questo II semipatinata con 18 tavole nel testo e 91 figure intercalate, \'Olt1111e ci nl1gurian10 di Yedere presto la campii:J 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i nostri abbonati sole L. 2 8 io porto franco. par a del terzo. 1

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Diagnostica delle malattie parassitarle

i\I. GHIRO:\.

Inv•are Cnrtolina ''aglia al Cav. Lt;IOI POZZ I : :. tina, n. 14 - Roma.

\'ia S•·

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[.t.\.NNO XXX, FASC. 34] •

1107 I

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ACCADEMIE, SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. Società Medico-Cl1irurgica di Pavia. Scditta del 29 rtiugno 1923. l~ERis. -

Presenta un modello di sfigmografo sen1plificato . . A.

Ospedali ps,ich iat riel e g e1·a. rcli ic

111 CJ(liclt e.

Piglianclo le mo~se dalla pubblicazion~ del nuovo progetto di legge sui l\1anieorni e stigli alienati, l'O. sostiene che la qualifica cli Ospedali psichiatrici debba concedersi soltanto a quei l\!Ianico1ni che sono modernamente organiz~ati i>er la cura e l'aissistenza dei malati di mente acuti e guaribili, con sufficienza di n1ezzi e c:on sa11itari colti e fattivi . Ritiene cl1e la gerarchia me~ dica. debba. Jna ntenersi come oggi : direttore, primari e assiste11ti e giudica un regresso la propo-sta. parificazione dei medici manicomiali, che mentre sopprime lo stin1olo allo studio, l 'incentivo alla ricerca scientifi.!a, la vubbli<:a gara dei couoorsi nazionali colla relativ:1 selezione dei migliori, regala il titolo di l)l'itnal'io, ab·b a·i-;sandone il valore, a chi ancora im1uaturo entra per la prin1u Yolu1 nella gerarchia medica manico1uiale. E.

BRAVETTA . -

De111°n:~a-

Paral ltica e Spirocheta .Pallida_.

Dott. G. CARLO PERACCHI.:\. - I/O. riferisce SOJ)l'..l le s,~ariate alterazioni trovate i11 52 cervelli di -paralitici. Dimo·st·.:~ la J1ece~sitit della presenza delle svi1 ochete della sifilide i;er l'nppa rire della temuta n1alattia mentale. Riferisce d'ayer trovato questo parassita nel 40 % dei casi esn1ninati, e che questo paras,·ita è Yariabil·me11te localizzato nel sistema i1erv.o so, c-0-n punti <li i>redilezione. Fa osservare una quantità notevole di forme atipiche <li spirochete, endocellulari e nelle pareti vasali, e si porta al concetto di forme diverse di ·spirochete col Yariare dello stadio di vita del para.ssita. Circa lo. clualità del germe, l'O. anche per i suoi esperimenti ~ui couib ·1i ' ritiene che lll<:era primaria e pa. ralisi siano prodotte da llno stesso virus. La c-0mparsa de lla paralisi, sarebbe clu riferirsi allo stato dl resistenza individt1ale, alle ca.u-se predisponenti congenite, ed acquisite, fra cui specialmente l'nlcoolismo, il cocainisn10 e gli abusi sessuali. 1

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SEZIONE PRATICA

0

siu1i dii:iturbi nervo ·i con1inciò a notare un pro-

gressivo aumento di peso del st10 corpo; aumento ehe alla fine {~e l 1° 1nf\~1e di n1alattia ayeva raggiunto i kg. 12 fino a sorpassare nell'anno i kg. 34. ltileva corue l'obe~itù. abbia tLYlltO il suo principio ed il .suo più rapido decorso, :mentre ·1, i. accusava polidipsia intensa, senza bulimia, notando anche -come questo sia il primo caso osser,·a to, i11 cui l'obesità abbia avuto inizio prec-oci-ssimo, a differenza degli altri casi conosci11ti, cbe si sono vPrificati o nel corso o al seguito de Ila ma la ttin e e-on bolimia ma J·cc..1 tu. >C::.oi:ra un caso d~ pleurite purulent(!J bilat era l e a sint')niatologia. 1n uta.

r,.

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L 'O. riferisce intorno a Ull caso di pleurite bilaterale acuta, a modico esst1dato, di natura purt1lenta, decorso senza alc1111 seguo soggettivo anche il .più lieve cl1e richiamasse l'attenzione da parte del medico sull'apparato respiratori•). Discute il proba bile mec~'1uismo fisiopatologico e din1o~·tra, . con la citazi oue della lettera tnr:.1, la i•aritil del ca~o. A.:NDRENELLI.

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Oontri bnto allo studio della ionoforr> ·i ((rge11tic(l e cuprica.

I1. 1!'1onL~I. - l~'O. rifel'isee i risultati ottenuti con la ionoforesi argentica. e cuprica Stl c:ulb1re di gern1i saprofiti e patoge11i. Da 11u1uero~i es11erimenti eseguiti co11 la tecnicn e Rotto la g nidn del l)l'Of. Ghilarducci ri. ·ulta c-he: 1° la ionofore., i. :·ia n rgenti<:u cli~ c.-npr i~a. inibisce nel modo pi11 Hssoluto lo sviluppo delle colonie cli tt1tti i ger111i ad·o11e1·ati: 2° gli ioni metallici ha1mo azione .·nlle c11ltttre giit svilup1)ate riuseeud-0 ad t1cciderle in nn lasso cli ten1po in rappo1·to con la nat11ra del metallCJ e co11 la. S11a concentrazione;

3° i germi patogeni (Yibrione colerige110 e ùacterit1m coli) s i sono mostrati pi1ì sen. ·ibUi <lei saprofiti all'azione della ionoforesi. Dagli esperimenti eseguiti ri~ulta evidente U'na netta a.zione aritibatterica (legl i ior1 i rnetallici introdotti nelle culture con la ionoforesi. J_ ·O. riferisce anehe alc1111i casi clinici in cui la ionoforesi ha du to ottin1i risulta ti. • •

Z. RICCI.

Società Medico-Chirurgica

Anconetan~.

Lli·it1tiorie del 4 r,n,aggio 1923.

Presidente: Prof. ~ ~ o-vra 11n

~IooEX.\.

oaso cl·i obesità.

nel oorso di enoefa.lite letargica.

' I./O., dopo aYere brevemente citi\ ti i casi congeneri finora cono8cinti, riferisce intorno ad una donna, la quale all'inizio della forn1a encefalitiC'n e di pari pn~so C'On i primisCl. FALCONI. -

L. F1on1r\1. - I, 'O. i·iferisce un caso capitatogli di aissenza totale congenita del perone i11 una bambina di 9 anni, con presentazione di lastra r adiografica.. Tra i ni.1ruerosi elementi etiologici l 'O. òit in1portanza al ritardo di svilUl)!)O del1·amnios o alle .aderenze · anniotiche che determi-· 11erebber-0 nei prin1i mesi della vita endouterina cl~lle co111pressioni o delle trazioni sui botto11i cellulari che rapprese11tano gli arti . Riguardo alla cura ro. co11siglia llll ad:.l tto apparecellio ortopetlico, essendo l'accorcinn1~11to dell'arto nbbn~tanza i1otevole.

1


11{)8 Di un raro ca.so ài fu,b~ r:;.olosi ve·r r ucosa

01(,f 'iS

L'O. comunica l'ossel'Yazione di nll caso di t. v . c. associata a lichen sorovh ztSORHENTIKO.

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losoru-1n .

Jja rarità del caso è <lata: 1 o dalla sede anormale della lesione che l'ispetta l~ mani, i piedi , ecc., ed è dissemina t a anarchicame11te agli a r ti ~uperiori ed inferiori e al clOl'~; 20 nlla relativa rapid i tà di dedorso ; 30 a lla conco·m itanza del liohen scroph1~loso­ r111n derm~ttosi francamente tossi-tubercolosa (tos' ,, ..."' si- tubercolide) ; 40 \ a l p·r ogressivo impr essionante d eca dimento delle forze e della: 1i 11u trizione del paziente, il qnale è forte fumatdre e bevitoTe._ 1

L!O. discuté 1a· patogenesi e l'etiologia della t . , .. c. e l)Cr 'lé ragioni ,-{uddette (concomitanza d i

tossi-tubercoliòi - grave decadi mento or ganico diminuzione gra nde della t . v . c.) si sente assai SE-dotto dall'ipotesi eh~ in questo caso la t . v . c., i1rvece (f·esse1·e - come gener a lmente si ammet te una -infezione di origine ·esterna (come la ~erruca i11org~ica) sia l'esp.re~sione di una colonizzazione p11c10Ri}tc}ne<.t del Yirus tub. provenien te da qu a lche focolaio tuberc. viscerale. P~r qua nto r igua1·c1a le virulenze della t. , .. c. il Sorréutino rico1·da che, molti anni addietTo, egli i)otè in un caso di tale malattia : a) dimosttare nel l)llS e 11elle ~zioni iniçrotomiche di tess11to t. <:. gra11cle tìbbondanza cl'i bacilli d i Koch, a lcuni ben c:o11serva ti. a lcuni spezzettati e gr a nt1losi (chiazze ,·ecehie): &) riprodu\l;re in fezioni cutanee di t ip-0 i1od11Jo t1lcer0Ro lupoide ed infezione gen er a le specifica ac1 nndn111e n to acuto in giovani cavie. I Ja t. ,... ç, guarisce di solito non molto diffic·il1nente eon cure cruente: ' Tolkman, segui to da C«ì t1stic:a7.ioni e c:o11 una Roe11tgen e Fin.s en terapia o c-011 elioterapia concentrata. •\ f T'>..T- J , 1.;:> C'leg reta rio. D Ott . ("; i:IAI.'Vor..... 1

xxx, F.\ SC.

3~j •

cl i Riehl e Paltai"f.

G.

[~.\ ~NO

IL P OLICLINI CO

1

Dal · pun to ùi Yi:sta delle a1)plicazioni medico-forensi, l 'O. t r ae le seguenti concl usioni : 1 ) che i l riflesso crem.asterico qua n do presel1ti le cara tteristi~he ecceziona li c1·una '.[}erdur a bilità indefini ta, senza termine, con a lternatiYe r itmiche . cadenzate, <li salita e discesa dei testicoli, è u11 dato obbietti\ O cospicuo e l)rezioso per la diagnosi di nevrosi t r a11matica.; 2) che esso, per la su a singola ritit, vale a l)Qter fare escludere in maniera il1dubbia la sin1ulazione Yera e propria della sindrome irc,r bosa : 3) che il r·iftess-0 crernasterico, i l q11ale a dire à.el B rt1sa, n on è stata stl1dia t o a l pari degli a lt ri riflessi cutanei per la scarsa imp·orta nza ad esso attribuita nella semiologia del si•s tema ne rvoso, deve in,rece essel'e accuratame11te ricercato, studiat o e valutato nei rigua Tdi di '.Pit1 esatto ap 1prezzam~n­ to ·clinico di stati nevropatjci e psicopatici.

' Un, caso àj, a.sma bronchiale cli or1,gine dentaria. P rof. D ' A.LISE CORRADO. - L'O. riferi.sce su di un cnso di aSlll.a br on chi a le i n persona di un medico cli an11i 60, guar ito in seg11i to a ll'estrazione del 2° piccolo molare ~uperiore destro, affetto da gra1111loma apicale, ed a l1a ,sffeg-·u a dei fatti clinici riscont r a ti nel suo ca.~o, e in due alt ri riporta ti dai Rueck di New: 'York, sostiene com~ le lesioni dent..'\.Tie possono <:1Ssere cau sa di asma bronchia le e ci ò afferma in ba·se a lle seg11enti con siderazioni cliniche : 1) L'aggr avar si dell'a~ma col crescere della gravi tà ed esten sione delle lesioni de nta rie. 2) 1. a cessazione completa e definit iva de ll'asma con la sola estrazion e dei d en t i gua sti. 3) 'L'aver~ !l vàziente, nel easo ripor tat o d al Rueck , sofferto per 4 anni di febbre da fieno .senza avere avuto a lcun trattamento specifico, e guarito dell'asma con l'estrazione ·di 12 denti guasti. l'aspor tazione di due polipi naBali e l'incisione di d ue · piccoli ascessi peritonsill a ri. I n u ltimo l:' O. r ichi ama l'atten zion e dei medici e specialmente · dei rinoiatrì oopra u na più esatta valutazione delle lesiQni den tarie in tutte le malattie ad etiologia oscura . A . CRI STONI. • ..

t

...

R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli• .

Serl u tn ll.el 27 rn a.ggio

Pref::iclenza :... Prof.

GIU'SEPPE

1~23.

PrANESE,

presidE>nte.

Di 1t n a .~iriqola·ritèi di ri.ftesso cremaste'r ioo e del · 11alo>'e se1niologico che esso può avere 1ìer la dia ,qnosi di nevrosi tra'l-trn.atica e d'altro.

..

Prof. Zccc.\HBT.LI .A~OELO. - L'O. espone un cao di infortunio sul la ·vo1·0 nel quale ha potuto -0ss<'r\"nl'~. per un lung-0 Ileriodo di tempo, che il ritle so c:ren1n terico, i1ro"fOCo'lto con uno stimolo mec·n nieo ~nlJ\lice . òeRtn \<lSi sollecit-0 ed energico e - poi cont in11a"Vil ~1 t1tom·1ticnruente con alternatiYe ritn1icl1c e cod('11Zatt-> di salita e discesa C'1 'nmbo i t\~i::ticnli t co~ì perdn r~1Ya. Ilèl' l.1na durata lungll . Il rn pporL • t l'a tale .sa litn. e clisce a testicolnre e !!li ••tti rt-~piratori ~I"'l <li 20 a 18.

Dott, G. GIULIANO PERONDI

Docente di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella R. Università di Roma

Il sistema cutaneo nella gravidanza Fisiologica e Patologica L'argomento dei rapporti tra gravidanza normale e patol~· gi~a e s istema cutanoo non aveva ancora trovato una esposi· zione completa e ragionata. L' inter esse che esso presenta anche dal punto di vista dei resultati sempre più promettenti della cura, trover~ In questo libro la sua perfetta rispondenza. . . . Il volum e pertanto riuscirà utilissimo sl agli Spec1a 11st1 defle Ma lattie Cutane& e Ginecologiche come ai Medici pratlf.? i. Un volume in-8 grande, d1 pag. 275, nitidamel?te sta.mpato. con due Tavole fuori testo. Prezzo L. 5 O. Per 1 nostri abbonati sole L. 4 6, fran co di porto. Inviare Cartolina , ...aglia al Vav. Lt'IGI POZZI • '-ria Sistina, n. 14 - Roma.


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XXX, F ASC. 34]

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI .PER IL MEDICO PRATICO. I

CASISTICA. · La nefroptosi. Riconosce d1te ordini di cause, quelle accid·e11tali (infortunio) e quelle costituzionali o c(on• genite; la maggiore freque11za con cui si I osserva la 11efrbptosi r1ell~ donne sarebbe da attribuirsi ad un difetto congenito o fa migliar.e (spesso ne sono affetti diversi m·embri di tina stessa famiglia ) i1ella forma della sacca i·enale. Vi sono poi cause che favoriscono I.a nefroptosi, quali la deficiente nutrizione e l'occupazione (la malattia è assai frequente in l'agazze costr.ett,e fin dalla giovan.e età ad un lavoro in l::>osizione eretta); scarsa importanza va attribuita alla gravidanza, di fatto il EO % <lei casi si osserva in i1ubili o nullipare. I sintomi po~sono essere dir etti (dolori inter1nittenti all.a schiena con carattere di stiramento, ch e si irradjano alla coscia e son agg·ravati dai movimenti) e riflessi; questi pos• sono essere sva ria tissimi: cefa lea, p.a lpitazioni, disturbi della vist a, respiro corto, disturbi ·vasomotori diversi. Vi s.onJo disturbi dell' apparato digerente con vomiti, talora ematemesi, vertigini dopo i pastj, sen sazion·e .di malessere nel passare dalla posiztone supina a quella eretta, diarree inter1nittenti con dolori col.ici, dolorabilità alla regione cecale. Comuni sono • i disturbi della minzione (pollachiuria) e degli org.a ni genitali fe11tminili. In qualche caso si osservano attacchi di dolori addominali act1ti con vomiti, sudori profusi e tutti i segr~ i di sl1ock (Crisi di Di·e tl), taJ.volta diagnosticati come ap11endiciti ac1lte o c.oliche renali o biliarj. Si · spiega l'esistenza 'di tali' sintomi, q11 a ndo si tenga. presente che il rene mobile distl1rb?- l 'equilibrio delle due divisioni del sist ema aL1tor1omo, la simpatica e la parasimpatica; la so, rastimolazione cronica !)Orta poi a cambiamenti permanenti nei nervi e nei gangJ,j siccl1è, quando la malattia dura a lungo, il trattamento è impotente .a fare sco1nparire tt1tti i sinto1ni. In segt1ito ai difetti di circolazione d·elle ghiandole surrenali, · queste sono ipofun.zionanti s.ic·chè s i ha 11na diminuzione dello zt1cchero sanguigno con la conseguenza di di... ,,,, 111ir1uita nutrizione dei mt1scoli e di uno stato di stanchezza e di esat1rimento noto sotto il nome di iposurrerl a lismo. I s intomi principali nei primi stadi d el!.a nefro1) tos i sono da attribuirsi all'irritazione nervosa ,ect nlla instabilità s11rrennle. Per l'esam e del l)aziente J . .T. Bell (Brit·is 1i 1n.ed . J ourn. , 26 i11agg·io 1923) consigli a, nella I I

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posizione supina, di comprimere il fianco fra il pollice, fortemente appoggiat0 posteriormente, contro l~ ultime costol.e e le a ltre dita sulla parete addorr1inale; i pazienti grassi vanno esami11ati collocati su l1n fianco~ l ' importante è di iniziare la compressione dalla f<ossa iliaca e di .as.cendere g·radatarnente. Per La cura, l'A. è n.ettamente favorevole a ll'intervefito chif (. " rurgioo. •

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Sulla funzjone del rene calcoloso . . J. Rt1mm.els.burg. (D. 'l\1ell.

Wocherl~~ch,~·,

nt1mero 16, 1923), 11a eseg·uitQ l'.esame della ftlnzionalità renale in una donna malata di calcolosi bilaterale dei r eni. La prova della concentraziorue dimostrò t1na grave pe·r dita del pot er.e co·n centrativo : il l)eso sp.ecifico dell 'urina non superò i 1013. Il potere di diluizione era 1nvece poco alterato: di 1000 cm 3 • di acqua ir1tro·dotti, vennero •eliminat~ 7~3 cm3 . , cii c1li la magg·ior parte nelle prime :B· mezze ore, come in con~izion.j norma11. Dfmurbata era pure l'eliminazione de1 cloruro di · ~o;dio e Cfltella dell'urea intl'od,0 tti in eccesso . Dopo so1n ministrazione di 10 gr. di cloruro di sodio , qt1esto non veniva eliminato rapidamente come in condizioni normali, m.a le ntam ente in forma di una curva appiattita. Dopo la somministrazione di 20 g·. di urea (g. 3 gr. N) y,enivano el jminati solo 3 g r. di azoto e il resto veniva ritenl1to. La malata ' eliminava però bene l'azoto introdotto nell 'organismo con 1a sua ordinaria alimentazione: l ' azoto residuo del sang·u.e non sup er.a va infatti i 33.6 mg. I...a fl1nzion e d ei reni calcol osi era dunque altetata in modo an.alog·o a quella che si riscontra nel r ene gr1nzo. •

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POLL.

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TERAPIA . L'assistenza ai cancerosi.

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I! canceros·o, oper.ato ·Od ino·p erabil·e..,. b.a bisogn.o di cure dirette ad impedire o ritardar·e la recidiva od a · lenirne le sofferenze; il cl1irurgo limit a il suo intervento all' atto operativo, ma il m·edico deve seguire l'ammalato sino alla fine e d.eve s orvegliarne lo stato locale e quello general.e. Per quan1to riglrtarda lo stato locale, a llorchè la recidiva non si è ancora prodotta, si dovrà anzitt1tto evitare ' tutto quanto ecciti la moltiplicazi'one d€gli eJe· menti n.eoplastici rim.asti; soon.sigliare qu: ndi og·ni ginnastica destinata a ridare la forza a


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JL POLICLJ):ICO

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J)i:t rzial111 ente resecati, mettere in ripo o Ja lin g ua o gli organi genitali che erano secl e d·el i1eo1JJas1ua; proibire tl1tto ciò cl1e elevi la. te1n1)eratt1ra dei te ssuti, co1ne un accu1nulo di cotone a scopo estetico sopra una 111a1n1r1 e1Jla arnputata, le iniezioni calde vagiua li clopo interventi p er cancro uterino, l'uso di cata1)lasmi locali, ecc.; .evitare altresì ogni cal1sa d 'infiamn1azione o congestio n e locale. fJccorre poi d econgestionare la regione malata usa ndo J.a J)enzina o l etere di petrolio per lozio1 ti 'ltl1a ct1te, ller 1avatt1re nella bocca o per tam1)onamenti (dilt1ito con tre parti di olio tl ' olivo ) od iniezioni ri ella ' 'agiria o nel r etto. Q'1n.ndo si tra.tta cli ca rcinon1i inoperabj li o r ecidi vati, . . i dovrà so1)ratutto lottar.e contro l't1Jcerazion e, le emorragie ed il dolore. Per t1uanto i ig u nrda la prin1a è da e.v i tarsi l.'uso di og11i cicatrizzante, co111e aristol, gomenol, jodoformio e del calore sotto tutte le forme; In. lav a tura s i farà con acqua fr.e dda o tiepid<.1 e, ir1eg·lJ o ancora con l 'ete.r e di petrolio, diln enc.10:0 cori tre parti di olio· vegetal e se pro,·o::a dolore. ' i f arù la 111edicatt1ra a. !)iatto co11 i1oco i11.ateria le; ,,~ . de Keating-I-Ia1·t (L 'E1·0/ uti on 1nédi co-ch i rtL r(f i cal e, a11no III, n. 2), co 1tc:ig lia pe1· le 11lcel'azio11i ilnterne (bocca, l'etto, vagina) le irritazioni biquotidiane con acqua fredcla e poi il tocca.m ento con tan1poni i1nbevuti di etere di i)etrol io. Contro l e emorragie inter11e, cl1e . on le più temibili, si jstit11ir ~l il trattam ento calcico,. si faranno iniezion.i di geJatina, di e1·gotina, si t1serà l 'adrenali11a , il gl1iaccio all 'interno ed al1'esterno, ed in caso di n ecessità l'allacciatura delle arterj e; per l 'er11orrag·ia esterna oltr.e ai rimedi a cce11 nati , ~i useranno la compr.essione ed il ta111po11amento; il trattamento continuato con ete l'e di lletr olio, agendo d a decong·estionante, co!1tri})ui~ce all'em ostasi. Con trc) il do l.01·e ch e l'agg·i11nge il i11assin10 al 1nat ~i 110 fra le 2 e le 5 e cl1e talvolta è tale ll<t s11ingere al suicidio, si cercl1erà di ottenere ln d econgestio11e locale con il gl1iaccio, le irrigazio11 i fr edde, l 'etere di petrolio; g·li analgesici sono nun1 e1·osi, ma poco efficaci, la coca inn pl1ò dare qn alcl1e rist1J.t a to l ocale, il pira111itto11 e; l'a ntipiri11a, l ' a SJ)irina i1otranno es. ere t1 t iJi per tJPalcl1e tempo, n1a alla fine c;i a rù co. tretti a ricorrere all'oppio in tt1tte le n e for1l1 e; il inedico do\'rù. proporzionare 1e dos i a Ila Iungl1 ezza d e l] e tappe da i1ercorrefe. ngg-i u ngen<l ovi il . occorso d egli ir1corag·giam ent i t'.) d el la l1ietosa bugia. I.o . . t·1to genrrale ,·a ria da quell o florido allt1 caclle'"Ìa; nel i1ri111-t.l ta dio i e\ iterù la t> \ t 11tt1alc iper gl iee111i<t tii carcinon1a vive di 1

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glicogerre) e si sottomettel'à il malato ad un reg·ime ar1alogo a qt1ello clei diabetici; si cur erù. il buon funzionamento degli emu11torì, del tubo digerente, favorendo inoltre l'elfmi11azione del sudore. In seguito P·Oi, il malato si avvia allo stato cachettico, in conseguenza d el la tossiemia e della ipoglicemia ed allora si ordin·erann o delle iniezioni di siero i ~ oto11ioo g1ucos1ato (2500 eme. og11i 2-3 giorni). 1.'oli.o car1fo·r ato, la kol a, i tonici diversi aiuteranno il malato e>Saurito, si devono però evitare i rimedi a base di arsenico e di sodio, sostituendo event,1alm.ente i sali di qu.est ult.i1no con quelli di calcio, e dando per la stessa ragione una dieta ipoclorurata. Talvolta durante i tratta111enti radioterapici, si h anno intoss icazioni gravi di origine citolitica, contro J,e qt1ali si lo tter~t fa,,orendo 1' azione d.eglj emuntori sp.e cialmente della ft1nz ione sudorilJara. 1

fìl. Neoplasmi primari endotoracici. S~bbene relativ•amente rari, i neoplasmi endotoracici si riscontrano con una certa freqt1enza in ospedali destin.ati alle malattie to1'acicl1e, sicch è si ha l 'impressione che essi siano meno rari di quanto si cr.ede, tanto più cl1e nella maggi.aranza dei casi i mal ati veng·ono inviati con diagnosi diverse, specialment~ t11bercolosi ed aneurisma. A. J . Scott Pi11cl1ir1 (The practitioner, giugno 1923) ne ha veduto in due anni una venti11a di casi in cui gli .erro1·i di diagnosi era·n.o dovuti ad erronea inter1Jretazj on1e dei segni. Il più comune è i1 sarcoma, cl1e si o~·serva cli solito verso i 40-50 anni, sp.ecialmente nei mascl1i; esso ha origine nei tessuti linfatici e si diffond.e nel polmone speci.aln1ente dal lato destro. Fr·a i sintomi sono da notare la tosse, tormentosa e senza .espettorazione (in un periodo avanzato vi è escreato), il dolore che si ini.zia oome senso di pr.ess.ione e può diventare assai g·rave, la dispriea,· anche a tipo parossitico, cl1e at1menta col progredire della ma1attia, talvolta la disfagia, raramente e di poca importanza l'emottisi; è raro cl1e la temp era t11ra sia a11mentata a meno eh.e non vi sia infez jone secondaria. Obbiettivamente si risco11tra all'i11izio soltanto uria lieve broncl1ite; man ma110 cl1e la massa del tt1more aumenta, s i hanno altri segni: l 'ott,1sità di carattere parti colarm ente re~istente, quasi petrosa, che cl8 al. dito l'impressione di una massa solida; i segn i di compressio11e s11i bronchi e s11lla tracl1ea, l ' ingrossamento delle ghiandole (sopra- ed infraclavicolari. ascellnri ) e delle \1 ene uperfi ciali; ta l\·oltn vi è 11na ripienezza evi•


SEZI ONE P RATICA

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dente del .l ato affetto cl1e J)11ò mostrarsi l)lllsante, ta1·.a1tra i nvece, vi è collasso del polm.o11e; ii1 qualcl1e cas:o si ha ve'.r s.am.ento pleurico e dita a clava. Lg. diag·nosi differenziale del sarcoma rnediastinico va fatta 'co11 il linf.oadenoma, la tu• bercol osi e l 'aneurisma. Nel primo caso, si hanno di solito q,ltri gru1Jpi di ghiandole affetti, 11onchè 1 i11grossarnento della milza e crisi di temperature elevate; abbastanza agevol e è la diagnosi .con l a tub,ercolosi, mentre p11ò offri re serie difficoltà in casi cli ane11risma. Il neoplasma può pulsare, erodere lo sterno, la tosse può essere u.gualmente tormentosa, vi possono essere ineguaglianza. p111Jillare e dei nolsi rumori sistolici ocl altri (lo' v11ti alla co111parteci1)azione del cuore o del i)ericardio. Il dolore è generalmente più grave nel t11more, mentre nell'aneurisma può cessare od essere diminuito in seg11ito al riposo, alla limitazione della dieta, al ri~)OSO, alla somministrazione di jodt1ri; ra1i sono nell 'ant1erisma l 'edema e l'ingrossarnel1to cleJle vene. strazione di joduri; rari sono n:ell 'anel1risma l'ederr1a e l'ing·rossamento delle vene. ìvieno con1une è il carcinoma che s.i svilup1Ja ad t1n 'età un poco superiore a quella in cui si ha il sarcoma e conduce spesso ad un collass,o p.olrr1onare parziale ir1 seguito ad ostruzion·e bronchiale; sviluppandosi nel pnrencl1ima polmonare., mancano i sintomi çii cornpression·e; si h a invee.e assai precoce la to.s se non così gr.av~ e parossistica co.me nel sarcoma, ma acc.ompagnata spesso da dolore e da e·mottis.i sp,esso prec.oce ed abbondante. • Se il1 carcinoma cresce lentamente, lo stato generale si mantiene discreto; i segni fisici variano secondo la posizione de l tumore; n.ei casi di occl11sione di i111 bronco, vi è un appi ~ttirnento del toraçe, sp ecialmente pron11nciato se il collasso sf verifica, come spesso, all'apice; nei tipi profondi, cir.coscritti vi possono essere solo deboli rumori respiratori. Nella diagnosi differenzi ale si terrà lJresente sopratutto la tubercol osi polm·o·nare. 1

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Nel suo ospedal,e, l'A. 11a l 'abitudine di sottoporr.e le ammalate di cancro della mamrn·e1la ad t111a seri è di· frradi azio11ì pre- e postoperative : che, dai r isultati finora raccolti, sembrano avere u n'azione ritaTàante ed o·stacolante sull 'ins-orgenz.a delle recidive . Quanto ai r is11ltati d ell 'irradiazion e sulle rffcidive inoperabili, in 124 casi l'A . ha ottenuto una sopravvivenza media di d1.le anni e quattro mesi dall'inizi-o della r ,ecÌ.diva; p.eriodo che rappresenta un notevole vantaggio risp·ett o alla sopravvivenza net casi non trattati, ch e f't1 di sei i11esi e m,ezzo. Ir1 generale, i risultati so110 stati . tanto mi:, gliori c1uanto l)ÌÙ ricco di cellule .era il tumore; e ta11to meno bt1oni qt1a11to J) fi1 giovane era la donna .e i:> iù rapida la recidiva. · Le lesioni cl1e meglio rispo11do·n o al tratta111ento col radio so·no le -· uìccole lesioni della regione s ottoclavicolar.e, le piccole metastasi cntanee, ecc. Il trattamento con i raggi X è i11vece l'.)iuttosto indicato nei casi del così detto car.,c inoma ir~fiammatorio, nelle metastasi ~stese ascellari, sopracl avicolari, m ydiastinicl1e, ple11riche, .o.s see, ecc. (B U RTON .J. LEE. J oiirri. of (,he A nieric. Me d . il ssoc. , 1922, n. 19. pa.g. 1574) . 1

E.

SEMEIOTICA. Il clo10 totale del succo gastrico come criterio diagnostico differenziale. L'alttore (H . WIENER. · Are h. f1J,r Ve1·àaungskrankh. N. 5-6, 1923) ha ricercato il cl oro totale 11el s11cco gastrico qi ·varii mala ti. •j

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A) malati il c11i s1u:c co gastri co cdnteneva acid'O cloridri1co lib:ero . . Jl_ cl or·o tot.al.e può oscillare tra 0.199 e 0.44 %; il valore di es.so era pro1::iorzionale al grado dell'àcidità. B ) malati il cui st1·c co g·as.trico non conteneva .a cido clo1·idrico libero e l a cui acidità tota.le era scarsa. La stessa proporzione tra il cloro totale e l'acidità in tutti i n1al ati ,tranne quelli con .carcinoma isastrico. In qt1esti il . cloro totale era m·olto elevato in rap!Jorto a1l1acidità bassa (fino a O. 58 %). Q11 esta sproporzione t;ra. cloro totale ·e .a cidità è nei casi di acliilia g·a.striéa, un sintomo importante di carci·n oma. Il valore di q-µesto .s'intornio no·n è assio luto ; es.so deve venir v·a lutato in uni1on.e coi sintomi ·rim anenti. La causa del fenomeno sarebbe · ltn .a fflu·sso di clor1u"o di sodio a llo sto·m a.cq, determinato dall1alterazione cl1e i fenomeni di diff1i:sione tra contenuto .g·ast.r:ico e Yie un1or:ali st1bisco·n o in·· ,. s-eg1 ti'to all'alterazion,e della. i11i1cosa gas.trica , (ca.rcinor11a ·ùlceratb). PoLLlTZÉR. .. 1

' Trattamento del carcinoma ricorrente inoperabile ' della mammella con. il radio e con i raggi X. ' . I casi . di .car~on1i ricorre·n ti della m.amrnell.a s:i presentano di solito çll cl1irurg.o allo stato di ino1) erabilità, per la J,arga ò.issem,ina.• zio11 e delle l esioni. l\iJ olti di q11esti ca$i non sono assolu t ament.e s11scettibili di a ltra t.eral)ia cl1e non , sia. qn•~lla semp1,icemente palliativa; ma ·i n. altri casi, rneno avanzati, .l'irradi azione può sperate d:i otten~re qualche ri' sultato. "

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I

IL POLICLINICO

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Le lesioni intestinali neil'anaftlassi. ~IANWARING,

R. :\1c. BR1DE. Journal A. M. A., 19 maggio 1923. L'anafilassi nel cante si manifesta tipicamer1te co11 e•m orragie irJtestinali, specie nel duoder10. Esse non si s1)iegano con la sola congestione passiva~ dov11ta ad ingorgo del fegato., come si ritiene co1nur1.emente. Gli AA. hanno fissato l'intestino, nei vari stadi deJlo shock, iniettando nel suo lt1rne liqt1ido di Zencker non acido, con aggiuntovi il 4 ''·o di form a ldeide. Dal 4° al 10° n1int1t o da1.l' j11sorgere dello shock i villi .erano molto edematosi, i loeo vasi erano ingorgati. il loro C'pitel io ap1)ari va distaccato, e protrudeva spesso a gttisa di vescicola n el lun1e intestinale. Da·l trentesimo al novantesimo mint1to di soli to l' eipitelio, è sco·m p arso, e la zona esterna idei villi s i ·colora male uerchè ca.dl.1ta in n·ecrosi. Pe1· 1nezzo di 11na cannula introdotta nel cluodie nu, aù addo111e aperto, l1anno osservato che 1.a pressi·one intraintestinale, che è abitt1almente di 7 mm. Hg-.. sai.e. a 40-100 m1n. nel primo mintito dello shock e si mantiene irltorno a 15-20 mm. nei primi trenta ininuti. Nei :primi 10 min11ti si notano contrazioni ritmiche. di vari.a f 9rza. Ten11to conto cl1e la pressione aortica r1ei pri:mi dieci minuti di shock si abbassa notevolm.ente (28-40 mm. Hg. ), è probabil e che la cospicua pressione intraintestinal.e, insieme con la normale pressione intraaddominale, imrJediscano la circolazione sanguigna delle pareti . intesti11ali, provocando una stasi che può dt1rar.e venti minuti 1ed oltre, e dare ragior1e dei reperti isto-logici. I . a causa dell'aumento di pressione intraint estinale probabilmente è costituita dalle contrazioni intestinali cagionate dall'anemia dovuta all 'ip otension e. Non sii pt1ò escludere t1n' azione tossjca diretta sulla n1uscolatura intestinale, noncl1è la compressione dei vasi da 11art e dell'edema, dov11ta ad aume11tata perm enbilit;\ e.lei vasi s tess i. Gli AA. i11·0$Cgt1ono le ricerche. 1 (\\ •

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Sulla questione dei rapporti tra pelle e immunità. (:F' . J(t El\fPEREfl e . PESCHI C. I>. lllfJ(l. \f·ocliensc hrift, ll. 13, 1923' . I proces. i immu11itnri sono oltremodo compl es i, ad e... i l)C:11 tecipa110 probabilmente tutti i tes ut~ dell'organismo, verosimilmente in modo e i11 g rado lli \·e rso a seconda delle diverse 111a ln t t ie. Con1e gli altri te t1ti anche la pelle ))a rt ecipa i11 qua1c11e 111alnttia pitì, i11 altre n1 e110 i11ten.;;nn1e11te. ~ 011 è pero affatto tlimo-

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strato che esistono dei rapporti speciali tra la pelle e l'immunità, come si è voluto affermare specialmente per la tubercolosi. Gli -~· haJnno controllato le ricerche di Fellner, che aveva affermato di aver potuto constatare nell1e papule della cutireazione, delle sostanze sensibilizzanti alla t11bercolin.a, che chiamò procutine » : i risultati delle 1or:o esperienze ft1rono in ogni rig·t1ardo op1Jo,s ti a quelli annunciatt da Fellner. PoLLITZER. (l

IGIENE. A proposito di eatleismo. R. Guillermin (R evue Méd. d e la Suisse Ro1n., dicembre 1922 e Arinali d'Igiene, aprile 1923) ha rivolto l'osservazione sull' allestimento del caffè, dati vari casi di caffeismo occorsigli nell.a clientela privata. Il caffeismo è stato b ene studiato da vari at1tori, ma gli effetti fisiologici e patoJ.ogici del caffè s.ono tuttora molto controversi. Alcuni sostengono esser la caffeina il lJrincipio attivo e nocivo del c.affè, altri inv,e ce inc.olpan10 gli oli essenziali aromatici (cafeotossina, caffeone, acroleina ) cl1e si sviluppano per l a torrefazione del caffè. Sono stati fatti studi da l\1aier, sul caffè Hag e s11l Santos, il primo contenente 0.03 % di caffeina, il secondo 1.05 %; in quanto a so. tanze aro'l11atiche ne co11.tengono in ugual, mist1ra. L 'A. 11a trovatio cl1e il caffè Santos eleva la pressio11e arteriosa, moùifica il polso, dà spesso cong·estioni della faccia, tremiti alle mani , a11goscia precordiale, tenesmo vescicale, a ttent1a gli eff.etti tossici della nicotina. Il caffè H ag non m1odifica nè la pressione, nè il l)Ol,so, non dà disturbi, non modera gli effetti della nicotina. Entrambi sono stimolanti intellettuali· energici: dunque l,A. conchiude che l'azione psichica è dovuta ai prodotti aromat ici del grupp·o caffe.one, essendo solo questi content1ti nel caffè Hag; alla caffeina egli attribuirebbe gli effetti dannosi del caffè. H. D e P11r)· ha invece notato cl1e il caffè tttrco non è noci·v o come il caffè ordinario: evidentemente perchè il primo si f,a , con pol\'ere finissima in caffettiera aperta, portando ad ebollizione: qt1indi tutte !e sostanze nocive li.anno l'agio di liberar.si; mentre il caffè usuale, macinato grosso, si l1st per rapido infuso ecl i11 tazze chit1se: donde gli effetti deleteri ( ins . onnia. . ecc. , . nell'amn1ette L ' ..\.. si associa a H. De Pt1rv • r e dunq11e che la relativa innocuità del decotto è dovuta all'eliminazione deg1i oli es, enziali, mentre 1.a caffeina è ben tollerata; 011de l ' ~.\.. con iglia 1'11so di caffè t11rco o al1l1en o del d ecotto e non dell'infuso. E. P.

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· Part1lisi periferica da i?iiezione· di clli ni na. · · -~1 dottor F. N., · abb. n. 2266: La chinina ha, iniettata in corrispondenza del decorso dei nervi periferici, azione · neurolitica spiccata, tanto che essa è stata usata ·e-0me disintegratric.e déi nervi in occasione di neuralgie ribelli. Le patalisi da iniezioni da chinina hanno prognosi _riservata, in ra1)porto con la co11servazione o totale distruzione del tratto del nervo periferico. In generale però dopo un decorso di molti mesi la inotilità si ripristina lentamenite, specialmente se aiutata da applicazioni ~ l ettrogalvanich e, e da movimenti passivi che evitino l1e rigidità articolari. Se nessun miglioramento si accenna dopo breve tempo, in casi di paralisi completa, è da mettersi in discussione la eventuale cura cl1irurgica. con la !),sportazione del tratto distrutto e la anastom.osi nervosa tra capo centrale e capo periferico. T. PONTANO •• per iniezioni. Al dott. M. Pasquali da Canneto sull'Ogli o : E stato introdotto, a quanto ci consta dal 1\tlarfori; si })ossono fare iniezioni ipod ermiche od er1domusco1.a.ri, od .endoven ose, con la formala seguente: Salicilato di sodio g. 1.75; Caffeina 0.25; Acqua distillata sterile q. b. per o~. 10; dividi in 10 fi alette da sterilizzare. Se ne usa u11a à l giorno od a giorni alterni; se si fa L'iniezione endovenosa, è b ene far seguire un'altra di 10 eme. di soluzi-0ne fisiologica. Conn.er ha ottenuto buoni effetti mediant6 iniezioni endovenose di una soluzio11e aL 20 %, che pl1ò prepararsi estemporaneamente e sterilizzarsi con l'ebollizion-e; s i possono iniettare g. 0.90-1.80 a 8-12 ore d' intervallo; il Conner sarebbe arrivato fino a sei gr ammi nell e 24 ore ; il miglioram ento dei dolori è sorprendente e lo stomaco è risparmiat.o.

J~ ~ilso

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SEZIO'NE PRATICA

del sali-t;i l cl lo di socliu

FILIPPINI.

All'abb. n. 7738-1: Il collega trover à esposta lu tecnica della reazione r ichiesta, in modo pra i.ico e chiaro, nel « Man11 0.le di t ecnica siero din.gnostica » d i L. Viganò. edito dall 'Istitt1 to Sieroterapico 1Vli1anese (Via Leccl1i). !1 . s. _A.. l

dot t. F. Tizza n i da Coazze: ~on ci consta che il lavoro di Biels Cho\iv~ ko: « En·ori diagnostici e terapeutici n sia stnto tradotto n è 1n jtaliano nè i11 fra11c ese. A. F.

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La medicina ed i medici dell'antica Boma.

Casarini in un opuscolo offerto ai partecipanti . .a l Congresso . Internazionale di Medicina militare espone le condizioni della medicina e dei medici di Roma antica, quali risul• tati dai sup~rstiti documenti 1-etteran e monumentali. La medicina romana è t1na d'3rivazione di quella greca. Questa ai tempi di Silla si era già affermata in Roma a m ezzo di t1on1ini liberi o di schiavi al servizio ai patrizi che il istruivan!O per rivenderli a prezzi più elevati. D altra p ar te not1 è dubbio ch e gli Etruschi, dei quali i Romani ereditarono religione, arti e scienze, abbiano . . 11on poco contribuito alla diffusione di quelle cognizioni e form11le em·1)irich.e, a prevalent e contenut_o di suf»erstizio11e, che costitt1irono la m.edicina dell'-e-poca. Nè al rigu ardo si può r:vegare anche la influenza esercitata da a ltri popoli finitimi, come ~·li a ])jtatori della l\1agna Grecia, i P elqsgi, i i\Iarsi, i Sabinj, i Sanniti,. i)r esso i quali 1 arte sa11itaria era da tempo professata. Aoce11ni della presenza di m edici di Ro1na fin dai tempi più antichi si. trovano-n elle 01)ere storiche. Dionisio d 'Alicarnasso rif~risce che nell .anno 282 ab urbe co·ndi ta - scoppiò u11'e1)idemia « che IlOil! risparmiò n è età, nè sesso, n è forti, i1è deboli, e contro la quale ri11sci inefficace la scienza dei medici n. Lo stesso storico parla di llna pestilenza manifestatasi ne11·a11no 301, contro la qt1ale fu vano og11i soccorso perchè il nu111ero d.ei n1edici era troppo esiguo per il gra11 numero di .malati. T'lel 582 l't1rbe fll colpita da una m alattia contagiosa an<;ora pi\1 te1~ribile delle precede11ti , cl1e m enò gra11 strag·.~ fra schiavi e cittadini cc sicchè non v'erano abbastanza medici per <;Urarli » . Diodoro Siculo attesta eh.e nella prima g·uerra punica si sviluppò un epidcmia negLi accampamenti Cartaginesi in Sicilia di tale ve-emenza e rapidità cl'1e i medici non furono sufficieRti a· prestare assistenza ai soldati colpiti e la loro opera riuscì in-efficace (rriedicoru·n i él1.J:J:ili1lni ineff11

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cax rrdderetur) .

P li11io afferma che nei prin1i secoli della Repubblica medi<;i schiavi e liberti er ano s-0litj di ap.p r estar e le loro cure secondo ricette stereotipate e fo1·n1ule vaghe n on a·venti aJcl1n rapporto con l'esame diretto del malato. · Nel 535 a lJ 1i r1J<' cr1irlita, ' 1 enne in Roma iJ cl1irl1rgo greco Arcagato . Sorretto dal favore dei connDzio11ali ebbe un co·s ì rapido successo cl1e p:li. f11 aperto a pubblicl1e spesé una taber1irl i1ei pressi del foro di i\Iarcell o. l\1a per la


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I L POLICLI~ICO

5mania di tagliar e e bruciare le carni dei malcapitati pazienti si acquistò ben presto l'epiteto di la1iius (beccaio), e cadde in discredito tale da dover chiudere bottega e ft1ggire d a R oma. Di ciò profittarono i medici romani per iniziare una campagna diffama toria contro i con1petitori stranieri. Al riguardo è famosa la lettera di Catone al figlio l\l arco ad Atene, n ella .quale g'li proibisce di ricorrere all'opera Ji medici greci, ritenendoli ciarlatani ed impo stori (i nterd ixi tibi de 1nedicis ) ed a fferma11do che essi avevar10 giurato di distruggere tutti ) barbari compresi i Romar1 i (iit rar·u rit in.ter se b ctrb aros necaren t). Così, a l sorgere dell 'imp ero, fiorì u11a scl1i era di medici indigeni, dei quali Plinio il Vec.chio fa un quadro poco lusin·g hiero . « Non anim ati da alcun spirito di cameratismo, si fac evano vicendevolmente aspra guerra, cercando ciasct1no di attirarsi una numerosa clientela: da ciò quelle d eplor evoli contese a l letto del malato, dove non trovi mai dne cl1e siano d cl lo stesso parere , e ciò i1on per altl'a 1·agione cl1e ner non aver l'a ria di accedere alla se11t enza altrui». D a ciò quella terribile iscrizior1e sopra una tomba: << I molt i medici l 'hann o a1nmazzato » . l\larziale nel noto epigramrr1a contro Simma<'O, quando accenna al fatto ch e q11esti an-

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XXX. F.\SC. 311

dava i)er le Yisite segt1ito da tina turba .ii disc epoli « cl1e poteva passare per 11na intier n scuola di Medicina n esclama: « Cento ma11i gelate n1i 11ann o scrutato il polso: prima non avevo febbl'e ed ora sono febbricitante (ri on. h a bui f ebre, Synimache, 1i unc hab eo! ) » . Tuttavia in quei tempi i g11adagn i dei m edici raggiunsero somme favolose. Plinio afferma che non v 'era professione più redditizia di qu·ell.a del medico. Cassi o p.ercepiva come sanitario t1no stipendio annuo di 250,000 sester zj 11a ri a 70, 000 lire. Quinto Sertinio per le cure prestate all a famig'l ia in11)eriale cl1iese 300,000 sesterzi; eg-li st esso ricavava dalla clie11tela 11n provento a11nuo di 600,000 sesterzi. ·Il chirul'go Alone. vent1to in fama i)er l a cura del1e fratture ~· delle ernie, i11 1)ocl1i a11ni potè rifarsi di t1na rrtulta di 10 milioni. Crina lasciò u11 capitale di a ltrett a nti miliJni, dopo avere speso un 'egual e som11~a p er 18 costruzione delle IDl1ra di l\!Iarsiglia, sua città natale, e di al.tre città. Gli studi medici n on erano in R oma affatto organizzati. Solo sotto Séttimio Severo ( 1~3 211 d . C. ) si p rescrisse lln diploma i1er l'esercizio d·ell'arte sanitaria in R0Ii1a e solo con Alessandro Severo, ossia v enti anni dop o, si trova no le traccie delle prime sct1ole di l\1ect icina istituite a Roma. ab bo.

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. (*) Osservazio1ù intor110 agli ordinamenti sanitari. Il prof. Achille Sclavo ha fatto una interessante comt1nicazione «per t(,n piiì v alida im.pulso al la igie11e nazionale n al Con... gresso degli igienisti ad11nati in Venezia. La segnaliamo s pecialmente p~r la chiarezza e l~t precisio11e delle osservazioni e d ell e pToposte che vi sono contenl1te in sintesi mirabile. 1. Coordinare tutti i servizi igienico-sanitari alla dipendenza d el ì\1inistero dell'Interno : cioè applicar e l'art. 1° d el testo 11nico d elle leggi sanitarie. I l p r of. Sclavo ha rilevato l a n1oltiplicitit. degli or gani e la indip~n ­ de11za , con eff etti di disarmonia, di non po ch e funzioni connes e o affini. Si p11ò aggit1ngere: rece11temente sono stati istitt1iti speciali 11ffici per l 'igiene scola.stico presso i provveditorati regionali. ~. AcrrP cere la ft1nzior1e is1)ettiva dei me<lici provinciali, ele va ndone la ct1lt11ra. Il p ersonale medico d ella Direz ione gene· i·alr della ~nitù 11n perdt1to alq11anto d el st10 (I

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I A\ Pl°('St>ntc rt1bri..:-a ~ affidota nll'a,·v.

carattere tecnico e t.roppo ne fu ridotta la funzione ispettiva.... Se poi i medici provinciali non dovessero perdere tanto t-en1po in certi lavori di ufficio di scarsa utilità o cl1€ n on sono sempre di loro competenza, si potr.ebbe fare a. me110 jn vari luoghi dei m edici provinciali aggiunti, sulla nomina dei quali si appuntarono anche pare cchie e git1ste criticl1e » . Si può aggiung€r e: sono frequenti i casi d i vere e proprie esorbitanze del p er sonale tecnico nel campo a mministrativo, oltre ogni misura. Conseguerize necessarie: la funzi one tecnica è trascurata - salve lodevoli eccezioni e quella amrninistr~1tiva è male esercitata da chi no11 n e 11a competenza specifica . M a queste deviazioni dipendono forse più da ll e person e che dagli ordinamenti. • · ì\figliore utilizzazion e dei laborato1·i scientifici della sanità. l"'nica clirezione. «Propizio è il mo111enlo pel'

GIO'f.\ XX I SEl,\'.\ G-OI.

CQnsulent.e legal~ del nostro pe11odieo.


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'[ANNO XXX, FASC. 34]

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SEZIOl\E PRA"TICA

modificazioni in tal ·senso, soggi\1ng·e ·il prof. zione fisica v'errçi.nno ·presto a manca.re inseSclavo, gia-ccl1è il prof. Paternò, che da più gnanti esperti in tale disciplina >J . di venti anni ti·ene provvisoTiamente il · posto 8. ~alaria e bo11ific-he. di dir.ettore della sezione chimica, · ha ormai r>roblea:na di mezzi .e di v,olontà . E.'argotoccato i settantacinque anni di età ·». n1ento è noto e non giova riassutnere e corl1ì\ia occorrono. anche mezzi adeg·11ati. me11tare. 1·. Riforma del Con~iglio Sùpe,r iore e dei Il -prof. Sclavo ha volt1to, dunque) ricl1iaConsigli provin·c iali di sanità. s ·e . ne.· ~iscute m.are ratten.z lone .del Gov.erno su vecc}1i pro-da tempo immemot.abile. blerr1i e s11 necessità sem1)re attl1ali e l1a fatto Il Consiglio Sl1pari0Te è tropp·o i1u1nero.se; è una buo.n a .azione. . statico. (( Si potrebbe t1tilizzarlo riduce11dolo di IJa Direzione g·en11rale della sanità, che è nt1mero e ancor i:>iù dfvidendolo i11 sezio·n i, da - stata ed è animata dai inigliori propositi, in sentirsi in relazione alle loro speciali compe- lJO.rte già attuati .con ~agg·ezza, può ora meglio te11ze. Una maggiore libertà di gitrdizio si e l)iù decisa111r.11te osare, percl1è le condizioni avrebbe :tenùendo elettivo un mag.g·ior numero politicl1e consentono al Gove1·no di agir·e con di consiglieri da parte cli corpi. scientifici n . volop.tà energica, fuori di og11i ostacolo. I Consigli provinciali sono ridotti ad una ben n1eschina funzione : si lJUÒ dire, a11zi, cl1e 9UESTIONI. PR.A TICHE. non contano nulla . . Semplificare:, dunque, la costituzione :del- L. - La efficacia della graduatoria nei concorsi. l'organo riduc·endo11e i componenti a poche E orn1ai n1assima costantemente affermata persone di sicura competenza, che possano dall.a IV Sezione del Cor1siglio di Stato elle · ~ collaborare efficacemente con 1 amministra« u11 concoT.so })er titoli rimane g·overnato dal ziòn.e attiva; ridl1rne ancl1e le funzioni, che in principio· generale della pertinenza del posto alcuni casi sono mere duplicazioni e cat1sa di al meg·}io gradt1ato , sal'VO clie nornie ge1ie ·~·ali ritardi. P-er es., i ricorsi in sede gerarchica, o speciali clispongano diversamerite » (come, dopo la istruttoria, sono esan1inati da dt1e or- lJer es., in rapporto ai medici condotti). gani co1isultiri: <;lal Consiglio Sltperi ore 'Cli Nè si pt1ò rite11ere che l'obblig·o di attenersi sanìtù, e dal Consiglio di Stato! alla gradt1atoria con1pilata dalla Com1nissione, 5. Servizi ig·ienici comunaÌi. qulin,do 1ion è espressame1ite c o 11set~ tita facol- ~ Il n1·of. Sclavo s i è I.imitato a ricordare l'intà di sceltci, escluda i1ell e11te la potestà di apteressamento llella Presidenza dell'associazioprezzamento di doti e qualità str ettamente i)erne per l'igiene e il recente decreto « che insonali e soggettive clei -c oncorrenti, cl1e sfug·tt.se provvedere · in parte ». g·o.n o alla competenza dei giudizi te.cnici: n1enChe dire, infatti, dopo q11anto si è scritto i.re re11te 11011 può sindacare e i~ifare il gille si è proposto da anni ? dizìo estimato1io e tecnico affidato ad a1)po- I~a situazione..... provvisoria fatta di accosita Comn1issione, non gli è peraltro vietato ~ modamenti, d11r a ormai dal 1904 ! di val11tatt3 altre e diverse circosta11ze cl1e coLa Direzione gen.erale della sanità elabQrò stitt1iocano1 acl esempio, motivi di i11deg11ità o t1n progetto di leg·ge orga.nico, il qt1ale però di i.11comp a tibilità o di 1doneità fisica a qtJel rimase allo stadio di disegno. clete.rminato ufficio che è ogg·etto del concorso. In tal modo 1'a p-otestà di nomiI)_a; attribuita 6. l\1iglioramenti negli insegnamenti unia ll'ente, si pone in .a rmonia col rispetto del versitari d'igiene. Lamenta, fra altro, il prof. Sclavo che, per 1isultato clel concorso, a garanzia dei legittideliberazione recente del Ministro della P t1b- mi interessi dei candidati e ii1sjeme della pubblica a.zienda. _ blica Istruzione, sia abolito l'insegnamento Di ql1esti princi:pii la I\- Sezione l1n fa.tto speciale di ig·iene per· gli allievi della scuola applicazione, con la decisione 27 -m aggio 1923, ingegne1i. n. 575, i11 co·n fronto del con-corso al posto di 7. Ed11cazione fisica. medico presso l'Ospedale cli S. - Giovanni ir1 · Opportunamente rileva il prof. Sclavo che Torino. il . nuovo ente per l 'edt1cazione fisica è li1niN B. -- Ai quesiti deg·li ab boria ti si risponde tato agli ~!lievi delle scuole medie: ma alle direttamente per lettera. I _quesiti debbono essere scuole elementari come si provv.e derà? « Chi inviati in lettera acoomp.agnn.ti dal francobollo insegne-rà ai maestri ~uella scienza e qt1elJ'arper 1a' risposta e' sempre indiri:;~t! impe~na!111ente alla Redazione del « Pol1cl1n.1co », vin Site di cui dovranno servirsi a vantaggio dei stina, 14 - Roma (6). loro giovani discepoli? Con la soppressione ·L e risposte ai quesiti che I!Oll richi~ono esnme di atti o specia Ii indagini; sono gratuite. di tl1tte le SCllOle di magistero per i>edtlCa-

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[ANNO XXX, F.\SC. 34]

IL POLlCLlNICO

NELIJA VITA PROFESSIONALE. Cronaca . del movimentò DfOlessioDale. Sindacato medico fascista della- provincia di Venezia.

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Il 5 corr., all'Ateneo v·eneto, si è adunato il Gruppo dei medici che hanno dat-0 l 'adesione per costituire il Sin(lacato medie'<> fascista . L'illustrazione degli scopi del Sindacalismo Nazionale Yenne fatta dal l'Ag·. Cavilla. In seguito il <lott. Abbruzzetti fece un'ampia e dettagliata e~­ sizione dei problemi d'ordine sindacale che pur riguardando n otevoli intere~si <lel1 a classe 111eclica, i1on contrastano mjnirnamente con gli interessi nazionali. Il prof. Cnppelletti espresse il desiderio ehe risulti ben chk'lro in q11esta prima adunanza t l1e aderire ai 'inclacati fa1scisti deve significare anche disciplina e ri1111ncia, ove occorra, con de,·oto spirito di sa crifici o ad interessi particolari per il bene della Nazio11e. Il presidente d ichiarò costituito il Sindacato provinciale medico fascista con 104 aderenti. Venne nominato il Direttorio che risultò così costituito : Cappelletti, Dian, Ligorio, Pasinetti e Piccbini Giovanni; segreta rio politico Abbruzietti; segretai · io cassiere 13-0tteselle.

CONCORSI. Po

Tl \'ACANTI.

BEXE\'E~To.

Hu1iicipio. Capo Sezio11e mec1ico11Jicrogrnftca .e Cèll)O Sezione cl1in1 ica del l,<1horntorio C-0nsorz. d ·igiene. Scad. 31 agosto. V. fàsG. 32. OAPAi.~NOLI (Pisa.) . C-0ndotta del Capoluogo. Stipendio L. 6000; a umento di 1/ 10 fino a raggiungere la qt1ota corrjsPQndente a lla metà stipendio; indenn. c.-''"· : 2000 per la cavalcatura di c11i 500 n1uutenute solo fino a quando perdurerà l'attuale costo dei foraggi. Scadenza 1° settembre. CUMIGSAXO e T1 CE~GO (Orenio1ia) . - C-Ondotta conoorziale. Estensione km . 14, nbi tanti 2000. JJOY<>ri 1200. Reside,nza Ticengo. Stipendio iniziale li1''' 77!)0 <'OD a11menti periodici fino a l 50 % in 20 a n11i; eurn poveri J.i. 2400; tlff. san. IJ. 500; trasp. ~nza obbligo cavalcatura IJ. 1500; indenn. c.-v. C'.npitoln to tipo provinciale. Documenti di rito al J)resi<lente del Con s-0tzio, Giovanni Arrigoni, in Ti<"<:'Dgo. Obbligo <1i prendere servizio entro due n1esi dalla 11omina . Sca<l enza 30 settembre . FIX.\I.E filMir.1 \ (Jlo<l eu a ). Oonyregazio1ie <li < .Jarit<i. - ..A. tutto i l 29 ag. or e 13. Chirurgo diretto te clPll"O~Pl'Clnl('. \ c<li fnRC. 30. (iR08ò:)i-1 o. eUll y rr flfl ~ i fJ1l (> cl i Carità . ~\in to l llC<lico-ch i rnrgo all'Ospellnl<": ._end. 31 n~:. TJ. <lOOO e e. - Y. ~ n l lncrgio obl>lignt. j11 oi:ipecl. <}no ... ,. ro. R. ,..-::1,rc111le t/1•lla Jlis,.ric()rclia. _\i nto Ul 'diCIJ-('h irurgo . .. \ hltto i ] 31 :1!!". f ... fi00') lord('. inclCllll . C.-\. tl!lll'>O.l.'llTIC<'. ,.-\Jl ng~ Ì<) in Q.~:pe<lnlt'. ~l1r \ .·o. [ ,q/ituli ()sJ>italic.>ri. I concor i ni po:--ti di <1il'it!t 'l1ti. ,·ic·, 1lil'Ì!.. (•nti P n~si-.:tc-nti <li ..\n1ln1lntnri. <li 1·ui :ibbi·11n o d:lt' llotizi~l (f . . . , .. ~-!) , ~ono j ll'tll'll!!.fl li ~1 l :11 utto l>:'<'.

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~IINT U R!'-lo

(Caserta) . -

Veùi fase. 30. Scadenza

31 agosto. ~lo~D.\INO (Forl~) . -

Popolaz. ~_rglom . di 554 ab.', HJ_)ar sa di 1795 .. Stip. '.L. 8000 lorcfe con 10 at1menti biennali del 'decimo; 1a indenn. c.-v.; L. 2500 pel' (;3.'{a lc. obbligat. Età 40 a n1ti, salvo servizio in altre con<.lotte. Qocumenti di rito oltre idoneità fisica; stato famiglia . Obbligo di prendere ser\izio e11tro 15 giorni <lalla n omina. Scadenza 27 agosto. RoAL.\, Cruoe Ros:Ja ltalian,a. Segretario meùico negli Uffici del OomitRto Cen tra le . Sf!ucl. 31 ag'Osto. \ Tedi fase. 33. R OMA. Jfin.-iste1·0 della Guerra . - Col 15 noYeinbre avrà inizio un cors.) per aspiranti a tenente 111eclico in S . A. P. Vedi fase. 28. Ro'hJA. Miril stero clell' Jn,f crno. - È ind(-'tta una sessione di esami di ido11ei tn per inedico di bordo. D omande e docum. entro J J ottobre. V. ·fase. 2.8. SOLESINO (Padova) . Scad. 31 ug. L. 7200 :fi110 a 1000 pov. ; due c.-v. ; J..1 . 300 uff. san. ; L. 800 se bic. e L. 2000 se cav.; età lim . 40. Pratica annua i11 pubbl. osped. o condotta o non breve ese~cizio 011oreyole o con titoli equipollenti di speciale oolt: i-;cientjf, e buona pratica i1ell'arte med. Stato di fa m. Riserva di modificazioni. VENTIMIGLIA SICULA (Palernio). A tutto il 31 agosto; L. 5000 per 500 pov., addiz. L. 2 fino a 1000 pov., L . 5 oltre; 5 qninq. dee.; c.-v. VERGHERETO (Forl1,). Condotta l'esJ(lenzial~ nella frazione Alfero. Sti·p . L . 6000, otto atllll. trien11ali del decimo, doppia i11dennità c. -v.; disagiata residenza L . 3000; cavalcat. L. 4000. Scad. Z5 ag.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,. Il pr of. ~"ilippo Bottazzi, ordinario di fisiologia all 'Univ~rsità di Napoli, è stat-0 insignito del titol-0 di dottore arl lì nnorern (Jall'Untversitù di Erli111burgo. I ,,a Con1rui:;sione istituita r>er l 'assegnazioue del premio ~In sna ta in n1emori<l ùei co1n11ia nti col1eghi dottori ( ornelli e Trova ti, comp0sta dei dottori: l~ialetti prof. <.'lPrnente, ::\laE:nata i1rof. GioYnnnj . 1\1ila ncsi dott. IJnigi .<~egretario, SaJnroli dott. JJn tuberto. Zoia prof. I..1uigi pre.siilent e , ba amrue~~o al concorso il dott. Git1r;eppe Berguruuschi, medico conùotto di Torl'e \ rec<.:hia Pin, il quale ha ottein1>erato alle c·o11t1ir.ioni rlel <'Oncor~o m~desimo, e g li ha nssegnnto 11n pre1nio cli I •. :;oo. a tir 110 ili inr·o 1·a :~p;i:i 1nen t(). 1

Co111 n1 i .. ·i1Jni girti/.ica/ ,-i<i J>< r r.u1:t•or.~i u JI i rr•,-,,; lari.

I'atol.>!.!ia ('\ cJinic-~1 <·hi1·ur~i< .i : :.1usr nt<•ll•1. l 'arle. ·r1 it, 1ui. 'l'nsiui, l{onC<lli, ll(\mf•rti, Dioni~i , .1 't•pere. ( 'lini ca otori11ol:1ringoiatrica : 'it<•IIL Gr;1d1•nigo. ~f asini, F rreri, (irazii, I,ap;liani. Bn gliuni , 'l'-tJ1s ini. .\nnton1in norn1 n1<': J.nchi. I~ P1·t lli. ,~Cl'!":tl'i, T."'Yi

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(j rn.~i. nutt111~ i.

Rnftini.


. SEZIONE PRATICA

[.J.\.':\"NO XXX, FASC. 34)

~OTJZIE

. :i'

DIVERSE.

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Uoa gt•ande inchiesta nel campo igienico assistenziale. Il p.residente della Croce Ro9E:la I taliana. S. FJ. l'on. Cira<>lo, e il presidente de ll'Associazione Nazionale per gli interessi del M~zzogiorno d'Italia, on. m al'ch . Nunziante, hanno dato la loro adesione generica alla iniziativa dell'Istituto Italiano di Igiene Previdenza ed Assistenza Sociale, . espressa dal direttore di questa prof. E. Levi .al recente Qongresso in Venezia dell'...\.ssociazione Italiana per l'Igiene (e da Ql1esta accettata) per una serie d'incbieste igienico-[lssi:3tenziali nelle regioni meridi-0nali e i11sulari <la i11iziarsi in Sardegna in oc'ca:sione del prossimo Congresso dell' Associa7.io11e nell'isola. L'i11iziatiYa dell ' I stitnto :rtaliano (l'Igiene Previdenza ed Assistenza Sociale, ha cosi portato al felice J'is ultato di vr o,·ocare (per llll p rimo esperimento di utilità nazionale.) la e;ol1<1 borazione cli alcuni tra i massimi enti .assistenziali italiani e ciò i-n armonia al pro6ra1nma for1dan1enta le dell'Istituto. I limiti e la for1na cli tale colla bor azione saranno presto .deterJDi11ati ·dai Consigli di am1uinis.t razione delle singole .-\ssociazioni, ed il Comitato Direttivo clell' Asso<:i8zione Italia11a per l'Igieue d'accorclo con l'I.stitt1to propone11te e cogli a Itri aderentj, concreterà l 'i1nmediato program ma <l'azione re In ti YO a.ll 'inchi0sta in ~urdcg11a.

l stitlito bibliografico. ~-\.bbiamo

dato a.lt r e volte l 'elene:o c1·rstitl1ti bibli<>grafici (cfr. fase . 15 clel 1921, p. 533) . Ci viene ora nnnl111zifl ta la f ondazione di un i1t10,·o Istituto del ge11e~:e a Gottinga, riservato a lla medicina e discipline a ffini; eseguE'. ricerche bibliografiche, recensio11i, riassunti , compilazioni, tradt1zioni dal tede~co ii1 italinno e Yic:eversa; è clir~to dalla prof.a ~1 . Wiblfahrt-Castagneri. Sec1e: Gosslerstrasse 8 - Gottinge11 (Gern1ania) .

Un· Corso al '' Preventorio l\'laraini ,,. •

La Croce R ossa I taliana npre -0g11i· anno il Preventorio per Lattanti E . 1\!Iar aini , che deve alla munifica offerta di Donna Carolina i\1araini, come mezzo di dimostrazione, p ropaganùa ed insegnamento ai 1neclici c:l1e vogliono co1upletare le loro conoscenze nell'assiste11za all 'infanzi a . Il cor so ò-el J 923 è durato 4 mesi e ne sono sta ti insegnanti i i1roff. , .. a lagt1ssa, Gazzotti, Sympa, i\l aggiora, Za1telli, l\lanctoli, Serena, Gualdi E., Ilvento, ciascuno per la relativa -specialità. Gli inscritti i:iono stati 51. Alla cbit1s11ra del corso la Croce '.Rossa ba l)andito l111. COllCOt'SO r1er 7 la,rori Che risultas.~el'O meriteyoli <li J)11bblicazione. Sono sta ti premiati : il dott. (i11idi ~.\.lclo con un la \Ol'O sulle 9ure fisiche nelle n1a lattie dell-e · glandole. linfa tic:he: i dottori ì\ilasetti C. e . Fus<"it liJ.. con nn lavoro sui critel'i per 11na propag-~nda cli profilassi contro la tubercol-0si i1ei lattanti, nC>llq ~colaro, nell'aclol~scentP :

1117

. - .. "' il dott. · l\iiassa ~fario, ·ro.q n laYoro st1l: rachitismo come malattia sociale. --··· Sono stati a nche assegnati premi di frequenza in clanaro ai dottori Gaetani D., -R-0lando 'S., Garofali ll,.

Un busto al prof. F. A ..e11a. Nell'Ospeda le della nativa Capua è stato inaugurato un busto in bronze al compia nto .p rof. Fran• cesco Arena, lin pioniere (leIla chimica clinica, autore di un ottimo trattato. Alla cerimonia intervenne il rettore dell'Univer si tà di Napoli, professor ~liranda .

Il commer('io degli stupefacenti.

'

La &>cietà delle Nazioni ha emanato t1na rigorosa conda nna contro l'uso degli stupefacenti in tutti i I>aesi cjvilizzati, eccezion fatta per qt1elli dell'Estremo ()riente, ove l'uso dell'oppio è a.m1nesso legalmente e doYe questa droga è liberamente spacciata in pnlJbllco e consumata nelle « fumerie» al1torizzate d:ì llo 8 tat.1. L a guerra è dicl1iarata ormai - per chi ci credE· - contro i trufficnnti di morfi11a, di eroina, di cocaina, ecc. Una i;tatitstica a1nerica11a 11a stabilito che il eonsun.\v degli $h1pefucPnti è ~a lcolato cosi, per ciascun abitan te: in I talia a 64 1nilligrammi; in Germania a 128 111illigramrrii; in P ortogallo a 161 milligrammi; Ilei r•aesi Bassi a 226 milligrammi: in Francia a 104 milligrammi. E finalme11te ag·li Stati Uniti a 2 g-1·a mmi e 232 1nilligram1ni cioè a dire trentasei volte più c11e . i11 Italia. Come è noto l'oppio e i -suoi clerivati IJl'OYe11gono dalle Indie, dalla Persia, dall"Egitto, dalla T111·chia e dalla Cina. Nelle Indie, clove la cultura, la manipolazione e la vendita <.1ell'OlJ.r>io sono controllate dallo Stato che ne 11a il monopolio, l a produzione, nell'an110 1919-1920, si è eleya tn a 971 t-0nnella te.

L'S luglio è morto a Pale rmo il prof. SPALLITTA FJ:tA'NCESCO, direttore dell' I stitl1to cli fisiologia di quella R. Uni,·ersità . , Era J1ato a J\'lezzojnso (Palermo) nel 1860 e già nei primi anni del s uo stttdenta to in medicina, fl.1 a mmesso dal prof. Fi.1bi ni, allora direttore dell 'Istituto di Fisiologia di P a lermo·, corne a llievo • interno. Con questo ì\ilae stro laYorò e colla borò in diversi lav~ori sperimentali e da lui fu, appéna l:.\ureato, i1ominato aiuto . •L\.ve ndo poi il Fubini lasciato l'insegnamento di F isiologia i:>er asst1mere qt1ello di F armacologi a 11ella R. TI1uyersitit cli Torino, lo Spallittn continl1ò nella l·arica di oiu to sotto la direzione del r1rof. i\1urcacci, il qnale ebbe per rni una grande stima come scienziato e co1ue llomo. corrisposta da parte dello Spnlli tta da profonda e continua <.le,ozion e . In quel l;eriodo rifulse l 'attività scie11tifica di ·F'l'ance:;co Spa llitta come dimostrano le importanti ::zue pl1bblicazio11i sui nervi ' vasomolori e ·sensiti\i, sulla ~stirpazione del ganglio di Gasser. sul 11er,'o deJ)ressore, ecc. 1


1118

[.l\.~NO

IL POLICLI:\JCO

Non1iuato prima inca ri<'8 to ~ IJOi titolare, quando il l>rof: ~1arcaeci fu <:llian1ato a PaYia, la sun n ttività RC'ie11tifica Il-OD Ai arrestò, ma HDZi Si aCUÌ, e pre~PYOli laYOl'i SCii ntifìci fnt0110 l)Ubblicnti d·a lni e <la i . uoi allievi. JJe :-:ue <loti i>ersonali gli vaJ.sero la stima dei collt·g-hi, i quali lo eles~ero per più anni Rettore dell'U11iyersità di Pnlern.10 e <lei cittadini c-he lo el~­ ~ero nH' n1bro ùel Consiglio Provinciale di cui fu PreRiùente fino a qua11d-0 lo col~ la mnlattia inElf-Kll'nbile che Io l'lOrtò alla morte.

!11 ~Pguito n<.1 impr•Jvviso n1alore, è morto a 5.f) a11ui il l)l'Of. dott. VINCENZO FISICHEI.1LA., libero doc~nte di Clinica dermosifilopatica e direttore della sala celtica di c·~1t.:'1nia. r.,a . ·na atti Yità .·cientifi.ec.1 ed il suo grande amore agli stu<li sono d iruo~tra t i da notevoli lu vori sulla lebbrH. Frulla tubercolosi cutanea, sulla sifilide e sna terapia . Forse un i1111<.1to ~~uso di m(){lestia e i·attacca111ento alln terra 11at:ile l o distolsero dall'aspirare ~1lla Catledrh c:he Mgli cer to avreb1 be raggiunta pe.r l~ sue emine11ti quali~\ di scienziato e di pratico. Non i1er questo l'opera. sua fu meno utili, e meno vi\'O sa rù il 1·in1piaJ1to 11€1' la sua morte fra i nun1ero~i amici e c0Ileghi. V. MONTESANO.

Si è spento il dott. !vIARIO RANDACCIO, che Jìer 32 n11ni, alacrea:i,~nte ln vorando, tenne In condotta di Ustica e il ~eryizio della Colonia coatti; fu un i>r ofe. ·~ioni sta 7~lànte e benen1erito. V. Il,.

.

Pubblicazione

interessan~e

:

Dott. Prof. PAOLO GAIFAMI

Docente di Clinica Ostetri co-Ginecologica nella R. Univ. di Rom3

Prontuario di Terapia Ostetrica VADEMECUM DEL MEDICO PRATICO

Direttore della R. Clinica Ostetriro-Oinecologica dell'Università di Roma. pa g . VIII-294, in form:,to t:iscabile dell.l nostra « .;\lE:\tORA~DA •. nitidamente stampato su carta distinta., 1.'0n 17 llgurc ed una tavola a colori nel testo ed elegantemen· te rilegato in piena tela fiessibile . Prezzo L. 1 8. Per i no stri abbonati sole L. 1 5. 9 Ò fran co di ,porto. Vn Tolume

11i

- - - -ln\'iaro C.:11 rtolinu. \ ·aglil\ al Cuv. Ll'IGI POiZI • \ ·ia stin a, n. 1'4 · Romo..

1-

F.\SC.

3i)

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. E . l~ESCI. Parteci})azione dei vari organi a lla reazione anafiln ttica. Bull. d. ~'c. Jle<l., ge11.-feb. - I Nov1. Nel centennrio della nascita di J ..uigi Pasteur. - G. C.\1 rI~A. isti sierosa i·etroperitoneale. Bl"i.t . Af ed. Journ., 12 mag. H. E. WHISHIXGl-IAM. Patogenesi e cura della dissenteria da fingeJl.ati . - ,T_ KOREXCHEROSKY. Effetti clell'ecc~sso di <:.aleio St1llo sel1eletro. Javan Jfed. 1l'orlcl., 15 mar. R. KA,VA~IUR.~. I/agente della malattia di Tsutsugamushi. - N. KIMCJRA . Ca11<;ro sperimentale dei polmoni da insuffiazione di catrame. .Journ. Nerv. a. Jlcnt . Dis., iuag. P. (1LARK. lJ ra in, I. - \\~A LSHE. Riflessi tonici o di posizione nell'emiplégia con riglla rdo ai «movimenti associat i ». - Z. SzYM\SOW~KI e N. ZYLBERLAST-ZAKD . Enc. letarg. ed herpes febbr . - A. GANS. Il ferro nel cervello. Revue Neu.rol., mar. - BETCHov. Il nistagmo vestibolare . - _S. JusTMA~. Nt10Yo metodo per proYocare il rifi. rotuleo. Folla Med., 30 mag. - r . ~I FRANCO. Sindrome di Flajani-Basedow e febbre tub. a forma ondul a11te. Uazz. d. Osp. e d. Ol., 31 mog. - o. I. SAGOIORO. Distruzione del bac. tub. operata dal tessuto sottocutaneo. Revue Mécl . •CJuisse Ront. , iuag. - E . OLI\'IER. Il progetto di legge federale co11tro la tbc. :>i~ederlandscli Ti.idscltrift t·oor (Jen eeskuride, 1923, 3 febb. - J. SNAPPLR, A. GRUNBAUM e .J. N'EURERG. JJa sintesi clell'acido ippurico da parte del rene. - .J. MUSKt~Ns . I riflessi mioelionici nella epile$Sia sperimenta le. [cl ., 10 febb. - F . VAN DER ZANDE. Trombo~stenia emorragica .ereditario. - .A. Ef'DTZ. Due casi di epilessia con fenomeni schizofrenici. Id., 17 fcbb. - A. l~RUT.T.. I..n c11ra d ella tnbe1·· colosi oeulare con i raggi. - .J. Mr:-çK. J,a can1111la tracheale dal i1unto di vista . fisiolog"ico. Id., 24 febb. - K. DE Ssoo. Sulla profilasf4i della febbre puerp~rnle. Journal Anier. jjf edic. _Js.qoc., 12 mag. - C. H. DE T. Snr,·J<:Rs. Infezione gonocoec:ica del rene. \\"". J. :à1ALLORY. Aneurisma dell'aorta toracica causa di dolore nd<lominnle. Giorn. di Olin. Jfed., 20 mng. - E. PunF.DDU. Secli1uetltuzione <lel Rn11gt1e nsfittico. - C. CONIGLro. Asma da tenia intestinnle. A.nnales de l' ltist. Pasteur, apr. - ì\1. NICOLLE e E . CÉSARI. Come i diagnosticn un microbo patogeno. - G. SA:-iARELLI. Vie <li penetrazio11e e di « sortita » dei vibrioni coleric·i. - IJ. D. WALBUJ\! e .J. R. )lORCIL Importanza dei sali inetallici sn 11 'imn11111izzazione. lJull. Ac. de lléd., 10 mag. - E. SERGE..~T e H. DURA:\A>. Sifilide poln1oll<'lre. Presse Jf~d., 19 mag. - .T.-A.. BARRÉ. Dolori radicolari, simpn tici, cordo1ui li ~nlle cornpr<"'~. ioni del midollo. - R. l\I.\LL.l:T. •\ngos<·ia e ossc sione. Pathologica, 1° mag. -

~

Prefazione del Prot. Sen. ERNESTO PESTALOZZA

XXX .


[A~NO

XXX,

.FASC.

34]

Olin,i ca Ped., apr. · -

1J~9

SEZIONE. PRATICA

'

G. DE TONI. La miopatia

rachitica. Journ. de Méà .. de Lyon,) 20 mag. -

J. N1cous, J. GATÉ e G . PAPACOSTAS. Erpes uretrale e uretrite erpetica. M ed·io. Ibera, 2 gi\1. - J. GoYA~Es. Chirurgja dei v~si sang. . Pens'iero Med., 19 giu. -- E. BANANDI. Le febbricole. mestrua Ji post infettive in rapporto ad infiltrazioni sotto-eutanee da i11i€zioni. • J[orgag1ii (Aro1i.), 31 mag. - F. PF..'TilOSELLI. Caso di anosmia, agensia e va·s ta anestesia cutanea. Practitioner, giu. - 0. GRUNER . !sto-fisiologia dell'appendicite. - J. PKIT,LlPS. Il p11erpel'io. Pediatr., 1 giu. ·_ 1\.. N1zzOLJ. 'J.Ja pressione arter. in pediatria. A. EMMANUELE. Leishmaniosi int. associata a i11fe~. n1elitense. J>res8e Méd., 2 giu. - .T .-.A . SICARD e .J. FORESTIER. Esplorazione radiologica con l 'olio iodato. Mediz . Elini.lc ., 15 api·. - I .... ADI.ER. Edemi in gravidanza. G. HERMANN. Lesioni nervose da fulminazione. Deutsclzc Mediz. Wochen .~., 13 apr. - Il valore terapeutico del timo in medicina interna. - E . MARX. P&1coge11esi e psicoteravia dell'a<Sma bronèhiale. Presse- Méd ., 11 apr. - IVI. CREVASSU. Le uremie curabili. Paris Méd., 14 apr. H. CLAUDE, ScHAFFER e ALAJONANINE. Tum<::>re cerebrale simulante l'encefalite letargica. Journa-Z Am. Med. Assoc., 7 apr. - G. E . FAHR. Il Cliore ipertensivo. G. L. STREETER. Trapianto ipodermico di cuore umano. H . S. KRETSCHMER. Keratodermia blenorrhagièa. H. GREY e H . F. RooT. Lipemia retinalis. W. W. I>ur{F.. La caffeina per via endovenosa: il migliore stimola nte.

e:

Deutsolie Jif ed·iz. 1Vochens., 27 .apr. E. FREY. CÒntagio cellulare. - R. ROOSEN. Chemoterapia dei tumori ma~gni. - J. KISS, J.;, FRIGYÉR. Azione della papaverina. , P ens. 11.f erl., 1-! apr. - 'G. B. ANDO-GIANOT'rr. Il fenomeno })ilo-motore faraòìco ed il suo significato clinico. A.rch . de Med., Cir. y E-sprj c., 28 apr. - G . SOHRODER. La chimioterapia della tbc. R ev. Méd. Suisse Ro·m ., apr. - V. DE1r10DE. Il tubercolo di .C arabelli. - E. FAvEz. Atrofia del ceco? ]y[ediz . Kli111ik, 29 apr. - ID. F. :NitiLLER. R~gola­ zione e significato del tono vaseola re. - M. FLoOKENHA US. Le facoltà psichiche dopo ' gli st~apazzi. Soc. rl. HCJp ., - ~3 apr. - A. StzzARY. Ictus bron'chitico e ri:ffésso oc'l1lo-carcliaco. • '

La nostra SEZIONE CHIRURGICA, nel fasci , colo 8 (15 agosto), contiene: J. - P. BAsTIANELL1: Osservazioni so~ra il mJp~ contributo operativo di chirurgia duodenale.

IL - A. B1ANCH1N1 : Considerazioni a proposito di· un raro caso di calcolo della cistifellea.

III. - G. CAR1s1: Contributo alla casistica dei tumori renali. IV. - G. P1sANò : Considerazioni cliniche e diagnostiche a proposito di due easi di neoplasia pancreatica. .

.

I npn abbonati a detta Sezione potranno ottenere questo in teressante Fascicolo, inviando cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. •

Pag. 1112 Anafilassi 'Lesioni intestinali nell') Aponet1rosi palmari (~etrazione delle): guarigione con le radia..z.ioni . . )) 1102 )) 1168 Asma bronchiale di origine dentaria )) 1102 Caffeismo . . . . . . . • )) 1109 Cancerosi (Assistenza ai) . Oarcinomu della ma.n1111ella (Tratta)) 1111 mento) . . . . • ·)) 1105 Cenni bibliogra.fìci . )) 1102 Oervello - Immagine radiologica . . . C 01icorsi - Effioaoia dellra gtaduato·t ir.i )) 1115 Correnti ad a lta frequenza : valore terapeutico . . . . . . . . )) 1104)) 1107 Demenza paralitica e spirocheta pallida )) 1091 Emottisi e loro trattamento . . )) 1089 . . . . Elsostosi ftmzionali . Gastrico succo (Il cloro totale nel) .. • )) 1111 ' Ionoforesi argentica e c11prica . . )) 1107 )) 1100 Malaria (Influenza in chirurgia) . . • 1

Roma,

1~~

-

Tip. Cartiere Centrali.

Malarica infezione e chirurgia Medicina nell'antic<:t R-0ma . N~froptosi . . . . . Neoplasmi endotoracici . Obesit<\ èd ene,-efalite letargica

Ordina1ne nt·i sanitari (Osservazioni . intorn,o agl-t) . .

Pag. 1099 )} 1113

))

1109

})

111()

))

1107

)) )) ))

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1114 1107 1113 1112 1107

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1107-

))

1109

))

1108

))

1113

))

1108

1

Ospedàli psichìa trici e gerarchie 1n€diche Paralisi {la iniezione di chinino Pelle ed in1munità . Perone (assenza congenita) . Pleurite pur11lenta con .s in torna tologia IDllta

Rene calcoloso ... . • • • Reflesso cremast~rico e i1et1rosi trau1nat ica . . . . . Salfcilato (li sodio .p er iniezioni • Tubercolosi verrucosa cutis

)J

I.J. Pozzi, ed. resp.

'

)


Prontuario d·etl' .Igienista •

DEL

Dott. A. fi-,ILIPPINI con

p1~efrczio'ne

del Prof. G. SAN ARELLI

r\d a t.testetre il valore e l't1ti lità della pl1bblicazione, riportiamo a lct1ni g·it1dizi della stam1)él. 111eclica : •

« Quc1-;t~1 1Jt1l>blieazione c:oHtitui.' ce un avyenin1ento libra.l'io. nel' se.u so che ha r apidamente incontrato un

,

favore larghissimo tra i n1e dici. I l fatto si spieg<t, in qt1anto c:h e essa si rende preziosa agli ufficiali sanitari. ai direttori di la bora tori 1ni cro~rafici e ba tteriologici, a i funzio11ari addetti ai servizi igienici, a tutti i me dici pratici. Si trntta cli t1J1a raccol ta a~sai estesa e completa de lle c:onoscenze necessarie per l'esercizio corrente clell 'igiene. Jlulta pauci s : tale J>llò esi;;;ere la sua divi::ia; condensa in uno spazio relativamente ristretto 11n'in1men sa mole di mate rialt> e cioè i dati fondam e ntali de ll'jgiene e la tecnica (strume ntario, rentti'ri, me tocli scelti tra i l)iù prC'ci~i e ru oder11i , manuale oper atorio) . Il l a\·01·0 p er·s egne ed n ttua nn pia110 11uovo : non è ingo1nbrante com e un trattato, i1on è arido come • • un for 111ulario. Nulla ha di con1u11e con un trattato, 111a seco11clo noi vale, i11 vratica, assai di p iù, percbè ri~jJarn1it1 t n11>0. )ion cade i1e l riassu n to sch ema ti~o; an7'i c1it n ozio11i com1)lete ~ 1ninuziose: per es., insefnn come si deve i>rocedere p er mette r e in overa i mezzi tecnici e ne spiega i dettagli. Di dettagli tecnic i è l'iCChissimo: l '.ti . è trO}J})O COilSUJ)eYole elle spesso WStH tr <1SClll'fll'lle O cliruenticarne llllO, per frustra re il Yalor e di u11 esame Jahori oso. Il libro ri 'ponde, per ta l inodo, ai bisog·11i effettiyi de ll'igienista. il q11~1le Yuol e · 'f>l'e infor1nato in m<Xlo 11reciso sulle modulitil di una ispezione. di u11 esame, di una d enunzia; esso n1et·te i11 g1·n<lo l 'igienista di f11re da sè, a n che 11ei campi O\e non sia n1olto esperto e proyetto . Ko11 si cerc:her~1 nno i11 questo volu1ne n ozioni a stratte, disquisizioni e discussioni; v i sono ricorda te a lcnn c dott1·ine ~o lo pcrchè cliretta1ucut0 necessarie a compr endere i procerumenti tecnici. (..,hin rezr.n e- conciRione C'OF:titu iRcnno 10 sue d oti vrecipn e . L 'A. 11a pot11to a t t ingere la 11repa1·è1zione e la Colt ura specifiche n ecessarie allo. redazione d el lavoro. g r u.zie alla sua lung-a 0s11cric11za , ncqui8tabt 1H~Jln Direzione del rjnboratorio d'Igiene applicata presso le Ferrovi' dQllo ~ tnto . •\cl attf\~tare il yalore di qnesto in·ont tH.l ri o ba s t e rà riportare il seguente giudizio del sen. SANAHF.LLI: « È 11na gu ida rapida e sicura o ffe rta all'igienif:ta ch e, in qua lunque momento, è messo in grndo di ricl1ia111al'C alla n1e111oria tutti g:li e lp111c11ti n ecessari a ll'esplicazione de i suoi atti d'ufficio e alla esecuzione clellc Slll' ricerC'lle di labol'atorio : cl;1 lln co111pil11 zjone di u11 rapporto su di un' industria insalubre, a un con trollo bn tteriologico ; à :11r or(l inn111ento cl i 1111 dispensario. a una perizia bromatologi ca; dalla risol~1zione <li u11 v1·obl01nn cl' igi<.:'JH.~ 0clili zin o d e i trn~vo rti, alla esecuz ione della !)ii1 ardt1a reazione sie rologico. ! )iulln \·i è Ìl'HSCUl':ttO». ('01ne p~r tutti ·i n1nnu<t li <l Plla CP1 1ezion e, g:l·an cle cura è sta tu t i volta al lato tipografico e n.rtisti<.:o ; il for 1na to l.• c:un1cHl<': hl :'\t<1n1pa nitid <l . I .a <~;1~n I>ozzi p11è> essere felicitata pe r la be llezza dell'edizi on e>) . •

D ·lgli J\.11nali d'Igiene, marzo 1923.

Il yol u tn~· .... ~· u nn gni<;'la co11iQ ·n , <lo<:n1uentntn e nggio1'11a tn. ch e si offre nll'igienista per lu eRpliCJIz ioll~ tlt>i iuoltPJ>liti con1pi t i c·l1e n ella sua n1issio11e g li incombono . t>roporzioni YC..'l'n n1~nte e11ticlopeclicl1(\ 11n raggiunto la n1ole delle conosc.-enze sc:ientifiche e ternic:lle neccs&1rh· a ll'i gi e11i~t :1 oggid ì. ?{iltil 11n1ani a u1c alie1111111 puto egli l)Otrebbe ripete r e . Il classico manunletLo di Er111n rc·l1 appn rti(;l11c oru1n i t1llc1 prPii:;toria e il l>l'Ontu ario compilato cl a l F1r.ri>r 1x1 con coRcienziosa intL·llif! .)ntt-' fn tiL'<l '- tn le dn rilll'C-irc 11rezioso in mol te contingt' nxe. . G ui<lc tt"<·lli('h<' "l)Pf'i>t li s~1 l'a 11110 ~t\ 1u 1>re n ece~ n rie per riecrche singole : nu1 il libro che abhia1no sotl 'occ:llio. L' unplPtn t \ i-:r il uppnto. nt•l con1ple~Ro, orn1011ican1ente. non può tuttuvièl n1ancn rc fra gli utili ~lrn1nt·11ti di J;1yo1·0.

l)a L ·Igiene 1\-toderna, febbraio 1923.

Prof.

<~. GARDExc11r.

·11 vol u111e ir1-12 a r., l, legn 1il ei11cnte ril egato in piena tela, di pag. xvi-562. (Collana i\Ia11uali cl l (( }>uliclinico n, Il. 10). no111a. Cac:;.a Erlitrice ca.Y. L · 1cr f)OZZI, 19?3. [>re1zo L. 5 2. Per gli abltouati al ct Poli clinicon I •.

45.


ANNO XXX

Fase. 35 ·

Roma, 27 agosto 1928

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANT·E

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VIT.TORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : F. Parodi: Il valore della intradermoreazione regionale p er la diagnosi di evoluzione di focolaio nella tubercolosi chirurgica. tfote e contributi : P. Clara: Sopra una piccola epidemia di stomatiti aftose. Osservazioni cliniche: E . Bussa-Lay: Intervento cesareo eseguito con mezzi insufficienti. Guarigione della. madre. Sopravvivenza del feto. - A. De Blasi : Mega.colon congenito ·con eviscer azione. Apparecchi e strumenti nuovi: G. Raimoldi: Un ureometro pratico per la misura dell'urea nel sangue e n elle urine. Sunti e rassegne: MALATTI E r~FETTIVE: G. Caronia e M. R. Sindoni: Ricerche sull'etiologia della scarlRttina. - SalésTurquéty-.Blaignau: La febbre t.if oide nella. prima infanzia. Cenni bibliografici. Biografie : A. Ascoli : In memoria di Carlo Moreschi. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia di Me · dicina. di Torino. - Società Medico-Chirurgica di Padova .

Appuntì per il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA : Cardiologia: Le insufficienze cardiache monosintomaticbe. - L'endocardite che .compare nel eorso della poliartrite deve considerarsi una complicazione oppure la malattia primaria ? - Il lavoro nei cardiaci. - La balneoterapia nei cardiopatici. - Trattamento delle forme gravi di insufficienza cardia.ca.. - Pericardite con grosso versamento simulante un versamento pleurico. - Olio canforato alla morfina. - SEMEIOTICA : V.entriculoscopia e intraventricolare fotografia nell'idre>cefalo interno. - IGIENE: P ericoli e protezione dei lavoratori con j raggi X. - PoSTA !>EGLI ABBONA1L - VARIA. Nella vita professionale: Medicina sociale: Un progetto di legge svizzero per la lotta contro la tubercolosi. Concorsi. - Nomine, promozioni ed on~riftcenze. Notizie div0f'Se. Rassegna della stampa medica. Indice alfabet"aco per materie.

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LAVORI ORIGINALI. n

valore della intradermoreazione regionale per la diagnosi di evoluzione di focolaio nella tubercolosi chirurgica~ NOTA PREVENTIVA

del dott. F.

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PARODI.

Attualmente noi ci serviamo delle r eazioni cutanee p,e r giudicare dello !Sltato d:L allergia nell'infezione tuberoolare· e consideriamo 1o stato di ipersensibilità ai prodotti tubercolari come una funzione dei tessuti e non come una r eazione vera e propri.a di antigene e di anticorpo. La conseguenza di questa concezione, non del tutto ancora ammessa, è ch e : le reaziorii cutanee esprimono lo stato di reattività di fr onte alla irif ezione tubercolare, di un sistema anatomico e non di tutto l'organismo. Partendo da questo concetto fondamentale noi abbiamo supposto e he le reazioni del tes~ suto cutanéo alle protei,n e specifich e dovesse essere diveTsa nelle differenti regioni a secon~ da della vicinanza o m·eno di queste ai focolai in .attività ed abbiamo intrapreso una serie di osservazioni cliniche allo scopo di d imostrare la nostra ipotesi. Abbiamo scelto dodici indi=

vidui d'ambo i sessi dagli otto ai venti ànni (1 ), tutti affetti da forme sicuramen.t e tubercolari ossee od articolari, iin attività ed evoluzione.; ad essi noi abbiamo praticato ripetutamente, · ad intervalli diversi, contemporan eamente, ed i-n differenti regioni degli arti inferiori e superiori, vicin.o alla lesione o lontano da es sa, ogni volta, un complesso di sei intradermor.eazioni (2). I risultati da noi ottenuti si possono riassumere comie segue: 1° Nelle r egioni ove ha sede il focolaio la intradermoreaziOllle fu sempre niegativa verso la casieosi È sempre !Stata iinv:ece ipositi va pronta e durevole -0gni qualv·o lta, locatmente, il focolaio volg.eva verso 1a fibrosd. 2° La intradermoreazione nelle r egioni lontane dal focolaio attirvo è sempre risultata in-

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(1) Le osservazioni furono fatte all'Istituto ortop e dico-elioterap~co di Sanremo diretto dal dott. .Andreoni al quale invio i iniei vivi ringraziamenti per il suo cortese interessamento. (2) Si inoculavano ogni volta in ciascuna regione una-due goccie di tYbercolina bruta di Meister Lucius. Due sole volte in due ammalati ilil ottim1e condizioni noi abbiamo riscontrato una :rieazione termica generale (38) dt1rata 24 ore mai però reazioni di focolaio.


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di11endente dallo stato di reattività delle regioni ammalate. 3° R eazioni n egative abbiamo osservato nella regionre, sede del focolaio, coesistere con r eétzioni n etta1n.ente positive delle regioni lonta11e illltegr e, m a i ci ftl dato osservar.e !,opposto. 4° Una div.ersa inte·n sità della intradermoreazian e a bbia.m o molte volte osservato n elle cliffieren-ti regionri, ed in· u na Sltessa . regione, a d intervalli di tempo }Jiù o n1eno lu·n ghi, abl iiamo a11cl1e 11otato m odificazioni . nella reazione in sens.o, IJOsiti,,o o negativo in rapporto con un miglioramento o pegg1oramento Io.cale. I~a portata. di que ste conclu1 s i·o·n i è teorica e i1r a ti.c a: E sise veng·o11io anziti.1to a dimostrare: 1° Cl1e 1a. i11fezio11e t11bercolare dà a lla èt1te tina ca1)aéità di r eazione ai veleni tube1rco.I.ari -cl1e s.i esp1i·ca colla facilità d el Stiste·m a co11mettivo linfatiieo a lla l)roliferazione di ele111enti mobili. 2° Cl1e tale capacità, la quale sappi'am-0 essere qualitativamente non 1s p eicifi-ca per la t t1bercolosi, è quantitativan.11ente Sl1bordinata: a) ai1la sitruttura anatomica id elle singol9 r eg·ion i del s iste1na cuta.n eo; ù) alJa azione es.p lioata sugli elem enti d e i tess·uti dalle so·stanze eh -e si irradiano dai fo col ai tubercolari ·a t t ivi in evolt1zio11e; queste ta,lora favor~s cor10· l a IJr oliferazio11!e_ degli ele111e n t i con111ettivo vascoila.r-e) tal ahtra invece la i1 aralizzano. L ' i1nportanza di cp.1est e sqsitanze, cl1e no11 conos ciaino e d elle quali non possia· n.10 })erciò a ffermare in •entrambi i casi l 'iden .. tit <'t bio-cl1im ica, è 1stata srperim.entaln'le.nte prova ta da Bahrdt, da F. Kl en11::>er e-r , da C•ristian, òa Ro$em·b latt; qt1esti at1tor:i h anno infatti di111ostra to i ra1J1Jorti dr str et ta di11Jende.n z a che esi tono tra i l focol a i.o tubercolare ed il feno 111C: 10 d i ip.e r sen s ibilità 1 c11ta11ea. U11a cor1 Sieg·11enza teorica d·e lla massima i111· l) O l'ta11za deri var1te da lle }Jl'OlJosizio11 i e111esse è cl1e, con side1·a.11do noi oggi il fenoni e110 della ip e1se11s ibilità co1n e l)a1·allel o a quella d e-Il a i 111111u11i~it, ad 1111a i1)ers ensib ilità J)arziale r eg io11al e deve n ece aria1nerute co1·1'ispon.dere un it n111uni tù IJarzi a le l'egio11alle J a qualle spiega i1\ pnrte il n1eccan.isn10 della disseminazione d1.:i i fo cola i nelle ùiver. e l'egio11i IJer nlancanza d i difesa i st ogena 1oc al e. I ~ dn. rico1ùarei cl1 e, e cla llna pa.rte l'a11.daIJ IP11to get1 ernl c c1Pl1a infezi one tubercolare è clu n li11n to d allu e< costit11 zi n1)e » (1) dall'altra 1

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og11i focolaio ju attività agisce preparando entro zone circoscritte, il sistema anatomico sul quale è impia ntato alla fissazione di altri focolai. Pra tj·ca1nente la intradermoreazione plurir egionale è importante perchè p~rmette di controllare i risultati terapeutiici specialment e nei r iguardi della eliotera1J.ia., .seg·ueind-0 cioè direttamente la evolt1zi-one del focolaio (immunità. loca11e) €d indirettamen,t e le con.dizio.n i di resistenza ge-neral~ (ilm•m unità organica); infatti se. è vero ~l1e le reazio Illi cutanee sono l'indice della allerg·ia cuta11ea., è anche vero che esse., p1·ognosticamente, co11servano 11n valore fo11daimental.e p·oichè è da ritener'si eh.e ogrii rea· 1

:, ione cutanea 'n egativa l o1itaria da

foc olaioirl· evoluzione è s en11)re l'indice di lina def eillrlric e cli tutto l,organisn10. A J.l!oi an•cor rec.e11.t em;e.n te accadde, in un tl11.

b ambino di diieci anm.·i, a ffetto da 01steo1artriqe coxofemorale bil ater a le tubercolare di i) ote r form11lar1e un grave gi·u dizio prognostico, i=>i.1rtroppo confermato dag·li eve11ti, solo in base a lle reazio·n i d~illa :vegione affetta, l)ersistentem ente negati~ei; m eintr·e le condizioni generali apparivano bu·one, la 1Jigmentazio1n e per elioterapia discreta e lçi. intradermoreazione delle regioni lo,ntane sane positiva. Venti giorni dop•o la constatazione delle r·e azioni n egat ive s i resero visibili ascessi da rammollimento dei focol a i, a etti segt1ì una mening·ite cl1e uccise il ban1bino. So.lo in seg11ito a questlt C011ì1

plicazione anche la iritradermor eazione d elle regiorii sa·ne si mostrò n ega tiva.

In considerazi,one ·del val.ore pratico e teorico dell e no·stre .oss-e1·vazioni abbiamo cred11to l1tile segn al arle; · lo facciamo jn breve riasst1nto i11ten,dend.o di ritornare pi1l. a.mpi.am·e nte s11ll' argom ento. Sa n R emo. Importante pubblicazione ! Dott. SILVESTRO SILVESTRI Aiuto nella. R. Clini ca J\iedica di Roma

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(1) \ .Pdi PARODI. « Il l)l'OlJJc1na llella clas ificaz i1 11 e dell e i11 n n if estazloni n osologicl1P della tes i ol1nt. nn 1·c » . Tu l1e rco los i. 1923.

le nefropatie secondo le modèrne vedute. I NDICE SISTEì\1ATIC0: Prefazione. - Cap. I. Ricordi anato· miei. · Cap. II. Fisiologia renale · Cap. III. Classificazione delle nefropati"e .• Cap. IV . Semeiologia urinarla. · Cap. V. Esam e delle funzioni renali. - Cap. VI. Segni clinici in rapporto alla insufficienza renale. · Cap. VII. Nefrosi. · Cap. \ 1 III. Glomerulonefriti. · Cap. IX. Glomeruroneff'ite cronica diffusa . . Cap. X. Sclerosi renale. - Cap. XI. Rene da stasi. - Bibliografia. Elegantissima. brochure di pag. \ TI -168 (N. 3) delle nostre lrf onografie rnedico-chirurgiche d'at t ua lì tà. stampata su carta distinta, in nitidissimi tipi tipo~ratlci. - Pr~zzo L. 1 6. Per i nostri abbonati sole L. 1 3. 6 O in porto tra neo. lnvia re ca rtolina-vaglia al Cav. Ll"IGI P OZZI · \'ia SistinL N . 14.

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. NOTE E CONTRIBUTI. Sopra una piecola epidemia di stomatiti aftose. Dott.

112.3

SEZIONE P.RATICA

PILADE CLARA.

L'afta epizootica se 11a una importanza grandissin1a tra le ma.lattie del bestiam e 1 non 11a <:111cora trovato 11ella patologja umana il suo lJosto ben definito. Cl1.e questa affezione possa trasmettersi alla S})ecie umana è stato per lungo temp 0 messo m. dubbi,o dalla maggior i:>arte clegli autori, nonostante le ~ffermazi-0ni positive dei 111olti ,o sservatori cl1e si inter essaro·no al proble1na fin da qua11do ii.ella secoI1da inetà del s eicolo XVIII l'aft.a, dapprin1a confnsa col vai11olo vaccino, ve1111e identificata co• n1e unità m,orbosa a se stante. Il Rayet·, p. e., cl1e si occll'pa della questione i1el 1839 e cl1e pl1r i·icorda : le osse1·vazioni i)robati ve di Sagar (1764), Berbier (1811), \\Ti11denb11rg-, Tilg·,n er, Scl11n l1ar d; le es1)erienze posi• ti ve fatte su ,s e m1edesimi d.a H ertwig e dai s11oi all1ievi ì\fann e Villain; in tentativi ri11sciti di inoculazione al bambino di Bousqu.et e Loud·e; conclu.de con l'affer1nare che cc Si la possibilité <l e la transmissio11 à l l1omme se1nbre i ést1lter (les observations de Sagar, etc .... , • c'est cependent encor lln objet de doutes » . Dépaul nel 1863 affe.rma che cc 1a maladie aphte11se observée sur c.livers a nimaux n 'est autre que la variol e »; lVIagne· dice cl1e « la fìèvre aphteuse ne se comt1nique l)as à l'l1omme »; così pure Reynal n,el Trait é de police sanitaire (1873). }le11tre Bauley cl1e 11a stud:ilato l'inìportante epide•1niia di afta d el 1872 dice: cc Point de dc·ute s11r l a po~sibi1ité de la transn1ission ù, 1'11.omme d 'une maladie f~brile se caractérisant par l 'ér11ption danf; la bo11cl1e d.e vescicules ,, . Do1Jo d ' allo1·a le osserv;azioni si sono inoltiIJlicate tanto cl1e B11ss.enius .e Siegel 11anno ratcolto fino al 1R9n l)iù di 1500 casi di afta epizo,oti•ca t1ma11a, i1el 54 7b dei quali la inala ttia sai e])lil.e tras1nessa per il latte; e. molti altri ne e1enca Cadiot da c11i tolg·o · par eccl1i di q11esti clati. La i)rova s1)erirrtentale d·ella tra.sanis;sione Yenne data dal Scl1antJ1r e J)iù recentem ente dal Be1~t.arelli e dal Mantegazza colla trasmissione della malattta a dei vite,l li per me.zzo cl ella ir1oc11lazione di saJ tva di ammalati affetti da st.0111a.tite aftosa. L <t possibilitd della trltsniissioneedell'afta al· r u,onio si può du.lllftle riten.ere og·gi accettata e viene a:mmessa. da tutti gli aut.ori; il problema non è !)erò i)er questo i11teramente risolto. È la febbre aftosa freq11ente nell ,t1omo o assol11ta1nente eccezionale? Si t rasmette solo per 1

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co11tagio d iretto od ancl1e per via indiretta? è 1111a a ffezi one ])Oco grave o pt1ò assu111ere i ca1·atteri di llna n1alattia gravissima? Ques-iti tt1tt.i cl1e n·on trovano lilla risposta un.i f orme i1ej var i autori. La maggior parte dei trattatisti ammette og·gi el1e l'organismo umano co,st'ituii.Sca un terre110 poco favorevo1e a ll'attecchimento dell' afta, e cl1e questa in geìlleralie s·i deve ritenere t1na affezione poco grave ed a rapida ri· s.ol11ztone. Altri invece d a nno all'afta un'importanza morb.osa ben più ril1evante. Arthat1d cl1e os~rvò uai'epidemia !lell'uomo n el 1901-1902 ct.1ce trattars.ii di un'affezionie com.u ne: m,a che per il 1suo polimorfismo può esser.e fac ilmente misconosciuta . Levy cl1e osservò lln'altra epidemia nel 1911 pe11 sa ·cl1e la f ebJ)re .aftosa sia in molti luog·hi la causa pr:Ln1cipale della gTave mortalità dei ba1nbini durante la stag:iione calda. Alct1ni autori l)Oi parlano .di epidemia con mortalità nel1·11omo dell '8 % degli am11.11aJ.ati. La c1uestione è importante s1'.)eiciahnente in ra1)porto ai pericoli cl1e l)OiSSono de.rivare daLl'l1So di latte provenieri1te da vaccl1e aftose. È noto cl1e la nostra legi:slaziol1Je sanitaria, d'accordo del resto con ql1ella deg·li altri paesi, co11sidera qt1esti JJericoli pressocl1è nt1lli, e l1011 mette r1essu11a restrizio11e all't1so di detto l atte. N o,]i abbiamo invece viisto come non. manchin.o a11tori cl1e la pensain o in modo affatto diveTs o, e fatti cl1e semibr.a no dar lo·ro rag.ione. A ql1esto pro1)osito ricordo i dis1'.)areri manifestatisi nel 1912 nella Socieità Olan,de,se per l,Incremento della ìVIedicina. Q11esta Soc.ietà aveva posto . il 16 felJbra.:i/o 1912 il quesito della co·n tagi;osità o ineno del l atte di mt1ccl1e aftose, alle divere sezioni di ·Cui è .oompo.§ta. La maggior lJarte risposero neg.ativamente, alcune in modi() d11liitativo, qllella di Amsrterdam in rnodo reciJs·amen.te affern1ativo, 1segnalando fra l'altro alcuni ca.si verificatisi in città ed l111a forte epi demia aVl1tasi 1'anno ·prima nell'isola di Goerce e Overftal<ke.e. Questa ql1estio·n e p11r ta.nto intere,s sante, non l)UÒ d11nq11e oon s•i,dera.rsi d efi nit ivam.e•n te ris·olta, e .credo l)ertanto utile po·rtare ad essa un modesto contributo, d1e1~ crive111do una pie.c ola epideÌnia di stomatiti aftose, dovute all 'uso di latte pro,~ e11iente d a vaccl1 e affette da ::tfta e1'.)izootica; e11idemia cl1e 110 a ' 'l1to occasione di osservare i1el inarzo cli qnest'an110.

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Si tratta di 5 casi svi l11111)atisi q11asi conte1npora11eoJ11ente in llll cascina le a1Jita to da llnn sessanti11a .d i µerso·n1e. Ne r ias1s11n10 breviemen-

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lL POLICLINICO

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te l e storie cliniche del resto n1olto sem plici cd l1niformi.

bordo linguale mostra in questa regione una st1perficie depi.telizzata sanguinante. Si palpano ghiando1e ingrossate a destra.

I. - F . G., a. 17, cavallante, abitante a Rossate. Viene da me visitato il 6 marzo, accusa inale in })occa con disturbo nella masticazione e salivazione abbondante. Dice che la pres ente malatia risale a 3 giorni prima, fu preceduta da 11eve m.a lessere gener.ale, c·on modica febbre e qualiche brivido; ora non h a pi1'1 alcun dist11rbo dell·o stato gien eTale. E. O. pre- · senta mucosa del cavo orale alquanto arrossata in toto; sul}a pU1I1ta della lingua si nota una ulcet"eitta affatto superficiale pianiegg·iante. di forma ovale delle dimensioni di m eno di 1 centesimo, a bordi leggermenrte frrustagliati non scollati, a fondo granuloso di color rosso vivo; esaminando il l"esto della cavità boccale si notano ancora più posteriormente st1lla faccia dorsale della lingua poche m acchie bianco grigiastre, più piccole della procedente, leggermente rilevate, circondate da alone rosso cup_o . Alcune macchie simili si notano ancora sulla fa'Ccia intern·a della guancia d estra e del labbro inferi·or e. Si palp a una piccola ghiandola durra ~ mobile alla r egi on e sotto1m asc1ellare d.

F. A., bambino di anni 4, abitante a Rossate, visitato il giorno 9 marzo. E a.mmalato d a tre gilorni 11a avuto inizialmente febbre, e tUei giorrui. successivi dis tt1rbi intesti·n ali c:on diarrea. Ora è apirettico, stato generale buoiilo, aocusa dolo1~e in bocca . E. O. Stoma tft.ie simile alle precedientt: Si notano pic'éol e chiazze grigio-giallastre rotondeggianti con alon·e azzur.rrogn1olo .alla faccia interna delle guanc·e, una sola al m.argine sinistro . del . la lingua a'll/terivrmente, ed una chiazza un po' maggiior e, sul pavimento d1e lla bocca, in corrispondenza del margine sinistro del fremulo. Non si palpano ghia ndole sottomascellari. •

CASO

II. - M. ·C . b.amb:iJna a. 9, abitante a Rossate, visitata lo srtesso giorno. È ammalata da quattro g iorni, non sa se abbia avuto febbre, ma avvertì malessere general e con disappetenza e cefalea, n on fu però costretta a letto. Avverte bruciore in hocca, .salivazi•o ne abbondante, frustidio niell'arti-colazi·one d ella parola. E. O. presenta mucosa orale arrossata, bocca ripien.a di saliva, pareochie -chiazze roton·deggianti leggermente r il evate, delle dimensioni in geneI"e di l1na l enticch ia , di colore vario dal bianco opaco al grigio sp.o rco, con alone rosso a.zzurrognolo ben evidente in al-cune, ed appena accennate i-n altre. Queste macchie si notano st1l doirso ·e margine d ella lingua sulla .faccia in terna delile labbra e n el solco g engivale; n on sono confluenti ma sparse assai. rade in dette i"'egiioni. Si palpano picoole1 gh1andoJe mobili e d11re in ·e-ntr·ambe l e r egioni sottom ascellari. CASO

- N. T., a. 2, bambina, a bitante a visitata pure lo stesso giorno, r1 d etta dei parenti è ammalata da q11attro o cinque giorni, inghiotte a stanto cibi liqnini, h rt parola assni Jifficoltata. Ha presentato se~ni. di malessPre ~~n~ral e con dia rrea; nor1 l1a fel>bre .al mo1nento dell'esame ma appare alq uanto d~J)rEssa. ·riene la bocca socrhj1isa colla lin gua presentata aUe arcate dentarie siem iaper · te. La li11gt1a appar e ingrossata, dalla bocca fuoresr.:.> sali' 'tt CQIDl·m tgta a sangue. Si rileva foetor ex ore. L 'esam.e d ella cavità oralP è assai rli1'tìc0Jtato a.alla resistenza dell a ba111bi.na c11e vi si rifiut a violentemente. Nel soJco gengiva le cor1is1)ond en't·e al labbro inf eriore si notnno alcl1ne cl1iazze bianco-grigiastre, con alon~ ipPren1ico, d elle di1n1en~i oni di 1111a p iccola lcnticchin, in alc11ni p1111ti. l 'essudato ~i gia o;: t ro ai)pare co11Je strappn to, con formazio11 • ci i pie ole fesst1re ang11i11anti. 1.'ispezione ril eva n 11corn carie dei dlte n1ol n.ri infe1 iori di cl 1<' ~t1·n, in corri po11denza dei Ol1nli ln gengiva tlPJ>nr ',\ ricoperta (la. patil1a gri giostra, e<.l il CASO III. Ros~ate,

CASO

IV. -

CASO

V. -

B . G., contadiina di anni 26, abi-

tante a Rossate, vtsitata lo stesso giorno. Di<!e di n-0n aver avvertito malie ssere di sorta; solo da ieri se nte bruciore in bocca. E. O. presenta 3 chiazze sii.mili alle precedenti localizzate al dorso della lingua, ed una piccola ftitte11e ripiena dii liquido torbido n el s olco gengivale iirlf eriore. 1

Il decorso fu in tutti questi ammalati. molto favor·evole, le lesioni andarono rapidamente regred·E-Illdo, cosicchè dopo circa una settimana erano tutti guariti, eccetto La ba.robina di cui al n. 3 nella qualie durò per circa un mese un proc~so di .stomatite, con fatti prevalenti di gengivite inferiore destra e -con p erma.n enza dell'ulcerazione dcl bordo linguale. P er la cura mi limitai a oolluttori di acquf:l ossigenata, solo nella bamb:iJil.a predetta praticai poche pennellature co,n .soluzione di nitrato d 'argento a 1'1 %. Questi oinque casi di stomatite non merite riebbero di essen-e rilevati, se il loro oom•p arire in f.orma di piccola epidemia, nélle circostanze di cui verrò ora dicendo) non ci permettes. se di attribuirne quaisi s icura.mente l'etiologia all' afta ep iz-0otica bovina. Ai primi tre casi osservati non seppi li per li attribuire una causa probabile, ~antunque il loro comune nesso etiol ogico non potesse non risaltare subito alla m-ente. Pensai tutta prim_a all'ingestione di sostanze medicinali, o di sostanze alimentruri irritanti; ma .un 'inchiesta a l proposito risultò asS-Olutamente negativa. Aggiungono cl1e tutti gli a.m malati ven· ne ro fatti d enudare ed in n essuno riscontrai segni di qual11nque malattia esantematica. Solo dopo tre EJiorni n.el r ecarmi a,llo stesso casctna le notai affisso sul portone il cartello « Zona infetta da afta epizootica» che per legge deve esporsi nei luoghi dove . si sviluppa questa malattia. Fl1 al lora che mi si affacciò alla mente l 'id ea di una i11fezione di questa natu. ra, iclea che accettata clapprima con riluttan1


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SEZIONE PRATICA

za (conf•esso che prima d'allora non mi erano noti o quasi così di trasmisstone dell'afta all'uomo) di\1enne in seguito certezza dopo che shbi constatati gli altri due casi ed appt1·rato quanto s~gue. Nella cascina esistevano due stalle .a ppartenenti a proprietari diversi; nell.a pri.m a si era sviluppata l'afta fin dal la fine del mese di gennaio; n~lla seoonda invece I.a malattia non era comparsa cl1e 11na ventina di gion1i prima; ora tt1tti gli ammalati, cl1e del resto non a\revano avuto contatti speciali cogli animali infetti, avevano fatto uso di latte crudo proveniente da qt1esta sialla. Lo stesso latte era stato bevt1to da altre persione senza recar loro danno, e veniva usato bollito da quast tutti gli abit-anti del cascinale. Aggjt1ngerò che l'afta non aveva presootato nel bestiame car.attere di particolare ·m alignità, cl1e alcune mucche da me osservate presentavano ancora tracce di manifest·aziond alle mammelle; che n essuno dei mu.n gitori aveva presentato manifestazioni atlribuibili a questa malattta. Dopo queste risultanze il cr it~rio clinico ed epid emiologico ini parvero troppo probativi per poter dubirtare dell'etiologia dei casi da me osservati. Che si tratti di ca11sa etiologica unica nqn n'li par~ discutibile per la contempoTaneità e inolteplicità dei casi di una malattia del resto non comune; che guesta causa fosse l'afta epizootica boviina, mi pare ancora da n.on dub1itare, in quanto l'unico rapporto comune fra le persone affette era stato appunto quello di far uso di latte crudo proveniente , da vacche aftose. Le . conciusioni che io posso azzardarmi a trarre dall'osserva~ione di questa p iccola epidemia non possono certo essere gran cosa; essa però mi ha fatto pensare ad alcuni casi anialoghi, quantunque isolati, che ricordo di av-er osservato nei mi!ei anni di esercizio in campagna, Ìlil una regione nella quale l'afta epizoDtica è per 11a r1cchezza del bestiame lattifero molto com.u ne. E poichè ora dubito che la causa eitiologica di almeno parte di essi possa attribt1irsi ali' afta e.pizootioa, così credo non inutile richiamare sulla questione l'attenzione dei colleghi:, perch è possano moltip~i­ carsi le osservazioni in proposito e 1riuscire decisamente conclusirve. Sulla benignità delle forme da me osse.rvate sul cariattere quasi esclws.ivam~nte locale che la malattia ha in esse conservato, credo i.n utile insistere per l'imposSJi.bilità di ùrarre da pochi ca.sai delle constderaz±oni di indolie gen~rale. Voglio piuttosto accenna.Te a questo; che in tutti i casi il l~tte incrimin·a to, munto sul posto, era stato consumato poco ·dopo la 1

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mungitura; avrebbe forse questo fatto un 'fmportanza nel sernso di conservargli una contagiosità cl1e a11drebbe in seguito attenuandosi? Altra osservazione su 5 ammalati 3 p·reseintavano de:tfti cariati. BIBLIOGRAFIA. ARTHAUD. Etude sur la fìèvre aphteuse à l'état épidemique chez l' homme. Progrès médical, 1902. BERTARELLI. Rivisita di igi.ene e sanità pubblica, 1907. BLICH. The Lancet, 1895. BouLEY. Sur l'épizoo tie de fìèvr e aphteuse qui règrie actuellemerit en France et dans toute l' Europe. Bulletin, 1872. BusMANN. Archiv. f. wissensch n. p·rakt. Thier-

h eilkun·d·e, 1885. BuSSENIUS und SIEGEL. Zur Frage der Ueberìragu1ig von M aul und Klauerisenche auf deri 1')1Jensclien.

Deutesche med. Wo·chenschr.,

1896. CADIOT. R.ecueil de Méd. Vétérin, 1913, n. 9-11. DAVID. La stoniatite aphateuse et son origine. Arch. génér,ales de Médicine, 1887. GLA1STER. The Lancet, 1896. KALLERT. Parassitologia dell'afta epizootica. M. M._ W., 1915, n. 13. . LÉVY. 'l\1 odalités cliniques de la · fìèvre aphteuse des <i1iimailX a l'hom1rie. Progrès Méd., 1902. LUSTIG. ~lalattie inf ettive dell'uomo e degli aniniali. Valla:vdi, 1915. MANTEGAZZA. Giornale Italiano dell·e l\falattie V€neree ~ della P ·el1e, 1907. Id. id., 1921. . . Ii Moderno Zooiatra. 31 marzo 1913.

MARIANI.

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Interessante pubblicazione : Dottor GIUSEPPE DRAGOTTJ

La Psicanalisi. E la prima Pl.lbblicazione italiana che dà una

esposizione completa della Dl1ova dottrina che tan· to interesse, tante vivaci discussioni ha suscitato in tt1tto il mondo scientmco. La lettura di questa monog·rafia, cl1e spiega chiaramente Je nuove vedute etio-patogenetiche ed i nuovi metodi di cura delle neurosi, è indispensabile per og·ni medico che voglia tenersi al corrente dei l)l'Ogressi della 1scienza. Elegantissima brochure di pag. VI-81 (N. 4) delle nostre }tf onografie mediCQ·chirurgiche d'attualità, stampata su carta distinta, in nitidissimi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. Per i nostri abbonati sole L. 8. 5 O in porto franco. Inviare Cartohn::i. Vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina, n. 14 • Roma

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1126

lL l'OLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. 0

PEDALE REGlì\A ELENA DI ASl\IAR.\.

• Intervento cesareo esegi1ito con mezzi insufficienti. Guai·igione della madre • Sopravvivenza del feto l) el dott.

ENRJ CO

BussA·LAY, chirl1rg·o primario.

In 11n giornale e1ninentemente pratico (come questa Sezione del Policlinico) potrà trovare degno posto il caso clinico cl1e inte.ndo il1.11strare. Lo s copo è semplicemente quello di fn r 11otare come ancl1e con mezzi ins11fficienti, in ambiente infelice, ma certo, con qualcl1e abilità tecnica, sia possibile, talora, eseg11ire, con felice risultato, deg'li atti operativi di q11alcl1e entità. Premetto qualche dato accessorio r>ril11a di entrare in argomento. Il 5 ottobre ti. s. mi recai da Asmara a Massaua per accompagnare il dott. R ... , aff€tto da grave inale cardiaco. Passai a Massaua la Ìtotte ùel 5 e pregato dal inalato n cconserttii a f ermarmivi ancl1e la mattina del giorno segtùente. Poi per la mancanza di tr~ni in p,a rtenza, da ~Iassaua per Asm.ara, fui obbligato a i)rotrarre il soggiorno fino alla mattina dcl 7. Durante il pomeriggio d.el 6 fui invitato d a t1r1 coll.ega a visitare, in const1lto, una g·estante, la signora... Ester, giovine di 19 anni la qt1ale da tre giorni .era .in soprapparto. La n.azier1te in t1n primo parto a termin.e, avvent1to qualcl1e anno prima, aveva messo alla 11Lce tln feto morto al 3° mese e poi calcificato. Una sorella della paziente ha avuto recentemente 11n parto distocico che ha richiesto l'intervento dell'ostetrico ed è stato segt1ito da 11n pt1er1)erio complicato con pl1le~matia alba clolens; ma infine si è rimessa perfetta-

mente. .1t. \.ll'esame fisico la paziente presentavasi di costituzione gracile con bacino t1niformement c ristretto (circonferenza pelvica minore di 70 cm.; coni11ga ta diagonale 10 cn1. lh). Fondo clell '11tero nella zona media sopra ombellica1-. Contrazioni uterine estremamente fiacche e (listanziate fra 1oro. Movimenti attivi del fe to J)ercettibili distintamente. Feto in sit11a• r.h)ne Jongitt1dinale: piccole estremità in alto. estren1ittt cefalica in basso, allo stretto s11periore. Doppio battito nel quadrante inferiore clestro; esso 11divasi precipitoso ed alq11a11to velato 11el 2° tono. All'espJorazione si poteva nccertare lln.a diagnosi di• rpresentazion e in C ID A. i constatava integrjtà del sacco con ol igoam11 ios. Collo uterino dilatato ad 8 Ih cm. circn. Ria~­ st1n1enclo ci trova,·amo in presenza a distocia cn11sntn da viziat11ra pelvica e da contrazioni ut e rin e fiaccl1 e. Durantt.' ln mattinata una violenta ~ CO$Sa di tf!rrP.111oto era \ 'e n\1ta a risve.c rliare la matrice . on11olb11tn. la q11ale ebbe ql1alcl1e contrazione ,·iyace. 111a -..nhito dopo l 'inerzia ripre-::e il ~011 l' n V\'Cll t t).

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La donna era sofferente come pure il feto . Dichiarai alla famiglia che non vedevo in una assistenza passiva una via di us·c ita plausibile e chiesi di poter intervenire, a seconda del.l e circostanze, cosa cui la famiglia i1on oppose la menoma difficoltà. Fu perciò che collocai la paziente in posizione conveniente, su un tavolo ginecologico improvvisato coDJ lln tavolo ed un m aterasso, ed esegt1ite le elementari pratiche di pulizia procedevo alla rottura del sacco delle çicq11e, 1€ cruali risultarono molto scarse, non più di 250 eme. Quindi passavo all'applicazione del forci1Je. Con testa nello scavo in CI DA era d 'obbligo una applicazione indiretta, cioè la branca femmina doveva precedere la mascl1ia e poi doveva. seguire il disincrocio a Lacha})elle, cosa che io feci a puntino. Ma per quanto congruamente sia stata fatta l 'applicazione e ·v alidamente la su~cessiva trazione, secondo la direzione delJ'asse pelvico, non si riusci a far progredire di un millimetro la parte presentata, la quale era come incavigliata tra p11be e sacro. Mi parve inutile i11sistere col forcipe. Degli altri procedimenti: il rivolgimento non avrebbe eliminati i difetti del· bacin,o e l'atonia uterina, l a sinfisiotomia 111i IJarve insufficiente, tenuto anche conto del11a notevole inerzia 11terina; e poichè la fami glia dell.a paziente avrebbe desiderato pos""' sibilmente 11n feto vivo, dato l'esito infelice del parto precedente scartai, senz'altro, l 'embriotomia. Non rimaneva dunque altro che il taglio cesareo per la c11i esecuzion·e ottenni il pieno consenso della gestante e dei famigliari. Senza frapporre alcl1n indugio feci trasportare Ja paziente all'ospedale di Massaua, cl1e è un rudimento di quello cl1e era nella mente dell'ideatore, in qt1anto una parte di esso è stata smantellata dal terremoto e sostituita da J)adiglioni in leg·no; d'l1na 1)arte, ini~iata a cemento armato, s'è sospesa la costruzione. Non vi sono sale per asettici, non v'è una sala d'operazione . V'è una sala di medicazione dove si può es·eguire qt1alche operazione di 11rgenza. Il tavolo operatorio è veramente tipico : per I egge di equilibrio è stato costrt1tto con qt1attro piedi, ma 11no di qt1esti è stato spezzato dal crollo del soffitto provocato d al terremoto e sostituito in parte da matton·i poticci . Il tavolo è dunque un mutilato del terremoto. Personale infermiere indigeno, volenteroso ma non allenato ad interventi di alta chirurgia. L o str11mentario di cui dispone è ridotto a qi.1alcl1e bist11ri, due o tre pinze Pean. alcun-e pinze Kocher, due uncini ottusi, 11na pinza anatomica ed una cl1ir11rgica, degli nghi per sutura. Dl1rante la serata, di c11i parJ,o, la temperat11ra natt1rale, nella sala cos1 abbozzata, era di 35 centigradi a finestre semiaperte. Cominciai col far inondare il pavimento cor1 acq11a corrente dell'acquedotto rli Dogali che dato il clima e la latitudine ha una temperat11ra co tantemente elevata; bruciai colla fì~n1ma ad alcool. il piano del ta,·olo op€ratorio e dei tavolini chirt1raici; tolsi dalla vetrata 11na tenda in11tlle, feci bollire il materiale di n1edicat11ra e lo scarso ~tr11mentario disponibile. Q11indi si passò a11:-i })l'ep(l razio11e delle ma11i che venn€ esegl1ita normalmente entro cat~­ nelle (brt1ciat e alla fìn1un1a) con ncql1a boll1-


{A~NO

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SEZIONE PRATJCA

ta, caldissima, spazzola e sapone per 30 mint1ti dopo la consueta toeletta delle dita ed in ul~imo con imme~sione in alcool per qualche minuto. Nella mia borsa da viaggio avevo per fortuna, un paio di guanti da operazion~ che feci boll,ire e calzai. La don.n a fu sottopo.st~ ad una prolung·.ata lavanda vaginale calda P.01 a spazzolamento vagiinale con alcool. Poi s1 procedette all'atto operativo: Anestesia cloro-morfìnica esegt1ita dall'indigeno Gemè. Disinfezione iodica. Assisteva ìl d,o tt. Cer1turi. Eseg·t1ii la laparotomia mediana ombelico pubica. Spinto v·e rso il diaframma i1 pacco intestinale con salviette bollite esteriorizzai I 'i.itero circonida ndolo con altre .salviette sterili. Un 'incisione di 10 cm. circa -sulla pa~ete anteriore dell'utero, lungo la linea mediana, tra 3° superiore e 3° inferi ore è s~g~ita da abbond,a nte emorragia a nappo cui s1 ripara prontamente colla sollecita apertura del sacco, coll'estrazione del feto, colla recisione del co.rdone fra. dl1e piruze e coll 'i1nmediato secondame11to. A queste manovre segue la det.ersione accurata della cavità uterina e la st1tura della sua parete in dt1e strati; t1no strato muscolare ed uno siero sieroso lasciando esclusa dalla sutura la mucosa. . Il ~eto discretamente sviJ,upp-ato non dava in J)r1mo tempo seg~i di vita. Esso fu, tosto, affidato alle cure d1 una cortese signora (a M?-ssaua .n~n esiste levatrice) la quale, dietro n~10 cons1g:l10, .mentre io prendevo colla possibile sollec1tud1ne, alla chi11s.11ra dell'addome praticò al neonato delle manovre di respirazione artificiale alla Schultze, l'.apertura forzata della bocca, la trazione della lingua finoehè un vagito non ' 'enne a mettere una 'nota gaia nell'ambiente reso drammatico dall'i·n-sieme delle circostanze. Decorso post-operàtorio : Mai dolentia all'addome, .circolo intestinale integro: quindi mai meteorismo o vomito. Lochiazioni piuttosto irregolari per qualit.à, tal-ora arresto ma aspetto, ~empre, buono. Elevazioni termiche leggere durar1te tutto il decorso. Al 12° giorno si tolgono i punti di sutura m·e ntre si riscontra una cicatrizzazione per prima intenzione. In '20a. giornata si m anifestò una flebite della safena interna di sinistra accompagnata da rialzo termico che cede tte a qt1alche iniezione di :siero antistreptococcico ed a qualche iniezione endovenosa di Sl1blimato (2 millig. per volta) mentre il processo flebitico segui il suo normale svo1gimento ed in dt1e settimane poteva dirsi spento. Ql1esto per la madre. Il neonato soffriva, in principio, di disturbi dispeptici causati dalla facile alterabilità del latte animale dovuta. al clima di Mass.aua. Col cambiamento del clima e col latte somministrato dal baliatico, a poco a poco: si rimise .e prese a prosper.are. Data la meschinità dei mezzi, l'ambiente po-co adatto, il personale assistente non pratico non si poteva sperare di meglio. La complicanza flebitica fu dovuta, in parte a predisposizione familiare a vendo anche la sorella della nostra paziente sofferto della stessa complicazione m orbosa . puerperale. Del resto an che qt1esta complicanza fu superata dalla paziente con fortuna tanto che ora gode -0ttima salute 1

Megaeolon ce;>ngenito con evisceraziene per il dott. A.

DE BLASI.

Storia clinica. - Nel luglio . del 1921 trovar1domi in Cutrofiano di Lecce per altr~ incombenze professionali, venni dall'egregio dottor Donato Storella richi·esto di vedere un neonato mostruoso vissuto ventiquattrore e morto poche ore prima della nostra visita. Il bambin.o di sesso maschile era nato a tcrrnine da gravidanza e parto normali e da g·e11itori sani poco più che trentenni, i quali a,·evano avt1to precedentemente quattro altri figli senza aborti. Dei figli, i dt1e viventi - un ma?Chio ed t1na fernmina - sono sani, normali e 1n buon.a .sall1te; altri dt1e soin o morti nella prima .infanzia con aff.ezioni acute bronco-poln1onari. Il neonato di dim·ensioni normali, a sviluppo sc11eletrico reg·olare, giacente sul dorso, presentava l'addon1e largamente aperto per mancan·z a dd buona parte della parete addominale centrale e da esso fu·oriusciva il pac·cl1etto i11testir1ale coperto da i1n'ansa dell'intestino globosa, cianotica, cli stesa grossa qua11to t1n gro. so braccio di t1omo e corris·pondente esattarnente al colo11 clel feto. La diagnosi ci f11 agevole: megacolon congenito con ernia addomin ale, o ineg'lio, con .eviscerazione congenita. A noi fu impossibile proc11rarci 11n clichè del caso davvero interess·ante, ma per chi abbia a s11a. disposizione il trattato di P·ediatria dello Scl1lossman11 nella edizione italiana del Vallardi può agevolemente aver presente il caso nostro gittando t1no .sguardo sulla illustrazione a pag. 141 del vol. III nel q11ale la parete addominale è stata ap erta dal settore. 1

Il ,m egacolon congenito rientra sempre· nelle rarità cliniche, quantt1nque dall'epoca in cui q11esta entità morbosa ft1 identificata dall'I-Iirschsprung· di Kope·n hagen nel 1880, le osservazioni cliniche ed anatomo-patologiche si siano qt1asi ininterrottamente st1ccecl11te sino ai giorni nostri. Pertanto è degno di essere illustrato ogni caso che s'incontri nella pratica medica, giacchè è s11lla messe e sulla varietà de·lle osservazioni che potr·anno poggiare le indagini patogeneticl1e tl1ttora. abbastanza oscure. Se si vog·lia limitare la statistica ai easi di autentico megacolon congenito jl n11mero di osservazioni è abbastanza ristretto e risalendo dal 1914 ad oggi, si contano appena cinqt1anta casi stando ai dati riportati dal Fisch di Praga nello Schlossn1,a nn e dal Ladd nel The B oston nied. urid surgical J 011,rrictl del 1021. Parimenti il Jenwich s11 trentamila. at1topsie ne t J.;ondon Hospital non ne avrebbe incontrati cl1e tre casi. Viceviersa se estendiamo la statistica a tutti i casi di megacolon, e. cioè congenito ed acqt1isito, i dati si 1 spostano rapidamente e .oos1 ;ì;rov1amo che già nel marzo del 1915 Scl1neidernonn poteva raccog·lierè in tt1tta la

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IL POLICLINICO

(A~NO XXX. F ASC. ~}

letteratura dE:.tl tempo ben trecento cil1quantotto pure io ho avuto occasione di osservarne qual. casi. che caso nella pratica - ma di vera evisceraEvidentemente quindi la rarità clinica e l'in- zione per mancanza di buona parte della pateresse scientifico sono limitati alla pl1ra for- rete addominale, c'induce a credere con ogni ma congenita nel senso inteso pure dal nostro presunzione che la mancata formazione della Mya. parete acldominale fu dovuta appunto all'enorMa qui è bene intendersi: noi possiamo con me ·e precoce svill1ppo del colon nella vita emsicurezza parlare di megacolon congenito in brionale. tutti ,q uei casi di feti immaturi o di feti nati Se infatti ci rifacciamo dai dati en1briologici a termine, vivi o morti, che per l'enorme svi- vedia1n-0 che già prima del terzo mese della luppo e la co11formazione del ventre - sul vita endo-uterina, il colon, nettamente indiviquale si delinea il t11more globoso del mega- dualizzato e ben distinto dal resto dell 'intesticolon - non offrono difficoltà per la diagi1osi 110, assume uno sviluppo autoctono. clinica, la quale non soffre smentita al tavolo Quasi contemporaneamente. avviene nell'emanatomico; ma quando nel neonato e nei pri- brione la chiusura dell'o,m belico cutaneo e la missimi m esi di vita mancano i segni fisici formazione delle pareti ventrali costituite orisensibili di un tumore addominale. e vi sono ginariamente dalla somatopleura sotto l'aspetsolamente disturbi funzionali, noi non possia- to di una me1nbrana (rne1nbrana reilniens inmo con sicurezza affermare che in quei casi f erior) fibro-cutanea, di cui la lamina esterna si sia trattato di un vero megacolon congenito, fornisce il derma cutaneo e l'interna il peritoanche quando un autopsia o un intervento neo parietale. operativo capitato nella prima o seco·n da inPertanto è logico pensare che nel nostro. fanzia ci dimostri un'ectasia colica. caso lo sviluppo tumultuario del colon - per In questi casi, in cui la diagnosi si poggiò cause che .ancora sfuggono alle indagini scienunicamente sulla stitich~za ostinata cl1e spes- tifiche - abbia impedito che il peduncolo ectoso fu vinta con mezzi medici e qualche volta dermico, rinchiudendosi man mano al disopra con interve11ti chirurgici, è lecito pensare che dei visceri S<!operti, formasse appt1nto l,ombeda una ipocinesi intestinale - forse per di- · lico cutaneo, com€ negli embrioni normali, e fetto di sviluppo delle tuni-che muscolari - ne lasciasse perciò il paccl1etto intestinale nudo~ sia de1ivata appt1nto un'ectasia colica con o quale a noi si è presentato. senza ipertrofia. Ma da ciò esula naturalmente Taviano (Lecce), settembre 1922. il concetto del vero megacolon congenito. Per quello infatti che possiamo dedurre dal_.. Importante Pubblicazione? la nostra osservazione, e per quanto si pt1ò dedurre dalla lettura di casi consimili al nostro, Dott. Prof. ACHILl:.E CAPOGROSSI il vero megacolon congenito, anche se parziale, Docente di Patologia· Medica. nell~ R. Università. di Roma.. è tale anomalia ed ha tale volume da indurre l\1edioo Primario e Direttore segni sensibili evidenti nella <!onformazione dell'Ospedale Civile e Mazzoni > di Ascoli J>iceno del ventre del piccolo nato e da essere quasi sempre incompatibile co11 la vita. · Il megacolon congenito è stato osservato in feti non nati a termine e io trovo già registrata SOI\1MARIO: Infezione tubercolare primitiva infantile. Esiti. t1na osser,razione di Von Ammon su di un feto _ Fenomeno dt Koch. Stato allergico. Tubercoline. Datla •nfezione primitiva del bambino alla tubercolosi poi• di sette mesi e un'altra del prof. Langer, in monare dell'adulto. - Reazione alla reinfezione. Tisi ini· un feto di cinque mesi, riprodotta appt1nto ziale. _ Fonne acute e croniche. Tube.-colosi dell'ilo. nell'illustrazione sopra citata. Nessun caso pePrimi sintomi della tisi incipiente. - Anamnesi. - Esam& rò trovo registrato nella letteratt1ra di megaobiettivo generale (esclusi gli organi respiratori). - Eaa· me polmonare. Ispezione. Palpazionè. Percussione. - Ascof. color1 con eviscerazione addominale congenita, tazione del polmone. - Ricerche di laboratorio. Reazioni e questo fatto che ha importanza patogenetica umorali. Indagini radiologiche, - Esame dell'ilo. non trasct1rabile, rende ancora clegna di nota Valore dei dati, _ Diagnosi differenziali. - O~servazioni. la nostra osservazione. - Bibriografia, Invero git\ la concomitanza del megacolon 'C"n volume in·S di pag. IV-83 (N. 1) delle nostre Monocon l'ernia addominale congenita ci dice che 9rafie 1nedico-chiTurgiche d'attualitd, nitidamente stampato su c;iamo innanzi a prodotti anomali con gravi carta distinta, con elegantissima copertina, L. 1 O. Per i tt1rbe di svilt1ppo, ma il fatto che qui nel nostri abbonati, sole L. 8, 5 O. nostro caso non si trattò già della semplice Inviare cartolina vaglia cl) Cav. L"GIGI POZZI, 'Tia Sistin&,. .ernia addominale libera da involucri - di cui a. Roma 1

Concetto e diagnostica della Tisi iniziale.

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[ANNO X~"'\, FASC. 35]

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SEZIO);E

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APBlARECCHI E. STRUMENT:l 1'NUOVlu Un ureometro ·pratico 'per là misura dell'urea nel

PRATICA

s~ngue

e nelle urine!'

per il dott. prof. GUSTAVO RAIMOLDI. aiuto chirurgo negli Ospedali di Roma. La ricerca dell'urea nel sangue è ormai entrata fra gli esami più frequenti dii laboratorio per le deduzioni pr.atichie che da essa ven&'ono tratte sia nei riguardi della prognosi sia in quelli della terapia delle les~oni mediche e chirl1 rgiche dei ren i. Il n'1etodo più semplice per la ricerca quantitativa dell'urea è, come è noto, quello con l'ipobromito di soda. Numerosi apparecchi furono 'im.m.a ginati .e co·s trui:ti .a llo scopo e cioè gli ureometri di Yvon, di Dt1prè, di Ainbard e Hallion, ecc. Percl1è i risultati raccolti siano senza errori, è necessario cl1e l'apparecchio llSato, possa venire immerS-O comple'tamente nell'acqua durante il t.empo in cui si svolg~ la r.eazione, e dopo che I.a reazione• .si è .s volta. Solo in tale maniera si ovvia agli inconvenienti cl1e si lamentano negli ureometri non immersi e che sono dovuti alle in.evitabili variazioni di temperatura che sopravvengono a causa della reazione ·e dur.ante la r eazione stessa, solo così la temperatura a mbiente può es.s ere misurata con scrupolosa .esattezza. E ciò è di interesse non trasc111"abjle poicl1è per oonoscere il vero volume .dell'azoto svil11p1)ato sia che ci serviamo della formula

L'apparecchio di Olivieri è però alquanto in· gomblìant.e ed attualm·e nte costoso'. N·o:i abbiamo cercato di costruire un u r eometro ·di facilissimo maneggio, di pocb 'costo e che risponde ai requisiti r ichiesti per eiimjnar.e le cause di errore. Noi usiamo questo ureometro da più di un anno: esso ci ha dato in ogni caso buoni risultati. Più che una descrizion.e dettagliata, varrà a dimostrazione 1a figura qui 11nita.

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sia che acloperiarno le tabelle g·ià calcolate, nell'uno e r1ell'a ltro caso i risultati che si ottengono sono in dipendenza d.el valore di t, cioè del grado della temperatura ambiente e· del v,alore di T, cioè della tensione del vapor.e .. ' acqueo in mm. di Hg. alla temp.e ratura del• 1' ambiente (t). Gli ureometri accenn;ati non rispondono a · ' ' questi requisiti. In quello di Ambard e Hallion non siamo sic11ri eh.e delle bollicine di aria non Jin1anga110 adere11ti alla parete interna del dital.e di gomma alterando i risultati. • Le condizioni per u11 ottimo ft111zionan1ento sono invece raggiunte dall 't1reometro .~livi eri che è tutto avvolto da un mantell.o di acqua ., • ed infatti adoperando sol11zio11i titolate· di 11rea ... si ottengon·o con tale appareccl1io controlli perfetti. Differenze notevoli si l1q.nno paragonan:: do l'Olivieri con l'Ambard ed infatti ecco i risultati · otte'n uti nell 'esame . di un siero:. Un tubo di vetro, nella. porzione inferiore . Ambard, urea 0,468 %0. .. . calibrato e diviso in decimi di eme., è unito OliviBri, ur.ea 0,398 %0. e comt1nicante con 11n sistema pure di vetro

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lL POLICLIKlCO

formato da due rubinetti e da due ampolle. Il tutto è immerso in un cilindro di vetro ripien-0 di acqua. Per usare l'apparecchio lo si solleva dal1'acqua tenendo aperti i due rubinetti A e C e attraverso l'imbuto superiore si fa discendere, nell'ampolla inferi ore D il liquido da esaminare, nella quantità voluta e mis11rata. Si chiude i l rubinetto e: si fa discendere n'e ll'ampolla B l 'ipobromito nella dose di 10 eme. circa. Una divisi·one segna questa misura. Si solleva l'apparecchio fino a che il livello dell'acqua noill tocca .Io 0 ° della scala. Si chiude allora il rubinetto A e poi si apre il rubinetto C. . L'ipobromito scende nell'ampolla D, spostando l'aria, che attraverso la comunicazione esi$tente si porta nell'ampolla B. Per tale m eccanismo non vi è spostamento dello 0°. Sollevato alquanto l'apparecchio, con piccole scosse si aiuta la reazione che avviene nell'ampolla D. Quand 0 non s.i .scorgo.n o più bollicine di gas svilupparsi, si affonda tutto ]'apparecchio n·ell'acqua. Si' attendono 15 minuti e poi si solleva lentamente l'apparecchio fino a livello dell'acqua e si legge senz'altro il volume dell'azoto svoltosi: da questo si dedurrà, d·opo le no,~e correzioni, il quantitativo dell'urea. Con l'apparecchio dell'Olivieri si può lavorare con pochissimo siero ed infatti può essere sufficiente un solo eme. di soluzione da far reagire coll'ipobromito. Nel nostro apparecchio occorrono almeno 5 ~. di soluzione. È però da ritenersi che l'uso di quantità molto piccol e di liquido' non riesca . vantaggioso per r esattezza dei .risultati poichè è noto che più son·o piccole le quantità st1 cui si lavora, più gli errori diventano grandi. Del re·s to basterebbe nel nostro ureometro sostit11ire alla scala graduata in decimi, una scala grad11ata in centesimi di cn1c. per pote.r \1tilizzare quantità minori di liquido òa esaminare, ma come abbiamo detto, non crediama cl1e ciò riescirebbe vantaggioso alla esattezza cl1e siamo proposti. Il n ostro llreometro ser,,e ugt1almente per il cl o$.agg io clell 't1r.ea n ell'urina: occorre sol o ado})erare 1 eme. di t1rina. oi crediamo cl1e per il costo minim-0, per la f élC il ità di manovra, per la sic11rezza dei ris11 ltat i, questo ureometro possa essere utilizzato nella pratica giornaliera sia per la ricerca cl eli' azotemia, sia per quella delJ a co~tant e (ll Ainbard. 1

XXX F:_sc. 35J

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INF ETTIV E. Rieerehe sull'etiologia della scarlattina. l CARONIA G.

e

SINDONI

M. B .).

(La Pediatria, 1° gennaio 1923).

Prendendo come punto di partenza le prime Qsservazioni. del Di Cristina, gli· AA. fin dal novembre 1920 · sono andati com.p i endo una serie di indagini sulla etiologia della scarlattina. Le indagini si possono distinguere. in quattro gruppi·: · . 1) Ricerche morfologiche e culturali sugli amm alati di scarlattina. 2) •Riproduzione sperimentale negli animali e relative ricerche morfologiche e culturali. 3) Ricerche serologiche nell'ammalato e nell'animale sperimentalmente infetto. 4) Tentativi di riproduzione sperimentale nell'uomo. Ricerche morfo logiche e culturali negli amnialati. Gli _A,,.A. non sono mai riusciti a

mettere in evidenza form-e microbiche nel sangue circolante. Invece nel midollo osseo e nella milza mettono in evidenza piccolissimi corpuscoli di forma leggermente ovale, riuniti a due, che si guardano più spesso con il loro diametro più breve, ma talvolta anche per i poli, oltre queste forme si notano ancora forme isolate. Per le ricercl1e culturali gli AA. si sono serviti dei terreni catalizzatori proposti dal Di Cristina e dei terreni sul tipo Tarozzi-Noguchi, in anaerobiosi, ottenendo lo sviluppo del germe in cult11ra con l'innesto di sangue di liquido cefalo-rachidiano e di muco naso~fa­ ringeo. La cultura comincia a ·p resentare già dal secondo giorno dell'innesto un intorbidamento che raggi11nge il 1nassimo al 10° giorno_ L'osservazione della cultura, in goccia pendente, dà sempre t1n maggior n11mero di corpuscoli dotati di vivaci movimenti browniani che r endono difficile l'identificazione di germi ben • definiti. Però fin da qt1ando s'inizia l'intorbidamento l'osservazi,)ne attenta e nrolungata fa scor gere, tra la miriade di corpuscoli a movimento bro\ivniano, rare forme diplococciche piccole e dotate di movimenti più lenti probabilmente impressi dalle correnti del liqt1ido. Per spiegare il contrasto tra la scarsezza di germi visibili al microscopio ed il fort e intorbidamento del. liquido culturale gli AA. dimostrano l'esistenza accanto alle forme che raggiungono la fase microscop ica di più numerose forme ultramicroscopiche .


• (ANNO XXX, F ASC. 36]

SEZ IONE PRATICA

Riproduzione · speri11ieritale riegli anirnali e relative ricerche morfo logiche e culturali. -

Gli AA. hanno usato come animale di esperimento i1 coniglio giovane. Con inoculazione per via endovenosa di cultura ricca di sviluppo, ripetuta per 2-3 giorni, provocano nei -conigli prima un arresto e poi una diminuzione graduale di peso. Verso il 4-5 giorno dalla prima inoculazione si nota in questi animali un arrossamento della ·pelle, una facile caduta del pelo, rifiuto del cibo, polinucleosi e pili tardi desquamazione a piccole lamelle sul dorso. Negli animali venuti a morte in questo momento si trova alla necroscopia iperemia di tutti gli organi e parencl1imatosi del rene. L'esame del fegato e del midollo osseo in que:. sto periodo fa riscontrare le stesse forme che si riscontrano nel midollo osseo degli ammalati di scarlattina, e le culture dal sangue del cuore di questi animali dà sviluppo degli stessi corpl1scoli isolati dagli ammalati di scarlattina. Ricerche serologiche ed immunitarie. - Gli AA. hanno tentato Z' agglutinazione del germe con siero di sangue di ammalato in periodo esantematico o nel. primo periodo della desquamazione, ed hanno avuto risultati positivi. Ha dato ugualmente risultato positivo la deviazione del complemento con an tigeno di cultura. L'indice op.sonico si è poi rilevato costantemente aumentato r aggi11ngendo valori notevoli. T e1itativi di trasmissione sperimentale n ell'uomo. - La costanza de1 reperto morfologi-

co negli organi emopoietici e del reperto culturale dal sangue, dal liq1Iido cefalo-rachidian<> e dall'essudato faringeo; la possibilità di provocare col germe isolato n ei conigli giovani 11na forma clinica costante (in parecchi ca.si molto simile a lla scarlattina dell'uomo) egiiale a quella che determin a il sangue degli scarlattinosi in atto; i risultati delle reazioni serologiche (agglutinazion e, deviazione del complemento, indice o·psonico) squisitamente specifiche ; l'immunità passi,ra conferita ai conigli infetti dal siero di sang11e di bambini convalescenti di scarlatti11a; l'immunità attiva conferit.a ai bambin:i dalla va ccinazione con culture morte: tutti questi fatti sembrano a.g li A.A. più che s11fficienti per dimostrare la specificità del germ.e isolato dal Di Cristina. · Ma per una malattia quale la scarlattina in cui tanti germi sono stati descritti come agenti specifici; in cui tanto facile è l'impiantarsi e il prevalere di germi secondari (come a.vviene per lo streptococco ritenuto per tanto tempo l 'agente etiologico), grande è lo scetti-

1131

cismo contro cui urtano anche le più rigorose e delicate ricerche sperimentali. Una sol.a fJrova, dicono gli AA., potrebbe vincere tale scetticismo e cioè la riproduzione s.p erimentale n ei bambini sani mediante il germe ottenuto in cultura. Naturalmente qui gli A.A. si imbattono in una serie di ostacoli d'indole scientifica e morale che, trattandosi di una malattia grave qu.al'è la scarlattina, hanno tutta la ragione di ess·ere. Gli AA. ritengono però che tutti gli espe-r imenti sono leciti, mzi doverosi~ nel supremo interesse dell'u1nanità e della verità scientifica quando si può raggiungere la sicurezza di non nuocel'e. Jenner e Pasteur in questo sono stati maestri. Recenti ricerche del Caronia sulla varicella sperimentale h.anno dimostrato che l'infezione trasrportata col sangue di un bambino ammalato in un bambino sano mediante l'inoculazione intramuscolare provo·c a ·una forma attenuata della malattia. Tutte le esperienze di vaccino-profila.s si e di vaccinoterapia, a partire ·d ella prima geniale esperienza del Past3ur sulla r a.bbia, m ediante l'inoculazione di culture attenuate o non (tifo, colera, tubercolosi, ecc.) dim ostrano lo scarso potere jnfetta:..1te dei germi in cultura, che danno invece l'immunità o al massimo una malattia m o1to attenuata. Precedenti esperi~ nze degli A.A. sull'azioM del siero dei convalescenti di scarlattina nei conig'li ammaJ.ati sperimentalmente, concordanti del resto co·n i dati della letteratura medica circa l'azione curativa del siero di convalescenti, mettevano a disposizione degli A.A. un.a arma qu.asi sicura per combattere ogni evenienza. Da queste constatazioni gli A.A. trassero la con'Zinzione di non nuocere tentando la riproduzione sperimentale direttamente nel. sano mediante l 'inoculazione dei germi ottenuti in cultura dagli ammalati di scarlattina. La prima esperienza fu condotta dagli A.A. su loro stessi. Dopo 5 giorni dall 'inoculazio-· ne intramuscolare di 2 c. c. di cul.tura ricca di sviluppo ebbero lievi punte febbrili e vago sen1so di malessere, che scomparvero dopo qualche giorno senza lasciare traccia di disturbi. Gli A.A. incoraggiati da questo risultato procedettero .ad un altro tentativo in 2 bambini sani (d'anni 3 e d 'anni 6) che mai avevano avuto scarlattina inoculando per via intramuscolare 2 cc. di cult11ra ricca di germi. Gli AA. n.o.n osse rv:arono al'cunà manifestazione morbosa, sa lvo punte febbrili di breve durata al quarto giorno dall'inocul azione.


113:!

I L l'OLICLii\"lCO

Q11esti })rimi esperimenti , m entre da un lato fac evano ·or gere negli A.A. un certo senso di scetticismo sul flotere patoge110 del gern1e, dall'altro ~ato li inducevano a procedere con più sicurezza in u lteriori t entativi. 111 altti 2 ba1nbini perfettamente sani (d'an . ni 3 e di anr1i 4) in·ocularono 3 volte a giorni a lt e1ni 2 cc. Ja volta di ct1lt111·e riccl1e cli viluppo. In 11~ bambino al 4 giorno e nell'altro al 5 gli A.A. n otarono lieve febbr e, arrossam ento del faringe e delle tonsille, tumefazior1e delle gl1i andole latero-cervicali. Tali djst urbi scom,pa rve1·0 jn capo a q11alcl1e giorno senza l asci.a r e tracce. L' esame del sangue di ede le11cocitosi lieve con po.J in11cìeosi ecl eosinofilia. La deviazione del complemento con an· tige110 di s quarne scarlattinose diede risultato nettam ente posi ti YO . Il reperto cli q11 esto secondo tentativo, con- · fer1nò neg li AA. l'idea che il germe passa11Glo attraverso la c11lt11ra p erd.esse molto d ella sua viru1 ezza, a n a loga1nent e a qu.a11to avviene in altre forme i11orhose, quali la pertosse, la Leisl1ni a niosi, ccc, Pen ·aro110 a ll or a g·li A.A. di t1tilizzare b,ambini i11 d eficienti co11dizioni di resist enza imm t1nitaria e scelsero all'uopo soggetti in p eriodo di convalescenza del morbillo, soggetti, cioè, in stato di nneTg·i a . In 5 ba1nbini da i 3 ai 5 .anni da p ocl1i giorni gun riti dal J11orbillo furon o praticate dag·li AA. 3 ii1iezioni su cce sive per via intramt1sco1are di ct1Jt11ra di recente isolata e ricca di svilup110. I11 tntti e 5 i ~oggetti a l 4·0 -5° gio1110 dalla p rima in oculazione si -ebbe costantemente una forrnn. lieve, i11a tipica di scarl attina, co11 angir1a, li11gt1n a l a.n1pone, acle11ite latero-cervical e. er11zione fugace a lle par t i superiori del tronco e degli arti, febbre modica e desquarr1azior1e. I11 i1esst111 bambino gli AA. ebbero a nota r e r eliqt1a ti di. ~ort a e tutti stanno perfet tam e11te bene. Piccole differe11ze gli A.A. notaTono n ei singoli ca i specie dal punto di vista clinico : in q11alcl1e caso la febbre fu più intensa, in a ltri lievissima; i.11 c;rualcnno si ebbe l a prevaler1zn dei fatti c utanei st1i m11cosi, in a ltri inYece c1t1ello <lei I e11on1eni m11cosi che costituirono tal,·olta la 111a1tifestazione più apprezzabile. l\Ia co tante ftt i11vece il co1n1)ort.amento del sang11e (leucocitosi con pol in11cleo i ed eosinofilia ) e c.111ello del le reazioni 11i ologic11e (aggl11tinazior1 e. devinziu11e d el co111plen1erito con antigeno cli c11ltnl'a e di 111an1e, ir1 d ice opsor1ico). I l verificarsi della malattia in forma atte11urt.t n { 111 tipo del \·ajnleicl e ri petto a l vni110lo) co11fern1aya co ì il criter io da ct1i g li A.A. era110 partiti 11ell'intraprenc.lere la ricerca. che,

rt.--i.· \ x ~O ,.\..\..\., ., ..'\.

F ASC.

-1 ·

::$fJJ

cioè l'infezio11e s1)erimer1tale co11 prodotti culturali opportunamente dosati e introdotti attr aver so i tess11ti dà la forn1a attenuata, esplicando nello stesso tempo, azione vaccinale. Per t1na più · sic11ra riprova gli A.A. tenne1·0 a lc11ni di questi bambini a lungo in contatto con scarlattinosi in atto e nessuno di essi· contrasse la malattia, anche se spennellati sulle tonsille con essudato faringeo di ammalati in periodo iniziale. I l cl1iaro rist1ltato di queste esperienze st1i bambi11i dispensa gl i A .L\. da alti e i)rove climostrative e git1stifica jl loro a r dimento, inspirato però al l.e piì1 vigorose norme scientifiche e mai scompagnato dal criterio di n on nuocere. Crediamo opportuna riportare integralmente le concl11sioni alle qt1a li a rrivano g·li AA. :

Riassunto e con.cl1lsioni. -

1. Nei bambini scarlattinosi in periodo esantematico o nel primo periodo della desquamazione si può r in tracciare negli strisci di midollo osseo e m ilza ottenuti per puntura in vita uno speciale microrg·anismo leggermente ovoide, disposto a coppia, di dimensioni più piccole però dei com11ni dip1 o cocchi. 2. Un microrganismo di forma simil.e si s viluppa costantemente dal sangue di questi animali in anaerobiosi n egli speciali terre n i dL cult11ra catalizzatori del tipo Di Cristina o T arozz1 -N ogt1cl1i. I~a· cult11ra si può ottenere, oltre che dal sangue , dal liquido cefa.lo-r achidiano e dal filtrato del mu co naso-farin~eo. 3. Tale microrganismo nel suo ciclo ,·itale a ttraversa sicuramente una fase 'ultram icr oscopica, perchè, pt1r dando un forte intorbidam e11to del terreno, dà poche forme visibili a l microscopio, percl1è l o si può coltivare d a l fi1trato del m11co naso-faringeo, e perchè infine lo si pt1ò coltivare dal filtrato delle stesse culture. ' I~ . L 'inoct1l~zione in forti dos i per via endovenosa nei g io"\· ani conigli di cnlt11re riccamente svi lupp ate produce arres to del pe o c11i segu e spesso arrossamento d~dla Cl1te. fa cile cad11ta del pelo, evidente d esquam azione e poi progressivo dimagrime:nto fi110 a Jl a cachessia ed esito talvolta in morte. Il siero di sangue di questi conigli devia il complemento 1n presenza cli a ntigeno di squame scarlattinose. La n ecroscopia degl i a nin1ali ·v enuti a morte o sacrificati in diverso periodo della malattia dimostr a iper emia dei visceri e pare11cl1imatos i del r ene. 5. Nen co11igli infetti cl1e presentano l e pri• in e nlanifestazioni, se s'inietta siero di bambini con,·alescenti di scarlatt ina, si ha rapi-


1133

SEZIONE PRATICA

da sco111parsa di sinton1i, ripresa dell'accresci1nento e ritorno àl normale. 6. Le con1uni reazior1i serologicl1e - agglutino-precipitazione, d eviazione del complemento, indice opsonico -, praticate col siero d1 sangue di scarlattinosi e microrganismi isola ti in cultura, da11no risultati nettamente positivi e si dimostra110 co11 gli opi;>cl'tt1ni controlli sql1isitan1ente specificl1e. Uguali risultati s i 11anno nei conigli si:>erimentalmer1te infetti e nei ba111bini. 7. L'inoculazione a ba111bini sani e di buona costituzione di culture riccamenit e svil11ppate non produce alcun fenon1eno morboso. Tali bambini però esposti al contagio non contraggono la 1nalattia e _jl 101'0 san,g ue devia il com1)Jemento con antigen10 di sq.u ame scarlattinose . L 'inoc11lazione iJ1vece di culture recenti e ricche IJraticata in forti dosi ripetute a bambini appena con,1alesc.enti di morbillo (e a11indi i11 lJeriodo ancora anergico) dà luogo, dopo un'incubazione di 3-4 giorni, ad una forma attenuata di scarlattina con i caratteri clinici, ernatologici, serologi·ci , batteriologici • d1 qr:.esta mal atti a. ~

eoncltldendo'

tiltto l'insie1n.e dell e il ostre e·'!.·periertze di 1n.os Orci all' evide1iza che il mic rorgariismo per il primo isolato e descritto dal Di risti11 a ed ora da rioi è l'agente speci"{i,co lTella scarlrtf.ti11a e l a scienza e 1'111na-

e

nità altamente d ebbono gioire di questa i1uova conquista della medicina, che nuove vi~ apre alle i11dagini batteriologich e e che pr_esto ci auguriamo avrà larga e benefi,c a ripercussion e n el campo della profilassi e della teV lTETTJ. rariia.

La febbre tifoide nella prima infanzia. (SAl.ÉS-'f URQUÉTY-BLAIGNA l i.

Gazei te d es H 6JJi-

taux, n. 98 del 1922). Gli r\.t\.. ricordano al m ed-jco !)ratico che il

tifo è malattia cl1e colpisce co11 una certa frec1l1enza a11che i piccoli bambini. Al letto del malato m{)n è 1:iossibile differenziare il tifo dai paratifi.. Per orientarsi non bisogna contare s11 di 11na diag·nosi di im1)ressione, ma occorre lln esame molto sérrato dei \sintomi: isolare fra essi q11elli che 11anno 1111 valore costante, servirsene come base r. er lln a ipo tesi diagnostica e co11fermarlo con Ja sierodiagnosi. L'an1damento clinico della n1alattia è simile a qt1ello degli ndt1lti, co11 l111a durata complessiva di cil'ca tre settena1i. L'esito !)er lo più è favorev0le, sp.ecie nei bambi11i oltre un anno di eta. Con1plicazioni frequenti sono la broncopol111onite, l a diarrea coleriforme e l'e11t.erjte dis-

se11teriforme. lVIeno frequeI?ti, sono l1enterorragia e la :Jer forazione intestinale . ::\folto frealie11ti ma di breve durata e poca gravi1à, sono 1e recidive: forse .i:>erchè la bre• 'iità e la benig·nità d ella prima infezione non c.leterminano Sllfflciente vaccinazione, come po• • ti:ebbe far SllPl)OI're ancl1e il frequente ritardo e l'attenl1azione della siero-reazione notate da molti autori. ' J..., a te11iperatur(t è il sinto1no maestro, più costante, pip_ netto.. Una febbre continua, persistente, eleva ta, che non si accompagn·a ad una localizza~ione nettamente predominante, deve far pensare all'event11al i.tà . di UJ.?a tifo id.e. 11 S1l0 quadro, s~ si 11·a completo, è sovrapponibile rp er esattezza a quello dell'adulto. Ql1alche volta la caduta è l'apida e co11 due g·randi oscillazioni si scende da 40° a 37°. Il 11erioda nufibo lico spesso manca o è brevissimo . Eccezionalmente, come nell'adulto, si pl1ò avere un tino febbrile remittente. Il polso segue la temperat11ra e non è nè d.issociato, nè dicr oto. ' .... fato tifoso vero e proprio non ve ne e. La lingua è caratteristica con patina centrale, J)Unta e llordi arrossati. Il me teorisrn,o è QU asi costa11te. Diarrea e vornito i1on 11anno caratteri speciali. Il t1t1n,ore di 11iilza è apprezzabile 111ei due terzi e la roseola, si h a in 11n quarto dei casi. In pratica si osservano forn1e i1elle quali predon1i11ano i disturbi g·astro-intestinali (vom ito, dial'rea, 1neteorismo). In questo caso biRogna temere la diarrea coleriforme, spesso rnorta le. Àltr e volte i:ireclominano i disturbi m eJ).i nge i ed in 10-12 giorni pl1ò aversi il collasso. In. bambini der1utriti e poliadenidici si può n.vere una forma psel1do-tub ercolare. Anche 11 ei ba1nbin,i si pl1ò a·vere lln tifo ambulatorio, cl1e si rivela solo con morte q11asi improvvisa, ed un tjfo attenuato. Per la diagnosi differe11ziale è bene ricordare ch e la diarr ea ~vrn·une, se non è di vecchia d ata, no.n, colpisce molto lo stato generale, non si accon1pag11a a febbre · 111nga ed insistente, e rlon resiste alla dieta idrica. La diarrea coleriforme dà a l 'Piccolo malato una mascl1era speciale, non si accompagna a tl1rr1ore di milza o ad ipertermia. La broncopolmonite i:)rese11ta grt1ppi febbrili separati da remissioni e rendè spinosa la d iagnosi se quale complicazione, si sovra1')pone e copre coin la sua sintomatologia la tifoi de primitiva. La polmon~t e è rara ed ha seg11i stetoscopici i1etti. Ne1 sospetto di meningite la pu.nt11ra lombare chiarisce il dubbio. Per la titbercola,si miliare acu-

f,,

'


113i

IL POLICLINICO

ta generali:.:.atlt non possiamo essere di accordo con gli AA., con il Lemaire ed il Turqt1ety che, consigliando la cutireazione alla tubercolina bruta, affermano che persiste positiva fino all'ultimo p eriodo della malattia. In ogni evenienza, sia essa cli1n .icamente certa, o so lam ent~ sospetta, la diagnosi di infezione tifoide d eve essere comprovata dalla siero-diagnosi ch e fra i mezzi di laboratorio è il più fido e pratico, ricordando che apparisce un po' più tardi che nell'adl1lto e che va fatta a forte dil11izione. PERSIA.

CENNI BIBLIO GR A F ICI. G. PANEGROSSI. L ezion.i di semeiotica delle ma-

lattie nervose ed elettrod iag ;, ostica. Roma, Società Anonima Poligrafica Itali an a. È stata testè pubblicata 1.a prima parte della

,, S·em-eiotica delle malattie nervose ed elettrodiagnostica» del prof. G. Panegrossi. È un vo~t1m·e di 357 pagine correda to da 80 figt1re, che sarà di vera utilità e per gli s 1· denti e p er i m·edici, an'Che s'e qt1esti già suf. ficient,e mente addentro negli stu di di neuropa.tologia. Infatti il Javoro di Panegrossi rappresenta non soltanto il prodotto di una vasta erudi zione, ma in esso ·troviamo raccolto il risultato dell'esperienza personale di chi da pii1 decenni coltiva con an1ore e con lode questa branca così importante della ~VI e dicina. Esperienza larga e completa, perchè sorretta e confortata d a. quella mat11rata c11lt11ra di n1edicina gen er ale, che non deve mancare i.n ogni sp ecialista, onde q11esti non veda cl1e t1na sola facci. a del complesso poliedro.· costit11ito dallo stato patologico di un individt10. In qi.1esta prima parte del suo l avoro I 'Autore tratta anzitl1tto dell'importanza dell'anamnesi n el carr1~)0 della Neuropatologia, e l a trattazion e è ricca di r,>reziosi consigli e di s11ggerimenti per il pratico, affinchè essa riesca il più possibile con1pleta, esatta e di sic11ra gi1irla a lln. <l iFt gnosi. E spone q11indi lo schema dell 'esame ne11rologico e -nassa a trattare con comoetenza e profondi.tu d ella parte cl1.e si riferisce all'esftme della motilità volontaria. Nel seguito dell'opera 1 At1tore tratterà dell'esame della r eftettività, dell'esame della ser1sibilità ge11erale e specifica, ·dell'esame d Pi distt1rbi d el ling11nggi.o, dell'.elettrodi agnostica. Alcnni ca11itoli di q11esta prima parte del lavoro rig·nn!·d~no :a trattazio11e veramente esaurie11te di imp ortanti argomenti. Ricorde· r ò. nd ese cnpio. la chiarezza ed il n1odo co1npleto con c11i l'1\11tore scrive s ui dist11rbi dell'oc11lomozione e sulla paralif:i dcgJi altri nerv; cr<1nic i. '-UÌ d istt1rbi dell 'articolazione della 1

1

(AXNO XXX. FASC, 35]

parola, ecc. ~fol to pregevoli mi sono parsi anch.e i capitoli in cui si tratta dei tremori, delle contratture, dei movimenti coreici, d-elle atrofie mt1scolari, ecc., ecc. In forma lucida ed in modo esauriente è svolto anche il capitolo dei ·dtsturbi della vescica, del retto~ degli organi sessuali. L 'Autore prem~tte sempre ai singoli argomenti le nozioni di anatomia e fisiologia più importanti e necessarie, in modo da rendere più chiara la cocmprensione delle manifestazioni n1orbose. All'esposizione poi della tecnica per il rilievo dei fenon1eni clinici segt1ono brevi e chiari ricordi di patologia generale e speciale, fissando così e ponendo in gil1sta l11ce il valore diagnostico dei singoli sintomi. Qt1esta pubblicaz;io!le del prof. Panegrossi, mentre potrà essere di aiuto per il medico già mat11ro che avrà occasione di completare e precisare le sue conoscenze su argomenti compJ essi, sarà preziosa ed utile, data la chiarezza dell '·e sposizione, per coloro che iniziano il non facile studio della n eu ropatologia. Sict1ramente il resto dell'opera corrisponderà a questa prima parte ed auguriamo che il libro, che onora la Sct1ola romana, abbia una fortuna proporzionata all'amore ed all'impegno che hanno sorretto l 'Autore n.ella sua non lieve fatica. A. Z. R. BRtJ GIA. La irrealtà dei ce11tri 11ervosi. Prezzo L. 12. - Editore L. Cappelli, Bologna. A questo vol11me del Brugia più che 11na succinta recensione si converrebbe una larga esposizione. L 'a11tore affironta un argomento di palpitante ir1teresse, che egli risolve con ardimento se non con perfe1 ta originalità. La esistenza di centri atti ad asst1mere eccitazioni, a trasfor111arle in imp11ls.i, a suscitare forze nuove, a coordinare •Jltesti effetti in vista di u11 rist1!.tato finale, è negata. Tutta· la dottrina del1e localizzazioni cerehrali, è smantellata. Con ciò l'autore non nega il sostrato ana· tomico della mente, ma lo suppone div€rso da qt1ello basato ~ui r-orrenti concetti s11lla funzione e s11lla individualità della celluJa nervosn. Il merito d.e1l'opera del Brugia consiste n el1'avere avuto il corag·gio di espor1 e idee, cl1e parecchie deficienze della teorica localizzatrice avevano reso molto com11ni, specie dopo l'esperienza della g11erra. 011ale che sia la conc:istenza ed il destino ' di queste ide e, è certo cl1e per la prima ~-olta il problema è asserito in 1nodo reciso, senza titubanze e senza rigt1ardi. dr .


[A.NNO XXX, FA.se. 35]

SEZIONE PRATICA

BIOGRAFIE. ·.

,

In memoria di Carlo Moreschi. Discorso commem"Jrati·v o vror1.nncìato,

'iti

occa-

sian e dello scopri1nento di 'U'na la.pide nel paese

.

tt>(])tio, il S giugr1.o 1923 nel teatro di Oer1nenate dal

Prof. ALBER·ro A ~cOLJ della R. T.l11.ive1·sità di J4vdena.

Signore, S·i g·n ori, ~on

è ancora spenta nel lllo11do l'eco del riYe-

rente omaggio, che ben ventotto nazioni rap1)resentate da trecento delegati~ con grandiosa solennità, tributa vano n lla memoria d i un grande b~­ nefa ttore dell'umanità, l.1uigi Pasteur. In realtit se sostiamo t1n istante a renderci conto dell'opera in1mensa svolta da Pasteur in pro' della urna nità, il beneficio appare così incommensurabile che il pellegrinaggio di tanti cultori delle scienze sperimentali, che furono rinnoYellate e ravvivate dal suo genio, alle feste centenarie di Parigi, all'innt1gt1razione del mo11umento erettog1i .a Stra~burgo a11pare piccola manifestazione là do\e tutti i beneficati aYrebbero doYnto darsi convegno. Perchè il beneficio è stato yeramente immenso : Luigi Pastéur è riuscito realmente a raccoglie.re tutti i frutti, che egli p1·econizza va ]n una lettera

a Napoleone III, la q11ale sintetizza in poche parole l'opera Sll::t: «Sire - · egli scriveva nel settembre 1Rfi7 - mes r(Scherches sur les fermentntions et sur le r6le <les organismes microscopique~ ont ouve.rt à la chimie p·h ysiologique des vois nouvelles dont les industries agrieoles et les étud~s médicales commencent n. recueillir les fruits. lV.Ll is le champ qui reste à parcourir est immense)>. Ql1esto carr1po è stato percorso magistralmente dal Pasteur, il quale doPo aYer additato negli esseri infìnita1nénte piccoli, nei microrganismi, la <:ansa di tante mnlnttie nel baco da seta, nel v1no, nell'organismo umano ed animale, aveva sal)l1to foggiarne delle arrr1i di difesa contro le infezioni stesse. Egli ri nsc1 cioè a proteggere l'uomo e g·li animali contro le malattie infettiv~ medjante l'inoculazione di questi stessi microbi, a i quali egli con · OJ?PO}\tune n1anlpolazioni a~flva tolti gli artigli trnsfòrn1andoli in 'innocui vaccini, non più capaci di uccidere, ma dotati della facoltà di creare una maggiore resistenza all'infezione. Sono queste le vaccinazioni pasteuriane .che servon.o, ad es., a lla p:revenzione del cn rbonchio e del tnal rossino negli anima li, del tifo e del colera n~ll 'uomo, alla cura della rabbia. Con esse Pasteur .schiudeva non solo alla medicina ma a tutta la biologia sperime11ta le un nuovo campo, · quello dell'immt1nità. Ben presto Behring dimostrnva, per la infezione '- od intossicazione difterica, che sede e latore della maggiore resistenza conferita con l'imm11nizzazione

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era il ~ero di sangue dell'organismo immunizzato : cosi immunizzando, ad es., il cavàllo contro la difterite il siero di sangue rfcayatone, il cosidetto siero untid~fterico, serve a combattere Ja difterite. Il siero di sa ngue, dunqu~, in queste condizioni è o un rimedio curativo, co.m e l'antidifterico nella difterite, o -qn mez7J() preventiYo, come l'antitetanico, che tende a }Jreservare l'uon10 e gli animali contro la infezione o intosi;;icazione tetanica. Egli è che questi sieri contengono degli antidot i o, come li chiau1iamo n oi, degli anticorpi, contro il virus o meglio il vel~no della difterite o del tetano. In ql1esto i1uovo indirizzo che per merito di Paolo Ehrlicll era assu l'to a dignità di disciplinR biochimica al1tonoma: Carlo l\1orescl1i ha inc:isò il suo nome in caratteri indelebili che conterranei ainici ed ammiratori vo11ero scolpiti nel mar1110, sotto il busto erettogli nel natio loco. Egli vi era stato sospinto .fin dalle prime i·icerche compiute nel laboratorio dal Suo primo maes'tro, Camillo Golgi, di cui fu a llievo interno dal 1895 al 1898, apprendendo già da studente a quella Scuola, conosciuta i1el mo11do per l'applicazione dei suoi i11etoc1i rigorosamente scientifici, l'arte di sperimentare e di vagliare severa1nente le esperienze stesse. Dal labòratorio di Golgi sono usciti i due primi contributi sperimentali, allo studio dell'infezione tifica e sulla sede di formazione degli :inticorpi contro il tifo, problema questo al qt1ale tornò con predilezione ripetutamente nel corso della Slla carriera scie11titica. Questa si inizia i1e1lo stes8o Ateneo Pavese svtto la sapiente o·uida di Luigi De\oto, ì\tlaestro nell'arte di suscitare e sorreggere le aspirazioni scientifiche dei giovani. TJuigi Devoto aveva snp11to rne<>ogliere intorno a sè una schiera eletta di giovani promettenti; tra essi eccelle,rano 1\faurizio Ascoli e Carlo l\1oreschi. nei qt1ali il Joro 'tl1oestro intui e indovinò le n.ttitudini speciali alla carriera accademica, dove infatti an1bedue 8i piazzarono onorevolmente, chi<.:tmato l'u110 alla -catte{lra di Catania, l'altro a quella di Mf)ssina. Ll1igi Devoto a\eva ·s aputo sollecitarè ·a nche l'amor proprio di due giovani. Gnido Vimercati e Antonio Riva, che ancora stude nti si appa·ssionarono all'indirizzo della sua Scuola e In favorirono dotandola di laboratori che consentissero 11n respiro più ampio di quello in C11i aveva costrf'tto a contenerlo fino allora la modesta dotazione ministeriale. Esempio più che raro - come rilevn va il Devoto n ell'affida rlt .oon1~ pompa · al piccolo stuolo di allievi che dovevano a vere il privilegio di potervi lavorare - esempio quasi unico al mondo che i mecenati si fossero. trovati tra g·li allievi stessi. Tale era la forza di propulsione impressa dal Devoto ai laboratori da lui diretti che la loro prod11zione scientifica non tarclò ad impor.si e a~ attira re su di sè l'attenzione dei confratelli prima. degli istituti d'oltr'alpe poi . In lUl ambiente così prettnmente sperimentale Carlo ~1oreschi n0n poteva non sentinsi a Suo Hgio : Egli si tro1ò proprio in qt1ella corrente di ~


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IL l'OLI CiINICO

studi immunit°Al!'i che a\ev~no fornito l'argomento a i suoi prirui lavori e· che il collega di assistentato ed amic:o suo :\laurizio Ascoli, abbeveratosi alla fonte istessa della dottrina di Ehrlicl1, . pure prediligeva. Carlo .l\Ior eschi sentì tutto il fascino che. esercita va il nuovo indirizzo, così come ricoròo di averlo sentito fortemente ..incl1'io, che pur vcniYo òa una scuola di c:arattere l;>il't strettamente chimico-fisiologico. L ·entu siasmo per jl nuovo indirizzo, i cui pro• bJemi ci appassionava no e ft>rmaYano oggetto delle nostre diset1ssio11i scientifiche, ci affratellava c:osì cl1e la Sua natura un po' chiusa si apriYà 1neco e in breYe tempo u1i fece conosC€re i tesori clella Sua amicizia . Nei laboratori ferveYa il lavoro a l quale clava sempre nuova esca l'indirizzo immt1nitario: Pra tale il trasporto di noi novizi i ier la nuoya corrente <li studi, tanta la fede che a nimava Carlo :à1oreschi, che Egli, non so per 'irtù di quale miracolo riuscì a procurarsi un g·rosso siero-1)roduttore, niente meno che un caYallo, per pot~r su di esso tentare la produzione di un siero a ntitifico pe r la cura del tifo, miraggio questo cl1e non fu dato òi raggit1ngere nè a Lui nè a quanti pri1na e dopo di Lt1i si a ffa ticarono intorno a l difficile IJr{)blema. Il periodo delle grandi scoperte nel campo dei sieri terapeutici era passato: poco o nulla vi ri111aneva da mietere. Sorgev.u invece l 'astro della ~iero diagno sti ca. cioè della t1tilizzazione a scopo cliagnostico dei sieri l)repara ti immunizzando contro i micrQbi. Era stato scop <~rto c.:l1e questi sieri se non seL·,·ivnno a prevenire o guarire la malattia, permette,·nno di identificare l'agente causale di essa; ad es. il siero antitifico, anzichè guarire il tifo, trovèlY:"l utile impiego 11el contraddistinguere il ba<;illo del tifo dagli al tri germi, grazie alla flocculazione o agglutinazion e che era cal>UC€ rli proyocare 11elle sospensioni di germi del tifo : di quest') a rgou1-~nto, cioè della sede di for1uazio11e di qt1esti anticorpi :1gglutinanti il More~chi si er a occupa to appunto n el Suo secondo la Yoro. Qt1ando Egli passò dal DeYoto 'Lllla nuova ~coperta si stava maturando, la quale attrasse • ~ull'in1mu11itù l'a ttenzione ùei cultori dell'intera biologia : que ta scoper ta veniya a stabilire che ln formaz io11e di anticorpi i1el siero non era una. prer ogatiTa ~l ei microbi, ma si verificava anche ilnmunizznndo contr o le nlbumine o proteine più diverse : l' uoYo, il 1a tte, il sangue . I sieri precipitanti antiuo\o, antila tte, antisangoe cosi prepara ti eran o rnpac:i di proYoca re una floccula7.ione nelle soluzioni \li queste proteine o albumine a di. tingnei~Je adunq11e tra loro allo stesso n1odo co111e il s iero a ntitifico permetteYa {li rico11oscere il bar·i llo <lel tifo. Prati ca mente questa nnovn reazio11e sierodiagnostica Yalse a cliffere11zinrf\ le n1n<.'chie <li sangnf\ cleJI'no1no cla quelle e.l i altre SI)C<:ie ani1uali, c:i~ a r isolYer e un prol)lr rna fino a llora insol11to di medicina legale. T.n llOYella ùi que U\ &-Coperta ben presto giun~(· nuehf' n n oi ci fece nlk'l profonda impres~ion~. Dal f r,·or delln. di~cu~~one balzò fuori l'iùcn di •rrirr ene 1>er . eo-11ire il cammino della 1

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albl1ruiusi. di · origin~ animale (In tte, oYo, carne) attraYerso l'organismo t1rnalio: a que te applicazioni delle reazioni in1m unita rie biologiclu.~ allo studio del rica1nbio proteico CR tlo Moreschi prese pni·te attiva con le · su·~ ric~rch4e strll'~ssorbimento intestinale degli a lbuminoidi. Fu que ta collana cli studi dell'I8tit.uto diretto da l .1uigi Devoto che Yal5'e a ric:hiam.are stilla Sua Scuola l'attenzione dei ric~rca tori di altri Istituti nostrani e d 'oltre a lpe. Carlo ì\Iorescl1i nel portare a coruvimento queste ricer che rivela va le qua litit c:l1e doveyano poi essere la car atteris tica· di tutta l a Sua l)l'oduzione scientifica. : visione chiara e precisa del tèma propostosi e piano organico :µelh> S\olgi1nento delle esperienze. Qua ndo E gli ebbe tutto precliRposto in ltn operoso silen zio e lJt eparati pazie11temente i sie ri diagnostici occorrenti, accaparratisi gli animali da esperin;iento pel' le prove che si era prefi sso di fn r e, t1J1 bel giorno lo vidi arrivare in· la bora torio e metter si di rolfto a lla attuazione del compito cl1e Egli si era tracciato con sorprendente lt1ciditit e .s i accinge\ra a tradurre in atto col senso pratico che ave\a ereditato dai Suoi. r~a mia mente più incline a lasciare spaziare nella indagine scientifica l'imprevisto rimase scossa dinanzi a qnesto spettacolo veramente im11r essionante dello $1:udioso che mostra va di sapere senza t enten11amenti, nella armoniosa valorizzazi one delle sue doti intellettuali e tecniche, pun tare ver so la mèta cl1e \Oleva raggi11ngere . Il lavorio che si era andat-0 S\Olge11do le11b1mente n el Suo cervello d'un tratto balza"Va fuori in lllla azione f11lminea . Tale è stato in tutte le Sue ma11ifestazioni scientifiche : !)rima un tormentos~ travaglio interno, attravel'so il quale Egli giungeva ad una concezione precisa sul problema che lo inte r essava; poi, una volta che ci aveva Yisto chiaro, nulla valeva a distoglierlo dallo SYolgimento del piano cl1e si era tracciato. Perciò tutta l'opera di Carlo Moreschi ha una impronta personale, è sempre il frt1tto cli lunga meditazione e di tena c:e esplicazione dei concetti scn t nriti da questa. Furon o questi pregi cl1e lo fecero prescegliere come relatore ai Congressi delle Societit di Patologia: di l\iledicina Inte rna. di Biochimicn . per il Progresso d ell~ Scienze. Bisogna aver lldito dalla Run boccil una di quelle analisi mi11ute alle quali Egli sottoponeva l'opera altrui - come è toccato a me in llno dei n ostri incontri a proposito di certe ricerche del l\1etsct1nikoff - per comprendere la forza di penetra zionc del suo spirito critico per spiegar s i come Egli ~:~apessc a ll'occorrenza c1eu1olire per ricostruire u basi affatto nuove. Queste doti erano destinate però a sfociare in l111n scopertc'l -ç~ra e propria, a ppf\na r ioè a lln Sua })reparazione formatasi a lle migliori no tre ~~euo­ le corrisposero i Iliù larghi mezzi d'inda~ine quali in quel ten1po ... olo i laboratori d'oltr'alpe sape,~n no fornire. l"n pren1io di perfezionamento deJln C'a. ~'l di Ri~Ilfil'WiO di ~Iiln no C'O nferitogli per c·onc·or ...u a}i


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FASC.

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SEZ~O~E

consente .n el 19U-l di recarsi in Ger1pn11ia a laYol'are . nE>ll' Istituto di Robe~:to l,feiffe1·, uno dei centl'i dç>ve 1nuggiormente fervevano gli studi imrnu11ita ri prediletti dal ~iorescl1i. Le dottrine · immunitarie ·SegnaYano una ascensione contintu1: Roberto Pfeiffer ave:va scoperto elle il siero anticolerico era capace di sciogliere, in determinate condizioni, il T'ibrione colerigeno, <li provocarne, per dirlo nel nostro li11guaggio, la ìisi; questa })roprie tà che n1 chiamata « fen omeno di Pfeiffer n si rivela ve1·ò solta11to quando l 'azione clel siero anticolerico è integ1·ata ùa una . sr:>ecie di fermento, che lo completa e perciò prende il nome di co11iplen1ento. Questo complemento si tro,·a nell' organismo vi ,.o e sopra YYi Ye J)el' un certo tempo n ei succhi, ad es. i1el siero fresco di sangue ottenuto col salasso. • Questo fern1e11to. i1on è soltanto capace di agevolare l'azione dissolvente clel siero anticolerico 111.u anche quella analoga, litica sul sangue, svolta dal siero en1olitico cioè dal siero ottent1to immunizzando una specie animale coi globuli rossi del sangue cli un ·a ltra specie. Fin qui il J.1roblema si' mante11eva in termini relativamente seru1)liCi.: gli a11ticol'lpi contro il vibrione del colera cont€nt1M. nel .·iero a nticolerico, quelli contro i globuli rossi ~sistenti nel siero emo:atico, per esplicare la loro azione doYeYano essere fiancheggiati dal fermento o complemento che dir si voglia, co11tenuto in og11i iero fresco. In confronto tlei s ieri precipitanti, antiovo, antiln tte, anti8angue c l1e - come Yi diss i - proYocano una fiocculazione n elle solt1zio11i òelle a lbumine o proteine appropriate Yi è questa piccola complicazione : ch e per ottenère il fenomeno della lisi l'antisiero -da solo non bast:1 ma è richiesto }~intervento altresì di un siero fresco o per meglio dire del fermento-com1)lemento contenuto in esso. ~ a qt1esto pu11to cl1e le idee co1nincia rono a confondersi. Che avverrà infatti se i1oi cercheremo di immunizzare contro il sier o fresco cioè il complemento. Otterremo naturalmen te un siero anticon1plementare, è la risposta che mi darà chi l1a n'l1to la pazienza di seguirmi ne lla mia arida e~posizione. E questa è ~1J)punto la risposta che tutti i ricercatori uveYano dato . al quesito fincbè Ca rlo l\!Ioreschi nel lnboratorio del Pfeiffer n o11 li ebbe ricondotti Slllla strada 111aestra dalla qua le essi si er a no f;cost:l ti. Vi prego di riflettere per un istante sulle con~guenze della introduzionel. de lle albumine o proteine del siero, di ramme11tarvi che esAA deve condurre alla formazione di anticorpi. Se le proteine del latte, <lell'uovo, del sangue proyocano In formazione di ilnticorni cioè sieri precipitanti antilatte, antiovo, antisangue, non dovranno le proteine del siero fresco o complemento anch'esse condurre alla produzione di un antisiero precipitante? Come l'azione del siero a ntiovo, antilatte, antisangue d etermina u11a flot'K!nlazione n el le soluzioni delle proteine appropriate - ricor• <:la te la sierodiagnosi delle macchie di sang11e '. e-osi il siero anticon1plem~ntare, . ottenuto cioè im-

PRATICA

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n1nni7.'l..a ndo contro il siero fresco p c:oiuplementot snr~1 c:ip.nce di prqY~care una .flocc11lazioné,.. {1rul urecivita;r,ione 11elle soluzioui · dei siero f~·esco · o co1nplP.:11e11to. · Carlo 1Vlo.r e8chi riconduceva così .. l'a;1,io.ne' anticoru1Jleme11tare a l fenomeno di interfere11zà, mai1ifestantesi nella fl occulazi0ne , fra 1'antisiero e le v1·oteine del siero ~1 esco o c9mpJemento. Chi è che i1on ,·ede co111e l'osservazione dei l\1oreschi si rlco11giu11ga, con 1111 filo ]deologico di continuith, <:on le ricerche co1111)iute nel In bora torio di r,uigi DeYoto, <10,-e J:i~gli a ,-eya a11plica to a ppl1nt<> qne to fe nomeno di precip] tazione n Ilo studio del l'ic·n 1ll bio uro teico? Carlo :à1oreschi co11 le Sue ricerche stabiliva che l'azione anticompleme11tare non era dovuta ad anticor pi nuovi, con1e ·sostene,-ano gli · a utori che si e t·a110 occupati dell'argomento, ma .e ra inYece llna consegnen7'a della flocC11lazione che si determina quando questi anticorpi si incontrano con le p.i·oteine appropriate. Il fenomeno visibile della precipitazione, secondo ìVIoreschi, è accompagnato da un assorbimento del con1plemento : l'azione fermentntiya di quest'ultimo scornpal'e, i1on già perchè sia neutralizza tn da ru1ticor pi speciali ma perchè 1i-el proc.-esso fisico-cl1iruico della floccula zione Yie11e sottratta a l miscuglio. Consentitemi di eseru1)li.ficarvi la cosa che, te11u~'l in questi termini, ;può ·sembrarvi, a nzi vi sen1brerit, ingarbt1glia ta. Già ,.i dissi cl1e la prova delle 11recipitine, come è chia1nµ ta correntemente, 1>cr1nette di distinguere le macchie di sangue un1nno : n1escolaudo cioè in .determinate condi7'ion i i l siero ~ntisangue con l'estratto della inacchia d i sangue si avrà la floccuiazione o precipitar.ione rivelatrice. Sapete voi, che pazientemente sottostate al su1>Plizio cli questa mia esposizione ~:instificata solta7ito dal desiderio -ch e è in n1e di <1•11'\·i, in T'Oi di formar\ i un concetto della sco11erta di Carlo ~'I or·esc-hi - sapete voi dirmi quale sarà J.a sorte cl1e subirà in tale - mescolanza il ~iero fresco il ferme11to o complemento che dir f:: i voglia? Esso rima rr?l. impigliato - 11011 è \ero? - nel 1)recipita to riYelatore, anzi potrit la suv !':Ottrazione, la Slla scomparsa dal liquido essere indizio essa stessa <:1ella sospettata presenza di snngne umano. Ecco cosi bn lzfl re fuori d a l groviglio - che solo 11na inente imbevuta di dottrine immunitarie come q11elln di Carlo J\1orescbi, un ricercatore adde8trato come 1 . 11i a i i1roblemi più ardui poteva dir>n1u1 re - ecco _farsi .luce lln n.uoYo metodo sie.rodia gnostico ! La sottrazione del complemento può , ndunq ue ecco quello che si p oteva desumere dalla scoperta di ?11oreschi - SO$tituirsi alla prova òella precipita zione, fornire cioè un nuovo indicatore della reazione che avvje11e ponendo u contatto siero n.nti8angue col sangue uma110. Co1ne ci i:; i n ecorp;e - mi chiederete voi ::. que::;to 11unto - llella sc0mparsa del complemento o fermento? Già vi dissi cl1e questo fermento è un fn ttore cbe fiancl1eggia la dissoluzione, la lisl. dei g-lobuli rossi per mt>zw dell'antisiero e1nolitjco : qu nndl) il com1)len1e11to ,sarà scomparso nel preci-

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JI. POLICLINICO

vitato rivelatore, la dissoluzione, la lisi, non più ~1a lui fiancheggiata, \errà. a mancare. La sottraZione si renderà visibile a·ll 1occhio dello sperimentatore grazie alla ripercussione che ha sulla lisi, che è nrrestata nel suo normale svolgimento. Questa sottrazione o fissazione del complemento si traduce adunque in un arresto della dissoluzione dei globuli o, come si suol dire, della emolisi. La nuova reazione sierodiagnostica ben presto :-:i rivelò di t1n:t portata ben più generale della 1,roYa delle precipitine: essa non è legata strettamente alla precipitazione ma avviene dovunque si determinano quelle condizioni fisico-chimi<:he s~ciali, non sempre accompagnate dalla comparsa di precipitati, le quali insorgono non appena un antisie •·o s'im·b atte nella proteina ap-propria ta, in quello che noi chiamiamo il suo antigene, cioè la sostanza che ser\e di volta in ,·olta a produrre l'anticorpo. ()gni antigene ha il suo anticorpo ~peciale a lui intonato : solo quando essi si incontrano, unicament.e allora, si ~ta­ biliscono le condizioni fisico-chimiche adatte per la fi sazione del complemento. Quando vi è fis~azione del complemento noi siamo autprizzati a i11ferirne un incontro tra antigene e anticorpo. J/nnticorpo costituito dal .siero antisangue uma110 nell'esempio più volte citato provoca la fissazione clel complemento perchè nella macchia di sangue uma110 ba trovato appunto il suo nntigene. Che avverrà del complemento - si è chiesto .Augusto von Wassermann - se l'antigene 'sifilitico rappreseat~to da materiale lt1etico viene po~t-0 u reagire col suo anticorpo · cioè col siero di lln individuo sifilitico? J_,a domanda era ovvia perchè già si sapeva che anche nel siero degli organismi amn1alati esistev!lno anttcorpi analoghi n quelli artificialmente prodotti con la immunizv.:1 zione: ad es. ne l ~iero del tifoso si erano riscontr.ati e utilizzati· a scopo diag11ostico nnticorpi capaci di reagire cor fenomeno della flocct11azione in pre "Pnza del loro antigene, rappresentato llni bacilli del tifo. ~ esperienze hanno oi1uostrato cbe I 'indicatore messo in luce dal lVIoreschi, più fine e genf'-. Tale di quello fornito cln lla precipitazione, n ell:i ~ifili<l e rispoude realmente. E così fu varata la reazione di fissazione del complemento n~lla sifilide, la quale è uniYersalittentt' cono ciuta col non1e <li ·reazione di Wn 8St'rrunnn: rcnzione che rivelando in modo sempli~ la lue 11n recato benefici i11estin1abili nella lotta contro qne~to flagello dell'umanità. ,t. : . ;gn ure e ,. 'ir111 ~ri ,

Io uon mi illudo che la tortura infiitt,1vi abbia rn~ginnto lo .. copo di farvi Yedere ben chiaro nel 1neccnni~n10 della reazione. ì\fa mi lusingo cllt' l'R~a sa r~1 Ynlsa a f a rYi intuire la parte preponclerante eh' '\"i spett..'l n Carlo l\Ioreschi. Non " il caso di 111enomare i meriti di 1\11gn:-:to ,·on ,,·as. rmann ~·he ebbe tutti gli onori cl1e ~li coru 1 tevnoo.

( ...\~NO XXX, FASC. 35]

Ma, permettetemi di insistere su un i>unto: che chi ha fatto luce 11ell'intricato problema dell'azione a.nti{!omplementare è . stato . Ca-r lo Moreschi. È esclusivo Suo ·merito - per unanime consenso - di aver posto la clottrinu degli anticomplementi st1 basi affatto nuove mettendo in rilievo che i sieri anticomplementari non erano in fin dei conti che dei sieri precipitanti. Tale osservazione effettivan1ente nel linguaggio immunitario ha preso il nome di fetiornen,o di Moreschi. :Ma .:Vloreschi è andato più in là: Egli intravide tutto jl ·v alore pratico e l'estrema sensibilità del fenomeno da lui scoperto e stabilì per primo, nel la ,·uro fondamentale, che esso era in grado di rintracciare quantità infinitesimali, fino o u11 milionesimo di alburnina. P erciò chi oggi prende&..~ in mano il lavoro fondau1entale di Carlo Moreschi e lo volesse rileggere insieme alle altre pubblicazioni che vrecedettero la .scoperta del Wasserman11, è neces::;uriamente tratto a concludere che esso, per la sua struttura scientificR e per la segnalazione precisa della enorme potenzialità del metodo, non solo significa unu pietra miliare nel cammino del1' immunità, ma contiene r~lmente, in }ìotenzn, tutto ql1anto i seguaci 1Seppero spremerne. Infatti col11i cLe p~r primo seppe trarre profitto dal fe1ionzeno di Moreschi, applicandolo alla differenziazione delle varie specie cli sangue, H ans Sachs rico11osce senza sottintesi «che tutto i 1 inovimento contemporaneo)) - riporto le sue ~t~~­ se parole - «degli studi sulla fissazione clel co1nplemento h a il suo yero punto di partenza nel lavoro fondamentale di l\Ioreschi ». :Xon si può essere più espliciti. E questa RpontnneJi dichiarazione di un connazionale del Wn s-~rm<1nn acquista tanto P1aggior valore in bocca cli chi. come il Sachs. potè rendersi conto della rispondenz!l perfetta, in ogni loro dettaglio, degli studi di Carlo l\;Joreschi. in quanto che un~l 1tuova reazione della sifilide, la Sachs-Georgi, viene a convalidare appunto 'la concomit~nza, nnche per la ~filide, tra il fenon1eno di precipitazione specifica e quello nnticomplementare rilevata dal :\Ioresclli e contrn(ldetta dal Wa ssermann. Voi cl1e co11 jntelletto d'amore a,-ete prestato benevolo ascolto alla cronistoria ideologica eh~ vi ho sottoposta vi sarete faciln1ente con"Vinti <'hP a lla sua scoperta Carlo }!oreschi è stato condotto insensibilmente dalla Sua educazione f.;C ientifica, f ormntalSi nei laboratori dei Ruoi ì\ilaestri Camillo Golgi e Lt1i~i Devoto, clnll'orcline i~teHM delle ricerche della ~cuola del De,oto in cui ~­ ganteggiavano nppunt.) quelle pr<'c-i11itine che 0ra110 destinate a diventare il pernio del fenomP110 lioresoh'i. ~inmo perciò nel vero, io penso, qnan<lo rivendichiamo alla ~11a prepRrnzione nei lnhorntori dell'Ateneo Pavese la scofK'rta fattn <la l e-eniale ricercatore italiano non ap~na E~li pot~ spiegare le n li per il Suo volo migliore. Ma noi vorremmo che le nostre parole servi. Rero a rendere pienn giustizia nlln feliciRFfim1l intuizion~ balen!l ta a lla mente di C.nrlo ~Ioresch i : e che fo ~ con&'lcrntn, anche nel nome delht


[A~NO

XXX, FASC.

35J

SEZIONE PRATICA

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, reazione di fissazione del~ complemento, senza il S\to /la -voro ·sugli anticontrasti> 'che è · stato . . complementi a far sorgere nel " 'Wassermann la ispirazione di . appli~rla alla sierodiagnosi della sifilide, e a gettare le bam del grandioso edificio costruito con le altre ·applicazioni della prova di fissazione. Ijerchè, se nessun dubbio Yi può essere circa alla genesi della SCO})erta di Carlo Moreschi, qua, le io ve l'ho delineata, non va sottaciuto che l'assorbimento dell'alessina - è q11esto il termine . prescelto dai francesi. per il complemento - er~1 stato già osservato da B or~et e Gengou nei tempi in cui Carlo !'\foreschi lavorava ancora con noi a Pavia . Ma la pubblicazione passò inosserva tn e rimase completamente trascurata : nei cinqt1e anni che intercorsero tra essa e il lavoro fondamentale del 1\1oreschi le pubblicazioni sull'argomento si possono contare sulle dita di t1na mano: e la reazione non riu.scì a varcare la soglia dell'Istituto Pasteur dt1 Brabant. Essa rimase sepolta e dimenticata fino sul finire d~l 1905, quando Neisser, con quello stesso Sachs di cui riportammo più sopra il giudizio sull'opera del Moreschi, ispira11do..tti n I lavoro pubblicato pooh e settiniane prirna da l ~ioreschi - come essi espii. . citamente riconosc1~\a no nella loro pubblicazione - pensarono di applicare i reperti sull'azione a ntieompleroentare rivelati dal l\iloreschi al riconoscimento delle ' 'arie specie di sangue. P oco dopo un lavoro di Gay eseguito sotto la direzione di Bordet e Gengou ricl1iama va anche 1

esso l'attenzione sull'assorbimento dell'alessina. Non occorreva di pi\1 perchè Wassermann, il quale già in a ltre occasioni aveva dato prova di una niirabile prontezza, si rendesse conto della portata pra ticn del n1etodo di Gengou e lVIoreschi come fu chiamato a llora, e tosto ne additasse, a biologi med ict e veterinart, la prerogativa di ' saper mettere in evidenza antigeni ed anticorpi. . ' Dopo a lcuni saggi . preliminari in altri campi il valoroso sperime.ntatore g·ermanico, . coadiuvato dall'appoggio il111minato del suo governo cl1e si P.reoccupava di non rimanere assente nella garn scientifica inaugurata con la trasmissione della sifilide agli antropoidj per opera di Metscllnikoff, poteva lanciare felice1nente la renzione che dn. lui prende il nome ma c11e prende le mosse dal lavoro del l\1oreschi. I~ marcia tl'ionfale della reazione légata ai .nomi di Bordet-Gengou, Moreschi e Wnssermann, cominciata con tanta fortuna, cont inu ava poi dando origine a tutta una valanga di lavori. Qt1esta la cronaca obbiettiva che nt1lla toglie ai meriti ormai consacr~ti . nei nomi d,i BoròetGengot1 e di Wassermann , accanto · ai quali però n-0n deve essere omesso il nome di Carlo ì\1ore~chi il cui lavoro fu C:Ome il isoffi·o .che destij.. i dormienti, la scintilla che sprigionò le innumerevoli applicazioni della reazione. La scoperta del fenomeno, alla quale Carlo l\101·eschi giunse per una via ben diversa del Bordet, lottando contro le erronee interpretazioni di quel tempo, oltre che UD::\ genesi ben diversa, ebbe aÌl-

cl1e e soltanto dopo i Suoi studi tali ripercussioni che, se fosse ammessa la ricerca della pa te·r nità; ·essa - senza · ~contestnre ·'·al Burdet la priorità cronologica - spetterebbe a Carlo Mol'eschi perchè solo il seme da lui gettato ha dato rigo• gliosi germogli. lo mi al1guro di esser riu scito a trasfondere in voi la convinzione. che anche solo per questa beneinerenza, di avere aperto ed additato la vi:.t nlla sierodiaguo~i della sifilide. Carlo l\IIoreschi avrebbe. titoli sufficienti per essere ricordato a i posteri . ~111 tl1tta la vita Sua è ~tata un apost olato della scie1iza, che ne fa rimpiangere l'immatura scomparsa e ri1norc1ere delle difficoltà che uno scienziato cosi eccezionale inco11trò sul Suo cammino coronnto finnln1ente dn l premio ambito, la C11ttedrn di (Jlini ca :\Iedica che Egli nveva Yinto ap~na un anno i.1rin1a di essere rapito a 11 :1 scienza. In non so quale cl1lesa alle porte di Pa\ia, il cui Ateneo può andare superbo di nnno\ erare fra i suoi allievi Carlo :à1orescbJ, appena fuoTi delle rn11ra, voi tro,rerete incise su 11nn lnpide que~te parole i1oste a ricordo di una ei=:i!:::ten?:a tronca tR • nel fiore degli anni n1entre da ess.a eru110 da sperare opere ancora maggiori di quelle gTandi che già aveva compiute: «Et multo ma,iora fec'issct I

d-iuti1is si vi.cisset ».

Queste parole mi tor11ano a lla niente dinan?:i a l busto di Carlo 1'1oreSX!hi che a ccrebbe con l 'opera Sua il prestigio delle discipline immunitarie e Rssicurò lln posto d'onore all'Italia nel nuovo indirizzo. A Lui che messo finalmente in condizioni di poter dare la p iena efficienza delle Sue singolari attitudini di ricercatore be11 si attagliano quelle pa role. Della. grande e pregevole m·ole di Jayoro compiuta. dn Carlo 1Vlorescl1i fan fede le sue 53 pubblicazioni - lavori originali, polemfche, relazioni - ben 34 delle quali trattano di argomenti i111mt1nitari; co1ne ad essi era no state dedica te le Sue pri1ne pubblicazioni, eosl anche I1ultimo tema da I.,ui ~volt-0, prima di esserci rapito, fu attint~ nll'ordine di !=1:11òi dn f;ui prediletto. .~1a indt1bbiamente Tu, Carlo l\lor~chi , che ti < ri ,~iyelato così sommo artefice nel laboratorio. _ orR che potevi creare una Scuola, nella ma turih\ dei Tuoi mezzi. da lla armoniosa ft1sione delle Tue doti s~ rimenta li con quelle clinicl1e - che il Tuo ter7.,o ~1a estro ' ,~ittorio Ascoli, allievo e sue. ces.~ore cti Gt-iido Bilccelli. aveva saputo risvegliare iu Te ayresti sp1igionato nuove . scintille! , '

--

.

•'lii, •

..

Ness:un ..sentim~nto è .piil nobile di quello che spinge t posteri al · culto del genio che Ì:ffimortala la stirpe: esso j11cosciamente desta nèi figli le virtù dei padri, come ben sentiva il poeta : .4. egre[.lie e<>.'«! l'an i rn o accendo1io l' urne d ei forti.

Sieno benedette le C'erin1onie, i pellegrinaggi, le


11~0

,

IL

feste, tutte le foggie più sval'iate che ha assunto ed assume il centenario cli .Alessandro ~Ianwni: il culto di ques to Gra11de 11on s non:;i solo 01uaggio Hl nostro · genio, esso feconda e fa germogliare i semi da i . qua li l'i~orge1 a11no le etel'naruen te rinuovell~ntesi ·meravigliose virtù della nostra stirpe! Questo omaggio ai grandi ha la arcana potenza cli irradiarsi e di raccogliere into rno all'ara del ~·enio l'uinaniti:t jntera. Ma l'omaggio che oggi rendiamo a lla memoria de l vostro contel'raneo~ n oi qui convent1ti di presenza o in spirito da ogni regione d'Italia., non è solo il doyeroso tribl1to cl1e il nostro paese sa rendere a i figli che ne fecero grande e rispettato il nome nelle scienze come nelle lettere, nelle atti, nell'industria. Esso Yuole anche ricordare con le parole incise nel marmo che l'ispirn zione alla. scoperta della sierodiagnosi della 8ifilide è partita da Carlo :\Ioreschi: il Suo nome è indissolubilmente legato .ad essa, percbè la reazione di fissazione del complemento è una figliazione clirett:l ed immediat'l clel f enonierio <li Moreschi. °È con legittimo orgoglio che proprio in questi giorni nbbiamo Yista riYendicata e riconosciuta tra le nostre più fulgide glorie anche quella del1'invenzione del telefono; e ft1 resa finalmente piena giuAtizia a l non1e di Antonio ~1eucci, il quale ùal 1849 n Yeva fatto la scoperta, che l'opinione pubblica mondialf' erronen rnente a ttribnisce allo scozzes€ Bell nn to nel 1847. ~on inutile ri,rendir:azione questa, c:he cul1nin<> nella snnzione della C-0rte Suprema degli Stati Uniti cl1e il telefono Rell dovesse chia iuarsi telefo110 ì\leucci, ma sHcrosanto riconoscimento che fa l'ientrn re anche questa scoperta nel novero di q11elle che seppe fare il genio ita liano. Kon altrimenti voi qui ::\vete voluto scolpire 11f\l 1naru10 in caratteri inde lebili che chi ha gettato le fondamenta delJn sierodiagnosi della si.fil ide è stn to Cnrlo I\1orescl1i : fu Ijui ch e preparò il terreno riuscendo a SYellere la gramigna delle Prronee concezioni, fl.1 Suo lo sforzo poderoso, imn1nne per gettu re le ba si n Ila n1agnifica creazione clella sierodiagnostica n1oderna, dove è giusto che troneggi oggi l a figura di questo nostro grande artefice che vi septx: - per dirlo col poeta -

Patolo~iA l\fetiica nella R. lJniverAit~ cii Rom~ deJ ~nnatorio dellA C.R.I. e Cesare ttattisti >

;

-

R. Accademia di M~dicina di Torino. , ·rduta del · 16 111arzo 1923.

Li11fugranuloniatusi i>tguinale ..·ubaouta a focvl(J,i su JJ p u 1·a t i·vi.

G.\ ~cx!. - J :o. illustra l: n quadro ancori1 J>Ot<.> noto st1 <:ni 11:.in11'0 recentemente riC'hinmato l'attenzio11e osser,·atori frtnce:i e n1uericn11i. Tr,lttnsi di 11n'adet1ite ing\1i11ale mono- o bil~1terale che si l)tese11ta pre,·nlentcmente nell'uomo nel pe~· io-do di ~ttiYitil sessu;11e ed è npvarentemente spontanea, ma in .ren ltà vrecednta. da una piocoln le&ione })rima ria t1i inocnlazionP sul glnncle e:he · passn spesso ii1a,·yertita. I./ade.11ite eYOlYe in 1110<.10 subacuto co11 produzi0ne di focolai n1ulli})li dr l'amn1ollimento che dànno luogo a fistole cntar1ee da c-ni geme pus. In l)l'in10 t0n1po il p11s è costituito in pre\raleuza ùa ele111enti linfatici, da cellule 1non ocitoche e pl<1 sn1acel lnle.. u1ancano i polinucleati. Il processo resta lin1itato nlle li11foglandule i11guinali, non si nota che un certo riRentiruento le~gP­ ro e tran~itorio delle ghiandole iliache interne. Il pro,rvediruento terapeutico di elezione è l'a sportazione dei paechi ga 11,6liona ri: co11 qi1esto si 11a la guarigione definiti\a . .t'\..naton1it.t1mrute si tratta <li un J1rocesso di acle11ile e lleriac1enite sui gene1·is con gl'a11tle produzione lli eellule epi.telioidi e ru re giganti, cl1e procedt> dagli elementi del retic-Qlo delle linfoglandule e si

or<li11a i11 for!llazio11i nodulnri RSsai car~tteristi­ che. Dal rammollimento ce11trale ctt qt1esti noduli hanno origine ~li asces'3i e le succ-essive fistole. Il reperto i·stologieo differe11~in qnesta formn <li adenite da tutte le consi111ili. r.e ricerche jZiologicl1e so110 ~tn te fino ad ora })rive di succe so. I,,'0. es11one le ricercl1e pro11rie che ebbel'o esito QllD si tutte negativo. nll'infnori di qualche inoculazione in cavie con c:ui otte1111e la riprocl11zione in su~essiYi pas. èlggi di una forID•t cli :iclenite istologican1e11t~ nnnlog.a a lla prin1a fnse d ell~ lesioni osse1·vnta i1~ll'non10. Ro1)ra questo 11t1nto le 8ne rirerche son0 n11cora i11 corso. ;.~eduta

del Jf> o]>rilP 1n2.1.

Rrnin inguinale dr!ll~utcro e degli. (1nn<'.'·"i

L'O. illustra il snp cnRo, 11na don11n di 21 a11ui, e {li. c11te la patogenesi di q11esta i11teressa nte e rara affezione .

Tubercolosi e Sanatori.

(Trattamento Igienico-dietetico) Prefazione riel Prof. ~en. A. LUSTIG. ._ O~C\lA RtO : Un po' di storia. - Che cosa è un Sanatorio. Organizzazione di un istituto Sanatoriale. _ Cura d'aria. Cura d i riposo. _ Le cure- d i allenamento e di lavoro nei sanatori. - La dietetica nel Sanatorio. L'elioterapia. - ldrotuapia, b a~ni d'aria e ginnastica respiratoria. La psioologia del sanatorio. Bibliografia. t ' u voJurne in· • di !)a~. 1'"·72, con 15 figure intercalate nel te lo (N. ~) delJe 'nostre IJ / 0 11ografie 1nedico-chirurgichc d'attualità, nitid1lmente stampato s u carta semipatinata e con elegantissima copertina. Prezzo L. 1 O 1 Per i nostri abbonati

stir.n. n. 1'4 - Roma .

35)

ì~I.\XCHETII. -

Dott. Prof. GUIDO MENDES

ole L. 8. 5 O. lnYiR re Cnrtolinn Yaglin uJ Cn'" LvlGI

FASC:

nPTln do1111a.

Pubblicazione importante : Direttore

XXX,

.nccnDEM~ SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. .

<li f'reato1' suo spirito ' più rnstn arnia. stn1npar.

DorPnte òi

(~.\:XNO

POLI CLJ~ICO

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>~cd11ta

,.,LOBR.\. 1

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d.<'1. 27 O/Jrilr. J9.2:J .

J.t'O. 1>re. enta u11 nnoYo caso clella

'i11r7ron:r poliglandula,·e as.t.:ocia t a

a

cri.~i cr·lioohe

cln lni ò ~~ritta rec-ente1nt>nlt>. I n qnt>~to i><1r.iente . (·0111p negli altri g-iil pnbhlic·:t t i. ~i i..· 111;\11ift'st:1to i11 J>ieno stnto <li i;.-1 Jnte P 11p ll'et~1 ntlnlta il quadro i-:egnent(\: r"t>nonH.~ ni inc·on1plPti <li ,,,,,,·bo cli Basr1fo1r (i11qui<'tn<line psi<'h i t'n, trf)1nore. tc.1chi ca rcl i n). _\ trofin noteYolP dei ~(.lnitn li c·on :u1pote n~•l. C'nclnta cli tutti i I>f'li òe1 tronco. tlel pnhe, dell~ n~(· 11~. <lP!!li arti. ed ir


[A;\N.O xxx, F :\SC. 35]

'

SEZIO~E

parte caduta a chiazze dei· p~li del <:a1Jo· e <1el viso, astenia ]11·ofonda 'ed a bbassame.nto della ,p ressione sang'1.1ig1ia, alterazioni della cute a tiP0 addisoniano · e degli annessi · cutanei, crisi di poli-t1rlil, ipereceitabilità clei muscoli .mimici, crisi di scia lorren alterna~e con ascialia, f ebbrieola . Qt1esti fe11 )meni che diIQostrano . t111a profoJ:\da alterazione cli tutto il sisten1a. endocrino, si associano a frequenti crisi celiaelre . costituite da dolori epigastrici atr-0ci con J)Ulsazione aortica, YOmiti incoercibili, tenesmo, vertigini, senso di annientamento, a bba,ssa1nenfo ulteriore délla pressione, fenomeni cl1e rid11cono quasi in fin di vita il paziente . I..'O. dj.scute la eziologia e la ·diagnosi cliffere11ziale <li truesta f or n1a specialmente distiugu enclolH dalla sole?"OS'i m,it,lfipla delZe glanclule endoorinP. descritta da CLAUl>E e GouGEROT, MuRRI,' FALTA, ed insiste specialmente s11i carattere diffe1·enziale ch(\ qui_~ è una ~indro1ne fissa, ~tabile, compatibile colla vita con1un·e , la qu~le, 11on subisce mutamenti, mentre nei ca si da 111i descritti o avvenne la 1norte in cau:sa della stessa malatt~a, oppure avYenne la guarigione col rip ristino totale e completo clelli\ 111orfologin e della funzione dell'individuo. Egli basa11dosi ancb.e sul reperto ana tomi.co di 11n caso a11alogo descritto da P ENDE e - \ r ARYARO, considera ql:lestn fo rma eo1ue dovu ta ad u11a alter<-1zione fu11zionale di origine tossica del sistem.a en,·· doori1110 sin1pa,tioo ; sistenJa or ma i :fisiologicamente e patologica111ente · ben clelin1itato e <:ostitnito sia d a l sin1riatico propriamente detto, come dal sistema a utonomo e òa tt1tto il con1plesoo <lelle gla11dule a secrezione interna . DooLIOTTI. - ~Sulla 1?arteoipri.~·i.o?ie del tessuto di sostegno ed in particolare del tessuto retico lare 'nella oicatrizz a.zio?! e <lclle ferite d~llo stornaco e flell'intesti·no. Sed uta del

4

rna.ggi-o 1923.

Applioaziori i. diagriostic1he del sonclaggio p1·ol1tnga,to dello sto·maoo a diginn.o.

GIRARDI. - Riferisce sulla :-·ecrezione 1d i succo g~strico provocata dalla perm:-tnenza di una sondina di EINHORN a contatto della muc-0sa gastrica a digiuno, in stomaci' vuoti non .contenenti residui alimenta ri. I risultati di queste osservazioni vengono considerati in rappòr to · a i da tj ottenuti con la ·somministrazione .cte11~1 colazione di EwALD, estratta con il metodo fl'aziona'to. Le conclusioni dedotte da 100 osservazioni si possono riassuillere : nel 93 % dei ca.si, che reagiscono 1n seguito alla son1mtnistrazi one della colazione ·di EWALD con la produzione di succo gastrico cl-0ro-peptico, con il semplice sondaggio prolungà_to dello stomaco a digiuno si determina la produzione di 1succo gastrico. clOrO-{!eptico o di succo gastrico privo di acido clo;ric11~ico li_ber-0 ma con un'acidità totale Sl1perio1·e <li 10 grn.di. I Yalori in acidità del st1cco gastrico ottenuto con i <lue metodi, nei casi i.i ipercloridria si cor rispondono, negli altri casi invece i valori in aei-O'ità del succo • gastrico ottenuto con jl solo sondaggio prol11ngn.to a digi.uno sono leggermen te inferiori a quelli mas1

. .

PRATICA

1141

sifmi ·ottent1ti con la somn1inistrazione della c-0lazione di E'iv ALD. In · base alla qua ntità di succo gastrico ottenuta con il sondaggio prolungato a digiuno, i casi osser' 'a ti vengono dall'O. divisi in · gruppi. Quand·o la quantità di .su~eo gastrico otten11ta i1ello spazio di 60 m' è suP,eriore a i 40 cc l 'O . gindiç·a trattarsi cli ipersecrezione, cl1e può essere o no associata · ad ipe rclorid1·ia . Il . sondaggio prolungato a digit1no l}UÒ essere, con1e mezzo diagnostico, di grande utilità specialmente i1er stabilire uno ,stato di ipersecrezione. PIE'IRO SISTO . . .,

Soeietà Medico-Chirurgica di Padova.

1

Sed·u ta àel 27 ap?"ile 1923. Su 7ln

ctiol o,qin della, ous·iclet ta a.rn ibiasi.

r•rof. O. CAS.~GRA:SDI. - 'L 'O., nel prendere in esame la particolare affezione del crasso con p1·t"'senza nelle fe<:i ·d i amebe, .sostiene no11 essere i11 errore eoloro che 11a11no affermato di non a v€'r il J;osc11 riscontrato se non l'ameba coli, e dim<.'stra che anche l'esperienzà di questo a utore c~u la inoculazione nel crasso non 11a valor·e esse11do l~ sole feci di lJer se stesse dissenteriogene. Dopo un esame critici) della questione lfO . fa rileyare che 1d l1rante tutto il periodo d i guerra e ·dopo, ba potuto ve<lere un ca.so di di-ssenteria proveniente dalla 1.'ripolitania in cui vi era una améba che possedeva i caratteri morfologici -deiscritti dallo Schal1dinn, ma mai b a' osservato cisti tetragene che si originassero da questa amebè.1 <lllche quando le feci assun1essero l'aspett-0 poltnceo ~ o solido. In tutti .g li altri casi cliagnosticati le amebe non potevano clifferenzìarsi dalle coli, o cadevan·o su comuni amebe come la lirnzam che spesso si 1noltiplica nell'i11testino dei ·d iarroici. Inoltre in tutti i casi in cui i·i$c.ontrò cisti a qt1att ro nuclei, corTisponden temente non potè mettere in evidenza alcuna a meba particolare nella fase vege tativa, quando non osser-\·ò che q11este cisti appartenevan·o ad altri esseri. Conclude col d.ire che questa dissenteria amebica nostrana o amibinsi nostrana non esiste. Nelle feci non si trova che l'E. coli s. hominis opp11re l 'A . liniam, amebe sfornite di qualunque azione patogena. E i ·d ati epiden1iologici confermano questa opinione. Se così 11011 fosse, anche secondo le statistiche dell'lzar in Sicilia ci troveremmò cli fronte a un tal numero di malati e portatori da dover collocare. l'amibiasi fra le malattie .sociaii, come la malaria, 1a tubercolosi, la sifilide, affermazione questa che non regge alla critica . BoRIANI. - Il prof. Ca~agrandi ha, in sostanza ' .negato -.la dissenteria a mebica in Italia. Poichè il Fra11cl1ini _d i Bologna 11a pubblicato negli An,nali à'i :J![edici11,a, Navale uno st11dio nel qua le .comune .di 1'1olinella ha riscontrasostiene che , nel ' to la a1nibiasi, richia111a .su cli ·esso l'attenzione del prof . Casagrancli. E NRIQUEZ. - Le amebe ha•nno grande Ya..riabilità ' sécondio variè condizioru d él1'ambfente e se, condo lo .s tadio di sviluppo. Alcune delle figure

'


1142

[ANNO XX:\, FASC. ~]

JL POLICLINICO

dell-0 Schau<lin~, sono a interpretarsi come forme degeuera tive. C.\S~\GRANDI. Risponde al dott. Boriani, che sarà sua cura di prendere in esame il la v-0ro del Fl'anchini per due ragioni: prima. di tutto perchè intorno a Bolog:ia vi oon-0 casi continui di dissenteria bacillare; in serond-0 luogo perchè fu in Bologna che ebbe ad ossel'vare il caso di dissenteria con re1:>erto cli histolitica di cui ebbe a parlare.

dosi di un bambino gastroenteropatico sin dall'epoca della svezzamento a tre mesi, l'O. ritiene che ana1ogamente a quanto può avvenire per la cirrosi atrofica alcoolica il processo interstiziale dipenda dall'assorbimento di prodotti tossicoalimentari dovuti all'enteropatia dispeptica riscontrata anche istologicamente. Oontempor<inea infezione va.ricellosa nosa iti 00 nvalescente di 1norbillo.

e

sc.arlatti-

1

Tecnica per la colora zione de1ie cisti a.mebiche. •

ScARll~LLINI . -

Pone in una 11rovèttina un po' di materiale in esan1e allungan<lolo con qualche eme. di soluzione di Schv.-eitzer diluita 1: 5, porta il liquido alla ebollizione per qualche minuto. Dopo centrifugazione pone qualche ansata. del dePosito su portaoggetti, ste1nperan,d olo con una goc. eia di glicerina alla quale è stata aggiunta una goc::!ia di ematossilina acquosa 1: 200. Si chiude il portaoggetti con paraffina. Il fond-0 è quasi incolore e ' 'i spiccano le cisti colorate in celestebruno, de11tro le quali si pos...~no vedere e conta re a asai bene i nuclei. Una modificazio11e a l metodo che permette di osservare la presenza <1el doppio contorno nelle cisti, e, nel protoplasma traRparente i nuclei con la loro membrana e i corpuscoli conten11tivi, con• siste nel sc,stituire il liqnido sul deposito con acido acetico 0.5 % aggiungend-0 dopo alcuni minuti J0-15 goccte di ferrocia1111ro potassico al 5 %. Si sbatte, si ce11trifuga nuo,·amente e C'ol deposito si nl l~stiscono i preparati. Preparati definitivi si ottengono asciugando (non essiccanclo) gli strisci del centrifugato, colorando con emntossilina di Jansenn lavando 1 ora in bacinella con acqua corrente, passando in acetone 11n rti 1 xi lolo pp. 24, poi acetone e xilolo ana, J)Oi xilolo pul'o per 10 min11ti in ciascuno, e monta11do in balsamo. Il protoplu~ma risulta in giallo-ehia ro, i nuclei in nero. CAS\OR.\ 1\ìlI. Chiede nll'O . .se si è imbattuto nel le ~ne ricerche in cisti tetranucleate e se può stn. bili re qua lcl1e dato sulla durata della r>resenza di cisti nelle feci. SCARPELLINI. La pre,~nza nelle feci di cisti a 4 nuclei sia in sani, sia in individui che furono diarroici. è h1tt'altro che rara. Circa la duta ta della sc,:>mparsa delle cisti nelle feci dei diarroici, osservò non esserYi contemporaneità tra la !'iC01n11n rsrt di 1111este e di q11ella delle amebe. I.Je ei~t i co111paiono in genere quando l'indtvidno gunrito non pone limitazionf\ nlln propria dietetica \1snndo qualsi;.1si cibo, anche vegeta le. In un indi\iduo potè stibilire nn rapporto fra comparsa del1~ ciRti e nlin1011tazione con nYn. Da questi fatti è tratto a pen~nre n Ila possibilib) che le cisti non originino n<?ll'i11te~tino 11n1nno dalle amebe, ma che vi nrrj vin0 (litll'esterno for5:e dagli insetti entro i q\1nli con1pirebbero l'inC'h<rtidamento. ca s J di cirrosi epatica in un barn bino di 18 m esi.

.<:::oprn

un

G. SALYIOLI. Il caso. oltre che per l'età, per la . ua patogenesi costituisce una rarità. Trattan·

L . D. VERONESE. - Il caso, riguardante un bambino di due anni, pl'esentò le seguenti particolarità: inizio con due giorni, di febbre ele·v ata, St1<::cessivan1ente comparsa di macule e vescicole con remissione della temperatura, nu-OVO cospicuo rialZ-0 termico al quarto gi-0r;no, enantema, vomito, esantema scarla ttinoso in quinta giornata ; nessuna nuova efHorescenza varicellosa durante dieci giorni; poi ripresa di tale esantema per altri due giorni. Desqua~11azione dovunque e costantemente furfuracea durata ben 35 giorni. Nel sang11e leueocìtosi eosinofilia, presenza nei leucociti po' . linucleati neutrofili delle inclusioni descritte da De Cristina e da Amato. Nell'urina diazoreazione positiva. FJed 1.tta d ell' 11 maggio 1923 . Ru tle leggi della frequenza. e delle co1n binazio11 i rl<Ji ses.si 11ei parti plu·r imi.

Prof. a. GINI. - L'O. sulla scorta di nmpio materiale statistico (oltre 300 milioni di nascite) ed in base ad ipotesi 1suggerite dai moderni riSl1lta ti bioloo-ici rende ragione delle regolarità, fìno:::'I ' ra rimaste senza spiegazione soddisfacente, che si riscontrano nella frequenza dei parti cli diverso ordine (doppi, tripli. quadrupli, quintupli) e nelle combinazioni dei sessi che in essi si verificanQ. Il àosatnen.to del f erro nel sangue.

.t\.. RoNOATO. - L 'O. , avendo stabilito che jl mf'todo <li dosamento del ferro nel sangue mediante

rinceneriroento o mediante ossidazione col metodo di Nenmann porta ad errori fino al 9 %, propone l'incenerimento mediante acido nitrico attraverso al qu~Ie si faccia gorgogli.are ossido d'azoto ..r.J'O. propone inoltre che la titolazione del ferro invece di essere fatta col metodo volumetrico sia ese~ita ool m~~t·Xlo spettrofotometrico rol • ql1ale si b • raggiunge il duplice intento di una magg1or prec'lsione e di i1na mnggiore rapjdità. Jleccanisn11J unzo1·aze e rneccanisn10 ne1·roso della sea,·e.~ione pa11cr catica.

E. PE. ERICO.

Per mezzo della circolazione artificiale nel pancreas isolato, l·o. ha dimostrata In coe i ten7..a di due meccanismi diversi e ben distinti del1'l secrezi-0ne esterna pancreatica, mentre esclude o~ni obbiezione che l'eccitam~nto nervoso giunga al pancreas ;1on dir<'ttnmente, ma oon l'intermezzo della secretina. -

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[A NNO XXX, F ASC. 35J

SEZIONE P RATI CA

11 !1:3

APPUNTI PER IL ME.D!OO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. CARDIOLOGIA. Le insumcenze cardiache monosintom.atiche. Le insufficienze cardiache non si presentano sempre con tutto il corteo dei n oti sintomi; talvolta si osser va uno solo di essi e i.a dia gnosi, in mancanza degli altri pu ò ess.er e sviata. Ch. Fiessinger (J ournal des pratic·iens, 28 aprile 1923) passa in rivista i principali. 1) Tachicardia: può essere un semplice segno di nervosismo o di anemia, ma assume t1n significato piuttosto grave dopo la cinquantina, in soggetti ipertesi, annunciando un galoppo cardiaco che non tarderà; è opportuno prescrivere subito il riposo, il regime Latteo-vegetariano e la digitalina a piccole dosi (5 goccie della soluzione .a. 1/1000, 3-4 volte la settimana). 2) Dispnea . dip ende da cause diver~ polmoni, reni, stato anemico, stanchezza generale) oil tre che dal cuore; la presenza di ipertensione, di aritmia ·può orientare la diagnosi; più agevole è questa se la dispn~a è 11ottur11a, vera reazione di difesa del cardiaco; special.mente per il cuore destro, l 'insufficiienza si trad11ce all'inizio con la semplic e oppressione notturna tutt'al più accompagnata da tachicardia; l'origine cardiaca è quasi certa nelle crisi di asma che si iniziano dopo i 50 anni. 3) Umi dità bronchiale : i rantoli umidi stagnanti alle basi possono essere dovuti anche a l5ronchite cronica, cosa poco probabile se l' individuo è giovane; nei mitralici, piccole dosi di digitalin.a posson·o in breve fare scomparire i rantoli ch·e li avevano fatti considerar.e come bronchitici. 4) F egato grasso: è attribuibil,e alla insufficienza del cuore destro; talvolta i segni miocardici sono affatto atte11u.ati, ciò che spiega l'errore accaduto dl prend ere tale fegato grosso per una cisti idatidea; all'esame attento si scoprirà. un po' di tachicardia, ln. p11nta del cuore legg.ermente deviata all .infuori, qualche. rantolo llm.ido alle basi polmonari; il regime idro-latteo di riduzione, la teobromina, la digitalina mostrano rapidamente il loro effetto; si può però com. mettere rerror.e inverso di attribuire al cu ore un fegato grosso da cirrosi, quando si esamina l'amm alato .ad l1no stadio tardivo e vi è già I.a tachicardia. 5) Ederrii alle gambe; an che in tal caso è in ca.u sa il cuore destro; },'ammalato attribuisce il suo disturbo a varici, mentre una leggera tachicardia ed u n a lieve dispnea su cui l'ammalato non aveva 1

portato l'attenzione indicano a l medico l a via per la diagnosi. 6) Alb1Lminuria: può esser e il primo ·e l'unjco disturbo che prean nun cia l'insuffici.e nza miocar dica, tutt'al più accom p.a gnata . d a tachicardia od aritmia leggere; in tali casi, se non curati a tempo, possono av·e rsi da u n momento all' altr o d ei gr:Ftvi sintomi di insufficienza; nei cardiaci sa r à a d ogni modo consigliabil1e l'esam e frequèn te delle . orine. . La ragion.e per cui l 'insufficienza cardiaca può fissarsi in un determinato punto non è ben . chiara; i~ fatto però esiste e deve essere tenuto presente p·er indurre ad un esame più completo d el malato in presenza di uno dei sintomi accenlllati

fil. L'endocardite che ,compare nel corso della poliartrite deve considerarsi una complicazione op·pure la malattia primaria ? · A. Krogius (Munchn.. Med. Woc h enschrift, 1913, n. 11) osserva che la questione è difficile .a risolvere. Argomenti a favore dell a concezione del1'endocardite come affezione primaria sono le osservazioni di casi in cui l'endocardite precede l'affezion.e articolare o in cui la poliartrite si manifesta in individui affetti . da un vizio di cuore, e di casi in cui l'endocardite è l'unica localizzazione d ell' « in.f ~ zione reumatica »; inoltre la grande analogia che esiste tra la poliartrite e le affezioni settiche (affezioni articoI.ari e delle sierose nelle infezioni settiche). Argomienti contrari alla çletta concezione sono la fugacità d elle affezioni articolari (con.s iderate p.erciò da alcuni autori come l esioni anafilattiche.. analoghe alie .affezioni articol ari d ella malattia da siero, anzichè come l·esioni metastatiche) e il fatto che l'affezione artico1are precedi di solito l 'endocardite che in molti casi manca del tutto. È però estremamente difficile lo stabilire se nei singoli casi esista o no un'endocardite (talvolta mancano o sono molto vaghi i segni di essa, e gli esi~i spesso si possono valutare solo dopo passato mol~o tempo) e tanto più ·il precisarne il mom ento di inizio; il processo è forse g ià avanzato quando ci si palesa con la presenza di rumori accessori o di aJ,ter azioni dei toni car di aci. L ,A. pensa clie i germ i comunque penetrati nel sangue, si localizzino primi tiv.amente sull'endocardio valvolare. Dalle deposizi.oni tromboticl1e s i stacch erebbero poi di tempo in1 tempo dei piccoli .emboli, ch e determinerebbero delle metaistasi


1144

multiple nelle articolazioni, tal.volta ancl1e nella pelle e altrovè. La scarsità di g.ermi in questi emboli spieg"l1erebpe la fugacità d·elle l esioni arti co:ari. La tendenza della malattia _aJ.le r ecidi ve dipenderebbe dalla pe1 sistenza e dalla pe·r iodica riacutizzazione del pT-0 cesso morboso valvolare. POLLTTZER.

Il lavoro nei cardiaci.

Si tende ora a riconosc.ere cl1e molti individui con l esioni cardiach.e possono fornire un lavoro non indifferente; vi sono anzitutto dei cuori che si possono considerar e come semplicem·ente minorati e che, n ei limiti pe rmessi, sono capaci di una vita attiva. In prese·nza di vere l esioni cardiach·e bisogna disting t ere quel le statiche, dipendenti da reumatismo, corea, scarlattina, ecc. e ql1elle progressiv·e, dov·ute acl arteriosclerosi, sifilid e~ solo le })rim e permettono che l'individuo ch e le porta si çiedichi al lavor o; persino il rigurgito aortico, se non è d0Vl1to ad arterioscle·r osi o sifilide, comporta una d elle progn·osi migliori fra le · le ioni valvolari.. In generale si consiglierà al c.ardiac o 11n 'occupazione conr1essa con periodi regolari di l.avoro e di riposo, senza affann i e senza fretta; sarebbero jnvece esiziali i lavori che necessitano sforzi notevoli momentanei, anche s e se·gt1iti da lungl1i inte~'Valli di riposo, co1ne }). e. il lavoro del soldato, ql1ello da facchino nei dock. I l avori ahe esigono ancpe sforzi dell.e ,estreniitc\ inferiori .sono poi sempre meglio tollerati cl1e que1li connessi con m ovimenti degli arti superiori (fa.legname) che sono particolar1n ente danno·~i nelle malattie aortiche e se vi è sospetto di angina. Dovra nno -essere prese in considera zione ancl1e le condizioni cli vita, come l a distanza dal luogo di lavoro, il piano di casa in cui abita il cardiaco, poichè nuove cagioni di affaticamento p ossono in taJ modo aggiungersi~ p er l e donne di casa basta talora sopprimere l a Ja v a t11ra delJa biancheria per r end ere tollerabile il lavoro. R. O. ~I oon (Britis li 1nrd. Jour1i., 1923, n. 3203) oserva inoltre cl1e non è affatto neces ario di presc river e llll Javoro sedentario·; i dovr~ sempre decider.e caso per caso sp ecialmente scegli endo lln ge11er e di occupazione cl1e sia ada'tto e c1 i gradimen to al cardiaco, il q11ale, in lavori e. c11i s ia abit11ato, potrà dare un ottimo t·e11cli.m e11to. ~.\.ssai car1ti si nrù n ei r agazzi per la loro tend en za a strapazzar si f:en· zn accorger e11e. . i d o,·ra11no l}Oi sen111re e\ itttr e g li forzi mentali ecl em ozion a li cl1e })OSono es er e l)en più d a nno~i che u11 ... ovracser-

cizio fisico.

[.-\:'\~O

JL POLICLINICO

ftl.

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xxx.

F..\SC.

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La balneoterapia nei cardiopatici. Tempo fa i bagni nei cardi aci veni.vano rec1san\ente sconsigliati poichè s i temevano S ';:ri.e e gravi conseguenze; in seguLto però si d.imostrò che éOill essi potevano ottenersi buor1 i risul.tat i. Pinilla (A rchives of medical Hyclrology, 1923, n. 1) osserva cl1e secondo le cdierne vedùte, i bag·ni a 33°-34° d.etermin ano nei cardiopatici un,azione tonico-sedativa, a prescindere daf contenuto in anidride carbonica, specialmente per 1a radioattività clell~ acque; l'en erg·ia del c11ore ne verrebbe aun1entata, l'azione del sim·p atico sarebbe moderata. Dt1e mesi dopo stabilitasi l a malattia, se non vi è più febbre, sor10 consigliabili i bagni co11 acqùe leggermente mineralizzate, che nei mjtralici ]Jossono farsi a 37° pe1· u11a quindicina di mint1ti; i bagni effervescenti sono indicati ql1ando la pressione vascolare è bassa in qua1~ ­ to che diminuendo 11 letto vasale periferico determi.nano t1na benefica inft ue11za; le acqt1e contenenti sali a lcalini, esercitano l1n'azione stin101 ante sulla c11te e qltindi el evano il tono cardiaco. Perch è si possano ottenere effetti pa lesi, la cura con i ba.g ni r1eve essere prolt1ngata. Assolt1tamente sconsigliata è la bal11eoterapia n egli aortici. fll.

Trattamento delle forme gravi di insumcienza cardiaca. I metodi moderni di esplo.r azione cardiaca IJerm·ettono di dare delle indicazioni precise sull'uso dei cardiotonici; in generale il tratta• mento varia a seconda che l'insufficienza miocardica si è stabilita più o meno rapidamente. 1. I ns4f(lcienza acuta. - Si osserva nel corso d.ell'ipertensione p erm an ente iniziandosi co11 un accesso anginoso od una crisi di edem.a r)o•lmonare acuto, oppure nella donna inci11ta affetta da lesione mitrale. In t ali casi secondo R. GirolIX (J ourn. de ?1lédecine de Paris, 1923, n. 11), la prima indicazione consiste n el salasso di 11100-500 eme. ed in segt1ito nel trattamento con l'nabai.na· è preferibile l'iniezione endov·ertosa 1/ 4 di rng. da farsi quotidianamente p er 5-6 giorni, eventualmente nei f)l'in1i due g iorni i ripeterà l'iniezione 2-3 volte; somn1i11istrando l 'uabaina per os biso g na Lia r e 3-4 n1g. al g iorno in tre \·olte. Scon11)ar si g li accicler1ti ac11 ti, si darà per 3-6 g iorni l a olnzione di 1Jabaina a d osi di \X\·-xxx gocc ie, oppl1re la d igitali11a (X-XV goccie dellu soluzione al 111000 (per 3-1: giorni) oppl1re l 'a soci.azione digitale l1aba ina (XXX goccie al g iorno in due Yol te per 4-5 giorni). 2. l nsuf{l ci,· n-:.a .\1tb or uto . - Il tipo è dato


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XXX,

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1145

SEZIONE PRATICA

da un iperteso anziano ·in cui il cuore pre- un grosso versamento peric ardico. Oltre i carsenta segni di debolezza, inizio di galoppo, ab- diocinetici, fu i11·opinato intravene un grambassamento della tensione, edema malleolare, mo circa di cl.oruro di calcio al giorno. Dopo dispnea da sforzo, ecc., oppure dal cardiaco due settirnane l'esa1ne radiologico mostrò una valvolare, in cui il cuore stanco manifesta la riduzione ae1 versamento pericardico; però era sua sofferenza con segni f"t1nzionali intensi e comparso versamento in ambedue le pleure, piccole crisi di aritmia. In questi ca&i (come cl1e 1 1\.. attribuisce con probabilità ad iposinel11individuo con miocardite senza lesioni stolia. ·valvolari) predominano nel quadro clinico i Il cloruro di calcio, che si. può somminidisturbi della tonicità miocardiaca e la com- st1·are ancl1e per os va associato a dieta ipoparsa è meno brutale, l'evòluzione meno raclorurata : agirebbe producendo diuresi, rinpida che nel caso precedente. Si ricorrerà alla forzando l'azione cardiaca, e sostituendo NaCl medicazione digitalinica, somministrando pe- che tanta parte ha nella fòrmazione degli rò dosi abbastanza forti, p. ·e. LX-XC goccie in eBsl1dati. L'A. non si mostra del tutto convin· tre giorni; alcuni l1anno consigliato le inie- to della sua efficacia, però 1.o consiglia avenzioni endovenose di digitalina (X-XV goccie a1 clone ottenuto talvolta buonj risl1ltati. DORIA. giorno per 2-4 giorni). La çlira digitalinica può essere preceduta da qùella uabainica; quando Olio canforato alla morfina_. poi il miocardio ha ritrovata la sua capacità Talvolta può essere indicata la sommin1istrasi prescriverà una cura di strofanto (tintura o granuli) alternandola con quella di digitale zio11:e contemporanea di olio canforato .e di morfina per tonificare il malato ed al tempo o di uabaina quando i sintomi ricompaiono. stesso calmare i dolori; l'associazione dei due 3. Insufficienza cronica. - Costituisce la fase finale d~lle lesioni valvolari con 1e due medicamenti presenta però qu.a lche difficoltà modalità cliniche frequenti dell'aritmia com- perchè la morfina no11 è solubile negli olii. 111 p1eta od insufficienza auricolare e della sin- tal caso .si pt1ò prescriv·ere : Canfora g. 1; Morfina cg·. 10; Acido oleico pt1ro q. b. per sciofisi cardiaca; corrisponde all'asistolia degli antichi con la cianosi, le stasi viscerali, gli gliere; Olio d'oliva lavato all'alcool q. b. per edemi. Nella cura si dev~ anzitutto lottar,e 10 eme. Ogrui eme. conti~e 10 cg·. di canfora contro gli sbarramenti periferici: coppette ed u11 cg·. di morfina. scarificaté sui polmoni e ~t1l fegato, purganti SEMEIOTICA. energici, eventualmente delle mosche di Milano; si darà in seguito la digitalina a dosi picVentriculoseopia e intraventricolare cole, ripetute spesso o l'associazione digitalinafotografia nell'idrocefalo interno. uabaina continuata molto a lu11go; in presenza di aritmia completa, il solfato di chinina o (TEMPLE FAY e FRANCIS c. GRANT. The Journai la chinina, dati dopo la cl1ra cardiotonica, pos- • of the Ame1·. Med. Assoc., n. 7, 17 febbraio 1923). sono fare scomparire la fibrillazione auricolaL'articolo è un rapporto preliminàre sul re. In tal rnodo si può ritardare la comparsa degli accidenti gravi dell'asistolia; arriva però problema dell'idrocefalo interilJO·: ma agli AA. è parsa assai suggestiva la possibilità - meUI} momento in cui i cardiotonici sono ineffidiante un cistoscopia - di penetrare nei vencaci; in ql1alche caso, specialmente nella sinfisi tricoli dilatati eseguendo cosi non solo una vendel pericardio, l'intervento chirurgico, aprendo uno sportello toracico, ha permesso di ottene- tricl1loscopia, n1a ancl1e la f.otografia delle conre miglioramenti di un'asistolia altrimenti ir- dizioni dei ventricoli stessi mediante un cistoscop·i.o fotogr.afico. Nel caso che gli AA. rip,o rriducibile. '{tl, tano si trattava di uni bambino di 10 mesi afPericardite.'eon grosso versamento fetto da idrocefalo nel quale - do·p o anestesia -simulante un versamento pleurico. etere.a della regione - fu praticata con un Schnermans (Le Scalpel, 18 novembre 1922) piccolo trapano un foro nella regione p-ostriferisce un caso nel quale, dopo ingestione parietale, nel quale fu introdotta dapprima di conserve avariate, si svilup.p ò un'eruzione una cannula di Cotton, sostituita qui·n di da su tutto il corpo, e dopo qualche giorno fu un cistoscopia n. 12 il qual~ permise l'osserdiagnosticata una pleurite essl1dativa sinistra. vazionie diretta dell.a parete ventricolare con La ptintura, fatta al IX spazio posteriormenle Sl1e vene fortemente dilatate. Il metodo pote, diede esito a liquido sieroemetico, ricco di trebbe - senza gran rischio - essere utilizlinfocit]. L'esame radiologico però escluse la zato per la diagnosi di tumori che facciano presenza di liquido nelle pleure, e dimostrò sporgenza. nei ventricoli laterali. Giacchè 1

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I L l'OLICLJ:\JCO

-oltre al la Y1~n o ne delle ectasie venose - la visio1lre diretta del ventricolo può permettere di riconoscere la tela coroidea nello sf endo 111. minoso ventricolare, e pii1 suggestive ancora appaiono le fotqgrafi e eseg11ite diretiamente ne1l V·entricolo : qu este p€r1nettono di riconoscere nettament e la t.ela coroidea; la parete ventricolare, l a distribuzione venosa, l'ectasia delle v-en.e che dall1a parete ventricolare si dirigono v~rso l 'esterno e p erfino il foro di l\1onro a virgola e ·tipicamente sl a rgato. ì\IILANI

E. .

IGIENE. Pericoli e protezione dei lavoratori con i raggi X. Gli individ11i che l avor a no co11 i rag-gi X, come ·m ed ici ed inservienti di gabinetti radiologici e cos1ruttol!'i degli a pparecchi, vanno soggetti ad t1na se1"ie di disturbi cl1e possono es.sere ancl1e gr avi e i11ortali e che lo furono a ncor l')iù n ~i primi tempi in c11i s i u sav.ano tali raggi senzà cor1oscerne bene l'azione e senzu adotta~re le necessiarie mis11re protettive. An che qt1este però sìi. sono d.imostra te non sempre s uffic.ien.ti, sp·e•c ialmente dop o• l'intr·odt1zion e della terapia profor11da e casi dolorosi si son o o&serv.ati anoora, fr a ct1i le mo11.i rece11t i di Coppola e Bergoné. I dann.i provocati dari raggi ~ i1ossono cons iis t.ere in : 1

1) Acciden.ti prodotti dalla CO't rente el et-

trica; quell a a tensione bassa o m edia (120160 volts) Pllò determinare l'arresto del ct1ol'e ed esser e c1uir1cli senz'altr o morta le. Tale cor-

rente !)e·r ò in lin,ea generale è la .stessa che circola nell.e nostre case, e può diventare p el'icolosa so1o ieol concorso d·i ~ircostanze particolari, come lo dimostra la morte recente clel radioJ ogo fr ance se J a ngeas (1). Il pel'icolo sta in rap1)orto co11 l 'ir1t e11sità d ella cor rente che p11ò tra versare il corpo 11mano m esso brnsca111e11te in corto cir cttito f'ra la linea e la terra; ciò di1)en de dal voltaggio noncl1è dalla resiste11zn del COlì>O e da qt1P.Jl a clei contatti. Qt1anclo l'individ110 è v estito, con le suole tli c11oio e le ma11i secch e la resistenza e co11c;iderevolr (fi110 a 10,000 oh1ns ) ecl il contatto co11 i fili p11ò essere ir1nocl10 : con mani e piedi bagna: i , sttolo b11on conclu ttore. ecc .. l a re"'jc;tenza pnù alih{tssn,.si a qualc11e centiI . BAVEl ..'.i~R. Jn1lr11a/ <fps sciences m />ri icu /1>. rl e L ili t>. 1923. n . 7-!l. (1)

( ..\~NO

XXX, F.\SC. 35]

n aio di 01l.11is, c;;iccl1è pt1ò ancl1e av€'rsi la morte co11 correnti di 00-100 volts. La corrente ad a lta tensionP l l~Ol'-4800 volts) determi11a in seg·nito ac1 i11ibizio11 e del centro respiratorio btd.l>al'e, feno roe11i di asfissia che possono venir combattt1ti co11 i mezzi ordinari. Gli accidenti provocati dalla corr€nte si prevengono destinando 31nzitt1tto a l gabinetto radi.ologico un locale abbastanza .ampio, non troppo ingombro di appa!tecchi in modo che gli operatori vi si possano mt1oveire senza tirnore cJi contatii i)e1·ico1osi. Si 11seranno inol trre tt1tte le necessari:e preoal1Zi()ni di tecnica: forte isolam1e·n to dei fili ad alta tensione, mol-· le di ricl1iamo per i fili sicchè questi, in cas-0 cli rottt1l'a o di cli stacco non cadano, ma veng·an,o tirati in alto, valvol1e fusibi li, ecc. Il i)ersona le di i11servienza sar-_\ opportuname11te i1stru1ito in modo che conosca come possa evitare i pericoli e come porvi eventualmente riparo ; impori,a11te e iJ pro.nto isola1nento rlal circ11ito e Sl1ccess jva m ente ' la respiraz]one artificialP continuètta a lungr) . 2) Dist1lrb i loca li, . qu.ali racliodermiti, degenera.zioni cancerose, ecc. Q11esti sono generaln1.ente .scomparsi con l ,uso a.elle necessarie protezioni ai tl1bi radianti ed agli operatori (guanti e grembi11li) e con l 'adozione di pareti blind.a te con piombo e p!l'ovviste di vetro a•n ti X. C0imt1nque però, siccome l 'operatOO'e è sen1.pre 1espostto a ri1cevere i raggi X, si:a pure in p.iccol1e doorl., è opportuno el imin.are dall e sale uadiologiche individui co.n disturbi ct1tan ei sp ecialmente acne rosacea, con lesioni sifilitiche, oon dia.b ete e con di·sturbi endocrini. 3) Dist1J.rbi gerierali prodotti direttame·n te dai raggi X. Cons:i1SJtono essenzialmente tn na11see, ' 'ertig·ini, clispnea, tachi- e bradicardia e talora anche aneimia pr·ofonda })rogressiva. ono da attribuirsi .all'azione che i raggi X determinano st1 tt1tto l'orga~ismo, che Scala (1) ha dimostrato svolger?1i niel sen1so di provocare id·r olisi d a cui si hanno alcali ed acidi liberi; tali effetti si esplicano s ul paziente sottoposto a lla cura, ma possono Ml.che oolpire l'operator e oon l'azione cumulativa di piccole dosi frequentemente ripetute. In modo special e i raggi X colpiscono l'apparato emopoietico, com e ris11lta dal lavor o <li Caffarati (2) ; essi determinerebbero n ei radiologi degli choc en10cl asici cl1 e, ripetl1ti molte volte n ella g iorn ata e per lungo pe1;odo di tempo, indurrebbe(1) A . CALA. Annali di igienl', 1023, n. 2. (2) l\I. CAFFARATI. La R adiologiu 1nPdica, l !>2"2.

n. 8.


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SEZIONE PRATICA /

ro i1ell'orgax1ìsrr10 lino squilibrio ora sirr1pat.i.co, o·r a più .spesso vagotonico. • L'orgm1ismo se11sibilizzato reag·irebbe anche · ~ piccole closi con cl1oc emoclH.siro tipico (bradicardia, leucopenia, inversione della fo·rmola leucocitaria) o·d invertito (iperleucocitosi, lin· . fopenia, tachicardia). NeJl'interv-alio fra i diversi per:iiodi di !'leazione ai raggi, se ne avreb.bero altri di relativa insensibilità in cui la f.01'-m.ol.a leuo.o~itaria ritorna normale. Sulle .emazie i raggi X hann.o azione specifica., alterando il potere iemogl-0·b inizzante dei centri germin.ativi, ciò che si .t raduce con reperti ematitei s.imiJi a quelli del.l a clorosi. Gli effertti p.a tologtci si spiie ga.n •o specialmente con l'azione cumulativa cl1e i raggi X esercitano anche a dosi ·minim·e. Tale azione è sta... r ta inessa in evidenza da Vianello (1) il ql1ale ha di·m ost.rato eh.e, con l'irradiaziione della milza, dosi. incapaci di far variare la formala sangl1igna se applicate una volta sola d.etermi•nano invece, .sie applicate più volte, modifi-cazioni dl1revoli nel n11merio e n.e·l la formola deg.11 elemienti san.guigni con at1ffiffi1.to delle e111azie, le'Ucocitosci con linfocitosi. La profilassi di q11esti di·sturbi consiste ainZ-itutto nel tenere separato il personale in una camera distinta dia qu.ella d'applroazi-Olnle e nell'adottare i mezzi di dife·S·a . Per. questi, seconclo le ricerche di Mascl1erpa (2) sarebbe sufficiente munire la ·Camera di manovra con uno strato di 6 mm. d:i piombo e con lastre di vetro anti X di 20 mm. Altre provvidenzie vanIllO adottate consiistenti nielil a con·ce&sione di frequenti 1i·o enze al -personale . e nel ,s ottoporre questo ·a frequenti (}SMnl s:bsrtematici del sang1te. 5) ·Altri clisttlrbi gerierali si osservano nori dete1'1niriati direttamen.te ai raggi X, ma com~·ni ai gab.inetti ·di ele·t trolo·g ia e dovuti .al1' ozono che vi &i produce per il contatto con l'aria d ei conduttori ad alta te·niSd. 001e ·e che, assrorbito pier 111nghe.. ore d1alle vie resptratorte, pr:o:vo·c a, oltre cl1e irri't azio,n e di queste., cefa1.ea,, vertigirni, .stato n1ause oso, t alora vomi1to e colicl1e. A rtali inconvenienti si può ovviJare oon una · adatta dts'Posizi.one de.g li appar.ecchi, tale . che dim.im,u i·sca l'effil1vio dell'ozon10 e con una ventilazione .efficace ·e razionale dell'.ambiente. Gli inco·nveniieruti che possono verificarsi ·sul piaziente ·stesS!o esulano· dal camp10 dell'igiene e sono di ·escl11sivo do.miri.io dello sp·ec.i altsta. 1

1

A.

FILIPPINI.

(1 ) C. VIANELLO. La Rctdiologia, medica, 1923, Il. 4. ' (2) F. lVIASCHERPA. L'Acti11oterapia. Vol. II, (1922), fase. 6.

POST A DEGLI ABBONATI . All'abbonato 7353 (1) da Firenze: Troverà il vaccino antitubercolare presso qualunque buon Istituto produttore di sieri e v.accini; ve n.e sono parecchi in Italia. Il gilldizio sull1 efficac.ia non può essere dato in una semplice risposta, tanto più che i pareri sui diversi tipi di vaccino n-0n sono concordi. Anche questo metodo, come altri sussidi terap.e utici nel1ia tubercolosi, ha le sue · indic azioni e p11ò dare. buoni ris11ltatL A. F.

\

Al dott. L. V. :

Un trattato che esce con la collaborazione di tt1tti i più noti radiologici cl'Italia è qt1ello che verrà messo in vendita in settembre prossimo: rivolgersi p.er le prenotazioni al prof. Ponzio> Torino, Ospedale Mauriziano. In tedesco il recente Assmann (Lips ia); in fran ces.e il recente Guilleminot (Masson); rit1ni.sce con la parte radiologica ancl1e la par• t.e di elettroterapia, come lei vu-©le, e che in genere non è associata aJJ.a parte radiologica. lV.IILANI

E.

VARIA _

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Morsi dai serpenti. Nel .Bra~ile si hanuo ogni anno oltre 18,000 indtvidui morsi da serpenti, con una mortalità uo11 inferiore a quattro mila t1omi11i, cifra molto elevata, che vien solo ~upetata da quella che si ha nelle Indie, dove il numero dei morti per morsi da serpenti, è di cir:ea 20,0-00 all'anno. Il siero di Calmette, ottenuto dal veleno del1a «Naia. tripl1dians », è rist1ltato 11el Brasile privo di efficacia, a causa della diversità btologica dei serpenti di quella regione. In vi.sta di ciò, l'Istituto di B11tantan ~Jrepara sieri adatti per i veleni dei ser.p enti locali. Il problema tecnico riù importante è quello di a'rere disponibili i ~erpenti stessi ed i loro veleni. Si organizza all'uopo una caccia ai serpentj (!On opportune trar>pole; il rettile, non appena preso, vien trasmesso all'Istituto in franchigia fexroviaria e coi più celeri treni. Per interessare i contadini all'invio di s-erpenti si concede un l)re111io in ,d anaro o in siero; in tal modo l'industria si è lavgamente svil11pput.a, cosicchè arrivano all'lstit11to oltre iOOO serpenti al mese. La raccolta clel Ye~ leno è fatta immobilizzando -Oapprima il serpente con una forchetta d"i ferro 11el terTeno, prendenclolo per il collo e .facendogli ;norder-e un vetrino da orologio, nel qt1ale si raccolgono le poche gocce di vele110 òi singolo mor'So. Tale veleno si inocula ai cavalli che dovo circa 6 mesi sono imm11nizzati ' e forniscono t1n siero curativo. (Il ·:'fed·i ~o ItaJ iano)


1148

11 POLICLI:'\ICO

[_L\.NNO

xxx,

FASC.

35]

NELLA VI'EA PROFESSIONALE . . MEDICINA SOCIALE. Un progetto di legge Svizzero per la lotta contro la tubercolosi.

Il l>ollettino del Servizio Federale Svizzero dell,Igiene Pubblica ha pubblicato un progetto di legge concernente l~ misure per impedire la ditfusion e. della tubercolosi. Prima di essere prese11tato al potere legislativo il progetto è portato a conoscenza del pubblico scientifico e professionale perchè sieno fatte osservazioni ed apportati sl1gg·erimenti. Il r)rogetto consta dei seguenti articoli: 1. - Per combattere la tuberco1iosi la Confederazione, i Cantoni ed i Comuni, con il concorso degli Istituti privati di beneficenza, applican-0 le provvidenze elencate negli articoli seg·uer1ti. 2. - È prescritta la dicl1iarazione obbligato1·ia della tubercolC\si ql1 a:.tldo il malato costituisce l1n pericolo per gli altri. L'ammini straziane, alla quale è ir1dirizzata la dichiarazione, è tenuta al ~egreto. 3. -- Gli individui affetti da tubercolosi conclamata o sospetta devono ·essere messi in grado di essere esaminati e curati. e devono sottoporsi alle misure di prec·auzione prescritte n.ell'interesse della collettività. Quando un malato di t1tbercolosi mette in pericolo le persone del suo ambiente, sia perchè le circostanze no11 g·J,i consentono di prendere le miisure 11.ecessarie p er difenderle dal contagio, sia perchè le nlisure stesse non sono osservate 2nalgrado gli avvertimenti, l'infermo sarà trasportato in un ospedale oppure si allontaneranno le persone c-0nviventi, specialmen•te i bambini. ·i-. - Gli individui affetti da tubercolosi, i qt1ali 11anno occupazioni tali che f avoriscon-0 la difft1sione della tubercoJ,osi, devono essere sottoposti ad adeguata sorvegli.anza. Eventualn1ente si deve impedire loro di lavorare in comune con altri e sp ecialmenrte con ragazzi; in caso di n ecessità si può anch e interdire lo esercizio della loro prof essio11e. Se non è possibile trovar loro un'altra applicazione o se i11 conc;egt1enza cadono nel1'indigenza, devono es ere indennizzati. 5. - Il Consiglio F ederale fi ~a le norme che deyono essere adottate per prevenire il contagio, e la ct1i applicazione esclude le misure l)reYi te i1egli a rticoli 3 e 4. 6. - Il Consiglio F ederale fissa le norme di profila si ch e de,·ono essere adottat e nei labo-

ratori, nelle officine., negli altri stabilimenti, nelle industrie alimentari, nei mezzi di trasporto e nre i 111oghi pubblici. 7. -· Le scuole, gli istituti di educazione, gli a sili, ed in gener~ tutti quei stabilimenti i1ei quali i ragazzi vivono in comune, devono essere sottoposti ad una sorveglianza medica r egoJ are; i ragazzi che presentano manifestazioni sospette saran110 messi in osservazione, e quelli che r1sultal1l0 affetti da tuberco'iosi conclan1ata e pericolosa saranno allontanati. I rag.azzi non tubercolotici possono essere affidati a famiglie, presso le quali non corrono il rischio di contagiarsi; i ragazzi tubercolotici non possono essere affidati a famiglie presso le quali si trovin.o ragazzi non tubercolotici. 8. - I C'antoDJi provvederanno perchè le escr ezioni t11bercolari possano essere sottoposte ad esam.e batteriologie.o; a richiesta del medico questo esame sarà gratuito. 9. - Le escrezioni di tubercoll()tici 'e in genere qi.1elle nelle qua.li si sospetta la presenza del ba,cillo devono esser-e res'e inoffensive. I locali e gli oggetti lordati da tali e.screzioni devono essere d1sinfettati ·.e puliti. A ricl1t.esia del m.e dico a11che queste operazioni saranno gratuite. · 10. - È proi.bito di sputare sul pavimento nei lo cali pubblic4 nei veicofi pubblici, nell1e officine, nei laboratori, eac. 11. - I Cantoni sono autorizzati a prescriver~ misure pi1ì estese e più severe di quelle previste dagli articoli 9 e 10, specie quando si tratti di istituti di cura e di alberghi fr,equent::tti da stranieri. 12. - I Cantoni sono tenuti a provvedere perchè siano istituiti: a) stabilimenti ed fstituz,ioni necessarie per prevenire la comparsa della tubercolosi e per fortificare gli individui minaccj ati, O·SSia preventori, case di convale• sc€nza, col.o nie, ecc.; b) dispensari e servizi di consultazioni destinati a svelare i tubercolotici, specie fra i ragazzt. a consigliarli, sorvegliarli, · a curarli anche .a domicilio; e) gli istituti necessari a raccogliere e curare i tubercolotici e riadattarli al lavoro, come sanatori, ospedali, colonie di 1avoro, ecc. 13. - I Cantoni devono particolarmente curare J.a igiene delle abitazioni e tutto ciò che concerne la proprietà degli alloggi. 11.. - I Cantoni provvedono ad edt1care il pubblico per ciò che concerne la natura, i p ericoli e la proftla~gi della infezione tubercolare. 1


[ANNO XXX, FASC. 35)

SEZIONE PRATICA

15. - La Confederazione inooraggia e sovvenziona tutte le ricerche relative ·all-0 studio scientifico dell.a tubereo·l.osi. 16. - Riguarda il finanziamento e la ripartizione d~lle spese oc,c orr.eruti per 1 applicazione della legge. 17. - È proibito annunziare, mettere in vendita o vendere rim~di segr.eti p er la cura della tubercolosi. 18.i 19 e 20. - Fissano le competenze del Consiglio Federai.e e dei Cantoni in materia di regolam.enti e di norme di applicazione della legg-e. 21. - In caso di contravvenzione alle misur~ previste dalla legg.e e d.el regolamento di applicazione e delle relative ordinanze è comminata una ammenda che va fino a 1000 fr. .

I

1

CONCORSI.

ROMA; Mi1iistero della Guerra. - Col 15 novembre ~ vrà inizio un corso per aspiranti a tenente medico in S. A. P. Vedi fase. 28. ROMA. Ministero dell'Interno. - È ind~tta una sessione di esami di idoneità per med_ico di bordo. Domande e docum. entro 15 ottobre. V. fase. 28. SANT'ORESTE DEL MONTE SoRA'ITE (Roma) . - Scad. 10 sett. L. 9000 fino 2000 ab. pov. :C. l.5o· :per ogni povero in .più. Una ind. c.-v. I:i. 300 uff. san. e L. 600 tenuta armadio farmaceutico . .Aum. decimo fino 5 quadrienni. SOLESINO (Padova). ·- Scad. 31 ag. L. 7200 fino a 1000 pav.; due c.-v.; r. .. 300 uff. san.; L . 800 se bic. e 'L . 2000 se çav.; età lim. 40. Pratica annua in pubbl. osped. o condotta o non breve esercizio onorevole o con tit.oii equipollenti di speciale colt. scientif. e buona pratica nell'arte med. Stato di fam. Riserva di modificazioni. VENTIMIGLIA SICULA (Palermo). - A tutto il 31 agosto;. L. 5000 per 500 pov., addiz. L. 2 fino a 1000 pov., L . 5 oltre; 5 quinq. dee.; c.-v.

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CONCORSI A PREMIO.

POSTI VACANTI.

Capo Sezione .medicomicrografica e capo Sezione chimica del Laboratorio- Oonsorz. d'igiene. Scad. 31 agosto. V. fase. 32. CAPA.L~NOLI . (Pisa). Condotta del C3.iPQluogo. Stipendio L. 6000; aumento di 1/ 10 fino a raggiungere la quota corrispondente alla metà stipendio; indenn. c.-v. : 2000 per la cavalcatura di cui 500 mantenute solo fino a quando perdurerà l'attuale oosto dei foraggi. Scadenza ·1° settembre. CUMIGNANO e TICENGO (Oremona). - CondQtta consorziale. Estensione km. 14, abitanti · 2000, poveri 1200. Residenza Ticengo. Stipendio iniziale lire 7750 con aumenti periodici fino al 50 % in 20 anni; cura poveri r.... 2400; uff. san. L. 500; trasp. senza obbligo cavalcatura L. 1500; indenn. c.-v. C.apitolat:o tipo provinciale. Documenti di !'ito al Presidente del Consorzio, Giovanni .Arrigoni, in Ticengo. Obbligo di prendere servizio entro due mesi dalla nomina. Scadenza 30 settembre. FORENZA (Basilicata) . - Medico condotto residenziale. Stipendio L . 5000 lorde fino a trecento poveri, con addizionale di L. 10 per ogni povero in .più; sei quadrienni. Obbligo di tutte le visite necrooc0piche e delle vaccinazioni. Documenti di rito non anteriori a sei mesi . .Assunzione servizio entro 15 gio.r ni dalla nom.i na. Scad. 30 settembre. GROSSE'l'O . Oongregazione di OfJJrità. - Aiuto medico-chirurgo all'Ospedale; Scafl. 31 ag. L. 6000 e c.-v. ; alloggio obbligat. in osped. . GROSSETO. R. Spedale della Misericordia. - .Aiuto medico-chirurgo. A tutto il 31 ag. L. 6000 lorde, ed indenn. c.-v. temporanee. Alloggio in Ospedale. • MILANO. I stituti Ospitalieri. - I concorsi ai Posti di dirigenti . vice-dirigenti e assìstenti di Ambulatori, di c:ui abbiamo dato notizia (fase. 24), sono pr-0rogati a.I 31 ottobre. ~IINTURNO (Oaserta). Vedi fase. 30. Scadenza 31 ago.sto. ROMA . Croce Rossa Italiana. Segretario medico negli Uff:ìci del Comitato Cent ra le. Scad. 31 :agosto. Vedi fase. 33. BENEVENTO.

1149

Municipio. -

La R. Accademia di Medicina òi Torino apre il -concorso al XIV Premio Riberi di L. 20,000. Possono conèorrere tutti i lavori scientifici di argoment:o appartenent.è alle discipline mediche in genere, pervenuti a quest'Accademia che 1segnino un importante progresso nel ramo dello scibile cui si riferiscono. I lavori devono essere scritti a macchina o stampati e in doppio esemplare. Se stampati, devono essere editi dopo il 1920. Il concor·rente, nella lettera accompagna toria, accennerà alle parti .o agli argomenti più importanti dei propri scritti sui quali intende maggiormente richiamare la attenzione della Accademia giudicante. I lavori si devono spedire a lla R. .Accademia di 1\-Iedicina di Torino non dopo il 31 dicembre 1927. ~

La .Società. Italiana di Dermatologia e di Sifilogra:fia comunica che è bandito un concorso al «Premio Tommaso De Amicis ». Il _premio . di lire 2000, non divisibile, sarà a·s.segnato all'autore del migliore lavoro sopra argomento di stretta attinenza alle discipline dermosifilogra.fi:che. I concorrenti dovranno essere di nazionalità italiana. Le memorie presentate al concorso non potranno essere scritte a ma no, ma dovran.n o essere copiate a macclil.ina o stampate: sempre inedite. I lavori 'sa.ranno inviati in .piego postale r accomandato al segretario della Società, -d ott. Vincenzo Montesan-o, via Campo Marzio, 69 - Roma (20), entro il 30 -s ettembre 1923. Per ogni ulteriore schiarimento rivolger si al segretario della Società dott. Vincenzo Montesano. Il concorso al Consorzio Chiesa-Caspog·gio-Lanzada . (Sondrio) per cui fu dichiarato il boicottaggio, ha avuto esito nullo in quanto tutti i concorrenti si sono ritirati. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFIC EN ZE,.

Con decreto 22 agosto 1922 il Ministro dell'Interno ha conferito a l dott. Giovanni Nica stro da Città di Castello,· la medaglia d'arg·ento a l merito della Sanità pubblica.

é. .


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l T.

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NOTIZIE DIVERSE. XXIX Congresso della Società Italiana di

~Iedieina

interna. _.\.yrit luog0 a R oma, nei gio rni 24-2H ottobre 192.3, H cura del Com itato ordina tore p resieduto da l i1rof. \ T. Ascoli. 8ouo 111e ·se a 11 'ot dine del gior no le segu e11ti relazioni: 1) JJ i a bete in ·ipido e r ican1bio idrico . R el atore : Vro l . .ASCOLI i\iI Au RIZI O. 2) , 'ul la. colelitiasi con sp eoi a-l e rigua rdo a,lle pc1ncreatiti ed in.feziu n i biliari. R e la t ore : l)rof.

HrnuPFER },t.RRuccro. tR e lazion e in comune con la ~oc:ietit I taliana di l 'hirt1rgin) . . 3) >'sui vroy r ess l dell a diagnostica e terap·la delle ntalaltie di ouorP. . RiYiRta d e l })rof. B .\HLOCCO "'".\~IERIG~.

( 'oloro i q u a li i11ten do110 <li fa r e comunicur,ioni a l Congrcs.·o sono tenu ti ,1<1 illYinrn e il t i tolo, e i>os. ibiln1ente il testo, a l 1>ref:iide n te del Co111itato ordi11a tore od <11 ~egreta 1·io del ( 'ongresso, pr of . Giu.~e1>.ve ~<lbatini (R. Cli11ica ~1edica - P olit li11ico l"'n1berto I - R o1na) 11011 olt re il 10 settembre lJ. Y . Oltre i soci effettivi, l)OSso110 l)ar teci1)ar e a l Congres:so i 111eclici cl1e Ri i crivera n110 qu a li aclerenti . l)er l 'isc:rizio11e a soci ~1derenti occorre in via r e a llc1 ~eg·reteria del C'omita to orrli11atore la quota di lire qunr<1nb.1. J>er le signore dei co11grei:;si~ti è fi~sata In quot1t di lire ven t i , che cli'l ·d iritto nn.c·l1 "eRR<l ai riba: ·i fe r roviari.

Laurea carpita

~

.

Il R ettore della Uni \'ersi ti1 <.li Nn1>oli h a s1)()rto denunzia al Procnrator·e (le l R e, contro il comm . Biagio G iunari , che 11el clicernbre dell'a nno ~orso eri1 st.1to la11rea to j11 medicina e cl1ir11rg ia. Re mbra c·l1e tale la urea si a stata concessa senza a Yf> re so~tenuto inolti degli esami J)r0scritti . Il co111nl. Gin11n r i 11a 44 anni ed è molto i1oto a ::\tlI)()li, ~11ec:ialn1e11te 11egli n u1bienti artistici e lett<.'l'èl r i. 1!J In u1·ea to i n leggP e s i inserisse in inedi (•inn a Ilo . COT>O di C:{)llll)lPtn re ed e~tend~re ln sn<-1 coltnrn.

Una legge contro i poppatoi. Il l'a rl~"\ ine11to frtl 11c(\se n Ycva nomi nit to una <..'om111 i. ~ionp <l'Igienf' !l(:ll' lo studio ùi l l n ])r ogetto di leg~e J>re::-;entato dn l clflllUtnto P inar<l contr<) i })Op1•atoi. Qr;l si Ra t·he la ( 0lnllli8,ioue man t ie11e intntto Jl progetto ~ i1e <.:ltiPde la conver io11e in 1P~g1.\. ~i <·011111onl' di ùnP <l l'ticoli coi quali s'int er<liee la fabhril'n%io11e P l'im1101tazio11e e Y<.>11dita di og11i o_!!g~tto l·lt<' nbbic.1 ~copo di <.lare a l bnn1bino l'illnsin1tt- <l\!1 ·u<·c:hinn1~11to della n1a111111ella e ~i dil <li trihunali In fn«o lt à di l'Ollfi.·cnre tn li ogg:<?tti in

d<1ndo i couce~ti in fo r matori del recente decreto su11·infa nzia illegittima , la Commissione R eale che regge l' .i\mm inistraz ione della Provi11cia ' ·autaggiosa1nen te profittato defila liberalità del r)rof. cav. uff. Sante Solieri, chirurgo primario nell' ospeùale G. B . :àil o rgagui di F orli, il qua le cedette, con \111 a bbuo no d i o ltre :'ire cinqua ntamila sul prezzo cli s tima , u11 te rreno di ~ua p roprietà s u c11i ~or­ ger à il nuovo Brefotrofio. I/atto munifico dell"illustre ct1irurgo, che l1a r iscosso l 'u11anime i>la11so, YRlga a •sthnolare la be11eficenza di quanti, fi·a Elnti~ I s tituti di Credito. e })rivati vorra nno seg11irne il i1obile eRe1npio.

na

Una lega contro il pericolo venereo. i•oichè in Fra n ci a esiste e f unziona u11a « U11ioue inter naziona le co11t r o il .Pericolo 'yene r eo )> di ct1i f11 1101ninato, or non è m olto, YiCE>-presi<.lente il })l'Of~ i .evi, qt1esti intende mantenere a ll' I talia la possi bilità cli inter,renil'e ~n 1.iuesta g r a 11de e be11efica crociata, e insien1e a l J)rof. i\1ontesano, presidentedell' A sociazione vrofessionale d ei Dermoi::;ifilografi. italia ni, ha inizia to la p r opaga nda. ver costituireunche f r.t1 i1oi una .<\ssociazion e per la lotta con tro l~ m a lattie veneree. Alla iuizia tiYa si as. oci n n o l~ due gra11di Socie tà n aziona li S}lec:ictlizzate n e llo Htn<1io cli t;1li n1o rbi.

Borsa di studio per ricerche sulla radioattività. }.;a Società « Gazzoni » cli Bologna 11a istitui to u11a « B oi·sa di studio» dell'amm onta r e (}i • e i1nila f1«1ncl1i a 1111ui })e l' que l giovan e cl1imico -0 fi sico i ta l ia110 cl1e ~i l'ecl1er ù i1el ·r.. a bor a torio « C~l1rie n ·cli I">n1·igi <1 fare r icer ch e sulla rad ioatti\ità.. T nle isti tuzion e avr it la durata di <lie<>i a nni. I .n sign orét ('utie l1a viYame11te ring r c.1ziato il sig. Gazzoni i)er tale i•stituzione che i;;a rit di notev ole increme11to agli studi S11gli effetti be11efici del radio.

Il XX Congresso della Società ItaJiana di La1·ingologia, Otologia e Rinologia. Ciologna : ~.\l'Chigillllèl;"iO, I•inzzn G1;1 lvani, 1 , nei gi or11i 8, H, 10 ottobre 1923. T e ma • i>osto in discu ssione: « J,,e i>iemie otitich e». R elaA. yrà. . ln<>gO è\

tori : l)l'Off . Federie:i e 'ror rini. Per <.'<>mu11icazioni e infor111azio11i r iYo1ger~i a l Segretario cle l C'o111itato Or dinatore dott. J:\.1\){?rto :F 'abbri , Yi n Snntn . 11. 2 - Bologna (24)

Importante pubblicazione: Prof.

1

cnntr<lYYPllzion ·. I>~r

il Br('fotrofto di Forli.

.\ ·u1>P \rire l'insuffieienzn ùei brefotrofi svar~i ite ll:t 1 1·0,·i1u·in ,.11 • innl rpggono <ll loro co1npito, 11• 1· (1na nt,• benl'fien ti , l>en~Yohneute <.·urn li dalla til:111trn1•ht di lndt•\·uli~!'\illH\ i~tituzioni, ecl n. ~(·on1

ANGELO

SIGNORELLI

Direttore del Dispensario e Regina Elt!na > e dell'Istituto tli e S. Gregorio> in Roma.

Come si ammala di tubercolosi • • e come s1 gt1a1·1~ce. l · n volumetto di 44 pa~ine in nilidis:,inta \e:,te tipo~rafica e con eleguntc copertina, prezzo J,,. 5. N .B. - Chi desidera ricever e la. puùù'icazione io piego pos~ale b i l uro d ·l s1narrimenti, a$!'.ginn$!a cen t . SO per 111 rac:comant!U· i'. IOU •

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[A~NO

XXX,

FASC.

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35)

R.ASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Brit. Med . Jo urn., 2 giu . -

J.

l")OYN'l'ON.

IJa pre-

venzione delle cardiopatie . Paris Méd., 2 giu. - Nun1ero sulle· 1na l. infett. (ittero tifo-paratifico, 11efrite tifoide, l)neumococciemie, reaz. di Schick, ecc.). I:di,nb. Med. Journ., giu . - H . J. C. Grsso~. O teoge11esi imperfetta in <l11e generazioni. 1~a.tholog., 1 gitl. n. POLETTI~I. Cancro speri1uentitl<1 da ~1 trame . Rifor111 n M ed., 4 giu. - Uir rosi il)ertrofica. con i ttero in fratelli. A.1ner. J ourn . Obst . a. aynec., iuag . - !!. BAILEY e II. J. BAGG. Effetto dell'irradiazione sullo svilnr>vo fetale. - J . O. PoLAK. TraYaglio «secco» . - W . S . BATIBRIDGE Trat)ianti di ovaie umane . 1Vie11 . Jì.liri. Woch ens., 31 mag. - o. W ELTMANN . Il problema dell't1robilina. :Afediz . J(l·in.ilv, 3 gitl. - G. R OSENBURG. Diagnosi differe11ziale dell 'osteomielite. Jfilnch. Jiecliz. Woolien,s., 1 giu. - F. SAUERBRUOH. Tra tt<1mento delle malattie polmonari co11 la paralisi artific., del diaifr a n1m .1 . - V\T. ~"'RA~rM. f/esame funzionale del fega to con la JJl'OYa emoclasica di Widal. Jo11/r n. cl. Prat., 26 1nag. - ~lILIAl~. Forme cliniclle, diagnosi e trattamento dell'ulcera molle. J ourri. Trop . lll ed. a Jlyg., 15 mag. - L. W. SA1.fBON . Pasteur e la ~ t1a 01)era considerata s torica1uente. Presse iJ!léd., 26 in.ag. - P. R AIAUT . . Sifilide ereùitn ria e sensibilizz.azione. An. Devart. Na,o. c7e H4giene, Bue11os Aires, sett.clic. 22. - IvI. V. ( ARBONELL e A. ~\V.\);CK. Profilassi della idntid o~i. 1

1151

J ournal ...4:n1er. Jled . Ass00., 26 rnag. -

\V.~,.

I.o · RENZ e a . Il triparsa·mid nella ueurosifilide. ffi. \V. HIRSCH e A . .J. PETEl?SEN. Il .·angue nella roentgenterapia profonda.. .4.rolt. di Patol. e Ol·i1i . Med., mar. - G. VIOLA ~ . T1a clir1ica. come sci~11za dell'individuale e sua vosizione neila gera rch ia delle scienze . 11liner·va Med., 15 apr. - P. PIETRA . Le due bilir ubine ne l siero di s. Journ. J.lerv. a Men i. Dis. , apr. - S. E. JELLIFFE~ ~111e:we, engram e i11conscio di R. Semon. A. GonooN. Dolori lornbo-sacrali e sacralizzazionedella V vert. lornb. I l j]fariico·n iio, 3. - G. VENTRA. Patogenesi endocri11a della corea del Sydenham. - C. l\1ANNi l\TIP:sicologia degli stati di dubbio. - G. V100l\TJProstituzione mascl1ile. R ev ue de la T uber·c., 1 . - E:hr. SERGENT. e H. DuL~AN . Tubercolosi acuta del faringe . CHÉTIEN,. GER~L\IN e R AYMOXD. Anatomia pat. della tbc ~ aviaria. JJ'olia .lfed., 15 a1}r. - I. l\iENNlTI . ·Cutireazione é sinforeazione co11 disintegrati di organi 11egli epilettici. ..11. erlic. I bera, 14 avr. - D. E. F. F ERNANDEZ S ANZ. P si<:l1ia tria e medicina psicologica. La11oet, 21 apr . - .J. IJ. J~ERKLEY. Psicologia del' coraggio. - ~-\.. H. DREW. Ooltivazioni di tumori ·i n v itro. C. S. T.1AXE. L'articolazione sacroiliàca . DPutsolic M ed. 1Vooli ens., 20 apr. - R. J\i.lAGNUSIl co1upito dei pe~uncoli cerebrali nel tono musrolnre e Sl.1 lla stazione -Oel corpo . - S. J\ilEYER. T1;1 scarlattina co111e fenomeno nnafilattico. ]J ed'i.~. Klin,ilv, 22 nl)l'. - I J. ~TAELSOH. Sulla contagiosità <lel conc1ilon1a acu1ninato. - C. GuTIGEp1 con cl ili te:

Indice alfabetico per materie.

Pag·. 1142 A.me-biche cisti. Colorazione . )) 1141 Amibiasi (Etiologia della così eletta) )) 1144 Car9iaci (Il lavoro nei) )) . 1144 CardiOl)àtici e balneotera1>ia )) 1142 Cirrosi epa tic.a in ba n1 bino )) 1143 Endocardite e poliartrite . )) 1133 Febbre tifoide nella l)l'i1na inf<:l i1zj a )) 1145 Idrocefalo interno; ventriculoscopia )) J144 Insufficiew,,a cardiaca: tra tt:.amento Inst1fiìcienze cardiache n1011osintomn tic:l1e )) 11-:lfl • Intervento cesareo con 1uezzi insufficie11ti >> 112U Intradermoreazione r égio11ale e tuberco)) 1121 losi chirurgica )) 1140 LinfogranulomatoRi subacnta . )) 1127 ~1egacolon congenito con eviscernzio11e )) 1] 35 i\1oreschi Carlo (In inemoria di) )) 1145 Olio ca nforato alla 111oi:fina )) 1142 Pancreatica 'Secrezione . I>a rti plurimi: fr~1u~nzn e combinariio)) 1142 ne dei sessi •

Roma, 1923 -

SEZIONE PRATI CA

Tip. Cartiere Centrali.

l)ericn1·dite simulante v€rsa1uc11to })le11Pag. 1145 rico )) 1143 l ?olial'trite ed endocardite . )) 1146 Rag-gi X: Protezio.ne dei lftYorutori )) 1142 Sa ng ue (llosamento del ferro nel) )) 1130 Scarla ttina: etiologia )) 1142 Secrezio11e pane reati ca . Sindrome l)Oliglundolare ,,. con Clìisi ce)) 1140 liael1e • ~tomuco : applicazioni <liè1gnosticl1e clel )} 1141 sondaggio. a digiuno )) 1123 Stomatiti afto·s2 (epi<lemi;1 di) . T t1ber colosi chirurgica e<l intruclermo)) 1121 r eazione. regionale . '1'1" ber·oo losi. Proget t o d'ì l egge F!vi.ç'.~ero .

Ureou1etr o per t11·ina e sangue . Utero. Ernia inguinn le dell'utero ed an11es"i . . ' raricella e Rca1·la tti nè1 con te·.nporanee .

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ANNO XXX

Fase. 36

Roma, 3 settembre 1928

tondato dai professori :

·GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originati: V. Jura:: Sulla termoprecipitoreazione WigetAscoli nella diagnosi di tubercolosi renale. 088ervazioni cliniche: G. Belloni: Su di un raro oaso d'infezione Eberthiana. sunti e rassegne: f\fAi,ATTIE INFETTIVR: Caronio. G.: Ricerche sull'etiologia del morbillo. R. Jemma: Considerazioni sulla dia.gnosi e sulla terapia della leishmaniosi infantile. - F ISlOPATOJ.OGIA : A Valenti: Sui lipoidi.

cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Convegno interregionale di Talassoterapia. Rimini. - Convegno della Federazione .Nazionale per la lotta. contro la tubercolosi. Venezia.. - Società Lombarda. di Scienze Medi{!he 'e Biologiche. Milano. ....

Memento

Appunti per il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA : Embolis mo da produzione di gas dopo l'aborto. - Sulla dieta ia g ravidanza. - L'urotropina p er via endovenosa. del vomito incoercibile delle gravide. - NOTE DI TECNICA.: Ureometro d i precisione. NOTE Di MEDICINA SCIENTIFICA.: Sul ·bacillo fusiforme e sulla sp irocheta di Vincent. - IG JBNB : La rabbia. S TORIA DELLA MEDICINA: G. E. Ingrao: Agostino Bassi. - POSTA l.IBGLI ABBONA 1l. • Politica sanitaria e Giurisprudenza: Questioni pratiche. Nella vita professionale: Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Oronaca epidemiologica.

Noti2ie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

. vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbUcaaione dei '

E di essi senza citarne ta fonte .

Diritti di proprietà riservati. -

I

swnti

Ai pochi abbonatì che non hanno ancora Inviato la 2a. rata semestrale dell'abbonamento • in corso, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMMIN1sTRAz10NE

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI CLINICA CHIRURGICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA diretto dal prof. ROBERTO ALESSANDRI.

Sulla termoprecipitoreazione Wiget-Ascoli nella diagnosi di tubercolosi renale. Dott. VINCENZO JURA, assistente. La termoprecipitoreazione Wiget-Ascoli diede nuovo impulso alla scoperta del Krau.ss, ponendola su nuove basd, che misero sempr e più in rilievo la specificità della reazione e la r esero praticamente util.e, m ·eglio adattandola alla ricerca di sostanze microbiche specifiche nell'organismo inf.etto. Il principio delle ter~oprecipi tine è quello delle pr.ecipitine in genere: si diede il vol.uto risalto agli eìementi specifici, ricorrendo a sieri precipitanti ad azione istantanea.. alla reazione zonale, alla limitazione del tempo di reazione. P .erò il vero carattere differenziale che contradistingue la termo.p recipitare.a zione Ascoli è la resistenza dei precipitogenri batterici al

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calore, utilizzando per la loro estrazione la bollitura. Servendo la reazione dell,a p11ecipiti~a alla ricerca del protoplasma microbico ovunque esso sia, la prepa:razion.e degli estratti. c.o ntenenti eventualmente pre·cipitogeni omol oghi al sier o, pr·ec.ipitante può es·sere applicata no!ll solo nelle pi1ì svariate forme infettive, ma per qualunqu·e materiale, n·el qual.e si sia an.n idato l'agente etiologico della infezione. Si ebbero ~osi ottimi risultati p·e r la diagnosi del carbonchio, delle infezioni paratifi.che, dell 'intossicazione da carne, della infezione melitense, della. peste, diella morva, del mal rosso· dei suini, della infezione pneumococcica. Fagiuoli, Civall eri e Fornero, adattando una teicnica troppo complicata, la quale richiede impianti non comuni da laboratorio e cagiona una notevole p erdita di tempo, :res.e ro noco pratic·b e le loro prove nella ricerca dei precipitogeni del ba.cill10 di Koch in varii prodotti di Lesioni tuberc-0lari o organi tubercolosi. I metodi. di r icerche del precipit.ogeno, suggeriti da essi, anche come indagine ·di carattere prettam·ente scientifico non danno un rendimento diagnostico sicuro da farli preferire ad altri 0


... •

1151

IL POL1CL1NlCO

più sicuri nel campo stesso della immundia- · gnosi e biologia. Con maggiore fortuna Wiget rit1scì ad applicare la ricerca dei termoprecipitogeni tuberco1 ari n·elle urine provenienti da reni affetti da lesioni specifiche, i·m pi·egandola come mezzo di diagnosi pei: la tubercolosi renale. La pr·ova del Wiget è basata su principii ormai indiscussi, poichè incontrastata è la grande specificità delle precipitine sia b~tteri­ che che di altra natura verso l'equivalente antigene o precipjtogeno derivante dalla cellula batterica. L 'A. otten.n e una reazione evidente e rapida con estratto di urine sedimentate senza alcun artificio e ripetendo 1a tecnica della prova As coli, mette in contatto detto · e tratto di se dimenit o co.rv siero · precipitante sp ecifico per la tubercolosi. Per la preparazion e dell'estr atto fa bollire sedimento ed urina in p.a.rti t1guali per dt1-e o tre minuti; lascia raffreddare con1pletam·ente e poi .filtrando il tt1tto con co.mune carta da filtro doppia o t1·i}) la, secondo i bisogni, cerca di ottenere un filtrato completamente limpido. · Il siero precipitante gli fu .fornito dall.'Istitt1to Serum di: Milan.o. Di .s omma importanza natural1nente è che siero precipitante ed estratto siano perf.ettamente limpidi: si forma sulla supe.r ficie di contaéto del ·s iero con l'estratto un alone che 11a l'aspetto di ·un a fine l)elJ.icola biancastra, la ttescente. La r.e.azio11 e secondo '\;\Tiget è IJositiva quando co1npare al· più presto dopo 5 o 10 mint1ti primi, e al più tardi dopo 20; J,l-anello si fa se1npre pit1 evidente fino a raggiungere l'opti1num dop,o 20-30 mil1uti primi. Ini tale stato i:>erdura due o tre ore, poi va allargandosi, perd·endo di intensità ·e dopo 12 o più ore il siero è i ntorbidato per gr.avità. Se la densità dell'estratto è alta per cui in co11tatto con es o il siero non restasse separato, è indispen"'a bile d ilt1ire il filtrato di urine e sedimento con solt1zion.e fisiologi.ca in parti uguali o m1eno. La lettura va fatta a 1.u.ce iI1.cid.ente e può ' esse.r e falsata soltanto dalla presenza di fosfati nelle urin•e. P erò quando il disco lattecente dipend·e dalla presenza di fosfati, esso s i rivela appena l'urina giunge in contatto col siero precirpitarute, mentre l'alone specifico n ei casi di tubercolosi renale compare soltanto dopo 10', 15', al minimo dopo 5': è questo il carattere più importante della reazione. Ta l.e periodo di tempo minimo è dowto alla scal'sezza degli antigeni presenti nel filtrato, 111entr e n ella r eazione Ascol.i per il carbonchio 1'nlo11e con1pare istant aneam ente. per una 1

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XXX,

FASC.

36J

magg·iore L.(ua11tità di l)l'€cipitogeni presenti nel filtrato dei prodotti patologici. Wiget esperimentò su 26 casi: di essi in 16 la ricerca del bacilJ.o di Koch nell'urina -era stata positiva ~ positiva fu la term-0precipitoreazione. Degli altri 9 casi, nei quali la reazione era negativa, in _due si trattava di pionefrosi tubercolari chi11.se, negli altri 7 casi si trattava di affezionti. non tubercolari delle vie urinarie. ~.\.ltrettanto negative riuscirono l e prove su urine d1 i·n dividui .affetti da tubercolosi .di altri organi :senz.a lesioni specific_h e dei reni. La reazi·one fu positiva ançhe in urine pToveni~ti da reni tubereolar1, e J1asciate putrefare per tre me.si. Ad accertare i punrtt che nella réazion.e potevano apparire incerti, istitt1ii fin da principio diversi gruppi di nt1merose prove: a) Innanzi tutto controllai la prova in urine di individui sicuramente o probabi1menite affetti d:a tubercolosi r·enale. Tra que•s ti in qu.alcun·o che ebbe resionii vescilCali specifiche residualì persistenti "intense ·d opo la nefrectomia, rifeci' 1.a prova slù se·dimento CLelle u 1ine ancora piutiche . b) Istit11ii ricercl1e analoghe st1 sedimenti di ur1n·e appartementi ad amma1ati affetti da les1oni polmonari tubercolari .a vanzate cori nefrite e senza batteriuria. e) Provai su ammalati di affezioni non tuberc.o1ari delle vie ttrinari·e e nei quali vi fosse piuria (calcolosi, pion efrosi, pieliti, ecc. ). d) Feci anche prove Sll urine di individui non · afietti ·da alcuna malattia d·eJ.le vie urinarie e con urine senza alcun sedimento . In princi1)io usai la tecnica suggerita daI '\Viget nei s11oi dettagli; ·soltanto per maggior rigore di tecnica -e per più sicuro rendimento diagnostico ri1)osi in tern1ostato a 37°, le provette contenenti estratti e sieri, dopo che mi ero assicur,ato che il disco fosfatt1rjco non fos. ' scomparso. se g1a Ave·v o cura cl1e J,'estratto. prima della filtrazione fosse ben raffreddato a che più facil e fosse ottenerl.o limpido per la prova. Praticata perciò la filtrazione con le comunii carte. da filtro. in più s trati ho ripetuto tale filtrazione numerose volte fino a che l'estratto non fo sse limpido. Gli intorbidamenti d.a eccessi di album~na presenti mi riuscì vincere praticando la filtrazione a bassissima temperatura (in ghiacciaia). Altri intorbidamenti potei qual-che volta superare con la filtrazione per m ezzo di limatura di carta da filtro con polvere di candele Berkefeld, e q11ando tali mezzi non furono sufficienti ricorsi a centrifugazion e prolungatissima. È indispensabile asso- · lt1tam ente che l'estratto e il s.iero precipitante


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~iano lin1pidi~ fidlt1Jiento . . la

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SEZlOKE PRATICA

esse1ido fallace e di nessuri afJ)rova su 1na~eriale rio1i limpi-

reazio11e i·il1sce11do l)OSitiva r1ei tubi con estratti di sedi·me11to sospeso in llrina .e· sedimento sosp.eso in soll1zion>e fisiologica .. riuscisse negativo nei t11bi contenenti urina senza sedi111ento e siero precipita·n te, es,t ratto di sedimento e sfero i1ormale e quand-0 riusci anche positiva la prova con estratto di sedimento certa1nente tubercoloso e siero precipitante. La seri.e dei tubi veniva mes8a in termostato a 37°, e ritirato ogni 4-5 minuti per l'osservazione, fatta rapid·am.ente, a luce incidente, e pref e.rtbiJ,rnente a luce diff1i.sa solare. Il siero fu sern1)re ritirato dall'Istituto Serl1m di l\tliJanò.

do (1)'. Con tali accorgimenti -e ripiegl1i tecnici sempre nft riuscì di ottenere filtrati assolutamente limpidi ed in un solo caso di tubercolosi renale con rene mastice no11 mi rius.c ì poter compiere la reazione in parola perchè non ottenni l'estratto limpido sufficientemente. La i) r"esenza di fosfati frequenti nelle uri.Il!e dei tubercolosi, costituì pe•r n'1e il maggior fastidio alla reazione, p·oicl1è l'anello, che si forma in tali condizioni è I 'unica causa di errore rtiella reazone in parola. A ciò si deve certar i11ente qualche errore di risultato delle termoptecipi toreazioni nei casi di cui segt1e l 'illuI GnLTPPO. Serie a) . strazionie. Sedini.ento sospeso i11 uri-rta. Perciò costantemelllte dal n•ov-embre 1921 in · • 34 ca'si io ho usato di sospendere il sedimento CASO I. O. A., anni 24, sarta. Dolore alla sempre oltre che nell'urine anche in volume n1in·z ione.; pollachiuria, piuria. Polo inferiore d.el re·n ·e sinistro dolente. Cistoscopia: fungo . . doppio o triplo di sol 11zion1e fisi0Ji0gioa. Anzi, sità e chiazze emoITagiche che nascondono quando t fosfati eran.o abbondantissimi, il se- l'orifizio ureterale si.nistro. Urioo torbide: sedimento r.accolto fu lavato i11 soluzione fisiolo- di.111.ento dis'Creto. Ricerca d.el bacillo di Roch . neg·ativa. Termoprecipitoreazione \'\'iget positigica e separato nuovamente co·n c-entrifug·a. va dopo 15' ( + +) . zione. D iay n,osi e li1iica ed operatoria, : (nefrectoE s·sendomi l1gt1alme·nte. risultato ot!timo e n1 ia sinistra) tubercolosi re11e· sinistro. rispondente tale modo di sospensione del sieReperto anatomo-patologico: Caverne tuberdi1nento in saggio, integro resta·n do il tempo colari sul polo inferiorte e tubercoli miliari di ebol1izione per l'estrazione del pre~ipitogesnlla s uperficie esterna, ttretere ispessito. 110, non diedi mai più respo11so positivo, se CASO II. N. P. . di anni 35, crus,alinga. la prova non ril1.sciva anche positiva con la Doloee alla min.zione; raramente ematuria, sospensione in soluzione fisio1.ogica di cloruro · pollachiuria intensissima. Ren1e destro leggerdj sodio O. 85 %. mente dolente alla palpazione. Punto costoAggiu·n si dip1)iù con1e controllo costante nel- 1.ombare e para-omb.elicale a destra dolenti. la reazi,one 11n campionie ,di urina filt:r~ata, ed Urine to.rbide: sedim1ento abbondantissimo. Cistoscop.ia: vescica capace di 100 cc. (ridotta assoggettata al calore, apparte11ente al m·ede- in t ali condizioni da cure opportune perchè simo individuo, ·e, mettendolo in contatto del J)rir11a non era e.a pace che ·di 50 c·c.); ulcerazi on.i multiple allo sbocco ·d ell'uretere destro; .siero precipitante adoperato, a.v evo la sicurezza cl1e l'urina non menti.sse la precipitazione vescica ip1er emica e con ulcerazioni sul trigono. Ri•c-erca del bacillo di Ko·ch: positiva; con ~ntorbidam:ento da sali minierali. termopre-cipito-reazi.one Wiget: positiva dopo Una volta tanto o s.empre quando) il siero 10' ( + + , + ). . . Diagnosi clinica ed op eratoria (nefrectomia usato non era p.r ovato da m·olto ten1po, ag. giunsi un controJ,lo di sedimento urinario cer- destra) : tt1bercolosi del ren·e destro. Rep.erto a11ato1no-patologico·: numerose caverne tubertamente tubercoloso per assicurarmi che l'a- colari, tub,ercoli diss-eminati nella corticale e zione del siero precipitante 11on fosse attutita nella midollare. Perdurando i disturbi cistitici si ripete la Wiget dopo un mese dalla o scomparsa. Aggiunsi ·dipptù costanteffi€nte un controllo nefrectom.i a: urine discretamiente torbid-e con buon sedimento, \Viget positiva dopo 15'. con si.ero .normale di uon10 o di bestia per ga·· . . riantirmi ch.e }'.estratto ottenuto non fosse norCASO III. G. D., di ann1i 43, muratore. Afmalmente precipitante coill i sieri. fetto da ascesso del lobo inferi ore del polmone sinistro. Pollachiuria intensa, dolore al fianDiedi quindi responso positivo quando la co sinistro. tum·ef~i.one a carico d·el rene sinistro, dolente alla palpazione; pl1nto costo-_ (t ) Gli intorbidamenti d el siero nor1 sono lombare e dell'uretere a siinistr.a dolenti. Epidovl1ti .s empre ad inq11i.nam.enti, anzi il più didi111.ite tubercola~e bilaterale. Vescichetta sedelle volte a sost3Jnze grasse, le quali precipi- ' minale sinistra ipertrofica. Urine torbide: setano a temp eratura ordinaria. Basta -una bre- dim,ento abbo·n dante. Ric·erca del bacillo di vissin1a c.ent.rifugazione a ridare la limpidez- Kocl1 n el sedimento : positiva. T1ermoprecipitoza ed il siero è ancora lltilizzabile a meno che r eazione Wiget positiva dopo 10' ( + + + ). non si sia indebolito il s110 potere precipitante. Diagnosi cli11ica: tl1hercolosi del rene sinistro. 1

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1156

[ANNO

lL POLICLINICO

CASO IV. - G: L., di anni 25, casalinga. Dolori al fianco dest'l'o da due m-esi, pollachiuria, piuria, anoressia, astenia. Rene sinistro aumentato di v·olume 1e dolente. Cistoscopia: meato ureterale sinistro tumido ed iperemico; con il cateterismo dell'ureter-e siillistro si hanno urine torbide. ùrine totali tòrbidis1si1m e: siedim·ento .abbon.dante~ Ricerca del bacillo di Koch positiva. · Reazione di Wig.et: pos~tiva dopo 15' ( -t + +). Diagnosi cl.inica ed operatoria (nefrectomia a .sinistra) : tubercolosi renale. Reperto · ariatomo-patologico: ·caverne tubercol a.r i al polo inferiore. Uretere isp.essito.

XXX,

~ASC.

361

dolente. Cistoscopia: vescica poco contenente. Ulcerazioni vicino all'orifizio ureterale sinistro. Orifizio ureterale d.estro normal.e. Urine torbide : sedimento abbondante. Bacillo di Koch presente ne1 sedimento. Reazione di Wiget: positiva. Diagnosi c1inica ed op~toria (n.efrectomia sinistr.a) : tubercolosi renale sinistra. R-ep.erto anatomo-patologico : caverne tubercolari sul polo inferiore del ren-e, uretere ispessito.

CASO X. - F. A. . di a nni 48. Difficoltà di minzione, diminuzione di urine nel maggio, g·iugn.o .scorso. Nell'agosto s. a. mal,esser e, f.ebbre, urine torbide, rosso-scure. 10 settemCASO V. - v-. L .. di anni 20 .. commerciante. bre 1921, E. O. : rene d.estro aumentato di vo· Pollachiuria e piuria da tre mesi : frequ-e1n.iti ~urne, dolente alla pressione; dolente il punto ematurie; dolore al fianco destro. Radiosl{!ocosto-lombare, il punto costo-vertebrale delk> pia: riduzio'rie di luminosità a carico del tostesso lato. Cutil'eazione negativa, bacillo di race siriistro. Urin1e torbid·e: · .sedimento abKoch nel sedimento delle urine assente. Dalla bondante. Cistoscopia: la mucosa intorno alfine di settembre ip ertermia piuttosto .accentuala papilla ureterale destra appare arr ossata . ta. 30 settembre : sedimento urine discreto; 4 a cl1iazze. Bacil1.o di Koch prese·n te nelle uri- ottobre : elevazione termica 39°, brivido; 5 otne. Reazione Wiget positiva dopo 10' ( + + + ). tobre : sedim ento abbondante; 9 .ottobre: sediIn oculazione del sedimento alla cavia: posi- mento abbondantissimo (1/ 3 dell'urina totale). tiva ·p·er la tubercolosi (muore dopo 35 giorni). 17 ottobre: cistoscopia: vescica distensibil.e : Diagnosi clinica ed operatoria (nefrectomia leggermente ipèremica. Orifizio ureterale destro destra): t.t1b1e rcolosi rene destro (caverna al con due piccole prominenze laterali; da esso polo inf.eriore ripiena di sostanza caseosa). f\loriesce pus denso içoroso. Diagnosi clinica: pi·elite. CASO VI . - M. E. , di anni 37, sarto. Epi·di2 ottobre: sedimento urinre: discreto: Wiget dimite tubercolare: nel 1918. Da 10 mesi dolo- p.ositiva dopo 10' ( + + +). re alla regione lombare d estra, con irradia5 ottobre: s.edimento discreto 10 cc. Wiget zione alla coscia ed al testicolo del medesimo positiva dopo 10' ( + + + ). lato. 20 :maggio 1921, E. O. : palpasi il polo 16 ottobre : sedimento abbondantissimo 200 inferiore del rene de.stra ingrossato e dolente. cc. s11 500 di urina tota] e. Wiget positiva doUrina torbida: sedimento abbondante. Cisto- po 15' min11ti ( + + ). · scopia: fra le due papille ur.eterali si vedono 18 ottobre: nefrectomia destra; rene aumenalcuni punticini bianco-grigiastri. tato di volume; s ulla superficie .e;sterna nuRicerca del bacillo di l{och nelle urine: po- merosi tub.erco1i miliari. Il polo inferiore d el sitiva. Termopreci1)itoreazione \\.iget con e- rene è fortemente infiltrato di pus icoroso fino stratto di .sedimento $O&peso in urina: posi- ·alla capsuJ.a renale. Reperto anatom. o -pato~o­ tiva dopo 15' ( + + + ). Diagnosi cli·n ica ed gico: Pelvi fortemen•t e ripi1ena di pus fe~ido, op·eratoria (nefrectomia a destra) : tubercol.oda iinfi.ammazione acuta. La sostanza midolsj d·el ren.e destro . Rep erto an atomo-patolo- lare renal.e· è invasa da numeros.i ascessi a gico: caverne nella sostanza midollai::e r en.a.le .caverna le cui .parerti sono forte·m ente iper~­ contenenti .sostanza caseosa. Uretere isp·ess1to. mi.che, e elle invadono app.ena la z,ona corti: cale renale. Nella .sostanza corticale numieros1 ascessi miliari, di cui alc11ni con al.one ipereCASO VII. - P. I. , ·di anni 28, ca,salinga. Tumico; altri, i più piccoli, senza alone -e c?nteberc.olosi polmonare con ~caverne biapicali. nenti questi 1sostanza .caseo.sa, mentre gl.1 alT.um·efazione del rene destro, pol}achil1ria tri sostanza puriforme più f\11ida. . ·piuria. Punti costo-lombare e ur.eterico sup. a Esam.e istologico di alc11ni pezzi ?-0ntenent1 destra dolenti. Bacilli di Koch presenti n·elle dei noduli m.iliari ver:so la · superficie esterna urine. · Urine torbide: discreto .sedime.n to. \Vi~ get positiva dopo 10' ( + + + ). Diagnosi clini· del r ene: nel tessuto interstiziale numerosi t~­ ca: tubercolosi po~.monare bilaterale e del rene b.ercoli ctisseminatt; vi si riconoscono qua e l~ delle cellule giganti, in altri punti ammassi destro. · di .sostanza caseosa circondata da zona re~t­ tiv,a ad infiltrazione infiammatoria, neJla quaCASO VIII. - C. NI ., di a11ni 39, marttata. L '8 marzo 1920 nefrectomizzatn. a si.n istra per le si trovano a volte delle cellule gig;anti. tub.ercolosi renale. Piuria intensa; r:aramente .ematuria; pollachiuria; .u rine torbide, sedime~­ CASO XI. - V. G., di .anni 44. Sei anni fa to abbondantissi1no. Bacillo di Koch nel sed1- pe.r itonite cronica; ottobre 1919 dolore all.a mente ·delle urine presente. R·e.azi·one di -:VV,iget min1z ione, ematuria ripetutasi nel maggio 1920 positiva dopo 10' ( + + + ). Diagnosi cl1n1ca: questa v,olta però no·n accompag.n ata d.a ~o­ lori, Nel gennaio 1921 nuovamente e·m a1ur1a; tl1b ercolosi renale destra. epididim.ite destra ad andam·ento cronico (tuCASO I:~. - P. D., di anni 25. Da 8 anni pol- bercolare); n el maggio 1921 p ollachiuria e piuria inte nsa continuatasi sl1.ccessivamente con lachiuria dolorosa; ogni 5 o 6 giorni .ematuria. do1 ori vescicali e febbre nell'agosto. In questi P olo inferiore renale destro dolente al punto ultimi tempi epididimite tubercolare a sinipara-ombelicale. Dolente punto ureterico infer. destro. Rene sinistro aum€ntato di volume e stra. Esame obiettivo: Rene destro aumenta1

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[ANNO XXX, FASC. 3b]

SEZIONE PRATICA

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to di volume, dolente. Punto costo-lo1nbare di destra doloroso. lTrìna fortemente torb.ida : sedi.mento abbondantissim,o. Ricèrca dei bacilli di Koch n.elle orine positiva. Reazione ·di Wi. get positiya. Cistosco:pia: ulcerazio.n i multiple nella meta destra della vescica, specie in corrispondenza del trigo·n o ed intorno allo sbocco ure~eral1 e d·~tTo. Diagnosi clinica: tubercolosi renale; epididimite tubercolare bilaterale. B). Sosperisione del sedimento in urina ed iri solilz~orie fisiologica (N acl 0.85 %).

SERIE

~Aso

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s~ante, . resasi più intensa col progredire dei disturbi. Liev~ mig1ioramento con ctire oupor-

tune. In seguito nuova ac~entuazione dei di1 sturbi de~critti. , . ' 28 febbraio 1922: riduz1one di suono all'apice ·destro. Rene destro con p.o lo superiore notevolmrente aumentato di \ volume (quanto u~n p~gno), a superfic1e liscià,: dolente. Cistoscopia.: nurneros-e ulcèrazion_i a margini irregolari spar·se n·elle ·due metà d ella v·eiscica ma preva.lenti a . destra intorno aJllo sbocc.o ureterale. Urine torbid.e , aci.de sedimento abbondante. Rioerca d·el bacillo di Koch nelle urine p~sitiva.. W:ig.et positiva dopo 15' ( + + + ). Diagnosi cl1·n 1ca .ed operatoria (nefrectomia destra) : tubercol:osi :renale destra. Reperto anat.-pat. : numerosi noduli disseminati sulla superficie esterna del rene· · sul polo infreriore caverna a contenuto d:i s~tan­ za ca;seifi.c ata; uretere is.p es.sito. Nel decorso post-operatori-0 I '.ammalata va peggiorando, ~a-dendo in uremia (azotemia 3 %o). Mnor·e il 3 giugno 1922: rene sinistro con nu·m erose e. p.i ccole caverne tub·ercolari sul pol-0 inferiore.

XII. - M. A., di .a nru 28, maritata, casalrtnga. Sorella morta per tub·e rcolosi a 18 anni. La paziente .a 18 an•n i ebbe ad·eniti tubereolari latero c.ervic·ali a destra. Un anno fa durante l'ultim.a gravidanza dal.ori al fianco sinis~ro, minzioni frequenti accompagnate da bruic1ore, acc.e ntuatesd ·d?PO il parto, a seguito diel quale a volte 1e orine presentarono ematurie . terminali; negli l1ltimi mesi pollachiuria intensa. .. 20 novembre 1921, È. O. : Punto uretetico superior·e .e punto costo vertebrale dolente a sinistra. Aumento di volume del polo inf er·iore de l rene sinistro, dolente. RiduziQne di luCASO XV. - C. U., di anni 21, celib·e·, imminosità apicale e sottoapicale a ·s inistra. Urine torbide : sedimento abbondante. Ricerch.e pi-egato. Pleurite a 11 anni; tifo nel febbraio 1921 e succeissivam.ente periodo febbrile da tre del bacillo ò i Koc.h ,n elle urine e nell' espeta quattro mesi. Dopo intervallo di perfetto t~rato po~itive. \.Viget po.sit. dopo 10' ( + + + ). CIBtoscopia: esulcerazioni multiple nel trigo- ben.essere di circa un mese minzioni dolorose, n-0; .due. ulicerazioni a margini irregolari sot- poliuria, piuria. Nel novembre dello stesso to mina ti con 'fondo .roseo-pallido intorno al anno nuove. elevazioni termicl1e, dolore al fian·meato di sinistra. Diagnosi clinica: tube·r colo- . co sinistro con irradiazioni al testicolo; ac- . centuazion.e della piuria. si polmonare a sinistra e renale sinistra. Du. 18 ~ennai~ ~922; rantoli agli apici p-0lmonarante la degenza in clinica dà sintomi di mer1. Fianco s1n1·stro con pareti contratte, tanto ningite, ·e perci.ò è trasferita in reparto neuroda non poter .avere la percezion1e del rene perpatologico, dove !,ammalata vien·e a morte cl1è tutta la loggia renale è intensamente dosenza che si possa procedere a necroscopia. ' lente. Rene destro Leggermente aum·entato di C~so XIII. B. A. . di anni 20,. celibe, m1ec- volume, alquanto dolente. Widal ·per. il bacillo çanico. Madre morta per tubercolosi polm,o- di Eberth negativa; leucocit osi 13 000 urina acida, torbida, sedimento abbondan'itissÌmo rin.are. Nel dicembre 1920 ematuria terminal1e; sucoessiVtamente pollachiUTia, piuria, ·m inzioni cerc.a. del bacillo di Kocl1 ·n egativa; germi 'piodolorose; i·n .s eguito J,i e,re migliora:mento nei g.e~1 assenti ne,l sedimento urinario. Wiget podisturbi, ma la piuri.a persiste. Da sei mesi sitiva dopo 10 ( + + + . La cavia, che subì dolori al testicolo s ini·stro; s u.o progressivo e iniezioni in peritoneo di sedimento del1'urina lenrto aumento di volume fino all'ap.ertl).ra dell'ammalato, m ,ori · dopo 40 gimni per tubercolosi. Esame cistoscopi'co ; vescica poco conspontanea di un aJScesso dopo un mese e mezten1ibile (70 cc.); ·e sulcerazioni ·diffuse specie zo. Da due mesi dolori alla r egione lombare déstra; a lunghi .interva lli e pe1· b:rie·v e dt1rata nella m.età sin. intorno al meat-0 sin. Cateterismo delJ,'uretere s inistr.o·: l1rine fortemente febbre .a 38°. • pt1rl1lenti. Azotemia 0.50 % 0 . Le condizioni ge20 marzo 1922, E. O. : Epidid·imo sinistro ingrossato : da es.so partono 4 seni fistolosi nerali dell'ammalato vann-0 peggiorando. Dia- · che si aprono :sull'emiscroto sinistro; J,i eve au- gnosi cl1ni-ca: tl1bercolosi polmon.ar·e e renale •S inistra. Operazione: Jombotomia sin. : nella mento di voll1me dell'·epididimo destro. loggia p·ei'"irenale vaista sacca puriforme che Re~ de stro aumentato d,i volu·m e specie nel .si continua i·n pieno spessore della s.o.stanza s~10 polo inferiore , alquanto dolenit e. Esame renale, ,drenaggio del cavo. Condizioni genec1stoscopico : t1lcerazioni ·multiple sul trigono r a J.i pTogr.essivamente peggioranti. Muore il ed ·edema bolloso. Intorn.o aJ meato destro due ulcerazioni, a margini: irregola ri sotto- 1° maggio 1922. Necroscopia noill consentita. min.ati. Urine fortemie nte torbide, acid.e abatteriche, sedimento abbondante, bacillo di Koch CASO XVI. - S. T., di anni 22, casa1inga. pre~e.nte nelle urine da esperin1.ento. Wiget Dieci mesi innanzi espletò gravi danza a terpositiva dopo 15' ( + + + ). Diagn.o si clinica mine. Da tre m eisi bruciore n elJa urinazione · ed operatoria (n1efrectom.i a destra) : tuberco- e .piuria. Obiettivamente i1ulla. di notevole. ll>si renale d. Reperto anatomo-patologico: sul 15 g.iugmo 1922, cistoscopia: t1lc.e·razioni vescil)Olo inferiore numeTose caverne tubercolari. cali specie nel·la m età sinistra initorrio al meato ureterale~ a marg.i ni irregolari, a fondo roCASO XIV. - D'O. C., di anni 17, nubile seo pallido. Col cateterismo del.l 'uretere si ricontadina. Da ~In ann·o miniZion.i frequenti' cavan;o urine fortemente piurich.e, acide, condo1orose; saltuariamente ematuria, piuria co~ tenenti bacilli di Kocl1. Reazione generale al1

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1158 •

[ A~NO

lL POLICLINJCO

la tubiercolina positiva con mezzo millig·rarnmo ~38 . 5°) . Liev.e re azion.e locale nella loggia renale sjnistr.a. Wiget posit. dopo 15' ( + + +) . Diagnosi clinica ed oper.atoria (nefrectomia sinistra) : tubercolosi renale sinistra. Reperto anatomo-patologico: tubercoli disseminati sulla sup1erficie esterna del polo superiore in corrisp,on·denza del .quale tra sostanza co.rti-cale e midollare caverne tubercolari che si aprono nella pelvi alquanto dilatata; uretere ispessito. 1

XVII. - S. N . M., di anni 38, maritata, .casa1inga. N e,f rect.omizzata a sinistrti. per tubercolosi renale nel 1903. Da a.ue anni bruciore all't1rinaz1o·n e, pollachiuria, piuria, qualche volta em a turia. 25 febbraio 1922 : aJ.quanto dolente la regione rena1e destra nella quale si palpa il polo inferiore de1 rene indistintamente, m.a app.are alquanto aumentato di VOlu1ne. Esame ci.sto.scopico: intorno al rnea~9 de1s1tro due ulcerazioni a · margini sfrangiati, edema bo lloso sul trigono, urine torbide, acide: sedilnento discreto . Ri:cer.ca del bac.illo di Koch positiv.a. vViget posit. dopo 15' ( + + + ). Diagnosi clinica: tt1bercolosi renale destra. Cure ge11eral~: istillazioni. di olio g·on1enolo in CASO

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ves.~ica. \

CASO XVIII. - P. A., di anni 24, celibe, comrtle·sso. Dal g·iugnio 1918 al dicembre dello stesso a11no or.chioepididimite tl1bercolare fistolizzata a destra ·e st1ccessivamente guarita. Dall 'ottobre 1921 dolore alla minzione, polla_chiuTia sempre più acoer1tl1antesi, pit1ria. Ne·g li ultimi giorni febbre. 4 novembre 1922, E. O. : cicatrici multiple all'enùscroto d-estro; sull'epididimo corrispondente nodulo quanto un'avellana duro fibroso. Deferente ispessito con qualche nodulo. Intens.a difesa a.ddomin.ale nella regione lombare, senza che si possano palpare perciò i reni; dolenti i punti ureterici supeTiori di_ amb.o i lati. Non possibile la cistoscopia per capacità vescical>B ridottissima (60 cc.). Urina acida, for- . temenite torbida; sedimento abbondante. Rieerca d el bacillo di Koch positiva. Wiget positiva dopo 10' ( + + + ). Diag.nos.i cIJnica: tubercolosi renale. Operazione: lombotomia esplorativa bilateratle; niefre~tomia sintstra. Reperto anatomo-pato1ogico: numeros·e cavità caseificate sul polo i·n feriore e metà inferiore, l1retere fortem ente ispessito, decorso post-operatorio ottiino. · 1

XXX, F ASC. 361

Da circa un mese 1Jruieiore nella urinazion1e, pit1ria, neg'li ultimi giorni ematuria. pollachiuria. 18 nov~mbre 1923, E. O. : oltre i1 reperto- di nume.rose e vaste l.esioni polmonari bilaterali il rene d·estro si presenta aumentato di volume, dolente; dolenti i punti ureterici superiori ed inferi ori a d-estra. Cistosco-p ia: intorno al meato ureterale destro numerose ulcerazioni ril1nite a gruppi di due o tre, .con margini sfrangiati, di colorito giallastro, Labbra del · meato edematose. Urine acide, torbide; S·edimento abbond.ante. Ricerca del bacillo di Koch nie ll'espettoa.,ato e nelle urine positiva: Wiget positiva dopo 10' ( + + + ). Diagi1osi clinica: tubercolosi polmonare bilaterale e renale destta. CASO X\I. - B. I. , di anni 32, ·m aritata, casalir1g·a. Lt1etica a 24 anni fece cura completa. Successivamente infezione gonococcica. Da sei mesi pi11ria,, pollachiuria. 8 mag·g·io 1922, E. O. : rene destro aumentato di volume, dolente. Dolorosi alla pressione i punti costo-vertebrali ed ureterici destri. Urine acide e fortemente torbide, con abbondante sedin1ento. Baci.Ilo di Koch presente n1el sedimento. Wi.get positiva dopo 10' ( + + + ). Cistoscopia: colJo ed ematoso arrossato,, edema bolloso sul trig.ono; sbocco ureterale destro crat eriforme, circonda.to da t1lcerazi.oni a m.argini · irreg·olari. Diagnosi clinica ed -oper.atoria (nefrectomia destra) : tubercolosi renale a destra. Reperto anatomo-patologico: grossa caverna ap erta st1lla p.e lvi :Ln corrisp.o ndenza del polo inferi"ore del rene: llrete.re ispe1s sito. CASO XXII. - F . P., di anni 29, ammogliato bracciante. Ha sofferto 1malaria 5 anni or sono. Da 5 mesi pollaichiuria, minzione dolorosa, vi1eppiù aggravantesi, negli ultimi giorni, pi11ria, ematuria. · 17 maggio 1922: B en·e sinistr.o ingrossato, dolente. Punti 11reterici medio ed inferiore a sinistra dolenti. TJrine acide, .a batterichie, abbondante sedimento (corpuscoli di pus ·ed ema-zie). Ricerca dei bacilli di Koch: n.egativa, Wiget: positiva ·dopo 10' ( + + '+). Cistoscopia impos-sibile peT scarsissima capacità (50 cc.) ie intolleranza v·es.cicale. Diagnosi clinica .ed o·p eratori.a (nefrecto,m ia) : tubercolosi renale siillistra. Re.pert0 anatomo-patologico: tubercoli disseminati sulla sup,e rficie esterna: cav.erne multipJe prevalenti nella corticale e.d .aggruppate sul polo inferi ore, di cui una si .estende ,fino alla pelvi. r

C. l\II.' di ann.i 20, nubil.e, casaling:a. Dal 1918 tubercolosi polmonare. Saltuariamente dolori al fia:IlJCo destro dall'ottobre 1921. Dall'agosto 1922 piuria, s11ccessi.ivam ente pollachiuria ed ematt1ria, man mano . CASO XXIII. M. L., di anni 63, maritata.. accentuantesi. casaling·a. Da ciflca 10 anni po1la.chiuria, piu10 novembre 1922, E. O. : oltre le lesioni spe- ria; in questi t1ltimi anni si sono aTIJdate man cificl1e polmon.ari diffuse a d ambo i lati an- mano accentuantisi, accompagna.n do.si a br11cora in atto, si osserva il l~ene destro aumen- ciore nella urinazi.0 ri.e e qualche volta ematato· di- volume dolente, punto ureteriç·o supeturia. Dolori al -fianco destro. riore dolenrte. lJrine f.ortero-e nte torbide, sedi25 111g·lio 1922, E. O. : regi.o ne renale dolenmento a bbondante. Ricerca del bacillo di Koch te; indis.t intamente si riesce a percepire il rene n elle llrine e nell 'espettorato positiva. Wiget negli atti inspiratori; dolente iJ, punto .c ostop.o siti va dopo 10' ( + + +). Di.agnosi clinica: lombare- di destra; -uriDJe torbi:de, sediment-0 tubercolosi IJOlmonare bilat el:.ale e renale a abbon·dante, bacillo · di Koch nelle urine predestra.. sente, Wiget positiva dopo 10' ( + + + ). Cisto~ • scooia: lllcer.azione nella metà d.es-tra del trigori·o e intorno allo shocco l1reterale corrisponCASO XX . -- B. E ., di anni 15, n'11bile, sarta. Da dlTe mesi tl1bercolosi lJOlmonare' miliare . dente con margini irregolari e sottominati. CASO

XIX. -

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J.

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[ ..~NNO

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FAS-C.

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SEZIONE PRATICA

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Diagnosi cl1inica ed operatoria (nefrectomia deCASO XXVII. R. D., di anni 46, ammostra) : tubercolosi rene destro. Reperto anato- . g·liato, contadino. Nell'estate 1921 .e micastramo-patologico: rene piccolo in parte fibrosclez1one a. destra per flogosi cronica del testirotico; due caverne grandi, contenenti abbon- colo. Nel novembre dello stesso anno bruciore ·dante sostanza caseosa in corrispondenza de1 . alla minzione, qualche .volta ematuria; da sei polo inferi ore e sl1periore. mesi a tali sintomi :si aggiunse pollachiuria, acc.entu~tasi notevolmente negli ultimi giorni. CASO X:XIV. - M. 1\II., di anni 22, nubile, 27 fébbraio 1923, E . O.: sull'epididimo si~i­ impiegata. Da un anno ' dolore alla regione stro noduli multipli dUiro fibr.osi poco dolenti; lombare, dal marzo ultimo urinazion,e doloro- d.eferente dello stesso lato is.pe.$sito. I1 rene sa, pollachiuria, piuria, ematuria. NegI.i ulti- sinistro si apprezza nel suo piolo inferiore aumi due mesi si aic.oentuò ematuria ·e polla- mentato di volume, alqu,an;to dolent~. Cisto·chiuria. · · scopia: vescica p oco contenente; cistite cro10 ottobre 1922, E. O. : rene sinistro aum,erri- ni<!a sul trigono. Tra i du.e. sbocchi ur.eterali tato di volume nel Sl10 polo inieriore, dolente. vasta ulcerazio·ne, a ma~gini irregolaTi e fra- · Pt1nti costo-lombare, ureierici superioJ'i -e me- st·agliati, sotto-minn.ti, a fondo emorragico, a dio dolenti, urine torbide, acide; sedimento ab- de stra d·e1 meato sinistro altra ulcerazione abondantissimo. Ricerca del bacillo di Koch ne- naloga. Edema bolloso. Cromo-cistosco,p ia: si g·ativa. \Vfget positiva dopo 10' ( + + + ). Ci- ehimina l'indaco carm1nio, dopo 6' a destra. ·s toscopia: intorno a1 meato ureterale sinistro men tre a sinistra si vedono eliminare traccie esulcerazioni multiple a margini sfrangiati sot- m.inimie insignificanti ·dopo molto tempo (20'J. tominati. ·Cateterismo del .rene sinistro : urine Urine to·r bide, acide, abatteriche, sedimento fortemente pil1riche, cateterismo del rene de- abbondante. Ricerca diel b.acillo· di Koch nelle stro: si ottiene orina limpida . a buon conte- urine negativa. vViget posit. dopo 10' ( + + + ). nuto ureico, 21,129 % 0 . Diagnosi clinica ed .o- Diagnosi clinica ed .o.p eratoria (n efrectomia siperatoria (nefrectomia a sinistra): tubercolosi nistra) : tubercolosi del rene sinistro. Reperto i·enale sindstra. Reparto anatomo-patologic-o: anp.tomo-patologico: nurrier 0Se cavern.e disse.:. tre a quattro caverne contenenti sostanza ca- minate tra sostanza corticale e mido1Jare, conse-0sa sul polo infertore ed aperte .nella pelvi. tenenti sostanza caseosa; uretere ispessito. Uretere ispessito. . CASO XXVIII. - N. L., di anni 26, celibe, CASO XXV. ·- C. R., di anni 20, n11bile, casalinga. Dal dicembre 1920 pleurite ·e tuber- tip·ogr.afo. A 24 anni influenza; a 25 anni blecolo·s i polmona;r e a sinistra con e1nott.isi in- n.orragia. Un •m ese e mezzo fa .ematuria; set.ercorrenti. In questi ultimi tempi liesioni d·e1- g-u irono dolori lombari vaghi con irradiazionii a cintl1ra; lieve pollachiuria. . la med.esim.a natura anche al polmone destro. 20 marzo 1923, E. O. : reni in limite e voluDa circa un mese dolore alla regio.ne lombare con irradiazioni epigastriche; bruciore alla me n·ormale. Punti renali e t1reterici ind-0lenti. Cistoscopia: al di sopra ed all'intorno dello mjnzione, pollachiuria, piuria. 20 gennaio 1922, E. O. : rene destro aumeDJ- sbocco ttreteralie destro vaste ulcerazioni, a tato di volume, ·dolente; punti costo-vertebr.ale, margini irregolari, sottominati con f ònd·o suureterìco superiore e medio dolenti a destra. P erficiale e grigiastro; placche emorragiche in Broncoalveolite apicale ed alJ.a 'base polm-0na- mezzo al trig.ono. Sbocco ure,t erale sinistro ture di destr.a. Urine torbide, acide, 1Sedimento mefatto, rigido. Crom10-cistoscopia: con l'indaco carminio eliminaz.ione· a destra dopo 3', a discreto. Ricerca d·el bacillo di Koch positiva, sinistra ·d opo 4'. Urine .acide, torbide. Sedi\\riget: p.o sitiva .dopo 10' ( + + + ). Cistoscopia: mucosa del trigono tumefatta,. arr-0ssata, ri- mento scarso, corpuscoli ·di pus ed emazie, coperta di noduli biancastri e di ulcerazioni non germi piog,enri. Ricerca del bacillo di Koch multipl·e di varia g·r.am.dezza, a margini irre- nelle 1.1rine positiva. Wig.e t dubbia (compare golari e che mascherano quasi del tutto il dopo 20' una tenuissima pell,i cola che diviene meato destro. Diagnosi cl.inica: tubercolosi pol- poco più evidente verso la mezz'ora), e si rif,e risce che la lesione tubercolare esistente sarà monare bilaterale, tubercol-0si renale destra. minima ed inizialiss.i ma. Diagnosi clinica ed CASO XXVI. - B. M., di anni 25, nubile, ca- operatoria (nefrecto,m ia sinistra) : tubercolosi salinga. Genitori cq_n affezioni croniche pol- renale sini<Stra. Reperto anatomo-patolo·g ico: in monari accompagnate da emottisi. Dal luglio corrispondenza del calice inferior.e vi sono ·del1921 l 'inf.erma ha .s offerto affezioni polmopari le piccolissime granuJ,azioni quanto una testa di tubercolari. Dopo qualche mese bruciore a1Ja grosso spill,o, e che l'-esame istologico dimominzione, pollachiuria, piuria. Tali disturbi strò costituite di accumuli di linfociti con zosi andarono aggravando ma11 inano sia a ca- ne necrobiotiche .centrali. Diagnosi anatomoric·o dell'apparato res.pir·a torio che urinario. patologica : tub.e rcolosi iniziale in corrispondenza della pe1.vi verso il polo inferiore d.el 11 agosto 1922, E . O. : broncoalveolite diffusa all'·e·m itorace -destro ed all'apice di si-nistra. rene sinistro. Rene .destro al,lmenta_to di volume, alquanto dolente; punti costo-1.om_bare, co.s to-vertebr.ale CASO XXIX. - Z. A .' di anni 31, ammogliaureterico superi.ore e medio dolenti a destra. to, bracciante. Saltuariam·ente fe·b bre e di naUrine torbide, acide con abbonda·n te sedimen- tura non precisabile dall'inferm·o durante il to; ricerca deJ, bacillo di Koch nell'espettorato senizio militare 1916-17 e dive·n ute più costane nelle urine : p.o·s itiva. Wiget: po.s itiva dopo ti dt1rante la ptigj.onia 1918. Di poi perfetto 10' ( + + + ). Cistosçopia impos·s ibile per ri- ben·essere per ci.rca du,e anni. Tre aTh11.Ì or dotta capacità viescicale (60 cc.). Diag·nosi cli- sono dolori alla regione lombare sinistra· con nica: tuberc.olosi 11olmonare bilaterale, tl1ber- irradiazione alla gamba dello st~sso J.ato, a.tcolosi renal1e destra.. tenl1:a tisi dop-0 llna settimana di riposo. Dal 1

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febbraio ultimo scoxso nuovamente dolore ai CASO XXXVI .. - F. E., di .anni 31. Sedimenlombi, febbre 1eggiera, ten_esmo a fine di mi·n - to urine abbondante. Wiget negativa. zione, diminuzionè della quantità giornaliera CASO XXXVII. - M. A.' di anni 31. Sedimendi urina emessa, piuria. to urine discreto. Wiget negativa. 16 aprile 1923. E. O. : rene sinistro ingr9sCASO XXXVIII. - M. A., di anni 39. Sedisato nel suo polo inferiore, alquanto dolente. ' mento urine discreto. Wiget negativa. Il punto ureterico medio a sinistra è dolente. CASO XXXIX . - M. A., dì anni 20. SedimenCjstoscopia: ·vescica ben continente, di aspetto to urine scarso. Wig.et negativ.a. nor1nale; sbocco urete.ra1e sinistro un po' arCASO XL. - D. A .. di anni 73. Sedimento rossato, leggermente etiemato.so, alquan.t o ri- urine .abbondante. Wiget negativa. gido. Cromo-cistoscopia: eliminazione dell'inCASO XLI. - G. M., di anni 33. Sedimento daco carminio dopo 3' a destra, dopo 5' a siurine abbondante. Wiget neg.ativa. nistra. Urine leggerissimamente torbide, .sediCASO XLII. - B. G., di anni 42. Sedimento mento scarsissimo, ricerca del bacillo di Koch urine discreto. Wiget negativa. negativa. Iniezione del sedimento in peritoneo di cavia, negativa per tubercolosi. Wiget : neIII GRUPPO. Ammalati affetti da calcolosi regativa.. Reazione generale alla tubercol,ina (1 nale. mm.) positiva (39°). Non reazione di focolaio. SERIE a). Con sospensi40ne del sedimento in Diagnosi clinica non precisabile. Operazione : urina. · lombotomia esplorativa: .sulla faiccia anteriore del rene .sul polo inferiore sacca a contenuto CASO XLIII. - D. G. R., di anni 4S. Diapuriforme; vicino ad essa due cisti a contenuto gnosi cl.i nica ed operai-Oria: calcolosi ·r ene dechiaro. Nefrectomia a sinistra. stro: Wig.et negativa. Reperto anatomo-patologico: la grossa sacCASO XLIV. - G. O., di anni 21. Diagnosi ca situata nel polo inferiore contiene sostanza bianco-cretacea, di consistenza pastosa. Le clinica ed operator.ia : calcolosi renale sinialtre due raccolte cistiche contengono liquido stra. Wiget negativa. CASO XLV. - C. C., di anni 49. Diagnos i sieroso. La prima e le altre .sono i.isolate dalla. clinica ed operatoria: cà.1colosi renale sinipelvj e daJ, resto del rene, che appare norstra. Wiget negatiVla. male. u .r eteire ispessito. CASO XLVI. - o. 1\1.' di anni 22. Diagnosi ' Diagnosi -0pe,r . : tuberco!osi renale sinistra clinica ed operatoria: calcolosi renale siniesclusa (ren e mastice parziale) . stra. Wiget n-egativa. CASO XLVII. ·- B. c. di anni 64. Diagnosi Non credo che possa far parte di questo clinica ed operatoria : pionefrosi calcolosa degruppo I.a segl1ente ammalata, nella quale la stra. Wiget negativa. CASO XLVIII. - T. G. B. , di anni 45. Diadiagnosi ·è restata dubbia poichè non operata. gnosi clinica ed operatoria: calco1osi r~nale • destra. ' 'riget negativa. CASO XXX. - T. B., di anni 29, nubile_. pit,. CASO XLIX. - E. F., di anni 51. Diagnosi trice. 6 gil1gno 1921 : dolori lombari a destra e soprapubici da circa tre mesi. E. O. : indo- clinica ed operatoria: pionefrosi calcolosa si- _ nistra. Wiget negativa. . . . . lenti le regioni rena1t, liev1e ipofonesi apicale CAso L. - P. E., di anni 32. D1agnos1 cl~­ de·s tra· con qualch-e rantolo a - piccole bolle innica ed operatoria: calcolosi rene destro. W1 spiratorio. Urine legg~rm ente torbide, acidie, get negativa. con scarsissimo siedimento, nel quale si rinCASO LI. - . R. U., di anni 20. Diagnosi clive11gono emazie, le11cociti ed al·cuni cilindri granulosi ematici. Non germi piog·eni. Bacil~i nica ed operatori.a: calcolosi irene sinistro. acido-resistenti, assenti nell' espettorato, pre- Wiget negativa. senti nelle urine due volte e ad opera di due SERIE b). Con sospensione di sedin1ento .i n uriricercatori. Wig-et leggermente positiva dopo 11a e in soluzione fisiologica. 20' (sospensione del sedimento in urina). Di·a : gnosi clinica: non precisata. L' a·m malata ~1 CASO LII. - C. E., di anni 45. Diagnosi clirifiuta di ·sottoporsi a lo!!!botomia espl.o rat1va. Dopo due .anni i disturbi non sono .au- nica ed op.erat0ria: pionefrosi calcolosa destra. Wiget negativa. . .. . . mentati, anzi, ripetutisi ad i!lltervalli di tre o CAso LIII. - S. A. , di anni 28. D1agnos1 cli: quattro mesi ·di benessere, son-0 diminuiti di nica ed oper.atoria: calcolosi rena:lle bilaterale intensità e di durata. e ureterale sinistra. Wiget n1egat1va. CASO LIV. - S. F. di anni 49. Diagnosi cliII G RUPPO. Ammalati af{etti da tubercolosi nica (senza operazione.) : pionefrosi cal.colosa polrrioriare e nefrite (sospensione del sedibilaterale. Wiget nèg,ativa. . . . . mento in urinra). CASO LV. - P . P. , di anni 35. D1agnos1 011nica ed operatoria: calcolosi renale sinistra. CASO XXXI . . - I. A., di a nni 25. Sedimento Wig et negativa. urine dis,c reto. \Vig.et n egativa CAso LVI. - T. C., di anni 50. Diagn osi cliCASO XXXII. - B. E., di anni 22. Sedimento 11ica ,e d operatoria: calcolosi renale sinistra. urine scarso. Wiget negativa. Wig.et negativa. CASO XXXIII. - P . .C .. di anni 28. Sedime·nCASO LVII. - D. F. L. , di anni 42. Diagnosi to urine scarso. \Viget negativa. clinica ed .oper.atoria: calc©losi renale destra. CASO XXXIV. - B. A., di anni 27. Sedimento \Vig.et negativa. urine scarso. Wi~t neg,a trva. CASO LVIII . - 1\1. A., di anni 38. Diagno~i CASO XXXV. - A. L., di anni 29. Sedimento climca ed -0p~ratori.a: calcolosi renale siniurine discreto. \Viget negativa. stra. \Viget negativa. 1

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SEZIONE

CASO LIX. - C. l\II., di anni 47. Diagnosi clinica ed operatoria : pionefrosi cal.colosa a destra. Wiget negativa. CASO LX. - S. D., di anni 38. Diagnosi cli, nica ed operatoria: calcolosi renale sinistra. Wiget negatirv.a. CASO LXI. - S. S., di anni ~·4. Diagnosi clinica .ed operatoria: pion·e frosi calcolosa de.stra. Wiget negativa. CASO LXII. - S. G., di anni 33. Diagnosi cli· nica ed operatorìa: caloolosi ureterale sintistra. \Viget negativa. C.\SO LXIII. - L. C., di anni 28. Diagnosi i~linica ed operatoria: calcolosi renale destra. \Vig·et negativa.

I,.

GRUPPO.

VARI!. (Pieliti, pion efrosi, ematurie

essenziali, rene policistico ). SERIE

a). Con sospensione d el sedim·ento in

t1rine.

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PRATICA

clinica ed operatoria: pionefrosi sinistra da infezione piogenica ascendente. Wiget negat. CASO LXXIV. - C. M., di anni 33. Diagnosi clinica ed operatoria: pionefrosi sinistr~ da inifezio·n e piiog.enica ascend1ente. vViget negat.

V

' (Ammalati af{etti da ernie nali, da idrocele, da varicocele, da gastric he nori neopl.astiche, senza coricomitanti in organi dell'apparato l ato r io, r espiratorio e urinario ). GRUPPO.

inguilesioni lesioni circo-

Le prove ft1rono praticate nelI.e urine di 20 ammalati e prive di sedi1nento, facendo .uollire le urine raffreddandole e filtrandole. Tali urin'e. così trattate, esaminat~ preventivam.ente cl1imicamente al completo, potendo escludere con certezza la pres-enza di eccesso di f osf.ati. urati, eoc., venivan.o, mess~ in contatto de; siero precipitante ip.er l 'alb11mina bat ~er~ca del bacillo di Koch, usata fu tutte Le pr·ove in parola. · Non si ebbe ·m ai reazione di Wiget positiva, n è tampoco inif.o.r bidamento di alcuna natl1ra sotto forma di alone.

CASO LXIV. - P. A., di .anni 43. Diagniosi clinica ed operatoria: ptosi renale pielite a destra. vViget negativa. Dalla elencazione delle 94 prove eseg·uite '.r iCASO LXV. - P. D., di a11ni 28. Diagnosi cl·inica ,ed operatori~: pionefrosi da infezione sulta che il metodo di ·estrazione variò nei piogenica ascendente a sinistr.a. \Viget negagruppi I-III-IV dal novembre 1921, sospendenti,,.a . CASO LXVI . - L. U., di anni 52. Diagnosi . do in 34 casi iJ sedi-mento jn soltlZione fisiologica oltre che in urina. In tale mod.o ottennj clinica ed operatoria: r ene policistico a destra. vViget negativa. di poter elin1inare le ca11se di errori dovute CASO LXVII . - C. A., di anni 18. Diagno·si alla presenza di fosfati od altri .s ali minerall c linica ·ed operatoria: tt1bercolosi renale decome nel caso LXX, nel q11a1e il responso delstra. Diagnosi d·efinitiva post-operatoria: emala reazione termoprecipitante p er là tubercot11ria essenzia],e. Wig·et negativa. CASO LXVIII. V. I., di anr1i 26. Diag·11osi iosi fu fallace. Disti·n si perciò nella descrizioclinica ed operatoria: pieJ.ite da infezione a- ne degli ammalati facenti parte dei gruppi I . scendente a destr.a. Wiget negativa. CASO LXIX. - A. A,, di anrni 38. Diagnosi III, IV, una seri~ a) di prove compiute · con l a sospen.s.ion,e del sedimento in llrina del meclinica ed operatoria : ptosi renale e pielite a sinistra. Wig.et negativa. desin10 individ110, ed una serie b ), nella quale CASO LXX. - P. T., di anni 37 casalinga. costante.m ie nte usai a fianco della sospension e Da 11n arino dolori al fianco destro, pollachiudi. sedimenti in urina., quella i11 soluzione firia, piuria. · 10 ottobre 1921, E. O. : dolenti punto costo- s iologica, la quale con grande v:antaggio ed lombare e il punto ureteri.co inferiore di deaffidamento ca.stante mi diede risultati ottimi, stra. Cistoscopia: eden1a bolloso del trigono; mettendomi in condizione da eliminare l e 11lcerazione a- margini irregolari con fondo biancastro intorno al meato di destra, tume- cau,s e di errore da fosfati o altri sali mineriaJj fatto. UTinc torbide, sedimertto abbo11dante. Ri- preS'enti nell.e urine. c-erca. del bacillo di Koch neg·ativa. Wiget poRiepigolanqo, i casi di t11bercolosi I\e11ale sitiva dopo 5'. Diagnosi clinica di probabilità: nei qu:a li ho provato .finora la te.rmoprecipito·tubercoJio si renale àestra . Operazione : 10 noreazione Wig. et-Ascoli amim ontano a 29. Dj vem!)re 1921 : nefrectomia destra. Reperto anaessi 19 furono controllati al tavolo oper.ato. t()mo-patologico : .ascessi multipli disseminati tra sostanz::t co.r ticale e midollare, comunican- rio, 10 non f11rono operati ·o pere.hè affetti ti con la pelvi ·dilatata. Uretere non ispessito; conte.m poraneamente da tubercolosi polmonanon tube·r.coli sulla superficie esterna. Diagnosi operatoria: pionefrosi da infezione ascendente re o d·eg·li organi genitali, o perchè in gravissim.é condizio ni, o perchè già nefrecto miza destra. . . zati all'altro J,ato. ì\IIa in tutti questi ultimj SERIE b) . Con sospensione in urina e soluzione la. d:lagnosi ~ra certissima peir i sillltomi cl~­ fisiologica (Ni'acl 0.85 %). r1ici e · percJ.ì.è .c ostadtemente n ,e lle urine di que· CASO LX'\I. - N. A. , di anni 33. Diagnosi sti ammalati fu trovato il bacillo di Koch. Tra clinica ed operatoria: pionefrosi da infezione . i 19 Ol)erati in 12 fu p.ositiva la r:ic erca de] ascendente a . sinistra. Wiget negativa. bacillo di Koch n·elle t1rine e la termopreciCASO LXXII. -· ìVI. U., di anni 44. Diag·nosi clinica ed operatoria: pionefrosi ematogena pito-reazione fu sempre positiva, n·egli a1tri 7 casi la riceQ..ca del bacillo d.i Kocl1 fu neg.abilateral1e. \Vig·et ·n eg·ativia. CASO. LXXIII. - S. M., di anni 41. Diagnosi tiva. Degno di notà tra questi t1ltimi è q11ello 1

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IL POLICLINICO

riportato al n. XXIX : i11 questo ammalato si fallace per la pr.e senza dei fosfati; ad elimirinvenne un focolaio di tubercolosi renale nare tale inconveniente, essendo alle prime )escluso, limitato al polo -inferiore; la quantiprove, ·UJSai di poi sospendere il sedimento in tà del sedim.e·n to era scarsissima, le lesioni soluzione fisiologica. In questo gruppo è intP.vescicali ridottissime e dubbie intorno al m.e a. ressante il caso riportato al n. 67; in esso ltì to co1Tispond.ente al rene .affetto, la prova bio- storia, il quadro clinico facevan-0 propendere logica fu negativa; la sola reazione generale per la diagnosi di tubercolosi renale e con alla tubercolin:a er·a riuscita positiva, ma -sen- tale sosp·e.tto si procedette alla lombotomia za che s i avesse reazione di focolaio. La funesplorativa. La Wiget fedelmente riuscì negazione del rene stess-0 con. la cromo-cistoscopia tiva in armonia al reperto O·p eratorio, col qua• 18 con le pr.ove cl1inilch·ei non p.resentava granle non si rinvennero lesioni tubereolari in n·esdi differ.e.n z.e dal. rene dell'altro lato. La Wi· suno dei due reni. get neg·ativa giustamente .attestò che non sj Incontro,v ers.o anch e è il risultato del V°' eliminavano attr.averso il .re·n e malato bacilli g·ruppo di prove su individui no:rmali nella dj Koch, essendo il focolaio escluso, e perciò funzione degli organi urinari circolatorio, resp k.atorio. non secernen.t.e prodotti tubercolari attraver· so le vie di eliminazione urinaria. Da quanto in·n anzi mi sento at1torizzato a Nel caso riportato al n. 28 la poca nettezza conclud.ere : della reazion.e fece m etteir e in condizione dj 1° che gli estratti di sedimento di urine dÌ poter precisare la scarsa entità deJJ.e lesionj infermi e.on focolai tubercolari nei reni, aperti re11ali, le quali si riducevano a un piccolise comunicanti con l1e vie di emissione urinasimo focolaio ·limitato in corrispo~denza della ria, in presenza di sieri precipitanti specifici welvj. La ste.s sa rioerca del bacillo di Koch secondo la r eazione Wi get-Asooli danno cocl1e dt1·e volte riuscì positiva, numerosi·ssime . stantemente dopo 10', 20' d.all 'inizio del conaltr~ volte riuscì neg!1iiva, dimostrando che tat+o una reazione p·r ecipitante ad alone d-0tai germi eliminati attraverso le vie urinarie ta di tutti i caratteri di una reazione immufossero tutt'altro che num·erosi. nitaria .specifica; Degno di ril.ievo ancora è il cas-0 riportato zu la reazione è legata alla presenza d't al n. X, nel qual.e il precipitare del quadro sostanze provenienti dalla cellula microbica clir1ico, col sovrapporsi dei sintom i ùi affezio- e propriamente dall 'albumina specifica; ne acuta, .01ientavano verso la diagnosi cli3° il pus proveniente dalle vi e urinarie nica di pielite: negative erano risultate tutte di amrnalati affetti da lesioni tubercolari di le altre indagini da laboratorio e cliniche per altri organi, che non siano qu.elle delle vie l'orientamento verso la diagn:osi di tubercolo· urinarie, n·o n da reazione positiva per l'assi renale. So1o la ~ermoprecipito-reazion.e roj senza dei bacilli di Koch, non essendo l'albuindusse .ad insister~ su}la diagn.osi di tub er- mina estratta dagli elementi morfologici precolosi renal·e co,n f ern1ata dagli e.s~mi istologise·n ti in tali .s edimenti di ll'l'ine atte a d·eierci. Potrei in me.rito far rilevare con quale. co- minare la reazione specifica pr.ecipitante de1. stanzp., aumentando la quantità del pus do- bacillo tubercolare. Ugualmente n egativa (me.vuta all1infezione da geirmi piogeni sopr~g- !10 éhe in un caso) riusci la reazione sui segiunta e niella quale si diluivano sem.p re m ag, dimenti purulenti di tutte l:e .altre affezioni giormente i bacilil tube.rcol.ari, la reazion:e didelle vie urinarie (calcolosi, pionefrosi, pieliveniva sempre più tenue e. rp.e:òo intensa. ti, ecc.), come pure s·u lle urine di individui norHo rip ortato a parte il caso citato al n. 30 . m1 . ali . nella funzione emuntoria dei reni. poicl1è trattasi di un 'amm.alata nella quale l~ diagnosi non fu p0tuta precisare. I .. a reazione BIBLIOGRAFIA. di Wiget riu,s cì debolm·ente positivai, la ric~r­ . ca del bacillo di l{och_, e praticata da ·due batASCOLI A. Elem.enti di sierolog.i a. B·ologna,. teriologi di autorità, riusci p ositiva. Però il Capp.elli, 1920. . ql1ad ro clinico , allora e nel deicorso. successivo ASCOLI A. L e termoprecipitine. Milano, 1914. CIVALLERI I . :Ric erch e. sulla te1moprecipitoreano11 si è potuto chiar.ire. zion.e di materiale tubercolare. Rivista di . Altrettanto sicure sono: le prove praticate Clinica Medica, .o. 16, 1015. SllÌ 21 casi ··di .ammalati affetti da calcolosi reF AGIUOLI A. An.cora sulle t ermoprecipitine nelnale, ·d ei quali in 20 la diagnosi fu controllata la . tubercolosi. Archivio di Biologia Normale e patplogica a. 67°, s uppl. al f Q.sc. IV, 1913. dall'atto operatorio e nell'~ltro caso le radioA. U1i rrietodo di termoprecipitodiagrafie garantirono della veridicità della dia- FoRNERO gnosi tubercolare e del la s1La applicazio_ ne gnosi. Solo in un caso riportato al n. 70 il 111 Clinjca Ostetrica e Ginecologica . .Annali r esi=>on so della termoprecipitoreazione riuscì P.i Ost.etr,icia e Ginecolog·ia, a. 41, n. 3, 1917. 1

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SEZ IONE PRATICA

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE Cl VILE DI ADRO (BRESCIA) .

Su di un raro caso d'infezione Eberthiana. Dottor

GIUSEPPE BELLONI,

direttore.

L, applicazione sistema tic a della sierodiagnosi e della batteriologica nella patogenesi delle varie malattie è venuta man mano mo · ·dificando anche il concetto patogenetico della infezione ebertiana; infatti se la classica descrizione del tifo non è stata scossa dalle n110ve conquiste della scienza, un concetto più esteso di tale infezione si è però sostituito alla nozione più ristretta della malattia a carattere esclusivamente intestinale. Casi a conferma di questo nuovo n1odo di interpretazione dell inf ezione da bacillo di Eberth non ne mancano ce·rto, sono però sempre rari cosicchè non ci è sembrato privo di interesse pratico il riportarne, nel modo più integrale possibile, . uno di nostra osservazione, che pe~ qualche carattere si differenzia da quelli finora descritti, e fare st1 di esso al.c11ne ded11zioni. 1

C. lVI., anni 17, nt1bile, casalinga. .4.riamriesi re'n1ota. - Madre affetta da frenasi maniaco-depressiva; padre forte bevitore; nulla nei collaterali. Sviluppo somatico e psichico regolare; nessuno dei comuni esantemi dell'infanzia; mestruazioni a 14 anni e da quell'epoca sempre regolari per ritmo e quantità; forma influenzale nell '1nverno del 1918 a carattere prevalentemente toracico ed in proporzioni minori i1ella primavera. del t922 a carattei:e nervoso; a quest'ultima fece segt1ito un'otite media secretiva risoltasi senza conseguenze dopo qualche inese di c11ra. Esa11ie somatico aritececl ente alla 111 aLat tia. - Costituzione scheletrica regolare, stato di nutrizi9ne e sanguificazione buono, vari apparati ed organi normali. A11.amnesi prossi11ia. - I. Settenario: Il 1 agosto 1922, dopo brevissimo periodo prod·r omico, è costretta a letto. L~ A . accusa malessere generale, anoressia, sete intensa, stanchezza, cefalea prev.alentemente frontale. All'E. O. si nota lingua leggermente patinosa ed arrossata ai margini, addon1e trattabile, non dolente, non meteo-rico, con leggero, ma solo ad intervalli, gorgoglio in co1rrispondenza della fossa ileo-cecale. L'alvo è chiuso, la minzione scarsa; (orine giallo-rossic~ie; peso spc. 1020; albumina assente). La milza n,o n è palpabile, il fegato 111ei limiti normali. Polso 105, non dicroto; respiro 23; temperatura oscillante fra i 37.5 ed i 38.5. Sensorio integro. Nulla ag·li altri apparati ed organi. II. Settenario. - La sintomatologia suaccennata va len tamente ma gradatamente accent11andosi; la febbre arriva ai 39 c·o·n regolar.i reni.issi-0ni mattutine (38), polso 110-115; la inilza è i11grossata e facilmen.t e palpabile; non esiste roseola; la p~·ova di Widal dà esito nettamente positivo; tracce leggerissime di aJbu~ 1 '

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mina nelle orine. L'A. accusa dolori alle varie articolazioni ma di preferenza a quella del gin( cchio di sinistra ed alla tibio-tarsica di destra; i dolori sono avvertiti in corrispondenza del1e epifisi · e non nella continuità dell'osso; sono maggiori all'inizio e successivamente la lor-0 accentuazione è progressiva; le articolazioni, specie le due ove i dolori sono più vivi, si pres•e ntano tumefatte, pastose, arrossate; i movimenti attivi e passivi softo resi impossibili oltrechè dolentissimi. La temperatura locale è aumentata. Sensorio generale legg·er· m en te depresso . III. Settenario. - L'ipertermia (39.5-40) assume un andam.ento quasi continuo; la freqtl:e·n za cardiaca è maggiormente acc.entuata (125-130 al minuto); il sensorio è sempre più depresso. La sintomatologia intestinale accenna ad un deciso e gtaduale iniglioramento. Pressochè contemporaneamente compaiono al 3° medio della coscia di sinistra, al 3° inferiore della gamba destra, al 3° inferiore del braccio ~ini_stro, alla regione tiroidea di destra, in corrisp.ondenza della seconda vertebra dorsale leggeri edemi localizzati alla pelle cui dopo qualche giorno fa seg11ito una gonfiezza dapprima limitata che se1nbra far corpo col1'osso, dura, resistente; la pelle è liscia e conserva il s.uo colore normale. L 'A. avverte in tali punti dolori vivi, esacerbati dalla pressione e dai movimenti, dolo·r i che si rendono più intensi durante la notte. La press•ione e la percussione nelle vicinanze . d_e i tumori che si vedono svilupparsi non sono dolorose; la temperatura accenna a qualche notevole rialzo preceduto da leggero brivido. I tumori vanno progressivame.n te aumentando con una accentuazione del dolore; la pelle successivamente si fa sempre più liscia, edematosa e. la palpazione dà la sensazione di una ftutt11azione profonda talora difficile a percepire. Iv,,.. Settenario. - Si interviene in tutti i casi cl1irurgicamente da11do esito a pus cremoso, inodoro, leggerme11te emorragico. Lo specillo introdotto nel tragitto mostra che l'osso è denudato e necrosato su una vasta super- ' ficie ma solo in corrispondenza delle diafisi; giacchè le .epifisi non sono per nulla intaccate dal processo necrotico; si nota ancl1e accenno alla formazione di sequestri ossei. La suppurazio·n e alla reg·ione tiroidea si è estesa a tutto lo spazio occupato dall.a ghiandola con carattere en1inentemente distruttivo. Dopo l'intervento chir11rgico si ha una sollecita g·uarigione nell'ascesso osteoperiosteo del braccio sinistro; n1egli altri casi la suppurazione persiste, si accentua anzi, per cui s u u na sempr_e maggi·o re superficie le varie ossa appaiono scollate e necrosate per· quanto la necrosi non abbia tendenza alcuna ad approfon·dirsi .. In qualche punto si ha anche· e1iminazione di piccoli e sottili sequestri lamelliformi. La temperatura accenna dopo i vari interventi cl1irurgici a qualche leggera diminuzi-on·e per poi risalire e persistere, e sempre a tipo quasi continuo, intorno ai 40°. Il sen sorio è sempre grandemente depresso come sempre notevolissima è la frequenza cardiaca. L'A. accusa una forte faringite per cui la deglutazione le rie· sce oltremodo difficile e penosa; difficoltata è pure l 'artic·olazione delle parole. I sintomi del1' affezione intestinale sono completamente


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scomparsi; la ling·ua è pulita, 11011 dolori alla palpazione dell'acldome, i1011 gorg·og·lio, non meteoris1r10; la milza è nei li111iti normali, l 'alvo è regolarizzato, la minzione abbondante per quanto le orine (peso specifìto 1017) permangono ancora leggermente arrossate e con tracce minime di alb11mina. V SettenariJo. - All tern1ine del primo me•s e di ma1attia l'a. è in Th!l0 .~tato di profonda prostrazi-0ne, di pro.g r·essirvo e grave dlirrrl'agramento. I fen.omeni esterni a1~ti1col.ar.i sono quasi scomparsi ma le articolazioni SlOtilo sempre do lenti all a p ro.ssione e e.on i n1oviimen ti così. difficoìtati d.a ind11rec nell'idea di una run.chilosi iniziale . I fenomeni ost.eope~iosteri inve.ce, tranne nel caso in ·Crui in ·segiuito a l;l ' intervent10· chirurgico .s i ebbe la guarigijon.e, permangono i·m mutati senza alcun accenno a migli-01romento. Si hanno i nrimi sintomi di ins.ruffi.cienza cardiaica. La tir-Oide dà qu1alche fenom.eno dii soffocazilone e nel SIU·O pr-0 cesso distr1t1ttiv-0 si è aperto un tragitto nel retrobocca per Cl.li l'a. ad i11tervalli si sente penetra.r e in go1a pus c'he em·ette e ·Che ha gli .stessi carait.te.ri di que.110 ch·e si ,ev~cua nei vari fo:cola i osteopieriostei. Con ·cruesta ·sinton1atologia e cion t1n prog-ressivo esaurimento l 'a. arriva a l 17 s ette111bre in cui muore per i11 sufficienza cardiaca e cachessia. L ' a . si è allungata di qt1asi 15 cm.; jn corrispondenza del fo colaio d ' osteo i)eriostite in c11i si era avt1ta guarigione s.i constata t1n tumore duro, osseo, .su cui la p ell e sana sc-0rr~ senza aderenze; in questo solo caso però s1 sono avuti fenomeni di esostos.i mentre negli altri i fenomeni osteoperiostei sono per.sistiti immutati con necrosi, per q·n anto molto limitata in :p rofondità, delJ:e varie ossa e con formazione di pochi sequestri lamelliformi. 1

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IL POLICLINICO

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Con1e si vede il quadro da noi ri1)ortato si scosta completamente dal quad:ro com.u ne del1'inifezio·n :e eberti.a.n a .e ·dal .complesso delle sue manifestazioni ci .convince t.rova11ci noi di fronte ad t1na forma rara se pure non ad una delle fiorme atiJpiche clefila stessa infe.z ione che in questi ultirnj anni, come a,ocf'nn,ammo all 'inizio, son-~ venute man-0 mano modiifioando il concetto p.a togenic-0 d e.Jl 'i.Jeotifo, fo,ndlatio1 tutto s11ll' e.sis.t enza di lesioni inte:stinali; ·esse .dimo~ stra no infatti che. l'esaltameDJto d·e1la virulenza del germ.e p-ttò condurre ad una inifezi one general1e senz.a speciale loca.liz.z.a.~i-O!Ile o che lo stesso microbo piuò dar JJt1-0go a ·delle affezioni org·ani.che che non hanno nessuna affinità anatoono-clinica ·con la maJlat.tiia beni definita, dai sÌlllto·m i ciostanti, .Clh.e è l'il,e otif·O. Sono le due ciI»costanz.e con c11i si può ruanifestare l'atipi.a dell'tn·f ezione ebertjana; nel :prjmo caso si .avr·ebbe l.1na se·tti.c0111ja se.r1za speciiale loch.lizzazione, nel secondo delle infezioni ' ebertiane aocalizzate in ·qu esto o quell'organo dive.rs0 dall'intestino. Del 1primo ca.so si sono ooot1pati, fra gli altri, Karlinsk.i, Kruman, Blum.enthal, Piccl1i e 1) arti.colarmente Bezançon e Pl1i1

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libert, che dettero la storia dettagliata di 16 . osse1'7azioni; l 'esempEo più. puro invece del seoo,n do è fornito , dlallo pneumottfo nei easi in Clii la naitura e.be.rtiana dellla localizzazione p·olmonare è di1nostrata. ~1a oltre questa, del resto rarissima, .o,Itre lJ01calizzaztoni all'inlfuori delJl'inte.stinale hanno for·mato og·g·etto di studio in qt1esti ultilmi anni e di ·esse .si sono occt11Jati in ,d otte m1emorie, oltre i g.i à citati Bezar1çon e P ·hilibert, Rubin, Gub1er, Di..dio.n , e fra JlOi Da11ti, Bia11chi, Guizzetti, Vanzetti, ed.I a1c1uni .al1ievi della .cli111icia di BIOIZ.zolo. In questi casi, come è n .a turale, i sintomi gen erali sono m-0lto atten1uati e non esistono che i sintoini di:pe,n denti della le•sion1e d·ell'organo e dell' ap.pa1·ato colpito. E appUllltJo ir:n base alle osserva:z.ioni e conclusioni di que·sti ed altri at1tori che del tifo 1Si ve!Ilne f-0rmand·o una concezion-e più vasta, cOlffie1 .d·al.la fr.equ.ente. p er no11 d1.re ·coistante, ìprese.nza del bacill10 di E1) erth nel sa1ngt1e dei tilfosi gli stessi B ezançon e Philibert conclt1sero espres,s amente che l 'infezi o11e eb ertiana è sempre una infezione generale con o senza locailizzazione seoon.daria nell'intestino e non una inf-e.zi-0nie primitiva localizzata nel ststema linfoide intestinale, infezion_e cl1e $econda r j amen te prodt1rrebbe la setticemia. Una oonolusione cosi .radica1e non ci se1nbra gi111stiifìcata; il tublo dige.:vente· è in.fatti nell'im- I men.sa m .agg1ioranza dei casi 1a porta d 'ingresso d ell infezione ebertiana e questa eccezionale fre.cp.1enza idi 1ocalizzazioue nell' aJJ>parato linfatico intestinaile, ritenuta ifino a poc() teffi/Po fa l'untca nel:l'ilnfezione ebertiana, non Ci sembra tanto faohlmente ,spiegabile ·se davverio n~l tifo si trattasse di una inf.ezione primitiva del .s ang·ùe; diffi,c ilmente poi la· p.resenza. del bacillo di Ebertl1, malgrado i prog·r~ssi ' della batteriologia ·è constatabiile nel sangue pri1na dell'ottavo giorno di mal·a tti.a in cui in. vece i sintomi inte,st:iinali ·h ann-0 or.dina.ri:a ment.e già ragg·i1Jnto ·u n note:vioil e grado di intensità. Nel nostr-0 caso il qu.adro completo dell 'infez.i101n e generale, dell 1infezion1e eiber:t.iana cioè ,a t.tpo setticemico, gia.ochè tutto il qua.dtro cilinico più .SQIPra descritto ·de·p one per una t.ale form1a di tifo, .si è raggi unto· dopo una qt1indicina di giorni d·a.ll'inizio .della. malattia. I sintomi· itntesti.nali nelle prim·e due settim.ane, come risulta dlaJlla stessa steri.a clinica,, ·Si sono conte!Iltlti entro limiti ri.strettiis simi, cosiiechè di tut,tio il qu.adro non ·h a.nno rappresentato. · o he il lato 1neno ianport.ante; si e.b be insomma un inizio insidioso. looto- quale a;ppunto si ha -nella setti·cemia ebertia11a e a Cl.li solo dopo q11alclle settimana è successo il vero stato ti,f,ois.o; 1

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i11.algrad-0 ciò n·el sist.e1na. lirlJatico inteshinale è evi·dent.e avere avuto l'infezione ebertiana il suo ii1izio 1perch€ la sdnto!l.natologia intestinale, per quanto l eggeri.ssima, f11 .qt1e.Ila che i.niziò tutto il q·u 1adro clinico e già la reazilo1ne di \\1 i dla l f·osse positiva prima che l 'i1Ilfezio111e avesse il ca1..attere general e .setticemico ass11nto in segmito; infatti solo all'inizio della 3a. setti1nana l'a. presenta.v a il cormple.s.s.o d.i f.enomeni che sog·Lilono accompag11are tutte le setticemie (iperter mia a tipo quasi ·conti11u o, at1mento notevole delila frequenza cardiaca, depression\3 del s.ensorio, ecc.) m entre i segn.i d el la localizza.zione ti1fica nell' inteis tino p er q·uanto· già attenuati, solo a llora accennavano ad llna r.apida ·e pr.o·g~ressiva .scomip arsa; e qines.to solo fatto, che è in perfetto contrasto· coll'en11nciata tes i dli Bezanço·n ·e Philibe.r t ci convince che se l'infezione intestinale, n el 1senso pr.atio.o· d·ell a parola, non ingloba tutta l'anatomia p atologica e tutta la clini.ca d elle :ilnfezi·ond ·ebert:Lane, nella penetrazione del bacillo di Eberth nel1'organi.sirrto non consiste p·e rò t11tta la 1lJ•at.og·enesi d ei tiftOI. TJ n carattere i)ar~icolare al quadro sintomatologico ·su decrttto ve11n-e dato dalle 1e•sio11i ossee, compa!'se le prin1e nel 2°, le altre n el 3° settenario, dti. malattia . Una singolare localizzazione deil'infezion.e ebertiana si sostituiva o meg·lio si sovrapponeva a l!'infezio11e gen erale, cosicchè 1-e d11e modalità d ell 'atipia da bacillo di Eberth sembra ·che n ell10 stesso ,caso e sotto certi asipetti abbiano, t rovat10 la loro r ealizzazione. L e 'l esioni articolari non, son o rare nellti g r andi infezioni e stanno sempre a din1ost.rare delJ.a virulenza .d,e ll'agente infettivo ch·e o direttamente o per m ·ezzo d elle .su·e tossine espli. ca 1a s.u a .a zione su tutto l 'org1a nisn10. La cono~cenza delle alterazioni al~ticolari nel tif.01 è pi11ttosto recente ed a Keen (1'877) se ne d eve la prima d-esr.rizione ad 1u n tempo ·origi.n ale e completa, con1e è di Volkmann la loro classificazione in piem.i oh.e, p·oliarti col ari ·e monoartico1ari. Per ,.qiu.anto oggi s i tenda geneTalmem.te a ritenerle il prtodotto di i11fezioni .seieon·dla rie) I . esse rpossono p 11re essere il tprodotto dell'infezi,o ne p.r i.m itiva che .su~le artic,o1azioni, c om e su di lln punto. debole, m aggiorm ente si manifesta. ..\natomicamente son101 d a consi.d,e rar s1 co111e l.lna varietà clinica d ell·e ·O·st eoperiostiti ti•fic.h e e per i loro caT•atte,r i, qu.a li li abbiamo descritti e che, nel n 1oot.1"0 ·caso, certo so1r1'<) il praqotto di un'inf-e·z ione seconda.ria, nulla, se Si vuol ·OOCettuare il fatto -che di preif.e.r.enza ne sono co]Jpite le grandi articolazioni, in esse present.ano di diverso dalle lesioni artiooI.ari che si v erificarno 1n malatiite meg lio s pecificate, tan0

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SEZIONE PRATICA

to cl1e di tale s1ntomatologia si volle formare il qua·clro dli uno l)Seudor·eun1at:1smo infettivo. Il carattere pie1n.i co e. ad un tempo poliartioola r e delle lesioni nel, nostro caso appare eviden te dal loro d ecorso e dal complesso del quaidro c linico da no1i riferito, come evidente ri:st1lrta l'inizio d elle anch·i losi c·o me loro p 10.stumo, anchilos.i che dia diversi autori (Keein; D,e gez, ecc.) v ennero g ià segnalatie 1Co·n una certa fre.qiue.n za assieinie allie 11Us1sazioni spontanee. C10m e le leis toni articolari anche 1,e oosee non .siembrano eocezi·o·n almeinte rair-e neJ tifo e nè po1chi. nè tanto r ee.enti sono i casì segnal·ati nella l.ette1r.atura (Keen nel 1878, Da Costa, Rondl1, :\1e rcier, FJ·eud ed altri in s eguito); ma solo Ebernaier nel 1889 potè fornire l a prova. batteriologica della lo.c alizz.azione osse a d el ba.cillo di IDbwth deiterminand.one la sua presenz.a in due foco·l ai di .p eriostite sup · p 1urativ.a in uno stesso a.m .m alato; su·ccesi.sivam1ente· pe.rò, spe.ci·e per 01p e.r a ·di 1Cl1ant;emeisse e ,,.i.da'} le ricerahe batteriologi~he diln1ostrar on•o ch e quesi:Jo n1icroorganismo, il cui potere piogeno dopo le prove sperin1·entali di Golzi, Sanarelli, Gilbert, Michoo è un fatto stabilito, n01n er,a il sol·o ie:he· p.Oltess1e pr101Voicare delle osteiti n ei tifosi per quanto que}J.e dovute al baci1lo di Eberth avessero un andamento albbrustanza p 1arlicolar.e; a ll' azione infatti d1e i microorganisn1i deld·e infezi:on.i secondarire (caso que.sito più com11n.e e più banale), devonsi ascrive1re m ol ti dei pa."ocessi su.p purativi nel coJ~so di una inrfezione e·b ·er t.iana, sia che tale azion e si ,esplichi i solatam·ente o in uni,o·n e a q11ella d el bacillo di Eberth. Non è sempre fa1Cile stabilire .q1u .a l e dii queste d:u·e cauis1e preval.g a nelle va.rie suppurazi 01n i.; certo p erò nelle angiocoliti, n·e lle colicistiti, nelle orchiti, nelle tiroiditi, e so1)ratutto nelJ.e osteoperiois ti ti pu• 1 ruleinte il bacililo di E berth .sembra ave.re in contrapposizione agli al tri age11ti J) iogeni (Stafi'loco•cco, .s treptococ'Co, ·b acil101 coli, ecc.) diritto di p.1imato. L.e SQltPipl1raz.ion!i. dai com:unj micro10F1g anismi pilogeni dipendono ·petr lo più dia u·n a. ino1cµ 1lazion·e locale, si manife.stano qu,asi sen1p1r e n 1ell1e p.a rti sogget.te a pre1Sisione·, ris.ted ono n el tessuto ·celluJare ·sottocutan,eo p er quanto spe•SS!O o,l trepias,sino ·q11e.i::;to J imite ·ed invadano il cellulare sotto.a 1)oneu.r otico e le mass•e m .11scolari. Nel caso da 1noi .des1critto tir.01idi1te ed os.t.eope.; riostite f1111ono rupp1unto 1e due forme che caratterizzaron,o· le SUJPpu.razioni; e ciò accanto ai p.articolari caratteri cli1nici dalle stesse presentati ·e che la storia mette b e11e in evidenza fa r icercare nell'.azione diretta ·d el ba.ci•l l-0 di Ebeirtl1 la. loro etiopatogenesi. La tiroidite, più frequente i1ella convale1

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è invee.e più rara 11:el corso d ella malattia e le consegruenze dell'ascesso tiroideo, semplici per lo più, possono talora e per cause varie e~se.ve inortaLi ·ed assume.re cairatteire di particolare gravità p·e r i fenomeni di soffoca.zione ouri. p:o.ssooo dar luogo. Le osteop·eriostiti, come del r esto è più facile a constata:risii, an.che nel nostro caso si verificaron·o nelle ossa lunghe; multiple per lo più .sono rari·s sime n·ell' e1tà avanz.ata e si veriificano ·di preferenza n·ei giovani in cui il sistema osseo non ha ancora raggit1nto il suo completo sviluppo. ·Come la tiroidite, spDJ() più fac.ili a riscontrarsi nella ·c onvalescenza e sull a l1oro insorgenza non sembra avere una reale in11portanza l'intensità della m.alattia ·p rimitiva. Ne è di oooferma il caso da n 1o·i riportato in crui la comp1licazione osse.a fece seguito ad una febbr·e t ifoide relativamente l eggeriissima. Pure n·el n ostro caso l'osteoperiostite f·u un f-enomeno verificatos i in pieno coirso della malattia man.tre ].e loc:1lizzazio1n i periostee della tifoide co.m pa io·n o ordin.aria.m e.n te dturainte l a convalescenza (fra la sesta e l'ottava settimana) e spesso anche dopo. Son-0 però registrati casi comparsi fino dal primo g iorno di malattia (Broca, Rendu, ecc.) o parecchi mesi ·e·d anche pa;re.cchi .anni d opo la s tessa (Mclchio·r , Reynier, ece.). La .storia clinica indica quale è per l o più il decorso di queste osteoperiostiti e come ad esse rararrn·eaite sia d a a.ttrib.u ire la nota di benignttà .Cl1i ha accennato qualche, autore (Ch·ome l). Per qt1anto il nostro non rappresenti un caso di girandt) pie.mia tiifosa (la ourva termi·c a, le condizioni del sen.s ori·o e dell'app.a rato gastr.o·- enterioo dep·ongorno al co!Illtrario), le varie suppurazioni .e per la loro mr0ltepli.cità e per i l·oro caratteri hanno asSl'llnto un gra d o dli eccezionale gr.avità cui non poteva a m·en.o ·di C·O·rrispondere l 'esito },e.tale malgrado che la Cllrva più intensa si fosse diretta ad arrestare i!l ,processo suppu:rativo nel1e su.e molteplici manifestazioni ed a !C-Ombattern e Ja cau•s a patogeneti ca. 1

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Importante pubblicazione : Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Università di Napoli

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l .A~NO

IL POLICLli\lCO

La Terapia Clinica nella Medicina Pratica lndìcazioni-Prescrizionl igien;the, fisiche, dietetiche e farmaceutiche. Un grosso volu 1ne di pag. VIII-574. nell'ampio formato della Collana Manuali del e Policlinico > nitidamente stampato su carta. di lusso e rilegato artis·ticamente, in tutta. tela in· glese con iscrizioni 3 Ul piano e sul dorso. Prezzo L. 58, Per i nostri abbonati sole L. 5 O fra nco di porto. Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LCIGI POZZI - Via Sistina, n. 14 - Roma.

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SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFET'flVE. Ricerche sull'etiologia del morbillo. ( C .IBONIA

G. La P ediat'tia, 1° agosto 1923).

L 'A. descrive il r isultato di una serie di ricerche iniziate fin dal 1921 e che portano alla scoperta del germe del morbillo. Le r icerche riportate dall'A. sono divise in qt1a ttro gruppi: 1) ricerche batteriologiche e microsco1)icl1e. 2) ri,c erche serologich e. 3) r iproduzione sperimen1bale negli anirriali . 4) rice rcl1e immunitarie e tentativi di riproduzione sperimentale nell'uomo. Ricerche batteriolog ic h e e m icros copiche.

a ) ricerche batteriologiche. Per queste ri·c erche, dopo i numerosi vani ten tativi compiuti con i comuni mezzi cultu.rali l 'A. 11a finito per avval ersi ·esclu sivamente dei terrenii catalizzatori sul tipo di Di Cristina o Tarozzi-Noguki. In tutti i casi di 111orbillo, venuti alla sua osserv,azion1e, ha sistematicamente praticata l B. emocultura, qualunque fosse il periodo della malattia . Talvolta l'A. 11a fatto l'innesto culturale dal midollo osseo, dal filtrato del sec,r eto naso-faringeo, dal liq11ido cefalo-rachidiano. Nei tubi innestati con sangue prelevato dalle vene della piega de~ vomito o dalle giugulari .esterne durante il periodo esantematico o verso I.a fine del perioçlo prodromico e tenuti a 37° in perfetta anaerobiosi l 'A. nota a partire del secondo-terzo giorno un lieve ~n­ torbidamento ch e, inizian~osi dal fondo, invade tutta la colonna di liquido sì da aver si verso l'ottavo o decimo giorno un intorbid.amento uilliforme ed un lieve precipitato grant1~oso sull e par eti. L'esame microscopico in goccia pendente fa rilevare fin dal secondo giorno le presenza di p iccolissimi corpi sferici dotati di movim·enti piuttosto vivaci st1l tipo d ei corpuscoli browni ani e di rare forme dip1 ococcich e piccolis' sime che si m11ovono lentamente su se stesse e che vanno aumentando nei giorni successivi. · Neg"li strisci di cu.ltura al secondo giorno di sviluppo colorati col bleu di metile o col Leishman si scorgono rarissime coppie di piccolissimi .corpuscoli quasi perfettamente sferici e come circondati da un lieve alone chiaro e qt1a1che forma identica ma isolata. Il nl1mero


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di tali corpuscoli va aumentando col procedere dello sviluppo, ma non è mai in rapporto coll 'inrtensità dell'intorbidamento del liquido culturale. A1 di là del decimo giorn·o di sviluppo la colonna del liquido torna a chia1"ificarsi, dando un abbondante precipitato al fondo ·e re.stando leg·g·ermente .emolitica. L 'esame di preparati colorati di m ateriale preso dal fondo in questo perjodo dimostra la presenza di molte forme bigemine od iso1,ate in mezzo ad un abbondante detrito amorfo. L 'inn:esto culturale in periodo esantematico di liquido cefalo-rachidiano o di midollo osseo (•p relevato con puntura 1della tibia) dà sviluppo degli stessi microrganismi. L 'innesto di sangue circolante prelevato all'inizio del periodo prodromi.co nei pochi casi in cui all'A. è stato poss ibile tentarlo gli ha dato sviluppo molto tardivo. Invece l 'innest.o del filtrato del secreto nasofaringeo sia in periodo prodromico, sia in periodo esan.tematico ha dato all 'A. sempr e svilt1ppo colle stesse caratteristiche della emocul · tura, ma in 11n tempo più lungo . Nei successivi passaggi di culture comunque ottenuti lo sviluppo si f a più rapido ed intenso ed è possibile perp etuare gli stipiti con trapianti p eriodici fatti anche ad intervalli di parecchie settimane, purchè in anaerobi-Osi. Anche qui, analogamente a quanto succede nella scarlattina, il filtrato di culture ben sviluppate insem enzato n:egli adatti terreni catalizzatori dà sviluppo dei microrganismi descritti, dimostrando l 'esistenza di una fase ultramicroscopica del germe e spiegando così il contrasto che si ha nelle culture tra l'intenso intorbidamento della colonna di liquido e lo scarso reperto microscopico. _T rasportati in terreni culturali comuni, liquidi o solidi, in aerobiosi o in anaerobiosi, i! germe non si sviluppa. Negli stessi terreni catalizzatori in aerobiosi si ha scarso 1sviluppo al fonid·o nei · primi passaggi e poi più nulla. b) Ricerche morfologich.e.

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SEZIONE PRATICA

noto come negative siano state fin'ora tutt 8 le ricerche batteriosco·p iche praticate nel sang11e e n.egli orga ni emopoietici dei morbil1osi e senza alcun valore quelli st1i secreti mucosi de l n aso, degli o.echi e della bocca. L 'autore illuminato dal costante reperto culturale ha in molti casi ricerca to microscopicamente nel san1g ue e nel midollo osseo e nei secreti delle mucose l'eventuale presenza di germi analoghi a quelli ·ottenuti in cultura. La ricerca del san gue è rit1scita sempre va-

na, la ricerca invece nel midollo osseo praticata in periodo ~santematico ha fatto rilevare a ll 'A. quasi co·stantemente la presenza di varie forme diplococciche extracellulari simili a quelle otten11te in cultura. La disamina nticroscopica sugli strisci di midollo colorati col Leishma n de·v e essere attenta e paziente data. lh rarità del germe e la sua estrema piccolezza. Nel secreto congiuntival,e in mezzo a germi banali si rintracciano scarse forme diplococ-. ciche uguali morfologicamente a quelle delle culture e del midollo osse·o e le stesse forme più numerose, s·p ecie n'el periodo prodromic8 si trovano nel secreto naso-faringeo in mezzo a cocchi, diplococ.chi ed altri germi banali. R ·i cerche serologiche. -

Positiva è stata la

prova dell'agglutinazione. P ositiva n.ettamente è stata la deviazione del comple1nento con antigene batterico. Positiva la ricerca dell'in:dice apsonico ad alto titolo. Tentativi di r:iproduzione sperimentale sugli ariimali. I .. ' A. ha usato come animale di

esperimento il coniglio giovane. Ha inoculato t ; conigli per via endovenosa con fo·r te quantità di sangue (5-6 eme.) prelevato dalla vena di un individuo morbilloso. Al 5-6 giorno dal1'inoculazione 11a n.o tato nei giovani animali arresto e ·diminuzio11e di peso, e verso il 12° gjorno un arrossamento della congiuntiva e aumento della secrezione congiuntivale, arrossamenito della mucosa orale, verso il 14° giorn (· arrossamento a chiazze della cute nellt> parti più visiliili e lieve desquamazione a piccole lamelle.' Il siero di sangue di questi ani· mali ha .dato il f·en·o meno dell'ag.glutinazion·e, la deviazione del complemento, l'indice opsonico, adoperando come antigenie t germi cultural·i. L 'autopsia di alcunri dei conigli v enuti a morte ha dato iperem1ia d·ei visceri e talvolta còngestione polmonare, ·e negli strisci di fegato e milza si è 'con facilità constatata la presenza di corpuscoli bigemini simili. a quelli osservati n el midollo osseo dei ban1bini. Questo .quanto si ottiene inoculando sangue di un individuo morbilloso in un coniglio giovane. Ora l'A., avendo otten11to questi ris11ltati, avenrd o così il quadro dell'infe.z ione morbillosa nel coniglio, ha in.oculato in a.Itri c.onigli ugualmente gi·ovani delle cultur·e del g·erm1e isolato in cultura dai morbillosi. Ha avuto lo stesso quadro morboso e anzi più g r ave e caratteristico.


1168

'

lL POLlCLlNICO

R icerc lie imrn,1.ln.itarie e tentativ·i di riprodu~ zio rie sperimeritale nell'uomo_. - L 'A. che già aveva, senza danneggiare, ottenuta la riproduzione della malattia con l'inoculazione di un germe molto più virulento come è quello della scarlattina, fa i primi t entativi di riproduzione del morbillo in bambini sani, mediante l'inoct1lazione del germe ottenuto con la cultura. _ Da1;prima tentò la prova su 3 bambini, mediante iniezioni di piccole dosi di cultura. I 6tambini ebbero d·ell·e Lievi punte febbrili , ma n essuna manifestazione m orbosa. Furono p erò positive le r eazioni bio·l ogiche prati.cate in questo periodo. E quegli stessi bambini esposti più tardi al contagio non contrassero il morb.illo. , In altri 3 bambini sani con ! 'inoculazione intramuscolare per 3 giorni di seguito di 2 cc. di cultl1ra, l'A. ebbe in forma attenuata lo sviluppo tipico del m orbillo. Si ebbe un periodo di incubazione di 12-13 giorni, un periodo })rodromico con febbre lieve, lacrimazione, Koplik, starnuti., un perio do esantematico con febbre alta ed esantema tipico gener alizzato. In seguito si €bbe liev·e desquamazion·e furfur acea. I bambini gu.arirono completamente senZB.. nessuna complicanza e nessun post11mo. Le conclusioni che l'A. stesso trRe sono le segu.enti: 1) Dal sangu e, dal midollo osseo, dal filtrato del secreto n aso-faringeo, dal liquido cef alo-rachidiano ·di bambini morbillosi in periodo prodromico o esantematico si ottiene in cultura, in speciali terreni ·catalizzatori ·ed in anaerobiosi, lo sviluppo ·di microrganismi molto p iccoli, di forma rotonda, accoppiati due a due, a mo' di piccoli diplococcl1i. 2) Tale micror ganismo nel suo ciclo vitale attraver sa certame·n te un.a f.ase ultramicr·osc-0l)i ca, perchè lo... si può coltivare dal filtrato del secreto naso-farin1geo fino alla fase m.icroscopica e lo si può mantenere in cultura dal filtrato di culture già svilt1ppate. , 3) Microrganismi di form a simile si possono rintracciare microscopicamente nel midollo . osseo e nell'essu·dato cong·iuntival.e e naso-faringeo degli ammalati di morbillo. 4·) Il siero di -sangue dei morbill osi, specie in ·p eriodo esantematico e di conv.alescenza, è ricco di agglutinine, ambocettori, opsonin e specifi.cl1·e p er il microrganj.$mO ottenl1to in cultura. 5) L'inoculazione ai g·iovani conigli per via endovenosa di forti dosi di sangue di morbillosi in atto d·etermina un quadro morboso analogo al morbillo llmano. Dal sangue degli animali così infettati si isola in cultura lo 1

,

1

[ANNO

XXX,

FASC.

361

st esso germe che si isola n ei morbillosi e n e! loro siero di sangue si formano anticorpi specifici per il germe isolato dall'uomo. 6) L 'inoculazione per via endovenosa di do·s i forti -e ripetut e di cl1lt11re ricche di sviluppo, n eii giovani conigli dà spesso una forma m orbosa grave, molto sin1ile al morbillo umano e tSeguita talvolta da morte. In questi animali così inrfettati il risultato delle ricerch e m·orfolo·g iche, serolog·ich·e, cultur.ali è u guale a quello che si ottiene n egli ammalati d1 morbillo. 7) L'inoculazione nei bambini sani di c11lture in.attivate o attenuate provocano immunità verso il- morbillo e ness11n accenno della malatt1a. 8) L 'in-0culazione invece a bambini sani di dosi alte e ripetute di culture ricch e di S\'ilrt.ppo provoca I.a manifestazione di una forma tipica per quanto attenuata di morbillo. Concludendo, ·drulla serie di r·icerche sommar iam·e nte esposte in questa nota ci sentiamo al1torizz ati a d indicare nello speciale microrganismo da noi isolato e studiato n ei morbillosi l'ag·ente etiologico del morbillo, lieti così di aver · potuto contribuire alla s-0luzi-0ne di uno dei più gravi problemi della p atologia 11m.ana. 1

ConSìderazioni sulla diagnosi e sulla terapia delJa leishmaniosi infantile. (Prof. Rocco

L a Pediatria, 15 gi-µgno

.JEMMA.

1923).

Nettamente individualizzate e' chiaram en te stabilite i n un decennio di st11di rapidi e proficui l'etioIQgia, la parte clinica e la terapia di questa malattia, ancora resta incognito ~ l s110 m.eccanismo di trasmi·ssion e. Gran parte d·el contributo scientifico si deve alle ·Clinicl1e pediatriche di Napoli e di Palermo. La diagriosi cliriica è sempre una diagnosi di probabilità. I tre sintomi cardinali, febbre, pallore, splenom egalia, e la provenienza del malato devono in1g enerare il sospetto della leishm.aniosi. L '·e same del sangue da solo non può conferm arlo. La quasi costante leilcopenia, la P·Ossibile polinucleosi e perfino la ·e0sinofilia (Martelli) confermano solo la probabilità della di.agnosi, oh e so1o può essere compro·vata con la rice7ca del parassita. Qt1esta ricerca, infida nel sangue periferico p er la scars,ezza dei parassiti nel sangue circolante, va fatta anzitutto n el midollo osseo: anche essa può essere infruttuosa, speci.e al principio della m a:lattia o durante lo stato cachettico final e. In q11esto caso, sp ecie se persiste 1


[_i\.xNO

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EZIONE PRATlC.\

la leucopenia, è i1ecessar~o e clec1 si vo l ' esan1 e del succo splenico. Il l)l'Of. Caronia 11a descritto tecenle1nente un metodo facile ed innocllO per ques te ricerche. . L'A. accenna ra1)ida mente all'associazio11e della leish maniosi con mal.attie setticen1icl1e (tifo . , melite11se), alla concorrenza vitale fra parassita di Leishn1an e plasmodio dell a n1alaria, ed invita i i11edici e le autorità sanitarie a pensare seriamente all'al1mento dl frequenza di questa 1nal.attia. Per quanto riguarda la t era1)ia è dimostrata l'assoluta speci.fìcità clel tartaro stibiato per Yia endovenosa. In ogni J)iccolo inalato va sagg·iata l a slibiotolleran::;a con le dosi iniziali e non a11 dare oltre i 3-4 centigr. i)er iniezione nei ])ambini sotto i 3 anni, e oltre i 4-5 cg·r. per ql1elJ.i di età Sl1n-eriore; si può sperare nella guarigione in un tempo m edio di dl1e o tre mesi , praticanido due i11iezioni la settimana. l\ volte si sono avl1te guarigioni anche dopo quattro, otto i11iezioni: altre volte ce n e sono volute 40, 50. È facile incontrare casi di stibioresistenza nei quali la gt1ari g·ione si ha con grande lentezza e solo se si l'icorre al, prudente uso di alte dosi di farmaco, da 5 a 7 ctg. per in ièzlone endovenosa. L 'A. scon siglia l ' ospedalismo, s11ecie per i lattanti. Non si può sostitt1ire alla c111·a classica endovenosa preconizzata da De Cristina. e Caronia nessun preparato per via -endomuscolare (Stibenyl-A1ttimonyl, ecc. ), con pal'i efficacia. PERS rA .

FISIOPATOLOGIA. Sui lipoidi. (A. VALENTI. L a Mediciria I taliana, 1923, n. 5). La d efinizione di tali sostanze è talmente diffici'l e che Abderhalden e I-Iammarsten hanno proposto di abbanid onare tale denominazione. Overton., il quale ven ti anni fa, introdusse nella chimieia biol.og·ica la nozione d·ei lipo idi, li definiva come &ostanz e aventti in comune la proprietà di essere ·solvèin ti p er lo stesso insieme dei corpi e dd -com.p ortarsi in rapporto alla solubilità pr~sso a poco -con1-e i gra:ssi. Lo e"ve h a rne.s,s o in evidenz a che i lipoidi n·on sono affatto dei solventi per i narcotici, com.e per alt re soist.an.ze. Ba n.g li d efiniva com e c-0mbinazioni ·solubili nei sol.v ent i organici (alcool, etere, cloi-·oforn1io, benzol o) dimenticando cl'1e molte altre sostanze no·n lipoidee, s ono !)t1re solubili in tali solventi : nè meno 0

imprecisa è la clefi11jzion-e. del Bloor cl1e compr ende sotto i1 n ome di lipoidi tl1tte le sotanze che inter,1engono nel metabolismo dei grassi. General1nente si. classificano (El1udicum, Cramer) i lipoidi in : Fosfatidi (lecitina, cefali11a, azoto e fosforo ). Cereb1~osidi, cerebrogalactosidi, sfi11gogalactosidi (azoto i1on fosforo ). Sterine (coleste~'i11 a : r1on azoto nè fosf.oro) . Solfatidi (azoto e solfo; non fosforo). Il n11mero dei lipoidi con J,e recenti rice·r cl1.e si restringe se1n1)r e più : p·o~siam.o cons.iderare con1e ben definiti tre fosfatidi (l ecitiTua, cefa1it!la, sfingo1nielin-e) e due cer ebro.sidi (-cer asina, frenosi11a). Le ste1i11e sarebbero d ei sim ilil)Oidi: di essi la m.e glio conosciuta è l a colesterina, di inti1na st.r.u ttnra c.l1i.mica non ben stabi:J..ita, fusti.bile a 145°; ha lln corpo non saturo e llna f11nzione alcoolica secon.d.aria, onde può ·combinarsi com. gli acidi grrus•s i,. specialtn1ente ole i-co, e formare d~g·li et eri co·m 1)arabili agli et.eri dellla gl·iceri11.a . Non si è i1otltto an cora stal)ilire in modo preciso la strt1tt11ra chimjca dei lipoidi })e1· l::t difficoltà della loro separazione dagli organi e del1a loro pu1ificazione. Così .a ssai sp esso qua11do si parla del tenor e del $angue in 1

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li1)oidi, s i co11fond ono no·n s olo i lirpoidi co!Il i

semi lipoidi, ma ancl1e con nna parte più o meno notevole dei grassii, nè è esclu so il .dubbio che i lipoidi estratti lJOSS'ano sltbire, pe r le n1anipola zioni stesse, delle modificazioni tali da farl1i diffe rir:e n ote·volim e·n te dallo sitato in cui si trovano .n ei tessuti. Overton e iVIeyer ritenevano cl1e i l iI)Oidi forn1assero un se111plice str.ato limitante ·c ellulare: Ciaccio, Cesa Bianchi ed altri, dimostra1·on.o ch e i lipoidi 11anno una ubiquità diffusa, intra- ed extra-cellul a re. nIolto discu·sso è se i fosifatidi e i cerebrosidi • s ian·o specifici lJer ciascl1n org·ai10 e tessuto; è certo ch e la prop orzione dei diversi cereb rosi di e- fosfatidi negli org;ani e tessuti, varia secondo t111a legge reg·olare da t111 tessuto all'altro, che oltl'e alla. differenza chimicofisica fra lipoidi e semilipoidi, corrispor1 de una differenza biolog·ica, e ch e la loro lJrè·senza è indispensabile al bt1on ft1nzio11amento delle celll1le dei diversi tess11t.i; i semilipoidi avrebbero in modo special e la l)roprietà di assicurare la permeabilità cell11lare. Nella fagocitosi me11tre la colesterina h a azione inibente la lecitina non la modifica a11zi si oppone all'azione clella colesterina. Ugualn1ente colesterina ~ lecitina avrebbero un'azione a11tagonista. i11 certi tipi di em olisi. 1

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117-0

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IL POLICLINICO

Comu·n que, i costituenti for1dQme :. talj delle cellule sarebbero i lipoidi, i serni1 i ;1oi di, le proteine, i sali, racqt1a, ed è e\'i de11te clic le modjfi'Cazi·oni delle complesse combinazioni di tali .elementi in questo o quell'organo debbono provocare disturbi più o menu considerevoli nelle funzioilli. ·sp·ecifiche di ques.ti organi o tessuti, o an~he di tutto l'organismo. Sull'importanza dei lipoidi nell'al.imentazione completa, si è molto discusso; nl1merose esperienze di·m ostrerebbe ro la nece·s sità asso. Iuta d·e i lipoidi nell'alimentazion.e. Gli autori americani hanno chiamato vitamine A le vitamine liposol.ubili. L'importanza dei lipoidi è grande n el metabolismo dei grass,i, e, secondo a lcuni AA., an·che nel ricambi·o azotato, fosforato, solfo· rato . Bloor ha con·c lu·so che i globuli tolgono il grasso a l plasma e I.o trasformano in lecitina; altri autori ritengono i fosfatidi come sostanze intermedie )ndispensabili al n1etabolismo dei grassi. È certo che nel sangue i fosfatidi aumentan-0 dopo l'ingestione dei grassi. Second-o Slowszoff la lecitina diminuisce l'eliminazione ' dello zolfo per le urine, provocando una ritenzione azotata e fosforata, economizzando l'albl1miilla. Bloor crede che la colesterina i.nterveniga nel metabolismo ·dei gTassi. L'intervento dei complessi oolloidali tra lipoidi e se1nilip-oidi è stato messo )n 1Cal1sa nella coag11lazione del sangue, nella secrezione interna del pancreas, nella reazione delle precipitine, i1ella immunizzazione. ·In linea di mas.s ima pare accertato che non • vi ha un modo di azione generale dei lip.oidi ir1 rapfJorto a ll'emo·l isi, cioè se alcuni sono o.m-o litici ed altri no; q11esti potrebbero div.enirlo per influ.enze divei;se, anche patologiche. Nel campo della patol ogia l e ricerche sui • lipoidi sono numerosissi·me: ricorderemo che il tenore in fosfatidi del siero del plasma e del sangue totale -s embra diminuito nell'.emofilia, nella tub.ercolosi, nell'anemia pernicios.a , nell'anemia secondaria ed in t11tti gli stati cachettici. I lipoidi sarebbero aumentati nel.I.e capsule surrenali nell'arteriosclerosi, r1ella cirrosi del fegato, nella nefrite - cron.i ca, nella stasi cardiaca, nell'emorragia cerebrale, nellce infezioni acute, e molto nei diabetici. L' elìminazione dei fosfatidi sarebbe accresciuta nelle malattie parasifìlitiche del sis tema nervoso, nella man1ia depr.essiva, nelle forme acute dell,a demenza precoce. i\!ONTELEONE .

LANNO

XX.."'\, FASC. 36]

CENNI BIBLIOGRAFICI CH. LENORMANT et P. BRocQ. Chirurgie de la tète et du cou. VI edizione. l\1asso11 et C., editori, 1923.

Più che di una buona edizione., del ben notv trattato del dott. Lenormant, si tratta in realtà di un libro del tutto nuovo. Del1'antica edizione non sono stati conservati cl1e i capitoli di chirurgia oramai classici. L'edizione presente è stata redatta cogli s tessi criteri della prima, ma le tecniche. sono stat.e rimaneggiate .e adattate .alle idee attualmente corrent.i. I processi operativi antichi '"" ono stati soppressi e rimpiazzati da m·etodi più moderni accettati dalla maggioranza d.ei cl1irurghi. Fra i capitoli più importanti intieramente trasformati sono da .segnal.are quelli che trattano della chirurgia dei nervi della faccia, delle fistole del dotto di Stenone, del laringe, ecc. Fra i capitoli aggiunti: le vie d'accesso ai grandi vasi del collo, l'·exeresi di grandi tumori del collo, il trattam.ento delle pseudoartrosi del mn,scellare inferjor.e, le plastiche del cranio. Di ogni operazione viene esposto un metodo, in generale quello ltsato dai chirurgi della facoltà di Parigi. All'esposizione del metodo, che è fatta sempre schematicamente e con grand é chiarezza, viene fatto precedere un riass unto dell'anatomia della regione. L e numerose figl1re che illustrano il manuale sono in parte originale, in parte prese dag'li Autori dei quali sono riportate Je 01)erazioni. Non è e.erto un trattato completo di medicina op~rativa - non era questo nell'intento deg'li Autori - i quali si propongono solo di esporre per le div.erse lesforii chirurgiche della testa e del collo, u11a serie di operazioni. l a più adatte secondo I.a loro esperienza. l\1ANFREDO ASCOLI. A.

RAPISARDI.

SemeiQlogia delle affezioni del

1ned-iastino. Amatrice, Stabilim. Arti Grafi-

che., 1922. La semeiologia delle affezioni del mediasti110 è trattata in modo comnleto in auesto libro, .che sarà l etto -c on grande utilità da quanti desiderano conoscere questo im1)ortante è difficile capitolo di semeiotica. Se spesso è infatti facile stabilire la diagnosi generica di sindrome mediastinica, è invece compito $e1npre arduo ed irto di difficoltà il detern1ina re la diagnosi S~) eciale della particolare affezi one.


(ANNO

XXX,

FASC.

36]

SEZIONE

L'.t\. in forma cl1iara e sem1)lice illust1·a tutta la ricca sintomatologia ed es:po11e non solo quanto è stato scritto ed osservato dagli altri, ma porta un prezioso contributo person?-le. Nella discussio1ne dei varii segni appare la sua larga esperienza clinica formatasi in lunghi anni di osservazio11e fatta su malati stt1diati sia negli ospedali sia nella sct1ola di Semeiotica e di Patolog'ia l\1edica di Ron1a. ,

F.

FAZIO.

S~eriosi

SIL VES"!'RJ.

dell'intestino ten.ue. Tesi

lib. doc., N a]) Oli, Tip. Ruggiano, Vico Fico al Purgatorio, 1. Il lavoro è diviso in una parte g·enerale e in t1na parte sperimentalie : nella parte generale l'A. passa in rassegna dal punto di vista etiologiico le stenosi (da causa intrinseca-estrinseca) e i1e studia l'anato1nia })atologica e la sintomatologia. È naturale che nella diagnosi la radiologia abbia uno dei 1posti più importanti e l'A. descrive i segni radio logici sia delle stenosi duodenali sia ·d elle stenosi del tent1e. Passata in ra~segna la cura il libro si chiucle con u11a l)arte Hperimentale, studiando in cp1al modo soerimentalmente si modifica la . funzione motoria rlel tenue qua.ndo il s110 lume si restringe jn l1n det13rminato punto. Il libro può essere una buona g·t1ida a chi s1 vuole occupare dell'argomento. 1

:JIJLANI

..

E.

P. iVIOURE. Chirurgie vasculaire conservatrice. (Masson ·e C. Editori, 1923). '

La guerr.a recer1te ha reso più f amil·iare la chirurgia conservatrice dei vasi, eh.e prim.a per lungo tempo era parsa l'appannaggio di qualche operatore specializzato. Si tratta certo di t.ecni1che oltremodo difficili e tali da non poter.si improvvisare. Bis-ogna conoscere bene lo speciale strumentario che questa chirurgia richiede, ed è necessario un tirocinio sperimentale. Queste cognizioni elementari sono svolte nella prima parte dell'opera dall'A. Nella seconda parte sono esposte Le indicazioni della sutura dei vasi, e 1e sue applicazioni in chirurgia umana. Il libro, scritto da un chirurg·o che da tredici anni si oc-cupa di 1sutur·e e trapianti vasali ci è parso contenere un'esposizione molto accurata e completa dello stato attuale d·e lla cl1irurgia vasale e dei ris11ltati che da ·essa s1 posson'O ragion·evolmente a ttende·r e. ~1IA NFREDO ASCOLI.

PR~TICA

1171

ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. Convegno interregionale di Talassof;erapia .

I

. . .

R1rn1n1.

(22-23 luglio 1923).

Al Convegno 11a11110 aderito nu n1erosissime Df'l'sonalità. Fra i ,p resenti si notavano i pr:off. Testi di Faenza, G11l1di di Bolo·g na, Bilancioni di Roma, De Francesco di Ven~iia, Montuschi di Firenze, Solieri di Forli, ecc. Assume la presidenza il prof. Sil,·estrini di Rimini, a l q11ale si de-ve in 1nassima parte l'organizzazione del convegno e il StlO ottimo successo. Il prof. TIILANCIONI di Roma, riferisce sul tema: «La t 11 bercolosi laringea)> e dopo un esame sintetico delle varie questioni relattve a l problema suddetto, t1·atta <lei metodi di cura, in rapporto specialmente alla talassoterapia precisandone le indicazioni e le limitazioni e conchit1dendo sulla necessità da parte ùei medi.ci e degli specia listi di non tra·&-cllrare lo stu·d io di questa forma l)OCO conoscit1ta ma non altrettanto rara ·d i affezione laringea . Il dott. PULLÈ di Riccione tratta con co1upetenza, e co11 un crtterio essen7,ialn1ente })ratico, il primo tema t1fficiale posto a ll'ordine del giorno: «Questioni p·raticlt e di tala.ssoterapia>>. Descritto l'ambiente rivi~rasco nostrano, i vantaggi del clima, le bellezze naturali, il relatore si intrattiene in llna .serie di utili considerazioni &'1.tggerite <.la una esrJerien;1,a cli oltre trent'anni di eser cizio tnlassotera:Pico su lle nostre spiaggie. sulle diYers<.3 malattie che beneficiano di una cura talassoterapica, in modo speciale sulla scrofolosi e sulla tt1·b ercolosi iniziale; <là opportuni insegnamenti s nl modo di a11plicazione delle cure inarine, e dopo aYere brillantemente ricordato la gloriosa tradizione talassok'rapica italiana, inneggia all'avvenire della nostra ~tazione balneare e di questa moderna branca della. terapia medico--chirurgica. Nella seduta del 23 lt1,g-lio a cui presenzia.va S. E. I'on. Luigi Rava, l)I:ésidente della Società « E11it », iì prof. Cardi, in una relazione -sulle 1

«i1idioazioni della terapia marina nella tu,be'l'COZ.osi polniona,,,·e )} stabilisce l'importanza e i limiti di queste indicazioni, dando opportuni ragguagli

suggeritigli dalla lunga esperienza sugli stadii iniziali della tubercolosi I30ln1onare, in cui riescono più efficaci le ct1re 1narine, 1sul modo di applicazione delle cure stesse, combattendo alcuni pregiudizli ' diffusi anche tra i medici. Il prof. DE FRANCESCO di Venezia tratta ampian1ente, e con un criterio ~uisita1ne11te .pratiro sulla « eliotc,,·apia 'licl le for'lne ohir urgioh e >>, illustrando il suo dire con interessanti proiezioni. Il relatore passa in ri,rista le numerose affezioni cl1e della eliotera1)ia pos_sono beneficiare, tratta11do in modo speciale di quelle chirt1rgiche, porta11clo in ogni argomento unu. nota personale e convincente. Conclude affermando la necessitit Lli disciplinare tale genere di cura, 011de evitare che g:ll effetti beneti<:i che e ne posso110 trarre, n on i tra sforrniuo in altrettanti danni l)Pl' i sofferenti.


1172

TL l?OLlCLIN ICO

Il dott. B ARBIERI SYolge 11na breYe ma intere:._;Ra ntt' c-01n11nicazio11e ~u i 1·iHnltnti otte11uti dalla Colo11hl Elioterapi<:a. Il ll·o tt. Gll:LLr. llirig·e11te Hanitario dell' O~pizio Marino ::.\lu l'l'i, a proposito delle a1ie11z ie eh e si o!i~

servano nei ban1bini, i111; iatl 'negli Ospizi Maririi, •

l'ichiama l ' a ttenzione (lei n1eclici sulla necessitit di J)l'il ticare gli esa nii c:linici opportuni pPr sceY<?rn r t' le anemie e~senhiali dn. quelle .. econdarie ed a qntisto J)roposito illu ~tl'!l un i11teressa11tissimo ca~ di a11emia perniciosa c1a a 11guillula intestina le. Il c1ott. J ,.\ZZARr JH't'~enta quin<.li un ordine d el gio1·no a cui si asso<:ia ·1 dott. P IERELTjI a fferma nte• la i1eces::;ità ùi 1111;1 YiY<-1 agitazione fra le Società n1etlico-chirurgicbc per nttPnel'e cl1e l'inizio dell'au110 scolastico ' 'enga :1 utici11a to ver dal' modo a tn tti gli studen ti d i b0nefic:L1 r<? i1ei inesi più ca lcli clelle cu re marine e 111011tHne . T erminati i laYol'i , jl .p reside11te v1·of. SILYE:-;1'RJ~I riYolge a i uulllerosi J)l'e.,_9enti un sa luto ecl un rj11grazia1uen to at1gura11dosi c:l1e questo vriruo ConYe.gno regionale d i talasF:.otera11in , così be11e riusc-i to segui jl })rincipio di u11a serie di conYegni nnalog·hi n llo scopt) cli clare increlllento a lla branca più im:Porta11te della fisiote rapia n1oclel'na ~· ver sta bilire un lltile ed efficace c-1ffiatan1ento fl'n i n1e<lici riviera1schi , e quelli c:l1e di solito in,ria no i . offerenti ulle cure 111arine, ed infine face11do Yoti cl1e in og11i sta zio ne ba l11e~1 l'e ,·enga i·sti tui to un con sultol'i o inedico Ji.er 1111 01)portnn·o disci.p linament-0 {lelle cul'e n1arine. Dopo interesi::;anti visite agli Os1)izii mari11i r in1inesi, fra cui quello comasco e q11ello intitolato a I prof. M11rri e clo110 una riuscitissima gita alla R €p11bblica di San :N!arino, •Si è chi11so questo i1rin10 convegno regionale cli talassoterapia che per il nnn1ero e l'autorità degli intervenuti ha sorpa ssato og11i a•spettativa, lascia ndo i11 tuttj il migliore r i1

<·o r<l o.

Convegno della Fedel'azione nazionale per la lotta contro la tubercolosi. (,-euezia, gi uguo 1H23) . J.>roposta, per l'istit-u~ifJrie cli 1rna Sezion,e scientifica per lo sl ud io dei 1>roblern i pratici ài patologia e terapia, r7ella tub ercolosi (Prof. U . CARPI) .

IA> stt1dio del problema socia le. della tubercolosi se non 11uò dirsi risolto, ha almeno ottenuto una chiara e netta impostn zione . I cultori della medicina soci ale hanno degnamente assol to il compito di definire i limiti e le fina litit d e lla profilassi e de lla difesa sociale antitubercolare. Il compito di battere le Yie, traccia te o rma i su principii fonda 1nentn li u11iversalmente a ccettati, spetta oggi agli enti l)nbblici respon sabili: lo Stato, le Provincie, ì C-0n1m1i . JJ'Ufficio della medjcina sociale di fronte a l i1roblema socia le rimane nei limiti di un Yigile eo11trollo e di un'a7.ione ~tim olatrice sugli enti pubblici responsabili pètcl1è il vasto programma della lotta antitt1bercolnre venga gr adu a lmente attuato. ~la acca11to al p1·oblen1a sociale noi non possiamo dimentic!lre quello scie11tifico della tubercolosi come DJlti til JTIOrbosn .q ttnale. r~ questioni prati che

~ull a

[ANNO \XX, fi~ASC. 36]

patogenesi, della clinica e tera1)ia della tube1·colo. ·i veng·ono tn lora a ccenna te nei Congressi ge11er a li di medicina, JDa non esiste una riunione l'Cgolare che di ai1110 in anno ci metta a l col'ren te delle questioni di a ttua lità prn tica in quest o c·an1])0 . Solo i grandi Congressi Iute r11azionH li della t11ber colosi J1a nno fino agli ultimi anni, prima de ll a g uerra, nden1piuto alla funzione di nggior11n l'e lD conoscenze del n1ovin1ento scieuti1ico ~1 lla tubel'colosi. J~ 'oratore Ro~ti e11e che i Co11yeg11i a1111uali de lla l3'ederazio ne naziona le i1er la lotta contro la t uber colosi, senza rag·giungere la c-omple~sa organizriazio11e ùi Congressi generali della t uib ercolosi debbano t11tta via dedicare qualche. seduta a lla di s~1 s­ . ·io11e di temi pratici di attualità inYita ndo le 11ersona lità più com11etenti nel ~nond·o .'cier1tifico 110stro 11niver sitario, OSJ)italiel'o, <liSJ.)ensarinle e Stlna toria le a r iferire i risultati della loro e~11erie11zn e <lei loro studi che si collegan o cogli . co1)i dello. i>r e, ,enzione e c11ra della tubercolosi. Vi sono probleìl1i <!l i tera1Jia nel ca1n110 della tubercolosi che ttttra Yerso l'esperie11za p1·atica quotidiana ,-anno asst1mc11do for1na con clusiYa e concret a , e che il nledi·.:) pratico non semvre i:uù Ya lutare neila loro l'eale entità solo petchè i1011 ne è ten11to a l corr ente. È da Yvero a la1nen tn re c·he a 11cora oggi nella Yalutazio11e della e11t ii:it iuorbosa della tubercolosi e della sua cura n on i:;i abbin, Jlel campo pl'a tico, quella comprensione esu tta cl1e solo può ,-enire dalla conoscenza delle dil'etti''e classiche di terapia e di preYenzion e e.le lla t11bercolosi. Le norme , in sè ben defìnitR, della t<'ra pia san ato ria le, ~le lfu te rapia irnmu11ita ria. della tera11ia pneumotoracica, della terapia fisica e clellèl ~t{lSS<l ter apia sintomatica, meritano di essere nnc·ora e . sen1pre di c11sse in ambienti competenti, pel'chè dalla discus~i0ne sorga. quella nor1na di niiplicazione prat1ca, razionale suffragata dal controllo direttivo {lell 'esperieuza, cl1e la cura de lh1 t.l1bercolosi i·ichiede . Oggi il campo {lella tera1)ia antitubercolare è troppo ingombrato dalla cliffusione di pubblicazioni IJSeudo-i~ientifìche che J.'indnstria far1naceutica, specialmente 8traniera, largamente largisce ai lllf"'dici vant:ando riSl1lta ti brilla nti cl1e nd una critica scientifica appena s uperficia le appaiono desti tuiti di ogni attendibilità. -o e<:ol're che dagli a n1bienti medici esca una J)arola a111111onitrice co11tro questa tendenza polifarmaceatica che toglie i gio'rani medici dalla esatta conoscenza delle corrett e dh'ettive delle terapie e spesso sottrae i 11azienti ai te1npestivi provvedimenti cli una curn r azionale. Occorr e yalorizza re i principii sa11i de lla l)l'eYe11zione e della terapia d!ella tubercolosi. valorizzar e i metodi classici della terapia generale, de llc'l. terapia jrom11nitaria . della terapia pneumotoracica, dare incrèmento a tutti gli sfi1di ed alle osservazioni che valgano a far conoscere gli elementi curativi dei nostri climi. Oc-corre ch e di tutti i sussidi di terapia ·v antati nella cura della tubercolosi .sia fatta, in Istitutj scientifici di i11ecce1)ibile nntoritù, una regolnrC'


[Al\~O :\ \X, FAS.C.

36]

SEZIONE PRATICA

e. 11erij:)ìJ'l:<l is1}il'<l ta ~1<1 una C:l'itic:a impnr7.in le e d obbiettiYa e c:l1c i risultati n e siano resi noti a l • lllOllClo

111Cdic:o.

<tnesht fllllZLOlH ' informati'va r1ei llllOYÌ i11dil'izzi, <.lEli r iHultati, dei vrogressi c:he tli gior no in g ior uo assn1ne il l>l'Oblem a · C'lll'éltiYo della tnber c:olo...tj, cl.eye esse re assunto •la 11' B11te c:l1e ri n11i .-c:e tutte le atti ,·itit del moYimento n11titubercol u1·e ru1r, ionale. Es~o <l l pari dei problemi terapeutici si occu~ rà r1i quelli diagnostici p11re di vital e i11tt'res8€' per i 1 u1edi co }}I'a tico. I ('on,·{:\g11i n111111ali cl€'lla I;"e der<lzione i11lzio1t11lP l }el' la lotta contro la tubercolosi, sarann o la se<le i1aturale delle cliset1ssioni che deYono pro110rsi dj mettere al corrente annua lmen te gli intel'ei::;~a ti sullo stato dei l>roblerui s<:ientifici di n ttt1a li tit. ne . gli studi sulla h1bercolosi, tlando l 'assol uta prevale11zn n qn elli di ordine J)l'a ti.::o di diagno. ticn e t era via.

Società Lombarda di Scienze l\11ediche e Biologiche - Milano. ~"rj.rl11 la1

f,e .·ustan:::e attive d egli estratti 71la oe ntar·i e l oro az ione sugli · or{lani pri n1a) .

CEHESOLI ~i\... -

[>rel5icle11za: Pl'o:é. .A. PASINI, 1>rei:ddente.

L'O. iniettando

ten1 111inil'i ill

(not;1

CùYie e c-0ni o·lie

gi0Ya11i {circa SO) estratti acqno~i , alcoolici, ete~·ei. aceto11ici, clor1Jformici ed alcool-~terei cli p lacenta nn1ana n termine, l1a ottenuto n eg l i animali tra ttati fenon1eni gra ,·idici dell'ute r o, oYaie, yag·ina. e i11g r ossamen tD delle lllan1111ell-c : la secr ezione lattea i1on ,·iene influenzata. l/nteto, nella maggior parte deg·li anin1nli, l1a oltre11as xato cli ,sei-otto ·v oltf.~ il volume di qnellv cl€i c-l)ntrolli , con u110 spi ccato svilup1Jo della 1uuseoln re ed assn i più {lelln iu11co ...·a nella qua le s i determina una vera e 1)1·0pria trasformclzione adenomatosa dell'epitelio g-hin 11cl olare. No11 crede ehe l'azionp ipertro:fizznnte cli tali estratti debba attribuirsi olo a i lip-0icJi <:enne è amme~so da precedenti esperimenta tol'i . per('hè si ottengo110 egua li risultati con e~tl'atti ae<1nosi che non c-ontengouo lipoidi. •

T 1l ca .~o cli scleroR i pri ntit·ii'a dell ' arteria pol1no11arc .

J>i-:zzr C'. -

tl c-7 15 g·i ugno .79.83.

g r>11itoli

I /O. (•u111unicn l 'osse1·yazio11e d i un

uou1 0 di ;:9 an11i, ~e11za a11tecede11ti vato1ogici d i a léun genere, il q11ale da sei mesi l1a doYuto abba1Hlonare la l)l'Ofessio ne {li '>naitre cl'h,otel pe1· un 'intensa disp11ea cla sfol'zo quasi permanente . Presenta inolt;·e 11na mn r cn ta cianosi delle labbra e f1e lle unghie -::t ,·etro d'orol-0gi-0. All'esame del cuore 11011 si rileYft. ne~s una le·s ione i1è d elle YalYole nè degli orifici. J>res~ione a r teriosa normal~ , orine normt.1 li . 'Va ssrr111a1111 nega t iYa, feg-a to a t11nen ta to di Yolume, cleborda11te due dita. non ede1ni . .All'esame radiose:opico .t.1un1ento clell''ombra Cttl'cliaca speci almente n cari00 della · metà de9tra. Xot.e,·olmente spor g·en te l'ar<:o iue(lio corrispondente nll'a rte ria · polmonare. acce11tuaz.ione notevole dell'ombra ilnte di de~tra. I . .a tli:;;;pnea, la cianosj . l'nssenza . {li lesioni cardiache. la presenza di u11a I>Olmonare clilatata e cli un'ombra ilare note, olrne11te accenh1ata, pern1ettono la diagnosi di scler osi p rin1itiYa de ll'ar teria polmonare . Oome eler u1ento e tio lo~·i~o si n ot<l sol·o l'i11tossieazione a lcoolica. 1

Rias su nto cli 08·1;erv<iz·io1ri i ntor·no alla pre.sen.~· a ed a.liti d.i.st ribu ~· io1i<: del glioogerio ?1egl i 0 rgan i d·ll · ran1u la vita vnt:?·autcrina, nell'-uon10. 1

1

1

1

J,IYIXI IJ'. - l .'0. ·d ù conto dei risultatj cli u I1'> .:tudio si. ten1a ti<:o sul com1)ol'tau1e11to tle I g li<:ogeno 11egli organi durante la 'ita intrauteri11a, s tnùio bél sa to :iU ll'esa ine cl i u n bnon n t1mero di embrioni e feti uruaui, clal })l'inc:iJ>io del 2o n1 e~e a lla 1iascita. E dimo tl'a : c:l1e la prima co1111>a r~·-a tlel gli<.:ogcno, nel fegato, si YerifiC'::t \·er~o l a fi11e <lel see:oudo 1ne8e, ma che si tratta d i qua ntità miniu1a: ch e molto J)iù r)recocemente il g-lieog·eno <·01111>are i11 altri org. a 1li, precisaJne11te ~11 prin.("ip io del niese, i1e l q11al tempo è limitato a lrOChi - corda

teg11111pnto, miocardi e'. comparire. s ubito d ovo.

d-0l'sale, fu11icolo o n1be licale,

1nuscoli Yol-011ta ti -· J">el' in quasi tutti gli org·àni, in alcu ni n ccnn111lan do ~i in grande qua11tità; · · cl1e nel terzo mese, restando 1uinin1a la atti·v ità glicoge11ica de l f egato, rappresentano depositi cli enormi qun ntità di glico~:eno il m iocardio. i n1useoli volontari, g li a bbozzi cartilaginei de llo st·he letr-0, a lcnui e1>iteli di riYestimento - epidermide, epitelio <lel tratto Sliperiore del canale ,1Jin1entare --, g lic·oge110 essencl-0 co11tenn to, in n1inor miSl1ra, in rnolti a ltri organi: e-b e ne l qu<I rto mese, pur conserva11dosi n1olto modesta la ~ittivitit g licog-enetica del feg·ato, si av,-era, negli a l t ri org«tni i11useoli volontari coml)l'esi - un:i lieve diminnz.ione clel contenuto i11 glicogeno, e eib ' 'etisi1niln1e nte i11 l'elazio11e con un maggior co11su1110 da l>a rte <le l fet,o. E l)l'014eg ue, negli s tadi s nccessiYi di ·svil t11>r>o, la neceuna ta 'limir1uz io11e , m e11tre cresce l' n ttivitit dn. vn rt~ c1el feg:nto. llt-'l"•J, Ht1èl1e a lla i1n scfta. n llorch è attivissin1a è la funzione glicogenic<1 del fegttto, inolt i organi - oltr0 i mu scoli Yolo11turi - contengono nn('o1·a gl ic:og;eno.

\

D lle ca.~·i d·l ~ussaz·io·n e 'nel seg111cn/.o clorso-lonihare d ella. colo'1i1ia ve rtebral e. A~xorAzzr

G. - . Xel primo caso si t1·t'l tta. di l nssazione anteriorP. per trauma i11cliretto, della l :f<l vertebr<.1 <.lor:m le; Jlél econd o, {li lussazion e tota1<\ della colon11a YertebrP. le per trauma diretto a liYello <lella -!a. v. l. con frattnre òi 1111 processo trasver~o. del processo spi11000 e del co1·po cli qu~­ ~tn vert f'b1·a. I . a colo nna Yertebrn le, sposta tn, preu<le l) llJltO d.'apfJOggio S11 lla cre~ta iliaca. P:i 1·alisi t otale in ambo i Ca$i a carico clegli nrti i11ferior i. s ubito dopo Il trnn:na.; <.l clist:1n~a di qu:1lC'he n11no: r1aresi bila tera le n el t e rrito rio de llo sciatico-pO'pliteo este rn o e Ji.3 soci<l zlone sirin.gomie lica della E.e11Ribilith, nel !)rimo c-n. o : pa1·E>sj bilnternle nel territorio clegli S<:'iati<:i-poplitei . i1el sec-011do caso. . ::\lozzETTC )1o~rBH U~fICI ~I : ._ .4 no111al·if3 dell'ap::: parato urin ~z.rirJ osservate in i/n e fet~ uniani in1-

11zat uri. _-\. CERESOLI.

_... .. ·-


IL POLlCLil'\lCO

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\

APPUNTI PER IL MEDICO CASISTICA E TERAPIA. Embolismo da produzione di gas dopo l'aborto. L, emb·olismo da aria è una sequela abbastanza comune in certi casi ostetrici, com.e il distacco di placenta previa e 11a borto criminoso. Naujoks (rif. in Medical Review, maggio !923), rif.erisce un caso in cui . l'embolismo era da attribuirsi a gas formatosi per attività batterica. Una donna di 22 anni era stata portata àll'ospedale in coDJseguenza di emorragia uterina con la quale era stato emesso l'uovo, ma non la placenta; essa accusava di avere avuto anche brividi. Le condizioni g.enerali erano buon.e, non vi .erano segni di anemia nè di sepsi, ~' utero era ingrossato, l 'orificio del col-lo ammetteva un dito. In seguito si ebbero dol ori violenti senza emorrag·ia; più tardi la faccia incominciò a diventar.e cianotica, la respirazion·e però si n1.ateneva calma .ed il polso buon o non·ostante che l'a1nmalata apparisse ' in condizioni allarmanti. La pr.esen·z a della placenta all 1orificio esterno dell 1utero faceva esclud·ere la possibilità di rottura di una gracidanza tubarica; venne allora diagnosticato un embolismo g·assoso e furono somministrati Jiversi stimolanti cardiaci; le co11dizioni andarooo peggiorando per una tosse stizzosa ed i dolori .addominali violenti; la respir azione rnorfina calmò la paziente; la · qt1a1.e p.erò con segni di crescente debolezza cardiaca e con respirazione sempr.e più superficiale, venne a morte. . L 1a utopsia dimostrò la pr.esenza di gas nell a or-ecchietta d·estra, nel ventricolo destro e nell 1utero, dove si tro;vò un bacillo analogo a quello dell'.edema gassqso; non vi era gas nè nei vasi nè in al-tri organi. Evidentemente i residui placentari .avevano fornito il p abulum ad UDI germe gassogen o che aveva raggiunto la circolazione generale, aiutato dalle contrazioni . dell'utero; il gas si .era raccolto nel ventr.i colo destro, ed il cu·ol'e, incapace di esp,ellerlo, ne .era ri1nasto paraliizzato. Tenuto co·nto della frequenza dell'aborto crimin·o,so e d.elle successiv.e infezioni, l 'embolismo gassoso r1on deve essere molto raro, s.olo che esso viene probabilm.ente mascl1erato dalla emorragia g·rave ~ dai .segni di setticemia. A. Z. Sulla dieta in gravidanza. H . Day (Boston Med. an.d Surg. Journal, 7 gi11gno 1923) osserva che nei primi tre mesi si possono combattei·e le nal1see e i vor11iti somministrando parecchi piccoli pasti, di cui 11no circa m~zz'ora p1i ma di Jevarsi da letto.

[ANNO XXX,

FASC.

36]

P~ATICO.

Si combatterann o ancl1e, con opportune m od ificazioni della dieta, le -oventt1ali iper acidità e la costipazione. Una delle cause di aborto nei primi mesi è la deficienza di calcio, che si deve som min istrare in quantità sufficiente co11 gli alimenti (latte, formaggi), o in aggit1nta a d essi (lattato, o carbo11ato di calcio): tale somrninistrazjone va. continuata nei mesi seguenti, per evitare cl1e jl feto impoverisca la madre di calcio. Ogni ct1ra si deve avere percl1è la gestante non diminuisca eccessivamente di peso, ma sopratutto perchè non diventi obesa, ciò che suole accadere i1egli ultimi tr·e mesi, e può por · tare a distocie per la diminuita forza muscolare, per diminuito lume del canale d a parto, e per l·aumento di peso del feto; inoltre, dopo ii uarto, facilmente resta llll clanno estetico (alterazione della silhouette, strie gra vidiche). Pare l)OÌ cl1e l 'obesità favorisca l'insor gere di manifestazi·o,ni tossieLnicl1e, in pa rticolare della eclampsia (anche IJerchè 11obesità induce sempre un certo gra·do d'ipertensioi1e. (N. d. R. ). Quando non c;i somministra tina dieta sufficiente ne viene cachetizzata molto più la madre cl1e jl feto. In pr'3aenza di cardiopatie, diétbete, o tt1bercolosi, occorre attenersi alla dieta indicata per que:Ste malattie. . Nella n1inaccia dì manifestazioni tossìem1éhe bisogna ridurre al m inimo le proteine del]a dieta. È necessario che la dieta contenga. la vitamine A liposolt1bile, che regol a l 'accr escin1ento (burro, l atte, ecc.), B acqua solubile, antinevritica (leg·um i, di cui è bene ber e a11cl1e i· acqua di cottura, latte, ecc.), C acqua solubile antiscorb11ti-ca (frutta fresca, specie aranci e lirr1oni). Vi sarebbe ancl1e una vitamina D (o X , di H. Evans) che favorisce le .funzio~i riprod11ttive ed è conten11ta 11elle foglie verdi, specie di latt11g·a. ·co•s titt1enti necessari della dj eta sono pure il 1 f erro (s1)inacj, torl-0 d'uo·vo, ecc.), il calcio, di cui si è detto, il fosforo (cereali -completi) . Anche l'introduzione di acqua va opportunamente reg·olata: non deve essere eccessiva. I n complesso nei primi tre mesi si posso,n o concedere 3000 calorie, nei 1nesi seg·u enti bastano di solito 2000 : s'intende però ch e bisogna "' ponderare 1e particolari circostanze di ogni gestante. Prr evitare la costipazione il cibo deve avere tln sufficiente vol11me e deve stirnolare la }Jeristalsi (verd11re, pane integrale). 1

D ORIA. ·


I

117b

SEZIOXE PRA-:-ICA

'

. L'urotropina per via endovenosa del vomito incoercibile delle gravide. .i\. I.oschi (Annali di Ostetricicl e Giriecologia, 30 aprite 1923) ha trattato con successo evider1te alcun1i casi di vomito grave, incoercibile delle gravide mediante iniezioni endovenose di t1rotropina, t1sando una soluzione al 35 % ·e d introducendone otto eme. pari a g. tre. Il nt1mero delle iniezioni è stato di cinq11e; il miglioran1ento, evidente fin dalla prima, si è andato accentuando in seguito fino a portar-e la comp1ieta c.essazione del vomito, la s.con1parsa dell' a1.bumina dal1e urine ed il ritorno allo stato normale. Questa terapia coruferma l 'origine tossica del vomito incoercibile e depone in favore dell'-0riginie ovulare d ella sostanza tossica, ilil qu,anto cl1e, .supe.r ata la crisi con la somministrazione dell'urotropina, la gravida nza può contintUare indisturbata senza cl1e vi sia più bisogno delJ.'azione disintossjcante d·ell 'urotropina. L'A. 11a .aniche ottenuto ottimi risultati in un caso grave di eclampsia con I.e iniezioni enido'v eno·se di urot ro1)in.a , ciò che fa sper.are >Ch·e essa possa costit11ire t1n presidio terapeutico di grande importanza anche per qu·esta forma morbo.~a. A. Z.

cl1e sia raggiunto l'equilibrio fra la tempera· tura esterna ed interna, si porta a zero il livello del liquido nella buretta e si chiude la Pinza a pressione della boccia a reazione. Si procede poi alla reazione versando dapprima la maggior parte di ipobromito, e facendone poi ca dere ancora per controllare se la reazione è terminata. Si fa poi la lettura del gas, portando a livello e facendo le r elative corre zior1i per la pression·e ·e temperatura. I vantaggi di questo ureometro sarebbero i seguentì : uso di quantità variabili d.i liquido (fino a 50 eme.), e di quantità arbitrarie di reattivo, senza dover tener c0nto della quantità l1sata. Poter stabilire, prima di praticare la reazione, l,equilibrio fra pressione esterna ed interna e non avere errori quando si abbiano liqt1idi con scarso sviluppo di gas. Esser sicuri che la r eazione avven·g a in modo completo, per lo scuotimento che si può imprimere alla boccia a reazione e sotto una certa depressione. Agevolare la lettura di piccole quantità d i gas sino a 5/100 di eme. L 'A. ha sperimentato largamente il suo apparecchio con risu ltati soddisfacenti. fi,l.

NOTE DI TECNICA.

N OTE DI MEDICINA S CIENTIFICA.

Ureom,etro di precisione. A. Sciortino (A rch. di farmacologia sperimentale e scienze af."fìni, 15 giugno 1922) ha fatto costruire un appar ecchio per la determinazione dell'urea, che accoppia la . precisione con semplicità di rnaneggio, di costruzione. Ess0 consta di t1na bottiglia p er la r eazione della ca1)acità di circa 100 eme., chiusa da un tappo di gomma att raversato da 2 fori per i quali pass,ano l'estremità del tubo per l'ipobromito, e quella di un tubo a spostam ento a ct1i è applicato un tubo l a terale, che si può chit1·dere con pinza a pressione. Il tubo per l 'ipobromito è munito inf eriorm ente di un rubin etto che è chit1so superiormente da un tappo di gomma, attraversato da un tubo di vetro, co·m unicante per inezzo di un tubo di gomma a pareti spesse e diametro sottile, con una buretta divisa in 1/20 di eme. e munita di tubo di livello. Nella bottiglia da reazione si m ette. il liquido da esan1inare aggiungendo acqt1a distillata fino alla m età, si pone la soluzione di ipobrornito (10-12 eme.) nel tubo relativo che si mette in comunicazione con la buretta; immersa in acqua fredda la boccia da reazione, si attende

·Sul bacillo fusiforme e sulla spirocheta di Vincent. (D. DAVIS e I . PILOT. J0 1l1'. A. 31. A ., 16 settembre 1922). La loro associazion•e i·n varie condizio-n i nor- . mali e p_atologiche è così freque.n te che si è di1sct1sso se non fo s.sero dt1e fasi di uno stesso organismo. Dav.:i.s nel '914 descrisse i cosid~·etti granuli actinomicosirnili n elle ton.sill.e u1nane. Si trovan o inoltre il 30 % delle tonsi·l le asportate, spesiso bilat.eralmente. Sono piccoli, grigiogialli, di cattivo o·d ore, giaccio.n o nelle cripte, mai nel tessuto proprio : n elle sezioni appaiono composti di fil amenti r aggiati, termihati da ingrossamenti a forma di s pazzolino da provette. In essi si trovano bacilli fusiformi, spirochete, e cocchi. I bacilli fusiformi si possono 01ttener,e in cultura pura in anaerobiosi, e sono gr.am negativi; Ire spirochete sono grandi, simili allo s. r efringens, o sottili, gram n egative; i cocchi sono generalmente forme diplococcoidi e .s tr eptoco cchi, gram positivi; talvolta cres·cono b·ene in anMrobiosi. I filamentj centralt dei gra11.uli sono gram negativi: ap·paiono segmentati: n on si riesce a coltivarli. Secondo gli ..~A. i bacill·i fusiformi potreb1


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IL POLICLIJS" lCO

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bero essere una fase di questi organismi complessi, e forse la spora , sorta clalle clav·e. Nelle vP.g·etazi·oni .adenoidi questi granuli non si trovano. Granuli molto simili si trovano nel tartaro dentario: le spirochete ivi contenute furono daipprima cl1iamate leptotrix, e sono tra i pri1niss.imi g·ermi osserva ti al microscopio (Loevven11oek, 1683). Un terzo 11abitat del fusiforme e delle sp irochete sono i genitali, s1negma prepuziale n ei n1aschi, sm egma clitorideo n elle f emmine. Si trovano ivi n€l 50 % dei casi, sp ecialmente nelle p1er.sone poco pulite. Sono associati spess·o a stafilococchi, talvolta a streptococchi e1110litici, a coli, a difteroidi. Forme fil a mentose o granu.l i ivi non furono visti. In a n aerobiosi si coltiv.ano forme lunghe e corte di bacilli fu·s if ormi. Le spirochete ,s ono di forma varia, grossolane o fine. N oguchi ne 11a coltivate tre, s. refringens, tr. colligyr11m , tr. minutum. Nell'i•n te stino ft1rono trovate spi·rochete (Bizzozero) ma è dubbia la p.r.esenza del fusiforme. È frequente l'associazione f1tSo- s1)irillare nelle lesioni necrotiche e putride della bocca e del faring·e. Si trova classicamente 11.eIJ,'angina di Vincent, associata spesso allo streptococcus viridan.s, però nell'esst1dato n on si osservano g·ranuli actinomicosi1nili. Si trova pure nella gengivi te acuta ulce·romembranosa (Tt1nnicliff); .si trova n el nom.a , nel qual.e una lieve lesione d eJ.l a mucosa è la porta d'ingresso, mentre l'indebolimento. organico favorisce il propagarsi d ell'infezione, cl1e generalmente insorge dopo il morbillo, o a lt.re malattie infettive debilitanti; ivi però si trovano granuli. Ne1l'essudia to della faringomicosi si trova plrre l ' associazione ft1so-spirillare; mancano i g·rant1li ma l 'osservazione a fresco in glicerina rivela dei filamenti simili per disposizione e form a a quelli dei granuli. NelJa piorrea alveolare costantemente, nella stomatite n1ercl1riale, ~ n ella scorputiea si trovano spesso b. fusifor1ni, spirilli e coccl1i. Tutti CJllesti si t1·ovano anc·h ~ talvolta nella 'f)Olmonite e bronchite outrida e nella cancrena polmo11are : 1'odore dello s1)uto è sui generis, different e da quello deg·li ascessi da coli o da pioccianeo. L·imezione f11so-spirillare può sovrapporsi ad una precedente tubercolosi polmonare. La spirocheta di Vincent sembra differente dalla spirocl1eta di Castellani, che dà la spirocl1etosi broncopolmonare trofica; in questa malattia lo sputo è fluido , di odore non cattivo. Altre forme nelle quali .si trova l'associazione fuso-spirilla re sono l'otite m~dia putrida, l e infezioni ca.n crenose d.a ferite prodotte · dai denti, le · bala niti erosive e cancren ose; 1

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in taii circostanze, come in tutte le infezioni ,. ft1 so-spirillari, giova il salvars.an. L'associazio11e ft1so-spir illare fu talvolta osservata in a13pendici cancrenate. I conigli inoculati nella ·pJeura con macerazioni di alcuni granuli actinomicosimili sono morti in 6-10 giorn1i con pleurite putrida: secondo g'li AA. i cocchi consumerebbero l'aggressione, e i fusospiri1.li d eterminerebbero la necrosi putrida: non sono stati fatti esperim enti con culture pt1re. Riguardo alla profilas ~ i g·li AA. raccomandano la freqtvente detersione o di,sinfezio·n e dei denti e della gola, noncl1è dei genitali : la circoncisione sar~bbe poi, per la profilassi delle infezioni prepuziali, lln rimedio radicale. DORIA.

IGIENE. La rabbia. L'ende1nia rabica 11a subìto durante e dopo la g·uerra una notevole recruidescenza, anche in pa~si che, come l'Inghilterra, erano i·i11sciti a liberarsi del tutto ·da qu·e sta malattia; in Ital.ia ciò è dimostrato dall'aumento del nu111ero delle persone ammesse negli I stituti antirabici che da un a media di circa 5000 all' a11ino, sono al:Lte a circa 8000, nonchè dal1' aumento nel num~ro dei morti che si è quas i raddoppiato. Esistono tuttora su questa irr1pressionante malattia numerosi pregiuidizi ed icle.e poco chia.r e, per cui riteniamo uti·l e riass11n1ere brevem~nte una seri.e di lucidi arti• coli che il nrof. V. Puntoni, direttore del1,'Is titt1to anit il'abico di Roma ed appassi.onato studioso dell'argomento, 11a pt1bblicato nell'Umbria m.edica, e che ora appaiono riuniti iii tln opuscolo. È soprattutto im.p ortant.e che jl m edico, oltre a·d avere J.e necessarie nozioni, tenga sempre presen.t i le norme cl1e devono regolare la .s ua condotta in caso di morsica-t11re di animali rabbiosi; egli in molti co1nuni ~ il solo competente e, dal suo modo di agire pronto e rispòndent.e allo scopo, può dipendere la salvezza ed il benessere dei morsicati. La massima percentuale di animali rabbiosi è .data dai ieani (95 %), vengono in segt1ito i gatti (2-3 ~{,) e poi gli altri animali domesti~i (bovini, .eqt1ini, ovini, suini). Svariate sono le forme con cui si manifesta la malattia; è anzitutto importante far rilevare che l 'idrofobia, tanto spaventosa n.ell'uomo , non si osserva ne·gli animali; va quindi comba ttl1to il pregit1dizio se.condo cui un animale cl1e bev.e non è rabbioso. Nella ti.pi·c a rabbia 1

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SEZIONE PBATJCA

furiosa, il cane. cambia in1provvisamente caperiodo di lJna diecina di giorn'i, durante i rattere, viene preso poi da agitazione e da quali, se il cane ammala con sintomi sospettendenza a fuggire; si manifesta in seguito ti, si impone ,la vaccinazione. Quando il cane il periodo di furia, con particolare espressioè m orto, oppure è stato u.cciso per.chè non • ' ne dell'occhio, voce, rauca e lamentevole, baè stato possibile catturarlo, · si farà l' invio va filante. Spiccata è allora la tendenza a della testa a ll' Istitt1to antirabico; nell' inverno mordere, per cui esso si avventa contro tutti si pùò anche inviare tutta la testa, avvoled ancl1e rode gli ogg~tti iparrimati. Lo spag·endola in' un panno ·imbevuto di acido fe•mo faringo-esofageo gli impedisce di deglu- nico al 3 % e racchiudendola in una cassetta tire, frequenti s-0no i pervertimenti de1l'appe- di legno, ri.piena· di segatura o polvere di tito ed i fenomeni di gastro-enterite con vo- carbone. Nella stagione calda, si -e strarrà la mito e diarrea, che sogliono trarre in errori massa cerebrale, evitando di spappolarla, do· diagnosti·ci. La morte avyiene in un accesso po aver aperto la .s catola eranica; gli: emi·· di furia o, più spesso, dopo dimagrame·n to e sferi cerebrali, avvolti in garza, si immergono paralisi; la durata media è di 4-5 giorni. Nel- in al-cool (anche ·denaturato),. dei p·ezzetti di la forma paralitica si hanno paresi, dappri- cervelletto e di bulbo si introdurranno in un ma localizzate al treno posteriore e-d alla ma- vasetto con glicerinà purissima. Il solo esame ~c eJ.la inferiore, poi diffuse; il cane. si apparta del.la m assa cerebrale non è sufficie-nte per e non tenta di offe11dere, e causa eventual- un a diagnosi sollecita di rabbia, poichè la mente solo ferite minii me. In qualche raro mancanza dei Corpi di Negri non basta per caso, si hanno attacchi di epilessia o di apo- escludere la rabbi·a , mentre per la prova bioplessia, e la diagnosi può farsi solo con l'~­ logica occorrono aJ.men.o due mesi; da ciò la same della te,s ta. Si hanno assai spesso for- necessità di tenere in oss.e rvazione, quando è possibile,_ il cane. 111 e miste. Nel gatto la rabbia si manifesta di solito Il trattamento di scelta della ferita è l a i11 forma paralitica, con tendenza ad appar- cauterizzazione, fatta possibilme.n te col termot arsi, talora si ha però la rabbia furiosa. Ne- cauterio; ess a è p.erò inutile se sono trascorgl i equini si ha da;pprima agitazione, forte se 1nolte ore; può essere utile il nitrato d' aresaltazione dell' eccitabilità rifles!!a; l'occhio è gento ed anche l'ammoniaca. Fra i disinfetangos.ciato, l' ali.mentazione impossibile per lo tanti è c o nsjgJ.iabil~ la tintura di j odio, e ,così 2pasrno faringeo; il punto dell a morsicatura pure il sublimato, ma non l'aci do fenico; anè sede di prurito; si hanno poi terribili ac- che il succo di limon.e avrebbe qualche effi. cessi furiosi. Questi si osservano pure negli cacia. o,-ini, nei suini 'e nei bovini, i quali ultimi P er quanto riguarda la vac~i.nazione, è conmanifesterebbero pure irritazione del collo ve- sig·liabile praticarla subito, quando si tratti itcicale e coprostasi. di morsicature molto gravi e per tutte quelle Negli animali· il ·p eriodo di incubazione è della testa; essa va sem'Pre consigliata quanin media di 20-6.0 giorni (talora 8-10, tal'altra do il cane s.f ugge o viene ucciso, oppure amprolungato ad un anno); l'infettività dell'ani- mala entro i dieci· giorni dalla morsicatura; maJ,e si stabilisce qualche giorno prima del- se invece in questo periodo il cane rimane. 1'inizio della malattia. La rabbia dell'animale del tutto nro rmale, il m-0rsicato può essere sen11on è fatalmente mortale, la morbilità è assai z'altro tranqt1illizzato. varia. La p rofila ssi va attuata soprattutto con lo Nell'uomo, il peTiodo di incubazione è in ,sterminto dei cani erranti ed irregolari, scom edia di 40 giorni, ma può prolungarsi ad 1) 0 che si potrebbe raggiungere ricorrendo al lln anno e mezzo, od arrivare ad un minimo veccl1io siste•m a della polpetta avvelenata con di 12 giorni. L'innesto de1 virus non produce stricnina. L'osservazione dell'animale so·s petto fataln1ente la rabbia, questa però, una volta va prolung:ata per sei mesi; l'eventuale utilizmanifestatasi, è sicuramente mortale in 3-12 · zazione alimentare degli animali agricoli è giorni, per lo più con i sintomi angosciosi per.1nessa, purchè abbattuti eDJtro gli otto giordell'a·ero- e·d idrofobia; raramente si ha la ni dalla morsi:catt1r·a. L'A. Si diffonde poi sul forma paralitica. metodo delle vaccinazi'Oni, che dànno risultaQuando si veri.fica il caso di motsicature da ti soddisfacenti e che col metodo del•l'A. s tesparte di animali, si deve anzitutto stabilire so, riducono la morta1ità quasi a zero, e:vitan' se l'animale sia o no rabbioso. A tale scopo do inoltre ogni complicazione. è necessario non già uccidere i'andmale, ma fil . tenerlo in osservazione; basta in generale 11n 1

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IL POLfCLlNlCO

STORIA D E LLÀ MEDICINA.

Agostino Bassi. ì\tlentre il mondo scientifico riconoscente tri.buta ben meritati onori al genio di Luigi Pasteitr in oc-casione del oentenaric.:> delLa sua nascita, è dove.roso per noi Italiani rievocare 1a illustre figura del nostro Bassi, suo precursore e fondatore della dottrina parassitaria delle n1alatti.e contag·iose. Agostino Bassi, da Lodi (1773-1856) seguace

.del!-0 Spallanzani, insigne medico, decor a to della Legion d'onore da Luigi Filippo, ci diede ne_l 1&35 la prima dimostr.azione scientifica della causa microbic·a di una malattia contag·io&a colla scoperta di un fungo parassita, ehe in suo omaggio fu poi detto « Botrytis Bassiaria », agente specifico del mal del segno o calci1i.o, malattia parassitaria del bombice del gelso. Nelle sue memorie pubb:icate in Lodi nel 1835-36 « Del mal del segno, calcino, muscar-Oino » con rigor e scientifi co, ammirevole pei ·s uoi tempi, dimostrò che. taJ.e malattia era <lovl1ta alla trasmissione ai bachi sani di que-sto micromicete per contatto diretto cogli ammalati, .con oggetti infetti o cogli alimenti. Ne studiò la struttura e scrisse magistralm·ente il ·p rimo capitolo di morfologia dei mi.-crorganismi, in·da gò la resistenza di tale parassita a.g li agenti fisici e chimici e pubblicò nel1 1851 « Il mig'lior modo di prevenire e curare il ealc ino )) . È importante · ricor·dare con nostro legittimo orgoglio, che non isfuggì al Bassi la grande importa11za, ch·e la sua scoperta doveva avere n1el ca.m po della patologia umana, nè 1a « nl1ova luce n, che dov~va apportaTe alla « dottrina dei contagi in gen~rale » . N·eil.a sua ultima pubblicazione, resistendo sempre alla lotta ed agli scherni dei vitalisti e di altre scl1ole allora dominanti in medi.cina; egli recisamente , affermava « i1 grande vantaggi·o, che' ci apporta la- preziosa conoscenza, scaturita dalla stessa scoperta sulla nat11ra del calcino, cioè, che tutti i contagi, nessuno eccett11ato, son-0 prodotti da esseri parassiti · vegetali ed anim.ali » . Le pregevoli m emo,r ie . di Bernardino Silva e di Calan.druccio di Catania, a cui r imando i lettori per maggiori dettagli, hanin o ·m ess o in giusta evidenza il merito del nostro Bassi, obliato dagli stranieri e purtroppo anche da no1.• • Grotte, 1923. I

Dott. G. E .

INGRAO.

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POST A DEGLI ABBONATI. Al dott. E. S., Sondr io : Un trattato n.el senso da lei richiesto che riguardi escl11sivamente la cura della tubercolosi polmonare non esiste: esistono articoli numerosi e ogni trattato di fototerapia le dar à indicazioni per l'uso della lampada di quarzo. NelJ' opuscolo annesso all'istruzione della lampada ella trov·e rà riassunti a:lduni dej più importanti se no~ recenti articoli sull'uso d ella lampada (Kruger, Vulpius, ecc. ) nella tubercolosi polmonare. La lampada di quarzo nella tubercolosi polmonare può essere associata alla radioterapia che oggi sta prendendo piede specie all'estero . Essa può essere usata per applicazioni sulla milza o per irradiazioni genera1d che pr&cedono e seguono la cura X. MILAN! E .

. Al

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Liq11,ore e tavolette di Uzara. dott. N. Serra da Concordia Sagittaria: Tratta.si· di u111à pianta che cresce spontaneamente in Affrica ed è usata dagli indigeni come antidiarroico ed antidissenterico. Il p1~in­ cipio attivo è l'Uzaron di cui il liquore contiene il 4 %, I.e tavolette g. 0.02 l'una. Le dosi sonio del liquor.e : 30 g·occie, delle pastiglie 1-3 (nei bambini lh-1 ). Non dà stitichezza e si

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mostrato utile come calmante nella dism€norrea. P·e r averlo si rivolga a qualche Casa di preparazioni farmaoeuti.che, in grande, od a grandi farmaci e che tengono prodotti esteri. fll. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

P. La rwo·Zuzione f11nzio11,ale :utet·o-ovQllllÌoa. Pavia, · 'l'ip. Coo1)., 1~22. . TnoN G. Sul. reporto d e·i «·c orpi ài A.m.ato » nel sangue degU soarlattinosi. Sie11a, T ip. Arti Grat. S. Bernardino, 1922. SFAMENI

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VENERONI GIUSEPPE. La

c-u,1·a della, tubercolosi ool

nuovo siste1,-r,a Ton,ta dell'ioniz.?;azione elettf"ica diretta ad alto potenziale. - · ~filano, Tip. An~la

Volonté, 1923.

lD. Oo·n tributo alla t erapf.a, itei t·U'fl't.Ori befl,igt?li e maligni oon Radi1vrn ad al.te dosi. Milano,

Tip. Angelo Volonté, 1923. In. Nuovi orizzonti della tera,p·i a oolla Rad i u.1nelettroioni zzaz·i o·n e dei n1 erLioarnenti e delie acque . Mila110, '.rip. Angela. Volonté, 1923. VACCAREZZA RAUL. Panm·eatitis '1.l rltf.ana . - Buenos Aires E. Spinelli, 192.~ . Io. OliiÌoniristi.iJJ mestiili. Buenos Aires, E. Spinelli, 1923 . Buenos ..<\iIn. Po-raàenit·ls inguinal s11Jbag·uda. r·es, E. Spin~lli. 1923. '

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SEZIOì\E PRA"l IC.\

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. \*) QUESTIONI PRATICHE.

LI. - Norme e criteri circa i verbali delle Commissioni per concorsi sanitari. Segnaliamo du·e recentissime decisioni della IV Sezione del Consiglio di Stato .concernenti i verbali delle Commissioni giudica triei dei .concorsi sanitari. ' 1. Nel primo caso (ricJrso ?vico letti contro Pio I stituto di Santo Spirito e Ospedali Riuniti di Roma e conOro Domi1iici, Egidi, Antoriucci, deci sio11 e 17 agosto 1923), il ricorrente lame11tava cl1e << nell'esame dei titolJ la Com·n1issione aveva om esso di fo1·ml1la re i crite1i obbiflttivi per la va lt1tazione di essi ». In rapporto a qt1esta doglianza, la IV Sezio11e ha considera to chB cc mentre risultava essere stati ~tabiliti i principi genie rali ai qua11 doveva irLf ormarsi la votazione, non furono poi in a1cu n modo in.dicati ne1 verbale i criteri adottati» . Ora, ha s·oggiunto la IV Sezio1lJe : «è cosa indubbj a che dal momento che ((la Commissione rit,enne opportuno di stabi~' lire i criteri generali da seguir ~i nella valu« tazione d ei titoli, i criteri stessi dovevan-0 cc farsi risultare dal verbale; imperocchè, come f , viene esplicitamente disposto nel1'art. 45 del 1 regol a m ento, n ei verbali devono registrarsi "' le deliberazioni della Commissione e le ope« razioni di esam e. Ora, le d e liberazioni sono ,, costituite principalmente dal dispositivo e n.ell a s p ecie i1 dispositiN"o di una delibera,, zione che conc-ern.evà. i criteri della valuta<< zione d ei titoli non poteva non consistere <1 .a ppunto n.ella indi<:azione dei criteri a·dot,,, tati n . Tale indic a zione tanto più e ra nre cessaria -- è detto i1 ella ·deci.sione - in quanto l'artico-lo 42 d el regolam·ento stabil:isce anch'esso alcuni criteri da osservarsi dalla ·Commissione rper la val11tazio ne dei titoli e quindi era necessario ai fin i •lella legittimità de1le 01)erazioni decider e a nche se i criteri adottati erano in ar1nonia con qu1ell:i reg ola·m entari. Siffatta omissione, h.a conclu·so la Sezione, costituisce nullità degli atti del concorso. 2. Nel secondo ~aso (rie. Basile, Laurenti Pd altri contro Pio I stituto S. Spirito ed Ospedal·i ritlniti di Ro·ma P coritro Ficacci, Pontario e d altri, d ecisione 17 ctgosto 1923) si faceva questione an1al1oga, p.er il concorso a medico primario. Q11esta decisione contiene più ampia trattazione circa gli elementi· che sono necessari e sufficienti alla reg·olartà diei verbali, anche da 1

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u n punto di vista generale . Crediamo, quindi, t1iile iiporta rne la motivazione gjl11idica: cc ì\'1aggior valore hanno invece le censure cc d.ei ricorrenti sul contenuto dei v1 erbali.. In •< questa i)arte, nel 1dete.rmi-nare cioè che cosa cc i verbali debban.o contenere perchè non ne cc derivi .r annullamento del concorso, bisogna « guar·da rsi da .esagerazioni: <e All'uop.o occorr.e ten.er ·p res1 ente 110 sco1)0 a «cui serve la compilazione d ei verbali o, per <e lo meno, di l1na relazione da cui risultino <e le operazioni della com·m issione g·il1di<:acc tric.e. < Fuori dubbio è infatti cl1e. tutto quanto è «indispensabile perchè un atto ad.empia al cc suo scopo è elen1ento sostanziale 1 de1J.'atto cc stesso, e quando manchi importi come ne(( cessaria con·seguenza la nullità dell'atto. cc Ora, lo scopo precipuo di quel docum.ento è h 1 d i rendere possibile quel ,controllo di legit'< timità uni'Ca, spesso importante garanzia, <c ch e rimane- ai concorrenti in una mat1 eri.a in ~ cui tanto libero campo dev·e pur J,ascia.r si al« l'appr ezzamento, e quindi tanta è inevitabile< mente la possibilità di ar):>itri e di favoriti« smi. Pier quanto .si riferis.ce a questo a.p prez« z.amento, il quale non è sog·g·etto a sinda« cato, basta che ·dagli atti del conc·or so risul« ti eh-e esso sia s tato espresso nella forma re prescritta, in generale, e nell.a specie attuale cc media nte la a ssegnazione di punti, perchè, cc salvo speciali disposizioni in proposito, non ~e si p11ò esigere di più. Certo , anch·e in mance canza di un sindacato di m erito obbligare il cc giudice a motivare il suo apprezzamento è cc sen1pre u na g-arenzia, ma dall'un canto, percc cl1è ql1esta motivazione pote.s•s e avere un vacc lo r e completo d ovrebbe essere quella del voce to di ciascun giudice, .p erchè se è possibiJ,e cc mediante una operazione aritmetiic a, coi ' 'oti cc individuali formare il voto collettivo d·ella cc commis.sione, può non essere possibile foru« dere i11 llna n1otivazione collegiale i motivi e\ forse diversiss in1i dei singoli giudizi; dal« l'altro · canto la motivazione e . quindi L1indicc cazior1e del singolo voto , non è conforme al e~ principio prevalente nella nos tra prassi am·' ministrativ.a, che in m ateria di p er sone cr ecc 1de meglio gar.entire l 'indip endenza del git1cc dice facendo conservare il segreto d el suo «voto {nelJca specie il regolamenit o prescrive cc il voto palese ma solo in r apporto all'esame) <' ma ad ogni modo non basta che qualche « cosa 'C ostituisca una magg.iore garanzia, percc chè possa consid·erarsi come elemento sostan(' ziale, e quindi an~he nel silenzio della nor,, ma regolatrice, servire. di base a lln motivo cc di nullità. . « Ma quarido si è fuori del campo d ell ap« prezz amento in.dividit,ale, quarido vi so110 n,orcc 'm e precise di regolamento o di bandi da os<c se1-vare qua1ido pe1· l' applicaziorie di queste ,, n.or1ne ' possorio essere state necessarie deli« berctziÒni collegiali, e a 1naggiore ragiori~ ·t quando risulti che queste delib e razi on.i vi « siano state in f'utta questa parte che è macc teria di controllo (/ÌU'risdizio1iale gli atti d~l <' concorso dev orio fornir e elem en fti, concreti. 1

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<* ) J;n pr0sente rubri~ è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI. consulent:e legale del nostro peiiodico . •


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IL POLICLINICO

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Non basta invoca.re l'asserita presunzione di e< leg·ittimità degli atti amministrativi, perchè « a parte il vedere se questa presunzione pos« sa applicarsi agli atti di l1na commissione « giudicatrice di concorso, essà non significa « in ogni caso, ·m ai, che nei preliminari del« l'atto si sia autorizzati a sopprimere tutto «quanto IJOSSa .s ervire a sostituire alla sem'< plice presunzione 1a .C€rtezza di quella legit« timità. ·

« concorrente. L'amministrazione l1a prodotto «gli elenchi presentati dagli stessi concorrencc ti. Ci~ non risolve la questione. L'esistenza

cr

«rie gli atti degli . elenchi non fo'r nisce quella « garerizi a che può derivare dalla loro tJrascri« :.ione nel ve1·bale. Ma ad ogni modo non è

No'n basta uria se1nplice clausola di stile « la quale aff errrii ' che le norme regolatrici dèl « cOTicorso furono osservate; una clausola di «

questo genere pr-0va una cosa sola, e sareb« be ingiurioso .s upporre il contrario, che la v commissione crede ·di osservarlie; ma il conce trollo gi.urisdiziònale tende ad accertare se cc ev.entualmente siasi ingannata, se le abbia ci male interpretate e male applicate ed è es<: senziale ·che non manchino gli elementi che « questo possa farsi. « Nel caso concreto la commission·e giudica« t1ice aveva un primo comipito: il giudizio sui cc titoli. Per quanto i tito1i non offrano un a « importanza preponderante, in quanto peT es« si ci.ascun commissario dispone. di soli due cc voti di fronte a dieci a. sua disposizione, « tre per la prima .p rova di esame e cinque e: per la se.conda, nio n è men v-ero che anche cc per i titoli il regolamento contiene una di« sposizione spjjcifica così concepita: « art. 42: cc i titoli da valutarsi nel concorso di primario « e di aiuto sono di servizio o carriera e scient.. < tifici. Tra i titoli di- servizio o carrier.a hanno .<ragione di preferenza quelli .che si riferiscoc: no al servizio prestato negli ospedali riuniti « di Roma o in qualsiasi altro istituto scien'< tifico o ospitaliero. Costituiscono titoli scien<-< tifici le pubblicazioni di medicina e chirur« gia, _fra le quali sarann·o tenute in special cc conto quelle attinenti .alla natura dei posti « per cui è bandito il concorso. Non sono titoli "validi le pubblicazioni o le parti di esse p11b(( blicate dopo la scadenza del concorso. I 1a« vori ·eseguiti in coll.aborazione con altri non ~e possono -esse.re tenuti in considerazione, se cc non quando risulti chiaramente distinta la cc parte spettante al candidato)). Il regolarne~ « to ~ontiene anche una disposizione sul .con« tenuto dei v•e rbali .c osì concepita: « art. 45; e- di tutte le operazioni del1'·esame e 1 delle .delicc berazioni prese dalla commissione si deve «redigere giorno per giorno il processo ver« bale che deve esser,e sottoscritto da tutti i cc commissari e dal segretario e trasmesso al~< l'amministrazione ». cc Nella s pecie il verbale dell'adunanza in cui « la commissione si occupò dei titoli e votò sui cc medesimi non contiene cl1e qt1esto : « Tutti i << commissari dichiarano ·di a vere personalmen« te esaminati i titoli dei concor.reruti -e di es« sere in gr.aido di esprimere su ciascuno di « essi il loro giudizio. La Commissione procede {(pertanto ad un particolar-e sca·m bio di idee <' sui vari titoli, non tenendo conto per quanto '<rifl ette i titoli scientifici di quelli non costirc ti.1enti pubblicazione ai sensi dell'art. 42 del u regolamento» . Per quanto sia grave annul<<

1

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concorso di cui il · risultato finaie . , n1tlla 1..ìimostra non essere conforme a giucc stizia , è impossibile ammettere che questo

« basti. I ricorrenti lamentano che il' verbale ,, non conten ga l 'elen-co dei titoli di. ciascun

questo il punto sostanziale. Può anche amcc mettersi .che per quanto riguarda l'apprez« za:rnento in merito ·dei titoli il verbale cpn'< tenga quanto occorre; può darsi anche ' 'che '< contenga più di quanto occorre, perchè non cc essendo prescritto che all'assegnazione-i dei " punti precedesse una 'd iscussione colliegiaLe, « l'accenno al seguito .s cambio di idee avrebbe cc pott1to mancare. Ma dove la d·eficienza è in« negabile è per tutto quanto in correlazione " all'art. 42 del regolamento e per la sua esat« ta applicazione spettava non all,'.apprezzacc niento dei singoli, ma doveva essere oggetto ,. di deliberazione 1del Collegio. In relazione al« le norme specifiche di qt1ell'arti-colo spettava cc a lla commissione fare una cernita dei titoli « presentatj, decidere quali titoli potess·ero es'< sere presi in considerazi-0ne, quali no, quali «secondo qu·ell'articolo avre·b bero ragioni di « i)ref erenza. Delle deliberazioni prese in pro« J)osito e che avrebbero potuto costituire, og« getto del controllo gil1risdizionale, avrebbe cc dovuto il verbale contenere una menziQD.e « precisa se non per di più una motivazione. cc Lo dice l'art. 45 del regolamento e si do<< vrebbe amm.ettere ancora che mancasse una esplicita disposizione. L'accenno .del verbale « ch e in quanto ai titoli scientifici non si ten« ne conto di queJJi non costituenti pubblica.,. zioni ai sensi dell'art. 42 del reg., fa Ti te{( nere che 11na deliberazione fu presa in pro;c posito. Ora non può dirsi che essa sia rifece rita in verbale, e non vi è certo modo di « controllarne la legittimità quando non si di« ce se e qt1ali titoli siano stati esclusi ma vi cc è ancl1e qualche punto su cui pure una d·e« liberazione vi fu sep.za che n·e sia stato fatto alcl1n ·cenno in verba.J.e, o avrebbe dovttto " esservi. Basta accennare come fanno i ricor« renti alle libere do-cenze : esse non potevano 1• essere con,s i.derate come titoli scientifici per« cl1è il regolamento conside.ra tali le sole ·p ub« })licazioni. Poteva sostenersi che non potes« sero considerarsi nemmeno come titoli di « carriera e che il regolamento .abbia voluto cc tener conto de1Ja carriera di medico o di cc cl1irt1rgo, non ·d i quella di insegnante. '< H a la commissione risolt1to il dubbio? In cl1e sen so? Lo si ignora » .

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Ai quesiti degli a bbor1a ti si risponde direttamente per lettera. I quesiti debbono e~re inviati in lettera accompagnati dal francobollo per la' risposta e' sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione ·del «Policlinico», via Sistina, 14 - Roma (6) . Le risposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini. sono ;?ra tuite. N. B. -

Per temporaneo impeòime11to dell'incaricato dell'esame delle domande eonc:er11enti la Gassa Pens·lor11i, siamo costretti a ritardare le risposte, U1n ita.t arn ente a.lle d0 ·111 an,àe .stesse, le qu.ali .p er altro non banno carattere d'urgenza. Tutti gli altri quesiti continuano ::td essere esaminati con la consueta 801leci tu dine. .


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XXX, FASC. 36]

SEZIO~E

PRATJCA

1181 •

NELLA VITA .PRO F,ESSION ALE. , •

CONCORSI. POSTI VACANTI .

Ospedale degli i~tfer1oi i. -

A tutto il 15 -0ttobre 1923 è aperto il concorso a l pos~ di Dirigente i gabinetti di fisioterapia. Per schiarimenti rivolgensi a lla Direzione. CASTIGLIO, ORNICA, VALTORTA (Berga mo). - Lire -6500 per 150 po,-eri; uff. san. I.J. 500; tras1>0rto L. 2500; disag. resid . r... 2600; ambula t. IJ. 300; primo caro-YiV. Scadenza 15 settembre. Cuwo~A~o e TI.OEN?O (Oremona) . Oondotta .consor zia le. Estensione km. 14, abitanti 2000, poveri 1200. Residenza 'l'icengo. Stipendio iniziale lire 7750 con aumenti i:>eriodici fino al 50 % in 20 .anni; cura poveri J.J. 2400; uff. san. L. 500; trasp. sen7..a. oibbligo cavalcatura L . 1500; indenn. c.-v. C.apitola to tipo provincia le . Documenti di rito a l Presidente del Con soi:zio, Giovanni Arrigoni, in Tieengo. Obbligo di prendere servizio entro due mesi dalla nomina. Scadenza 30 settembre. FoRENZA (Basilioata). - Medi<:o condotto residenziale. Stipendio L. 5000 lorde fino a trecento poveri, con addizionale di IJ. 10 per ogni povero in più; sei qt1.adrienni. Obbligo di tutte le visite necroscopiche e delJe vaccinazioni. Documenti di rito non anteriÒ1i a. sei mesi. Assuazione servizio entro 15 giorni dalla nomina. Scad. 30 ~ttembre. GERACI S1cu LO. 0onco rso a due ·p osti cli medico condotto. Stipendio IJ. 6000. Scad. 20 sett. MILA-."lliO. Istit·u ti Ospitalieri. - I concorsi ai posti di dirigenri. vicP.-dirigenti e assistenti di A1nbulatort, di e;ui a bbiamo dnto notizia (fase.· 24). sono proroga ti a l 31 ottobre. PEnu.IA . Ospedale Oilf)ile. - Assistente Sezione chirurgica. I.i. '1000 annue, alloggio nell'Ospedale, vitt-0 e L. 15 per ogni giorno <li g11a.rdia. . Certifiea ti d i rito, ed inoltre stato di servizio militare, e dichiarazione di r1on e-0prire ed obbligazione cli non assume re altri uffici incompatibili con i servizi dell'Ospedale. Servizio di guardia a turno, medieheria ed ambulatorio. Nomina per due anni; assunzione· servizio 10 giorni dono la i:iomina. ~cn­ denza 30 settembre. PRAGELAfO ( 1.1ori11,rJ). - L. 5000; tlff. san. IJ. 500; bicicletta l.J. 500; alloggio L. 500. Scad. 15 sett. ROMA. Mi1iistero della Guerra. - Col 15 noYembre avrà inizio un corso per a spiranti a tenente medico in S. A. P . Vedi fase. 28. ROMA . .Jlinistero <lell' lnte1·1io. È indetta una sessione di esami di idoneità per medico di bordo. Domande e docum . entro 15 ottobre. V. fase. 28. SANl''OrtÉSTE DEL MON'l'F. SoRATTE (Roma). - Scad. 10 sett. L. 9000 fino 2000 a b. pov. :G. 1 .50 per ogni povero in .p iù. Una ind. c .-v. I.J: 300 uff. sa~. e L. 600 tenuta armadio farmaceutico. Aum. decimo fino 5 quadrienni. BIELLA.

1

Dìffid e e boiootta,gpi. '

.

Diffide : l'evocate le diffide di Cesena, Camporosso (Porto Maurizio) per intervenuto aecorclo. La Sezione di Novara diffida il concorso di R e-

cetto per insufficienza d i stipendio, il titolare 3: vendo dato le di111issioni riJnanendo sul i:>osto. Revoca di boicottaggi: Tonco {Alessandria) e Caccuri (Catanzaro) per intervenuto accordo.

MOMINE, PROMOZIONI" ED ONORIFICENZE, • L'insigne Accaden1ia d i medicina di Lipsia ha conferito a d unanimità e d ietro proposta dei grandi Clinici Strlin1pell e Bumke il titolo di socio onorario straniero dell'Accademia stessa al prof. G. Mingazziru dell'Uni·v er-sità di Roma. È questa un'o11orifì\:!ienza che la s uddetta Accademia :O.a concesso fin ora a ])<>Chi stra11ieri e qu!Lidi tanto più vive sono le congratulazioni da parte del Policlinico .

I l dott. Vincenzo Bellin7..i di Oirò (Catanzaro) ha . ottenuto a pieni voti la libera docenza in Patologia speciale chin1rgica presso la R . Università di Napoli. Con decreto ministeriale 18 giugno c. a. è stato abilitato all'insegnrunenoo. . A Roma ha · conseguito la ~ibera docenza in 1\ilateria Medica e Farm.'lcologia il dott. Pietro Di Mattei, aiuto in quella Università.

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infettive In Italia. }rJ ese di aprile 1923. 2-8 aprile

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MALA1TlE

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Tif o addo1ni-

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130 196 128 -188 129 189 122 182

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89 134

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Meningite cerebro·spinn.le. .

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Dissenteria . .

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Tifo peteçchiale. . .

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Colera asiatico

Peste bubbonica -

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11 2

IL POLICLINICO

. :NOTIZIE DIVERSE. X XIX Congresso di Medicina Interna. (Run1.a, z4-g6 ottobre). Segretel'ia clel C-0ngresso rnccomanclu YiYa111t>11te che le com unica ;1,ioni ' 'enga no 111,·ia te al l)iù presto possibile. f,11

• XIV Congresso della Società italian~ di Ortepedia. .A.Yrà luogo in Roma il 2R ottobre e seguenti. (' Tedi faso. 31) .

Scuola di Odontoiatria e Protesi Dentale annessa alla R.. Università di Bologna.

[ANNO XXX,

FASC.

36J

lenni onoran7..e al Direttore della stessa Cliuiea il prof. ~ncesco Falchi, che doPo 35 anni (l 'i~se­ gnai:nento: lascia la Cattedra J)er limiti d'età . Fu scoperta una lapide con la ~egu1.!nte epigrafe dettata dal prof. Sanesi : Nel prirrio Centenario - della Clinica d~ questo Ateneo la Facoltà M edioo-Ohiru'r.gioa - .: gli (Jftalmologi italianli iln ruemoria delle pas·ate glorie - aà auspicio - delle glo1·ie future vollero inc-isi n el nia rnio - i nom.;. - degli itisigni .Jt liestri - Antoniio Scarpa - Francesco Fla,1rfYt' _4-nton io Qua!}lino - F'ra11cescr,. Falchi.

~ono

aperte le iscrizioni dei ::Vle<.lici-<:hirurgi al e-orso ann11ale 1923-1924, pel conseguimento dei dipl-0ma di perfezionamento in Odontojn tria e Protesi. E~sendo il i1umero <lei 1)-0sti limitato, l;accettazio11e \]ene reg·olata seco11c10 la tJrioritù nella pr~­ sentazione dei documenti, e pngan1ento delle relati'e tasse. Per progran1rui ed infoJ'Utar.i.oni rivolgersi presso la Segreteria della Fncol tà tli :Yledicina e Chir11rgia della R. 'Cniversità di l1ologna, o presso la Direzione dell'Istitut0 Clinico rwr le Malattie della bocca, via ·S. Vitale, n. 59 - Bologna (13), nei locali tiel quale ha sede la scuola.

Corsi di perfezionamento a Berlino.

..

GIU8~I·PE

008(10 nac-que a C'-0trone il 19 inatw 1837. Vinto nel 1873 il eoncoreo per il post<> di pensionato della provincia di Catanr..aro presso la R. S. S. di Medicina \reterinaria di Napoli, vi si laureò brillantemente J.iel 1877. Si diede poi alla carriera di veterinario militare, che dovette abbandonare nel 1896 per la !nalferma ·salute. Dedica tosi quindi a llo studio di ·laboratorio, entrò nei I.1aboratort della Sanitè\ pubblica, ove fu nominat.-0 Coadiutore nel 1893. Venne prom~sso per merito I~pettore centrale, e JlOi nel 1915, Ispettore generale, carica che Egli tenne 1ino al collocamento a ri1>oso nel 1922. Fu nominato nel 1919 membro titolare della Società italiana di ~edicina veteriIl·1 rin

_..\ Yranno luogo nel prossimo ottobre, e comprenderanno tutti i campi della medicina . Particolare atte11zio11e ,·iene richiamata Slll C'-Orso speciale che tratta dell'importanza della diagnosti~a cardiologica in medicina interna. Per le informazioni rivolgerf:i alla « GesehaftRtel. . le der Dozenten,er~i11igung. Be rlin ~W G. IJuisenplatz 2-4 (Kaiserin F1iedrieh-Hal1s).

Corso di perfezionamento in dermatologia e siftlografta. Si ter1·ù. a Parigi a ll'Ospedale Saint-I.JOuis, sotto la direzione de l prof. M. .Teanselme. Il corso di dermatologia incomincierà il 5 ottobre, quello di venereologia il 14 novembre . Tassa d'iscrizione (al ·segretai·iato della Façoltà. di Medicina, ·Rue de l'Éeole de Médecine) franchi 150. ~er informazioni, program1ni, ecc., ri,olgensi a M. Barnier, Cl1ef de Clinique à la Faculté, Hòpital Saint-'.Louis. Parigi.

.

Scuole per alunni anormali a Napoli. Sono state annesse in via di esperimento alle Reno le. E. De Amicis e G. BoYio, ed hanno accolto 40 alunni, di · cui il 70 ~6 era costituito d~ a nor1nali veri, '.I)er i quali è stata chiesta l'istituz-ione di scuole a utonome. I risultati sono stati quanto inai lu·singhieri ed incoraggianti. La fondazione e l'organizzazione di tali scuole si devono al fervido apostolato del dott. A. D'Urso coadiuvato da ·v alorosi insegnanti.

Il Centenario della Clinica oculistica di Pavia. II 9 lug·lio p. i>. si eelebrò in Pa\ia il primo

e:ente11ario della Clinica Oculistica di quella Uni' 'ersità e c-ontemporaneamente sono ~tate rese so-

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<• •

l !on10 d'ingeg·no superiore, di intelligenza vivissima, seppe formar~i una cu ltura profonda e vasta ; nella ea.rriera professio11ale .sempre seppe eccellere. Brillante llfficiale, richia mò l'attenzione dei superiori che lo voJlPro al 1\ilinistero . ove lasciò evidenti traccie della sua operosità con pregevoli memorie ed importanti istruzioni di servizio. Come ricercatore <li Laborntorio, l)()rtò un iml)Ortante contrib11to personale allo studio sull'iden tità della tuberCl)losi · u1naua e b oYina pubblicando ben cinque lavori i11 <:ollabora7.ione coi tecnici del J.Jaboratorio de lla Sanità, ~otto la direzione del prof..: Gosio. Infine, <ledican(losi allo studio dell'aifta eJ,>izootica, avuto dalla J)irezi.:>ne generale della Sanità pubblica l'ir'! ~a rico cl ella Direzione della Stazione sperimentale di Poggio a Ca jano,- pubblicòr iu collaborazione eol dott. Aguzzi, llna prima nota su «La 1.:i1~1i,len,za del sangue n.egU an11maZi affettf da. a,fta epi.zoo tica Q 11916) . ed il laYoro «Sulla- vi·rule1Lza del Sli1i gue de·i bovini aftosi e pro,re di 'irrtmunizzazione contro l'afta epizootica.» (1911)~

lavoro sperimenta1e impol'tantissimo che richiese oltre q11attro u11ni di continue o·sservazioni ed esperimenti eseguiti su ben 660 bovini, e le <:ui ieonclu~ sioni segnano un notevole .contributo allo studio dell'assillante questione. Nè l'attività scientifica del Cosco si limitò a i lavo ri su citati. Numerosi furono gli studi e le ricerche eseguiti nei 12 anni trais eorsi nei Laboratorio Bacteriologico della Sanità. Si può dire che tutte lè più gravi epizoozie furono da Lui profondamente studiate; accennerò, dei suoi studi più notevoli, l'aver rilevato fra i primi l'esisten7..a de1 vin1s filtrabile della peste Suina e la presenza del


( •.\)[NO

XXX,

FA S~.

36]

mal rossino in Italia; il suo interT~nto profilattico • in t1na infe-.iio11e di peste bovina importata in ItaliH: lo studio di una epizoozia di febbre della coitta da piroplasn1a parvun1 sYilu.p patasi in Sicilia, l>iroplasmooi dominante sulle coste africane e non !)rima descl' i tta i11 Italia. Importanti fui-ono gli inC«trichi affidatigli oltre le numerose missioni tecniche, portando sempre il Sl.10 contributo di com1~tente, <li studioso ~ di seréno ed obiettivo giudizio. , Ben riconobbero le .;ue magnifiche doti e l'ebbero in stima i suoi s11.p erio1i da'i quali ebbe continui encomi ed alte onorificenze.. Fervido cultore della scienza cui si e ra dedicato, conscio del tea.le contributo che la c:lRsse Yeterinaria può dare alla soci~tà, con la iSua grande competenza ne fu costante assertore, intervenendo nei momenti più critici òell'organizzazione veterinnria alla cl1L1rificazione dei proble\ni pii1 vj tali. Minato dnl male, costretto per il · vrecn,rio suo stato di salute a ritirarsi :lalla 'ita attiYa profesirionn le, YOlle ancora 1>roùiga rsi nell'organizzazione di. un J.;aboratorio regionale ne-Ila sua Cotrone, i>resso quella Stazione agra.ria . Carattere franco, leale, cuore generoso. aveva un vero culto dell'amicizia . Più ehe un eollegfl fu un fratello coi suoi collaboratori. un padre con gli infe riori.

RASSEGNA DELLA

ST~UIPA

MEDICA.

Jnurn. <le Méd. de Paris, 17 rn::tr. -

~umel'O

ùi

cardiologia . B ·razil-Medico, 19 mag. -

1183

SEZIONE PRATICA

M. O.

DE ..A.LMEID-!.

De-

terini11azione dell'eccitabilitl.L dell'apparato respira torio al cor. F'oLia, Med., 15 mar. - G. GooLIO. Dissociazi-0ne delle ritenzioni biliari n ella tbc. • l~i v. OBpe<fal., :~o . a1)r. R. BOMPIANI. (( Disto1>ia reni ~ » causa cti gra YC distor in .

Ret' . E.spa1i.. de M ed . y l'i r., ruag. -

~..r.

CoRAùHIAN. Orientazione terilveutica in alcl!lne fratture del1•epifisi inferiore dell'omero. A. S. NAVARRO. l">s"eudotubercolosi batteriche. A111er. ,Tou/r1i. Med . Scicnoe.s, ina1·. - .J. A. KoLMER. Per il campionamento della tecnica della fi·ssaz. del compleìn. nella sifil. - L. KESSEL_ c. C .• LIEB e H . r.r. HYMAN. Sindrome di Graves (dì Flaj ani) e sistema nervoso invQlontario. '\tV. B. CADWALADEn e .J. W . MAc CoNNELL. I si11tomi J)recoci della sclerosi a placche . .4-cta JJleclioa Soan.d i'na·va. Suppl. IV : K. M. -HA-lXSEN . I .10 zt1cchero <lel sangue ; oscj llazioni, aumento, distribuzione. - St1pp. V: L. BRAHME .. f.;'arsenico nel sangue e sul liq. cer.-spin . .1.nn,ales /n f;f. Pasfe'U r, mag·. - C. LEVADITI e S_ NICOLAU . '\"iaccino e lle-Oplasmi. .J. ~IENDEL r. 'infezione t11bercolare à porta d'entrata dental~.

Prensa Méd. A1·g., 30 apr. -

B.

La pal10 mag. E. AN-

UDAONDO .

})3%ione del pilo1·0 normale. DRONÉ. Re tinite pig111e11ta rin senza pigmento. Nuova Veteritiaria, 15 :.pr. - ]"'. FAVERO e G. GnrGNAFL"INI. Ma:stite tubercolare e passag'gio del bn• cillo di Koch . nel latte: Giorn. :àled. !J:lil ., giu.-lug. - Congl'esso interna% _ di medicina militare. Jladiologio. }f etl .. inag. - J.;. Bn1rNET'l'I. Roentgenterapia dei tun1òri cer~rali. ' 1.Janoet .• 12 mag. - I!. Ror.r~t!STON . f;a colite lllcet·ati,·a . .4.n1ia.li I st. Mara!Jl., 10 gen. - 1· l\IIEI\~ITI. L'onda di reagibilità cl1tanea nella tbc. - 15 apr. O. I . S .\OGIORO. St1lla proprietà del tessuto sottocuta·neo di distruggere il bacillo tbc. - L. SrvoRr,. U. REBA 0 01, I. ::vlEN~n·r. Sinforeazione ed enzimoreaziono nella t~ . Rir. Sanit. Sicil., 15 ~nag . - XIV Congresso d'idrologia, climat. e ter. fis. Brit. Med. Jo·u1·1i., 9 g·iu. - H. H. DALE. Attività 11ei cn:p illari i11 c~rte forme di tossiemfa . .Ra.ài.ulogia Med., giu. F. SARAOFNI. Movimenti a bilancia -0 pendolari persfinterici. ,

Indice alfabetico per materie. Abol'to; JJrodt1zione di gas: e1nboli.smo . Pag. 1174 )) . 1173 Arteria l)Olmonn re : sclerosi primaria Bacillo fusiforu1e e Spiroch'=ta del ' 1 i11)) ] 175 cente )) ] 178 Bassi Agostino (Biografia) Concorsi sanitari : ·~.rorn1-e circa i verba.li clelle Com111iss·i oni

.

Embolismo <la produzione di gas.: dopo l'aborto . Glicogeno~ distribuzione negli organi . Gravidn11za (lx'l .dieta in) . Infezio11e Eberthiana (Un raro caso di) Leishmaniosi infantile. Diagnosi e terapia Lipoid1 (I) ttuu111. lU~

-

Tin. Cartiere Centrali.

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1179

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1174

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. Pag. 1173 Lnssazi-0ne della colonna. Yertebrale )) 116f> Morbillo - Eziologia . )) 1173' .PJa<.-entari estratti; azione )) 1176 Rabbia (La) . ~piroch eta del Vincent e bacillo fusi)) 1175 forme ~ T a la·ssoterapia (Convegno cli) >> ll71 Ter1noprecip·ita7Jion e Wiget-Ascoli e tub. renale » 1153' 'l~ubercolosi: Convegno della I•,ede1·az. >) 1172 Tubercolosi reMle e terrnoprecipitoziou-~ )) :);:,. 11e ·wiget-Ascoli . )) Ureometro di precisione 1175 )) Urotropina nel vomito delle grn vi& 1175 )) Uzara (f.;iquore fii) . . . . \ 1178 )) ,. omito delle gravide < d urotropina ll75 1

L. Pozzi, ed. resp.


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Pubblicazioni della nostra Casa per gli abtionati al ''Policlinico,, I

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Di eccezionale lntePesse t :

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DISTURBI DEL S0NN0 eUR1\ ..• • • I

per Il Dott. Prof. A. ROMAGNA MANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Universita di Roma

D .i~e.tto_re

Prefazione del Pro t. GIOVANNI .MINGAZZINI . clel}-a R. Clinica dell e 1nalaUie n er vose e mentali dell'Univers ità di Roma

PR~FAZIONE.

- CAPITOLO PRIMO . IL SONNO FlS l OLOGI OO . -- Cenni storici - Il sonno nelle piante e negli animali - Caratteri generali e particolari del sonno nell'uomo - Sonno notturno e sonno diurno Come ci addormentiamo - IJe a llucinazioni ipnagogiche - Influenza della Yolontà sul sonno - Le ca ratteristi.che fisiol.ogich~ del sonn.o - Il risveglio - Le teorie sul ::,00110. - ( }APITOLO s.EGONDo. I SOGNI . - Caràtteri generali del sogno - Caratteri particolari di alcuni sogni - I sogni profetici, secondo· gli antichi,. e i criteri .attuali - I sogni negli anima li, nei fanciulli, negli a<l ulti, nei 11europa tici, nei pazzi, negli alcoolizzati). nei delinquenti - Idee di Freud e di a ltri autori sui sogni. - UAPI TOLO TERZO. GLI STATI ANORMALI DI ;:;ONNO . - Definizione - Lo stato di ipnosi - La letargia isterica - Il sonno nell'Ppilessia · Il sonno provocato ~ogli anestesici . gli ip •notici; il sonuo elettrico - Gli sta ti c01natosi : per anemia, asfissia. per fenomeni di compressione cerebra le, emorragia e rammollimenti cere.brnli, nei processi infiammatori dell'encefalo e meningi (malattia del sonno - encefalite letargica, ecc.) nelle i11tossicazioni e a utointossicazioni. - CAPITOLO Q·uAnTO . I DISTURBI DEI, SO~!VNO . Definizione - J .1a te11denza a l sonno - I/ipersonnio - T--'e narcolessie - Il sonno automatico - Il parasonnio (incubi, t errori notturni, il sonnambulismo spontaneo) - I movimenti anormali nel sonno - Gli stati di ebbrezza. da sonno - J;a depressione nl risveglio - Stati sognanti e psicosi oniriche - L'insonnio - Cause dell'insonnjo - f.1'inoonnio nervoso - L'insonnio dei psicopatici - Ef· fetti dell'insonnio - (';enni medico-legali sul sonno. - CAPITOLO QUINTO. LA. OlI RA DEGI.1I S 1 .4.TI ANOHMAI.11 DEI DISTURBI DEI, SONNO. - C-0ncetti generali - T,a cura degli stati comatosi e delle forme morbose di sonno nell'isteria e nell'epilessia - La cura cli alcune sonnolenze (narcolessie, ecc.) e dei fenomeni cli patasonnio (incubi, terrore nottur110, ecc.) - Concetti generali sulla cura dell'insonnio - I coadiuva11ti del sonno (precetti igienici, sistema di Yita. ambiente, cure climatiche ed iodiche, cure elettriche, ecc., ipnotici) - I.1n cura dell'insonnio da caus-e irritative, tossiche. ecc. - Concetti sulla neurastenia e cura dell'insonnio dei i1europn tici e dei l)Sicopatici. - INDICE ANALITICO del contenuto nel volume. 1

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CLINICA DIETETICA E TERAPIA INFANTILE 1

Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI •

Prefazione dell' A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti · purule.nte • Infezioni tifose e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli ,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofilia e tetania .. MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO . GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI Dl DIETETICA INFANTILE : · Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti ·in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATIE CONGENITE. CISTI. DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Consjderazioni sulla cura dell'eresipela - Elioterapia - V~ccinazioni alla Wright e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTlGE NOTERAPIA PARASPECIFICA; A NTJGENOTERAPIA ASPEC IFICA CON PEPTOALBUMOSE - Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi · - Indice. Riportiamo il giudizio che su questo volume, il Cbiar.mo Prof. Carlo Comba ha consacrato nella sua RIVISTA DI CLINICA PEDIATRICA: , e Il libro del distinto ped iatra romano è arrivato in pochi anni alla sua s• Edizione. Come dice il Murrl nella bella prefazione, e basta già questo percbè i medici italiani si invoglino di leggerlo. . . . < Non è un Trattato e neppure una arida esposizione di ra tti già not L Il Valagussa preilde argomento dai d1 v,ers1 capitoli sopra .e malattie infettive, eopra sindromi dell'apparato digerente. del sistema nervoso, ecc., e sopra ealimentazione del bambino e sopra ~· e terapia. per esporre in forma chia ra non solo le questioni più moderne della patologia. della dietetica ~· _dell~ cura delle malatt.e .e infantili, ma. eziandio i risultati di una larga. esperienza personale, dando alla sua esposizione sapore di 0~1 g1na~1tà . < :E: certo che gli studiosi delle malattie dei bambini (non soltanto i medioi, ma anche gli -studenti colti) leggeranno con pia• eere e con p roftttcr il. libro del prof. Va.lagussa, acquistando utili ammaestramenti per la loro cultura e per l'esercizio protessio~ale. e Questa interessante pubblicazione è stata paJ1.i colarmente curata dalla Casa Editrice, che le ba dato una bella veste t1pografto& e l'ha ornat a di numerose figure intercalate nel testo ...

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ANNO XXX

Fase. 37

Roma, 10 settembre 1923

fondato dai profeesori :

GUIDO BACCELLI •

,

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA R ED.•TTORE CAPO: · PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori origina li: R . Dori a : La pressione arteriosa nella scarAppunti" per il m edico pratico: SEMEIOTICA: La diazo-reazione lattina. di Ehrlich. - Sulla importanza della reazione dello e SgamRiviste sintetiche: S. :\!arino: Il diabete zuccherino ed il s uo bat i > nelle urine. - CASIS'i'ICA e TERAPIA : Malattie del trattamento con l'in 3ulina. sangue: L'anemia perni ciosa. - Il destino ultimo delle Sunt; e rassegne : ~fALATTI E DELLE OSSA : \.\'inkelba uer: Sulclorotiche. - Il grado dell'emoli si neil' anemia di Briermer l'ost eomielite cronica, non suppurativ a dell'adulto, con ne. indicato da contenuto in bilirubina del succo duodenale. DIETETICA: L 'evoluzione d ella dietetica nelle nefriti croniche. erosi primitiva. totale della diatìsi. - F. Schultze : Il quadro clinico della m alattia « Ossa dj ma rmo > o malattia di - Problemi dietetici nella cura della diarrea e della stiAlbers Schonberg. !vfe o 1c1NA LEGALE: Valutazione del tichezza . - TERAPI& : I nuovi ane stetici (acetil ene ed eti· d anno lavorativo consecutivo alla perdita anatomica e funlene). - IGlBNB : Nuovi siste1n i d i all on t a namento delle ~ionale dei testicoli e all' « imp otenti a generandi » negli in- t spazzature dalle città. - PosTA DEGLI ÀB BONA'l l. · ~rtuni del lavoro. Cenni bibliografici. Nella vita! professionale : Il caso Ducrey. - Concorsi. NoAccademie, Società med ieh e, Congres3i: Società l\1edica Chirurmine, promozioni ed onorificenze. gica di Bolog na . - Società Medico-Chirurgica di Pa dova. Notizie diverse. 1 Indice a lfabetico p er materie. Ospedale Civile di ' enezia .

Diritti di proprietà riservati. - E' ~taki Za di e...si sen~a o-itarne la, .fon,t,e.

~·rodtltzione

dii lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubbUcamne de;i, sunti

Memento Ai po<>hl abbonati non hanno ancora Inviato la 2a rata seIMstrale dell'abbonamento · • in corso, rivolgiamo preghiera di fame solleeiia rimessa. e~

L ' AMM1N1sT RAz10NE

LA V OR I .OR IGIN·ALI. . . REPARTO ISOLAMENTO DEL POLICLINICO UMBERTO

I

diretto dal prof. T . PONTANO, med. primario.

La pressione arteriosa nella scarlattina. Dott.

RAI~IONDO DORIA,

assistente effettivo.

Dacchè fu introdotto in clinica 1't1so dei pri-· m i e m eno perfetti appareccl1i di misura d·ella pressione arteriosa, ql1esta fu esaminata in tutte le malattie con l a speranza di trarne criteri diagnosti ci e prognost ici, e particolarmente in quelle nelle quali era d a attendersi una alterazio11e notevole della pressione sanguigna, già attestata del resto dai .caratteri del polso, come nel1e mal attie del cuore, nell'arteriosclerosi, nelle nef1'iti, nelle malattie infettive ch e l)iù f aciL11ente l edono il m iocardio e il r en e. Prima fra queste la scarlattina, ch e assai spesso è seguita da una più o ·m eno grave glomerulonefrite; e già nel 1873 Galabin con lo sfigmografo notò un aumento d ella pressione a r teriosa nellca n efrite postscarlattinosa, osservazion e confermata da tutti -i successivi autori, con tutti i metodi, quantunque taluni r itengano ch e questa ipertensione sia t utt'altr o ch e ..

<

c-0stante (Rolleston, Teissier, Tanon ) confon dendo, a qu anto sembra, l e lesi oni r.enali p r evalentemen te n efrotiche del periodo febbrile e d ell'inizi o d·ella d ef.erves.cenza con la ver a n efrite postscarlattinosa. N eu nel 1902, col tonometro di Gartner, osservò ch e l a tensione arteriosa ne1la scarlattina si abbassava durante il periodo febbrile, e risali,,a in convalescenza. K-0l ossova (1902), trovò un'el evazione n el neriodo erut tivo, seguìta da una caduta della pressione, e l'osservazione è confer mata da Sl atkovv (1904) e da Tcherepnin, i quali tutti usarono il tonom etro di Gartner . Secondo qu·e sti AA. col cadere della febbr e si abbasser ebbe la pressione sanguigna, per risalir e durante l a nefrite postscarl,a ttinosa, ed abbassarsi di n uovo con l a guarigion e della r1efrite. Una ipertensione nel periodo febbrile osservò p ure F·eder n (1903) con l'app ar ecchio di V. Basch ; il sier o di l\lioser produceva una caduta della pressione, rhe non si aveva col siero di cavallo normal·e . Secondo Weige.rt (1907) ch e usò l 'apparecchi o Riva-Rocci col bracciale stretto, l a scarlattina i1on avr ebbe una sensibil.e ir1fi11en za sulla p r es.


11&3

IL POL 1CLINICO •

sione arteriosa, p oichè le variazioni osservate n efrite postscarlattino~a pressioni di 170, 190, non eccedevano di solito i 10 mm. Hg.; una e perfino 240 mm. Ilg. lieve ipertensione si manifesterebbe tutt'al più Da quanto si è esposto appare che non vi in convalescenza avanzat3-: una ipertensione è un completo accordo fra gli autori. Mentre 11otevole ebbe a notare solo durante le gravi t11tti convengono cl1e durante la defervescenza n efriti postscarlattinose. la pressione arteriosa è gcneralrr1ente più hasNobécourt e Tixier, n·el 1908, con l'apparecsa del normale, i pareri sono disco1·di riguarchio di ~otain, osservarono di regola un abdo al periodo eruttivo e alla convaJ.escenza tiassamento della t ensione arteriosa nelle priinoltrata. Inoltre tutti han110 misurato, con m·e due settimane, seguito da una riascensiometodi più o meno attendibili, la sola presne; però qualche volta vi fu lieve ipertensiosione massima. ne durante il periodo febhriJ.e, e ta1ora la presOnde contribui.re ad t1na miglior conoscensione sa11guigna non pareva influenzata dalza dell'argomento e per consiglio del prof. Ponl'infezione. Non variava sensibilm·e nte il comtano, primario del reparto, durante parecchi portamento della curva della pressione arteriomesi (m aggio 192~.gennaio 1923) ho misurato sa in rapporto col sesso, con la dieta, con la sistematica1nente la pressione arterj.osa degli gravità del m éLle. I casi osservati dagli AA. scarlattinosi ricoverati nel reparto isolamento avevano da 2 a 16 anni. del Policlinico. Fnrono esaminati 67 infermi, Teissier e Tanon (1908), p11re con l'apparecdi età dai 3 ai 32 anni, salvo due cl1e avevano cl>lio di Potain, osservarono negli scarlattinosi rispettivamente 16 e 22 mesi. Di questi pazienadulti (dai 19 ai 25 anni) una ipotensione spesso precoce, talora preeruttiva. Nè J,a dieta, nè • ti 32 erano n1aschi, dei quali 19 sotto i 15 anii, • e 35 erano femmine, dell e q11ali 18 sotto i 15 alcuna comi:)licazior1e, salvo la nefrite, e nepa.nni. Mi sono valso dell'apparecchio Riva-Rocpure essa costantemente, erano capaci di moci, usando il bracciale di Reklingausen, lar~ dificare la curva. Essi concludono che l'ipoteng·o 12 cm., nei pazienti di 15 anni ed oltre, il sione nella scarlattina è parallela alla fr ebracciale largo 8 cm. nei pazienti sotto i 15 quenza del polso e alla felJbre, e non ha maganni. Il bracciale f11 sempre applicato al bra.cgiore importanza. prognosttca. · cio. Ho determjnato la · pressione massima e I. RolJeston, nel 1912, esaminò col metodo mi11ima, col m etodo ascoltatorio (Korotkow), Biva-R occi, usa11do il bracciale larg·o 12 cm., segnando la massima (lVIx) quando, dopo il 92 scarlattinosj. Ebbe . a notare, di solito, nel silenzio ascoltator1o dovuto all'ipercompressioperiodo ac11to lln'ipotensione, spesso precedt111e dell'arteria, deron1primendo lentamente si ta da una fase d 'ipertensione. L 'ipotensione comincia a senti.re 1111 lieve rumore sull'eme· era per lo più .lieve e di b1·eve durata, meno rale subito a valJ.e del brGtcciale stesso; e seintensa e n1eno duratura che nella difterite. gi1ando la minima (Mn) q11ando, col grad11ale Di rado era notf?:vole, perchè solo in sette casi fJrocedere della decompresttione, si ode l111a oltrepassò i dieci mm. l:Ig. Era più 1fr.equente più o meno brusca diminuzione d'intensità dei e più intensa ne.i casi gravi. L'ipertensione initoni s11ll'arteria.. Questo metodo., com.e è noto, ziale viene dall' A. messa in rapporto con la e com.e ho potuto controllare in molti casi tachicardia febbrile, e con l'emozione per la dù. per ì\1x ris11ltati sensibilmente identici al vista del.l 'insolito apparecchio: infatti spesso metodo palpatorio, con una eventuale diffela prima misurazione era la più alta. renza in l)iù cl1e non eccede di solito 1/2 cm. Verso la quarta settimana la tensione arteHg. ; per lVIn dà risultati molto prossimi a quelriosa rjtornava normale, tuttavia, in un terzo lj ottenuti con l'oscilJometro del Pachon, quan. dei casi, restava ancora una lieve ipotensio- do questo venga usato con l'identico _bracciane. Non ebbe mai ad osservare una Mx minole m edesimamente applicato : in una diecina r e di 80 mm. Hg. , eccetto in un caso (di sei di pazienti (non scarlattinosi) con l'oscillomeanni) cl1e fu di 70 mm. tro ottenni valori identici, o superiori di mezL e complicazioni 11on mostravano una senzo cm. circa, a quelli otten11ti col metodo ascolsibile influenza s11lla pression/3 arteriosa, saltatorio. La pressione massima segnata è semvo la n efrite. Su 33 n efriti postscarlattinose pre la cosiddetta tensione resic1l1ale (Gallavar(delle quali tre appartenenti ai 92 casi accendin), cioè la mjnima di par:ecchie determina11ati) solo in 12 venne osservata una ~1x supezioni successive eseguite d11rante 2-3 minuti, riore a 110 mm. Hg. , e mai oltre 150 mm. Talasciando in IJosto il bracciale; ciò per rid11rle ipertensione fu genera11mente di non lunga re l'influenza dei fattori psichici e vasomotori durata; non oltrepassò i 12 giorni. Però Vl eilocali, onde avere dati possibilmente compagert e H11tinel, osservarono nella glome~ulorabili tra loro.


• •

(ANNO

XXX,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

ìVIe11tre negli adulti il bracciale di 8 cn1. dà ,~a101i di pressione circa 1 cm. più alti del bracciale di 12 cm., nei fanciulli la differenza è generalmente trascurabile, mentre si ha i1 vantaggio di una maggior comodità di applicazione. Le misure furono g.eneralmente eseguite se1npre alla stessa. .ora, di solito nelle prime ore del pomeriggio; r:>er alc11ni pazienti semIJre al mattino. N elio stesso paziente, q11ar1do i1on intervengano particolari circostanze (movimento, digestione, fattori psicl1i~i, i11terve11ti terapeuti"ci, dolore, ecc. ) non si hanno nelle varie ore del giorno differenze di Mx superiori a cm. 1.5 di Hg. , come h.o potuto osservare i11 alcuni casi, differenze tuttavia non trascurabili. Ho sempre eseguito le misurazioni sul pa · ziente in posizione orizzontale, i11 completo riposo da qualche minuto, prima dei pasti: qualche difficoltà 110 incontrato nei bambini • che non rimanevano sempre abbastanza tra11quilli. l\'Iai mi è accaduto che i pazienti si lamentassero di dolore n el punto di applicazione del bracciale, eccetto una sola volta, nè mai la compresssione da esso prodotta provocò ecchimosi, mentre Teissier e Tanon lamentano i citati inconvenienti, che li indusser o, a quanto essi affermano, a rinunziare al metodo Riva-Rocci nelle loro osservazioni: ma essi probabjl1r1t3nte adoperavano il primo bracciale Riva-Rocci, largo soli 4 cm. In un solo caso (n . 5) sulla zona compressa compariva un' eruzione n1orbillif or.me che presto si dileguava. Le misurazioni furono generalmente eseguite a giorni alterni: per qualche ca.so più interessante f11rono quotidiane, per alcuni casi furono più di.s tanziate. Dei 67 casi osservatì 14 avevano un decor.so grave, per sè o per complicazioni sopraggiunte. ·In un caso la pressione fu misurata solo dura.nte la nefrite postscarlattinosa. Riguardo alla frequenza delle complicazioni, fu osservata l'albuminuria semplice, talora con cilindruria (lieve nefrosi febbril e) in 12 .casi. In 6 si osservò una vera nefrite. Tale dato però non può servire a scopo . statistico, perchè molti pazie11ti, specialmente quelli affetti da forme lievi, uscirono dall'ospedale prima della IV settimana, onde non si è poi potuto sape're se la n efrite sia insorta più tardi. In tre .c asi dal tampone farin geo fu coltiva. to il b. difterico; in tre casi si ebbe sepsi generale streptococcica: d11e di q,l1 esti furono fatali, il terzo, sebbene complicato a difterite, dopo lln lungo periodo piemico, con manifestazione di ascessi e di localizzazioni articolari multiple, è guarito. In1 un caso segui endo-

1187 f I

cardite; in due casi con1parve l'eresipela durante la convalescenza, in tr.e otit~ media purulenta, in un caso si ebbe uno stato maniacale durato alcuni giorni : trattava-si però di donna già affetta da tare psichich·e. Mi corre l'obbligo di avvertire che non ho considerato tutti i casi di scarlattina presenti nel reparto: in alc"Q.ni casi, per :varie circostanze, non fu potuta eseguire la misura della pressione arteriosa, onde dall'elenco suesposto non si può trarre senz'altro un criterio della frequenza delle complicazioni nel periodo in cui furono compiute le presenti osservazioni. Come già ebbero a notare i precedenti AA., non h o osservato apprezzabil,i differenze nella curva di Mx tra i rnaschi e le femmine della stessa età: lVIn si comporta medesimamie nte. Non tenendo conto dei casi di nefrite postscarlattinosa, la più alta Mx osservata fu di 130 mm. Hg . che si presentò in quattro pazienti. P er ò in un caso fu un reperto accidentale in convalescenza avanzata, quando il paziente si era già levato, ed era in preda a forte patema d'animo per una cattiva notizia ricevuta (caso 47); in t1n .altro caso si trattava di una paziente (caso 57) psicopatica, che in conrvales·c enza fu presa da uno .stato maniacale, e per la durata di esso (20-31 XII) ·e bbe Mx sopra 120 ed Mn internò a 90: non rimaneva tranquilla durante le misurazioni, onde i risultati sono da accettare con ris erva. Negli altri due ·Casi (caso 10; caso 3) si ebbe Mx = 130 solo nella prima misurazione, e n1on è ·da escludere l'influenza psi,c hica della preoccupazione, perchè la pressione arteriosa si abbassò poi rapidamente : è da notare cl1e la prima misurazione al paziente· del caso 3 fu eseguita già_ in desquamazione, ,e non v'era albumint1 ria, n101n si può quindi pensare a.a un'iperten.sione n efritica o eruttiva. Se si considerano com e valori normali di Mx, ad 1 anno 80 mm. Hg., a 5 anni 90 mm. a 10 anni 100 mm., e da 15 anni in su 110-120 m·m. (Gallavardin) si osserva che di solito la massima Mx notata non ha superato il valore normale della rispettiva età : fanno eccezione la massima parte dei bambini fino a circa sette anni, i quali erano spesso pr~.oc­ cupati per la \lista del medico e dell'apparecchio di misurazione, e non rimanevano nella tranquillità iichiesta per t1n·esatta osservazione, 011de per pareccl1i 110 dovuto completamente ri11unciare alJ,'indaginei; fanno anche eccezione pochi alt.ii pazienti di ,età superiore, nei qt1ali il valore eccede11te si presentò alla prima misurazio,ne, ovvero p elle ultime, quando era~no già levati di letto. I valori massimi di lVIx furono generalmente osservati durante l'e-


1188

IL POLICLINICO

santema, però in 21 casi (n. 5-9-11-18-20-3637-46-47-50-51-54-57-58-59-60-63-64-65-66-67), semlJ re escltidendo le i1~friti, furo110 osservati in conv~lescenza, talora come elevazione brusca sopra un valore n1edio più basso, così da far credere ad un'elevazione accidentale, che talvolta accompagnava ltna complicanza, talora come effetto di una graduale ascesa della pressione arteriosa. Il valore più basso di lVfx osservato fu di 70 mm. Hg., che si ebbe jn una paziente di 16 anni (caso 52), affetta da scarlattina gravissima, durante l'esantema. La oambina di 16 mesi (caso 12) ebbe la più })assa i\'[x di 75 mm.; quella di 22 m·esi (caso 18) di 80 n1m: Il valore più alto di l\tln osservato, .es~luse 1e nefriti, fu di 90 mm. I-Ig. nella paziente già citata, affetta da forma maniacale. ·In pochi altri pazienti -raggiunse 85 mm., e fu generalmente inferiore a 75 mm. Il valore più basso di ì\1n ft1 di 40 mm. I-Ig. osservato in due pazienti molto gravi, la già citata (caso 52) di 16 anni, ·c he ebbe l.a Mx di 70 mm. , ed u.n 'altra di 13 an·n i (caso 55) che aveva anche difterite e setticopiemia, nonchè in un'altra paziente di 12 anni (caso 38) di andamento non grave. Nelle due piccole b~m­ bine di 16 e 22 m esi la pii1 bassa ì\1n fu di 4.5 mm. Osservando le grafiche di iVIx si nota che in 13 casi (circa il 19 %), prese.n tano una linea equabile, -con lievi oscillazioni (n. 7-1220-25-27-28-31-34-38-39-41-49-62) : questi casi sono tutti lievi. Jn 34 casi (éirca il 50 %) vi è una tendenza più o m eno accent11a.ta alla discesa di Mx, ·discesa che generalmente 11a inizio nel periodo eruttivo , e si accent11a, o si rende ir .anifesta, con la defer·vescenza e con la desquamazione. Non 110 avuto occasione di osservar e malati nel periodo preeruttivo. Non è pertanto esatto che vi sia di regola una elevazione eruttiva dl l\1x, ecl l~na caduta in convalescenza : ] a Mx in i) eri odo ert1ttivo è di solito già al disotto del va1,ore normale. In 17 di questi casi l a caduta di l\1x non s11però i 10 1nm. (numeri 1-3-4-11-17-21-22-29-32-33-43-4548-54-55-61-63), non tenendo però conto, per alc11ni di essi, di acciùentali elevazio11i, con le relative depressioni. I n 6 casi fu di 15 mm. (numeri 6-15-16-24-40-51), in 6 fu di 20 mm. (n. 13-19-23-37-~·6-53); in 4 fu di 25 rnm. (casi 1030-35-67); in 1 f11 di 30 mm. (caso 52). Alcuni di questi casi con ipotensione più marcata ebbero carattere di gravità : catti,ro segno appariva la. caduta brusca di l\Ix. Di questi casi che presentavano una curva discend.ente di Mx, parecchi furono potuti seg·11ire a lungo , ·e si è notat1a la tendenza a ri-

I.ANNO

XXX,

FASC.

37 J

s alire ai valori normali, oltrepassando quindi talora i valori deille prime misurazio·n i, però talvolta l' ilpotension.e ·durava a lungo, e anch·e dopo qu.a ttro settimane la Mx non era tornata al n orm ale. L 'ascesa inizia di rado n elle prime due sett1mane (casi 24-40-46-52, nel qualie si era a vuta una forma g·ravissima, e seguì poi nefrite mortale), ma generalmente entro la terza settimana: talora il ritardo è dovuto a complicazioni, talora non si appriezzano complicazioni particolari (lesioni tosstche o degenerative del miocardi·o? deficjenza surrenale?). I ri·manenti 20 casi pres.entano una ct1rva di Mx eh.e fin dall'inizio tende a S·alire. Però, esclu se le n.efriti, nei rimanenti casi le curve partono da cifre relativamente basse, e poichè mai si è cominciata la misurazione nel pertodo preeruttivo, è da cr·edere che in questo i1èriodo, e durante l 'inizio dell'esantema, abbia avuto luogo una caduta di Mx, che d.el resto, n el risalire, non. supera di const1eto le cifre che in rapporto all'età sono· da considerare come norm.ali. Infatti abbiamo : 1

Numero d 'ordine del caso

Mx

f\fx

Età

iniziale

a.

95

105

-18

22 mesi

85

ris

2J

19 a .

105

110

~6

13 a .

go

JOO

36

10 a.

85

100

42

20 a .

100

120

47

3 l a:

100

120

50

33 a.

100

120

57

25 a.

105

130 (mania)

58

13 8.

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lùteriori misu razioni

Dunque ancl1.e in qu.esti casi vi è ipotensione, injziata più presto, ,e di più breve durata. Le grafiche della pression~ minima dimostrano generalmente uno stretto parallelismo con quelle della pressione ·m assima; ma talora presentano un.a maggiore regolarità. Le accidentalità d-ella curva di Mn }fanno scar1


[ANNO

XXX,

FASC.

so interesse, isolata.m ente considerate; hanno valore considerate i11 r apporto con la relativa :\lx, il quale ra.p porto costituisce la co·siddJetta • pressione differenziale (P. D. ). I:ç. condizioni di normale equilibrio circolatorio la pressione differ·enziale dovrebbe essere P. D. = ~ (Rubino), o un ·po' minore, P . D.

=

1189

SEZIONE PRATICA

37]

1

~x -10 mm. Hg. (Gallavardin).

Quando supera questi lin1.iti (.allontanamento delle curve ·di Mx e di Mn) si ha la cosiddetta ipotensione diastolica,. quando è inferiore (avv~cinamento delle curve) si ha la cosiddetta ip.erte·n sione diastolica (Gallavardi,n) . Come è facile intuire, e come è stato notato da tutti gli osservatori, la frequenzu, del polso influisce sulla P. D., la quale aumenta nella br.a dicardia e diminuisce nella tachicardia, però tale influenza è assai minore di quanto s1 verifica in tubi elastici inerti (Gallavardin).

vanno, di r egola, allontanando, dal periodo di esantema verso la convalesce11za. Tuttavi:a non di r ado, in convalescenzà per un breve periodo si avvicinano, esagerando temporaneam.ente l'ipertensione diastolica, o creandola (4). Tale condizione è duratura se sopraggiungono com·p licanze, come nei due casi accennati, t1no con endoc.ardite, l'altro con difterite. Questa condizione transitoria coinci·dte non di rado co·n aritmie, e con una grande limitazione 'del campo di risposta del cuore, onde ne va cercata la ragione in una debol ezza del ventricolo sinistro, deboLezza cl1e l) UÒ ma:niifesit arsi quando il con~alescente, con qualche fatica fisica, m~ntale, o digestiva, richi·ede al cuore uno sforzo, che, quantunqu e liev1e, è . però soverchio per U•n miocardio ancora più o meno leso. Il regolare at11m ento della P. D. è da porsi in rapporto col dimin11i1

li'ig. 1.

· In 31 ceasi la P. D. si è sen1pre mant.en11ta cir·ca n ei limiti normali (1); i11 24 ·c asi per tutta la durata della inalattia, compresa la convalescenza, si ebbe ipertens.ion~ diastolica di vario gr'a do (2); in 10 casi vi fu ipertens.i-0ne diastolica all'inizio, e in seguito Mn normale o relativamente bassa (3) ; in due casi la P. D. era normale all'inizio e diminuì in convalescenza (caso 10: difterite - caso 54: endocar• dite). Dall'insieme di tali dati, e dalla ùiret ~a osservazione delle g·rafiche, si deduce cl1e nella sca.r lattina suole aversi una più o meno evidente tpertensione diastolica, e che I.a P . D. ten·de a crescere dalle prime verso le ultime misurazioni. In altre parole, I.e curve di i\1x e di Mn si

r e della freque nza: del polso. La tachicardia e la deficienza di contrat.tilità d.el miocardio· so110 la causa dell,ipertensione diastolica, mentre la vasodilatazione periierica tende a pro1

Fig. 2.

\

14, 15, 16, 17, 18, 19, 37, 42, 43, 44, 48, 51,

durre l'effetto opposto, n1a la sua influenza, a quanto appare, è trascurabile. Le iniezioni dt vacci-n.o streptoco.ccico sono

1?, 13, 20, 23, 24, 25, 55, 57, 58, 59, 60, 63. 45, 46, 47, 50, 52, 66.

(4) Casi 2, 15, 24, 35, 36, 37. ~9, 40, 47, 51, 56, 57, 59, 61.

1

(1) Ca.si 21, 26, 27, 53, 56, 61, (2) Casi 32, 33, 38, (3) Casi

1, 2J 3, 4, 28, 34, 35, 62, 64, 65, 5, 6, 7, 9, 39, 40, 41, 22,, 29, 30,

8, 36, 67. 11, 49, 31;


1190

IL POLICLINICO

state generalmente seguite da un rapido, ma non cospicuo abl)assamento di 1\Ix e di Mn casi 6-11). Le iniezioni di siero di convalescenti sono state seguite da un abb~samento della: pres.sione arteriosa, tal.ora anche più m a rcato, ma ~on sempre (casi 30-37). In un caso (n. 30), nel quale s i era praticata un iniezione sottocutanea di 20 cc. di siero antistreptococcico, e dopo cinque giorni un·a di 16 eme. di siero di convalescente, a distanza di sette giorni dalla seconda iniezione si manifestò un'eruzion,e da siero, con feb. bre, e si e bbe una discesa di Mx ma non di Mn, e quindi una diminuzione della P. D. L e -com,p licazioni suppurative (ascessi, otiti, artrosinoviti) sono generalmente accomp.agnate da un lieve aumento della pressione arteriosa, in rapporto col d ol ore che provocano, (1

1

[ ANNO XXX, FASC. 37)

la tarda convalescenza: notevole il fatto che la P . .D. si mantenine generalmente proporzion ale a • Mx . In un -caso (n. 51), d'altronde non complicato, in 18a giornata circa si manifestò nuovamente un'er11zione scarlattiniforme general.izzata, con stria di Borsieri evidente, ·e la pressione a rteriosa (1\ilx e Mn) cadde di 15 mm. per risalire dopo quattro o ·c inque giorn~. L 'eresipela, apparsa in due cast (2-45) non modificò sensibilrrnente la presstone durante l' efflorescenza, ma nel regredire si accompagnò ad ipertensione diastolica. In uno di qt1esti casi (n. 2) vi era una nefrite cl1e cond11sse poi a morte il paziente: essa si annunziò con una modica albumint1ria accompagnata da una rapida ascesa di 1\'.Ix e da una ascesa ancora più nio tevole di Mn. La tensione sj mantenne alta fino al periodo prea-

Fig. 3. • •

e forse con· la febbre : l 'incision.e degli ascessi fa nl1ovamente diminuire la pressione (casi 11~ 37, ~8, 55). Negli stati settici g·ravi la pressio11e diminl1isce note-v·olmente (caso 52, vedi fig.). In un caso n el quale si manifestò in convalescenza endocardite mitralica (n. 54) la pressione arteriosa si abbassò alquanto, e la P. D. diÌnint1ì sensibilm ente , da 40 a 20 millim etri I-Ig'. L'albu1ninuri.a febbrile semplice, eventualmie11te con qualche cilindro, non sembra influire sulla curva della pressione arteriosa (casi 6, 7, 11, 13, 23, 27, 30, 33, 36, 49, 50: 59). La diftè.rite apparve com e co1nplicanza in tre casi: in uno non in fll1ì se11sibillne11te sulla curv.a; nel secondo si iebbe un'ascesa di lVIn e quindi ipertensione diastolica (caso 10); nel terzo caso (n. 55), i1el quale vi era contemporaneamente setticopiemia, la tensione arteria• sa si mantenne molto bassa dall'inizio fino al1

gonico, quando si abbassò di poco. In un altro caso (n. D) in seconda settimana comparve albumin,uria, con ematuria lieve e cilindruria, e contemporaneamente una lieve ipertensione cl1e durò circa 10. giorni. Solo in un caso (n. 52), terminato lJOi con la morte per uremia, che fin· dall' inizi-o apparve gravissimo, nel quale si coltivò lo streptococco del sangue, un discreto aumento della pressione arteriosa si manifestò l)l'in1a dell'albuminuria; poichè tuttavia la pressione era discesa a cifre eccessivamente basse (70 mm. Hg. ) il suo aumento fino a -90-100 mm . è da porsi piuttosto in rapporto col miglioramento generale che seguì a l periodo dell'esantema, e quindi alla diminuita i11t ossicazion e del n1iocardio e dei muscoli vasali: l 't1lteriore ipertensione (fino a 150 mm. ) si accompagnò dapprim a ad albuminuria sempJj.ce, poi a cilindruria ed ematuria. . Nonostante la tachicardia (120-150) l 'ipertensione diastolica era scarsa o nulla , poicl1è la P. D. si aggirava intorno a 60.


SEZIONE

(ANNO :XXX, F ASC. 37]

Pertanto i1on si può affeirmare che l'ipertensione preceda l 'albuminuria nell'inizio delle nefriti scarlattinos~: però è sospetta ogni albuminuria, ooche lieve, che si accompagna ad un aumento della pressione arteriosa che tende a superare i valori normali. D'altra parte, come si, è già esposto, si possono avere per cat1se estrarenali elevazioni transitorie della pressione, di nessun valore prognos tico. · Cosi pure, la mancanza di ipot ensione non va i11terpretata come ipertensione r elativa, e non deve os·curare la prognos·i di una concomitante albuminuria. In un. caso nel quale la pressione fu n1isura ta solo durante la n~frite postscarlattinosa, (n. 44) t1'e giorni dopo l 'ingresso in ospedale, cont e1nporaneamente ad ttn aumep.to della diuresi e ad 1-tna diminuzione degli edemi, nonostante un '.albuminuria del 14 %o si ·e:bbe una discesa di Mx da 120 a 100 e una discesa di Mn di 30 mm. (per diminuzione delle resistenze periferiche dovute alla compressione del1'edema?), però poi la pressione gradualmente risalì di nuovo e giunse a ì\fx 150 ,· mante1

1

~I n

110

nendosi intorno a cp1esto liv.elio per molto tempo. Sembra pertanto autorizzata la conclusi-0ne cl1e la soarlattina determina un'ipotensione, come quasi tutte le malattie infettive acute (fa eccezione, ad es. la malaria, nella quale anche durante la febbre v'è poliuria). L'ipotensione è più o meno precoce, potendo iniziarsi in peri-0do preeruttivo, eruttivo, o in ... desquamazione; è più o meno duratura, perdurando di solito una settimana almeno; è più o meno i ntensa, ed è maggiore ne·:i! casi gravi; talora è lieve, e appena accennata, ma può tuttavia durare a lungo. Tale ipotensione evident·emente .è in rapporto con la vasodilataztone generale e con l a debolezza del ventricolo sinistro. Qura ndo è intensa. non sembr.a esSJere niecessariamente in rapporto con l esion i organiche gravi delle c.a psule--surrenali, infatti è spesso redimibile e può anzi dar luogo a ip~rtensione se sopravviene la nefrite. La quasi costante ipertensione dia.stol:ilca ,attes'ta che l'ipotensione ~dipende im. più largia misura dalla meiopragia cardiaca cl1e dalla meiopragia vascolare: talora in convalescenza si ha per un breve periodo una ~i­ minuzione della P. D. ch e deve mettere in guardia contro improvvise crisi d'insufficienza cardiaca. Elevazioni accidentali di Mx non hanno particolare valore prognostic·o, e sono spesso legate a complicaztoni dolorose: el evazioni di Mx almeno ai valori normali, congiunte ad albuminuria, devono far temere l'insorgenza 1

PRATICA

1191

di una nefrite. L'albuminuria seDza ipertensione invece, di regola, non prelude ad un.a nefrite. Le iniezioni di siero di convalescente e antistreptococco·, la malattia da siero, l e iniezioni di vaccini, abbassano più o meno la pressione : all'infuori di questi casi una caduta brusca della pressione, specie se .accompagnata a diminuzione della P. D. deve far temere una complicia zion e, specialmente a carico del cuore. L 'ipotensione non si può attribuire alla dieta, p erchè si è presentata anche in pazienti che p.e r le .condizioni non gravi si nutrivano a s ufficienza, ed è talora comparsa molto precocemente; per questa ragione, ed an·che percl1è ha talora persis·t ito dopo che i pazienti si sono levati da letto, non si può attribuire alla giacenz.a a l etto. Alcune misurazioni eseguite su pazienti con lievi affez.ioni chirurgiche indurrebbero a credere che la sola deg.e nza a letto non abbassa Mx, almeno nelle prime due o tre settimane, e che la dieta lattea può provocare ipotensione con ipertensione diastolica, ma si tratta di un'ipoten.s ione molto li·eve, gener.alm·ente non apprezzabi!e prima ·che sia trascorsa una settimana. Da mioorazioni eseguite su 16 morbillosi, dai 5 .a i 18 anni, mi risulta che anche in q'l.1esta rna lattia esantematica si ha generalmente ipotensione con ip·ertensione diastoli.ca, ma meno intensa e di p.i1ì breve durata. INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE . P. TEISSIER e L. TANON. La pressione arteriosa 'nella scarlattina dell'adulto . Jour . de

Physiol. et de Pat. m éd., 1908, 15 maggio. P. NOBÉCOURT e L. TIXIER. La pressiorie arteriosa nella scarlattina del fanciullo. Ibidem, ibLdem. P . NoBÉCOURT e H . DARRÉ. Un caso di nefrite post scarlattinosa. Bull. de la Société de P éd., 1905. GALLAVARDIN. La terisione arteriosa i n clinica. 1920, Paris, Masison. I . D. RoLLESTON. La pressiorie arteriosa nella scarlattina. Brit. journ. of children diseases, 1912, ottobre, e 1911, p . 435. BUTTERMANN. Deut. Arch. f . klin. med., 1902. H. CosTER. Am. J ourn. of rned. sciences, 1901. p. 854. . J. CoThlIBY. Bull. et mém. de la Société méd. des H òpitaux de Paris, 1910, p. 689. H. FEDERN. \Vien. Klin., 1903, p . 259 .e p . 608. ' '· H UTINEL. 111 al. des enfants, 1909, p. 356. J ourn. des praticiens, 1909, p. 146. T. JANEWAY. Clini·c al stt1dy on bloud pressure, London, 1904. L. RIBADEA-U. DUMAS e P. HARVIER. Bull. et mémoires de la Société des Hòpitaux de Paris, 1912, p. 28. E . SERGENT. Journ. m éd. françai s, 1911, p. 471. G. R UBINO. Sfìgmografia e sfìgmomano1netria iri clinica. Roma, 1914. •


1192

IL POLICLINICO

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a. m a. f. 10 a. f. 10 a. f.

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20 ottobr e 1922 . 6 a. n1 . 22 ottobre 1922 . 15 a . f. 5 novembre 1922. 5 a . f. ottobre 1922 . 20 a . in. 21 ottobre lo22·. 2~ a. m 16 n ovembre 192:2 16 a. f.

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dicembre 1922 dicE::mbr e 1922. genn aio 1923 . gen na io 1923 . febbraio 1928 f ebbraio 1923 .

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53 S. M., 30 novembre 1922 16 a. f. 54 M. A. , 4 dicembre 1922 12 a. f . 55 S I., 30 n ovembre 1922 13 a. f. 56 C. C., s· dicembre 1922 . lB a . m 57 H. M., 13 dicembre 1922 25 a. f. 58 V. G., 19 di cembre 1922 I B a . m.

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Non potuta rontinuare l'osser v. Albumin ·r:n - ron ~ot1:t 'l co"'t.

Albun1in. con qualch e emazia. Diarrea da a me ba t etr agen a. Alb un1inuria. ·1niez. siero di conv11. - ot0rrea.

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Albuminuria · eilindruria - uro· bilinuria.

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Adenoflemmone - vaccino str eptocoocico - albuminuria trnn s. Albuminuria. lieve. Non fu p otuta cont inua r e l'os· servaztone - difterite pre. gressa. G tom erulonefrite . Difter ite

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4 a. m. C. S., 4: luglio 1922 . 9 a. m . P. Y. , 10 ngosto l!r.32. 13 a. f . S. F., 10 agosto 1922. F • F ., 11 aettembre 1922 14 a. m .

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B. E., 10 giugno 1922 R. A ., Il giugno 1922 G. ~I .. 25 giugno 1922 C. F., 7 luglio 1922 . e )f. 4 luglio 1922 • F. G., 30 luglio 1922 . P. I. , Z6 lu gli o 1922 . C. M., 30 luglio 1922. F. E .1 4 agosto 1922 . ).f. F., 4: luglio 1922 .

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F . A., 10 maggio 1922 5. I. , 4 maggio 1922 . :F'. E., 8 giugno H~22 .

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Setticopiemia. Albun1inuria - cilindruria (nnn po tuta seguire). Albuminurht transitoria. E santema. recidivo. Sett ice•nil · . Netr:te p osts arlat. . obitus. E n docard ite - albumin uria. Setticop iemia. · Difterite. Nefrite. M ania . Artroc;inovite · otorrea. · albuminuri a t r an s.

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(ANNO

XXX, F ASC. 37]

1193

SEZIONE PRATICA

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P. S., 11 dicembre 1922. c. o·.. 9 dicembre 1922 C. M.. 5 dicembre 1922 . V. M ., 5 dicembre 1922. G. F. , 20 dicembre 1922 A. A., 17 dicembre 1922.

8

A. A., 17 dicembre 1922. 9 A. D., 21 dicembre 1922. 10 D L. R. , 17 dicem. 1922. 11 C., 17 dicembre 1922 . 12 Q., 15 dicembre 1922 . . 13 I . E., 10 gennaio 1923 . 14 P. G., 2 gennaio 1923. . 15 L. A ., 27 novembre 1922 16 C. M. gennaio 1923 . . .

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RIVISTE SINTETICHE. Il diabete · zuccherino ed il suo trattamento con l'insulina.

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Lépine, GJey, Thiroloix, Hédon, Minkowski, i quali arricchirono le nostr.e conoscenze di d.ettagli e particolari numerosi. Per essi si ritenne che, nell'organismo animale, al pancreas ..

(Riassunto sintetico). Dott. S.

MARINO,

libero docente e assistente.

CENNI STORICI . · - Ant:Lch·e osservazioni cliniche ed anatomo-p atologich·e avevano già fatto ' sospettare l'origine pancreatica del diabete zuccherino. Cawley, Chopart, Bright, B oUJChardat, Cl. Ber11ard, Lapierre, Frerichs, Cantani, Silver, Harnach, Frison, ecc., segnalano l 'importanza del pancreas sulla produzione della glico1suria, ma non rie.scono a precisare ancora 1 rapporti che esistono tra diabete e pancreas. Il Lancereaux invece niel 1877 riesce a dare indicazioni più precise, .e dopo di lui SiLver , Irvingt, Brechner, Ruhle, I srael, Notta ed altri riescono a dimostrar.e che non è dubbio il rappo.r to causale tra diabete e lesiont del pancreas. Tuttavia la storia dei rapporti tra diabete e pancreas s i inizia in modo chiaro nel 1889, e1Joca in cui il De Dominicis, in Italia, e v. 1.Vlering e Minkovvski, in Germania, -Osservavano che niei cani, aspor tando il pancreas, insorgeva, senza eccezione, un diabete gravissimo· con s.i ntomi caratteristici del diabete umano. Ques.t e osserva~ioni d·e.starono uDJ giustificato ir1teresse, e n el decennio successivo seguirono numerosi lavori sopratutto per merito di

,

Il dott. BAN'l'ING di Fororito (Canadà) a cui si deve la scop.erta dell'insulina. spetti ,un'azione molto importante nell'economia degli idrati di carbonio e si ammise un rapporto tra la glicosuria e il diabete pancreatico. Tuttavi.a, però, sono notevoJi le differenze tra il diabete sp·e rimentale, in cui si ha la soppressione totale del pancreas, e quello u-


'

119i

.. IL POLICLTNlCO

mano, in cui Je lesioni d el pancreas talora non sono dimostrabili o man·c.ano addirittl1ra. Le ricerche istologiche più recenti cercarono poi d indagar e a quali cellule del pancr:eas spetti la funzione di agire Slll ricambio degli idrati di carbonio. Lagu e.sse, per il primo, riconobbe cl1e il diabete. umano ha a fondament o un'alterazione d.sg1i is.o lotti di Langerhans . 111 seg11ito nu1ne:rose osserviazioni confermarono o contestarono ques.t a opinione. D.echeloff: Guttm.a11n , Ka r akasch eff , Herheimer negaronQ cl1e le a lterazioni delle isole di La n gerl1a n s fossero la cau sa del diab:ete 11ma n o. Hansemann, Di.amare, Opie, Ssobole\v, Silvestrini e Nesti. ' V·eichselbaum , Sau erbeck D A111ato, Vi&enti11i, Cecil Russel, ~·Ias s aglia e ta11ti altri i11\ ece descrissero, in ·casi di diabet e. a ltera zioni talora spiccate delle isole di La11gerl1a n s, dando così un 'ampia confern1a d ella 'teoria insulare. In questi ultimi an11i, a proposito d·el djabete, però, una serie di osservazioni e constatazioni sperim entali ed ana: tomo-patologicl1e hanno messo in e\1id enza important i a l.t·er azioni n egli aicini pancreatici, le quali 11.a nno i)errnesso di concludere per la parteci pazion e del tessuto acinoso alla funzion·e del i)ancreas nel ricambio degli idrati di carbonio, attribl1endo così ai d11e tess11ti la g·enesi del diabete l)ancreatico. (Lépine, R·e i111n1a11;1, H erxeim er, Karak ascheff , :\fa rchand , I.,ombroso, Pratt, F a l1 ar , Cl1abrol e P a rm entier, Z11ntz e l\'I a~~er , Visco, Gigon, Nagaio , Tanaka e Kaj , Seyf a rth). I n fin.e è a n ch e da notare cl1e, a ffatto recent en1en te , in base ad 11n compl es o di osser\1 azioni ~ cli risultati sperim·ent ali 1 è stata soste1111ta J' ipotesi . ec.ondo la q11 ale i1ella gen esi dell1e glicos11rie dia1Jeticl1e entrano in g·iuoco il sistema n·ervoso e le a ltre gl1i andole endocrin e. In ql1al n1odo poi sisten1a nervoso e ghiandole endocrine inftt1,enzin.o la r egolazion:e d·e·l r ica m bio idro-carbonato e se agisicano diretta111en t.e od indir etta·n1ente a m ezzo d.el pancreas, è a ncor,a m olto oscuro. Certo è, p·erò, cl1e da qt1·esto 11uovo ori en tamento di lavoro la conoscenza d·ell 'inftl1enza reciproca d.elle azio11i ghiand olari lJotrà m eglio essere precisata e nt1ova luce potrà esser e portata a l problema della gen esi del diabete p a ncreatico. Ad og·ni modo, da quanto sopra è .stato riferito, risulta chiaro cl1e ancora molto resta da ric ercare e da rn.etter e in1 chiaro prima di potere con sicurezza interpreta1--.e i detta,g li fisioJogici e le m a nifestazioni cliniche riguardanti il d·iabete zuccherino, ,e come sia prematura ogni conclusione definitiva senza l 'appog.g io di dati sperimen tali ·e clinici sicuri in favore delle singole teori.e. 1

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[ANNO

XXX, FASC. 37}

Tuttavia l 'ipotesi d ei rapporti ·esistenti tra S€crezione interna ormonica del p ancreas ·e diabete suggeriva la id ea di poter dimostra.re l ' influenza di una secrezione interna sul ricam.b io degli idrati di carbo11io, otten.endo la scomparsa del.la glicosuria pancreatica e-on la somministrazione di estratto lJancr eatico. I primi risultati ottoouti a qt1 esto 1'igt1ardo furono del tutto incerti e contrad dittori, sebbene sia da notar.e che in alc11ni casi l'estratto l)ancreatico aveva po.rta to 11n notevole miglioramento e talvolta l a scomp.a rsa d ella g1icosuria. Capparelli, Vanni ed a ltr1, i1ei cani resi diabetici con l'asportazion€ del pancreas, notarono .che l'estratto di panc1.,eas, iniettato, l)fO,duc-eva dim1inuzione e ta lora scompars.a della glicosuria. Lépine e Boul11d 11ann o osservato che la somministrazione endovenosa di un ·estratto di p ancr·e as l) r oduceva una ipog·licemia e d uno spiccato at1mento de1 potere glicoliti.co del sangue. Anc11e Zl1elzer, Klein er, P a ul€sieo, Dohrn e Marxer otten11ero riduzione del ta,sso glicemicocon gli .estratti a cquosi di pancreas e Scott cogli estratti alcoolici. Q11esti tentativi, che, come abbian10 d·etto, non diedero risultati decisivi, fur ono con fortuna ripresi a.ai fisiologi Ba nting e B1est (1) d·ell'lJniversità di Toronto n el Cana dà , richiamando cosi in onor e I ' a ntica j!>otesi, ·s eco·n do la quale alle isole di Lang erl1ans spettava lln'imp or tanza preponderant~1 i1ell.a genesi d.el diabete. Le deduzioni, ch e ~ i pos son o tr.arre da. queste nuove ricercl1e e dai risultati ottenu ti, 11anno perciò il grande var1tagg'io d 'influire non solo sl1lla terapia del diabete, ina anche sulla maggior·e e più esatta conoscen·za d el diab,et.e. Banting e Best, continuando g'li st11di in questa direzione, rius-cirono ad a ccertar e cl1e esisteva un ormone pancreatico, la cu i azione veniva annull.ata dai fermer1ti digestivi contenuti n ella gla ndola. Da a ltra parte, in base a q11este conoscenze, si p r oposero di preparare estratti di p a ncreas; in c11i l 'azion e dei fermenti foss e nulla. 'Le· loro ricerche furon.o coronate da successo, poicl1è, cnn accorgimenti .speciali di tecnica, essi sono riusci·t i, 11·er m ezzo dell' al.cool, ad estrarr.e l'ormone p.apcreatico allo stato quasi pt1ro. ' E ~si lo h anno, com·e Schafer e De l\1eyer, denominato col n·om·e di cc Ins ulina» , p er indicare la sua origine dalle isole di La ngerl1ans. Ba nting e Best iniziarono le loro ricerche adoSCOPERTA DELL ' INSULINA.

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(1) Per J.a letteratura .sull'ins11lina. confr.: TJi e_ Jo111·nal of tli e Am erican M ed. Associatiorl, 1923; Th e British 1ltedical lournal, 1923; Tlie La1i ce t. 1923; Bul.l etin et Mémoire s Soc. 3'1 éd . fl opitatt:r, Paris 1923; Edinburgh Medical J o'U 111.a l, 1923. •


SEZIONE

( i\NNO XXX, FASC. 37]

perando, per la p.reparazion·e degli estratti, pancreas di ieane, privato del tessuto ghiandolare, previa legatura dei dotti escretori. Gli estratti acquosi, p1·eparati dal pancreas così degenerato, si 111ostravano meno tossici e presentavano un 'attività s ul metabolismo degli idrati di carbonio; n1egli animali spancreatjzzati facevano sparir.e la glicosuria e din1inuir e considerevolmente, per pareccl1ie ore, il glucosio del sangue. L'estratto par1creatico p erdeva la sua attività se scaldato, se lasciato inv ecchiarre, per aggiunta di s ucco pancreatico nor1nale. Qt1este osservazioni furono ripet11ta111ente confermate e si potè cl1iaramente accertare che con l'uso· di questo .estratto si riusciva negli ani1nali sp.ancreatizzati a dare nn notevole migliol'a1n.ento ed a i)rolt1ngare abbastanza la ' 'ita dell'animale. In seg11ito gli A ..\., ad evitare gli inconvenienti ii1ere11ti .alla preparazione di estratti l)ancreatici, così difficol.tata dall'op erazione e dal tempo occorren.te per la degenerazione del pancreas, credettero 011portuno di ricorrere ad altri niezzi. Partendo d,al concetto, g ià noto, elle il 11ancreas fetale non prod11ce secrezione esterna, })re-pararono estratti con pancreas di feti di vitelli v.e1·so il q11into mese di vita intrauterina e il loro in1ptego diede risultati identici ai precedenti estratti, dimostrando altresì la medesima attività. D'altra parte J'azione degli ~tratti così pre1)arati confern1.ava l'azione antag·onista d·ei fe1~m1enti i1ro1:eolitici e· quindi al. la 101·0 separazione ed alla loro distruzione restava limitato il problema della preparazio11e del1.'ormon.e pancreatico, cl1e g'li . U. . riconobbero subito solubile in alcool.

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PRATICA

tagli tecnici no11 comuni, cl1e assicurino la riuscita d·ella pr.e1)arazion·e. È da notare però cl1e succ·essivi studi 11anno inesso in evidenza i::iarticolari pro·p rietà della so.stanza, cl1-e .s ono stat·e utilizzate nella elaborazione di m .etodi più adatti ad ottener.e una sostanz.a più pura ed in n1ag.g iore ql1antità. A·c canto a questi metodi di preparazione altri più se•m plici sono stati desC'ritti. Blum fa uso di t1n estratto da 1ui stess.o i)rep.arato e Cl1abanier riferisce di u11 .estratto pre1)arato in parte S€condo i dettagli di Mackenzi·e 'N'allis: pa.n ·cir·e·as fres~o e.li cavallo, finamente trituTato, si m escola con due volumi di alcool a 95° e si .aggiur1ge acido 'Cloridrico nella p.roporzione d.el1:11.2 %o· Si riscalda per un'or.a a bagno-maria a 60° e si lascia raffreddare. Il fi ltrato è distillato a pr.essi one 1ridotta fir10 a pi1c-cola quantità. Si filtr.a ·e si sterilizza , i1et1tra1izzando con soda ~ aJ inon1ento dell't1so. Iniettato, non p1·0voca i1è dolore, nè reazione e dà. risultati del tutto analogl1i a qt1elli ottenuti dai fisiologi n.1nericar1i.

DOSAGGIO DELL INSULINA. - {] Il fatto m·esso st1bito in ·evidenza nella pre1)arazion·e d-egli estratti. pancreatici è che non t11tti dànno la medesima .attività; la n 1ecessità qt1indi, per q11ello cl1e d1remo in appr.esso, del loro dosag· g·io, il quale viene praticato sul coniglio nor1nale, digiuno da 16-24 ore. Si cor1si·dera come dose ·un.ità di insulina la qt1antità di estr.atto ~amministrata sotto c11te e ·capace di produrr e i11 1-3 ore un abbassa1nento n·ella glicemia ù-el 50 %· Una mag·giore quantità di insulina darebbe luogo ad una ipoglicemia .accentt1ata, cl1e non è senza pericolo, i1oicl1è, secondo la PREPARAZIONE DELL'INSULINA. - La preparazio11e dell'ins11lina secondo le ii1dicazioni di · n1aggior parte degli AA., e com·e· noi stessi possiamo cor1f ermar,e , si accompagna a sintoCollip, si fa neJi m odo segt1ente : il pa11creas n1i caratteristici gravi, come viol.ent e convulflhamente tritul~ato è trattato con 11n eguale sioni, rCO il· interva!li di con1a. Questo qt1adro, volt1m1e di alcool a 80". Il miscuglio, dop·o l)acl1·e termina coll1! la morte dell'animale, scom-recchie ore, agita.ndo sr>esso , si filtra e si sprep·are se si inietta d.el gl11cosio. Se inve'Ce i feme. ....\1 filtrato si aggiungono due volumi di alcool a 95°. Dopo alcune or.e si fiJtra ed il 11omeni conv11Jsivj persistono, si ricorre alle ini·ezioni endoveno·se di glucosio o di un cc. ftlt1·ato Yiene evaporato in vt1oto a bass,a te1ndi ·soluzione all '1 %o di .adr.enalina. })e1·atl11·a (18°-30°). Il residuo, trattato due volte co11 ete1·e, per allontan are i lipoidi, si riflOrta a distillare nel vuoto fino a con sistenza EFFETTI DELL INSlJLINA STJLLA IPERGLICEMIA E pastosa. i rip1 e nde con alcool a 80° e si .c enst•L DIABETE PANCREATICO SPERlMENTALE. Ossertrifuga. Il l i1qu ido sovrastante, limpid·o, chiavazioni ripett1te e ccm:cordi 11anno dimostrato ' ro, contenente il principio attivo, ,,iene trat- cl1e razione d·ell'insl1lin.a si esplica tanto s11ll8 .tato con 1'111 eccesso di alcool assoluto, cl1e glicen1ia nor1nale quanto su quella· degli aniJJrecipita l'ormone. Alcune o,r e do1Jo tutto il mali spancre.atizzati. L'i1nportanza di questo precipitato, sciolto in acqua distillata, concen- rist1lta to è evid·ente, poicl1è nega valo:re alla trato, sterilizzat o, è pronto per l'uso. I/insu- ipate.si, secondo la qual.e gli effetti dell.'insiu lina, dellia quale abbiamo fatto cenno, sebbene 1ina ·s arebbe·r o una prova die ll.a costan·te oridi facile preparazione. richiede diligenza e detgine l)ancreatica del diabete. L'insulina è ca1

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IL POLICLINICO

pace di diminuire considerevolmente o di sopprimer.e l :iperglicemia a qualsiasi or:i!gine appartenga. Rislùtati positivi si sono ottenuti n ell.e iperglicemie consecutive all 'in.tossicazione da ossido di carbonio, all'ini ezione di adren.alina, ali' aisfissia, all' an estesia da etere ed alla puntura del IV v·entricolo. In tutti questi casi l'insulina non solo, come abbiamo d etto sopra, fa scomparire o dim.inuire l.o zucchero niel sangue, ma riesce ad impedire la comparsa dell'iperglicemia, se l'ind.ezione dell 'estratto vi·ene praticata qualche ora prima ch·e entri in àzione il fattore che produce la iperglicemi:a. R:esta così dimostrato che l'insulina agisce sull' a11m.entd del tass-0 glicemico qualunque sia il fattore che 1-0 produce. Circa il su·o m ·e ccanismo di azione, non s•eIIlbra esistano dati attendibili per poter dedurre conclusion-i sicure. Tuttavia, a questo proposito, è oppo.rtuno ricord are ch·e lo studio de1 consumo di zucchero da parte deJ. cuore di coniglio sopravvivente ha dimostrato che, aggiung.endo al liquido di perfusione dell 'insulin.a, si ha maggior.e consumo di zucch·ero, mentre il contenuto di glicog·eno rimane invariato o quasi. D.a questo ris ultat·o· ,gli AA. con:cludono che l'insulin.a agisce distruggendo Lo zu-0chero. Altre ric·eTChe p1erò nello stesso indirizzo hanno dato esito ·n egativo. Negli animaili i11esi diabetici la somministrazione di insulina, oltre ad influire sul conten iu to di glucosio nel sangu.e e n elle urine, aumenta la scorta d e.J glJicog·eno contenuto n el f·egato ed alimenta i1 quoziente respiratorio. Tutto ciò sta ad iTI di care che un1a m aggiore combustio... ne di zucche:ro è resa . possibile. Non m eno interessante è l.a sua ·azione sul ricambio dei grass.i ·e sui corpi acetonici, i quali tendono a scomparire d.alle urine. In conclusione dunque l 'insulin1a agis.ce modificando 1e alt·e razioni ch·e caratterizzano il dia.bete p.anicreatico. E con ciò è f acil.e riconoscere che, alm eno in parte, si può ovviare alle con seguenz·e alrle q11 a li inesorabilmente I '.animale va incontro per ·effetto dell'ablazione d el panicr.eas, ottenendo così miglioramento delle condizioni ge, nerali ·e pro1lungamento della vita. 1

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EFFETTI DELL'INSULINA SULL'UOMO. - Sebbene qualche accenno s ia stato fatto a possibili per:icoli P·er l a tossicità degli estratti pancreatici, l'uso dell 'ins ulin.a è andato rapidamen.t e estendendosi e finora non sembra abbia dato luogo ad a lcun danno. È opportuno p erò limitare le dosi agli effetti desiderati. La sua azione si manifesta .anch.e Sl1ll 'uom.o, g·eneranr. do g li stessd effetti che negli anim.ali. È ind olore, non dà reazione local.e, nè immediata 1

[ANNO XXX, FASC. 37]

nè lontana, non dà febbre. AgiSIC!e sul La glicemia alimentare diminu.endola. Iniettata prima della somministr.azione di un pasto abbondante di idrati di carbonri.o, I 'insulina non solo impedisce la comparsa de lla ip.ergli.cemia alimentare, ma d·efiermiilla un .abbassamento del tasso normale. La sua azione è tralllSitoria e non dura che 6-12 ore, occ·eZionalmente di più. •

I

TRATTAMENTO DEI DIABETICI COLL'INSULINA. Assodato così che l 'insulrl:na esplica la sua efficacia nell'organismo umano .s e-nza .arrecare a;]cun damio, si è cr.eduto opportuno di sperim·entarne l'azion1e sull'uomo diabetico. In un medico infermo, da 6 anni, di diabet.e, sottoposto al tratta.m ento coll'insulina, dopo 48 ore nelle llrin.e erano .scomparsi l.o zucchero ed i corpi acetonici, il tasso g.l ioemico er·a ridotto al normale. Numerosi aJltrt .casi trattati coll'insulina diedero gli stessi risultati. Campbell e Fl etcher hann10 pubblicato una seri.e nume,_ rosa di casi di diabete, sottoposti al trattam e nto coJl 'insulina. Gli amm.alati, denutriti, con lln tasso elevato di glucosi'o nel sangue e nelle urine, si sottoponev.ano dapprima ad un re·g ime dietetico appropriato·, allo scopo di determinare il grado dJ. tolJeranza agli idrati di carb1on1io, indi si iniziav.a i~ trattamento con • l'insulina a dosi crescenti, -mentre parallelamente veniva aumentata la dieta 'tanto de.g li idra ti di .carbonio, quanto degli altri costitu.enti. In tutti i casi si riscontrò che l 'insul.ina a dos,e sufficiente fa scomparire lo zucchero dalle urin.e e l 'intos·sicazione acida, riduce il glucosio d·el .sangu-e, genera un notevole migliora.m ento dello stato generale e d·elle funziona fisi·c he e psi·chiche. Gli .amma,lati possono ingerire quantità di idrati di carbonio molto superior e alla quantità abituale, poicl1è l'organismo, durante il trattam·ento, acquista la cap.acità di metabolizza re ed assimil.are maggiori q11antità di idrati di carbonio. Dopo questi interessanti risultati l'impiego d·ell'insulina nel trattamento del diabete si è notev.olmente esteso. Oramai i diabeti curati aumentano ogni giorno e si può dire ch·e in genere tl1 tti i pazi·enti traggono notevoli vantaggi. L'azione dell'dnsulina soprat11tto si è addimostratu preziosa nei diabetici allo stato pre- o comatoso. Ritorn.a la cosci.enza, scompariscono la sonnolenza e la ci.anosi, il r espiro si fa gr adualmente normale ·e si assiste ad un.a vera e propria resurrezj on e. N elle forme di diabete non gravi I.'azione dell'insulina è più lenta, ma molto più efficace. Le dosi dell'insulin.a sono stabilite per mezzo d·ell' esame del sang11e e d elle 11rine, pr.a ticato a brevi intervall i, in 0


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XXX, F ASC. 37]

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SEZ IONE PRATI CA

quanto bisogna .evitare di produrre l'ipoglicemia. I sintomi del.l a cosidetta ipoglicemia, che furono descrd.tti nel coniglio, posS'ono y.erificarsi nel diabete per dose elevata di insulina. Tenendo ·Conto che in simili caisi si può senz'altro rimediar e, facendo iniezioni dii glucosio, è opportuno ricordar.e la nec.essità di segui.Te il comp ortam ento dello zucchero nel sangue e nel1e urine e d'altra parte di somministrare una razione di idrati di carbo.n io, .s tabilita caso per caso in relazione al gr.ad.o di tolleranza. L'utilità deg.li idrati di carbonio risulta .evidente, perchè l'insulina, trasformando almeno transitoniamente i di.abeti·ci in soggetti normali, rende possibile L'utilizzazione degli idrati di carbonio somministrati ed evita que·l lo stato di iipoglicemia, cui .s i accompagnano i fatti convulsivi dei quali abbi.arpa fatto cenno. L'azione dell'insl1lina è transitori.a, quindi le iniezioni vanno ripetute 2-3 volte al giorno, per mantenere gli effetti raggiunti. A quanto sembra, inieizioni di quantità suffici·e.nti di in·s uldna, ripetute, riescono ad ottenere, almeno in alcuni casi, la ·s comparsa della glicemia e della glicosuria. In que1sti casi è b.e n.e o .sospiendere la cura o continuarla .a piccole dosi, mentre ·s i eseguira,n no frequenti dosaggi di zuochero nel sangue e nelle uI'line. Quando i sintom~ del. diabete ·Si riproducono ·ed hl tasso c1el glucosio del .s angue e delle uri.ne aumenta, è consigliabile riprendere la cura dell 'insulin.a, che oggi la maggior pairt.e de1g li autoni. ritengono i1 rimedio più sicuro e più efficace ne1 diabete. Incoraggiati da qu1e•s ti risultati favorevoli, numerosi autori (Cowie e Parson, Elliot P. I oslin, Ralpl1 H. Mayor, Spriggs Pinkering e Leigh, Th.alhimer e P·erry, Solomon Strouse e Oscar T. Scl1ultz, Russel M. Wilder e Kitchen , Leyton) si .s ono inte·r essati all'argomento, .aumentando così noteìVO\lmente il. num.ero d1e.J diabeti trattati con l'in-. sulina. I risultati ottenuti .confermano, nelle linee gen·erali, quelli dei fisiologi -canadesd, restando co·s ì dimostrato che l 'insulina, .allo stato attuale, costituisce i1 m,ezzo di cura più adatto e più .efficace, influendo direttamente su-1 disturbo morbo·so, che più specialmente caratterizza la malattia. Soprat utto deve 'riten er si pveg.evol.e il suo i1npi ego, olt.rechè neJ coma diabetico, n egli interventi chirurgici, nei casi d'infezione .acuta, nei casi complicati a polmonite, a cancre·nia. In tutti questi caisi, nei. quali si ·t ratta di agire energicam.e·n te ·e rapidamente, l 'insuliina t.rova la sua più utile indicazion.e. Altri autori si sono interessati all'argomento, facendo uso di estratti pancrea1

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tici, prepar.ati da loro stessi. L'azione di questi .estratti, tanto nel'l'animalie quanto n.ei diabetici, .determina gli eff·etti favorevoli che abbiamo sopra indicati. 11 Tho,m son ha fatto uso di un e:straitto bo1 l lito e fil,tr.ato ·di pancreas ed il Mackenzie Wallis di estratti pancreatici alcoolici liberi d.ai fermenti proteolitici. Anche Blum si è servi,to di un estratto prepar.ato da lui stesso, - confe;rmando i r.isulta ti favorevoli, basati sopra esperien·z e eseguite in casi di diabete grave. Chabanier, Lobo-Onell e Lebert all'estratto pancre~ti:co, pr.eparato .s econdo le indicazioni, çia noi sopra rif.eri·te, attribuis·cono un notevo!le interesse, esis endo risultato con un grado elevato di attività e con assenza a;ssoluta di tossicità. Per quanto riguarda i disturbi sp•eciali, ai quali si può andar.e incontro pe·r forti dosi · di insulina, essi ri·t engono, d'.a ccordo con gJi autori preced·e nti, che siano dipendenti dal'l'ipoglicemia. Infatti, le iniezioni di glu co sio fanno scompanire le convulsioni, e, se fatte contemporaneamente all 'insulina., possono evitarn.e la comparsa. N e1la clinica m edica di Roma 1sono in corso del1le ricerche riguardanti la tecnica di pr·eparazione, il do$.aggio ·e l'az.ion;e dellil'insulina. Seguendo, con qual.che lieve modificazio·n.e, i1l metodo indicato da Banting e B·est ed il metodo di Chabanier e co1laboratori, ·s i è potut o ottenere un .estratto attivo, capac e di produrre n·ei conigld una forte dimtnuzion.e del tasso glicemico, variabile dal 50 .al 60 %. Quantità ·elevate di estratto producono nel coniglio gli accidien:t:i convulsivi, cl1e finiscono, in breve tempo, con la mo.r te d1e1l' animaile. E d·egno di rilievo il fatto che non tut1:e le prepa.razioni di estratti danno lo .s tesso rendime11to e che non tutti i ,co·n igli r.eagiisicono allo stesso• modo, poichè in a!lcuni di ·essi, nei qu alii si determina un notevol1e grado di ipoglicemia, mancano J.-e carrutteristiche convulsioni. L'uso di qu.e sti .estratti, ·che no·n ,so·n o dolorosi nè producono re·a zioni, n.eLl'uomo h a dato risl1ltati in1coraggianti. In un 1c·aso di coma diab etico, ·comunicato dal prof. Asco·Li all 'Accademia medica di Roma, si è ottenuto un r apido e comple.io successo. 1

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CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI.

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, I

· N·e1 ria.ssumere tut,to qll'anto è ,s tato espo·sto circa 1 azione dell'insulina, sebbene, nelJa letteratura, non manchino del] e serie obbiezioni, noi cr.ediamo di dover tenere conto dei benefizi veramente notevoli finora . ottenuti in quei casi l1rgenti di diabete grave n1ei qt1a1i i comuni mezzi restavano se11za effetto. Non sem1

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1198

IL POL1CLIN1CO

[A:'.'::\O XXX. FASC. 37]

. bra, almeno allo stato attt1ale deJ.le nost.r·e conoscenze, che 1'11so contin11ato od anche ripetuto de.l.l 'insul1na possa g11 ari re iJ. diabete, Tuttavia ogni g·it1dizio definitivo è oggi prema1tt1ro. Sono nece~sarie ulteriori e diligenti . ri1cerche per stabilire in modo preciso le cor1dizio1n i 1ed il meccanismo di azione·, la sua importa11za s11l n1etabolrsm10 d.egli idrati di carbonio e per precisare tutti quegli elementi e d.ati necessari ad inrt erpretare il comportamento f armacoJogico e Ja Slla d1efin,i ti va azione n.el diabete. Cl1eccl1è n e sia, però, J.a scoper ta dell'inst1•l ina, 1)er la clinica de.l pa1)creas, è og·gi nozione di grand.e valore ·e ricl1iama al1'onore della disc11ssion.e osservazioni e . dati ir1torno alla patoge11esi del diabete, cl1e oramni parevano definitivan1ente so1·1)assati.

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE DELLE OSSA ..

Sull'osteomielite cronica!' non supp11rativa dell'adulto, con necrosi primitiva totale della diafisi. ( \\-1N1\.ELBAcER.

,..\.

f.

1~·z.

c 1i. , 120, p. 2G3).

Due casi, seg·11iti radiologicamente dal princi1)io a lla g·t1arig·ione. In t1n caso - do11na di 34 anni - raschiam ento dell'ut.e1·0 per aborto, preceduto da dl1e giorni di febbre, indi dolori, come di rodimento nel braccio sinistro, progressivi, ed esace1·bantisi, specialmente di notte. Dopo 11: g., t11mefazione di tutto l'arto e impossibilità di movimer1to. Condizioni invariate per 2 mesi, senza febbre. Alle ripetute pu·nt11r.e esplorative, ' nè essl1dato, nè pus. Applicazioni calde .e ri• poso. Gtiarigione. Radiog·rafie ripetute. A dt1e mesi dall'inizio de1Ja malattia, necrosi dei 2 terzi inferiori dell'omero, rivestita da t1no strato osseo periostale, e bene delimitata dalla parte sana, con lln difetto nel suo mezzo, che depon.e per riassorbimento della sostanza .necrotica. A 3 mesi, i·sp ~ssin1ento della produzion e p.eriostale, che ha sorp_assato lo spessore della normal-e corticale, progressivo riassorbime1>to del seqll·estro. A 4, la diafisi appare massiva, appena accenno del sequestro. Nove an.. ni dopo la malattia, l'osso è forte-m ·e·n te sclerosato, sempre isp essito, la cavità midollare è assottigliata. Nessl1na traccia di sequ.estro. Corrispondentemente, il risultato funzionale è pure ottimo'. J_,eggero ispessimento deJl e parti m.olle, specie al lato est,e nsorio. Nessun dolore, nessuna dimin11zione di ·forza. Nel secondo caso - uomo di 40 anni - sen1

za prec.edenti, achilia con perdita di appetito e stimolo al vomito. Dopo 14 giorni, improvvisamente, senza tr.at1ma, dolori violenti al braccio destro. Regressio11e dei dolori . g·astric i, senso di pesantezza al braccio. Dopo alc11ni g·iorni, tumefazione notevole del braccio e clell·avambraccio. i\Iai febbre. Nessun arrossamento della cute. Edema , ma non doiore (lell.e 1)a1·ti molli. Radiografia: 6 settimane do110 jl prir1cipio d.ella malattia, la diafisi del] 'omero destro è circondata q11 asi interamen te da t111 mar1tello di deposizione periostale, ed è necrosata e rarefatta da l collo cl1irurgico a 3 dita sopra il gomito. Dt1e mesi dopo l'inizio ~ i manifesta lln p11nto fluttt1ante alla st1perfJ.cie ar1teriore del braccio. Pt1ntt1ra esplorativa: circa 2 cc. di 1iq11ido sieroso torbido con un i)o' di sangue e qualcl1e goccia di grasso., cl1e, insemenzato, clù sviluppo .a s.tafilococcl1i: 1 c:c. dcll'essud.ato iniettato intrap1erito11ealm-e nte ad 11na cavia lu las cia in vita. Il malato preser1ta 1e11cocitosi a 18,500. Dopo a1tri 2 mesi. circa, t11mefazio11e non arrossata al lato esterno del hra.ccio, cl1e teg·red1sce rapidamente. Dopo ltn a '·t ro n1ese : ll lteriore rarefazione e riassorb in1er1 to della massa ossea. Quasi cuntemporar1earnen te , nlaggiore t11mefazione con arrossamento e dolori Slllla metà della superJicie brncl1ia1e anter iore, ft1ornscita d 'alct1n e gocci e di l)lL~ conte11en1 e diplo- e stafilococcl1i. Alla rad iog·r nfia: fìbrificazione dei d11e terzi st1perin1· i del bracci.o con proliferazione }1eriostal1e r; cnvità centrale contenente 2 sottili sequestri. Alla t11mefaz~one delle parti molli corrisponde una cloaca. Seqt1cstrotomia. Frattura spontanea. Guarigione dopo fistola. Da notarsi, in ai11bo i casj, l' estensior1e A l' improvvis8 ins.orgenza delJ.a. necrosi. Ciò si lJllÒ spiega re con embolia dell'arteria n11 tritizia, .essendo inst1ffici.enti le anas tomosi epifisarie. La m ancanza di stadio ac11to è freq11ente nelle osteomieliti non s111:>purative. E la mancanza del pus e la formazione di un essudato sieroso o mt1coso sen1brano dovute ad atte11uazione della virulenza batterica. Nei 2 casi delJ 'A. si deve riconoscere l1na pr.ecoce e valida reazione del tesst1to, manifestatasi con rias~orbimento della necrosi da un a parte e con apposizione periostale dall'altra . Quando il processo di riassorbimento della parte n ecrotica sia ridotto, rimangono invece i sequestri, e auando sia ridotto il -nrocesso di appos1z1Òne riman~ l' osteomielite rarefacente. Anch e nel secondo caso i sequestri erano ben l)icco~.i rispetto all'estensione della necrosi. Nel primo caso, la g·uarigione completa con riassorbimento s:pontaneo dell'osso necrotico indica come singolarmente indicata per que-


IANNO

xxx,

37]

li'ASC.

SEZIO?\E PRATICA

ste forme di osteomielite d ecisamente croni.che senza pus, la terapia conservativa. N el / s.econdo caso non fu già la formazione d el sequestro che indusse all'operazione , ma la perforazione dell,' ascesso sotto·periostal~, formatosi per trasformazione dell'essl1dato sieroso. Q11alora non interveng·a questa complicazio11e, è in ogni caso indicato per queste forme croniche, albuminose, di. attendere il rias.sorbirnento complet o del sequ estro . B.

Il quadro clinico della malattia ''Ossa di marmo ,, o malattia di Albers Schonberg. (F . ScH ULTZE. Arcliiv. I\.li11. Clii r., 1923).

È t1na malattia sjste1natiG.a delle ossa di c11i

sollo noti fino ql1ì solo 6 casi compreso q11ello dell'A. Il primo caso fu descritto d a Albers Scl16nberg nel. 1901 e la chiamò malattia delle ossa. di marmo per il reperto radiografico in cui tutte le ossa davano un'opacità 11niforme ed assolt1ta senza alcun segno della normale architettl1ra a travate e d-el midollo. È l1na malattia dell'infanzia e delJ,a fanciullezza acl andamento c1·onico e deìla d\ll'ata di i11olti anni e consiste in llna depos.izior1e straol'dinariamente abbondante di sali di calcio che inv.adono tutto l'osso dandogli rup1111nto la speciale O!)acità ai raggi X. Stll'diandoJ,a radiologicamen~e si vede cl1e la deposizior1,e di calcio comincia verso l epifisi delle ossa lungl1e e mt1ove verso la diafisi interessando a mano a mano tutto l'osso. Lo stesso si osserva nelle ossa del cranio, .coste e in genere in tutte le ossa p1atte. Irt pari tempo ci sono alterazioni istologiche a carj co dell'·ossificazione periostale e enàostale, con la presenza di lln deficie.n te strato osteoide,. osteoplasti scarsi o alterati o raggrinziti. La deposizione di calcio interessa anch e tendini, legamenti e il sistema arterioso in gener e (specialmente vasi polmonari e cerebrali), il cuore e i reni dove in seguito ad arterite oblit erante si stabilisce ·il quadro della glomerulonefrite cronica, e della aorta, n1entre si trovano nlunerosi infarti di calcio nei vari organi. Segno di t1n'alterazione profonda del ricambio ca11cico e costituita da un'intensa escrezion e con l'u·rina -e con le feci di sali calcarei altern.ata a lunghi 1periodi di ritenzione, e da lln aumento del conten11to in calcio del sang11e. Le ossa non subiscono deformazioni esterne molto notevoli e mancano i segni della leoniiasi ossea di Wi:rcl1ow. Sono stati riscontrati in qualche caso stigmate di rachitismo. L 'etiolog·ia è ancora ·ignota, è stata ricercata in 1

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distl1rbi degli org·ani a sec1 ezion e interna. Nel caso delrA. le paratiroidi erano n ell'im1)ossibilità di funzionare per l€sioni vasal i l)rofonde. La11rell e ' '' alg·ren in altro caso trorarono ap~ .asia tiro-para tiroidea. V.

MEDICINA

G HIRON.

LEGALE.

Valutazione del danno lavorativo consecutivo alla perdita anatomica e funzionale dei testicoli e ali' '' impotentia generandi ,, negli infortuni del lavoro. ( .... . DIEZ. 1~cls seana della Prei•id.

I.

oc i al e, 1923).

CASTRAZTONE COMPLETA.

L'esito p 1u grave che possa colpire un operaio affetto cla malattie testicolari è l a ca s trazior1e bilaterale. Qt1antl111q11e raramente si possano avere ir1 seg·uito acl infortunio lesioni cl1e interessino tutti e d11e i testicoli e cond11cano alla castr azione, t11ttavia l'evenienza non è da escl11dersì specie qt1ando si tratti di t11bercolosi, la q11ale })ll ò propagar~i dall '11no a ll'altro testicolo. Pa serò bi·evemer1te in rasseg11a lo stato ùeJla dott1·ina m·edico-legale ci1·ca la valutazione della castrazione neg·li infortuni, prim a di venire a conclusioni in ordine alle moderne vedut e fisio-patolog icl1e. Il Tl1iem non ritiene cl1e l 'emasculazione sia cat1sa di di111inuzione della capacità lavor ativa, come è dimostrato dall'attività esplicata dag·li e11nucl1i e dag·Ii ani~ali castrati. Tuttavia non n ega cl1e possano es istere elementi di ordine morale da prendersi in cons id e1·azione, e cl1e entro certi limiti di età • non si possa tener conto della perdita della capacità generaridi. Il Becker pensa che se 13: çicatrizzazione operatoria è avvent1ta regolarmente, e non esistono distt1rbi n ervosi, non vi sia diritto ad indennizzo. Il Rol1mer ritie11e cl1e la i)erdita dei testicoli non importi incapacità a l lavoro; solo p resso gli individui giovani si può avere t1Ra dimin11zione dell'energi?- che esercita un'in-· f1 u enza sfavorevole s11 l 'esecuzione del lavoro ])rof essionale. Della .stessa opin1ione è il Sand. Il Ba lthazard è, si può dire, il primo cl1e r>rese in considerazione in modo esplicito la r.ecrezione interna. Eg·li ritiene che se essa è soppressa o di111inl1 ita sj avrà, se non presto; tardi, llna I


1200

I

IL POLICLINICO

diminuzione della capacità lavorativa. Il mutilato dei testicoli si troverebbe in uno stato intermedio fra la donna e l'uomo. Supponendo eguale a 50 il salario femminile, e a 100 quello maschile, si avrà il salario eguale a 75, e quindi il diritto ad un risarcimento del 25 per cento, per i castrati. Se l'infortunio è causa soltanto di infecondità non esiste diritto a risarcimento. Il Blasius pensa <:he, a stretto rigore, un individuo castrato non risente alcun danno lavorativo; se l 'individuo è giovane il fatto di non potersi ammogliare porta ad una limitazione nella scelta del mestiere paragonabile a quella che deriva dalle lesioni deturpanti, e quindi risarcibile nella misura del 10-15 per cento. Il Golebiewsky propone un indennizzo del 50 per cento tenendo conto sia della perdita della capacità generativa che dei disturbi nervosi che seguono alla castrazione. Il Remy, che nega qualsiasi risarcimento per la perdita del pene, lo fissa nella misura del 20 per cento per la castrazione. Ammettono il diritto all'indennizzo, senza fissarne la misura, Forgue e Jeambrau. Ollive e Le Meignen ritengono che allo stato della legislazione l 'impotenza sessuale e l ' infecondità non possano da sole· causare diminuzione della capacità lavorativa. Non pensano poter.si giudicare allo stesso modo per la castrazione e l'atrofia testicolare, a causa dei disturbl endocrini che ne derivano, consistenti per lo ·più in diminuzione delle forze, · risentimento psichico, m.o dificazioni morfologiche. Imbert, Oddo e Chavernac ritengono anche essi che il danno è eguale tanto nella castrazione che nell'atrofia e che l'indennizzo spetti non per la perdita della funzione spermatica, ma di quella endocrina. Di regola la riduzione del salario, per i concetti esposti dal Baltl1azard, deve valutarsi al 25 per <:ento; n ei giovani, essendo i disturbi maggiori, si può arrivare al 40-50; n·e i vecchi è sufficieI11te il 20 per cento. Anche il Reclus condivide le idee del Balthazard. Il Rieger si è occupato della questione a due riprese: nel 1896 e nel 1900. Nel primo lavoro distingue tre ordni di conseguenze derivanti dalla castrazione: la perdita del potere procreativo; le conseguenze fisiche della mutilazione; i danni psichici e morali. Pronunziarsi sul primo punto non è di competenza del medico; per il secondo non ritiene esservi diritto ·a risarcimento perchè non è dimostrato che per l'integrità della vita fisica

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( i\.NNO

XXX, F ASC. 37)

.sia necessaria l'influenza vitale d·el prodotto di secrezione; ritiene, invece, innegabile il danno psichico e morale e sufficiente a far considerare l'inabilità grave e non minore del 50 per cento. Nell'ultima pubblicazione, malgrado il progresso delle cònoscenze sulle funzioni endocrine, s.ostiene, citando l'esempio di illustri eunuchi quali Origene, Narsete e Abelardo, che l' emasculatio non è affatto causa q.i danno nella personalità. In Austria i castrati ottengono il 16 per cento (Wiener Schema). L'insigne maestro dell'infortunistica italiana, Lorenzo Borri, esamina diffusamente la questione, già accennata in un primo scritto del 1902, nel suo Trattato sugli infortuni. Egli combatte l 'opinione più r ecente del Rieger, e si avvicina a quella del Bla·sius, facendo qualche riserva circa gli effetti d ella castrazione come elemento diretto di diminuzione della capacità lavorativa nella sfera biologica. Ritiene, infatti, che le moderne conoscenze sulle secrezioni interne danno ragione dei fatti clinici che si osservano dopo la castrazione e cl1e si ripercuotono sull'economia dell'individuo specie se giovane; queste modificazioni, però, sono presso che trascurabili di fronte ad un danin o indiscutibile morale. Questo si ripercuote sulla psiche dell'operaio facendo sviluppare forme diversamente p,si<:opattche, ovvero si risolve in un abbattimento che porta al disinteresse della vita, degli affari, delle iniziative individuali. A tutti questi danni si deve aggiungere la rinunzia alla fa,miglia e quiDJdi una limitazione nella scelta del mestiere, essendo i castrati celibi esclusi dalle professioni per cui si richieda la presenza del1' altro coniuge. Riti'ene risarcibile il ,d anno morale che leda direttamente o indirettamente la p.ersonalità, attenuando o inaridendo le sorgenti delle e!llergie lavorative. In q11anto alla misura dell'indennizzo il Borri pensa che, pur · riservando l'apprezzamento del danno ad ogni singolo caso, non si possa di massima fissarla ad una cifra pi1ì alta di quella pr_oposta dal Blasius. Anche il Giordano si occupa della questione. Egli crede che la castrazione, secondo il grado di perturbazione . mentale che potrà eventualmente arrecare, possa portare una riduzione del salario che va dallo zero fino ad un massimo del 50 p~r cento. Nella nostra legislazione per le pensioni di guerra la castrazione bilaterale è equiparata alla perdita del pene e assegnata alla 3a. categoria, corrispondente alla riduzione della capacità lavorativa del 70 per cento; quando coesista perdita del pene e dei testicoli si va 1

I


[ANNO XXX, FASC. 37]

SEZIONE PRATICA

alla 2a. categoria (80 per. cento); si intende che queste assegnazioni valgono quando la mutilazione non sia accompagnata da altri. disturbi somatici e psichici. Evidentemente il legislatore, assimilando le du·e mutilazioni, così diverse agli effetti biologici, ha tenuto più che altro conto del danno morale che colpisce i giovani combattenti, privati della facoltà coeundi, non dell'eff·ettiva diminuzione · dell'energetica lavorativa. Certo è che, biologicamente parlando, la soppressione della secrezione endocrina apporta maggiore danno che non la p·erdita d·el solo pene.. Io ritengo che per risolvere equamente la questione della valutazione della inabilità lavorativa residuata alla perdita di ambo i testicoli occorre studiare bene le diverse funzioni cui, secondo le moderne cognizioni anatomo-istologiche e fisiologich·e, è prepo.sta la ghiandola genitale maschile. La castrazione, oltre privare il soggetto del potere sessuale, produce disturbi che si riverberano sull'economia generale dell'organismo, più o meno gravi a seconda dell'età. Gli elementi da prendersi in considerazione per la valutazio ne sono: a) l'in·capacità generan.di; b) l 'impoteritia coeundi con la sua ripercussione nella sf~ra psichica e morale; . 1

e) la soppressione della funzione diaste-

matica con i distt1rbi bio-ps!chici che ne conseguono. L 'impo tentia g enerandi n on è elemento che da solo produca 11n' effettiva diminuzione dell'energetica fisica e psichica. Non vi è alcuna differenza, nè fisiologicamente vi può es• sere , fra l 'attività lavorativa di cui sono capaci i soggetti dotati di potere fecondativo, e quelli affetti · da sterilità, in ambo i sessi. Gli spermatozoidi, secondo le esperienze di BrownSéquard e ·di Hénocque, non partecipano per nulla all'influenza dinamogena esercitata dalle secre-zioni testicolari .s ulle diverse attività, fisiche, morali ed intellettuali. Nè si può dire che la sterilità leda, ·c ome l'imp.o tenza sess11ale, la 1p ersonalità di chi rie è colpito. In ogni modo, nel. caso della castr~­ zione, questo dan·n o è assorbito da quello più grave che deriva dalla p~erdita del potere sessuale. Riguardo all' i1npotentia coeuruli, io condivido pienamente l'opinione espr essa, con la consueta lucidità, dal Borri; i disturbi psichici e i fenomeni di. indole morale inerenti all'impossibilità di soddisfare i bisogni sessuali sono così intuitivi che è superfluo descriverli; nè, d'altra parte, io potrei gareggiare con l'insigne maestro nella chiarezza e ven11stà di forma con cui furono da lui tracciati.

1201

Una riserva ho solo da fare: molte delle anomalie psichiche osservate, essendo conseguenza della soppressione della secrezione ·ormonigena, rientrano piuttosto nella sfera biolog~ca che iill quella morale. In quanto alla limitazione della scelta. del mestiere d·erivante dall' impotentia coeundi, messa in evidenza dal Blasius e anche dal Borri, io non nego che in linea teorica esista, e che essa sia risarcibile secondo i criteri prevalenti nell'infortunistica. In pratica, però, ritengo questa forma di minorazione (che, nel caso, non potrebbe riguardare che gli operai eelibi all'epoca della emasculazione), insignificante e quasi d 1 tutto trascurabile. Se vi sono, infatti, mesti·eri in cui sono preferiti gli ammogliati, ve ne sono altri in cui la scelta favorisce i celibi (camerieri privati; ad esempio, guardiani, corpi militarizzati, ecc.); esiste quindi una certa neutralizzazione fra questi elementi di p1 eferenza. D'altra parte non si può negare il danno maggiore morale che risente l'operaio castrato dopo il matrimonio di fronte a quello celibe; la gelosia, l'umiliazione, l'avvilimento, d'un individuo che, impotente, vede giacere al suo fianco una giovane sposa ardente di « marital desìo >) insoddisfatto, sono fattori di grave turbamento nella esplicazione di ogni genere di attività. Per quanto riguarda il terzo elemento, allo stato attual e della scienza, che ha dimostrato l'importanza grande degli ormoni genitali nell' economja generale dell'organismo, e la corr elazione esistente fra secrezioni delle diverse ghiandole endocrine, non posso del tutto ac, cettare le conclusioni cui pervennero il Rieger e il Borri. Il trascurabile valore da essi dato alla soppressione della funzione diastematica è evidentemente dovuto alle scarse e ·contradditorie conoscenze che si avevano sulla fisiopatologia delle secrezioni interne all'epoca in c11i fl1rono pubblicati i loro seritti. Oramai è dimostrato che la soppressione degli ormoni genitali è causa di alterazioni più o meno gravi nella via vegetativa e nella sfera psichica che minorano la capacità lavorativa. Il grado maggiore o minore delle alterazioni è subordin.ato all'età ·dei sogg·etti e alla loro costituzione individuale, non dovendosi dimenticare che la correlazione esistente fra le diverse ghiandole endocrine fa sì che i disturbi varino notevolm·ente da soggetto a soggetto . Volendo concretare in cifre il grado di debilitazione lavorativa dei castrati, io ritengo che non è possibile, nè corrispondente al risultato delle cognizioni dottrinarie e delle osservazio-


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lL POLICLlì'\lCO

ni clinicl1e, fissare un identico indennizzo per tutti. Come abbiamo visto, le alterazioni cl1e deTivano dalla soppressione della secrezione iI1terna testicolare, per un meccanismo fisiologico a11cora non del tutto conosciuto, ma cl1e è l)ròbabile 1.rO\' Ì la sua sp iegazione nella correlazione esiste11te fra le diverse ghiandole, non sono eguali in tt1tti gli individui. I di·sturbi fisici e psicl1ici, inoltre, sono molto piL1 ,g·ravi nei giovani, meno gravi negli adt1lti, quasi traSCllrabili nei vecchi. Pare accertata nei castrati llna seniJi tà precoce con accorciamento della vita, fatti qt1esti cl1e hanno llna evidente ripercussione s111la capacità globale di gt1adag·no di un lavoratore. Non si })llò ql1indi accettare nè l'indennizzo proposto dal • Blasit1s, 1n n1olti casi inadeguato al danno risentito dall'operaio, nè la form11la alq11anto semplicista, empirica ed artificiosa clel Baltl1azard. E ben lungi, infatti, dall'essere conforme al vero che il lavoro femminile produca lln r endi111-ento econom ico equivalente alla metà di quello dell'uomo, ecl è d el t11tto ~m­ pirico il ceiterio medico-leg·ale cl1e as i1nila , il r endimento dei castrati ad q.n quid intermedio fra q11ello dell'l1omo e q11ello della do11na. A me pare cl1e un eqt10 indennizzo debba essere la risl1ltar1te di due coefficienti; tino fisso, costante in tt1tti i castrati, l 'altro variabile a seconda della maggiore o minore gravità cl1e presentano i. distt1rbi fisici e l)Sichici da cui è colpito il singol o individuo. Costituisce un danno che può considerars i costante, e presso che identico per tutti i lavoratori, quello derivante dalle lesioni che l a -castrazione ir1duce nella personalità morale del mutilato. Questo coefficiente fisso può tradt1rsi in cifre aro.mettendo llna debilitazione lavorativa del 25 per cento. L'altro ca.efficiente, da aggiungersi .al precedente, è evidente che varia entro limiti pil1ttosto ampi. Il nostro gi11dizio , però, nel vallltarlo, non deve basarsi Sll ipotesi, induzioni e probabilità più o meno cerv.ellotiche e... m•etafis.i cl1e, ma deve avere la· su.a giustificazione in fatti concreti, rig·oros.amente accertati n ella loro ess-enza e nell.e loro conseguenze. Il periodo di tempo concesso per la revisione può essere sufficiente perchè i disturbi endocrini si manifestino e sviluppino. E ovvio che ove ever~tuaJmente ris11lti lpro\1ato che le twrbe psicl1iche, dirette e indirette, connesse con la castrazione abbiano portato a l suicidio, è l 'infortunio responsabile anch e della morte o del-·

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l '111ieri ore clanno cleri vato a lla persona da tentati vi non riusciti. Cl1e l~ minorazioni della capacità lavora tiva derivanti dalla castrazione siano permar1enti non è da porsi in dubbio. Nè la terap ia endocrina, nè operazioni più o m eno miracoliste delle quali fu fatta larga volgarizzazione reclamista dalla stampa politica hanno dato finora ris\1ltati che ci autorizzino a ritenere !)Ossana anche in parte sostituire durevolmente le funzioni di quella ghiandola alla quale non a torto jn tutti i tempi e da tutti i po11oli è stata conferita dignità di nobiltà. Non ritengo neppure possa prendersi in conside1·azione,, come ter.apia morale, il tentativo di fornire i castrati di testicoli..... estetici, coD1e l ' iniezjone o l'introd11zione di paraffina giù solidificata e mod.ellata nelle logge scrotali, o l 'introcluzione di corpi estranei testicoliformi di metall o, d 'avorio, ecc. Non solo i risulta ti cli q11esta protesi genitale non furono soddi facer1ti., n1a si dimostrarono inutili com P n1ezzo di s1.iggestione. La lJersonalità dell'11omo r1011 si sente Jesa dalla m anca.nza di due cio11dol i più o meno estetici, ma dall 'insod·disf aci111ento clell 'istinto cl1e la 11atn1·a. 11 u elargito ve r la i)e1·1)et11azio11e della specie! 11.

EIVIICASTRAZI ONE.

Tt1tti gli ai.iteri sono d'accordo nel ritenere .cl1e la perdita di tt11 solo testicolo, quando l 'altro sia sano e capace di fu·n zionare, e quando r1on esistano a ltri disturbi legati all'intervento ml1tilatore (cicatrici dolenti, fistole ecc.) ,. nor1 dia alcun diritto ad indennizzo. L ' aforisma testis iLnus, testis riullus è d 'ordi11e giuriclico non medico, perchè un testicolo, funzionalmente parlando, ne vale due. Quanto abbiamo esposto circa gli elementi costitutivi della minorazione lavorativa che colpisce i castrati bilateralmente, ci dispensa dall'illustrare l'equità di questo giudizio. Ne• gli emicastrati, infatti, non esistono alterazioni del potere . fecondativo, della potenzia• lità sessuale, della secrezione diastematica. Specialmente negli adolescenti si è osservato cl1e il testicolo superstite si ipertrofizza i11 Jnodo d a compensare la perdita della funzio-. rte dell'altra ghiandola. econdo il Pende non si pt1ò escluder e che esistano rapporti fra gli ormoni secreti dalla gl1iandola di ttn lato ed i tessuti d.ella metà del corpo corrisponden te, a causa forse di un'affinità elettiva sp.eci ale fra ormoni e tessttti. omolaterali per ragioni ontogeneticl1e. Gubler, Larr e~', Rend11, Gail1.et, videro qualcl1 e volta t1na mammella ipertrofizza rsi.


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Anche se questi fatti risultassero confermati, si tratta soltanto .di mo·dificazioni puramen.t e morfologicl1e riguardanti i caratteri sessuali secondari, che nessuna alterazione possono apportare nella vita organica e psichica. Clinicamente, infatti, non si riscontrano mai a.Iterazioni di questo genere nei numerosi casi di a trofia completa monotesticolare che si presentano a ll 'osservazior1e. Per soste11ere il diritto a ll 'in dennizzo per la p er(lita di un solo testicolo r1on si può invocare, a n1io avviso, il fatto ch e si concede :1 risarcim ento agli individui che in seguito ad infortunio siano rimasti privi di uno di altri .organi simmetrici del corpo limano, come gli occl1 i, i reni, ecc. I clt1e occhi, infatti, completano con la loro coesistenza la fl1nzione visi.va, nè esiste azione vicaria reciproca fr a di loro. Per qt1anto rigl1arda i reni., è vero cl1e la mancanza di tino di essi p11 ò essere Sll l)plita da iperfunzione del superstite; il st1perlavoto, però, di un organo così impor tante · nor1 l)UÒ a lt1ngo andare non portare al defati cam ento ed a ll ' ins11fficier1za funzionale, cori gravi conseguenze per la sal11te e l 'esistenza stessa. La funzione testicolare no11 p11 ò l ontana111ente paragor1arsi a quella renale, sia per la s.ua nat11ra ch e per importanza vitale; inoltre r1on è stato finora dimostrato che sia cat1sa di i})ogenita lismo e di facile esaurimento se concentrata in llna sol a gl1ian dola. Chi 11a un solo rene, per il semplice fatto ch e n e h a uno solo, è colp ito dn t1n danno p'o tenziale sempre immanente cl1e, come spada di D amocle, sta sospeso st1l suo capo. Chi 11a un solo testicol o non ha, a causa dell'l1nicità dell 1or gano funzion ante, alc11n pericolo da temere per l'integrità di esso; può solo correre il rischio cli rimanere emasculato se per una nuova m alattia è costretto a farsi asportare ancl1e q11ello. La possibilità di qt1esta even1enza, qt1ando la n11ova malattia sia del tutto imprevedibile, non mi pare .sufficiente a creare il cliritto all'indennizzo. o,,e capjti che • l'alterazione morbosa che conduce alla castrazione ò.el t esticolo superstite s ia connessa con l'affezione che h a provocato 1'asportazione del primo (tubercolosi, a d esempio) nesst1n danno soffrirà l'operaio per il fatto ch e non f11 indennizzato la prima volta, perch è il diritto ad esser e risa rcito completamente dopo il secondo accidente è indiscut]-· bile. Quando, infatt i, un individuo monorchide nel senso a.natomico o f11nzionale, qualunque sia stata la cat1sa det erm~nante la precedente ml1tilazione, sl1bisce, JJer conseguenza di un infor tunio s11l lavoro, la perdita del testicolo •

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8EZ101\TE PRATICA

superstite, viene privato totalmente di quel i.e funzioni specifiche della ghiandola genital e che in m odo completo erano disimpegnate da!!.'unico testicolo. Prima del trauma egli ma lg·rado la sua monorchidia non era colpito da a lcuna. minorazione lavorativa; le lesioni della , s11a personalità fisica e morale compaiqno solo dopo la perdita dell' organ o .super stite; il risarcimento deve corrispondere al danno d-ella totale castrazione. Il caso non è difficile a constatarsi nella pratica, specie quando esista ritenzione di u11 testicolo, e l'altro venga asportato in conseguenza di un infortunio. Qt1ant11nque le r icerch e dell'Uffredduzzi non permetta.no di affermare cl1e la posizione abbia di pel' sè llna sicura influenza sulla funzionalità del testicolo, è dimostrato · che possono esistere nella g·l1ia ndola ritenuta anomalie congenite dovute ad a rresto di sviluppo di vario grado, dimostrate istologicamente dall'H11nter, cl1e possono compromettere in iutto o in parte la funzione. Occorre, in ogni modo, ricordare che non è rara l 'osservazione di testicoli ritent1ti con spern1atogenesi norma le; ne riferirono casi il Marri, il Basso, il Lanz, il Rawling, l'Uffreduzzi; secondo ~l Ravvling la funzione spermatogen a si trova r1el 40-50 per cento dei casi, secondo l'Uffreclnzzt riel 10 circa. Vi sono, inoltre, testicoli riten11ti bi.la teralm ente ed atrofici in modo m a rcato cli.e conservano la funzione endocrina, dovuta a piccoli isolotti di cellule ghiandolari cl1e hanno con servato il pote.re secernente. Nel caso di e111icast1·azione di un testicolo normale, non possiamo pertanto concludere per la soppressa funzionalità del testicolo superstite r itenuto, e concedere l'inde nnizzo spettante per l'em asculazion-e, che quando, oltre alla prova dell'infecondità, esistano sintomi obiettivi sicuri che dimostrino la sop}')ressione della funzione endocrina e dell'appetito sessuale.

Pubblicazione interessante : Dott. AZEGLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto <Ji Igiene applicata neU 'Istituto sperimenta.le ·delle F .F. S .S. in Roma. 1

Prontuario dell igienista Prefazione del Prof. GIUSEPPE SANARELLI Direttore del R. Istituto d'Igiene dell'Università. di Roma . Manuale compilato con criteri eminentemente pratici ad uso Jei medici condotti, degli ufficiali sanita.ri e di tutti i funzto· nari addetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564, stampato su carta di lusso, in nitidissimi tipi tipografici e rilegato artisticamente in tutta tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 2 . P er gli abbonati al e Policli nico > sole L. 4 5 fran<:o di porto. Inviare Cartolina. Vaglia al Oav. LUIGI POZZI · Via Sistina. n. 14 · Roma


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IL POLI CLINICO

CENNI BIBLIOGRAFICI.

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come uno dei fondamenti della clinica moderna, e non come tutta la clinica, lo studio delle costituzioni, volga:rizzato e diffuso tra gli studiosi, sarà utile alla oculata pratica dei m·edici italiani. I due volumetti del P ende saranno letti e pende.rati; in essi oltre al f erm ento che l'A. si .augura di portare, sono nozioni che n on devono essere ignorate da chi vuole avere la co·m pleta vision·e del malato e quindi anche delle condizioni di terreno, sul quale la malattia prende piede e si svolge.

N . P ENDE. Le debolezze di costitilzi.o ne. Collezione Bardi, Roma . Volumi du e L. 16.50. Questi due vol,umetti della collezione Bar di sulla debolezza di costituzion e rappresentano una sintesi originale, che Nicola Pende offr e agli studiosi italianri . Sintesi moderna di concetti, che la più forte affermazion e ebbero ed hanno in Italia; opera di rivendicazione sulla apparente novità, che ci ritorna dall'estero con parole spesso esotiche, per r ivestire un T. PONTANO. ' eone.etto, già patrimonio della scienza medica ita1ian.a . Nell'opera di sintesi l'A. sa aggiun.. G. MARANON. Problemas actuales de la doctrigere allo sch ~letro solido. la polpa m.oderna, na de las secreciones iriterrias. Ruiz Hermaattraverso le conoscenze sulle secrezioni intern.os, ed. Madrid. P esetas 8: n P, e sui ~ervi simpatici e d autonomo, nozioni che hanno completato e chiarito la prima apNel dilagare d.elle pubblicazi,on:i sulle glanparenza misteriosa d·ella osservazione clinica. dule a se.er ezione interna, Marafion sente tutLe debolezz,e di costituzione sono n el primo to il disagio delJ,o studioso, che teme di agvolume trattate dal punto di vista gen erico giungere una inutile diatriba tra le migliaia (definizione, semeiologia, classificazione e prin- che popolano biblioteche e riviste: ma nel suo cipali ectipie della costituzione generale). Nel- paese, vincend·o un naturale senso di modela seconda parte l'A. studia le anomalie e stia, egli vuol tentare con la sua opera di debolezze. costituzional.i localizzate (cute e ap- dare una esatt a sensazion e, p-e.r quanto succinpendici cutanee, scheletro e muscoli, sangu e ta, dei concetti già irremovibili di cui la fisioed organi emolinfatici, apparato circolatorio, logia .e la clinica alla dottrina della secrer espi ratorio, digerente, urogenitale, nervoso, zione interna sono debitrici_ e ch e em ergono, endocrino) . secondo la frase dell'A. solidamente, come la Nella classifica delle debolezze di costituzio- roccia niel mare agitato , al di sopra delle dine è un tentativo quale le moderne conce- scussioni e delle passioni. Lo scopo dell'auzjoni permettono; nelJ'analisi è un duro sfor- tore mira ad un'opera che quanto mai è zo del clintco, ch e ad ogni passo, nella neces- necessaria in questo momento storico dell.e sità di individualizzar.e, trova i tipi inquinati concezioni .sulle glandule a secrezione inter' . da v.ariazioni e da ectipie ch e frustrano per- na, quando studiosi b enemeriti h ann,o già fatfino l'opera sintetica faticosamen•t e raggiunta. to opera di critica dem0litrice ad alcuni dei Ma non è sempre la clinica la m acchina de- c.oncetti fondamentali delle .secr ezioni interne molitrice della patologia, dopo avere costitui- (adrenalina, Gley e sua sc1101.a) . Portare una to, colla media delle sue osservazioni, le fon- parola ser ena, distinguere la verità scientificamente dimostrata dal1.a ipotesi di lavoro· o damenta ed i dettagli dell'edifizio? Il pubblico italiano sar à grato a N. Pende, dalla spe·culazione sci·entifica è, opera meritoche è uno studioso appassionato, della volga- ria davanti agli occhi dei medici specialmenrizzazione di principi della scuola costituzio- te se non .specializzati a qu esto genere di nalistica in cui l'ingegno italiano ha stampato studio. Dopo una breve introduz.i.one, nella e stampa sempre tracce durevoli. Anche noi CJ,ual.e .è presa di mira l'opera di critica delsiamo conwinti che n on si può più ·essere la scuola dt Gley e di Stewart e Rogoff, con schiavi delle leggi rigide della etiologia e del- ar gom enti eh~ t endono a neutralizzare la corlu. patogenesi, stabilite con eccessiv.a presun- rosi.on.e di uno dei capitoli fondamentali (l'asecreta dalle zione dal laboratorio: a queste leggi già molti zione ormonica dell'adrenalina . anni fa si ribellò G. Baccelli~ m.ente poderosa surrenali), l'A. passa in r apida rivista i condi clinico, quando negò contro gli entusia- cet.ti .e il significato fisiol.ogfco delle secreziosmi d'oltre Alpe, al bacillo della tubercolosi ni interne, analizzandole p.a rtitamente e cerla capacità di comprendere tutta la m alattia candone 1:a .sintesi, mettendo in luce i rapport11b :- ~colar e . ti endocrini e nervosi ·e la stretta loro unione. Pensiamo d'altra parte che del mare della · Nel capitolo clinico, liberatosi dalle esageraclinica il capitolo delle costituzioni non può zioni, con pochi tratti di p ennello ci porta diessere l'unico canale vivificatore. Considerato nanzi alle più importanti sindromi u·n iglan-


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dulari e poliglandulari; termina con un capitolo sulla opoterapia in cui la s~lèzio,ne oculata e rigorosa riduce nei suoi ver i termini, quel tanto di veramen te utile che l a parte dottrinale e pratica dell endocrin·o logia può fornire al m omento .attual~. L esposizion,e del1 A. è lucida : la ser enità nei giudizi non potrebbe essere maggiore se si pensi al largo c9ntributo personale, di chi h a vissuto la sua giovinezza con la giovinezza della scienza stessa. L opera v.a letta e meditata. T. PONl'ANO. 1

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BCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. Società Medica Chirurgica di Bologna. Ad1l1ianza s<>ien,tifioa del 9 mwrzo 1923.

Presiden te : Prof. G. DAGNINI. A..louiii oasi di simpatectomia periar teriosa .

Prof. A. AvoNI . - Seguendo la tecnica descritta dal LEHICHE (P resse Méd ., 1914 e 21 dicembre 1922) ha praticato la simpatect omia periar teriosa in 8 ca si per indicazioni varie, e cioè : in due casi di mal perforante, con R . W. nega ti va ; in quattro casi di gangrena senile ; un caso di 1p iaga varicosa, e un caso di contrattura muscolare dell'a r t-O s uperiore sinistro in emiplegico dc'l. em orragia cerebrale . Tale ope razione, che LEBIOHE vuole ben distinta dal denudamento a rterioso di J ABULAY, con cui si recidono i nervi che decorrono sull'arteria in quel punto, ha lo scopo d i raggiungere le terminazioni del simpatico periferico laddove foTmano i plessi vaso1notori arteriosi, cioè jn corriSJ..)ondenza dell'avventizi a, e di asportarle insieme con questa . L o scopo sarebbe quello di rimediar e ai danni appor tati <la quello che appare essere l 'elemento fondame11tale e comune a varie affezioni m orbose, la deficiente irroTazione i-:anguigna sostenuta da uno spas1uo continuato <1ella m u sculatura liscia dei vasi arteriosi , Venendo ad analizzare i risultati ottenuti, l'O. dice che nei due casi di mal perforante, operati ne l luglio dell'anno passato, u110 è guarito, l 'al t ro .è migliorato ; nei quattro casi <li gangrena senile, i risl1ltati sono stati soddisfacenti in quelli di stadio i11iziale, asfittico, .con piede freddo, cianotico e con clolori e formicolii intensi; negli a ltri, a nec1·osi a vanzata , l ' intervento ha giovato ben poco ; b11 o ni ::-;~imi risulta ti jnvec.:e died~ ne l caso di ulieera Y<l ri ros..'l della gamba sinistra, che era estesa e profo nda fino a ll'osso, che datava da otto anni e cl1e impediva calzar scarpe e la deam1bulazione. Presenta, il 'f1ta.l ato, operato cla quattro mesi, con nn residno di ulcera grande come una moneta da '1it"'c·i cent<'simi e cli ottimo aspetto, mentre l'indi•

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SEZIONE PRATICA

Yiduo può st:are jn p iedi e ca1nminare per molte ore del giorno. F r attanto opina l 'O. che , pur in possesso di tali risultati, non è autorizzato a confermare l'ottimismo del LERrCHE, che vorrebbe estesa la sua oper azione a molte altre aff~ioni, oltre ai casi di maJ perforante pei qua li a.ppunto ideò il nuovo intervento. D ella silnipateotoniia periarteriosa n elle l esioni d ei n ervi periferici. -

Prof. V. PuTrI. - Sc rupolosamente attenendosi alla tecnica del LEIUCHE, è intervenuto in sei casi, ~he illustra anche proiezioni di fotografie e disegni. Essi furono i ~guenti : Ferita al polso con ulceri trofiche all'anulare e gru vi disturbi vasali e nervosi; intervento dopo 5 mesi; a distanza d i 8 mesi miglioramento notevo-

oon

li~simo.

Grave fer ita di guerra dello sciatico nella regjone glutea ; inter\ento a ~ a n ni dal trauma : nessun beneficio. Due casi di lesione dello sciatico da fe rita di guer ra n ella r egioné sacrale; intervento a 6 e a 4 anni dal trauma; esito nullo. Paralisi parzia le del plesso sacro-lombare per ferita di guerra nella "egione lombare, con u lceri plantari; intervento a 7 a nni dal trauma; esito confo rta nte. Ferita d i fucile con frattura del femore, paralis i dello sciatico, ulce:ri plantari; intervento a 4 anni dalla ferita; nessun risultato. Nel riferire di ogni caso gli esami n et1rologici e oscillometrici, prima e dopo l 'interven to, commenta gli scarsi effetti avuti nel maggior numero dei casi. D e,lla simpateoto1nia periarteriosa.

M. PHEZZOLINI. - Discorre sopr a i casi riferiti d a ll'AvoNI e dal P uTTI (vedi sopra) e .sulle vere ed app ropriate indicazioni del metodo 'LERIOHE. Se i mol teplici casi morbosi l>iù sopr a esposti sembrano tanto diversi f r a loro, 1>ure hanno in realtà caTatteri fen omenici comuni, e cioè, ad esem1)io, ipotermia, dissensibilità, distrofie cutanee, contratture , disor dini della eccitabilità elettrica. Ora, essendo questi fenomeni sostenuti da deficiente irrorazione sanguigna, i11 diretta dipendenza da uno ~'J)asmo permanente <1ella muscolatura liscia dei vasi arteriosi, è a bbastanza agevole com;iJrender e come la simpa tetomia periarteriosa possa rimedi are a l {lifetto d'irrorazione sanguigna in casi di lesioni vascola ri. Non è ageYoJe inYece intendere co1ne essu possa razionalmente applicarsi in casi dj lesioni dei nervi ;1eriferici, di disordini nervosi d 'indole reflessa t'd in quelli prove11ienti da lesioni encefaliche. E ~11 ciò il disserente, corupri1uario 1nedico degli Ospedali, si intrattiene, indagando n11che le probn bili cause degli insuccessi e dei successi completi seg'11iti nei va.ri casi esposti. l\1ette in rilievo due fatti: la s . p. fu impiegata in casi di lesioni nervose gravissime e · compl ess~, e anche tardivamente, e IJerò certo ftd alternzioni 1


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IL' POL1CL1N1CO

struttul'a li glti costituite ed i11vecchiate; gli effetti Yaso-diln ta tori {lella R. p. 11on sono permanentj, i11;1 persistono al massimo tre setti.mane circa {1-0po l'intervento. Questi so110 fatti che bene giustificano la co11clusione che dal metodo TJERICRE 11011 ~i deve pretendere di •)ttenere più di quanto esso possa òare, e che è neces:-ario di a dn t t arlo precocemente, e nelle circosta11ze l)iù favorevoli. Soprq. due oas i. di. cisti so.lita1·fe clel rene.

Prof. A. PIGKATTI. - Riferi·sce su due casi ossf\rva ti nella CliniCèl Ohirn rgica nniversitaria, entrambi i11 donne .a tte1n1)ate, che si lame11ta vano u11a cli febbre e {1i l'n tun1ore a l fia nco destro, l'altra di <lol-01i nl fiant.:o sinistro ed emu turiu . Detto della difficoltit di 1liagnosi e òell 'intervento, i)assa a presentare e descrivere i r eni escissi, mostra11do ancl1e nlicrofoto.g ràfie. IJe cisti sierose solita rie finora r<1ccolte ~ono i1oco i>iù di 80 e quelle ema.ticbe ctl'ca 15; 'lUe"'L.'l raritit d'affezione gi11stifìca Ja ,p ubblicazione dei Sl1oi casi, d i eui }1Rr1a aneora sulla p.a toge;.1esi attualmente incerta. Dott.

GUIDO

l\l .

PICCI XINI.

Società Medico-Chirurgica di Padova.

Ered·ità

nel l e 1nalatlie

rtell ' occhi.o.

rrof. P. E:'friIQ Ul<~S. - L 'O. espone le Vùl'ie for111e di erediti'.\ co11o~iut~, e di1uostra colla base <li llumerosi <1lberi genea logici sia quelle fo1·n1e c:lle oono indipenc.lenti <lal sesso, sia quelle a ltre i11 cui i Jnaschi sono colpi ti con i>re<lilezione. Illu·~trn la 1>ossibilitit cl1e l(.1 8tessa 1nalattia i erediti diYersamente i11 fa1nigli~' ·diYel'. e, e i>1·esenta un albero genealogico o rigiu:lle sulln eTec.lità della ca tn 1'3 tta senile, cl1e, insieme co11 11ochi a ltri già n oti riferentisi U{l :-t ltre 1naln.ttie, costituisce una nnoya forn1a di (lreclitit llt>lla quale Aono colpite tutte le femmi11e e n ~ . snn n)ascl1io dellit famiglia. floritributo alla

p~· ioloqia

della <l<•n1e?tZa precoce.

Dott. E. ì\1onPLi BÌ'<iO. -· Dall'esau1e a11a runestic.-o <li 2G5 de111enti i1rec.:oci accolti nel qu i11quennio 19181922 uel maniCOllliO prO'\ iTICi<J le di I>nJoYa, ritiene elle nelle famiglie dei suoi malati }(:) i11tossie<1zioni <:' le psicosi tossiel1e e i1osti11fettiYe preYalg·~1no su tutte le a ltre for1n~ di malattie. Nella grandissima n1aggioranza dei r>n:lienti, prima nncora dello s' iluppo della malattia sarebbe esistib1 una orig~i11n rin deficienza i11tellettu·a 1e e mol'ale, con disturbi della ideazio11e, / dell'affetti,·itit, della volontà, ed anomalie del carattere della condotta, talora n ~socia te a l)recocità dello SYiluppo pubere, i11 qualc:l1e caso invece r itn rdo. S~diando la as~ociazione delle idee in ta li amu1aln ti e confront,1 n<loli con gli imbecilli ed i de-

L.A.NNO XXX,

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37J

n~<-'nti

.·<::nili, 11.,l. tro,·nto in tutti 1Jrolu11game11to 1.lel te1npo di reazione, nl.a nei dementi J)rec:oci e negli i1nbecilli si avrebbe avuta una prevalenza di .ass0<:iazioni i11ter11e su lle este1ne con fteqnentì tai.1tologie, mentl'e nei de1nenti senili si avreb):>e notato su1>eriorità nun1erica ~i associazioni esterne (ver bali-motorie) e di associaz.ione per assonanza oon frClquenti errori ·d i complesso. L'O. l)Ur accettand<> 1'ivotesi che il fattore patogenetico essenziale della demenztl J)r ecoce vossa er:;sere una autointossicazione, crede che essa si SYolg·a nel 1>iù clei casi so1>ra un'in(1iYidualità origin.n rinmente deficiente -Oal la to int~·llettuale e morale. F~·11,lla deterr11 inazioue

qitant il o I i va

del fern1e11 to lab.

Dòtt. G. DE TONI. - I/O. facendo seguito a.d ~• ltre rieere:he bn co11f1·011ta to i risnlt<t ti dei v.arii nJt>todi i>ro1>0Rti J)er ott~nere il fermento lc-1b <la lla u1ucco~:1 gèl~trica. Egli ha prero in es<1 me, oltte la sp111plice n1acerazio11~ cloridrica il .Ju~todo rece11te di ~lICfL\J<;LIS e ROTI-fSTEI~ ehe datebbc una àl>Pl'O~­ l'\i lll èlzione del ? + - :; %; la 111acerazione clori<lrica neu tl·a lizzcl ta ; il 1netodo ùi FRIDBURC: ; quello di H.-\ .~{){ARS'l'EN' ; quello (li ERLE~MEYER, ed n !enne lor<> \°ft l'ia ntj. f,e e~l)<.>l'ienze fUl'OllO C:Ol1dotte C:Oll hl b <li vi teli•O"'ll latt~ di Yaccn e con lab di ca1Jr etto su latte <li c;11;ra . E sse ,din1ostra1·ono {·l1e co11 i n1etodi cbenon a lterano profondamente la n1uce:osa come la n1:1eer:1zione clol'idric:a ed anche il metodo <li F1·idbnrf; si ott(~11go110 altri Ytt lori in unità-lab; cattiYi risu ltèl ti dà !l n1etodo ERLENMEYER, i>eggiori n neo ra <1nello di l-IA~I:\f\RS'r1~N . Dannosissima è la 11en trn li7.zazione che di. trugge tanto maggiori quantj ti't di fcr1llento qnanto i>iù è vrolungata . Sono quindi cla J)referirsi i metodi i1iù ,semplici e ~be Jlii1 ~i t=tYYic·inn110 ~I le condizioni fi· iologiche. ~ 'e<lufa,

delt'8 giu.qno 1923.

_-\. RoxcATO. - A1>v1:ofittnndo di u11 bambino aff<-'tto (la ~tenosi co1111)leta dell'esofug·o J.ler l1stione <l:i \''} l'(lCChi11a e · clfl fistola gastrica ro. })Otè consta tn re che nel ba rubi no no11 esiste secrezione l)Sie h icu pf'r semv·lice vista o desiderio del cibo . Secrezione gastrica si ottiene invece in seguito n i;:ensazio11i gustatiYe gradite (dolce). Ancbe l~ Rensazioni gt1·stati,·e f1a acido producono modica seC're7-i011e gnstrica i1on ostante che tali sensaziot1i rie~c:J.L'O sgrndite n l paziente. Gli an1n ri e i sa li inibiscono la se<>rezio11e ~a8trica. r:o. co11c-lude cb e le osservazioni sue no11 ·d ef tutto concordi con '}nelle clais siche del Pa ulo"'· con1piute s ul ca ne, diu1ostrano ln necessità di essere o ltremocto cauti uell'U.t>l)licare senz'a ltro all'uo1no i l'isultati ottenuti da esperienze fatte sull'animale, ~l)eCii!linente qupndo fra i fattori influenzati ne (=)ffi'Stano tn luni di natura psichica. I


[A~NO

XX:\, FASC. 37]

$EZIONE PRATI C.\

La frattura del oiglio co tiloideo uella lussaz·ione il1nca della t esta del f e1nore.

F. ~·roccAIJ.-\. - I>rese11ta u11 r~1ro cnso di frattura del cig-lio cotiloideo i11 . eguit o a trauma. 1Ul'esan1e rad iogrnfìco la testa del femore era legger mente lu ssata i11 alto, e al disopra cli essa si vedeYa uu'o111b1«1 triangoù.1 re a ,·ertice a ll'esterno e in bn sso, l'U}Jl)l'esenta11te il ciglio frattur;.1to. ('olle:1 rid11zione sotto narcosi seg·uìta da imn1obilizzazione e J)()SCi.n colla cl1i11es ite ra pla si ~bbe la g·uarigione clel paziente. I)ratic:ament(\ . Re era }}()~Sibile stabilire una lu ~­ ~azio11e femorale accou1pagna ta da frattura, riuR<"iva i;11possibile s tabilire la sc.)de di questa. Il caso i pre"U1 nnche ild unn qui:tione teorica: ~e c:ioè si tr:ltti di Yera fra ttnra d e l ciglio <:otiloid<:'o. o invet'\? di 1111 <listacco dell 'o.s cotylo'ide11 n1 8UJJPr 111.s dc8c:ritt0 <lnl . PEHXA. l1a ,·truttura i. tolog·i ca <le,7l'in1 C'11e 111 rapvorto al la sua evoluzionr ntorfolor;ica .

_-l. DEI LA \ TOLTA. -

l 1a morfolog;ia imen11 le a v-

pare dominata da un JJ<lrticolare i s tologjc:o finol'a ~;fu~glto ad una \'filorizzazione JllOl'fogent>ti C"l . })el' qnn11tc1 })l'e~11te nell'etiL e 111brio11ale ed i1lfr-1ntile, il quale. scom1lnrendo, eoriseryan<losi in ma1liera totale o parziule , od .a n cora evolveudosi i11 sYal'iate foggP, n e cre..1 i fo11dan tentali a~11etti. Questo pa rtic-olar<=· el1e "i rileYa i1e lle sezioni n1ic1·osc0picl1P iu forlll;l di SJ)l'Oile (calcar h3·lllen~le) è situato su lla li11ca n1ed i~n a., e ::ii })llÒ i·itene re 01uologo a l r~1 fc d i n ltre Darti <1.n a tomich~ originariamente <luyliti, ra1tpre~e11ta11do u11 segno residuo tlellu au1)licità dei ùotti cli ì\:f ULLER. Ad C.'::il:iO è doY11ta la f0rma <:~ 1'~11atn tant"> comune ne ll'i 11H~llé i11fnntile; e<l ' :1lla s na c·o11 "'erYazione si deY\?. il . etto dell 'ime110 i-:;etto, i:>esso ra.ppreseutato dn. re~i<lui D (la .appen(lici SYaria te ~l1e ri cotd~no i11 t:i.l 111odo lllln ca rn tteristi c:1 costante, ma nor1ua ln1f'nte 'lestina ta 0

a 8C:On!J)<1!:ire d c ll'imene f<:•t3le. J1'ur 1na:ioile ossea etero1,za . tica, tubercf; lo:g;. ed acle-

no111io1;1a del l ega111ento rof()11do rlr>lf"u.· ero .

1). \ ' AI JZAY.:\RA. - I..i'O. J)resenta etl illu~tra con prt?pn rati è disegni istologie: i lllHl fl)J·n1n 7.io11e o ·sP:1 ri::;contrata uel legan1e11t1) r<)to11d0 ini~tro di un 11teTo fibromio.:11n toso e tubercoloso ns!)ortn to cl1irnrgi<"'nmente. '11 rattasi di u11i1 nt 1 ofor111 n zi011~ os-

i:.èa ativica sorta attol'no a focolai di 11ecr osi caseosa <tuherc ~)lal'e) esi~t~nti nel legr1me11to 1·oto11do accanto a nodi ade11on1ilnnntosi. rali f or1nazioni os:;e0, rar::!n1ente ri~contrn tc 11ell' up1)a r n t.o genitale fe1umiuilc , no11 furo110 finora .n1ni descrittf\ i1el lega n 1e11to rotondo, ~icchè il en so descritto dall' O. è da ritE.'fìcrsi jl J) ri1no del genere descrit1:o nella lettern tur:t . G. CEYOLOTTO .

1207

Ospedale Civile di Venezia. SEDUl' A SCIENTIFICA.

Il 1·i1Jrist irio f unzioriaie nell e artropla st iche del ginocchio.

"E'. Di::LITALA. -

I)reseuta una malata operata d11e a11ni p.rima pel' ancl1ilosi del g·inocchio di origi11e gonococcica. I.>ra ticò I.a mobilizzazione mediant e intel'posizione d i un lem b o libero di fascia lata. ~ on ~ dilunga n·e i particolari di tecnica e ri<:llia mn i ·attenzione <1ei colleghi so1)ra tutto sull<l fn11zio11e della articolazio11e ricostituita. 'J.,' opera)l,io11e es~gn ita è cn1)aee di r idare il rlvristino fu.n.~: i <n1o le co n1 pleto dell ' a rticola.zio rie del g-i1ioochio . 1.,rof. GroRDAxo. - Dall'esa me de lla nin la ta si può i en lu1entp vedere che la m obilizzazione è riuscita ottiu1au1ente. I p1·ogressi della cl1ir11rgia anche in one~to cn rnr>o tnnto tliba ttuto so110 indisc11tibili. J,1r, sa.~.:io11e dello . cafoirle cla. trau1na in piede cavo_

Un u om o sui 45 a nni e ntra i11 0 8JH?cl:i le i11 osseryazion~ l 1erchè })retende d ·i esse1?. Di:r.ITAL.\. -

1·p i11lleuniz7.ato Ilel' d efor1nità (·n11~t-(· 11tiYa ,

ai pie di in piedi d.·a ll '.a l-

seco1H.'lo h1i, n ~ ad11ta t p11,.z.n <li ·i n1etri. ~i in1<> tabilire i11,ece C'b f' il cayismo

e leg-g·ero

<lei piedi pre-e.~i. teYnno al tl'<rnma e ch e la lnssazicHlP ve rjficn tasi a l piede sinistro ha anzi nlig·Iio r;.1 to i1ote,olmen te la deformità. Tratta si Yilri 1110

quincli di un traumntirn10 cb e Ri l)UÒ c:l1iRmare he11~fi.C'o . Discute il inecc:i nis1110 della ll1ssn.zione e eouc l11cle coll'affe rmri re cb0 i piedi caYi hanno u11a coufor111azione cl1e :::i presta a lln produzione di dette Ju,ssazioni . Pone iu e Yidei1za l 'importa1iza di

per cliscrin1i11n re le n l t e razio11f clel l)iede <loYute ni trnnn1ntismi da que lle preesi nn ac-c-urn to

es.:1 n1e

. tenti. .C.:.iv111ui.ditr ip erlro:nca. acuta ostru en t e .

R.

J~OTT•~· F.r.LE. -

Trntt.'1Yast ùi una ragazzetta <li 11 n11ni l a qnRle otto mesi a \anti sofferse di nu.a f f>.l>·bt'<-> ·-gastro-intestinale. ~Pi gtorui ·J)rima di entrare in (.)s])edale ebbe <~ olori :tcl{l ominn l i cir00~crit ti o lla fossa iliaca sin., frbbre. (·on Yornito. 8Cnricl1e 8Ca1"'sissime ripetute <li Ra11gne e 1nnc-0. Obbie tti,rnme11te p rese11tava i ('ilrntteri tipi ci cli un invaginan1e11to del si,g n1a ,

dolori YiYi, Y~11tre C'ontratto, tn1nesc€n za n salsi-ceiotto. _\pert0 il \ e11tr() si constn tò tTn tta rsi inY<:'Ce cli u1u1 colite lJ)ertrofìca ostr11ente segmenta rin. cit)è del tratto òell' R ilia cn. F11 posta una s cn1dn. re ttale n. J)ermn n e 117.a oltrepas:sn11te i11 .a lto 1.1 pars Rtenosn 11te e cl1è fu rimos, a -001)0 sei gior11L Il Yentre n1 lascjato ten11}0rane8me11te drenato. 11oi ricl1i uso. Fu curn ta con c liRteri quotidiani di solu zione acquosa glicerin-0-ittiola ta. Gu~ri c-0m1)Jeta me11te, al èlì dell'u~cita non !=\i p.al1)Uva più nulla nelln fos·sa iliaca ~in . P er le nega tivitit òelle ricerch e istituite venne escln$a la formn di$Senterica, amebica. tubercolare. luetica e n.rnn1essn la diagnosi di origine da bacteri u 111 roli..

,

i1f'ru1~ 11ente


1208

[A..~NO

IL POLICLINICO

XXX,

FASC.

37]

APPUNTI PER IL ME.D1UO PRATICO. SEMEIOTICA. La iiazo-reazione di Ehrlich.

Le sostanze che provocano la diazo-reazione non sono del tutto note, sicchè questa per il ta .carattere empirico e gli errori che vi si co·nnettono era stata quasi abbandonata. 1\1. Weiss (Munchener med. V.,' ochenschrift, 1923, n. 13) ha da temno che la causa. della reazione - ritenuto • dovev'a éssere ricercata nell'urocromogeno, il quale darebbe la colorazione gialla nella reazione con il permanganato che va sotto il nome dell A. Confrontando le due reazioni, si è v·eduto che in molti casi di Iisultati negativi la reazione era soltanto disturbata da qualche fattore che si poteva eliJn.i nare mediante l'aggiunta di solfato d'ammonio. Successivi studii hanno portato l'_t\.. ad ammettere che l'urocromogeno si trova nelle urine normali, in quantità di 0,04-0,06 g. pro di e e che la positività della reazione si deve all'aumento di tale sostanza, in conseguenza rli 11na distruzione dei tessuti, la quale sta in stretto rappor-to con lo solfo neutro dell'urina. La qua.n tità di urocromogeno è pi1ì elevata nel bambino, minore nel vecchio; aumenta nella fame, nella narcosi, nella gravidanza, diminuisce nella convalescenza di malattie gravi e nel mdxedema. Particolarmente chiaro è il rapporto con la distruzione di tessuti in certe malattie; nella tisi si trova specialmente nei periodi di perdita di peso, nel tifo e nel morbillo essa espiime la gravità. I valo·r i normali di urocromogeno corrispondono all'usura delle cellule nell'organismo san o; nella n1alattia essi aumentano di 2-10 volte, parallelamente alla gravità. di essa. Ora la distrt1zione di tessuti non è uguale in tutte le malattie; n el tifo è maggiore che in una semplice gastro-enterite, nella tubercolosi anzichè ir1 un catarro ]nfluenzale, da ciò il significato diag·nostico attribuitole; nella tubercolosi essa è anche un importante segno prognostico, indicando appunto l'intensità dei processi distn1ttivi. Questi dati soffrono un'ecc ezione quando la funzione renale diminl1isce, poichè l'urocromogeno viene secreto solo dal r ene sano; di fatto Ja reazione man~a in ouelle m alattie che, pure accomp.agnandosi a distruzione di tessuti, sono connesse con dimin11ita f11nziona lità rena-. le, come nella sepsi, n ell'amiloidosi, n elle nefriti cronich e, in fine di vita. L9" tecnica per )a determinazione dell'urocrornogeno è la seguente : 150-250 eme. di l1rina l

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1

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I

già trattata co.n so!fato di ammonio (in rappcrto di 34: 25) ~ filtrata, vengono estratti con alcool a 95° in ra•p porto di 40 a 10. Si concentra per evaporazione l'estratto a 8-12 eme. e si pratica , la reazione, :.,ggiungendo a 5 crnc. del . liquido 3 eme. della miscela del reagente s0lfoa nilico (24 parti del reagente A + 1 di B ) e 1 eme. di liscivia wdica al 20 %. Si confronta poi il colore con quello di una soluzione alcoolica (1 /5000) di sulfonaftol (sodio-2-naftol-7-solfoacido). La quantità si rif eris'ce poi al} 'urina dell'intiera giornata. f1,t.

Sulla importanza della reazione dello '' Sgambati ,, nelle urine. Sgambati in llno degli u1timi Congressi di ch.i rurgia indicò una reazione delle urine la quale sar.~bbe di grandissimo valore, sia diagn{>,stico che prognostico, dimostrandooi specifica di una difesa perito.n eale anch·e ;minima, e la cui intensità sarebbe in rapporto con la gravità del processo e con la virulenza dei germi. Il Soli~ri in un 1avoro sulla stessa reazione, dice che sarebbe segno di imm·ancabil.e sofferenza della sierosa, nel tifo, ed indicherebbe l'opport11n,jtà di un i.n tervento chirurgico (~nte.rocleis i omen•t ale). La r eazione si ·esegue versando sopra 10 cc. di urine, 2-3 cc. di a-cido nitrico puro; nelle reazioni positive, sopra l'anello giallo ro~so che si produoe in -0gni urina, si fo'r ma un anello· bleu-grigio scuro che va sfumando in alto. Se dopo qualche ora si agita l 1uiina con cloroformio, que sto precipita in fondo colorato in rosso rubino. Dall'esp erienza ora dell 1A. (Timossi, Minerva m edica, n. 9, 1923) risulta che nei casi in cui in·dubbiamente esisteva flogosi peritoneale, la reazione di Sgambati mancava od er.a incompleta; che in laparatomie deco:rise senza alcun a com1p licanza postop,eratoria, la prima parte della r eazione ~ra positiva; che in tutti i casi di occl.usion1e intestinale osservati si ottenne. reazion·e positiva sia con 11acido nitrico, ch·e col cloroformio. Non si può perciò riten·ere che I.a reazione di Sgambati sia sp ecifica di una r.eazion'8 peritoneale: è probabile ch e essa sia invece l'e.sporl ente di fatti stercoreimici. 1

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1

MONTELEONE.


f ANNO XXX,

FASC.

37]

SEZIONE PRATICA

CASISTICA E TERAPIA. MALATTIE DEL SANGUE.

L'anemia perniciosa.

T. \V. Tallqvist (rif. in Presse médicale, 30 giugno 1923) ha osservato che in Finlandia l 'anemia perniciosa è particolarmente frequente, m entre la clorosi è diventata una rarità. Sembra fuori dubbio che l'anemia perniciosa sia in rapporto con un'intossicazione; essa, p. e., può essere provocata dalla presenza del Bothriocephalus latus e scomparire dopo l'espulsione di questo. Anche l'Anguillt1la intestinalis Pllò provocare l'anemia perniciosa, come ha dimostrato H emsen (Deutsche med. WocJienschrift, 1923, n. 3). Indipendentemente dalle anemie di originie parassitaria, fra cui si deve citar.e anche quella da Ascaris lumbricoides, ve ne sono . altre di origine gastro-intestinale manifesta, oppure in dipendenza di· stenosi intestinali, di sprue, di carcinomi gastrici, di diarree persistenti accompagnate da achilia gastrica. Circostanza essenziale che permette I '.azione del vel en10 anemizzante, e 1'insuffictenza costituzionale od ereditaria della pa.r ete intestinale. Difficile è il gi11dizio prognostico; favorevole di solito nelle forme parassitarie, 11Urchè la cifra delle emazie non sia troppo bassa (un milione e meno), tanto più che si deve contare anche sulla deglobulizzazione data dal vermifugo, a cui l'A. ritiene utile associare la morfina. per iniezioni. Favorevole è pure la prognosi in caso di anemia gravidica o puerp.erale, mentre la forma che si osserva in vecchi sifilitici, che difficilmente si può mettere in rapporto con l'infezione stessa, ha di soljto tin 'evoluzione progressiva, non influenzata dal trattamento specific.o. Nella forma d·e ttq, _criptogenetica, la gravità è misurata piuttosto dal carattere nettamente progressivo, dalla persistenza della febbre, dall'assenza di crisi di riparazione sanguigna, anzichè dalla intensità della deglobulizzazione. Dal p11nto di vista terapeutico, è anzitutto essenziale ripetere spesso gli esami delle feci· in caso di sifilide è consigliabile· la sommini-' strazione d•ello jodio, ma .n on quella del mer.curio. Si ricercherà una eventuale stenosi intestina] e .allo scopo di trattarla chirt1rgicamente; in casi di achilia, Grawitz consiglia le grandi lavature dello stomaco e dell'intestino; altri autori, supponendo eh.e la tossina anem·izzante sia elaborata dai germi contenuti nel colon, arrivano a consigliare addirittura l:esclusione del colon, mediante un ano artificiale, che avrebbe dato a Seyderlim buoni risultati, i quali meritano però ulte1

1200

riore conferma. Ii riposo a letto, il clima di montagna, la m•edicazion.e cloridrica in caso di achilia sono raccomandati da Tallqvist, il quale riconosce però eh.e le medicazioni .più efficaci sono l'arsenico (1.5-2 cen.t igrammi al giorno, <!ontinuati per q11indici · giorni) e la trasfusione sanguigna, praticata per via endov.enosa od i:n forma di iniezioni endomt1scolari rip·etute; anche qu este medicazioni non possono considerarsi come infallibili. 1

fil. Jl destino ultimo delle clorotiche. E. A. Willebrand (Acta medica Scand., 1923. suppl. III) ha fatto investigaziorui sulla sorte di 33 clorotiche eh-e erano state ricoverate antecedentemente nell'ospedale. Otto di esse, in un p eriodo di 4-19 anni erano morte; 5 per tu~ bercolosi ipolmonare, 1 per morbo di basedow, 1 per malattia renale, 1 per infortunio. T11tte le sopravviventi avevano sintomi nervosi, 17 erano affette da psiconeurosi più o meno marcata; comuni erano i disturbi funzional.i del cuore, 10 su 25 soffrivano di palpitazioni e dispnea al m·inimo sforzo, in 2 vi era mjocardite. in 1 malattia valv·olare. Il 50 % soffriva di neurosi gastriche, associata in a lcuni casi · con ulcez:a, ciò eh~ conferma l'osservazione della frequente coincidenza dell'ulcera gastrica con la clorosi. Nel 50 % vi erano disturbi mestruali, con1e dismenorrea, menorragia, mestruazioni irreg·olari; nella maggior parte le gravidanze erano accompagnate da nausee gravi, vomiti, d.ebolezza geTIJerale; i p.arti però furono di solito facili. In molti casi vi erano nella storia della famiglia delle .n ote .degenerative ed in otto alcoolismo d·el padre, .spess.o pazzia od altre :rpalattie di carattere ereditario. La clorosi andrebbe dunque consid·er ata come una mal,attia costituzionale con origini dipendenti da influenze profondamente radicate e lontane. "{tl.

II grado dell'emolisi nell'anemia di Biermer indicato dal contenuto in bilirubina del succo duodenale. La determinazione della bilirubina nell'urina e nelle feci non dà un criterio esatto intorn.o alla distruzione dei globuli rossi; un criterio mig'lio re, non però ~satto si ottien1e determinando i!l contenuto bilirubinico del siero di sangue. Ricerche esegt1ite in 9 casi di anemia di Bierwer. (A. SONNENFELD, Med. Klin. N. 44, 1922), hanno mostr.ato all'autore un costante aumento della bilirubina nel succo duodeiTIJal.e.; il lc·ontenuto in bilirubina è proporzioniale all'entità deilla distruzione di . emazie . 1


1210 -

IL POLICLINICO

L'A. ritiene perciò cl1e la determinazione quantitativa della bilirubina. n.el succo duodenale rappresenti, accanto alla determinazione di essa nel siero di san.gue, il metodo più sicuro per misurare 1, emolisi. PoLLITZER. DIETETICA. -L'evoluzione della dietetica nelle nefriti croniche. Le regol·e fondamentali sulle quali era ba.sata la cura dietetica delle nefriti, hanno soff:erto in questi u1timi tempi profonde trasformazi·oni, dovute non solo .a lla conoscenza del ruolo dei cloruri in patologia renale, ma ancl:le agli abusi ed agli inconv enienti che iJ regime latteo ha originato. Bastava infatti (Cheinisse: Archivos de méd. ci rugìa y especial., maggio 1923) la sola constataziion.e de1l'albumina nel1e urine per l 'immediàta indicazione del riegime latteo, considerato come l'unico atto a far discendere il tasso di albumina. Però i clinici vedevano che malgr.a do i tre litri di latt~ dei trattati, con tl regime latteo assoluto le forze diminuiva.n o progre.s sivamente. Secondo i calcoli de1 Gau~ thier, la razione media dell'adulto dovrebbe comprendere 100 grammi di sostanze albun1inoidee e 400-450 g·r.ammi di principi terziari : ora p.e r contenere qt1esta qu.antità nel regim-e latteo, bisogna somministrare 4750 gr . di latte, ond'è che la alimentazione logica e ben equilibrala delJ,'adulto con il' latte solo è impossibile ad ottenere. l\1·edici ru.s si e tedeschi intanto richi.amavano l'attenzione su un ceTto numero di disturbi digestivi che potevano essere provocati dal latte : lingua patinosa, diminuzion.e dell'appetito, costipazione, produzion·e abbondanite di ga.s ·e di prodotti irritanti nell 'intestino; in tali condizioni l'assimilazione del 1atte è com1p romessa e tt1tti i vantaggi • latteo fru strati. D'altra parte (Noordel regime den) la stessa abbondanza del liquido i.~g.erito esercita un'influenza .s fav·orevole •s ul cuore. ~ perciò che Senia tor, Noorden, V.ergely, Talamon, Vite, ecc. preconizzarono 1e diete miste la tteovegetariane. Stabilita dal Wida~ l'imp'Ortanza del cloruro di sodio nella p.atogeTuesi dell'edema brigtico, venn·e il principio della dieta declorurata, di(3ta che in tesi generale deve e,s sere istituita in tutti i casi di mal di Brigt con ritenzi-0ne clorura:ta, ·e che P·~rmette al nefritico di sopportare un pa1sto con legumi, pane, ca rne. Un esempio di dieta nel.le 24 ore è il s.eguente : Pane d.eclorurato, g·r. 200; carn e, gr. 200; legumi, gr. 250; crema, gr. 50; zucchero, gr. 40; aicqua, 1000-1500; vino, centil.itri 30; caffè, centilitri 30. È certo che la ct11·a di declorurazion-e è uti1

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[ANNO

XXX,

FASC.

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le: però di fronte a molti casi di .edemi scomparenti con rapidità, ve ne sono altri in cui la disidratazione dei tessuti si ottiene solo ricorrendo .anche a i diuretici. Si è rimproverato a, questo regime il pericolo di una decl,orura~ione troprpo profonda dell 'organismo: ma ciò è solo teorico poichè il regime più che (< aclort1rato » è ipoclorurato, e d'altra parte è noto che t1n organisrno difficilmente cede i cloruri che entrano nella composizion.e degli umori e dei tessuti. La questione della dieta ci fa sorgere altre questioni: conviene manten ere l'antica distinzio·n e fr,a carni bianche e carni ro·sse ? Per molto tempo si è anmtesso che le carni rosse sono più ricche di sostanze estrattive e per conseguenza nocive particolarmente al rene. Esperienze di numerosi autori hanno provato che la differenza fra le due classi di carni esiste, e si nota 1speci.almente per l'acido urico. Un fatto che viene rilevato dall'A. stesso della terapia dec1orurata è ch·e con questa non tutti gli accidenti delle nefriti sono evitati: contro la ritenzione urieica siamo comp1etamente disarmati. La restrizione delle .alb11mine n·ell 'alimentazione, che costitUiisce la base della dietetica della ritenzione ureica, può prestare servizio nelle ritenzioni azotemiche iniziali, però è quasi inutile nelle grandi .azotemie. Il r~ gime a tal uopo raccomandato da Achard e Paisseau, regime gluco-amilaceo, presenta sulla varietà carnea de1 regime declorurato il doppio vantaggio di .essiere poco tossico e posseder.e, grazie allo zucchero, proprietà diuratiche particolari. Ecco il tipo di r azione proposta : Carne, gr. 50; patate, gr. 200; ris~, gr. 100; Bt1rro, gr. 50. Contiene 15-20 gr. di albumina e r appresenta 1030 calorie. Quando lo stato dell'infermo permette a umentar.e il contenuto in albumine, si dovrà dare la pre.f er·enza alle a1bumine vegetali (lenticchie, piselli, fagiuoli) , alle uova, al latte, per giung.ere progressiv.amente all'alim.entaz.ione carnea. La guida in tale regime sarà data dall'eliminazione urinaria, specialmente del1·urea. MONTELEONE. Problemi dietetici nella cura della diarrea e della stitichezza.

1. Diarrea. In principio può essere difficile determinare quale p~rte dell'intestino sia malata e d:a quale causa prim a sia determinata la <liarrea. È allora opportuno istitutre la « dieta base », costituita di cacao in acqua, tè, farinàte, riso o semolino ben cotti, pasta ascit1tta, burro, e anche carni leggere. Impor-

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SEZIONE PRATICA

tante è la distinzione ·della diarrea da f ermentazion.e dalla diarrea da putrefazione. a) diarrea da fermentazione. Dipende da idrati di carbonio f ermeritescibili che arrivano al ·c rasso in grandi quantità a causa d.ell'insufficiente dig.e.stione degli involucri di cellulosa d.ei granuli di amido. Perciò la terapia _deve badare a non somministrare cellulosa. All1inizio della cura si può applicare la « dieta base», in casi gravi è· utile far prec-edere a questa dieta alct1ni giorni di dieta idrica con l'aggiunta, dopo 1-2 giorni, di 1-2 uova e di biscotti. Il burro può venir dato senza timore; con grande precauzio11e v·errà dato invec,e il latte nella convalescenza. Purées di patate, verudre e sugo di frutta verranno dati tardivam.ente. All'inizio della cura è opportuno sostituire la saccarina allo zucchero. b) diarrea da putrefazion.e. La cura iniziale può essere m eno s.evera; la « dieta base» dà buoni risultati. Zt1cchero e latte vengono tollerati. Nelle forme pancreatogene è utile l'opoterapia. 2. Stitichezza. a) forni.a .eretistica. È accompagnata da alter azioni della mucosa ·e da spasmi; si deve evitare in essa la somministrazione di cibi troppo irritanti (pane di segala, erbaggi ricchi di cellt1losa, alcune specie di frutta) e dare come cibi eccitanti la peristalsi soltanto }Jurée di mele o di prt1g.n e, succo di frutta, latti acidi o fermentati, miele, erbaggi teneri. Utile è poi la somministrazione di olio di oliv:a, paraffina o sostanze che rite11gono grande qu antità di acqua: s.emi li lino (2-3 cucchiai al giorno), agar, ecc. b) forma torpida. Sono utili j cibi grossolani che eccitano en.ergicamente la peristalsi; pane di s.egala, .ca volo, pomodori, e.arate ross·e, frutta cruda in q11antità, marmellate riccl1e di semi e di bucce. I-I. Strauss. (JJ. Med. °"'' oche1tschr, n. 19, 1923. POLL.

TERAPIA:

I nuovi anestetici (acetilene ed eti lene). È nota la disti11zione fatta da Wieland fra

i narcotici veri (cloroformio, etere, cloruro cli etile) che sono caratterizzati dalla affinità per i lipoidi, ed i gas stup~fa centi , come il protossido di azoto di cui si conoscono i vantaggi. Ancora più energico di quest'ultimo è l'acetilene il quale è del tutto sprovvisto di azione nociva sulla circolazione e sulla respirazione e no•n ha affatto seq11ele dannose come

le co.m plicazioni l)olmonari. Ciò ch e è poi prezioso con questo gas è la rapidità con cui esso provoca la perdita di coscienza ed il successivo risveglio. L'acetilene utilizzato per la narcosi deve essere sbarazzato dalle impurità e particoil armente dall'idrogeno fosforato che gli comunica il noto odore agliaceo ; quando è puro ha un odore sui generis, non sgradevole, che può an.che essere mascherato con l'aggiunta di sostanze od·orose. Per la somministrazione si llsano due bombole di cui runa contiene l'acetilene, l'altra l'ossigeno ; dopo fatta riniezione di scopolamina-morfina, l'operatore a·p plica la maschera e comincia co·n la somministrazione ·di una miscela al 60 % di acetilene e 40 % di ossigeno, portando dopo un nl inuto la concentrazione dell'acetilene al 70 ~6 ed in seguito nu·ovamente a 60 9b ; l'abolizione della sensibilità e del dolore seguono rapidamente. P iù tardi, con l'accentuazione della respirazione, si 11a una tensione respiratoria dei muscoli retti addon1i~li; per farla cessare, si diminuisce prog·ressivamente la dose di acetilene, in modo da arrivare a 40-50 % che è la dose appropriata. L'anestesia va ·continuata sino alla fine J)Oichè il risveglio è assai pronto; il pazienfe r ipreBde poi rapidamente la conoscenza. I n 220 casi citati da L. Cheinisse (Presse médicale, 7 luglio 1923) la narcosi più breve è stata di tre minuti, la più lunga di due ore e sedici minuti. Occorre tener presente che l'acetilene è infiammabile e che va trattato con le stesse i)recat1zioni che l'etere. Un altro gas recentem ente pl'oposto è l',etilene, che permette di ottenere rapfdamente la anestesia chirurgica .s enza far provare al paziente la minima sensazione di asfissia, anzi dando una sensazio•n e di benessere. L'etilene n on esercita alcuna azione sulla pressione sanguigna, il ritmo reS'piratorio è regolare e lento, jl r ilasciamento muscolare è completo, il risvegliq è rapido e i distt1rbi consecutivi si limitano ad un lieve stato nauseoso. Tale gas sarebbe preferibile al protossido di azoto, quando questo è controindicato, come nei bambini, nei diab etici, nei vec1chi, in casi di arter iosclerosi avanzata o . di pressione cerebrale elevata, come nelle o·p erazioni sul cervello. Il grado di co11centrazione più usato è dell'80 % circa. L'etilene è infiamma.bile ed il suo uso esclude quindi la presenza. di scintille elettriche, cli fiamme, l'l1::>0 del tei·macaut~rio; la miscela di 4 volumi di etilene colil 96 di aria è detonante. 1

ftl.


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1L POLICLJ NICO

IGIENE. Nuovi sistemi di allontanamento delle spazzature dalle città. É un problem a che si presenta importante specialmente per i g randi centri in cui è reso difficile anche dal gra nde traffico delle vie e dalle maggiori esigenze estetiche oltrech è igien ich e; l'allontanamento deve essere studiato in modo da impedire il meno possibile la circolazione, da non disgustare la vista dei passanti e da non creare in m ezzo all,abitato d ei depositi di materiali produttori di ferme11tazio11i e di esalazioni incomode. I n sostituzione dei carretti, si sono a dottati dei recipienti di r accolta in ferro, affondati ~1el terreno ad un metro di profondità e coperti da un chiusino in ac@iaio fuso; 'J'.> er evitare lesioni dei chiusini da par te degli autotrasporti, &i consiglia di collocare tal i pozzetti nell'area pedonale o n egli angoli n1orti. Il fondo del cassone è bucherellato e scarica, in t1n sottostante vespaio, l'acqua piovana che si infiltra, evita ndo il costoso raccordo co11 la fognatura stradale. Lo spazzaturaio raccoglie i rifiuti con una patttlilliera e li scarica n el pozzetto; di notte, mediante uri carro munito di grue, si estrae il cassone e si scarica nel carro, mediante l'apertura del fondo~ L 'irttervallo fra i pozzetti varia da 40 a 75 m etri; ·ogni spazzaturaio ne ha a disposizione 4 o 5 sopra un'area di 5-6000 mq.; la capacità dei pozzetti è di circa 1/ 2 mc. I vantaggi sono evide:qti ; il vento :qon r>uò agire sul contenuto; il pozzetto è del tutto inodoro; le mosch e n on possùno penetrarvi; il costo ragguaglj a q11ello di due carretti e vi è una reale economia nelle spese di manuter1zione e di p ersonale. P er la raccolta, da farsi durante le ore notturne, l'ing. G. Rodella (Igiene m oderna, n1aggio 1923) consiglia di a dottare lln autocarro elettrico, che è silenzioso e, dovendosi fermare ad intervalli brevi, offre vantaggi Slll motor e a benzina cl1e dovrebbe vincere troppo spesso l'avvian1ento. " 1; n a ltro problema urbano è quello di avere in vicinanza dei centri di produzio11e della spazzatura un locale in cui scarica.r e le carrette che r accolgono le spazzat11re domestiche e stradali, in m·odo da evitare la perdita di tempo e di energia per trasporti a lunghe distanze. A Mila no venne escogitato un tip o di montacarichi meccar1ico che abbassa sotten·a il carr·o collettore in cui viene vuotato il pacciume raccolto senza paleggiarlo e quindi senza produrre polvere. li tale sistema elega nte, ma assai costo.so, si potr ebbe sosti tuire un piano inclinato su .c ui ·viene scaricato il pacciume ; a nche tale metodo esige però uno spazio •

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rileva11te nel cuore della città; in città montuose si possono adottare delle tramoggie a d(los.sate ad un muraglione separante due strade a diversa quota; dalla su1Jeriore viene ver sato il pacci11me, che è r a ccolto nel carr o posto nell'i11feriore. L'A. l1 a fatto installare a Genova dei montacarichi elettrici, costit11iti da lJiccoli casotti in cemento a rmato, che conteng·ono cinque casse ii1 lamiera metallica della capacità di un mc. (circa 7-800 kg.) in cui gli spazzat11rai versano le lor o carriuole; tali casse vengono poi sollevate e scaricate nel carro raccoglitore, per mezzo dell'apertura del fondo. La vuotatura si co1npie senza svilt1ppo di polvere e pu ò farsi })e11e ancl1e di giorno ed a . p1.i1' r11)rese.

fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. All'abbon a to 2823 (1) : ~ consigliabile E. El\1ERY. L e traiement actu el de la syp11,ilis.' B aillièr e, Parigi, 1921. MONTESANO.

Ossiaerioterapia. - Al dott. R. P.: Ogni appar ecchio capace cl l contenere un gas misura bile, è l1tile per la ossigenoterapia. Nel numerosissimo ba gagl io per iniezjoni di g·as sterili non resta cl1e la scelta, e ve ne sono di i1on m olto costo i. t. p. TPc11iCLl 1nedica. - ..,\ll'aLb. 9868 : In ogni t r attato l1i tec11ica m edica, di farn1acologia e di patologia m odeJ'.1la lei tro·verà tutte le i11clicazioni ricr1ie.. te. N è le iniezioni di olio ess. di trementi11a, n è le rivulsioni vertebr ali, nè l'l1so dell'urot ropina sono m etodi di c11ra cl1e difficilmente si trovano descritti. La lJOsta degli abbonati è ·s tata istituita non per su1J1Jlire quella elementare biblioteca, che deve esser e com11agria ai1cl1e di ogni modesto m edico, m n lJer dar chia r imento su qu alche problema d'indole gen erale e n1oderno, sul quale difficilmente al rr1edico pratico, relegato nei paeselli, ri·esce di trovare indicazioni n.ei comuni lihri.

t. p. I l polso ri ella febbre tifnidc. -

Al dott. M. G.,

a bb. 2300: Per evidenti ragioni, nella. p osta degli abbo11ati n.on possiaino fornire notizie bibliograficl1e. Lei potrà ad ogni modo trovare una estesa indicazione dei lavori più importanti sull'argo111ento n ell'ottimo vol11me del Gallavardin La terision. artérielle en C'li·niq·ue (éd. l\1asson, P aris). PONTANO.


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SEZIOL\E E>RA'f lCA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. '

11 caso Ducrey. Il Policlinico 11011 ~i è occupato delle accuse che dag·Ii assistenti della (;linie:a Dermosifilopatica di Roma yen11-e1·0 formulate contro il loro ditettore, prof. Augusto Dl1crey. Queste accuse furono da essi denun<:ia te ai ministri dell'Interno e della Istruzione, con1unjei1te alla stampa, medica e politica ~ ~t1cc:es ivamente l)rese11tate al Procuratore del Re I ministri fecero eseguire, ognuno per propl'io conto, una inchie ta; ma i rist1lta ti delle due inchieste sono finora , per q11anto noi sappiamo, rirn.asti .segreti. I periodici medici, e s11ecialmen to qualcl1e gio1'nule politico, amman11iyano ai lettori notizie sullil irregolarità clell'r1ndawento della Clinica Dermosifilopatica, st1lle• col1Je del Direttore ed anche sui castighi cl1e si minaccia vano al Ducrey e finalmente sulla !lunizione ehe gli sarebbe stata inflitta, esprimenclo.·i sve. :::;o in termini. \aghi e tendenziosi. Nel pubblico clilug<t yano informa zio11i e cornme11ti in cui soffìn:vn Jn liassione i)el' lo scandalo. Noi sinora nbl)ittu10 vreferito tace re. E nostra consuetudine di i1011 l;1~ciarci impressionare nè sorprendere da parole J>iù o mf'no g·ros e. ma di .J .dar peso a fatti con<· reti. Questo riserbo nou i1oteYa e8sP1·e nlinore, q11.:_111do si trattuva di u11 J)rofe oore quale il Ducrey, cl1e cla trent'anni con le sue scor>erte, i suoi stt1dt, la sua vasta <? snna J)ratica, l1a tenuto alta in Italia ed all'estero la fama st1a e della scienza italiana. Ora che qualche f<ltto è Yenuto ili luce, teniamo n d informarne i 1etto::.'j. È stato Ptlbblic:ato cl1e il prof. Ducrey fu destituito dal J\ilinistero della Pubblica I struzione. L'infurn1azione è fal sa : il vrof. Ducrey i1on è stato clestituito, Jna si è dimesso dal suo t1fficio. Si è cliµJ esso, forse percl1è aYè\<l l'animo e acerbato clalln. lotta impeg11ata eo11tro <li lt1i da taluni si.1oi a ·sistenti, forse i1erc:hè, ver ~e11 tiu1ent<> cli dignità, i1on volle che dura nte l 'i11chiesta git1c.lizia ria il st10 a.lto ufficio })Ote se iTJ. qualu11que nl-0do turbttre la serena opeta tlèlla giustizia; fotse in ur1 momento di cli:sgn~to o di debolezza. Il secondo fatto è il r es1}onso dato dal giudice istruttore a lla denunc:in tleg;li assistenti. Del decreto del giudi~ i~tru ttore abbiamo potl1to aYere visione, e da esso toglia1110 fedelmente g li a11prez7~1nenti più significativi. Su conformi ·l'i<:·l1ie~te del Procuratore del Re, il Git1dice Istrt1ttore {li Roma, p1·ev lo esa1ne an,ohe d elle inchieste an11nlnistra,tive, 110. dichiarato non essere 111ogo a d ::ir.ione penale a carico del prof. Ducrey. St1ll'accusa di i1011 n Y~r clata giustificnzione circa l·impiego del sussidio 01·clinario di L . 8000 relati\o

nl dispensario e del sussidio straol'dinario di lire 100,000 concesso dal Ministero dell'Interno per l'impianto degli ambulatori, osserva che l'accusa è stata in modo preciso ed esa11riente dimostrata infondata (lall' inchiesta eseguita dal ~1inistero clell'Interno e conclude che «è da escll1cfersi in modo a.ssbluto che il Ducre:v si. sia appropriato di u11 solo centesimo della somma rappresentata dai suBsidi stessi )). 8ull'accusa. di avere assegnato al fìglit1olo dottor Cesare il sussidio di r,. 5000 per lo studio della sifìlimetria, osserva che il 1\ilinistero dell 'Interno lasciò arbitro il Direttore della Clinica <li scegliere. l'assistente da inviarsi a Parigi, e co11clude che « se anche il professore non si è vr~occupato della impressione poco gra·devole che il vrescegliere il proprio figlio a. vrebbe suscitato n~gli · altri assistenti, il Ducrey ha esercitato un suo diritto e ne} far ciò non poteva commettere r t-ato ». Sull'accusa di essersi serYito dei medicamenti c10lla Clinica per la cura della clientela privata, os~:erv-a che le l'isultanre dell'inchiesta eseguita dal l\il inistero della Pubblica I struzione, pur ammf>ttendo che ciò per qualche caustico, per qualche materiale di con1une medicazione possa es. c1·si verificato, escluaono che il Direttore della C'linica Dermosifilopatica di Roma abbia avuto di inira di ritrarre un lucro personale, chè anzi alcu11i dei privati clienti del Ducrey lasciavano a favore clella Clinica i medicina li da essi acquistati in farmacie esterne, così come il Ducrey offriYa alla Clinica. tutti i prepa.l'ati a lui personalmente inYia ti da lle ' rarie rase produttrici, e conclude co1 riconoscere la massima buona fede clcl Ducrey e con r esclndt-rne il dolo ed il IJerso11ale tor11aconto. Ecl infi11e sull'acct13·a ·dell 'esser~i servito del materiale della ·Clinica e <lell'opera degli a ssistenti per ricerche, Wasserl.I1anr1 ed analisi riflettenti i suoi pri'vati clienti, osserva che gli assistenti ebbero così la possibilità cli praticare analisi e ricerche che il mancato concorso di altri malati alla Cli11ica a vrebbe altrimenti ""eso difficile; osS('l'Vfl che l'afflusso dei mala ti priYati del Ducrey r ipa ra va alla scarsità di Jna teriale, ess.e ndo assai r><)Chi i mala ti che n.ffluivnno a.Ila· Clinica e a l1' Ainbulatorio; pone in rilie,ro cl1e, con l'interesse per i clienti privati, il Durrey nveva uno scopo ben più alto di ordine scientifico, e conclude che il Ducrey «ha agito nelln più 11€rfetta buona fede e che tutto ciò che. è ri:-:nltato dall'istrt1ttoria sta a reclamare di tale buona fede il pieno H completo concorso» . Regtstreremo, in om:iggio alla r€llltà obbiettiva, altri fatti che venissero in chiàro. Intanto noi dobbiamo ·rallegrarci cbe siano svanite all'e's ame severo d magistrato le nubi che si erano addensate sul capo <lel l\ilae tro di merito indiscusso.


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CONCORSI. POSTI VACANTI.

ni ROMAG:Nd.

Scad. 15 settembre. Medico chi·r urgo primario per la prima condotta, comprendente il solo paese, e la direzione meàieocbirurgic:a dell'Ospedale Angioloni. Medico-chirul'go per la. terza condotta, con residenza in S. Piero. La condotta è montuosa. l\1edico-chirurgo per la q11arta condotta, con residenza in Bagno. La. ~ondotta. è montuosa. Ai Medici condotti è corrisposto uno stipendio di L. 6000 annue, nonchè L. 2000 per disagiata resid., oltre gli assegni di legge. Ai Medici della terza e quarta condotta spetta inoltre i1na indenn. di cavalcatura cl1e per il 1923 è stabilita in L. 4000. Al medico-chirurgo primario verrà corrisposto oltre lo stipendio e le indennità dovutegli come medico condotto, un Gompenso di L. 6000 annue per il servizio medico e chirurgio gratuit:o per i malati poveri inviati nell'Ospedale Angioloni dal Comune di ~agno e dagli altri Com11ni contermini, nonchè per il ser• vizio di ambulatorio per i poveri. FUBINE (~essan/lria.). - l\1edico di una aelle due condotte. SOp. L. 4000 con tre aumenti quinquenn. del decimo, oltre la prima indenn. c.-v.; L. 800 indenn. trasporto e L . 'i00 uff. san. Scad. 15 sett . . GERACI SICULO. Concorso a due posti di medico condotto. Stipendio L. 6000. Scad. 20 sett. GROSSI!;TO. - Il tempo utile per concorrere al posto di aiuto medico-c:hirurg;o presso lo Speda.le del·la ~lisericordia è prorogato fino al 15 ottobre. NAPOLI. - Scad. 30 settembl'e. Direttore dell'Ufficio d 'igiene. Stip. iniziale L. 15,500 annue, aumentabile a 'L . 17,000 al compiment:o del quinto anno di servizio. Il concorso è per titoli ed esami. Età n ou superiore a 49 anni, tranne per coloro che prestano seITizio presso Comuni o Consorzi come Ufficiale Sanitario o impiegato di ruolo presso uffici d'igiene o reparti medico-microg·ra:fici di laboratori di vigilanza igienica. Gl'interes_s ati dov·r anno far pervenire la domanda coi prescritti documenti non più tardi delle ore 12 del 30 settembre alla R. Prefettura (Ufficio del medico provinciale). OGLIAS'rRO CILENTO tSale rno) . - ~ledico condotto pei soli poveri del Comune. Stip. L. 4000, oltre la prima indenn. c.-v. come per legge; L. \500 per la vettura ed eventuale incarico di uff. san . con un compenso annuo di L. 500. Scad. 30 settembre. PERUGIA. Ospedale oivile. -- Assistente Sezione chirurgica. L. ·1000 annue, alloggio nell'Ospedale, vitto e L. 15 .p er ogni giorno <li guardia. Certificati di rito, ed inoltre stat:o di servizio militare, e dichiarazione di non ('Oprire ed obbligazione di non a::isumere altri uffici incompatibili con i servizi delJ'Os.vedale. Servizio di g-uardia a turno, medicheria ed ambulat:orio. Nomina per due anni; assunzione servizio 10 giorni dopo la nomina. Scadenza 30 settembre. PRAGELAI'O (~f.lorino). - L. 5000; uff. san. I1. 500; bicicletta L. 500; alloggio L. 500. Scad. 15 sett. RIVELLO (Potenza). Due condott mecliche, l' una per il capoluogo, l'altra per la frazione di S. Costantino. Età per la prima 55 anni, per la seconda 40. Stipendio J.J. Tremila ( !) . Scad. 20 sett. BAGNO

[ANNO XXX, FASC. 37)

lL POLICLINICO

,Forlì) . -

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Condotta residenziale. L . 8000 lorde per i J)1·imi mille poveri; L. 2 per ogni povero in più. Prima indenn. c.-v.; quattro , aumenti sessennali del decimo; L. 500 per uff. san. Tariffa per gli abbi-3nti da concordarsi fra l\1edico e Com11ne. Scadenza 21 settembre. SoAXDBIGLI~

(Rorna) . -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Nel concorso per professore straordinario di Oto- rino-laringojatria della R. U11iversità di Pavia, sono riusciti sopra undici concorrenti : 10 Caldera Ciro co11 voti :l: 2° lliluncioni Guglielmo con voti 5; 3° Cala mida Umberto con voti 5. Il prof. Bilancioni è stato ritenuto dalla Commissione come 111aturo per l'insegnamento e giudicato «uomo cl'ingegno e di vasta cultura, anche- al di fuori dell'ambito ·.:lella specialità; esso ha presentato numerosi b11oni lavori nel campo della materia su cui verte il concorso ». Tale giudizio trovò consenzienti tutti coloro che conoscono l 'instancabile operosità scientifica del prof. Ililancioni. a Slli vanno i nostri vivi rallegramenti e l'a11gurio di vederlo salire presto all'insegnamento ufficiale. La· C1-0mmissio11e era composta dei proff. L. Pagli~ni, G. Gradenigo, V. Grazzi, G. Ferreri, S. Citelli.

NOTIZIE DIVERSE. La celebrazione del Medico caduto in Guerra. Borse di studio per orfani di medici morti in guerra. Il Co.ru.itato E$'~·c,_.:.tivo della Celebrazione del Medico cadut:o in l.iuerra ha diretto la seguente circolare alla Classe Medica :per la istituzione delle b0rs~ ò i st11clio agli orfani dei Medici morti in • guerra : «La $.i~t Jscrizione 1>er la celebl'azione del Medico cndut~ in Guerra si è chiusa e la son1ma raccolta finora, L. 300,000, supera la spesa occorrente per il Monumento e per il Libro d'Oro. È stata questa una manifesrojone di alta solidarietc1., umana e patriottica, di tutta. la Classe nledica italiana, residente ed emigrata. Ma la nostra insiste11za nel chiedere non · ha limiti come non hanno limiti i nostri desideri. Il l\10NUl\fIDNTO, opera superba di Arrigo Minerbi eretto per l'eter11itil, alla future generazioni dirà 'come 1 medici nella guerra mondiale portarono il più grande contributo di sangue per la grandezza dell'Italia nostra. Nel I.JIBR O d'ORO saranno illuminati i mille episodi di eroismo oscuro dei medici che a quello dei feriti conf11sero jl proprio sangue lasciando la vita nelle notti di leggenda omeric.a1 sul Carso e sull'OrtigaTa, popolate <:li canti di stelle, di .fiaceole e a neliti; dei lneclici che nelle Unità Sanitarie Campali ed in prigionia morirono silenziosamente dell'istesso male che C'ercarono di vincere. Ed i morti e gli eroi sono tanti. E non ancora l'onda risanatrice del tempo ha placato il dolore delle madri, delle mogli, dei figli; ancora sanguinano i ceppi famigliari per le ferite subit.e.

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SEZIONE PRATlCA

.Alle migliaia di lettere sctitte per conoscere di ognuno le precise i1ote hiogra:fiche, non poche madri hanno risposto con una forma dignitosa ed accorata : « Il 11overo defunt.-0 ha lasciato due angioletti di bimbi che .... >) . E ci ri-volgiamo agli uomini di cuore sopràttutto, e specialmente ai colleghi elle non ancora hanno versato la l)ropria quota, affinchè diano la pro• pria o)'.ferta, anche modestissima . Questo denaro, unito a quello esuberante già raccolto, servirà ad istituire tante BORSE DI STUDIO in favore, per ora, degli orfani dei n1edici mol'ti in gt1erra, ed iu seguito degli orfani dei Sanitari in genere. Il giorno in cui Gabriele D ' Annunzio dirà il discorso inaugurale diuanzi al ~lonumento, ai bimbi, che più non ricordan<> le sembianze del padre, e che si avvicineranno acompagnati dalle madri in gramaglie e decorate, noi daremo qualcosa in più della semplice esaltazione eroica del medico càduto in Guerra. E le ombre si J~lacheranno. Solo così noi avremo degnamente celebrato que~to rito che è di fede e di amore. Xon abbia questo foglio la sorte misera dei tanti fogli diretti alla Cla sse ~1edica, ma dica a ciascuno tutta la nostra vassio:Lie che vuol vivere ancora di un pal1)ito di solidarietà più ampia e più grande>). Le somme ,·anno inYiate al Segretario generale : dott. Federigo llocchetti - Direttore del Sanatorio :\filitare - .ANZIO (Roma).

Corso complemPntare d'Igiene pratica nella R. Università degli Studi di Pisa. Col 1° ottobre 1923 sa1·à u1)erto presso questa R. Università un Corso con1plementare d'Igien~ prati ca, a norma del R. clecreto 29 maggio 1898, n. 219, e dei programlni pubblicati .nel Bollettino Ufficiale dell'Istruzione pubblica del 16 marzo 1899. Il Corso è bimestrale, da seguirsi regolarmente con giornalieri esercizi e lezioni, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ]5 alle 17. Al detto Corso sono runmèssi, oltre i ·laureati in 1'1edicina e Ol1irurgia, quelli in Veterinaria e in Chimica e Fal'macia . L·'iscrizione resta aperta fino al 22 settembre 1923 presso la Segreteria del! 'Università. e si ric.'eve dietro domanda accontpagna ta dal diploma o dal certi.fica to di laurea, nonchè dalla quietanza dell'Econo1no per l'eseguito pagamento della rassa dì lire 300, stabilita con R. D. JJ) settembre 1921, n . 1C20. I~ iscrizioni saranno dal Direttore della Scuola df\finitivamente stabilite secondo l'ordine di l)resentazione delle rispettive domande. A.Ila fine del Corso vi sarà una prova di esami teorico-pratica , subordinatamente all'esito della qu::lle il R ettore rilascerà l'attestato prescritto dalla Circolal'e !) aprile 1904, n. 34, ·d el Ministero della P11bblica istruzione. Gli iscritti dovranno il 30 Séttembre prendere in consegna il posto di lavoro presso l'Istituto d' lgie11e. Occorre un piccolo c:orredo di agbi di platino o nichel-eromo, due aghi da dissezione, pinze, forbici, bisturi, ' 'etrini po1·ta-oggetti e copri-oggetti, ~€l'ic cli 6 scatole di porcellana, pennelino ,.di vaio, c·n1r. 500 di alc-001 denaturato e 200 di alcool as-

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soluto. I forniti di microscopio adatto so110 pregati di portarlo: esso può a versi in comune tra due alunni; in m~ncanza provYederà l'Istitut-0. L'Istituto fornisce, sotto la responsabilità di ciascun inscritt-0, tutto il resto del corredo ed i rea.tttvi necessari per le esercitazioni previste dai l)rogrammi.

Leonardo Bistolfi e le onorùnze al sen. prof. Foà • 'L eonardo Bistolfì ha -dedicato un'opera d'arte al prof. Foà. Una vecchia amicizia lega i due personag·gi, il cultore clell' Arte e quello della Scienza pura, fin da qua11do il Foà, da giovane, ebbe occasione di esprimere un giudizio sopra un'opera giovanile di Leonardo Bistolfi. All'artista non sfuggi il senso d'arte pl1rissima dello scienziato: e da allora si amarono ·fraternamente. Ora, per la giubilazione del prof. Foà, della quale a suo tempo abbiamo dato notizia, il Bist.olfi preparò un busto degno dello scienziato. L'opera d'arte viene cosi giudicata dalla Rassegna l 1e opere ecl i giortiiG «L'agile scoltura in bronzo sovrasta la cattedra, dalla quale il Maestro insegnò il severo lingpaggio della scienza pura. Scolpita in atto di parlare, la fìg11ra si protende plastica, vivace, spiccandosi dn lla rotonda nicchia murale; e ricorda l' insegname11to fertile clel patologo geniale>) .

Un corso di Medicina del lavoro compresavi Ja iuedicina ferroviarin, 11er medici J)ratici, si inizierà rol 10 gennaio 1924 presso i RR. Istituti Clinici di J)erfezionamento di ì\lilano, con lezioni, dimostrazioni ed esercitazioni !Jl'a tiche,

visite aj più importanti stabilimenti ind11strinli di ~filano e provincia. ed in accordo colla Direzioue delle Ferrovie di cui valenti Bnnitari si presteranno come docenti, anche a lle organizzazioni ferroviarie più netevoli. Per schiarimenti ed iscrizioni al C-0~so, che si chiuderà il 29 febbraio, dirigersi alla Segreteria, via C-0mmenda, n. 12, · dove vanno altresì inviate le t1owande in carta bollata. Quota d'iscrizione L . 200.

Un premio allo scopritore dell'insulina. Il Parlamento Canadese ha asseglli!t.-0 una pensione n11nua di 7500 dollari (oltre 150,000 lire) al prof. Banting in pre1uio alla sua scoperta della insulina . I 14 p11nti di. un igienista contro il ''regime secco,, · in America. Il dott. Hubbard, che dirige i servizi sanitari della città di New York, eleva contro la legge sugli alcools i seguenti 14 }Jnnti, che i giornali hanno largan1ente diffusi con l'inevitabile richiamo ai punti di Wilson : 1) la proibizione ha aumentato notevoln1ente il nl1mero dei casi mortali dovuti a ll'alcool estratto dal legno; 2) la proibizione ha aumentato, negli ospedali, il numero dei rico~e ra ti per alcoolismo ; 3) la proibizione ha indotto i consumatori di birr« a bere i liquori fortj ; 4) la proibizione ha accresciuto l'alcoolismo fra coloro cl1e forniscono, trasportano e trattano gli alcools per uso degli ospedali; 5) lR proibizione ha ca11sato la chiusura dei bar, ma ha aumentato il consumo dell'alcool ~ do-


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IL POLICLINTCO

micilio e ha svilUJ)pato l'ubriachezza privata; G) la . lJl'Oibizione ha elevato il prezzo di vendita all'ingrosso delle 11ve, ricche di fosfati al disopra del prezzo delle bevande di consu.m o; 7) la proibizione l1a a1lillentato il numero degli arresti per ub1iache~za; 8) la l)roibizione ha prodo~to, come conseguenza, un disprezzo totale della legge; 9) la proibizione ha provocato la fabbricazione e la vendita 1.1i be\ande che J)roduco110 effetti m·o rtali; 10) la i1roil>izione ha aumentato la tendenza a bere beYa11de a lcooliche negli adolescenti dei due sessi; 11) la proibizione ha provocato un aumento considere\ole del contrabbando ; 12) la proibizione ha numentato · la fabbricazione dei s11rrogati nocivi; 13) la proibizione ha determinato la creazione di llll linguaggio a chiave, per la vendita clBtndestina dei liquori; i4) Ja proibizione è ·responsabile di n11merosi delitti contro la societit e contro l'igiene. Il dott. Hubba·rd conclude che i risulta ti dell'applicazione della legge anti-alcoolica hanno prodotto una grande delusione: la via buona per combattere i pericoli dell'alcoolismo non è stata anoo1·a trovata . .

"\"ittima della barbara imboscata tesa alla nostra 1\Iissione jn Grecia, presso la l)iazza forte di J anni1ia, cadeva il 27 agosto il mag·giore medico LUIGI CORTI. Di famiglia bergamasc.a, era nato a Palermo il 30 settembre 18 2: si laureò a Bologna nel 1906 e Ye11ne nominato sottotenente nel 1908. Prese parte nlla Campagna i talo-trN'f'..a, i'i ma nendo in Colonia fino al 1917. Rientrato in Italia fu inviato alla fronte ; era decor ato con due medaglie al valor militare. Apparteneva all'Ospedale militare principale di Palerm-0 ed era stato nominato dal marZ<J 1922 n1embro della Commissione internazionale per la clemarcazione dei confini albanesi.

[ANNO xx~, FASC.

3ì]

morto il 4 1naggio u. s. a Giessen, il grande elmintologo ARTURO LOOS. Nato il 16 marzo J861 a Chemnitz in Sassonia, studiò scienze naturali a Lipsia sotto Leuckart dedicandosi fin da allorr a allo studio degli elminti, nel quale doveva in seguito im·p,r imere orme incancellabili. · Nominato professore di Biologia e Parassitologia alla Scuola media del Cairo, vi rima.s e per 18 anni, lavorandovi con passione e con istancabile attività, in un laboratorio che si trovava in condizioni primitive. Nel 1914, allo scoppio della guerra, ritornò in patria, lasciando in Egitto la sua ricca biblioteca e le sue importanti collezioni che 'rennero sequestrate dagli Inglesi, e che riebbe solo nel 1921-22. A guerra finita, non potè ottenere che un posto di assistente all'Istituto Zoologico di Giessen, ciò cbe gli forni però mezzi di sussistenza. Solo nel 1922 venne nominato professore onora·r io ; ebbe inv-ece all'estero grandi onori in riconosc~mento de Ile sue scoperte. Gli ultimi anni di vita gli vennero turbati da un asma tormentoso, 11er Clli la sua attività scientifìro venne interrotta . Il suo nome rimarrà legato alla scoperta del ciclo di infestione dell'anchilostoma. Egli dimostrò che le larve penetrano quasi esclusivamente per la via cutanea, raggil1ngendo poi l'intestino ÙO!)() un lungo e tortuoso viaggio nell'"org·anismo. Questrt. scoperta apri poi la via ad a l tre e permise di indirizzare la lotta contro l'anchilosto111iasi sopra una nuova via. Anche per quanto rig-uarda la bilharziosi egli ebbe vedute geniali completate poi da Leiper e da ricercatori giapponesi. :E}

Indice alfabetico per materie. come anestetico Pag. 1211 ....\.nen1ia di .Sicrmer . )) 1209 ...\J1emia iJerniciosa )) 1209 J\11estetici nuoYi )) 1211 • • )) 1207 . :-\ .rtroplastic.-'l del ginocchio )) 1209 Clorotiche (Destino delle) • De111enza. precoce ; eziologia (( 1206 )) 1193 l)inbete : trattan1ento co11 l'insulina . )) 1210 Diarrea (Dietetica nella) . )) 1208 Dh1 z.o-reazione ùi Ehrlich • )) 1210 Dietetica : nelle nefriti . Dietetica : nella dii1Trea e nel1'1 stiti)) 1210 chezza . • )) 1211 Eti le11e come anestetico » 1207 Fe1uore. Lussazione iliaca e frattura I n1e11e. Struttura ist•)logicu ed evolu)) 1207 zio ne . • • )) 1193 Insulina nel dia bete • • • )) 1206 I ,a b-fermento. Detern1inn.zione .A.ce til~ne

Uoma. 1922 -

Tip. Cartiere Centrali. '

. . Pag. Nefriti croniche. Dietetica . )) Occhio (Malattie dell') ed eredità )) Ossa di mar.mo (Malattia delle) . )) Osteomielite cronica )) Pressione arteriosa nell.:'l scarlattina )) Reazione di Sgambati . )) Rene : cisti solitarie . . )) Scofoide : lussazione . Scarlattina (La press. arteriosa nella) » . )) Schonberg Albers (l\II11Ia ttia di) )) Sgambati (Reazione <~i) . )~ . Sigmoidite ipertrofica Simpatectomia pe1i-arteriosa . )) Spazzatu:ra. Allontanamento dalla citta )) Stitichezza (Dietetica nella) . . )) )) Stomaco : Secrezione psichica . Testicoli: Perdita negli infortuni . . )) 1rtero : formazione os3ea nel legamen)) to rotondo . . . . . L.

POZZI,

1210 1200 1199 1198 1185 1208 1206 1207 1185 1199 1208 1207 1205 1212 1210 1206 1199 1207

ed. resp.


ANNO XXX

Fase. 38

Roma, 17 settembre 1928

fondato dai professori : FRANCESCO GUIDO BACCELLI •

DURANTE

SEZ'IONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. •

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : A. Sil:f!ato: Contributo alla conoscenza della tecnica e dcl signifi cato òell' inclir e antiemoliti co urinarlo. Note e contributi: L. P ezzotti: Bu alcuni rumori acci<.lentali nell'ascoltazione degli api ci polmonari. - R. ~fosti: Contributo alla nef ro-coloupessia comb:nata per via lombare col metodo del n on ati. Sunti e rasse_ ne: F rs rOPA'l' OLOGI ' : J. JvJouzon: Rlcerche re-· centi s ui ~ ri· pp ; i,,a guign i. - C+.iTB 0 - 1:~ TE ROJ . O t'; 1 ~: J. SaiJer: Su' l'uu1· 11a gastrica. - .A. Kr~ c ke: La. d iagnosi p r ecoce tle ll"il o cla st rozznme:1to. - Lepoutre e Uelattre: Un ca so di a pp •iHli ciLe cisti ca. (! ouJl·i0n d. Della. gastroent·' ro-a no o-nosi St. nza. la torsion e d d l'an sa digiunale. Cen ni b .bl.iografici. · Accadem ie, soc'età mediche, Congressi: Società Lombarda di Scien ze l\1eJicl)e e B :ologi t.;h e. ~Iilau o . - Reale Accademia Pelorit ana. "'.\[ess!tHt. - R. 1s t :i. uto Ven eto tli scienze, lett ere ed arti.

Appunti p er iJ medico pratico: SEMEIOTICA : Come ri conoscere la. sca rlattina s ubdo"la. - Cause di errore nella diagnosi del gonococco. - CA.S I ST I CA : F eg ..ito e vie biliari: Le reazion i dell a cistifellea e la colica epatica. - Contributo clinico rad iologi co allo studio della calcolosi biliare. - Il e colpo di fr ust a » ep igastrico nei cirrotici. - Ossa e articolazioni: L'osteo-condrite deformante g :ovanile. - Mobilizzazione immediat a nell e fratture dell'olecrano avvitate. ~· TERAPIA : T,a rura radi cale d ell'unghia in carnita. La sostit uzione dell'acqua oss igenata. - P er r endere gradevole l'olio di ri cino. - Néll'accesso gottoso. - PosrA uEGLI: ABBONA'Il

-

VARIA.

Politica sanitaria e giurisprudenza. - Questioni pratiche. Nella vita professionale: Amministrazione san itaria. Concorsi. - Nom ine, promozioni ed onorHì cenze. Notizie d iverse, l r.~i~e a lfabetico per materie.

'

Diritti di proprietà riservati. - E vietata. la riproduzione di lavori pubblioaU nel POLICLINICO di ess i senza oitarne ta .fonte.

Memento.

dei sunti

.1

Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato la 2a rata semestrale dell'abbonamento in cor.so, rivolgiamo preghiera di farne sollecita rimessa. L' AMM1N1s-rRAzroNE

LAVORI ORIGINALI. '

I STIT UTO DI PATOLOGIA MEDICA

R. UNIVERSITA. DI diretta dal prof. A.

DELLA

ROMA ZERI.

Contributo alla conoscenza della tecnica e del significato dell'indice antiemolitico urinario. '

~la ·pubbUcazi,one

Dott. · A.

~ILIGATO,

interno.

'

Lo s{!opo di questa mia breve nota è di por.. tare un contributo alla· migliore · conoscenza dell'indice antiemo•l itico t1rinario. Dopo i lavori di Amati e ~i Condorelli abbiamo nella letteratura il recente lavoro lli Scalas, il quale conferma pienamente quanto Condorelli, in seg11ito alle sue ricerche chimiche, ha dimostrato: cioè che l'antiemolisina urin aria è una colesterina. Più precisamente, net seguenti lavori di Condo,r elli. non ·n oti allo Scalas, veniva dimostrato che l'antiemolisillla urinaria: è un oleato di colesterina, che la sua presenza nelle l1rine. serve per proteggere l'epitelio delle vie urinarie dalle sostanze tossiche contenute nelle urine, e che la quantità eliminata colle · urine (circa gr. 0,400 nelle 24 •

. or.e nei sogg·etti normali), varia col variare del tasso colesterinemico. Un simile comportan1ento il Cond orelli ha potuto dimostrare per gli acidi grassi, che normalmente si rinvengono n elle urine e cl1e costituisco,n o le emoli.. . ' . . s1ne ur1nar1e. ~ La presenza di sostanze emoliti·che la cui azione è mascherata dall'antiemoljsina Illelle llrine umane normali, è 'stata dimostrata, dopo che il Condorelli ne aveva precisata la nat11ra chimica, anche dai dottori Dossena e Piccaluga (Annali di Ostetricia e Ginecologia, n. 9, 1921). • Infine Condorelli in una serie di ricerche h:l dimostrato come l'indice antiemolitico urinario ·segua l~ oscillazioni del rapporto lipoideo nel sangue . ~olester_in~ . , da questo A. •

ac1d 1 grassi 11ber1

·

istituito per lo studio del bila,n cio tossico. Un abbassamento dell'indice antiemolitic0 urinario significa per il Cond<}relli un ·deficit del bilancio tossico. . . Prosp ettato sotto q11esto punto di vista l'indice antiemolitico urinar1o a cquista una nuova fisionomia ~d una nuova importanza cli: nica: • Però il punto più delicato. perchè la ricerèa 1

1


121;3

con servi il suo valor e è la tec11ica con cui tale in dice deve esser e ricercato. Il fatto asserito da Amati c.h·e la concentrazion1e inolecolare n elJe urine no11 ha importanza è, direi qt1asi, para dossale, ed è smentita dagli stessi i1rotocolli di Amati. Per ese1npio 11el caso di Bianco Raffaele (soggetto normale) l'urina con p. s. 1021 e 6. = - 1.58, era ei110litica alla diluizione di eme. 0,5 +eme. 5,5 di acqua distill a ta, e cioè .alla diluizione di 1 :12. L'u1·ina di Zan elli Simeone (sog·getto normal€ con p. s. lOOR e À = - - o..i1 en1olizzn ad ù11a diluizione di eme. 2 +eme. 4 di acqua distillata, e cioè alla diluizione di 1: 3. Dove è la costanza d el coefficiente uroemolitico ? Gli è che con la t ecnica seguita da Amati Je diluizioni successive si seguono in questo ordine: 10 eme. 6.00 di u rin a 90 ., 5,50 ., ., ••o ., 5,00 ., 40 4,00 !)O ., 3,00 ., " t)O ?,,00 ., " 70 ., 1.00 80 ., 0.50 .," ., ~

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IL POLTCLfNlCO

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e1nc. 0,00 di a c11. disti I. - 1:1 ., 0,5<1 ., .. - 11:12 ",, 1,00 ., - 5:6 ., 2,00 .. - 2:3 ., 3,00 ., - l:2 " ,, l!,00 .. ., - 1:3 5,00 .. .. - 1:6 "..., 1:12 5,50 ..

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A ciascl1n a i1rov·e tta si aggiunge t1nè1 goccia d i sangue. Com.e facilmente si vede da una provetta a ll'altir a vi sono sbalzi fnormi di diluizioni ed è perfettamente logico che in simili circostanze possa sembrar~ che abbiano q11asi u guale potere antiemolitico due urine che invece lo l1 a nno molto differente. Così per es. : un 'urina che en1olizzi a lla sesta provetta (1 :3), l1a un pot~re a ntiemoJitico .t, volte minore di u11a che emolizzi all'ottava (1 :12). In ricerche fatte con rigore di tecnica è un assurdo trascurare l 'importantissimo fattore della concentrazione moiééolare. Di questo fattore tiene str.ettamente conto il Condorelli. Egli h a _ dimostrato con esperienze f:?eg11ite con l ' oleato di colesterina estratto dalle urine, che questo l1a il potere di inibire, anche a diluizj oni fortissime l'e111olisi d a soluzioni ipotoniche, nel senso iehe conferisce una maggiore resistenza. alle emazie. Così risulta · d alle sue esperienze che le emazie umane con resistenza mass411a 0,38 in presenza di·' soluzioni colloidali di oleato di cole-· ' sterina, acq11ista r10 t111a r.. esist. e11za .. . 0,30. L 'emolisi da acidi grassi ·e da saponi è J>Oi i11ibita con un . meccanismo' forse : diverso, in qi1anto oltre all'azione p1~otettiva sulle" amazie s i h a la n et1tralizzazioné. clel veleno emiOliticò. Stando così l e cose è chiaro cl1e nella ricerca dell'indice antiemolitico urinario non ci possa andare alla cieca, ma è necessario eseguire delle diluizioni gr.adatamente crescenti.... con ·u rina totale e con urina a cui si siano asportati i lipoidi mediante trattam.ento con earbon·e anin1ale ì\ii erci, secondo la tecnica

XXX, F ASC. 38]

d ettat a d.a Co11dorelli. Le diluizioni che f . Condorelli sono : 1° urina eme. 2 ac4ua dist.illata cine. 0,50 diluizione 2:2,5

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e così via di seguito. A ciascuna provetta ~i aggiunge una goccia di sangue. In questo sistema di dil11izioni non si hanno assoluta·m ente sbalzi e l a differenza di dil11izione tra un a provetta e l ' altra è lievissima. Facendo il controllo tra la e rie fatta con l'urina totale, e. la serie fatta con l'urina privata dei lipoidi, si può mette-re facilmente in evid e11za se la somma dei lipoidi t1rinari nel suo complesso esercitava azione antiemolitica (prevalenza dell'azione dell'oleato di colesterina), ~ azione emolitica, (preval€nza dell'azione degli acidi grassi). L' indic~ antiemolitico si l'icava facilmente: se, }Jer es., si 11a n ella prima serie emolisi a di• luizione 2 :6 e nella. seconda serie (t1rina trottata con carbone animale) alla dil11izione 2 :-i, l 'indice sar à 6 - 4= + 2 (preva lenza dell'azion e antiemolitica). Se p er es. : nella prima serie l'emolisi avviene a 2 :3,5 e nella S·econdn serie a 2: 5 l'i11di<!e sar à 3,5 -- 5 = '- 1.5 (indice n egativo, prevalenza dell'azione emolitica degli acidi grassi) . Si capisce facilmente ·come l'indi.oe poss a esser-e anche l1guale a O. L 'indice nei soggetti norm·a1i è costantemente positivo e 11guale generalme11te a+ 2, nelle urine d-elle 24 ore. Condor.e lli ne ha studiato le oscillazioni fisiologiche facendo parallelan1ente delle analisi dei grassi del sangue eò h a trovato ·che si ha un lieve abbrussam.ento clurante la digestio·n e (4 ·ore dopo i pasti) ed 1111 lie,re a11n1ento nelle !ll'ime- ore del mattin o. In seguito si sono occupati dell'argomento Fornaci (te~i dj laurea in tnedi.c.ina e chirurgia R . Università di Roma. 1922) ed io. Noi abbiamo conc.o rdemente trovato che nei sogg·etti normali l'indice è uguale a+ 2, e che nei n efropatici oon bilancio tossico scompensato l' indice anit iemolitico si trova abbassato concordemente al rap1Jorio Ji9oid eo. È cl1iaro che lo Scalas applicando il metodo delle diluizioni dell'Amati per lo studio compar.ati-vo del potere antiem1olitico prima e . dopo dell' assorbmento dei lipoidi con ii carbone animate, non abbia potuto notare differEir:uie ·; questo .è dovuto· agli sbalzi . eilorn1i di diluizione ·che c·on la tecnica di Amati si ha tra una provetta e l'altra. .Da questo p1e rò lo Scalas n1on è autorizzato acl inferire ~he il c·a rbone anin1a.le (Merk) non assorbe i lipoidi uTinari; se egli avesse seguito . . la tecnica di diluizione dettata da.I Condo-

.(

-


( ..\~NO X~\:, FASC.

38]

1210

SEZlONE PRATTC ..\

relli a vre·bbe tl'ovato ciò cl1e. tutti quelli cl1e ci siamo occupati dell' argomento abbiarr10 trovato. No11 hanno gra n valore dimostrativo Je altre esperienze eseguite dallo Sca las per di1nostra1·e che i cloruri· nor1 11ann10 importanza 11el fenomeno e·m olitico. Egli precipita i cloruri con il nitrato d'argento: come fa ad eliminare poi l'eccesso di nitrafo d'argento (ottimo fissatore del sangue) ed il 11itrato sodico che si è formato in quantità equimolecolare per dopJlia decomposizion·e dal clor11ro di sodio, e cl1e eserciterà al posto di questo t1na 1)ression e osmotica pr.essochè ugua le '? Noi abbiamo alquan to rr1odificato la tecnica originale per la ricerca dell ' ind~ce untiemolitico. Le ragioni per cui s ia1no stati ind otti a portare tali n1odifica zioni iSono di due ordini : prim o per comodità di tecnica; secon do per esattezza, in quanto alla goccia di sangue ~·i l)UÒ sostituire, usando .emulsioni di ema.zie, una quantità fissa ed esattamente misurata di globuli rossi; e perchè si elimin a, 11sando emazie lavate, la poss ibile azione inibitrice spieg~ta sull'e11lolisi dR i lil1oidi co11ten n t i in maggiore o n1inore quar1tit8 n~l s iero di 1

~angue.

Dietro consiglio di• Condorelli abbiamo eseguito due serie di ricerche: 1) Se e.xa possibile sostitt1ire ad l1na goccia di sangue totale umana l1n'emul s ion.e di emazie di altro animale. 2) Se era possibile ado11 er a r e una en111lsione di globt1li rossi umanL I..a prima serie di ricercl1e ci ha dato i seg11enti risultati: 1) Non è· JJOssibile a d o.p erare emazie di 111ontone, perchè non si viene a n otare diffe,:enza alcuna tra le due se.rie di provettine. 2) Con un' emulsione di emazie di bue f,i h a in un primo tempo inibizione nella prima serie rispetto alla seconda, ma dopo qt1alcl1e ora avviene l ' emolisi. Non è dunque. neppure conven'iente adop erare emazie di bue. Colla secon.d a serie di esperienze eb1Jiamo pott1to constatare che l e emazie umane corrispondono · benissimo. Noi preferian10 aggiungere a ciascuna provettina eme. 0;10 di emulsione al 20 % di emazie limane, lavate tre v olte in sf>luzione fisiolo·g ica al 0>85 % di cloruro di sodio.

* ** Noi ci siamo seguitati ad occupare del! 'indic e antiemotitico nei nefropatici. Abbiamo la~ciato per or.a da parte l e malattie di fegato, perchè jn tali casi le ricerch.e sul potere emoli-

tico delle lll'i11e, forse do,-1·a11no p re11dere orie11ta.1ne11to e sign.ificato ùiffe re 11te di quanto non avvien e p er i nefritici. Nelle uri11e degli itterici noi possiamo trovare ali.l'e sostanze, oltre gli acjdi grassi, a ttive sull ' emoJisi, ·e principalmente gli acidi biliari. Abbiamo inoltre negli itteri da ritenzione un.a ip ercol est e rin ernia passiva, che non può essere riguardata come rea-· zione di difesa dell'organismo, e non sappia1no ancora con1e in tali casi s i co111po1ti la. colesterina urinaria. L'indice antiemolitico uri11a1·io verrebbe forse a i>erde1·e il sigr1ific ato di indice del bilancio tossico che ha nei nefro})atici. Come si vede ci sono molte incognite da risolver e p r ima che p.ossa darsi un cl1iaro sig nifi cato clinico alla rice.rca dell'indice antiemolitico i1egli ammalati di fegato. Lo Scalas I1a quindi il merito di aver aperto iJ campo a queste ricerche. Dirò succintamente le conclus ioni a cui s ono pervenut o colle ricerche eseguite. sui nefropa~ tici. Negli ammalati affetti da 'n efrite, in qualunqt1e stadio, l 'indice antiemolitico urinario suol e esser e l ' espre.ssione del bilancio tossico, com e abbia.m o pot11to di111ostrare in rr1olte11lici casi. Nei casi in cui esiste n efrosi, con d egenerazione lipoidea, sia pura o associata a n efrite . si 11a invece un indice elevatissimo non più espression e del bilancio tossico, 1Jercl1è i11 qu.esto caso la colesterina e gli eteri colesterinici provengono dalla degenerazione dell'ep itelio renale. Il trovare in un'urina di un nefropaziente t1n indice antiemolitico iperbolico + 6, + ~' + 10, è quindi indizio della prese11za di notevole quantità di lip'oidi urinari originatt d.ai f9.tti d egen erativi renali; in que~to caso quindi I 'indice antiemolitico può sostitl1ire l ' analisi chimica o la ricerca dei gran11li birifrangenti ne ll'urina. I più vivi ringraziamenti .al chiari ssimo Direttore prof. A. Zeri.

I

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• 1~20

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IL POLTCtINICO

NOTE E CONTRIBUTI.

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OSPEDALE CIVILE DI VICENZA DIVISIONE MEDICA FEMMINILE

Primario prof.

...

Su alcuni rumori accidentali nell'ascoltazione degli apici polmonari•

,

BERTI.

..

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Dott. LORENZO PEZZOTTI, assistente. Il succinto articolo del Policliriico (Sezione P ralic:a, f n,s c. 8 della a nnata in corso, pag. 259) su lJ a crei 'l llti10 SCllpula1·is h ar ricl1.i ,ti:uato' l'attenzione sopra un importante detta glio di semeiotica. N o11 v'è chi non riconosca qt1anto sia difficile e deli cata l 'a s col Lazione deg'li apici polmonari e c1uanto val or.e si deva attribuire, in detcrmi11n.te condizioni, a ·rumori che si percepiscarl'o, ancl1e i11constanten1cnte, SL1lla zona di asc0Jtuz1o n e deg"li a1)ici e cl1e si possano interpretar e corne rantoli l)Olmonari o come sfreg:amcttli l)leurici. D 'alt ra lJarte è a tt1tti no to che si possor10 a scoltare rumori accid entali, di varia genesi, che llOn s o110 nè rantoli nè sfregamenti. Evitarne lo scambio è facile qu a n do si tr atta di rumori grossola ni, o clovl1ti a una scorretta pos iz :011c clcllo st etoscopio, . o alla contrazione di inlls coli per causa del freddo o della respirazione forzata, o a l crepitio dei peli o a cause si111ili, sulle quali il Sahli 11a richiamato 1 l ' atte11zione fino dal 1894 (1). ln altri casi invece, meno frequenti ma forse m a 110 rari di quanto g eneralmente si crede, la distinzione può essere difficil e a ss a i, p erch è vi sono certi r t1mori ~cidental i. ch e per i loro caratter i acustici non possono es,sere distinti dai rantoli, o dagli sfregamenti. Si tratta, allora, di rumori lievi, crepitanti, o scricchiolanti, generalmente inspi.r at ori, .s enza equival ente tattile, cl1e si ascoltano p iù spesso sulla regione ~ or; raspin.ata, m eno spesso sulle altr'e regio11i di ascoltazione degli apici. P er q11anto io sapp ia, non è stato fino acl ora esn.t1ricntemente chiarito il loro ineccanismo di prodt1zione. I pochi at1tori cl1e ne 11anno d escritto i caratteri differenziaJi a t ti a distingt1erli dai rantoli o clagli sfregamenti, li h anno considerati ins iem e agli .a ltri rumori accidentali, . la cui gene~i extra-pleuro-polmonare è, come accennavo . J>iù sopra, facilmente individl1abile. Scopo della presente n ota è di svolgere alcune co11siderazioni sulla geillesi e sui caratteri ~1).

!1-·

Mariuale dei metodi d'Esame Cl inici . .IIIa.. E dizion e Italia na, pag. 392. (Su talune illusioni nell'ascoltazione polmoriare ). SAHLI.

l.ANNO XXX,

FASC.

38]

d_ifferenziali di q11ei run1ori che, per i caratteri so11ra indicati, J)ossono .essere confnsi ancl1e da un esan1i11atore esf'rcit ato con rantoli con sfregamenti e cl1e indicl1erò, p er brevilLl, coine cc rumo1 i J>SPl!dv-lJlcur o-polmonari ». Ac.c enner ò infine agli accorgimenti di tecnica elle lJermettono il 10ro esatto riconoscimento .

?,

* *-1:· J> ~r quan:o rigt1arda il meccànism-0 di procl P z1 ?ne cl c1 l'llll) O t'i l , ~e11 clo-1)1 euro-polmor1a ri,

11oss1amo prienclere in considerazione, analoga°:1 ·11tc agl~ altri rumori acciden tali, le segt1eni1 categnr1e: i·11m ori mt1 sc0Jnri, r umori a rticolnri, r u111ori d r vnti a C étU~ e diverse A ) l)lì\fORI l\Il ~COL.\RI. l"ni cara.ttere iml)O tan ~ e c.~c i rt11nu1 i pc; r 11<lc -1,lc111\) p o1J11onn ri è cl_i essere 11clibili non sopra t1na vasta estens ion e, ma « a focolu.io ». Ora, se si tol gono i r n1n~ri ll .., Vll ti al fatto che lo stetosco~ìo appo_g·g·J_a tropi lO fort ... 1ne11te so1)ra un singolo fascio i11ttscolare (a11cora iiiì1 evide11tc se il fnscio ìn11<::col are ~ i trova co1111)résso fra l'orlo dello stetof: copio e 11n altro cor p o duro, come una costa o il n1c.1rg·jnc della sca11ola) sembra dift ci 1e am1net trrC' cl1e i mn scoli p oss~no dare or i ~i11c a ru 1nori Lldibili ~olo «a focolaio >> cioè . . ' in p1 cc0Je zone-cir ·oscrittt. Se tale JJOS5ibilità si avver asse, clovrchbe, p er lo meno, ·sembrare gt1 ano con1e co11 tn n ti Jl lll3coli che entra110 i11 gioco nel movime11io clel cingolo scapolare e d el torace (sl1lla sola sca11ola se ne inseriscono 1 ?) dt:l 1i ,·, 111o t·i si a c::col t.i110 meno f1..eq11entem·ente d i q11anto si ver jfica. l.J11a par ljcolare rm11ortanza viene- conferita ~ alla forte d i n1 ii1t1zione <.lel tessuto a diposo e a lla il1Dtr0Ga, clel m . s-.ottosca1Jola.re, perchè .si at trib11 ir e e a q1~ este cl ne cjrcostanze l' attitudi- " 1 ne d e]la scapola a generare rtlmo.r i nelle sue escl.1 tsioni Sl1 l piano costaJ,e. ,.f ale ipotesi sembra conva lid a ta dal fatto che rumòri crep itanti accidentali si nscoltano con particolare frequenza negli n mm.alati di tubercolosi polm.~nare, i quali nppl1nto presentano freql1 entemente l111a forte climin11zione del tessuto adiposo e t1na s1)iccata ipotrofia muscolare. Ma io non so che $ia stato portato a lcun .a rgom ento diretto capace di conferire alla co,noomitanza il val or e di nesso causale. Invece, si pt1ò obbiettar.e ch e, .anche essendo scarsissimo il. tess11to a dip oso, sembra · difficile jmmaginare che le ])arti moUi l e qu ali rivestono la superficie posteriore delle coste e l 'anteriore d-ella scapola (essenzialmente il m. sottoscapolare e il gran d entato) raggiung.ano un grado ùi . se;cchezza e d·i ruvidezza tale che le escursioni del!1e une sulle altre divengano rumorose. .-


LANNO

xxx,

38]

FASC.

lVIi pare inoltre cl1e cli.fficillnenrt:e la scapola possa contribuire a rend·ere rtimoroso lo scorrimento clei piani muscolari l 'uno sull'altro, p erchè essa no11 pot1•rbhe r aggil1ngere un tale effetto se non a !)atto di at1mentare l'attrito, esercitando cioè l1na pressione in direzione delle coste. 0l'n, talEl i1ressio11e, nei movimenti resi:>irat ori, non si e.scrcita che in n1inimo grado, perchè l'azione- di c1uei n1uscoli che tendereJJbero ad a1;>plicare }.a sca1')0 la contro la l)aretc toracica (roml 0ide, gran cle11tato, ecc.), vie,n e controbilanciata lla cJ11e Ila dei in uscoli che tendono a portare in n,·t1nti il n1oncone d ella spalla (come il lJ. i1 ctt orale). Ne risulta che la scapola, aniche i1elle escur sioni più ampie, osc illa con movime-11ti di nltalena attorno ad un .asse che i)assa i)ress o a poco in corrispondenza dE:ll ·su.o angolo supero-mediale (Testut), in m odo cl1e ra11golo jnferiore quanc.lo il monco11e della s11alla si abbassa si s11osta verso la colonna ·v ertebraJ.e, qt1 an do il moncone della S}JalJa si innalza r-;i sposta verso l'esterno. P er rli i1ii1, 1Jro1Jrio in lln grande num Pro di tuJ)ercolosi 1Joln1onari s i riscontra c1u ella speciale cJeforn1azi.one dell'apertura toracjca superiore, per cui le s11nlle, i)encle11ti i11 ·basso, sono ~postate in a vanti e le $Capol e ~ i distacca·· no dal torace : scapoJ,e alate (Freu11d, Schmorl, IIart, Ilarras, ecc.). Se a lla deformazione scheletrien, si aggiung·e anche l'emaciazione, le .sca· pole ùi.vengo·n o nr1cor m aggiormente "' alate», e diJni.n11isee qt1incli l 'attrjto fra il m. sottoscapolare e le digitazioni del gran dentato. Noto in1oltre· cl1e non mi è mai riuscito dj far com1)arjre, o di aumentare se già esistevano, i rumori jn. parola es.ercitando col palmo d·elrla mano o con lo st etoscopio l1na forte pressione contro la sca1)ola . Mi pare })erciò di poter concludere che l'ipotec::i _cl1e i rur11ori p~c'1dn-11le1iro-oo l111011ari possano essere determinati dalla i1)otrofta del m. sottosca11 olare e dalla forte diminuzione del tessuto adiposo, n on si iiossa verificare se noni in casi rari . Se potesse verificarsi più facil-· mer1te, allora, consider.anclo cl1e la scapola non può avere se non una })arte molto seco11daria n el.la genesi di tali ru111ori, cioè che i rumori sono dovuti essenzial1nente allo scorrimenito di un piano 1nuscola r e s11 11n altro (qu a11 do i muscoli siano ipotrofici e scarso il tesst1to adiposo), rumori simiJi si dovr_e bbero .a scoltare non soltanto in corris1Jondenza del m. sottoscapolare, ma un po' dovunque. Come conclusjone più generale si può dire che i r11mori !>Se11do-1)lel1ro-polmona ti n on sono, o difficilmente possono essere, di origine m11scola re.

...

1221

SEZIONE PRATICA

B) R UMORI ARTICOLARI. - A sostegno dell,a genesi arlico lare dei rl1mo1i sopra indicati si i1ossono adclur~te le considerazioni seguenti: 1) cl1e rt1n1ori simili .si possono ascoltare, ancl1e a distanza, nei movimenti d~ altre articola zi 011i (ad esempio d·elle dita, o del ginoccl1io) i11di1)enùe·n temente _da ogni processo patologico; 2) cl1e spesso basta ad abolirli un piccolo carn.ùiament_o ncll aitegg~ arnento dell 'arto sui:>eriore: Basta, per e.sempio, tenere l eggermente ruotato i1, bracc1o v er so l'estern·o o verso l 'interno. Ora, ltn così piccolo cambiamento è più aito a n1od ificare i rapporti delle varie 1Ja1ti (ossee o legamentose) articolari più che non r> ossa influire sui rapp9rti e sull'azio·n e dei lìi ani inl1scolari; 3) quando i tessuti non sia110· molli, come quello musooJ are, i11a duri (osteo-cartilaginei, o fibrosi), come quelli che costituiscono le articolu zioni, con i reJ,ativi app ar -eccl1Ì leg amenr tos i, s i tl'ovano in condizioni teoricamente più adatte a generar~ rumori s cricchiola nti o crepitanti. Mi sembra logico supporre che tali rt1mori si pos.sano originare abbas tanza facil.: m ente rta i fasci fibrosi dei legan1enti articolari, quando due o pjù legame nti scorrano con un certo attrito gli uni sugli altri. L'attrito p11ò essere provocato dallo stato di tension-e in cui i legamenti ven gono a trovarsi q11ando l e a r t icolazioni si muovono, dalla diminuzione Ciel tcs~11to cell11lo-adiposo, dall'essere l)iù vizze l e borse Jnucose ch·e d ovrel)bero facilitarne lo scorrirr1ento (il che si verifica in soggetti profon damente d.en11triti, come sono molti tubercolosi) ; 4) se noi an1mettiamo che· alcuni lega menti possano prod11rre i rumori p seudo-1Jlet1ropolmo11a-ri, ci si può render ragi·one più facilmente del fatto cl1e tali rumori spesso si odono non sparsi, ma in piccoli « gruppetti » o in un 4' gruppetto solo, e che spesso si odono solo in alcune fasi dei movimenti respiratori. Infatti, sì dev(l considerare che, essendo, in genere, i leg'a111enti delle articolazioni .della spa]l~ piccoli, piccola può essere la superficie di contatto fra 2 o l)iù legamenti, e che il contatto, o per dir m eglio, l attrito, cl1e è eausa dei rumori, verosimilmeillte può ' 'erificarsi solo in .. alcuni n1ovimenti o anche in a lcune sole fasi di essi. I rumori che io ho chiamato articolari vengono generalmente designati com e rt1mori scapolari. l\1a essi si potrebbero indicare esattamente come scapolari solo quando potessero essere individuate le .circostanze nelJe quali i movimenti della scapola possono dare rumori. Ciò è i:>ossibile quando s1 tratta di circostanze 1

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1222

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patolog·iche (processi artritici, C9-rie, ecc.), nel qual caso però i rt1rn.ori sono forti, grossolani e -quindi non co·nf.ond.i bili co~ i rumori pleuropolmonari. Nel caso nostro invece non è p o·ssibile cir<Coscrivere sempre alla scapola la ge·nesi dei rt1mori. I movimenti dell.a scapola non solo interessano l'articolazi,one della cavità gl~noid-e con l'omero, ma determinan,o di necessità movimenti corrispondenti nell'articolazione acromio-cla vicolare e sterno--clavicolare. Se si s·p osta, in un se.n so qualsiasi, la scapola, si sposta tutto il cingo1o toracico. Son o dunque mobilizzate 6 superfici articolari e un ntrmero grandissim 0 di legamenti, i qnali h an110 una disposizione complicatissima e rapporti molteplici con le capsule articolari e con i tendini. Per ciò ho preferito t1sare, in..J·ece della designazione di scapol~1re, c1t1ella l)iù generica rli articolare. Generica è la desig11azione (1) e generici sono anche g·J.i argomenti intes i à sostenere la genesi articolare clei rumori pset1do-plet1ropolmonari. Questa pPl'Ò 11llÒ essere COnfermata 1

(1) Nella desc1izione dettagliata delle artico-

'

XXX, FASC. 3~] ....,,, a11ct1e dalr esclusior1e deg li altri n1eccanismi r· i quali acc enno nel .paragrafo seguente.

POLICLI~rco

lazioni delle ossa de.Ila spalla, si trovano elencate diverse pa.rt.icolarità (normali o anomale) alle qt1ali. si potrebbe forse riferire, in via di ipotesi, I 'origine di alcuni piccoli rumori crepitanti. Io mi limiterò 3t citare la speciale disposizione che può assumere il disco interarticoJal'e della att. acromio-cla;vicolare e l'a110mala articolazione che talvolta si trova fra il processo coracoideo e la clavicola. Nel 34 °/o d·ei casi il Testut 11a osservato che fra la superficie acromiale e la. superfici e clavicol.are dell'art. acromio-clavicolare si interpone una lam·ina fìbrocartila ginea, cl1e può essere soggetta a numerose variazioni individu·a li (L. Testut. Trattato d.i Anatomia Umana. Trad. Ital., 1917. Artrologia, pag. 91 ). Qttesta fib1·ocartilagine interarticolare può avere la forrpa di un cono con l' apice libero nell 1intBrno della articolazione, o costituire un se'tto completo, o sdoppiarsi in due lamine, ciascuna delle qt1a1i ha t1n a estremità libera nella cavità articolare, o form.are t1na specie di legamento interosseo fra l'acromion e la clavicola, abolendo parzialn1~nte o completamente la. cavità articolare. L 'articolazione fra la clavicola e il processo coracoide0 è stata osservata dal Testut (1. cit. pag·. 95) in casi « non tanto rari» . «I.a faccia inf. d·e1.la clavicola e la parte corrispondente del proc. coracoideo presentano allora ciasct1na t1na faccetta p iana ed incrostata. di cartilagine diartrodiale n. « 111 alcuni individui la faccetta coracoidea può mancare e.d essere sostituita da l1n deposito cartilagineo sulla facc ia ·s upero-mediale del legamento trapezoide, la faccetta cla vicolare può ancl1e essere sostituita da t1na benderella cartilaginea pii1 o meno differenziata, che s i confonde con Ja estremità latera le del mt1scolo st1cclavio » .

(A!'\NO

Tralasciando, come ho fatto nelle altre due categorie, di prendere in considerazione i rumori grossolani, facilmente riconoscibili come accidentali, mi limiterò a ricordare quelli dovuti alla pressione sul pannicoJ.o adiposo e quelli dovuti alla escursione degli apici polmonari. Già il Sal1li ha avvertito che certi rumori si possono produrre « premendo lo stetoscopio su adipe lobato (p . es. : presso la mammella muliebre). Questi rumori rammentano talvolta il vero crepitio. Allreggerendo la pressione dello stetoscopio, si fanno sparire, e, d, altro canto, si possono prodrurre a volontà, eseguendo leggeri moti di pressione con lo stetoscopio, men·~ tre il i)aziente trattiene la respirazione (1. cit. pag·. 393) » . · TEtli rumori si possono produrre, secondo la mia esperienza, più freque11te1nente di qua11to si creda ~n,ch,t3 premend.o lo stetoscopio sopra una costa, pure in individui non grassi . .f\.nizi, più facilmente che nei grassi jn jndividt1i dimagrati, forse perchè in qu·esti ultimi il pannicolo adj!)OSO assume qt1ella specia1e strt1itu~ ra a. piccole « zoJ,le n che è a tutti nota. I.e indicazioni del Sahli sono ~11fficienti a riconoscerli e a d evitarl1 . Quanit o alle esc11rsioni degli apici polmonari, U . Carpi nota eh€. «rumori extra polmonari, che si assomigliano molto a qt1elli det rantoli, si possono anche ve1·tftcare per })ressione o per sfregamento degli apici polmonari contro le circostanti porzioni scheletriche» (1). E ind11bitabilie ch·e in molti individui l' apic€ polmonar·e è strozzato dall1apertura st1periore del torace, stenosata a causa dell' accorciamento e della ossificazione della 1a. cartilagine co- , stale. Il s0~-co di Scl1morl ne .è l·a prova evid ente. Ma mi pare cl1~ la pressione non possa dar luog·o a rumori, e cl1e lo sfreg·amento _n on po ~ ­ sa originarli se non quando coesista nn processo di pleurite apicale. In questo caso i rt1mori non sa.r·ebbe.ro accidentali, ma sfregamenti pleurici genl1ini . Accenno in fì.n e ad un 'altra possibilB causa di rumori cui non credo sia c::.tato fino ad ora accennato da altri. Ancl1e indipendentem ente da processi plet1ritici, credo che alc11ni rt1mori potrebbe·r o essere i)rodotti da stiramenti dei legam enti che C)

RCMORI DO\'UTI A CAUSE DIVERSE. -

.

(1) A. ScHMJDT e H. LUTHJE. D iag11ostica clin:icll e propedeutica delle rn.al attie interne . Tra-

dt1z. ital. con notie e agg·i11nte orig. del prof. l J. CARP L S. E. I •. 1913, pag . .211. ,


(ANNO XXX, FASC. 38]

SEZ J O~E PRATI C.\

costituiscono il così detto apparecchio sospen• sore d·ella pleura (SébiJ.eau) . Esso si trova minutamente descritto nei testi di anatomia. Io mi li·mit.erò a ricordare che è costituito da fasci fibrosi i quali, distaccandosi dalle apofisi traverse di alcune vertebre (ultime cervicali e prime do,r sali), dalla prima costa e dalla fascia del m. sca1eno anteriore (legamento scaleno pJ.eurale di Dominici), si allargano a ventaglio .e si inseriscono alla superficie esterna della cupola pl~urale (1). È possibie che tali fasci, subendo degli stiramenti p·e.r i movimenti toracici e polmonari della res·p irazione, diano origine a l)ircoli rl1mor1.

I caratteri differenziali c.omun1emente indicati per distinguere i rumori accidentali dai ran-

toli polmonari o dagl.i .s fregam•e.nti' pleurici hanno un valore indiscutibile quando si tratta di rl1mori la c·ui genesi extra-1)leuro-polmo11nre può essere facilmente riconosciuta per diversi dati. ~a sonlQ insufficienti o in.esatti se si estendono anche ai piccoli, fini run1ori cre·p itanti, circoscritti, udibili talvolta solo in detern1inate fa&i respiratorie, dei quali tratta la presente nota. • Il Carpi (1. cit. pag. 211) dice: «I caratteri diff.erenziaJ.i dei rt1mori extra polmonari (muscolari, scapolari) sono : la comp arsa simmetrica dei raTitoli (2) st1 ambedt1e gli a.pici e il loro carattere assolutamente identico ovunque, la loro costanza durante tutto il periodo della ascoltazione, la nie ssuna modificazior1e sotto il colpo di 'tosse, la persistenza frequentemente ancl1e a respiro trattenuto, e infine il reperto, accanto ai rumori, di t1n respiro ve$Cicolrare normale » . • Nel caso nostro si può obbiettare che i rumori acciclenta.li frequentemente si ascoltano in corrispondenza di un apice solo e spesso si -a scoltano sop,ra una zona sola, molto circoscritta (qt1indi manca il criterio del confronto per I.riconoscere il loro carattere « .assolutamente identico ovt1nque n); che spesso si ascoltano sol0 in qualcl1e fase del :peri.odo d'a.scol,tazione, n1entre rantoli polmonari o sfreg·amenti pleu·rici possono essere lungame.nte persistenti; che ancl1e_gli sfregamenti pleurici possono riman.ere immodificati sotto il colpo di tosse; che trattenendo il respiro possono persistere (1) L. TESTlJT. L. cit . .4ppcLrato d ella respira-

pag'. 135-136. (2) Evidente1nente, con la 1)arola ra1itoli qui l'A. ha voluto indicare i rumori accidentali simi li ai ra11toli . zio·1ie e fori azio1ie,

altri ru111ori (p. es. : quelli prodotti dalla pre ·sione delJ,o stetoscopio o dalla contrazione de i muscoli s0tto lo stimolo del freddo ), ma i fini l'lt111ori ])S~t1do-pl e1Jro-poln1onax·i, di genesi, come io ritengo, p~r lo più articola.r e, scompaiono essendo tt1tte le articol~azioni im1nobili. Bisognerebbe, perchè la prova avesse valore, che il .sogg-etto in esame eseguisse i movirt1enti resp~ratori a gl ot.tide c:t1iusa. iVIa ciò, })rima di tutto, è difficile ottenere dai malati. In secondo luogo, possono scomparire i rumori accidental,i anche in questa manovra, p·e1:chè i movimenti respiratori eseguiti a glottide chiusa sono poco ampi, e quindi molto facilmente sono insufficienti a determinare quei movimenti (articolari o di altra natura) cl1e origina110 i ru·mori stessi. Il reperto poi « accanto ai rumori di 'u11 respiro vescicolare norma1e » è un crit.erio teoricamente indiscutibile, ma in pratica. non s.empre, o difficilmente, realizzabi11e, perçhè talvolta si ascolta qualche gruppetto di rantoli genui11i, mentre nelle zone vicine il respiro vescicolare è, o sembra, normale. Si verifica inoltre non raramente il caso inverso, cioè di ascoltare accanto a rumori un respiro vesci·colare anorma1.e. Ed è proprio in questo caso cl1e la distinzione fra rumori vera,m ente pleuropol11)onari e rt1mori accidentali è ·d ella massima importanza.' Quante volte si è in:certi nel1'interpretare una ipofoniesi plessica e l111'alte· razior1e dél murmure vescicolare di uno o di ambedl1e gli apici ! Lesioni rinofaringee, ·vecchie plet1riti apicali, cifo,scoliosi, molte altre cause, possono determinare alterazioni plessicl1e e ascoltatorie nella zona d'ascoltazior1e degli apici. Se accanto a tali alterazioni si ascoltano dei piccoli rumori crepitanti, la concomitanza non è st1fficiente per considerare i rt1mol'i come rantoli polmonari.• Io credo cl1e, nei casi in ct1i resatto riconoscimento clei rumori })Seudo-plet1ro-1)olmo11ari ·è difficile, solo ca.rattere diffe1·enziale certo sia il seguente : ottenere la scomparsa completa dei rumori, mutando l 'atteggiamento dell'arto superiore, pure continuando il soggetto a respirare con la s~essa ampiezza e con la stessa modalità di qt1anclo i rnn1ori erano percettibili. Tl1tti gli AA . cl1e si sono occupati dell argomento consigliano di ripetere l 'ascoltazione (se in essa si percepiscono rt1mori incertj ) varian clo la posiz io11e del braccio del soggetto in esame., ftnchè si ott~nga l1na posizione i1ella qua le i rumori, se accidentali, 11on si ascolta.' no p1u. Anch.e il C:arpi a vve1·te ~. cit. ) elle è « raccomandabile, per accertare la diag·nosi di questi rurnori, l'asco!,tazione ripetuta facendo a9" 1

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IL POLICLINICO

s11mere diverse posiziona al braccio e alla scapola e fissando la scapola alla parete toracica (Allard, Rosentbal). n . . .. La manovra frequentiemente consigliata di far portare il gomito jn alto e in avanti, in modo che la mano si appoggi alla spall,a del lato opposto, ostacola l'<.isc.C)ltazio11e della fossa sottoclavicolare e spesso non è sufficiente ad abolire i rumori accidentali. Ancl1e le altre manovre comt1n1emente usate sono insufficienti a t~le scopo e si:)esso impongono al soggetto in esame lJno sforzo che può disturbare ancor più l 'ascol,tazione perchè inso~gono forti e diffusi rumori di contr.azione muscolare. Perciò d·escrivo breveme11te una manovra che evita questi inconvenienti e che io ora eseguisco abitualmente perchè, dopo ri1)etute prove, mi sono convinto ch e è la più ·adatta. Essa c0.n siste nel portare indtetro il braccio del soggetto in es.ame, ruotarlo in dentro; poi flettere ad .angolo acuto il gomito, facendo appoggiare la superficie estensoria dell'avan'lhraccio e della m a.n o sulla scl1i·ena, in tnodo che . il dorso delJ.e dita giunga a toccare la ~capola del lato opposto. L'esaminatore sorregge col palmo di una mano il gomito dell'esaminato tenendolo un pq_' spinto verso l'alto, p'oi si accinge all'ascoltazione sempre tenendo così sorretto il gomito e in1prim endogll, se necessario, movi:qienti più o meno estesi in senso latero-m.ediale ·o antere-posteriore fino a che trova la posizione n ella qua!.e i rumori, _se accidentali, non si ascoltano più. C·o n tale m anovra l'articolazione scapolo'-omerale viene quasi completamente immobilizzata, e tuttavia, grazie .all'innalzamento a.ella clav.icora, l ammalato può respirare a.mpiamente e 11iberamente. Tutte le zone di ascoltazione degli apici sono acces&ibili all'esame. Ess.endo l'arto m.anteinuto nella abnorme posizione dal medico, si evitano . quei rumori eh.e insorgono quando l'abnorme posizione deve es~er e attivamente mantenuta dal malato stesso. Vengono inoltre rilasciati parecchi muscoli, fra , i quali noto specialmente il sottoscapolare e il trapezio, dato che alJ.a contrazion·e di alcuni loro fasci parecchi AA. attribuiscono la genesi di ru_m ori accidentali. È evidente infatti, anche senza rievocare d.ettag1i anatomici, che il m. sottoscapolare si. deve rilasciare perchè il braccio vien~ fortemente atldotto e ruotato all'inteM?-ò, · e si deve rilasc1are il trapezio perchè viene avvicinato alla colonna vertebrale il margine mediale delia scapo1a. Non credo di aver fatto cosa superflua indicando questa manovra, perchè tutti i medici sanno . per prova quanto penoso sia certe 1

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volte il quesito diagnostico imposto da piccoli • :rumori che si ascoltano sopra un apice. Ap: punto con tale manovra si riesc~ a fare cessare la maggior parte dei piccoli rumori ac· cidehtali, muscolari o articolari che siano. Credo poi di poter asserire, c1uantunque in _ ·passato · n on ..abbia posto una particolare attenzione a questa circostanza, che i rumori pseudo-pleuro-p olmonari si ascoltano con maggi-or ftequenza a destra (forse per il maggior lavoro al ' quale è soggetto l'arto sup. destro?). . Tale circostanza dà un valore ancor più grande all'esatto riconoscimento dei rumori in parola, perchè proprio l'apice- destro, come è noto, può dare un suono di percussione un po smorzato e r espiro affievolito con qualche rudezza indipendentemente da lesioni pleuropolrnonari, ed è più frequentemente del sinistro soggetto a quei proc€ssi di pleurite apicale o a quelle broncopolmo11itj tuber cnlari della prima età, poi g11arite, che po~sono far tenere lungamente sospesa un a diagnosi.

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0SPEDALL RIUNITI

DI

S.

GIMIGNANO.

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Contributo a.Ila nefro · colonpessia combinata per via lombare col metodo del Donati.

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Dott. _B.ENATO MOSTI libero doeente di patologia ,c hirurgica, dir ettore e chirurgo primario.

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All,a cura chirurgica della stasi intestinale cxonica ho por'tato, or ndn è molto, il mio modesto contributo éon un lavoro pubblicato nel n. 6 del « Morgagni ». Fra i casi che figurano in quelln pubblicazionè ve n'ha u110 in cui, per correggere la ptosi dell'angolo· destro del colon ed insieme quella del rene' che coesisteva in grado .addirittura eccessivo, io adottai la tecnica proposta da Donati ,c on risultati ve:rramenie 1·u singhie·r i. Avendo avuto in segui- · to l'opport11nità dr eseguire altre tre nefrocolonpessie collo stesso metodo ed ayendo potuto nuovamente pers:uaidermi ch·e i risultali conr esso conseguibili '.Possono, senza. dubbio, essere ritenuti superiori a quelli che sono da attèndersi da qualunque altro processo operattvo, ho creduto conveniente di riunire questi miei qt1attro casi ed illustrarli n ella presente .. nota aLlo scop-0 principalmente di richiamare di nuovo l'attenzione dei colleg·hi su di un ' ottimo metodo or)erativo, cli cui, dopo il lavoro del Donati no11 -ho visto alcun a ltro cenno nella lct.t.eraturç. chir11rgica di questi .ultimi mesi, per · quanto esso dovesse esserè colla massima fiducia adottato tutte le volte che ve ne sia la n ett?- indicazione, perchè meglio • •

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XXX, FASC. 38]

SEZIONE

PRATICA

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di ogni altro rispondente agli scopi che si prefigge. Esporrò subito la storia clinica dei casi di mia osservazione per farl1i se1guire poi da alcune cons-ideraziont d'indole g-enera1e.

lo stomaco appare ptosico in lireve grado, ma la sua .mob.ilità ed i1 suo svuotam~nto si compiono normalmente. DIAGNOSI: ptosi gastrica di modico grado; nefro-colonptosi con con.seguente stasi intestinale cronica; retrofiessione dell'utero. Operazione: procedo an.zitutto alla isteroCASO I. - B. C.. di MlJli 36, m.aritata, di pessia mediante accorciam e.n to intradclominaMassa Marittima. le d.ei ligamenti rotondi. L'incisione laparotoNulla ·di particolare nel gentilizio. Non ha mi·ca mi permette an,che di controllare e con:sofferto .mai di alcun1a malattia degna di no- fermare il reperto radiologico. Non c'è traccia ta, ad ecoezione di un attacco influenzale e.on aJcuna nè ·di· .aderenz.e :nè di membrana di -complicazi0ni broncopolmonari che la colpì 2 Jac·k son. Richiusa l'inci sion~ e posta l'a·m ma.anni or sono. Ha avuto tre gravidanze con 1ata in decubito latera1e sinistro, eseguo la parti normali a termine. Afferma di essere nefropessia e la calo·n pessia per via lombare stata sempre un po' stitica, ·m a coll'uso di col metodo del Donati. 1Clisteri e di blandi 1.assativi riusciva ad .avere Deco.rso post-op1eratorio ottimo. L~ malata, .qu.otidian.amente una buona evacuazion·e. che ho avuto occasione di rivedere più volte, I primi sintomi della mal.attia attuale sono è completam1ente guarita di tutti i suoi disturinsorti circa tre anni or sono. Cominciò ad bi; .anche la stitichezz.a è sco,m pars.a, avendo· avvertire allora un senso di p·eso. di stira- · l'intestin10 ripreso a funzi.onare' in modo remento 1e di d·olenzia al fianco destro che si golare; corrispond·ent~mente lo stato generale .a.ocentuava alquanto dopo lavori faticosi ed è andato s.empr.e migliorando. anche solo nello stare molto in piedi. Col tempo tali disturbi si son.o fatti più inCA.so II. - M. V., di .a;nnli 24, da Volterra. tensi, accompagnMidosi anche a turbe gastriNiente nel gentilizio. Non ha sofferto che i •Che, a .dolori addominali lwevi ma quasi c.on- comuni ·esantemi d.ell'infanzia. Afferma di estinui nella fossa ileo-cecale, ad irregolarità ser.e stata sempre un po' stitica; ·da più èLi. mestruali; però il fatto che più ha colpito la un anno però 11a stittchezza si è maggi.o rm·e nammalata è l'aumento della stiti·ch.e:zza che· è te accentu.ata sino a rimanere vari giorni sendivenuta cosl ostinata che soltanto coll'uso di za .svuotare l'alvo. Da quando la stitich ezza iorti purganti la paziente può ave.re il· beneè aumentata ha cominciato .a ~ffrire di doficio dell'alv·o. Anche l·o stato generale si è di lori modici ma quasi co·n ti·n ui al basso ven·conseg111enz.a profond.amente alterato, come il tre e principalmente alla fossa iliaca destra, pallore, I '.astenia e il forte· dimagramento di- .e di disturbi gastrici quali senis·o di pes·antezmostrano all'evidenza e che l'irrequietudine za e talvolta dolori dopo i pasti, pirosi e: di nervosa, !?insonnia" la cefalea, la ·disappetenquando in quando, dopo qualche ·ora dal pa2a non fanno che aggr.avar.e sempre più. sto od a digiu·n o, r ·i gurgiti di liquido forteA1J 'esame obiettivo trov·o: d·onna fortemente rn·e nte acido. In questi ultim.i tempi si sono deperita, olig·oemi·ca, molto sofferente. Da par- aggiunti poi dei dolori al fian-co destro, esate degli organi toracici niente di notevole. Lo cerbante.si dopo 1.e pii1 lievi fatiche. E in poaddome è nella sua metà inferiore assai e · co tempo assai d·eperita, spossata, con fres.panso e meteorico, dolente spontane.amente quenti v ertigini e cefalea quasi costante. ed alla pressione nella regione ileo1-cecale doEsa1ne obiettivo . - Donna di costituzionre ve si avverte una 1evidente distensione gasscheletrica regolaJ."'e, ma in stato di accentua-sosa del cieco. Fegato, milza e rene sinistro to di.m.agram.ento; icute e; mucose pallide. Nienin sede normale; il rene destro invece è pto- te al torace. L'addo me è avvallato e ben tratsico in grado note-vole. Da .Parte dell'appaI':ato tabile; so1o n.ella regione ileo-ciecale la palgenitale notasi retrodeviazione mobile dell'u- pazione profonda risveglia un discreto dolore; tero. il ·cieco app.are diJ,atato e gorgogliante; il reAll'esame radiologico con. pasto di bario si ne destro è in ptosi di III grado. Lo stomaco trov.a che l a progressione del bolo opaco fino alla percussione e col rigonfiamento si prese·.oal ciec·o avviene nei li·m iti di te·m po normali; ta un po' dilatato e abbassato. invece un notevole ritardo si osserva nella All'esame radiologico .si nota che il pasto travers.ata dal oieco alla seconda metà del trasverso, tanto che nel cieco si trovano abbon- opaco subis.ce un notevolissimo ritardo nella traversata del cteco alla metà del trasverso; Q.anti reis idui di p.asto dopo 3 giorni. Il cieco dopo 4 giorni si vedono sempre nel cieco ·e appare di.la.tata ·e un poco ptosico; l'ascendente è brievissim.o di modo che l'angolo co- nel ·colon ascendente abbondanti residui di bario. Il cie·co. alquanto dilatato, è più b.asso lico è situato al disiotto della cresta ·iliaca. del n.ormal e·; l ' an·g olo coJ.ico destro è sceso al Da questo punto il colon si dirige nuovamendisotto della cr.esta iliaca; la prima porzione te in basso strettamente addossato, in.a non aderente, all'ascendente ed al cieco eh.e ol- del tra sverso discende verticalmente sovraptrepassa per un breve tratto, per formar.e in- ponendosi al colon ascend.ente ed in p.arte anfine un nuovo angolo e dirigersi obliquamen·- che al cieco, formando come una massa .sola, te in a lto .ed a .s·inistra verso l'a.n gol o sple- per dirigersi poi trasversalmente verso sd.nistra e risalire RJ.l'angolo coJ,i co sinistro situanico che app8.re s.itt1.ato normalmPnte. Col clistere baritato .ed in posizione orizzon- to all'altezza .normale. La sovrapposizion1e del tale, non si nio tano cambi.amenti S·0 stanziali trasverso al cie co-as.cendente è b·e n modificadell'immagine, ad eccezio·n·e di una maggiore bile sotto la pressione manuale. Diagnosi: ciecocolonptosi e nefroptosi di distensione d.ell'intestino e di uno spostamento ·verso l'alto d ell'angolo colico destro. Anche terzo grado. 1

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Operazione : nefrocolonpessia col metodo Don~.

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Decorso pust-oper.atorio normalissimo. Anche in questo caso i risul.tati conseguiti col1'intervento sono brillantissimi: alvo normale, scomparsa dei dolori nella fossa iliaeia destra e al fianco, miglioramento notevole dello stato generale. Persiste solo qualche lieve fatto di dispepsia ga-strica che viene però facilmente corretta col.l'uso di a1calini. III. - T. A., di H.nni 42, maritata, da S. Gianignano. Nulla di notevol e nel gentilizio. All'età di 5 anni ha sofferto di enterite ·e a 21 anno di polmonite. Mestruata a 14 anni, ha · .avuto sempre i suoi flussi mensili regolari. Maritatasi a 25 anni, ebbe due figli tuttor.a viv.enti e ·sani: gravidanze, parti e puerperi normali. Sette ,a nni or sono si amm.alò di enter.ocGlite della quale g'u arì nello spazio di vari mesi. Da a1Jora ha cominciato a soffrire di stitichezza e di quando in quand·o va soggetta a coliche di breve durata localizzate prevalentemente nella fossa iliaca destra. Col tempo la stitichezza è andata progressiv.amente accentuandosi tanto da avere .s cariche alvine rari.ssi·me e solo coll'aiuto di clisteri. Ultimamente si sono aggiunti anche dei dolori quasi continui alla regione lombare destra con irradiazioni in basso e anteriormente. Per questo compJie.s,s o di .soff.erenze è assai depe-rita, è divenuta n·evropatica, astenica e va soggetta quasi di continuo a cef.a1ea. Esame obiettivo. - Stato di nutrizione generale scade11te; pannicolo adiposo scars~ masse muscolari ipotoniche, flaccide. Niente al petto. L'addome è espanso, globoso nella sua metà inferiore, ma è b·e n tr.attabile ,ed indolente ovunqu.e, ad eccezione che nella regione ileo-ceca1e, .ove la palpazione provoca una discreta dolorabilità con J1ieve reazione di clifesa della parete. Qt1ivi si può apprezzare il cteco ora aSiSai disteso, g.orgogliante, ora re.stste·n te, retratto ·con tutte le carattertstiche de.] cosidétto, cc badino ciecale » . Al disopTa e un po medialmente al cieco si rileva la pre•senza del rene destro, ectopico ·e mobile in somm.o gr.ado, tanto da portarsi quasi oltre la linea mediana f aicen·do mettere 1'inferma st1l fianco silllistro. Fegato, milza e rene 1sinis.tro in sede e n·ei limiti normali. Nient.e da parte d·ei genitali. All' esa1rie radiologico ril·evo: stomaco ptosico 'in modico grado senza rita.rdo .apprezzabile nel suo svuotamento. La progressione del pasto di bario avviene nei lmniti di tempo normali fino al cieco; ·dal ci.eco all. angolo oolico sinistro invece la progressione si compie con t111 ritardo rilevantissimo, sostando gr.an p.art e del bolo opaco 11el segmento cieco-ascencj.e11te assai più diel consueto e r·estandonie tra ccie anche dopo 4 giorni. L immagine data dal Cieco dal colon ascendente e dal tratto inizi.ale del trasverso non è ben distinta, in quanto questi ·diviersi segmenti intestinali formano come un bl.occo, llna masiSa unica nie lla fossa iliaca; il trasverso si distacca da questo groviglio quasi in coirtspondenza del suo limite intf eriore per dirigersi prima trasversaln1 ente poi con direzione fortemente pbliqua CASO

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verso l'angolo sp1enico, la cui altezza pu·re è un po' più bassa del normale. Sembrerebbe a tutta prima che delle aderenze accollassero e tenessero stabiliroente fissati f:ca J,oro qu,ei vari ·s egmenti intestinali che ho (letto essere uni.ti in una massa compatta. Ma colla pressione manuale pTaticata al di dietro dello schermo è facile constatar.e che l'immagine è ben mo·dificabile tanto da potere nettamente separar~ le divierse parti. Si nota ·C01s ì che il colon ascendente e l'angolo epatico sono notevolmente ptosici ed essendo il cieco relativamente fisiso essi formano ne1J.'abbassarsi delle sinuosità, dando originea vari.e angolazioni. Anch,e il tratto iniziale del . trasverso addossato e confuso col cieco e coll'asc.endente, contribuisce a dare quella strana immagine .che ho descritto. P oche modificazioni avvengono col clistere baritato, il qual.e rende, se mai, più apprezzabili i vari segmenti intestinali pto.sici. Diagnosi: lieve ptosi gastrica; ptosi del colon ascendente e del1 angolo epatico; probabile appendicite cronica. Operazione : eseguo colla tecnica proposta dal Donati la nefropess.ia e la colonpessia per via lombare. Prima di fissare il colon compio, attraverso la stessa incisione p.eritoneale\ la appendicectomia. Il vermi.o mostra anche macroscopicamente 1segni di flogosi cro1n ica. Decorso post-operatorio ottimo. La guarigione sia della stitich ezza, .s ia di ogni altro di,sturbo .J1ocale e geI11erale è anche in questo caso il risultato tardivo dell'interv1ento. 1

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CASO IV. - R. A., di anni 37, maritata, da Poggibonsi. Niente dii importante nei precedenti ereditari. Da bambina soffrì di scar'lattina complicata da grave n.efrite che la tenne inferma per molto. tempo. Vari anni ·dopo è •s tata affetta da pleurite secca e da catarro bronchiale che la la.s.ciò tossico1losa per qu.alche mese.. Sembra che non siano stati riscontrati allora f.attì specifici polmonari. A 22 anni prese marito ed ebbe due figli con gravidanze, parti e puerperi nor1na1i. Da q11esit'epoca, J,'.alv·o, cl1e fino ad allora si er.a mantenuto .s empre normale . si fece ,s titico, per cui do·v eva ricorrere c·o·n· buon eff,etto a dei clisteri. Circa 3 anni or sono è sta.ta. ammalata di catarro intest inale ac11to con ripetute scariche alvinie giorn.aliere. G11aritan·e subentrò nuovamente la ·s titichezza ancor più ostinata di prima e cominciò ad avv.ertire ancl1e dei dolo·r i gravativi intermitt enti alla foss.a iliaca destra ed al fianco dello .stesso lato. L'origine dei dolnri al, fianco· viene attribuita dalla paziente a qualche sforzo maggiore del s1olito ct1i, per il suo rn.esrti·er e faticoso, ha dovuto espor.Bi.. Ess.endos.i negli ultimi tiempi la stitichezza r esa maggiormente .acce,n tuata, tanto. che. l'alvo rimane chiuso anche ner 5-6 giorni, ed aven.d o i dolori .p r.eso un carattere più continuativo, si decide ad entrare in Osp,e dale.,, Esame obiettivo. - Donna di costitu.zi?ne scheletrica regolare. con masse muscolari ip~­ toniche, p.allida, in stato. di .discr:eta. denut~1zion.e. Al torace : postumi evid,ent1 di pleunte destra con. 1s m.orzamento ·di suo·n o ed affievoli1nent'o del respiro; non rantoli. . L'addome non è meteorico nè pres enta evi1

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SEZIONE P RATI CA

denti .asimmetrie. Alla pailp aziollle bimanuale del fianco d e.stro tr·ovo ptosi renale di terzo gra.~o. Evidentissima pulisazion;e epigastrica c001 dolorabilità alla p,ressione profonda. Coll:a percussione lo stomaco appare abbassato di circa tre ·dita traisver.se. Dolorosa ri.esce pure la palpazione della fo ssa iliaca destra, ove si l1a l 'impr.esisione che esista come un cuscinetto pieno d'aria, gorgogliante. Non rs i ve·dono mov.imenti peristatici delle anse. Niente da parte degli orgapi genitali. Esame radiologico. - Ptosi gastrica seDJZa alcun cJ1e di an0irmale n.e.lLa canalizzazione pilorica. Dil:atazione ed abb.as·samen to del cieco; ptos.i dell'angolo colico ·destro che oltrepassa tn bass o di un buon tratto la cresta iliaca. Il trasverso prima si dirige con una leggera c111"V.:ttura verso il pl1be, poi risale bruscam ente e raggiunge l'angolo colico sinistro regola rmente situato. Rallentamento notevole di progress;ione de1 bolo baritato nella traversata cieco-ascendente-trasversa. Dopo 3 gio1.. ni evidenti tr.acci e di bario si vedono Mlcora nel cieco. , Diag1iosi. - Ptosi gastrica; l)tosi rena1e di terzo grado; ptosi del segmento cieco-colonascendente e d'ell'3lngolo ,c olico destro. Operazione. - N.efrocolonpessia combinata per via lombare col metodo Donati. Il risultato operatorio è soddisfac entissimo; l'alvo ha ora evacuazi'oni spo·n tanee, ben formate, ogni due giorni; s comparsi i dolori, miglioramento delJ.a e1natosi e dello stato gen.erale.

anteriore, m entre la posteriore è accollata ai tessuti retroperitoneali de.Ila fossa iliaca; qualche volta inv.ece la !Sierosa forma posteriormente un meso-ci.eco che lo unisce alla fossa iliaca. Il. cieco poi è provvisto di due ligamenti principali: a) il 1.igamento superio.r e che unisc·e la parte più alta del cieco alla par.ete addominale posterior e ; e b) il ligamento inferiore, rappresentato dalla parte terminale del mesentere e che .serve ad unire il c.ieco alla fossa i1iaca (Testut). Secondo Lefebvre invece, per quanto riguarda il cieco e l 'ascendente, si devono distinguere i seguenti ligam.enti: 1) la piega principale, ile0-colica; 2) la piega · ciecale s11periore.( parieto-ciecale, retro-ileo-colica d'Alglav.e, parieto-colica di Jonnesco; 3) la piega ciecale inferiore, mese·n terico-parietale di Jonnesco, g·enjto-enterica di Treitz, colico ascendente d'Alglave, genito mesenterica di Reid; e più ra.raroe11te, 4) la pieg;a mesenterico,-ciecale di J onnesco; 5) la piega parietociecale di J onnesco, latero-oolica-ascendente d'Alglave; 6) la piega mesenterico-cieco-parietal e; 7) il diverticolo epiploico destro. Quali e quanti .che siano i ligamenti ciecali, in condiziqni normali Pc.e rò il ciec·o è un organo mobile nelJa maggior parte d ei casi. SeUna f.r.a le molteplici caus.e, e non certo condo Alglav,e è leggermente mobile n el 25 %, la. men-o frequente, come appare anche dalla ·m olto mobile nel 20 % e fisso solo n~l 16 %. mia modesta pratica, da cui può trarre oriPer altri autori inv8ce troviamo percentuali gine quella sindrome che va .sotto il nom e di diverse; del 10 % secondo Wandel e Treves. cc stasi ,inte s.tinale cronica » è rappresen:t ata del 90 % secondo Geg·enbauher; del 6 % circa dalla ptosi del colon destro, si a pa1--ziale che · secondo Quarell,a; del 67 % secondo Dreyer; totale. Per rendersi conto .de1 meccanismo col del 43.5 % secondo Lefebvre; cifre come si vequa1e tale ptoisti. si p.r oduce. e delle r.agioni de così ampiamente oscillanti da far pensare per le quali essa, una volta costituitaS!i, può che nello stabilire il valore numerico della determin,a re un rallentamento più o meno no- frequenza deve influir.e molto l'apprezz.amento tevole del circolo ;intestinal e, don·de la stiti- personale cl1e i sing·oli rioercatori danno· aìla chezza, è nece·ssario soffermarci un po' su mobili·tà del cieco. In ogni modo, quell.o che qualcl1e ri.cordo a natoim ico p er quanto riguar- si pllÒ concludere è che il cieco mobile, come da in special modo la pos1izione ed i mezzi osserva Oaucci, ha una frequenza tale da edi fiS'sazione di quel segm.ento d e1 colon. E scluder"e cl1e sia uno stato patolo,g ico. Il colo·n ascendent~ fa seguito diretta.m.e'n te cominciamo dal cieco. Il cieco può occu1)are, nell'adulto normale, al cieco e termina in corrispond enza dell'anllna posizione mo1to va.r iabile. Se ne possono golo colico destro, do·v e si continua nel colon d:Lstin1g uere, secondo Alglavei tre posizioni tr:as' '·erso. Esso è situato nella fos.sa lombar e, principali : a) una posizione alta, n ella fo ssa p iù profondamente alla :sua terminazione che lombar .e; b) u na posizione media, nella fossa alJ,a s ua origine; in com.p lesso però ha una iliaca; e) una posizione bassa, ne.1 piccolo ba- posizio·n e i::>iù superficiale del colon ·discenden- .. cino. La più frequente è la posizione media; te. In generale è fisso, perchè il peritoneo. delle a1tre due la più rar.a è quella alta. che lo ricopre solo anteriormente ed in parte In corrispondenza del cieco, il peritoneo anrcl1e ai lati, lo api:>lica contro la parete adpuò compo.rtarsi in modo diverso·. Nel mag- domi11al.e posteria.re. ·Deviazioni da questa digior n111rn1ero dei casi, e.sis o l'avvolge, 1o .rive- sposizi one normale possono però verificarsi ste compl eta.ment~ di modo che il cieco r esta non di ,rado per modificazioni dello sviluppo libero, fluttuante nell.a fossa iliaca; meno fre- embriologico. Può avvenire anzitutto che la quentem.e nte · ne copre soltanto la supe•rfici.e coalescenza del mesocolon primitivo · ascenc1en1

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te collia parete ad·dominale posteriore non si tamente più basso, nel tempo stesso che il compia 'e che quindi il colon ascendente ritras.verso si fa più lungo e più ptosico. manga provvisto di un meso. Qu.esta mo dal i tà di ptosi del colon ascenIn secondo luogo l a mancanza di coalescendente che ragionando teoricamente possiamo za può effettuarsi secondo modal.:ità diverse ammette-re con p.erfetta verosimiglianza, si in modo da interessare ora tutto quanto il co- capisce come pos.sa essere in realtà enormelon ascendente e dare origine così ad un meso mente facili tata quando quel segmento colico esteso dall'angolo epatico al cieco, ora soltansia, a causa di un vizio di sviluppo, già conto a tratti pai,ziali di esso·: ad es., ed è qllegenii tamente mobile, per J.a presenza di un sta la modalità ch1e più ci interessa pel nostro meso, nella sua metà superiore. argomento, può rimanere fissa la sua metà In qt1esto caso può verificarsi un'altra pos' inferiore ed essere provyista di meso li}?ero s ibilità. L angolo epatico invee.e di formarsi a solo la sua metà sup1eriore. Vedremo più ol- spese del tratto di colon ascendente sup1erior e tre l'importanza di simili evenienze. provvisto di meso e non più nel punto di conL'angolo ·destro del colon è normalmente si- giunzione p·r imitivo fra ascendente ·e trasvertuato all'altezza della X coista, ha un'apertura so, può abbassarsi semplicemente p.e rchè il di 70°-80°, ed è in rapporto col terzo inferiore tratto mobile di aiscendente... trattenuto dalla del rene. e colla faccia inferiore del fegato. parte inferiore fissa, si inginocchia, si ripieI mezzi di fissazione del1'angolo ·epatico so- ga, si accas·c ia su- se stesso com,e un sacco no molteplici, ma non tutti costanti: vuoto, trascinando in ba.isso l'angolo colico. 1) ligamento freno-colico d·estro di Fredet, Se poi il colon ascendente, invece che nel,l a · derivante secondo alcun.i dal diverticolo epi- sola metà superiore, è provvisto di meso per ploico destro, costituito secondo altri dal pro- tutta la sua estensione e goda tutto di una certa mobilità, allora la ptosi può a vve.nire. lung·amento del mesocolon trasverso; 2) ligamento epato-colico di Fromont; qualora al solito i ligamenti più non lo sostengano, per una sua discesa in toto, tra3) lig'amento cisto-colico di Bricon, formato da un prolung·amento del piccolo omento·; sportando nella s ua caduta l'angolo epatico soprastante ed il cieco sottostante. 4) ligamento duodeno-colico di Buy, dovuNon sempre la ptosi delJ'angolo epatico ha to al processo di coalescenza del mes.entere un sig·nificato patologico. Le recenti ricerche com une embrionale. Da quanto ho a.etto dunque risulta che dal di Alzona hanno inif atti dimostrato ch,e esso colon destro I 'unico tratto che in condizioni può trovarsi ad un livello più bas1s o del normale anche iI1 individui il cui alvo è p1erfetnormali sia provvisto di mobilità è il cieco, mentre l'ascendente e l'angolo epatico sono tamente regolare. Ciò significa eh.e la ptosi di per sè stessa non conduce alla costipaziofissi e ben sostenuti." ne c-ronica, perchè basta che l'intestino conPremessi questi brevi richiami an1atomic~ vediamo di .spiegarci il m.eccanismo col quale . servi ina lterato il suo tono e J,a sua energia ' si produce la ptos.i del colon destro ed in contrattile per vincere. e st1perare quelle 1speciali condizioni meccaniche, create dalla ptosi, particolar modo dell'angolo epatico. Possono darsi varie modalità a seconda che che sono rappresentate da ripiegature e da angolazio"n i del tratto ptosico e che costituiil colon ascendenite è fisso od è pro·v visto di scono de.i ve·ri ostacoli per la progressione delme so. Se il colon è fisso in tutto il S'UO decorso, · le materie fecali. Ma, come ho detto·, fino a p.er avvenuta coalescenza, a11a parete addomi- tanto che qu.esti ostacoli sono compensati i~ nale posteriore, qualora su di esso l'app arato teram·ente dalla validità delle contrazioni inligamentoso non eserciti più una sufficie nte testinali. lo svuotamento dell'alvo avvie.n e con azione di 1sostegno, può con facilità cedere p eTiodicità regolare; il giorno l)erò ch e questo compenso s.i romp.e ed il fattore meccanico alla trazione non indifferente che il trasverso prende il sopravvento sul fattore organico, alesplica per il proprio peso in corrispondenza del suo limite superiore e distaccarsi a poco lora non mancherà di insediarsi la costipaa poco e per una estensione s.empre maggio- zione con tutte J,e sue conseguenze. Le ragioni meccani che fra le quali l.a ptosi re dalla parete posteriore dell'addome. Una • volta avvent1tone il distacco, iL colon ascen- dà or]gin,e ad i.1n ristagno più o meno prodente cade in basso per una estensione più lungato delle materie intestinali sono date, o meno lunga, corrispondente alla parte di- come ho accennato più sopra, dagli inginioc .. staccata.• e ripiegandosi su se stesso dà origi- chiamenti, dalle angolazioni cui dà luogo l'inne ad un nuovo angolo epatico proporziona- testi.n o nel cade·r e in b asso .e n·el ripiegar.si 1

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su sè stesso, con quelle conseguenze stenoti- largo punto ad U di seta robusta, che attrache che è facile intuire. È appunto J,a pre- versa da dentro in fuori lembo, margine epasenz~ clinicamente e radiologicamente dimo- · tico ed ultimo spazio inteirco.stale; 3° tempo : strabil e, di condizioni meccanic.h e stenosanti, completata così la epatopessi, utilizza la porche rendono difficil e, lenta, stentata la pro- zione infer_iore del ligamento aponevrotico (che· gress.ioDJe del contenuto intestinale, che legit- resta pende.n te dalla faccia concava de l fegatima l'intervento chirurgiço nella ptosi del- to) p·er sospendere a squadra la prima porl'angolo epatico. zione de1 trasver so in maniera analoga a quelIn altre p.a rol1e e con un concetto più ·ge- la che fa il ligamento epato-colico. A tal uopo nerico possiamo dire che qualunque anomalia sutura il margine inferiore d·el ligamento alla di posizione del colon des.tro, accompagnata faccia supero-anterior.e del 'c olon in direzione da cronica costipazione e specialmente da obliqua in basso e ·m edialmente .. in modo che qt1ella sindrome che è caratterizzata da sti- l'angolo i.n fero-antertore del lembo tocchi coltichezza abituale 1e da fenomeni dolorosi del· 1'inizio d el grembiule omentale. La flessura epatica così r esta fissata in maniera solida la regione ileo-ciecalei, rende necessaria e giu. stificata l'operazion·e, .s oltanto quando siano e simile alla naturale, provvedendosi •C1ontemben dimostra.bili degli ostacoli meccanici crea- poraneamente alla fì1ssazione dell'.angolo ·e alti dall aJ.terata posizione intestinale, o più la conformazione a squadra di ·eisso. brevemente, delle stenosi di posizione, seconPer la pes.sia cont.emporanea del rene dedo la felioe e.s pressione del Donati. stro e dell'angolo epatico del colon., i1 metodo il più razion.ale Detto così a quali condizioni è richiesto l 'in- cl1e a me sembra il migliore, • terven to nella ptosi del colon de.stro, vediamo e che nei mi.ei casi h a corrisposto in modo con quali provverli111enti ·o peratori può rime- perfetto, è quello di Donati (n efro-colonpessia combinata per v1a lombare). diarvisi. Ecco, brevemente, in che cosa con.s is.te. Vari sono i inetodi adottati. Ricorderò i m etodi di Klose e di Gregoire, C·h e consistono l\tlessa l'ammalata in decubito lateral.e sininel fissar.e con una sutura a puniti .staccati stro con un cuscino sotto il fianco, si pratica o continua iJ•. colon ascendente, l'angolo epa- una incisione lombo-il.iaca destra di circa 20 tico ed il tratto iniziale del trasverso al pecmi., obliqua, e stesa dalla X costa fino alla ritoneo parietale previam~nte inctso o no; il spina iliaca antere-superiore. Esteriorizzato il metodo di 'Vat1g11, col quale la :pessia viene rene, si preparano a 1spese della sua capsula, eseguita mediante un lembo di fascia della con llna incisione a croce, qt1attr.o 1embi : due parete addominale posteriore s uturata alla te- superiori e due inferi ori, non molto lunghi, nia anteriore; il metodo D'Este, n.ei casi nei i qt1ali, scollati dalla superfi.c ie rena1e e atquali alla ptosi coJ.ica si associa la ptosi del torcigliati su sè stessi a guisa di cordone, . fegato, e che co1n siste nel fissare con va1i pun- ve11gon o trafitti e legati, i.n corrispondenza ti, attraverso ad una inci1sione parallel.a al delle lor-0 .estremità libere, da un grosso filo bordo costale, l'an golo colico ad una. specie di catgut inontato su di un ag·o cilindrico. di doccia sierosa costit11ita col peritoneo pa- Riposto il rene ne1Ja sua loggia, i fili che sorietale anteriore e posteriore al disotto del fe- stengono i lrembi capsulari superiori vengono gato (epatop.essi.a) e passati poi attrave-rtSo i fatti passare da dentro in fuori attraverso muscoli della parete addominal1e e ann.odati l'ultimo o Jlenultimo spazio intercostal.e ecl ansotto la cute; il metodo di Parlavecchio per nodati, mentre l'assistente uncin1ando il polo ' la pessia contem1Joranea del rene destro, del inferiore del ren.e lo spinge in alto. I fili dei fegato ,.e dell'angolo epatico del colon (nefro- 1embi inferi ori invece v.engono fissati quello epato-goniocolonpessia) e che si fonda sui ,se- anteriore ai musc.oli larghi del.la parete adgu.enti tempi: 1° tempo : nefropessi col .suo do1ninale .e quello posteriore al muscolo quanoto metodo; 2° tempo: prolt1ngando l'incisio- drato dei lombi. È bene però che questi fili ne sul1'addome, apre il peritoneo, sutura la vengano annodati soltanto dopo avere eseguiparte p'osterior~ apicale della flessura ·epatica ta la colonpessia. P.er .eseguir.e la colonpes.s ia, si incide il p.ealla cap,sula anteri.ore del r·ene; scolpisce sul margine .anteriore della ferita laparotomica ritoneo per quasi tutta l 'altezza della ferita un lembo apon·evrotico-muscolare di cm. 3 x 8 lombare, e, riconosciuto l 'angolo epatico d,e l con base al margine costale ed apice libero colon esso \riene sollevato -e riportato nella ' normale ed i vi fissato con un p11nto in basso; ridotto il f.egato, ribatte i1 lembo in sua sed·e 1nodo che ne abbracci e ne unci.n i il bordo in s.eta che comprende da un lato la tenia tagliente e lo fiss a in tale posizione con un postero-laterale e dall,altro il penultimo spazio 1

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intercostale, subito al davanti del punto che sostiene il lembo antero-sup.e riore della capsula renale. Altri punti vengon.o scaglionati lungo il colon ascendente in modo da fi.s sarlo da una paTt~ ai muscoli larghi dell'addome e d.all'al.tra al peritoneo parietale ed alla fasci.a addominale posteri.ore. Fatto ciò si passa alla chiusura d.el peritoneo, si annodano i fili dei lembi capsulari inferiori, e .si sutura a strati l'incis.ione lombare, senza lasciare drenaggio. Il metodo di Donati è indicato, come h o detto, quando alla pto.s i dell'angolo epatico del colon si associa la ptosi del rene destro. Questa associazione si osserva con una certa frequenza: e se ne ca.p isce la ragione qt1ando si pen si agli intimi rapporti anatomici che intercedono fra il rene e l'angolo destro del colon, rapporti che ci spiegano anche l 'importanza che ha assunto oggi l'ectopia e la mobilità ren.ale .n~lla patologia appendico-cieco-colica. N.ella forma -ch e ci interessa .sembra ch·e lo sposta-mento primario sia generalmente, non del rene, m.a dell'intestino (Donati) : è l'angolo colico che cadendo trascin a in basso anche il rene; inf.atti Donati ha potuto constatar.e al tavolo operatorio eh.e « se si fissa l'angolo epatico in posizione normale. la spostabilità del ren·e resta assai notevolmente ridotta ed impedita» . Ne deriva, da un punto di vista p·r atico, che se. la ptosi reIllal1e è di modico grado, basta 1a sola colonpessia a far risalire il r ene e a dargli una fi ssità pressochè norm.al e; ma se la ptosi raggiunge dei gradi cospicui allora bisogna provvedervi anche colla nefropessia. È appunto in questi -casi ch e la tecnica pro·p osta dal Donati dà i risultati più soddisfacenti. 1

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_.. Pubblicazione interessante

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Prof, dott. LEONARDO DOMINICI ,

Libero docente di Patologia Chirurgica, di Clinica Chi r ur~lca e Medicina Operatoria nella R. Università. Chirurgo Primario negM ospedali di Roma.

Compendio di Semeiotica Chirurgica Prefazione del prof. Roberto Alessandri. Un volume di pag. VIIl-425 stampato su carta di lusso, 1n nitidissimi tipi tipografici, con 73 figure, molte delle quali originali, intercalate nel testo e 4 tavole colorate, in carta americana, fuori testo In commercio L. in porto franco.

4 2. P er

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nostri abbonati sole L.

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Inviare Cartolina Vaglia a l Cav. LUIGI POZZI - Via SistAna., n. 14 - Roma.

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA.

Ricerche recenti sui gruppi sanguigni. (.J. l\fouzoN. L a Presse Médicale, 16 giugno 1923).

Sono note da tempo 1e diverse reazioni che avvengono quando si mettono in contatto una sospensione di emazie e del s ier.o di sangue. Le emazie possono rimanere intatte, oppure si alterano, sia riu11endosi in grumi -che lasciano fra loro un liquido chiaro (agglutinazione) sia lasciando diffondere l'emoglobina (em·olisi). Salvo pochi casi patologi~i, la miscela -di emazie e di 1siero dell-0 stess.o individuo non dà nè agglutinazione, nè emolisi ' fatti che invece. si possono verificare se le emazi e ed il siero appartengono ad individui diversi delJ,a stessa specie umana (negli animali detti fenomeni non . . si verificano), oppure acl individui di specie diverse. N·~ll 'uomo il fatto più frequente è l'agglutinazione e 1o si .esplica in modo ·comodo attribuend·o l a reazione a presenza o meno di agglutinina e di agglutinogeno. Si è veduto in seguito che la reazione è particolare ad ogni sangue, costituendo in certo qual modo un carattere permanente; si sono così riconosciuti quattro gruppi sanguigni. I l I è ca.r.atterizzato dall'estrema sensibilità d~lle emazie , eh-e sono agglutinate dal siero di tutti gli altri gruppi; i1 IV è inv·ec.e distinto· per la grande attività del siero, 1che agglutina le .emazie di t utti gli altri; nei gruppi II e III si hanno reazioni crociate, il siero del II agglutiilla le ema. zie del III e quello del III agglutina le emazie del II. I gruppi piì1 frequenti nella razza bianca sono il IV (45 %) ed il II (40 %), il più raro è il I (4 %) ; nella razza nera è relativamente maggiore l a frequenza del g ruppo III (27 % anzichè 11 %). L'applicazione più importante di tali nozioni teoriche riguarda la trasfusion e del sangue; gli incidenti più o meno gravi eh.e si O'Sservano talvolta durante o dopo {la traSìfusione (brividi, cefal ea, dispnea, cianosi, sincope, choc, ~cc.) sono stati attribuiti a possibili reaz~oni fra emazie e siero del donatore e. del ricevitor.e. Si 11sa quindi, prima di praticare la trasfusi.one, di provare se fra l'un sangue e l'altro si v·erificano le dPtte. reazioni ' osservando se si ha agglutinazione all'esame mac1·oscopico della miscela, messa sopra un portaogg.etti. I L pericolo sembra legato unicamen. te all'agglutinazione delle ~mazie del donatore per mezzo del siero del ricevitore; gli in-


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t!lividui del gruppo IV sono donatori universali; il loro siero è il sol·O· inoffensivo per i ri.c.evitori de1 grup.p o IV; gli individui del grup_po I sono in.v ece ricevitori universali, ma non _possono servire da donatori che per quelli dello stesso gruppo. Le reazioni fra il II ed ]1 III gruppo sp.esso si trascurano e ci si accontenta di metter.e in contatto sopra un portaog_getti una goccia di siero del ricevitore ed una _goccia di sangue del donatore, osservando se vi è agglutinazione (grumi abbastanza voluminosi, separati da liquido chiaro ·ed inieoloro). Un donatore adatto è spiesso (non sempre) un ascendente od un discendente del malato in .cui si deve fare la trasfusione. Non bisogna poi dimenticare che Le indica:zionri date dalla prova di agglutinazione, s.eb.bene in pratica se ne debba sempre tener conto, riposano sopra una ipotesi, e che non si è mai riscontrata l'aggluti11azione e raramente l 'emolisi in individui eh.e avevano avuti inci-Oenti alla trasfusione; questi si sono osservati anche dopo la prova dei gruppi sanguigni e ·sono stati attribuiti a proprietà tossiche del citrato od. a modificazioni della concentrazione di joni-idrogeno della soluzione iniettata. Lo studio dei gruppi sanguigni ha anch.e applicazioni medico-legali, sia per l'identifica• :zion1e delle macchie di sangue, sia per la ricer.ca della paternità. È stata dimostrata di fatto ila trasmissione ereditaria dei gruppi sanguigni e ricerche recenti. h anno messo in chiaro che la presenza di agglutinine nel siero inter-vi ene come un carattere dominante nel senso mendeliano e che nel figlio non si trovano alire agglutinine che quiell.e degli ascendenti diretti. Sarebbe però temerario accordare un va1ore assoluto a qu.este conclusioni; comunque per poter dare un parere diecisivo sembra che sia necessario rimontare all'esame dei quattro nonni. Da una studio recente di Mac Quarrie i fenomeni di isoagglutinazione porter.ebbero a 'curiosi risultati in un campo affatto diverso. Il gruppo sanguigno di solito, non diventa daiìnitivo che nel primo o secondo anno . di vita; in Cflialche caso peeò (nell'11 %) esso è costituito già prima della nascita ed è possibile che -sia diverso da quello diella madre e che vi sia interagglutinazione fra il sangue del feto e quello della madre. Or.a i fenomeni di intossicazione gravidica sono molto più frequenti nei {!asi in cui vi è interagglutinazione; il 70 % diei casi di gravidanza mal tolJ.erata appartiene a ·e.asi in cui vi è incompatibilità fra i due sangui. Nelle donne morte per eclampsia si trovano dei focolai di necrosi oontenenti trombi ·rormati da emazie agglutinate, eh.e potrebbero

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provenire dal passaggio del sangue fetale in quello della madre. L'agglutinazione non sarebbe poi la vera causa de1l'eclampsia, . ma un indice della incompatibilità dei colloidi rispettivi, e si potrebbe così allacciare la teoria del1'eclampsia alla anafilassi.

* ** Ulteriori studi hanno scosso però Le basi su cui si fonda la teoria dei gruppi sanguigni. Anzitutto vi sono dei sangui. che non appartengono ad a lcuno dei quattro gruppi classici; '\i sarebbe inoltre tr.ovata una terza .agglutinina, per cui si potrebbero stabilire 27 gru.p pi differ.enti, dei quali se ne sono riscontrati fino ad oggi soltanto otto. Comunque per la determinazione dei gruppi sanguigni, sarebbero necessari procedim enti più complessi di quelli in uso oggi. Da molti autori sono poi state s egn.alate numerose eccezioni ai quattro gruppi classici; bisognerebbe sopratutto diffidare die: sangui che sembrano appartenere al gruppo terzo. Anche la fissità del gruppo sanguigno in uno stesso individuo è stata vivacemente attaccata. In molte con dizioni che possono turbare ·l'equilibrio colloidale del plasma (assorbimento di medicamenti, narcosi, radioterapia profonda) Eden avrebbe dimostrato che l'agglutinabilità si modifica in modo transitorio e passa d3. un gruppo all'altro. Queste esperienze cl1e farebbero crol.lare tutto l'edificio dei gruppi sanguigni non sono state confermate, e sono state anzi riconoscit1t.e ·-uassibili di cause d'errore, ritenendosi !)articolarrnente che sia stata confusa la vera agglutinazione con la pseudoagglutinazione, realizzata dalla disposizione delle emazie in pile di monete. Quest'ultima sarebbe un fenomeno assai variabile, con caratteri instabili, al pari de1l'equilibrio colloidale del plasma da cui sembra dipendere, e comi=.! la coagulazione nella quale sembra intervenir e; la ve1ocità di sedimentazione delle emazie sarebbe la sua espressione misurable; essa su· birebbe inoltre l'influenza di diverse condizioni fisiologch·e e patologiche. L'isoagglutinazione invece, come risulta anche dal lavoro di P. Mino che ha dimostrato erronee le espc· rienze di Eden, sarebbe 1Jna proprietà permanente, indipendente dalle C·Ondizioni fisiologiche e patologiche, generalmente associata all'emolisi. senza esservi legata, vera caratteristica individl1ale di origine ereditaria e suscettibile di applicazioni n ella trasfusione del san gue, in medicina legale e, forse, nella patogenesi della intossicazione gravidica. FILIPPINI. ,


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IL POLICLINICO

GASTR.O-ENTER. OLOGIA.

Sull'achilia gastrica. (J. SAILER. Jour. A. M. A., 7 ottobre 1922).

Ft1 descritta per primo da Fenwick nel 1877. Ve ne è una forma secondaria, o meglio compl~cata ad an~mia perniciosa, a. carcinoma gastrico, ad amiloidosi, 1ed una forma primitiva. Le forme seco·n darie hanno sp.esso un anda1nento progressivo e fatale, mentre le fo:rime primitive possono man.c are di ogni sintom.a e consentire una buona nutrizione, dimostrando - necessità della dig·estion·e così la non assoluta gastrica: sono .s pesso associate a disturbi neurastenici, specialmente neurosi ansiose. Di solito manca acido cloridrico e pepsina, però l'acidità total~ non di rado è quasi normale. L' achilia gastrica è più comune n.ell1e donne, più fra i 30 e i 60 anni; la costipazione è in essa più com1.lll.e della diarrea. In parec.c hi ca si p ersiste un senso di sa9 ore cattivo o amaro, e la lingua appare rossa e lucida. Non sono rara con.comitanza le lesioni d1ella cistifellea. N·ei pocl1i casi .esaminati a tale intento, fu sempre trovata amilopsina e tripsina nel duodeno. Per la diagnosi di achilia gastrica è necessario ],'esame frazionato del succo gastrico, potendo la secrezione gastrica apparire con inolto ritardo. L'achilia gastrica deve con.s ider.arsi in larga misura un'alterazione funzionale : non è raro infatti costatare di tanto in tanto la rico1m par.s a del succo gastrico. Per la terapia è utile dare acido cloridrico diluito, prima dei pasti, con o senza pe·p sina. .!\.nche . il solo acido cloridrico spesso provoca la s ecrezionie di pepsina. Si può somministrare diluito in acqua, o in latte, fino a tolleranza: generalm.ente da 1 a 4 cc. al giorno. È bene escluder~ dalla dieta i cibi che possono servire di buon mezzo di cultura ai g ermi, specie nei climi caldi, per la minor protezione contro l.e inf·ezioni alimentari ch e hanno gli achilici. Per la diag· ~ osi differenziale tra achilia gastrica, anemia perniciosa, ,e c.arcinoma, tener conto del.la bassa tolleranza agli zuccheri dei carcinomatosi, e dell' esam·e di sangu,e. Negli anemici perniciosi la sensibilità vibratoria delle ossa degli .arti infe1iori è spes.s o diminuita, e può andar perduta completamente. In alcu11i casi vi è un polso simile a quello di Corrig·an, e una t ensione arteriosa più alta negli arti inferio·r i che nei sup·eriori. Si 1

danno i)erò casi nei quali la. diagnosi differenziale è difficil,e. Secondo F. Smithies e S. Harris per la dia:gnosi occorre ripeter'e i pasti di prova e fare sempre l'esame frazionato : i pasti è preferibile siano secchi, ond.e· permangano più a lungo nello stomaco. A. Carlson ricl1iama l'attenzione sull'importanza della pl"lesenza o meno di pepsina nel succo gastrico,_ poichè la .s ecrezione della pepsin·a è in larga misura indipendente da qu.ell.a dell'acido cloridrico. Ciò ha importanza per la teta.pia. Il vitto dev'esser tale da evitare . ogni irritazionie del tenue, eh.e negli achilici si trova spesso in istato catarrale. Esistono casi ·cong~niti di achilia, a base probabilmente organica (atrofia della mucos.a) .. DOI_lIA.

La diagnosi precoce dell'ileo da strozzamento. (A. KRECKE. Murichener mediz. Wochenschrift,.

26 gennaio 1923). È ormai generalmente riconosciuto che, nel-

le m,a lattie acute della cavità addominale., mina1ccianti la vita del paziente, la salvezza puc} dipendere sol.o da un intervento precoce; ciò val.e per l '.a.ppendicit~, per l 'u1cera gastrica perforata, per l e lesioni intestin·ali, pe-r la per-

forazione della cistifellea, tutte condizioni in cui il pericolo c;tie minaccia la vita è la peritonit~ suppurativa. Nell'occlusione intestinale vi sono talvolta forme in cui l intervento operativo non è altrettanto urgente ed abbiamo a . disposizione altri mezzi p1er combatterlo, eome gli entero·clismi, 1e applicazioni cal·de, l'atropina; ciò vale pe.r certi casi di ileo .spastico o di occlusione da tumori, in cui si può mettere in opera una terapia .aspettante; l'intervento operativo non riveste il carattere di assoluta urgenza e può e.ssere coronato da successo anche se praticato 8-10 fin 18 giorni dall'inizio dei sintomi. Sarebbe però pericoloso· generalizzar.e questi concetti ed è invece n 1ecessario fare distinzione fra . le dive·r se forrr1e; in alcune di fatto, come per es. in quella da strozzam.ento, l'attesa anche di p,o che ore può essere fatale per la vita del paziente. In essa non vi è soltanto un ostacolo in una par-· te dell'intestino· .che ne \ iene chiuso; questo è ancl1e serrato e danneggiato nella sua nutrizione; va cioè soggetto ad un processo anal-0go a quello ·del·lo ·s trozzamento erniario con esito in gan.gr.ena; i batterii intestinali si fann() str.ada ·n1el peritoneo e ne segue la peritonite purulenta .che porta in òreve tempo a m.orte l'ammalato. E ciò J>UÒ -avvenire anche -prima· 1

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XXX, FASC. 38)

SEZ IONE PRATICA

eh.e si verifichi il tanto temuto von11to fecale. E- questa forma di strozzamento che va' consi'derata come la più pericolosa delle occlusioni intestinali ed è la .c onseguenza della wgatura di una porzio.nie .d.ell 'intestino da parte di cordoni o di briglie, oppure della rotazione dell'intestino stesso sul proprto asse. In tali casi si deve procedere al1'operazione con la inassima urgenza ed è quindi n·ecessaria una diagnosi per quanto è po,s sibile precoce. Essa si basa sui fenomeni dell'occlu•s ione e su 'quel, li dello strozzamento. N.el caso che sia interessata un'ansa del tenue, come è il caso più freqt1ente; si hanno i seguenti fenomeni: 1) vomito iniziale; 2) rumori i·n testinali metall1ici; 3) dolori coli·ci; 4) contrazioni intestinali; 5) vomito del contenuto intestinale; 6) man1canza di feci e di gas; 7' peggioramento progress.ivo. P er la diagnosi non è necessario che vi siano tutti questi fenom.eni, che anzi, salvo la mancanza di feci e di gas, possono ·.fare difetto sul principio. Soprattutto, co me si è accennato, non si deve aspettare il vomito fecale che l)UÒ man-care del tutto se l'ansa interessata è profonda e se si tratta di p.erso.n a di età av.anzata. Nel caso che. vi sia anche ,s trozzamento compaioDD sintomi dipendenti dalle l.esio.n i anatomiche dell 'ansa interessata. Importantissimo fra questi è il dolore che, mentre può mancare del tutto od essere ::tffatto lieve nell'occlusione, è invece marcatissimo n ello stTozzamento; esso di solito inizia la n1alattia e si m.a,ntiene per tutta la durata. Dolori addominali violenti co.n mancata emissione di feci e di gas, se non esistono segni di infiammazione degJ,i organi addominali, debbono fare senz'altro sospettare lo strozzamento. Appartiene pure ai sinto1ni iniziali il vomito, non già quello fecale, ma quello dipendente dall 'irritaeione ·della sieros.a che ha. lo stesso signdficato del vomito dell'appendicite e de1la colecistite. Manca raramente, si verifica 10-12 v·olte .al giorn,o. e dà esito dapprima a resti alimentari e poi a muco ed a bile. Altro c.arattere importante è dato dalla frequenza del polso; questo nelle l)rimis.sime qre si fa più raro, ma non ci si deve lasciare ingannare da questo sintoma; rivedendo l'aroma.lato 2-3 ore più tardi, 1e condizi-oni -cambiano e la frequenza aumet1ta sicch·è alla 3a_5a. ora il polso può di già raggiungere ed oltrepassare i 100 per min11to. In queste condizioni, quando si escluda u.n a infiammazione ·degli organi addominali (appendicite, colecistite, salpingite) la diagnosi di strozzamento può essere posta con grande 1

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probabilità; l 'addome può éssere trattabile, in sensib ~le ·e piatto; senza attendere altri sintomi, .si deve inviar.e l 'arnmal.ato dal chirurgo. .Aiccanto a questi tre sintomi c.ardìnali v~ ne possono essere altri pure importanti. Fra qu-esti il 11ieteorismo, pa rticolarmente significativo quando è Jocale; si vedono periodicam-ente a traverso la parete addominale contrazioni dell'intestino che durano pochi seco11di g so·n o acco1npagnate da rumo·r i a tipo d1 brontolii sonori bene avvertibili con 1o stetoscoi:>io. Quàndo l 'an~a strozzata si t r ova pros! sima aJ.la parete addominale, la si può delimitare con la p ercussione; in ques :.e tumefc=t· zioni da meteorismo locale, che si pr~sentano immobili., mancano le contrazioni periodiche sopra descritte. In presenza di tali segni la diagnosi di .strozzam·e nto è assicurata; non bisogna però attenderli per intervenire, poichè deve già bastare la ·diagnosi di prob.a bilità. Il m eteorismo generale dell'addome poi appartiene ai sintomi tardivi . ed esula dal campo di una cliagnosi precoce. Si.c come poi fi.11 dal1'inizio vi è l'irritazione della sierosa, appartiene ai primi sintomi la te11,sione refiessa d ella muscolat1,1,ra addomiriale; questa tensio ne locale di difesa indica il principio del processo infia>mmatorio, mentre I.e contrazioni locali ecl il meteorirsmo sono un segno sicuro del! 'esistenza dell'ostacolo. La diagnosi preco·ce dello .strozza1nento è diffi cile ed esige la massima .attenzione da parte del medi co che deve sentire tutta la propria r·esponsabilità e pensare che solo neJ,le prime ore l'operazione ha probabilità di successo. Quando l ' addome è come un tamburo., il polso frequentis.sin10 e filiform e, le labbra cianoticl1e .e si 11a il vomito fecale , non vi è ormai più. n t1lla da .sperare. L 'anamn.esi può facilitare ia diagnosi precoce; si ponga particolare atte11zione a pregressi processi infiam~atorii addominali, come appendicite, colecistite, annessite. vna gran p.arte degli strozzamenti int erni proviene da cordoni .e briglie, esit i resid11ali di precedenti operazi oni, i qua1i possono dopo diversi anni provoc.are i sintomi dello strozzamento; se questi si verificano in un ind~viduo precedentemente sottoposto ad interventi addominali, od in donne che .sono state operate per gravidanz a tubaria, non si perda tem·p o e ci si affretti alla laparotomia. Una diag.n osi esatta della specie e dellca localizzazione dello strozzamento è il più spesso impossibile, ma basta la diagnosi generica; il fatto di precedenti operazioni può far p.e nsare ad un cordone, la presenza di un 'ansa immobile può far ritenere oehe si tratti di volvolo. La maggior parte degli strozzamenit i riguarda 1

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II. POLICLI-r-:1co

i1 tenue, il vomito m.olto violento indica in generale la localizzazione nella parete al~a. Una regola da non dimenticare in pres·enza d1 sintomi di strozzamento è quella di €s,a minare tutti i possibili orifici erniari, tanto più .che la tumefazionie in questi può Essere del tutto insignificante .ed una trascuratezza in tal senso può condurre ad lln'inutil e l aparotomia. fil.

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Un caso di appendicite

cist~ca.

e1 DELATTRE. Bu11. et lVlém. Société de Chirurgie. Tome XLIX, n. 8, 6 marzo 1923). Donilla di 25 a. co,n prima crisi di appendicite nel gennaio 1919, l eggera e curata con 10 gio.rni di riposo a l.etto. Successivamente 'frequenti disturbi digesti vi al minimo errore dietetico. Nel settembre 1!)22 altre crisi l eggere di dolori. In tale epoca, dopo pochi giorni, condizioni generali -eccellenti; dolore nettissimo alla pressione Illella regione appendicolare; scarsa difesa delle pareti, che rende diffi..cile però ),'.esplorazione prof O·n da. Operaziorie: il 25 novem.b re 1922. Incisione di Jalaquier. Cieco esteriorilizzabile, sul qu.ale è impiantata t1n 'appendice del volume di un pugno di adulto, .n on aderente nè all'epiploonJ nè agli organi vicini. Tutta la massa è fluttuante. L'estremità prossimale termina anche nell'interno del, cieco, ed attraverso la parete di quest'organo si sente nel suo lume una cupola costituita dalla parte superiore della cisti appendicolare. , Circoscritta la base di impianto, , previa protezione del campo operatorio, si pratica un.a resezion.e del fondo cecale: sutura intestinale in due piani. Dall'appendice fuoriesce una mucilaggine spes· sa, gelatinosa, opalescente; le par.eti del viscere sono assottigliate ed atrofiche. Esame microscopico : sezionj fatte sul fon do app.endicolare, nella parte :r:nedia e nella base di impianto non rivelano tracce di infiamma~ione nè di formazioni neoplastiche; 1.o spes~ore della parete è di 2 mm. Sulla parte media si ha il massimo assottigliamento € mucosa muscolare e sierosa sono addossate; scomparse le piegl1e della mucosa, di cui l'epitelio riposa direttamente, come strato continuo, sulla muscolare; qualche foll.icolo linfat ico , nella muscolare, di cui i due strati sono sottilmente .addossati 1'11no all'altro e l'esterno in qualche punto, sclerosato. Su1 fondo del1' appendice la mucosa è scom.p arsa; abbondante infiltrazione linfoide nella sottomucosa; muscolare esterna sclerosata in buona parte. Le sezioni pr.aticate nella base di impianto, parete cecale, mostra 11no strato di mucosa normale cecale con le glandole cli Liebertruhn, strati muscolari assottigliati, soprapposti e nei lati della cavità cistica non si trova trac~ ia di mucosa appendicolare; numerosi is0lotti emorragici. In riassunto dilatazione cistica di tutta l'.appendice con travate di infìammazioTIJe. ·( LEPOUTRE

Ciò eh.e caratterizza questa affezione è la atrofia considerevole antica delle pareti del1'organo e J.a scomparsa dei follicoli linfatici.

[ Ai'lNO

XXX, F ASC. 38 j

In alcuni casi assai frequenti l'appendice è distesa solamente alla stia estremità distale, in dietro ad rina stenosi infiammatoria. Più rara111ente è tutta distesa, con cavità i~tera­ menrte separata dal ceco (appendice gigante ) . Clinicamente in questi casi si: ha il decorso dj un'appendicite cronica, con episod ii subacuti. Raramente si riesce a palpare la tumefazione appendicolare. Rompendosi può determinare la malattia gelatinosa del peritoneo . Il contenuto mucoso è stato batteriologicamente trovato sterile. Nel caso •riferito man·ca lo esame batteriologico. Si avrebbe quindi, malgrado la cavità chiusa, distruzione dei germi normalmente contenuti nell'appendice. J URA.

Della gastro-entero-anostomcsì senza la torsioue dell'ansa digiunale. (GOULLIOND.

Journ. de Chir., fév., n. 2, 1922).

L' A. non fa la gastroenterostomia come la maggior parte dei chirurgi francesi e i bu-0ni rjsultati lo consigliano a illustrare la sua particolare tecnica. La gran maggioranza dei chirurg·i nel praticare la g.astroenterostomia fa compiere all'ansa un giro in modo, secondo i vecchi precetti del ·R·ochvvitz e poi del Marion, che il n1ovin1ento del contenuto si compia come nello stomaco cla sinistra a destra cioè in senso isoperiltico.. L' .A. invece fa t1na stomia antiperistaltica, che dice diretta, vicinissima al · Treiz, senza torsione dell'ansa e perciò conservando la direzione di essa da d est ril a sinistra. Esegue la stomia p o·stcriore vicinissima al Treiz (1-2 dita) parallela alla grande curvatura, ma alquanto inclinata in basso e a sin) str a e fissa la breccia mesocolica allo sto' maco sopra la booca anastomotica. Questa maniera di fare ha la sua ragion.e anatomica, poichè il digiuno lasciando il Treiz obliqua a sinistra e in basso sul versante sinistro del c-0rpo vertebrale come ha studiato W. Mayo e perciò è meglio rispettare qt1esta disposizione naturale quando si fa ansa cortissima. Qua ndo invece l'ansa si fa p]ù lunga, là doiVe il digiuno va da destra a sinistra, è indicato invece conservare questa disposizione voluta dal l\!Iarion. L'essenziale è non contrariare la direzione dell'ansa, peI'1ch è questa disp osta in altro m-0do tende11do a prendere la primitiva disposizione non torca l'intestino. Nella stomia diretta gli alimenti vengono spinti dallo stomac-0 dall'alto in basso, quindi vengono presi e trasportati dalla peristalsi in-

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28]

SEZIONE PRATICA

testinale nel suo se11so, perciò nel nostro caso <la destra a sinistra, in moid o cioè non isop eristaltico rispetto lo stomaco. Quando non esi:Stono torsioni gli alimenti si muovono nell'intestino e p,er la peristalsi e per il gran flusso di bile ·e di sueco pancreatico e duod-enale, <ehe è in quantità non indifferente come l'A. 11.a potuto osservare in una d·ornna con fistola ·duodenale ove ragg·iungeva i 2 litri. Questo processo non è originale, p·o ichè ad ansa corta e con stomia assai più obliqua in basso e a sinistra, parallela ai vasi dello stomaeo, è stato eseg11it·o dal Roux nel 1898 e poi dallo Hochenegg. Inoltre pilì recentemente , è stato raccomandato da vVilli.am Mayo per ~vitar.e il circolo vizioso acuto e cranico. Però l'A., in base alla sua lunga esperienza p~rsonale, può afferm.are -che con questo genere di G. E. diretta si evita il circolo vizioso, <:he l'aveva molto preoccupato nei suoi primi anni di chirurg·ia gastrica, e cl1e clinicamente re raidiograifìcamente si osserva ltn'ottima fl1nzionalità del neopiloro. Analog·amente vantano bl1oni rist1ltati quelli che la praticano isoperistalti,c a .alla Niarion o alla Ricl1ard, ma costoro talvolta 11an110 dovuto ricorrere a lavaggi gastrici; talvolta hanno dovuto eseguire u11a digiuno-digiunostomia complimentare, talvolta h anno ieonstatato dilatazione acuta dello stomaco. In c onclusione 11anno osservato d.anni da circolo vizioso l1sando a.11sa lunga ing·il1stamente detta a volte corta. L'A. è perciò fal1tore della stomia diretta ad ansa corta che gli ha dato sempre ottimi risultati. Tuttavia crede che in alcuni casi si può avere indie.azione ·per la stomia isoperistaltica ad ansa lunga o meno. Così nel caso di fistola duodenale in cui praticò es·c lusione -eseguì, per impedire r eflusso alimentare nel dl1odeno, .ansa lunga e per ca11tela digiuno-digi lJnostomia. ' Così in un caso i11 cuL lasciando il Treiz il digiuno andava invece che a sinistra a destra preferì la disp·osizione isotJeristaltic.a. Gussro. Importante pubblicazione ! Prof,

Dott.

DARIO

. MAESTRINI

Docente di Fisiologia nella R. Università di Roma

Cardiografia ed Elettrocardiografia Angiografia . Prefazione del Prof. S. BAGLIONI

Oirettore dell'Istituto di · Fisiologia nella R. Università di Roma Un volume in-8, di pag. VIII-168, nitidamente stampato su carta semipatinata con 64 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 O. Per i nostri abbonati sole L. 1 6. 7 5 franco di porto. Inviare cartolina vaglia a l Cav. LUIGI POZZI. Via Sistina. a 14 Roma.

1235

CENNI BIBLIOGRAFICI. L . BATTISTELLI. . La bug ia ·1iei normali, nei cri~ miriali, nei folli . Prezzo L. 12.50. Editore Laterza. Bari. Il preg.evole saggio psicologico del prof. Battiste Ili go·de già una s.u fficiente notorietà perchè meriti di essere additato all'attenzione del pubblJ~o medico. Il succed.e.r si freq\J_ente delle edizioni attesta l'interesse che esso ha destato. In effetti nulla di più completo è stato pubblicato ·SU l'argomento in Italia e fuori . Le pagine di questo liibro, che riv·elano nel Battistelli una vasta cultura, un intelletto r-tcuto, un'anima d'artista, si leggono con ver'o dil etto, con si-curo pro·fitto. La bugia ·eid il bugiardo sono co!llsiderati e studiati con rigorismo scie11tifìco ed insieme con sentimento d'arte. La veste letteraria è chiara, -c-0rretta, forbita.

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dr. FINKBErNER. D ie

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E.

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IL POLICLIN. CO

plici conferenze illustra te da proiezioni che attraggono l'attenzione deil'uditor.e e megl.i o fissano n.ella mente i <!oncetti e$po·sti. Il prof. Ragazzi 11a intrapresa l a pubblicazione di 3Ch·emi di conferenze di propaganda igienica, in cui ogni punto saliente è illustr.ato da una • proiezione; qu.esta dell'alcoolismo è la quinta della serie e mette efficaceme.n te in rilievo i danni material1i e m·orali dell'alco.olismo· riuscendo persuasiva .s~.nza essere terrificante. Essa è accomp a gn.ata da 25 diapositive e tornerà a ssai utile a quanti maestri, medici, propagandisti intendano diffondere i sani principi di igie11Te fra l·e mass•e.

fìl.

AECADEMIE, stJCIETA MEDIGHE, CON6RESSI.

I ANNO xxx,

FASC.

ce una ulterio"'e diminuizione della lipasi, un maggiore aumento della amilasi e del fermento glico-litico, ed una diminuizione (lella catailasi. · Il salasso lascia sempre immutata l'amila·s i, mentre modifica. talvolta - nel senso di una diminuizione tutti gli nit.ci ferm2nti citati. Fatica. e sistenia nervoso vegetativo.

L'O. riferisce i risultati delle sue ricerche rivolte a ll'indagine degli influssi -esercitati dalla fatica sull'equilibrio neuro-veg'€tativo. tJon diverse i:;erie di ricerche, sugli animali e sull'uomo, ha potuto ·d imostrare cl1e la fatica causa variazioni nel qua-0.ro leucocitario, nel compor• tamento del riflesso oculo-cardiaco, del dermogra· fismo e della pressione. Nei gangli simpatici della cavia sono frequenti alterazioni a carico della sostanza tiroide, dopo affaticamento prolungato. I risultati complessivi fanno iitenere all'O. che i! sistema nervoso ,-egeta.tìvo prenda parte alla com· plessa sindrome della fa tica. .ilELLO

G . .-

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche - Milano.

&eduta. àel 29 giugnu 1923.

FJeclitta. urdinaria del 22 gilugrio 1923.

Presidenza : Prof. A. PASINI, Presidente.

Presidenza : Prof. A. PASINI, Presidente.

La cura endotra-0heal e col vaoc'i'no B V 2 Bossan) nella, tubercolos-i polmonare.

l?a pport i tra forn1a e fu1izione 11el siste1na di co1id uzion,e delz ·eccita n1ento del cuore BRU~I

L'O., ricordata la forma e lo ~vilup1)0 del sistema (nodo del seno ~ fascio dj His col nodo ·d i Tawara), seco1~do le sue osservazio11i, rileva sulla base dei dati fisiologici che le {1ifferenze funzionali tra il sistema di conduzione ed il miocardio comune ·sono soltanto di grado. Ritiene che a11cbe Je diff2renze anatomiche siano soltanto di grado, poichè il tessuto dei nodi non è, per quanto gli risulta, nè un quid di mezzo fra il tessuto muscolare ed il nervoso, nè una specie di fuso neuromuscolare, .come fu sostenuto, ma ·semplicemente una particolare for1na di miocardio. Lu natura prettamente muscolare del sistema è dimostrata dallo sviluppo, che dall'O. fu sistematicamente seguito nei ruminanti. L'O. 'ruol mettere in rilievo che la caratteristica dei nodi fì11 dai primordi del loro sviluppo è quella di possedere miofibrille dirette secon dO tutte le direzio11i; essi devono quindi essere capaci di contrarsi secondo tutti i diametri e, data la loro posizione ed i loro rapporti di continuità col miocardio comune, di propagare conromporaneamente la contrazione a tutte le parti del cuore. A. O. -

1

I fe1·rnent·i del sangu,e nella fa.t·ioa.

L'O., con esperienze sulla cavia e sull'uomo, ha rilevato che la fatica acuta provoca delle modificazioni dei fermenti del sangue: e precisaine11te una diminuzione della lipasi, un aumento dell'amilasi, del fermento glicolitico, della catalasi e del fermento proteolitico. L'affaticamento prolungato per parecchi giorni determina in veSERENI

E. -

38]

GE~NARI

(Vébol

I/O. espone le sue osservazioni sopra 10 casi di tubercolosi polmonare, curati co11 C. -

iniezioni endotracheali di vaecino Bossan, B

V.,~

a lla dose di 3-4 eme. Il vaccino ~ossan, composto di una soluzione -0loosa di bacilli tubercolati appositamenfe macerati, agisce in linea generale come 11na tubercolina. La. sua speciale composizione, ed il suo lento assorbimento attraverso l'epitelio polmonare, rende la sua applicazione possibile in casi più avanzati, in forme aperte ove la cura tubercolinica non è consigliabile. I ri.sultati otten11ti sono in parecchi casi incoraggianti; in alC"llni ~i ebbe la completa scompa1'8a dei bacilli di Kocb negli sp11ti.

n

1.>alore del segno di Tan,sini per la diagnosi di m.etasta.~ intestinale 'nel can,oro del piloro.

N. - 'L 'O. riferisce su 22 osservazioni {li ~ancro del piloro catalogabili in 4 g·ruppi e giunge alle seguenti conclu1sioni : 1) La presenza -lel .segno di Tansini non sta ad indicare l'esistenz.a di metastasi intestinali se non con llll certo grado di probabilità, pari al 42 % dei casi di carci1101ua del piloro con addome tumido; 2) Spesso (50 %), al rilie,ro clinico del sintomo di Tansini corrispondo110 diffuse infiltrazioni a visceri addo1ninali, ma non metasta-si intestinali; 3) Non sempre (10-15 %), il rilievo al tavolQ operatorio di diffusè metastasi intestinali ha il riscontro clinico <lel seg'lo di Tansini; 4) Si ha add01J11e più o meno tumido anche in casi di rs tenosi pilorica di natura . benigna. cicatriziale; 5) Probabilmente la tumefazione d('.ll ve11tre nei gastropazienti cancerosi, oltre che da una leggera reazione dei due foglietti periDELLA MANO

-


(ANNO

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FASC.

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SEZIONE PRo\TICA

toneali per diffusione e infiltrazione della forma neoplastica, è determinata anche da un altro fattore di natura nervosa; 62 II segno di Tansini non ha' a ltro valore, che q11ello di indicare, con grande probabilità (80-85 % dei casi di carcinoma pilorico ron addome più o meno tumido), che la forma neoplastica dello stomaco è largamente diffusa nella cavità addomina.Ie \Senza però poter precisare una. speciale localizzazione della meta stasi. Di un semplice e pratico apparecchio per la f.ra.sf1tsione con sang1te· oitratato.

Rossr F. - 1/0. descrive lln suo apparecchio per la trasfu~ione con sangue citratato, il quale, sia per la sua seu1pljcità, ~ia perchè non presenta gli inconvenienti offerti dai numerosi altri consimili, si impone alla pratica. A.

CERESOLI.

Reale Accademia Peloritana - Messina. Sed1tta del 15 e 16 giitgn,o 1923. P1·eside·nza : Prof. G. B. Rizzo. Segretario: Prof. L . DE GAETANI.

Prof. C. Cucc10. - S alla lisi batterica trasmissibile. Nota 1a . Me oca n ismo d' az ion,e. Dott. E. REMOTII. -- Sul.la lisi batterica trasniissibile. Nota 2a.. Azione del batteriofa,go sulle proteine.

1.

Prof. C. CIACCIO. - ~<:j11,lla lisi batterica t1·asmissibile. Nota 3a, Natura della lis·i . In base ai rist11thti ottenuti con questi studii, 1'0. conchiude che la lisi batterica trasmissibile è in rapporto a ferme11ti content1ti nel corpo batterico, la cui azione è determinata da agenti diversi i q11ali agiscono a guisa di una ·'!inasi. Prof. UGO Lo1.-ranoso. -

e

Sulla cosidetta insu.lina .le condizioni della siia azione. - L'O., ricordate

.alcune sue rièerche pubblica te nel 1916 d.alle quali era stato dimostrato che il liquido di RINGER gluoosato circolando in pancreas di cane acquisiva un'attivib-\ glicolitica molto intensa (condiziÒnata però dalla presenza di co1:pt1.scoli rossi), riferisce nuove esperienze esegt1ite colla. ·stessa disposizione sperimentale, nelle •1t1a1i dimostra che l'azione glicolitica si ottiene sia i11 vitro che in vivo, in animali normali e spancreatizzati. Inoltre 1'0., studiando le pro1Jrietil. enzimatiche del liquido di Ringer dopo la circolazione sul pancreas isolato, giunge a dimostrare la presenza di un'attivissima an1ilasi e di un attt,·o enzima ~>roteolitico . L'enzima proteolitico non disturba oon la sua presenza lo svolgel'si della glicolisi. Ciò è in contraddizione alle affermazioni degli autori americani che considerano necessaria. la divisione dell'attività glicolitica dalle attività. pancreatiche esterne, e precipuamente dalle proteasi.

1237 ..

Prof.

LOMBROSO. -

Sul oompo1·tamerito degli acidi yrass-i super·i ori n~l fegato in autol·i si asetUGO

tica. Prof.

Su,lle va·r iiazioni della o~lesterina nel fegato i1i autolisi. L'9., stuCAMILLO ÀRTO]),f. -

diando le variazio1ù della colesterina totale nell'àutolisi del fegato di cane, addizionato con soluzione di Na CI in RINGER, conclude che nel fegato in autolisi si svolgono contemporaneamente fenorr~eni opposti <li colesterinogenesi e colesterinolisi, prevalendo volta a volta l'uno o l'altro di questi processi, a seconda delle condizioni in cui si esperimenta (temp·o di autolisi, periodo digestivo dell'animale, presenza di acido oleieo, squilibrio endocrino) . DQtt. S.

RACCHI USA. -

cocitosi di.gestiva. -

Sul 11iecoaniS1no della leu-

L'O. espone a lcune ricerche

persona.Ii eseg1lite :::;u 1nalati di stomaco e preci- ' samente s u ipercloridrici, i[>ocloridrici ed acloridrici. Previo esame del ISUcco gastrico per la determinazione dell'acidità, èSeguiva su ciascun malato prima la prova della leucocitosi digestiva dopo somministrazione di un pasto ricco di proteine e poi la stessa prova dopo sommiJ?.istrazione di una soluzione di acido cloridrico a l 4 %. I

risultati sono i '.:'.eg11enti:

gli ipercloridrici presentano 11na leucocitosi anche a digiuno e c>he aumenta sia dopo il pasto, sia dopo l'acido clorid.rico; 2) gli i.IJ()cloridrici a <1igi11no hanno una quantità di leucociti norm~le, dopo il pasto di proteine r)resentano una leucocitosi scarsissima, mentre dol)O l'acido cloridrico si ha la leucocitosi come nei precedenti; 3) gli acloric}rici a digiuno hanno per Io più l1na leucopenia, dopo il pasto di proteine manca la leucocitosi, mentre si ba leucocitosi costante doIJO l'acido clorid1ico. L'O. conclude che la leucocitosi digestiva debba ritenersi originata dalla secrezione cloridrica della mucoRa gastrica e non dalla digestione delle proteine . 1)

Dott. S. RAccruusA. -

P1·inie ricerche <li ernatologia chimica sulle oo.~tlt 1tizion'i . - Lio., partendo

dalla ipotesi del l">i~NDE che nei d11e tiipi costituzionalmente opposti (Iougilineo, brevilineo) dovesse esistere nel sangue i1na formola chimica antitetica; 11a istituito delle prime ricer.che sul comporta mento del glucosio, acido urico e colesterina. Egli ha trovato nei longilinei 1!1na quantità di glucosio, acido urico é colesterina inferiore al normale si11'ora stabilito, mentre nei brevilinei dellé cifre di gran lunga Sl1periore non solo rispetto ai longilin ei, ma ai tipi unici ("Onsiderati sin'oggi. I soggetti esaminati erano tutti in :Perfetta ·s alute e scelti fra i tipi maggiormente opposti. L'(). conclude che, dati i nuovi dati fisiologici ottenuti, si debba in ogni caso tener conto della costitu7.ione sia nel campo della fisiologia che nella patologia. •


12,38

Dott. O. :M1raco1j1No. -

Osservaz,l oni personali sulla ou,r a della tubercolosi col pneumotorace te1rape·utico CLlla Forlan.ùni. - La pratica di 12 anni

G. CAvAL1~n1 (laureando): -

Az ione dell'aoido. cloridrico sitl oomp1rtamento nitmerico dei leucociti del sa?igue capillare, venoso e cardiaco . - La

GALTj "UPPI.

S.

R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti. Seduta ordinaria dcl 13 n1<i11gio 1923.

,

-

L.

Albergh etti. Trattano di una questione scientifica, allora (1769-1772) molto dibattuta, circa la esistenza {li acq11a nel labirinto dell'orec-

chio, e della successione al Morgagni nello Studio di Padova, che fu assunta dal Caldani stesso. .J.

SACCHETI'O

e M.

SAvrNr.

(:Nle.ijloria presentata

dal prof . L. SALVIOLI). - S11:l deco'l·so e sulle lesio'ni istologiche indotte dall'av'itoniin,osi e dal <ligz u'lio degl,i ucoe~li aditlti o ·in via di sviluppo.

C. FoÀ ed 'ID . PEsEnrco. (lVIemoria l)resentata dal prof. A. STEFANI). - Le 1.-'ie del cosictetto riflesso 1

ps-ico-galvan,ico. L ipertrofia, della toriac(f, vasale i?i seg'uito ad una ste1iosi prodotta sperimentalmerite.

L. OSELL~DORE. - 1./0. ha compiuto delle ricerche analoghe a quelle compil1te dal BusAcom sull'intestino, allo •scopo di stabilire €e eventualmente anche nei vasi ~i istitl1isce un'ipertrofia nellevicinanze del iJ.)t1nto stenosato artificialrrl-e11te . Risultò che in seguito a stenosi parziale dei Yasi si istituiEc-e in vici11anza di quella lilla notevoleipertrofia a cui partecipano tutte e tre le tonache e gpe<:ialmente la media la quale può raggiungere uno spessore tre o quattro volte il nor111ale. I/O. discute e nega che tale ipertrofia possa dipendere cla condizioni statiche e conclude p€r l'ipotesi di lln attività . propulsoria dei vasi.

La Stomoterapia in, q1rattro oasi di norna pos_tmorb'illare.

Dott. G. CicALA.

SABBATANI. Lettere di Leopoldo Caldani a Do-

nien,ico

·.roRRE

RACCHIUSA. I

nella provincia di lVIe~sina. ricerche intese a stabilire l'importanza che le alterazioni funzionali della tiroide hanno nella patogenesi, •s intomatologia, decorso e cura della cardiopatia in genere e riferisce sulla in fl u~nza dello 1pertiroidismo sulla genesi e ~~ù decorso dei vizi valvolari. Pur confermando l'eventualità di sintomi ipertiroidei nei vizi cardiaci per effetto della stasi tiroidea, ammette con Chwostek, com'egli stesso ha potuto osservare all'autopsia di un soggetto, la pe1'sistenzn contemporanea -di tmo stato timico-linfatico, al quale si può imputa r0 una disposizione costituzionale della tiroide alla ipersecrezione. Le osser,azioni praticate nella Clinica Medica di l\1essina dimostrano la facilità. con cui l'ipertiroidismo conduce le cardiopatie ·valvo1[1.ri a llo scompen so acuto, con notevole dilatazione delle ca 'i tà cardiache e tachicardia aritmica, rer1dendo vano og·ni sforzo tetnpet1tico con i comuni cardiocinetici, specie la Digitale. I/intf'rve.p.to (l'un ipertiroidismo deve quindi sempre interpretar>Si quale significato prognostico sfa·vorevole per lo scom.pens<? cardiaco e la terapia deve avere {li miTa in tali casi la morbosa funzionalità della tiroide. Dott. LA

1

leucocitosi da acido cloridrico si riscontra sia nel sanglle dei capillari, sia in quello prelevato dalle· vene e dal cuore. J./O. conclude quindi che detto fenomeno, segnalato dal CI:\OOIO, è reale ed analogo a quello che si verifica dopo un pasto proteico e conferma cosi la concezione del detto autore, che cioè la leucocitosi digestiva è legata alla 1secrezione acida della mucosa gastrica.

L' iperti'l"Oidis·m o nella sintornatologic1, e n ella progn-0si dello scornpenso cardiaco . - 'L 'O. accenna che ha irU.ziato AN'l'ONTNO

XXX, FASC. 38]

di sinistra, facendo rilevare l'importanza di un segno da. lui -Osservato e desunto dalla casistica de1la letteratura e cioè la frequenza dei tumori benigni per la g'Uaina dei v:asi del collo in éontrapposto alla rarità di essi per la guaina femor.o.le e rispettivamente la. frequenza dei tumori maligni per il c-0110 in confronto ~· i benigni per la coscia.

di cura della tubercolosi pulmonare col pneu.motorace alla FORLANINI lo ha condotto alle seguenti conclusioni : 1) alcuni ca.si di tubercolosi pulmouare gt1ariscono per l'azione del pneumotorace,_ e la loro guarigione è duratura e definitiva; 2) di tutte le cure da lui provate (sieri e ·vaccini, autosieroterapia, tubercolinoterapia, antitossine, partigenj, ecc., ecc.), il pneumotorace ha dato i risultnti pi1) immediati e più stabili nei pochi casi in cui ha tro\a to la sua indicazione. In generale se alla 5a. o alla 6a. introduzione di ·g as, la sintomatologia non ,si. modifica in bene la cura è fallita ed è inutile insistervi oltre; 3) di fronte ad un attacco di eclampsia pleurica o di una reazione comunque grave del paziente durante l 'atto operativo, è prudente sospendere la cura; 4) su 150 operati ha potuto seguire l'esito definitivo in 50 casi ottenendo : 9 guarigioni durature e definitive (da tre a 10 anni) ; 6 g·uarigioni appatenti ; 1 caso letale : 5) comunque il pneumotorace bisogna. ritenerlo un ottimo mezzo di cura al quale •sarebbe errato non ricorrervi :,pecie quando le cure usuali sono fallite. Dott.

I ANNO

IL POLICLINICO

PAOLO.

Sopra 1tn caso di lipo'lna della guriina carotidea . - L'O. riferisce sopra un caso di li:poma primitivo dalla ·g uaina carat-0idea -

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A. DIAN.


[ i\N~O

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F AS.C. 38]

SEZIONE PRATll.i\

1239'

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

SEMEIOTICA.

guer·si nè per la morfologia, nè per la color.azione, essendo .anch,iesso g.ram-negativo. Il MiCome riconoscere la scarlattina subdola. crococc·us catharralis s.i trova comunementeIl prof. Achard (J ournal des Praticiens, nunell'espettorato in condizioni infiammatorie mero 5, 1923) in una sua lezione riferisc·e un dell'apparato re.spirato·r io ie talvolta .anche iDJ caso di mancata diagnosi di scarlattina, il ascessi o sulla mucosa dell'uretra anterioire, che fu motivo di contagio per un malato deldove può produrre una uretrite ~atarrale che la st~issa corsia e per la sorvegliante della risponde bene alla cura. L'A. r iporta ui1 caso. sala. Da questo fatto trae motivo per ammae- di infezionte renale, ·Che srurebbe stata considestramenti atti ad evitare simili errori nella rata cli origine gonococcica s·e non fosse statO' vita prof.essionale. fatto uno .studio batteriologic.o .completo, non Prima della eruzione, l'angina non sarà solo c0n 1, esame culturale, ma anche con le scambiata per un 'angina semplice p~r la uni- l'·eazioni del1a agglutinazione e della fissazione del com.p lem.ento. formità dell' arrossamento, l a bilateralità, e la tinta vin-0sa caratteristica. Gli essudati faIl Micrococcus catharralis è cli solito, ma ringei vengono solo· quando già 1'-e,r uzione B • non sempre, un microorganismo a b assa vimanifesta. L'eruzione stessa però può o man- rulenza; esso può determinare i!llf ezio·n i renali, care, o essere f ugaoce o incompleta: come puprobabilmente per vi.a ·ematogena. re può essere franca, stentata e di aspetto "fil. vario . CASISTICA. Scomtparsa l 'eruzione, mancando altri segni che possono far pensare alla s·c arlattina (otiFEGATO E VIE BILIARI. te. albl1minuria, artropatie), la desquamazione ne permette la diagn.osi retrospettiva: ma Le reazioni della cistifellea e la colica epatica. anche l a desqt1amazion·e può acquistare solo I sintomi che, secondo Moynihan, permetin secondo tempo e molto tardi il carattere tono di fare una diagnosi precoce di col·elia larghi lembi, specie a11e mani ed ai piedi. tiasi anche prima della comparsa delle coliSp.e·sso possono trovarsi il seg·no di P astia cl1e, si riferiscono specialmente alla digestio(as'Petto ecchimotico dellra piega del gomito), ne e sono : sensazione di pi.enezza e di p eso di Hecht (insorgenza di una petecc.h ia per all'epigastrio, oppressione che .si manifesta pizzicottamento ,della pelle del torace), o di m ezz, ora dopo i pasti, vomiti che fanno cesLeede (segno d el laccio). sare questi disturbi, intolleranza p er certi ciLa capillaro·s copia ~ l 'urobilinruria hanno bi, com·e formaggi fermentati, grassi, uova. scarso valore. L'eosin ofilia che manca nel. pe- Durante tali disturbi, l 'ammalato ha un'attiriodo di stato di quasi tutte I.e malattie, non tt1dine curva, con tendenza a fl ette.r e la coè r ara nella s1carl attina. scia st1l bacino, con difficoltà di respirare a Han·no dato risultati fedeli, tranne poche ec- fondo , mentre nella r espirazion.e profonda, avcezioni, I.e applicazioni dirett~ o ~ndirette del vert e un dolore sordo sotto il margin·e costale fenomeno dell'estinzione di Scht1ltz e Cha:rlton. destro. Ramond ha poi attirato l ' attenzione L'iniezion·e intradermica di 1/2, o di 1 cc. di sopra la d.i minuzione del murmure vescicosiero di individuo sano esting·ue l'esantema la re a lla base del p·olrr1one destro, indicante s.carlattinoso in capo a 6-12 or~ per un tratto litiasi biliare frusta, segno di una certa imvariabile per estensione da una moneta da portanza per la diagnosi con i dolori d el pi5 franchi al, .p almo di una man·o. Se il siero loro e del duodeno. E poi nota la diarrea iniettato è di uno ·scar1attinoso o di altra spe- .prandiale dei biliari, vera scarica di bile ac'cie anim.ale il f.enomeno manca . compagnata da violento bruciore all'ano, coLa R. W., che fu tr·ovata positiva in grani me pl1re la forma gastralgica della litiasi binumero di scarlattinosi, non ha valore sp.e- liare. L a reazione vescicolare più tipica è poi cifico. . PERSIA. la colica epatica, che talvolta può ·essere li.. mitata al solo dolorG senza itter o, nè .elimiCause di errore nella diagnosi del gonococco. nazione di calcoli con le feci. Fr.a i segni che premettono l a diagnosi l)reT. Shiv·ers (Journ. amer. nied. Association, 12 maggi-o 1923) Iiichiama l'attenzione sulla coce della colica epatica, J . Konings (Le Scalpossibilità di scambiare il Micrococcus cathar- pel, 23 giugno 1923) mette in prima lin ea il dolore spontaneo, che s i manifesta spesso bru1·0 lis per il g~nococco, cl1e non può distinI

1


1240

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scam·ente, atroce, con il massi):Xlo di intensità alla regione vescicolare. e si propaga verso la snalla d.estra ed alla schiena. I vomiti com. paiono quando la crisi è for te o prolungata, dapprima alimentari, poi biliari. Importanti sono poi i punti dolorosi alla pressione, fra cui il punto celiaco ed il cistico, al di sotto della parte m·edia del margine .c ostale destro ·e nell'angolo formato da questo e dal margin€ del gran retto. Un altro punto si trova .all'estremità d ella undecima costa di destra. I l punto frenico si trova fra i due capi dello sterno-mastoideo ed ha, secondo Chauffard, importanza notevole p·e r la differenzi az~one da crisi appendicola.r i o piloriche. Posteriormente si h a un punto di corrispondenza dell'omoplata destra. Assodati tali fatti~ e dopo un esame metodico dell'addome·, si ricercherà s.e ls. crisi è accompagnata da ittero, se i.e feci sono scolorate e soprattutto se vi è febbre continua, che può indicare una in1f·ezione concomitante delle vi.e biliari. fil.

Contributo clinico radiologico allo studio della calcolosi biliare. B. Pescarolo (Dictrio radiologico, n. 2, marzo-aprile 1923) fa rilevare che: se in un gran numero di casi la diagnosi di calco l osi biliare è molto facile, jn (!l1al che caso è straordinariamente difficile sì da non potersi raggil1ngere con sicurezza se non tentando anche l'esame radiologico. Di -niù anche auando essa è facile non è . I raro che la scelta dell'indirizzo curativo se rr1edico o chirurgico possa essere determinato sicuramente ed in modo precoce solo dall'esame radiologico coordinato co,l l'esame clinico. È certo che l' esame radiol ogico, sia in modo diretto colla constatazione dei calooli, sia pit1 spesso in modo ]ndiretto è di grandissimo aiuto. Purtrppo in questi ultimi tempi l 'indagine radiologica nella calcolosi epatica fu, direi, squalificata perchè, essendo· la colesterina permeabile ai r aggi, quando i calcoli so110 di colesterina p11ra (spesso sono di colesterina e sali di calcio)· sfuggono anc11e a.Ila radiog·rafia. · l\1a n o1n si deve ridurre l esame radiologico alla sola ricerca dei calcoli biliari; l'esame radiolog i.co concomitante del ventricolo e del segmento l)iloro duodenale bene interpretato può dare a l medico la chiave in casi difficilissimi. L' A. conferma le sue deduzioni in base a casistica personale. Se la radiografia può essere di capitale importanza permettendo la constatazione radiografica di calcoli, di non m inore importanza è l'indagine radiosco pica 1

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[ANNO XXX, FASC. 38]

IL POLICLINICO

1

1

per la valutazione di certe complicazioni che si posson.o svolgere nel decorso della cal~o­ l osi epatica specialmente dei processi infiamm a t ori adesivi tra vescica biliare, coledoco e tub,o digerente, e con esempi personali l A. conferma le sue affermazioni. L' A. pertanto in base alla sua esperienza personale conclude: 1) che nella calcolosi epatica la radiol0gia può essère di grande aiuto sia nella di1nostrazione di calcoli, sia per escluder e affezioni ulcerative gastro-duodenali, la cui sintomatologia soggetti va p u ò confonder si eon quell a della coleliti asi, sia perch·è dimostra il più frequente l'esistenza di processi infiammatori adesivi tra vescica biliare, pil oro e d11odeno che permettono una più sicura orientazione diagnostica e curativa; 2) nel campo della colelitiasi come in ogni altro caso clinico quando vi è una chiara indicazione chirl1rgica è inutile lasciarsi legare le mani da controindicazioni mediche; 3) .in casi diffici.1 i di malattie epatiche il compito principale del medico pratico è uno .solo : cioè il compito di tutta la sua vita di lavoro : esaminare, esaminare, esaminare. 1

1

MILAN I.

Il '' colpo di frusta ,, epigastrico nei cirrotici: F. Deve (rif. in Archives médic. belges, giugno 1923) rip.orta tre osservazioni .personali. Nel primo caso, in seguito ad un dolore local·e vivo .ed improvviso, consecutivo ad un colpo di tosse, era oomparsa nna tumefazione; si trattava di un etilico di 50 anni, con fegato probabilmente alterato; la lesione simulava un.a ·cisti idatidea calcificata od una col ecistite da calcoli. L'intervento chirurgico dimostrò la presenza di un ematoma nel grande retto dell'addome. In un altro caso, il dorale inizial e fece pensare .al colpo di pugnal ~ peritoneale di un'ulcera perforata ed un c:tiirurgo praticò la laparotomia d'urgenza; ~i trattava invece di un €matoma del gran retto iI1 una cirrosi di Laennec con ascite. Il terzo caso venne diagnosticato in vita e confermato al1'autopsia. L'A. ritiene che in tali casi si tratti della· rottura. di qualche v~na mi1 scolare parietale, diventata più o m eno varicosa per la circolazion.e collaterale vicariante; di fatto , oltre al reticolo venoso, irradiante dall'ombelico che disegna la « testa di medusa», esistono dell e flebectasie parietali profonde intramuscolari, fin qui trascurate dai patologi. Si produce un incidente analogo al « colpo di frusta» dei varicosi; nel caso dei cirrotici l'ematoma, imbrigliato dall·a guaina è dalle intersezioni apon~11-


[A!\NO XXX, FASC. 38]

SEZIO:r\E P'RA'flf.A

rotiche, prende la form.a ovoide, simulandq un tt1more parietale. Dopo un i11izio doloroso, l'en1oioma diventa indoloro e di111inl1isce progressivamente di volume in 15-20 giorni. Il tratt~mento dell'ematoma asettico cnnsiste in apJllicazioni di corn1)resse calde, cl1e calma110 iL dolore ~d acceler.a no il riassorbimento della piccola raccolta sanguigna.

ftl. OSSA E ARTICOLAZIONI.

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L'osteo-condrite deformante giovanile. Froelicl1 (Paris ·rriédi,~ cll, 21 lt1 glio 1923) con-

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valletto o sopra una . sella, cl1e mantenga le ce>scie divaricate. St prescriveranno i recalcifica11ti, mescolati a preparati jodici e non si trasct1rerà il trattamento poliglandolare che ha. dato all'A. b11oni risl1ltati. Quando l'affezione è stata trascurata e si interviene tardivamente, bisogna rom.p ere o sezionare gli adcluttori e m ettere 1a gamba in abd11zione .m ediante un aJ1parecehio gessato per qu alcb.,e se,ttimana. Se poi vi è anchilosi completa, si procederà ad llna osteotomia sottotrocanterica. · A. Z.

sidera come tale le lesioni dell'anca n ~l pe• . riodo di crescen za in ct1i, tlu1·ar1tc lo staclio Mobilizzazione lmmeàìata iniziale, si 11a frammentazione o scon1parsa nelle· fratture dell'olecrano avvitate. ' del nucleo osseo della testa femorale e, nelOlivier (La Presse méd., 21 n1arzo 1923), balo stadio terr11inale, delle grandi deformazioni sandosi sul concetto sostenuto da molti cl1i.: della testa fen1orale cl1e ricordano la coxa rnrgi che la mobilitazione precoce dopo sùva1~a essenziàle. La lesione si inizia nella tetl1ra ossea nella frattura della rotula dà ottin e1·a infanzi a, in n1odo insidioso ed apiretico, mi risultati ha applicato tale trattamento in con leggera zoppicatura op1)ure con crisi acu- un caso di frattur a dell'olecrano. Fatto l'avvita di artrite infettiva; tt1tti i movimenti sono tamento e suturato per prima ha immobili,zdi solito liberi, _salvo l'abduzione. Il gran tro- zato l'arto per 48 ore con fasci.a amidata che cantere è llll poco spostato ir1 alto e saliente, fu poi sostituita con fascia di garza che per- . ltt gamba è in rotazione esterna, vi è una metteva al ma-lato di fare dei piccoli movileggera atrofia della coscja e del polpaccio, menti. Al1'ottavo giorno l'infermo riprese qua111ancano go.ngli all'inguine. si tutti i movimenti del gomito, al 20° giorno ·L'affezio11e IJUò esser e indolora, òppure il ft1 lJerf ettamente normale. mafato soffre dopo aver camminato a lungo ; L'A. aveva trattato anteri orm~nte fratture i~t durata è piuttosto lunga se si considera il dell'olecrano con immobilizzazione dopo cerpel'iodo della leggera zoppicatura; il }Jeriodo cl1iaggio o avvit~mento, ed aveva osservato che doloroso, acuto dt1ra un an110 o pi"çt, in qual- occorrevano da 30 a 40 giorni p:erchè la funche caso meno. zione ritornasse completa. Radiograficame11te si osserva anzitutto la DOMINICI. scomparsa d el nt1cleo osseo, che può farsi in blocco .Oppure non essere totale ed allora si • TERAPIA. • vedono persistere detriti di. nt1cleo. Sembra che • la testa femorale si ra1111nollisca; la parte suLa cura radicale dell'unghia incarnita. periore della testa si appiattj sce e l'insieme D. Taddei (Rif6r1ria medica, 8 _gennaio 1923), r asson1iglia ad una testa di giraffa o ad lln tam11onc di carrozza ferroviaria; tale aspet- facendo notare che questa piccola oper.a,zione • to cliventa più netto nel periodo di riparazio- è assai dolorpsa, consigl.ia di ricorrere o alla ne. La cavità cotiloide :r:imane integra. Cli- iniezione di soluzione antisettica circonf.erennicamente si 11anno si11tomi identici alle al- ziale od all~an-estesia genera]e che egli pratica col così detto blocco psichico. Il chirurgo ~ tre forme di coxite. Il tratto.mento consis te all'inizio nella im- . si pone di fronte alla pianta del pied·e; pramobilizza.zion e della articolazione in buona po- ticato il taglio del margine li·b ere dell'unghia, sizione, cioè in estensione e leggera abduzione. la pl1lizia con benz ina· e la p ennellazione dì Passato il periodo doloroso, si mantiene l'ab- tutto l'avampiede con alcool jedato al 7 %' si d11zione medja11te gessatura a c11i si può ag- . isola l'avampiede con un telino o con compresgip.ngere la trazione elastica; dopo il periodo se sterili e .si stringe alJa b.ase del dito un florido, se la zoppicatura è poco notevole, si laccio elastico (una comune sonda Nélaton) può prescrivere il riposo relativo e l'apparec- ,che si fissa. A qu•esto momenito l'A. applica chio solo durante 1a notte. Se l'affezione è bi- sul viso del malato la comune maschera Jullaterale, si fa l'abduzio11e di notte con un ap- lia.rd od una compressa rivestita di carta imparecchio divaricatore di coscia e di giorno permeabile, in cui si versano· preventivamente · si mette il ba111bino a cavallo sopra un ca- 50 g. di etere da anestesia. · r

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lL POLlCLlNICO

( Ai,~O XXX, FASC. 38]

Preso il dito tra il pollice e J 1n cl ire de Ila ossigenata con li perborato di sodi-O, che form.a no sinistra, lo si flette tplantarmente, si innisce una solt1zione di ossig·eno allo stato n a troduce brl1scamente a piatto sotto la ·parte di scente ed alca1.ina per la formazione di m etam.ezzo dell '11nghia, fra questa ed il letto unborato di scodio. In dosi di 5-tO grammi per g·11ea le, 1111a delle ·la1ne della forbi ce retta. fino litro di acqua si ottiene una soluzione, eh.e h a a sorpassare di alcuni millimetri la part~ vi- . a.r1che il vantaggio di essere isotonica., m olto sibile dell ,unghia; quindi si rivolge la lama in consigliabile specialmente nelle le11corree e alto .e si divide, con un colpo netto, in due nelle metriti ; con l'aggiunta di mentolo in in·e tà l'unghia e la plica sopra1mguea] e. Con proporzione di O, 7 %o la soll1zio11e è anche la pinza di Kocher, si afferrano longitudinaldeodorante ed a11algesica. rri·e nte prima l'uno, poi l'altro margine della (L e Scalpr'l, 5 maggio 1923). incisione .e con movimento di rotazione verso fl l. l'esterno, si est irpano Je due metà. In s.eguito col bisturì, si i)ratica una triplice incisione, Per rendere gradevole l'olio di ricino. cl1e forma ne11 'in1sieme una figura ad u; con \Vood consig·1ia di mescolar.e 5-10 grammi di. le brancl1e laterali longitudinali a 2-3 mm. dal olio di ricino con glicerina pura e sciroppo dt margin,e ung11eale al di fuori del tratto ulceorzata ana g. _ lO, aggi11ngere 5 g. di acqua di l'ato; esse incon1inciano all 'estren10 del clito e 1 fiori d 'arancio e 20 g. di acqua; agitare vivacon direzione obliqua fin contro la falange, si me11te prima di prender€; pe.r dare una dose portano fin o a 6-7 mm. al di I'à del margine purgativa, aumenrtare la dose dell'olio e quelsopraungueale; l'incisione. trasversale le ri11nila della glicer ina. sce a.Ila base. All 'i nterno di q11este incisioni .e parallelamente ad esse, se ne praticano alNell'accesso gottoso. tr.e tre, di cui le due - laterali decorrono sul . letCome calmanti esterni vengono consigliati i to ung11eale in vicin1anza d·el margine, badanseguenti : Applicazioni locali tiepide da r inno. do ch e dal lato ulcerato -e fung·oso qt1esto venvarsi 3-4 volte a l giorno di: Estratto di bellag·a compr~so; il trattio trasversale d ecorre 1-2 c.lonna, Laudano, Canfora ana g. 4; Olio d i rr1m.. distalmente aJ. margine della plica sogi11squiamo g. 150; opp11r.e: Estratto di gjupraungueal·e. Tali incisioni ·debbono a ' rere disquiamo, Estratto di bell.adonna ana cg. 50; rezion·e obliqua ed ess·ere profonde fino all'osso. Laudano ~. 5; Balsamo tranquillo g. 20. OpAllora la mano sinistra, eh.e fin qui regg.eva pt1re versare s11ll'articolazion.e 1-2 cucchiain' il dito, pren1de un.a pinzetta a denti di topo e, di UDJa miscela di Salicilato d.i metile, Laudasollevando i l tratto compreso dalle dette incin-o, Balsamo tranquillo a parti 11g1ta.li, })Oi cosioni, ne aiuta 1'escissione c11neiforme ch·e il l)rire con cotone e ron un tessuto imperme abisturì compie andando profondame nte fino a })i]e e fissare il t11t.to con ltna fasciat11ra sentire l a re.sistenza diretta .della fal ange ossea mo1le. " sottostante. Si fa t·ogli-ere la I.9aschera, si fascia il dito con una co,m pressa, si toglie il .. laccio emostatico e si completa la fasciatura, Importante pubblicazione : .appli cando 'l1n a ·falda di c-0tdn·e sul i:11to e sulL l'avampiede, avvolgendo la fàscia a cifra 8 atbott. G. GIULIANO PERONDI torno al collo del pie-d e. E bene che il pazien- Docent.e di Clinica Ostetrico-Ginecologica nella R. Univers ità ai Roma te tenga il }re tto o la poltrona per alc11ni g iorni; la prim a medic.at11ra si fa dopo 4-5 giorn i; II sistema cutaòeo nella gravidanza a ltre 2-3 sono sufficienti e si faranno quando . . - • Fisiologica e Patologica l a medicat11ra è s11dicia o si h a cattivo odore. Tutta l 'operazione dura poco più di un minuL'argomento dei rapporti tra gravidanza normale e paro10to e può qt1indi compiersi co-n l 'an.e st esia con- gica e sistema cutaneo non aveva ancora trovato una esposi· sigliata dall'A.; t1n operatore l 43nto o n on m'olzione c0"1pleta e ragionata. L'interesse che esso presenta anche dal punto di vista dei t•J pratico sceglierà l'an.estesia circonfer enz ial e. resuitati sempre più promettenti della c.ura, troverà in questo IrJ. 14 giorni circa si h a la gl1arigion•e. ' ~

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fil .

La sostituzione dell'acqua ossigenata.

L'acqua ossig~nata è tan to più acida e caustica iper qua nto l)iù r icca di ossigeno; tale ca11sticità p11ò essere da11nosa per ; tessuti, viene qt1indi consi.g'liato di sostit t1ire l'acqt1a

..

libro la sua perfetta rispondenza. 11 volume pertanto riuscirà utilissimo si agli Specialisti delle Malattie Cutanee e. Gineéològiche come ai Medici pratic;.

Un vol ume in-8 grande, d1 p ag. 275, nitidamer;i t~ sta.mpnto. con due Tavole fuori testo. Prezzo L. 5 O. Per i nostri ah bo nati sole L. 4 6, fran co di por to. Inviare Cartolina \ 'aglia al Cav. LlTIGI POZZI · Via Si stina. n. 14 - RomR .

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I


[ANNO

XXX, FASC. 38°]

SEZIONE PRATI CA

POSTA DEGLI ABBQN.ATI. Agli abbonati 8588 (2) e 6051 (4) : Consultare Hygi è1ie navale, nel « 'fraité d'hygiène » edit10 dal Baillière di Parigi. \ ' i sono poi altri trattati più recenti in inglese, fra ct1i: S. C. PRYOR : "!\. a1Ja.l Hygien e. Blakiston. Prezzo 4 dollari, ed. Filaclelfìa.

fìl.

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Al l'abbonato 3448: Si p11b~lica. seqip1'P. l 'an11.unzio cli tutti i corsi specia1i cli in seg·narr1ento, dei qt1ali i1erviene 11otizia. Pe1· ora nesst1n avviso ci è pervenuto Sll corsi cl i Radiologia e Cltre fredde.

fìl. Al dott. G. J)e Sanctis da C. R . ;

Consulti: ì\[t;zro: L e 1nulattie dei paesi caldi. Hoepli, l\Iilano. In lingt1a inglese vi è l'ottimo trattato cli Castellani e Chalmers: lll1.0 recentissimo è ql1ello cli R. G. ARCHIBALD : The pratice of med.i ciiie in the tropic s, in 3 vol11mi. Frowde ed., Londra, 1923. fìl.

1243

rale ven11ero mang·iati specialmente g li orga ni interni. Secondo qua11t-0 riferi ce l '.-lrchit'io di antro fJologia crimi11a le so110 eia distinguere in tali casi .tre n1omenti, cioè l'uccisione, u11 prin10 tentativo di J11angia r e carne u1nana e la reazione a tale te11tati\'O. Il primo morner1to è in ra1)porto sop rfltt,1tto con rat1mento gener a le di criminalità, il secondo ,co11 una perve rs jo11e dell'isti11to di Jllttrizione durante la fa me per Clli ven g·ono cor1st1mati surrogati, car11e di cane, Cltoio, ca(laveri di animali, pelle, ecc. Sa r ebbe ar1cl1e da ravvisarsi 11n elem ento ))rimitivo, atavistico, di st inguendo appunto fra gli oligofrer1ici i cc primitivi » dagli « arresti di svill1 ppo » propriamente detti. Nell'l Tcraina il Frank osservò da1)prima aun1e11to di eccita bilit à, })Oi depressione, deviazione morale e, n egli strati inferiori del popolo, ca11nibalismo ed infanti cidio per parte di donne. •

Al dott. S. S. : Evidentemente il suo apparecchio in qualche parte deve perdere, se non è possibile raggiungere le pressioni elevate. t. p.

PUBBLIOAZIO"I PERVENUTECI. .

44.ppa·r ecchio Riva-Rocci. -

,

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· BR UGI .1\.J.'TONIO. La, r eaz ion e <li · D e f:Jilvestr i q·uale n1e.~ .z-o

diagn,ost·loo per · la .fe1>bre tifoide. - · T()I.. rino, Stab. Tip. della S. A. 'l"., 1922. BRuzzo~t; CARLO . S-ifilonla in.l.z ia l e tonsillare a fo·r -

·n1a d·i fteroide. ....

VARIA La psicopatologia della fame. I gior11ali l)Oliti.ci l1a11no narrato numerose scene raccapl'iccia11ti della fame russa; ora esse ci vengono cor1fern1ate da nomi al1torevoli quali Rosenstein e Frank. Il primo ha r:ile\rato l'al1mento di forme llSicopatiche da esaurirr1ento, di Sl1icidi e di delitti sotto la spinta della terribile care·stia del 1921-1922; sopra cll1e milioni e mezzo di affan1ati nel dis~retto di Samara, 300,000 ne morirono per fame; vennero ivi registrati 180 casi di necrofagia e 20 di a11tropofagia; cifre minori si ebbero ller g·li altri distratti. I casi di necrofagia si osservarono in individui deficie11ti. stl1pidi, s1)ecialme11te in do11ne e fancit1l.li, ov"~e ro come esteriorizzazioni istil1tive dell' «e111ozio11e » della ·fame o suggerite. L'antropofag·ia comparve .solo in psicopatici gravi; in lln caso si trattavét cli un t1omo che ne ave' va ma.11giati seclici, dopo a.vere inco111inciato co11 la inog·Jie, da 1l1i stesso uccisa; venne fatta diagnosi di irnp1.1l sioi1i morbose! Un'altra osservazione si riferisce ad llfl,a vecchia, che aveva lICciso in un accesso d'ira una 11ipote, cl1e poi incon1 in ciò a mangiare, senza però finirla; anche in tal Ctl so si fece diagnosi di follia, impulsiva co11 involt1zione senile. In gene-

ToriI10,

~il·restre1li l.~

Cappel-

letto, 1.922. Io. Linfomi oervioall prof<,n<li e ~indrorne d el foro la cero -posteriore. - :N'apoli, E. 1\1. ~luca, 192"2. Io. Un caso di n1 elanosaroo1n a della n1 ucosa nasale. - Genova, Stab. Artisti Tipografi, 1922. In. P io-setticen1ie otogen e. - Tori110. l nione Tip. E{l. '.Dorinese, 1922. Io. La, t e·r apia delle sinusiti. n1a scella·r1:• cron.ich e C(Jl n-i etodo Rh eti-Ga rello. - Gn latina, Tip. Vergi11e, 1.922. Io. Quattro ca.si di, tt~u1orl ben ·i gni de,lle tonsille pa-la.ti·ne. - lf'irehze, I1. Niccolai, 1921. Io. »ulla. pieu1 ia. otogena d,i retta. - Tori110, Unio11e Tip. Ed. 'rori11e~e, 1!>20. ID. Actirioniicos( vri·n1 i tiva della regione t e1nporn1nastoidea. (.Atti 18° Congre~ ~oc. Itul. IJa1ingologla. oto-rinologia). 19~. Io. Du e casi. 'rari. di ci.~ti dern1oidi della tron,f e e d el naso. Id. , id .. 192'2. BII..\XCio~-1 GuC'.LIELMO . ('on tributo (:l in ico allo st 11dio della tubercolusi tou f5illare. - R oma , Stab. Poligr .•.\.mm.11e Guerra. 192.-'1. Io. Dante e i n1 erlici. - Rou1n. c:aoo. Ed. e<J..eonardo da Vinci ». 102.!J. Rrr..-\ XCIONI f:tuGLIEL1.'IO e TAR.\~TEI.LI Ev 0E~10. Lo ri>iue e sù;np 1L·tico. ~ota prelin1innre sull'inner' '::t7.ione simpati~1 della la rinp;e. - I~ie ll a . Tip . · ì\-lagliola l~ O., 1922. . B uFF.\ FRAXCEsco. Sa.lut f ,, Jf a1(lffia nella n1ed1'ci•nu nat·uralP ~ Genova. Libr. Carp.aneto, 192.3. 1

Or~ooco EMILIO.

L'irnportan?a in t erapia dei sa l i alcalini per 1.:ia ipodfrrn ica . - ::.\Iih1no. Off. Gra-

fiea « I.a Bodoniana )).

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.. IL POLICLINICO

tANNO

XXX, 'FASC. 38]

POLITICA -SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) 9UESTIONI PR.A TICHE.

LII. - Considerazioni intorno alle iscrizioni e cancellazioni dagli Albi degli Ordini. r

Il caso si ' l)rescnta così: un sanitario risiede ed esercita permanenten1ente la professione in una Provincia ed è iscritto nell'albo di altra Provincia. Prima q:uestipne : è legitti·m a siffatta situazio11e? Risulta chiaram ente dallo spirito, dalla economia e .dai fini delJ.a leg·ge cl1e il &anitario deve essere iscritto n·ell'albo della Provincia nella ql1ale egli risiede .ed ese:ncita la professione. Sar ebb e assurdo -che così non fosse, che cioè il Consiglio dell'Orcli11e di Venezia, per es., d ovesse esercitare i.1, suo po tere in co11fronto del.l'attività es1)licata da t1n sanitario residente i11 Trapani. P er altro, l'art. 1 del r egolamento dice esplicitamente che ogni Provincia ha un all 10 pern1ane11te nel quale so110 iscr.itti i profe ~sioni­ s ti clell 'Ordine riS})ettivo 1·esideriti rtella Provi1icia; e J,'a!I't: 10 soggiunge che >Coloro i quali. per ragioni di professione o di ufficio dimorano l)Br una l)arte notevole d.ell'anno in provi11cie diverse, possono chiedere di essere inscritti nell'albo di uria qualsiasi di talj })rovin.cie : d1mq11e, la eccezione, cioè la scelta dell 'albo, è ammessa soltanto ne1 caso in cui si risieda ,p er una p arie 1iotev0Le dell'anno in provincie CLiverse; e la eccezion.e riafferma il princi1) io~ generale. Po_sto ciò sono p.ersuaso che la prima questione si possa risolvere nettame-nte nel senso .... della ilJ.egittimità della situazion1e del medico che esercita la professione risiedendo stabilm ente (o con eccezioni di a ssenze più o meno brevi, ma non notevoli). in .altra prov i1Jcja. Secon.da questione : come si può l)rovvedere a ristabilire una situazione conforme al diritto? A11zit11tto, è da osservare che nel caso sopra indicato l 'esercizio professionale non può essere considerato abusivo nel senso e ad effetti pen.ali, perchè il sanitario è iscritto in un aTho e sinchè la iscrizione non è cancellata egli ha titolo -e diritto di es.ercitare nel Regno (art. 3 della l egge). . Nè credo che si possa arnn1ettere in questo ca~o t1na decad.enza di d.iritto dalla iscrizione, operativa ·di ·effetti senza 1ch-e lln atto la dichiari sulla base dell'accertamento del fatto che gi11stifica 1a cancellazton·e. 1

(*) IA1

presente

rubri~a

è affidata all'avv.

D'altro canto, l'Ordine della provincia nella quale l 'attività professior1ale è esercitata non ha poteri in conJronto del sanitario r1on iscritto, i)ercl1è le attribuzioni dell'Ordine possono e d evono esser-e esercitn.t·e in confronto dei sanitari iscritti nPi ris11ettivi albi (art. 35 del rego!.a1nent1.1), e non si l) UÒ pl'ovv edere ad inscrizione ·di ttfficio (art. 3 del reg.). Posto C'iò è evid.ente che l'azi u11e deve esse1·c di.retta contro la iscrizione. Ed è qui che veùo una lacuna nella legge sugli Ordini. La iJJotesi è cl1e il sanitario no11 chieda ;1 tra:::;feri1nento : se così non fo sse, non sorgerel)he la questione. Nè la legge nè il regolamento prevedono il trasferimento di ufficio. Q11incli si dove pensare soltanto alla cancel·· lazione della iSCl"izione ab11siva. L'art. 5 del regolamento stabilisce i casi nei quali si può procedere aJ.Ja cancellazione d'ufficio o su richiesta del P. M . o del Prefetto; ma fra questi casi non è q11ello del cambiamento di resi<.1e11za. Però, per lo s1)irito della legge e per le comlJjnate dis1Josizioni degli art. 1, 3, 8 di essa e degli art. 1) 4, 10 e seg. del regolam·ento e S})eoialmente per J,a condizione fondamentale richiesta agli effetti .della iscrizione n ell'albo, che cioè si eserciti nella provincia, sono i)ers11aso che, q11ando qt1esta condizione non sussista pii1, venga meno il presupposto necessario della iscrizione stoosa, la quale non può conservare una ·esiste11za formaJiP, in contrasto con la realtà e con i fini della legge, per la negligenza o la volontà del sanitario contraria all'ordinamento giuridico dell'eserci.zjo professionale: Dunque, senza che occorra una espressa ed espJ.~cita previsione formale come nei casi dell'art. 5 - è nel sistema tleJla legge che la iscrizione debba essere cancellata d'ufficio o su richiesta .del P. M. o del Pref.etto quando ne sia v.enuta meno la ca'usa, cioè la condizione . fondamentale che la l~egittimava . Qtlid. jilris se, non solo il medico non chie<ia • il trasferimento, ma l'Ordine non provveda alla cancellazione d'ufficio. In tal caso, non vedo la possibilità giuridica di un ricorso al Co11.siglio Superiore di ' Santtà. Credo, invece, che possa e debba int ervenire iJ, potere .esect1tivo, e, in éoncreto, il Mini stero dell'Interno, supremo tutore della ~anità J)t1hl ,lic a. (ari. 1 della legge 1° agosto 1907), il quale e~ercita ·anche potere di vigi-

GIOVANNI SELVAGGI.

consulente

legal~

del

nost1·0

periodico

'

'

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I


J

[AN NO

XXX, FASC. 38]

S EZIONE PRATlCA

lanza g i t1rid ica su tutti gli att i che alla funzio11e sa11itaria si riferis conÒ e d ha norn1a11i. e g·enr rn li a tt ·i! t1zioni s t111· a ttivit à d egli Enti m o t'al i. 1

Eff"'tti del giudizio p: n a le sul proc-:dimen-

LIII. -

to disciplinare. Il lJl' e (lj in c11lo di::ci p 1i11ar e è indi pend en te d nl g i. 1dizio p')n nl e e1l l1a i.1n n. :finaJità p rop r ia. N el g·i u 1iz;o 1JC11al e si t r atta cl i r ea tj , non dL col 'C Jll l ~e1 so a mmi11if'tr 8ti vo e ò.is cip linarc. C o11~~glio di ~!LRto , S.ez. IV. drcis ionc 23 feb]) r <.1io 19.~3, 11. 132. 1·~ -I '~e~:- c-.a1·io s oggit1r1grre, i1er ò, ch e l a sen:t tl1 z·i 1) ell a 1e irrevocR bile, q 11a l ura es cluda che il f~~•n :-- i a sta,o corume$1i:O o l 'impu tato v i a li · 1 n• t e, sit1 .::t~to e1 aa 1 1nnes r a itcl1e ·n ~,.,Jlc rirr!Ylinisfra t iva. Si cch è n on si potrè ù!Je l r\1L;e· ' r r e clj scìp linar111ente p er u n f a t to cl1e, dt1 l 9,'inclizi o pe.n ale, ric: u lti n on essere st,~ l u cu1nmreso. 1

1

LIV. - Lie ' nziam ·nto p~r fine del periodo di prova; motivazione illegittima. • A tuJ 1nn. dell'ar t. 31 del tes to 11nico d elle lcg-1.~; i ~q,n ' i tr ie 1° ugosto 1907, n . 63G, i l mea ·co cJii,·u.l'g'u con d otto actruisia di rit t o alla 1

...

st ni iliL' t dr ll 11fficio (e a lla i rrid 11 cilJiJità dello sti ~11 (ìi<.1) do1Jo clu e a nni di prova n ell o steRso Corrun°. I.,'nm1n i11iC\trazione comuJ1ale p11ò l icen7iare per lR. fine clel p eriodo bipn11al e di p r va (ar.i . 1 1 ) c. i1cr l 'e~·ercizio di q u est a fa coltà, 0 11 è ulJhlig ata a motivare il r elativ o p r uvvc' ùin ter1 tu. ~J·1 !":.B 1111:1 mot ivazion .e d el 11cenzia m ento si a ad flcita, l a rneclesi111a d eve ess.er e leg.itti1n a e n.e ,è a1 nn1.P~"o i l .sjn da cato i.n sede giu r is dizj onn le.' È il legi ttimo il moiivo esplicit a m en t e , (o imp li cit:'.l. i f'n.te) ri,~ultante dalla d·el ib el'a zion e, qll!'.l IOl'a consis t a nel fine di impedire · l'a cq ui sto ò eIla st abil ità. . · Sen1llra p e rfin o in ver.os im.i le ch e, d opo tanti gi ur1 ic a ~ l in t a l sen s o, vi sia n o ancor a .Comu-· n j cl1e delib i.. rano il licenzian1ento per llU motiv o così m a11 ife5tamente illeg ittimo . E p i.1 re i ca ~i Ri r1 pet o11 o 11on i nfreql1e ntem ente; la I\T S ezi on e h a d ovl1to aip1)Jicare r ecentem.ente lo ste~c;o pri 11cipio c on decisione 3 marzo 1923,

n . 178 . .l°t da avvertil'e p er ò • ch e. s ehlJe n e la n orm a s ia rl 1i ara e precis a,. i11 Jinen. di m.a ssim a , si prcsc11tar1 0 .SI) Csso casi n1eno evid·entj, 1n cui il fì.11P di i1npP dire la ~t abili t à o i1on è aridnme11tc ·e inge11uam ent e è~press o o è cq1J i.v oco e rori n r~so a .cun si df r a·zj on i d 'ord in e amministr atiYo o iner en t i ad esig·en.ze d cl ser vizio san-it f1rio. Così, i1r r es ., è sU:1.to stabili to ch e è l egii,; ifl o i l lic"t1zia1n 0n to p er fine del p er iodo di v 1·ovu inotìYato ùalla nee essità d i p r ovv e-

de re a r iforme orga n iche e , quindi, di c-0nse11t ire libertà di r iordina m ento a l Com u n e. 1~al ·olt a a nzi s i è ecceclt1to s11 cru r::-ta via, s i1u' ad amm.ett ere ch e b ast i prospett are e preV1. rl er\? la r if or 111a; n1a, jn r ea ltà, questi eccessi SJ110 ri rr1ri-:!ti i ·ol a ti. J_,a g iur is p1"Uc1en za })it1 corr etta ann11ett e la legi t timità d el Jtce nziam e;1io lì Cl' fin.e clel periodo di prov a, motivato Ù<:L esjg~i1 ze d,or di ne a mmin istr ativo, quand o J)er ò si t ratti di l111a r iform a in at to e. non so.J ta:11to cv:en tu ale, la ql1a le r en da riecessaria la r jsoì11zione d.el r a p p or to d i in'lp i ego, l egitt in1a1n cnte costitl1ito co.n s p ecifica d estina zione a lla stab ilità. 0 ttest i l imiti son o ess.enziali e devono esser .e ri ~·or osan1e11te osser vati: se così no11 fo sse v err ebb e n i:en o og·ni seria gar a nzia d i l·eg·alità in trinseca. _.\. i it!·or e, il lice11zi amen to per fin e del p e-tio 10 d i i) r ova c.l ovrel)b.e ess er e d e.liberato unic.u11e.11te per inoti vi i11erenti ali' esp erimento prat ico e el medico cond otio : l a legittimità d ·lla risollizj o11e cl el rapporto, llE'r motivi di ortline a mmi11i.slr ativo , con l e f orm e proprie c~l lic 'D Zi:1.n1en t o rer fin e d 1 per iodo di p ro' <:i, è g i ~1. u.n a d evia zion e o a'.1neno a p p licazio11e e.~t ·r1siv a d i u 11 istituto giuridico fuori tll i Ji 1 :li ri~ or o i cl1e l o ci rcoscrivo no; ma ~ 'l r f h ' ~ 1J n a v er a rl eform a zione d ella n orma le~i ln.tivil. e lln·'a l t er a zion e d ei fini d ella l eggi'\ fl ll!neliere la l eg jt timi tà dcl licenziamento · c1Pliber ato i1er a ssict1rare a l Com un1e liber t à tli G7ione in \ 1ista di llna riforn1a eve.ntua le, la <]i1a le pll ò i1on essere poi attl1a ta, p uò anzi consister·e in un s en1plice pret esto .e, in ogni caso , 11on è l1tilm en t e co11tr oll a l)ile ~ er st.abilj re s'e sia tale da r en dere 1i.ecessario il lic.e11ziarn Pnto: questo . elem en t o è, invece, essenzi.ql c, i1erch è pt1ò git1s t ificar e la r isoll1zione del r a 1)pnrto cli i.m p iego non llna r jforma quàlsic'l~:.:i, ma soltanto 1rn r i or din a men to ch e n ella . ji naz~or!e gi11ri dica s tabil e del medico t r ove1' · l>l '""' 1111 o~i a colo g i urid ico assol u to o u n im Pf\ 1i. r to ~l l!t l"iif>na a t ti.1azion e jn co11f0rmitù. rJ: 1 lp r111t'11e P. :: i ~·p-., zn clel Pe 'vizio pl1bb1ico. 1

1

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l n:i po:wta:ntc P 12bblicaz fon e !

Oott. Ca.v. Utf. A LB E RTO VI GO (Doctor Justitia )

LA LEGISLAZIONE SANITARIA

:: in rapporto all' eserèizio professionale •• •• ( l\!Ia n uale · conten1•?1t ... Le!!l!i. Oec ret i. Re t:?nlf:\ me nt i. Circole.r1 e tutto ciò che si riferi sce all'eser cizio professionale, ad u so del q ~i1:;;1 con d•1.11. dei !1h1.: r1 eser cent i , degli , uf fìcial,i s at)it ar ii e lel person ale addett o a i la hor a t ori di vigila nza igieni ca) . N.B . - Color o eh ~ !tt t.cn .f 111 0 i1<ln r~~ 1a re s pro vv 1st 1 d i que· 'ti. v erarnent e µt ~le (l r P r A c·om pilat a. ù al nostr o compianto re· rtat t.0re, ili segu it i, all e in sist ent i premure ri cevute d ai Jet-Lor i de'! « Pol icli nico» . ò ebbono a ffrettarsi p cr ch è l'edizione volge al te rm ine. Prezzo L. 1 6. Per i nost r i .aboonati sole L. ·i: ~ I) 7 5 in p c, rto frn1.1co. lnYinre r nrtolin a·V:ll?li:t al Cav . Ll lGI POZZI - Via Sistinll N. 14. Roma.


1246

IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROFESSIONALE. .

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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. \ Profilassi della rabbia.

I.-a Direzione Generale <.li Sanitit Pubblica il 17 agosto ha emanato ai Prefetti del Reguo la segue11te <:il'colare tN. 24400): « <. '011 circolare in dn Ì<'l 10 settembre scor f!'O anno, N. 24320/22, questo )lini~tero richia1na va l 'a ttE>lizio ne de lle ~S. r.;r.,. sulla neees~ità di a<lotta l'e rigorosi provveclimenti cli ÌJolizia Ye terinaria i11 vista tl<'lle frequenti d enunzie di rabbia cani11a e, tra l'altro . rn cc:omn11dava di dispo rre perehè le Autori ti1 l-f>11111nali i}rOYYe<lessero ad intensificare il ~ rvi~io l.>er l'n (·C;1h1p11iarne nto dei ean1 randagi, doYendosi ('Oll~idertl re questo JJl'OYYeclimento come fonda111entale ver llllil eftleace profilassi della rabbia. Ora se ùa q11e·s ta azione snnitaria intensificata ' cons~g lliti, in 1nolti 111ogbi, risul ta ti pie. s i ·sono namente sodcli~fa~enti, in a ltri, ::;pecial·m ente uer })articolati difficolt~L di caratt e re n1nbientale, i ris11lta ti otte 11u ti ~'Ono sta ti n1eno eYidenti. E I>Oichè il ~n~c·e:;~o della lotta sH 11itaria , data la 1~1 rtièolnre 11atura clella ~ uèlla ttia €'{1 ,il modo di ton 9€rvazio n e ~ <li ·l ift\1s;io n e d e l relatiYO contao-io cli1-ie11cle da un't1r.ione cli carattere generale, ~ occorre c:l1e Rl)(\Cialn1e 11te il setvizio di accalRpp1a11te11to dei cnni l'<l11dagi ~ia fatto oYunque in modo razio11nle e<l e ftic:J<:e". .....\. tn le scopo sa i·ù 01)po1-tu110 insi&'tere presso le Autori ti1 ·co1u n1t<1 li i~1·c:l1è detto servizio venga este ~) a tutti i Com11ni ·de lla r~rovincia e per di più cl1e esl:)O sia eseguito 11elle ore nott11rne, q~ando ciÒè i t.:n ni ~ogliono .raggru1JPatsi 11~i luoghi a bitu ti. in çerca <li cibo tra i rifiuti. Il ~Ii11i.~tero non dubita cl1e, in considerazione <le ll'altn fi11nlitil -~nnitaria , ·J e .Autorità comunali n on mn uclte1·ar1110 <.li i,roYvedere al più presto ad 11niforrun rsi n tn li ùis1>osizio11i e che da parte delle SR. lJJ,. ~a1·it e8'1)lic:Rto il. pi11 Yivo interessamento i>erchè le di~l>O:-\izioni Rt esse .·ia no ovunque rigorosa1ne11t~ os!-·erYntP 1>. Pf' l ntinistro: A. Fr~zr. l

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1

CONCORSI.

POSTI V..\CANTI.

Sono sospesi i c-Onrorsi gi~1 am1uncia ti nel fase. 37. BoLOG!\E:ITA (Palern10) . - J.;. 5000 con cinque aurn. quinqu€11. del · d~ein10 ; indennitil persona 1500: uff. san. 500; n1etit. proyenti a rmuùi<> fa rmace11tico. Sc:1cl. 22 sette111bre. CA SALMOllA~O (Ore1n oria) . ~le<1K-o C<)ll(lotto. Sti1~ndio ba~ L. 6500; tura poveri L. 2000; 11ff. san. f.;. 500 : trasporto L. 300; c.-v.; aumenti i:>eriodi<:i dello stipendio base fino al 50 ~b . Seacl'. 30 setten1b. DoNIGALA FE~UCTHF:DDA (C'agliari). - J ... 6000 lord e : scad. 30 sett. FAENZA. t Jffic:iale sanitario. Stip. I.1. 10,000, più. dne inde nn. c.-v ., salvo modifiche per r~visione orBA<:No' DI R o 1'1AGNA .

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gn ni<.' i. DiYieto cli eseteita1·e la me<licina pratica. E ~1 1ui pr(\~So l'Univer~ità

di 'Bologna. Documenti di iito. C~hiusura de l concorso al 30 settembre 1923. I.,(' d omandè cq~._1.-(#:l<t te <lai <l<>Cumenti dovraru10 ri11tet.te r si n lln r>:r efett\1fa .cli l{a ye nna. b~R08T~0:\1'~ . J)uc condotte residenziali. Stipen• dio 7000 lorde, e-011 qtru ttro ai1me11ti ~essennali di un decimo. A~-segno ùi r... 600 ller quell() c he sarà i1omina to 11tf. san. ( 'ertific-a ti di rito. &n<lenza 30 .-·ettembre# GERACI S1ouLo. - ·J oncorso a due posti di medico condotto. Stipendio L. GOOO. Scad. 20 sett. RA~fACOA (l'atania ). Condotta residenzia1e per 1:t frnzio11<.:' Giardinelli. Stipendio 5000 lol'de. oltre a J500 lorde per Ja cava lcatura, cinque at1menti quinqt1ennali del decimo; indennità caro vive ri non RS8icurata . Certificati di rito oltre a qt1ello dei carichi l.>ell{le11ti; quelli temporanei di data non anteriol'e a 3 mesi . Etit massima 45 (50 se si tratta ~li m e dici ~ià in Berv,izio) . ~oruinfl per un biennio; a·ssn11~ione del se1'Vizio entro l 5 g;iorni. Scadenza 21 ~ette mbrc . l{ OA:\TA ( l . icen.~·a). S~eo11dn co11dotta residenziale, con 2785 a bita nti agglomerati; 338 sparsi. Sti1). 6000: l)eI' i primi 1000 pov~ri, L. 1000; per ogni 100 in pii1 L. 200. Indennità trasporto 3600; caro-viYeri : a lloggio gratuito. Età massima 45 salY O i>er quelli già in servizio di condotta. D oct11ne11ti di ribo compresa l 'iscrizione n ll' ....\.lbo. A ssunzio11e serYi:tjio entro tre inesi. Scadenza. 30 settembre. SoRA (Ga sPrta ) . - Condotta residenziale in frazione Caruello. J J. HOOO con a11menti di un decimo r>er ogni quinque nnio: cnva)catura J.;. 1800; c.-v. Sc:<1denz.a 30 setteu1bre. T ONCO (.4Jessa·n dria,) . I~ . .-100, trasp. L. 500, l T. S. TJ. 500. c .-Y., quinque11ni. Scad. 30 settembre. TRI\'EXTO <(!an1pobasso) . ~leclico condotto per · i . poveri . I...1. treni i.la ( !) lorde, co11 quattro quin- ' que nni del decin10 . Docu1uenti di rito compresc1 i &crizione i1e ll'albo . Accettazio ù.e entro otto giorni dalla partecipazione di i1ou1jna. assunzione del seryizio e ntro 20 gior11i. Scadenza 8 ottobre. T uoRo s1JL '.rRASI~IlE.~o (P erugia ) . - Condotta reside nziale COI1 f>l'efere;:iza per i Pl'OYViSti di titoli di chi1·t1rgi~1 ed ·ostetricia; I...1. 6000 annue per i primi 1500 l)Overi, oltre a 2 lire ve r ogni . poyerò in più: q11a ttro qniuqne n11i "del (leci1110 se il numero degli a bbie11ti è i11fe l'iore n 300. inclenn. di IJ. 1000. Per U . S., 500; ca valcn.tura 2000: per servizio chirurgico all'ospedale, quando incon1incierà a fu1:t: zionnre. TJ. 706: c:a ro-_yive1~i. Popolazione 4046 <li ctù 289c Sl)tl r s i. CO!l sei frazioni ; superficie ettari 3553. A ss n11~ione servizio e11tro 30 giorni dalla i10· mina. ~cadenzn 30 settembre.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZ~

Il JYrof. Franeesco "'\ralagussa è stato insignito della Oon1111enda <le lla I...€gion d ' Onore Francese.

Rallegramenti.

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(.~NNO

XXX, FASC. 38]

NOTIZIE D!IVERSB.

SEZ101'E PR<\TJCA • ;.

Per una migliore distribuzione del chinino di Stato · nelle zone malariche. I.. 'on. Fo11tana l1a presentato alla I•resi<lenza del-

la l'amera 1114't i11tel'l'Og<tzione, <·lle tJl'<>})One di: 1) ~osti tuire nelle tassa~ioni per il cl1inino, il <:riterio dell'in1ponibile, u 11~ic:hè ql1ello vigente dellH estensione (lella vroprietil: 2) sottoporre a revisione le zone ll1<11atiche; 8) cnri<:are la spesa clel cl1inino ai Comuni, a11~ic:hè ai pri,rati; 4) afti<la1·e la distrib11zione del cl1i11ino ai J)roprietari del!~ zone malariche.

Vl Congresso della Associazione tra i Medici dei •

Manicomi pubblici ltaJiani. Si te1·rà dull'll .a l l 4 del i>1·o~'Si1uo 111ese tli ottobre a Siena . L'ordine de l giorno è il segt1ente: l ) Nomina dell'Ufficio di Presidenza del Congresso. 2) R elazione ~1oTale dell' .Associazione (dott. Baroncini). 2) Rel.a;ljione finanziaria (clott. Pio). 4) Progetto di Legge st1i Manicon1i prese11tt1to a l <~o­ ' Terno dalla Commissione ~linisteriale (clott. Ba1onci1ù). 5) ~1()(lifìeazioni •ll Regol~111e11to d ell'~.\ .·­ sociazione (dott. Pio). 6) Com11nicazioni varie. 7 ) Nomina del Consiglio DirettiYo. 8) Compilazione dell'ordine del giorno e de~ig11<tzione della sede clfl l Congresso successivo. Con succe~siva circolare saranno date tutte le intlicazioni nec:essarie c:irc:a l 'Ol'{li11e dei Ja vori, il luogo di riunione, jl vrogl'an1ma dei festegginmenti, i ribassi ferro,·iari, gli a lberghi, ecc.

XIV Congresso della Società italiana d1 Ortopedia. Si terrà in R oma .fil 23 ottobre 1923, c:ioè il giorno precedente il Congresso di Cl1irurgia ~aranno posti in discu':)sione i temi «Su l trattan1ento delle lus8azioni dell'anca inveterate ed irriclucibili » (relatore prof. Gazzotti) e «Sul reumatismo articolare dell'infanzia » (relatore prof. Ca tta11eo). Coloro <:he <lesidera no fn1·e comunicazioni clebbono inviar~ il titolo a l S('gretario {lella Societil. prof. Gazzotti (Clinica ortopedica, Policlinico, Ro111a), . non oltre il prirn-:> di ottobre . Conteruporti nea1uente vi sa rii lilla espo&izione di • ferri chil·11l'gi<:i e(l appareechi ortopedici. alla quale inscrive ndosi e(l inY-ia ndo u ua tassa di lire 50 potranno parteci1)a1~ anche i non soci ed i <lirigenti officine di protesi. La tassa <li i.~x::rizione obbligatoria a11che ver gli espositori soci della Soéietù. deve es~ere invia ta alla Segreteria i1on oltre . il .15 ottobre . Saranno concessi i·iba ssi fe rroviari colle .~esse 1noda lit<\ del Congresso di c:l1irurgia (invio di lire 20 per ciascun n1embro della fa.m iglia che ·nccompagna un socio).

L'Istituto Eliotierapico Codivilla. l/ Amministrazione dell'Istituto ortopedie-o Riz-

zoli in B olog11à rende noto che l'I&1ituto Elioterapico Codi villa per la c:ura della tuber<!olosi osteoarticolare in Cortina d' Ampèzzo comincierà a funzionar.e dal giorno 23 ,settem~re corrente, ·restando aperto per tutto l'anno. •

1247

Ogni in forn1azione rigu~ròant(\ l'<lccettazionf\ dei n1alnti, tariffe, ecc., dovl'à eSi"ere rivoita a lla Direzione dell'If.: tituto ortopedic'O Riz~oli i11 nolog11u.

J.>er la lotta contro il eancro. Dietro i11vito {]ella I)re.siden~a tlella ~ocietit l\iedico-Chirurgic-o <.lella Roruucrnn sabato 10 sette-m~'::I ' b1·e conYennero nelln bibliote<:a dell'Ospedale rli Faenza inolti Primati <lei l)rine;ill<l li cen tri di Ro1nagna e molti n1edici della regione ,steRsa. • Scopo del conYegno ft1 qt1ello di gettare le basi di un J)l'Ossimo a11zi in1media to ln,·oro sullo .s tudio del ca ncro, la terribile malattia cl1e ·p iù della tubercolosi miete in mez7A> a noi vittime quotidi~ne. Era J)te::;ente all'nduna11za il l)l'Of. Sambon e1)ide1niologo della I~riti$'ll ,EJn111ire Ca11ce r , C., il q11ale, n1a11da to e-svl'essamente ii1 I talia clal. >Suo Comitato inglese 1:>er ricerehe eviclemiologiche sul Cc:'ln cro, er a venuto nella i1o~tra regione perchè gli er a stata inclicata come quella viù batt11ta da queStc'l. m.ala tt:k't. • Preccd11to da. un telegra1nma del. Direttote della Sclllit~t Pubblica del Reg110 a YeYa Jlte~o ('011tatto coi prefetti, eoi medici provinciali nffieinli sa11itari e medici della regione. , Dalla sua visita e da i1umer o:-d s-0pral11ogl1i fa tti, essendosi convinto <.:l1e re::tlu1ente la no~tra re-· gione è più (l 'ogni a ltra colpita dal cancro e quindi si prestava a llo studio epide1niologico della malattia, il prof. Sambo11 ft1 ben lieto cl1e qui sorgesse l1n Co1uita to snll 'eseu11Jio cli quello ing~ese per la lotta eo11t1·0 il cancro. I c"<>11ven11ti all'adu1ut:i6a furono u11a nirui nel riconoscere la nee:essitit di metter. ·i al lavoro con Dl1ovi c·r iteri e perchè le energie non vadano disperse e il tcm1)0 t'lerdt1to, questo lt1 voro sia fatto eonco1•c1e111e11te snlle stesse direttivè e ba si d'i quello delle a ltre nazioni. F11 votn to un ordine del giorno col qt1ale la Società ~Ieùico-Cl1ir'ur~;ica clella Romagna facendosi promotriee cli ~1n'a ttiYn. ca mpagna co11tro il cancro nominn Ya n11 C'·on1itn to Romag110Io per la Lotta con tro i 1 Ca nero la <:11i Presidenza risultò formata di Testi, Galli_. (!betti. E poicl1è questo Coinitato <lov1·iL SYolgere un'opera poderosa e no11 fac-i~~ fu .espresRo dai ·p resenti il \,oto cl1e esso, ~n1ll' esem1}iO di altre nazioni, cl1ianli a collaboral'e non ~lo i medici ma anche qnalanque pe 1~ona ehe 1>er buona Yolontà e filantropia sìa dispo ta. a fn c·ilitare gli ~co1>i cli questa benefien istit uzione.

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XX Riunione d~lla Società Italiana di Dermatologia e Sifilografla. Avrà luogo nei giOi'ni 20, 21, 22 dicembre del corrente anno. All'ordine del giorno sara nno iscritti i segt1e11ti temi genern li : I . Stato attua le della qnestio11e clegli Herpes (relatore : )la riani); II . I vari i)re1)nrati di bismuto nella terapia della ~ifilide (relt\tore : Trl1ffì) . I soci, i quali desiderano _presentare comunicazioni, sono pregati d'inviarne il titolo al Segre1


1248

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IL POL1CLINICO

tario della Società dott. Vi11cenzo ì\lontesuno, via Cam1)0 ~1arzio, 69, Roma ~20), non più L.1rdi del 10 novembre p . v .. I i1u1noscritti dovr nnno esser e C'On seg11ati al ~e­ gretario prima della comunicazione : inol tre la Preside11za fa viva. preghiera l>erchè i n1::i noseritti stoosi, s alvo le indispensabili docl1mentazioni ecl esplic:azioni, non su11erino n ote\olmente le proporzioni della co1nunicazione. l iò vercl1è g·Ji u t ti corrispondano effettivamente a quello ehe è s tato co111unica to e n on agg;ra Yin o <li 11na spesa trop1:>0 forte la Societ<\ e _gli.,. a t1t-0ri. I soei i q11uli Yorra11no u s ufruire dei riba ssi ferroviari, se questi s uran110 eonc-es~ i. d ovrnnno far tene re la richiesta clei clocnmenti 1·C'latiYi al segret}1rio d ell Societù non più ta.1·di ctel 10 n ovcmbtc p. v . Con ultra circola re snrà fatto not<> il pr-0grn111ma. d~Ua riu11io11c . l l Presidente: R ,\D.\EI.J. 1

Il Il Centenario della morte di Anton l'tlaria Valsalva. Sarit celcbcato in· Imola il ->;J sette1nbrc . A ·0111111.e.1uorare t:on llil di~e:o r~o il Vnl~:1lva, i10bilii-.8in1u figura. di s cienziato. rb,e la clottrinn auato1n1e:1 e nntologica di .Marcello ~Jn 1JJ ighi trnsnJisc accresciuta a Giov.nn Battista 1\iorp;ngni. è ~tn t o ill"\yi bì to jl j)J'Of. Gl1glipl1no nila11cjoni. della ne~·iù l-11iversi t~t cli Roma, il qua le, ns1Si{1uo cn ltor~ qual'è <le-Ilu. storia ùella ine dicil1n, ~i è amo1·osan1<'ute npl)licnto n,llo stl1clio clellH 'it<1 e <lC'llc <>p·el'l' dell 'I1nolcsc, pubb1icanl1o i r if·.i ltati elci ~uoi n1ngistrnli la YOI'i. I .1a i11e111-0ria del grande An a to111ico :;;a i·il perpetuata da una iscrizi6ne, a cl orna di <'ffigie, mura t<l nell'interno dell'Ospedale Civil Il Con1itato rivolge preghi~ra cli inte r\enire o d i 111a11da re l'adesi one. '

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zione . ·~ . Antieruolitico '( Indi ce) urinario . · .

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Apici polmonari (Rt1mori accidentali) Appendicite cistica .t.\scoltazione degli apici polm . . . Ca lcolosi bilia r e (Clinica e radiologia della . . Can1era del })iloro e segno di Tansini Cirrotiei; colpo di frusta e-piga strico . Co_lica epatica . (d iagno.~i) , . . . Colpo di fru sta. epigastrico n ei cirrotiei Costituzione ed e111atologta chin"lica . Cu ore : si.sten1i d i cond11zione dell'ecci tn1ncnto . • . . . Ematologia chimica e costituzione Fa1ne : psieopn. to logia . . • Fatica e fermenti d el sa11g;ue • Fa ti<?u e s istema i1er\oso e vegetn tivo Fegato jn autolisi e colesterina . Gastro-entero-anastomosi ·. . . Giudizio pena l e e provveditn en,t o disci-

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plinare .

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Il.orna. 1923 -

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Per· il venticinquennio di laurea. · I medici laureati n e l 1898 n ella Università di Bologna, che inte11clessero riu1lirsi per festeggiai·e il \ enticinqueruiio di la urea sono pregati di inviare la l oro aùe~ione n l cl ott. Leonar<lo Cante lli, Bol og·na, \ia Irnerio, 27. La riunione · avrà luogo il 3iJ ~-ettem bre. ·

Il centenario della Società Medica di Bologna. Quest'nn;no si compie il eentenario della f ondazi(H;1e di q11esto Sodalizio elle f1·a i soci vantò : Rase1·i, T ornmasini, Puccinotti, Brera, Btrfalini, Rir.tzoli, ' 'ersari, Cra.scin1beni, T nrtlffi, •Selmi, Calori, Codiyilln. Un Con1itnto ordinato1·e pr evnra la celebrazion e del centen;-1rio: f·sso è presieduto dal prof. Don1e"' nico ~Injocc:hi t1ire ttore della Clinica De-rmo~ifi-

lopatica.

Risultato del Conrorso al premio Riberi. · Nel conc-orso al « Pre1nio Riberi » indetto co11 Circolèlre n . 347 d el Cl i "J rnale rn ilitarc 1921 sul tema <e In~egnamenti d ella recente gt1crra sul tratta.men1

to clelle ferite osteo-articola ri in vrimo len1po (prof1lassi' co11tro le i11fczioni) » ed i11 seC'o11do temvo « Orgtl11izzn zion(' ctel ~'()rvizio <li 0~1'lt>t~;\Jj zz-c1zione e cli sc:orr1 .. be-ro cli tali fe riti». la Co1111uil'Rl )Ile esamii1u.tl·ic0 11.n. r ico11oseinto nd unanimità 111eritevole di Pl'emjo Ja n10moria J?r esent.'lta dal Colonnello merlico in P. A. Sn1inal'i i1rof. Salratore.

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morto a lfi renze, il prof. I.10RENZO BORRI, Direttore dell'I~titt1to di n1edicina legale. Dell'illt1stre infortuni~tn, scompa.r.so nel p ieno vigore della sua attiYith, dal·emo in seguito più aropic.'l notizia. È

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l'ag. 12.32 }} 1242

A lbi clegli ordi ni_ ; 1_.çoriz ione e oanoella•

XXX, FASC. 38]

Indice alfabetico per materie.

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Ach ilia gastrica · • Acqt1a ossigenata~ sostit11zione w

LANNO

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» )) )) ))

·» )) ))

Gonococco : diagnosi Pag. 1239 • • • )) 1242 Gottoso accesRo ; cur<1 • • • )) 1232 Ileo da strozzan1ento: àingnos i 1244 )) 1217 Incliée a utie-molitico llrinal'io 1217 Insulina )) 1287 . : 1220 L'f't.1cociti ed acido clorodl'ico . )) 1238 1234 )) Leucocito i d ig·e.stivn . 12.37 • • 1220 )) IJipoma della guaina caFotide.a . . 1238 >) JJisi batterica . . . 1~7 12JO ~ef1-:o-colon-pessia 11Cl' ·via 10111bare . }) 12"24 12.36 01ecrono : frattt1re e mobilizzazio11e . )) 1241 J 240 )) 1242 • • • • • • 1239 . Olio cli ricino . 1 • • )) Os t@o-con drite deforn1a nte giovanile 1241 1240 • )) Pro1·a (Pe1·ioclo <li) e lioen.~iamento • • 1242 12.37 )) 123(} Sa11gt1e (Fermenti de l) e f a tica 123G )) Sangt1e : grl1ppi san guig11i . . 12.30 • • 12.37 . )) 1237 Sangue : tra sn1sioJ.1e 1243 }) Scn !'lattina subdol::i : ' riconoscimen to 1239 • 1236 StrozzRrnento intestinale : diagnosi . » 1232. 123G T a n sini (Segno cli) e cancro d el piloro ->> 1236 1237 Tuber colosi polmonare; l)neumotorace . » 1238 1234 Tt1bercolosi 1ml 1no11a re : va ccini . )) 1286 • 1245 Ungllia inca1·ni ta : cura . )) 1241

.

~

))

Tip. Cartiere Centrali.

L . Pozzi, ed. Tesp .

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ANNO XXX

Roma, 24 settembre 1923

Fa!'r. 39

fond!tto dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRA NCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA .

R EDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMAQIO. Lavori origina li : E. Trenti: Reazioni cutanee nell'infezione da micrococco melitense. Note e cont ributi: P. G. Bortolucci: Contributo alla terapia delle tubercolosi chirurgi che. 'Rivis t e sintetiche: A. Filippini: Il ciclo dell'infestione da asea· · ridi e da ossiuri. Commenti : N. P ietravalle: A. proposito dell' influenza del calcio nel processo di fissazione del complemento. S unti e rassegne: GINECOLOGIA ad OSTETRICIA: A.. Bourne: Trat· tamento del catarro vag.inale. - P Gaifami: Sulla ana.tomia della placenta in condizioni normali e nei rapporti con le intossicazioni gra\.idiclH~ . - UR0LOG1A: J. W. Russell: Stu. dio della albumiuuria ortostati ca per mezzo di grafirhe. H. H. 'Y oung e )!. B. Wesson: L'anaton1i a e la ch irurgia del trigono. - Ox c oLOGIA : P. Foà: Nuove cognizioni intor· no al cancro. ~ enni b ibliogra fict.

Accademiei Società medich e, Congr essi: I l I Con regno dei medici iruortunisti emiliani. Appunti per il medico pratico : Cn.s1sT1cA e TERAPIA : Radiolo. gia: L'artificio della marca opaca nella diagnosi di pericardite adesiva. - La diagnosi radiologica. dell'aortite cron(ca. - - I q!nt0mi di intolleranza provocati dalle irradiazioni. Triade radiologica della sifilide ereditaria. - Asma: L'asma anafil~ttico. Psicoterapia causale nell'asma bronchiale. Tubercolosi: La tubercoUno-terapia. - La elioterapia n elle tuhercolosi osteo-articola ri. - NOTE or MEDICINA scmNTIFI CA : Sulle celi ule pigmentate dell' e ~pett0r:tto. - Il comportamento degli eosinoflli nei pr0 .tati ci. -VARIA. J>Ol itica sanitaria: Questioni pratiche. Nella vita professionale : Il caso Ducrey. - Concorsi. - NO· mine, promozioni ed onorificenze. Nostre corris pondenze. Notizie d iverse. lndiice a lfa be.tico p er ma terie.

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LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA DELLA R. UN IV ERSIT .~ DI Ro l\f A,

diretto dal prof. V.

ASCOLI.

Reazioni cutanee . nell'infezione da micrococco melitense. ( 1) Dott .

ENRICO

TRENTI,

assistente.

Lo studio dell :inf.ezione 1nelitense nel su o ele1r1ento eziologico e nei f e·n om.eni immunita-r i in essa svolgentisi, mentre ha portato notevole luce per una più esatta ~omprensione del quadro clinico, de1la epidemiologia e della profilassi di questa malattia, 11a pure contemporaneamente lJermesso di a vere mezzi atti a d assicurarne precocemente la diagnosi. I l che non è ·S enza im1)orta·nza notevole poicl1è il par(1) Soltanto dt1rante la correzione delle bozze 110 avuto cognizione del J.avoro di Montegnani pt1bblicato st1lla Rivista Critica di Cliniéa J\if edica (1923, n. 10 e seg. ) circa « L'intrad·ermoreaziorue nel tifo, paratifo A e B e nella febbre rnelite11se con i filtrati d.i cultu1·a » e pertanto non mi è stato oos·sibile citarne le conclus.i oni n el presente lavoro. •

ticoliare insorg·ere dell'infezione ·ed il suo d ecorso nel primo periodo, quan.do ancor.a non è stato possibile osservare l'anda mento caratteristico della febbre, e la comparsa degli altri sintomi predominanti (dolori articolari, nevralgie, epato-splenomeg·alia, .a·n emia) possono ren·dere difficile la diagnosi e perm.ettere di formulare un giudizio errato con danno notevol~ dell'a.m n1alato. On:de riconoscit1te da tut ti le difficoltà diagno.sticl1e che talora si presentano e la L1tilità di giung.ere il più presto possibile da t111a diagnosi di presunzione ad una. diagno si di cer tezza, è naturale che sia dovie roso ricorrer.e a quei mezzi che possono ciò l)ermetter.e senza attendere eh~ da:l 1successivo sviluppo com·p leto del quadro clini•co possano sorgere qt1eg·li elementi che val.g ono ancl1e da so~.i ad assi ct1rare il giudizio diag·nost1co. È .n oto co·m e all 'iniz1o non sempre sia agevo1e, spe·cie se man.ca il dato epidemiolog·ico, differenziare la febbre di Malta da una sepsi streptococcica o stafilococcica, da una i n fezion1e tifosa o paratifosa, dalla tubercolosi, e si comprende qt1indi -com.e questa difficolt:\ inflt1isca notevolmente e sulla cura, ·e st1l· la prognosi. Se l 'infezione melitense fu già d escritta da


1250

..

IL POLICLINICO

:\Iarston .n el_1863, da . Giulia nel 1871, da R11mmo . e Tomas.elli nel 1879, prin1a ancora che venisse ide·n tificato e des-critto l'elem·ento eziologico di essa, è certo che soltanto dopo 1a scoperta compiuta da Bruc.e nel 1887 del: micrococco melitense, confermata poi da Gips e Hughes n·el 1897, tale malattia ven.n e completamente studiata nel suo quadro clinico, e particolarmente nel-le vt~ e mezzi di co.n tagio. E conten1poraneame·n te il .reperto del germe s.pecifico nel sangue suggeriva un mezzo di laboratorio sicuro per aiccertare l1a diagnosi d1 infezione melitense ogni qual volta essa fosse sospettata : l' emocolt'Ura. E infatti questa ricerca costituisce quella che offre la maggiore sicurezza di risultati, rna non è priva di alcuni inconvenienti che i1e rendono l'uso non .s empre ed ovunque applicabile. Anzitutto, .affin·chè l'emoc oltura possa essere praticata, occorre 1a vicinanza di un laboratorio adatto a ricerche di bacteriologia o quando anche sia possibile eseguirla, non semtpre il risultato è rapido, chè anzi talvolta occorre attendere 10 e persino 15 giorni prima che dalla emoco1tura si :s ia avuto lo :sviluppo ·del germ.e. E questo rappresenta un non lieve inconveniente · che si oppo·n e alJa necessità di una diagnosi sovratutto :precoce. N:el 1897 Wright .annunciò la reazione agglutinante fra il siero di mal3iti di ·rnelitense e sospen sioni di micrococco di Bruce, e si·n o dall'inizio i numerosi lavori comparsi per opera di Aldridge, di Birt e Lamb, di Basset, di Smith, di Gardon ·confermarono l'osservazio11e di Wright e diedero ali~ prova dell1'agglutinazione valore di specificità. Inoltr.e la relativamente precoce comparsa de1 p,otere a ggl11tinante nel .siero del malato dal 5° a.I 10° g·iorno di malattia, rendevano 1a prova dell'agglutinazione di grande lltilità pratica. Se non che ben presto altr.e osservazioni diminuirono notevolmente la fiducia riposta nella sieroreazione di Wrighf, facendo conoscere · come si po.ssa avere agglutin.azione , positiva n'e l tifo esantematico, nel kala-azar, nel tifo, ·n ella tubercolosi e persino nei soggetti normali. E non .solo tali agglutinazioni si ottenevano a titolo bas.so (1 :30, 1 : 50), ma in alcuni casi anche a diiuizioni notevoli (1 :100, 1 :500) . Di più erano osservati e.asi indubbi di in·f ezio·n e melitens.e co n emoco1tura positiva, nei. quali l'agglutlnazione. ric·erc.ata ' co.n gli stipiti di la.b oratori, o era sempre n egativa con alcuni di essi, e inversamente era stato notato -che alle volte si riscontravanò stipiti di micrococco facilmente agglutinabili dai sieri normali. Questi fatti, se. in primo tempo fecero sor-

XXX, F ASC. 39]

gere un certo pessimismo sulla utilità -della prova agglutinante, indicarono però anche chiaramente quali erano le cause di errore e quindi come si poteva ad ·esse ovviàre. 'Quindi. usando sempre stipiti di micrococco melitense convenientemente saggiati con .sieri specifici e con sieri normali, esegu.endo la prova a varie. ·diluizioni onde non ·essere tratti i11 errore dal fe.n omeno p.aradosso; riscaldando i sieri per 30' a 56° come h.anno il'ldi-cato Nègre e Nègre e Raynaud per distruggerie le agg1utin.ine non .spectfic~e, si p11ò dalla prova del11agg-lutinazione avere .criteri netti e precisi per l'accertamento di diagnorSi di infezione melit.ense. Per altro come l 'emocoltura richiede la vicinanza ·di u.n laboratorio adattò, così anche per l'agglutinazione, dovendosi provvedere alla accennata eliminazione delle causè di errore, è n.ecessario l'uso di un laboratOrio. Tale è il valore -e tali le condizioni neeessarie dalle quali dipend·e l'applicazion~ delle ricerch.e di laboratorio fino ad ora co.nosciute, condizioni che. in certo modo ne limitano un più J.argo e facile impiego. Ma recentemente Burniet, seg·uendo una lunga serie di .s tudi sull'infezione melitens;e, ha posto in evidenza la facile ·p rovocazione negli ammalati di febbre di Malt.a, e solo in essi, di una reazion·e cutanea particolare in· seguito all'introduzion.e nello snessore deJ, derma di u·n a mi. nima quantità di filtrato di cultura di micrococco di Bruce. Dalla osservazi,o ne della cronicità della infezione melitense e dalla ipotesi di alterazioni notevoli determinate negli organi e tessuti dal micrococco di Bruce e dai su·oi pr.o dotti, Burn1et è stato })Ortato · a ricercare se l 'intezione nel derma di una lievissi- . m.a qua.n tità di micrococco melitens e fo·siSe sufficiente a ·determinare la co~parsa di reazioni generali e locali, così come avvien·e n·ei tubercolosi per ],'introduzione nel derma di opportuna close di tubercolina. Una prima esperienza fu nel 1922 compiuta dall'A. su sè ste·sso convalescente di inf ezi.one melitense. Egli iniettò nel derma del braccio. 1/ 10 di eme. di sospensione di mic rococchi vivi ed osservò la comparsa di una reazion·e gen~rale iniziantesi 6 ore dopo l'iniezione e caratterizzata da brivido, febbre , stanchezza, insonnia, cefalP.aTale re.azione .era già scomparsa compJ..3tamente doipo 20 ore. Contemporaneamenit e osservò la presenza di una reazione locale iniziantesi anch'es.s a dopo 6 ore e caratterizzata dalla comp.arsa di una papula ecchimo ~ ica C'ircondata ·da arrossamento spiccato e accompagnata da edema della cute. A que.sta papula seguì i.n ottava giornata una pustola, dalla quaJe fu p ossibile coJ,tivare il micrococ'

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SEZIONE PRATICA

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co. Ulteriori esperienze compiute con culture uccise di micrococco meliten.se o di altri germi (stafilococchi) e con filtrati di culture in brodo di varia epoca, portarono alla co·n clusione che I 'iniezione nel derma di malati o di convalescenti di infezione melitens.e, di 1/10 di eme. d.i filtrato per candela di cultura di micrococco di 12-20 giorni determi11a l'apparire di una reazi·OD·e locale caratterizzata da edema dolore, rossor.e e che per la sua co• stan.te positività negli ammalati di febbre di Malta, per la sua mancanza in qualsiasi al1tro stato morboso e per non essere provocabile con filtrati di coltUI"e di altri germi, ha. tutti i caratteri per es&ere considerata quale una. re.azione specifica.

dui 110 n·otato eh€ i filtrati più attivi sono quelli provenienti da colture di quindici e venti giorni. Contemporaneamente ho suddiviso ogni filtrato in due parti ed ho con.servato l'una con aggiunta ,d 'acido fe.n ico all' 0.5 %, l'altra senza alcuna aggiunta. Entrambi questi filtrati si sono dimostrati ugualmente attivi per vari mesi. P·er eseguire L'intradermoreazione ho usato siringhe da un centimetro cubico esatta,mente graduate ed aghi molto fini sì da poter introdurre il liquido sotto l'epi·dermide. Ho iniziato Je esperienze usa.ndo la dose media di eme. 0.20. Come controllo ho sempre usato brodo· sterile.

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RISULTATI OTTENUTI.

Allo scopo di con.trollare i risultati coìIIllllnicati da Burnet, n on solo, ma possibilmente anche di studiare i rapporti che intercedono fra intradermoreazione e presenza di aggl.utinine nel siéro di m alati di f ebbre di Malta ho seguito u11a serie c1i ricerche che si possono dividere in tre gruppi: 1° GRUPPO : infezione spe!fimentale degli anin1ali ed intr~dermoreazione in ess•i. 2° GRlJPPO: intradermoreazione nei malati di febbre di Malta. 3° GRUPPO: intraderm.o reazione in individui affetti delle più svariate malattie. 1

Cavie. Ho infettato sei cavie con inie:zione sotto ·ct1te di 1/ 10 di agarcoltura di 48 0 rie di micrococco m·elitense stipite 6 e dopo 5, 10, 15, 20, 30 giorni dall'inoculazione 110 sperimentato l 'intra;dermoreazione introducendo 0.10 di filtrato di coltura di 20 g·iorni sotto la cute dell'oreccl1io accuratamente rasato. Nell'altro orecchio ho introdotto 0.10 di brodo sterile. ConteIJ?.pOraneam ente ho eseguita l'intradermoreazione con lo stesso filtrato e con i corrispondenti controlli in un altro gruppo di ca. vie non infettate. I risultati sono stati i seguenti : 1) 11'elJ1e cayie in de·n ni n·o n si è avuta alct1na reazione; 2) nelle cavie infettate, a cominciare dal decimo giorno, sii è avuta la comparsa sul1'o,recchio ini~ttato di edema spiccato con arrossamento ed aumento della temperatura. Tali fenomeni si sono iniziati alla dodic.esima • ora dopo l'inoculazione e sono persistiti sino a 36 •e 40 ore dopo. Con temporaneamente ho praticato neJJ.e sei cavie infette di meliten·se la siero-diagnosi, che è ri·ooltata positiva dopo 8 ore alla diluizione di 1 a 500. Secondo gruppo. - Intradermoreazione nei malati di febbre maltese. Neg·li individui affetti da infezione melitense l 'intro·d uzione nello s pessore del derma di eme. 0.20 di filtrato di co1tura di 20 giorni di micrococco m,e litense provoca la comparsa dopo sei-dieci ore di una chiazza di arrossamento più .intens.a nel punto d 'innesto e gradatamente sf11m,a nte verso la perif.e ria. Tale chiazza, che può raggiun,g ere il diametro di 7-8 centimetri, si presenta inoltre rilevata sul piano della cute circostante e ad Prinio gruppo. 1

1

TECNICA. SEGUITA.

Per otteneil'e il filtrato ho seguito 1e indicazioni di Burnet praticando colture in brodo comune di micrococco melitense. Per le semine mi son servito di uno isti'pite di micrococco di Bruce isolato dal sangue di un malato e conservato nel laboratorio ·della Clin.i ca Medica ·e contra-sse'gnato con l'indicazione N. 6. Tale stip ite è quello che viene co,m unemente u.s ato per le agglutinazioni essendo f acilmente ed intensamente agglutinabile soltanto da sieri antimelitense e n,o n aggll1t.in.abjle da sieri normali, o di individui affetti da altre malatti,e. Sono state praticate contemporaneamente varie semine; e ad intervull.i dii tempo (ogni cinque giorni) le .singo1e colture sono state filtrate pe r candele Berkefeld. Dopo la filtrazione il liquido è stato posto in termostato onde controllarn·e la sterilità. Ho ottenuto così · vari ftJ,trati di coltu.re di cinque, dieci, quindici, venti, venticinque, t1·enta giorni ed usandole sugli ste·s si indiviPreparazione dei "filtrato. -

I


. 1252

lL POLICLINICO

.essa corrisponde llna SJ)iccata in filtraz ione del derma. La tem1:>eratura J1ocale è più a lta; il malato si lagna di prurito e di dolore. La pressio·ne sulla zona di arros1sam·ento è particolarm·ente dolen te, la reaz.i one raggiu·n ge il massimo d intensità dop 0 24 ore, p oi 1.entamente regredisce e in n1edia, dopo 48 ore, scom·paiono completamente il rossore, l'e-dema .e il dolo.re; r imane ·Soltan to una piccola macchia pigmentata nel punto d'innesto. In tl1tti i casi, oomples:sii.van1ente :o.ove, nei quali 110 pott1to eseguire la prova, la reazione è stata netta·m ente pos.itiva .anche u sando quantità picc<?lissima di filtrato (eme. 0. 10; O.05) . Come risulta dalla tab.e lla sottostante, in tl1tti 110 eseguita contemporaneamente la r ea~ zione ag·gll1tinante e per 6 ca.si l '·e mocoltura. Negli altri 3 si trattava di jndividui da 11.ingo tempo già guariti dall'infezione. 1

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XXX, FASC. 39]

duo convalescente o guarito han no particolare inter:es.s e i 3 ultimi casi r if.eren tisi a 3 individui che avevano contr.atto l'infezionie 1'uno (caso 7°) t1n, a.n no avanti, l'altro (caso 8°) 17 me.si avanti, il terzo (caso 9°) oltre due anni prima. In questi 3 casi la reazione è stata nettame.n te ed intensamente positiva. Ciò supera 1 os·s er vazione di Bltrn.et che avrebbe trovato l 'intradermoreazione positiva a·n cora 10 mesi dopo la guarigione, m.a non oltre. Come risulta dall a tabella riportata, ho esegt1ito co·n tempo.rane·am.ente anche l a prova agglutinante ltsando ·p er le sospen sioni di micrococco melitense culture i.n .a gar di 48 ore dello stesso stipite N. 6 che mi ha servito per la pr.eparaz1onie del filtrato. In tutti i casi, eccetto che nel 7° e nel 9°, l 'ag·g lutinazion e è stata positiva .a titolo oscillante tra 1 :150 e 1 : 300. Il caso 8° si riferiva

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II GRUPPC). \

Infezione rnelite nse 1

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2

R. ·L. (a. 20)

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' Infezione m~lite11 se. Xv~ giorno di m alattia.

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. EMOCuLTURA

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jpositiva per il 1ni crococco di Bruce.

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Infezione melite11se. X g lorno di malattia.

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I n fez ione melitense. X\,- giorn o di malattia.

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S . A. Ca. 45)

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I d. Id.

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In fezione meli tense. XV g iorno di mala ttia. I11 f~z i on.e m eli tense . XX g iorno di ma lat tia.

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B. A. (a. 23)

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B. A (a. 53)

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C. (a. 41)

Infez io11e meli te11sè. X I m ese dalla guarigione. Infe zione 1nelite11se. . X VII mese d al la guarigione. Infezion e meli tense. XXI V inase dalla guaTigione.

Dallo studio com,pit1to d a Bt1rnet r isulta ch e l 'in tra;dermoreazion·e coro·p.are positiva già a l V. g·io,r no di malattia, ma io non 110 potuto controll·are ql1esto dato essen·d·o i casi occors.i a lla m1a osservazione tutti in l)eriodo g ià inoltrato di mal attia. Circa la persistenza dell:J, facoltà a reagire in questa prova nell'indivi-

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Id.

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Posi ti va 1-:200

Id.

P ositivà

Id.

1:300

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Pos i tiva l:I50

Negativa Positiva Id.

Positiva 1:800 Negativa

Id.

ad infezio11e con.tr atta da oltre un anno, e da 11 i11esi guarita; il caso 9° ad infezione contratta ,d a oltre due a n.n i, e clinicamente da due anni gu.arita. Nel caso 8° a nche 17 mesi dopo l a guarigione, l 'agg!.u tinazione era positiva al titolo 1 : 300. I ,e d11e reazioni decorrono quindi parallela-

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XXX,

FASC.

m -ent.e nel perio·do di malattia, ed anche per un certo tempo d·OPO avvenuta la scomparsa di ogni sintomo clinico, ma sovente a guarigion€ inoltrata divergono lasciando riconoscere una st1periorità della reazione intradermica s11 qu ella agg·lutinante. T er::.o yruppo. -

Jntrad·ermoreazione in in-

dividui affetti da altre malattie. • • (H o seguito tecnica identica che per i cas1 del gruppo precede11te, impiegando dosi di

o.1 o; o. 20; o. 30; o. 50). 1) I. S. ì\'Iorbo di Hogdkin . . 2) I. G. Ulcera gastrica •

reaz. i1egat. ))

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Bron.co-polmonite • • Diabete mellito • • • • • Sifilide gastrica Stenosi mitralica . . . 7) Anemia pernicios.a . . . 8) Nefrite cronica • • 9) Linfosareoma . . . 10) Morbo di Parkinson . 11) Calcolosi biliare . . 12) Poli.siero1site tubercolare 13) Diabete mellito . . . . 14) Cisti d ' echinococco al po·l mone . . . . . 15) j\I. B. Cancro del fegato . 16) R. I. Glomerulo nefrite . 17) P. O. Acrom.egalia . . . . . 18) L. l\•I. Tu·m ore del cervelletto . 19J .A 1\1. Ttrmore del mediastino . 20) L. F. A ortite 111etica . . . . . 21 ) B. L. Tu.m ore del colon . . . 22) M. O. Malaria . . . . . . 23) )1. P. Calcolosi biliare ?4) L. G. T abe dorsale 25) I. L. l\'Ia1 aria . . . . 26) I. A. Anemia pernicios a • 27) C. R. Diabete meJJ.ito· . . 28) l\11. l\I. i\!Ialarin . . . . . . ?9) R. G. Tabe dorsale 30) B. B. Malaria . . . . . . 31) F. M. Porpora emoTragica . . 32) F. A. Tl1bercolosi polmonare . 33) G. M. Linf.oblastoma . . . 34) P. B. Polinevrite .. 35) G. U. Calcolosi biliare 36) G. F. Malaria · . . . . . . . . 37) B. G. Tabe dorsale . . . 38) M. D. l\'lorbo di Hogdlcin . 39) P. A. lVIalaria . . . . . . • 40) C. B. Emiplegia capsulare. 41 ) R. V. M ;:i I.ari a . . . . . 12) NI. A. Sclerosi a p1accl1e . 4.3) P. I. Tifo ad<lominale . . 44.) J. R. Ci·sitite da colibacillo 15) J. C. En1atomti.'elia . ~ 4.f) ) S. M. Calcoloc:i biliar.e 17) R. P. Malaria . . . . !r.~ ) A. P. Tifo a.d·domjn a1e 4.9\ P. S. l\1alaTia . . . . . 50\ O. B. Jnsl1fficienza a or tica 51 ) F. P. CaJ.colosi renale . . ~9\ D. "'R. l\1orbo di H ogftkin . . 53) G. S. .cancro dello stomaco G1 ) B. D. Tabe dorsale . . . .

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V. G. P. B. E. ~:I. A. B. E. R. N. P. M. P. L. C. :YI. P. I. C. ~:I. B. G. B.

reaz. negat. Emiplegia capsulare Ipernefroma . . . . . )) ì\!Ialaria . . . . . . . )) Cirrosi ep.a tica . . . . )) )) Tumore della fossa iliaca Eipilessia e malaria, .. ~) i\!Ialaria . . . . . . . )) Sciatica . . . . . . . . Leucemia . . . . . . )) )) Tube:rcol,osi polmonare )) )) Porpora emorragica . )) Pleuro-pericardite . . Sifilide . . . . . . . )) Calco lo.si ren.a le . . . Reumatismo articolare )) )) acuto . . . . . . . . )) 70) P . A. Encefalite epidemica. .

55) C. B. 56j A. A. 57) D. R. 58) B. A . 59) D. l\II. 60) O. A. 61 ) I. lVI. 62) C. I . 63) 1C. G. 64) M. I . 65) F. F. 66) O. R. 67) R. G. 68) NI. G. 69) E. V.

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1253

SEZIONE PRA TIC.-\

39]

Quantunqu.e limitato s ia il numero degli individui non affetti da infezione melitense, nei quali ho sa.g giato la intradermoreazione, il costante risultato negativo mi sembra sufficiente .per aff-ermare, concordemente all'o·sservazione di Burnet, che la intrad.ermoreazione con fil, trato di cultur.a in brodo di micrococco di Bruce, è assolutam.ente specifica. Ed il. risultato negativo ottenuto nelle più svariate malattie, com·p rese quelle form.e in.f.ettive per le quali erasi notato la pos sibilità di aggluti.n azioni aspecificl1e co·n sospensioni di micrococco m ~­ liense, assume un notevole valore per il fatto cl1e es so tale si è m.antenuto anche usa11do dosi di filtrato dieci volte superiori a quelle sufficienti per ottenere n etta reazione positiva nei malati o con1valescenti di febbre di Malta.

I risultati· ottenuti nei 3 gruppi di ricerche siu-esposti depongo.n o quindi per una spiccata sensibilità ed una assoluta specificità della intradermoreazione nelJa diagnosi di infezione melitense - el i fenomeni che s eguon10 alla intro·duzione del filtrato di cultura nello spessore del a.erma, sono paragonabili a quanto si osserva negli individui tt1bercolosi per l'iniezi.on.e intradermica di opportuna diluizione di tubercol,ina - e sono con ogni vero.simiglianza espressione di u.n particolare stato di allergia dell'organismo di fronte all 'azione del inicrococco melitense. CONCLUSIONI. I. L ' introdt1zione nello spessore del dern1a di l1na piccolissima quantità (O. 05-0.10) di filtrato di coltura in brodo di micrococco m ·e1itense di 20 giorni non provoca alcun fe110meno .11egli anin1ali. e indivi·dui sani o affetti dalle 1)it1 svariate malattie. II. Negli individt1i affetti da infezione melitense e negli animali sperimentalmente infettati , detern1ina la compars a di una reazio-


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POLICLINICO

ne locale caratterizzata da a u mento della temperatura, arrossamento, edema, dolore. Tali fenomeni s 'inizi.ano circa 10 ore dopo l'inieziòne e si mantengono evidenti per 48 ore. III. Tale reaztone che ha tutti i caratteri di reazione. particolarme·n te sen.sibile e specifica è ancora pr.esente due anni dopo contratta l'infezione ed in periodo di accertata guarigione cli.n ica mentre le altre reazioni capaci di attestare la pregressa infezione melitense possono risultare negative. IV. Avt1to riguardo all,a facilissima tecnica richiesta; l'intradermoreazione si .dimostra come mezzo particolarmente utile nella ·diagn·osi precoce dell'infezione melitense e qt1indi d egno di essere largamente applicato. V. La constatazione inoltre della pr esenza d'individui .sani portatori di micrococco melitense, consta tazione ril1evata a mia conoscenza per la prima voJta dallo Shaw e confermata. dal Missiroli nel 1912 in un'epidemia di melitense nel reclusorio di Alghero, p.on-e in maggio·r e evidenza ancora l'importanza e l'u so dell'intradermoreazione per rintracciare questi portatori di micrococco meliten.s e ·e rendere quindi più facile la '1otta contro il diffondersi dell 'infezione specie quando essa si sviluppi in ristrette collettività. •

Luglio, 1923. BIBLIOGRAFIA. ANGLADE JEAN. Comptes-réndus. Hebdom. des ·séances de la Soc. de Biol.. , 1921, p. 378. BASSET SMITH. Journ. of trop. meid. and hyg. , 1921, vol. 24, n. 13, p. 173. BURNET D. S. RéVUJe Tunisien.n e des Sciences lVIédicales, 1922, n. 2. CRENDIROPOULO-MILTON. Archiv. de méd. exip. et d'anat. pathol., 1912, p. 749. CARRIEN 1\1. e J . ANGLADE. Montpellier médical, 1913,. vol. 36, p . 1 e 41. E UZIÈRE et RoGER. Gaz. des Hop., 1912, n . 82, p. 289. KOLLE W . und V\' ASSERl\IIANN A. Handbuch der Pathogenen Mikrorga1i ismen, 1912, vol. IV. MISSIROLI A. RVforrna me·dica, 1912, Il. 32, p. 869. i\1ISSIROLI A. Policlinico, Sez. lVledica, 1912, pagina 414. lVIOHLER and A. EICHOR .'J . .Jonrn. of the Americ. Med. an., 1912, · n. !J8, p. 1107. NÈGRE et RAYNAUD.' Instit. Pasteur d 'Algérie, 1912. ROGER, WIDAL, TEISSIER. M.aladies infectieuses, vol. III, 1921. ROUSLACROIX. Gaz. des Hòp.' 1912,, Il. 85, p. 439. VALLET et RIMBAUD L. l\1ontpellier méd., 1913. n. 37 e 38.

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t ANNO XXX, FASC. 39]

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CIVILE DI MODENA. SEZIONE CHIRURGICA /diretta dal prof. PAOLO FIORI.

Contributo alla terapia delle tubercolosi chirurgiche. Dott. BORTOLUCCI PIER GIUSEPPE, assistente. L'indirizzo, prevalentemente seguito. dalla terapeutica m~dicamentosa anti-tubercolar€, s i riporta oggigiorno alla introduzione nell'organismo infetto, di sostanze che, se variamente prep.arate e present.a te, traggono però d.al bacillo tubercolare ~ dai suoi prodotti origine. All'en.orme dovizie di farmachi .antitubercolari specifici il Vaccino Martinotti viene ad aggiung·eir si. Non tubercolina, non stero « esso, contiene, tra le altre sostanze, un.a pro.teina, ricavata da colture di bacilli tubercolari, l::i. quale agisce come antigene ed è capace di produrre, in condizioni favorevoli una immunizzazion.e .attiva rispetto alla .tube rcolosi » (1). « Il vac'Cino potrà venire impiegato con profitto quando nell'organismo malato sussistono quelle condizioni che p~rmettono lo stabilirsi di un utile immunizzazione attiva n (2) e cioè « quando l a malattia ·non è molto avanzata, quando non è complicata da infezioni secondarie, quando le condizioni g enera.li del paziente sono relativamente buonre, quando la nutrizione si ·compie abbastanza bene, quando il processo non lede profondamente la funzio ne di organi i·mportanti per la nutrizione P per la em.opoj esi, quando esso non si accoppia ad a1tr.e gravi infezioni (sifilide, ecc. ) (3) ». Col suo v.accino quindi il prof. Martinotti tende a pro.muov~re nell'organismo iniettato una i~eazione proteica specifica devolvendo alla proteina ricavata da colture di b.a-cill.j tubercolari la cap.acità di produrre un.'iminunizzazion.e attiva. La proteina-terapia specifica della tubercol osi viene così ad a vere niel vaccino Mart.inotti nuovo e ragionevole mezzo di applicazione pr.atica. L'originalità del preparato sta appunto nella sua composizione e preparazione. Le relazioni e le statistiche fino ad ora pubblicate, degli esiti curativi pttenuti dalla vaccinazione antitubercolar.e M.a rtinotti; son 0 concordi nel r itenerla utile .ed effica·ce (4). Scarse ·essendone, tuttavia, e la letteratura e le osservazioni sull'argom·ento e volendo, con intenti pratici. seg·uirne e constatarne i risultati terapeutiçi, sottoposti, sin dal settembrE> 1920 , al trattamento 'Vaccinico Màrtinotti for' me diverse di tl1bercolosi chirl1rgiche presenta1

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SEZIONE PRATICA

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te da degenti nei Repar,t i Nosocomiali. I ca:si ·trattati, 24, pei dati anamnestici, pei r eperti semeiologici, radiologici, .biolpgici: pei f enom.eni reattivi riscontr.ati alle prove diagnosticl1e tubercoliniche e sierolog·iche, mi assicurarono d~fla specificità delle lesioni prese in esame (osteoperiostiti a focolaio unico e multiplo -· osteo artriti e sinoviti della varie artico·l azi.oni - tubercolosi d·elle ghiandole lìnfatiche - osteoartriti della colonna vertebra1e - tub~rcolosi del .r .e ne - tube~colosi degli organi genitali femm.i nili). In essi non cercai d1 stabilire se esistevano, come il prof. G. Martinetti vuole cc le condizioni per1nittenti una util.e immunizzazione attiva » p·ensando che l'esito curativo st~sso, avrebbe dovuto co.ncedermi 1a risposta, sì da maggiormente precisarne le indicazioni o controindicazioni terapeutiche.

glior.amento delle loro condizioni generali, ripristino delle forze muscolari, delle facoltà psichiche già depresse, ritorno dell'app&tito da tempo mancante, . senso d.i benessere, aumento ·di peso. . Contemporaneamente a questi fatti s·omatici individuali, osservai una corrispondenza clinica, p.as·s eggera ed in·c ostante però, in due forme di tubercolosi de~le ghiandole linfatich e con s.e ni fistolosi, in una forma renale ed in Jln;a degli organi genitali femminili (ovarosalpingite) : quest'ultima venne durante la cur a sottoposta ad intervento chirurgico (ovaros.alpingectomia) . Negli a1tri 20 casi i reperti clinici e rad.iologi,c i locali non corrisposero mai ai fini ·del trattamento; il processo tubercolare, anzi, continuò l'opera sua distruttrioe lentamente, inesorabi1m~nte: nemmeno l'accenno ad un• arresto, ad una sosta, ad t1na modificazione sia pur.e parziale: e le condizioni permettenti u.n'u~ile immunizza;Zione at*** Il vaccino venne somministr.ato seguendo tiva esistevano nei pazi~nti presi in esame. In:f atti, tutti gli infermi risentirono e· pale12 norme dallo stesso prof. G. Martinotti dettate , iniziando da dosi di 1/10 di eme. e pro- sarono jmmedi.atam ente il benefico mutars,i g·red.endo di 1 / 10 di eme. per iniezione sue- dei disturbi subbi·ettivi g·enerali ed obbiettivi· .cessi va, alla distaniz a di quattro giorni; come ciò sta a dimostrare ·eh~ i loro organismi possede d'elezione punturale la regione glutea, sedevano le dispo$izioni migliori richieste p.e r i1er quanto eseguii pur~ iniezioni aL braiecio, lo stabilirsi di un'utile immu.n izzazione.. attialle coscie. L'iniezione intramuscolare non va: chè la ricerca degli antico,rpi specifici· nel provocò mai nessun fatto reattivo locale: al- siero di sangue si sa .essere assai difficile e laboriosa, soggetta ad ingannevoli e troppo l'incontro le iniezioni ipodermich·e, nella magfac.il.i constatazioni, impossibile poi nella pragioran.z a dei casi, diedero luogo all 'insorgenza, nel punto iniettato, di una zona di infil- tica medi·ca quotidiana. Se, all'incontrol per la osservazione degli esiti t~rapeutici r.em.oti, trazione, leggermente edematosa, rossastra, avessi dovuto .escludere l'esistenza, nei miei della grandezza . di una moneta da cinque livaccinati. delle condizio·n i permettenti un'utire, rotonda, dolorosa alla pres sione. In due casi, solamente, osservai aita reazione febbri- le immunizzazione attiva, avr~i anche dovuto la e fenomen1i generali r·e attivi (cefalea., spos- non tep:er calcolo degli innegabili e progres- · satezza, conati di vomito), alla prima inie- sivi miglioramenti somatici subbiettivi ed obzione, fatti questi che fugacemente scompar- biettivi, i qual.i invece debbono ritenersi invero, senza ripresentarsi nel corso successivo dici preziosi nella lotta contro il bacillo tubercolare ,e d i suoi prodotti e cl1e al vaccino della terapia vaccinale. Durante questo, qualMartinetti debbono attribuirsi. siasi altro trattamento venn.e sospeso. Scaturisce, da queste condizioni, l'impossj11 numero d1 iniezioni ·e seguite a ciaschebilità di stabilire qu.ando debbasi, nelle tt1berduno degli infermi fu di 24; la dose iniettata colosi chirurgiche, iniziar.e ~on profitto il tra teme. 30; dopo la ventesima iniezione (2 eme.) tame111to vaccinale, ed ancora che nelle tuberl'intervallo di tempo tra iniezione e iniezione colosi chirurgiche, con assai minore fr equ enfu protratto a sette g·iorni. P·er praticità <li raccolta, sino alla quinta iniezione (5/10 di za al confronto di altre localizzazioni tubercoeme.) si unì al vaocino il liquido, composto lari, il Vaccino Martinòtti ha dimostrato 'Scarsa efficienza curativa, qu.asi che il sistema osdal prof. G. Martin0tti stesso e costituito ia -carbonato di soda puro., .acido f.enico, acqua · seo .in special modo, a differenza d·egli altri apparecchi della vita organica, si dimostri redistillata. frattario a tolle!'arn·e o subirne I '.azione . • Pur tuttavia è dov~roso riconoscere .• ed il * * * medico pratico deve esserne edotto, nel Vac, Dal trattamento vaccini.cc antitubercolare cino Martinotti un'ottima formula medicamen:Vlartinotti tutti gli ammalati avvertirono: mi- tosa stimolante le funzioni organiche generali 1

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di difesa, d.a considerarsi alla stre.gua delle pi.ù r.ept1tate e da tempo esistenti nei ricettari n1edici, da prescriversi ed usarsi come t entativo tera1)e·u tico contro le veneficpe, igno· te forze distruttrici del bacillo tt1bercolare e dei suoi prodotti, cl1.e ancora oggi 11on hanno trovato rimedi pronti, efficaci, sicuri. BIBLIOGRAFIA. 1)-2)-3) l\IIARTINOTTJ. S'ulla vacciriaziorie antilul? ercolclre. ~1emori.a della R. Accad. delle

Scienze di Bologna, Serie VII, Vol. VII, 19191920. Id. Riforma ìVIed.ica, 1920, B. 27. 4) RE:;.vIEDI. Sopra cerito casi di t'Ubercolosi chi •

l-\:N!\O XXX, FASC. 39}

IL POLICLINICO

ru rgiclie t?·attati col 11accino arititiib ercolare Jl a rti1iotti. Arcl1iYio I taliano di Cl1iru1·-

g·ia. \ ' ol. II, ra se. I. E. R uGGERI. Contrib'llto clirii co all u terapia tubcrcol o ti ccl polmo1zare col Vaccino lllartin otti . T11bercolos i, Vol.. XII, 1920, f asc. V

e VI.

SE ~ TJ N I

I.. ._'1rlla 'l.'acci11azio1ie antitub ercolare col 111etodo Marti1iott i . Annali di ì\!Iedicina Naval e e Coloniale, fase. s.ettembre-ottobre 1920. . FORNI. C. Coritribtito clinico alla terap·ia dell ll

RIVISTE SINTETICHE. Il ciclo dell'infestione da ascaridi e da ossiuri. Dott.

~L\.ZEGLIO FILIPPINI.

Si è sempre ritenuto fino a pocl1i anni or sor10 che l 'infestione da verro.i nematodi avveni·sse direttamente per le uova .e .ìe larve cl1e, passate a tra verso lo stomaco, si localizzavano nell'intestino, segt1endo poi in questo le successive fasi sino al verme adulto. Tale concetto sen1br.ava tanto ovvio che n.on s1 sentiva il bisog·no di dirnostrarlo. Ma j · concetti sempli-ci se sono talvolta attraenti, non sempre rispondono a realtà; analogament e si riteneva un ten1po cl1e il bacillo del t)fo arrivasse direttamente n·ell'intestino per fissarsi nelle pla-cche del Peyer, mentre oggi, dopo le ricerche e le dimostrazioni che dob. biamo a l Sanarelli, si ammette senza contrasto cl1e esso d etermina dapprima la setticemia e si fi ssa l) Oi in secondo tempo ed CtJ tergo sulle l)lacche de l Peyer. IL CICLO DELL'ANCHIL0STOlV1A

t1-lb erco lo si chirurgica col Vaccino lllartiE DELLO STROXGILOIDES. notti. Riforma ìVIedica, 1921, B. 14, pag. 315. SARACENI ·G. 38 casi di perito11ite tubercolar e Per q11anto riguarda i vermi nèmatodi, il trattati col Va ccino an tit11bercolare "llf articiclo be11. diverso cl1e segu·e l 'infestione venne· notti. dimostrato dapprima dal Loos per l 'Ancl1iCORTICELLT ~'L L o sc hema leucocitario 1ieutro- , lostoma. Era già noto che l 'infestione per fìlo cli Arll etli 1ielle tubercolosi ed il suo compo rlaJ1ne11 to colla vacci17.azione .il-Iartinotti . t a le verme può aversi per via c11tanea, senz a •

:\Iinerva !VIedica, 1922, n. 12. Prof. G. l\IARTTNOTTI. Sulla preseri za e sul val ore degli antiicorpi nella V(tcci1iazio11e antitilbercola r e. Bollettino d elle Sci.enze lVIedi-

cl1e, Bologna, 1921. Prof. G. CoSTANTINI. Sulla vaccin azione antitubercolare col M etoclo ll! a?·tin otti. Bollettino delle Scien.ze Mediche . .. Bologna, 1921. _.\. ' ' ALENTINI . I l Vaccin o A11titub ercolare 1\1ar-

ti notti . T·n b·ercolosi , Vol. XIV, f asc. 4, Ro•

n1a, 1922 .

Importante pubblicazione: Prof.

ANGELO SIGNORELLI Direttore del Dispensario « Regina Elena »

e dell'I stituto di « S. Gregorio» in Roma.

Come si ammala di tubercolosi • • e come s1 guarisce. Un volumetto di 44 pagine in nitidissima veste tipografica e con elegante copertina, prezzo L. 5. N. B. - Chi desidera ri cevere la pubb 'icazione in piego postale sicuro da smarrimenti, aggiunga cent. 50 per la raccomandazione. Invi<\re Cartolina Vaglia al Cav. LUIGI POZZI - ' 7ia Si· stina , n. 14 - Roma

cl1e si conosc·esse però in qual modo le larve a rrjvano all'intestino . È appunto merito del Loos. di avere dimostrato (1898) che la cute è invece il punto d 'in1g resso normale e di aver fatto conosce.r e J,e tortuose vie che esse seg110110 prj i11a di svilup1)arsi nell'intestino.. Le la1·ve, 1penetr·a te sotto la pelle, sono portate dai· capillari al cuore d·estro e di qui ai capillari lJOlmonari; in •s eguito, perfo·r ata la p.a r·et.e alveolare, .arrivano neTI'albero respiratorio, donde risalita J,a laringe, g·it1ngono nell'èsofago e scendono nello stomaco e nell'intestino. Alcuni anni più tardi (1911) un ciclo anal ogo a quello dell'Ancl1ilostoma vennè dimostrato da Fulleborn (1) per lo· Strongiloides (A11g·11illul.a) intestin.alis, il quale, sia per via cutanea, sia per quella orale, penetra in circolo ed, a traverso i polmoni, r aggiunge lo· st omaco e l'intestino. Lo stesso Fulleborn durante le ·esperienze fatte per lo Strongiloides, aveva osservato cl1e nei cani non infestati n è da questo nè da Anchilostoma, si trovavano nei reni ' no·duli · in forma di tubercoli, contenenti vermi del tutto simili a giovani Ja:rve di f\Scaridi ed emise I 'ipotesi che a.ncb.e questi seg11issero la stessa via. 1

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LANNO xxx, F ASC. 39] ESPERIENZE CON GLI ASCARIDI.

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SEZIONE PRATICA

perforare le vene polmonari ed arriviare così nel cuore sinistr9 ·e di qui portarsi i,n tutto l'organismo, nei reni, nel cervello, n·el mio· cardio; .sono state osservate anche nella placenta, fatto di una certa importanza perchè dimostra la possibilità di un 'infestione .endouterina. Tutto il ciclo, dall'ingestione delle uova mature all'espulsione di quelle nuove, si com· pie in 60-80 giorni; già qt1attr.o ore dopo l'ingestione si trovano larve a dozzine. nel sangue portale; il .soggiorno più J.ungo si ha nei bronchi in cui le larve .subiscono una vera maturazione. A fen.o meni riflessi provocati, dalla loro presenza, oltre che a s,o stanze tossiche elaborate, ·si potrebbero forse attribuire le tonsilliti da vermi che il Bilancion1i ha messo in evidenza (5).

Per gli as-caridi però la dimostrazione della via diretta sembra raggiunta da esperienze di Davaine, di Grassi, di Calandruccio. Il Grassi di 'fatto (2), cinque settimane dopo l'ingestione di uova 'g ià embrionate, osservò che i Vlermi avevano raggiunta la maturità .sessuale ·e vide comparire le uova nelle feci. • Comunque questa esperienza ebbe il merito di dimostrare che l'in1festione dell'uomo si fa direttamente, mentre invece il Leuckart riteneva che vi fosse un ospite intermedio, che v. Linstow supponeva fosse il Julus guttatus. Fu lo Stewart che ne11916 osservò che quando si alimentano dei topi con uova di .ascaridi, si trovano le larv.e dopo 2-3 giorni nei capil·l ari del fegato e dopo 7-8 nei bronchi, nella trachea, nella bocca. Tali ricerche di cui demm.o .a suo tempo notizia (3) sono state in ASCARIDIOSI SPERIMENTALE NELL'UOMO. seguito confermate ed allargate da altri, specialmente da Fulleborn (4), dimostrando che , La dimostrazione di questo ciclo non è limiil ciclo che esse compiono nell'organismo è tata agli anim·a li, specialmente al ratto ed iJ seguente. E noto anzitutto che le uova ap- al maiale, ma è stata fatta anche per l'uomo. pena emesse non possono infestare, ma han- Sui Koino (6) di fatto, in seguito ad ingestione no bisogno di un periodo di un.a quindicina di uova di ascaridi, -0ss·e rvò in un caso (500 di giorni per venire a maturazione. Una volta uova) una lieve. polmonite 1a l- nono giorno, con ingerite (e non è improbabile che si dimostri elevazione termica fino a 38°,1, gradatamenanche per esse la via d'in1g resso cutanea) que1- t~ discesa alla normale al .settimo giorno; in le che sfuggono all'azione dei succhi digerenti, un altro caso (2000 uova) s.i ebbe al terzo arrivate nella regione della v:alvola ileo-oo- giorno una lieve ielevazione termica•, ;ed al cale, migr.a no a traverso la parete e, per la sesto, forte f.ebbre con brivido, polmonite gravia dei vasi Iinf a ti ci, arrivano alla porta ed V 6 durata nov,e giorni ed emissione di .abbonal fegato. Da qui, per la via venosa, giungono dante espettorato sanguinolento con numerqnel cuore destro e quindi al polmone; perfo- se larve di · ascaridi (complessivamente 178 in rano i capillari sen.z a determinare emorragia 150 eme. di espettorato). e pervengono n elle vescicole polmonari donNell'applicare all'uomo i risultati ottenuti de, mosse dall'epitelio vibratile, nei bronchi, con gli animali si potrebbe obbiettare che: nella trache~, nella faringe. Vengono allora spesso, nelI,a ascaridiasi S'perimentale, i topi, ingoiate ed, avendo subìto particolari modi- · i conigli, le cavie muoion10 al 7°-8° giorno, in ficazioni biologiche, resistono nel passaggio a s·eguito a polmonite, mentre nell'uomo non si traverso lo stomaco ed a rrivano finalmente hanno per lo più sintomi cli sorta. Bisogna nell'intestino, dove compiono il ciclo, svilup- però riflettere che, nelle condizioni sperimenpando il verme adulto. tali .si fa ingerire una qu.anit ità elevata di uoUn fatto che appare abbastanza strano è va; nei maiali del resto, che sono coprofagi, si il p.assaggio delle larve, che hanno un diaosservano talvolta fenomeni di polmonite da metro doppio o triplo di quello delle emazie, ascaridi. Nell'-µomo invece, il n.u mero delle per i capil1ari. Stewart ammetteva che. arri-· uova ingerite è sempr~ relativamente scarso v·ate le larve ai capillari del fegato, si · aves- e d'altra parte le esperienze sopra citate di se una degenie razione ·delle cellule epatiche Sui Koino dimostrano che con l 'introduzione -circostanti e le larve potessero quindi pene- di forti quantità di uova, la polmonite v·e rtrare nelle venl1le. È invece stato dimostrato minosa si verifica. Del r esto affezioni respira·'Sperimentalmente il passaggio nel capi:lare sia torie da a scaridi sono state osservate nell'uodel grande che del piccolo circolo, passaggio mo, come nel caso di Mosler e Lutz (7) con che .si comnie in una frazione di minuto. Del disturbi re·spiratori febbrili ed in quello di Steiresto le larve possono, come già si è detto, ner (8) di lln bambino con febbre e disturbi perforare la parete del capillare sen,z a pro- asmatici della durata di par:ecchi giorni che vocar e emorragia. Alcune larve possono poi s~ ripeterono diverse volte e scomparvero do\

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p o l 'uso di un verm1fugo che diede luogo al- qual e può trov.arsi i1ell 'i11testino; le uov9. posl 'espulsion·e di molti ascaridi . Non è poi im- sono quindi schiudersi n ello stesso intestino probabile ch e a l cune polmoniti nei bambin.i , crasso e nio n è necessaria una autoinfestione decorren.ti con sintomi gravi, possano ricono- dalla via prale per mantenere ostinatamente cere tale causa. Così, grado grado, la cre- gli ossiuri nell'intestino. A queste vedute di denza popolare che attribuiva gran parte delle Goebel aderisce Heupner (11), che ha fatto somalatti•e infantili ai vermi vien e in qualche pra di sè 'l'esperienza e che, nonostante le più caso dimostrandosi giustificata. rigorpse cautele igieniche, non è stato capace_ Non è improbabile che in questi casi di in- di liberar.si dagli ossiuri; questo autore confestio.n e · del.le vie r·espiratorie si renda utile chiude affermando che tutto i1 ciclo d·ell'Oxiul'esame dell'escreato diretto alla ricerca di ris può compier.si nell'interno d ello stesso invermi; abbi amo veduto che in un'osservazione testino. • di Sui Koino sono state trovate molte l a rve Si ignora poi se, analogamente a quanto nell'escreato; sembra inoltre da esp erienze di a vviene per gli .a scaridi, pos·sa verificarsi a11Stewart cl1e con l a saliva di topi infestati si cl1e per gli ossiuri il passaggio a traverso il possa arrivare ad infestare a ltri topi, ciò che polmone. Fiilleborn lo ritiene improbabile, dimostra cl1e in ·es.sa si trovano la rve di asca- - sebben e abbia veduto in qua lche caso la fuoridi. Questo fatto potrebbe avere a nche impor- riuscita di f emmin1e mature dalla bocca e daltanza e1:>idemiologica, indicand o un 'altra sor- le cavità n asali. Nuovi studi potranno fo;rse gen te d'infezione, cioè la saliv.a o l'escreato e gettare altra luce sull'ossiuriaisi; .ed il problepot.r.ebb·e anch e costituire un arg.om.e nto in ma merita di essere studiato a fondo , poichè favo re di quei rigidi igienisti che vorrebbero tale malattia, per la sua ostinata resistenza , a bolito il bacio. rende sp esso f aJ.lace ogni tentativo ter·apeutico. Occorre però evitare di risalire dai fatti rigidamen.te osservati a facili ed anche attraenBIBLIOGRAFIA. ti gen·eralizzazioni. CosJ, in considerazione a.ella possibilità che h anno le l arve di essere (1) FDLLEBORN F . Unter suchurigeri uber deri • I11f ektiorisweg bei Strongyloides it1ul Ankitrasporta te con la corrente sanguigna in tutti lo stomum und die Biologie diese r P arasigli organi, si potr ebbe essere tentati a spiegat eri. Arcl1. f. Scl1iffs-und Trop enl1yg. 1914. re con lo sviluppo delle stes~e l a rve in loco (2) ..~nnali di I giene, 1916, p.ag. 483. il reperto di ascaridi maturi in organi per i (3) Policlinico S. P., 1917, pag·. 833. q11ali la comunicazione con l'intestino n on è (4) F fJLLEBORN F . U ebe1" die I n f ektionsweg bei agevolm ente dimostrabile. Ql1alcl1e .autore di A skaris. IUin. \Vochn. , 1922, n1. 6 e 20 . • fatto, nel caso i1on. raro di ascaridi emessi dal(5) BitANCIONI G. J11ip ortanza degli elminti inla bocca, prope nde a·d ammettere ch e possa tes tinaii in oto-rin.o-laririgoiat.ria. L e ton si lle da ve rmi. Boll. del p rof. Grazzi; anno trattar si di larve sviluppate nel polmone. An..XXXIII, f asc. II. ch e recentemente FreudenthaI, (9), a proposito (6) I(OINO SuI. Experimental I nfection with di un ascaride viv·e·n te lungo 25 cm., trovato Ascaris iri h1lman body, with sp ecial r ef e n ella cavità peritoneale, incluso in un p ezzo di r ence to the cliriical symptoms of A scaris l)eritoneo inspessito a guisa di tumore, e m ette pneumoriia. Riassunto· in J a pan med. W orldr 1923, 15 febbr. . 1a il)otesi cl1e si tratta;sse di un a larva rimasta (7) Citato in ·BRUNING H. D ie Biologie des nella c·avità peritoneale e là venuta a matuAscaris lumbricoides urid d es Oxyuris verrazione. Non si nuò escluder e senz'altro a micularis i 11i Lichte rieu ere?' Forschun genr priori tale possil1ilità; ma per accettarl.a ocErgebnisse der inneren Medizi11 und Kindiecorr.erebbe una dimostrazione, poichè finora si r h eilk l1nde , Bd. XXIV, 1923. è vedùto che le larve possono b en sì migrar e in (8) STEINER G. Neue1·e Fo sch1l1igergebnisse u ber die Leb ensgeschichte des A skaris lum- . tl1tt.o · l 'organismo, ma non possono venire a inat11razion e cl1e n e11' ambie11te st esso dell'in- , bri coi des iind i hre medizinisc h e Bedeutun.g, 1iameritlic h als u1~sache der Pneumonie.. testi1io. Scl1vveiz. med. vVochn., 1920, n. 17. 1

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IL CICLO DEGLI OSSIURI. In considerazion·e di questi r eper ti , a nche il eiclo dell'infestione da ossiuri è sta to sottoposto a ·rev.i sione. Da numerosi esperimenti di Goèbel · (10) è risulta to che 1 ambi ente più adatÌ.) l)er lo svil11npo di tali vermi è costituito da una 1 misc ela di s11cco pan cr eatico e di bile 1

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(9) FREU DENTHAL F. B emerll,enswerter . Fall eiries Ascaris lum.bricoides in der f reien Bauchliohle. l\!Iediz. Klinik 15 aprile 1923. (10) Citato .i n: BRfJNING, ved. n. (8) . (11) HEUBNER o. StJudie1i u ber Oxyuriasis J ahrb. F. Kind·erh eilk11n.d.e, 1922.


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SEZJ ONE PRATICA

CQMMENTI. A. proposito dell'influenza del calcio nel processo di fissazione del complemento. Soltanto ora rispondo alle critith·e che mi sono state mosse dal dott. S. Rapisardi, avendone preso visione con ritardo, perchè tent1to lontano da ,g ravi motivi di famiglia. Le ricercl1e del dott. Rapisardi tendenti a negar.e importanza al calcio nel proce·s so della reazione di Wass·ermann sono infirmate dalle seguenti considerazioni : 1. Il dott. Rapisardi ha trascurato di titolrtre il contenuto .effettivo in calcio nella soluzion·e a·doperata e ha riferita la p ercentuale alla quantità in p.e.so· del s.ale proveniente dal commercio, più o ·m eno pt1ro e sempre 1 i eco di a·cqua, la quale i1on si riesce ad eli.minare completam.ente nemmeno con l'essiccamento. 2. Per la solt1zione del sale calctco egli è ricorso all'acqua distillata mentre occorreva a doperare sol11zione fisiologica, dàto cl1e il calcio si trova n.el siero ·e la conc.entrazione del. cloruro di sodio rimane inalter.ata in cc. 2.5 della miscela occorrente per la r eazione di Was s·ermann. 3. Quando si a.fferma cl1e il calcio legato al cloro è elettroliticamente più attivo . non si ·tiene co·n to della legge del1a indipendenza degli ioni, per cui il calcio è sempre t1n ione bivalente con l e solitè caratteristich·e proprietà. A meno che non S'i voglia sostenere cl1e il calcio non si trovi nel siero allo stato di ione ... È logica invece la tesi opposta: l'aumento del calcio in circolo non compensato dai mezzi protettivi dell'organismo, determina a lungo andare lln turbamiento n ell~equilibrio dei complessi colloidali ·che solo in parte noi l)Ossiamo riprodurre in. vitro in lln siero nor:rnal·e senza il favorevole intervento di altre circostanze cl1e si pres·entano in, vivo. 4. Non ris11lta che il dott. Rapisardi abbia tenuto conto dell'altro importantissimo, fattore da me posto in luce : la r.eazion e del mezzo. La quale non solo pt1ò essere differente nei diversi sieri, ma varia ancl1e . (e come!) nell'acqt1a più o m:eno distillata cl1e si a1

dop~ra.

5. Le mie ricercl1e sono state già confermate da esperi1nentatori di n.on dubbio valore, qt1ali il. prof. Scala e il dott. Alessandrini, dell'Istituto d'Igiene della' R. Università di. Roma. 6. La decalci.ficazione del siero non è possi])ile. Basta essere appena iniziati in cl1imica colloidale per riconoscere la verità di questa asserzione. I o che pure ho fatto la mia edu-

. ' caz1one nei laboratori di chimica pura e 110 insegnato, sia anche mo·dBstam·e nte, chimica analitica, non vi sono riuscito n·emmieno m.altrattando le s ostanze proteiche preventivan1.ente COD; acido cloridrico, e i1 prof. Scala; un· vero apostolo d·ella chimica colloidale, non 11a raggiunto lo .s copo neanche adoperando acido nitrico. Consideriamo poi s·e si possa riuscire nell'intento .col semplice ossalato di ammonio a freddo! ~Ia a prescinde'I'e da . questa difficoltà vi è un dato di fatto cl1e non capisco come sia sf11ggito al.I' egregio ,c ollega ·e cl1e re•n d·e inutile il ten.tativo di decalcificar.e il siero nei rappo·r ti de1la reazione di Wassermann: l'os1

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salato d'amm,o riio inibisce di per sè stesso la e?nolisi, e aggi11,n~o in opporturia conceri trazione ad u1i sie1~0 riegativo lo fa 'reagire positivame17-te rispetto alla 1·eazione di W. (!) .

7. La titolazione de1. calcio nei .s ieri deve essere stata eseguita con uno dei tanti micrometo·di ch·e la lunga es perien·z a personale mi 11a dimostrati privi di valore. Il microm eto do nei riguardi del calcio, che non dà ioni complessi e .colora.ti, mi ricorda un po' il letto di Procuste perchè si riduce sempre alla classica precipitazione con o·ssalato di ammo·n io e si fa vari.are solo la quantità di siero. Quando si pensi .cl1e l'ossalato di calcio non è insolubile ma solo difficilmente solubile in acqua e cl1e l'errore anal.itico può arrivare a d o·l tre un milligrammo nelle mani dei più .esperti, non ·Si sa dove .s i d·ebba anda1»e a ripescare qualcl1e decimo di m.illigrammo . di calcio dopo le varie manipolazioni e ~ lavaggi occorrenti! Servendoci poi del. metodo volumetrico per lé piccole quantità di siero., si titola tutto fu orchè l'acido ossalico legato al calci.o, tanto più cl1e con la semplice precipitazione delle sostanze prote:içl1e oltre a lJerd·ere una notevole quantità di calci.o, non si riesce mai ad eliminar:e tutte le sqstanze organi cl1e coagulabili. Ove si abbia l)OÌ la ct1ra di .eseguire una titolazione senza siero, si vedrà quanto permang·anato consumerà l'acqua distillata fornita dal commercio aj sin.goli laboratori! Il dott. Rapisardi ·non. mi crederà f·orse qua11do affermo che cl1imici d'indisct1tibile valore non siano riusciti a dosare il calicio in 15 e 20 cc. di siero. Ritengo inl1tile poi far cenno dei metodi fondati sulla più o meno rapida coagulaziione del sa·ngt1e, i quali oltre a riferirsi al sangue totale non possono considerarsi cl1e come m·eto di molto grosso.Jani e in ogni caso n·on ce1~to inforn1ati a rigore sci entifico. 8. I sieri i:>ositivi su cui fu da me eseguita 1

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IL POLICLINICO

la ricerca del calcio furono scel.ti fra quelli che conservavano la W. positiv.a dopo 24 ore e trattandosi di stabilire un fatto nuovo volli che un ,analisi di controllo fosse eseguita da un mio caro e valoroso amico oggi prof es.so re ordinario di chimi.ca in una Università del Regno, il quale confermò pienamente e inconsapevo1mente i m:i.ei risultati, distruggendo le sostanze organiche per via elettrica. Fui costretto a servirmi di una miscela di sieri, riuscendomi difficile di sala·s sare quel gran n11me·r o di malati che la serietà delle ricerch e richiedeva. In tal modo non si pos: sono conoscere le differ.enze individu.ali, m a sl può con sicurezza stabilire 1,ip.ercalcemia quando circa 600 sieri positivi dimostrano aum·ento notevole e .costante di calcio e oltre 1000 sieri negativi non lo dimostraillO affatto. 9. È un grave -err-o re nielle reazioni tra colloidi ed elettroliti tener conto ·di un ·Solo elemento rappresentato dalla quantità di elettrolita quando intervengono un c11mulo di circostanze a modificare l,andamento delle reazioni. Tutti gli autori sono ormai d ,accordo nel ritenere che la reaziqne di W. sia dovuta ad una floculazione dei colloidi del siero e dell.1 antigene, ma n1essuno ha detto perchè i .colloidi d.el siero positivo siano più labili di quello negativo. Credo di essermi esaurientemente spioeg.ato nel mio lavoro sulla reazion.e di Wassermann: !,aumento del calcio che ha 1a proprietà di far floculare i colloidi negativi produce un agglomeramento delle mi• celle, che per essere .aumentate di grandezza si trovano rispetto al siero normale più • vicine alla floculazione, la quale avviene senza altro quando aggiungiamo i coll.oidi dell'antigen.e che sono molto più sensibili .all'azione del calcio. Questa floculazione (che si può apprezzare ,m acroscopicam.e nte nella r eazione di Sachs) riduce la concentrazione degli idro.genioni al di.s otto del limite necessario perchè si determini l'emolisi e questa non a vvi.ene. 10. Il dott. Rapisardi affermando in base al risultato delle sue esperienze che per ·inibire l,emolisi occorr e una quantità di CaO c.inquant<t. 'volte sup.eriore a quella da m.e indicata pel siero positivo, dimostra di confondere l'ossido di calcio col cloruro di calcio, mentre s.i sa che il primo composto contiene una quantità doppia di metalLo del secondo, dato che (è superfluo ricordarlo) CaO ha peso molecolare 5G e CaCl'> 111. Dopo di ciò credo che al dott. Rapisardi convenga di r1prendere le ricerche, mettendosi in opportune condizioni di esperienza. Salcito, agosto 19?3. Dott. NICOLA PIETRAVALLE. 1

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SUNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. Trattamento del catarro vaginale. A. BOURNE (Lanc et, 1923, pag. 397).

Non sempre richiede un intervento terapeutico. Talo·r a si può avere una scarsa leucorrea mestruale priv.a dlli significato patologie.o. In certi casi la leucorrea non può guarire senza un,amputazione alta del collo o un,isterectomia, ond.e, se è lieve, conviene tollerarla, essendo inutile ogni trattamento palliiativo. Nelle bambine la vulvovaginite per lo più dipende da verm:iJ, grattamento, corpi estranei, o uri!lle irritanti. Occorre prelevare del secreto con l'ansa di platino dietro l ,imene, e, se contiene gonococchi, bi.sogna detergere la parte, conveni.entemen.te esposta, due volte al giorno con protargolo al 10 %. Se la secr ezione non cessa presto si introdurrà con la pinza · un picco1o tampone bagnato dr.i protargolo subito ·dietro I 'imene, senza spingerlo ulteriormente, perchè la parte posteriore della vagina è generalm·ente sana. Bisogna impedire che l.e pazienti si grattino duraDJte la notte : è spesso utile somministrare citrato potassico .e bromuro per diminuirne l,eccitabilità. Nelle giovani vergini si tratta di solito di scarso muco, proveniente dalla iperattività del1.e ghiandole cervicali, P,oco prima o poco dopo i periodi ·m estrualiL ·ciò suole a ccadere quando le co·n dizioni generali sono depresse, e il trattamento rich:Lesto è appunto quello che tende a migliorar.e lo stato ·di salu te. Se la secrezioilJe persiste, o.ccorre ·un esame batteriologico e un ·esame degli organi p,elvici. Una secrezione purulenta può essere indi.zio di un processo tubercolare. Nelle nul1ipare non vergini si tratta per lo più di gonorrea cronica. Sp.esso scompare il catarro con un trattamento a domicilio di lavande e pessari, ma ciò non si può sperar e se è in causa il gonococco. Quindi è necessari·o, dopo un paio di settimane di inutile trattamento, di insis.tere nel1,esame degli organi pelvici, ed anche nel caso di repe.rto batteriologico negativo, e di incerta diagnosi clinica, praticare un intenso trattam ento antigonococcico. Naturalmente b.ì;s ogna prima con ogni cura escludere una tubercolosi degli organi pelvici. In assenza di lesioni intrapelviche, si deve dirigere !,indagine e la terapia sul can·ale cervicale, sull'ure tra, sulle glandole del Bartolini. Bisogna però evitare di aprire l,orificio interno del collo. Se vi è ragione di s ospettare c11e il corpo dell,u-


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SEZIONE PRATICA

tero è infetto, p·er 1e m.enorragie -0 la dismenorrea congestiva, una congrua terapia locale non va omessa. Per la disinfezionie del canale cervicale l 'A. consiglia la formalina al 10 % (evitare il contatto con la mucosa. vaginale e con la cute), o il vio1etto di genziana, o l'acid-o picrico, o la ionizzazione con elettrode di . zinco. La leucorr·ea n1elle donne che hanno partorito, e che hanno lacerazioni cervicali va curata in primo luogo con .applicazioni medicamentose nel canale oervica1e, ed eventualmente con interventi chirurgici (trachelorrafia, amputazione). Dopo la m enopausa bisogn1a pensare al carcinoma, o .ad una vaginite o endometrite piogena., talora da .applicazione di p·esfs ari. Se, guarita la vaginite con pessari al protargolo, e docce .di allume, persiste una secrezione intermittente, probabilm·ente si tratta di una infezioDJe del corpo dell'utero, eventualmente con piometra; occ·orre quindi dilatare il collo, praticare opportune ir1·igazioni endouterine, e drenare la cavità. DoRIA. 1

Sulla anatomia della placenta in condizioni normali e nei rapporti con le intossicazioni gravidiche. ( PAOLO GAIFAMI

J. Ji'olia Gynaecologica, wliu-

roo XVI, 19'22). L 'A. ha ripreso lo studio delle a lterazion.i macro- e microscopiche della placenta in condizioni normali e patologiche, specialmente nei riguardi delle intossicazioni gravidiche, utilizzand·o un larghissimo materiale offertogli ·dallia ·Clintca di Roma. Ricordata ra utilità per l'esame macroscop·i• co dello, studio sistematico· a tutto spessore mediante un ra.soi10, oltre ai più noti fatti (cos"id·etti infarti anti·c hi, recenti, epatizzazioru) descrive ,cfue formazioni menoi -0on-0sciute: le cisti intrap·1acenta.ri e i focolai ·di dissoc·iazion.e. Le cisti intraplacentari sonio, delle vere e proprie cisti a parete propria be·n distinta, risiedono p1resso la faccia fetale, pure essendone sempre nettamente separate, h anno contenuto limpido filante, dimenisioni varie fino a quelle di una noce. Nel m1aggior n umero dei casi si riconosc,o no come dovute a raccolte formatesi in corrispondenza di setti deciduali. Teneind-0 conto rolo di quelle di vol11me superiore a un cece, esse si tr:o vano .in 2,5 % .delle placente. E il mancato accenno ad esse del più degli AA. è dovuto alla tecnica abitualmente1 inoomplieta ·dell'esam e della p laoenta. 1

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Come focolai di dissociazione sono identifi, cate, altre cav~_tà scavate nello spjessoir-e d'e lla placenta, di volum·e vario, irregol1ari n·e lla fo-rma, senza alcuna distilllta paret e propria macl'loscopj.ca e ·sef!lZa DJO•t e speciali microscopiche di essa; talora .contengo.n o del s.angue, talora a ppai,o no vuote. N·O·n s.i sooo avutn elementi p·e r caratterizzar1e con1e stadi iniziali dell'e altre resi001i più note; si troiva.no nel 17 % ·dei .oasi, senza alcuna netta .p revalenz.a in quiesta .o qu el1'a contingenza clinicaA Sembrano tratti di pJacenta dove sia venuta meno la coesio·n e ::Jei villi; a.1cunJe volte sarà 0011 0 un fatto tvaumatico, altre lia e&piressione1 di una stasi circo,scr1tta intervil1osa. P e,r ghi infarti antichi della faccia mate.ma, gli infarti r.e1cernti, le ep·a tizzazionì, e tutte le note forme di passaggio è evidente un progressivo ai1mento ·di frequenza, dal~e di<}nin e sane aJ]e• albumiin .u ric'h e li·evi, alle gravi albuminur.iche e alla ·eclamptiche. La fre<iuenza d·el reperto di le·s ion·i placentari nellie intossicazioni grav.iid'iche è suggestiva e bern. t ale da giustificare .Je discusStioo111i svolte- ' s i circa a.i rap.p orti etio1o·g i·ci fra resse e le ma1attie materne. So.pratutto il parallelismo è not.evo,J.e quando si tenga conto nioirt delle lesioni più picc·ole o m.argin ali, ma di quelle estese e multiple. Dal lato clinico cioè l'esame macroscopico della placenta m·er.ita di essere tenuto in onore, per quando la genesi dei cosidettl, infarti sia molto varia (stasi, emorragie, fusioni poli• villose, ecc. ). Tuttavia il trov.axe delile lesio n:i anche in doru1e sane, l'aumento di esse in malattie diverse dal.Je intossicazionii e il non trovarne invece in qualche caso d1~ tiossioosi giravid'ica ci p orta a c.001c:ludere che le l~sioni macro·s copich e IJ ~ac entari sono bensi predom1inanti ma no111 c'a ratteri:stiche, nè ·esclusive deii casi di intossdicazione· ·gTavid:i:ca. Non divarsamente çhe pe<r le alteraziro ni ma.crioscopiche si dev·e d.ire per quelle1 micr-0 seopiche, che hanno tuttavia maggior valore, specialmente p:eir ,q uanto r?guarda le m·o dificazi.01n i progiressive ·dell•'elemento ectoid ermico·. Ma anch·e per ess1e DJO!Il si può lflite!Il!ere n.e . cessaria e sufficien.te la loro presenza per la patogen.e:si delle intorssicazi·onii gravid1che! Le les1onil più appa:riscenti riproducono in proporzioni più eistes·e ,ciò che già può compa;rwe nelle condizioni normali; è solo differenza di gradi e nemmeno 1costante. Ma.ncata la di:rnostraz.iione di un eilem,e nto specifico anatomico nelle .p lacente delle donne colpite da intoosicaz.ione graviidica, ne deri va che la dottrina placentaJre d'ellie tossicosi giraI

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vidJiche deve esser.e m·eno rigtdiam·ente enl1nciata. Fondamentale e iilldiscussa ~esita la importanza patogenetica in ganiare dell'elemento plac®tare •Che vi·e ne in co·n tatto precoc·e la1·go continuato col san·g ue materno e ch·e vi immette s enza posa· .i prod.otti delle sue attività cellulairi e de·1 1suo d'isfacimiento. Ma per ·derterminar·e .que11Jo, squilibrio• o!I'ganico che ·s i palesa collie note manifestazioni cliniche dell1e varie. intossioazi 0ni gravidiche non occo1rr:e1 &empirei arnmeit tere' un p1eirv•e1rtimento nella qt1alità; baistie.Tà ta1o<ra un ecc.esso di qu1Mttità e talora una d1eficientre reazi-0ne de.l1'-org a.rrism10. A questo p1roposito l'A. insis,t e suJla necessità di da.i"'le la ·m assima .inì:po•r tanza al fa t.tore individuo1 nella. patog€1llesi delle intossicazioni gravidrich1e, ricordam.do le .c()mplesse reazioni ·O·rga.ni:che ch·e· lo ·s tato giravidico1induce. Ass·oci.andos.i a quegli AA. ch·e p1ensano ·come se1001n dari.e alcune· .d;eille· lesi-0ni macr.oscop•iche plaoein tar'i (e prrecisam.ernte' p1e r gl1i infarti rec.ent:L, p e1r· .cui .i l coin senso è presso che unanime), l'A. pen·s a ch·e possano interpretarsi come in un certo senso secondarie anche alcune d1elle modificazioni ·m icroscopiche 1d·el l'lvieistimento epiteliale, anunettendo un p.otere_ regolatore sullo sviluppo di esso da pa.Tte del srungu.e matern.o, il quale come agisce nell 'o•rganisrr\to co·s ì può .agire dir.ettamente p·er quella parte che è a contatt.o diretto col san·g ue intervilloso. ~ A reazione organica valida corrisponderebbe un potere regolato.r e sul sincizio, che ne modera la attività f.orm.ativa; ma se per deficienza n·ella risposta di questo o quell'organo, for.s e di una o altra ghian1dola a s·ecrezione interna il sincizio non è pìù injbito nel suo accrescimento, esso acquisterà uno svil.uppo tumultuos.o e la immissione nel circolo materno della mag·giore quantità di esso e dei suoi prodotti provocher.ebbe l'insorgere dei fenomeni di scompen.s o che si renderanno manifesti quando siano ·s uperate le forze di riserva dell'apparato epatorenale. Si stabilirebbe per tal modo un.a specie dj circolo vizioso, per cui la alterazione p1acentare sarebbe a l1n tempo ·effetto e causa della intossicazione.. Ma, indipendentemente dalle possibili interp~etazio·ni, resta n1 ella sua . importanza . la ùim·oistrazione della frequenza 001n cui, macroscopicam1ente e ancor più micr10.s copicamente, si dim-ostrano l·es.i on·i nell·e placente d·elle donn·e • colpite da intossicazione gr~vidica. Profittando del largo materiale preso in esame, l'A. eseg11ì ricercl1e collaterali s111le oscil1

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lazioni del peso dei feti · d•egli annessi neìJ e varie contingenze cliniche. .R·isuù.ter.ebbie ·evidente la ·diminuzi-0.n e drel peso medio fetale nelle var.i e intossicaz.ioni, progr·e1ssiv a sec-ondo la intensità a.ella forma 1c·linica e una diminuzi·On·e sensibile ma men'o notev·o1le. nelle mal.a ttie materne varie. Lre Q1scil1az.iioni d1el p es.o degii mnessi non son·o corri.spon·d·oo.ti, cosicchè si avr·ebbe a p arità di p·eso fetale unra mass,a di placenta maggioo"e nelle intossicaz.ion.i che nelle d·onne sa11oe E questa sp·r o1p1orz.:Lone, se in parte è .r elati·va, O•s sia in rapp·orto co·n la ·esistenza ·di terr ritori placentari fuori ft1nziion·e, in parte è v.eiramien te ~ssoiluta .

G. R.

UROLOGIA. Studio della albuminuria ortosta.tica per mezzo di grafiche. (JAlVIES

vv-.

RUSSELL.

Quarterly Jo11rnal of Me-

dicine, 1923, n. 1). L'A. 11a cercato di fare uno studio più ~' meno coruti11uativo dtella secr ezione urinaria ~1 del tasso di a.lbumina in alcuni casi di apparente albuminuria ortostatica che ha potuti osserva·r e neJ,l 'Ospedale di Birmingham; e. di paragonare il loro comportamento in questi rispetti con quello osservato in alcl1ni casi di n·efrite li:eve occorsa nei bambini. Una difficoltà consisteva nella mancanza di un ~etodo di dosaggio dell'albuminuria di lieve gr~do . Infatti molte delle urine in esame conten.evano quantità di .albumina assai infe riori al limite ,m inimo del.l:e graduazioni dell'albumin·ometro di E.s baoo; ed il servirsi di termini come «opacità, opacità leggiera n ccc. .. non giovava. Anche quando poi l'albumina era dos.abile con l ';Esbach, le misurazioni non raggiunge- · vano, secondo l'A., la precisione d:esiderata. Pertanto ·occorreva ricercare un nuovo metodo; quello trovato dall'A. Taggiunge lo scopo di valuta1'ìe con approssimativa correttezza la quantità di albumina passata di ora in, ora.. Si tratta di t1n metodo clinico; ad ·ogni modo con esso l'A. crede di aver ottenuto delle grafiche fondamentalmente esatte, e di una certa utilità. Il meto·do è simile a quel1o dell'emoglobinometro di Gower.s-Sahli, sostituendo alla gelàtinà co11orata che serve da campione un fluido conten·enite una « n ebulosità campione». L'alburnin.a da misurarsi vien fatta coagulare; e dal numero delle diluiziòni necessarie ad egua:gliare il campione si trae la misura della quantità di alb11mina. ' ·' 1

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SEZIONE PRATICA

Le provette occorrenti sono a fond-0 piatto, ·di v.etro sottile, lunghe 15 cm., con un calibro di cm. 1, 1. L'unità di misura, pari .al campione, é quel-la cl1e l'A. denomina cc unità-albumina». Nelle grafiche che l'A. iritporta nel suo lavoro la quantità di urina è misurata in eme., ed il loro conten'l1to di albumina in unità-albu. m1na. Dall'esame della estesissima letteratura ri,guardante· \l'albuminuria ortostatièa risulta che esistono tre principal,i vedute sulla patogenesi. Secondo un primo gruppo di scrittori la spiegazionie sarebbe meccanica o anatomic.à (lordosi o altra def·ormità della colonna vertebral.e, cl1e indurrebbe ùna stasi renale). Un secondo gruppo di scrittori asserisce che, .esista oppur no una lordosi od altra pecl1liarità anatomica apparentemente responsabile della albuminuria, bisogna però pur sem1)re invocare l'esistenza di una aillOrmale p.ermeabilità renale per s.piegare il f en·omeno. Un terzo gruppo di autori infine riporta la primitiva causa d·el fenomeno alla · circolazione, alteTata sia per debolezza cardiaoa o per vizio cardiaco, sia per un qualche disturbo vasomotorio; ed il prof. Cushny, nel suo volume sulla secrezione urinaria, appoggia que-sta opinione. Nei casi da lui studiati, l'A. non ha osservato nulla che glJ suggerisse il co.n cetto che la debolezza cardiaca avesse parte nel causare l'albuminuria; .ed a lui .s embra difficile il sostenere una spiegazione puramente circola-toria. Egli è pertanto d'accordo con gli autori del :secondo gruppo. Egli nota inoltre che esiste generalmente la tenid.enza ad aggruppare i casi di albuminuria ortostatica in n·efritici e non nefritici. · Sperim·entalmente nei conigli si è pòtuta .ottenere l'albuminuria mediante la lord.osi. Spesso clini.e amen te esiste una associazione fra lo·r dosi ed albuminuria ortostatica. L 'A . . ~nzi ha voluto esperimentare su sè stesso; ·egli ·è rimasto ripetutamente il più a lungo possibile nella posizione di m.assima l-0rdosi, senza parò poter mai ottenere l'albuminuria. Notevole il fatto ·Che nei casi riportati dal.1' A. (nefritici e non nefritici) la stazione eretta con piegamento in avanti sopprime costailltemente l'albuminuria. L'A. ha cercato di radunare per un periodo dì tempo di circa due anni e· mezzo quanti -più casi ha potuto· idi cosidetta albuminuria <>rtostatica, ma molti di questi non hanno retto .alla critica; ed anche i sette casi che l'A. riporta presentano, qual più qual meno, llil 1

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qua1che segno che dà a dito al. sospetto di una lesione renale sia pure lievissima. .Sembi;a che nei casi nefritici ·occorra, per produrre l'altbuminuria, una stazione e:retta più prolungata che non nei casi di albuminuria ortostatica non nefritica. È questo un fatto apparentemente contraddittorio con ciò che sarebbe da attendersi, ma è un fatto ripetutam·ente acc,e rtato. Ad ·esso l'A. ~on crede di saper dare una spiegazione adeguata rr1a tuttavia insiste nell'attribuirvi notevole importanza per la distinzione fra i casi n.efritici e quelli non nefritici. . Le conclusioni all€ quali l'A. arriva al termine del suo lavoro, si. possono così raggrup. ' pare: ' 1) Sembra esistere un gTuppo di lesioni ren al.i miti, distinte d.alle .esacerbazioni subacute, ·e che si riv.elano principalmente per la incapacità del rene a .s opportare, senza perdita di albumina, i disturbi circolatori in rap,porto con la posizione eretta. L'A. ritien.e che l'albuminur.ia ortostatica appartenga a questo gruppo, sebben·e nella sua manif.estazione più mite. 2) In nessuno de i casi esaminati l'urina ottenuta nella posizione oTizzontale si dimostr ò sempre completamente priva di albumina. 3) La cessazione 1dell'.a1.buminuria nelle ultim·e ore del giorno (nei pochi casi in cui .essa era stata osservata) fu anch'essà variabile nel suo manifestarsi. Tale cessazione non è dovuta (secondo l'A. ) all'a·dattamenito alla. posizione eretta acquistato durante il giorno; ma la spiegazione del f enomen•o non è stata ancora trovata. 4) Esiste un 'intima copn~ssione fra la quantità :di urina se-creta e la quantità di albumina in es.sa conteniuta. Generalmente le . due curv·e hanno dir.ezione inversa, ma Le curve dell 'albumina ·s ono pr.obabilm·ente esagerate coll'assumere la posizion~ eretta. Una dit~­ resi .abbondante in gen·erale mette fine all'albuminuria; e ciò an che nella posizi·one eretta . Ql1ando l '.urina è scarsa in modo persistent.e ed a.n or male, le du.e curv.e perdono qualsiasi rapporto fra di loro. 5) La maggior parte dei casi ha dimostrato un notevole indugio nel responso secretorio . ' alla assunzione di una determinata quantità di liquido. 6) Nei casi in·dubbiamente n1efritic.i, il responso albumint1rico alla po,sizio.rw. eretta non è immediato, trann·e che durante le .esacerbazioni subacute. Nei casi strettamente cc ortostatici » inv·eoe, la posizione · e.r~tta dà origin,e prontamente ed invariabilmente alla al,b uminuria, tranne che dt1rante i periodi di aumento nella dit1resi. · I

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ALDO

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CARDARELLI.

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IL POLICLINICO

L'anatomia e la chirurgia del trigono. (H. H.

YOUNG

e M. B.

WESSON).

L'importanza fisiologica del trigono sta ne~ rapporti di questa parte .della parete vescicale con i cosidetti sfinteri vescicali. Il « muscolo trigonale» passando ad arco attraverso la muscolatura dell'orificio vescicale apre lo sfintere. Questi fatti furono constatati con la .e ndoscopia della vescica. Un ostacolo allo svuotamento della vescica, h a per conseguenza una ipertrofia del trogono. Quando si rimuov.a qu.esto ostacolo, segue una atr.ofia del trigono. Quando il trigono ipertrofico si contrae divide !a v·esctca in due porzioni e questa non si vuota più completamente. Il muscolo trigonale è uno strato di fibre mU:Scolari che si trova nelJa regione del trigono fra la sottomucosa e le tonache muscolari della vescica e che rappresenta la continuazione delle tonache muscolari degli ureteri. La mucosa che ricopre il trigono a differenza di quella che tappezza il resto della vescica è aderente ai tessuti sottostanti di modo che è liscia e così alla fine della minzione non può impegnarsi nell'orificio ur~trale interno. Dagli studi embriologici di Wesson risulta cl1e il muscolo trigonale è di origine mesodermica mentre i due strati muscolari della parete vescicale sono di ori~ine endodermica. Lo strato di fibre muscolari longitudinali della tonaca musco1are della vescica giunto all'orificio vescicale in parte vi termina e precisame.n te così si comportano tutte. le fibre che rivestono la parete anteriore e parte di quella posteriore. Le altre si portano all'innanzi e al davanti dell'uretra prostatica e si incrociano con quelle del lato opposto formando cosi una ansa muscola re a1 davanti dell'uretra. Un comportamento simiJe 11anno anche alcune fibre dello strato circolare le quali dalla faccia posteriore della vescica passando all'interno dell'anello del.le fibre longitudinali con . decorso obliquo vanno a formare un' ansa 1ntorno all'uretra di · fronte al cc V·eru montanu·m » . _.t\ltre fibre muscolari .di questo fascio si perdono nella prostata. Anche il « muscolo trigonale » si continua in basso sulla .f accia nosteriore dell'uretra fino poco al di là del veru montanum. In rapporto coll'ansa formata dalle fibre longitudinali si rinvengono delle fibre muscolari striate. Procedendo lungo l'uretra esse aumentano sempre più di numero e di lunghezza finchè all'apice della prostata formano un anello completo intorno a1l'uretra. Qu esto sistema rappresenta lo sfintere esterno. 1

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Gli AA. concludono che lo sfintere interno è una d.esignazione chirurgica e non una en~ tità .anatomica, poichè non è rappresentato che • da due fascetti di fibre in dipendenza delle tonache muscolari della v·esci-ca che probabilmente vengono stirate d.a l muscolo trigonale il quale apre così l'orificio vescica1e. Ricerche embriologiche e farmacologiche di.mostrano che il trigono ha una .innervazione differente dal resto della vescica: infatti esso è innervato solo da fibre del simpatico. Gli AA. hanno poi studiato i movimenti dello sfintere interno dalia vescica per mezzo di 11n cistoscopio introdotto jn fistole soprapubi, che e dall'uretra con un uretroscopio. Hanno visto che l'orificio vescicale si apre a forma di triangolo a base inferiore - e che il pavimento del colJo si abbassa - questi movimenti gli AA. li attribuiscono a contrazioni del trigono dal rilasciamento delle anse muscolari descritte sopra. Nella tuber.colosi renale lo Young descrisse alcune alterazioni del trigono dovute allo stirainento delr11retere rigido e sclerosato del lato malato di modo che l'uretere sano viene spostato verso la linea mediana mentre quello leso risa] e sulla parete vescicale later.ale. In casi più gravi ha visto dietro il legamento interureterico così sollevato formarsi una vera sacca ·piena di ulcerazioni che sottominavano il trigono ·e davano liU·ogo a gravissimi disturbi. Tanto che egli in un caso demoli attrav:erso una cistotomia il legamento interuretico e in un altro riuscì a staccare e a asportare il trigono per le vie naturali e i malati ritrassero giovamento da queste opera•

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L'ipertrofia del trigono è causa di pollachit1ria e · spasmo alla fine della minzion.e. Young ricorda un suo precedente lavoro QUI quale si metteva in ~videnza il fatto che l'ipertrofia del trigono può simulare un'ipertrofia della prostata. '.falora l'ipertrofia d.el trigono dovuta a un ostacolo allo svuotamento prodotto da una ipertrofia del . ·l obo medio, accentua questo ostacolo formando sulla porzione dorsale dell'orificio vescicale una massa sporge-nte. Gli AA. rifenscon•o infine su 8 casi in alcuni dei quali una ipertrofia de1 trigono a-cc~mpa-· gnava e .aggravava una ip·ert;ofia del lobo medio e in altri eostituiva d.a sola l'ostacolo allo· svuotamento d-ella vescj e.a. In questi casi essi ottennero buoni risultati con la sezione del trigono e del legam.ento interur·eterico sia eseguita per I,e vi-e natura1i col cc trigonotom.o ,,. sia a vescica, aperta. 1

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SEZIONE PRATICA

ONCOLOGIA. Nuove cognizioni . . intorno al cancro. (Compiti della Federazione Italiana per la lotta eontro il cancro). (Prof. PIO FOÀ. Minerva Medica, 1923, n. 9). A malgrado d.-i molti .progu-essi fatti nella conoscenza del.la struttur.a, e sopra alcune proprietà biologiche nonchè sulla patogenesi del cancro, rimane anco·r a insoluto il problema fondamentale del1a causa prima ·Sebbene questo venga sempre più ridotto ne.i suoi limiti precisi. P.M'•e cchi anni fa, vennero da molti studiati certi corpi in-elusi nelle cellule cane:erigne, sospettati come parassiti. In pari tempo furono proposte teorie che miravano a definire la natura precisa della cellula cancerosa, coDJSiderata com~ l'unità fondam-enrtale del cancro. Alla teoria delle aberrazioni di 1sviluppo (Conheim) succedette quella della rottura dell'equilibrio fra epitelio e connettivo (Ribbert) .e fallita qu~sta si ricercò la cau·s a determinante dello 1sviluppo neoplastico in alterazioni morfologiche e biol,o giche della cel·l ula neoplastica stessa, alterazioni eh.e solo in parte si tradurrebbero in modificazioni di struttura obiettivamente riconoscibili : cariocinesi asimmetrica, anap1asia, cataplasia delle cellule cancerose (Hansemann, Bovieri, Hauser). Si pensò pur.e .che J,e cellule dei tumori a somiglianza con le cellule sessuali, der1vassero dal connubio con altri elemehti: i dati di fatto su cui poggiavano queste teorie non resistettero però alla critica. E cosi ben pr.esto si riconobbe che i corpi inclusi nelle cellule .cancerose non eran·o rp.arassiti, ma modificazioni del nucleo e d·el protoplasma delle cellulie canP.eros·e. E cosi la causa fu ricercata invano fra i miceti, fra i i)rotozoi, fra gli e1.m inti, fra gli acari .e discussioni formidabili si accesero pro o contro il demodex del Borel, lo Spiroptera neoplastica del Fibiger, il Distomum haematobium ri.conosciuti capaci 1di dar luogo con irritazioni croniche, per nulla specifiChe, a neoformazioni anche maligne. Anche i traumi l1ievi e rip~tuti nel medesimo punto eserciterebbero un'azione capa·ce di dar 1svilurppo ad un tumore: noti sono i tumori che si sviluppano per irritazione iero·n ica della mucosa orale delle indian-e use a masticare foglie di una pianta aromatica (betel), i cancri uterini in irapporto con i pessari, della bocca con dentiere, del labbro con la pipa, del.l a ve·s cioola biliare con i calcoli. Alle osservazioni clinich.e ed ai ·dati statistici favorevoli al1'igi•ene dei traumi ripetuti, fa riscontro il risultato negativo ottenuto per riprodurre neo pl.asie con traumi acuti.

Un'altra serie di irritaztoni da agenti tossici fu messa in rapporto con la genesi dei tumori, co.m e il b1en ooto cancro cuta1tleo degli spazzacamini, quello dei lavoratori di paraffina, il cancro vescicale dei lavoratori di anilina, il cancro d-ello stomaco in certe popolazioni che fanno uso di 1droghe irritantii cosidetti cancri arsenicali di Hutchinson, j_ cancri che si svolgono su C·icatrici lupose, o sullo xeroderma pigmentoso, o da eczemi cronici. Neoformazioni simili .ai cancroidi della cute, • Fiischer otte11ne con l 'iniezionie di rosso-scarlatto sotto l'epidermide dell'orecchio dei conigli. Haga ottenne una considerevole iperpl.asia nello stoma.ca ·dei conigli, sommin-istrand-0 per bocca forti dosi di lanolina. Galeotti e Pentimalli con tossine estratte dal corpo di alcuni blastomiceti patogeni, provocaron10 neoformazioni atipiche nel connettivo ed in .diversi tessuti epite1iali. Fibig.er col suo cancro da catrame ha superato il valore di quegli esperimenti per aver d.ato la prova della malignità dell1a neoproduzione otteruuta . Tutte ·queste ricerche rappresentano effettivamente un passo innanzi verso la soluzione del formi,d abile problema deLl' etiologia dei tum·ori, e lo .s tesso è a dirsi delle ormai ripetute prove della pos1sibilità di produrre un cancro sia nell'uomo, sta negli animali, per l'azione diei raggi X o de1 radium, somministrati a doise oppo1rtuna .e per lungo tempo. Interessanti conclusioni ci portan10 a fare le esperienze sulla prioduzion.e di tmm·ori p.er mezzo del catrame: da ess·e risulta che se importa studiare l'·elem~nto ieanceroso, è u tile conoscer.e anche le reazioni dell' organism.o; una medesima causa infatti ag·endo in condizjoni identiche, non provoca il medesimo effetto su tutti gl.i animali. Esiste div·e rsa reoottivitià, esistono casi di immunità naturale. Il problema 1Però JdeJll'immunità anticancerosa, r esta ancora un prob1ema insoluto. Si è discusso in questi ultimi anni intorno agli stati cc precancerosi», ossia ·degli stati' cronici irritativi che sembrano favorir.e la produzione d·el cancro, e la teori.a ·della irritazio11e cronica fu 1contrapposta alla teoria embriona1e ed a qu·eBa 'Parassitaria. Fra 1e alterazioni pl'lecancerose hanno importan1Za i processi croni.ci infiammai-ori 1e re relativ·e conseguenze, specie le cicatrici : l'interpretazione data dai ·vari autori è diversa; Orth ritien.e che .ne.illa infiammazione cronica si formi una pr,o duzionie .eter,otopi•c a di epitelio, l.a quale favorisca la· formazione del cancro. Riguardo ai rapporti fra ul1c era e caniero dell-0 stomaco, essendo il can,cro dello stomaco, proveniente da una ulcera, un fatto 1raro, 'è ammissibile la esistenza di una predisposizion·e individuale,.

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IL POLICLINICO

sia per l'ulcera cl1.e per il camcro. Orth annoverà .anche fra le mailattie precancerose, la cirrosi erpatica e la ca1colosi biliare. Da m1olto ·iemp·o si ha l'abitudine di d·esigna:r.e col ntom(:! di lesioni precarcinomatose, del1e aJ,terazioni 18 quali, come la dermatite e la glossite, ·sembrano fare il letto del cancro: in !'lealtà 5 su 7 di tali 'lesioni di benigna apparenzia, sono in realtà dei cancri inizialii. Fibiger è riuscito ·a·d• ottém.erie con la « Spiroptera neoplastica », ·ospite init ermediario la « blatta » un cancro., aJ.imentarid6 il ratto con le blatte. La neoformazione consiste in una iperplasia papillomatosa epiteliale, le cui metastas i si localizzano hel polm1one. in pi•ccolo volum.e, e n ehla metastasi ·non si contiéne mai la spiropter.a. Le ri.cerche del Fibig.er v.ruhno avvicinate a quelle di altri 'a utori che s:i ·s ono serviti deL cisticer.co v.e:scicolare d.el 'gatto 'PeT otten.ere tumori sa:r.comato ~i del fegato. La teoria infettiva dei tumori maligni avrebbe apparentemente trovato un aiuto nei lavori di P eyton Rous SIUi sarcomi dei polli trapiantabili non .solo per inn·esto, ma anch1e per ini.ezione di filtrato del tumore: le ·esperi•e1nze furon·o ripres·e dal Penti~all.i in Italia, in Fran·c ia ed in Giappone. 11 tum·ore si presenta come un sarcoma elastico, rosso grigiastro al taglio, o lardaceo. Produce fr,equreintem·eilte ·m etas.t asi. Du1e autori giap!I)onesi, inoculando il tum·ore di una gallina ori·e.ntale nera haThllo ottenuto un sarcoma melanotico. Itou.s, Funk, Pentimalli .attribuirono la causa del tumore ad un virus filtrabile d·i ignota natura, resistente a1la disseccazione an'Che dopo 10 m~si, inattiv·o dopo i 55°, o dopo il congelamento e·d il disgelam1ento più volte ripetuto, immodifioabil.e .con 1 azione dei raggi X -e d·el radium, rapidam.e·n te distrutto dai disinfettanti en·ergici. È .evidente che il -tumore d~ Peyton Rous ·costituisce un tipo nosografico sp,ecialissimo : se per la sua struttura rassomiglia aJ sarcoma, per i suoi caratteri di trapianto dop.o I.a fhltrazion.e gli ·d.a nno una. individualità propria. Tal11no p·ensa di ·classificare questo tu·mo:re fra i « pseudo·n coplasmi infia.r nmatori » . Detto dei più r.eicenti risultati sp•e rimentali, dobbiam 0 porci il qu·esito se ca:ncri di uomini e di amimali siano ila m·e desim.a malattia. Oggidì bisogna ammettere che il c.ancro degli anima1,i è esse:nzialmeri.t1~ identico a quello dell 'uomo. Pochi ·c hiari•m enti ha dato la questione del .sess.o : le statistiche globali non acce-nnano al predominio dei tumori ma:ligni !I1ella femmina, m entre ciò t.ende a verificarsi nella sp·ecie umana. Quanto all~inftuenza che eser.citan·o i paras1

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s.iti animali, si ritiene ila alcuni che essi agiscano per eliminazione di sosta1Dz1e chimiche. Parec.cl1i rioercatori hanno dimostrato che lo stu·dio ·del canc:ro negli an·i mali non ha d.at::> alcun appoggì 0 alla dottrina deil1a contagiosità d1ei tumori. Il complesso delle ·espierienze fatte co i trrupianti, dimostrano 'Che i tumori spontanei sono specifici p,el pDrtatore, cioè ·essi non devono la lor.o origine .ad influenza venuta di ·fuori. Il cancro sp.erimentale ha provato la r ealtà di due punti di importanza capitale: la neoplasi:a maligna parte da una zo,n a circo scritta e s.i .s viluppa per ragioni inerenti a~ la individualità diel soggetto. Tutto dimostra che il. tumore non risulta dalla trasform.azione di cellule normali in oellule cancerose, ma un·icamie nte dalla .p roliferazi·o n·e delle c~llU:1e cancerose inocu~ate: iJl tumore da trapia.n to equiva1e a:l1a m.etastasi di un tumoif,e originario: la conclusione più praticia di tali esperienze è che, la cura chirurgi·ca, intrapresa in tempo vicino al m om·ento dell'inoculazi00ie evita ogni manifestazione ulteriore. Oggidì la cura del canc90 è tutta affidata alla chirurgia ed alla radio1ogia. Riguardo all'aumento di frequenza del cancro , dobbiamo dir·e ·che il numero dei casi r egistrati appare aumentato fors~ anche per<!hè lo stato civile è meglio tenuto di t1na volta, forse perchè la di.agm:osi è più precisa, o per.cl1è t1n m.a ggior ntrmero di persone r_a ggìung·e l'età del canicro. Nè esiste maggior frequenza p er certe regioni anatomiche (p.elle, utero, fegato ) mentre .esisterebb.e per lo stomaco, intestini, mammelle, lingua. Ancora non si può accertare se questo aum·ento sta più app.arente che r.ea1e. Da respinger.e è che l'accumulo eventuale dei casi di cancro sia dovuto .al contatto, ed .anche l'er.edità non costituirebbe che una predisposizione trascurabile. lVIa il cancro fa m·olte vittimie: quindi la nec.essità di con.siderrurlo dal punto di vista sociale. Come esemp1io valga il fatt<;> che dalle ultime statistich.e ·del comun·e di Milano, di v .enezia, ·di Torino risultano rispettiviamente uno su 16 deoessi, uno su 18, uno su 19 per tumor.e maligno, ed è supponibile, .date le eventuali cat1se di errore, che le cifre siano alqt1anto im.feriori alla realtà. Oc-corre quindi una rigorosa organizzazione co·n tro il cancro mirante all.a diminuzionie del numero dei cancri pri- · miitivi, eliminando i fattori predisponenti, alla prev.enzion.e d~lle :riecidive, ponendo in luce i vantaggi :ililestimabili della operazione precoce sulla lesione primaria, portando a!.tresì 1 attenzione sopra i sintomi « precancerosi n e sulMoNTELEONE. le alter.azioni iniziali. •

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SEZIONE

PRATICA I

CENNI BIBLIOGRAFICI L.

Manuale di .S emeiologia medica fisica e funzionale . Un vol. in 8° di 689 pag. FERRANNINI.

con 215 fig. ed una tavola a colori. V. ldelson ed. Napoli, 1923. Prezzo L . .45.

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tecnrica é l e controin.dicazioni dell'elioterap ia nelJa tubercolosi polmonare, con quella prl1denza e saggezza clinica che sono doti precipu€ dell'illustre Autore. In questo libro il fervore dell'apostolo non è disgiunto ·étal mod~rno sano rigorismo scientifico. • ALDO CARDARÉLLI.

Il giudizio favorevole sul manuale di semerologia del prof. Ferrannini lo hanno già espres• so i medici italiani esaur.endone in breve volDESSAUER. Zur Tlierapie· des J(arzinoms mit R. ger d,anni tre edizioni, ciò che dimostra la sua str. Steinko·pff ed., Dresda Resid. Stras·s. vitalità .ed i suoi meriti init rinseci. Dello svelto Prezzo L . 5, 1923, fig. 32, pag. 74. volumetto del 1913 questa quarta edizione conserva i pr.egi di ordine, di chiarezza e preciD ESSAUER. D osierurig . u1id W esen der Rstrahl sione; la mole di molto accresciuta indica il , . Wirkung ..in d~r Tiefenther. Steinkopff ed., più vasto campo della semeio·l ogia attuale. Le Dres d a Resid. Strass. - Prezzo L . 5, 1923, n11ove vedute sulla costituzione, ·sulle ghiandole fig. 7, pag. 69. er1docrine, s11l simpatico, i nuovi m·ezzi di inQueste due monografie del Dessauer sono dedagine sono tutti trattati a d·overe con senso stinate ad e·sse.re lette e m·editate dai radiolodi equilibrio. Nè sonio trascurate quelle r icergi cl1e sono addentro d el.le complesse questioni che le qua.Ii, pur non essendo alla portata di della radioterapia profonda. ogni medico, debbono .essere da ognuno conoL 'A. tratta in vari capitoli le questioni più sci11te nalla loro tecnica e nel loro significato. interessanti e di attualità della radioterapia 1.Jn ricco indice alfabetico d ei nomi d'.a utori che pr:ofonda : ~gli infatti passa surece.ssivameinte indicano ·u na malattia od un fenomeno morboin rivista la questione d·el pro·b lema sull'agso dà al lettore il modo di orientarsi nel gigressione del carcinoma coi mezzi fisici, la nepraio di tale gergo sempre più folto ed inquestione dei fenomeni elettrotecnici della ragombrante da cui ormai non possiamo più didioterapia, le J.eggi di distribuzione dei raggi stricarci. Il manuale è anche completato dalla X nella materia, e gli a·m maestramenti cl1e ne descrizione dei metodi di· laboratorio, che spesderiva no per mettere in pratica i fondamenti so nei soliti manuali viene trascurata, sicchè fisici necessari alla radioterapia. esso può considerarsi come uno specchio fede le Nella seconda monografia la questione del della semeiologia attuale. dosaggio fisico, la qu.es.ttone del dosaggio praA. POZZI. tico ha.n no dal Des•s auer un interessante svolI g~mento, e la mon·ografia si chiude con una rivtsta interessa nte e con osservazioni origiA. RoLLIER. Heliotherapy. Oxford l\1edical Punali sull'assorbimento dei raggi, ·sullo spettro blicati-0ns, 1923. Roentgen, sulla questio·n e dell'azione di raggi In questa bella edizione Inglese adorna di moll•i e duri, e specialmente sul modo come nitidissime figure l'illustre specialista di Leysi esplica l'azione dei raggi sulle cellule. sin ha non solo -riunito in lucida sintesi in Le due mon ografie e specia1mente l a seconun unico volume ciò che egli aveva già scritto d.a, m·eno fì.sica e più · biologica, sono largasul medesim.o argomento in molte importa~ti mente raccomanJdabi1i ai radiolo·g i. e ben note pubblicazio·n i (quali e< La Cure du MILANI E: Soleil », « L.e pansement Solaire », ecc.) ma vi ha inoltre aggiunto dei capitoli quasi interamente nuovi. HoLZKNECHT. Dosierungsiabelle fur di e Rontgen-Therapie. (Franz. Deutike, Lipsia e VienCosì ad es·empio quello sulla e< Base .scientina, 1922. Prezzo Lire .7.50). fica dell'elioterapia n; queJJo sulla « Elio-igie ne » con particolare riguardo alla « Scuola al Le tabelle di dosaggio dell'H. sono ormai alsole n; quello sulla « Diagnosi radiologica del- la gran parte dei radiologi note: esse sono la tubercolosi osteo-articolare » e sul « Condedicate specialmente al radiologo pratico, il trollo radiografioo dei risultati clinici dell' elioquale, ordinate per malattie, P.otrà trovare terapia ». riunite in tabelle le tecniche per le varie irradiazioni. Nelle tabelle dell'H. viene tenuto Nel capitolo poi riguardante l'elioterapia regionale nell:e varìe localizzazio,n i d·ella tuber- conto della grandezza del campo, della distanza focale, ·della scintilla eq11ivalente, della fil·colosi, sono a ltresì espos·te· le indicazioni, la 1

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IL POLICLINICO

traz-ione, ecc., e per quanto al radiologo provetto questo sch ematismo che riunisce in tavole tutta la mole complessa della radioterapia, possa sembrare in taluni punti eccessiva, tuttavia il radiologo che non ha al suo attivo • una J,unga esperienza di radioterapia, potrà trovare •nelle tavole dell H. una larga base per la pratica d.elle sue applicazioni. 1

MILANI

E.

RGGRDEMIE, SRGIETA MEDICHE, GON68ESSI. '

Il I Convegno dei Medici infortunisti EmilMtni.

Il 1o dello scorso mese nella sede della Società Medico-Chirurgica di Bologna ebbe luogo il primo oonvee,ono dei Medici Infortunisti Emiliani sotto gli auspici della Federazione Italiana Medici ·Infortunisti. Oltre a. tutti i Soci della Sezione Emiliana della Federazione, assisteva.no per la Federazione dell'Ordine dei Medici il prof. SILVAGNI, per la Citssa Nazionale Infortuni il prof. PISENTI, per la Sanità militare il colonnello medico GIANNELLI, per l'Ordine ·dei · Medici di Bologna il dott. NARDI, per l' Associazione Medici Con410tti il dott. BERGAMINI, per il Municiopio di Bologna. il prof. FOLLI. Erano rappresenta te inoltre le Ferrovie dello Stato, il Sindacato Emiliano Infortuni, diversi Pa.tr<>nati, l'Istituto Ortopedico Rizz')li, ecc. Aderirono con telegrammi il prof. Tovo, presidente della Federazione M. I. da Torino, il presidente d'ella Sezione Toscana, prof. PROSPERI. Dopo lln breve disc·) rso d'occasione del presidente della Sezioµe -Emiliana dott. CIOFFI, fu offerto lln (liploma di nomina a presidente onorario della Sezione a l J)rof. MoRIANI, direttore dell'Istituto di Medicina J..1egale nella R. Università di Bologna, il quale fu 1nvitato a presiedere i lavori del Congresso. · Nella seduta antimeridiana il prof. BENASSI :fa alcune Oonsiderazioni generali sul meccan.lsmo dellP rotture traumatiche ind'Ìlrette dell'aorta.

Richiamata l'importanza della questione dal punto di vista traumatologico e infortunistioo, il refe1-ente crede oJ),p()rtuno di discutere anzitutto il signifìcato preciso ed i limiti da assegnarsi a lle abitunli espressioni di tra·~nn::t tiche e spontanee, di dirette ed indirette, usate fin qui diversamente dai diversi autori a proposito delle rotture aortiche. Crede inoltre opportuno di comprendere in un medesimo studio e le pareti del vaso e le valvole SE-11ilunari, pe,r chè funzionalmente esse formano una solo cosa, e risentono entrambe dei cambiamenti di pi,:essione, che costituiscono una. delle cause più frequenti e più a<.~reditate di rottura. Fa precedere alla trattazione di queste ultime un sommario esame di quelle lesioni indirette, che .s i determinano per un'azione esercitata sulle pareti vasali; poRcia, venendo alla trattazione di quelle altr.e lesioni violente, che conse~1ono alle modificazioni

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dinamiche nella n;iassa sanguigna, distilloaue i fenomeni idrodinamici, spesso a torto confusi, e di questi ultimi studia in particolar modo il ca.sì detto «colpo .. d~ariete ». • A proposito di un fenomeno paradosso che si verifica in tale meccanismo, avan7.a una spiegazione propria che diversifica notevolment:e da quella dei precedenti au·tori, basata sul fenooneno del oont:r;ac·oolpo e sulla progressione dei liquidi nelle condutture forzate, a pareti elastiche. Discute i dati sperimentali e, fatta riserva sul1'l complessità delle condizioni che si verificano in pratica, e sulla combinazione e successione dei varii meccanismi, prospetta le principali evenienZa traumatologiche che possono attuarli. Tocca i11:fine dei modi e delle .. sedi di P,redilezione delle rotture, in dipendenza della costituzione anatomica delle pareti aortiche. Accenna da ultimo agli esiti, che non sempre sono immediatament:e mortali, e-- ai crit:eri con cui preesistenti alterazioni vasali sono valutc'lte in tesi di concausalità.. I

Il dott. VaLTANGOLI (I stituto Ortopedico Rizzoli) parla sulla E ziologia della sindro 1ne metatarsofalangea di Koliler. Illustra quattro casi della malattia metatarso-falangea di KoHLER osservati all'I.stituto Rizzoli. In tutti e quattro i ca.si la malattia era .localizzata al 2° metatarso ed unilaterale: tutti gli ammalati di sesso femminino ed in età dai 14 ai BO anni. Radiograficament:e rilevabile in tutti il caratter).stico quadro : accorciamento del meta tarso, appiattimento della faccia articolare, ispessimento della regione metafisa·r ia, profonde alterazioni della struttura, ossea; in tre dei casi presenza di corpi mobili endoartico1ari, in un caso coesistenza di alluce valgo. La malattia era insorta in due casi dopo un grave trauma ripartato dall'ammalata. (in un caso caduta. in un fossato, nell'altro percossa diretta di un grosso sasso) negli altri due casi la malattia era insort.a O'radualment:e senza che nell'anamnesi esistesse un ~ I trauma vero e proprio: però una delle ammalate era per necessità di lavoro sottoposta ad un sopraccarico funzionale 11otevole essendo obbligata a,d una marcia. di oltre 10 kilometri giornalieri per recarsi al lavoro nell'altra esisteva un certo grado di appiattimento' della volta plantare ed alluce valgo. Le condizJoni .g enerali buone in tutte le a.n1malate; non · 8peci::i.li malattie pregresse. L'O. in base ai propri casi ritiene che lm'origine trauma tica della malattia non sj possa escludere, sia che il trauma intervenga direttamente producendo una frattura. vera e propria dell'epifisi come sarebbe dimostrato dagli esami istologici di KAPPIS, sia che si tratti di l1n'azione traumatica in senso lato (sopraccarico funzionale,. statica anormale del piede, calzatura inad·a tta. ecc.) che faccia ·risentire la sua azione iSUl metatarso anatomicamente e :fisiologicamente più esposta a risentirné gli effetti. Con questo non crede che possano escludersi altri eziologici (embolo-micotico di AxHAUSEN, infezioni attenuat:e, ecc.) essendo d'opinione che si sia di fronte ad un qi.Jadro clinico ad eziologia. m11lti-ola. 1


(ANNO

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SEZIONE PRATICA

Il dott. RIVErrA tratta dell'influsso della mentalità de.Zl'infortunato sul ra;pporto fra l esione anatomica e lesione fun~ir;111dle. Spesso esist.e una note-

vole sproporzione fra entità della lesione anatomica e la gravità della perdita funziona.le, non solo, • ma talvolta il difetto di funzi·o ne persiste anche quando l'esame elettrico dimostra la ristabilit.:'l conducibilità del nervo. Ciò dipende spesso dalla costitl1zione neuropatica del paziente, dalla sua suggestionabilità e dal ·timore, migliorando, di perdere il diritto agli assegni, ma spesso è provato semplicemente da una sentenza ;prognostica. troppo assoluta e categorica, pronunciata dal primo medico che lo ha curato. Molti, credendo in modo assoluto, al primo giudizio medico, nulla fanno per riacquistare la funzione ed è per questo che, specL:'llmente negli arti .r,uperiori, permangono delle para~isi anche dopo 1a completa restaurazione del nervo. Altre volte ' 'ediamo paralisi in territori anatomica.mente indipendenti dal nervo leso ed allora si tratta o di errore medico (per avere lasciato troppo a ~ungo un apparecchio cbntentivo) o òi effetto di simulazione iagionata (rarissima) o <li simulazione semicosciente. In un caso come nell'altro ed anche nelle <:ontratture, l'intervento dello specialista deve essere precoce per essere efficace, ed estremamente energico, cioè fondato su una diagnosi jndubbia. Con.eludendo il medico infortunista deve essere assai cauto nell'esprimere · il primo giudizio prognostico, specialmente quando ai tratta di lesioni nervose periferiche, 11on dimenticando mai l'influsso che il .suo verdetto potrà a vere sul contegno del paziente e tenendo ~empre il maggior conto possibile delle condizioni ne1u·opsichiehe del tra urna tizza to. Oonoause d'incapacità.

Prof. GINO Rrcam. - L'O. premette che non intende trat~are il complesso tema delle concal1se di incapacità, ma dimostra come, dato il principio oggi prevalente sia nella magistratura che nella pratica infortunistica, il sistema corrente di liquidazione non risponde affatto a quant;o giudici e rie riti si propongono. Detto principio, come è noto, consiste nel n on defalcare nell'incapacità globale al lavoro, quel tot % che è attribuibile ad una imperfezione fisica preesistente, jl fine desiderato, quello di dare all'operaio già minorato press'a poco quanoo sarebbe d~voluto, per il solo infortunio, ad un operaio normale. I/O. dimo~tra quindi con cifre alla mano, come, per un presunto salario normale di L. 20, un i viduo 1ninorato del J O % per un difetto qualsiasi e quindi con un salario cli L. 18, prenda, in caso di infortunio che diminuisca la sua capacità al lavoro del solo 5 %, prenda, dice '.L. 3060, più di un compagno antecedentemente sano che abbia riportato lo stesso infortunio. Se poi l'in(!apacità preesist~nte ·è maggiore (ad es. del 30 %) la differenza, per uno stesso infortunio, del 5 %, sale a L. 7020. A conti fatti, in

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questo caso, l'operaio minorato guadagna L. 231 all'anno piiì di prima. E ciò, sec-0ndo 1'0., è ingiusto ed immorale. L'errore sta nel non considerare che mentre i due salari (quello dell'operaio sano e quello del minorato) diffeiriscono tra loro del 10-20-30 %, i due indennizzi differiscono soltanto di 10-20-30 unità, cosicchè 1a somma percepita dal secondo individuo deve essere necessariamP.,nte molto maggiore di quella percepita dal primo. I/O. ricorda in.fine come negli ultimi infortuni agricoli si possa anche prescindere dalle concause perchè la liquidazione avvielle sopra un salario fittizio ed eguale per tutti gli individui di una determinata età, sesso, condizione di famiglia, ecc. Liquidare il solo danno arrecato dall'infortuniQ> sopra il salario intero stabilito dalla legge, è lo stesso che liquidare il danno apportato dalla concausa e dall'infortunio sopra un sala.rio ridotto. Il prof. SAMAJA ,Bologna.) comunica. intorno al

Criterio del d(]Jnno definitivo in infortunistica ed alcitne modalità della sua liquidazione formulando

il seguente ordine del giorn ì : «La Sezione Emilian·a della Federazione Medici Infortunisti propone per le eventuali modificazioni della legge sugli ]nfortuni; che nei danni permanenti ind·u~triali ,con evidente carattere economico, i quali raggiungono e superRno jl 50 % della n1assi.na assicurata, sia autorizzato lo svincolo della somma senza attendere un superfluo giudizio di revisione; che nelle stesse <!ircostanze per infortuni · agricoli d ebba l'Istituto assicuratore rinunciare al deposito di metà della somma; che la facoltà di ordinare tale deposito, lasciata ora dagli art. 11 della legge e 111 del Regolamento aà libitu.m (iell'Istituto assicuratore, sia deferita in caso d'acc::>rd-O ai medici delle parti, e se l'accoTdo non si raggiunge. alla Commissione arbitrale; e debba in ogni modo essere sottoposta a condizioni ben determina te (percentuale, eventuali miglioramenti operativi, ecc.)». L'assemble'l propone che l'ordine del giorno venga discusso insieme .alle proposte formula te dal prof. Ricchi in un prossimo convegno formandone argomento di due temi ~eciali. Il prof. CIA~POLINI &'Volge la >SUa comunicazione sugli Inv alidi de}la guerra di fronte alla. legge degli infortuni sul lavoro; che riassume nel seguente ordine del giorno : «Il Convegno dei medici infortunisti della ·regione Emiliana ; oonstatata la mancanza di una legislazione che particolarmente si riferisca agli infortuni del lavoro per gli invalidi di guerra ; t enuto conto che la dottrina delle conc.'l.use di inabilità, com'è oggi intesa nell'u·so comune della Legge degli Infortuni, assume per essi speciale impostazione, allorcl1è gli effetti delle loro infermità belliche si aggravino in seguito al sommarsi di nuove lesioni da infortunio del 1a voro ; e consid erando che l'onere cli cong11J i sovrappremi a ssicurativi potrebbe -· in pratica - limitare o ostacolare la loro piena utilizzazione:


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